Nole è solo Camila è out - Federazione Italiana Tennis
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Nole è solo Camila è out - Federazione Italiana Tennis
L’antivibrante serve davvero? Ce ne sono di tutti i tipi, scopriamo la loro funzione LA RIVISTA Anno XII - n.13 - 6 aprile 2016 Pag.24 Nole è solo Camila è out Dietro Djokovic, 6 sono pronti per un posto da Fab 4. Eccoli... Pag.4 La Giorgi e il padre dicono no alla maglia azzurra alla vigilia della difficile sfida contro la Spagna. E la Vinci invece torna, da n.8 del mondo Pag.8 Bravo Fabbiano adesso è top100 Lenti o occhiali? La regola dice che... Che cosa succede in caso di pioggia o di altri contrattempi Sale al n.98 del ranking Atp: ora gli italiani sono sei Pag.25 Pag.3 La giusta inclinazione di un diritto moderno Pronazione dell’avambraccio intorno al gomito: come e perchè si fa? Pag.23 GLI ALTRI CONTENUTI Uno su 100 ce la fa Pag.3 - Focus: Yoshihito Nishioka Pag.6 - Batch-Point Pag.8 - Circuito Wta: Sveta sfiamma ancora Pag.9 - I numeri della settimana Pag.12 - Il tennis in tv Pag.14 - Giovani: doppietta azzurra a Firenze Pag.16 Giovani: Trofeo Kinder Pag.18 - Pre-quali IBI 16 Pag.19 Circuito Fit-Tpra Pag.22 - La regola del gioco Pag.25 prima pagina Uno su 100 ce la fa Thomas Fabbiano, 26 anni di Enzo Anderloni P er una Giorgi che va (non si sa bene dove e perché) c’è una Vinci che torna (in Fed Cup, anche se non era tenuta a farlo, perché capisce che c’è bisogno di lei). Ed è chiaro subito per tutti quale dei due andirivieni è più importante per l’Italia. Ma non è la sola buona notizia colorata d’azzurro: via social media, coniugando Twitter e Periscope, Fabio Fognini e il suo coach Josè Perlas ci fanno sapere che il recupero dall’infortunio agli addominali si è felicemente accelerato e il nostro dovrebbe essere in campo già a Monte-Carlo. Buone prospettive, anche se la sfida di Fed Cup, il 16 e 17 aprile a Lleida, contro la Spagna di Muguruza e Suarez Navarro sarà durissima. Ma un team con Errani, Vinci, Schiavone e Knapp non ha paura di nessuno e la stessa Roberta si porta dietro l’ennesima soddisfazione con il raggiungimento, questa settimana, dell’ennesimo best ranking: n.8 del mondo. DIRETTORE Angelo Binaghi COMITATO DI DIREZIONE Angelo Binaghi, Giovanni Milan, Nicola Pietrangeli, Giancarlo Baccini, Massimo Verdina DIRETTORE RESPONSABILE Enzo Anderloni E qui, scatta d’istinto una standing ovation. L’applauso però va tenuto caldo per un altro traguardo importante: quello tagliato da Thomas Fabbiano, che ha sfondato il muro dei top 100 Atp. È il sesto italiano in classifica, al n.98 del mondo. Che significa un posto in tabellone nei tornei del Grande Slam. E significa soprattutto l’imprimatur a una carriera, anche se Thomas ha solo 26 anni. Entrare tra i primi cento è Nuova assoluzione La Corte d’Appello Federale della FIT il 5 aprile ha assolto Potito Starace e Daniele Bracciali dalla contestazione di illecito sportivo per aver alterato i risultati di alcuni incontri al fine di realizzare guadagni illeciti tramite scommesse sportive ed ha inibito Daniele Bracciali per 12 mesi applicando una sanzione di 20mila euro per aver violato i principi dell’Articolo 1 del Regolamento di Giustizia relativo alla lealtà e alla correttezza sportiva. COORDINAMENTO REDAZIONALE Angelo Mancuso SUPER TENNIS TEAM Antonio Costantini (foto editor), Amanda Lanari, Annamaria Pedani (grafica) FOTO Getty Images, Archivio FIT, Antonio Costantini, Angelo Tonelli HANNO COLLABORATO Giovanni Di Natale, Max Fogazzi, Andrea Nizzero, Gabriele Riva, Mauro Simoncini, Giorgio Spalluto, Piero Valesio A CURA DI Sportcast srl Via Cesena, 58 - 00182 Roma [email protected] 3 3 un’impresa. Riservata ad atleti di altissimo livello. Proviamo a immaginare chi potrebbe essere il n.100 del mondo nel calcio. Un giocatore titolare in una delle squadre oggi più prestigiose e tifate del mondo: Real Madrid, Barcellona, Bayern Monaco, Paris St Germain, Juventus, Milan, Inter, Manchester United, Chelsea, Manchester City, Arsenal. Un fenomeno. Thomas Fabbiano da San Giorgio Ionico, lavorando sodo con il coach Fabio Gorietti, sfondando le qualificazioni nei tornei Atp di Chennai, Sofia e Dubai, vincendo il challenger di Zhuhai e raggiungendo le semifinali a Shenzhen (Cina) e Raanana (Israele) ha dimostrato una determinazione fenomenale. Una capacità di trarre di giorno in giorno sempre il meglio dai suoi 173 centimetri che gli permetterà di togliersi sicurante altre nuove, belle soddisfazioni. Standing ovation anche per lui, un esempio importante per tanti ragazzi che ci stanno provando. REALIZZAZIONE E IMPAGINAZIONE GAME Comunicazione & Media S.r.l. Manoscritti e fotografie, anche se non pubblicati, non si restituiscono. REDAZIONE E SEGRETERIA Stadio Olimpico - Curva Nord Ingresso 44, Scala G 00135 Roma Info: [email protected] Reg. Tribunale di Roma n. 1/2004 dell’ 8 gennaio 2004 La rivista è disponibile in formato digitale sui siti www. federtennis.it e www.supertennis.tv e spedita via newsletter. Per riceverla scrivere a [email protected] I 6 top del dopo-Nole Djokovic è l’unica certezza: vince sempre lui. Gli altri Fab Four invece scricchiolano. Abbiamo dato i voti ai sei più attrezzati pretendenti alla successione. Da Nishikori a Goffin, da Thiem a Kyrgios... DI PIERO VALESIO - FOTO GETTY IMAGES P anta rei, tutto scorre diceva (e pensava) Eraclito o chi per lui. Per quanto oggi possa apparire assolutamente impossibile pure la dittatura assoluta che Djokovic sta imponendo al tennis passerà. O almeno si affievolirà magari aggiungendo a se stessa quel briciolo di incertezza che rende ogni storia più interessante. A quel punto sarà bello scoprire chi, durante i duri giorni della dittatura, avrà lavorato meglio (magari nella clandestinità, come situazione impone) per essere pronto al momento dell’uscita alla luce del sole. Sarà a quel punto che si scoprirà chi potrà puntare alla successione; o almeno ad avvicinarsi in modo sensibile al dittatore in crisi. Indian Wells e Miami qualche indicazione l’hanno fornita; per quanto le difficili situazione climatiche della Florida abbiano inevitabilmente un po’ alterato i valori reali. Andiamo comunque a ravanare in quella clandestinità per capire come stanno lavorando i nostri (e vostri) leader della cospirazione. KEI NISHIKORI Il re delle speranze perdute non è poi così distante da quello della finale di NY contro Cilic: ed è certamente vero Abbiamo finito gli aggettivi, ora per Djokovic... diamo i numeri 98.199.548 di dollari. Tra poco sfonderà il muro dei 100 milioni di dollari guadagnati in carriera, in soli prize-money. Nel frattempo però Novak Djokovic, dopo la doppietta Indian WellsMiami, deve “accontentarsi” di essere diventato il più ricco della storia del tennis. Anche Sua Maestà Roger Federer con i suoi due spiccioli (97.855.881 di dollari) deve lasciar spazio, farsi da parte e sedersi sul secondo gradino. Ma quello dei dollaroni non è l’unico numero impressionante. Partiamo dal 28: che è un numero record. Si tratta dei titoli Masters 1000 vinti, anche in questo caso nessuno come lui. Nadal è fermo a 27, Federer addirittura staccato a 24. Per il serbo si tratta anche della terza doppietta Indian Wells-Miami dopo quelle realizzate nel 2011 e nel 2014. A proposito di record, anche il 6 gliene vale un altro: quello del maggior numero di titoli vinti a Miami. A differenza degli aggettivi, ormai finiti, i numeri hanno un pregio (almeno nella visione di Djokovic): si aggiornano. (g.r.) che pochissimi colpiscono la palla così rapidamente e davanti al corpo da impedire (spesso, non sempre) all’avversario di cogliere con il preziosissimo ausilio del terzo occhio ove la palla toccherà terra. Ma una congenita mancanza di genio e un livello non eccezionale di autostima inducono a pensare che il suo massimo non sia poi così distante dal quanto ha fatto vedere nella settimana di Miami. Tecnica: 8 Spettacolarità: 6 Fisico: 8,5 Potenziale: 6 DAVID GOFFIN Impossibile non apprezzare e perfino voler bene al belga che fra tutti i pretendenti al trono è quello che più capace, metaforicamente, di cavar sangue delle rape. Che rape però: Goffin gioca un tennis agile e intelligente, pur nei canoni dello spara-tutto attuale: non può sperare di migliorare l’apertura alare perché di quella l’ha dotato madre natura: ma è migliorato assai nella chiusura dei punti-uno-due-tre. Servizio da migliorare, specie al centro. Tecnica: 8 Spettacolarità: 7,5 Fisico: 6,5 Potenziale: 8 giormente è in possesso di una dose di follia incastonata in una struttura fisica pazzesca. Il suo servizio da solo è garanzia di Top 4 non foss’altro perché è potente sempre e ovunque (quando gioca il kick la palla rimbalza ad altezze siderali) ma il rovescio della medaglia è che un fisico del genere tende a scricchiolare: e Nick deve ancora imparare a essere più umile quando la situazione lo richiede. Ma può uno genio-esregolatezza imparare l’umiltà? Tecnica: 8 Spettacolarità: 8 Fisico: 7,5 Potenziale: 9 GRIGOR DIMITROV La tradizione dei picchiatori austriaci ha trovato in lui un erede perfetto. Un erede 2.0 nel senso che la sua palla piatta viaggia a velocità siderale e il movimento degli arti inferiori (caratterizzato da quella sfavillante brillantezza che è tipica della giovinezza) lo supporta spesso in modo pressoché perfetto. Il servizio è ottimo ma è anche (more solito) il primo a risentire dei cedimenti mentali che il ragazzo accusa quando è chiamato a un salto di qualità. Non è ancora pronto per la Top 4 ma se adeguatamente “educato” è lì che lo troveremo. Tecnica: 7,5 Spettacolarità: 7 Fisico: 8 Potenziale: 7,5 Lo vedi giocare contro papà Murray e pensi: non è possibile che baby Federer sia ancora baby e non ancora Federer. Lo rivedi contro Monfils e pensi che in fondo, prima o poi, arriverà visto che in un match fra due follie di diversa natura è anche possibile che la sua abbia la peggio. Ma il punto è: da quanto siamo immersi in questa riflessione? La sua confidenza con la palla è unica, la sua confidenza con se stesso eccessiva o, se preferite, incompiuta. Forse avrebbe bisogno di un’impresa, una soltanto: capace di mostrare a se stesso che è ancora in tempo per evitare di essere sempre, più che un baby Federer, una fotocopia (non perfettamente riuscita fra l’altro) di Safin. Tecnica: 9 Spettacolarità: 9 Fisico: 8 Potenziale: 10 NICK KYRGIOS MILOS RAONIC Qui il discorso necessiterebbe di più spazio. Lui è l’erede designato, già oggi è il paradigma del tennis post-Djokovic e forse post-tennis: il punto di congiunzione fra diversi sport e diverse visioni dello sport. Di tutto il gruppo che stiamo analizzando è che quello che mag- Lui è quello più vicino all’Olimpo. Forse perché è quello che ha fin qui lavorato di più o meglio: il servizio che era un’arma inespressa ora è letale, le zampe che si muovevano con inevitabile fatica (specie in avanti) ora obbediscono più alle indicazione del loro padrone. Non DOMINIK THIEM Thomas Fabbiano ce l’ha fatta: ora è numero 98 Atp La lunga rincorsa è finalmente finita. Thomas Fabbiano è dallo scorso lunedì un Top 100. Il pugliese ha finalmente tagliato un traguardo molto inseguito. Con la vittoria ottenuta lo scorso venerdì nel Challenger da 125 mila dollari di montepremi di Raanana, in Israele, l’azzurro ha superato il muro e da questa settimana si trova al n.98 Atp (sesto italiano con Seppi, Bolelli, Fognini, Lorenzi e Cecchinato). Un risultato in qualche modo preparato da un’ottima prima fetta di stagione. Una stagione che gli ha regalato a inizio anno anche il primo quarto di finale in carriera a livello di circuito maggiore Atp. Poi il netto 6-3 6-1 a Ti Chen (32enne di Taiwan, n.233 Atp) in quel ‘quarto’ che gli è valso non solo una semifinale, ma i Top 100 Atp (g.r.) sarà una meraviglia di armonia: ma i suoi progressi sono superiori a quelli di tutti gli altri competitor. Con quella apertura alare sarebbe bellissimo vederlo a rete con più frequenza e convinzione: riuscirà Piatti a convincerlo? Tecnica: 7 Spettacolarità: 8 Fisico: 6,5 Potenziale: 9 Yoshihito Nishioka, l’altro samurai Non c’è più soltanto Nishikori a tenere alta la bandiera del Giappone: Miami 2016 ha scoperto anche lui, che in Florida ha battuto il n.23 Atp Feliciano Lopez in due set. Sulle orme di Kei? “No, io mi ispiro a... Rios” DI ALESSANDRO NIZEGORODCEW GETTY IMAGES FOTO K ei Nishikori non è più solo. Il tennis giapponese sembra aver trovato un nuovo protagonista. Nella settimana in cui il campione di Shimane cavalcava verso la finale di Miami, persa contro Novak Djokovic, un giovane “samurai” conquistava la vittoria di maggior prestigio della carriera, superando Feliciano Lopez (numero 23 Atp) per 6-4 6-4 al secondo turno del Masters 1000 statunitense. Il suo nome è Yoshihito Nishioka. È alto solo 1 metro e 70 Yoshishito Nishioka nato a Tsu City (Giappone il 27/09/1995 Ranking: 113 Atp (best ranking 110) Titoli Challenger: 2 (Shanghai 2014, Toyota 2015) La Storia - Nato a Tsu City, nella prefettura di Mie, il 27 settembre 1995, Nishioka inizia a giocare a tennis grazie a papà Norio, che lo porta in campo per la prima volta a 4 anni. “La vera passione è arrivata intorno ai 10 anni – racconta il minuto giapponese, alto un metro e settanta - ma solamente a 15 ho capito che il tennis poteva essere la mia strada, la mia vita”. Mancino dal tennis brillante, Nishioka si ispira da sempre al cileno Marcelo Rios. “Non era alto ma sapeva giocare un tennis aggressivo, divertente, prendendo spesso la rete. È il mio punto di riferimento. Ovviamente stimo immensamente il mio amico Kei Nishikori. Non parliamo tanto in realtà, ma ogni allenamento insieme è per me fonte di grande insegnamento”. Nishioka a livello giovanile è tra i migliori della sua annata e conquista nel 2013 l’International Hard Court Championships (Grado 1 Itf). A livello Slam Junior il miglior risultato è la semifinale raggiunta a New York nel 2012. Tra i professionisti il salto decisivo giunge nel 2015, quando riesce a chiudere l’annata a ridosso dei Top 100: a Delray Beach diviene il più giovane quartofinalista dai tempi di... Nishikori, vincitore del torneo nel 2008. La storia recente ci porta a Miami 2016, dove Nishioka supera le qualificazioni battendo lo slovacco Kovalik e l’eroe di Indian Wells Horacio Zeballos, prima di imporsi nel tabellone principale su Jared Donaldson e, soprattutto, su Feliciano Lopez, primo Top 30 battuto in carriera. Al terzo round si arrende in due set a Dominic Thiem. Le potenzialità - Il primo salto di qualità a livello professionistico di Yoshihito Nishioka arriva quando il giovane giapponese si affida al coach brasiliano Rodrigo Gomes Do Nascimento, che in 5 mesi lo porta da numero 400 alla piazza n.124. “Le sue caratteristiche peculiari sono una grandissima velocità, una straordinaria capacità di lottare punto su punto e un braccio particolarmente rapido - sottolinea Nascimento -. Dove può arrivare? Dipende tutto da Yoshihito, che potenzialmente vale un posto tra i primi 20 giocatori del mondo. La parte mentale farà la differenza in questo senso”. Nishioka oggi si allena a Bradenton alla IMG Academy e sogna un posto al sole, mentre il Giappone attende l’erede dell’ancor giovane Nishikori per poter puntare, perché no, anche alla Coppa Davis. I giapponesi nel ranking Atp Sono tre attualmente i tennisti giapponesi compresi tra i Top 100. Dopo Kei Nishikori (n.6) bisogna scorrere a lungo la classifica prima di trovare Taro Daniel (n.91) e Yuichi Sugita (n.99). Altri 4 tennisti si trovano nei Top 200: Yoshihito Nishioka (n.113, 62 della Race), Tatsuma Ito (n.115), Go Soeda (n.126) e Hiroki Moriya (n.193). Aspettando la grande promessa Yosuke Watanuki, classe 1998 e attuale numero 2 del ranking mondiale under 18. circuito mondiale femminile Camila out Sfumata anche l’ultima occasione per ricucire: la Giorgi ha rifiutato la convocazione in Fed Cup. Palmieri: “Abbiamo trovato davanti un muro” di Angelo Mancuso - foto Getty Images N on è servito neppure l’ultimo salvagente che le avevano lanciato: Camila Giorgi ha detto no alla convocazione per la sfida di Fed Cup tra Spagna e Italia del 16 e 17 aprile: a Lleida al suo posto, insieme a Sara Errani, Roberta Vinci e Francesca Schiavone ci sarà Karin Knapp. Al di là delle considerazioni morali (l’amore e il rispetto per la maglia azzurra), la 24enne marchigiana viene meno a un preciso accordo contrattuale. La giocatrice ha ricevuto un prestito d’onore di 145mila euro, che è tenuta a restituire in caso di rifiuto di una sola convocazione: la clausola del contratto fra la giocatrice e la FIT è chiarissima. È stato fatto di tutto per far recedere lei e soprattutto il padre Sergio (alla fine è lui che decide tutto in casa Giorgi) dall’intenzione di non rispondere alla convocazione per giocare le qualificazioni di Stoccarda. Ci ha provato anche Sergio Palmieri, da 16 anni capo delle spedizioni azzurre di Davis e Fed Cup, a far ragionare Camila e il padre incontrandoli a Tirrenia prima che scoppiasse il caso. “Ma non credo che ci ripense- ranno”, aveva sottolineato lui alla vigilia della scadenza dei termini. Ha avuto ragione perché neppure tre giorni di riflessione hanno convinto Sergio Giorgi a fare dietrofront dopo l’annuncio (unilaterale) dell’interruzione dei rapporti con la FIT e della volontà di non giocare contro la Spagna, comunicato dalla giocatrice con poche righe sul suo sito ufficiale nella tarda serata di giovedì 31 marzo. Il capitano Corrado Barazzutti l’ha ugualmente convocata, le ha dato una possibilità di ripensarci, ma martedì mattina è arrivato il no attraverso una mail firmata da Camila. Il prestito e i supporti Eppure la Giorgi ha avuto molto dalla Federazione, probabilmente più di tante altre colleghe. Nel 2013 aveva seri problemi alla spalla destra, curati male all’estero e risolti solo grazie all’intervento dello staff medico azzurro e in particolare del professor Pier Francesco Parra. Sempre nell’estate del 2013 Camila si è trasferita al Centro Tecnico di Tirrenia facendone il suo quartier generale (gratis) e ha usufruito di benefici sia logistici che economici. Senza dimenticare contributi, rimborsi e pagamenti vari, oltre al già citato prestito batch - point In Svezia, in Svezia… Ve la ricordate quella storia di qualche anno fa, quella del papà italiano che, trovandosi in Svezia, era finito davanti a un giudice perché aveva dato uno schiaffettino al figlio in mezzo alla strada? Il ragazzino era già grandicello, il colpo aveva chiari (e probabilmente sani) scopi disciplinari, e oltretutto non era stato né forte né brutale. Eppure il giudice svedese condannò il genitore italiano perché lassù, all’estremo nord d’Europa, il pater familias ha perso da decenni lo status di “dominus” anche nei confronti dei figli minorenni, e non può esercitare su di loro alcun tipo di pressione fisica o morale. Figuriamoci perciò se lo può fare nei confronti di quelli ormai adulti. Visto che qui in Italia, almeno al momento, la legge e la magistratura non sono ancora arrivate a tanto, mi permetto perciò di consigliare a Camila Giorgi di approfittare del fatto che deve lasciare Tirrenia per emigrare in Svezia. Così, magari, grazie ai codici locali, ricomincia a vincere qualche partita. Batch 8 d’onore di 145mila euro che ora dovrà restituire. Non è tutto. L’infrazione è regolata dagli articoli 1.4 e 18.1 del Regolamento di Giustizia FIT: tutti i tesserati sono tenuti a rispondere alla convocazioni in Nazionale pena il deferimento. Lo stesso presidente del CONI, Giovanni Malagò, si è detto dalla parte delle Federtennis in questa brutta vicenda. Camila non potrà più lavorare a Tirrenia e rischia di saltare le Olimpiadi di Rio del prossimo agosto. Avrà valutato tutto ciò papà Sergio? “Abbiamo trovato un muro” “Davanti purtroppo abbiamo trovato un muro - sottolinea Palmieri - una persona che non fa mai autocritica. Parla di ricatto, ma quando firmi un accordo il tuo primo obbligo è rispettarlo. Secondo me Sergio Giorgi quel contratto neppure lo ha letto per intero. Mi ha detto che sa già dove trasferirsi e allenare la figlia, ma non ne ho la più pallida idea. Non sarebbe la prima volta, hanno girato mezzo mondo.”. Coach, manager, onnipresente padrepadrone tanto da voler essere al fianco della figlia anche durante le conferenze stampa post-match sia nei tornei che in Fed Cup. Magari è un eccesso di amore, magari cerca di proteggerla, ma questa vicenda conferma il punto di vista degli osservatori: il problema della Giorgi è il padre, che ne sta gestendo male la carriera. Camila a 24 anni resta un’incompiuta: ha vinto un solo torneo Wta, annaspa intorno alla 50a posizione mondiale superata da molte coetanee e rivali più giovani. E anche il suo apporto in Fed Cup non è stato irresistibile: 3 vittorie su 8 partite. “Il grande difetto di Sergio - aggiunge Palmieri - è che non trasmette tranquillità alla figlia. Glielo abbiamo detto sia io che Barazzutti. È troppo invadente, la esaspera. Se c’è qualcosa che non va non la incoraggia, ma le urla contro e la demoralizza sia in partita che in allenamento. Questo lui non lo capisce, dice che così la motiva ma sbaglia. Lo scorso anno a Melbourne Camila stava dominando contro Venus Williams. Ai primi errori Sergio ha cominciato a rimproverarla aspramente e ogni minuto che passava lei giocava peggio. Ha finito con perdere quel match. Ha un grande potenziale, ma tecnicamente è la stessa di 4, 5 anni fa e tatticamente è addirittura in una fase involutiva. Il suo è un tennis istintivo, ma questo rischia di diventare un limite colossale. O la palla va dentro o niente… Non c’è una variante, un piano B. Lo ammette lei stessa. In più Camila non sa gestire la propria emotività e ciò si ripercuote sulla tattica e sulla tecnica. E il padre non l’aiuta. Anche lontana dal campo non riesce mai a parlare con nessuno da sola, c’è sempre lui presen- te che la condiziona nelle risposte. Sono nel mondo del tennis da una vita, ho gestito giocatori dal carattere forte come McEnroe, ma almeno in Italia casi del genere non li avevo mai visti”. Corpo estraneo Altro rilievo degli osservatori: quando è in Nazionale sembra un corpo estraneo alla squadra. “Camila è un corpo estraneo al mondo del tennis - spiega ancora Palmieri - non ha amiche nel circuito, gioca, fa la doccia e scappa via con il padre. Poi accusa le compagne di non salutarla e dice che è colpa loro”. Il play-off con la Spagna vale la permanenza nel World Group e tutte le altre hanno risposto presente in nome della maglia azzurra, il valore al quale più tiene la FIT. Una vera e propria chiama- ta alle armi in vista di una sfida durissima: di fronte ci saranno avversarie fortissime come Garbine Muguruza e Carla Suarez Navarro. “I Giorgi insistono sul fatto che alla Vinci era stato concesso di non giocare a Marsiglia contro la Francia lo scorso febbraio. Ma le esenzioni come quella della Vinci sono state accordate a giocatrici come lei, o in passato alla Errani, alla Schiavone e alla Pennetta prima che smettesse, che di Fed Cup ne hanno vinte 4 in 10 anni e hanno dato tantissimo al tennis italiano. E a Lleida ci saranno tutte. Dire no alla maglia azzurra a 24 anni, oltre che un brutto gesto, equivale a chiudere con un ambiente che ne potrebbe favorire la crescita. Sara è diventata una Top Ten avendo quale modello proprio Francesca e Flavia”. Tentazione Argentina? Il regolamento lo vieta Tra le mille ipotesi avanzate in questi giorni per cercare di spiegare la decisione di casa Giorgi, c’è stata anche quella di un offerta da parte della Federazione Argentina, nazione d’origine del padre Sergio e della madre Claudia. Ma il nuovo regolamento ITF, valido dal 1 Gennaio 2016 per Davis e Fed Cup, indipendentemente dall’eventuale cambio di passaporto di un giocatore, impedisce di rappresentare una nazione in queste competizioni (e alle Olimpiadi) se le si è già giocate con la maglia di un’altra. Dunque Camila può solo giocare per l’Italia. (e.a.) Sveta sfiamma ancora A 30 anni Svetlana Kuznetsova torna grande protagonista. Lo fa a Miami, dove perde in finale da Vika Azarenka, sempre più l’anti-Serena Svetlana Kuznetsova, 30 anni, ha vinto due titoli Slam ed è stata n.2 Wta nel settembre 2007. Oggi, dopo la finale a Miami, è tornata al n.13 DI ANDREA NIZZERO - FOTO GETTY IMAGES G uardando Sveta Kuznetsova contendere il titolo di Key Biscayne a Vika Azarenka, in questo inizio aprile dell’anno 2016, a molti sarà capitato di tornare con la memoria a qualche anno fa. Era il settembre del 2004 quando Svetlana relegò al ruolo di perdente di lusso la sua connazionale Elena Dementieva. Era il giugno del 2009 quando la stessa sorte toccò a Dinara Safina. Forse c’è un pizzico di fato nella carriera lunghissima di Sveta, resa indelebile dai due Slam vinti alle spese di due connazionali più illustri - almeno all’epoca - e decisamente favorite nel pronostico di entrambe le finali. Kuz finirà la carriera da pluricampionessa Slam, mentre Dinara ed Elena al massimo possono correre per il titolo effimero di più forte giocatrice senza un major. Un’altra fiammata A Miami la 30enne russa ha messo in Ottavi di finale degli Australian Open 2011, Francesca Schiavone e Svetlana Kuznetsova (di 5 anni più giovane) giocarono 4 ore e 44 minuti: vinse l’azzurra per 16-14 al terzo set scena un’altra delle sue fiammate, che l’ha portata a prendersi la sua terza vittoria in carriera contro Serena Williams, la settima contro una numero 1 del mondo. La prima risale al fatidico 2004, quando da diciannovenne di grande talento e scarsa fama sorprese Justine Henin. Dopo quell’epifania e prima di Serena, Sveta avrebbe sgambettato la sovrana altre cinque volte: un’altra contro la belga, e due volte a testa contro Amelie Mauresmo e contro la già citata Safina. Non è un caso che Justine, Amelie e Dinara si siano tutte e tre ritirate da un pezzo: se ci sorprendiamo quando vediamo Sveta in finale a Miami un motivo c’è. Il torneo sensazionale che ha costruito in Florida è stato la conferma, definitiva, che la 30enne di San Pietroburgo ha trasceso la sua generazione tennistica. di gennaio, riuscì a resistere al sonno: come raramente succede, la qualità della partita fu all’altezza della sua lunghezza e della sua importanza. L’elisir di lunga... carriera La tennista di Milano ha cinque anni più di lei, ma ne condivide scarsa prevedibilità e un serbatoio pressoché illimitate di talento e passione. Sono gli unici due ingredienti con cui puoi sperare di azzeccare l’alchimia di un elisir di lunga carriera: sedici anni quella di Sveta, mentre diventa maggiorenne quest’anno la carriera di Francesca. Entrambe sono state ai piani alti della Wta per più di tre lustri, entrambe hanno trovato la gloria quando in pochi se lo sarebbero aspettato. E, soprattutto, entrambe hanno saputo tenere vivo il fuoco della passione senza avere la necessità di alimentarlo con i successi. Perché non si fa nessun torto a Serena se, tracciando un solco tra le rispettive carriere, si fa notare che: continuare a giocare non aiuta a vincere, ma vincere aiuta a continuare a giocare. E se continui a giocare nonostante il campo non sia più il Centrale, nonostante il ranking non sia più da Top 10, nonostante il meglio sia passato - diciamolo, perché non è una tragedia -, significa che quello che fai è decisamente più di un lavoro. Vite straordinarie Si sa che il tennis di oggi premia più l’esperienza che la freschezza, almeno rispetto al passato. Ciò non rende meno straordinarie le carriere di due giocatrici che, dopo aver vissuto la gloria e senza la pretesa di ritrovarla, continuano a scegliere di giocare a tennis. Oggi le separano cinque anni d’età e quasi 90 posizioni in classifica (Sveta è al numero 13, Francesca al 101). Sono altre, e più importanti, le cose che le uniranno anche dopo la fi ne delle rispettive carriere. Talento e passione Continuità, costanza, solidità, prevedibilità: se si volesse tracciare un suo profilo al negativo, è l’assenza di queste quattro caratteristiche a definirla. Talento, passione e umanità rappresentano il rovescio della medaglia, completando un sommario identikit di questa straordinaria campionessa. C’è un’altra campionessa Slam che, forse più di chiunque altra, risponde a quello stesso profilo: Francesca Schiavone. Anche qui, è fin troppo facile tirare ancora a supporto il fato per ricordare come uno dei loro quindici incontri sia in archivio come il più lungo della storia degli Slam. Negli ottavi di finale degli Australian Open del 2011, furono necessarie 4 ore e 44 minuti per determinare la vincitrice: Francesca. Un match che rimarrà indelebile nella memoria di chiunque, in quella notte Azarenka sempre più l’anti-Williams Vincendo a Miami, Victoria Azarenka ha messo il punto esclamativo sulla sua candidatura al ruolo di anti-Serena. La vittoria ha portato il suo bilancio stagionale ad un impressionante 23-1, che le garantisce anche la prima posizione nella classifica Race, che conta i risultati del solo 2016. Nel ranking ufficiale torna invece tra le prime cinque del mondo, per la prima volta dal 2014. L’ultima a centrare il double Indian Wells-Key Biscayne fu Kim Clijsters nel 2005. (an.ni.) 19 Top 100: Fabbiano c’è I primi 25 del ranking Atp DI GIORGIO SPALLUTO - FOTO GETTY IMAGES 37 gli italiani che nella storia sono riusciti a entrare nei Top100. L’ultimo in ordine di tempo è stato Thomas Fabbiano (nella foto), n.98 questa settimana. 47 il ranking Thomas Fabbiano nella Atp Race, la classifica che contempla i soli risultati ottenuti nel 2016. Il pugliese ha conquistato ben 323 punti in questi primi 3 mesi dell’anno. 714 le vittorie in carriera per Novak Djokovic che, grazie al successo su Kei Nishikori nella finale di Miami, ha scavalcato il suo allenatore, Boris Becker all’11° posto tra i più vincenti nell’Era Open. Il prossimo obiettivo di Nole è Pete Sampras, 10° con 762 vittorie. 19 i set conquistati consecutivamente da Novak Djokovic nelle ultime 9 finali disputate e vinte. Solo una volta è stato trascinato al tie-break. A riuscirci Andy Murray nell’ultimo atto della finale degli Australian Open. 3 le doppiette Indian Wells-Miami centrate contemporaneamente sia dagli uomini che dalle donne. Djokovic e Azarenka sono riusciti in un’impresa già riuscita alle coppie Sampras-Graf (1994) e Federer-Clijsters (2005). Pos. Nome (nazionalità) 1 Novak Djokovic (SRB) 2 Andy Murray (GBR) 3 Roger Federer (SUI) 4 Stan Wawrinka (SUI) 5 Rafael Nadal (ESP) 6 Kei Nishikori (JPN) 7 Tomas Berdych (CZE) 8 David Ferrer (ESP) 9 Jo-Wilfried Tsonga (FRA) 10 Richard Gasquet (FRA) 11 Marin Cilic (CRO) 12 Milos Raonic (CAN) 13 Dominic Thiem (AUT) 14 David Goffin (BEL) 15 John Isner (USA) 16 Gael Monfils (FRA) 17 Roberto Bautista Agut (ESP) 18 Kevin Anderson (RSA) 19 Gilles Simon (FRA) 20 Nick Kyrgios (AUS) 21 Bernard Tomic (AUS) 22 Benoit Paire (FRA) 23 Viktor Troicki (SRB) 24 Feliciano Lopez (ESP) 25 Jack Sock (USA) I primi 25 italiani del ranking Atp Punti 16540 7815 7695 6370 4955 4490 3630 3370 3130 2840 2770 2740 2560 2420 2235 2220 2015 1930 1900 1765 1625 1596 1580 1540 1525 Le prime 25 del ranking Wta Pos. Nome (nazionalità) 1 Serena Williams (USA) 2 Angelique Kerber (GER) 3 Agnieszka Radwanska (POL) 4 Garbine Muguruza (ESP) 5 Victoria Azarenka (BLR) 6 Simona Halep (ROU) 7 Petra Kvitova (CZE) 8 Roberta Vinci (ITA) 9 Maria Sharapova (RUS) 10 Belinda Bencic (SUI) 11 Carla Suarez Navarro (ESP) 12 Flavia Pennetta (ITA) 13 Svetlana Kuznetsova (RUS) 14 Venus Williams (USA) 15 Lucie Safarova (CZE) 16 Elina Svitolina (UKR) 17 Timea Bacsinszky (SUI) 18 Karolina Pliskova (CZE) 19 Ana Ivanovic (SRB) 20 Sara Errani (ITA) 21 Johanna Konta (GBR) 22 Madison Keys (USA) 23 Jelena Jankovic (SRB) 24 Caroline Wozniacki (DEN) 25 Sloane Stephens (USA) Punti 8625 6025 5775 4831 4530 3785 3763 3595 3432 3340 3160 3033 3010 2887 2768 2750 2735 2590 2531 2420 2225 2210 1975 1936 1900 Pos. Rank. 1 32 2 40 3 53 4 84 5 93 6 98 7 140 8 166 9 188 10 192 11 207 12 212 13 232 14 257 15 260 16 278 17 292 18 302 19 303 20 310 21 343 22 357 23 366 24 371 1515 25 381 Nome Fabio Fognini Andreas Seppi Paolo Lorenzi Simone Bolelli Marco Cecchinato Thomas Fabbiano Luca Vanni Andrea Arnaboldi Matteo Donati Alessandro Giannessi Federico Gaio Filippo Volandri Gianluca Naso Lorenzo Giustino Salvatore Caruso Matteo Viola Flavio Cipolla Riccardo Bellotti Alessandro Bega Roberto Marcora Gianluca Mager Lorenzo Sonego Edoardo Eremin Francisco Bahamonde Marco Bortolotti Punti 1240 1015 878 667 608 583 404 343 285 283 251 246 228 204 198 181 169 162 162 157 140 133 129 125 119 Le prime 25 italiane del ranking Wta Pos. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 Rank. Nome Punti 8 Roberta Vinci 3595 12 Flavia Pennetta 3033 20 Sara Errani 2420 48 Camila Giorgi 1145 72 Karin Knapp 898 101 Francesca Schiavone 691 270 Martina Caregaro 166 292 Giulia Gatto-Monticone 142 320 Anastasia Grymalska 123 331 Nastassja Burnett 116 333 Alice Matteucci 116 347 Alberta Brianti 109 358 Cristiana Ferrando 105 377 Gioia Barbieri 97 378 Martina Trevisan 97 388 Georgia Brescia 94 411 Jessica Pieri 84 417 Claudia Giovine 82 426 Corinna Dentoni 78 473 Jasmine Paolini 62 492 Alice Balducci 58 495 Bianca Turati 57 496 Martina Di Giuseppe 57 524 Stefania Rubini 53 539 Angelica Moratelli 49 I GIOCATORI PROFESSIONISTI DEL TEAM BABOLAT POSSONO GIOCARE CON UN MODELLO PERSONALIZZATO O DIVERSO DA QUELLO PRESENTATO. * SALVO IN GIAPPONE. ) Rafa Nadal (SPAAY PL ro Ae re Pu lat Racchetta Babo Corde RPM Blast A) (SPA) al (SP Nadal Raf Rafaa Nad Drivee proDriv Aeropro PLAYYAero olatPLA Bab Babolat FB.COM/BABOLAT ng string Blasttstri RPMBlas et//RPM rack racket @BABOLAT BABOLAT – RACCHETTE, SCARPE*, BORSE ED ACCESSORI UFFICIALI DEL TORNEO DI WIMBLEDON BABOLAT – RACCHETTE, CORDE, PALLE, BORSE ED ACCESSORI UFFICIALI DEL ROLAND GARROS Novità Atp a Marrakech C ontinua la scorpacciata di tennis. Lontano dal cemento e lontano dai grandi catini di Indian Wells e di Miami, i due circuiti riprendono a marciare separati. Ma non per questo senza l’occhio vigile e attento delle telecamere di SuperTennis Tv (canale 64 del digitale terrestre, numero 224 della piattaforma Sky, numero 30 di TivùSat e in web streaming su www. supertennis.tv). Il circus maschile si sposta in Marocco, a Marrakech (evento Atp 250) in attesa del trasloco primaverile sulla terra rossa del Vecchio Continente, mentre le ragazze restano Oltreoceano ma sulla terra verde di Charleston (torneo Premier Wta). Proprio Marrakech, unica tappa Atp in Africa, è una novità: prende il posto di Casablanca nell’or- ganizzazione del Gran Prix Hassan II, inaugurato nel 1986. Tre finali in un giorno Il ritmo dei due tornei a settimana, per garantire sempre svariate ore di dirette giornaliere dai campi di tutto il mondo, ricomincia. Il tutto in preparazione di una domenica da full immersion. Già, perché nel week-end sono in programma sei semifinali e ben tre finali. Oltre a due tornei del circuito maggiore infatti si disputano anche le fasi conclusive del Challenger Atp nostrano di Napoli. E così la domenica si trasforma in un vero e proprio filotto di live. A partire dalle 12.00, con l’atto decisivo partenopeo, a seguire non prima delle 15.00 spazio al circuito maggiore con l’appuntamento di Marra- Challenger Atp, i live da Napoli Le fasi conclusive del Challenger di Napoli vanno in diretta su SuperTennis Tv. Le due semifinale, dalle 11 e dalle 13 di sabato 9 aprile e la finalissima del singolare di domenica 10, alle ore 12.00. È questo il palinsesto della copertura del torneo Atp di Napoli, dotato di un montepremi da 42.500 euro (più ospitalità). Anche il grande tennis in Italia in diretta, in esclusiva e in chiaro sul canale monotematico della Federtennis. Questo, in particolare, fu il torneo che nel 2015 lanciò davanti al grande pubblico azzurro il talento di Matteo Donati (finalista). kech, e poi in serata - complice il fuso orario - collegamento dalle 19.00 con la Carolina del Sud per la finale femminile di Charleston. Martedì 12 alle 21.05 la presentazione degli IBI 16 Giovedì 7 Venerdì 8 00:00- WTA Premier Charleston (replica) 02:00- WTA Premier Charleston (replica) 04:00 - Nadal vs Djokovic, ATP Roma 2011 06:15 - WTA Premier Indian Wells 08:15 - Tennis Magazine 08:45 - La Voce delle Regioni 09:00 - Magazine ATP 11:00 - WTA Premier Charleston (replica) 13:00- WTA Premier Charleston (replica) 14:45 - WTA Miami (replica) 16:45 - La Voce delle Regioni 16:55 - News 17:00 - LIVE WTA Premier Charleston 19:00 - LIVE WTA Premier Charleston 20:45 - La Voce delle Regioni 21:00 - News 21:05 - Tennis Parade 21:15 - I miti del Foro 21:45 - WTA Premier Charleston (replica) 23:30 - Tennis Magazine 00:00- WTA Premier Charleston (replica) 02:00 - WTA Premier Miami Finale 03:30 - WTA Premier Charleston (replica) 05:30 - WTA Premier Charleston (replica) 07:45 - Reloaded ATP Master 1000 Indian Wells 08:45 - La Voce delle Regioni 09:00- Tennis Magazine 09:30 - WTA Premier Charleston (replica) 11:30 - I miti del Foro 12:00 - LIVE ATP 250 Marrakech 16:15- Tennis Magazine 16:45 - La Voce delle Regioni 17:00 - News 17:05 - WTA Miami (replica) 19:00 - LIVE WTA Premier Charleston 20:55 - News 21:00 - LIVE WTA Premier Charleston 22:45 - La Voce delle Regioni 23:00 - LIVE WTA Premier Charleston Sabato 9 01:00 - LIVE WTA Premier Charleston 03:00 - ATP 250 Marrakech (replica) 05:00 - ATP 250 Marrakech (replica) 07:00 - WTA Premier Charleston (replica) 08:45 - La Voce delle Regioni 09:00 - WTA Premier Charleston (replica) 11:00 - LIVE Challenger Napoli SF 12:45 - Tennis Parade 13:00 - LIVE Challenger Napoli SF 15:00 - LIVE ATP 250 Marrakech SF 16:55 - News 17:00- LIVE ATP 250 Marrakech SF 19:00 - LIVE WTA Premier Charleston 20:45 - La Voce delle Regioni 21:00 - LIVE WTA Premier Charleston 22:45 - Road to Foro 23:00 - ATP 250 Marrakech (replica) Domenica 10 01:00 - ATP 250 Marrakech (replica) 03:00 - Challenger Napoli (replica) 05:00 - Challenger Napoli (replica) 07:00- Magazine ATP 07:30 - I miti del Foro 08:00 - WTA Premier Charleston (replica) 08:45 - La Voce delle Regioni 10:00 - WTA Premier Charleston (replica) 12:00 - LIVE Challenger Napoli 14:00 - Tennis Magazine 14:30 - Road to Foro 15:00 - LIVE ATP 250 Marrakech Finale 17:00 - WTA Premier Charleston (replica) 19:00 - LIVE WTA Premier Charleston Finale 21:00 - News 21:05 - ATP 250 Marrakech (replica) 23:30 - Challenger Napoli Finale (replica) Lunedì 11 01:00 - WTA Charleston Finale (replica) 03:00 - ATP 250 Marrakech SF1 (replica) 05:00 - WTA Premier Charleston SF1 (replica) 07:00 - Challenger Napoli Finale (replica) 09:00- Tennis Magazine 09:30 - WTA Premier Charleston SF2 (replica) 11:30 - ATP 250 Marrakech SF2 (replica) 13:30 - Road to Foro 13:45 - Challenger Napoli Finale (replica) 15:45 -Reloaded Master 1000 Indian Wells 16:45 - La Voce delle Regioni 17.00 - News 17:05 - ATP 250 Marrakech Finale (replica) 19:00 - Tennis Parade 19:15 - Petkovic vs Bencic, Fed Cup 1° turno (replica) 20:45 - La Voce delle Regioni 21.00 - News 21:05 - I Miti del Foro 21:45 - WTA Charleston Finale (replica) Martedì 12 00:00 - Challenger Napoli Finale (replica) 02:00 - WTA Miami 2016 04:00 - ATP 250 Marrakech Finale (replica) 06:00 - Tennis Parade 06:15 - WTA Premier Charleston (replica) 08:15 - Road to Foro 08:45 - La Voce delle Regioni 09:00 - Circolando 09:30 - Mladenovic vs Giorgi, Fed Cup 1° turno 11:15 - Nadal vs Cuevas, ATP 500 Rio de Janeiro 2016 14:00 - WTA Charleston Finale (replica) 16:45 - La Voce delle Regioni 17.00 - News 17:05 - I Miti del Foro 17:30 - WTA Miami Finale (replica) 19:30 - Kerber vs Bacsinszky, Fed Cup 1° turno (replica) 20:30 - Trofeo FIT Kinder + sport Roma 20:45 - La Voce delle Regioni 21.00 - News 21:05 - Conferenza Stampa Presentazione IBI 2016 22:30 - ATP 250 Marrakech Finale (replica) NB: il palinsesto è soggetto a modifiche. In rosso gli eventi live, in giallo le News, in verde le prime emissioni, in azzurro le differite e in viola gli speciali Mercoledì 13 00:00 - Road to Foro 00:15 - Ivanovic vs Giorgi,WTA Indian Wells 2016 03:30 - Tennis Magazine 04:00 - ATP 250 Marrakech (replica) 06:00 - Reloaded Master 1000 Indian Wells 07:00 - WTA Charleston Finale (replica) 08:45 - La Voce delle Regioni 09:00 - I Miti del Foro 09:30 - Garcia vs Errani, Fed Cup 1° turno 11:00 - Lorenzi vs Chiudinelli, Coppa Davis 2016 Italia vs Svizzera 15:00 - Trofeo FIT Kinder + sport Roma 15:15 - Conferenza Stampa Presentazione IBI 2016 16:45 - La Voce delle Regioni 17.00 - News 17:05 - Azarenka vs Williams WTA Indian Wells Finale (replica) 18:45 - I Miti del Foro 19:15 - Kerber vs Bencic, Fed Cup 1° turno (replica) 20:45 - La Voce delle Regioni 21.00 - News 21:05 - Tennis Magazine 21:30 - Challenger Napoli Finale (replica) 23:30 - Magazine ATP DI ALESSANDRO MASTROLUCA Doppietta azzurra Il 41° torneo internazionale Città di Firenze si chiude con la vittoria di Riccardo Balzerani e Ludmilla Samsonova, nata in Russia ma italianissima. L’ultimo doppio successo nel 2009, con Federico Gaio e Martina Trevisan DA FIRENZE, E ENRICO ROSCITANO ra dal 2009 che sul gradino più alto del podio del torneo internazionale giovanile “Città di Firenze - trofeo Banca Cr Firenze” non salivano due azzurri. Allora era toccato al faentino Federico Gaio e alla fiorentina Martina Trevisan timbrare il cartellino dei vincitori, oggi - nell’edizione numero 41, il privilegio se lo sono conquistati al termine di una settimana bellissima il reatino Riccardo Balzerani e la russa di nascita - ma italianissima - Ludmilla Samsonova. Ancora più datata è la disputa di una finale tutta italiana. È necessario andare indietro con il tempo e portarsi all’edizione del 1987 quando Renzo Furlan e Federico Mordegan allietarono il pubblico fiorentino con una lotta intestina che salutò il trionfo di Mordegan. Balzerani, che filotto Riccardo Balzerani, testa di serie numero 5 del tabellone, ha praticamente fatto filotto con una serie di vittorie in cui ha concesso poco o nulla agli avversari, fossero stranieri o italiani. L’unico calo l’ha avuto pro prio all’esordio, quando Edoardo Lavagno lo ha costretto a soffrire per due set prima di tagliare il traguardo. Poi discesa libera fino allo striscione d’arrivo che ha superato battendo l’autentica sorpresa del torneo, il veronese Mattia Frinzi che fino al match finale era stato superlativo soprattutto negli incontri che lo avevano contrapposto al numero uno del seeding, il turco Ergi Kirkin, e al numero 3, il quotato magiaro (di nascita svizzera) Akos Kotorman. In particolare evidenza nella settimana del “Città di Firenze” si sono messi anche il ravennate Enrico Dalla Valle, diventato beniamino del pubblico fiorentino, il romano Marco Miceli che, partito dalle qualificazioni è approdato in semifinale, e tra gli stranieri ha fatto ottima impressione il croato Duje Ajdukovic, classe 2001. Samsonova, che diritto Anche il torneo femminile come detto ha parlato italiano, con un flebile accento russo. Ludmilla Samsonova, alla sua prima - e per ragioni anagrafiche anche ultima - volta a Firenze ha imposto la legge del suo straordinario diritto che ha stupito anche gli amanti del tennis maschile. Soprattutto nel match di finale contro un’ottima giocatrice come la rumena Georgia Craciun, wild card e voglia di primeggiare, il diritto della Samsonova ha fatto la differenza. Ma già dal secondo turno, contro la numero 2 Ioana Minca, si era notato il grande talento della giocatrice di passaporto azzurro. Al contrario del torneo maschile, in quello femminile sono arrivate tre giocatrici straniere in semifinale (contro la sola italiana). Tra queste ha decisamente fatto bene la svizzera Ylena In Albon, avversaria della Samsonova in semifinale. Circuito mondiale Itf, Bosio finalista in Svezia Torneo di Firenze a parte, per gli italiani il mese di marzo non è stato prodigo di grandi risultati. Possiamo annoverare soltanto una finale e due semifinali, mentre a Porto Alegre, in Brasile, teatro del secondo dei nove super tornei di vertice (Grado A), ove si sono imposti il giapponese Yosuke Watanuki e la statunitense Usue Maitane Arconada - entrambi curiosamente ‘numeri 14’ del mondo junior -, il primo turno è stato fatale a Corrado Summaria e Giovanni Fonio, e il secondo a Gabriel Ciurletti. Da par suo invece Gabriele Bosio (nella foto), quindici anni e mezzo, allievo del Centro Tecnico di Vicenza, è stato apprezzato finalista a Kramfors, in Svezia. Mentre Samuele Ramazzotti e il sempre più sorprendente portacolori del TC Genova 1893 Luca Prevosto (emerso dalle qualificazioni) sono arrivati fino in semifinali nel Perin Memorial di Croazia, evento di Grado 1. (Viviano Vespignani) La premiazione femminile al 41° “Città di Firenze” con la vincitrice Samsonova (a sinistra) Circuito Tennis Europe, derby azzurro in Portogallo Una straordinaria finale vinta da Lorenzo Musetti su Lorenzo Rottoli ha segnato uno dei più quotati tornei under 14 del Circuito Europeo, la Taca Maia Jovem (Portogallo). Lo spezzino Musetti, campione nazionale under 13 nel 2015, ha compiuto un percorso netto senza cedere un solo set, mentre al comasco Rottoli va tra l’altro riconosciuto il merito di aver eliminato in semifinale il favorito tedesco Moritz Stoeger. Di rilievo anche il terzo gradino del podio ottenuto da Federica Sacco, che nulla ha potuto contro la fenomenale cinese Quiwen Zheng, dopo un valido quinto posto guadagnato nell’under 14 di prima categoria di Stoccolma. Stesso discorso - e stesso risultato - per Melania Delai, che si è cimentata a Sainte Genevieve-des-Bois, in Francia, nello storico “Tim Essonne”. Seguendo l’ordine cronologico, va annotata la semifinale raggiunta da un debuttante romano nell’under 12 croato di Umag, Daniele Minighini. E in evidenza nei tabelloni under 16 di Rotterdam troviamo altri due romani, vale a dire Giulio Zeppieri, che ha primeggiato in Olanda a soli 14 anni e tre mesi, e Martina Biagianti, finalista pure lei soltanto quindicenne. Tutti autori di semifinali sono stati Filippo Speziali, nel torneo under 16 di Trenciaske Teplice (Slovacchia), così come il perugino Pietro Augusto Lavoratori e la palermitana Virginia Ferrara (già numero 1 under 11 italiana lo scorso anno) nel Braga Open under 12 in Portogallo. Ultima citazione per Samuel Vincent Ruggeri, quattordicenne portacolori del Tc Bagnatica che ad Antalya, in Turchia, ha raccolta una bella quanto sorprendente finale. (v.v.) Due mesi a tutto gas In archivio le prime 8 settimane del circuito giovanile più frequentato d’Italia. 141 i tornei in totale (più il master d’agosto), sempre in crescita i numeri: 4.775 gli iscritti nei primi 30 eventi D ue mesi di tennis e divertimento, altri cinque in arrivo. 22 tornei conclusi, 8 in corso di svolgimento e 141 in totale per il Trofeo Tennis Fit Kinder +sport, il circuito giovanile italiano più frequentato di sempre (a oggi, nei primi 30 tornei, ben 4.775). E poi c’è il master finale, che parte alla fine di agosto e che a breve avrà ufficialmente una casa, vale a dire la sede di svolgimento. Non si può nemmeno dire di essere al giro di boa, ma certamente un bilancio è già possibile delinearlo. È il secondo anno in cui il circuito ideato e promosso da Rita Grande, ex nazionale azzurra di Fed Cup e n.24 Wta nel novembre 2001, si è abbracciato alla Fit per la fase organizzativa, e i risultati sono sempre più incoraggianti. 30% di tornei in più rispetto all’edizione 2015 (questa è l’11a in totale), quando gli iscritti superarono quota 15 mila. È lecito attendersi ancora una crescita, perché le certezze sono molte e le novità non poche. Come le 10 tappe nei Centri Estivi Fit, una bella occasione in più per unire vacanze, tennis e tornei, senza rinunciare alla possibilità di puntare alla qualificazione al Master. Novità e conferme Passando in rassegna il lungo calendario - copre sette mesi in totale - è facile notare come ogni regione possa ospitare una media di 3-4 tappe, andando molto incontro alle esigenze di baby racchette e genitori. Da non dimenticare, tra i punti fermi (e forti) del circuito, la possibilità per molti partecipanti di incontrare sul campo i campioni azzurri, e perfino di scambiare qualche palla con loro. Le date sono ancora da stabilire, perché dipendono molto dai calendari e dalle programmazioni dei giocatori, ma tra l’appuntamento romano degli Internazionali Bnl d’Italia e le tappe nei Centri Estivi Fit è certo che le probabilità di incontrare uno dei propri idoli salgono vertiginosamente in questo 2016. Cerca la tua tappa e iscriviti subito on-line Un circuito giovane, per i giovani. E con una filosofia giovane. Iscrizioni e burocrazie comprese. L’intero calendario è consultabile on-line al sito www.trofeotennis.it e tutte le procedure di iscrizione si possono effettuare comodamente tramite lo stesso portale. Per farlo è sufficiente registrarsi al sito, scegliere il torneo dall’elenco e seguire le procedure. Sempre sul sito internet si trovano, per ogni singolo torneo, tutti i tabelloni, i risultati e gli orari di gioco. Oltre che, a fine evento, una rassegna fotografica con immagini di gioco e premiazioni. Più di 6.000 iscritti: già battuto il record A poco più di metà percorso, superata la quota dei partecipanti 2015. Prosegue la consegna dei pass per il Foro Italico: scopriamo chi, dal Veneto alla Calabria, si è qualificato per gli Internazionali Bnl d’Italia Q uindici tornei conclusi, sei in corso in queste ore e altri quattro ancora da cominciare. Ma la notizia è che a poco più di metà percorso, con molte iscrizioni ancora da registrare, il record del 2015 è già stato superato. Sono 6.137 i partecipanti agli Open Bnl di questa stagione, le cosiddette pre-qualificazioni hanno fatto ancora boom. E se prima lo si poteva soltanto intuire dal trend positivo e dai numeri crescenti, ora sono proprio le cifre a confermarlo senza lasciare spazio a dubbi. Si è giocato - e si sta ancora giocando - dalle Alpi alla Sicilia, a dimostrazione del fatto che negli anni gli Internazionali Bnl d’Italia non sono patrimonio esclusivo di Roma e dei romani, ma sono di tutti gli appassionati italiani. In attesa dei bilanci numerici finali, possibili solo verso la fine del mese, andiamo a vedere chi ha staccato il pass per il Foro Italico in questa ultima settimana. Sabino e Fago-bis vincono in Calabria Matteo Fago e Lisa Sabino sono i vincitori dei tornei di pre-qualificazione agli Internazionali Bnl d’Italia disputati in Calabria e terminati nel week-end di Pasqua. Partendo dal torneo femminile, teatro dell’evento è stato lo Sporting Club di Mendicino, alle porte di Cosenza. Un’edizione da record con 110 giocatrici in tabellone, ben 17 tenniste di seconda categoria, altrettante di terza e un montepremi totale di 9.200 euro. A staccare il pass per la finale sono state la giocatrice di casa Lara Meccico (2.4), che in semifinale ha sconfitto la testa di serie numero 1 Corinna Dentoni (2.1), e Lisa Sabino (2.1), che in tre combattutissimi set ha superato Anna Floris (2.1). Le due, tra l’altro, erano state già le protagoniste della finale del torneo di prequalificazione del 2014, giocata sempre A Cosenza il successo della svizzera Lisa Sabino, che stacca il passa per Roma allo Sporting Club di Mendicino. Come già accaduto due anni fa, è Lisa Sabino a vedersi spalancare le porte del Foro Italico. A Roma, però, andrà anche Lara Meccico, vincitrice della precedente tappa siciliana al Ct Montekatira. Gli uomini, invece, si sono dati appuntamento al “Circolo Tennis Polimeni” di Reggio Calabria; anche nella città dello Stretto il torneo è stato caratterizzato da un tabellone in grado di coniugare quantità e qualità. In finale sono arrivati due ragazzi del Tennis Club Parioli di Matteo Fago bissa il successo ottenuto a Cagliari con quello di Reggio Calabria Roma: da una parte Matteo Fago (2.2), che dopo aver superato nei quarti la giovane promessa calabrese Corrado Summaria (2.3) ha sconfitto in semifinale Omar Giacalone (2.1), e dall’altra Federico Bonacia (2.3), che dopo aver eliminato il calabrese Grazioso (2.3) nei quarti, ha staccato il pass per la finale superando l’ex numero 68 Atp Alessio Di Mauro (2.1). La finale, poi, è stata molto equilibrata e contraddistinta da diversi colpi di scena; alla fine è stato Fago a imporsi in tre set. Per Bonacia quindi sfuma la possibilità di giocare sulla “terra“ del Foro Italico, mentre per Fago si tratta di una sorta di riconferma dopo il successo già conquistato in Sardegna, nell’Open Bnl del Tc Cagliari. (p.t.) Tra Vicenza e Treviso, avanti Brizzi e Moratelli Grande successo sui campi del Tennis Comunali Vicenza dove sono state giocate le pre-qualificazioni Bnl al maschile. Finalissima a senso unico dominata dal 2.1 lombardo Alberto Brizzi che non ha apparentemente avuto problemi a superare il pari classifica Nicola Ghedin con il netto punteggio di 6-0 6-1. In semifinale sono approdati Tommaso Roggero e Marco Bortolotti, in un tabellone ricchissimo di ottimi giocatori accorsi a battagliare per un posto tra i grandi degli Internazionali Bnl d’Italia. Nel tabellone di terza categoria, soddisfazione per il 3.2 Alessandro Chemello che si è tolto lo sfizio di battere in finale Federico Fort. Nel doppio invece si è imposta la coppia bassanese composta da Tommaso Gabrieli e Marco Bortolotto, che in finale ha sconfitto Francesco Borgo e Nicola Ghedin con il punteggio di 6-4 6-3. Anche per loro dunque un pass per calcare i campi del Foro Italico. L’Open Bnl femminile è invece andato in scena a Treviso all’Eurosporting di viale Felissent. A primeggiare è stata la La premazione a Vicenza con Alberto Brizzi (vincitore, in blu) e il finalista Ghedin (foto Ambrosetti) 22enne tesserata per la St Bassano - ma nativa di Trento - Angelica Moratelli. In finale la n.538 al mondo ha avuto ragione dell’amica-rivale Giorgia Marchetti in tre set. “Non avrei potuto cominciare il 2016 in maniera migliore”, ha dichiarato al termine la vincitrice che ora sposta l’obiettivo sulle qualificazioni di Roma, cui parteciperà proprio assieme alla Marchetti, visto che il pass per l’appuntamento nella capitale spetta di diritto a entrambe le finaliste. “Dispiaciuta per la sconfitta - il commento di quest’ultima - ma non di aver perso contro un’amica come Angelica, con cui ho condiviso lacrime e gioie”. Poi, nella finale del doppio (conclusasi a notte), è arrivato anche il suo riscatto. La Marchetti, in coppia con Maria Masini, si è imposta sul duo composto da Sara Marcionni e Chiara Quattrone al termine di due combattutissimi set (7-6 6-4). Gremita nella serata speciale dell’Eurosporting la tribuna allestita per l’occasione, così da soddisfare appieno gli organizzatori e tutto il circolo trevigiano. (b.t.) Giannessi e Brianti da Genova a Roma Alberta Brianti e Alessandro Giannessi sono i vincitori dei due Open Bnl disputati a Genova, i tornei validi come lasciapassare per le pre-qualificazioni dei prossimi Internazionali Bnl d’Italia. L’emiliana e lo spezzino hanno così onorato le prime teste di serie loro assegnate nei rispettivi tabelloni. Alberta Brianti, parmense di nascita ma trapiantata da anni a Milano, ha giocato e vinto la sua finale in mattinata, a Valletta Cambiaso: un match senza sbavature contro Alice Balducci, regolata per 6-3 6-2. Nella seconda frazione la marchigiana Balducci ha abbozzato un tentativo di rimonta, ma ha fallito per tre volte la chance di riagganciare l’avversaria che da quel momento ha controllato il set chiudendo all’ottavo game. In semifinale Alberta Brianti aveva superato per 7-5 6-0 Ludmila Samsonova, recente vincitrice nel torneo internazionale giovanile di Firenze, mentre la Balducci si era imposta con il punteggio di 3-6 6-3 6-4 con il suo bel tennis sulla potente romagnola Gioia Barbieri. In campo maschile, al Tc Genova, altra finale quasi a senso unico con Alessandro Giannessi, spezzino, che non ha trovato difficoltà nel regolare per 6-2 6-4 il milanese Fabrizio Ornago. Primo set indirizzato subito su un binario ben preciso, con tre break per Giannessi nei primi cinque game giocati. Seconda frazione invece con break e controbreak fino al sesto game, quando Giannessi ha dato la spallata decisiva chiudendo definitivamente la pratica. Le semifinali maschili erano andate agli archivi con il successo di Giannessi, che aveva approfittato del ritiro del giovane Gian Marco Moroni, dolorante alla schiena, sul 6-1 1-0, mentre Fabrizio Ornago aveva su- perato per 7-6 0-6 7-5 Simone Roncalli in un derby tutto lombardo. Bella vetrina anche per i campioni regionali di terza e quarta categoria, rispettivamente Guglielmo Chiaratti e Alice Roggero e Carlo Andrea Merlo e Manila Di Giovanni. Tutti loro si sono guadagnati il loro meritato spazio accanto ai big del torneo, trionfando nei tabelloni di categoria. (e.c.) La premiazione del torneo maschile genovese, al Tc Genova, con i finalisti (a destra il vincitore Giannessi) Dai tabelloni Open agli Nc, tutti i risultati delle finali CT ROCCO POLIMENI (REGGIO CALABRIA), CALABRIA Finale Open Maschile: Matteo Fago b. Federico Bonacia 6-3 5-7 6-4. Finale 3a Categoria Maschile: Giannicola Misasi b. Simone Bozzo 4-6 5-0 rit. Finale 4a Categoria Maschile: Giuseppe Siclari b. Simone Donato 1-6 6-4 6-2. Finale Tabellone Nc Maschile: Giovambattista Vavalà b. Michele Calabrò 6-4 6-0. SPORTING COSENZA, CALABRIA Finale Open Femminile: Lisa Sabino b. Lara Meccico 6-7 6-4 6-2. Finale 3a Categoria Femminile: Ludovica Infantino b. Stefania Gattuso 2-0 rit. Finale 4a Categoria Femminile: Anna Alberta Aiello b. Claudia Brunetti 4-6 6-3 7-5. Finale Tabellone Nc Femminilie: Alessia Scanga b. Ingrid Perri 6-3 6-0. TC VICENZA, VENETO Finale Open Maschile: Alberto Brizzi b. Nicola Ghedin 6-0 6-1. Finale 3a Categoria Maschile: Alessandro Chemello b. Federico Fort 6-4 6-4. Finale 4a Categoria Maschile: Giulio Carini b. Alberto Farinon 2-6 6-2 6-2. Finale Tabellone Nc Maschile: Nicola Zaupa b. Fabio Rama 6-4 6-3. EUROTENNIS CLUB TREVISO, VENETO Finale Open Femminile: Angelica Moratelli b. Giorgia Marchetti 3-6 6-2 6-2. Finale 3a Categoria Femminile: Alice Bertazzon b. Anna Bini 6-2 2-6 6-0. Finale 4a Categoria Femminile: Teodora Djordjevic b. Laura Dragone 6-2 7-6. TC GENOVA, LIGURIA Finale Open Maschile: Alessandro Giannessi b. Fabrizio Ornago 6-4 6-2. Finale 3a Categoria Maschile: Guglielmo Chiaratti b. Erik Jourdan 6-0 6-3. Finale 4a Categoria Maschile: Carlo Andrea Merlo b. Messuti 6-2 6-1. VALLETTA CAMBIASO (GENOVA), LIGURIA Finale Open Femminile: Alberta Brianti b. Alice Balducci 6-3 6-2. Finale 3a Categoria Femminile: Alice Roggero b. Maria Canavese 6-2 6-3. Finale 4a Categoria Femminile: Manila Di Giovanni b. Sara Montaldo 6-7 6-2 7-5. Finale 4a Categoria Femminile: Letizia Corsini b. Agnese Magi Galluzzi 6-3 6-1. Andrea Pellegrino: “La mia prima volta” Esordio al Foro Italico grazie all’Open Bnl di Bari per uno dei giovani azzurri più interessanti (e talentosi) del panorama nazionale. Il pugliese, che ama Federer ma si ispira a Murray, ci crede: “Ma devo lavorare molto” DI SARA MONTANELLI A Andrea Pellegrino ha 19 anni, è stato n.27 al mondo Junior e ora si affaccia al circuito Pro. “Sto lavorando molto su diritto e servizio”. Ha vinto la tappa Open Bnl del Ct Bari ndrea Pellegrino, classe 1997, sarà un altro professionista in campo per le pre-qualificazioni degli Internazionali Bnl d’Italia. Andrea è uno dei giocatori più promettenti del nostro movimento, nel circuito under, che ha smesso di frequentare da poco, si è ritrovato alla 27a posizione della classifica mondiale e oggi, a livello italiano, il tennista pugliese vanta già una classifica di 2.1. Il circuito Pro l’ha iniziato da poco, quindi ha bisogno di tempo. Ma grazie alla vittoria all’Open Bnl del Ct Bari, il ragazzo di Bisceglie sarà uno dei più giovani al via di questa avventura. Sarà la sua prima volta al Foro Italico e di certo non vuole deludere le aspettative... Cosa significa andare a giocare le pre-qualificazioni degli Internazionali Bnl d’Italia al Foro Italico? “Credo e spero che sarà una bellissima esperienza. È il primo anno che gioco gli Open Bnl, ho visto anche gli altri tabelloni e ho notato che il livello è molto alto. Devo prepararmi al meglio per poter essere competitivo”. A chi ti ispiri quando giochi? “Il mio giocatore preferito è Roger Federer, però mi ispiro a Andy Murray. Lui mi piace molto come giocatore, cerco di prendere esempio da lui per il tipo di gioco”. Secondo te in che cosa devi migliorare di più? “Con i miei allenatori stiamo lavorando molto sull’atteggiamento in campo, che in questo sport è fondamentale. A livello tecnico invece sto cercando di migliorare il diritto e il servizio. Il servizio nel tennis maschile conta molto, bisogna sempre servire il meglio possi- bile e soprattutto con una percentuale di prime palle molto alta. Per quanto riguarda il diritto credo che ormai sia il colpo principale, i punti si fanno maggiormente così. Ti permette di comandare lo scambio e aiuta anche ad andare a rete per poter chiudere il punto”. Quali sono i tuoi obiettivi? “L’obiettivo primario che mi sono posto quest’anno è vincere il più possibile per potermi creare una buona classica in previsione dell’anno prossimo. Così facendo riuscirei a giocare i tornei Challenger partendo dal tabellone principale...”. Credi che questo sport farà per sempre parte della tua vita? “Si, credo di sì. Ora lo faccio di professione, ho scelto apposta una scuola privata che mi faciliti il carico di studio, così posso allenarmi sia la mattina che il pomeriggio. Il mio obiettivo è fare di questo sport un lavoro. Poi, sono molto giovane, con il tempo si vedrà...”. Orru è il nuovo n.1 Cambio al vertice nel ranking maschile: Luca Orru scavalca Biolo e conquista la vetta. Decisivo il successo agli Australian Open amatoriali 2016, giocati a Cividino: “Sono malato di tennis...” DI MAX FOGAZZI - FOTO CAROLA CARERA Q uattro mesi in vetta e il tempo degli onori è terminato per Andrea Biolo, almeno per ora. Sì, perché adesso è cominciato il dominio di Luca Orru, giocatore Sardo - ma targato Bergamo - già vincitore di importanti titoli Fit/Tpra, uno su tutti l’Australian Open 2016 di qualche mese fa. In quell’occasione domò il bravissimo brindisino Guarini in una finale davvero impressionante. 20 tornei vinti Iscritto al circuito dal 4 settembre del 2013 ha inanellato oltre 222 vittorie in poco più di 300 partite e ha un palmarès da capogiro, con 20 titoli, 13 finali e 9 semifinali raggiunte in carriera, oltre agli svariati piazzamenti ai ‘quarti’. Una crescita costante la sua, certamente agevolata anche dai nuovi regolamenti che hanno di fatto promosso i mostri sacri del ranking amatoriale Fit-Tpra (Brocchi, Paolicchi, Roversi, Tavola, Tacchino...) e che oggi premiano più giocatori distribuendo al massimo la giocosità del circuito. Anche perché il fine ultimo non è tanto il ranking fine a se stesso, ma la crescita personale e il divertimento. La stagione sulla terra Anche Luca Orru, a fine anno, entrerà di diritto nella categoria “All Star”, cioè la sezione esclusiva in cui sono presenti i più grandi tennisti amatoriali del ranking, promossi dalla Federtennis per aver raggiunto o superato, il power Tornei 90 (il power è l’indice di valore di ogni giocatore, calcolato con uno specifico algoritmo). Ma intanto c’è la stagione sulla terra rossa da affrontare, e il nuovo numero 1 non ha mai nascosto di essere più incisivo sui campi veloci. L’assalto alla vetta è già pronto. “Io, numero 1, vi spiego qual è lo spirito Tpra” “Mi chiamo Luca e anche io grazie al, o a causa del, Tpra sono diventato malato cronico di tennis. Potrei sintetizzare così quello che da tre anni a questa parte mi sta accadendo. Sono sempre alla ricerca di tornei, che siano dietro casa o a decine di km, sempre alla scoperta di amatori che come me non pranzano perché preferiscono tirare due racchettate a una pallina. Amatori che lottano sul campo per vincere una coppa nemmeno fosse un torneo del Grand Slam; e quando entri in casa col trofeo e dici a tua moglie ‘amore ho vinto un torneo’, lei ti risponde ‘bravo, ora stendi i panni e porta a nanna la bimba’. Il bello del Tpra è prendersi in giro con i ragazzi che man mano conosci sui campi. Prima di conoscere il Tpra non avevo mai preso una racchetta in mano, se non due o tre volte per capire come fanno quei mostri che ti tengono incollati alla tv. Noi tutti - ne sono certo - entriamo in campo cercando di imitarli, pensiamo di pensare come loro, di giocare come loro... eppure siamo ‘solo’ grandi amatori appassionati che dopo una giornata intera Tpra, la mattina, hanno la sveglia alle 6. Alle 6 per portare i bimbi a scuola e andare a lavorare”. (Luca Orru) Il diritto moderno ha un’inclinazione... Velocità di braccio e spin da dare alla palla, due elementi cardine del colpo. E allora occhio al movimento dell’avambraccio e anche all’inclinazione del piatto-corde. Guarda come fa Federer... DI GENNARO VOLTURO ROBERTO LOMBARDI I.S.F. U no degli aspetti tecnici più significativi del diritto moderno è il movimento di pronazione dell’avambraccio attorno al gomito. Di solito tale azione è associata alla fase che intercorre tra l’impatto e il finale, ed è facilmente riconoscibile dall’angolazione che l’avambraccio presenta (parallelo rispetto al terreno) quando il tennista ha terminato il colpo. In realtà tale movimento di pronazione è ancora più importante se associato alla prima fase di accelerazione, cioè quella corrispondente alla caduta verticale della racchetta a seguito di un movimento di preparazione semi-circolare o circolare. Occhio all’avambraccio Se proviamo a completare la preparazione del diritto, possiamo riscontrare come l’avambraccio presenti una naturale posizione di supinazione con la parte interna di tale segmento corporeo rivolta verso l’alto. Se il tennista mantenesse stabile tale assetto, durante la fase di accelerazione inevitabilmente colpirebbe la palla con la testa della racchetta perpendicolare al terreno e con la mano in posizione di iperestensione. In tal modo riuscirebbe a svolgere una buona azione di contrasto rispetto alla palla, ma limiterebbe in maniera importante la produzione di spin riducendo l’intervento dei flessori della mano come ulteriore componente di accelerazione dell’attrezzo. Produciamo più spin Per tale motivazione i tennisti di elevata qualificazione, al termine della fase di caduta verticale della racchetta, producono un movimento di pronazione dell’avambraccio che porta le corde ad essere orientate verso Roger Federer, l’inclinazione ideale della racchetta all’impatto per produrre spin nel diritto il basso, con gradi di inclinazione che differiscono in base all’impugnatura utilizzata. In tal modo sarà possibile colpire la palla con il piatto corde leggermente inclinato verso il basso, favorendo la produzione di rotazione in top-spin e soprattutto incrementando la velocità dell’attrezzo e la complessità di palla attraverso la flessione della mano che interviene come ultimo segmento corporeo pochi millisecondi prima dell’impatto. Due consigli pratici Per ottimizzare tale azione si ricordi di prestare attenzione ai seguenti accorgimenti didattici: 1) In corrispondenza del movimento di pronazione è necessario che il tennista non fermi l’attrezzo, nemmeno per una frazione di secondo: un’eventuale fase di arresto, se pur minima, comporterebbe una dispersione di energia elastica che limiterebbe l’efficacia del movimento di accelerazione. 2) L’inclinazione del piatto-corde all’impatto è la naturale conseguenza di un movimento biomeccanicamente corretto e pertanto non può essere controllata volontariamente. Il tentativo di controllare coscientemente tale azione, inevitabilmente, comporterebbe un rallentamento della fase di accelerazione e quindi un peggioramento della prestazione. Cosa fare: avambraccio in pronazione, la parte interna guarda verso il campo Cosa non fare: avambraccio in supinazione, la parte interna guarda verso il cielo Antivibrazione: utili o necessari? Sono ovunque, sui telai dei ‘pro’ e sulle racchettine dei bimbi. Alcuni non possono davvero farne a meno. Di ogni forma, misura e colore, la loro utilità è davvero così chiara? DI MAURO SIMONCINI L a stragrande maggioranza dei materiali e delle tecnologie avanzate che le aziende applicano alle racchette da tennis va in un’unica direzione: ridurre al minimo l’inevitabile dose di vibrazioni che ad ogni colpo giunge al nostro braccio - gomito - spalla. Il Kinetic di Pro Kennex o il Cortex System di Babolat, per fare due esempi, puntano a rendere il tennis (nello specifico ogni impatto con la pallina) meno traumatico per gli arti superiori dei praticanti. Che potrebbero rischiare con il passare del tempo infiammazioni varie, tennis elbow (gomito del tennista) su tutte. Ma i sistemi di smorzamento delle vibrazioni inseriti nel telaio per alcuni non bastano. C’è chi (e sono molti) non scende in campo se non ha alla base del piatto corde il suo gommino antivibrazioni, in molti casi un banale elastico annodato. Eppure sarebbe un errore pensare che queste racchette all’avanguardia, profilate o sottili, midplus o oversize, agonistiche o amatoriali, che pesano dai 250 ai 320 grammi possano modificare il proprio comportamento “fisico” all’impatto con la pallina solo grazie a leggerissimi e microscopici oggetti in gomma piazzati sul piatto corde. L’anti-vibrazione, o ferma corde, o damper (smorzatore), o vibration dampener (riduci vibrazioni), o vibrakill o, molto più comunemente “gommino”, agisce soprattutto sul suono prodotto dalle corde. Non è una novità, perché quasi tutti hanno provato a battere una mano sulle corde di una racchetta con e senza gommino. Il rumore “con” è decisamente diverso: più sordo, ovattato; in sostanza meno “invasivo”. Vengono ridotte (non certo annullate) le vibrazioni all’impatto della pallina generate dalle corde, dal cui suono sono elimi- nate le frequenze più alte (500-600 Hz). Ma l’energia contenuta nelle vibrazioni delle corde è molto minore rispetto a quella presente nelle vibrazioni del telaio (il peso della racchetta è circa venti volte maggiore del peso delle corde; 300 grammi contro 15). I mille volti del… gommino I “dampener” più diffusi hanno all’incirca la forma di un bottone e vanno collocati esattamente tra le due corde centrali verticali, sotto l’ultima delle orizzontali (in basso); non si possono posizionare all’interno del reticolo corde (tra le maglie per intenderci) per regolamento. I “bottoni” possono essere forati a mo’ di ciambellina (i più classici) o pieni, rotondi ma anche quadrati. Ce ne sono poi tutta una serie di altri modelli più lunghi e stretti, come serpenti che avvolgono più corde. Quattro, sei o addirittura otto corde verticali coinvolte per attutire più vibrazioni possibile. Come per racchette, corde, scarpe e palline - e anche per altri accessori - le aziende si sono sbizzarrite nella varianti e nelle fantasie degli antivibrazione, pensando ai più piccoli e a chi usa con gelosia e scaramanzia sempre lo stesso (e non sono pochi). “Smiley”, emoticon, tanto in voga nell’era di chat e social network, campi da tennis stilizzati, fiamme incendiarie per i colpi, simboli di pace, quadrifogli portafortuna, limiti di velocità, pecorelle, pinguini, tori, una vasta gamma di fiori, carte da gioco, dadi. E non potevano mancare gli eroi dei cartoni animati (come SpongeBob). C’è chi sostiene che soprattutto quelli più ingombranti - per quanto eliminino il suono “chitarroso” delle corde - facciano perdere un pizzico di sensibilità. Molti professionisti non ne usano affatto o tutt’al più si affidano a quelli piccoli e leggeri: Djokovic per esempio o Rafael Nadal, che a ogni cambio telaio sposta sempre lo stesso vibra-stop da una racchetta all’altra. Roger Federer non ne fa uso, così come anche lo scozzese Murray. Andy Roddick invece seguiva il più celebre connazionale Andre Agassi, il primo a lanciare una moda, non solo nell’abbigliamento tennistico ma anche in tema di anti-vibrazione: un semplicissimo elastico (spessore circa mezzo centimetro, lungo dai 6 a oltre 10) annodato attorno alle due (o anche quattro) corde centrali verticali. Ognuno ha i suoi gusti e in questo caso, quello del “gommino”, li può assecondare senza controindicazioni. Occhiali e lenti: vediamoci chiaro Molti utilizzano montature classiche o specifiche. Meno frequente in ambito amatoriale (per il momento) l’uso di lenti a contatto. Ma anche questi possono influire sulle decisioni regolamentari... E se invece gli occhiali si rompessero? Diverso è il caso, invece, in cui gli occhiali si rompano oppure il caso in cui le lenti a contatto indossate si sporchino. In una situazione del genere il giocatore subisce una oggettiva impossibilità a continuare a giocare e dunque la situazione rientra nel caso di “equipment out of adjustment” (equipaggiamento fuori uso) per il quale invece è previsto un tempo ragionevole per trovare una soluzione e continuare a giocare. Tale situazione verrebbe parificata dunque alla rottura di parte dell’abbigliamento. Niente sospensione, ma per mettere le lenti... La situazione Come si procede? Alfredo sta giocando una semifinale contro Roberto in un torneo Open Nazionale. Cominciamo col dire che ci sono ancora molti giocatori, soprattutto a livello nazionale, che utilizzano gli occhiali perché più comodi rispetto all’utilizzo delle lenti a contatto. A livello generale, nel nostro caso specifico, quella addotta da Roberto non può essere considerata una valida ragione per procedere a una sospensione della partita. Ragione che, ricordiamolo, risiede nel fatto che un giocatore, indossando degli occhiali, possa avere problemi di visuale causati dalle gocce di pioggia che cadano sugli stessi. Inoltre, non può nemmeno essere concesso di avere del tempo extra per effettuare un eventuale cambio da occhiali a lenti a contatto (o viceversa). Che cosa succede? Mentre siamo sul punteggio di 6-2 2-1 in favore di Alfredo, inizia una leggerissima pioggia. Di quelle che non arrecano nessun disturbo al gioco. Roberto però, per giocare, indossa un paio di occhiali e dunque la pioggia lo obbliga a fermarsi qualche secondo alla fine di ogni punto per asciugarsi le lenti dalle gocce di pioggia. Dopo qualche minuto, il giocatore chiama il giudice arbitro e chiede di sospendere la partita perché non è in grado di vedere bene. Quindi nel nostro caso, la partita non potrà essere sospesa e il giudice arbitro non potrà acconsentire alla richiesta del giocatore: inoltre se il giocatore volesse cambiare da occhiali a lenti, in questo caso, non potrà essergli concesso neanche tempo extra per effettuare il cambio. Gli si potrà solamente consentire di essere aiutato dal fisioterapista per indossare le lenti a contatto. Inviateci via mail le vostre domande I nostri esperti risolvono i vostri dubbi. Come? Semplicissimo: scriveteci all’indirizzo di posta elettronica [email protected] e spiegateci i vostri dubbi - o le vostre curiosità - di natura regolamentare. Sottoporremo i vostri messaggi ai nostri esperti del settore arbitrale della Fit e vi risponderemo sulle pagine di questa rubrica numero per numero. SuperTennis cambia banda. Risintonizza! Supertennis cambia banda digitale terrestre, sempre sul 64! 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