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di Giovanna Maffina PAGINE GIALLE Occhio alle dimensioni dei cartelli! è sempre più frequente il caso di profumieri costretti a pagare un’anacronistica imposta per aver esposto cartelli vetrina che superano, talvolta di pochi cm, le dimensioni regolamentate. Torniamo sulla questione dei cartelli vetrina, già sollevata nello scorso numero di settembre. Molti colleghi ci hanno telefonato da tutt’Italia per lamentare una situazione paradossale che, sinteticamente, vi spieghiamo. Motivo del contendere, sono le dimensioni dei cartelli esposti nelle vetrine e sulle porte d’ingresso dei locali adibiti alla vendita di beni e alla prestazione di servizi. Questi cartelli, per non incorrere nel pagamento dell’imposta comunale sulla pubblicità e del diritto delle pubbliche affissioni, non devono superare nel loro insieme la superficie complessiva di mezzo metro quadrato per ciascuna vetrina o ingresso. Sono dunque escluse dalla tassazione le vetrine che espongono mezzi pubblicitari inferiori al mezzo metro quadrato. d’imposte comunali e affini. Proprio gli zelanti incaricati di queste società stanno facendo ispezioni meticolose per verificare che non vengano violate le norme inerenti la disciplina sulla pubblicità e il diritto sulle pubbliche affissioni di cui al D.LVO 15 novembre 1993, nr. 507. Il motivo di tanto zelo è evidente, chi ci legge non ha bisogno di spiegazioni! E il risultato è che molti profumieri si sono già visti contestare l’idoneità’ del loro materiale espositivo, con tanto di tassa da pagare. Che gli Assessorati ai Tributi dei comuni italiani siano a caccia di nuovi contribuenti per rimpinguare le disastrate casse dei loro Enti? Il dubbio è legittimo. Fatto sta che vari nostri associati hanno già ricevuto avvisi di liquidazione, accertamento e riscossione dell’imposta comunale sulla pubblicità e del diritto sulle pubbliche affissioni. passaggio di consegne alle agenzie che soluzione trovare? Nulla di strano, qualcuno potrà obiettare, la legge è da tempo in vigore e non ha mai suscitato grossi scalpori. Già, ma ora le cose stanno diversamente! Non riuscendo i comuni a espletare tutte le mansioni loro assegnate, hanno incaricato società terze alla riscossione Ci sono aspetti pratici da considerare che rendono impraticabile il rispetto della norma all’interno della profumeria. Tanto per cominciare, spesso e volentieri i cartelli forniti dalle aziende superano le dimensioni lecite, così da obbligare i profumieri a munirsi di metro per verificarne al centimetro le dimensioni, con evidente perdita di tempo e di danaro! In tal caso, si vedono costretti o a respingere al mittente il cartello, oppure a mettersi in coda allo sportello comunale. Altra alternativa potrebbe essere quella di denunciare in un'unica soluzione tutto lo spazio vetrina da adibire all’esposizione di cartelli pubblicitari: cioè, in sostanza, pagare una tassa annuale indipendentemente dal fatto che l’esposizione avvenga per tutto il periodo oppure no e che i cartelli superino o meno la misura minima. È chiaro che quest’ultima ipotesi appare la soluzione più efficace per non correre il rischio di sanzioni, ma non certo la più equa! Ma è possibile che uno Stato moderno possa ancora annoverare fra i propri tributi tasse come quelle sulle vetrine e sulle insegne? E i profumieri, come possono tutelarsi? Accordandosi con il produttore, forse, perché compensino sotto altra forma l’esborso di danaro cui andrà incontro il profumiere? Oppure prestino più attenzione alle dimensioni dei loro cartelli pubblicitari? Certo sono strade percorribili in linea teorica. Ma chi legge sa bene di quanto poco attuabili siano sul piano pratico! FENAPRO - PAGINE GIALLE - FENAPRO 110 IMAGINE PAGINE GIALLE Perché un nuovo Statuto nuovo statuto, nuova fenapro. entro gennaio, la federazione volterà pagina. la parola a nicola ostuni, che spiega le ragioni che hanno portato a questa decisione, ribadendo però l’importanza del ruolo dei ‘piccoli’. Direttivo del gruppo Impresa. aprirei con un messaggio di rassicurazione per molti di coloro che ci leggono e che temono che tale cambiamento possa ‘snaturare’ la fenapro, rendendola sempre meno rappresentativa dei profumieri più ‘piccoli’. La notizia della revisione ‘in fieri’ delle norme statutarie della Federazione, su cui siamo già più volte tornati nei mesi scorsi, è stata accolta con grande interesse da chi ci legge, ma anche con qualche timore. L’apertura alle catene, che ripercussioni avrà sull’operato della Federazione? Non rischia forse di snaturarne fisionomia, obiettivi, capacità rappresentativa? Sono le obiezioni mosse da alcuni indipendenti, preoccupati che tale cambiamento possa ‘metterli da parte’ avvantaggiando imprese che hanno, da un punto di vista economico e contrattuale, ben altro peso sul mercato. Sulla questione è intervenuto Nicola Ostuni, presidente della Federazione, che abbiamo intervistato all’indomani dell’incontro di Napoli (21 settembre scorso) cui erano presenti le componenti più autorevoli della distribuzione selettiva italiana e il Non è così, affatto. Alla decisione di modificare lo Statuto siamo arrivati per gradi, soppesando attentamente ogni mossa. La trasformazione del tessuto distributivo del nostro paese è sotto gli occhi di tutti. Non potevamo certo ignorarla se volevamo continuare ad essere rappresentativi, considerato che la ragion d’essere di una Federazione sta nella sua capacità di rappresentare e conseguentemente di tutelare, tutte le componenti della distribuzione. Maggiori sono i consensi che riesce a raccogliere attorno a sé, più è forte e autorevole nei confronti dell’industria. E questo rafforzamento non può che favorire tutti coloro che della Federazione fanno parte. Che i rapporti di forza vadano modificati, non c’è dubbio. E’ la premessa essenziale per qualificare la relazione commerciale. Non solo. Il cambiamento si rende necessario per stare al passo coi tempi, avere maggior peso sul mercato, essere più rappresentativi e dare una forte identità al canale. Aggiungo anche che la Fenapro, nel tempo, ha incontrato difficoltà crescenti nello sviluppare a pieno titolo la rappresentanza di una base associativa frazionata e con interessi molto spesso divergenti. Anche questo era un disagio che non poteva essere ignorato. Comunque, tornando a monte, cambiare il modello organizzativo non significa costruire un sistema oligarchico, dove a prendere le decisioni per tutti sia una ristretta cerchia di esponenti. Significa però, questo sì, favorire l’accesso alle funzioni di governo della Fenapro di esponenti di aziende eccellenti che, per dimensioni e capacità di innovazione, sono più in grado di rafforzare l’identità del nostro canale. sulla questione dell’identità del canale siete già più volte ritornati. Perché è così importante? Perché soltanto avendo in testa in modo molto chiaro ‘chi siamo’ potremo sapere dove vogliamo andare e potremo acquistare forza e credibilità nei confronti del consumatore. Più il canale acquisisce autorevolezza e, di conseguenza, identità, e meglio sarà per tutti i profumieri. Identità e immagine della FENAPRO - PAGINE GIALLE - FENAPRO 112 IMAGINE PAGINE GIALLE Insieme per la revisione dello Statuto coagula consensi la revisione delle norme statutarie della fenapro, la cui stesura finale è attesa per la fine di gennaio 2007. nella commissione, anche rappresentanti delle catene nazionali. Roma, Napoli, Verona, Milano. Prosegue serrato il timing di incontri per la revisione dello Statuto della Fenapro, resosi necessario alla luce delle trasformazioni radicali subite dal settore negli ultimi anni. La commissione mista, che comprende membri della Fenapro e del Gruppo Impresa, sta via via coagulando consensi importanti. Strada facendo, complice la portata dell’evento, si sono uniti agli originari 8 componenti, altri imprenditori molto rappresentativi. Oggi il gruppo risulta così composto: Abaton marco, Baccaro Luigi Mario, Cerasoli Gianluca, Croci Alessandro, Fiore Mario, Maiello Alessandro, Malinverno Andrea, Mingers Jorg (Douglas), Segura André (Marionnaud), Tagliaferri Gianfranco. Oltre al presidente Fenapro Nicola Ostuni, che presiede la riunione, al segretario generale Mario Verduci e a Luciano Buonaiuto, presidente collegio sindacale. La bozza di Statuto formulata dalla Commissione sarà sottoposta all’approvazione dell’Assemblea Soci della Fenapro. catene più vicine Il lavoro della commissione, lo ricordiamo, è premessa indispensabile al buon esito della campagna promozionale per il rilancio del canale promossa da Fenapro. L’apertura a ‘nuove’ entità commerciali, ipotesi resa possibile soltanto rivedendo, appunto, le norme statutarie, si rende ormai urgentemente necessaria alla stregua di un evento forte che ridia visibilità al canale. Ed è alla luce di questa apertura della Federazione alle catene, che acquista ulteriore consistenza l’arrivo nella commissione, che già annoverava elementi di spicco della profumeria italiana, di altri due autorevoli esponenti del settore: Jorg Minger, del gruppo Douglas, e André Segura, amministratore delegato di Marionnaud. Non poteva essere altrimenti. I tempi sono maturi perché la distribuzione tutta, catene nazionali incluse, si senta adeguatamente rappresentata all’interno della Federazione. Anche in ambito europeo le cose stanno cambiando. È infatti dello scorso 12 settembre la notizia, ufficializzata dal presidente della FEDP (Federazione europea dei profumieri dettaglianti) Hans Peter Raab, dell’adesione di Douglas, Marionnaud e Sephora alla stessa Federazione. Dunque anche in ambito europeo il profilarsi di nuovi scenari allargati e altamente competitivi ha portato ad una rilettura di norme che si credevano consolidate, aprendo ai nuovi attori del selettivo internazionale. profumo di neve, verso il tutto esaurito Mai come quest’anno, la settimana bianca organizzata da Fenapro insieme con Momentum Italia a Corvara, dal 4 all’11 marzo, ha suscitato interesse e raccolto adesioni alla fine dello scorso mese (30/11/2006) scadevano i termini per iscriversi alla settimana bianca della Fenapro, il Trofeo Profumo di Neve - Franco De Martini. Molti hanno telefonato per prenotare sin da ora i loro posti. Mai come quest’anno l’adesione è stata corale ed entusiasta. Fenapro, Momentum Italia e lo stesso Posta Zirm di Corvara, in cui si svolgerà la manifestazione, dal 4 all’11 marzo, si sono già attivati perché la macchina organizzativa non subisca intoppi di alcun genere. E voi, avete prenotato i vostri posti? Se vi affrettate, non è escluso (ma l’ipotesi va vagliata direttamente con la struttura alberghiera) che possiate ancora farcela, anche se il numero di camere a disposizione è davvero minimo, molte delle 40 camere a disposizione sono già state opzionate. L’hotel, lo ricordiamo, metteva a disposizione 17 Doppie Standard, 7 Doppie De Luxe, 6 Junior Suite, 5 suite (mansarda), 1 suite (bilocale) e 4 singole De Luxe, per un totale di 40 camere e 76 posti letto. Nel caso in cui l’hotel vi desse l’ok a procedere, dovete inviare una caparra confirmatoria di 300,00 euro per camera. Il pagamento dovrà essere effettuato tramite bonifico bancario intestato a: Cassa di Risparmio di BZ - Filiale Corvara, IBAN: IT77 G060 4558 3400 0000 0081 505. Trovate numero di telefono dell’hotel e altre informazioni del caso presso il sito www.postazirm.com. PAGINE GIALLE profumeria selettiva in Italia vanno rilanciate, non c’è dubbio. Ecco perché l’ipotesi di una campagna promozionale a sostegno del canale acquista sempre più vigore. La campagna si farà, in quanto efficacissimo strumento per sottolineare valori e finalità della distribuzione selettiva. Ma si farà una volta definita, a livello rappresentativo, la nuova fisionomia della Federazione. E avrà forza dirompente, ne siamo certi, anche se, a differenza di quanto ipotizzato agli inizi, è via via maturata la convinzione che qualsiasi operazione di rilancio non possa prescindere dalla presenza dei produttori, dunque da una responsabile e condivisa partecipazione di tutti gli attori del mercato al progetto. problemi quali la gestione dei resi e l’erogazione dei premi di fine anno, è un segnale molto preoccupante. Testimonia delle difficoltà enormi nello svolgere un ruolo costruttivo con i nostri partner. Nulla di nuovo: queste difficoltà ci sono sempre state, ma mai come oggi, viste le profonde trasformazioni del mercato, si rende necessario trovare delle soluzioni per tutti. Come leggere questo immobilismo negoziale? E’ evidente che, oltre a tutto il resto, sottende il mancato riconoscimento del nostro ruolo nella creazione del valore del prodotto. Sono certo che il rafforzarsi dell’unità all’interno della categoria, porterà ad un’apertura del dialogo con l’industria. Apertura che è nell’interesse di tutti. dunque, tornando alla revisione dello Statuto, è a una Fenapro più coesa e rappresentativa che puntate? come si concretizzerà, di fatto, questa maggior rappresentatività all’interno dell’organizzazione della Fenapro? Certamente sì. Il fallimento degli ultimi tentativi di individuare con l’industria soluzioni concrete a Innanzitutto attraverso il coinvolgimento non formale ma sostanziale e partecipato di tutte le imprese che si riconoscono nella formula distributiva della profumeria selettiva, a cominciare dalle imprese di maggior dimensione, sino a comprendere le più piccole. Dunque: catene nazionali, catene regionali, le profumerie aggregate ( cioè i consorzi), gli indipendenti sino a 10 punti di vendita. La coesione sociale potrebbe essere individuata sia in ambito territoriale che dimensionale, in modo tale che le catene - nazionali e regionali - e i gruppi, da un lato, e i delegati delle organizzazioni territoriali, dall’altro, siano equamente rappresentate all’interno della Federazione. La carta statutaria dovrà inoltre ridefinire e riparametrare i vecchi obiettivi dell’Organizzazione, i diritti e i doveri di ogni socio, gli Organi sociali, il loro funzionamento e le modalità di comunicazione da adottare. Aggiungo che all’approvazione del nuovo Statuto, si dovrebbe procedere anche allo scioglimento del Gruppo Impresa, per portare alla creazione di un’associazione fra componenti di diverse dimensioni, con una comune visione della Profumeria e del business però. Negozio e shopping esperienziale la qualificazione del prodotto passa sempre di più dalla qualificazione dell’insegna che lo distribuisce. le ricerche evidenziano la nuova tendenza e la federazione se ne fa portavoce. Stiamo assistendo a un ribaltamento dei paradigmi che hanno guidato le attività di marketing dell’ultimo decennio. Interpretando un sentimento maturato nelle varie comunità di business legate alla produzione e al commercio, ci si interroga se l’attuale centralità delle merce nei processi di mercato valga ancora o se non occorra, piuttosto, sostituirvi l’uomo in tutti i suoi bisogni. Bisogni che peraltro è il distributore in prima persona che deve ingegnarsi per individuare e FENAPRO - PAGINE GIALLE - FENAPRO IMAGINE 113 FENAPRO 110 17-11-2006 01:48 Pagina 114 PAGINE GIALLE soddisfare. Del nuovo ruolo che è chiamato a svolgere il distributore, abbiamo parlato con Mario Verduci, segretario generale della Fenapro. in un’intervista di alcuni mesi fa, Jim Stengel, global marketing officer della Procter & Gamble, ha dichiarato “fino a ieri il nostro marketing serviva per vendere. Oggi, prima di vendere, bisogna coinvolgere il cliente, costruire un legame affettivo”. Condivide questo pensiero? Senza dubbio. Non è certo a caso che si parla sempre più spesso di shopping experience. Il consumatore vuole vivere un’esperienza totalizzante quando acquista. E in questo nuovo modo di approcciarsi allo shopping, ad avere un ruolo chiave è il negozio più ancora del prodotto. I valori dell’insegna, dunque ciò che il punto vendita - in termini esperienziali e di coinvolgimento - riesce a trasmettere quando si rapporta al consumatore, qualificano il prodotto, lo caricano di valore aggiunto. Chi entra in profumeria sa che vi troverà un’offerta di qualità. Se dunque i contenuti qualitativi sono dati per scontati, a fare la differenza e a spingere la consumatrice all’acquisto di questo o quel prodotto non potrà che essere il luogo in cui i prodotti vengono esposti! Il negozio deve dunque fare un salto di qualità, diventare un serbatoio di stimoli. Ma perché ciò avvenga, anche i profumieri devono rimettersi in discussione, cominciando a gestire in modo diverso rispetto al passato le risorse umane, gli assortimenti, il layout espositivo ecc. Ci vogliono competenze tecniche nuove, non pensare ad una sorta di formazione permanente e a 360°, che abbracci cioè tutte le categorie di prodotto, profumi e make-up inclusi. E’ un impegno che Fenapro sente da sempre come molto importante. Si pensi solo al corso di laurea in cosmetologia di cui ci siamo fatti promotori. Lavorare autonomamente in profumeria sta diventando ormai la regola, considerata la presenza massiccia di catene, dunque di tanti punti di vendita gestiti in piena autonomia anche se parte integrante di un unico progetto. stando così le cose, è necessaria la diffusione di una nuova cultura imprenditoriale… c’è dubbio, e bisogna assumersi nuove responsabilità per sostenere il valore della marca. Ma è un passo da fare: di fronte a un negozio privo di personalità, la clientela volta le spalle e va altrove. la riqualificazione del punto vendita non può prescindere dalla formazione, però. Certamente. La formazione continua ad essere un tema molto sentito. Anche recentemente è stato oggetto di dibattito nel corso di una due-giorni di lavoro organizzata da L’Oréal. Bisogna mettere il personale di vendita nelle condizioni di lavorare in modo autonomo, senza il supporto del titolare. Bisogna Sì, senza dubbio. L’unico pensiero del profumiere è sempre stato quello di riuscire ad instaurare un buon rapporto con il produttore, quasi avesse un atteggiamento di ‘sudditanza’ psicologica nei suoi confronti. Ora che i rapporti di forza sono cambiati e che, come dicevamo, il negozio sta diventando centrale nelle scelte d’acquisto del consumatore, questa mentalità deve cambiare. Se il prodotto si smaterializza, è l’esperienza d’acquisto a fare la differenza. Ma per rendere unica tale esperienza, ripeto, bisogna sia gestire con un’impronta manageriale e lungimirante il negozio, sia affrancarsi da retaggi e sudditanze che appartengono al passato. I profumieri hanno comunque gli strumenti culturali e intellettuali per potercela fare. Non c’è dubbio. FENAPRO - PAGINE GIALLE - FENAPRO 114 IMAGINE