Scuola: tra premi, teatro e feste finisce un anno ricco di

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Scuola: tra premi, teatro e feste finisce un anno ricco di
QUINDICINALE DI ATTUALITA’, CULTURA, SPORT E TRADIZIONI
La voce degli
8 Comuni
l’Altopiano
www.giornalealtopiano.it
ASIAGO CONCO ENEGO FOZA GALLIO LUSIANA ROANA ROTZO
N. 322 - ANNO XIII - EURO 1,50
“IL PRIMO ED UNICO GIORNALE DELL’ALTOPIANO”
Comunità Montane
Canove
ROTZO
“Non si chiude,
ma si cambia”
Pronti 2 milioni
di euro
No alla
lottizzazione
in zona
Cattedra
Artisti in erba
con il corso
del Maestro
Feliciano Dal Prà
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16 3
Un soccorso
di Stefania SImi
Dieci ragazzi in moto, in fila indiana, uno dei tanti giorni di festa, popolati da questi centauri
che attraversano da una parte
all’altra il nostro Altopiano. Ad
un certo punto, su un tratto non
sospetto, uno di loro apparentemente perde il controllo della
moto, cade a terra, scivola per
pochi metri addossandosi ad un
muretto, privo di conoscenza. I
suoi amici, fra cui il fratello, non
capiscono, si fermano, tornano
indietro, aspettando che si rialzi, ma si rendono conto che i
tempi si sono dilatati, e lui non
si muove, restano pietrificati,
attoniti, non sanno cosa, né
come fare. Tuttavia, malgrado
l’impatto che chiunque ha di
fronte un incidente, ed in particolare ad una persona a terra,
due motociclisti tedeschi si
sono fermati, senza perdere tempo, con professionalità verrebbe da dire, hanno iniziato il massaggio cardiaco e la ventilazione bocca a bocca usando le corrette precauzioni che non è sempre automatico adottare nei casi
di emergenza, soprattutto se
non si è addetti ai lavori.
SABATO 12 GIUGNO 2010
All’Istituto Pertile il commosso omaggio all’amico Alessandro Colella
Scuola: tra premi, teatro e feste
finisce un anno ricco di iniziative
I cento anni del Trenino
Si festeggia la Vaca Mora tra storia e ricordi
ROANA: “La scuola non
deve chiudere”. Nasce il
Comitato dei genitori
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GALLIO
Il muretto delle polemiche
Esposto anonimo al Prefetto
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Grafica Altopiano
I SAPORI
DELLA
TRADIZIONE
Lusiana
ENEGO
Cantieri aperti
in centro
Suor Norberta
va in Romagna
Il paese
perde una
figura
importante
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Con il
Caseificio
Pennar alla
scoperta delle
ricette che
valorizzano il
formaggio
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Sabato 12 giugno 2010
l’Altopiano
2
L’Orso Dino se n’è andato
ma si continua a parlare di lui
Salvaguardare la presenza
dell’orso Dino come segno
tangibile della qualità del territorio. E’ quanto sostiene
l’on. Daniela Sbrollini intervenendo sulla questione dell’orso Dino, oggetto di curiosità anche tra i palazzi romani, come sottolinea la depu-
tata del Pd.
“Mi rendo perfettamente conto che un animale di queste
dimensioni può provocare
danni, come purtroppo è già
accaduto, e penso che le autorità preposte debbano trovare il modo per risarcire i
cittadini che li hanno subiti,
Sapor d'acqua natìa
Brigitta Bulgari e il porno in cucina
Un nudo d’autore non ha prezzo. Figurarsi se l’artista è donna e si chiama Brigitta Bulgari
(Cocsis all’anagrafe). Il rischio
per la sua celebre e provocatoria bellezza è ora di 12 anni
di carcere per aver ostentato
atteggiamenti porno in fronte a
minorenni durante uno dei suoi
spettacoli. Il reato contestatole è di “pornografia minorile”
e il carcere di Belluno ne sta
custodendo i suoi lineamenti in
questo mese: per la felicità degli agenti penitenziari e la sicurezza di spose e madri che chiedono giustizia. La chiamano “bocca di rosa” per la sua arte:
dunque chi le s’avvicina dovrebbe pur sapere che ogni rosa ha
le sue spine. E ogni bellezza ha una potenzialità di provocazione
inaspettata. Tutti condannano il favoreggiamento alla prostituzione: figurarsi se ad essere coinvolte sono le storie giovani. Ma
stavolta la sete di giustizia ha smascherato una realtà che merita attenzione. E traduzione: per non sfigurare di fronte ai fatti.
Brigitta si spoglia e provoca: in un locale i cui gestori dovrebbero assicurare la presenza esclusiva di gente minorenne. Come
fa una donna, lavoratrice sul palco, con i riflettori puntati addosso distinguere se nel mezzo di quelle che per lei sono solo ombre ci sta un ragazzo di 17 anni e mezzo o di diciotto? Capisco
che se ne intenda di volti e sia avvezza alle anagrafi, ma è pur
lecito immaginare la difficoltà di curare i dettagli in quei spettacoli. Lei si spoglia e le donne minacciano ritorsioni: per
l’incolumità dei figli minorenni e dei mariti stanchi della
quotidianità amorosa. Quando invece la sera - magari nel mezzo di una cena in famiglia - la televisione propina in “fascia
protetta” provocazioni fulminee, palpeggi in mondovisione e
doppi sensi ambigui fino all’esasperazione, l’unica realtà che
denuncia è il Moige (il Movimento italiano genitori, ndr) che si
vede contraccambiare questa premura con l’accusa di “favoreggiamento al bigottismo”. I giovani organizzano e s’ingegnano la loro esistenza nella loro immaginazione mentale. Consci
che l’immaginazione è una zona delicatissima e di fragile
abitabilità, è più violenta l’immagine di una donna che si spoglia
nuda in appositi locali (vietati ai minorenni) o i fotogrammi di
Ciao Darwin, La pupa e il secchione e altre porno-strutture
televisive che fanno passare messaggi nel mentre la famiglia
condisce l’insalata, sparecchia la tavola e si fa il segno della
croce? La violenza di un nudo è più occasione di tristezza che di
soddisfazione per un giovane. Ma la tecnica del “vedo-non vedo”
decuplicata alle stelle nel dopocena della televisione è molto più
deleteria. Se la prima è un acquazzone estivo che poco produce
nella pietra, la seconda è una goccia impercettibile ma continua
capace di scavare un buco nella durezza di una roccia. Con
l’approvazione di genitori che non s’azzarderebbero mai di spegnere la televisione quando, per citarne una, si pubblicizza un
profumo incastrandolo nel senso nudo di una donna o quando la
modella di turno è testimonial di una radio sistemata tra le gambe. Per non parlare dei pneumatici, dei freezer, delle docce e
dei rubinetti idraulici: cosa c’entri la presenza di una donna là in
mezzo nessuno più se lo chiede. Nemmeno i ragazzi: che all’erosdominio sono avvezzi fin dalla prima infanzia. E se non guardano la TV è semplicemente perchè il web ha già sbaragliato la
concorrenza raccontando il lolitismo e pubblicizzando
l’adultizzazione delle discoteche. I giovani non hanno bisogno di
essere protetti da Brigitta Bulgari. Ma da un falso moralismo
che ha perso di vista il senso della misura. Favorendo la libera
frequentazione del web dove la provocazione di Brigitta - a
confronto - è solo un preliminare a viaggi ben più spericolati. E
di difficile controllo.
Don Marco Pozza
come ha già affermato il Ministro Galan – afferma - Accanto a questo non va però
sottovalutato che la presenza
dell’animale testimonia l’ottimo stato di salute del nostro
territorio montano.”
Un valore, secondo la parlamentare, che non solo deve
gratificare chi opera nella tutela dell’ambiente montano,
ma che deve anche essere
“sfruttato” dal settore turistico e diventare motore dell’economica turistica provinciale e regionale.
“Considero necessario – conclude - mettere in atto tutte le
soluzioni utili a garantire la
permanenza dell’orso nelle
nostre
montagne,
monitorandone
gli
spostamenti e assicurandosi
che non possa recar danno
a persone o ad allevamenti.
Dobbiamo saper sfruttare
con intelligenza, come si sta
già iniziando a fare, ciò che
la natura ci offre vedendone e valorizzandone il lato
positivo. Abbiamo tutte le
capacità per rassicurare i
cittadini e per mantenere
l’orso nel luogo che ha deciso di “abitare”.”
Contro la sua cattura si
E la Montana pensa
all’assicurazione
“L’orso Dino fa danni? No l’orso fa l’orso! Probabilmente ora
sta tranquillo nel fitto delle foreste altopianesi alla ricerca di cibo,
ma cibo ce n’è in quantità nei nostri boschi: radici, erbe, bacche,
noci, frutta, uova, formiche, rane e piccoli mammiferi. Poiché
però Dino sembra gradire anche qualche animale domestico e
viste le condivisili preoccupazioni degli allevatori, abbiamo deciso di fare un’assicurazione sui danni provocati da M5". È esplicito Lucio Spagnolo Presidente della Comunità montana Spettabile Reggenza dei Sette Comuni: “Non si tratta solo della paura dell’animale. Spesso, quando l’orso provoca danni ci vogliono mesi prima di ottenere il risarcimento. Lungaggini burocratiche, procedimenti farraginosi e l’allevatore si sente lasciato
solo!” Così la Comunità Montana sta cercando in questi giorni
una compagnia assicurativa che possa intervenire prontamente
per risarcire eventuali danni che non siano considerati da Provincia o Regione. “ Abbiamo ricevuto diverse proposte interessanti - continua Spagnolo - alcune anche con l’entusiasmo di
chi vuole intervenire in un ramo assicurativo così… fuori dal
comune” . Così Dino potrà continuare a fare l’orso, c’è da augurarsi in modo un po’ più elusivo e sfuggente rispetto ai mesi
scorsi e, se danni ci saranno, qualcuno pagherà per lui.
schiera anche l’Ispra, l’istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, nonostante al summit
altopianese sia prevalsa la linea “politica” dell’allontanamento piuttosto che quella
“naturale conservatrice” sostenuta da biologi e faunisti
che avevano capito che non
si poteva “imporre la presenza dell’orso contro la volontà della maggioranza della
popolazione o quanto meno
dei suoi rappresentanti istituzionali”.
Ma per l’Ispra “la cattura e
la rimozione dell’orso bruno
rappresenterebbero una deroga al generale regime di
protezione di questa specie
minacciata. Le leggi nazionali
e comunitarie impongono infatti che qualunque azione di
cattura o rimozione di esemplari di orso sia autorizzata dal
ministero dell’Ambiente sulla base di un parere tecnico
dell’Ispra. Prima di prendere una decisione estrema
come la rimozione dell’esemplare va messo in atto
ogni possibile sforzo per cercare di modificarne il comportamento e di prevenire sia
i danni al bestiame, sia possibili rischi per l’uomo”.
Per poter esprimere il proprio
parere, l’Ispra ha quindi chiesto alle amministrazioni di
predisporre un dettagliato
rapporto circa le azioni finora messe in atto per affrontare il caso.
“L’impostazione tecnica seguita – prosegue l’Ispra E’quella prevista dal Piano
d’azione per la conservazione dell’orso bruno sulle Alpi
centro-orientali su incarico
del ministero dell’Ambiente.
Il documento, che è stato elaborato in modo concertato
con tutte le Regioni e Province autonome dell’arco alpino, è stato formalmente
adottato dal ministero e da
tutte le amministrazioni locali
delle Alpi centro-orientali. Il
testo rappresenta, pertanto, il
riferimento istituzionale in
materia di
politiche di conservazione
dell’orso nell’arco alpino ed
è a questo documento che
occorre fare riferimento per
prendere decisioni circa l’orso Dino.”
Il piano prevede protocolli e
tecniche di monitoraggio; criteri e procedure per l’indennizzo e la prevenzione dei
danni e infine criteri e procedure d’azione nei confronti
di orsi problematici e d’intervento in situazioni critiche,
oltre a formazione del personale e strategie di comunicazione.
Gerardo Rigoni
Nei negozi lo si può trovare in mille forme
I negozi di Asiago non si
sono lasciati sfuggire
l’occasione di creare
qualche prodotto ispirato a M5. Ecco gli
hamburgher della macelleria “Carne Asiago”,
dei quali i bambini
sembrano andare matti,
e il ghiacciolo ideato
per l’estate dai titolari
del “Fruit Club Asiago”.
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Sabato 12 giugno 2010
l’Altopiano
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Tavolo permanente sulla montagna
“Le Comunità montane restano.
Da rivedere confini e funzioni”
ATTUALITA’
Le Comunità Montane tirano un sospiro di sollievo: i dubbi
sul loro futuro erano tanti e lo stesso consiglio della “Spettabile Reggenza dei Sette Comuni”, dopo l’elezione, era rimasto con il fiato sospeso ad attendere le decisioni regionali in
merito. Ora il pericolo di chiusura di questi enti sembra fugato,
ma rimane urgente la necessità di un loro riordino, col
ridisegno dei confini, la diminuzione del loro numero e l’assunzione di un nuovo assetto politico. Dal primo atto del “Tavolo permanente sulla Montagna”, presieduto dal neo Assessore alle politiche per la montagna Marino Finozzi, svoltosi a Palazzo Balbi a Venezia venerdì 4 giugno, arriva dunque una ventata di ottimismo. “L’obiettivo della Regione –
spiega il presidente della Comunità Montana altopianese Lucio
Spagnolo, presente in laguna insieme agli altri colleghi del
Veneto – è di mantenere vivi questi enti importanti per lo
sviluppo della montagna. Da Venezia arriveranno a breve
alcune direttive sulla loro struttura e sulle loro funzioni. Gli
amministratori locali potranno dire la loro in merito alle proposte fino ad arrivare, probabilmente in autunno, al quadro
definitivo per quanto attiene al numero ed alla dislocazione
territoriale delle “nuove” Comunità Montane”. Che compiti
avranno e come verranno finanziate?
“Rimarranno soprattutto i compiti istituzionali di cura e manutenzione del territorio, della realizzazione di opere per la
difesa idrogeologica e sistemazione ambientale. Alle Comunità Montane sarà destinato il 3% dei proventi dalla
tariffazione dell’acqua dei diversi Ambiti Territoriali Ottimali
(ATO) del Veneto (come stabilisce la legge regionale 5
del 1998, ndr). E’ dunque garantito un finanziamento continuo e certo da reinvestire nei progetti”. Come potrebbe
cambiare l’assetto politico amministrativo delle Comunità
Montane? “Potremmo avere un quadro radicalmente diverso rispetto a quello attuale. Finora il Consiglio è sempre stato composto da 3 rappresentanti per ogni comune
del territorio (nel nostro caso 8 comuni, quindi 24 consiglieri) ed una giunta composta da un Presidente e da 7
Assessori (uno per comune). L’Assessore Finozzi ha indicato una possibile nuova configurazione con la presenza in Consiglio dei Sindaci del territorio, o di un loro delegato, e una giunta di poche persone per l’attuazione dei
programmi, con la presidenza affidata a rotazione ad un
Sindaco del territorio”.
Stefania Longhini
Un fondo di 2 milioni di euro
“Nel disegno di riforma delle Comunità montane, accanto a una
riduzione del loro numero e all’indicazione precisa di quali comuni ha senso ne facciano parte
e quali no, vedrei bene un organo di governo formato dall’assemblea dei sindaci”. E’ questa
la proposta dell’assessore regionale all’economia e allo sviluppo montano Marino Finozzi.
“Con un’assemblea dei sindaci
come organo di governo, la Comunità montana – spiega l’assessore – sarebbe di fatto un
consorzio tra i Comuni, codificato da una legge regionale. Si
eviterebbe inoltre il caso, che
oggi capita sovente, di una composizione di maggioranza e opposizione diverse da quelle dei
comuni che compongono la co-
munità”. “I costi delle Comunità
montane – ha ricordato ancora
Finozzi – incidono sul bilancio
nazionale per lo 0,22%. Sono
convinto della necessità di
accorpare le Comunità montane
e di snellire i loro organi, tuttavia
dobbiamo anche tener presente
che istituzioni forti e capillari, quando hanno competenze precise,
sono un bene per il governo del
territorio”. La finanziaria del 2010
ha disposto la cessazione del finanziamento statale alle Comunità
montane, per questo, per far fronte alle contingenti problematiche
finanziarie di questi enti, la Giunta
regionale del Veneto ha previsto
di aumentare per il 2010 il fondo
per le spese di funzionamento
delle 19 Comunità montane da
380.000 euro a 2 milioni di euro.
Monte Pasubio, recupero
del Cimitero Brigata Liguria
Forte Campolongo alla fine dei lavori
Forte Lisser rimessa in luce della facciata
Riavviati, in vista del centenario, i lavori
nei siti dell’Ecomuseo della Grande Guerra
Tutto il territorio delle Prealpi
Vicentine è ancora fortemente contrassegnato dalle testimonianze della Prima Guerra
Mondiale. Non solo Altopiano
dei 7 Comuni quindi, ma anche Pasubio, Carega, Maggio, Novegno, Cimone,
Campogrosso,
Gazza,
Civillina. Le montagne
vicentine, furono infatti le uniche a subire ininterrottamente per 41 mesi lo stato di belligeranza, culminato con la
“Strafexepedition”, che rappresentò la più grande battaglia mai combattuta in montagna, la morte di migliaia di soldati e la distruzione di paesi e
contrade. I suoi segni appaiono ancor oggi evidenti nei siti
bellici, non toccati ovviamente dalla ricostruzione dopo gli
anni ’20 e per decenni
volutamente dimenticati: ancora troppo fresche le ferite.
Solo successivamente, si comprese la forza evocativa dei
luoghi e il suo valore a livello
culturale e propedeutico e fu
avviato
il
progetto
dell’Ecomuseo. Dopo anni di
studi, misurazioni, valutazioni,
conti economici, scelta dei siti
e con l’intento di avviare lavori duraturi nel tempo, solo nel
L’obiettivo è di chiudere i cantieri della montagna vicentina entro la fine
dell’anno, in modo che possano essere visitabili tutti, dall’estate 2011
Baraccamenti austroungarici recuperati
presso la dolina degli sloveni
maggio del 2005, furono aperti i primi cantieri. Essi prevedevano: il taglio della vegetazione infestante; la bonifica dai
residuati bellici; lo scavo del
terreno di riporto e la rimozione di sassi, pietrame e conci
istabili; la scelta dei conci da
ricollocare nei siti; l’allontanamento delle macerie non
utilizzabili e il riutilizzo delle pietre rinvenute in loco; il
posizionamento
e
ammorsamento del pietrame e
per ultima la posa di tabelle
informative. Per primi partirono i lavori di recupero delle
batterie in caverna di
Coldarco, in Comune di
Enego; sempre nel 2005, a giugno, viene aperto il cantiere
sull’Ortigara, con il ripristino di
Cima Caldiera e del Lozze,
l’avvio del cantiere di Forte
Interrotto. A ottobre, partirono gli interventi conservativi
sul Monte Civillina (R. Terme)
e sulla Cima Alta del M.
Novegno, affidati ai Servizi
Forestali Regionali. Nel 2006,
i lavori furono estesi anche agli
ambiti: Monte Cengio, Val
Magnaboschi, Monte Valbella
e forte Campolongo. Il 2007,
vede la ripresa dei lavori
sull’Ortigara e sul Novegno,
quindi sul Colle della Gazza, al
Verena
e
al
Forte
Campomolon. Nel 2008, sono
stati avviati i lavori sugli ambiti dell’area logistica di
Campogallina, M. Forno, M.
Chiesa, M. Cimone, M.
Pasubio, M. Zovetto/Lemerle
e Forte Rivon. Nel 2009 quindi, a Campogrosso, Melette di
Foza, forte Lisser ed Enna e
proseguiti gli interventi sul
Pasubio e infine la posa della
segnaletica nei vari ambiti e il
completamento dei relativi interventi, a: M. Cengio,
Cimone, Ortigara, Civillina,
Novegno e al colle della
Gazza. Nel 2010 vengono
riaperti i cantieri di Cesuna
(M.te Zovetto e Selletta
Lemerle,
con
il
posizionamento delle
bacheche informative).
Quest’estate, a luglio riprende il cantiere alle
Melette di Foza: si prevede
di chiuderlo a ottobre e di
concluderlo entro la fine
dell’anno. E’ in programma
la conclusione dei lavori di
ripristino al Forte Verena,
dove devono essere anco-
ra collocati i pannelli informativi; al Forte Lisser, stessa questione oltre ad un po’
di pulizia residua; al Forte
Interrotto, dove mancano le
ultime rifiniture e il
completamento della piazza
d’armi. Quanto ai cantieri
negli altri ambiti della montagna vicentina, sono ripartiti i lavori nella zona
sommitale del Pasubio e sul
Cimone sono stati ultimati,
tant’è che vi sarà l’inaugurazione ufficiale del sito, in
prossimo 4 luglio; a
Campogrosso si lavorerà
-Forte Interrotto, piazza d'armi
per tutta l’estate, per arrivare a conclusione entro
l’inverno e a Forte
Campomolon si riprenderà
in agosto. L’obiettivo è di
chiudere i cantieri della
montagna vicentina entro la
fine dell’anno, in modo che
possano essere visitabili tutti, dall’estate 2011 nella prospettiva del centenario della guerra del 2014. Scontato dirlo, ma una volta ultimati i lavori, va tenuto ben
presente l’aspetto “manutenzione” dei siti: il gelo, la
neve, il vento, la vegetazione son lì, dietro l’angolo a
“fare la loro parte”, cioè
danno!
Beppa Rigoni Scit
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l’Altopiano
Sabato 12 giugno 2010
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Una nuova sede per la San Vincenzo
ATTUALITA’
L’associazione, oltre a raccogliere vestiario e alimenti che vengono distribuiti tra i bisognosi, ha
istituito anche un servizio di ascolto al quale ci si può rivolgere per un consiglio o un aiuto
Sportello invalidi, chiusura provvisoria
Ma la riapertura non sarà immediata
Sul problema dello Sportello Invalidi di Asiago,
chiuso da molti mesi, e
delle visite della Commissione per il riconoscimento di invalidità e situazione di handicap, per le quali recentemente gli utenti
altopianesi sono stati costretti a recarsi a
Bassano presso il dipartimento di prevenzione, abbiamo interpellato il dottor Meloni, presidente della Commissione Invalidi, per cercare di
capire innanzitutto se si tratti
di una situazione definitiva o
meno. “Ritengo che sia provvisoria – dice Meloni – anche
se il ripristino non sarà certamente immediato. Ricordo
che lo sportello di Asiago è
chiuso da quando è deceduto
l’impiegato amministrativo che
se ne occupava, e che per ora
non è stato ancora possibile sostituirlo. E’ necessario incaricare un altro impiegato amministrativo ad occuparsi anche
di questo settore, facendo
combaciare i vari aspetti organizzativi e tenendo anche
conto di quelle che sono le
esigenze economiche dell’azienda. Sono comunque
fiducioso che per la fine dell’anno si possa arrivare a una
riapertura dello sportello, così
come spero che a partire dal
prossimo autunno le commis-
sioni invalidi possano tenersi
ancora ad Asiago, anche se
solo per alcune tipologie, ovvero i più anziani e i casi più
gravi per i quali il viaggio a
Bassano risulta troppo disagevole. Questo è quanto posso
dire io, le decisioni spettano
comunque all’azienda”. E al
direttore generale dell’Ulss 3
Valerio Alberti ha inviato una
lettera il presidente della Comunità Montana Lucio Spagnolo, proprio per riportare il
malcontento del territorio in
merito alla questione. “Non
conosco le valutazioni e i
motivi che hanno spinto
l’Azienda a compiere una tal
scelta – scrive Spagnolo - anche perché tutti noi abbiamo avuto modo di costatare
in diverse occasioni anche
recenti, la Sua personale attenzione, e quella dei suoi
collaboratori, nei riguardi
della realtà socio-sanitaria
dell’altopiano e delle caratteristiche e peculiarità della
nostra terra. Occorre riflettere sul fatto che questo servizio non può certo considerarsi secondario per la nostra gente poiché lo sportello
era punto di riferimento per coloro i quali dovevano iniziare le procedure per l’ottenimento
dell’invalidità civile o,
in giovane età soprattutto,
quello riguardante la
certificazione e al riconoscimento
di
handicap
psicofisico”. “Non si può poi
non considerare che per chi
necessiti del servizio, principalmente anziani non più
autosufficienti, ma anche persone afflitte da gravi patologie
o diversamente abili – continua il presidente della Comunità
Montana - il dover scendere a
Bassano rappresenta un disagio notevole, con perdita di
giornate lavorative da parte
degli accompagnatori. Considerato quanto esposto, la invito a rivedere la scelta messa
in atto in modo da poter venire incontro ai bisogni della
gente dell’altopiano, mission
primaria per gli Amministratori dei nostri otto Comuni,
della Comunità montana e,
certamente, anche dei vertici della nostra Azienda sanitaria”.
Silvana Bortoli
Campioni al San Bassiano
I “pazienti speciali” del “San Bassiano”,
seguiti da anni dallo staff della Struttura
Complessa di Ortopedia e Traumatologia
diretta dal dott. Enrico Sartorello, primario
ed ex rugbista professionista, sono stati protagonisti di un incontro con la stampa, svoltosi qualche giorno fa all’ospedale San
Bassiano. Il campione olimpionico Enrico
Fabris, la discesista Lucia Recchia, il capitano del Benetton Rugby, Benjamin De
Jager, insieme ai medici, hanno fatto il punto sulle loro condizioni fisiche in vista della
prossima stagione agonistica. Sul tavolo della
conferenza non le classiche foto dei campioni, ma alcune loro radiografie. Ad
evidenziare il problema alla schiena che aveva improvvisamente bloccato, all’apice della sua carriera, il re dei pattini Enrico Fabris,
quello che ha tenuta ferma per tre anni la
discesista Lucia Recchia, o le tre fratture al
braccio del rugbista Benjamin De Jager.
“Devo tutto al dott. Sartorello e alla sua
equipe straordinaria, non finirò mai di rin-
graziarlo per avermi rimesso a nuovo restituendomi le condizioni fisiche ottimali per poter continuare l’attività agonistica” ha ricordato Fabris. Mi ha rimesso in gioco. Per un
campione il fisico è tutto – ha raccontato De
Jager – mi fido ciecamente di lui”. E in effetti: “Hanno la capacità di trasmetterti la fiducia totale che ripongono in te – ha ammesso
con orgoglio il dott. Sartorello – Gli ottimi risultati ottenuti sono il frutto di un attento e
meticoloso lavoro di squadra, che inizia fin
dalla prima radiografia, la collaborazione con
il dott. Alessandro Guarise, primario di Radiologia, è stata ed è fondamentale.”
“Si tratta di un segnale importante e prestigioso
per la nostra struttura ospedaliera – ha ricordato infine il Direttore Generale, Valerio
Alberti – Che grandi campioni dello sport si
affidino ai nostri professionisti, non solo ci riempie di orgoglio, ma è un segnale evidente dell’eccellenza sanitaria che da tempo
contraddistingue, in particolare, la nostra ortopedia”.
Paola Mazzocchin
La San Vincenzo altopianese ha
una nuova casa. Con una breve, ma significativa cerimonia, è
stata inaugurata la nuova sede
dell’associazione benefica situata ora al terzo piano dell’edificio
parrocchiale Grillo Parlante di via
mons. Bortoli ad Asiago. L’associazione, oltre a raccogliere
vestiario e alimenti che vengono
distribuiti tra i bisognosi, ha istituito anche un servizio di ascolto
dove, chi vuole, può rivolgersi per
un consiglio, un aiuto, una parola
amica. Dopo la benedizione del
parroco diAsiago, mons. Roberto Bonomo, la presidente Nadia
Rigoni ha ringraziato quanti hanno contribuito, e che continuano
a cooperare, per l’associazione.
Ha poi ricordato la figura di
Augusta Carli, volontaria scomparsa da qualche anno il cui lascito ha permesso anche i lavori
per la sede nuova. Tra gli altri
benefattori giustamente ricordati
dalla presidente, che guida le oltre 20 volontarie, c’è la famiglia
Tasca che settimanalmente rifornisce l’associazione di viveri
da distribuire. Altri fornitori di
generi alimentari sono
l’Eurospar, il Consorzio fra i
Caseifici ed il Discount. A cui si
aggiungono la Banca Popolare
di Vicenza, il Lions Club e tanti
cittadini privati che permettono
all’associazione di intervenire
come può in situazioni di difficoltà. In pratica la comunità che
aiuta la comunità.
Numerose le attività svolte dai
soci: dal stirare gli abiti degli ospiti
della casa di riposo alla distribuzione di viveri e vestiario a chi
ne ha bisogno. In più, con il centro di ascolto, la San Vincenzo
coglie le richieste di aiuto e in-
terviene direttamente o comunque indirizza la persona verso gli
enti e gli uffici preposti per andare incontro alle specifiche esigenze. C’è persino un servizio
di trasporto verso l’ospedale per
chi ne necessita. La raccolta di
vestiario si svolge il martedì e il
venerdì dalle 10 alle 11. Mente
la dispensa di generi di prima
necessità avviene il mercoledì
dalle 10 alle 11. Sempre nello
stesso orario di mercoledì si tiene anche il centro di ascolto. “Invitiamo chiunque voglia visitare
la nuova sede, in particolare le
associazioni, di venirci a trovare
il mercoledì. Ancora di più chi è
interessato a partecipare alle
nostre attività; non siamo un circolo chiuso siamo solo delle persone che vogliono aiutare il prossimo” dice Nadia Rigoni.
Gerardo Rigoni
Tre asiaghesi nominati
Gran Cavalieri di San Bovo
Nella splendida cornice naturale del Lazzaretto, davanti
alla chiesetta di San Sisto, si
è svolta sabato 5 giugno una
semplice e particolare cerimonia per la nomina a Cavalieri di San Bovo di tre
asiaghesi. Giorgio Rigoni
Candida, ex insegnante dell’Istituto Parolin di Bassano
e autore di libri, l’erborista
Antonio Cantele e Giuseppe
Rigoni, coltivatore diretto, accompagnati dai rispettivi
“santoli”, sono entrati a far
parte del lungo elenco, oltre
duecento, degli appartenenti
a questa fondazione nata nel
bassanese per invenzione del
poeta dialettale e appassio-
nato di tradizioni locali
Eusebio Vivian. E’ stato proprio Vivian, dopo aver spiegato il significato di questo
momento “Con poche formalità, genuino e sincero”, a
procedere con l’investitura e
la consegna ai tre prescelti
della frusta (con il laccio
sempre ben legato) e della
sciarpa rossa con lo stemma
del Santo di Voghera protettore degli animali domestici,
nominandoli non solo Cavalieri, ma subito, seduta stante, Gran Cavalieri (grado successivo).
“E’ un segno di ringraziamento – ha detto Vivian – per
chi impegna la sua vita per
la cultura rurale, le tradizioni
della nostra terra, la natura,
l’ambiente”. Un riconoscimento per quella che può
essere definita “la gente della terra” che nutre amore e
passione per tutto ciò che la
riguarda. Oltre alla volontà
di proseguire nel loro lavoro
a favore della natura e delle
tradizioni locali, i neo Gran
Cavalieri avranno d’ora in poi
anche l’impegno di recarsi
almeno una volata all’anno o
all’eremo di San Bovo, a
Valrovina, nel bassanese, restaurato proprio dalla Fondazione dei Cavalieri di San
Bovo, o alla tomba del Santo
a Voghera.
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Sabato 12 giugno 2010
l’Altopiano
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Vendite promozionali in continuo aumento
Intanto l’inizio dei saldi in Veneto slitta al 17 luglio
Una giungla di prezzi, sconti, offerte speciali, con vendite di fine stagione che iniziano quando la stagione è praticamente appena iniziata,
vendite promozionali che prendono il via
immediatamente
dopo i “nuovi arrivi”.
Sono sempre di più i
commercianti che
effettuano vendite
straordinarie, scegliendo di praticare
sconti, anche piuttosto
elevati, su articoli e
capi di stagione. Anche ad Asiago, poco
dopo Pasqua, nelle
vetrine dei negozi di
abbigliamento sono
apparsi numerosi cartelli che informavano
della possibilità di fare
acquisti usufruendo di
sconti: 20 – 30, addirittura del 50% in
meno del prezzo indicato sul cartellino.
Avvisi in alcuni casi
stampati a caratteri
cubitali, in altri di fattura casalinga, con
una semplice scritta a
mano su un foglio di
carta, ma tutti con un
doppio scopo: invogliare all’acquisto anche chi, per effetto
della crisi, si vede costretto ad evitare spese non indispensabili,
e riuscire così a realizzare introiti anche
in tempi di magra, pur
accontentandosi di guadagnare meno. Una pratica che è
sembrata in questa primavera
2010 espandersi a macchia
d’olio, e che oltre a non essere ben vista da quei commercianti che la considerano
dannosa per il commercio stesso e pensano che
i ribassi debbano essere
fatti solo nei periodi preposti per i saldi di fine stagione, sembra non essere gradita neppure alla totalità dei consumatori,
che si chiedono se dette
vendite siano sempre regolari e veritiere. “L’aumento consistente delle
vendite promozionali –
commenta il presidente
mandamentale della
Confcommercio Corrado
Finco - è certamente
dovuto alla crisi economica in atto, con i negozianti
che pensano a delle strategie per avere in qualche modo delle entrate.
E’ un sistema che va comunque ad intaccare l’interesse della collettività,
una battaglia tra poveri, ma
che il cliente accetta volentieri. I rischi che tali vendite non siano reali, ma mascherate, però ci sono, per
questo il consumatore
deve essere attento ed
oculato negli acquisti.
Quello attuale certamente non è il sistema ideale,
ci vorrebbero forse regole
più rigorose e precise,
uguali per tutti, oppure la
libertà di mercato per dare
la possibilità ad ognuno di
praticare in qualsiasi periodo dell’anno i prezzi che
Asiago, approvato il
Piano Peep di Via Ebene
Nel consiglio comunale di
Asiago dello scorso 26 aprile è stata approvata l’ultima
variante al PEEP (piano per
l’edilizia economico popolare) di Via Ebene. Anche questo piano per aree destinate
alla prima casa dei residenti,
come quello degli Ekar e dei
Pennar, era stato inserito nel
PRG dall’amministrazione
Gattolin ed ora, dopo varie
vicissitudini, è stato
definitivamente approvato.
“Anche noi - dice il
capogruppo di minoranza in
consiglio comunale Paolo
Finco - abbiamo dato il nostro contributo perchè questo piano prendesse finalmente il via, allo scopo di
poter dare ai residenti (specie alle giovani coppie) la
possibilità di costruire la pri-
ma casa, senza dover accedere al mercato “drogato”
delle seconde case”. Le
domande al Comune per
poter essere inseriti nella
graduatoria per l’assegnazione delle aree vanno presentate entro il prossimo 22
giugno e i modelli sono disponibili presso l’Ufficio
Urbanistica (ultimo piano
del municipio).
L’aeroporto cerca…vigili del fuoco
AAA servizio antincendio
cercasi. L’appello lo lancia
la direzione dell’aeroporto di
Asiago che sta cercando dei
nuovi candidati per il servizio di vigili del fuoco
aeroportuali volontari ora
che l’attività all’aerostazione
dovrebbe ripartire. Anzi, senza nuovi vigili del fuoco
aeroportuali, con l’organico
attuale ridotto all’osso, la funzionalità della struttura avrebbe qualche difficoltà. L’età
massima per i candidati è di
58 anni. Una volta finito il
corso preparatorio, i partecipanti riceveranno un rimborso spese per la loro prestazione. Il corso, le cui modali-
tà e luogo di svolgimento
sono ancora da definire, è
a carico della direzione
aeroportuale e consiste in
lezioni teoriche e pratiche
con esercitazioni di spegnimento. In più ci saranno
delle lezioni dedicate alla
rianimazione e cenni di primo soccorso.
G.R.
ritiene più opportuni, evitando
così anche di dover fare controlli
e applicare sanzioni.” In materia, la Regione Veneto dispone
che in qualsiasi periodo dell’anno possano essere fatte, seguendo specifiche modalità spesso
variate negli anni, vendite di liquidazione, ovvero quelle effettuate al fine di esitare in breve
tempo tutte le merci, a seguito di
cessazione di attività commerciale, cessione dell’azienda, trasferimento in altro locale, trasformazione o rinnovo dei locali.
Le vendite promozionali sono
invece quelle in cui l’operatore
commerciale pubblicizza la vendita di uno, più o tutti i prodotti
della gamma merceologica sul
mercato, applicando sconti e ri-
bassi sul prezzo ordinario di vendita, vendite che nell’anno ciascun commerciante può effettuare in numero indefinito, purché non interessino i trenta giorni precedenti i periodi fissati per
le vendite di fine stagione (ad
esclusione di chi vende prodotti
non aventi carattere di
stagionalità). Le vendite di fine
stagione riguardano prodotti di
carattere stagionale o di moda,
suscettibili a notevole deprezzamento se non venduti entro un
certo periodo. E’ proprio di questi giorni la notizia che la Regione Veneto ha deciso di posticipare di due settimane il termine
d’inizio delle stesse, fino ad oggi
il primo sabato di gennaio per l’inverno e il primo sabato di luglio
per l’estate. Chi aspettava i primi di luglio per acquistare merce estiva in saldo, dovrà ora attendere, almeno in Veneto, fino
al giorno 17, quindici giorni dopo
la data prevista fino ad oggi. La
stessa cosa si prospetta per il
prossimo gennaio. Un cambiamento che ha preso di sorpresa i
commercianti, soprattutto coloro che proprio nei giorni scorsi
hanno tolto tutti i cartelli che indicavano le vendite promozionali,
proprio per il divieto di effettuarle nei trenta giorni prima dei saldi, il cui inizio era previsto per il 3
di luglio. Come dire che, se deciso prima, il cambiamento
avrebbe permesso di effettuare le promozionali per altri 15 giorni. Silvana Bortoli
FTV porta i vicentini in montagna
anche con trasporto biciclette
I vicentini che amano passare le proprie giornate in montagna, avranno a disposizione, a
partire dal 26 giugno, per tutta l’estate, delle
linee speciali (al di là di quelle di linea già esistenti). La scelta dei collegamenti è vasta e a prezzi
davvero convenienti: Asiago (passando per splendidi centri come Tresché Conca, Cesuna,
Canove), Gallio, Tonezza,
Recoaro, Campogrosso, Pian
delle Fugazze e Camposilvano
sono le mete tutte vicentine collegate dai mezzi Ftv, che “sconfinano” però anche in Trentino
per raggiungere Lavarone. I
prezzi? Qualche esempio fa
capire la convenienza:
Vicenza-Asiago solo andata
costa 4,90 euro, per arrivare a
Gallio si devono aggiungere altri 55 centesimi (ma l’andata e
ritorno costa 9,80 euro), men-
tre per Lavarone (sempre partendo da Vicenza)
il costo del biglietto andata e ritorno è di 10,60
euro. Ftv offre, inoltre, un’opportunità davvero
irrinunciabile anche per i cicloturisti: si chiama
infatti Bicibus lo speciale servizio di trasporto
biciclette (realizzato con un carrello trainato dal
normale pullman di linea), che permette agli
appassionati di raggiungere in
tutta comodità ideali punti di
partenza di tante splendide
escursioni sulle due ruote
come Bassano, Tresché Conca, Asiago e Recoaro. Il tutto
senza costi aggiuntivi per i
viaggiatori rispetto al normale costo del biglietto e ciò a
conferma dell’attenzione che
l’azienda di trasporto pubblico locale della Provincia di
Vicenza ha per la qualità e la
convenienza del servizio.
Obbligatoria l’iscrizione all’anagrafe degli
equidi per cavalli, asini, muli e bardotti
A seguito della legge 200/03 e del decreto ministeriale del 5 maggio 2006, tutti gli
equidi (cavalli, asini, muli e bardotti) residenti in Italia devono essere identificati ed
iscritti nell’Anagrafe degli Equidi. Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e
Forestali ha dato istruzioni all’Associazione Italiana Allevatori per la gestione dell’anagrafe stessa. Allo scopo di agevolare i proprietari residenti nei comuni
dell’Altopiano che devono assolvere a tali disposizioni, l’Associazione Provinciale
Allevatori di Vicenza ha istituito un recapito presso la sede della Coldiretti di Asiago in
via dell’Artigianato 76, ogni primo mercoledì del mese fino al prossimo dicembre compreso, con orario dalle 8.30 alle 12.30.
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Sabato 12 giugno 2010
l’Altopiano
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La scultura
vincitrice
Per ricordare Alessandro
SCUOLA
In un tragico pomeriggio invernale un episodio imprevedibile, impensabile, incredibile per l’intera comunità
altopianese ha segnato in
maniera indelebile in primis
la comunità di Gallio ma anche e per certi versi non
meno anche il mondo della
scuola superiore; Alessandro, 15 anni, frequentava la
1^AL della sezione di Liceo
del nostro Istituto Superiore
e la sua presenza si avverte
ancora, forte e tangibile, un
po’ in tutti.
Ecco così che subito, già all’indomani di quei tremendi
fatti, al Dirigente Scolastico
dell’Istituto, prof. Alfredo
Paiola, lancia l’idea di fare
qualcosa per ricordare Alessandro e le sue passioni, le cose
che preferiva fare: sport e giochi con i numeri e con la logica.
Presto matura l’idea, che diventa subito qualcosa di concreto, è così prende corpo il
“1° Memorial Colella” (ov-
Il “1^ Memorial Colella” - Tre manifestazioni
articolate ed integrate per “non dimenticare”
il giovanissimo studente di Gallio,
tragicamente scomparso pochi mesi fa
vero “Pronti …via!” con
passione, un po’ di logica e
tanto fiato assieme ad Alessandro), manifestazione ovviamente riservata agli studenti
dell’Istituto Superiore di Asiago
e che, attraverso tre diversi
<percorsi>, si proponeva lo
scopo di mantenere fresco e
vivo il ricordo del compianto
Alessandro.
“L’idea è venuta perché, pur
essendo stato poco con noi,
Alessandro ha lasciato una
traccia, una presenza significativa – sottolinea il Dirigente Scolastico Paiola - l’intento è stato quello di coinvolgere gli studenti nei settori
in cui lui aveva manifestato
particolari interessi, per ricordarlo e portare avanti
quelli che in fondo erano i
suoi sogni, quelli di un ragazzo che si affacciava alla
vita. Unanime la disponibilità di docenti e soprattutto
ragazzi, che hanno partecipato significativamente, capendo in pieno lo spirito
la classe 3^BL con il palio appena vinto
della manifestazione. Credo
che i ragazzi abbiano dimostrato impegno e serietà,
mettendo in evidenza le loro
caratteristiche migliori e trovando all’interno della
scuola il luogo per esprimerle. L’auspicio è che questo
non sia un fatto fine a sé
stesso ma possa diventare un
appuntamento fisso da ripetere negli anni”.
Sezione d’obbligo, quella legata ai numeri ed alla matematica (visto che a lui piaceva giocare con i numeri); a curarne
l’organizzazione la prof.ssa
Busacca che ha predisposto
una scheda di domande (tratte dai “Giochi di Archimede”)
e proposte agli studenti del biennio di tutte le sezioni dell’Istituto. “67 gli studenti che nella mattinata del 10 aprile
hanno, con diverso spirito
fra il gioco ed il ricordo –
come sottolinea la stessa docente – hanno partecipato
alla prova; da sottolineare
la soddisfazione per come
tutti si siano avvicinati a
questo momento non come
una perdita di tempo ma con
grande serietà e compostezza, anche se i risultati dal
punto di vista strettamente
numerico, sono stati assai
diversi”. Per onor della cronaca, anche se lo spirito della
competizione non era certo la
motivazione principale, va
detto che il <podio> finale,
tutto occupato da studenti
liceali, ha visto primeggiare
Francesca Rossetto (2^AL)
davanti a Matteo Panozzo e
Rachele Mantese (1^AL).
Seconda <tappa> quella che
ha visto una ventina di studenti
aderire al concorso graficoletterario <Mille Speranze>
“revisione ed adattamento –
precisa la prof.ssa Anna Maria Cavallarin che ne è stata
curatrice – del concorso ormai tradizionalmente bandito dalla Biblioteca d’Istituto in occasione del 23
aprile, Giornata Mondiale del Libro. Abbiamo modificato il tema, utilizzando il testo di quel testo
scritto da Alessandro un
mese prima della sua scomparsa. I lavori sono stati interamente svolti dai ragazzi
in orario extrascolastico;
l’intento era ed è quello non
solo di ricordare Alessandro
ma di farlo rivivere attraverso questi percorsi su temi a
lui familiari e cari. La biblioteca si è impegnata a pubblicare il prossimo anno tutti gli elaborati presentati”.
A vincere questa sezione, però
non è stato uno scritto bensì
una scultura in legno, un libro
aperto col tema di Alessandro,
opera di Filippo Stefani
(2^AL), mentre secondo e terzo premio sono andati rispettivamente a Lucrezia e Martina
Baù (1^AL) ed a Giulia
Panozzo (2^BL); menzione
speciale della giuria per
Rachele Mantese (1^AL) per
la maturità con cui ha espresso nel proprio elaborato le sue
emozioni. Per decisione della
giuria la scultura è stata donata alla famiglia di Alessandro
ma per ora fa bella mostra di
sé presso la sede dell’Istituto.
Il 26 maggio la prova sportiva
(visto che ad Alessandro piaceva molto lo sport). Grazie alla
collaborazione della direzione
(nella persona di Renzo Di
Salvo), sul tappeto verde dell’aeroporto “Romeo Sartori”
sono stati oltre 600 gli studenti
La classe 1^BR con il palio appena vinto
(anche se non tutti in competizione) di quasi tutte le classi
dell’Istituto che hanno preso
parte alla corsa campestre
sulla distanza dei 1200 metri,
presenti i familiari di Alessandro ed il Sindaco di Gallio, Pino
Rossi; “un’organizzazione
non facile per il gran numero di presenze – precisa il
prof. Gatti che ha curato
l’evento assieme ai colleghi di
educazione fisica Cristina Volpi e Claudia Frigo – ma i ragazzi hanno dimostrato maturità e sensibilità ed un comportamento corretto e responsabile; anche la competizione ha voluto esprimere solidarietà ed una <partecipazione totale> visto che
si è corso per classi e con
formazioni miste, maschi e
femmine, con una doppia
classifica per biennio e
triennio”. Anziché le solite
medaglie o coppe l’idea è stata di proporre uno stendardo,
un palio (due <opere> realizzate con pazienza, passione e
maestria dalla prof.ssa Cristina Volpi) per ciascuna delle
due squadre vincenti che lo
hanno poi esposto nelle rispettive aule, dove lo tratterranno
come <defender> fino alla
prossima edizione. Con apposite coccarde verranno ricordate, come si fa con i trofei
importanti, anno dopo anno le
classi che si aggiudicheranno
la manifestazione e diventeranno una sorta di luogo ove
far cadere <la polvere della
storia> dell’Istituto. Ad aprire
l’albo d’oro per il biennio la cl.
1^BR (sezione ragionieri) e
per il triennio la cl. 3^BL (sezione Liceo). L’Istituto ha proposto che le premiazioni dei
vincitori vengano effettuate a
Gallio (come noto paese natale di Alessandro), in occasione del tradizionale appuntamento con la consegna delle borse di studio ai migliori
studenti di quel comune, anche per trasmettere i valori
dell’iniziativa e la volontà di
un’apertura
ed
un
coinvolgimento anche all’esterno delle <mura> dell’Istituto scolastico.
Cesare Pivotto
Iimmagini della folta partecipazione dei ragazzi alla manifestazione sportiva
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Sabato 12 giugno 2010
l’Altopiano
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Claudia Forte premiata al
concorso “Il muro… I muri”
Significativi gli elaborati della studentessa della classe 5^ Turistico dell’Ipsia di Asiago
Nel ventennale della caduta
del Muro di Berlino l’Associazione Città di Vicenza ha
indetto un concorso riservato agli studenti delle scuole
Medie Inferiori e Superiori
della Provincia di Vicenza dal
titolo emblematico “Il muro
… i muri” nell’intento di
<favorire negli studenti
una riflessione più ampia
sui muri, visibili e non, che
sono stati eretti nel corso
della storia,sui muri – vere
e proprie divisioni tra gli
stati o all’interno di questi
– che ancor oggi esistono,
e su quelli invisibili che si
ergono tra gli uomini>;
muri della vergogna, quelli
(come quello di Berlino)
eretti fisicamente a separa-
re, segregare uomini da uomini, privandoli della libertà di
scegliere e di incontrarsi;
muri di vetro, quelli
metaforici eretti fra individui
e gruppi sociali che non vogliono conoscersi, incontrarsi, riconoscere differenze
culturali, etniche e/o religiose, e quindi dai significati
come pregiudizio, discriminazione, razzismo; muri di carta, quelli che, anche se è vero
che ogni muro separa, isola,
suscita il desiderio (spesso
frustrato ed irrealizzabile) si
essere valicato e superato,
comunque rappresentano
una superficie su cui si può
scrivere, disegnare, attaccare manifesti, fino a farne un
luogo simbolo di comunica-
zione.
Sono state molte le scuole
della Provincia che hanno
aderito a questo concorso per
ricordare e raccontare
l’evento che ha segnato la
fine della Guerra Fredda in
Europa con vari elaborati; nei
giorni scorsi sono saliti ad
Asiago i rappresentanti dell’Associazione per premiare,
alla presenza del Dirigente
Scolastico prof. Paiola, della
vice-preside prof.ssa Polato
e di alcuni docenti, la
vincitrice del concorso, la studentessa Claudia Forte, “una
studentessa <speciale> come ci racconta la docente
Maria Grazia Clemente, che,
a stretto contatto con la
vicepreside Polato, l’ha se-
guita con particolare cura,
attenzione e sensibilità durante l’intero anno scolastico – che, nell’ambito di
una programmazione scolastica differenziata, ha
realizzato un elaborato che
ha intitolato <I muri nel
mondo>, frutto di un lavoro interdisciplinare sviluppato nel corso di circa quattro mesi con cui
ha voluto fornire diversi
spunti di riflessione sui
molteplici significati che
può assumere la parola
<muro>. Partendo dalla
storia del muro di Berlino e raccontando col linguaggio della favola,
Claudia ha passato in
rassegna tutti gli altri
Significativi gli elaborati della studentessa della classe 5^
Turistico dell’Ipsia di Asiago
muri <fisici> esistenti nel
mondo per arrivare a
quelli <mentali>, decisamente più diffusi e difficili da abbattere. L’obiettivo che Claudia ha voluto raggiungere è stato
quello di stimolare i giovani ad intraprendere un
percorso di ricerca più
profondo sul significato
dell’abbattimento del
Muro di Berlino attraverso la rappresentazione
grafica, visiva e pittorica
dell’evento”.
Il lavoro è stato premiato
per la cura dimostrata nella
ricerca e nell’elaborazione
del tema.
Cesare Pivotto
Ancora applausi per il Gruppo Teatrale dell’Istituto Superiore di Asiago
“MADE AS RAGE” INCANTA ANCHE QUEST’ANNO
QUATTRO USCITE PER COMPAGNI E POPOLAZIONE AD ASIAGO MA GIA’ IN CALENDARIO REPLICHE A CANOVE E ROTZO
Sabato 29 maggio
2010, Grillo Parlante. Il gruppo teatrale
“Made as Rage” della Scuola Superiore
dell’Altipiano (regista
la nostra Giulia
Allodi) si prepara per
l’ultima replica di “Sei
una
peste!”,
tragicommedia basata su fonti di archivio
(studio di Elisabetta
Girardi) a proposito
della peste del 1630
nelle nostre amene
contrade. Anche questo lavoro teatrale
rientra, come quello
dello scorso anno,
nell’alveo del progetto <Maestra montagna>, che vede la collaborazione dei tre ordini
di Scuola affinché il patrimonio culturale locale sia
parte integrante dell’offerta formativa del territorio. Quattro le repliche già
affrontate con successo
dal gruppo (che conta una
ventina di studenti, tra attori, scenografi e tecnici),
la prima delle quali offer-
ta proprio agli allievi della
scuola elementare e media,
nel segno di una continuità non formale, ma concreta e condivisa. Vi propongo questa “ pagina di diario” per narrarvi le ore che
hanno preceduto la replica serale per la cittadinanza. Un adulto, un insegnante che abbia preso
La trama.
1630. L’Altipiano è spazzato dalla peste. Ognuno si affanna a salvare se stesso e gli ideali tramontano. Una bambina vaga solitaria; nessuno le dà più ascolto. Non le resta
che nascondersi in una stalla con i suoi due vitellini e raccontarle a loro, le sue storie. Quand’ecco in quel rifugio
fanno irruzione i personaggi più variopinti, ai quali la bambina offre ospitalità, in cambio del racconto delle loro avventure. I destini s’intrecciano e “nel buio di una notte
s’infiamma, crepita e s’incenerisce lo spirito d’un secolo”; finché qualcuno non svela alla protagonista la cruda
realtà del morbo. Allora l’innocenza insorge dinanzi alla
rivelazione del male ed è … colpo di scena!
parte a quelle fasi preparatorie,
che
abbia
assaporato e condiviso
“quel nulla d’inesauribile
segreto”, non può non
trarre dai ragazzi e dai suoi
studenti un insegnamento
prezioso: quando un’esperienza è volontaria e si
basa sull’ interdipendenza,
funziona. La ricerca della
qualità viene di conseguenza. Ecco a voi dunque qualche flash su quel
prima che di solito non conosce cronaca.
“C’è quel momento sospeso, prima dell’inizio, che
vale un anno di lavoro.
Dietro il sipario sta la scena, come un campo di forze in quiescenza.
Fuori, in strada, il pomeriggio continua a fare il
suo corso. In uno spiraglio
di cielo sale furtivo il fumo
che si esala da un ben strano capannello: paion figure da tarocchi quelle fuoriuscite dal teatro tra le
pozzanghere, ancora truccate a mezzo.
Ma se t’insinui fra le pieghe blu della tenda d’ingresso, puoi scorgere quel
caotico formicolìo operoso che fa il teatro tanto
somigliante alla vita.
Laggiù in fondo, tra le
poltroncine deserte, vedrai, solitario, un ragazzo
(è attore o personaggio?),
assorto in chissà quali
pensieri. Pare un pallone
perduto a fondo campo,
ma qualcuno della squadra verrà presto a
rituffarlo nel gioco.
E già quest’atmosfera è ricordo, tanto è pregnante.
C’è chi cerca di salvare il trucco dalla
commozione perché è
l’ultima replica, il
gran
finale,
l’apoteosi emotiva: il
dono del proprio lavoro alla famiglia,
agli amici, a chi mai
li avrebbe immaginati in quei panni.
Quel momento senza
tempo è una terra di
nessuno che ti muta
gli orizzonti, come
quando il vento cade,
sull’oceano, e l’equipaggio tesse l’attesa
del filo rosso dei ricordi. Quell’impasto
di attimi, quel montaggio di gesti, quei
ritagli di sguardi ne
comporranno per sempre
la colonna sonora.
Poi ecco, tutto precipita:
stanno entrando! Silenzio!
Tutti dietro il sipario!
Voci fuori campo: qualcuno ha visto la mia bacchetta? Il copione, dov’è il mio
copione? L’anno prossimo
faccio lo scenografo, lo
giuro! Tanto lo dici ogni
anno… Questo è il teatro:
quello irripetibile che si addensa e svanisce dietro le
quinte, quello che poi ti porti
dentro nella vita di tutti i
giorni, come la mappa di un
tesoro inestimabile. Tutti ai
propri posti: la magia del
racconto abbia inizio. Il resto è storia. Chi c’era può
testimoniare sulle emozioni,
sulla sincerità e sulla gioia
del nostro lavoro. E per chi
non ha potuto esserci, si replica a Canove sul finire
d’agosto e a Rotzo nel primo fine settimana di settembre, ospiti della “Festa della patata”! Passate parola”.
Silvia Borgo
Cinema Lux Asiago
Sab.12 ore 116.00 18.00 21.00
Dom.13 ore 116.00 18.00 21.00
Lun.14: ore 20.45
8
Sabato 12 giugno 2010
l’Altopiano
8
Alla 3^ edizione del concorso “Sviluppa la tua idea imprenditoriale”
SCUOLA
di Cesare Pivotto
Anche per l’anno scolastico
ormai agli sgoccioli il Consorzio PattiChiari per l’economia
e la Cassa di Risparmio del
Veneto hanno proposto la 3^
edizione di “PattiChiari per
l’economia”, programma nazionale dedicato agli studenti
delle scuole superiori e ai
loro docenti per favorire
l’educazione finanziaria sostenendo l’importanza di formare i cittadini sulle questioni economiche e finanziarie
già sui banchi di scuola; il
concorso “Sviluppa la tua
idea imprenditoriale” proponeva anche quest’anno agli
studenti di realizzare un progetto di impresa per la realizzazione del business-plan,
sviluppato appositamente per
il progetto, anche grazie a
tutor messi a disposizione
dalle banche.
Lo scorso anno, alla prima
partecipazione dell’Istituto
Superiore di Asiago, i ragazzi della cl. 4^A dell’Istituto
Tecnico, guidati dal prof.
Alessio Barolo, presentaro-
“Elisir del taal”
l’idea vincente della
classe Terza C
Secondo centro degli studenti altopianesi
a “Patti chiari per l’economia”. Gli operatori
della Gestione Aziendale vincono a Vicenza e si
qualificano per la fase nazionale di Roma ad ottobre
no il progetto denominato “Il
filo d’erba” (che prevedeva
il recupero e la valorizzazione
di una malga d’alpeggio con
finalità storico-naturalistiche
ed agro-turistiche) che, il 28
maggio 2009, valse loro la
vittoria provinciale e la soddisfazione di rappresentare
Vicenza alla Fase Nazionale
di Roma della manifestazione, dove, il 1° ottobre, si sono
visti sfuggire di mano per un
non nulla il successo che, fra
le dodici finaliste, arrise a
Rovereto.
Anche quest’anno l’Istituto
asiaghese, alla sua seconda
partecipazione consecutiva,
ha sbancato il lotto delle av-
versarie vincendo ancora una
volta; protagonisti 2010 i ragazzi della cl. 3^C Operatore della Gestione Aziendale
che, sempre guidati dal prof.
Barolo e dalla vicepreside
prof.ssa Domenica Polato,
hanno sviluppato un progetto
legato ad un problema quanto mai attuale: l’alcolismo;
nell’ambito dell’attività i ragazzi si sono avvalsi di una
<lezione> da parte di
Antonella Segafreddo e
Luca Masetto della Cassa di
Risparmio del Veneto (Banca Tutor) sullo sviluppo di
una concessione di fido da
parte della Banca così come
della collaborazione con l’As-
sociazione “Occhi aperti” e
dell’Asiago Hockey per la
promozione dei loro cocktail
durante un’importante manifestazione sportiva a livello
internazionale (l’incontro
Russia-Italia di hockey su
ghiaccio).
Con la loro Azienda “Elisir
del Taal”, i ragazzi
altopianesi hanno presentato un complesso e dettagliato studio, articolato in un ipotetico programma triennale,
sulla
creazione
e
commercializzazione di prodotti per le tre diverse fasi
che riflettono i momenti dello sviluppo dell’alcolismo:
1.
l’happy hour (con
cocktail analcolici, già creati
nell’ambito del progetto
“Tatoo” e che si possono già
trovare in alcuni locali che a
suo tempo hanno partecipato
all’iniziativa - che può essere
estesa ad altri che ne fossero interessati);
2.
i digestivi analcolici
(con proposte di <liquori> realizzati senza la base alcoolica ma con l’ausilio di erbe
locali);
3.
le tisane (inventate
alla sezione alberghiera, anche in questo caso con l’utilizzo di erbe dell’Altopiano, e
con la Rigoni di Asiago, nota
azienda a livello internazionale, disposta a fare dei test per
la solubilità in acqua calda
della frazione ricavata dalle
erbe).
Giovedì 3 giugno, a Palazzo
Leoni Montanari di Vicenza,
le premiazioni che hanno visto primeggiare fra le sei
finaliste la proposta dei ragazzi altopianesi che ha evidentemente fatto <girare> la
testa alla giuria (composta da
rappresentanti del mondo
bancario, imprenditoriale e
scolastico) che ha decretato
il loro successo motivandolo
con “l’attenzione al sociale
(il
problema
dell’alcoolismo),
la
bancabilità
e
la
territorialità (uso delle
erbe del territorio)”.
Per la 3^C l’ulteriore soddisfazione dell’appendice d’ottobre quando, rappresentando Vicenza alla Fase Nazionale della manifestazione di
Roma, proveranno a centrare il <bersaglio grosso>.
CONOSCERE L’AMBIENTE: FESTA DEGLI ALBERI 2010
Grafica Altopiano
Maggio 2010: come tutte le
migliori tradizioni anche quella della “Festa degli Alberi”
non passa inosservata. Un’iniziativa che ha radici lontane,
forse non tutti sanno che è una
festa di origine americana,
nata nel 1872, lo stesso anno
in cui venne istituito il primo
parco naturale del mondo,
quello celeberrimo di
Yellowstone. In Italia la festa
è arrivata alla fine dell’Ottocento e da allora ha conosciuto periodi di maggiore o minore fortuna e diffusione fino ad
essere formalmente istituita
con il decreto interministeriale
del 4 agosto 2000, è sopravvissuta sino a oggi e nel tempo è venuta assumendo nuovi significati, con il crescere
della sensibilità e della consapevolezza rispetto alle questioni ambientali, alla scala sia
locale che planetaria.
Il Comune di Asiago – Ufficio Patrimonio - ha previsto
per quest’anno un programma rinnovato soprattutto a
partire dalla location dove si
è svolta la Festa: il Bosco del
Dosso. Giovedì 20 maggio
dunque, tutti gli alunni delle
classi II e IV dei plessi “M.
Ortigara” e “Farina” erano
pronti per un’esperienza a contatto con la natura. Il tragitto
di avvicinamento in Val d’Assa
fino a località “Termine” immersi tra i colori in contrasto
del bosco, come fosse un ac-
querello appena dipinto, già lasciava preludere ad una giornata indimenticabile. La manifestazione si è svolta in Val
delle Anime introdotta dai saluti delle autorità, l’assessore
al Patrimonio Guido Carli e il
dirigente scolastico Francesco
Tognon i quali hanno raccontato ai bambini della particolarità del territorio censuario
della zona alta dell’altopiano e
delle peculiarità di questa zona
boschiva. Il Bosco del Dosso
è un’area interessante sia dal
punto di vista forestale, si dice
sia uno dei boschi più belli in
quel di Asiago, sia dal punto di
vista faunistico, questa zona è
famosa per la scoperta della
specie endemica Salamandra atra aurorae, anfibio
urodelo molto pregiato, raro e
protetto. La mattinata si è accesa poi con gli interventi dei
bambini che, grazie alla preparazione e al lavoro fatto dalle maestre, hanno animato e
decorato l’evento con canzoni, letture e poesie. Parole e
scritti che hanno concentrato
l’attenzione sulla natura, sull’importanza degli alberi, del
bosco e degli animali, non
solo quelli grandi e di maggior effetto ma anche tutti i
più piccoli, invisibili che hanno un’importante ruolo
nell’ecosistema. Un modo
per ricordare il maestro e
naturalista Patrizio Rigoni
grande appassionato della
natura microscopica che ha
insegnato e trasmesso a molti
bambini la curiosità di esplorare il mondo naturale, e ha donato alla comunità altopianese
molti materiali delle sue ricerche ora collezionate al Museo
Naturalistico Didattico a lui
dedicato. La parte clou della
festa
relativa
alla
piantumazione di specie
autoctone si è svolta in una
zona colpita da una tromba
d’aria dove molti alberi sono
caduti e quindi in un area dove
la crescita di nuovi alberi ha
oltremodo significato. Sono
state specificate le indicazioni
per mettere correttamente a di-
mora le giovani piantine e ogni
bambino ha piantato i giovani
Abete rosso e bianco, Pino
Cembro, Ontano verde e Betulla. La mattinata si è conclusa con una escursione didattica divisi per gruppi classi accompagnati da esperti del Museo Naturalistico Didattico, del
Corpo Forestale dello Stato e
del Comprensorio Alpino di
Caccia grazie ai quali è stato
possibile trasmettere ai bambini nozioni e curiosità legate
all’ambiente dell’altopiano.
Arrivati al “fontanello” di Val
d’Anime i gruppetti si sono ritrovati e tutti assieme hanno
apprezzato e goduto di una
piccola merenda offerta dal
Comune per rinfrancare i partecipanti della camminata nel
bosco. Un ringraziamento a
tutti coloro che hanno partecipato e a coloro che hanno
reso possibile la buona riuscita dell’evento rinnovando già
l’invito per l’anno prossimo.
Carlo Zanin responsabile
Museo Naturalistico
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Sabato 12 giugno 2010
l’Altopiano
9
CENTENARIO DELLA “VACA MORA”
STORIA
Sull’Altopiano si festeggia il Trenino
A cent’anni dell’inaugurazione della linea ferroviaria Piovene Asiago numerosi gli eventi in programma
Pagina a cura di
Silvana Bortoli
“Le audaci costruzioni” recita l’occhiello dell’articolo
intitolato “La più importante
cremaillère”, pubblicato il 27
febbraio 1910 da “La Domenica del Corriere”: si parla
dell’inaugurazione della nuova ferrovia RocchetteAsiago “destinata a soddi-
27 febbraio 1910,
la “Domenica del Corriere”
parla dell’inaugurazione
dell’ audace costruzione della
ferrovia Rocchette - Asiago
sfare specialmente il
mondo turistico, poiché
offre panorami meravigliosi, primo fra tutti la
traversata del bosco di
Cesuna”. Fu l’industriale
laniero Alessandro Rossi a
proporre nel 1882 un collegamento ferroviario
dell’altopiano con la pianura per sopperire alla mancanza di un adeguato collegamento che potesse ridurre l’isolamento dei paesi montani. Dopo un primo progetto che prevedeva un tracciato diverso, risultato troppo lungo da percorrere e costoso da realizzare, Rossi convocò un
esperto di ferrovie di montagna,
l’ingegner
Ferdinando Shacke, che ideò
il progetto della linea Piovene
– Asiago, lunga circa 21 chilometri, di cui quasi 6 su tratta
a cremagliera. Non appena
approvata l’opera, il 15 luglio
del 1907, iniziarono i lavori, che
portarono all’inaugurazione
della linea due anni e mezzo
dopo. Il servizio ferroviario
funzionò fino al 1958, quando
venne chiuso definitivamente
a causa degli alti costi di gestione e della concorrenza delle
autocorriere. Quest’anno ricorre dunque il centenario dall’inaugurazione della linea ferroviaria, evento che in
Altopiano ci si sta preparando
a festeggiare in vari modi. Un
primo omaggio è venuto dagli
oltre 250 studenti partecipanti
al concorso di pittura indetto
per il tredicesimo anno consecutivo dal Comune di Roana,
con il quale si intende anche
sensibilizzare i giovani agli
aspetti culturali del territorio e
il cui tema quest’anno era “La
Vaca Mora, ricordi di un instancabile trenino”. Bambini
e ragazzini delle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie
hanno accolto l’invito presentando le proprie opere, realizzate singolarmente, in coppia,
in gruppo o con l’intera classe,
dando vita come sempre a
un’allegra e originale mostra di
un’ottantina di lavori, creati utilizzando varie tecniche, che si
potranno ammirare per
tutta l’estate presso la
sala consiliare del Municipio a Canove, in orario di apertura degli uffici. “Centenario della
Vaca Mora” è la manifestazione messa a punto dalle Pro loco di
Canove, Cesuna e
Treschè Conca per la
settimana precedente
ferragosto: dal 7 al 14
agosto nel territorio dei
tre paesi si celebrerà il
trenino con numerosi
eventi. Si inizierà il giorno 7 con la marcia in
notturna che partirà alle
20.30 da Campiello e arriverà a Canove presso
il Museo della Grande
Guerra verso le 22.30, dove
poi si terrà l’esibizione dei
Grutzigar, con rinfresco finale. In programma poi serate
culturali, spettacoli teatrali, una
sfilata di bici d’epoca, annullo
filatelico dedicato, e altri appuntamenti. Si terrà invece
probabilmente verso la fine di
luglio l’inaugurazione del ristrutturato percorso del
trenino, dopo i lavori previsti
dal
progetto
di
riqualificazione. Per l’occasione verrà organizzata una
pedalata in compagnia, da
Campiello ad Asiago, con soste
lungo il percorso, in particolare a
Canove nei pressi della ex stazione dove si trova la locomotiva “gemella” della Vaca Mora
che prestava servizio da Piovene
ad Asiago.
Prevista per fine luglio l’ultimazione dei lavori di riqualificazione
del percorso ciclo pedonale sull’ex tracciato ferroviario.
“Allo stato attuale i lavori
sono in avanzato stadio di
esecuzione – commenta il
presidente della Comunità
Montana Lucio Spagnolo,
riferendosi al percorso ciclo
pedonale sull’ex tracciato
ferroviario Asiago – Treschè
Conca – e verranno certamente ultimati entro la fine di
luglio”. Il progetto di
riqualificazione prevede un
costo totale di 375.000 euro,
di cui 300.000 coperti dal
contributo della Regione
Veneto, e i rimanenti 75.000
finanziati da Comunità Montana, Comuni di Asiago e di
Roana e CCIIAA di
Vicenza. Sono ben visibili
quelli in corso sul primo tratto dell’ex ferrovia, dalla sede
della Comunità Montana fino
al Consorzio fra i Caseifici,
dove è stato rimodellato il
sedime ed è iniziata la messa
in opera, su un lato, della cancellata tipica delle ferrovie,
prevista per il tratto che va
dal Palazzo Millepini fino al
parcheggio dei camper e nei
pressi dell’ex stazione a
Canove. Il tratto fino al Consorzio verrà anche asfaltato
e dotato di illuminazione; anche la galleria di Treschè
Conca verrà illuminata con
un nuovo impianto, mentre
nella galleria di Cesuna verrà consolidata la volta, ripristinata l’illuminazione e sistemato il fondo. In località
Campiello e presso il Millepini
sono in via di realizzazione
due aule didattiche all’aperto, con bacheche che illustrano la storia del
Trenino. Lungo l’intero
tratto verranno realizzate
aree per brevi soste, mentre il tratto sterrato dal Consorzio a Campiello verrà sistemato mediante ricarica,
fresatura e sistemazione delle
scarpate dove necessario. E’
prevista la rimozione della cartellonista pubblicitaria presente sul percorso e la messa in
opera di nuova segnaletica sia
orizzontale che verticale. Si è
pensato anche alla posa di due
fontanelle, una nella zona del
parco Millepini e l’altra nell’ex
casello ferroviario ubicato nei
pressi del Consorzio.
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Sabato 12 giugno 2010
l’Altopiano
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ROANA
Le scuole della “Riviera” a rischio chiusura
I genitori di Roana costituiscono un Comitato
Chiesta una deroga per il prossimo anno e intanto si cercano idee e soluzioni per scongiurare
la perdita di un patrimonio che rappresenta una ricchezza per l’intera comunità
Sempre più tagli alla scuola,
sempre meno alunni, uguale
chiusura dei piccoli plessi. E’
un rischio che corrono seriamente anche le scuole della
cosidetta “Riviera”, l’ala
altopianese “al di là del ponte
di Roana”. Un rischio presente da tempo, ma oggi più che
mai concreto, che i genitori
intendono scongiurare con
un’azione decisa di salvaguardia di questi centri di cultura e
socialità considerati indispensabili per la vitalità e la sopravvivenza di una comunità. Chiudere le scuole di Roana,
Mezzaselva e Rotzo significherebbe spostare sempre più
il centro gravitazionale verso i
paesi della conca centrale
dell’Altopiano, emarginando
passo passo la periferia, già
piuttosto penalizzata dalla soppressione di altri servizi. “Per
questo – dicono i genitori di
Roana – ci siamo riuniti e abbiamo costituito un Comitato
con l’impegno preciso di difendere e potenziare l’offerta
educativa per i nostri figli”. La
prima azione del Comitato è
stata la divulgazione di un volantino allo scopo di
sensibilizzare sul problema non
solo tutti gli altri genitori, ma
l’intera comunità che dovrebbe sentirsi partecipe di questa
battaglia perché la scuola di
paese rappresenta un punto di
riferimento e una ricchezza
per tutti.
“Non è la logica di campanile
a spingerci – sottolineano i
genitori – infatti stiamo già
dialogando con i genitori di
L’Altopiano su TeleArena
Mezzaselva e Rotzo per trovare insieme una valida alternativa ed evitare la perdita del
patrimonio scolastico della “Riviera” spinti dalla convinzione
che insieme e con la buona
volontà si può raggiungere
l’obiettivo di assicurare ai nostri
figli una scuola che, seppur piccola, offra valide opportunità di
formazione e di crescita”.
Il Comitato, dopo alcuni incontri,
ha intanto formulato una richiesta di deroga per il prossimo anno
indirizzata, tra gli altri, all’assessore regionale all’istruzione Elena Donazzan e alla dirigente dell’Ufficio Scolastico Regionale
per il Veneto Carmela Palumbo
affinché nella scuola, che conterà nel prossimo anno in tutto
26 alunni, non ci siano ulteriori
tagli d’organico, evitando così
pluriclassi formate anche da tre
classi, e un pericoloso fuggi fuggi dei bambini di Roana e
Mezzaselva verso altri plessi
scolastici (soprattutto Canove e
Asiago) dovuto alla legittima
preoccupazione dei genitori per
la qualità dell’educazione dei
propri figli. Una deroga che
servirà a dare il tempo necessario per organizzarsi e trovare delle soluzioni. “Soluzioni
che arrivino dal basso – sottolineano i genitori - e non ci
piombino sulla testa senza poterci far nulla; il più possibile
condivise”. Sono allo studio iniziative per coinvolgere le amministrazioni di Roana e
Rotzo, invitandole ad un proficuo confronto, e tutta la popolazione. Nel frattempo ben
vengano idee e suggerimenti da parte di chiunque.
Stefania Longhini
Il mondo agricolo altopianese nuovamente al centro dell’attenzione della televisione. Dopo essere stato il protagonista
del primo numero della nuova trasmissione rai inerente l’agricoltura anche TeleArena in questi giorni ha effettuato delle
riprese della realtà agricola altopianese spaziando dalle patate ai prodotti caseari, alle erbe medicinali alla gastronomia
con piatti tipici.
Oltre alle tipicità agricole oramai famose, come la patata di
Rotzo e il formaggio di malga, con spiegazione date dal
malghese Claudio Frigo della malga Zovetto, la trasmissione
si è soffermata anche sulle rarità come le patate nere, specie
in via d’estinzione e recuperate da alcuni appassionati come
Dino Panozzo di Tresché Conca, oppure le varietà di mele
autoctone dell’Altopiano tutte, o quasi, minacciate dall’estinzione, censite con pazienza da Antonio Cantele.
Capitolo a parte per le minacce a questo mondo; minacce
portate dall’industrializzazione della produzione alimentare,
ma anche da specie erbose infestati di cui alcune velenose
per il bestiame. Altre erbe invece, medicinali o comunque
commestibili illustrate da Antonio Cantele, chiudono la trasmissione venendo abbinate con altri prodotti tipici dallo chef
Riccardo Cunico.
G.R.
I Panozzo a raduno il
20 giugno a Treschè Conca
Sono aperte fino al giorno 15 giugno le iscrizioni al 2° raduno di
Panozzo, in programma
domenica 20 Treschè
Conca. Le adesioni, con
la quota di partecipazio-
ne al pranzo che è di 25
euro, si ricevono alla pasticceria Corbin in via
Belmonte (tel. 0424
694161) o al panificio
Danilo Frigo in Piazza
Fondi (tel. 0424 694030).
spesso toglie spazio all’aggiornamento che cerchiamo
di curare comunque, specie
per quanto riguarda l’aspetto sanitario e di primo soccorso legati all’emergenza
sanitaria (ma, come detto, noi
li incontriamo di domenica mattina mentre <rinfrescano> modalità operative e tecniche legate all’uso di motopompe,
manichette antincendio, gruppi
elettrogeni..); a settembre, comunque, svolgiamo una due
giorni di esercitazione generale, spaziando a 360 gradi
nelle varie aree e modalità di
possibile intervento. Siamo
ovviamente a disposizione
della Prefettura anche se finora, pur essendo intervenuti in varie situazioni in
altopiano ed in pianura, non
siamo mai stati precettati”. In-
somma, se spesso possiamo
godere in sicurezza di occasioni
e manifestazioni organizzate nei
nostri comuni o se possiamo contare su di un aiuto competente,
appassionato e disinteressato in
situazioni di pericolo o di necessità, ebbene lo possiamo fare
grazie al prezioso lavoro di questi volontari, uomini e donne, che
possono vestire con orgoglio la
loro inconfondibile divisa fluorescente ed a cui va il doveroso
grazie delle nostre comunità.
Questi i riferimenti dell’Associazione Volontaria di Protezione
Civile Comune di Roana:
e
m
a
i
l
[email protected] - sito
w
e
b
www.comune.roana.vi.it telefono 0424.692035 - fax
0424.692016
Cesare Pivotto
All’attivo dell’Associazione una cinquantina di volontari
Protezione Civile Roana: sempre
pronti dove e quando c’è un bisogno
Ha sede nell’interrato del
Palazzo Municipale di
Canove, in via Milano 32 (anche se con un’<appendice> a
Tresché Conca) l’Associazione Volontaria di Protezione
Civile Comune di Roana (una
delle
quattro
<sezioni>altopianesi, con quella <veterana> di Asiago e quelle più <giovani> di Lusiana ed
Enego), nata nel 1981 quando
Sindaco a Roana era lo stesso
di adesso, Valentino Frigo, figura, quella del sindaco protempore del comune roanese,
che, per statuto, è anche presidente dell’Associazione.
Attualmente a rivestire la carica
di vice-presidente (di fatto il ruolo operativo di vertice) è Efren
Panozzo, mentre il coordinatore
è Sandro Pesavento. “Il nostro
gruppo ha raggiunto in questo momento la condizione
di equilibrio ideale sul piano dei numeri – precisa
Panozzo mentre nel piazzale
del Municipio roanese si svolge un’esercitazione, per così
dire, di aggiornamento - una
cinquantina di elementi di
età variabile e con una buona e preziosa presenza al
femminile (circa 20), in rappresentanza delle 6 frazioni del nostro comune, oltre
ad alcune presenze da
Gallio. Quando siano nati
ciascuno si è comperato la
sua divisa, oggi, per fortu-
na, possiamo disporre anche di un buon parco mezzi
(un Unimog, una Panda
4x4, un Nissan pick-up 4x4,
un’ambulanza attrezzata,
un Daily 4x4 con modulo
antincendio, un Ducato a 9
posti, due motoslitte, una
roulotte) ed attrezzature
(motopompe,
gruppi
elettrogeni, tende, bacini
artificiali di raccolta acqua,
ecc) che ci permettono di
intervenire in svariate situazioni”. Un’attività intensa, visto che le vostre divise appaiono un po’ dovunque per l’intero anno “I nostri territori di
competenza riguardano, ordinariamente, i comuni di
Roana e, con apposita convenzione, di Gallio, in svariate occasioni fortunatamente quasi sempre legate
ad assistenza a manifestazioni di varia natura;
supportiamo e curiamo anche le prove di evacuazione
nelle scuole. Nel 2009 abbiamo fatto 86 uscite, che
non sono poche se si tiene
conto che tutti i componenti
il gruppo sono, ovviamente, volontari, gente che mette a disposizione dell’associazione passione e tempo
libero, a volte sacrificando
ferie o togliendo spazio a
famiglia ed interessi personali. Questa attività molto
intensa, a volte frenetica,
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l’Altopiano
Sabato 12 giugno 2010
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CANOVE
CESUNA
No alla lottizzazione in zona Cattedra
Domenica 20 il raduno
interregionale dei Fanti
Lo sostiene la minoranza consigliare. Anche il sindaco Frigo si dice d’accordo. “L’espansione interessa una delle zone più belle di Canove- sostiene Antonella Cocco – che, con la
complicità degli altri Comuni altopianesi, rischia di trovarsi addosso colate di cemento”
“Trovo vergognoso che i Comuni di Asiago e Gallio declamino
grandi lotte contro la speculazione edilizia e poi scarichino la
pressione edificatoria sul territorio di Roana”. La forte dichiarazione del capogruppo di minoranza di Roana Antonella Cocco è di quelle destinate a fare rumore sull’Altopiano. Atto del
contendere è una lottizzazione di 8 mila metri quadrati su terreni
dell’ex stalla modello “Cattedra” proposta dall’associazione dei
Comuni, composta da tutti i Comuni altopianesi salvo Conco,
per finanziare una parte della realizzazione dell’Istituto Europeo della Montagna. Istituto che fa parte di un progetto per la
riqualificazione della cattedra che però rimane, per ora, senza
una precisa finalità. La questione è sorta durante l’ultimo consiglio comunale dove si discutevano le controdeduzioni alle proposte di modifica della Regione Veneto alla variante al Prg e le
osservazioni fatte alla variante che non erano mai state dibattute in consiglio. Attorno alla Cattedra si sta combattendo una
battaglia tra chi vuole intanto portare avanti il progetto, in particolare l’ex sindaco di Roana Mario Porto e l’ex segretario ge-
nerale roanese Augusto Paccanaro, attualmente presidente e
direttore dell’Istituto, con varie forme di autofinanziamento che
vanno dalla lottizzazione in questione ad una cava di marmo, e
chi invece ritiene tutto il progetto un pretesto per portare avanti
una politica di espansione edilizia.
“Espansione che interessa una delle zone più belle di Canove,
rimasta quasi intatta – dice la Cocco – Zona che con la furtiva
complicità degli altri Comuni altopianesi rischia di trovarsi addosso colate di cemento”. Una posizione, quella dell’opposizione, che trova l’appoggio parziale anche dello stesso sindaco
Valentino Frigo che ha accettato lo stralcio dell’area ad una
condizione: “che qualora si rendesse necessaria la lottizzazione
per mettere fine allo stato di abbandono vergognoso in cui versa
la cattedra lo si farà, tanto che l’ipotesi ci sarà anche nel PAT”.
“Ma voglio sottolineare – ha aggiunto il primo cittadino – Che
mi impegnerò personalmente per cercare fondi e finanziamenti
per evitare la lottizzazione della cattedra che trova anche me
contrario”.
Gerardo Rigoni
I viaggi della Vaca Mora raffigurati dai bambini
Concluso il concorso di pittura organizzato dal comune di Roana per gli studenti, durante
l’estate si potrà visitare in sala consiliare del municipio le mostra delle opere partecipanti
Ottanta opere dedicate alla
Vaca Mora “instancabile
trenino”, prodotte dalla fantasia e dalla creatività degli alunni
di scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado del Comune di Roana, esposte per tutta l’estate presso la
sala consiliare del Municipio a
Canove, in orario di apertura
degli uffici. Una mostra bellissima, ricca di vitalità, che racconta con gioia un periodo di
storia del nostro territorio. Il
“concorso di pittura” organizzato per il tredicesimo anno
consecutivo dal comune di
Roana, è, ancora una volta,
dimostrazione delle sorprendenti capacità di bambini e ragazzini di raffigurare il tema
proposto utilizzando tecniche e
materiali diversi: oltre a pennelli, pennarelli, matite, gessi,
ci sono sassolini, foglie, ramoscelli, muschio, pongo, cartoncino, pasta in vari formati. C’è
il trenino che fatica in salita raffigurato a mo’ di fumetto, ci
sono collage di foto ritagliate
a rappresentare i mille volti di
chi sul treno ci è salito per divertimento o necessità, c’è
chi, munito di bagagli, si appresta a fare un viaggio verso
una nuova vita, c’è soprattutto la “Vaca Mora” che i bambini, dopo averne sentito raccontare la storia, hanno interpretato nei modi più svariati:
coloratissima e allegra, seria
e importante, con lo sfondo dei
nostri paesaggi nelle varie stagioni. A ognuno dei 255 partecipanti al concorso sono stati
regalati un calendario e un dvd
sul tema di treni e ferrovie, ai
vincitori sono andati premi in
denaro sotto forma di libretti
postali. Si è classificato primo
per le scuole dell’infanzia l’asilo di Canove con “Un trenino
tutto speciale”; seconda
Treschè Conca con “Il trenino
dei sogni”, terze a pari merito
la scuola di Roana con
“Puzzle” e la scuola di Canove
con “Dove andrà la Vaca
tro Polifunzionale di Cesuna
la mostra fotografica sulla
Grande Guerra dal titolo: “Da
Forte Corbin a Monte
Lémerle” (vedi articolo sotto). Il Raduno prevede nella
giornata di domenica: alle 9.30,
la sistemazione dei convenuti
presso la Zona Sacra del Fante in Val Magnaboschi; alle 10,
alza Bandiere; alle 10.20; arrivo della staffetta e accensione del tripode; alle 10.35, discorsi commemorativi; 10.50,
onore ai caduti e deposizione
di corone ai cippi e ai cimiteri;
infine alle 11, inizio della S.
Messa. Presterà servizio la
Banda Musicale “Monte
Lèmerle” di Cesuna diretta
dal maestro Mario Porto.
G.D.F.
La Strafexpedition in mostra
Albion, Chiara
e Fabio della
quarta B di
Canove, primi
classificati
sezione scuole
primarie
(foto: Foto Verona)
Mora?”. Per le primarie: primo premio a Fabio Cogo,
Albion Morina e Chiara Rela
della 4^B di Canove con “Passaggio in galleria”, seconda
1° Classificato scuole dell’infanzia
1° Classificato scuole secondarie 1° grado
Si tiene domenica 20 giugno
a Cesuna, presso la Zona
Sacra di Val Magnaboschi,
l’annuale Pellegrinaggio
Interregionale dei Fanti.
L’importante cerimonia
commemorativa, giunta alla
XVIIa edizione, gode del patrocinio del Comune di Roana
e si sviluppa con la collaborazione del Comitato Storico
Cesunese. Parteciperanno le
delegazioni rappresentanti di
Italia, Stati Uniti, Gran
Bretagna, Slovenia, Austria e
Ungheria. La manifestazione, come da tradizione consolidata, richiama una folta
schiera di presenze che giungono da ben oltre i confini del
Veneto. All’incontro organizzato dalla Federazione Provinciale e dalla locale Sezione del Fante “Altopiano Sette Comuni” parteciperanno
autorità civili e militari italiane e straniere, e sarà preceduta nella giornata di sabato
(ore 21.00) dalla conferenza
sul
tema
“La
Strafexpedition”; a relazionare interverrà lo storico
Leonardo Malatesta. Parallelamente alla manifestazione sarà aperta presso il Cen-
1° Classificato scuole primarie
classificata l’intera classe 3^
di Canove con “Un treno, mille volti”; tre pari merito al terzo posto: tutta la classe 4^ di
Roana con “I pensieri di un
trenino”; Leon Pizzolato e
Riccardo Panozzo della 4^ A di
Canove con “La vaca mora in
curva” e, della stessa classe,
Elisa Pesavento e Giacomo
Coluccelli con “La vaca mora
nella neve”. Infine per le scuole
secondarie di primo grado, primo premio a Jessica Tessari
della 1^I di Mezzaselva con
“C’era una volta il trenino”, secondo classificato Sebastiano
Dalle Ave che frequenta ad
Asiago la 2^C con “Il sospiro
della Vaca Mora”, e pari merito
al terzo posto Monica Bonato
(2^E Asiago) con “L’indimenticabile trenino dell’Altopiano”,
Maddalena Mosele, Cristiana
Panozzo, Marzia Magnabosco
(1^ L Cesuna) “Sui binari del
mondo”; Lara Berthod e
Annamaria Pesavento (3^C
Asiago) con “Il trenino alla
maniera di Picasso”.
S.B.
Il week end del 19 e 20 giugno sarà all’insegna della storia
per tutti gli appassionati che vorranno recarsi a Cesuna per
ricordare l’evento bellico che maggiormente coinvolse il territorio altopianese: la Strafexpedition. La pro-loco di Cesuna,
in collaborazione con il gruppo dei Fanti del paese, ha infatti
allestito una mostra fotografica che tratta il territorio sudoccidentale dell’altopiano. La mostra, intitolata “Da Forte
Corbin al M. Lèmerle – 1916” tratterà, attraverso la documentazione fotografica, quella drammatica primavera del 1916
in cui l’esercito nemico invase l’altopiano e si scontrò con i
nostri valorosi soldati nell’arco montuoso che va da punta
Corbin a Monte Lèmerle, coinvolgendo località come Cengio,
Belmonte, Campiello, Paù, Magnaboschi, Zovetto e zone limitrofe. La mostra si inserisce all’interno di un progetto
triennale nato dall’interesse di un gruppo di lavoro e di studio
che si è impegnato e si impegnerà a raccogliere materiale di
vario genere riguardante gli anni 1916-17-18 nei territori sopra citati. L’esposizione sarà poi suddivisa in tre anni, rispettando il triennio preso in considerazione. L’ambizioso progetto deve la sua realizzazione alla disponibilità e alla collaborazione della Pro Loco e dei Fanti di Cesuna, che l’hanno inserito nella tradizionale festa dei Fanti che si celebra ogni anno
in paese. La mostra fotografica verrà inaugurata sabato 19
giugno alle ore 21 presso il Centro polifunzionale Palladio di
Cesuna. Durante la serata interverranno come relatori
Ilaria Panozzo e il prof. Mario Porto, per illustrare l’esposizione che presenta anche delle immagini inedite e poco
diffuse. Molto probabilmente, come accadde durante la
festa dei Fanti di due anni fa, sarà presente tra il pubblico
anche Amedeo D’Aosta, invitato dal Comitato Storico
Cesunese. La mostra rimarrà aperta tutti i giorni dalle
16:00 alle 19:00 fino alla fine di luglio.
I.P.
8
Sabato 12 giugno 2010
GALLIO
l’Altopiano
12
Deliberato il progetto preliminare
dell’Altopiano Sporting Resort
Una spesa di 150 mila euro decisa dopo l’incontro con le categorie
“Dobbiamo decidere cosa vogliamo fare da grandi. Se vogliamo il
turismo, e crediamo nel progetto
Altopiano Sporting Resort, allora
tutti dobbiamo lavorare insieme
per raggiungere questo obiettivo.
Se invece qualcuno ha qualche
altra proposta o crede che Gallio
si dovrà sviluppare in altro modo
esponga queste idee. Sono finiti i
tempi in cui a tutto pensavano Comune e Istituzioni. Sono finiti i tempi in cui ci si può permettere di
buttare via tempo e soldi”.
E’ un discorso più da pre partita che politico quello fatto dal sindaco
di Gallio Pino Rossi prima dell’inizio dei lavori del tavolo tecnico che
il primo cittadino ha formato per portare avanti il suo progetto
“Altopiano Sporting Resort di Gallio”. Un progetto ambizioso che,
se realizzato, rivoluzionerà il turismo di Gallio e dell’Altopiano per
anni. Il progetto ruota attorno alla realizzazione di un impianto di
arroccamento del Monte Ongara. Un impianto da utilizzare sia
d’estate sia d’inverno che parte dal centro del paese e indirizzato a
costituire la principale via d’accesso alla parte alta di Gallio dove si
concentrano i centri sportivi e ricreativi galliesi.Attorno all’impianto sono prospettati la costruzione
di nuovi alberghi, di baite e rifugi,
di nuove piste da sci (che si collegano con il comprensorio delle
Melette) e di un pista di downhill
per le mountain bike. Quale contorno alle attrattive principali il progetto prevede un museo
multimediale della Grande Guerra, il ripristino delle postazione difensive italiane sul Monte Hust
raggiungibili anche dai disabili con un tapis roulant che d’inverno
servirà al campo scuola sci, un museo della flora e fauna, la realizzazione di sentieri adatti al nordic walking e alla ciaspole, la costruzione
di un fun bob, ovvero una pista da percorrere con apposite slitte che
riporta alla partenza della funivia. “Tutto questo è improntato su
rivitalizzazione del turismo e per valorizzare il grande patrimonio storico naturalistico che abbiamo – illustra Rossi – Patrimonio che dobbiamo rendere “appetibile” coniugandolo con le nuove tendenze e
accessibile ai portatori di handicap, agli anziani, alle famiglie. Tutto
poi con un occhio alla compatibilità ambientale.” Slogan per il lancio
Conoscere le nostre montagne
Un progetto per valorizzare il patrimonio che l’Altopiano offre
L’Amministrazione Comunale di Gallio promuove il progetto “Conoscere le nostre
montagne. L’Altopiano. Un
territorio da amare”. E’
un’iniziativa completamente
gratuita organizzata con la
collaborazione del Corpo
Grafica Altopiano
Monte Fior
Forestale dello Stato, Coordinamento Distrettuale di
Asiago, e del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e
Speleologico, Stazione di
Asiago, ed è rivolta soprattutto ai giovani. Dopo un incontro con il Corpo Forestale
dello Stato e il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e
Speleologico, tenutosi giovedì 10 giugno, sono previste tre
uscite sul territorio: domenica 13 giugno a Monte Fior,
domenica 27 giugno a Monte Zebio, domenica 4 luglio a
Cima Caldiera e Monte
Ortigara.
La
parteciapazione è aperta a
tutti, ma soprattutto alle
nuove generazioni, con l’intento di portare a conoscenza e valorizzare il patrimonio silvo-pastorale che
l’Altopiano offre, la cui importanza è spesso sottovalutata, e a stimolare la formazione di nuove figure professionali che fungono da guida per offrire ai nostri ospiti un
motivo in più di venire a visitare il nostro territorio.
del progetto è “Sognare non costa nulla” ma il progetto in se costa, e
tanto. Si va da un minimo di 10 milioni di euro per realizzare l’impianto e qualche infrastruttura fino a superare i 20 milioni di euro per il
completamento del progetto. Solo il progetto preliminare andrà a
costare circa 150 mila euro. E per un Comune che tra entrate sicure
e spese certe rimane a bilancio circa 250 mila euro di fondi lo spreco
di soldi per progettazioni che resterebbero sulla carta non è più
giustificabile. Ecco quindi il motivo per cui il sindaco ha spronato i
suoi cittadini, le attività produttive e alcuni imprenditori già impegnati
a Gallio a decidere se intendono appoggiare la proposta. Che pare
intenzionati ad appoggiare il sindaco nell’impresa che ha già trovato
l’interesse regionale. “Fa paura l’impegno di spesa e i rischi di fallire
– ha sintetizzato Corrado Finco presidente dei commercianti – Ma
restare fermi è impensabile, dare una scossa al comparto turistico è
irrinunciabile”.
Gerardo Rigoni
Di questo e di altri argomenti trattava una lunga lettera
inviataci da Gastone
Paccanaro pubblicata sul
numero precedente del nostro giornale. Nella pagina “I
lettori ci scrivono” (24) pubblichiamo questa volta la risposta di Pino Rossi. Come
vedrete, ci sono altri temi su
cui pungolare l’amministrazione.
Area pedonale o parcheggio?
Polemiche sul muretto abbattuto
Esposto anonimo al Prefetto e ai Carabinieri e intanto
il Sindaco risponde sul sito del Comune
Lettere anonime, inviate anche a Carabinieri e Prefetto,
contro i recenti lavori in piazza: il sindaco le pubblica sul
sito del Comune insieme alla
sua risposta. La polemica riguarda l’abbattimento di una
parte del muretto nella principale Piazza Italia a Gallio e
l’apertura dell’area pedonale a parcheggio. Un gruppo
di cittadini, così è firmata la
lettera, avanza dubbi sulla legittimità dell’opera. “Non
capiamo il perché di tutto
questo can can intorno ad
una vicenda molto semplice – spiega Pino Rossi - I
lavori oggetto dell’esposto
anonimo sono stati ritenuti
urgenti in quanto era crollato un tombino. Non avendo il Comune di Gallio ancora espletato l’appalto per
il servizio di manutenzione
del patrimonio comunale,
abbiamo interpellato per il
ripristino del pozzetto crollato la ditta Marini Ugo, che
proprio in quei giorni stava
operando in centro a Gallio.
Tale intervento è stato dichiarato ammissibile dall’Ufficio Manutenzioni Comunale (geom. Romeo
Covolo) per lavori di importo inferiore ai 5.000 euro.
Allo stesso tempo abbiamo
realizzato un pozzetto intermedio a metà della Piazza,
già previsto nel progetto
approvato dalla precedente Amministrazione. Per il
collegamento del nuovo
pozzetto a quello interno è
stato necessario demolire
circa 2 metri lineari di muretto. Tale intervento è stato ritenuto necessario ed
urgente a causa della completa mancanza dello scolo
delle acque meteoriche”.
Durante i lavori sono anche
stati rimossi i delimitatori di
traffico in ghisa che erano
installati in maniera fissa.
“Momentaneamente tolti,
per sostituirli successivamente, nelle medesime posizioni, con dei delimitatori
mobili sempre in ghisa, in
modo da agevolare le operazioni di spalatura della
neve nella piazza ed agevolare anche la preparazione
di particolari manifestazioni con l’utilizzo di mezzi ingombranti”. I limitatori sono
in fase di ordine da parte
dell’Ufficio Manutenzioni
Comunale e saranno installati non appena saranno disponibili. Ma l’area tornerà ad essere interamente
riservata ai pedoni? “La disciplina dell’area pedonale
– precisa il sindaco – è stata modificata con apposita
delibera di giunta in via sperimentale. In ogni caso ricordo che 6 posti auto erano previsti anche dal
progetto di rifacimento della piazza realizzato dalla precedente
amministrazione”.
Pino Rossi lancia poi
un appello ai propri
cittadini: “Avremmo
piacere che coloro
che avessero qualcosa da dire lo facessero in maniera trasparente, firmando ciò
che scrivono. Siamo
disponibili al confronto e ad ascoltare
l’opinione di tutti”.
Stefania Longhini
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Sabato 12 giugno 2010
l’Altopiano
13
Al Ristorante con il Caseificio Pennar Asiago
Viaggio goloso tra i locali del territorio alla scoperta di piatti che utilizzano i prodotti
dello storico caseificio, esaltandone la bontà con preparazioni semplici o fantasiose
I formaggi del Caseificio Pennar Asiago: apprezzati in
tutto il mondo, pluripremiati in concorsi nazionali e internazionali, protagonisti di menù preparati in occasioni importanti. Anche sulle tavole di personaggi celebri e
dei loro ospiti si gusta la bontà dei prodotti del Pennar.
Ma senza voler andare troppo lontano, basta fermarsi
nei ristoranti del nostro per territorio per vedere come
certi formaggi siano i preferiti degli chef. La varietà delle
ricette presenti nei menù è davvero sorprendente, anche
se per gustare tutta la differenza di certi sapori può essere sufficiente un piatto di misti,il formaggio fuso o la
tosela cotta in modo tradizionale. La fantasia dei cuochi
è sollecitata dai prodotti più versatili, soprattutto quando c’è la certezza di una bontà che non tradisce, anzi
esalta preparazioni sia semplici che laboriose. Inizia da
questo numero del nostro giornale un viaggio tra i risto-
ranti dell’Altopiano che prediligono e propongono nei
loro menù i formaggi del Caseificio Pennar. Un modo
per conoscerli un po’ meglio, e magari decidere di
andare ad assaggiare i piatti descritti, oppure coglierne gli spunti per prepararli personalmente. Un
viaggio davvero goloso, che inizia da Asiago, e precisamente dall’Hotel Milano.
La ricetta
Al Milano ricette
raffinate e piatti rustici
Il Milano, albergo
ristorante che si
trova in centro
Asiago (Via Brigata Liguria 15- tel
0424 462670) è gestito da oltre
vent’anni dalla famiglia Rigoni. Qui
con i formaggi del
Caseificio Pennar
si fa veramente di
tutto, preparando
piatti semplici o elaborati, creazioni
fantasiose, belle da
vedere e buone da
mangiare, come il
“Cornet con fuso dei Pennar,
sopressa, funghi e polenta”,
ricetta che vi presentiamo in
questo numero. “La nostra
clientela apprezza molto i
prodotti dei Pennar – dice
Alfredo Rigoni – sia così
come sono,che in preparazioni particolari e originali. I
formaggi morbidi sono
i preferiti dalle persone anziane, i misti sono
molto richiesti come
secondo piatto, in particolare d’estate. Non
si contano poi le ricette per le quali utilizziamo i diversi tipi di formaggio dei Pennar: risotti, crespelle, pastic-
ci vari, gnocchi, i fusi con la
polenta, la caprese con le
“palle di neve”, gli sformati di
verdure, il carpaccio con il
Gran Pennar. A volte prepariamo anche il classico
“pataton” o considera, che con
il formaggio mezzano e il vecchio si abbina perfettamente:
PENNARONE
PENNAR
Questo prodotto assembla le
caratteristiche migliori dei
formaggi dolci dell’arco alpino,
il suo sapore infatti rievoca
caratteristiche tipiche dell’
formaggio Asiago, del Latteria
e del Fontina armoniosamente
unite con sapiente maestria.
un piatto inusuale che piace
molto per la sua rusticità e genuinità. Per i clienti dell’albergo poi proponiamo le “serate
pizza” che prepariamo con il
Pressato dei Pennar. I prodotti del Caseificio Pennar sono
considerati da gran parte dei
turisti il miglior “souvenir” da
portare a casa
dopo una gita o una
vacanza in montagna, e spesso accompagno personalmente le comitive anche a visitare lo storico
caseificio per vedere la produzione di formaggio”.
Cornet con fuso dei Pennar
E’ un antipasto quello che vi presentiamo, un piatto di grande effetto, veramente
bello da vedere, e gustosissimo da assaporare: il “Cornet con fuso dei Pennar,
sopressa, funghi e polenta”. La forma è
quella di un cono gelato, fatto con una
fetta di Pennarone (la cui pasta morbida
ma piuttosto compatta permette di tagliarlo sottile sottile, anche con l’affettatrice)
chiusa a cono, rivestita esternamente con
una bella fetta di sopressa. Appoggiato
su un letto di formaggi fusi (va benissimo anche la “Crema di formaggio” che
negli spacci del Caseificio Pennar si acquista in vasetto) il cornet viene poi riempito internamente con polentina morbida e caldissima, fatta sbordare sul piatto
per dare la sensazione del gelato che cola
dal cono. A completamento del piatto dei
golosi funghi: un insieme di sapori tipici e
semplici, proposti però in una preparazione
raffinata e d’effetto.
Una
piccola
grande
azienda a
conduzione
familiare
Completamente ristrutturato,
il Ristorante Hotel Milano è
una “piccola-grande” azienda che, in periodo di alta stagione impiega una quindicina di persone. Alfredo
Rigoni, la moglie Roberta e
i figli Daniele e Sonia, gestiscono in modo familiare
il locale, che offre servizi di
qualità più che buona a
prezzi contenuti: per gli
ospiti dell’albergo ci sono
sauna, bagno turco, palestra. Il ristorante, che dispone anche di una taverna molto bella e ampia, ben
SERVIZIO REDAZIONALE
si presta per comitive, gruppi, convegni, feste di compleanno, cerimonie e ricorrenze famigliari, cene di
coscritti, riunioni di lavoro,
serate e assemblee aziendali
o di gruppi sportivi, con la
possibilità anche di ballo,
grazie all’impianto musicale e alla pedana per gruppi
e orchestre. Proprio la taverna, con il caminetto acceso, viene spesso scelta
come location per cene riservate. La cucina proposta
è quella tipica veneta: polenta e selvaggina di vario tipo
(capriolo, cinghiale, cervo),
baccalà alla vicentina,
gulasch, coniglio con polenta, arrosti, brasati e bolliti, ma
anche qualche piatto indiano,
visto le origini di Mondal
Biduit, lo chef del ristorante che lavora con i Rigoni
fin dagli inizi, coadiuvato
anche dal fratello Raoul. E
poi tanti piatti a base del
prodotto per eccellenza del
territorio, il formaggio, con
le rinomate produzioni del
Caseificio Pennar Asiago,
fatte così come si faceva un
tempo.
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Sabato 12 giugno 2010
l’Altopiano
14
Danzando e cantando…
è in scena Peter Pan
Nello spettacolo di fine anno accademico gli allievi della
scuola di danza di Asiago e Gallio “Les Etoiles de la danse”
hanno dato grande prova delle loro capacità
do della danza dell’Altopiano;
contiamo 91 allievi tra i 3 e i
25 anni, 7 le discipline che
vengono insegnate grazie all’impegno di 10 insegnanti
che voglio ringraziare. Quest’anno sono state quattro le
ragazze che hanno sostenuto la presentation class di 4°
grado presso la Royal
Academy of Dance di Londra; i miei complimenti a
Beatrice Benetti, Anna
Rigoni, Martina Stella e Maria Sole Vellar. Il numero di
allieve presentate dalla scuola per sostenere gli esami o
Con due spettacoli al
Millepini di Asiago, si è concluso l’anno accademico della scuola di danza Les Etoile
de la danse di Asiago e Gallio
(fusa dal 2009 con il gruppo
Danza Scuolasiago diretto da
Sabrina Ruiz Esteban). Con
l’ideazione di Elena Rigoni e
le coreografie curate da tutte le insegnanti della scuola,
gli allievi hanno messo in scena Peter Pan, con l’esecuzione di coreografie di 6 diverse discipline e con l’introduzione, per la prima volta,
di due brani cantati registrati
e interpretati dagli allievi del
corso di modern – jazz principianti. Le avventure del
ragazzo che
non voleva crescere e delle
sue battaglie
con il nemico di
s e m p r e
Capitan Uncino, hanno divertito entusiasmato ed affascinato le quasi settecento
persone, tra perenti ed amici, che sono giunte per assistere allo spettacolo di fine
anno. Gli allievi, cimentandosi
in due spettacoli consecutivi,
intervallati da una sola ora di
pausa, hanno dato grande
prova delle loro capacità passando dalla danza classica e
di repertorio alla contemporanea un po’ enigmatica, cimentandosi in nuove discipline singole (breakdance) e a
coppie miste (rock’n roll),
passando all’avanguardia
dell’hip hop e del modern
jazz. Il tutto arricchito con
bellissimi e variopinti costumi di scena. Ne è nato un
vero e proprio musical. Buona la soluzione di proporre lo
spettacolo pomeridiano con
replica serale: nonni e qualche fratellino più giovane hanno apprezzato l’alternativa
del pomeriggio, vista la fine
a tarda ora dell’appuntamento della sera. La direttrice
della scuola Elena Rigoni si
dichiara pienamente soddisfatta dello spettacolo e dell’andamento di quest’anno
accademico. “La fusione tra
i due gruppi - dice – ha creato una nuova realtà del mon-
le presentation class presso
la prestigiosa accademia sale
ora a 24".
Nominare tutti gli insegnati,
a fine anno, risulta doveroso:
oltre alla stessa direttrice Elena Rigoni (classico RAD e
modern jazz) possono sentirsi
fiere del lavoro fatto anche
Elisa Rigoni (classico RAD
e modern jazz); Sabrina Ruiz
Esteban, diplomata all’Accademia di danza di Buenos
Aires (classico Vaganova e
modern-jazz); Giulia Vidale,
direttrice di compagnia (contemporanea); la teacher
RAD Valentina Battaglia;
Giorgia Brazzale (hip hop);
Dalian che segue la sezione
breakdance; Valentina
Ferronato, in compagnia con
i “Drean makers” (modern –
jazz); Giuliano Mantiero, professionista e vincitore di numerose competizioni regionali di boogie boogie e rock
‘n roll acrobatico; Eugenia
Noric Chiorda, in compagnia
con i “Dangerous Game”
(hip hop).
“Colgo l’occasione – dice
ancora Elena Rigoni . per
congratularmi con Eugenia
Noric Chiorda e Bardino Ar-
mando, in arte Sardu (insegnante di breakdance nella
scorsa stagione), appartenenti al gruppo dei
“Dangerous game”, per essere arrivati alla finalissima
del programma televisivo
“Italian’s got talent”. Anche
se non hanno vinto sono comunque i nostri vincitori!”
“Vorrei anche ringraziare –
conclude Elena – i Comuni
di Asiago e gallio, Marco
Passuello e tutto lo staff della Pro Loco di Asiago, le
scuole elementari Monte
Ortigara e l’albergo Milano
di Asiago, tutti gli esercizi che
hanno collaborato con la
scuola per il progetto “Non
solo Danza”, tutti i genitori
e gli allievi, senza i quali non
avremmo modo di esistere”. Lo spettacolo Peter
Pan della scuola di danza
“Les Etoile de la danse”
verrà replicato a fine luglio
sia sul palco centrale ad
Asiago, sia sul palco dei
giardini di Gallio.
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Sabato 12 giugno 2010
l’Altopiano
15
L’anno di studio di DanzAsiago
A conclusione dei corsi, la dimostrazione tecnico-coreografica degli allievi della scuola diretta da Sandra Rossi.
E’ stato comunque gran spettacolo, chiuso con l’esibizione straordinaria dei Dangerous game.
Niente saggio finale quest’anno per la scuola
DanzAsiago di Sandra Rossi: per rendere possibile un
corretto svolgimento del programma di studio di tutti gli
allievi e per preparare gli esami della Royal Accademy of
Dance, è stato infatti deciso
di dare allo spettacolo una
cadenza biennale. Domenica 23 maggio, al teatro
Millepini, con doppio appuntamento (uno pomeridiano e
uno serale), si è tenuta comunque una dimostrazione
tecnico-coreografica in cui è
stato possibile mostrare ad
un folto e caloroso pubblico,
fatto soprattutto di familiari
ed amici il frutto del lavoro
svolto in un anno di studio,
impegno ed applicazione.
Niente giochi di luci, niente
costumi particolari, niente fil
rouge a legare il susseguirsi
di musiche e coreografie.
Un’esibizione pulita, limpida
e sincera, in cui se da un lato
non si poteva nascondere
neppure il più piccolo degli
errori, dall’altro è stato possibile esaltare la perfezione
di certi gesti, mostrando così
la buonissima preparazione
raggiunta dagli allievi di tutti
i corsi sia qualitativamente
che artisticamente. Una dimostrazione che è molto piaciuta proprio per la sua
linearità e che ha avuto un
finale scoppiettante con l’esibizione straordinaria dei
“Dangerous Game”, gruppo
dance hip hop del quale fanno parte alcuni degli insegnanti di DanzAsiago, capaci di strappare, con la loro
energia travolgente, applausi su applausi. Dalla danza
classica, al modern jazz, fino
all’hip hop: le proposte della
scuola diretta da Sandra Rossi sono varie e vanno a soddisfare le richieste dei giovani altopianesi che sempre in
maggior numero sentono il richiamo della danza e, complici anche tante trasmissioni
televisive, vogliono imparare
a padroneggiare questa affascinante disciplina.
“Danzare fa bene al corpo e
alla mente – sottolinea Sandra Rossi - ma lo si deve fare
con coscienza informandosi
sulla qualificazione degli insegnanti soprattutto per quanto
riguarda i corsi propedeutici
poiché si ha a che fare con
delicate strutture in fase di
crescita: un esempio fra i
tanti è il passaggio alle
scarpette da punta che dev’esser fatto con la massima attenzione da parte dell’insegnante. Si deve attendere che l’ossatura e la
muscolatura siano abbastanza solide per poter reggere
senza danni il lavoro sulle
punte. E’ consigliabile dunque iniziare verso gli 11/12
anni”.
La scuola nata 15 anni fa
con l’obiettivo di creare
sull’Altopiano una salutare e
professionale opportunità
educativa
finalizzata
all’impostazione di un corretto ed armonioso sviluppo fisico, continua dunque il proprio cammino di perfezionamento tecnico. Un cammino
che è possibile grazie alla professionalità di tutti gli insegnanti, che, a fine anno vanno doverosamente ringraziati: Valeria Stringa registred
teacher e mentore della
Royal Academy of dance di
Londra e Sandra Rossi, per
quanto riguarda il dipartimen-
Una serata di festa per il ritorno dei Rheetma
Romer, Giovanni, Gigi, Fabio e Walter tornano a suonare assieme il 19 giugno al Khellar
Il 19 giugno, presso la Birreria Khellar di Asiago, è previsto a sorpresa il grande ritorno di uno dei gruppi precursori della musica nel nostro Altopiano e il primo in
assoluto ad aver registrato un
intero disco di brani inediti
autoprodotto. Stiamo parlando dei Rheetma, che torneranno a suonare insieme
dopo sette anni di silenzio…
non proprio assoluto, dato
che alcuni di loro sono rimasti attivi in altre band
altopianesi.
Da una paio di anni, gira la
voce che sarebbero tornati
a suonare assieme; si spewww.cinemaluxasiago.it
rava lo facessero in occasione del loro decennale,
ma, come sempre, un buon
musicista è sempre imprevedibile; ed ecco che, a
dodici anni dal loro incontro musicale, i Rheetma tornano a farci sentire la loro
musica con la formazione
originale: Romer Marini alla
voce, Giovanni Rigoni alla
chitarra, Gigi Comincini al
basso, Walter Magnabosco
alle tastiere e Fabio Mosele
alla batteria.
L’idea di questa reunion e
venuta dopo una collaborazione tra Gigi, Giovanni e
Fabio, che hanno suonato e
arrangiato i pezzi del disco
solista che, lo scorso anno,
ha dato alla luce Romer
Marini, il cantante, a scopo
benefico. L’idea è stata
quella di proporre una se-
rata di festa… che potrebbe rimenere l’unica, anche
se dalle parole di Fabio
rimene aperto uno spiraglio
di luce per il ritorno definitivo del gruppo.
Per il momento, è certo che
sabato 19 giugno, la band
altopianese, grazie al titolare della birreria e alla collaborazione di Andrea “Pelo”
Segafredo (musicista e tra
le fila del vecchio Fan Club,
presente alla serata), ritor-
nerà sulle scene per una
serata all’insegna del divertimento: accompagnato dai
gadgets che verranno offerti ai presenti, il pubblico
assisterà all’esecuzione di
sei dei loro brani,
inframmezzati da pezzi di
Vasco Rossi che faranno
cantare e ballare.
Radio Asiago, grazie alla
collaborazione di Salvatore Baù, trasmetterà in diretta la serata (sia alla
stazione radio che dal sito
www.radioasiago.it).
Quella che era iniziata
come una collaborazione
saltuaria è stata la vera e
propria occasione per la
reunion di un gruppo che
ci ha fatto sognare: dopo
poche prove, i cinque musicisti sono stati pronti a
tornare a suonare, come
se non avessero mai
smesso di essere in
sinergia.
Martina Rossi
Acconciatura e trucco
da sposa e da sera
Trattamenti
tricologici mirati
Check-up della cute e
del capello
Extension
Manicure
Accessori moda
Bigiotteria
Via J.SCAJARO
ASIAGO
Telefono:
0424 463694
to di danza classica;
Michael Fields e Ricky
Benetazzo
dei
“Dangerous Game”,
coreografi di “Amici” di
Maria De Filippi,
finalisti con i Dangerous
Game alla trasmissione
televisiva “Italian’s got
talent”, per la sezione
Hip-Hop; ancora per
l’hip hop Clotilde
Gastaldello e Erica
Bonfanti di Ritmo metropolitano; Maria
Slongo, vincitrice di diversi concorsi nazionali, per il modern-jazz e la danza contemporanea; Elena
Gios per il modern-jazz e
l’hip-hop; e infine le preziose
assistenti Giulia Carozzi e
Alessandra Pangrazio.
“Ringrazio per la loro disponibilità – conclude Sandra
Rossi – anche il dirigente scolastico Francesco Tognon, il
sindaco di Asiago Andrea
Gios, gli assessori Ivan Baù,
Roberto Rigoni, Franco Sella e Davide Degiampietro del
Cinema Lux”. Si ricorda che
le foto relative alla dimostrazione di domenica 23 sono
disponibili da Foto Verona.
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Sabato 12 giugno 2010
l’Altopiano
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ROTZO
Gli “artisti in erba” di Rotzo
Successo del laboratorio tenuto alla scuola primaria,
promosso dall’amministrazione comunale e realizzato grazie
alla disponibilità dell’artista Feliciano Dal Prà e di Archèidos
Alla scuola primaria di
Rotzo quest’anno l’arte è
entrata in classe grazie
al progetto “Artisti in
erba” promosso dall’amministrazione comunale,
assessorato alla cultura e
all’istruzione, nell’ambito dell’annuale consegna
delle borse di studio. Con
la collaborazione della
Direzione Didattica di
Asiago, delle insegnanti e
del personale della scuola, sotto la guida dell’artista Feliciano Dal Prà e
di Archèidos, è stato realizzato un laboratorio in
Suor Marceline ospite
dell’Amiciad onlus
Domenica 30 maggio, a
Rotzo, suor Marceline, responsabile del foyer femminile in Ciad, approfittando del
suo temporaneo rientro in
Italia per impegni legati all’Ordine di appartenenza, ha
risposto all’invito dell’Associazione Amiciad Onlus a venire in
Altopiano a raccontare la sua
esperienza. L’Amiciad da diversi anni aiuta economicamente il
foyer che ospita ben 32 ragazzine. La sua testimonianza, durante la Santa messa delle 10.15, è
stata toccante e ricca di riflessioni soprattutto nel racconto di
come vivono i giovanissimi in
Ciad, costretti molto spesso a
svolgere lavori pesantissimi per
qualche euro al giorno. Il foyer
rappresenta quindi, un’isola felice per chi viene ospitato ed ha
la possibilità di proseguire gli studi
e vivere serenamente. Al termine i rappresentanti dell’Associazione assieme all’arciprete e
il sindaco hanno invitato suor
Marceline all’Agriturismo
Zecchinati dove le è stata consegnata una icona raffigurante
Gesù Cristo che verrà portata
al Foyer femminile a ricordo di
questo incontro.
Oscar Costa
cui gli alunni, oltre ad una
basilare conoscenza teorica, hanno potuto apprendere, facendo diretta esperienza, le tecniche di lavorazione dell’argilla con tutte
le
varie
fasi:
modellazione, essicazione,
cottura, colorazione e decorazione. Parlare dell’argilla e del suo impiego per
ottenere diversi tipi di oggetti, ha dato modo di entrare anche nella storia
dell’Altopiano e dei suoi
villaggi antichi come quello del Bostel: l’argilla o
creta veniva infatti impiegata a questi scopi e con
queste tecniche fin dall’antichità.
Al termine della scuola è
stata grande da parte di
tutti la soddisfazione di essere riusciti a realizzare,
con le proprie mani e la
propria fantasia, diversi
oggetti, e di poterli fieramente presentare in una
apposita mostra aperta
nelle mattinate dei giorni 3,
4 e 5 giugno. Una mostra
allestita a scuola soprattutto per dar modo ai genitori di vedere il frutto dell’impegno dei propri figli
e il risultato di un’iniziativa che ha avuto molto
successo e che, vista l’entusiastica partecipazione
dimostrata dagli studenti
di Rotzo, potrebbe essere
proposta in futuro anche
nelle
altre
scuole
dell’Altopiano. Anche
l’artista Feliciano Dal
Prà esprime la sua soddisfazione per quanto si
è riusciti a fare. “E’ stata
davvero una bella esperienza – sottolinea - I ragazzi hanno partecipato
con attenzione ed entu-
siasmo e hanno mostrato
di possedere davvero una
buona manualità”: Un
grazie dunque a tutti coloro che hanno reso possibile questo laboratorio
tra cui anche la Cooperativa di Solidarietà Sociale San Matteo e San
Luigi che si è resa disponibile a cuocere tutti i
manufatti realizzati dai
bambini.
È nuovamente Cristiano
Dal Pozzo al centro delle
recenti scene del comune
di Rotzo. Infatti dopo l’ultima adunata nazionale degli alpini tenutasi a
Bergamo, che lo ha visto
tra i protagonisti, salutato
e onorato dalle più alte
cariche dello stato presenti
alla manifestazione, il piccolo grande uomo ha incontrato gli alunni delle
classi terza, quarta, quinta
della scuola primaria. Per
concludere le attività del
laboratorio ambientale nell’ultimo soleggiato giovedì
pomeriggio di maggio a
Castelletto, in un clima sicuramente più tranquillo,
senza telecamere e giornalisti, i ragazzi hanno avuto
la preziosa occasione di
ascoltare dalla viva voce
del protagonista la storia
della sua vita, da quando
giovane soldato degli alpini
ha inconsciamente accettato di partire per l’Africa
fino al suo ritorno a casa
dopo oltre due anni di campo di concentramento alla
fine della Seconda Guerra
Mondiale.
È stato quest’ultimo certa-
A scuola da Cristiano
compagnato in varie vicissitudini. Sono questi
appuntamenti indimenticabili, segni di una memoria
che non deve scomparire, occasioni uniche che
devono far riflettere le
giovani generazioni sulla
fortunata possibilità di vivere in tempi di pace, distanti dalla dura e dolorosa esperienza che è
sempre la guerra.
mente, il momento più toccante ed emozionante dell’incontro; il racconto
della dolorosa esperienza
di internamento ha veramente colpito e catturato
l’attenzione dei giovani
studenti che hanno ascoltato meravigliati e in assoluto silenzio le sue pa-
role
e hanno rivolto
alla fine a Cristiano diverse curiose domande. È
stato davvero speciale e
assai gradito anche quando
il
“giovane”
ultranovantenne ha indossato di nuovo e con tanto
orgoglio la divisa e il cappello che lo hanno ac-
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Sabato 12 giugno 2010
LUSIANA
l’Altopiano
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Opere pubbliche in centro
al via i cantieri per i lavori
Interventi presso le scuole elementari e medie e il
completamento della pavimentazione di via Roma
Passeggiando per Lusiana si
possono in questi giorni notare
alcuni cantieri, relativi a opere
pubbliche, avviati nel centro del
paese dall’Amministrazione
Comunale. Si tratta dei lavori
presso le scuole elementari e
medie di Lusiana ed il
completamento
della
pavimentazione di Via Roma. I
lavori presso l’Istituto Comprensivo di Lusiana consistono nel rifacimento integrale della
copertura dello stabile, copertura a cui verrà data un’adeguata pendenza al fine di poter
consentire successivamente
l’installazione, da parte di
ETRA, di pannelli fotovoltaici
per la produzione di energia elettrica per il fabbisogno della
scuola stessa, e nella realizzazione dell’ascensore interno all’edifico, attualmente sprovvisto.
“Entrambi i progetti - riferisce
l’Assessore Villanova - sono
stati rivisti rispetto ai progetti
preliminari predisposti dalla precedente amministrazione, in
modo da migliorare esteticamente la copertura delle scuole, e prevedendo la realizzazione dell’ascensore all’interno
dell’edificio, sia per motivi di
praticità da parte degli
utilizzatori, sia in quanto la realizzazione dell’ascensore nel
porticato esterno avrebbe com-
promesso l’uso del porticato
stesso e la fruibilità degli uffici
della segreteria dell’istituto
comprensivo”.
L’importo dei lavori di sistemazione delle scuole ammonta a
437.000 euro per la realizzazione della copertura (esclusi i
pannelli fotovoltaici a carico di
ETRA), in parte finanziato dalla Regione Veneto e dalla Fondazione Cariverona, e
70.236,09 euro per la realizza-
zione dell’ascensore, e prevedono quindi una messa a norma doverosa dello stabile che
dovrà essere ultimata entro settembre e cioè prima dell’inizio
del nuovo anno scolastico.
“Con il ribasso d’asta conseguito in sede di gara - continua l’Assessore Villanova abbiamo già previsto di completare la sistemazione esterna della scuola con una
ritinteggiatura globale dell’edificio in modo da renderlo più
gradevole, approfittando dei
ponteggi di cantieri già installati per l’esecuzione della copertura. Inoltre seguiranno a
breve altri interventi già programmati e quasi totalmente
finanziati consistenti nella realizzazione del sistema
antincendio, nella sostituzione
di tutti i serramenti vecchi dell’edificio e nelle verifiche
statiche dello stesso”. Questi
successivi lavori impegneranno l’amministrazione comunale per ulteriori 165.000 euro
I lavori di pavimentazione della
“Piazzetta Marchi” invece, avviati qualche giorno fa, prevedono la realizzazione di un piccolo palco e di una piattaforma
pavimentata interamente in
marmo che consentiranno di
utilizzare la piazza, oltre che
per la messa a norma del mercato domenicale, per diverse
manifestazione tra le quali
anche serate di ballo e serate
culturali all’aperto.
“È il naturale completamento
della sistemazione del centro
di Lusiana - spiega l’Assessore Villanova - con una doverosa pavimentazione della
piazzetta che, grazie anche al
contributo della Regione
Veneto ed un impegno complessivo di 80.652 euro, permetterà di rivalutare il centro
storico del paese e di fornirlo
di spazi idonei allo svolgimento di piccole manifestazioni”.
Secondo quanto riferito poi
sempre
dall’Assessore
Villanova, nel periodo da settembre a dicembre del corrente anno, per non interferire
con la stagione turistica estiva, saranno avviate ulteriori
opere pubbliche, tre le quali
anche la ristrutturazione dell’ex casa del segretario da
sempre auspicata da tutte le
associazioni del paese, che
daranno un rinnovato volto
al nostro paese. Non ci resta che attendere.
Fernando Cantele è Cavaliere al merito Al Museo di Lusiana
Premiato a Vicenza lo scorso 2 giugno. Impegnato da sempre in attività “sociali”, si
distingue per il suo elevato senso civico, la grande capacità organizzativa e il suo altruismo
Il 2 giugno si è svolta a Vicenza,
in Piazza dei Signori, la cerimonia commemorativa della festa
della Repubblica. Accompagnati
dalla fanfara dei Bersaglieri, sono
sfilati tutti i corpi militari in divisa, i gonfaloni dei comuni del
vicentino, i labari colorati delle associazioni combattentistiche e d’
arma. Era presente il Prefetto di
Vicenza e con lui i parlamentari,
consiglieri regionali, amministratori provinciali e sindaci. Durante la cerimonia sono stati nominati 15 cavalieri al merito
della Repubblica tra i quali il
lusianese Fernando Cantele accompagnato dal Sindaco di
Lusiana Antonella Corradin.
Nato nel 1935 a Lusiana, oggi
in pensione dopo 40 anni di caparbio lavoro di cui, la maggior
parte, impegnati nel settore dell’allevamento bovino.
Fernando è iscritto da sempre
al gruppo alpini di Lusiana collaborando attivamente a tutte le
iniziative organizzate a scopo
sociale. Ha fondato, con alcuni
appassionati, il corpo bandistico
di Lusiana dedicandosi sempre
con passione a questo impegno;
tutt’oggi riveste la carica di
vicepresidente oltre che di
suonatore di clarinetto. Nel corso degli anni ha promosso dei
corsi di musica riservati ai giovani affiancando in prima persona gli insegnanti. Svolge
da quando è stato attivato,
circa 3 anni fa, il servizio di
nonno vigile. Si occupa inoltre, con entusiasmo, di attività relative alle iniziative
sportive giovanili.
Tutte queste attività “sociali” di Fernando, caratterizzate da un elevato senso civico, da grande capacità
organizzativa e da altruismo,
testimoniano il suo attaccamento al paese attraverso
l’impegno personale e diretto
che ancora oggi, nonostante
l’età, lo vedono sempre disponibile e presente.
Torneo di settino a Campana
Nell’ambito
dei
festeggiamenti in onore della
Madonna del Lazzaretto, si è
svolto a Campana il torneo di
settino che ha visto in lizza 16
coppie. Ha vinto il duo formato da Luciano Ronzani e
Angelo Frello che ha relegato
al secondo posto la coppia
formata da Gian Paolo
Grazian e Francesco Cantele.
In terza fila si sono piazzati
Giorgio Zannoni ed Eddi
Pernechele. Quarta piazza per
Danilo Villanova e Antonello
Lupato. Nella foto, le prime
coppie classificate al
Lazzaretto.
migliaia di visitatori
Da pochi giorni sono terminate le visite delle scolaresche ai siti del
Museo di Lusiana gestiti dall’Associazione Lusaan ar Spilar Natura.
“Grande soddisfazione” commentano entusiaste le operatrici del
museo che hanno seguito i ragazzi durante le gite. Dopo il calo delle
presenze registrato lo scorso anno dovuto all’annullamento di alcune prenotazioni solo come protesta per la riforma Gelmini, la stagione scolastica appena chiusa ha fatto registrare numeri che per
piccole realtà come questa sono davvero strepitosi: sono state ben
un sessantina le scuole che sono venute a Lusiana per un totale di
circa 3000 alunni. Migliaia di ragazzi che sono tornati a casa portando l’esperienza fatta e che frequentemente durante l’estate ritornano con le famiglie. Tornano con l’entusiasmo di far vedere anche
alle sorelle/fratelli a visitare quello che ha suscitato grande interesse,
quei posti pieni di fascino, immersi nella natura. Tirare con l’arco e
le frecce, manipolare l’argilla al villaggio preistorico del Monte
Corgnon, lavorare con i telaietti al Museo Palazzon sono tutte attività manuali che restano impresse nella mente dei ragazzi. Grandi
aspettative quindi anche per la stagione estiva che si sta aprendo
che vedrà impegnati gli operatori del museo nei laboratori per ragazzi, escursioni guidate al territorio e dimostrazioni al villaggio.
Un’ulteriore possibilità viene data quest’anno per la visita al giardino
alpino del Monte Corno con l’apertura straordinaria del mercoledì
per tutto il mese di giugno, luglio e agosto con orario 14.30-17.00.
Tutto il programma dettagliato è presente nel sito
www.museodilusiana.it .
Si riabbracciano a Lusiana
4 commilitoni della caserma alpina Fantuzzi di Belluno si sono
ritrovati casualmente a Lusiana dopo 39 anni: Alfio da Bologna,
Dino e Giuseppe da Lugo di Vicenza e Bruno da Calvene.
San Luca di Marostica
Nella camera di Cristiana e Roberto son tornate le amiche rondini
Come è ormai consuetudine le rondini sono tornate a San Luca di nidificavano nella tezza sopra alla stalla di famiglia, ma una volta traMarostica per nidificare. Anche quest’anno, come negli ultimi decen- sformata l’abitazione hanno trovato la soluzione accasandosi nella
camera da letto dove più o meno sullo stesni, hanno costruito il loro nido sul paletto
so punto del paletto della tenda nidificano
della tenda della camera da letto di Criper due volte all’anno. Non si riesce a capire
stiana Morello e Roberto Guerra in via
se a tornare sian i genitori o i figli che nascoColpi-Pivotti. La covata ha visto nascere
no di anno in anno. Per i coniugi Guerra un
4 rondinini e i coniugi lasciano la finestra
po’ di sacrificio e tanta soddisfazione per il
della camera sempre aperta per consengorgheggio delle rondini che danno vita ad
tire alla coppia di rondini di portare da
un concerto quando ad autunno salutano tutti
mangiare ai figli. Le rondoni sono di casa
e se ne vanno per poi tornare.
E.Z.
da sempre a San Luca. Prima
8
l’Altopiano
Sabato 12 giugno 2010
18
Suor Norberta lascia Enego
ENEGO
pagia a cura di
Stefania Simi
Devo dire la verità, di suor
Norberta ho scritto più facilmente in altre occasioni: quando è ritornata ad Enego, 5 anni fa, come
superiora, dopo esserci stata dal
61 all’80, o quando un anno
dopo con una festa bellissima ha
onorato i cinquanta anni di professione, o quando l’anno scorso in occasione del S. Giuseppe
d’Oro ha ottenuto un prezioso riconoscimento per l’ attività svolta ad Enego, non solo come
educatrice che ha cresciuto generazioni di uomini e donne, ma
come religiosa e donna sempre
pronta e disponibile ad aiutare
chiunque, ad aprire le porte del
suo asilo e a portare ad ognuno,
sempre con simpatia e serenità,
una parola di speranza. Dentro e
fuori dell’asilo ha sempre promosso molte attività e ha accolto
con spirito pionieristico ogni proposta, come superiora della scuola materna si è sempre impegnata per offrire ai piccoli un am-
continua dalla prima...
I volontari del 118 della Monte
Lisser di Enego sono arrivati
velocemente, preceduti dal
medico. In automatico ognuno ha iniziato a darsi da fare,
non c’era tempo da perdere, lo
sfortunato è stato intubato, ossigenato, defibrillato per 4 volte, e massaggiato senza tregua.
I canonici 30 minuti di tentata
rianimazione però non hanno
portato a quel risultato sperato, agognato, tanto da soccorritori quanto da amici e parenti, e da occasionali spettatori,
tutti lo volevano quel risultato
che è la vita, lo speravano, ma
il lieto fine non c’è stato purtroppo, l’epilogo è stato tragico, una sconfitta.
Questi i fatti. Sì, di scene simili ne accadono quotidianamente purtroppo, è brutto a
dirsi, ma ci siamo “abituati”, di
fronte a queste notizie, non ci
fermiamo neanche più … se le
vivi però, anche se ti sei trovata lì per caso, e sei solo una
spettatrice per caso, di riflessioni te ne vengono così tante
ed il dolore è così forte che
anche se giri il tuo sguardo altrove e ti concentri su altro,
quella scena ritorna, con tutto
il suo carico di tristi emozioni e
di perchè.
Queste le prime sensazioni, i
pensieri che ti colgono, ma poi
nascono le riflessioni più profonde si allarga la visuale, e le
considerazioni prendono due
diverse direzioni, anche se pur
sempre collegate. Una considerazione è sui soccorritori del
118: certo li conosco tutti, ma
in questa occasione li ho davvero visti sotto una diversa
luce, li ho visti al lavoro, come
non mi sarei mai aspettata di
vederli. Non vuol essere una
celebrazione, ma un plauso
E’ stata chiamata, a 74 anni, per un nuovo incarico in terra di Romagna, in provincia
di Ravenna. Il paese perde una donna illuminata, dinamica, sempre disponibile, che
con semplicità, spontaneità e senza mai apparire ha fatto tanto per la comunità
biente stimolante sia dal
punto di vista dei programmi didattici sia dell’attività motoria. E’
stata per alcune stagioni il pilone portante del
coro femminile, dell’attività parrocchiale;
in paese, conoscendo
tutti non ha mai trascurato gli anziani, e con
una parola simpatica,
un po’ di ironia è sempre riuscita a coinvolgere tutti quando aveva bisogno di aiuto.
Una “figura storica” di
Enego, che pur essendo padovana di nascita, ha trovato qui la sua
casa ideale, ecco perchè mi è
adesso penoso scrivere che questa donna illuminata, dinamica,
sempre disponibile, che con semplicità, spontaneità e senza mai apparire ha fatto tanto per la comunità, è stata chiamata, a 74 anni,
per un nuovo incarico in terra di
Romagna, in provincia di
Ravenna. Una terra bellissima la
Romagna, ma molto diversa dalla nostra montagna, tanto amata
da Suor Norberta. Suor
Norberta al secolo Maria Luisa
Mescalchin, ha sempre girato, è
stata in provincia di Padova a
Un soccorso
dovuto, sincero, per ragazzi,
volontari, che svolgono un ruolo dal significato enorme, soprattutto in un paese di montagna . Ho visto la loro umanità,
la loro pietà, la loro silenziosa,
ma evidente tragedia personale, nel dover accettare la sconfitta, non essere riusciti a strappare un ragazzo di neanche 30
anni alla morte, malgrado l’impegno, malgrado tutto.
Hanno lavorato alacremente,
con una tenacia che ha fatto
sperare tutti, fino all’ultimo.
Purtroppo in alcuni casi a nulla
possono la volontà, l’impegno,
e la bravura.
E’ questo che fa tanto male, che
sconforta, ma è anche questa
la sensazione che bisogna assolutamente superare consapevoli che è stato fatto di tutto di
più.
Veder lavorare i tre volontari in
perfetta sinergia e sincronia col
medico, che li dirigeva, ed imponeva loro il ritmo per il massaggio cardiaco, mi ha emozionato, fra loro una donna, che
conosco bene, alla quale tuttavia non attribuivo tutta quella
forza e quella tenacia, e alla quale riconosco oggi una sensibili-
tà ancora maggiore, quella sensibilità femminile, materna, che
alla fine ha saputo donare, con
semplici carezze, dando un di
più al suo ruolo di soccorritore.
Vederli lavorare così mi ha
inorgoglito, come essere umano, come elemento di una comunità di un paese che può
dire: “siamo in buone mani”,
penso che tutti dobbiamo qualcosa a questi ragazzi che danno la loro disponibilità e penso
che tutti dovrebbero rendersi
ben conto di questo. A tutti noi,
nessuno si senta escluso, viene assicurato un servizio importantissimo, vitale, e nessuno deve o può sentirsi estraneo
a questa attività. Anzi tutti dovrebbero considerarla una fortuna, e rifletterci almeno per un
attimo, fino a pochi anni fa non
esisteva questa struttura di
volontariato così articolata e
per questo forse oggi possiamo considerarci un po’ più sicuri. Per diventare soccorritori, bisogna seguire diversi corsi, di vario livello, bisogna avere la volontà e la voglia di tenersi sempre aggiornati, di rinfrescare sempre le nozioni ap-
Tarvisio a Milano ma Enego è
sempre stato nel suo cuore e
lei stessa è entrata nel cuore di
questa gente, ecco perché il
distacco non è e non sarà
facile. Il suo carattere allegro
e luminoso sembra la rendano particolarmente adatta a
questo nuovo incarico: fondare una nuova casa di riposo;
50 e più anni di professione
religiosa sono senz’altro un bagaglio di esperienza notevole,
nel suo lungo cammino ha
contato numerose tappe, affrontate ogni volta con curiosità e spirito d’avventura, e’
una donna in gamba suor
Norberta, e quello che tutto il paese le augura è di ritrovare intatti
questo suo spirito e questa sua
energia, anche in questa nuova
avventura ……… altrimenti a
braccia aperte saremo pronti ad
accoglierla per la terza volta! In
bocca al lupo!
prese, perché in caso di necessità bisogna essere pronti,
come si dice in gergo, operativi. Come sempre più cresce
l’esperienza e più si acquisiscono i meccanismi giusti, e qui si
inserisce la seconda riflessione.
Prima dei soccorritori, sull’incidente si sono fermati a prestare soccorso, come dicevo
con professionalità, e capacità, due motociclisti, tra i tanti
presenti, gli unici però capaci
di muoversi in quel delicato e
tragico scenario sono stati due
uomini di nazionalità tedesca.
Cosa vuol dire questo? Che
hanno avuto più coraggio? Che
essendo estranei, rispetto a colui che era caduto a terra, hanno avuto la giusta lucidità per
intervenire? No, niente di tutto
ciò, significa semplicemente
che, se ti hanno insegnato fin
da quando andavi a scuola, il
primo soccorso, nel momento
del bisogno, diventa quasi automatico adottare tutte le nozioni che tante volte, per tanti
anni, ti hanno impartito. Educazione, al pari di tutte le materie scolastiche, anche il primo
soccorso è educazione, anzi
EDUCAZIONE, merita tutte le
lettere maiuscole, educazione
verso noi stessi, gli altri, la vita!
Di fronte ad una perdita di
coscienza o di un arresto
cardiocircolatorio, solo il
5% della popolazione italiana sa intervenire, a fronte del 95/80 % della popolazione ad esempio di Norvegia, Germania, Austria.
Il primo soccorso non è
solo educazione, è anche
prevenzione, perché aumenta la consapevolezza
dei pericoli, mi sembra un
valido argomento su cui
spendere una sana ed approfondita riflessione.
Concorso “La natura insegna”
I bimbi della Materna
imparano a riciclare
La scuola Materna “Gesù Bambino” di Enego, si è classificata al
4° posto su 14 premiati, tra 120 classi tra Materne, Primarie e
Secondarie, che hanno partecipato al concorso “La natura insegna”, indetto dalle Provincie di Padova e Vicenza in collaborazione con: ETRA, Consorzio Bacino di Padova 1, Consorzio di Bonifica acque risorgive. A fine maggio, a Cartigliano, presso Villa
Morosin, si sono tenute le festose premiazioni. Una intelligente
iniziativa educativa rivolta ai ragazzi, generazioni future, per
sensibilizzarli, istruirli riguardo a temi sempre più delicati che ci
riguardano tutti: l’ambiente che ci circonda con riferimento al
riciclaggio, all’acqua a all’energia. La scuola materna di Enego,
che quest’anno, con le sue insegnanti: suor Bianca, Serena Negrello
e la superiora suor Norberta ha scelto come tema conduttore
proprio l’ambiente, ha deciso di aderire al concorso grazie anche
al contributo offerto dall’amministrazione comunale. L’argomento scelto è stato il riciclaggio, argomento importantissimo e delicato, a cui i bambini si sono appassionati anche grazie ai laboratori organizzati dall’ETRA. Per un giorno due maghe, hanno realizzato con i bimbi di Enego delle affascinanti magie, trasformando
carta vecchia, di giornale, in nuovissimi e puliti fogli di carta, che
sono stati poi impiegati per creare apprezzatissimi bigliettini per la
festa della mamma. Tra favola e gioco i bimbi sono stati educati e
sensibilizzati ad un tema fondamentale per il loro futuro: riutilizzare
il più possibile, non sprecare nulla, creare nuove materie utili dal
materiale che viene gettato, differenziare i rifiuti. La festa di fine
anno come già quella di Natale, sono state incentrate sul tema del
riciclaggio, come del resto tutti i bellissimi brani cantati ed animati dai
bambini, che esprimevano con grande entusiasmo il valore del pianeta Terra, che va’ difeso, come dicono anche le parole di una bella
canzone interpretata dai bimbi: -… gridando a gran voce, non si può
più aspettare, serve il tuo aiuto, c’è la terra da salvare!... – Il 4° posto
oltre alla grande soddisfazione ha regalato a maestre ed alunni ben 400
euro spendibili in materiale didattico. Il lavoro della materna di Enego è
consistito nel preparare un progetto ed un poster imperniati appunto
sul riciclaggio. Un veliero di pirati, abili proprio nell’arte del raccogliere
rifiuti, differenziarli e soprattutto riutilizzarli.
Una domenica dedicata ai disabili
Una domenica dedicata agli altri, a chi solitamente per motivi fisici o
altro, non può godere delle bellezze storico naturalistiche che offre il
nostro bello, ma difficile territorio montano. Partendo da questa idea,
Vanni Zarpellon da oltre 20 anni presidente del club di appassionati di
fuori strada, Ghenebe 4x4, ha organizzato per un gruppo di ragazzi
disabili del bellunese, una giornata tra forte Lisser, Valmaron e Marcesina,
con pranzo in malga ospiti dei fratelli Pagiusco nel 4° lotto Marcesina.
Zarpellon non è nuovo a questo tipo di iniziative, da sempre infatti
l’attività della Ghenebe 4x4 è diversificata, tra l’organizzazione di raduni per la Federazione Italiana Fuoristrada, corsi per imparare a guidare i fuoristrada in sicurezza, ma anche iniziative benefiche. E’ da
alcuni anni ormai, che una domenica di maggio viene dedicata a
persone, ragazzi disabili, con difficoltà psico-motorie. Una giornata
fatta di percorsi in mezzo ai boschi, strade e luoghi storici offrendo a
persone, che a volte non hanno nemmeno la possibilità di uscire di
casa, un momento importante. Un’ esperienza che ogni anno regala
emozioni anche a chi l’organizza e a tutti coloro che con generosità e
grande voglia di fare danno la loro disponibilità affinchè la giornata si
realizzi. Va detto infine che questa giornata all’aperto è stata possibile
anche per l’attiva collaborazione del gruppo ANA di Enego, che ha
provveduto a preparare i pasti per tutti.
8
Sabato 12 giugno 2010
ENEGO
L’anno scolastico è finito in
modo memorabile per la prima media di Enego, i ragazzi
abilmente preparati e diretti
dall’insegnante di Italiano
Maria Grazia Dell’Aquila,
hanno messo in scena uno
spettacolo che ha conquistato e affascinato l’intero paese, dal titolo: “Compare
Bortolo pareceme
la
carega” ovvero racconti di
vita per far filò a scuola. Un
interessante e ben riuscito
progetto di attività teatrale,
che l’insegnante ha inserito
nel programma scolastico.
Un’esperienza che si è rivelata importantissima, sia per
la professoressa, che ha conosciuto meglio ed apprezzato i suoi alunni vedendoli sotto una luce diversa, che per
i ragazzi. Fra di loro infatti si
è accesa una sana competizione, facendoli aderire al
progetto con massimo entusiasmo e convinta partecipazione. Tutti hanno lavorato
con grinta e piacere, ed è
proprio questo ciò che è
emerso la sera dello spettacolo, quando dopo i primi minuti di imbarazzo iniziale tutti
si sono calati nella parte dando un po’ di sé stessi al per-
l’Altopiano
19
Racconti di vita per
far filò a scuola
sonaggio interpretato e prendendo così possesso della
scena.
Come tiene a sottolineare
Dell’Aquila, è stato un lavoro corale, senza la grande
partecipazione ottenuta non
si sarebbe potuti arrivare allo
splendido risultato finale.
Per i più grandi è stato un
rispolverare ricordi ormai
sbiaditi, per i più giovani concretizzare i racconti dei nonni, per altri addirittura scoprire il significato di una parola
sconosciuta come filò.
Il testo dello spettacolo è stato recuperato da un lavoro
che risale a circa 15 anni fa,
scritto da Daniela e Doriana
Dalla Costa, le coreografie
e la scena e i costumi, curati
nei minimi dettagli, sono stati invece curati da Dell’Aquila con la preziosa collaborazione dei genitori che hanno
anche creato maschere in
cartapesta dal grandissimo
effetto scenico, come ad
esempio l’orco. Il tocco finale poi sono state le musiche, molte delle quali originali, ovvero scritte apposta
per lo spettacolo, e gli effetti
sonori, che hanno ottenuto
proprio l’effetto sperato,
quello di stupire e coinvolgere il numeroso pubblico. Tutti gli oggetti in scena poi, bellissimi, erano oggetti originali, recuperati nelle soffitte
delle case o nel museo dei
vecchi utensili che da alcuni
anni è stato allestito presso
la scuola media.
La storia dello spettacolo parte da un flash back, una nonna di oggi che guarda perplessa i suoi tre nipotini, che
giocano ognuno per proprio
conto, con i nuovi strumenti
tecnologici, di fronte a questa scena, non può fare a
meno di ripensare ai suoi giochi di bambina, ai filò di un
tempo, e così si apre la scena sull’interno di una stalla,
dove appunto, soprattutto
d’inverno, si svolgeva la vita,
dove si raccontavano tante
storie per tenere buoni i bambini e si faceva appunto filò.
Uno spaccato di vita quotidiana, con i problemi e le questioni che potevano toccare
una famiglia di un paese di
montagna ad inizio 900, quindi:
fame, immigrazione, ma anche le storie popolate di mostri che non potevano mai
mancare, come la storia del
Sanguanello o delle streghe
che facevano la lissia e ballavano sul Bartaise o l’orco
cattivo, ma in stalla si trovavano anche i morosi, che naturalmente venivano tenuti
d’occhio un po’ da tutti. Uno
spettacolo bellissimo, pieno di
poesia, un vero e proprio tuffo nel passato, nel patrimonio di conoscenza e memorie secolari, che non dobbiamo assolutamente dimenticare.
Stefania Simi
La seconda Festa degli alberi
Si è svolta ad Enego, in una bella e calda giornata di sole, la seconda Festa degli Alberi, Organizzata da Veneto Agricoltura
con la collaborazione delle scuole
e dell’Amministrazione Comunale, erano presenti infatti anche
il Sindaco Igor Rodeghiero ed il
Preside Ivo Boscardin, che hanno entrambi sottolineato l’importanza del patrimonio alberi, di
come vada rispettato ogni giorno, e di quanto gli alberi rendano
migliore l’ambiente, l’aria e quindi la qualità della vita di tutti noi.
Veneto Agricoltura è un Ente
regionale che fa divulgazione ed
educazione ambientale, da circa 10 anni, contribuendo a pian-
tare, in tutto il territorio regionale, dalle 4000 alle 5000 piante
l’anno, piante cresciute nei vivai di Montecchio Precalcino
(VI) e di Pian di Spini (BL), gestiti dallo stesso ente. Un
rimboschimento che qui dalle
nostre parti può essere poco
evidente, ma che nelle città o in
molti paesi di pianura rappresenta un inserimento prezioso ed
importante; sono nati proprio così
tanti nuovi parchi, piccoli, ma utilissimi polmoni, al centro di zone
ormai troppo ed unicamente
urbanizzate. Spesso in alcuni paesi, recuperando una tradizione
antichissima, si mette a dimora
un albero per ogni nuovo nato.
Questa festa è un recupero della nostra tradizione e della nostra storia, ad Enego è il secondo anno che si tiene e ha coinvolto le scuole elementare e
media; ogni classe, con i rappresentanti di veneto agricoltura,
svolge un po’ di simpatica attività didattica, impara tante nuove
curiosità sulle piante, sugli animali e l’ambiente che ci circonda, e quindi ogni classe pianta
un albero, ed un alberello viene
alla fine anche regalato ad ogni
alunno. Lo scorso anno vennero messi a dimora dei faggi che
quest’anno già fanno bella mostra di sé, mentre questa è stata
la volta degli aceri montani.
LA RUBRICA DELLA PSICOLOGIA
L’arte del rimandare
Molte volte ci capita, e non dite
di no, di rimandare al domani
ciò che si potrebbe (o dovrebbe) fare oggi. Si badi, non è la
politica dell’uovo preferito alla
gallina, ovvero di un lucido ragionamento sulla consistenza
dell’immediato rispetto alla
precarietà del possibile. Piuttosto, trattasi di pigrizia mentale, evitamento, codardia, vizio. Il mattino, per definizione,
ha l’oro in bocca, è zeppo di
buoni propositi, di promesse
rivoluzionarie, è l’alba del guerriero che si appresta a vincere la battaglia. La sera invece,
è tempo di bilanci e di rimpianti.
Converrete con me che capita spesso, a fine giornata, di
avere la sensazione di aver
concluso poco, tradendo così
l’entusiasmo portato dalle fresche energie mattutine. Solitamente, per salvare il
salvabile, si pospone all’indomani, si rimanda, si trova una
nuova scusa che giustifica il
mancato mantenimento dei
buoni propositi, ci si ripromette
che l’indomani sarà diverso,
che sarà la volta buona per
iniziare ciò che è da tanto tempo in attesa. È una disfatta, a
ben guardare. Non migliora lo
status quo, non si produce
cambiamento, si resta in
stand-by, per mutuarla all’in-
glese. Diciamocelo, pochissime persone possono dire in
tutta onestà di non rimandare
mai nulla. Ciò ci farebbe desumere che in fondo siamo
umani e che posticipare fa
parte della nostra natura; pertanto, non è un peccato mortale. In realtà, forse lo è davvero: le cose rimandate non
esistono, sono frutto dell’immaginazione, non dell’azione.
Nella vita esiste una sola regola: fare o non fare. Se abbiamo l’impressione che ogni
lasciato è perso, allora è il
momento di cambiare. Altrimenti, l’esistenza sarebbe fondata sul piano del possibile,
dell’attuabile, dell’ipotetico.
Siete d’accordo?
Proviamo a capire come agisce chi è solito procrastinare.
Innanzitutto, le frasi tipiche
sono: “appena ho un attimo
di tempo, giuro che lo faccio!”; “ho intenzione di farlo, appena le cose si mettono bene”; “guarda, il prossimo weekend andiamo, cascasse il cielo sulla mia testa!”. Lo sappiamo, vero? È
solo arte confabulatoria, presunzione di potere. Così facendo non si ottiene nulla di importante. Altrimenti, possiamo
davvero portare a compimento ciò che è in fieri (o ancora
nel mondo delle idee).
Innanzitutto bisogna vivere nel
presente. Se non confidiamo
abbastanza nell’hic et nunc
(per dirla facile: nel qui ed ora),
significa che non crediamo in
noi stessi e nelle nostre
potenzialità; è allora che rimandiamo al più prudente futuro, cedendo in determinazione e fermezza.
Spesso mi capita di aiutare le
persone ad uscire dall’impasse del futuro “possibile”, ovvero dell’isola che non c’è.
D’altra parte, se non c’è, concedetemelo, ci vuole unto di
gomito per crearla, qui e ora.
Abbiamo la presunzione che il
tempo cambi le cose; niente di
più falso. Il tempo logora le
cose, le consuma, le rende
inutilizzabili e obsolete. Le cose
non cambiano da sole, soprattutto in meglio; sarebbe contrario ai principi della
termodinamica e del caos
cosmico. Qualcuno ha detto
che la procrastinazione è
“l’arte di stare al passo
con…lo ieri”. Promettere a
se stessi di fare nel prossimo
futuro è sicuramente meglio
che dirsi che non si è fatto.
Capite qual è l’imbroglio? Non
venire mai a patti con se stessi. E il bello è che funziona:
“Domenica stiro tutto il gior-
no!”; “Sabato finisco la legna da tagliare”; “Entro
questo mese chiedo l’aumento”; “Entro l’anno mi
sposo!”. Ci sentiamo a posto
con la coscienza, mentre sotto sotto sappiamo che rimandare è un modo per evitare di
fare sentendoci falsamente
adeguati. Un’amica per la pelle della procrastinazione è la
noia. Eppure, per definizione,
la vita non può essere noiosa.
Essa è incredibilmente zeppa
di opportunità, se solo non ce
le lasciamo scappare. È il far
nulla che crea noia; altrimenti,
possiamo deliberatamente creare, sperimentare, produrre,
esprimere, muoverci, pensare.
La noia è calma piatta, è assenza di respiro, è investire nel
futuro senza crederci, è sperare senza speranza. Nella vita
quotidiana, molte sono le situazioni di noia e pigrizia. Ad
esempio, rimanere incastrati in
una mansione che non ci appaga, mantenere rapporti
interpersonali per inerzia, evitare di affrontare direttamente le persone, rimanere dipendenti da sostanze, rimandare
impegni lavorativi gravosi, restare radicati in una realtà che
non sentiamo nostra, addebitare alla stanchezza l’inizio di
un compito impegnativo, rimandare un controllo medico,
progettare e progettare senza
mai posare…la prima pietra.
Mi fermo, nell’auspicio di aver
punzecchiato a sufficienza. Vi
lascio qualche idea per migliorare, prendendo spunto dai
suggerimenti di un grande psicologo americano (W.W.
Dyer) degno autore di alcuni
testi esemplari. 1) Datti tempo cinque minuti, e fa quello
che devi fare, senza rimandare; 2) Siediti e inizia ciò che
hai sempre rinviato, ciò ti aiuterà ad eliminare l’ansia e la
colpa di non averlo fatto prima; 3) Fissa un tempo e un
luogo per partire con un progetto, senza far cadere i termini; 4) Pensa all’inconsistenza del futuro in raffronto con
la produttività del presente: è
ora di toccare con mano le proprie potenzialità!; 5) Se affrontiamo nel presente ciò che ci
angoscia del futuro, eliminiamo l’ansia, una volta per tutte; 6) Domandiamoci più spesso se quello che stiamo facendo è ciò che avremmo voluto
fare fino ad adesso; 7) Decidi
di non sentirti stanco fino all’ultimo minuto prima di coricarti; spesso l’esaurimento fisico è una conseguenza dell’atteggiamento mentale; vinto l’impasse, le energie potrebbero tornare d’improvviso; 8)
Elimina i termini rivolti al futuro; usa “ora”, “adesso”, e parla al presente: è il momento di
agire!
Stefano Rigoni,
Psicologo
Psicoterapeuta Cognitivo
Comportamentale
Tel. 338.2919597 – E-mail:
[email protected]
8
l’Altopiano
Sabato 12 giugno 2010
20
La fontana monumentale di Piazza
Umberto 1°, oggi Piazza Giovanni Carli
STORIA
La Piazza Umberto 1°, oggi
Piazza Carli, che si estende tra
il sagrato del duomo e gli attuali giardini pubblici, fino al
1906, era un avvallamento disordinato (foto n. 1), sul cui
fondo paludoso correva una
roggia a cielo aperto. Dopo la
sua ristrutturazione veniva
splendidamente sistemata ed
abbellita con l’inserimento di
piante, aiuole e ben illuminata
durante la notte, a seguito dell’avvento, anche ad Asiago,
della luce elettrica. Contemporaneamente anche la vecchia
fontana, esistente nelle vicinanze
dell’attuale Caffè Roma, veniva ovviamente rimessa a nuovo. Incisioni artistiche, risalenti intorno al 1870, già
attestavano la sua presenza,
mentre
documentazione
archivistica, ne confermerebbe l’esistenza già fin dagli inizi
dell’ottocento.
Nel suo complesso, essa richiamava alla memoria il tempietto
di Vesta, costituita da un
basamento marmoreo circolare, con colonne pure
marmoree, a loro volta sormontate da capitelli in stile
dorico e trabeazione classica
per sostenere il tetto di forma
conica. Al suo interno, al centro, spiccava la vasca a forma
di catino con piedestallo, dalla
quale zampillava l’acqua.
Attorno ad essa ferveva il mercato settimanale (foto n. 2).
Distrutta nel corso della prima
guerra mondiale, non veniva
più ricostruita e purtroppo, col
tempo, degli stessi resti se ne
perdeva ben presto ogni traccia.
Terminata la ricostruzione
postbellica di Asiago, anche la
vecchia piazza Umberto 1^,
oggi per l’appunto Piazza Carli,
veniva nuovamente sistemata
ed abbellita con aiuole, piante
ed impianto di illuminazione
elettrica. Al centro dei giardini
pubblici, sul lato meridionale del
duomo, l’Amministrazione Comunale faceva costruire l’attuale Fontana Monumentale del
Fauno (foto n. 3).
Come tanti altri lavori, legati alla
ricostruzione del nostro centro
cittadino, anch’essa veniva progettata dall’Ufficio Tecnico
Comunale e costruita tra l’autunno 1927 e la primavera del
1928, dalla Ditta Fratelli Stella
Masein di Asiago in marmo
rosso locale, noto come “rosso ramengo” per la sua durezza.
Essa ha la forma di un catino
poligonale, con i fianchi istoriati
da ramaglia bronzea, a forma
di spine. Lungo il bordo, sono
state collocate, a distanze equivalenti, conchiglie, pure di marmo rosso, sormontate da altrettante sculture bronzee rappresentanti la fauna stanziale alpina del nostro territorio e cioè
l’aquila, il gallo cedrone, lo scoiattolo e la volpe.
Al centro, sopra un piedestallo, sempre in pietra locale, campeggia un gruppo bronzeo, rappresentato da un fauno mentre
cavalca un capriolo.
Anche se il fauno non è così
radicato nel nostro folclore locale, come tante altre figure
mitiche della nostra tradizione,
è comunque legato al nostro
territorio. Infatti è considerato
una divinità protettrice delle
greggi, dei campi e dei boschi
e viene rappresentato con il
busto umano, il volto barbuto e dall’espressione terribile, con orecchie
appuntite, corna e piedi
caprini. Autore delle sculture è stato Giuseppe Zanetti
di Vicenza. Il Podestà Luigi
Rossi stipulava con la Ditta
Stella il Contratto del 18 aprile 1927, n. 541 di rep., per
la costruzione del catino
poligonale della fontana,
mentre, come da “Foglio
Annunzi Legali. – Inserto n.
450 del 10 giugno1930 (VIII)”,
lo stesso avviava invece gli interventi per il collaudo e la successiva inaugurazione ufficiale.
Mario Bssso
La Grande Guerra in pillole
Agosto 1914: la prima fucilata
Ancora un nuovo brano
estratto dal supplemento
settimanale illustrato del
«Corriere della Sera».
Durante il periodo bellico
la rivista, oggi conservata in numerose copie
presso il Museo della
Guerra a Canove, appoggiò lo sforzo militare con
articoli nei quali si sostenevano le ragioni patriottiche della guerra italiana,
riprendendo in chiave divulgativa le informazioni del quotidiano di via Solferino. Che
frammento ripreso per questa
puntata della rubrica si parla di
inizio delle ostilità, siamo quindi nel 1914 sul fronte dell’ovest, con inglesi e tedeschi
pronti a darsi battaglia dopo che
i rispettivi Governi avevano
aperto le ostilità. Da «La Domenica del Corriere», 30 giugno – 7 luglio 1918, Chi tirò il
primo colpo? In uno dei passati numeri La Domenica del
Corriere poté stabilire – interessante curiosità storica – chi
fu il soldato che sparò il primo
colpo di fucile agli austriaci in
questa guerra. Non è quindi
fuori occasione far conoscere
ai lettori l’inglese che fece fuoco per primo contro i tedeschi
nel conflitto mondiale. Egli è
uno scozzese, si chiama
Guglielmo Craig, ha quaranta
anni e si trova oggi impiegato
nella fabbrica di munizioni di
Glasgow. Egli servì 21 anni
nell’esercito inglese e prese
parte anche alla guerra contro
i boeri. Allo scoppio delle ostilità egli partì per la Francia
col 4° Dragoni della Guardia,
e si trovava di pattuglia montata quando ebbe l’onore di inviare ai boches la prima carta
da visita inglese. Verso il nemico. La piccola truppa si componeva del luogotenente
Harris, che faceva da interprete
del luogotenente Jones e dei
soldati Goodchild e un terzo di
cui è ignoto il nome. Era il 20
agosto del 1914 e l’esercito tedesco avanzava nel Belgio,
tutto devastando. La minuscola pattuglia inglese, interrogando, nelle sue puntate esploranti al nord di Mons, la gente
in cui si imbatteva, la trovava
sotto l’incubo del terrore,in preda ad allucinazione nervose
che facevano vedere i nuovi
Unni dappertutto. Ma una notte essa poté sapere che in realtà una pattuglia nemica si trovava nelle vicinanze, e allora
venne spedito il dragone
Goodchild al comando del reggimento ad avvertire che il piccolo comando aveva preso con-
tatto con l’avversario. Mentre
la pattuglia inglese stava appostata dietro una capanna
presso un villaggio, il luogotenente Harrris, che era munito
di un ottimo binocolo da campagna, osservò che sulla cresta di una collina si delineavano le figure di altri soldati
che gli parevano ulani. […]
Ad un tratto Harris diede ordine ai suoi soldati di aprire
il fuoco contro i boches. Toccò a Craig di sparare il primo
colpo, ma il proiettile fallì il
bersaglio, forse per l’eccitazione del momento. Non sbagliò
tuttavia il secondo colpo, poiché Craig vide con indicibile
gioia un ulano alzar le braccia
in gesto tragico, batter con esse
l’aria in un attimo e precipitare a terra, giù di sella. Era il
primo tangibile saluto della
vecchia Inghilterra alla sua
malvagia rivale. Craig e il suo
commilitone continuarono a
sparare, mentre gli ufficiali
esploravano il luogo e cercavano di penetrare le intenzioni
del nemico. Passata la prima
emozione del tiro, Craig si ricordò degli altri ulani veduti,
e comunicò agli ufficiali il sospetto che i nemici tentassero
di prenderli in mezzo, giovandosi della superiorità numerica. Urgeva quindi tentare di
mettersi in salvo, galoppando
verso la base del reggimento. In un attimo furono in
sella tutti e quattro e a spron
battuto presero la via della
ritirata.
G.D.F.
Giochi e giocattoli delle
Dolomiti in mostra a Luserna
Nelle regioni di montagna l’utilizzo del legno da parte dell’uomo - materiale destinato sin dai
tempi antichi a riscaldare
un’esistenza dura e faticosa,
da sempre mezzo privilegiato
per la realizzazione di suppellettili e strumenti lavorativi in
proprio - grazie ad una perfetta fusione tra funzione e
componente fantastica nel
corso del tempo si diresse verso una vera e propria produzione oggettistica. Accanto a
manufatti più tradizionali di carattere religioso o laico, considerati ad una moderna lettura “piccoli capolavori inconsapevoli” prese avvio anche
una produzione di giocattoli in
legno. E’ a tale produzione in
particolare che guarda la nuova mostra “Giochi e giocattoli
delle Dolomiti” inaugurata al
Centro Documentazione di
Luserna ad inizio aprile e
visitabile fino a novembre,
occasione unica per conoscere l’attività ludica in voga
presso le popolazioni alpine a cavallo tra Ottocento
e Novecento.
Il percorso espositivo illustra la nascita del giocattolo in legno, talvolta ispirato
dagli stessi oggetti domestici e i luoghi tipici di produzione concentrata tra Val
d’Aosta, Val Gardena, Val
di Fassa e in Baviera nei
paesi
alpini
dell’Oberammergau e del
Berchtesgaden, nonchè la
trasformazione di strumenti di
lavoro e utensili in giocattoli
secondo quella funzione
educativa per cui il gioco stesso contribuisce alla crescita
dei bambini e infine la concezione del gioco come divertimento secondo il sesso e il futuro ruolo di bambini e bambine all’interno della società.
In mostra materiali originali
provenienti da collezioni private, esposti assieme a fotografie e stampe d’epoca che
contestualizzano gli oggetti nei
diversi periodi : bambole di
legno, bamboline mignon bambole manichino con scatole e
pezzi di montaggio, cavallini
a dondolo e a traino, trenini,
marinai, Krampus (diavoli),
con particolare attenzione anche ai cosidetti giocattoli “
hampelmann” come i burattini a filo e le marionette. Di notevole interesse le produzioni
a carattere devozionale come
l’Arca di Noè con i vari ani-
mali, i presepi della Val
Gardena che superando il confine ludico sono da considerarsi come veri e propri esempi di arte scultorea. E ancora
un documentario in lingua
cimbra - con traduzione in italiano e tedesco - presenta una
serie di testimonianze sui giochi di un tempo e la costruzione dei giocattoli a Luserna
mentre nella mansarda del
Centro viene allestito uno spazio ricreativo dove i bambini
possono provare e conoscere
alcuni giochi ormai entrati in
disuso. Di grande suggestione infine la riproduzione in
diorama dello spazio della
“stua”, tipico luogo della decorazione di giocattoli da parte delle donne, che riporta ad
un mondo di favola che gli
effetti speciali della moderna
favolistica non sono ancora
riusciti ad intaccare. La mostra, curata dal direttore del
Centro Documentazione di
Luserna Lorenzo
Baratter, da Paolo De
Carli,
Rosanna
Cavallini e Katia
Pustilnikov rimarrà
aperta sino al 2 novembre
e
sarà
visitabile tutti i giorni
con orario 10-12,
14.30-17.30. Per
maggiori informazioni:
0464-789638,
[email protected],
www.lusern.it.
Silvia Penner
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l’Altopiano
Sabato 12 giugno 2010
21
Per ora molto lavoro <nell’ombra>
L’Asiago delle conferme
per difendere lo scudetto
Il futuro di Bellissimo sarà ancora giallorosso?
L’hockey italiano è in fermento; per la prossima settimana è
attesa l’ufficializzazione di formula e caratteristiche del prossimo torneo, il secondo che l’Asiago giocherà da <defender> col
tricolore sul petto. E se di importante è da annotare il ritorno ad
un torneo a 10 squadre (prevista l’iscrizione del Vipiteno, giunto
terzo in A2, dopo la rinuncia alla promozione di Appiano e
Gherdeina), va anche detto che la formula dovrà di fatto essere
più concisa, visto che l’Italia giocherà il Mondiale di Prima Divisione che, come noto si disputerà a Budapest dal 17 al 23
aprile 2011. Si farà chiarezza anche sulla questione di sempre,
quella legata agli stranieri; fermo restando il limite di cinque
extracomunitari, l’idea dovrebbe essere la conferma del limite
di 8 punti da utilizzare (1 punto gli extracomunitari, mezzo gli
oriundi) con un massimo schierabile di 10 transfer-card (uno in
meno). Staremo a vedere. Intanto le squadre si stanno muovendo, con maggior o minor clamore. La situazione certamente più clamorosa è quella del Bolzano dove, assoldato Adolf
Insam sulla panchina, si è fatta una vera e propria epurazione
del parco-stranieri: nessuno confermato! Per il momento poche novità se si fa eccezione per il possibile arrivo dall’Asiago
del difensore Lehtinen e, fra i pali, del 26enne goalie
italoamericano Peter Mannino. Per il resto ancora nulla, visto
che a via Galvani si aspettano i <saldi> da una DEL con molte
squadre in bancarotta ma anche le possibilità dal Nord America. Un nome nuovo che si fa con insistenza è quello di Marco
Insam, 20enne figlio del neo coach gardenese, ma anche del
30enne attaccante italo-canadese Peter Sarno. Possibile che
anche Borgatello possa non rientrare nei piani biancorossi e
qualcuno ipotizza un per ora fantomatico possibile scambio
Borgatello - Strazzabosco con l’Asiago! Fantahockey?
L’Alleghe, confermati Rocco, Faulkner e Bowman, ha cambiato il portiere ingaggiando lo svedese Gusten Tornqvist .
A Brunico, dopo la conferma di coach Stefan Mair e dei vari
Kelly, Sirianni, Helfer e Desmet, nome nuovo è quello dell’ala
italo-canadese Nate Di Casmirro; per rimpiazzare Jeff Jakaitis
fra i pali potrebbe arrivare Thomas Tragust. Nessun movimento in casa di un deluso Cortina. In casa Fassa l’unica conferma arrivata finora, dopo quella di coach Stirling, è quella di
Gerome Giudice; il primo nome nuovo è quello del difensore
canadese Jean-Francois David. Il Pontebba, entrato a far parte della Polisportiva Udinese (progetto che coinvolge le sei
realtà sportive più importanti della provincia friulana: Udinese
Calcio, Snaidero Pallalcesto Amatori Udine, Hafro Rugby
Udine, Libertas Sporting Club Udine, Pav Udine e Sport
Ghiaccio Pontebba Generali Aquile), si punta sui <prodotti> italiani e sulla conferma del goalie sloveno Hocevar, nel mirino anche di
altre società (Bolzano?). Dopo la conferma di Dan Tudin, unica
<novità> annunciata del mercato del Renon, dopo quattro finali
perse negli ultimi cinque anni, è l’arrivo sulla panchina di Erwin Kostner
a sostituire Ivany. Il primo arrivo in casa Valpellice è quello del
nuovo allenatore, il 58enne canadese Barry Martinelli, mentre si
parla di conferme per i vari Sisca, Iannone ed i fratelli Tony e Luciano Aquino. Da ultimo l’Asiago. La società giallorossa sta confermando con i fatti le indicazioni date subito ed improntate alla più
totale continuità possibile di un gruppo vincente ed affiatato. Una
dopo l’altra sono arrivate le ufficializzazioni di alcune importanti pedine dello schieramento tricolore, a partire da quella, determinante, del
quasi 53enne allenatore del Minnesota John Harrington. Sono seguiti quelli del 30enne attaccante dell’Ontario Michael Henrich (
top scorer giallorosso della passata stagione con all’attivo 34 reti e
44 assists) che ha firmato un contratto per altre due stagioni; del
29enne attaccante David Borrelli (motore inesauribile ed anima di questa squadra, con 32 reti e 36 assist secondo solo ad
Henrich, capocannoniere dei playoffs con 12 reti) che ha sotto-
scritto un contratto triennale; del 28enne difensore Carter
Trevisani (lo scorso anno 5 reti e 8 assists), un contratto annuale per la sua terza stagione in giallorosso; dell’altro terzino
fresco d’azzurro, il 29enne italo-americano Matt DeMarchi
(5 reti e 22 assists la scorsa stagione) che giocherà la sua <quasi> quarta stagione ad Asiago (arrivato da Bolzano a metà della
stagione 2007/08). Non farà sicuramente ritorno Joe Zappala
né probabilmente Claudio Isabella; detto già di un Lehtinen sulla
via di Bolzano, non si sa ancora se Vince Bellissimo tornerà o
rimarrà oltreoceano. I soliti bene informati hanno sin qui fatto
altri nomi nuovi per questo Asiago: dal fratello più <piccolo> di
bomber Henrich, Adam, anch’egli attaccante, al difensore oriundo
Davide Nicoletti all’altro attaccante ex Cortina Ryan Watson. Per
non parlare del già citato <scambio> Borgatello-Strazabosco. Tutto
ovviamente senza alcuna conferma. Capitolo a parte e del tutto
aperto quello che riguarda il portiere; dopo la stagione superlativa (la
terza ad Asiago) e lo strepitoso mondiale (terzo assoluto nella classifica dei portieri della rassegna iridata - dietro al tedesco Endras ed al
russo Varlamov – con una percentuale di parate del 94,77%!) Daniel
Bellissimo risulta molto <appetibile> a blasonate formazioni di vari
campionati europei;. Contatti per lui ovviamente ci sono stati ma non
è ancora dato sapere se Daniel difenderà la gabbia asiaghese con lo
scudetto sulla maglia. Se <malauguratamente> per lui dovessero
aprirsi grandi prospettive e nuovi blasonati palcoscenici (cosa che
dispiacerebbe molto ai tifosi giallorossi, che potrebbero consolarsi
per aver avuto e visto crescere un così bravo <estremo>) si
dice che l’Asiago avrebbe già messo le mani avanti puntando
su Andrew Perugini, 21enne goalie dell’Ontario (nato a King
City il 12 luglio 1988) di notevoli prospettive. Un mercato in
fermento, quanto mai interessante, che tiene desta l’attenzione
e la <tensione> per l’hockey ghiaccio ed in particolare attorno
alla squadra Campione d’Italia.
Cesare Pivotto
Hockey Inline A1
L’anno che verrà
In un clima di incertezza generale si pianifica la
nuova stagione e intanto è “caccia” alla Vipere
Come ogni anno, a Milano,
si è parlato, ed in gran parte
si è definito, l’assetto della
prossima stagione delle otto
ruote in linea. Come ogni
anno, però, anzi forse mai
come stavolta, il 30 giugno
prossimo, data ultima per la
riassociazione alla Lega Nazionale Hockey, potrebbe
rappresentare
uno
spartiacque per molte formazioni e per le loro ambizioni.
Le difficoltà del resto sono
in costante aumento e le società fanno sempre più fatica a sopravvivere.
Sul fronte Asiago Vipers,
dopo le preoccupanti dichiarazioni post-scudetto del presidente Fabio Forte, nulla di
nuovo, almeno ufficialmente,
anche se nel “sottobosco”
potrebbe muoversi qualcosa.
Di sicuro, in questo clima di
incertezza generale e dei
campioni d’Italia in particolare, si stanno muovendo le
altre formazioni, desiderose
di mettere le mani sui giocatori altopianesi. Tra le più attive, senza dubbio, l’ambiziosa neopromossa Ghosts Padova, guidata dall’asiaghese
Riccardo Marobin (sotto
pressione in questo periodo
per il Mondiale junior). I “fantasmi”, tornati alla ribalta quest’anno, non si nascondono a
giudicare dagli obiettivi di
mercato. Sarebbero, infatti,
già avviate le trattative nientemeno che con Claudio
Mantese, il “gemello” Andrea
Comencini e pure con lo
sloveno Jure Penko, portiere
che ha già indossato la maglia del Padova prima di accasarsi ad Asiago nel 2006.
Niente male se dovessero
andare a buon fine le trattative, anche perché nel mirino
dei patavini ci sarebbero altri
due elementi: Luca Roffo e
Fabio Testa del Vicenza, ma
anche altre “vipere” vengono tenute in considerazione.
Non solo dal Padova, ma anche dal Cittadella (l’altra
neopromossa) stando ai
“rumours” che circolano.
Tornando alla riunione tra
Lega e società, tra gli argomenti di maggior interesse
senza dubbio quello legato al
numero di stranieri (attualmente tre). La proposta formulata è stata di massimo sei
atleti, con quattro comunitari
e due extracomunitari. L’ul-
Nella foto (scattata da Marco Guariglia) Claudio Mantese e
Jure Penko, due degli obiettivi di mercato del Padova.
tima parola, comunque, spetterà alla federazione. In tema
atleti, invece, sembra ormai
in via di definizione la prima
associazione dei giocatori di
hockey inline. Tra le novità
anche l’aumento della durata degli incontri: la proposta
è di due tempi da 25’ anziché
da 20’. Tutto sommato come
un anno fa il calendario. Ad
aprire l’annata sportiva la
Supercoppa (4/5 settembre)
tra la Rigoni di Asiago Vipers,
vincitrice di campionato e
Coppa Italia, e l’Edera Trieste, finalista in entrambe le
competizioni. Nello stesso
weekend si disputerà anche
il turno preliminare di Coppa
Italia: gare “secche” tra
Vicenza-Civitavecchia, Polet
Trieste-Modena, CittadellaFerrara, Monleale-Padova
(chi vince trova Asiago, già
qualificato). Quarti di finale,
semifinali e finale sulla distanza di andata e ritorno, con
il dubbio legato alla seconda
gara di finale, in programma
il 30 novembre, giusto un
paio di giorni dopo la “Final
Eight” di Champions. Il 9 ottobre, invece, si alzerà il sipario sul campionato: A1 a
dodici squadre, ma come ricordato in apertura bisognerà attendere il 30 giugno (e
quindi il 31 luglio, termine ultimo per le iscrizioni al campionato) per vedere se ci saranno sorprese vista la brutta aria che tira in questo periodo. Regular season fino al
27 marzo 2011; poi playoff di
nuovo ad otto formazioni, ma
senza i playout. In Serie A2
si inizia il 6 novembre e si finisce il 27 marzo 2011.
Stefano Angonese
sabato 12
venerdì 18
sabato 19
venerdì 25
sabato 26
serata dj
dj
Rheetma, il ritorno
Lucky Star
GPL
8
Sabato 12 giugno 2010
l’Altopiano
22
Il Volley Cesuna perde una Stella
VOLLEY
Conclusi definitivamente i
campionati provinciali, con la
Federazione vicentina riunita
domenica scorsa 6 giugno a
Torrebelvicino per premiarne
i vincitori e stilare un resoconto sull’attività stagionale, un’altra notizia tiene banco fra le
fila della P.G.S. Pallavolo
Cesuna. In occasione dell’annuale cena sociale, tenutasi lo
scorso venerdì, tocca al Direttore Sportivo Corrado
Barbara Stella
Barbara Stella, forte centrale de “La Bussola Asiago” (Prima divisione), ingaggiata per il
prossimo anno dalla Pallavolo Rossano con la quale giocherà nel campionato di serie D
Pesavento, con una punta
d’orgoglio, confermare le voci
che si rincorrevano nell’ambiente da qualche settimana:
dopo Andrea Magnabosco,
classe 1989, in forza
all’Olimpia Zanè nel campionato di serie D maschile, è la
volta di un’altra importante
pedina del Volley Cesuna trovare spazio in società di rango
regionale. È arrivata finalmente l’ora di declinare al femmiIl fratello
Alessandro
nile l’atleta di spicco che, dopo
il passaggio nelle formazioni
giovanili, si era ritagliata, conquistandolo a pieni voti, il posto da titolare nella squadra di
vertice del Cesuna: La Bussola Asiago di Prima Divisione femminile. È bastata una
sola seduta di allenamento ai
responsabili della Pallavolo
Rossano per apprezzare le doti
di Barbara Stella, classe 1990,
e deciderne le sorti assicurandosene il cartellino per il
prossimo campionato di serie D. Ciò non può essere che
un vanto per tutto il Cesuna,
i cui dirigenti non hanno mai
opposto limiti alle ambizioni
del centrale conoscendone le
qualità, confortati ancorpiù
dai propositi dei rossanesi di
puntare alla categoria superiore.
Sembra rispondere ad un vizio di famiglia la capacità di
Barbara di eccellere nello
sport: infatti anche il fratello
Barbara in azione
Alessandro, classe 1995, da
qualche anno calca da protagonista le scene dello sport
nazionale più seguito: il calcio. Dopo essersi distinto in
età giovanile, al pari di Barbara, nello sci alpino, Alessandro si è dedicato all’attività calcistica approdando,
ormai da qualche anno, fra
Organizzato dall’IPA, presso il Patronato
Ad Asiago il 2° Memorial Gildoni
L’I.P.A. (International Police
Association), associazione
senza fini di lucro che accoglie al suo interno appartenenti a tutte le Forze di Polizia dello Stato e delle Polizie Locali oltre che ai Vigili del Fuoco, con i suoi
Comitati Locali di Asiago 7
Comuni e Vicenza, in collaborazione con i Comandi
Provinciali dell’Arma dei
Carabinieri e del Corpo
Forestale dello Stato di
Vicenza organizza la seconda edizione del torneo di
calcio a 5, per mantenere
accesa la memoria del Colonnello dei Carabinieri,
Medaglia d’oro al Valor Militare, Valerio Gildoni, deceduto nell’adempimento del
dovere, il 17 luglio 2009, in
Bosco di Nanto (VI). La manifestazione sportiva, che
vedrà in campo 16 formazioni
provenienti anche da fuori
provincia, in rappresentanza
di tutte le forze di polizia dello Stato (Carabinieri, Polizia
di Stato, Guardia di Finanza,
Corpo Forestale dello Stato
e Polizia Penitenziaria), oltre
a squadre della Polizia Locale
e dei Vigili del Fuoco (di fatto tutte le forze che compongono l’I.P.A.), oltre a rinnovare la memoria del valoroso Ufficiale ha lo scopo di
unire nello sport, nell’amicizia e nell’associazionismo
tutte quelle componenti dello Stato che operano per la
sicurezza e la salvaguardia
del cittadino. Non a caso
uno dei trofei più ambiti
sarà proprio la coppa fairplay, qui battezzata “Coppa
dell’Amicizia”, vinta nella
prima edizione del torneo
dal Reparto Operativo dei
Carabinieri di Vicenza e
consegnata nelle mani del
Capitano Graziano Ghinelli,
diretto collaboratore ed al
fianco del Col. Gildoni nell’operazione che gli è costata la vita. L’evento
rievocativo è stato presentato presso il Comando Provin-
ciale dei Carabinieri il 7 giugno scorso, nel corso di una
conferenza stampa convocata dal Comandante Prov.le
Col. Michele Sarno, al quale
hanno preso parte il Presidente dell’I.P.A. di Vicenza
Pietro Paolo De Blasio e il
Comandante del C.F.S. Daniele Zovi, rispettivamente
promotore e co-organizzatore della manifestazione, alla
presenza dei rappresentanti dei Comuni patrocinanti
(Asiago con l’Ass. Franco
Sella, Gallio con il Sindaco
Pino Rossi e Roana con
l’Ass. Valerio Fabris). Dopo
un commosso ricordo dell’Ufficiale scomparso da
parte del Col. Sarno, è stata illustrata la parte sportiva dell’evento, non
sottacendo il fatto che tale
tipo di attività unisce prima
nello sport e poi nel lavoro,
le diverse forze di polizia
che già operano in simbiosi
per talune attività di prevenzione, controllo del territo-
rio ed ordine pubblico. Il
Col. Sarno ed il Presidente
De Blasio infine hanno
messo in risalto l’operato
organizzativo dell’I.P.A. di
Asiago 7 Comuni e di
Vicenza, rappresentati in
conferenza da Morena
Gallizio e da Andrea Berdin.
Per la cronaca, la prima edizione del “Memorial
Gildoni” è stata vinta dalla
squadra della Polizia
Penitenziaria di Vicenza,
che ha battuto in finale la
formazione del Corpo
Forestale dello Stato di
Vicenza. L’evento sportivo avrà luogo presso il campo sportivo del Patronato di
Asiago, in Via Matteotti
(dietro al Cinema Lux) ed
avrà inizio intorno alle 10 di
sabato 12 giugno 2010, per
concludersi non oltre le 19
con una cena. La manifestazione sarà preceduta,
alle 09,30, da un breve saluto delle Autorità civili e
militari.
le fila del Bassano Virtus
Soccer 55 Team nel ruolo di
portiere. Nella stagione appena conclusa le sue qualità
gli hanno fatto meritare il posto di titolare nel campionato Giovanissimi Nazionali
Professionisti. Indubbiamente per entrambi la pratica
dello sport comporta una
buona dose di sacrificio che
non sempre viene ripagato
dalle soddisfazioni ottenute; del
resto come si dice: “lo sport è
maestro di vita”, e sicuramente, per la vita, è anche uno dei
migliori campi di addestramento. Ad entrambi non resta che
augurare un “in bocca al lupo”
e vinca lo sport!
La Festa dello sport per gli
alunni delle scuole di Asiago
Si sono trovati nuovamente allo stadio “Zotti” di Asiago i 340
alunni delle scuole elementari del plesso “Monte Ortigara”, dell’Istituto Farina e le classi di Stoccareddo-Sasso per la “Festa
dello Sport”, tradizionale appuntamento estivo voluto dall’amministrazione comunale di Asiago. “Per una giornata i giovani
alunni delle scuole elementari di Asiago non si sono accomodati
sui banchi di scuola, ma hanno imparato sui campi di gioco;
perché lo sport è una grande scuola. E’ quanto sostiene l’assessorato allo Sport asiaghese tanto da portare avanti un progetto
durato tutto l’anno scolastico e dove i ragazzi hanno avuto modo
di provare il pattinaggio, l’hockey, il calcio, lo sci, l’atletica. Un
progetto portato avanti grazie all’apporto della comunità che si è
prestata gratuitamente a far svolgere le varie attività sportive, una
sorta di investimento per il futuro delle società sportive e del Corpo
Forestale dello Stato. Scopo della festa è quello di far capire che lo
sport è divertimento., nonostante la fatica e l’impegno necessario.
Che il confrontarsi con gli altri è sano, che si può praticare lo sport
anche se non si è campioni. La giornata è quindi filata via tra gare di
salto in lungo, del lancio del vortex, di corsa e di staffetta. Gradita
ospite, diciamo madrina della giornata, l’atleta Silvia Carli fresca di
vittoria ai Campionati assoluti sanreminesi. “Un sentito ringraziamento va ai volontari dell’Hockey Asiago e dei Forestali così come
agli istruttori Roberto Carli, Cristina Volpi, Vanni Rodeghiero e Gianni
Ambrosini – dice l’assessore Franco Sella – Così come al personale
dell’assessorato, a Elena Tessari e alla Fantin Distribuzioni che ci ha
permesso di svolgere questa giornata.” Al termine della giornata
l’assessore ha consegnato una maglietta a ricordo della giornata.
8
Sabato 12 giugno 2010
l’Altopiano
23
Canove Calcio – Il presidente Fabio Rebeschini analizza la stagione e parla del futuro
CALCIO
“Pronti a rimboccarci le maniche
e puntare al ritorno in 1^ categoria”
“Nessuna recriminazione comunque, tutti hanno dato tutto quello che potevano dare”
Ritornare in seconda categoria dopo 16 anni di permanenza continua in prima. Un
“tornare indietro” che è un
esperienza nuova per il
Canove Calcio: dal 1988,
anno in cui venne fondata la
società, è infatti sempre andata in crescendo. Certo in
qualche stagione si è puntato all’obiettivo minimo, cioè
la salvezza. mentre in altri
anni si sperava in qualche risultato migliore, ma sempre
convinti dei propri mezzi e
dei propri meriti.
Convinzione venuta meno
proprio sul finire del campionato 2009 – 10 con la squadra gialloblu incapace di reagire, di sollevarsi da una situazione sempre più critica
man mano che passavano le
domeniche e con la squadra
che precipitava in classifica.
In pratica una disfatta.
“Non la metterei così tragica – dice Fabio Rebeschini,
presidente della socieIl presidente
del Canove
tà da sei anni – PurCalcio
troppo sono cose che
Fabio
succedono. Ci rimbocRebeschini
cheremo le maniche e
lavoreremo sodo per
ritornare in Prima categoria dove, è mia
convinzione, meritiamo
di esserci”.
Un merito che però
la classifica finale di
quest’anno non premia …
“Ci sono stati errori e
disattenzioni da parte
di tutti, società, staff
tecnico, giocatori; qualcuno sione e la voglia di fare. Io
pensava di non aver nulla da stesso ho passato notti insonimparare, qualcun altro di ni chiedendomi quali errori ho
essere infallibile, ma insieme commesso e se era il caso di
si vince e insieme si perde. farmi da parte. Ma nella soDa un certo punto di vista cietà ricompattata, in una
questa “batosta” è stata an- nuova maturità societaria
che salutare; ci ha costretto scaturita nella sconfitta, ho
a guardarci dentro e decide- visto la forza di proseguire.
re se avevamo ancora la pas- Dimostrazione che la socie-
tà è sana e partecipe alle sorti
della maglia.
Da questa retrocessione
sono convinto
che uscirà non
solo una squadra, ma anche
una società più
forte. Anche
nei giocatori ho
trovato la voglia di riscatto,
insomma siamo
tutti pronti a rimetterci in gioco”.
Lei è un presidente che alcuni definiscono più giocatore che dirigente …
“Ho messo in discussione il
mio ruolo di presidente e il
mio modo di interpretare questo ruolo; c’è chi dice che
sono troppo dalla parte dei
giocatori chi invece che devo
La stagione dei Giovanissimi del Gallio
Chiusura a metà classifica
per i Giovanissimi dell’Immobiliare Neve Gallio in
collaborazione con il
Canove Calcio.
Nelle ultime tre partite di
campionato, di cui due
recuperi, una vittoria, un pareggio e una sconfitta per i
ragazzi allenati da Nico
Pertile
e
Pi e r c a r l o
Munari.
Ecco i loro nomi: Tania
Rossi (portiere), Andrea
Rivetta, Faik Vehapi, Michele Azzolini, Matteo
Segafredo, Egzon Vehapi,
Elia Costa, Riccardo
Munari, Gabriele Gios,
Marco Costa, Leutrim
Robaj, Marco Minuzzo,
Manuel Frigo, Ilirsan
Vehapi, Mattia Tura, Giacomo Rigoni, Sambugaro
Ruben, Rossato Michele,
Munari Gianluca, Frison
Mattia.
Allenatori e giocatori ringraziano le società e il pubblico che gli ha sempre sostenuti durante il campionato.
Sara Pertile
essere più distaccato. Io credo che il mio modo sia giusto
perché rispecchia me stesso
e lo spirito della squadra. Nei
“tosi” ho trovato una seconda famiglia, in loro so di poter contare (così altrettanto
loro in me) e credo che questo sia la cosa più importante. Le sfuriate vanno bene in
tv, lo spogliatoio è altra cosa”.
Ma come spiega una “caduta” così quando all’inizio campionato le aspirazione erano ben altre?
“Tanti infortuni, alcuni giocatori che hanno dovuto lasciare per motivi di lavoro e probabilmente una preparazione
errata durante la sosta natalizia. Forse siamo mancati
anche nella preparazione atletica. Poi sono mancati degli stimoli sia ai giocatori sia
all’allenatore nel momento
topico della stagione. Infine
non avendo mai affrontato
playout con partita secca
probabilmente la società non
è riuscita preparare mentalmente i ragazzi per questo
importante appuntamento.
Nessuna recriminazione comunque, tutti hanno dato tutto quello che potevano dare,
cuore, anima, sudore e anche
qualche lacrima”.
Un futuro ancora tutto da
scrivere anche perché
sembra che ci siano squadre rimaste in prima in
serie difficoltà …
“Noi partiamo dal presupposto che giocheremo in seconda ed è su questa premessa
che stiamo lavorando per
costruire la squadra. Una
compagine costituita da
un’ossatura di “senatori”, 10
– 11 giocatori maturi, che
supporteranno la formazione
dei nostri giovani che inseriremo visto anche la qualità
del nostro settore giovanile.
Se poi verremo ripescati si
provvederà.”
“Mi auguro comunque vada
– conclude Rebeschini – che
sull’Altopiano riparta la passione per lo sport e chiaramente del calcio in particolare. Mi pare di vedere poca
partecipazione e poca voglia
di mettersi in gioco, questo
sia per i giovani, sia per i volontari, sia per il pubblico. Se
io non avessi avuto persone
come Stefano Frigo, Sergio
Martina e Davide Bolzon a
supporto, non avrei retto questi 6 anni quindi un grazie a
tutti; sponsor, società, giocatori, staff e tutti i nostri
supporters. Grazie di cuore”.
Gerardo Rigoni
8
l’Altopiano
Sabato 12 giugno 2010
24
Gallio
“Caro Gastone, ti devo contraddire”
Risposta dell’Amministrazione Comunale di Gallio al sig. Gastone Paccanaro in
riferimento alla lettera apparsa sul giornale “l’Altopiano” del 29/05/2010
Carissimo Gastone,
in riferimento all’articolo apparso sul “Giornale
dell’Altopiano” del 29/05/2010, l’Amministrazione Comunale di Gallio ritiene doveroso rispondere ad alcune imprecisioni da Te affermate, considerando che la verità e la trasparenza sono alla base della nostra azione politica.
In particolare: le elezioni per il rinnovo del Consiglio Comunale e per l’elezione diretta del Sindaco si sono tenute nei
giorni 6 e 7 giugno 2009, mentre la convalida degli eletti si è
tenuta nella seduta del Consiglio Comunale del 19 giugno
2009. Quindi non è sicuramente da più di un anno che l’Amministrazione Rossi è in carica.
In riferimento all’incontro pubblico del 3 maggio scorso presso
la Sala Consiliare del Municipio, precisiamo che in tale sede
non si è parlato dell’affidamento dell’incarico per la progettazione di massima dell’impianto di arroccamento sul Monte
Hust e Monte Ongara, progettazione di massima già affidata
al sig. Puntil di Sappada con deliberazione della Giunta n.
150 del 09.10.2009 per un corrispettivo di Euro 5.000,00
(cinquemila/00), ma della progettazione esecutiva.
Sul fatto che non esista niente di certo devo contraddirTi.
Esiste una progettazione di massima e la volontà di proseguire nella progettazione esecutiva che sarà inserita in un master
plan dell’Altopiano in accordo con i Comuni di Asiago e Roana
per la valorizzazione estiva ed invernale dell’Altopiano stesso e che sarà alla base del rilancio turistico che il nostro
territorio necessita. Il master plan provvederà al rilancio turistico dell’Altopiano, sviluppando, oltre alle Melette di Gallio
e di Foza, anche i “Roversi” del Verena per la pratica dello
sci alpino, i Larici ed il Portule per la pratica dello sci d’alpinismo e il nordic walking, e contribuirà al coordinamento dei
centri fondo di Campolongo, di Campomulo e di Marcesina.
Per quanto riguarda invece il rilancio estivo, dovremo prevedere la realizzazione di almeno altri 2 o 3 centri per la pratica
del golf. E’ chiaro che punto di partenza sarà la realizzazione
di nuove strutture ricettive e l’ammodernamento di quelle
esistenti, azione che dovrà essere stimolata da una legge regionale speciale che ci impegneremo a chiedere.
Tutto questo fa parte di un lavoro di cui abbiamo già iniziato
a parlare con i Sindaci dell’Altopiano e che sarà sicuramente
di più ampio respiro. Da parte nostra sappiamo di dover farci
trovare pronti con progetti e piani di sviluppo da inserire in un
contesto più ampio.
CIRCONVALLAZIONE: il progetto preliminare dei lavori
di completamento della circonvallazione sud è già stato approvato dalla Giunta nella seduta dell’11.12.2009 e gli oneri
per il primo stralcio, che prevede il collegamento di Via
Valbella con Via Monte Ortigara attraversando Via Trento e
Trieste e Via Bassano, saranno reperiti presumibilmente entro settembre 2010.
PARCHEGGI: il piano dei parcheggi è in fase di studio.
Per la realizzazione del parcheggio interrato in Via
Roma (dietro la sala consiliare del Municipio) è stato approvato il progetto preliminare (deliberazione della Giunta n. 195
dell’11.12.2009).
E’ in fase di studio la realizzazione di un parcheggio,
parte interrato e parte scoperto, nella frazione di Stoccareddo,
a fianco delle scuole elementari, come pure un altro parcheggio in Via Ech che servirà anche per riqualificare un’area
particolarmente degradata.
Oltre a questi progetti, che saranno appaltati entro la fine del
2010, stiamo lavorando per la realizzazione della circonvallazione ovest, all’interno di un piano di lottizzazione la cui
tempistica non dipende da noi in quanto dovrà essere realizzata interamente da privati.
Inoltre, con la variante al P.I. (piano degli interventi) la cui
progettazione è stata già affidata, abbiamo incaricato il professionista di inserire ulteriori aree a percheggio per il
reperimento di ulteriori 500 posti auto. Ti contraddico anche
quando affermi che per la soluzione dei problemi ci vuole
coraggio, esperienza e competenza, alludendo al fatto che
tali virtù non ci appartengano. Ti contraddico perché sono
sicuro che alla Giunta di Gallio il coraggio sicuramente non
manca. Le competenze si possono acquisire perché sono semplicemente l’applicazione delle conoscenze; è la capacità che
non si può inventare e noi riteniamo di averne.
Per quanto riguarda la zona dei Giardini Pubblici vicini al
Municipio, non esiste nessuna iniziativa da parte dell’Amministrazione tendente a togliere questa zona verde. L’unico
intervento da me preso in considerazione è stato quello di
realizzare una copertura al fine di poter ospitare le manifestazioni anche con condizioni meteo avverse.
Sul fatto poi di impegnare tutte le nostre energie a mantenere o aumentare il consenso, Ti assicuro che questo non ci
UN ULTIMO SALUTO ALLA NOSTRA VALLE
Carissima valle,
ci siamo appena visti ed eri
meravigliosa con i tuoi nuovi
colori che ormai sono quelli
della vicina estate. Tu ci hai
insegnato cosa vuol dire la
parola NATURA.
La natura è colori, animali,
fiori, sinfonia di suoni, alberi,
arbusti, erba nuova, profumi
del bosco, canti di uccelli, fruscio del vento, rumore dell’acqua e tantissime emozio-
ni. Ci hai riservato molte sorprese: i mufloni, i tanti funghi
trovati, il biancone, le poiane,
i falchetti, i cacciatori, il boscaiolo Giovanni, il Buscari,
Roberto Costa con i suoi
flash.
Tu sei una nostra sorella, ci
hai svelato tutti i tuoi segreti.
Nel tuo silenzio si sente la tua
voce, portata dal vento, che
ci vuole dire qualcosa:- Grazie per la vostra amicizia!
Hai anche portato molta pazienza con noi, perché spesso ti abbiamo disturbato con
il nostro chiasso. Noi siamo
tuoi ospiti, perciò dovremmo
rispettarti anche con il silenzio.
Durante l’estate verremo a
raccogliere i rifiuti che ti rendono un po’ meno bella, verremo ancora a trovarti, non
ci dimenticheremo di te neanche quando saremo adulti. Allora porteremo i nostri
figli a percorrerti per far
loro conoscere tutte le meraviglie che tu ci hai dato.
Resterai per sempre nel nostro cuore e nei nostri ricordi di bambini. Ci mancherai molto. Noi ti vogliamo
bene, sei stata nostra maestra in questi due anni di
scuola.
Con la speranza di attraversarti ancora nei prossimi
anni, insieme ti abbracciamo.
I tuoi amici
riguarda. Le iniziative da Te elencate (premiazioni, borse di
studio, commemorazioni, intitolazione di vie e parchi ecc.)
non sono certo una ricerca di consenso ma stimolano, in particolare i giovani, a migliorare sempre, anche prendendo a
riferimento personaggi illustri o benemeriti.
Leggendo il nostro programma di sviluppo per Gallio e confrontandolo con quanto abbiamo fatto fino ad ora, a noi non
viene assolutamente da piangere, anche se al nostro insediamento nel giugno 2009 abbiamo trovato un Comune vuoto,
privo di qualsiasi progetto e di qualsiasi richiesta di finanziamento. Le cose che abbiamo potuto fare o che sono in fase
avanzata di progettazione dopo neanche un anno di amministrazione (sistemazione strada Ronchi –Sambugari, asfaltature
strade dopo vari anni di immobilismo, finanziato e appaltato,
dopo 30 anni di promesse, i lavori di sistemazione della strada Marini – Dalla Bona, finanziato e appaltato i lavori per la
ristrutturazione dell’alloggio del malghese di malga Longara
Davanti, finanziamento per il rifacimento dei marciapiedi di
Via Ech, strada Gallio – Asiago e Via Campo, realizzazione
parco in loc. Crocetta, parcheggi in via Roma, dietro la Sala
Consiliare, nella frazione di Stoccareddo e in Via Ech) ci
rendono soddisfatti del nostro operato, vista anche la particolare congiuntura economica sfavorevole che stiamo vivendo. Se ritieni di poter offrire il Tuo contributo per aiutarci a
fare di Gallio un paese migliore, le porte del Municipio e quella
dell’Ufficio del Sindaco sono sempre aperte ed io in particolare sarò a Tua completa disposizione se vorrai cooperare
con l’Amministrazione.
Pino Rossi
“ RATTRISTA QUESTO POCO
INTERESSE PER IL CALCIO”
Prima il Cagliari, poi l’
Udinese, ora il silenzio. A pochi giorni dall’ ufficializzare
luoghi e date dei ritiri
precampionato, nessuna società di spessore della massima serie sembra aver ricevuto proposte e offerte interessanti
dal
capoluogo
altopianese. Forse alla fine un
accordo con qualche formazione provinciale verrà anche preso, così da “soddisfare” in parte anche gli appassionati dello sport più amato
e seguito in Italia, ma un paese con una storia e una cultura come Asiago meriterebbe
qualcosa di più. Quello che
in effetti doveva rappresentare il trampolino di lancio, si è
poi trasformato in una macchia indelebile che ha avuto
ripercussioni in tutto il panorama calcistico nazionale. Nel
2005, il Cagliari di Zola decise di non prolungare l’ accor-
do per il ritiro ad Asiago, contestando l’ idoneità del terreno di gioco dello stadio
“Zotti” e ritenendo le strutture adiacenti troppo inefficienti
per una preparazione
precampionato. Due anni più
tardi, analoga sorte per l’
Udinese di Di Natale, costretta ad emigrare in una località
trentina a soli due giorni dall’
inizio del ritiro in altopiano a
causa di un disaccordo economico dell’ ultim’ ora con gli
“ addetti ai lavori asiaghesi
“. Episodi che hanno certamente creato un effetto domino sulle scelte future di altre
società di serie A. Ospitare ad
Asiago una formazione di
media – alta classifica, non è
un’ impresa impossibile. Da
diverso tempo la località trentina di Pinzolo ( 3108 abitanti) riesce ad accogliere più di
25000 tifosi juventini ogni
anno con un giro d’ affari di
4.3 milioni di euro derivanti
in percentuale elevatissima da
pernottamenti e bar. Numeri di
notevole importanza per un
comune che fa del ritiro estivo della Juventus la sua unica fonte turistica. C’ è bisogno di credere anche nel calcio per rilanciare il turismo
altopianese e penso sia una
questione di mentalità, più che
di capacità. Lo testimonia la
splendida cornice di penne
nere presenti ad Asiago in occasione dell’ Adunata nazionale degli alpini del 2006, la
volontà e l’ impegno di ospitare campionati del mondo di
hockey e sci di fondo. La passione per il calcio in altopiano
è sempre viva: si potrebbe partire proprio da qui per arrivare a progetti più utopistici
come la realizzazione di
cabinovie e baite innovative
…
Fabio Pernechele
8
Sabato 12 giugno 2010
l’Altopiano
GALLIO
PROGETTI FARAONICI,
REALTÀ MISERANDE
Chi si reca nell’ambulatorio medico (9 mq al
massimo, quasi tutti occupati da 2 panche a sedere) per fare una visita o
per necessità attinenti alla
salute non deve essere
débole de szùsta (avere
difficoltà a di trattenere
la pipì).
Potrà essere una scelta.
Forse non lo è. Certo è
che nel nostro ambulatorio medico l’unico gabinetto per il pubblico è
“FUORI SERVIZIO”. E,
“FUORI SERVIZIO”, lo è
da un bel pezzo!
Me ne accorsi, per caso,
più di anno fa, quando,
non mi spiegavo l’improvviso abbandono del proprio turno d’attesa di
donne e persone anziane
e il loro rientro dopo 10 15 minuti. Evidentemente
non riuscivano più a trattenere quello che andava
espulso dal loro corpo.
Dove lo andassero ad
espellere non è dato a
sapersi, ma nei dintorni,
certamente, o in qualche
bar (penso, per lo più, le
donne).
Credevo si trattasse di
cosa contingente (può
accadere che avvenga
una rottura), ma le donne presenti si sono affrettate a precisare che tale
situazione era in atto già
da un anno e più.
Ho contattato allora, personalmente, l’ufficio comunale addetto ai lavori
pubblici per informarlo
della circostanza. Gentilmente, sono stato edotto
che l’ufficio era a cono-
scenza del fatto e che si
stava provvedendo in merito.
A cosa si stesse provvedendo non l’ho mai saputo, perché tutto è come un
anno fa o, meglio, due
anni fa.
La sala d’aspetto dell’ambulatorio, realizzata
circa trent’anni fa, non è
che un buco, un buco
vero e proprio, senza ricambio d’aria, perfettamente idoneo alla propagazione di infezioni per
via aerea, costantemente
affollato, tanto che, complice anche la puzzetta
che conseguentemente vi
ristagna, o per un
malcelato senso di insofferenza o per millantata
claustrofobia, non è infrequente il caso di persone che escono e si accomodano sulla panchina
adiacente alla scala d’accesso, anch’essa occupata da altre persone in attesa del proprio turno.
E pensare che, esattamente in corrispondenza ed
in adiacenza all’unico
ambulatorio medico del
paese, continua la proprietà comunale con spazi che sembrano siano
fatti apposta per essere
adibiti all’allargamento
dell’ambulatorio ed alla
installazione di servizi
igienici, degni di questo
nome.
Invece no.
Pare che quegli spazi, o
parte di essi, saranno adibiti alla realizzazione dell’
“osteria del centro”.
Se ne sentiva proprio il
bisogno!
Come si fa ad essere così
ciechi e insensibili?
Nell’attesa della tanto sospirata riparazione, calma! Niente panico!
Coi i bagni pubblici chiusi, i dintorni dell’ambulatorio sembrano fatti apposta per defilare le persone che hanno necessità di fare i propri bisogni
all’aperto, specialmente i
maschi che urinano in
piedi.
Per le femmine, purtroppo, c’è maggior difficoltà. Sia per i maschi che
per le femmine, comunque, non saranno stati
gradevoli gli ultimi due
inverni, registrati come i
più freddi degli ultimi cento anni.
Credo che una tale, scarsa considerazione per
una quota di popolazione, quella più bisognosa
di attenzione, debba assolutamente
essere
stigmatizzata, se non altro per ricollocare sulla
terra quelli che, forti
della loro salute, for ti
d e l l a l o ro g i o v i n e z z a ,
forti della loro spavalderia, non pensano minimamente alle necessità dei propri bambini,
dei propri genitori, dei
propri zii, dei propri parenti.
P e c c a t o , p e r n o n d i re
vergogna!
Evviva Gallio, il paese
dei progetti faraonici e
delle realtà miserande.
Gallio, 4.6.2010.
Gastone Paccanaro
25
“Scuola, quante verifiche
ma servono davvero?”
La scuola sta per finire e finalmente arrivano le tanto
attese vacanze. I nostri ragazzi non vedono l’ora di poter far un po’ più tardi la sera
senza sentire l’eterna paternale: “Va a letto altrimenti
domani, a scuola, prenderai
sonno!” Ognuno di noi ha un
proprio ricordo della scuola
e molto spesso, per traslato,
pensiamo che la scuola dei
nostri figli sia, più o meno,
così com’era la nostra. Sì,
leggiamo le proposte dei POF
(piano di offerta formativa)
e ci rendiamo conto che l’impegno dei nostri ragazzi è diverso dal nostro, ma nonostante tutto, resta nel cuore
di ognuno di noi un ricordo
delicato o triste, nostalgico,
gioioso o forse arrabbiato di
quei nostri giorni tra i banchi.
Di certo quella dei nostri figli
è la scuola delle prove, dei
decimali di voto, delle verifiche! Non più quattro o cinque, sette o nove ma 6,7 piuttosto che 8,9 oppure 9,15!
Con la nostra infinita difficoltà a capire quale grande preparazione abbia potuto generare quel “virgola15” rispetto al voto tondo: 9 e basta!
Anche noi tremavamo davanti al compito di italiano o
di matematica, di francese o
forse di latino, anche noi incrociavamo le dita prima dell’interrogazione. Ma oggi mi
chiedo come facciano i nostri ragazzi a sopportare, sì a
sopportare, a rassegnarsi
davanti all’illogica mole di
verifiche che viene loro proposta ogni anno. Sappiamo
quanti sono i giorni di scuola,
compresa la gita, l’escursione, l’uscita ambientale, la
giornata dello sport, il
gemellaggio con l’altra scuola? Sono 200. Mi chiedo come
sia possibile alla scuola secondaria di secondo grado,
lasciatemi chiamarla scuola
media, pretendere in un anno
scolastico 137 verifiche test,
prove e interrogazioni puntualmente registrate e controfirmate sul libretto scolastico, nella convinzione magari che tutto ciò possa costituire un indizio di qualità o
di serietà della scuola! Tre
giorni di accertamenti su
quattro! Davvero è questa la
scuola che forma gli uomini
di domani, che cura non solo
l’intelligenza cognitiva ma
anche l’intelligenza emotiva,
che sa plasmare non solo le
menti ma anche, e soprattutto, i cuori dei nostri ragazzi?
Con molta umiltà e senza pretese pongo queste mie considerazioni all’attenzione dei
professori, dei maestri, dei
presidi di ogni ordine di scuola perché, se possibile, la
scuola torni ad essere un po’
più “agorà” un po’ più piazza, luogo di scambio di idee,
di confronto di opinioni, momento di crescita umana e un
po’ meno laboratorio per
l’analisi, perfino con i decimali, delle competenze che,
forse, sono state ingurgitate
solo per il voto di quella
s t r a m a l e d e t t a
centotrentasettesima verifica!
Lettera firmata
Storia di Birba, ucciso dall’inciviltà
Birba è arrivato a casa nostra nel settembre-ottobre
del 1996 come regalo dell’ex parroco di Asiago don
Antonio Bortoli. Subito ci
siamo affezionati a lui, e lui
a noi. Amava giocare con
noi ragazzi e ci seguiva
sempre quando facevamo la nostra passeggiata. Al nostro ritorno da scuola era
sempre di fronte alla
porta di casa ad
aspettarci, e quando
desiderava farsi una
passeggiata da solo
richiamava sempre la
nostra attenzione con
una serie di latrati.
Era un cane con tanta voglia di vivere, allegro, intelligente, agile e attento ai pericoli, un cane spensierato e a volte
birichino…era il “nostro” cane. Gli avevamo lasciato fare il
suo giretto quotidiano come
sempre con la certezza che
la sera stessa sarebbe tornato, ma non è stato così. Dopo
una settimana di continue ricerche in tutto Asiago chiedendo all’Enpa e alle persone residenti nelle varie
contrade, l’abbiamo trovato nel campo di fronte alla
nostra casa senza vita, pieno di pallini da fucile e morsi. Siamo rimasti sbigottiti,
confusi e sorpresi da questo fatto perché, malgrado
i suoi 14 anni, non ci aspettavamo che potesse
fare una fine del genere. Non sappiamo chi
sia stato a compiere un
gesto così crudele, e se
sia stato fatto intenzionalmente per puro divertimento o se sia stato un semplice sbaglio,
ma possiamo solo dire
che la persona che ha
ucciso il nostro cane ha
compiuto un gesto di inciviltà e non rispetto sia
verso noi ragazzi, sia
verso il nostro Birba.
I Ragazzi della Comunità Famiglia
Aperta sul Mondo di
Asiago
8
Sabato 12 giugno 2010
l’Altopiano
26
a cura di G. Dalle Fusine
Da sabato 12 a venerdì 25 giugno 2010
Il 12 giugno è il 163° giorno del Calendario Gregoriano, mancano 202 giorni alla fine del 2010.
Sabato 12 giugno S. Bernardo
Domenica 13 S. Antonio
Lunedì 14 S. Eliseo
Martedì 15 SS. Germana e Vito
Mercoledì 16 S. Aureliano
Giovedì 17 S. Ranieri
Venerdì 18 S. Gregorio Barbarigo
Sabato 19 S. Romualdo
Domenica 20 S. Ettore
Lunedì 21 S. Luigi Gonzaga
Martedì 22 S. Paolino da Nola
Mercoledì 23 S. Lanfranco
Giovedì 24 S. Giovanni Battista
Venerdì 25 S. Prospero
Curiosità del mese: il 15 giugno il sole sorge alle 5.36; tramonta alle 20.49. 21 giugno: Solstizio d’Estate. Quest’anno
il solstizio cade il 21 giugno, precisamente alle 11,28 TU.
(TU = Tempo Universale, corrispondente all’ora del fuso
orario di Greenwich). L’orario, espresso nell’ora legale estiva attualmente vigente (TU + 2 h), corrisponde alle ore 13,28.
Nel giorno più lungo dell’anno il sole sorge alle 5.36 e tramonta alle 20.51. Il giorno dura 15 ore e 15 minuti. Al mezzogiorno dell’Ora Solare (ovvero alle una dell’Ora Legale
attualmente in vigore) il Sole raggiunge il punto di massima
elevazione sull’orizzonte. L’altezza raggiunta dal Sole dipende
dalla latitudine: a Roma al culmine arriva a circa 71° 30'. A
Milano l’altezza massima è 68° (3° 30' più basso rispetto a
Roma), a Palermo invece supera i 75°. Gli orari sono espressi
in Ora Legale Estiva, pari ad un’ora in più rispetto all’Ora
Solare o TMEC (Tempo Medio dell’Europa Centrale).
Proverbi del mese. I contadini affermavano: “Acqua di
giugno rovina il mondo”! Soprattutto rovina il grano che è
quasi pronto per la mietitura e ora ha bisogno di sole e clima
asciutto: “Quando il grano ha la resta non vuol acqua
sulla testa”, afferma infatti un proverbio toscano del Mugello.
E per chi non lo sa, la resta è la punta filiforme con cui
terminano le glume delle graminacee. E anche in Molise,
dove il pane e la pasta sono ottimi grazie al loro buon grano,
si dice che: “Acqua di giugno, rovina il mugnaio”. Ma
neanche il vignaiolo vuole ora la pioggia: “Se piove per San
Barnabà/ l’uva bianca se ne va;/ se piove mattina e sera,/
se ne va la bianca e la nera”. Se poi, almeno a dare retta
ai proverbi, piove anche
il 15 del mese, festa di
San Vito, saranno dolori
perché: “Se piove per
San Vito il raccolto dell’uva va fallito”, oppure, come affermano i toscani: “Se piove per
San Vito, il vino se n’è
ito”, insomma è andato!
Ma se questo mese sarà
come dovrebbe essere,
cioè tiepido, luminoso e
con le notti serene, il
grano maturerà e i campi saranno dorati , pieni di papaveri rossi e pronti per la mietitura: “Giugno mietitore”,
ricorda un proverbio contadino. E di notte, nei campi
pieni di spighe, si dovrebbero anche vedere le lucciole, almeno si vedevano prima che scomparissero dalla
campagna per colpa dei prodotti chimici. E infatti una
volta si diceva vedendole numerose in questi giorni:
“Bel lucciolaio, bel granaio”.
Il 5 per mille per i
bambini di Njobe
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Njombe, in Tanzania, avranno il
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Un santo per volta: 16 giugno Sant’ Aureliano Vescovo di
Arles. Aureliano fu eletto vescovo di Arles nel 546. Su richiesta del e Childeberto, fu nominato da papa Vigilio vicario
della Sede Apostolica nella Gallia e investito del pallio. Fondò
il monastero di S. Pietro, cui diede una regola ispirata a quella di s. Cesario e partecipò al concilio di Orléans del 549, nel
quale fu rinnovata la condanna di Nestorio e di Eutiche. Ricevette una lettera, del 29 aprile 550, da Vigilio in risposta a
una sua, in cui si lamentava dell’atteggiamento papale riguardo
ai “tre capitoli”. Il pontefice si giustificò dicendo che non
intendeva ammettere alcuna proposizione contro quanto stabilito dai concili di Nicea, di Calcedonia e di Efeso e gli domandò di intervenire presso Childeberto affinché costui ottenesse dall’ariano Totila e dai Goti, il rispetto della Chiesa di
Roma. Aureliano morì a Lione, forse il 16 giugno 551, e fu
sepolto nella basilica dei Santi Apostoli. Menzionato da Floro
e da Adone, il nome di Aureliano figura anche nel Martirologio
Romano, che ne ricorda la festa. Etimologia: Aureliano = oro
e sole - latino e greco; che brilla, splendente - dall’etrusco.
Emblema: bastone pastorale
Una ricetta semplice: torta di pere e ricotta. Ingredienti
per il ripieno: 250 ml di panna fresca già zuccherata, 300 gr
di ricotta, 100 gr di zucchero, il succo di un limone piccolo, 2
pere Williams + 2 cucchiai di burro e 1 di zucchero per caramellarle. Ingredienti per la pasta frolla. 350 gr di farina, 175
gr di burro, 3 tuorli, 1 pizzico di sale, 125 gr di zucchero.
Procedimento: Sbucciate le pere e tagliatele a cubetti. In una
padella sciogliete 2 cucchiai di burro con un cucchiaio di zucchero. Tuffate i tocchetti di pera in questo composto e caramellateli per pochi minuti. Mettete le pere da parte e dedicatevi alla pasta frolla. Disponete a fontana la farina setacciata
su una spianatoia e al centro ponetevi il burro ammorbidito.
Iniziate a lavorare l’impasto, in seguito disponete di nuovo il
composto a fontana e al centro ponetevi i tuorli e lo zucchero. Lavorate fino ad ottenere un impasto omogeneo, poi dividetelo in due palline, rivestitele con una pellicola trasparente
e ponetele in frigo per mezz’ora. Dedicatevi ora al ripieno.
In una terrina frullate con un mixer la ricotta e lo zucchero
fino ad ottenere un composto molto liscio. Da parte montate
la panna fresca. Incorporate la panna nella ricotta frullata,
mescolando con cura. Unite il succo di limone e, infine, le
pere caramellate. Ponete la crema in frigo e prendete ora la
pasta frolla. Con un mattarello stendete le due palline ottenendo due dischi. Disponeteli in due teglie imburrate, bucherellateli con una forchetta e fateli
cuocere in forno già caldo a 200°
per circa 15-20 minuti. Appena
cotti, su uno dei due dischi di pasta frolla stendete la crema di ricotta e pere e ponete sulla superficie del dolce l’altro disco.
Spolverizzate il tutto con dello zucchero a velo e tenete in frigo fino
al momento di servire.
Pazzesco! I nati in giugno… tutti
orbi. Una ricerca israeliana resa
nota negli Stati Uniti ha dimostrato che i nati nel mese di giugno
sarebbero maggiormente predisposti a sviluppare la miopia.
Lo studio, pubblicato sulla rivista dell’ American Society of
Ophthalmology (Società Americana di oftalmologia), avrebbe scoperto che i nati nel primo mese estivo, hanno
maggior probabilità di diventare miopi rispetto agli altri nati nel resto dell’anno. Su 280 mila visite di leva
esaminate dai ricercatori, coloro che erano nati nei mesi
con più esposizione alla luce solare, soffrivano di maggiori disturbi visivi, rispetto agli altri. (Ansa.it)
Dalle ore 8.45 di sabato 12
alle ore 8.45 di sabato 19 giugno:
ASIAGO: Farmacia Chimica Bortoli sas del dr.
Vittorino Ballici Molini
Dalle ore 8.45 di sabato 19
alle ore 8.45 di sabato 26 giugno:
LUSIANA: Farmacia del dr. Mario Balduzzo –
Viale Europa, 27
ROANA: Farmacia della dr.ssa Silvia Passuello –
Piazza S. Giustina, 23
ARIETE
Se guarderete all’avvenire con fiducia, potrete cogliere al volo le novità che attendete
da tempo. Saranno la base su cui impostare
nuovi coraggiosi progetti. Nell’amore, se
avete già fatto un incontro coinvolgente, potete cominciare a
considerarlo come un episodio epocale, da tenere nel giusto conto. Se invece siete ancora in attesa, potete essere ottimisti.
TORO
A chi ha l’amore come priorità assoluta, Venere promette grandi
cose, anche se sofferte agli inizi, e complicate da eventi estranei al
rapporto, prodotti dall’opposizione di Marte. Non fatevi condizionare dai giudizi di chi non ha il vostro approccio coraggioso
verso le novità, e tenete duro: nelle spese e nel lavoro occorre
molta flessibilità, specie se agite in concorrenza.
GEMELLI
Se avete messo in pratica i saggi consigli di Plutone, siete a buon
punto e potete serenamente proseguire sulla strada iniziata. Nei
rapporti di lavoro, a maggiore responsabilità seguiranno maggiori introiti, che dovrete però saper chiedere tempestivamente. Nell’amore, se è il caso, cominciate a pensare al futuro, badando però
a non prendere impegni troppo onerosi.
CANCRO
L’ottimismo è il vostro asso nella manica, unito alla vostra ammirevole capacità di assodare sempre nuove eccitanti conoscenze,
vi rimette in pista senza difficoltà. L’amore, se finora non ha corrisposto alle vostre attese, può maturare positivamente, se saprete
però essere convincenti con un partner un po’ imbronciato. Anche di scegliere amicizie più positive.
LEONE
C’è il rischio che la vostra innata signorilità venga messa alla
porta da qualcuno che non vi conosce, e che, pur non avendo le
vostre qualità, potrebbe volersi misurare con voi. Non lasciate
prendere la mano dal primo impulso, prendete tempo, limitandovi
di stare a guardare. Nell’amore, siate presenti con generosità,
specie se il partner vi dimostra il suo affetto.
VERGINE
Se non volete esagerare nell’affermazione del vostro senso della
giustizia, certo sacrosanto, ma che non può essere imposto a chi
non lo capisce, fate bene ad astenervi con eleganza, da ogni
dichiarazione troppo schierata, e a limitarvi a fare da spettatori.
Nell’amore avrete subito la conferma dei vostri dubbi, e potrete
così passare all’azione.
BILANCIA
Saturno torna per poco nel vostro segno, e dovrete quindi scegliere il modo di gestire al meglio le prospettive aperte da un
destino impegnativo, puntando a quello che vi sta più a cuore.
Nell’amore, se vi sono stati momenti di incomprensione con il
partner, ci sono ora tutte le condizioni per superare ogni problema: prendete l’iniziativa con un gesto coraggioso.
SCORPIONE
Avrete presto una soddisfazione che premierà la vostra buona
fede: potrete coglierla al volo, grazie a Marte nel vostro segno. E
ciò soprattutto se si tratterà di un amore a prima vista, che potrebbe richiedere un’attenta valutazione. Anche nel lavoro e nelle
finanze vi attende un premio: accettatelo sì, ma con signorile distacco, per non sembrare interessati.
SAGITTARIO
Se non avete dimenticato una promessa, è giunto il momento di
mantenerla, specialmente se si tratta di sentimenti sui cui avete a
lungo riflettuto. Una rinuncia potrebbe essere il prezzo da pagare
per ottenere quello che desiderate: se avete dubbi si presenterà
presto l’occasione di superarli. Non affrettatevi, Urano e Giove vi
sosterranno ancora a lungo.
CAPRICORNO
Il favore del destino non viene meno, anzi… Potreste finalmente
raccogliere i frutti di quel che avete seminato negli ultimi tempi,
specialmente se avete fatto un incontro rivelatosi più importante
di quanto non sembrasse a prima vista. Nell’amore, se avete qualche dubbio, parlatene seriamente con il partner, soprattutto se
volete davvero investire nel rapporto.
ACQUARIO
Non vi mancheranno occasioni per ottenere i risultati che attendete da tempo, dovrete però scegliere con rapidità e decisione ciò
che vi sta più a cuore, e impegnarvi seriamente. Il Sole e Mercurio
nel vostro segno e un Saturno possibile, vi spianano la strada:
puntate all’essenziale, scartando le cose secondarie, che vi farebbero solo perdere tempo.
PESCI
Con il favore di Marte, in aspetto positivo rispetto al vostro segno, potete dedicarvi senza rimorsi ai piaceri più diversi, sempre
però tenendo d’occhio anche i doveri e, soprattutto, i vostri interessi. Nell’amore, se avete un sogno nel cassetto, tentate pure la
sorte, muovendovi con coraggio e tempismo. Nel lavoro basterà
una presenza attenta, anche se non sarà così assidua.
Domenica 13 giugno
GALLIO: OMV – Via Camona, 1/b
Domenica 20 giugno
GALLIO: OMV – Via Kemplen, 2
8
Sabato 12 giugno 2010
l’Altopiano
27
A Fulvia Faganello, che lo scorso
31 maggio ha compiuto 85 anni,
tantissimi auguri da tutti i parenti
di contrada Pennar
Foto ricordo di due giovani sposi altopianesi
(Imerio e Sara) che dopo la mungitura della
vacca in mezzo alla provinciale hanno potuto
proseguire verso il ristorante.
Giovanni e Dina Forte hanno festeggiato il loro
55° anniversario di matrimonio attorniati dai figli Gianbattista, Lilia, Nadia, generi, nuora, nipoti ed amici. Da tutti un caloroso augurio di
una felice continuazione.
a cura del Gruppo Speleologico Settecomuni
Le gite scolastiche
Aprile e maggio sono, per gli
studenti, i mesi delle gite scolastiche. Queste “gite” devono
soddisfare due esigenze, una di
carattere dilettevole, l’altra d’interesse culturale. Il Museo dell’Acqua diventa quindi una
meta interessante. Infatti,
l’invidiabile posizione del museo, situato in una delle zone
più incontaminate prossime al
centro d’Asiago, lo rende particolarmente idoneo ad accogliere gli studenti, anche piccoli.
Qui, maestri e professori, possono tranquillamente gestire i
ragazzi grazie agli ampi spazi,
lontano dai classici pericoli cittadini come, ad esempio, il traffico. Le opportunità offerte
sono molteplici, dalla visita guidata al sentiero didattico “Anel-
lo dell’Acqua”, alla visita alle
sale museali dove, in base all’età o ai programmi scolastici,
si possono approfondire gli argomenti trattati. Sono inoltre
disponibili proiezioni video o
esempi di laboratorio analisi
acque e, da non dimenticare,
la possibilità di fare la classica “colazione al sacco” in un
ambiente più idoneo rispetto
alla piazza di una città. Da
metà aprile a fine maggio hanno visitato il museo quasi mille studenti, provenienti da tutto il Veneto e non solo. L’età
è stata molto eterogenea, dimostrando come il tema trattato, l’Acqua, interessi i programmi di studio in tutti i livelli scolastici, dalla primaria
alle superiori. Purtroppo non
l’Altopiano
Giuseppe Bagnara ha tagliato il traguardo dei 101 anni
attorniato dai cinque figli
Tiziano, Antonio, Wilma, Elisa
e Anna. E’ nato il 25 aprile
1909. Da bambino è stato
sfollato, a 9 anni, a Poianella
di Bressanvido. Ha sempre
fatto il malgaro; faceva il formaggio e custodiva 20 mucche alla malga Casarette di
Campomezzavia in comune
di Lusiana. E’ uno dei più
anziani dei comuni di Lusiana
e Conco.
E.Z.
101 candeline
per Giuseppe
NOTIZIE DAL MUSEO DELL’ACQUA
abbiamo potuto esaudire tutte le richieste che ci sono
giunte, sia perché non potevamo accogliere più scuole
nello stesso giorno, sia perché, essendo le guide dei volontari, non potevamo essere
sempre disponibili. Comunque, complessivamente, un
risultato più che lusinghiero.
Da sottolineare un solo problema riguardante la strada
“Via casa del pastore”. Purtroppo, in particolare il primo
tratto è molto stretto e non
permette ai pullman di arrivare al museo. Il parcheggio per le
gite diventa quindi il piazzale del
Minibar, con evidenti problemi in
caso di pioggia o per i bambini
portatori di handicap.
Corrado Corradin
Sabato 12 giugno 2010
L’Altopiano srl - Società unipersonale Sede legale: Via Iacopo Scajaro, 97 - 36012 Asiago (Vi)
Redazione: Via Iacopo Scajaro, 23 - 36012 Asiago (Vi)
Registrazione n. 10/02 del 04/12/2002 presso il tribunale di Bassano del Grappa
Telefono servizio lettori: 348 - 3138606 - Telefono servizio abbonati 338 -1460517
Telefono per inserzioni pubblicitarie 338-1460517
E-mail: [email protected] - [email protected]
Paesaggi mozzafiato
e golose specialità
culinarie
all’Agriturismo
Le Porte di Conco
Il territorio di Conco
offre dei luoghi nel
verde veramente incantevoli, dai quali si
godono panorami
che fanno rimanere
a bocca aperta.
Uno di questi è in
località Val Lastaro,
dove si trova
l’Agriturismo Le Porte. Meta ideale per rilassarsi e godere di
una natura rigogliosa, l’agriturismo,
che si raggiunge
prendendo il bivio a
destra in zona Laite,
lungo la strada che
porta a Rubbio, è il locale
ideale dove anche le famiglie con bambini possono
decidere di fermarsi a bere
qualcosa, prendere il sole,
o gustare i rinomati piatti
Direttore responsabile: Stefania Longhini - Segretaria di redazione: Silvana Bortoli
In redazione: Stefano Angonese, Luigi Frigo Bettinado, Giovanni Dalle Fusine ,Cesare
Pivotto, Giulia Panozzo, Giovanni Rattini, Beppa Rigoni Scit, Gerardo Rigoni,
Martina Rossi, Stefania Simi, Egidio Zampese
Hanno collaborato: don Marco Pozza, Virginia Gianello, Aurora Carli, Stefano Rigoni, Ilario
De Guio, Corrado Corradin, Silvia Penner, Paola Mazzocchin, Mario Basso, Claudio Savelli,
Sara Pertile, Oscar Costa, Ilaria Panozzo, Carlo Zanin, Silvia Borgo
Responsabile grafico ed impaginazione: Fabrizio Favaro
Impaginazione: Davide Degiampietro Foto: Archivio Giornale - Grafica Altopiano
Stampa: Centro Stampa delle Venezie Via Austria, 19/b - 35217 Padova
Pag. 4
dello chef Paolo,
che racchiudono tutti i gusti più
buoni della montagna. Le due
sale del ristorante, raccolte ed
intime, sono
l’ideale per pranzi e cene lontane dai pensieri
quotidiani, in
compagnia degli
amici o dei propri cari. Un locale tutto da scoprire che ben si
fonde con le
suggestioni della natura in cui è immerso,
e dal quale si può ammirare tutta la pianura
sottostante, arrivando a
scorgere a occhio nudo,
nelle giornate più terse, persino il mare. L’Agriturismo
Le Porte si può scoprire anche visitando il profilo su
Facebook, mentre per
qualsiasi informazione si
può telefonare al n. 349
8806445. Ma quella che vi
consigliamo è una visita sul
posto, ne vale la pena!
L’Agriturismo Le Porte, a
partire dopo la metà di giugno sarà aperto tutti i giorni. Servizio redazionale
8
Sabato 12 giugno 2010
l’Altopiano
28

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