numero 19 2012 - PD Valle d`Aosta
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numero 19 2012 - PD Valle d`Aosta
leTravail il lavoro S.M. snc di Suppo e Mastroianni Aosta c.so Lancieri 15 Y Verrès via Circonvallazione 58 2E anno 64 | numero 19 seconda quindicina novembre 2012 Poste Italiane S.p.A. Spedizione in A.P. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1 comma DCB Aosta Q U I N D I C I N A L E D I Attualità, politica e cultura f ondato nel 1 9 4 8 da g iulio dolc hi La democrazia è il governo del popolo, dal popolo, per il popolo POLITICA Nel momento più difficile, pìù DEMOCRAZIA Abram Lincoln REGIONE SPECIALE PRIMARIE Lavoro, giovani, welfare sono le priorità Le primarie per il CAMBIAMENTO a pag. 4 www.letravail.it Primarie: è l’ora della scelta Ecco chi sono e cosa farebbero se eletti i 5 candidati a premier del centrosinistra Bilancio regionale 2013: inaccettabili i tagli alle misure anticrisi A PAG. 6 A PAG. 8 Noi siamo di più GIOVANNA ZANCHI L e primarie del centrosinistra ci hanno già fatto, comunque, del bene, al pari del referendum del 18 novembre. Il periodo che ha visto, anche in Valle, la nascita di comitati a supporto delle candidature di Bersani, Renzi e Puppato ha offerto numerose occasioni di “ri-pensamento”. La sfida ha portato in casa nostra anche la voce di persone di notevole profilo, da molto tempo impegnate ad alto livello in politica con il PD, ma non particolarmente visibili nei consueti spazi mediatici della politica. Oltre le dinamiche un po’ sclerotizzate del dibattito politico locale, è stato possibile ascoltare riflessioni ampie e profonde sulle priorità da mettere in campo per il risanamento del Paese; abbiamo potuto apprezzare la sincera volontà di alcuni parlamentari ad ascoltarsi per trovare una soluzione sulle questioni più spinose, la loro disponibilità a rinunciare a qualcosa di personale per migliorare la collettività. Ascoltando questi esponenti del PD, documentandoci su di loro e sul lavoro che hanno svolto in questi anni, inevitabilmente si è aperta una breccia anche nella mente di tanti che spesso hanno dubitato della salute di questo partito e troppo presto hanno deciso che il sogno del PD era abortito. Ci sono donne e uomini talmente veri e talmente capaci dentro questo PD che non si capisce proprio come si possa fallire. Resta da smantellare ancora il refrain “anche le persone migliori vengono contagiate dal marciume del sistema e non riescono ad essere incisive”. Troppo DOSSIER: il 25 novembre le elezioni primarie del centrosinistra Primarie, decidi tu il candidato Cinque candidati a Presidente del Consiglio, oltre 9 mila seggi aperti in tutta Italia, più di 20 mila volontari impegnati nell’organizzazione. E’ tutto pronto anche in Valle d’Aosta per le primarie del centrosinistra del 25 novembre, un grande appuntamento di democrazia che chiama gli elettori democratici e progressisti a scegliere il candidato a Presidente del Consiglio della coalizione ‘Italia Bene Comune’, formata da PD, PSI e SEL. Registrati fino a domenica 25, ritira la tessera elettorale, vai al seggio e scegli tu il candidato! ALLE PAGINE 8, 9, 10 e 11 comodo. Troppo comodo perché il “tutti uguali, tutto inutile” diventa l’alibi per defilarsi ed abdicare come cittadini pensanti. Anche noi elettori siamo tenuti a fare la nostra parte: dobbiamo pretendere di poter scegliere con una legge elettorale degna di questo nome e poi mandare in parlamento persone pulite, competenti, scrupolose. Perciò non ci resta altro da fare che ridare un significato alla nostra scelta nelle urne. Noi, che crediamo nella solidarietà, nell’onestà, nella forza dei sogni e dell’impegno civile quotidiano; noi che vogliamo risolvere i problemi e non temiamo i cambiamenti; noi che non comprendiamo il qualunquismo e contestiamo l’astensionismo; noi che proviamo in ogni modo a proteggere l’ambiente e siamo convinti che la crescita di una società non possa essere all’infinito finanziaria e consumistica; noi che non ci vergogniamo di parlare di equità, di etica e di questione morale… noi siamo di più e possiamo riuscire a cambiarla questa Italia. Commenti e opinioni leTravail il lavoro Commenti e opinioni Politica 2 Regione Art. 3: Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale a cura di Art. 1: L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro Tadzio a cura di Dossier Lavoro, impresa, scuola, sindacato Aosta Territorio Forum Culture Il mio referendum A vrei voluto scrivere di un governo regionale che invita all’astensione e di uno strumento di democrazia diretta che consente un reale esercizio della sovranità popolare. Avrei voluto scrivere di una depressione culturale che suscita, in un gran numero di cittadini, istanze di partecipazione e di coinvolgimento. Poi ho avuto la sensazione che molto fosse già stato detto e scritto, soprattutto in rete dove ho trovato parole piene di significato ed informazioni prive di senso. In questi ultimi tre mesi ho letto analisi, studi, tesi, teorie, pareri, dichiarazioni e ho arricchito la mia base di conoscenze, mettendo a confronto i pro con i contro. Ho provato stupore, sconforto, rabbia, apprensione, speranza e attesa. In tutta franchezza ho confuso le mie idee e solo successivamente sono riuscito a ridar loro un ordine. Questa produzione di sapere, e mi riferisco in modo particolare a quello digitale, ha però stimolato in me riflessioni e pensieri e ha sollecitato ricerche ed approfondimenti che hanno infine contribuito ad orientare le mie idee. Ebbene si, mi sono fatto un’opinione e il 18 novembre, pienamente consapevole, andrò a votare. Consapevole non solo della mia scelta su un tema specifico, ma anche dell’opportunità che il referendum e l’intero processo che esso ha generato rappresentano in uno stato democratico che vuole essere anche sociale. Ecco io questa opportunità non intendo sprecarla, non questa volta, non in questa fase storica in cui il richiamo alla partecipazione da parte dei soggetti politici e sociali rischia di diventare un mantra, un’invocazione priva di contenuto. Sono convinto che se i partiti continueranno a chiedere partecipazione senza impegno e a fare appello all’uso della ragione senza il sentimento, noi cittadini avremo non solo un ruolo marginale, ma priveremo anche la nostra comunità della sola alternativa possibile: il consolidamento di una società valdostana realmente democratica. Dobbiamo quindi imparare a superare quell’atteggiamento sostanzialmente passivo e quasi fatalistico con cui accettiamo tutte le scelte. Il confronto in vista del referendum mi è sembrato - a parte qualche ovvia contraddizione, alcuni scontati fenomeni di incomunicabilità e numerose e prevedibili cadute di stile - una buona scuola di politica che ha permesso alla comunità di provarsi su delle riflessioni, di maturare dei ragionamenti e di guadagnare la consapevolezza del proprio ruolo sociale. Trovo che questo sia un ottimo esercizio pre-elettorale perché costringe tutti i cittadini, anche i consiglieri fraudolenti - per dirla con Dante - a seguir virtute e conoscenza. Jean-Pierre Guichardaz “Robespierre” Grillo e i ‘camerati’ M entre osservavo i “camerati” fare il saluto romano al funerale di Pino Rauti un brivido mi ha percorso la schiena. Siccome leggo i giornali e guardo compulsivamente i TG sono informato dell’esistenza di gruppuscoli di nostalgici, ma vederli in carne ossa e scalpo mentre salutano l’ex leader del MSI con gli slogan del ventennio (“Boia chi molla è il grido di battaglia!”, “Camerata Pino Rauti! Presente!”) mi ha fatto una certa impressione. Pur essendo un liberale (nel senso di persona che professa il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero) digerisco con fatica chi enfatizza il periodo fascista come un’epoca in cui “si stava meglio” e il duce come “quello che ha fatto anche delle cose buone”. Mi si potrà obiettare che pure Stalin, Mao, Castro hanno fatto il peggio del peggio, e che quindi non possiamo insegnare niente a nessuno, noi di sinistra. Non ho problemi a dire che il fascismo di Mussolini, il nazismo di Hitler e il comunismo di Stalin, Mao e Castro per me pari sono: insopportabili dittature. Qualunque regime che toglie la parola e che reprime il dissenso, al di là delle etichette e dei colori, merita una condanna senza appello e soprattutto senza distinguo e sfumature. Ci si potrebbe consolare pensando che i nostalgici degli uni e degli altri schieramenti siano sparuta minoranza nel Paese e che basti tenere sotto osservazione i Casa Pound o le sezioni dei vari movimenti della destra e della sinistra estrema per arginare certe voglie di ritorno al passato, nero o rosso che sia. Resta però una zona grigia difficile da controllare, che non fa capo a nessuno dei movimenti riferibili allo spettro politico di cui sopra ma che cova un profondo risentimento verso le istituzioni democratiche, la libera espressione e il pluralismo. Senza andare troppo lontano basta leggere alcuni commenti a caldo dei tifosi di Beppe Grillo. Angelo Dragone: “mi vien da dire a presavola, alias bersani, che era meglio mussolini e la petacci che non il loro governo di pagliacci!!!”. Stefano Volpini, parlando della ministra Fornero: “va “eliminata”!!!”. Salvatore Carlo Vigo su Renzi: “Anche lui deve morire bruciato... sarebbe meglio schiacciargli la testa prima di nascere!”. Sulla Bindi, Marco Lucarelli: “un vero aborto della natura” e Salvatore Straniero: “per me è ancora vergine... che schifo”. Mattia Formenton sui parlamentari: “Impiccagione pubblica in piazza!!!!” e Anna Matonti: “io dico di mandarli tutti alla camera a gas”. Piva Giovanni: “Grillo hai fatto bene a citare zio BENITO ci vorrebbe anche adesso uno come lui”, Lorenzo Bonoldi: «il fascismo ha fatto anche cose buone», Mario Sica: “Grillo, onore a te...”. E per concludere, Gala-Vecchi Antonio: «perché come vedi anche in questo documento per te ignoto anche il furher aveva capito chi erano gli ebbreidi!!!». C’è di che riflettere. leTravail il lavoro Quindicinale di attualità, politica e cultura fondato nel 1948 da Giulio Dolchi Organo di informazione del Partito Democratico Valle d’Aosta Direttore responsabile: Giovanna Zanchi - [email protected] Coordinatore della redazione: Davide Avati - [email protected] Redazione: Fabio Protasoni - [email protected], Orfeo Cout - [email protected], Maurizio Pitti - [email protected] www.partitodemocratico-vda.it avviso ai lettori questo numero è stato chiuso in tipografia il 14 novembre 2012 Collaboratori: Giuliana Ferrero, Nicolò Maria Fracasso, Bruno Albertinelli, Fabio Platania, Giorgio Bruscia Redazione e amministrazione: Corso Battaglione Aosta 13/A - 11100 - Aosta - Tel 0165.262514 - Fax 0165.234245 e-mail [email protected] - [email protected] Iscrizione: 1/48 del 9/4/1948 del Registro di Stampa del Tribunale di Aosta Editore: Il Lavoro / Le Travail coop. a.r.l. 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Il primo banco di prova per questa sfida è la Legge di Stabilità approdata in questi giorni alla Camera. Il Pd è al lavoro per presentare proposte emendative, in particolare nella parte fiscale, perché a saldi invariati si possa effettivamente alleggerire il peso sul lavoro, sulle imprese serie, sulle famiglie. Una rimodulazione delle aliquote Irpef è ragionevole e positiva se si conservano alcune detrazioni, se si dà qualcosa agli incapienti, se si abolisce l’Iva per le cooperative sociali, se si salvaguardano servizi sociali e sanitari essenziali di competenza di Regioni e Enti Locali. Altrimenti sotto la cortina fumogena della riduzione delle tasse si nasconde in realtà un aumento che colpisce di più, direttamente o indirettamente, chi ha di meno. Sugli esodati è positiva l’istituzione del fondo, che accoglie una nostra battaglia, ma la dotazione finanziaria è ancora troppo modesta. Quanto alla scuola l’aumento delle ore di insegnamento settimanale da diciotto a ventiquattro ha un impatto inaccettabile sia sulla professionalità degli insegnanti di ruolo sia sulle possibilità di ingresso di nuovi docenti. Infine le Primarie: ci siamo. Chi aveva immaginato una gara tutta sul ricambio delle classi dirigenti dovrà ora mutare registro. Non è questo il terreno della competizione: non solo perché con il Pd il rinnovamento e’ già iniziato - nelle istituzioni locali, nella direzione del partito, nel Parlamento - ma anche per le scelte di Veltroni e di D’Alema. Ci saranno altri luoghi e momenti per tornare a riflettere su questo nodo, su come il rinnovamento possa e debba coniugarsi con il riconoscimento dei meriti e delle storie personali e collettive. Certo è che ora la sfida si sposta su un terreno diverso, quello del progetto per l’Italia del futuro, delle idee e delle proposte capaci di unire le tante energie positive di cui disponiamo per fare le riforme e far uscire il Paese dalla crisi. E, chissà perché, quando penso ad una persona capace di unire mi viene in mente Pierluigi Bersani. Buone primarie a tutti. La finestra sul mondo a cura di Davide Avati Obama bis: gli USA hanno scelto con la testa e con il cuore A l termine di una campagna elettorale dura e combattuta, e con il bagaglio di quattro anni di duro lavoro in una delle fasi più difficili dal punto di vista economico e sociale della storia recente, il presidente in carica degli Stati Uniti Barack Obama ha vinto le elezioni presidenziali 2012 e si è assicurato altri quattro anni di permanenza alla Casa Bianca. “Grazie America: torno alla Casa Bianca ancora più determinato di prima. Il meglio deve ancora venire”. Queste le prime parole di Obama dopo la certezza della rielezione, ottenuta vincendo praticamente in tutti gli stati in bilico alla vigilia del voto, dall’Ohio alla Florida. Gli americani, alle prese con le conseguenze di una crisi di cui ancora non si intravede la fine, hanno scelto la continuità: una scelta dettata dalla testa e anche dal cuore. Dalla testa, perché, al di là delle polemiche elettorali, la maggioranza degli elettori USA ha riconosciuto l’impegno serio di Obama per far ripartire l’America, a partire dalle condizioni di vita della classe media, la più colpita da 4 anni di devastante recessione economica. Un impegno che si è sviluppato principalmente nella difesa dell’industria, nell’azione di impulso all’economia reale, nell’estensione del welfare per Cesare Damiano Esodati, il problema va risolto I l tema dei lavoratori rimasti senza reddito a seguito della riforma Fornero è nuovamente all’attenzione del Paese e dovrà trovare una soluzione nella Legge di Stabilità. L’emendamento approvato all’unanimità nella commissione Lavoro della Camera adotta la proposta del governo di costituire un apposito Fondo previdenziale per tutelare altri lavoratori oltre ai 120 mila già salvaguardati in precedenza. L’emendamento ha un punto cardine: dopo aver completamente salvaguardato i primi 12o mila lavoratori con l’applicazione delle norme previste, gli eventuali risparmi che si dovessero realizzare rispetto ai 9 miliardi stanziati devono rimanere al Fondo per tutelare altri lavoratori. A queste risorse si aggiungono i 100 milioni già previsti, il contributo di solidarietà del 3% sulla parte eccedente dei redditi di 150 mila euro e l’utilizzo della clausola di salvaguardia prevista in precedenza dal governo. Il confronto politico con l’esecutivo, che dovrà affrontare molti temi rilevanti oggetto della Legge di Stabilità, dovrà trovare le soluzioni più opportune di copertura finanziaria: l’importante è che questo problema venga risolto e che si dia quel segno di equità sociale chiesto a gran voce dal Paese. Il tema è di particolare delicatezza per quanto riguarda il suo profilo sociale e va risolto nella legge di stabilità. Non sarebbe accettabile il fatto che questo tema venisse eluso. Abbiamo seguito l’indicazione del governo, quella di costituire un fondo dedicato a questi lavoratori, e proposto soluzioni di copertura finanziaria. Adesso il governo si faccia carico di questo problema perché questa è una delle ultime occasioni per modificare la legge esistente. Si creerebbe una situazione esplosiva se questa legislatura si concludesse senza aver risolto il problema dei lavoratori rimasti senza alcun reddito a causa della riforma Fornero. La proposta di un prelievo di solidarietà del 3 per cento sui redditi superiori ai 150mila euro, per finanziare un intervento a favore dei lavoratori cosiddetti ‘esodati’, rappresenta un fatto di giustizia sociale e di equa ripartizione dei sacrifici in un momento di crisi come l’attuale. Se Confindustria si preoccupa di questo provvedimento, che ridurrebbe il potere d’acquisto dei cittadini più abbienti, potrà consolarsi col fatto che restituire capacità di spesa a chi è rimasto senza reddito, favorirà sicuramente i consumi, almeno quelli popolari. chi è più in difficoltà. In questo senso, riveste ancora maggiore importanza la battaglia vittoriosa di Obama per l’estensione a milioni di persone delle fasce sociali più deboli dei servizi sanitari e medici di base: una battaglia sulla quale il Presidente si è giocato gran parte della sua riconferma, e il suo coraggio è stato premiato. Ma quella di Obama è stata anche una vittoria dettata dal cuore: il popolo americano, facendo vincere il presidente democratico, ha lanciato un messaggio di speranza, nonostante il buio della crisi e le difficoltà di questi anni. Un segnale da interpretare come la vittoria dell’ottimismo della volontà contro il pessimismo della ragione, incarnato da un candidato repubblicano che, ricattato dalla destra più reazionaria e populista, avrebbe sospinto il Paese verso un’era persino peggiore di quella di Bush padre e figlio. Ancora un dato: la riconferma di Obama prova che non è sempre vero, come sostengono molti analisti, che in una fase di crisi come quella attuale, tutti i governi in carica perdono le elezioni a favore delle opposizioni. Quello che conta è il giudizio sul lavoro, sull’impegno e sulla qualità dei risultati ottenuti governando: su questo terreno Sarkozy ha perso ed è stato mandato a casa; Obama ha vinto e si accinge a continuare il suo positivo operato. Il futuro è democrat. Politica leTravail il lavoro Politica 4 Regione Raimondo Donzel [email protected] D i fronte ad una crisi economica di lunga durata e che provoca trasformazioni profonde nella struttura economica sociale e politica del Paese; la risposta Aosta Lavoro, impresa, di una democrazia non è quella di scuola, sindacato chiudersi a riccio ed evocare poteri forti o soluzioni arzigogolate(un po’ l’abbiamo fatto col governo tecnico per mandare a casa anzitempo Berlusconi); ma occorre invece favorire la partecipazione dei cittadini alle scelte più difficili e delicate. Forum Culture Serve quindi più democrazia: più coinvolgimento delle parti sociali, delle associazioni, dei comitati, delle famiglie nei processi decisionali. Tutti capiscono che si deve tirare la cinghia; ma tutti vogliono avere chiarezza sull’entità dei provvedimenti e vogliono maggiore equità nel rigore. Infine tutti desiderano una prospettiva che consenta anche una ripresa economica, per evitare una recessione: meno lavoro, meno consumi, meno produzione ancor meno lavoro, in una spirale che ci trascina tutti verso il basso, salvando solo le rendite di posizione dei più ricchi. Le primarie del PD-PSI-SEL sono un segnale chiaro, non improvvi- Nel momento più difficile, pìù DEMOCRAZIA Le primarie per il CAMBIAMENTO sato, vista la nostra storia che ci ha visto nascere, come PD, dalle primarie nel 2007 e, prima ancora, insieme alle forze riformiste del centro e della sinistra, realizzare il primo esempio di elezione primaria in Italia, su scala nazionale, il 16 ottobre 2005, con l’affermazione di Romano Prodi. Solo da un sforzo congiunto di tutte le forse sane e positive del nostro Paese riusciremo a uscire dalla crisi. Serve unire l’Italia, rispettando le autonomie locali e quelle speciali, come prevede la Costituzione, e favorire il dialogo tra le parti sociali. E’ sbagliato lo scontro Nord-Sud, Centro Periferia, Stato-Regioni, Regioni ordinarie- Regioni a Statuto speciale, impresa-lavoro. Gli egoismi degli uni contro i bisogni di altri. Dobbiamo trovare le ragioni per superare insieme le difficoltà. Le primarie sono una grande opportunità di dialogo, di incontro, di confronto, e di scontro leale sulle soluzioni da dare ai problemi concreti; ma tutti i candidati, a partire da Bersani, lo fanno parlando con i cittadini, incontrando le persone direttamente, nelle strade, nelle piazze, sui luoghi di lavoro, nei mercati, ed anche attraverso i social network, ma non riducendo la politica al rapporto coi media. Solo una politica rinnovata, più sobria, più vicina anche fisicamente alla vita delle persone può mobilitare le energie migliori del nostro paese. Insieme possiamo Manca in Valle una politica per rendere vitali, libere e soprattutto autosufficienti le nostre imprese Valle d’Aosta Bene Comune: Lavoro Fabio Protasoni I [email protected] l 4° capitolo della carta di intenti è dedicato al Lavoro. In questi anni il lavoro è stato ridotto, dalle destre e da una certa vulgata culturale, ad un semplice parametro economico pensando che lo squilibrio di competitività delle nostre imprese dipendesse semplicemente da “troppi diritti”. Non è così e, paradossalmente, è stata proprio la crisi a dimostrarlo. I problemi veri sono strutturali e rimettere al centro il valore e la forza del “lavoro” è parte della soluzione per uscire dalla crisi. Purché ci si renda conto che occorre leggere più attentamente la realtà. Noi proponiamo una visione larga del conflitto sociale in atto. Come abbiamo scritto nella Carta: “Il conflitto non è più solo l’antagonismo classico tra impresa e operai, ma il mondo complesso dei produttori, cioè delle persone che pensano, lavorano e fanno impresa. E questo perché anche lì, in quella dimensione più ampia, si stanno creando forme nuove di sfruttamento. Il tutto, ancora una volta, per garantire guadagni e lussi alla rendita finanziaria.” E ancora: “La battaglia per la dignità e l’autonomia del lavoro, infatti, riguarda oggi il lavoratore precario come l’operaio sindacalizzato, il piccolo imprenditore o artigiano non meno dell’impiegato pubblico, il giovane professionista sottopagato al pari dell’insegnante o del ricercatore universitario.” Questa visione nuova deve valere anche per la Valla d’Aosta dove gli assi economici e i settori che caratterizzano il nostro sistema produttivo sono molteplici e spesso legati fra loro. Se questo è vero, è il presidio della politica che manca. I casi della Verrès spa o della Olivetti Jet e di molti altri sono il segno di una indifferenza istituzionale che non può che lasciare preoccupati. Ce ne si occupa solo quando è tardi o quando i lavoratori scioperano o si mettono a manifestare sotto il palazzo regionale. La verità è che non esiste, in Valle d’Aosta una vera politica industriale, un investimento serio sull’innovazione di prodotto e di processo, una politica di formazione professionale (a parte l’eccellenza dell’Institut Agricole), un marketing istituzionale che aiuti il commercio con l’estero, una politica dei trasporti che agevoli lo spostamento delle merci e delle persone. Ci sono molti contributi regionali, a progetto, a pioggia, a caduta, a ombrello…. Ma non una politica per rendere vitali, libere e soprattutto autosufficienti le nostre imprese. Fuori dalla Valle l’impressione di molti operatori economici è che ”fare affari” da noi rappresenti un rischio sia per l’invadenza dell’istituzione regionale, sia per la poca trasparen- za dei processi burocratici. Per non parlare della questione “legalità” e criminalità organizzata. Dal lato dei lavoratori occorre cambiare radicalmente registro: battere il precariato a partire da quello praticato o indotto dalle amministrazioni pubbliche; dare nuovi strumenti alla concertazione con le parti sociali; investire, in modo adeguato, sulle reti sociali e sulla cooperazione vera (il modello Leone Rosso uccide il terzo settore e immette nel mercato una nuova forma di dipendenza politica); occorrono politiche di incentivo all’assunzione delle donne e dei giovani e alla imprenditoria fondata da loro. In definitiva, il lavoro si difende in Valle d’Aosta attraverso una seria politica di sviluppo economico che punti a rendere sempre più qualificato e autonomo il nostro sistema di imprese e, nel contempo, dando più valore ( e non meno) al lavoro e al lavoratore con la formazione, l’esigibilità dei diritti, la tutela e la difesa dell’occupazione. dare le risposte ai problemi che ci attanagliano da ormai troppo tempo: deficit pubblico, precariato, disoccupazione giovanile, nuove povertà. Votare alle primarie significa riaccendere la speranza nel nostro paese. Il Cambiamento è alle porte: ma noi possiamo dargli un indirizzo, scegliendo il centrosinistra e scegliendo tra i candidati che meglio lo rappresentano. In questo senso la mia scelta è orientata sul programma di Bersani in particolare per la centralità che ha il tema del lavoro. A vincere sarà non solo un candidato ma il progetto dell’Italia bene comune; e un’idea diversa di società, più equa e solidale e democratica che in tutti gli anni del berlusconismo è stata mortificata e che ora invece è la nostra unica ancora di salvezza. L’isola che c’è: in Sicilia vince Rosario Crocetta “E’ un momento storico per la Sicilia. Mai un uomo di sinistra come me era stato eletto alla Regione Siciliana e soprattutto mai un presidente con una chiara opzione antimafia come la mia. Da domani, speriamo, come dice Camilleri, che possa entrare aria fresca e pulita nel Palazzo” ha dichiarato Rosario Crocetta, il candidato di PD, Udc, Psi e Api che nei prossimi giorni sarà eletto Presidente della Regione Sicilia. “Con me è la storia che cambia. Nell’isola uno come me non sarebbe mai stato eletto. Il problema delle alleanze - ha proseguito - non me lo pongo per nulla. Nessuna ammucchiata o consociativismo ma solo accordi sui programmi e sui progetti. Costruiremo una alleanza volta per volta. Io cercherò la maggioranza in aula sui provvedimenti. Non cederò a nessun inciucio, la mia storia me lo impone”, ha chiarito Crocetta. Anche per Davide Zoggia, responsabile Enti Locali del PD che per conto del Partito ha seguito le elezioni regionali siciliane “la vittoria di Crocetta è un risultato storico che premia le scelte del PD. Ora bisogna lavorare per recuperare l’astensionismo rispondendo alle cause che lo hanno determinato, riconquistando alla politica quanti, in questi anni, ne sono stati allontanati. Crocetta, che da parlamentare europeo del PD ha deciso di mettersi a disposizione per la sua Regione, ha dimostrato di saper parlare ai siciliani. Ci troviamo di fronte ad un risultato storico ma al tempo stesso ad una sfida decisiva per il futuro della Sicilia. Il PD si pone alla guida del rinnovamento, consapevole del risultato ottenuto e del fatto che i siciliani hanno compreso l’alleanza con l’Udc. Dalla Sicilia parte una politica per il riscatto del Mezzogiorno. Oggi abbiamo compiuto un passo decisivo in questa direzione”. leTravail il lavoro 5 Fabio Protasoni C Presidente Assemblea PD VdA on l’Assemblea di Sabato 3 novembre a Verrès si apre una fase nuova del Partito Democratico della nostra regione. Nei prossimi 7 mesi sceglieremo il nostro candidato premier con le elezioni Primarie del 25 Novembre, dovremo costruire il percorso per definire i nostri candidati Senatore e Deputato, vincere le elezioni politiche, costruire una solida alternativa alla attuale maggioranza regionale e poi, a Maggio, proporre ai valdostani un progetto nuovo nelle elezioni regionali del 2013. Un impegno grande che è il cuore strategico del Partito Democratico. Nell’Assemblea di Verres abbiamo delineato insieme questo scenario, discusso, a partire dalle Primarie, del futuro del PD e del centrosinistra valdostano. Nel mio intervento, in qualità di Presidente dell’Assemblea, ho cercato di ragionare su cosa significa per il PD, il valore della partecipazione. Il risultato elettorale della Sicilia ci consegna, con chiarezza, il grado di emergenza in cui è caduta la politica italiana. Non si tratta più di una questione di moralizzazione o di costi della politica o di qualità dei candidati. La questione vera è che è entrata in crisi la Riflessioni sull’Assemblea regionale del partito del 3 novembre a Verrès Una nuova fase per il PD Valle d’Aosta legittimazione stessa della politica come composizione delle idee e del consenso per amministrare la cosa pubblica. Quando si scende sotto il 50% nella partecipazione al voto, si rompe quel patto implicito che è a fondamento della stessa convivenza comune come l’abbiamo conosciuta in Europa. In questo senso le Primarie sono una risposta seria. Di fronte a questa fase storica l’unica soluzione è PIU’ PARTECIPAZIONE non meno! Ecco allora il senso politico delle nostre Primarie. Una partecipazione vera, aperta ma qualificata, libera ma capace di generare un di più di responsabilità in chi si candida e in chi partecipa. Una partecipazione fondata su un patto preciso, una proposta politica chiara. Criteri ribaditi dagli interventi delle tre rappresentanti dei Comitati che si sono formati in Valle a sostegno di Bersani, Renzi e Puppato. Giuliana Ferrero, Erika Guichardaz e Camilla Mandatori si sono confrontate sulle diverse idee programmatiche dei candidati. Al segretario Donzel è toccato poi il compito di allargare lo sguardo ai nodi della nostra azione politica in re- gione e, insieme, fare una sintesi. “La critica che abbiamo fatto alla Giunta regionale riguarda l’ostinazione con cui si è pensato di condurre le azioni fondamentali del programma di legislatura senza “resettare” profondamente il funzionamento del nostro sistema: questo ha simboleggiato il fallimento della politica autonomista di destra. Coraggio e cambiamento sono le parole che chiariscono come il PD VdA intende affrontare la questione: il coraggio di dire la verità ai valdostani, il cambiamento necessario perché il fallimento non può essere mascherato”. Per quanto riguarda le primarie, Donzel ha sottolineato: “le primarie sono una cosa seria: PD, PSI e SEL sono aperti alle idee, al voto e al contributo da qui in avanti per tutta la difficile legislatura 2013/18 di tutti gli elettori valdostani di centrosinistra. Quindi è un impegno a lungo termine. Riguardo al futuro, ha sottolineato Donzel, si tratta di “vincere anche a livello locale. Con chi saremo alleati? In questi anni c’è stata una proficua collaborazione con il PSI e con l’IdV, di cui aspettiamo il destino. Anche con Alpe abbiamo fatto in Consiglio tante positive battaglie insieme e ci sono i presupposti per costruire insieme, sulla base di un programma condiviso, un’alleanza forte”. Ordine del giorno approvato all’unanimità dall’Assemblea regionale del PD VDA Sì ai risparmi, ma salvare le autonomie Assemblea regionale del Partito Democratico della Valle d’Aosta riunita a Verrès il 3 novembre 2012: L’ e deleghi le funzioni amministrative agli enti locali, non solo per avere meno spese e burocrazia, ma più efficienza e democrazia; SOTTOLINEATO che l’articolo 5 della Costituzione Italiana sancisce che “La Repubblica, una ed indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali” e che nel testo base della Costituzione del 1948, come nel nuovo titolo V, sono indicate le articolazioni dello Stato democratico, fissando ruoli e competenze dei diversi enti, a cominciare dalle Regioni, che sono organo di legislazione e di governo del proprio territorio, così come sono indicate i ruoli amministrativi di Comuni e Province nei rispettivi territori; RIBADITO che coi decreti luogotenenziali del 1945 e lo Statuto speciale di Autonomia è stata finalmente riconosciuta la specificità della nostra Regione; PRESO ATTO che il governo Monti sta emanando una serie di atti che «tagliano» questa autonomia regionale e locale, e mette repentaglio le “autonomie speciali”, spesso facendo ricorso a decreti legge, sino a presentare la proposta di modifica in senso centralista del titolo V della Costituzione; TENUTO CONTO che, alla base di questi atti, accanto ai necessari provvedimenti di contenimento della L’Assemblea regionale del PD Valle d’Aosta RIAFFERMA la centralità della nostra Autonomia speciale e l’importanza strategica di una sua difesa, che non è arroccamento su posizioni di privilegio ma necessità di affrontare in prima persona, e prima che lo faccia il Governo nazionale, riforme non più rinviabili partendo dalle peculiarità del nostro territorio; GIUDICA molto negativamente il tentativo messo in atto dall’attuale Governo nazionale di presentare un disegno di legge di modifica del titolo V della Costituzione a meno di 5 mesi dalle elezioni senza alcuna preventiva discussione con le Regioni e gli Enti locali e le Autonomia speciali; SOTTOLINEA la necessità di intervenire immediatamente sui tagli ai costi della politica, rinviando invece gli interventi sulla nostra Carta costituzionale alla nuova legislatura, pur consapevole che alcuni interventi dovranno essere affrontati senza tabù (clausola di supremazia, suo bilanciamento, revisione delle materie di competenza dello Stato e quelle di competenza regionale), ma sempre nell’ottica della salvaguardia della nostra autonomia. spesa pubblica e di tagli ai costi della politica, si possa anche individuare un tentativo da parte del governo di dare una risposta decisionista a fatti inquietanti che hanno colpito alcune regioni; CONVINTI, al contrario, che, nonostante il clima difficile, è possibile offrire una risposta seria, democratica, e veramente dalla parte dei cittadini alla deriva dell’antipolitica e alla cor- ruzione di una certa parte della politica, non solo locale, eliminando le storture senza cancellare le autonomie e le competenze dei diversi enti, a cominciare dalle Regioni; CONSIDERATO ESSENZIALE riconoscere il ruolo degli Enti locali in Italia in questi decenni e ripartire da un nuovo federalismo che non metta in discussione il ruolo delle Regioni e delle Autonomie speciali Regione leTravail il lavoro 6 Regione Bilancio regionale 2013: inaccettabili i tagli alle misure anticrisi e gli investimenti industriali Lavoro, giovani, welfare sono le priorità Carmela Fontana A [email protected] Aosta ffrontiamo questa discussione sul bilancio regionale per il 2013 al termine di un altro anno molto difficile per le famiglie, le imprese, i giovani e i lavoratori della Valle d’Aosta. La situazione di crisi nella nostra regione è difficilissima, e ancora non si vede all’orizzonte una Culture via d’uscita, o segnali economicoproduttivi che possano far pensare ad un’inversione di tendenza e ad un’uscita dalla fase più acuta di recessione. Negli ultimi 12 mesi, l’economia reale della nostra regione ha subito colpi durissimi, specie in un settore già drammaticamente in crisi come quello industriale: abbiamo assistito all’annuncio della chiusura dell’Olivetti I-Jet di Arnad e abbiamo rischiato di veder chiusa in modo definitivo la Verrès SpA; solo l’ostinazione dei lavoratori, a cui è seguito lo sforzo congiunto di sindacati, amministratori e parti sociali, ha permesso un parziale salvataggio dell’azienda, anche se si dovranno fare i conti con una forte diminuzione del personale. E poi ancora le difficoltà perduranti nel settore edile, il taglio delle risorse nel settore agricolo, la drammatica crescita della disoccupazione giovanile rappresentano i segnali di una fase di crisi durissima, che questa Amministrazione - a leggere il bilan- cio 2013 - non sembra attrezzata ad affrontare per il meglio. Mi riferisco innanzitutto ai tagli operati dall’Amministrazione sugli interventi anti-crisi a favore di famiglie e imprese per il 2013. E’ superfluo ribadire che tali misure, pur ribadendo che solo di misure tampone si tratta, sono importanti per ampie fasce di popolazione, quelle più deboli e più esposte alla crisi, e che quindi avrebbero dovuto essere mantenute a tutti i costi almeno sui livello del 2012. E invece dobbiamo registrare misure come il taglio di una rata della sospensione del pagamento del mutuo regionale per le famiglie in difficoltà economica, oppure la cancellazione delle misure di riduzione delle tariffe comunali a sostegno delle famiglie meno abbienti. Restano immutati i fondi di rotazione prima casa, gli sconti sull’energia elettrica e il bonus riscaldamento di 300 euro: sono misure necessarie, ma assolutamente insufficienti. Tra le pieghe di bilancio, ne siamo convinti, si potevano trovare le risorse necessarie a mantenere almeno inalterate le misure in vigore lo scorso anno, fermo restando che per il Partito Democratico non è possibile aggredire la crisi economica solo con tagli o misure tampone. Ancora una volta dobbiamo sottolineare l’incapacità dell’Amministrazione regionale a mettere in piedi misure strutturali efficaci per far ripartire l’economia locale e favorire così le condizioni per creare nuovi posti di lavoro. Per il PD, proprio il lavoro è l’emergenza delle emergenze in Valle d’Aosta: occorre uno sforzo straordinario della Regione per salvaguardare i posti di lavoro attuali, specie nel settore industriale e in agricoltura, e un piano di investimenti seri per creare crescita e sviluppo. In questo senso, dobbiamo registrare la decisione dell’Amministrazione di prevedere a bilancio drastici tagli agli investimenti per il settore industriale, come anche denunciato in sede di audizione dai rappresentanti di Confindustria, così come è gravissima la scelta di tagliare dell’85% gli interventi per l’innovazione e la ricerca: la Regione investe in questo campo meno dello 0,2% del bilancio, una cifra ben lontana dagli obiettivi europei del 3% fissati a Lisbona. Senza investimenti, senza ricerca, il comparto produttivo e industriale regionale muore, e con esso scompaiono centinaia, se non migliaia, di posti di lavoro ‘veri’, con pesanti ricadute economiche e sociali per l’intera Regione. Per il Partito Democratico, i tagli necessari a contenere la spesa pubblica e ad eliminare gli sprechi non possono pesare sulle spalle delle fasce più deboli. In questo senso, raccogliamo e facciamo nostro l’appello delle organizzazioni sindacali alla Regione perché i sacrifici imposti dal governo A rappresentare la nostra regione un locale non valdostano che ha applicato i prezzi più alti di tutta Italia Salone del Gusto, figuraccia in salsa valdostana M etti uno degli appuntamenti più importanti per il turismo eno-gastronomico e la ristorazione italiana come il Salone internazionale del Gusto di Torino; metti un’iniziativa legata al Salone promossa da Eataly per far conoscere le specialità gastronomiche delle diverse regioni italiane; metti infine che a questo importante rendez-vous non partecipi per la nostra regione un ristorante valdostano (troppo semplice?), ma un locale di fuori Valle che - come se non bastasse - propone il menu di gran lunga più caro di tutta la kermesse. Ce n’è abbastanza per gridare alla pessima figura fatta dalla nostra regione e per chiedere chiarimenti all’Assessorato del Turismo circa la sciagurata partecipazione al Salone del Gusto. Sull’argomento è intervenuta la capogruppo regionale del PD Carmela Fontana: “a rappresentare la ristorazione valdostana al Salone del Gusto di Torino è stato il ristorante “Guido di Casa Vicina”, non appartenente, a nostro sapere, nell’elenco dei ristoranti valdostani. La sua proposta gastronomica era, tra l’altro e in assoluto, la più cara tra tutte le proposte regionali (30 euro per un “filetto di maiale con lardo d’Arnad e nocciole tostate”) mediamente aggirantesi attorno ai 12 euro con punte minime di 2,20 euro per la Lombardia, 3,50 euro per la Sicilia o 4,50 euro per la Campania, ma anche piatti più consistenti seppure a prezzo contenuto come i 14,00 euro della Sardegna, 12,50 euro la Liguria per finire con i 13.50 euro del Piemonte”. Aggiunge la capogruppo PD: “qualche mese fa, l’Assessore al Turismo aveva sostenuto che non era il caso di partecipare alle grandi fiere del settore turistico (come la Fiera di Milano) perché troppo dispersive, ma era meglio optare per iniziative strategiche su piazze importanti in occasione di eventi di rilievo tra i quali aveva inserito proprio la collaborazione con Eataly ed il Lingotto di Torino. Da qui la nostra sorpresa per questa forma di pubblicità eno-gastronomica che, in questo periodo particolarmente delicato sia per le tasche degli Italiani che per l’immagine di regione particolarmente spendacciona affibbiata alla Valle d’Aosta, non incentiva certamente a venire nella nostra regione”. Da qui le richieste del PD alla Giunta per sapere “cosa intende fare per evitare ulteriori passi falsi di questo genere che accreditano ulteriormente, nell’opinione pubblica, l’idea di una regione “cara” e creano occasioni d’oro per la concorrenza” e “come mai è stato scelto un ristorante non valdostano per rappresentare l’enogastronomia valdostana a fronte di tante strutture professionalmente preparate e, forse, anche a miglior prezzo esistenti in Valle le quali, sicuramente, avrebbero saputo garantire un migliore rapporto costi-benefici per l’intera regione”. Monti non intacchino ulteriormente capitoli di spesa essenziali come l’istruzione, il welfare e la sanità. Non un euro in più di tagli a bilancio su queste voci di spesa. Si ponga fine alle politiche che penalizzano le fasce più deboli della società valdostana, già pesantemente colpite dalla crisi. Ripristinare le misure anticrisi previste nel 2012, e riequilibrare a favore delle famiglie il monte degli interventi complessivi - oggi al 70% a favore delle imprese. E infine, ancora una sottolineatura. Ho ricordato all’inizio del mio intervento come uno dei dati più preoccupanti della crisi economica sia rappresentato dalla forte disoccupazione giovanile. Anche in Valle, oltre il 25% dei giovani tra i 16 e i 24 anni non riesce a trovare un lavoro; e sono molti di più quelli che, pur trovandolo, devono accettare un impiego precario, o saltuario, e spesso senza reali prospettive di stabilizzazione. Non è una situazione che possiamo accettare senza provare a invertire la rotta. Il Partito Democratico chiede alla Giunta di mettere in campo risorse e un piano straordinario di investimenti per favorire l’occupazione giovanile e l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro valdostano, anche attraverso nuove e più efficaci politiche di formazione e apprendistato. Su questo campo, più che su tanti altri, ci giochiamo davvero il futuro della nostra Valle. Approvato il Bando affitti 2013 La Giunta regionale ha approvato il bando 2012 per la partecipazione al fondo per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione, comunemente chiamato Bando affitti. L’Amministrazione regionale ha confermato le condizioni del bando 2011 che hanno dato sostegno ad oltre 2600 famiglie. Gli interessati al contributo dovranno presentare apposita domanda all’Assessorato delle opere pubbliche, difesa del suolo e edilizia residenziale pubblica, Via Promis n. 2, 11100 Aosta, negli orari di apertura al pubblico (dalle ore 9 alle ore 14 dal lunedì al venerdì), entro il 14 dicembre 2012, oppure depositarla entro le stesse date presso i Comuni della Valle d’Aosta o presso l’Ufficio relazioni con il pubblico dell’Amministrazione regionale. Come per gli anni scorsi, i beneficiari saranno inseriti in due fasce in base alla loro situazione economica (IRSE/ IRSEE): la prima fascia per chi rientra nel limite IRSE di 12 mila 493,76 euro e la seconda per chi non supera il limite di 30 mila 600,00 euro (IRSEE non superiore a 15 mila 300,00 euro). I requisiti soggettivi richiesti per l’accesso ai contributi, tra cui i 5 anni di residenza in Valle d’Aosta o i 10 anni di residenza in Italia (per la sola quota statale ridotta nel 2012 a meno di 60 mila euro), e le modalità di determinazione degli stessi sono contenuti nel Bando di concorso disponibile, con tutta la relativa modulistica, presso gli uffici dell’Assessorato, presso i singoli Comuni e sul sito internet della Regione. leTravail il lavoro 7 Il volontariato valdostano lancia un grido d’allarme alla politica; approvato un documento del CSV Basta tagli al welfare, a rischio la coesione sociale È un vero e proprio grido di allarme quello lanciato dalle Organizzazioni di Volontariato e dalle Associazioni di promozione sociale durante l’Assemblea dei soci del Coordinamento Solidarietà Valle d’Aosta. Al centro delle preoccupazioni del volontariato valdostano, il disegno di legge di stabilità del Governo e gli ulteriori tagli annunciati alle risorse già scarse del mondo del volontariato e le ricadute attese sul bilancio regionale e dei comuni valdostani. “Come associazioni e volontari viviamo, per la natura stessa della nostra attività, a stretto contatto con i soggetti più fragili e a forte rischio di marginalità. Grazie a questa vicinanza ci stiamo accorgendo di disagi crescenti che stanno vivendo queste persone nella nostra regione, incontrando situazioni che erano impensabili fino a qualche mese nella ricca Valle d’Aosta” ha sottolineato il Presidente del Csv Andrea Borney. “Se a queste difficoltà aggiungiamo il venir meno di risorse per il volontariato e di servizi di rilevanza sociale, mettiamo a rischio la coesione sociale”. Per questo motivo le 40 Organizzazioni di volontariato e le 5 Associazioni di promozione sociale presenti all’Assemblea di venerdì scorso, hanno approvato all’unanimità una mozione che sarà ora inviata alle diverse forze politiche ed ai rappresentanti istituzionali della Valle d’Aosta. Nel documento, in particolare, chiedono “l’adozione di una programmazione economico-finanziaria in grado di salvaguardare l’importanza e la specificità del volontariato nella realtà valdostana evitando tagli lineari e indiscriminati al sistema di welfare, di cui il volontariato è parte attiva e compartecipe, e indirizzando le misure restrittive a settori di minor impatto sociale”. Il testo della mozione dell’Assemblea ordinaria del CSV Salvaguardare l’importanza e la specificità del volontariato L e 40 organizzazioni di volontariato e le 5 associazioni di promozione sociale della Valle d’Aosta, forti della loro importanza e del loro peso politico trasversale, riunite nell’Assemblea ordinaria del CSV, preoccupate per la grave crisi economico-sociale e i tagli programmati alle risorse del mondo del volontariato e della solidarietà approvano all’unanimità la seguente mozione. Considerato il ruolo rilevante del volontariato nella comunità valdostana e soprattutto nei confronti delle fasce più esposte alle conseguenze della situazione congiunturale; Tenuto conto della normativa europea, nazionale, regionale che riconosce, valorizza e promuove il volontariato come strumento privilegiato per garantire i diritti inalienabili del- la persona; Preso atto che il disegno di legge di stabilità, così come prefigurato, andrà a colpire in modo particolare le persone più deboli e fragili. Chiedono: 1) Un impegno concreto e diretto da parte della classe politica e, in particolare degli amministratori, a intraprendere scelte politiche che tengano conto, con estremo realismo, del grave disagio sociale che sta colpendo anche la Valle d’Aosta; 2) L’adozione di una programmazione economico-finanziaria in grado di salvaguardare l’importanza e la specificità del volontariato nella realtà valdostana evitando tagli lineari e indiscriminati al sistema di welfare, di cui il volontariato è parte attiva e compartecipe, e indirizzando le misure restrittive a settori di minor impatto sociale. notizie dal Consiglio Valle Troppi disagi per i pazienti sottoposti a infiltrazioni I pazienti valdostani sottoposti a infiltrazioni presso l’azienda Usl devono fare i conti con i nuovi disagi derivanti dallo spostamento della sede di somministrazione di tali trattamenti dall’ospedale regionale alla struttura di regione Borgnalle, lasciando tuttavia presso il CUP dell’ospedale Parini tutta la parte relativa alla prenotazione di tali trattamenti. “L’utenza interessata da trattamento di infiltrazione è per la maggior parte anziana e con difficoltà di spostamento - ha sottolineato la capogruppo del PD Carmela Fontana -, e quindi i necessari trasferimenti in due diverse sedi per le procedure di prenotazione e successivamente per le cure aumentano il disagio per i pazienti. Inoltre, la struttura Asl di regione Borgnalle non è collegata in maniera diretta a diverse zone della città di Aosta con servizi di autobus pubblici, e si rende invece necessario almeno un cambio di mezzo per poter raggiungere tale destinazione”. Da qui la richiesta del PD alla Giunta regionale per conoscere quali siano le motivazioni alla base della decisione dell’azienda Usl di spostare i trattamenti di infiltrazione dall’ospedale Parini alla struttura di regione Borgnalle e se non sia possibile attivare un meccanismo per rendere almeno possibile la prenotazione del trattamento nella stessa sede dove si somministra l’infiltrazione, per evitare diversi spostamenti e disagi ai pazienti. Interpellanza della capogruppo regionale del PD Carmela Fontana Statale, urgente la messa in sicurezza Q ual è la situazione circa lo stralcio progettuale della passerella pedonale tra il lato destro della statale 26 e la struttura che ospita Cinelandia, e i tempi di avvio del progetto ipotizzati a gennaio saranno confermati? E’ attorno a questa domanda che si è incentrata l’interpellanza attraverso la quale la consigliera e capogruppo regionale del PD, Carmela Fontana, è tornata a chiedere chiarimenti sul piano di messa in sicurezza degli attraversamenti pedonali lungo la statale 26, nel tratto compreso tra Quart e Aosta. Già nello scorso mese di gennaio, la Fontana aveva chiesto risposte certe sulla tempistica degli interventi atti a garantire condizioni di sicurezza per i clienti degli esercizi commerciali situati lungo la strada statale n. 26 tra Quart e Aosta. “In sede di discussione di tale interpellanza - ha ricordato la capogruppo PD -, l’assessore alle Opere Pubbliche Marco Viérin annunciava “lo stralcio dal progetto complessivo del progetto di passerella tra la zona di Cinelandia e il lato destro della statale, dove si fermano i pullman in discesa” e l’inserimento di tale stralcio nel Piano Regionale della Sicurezza Stradale. Sempre secondo l’assessore alle Opere Pubbliche, “è ipotizzabile che l’inizio della fase realizzativa di tale stralcio avvenga non prima del secondo semestre 2013, in considerazione dei tempi che corrono a livello nazionale””. E’ passato quasi un anno da questi annunci da parte della Giunta, e la Fontana ha voluto ancora una volta richiamare l’attenzione sull’importanza di “un intervento complessivo di messa in sicurezza degli attraversamenti pedonali lungo la statale 26 nel tratto tra Quart e Aosta, in particolare in prossimità degli esercizi commerciali e delle strutture ricreative dell’area”, a partire da Cinelandia. Più in generale, il PD ha anche domandato chiarimenti sulla tempistica relativa all’avvio del progetto complessivo della messa in sicurezza degli attraversamenti pedonali lungo il tratto della statale 26 compreso. i contatti del gruppo regionale PD VdA Via Piave 1 - 11100 Aosta Tel: 0165 526201 Carmela FONTANA Capogruppo regionale PD VdA Componente IV Commissione ‘Sviluppo economico’ [email protected] Raimondo DONZEL Segretario regionale PD VdA · Vice capogruppo Componente I Commissione ‘Istituzioni e Autonomia’ [email protected] Gianni RIGO Componente V Commissione ‘Servizi sociali’ [email protected] leTravail il lavoro 8 Primarie, decidi tu il candidato Cinque candidati a Presidente del Consiglio, oltre 9 mila seggi aperti in tutta Italia, più di 20 mila volontari impegnati nell’organizzazione. E’ tutto pronto anche in Valle d’Aosta per le primarie del centrosinistra del 25 novembre, un grande appuntamento di democrazia che chiama gli elettori democratici e progressisti a scegliere il candidato a Presidente del Consiglio della coalizione ‘Italia Bene Comune’, formata da PD, PSI e SEL. Registrati fino a domenica 25, ritira la tessera elettorale, vai al seggio e scegli tu il candidato! L’appello al voto del comitato valdostano a sostegno della candidatura di Pierluigi Bersani L’appello al voto del comitato valdostano a sostegno della candidatura di Laura Puppato DossierUn progetto che riesce Tante buone ragioniLavoro, per scegliere Laura a parlare a tutta l’Italia Andrea Lamberti N ella corsa alle primarie Bersani ha fatto una scelta particolare: ha iniziato la propria campagna elettorale fuori dall’Italia. La prima tappa del suo tour è stata infatti il CERN (Centro Europeo Ricerca Nucleare), costruito nel 1954 sul confine tra Francia e Svizzera. Voglio partire da qui, perché penso che questo gesto renda perfettamente chiara l’idea di Italia che Bersani propone. Il CERN infatti non è solo un polo di eccellenza scientifica (è ad oggi il più grande laboratorio al mondo di fisica delle particelle), ma è soprattutto un esperimento di collaborazione internazionale senza precedenti: scienziati e ricercatori di 20 paesi collaborano a ricerche sperimentali e teoriche (astenendosi da qualunque attività abbia fini bellici) in un clima di collaborazione e totale trasparenza (tutti i risultati ottenuti sono pubblicati e resi noti). Isidor Isaac Rabi (premio Nobel per la Fisica nel 1944) spiega con queste parole la missione del CERN: “Il CERN è stato fondato meno di 10 anni dopo la costruzione della bomba atomica. […] L’Europa è stata teatro di violente guerre per più di duecento anni. Adesso, con la fondazione del CERN, abbiamo qualcosa di diverso. Spero che gli scienziati al CERN si ricordino di avere anche altri doveri oltre che proseguire la ricerca nella fisica delle particelle. Essi rappresentano il risultato di secoli di ricerca e di studio per mostrare il potere dello spirito umano, quindi mi appello a loro affinché non si considerino tecnici, ma guardiani di questa fiamma dell’unità europea, Territorio così che l’Europa possa salvaguardare la pace nel mondo.” Su basi simili Bersani vuole riparare l’Italia dopo il disastro berlusconiano. Dobbiamo uscire dall’isolamento internazionale per orientarci nuovamente verso un grande progetto europeo. In un mondo sempre più globalizzato solo un’ottica che vada al di là dei nostri confini nazionali può riuscire a creare le condizioni per superare una crisi di dimensioni globali. Dobbiamo investire sulla cultura e sull’innovazione per creare lavoro. Si calcola che dalla Seconda Guerra Mondiale aoggi circa metà della crescita economica degli USA sia dovuta alle applicazioni degli sviluppi scientifici e tecnologici. Da questi dati dobbiamo partire per una nuova politica industriale, non possiamo inseguire i paesi emergenti in una corsa al ribasso su stipendi e diritti dei lavoratori. Dobbiamo puntare sulla formazione della futura classe dirigente di questo Paese investendo in una scuola pubblica di qualità. E a questo riguardo dobbiamo anche evitare che i giovani migliori siano obbligati a trasferirsi all’estero per poter vedere realizzate le proprie aspirazioni lavorative e personali. Abbiamo deciso di sostenere Bersani alle primarie perché dietro alla sia persona riusciamo a vedere un grande progetto che riesce a parlare a tutta l’Italia. Dopo anni in cui la Politica si è occupata solo di interessi particolari, enfatizzando differenze e divisioni, Bersani si fa nuovamente promotore di un grande disegno unitario per il futuro di questo paese, mettendo assieme quello che sembra dividere per costruire le basi da cui ripartire Sara Timpano I sostenitori della candidatura di Laura Puppato alle primarie della coalizione dei democratici e progressisti aumentano con il passare dei giorni, in tutta Italia e anche in Valle d’Aosta. In molti la vedono come un’ottima candidata, anche chi ha deciso di votare per qualcun’altro. Perché votare Laura Puppato? -perché è la prima candidata donna del centrosinistra a candidarsi alla Presidenza del Consiglio, sempre attenta alle tematiche della parità di genere, in particolare sulla democrazia paritaria. Sua la proposta in consiglio regionale Veneto per la formazione di liste secondo la proporzione 50e50. Nel suo programma sono ben presenti temi di pertinenza più strettamente femminile: occupazione femminile, legge 194, violenza sulle donne. Diversamente da come alcune voci false le hanno voluto attribuire, non ha posizione antiabortiste! -perché un’altra idea di mondo è possibile. Il suo programma vede protagonisti le politiche sociali e ambientali. Laura Puppato è l’unica che si pone seriamente il problema di quale economia vogliamo per il futuro: consapevoli della necessità do dover cambiare il modello di sviluppo, “perché le risorse non sono inesauribili, mentre invece noi stiamo consumando il mondo come se ce ne fosse un altro a disposizione”, bisogna costruire un sistema che, grazie alla green economy e alle tecnologie della blue economy, possa creare nuovi posti di lavoro e migliorare la qualità della vita delle persone. Smart cities, efficienza energetica, mobilità sostenibile, paesaggio, messa in sicurezza del territorio. Mentre per le politiche sociali, “la strategia volta a privatizzare il cosiddetto welfare quale strumento per “uscire dalla crisi”, va respinta in quanto destinata a creare i presupposti per una crisi ancora peggiore. Gli strumenti del welfare vanno invece consolidati e implementati per creare condizioni di piena cittadinanza a sostegno delle famiglie e delle loro parti più impre scuola, sinda deboli.” Non sono solo questi i punti importanti del programma: agricoltura, turismo, diritti civili, sistema carcerario, Europa, costi della politica e questione morale. -perché ha dimostrato con la sua esperienza di amministratrice le sue capacità di governare una comunità con qualità e visione del futuro. Con lei sindaco, Montebelluna (TV) è diventata uno dei “9 enti Italiani per Kyoto” e riferimento italiano per ambiente e mobilità sostenibile, produzione di energia da fonti rinnovabili e risparmio energetico, politiche giovanili e familiari. Ha conquistato sul campo il consenso tra gli elettori veneti di centro sinistra che ne hanno fatto la prima degli eletti per numero di preferenze. -perché nonostante le forze e le risorse minori rispetto agli altri candidati e la minore copertura mediatica, siamo riusciti a raccogliere 20.000 firme in 10 giorni. Laura Puppato gira per l’Italia in treno per raccontare il suo progetto, all’insegna della sobrietà e della sostenibilità. - perché crede nel progetto del Partito Democratico, si è candidata anche per rompere quella dualità tra Bersani e Renzi che rischiava di indebolire il PD. ”Spetta a noi, alla nostra capacità di rinforzare un Partito Democratico dal basso e dall’interno, rendere il PD un partito capace non solo di nuove idee e rinnovati valori, ma anche di promuovere senza mediazioni i valori in cui crede. Anche a questo rinnovamento del partito è volta la mia presenza alle primarie del centrosinistra” -perché la sua candidatura è rilevante e non c’è scusa al voto utile che tenga dato il secondo turno del 2 dicembre nel caso nessun candidato superi la metà dei voti (anche se noi speriamo di vincere al primo turno). Quindi registratevi all’albo degli elettori per le primarie e venite a votare Laura Puppato il 25 Novembre. Per il programa completo: www.laurapuppato.it Potete seguire il comitato valdostano su Facebook (Aosta per Laura Puppato) e Twitter (@AostaperPuppato) Forum leTravail il lavoro 9 Ecco chi sono e cosa farebbero se eletti i 5 candidati a premier del centrosinistra Primarie: è l’ora della scelta Pierluigi Bersani Bruno Tabacci Laura Puppato Nichi Vendola Biografia Nasce a Bettola, in provincia di Piacenza, il 29 settembre 1951. Suo padre Giuseppe era meccanico e benzinaio. Sposato con Daniela Ferrari, farmacista, ha due figlie, Elisa e Margherita. Ha occupato più volte la poltrona di ministro. E’ stato responsabile del ministero dell’Industria nei governi Prodi I e D’Alema I (1996-1999), dei Trasporti nei governi D’Alema II e Amato II (1999-2001), dello Sviluppo economico nel governo Prodi II (2006-2008). In qualità di ministro dello Sviluppo Economico ha dato vita al decreto sulle liberalizzazioni che prende il suo nome (decreto Bersani 2007). Nel 2009 si candida a segretario del Partito democratico e vince le elezioni primarie. Biografia Mantovano, nato il 27 agosto 1946, laureato in Economia e Commercio a Parma, nella prima metà degli anni ‘80 dirige l’ufficio studi del ministero dell’Industria e, successivamente, la Segreteria tecnica del ministero del Tesoro. E’ presidente della Regione Lombardia nel periodo 19871989, durante il quale affronta l’emergenza dell’alluvione in Valtellina. Nel novembre 2009 lascia l’Udc per confluire nel gruppo misto assieme a Rutelli e Vernetti del Pd. Con loro fonda poi Alleanza per l’Italia e ricopre il ruolo di capogruppo e vicepresidente del gruppo misto. E’ assessore al Bilancio del Comune di Milano nella giunta guidata dal sindaco Pisapia dal 10 giugno 2011. Biografia Trevigiana di origine, nata il 17 febbraio 1957, consigliera regionale del Veneto, ha un passato da militante ecologista. A seguito di una battaglia per impedire la costruzione di un inceneritore dal forte impatto ambientale, viene eletta sindaco di Montebelluna con una lista civica (poi appoggiata da l’Ulivo). Nel 2010 è tra i principali nomi del Pd come candidato governatore della Regione Veneto, col sostegno di circa 120 comitati locali e di intellettuali (dal poeta Andrea Zanzotto al drammaturgo Marco Paolini). Malgrado il risultato molto negativo del Pd alle regionali, entra a far parte del consiglio con un record di 26.230 preferenze su 70.754 voti avuti dal suo partito nella provincia trevigiana. Biografia Nato a Bari il 26 agosto 1958, cresce a Terlizzi, padre impiegato alle poste e madre casalinga. Si laurea in lettere e filosofia a Bari con una tesi su Pasolini. Cattolico, si è dichiarato omosessuale nel 1978. Negli anni Ottanta è tra i promotori e fondatori dell’Arcigay e della Lega italiana per la lotta contro l’Aids (Lila). Nel 1972 si iscrive alla Fgci. Nel 1984 si trasferisce a Roma. Sciolto il Pci, diventa dirigente nazionale di Rifondazione comunista fino al 2009, quando guiderà la scissione da cui nascerà Sinistra ecologia libertà (Sel). E’ governatore della Puglia dal 2005. Sintesi del Programma L’idea del segretario Pd è un’alleanza tra progressisti e moderati. Tradotto: un avvicinamento con l’Udc dopo il voto al fine di garantire una maggiore governabilità ad un eventuale governo. Sul piano programmatico, è chiaro lo stampo socialdemocratico delle proposte: più peso al mondo del lavoro, anche dal punto di vista delle mediopiccole imprese e soprattutto con una revisione della riforma Fornero; maggiori investimenti su cultura e ricerca; revisione dell’Imu e patrimoniale; istituzione delle coppie di fatto. L’idea di fondo è quella di proseguire con il rigore dell’agenda Monti ma rinforzandone l’equità, smarrita per strada dai tecnici. La prossima legislatura dovrà essere quindi quella della “ricostruzione nazionale”, capace di assumersi le grosse responsabilità che gravano su qualsiasi esecutivo vincerà le prossime elezioni - su tutte il fiscal compact, che impone tagli e tasse per 50 miliardi di euro l’anno - rimettendo in moto l’economia. Magari grazie all’asse privilegiato che Bersani premier avrà in Europa con il socialista Francois Hollande Sintesi del programma L’esponente dell’Api è l’alfiere del “montismo” nel centrosinistra. Il suo orgoglio da democristiano responsabile contro le tentazioni “anticapitalistiche” dell’asse BersaniVendola. Lo stesso orgoglio da veterano della Prima Repubblica contro le frenesie di rottamazione di Renzi. “Occorre una vera cessione di sovranità da parte dei singoli Stati e un grande sforzo di generosità, che cominci a mettere insieme i debiti sovrani, dando vita agli eurobond e trasformando la Banca centrale europea in una vera banca centrale sul modello della Federal Reserve americana”, dice l’assessore milanese. Che aggiunge: “La crisi che stiamo vivendo è ancora più dura di quella del 1929. E, se all’epoca seguì una guerra, le dinamiche cui stiamo assistendo ora sono molto simili a un conflitto sotto altre vesti. Dovremo rinunciare alle vecchie abitudini e ai vecchi privilegi e dovremo riconquistare un nuovo equilibrio sociale”. Per questo, appunto, serve continuare con le politiche del governo Monti. Sintesi del programma Il programma della consigliera regionale del Pd è probabilmente quello più radicale. La riconversione ambientale e le politiche per la famiglia sono i due temi forti. Sul primo: smart cities, efficienza energetica, mobilità sostenibile, paesaggio, messa in sicurezza del territorio, “perché le risorse non sono inesauribili, mentre invece noi stiamo consumando il mondo come se ce ne fosse un altro a disposizione”. E anche il lavoro cambia: “Si deve ripensare il piano industriale per l’Italia inserendo al primo punto la rivoluzione della Green Economy e delle moderne forme di riutilizzo intelligente in alternativa all’usa e getta”. Sulle famiglie: “Considerare il costo economico di ogni nuovo nato in ogni famiglia e moltiplicarlo per il numero dei familiari a carico”. Il terzo punto del suo programma è indicativo: “Agricoltura”. Ferree anche le proposte su costi della politica e questione morale. Puppato è una delle poche politiche apprezzate da Beppe Grillo e dal Movimento 5 Stelle, e non è un caso. Matteo Renzi Biografia Nato a Firenze l’11 gennaio 1975, cresce a Rignano sull’Arno e si laurea nel 1999 in Giurisprudenza. Ha lavorato alla CHIL srl, società di marketing (di proprietà della famiglia), di cui è dirigente in aspettativa. Sposato con Agnese, insegnante di liceo, ha tre figli. Nel 1996 contribuisce alla nascita dei Comitati Prodi e si iscrive al PPI, di cui diventa nel 1999 segretario provinciale. Nel 2001 è coordinatore della Margherita fiorentina e, nel 2003, segretario provinciale. Dal 2004 al 2009 è presidente della Provincia di Firenze. Si candida alle primarie Pd per il sindaco di Firenze, vincendo a sorpresa. Al ballottaggio viene eletto Sintesi del programma Il governatore pugliese rap- sindaco con il 59,96%. Entra presenta l’opzione più di si- a far parte della direzione nanistra della coalizione. Una zionale del Pd. sua vittoria prefigurerebbe una cesura netta con una Sintesi del programma eventuale collaborazione con Il programma del sindaco di l’Udc e in cambio un rientro Firenze viaggia su due linee in coalizione con l’Idv. Il lavo- parallele. Quella del rinnovaro è al centro del programma mento delle classi dirigenti di Vendola: “Dobbiamo ripa- (la “rottamazione”) e quella rare ad un trentennio di sbor- di una visione del centrosinia liberista che ci raccontava nistra pienamente compatiche il lavoro costava troppo, bile con i dogmi moderni del che bisognava comprimere i neoliberismo, nel solco della diritti, quasi come se i lavora- Terza Via di Tony Blair. Tratori fossero un impiccio per le dotto: nessuna patrimoniale imprese”. È l’antitesi del mo- e taglio delle aliquote Irpef dello Renzi. Quindi reintrodu- attraverso i proventi della lotzione dell’articolo 18, reddito ta all’evasione fiscale; poche minimo garantito, taglio delle misure per il welfare che verspese militari, lotta all’eva- ranno recuperate attraverso sione fiscale, investimenti il taglio della spesa pubblica massicci sul welfare. L’idea è e non con nuove uscite; netquella di elaborare un moder- ta riduzione del numero dei no “New Deal”, in pieno stile dipendenti statali con estenkeynesiano: che lo Stato cioè sione del part-time e riduziosi faccia carico della rimessa ne del numero dei dirigenti; in moto dell’economia attra- riduzione del debito pubblico verso un massiccio piano di attraverso un “serio programinvestimenti. Sui diritti, Ven- ma” di dismissioni del patridola non si accontenta delle monio pubblico. Sull’articolo unioni di fatto ma propone i 18 Renzi glissa spiegando che “il problema non è quello” e matrimoni gay. ripropone la vecchia proposta Pietro Ichino, la flexsecurity: “A chi perde il posto per motivi economici od organizzativi un robusto sostegno del reddito e servizi di outplacement per la ricollocazione”. leTravail il lavoro 10 L’appello al voto del comitato valdostano a sostegno della candidatura di Matteo Renzi Primarie di coalizione: partecipa, adesso! Camilla Mandatori È ormai partito il conto alla rovescia per le elezioni primarie della coalizione di centrosinistra e tutti sono impegnati in pronostici sul candidato vincente. La campagna elettorale è certamente la priorità e il Comitato Renzi ha cercato di dare il suo contributo, per quanto piccolo, con i suoi incontri e dibattiti. Tuttavia, occorre forse riflettere un momento sul significato più profondo di queste elezioni. Sono “primarie” in quanto importantissimo mezzo di espressione dei cittadini, opportunità primaria - appunto - di dare un valore concreto alla propria opinione. Questo presupposto è fondamentale e, perdonando il gioco di parole, primario per tutti gli schieramenti. Innanzitutto, perché si lavora per uno scopo comune, nel segno di una Carta d’Intenti condivisa. Inoltre, perché perdendolo di vista si corre un rischio non indifferente. Il rischio di chiudersi, cercando appigli e cavilli nel regolamento che permettano di limitare la possibilità di esprimersi dei cittadini, riducendo il numero degli elettori a una sempre più stretta cerchia di “addetti ai lavori”. La partecipazione non è un pericolo. E, se qualcuno all’interno del partito la vedesse solo come una minaccia e non come una ricchezza, forse sarebbe il caso di riflettere se si senta davvero rappresentato da quel “democratici e progressisti” di cui si fregia. Certo, le cosiddette infiltrazioni di elementi di altri schieramenti questi sabotatori misteriosi nascosti tra la folla degli allegri votanti di centrosinistra - sono quasi una risorsa. Permettono di avere qualcuno su cui scaricare comodamente la responsabilità del risultato, liberandoci da una quanto mai scomoda riflessione sulla correttezza ed efficacia del nostro operato come sostenitori in prima linea di un candidato o di un altro. Non tutti sono d’accordo con questa visione. C’è chi crede che spingere più persone possibili a partecipare a questo stupendo progetto di ricostruire l’Italia Bene Comune sia più importante che il risultato in sé. C’è chi sarebbe disposto a correre il rischio di allargare la partecipazione perché crede fermamente nel programma del candidato che sostiene, lo ritiene vincente e non ha paura di confrontarsi con le decisioni di un elettorato che potrebbe anche pensarla diversamente. C’è chi crede che l’interesse per la politica possa ancora essere, nonostante i pessimi presupposti, disinteressato. Molti cittadini, spesso giovani - certamente più di quanti credano i vertici dei partiti - credono ancora nella politica e desiderano prender- Primarie: come e quando si vota Quando si vota Si vota il 25 novembre dalle 8 alle 20. Se nessun candidato ottiene il 50% più uno delle preferenze, il 2 dicembre, sempre dalle 8 alle 20, si terrà il ballottaggio tra i due più votati. Chi può votare La partecipazione alle primarie è aperta a tutti coloro che hanno i requisiti per votare alle elezioni politiche e che entro il 25 novembre compiranno 18 anni, oltre che ai cittadini immigrati in possesso di carta d’ identità e di regolare permesso di soggiorno. Chi vota deve registrarsi e munirsi del certificato di elettore della coalizione di centrosinistra “Italia Bene Comune”. I partecipanti devono versare un contributo di almeno due euro. Sarà possibile registrarsi fino al 25 compreso, nell’ufficio elettorale più vicino. Ci si può pre-registrare sul sito web delle primarie. L’elettore dovrà inserire i propri dati, stampare la ricevuta e poi recarsi all’ufficio per ritirare il certificato, entro il 25 novembre. All’eventuale ballottaggio sono ammessi al voto gli elettori in possesso del certificato di voto rila- sciato per il primo turno completo del cedolino relativo alla giornata del 2 dicembre. Possono altresì partecipare coloro che dichiarino di essersi trovati, per cause indipendenti dalla loro volontà, nell’impossibilità di registrarsi all’albo degli elettori entro la data del 25 novembre e che, in due giorni compresi tra il 27 novembre e l’1 dicembre, sottoscrivano l’appello pubblico in sostegno della coalizione di centro sinistra “Italia Bene Comune” e quindi si iscrivano all’albo degli elettori. Non sono ammessi al voto per le primarie coloro che svolgono attività politica in contrasto con la coalizione di centrosinistra “Italia Bene Comune”. Come si vota Il voto si esprime tracciando un segno sul rettangolo entro il quale è scritto il nome del candidato prescelto. vi parte, semplicemente con il loro tempo e il loro entusiasmo, perché non vogliono credere che il berlusconismo sfrenato e l’antipolitica grillina siano le uniche scelte. Ma, spesso, cambiano idea quando si confrontano con i veri politici e con le logiche utilitaristiche di chi ha fatto della politica non più un’ars ma un mestiere. Non lo permettiamo, questa volta. Che i politici si facciano sentire più vicini a questi “profani” entusiasti, magari rallegrandosi della loro voglia di partecipare senza guardarli con il sospetto che si stiano preparando a gettarsi nella mischia e a far campagna contro di loro. Che i cittadini approfittino di quest’occasione per esprimersi, che s’informino e che votino, che coinvolgano tutti i loro conoscenti in un circolo virtuoso di partecipazione. Questo è il futuro, questo è il cambiamento che dovremmo aspettarci. Per renderlo possibile, ho scelto Renzi. PRIMARIE CENTROSINISTRA 25 NOVEMBRE 2012 · DOVE SI VOTA Zona VALDIGNE MORGEX COURMAYEUR LA SALLE PRE-SAINT-DIDIER GRAND PARADIS SAINT-PIERRE SARRE VILLENEUVE AYMAVILLES COGNE GRAND COMBIN GIGNOD VALPELLINE MONT EMILIUS A CHARVENSOD GRESSAN POLLEIN MONT EMILIUS B QUART NUS SAINT-CHRISTOPHE SAINT-MARCEL MONTE CERVINO CHATILLON SAINT-VINCENT CHAMBAVE VALTOURNENCHE ANTEY-SAINT-ANDRE EVANCON VERRES ISSOGNE CHAMPDEPRAZ MONTJOVET AYAS MONT ROSE-WALSER PONT-SAINT-MARTIN DONNAS GRESSONEY-ST-JEAN FONTAINEMORE AOSTA AOSTA CENTRO AOSTA QUART. COGNE AOSTA QUART. DORA Collocazione del Seggio Orario Seggio principale Seggio secondario Seggio secondario Seggio secondario Sede unipol Sala comunale municipio Sala consiglio municipio Sala comunale municipio 8 - 20 9 - 12 15-18 15-18 Seggio principale Seggio secondario Seggio secondario Seggio secondario Seggio di montagna Sala comunale municipio Sala comunale municipio Sala consiglio municipio Sala riunioni municipio Sala comunale municipio 8 - 20 9-12 9-12 9-12 8-10 Seggio principale Seggio secondario Sala comunale municipio Sala comunale municipio 8 - 20 9-12 Seggio principale Seggio secondario Seggio secondario Sala scuole elementari plan felinaz 8 - 20 Sala teatro scuole capoluogo 9 - 12 Sala comunale municipio 9 - 12 Seggio principale Seggio secondario Seggio secondario Seggio secondario Centro anziani villefranche Sala comunale municipio Sala comunale municipio Sala pro loco 8 - 20 9 - 12 9 - 12 9 - 12 Seggio principale Seggio secondario Seggio secondario 8 - 20 9 - 12 9 - 12 Seggio di montagna Seggio di montagna Sede pd Gazebo p.Zza cavalieri vitt. Veneto Saletta centre culturel (via chanoux 2) Sala consiglio municipio Sala Biblioteca comunale Seggio principale Seggio secondario Seggio secondario Seggio secondario Seggio di montagna Sede pd Auditorium comunale Sala comunale municipio Sala comunale cim fraz. Le bourg Saletta vigili del fuoco champoluc 8 - 20 9 - 12 9 - 12 9 - 12 9 - 12 Seggio principale Seggio secondario Seggio di montagna Seggio di montagna Sede pd Bar la balma via roma 123 Villa margherita Centro visitatori mont-mars 8 - 20 9 - 12 8-10.30 11-12 Seggio principale Seggio principale Seggio principale Gazebo piazza chanoux Sede pd aosta Gazebo piazza batt. Cervino 8 - 20 8 - 20 8 - 20 9-10.30 11-12 Politica Regione Lavoro, scuola, sindacato leTravail il lavoro Lavoro, impresa, scuola, sindacato 12 Aosta Ddl stabilità, levata di scudi dei sindacati per il taglio della contrattazione integrativa Enti previdenziali: via allo stato d’agitazione Carmela Macheda (Fp Cgil), Paolo Decembrino (Cisl Fp), Carmelo Polito (Uil PA) L Culture ha provocato l’immediata levata di scudi ’emanazione del DDL stabilità anche del personale dipendente INPS ed ex INPDAP della Valle d’Aosta. Il Decreto legge prevede, infatti, il taglio di € 300.000.000 alle risorse destinate alla contrattazione integrativa (c.d. Progetti speciali). Verrebbe così a mancare il finanziamento di attività lavorative che sono già state in buona parte svolte dalle lavoratrici e dai lavoratori. Tali attività hanno consentito di mantenere gli standard di produttività dell’Ente, garantendo conseguentemente il mantenimento del livello di qualità dei relativi servizi resi ai cittadini. I livelli di efficienza raggiunti dall’INPS e dall’ex INPDAP negli ultimi vent’anni derivano proprio dall’utilizzo di queste risorse! Inoltre il decreto sulla spending review porterebbe ad una dichiarazione di esubero, con messa a rischio dei posti di lavoro, di circa 4.000 unità di personale! La Valle d’Aosta non è esente da questi attacchi ai servizi pubblici. Il personale dell’INPS e dell’ex INPDAP della Valle d’Aosta si è riunito in assemblea è ha, unitamente alle scriventi OO.SS. ritenuto di dover informare l’utenza sul DDL stabilità che colpisce in maniera diretta le lavoratrici e i lavoratori degli enti pubblici previdenziali e assistenziali e di conseguenza ATTACCA I SERVIZI da essi erogati minando di fatto lo stato sociale e smantellando Enti come l’INPS e l’ex INPDAP. Il personale ritiene quanto mai necessario intraprendere alcune forme di protesta che consistono per ora: nella dichiarazione dello stato Forum di agitazione; nell’astensione dallo svolgimento delle mansioni superiori per i lavoratori appartenenti alle aree A e B; nell’indizione di assemblee settimanali a fino alla fine dell’anno (o comunque alla diversa data in cui le problematiche dovessero essere risolte) che potrebbero portare all’interruzione temporanea dei servizi. Le organizzazioni sindacali e la RSU ritengono improcrastinabile provvedere a sensibilizzare il Governo nazionale e regionale sulla necessità, PRIMA di proseguire nell’applicazione indiscriminata di tagli lineari, a provvedere, con il doveroso senso civico richiedibile soprattutto a livello politico, ad eliminare gli sprechi posti in essere a qualunque livello, facendosi parti attive nella segnalazione degli stessi. in fabbrica ad uso e consumo a cura di ORFEO COUT delegato sindacale a cura di bruno albertinelli federconsumatori Valle d’Aosta Sindacato e democrazia Caritas: la crisi cambia la povertà In questo numero non voglio assolutamente annoiarvi scrivendo di contratti separati e di tutte le complicanze che generano, avremo modo nei prossimi numeri di immergerci in tale tematica, anche perché il materiale, purtroppo, per quanto concerne i metalmeccanici, non manca. Tratteremo un argomento che parla di democrazia e quindi della libertà di scegliere liberamente il sindacato a cui aderire, scelta che non deve comunque essere discriminante o addirittura creare danno al lavoratore, come è accaduto a Pomigliano. Una scelta di numeri e di persone da lasciare fuori dai cancelli che guarda caso è ricaduta quasi tutta sugli iscritti alla Fiom, un caso hanno detto alla Fiat, ma neanche la matematica è riuscita a dare delle risposte ad una combinazione così singolare e sicuramente pilotata. Sembra di essere tornati indietro nel tempo, quando diventava pericoloso affermare le proprie idee politiche e sindacali, il tempo in cui a farla da padrone era l’olio di ricino… Ho esagerato, ma bisogna comunque fare attenzione, perché il pericolo è sempre dietro l’angolo e quindi, affinché non si ripresenti, bisogna ogni tanto fermarci a ricordare e fare mente locale su quanto il passato insegni. La sentenza della Corte di Appello di Roma da ragione alla Fiom-Cgil confermando “la discriminazione collettiva nelle assunzioni di “Fabbrica Italia Pomigliano” nei confronti dei lavoratori iscritti alla Fiom”e se dovessi commentare la notizia in termini calcistici inizierei con un bel “uno a zero” per la Fiom nei confronti della Fiat e… palla al centro. Una Fiat decisamente confusa che riesce addirittura a farsi un autogol scrivendo in un primo comunicato, poi ovviamente ritirato e corretto, che i 19 operai erano degli “storici oppositori” e, come afferma Landini, “è un lapsus, un retro pensiero che c’è in Fiat e che non va bene perché va contro la Costituzione”. Non voglio andare oltre anche perché tanto si è scritto sulla vicenda e tanto si scriverà ancora, non possiamo però astenerci dal commentare criticamente l’atteggiamento di Marchionne e della Fiat per questa puerile ( per non scrivere altro) sorta di ricatto che hanno tentato di far passare. La pericolosità di certi atteggiamenti, soprattutto in un periodo dove il termine “concertazione” lo si vuole trasformare in un “optional” da collocare definitivamente in soffitta, devono farci riflettere. La povertà si trasforma e cambia aspetto. La crisi economica degli ultimi anni non ha lasciato scampo e ha causato l’estensione di fenomeni di impoverimento ad ampi settori di popolazione, che non sempre coincidono con le situazioni del passato. Sono poveri, casalinghe, anziani, pensionati, immigrati, persone che vivono in condizioni lavorative precarie o che hanno una vita complicata. La Caritas fotografa il fenomeno nel “Rapporto 2012 sulla povertà e l’esclusione sociale in Italia”. Nel corso del 2011 le persone che si sono rivolte ai Centri di ascolto promossi dalla Caritas, o collegati con essi e selezionati nel rapporto, sono stati, per il 70,7% stranieri e per il 28,9% italiani. Ma tutte le testimonianze a disposizione raccontano di un deciso aumento degli utenti italiani che, a partire dalla crisi economica, hanno cominciato a rivolgersi ai centri Caritas. In sintesi: aumentano gli italiani, cresce la multi problematicità delle persone, con storie di vita complesse, di non facile risoluzione, che coinvolgono tutta la famiglia. La fragilità occupazionale è molto evidente e diffusa: Aumentano gli anziani e le persone in età matura; la presenza in Caritas di pensionati e casalinghe è ormai una regola, non più l’eccezione. Si impoveriscono ulteriormente le famiglie immigrate e peggiorano le condizioni di vita degli emarginati gravi, esclusi da un welfare pubblico sempre più residuale. Nel 2011 si sono rivolte alla Caritas soprattutto donne (53,4%), persone coniugate (49,9%) e persone con domicilio (93,2%). Tanto è vero che diminuiscono ormai dal 2010 coloro che chiedono aiuto dichiarandosi “senza tetto”. Rispetto al 2009 - e il confronto, spiega la Caritas, serve a evidenziare proprio l’impatto di più lungo periodo della crisi economica - sono aumentati del 51,3% gli anziani, del 65,6% i pensionati, del 177,8% le casalinghe. Sono inoltre aumentati gli utenti con figli minori conviventi (52,9%) mentre sono diminuiti i disoccupati (del 16,2%). E nei primi sei mesi del 2012 la situazione si aggrava. Se questo andamento si mantenesse stabile, in tutto il 2012 l’aumento di persone-utenti Caritas ammonterebbe al 33,5% in più. Le cronache si soffermano soprattutto sui casi di povertà più eclatanti, quelli che fanno notizia, quelli delle famiglie con i bimbi in fila alle mense Caritas o degli anziani che rovistano nei cassonetti, trascurando allo stesso tempo l’esistenza delle altre forme di povertà, che riguardano le condizioni degli stranieri e dei migranti. Ci sono alcune tendenze generali che comunque vanno evidenziate: oltre all’aumento del numero di italiani che si rivolgono ai servizi Caritas, cresce la “multi problematicità” delle persone prese in carico, che hanno storie di vita complicate e talvolta patologie socio-sanitarie. Un dato comune è la fragilità occupazionale, fatta di lavoro nero, occupazioni saltuarie e cassa integrazione. Peggiora, inoltre, la condizione di vita di chi già si trovava in una situazione di povertà estrema. I dati della Caritas non fanno che confermare le preoccupazione espresse dalle associazioni dei Consumatori, che commentano con allarme quanto documentato sulla povertà. I dati diffusi dalla Caritas sulla povertà nel nostro Paese rappresentano un vero e proprio grido di allarme che il Governo non può continuare ad ignorare, del resto anche i dati economici relativi alla situazione che le famiglie stanno vivendo sono drammatici: basti pensare che il potere di acquisto delle famiglie, dal 2008 ad oggi, è diminuito del -13,2%; è evidente che non possono continuare ad essere le famiglie, in particolar modo quelle più disagiate, a pagare per tutti. Dossier Lavoro, impresa, scuola, sindacato Aosta Territorio 13 Scuole del capoluogo, predisposto il nuovo progetto Fospi Territorio Forum Culture Gressan, fotovoltaico sul municipio A nche a Gressan inizia l’era dell’energia solare ‘pubblica. Nell’ultimo Consiglio comunale, il sindaco Michel Martinet ha informato i presenti che sono al via i lavori di realizzazione dell’impianto fotovoltaico che sarà installato sulla copertura del municipio. “Con il via di questi lavori si concretizza un importante progetto di questa Amministrazione che comporterà un significativo risparmio a livello economico e, nel suo piccolo, contribuirà ad essere ad esempio per ciò che riguarda il ricorso alle energie rinnovabili”. Sempre il Sindaco ha annunciato che: “lo scorso 11 ottobre si è svolta la conferenza dei servizi relativa ai lavori di consolidamento della morena di Gressan. Le componenti di questo “tavolo” hanno dato il via libera al progetto che ora seguirà il suo iter e sarà presentato all’Assessorato regionale di competenza per la realizzazione dell’opera”. Il vice Sindaco Renzo Bionaz ha poi relazionato relativamente alla riunione del Conseil de la Plaine dello scorso 10 ottobre, durante la quale, portando la voce dell’Amministrazione di Gressan, è stato chiesto formalmente l’intervento del Consiglio permanente degli enti locali al fine di alleggerire il traffico sulla strada regionale che attraversa il fondo valle, gravata dai lavori di rinnovamento della tratta. La richiesta formulata va nella direzione di fare aprire al traffico, in forma gratuita, la tangenziale che porta al capoluogo. Il Cpel, ha informato Bionaz, girerà la richiesta alla Presidenza della Regione. La seduta è poi proseguita con l’approvazione a maggioranza del bilancio di previsione che ha subito alcune variazioni, prioritariamente di indirizzo tecnico. La voce più importante riguarda 52mila euro imputati al capitolo riferito alla manutenzione della viabilità comunale. Riguardo il futuro edificio scolastico del Capoluogo, l’Amministrazione ha predisposto il progetto che sarà presentato agli uffici regionali del Fospi. L’Assemblea a maggioranza ha approvato, a seguito delle osser- vazioni, la variante non sostanziale al Prgc collegata ai lavori della scuola, così come il progetto preliminare che, sulla base delle richieste formulate dagli uffici regionali preposti, ha portato ad un aumento dei costi pari a 600mila euro per un totale previsto che ora raggiunge i 7milioni258mila Charvensod: minoranza contraria all’accorpamento dei plessi S cuola e servizio medico sono stati temi che la minoranza consigliare di Charvensod ha portato all’attenzione dell’ultima seduta del Consiglio comunale. L’Assemblea ha così approfondito la situazione collegata alla scuola del capoluogo udendo dall’Assessore Ronny Borbey una dettagliata relazione. “Diversi sono gli step che sono stati messi in atto per gestire la situazione - ha spiegato Borbey -. Dopo la chiusura del plesso scolastico del capoluogo, ai primi giorni del mese di agosto, a seguito dell’esito negativo del collaudo statico globale, il Comune si è attivato per gestire l’emergenza. Dopo aver illustrato la situazione in una riunione con i capogruppo e un incontro con le famiglie degli alunni, si è intervenuti per capire come dare una risposta alternativa per l’imminente avvio dell’anno scolastico, in edifici di proprietà comunale. Tutto è stato gestito spostando un gruppo presso la scuola dell’infanzia di Plan Félinaz e un altro nei locali della biblioteca. Di concerto - prosegue Borbey - abbiamo lavorato per capire come gestire il futuro e quale strada intraprendere relativamente al sito delle scuole del Capoluogo. Noi abbiamo ipotizzato tre strade; ristrutturare l’edificio esistente, andare nella direzione di una scuola prefabbricata, radendo al suolo l’esistente e ampliare le scuole di Plan Félinaz, prevedendo un polo unico”. Un’ipotesi, quest’ultima, sulla quale la minoranza si è già dichiarata decisamente contraria. Leo Bianquin, capo gruppo di opposizione, oltre a questa dichiarazione riguardo l’accorpamento dei plessi, ha riconosciuto la bontà degli interventi e la valida gestione dell’emergenza. “Non vogliamo prendere decisioni affrettate in un momento in cui non è facile reperire risorse economiche. -ha affermato l’Assessore Borbey - Per questo abbiamo scelto di predisporre una procedura negoziata per l’affidamento dell’incarico professionale di redazione di uno studio di fattibilità al fine di avere un quadro prospettico il più completo possibile”. I termini fissati dall’Amministrazione scadono il 30 ottobre, martedì prossimo, mentre lo studio di fattibilità dovrà essere consegnato il 28 dicembre 2012. Soddisfatta, relativamente alla risposta avuta, si è dichiarata la minoranza. Prima di sciogliere la seduta l’Assemblea ha bocciato la mozione, presentata dalla minoranza, relativa a parte dell’intervento di riqualificazione del muro nord del cimitero, per i richiedenti esteticamente poco indicata. A motivazione del voto negativo della maggioranza la considerazione che la scelta architettonica risulta essere stata concertata e approvata da diversi figure tecniche oltre che dalla sovrintendenza, che in maniera lineare sono andati verso la direzione poi intrapresa. euro. La seduta ha poi visto all’unanimità l’approvazione del regolamento comunale per l’applicazione dell’Imposta Municipale Propria e lo schema di convenzione con l’Amministrazione di Aosta per l’adesione ai corsi di avviamento allo sport proposti dal Comune capoluogo. Courmayeur, svolta mancata N iente di fatto a Courmayeur. La svolta tanto attesa non c’è stata. La lista del sindaco uscente Fabrizia Derriard ha vinto con il 55,4% dei voti, contro il 44,6% della seconda lista ‘Guardiamo Avanti’ guidata da Matteo Albarello. Niente da fare nemmeno per il candidato del PD, Rino Argese, che ha comunque raccolto 103 voti di preferenza senza però riuscire ad essere eletto tra i banchi della minoranza. A lui e a tutto il gruppo di opposizione vanno gli auguri di un proficuo lavoro per il bene di Courmayeur. Quart, inaugurata l’area verde “Oasi” È stata inaugurata domenica 4 novembre, presso la parrocchia di Quart, l’area verde “Oasi”: uno spazio di 1600 metri quadri, con giardino botanico e una zona gioco, dove l’intera comunità potrà impegnarsi concretamente nella tutela e la valorizzazione della natura e dell’ambiente. La realizzazione dell’area rientra nel progetto “Un prato, un’oasi, una comunità”, proposto Circolo Oratorio Parrocchiale l’ARCA di Quart, e finanziato, per un totale di 5 mila euro, nell’ambito del primo bando 2011 della Fondazione comunitaria della Valle d’Aosta. Tra gli obiettivi principali del bando c’era la volontà di rafforzare i legami di solidarietà, suscitare e accrescere donazioni provenienti da privati, imprese, enti a favore di progetti di utilità sociale, promossi da organizzazioni non lucrative operanti nella Regione Valle d’Aosta. Non bastava essere selezionati per avere il contributo, il progetto doveva infatti suscitare una concreta adesione da parte della comunità locale: la popolazione ha risposto con grande entusiasmo, come testimoniano i 1000 euro raccolti tramite le donazioni, ed è stata coinvolta grazie all’iniziativa “Adotta una pianta o un angolino” che ha interessato singoli e gruppi, impegnati a prendersi cura di una parte dell’area verde. Regione Aosta leTravail il lavoro 14 Aosta Appello della minoranza in Consiglio comunale di Aosta: “subito una commissione di verifica” Mense scolastiche: verificare il rispetto dei contratti Culture I gruppi comunali di minoranza ad Aosta, PD-PSI, Alpe e Sinistra per la Città, hanno chiesto l’immediata istituzione di una commissione che verifichi il pieno rispetto dei capitolati di gara d’appalto sulle mense scolastiche da parte della società vincitrice Vivenda, che avrebbe subappaltato il servizio di assistenza alla nascente cooperativa piglia-tutto Leone Rosso. Secondo i gruppi di minoranza, infatti, “si sono moltiplicate in poche settimane le polemiche da parte degli utenti del servizio mense, che hanno lamentato disservizi di vario genere, nella qualità e, soprattutto, nella quantità del cibo distribuito nonché carenze dell’assistenza agli alunni”. In primo luogo, “la diminuzione della quantità delle portate, così come riportato dagli articoli di giornale apparsi in queste settimane e mai smentiti, produce un disservizio e si configura come una violazione rispetto ai criteri previsti obbligatoriamente degli obblighi previsti dal capitolato di appalto”. Inoltre, “il servizio di assistenza alle mense ha evidenziato carenze nelle attività ludico/educative durante e dopo la somministrazione del pasto e difficoltà nei servizi di pulizia”. Infine, la riduzione del rapporto alunni/assistenti (passato da 1 assistente ogni 15 bambini a 1 ogni 20 bambini) “non solo ha comportato una diminuzione dei posti di lavoro ma anche una riduzione degli orari di lavoro del personale di assistenza, generando disagi agli utenti ed al personale”. Già in passato, ha ricordato la minoranza, era stata istituita una commissione mensa, composta da familiari degli utenti e da amministratori comunali (con rappresentanza di maggioranza ed opposizione), con il compito di sorvegliare e controllare il pieno rispetto della qualità complessiva del servizio, così come pre- news dal Comune a cura di FABIO PLATANIA vice presidente del Consiglio comunale Caos enti locali in Valle Comune di Aosta virtuoso nonostante la crisi: ne è sicuro l’assessore Baccega, convinto che anche quest’anno verrà rispettato sia il patto di stabilità regionale che quello nazionale. “La Valle d’Aosta sta attraversando un momento difficile, con le Regioni a Statuto Speciale sotto l’attacco di un governo centralista e poco sensibile alle specificità del territorio”, ha continuato l’assessore. Che tra le altre cose ha attaccato duramente il quotidiano “La Stampa” , accusandolo di mettere in cattiva luce le autonomie speciali, additandole come privilegiate. In realtà tutto è nato da un articoletto comparso sulle pagine nazionali del quotidiano torinese, dove si faceva notare che mentre i comuni delle regioni a statuto ordinario sono alla canna del gas, ce ne sono altri (come Aosta) che ricevono oltre due milioni di euro di trasferimenti compensativi per l’abitazione principale (l’IMU) cosi come da accordi precedentemente presi con il governo Monti. Che quindi cosi cattivo non è. Però ormai siamo in campagna elettorale e quindi è doveroso in ogni intervento degli esponenti autonomisti ricordare quanto male sta facendo il governo Monti alla Valle d’Aosta, come paravento al fallimento politico della sciagurata alleanza Union-PdL-Stella Alpina-Federation.Vorrei ricordare a tutti che il Professor Monti è li perché in precedenza c’era come Presidente del Consiglio un certo Silvio Berlusconi che assieme al Ministro Tremonti è stato il primo a distruggere il meccanismo che regolava il riparto fiscale tra Stato, Regioni ed Enti Locali, in nome del federalismo fiscale voluto dalla Lega. Ora è chiaro che sistemare un tale caos nei conti pubblici lasciato dal centro-destra non è facile, tenendo a mente che è necessario risanare il bilancio del Paese. E questo comporta un po’ di confusione e molti aggiustamenti in corso d’opera. Detto questo la si pianti con il piagnisteo anti-governativo, e si cerchi di lavorare bene con le risorse che si hanno a disposizione. “Bisogna fare quadrato per difendere la nostra specificità” si sente dire dalla maggioranza. Ma sembrerebbe che per il momento si vada verso l’unilateralità delle scelte. Ad esempio quelle del Presidente Rollandin che pare voglia far passare in blocco la riforma degli Enti Locali senza sentire il parere dei Sindaci all’interno del Celva, i quali hanno cominciato ad esternare pubblicamente il loro disagio. A quanto pare il caos non c’è solo a Roma… visto nell’appalto. Da qui la richiesta di PD-Psi, Alpe e Sinistra alla Giunta comunale di “verificare puntualmente il rispetto del Capitolato da parte del Gestore, soprattutto in relazione alle migliorie contrattuali proposte”; “istituire una nuova commissione per la verifica del rispetto del capitolato di gara nella fornitura dei servizi sottoscritto da Vivenda, responsabile anche delle attività realizzate da ditte sub-appaltatrici”; “verificare, insieme ai lavoratori ed eventualmente alle loro organizzazioni sindacali, se i correttivi già apportati al servizio sono sufficienti a garantire il rispetto degli accordi sottoscritti”. Quartiere Dora: confronto sui nuovi orari dei bus Il gruppo comunale del PD-PSI di Aosta ha sollecitato la Giunta ad un incontro urgente con gli abitanti del quartiere Dora sul tema dei disservizi legati ai nuovi orari e alle nuove linee degli autobus pubblici in vigore da qualche mese. “Gli abitanti del quartiere - hanno sottolineato i consiglieri PD Monteleone, Platania e Ferrero - hanno constatato una reale diminuzione del servizio in particolare nelle fasce orarie più utili a chi utilizza i mezzi pubblici per recarsi al lavoro in città e fare ritorno a casa nel tardo pomeriggio”. Una situazione che ha spinto i residenti nel quartiere Dora a depositare una petizione con numerose firme tendente sostanzialmente alla richiesta di un incontro con le autorità competenti per esporre nel dettaglio i problemi e cercare di trovare una soluzione condivisa agli stessi. “In altre realtà comunali - hanno proseguito i consiglieri del PD - lo stesso problema è stato affrontato dai sindaci favorendo il confronto con la popolazione al fine di informare e raccogliere i suggerimenti che in alcuni casi hanno portato al ripristino di alcune corse”. Da qui la sollecitazione alla Giunta di cittadina di incontrare a breve gli abitanti del quartiere al fine di promuovere eventuali soluzioni alternative a quelle decise unilateralmente dall’Amministrazione regionale. Una nota sollecita l’adeguamento degli impianti di fogne e acquedotto. A carico di chi? Università: nuovi lavori, chi paga? A ncora i lavori non sono neanche iniziati che già si parla di aumento dei costi rispetto a quanto preventivato. Inizia con il piede sbagliato l’avventura della ‘Nuova Università della Valle d’Aosta’ presso l’ex Caserma Testafochi. Se nei mesi scorsi il Partito Democratico aveva avanzato osservazioni e critiche puntuali sulla tenuta del progetto, sia sotto il profilo dei costi, sia sotto l’aspetto della qualità architettonica e delle scelte sulle aule, gli spazi e le sedi, nei giorni scorsi l’argomento è stato nuovamente affrontato in Consiglio comunale di Aosta sulla scorta di una mozione presentata dal gruppo PD-PSI. Al centro dell’iniziativa del gruppo democratico, una delibera regionale del settembre scorso che condiziona la valutazione positiva sulla compatibilità ambientale del progetto Nuova Università ad un adeguamento del sistema fognario e del sistema acquedotto. Si tratta di interventi non previsti nel progetto originario, e che certamente farebbero lievitare (e non di poco) i già alti costi della maxi-opera. La domanda è: chi pagherebbe questi interventi di adeguamento delle fogne e dell’acquedotto? “Vogliamo sottolineare - ricordano i consiglieri del PD-PSI Michele Monteleone, Fabio Platania e Giuliana Ferrero - che la situazione attuale del bilancio cittadino, e le sempre più prevedibili mancanze di risorse nei prossimi anni, rendono difficile pensare che la città di Aosta sia in grado di sobbarcarsi i costi di questi lavori”. Da qui la proposta del gruppo PD-PSI di impegnare la Giunta comunale a “farsi promotore di una ridefinizione dell’accordo di programma con la Regione che chiarisca che l’onere di tali opere di adeguamento, sollecitate nella nota, sia a completo carico dell’Amministrazione regionale”. Dossier Aosta Lavoro, impresa, scuola, sindacato Forum 15 Forum Territorio il senso delle parole di GIOVANNA ZANCHI L’ altro pomeriggio ho sostato per dieci minuti, inebetita, davanti al manifesto antireferendario che recita: “Non andare a votare in democrazia è un diritto”. L’ho dovuto rileggere tante volte quell’infelicissimo slogan, inizialmente certa di aver capito male. Il primo augurio tra me e me è poi stato: speriamo che i miei alunni non leggano questo Troppi politici intralciano il nostro difficile ruolo di insegnanti messaggio, loro che finalmente stanno raggiungendo i sospirati diciotto anni e sono emozionati all’idea di votare per la prima volta. Ma la mattina seguente, con lo sguardo pungente tra il deluso e l’arrabbiato, appena entrata in classe mi hanno messa con le spalle al muro: “Ma prof, non ci aveva detto che il diritto di voto è prezioso perché frutto di aspre conquiste? Non ci parlava di lotte che hanno visto scontrarsi i pochi potenti che nella storia hanno sempre fatto l’impossibile per conservare lo status quo, per detenere tutti i privilegi, e la massa convinta da due guerre mondiali a ritagliarsi finalmente un suo spazio politico?” A pormi la domanda è proprio quella alunna che tante volte mi aveva detto di non credere nella politica perché sostenuta sempre dai carrieristi e dai corrotti. Povera stella, è nata nel 1994 insieme al primo governo berlusconiano… Ma io, nel mio ruolo di educatrice moti- vata, non ho mai perso occasione per spiegarle che no, la politica ha anche una dimensione ideale, solo un po’ offuscata: si tratta di recuperare quella spinta etica al cambiamento che gli antichi filosofi greci ancora sanno indicarci. Ma ora che gli stessi politici danno addosso al mio già difficile ruolo d’insegnante, io scelgo di rinunciare alla mia consolidata linea diplomatica e a chiare lettere ti dico: cara la mia studentessa, quello slogan che ti invita a disertare le urne il 18 novembre è profondamente lesivo nei tuoi confronti di giovane alle prime esperienze di partecipazione politica e fortemente offensivo per noi cittadini tutti. E lo è ancor più nei confronti di noi donne che, cercando nella storia chiavi di lettura per il fosco presente, dobbiamo confrontarci col fatto che, mentre in Italia mia mamma e tua nonna hanno potuto votare solo dal 1946, le loro coetanee turche già ventanni prima… Vincitori 26/10/2012 Aosta - CCS Cogne Bich Italo - Peraillon Renzo Prossime gare 27/11/2012 Brissogne - Ristorante Il Giunco 30/11/2012 Fénis - Ristorante Comtes de Challant 4/12/2012 Quart - Bar Gnu 7/12/2012 Charvensod - Bar Fuorigioco 69 Gallo Antonio 59 Grossi Gino 59 30/10/2012 Pont-Saint-Martin - Boulodrome Chabod Arturo - Grossi Gino Bianquin Nestore 58 Licordari Joseph 58 Demé Daziano 53 2/11/2012 Montjovet - Ristorante Napoleon Voyat Sergio - Cabraz Sergio Lexert Valentino 51 Coluccio Laura 51 Diano Pino 48 Vignale Santo 47 Cheney Renzo 46 Aism, 23 mila euro per i malati di sclerosi “U zione dei servizi che quotidianamente la sezione attraverso il Centro riabilitativo, in Aosta in Via Grand’ Eyvia 27, fornisce alle persone con sclerosi multipla residenti in Valle d’Aosta, tra i quali ricordiamo la riabilitazione ambulatoriale e domiciliare, i servizi di trasporto con automezzi attrezzati, il supporto psicologico esteso anche ai familiari ed in parte, per il finanziamento di progetti di ricerca scientifica mirata alla lotta contro la sclerosi multipla. Daria Pulz, docente di Storia, Educazione civica e Filosofia presso il Liceo classico di Aosta 102 77 6/11/2012 Charvensod - Bar Limonet Grossi Gino - Lexert Valentino na mela per la vita 2012”, la manifestazione organizzata dall’AISM svoltasi nei giorni 13 e 14 ottobre, ha avuto in Valle d’Aosta un esito molto soddisfacente. Si è potuto, grazie alla consueta generosità dei valdostani ed alla grande collaborazione dei nostri volontari sparsi per 46 postazioni in tutta la valle, distribuire 2035 sacchetti di mele e raccogliere oltre 23 mila euro di fondi. I proventi verranno utilizzati: in parte per l’eroga- Chabod Arturo Voyat Sergio 4/11/2012 Etroubles - Le Vieux Bourg Gallo Antonio - Bianquin Nestore Allora sai che ti dico? Vai a votare il 18 novembre, cara ragazza, per poi verificare tu stessa che alle prossime elezioni quanti oggi ti invitano a startene a casa ti pregheranno in ginocchio di uscire. Ma tu non temere mai di esprimere il tuo libero pensiero critico, qualunque sia il prezzo che dovrai pagare. E invita con te tutti i tuoi amici, anche quelli che non vedessero l’ora di sniffare polveri sottili e di ammalarsi di cancro. Non impedire a tutti quanti, con la tua assenza, di raggiungere il quorum e di prendere quindi posizione, qualunque sia l’idea di ciascuno. Se non usi la testa qualcuno subito lo farà al tuo posto, ma attenta: come diceva Max Weber, dietro i leader carismatici si nascondono despoti mascherati. Classifica individuale Vuillermoz Marino 28/10/2012 Cogne - Bar Liconi Gallo Antonio - Vignale Santo 25/11/2012 Verrayes - Hotel Cristina 2/12/2012 Saint-Christophe - Bar Luana Culture Menabreaz Marilena 42 Mannoni Francesco 41 Cabraz Sergio 40 Benvenuto Ludovico Egidio! La redazione de ‘Le Travail’ e il PD Valle d’Aosta si felicitano con Sara e Ivano per la nascita del piccolo Ludovico Egidio. Un abbraccio speciale da tutti noi!! Grazie Carla! Dal 1° ottobre scorso, la nostra Carla, storica segretaria del partito (prima del PCI, poi del PDS e dei DS, infine negli ultimi anni del PD) è andata in pensione. Da parte dei dirigenti, degli iscritti, dei suoi colleghi e di tutti quelli che l’hanno conosciuta e stimata, prevale un solo sentimento: una profonda gratitudine per l’impegno e il lavoro prezioso di questi 41 anni. Grazie Carla e ora goditi la pensione! Aosta Culture Culture Erika Guichardaz [email protected] I l 19 ottobre 2012 è stata registrata la centesima vittima dell’anno per mano di un uomo. È Carmela Petrucci, 17 anni, uccisa dall’ex fidanzato della sorella della vittima, Lucia, anche lei ferita a coltellate. Si è passati così da un omicidio ogni tre giorni registrato nel 2011, a uno ogni due giorni nel 2012. E nella maggior parte dei casi gli autori di questi delitti sono mariti, ex fidanzati, comunque persone nella cerchia affettiva delle mura domestiche. “Se non ora quando” (Snoq) denuncia questo fenomeno, parlando di “femminicidio”, in un appello dove chiede che i “media cambino il segno dei racconti di quelle violenze, non li riducano a trafiletti marginali, cancellando con le parole le responsabilità e uccidendo con il linguaggio quelle donne una seconda volta”. Il nodo centrale sta nel rapporto arretrato uomo-donna in Italia, basti pensare che mentre gli omicidi sono calati (circa 1/3 rispetto a 20 anni fa), quelli in cui le vittime sono donne fanno registrare numeri alti: nel 2010 le donne uccise sono state 156; nel 2009 erano state 172. Ed è per questo che anche gli uomini devono aprire gli occhi e mobilitarsi con le donne per porre fine a questo orrore. Ma a questo continuo aumento di vittime non c’è stata una risposta adeguata e mentre i numeri crescono, le risorse economiche diminuiscono. Il femminicidio deve 16 IL 25 NOVEMBRE NON SIA SOLO IL MIO COMPLEANNO O UNA RICORRENZA RITUALE Giornata contro la violenza sulle donne entrare quindi nell’agenda politica e i politici devono farsi carico di questa mattanza scegliendo di combatterla e non scegliere di assecondarla tacendo. Il PD della Valle d’Aosta presentando e lavorando sulla proposta di legge sulla violenza contro le donne ha sicuramente gettato le basi per un dibattito e una presa di coscienza del fenomeno, ma NON BASTA. Quest’anno il 25 novembre verranno stanziati pochissimi soldi da parte delle istituzioni mentre, per la prima volta, un organismo come la Con- Un risultato storico Giorgio Bruscia S i, è un risultato storico...Con tre parole il segretario Bersani ha sintetizzato quello che è successo in Sicilia. Vorrei fare un piccolo giochino. Se alle prossime elezioni regionali di Emilia Romagna o Toscana un candidato del Pdl dovesse essere eletto Governatore di quelle regioni, cosa direbbero i media di tutto il mondo? Direbbero, come minimo, risultato storico. Perché la Sicilia è la regione che, a parte una consultazione del lontanissimo 1947, ha sempre dato alla destra, nelle sue varie articolazioni, da un minimo del 60% e fino allo stratosferico risultato del famosissimo 61 a zero. Sono ovviamente felice che abbia vinto Crocetta e abbia tenuto l’alleanza Pd/Udc che spero sia prologo per un’analoga soluzione nazionale, ma con una differenza: che è relativa alla presenza di Sel nella coalizione. Essendo convinto che la soluzione dei problemi debba passare attraverso il compromesso, l’articolazione confrontata e disponibile a soluzioni mediate, la presenza di due estremi garantisce - se il concetto pragmatico della mediazione è condiviso - non paralisi, ma movimento di progresso, la politica dei piccoli passi. Per questo la presenza di Sel è importante e sostanzia la definizione di coalizione di sinistra-centro. Detto questo, non mi sfugge, però, che i risultati letti con attenzione, sono preoccupanti. Il Pd ha raccolto il 13 per cento circa dei voti che, a loro volta, erano il 47 per cento degli aventi diritto. Il che tradotto in realtà sociale, significa che solo poco più del 6% ha concesso la preferenza al Pd. Al 13% andrebbero aggiunti almeno altri cinque punti della lista Crocetta, che oltre ad avere candidati della società civile aveva, provincia per provincia, molti dirigenti minori del Pd. Anche prendendo per buono ciò, la sostanza del discorso non cambia. Infatti, anche con il 18%, sul 47% degli elettori, la rappresentanza l’ha data solo l’8.5%, cioè meno di un elettore su dieci. E ripeto che se Crocetta non terrà conto degli altri nove, non riuscirà a raggiungere gli obiettivi di una società più giusta e accettata da tutti. Lo stesso vale per il definito eclatante 15% del M5S, che tradotto vale il 7. E così via per tutti gli altri. Sino a percentuali risibili delle abborracciate formazioni minori. Questo, amici miei, significa che la democrazia rappresentativa istituita e resistente nel nostro paese, fa acqua da tutte le parti e se si vuole salvare la baracca, chiunque governerà dovrà assolutamente tenere conto, intuire, sulta per le pari opportunità della Valle d’Aosta userà oltre 7000€ del suo budget per un’iniziativa assai discutibile (io ho votato contro) di presentazione del libro di Veronica De Laurentis, figlia dell’attrice Silvana Mangano e Dino De Laurentis, due mostri sacri del cinema. Discutibile per due ragioni: intanto perché si parla di un abuso e, può sembrare un tecnicismo, ma per semplificare è come dire che durante la giornata internazionale di sensibilizzazione sull’aids, noi parlassimo dell’epatite, altra malattia infettiva, ma forse diversa e magari da trattare in qualsiasi altro giorno dell’anno... In secondo luogo discutibile perché ora che siamo davanti ad un’emergenza come questa sarebbe il caso di fare fronte comune e lavorare per una partecipazione massiccia e una mobilitazione partecipata e trasversale, volta a sensibilizzare gli uomini e affermare che il femminicidio è a tutti gli effetti un problema politico che dev’essere affrontato con urgenza. In questo contesto si colloca NO MORE, una convenzione promossa da: UDI, Casa internazionale delle Donne, GIULIA, Telefono Rosa, D.I.R.E.,.. che prevede - una proposta politica unitaria, aperta all’adesione e alla sottoscrizione di realtà nazionali, locali e singole persone - un invito alle istituzioni a un confronto l’angolo di Pat aperto - una verifica al governo del Piano Nazionale contro la violenza varato nel 2011, con revisione dello stesso. Io l’ho sottoscritta, fatelo anche voi! E partecipate attivamente alle iniziative del 25 novembre perché questa data, oltre ad essere il compleanno di caterina e mio, non sia solo una ricorrenza. ;-) PROGRAMMA: venerdì 23 novembre: “LA VIOLENZA CONTRO LE DONNE NELLE GUERRE DIMENTICATE”. Incontro all’atelier Aleph alle ore 21 con Silvia Bona, fisioterapista di Alessandria, che ha lavorato un anno presso l’ospedale di Emergency in Sierra Leone. sabato 24 novembre: flash mob nelle vie del centro della città di Aosta “CONSAPEVOLE TANGO. L’AMORE NON è MAI VIOLENZA”. Tango e letture ad alta voce contro la violenza sulle donne per le vie e le piazze di Aosta. In contemporanea set fotografici “IO DICO NO”: uomini e ragazzi si fanno fotografare per dire NO alle violenza contro le donne, NO alla cultura del controllo maschile delle donne e delle loro vite e NO a qualunque forma di giustificazione, complicità, disinformazione sulla violenza di genere. a cura di PATRIZIA NUVOLARI immaginare e soprattutto ascoltare, quel 53% di siciliani, oggi, e italiani, domani, che non vanno a votare. In mancanza di questo sforzo d’immaginazione pratica, nessun governo saprà mai togliere l’Italia dai guai. L’”occasione storica” ce l’hanno anche i grillini. Ora hanno numeri per fare qualcosa di serio per qualcosa e non contro. Sta a loro scegliere: dimostra- re che sanno fare politica o arroccarsi nel massimalismo del tutto ciò che è in linea con il nostro non-programma è santo e sacro e tutto ciò che non lo è invece è farina del demonio. Sapranno agire per il bene della Sicilia senza consultarsi prima per telefono con Grillo & Casaleggio per paura di scomunica? Ciò che serve è fare riforme, non rivoluzioni.