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rivista del M E N S I L E N . 7 - 8 L U G L I O - A G O S T O 2 0 1 1 € 3,50 dal 1928 fondazione ente™ dello spettacolo AUTUNNO INVERNO I FILM IN USCITA E I PIÙ ATTESI DEL 2012 CHE COMMEDIA! IN USA VINCONO LE DONNE, IN ITALIA I (SOLITI) COMICI DURO A MORIRE ALTRO CHE 007, NEL FANTASTICO COWBOYS & ALIENS L’ATTORE INGLESE SE LA VEDE CON GLI UFO + GEORGE CLOONEY + FRATELLI DE SERIO + GIAMPAOLO LETTA Poste Italiane SpA - Sped. in Abb. Post. - D.I. 353/2003 (conv. in L. 27.02.2004, n° 46), art. 1, comma 1, DCB Milano DANIEL CRAIG rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo Nuova serie - Anno 81 n. 7-8 luglio-agosto 2011 In copertina Daniel Craig in Cowboys & Aliens Segui l’Ente dello Spettacolo anche su FACEBOOK Fondazione Ente dello Spettacolo: www.fbook.me/entespettacolo Tertio Millennio Film Fest: www.fbook.me/tertiomillenniofilmfest YOUTUBE www.youtube.com/EnteSpettacolo TWITTER www.twitter.com/entespettacolo pun ti di vi st a Segui la Rivista del Cinematografo su FACEBOOK Cinematografo.it: www.fbook.me/cinematografo Rivista del Cinematografo: www.fbook.me/rivistadelcinematografo DIRETTORE RESPONSABILE Dario Edoardo Viganò CAPOREDATTORE Marina Sanna Corsi e ricorsi REDAZIONE Gianluca Arnone, Federico Pontiggia, Valerio Sammarco CONTATTI [email protected] PROGETTO GRAFICO P.R.C. - Roma ART DIRECTOR Alessandro Palmieri HANNO COLLABORATO Alberto Barbera, Luca Barra, Angela Bosetto, Gabriele Carunchio, Gianluigi Ceccarelli, Francesco Ceraudo, Pietro Coccia, Bruno Fornara, Antonio Fucito, Shekhar Kapur, Miriam Mauti, Massimo Monteleone, Morando Morandini, Peppino Ortoleva, Marco Spagnoli REGISTRAZIONE AL TRIBUNALE DI ROMA N. 380 del 25 luglio 1986 Iscrizione al R.O.C. n. 15183 del 21/05/2007 STAMPA Tipografia STR Press S.r.l. - Via Carpi 19 - 00040 Pomezia (RM) Finita di stampare nel mese di luglio 2011 MARKETING E ADVERTISING Eureka! S.r.l. - Via L. Soderini, 47 - 20146 Milano Tel./Fax: 02-45497366 - Cell. 335-5428.710 e-mail: [email protected] DISTRIBUTORE ESCLUSIVO ME.PE. MILANO ABBONAMENTI ABBONAMENTO PER L’ITALIA (10 numeri) 30,00 euro ABBONAMENTO PER L’ESTERO (10 numeri) 110 euro SERVIZIO CORTESIA S.A.V.E. Srl, Fiano Romano (RM) tel. 0765.452243 Fax 0765.452201 [email protected]. PROPRIETA’ ED EDITORE PRESIDENTE Dario Edoardo Viganò DIRETTORE Antonio Urrata UFFICIO STAMPA [email protected] COMUNICAZIONE E SVILUPPO Franco Conta - [email protected] Il 26 luglio la Fondazione Ente dello Spettacolo presenterà in Senato il Report sull’andamento strategico 2006-2010. E’ uno snodo importante nel cammino intrapreso dalla struttura che ho l’onore di presiedere. Un documento che è insieme un momento di verifica e un’occasione di rilancio, nella fedeltà all’impegno di promuovere in modo sempre più rigoroso e profondo il cinema, coinvolgendo un numero maggiore di interlocutori nazionali e internazionali. Per vincere questa sfida è necessario sfruttare tutte le risorse e le tecnologie a disposizione. la tradizione della settima arte. Come ci ha ricordato non molto tempo fa il card. Angelo Bagnasco, citando le parole di Giovanni Paolo II, “il cinema fin dalla sua nascita ha spesso affrontato temi di grande significato e valore dal punto di vista etico e spirituale”. Il lavoro della Fondazione non può che proseguire nel solco di questa tradizione. Per vocazione propria e dovere fiduciario nei riguardi di tutti coloro che hanno interessi La Fondazione sarà impegnata nei prossimi rilevanti nelle nostre attività anche in termini di anni su molti fronti: dallo sviluppo di un investimenti, come la Fondazione personale sempre attento alla valorizzazione Comunicazione e Cultura, il MIBAC, gli della formazione, fino all’implementazione inserzionisti che pubblicizzano delle più avanzate tecnologie attraverso i nostri canali i loro per la fruizione delle prodotti, i siti web che utilizzano i informazioni e allo sviluppo di “La pubblicazione del report nostri contenuti per la loro sezione nuovi metodi di è uno snodo importante cinema. E, non ultimi, nei confronti coinvolgimento delle nel cammino della nostra delle generazioni future e di quanti istituzioni che si occupano di ci hanno preceduto in questo promozione cinematografica. Fondazione” compito. Vorrei ricordare, nel Queste sinergie hanno già centenario della nascita, uno di permesso in passato di loro: Diego Fabbri. Il suo lavoro alla guida del ottimizzare le risorse finanziarie disponibili, vecchio Ente dello Spettacolo è stato senza per questo rinunciare ai più alti fondamentale per costruire il nuovo. Questo standard di gestione della qualità numero doppio di RdC – teso tra passato e dell’informazione. Un progetto articolato, ambizioso. Costruito a partire dall’individuo e futuro, il tempo dei bilanci (il servizio sull’anno la sua integrità. Il rispetto della persona è la d’oro della commedia) e quello delle prospettive premessa ad ogni altra considerazione di tipo (l’ampio speciale dedicato alle nuove uscite) – strategico. L’imperativo morale coerente con è a lui dedicato. COORDINAMENTO SEGRETERIA Marisa Meoni - [email protected] DIREZIONE E AMMINISTRAZIONE Via G. Palombini, 6 - 00165 Roma - Tel. 06.96.519.200 Fax 06.96.519.220 - [email protected] Associato all’USPI Unione Stampa - Periodica Italiana Iniziativa realizzata con il contributo della Direzione Generale Cinema - Ministero per i Beni e le Attività Culturali La testata fruisce dei contributi statali diretti di cui alla legge 7 agosto 1990, n. 250 luglio-agosto 2011 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo 5 sommario n. 7-8 lugl io-a gos to 2011 SERVIZI 50 Amiche da ridere Negli States la commedia si declina in rosa. E in Italia? Bisogna ripensare al fenomeno SPECIALE USCITE 21 Collezione 2011-2012 La nuova stagione: da Cronenberg a Spielberg, autori, scommesse e kolossal FILM DEL MESE 56 Harry Potter e i Doni della Morte - Parte 2 60 Transfomers: Dark of the Moon 60 Ballkan Bazar 62 Kung Fu Panda 2 64 This is England 66 Vanishing on 7th Street 66 La leggenda del vero salvatore 67 Detective Dee e il mistero della fiamma fantasma 69 At the End of the Day PERSONAGGI 46 Locarno fa De Serio I registi gemelli in concorso: anatomia di una poetica 55 Dategli “Letta” L’ad Medusa spiega le ragioni (e il caso) di un grande successo COVER STORY 42 Craig lo straniero Cowboy o alieno? Senza memoria nel western sci-fi di Favreau. Sarà spettacolo This is England. A sinistra, Keira Knightley in A Dangerous Method di Cronenberg Tom Cruise, tra i divi in arrivo: Mission: Impossible Ghost Protocol 10 Morandini in pillole Quando le celebrazioni diventano mania 12 Circolazione extracorporea Bacheca d’autore: ecco MUBI 14 Glamorous News e tendenze: Clooney e le donne 16 Colpo d’occhio Nastri d’Argento: Moretti e gli altri 18 La posta di Shekhar Terrence Malick e l’arte della vita 72 Dvd & Satellite Da Rango a Point Break: novità, classici e cult 78 Borsa del cinema Semestre record, alla scoperta del press-agent 80 Libri Il Napoleon mancato di Kubrick, il mélo americano 82 Colonne sonore British Sound per Meadows 50 Kristine Wiig Prima damigella tra Le amiche della sposa. Vi sorprenderà pensieri e parole Quello che gli altri non dicono: riflessioni a posteriori di un critico DOC MORANDINI in pillole di Morando Morandini Pochi hanno ricordato che dal primo poliziesco di Van Dine fu tratto il film The Benson Murder Case 80 anni dopo – Un tempo si celebravano i centenari e i cinquantenari. Oggi sui mass-media stampati o audiovisivi c’è la (s)mania di commemorare i ventennali, i 25, 30, 40, 60 anni dopo. Non meraviglia, perciò che il gruppo Editoriale L’Espresso abbia varato nel 2009, ottant’anni dopo, la collezione storica dei Gialli Mondadori, con il primo numero: La strana morte del signor Benson (1926) di S.S. Van Dine (1888-1939 - pseudonimo di Willard Huntington Wright), pubblicato in Italia nel 1929. L’Italia è l’unico paese al mondo in cui i romanzi e i film polizieschi sono chiamati “gialli”, dal colore delle copertine mondadoriane. Pochi hanno ricordato che dal primo romanzo poliziesco di Van Dine fu tratto nel 1930 il film The Benson Murder Case, diretto da Frank Tuttle che non risulta distribuito in Italia. Il primo Philo Vance – Philo Vance è il più raffinato, colto, aristocratico investigatore di tutta la letteratura poliziesca made in USA. E’ un esteta un po’ snob e poliglotta, un dilettante di genio, Ha studiato in privato molte lingue tra cui l’egiziano, l’ebraico e l’arabo. Nel film di Tuttle è impersonato da William Powell (nella foto, ndr). Sullo schermo ebbe molti interpreti: Paul Lukas (che qui probabilmente fa il procuratore distrettuale di New York (John F.X. Markham), Basil Rathbone, Warren Williams, Edmund Lowe e altri cinque. In Italia, nello sceneggiato tv La Canarina assassinata ebbe il volto e la voce di Giorgio Albertazzi. Negli anni Trenta Powell fu anche Nick Charles, detective protagonista della serie L’uomo ombra, ispirata ai personaggi di Dashiell Hammett. Una coincidenza – Attivo nella regia fin dal 1922 con una ventina di film muti, Frank Tuttle (1892-1965) prolifico e solido artigiano, ha due parentesi nel suo itinerario dal 1946 al 1950 e dal 1951 al 1955. La lunga interruzione fu dovuta alla sua comparsa davanti alla Commissione delle attività antiamericana, dove ammise una prebellica iscrizione al Partito comunista e fece qualche nome. Erano gli anni della “caccia alle streghe (rosse)”, aperta dal senatore repubblicano Joseph C. McCarthy. La stessa sorte toccò allo scrittore Dashiell Hammett (1894-1961), l’inventore di Sam Spade e di Nick Charles. Nel 1951 finì in carcere perché, per principio, si rifiutò di collaborare con la (in)giustizia. FINE PEN(N)A MAI VISIONI FORZATE E INDULTI CRITICI Dialoghi su The Tree of Life: Belli i due cavalli! – Ma quali cavalli, erano dinosauri! – Vabbè, belli comunque. (registrazione disponibile su richiesta). #### Giuliano Montaldo: “Il negativo è il positivo del cinema”. #### Checco Zalone si nega alla stampa, almeno, certa stampa. Ma è al via il suo nuovo tour: “Resto umile”. #### L’Italia è provinciale? Figuriamoci, basti vedere le lingue a mo’ di red carpet sfoderate a Roma per Woody Allen. #### La guerra fredda si riscalda: Captain America cambia nome in Russia, Ucraina e Corea del Sud. #### Cinema TARtassato: da Moretti a Olmi, svaniscono i Premi qualità 2006. Burocrazia o critica cinematografica? #### Lavori in corso al ghetto di Venezia: “Ristrutturato ed esteso il programma di Controcampo italiano”. ALMOST (IN)FAMOUS: DALLE STALLE ALLE STARLETTE La Toya Jackson: “Mio marito mi faceva prostituire”. Il destino nel nome? STOP Iva Zanicchi visita Lele Mora in carcere: “Mi ha fatto piacere trovarlo vestito con pantaloni e camicia”. STOP George Clooney: “Capisco perché le mie relazioni non durino”. Per maggiori info: Brad Pitt. STOP Daniel Radcliffe: “A 18 anni ero alcolizzato”. Dai, beviamoci su. STOP Scoop di Eva Tremila: “Milly D’Abbraccio completamente nuda a Ponza”. Che cosa non ci si inventa per farsi una bella vacanza, eh? STOP Così parlò Lindsay Lohan: “Ho scelto di non dichiararmi né colpevole né innocente, altrimenti rischiavo di finire in prigione senza aver fatto niente”. Federico Pontiggia 10 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo luglio-agosto 2011 circolazione extracorporea BACHECA PER CINEFILI Fruizioni multiple nell’era della riproducibilità a cura di Peppino Ortoleva DISTRIBUZIONE, INFORMAZIONE E CONDIVISIONE: IL CINEMA D’AUTORE RIPRENDE FIATO SU MUBI GUARDARE SCOPRIRE DISCUTERE Fin dall’homepage del sito, la promessa di Mubi (mubi.com) è quella di essere “Il tuo cinema online. In ogni momento, in ogni luogo”. Lanciato nel febbraio 2008 come The Auteurs, il portale si propone di diventare un punto di riferimento in rete per tutto il cinema “d’autore”, dai classici senza tempo alle ultime novità provenienti dei festival. E, per riuscirci, mette a disposizione dei cinefili una vasta serie di strumenti, integrati tra loro. Guardare, dicevamo. L’anima di Mubi, l’aspetto forse più innovativo della piattaforma, è infatti il porsi da subito come un portale di cinema on demand, che rende possibile la visione in streaming di film dalla difficile (se non impossibile) distribuzione altrove, accanto a pellicole più “di cassetta”. Alcune visioni sono gratuite; la maggior parte è a pagamento, a prezzi ridotti: 3,59 euro per film e documentari, 0,99 euro per cortometraggi; mentre l’appassionato può abbonarsi all’intero catalogo a 12,99 euro al mese. I film sono in lingua originale e con i sottotitoli. E l’offerta è arricchita da cataloghi da tempo inaccessibili (come il “giacimento” Criterion), come da partnership importanti (tra cui quella, recente, con la Semaine de la Critique di Cannes). Scoprire è il secondo cardine di Mubi. Ogni film ha la sua scheda, con una breve sinossi, la biografia del regista, articoli di approfondimento, il link ad altri titoli per certi versi affini. Il portale propone “canali” organizzati sul modello della tv a pagamento, che offrono a rotazione una serie di proposte, e “retrospettive” dedicate ad autori, correnti, scuole cinematografiche. Un ibrido tra una rivista e un blog a più voci, chiamato Notebook, presenta ogni giorno approfonditi articoli di critica, sui film presenti e passati (spesso pronti per essere visti), sui testi e i paratesti cinematografici, sui generi e sugli autori. Discutere è il terzo e ultimo principio. Il sito trae linfa e contenuti dall’attiva partecipazione degli utenti, che mettono a disposizione le loro competenze. Si può legare la presenza su Mubi ai social network generalisti, come Facebook e Twitter. Ogni cinefilo possiede un suo profilo personale e una casella di posta per scambiare messaggi privati, può trovare altri partecipanti con gli stessi gusti e può partecipare ai forum e alle discussioni sul wall dei film. Fortemente incoraggiate sono poi le “liste” da condividere, un modo per mettere ordine nell’ampio catalogo e per preparare catene di film in base ai criteri più vari, oggettivi o idiosincratici. E si può persino diventare fan di un film, o “taggarsi” per comunicare di averlo visto (sulla scorta delle esperienze di social network editoriali, come Anobii, o televisivi, come Miso). Forse Mubi non sostituirà le code (e chiacchiere) dei festival, come si ripromette. Ma la circolazione di molte pellicole passa anche – o soltanto – da spazi online ricchi e complessi come questo. LUCA BARRA Lanciato nel 2008 come The Auteurs, il portale si propone di diventare un punto di riferimento in rete 12 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo luglio-agosto 2011 glamorous denze Ultimissime dal pianeta cinema: news e ten 1 a cura di Gianluca Arnone 2 3 4 6 7 8 GEORGE E LE DONNE Kelly Preston [1] attrice. Convivono dal 1988 al 1989. Il cane di lei, rimarrà con lui fino alla morte. Talia Balsam [2] la prima moglie (1989-1992). Di lei dirà: “Non credo di essere stato troppo corretto”. Karen Duffy [3] VJ di MTV. Insieme nel 1995, separati nel 1995. Cèline Balitran [4] cameriera incontrata a Parigi (1996). E’ amore su ordinazione. Lei lo segue a Los Angeles. Lui le dà il benservito (1999). Lisa Snowdon [5] modella. Si frequentano dal 2000 al 2005. Krista Allen [6] ex di Baywatch. Contatto dal 2002 al 2008. Sembra scandalo al sole, è amore da ultima spiaggia. Naufragio annunciato. Sarah Larson [7] barista. Dal bancone al tappeto rosso, tutto in un anno. E lei se l’era pure bevuta. Tornerà al bar nel 2008, stavolta non in servizio. Elisabetta Canalis [8] italiana. Fotografata con George dal 2009 al 2011. E’ il calendario più lungo della sua carriera. 5 14 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo marzo 2011 LE NOZZE DI KATE Che Kate Moss fosse una tipa sui generis si sapeva. Nemmeno le sue nozze con Jamie Hince, frontman dei Kills, ne hanno intaccato la fama, alla faccia di chi le paragonava già a un rigurgito conformista in una vita esagerata. L’ex manichino umano di Oxford (il negozio d’abbigliamento, non la culla della cultura universitaria) ha pensato bene di ritoccare il rigido copione del matrimonio con un tocco d’inenarrabile stravaganza: la lista nozze. Scorrendola, vengono gli occhi da cernia: 14 posacenere di cristallo (praticamente uno per stanza), ricche casse di Champagne Louis Roederer Cristal del 2002 (prezzo 3.000 dollari a cassa), un tappeto di seta da 13.000 dollari, un servizio di posate da 10.000 dollari, e uno specchio, sempre da 10.000 dollari. Non mancano regali più economici, come il set di bottiglie di vino rosso da 12 sterline, i filtri da tè da 25 sterline, i filtri e basta. maggio 2011 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo 15 c olpo d’occhio FE ST IVAL DE L M ES E di Massimo Monteleone Da Narni a Locarno. Ragazzi a Giffoni, opere prime a Roseto ROSETO OPERA PRIMA LE VIE DEL CINEMA 5 XVI 1 XVII edizione del festival che edizione della “Rassegna di cinema restaurato”. Un grande omaggio ai capolavori del nostro cinema, proiettati in splendide copie restaurate. Ingresso gratuito. evidenzia i registi esordienti italiani dell’ultima stagione cinematografica e i film di maggior successo. Al vincitore vengono assegnati la “Rosa d’Oro” e un premio in denaro. La “Rosa d’Oro” alla carriera va agli ospiti d’onore. Località Roseto degli Abruzzi (Teramo), Italia Periodo 21-30 luglio tel. (085) 89453662 Sito web www.roseto.org E-mail [email protected] Resp. Tonino Valerii Località Narni (Terni), Italia Periodo 5-10 luglio tel. (0744) 747282 Sito web www.leviedelcinemma.it E-mail [email protected]. Resp. Alberto Crespi, Giuliano Montaldo FESTIVAL DEL FILM LOCARNO LXIV edizione della prestigiosa manifestazione internazionale competitiva. Anteprime delle novità più attese, opere in concorso per il Pardo d’Oro, realizzate da autori emergenti o innovativi. Previsti cortometraggi, sezioni tematiche, omaggi e retrospettive. Località Locarno, Svizzera Periodo 3-13 agosto tel. (0041-91) 7562121 Sito web www.pardo.ch E-mail [email protected] Resp. Marco Cacciamognaga GIFFONI FILM FESTIVAL 2 XLI appuntamento con il prestigioso festival internazionale del cinema per ragazzi. Una giuria di circa 3300 giovanissimi da tutto il mondo assegna i Grifon Awards ai migliori film. Sezioni secondo le età: “Elements” (+3), “Elements” (+6), “Elements” (+10), “Generator” (+13), “Generator” (+16), “Generator” (+18). Previsti ospiti, dibattiti e anteprime. Località Giffoni Valle Piana (Salerno), Italia Periodo 12-21 luglio tel. (089) 8023001 Sito web www.giffoniff.it E-mail [email protected] Resp. Claudio Gubitosi M o r et ti d’ Ar g e nt o FOTO: PIETRO COCCIA 6 premi su 7 candidature. Habemus Papam di Nanni Moretti sfiora l’en plein ai Nastri d’Argento, e a Taormina ottiene: premio al regista del miglior film, al soggetto (Moretti con Francesco Piccolo e Federica Pontremoli), scenografia (Paola Bizzarri), costumi (Lina Nerli Taviani), fotografia (Alessandro Pesci) e miglior produttore dell’anno (Nanni Moretti e Domenico Procacci). 3 Nastri per 16 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo luglio-agosto 2011 FOTO: PIETRO COCCIA Habemus Papam sfiora l’en plein ai Nastri, tre premi a Vallanzasca Vallanzasca - Gli Angeli del Male di Michele Placido rispettivamente per Kim Rossi Stuart (attore protagonista), i Negramaro (colonna sonora) e Consuelo Catucci (montaggio). Alba Rohrwacher ottiene il Nastro d’Argento come miglior attrice protagonista per La solitudine dei numeri primi di Saverio Costanzo, Giuseppe Battiston è il miglior attore non protagonista, Carolina Crescentini la miglior attrice non protagonista. Alice Rohrwacher, con Corpo celeste, è infine la migliore regista esordiente dell’anno. G.A. 6 EST FILM FESTIVAL V edizione del festival dedicato al cinema con tre sezioni competitive. Molti gli eventi collaterali nella splendida Rocca dei Papi e nelle piazzette medievali: proiezioni speciali, video-instalalzioni, incontri con autori e reading da opere letterarie e teatrali, concerti. 7 FILMMAKERS AL CHIOSTRO 3 VIII edizione del festival di cortometraggi, documentari, videoclip e videoanimazioni finalizzato a promuovere autori emergenti, italiani e stranieri. La rassegna, che prevede diversi premi, vuole dare visibilità a produzioni tagliate fuori dalla grande distribuzione. Località Pordenone, Italia Periodo 12 luglio - 23 agosto tel. (0434) 520945 Sito web filmmakersalchiostro .blogspot.com E-mail [email protected] Resp. Tommaso Lessio, Silvia Moras Località Montefiascone (Viterbo), Italia Periodo 23 luglio - 1 agosto tel. (06) 45491746 (riferimento a Roma) Sito web www.estfilmfestival.it E-mail [email protected] Resp. V. Maestosi, R. Rizzo PREMIO SERGIO AMIDEI 4 XXX edizione del Premio CLOROFILLA FILM 8 FESTIVAL Internazionale alla Miglior Sceneggiatura, il più importante appuntamento italiano dedicato alla scrittura filmica. Un’edizione speciale ricca di ospiti celebri, retrospettive (stavolta su Truffaut), anteprime di volumi inediti. Due sezioni celebrano i 150 anni dell’Unità d’Italia. Località Gorizia, Italia Periodo 14-23 luglio tel. 3936934121 Sito web www.amidei.com E-mail [email protected] Resp. Giuseppe Longo XXIII edizione del festival che esplora la nuova “linfa” del cinema italiano e si svolge nel suggestivo Parco della Maremma. In programma film e incontri con gli autori. Spazi dedicati alle mostre e alle scuole di cinema. Località Parco della Maremma (Grosseto), Italia Periodo 5-15 agosto tel. (0564) 48771 Sito web www.festambiente.it E-mail [email protected] Resp. Simonetta Grechi $ZRUNRI0HWDO 5RGJHU6WHYHQV 1\DFN86$ 326 3HUVROFRP La po sta di SHE KHA R KA PUR Pensieri in libertà: lo sguardo globale del cineasta indiano L’ARTE DELLA VITA THE TREE OF LIFE E’ UNA METAFORA DEL CINEMA. CHE, COME L’UNIVERSO, HA BISOGNO DI MORIRE E RINASCERE PER ESSERE ETERNO L’ARTE È SPESSO VITTIMA DELLA MODA, della nuova tendenza che essa stessa ha creato. Poco propensa a cambiare. Con i film avviene lo stesso. Per molti anni sono stati sottoposti alla dittatura del significato. Vuoi perché il contenuto è essenziale per lo spettatore, vuoi perché l’arte lo stimola a cercare significati di per sé. Attraverso l’esperienza che evoca. Allora la questione diventa: un artista veicola significati prima di trasmettere un’esperienza, o l’esperienza dell’arte viene prima del suo contenuto? Ancora: l’esperienza deriva dal significato, o il significato dall’esperienza? Ho incontrato Terrence Malick la sera prima che il suo lavoro venisse presentato a Cannes. Senza sapere con chi stavo parlando, ho detto: “Non vedo l’ora di vedere The 18 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo giugno 2011 Tree of Life”. Ha risposto: “Vieni armato di pazienza”. Non ne avevo bisogno. Sono stato immediatamente catturato al di là dei significati che sarebbero emersi solo in un secondo momento. Malick mi stava offrendo la sua esperienza e chiedendo di interpretarla come volevo. Che esperienza straordinaria è stata! Dalla nascita dell’universo all’istinto semi umano dei dinosauri. Una scena incredibile quella del dinosauro ferito sulla spiaggia, sospeso tra l’essere anfibio e rettile. Malick l’ha pensata in questo modo? Non lo so, ma è un momento che mi ha fatto piangere. Per il dinosauro. Perché in qualche modo il regista mi stava suggerendo un collegamento tra il comportamento umano e l’evoluzione. Una comprensione di noi stessi nel passaggio da ciò che eravamo a quel che saremmo diventati. L’albero della vita, appunto. Vorrei che la gente non dicesse che è stata la migliore interpretazione di Brad Pitt. Non perché non lo sia, ma solo perché non è possibile isolare il suo personaggio, non considerarlo parte integrante delle dinamiche che dal Big Bang portano al momento in cui il grande dinosauro è tentato di schiacciare il cucciolo con la sua zampa gigante. Cosa gli passa nella testa quando decide di lasciarlo lì, da solo? E quand’è stata l’ultima volta che mi sono interrogato seriamente sui processi intellettivi di un dinosauro? E che dire di Jessica Chastain, incarnazione di tutto ciò che rigenera l’universo? L’universo di per sé è rigenerazione. Nella rigenerazione c’è il principio della creazione. Nella creazione quello della distruzione. L’accettazione della morte del suo bambino, messa in scena con delicatezza dal regista, è l’adesione alla filosofia rigenerativa del film. Magnificamente rappresentata nella scena finale sulla spiaggia. Movimento finale di una sinfonia. Quando tutta la vita, tutte le nascite, tutte le morti coesistono nell’unico momento dell’eternità. L’albero della vita è l’eterno. Grazie Terrence. Grazie per averci ricordato quanto prigionieri siamo ancora del “plot”. Per averci chiarito come l’arte del cinema possa sopravvivere e continuare a generare senso, anche rinunciando all’ossessione per il significato. E che non diversamente dall’universo, ha bisogno di morire e rinascere per essere eterna. (TRADUZIONE A CURA DI GIANLUCA ARNONE) giugno 2011 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo 19 collezione autunnoinverno Le anteprime della stagione: da ridere con le Amiche, action con Cruise, d’autore con Eastwood e Allen. E tanta Italia testi di Gianluca Arnone, Miriam Mauti, Federico Pontiggia, Valerio Sammarco, Marina Sanna luglio-agosto 2011 > rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo 21 collezioneautunnoinverno TIEPIDA ATTESA CURIOSITA’ INTERESSANTE ALLE STELLE Mission: Impossible Ghost Protocol Regia Brad Bird Genere Azione Uscita Gennaio 2012 embrava davvero una missione impossibile, ma Tom Cruise non sarà più il vero, unico protagonista della saga inaugurata nel ‘96 da Brian De Palma: il megaflop di Innocenti bugie aveva dapprima messo a serio rischio l’inizio della lavorazione del quarto episodio, poi ha di fatto obbligato la produzione a ridimensionare il ruolo dell’agente Ethan Hunt, ora mentore di un giovane collega, Brandt, interpretato da Jeremy Renner, personaggio che nelle intenzioni della Paramount avrà un ruolo sempre più predominante. Il cattivo di turno avrà il volto di Mikael Blomkvist. Dopo la regia del terzo episodio affidata a J.J. Abrams (anche stavolta autore del soggetto insieme a Cruise), Ghost Protocol è diretto da Brad Bird, già affermato regista della scuderia Pixar (Gli incredibili e Ratatouille). V.S. S 22 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo luglio-agosto 2011 Now Regia Andrew Niccol Genere Sci-Fi Uscita Novembre Cowboys & Aliens Regia Jon Favreau Genere Sci-Fi Uscita Ottobre sauriti i filoni della guerra, dei supereroi e dei remake, Hollywood ritira fuori l’asso nella manica: la paura dell’ignoto. Con la domanda sempre E attuale: chi c’è là fuori? Ed ecco per gli amanti del western il curioso Cowboy & Aliens con il muscoloso Daniel Craig. Uno straniero senza passato arriva nella città di Absolution, governata dal dispotico sceriffo Dolarhyde (Harrison Ford). Sorpresa: i cattivi però sono gli alieni. M.S. I l gene dell’invecchiamento è stato “spento”. Non è una buona notizia. Causa sovrappopolazione, la valuta è diventata il Tempo, che solo i ricchi possono permettersi assicurandosi l’immortalità. Gli altri si arrabattano come Will (Justin Timberlake), eroe del nuovo sci-fi di Andrew Niccol (Gattaca). Il ragazzo è entrato in possesso però di una inaspettata fortuna, che intende spendere per prolungare la vita di sua madre (Olivia Wilde). Ma i custodi del tempo lo braccano convinti che se ne sia impadronito illegalmente. Loro non fanno sconti, Will ha un ostaggio: la figlia di un potente, Amanda Seyfried. Lei ama, Justin corre, il film promette, l’attesa cresce. Non durerà in eterno. G.A. J.Edgar Regia Clint Eastwood Genere Biopic Uscita Gennaio 2012 opo l’Aldilà, Eastwood si confronta con il celeberrimo capo dell’FBI J. Edgar Hoover. Protagonista Leonardo Di Caprio in una delle figure più controverse ed enigmatiche del ventesimo secolo, più temuto che ammirato, con parecchi scheletri nell’armadio. Nel cast ci sono anche Naomi Watts e Judi Dench, la prima segretaria e la seconda una madre molto “ingombrante”. Siamo pronti a scommettere che sarà un nuovo capolavoro. M.S. D Il cuore grande delle ragazze Regia Pupi Avati Genere Commedia Uscita Ottobre nni ’30, Carlino (Cesare Cremonini) è un donnaiolo scansafatiche: tra le tante, a perderci la testa è Francesca (Micaela Ramazzotti), A di buona famiglia. “Dopo Una sconfinata giovinezza, avevo voglia di ridere, o perlomeno sorridere”, confessa Pupi Avati, che prende in prestito i suoi nonni e la storia del loro matrimonio. Girato a Fermo e nelle Marche, targato Medusa, l’ennesima commedia del prolifico Avati: se son rose… F.P. luglio-agosto 2011 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo 23 collezioneautunnoinverno Blood Story Regia Matt Reeves Genere Thriller-Horror Uscita Novembre critto e diretto dal migliore amico di J.J. Abrams, Matt Reeves (lo stesso di Cloverfield). Remake dell’omonimo horror svedese, mantiene le stesse atmosfere inquietanti aggiungendo una sfumatura di tenerezza. La storia è la stessa: la strana amicizia tra la dodicenne Abby (Chloe Moretz) e il suo coetaneo Owen (Kodi SmitMcphee). Timido ed emarginato dai compagni di scuola, il ragazzino stringe un forte legame con la nuova vicina di casa, ma non può fare a meno di notare che Abby è diversa dagli altri. Quello che non sa è che dietro quella faccina innocente si cela un vampiro. Primo film della Hammer Films ad uscire dopo oltre 30 anni, è anche l’atteso ritorno della leggendaria casa di produzione inglese di horror. M.S. S Le avventure di Tintin: il segreto del Liocorno Regia Steven Spielberg Genere Animazione Uscita Ottobre i ha reso simile a un pittore”. E’ il grazie di Spielberg a Tin Tin, protagonista del suo prima film d’animazione e in 3D. Tra i personaggi più longevi (ha 90 anni) e affascinanti dei fumetti, il reporter che va in giro per il mondo con il suo cagnolino Milù, è stato creato dalla matita del belga Hergé. Forse perciò TinTin è praticamente sconosciuto in America. Un alieno. A Spielberg il compito di tramutarlo in E.T. G.A. “ M Sex and Zen 3D Regia Christopher Sun Lap Key Genere Erotico Uscita Ottobre l primo giorno di programmazione ad Hong Kong, qualche mese fa, incassò più di Avatar: d’altronde la curiosità per il primo soft-core in 3D distribuito in sala non poteva generare che tale effetto. In Italia il film del cinese Christopher Sun – storia di un uomo sposato in cerca di altre, intense “emozioni” – arriverà con la Key Films, con ottima probabilità vietato ai minori di 18 anni. V.S. A 24 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo luglio-agosto 2011 Midnight in Paris Diaz Regia Woody Allen Genere Commedia Uscita Dicembre A Regia Daniele Vicari Genere Drammatico Uscita 2012 I “ l problema è che Diaz è un film che in Italia nessuno vuole: nessun distributore, nessuna televisione, nessun finanziatore, nemmeno le banche e, ironia della sorte, ora anche il Comitato di verità e giustizia non è sicuro di volerlo”. Su L’Espresso, lo sfogo di Daniele Vicari: questo film non s’ha da fare, ma il regista non molla – riprese anche in Romania - complice la Fandango di Procacci. E torna nella tristemente famosa scuola Diaz di Genova la notte del 21 luglio, durante il G8: l’irruzione dei reparti speciali della polizia, ragazzi addormentati, una scia di sangue. Film urgente, necessario, e faticoso, girato con “indipendenza di giudizio”. Forza Vicari: un altro cinema è possibile. F.P. llen col cinema ci sta girando il mondo. Beato lui. Dopo Roma (Pop Decameron) farà tappa a Rio, maschera tra le maschere della città del carnevale. Prima ancora c’era stato Midnight in Paris, gioiellino di ironia, leggerezza, romanticismo e malinconia, coordinate affettive del regista newyorkese. Che lascia vivere per sé Owen Wilson scrittore innamorato dell’arte e dell’amore - e le sue notti di sognatore, da spendere con Scott Fitzgerald e Cole Porter, Dalì e Buñuel. Più che una fuga dal presente mortifero, la conferma che il passato è una terra novella. Folle e gioviale, fatale e divertente. Le battute si sprecano. Manca solo quella di Picasso: “Ci vogliono molti anni per diventare giovani”. Per Woody sarebbe stata perfetta. G.A. Insidious Regia James Wan Genere Horror Uscita Settembre R enai (Rose Byrne) e Josh (Patrick Wilson) si trasferiscono con i figli in una vecchia casa di periferia. Per una caduta accidentale, il più grande dei tre entra in coma e, in concomitanza con la malattia del bambino, incominciano a verificarsi all’intero dell’abitazione strani fenomeni: scricchiolii e inspiegabili rumori, porte che si aprono e si chiudono da sole, libri che cadono dalla libreria, fino alla presenza di un’entità terrificante che soltanto Renai riesce a vedere. Chi l’ha visto assicura che la paura fa novanta… M.S. Cose dell’altro mondo Regia Francesco Patierno Genere Commedia Uscita Settembre n una notte buia e tempestosa gli extracomunitari scompaiono senza lasciare alcuna traccia. Nel frattempo, un piccolo industriale dei nostri tempi, I un poliziotto romano e una bella maestra incrociano le loro strade con sviluppi imprevedibili. Atteso ritorno di Francesco Patierno in regia, dopo Pater familias e Il mattino ha l’oro in bocca. Risate amarissime con Diego Abatantuono e Valerio Mastandrea, in una prova monstre. M.S. luglio-agosto 2011 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo 25 collezioneautunnoinverno La piel que habito Regia Pedro Almodòvar Genere Noir Uscita Settembre a scienza può sprofondarci in un abisso. L'arte invece non tradisce mai". Così Almodòvar da Cannes, dove era tornato per una Palma vinta mai. Nemmeno stavolta. E dire che le premesse c’erano tutte: storia intrigante, ambizioni al quadrato, melò al nero, il feticcio Banderas che ci mette la faccia, sua e quella degli altri, bastardo di un allegro chirurgo. Ma cambiare pelle non è bastato a Pedro. Non sulla Croisette. L’operazione ripara in sala. G.A. “ L Vacanze di Natale Regia Neri Parenti Genere Commedia Uscita Dicembre i torna a girare sulla neve, a Cortina d’Ampezzo, la località di montagna che è stata storica cornice nell’83 del primo e mitico Vacanze di Natale. Per l’occasione i produttori Aurelio e Luigi De Laurentiis hanno deciso di affidare la sceneggiatura ai fratelli Carlo ed Enrico Vanzina, che insieme a De Laurentiis hanno dato il via a questo fenomeno cinematografico, e a Neri Parenti che firmerà, per la quindicesima volta, anche la regia. M.S. S 26 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo luglio-agosto 2011 Puss in Boots Regia Chris Miller Genere Animazione Uscita Dicembre li appassionati lo sanno: Shrek è sempre stato molto di più di un “cartoon”. Non solo per il team alle spalle, ossia la DreamWorks di Jeffrey Katzenberg e Steven Spielberg, ma perché politicamente scorretto, in controtendenza con i prodotti Disney. E se, come recita l’ultima puntata Vissero felice e contenti e la strada dell’Orco più amato al cinema è giunta a conclusione, niente paura: a casa DreamWorks le idee non mancano, tanto è vero che riposto il libro di Shrek, nei titoli di coda si intravedeva il protagonista del prossimo cartoon, Puss in Boots, il Gatto con gli stivali. Un delizioso spin off dedicato interamente al felino dagli occhi verdi che incontrerà l’amore e una degna avversaria di cappa e spada… M.S. G The Debt Regia John Madden Genere Thriller Uscita Settembre 1965. Tre agenti del Mossad si incontrano a Berlino per catturare un criminale di guerra. Trent’anni dopo, un uomo che dice di essere quel nazista, creduto morto, riappare in Ucraina. La minaccia è grande soprattutto per chi, come Rachel Singer, ha fatto carriera con quei tragici fatti. Remake di un thriller israeliano con un ottimo cast, tra cui Jessica Chastain ed Helen Mirren, nella stessa parte. Bravo anche Sam Worthington. M.S. Drive Regia Nicolas Winding Refn Genere Thriller Uscita Settembre uida per il cinema, guida per la mala, ma le vie della vita non sono infinite: Ryan Gosling va forte, s’innamora (Carey Mulligan) e lotta, ma forse non basta. Avanza, invece, per un ottimo thriller à la Schrader: premio della regia a Cannes 64, Nicolas Winding Refn è una scommessa vinta per il cinema del Terzo Millennio. Da non perdere, anzi, l’occasione per conoscerlo: da Bronson a Pusher, ne vale davvero la pena. Sgommate d’autore. F.P. G Crazy, Stupid, Love. Regia Glen Ficarra e John Requa Genere Commedia Uscita Settembre teve Carrell è Cal Weaver, che da un giorno all’altro si ritrova senza famiglia dopo che la moglie Julianne Moore - con la quale credeva di avere un matrimonio felice - gli rivela che non è così, che lo ha tradito e che vuole il divorzio. E così il grigio impiegato Carrell (finalmente in un ruolo S convincente) decide di riprendersi la sua vita. Ad aiutarlo, un playboy incontrato in un bar, e le lezioni di Ryan Gosling all’imbranato Cal sono tra le scene più divertenti del film. Ma visto che “l’amore è pazzo e stupido”nonché in agguato - sarà proprio il navigato Gosling a caderci, complicando l’intreccio. Commedia tra il romantico e l’ironico, in cui spicca anche Emma Stone. In ruoli cameo ci sono Kevin Bacon e Marisa Tomei. M.M. luglio-agosto 2011 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo 27 collezioneautunnoinverno Lanterna verde Regia Martin Campbell Genere Azione Uscita Agosto n brightest day, in darkest night, No evil shall escape my sight. Let those who worship evil’s might. Beware my power - Green Lantern’s light!”. Recentemente anche il piccolo schermo americano, con il supernerd Sheldon (Jim Parsons) ha ospitato il giuramento delle Lanterne Verdi, e i seguaci della sit-com The Big Bang Theory sanno bene di cosa stiamo parlando. Negli States il film tratto dal fumetto DC Comics è già arrivato (il 17 giugno, con oltre 52 milioni di dollari incassati nel primo weekend), in Italia sbarcherà il 31 agosto (Warner Bros.): diretto da Martin Campbell, per la prima volta impegnato con un cine-fumetto ma esperto regista di action-movie (suoi due film su 007, GoldenEye nel ’95 e il notevole Casino Royale del 2006), Lanterna verde si concentra sul collaudatore di aerei Hal Jordan (Ryan Reynolds), scelto dall’anello di una lanterna verde morente (corpo di polizia aliena che ha il compito di mantenere l’ordine nell’universo) per diventare il nuovo guardiano della Terra, minacciata come il resto delle galassie dal potentissimo Parallax. Irresponsabile e spericolato, Hal finisce comunque per accettare l’incarico e capirà ben presto quali infiniti poteri si nascondono nell’anello. V.S. “ I 28 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo luglio-agosto 2011 A Dangerous Method Regia David Cronenberg Genere Drammatico Uscita Ottobre Finalmente la felicità Regia Leonardo Pieraccioni Genere Commedia Uscita Dicembre eonardo Pieraccioni torna alle origini: una bellezza esotica (Ariadna Romero), frizzi ed equivoci, un bello (Thyago Alves) e un “brutto” L A dattamento dell’opera teatrale “The Talking Cure” di Christopher Hampton, il nuovo film di David Cronenberg è ambientato nei primi anni del ‘900, alla vigilia della grande guerra. A Dangerous Method si concentra sulla “rivalità” tra Sigmund Freud (Viggo Mortensen) e Carl Gustav Jung (Michael Fassbender): a frapporsi tra i due la splendida e tormentata Sabina Spielrein (Keira Knightley). Nelle sale ad ottobre (BIM), sicuramente in anteprima al Festival di Venezia, A Dangerous Method segna la terza collaborazione consecutiva tra Mortensen e Cronenberg e riporta il maestro canadese a confrontarsi con il cinema “in costume” dopo M. Butterfly e Spider. Sarà un altro capolavoro? V.S. (Rocco Papaleo). Obiettivo: scordarsi Io & Marilyn, tornare a far ridere e – sperabilmente – fare fuochi d’artificio al botteghino. Dalla sua, la neopaternità, con la piccola Martina in cammeo, mentre l’incognita sono le quattro mani in scrittura: le sue e quelle del sodale Giovanni Veronesi. F.P. Il rosso e il blu Regia Giuseppe Piccioni Genere Commedia Uscita 2012 l rosso e il blu, per provare a “correggere” una scuola di Roma: un vecchio professore di storia dell’arte cinico e sagace, un giovane supplente al primo incarico, una preside impeccabile e rigorosa, i ragazzi che sfidano la sorte per diventare adulti. Tratto dal libro di Marco Lodoli, Giuseppe Piccioni torna sui banchi, brillando di luce riflessa: Margherita Buy, Riccardo Scamarcio e Roberto Herlitzka. F.P. I Solo Carnage Regia Roman Polanski Genere Drammatico Uscita Settembre a trama è banale: due coppie di genitori che si incontrano per discutere di una lite fra i propri bambini. Tuttavia: la storia è tratta da L una pièce di successo, padri e madri sono i fantastici quattro Jodie Foster, Kate Winslet, Christoph Waltz e John C. Reilly, la regia è di Polanski. Il suo film è dato quasi per certo a Venezia. Di sicuro il regista - in Svizzera a contare i giorni che lo separano da un arresto sempre possibile - non ci sarà. G.A. luglio-agosto 2011 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo 29 collezioneautunnoinverno Terraferma Regia Emanuele Criales Genere Drammatico Uscita Settembre n’isola siciliana, i pescatori e la mentalità che cambia, complici gli sbarchi dei clandestini. Dopo Nuovomondo, Crialese spariglia le carte d‘identità: eravamo migranti, oggi accogliamo, almeno, dovremmo. Produce Cattleya, scrive il regista con Vittorio Moroni, riprese a Linosa, nel cast Donatella Finocchiaro e Beppe Fiorello, sullo schermo, crediamo, una rilettura dei Malavoglia verghiani: l’ideale dell’ostrica d’importazione? F.P. U Intruders Regia Juan Carlos Fresnadillo Genere Horror Uscita Ottobre ov'era finito l'uomo nero? Eccolo, riesumato in questo classico horror domestico con tutti gli archetipi del genere: c’è una casa, un bambino terrorizzato, un genitore preoccupato, un intruso. Ci sono Clive Owen, Daniel Brühl e molta atmosfera. “Il film parla dei mostri che vengono a disturbare le persone sin dalla loro infanzia”, ha detto il regista, Fresnadillo. E ci toglie ogni dubbio. L’uomo nero è tornato. Ma la paura sarà rimasta la stessa? G.A. D 30 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo luglio-agosto 2011 War Horse Regia Steven Spielberg Genere Drammatico Uscita Gennaio 2012 rima Le avventure di Tintin, poi War Horse: Steven Spielberg lascerà il segno con due film – è proprio il caso di dirlo – a “cavallo” tra il 2011 e il 2012: dichiaratamente disneyano nelle premesse – è la storia della grande amicizia tra il giovane Albert (Jeremy Irvine) e il suo amato cavallo Joey sullo sfondo della prima guerra mondiale – War Horse prende le mosse dall’omonimo romanzo per ragazzi del britannico Michael Morpurgo (1982, inedito in Italia), adattato per lo schermo da Richard Curtis e Lee Hall e interpretato, tra gli P altri, da Emily Watson, Peter Mullan e David Thewlis. È la classica storia per famiglie – imperniata sulla separazione forzata dei due grandi amici (il cavallo viene venduto dal padre del ragazzo alla cavalleria inglese, che lo utilizzerà al fronte) e sulle peripezie che affronterà Albert per ritrovare Joey – nei confronti della quale il “bambino” Spielberg non ha saputo resistere, plasmandone come sempre gli aspetti spettacolari (la guerra) e umani: “Mi sono lasciato trasportare con semplicità dalla storia sincera e spero che questa vicenda possa avvicinare le persone nella condivisione di questa esperienza”, ha detto il regista/produttore. Preparate i fazzoletti… V.S. Posti in piedi in Paradiso Regia Carlo Verdone Genere Commedia Uscita Gennaio 2012 arlo Verdone torna dietro la macchina da presa con la storia di tre padri separati in difficoltà economiche (a causa di amanti ed ex mogli), che decidono di dividere un appartamento per risparmiare qualche euro. Da questa convivenza verranno fuori situazioni (alcune tragiche, altre comiche) in cui sarà coinvolta anche una bella cardiologa (Micaela Ramazzotti). Terzetto da ridere e per far riflettere: Verdone, Giallini e Favino. M.S. C Arrietty Regia Hiromasa Yonebayashi Genere Animazione Uscita Ottobre pologo sulla paura dell’altro, Arrietty è un altro colpo messo a segno dallo Studio Ghibli, bottega del maestro Miyazaki e dell’adepto Yonebayashi, che prima ci presta un paio di occhi microscopici (quelli della protagonista, alta 10 cm) al cospetto dei quali gli umani appaiono mostruosi. Poi li getta via. Scoprendo, oltre i limiti della vista, una grande visione. Come un riflesso nello specchio del cuore, dove il mondo non vede più differenze. G.A. A Le amiche della sposa Regia Paul Feig Genere Commedia Uscita Agosto on perdete questo piccolo gioiello al femminile, merito del connubio Kristen Wiig (anche protagonista) e Annie Mumolo alla sceneggiatura. N Annie, single e con poca esperienza in affari sentimentali, sta per piombare in un’avventura più grande di lei: la sua amica Lillian ha deciso di sposarsi e le ha chiesto di farle da prima damigella. Quello che non sa è che il suo ruolo è molto ambito e che cercheranno di portarglielo via con ogni mezzo… M.S. luglio-agosto 2011 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo 31 COSE DELL’ALTRO MONDO di FRANCESCO PATIERNO con Diego Abatantuono, Valerio Mastandrea, Valentina Lodovini COMMEDIA THIS MUST BE THE PLACE MEDUSA FILM LISTINO 2011-12 di PAOLO SORRENTINO con Sean Penn, Frances McDormand DRAMMATICO TUTTA COLPA DELLA MUSICA MIDNIGHT IN PARIS CARNAGE di RICKY TOGNAZZI con Ricky Tognazzi, Stefania Sandrelli, Elena Sofia Ricci, Marco Messeri, Arisa di WOODY ALLEN con Adrien Brody, Marion Cotillard, Michael Sheen, Owen Wilson, Kathy Bates, Carla Bruni, Rachel McAdams di ROMAN POLANSKY con Jodie Foster, John C. Reilly, Kate Winslet, Christoph Waltz COMMEDIA COMMEDIA ROMANTICA DRAMMATICO COM’È BELLO FAR L’AMORE UN FILM DI FEDERICO MOCCIA di FAUSTO BRIZZI con Fabio De Luigi, Claudia Gerini, Filippo Timi, Giorgia Wurth LA TALPA di TOMAS ALFREDSON con Gary Oldman, Colin Firth IN 3D E 2D COMMEDIA COMMEDIA ROMANTICA THRILLER GAMBIT PLAYING THE FIELD IO E TE di MICHAEL HOFFMAN con Colin Firth, Cameron Diaz, Alan Rickman, Sir Tom Courtenay di GABRIELE MUCCINO con Gerard Butler, Jessica Biel, Uma Thurman, Dennis Quaid, Ethan Hawke,Gwyneth Paltrow, Elizabeth Berkley, Catherine Zeta-Jones di BERNARDO BERTOLUCCI COMMEDIA COMMEDIA ROMANTICA DRAMMATICO M E D U S A F I L M - V I A A U R E L I A A N T I C A 4 2 2 - 4 2 4 , 0 0 1 6 5 R O M A - T E L + 3 9 0 6 6 6 3 9 0 1 W W W. M E D U S A . I T LARRY CROWNE NIENTE DA DICHIARARE BACIATO DALLA FORTUNA di TOM HANKS con Tom Hanks, Julia Roberts di DANY BOON con Dany Boon, Benoit Poelvoorde di PAOLO COSTELLA con Vincenzo Salemme, Alessandro Gassman, Asia Argento, Nicole Grimaudo, Alessandro Giacobazzi, Dario Bandiera, Elena Santarelli COMMEDIA ROMANTICA COMMEDIA COMMEDIA MATRIMONIO A PARIGI IL CUORE GRANDE DELLE RAGAZZE di CLAUDIO RISI con Massimo Boldi, Anna Maria Barbera, Biagio Izzo, Massimo Ceccherini, Enzo Salvi, Rocco Siffredi, Paola Minaccioni, Raffaella Fico di PUPI AVATI con Cesare Cremonini, Micaela Ramazzotti con Salvo Ficarra, Valentino Picone, Ambra Angiolini, Diane Fleri, Sascha Zacharias COMICO COMMEDIA COMMEDIA FINALMENTE LA FELICITÀ IMMATURI IL VIAGGIO BENVENUTI AL NORD di LEONARDO PIERACCIONI con Leonardo Pieraccioni, Rocco Papaleo, Thyago Alves, Ariadna Romero di PAOLO GENOVESE con Raoul Bova, Ricky Memphis, Ambra Angiolini, Luca e Paolo, Barbora Bobulova, Giulia Michelini, Anita Caprioli, Luisa Ranieri di LUCA MINIERO con Claudio Bisio, Alessandro Siani, Angela Finocchiaro, Valentina Lodovini COMICO COMMEDIA COMMEDIA THE SONG OF NAMES GHOST RIDER: SPIRIT OF VENGEANCE WOODY ALLEN ROME PROJECT di VADIM PERELMAN con Anthony Hopkins, Dustin Hoffman di MARK NEVELDINE e BRIAN TAYLOR con Nicolas Cage, Christopher Lambert, Violante Placido di WOODY ALLEN con Woody Allen, Alec Baldwin, Roberto Benigni, Penélope Cruz, Judy Davis, Jesse Eisenberg, Greta Gerwig, Ellen Page THRILLER FANTASY COMMEDIA NOT BORN TO BE GLADIATORS VENUTO AL MONDO di IGINIO STRAFFI di SERGIO CASTELLITTO dal bestseller di Margaret Mazzantini con Penélope Cruz, Emile Hirsch, Sergio Castellitto di GENNARO NUNZIANTE ANIMAZIONE 3D DRAMMATICO COMMEDIA UN FILM CON & PICONE CHECCO ZALONE CR EDI TI N ON C ON TRATTU ALI UN FILM DI FICARRA collezioneautunnoinverno Sherlock Holmes: Gioco di ombre Regia Guy Ritchie Genere Azione Uscita Dicembre due anni di distanza dal grande, inaspettato exploit del primo capitolo (quasi 20 milioni di euro incassati in Italia), tornano le avventure A dello Sherlock Holmes postmoderno concepito da Guy Ritchie. Squadra che vince non si cambia, al più si tenta di migliorarla: ecco allora che al fianco dei confermatissimi Robert Downey Jr., Jude Law (Watson) e Rachel McAdams (Irene Adler), la saga si rinnova con numerose new entry: da Stephen Fry nei panni del fratello maggiore di Sherlock, Mycroft Holmes, a Jared Harris chiamato a impersonare il malefico Moriarty, nemico numero uno del detective londinese, fino alla Noomi Rapace di “Millennium”, protagonista femminile di questo secondo episodio. Sarà un altro Natale col botto? Elementare Watson, elementare. V.S. Winter il delfino Regia Charles Martin Smith Genere Commedia Uscita Gennaio 2012 a una storia vera l’epopea del coraggioso delfino Winter (nei panni di se stesso), incastrato per errore in una trappola di granchi e scampato alla morte ma rimasto menomato. Solo l’esperienza di un appassionato biologo marino, l’ingegno di un brillante medico esperto in protesi (Morgan Freeman), e la devozione di un giovane ragazzo possono compiere un miracolo, che salvi Winter e aiuti milioni di persone nel mondo. Strappalacrime. M.S. D 34 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo luglio-agosto 2011 Melancholia Regia Lars von Trier Genere Drammatico Uscita Novembre l mondo finisce, ma non è la fine del mondo per la bella e depressa Kirsten Dunst: il pianeta blu è una pillola, purtroppo Lars von Trier non l’ha mandata giù. Un bel film – il prologo di tableaux vivants è stata la meglio cosa di Cannes 64 - suicidato dal regista, ma il tempo passa, e il cinema riguadagna posizioni. Gainsbourg e Sutherland ai massimi livelli, un film dannato e salubre: prendere o lasciare. Noi lo prendiamo. F.P. I Larry Crowne Regia Tom Hanks Genere Commedia Uscita Ottobre olevo realizzare una commedia secondo le regole della vecchia Hollywood, raccontare la recessione economica e la storia di un uomo che perde casa e lavoro da impiegato. Tutto perché non ha il diploma di un college". Questo Tom Hanks. E poco da aggiungere resta sul suo ritorno in regia 15 anni dopo Music Graffiti. Se non Julia Roberts, al suo fianco per l’ultima fiaccolata in nome del coriaceo star system di un tempo. Andato. G.A. V “ A.C.A.B. Regia Stefano Sollima Genere Drammatico Uscita 2012 A Cipolla, ma ’sto cesso non lo riesci a fa’ cammina’? O pensi che aspettano noi all’Olimpico? (…) E, comunque, non erano neanche le 10 del mattino. A Roma-Juve mancavano ancora cinque ore. I cartelli dell’A1 avevano appena indicato l’uscita per Frosinone”. Questo l’incipit del libro del giornalista di Repubblica Carlo Bonini, A.C.A.B. All Cops Are Bastard (espressione cara agli skinheads inglesi anni ‘70 e poi adottata dagli ultras): a portarlo sullo schermo con Cattleya e Rai Cinema è Stefano Sollima, ovvero Mr. Romanzo Criminale La serie, da cui dovrebbe venire più di uno spunto poeticostilistico e, possibilmente, l’in bocca al lupo al box office. Se per Sollima è l’esordio al cinema, per Pierfrancesco Favino, Filippo Nigro e Marco Giallini è un’ottima occasione per conferme e riconferme: Cobra, Negro e Mazinga, sono loro i poliziotti bastardi, bersaglio di guerriglia urbana e “tifo” calcistico, che sfioreranno eventi capitali quali il G8 di Genova e la morte di Gabriele Sandri. Sceneggiatura di Daniele Cesarano, Barbara Petronio, Leonardo Valenti, l’attesa è grande e – Romanzo criminale sotto gli occhi – non peregrina: sarà un altro fenomeno transcinematografico? F.P. luglio-agosto 2011 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo 35 collezioneautunnoinverno Il comandante e la cicogna Regia Silvio Soldini Genere Drammatico Uscita 2012 n titolo militar-animalesco che è tutto un programma, tre attori e un regista che sono una garanzia: Silvio Soldini ritrova l’Alba U Rohrwacher (chi meglio di lei per la cicogna?) di Cosa voglio di più, e le affianca Valerio Mastandrea e Giuseppe Battiston. Produce la Lumiere & Co. di Lionello Cerri, per la prima volta in Piemonte: riserbo sulla storia, ma Soldini, nomen omen, merita credito. O no? F.P. The Thing Regia Matthijs van Heijningen Jr. Genere Horror Uscita Ottobre Le Havre Regia Aki Kaurismaki Genere Commedia Uscita Dicembre M iracolo a Milano. Pardon, a Le Havre, città portuaria che dà il titolo al nuovo film di Aki Kaurismaki, mai così zavattiniano. Il regista finlandese intona a modo suo le beatitudini agli ultimi della terra, un lustrascarpe e un clandestino, che la vita unisce con i vincoli del caso, e la provvidenza salva secondo i meriti del cuore. Quello di Kaurismaki è il tempo delle favole, scandito col metronomo dell'ironia e del paradosso, dei sogni che si avverano e delle regole che si ribaltano. Senza forzature drammaturgiche, ma con la schietta semplicità di chi ha imparato a guardare l'uomo dal basso: qui addirittura dai suoi piedi. Quelli che, dopotutto, fanno ancora camminare il mondo. G.A. 36 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo luglio-agosto 2011 C “ hi di remake ferisce, di remake perisce”, avranno pensato alla Strike Entertainment per realizzare un “altro” The Thing (Universal), a quasi 30 anni dal capolavoro di Carpenter. Che aveva dato nuovo spessore al racconto di John W. Campbell Jr., portato sullo schermo nel 1951 (La cosa da un altro mondo) da Nyby e Hawks (non accreditato). Le aspettative su questa terza versione sono davvero bassine: vuoi perché il Carpenter di quegli anni è inarrivabile, vuoi perché il regista (van Heijningen Jr.) è un perfetto sconosciuto. Ad incuriosire è la scelta di puntare su una figura femminile (Mary Elizabeth Winstead) e ambientare il racconto tre giorni prima che inizi la storia vissuta da Kurt Russell. V.S. Contagion Regia Steven Soderbergh Genere Thriller Uscita Settembre N uovo sodalizio tra Scott Z. Burns (sceneggiatore) e Steven Soderbergh all’indomani del bellissimo e sfortunato The Informant!, Contagion si preannuncia tra i titoli più attesi della stagione autunnale: un grandissimo cast (dall’ormai sodale Matt Damon a Marion Cotillard, da Jude Law a Kate Winslet, da Gwyneth Paltrow a John Hawkes) e lo spettro di una pandemia planetaria con base a Hong Kong generano ben più di qualche timida curiosità, mista a terrore. Inizialmente previsto a novembre, Contagion è stato anticipato nel listino Warner Bros. al 9 settembre: sarà uno dei grandi colpi dell'imminente Mostra di Venezia? Chi vivrà (al virus...) vedrà. V.S. The Eagle Regia Kevin Macdonald Genere Epico Uscita Settembre na legione scomparsa nel profondo nord dell’Impero, un soldato romano (Tatum) deciso a riscattare l’onore del padre, uno schiavo (Bell) diviso tra astio e riconoscenza: sono gli ingredienti di The Eagle (Aquila, il nome del protagonista e l’insegna del potere romano), il peplum che Kevin Macdonald – premio Oscar per il doc La morte sospesa e regista di State of Play – ha ambientato nell’antica Britannia, all’ombra di quel Vallo di Adriano che a lungo segnò i confini settentrionali del mondo conosciuto. V.S. U Warrior Regia Gavin O’Connor Genere Azione Uscita Ottobre opo il sottovalutato Pride and Glory, poliziesco dal forte impianto “familiare”, Gavin O’Connor sposta con Warrior (M2 Pictures) l’asse del racconto sul ring, mantenendo vivo l’interesse per le dinamiche di famiglie al limite: ex pugile, alcolizzato, Nick Nolte allena il figlio più giovane (Tom Hardy) per un torneo di arti marziali miste. Ma è un percorso che metterà il ragazzo contro il fratello maggiore (Joel Edgerton). V.S. D Quando la notte Regia Cristina Comencini Genere Drammatico Uscita Novembre na donna (Claudia Pandolfi), il suo piccolo figlio, e un uomo (Filippo Timi) perduti ma pronti a ritrovarsi in alta quota: dal suo romanzo omonimo, U Cristina Comencini sfodera un triangolo pericoloso, ardito e umano, troppo umano. Tra odio e amore, l’odio-amore, la coincidenza degli opposti sentimentali, con poche parole e molta empatia: produce la Cattleya del marito Riccardo Tozzi, d’altronde, non è forse un affare di famiglia? F.P. luglio-agosto 2011 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo 37 collezioneautunnoinverno Hugo Cabret Regia Martin Scorsese Genere Fantasy Uscita Dicembre rogetto pieno di incognite l'Hugo Cabret di Scorsese. Tratto dal racconto illustrato di Brian Selznick, è un’opera per l'infanzia, target poco frequentato dal regista. E’ il suo primo lavoro stereoscopico, "Un 3D forte, che ti salta addosso". Parola della P Schoonmaker. E’ un'operazione orfana dei vecchi compagni di viaggio: né De Niro né Di Caprio, protagonisti due attori giovanissimi come Chloe Moretz e Asa Butterfield, seguiti da una classe più esperta: Ben Kingsley, Christopher Lee, Emily Mortimer, Jude Law, Michael Stuhlbarg, Ray Winstone, Sacha Baron Cohen. Per le stesse ragioni si tratta di una sfida molto affascinante. A Scorsese viene data l'opportunità di esplorare corde inedite, trovare una definizione nuova nell'odierno panorama produttivo hollywoodiano, riconnettere la propria storia con quella degli albori del cinema, in linea con la propria vocazione archeologica. La vicenda è ambientata nella Ville Lumiere degli anni '30, dove un giovane orfano vive di furti e di espedienti. Fino a quando la sua vita non prende una piega del tutto inverosimile dopo l'incontro con una ragazza e il proprietario di un negozio di giocattoli di nome George Méliès... G.A. Super 8 Regia J.J. Abrams Genere Thriller Uscita Settembre l’evento della prossima stagione. Omaggio al cinema di Steven Spielberg (E.T., Incontri ravvicinati del terzo tipo ma ci sono citazioni di King Kong e Stand by Me), racconta di sei ragazzini (tra cui Elle Fanning) che, alle prese con il primo filmino in super 8, sono testimoni involontari di una catastrofe ferroviaria. Il sospetto che non sia un incidente diventa presto reale… Suspense, alieni, effetti speciali e tanto divertimento. M.S. E‘ 38 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo luglio-agosto 2011 One Day Regia Lone Scherfig Genere Commedia Uscita Novembre This Must Be the Place T ratto dall’omonimo romanzo di culto per i romantici di tutte le età, arriva nei cinema in autunno dalla regista di An Education. Alla sceneggiatura proprio David Nicholls, lo scrittore che ha creato i personaggi di Emma e Dexter, interpretati da Anne Hathaway e Jim Sturgess, che ritroveremo per 20 anni, ogni 15 di luglio, nell’anniversario della notte che hanno trascorso insieme incontrandosi nel giorno della laurea. La loro storia di amicizia profonda e di amore comincia nel 1988 e, tra cambi di look e abiti, i due cresceranno, tra mille errori: lui ricco e apparentemente superficiale, con un rapporto conflittuale con il padre, un bravissimo Ken Stott, passerà da un fallimento personale ad un altro, lei, ragazza della working class e con i piedi per terra, faticherà a trovare una strada, accettando di vivere anche con un uomo che non ama. Finché non dichiareranno finalmente di essere innamorati l’uno dell’altra. Ma il destino è in agguato. E anche la commozione per lo spettatore, che può contare su una sceneggiatura romantica e divertente, soprattutto grazie allo humour del personaggio della Hathaway, che illumina lo schermo. M.M. Regia Paolo Sorrentino Genere Drammatico Uscita Ottobre u vuo’ fa l’americano? Paolo Sorrentino ha risposto sì, trascinando Sean Penn in un roadmovie sulle tracce di papà, l’Olocausto e, soprattutto, la ricerca di sé. Risultato T raggiunto, sfidando il cinema stelle & strisce laddove – l’on the road – s’è costruito: Paolo il migrante non smobilita, fa di sguardo provinciale virtù internazionale, di idiosincrasia autoriale appeal industriale, mentre il falsetto di Penn parla agli Oscar. Scena cult: un magnifico bisonte alla finestra. E’ l’America, bellezza. F.P. The Girl with the Dragon Tattoo Regia David Fincher Genere Thriller Uscita Gennaio 2012 a prima trilogia tratta da Millennium di Stieg Larrson è stata un fiasco. Economico ed artistico. Non tanto da scoraggiare però il circolo di Hollywood che propone una saga nuova di zecca, L con interpreti diversi - l'ineffabile Daniel Craig e la bella Rooney Mara come sparring partner – e un asso in regia: David Fincher. Lui, che dopo aver raccontato la misoginia di Zuckerberg e soci in The Social Network, tratterà Gli uomini che odiano le donne di matrice europea. Paese che vai, maschiacci che trovi. G.A. luglio-agosto 2011 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo 39 collezioneautunnoinverno Il villaggio di cartone Regia Ermanno Olmi Genere Drammatico Uscita Ottobre L’alba del pianeta delle scimmie Regia Rupert Wyatt Genere Sci-fi Uscita Settembre a mania del reboot rivela insieme l’atrofia creativa del nuovo continente, l’odierno feticismo nei confronti del passato, il vezzo tecnologico L di "aggiornare" i vecchi capolavori del cinema. L'alba del pianeta delle scimmie è interpretato da James Franco e da scimpanzé per la prima volta ricreati interamente in CG. Risale all’origine del mito per celebrare il mito dell’origine: del presente che non vuole rifare il passato, ma precederlo. G.A. Sacro G.R.A. “ N Regia Gianfranco Rosi Genere Documentario Uscita 2012 a ci sarà anche Venditti? Chissà, sul documentario di Gianfranco Rosi cadrebbe come il cacio sui maccheroni: protagonista assoluto, il Grande Raccordo Anulare di Roma, percorso in camper per oltre un anno raccogliendo le storie di chi vive e sopravvive on the road. Sette personaggi, sette esistenze quotidiane, un viaggio antropologico, affidato alle periferiche dello sguardo. E parte la ricerca del tesoro: il Sacro G.R.A!. F.P. M on solamente il più appariscente, e talvolta scontato, problema razziale, ma soprattutto il dialogo tra religioni che, quando si liberano dal gravame delle chiese come rigide istituzioni che separano, suscitano condivise solidarietà”. Così parlò Ermanno Olmi, che in Puglia ha costruito il suo Villaggio di cartone, popolato da un prete e tanti immigrati clandestini: sincretismo, ecumenismo o, semplicemente, grande cinema? Ardua la sentenza, rimane la sua filmografia e, forse, il 101esimo chiodo… F.P. I Muppet Regia James Bobin Genere Commedia Uscita Gennaio 2012 uppets are back! In vacanza a L.A., Walter e i suoi amici Gary (Jason Segel) e Mary (Amy Adams) scoprono il nefasto piano del petroliere M 40 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo luglio-agosto 2011 Tex Richman (Chris Cooper) per radere al suolo il Muppet Theater e trivellare il petrolio scoperto là sotto. Per mettere in scena The Greatest Muppet Telethon Ever e incassare i 10 milioni di dollari della salvezza, Walter & Co. dovranno ripescare i Muppets. La rimpatriata è servita: siete pronti? F.P. CON S HER T O BR CAL I M CHE E H T DEI A R O SON A N N OLO C A L COVER La cover del romanzo a fumetti da cui è nato il film. A destra, Daniel Craig COWBOY, 42 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo luglio-agosto 2011 CHI HA PAURA DELLO STRANIERO? L'AMBIGUO E GRANITICO DANIEL CRAIG NEL WESTERN FANTASCIENTIFICO DI JON FAVREAU ALIENO DI VALERIO SAMMARCO luglio-agosto 2011 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo 43 COVER Il risveglio di Craig. A sinistra il suo Jake Lonergan con Harrison Ford, in alto con Olivia Wilde USCIRÀ NEGLI STATES il 29 luglio, una settimana dopo Captain America, ennesimo supereroe Marvel in cerca di nuova gloria sul grande schermo. La coincidenza è quanto meno singolare: da una parte la Sentinella della Libertà, il superuomo concepito dai fumetti durante la seconda guerra mondiale per propagandare l’idea dell’America democratica e antitotalitaria; dall’altra la paura più grande che, storicamente, affligge gli Stati Uniti: quella dello straniero. In Italia dovremo aspettare il 14 ottobre per Cowboys & Aliens (vedi scheda a pag. 23), diretto da Jon Favreau, adattamento per il cinema dell’omonima graphic novel firmata da Scott Mitchell Rosenberg, ora a capo della Platinum Studios e produttore del film insieme ad altri, tra cui Spielberg e i cosceneggiatori Damon Lindelof e Roberto Orci, “genitori” con J. J. Abrams del fenomeno Lost. Protagonista della vicenda, ambientata nell’Arizona del 1873, è Jake Lonergan, uomo senza memoria del proprio passato con uno stranissimo bracciale al polso, che si ritrova nella remota e inospitale città di Absolution, poco propensa a dare il benvenuto allo straniero e abituata a vivere nella paura, sotto l’egida del rigidissimo sceriffo federale Dolarhyde 44 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo luglio-agosto 2011 (un insolitamente spregevole Harrison Ford). Lo “straniero” in questione è l’inglese Daniel Craig, probabilmente il più hollywoodiano tra i divi britannici dell’ultimo decennio, che accantona per l’occasione il forzato aplomb imposto dalla maschera James Bond, ritrovando una sana brutalità forse più consona al personaggio. E finisce per rivelarsi l’unica via di salvezza per tutti gli abitanti all’indomani di un’inaspettata e violentissima minaccia che arriva dal cielo: gli alieni. Dalle immagini viste fino ad oggi, dopo alcuni teaser e trailer (che trovate anche nel QR Code in queste pagine), è innegabile la fascinazione che suscita il mix tra due terreni d’elezione del cinema made in USA: il western e la fantascienza. Fusione che solo poche altre volte è stata tentata ad Hollywood e non sempre con esiti fortunati (si pensi al terzo episodio di Ritorno al futuro o alla connotazione steampunk di Wild Wild West): la sensazione è che questa volta, anche aiutato dal testo di partenza, il progetto possa invece dimostrarsi vincente. A cominciare proprio dal protagonista scelto dalla produzione: chi meglio di Daniel Craig, infatti, può oggi giorno incarnare il senso cross-genre dell’operazione? Granitico e rude, laconico e glaciale, l’attuale 007 ha dimostrato in passato (e dimostrerà nel prossimo futuro con The Girl with the Dragon Tattoo di David Fincher, primo remake USA della trilogia “Millennium”) che il suo talento non è solo quello dell’action man: basta ricordarlo come disperato amante del pittore Francis Bacon in Love is The Devil, nei notevoli drammi di Roger Michell (The Mother e L’amore fatale), in versione noir (Era mio padre di Sam Mendes), scienziato illuminato nell’incompreso La bussola d’oro, sempre scienziato, sempre al fianco della Kidman nello sfortunato Invasion, partigiano polacco in Defiance e Perry Smith (assassino reso famoso da Truman Capote con “A sangue freddo”) in Infamous di Douglas McGrath, oppure al servizio dell’“Operazione Ira di Dio” in Munich di Spielberg, per il quale – ultimamente – ha prestato corpo e voce per “impersonare” il Red Rackham de Le avventure di Tintin. Certo, da Casino Royale in poi il suo cachet è balzato alle stelle, portando Daniel Craig nel gotha degli attori più pagati al mondo: d’altronde vestirsi da James Bond per poi finire nell’arido west e fronteggiare gli alieni non è roba alla portata di molti. Qualcuno vuol provare? % INQUADRA IL CODICE QR CON IL TELEFONINO PER VISUALIZZARE IL TRAILER DEL FILM NEL CAST ANCHE OLIVIA WILDE: È LA DONNA CHE PIÙ DI ALTRI SEMBRA RICONOSCERE IL MISTERIOSO LONERGAN luglio-agosto 2011 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo 45 esordienti doc 46 ARTISTI rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo luglio-agosto 2011 DE SERIO LA RELIGIONE LAICA DEI GEMELLI TORINESI. IN CONCORSO AL FESTIVAL DI LOCARNO CON SETTE OPERE DI MISERICORDIA DI ALBERTO BARBERA NON SONO ANCORA FAMOSI come i fratelli Coen o i Dardenne, ma lo diventeranno. Soprattutto se continuano a maturare successi, com’è avvenuto con i primi lavori pluripremiati in Italia e all’estero in numerosi festival di cinema (Torino, Nyon, Edimburgo, Oberhausen, Huesca) e manifestazioni specializzate (David di Donatello, European Film Academy, Nastri d’Argento). Cortometraggi di finzione certo, ma anche documentari e video istallazioni, realizzate per gallerie, musei e fondazioni d’arte in giro per il mondo: in complesso, una quindicina di titoli ormai, o forse più. Perché uno dei primi problemi che s’incontrano nel fare i conti con la loro filmografia consiste precisamente nella difficoltà di redigerne una. I gemelli Gianluca e Massimiliano De Serio (classe 1978, indistinguibili come due gocce d’acqua) sono, infatti, l’anello mancante fra il cinema d’autore del passato e nuove forme artistiche che prescindono dalle tradizionali distinzioni fra linguaggi generati con mezzi diversi. Cambiano i contesti delle loro luglio-agosto 2011 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo 47 esordienti doc opere, non il minimo comun denominatore, che è la ricerca di un lessico inedito capace di esprimere contenuti nuovi in maniera originale e in piena sintonia con l’epoca. I loro film (e le installazioni) raccontano storie di personaggi che hanno in comune un’esistenza fortemente problematica: immigrati clandestini, disadattati, emarginati che popolano le grandi periferie metropolitane, individui sradicati dalle loro culture che faticano a integrarsi in un paese che non li accetta e si rifiuta di comprenderne il disagio. Ma la differenza che separa le loro opere da altre portatrici di analoghe istanze tematiche e sociologiche, è lo straordinario lavoro sulla forma che le rende uniche e irripetibili. Un’estetica rigorosa e spiazzante, capace di una sintonia assoluta con l’universo ritratto e, al tempo stesso, di un’astrazione formale che sola può restituire la verità profonda dei personaggi indagati dalla loro macchina da presa. Il loro primo lungometraggio, Sette opere di misericordia – unico film italiano in provengono i gemelli. Luoghi di confine che hanno accolto diverse ondate migratorie nel corso degli ultimi decenni. Quartieri che (per dirla con gli stessi autori), “hanno imparato a vivere nel solco di fratture e cuciture”. Storie d’individui che non possiedono nulla, che lottano quotidianamente per conquistare il diritto alla sopravvivenza, battendosi per salvaguardare allo Caravaggesco, non solo per il titolo: riflessione sulla trasformazione delle nostre città e la forza miracolosa dell’umana compassione concorso al festival di Locarno – è il prolungamento di una ricerca iniziata con il corto d’esordio, Il giorno del Santo (2002), e proseguita con i successivi Maria Jesus (2003), Mio fratello Yang (2004), Zakaria (2005), L’esame di Xhodi (2007) e Bakroman (2010), per non citarne che alcuni. Film radicati nelle periferie urbane, simili a quella torinese da cui stesso tempo un minimo di dignità costantemente compromessa. Al pari di Luminita, la giovane clandestina che vive ai margini di una baraccopoli e progetta di uscirne con un piano audace. Ma l’incontro con Antonio, un anziano malato e altrettanto solitario, finirà per sconvolgere l’esistenza di entrambi. Scandito da grandi cartelli Gianluca e Massimiliano De Serio. A destra alcune scene del film, sopra Roberto Herlitzka 48 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo luglio-agosto 2011 che evocano le opere di misericordia richiamate dal titolo, il racconto procede più per spaesamenti che per accumuli narrativi, secondo un principio di slittamento progressivo del senso verso l’inattesa catarsi finale. L’epifania di una redenzione che, spogliata da ogni cliché religioso, recupera i valori fondamentali della pietas e della solidarietà fra esseri umani, proprio quando essi giungono a toccare il fondo della miseria e dell’abiezione. Prodotto da Alessandro Borrelli per La Sarraz Pictures, in coproduzione con Elefant Films (Romania), con il supporto del MiBAC, in collaborazione con Rai Cinema, in associazione con FIP (Film Investimenti Piemonte), con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte, a novembre in sala distribuito da Cinecittà Luce, Sette opere di misericordia è un film caravaggesco, non solo per il titolo: è una riflessione estrema sulla trasformazione delle nostre città e la forza miracolosa dell’umana compassione. Il risultato di un’estetica che è allo stesso tempo un’etica dell’immagine, capace di guardare alla realtà con un’intensità rara, alla quale siamo ancora in parte impreparati. % del cinema italiano opere prime ASIAGO - Cinema Grillo Parlante 23 30 luglio 2011 con i protagonisti del nuovo cinema italiano tel. 0424 64010 - 447919 info@galliofilmfestival.it ttutte tu u utte le proiezioni si terranno presso Cinema Grillo Parlante - Asiago - Vicenza C Vicenz NOTIZIE DEGLI SCAVI di Emidio Greco LA NAVE BIANCA di Roberto Rossellini TARDA ESTATE di Antonio Di Trapani IN TERRA PAX di Matteo Brotugno e Daniele Coluccini MILLE GIORNI DI VITO di Elisabetta Pandimiglio SEM TERRA di Elisabetta Pandimiglio e Cesar Meneghetti TACCONE. FUGA IN SALITA di Elisabetta Pandimiglio e Cesar Meneghetti BIKE BABA di Daria Menozzi RITALS. DOMANI ME NE VADO di Annalisa e Sophie Chiarello e Marco De Angelis ET FILM IN CONCORSO UN GIORNO DELLA VITA di Giuseppe Papasso SULLA STRADA DI CASA di Emiliano Corapi LA FONTANA DI MORU’ di Gianluca Sulis LETTERE DAL DESERTO. ELOGIO DELLA LENTEZZA di Michela Occhipinti INTO PARADISO di Paola Livia Randi IL PRIMO INCARICO di Giorgio Cecere GANGOR di Italo Spinelli L’AFFARE BONNARD di Annamaria Panzera LA PECORA NERA di Ascanio Celestini HAI PAURA DEL BUIO? di Massimo Coppola PASSANNANTE di Sergio Colabona 20 SIGARETTE di Aureliano Amadei IL CACCIATORE DI ANATRE di Egidio Veronesi CORPO CELESTE di Alice Rohrwacher I GIORNI DELLA VENDEMMIA di Marco Righi GIURIAEMIDIO GRECO - presidente (regista) GIANLUCA ARCOPINTO (produttore e regista) PAOLO COTTIGNOLA (montatore) GABRIELLA GALLOZZI (giornalista, critica cinematografica) PIERSANDRO PALLAVICINI (scrittore) ELISABETTA PANDIMIGLIO (regista, scrittrice) FABIO ROSI (regista) MICHELE SERRA (giornalista, critico cinematografico) PROVINCIA DI VICENZA COMUNE DI GALLIO COMUNE DI ASIAGO COMUNITÀ MONTANA fenomeni QUANDO UN GRUPPO DI DONNE SCATENATE fa breccia nel box office internazionale tanto da mettere in cantiere subito un sequel, non è solo un film che ha successo: fa notizia. E dire che su Le amiche della sposa (in originale Bridemaids) dell’esordiente Paul Feig, non ci avrebbe scommesso nessuno: invece a due mesi dall’uscita (da noi il 19 agosto) ha rastrellato oltre 130 milioni di dollari. Gran parte del merito va ascritto a Kristen Wiig, popolare in America per la trasmissione Saturday Night Live, protagonista e sceneggiatrice del film con la collega di lunga data Anne Mumolo (che qui ha un cameo e invece sarà determinante nelle Amiche della sposa 2). Questa 50 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo luglio-agosto 2011 commedia dalla trama prevedibile, al punto che si è deciso di tagliare la parte del plot ambientata a Las Vegas proprio come in Una notte da leoni, ha un sapore deliziosamente retrò malgrado le battute ammiccanti (chissà come saranno tradotte in italiano) e la sequenza hard iniziale, esilarante e peraltro castissima nei fatti. Segno che una storia ben raccontata (e recitata) arriva dritta al cuore dello spettatore, ma anche un cambiamento di tendenza da non sottovalutare: anche le donne fanno ridere al cinema. Non è una battuta e bisogna tornare indietro nel tempo per comprenderlo, fin dai suoi esordi la commedia sofisticata ha avuto connotati La musica è cambiata: con Le amiche della sposa l’ironia americana è tutta al femminile La rivincita delle donne di Marina Sanna L’esplosiva Melissa McCarthy è Megan, una delle damigelle della sposa luglio-agosto 2011 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo 51 fenomeni L’esilarante Kristen Wiig ha un fiuto per i rapporti sentimentali da far invidia a Bridget Jones facilmente riconoscibili: dialoghi brillanti, interpreti affiatati, ritmo perfetto, e soprattutto la guerra (e pace) dei sessi. Di quel genere, nato dal passaggio dal muto al sonoro negli anni trenta e quaranta e inaugurato da Accadde una notte di Frank Capra, si ricordano le deliziose schermaglie d’amore della coppia Clark GableClaudette Colbert, Cary Grant e Rosalinde Russell nella Signora del venerdì di Howard Hawks, ancora la Colbert con Gary Cooper nell’Ottava moglie di Barbablù di Lubitsch, Jack Lemmon, Tony Curtis e Marilyn Monroe in A qualcuno piace caldo di Billy Wilder e gli impareggiabili Cary Grant e Ingrid Bergman in Indiscreto di Stanley Donen. Col passare dei decenni è cambiata la commedia: è diventata meno sofisticata e a Whoopy Goldberg e Goldie Hawn, si sono susseguiti Diane Keaton con Woody Allen, Meg Ryan e Billy Crystal (Harry ti presento Sally), i più romantici Insonnia d’amore, C’è posta per te (dietro le 52 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo luglio-agosto 2011 quinte Nora Ephron in veste di sceneggiatrice o regista). I grandi mattatori sono tornati a essere gli uomini, prede di agguerrite femmine con il matrimonio come unico obiettivo. Ed ecco finalmente la rivincita: non c’è bisogno dell’altro sesso per divertire fino alle lacrime spettatrici e spettatori. Facendo strike al botteghino, le Amiche della sposa ha infatti rivalutato le capacità comiche al femminile in generale, che sembravano confinate alle potenzialità del piccolo schermo (vedi Sex & the City o Le casalinghe disperate), e non solo del gruppetto di simpatiche attrici, su cui svetta l’esilarante Kristen Wiig, nei miseri panni della trentenne Annie. Originaria del Midwest, con un fiuto per i rapporti sentimentali da far invidia a Bridget Jones, scopre di dover affrontare un duplice, catastrofico, evento: la sua migliore amica Lillian (Maya Rudolph) si sposa e lei deve essere la sua prima damigella. Incomincia così un viaggio per aria (che finisce subito causa la paranoia di Anne) e per terra, tra gag e rivalità tipicamente femminili (la damigella Rose Byrne gliene combina di tutti i colori e con discreto successo). Il lieto fine non guasta l’atmosfera e neanche le brevi ma efficaci comparsate di John Hamm. % Antonio Albanese in Qualunquemente. Sotto una scena di Nessuno mi può giudicare. Nella pagina accanto: Che bella giornata e La banda dei Babbi Natale Si conferma il genere vincente del cinema italiano. A che prezzo, però? E prospettive? di Gianluca Arnone Ma quale commedia? DEI MIGLIORI 10 INCASSI della prima metà dell’anno 6 sono italiani, tutte commedie, 4 targate Medusa. In crisi, scegliamo il cinema d’evasione. Della serie: ridi che ti passa. Non è la commedia “all’italiana” dei Risi e dei Monicelli, nonostante il paragone sia sfuggito a qualcuno. Prendiamo Nessuno mi può giudicare, la migliore dell’anno per il SNGCI: l’occhio strizzato all’attualità (il film mette in scena escort e periferie) può essere di per sé sufficiente a richiamare un’esperienza irripetibile come quella degli anni ’50 e ’60? La confezione patinata, i toni rassicuranti, il paternalismo che ogni cosa depreca e tutto assolve avrebbero trovato posto tra le Signore e signori del cinico Germi? Difficile. E non è un caso isolato. In questi anni abbiamo visto commedie sull’integrazione (Lezioni di cioccolato), l’omosessualità (Diverso da chi?), la meritocrazia (C’è chi dice no), che «osavano» polemizzare con una società ancora frenata da resistenze culturali e tare antropologiche, senza riuscire realmente a metterla in discussione. La morale che esibiscono è quantomeno ambigua. La satira e l’oggetto della satira sono talmente intrecciati da confondersi: c’è da chiedersi se i pregiudizi sugli extracomunitari, gli omosessuali, i raccomandati, vengano deformati, luglio-agosto 2011 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo 53 fenomeni ridicolizzati e indirizzati a un pubblico maturo, o se la loro ostentazione non serva piuttosto a strappare una risata, rafforzando quegli stessi preconcetti che si vorrebbe in teoria stigmatizzare. E il tono sempre scanzonato, la forma ovattata, gli ambienti dai colori pastello, l’uniformità delle maschere dovuta al riutilizzo degli stessi interpreti (da Bova ad Argentero, da Bisio alla Cortellesi), non contribuiscono a edulcorare ogni situazione, rendendola involontariamente “normale”? Il punto non è cosa si racconta, ma come. Problema di rappresentazione, che non può ovviamente prescindere dalle retoriche di messa in scena e dal peso decisionale dei due maggiori poli produttivi nazionali, Medusa e Rai Cinema. Parenti stretti della Tv. L’altro nervo scoperto del cinema italiano di oggi è proprio l’eccessiva promiscuità col piccolo schermo. Si dirà: non è così anche in America? Certo, con la differenza che la qualità delle nostre fiction non è nemmeno lontanamente paragonabile a quella dei serial Usa. D’altra parte non vengono dal piccolo schermo i due campioni d’incassi dell’anno, Checco Zalone e Antonio “Cetto” Albanese? Non è forse la televisione ad assorbire quei generi – l’inchiesta, il giallo – che un tempo costituivano lo zoccolo duro del cinema italiano e che oggi si fatica a trovare in sala? E la denuncia non passa dalla comicità televisiva, dai satiri-tribuni alla Sabina Guzzanti che parlano comunque in prima persona, ai già convertiti, e funzionano come contenitori d’indignazione sociale piuttosto che da promotori di morale pubblica? Ha ragione Domenico Procacci quando avverte: “La commedia non può essere l’unico modo di raccontare l’Italia”. Ma la questione travalica le angustie della narrazione per investire direttamente la natura industriale del nostro cinema: quali garanzie può dare un sistema che si affida esclusivamente alle sorti di un unico filone? E quante di queste commedie hanno mai oltrepassato i confini nazionali? Sicuri poi che l’anno che verrà sarà baciato dalla medesima fortuna? La partecipazione di massa agli ultimi referendum segnala una mutazione in corso. Un inedito clima sociale. La “stagione della docilità”, come l’ha definita Nadia Urbinati su Repubblica, sembra già tramontata. Nuovi soggetti sociali, culturali, politici emergono all’orizzonte. Richiedono una scena nuova. Rappresentazioni appropriate. Se il cinema italiano saprà dare voce a questa metamorfosi in atto riuscirà anche a cambiare se stesso. Dimostrando una vitalità e un ancoraggio al paese che non sospettavamo. Se invece preferirà trincerarsi dietro la solita commedia correrà il rischio di ridere da solo. A conti fatti, è una prospettiva su cui c’è poco da scherzare. % Il punto non è cosa si racconta, ma come. E’ un problema di rappresentazione TOP TEN GENNAIO-GIUGNO 2011 1. CHE BELLA GIORNATA (Medusa - Ita) € 43.451.537 2. QUALUNQUEMENTE (01 Distribution - Ita) € 15.863.974 3. PIRATI DEI CARAIBI: OLTRE I CONFINI DEL MARE (Disney - Usa) € 15.205.536 54 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo luglio-agosto 2011 4. IMMATURI (Medusa - Ita) € 15.151.158 5. FEMMINE CONTRO MASCHI (Medusa - Ita) € 11.596.503 6. FAST & FURIOUS 5 (Universal - Usa) € 10.855.933 7 IL DISCORSO DEL RE (Eagle Pictures - U.K.) € 8.620.269 8. LA BANDA DEI BABBI NATALE (Medusa - Ita) € 8.322.165 9. NESSUNO MI PUÒ GIUDICARE (01 Distribution - Ita) € 7.903.424 10. HEREAFTER (Warner - Usa) € 7.785.195 Let[ta] it be Non solo risate: l’ad di Medusa parla internazionale. Da Allen al sogno Scorsese di Federico Pontiggia SEI FILM ITALIANI nei primi dieci incassi del 2011: tutte commedie, di cui quattro Medusa. E c’è un responsabile: Giampaolo Letta, l’ad della controllata Mediaset. Qual è la ricetta del successo? Non c’è una vera ricetta: se la conoscessimo, non la diremmo a nessuno. Ma ci sono presupposti fondamentali su cui lavoriamo da sempre: qualità e generi. Per una concomitanza di fattori, poi, negli ultimi mesi buoni o ottimi film hanno avuto risultati al di là delle più rosee aspettative. Che fattori? Il cinema è anticiclico rispetto all’economia, ed è la forma di tempo libero meno dispendiosa: il fascino della sala buia, il grande schermo per socializzare e uscire di casa. Un intrattenimento piacevole e la commedia ha il ruolo più forte: evasione, risate, distrazione, emozioni forti. Vince l’Italia che ride: chi perde? C’è perdita di appeal del cinema americano nel gusto del pubblico, ma non si deve generalizzare: Inception ha avuto successo, La prima cosa bella pure, e non era comico. Su tutto, vince la qualità. Come la si mantiene? Fondamentale è non mollare la presa, rimboccarsi le maniche, senza dare nulla per scontato: la commedia ora va per la maggiore, ma serializzare situazioni e storie sarebbe l’errore più grande, perché il pubblico vuole cose nuove, originali. Woody Allen lo è? Abbiamo distribuito tutti i suoi film, tranne uno: un rapporto consolidato, gli abbiamo proposto di girare a Roma e la partnership produttiva. Medusa ha le dimensioni per farlo: è un’occasione. Chi altri vi piacerebbe produrre? Scorsese, chissà se un giorno… Per ora puntiamo su Castellitto, Bertolucci e Virzì. Ma qual è la via all’internazionalizzazione? La nostra industria all’estero è debole: lingua, ricerca e scrittura di storie molto italiane che poco interessano il mercato internazionale. La nostra strategia parte dalla coproduzione, con Somewhere di Sofia Coppola, e passa da progetti editoriali e creativi a carattere internazionale, come This Must Be the Place di Sorrentino e Venuto al mondo di Castellitto, con Penelope Cruz ed Emile Hirsch, fino alla distribuzione dei film americani di Muccino. Basta? No, l’effervescenza creativa e produttiva per la commedia va piegata nella direzione di progetti internazionali: i frutti si vedranno nel medio-lungo periodo, anche per conquistare premi bisogna ricostruirsi credibilità, fiducia e solidità. Ottima annata per Medusa, ma un rimpianto? Col senno di poi, Noi credevamo, un film molto coraggioso. Onore al merito dei produttori. % L’amministratore delegato di Medusa Film, Giampaolo Letta. Foto Pietro Coccia luglio-agosto 2011 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo 55 OTTIMO BUONO SUFFICIENTE MEDIOCRE SCARSO Harry Potter e i Doni della Morte - Parte 2 L’epilogo è il più spettacolare degli episodi della saga. Ma il meno interessante dal punto di vista cinematografico i film del mese in sala PARLA CHIARO. La trasparenza è sinonimo di efficacia per un blockbuster. Diffidate di codicilli, indovinelli, enigmi paratattici creati ad arte (come quelli sfornati dal Gran Maestro Albus Silente). Dietro il linguaggio per adepti c’è una comunità 56 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo luglio-agosto 2011 linguistica porosa e democratica. Horcrux, Bacchette di Sambuco, Pietre Filosofali, Doni della Morte. Nomi suggestivi, senza dubbio. Ma l’ambiguità, quella vera, è orrore per l’industria culturale. Un’arrampicata in alta quota per chi Regia Con Genere Distr. Durata David Yates Daniel Radcliffe, Emma Watson Fantasy, Colore Warner Bros. Italia 130’ soffre di vertigini. In Harry Potter – la seconda parte dell’ultimo dei sette luglio-agosto 2011 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo 57 i film del mese episodi della saga è lapalissiana - il simbolo viene preso alla lettera, il personaggio è un archetipo col fondotinta, la drammaturgia un’applicazione del teorema funzionale di Propp. Non a caso il nocciolo della vicenda è elementare quanto un modello attanziale basic: la ricerca dell’eroe. La caccia riguarda gli Horcrux, oggetti in cui il Signore Oscuro ha nascosto la sua anima partitiva e ricomponibile. Questa missione subisce un’accelerazione nel più action, convulso, spettacolare episodio della saga. Probabilmente anche il meno interessante dal punto di vista cinematografico. In 2 ore e 10 minuti in modalità 2D/3D – con la stereoscopia utile solo a far lievitare il prezzo del biglietto (fino al 50%!) – assistiamo alle prove sostenute dal protagonista e dai suoi aiutanti (Ron ed Hermione) che si susseguono a un livello crescente di difficoltà. Come novelli Mario Bros. , i tre se la vedranno prima con un drago sputa-fiamme, poi con gli orchi della foresta, quindi con il serpente a sonagli, infine con Tu-Sai-Chi, il satanasso Voldemort, dispensatore di giorni funesti, di ira e di morte. Tra il drago e l’orco c’è anche la fatina a soccorrere il maghetto Lo scontro finale tra Harry Potter e Voldemort. Sotto Daniel Radcliffe, Emma Watson e Rupert Grint al momento del bisogno. Lo spazio stesso è paradigmatico: dal castello alla foresta, dalle acque torbide all’aldilà. Con disinvoltura il piano figurativo intreccia fiaba, fantasy e cristianesimo. Non solo il serpente è ovvia controfigura Il piano figurativo e simbolico intreccia con disinvoltura fiaba, fantasy e cristianesimo 58 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo luglio-agosto 2011 del Male, ma il Male stesso assume la valenza di un peccato da espiare tramite il sacrificio. Il vero colpo di scena per chi fosse a digiuno dei fatti è la scoperta che l’ultimo Horcrux è dentro Harry Potter. Che per mondare l’essere dalla colpa quest’ometto coraggioso e apparentemente insignificante dovrà sacrificare se stesso. Che il salvatore del “genere mago” potrà risorgere, dopo aver incontrato nell’interzona edenica un vecchio barbuto che sembra Dio ma è solo l’anziano Silente, il defunto e saggio Preside di Hogwarts. Come un addensante simbolico l’ultimo Harry Potter tira le fila di un ricco sincretismo culturale. Riporta la narrazione al suo cordone ombelicale, primitivo. Insegue Il Signore degli Anelli e La storia Infinita ma si ritrova al di qua di entrambi, a proteggere i confini della propria aureas mediocritas che ne ha definito da sempre ambizioni ed effetti. Harry Potter non è mai stato completamente teenmovie o fantasy o film gotico o altro. E’ stato tutto questo senza mai eccedere ed eccellere in nessuno dei suddetti generi. Una media statistica di vari edifici narrativi. Non un luogo specifico, ma la mappa dei luoghi segnati dalla tradizione occidentale. La dimostrazione che per conquistare questo decennio non servivano idee innovative. Bastava riciclare le vecchie e spacciarle per nuove. GIANLUCA ARNONE % i film del mese Transformers: Dark of the Moon Ballkan Bazar Macabro e grottesco si fondono nella prima coproduzione italo-albanese: da vedere in versione originale Regia Con Genere Distr. Durata in sala Bay al massimo per il terzo atto della saga Hasbro: un vertiginoso tour de force sensoriale INIZIA NEGLI ANNI SESSANTA, dentro una para-storia della guerra fredda. Secondo questa ricostruzione, lo sbarco sulla luna di Armostrong & Co. era finalizzato al recupero di un relitto alieno, che avrebbe garantito agli americani un vantaggio strategico sui nemici russi. E’ l’ucronia, e Hollywood ci ha preso gusto. Prima Watchmen, poi X-Men, ora Transformers 3: il meno consapevole quanto a riuso dei materiali del tempo. A Michael Bay interessa soprattutto chiudere la trilogia della saga Hasbro sganciando il filmbomba, un vertiginoso tour de force sensoriale in cui l’occhio amplificato dal 3D è il centro di un’esperienza propriocettiva eccitata e meccanica. Così riporta il cinema a puro discorso, movimento, suono, creazione e distruzione di forme. Abbraccia un’idea di metamorfosi totale: da auto a robot, dalla storia ufficiale a quella di fantasia, dall’organico all’inorganico. Il film è un segmento testuale che si sfalda, si ricompone, si sfalda. Attratto e respinto dal flusso ininterrotto d’immagini dal quale proviene. Transformers 3 è velocità e lamiera. E’ centrifuga, iperbole, fusione. Ingranaggi e valvole, meccaniche e stantuffi. Sarebbe piaciuto a Marinetti. Un calco dell’avvenire che fu, idiota e futurista. GIANLUCA ARNONE % Regia Con Genere Distr. Durata 60 Michael Bay Shia LaBeouf, Patrick Dempsey Sci-fI, Colore Universal Pictures 150’ rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo luglio-agosto 2011 Edmond Budina Catherine Wilkening, Visar Vishka Commedia, Colore Mediaplex 91’ DOPO IL DIVORZIO, Julie (Wilkening) decide di lasciare l’Italia e tornare in Francia, portando con sé le spoglie del padre, ex ufficiale morto anni prima. Per errore la bara finisce però in Albania e così la donna, insieme alla figlia (Veronica Gentili), parte alla volta del paese balcanico. Saranno aiutate da un giornalista locale (Vishka), che in un paesino sperduto del sud scoprirà un insolito traffico di riesumazioni, vendita di ossa e cimiteri monumentali contesi tra greci e albanesi. Prendendo spunto da un reale fatto di cronaca, il regista-operaio Edmond Budina (la cui attività principale è in una fabbrica di caldaie a gas di Bassano del Grappa), che sullo schermo è il laido prete ortodosso al centro di tutto il contrabbando d’ossa, costruisce questo macabro e grottesco bazar balcanico (la doppia elle del titolo indica anche il “balletto” dei vari personaggi, tra incredulità, opportunismo e ipocrisia): il sorriso è l’arma attraverso cui portare in superficie conflitti decennali (quello tra greci e albanesi) e le varianti oniriche lo strumento per scongiurare che la rivendicazione “delle radici” si trasformi in guerra. Primo film in coproduzione italo-albanese: da vedere in v.o. per l’enorme varietà di lingue presenti. VALERIO SAMMARCO % in uscita AARON JOHNSON HANNAH IMOGEN M U R R AY POOTS DANIEL M AT T H E W BEARD KA L U U YA UN GIOCO PERVERSO D A L C R E AT O R E D I THE RING H I D E O N A K ATA I S EDG R E T I E L LA MENTE FILM4, UK FILM COUNCIL E WESTEND FILMS PRESENTANO IN ASSOCIAZIONE CON MOLINARE E NOTTING HILL FILMS UNA PRODUZIONE RUBY FILMS UN FILM DI HIDEO NAKATA AARON JOHNSON IMOGEN POOTS MATTHEW BEARD HANNAH MURRAY DANIEL KALUUYAPRODOTTO “CHATROOM”CASTING NINA GOLD TECNICOSUONODEL PAUL DAVIES MUSICHE KENJI KAWA TRUCCO MARESE LANGAN DIRETTORE DELLA PRODUTTORI UN FILM DIRETTORE DI DA LAURA HASTINGS-SMITH ALISON OWEN PAUL TRIJBITS DI HIDEO NAKATA COSTUMI JULIAN DAY MONTAGGIO MASAHIRO HIRAKUBO PRODUZIONE ANDREW LITVIN SCENOGRAFO JON HENSON FOTOGRAFIA BENOIT DELHOMME AFC ESECUTIVI SHARON HAREL KATHERINE BUTLER EVE SCHOUKROUN SCENEGGIATURA ENDA WALSH TRATTO DALLA PIÈCE TEATRALE DI ENDA WALSH © 2010 RUBY FILMS (CHATROOM) LTD, CHANNEL FOUR TELEVISION CORPORATION, UK FILM COUNCIL & NOTTING HILL FILMS LIMITED ALL RIGHTS RESERVED. www.bimfilm.com dal 2 settembre al cinema i film del mese Kung Fu Panda 2 Le avventure di Po in un folgorante 3D. Divertimento ed emozioni con un occhio alla Cina Regia Genere Distr. Durata TORNA IL 24 AGOSTO AL CINEMA il Panda più amato (e con molte ragioni) dal pubblico di tutto il mondo. I geni della Dreamworks si superano e arriva il sequel di Kung Fu Panda, il secondo di un ciclo previsto di sei film, a quanto ha rivelato Jeffrey Katzenberg, se si avrà la conferma del gradimento del pubblico. Stavolta Po, diventato ormai Guerriero Dragone, (e doppiato nella versione italiana ancora da Fabio Volo) dovrà affrontare con i suoi amici 62 anteprima Jennifer Yuh Animazione, Colore Universal Pictures 88’ rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo luglio-agosto 2011 Il pavone e la scimmia (Mantide, Vipera, Tigre, Scimmia e Gru) una battaglia molto personale, la ricerca della verità sulle sue origini dopo che il suo papà oca gli avrà rivelato di essere stato adottato. La ricerca si intreccia con la lotta contro il crudele Lord Shen (che l’interpretazione nell’originale di Gary Oldman ha trasformato in un cattivo piuttosto complesso), un pavone responsabile della strage di panda al quale Po è scampato grazie all’eroismo della mamma. Tutte cose che riuscirà a scoprire, dopo aver raggiunto la “inner peace”, la pace interiore, l’insegnamento più importante di Maestro Shifu. Il secondo capitolo di Kung Fu Panda, spinge dunque ad un livello più profondo le emozioni e il percorso di Po, rendendolo protagonista assoluto del film, nel quale il gruppo dei suoi cinque amici è più comprimario di quanto non sia stato nel primo, lasciando al panda sempre affamato la scena. Commozione in agguato dunque, ma condita di molte risate e di scene che restano nella mente (come quella in cui Po cerca di nascondersi dagli sgherri di Lord Shen e lo fa in un dragone di carta). Kung Fu Panda è il primo film di animazione di queste dimensioni ad essere diretto da una donna, Jennifer Yuh Nelson, che aveva già partecipato come artista al primo capitolo, per il quale aveva creato i sogni, i flash back di Po. E che - quasi come una firma - ritroviamo in questo film, girati però in 2D, mentre il resto della pellicola è in un folgorante 3D, che ci trascina in mezzo ai combattimenti e negli scenari montuosi della regione del Cheng Du cinese, ispiratrice per i disegnatori. Forte il legame con la tradizione e l’iconografia cinese, anche nella splendida apertura del film, che si ispira al teatro delle ombre per raccontare le origini della comparsa di Lord Shen. E al pubblico occidentale sfuggono perciò i motivi delle polemiche innescate da alcuni artisti cinesi, che hanno criticato l’uso di elementi della cultura cinese nella favola della Dreamworks, che a noi sembra invece un indiscutibile omaggio. Sin dai titoli di testa, quando il marchio della società di Spielberg, Katzenberg e Geffen (il bambino che pesca poggiato su uno spicchio di luna), diventa un ricamo ispirato al mondo di Po. MIRIAM MAUTI % Commozione in agguato, ma anche molte scene da ridere che restano nella memoria luglio-agosto 2011 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo 63 i film del mese This is England Regia Con Genere Distr. Durata T. Turgoose, S. Graham Drammatico, Colore Officine Ubu Dalla Thatcher agli skinheads, il romanzo di formazione di Meadows. Capolavoro 101’ INGHILTERRA, 1983: i padri sono morti alle Falkland, la scuola finisce, l’accettazione dei coetanei non è scontata. Piccolo e tosto, Shaun (Thomas Turgoose, straordinario) è alla ricerca di identità, diremmo, ma non solo. La risposta è un gruppo di skinhead: teste rasate e Dr. Martens, l’appartenenza come segno più che ideale. Ci sono i modelli – Woody e la sua ragazza Lol – e i pecoroni – l’obeso Gadget – ma non solo: c’è Combo (Stephen Graham, fuori di testa alla grande), appena uscito di prigione, e incazzato con il mondo. Violento e rancoroso, fragile e fottuto, massacra un nero per invidia e avvicina il gruppo al National Front: non si scherza più, i raid aumentano, e anche il piccolo Shaun deve scegliere da che parte stare e, forse, che fare da grande. Comunque, che fatica: This is England di Shane 64 anteprima Shane Meadows rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo luglio-agosto 2011 Meadows arriva in sala a oltre quattro anni dalla presentazione a Toronto e Roma. Meglio tardi che mai: è un film splendido, che rimane per la capacità di fare ensemble e regalare assoli, mappare il periodo storico ed esaltare la latitudine umana. Meadows prende dalla sua adolescenza nelle Midlands, e scava nelle dinamiche del gruppo, Il regista Shane Meadows montando d’epoca incipit ed epilogo: dalla Thatcher alle Falkland, passando per i Duran Duran e la Croce di San Giorgio che sventolava edonismo ma veniva listata a lutto dalla sperequazione. Disincanto, dunque, visto con gli occhi di Shaun, che non è il solito Davide contro Golia: crisi, ultraliberismo e macerie sociali sono giganti per cui non esistono fionde utili. Ma Meadows non nasconde la mano: la sua pietra vola tra Loach e Doillon, Smiths e Specials (colonna sonora da brividi, tra originali e cover) e colpisce al cuore. Al cuore di un Sistema che non è più, ed è ancora: This is England, ma questo è anche il nostro mondo. Eppure, qualcosa è cambiato: oggi anche quella fessa e violenta “ideologia” è nostalgicamente canaglia. Perché qui e ora stiamo peggio: solo pelle, senza testa, altro che skinheads. Ma è un film da non perdere, davvero. FEDERICO PONTIGGIA % Vanishing on 7th Street La leggenda del vero salvatore Che noia Ken il Guerriero versione big screen: più audace e sanguigno il cartoon della tv Regia Genere Distr. Durata in uscita Giovanneo e teocon il ritratto, sci-fi la cornice: suggestivo il pilot che non c’è di Brad Anderson BLACKOUT: Detroit rimane al buio, e gli abitanti misteriosamente scompaiono. Tra abiti smessi e auto abbandonate, pochissimi i superstiti in carne e ossa: il giornalista tv Luke (Hayden Christensen), il proiezionista Paul (John Leguizamo), la fisioterapista Rosemary (Thandie Newton) e il ragazzino James (Jacob Latimore), ovvero i quattro dell’Apocalisse al bancone di un bar ancora illuminato. Ma non è la via della salvezza, quella Settima Strada potrebbe risucchiarli: è Vanishing on the 7th Street, diretto da Brad Anderson (L’uomo senza sonno) con mood giovanneo, derive teo-con e solida cornice sci-fi. Ci troverete Momo e l’atavica paura del buio, le tenebre che crescono come muffa e l’istinto di sopravvivenza, con regina, cavallo e re perché, comunque, fiat lux. Già al festival di Torino, un film “strano”, a partire dallo status: perdereste, ma la scommessa che sia il pilot di un serial non è campata per aria. La drammaturgia lo fa intendere, nonché le digressioni dei personaggi, una scritta incomprensibile buona per episodi successivi, la regia di alto servizio televisivo e la sensazione dell’incompiuto, del “to be continued”: non è così, ed è croce e delizia di questa Scomparsa. FEDERICO PONTIGGIA % Regia Con Genere Distr. Durata 66 Brad Anderson H. Christensen, T. Newton Sci-fi, Colore One Movie 90’ rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo luglio-agosto 2011 Toshiki Hirano Animazione, Colore CG 83’ NEI PRIMI ANNI ’80 erano saltati i freni della censura familiare e spopolavano i cartoon giapponesi proibiti. Le femminucce abboccavano alle scabrose avventure della piccola Georgie, i maschietti cadevano nella rete pavloviana di coreografici combattimenti, prodighi di istruzioni su come ridurre a polpette i più immondi nemici. Studiavano alla divina scuola di Hokuto, impasto di arti marziali e Vangelo, mosse Tai-Chi e cosmogonie pagane. Il suo profeta era Ken Shiro, messia di una società post-atomica in mano a degenerati e assassini. Il difensore dei deboli con la legge dei forti, un santo guerriero. Eretico, però efficace. Il cartoon di Tetsuo Hara e Buronson propugnava un’idolatria del bene a tutti i costi. Ovvero solleticava istinti belluini cospargendoli d’incenso sacrale. Il quinto film “tratto da” è una divulgazione per non-si-sa-chi. Esplicita la matrice confusa della saga e ne costituisce un antefatto. E’ come un episodio lungo fitto di dialoghi e descrizioni. Il disegno è ritoccato, la forma più aerodinamica e pulita, la violenza come attutita, avara di sangue e poltiglie, orbite oculari partite e cervelli schizzati. La macelleria originale era almeno catartica. Questo è solo un noiosissimo scempio. GIANLUCA ARNONE % in sala i film del mese Detective Dee e il mistero della fiamma fantasma Regia Con Genere Distr. Durata anteprima Tsui Hark Andy Lau, Carina Lau Azione, Colore Tucker Film Ottime coreografie e imponenza visiva: diverte il kolossal fantastorico di Tsui Hark 119’ SCARABEI che instillano veleni brucianti, città sotterranee infestate da loschi individui, cervi che parlano, nugoli di frecce, incensi drogati, inseguimenti rocamboleschi a cavallo, su tronchi rotolanti, su elevatori primitivi, tra nemici insidiosi, amici traditori e compagni fedeli, a difesa di una statua gigantesca che nasconde oscuri pericoli. Indiana Jones? No, Di Renjie alle prese con l’avversata incoronazione dell’imperatrice Wu Zetian nella Cina del 690 dell’era cristiana. Con Detective Dee e il mistero della fiamma fantasma Tsui Hark si cimenta con un vero e proprio kolossal di fantastoria corredato da effetti speciali, colpi di scena, spruzzate di magie orientali, inverosimiglianze e misteri vari, nel corso dei quali il sinodetective, pare realmente esistito, affilando alcuni strumenti della logica deduttiva che si ritroveranno poi in Mister Holmes e Monsieur Poirot e dotato di quella forza e prestanza che contraddistinguono, nell’immaginario letterario e cinematografico, tutti gli investigatori intrepidi e per bene, cerca di stanare i reprobi, vendicare gli offesi, proteggere i buoni, consegnare alla Cina un futuro di pace e giustizia (anche Il regista Tsui Hark se la saggia imperatrice - unico dato realistico di tutto il film - il potere se l’è guadagnato con mezzi assai poco leciti, ma almeno ne chiede perdono e promette di non usarli più). Tutto parte dalla statua di Budda esattamente uno stupa - dalle sembianze femminili, enorme, stupenda e minacciosa, ossia la versione mandarina del Colosso di Rodi, e tutto ritorna e finisce con la statua, in un finale visivamente grandioso. Scontri e combattimenti sono perfettamente coreografati, il piacere del racconto è intessuto di particolari e impaginato con raffinata esibizione di mezzi, ma qui c’è, in aggiunta alle solite battaglie danzanti e alle antiche e ormai noiose epopee guerrafondaie orientali, anche il gusto per la narrazione, arricchita dall’imponenza visiva e dal gusto del dettaglio, di cui Tsui Hark sembra per entrambe essere maestro. LUCA PELLEGRINI % luglio-agosto 2011 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo 67 THE DECOY BRIDE Un film di Jesse Peretz Con Paul Rudd, Rashida Jones, Emily Mortimer Commedia Un film di Sheree Folkson Con Alice Eve, David Tennant Commedia A HAPPY EVENT JANE EYRE Un film di Rémi Bezancon Con Louise Bourgoin, Pio Marmai Commedia Un film di Cary Fukunaga Con Michael Fassbender, Mia Wasikowska, Judi Dench Drammatico THE WOMAN IN BLACK EVA Un film di James Watkins Con Daniel Radcliffe, Ciarán Hinds Ghost-Horror Un film di Kike Maíllo Con Daniel Brühl, Marta Etura Fantascienza THE CHEF END OF WATCH Un film di Daniel Cohen Con Jean Reno, Michael Youn Commedia Un film di David Ayer Con Jake Gyllenhall, Michael Peña Poliziesco-Thriller GIRLS’ NIGHT OUT GRANDI SPERANZE Un film di Michael Hoffman Con Dakota Fanning Storico-Romantico Un film di Mike Newell Con Helena Bonham Carter, Ralph Fiennes Drammatico VIDEA-CDE S.p.A. - Via Livigno, 50 - 00188 Roma - Tel. +39 06.33.18.51 - Fax +39 06.33.18.52.55 - [email protected] www.videa-cde.it CREDITI NON CONTRATTUALI OUR IDIOT BROTHER film del mese At the End of the Day Regia Con Genere Distr. Durata in uscita Cosimo Alemà S. Chapman-Baker, N. Linpow Thriller, Colore Bolero Film Non di sola commedia vive l’homo italicus: Cosimo Alemà fa di thriller export 93’ CHI DI GIOCO FERISCE, per gioco perisce. Per Alex, Riko, Chino, Thomas, Diana e le sorelle Lara e Monica doveva essere una allegra scampagnata, all’insegna del Soft-Air: fucili giocattolo, spari per finta, dolore minimo e adrenalina massima, un modo come un altro per stare insieme in una torrida giornata estiva. Ma qualcosa va storto, anzi, più di qualcosa: quel selvaggio campo di battaglia nasconde un passato da base militare, già teatro di operazioni segrete. Ma anche il presente si coniuga tra pericolo e orrore: Alex ci rimane secco, preso a pallettoni da un uomo con maschera anti-gas sbucato dal nulla. Per i sopravvissuti inizia la lotta dura e con molta paura: il nemico è là fuori, ma chi è? E perché ha messo nel bersaglio proprio Alex e compagnia sfigata? La caccia è appena iniziata: chi rimarrà in piedi? Interrogativo thriller, cui il nostro cinema si sottopone sempre più raramente, preferendo ridere a bocca larga e stomaco pieno: qui, al contrario, arriva il famoso pugno, portato dall’esordiente Cosimo Alemà, videoclipparo d’eccellenza, da Mina a Fabri Fibra. E’ At the End of the Day, Il regista Cosimo Alemà che arriva nelle nostre sale, dopo un tot di vendite all’estero, dall’Australia all’Inghilterra: non c’è da stupirsi, lingua inglese, cast internazionale di giovani promesse o presunte tali, e dedizione al genere thriller con screzi horror. Metteteci una colonna sonora raffinata e alternativa, con Soap and Skin, WW e Hammock, e il gioco è fatto: avanti il prossimo, la falce incombe. Ma il film la scampa: regia gggiovane ma non pretenziosa, sonoro in primo piano, dinamiche relazionali genericamente trattate, azione e suspense, e un po’ di nichilismo pret-à-porter. Buon(in)a la prima, dunque, ma gli applausi vanno alla sinergia produttiva – The Mob, Frame by Frame, The Coproducers, Bmovie, Eurolab – e al respiro internazionale: ansimante, ma con stile. D’altronde, non di sola commedia può vivere il made in Italy: dopo tanti frizzi e lazzi, anche la morte ci fa belli. FEDERICO PONTIGGIA % luglio-agosto 2011 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo 69 Concept Foto Gianfranco Salis Dopo Ultrà, La Scorta e Canone Inverso, RICKY TOGNAZZI racconta una storia intensa di amicizia tratta dall’omonimo romanzo di Giancarlo De Cataldo UN FILM DI RICKY TOGNAZZI IN VENDITA IN DVD www.01distribution.it teratura: novità e bilanci Homevideo, musica, industria e let Classici (American Graffiti), cult (Point Break) e novità (Rango) Vacanze nel Blu(ray) DVD Il Morandini privato filmato da Segre Borsa del Cinema 6 italiani tra i 10 più visti del 2011: solo commedie Libri Il Napoleone di Kubrick, Nouvelle Vague Colonne sonore Ascoltare il Panda Po, riscoprire This is England Telecomando DVD • BORSA DEL CINEMA • LIBRI • COLONNE SONORE DVD di Valerio Sammarco Il camaleonte di Verbinski e Piranha 3D. Poi la tenera comicità di Di Gregorio, l’alta definizione di American Graffiti e Nato il 4 luglio Rango 72 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo luglio-agosto 2011 IL TUFFO NELL’ANIMAZIONE di Gore Verbinski è stato giustamente salutato con numerose lodi. Per chi non fosse riuscito a vedere Rango, splendido omaggio al western ambientato nella cittadina di Polvere e incentrato sull’avventura di un improvvisato camaleonte sceriffo, l’occasione è da non perdere: Universal lo propone anche in versione Blu-ray, con numerosi extra (tra cui “Rompere le Regole: Fare la Storia dell’Animazione” e “Incontra le Vere Creature di Polvere”) e un finale inedito. Per rigenerarsi dall’afa e dalla calura estiva, poi, consigliamo una vera e propria “immersione” nel fantomatico Virginia Lake di Piranha 3D, rilettura del classico di Joe Dante firmata da Alexandre Aja, che 01 e Bim distribuiscono in versione Blu-ray, in 3D anaglifico (visibile con gli occhialini presenti nella confezione) e in Real 3D (visibile con TV 3D, lettore Blu-ray 3D e occhialini attivi 3D forniti insieme al televisore). Sul versante grandi classici, poi, Universal porta in Bluray American Graffiti di George Lucas e Nato il 4 luglio di Oliver Stone, mentre Feltrinelli Real Cinema distribuisce il doc sui Doors di Tom DiCillo (When You’re Strange) con libro 132 pagg. in allegato. Se invece volete ridere in maniera intelligente, vi rimandiamo a Gianni e le donne, opera seconda del “Tati di Trastevere” Di Gregorio (01). luglio-agosto 2011 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo 73 Telecomando DVD • BORSA DEL CINEMA • LIBRI • COLONNE SONORE DVD Watergate in HD Alta definizione per Tutti gli uomini del presidente “Noi non ci battiamo per i soldi, noi ci battiamo contro il sistema”: per fermare la banda di Bodhi, il compianto Patrick Swayze in uno dei suoi ruoli più significativi, l’FBI fa infiltrare tra le fila del suo gruppo di fanatici surfisti e rapinatori la recluta Johnny Utah (Keanu Reeves). Tra i due nascerà un’amicizia profonda. Titolo cult che segnò in maniera inequivocabile l’inizio degli anni ’90, Point Break di Kathryn Bigelow arriva finalmente in edizione Blu-ray, accompagnato da un mare di extra: oltre alle scene eliminate, 4 documentari ( Cavalcare l’onda , Farcela o soccombere , Il set: Malibu, Adrenalina dipendenti). In vendita dal 20 luglio. DISTR. WARNER HOME VIDEO Due anni dopo le dimissioni di Nixon il grande schermo ospitò Tutti gli uomini del presidente, resoconto cinematografico dell’indagine che i due giornalisti del Washington Post, Bob Woodward (Robert Redford) e Carl Bernstein (Dustin Hoffman), condussero per portare alla luce lo scandalo Watergate. Il film di Alan J. Pakula vinse 4 premi Oscar, e oggi torna in edizione Blu-ray con interessanti ed esaustivi contenuti speciali: tra questi, “Raccontare la verità su un mucchio di bugie: il Making of”, “Woodward e Bernstein: all’origine di tutto”, “Fuori dall’ombra: l’uomo conosciuto come Gola profonda” e il commento al film di Robert Redford. In vendita dal 20 luglio. DISTR. WARNER HOME VIDEO 74 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo luglio-agosto 2011 Point Break In Blu-ray il cult movie di Kathryn Bigelow. Con un mare di extra Laclassedeiclassici a cura di Bruno Fornara REGIA Joseph von Sternberg CON George Bancroft, Clive Brook GENERE Poliziesco (1927) DISTR. CG Home Video Le notti di Chicago Titolo originale: Underworld, il mondo nascosto e criminale. Le notti di Chicago è l’antenato e il capostipite dei film gangsteristici. Il boss, evaso dalla galera, sospetta che la sua donna, Feathers (Piume), l’abbia tradito con il luogotenente Rolls Royce. Feathers si chiamerà il personaggio di Angie Dickinson in Un dollaro d’onore di Hawks; e poco dopo l’inizio di Underworld siamo in una bettola con il gangster che tira una moneta nella sputacchiera all’ubriacone, scena che Hawks rifarà, pari pari, in apertura del suo western. Questo di Sternberg è un film seminale, dove attingere per ispirarsi e render- gli onore. Collaborazioni di prim’ordine: Ben Hecht riceve la statuetta per the best story alla prima edizione degli Oscar (non c’era ancora il premio per la sceneggiatura); firmano lo script Sternberg, Hawks (non accreditato) e Robert N. Lee che scriverà, nel 1931, Piccolo Cesare di Mervyn LeRoy; grande fotografia, espressionista, cupa e fatale, di Bert Glennon. E scene da antologia: la rapina, l’evasione, il ballo dei gangster, Feathers che seduce Rolls Royce... Un grande regista europeo trapianta negli Usa le ombre espressioniste e fonda, sentimentalmente e hollywoodianamente, un genere. Fi lm in or bi ta a cura di Federico Pontiggia Ginger & Fred (Studio Universal) La coppia per antonomasia del musical, anzi, del cinema Usa. A 100 anni dalla nascita di Ginger Rogers, SU sfodera un poker per i lunedì di luglio: da Cerco il mio amore a Girandola. Ispettore Callaghan (AXN) Tutti i venerdì di luglio, uno “Speciale Callaghan” in HD: da Il caso Scorpio è tuo! a Coraggio, fatti ammazzare!, la pistola fumante è di Clint Eastwood, il bersaglio… voi! Jane Fonda (Studio Universal) Per “Viaggio nel Cinema Americano”, dopo Forman e Jarmusch tocca a Jane Fonda. Da Non si uccidono così anche i cavalli? a Sul lago dorato, cinque titoli di un’icona stelle & strisce. Sorelle mai Il “piccolo” esperimento di Bellocchio in Blu-ray: da recuperare Bobbio, dieci anni (1999-2008), tre generazioni, sei episodi: realizzato da Marco Bellocchio insieme ai corsisti di “Fare Cinema” e interpretato in larga parte dai suoi stessi familiari (a partire dal figlio attore Piergiorgio), oltre ai vari Donatella Finocchiaro, Alba Rohrwacher e Gianni Schicchi, Sorelle mai è sì “un film per caso”, come l’ha definito lo stesso regista, ma che non lascia mai nulla al caso. Personale, non piattamente biografico, digitale e libero, come tutte le opere che riescono a prescindere dal denaro, “assente” dall’inizio alla fine delle riprese: “Non c’era una lira e poi un euro”, ricorda ancora Bellocchio. Un “piccolo” film-esperimento, che val la pena recuperare: in homevideo in edizione bluray, con una scena tagliata negli extra e con la prima versione del film, Sorelle, mediometraggio del 2006. DISTR. CG HOME VIDEO luglio-agosto 2011 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo 75 Telecomando DVD • BORSA DEL CINEMA • LIBRI • COLONNE SONORE DVD Lisbona e altre storie Alfabeto Morandini Il decano dei critici italiani sotto la lente di Daniele Segre IL TICCHETTIO DELL’INSEPARABILE MACCHINA da scrivere, l’ennesima sigaretta, lo studio di Milano, il giardino di Levanto. Il decano dei critici italiani, Morando Morandini, si racconta davanti alla macchina da presa di Daniele Segre, tra i più prolifici e sinceri documentaristi del nostro paese. È Je m’appelle Morando. Alfabeto Morandini, realizzato tra il 2004 e il 2010, ora in dvd a celebrare in qualche modo i 30 anni d’attività della casa di produzione “I Cammelli”: nato dalla volontà di “immortalare” in primo luogo lo scambio tra due amici, “un critico e un regista entrambi di frontiera”, il film documentario deve il proprio titolo alla celebre battuta “Je m’appelle Garance” di una tra le opere più amate di Morandini, Les Enfants du paradis di Marcel Carné, ovviamente citato dal critico nella sezione “I film della mia vita”, presente negli extra del disco. PROD. I CAMMELLI S.A.S. E3 201 1 PlayStation Vita Svelata a Los Angeles la nuova console portatile. Insieme alla Nintendo Wii U Ogni anno, Los Angeles ospita la fiera più importante del mondo dedicata ai videogiochi, dove vengono presentati i titoli e le periferiche poi disponibili nei negozi nei mesi a venire. L’edizione 2011 è stata piuttosto scoppiettante in quanto sono state annunciate due nuove console che si affacceranno sul mercato il prossimo anno. Stiamo parlando di Nintendo Wii U, successore ideale del Wii che disporrà di un controller con touchscreen che permetterà di giocare sia sullo schermo di casa che in mobilità, abilitando alcune soluzioni innovative e divertenti. Sony invece ha presentato la sua nuova 76 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo luglio-agosto 2011 console portatile, PlayStation Vita, un mostro di tecnologia che disporrà oltre che dei classici bottoni e dello schermo interattivo, anche di un touchscreen posteriore che darà spazio a nuovi giochi, senza dover coprire lo schermo con le dita. Per saperne di più visitate www.multiplayer.it ANTONIO FUCITO FOTO FRANCESCA FAGO Dal film di Wenders al recente Il rito Tra le altre uscite in homevideo di questa estate segnaliamo Lisbon Story di Wim Wenders, in dvd grazie alla Dall’Angelo Pictures, che distribuisce anche il curioso Paranormal Activity: Tokyo Night, diretto dal giapponese Toshikazu Nagae, sequel orientale del film di Oren Peli. Sempre sul fronte “paura”, Warner propone – anche in Blu-ray – il recente Il rito, con Anthony Hopkins veterano esorcista. Per quanto riguarda gli inediti, invece, Cecchi Gori Home Video distribuisce in Blu-ray In the Electric Mist di Bertrand Tavernier, con Tommy Lee Jones, e in dvd Come solo tu sei, indipendente USA del 2009, diretto da Oliver Irving e interpretato da Robert Pattinson. Altro titolo mai visto in sala, Nomad di Sergei Bodrov (regista di Mongol): distribuisce 01/Bim. DOPO Pranzo di Ferragosto DESIGN INTERNOZERO COMUNICAZIONE FOTO MARCO ROSSI BIBI FILM RAI CINEMA E ISARIA PRODUCTIONs PRESENTANO UN FILM PRODOTTO DA ANGELO BARBAGALLO IL NUOVO FILM DI GIANNI DI GREGORIO GIANNI E LE DONNE IN VENDITA IN DVD DAL 6 LUGLIO “UNA BOCCATA D’ARIA FRESCA.” VARIETY “DELIZIERÀ IL PUBBLICO.” SCREEN INTERNATIONAL www.01distribution.it 01 DISTRIBUTION S.R.L. UFF. COMMERCIALE C/O DELUXE S.R.L. - VIA SESIA 18/20 - 20017 RHO (MI) SERVIZIO CLIENTI TEL. 02 931881 - FAX 02 93188304 [email protected] Telecomando DVD • BORSA DEL CINEMA • LIBRI • COLONNE SONORE Borsa del cinema di Franco Montini Sei italiani tra i primi dieci incassi dello scorso semestre. Domina Zalone Che bella giornata? IL PRIMO SEMESTRE DELL’ANNO SI chiude con il cinema italiano attestato ad una quota di mercato superiore al 47% per numero di biglietti venduti. Nella classifica dei film di maggiore incasso usciti nel 2011 sei dei dieci titoli della top ten, a cominciare dall’assoluto dominatore di questo scorcio di stagione, Che bella giornata, capace di rastrellare oltre 43 milioni di euro, sono produzioni nazionali. Per ritrovare risul- 78 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo luglio-agosto 2011 tati così positivi per il nostro cinema bisogna tornare indietro di oltre 40 anni; insomma, a giudicare dai numeri in assoluto, si potrebbe pensare ad una stagione trionfale. Ma senza negare che segnali positivi siano realmente emersi, a cominciare dalla qualità media dei film capaci di raggiungere un gradimento popolare, che non sono più solo ed esclusivamente farsacce o cinepanettoni, e dal definitivo ricambio generazionale che si è manifestato fra i nomi di richiamo, sia sul fronte degli autori che degli attori, c’è da rilevare che il successo complessivo della produzione nazionale è stato determinato da un numero ancora limitato di film e soprattutto da un’unica categoria di prodotto: la commedia. Accanto ad un discreto numero di successi, bisogna registrare in questi mesi anche un equivalente numero di insuccessi immeritati, soprattutto fra i film più Cast & Crew di Marco Spagnoli Il press-agent Quattro chiacchiere con Valentina Palumbo seri, più drammatici, più problematici. Se diverse commedie hanno ottenuto esiti clamorosi, il cinema italiano di qualità è stato invece fortemente penalizzato e i film lanciati sul mercato negli ultimi nove mesi, salvo rarissime eccezioni, hanno tutti ottenuto un risultato modesto e sempre inferiore alle aspettative. Ben vengano le commedie, soprattutto se basate su una scrittura intelligente, una messa in scena professionale e arricchite da interessanti interpretazioni, come nel caso di Immaturi o Nessuno mi può giudicare, ma il Una professione sempre più cruciale nello show-business di oggi è quella del publicist che, in Italia, viene chiamato press agent. A quella di veri e propri pionieri come Enrico Lucherini e dei fratelli Longardi è seguita una nuova generazione di professionisti tra cui spicca Valentina Palumbo che, attualmente, cura artisti come Violante Placido, Ambra Angiolini, Francesca Inaudi, Sarah Felberbaum, Christiane Filangieri, Elena Santarelli. Come si è avvicinata a questo lavoro? Ho iniziato per caso: mi stavo laureando in Lettere Moderne con indirizzo spettacolo e una mia amica mi ha chiesto di sostituirla nell’agenzia di comunicazione dove lavorava. Poi mi sono messa in proprio, i miei primi clienti sono stati Silvio Muccino e Martina Stella. Su che cosa si basa il mestiere? Il press agent si occupa del rapporto di un attore con i media. Concorda interviste, servizi fotografici, ospitate in TV, presenze ai festival e cura il look dei suoi clienti. Ci sono delle strategie di comunicazione alla base, ogni personaggio ha un suo percorso e deve esse- re seguito diversamente dagli altri, in base al film, fiction, trasmissione, campagna sociale o pubblicità che si deve promuovere. La qualità più importante? Sicuramente la diplomazia: siamo il trait d’union tra l’attore e i giornalisti. E’ necessario arrivare ad un punto d’accordo soddisfacente sia per il tuo cliente che per il giornale. Affidarsi ad una persona che cura la tua immagine non è mai facile. Bisogna conoscersi e rispettarsi per fare un cammino incentrato sulla stima e la fiducia reciproca. Ben venga l'evasione, ma non possiamo fare di tutta la risata un fascio cinema italiano non può ridursi a produrre solo questo genere di film. Il rischio sarebbe quello di una rapida e veloce saturazione dell’offerta, con conseguente esaurimento del filone, un po’ come accaduto in passato con le fortunate, ma temporalmente effimere, stagioni del western o del giallo nazionale. Quanto alle scarse fortune dei film d’autore, per altro non solo italiani, perché ad essere penalizzato è stato tutto il cinema di qualità indipendentemente dalla provenienza, la spiegazione che tutto ciò dipenderebbe dal fatto che in un periodo difficile, come quello che stiamo vivendo, il pubblico desidera solo ridere e divertirsi, è solo parzialmente veritiera. Appare più convincente constatare che per il cinema di qualità gli spazi esposi- tivi e la visibilità, nel nostro paese, a dispetto della crescita complessiva degli schermi, tendono a diminuire. Molti film di questo tipo hanno funzionato poco perché sono arrivati al pubblico con difficoltà. La progressiva sparizione dell’esercizio tradizionale, ovvero sale metropolitane e cinema di profondità, sta privando il cinema d’autore delle vetrine più congeniali a questo prodotto. Insomma la difesa della produzione di cinema d’autore non può prescindere dalla salvaguardia delle sale d’essai, dove un certo pubblico si forma e cresce. box office (aggiornato al 12 luglio) 1 Transformers: Dark of the Moon ........... € 2 Cars 2 ......................................................... € 3 L’ultimo dei templari ............................... € 4 In viaggio con una rock star .................. € 5 I guardiani del destino ............................ € 6,380,945 8,295,105 2,762,924 143,262 1,713,663 6 Il ventaglio segreto ................................. 7 This is Beat – Sfida di ballo ................... 8 Libera uscita ............................................ 9 Le donne del sesto piano ....................... 10 The Conspirator ...................................... € 95,098 € 258,287 € 1,240,991 € 692,053 € 285,529 N.B. Le posizioni sono da riferirsi all’ultimo weekend preso in esame. Gli incassi sono complessivi luglio-agosto 2011 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo 79 Telecomando DVD • BORSA DEL CINEMA • LIBRI • COLONNE SONORE Libri Dietro il mistero del più grande film mai realizzato. Eastwood a 360°, luoghi e leggende Archivio Napoleonico Kubrick segreto A tut to Clin t Su come sarebbe dovuto essere il leggendario Napoleon di Kubrick sono stati versati fiumi d’inchiostro. Grazie ad Alison Castle, che ha pazientemente duplicato ogni documento relativo alla preparazione del film, possiamo finalmente vedere lo sterminato materiale iconografico raccolto (diapositive d’epoca, bozzetti dei costumi, foto delle location) e leggere gli innumerevoli appunti, le puntigliose note storiche e, soprattutto, la sceneggiatura originale. Per chi ama il regista, ma non aveva i 500 € richiesti dalla prima lussuosa edizione, la casa editrice Taschen ripubblica il tutto in un formato più economico: Stanley Kubrick’s “Napoleon”: The Greatest Movie Never Made (pagg. 1.100, € 49,99). All’interno del libro la chiave per accedere all’archivio web con più di 17.000 immagini scaricabili. Michael Henry Wilson è un uomo fortunato. In che altro modo si potrebbe definire un critico che ha per amici i titani del cinema contemporaneo, ci chiacchiera per una trentina d’anni e alla fine ha tanto di quel materiale da pubblicare una monografia esclusiva? Dopo Martin Scorsese (edito in Italia da Rizzoli), tocca a Clint Eastwood ripercorrere con Wilson, dentro e fuori lo schermo, la propria carriera d’attore e, soprattutto, di regista, dall’esordio con Brivido nella notte (1971) sino a Invictus (2010). Ne esce il ritratto di un uomo colto e intelligente, disposto ad ammettere con franchezza che “non si è mai troppo vecchi per imparare qualcosa”. Il testo è in inglese ma la lettura di Eastwood on Eastwood (Cahiers du Cinéma, pagg. 240, € 49,95) val bene un piccolo sforzo linguistico. ANGELA BOSETTO 80 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo luglio-agosto 2011 ANGELA BOSETTO Mélo di famiglia Negli anni ‘50, l’America sta attraversando uno dei suoi momenti migliori: la guerra è lontana e il boom economico imminente promette un futuro radioso. È in questo periodo che Hollywood si sdogana dal cinema classico e si prepara ad affrontare temi più leggeri. La realtà però non si lascia cacciare dagli schermi: lontane dalla massiccia urbanizzazione, intere famiglie si trovano in bilico tra le luccicanti promesse fatte dalle città e la monotona sicurezza del focolare del country side. Con Il melodramma familiare hollywoodiano (Le Mani, pagg. 271, € 16.00) Roberto Monassero ci illustra come Douglas Sirk, ma anche Minnelli, Kazan e Ray, ritraggono questi nuclei familiari scossi dal sogno di modernità e benessere, raccontandoci il brusco risveglio nella modernità dei più giovani e curiosi. Onda anomala Rileggere il convegno 50 fois Nouvelle Vague. E scoprire un mondo ancora vivo, presente di Gabriele Carunchio GABRIELE CARUNCHIO L’INCORONAZIONE DI NAPOLEONE I (1805 - 1807), DI JACQUES LOUIS DAVID) Classici americani In Classici Americani (Le Mani, pagg. 367, € 20,00) di Oreste De Fornari convergono recensioni e profili critici pubblicati negli ultimi trent’anni sulla rivista spagnola “Dirigido por…”. In questo ritratto sfaccettato del cinema classico americano, la domanda implicita è sempre la stessa: che cosa rende quei film indimenticabili? Perché ancora oggi rimaniamo estasiati dinanzi al loro rincorrere edonistico un ideale perduto di bellezza e sorpresi dinanzi al sapore agrodolce di quelle commedie sospese tra cinismo e buoni sentimenti? Forse ha ragione De Fornari: quella del cinema americano classico è una preziosa quanto difficilmente ripetibile alchimia tra glamour e di understatement, capace di valicare confini, linguaggi, rendendosi universale in ogni tempo. Luca Venzi (a cura di) Nouvelle Vague. Forme, motivi, questioni Ed. FEdS (Frames) € 15,00 Pagg. 334 FRANCESCO CERAUDO Viaggio infinito Inventare luoghi, strade e vedute mozzafiato che assumono lo spessore di veri e propri personaggi fa parte del linguaggio cinematografico. Si tratta di un universo fantastico che quasi sempre esiste soltanto sulla celluloide, frutto di mirabolanti falsificazioni che ci inducono al sogno. Con L’invenzione del luogo, Spazi dell’immaginario cinematografico (ETS, Pagg. 183, € 14,00), Andrea Minuz ci regala l’emozione di quei luoghi, trasportandoci – come a bordo di una macchina del tempo nella mozzafiato Monument Valley, fino allo splendore di cartapesta di Las Vegas e all’inquietante motel dove Norman Bates uccide la bellissima Janet Leigh in Psycho. Un viaggio attraverso i luoghi del cinema, tra reale e immaginario, tra modificazioni moderniste e una struggente nostalgia del passato. FRANCESCO CERAUDO I cugini di Claude Chabrol È sul finire del 1957 che si usò per la prima volta l’espressione Nouvelle Vague, e tutt’oggi spiegare cos’è di preciso questa nuova onda che dalla Francia travolse (con gentilezza) l’esperienza cinematografica occidentale può risultare un compito ostico. La verità è che dentro quest’onda le correnti sono state diverse, i temi disparati e i suoi stessi protagonisti sembravano fare dell’eclettismo un grido di battaglia. Un mix di generi, quindi, con un piede nel passato e uno nel futuro, ma senza perdere di vista quella realtà che ogni giorno accade per le strade e nelle stanze, luoghi dove privatamente alcuni iniziano a dar vita a quella contestazione che a livello planetario demolirà un modo di fare e pensare ormai stantio, inadatto a un mondo che diventa sempre più piccolo. Un male di vivere più o meno accusato è il sentimento dei personaggi, un’insofferenza velata che spinge ad andare oltre (a volte così oltre da tornare al punto d’inizio). Film a loro modo “politici”, “scomodi” e a volte addirittura “irritanti” sono quelli che analizzano i vari autori del volume curato da Luca Venzi (tra i quali Adriano Aprà, Antonio Costa, Giorgio De Vincenti, Daniele Dottorini, Jean-Louis Leutrat, Suzanne Liandrat-Guigues, Vito Zagarrio): diversi punti di vista nati dal Convegno di Studi “50 fois Nouvelle Vague” organizzato nel 2009 per altrettanti modi di vedere un unico fenomeno che ha cambiato il modo di fare (e parlare di) cinema. Telecomando DVD • BORSA DEL CINEMA • LIBRI • COLONNE SONORE di Gianluigi Ceccarelli Colonne Sonore Visti da vicino In due per Po Suonare Kung Fu Panda 2: Hans Zimmer e John Powell È SEMPRE UN PIACEVOLE ascolto, se di mezzo c’è Hans Zimmer. Figuriamoci quando ad affiancarlo è John Powell, fresco di nomination all’Oscar per il recente How to Train Your Dragon. I due avevano collaborato anche alla partitura del primo capitolo, e non si può non sottolineare una sensazione di già sentito, non solo derivante dalla reprise del tema portante originale (Ancient China/Story of Shen); c’è la volontà di rinnovare i temi, spingersi oltre, ma il piano d’azione di Powell e Zimmer è il medesimo, e a risentirne è la freschezza. Il cocktail di sonorità orientali e occidentali anche stavolta diviene contaminazione tra tradizione e modernità, con Powell ben presente in questo aspetto grazie ai ritmi serrati di sintetizzatore che hanno caratterizzato le sue ultime prove. Le due componenti, a turno, tendono a risaltare per contrasto una sull’altra, contribuendo a creare un clima grottesco e sopra le righe che stempera a sprazzi i toni più seriosi dell’assunto musicale (Musicians Village) o la gravità concitata di specifiche scene d’azione (Po and Shen/ Face to Face, Fireworks Factory). I momenti migliori sono quando Zimmer e Powell giocano apertamente con lo spettatore: menzione speciale per Gongmen Jail, dove l’Isaac Hayes più blaxploitation fa a cazzotti con il lirismo ascetico del kung fu. Proprio come Po e la sua fisicità, debordante ostacolo per l’accesso alla trascendenza. Per tut ti i gus ti a cura di Federico Pontiggia This is England England, ma sventola il tricolore: a firmare la colonna sonora del capolavoro di Shane Meadows è il nostro Ludovico Einaudi, perfettamente a suo agio tra classici reggae e primi anni ’80. This is good! 82 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo luglio-agosto 2011 At the End of the Day Italiano, ma poco italiano, dal cast alla musica: il debutto del videoclipparo Cosimo Alemà suona internazionale, con Soap&Skin (la Plaschg è un genietto) e il post-rock degli Hammock. Bitch Slap - Le superdotate Dal compositore di Randagi e Innesto mortale, John R. Graham, un fior fiore di soundtrack, dal gusto action e chiave softcore. Per fortuna, l’occhio prevale sull’orecchio, ma, anche qui, si fa per dire. Ipodotato. A T &T AT&T AT T& 12 34 PM 12:34 Regalati un momento di relax. Su Samsung Movies noleggi o acquisti il tuo film preferito. Maggiori informazioni su http://movies.it.samsungapps.com Tra le Nuvole è disponibile per l’acquisto su Samsung Movies Up in the Air - © TM and Copyright 2010 by Paramount Pictures. All Rights Reserved.
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N. 380 del 25 luglio 1986 Iscrizione al R.O.C. n. 15183 del 21/05/2007 STAMPA Società Tipografica Romana S.r.l. - Via Carpi 19 - 00040 Pomezia (RM) Finita di stampare nel mese di luglio 2010 MARKET...
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