Sono nostri! - L`Altopiano
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Sono nostri! - L`Altopiano
QUINDICINALE DI ATTUALITA’, CULTURA, SPORT E TRADIZIONI La voce degli 8 Comuni l’Altopiano www.giornalealtopiano.it ASIAGO CONCO ENEGO FOZA GALLIO LUSIANA ROANA ROTZO N. 330 - ANNO XIII - EURO 1,50 “IL PRIMO ED UNICO GIORNALE DELL’ALTOPIANO” Comunità Montana Non ci sono soldi: è allarme chiusura. “I Comuni difendano l’ente” GALLIO Pag. 4 SCUOLE Mozione dei Comuni per salvare i plessi di montagna “Unirsi per non chiudere” La proposta dei genitori per Roana e Rotzo. Pag. 3 Sono nostri! Pag. 14 SABATO 2 OTTOBRE 2010 Albergatori Il neo presidente Alberto Vescovi esorta ad agire da veri protagonisti del rilancio turistico Pag. 5 LUSIANA RIFIUTI E’ qui la casa fiorita più bella d’Italia Risultati, costi e iniziative per migliorare la differenziata: Etra illustra la situazione Inaugurato a Busafonda Il “Sacello degli Alpini” La seconda edizione dell’Oktober Ghel Fest I SAPORI DELLA TRADIZIONE Nel 2013 sull’Altopiano i Mondiali Master di Sci nordico. Tutto il territorio chiamato a collaborare Pag. 7 Pag. 11 CANOVE Il saluto al parroco: “Grazie don Giorgio” Pag. 2 CICLISMO Pag. 24 Grafica Altopiano Pasqualon corona il sogno e diventa professionista Podismo Pag. 22 Successo per la prima Sleghe Lauf Pag. 12 MASTER WORLD CUP 2013 - L’ORGANIZZAZIONE RINGRAZIA GLI SPONSOR 8 Sabato 2 ottobre 2010 l’Altopiano 2 Nel 2013 i Mondiali Master ad Asiago La decisione che tutto lo sci nordico nazionale attendeva è dunque arrivata: nel febbraio 2013 Asiago e l’Altopiano ospiteranno i Campionati Mondiali MASTER di sci nordico. La bellissima notizia è arrivata da Oberwiensenthal (Germania) dove i delegati della WMA, World Master Association, riunitisi il 25 settembre, si sono pronunciati in favore del capoluogo altopianese. In Germania, ad accogliere con grandissima gioia il verdetto c’era una delegazione capitanata dal presidente del Comitato organizzatore “Asiago 2013” Alessandro Rigoni che ha subito alzato i calici al cielo. Immediati anche gli applausi dalla “convention” della Fisi proprio in quei frangenti riunita a Trento, informata “in diretta” del successo altopianese. “Ottenere questo importante risultato – commenta Alessandro Rigoni – non è stata propriamente una passeggiata. Abbiamo lavorato con grande impegno da oltre un anno e abbiamo battuto l’agguerrita concorrenza di St. Ulriche Pillersee, località austriaca dedita agli sport invernali, da anni qualificata località a livello europeo per gli sports invernali e dotata di adeguate infrastrutture per lo sci nordico. Mi compiaccio con tutto lo staff, un gruppo giovane ed entusiasta, animato da una grande passione per lo sci nordico e da spirito di volontariato, spinto anche dal bel clima di amicizia che via via si è creato, persone che hanno messo anima e corpo per ottenere il massimo risultato. Ringrazio l’Amministrazione Comunale che ha appoggiato fin da subito questa candidatura, il Consorzio Turistico Asiago 7 Comuni che ci ha guidati nel promuovere l’immagine di Asiago e dell’Altopiano, patria del fondo per eccellenza, in tutto il mondo. Un grazie sentito va agli sponsor ufficiali che ci sostengono a livello economico e che ci hanno permesso di sostenere e ottenere la candidatura: Speck di Asiago, Scioline Rode, Consorzio Tutela Formaggio Asiago, Rigoni di Asiago, Banche di Credito Cooperativo della Provincia di Vicenza”. Per questa manifestazione massima collaborazione e partecipazione per dare ai nostri ospiti un’accoglienza e un soggiorno indimenticabili”. Anche l’assessore allo sport di Asiago Franco Sella esprime il proprio entusiasmo: “Sono veramente sod- mondiale, viste le presenze annuali (quest’anno i Masters World Cup si terranno dal 3 all’11 marzo a Sovereign Lake ,Vernon Canada) saranno circa 1200 gli atleti delle diverse cate- Prosegue l’iter per lo stadio del fondo La macchina organizzativa si è già messa in moto. Allo scopo è stato anche redatto un progetto per uno stadio permanente del fondo alla Golf Arena di Asiago, in località Meltar: una struttura sempre pronta all’uso che completerebbe un’area già da tempo designata ad ospitare eventi nazionali ed internazionali. Il consiglio comunale di martedì 28 set- tembre ha approvato l’apposita variante al PRG. Il progetto, commissionato dal Golf Club Asiago, prevede la realizzazione di un edificio di servizio che i progettisti Domenico Benetti, Massimo Grigolo e Luca Guoli, dello studio TX Architetti Associati di Vicenza, hanno concepito semi interrato, di impatto visivo e ambientale bassissimo ma funzionale per ogni eve- nienza. L’edificio, che occuperebbe circa 1000 metri quadrati, troverebbe al suo interno sia servizi per gli sciatori quali la sala d’attesa, la scuola di sci, gli spogliatoi ed il noleggio, nonché servizi legati alle esigenze di gare e competizioni come una sala per la giuria, una per i cronometristi, sala stampa, sala riunioni, sala volontari, e spazi di servizio quali: ripostiglio, magazzino, rimessa ed infermeria gorie over 30 provenienti da oltre 25 nazioni. Da notare che parte di questi atleti sono ex nazionali e campioni che hanno fatto la storia dello sci di fondo. “Come già abbiamo avuto modo di sottolineare più volte – continua il presidente – questa manifestazione sarà importantissima non solo sotto il profilo sportivo, ma anche turistico. Un’occasione da non perdere per promuovere la nostra meravigliosa terra e che porterà un indotto economico importante per gli operatori turistici locali. Contiamo molto per questo sulla collaborazione di albergatori e commercianti, ci aspettiamo da tutti la disfatto di quest’assegnazione, un’assegnazione veramente guadagnata, perché per 15 mesi il comitato organizzatore ha operato con il massimo impegno, non lasciando nulla al caso, la stesura del programma, le brochure tradotte nelle varie lingue straniere, i rapporti con vari operatori economici locali, tutto è stato pianificato con la massima precisione. Direi che a Falun in Svezia abbiamo giocato veramente bene le carte, perché il fatto di recarci con una rappresentanza all’interno dello Stand per una settimana, ci ha consentito di parlare del nostro territorio, di far apprezzare i nostri prodotti agli atleti, ma soprattutto ai vari rappresentanti delle varie Nazioni che hanno deciso di assegnarci questo mondiale. Ci sarà ancora molto da lavorare, ma sicuramente sarà un mondiale importante anche sotto l’aspetto turistico”. Stefania Longhini L’Aeroporto ha un nuovo socio La Federazione Italiana Volo a Vela ha acquistato quote per 10 mila euro Ancora una buona notizia per l’aeroporto di Asiago. Durante l’assemblea generale della Federazione Italiana di Volo a Vela, tenutasi nei giorni scorsi a Thiene, il consiglio direttivo ha confermato l’acquisto per 10 mila euro (pari a circa il 4%) delle quote della società di gestione aeroportuale entrando quindi nella società dell’aeroporto e quindi anche nel futuro della struttura con il centro tecnico federale. “E’ sicuramente una soddisfazione vedere che la FIVV crede nel progetto futuro dell’aeroporto – commenta il presidente della società Bernardo Finco – Un “crederci” non campato in aria ma sostenuto da fatti concreti. E’ notizia di questi giorni che abbiamo espletato il procedimento per il completamento della palazzina aeroportuale così come stiamo valutando alcune soluzioni per realizzare un hangar. Sulle altre richieste della FIVV ci lavoreremmo, un passo alla volta e questo aeroporto ritornerà a splendere come ricordato recentemente”. Tra le richieste della FIVV, oltre al completamento della palazzina e la realizzazione di un hangar per gli aerei della federazione, c’è quello di installare un erogatore di carburante, la stabilità economica e finanziaria dell’infrastruttura ed infine l’impegno di tutti i soci di investire per la promozione turistica dell’aeroporto. G.R. 8 l’Altopiano Sabato 2 ottobre 2010 3 ISTRUZIONE “Una scuola a misura di montagna” ATTUALITA’ Amministrazioni comunali unite per promuovere una mozione a difesa dei plessi scolastici I numeri e lo spauracchio del dimensionamento Lo spauracchio del “dimensionamento scolastico” che impone la chiusura di quegli istituti comprensivi con meno di 500 alunni in Altopiano è sempre dietro l’angolo. Soprattutto nelle piccole realtà di Enego, Foza e Roana si sta già temendo per l’anno scolastico che inizierà nel 2011. La questione sta tutta nelle deroghe. In Veneto ne vengono concesse 136 per le istituzioni che hanno meno di 500 studenti, di cui 87 per i cicli dell’obbligo e 49 per le superiori. A 13 istituzioni, invece, al di sotto dei 300 iscritti (5 dell’obbligo e 8 superiori) è consentita ugualmente l’apertura. Stando ai dati raccolti dalla Comunità montana, sull’Altopiano funzionano in deroga la scuola media Reggenza Sette Comuni che tra le sedi di Asiago, Gallio , Mezzaselva e Cesuna accoglie 423 alunni, le scuole medie ed elementari di Conco e Lusiana con 418 studenti in totale, e l’istituto comprensivo di Enego-Foza. Qui la situazione è più complicata: si contano solamente 193 alunni (molti meno dei 300 di minima), di cui a Foza 27 alla materna sta- tale, 25 alle elementari e 14 alle medie; ad Enego 79 alle elementari e 48 alle medie. E se la direzione didattica di Asiago complessivamente può star tranquilla, avendo 600 iscritti tra elementari e materne, è meno scontato il futuro di Roana (della stessa direzione) che ha solamente 22 bambini alle elementari. Un comitato di genitori di Roana, Mezzaselva e Rotzo sta cercando soluzioni condivise in modo da creare una scuola elementare unica tra le due frazioni di Roana e il Comune di Rotzo. La distanza permetterebbe di pensare ad un processo di unificazione dei plessi. Con “Maestra montagna” le scuole lavorano insieme Creato un quaderno operativo a disposizione di tutti gli insegnanti che racchiude tutti i lavori già sperimentati nel progetto ispirato a Patrizio Rigoni e Mario Rigoni Stern per dare agli alunni conoscenza e coscienza del territorio Un collegio docenti speciale. E’ quello che si è tenuto a metà settembre nell’aula magna della scuola “Monte Ortigara” di Asiago che ha visto per la prima volta riuniti insieme tutti gli insegnanti dei tre ordini: scuola primaria, medie e superiori. “Un momento significativo – ha introdotto il dirigente scolastico Francesco Tognon – nell’ottica di pensare insieme un curricolo che permetta ai ragazzi di conoscere la ricchezza del nostro territorio, inteso nei suoi aspetti storici, geografici, culturali e naturalistici.” E’ l’evoluzione del progetto “Maestra Montagna” che ha preso il via due anni fa e che già era sfociato in una bellissima iniziativa: la mostra di tutti i lavori realizzati nelle varie scuole dell’Altopiano ispirati agli i n s e g n a m e n t i dell’indimenticato maestro Patrizio Rigoni e dello scrittore Mario Rigoni Stern (la mostra era stata allestita lo scorso anno presso la palestra della Ragioneria). Una grande finestra aperta sul nostro territorio per conoscerne e apprezzarne le risorse naturalistico-ambientali, storiche e culturali. Una ricchezza immensa che deve diventare bagaglio di ogni studente altopianese, chiave con la quale leggere il mondo. “Perché – ha sottolineato poi il maestro Alberto Stella, illustrando quello che di fatto è stato un bel lavoro collettivo – avere radici e senso di appartenenza, permette poi di spiccare il volo”. Meglio parlare forse di metaconoscenza, perché, al di là della teoria, ciò che si vuole infondere e che spontaneamente ne scaturisce è amore per la propria terra. Per poter lavorare all’interno delle proprie classi, gli insegnanti hanno già a disposizione una sessantina di lavori che spaziano tra le varie materie, tradotti in un quaderno operativo (ad anelli, per poterlo via via arricchire) in cui la commissione 3-16 anni ha raccolto e organizzato i vari percorsi già attuati proprio in occasione della prima fase del progetto “Maestra Montagna”. E il quaderno si chiama infatti: “Maestra Montagna, una terra da leggere. Proposte per un curricolo dai 3 ai 16 anni”. Oltre al quaderno, altro strumento prezioso è il sito web www.ddasiago.it nel quale sono disponibili i tutti i lavori ai quali i docenti avranno accesso con un codice personale. Ora la commissione intende creare una premessa teorica al quaderno, archiviare altri lavori e crearne, con l’aiuto di tutti gli insegnanti, di nuovi allestendo anche un data base. L’obiettivo, che per tutti deve diventare impegno, è far crescere l’esperienza e farla circolare. Stefania Longhini Difendere la scuola di montagna per difendere la montagna. E’ quanto stanno cercando di fare i Comuni altopianesi deliberando congiuntamente, su iniziativa della Comunità Montana, un ordine del giorno relativo ad una scuola a misura di montagna. Un intervento che intende sottolineare l’importanza, nonostante la grave situazione economica che interessa tutto il Paese, di finanziare in maniera adeguata la scuola per non incidere sulla qualità e quantità dell’offerta formativa. “A fronte delle novità normative introdotte con la riforma Gelmini, l’UNCEM e i presidenti delle Comunità Montane del Veneto hanno promosso un ordine del giorno volto ad evidenziare le problematiche determinate dall’applicazione della riforma scolastica nei dei piccoli Comuni di montagna e a promuovere soluzioni atte a garantire la permanenza in ciascun territorio del servizio scolastico – spiega la Comunità Montana – Questo soprattutto per le elementari che devono restare diffuse sul territorio quale fattore essenziale per la salvaguardia dell’equilibrio demografico e per la permanenza delle popolazioni nei territori di montagna”. “La scuola deve essere considerata un investimento – spiega l’assessore asiaghese alla Pubblica Istruzione, Roberto Rigoni a nome di tutti i suoi colleghi altopianesi – I numeri e le formule previsti per i tagli e la razionalizzazione non possono essere applicati indistintamente su tutto il territorio nazionale ma debba tenere conto delle diversità morfologiche, climatiche e sociali do territorio svantaggiati come quelli di montagna”. Il servizio scolastico, come più volte è stato ribadito, è il primo presidio del territorio, il primo tassello su cui lavorare per combattere lo spopolamento di zone periferiche. In particolare preoccupano i tagli al personale scolastico, con calo della qualità formativa, e che l’aumento del numero minimo di alunni per classe possa portare alla chiusura di scuole o la creazione di pluriclassi. “Bisogna che i legislatori riconoscano in maniera definitiva le peculiarità e le obbiettive difficoltà delle zone di montagna – conclude Rigoni – Urge la creazione di un regime di salvaguardia per le zone montane, zone sempre più penalizzate. La scuola e l’educazione sono dei diritti non possono essere trattati come dei privilegi”. Gerardo Rigoni “Salviamo le scuole al di là del ponte” La proposta dei genitori per salvaguardare il patrimonio scolastico di Roana, Mezzaselva e Rotzo e garantire adeguata offerta formativa La costituzione di un’unica scuola primaria “Al di là del Ponte”, con accorpamento delle classi di alunni degli attuali plessi di Roana e Rotzo. In pratica una scuola su due sedi con le classi 1° e 2° frequentanti a Roana e le classi 3°, 4° e 5° presso l’edificio scolastico di Rotzo. E’ questa la proposta di soluzione formulata dai rappresentanti dei genitori di Mezzaselva Roana e Rotzo alle autorità competenti per mantenere vivo quello che, dicono i genitori stessi “non è solo un servizio tra i tanti ma un punto di aggregazione imprescindibile per la tenuta e la qualità del tessuto sociale della comunità locale”. Per formulare questo progetto comune e condiviso, l’Associazione Genitori Rotzo, il Comitato Genitori di Roana e il Gruppo Rappresentanza Genitori Mezzaselva hanno lavorato insieme per mesi con il preciso obiettivo di non solo salvaguardare il patrimonio scolastico, e con esso la vitalità, dei relativi paesi, ma offrire al contempo maggiori e migliori opportunità ai bambini, per imparare e crescere nel loro ambiente sociale di rife- rimento. “In pieno accordo con quanto delineato dalla Regione Veneto, nelle proprie linee guida al dimensionamento degli istituti scolastici – sottolineano i genitori - si ritiene che chi è chiamato a decidere sul futuro delle scuole di Mezzaselva, Roana e Rotzo e a garantirne la qualità dell’offerta formativa, debba necessariamente considerare e “pesare”, al di là e oltre il criterio dell’efficienza, una serie di variabili peculiari al territorio montano di riferimento quali: demografia, orografia, flussi lavorativi e viabilità, clima, ruolo e impatto della scuola nella comunità locale”. Per discutere insieme questa proposta, il dirigente scolastico Francesco Tognon ha già fissato per mercoledì 6 ottobre una riunione tra genitori, dirigenza e amministratori comunali. “Auspichiamo – concludono i genitori – che tutti si rendano disponibili a collaborare per la realizzazione e il mantenimento di tale progetto. Da parte nostra ci impegniamo ad attuare azioni di informazione e sensibilizzazione nei confronti degli utenti del servizio, per il buon funzionamento del nuovo assetto scolastico proposto e a mantenere e sostenere tutte le scuole di ogni ordine e grado di Roana e Rotzo, Scuola Infanzia Rotzo, Scuola Primaria RoanaRotzo,Scuola Secondaria Mezzaselva”. Stefania Longhini 8 Sabato 2 ottobre 2010 l’Altopiano 4 Comunità Montana: è allarme chiusura ATTUALITA’ Pericolo chiusura per la Comunità Montana. L’avvertimento non è una boutade ma una triste realtà emersa in tutta la sua drammaticità nell’ultima seduta del consiglio in cui è stata approvata, come previsto dalla legge, la delibera riguardante la salvaguardia degli equilibri di bilancio. E la conclusione della relazione dell’assessore al Bilancio Andrea Benetti non lascia spazio alle interpretazioni: o i Comuni e soprattutto la Regione intervengono finanziariamente, oppure la Spettabile Reggenza chiuderà. “E’ in ballo la so- L’invito alle amministrazioni, alle associazioni e ai gruppi del territorio a far sentire la voce in Regione per difendere un ente che svolge un ruolo importante a sostegno di tutti i Comuni altopianesi pravvivenza stessa del nostro ente – esordisce Benetti - La gestione del bilancio di previsione per il 2010 si sta rivelando sempre più difficoltosa e complicata. Ma ciò che preoccupa di più è senza dubbio la situazione che si va delineando per il 2011. Infatti, se il bilancio 2010 si chiuderà con l’applicazione in toto dell’avanzo di amministrazione, il bilancio previsionale per il 2011 sarà di difficile stesura: questo perché, al taglio dei trasferimenti statali, si aggiunge la situazione di stallo nei confronti delle comunità montane che regna in regione. In questo momento l’assoluta incertezza dei trasferimenti per i prossimi anni comporta l’impossibilità ad approvare il bilancio 2011 e la conseguente difficoltà di assicurare il funzionamento dell’ente con il pagamento delle spese consolidate come le rate di mutui e il pagamento degli stipendi del personale in servizio”. In pratica in cassa c’è nulla, all’orizzonte non si prospettano grossi interventi economici. E mentre a Venezia litigano e si trastullano su leggi e leggine, la Comunità Monta- Associarsi: la parola d’ordine per i piccoli Comuni veneti “ L’ a s s o c i a z i o n i s m o intercomunale, nelle diverse forme giuridiche dal Consorzio o Unione di Comuni alle Comunità Montane, è una soluzione istituzionale che va incoraggiata e sostenuta, come risposta concreta ai noti problemi organizzativi ed economici”. Parola di Roberto Ciambetti assessore regionale agli enti locali. Un associazionismo ritenuto necessario, soprattutto per quei 313 Comuni veneti con meno di 5 mila abitanti, per garantire i servizi essenziali ai cittadini a fronte di risorse finanziarie in diminuzione, a costi di gestione crescenti, a organici insufficienti e alla debolezza contrattuale dei governi locali di piccole dimensioni. Un associazionismo che la Regione vuole favorire costituendo un fondo incentivante di oltre sette milioni di euro che darà vita ad azioni finalizzate alla costruzione di un sistema regionale delle Autonomie locali, “realizzando compiutamente un federalismo amministrativo funzionale, basato sulla chiara individuazione di ruoli, competenze, responsabilità e valori condivisi” ha spiegato Ciambetti. “Se da una parte gli enti locali devono maturare la consapevolezza del valore aggiunto della collaborazione dall’altra la Regione deve incoraggiare l’avvicinamento tra loro – ha proseguito - La cooperazione consente anche una maggiore capacità di programmazione e garantisce efficienza nell’erogazione di servizi, come è dimostrato dalla rete associativa del Veneto”. Una rete costituita anche dalle Comunità montane che raggruppano 154 Comuni tra cui gli 8 Comuni altopianesi della Spettabile Reggenza; Spettabile Reggenza che auspica l’arrivo in fretta dei fondi prima che sia troppo tardi. na, tempo qualche mese, rischia di chiudere lasciando a casa i dipendenti e quei 30 operai specializzati che da qualche anno nei mesi estivi provvedono alla manutenzione e al ripristino delle malghe e delle strade silvo pastorali (su delega dei Comuni) e alla cura e custodia di molti siti dell’Ecomuseo della Grande guerra. Una forza lavoro “in house” che ha permesso la realizzazione di molte opere altrimenti irrealizzabili o comunque impossibili sotto il profilo dei costi. “A fronte di una situazione così disperata, sarebbe opportuno che tutte le amministrazioni comunali con i sindaci dell’altopiano, le associazioni, i gruppi e le istituzioni che da sempre gravitano attorno al nostro ente unissero la loro voce a quella della Comunità Montana per cercare di smuovere la situazione politica regionale, prima che sia troppo tardi – esorta Benetti - Al di la delle critiche che spesso le cadono addosso, la “Reggenza” svolge un ruolo importante per il nostro Altopiano in aiuto e a sostegno di ogni singolo comune. La chiusura dell’ente sarebbe una sconfitta per tutti e comporterebbe una ricaduta negativa per il nostro territorio: pensiamo soltanto alla trentina di famiglie degli operai specializzati che rimarrebbero senza lavoro qualora non vi fosse un intervento urgente della Regione Veneto”. “In questo momento – conclude mestamente Benetti - Più che amministratori ci sentiamo tristemente di essere i liquidatori di un’istituzione che ha negli anni saputo diventare parte integrante del tessuto sociale ed economico dell’altopiano di Asiago”. Gerardo Rigoni Stranezze dei posti per parcheggio Le foto che pubblichiamo sono state scattate in Piazzetta degli Alpini ad Asiago. Il cartello annuncia che qui, negli orari indicati e solo nei giorni festivi, per parcheggiare l’auto il costo orario è di 1,50 euro. Peccato però che sull’asfalto non sia delimitato dal colore blu nemmeno un posto in cui parcheggiare: ci sono solo quelli contraddistinti dal colore giallo e riservati ai disabili e alle operazioni di carico e scarico merci! Lo stato dei sentieri…ovvero sentieri in pessimo stato Credevo di aver perso “el soramanego” nella guida in montagna, dopo tanti anni, e sì che ho una 4x4, vecchiotta, ma efficiente. Non ho più occhio nel calcolare il tracciato, fatico a prendere le misure al passaggio di un’altro mezzo: che sia l’età, mi son detta? Solo ora, a fine stagione estiva, dopo aver percorso centinaia di Km di strada bianca e solo dopo aver raccolto impressioni altrui (cacciatori, malghesi, turisti), mi sono data la risposta. No, non è l’età, nè il mezzo di trasporto ormai datato...sono i sentieri! Ma cos’hanno di diverso da prima? Questa mia è solo un’ipotesi, sia chiaro. Fino all’altroieri, il piano viabile era a meno di 90° rispetto alla scarpata alla tua destra, inclinato verso essa e con uno scolo per l’acqua piovana nell’angolo di intersezione, con tanto di canalette, annessi e connessi. Tutti lavori effettuati da secoli e in particolare, quelli sulle strade militari, esattamente un secolo fa in preparazione dell’evento bellico, da ingegneri e genieri italiani e austriaci e che hanno tenuto finora...Ora la mia percezione, rispetto alla scarpata, è di oltre 90°: il piano mi sembra in pendenza, quindi non c’è un convogliamento dell’acqua ma un reflusso, con un conseguente “slavamento” del ghiaino del fondo stradale verso il basso. Chi percorre abitualmente i sentieri ne ha continuamente prova, ma a scanso di equivoci, ne ho documentato alcuni. Non vado a vedere chi ha fatto cosa o se sia stata effettuata adeguata azio- ne di controllo, su lavori commissionati, perchè in perfetta buona fede non credo ci sia intenzionalità, forse anche in questo caso, buona fede e semmai un’eventuale sottovalutazione di eventi atmosferici (forse di maggior intensità che in passato, come le ultime nevicate che hanno provocato gli schianti che han messo k.o. ettari di bosco e danneggiato in più punti la viabilità) o meccanici, di manutenzione e di tenuta di lavori svolti. (Tranne che per la strada in di- rezione Zebio: lì, la scelta a suo tempo è stata scientifica, con canalette da free-ride, successivo semi-riempimento e aggiustamenti: da un bel po’ non la percorro in bici per non lasciarci il grugno, solo in macchina, rischiando in compenso ogni volta, la coppa dell’olio...) La domanda, come cittadino è: si può riavvolgere il nastro e far tornare tutto allo status quo? Quanto costerebbe alle scarse risorse a disposizioni di enti e amministrazioni, sempre più poveri dopo le ultime finanziarie? Enti, amministrazioni, cittadini: siamo tutti nella stessa barca. Beppa Rigoni Scit 8 Sabato 2 ottobre 2010 l’Altopiano 5 Insediato il nuovo consiglio direttivo degli albergatori altopianesi ATTUALITA’ “Pensare e agire da protagonisti” Alberto Vescovi neopresidente dell’associazione che unisce 70 esercizi alberghieri Rinnovate le cariche dell’associazione albergatori dell’Altopiano. E con il rinnovo del consiglio direttivo si punta al rilancio con le aziende che intendono diventare protagoniste dirette delle decisioni turistiche del territorio aprendosi ad una collaborazione fattiva con le amministrazioni comunali e con gli enti preposti alla promozione turistica e all’organizzazione di eventi. Tant’è che il neo presidente Alberto Vescovi parte con una sorta di mea culpa: “Con la crisi del settore e le difficoltà di competizione dell’Altopiano sul mercato turistico molti di noi si sono arroccati, pensando alle proprie aziende e non ad un sistema d’insieme. Un atteggiamento negativo, ma da capire considerato il momento, che però ci ha posti ai margini del sistema turistico altopianese”. Un rilancio dell’associazione che riunisce i 70 esercizi alberghieri del territorio che si pone due obiettivi principali. Ritrovare anzitutto un forte spirito di categoria, di coesione tra gli albergatori. “Che è requisito indispensabile per un corretto funzionamento dell’associazione – spiega Vescovi – Dobbiamo ritornare ad avere una maggior partecipazione degli associati con un dialogo continuo sulle problematiche della categoria e del turismo altopianese”. In più il consiglio direttivo ha identificato un obiettivo esterno, ovvero quello di contribuire, assieme alle altre categorie economiche e alle amministrazioni pubbliche, al rilancio turistico del territorio. “L’organizzazione e la promozione di un sistema turistico devono necessariamente basarsi sulla collaborazione tra il Premiate in Comunità Montana le tesi riguardanti l’Altopiano La premiazione ha avuto luogo il giorno 18 settembre, in un clima partecipe e sentito. L’evento, voluto dai coniugi Cristiani, per ricordare la scomparsa del figlio Franco e giunto alla sua 15^ edizione, è stato arricchito di altri 3 premi, elargiti a giovani laureatisi fra maggio 2009 e luglio 2010: “Sette Comuni”, “Rosi Gobbo e Rino Bortoli – partigiani” e “Spettabile Reggenza Sette Comuni”. Della commissione esaminatrice erano presenti il presidente della Comunità Montana Lucio Spagnolo, Paolo Lorenzi, Sergio Bonato, Mario Polato e Daniele Zovi, Comandante del Corpo Forestale provinciale. Il premio “Franco Cristiani” dell’importo di 1.050 euro (rivolto a cittadini altopianesi o nel caso di non idoneità dei lavori presentati anche a non residenti, mentre gli altri anche a studenti non residenti, ma su temi legati all’Altopiano), disposto come consuetudine da Giannira e Giulio Cristiani, è stato assegnato alla tesi: “Strategie di recupero della mugheta nella zona settentrionale dell’Altopiano dei Sette Comuni” di Matteo Tondello di Rotzo, neo-Dottore in Scienze Forestali, Il premio è stato consegnato nelle mani dei suoi genitori: lui non poteva allontanarsi da Belluno, dove sta svolgendo il servizio di mini-naia! A commentare il bel lavoro (cui abbiamo di recente dedicato un articolo), Daniele Zovi: “La tesi è frutto di un approfondito lavoro di ricerca sia teorica che sul campo e ha il merito di aver toccato con mano una questione tutta altopianese: il proliferare del pino mugo fino all’invasività, in controtendenza alle altre zone alpine. Solo pochi anni dopo il taglio in un’area circoscritta e monitorata, abbiamo verificato la nascita di 26 nuove piante. Oltre alla precisa cronaca dei lavori di taglio eseguiti in aree ben definite, corredato di costi, tecniche e mezzi, è stato sottolineato un aspetto particolare: l’indicazione per l’utilizzo della pianta, che ha dato allo studio una connotazione a carattere economico, nella prospettiva di nuove filiere produttive”. Alla seconda tesi è stato assegnato il premio disposto dalla Comunità Montana, per un importo di 775 euro, titolato “Sette Comuni” ed elargito alla neo-Architetto Giorgia Ottaviani, per la tesi: “Frammenti della tradizione costruttiva premoderna sull’Altopiano - Ricerche e progetti per una continuità nel paesaggio”, così commentata da Paolo Lorenzi: “La tesi ha il merito di aver percorso con una lettura chiara e una notevole capacità di sintesi la storia locale, attraverso la sua architettura originaria, pressochè scomparsa a causa della Prima Guerra Mondiale, ma ricostruita attraverso un approfondito lavoro di consultazione di testi (come quello del Baragiola di inizio secolo scorso), mappe e documenti originali. Prese in esame le tipologie di architettura rurale aventi interesse storico ed etno-antrpologico, quale testimonianza dell’economia rurale tradizionale”. Il premio: “Rosi Gobbo, Rino Bortoli – partigiani” (genitori di Giancarlo Bortoli – ndr.) dell’importo di euro 500, disposti dallo stesso Bortoli, è stato assegnato al nostro storico asiaghese, Manuel Cunico, per la tesi: “Venti mesi ad Asiago: tedeschi, fascisti e partigiani - 1943/1945”, che ha così coronato il percorso f o r m a t i v o accademico...perchè uno come lui, non smetterà mai di studiare! Il Prof. Sergio Bonato, ha sottolineato come questo studio, abbia il pregio di non essere un lavoro meramente compilativo, ma dimostrativo, nel ripercorrere tutta la letteratura sia generale che locale, di grande capacità di analisi e di sintesi. Particolare attenzione è stata data agli aspetti militari, anche con ricerche documentali presso le sedi di Berlino e Friburgo, dell’Archivio storico militare tedesco. A chiudere l’incontro, è stato assegnato il premio speciale di 500 euro, istituito dalla Comunità Montana: “Spettabile Reggenza dei Sette Comuni”, a Giovanni Frigo di Canove, (laureato in Filosofia) con la tesi sulla Rogazione: “La processione campestre in una prospettiva storico-religiosa occidentale. Il Giro del mondo ad Asiago”. Commento del Prof. Polato, alla presenza di un nutrito gruppo di suoi ex-studenti, ora in terza Liceo: “La bella tesi di Giovanni, che sta continuando il suo percorso formativo, si struttura in 3 parti: nella prima viene ricostruita la genesi storica del rito di processione campestre, nel contesto occidentale; nella seconda: le stesse vengono collegate ai “riti di passaggio”; nella terza, viene rivissuta la Grande Rogazione, in particolare quella del 2008, cui l’autore ha partecipato di persona. Il linguaggio rigoroso e scientifico delle prime due, concede qualcosa alla narrazione e all’emozione nella terza”. Beppa Rigoni Scit privato ed il pubblico – considera Vescovi – Sono fiducioso nel fatto che si potranno ottenere ottimi risultati se entrambe queste entità rafforzeranno i loro sforzi e se soprattutto riusciranno ad agire in sintonia tra di loro”. Il nuovo consiglio direttivo è formato da Alberto Vescovi, dalla vice presidente Miriam Spiller di Cesuna e Gianni Munari di Foza, e dal consigliere Stefano Fracaro, Paolo Rigoni, Corrado Finco e Giuseppina Pertile. Gerardo Rigoni Promozione turistica nei paesi dell’Est I Paesi dell’Est, e in primo luogo la Polonia, rappresentano un mercato sempre più rilevante per le nostre destinazioni turistiche: alla luce di questo dato, il Consorzio Turistico Asiago 7 Comuni ha aderito al progetto denominato “Dolomiti e Montagna Veneta 2010-2011. Iniziative per promozione Paesi Europa dell’Est”. Il Progetto, finanziato dalla Regione Veneto, vede il Consorzio Dolomiti coordinatore degli altri Consorzi della Montagna Veneta nella realizzazione di alcune fondamentali iniziative in vista della stagione invernale ormai alle porte. Di grande rilevanza è stato il RoadShow Polonia 2010: una serie di workshop con operatori turistici e rappresentanti di sci club, cral e successiva degustazione di prodotti locali. Le tappe sono state: 15 settembre Danzica, 16 settembre Stettino, 17 settembre Breslavia e 20 settembre Cracovia. Altro appuntamento a cui parteciperemo in prima persona sarà la Fiera “Tour Salon” di Poznan, dal 20 al 23 ottobre. All’interno dello stand dedicato alla Montagna Veneta sarà prevista una piccola area ristorante adatta agli incontri commerciali ed alla degustazione delle nostre specialità eno-gastronomiche. Non mancheranno poi animazione e musica. Per l’occasione sarà realizzato il catalogo in lingua polacca “Dolomiti i Gory Veneto” (Dolomiti e Montagna Veneta) con le offerte commerciali dei sei consorzi della montagna veneta, che sarà distribuito anche in tutte le fiere del settore turistico in Polonia e nei Paesi dell’Est fino alla primavera del 2011. Per il Consorzio Turistico Asiago 7 Comuni Giulia Scaggiari 8 Sabato 2 ottobre 2010 Sapor d'acqua natìa DicoNonDico. La noia di settembre La quiete dopo la tempesta. Oppure la tempesta dopo la quiete. Certo rimane che da questo settembre per l’ennesima volta occorre rimettere in moto i passi per far avanzare di un altro anno la storia dell’uomo e dell’umanità. Perchè vivere è avanzare senza soste, lungo quella strada che si mostra troppo lunga solo per chi non va fino in fondo ai propri sogni. Le montagne sono state abbandonate dai greggi e dagli armenti, emigrati per cercare pascoli migliori d’autunno. Se ne sono andati pure i turisti quelli boriosi dalle grosse cilindrate e quelli umili delle “solite vacanze in Altopiano” -: torneranno quando il tempo sarà loro clemente o, più onestamente, quando scenderà la prima neve. Sono rimasti quelli di sempre: con lo zaino sulle spalle, con il forcone del contadino tra le mani, con frutte e spezie da barattare in cambio della sussistenza familiare. Eppure lassù, aggomitolati attorno ad una montagna fedele e traditrice, ci sarà la possibilità di osservare con più calma e meno frenesia il mondo intero che si trova costretto a ripartire. Quel mondo di cui la nostra terra è un piccolo lembo, un microcosmo dentro il quale chi vuole può leggerci la vita dell’intero mondo. D’altronde una volta che s’è imparato l’alfabeto della lingua italiana si diventa capaci non solo di leggere le parole scarabocchiate da noi ma anche i grandi capolavori che hanno fatto la storia della letteratura. L’importante, direbbe la vecchia maestra, è di imparare le fondamenta. Per capire cosa ci sia scritto nella vita politica. Dopo un’estate di vergognosa e vigliacca presa in giro delle necessità della gente, ora si chiede la fiducia al Governo. Ma chissenefrega se dei problemi della gente nessuno più s’interessa: la casa di Montecarlo, gli affitti truccati, la compravendita di parlamentari e senatori (corpo incluso), la querelle di un’opposizione e di una maggioranza che sembrano fratelli gemelli, le promesse e le sparate di chi, colorato di verde, non conosce l’istituzionalizzazione di un ruolo da ministro. Come credere ancora nella delicata arte di nobilitare il bene comune e di leggere quelli che sono i bisogni che albergano dentro il cuore ferito dell’uomo? “Gli orfani e le vedove” - si raccomandavano di proteggere i vecchi profeti biblici. Oggi le vedove se le prendono prima che divengano tali e i figli li mandano a spasso per il mondo: a cercare gloria laddove il genio è più apprezzato. Per capire cosa ci stia scritto dentro la Chiesa. Dopo un anno di atroci attacchi (molti dei quali conseguenza di una “teologia dello struzzo” predicata ad oltranza), ora s’aspetta la conversione della Chiesa. Non basta un Papa coraggioso e con la schiena diritta: Lui detta il ritmo, ma devono essere i suoi pastori a decantare le traiettorie per il resto del gregge. Un Papa parla, ma una Chiesa intera ha il potere di indebolirne le parole fino a ri-tradurle. Quello passato è stato un anno buio (e probabilmente il prossimo lo sarà il doppio), ma ci ha lasciato la lezione più bella: quella che attesta come il cristianesimo non sia un gioco. E oggi non si può diventare cristiani senza saperne la grammatica e la destinazione ultima. Vesti talari, zucchetti in testa, pastorali alla mano e titoli onorifici tanto cercati hanno mostrato il lato debole di loro stessi quando non sono abitati dalla vera bellezza del cristianesimo: quella che testimonia la verità di se stessi prima della verità additata agli altri. “La Chiesa non morirà” - ripetono i benpensanti. Lo sappiamo tutti quest’assioma: ma si può far soffrire la Chiesa oltre la sopportazione. Questo ricorda la storia d’oggi. A settembre si rimettono in cammino in tanti: uomini e bestie, politica e chiesa, sogni e ferite. Le bestie fiutano i pascoli e s’incamminano leste. Solo gli uomini sembrano non conoscere traiettorie; e si giustificano dicendo che l’importante è camminare. Mai stupidità fu pagata a più caro prezzo. Don Marco Pozza l’Altopiano 6 “Elisir del Taal”, un’idea alla conquista di Roma Propone ai giovani cocktail analcolici tisane e digestivi alcool free Elisir è un preparato medicamentoso o, nella mitologia, un composto che dona eterna giovinezza. Forse l’elisir dei ragazzi delle scuole superiori di Asiago non dona l’eterna giovinezza ma di sicuro rende la giovinezza degna di essere vissuta, senza sballi e senza trasgressioni pericolose. Perché il progetto “Elisir del Taal”, l’azienda ideata dalla 3C dell’IIS di Asiago, mira a modificare attivamente lo stile di vita che si è creato nel territorio, proponendo ai giovani cocktail analcolici tisane e digestivi alcool free. L’idea è piaciuta così tanto che ha vinto la fase provinciale del Concorso nazionale “Sviluppa la tua idea imprenditoriale”, promosso dal Consorzio PattiChiari e, per il vicentino, dalla Casa di Risparmio del Veneto. Una vittoria che ha “staccato il biglietto” per Roma agli studenti ed al loro insegnante Alessio Barolo per partecipare il 1 ottobre alla giornata di premiazione nazionale. E che ha trovato l’appoggio della Rigoni di Asiago che si è detta disposta a testare le proposte analcoliche producendole e distribuendole sul I bambini… “Nati per leggere” Ad Asiago, in biblioteca, pomeriggi di lettura per i bimbi da 3 a 6 anni e i loro genitori E’ partita ieri pomeriggio ad Asiago, in biblioteca, un’iniziativa rivolta ai bambini dai 3 ai 6 anni. Si tratta di una serie di pomeriggi dedicati alla lettura tra genitori e figli. L’idea è partita da un gruppo di mamme alle quali il Comune ha concesso gli spazi della biblioteca per potersi ritrovare. L’appuntamento è il lunedì pomeriggio a partire dalle 16. Un paio d’ore con la lettura in compagnia, ad alta voce, di storie, favole, fumetti. Via via si potranno organizzare altre attività legate alla lettura e al mondo dei libri per bambini. L’idea è anche quella di consumare insieme una piccola merenda. L’apposita apertura della biblioteca, solitamente chiusa il lunedì, sarà possibile grazie all’impiego di una persona, tra quelle che hanno aderito al servizio civile anziani, che garantirà la sorveglianza e sarà anche a disposizione per dare una mano nelle varie attività. “per questo – specifica Donata Posocco, responsabile dell’Ufficio servizi sociali del Comune di Asiago – i pomeriggi di lettura vengono garantiti per il momento fino al 31 dicembre, scadenza della copertura del bando del servizio civile degli anziani che poi speriamo di poter rifinanziare”. Gli spazi che la biblioteca asiaghese offre sono piuttosto ridotti per cui il numero di mamme, o papà, che è possibile accogliere è stato fissato a 10. Per questo durante il normale orario di apertura della biblioteca si potrà dare la propria adesione ai vari pomeriggi di lettura. Ieri per presentare l’iniziativa c’è stato in biblioteca un incontro con la dottoressa Anna Brzostek che ha illustrato tutti i benefici della lettura ad alta voce per i bambini dai 6 mesi ai sei anni così come contemplato anche dal progetto “Nati per leggere” che viene promosso già dal 1999 grazie all’alleanza tra i bibliotecari e i pediatri. “Ogni bambino – ha detto la dottoressa Brzostek, riportando alle mamme presenti la finalità del progetto - ha diritto ad essere protetto non solo dalla malattia e dalla violenza ma anche dalla mancanza di adeguate occasioni di sviluppo affettivo e cognitivo. Questo è il cuore di “Nati per Leggere”. Recenti ricerche scientifiche dimostrano come il leggere ad alta voce, con una certa continuità, ai bambini in età prescolare abbia una positiva influenza sia dal punto di vista relazionale (è una opportunità di relazione tra bambino e genitori), che cognitivo (si sviluppano meglio e più precocemente la comprensione del linguaggio e la capacità di lettura). Inoltre si consolida nel bambino l’abitudine a leggere che si protrae nelle età successive grazie all’imprinting precoce legato alla relazione”. Stefania Longhini territorio. Secondo studi condotti dal Sert, il tasso di alcolismo nel vicentino è tra i più elevati d’Italia ed in continuo a aumento, soprattutto tra i giovani. Uno sballo “ricercato” soprattutto con amari e superalcoolici consumati dopo i pasti a cui si aggiunge la moda dello spritz precena. Un mix di spinte pubblicitarie e pressioni sociali che costituisce una insidiosa trappola per i giovani. Tanto più che il consumo di alcool è fortemente radicato nella cultura italica e veneta. Il progetto parte da un lavoro svolto l’anno scorso all’interno del progetto Tatoo dall’Istituto alberghiero “Lobbia” di Asiago dove gli alunni hanno creato dei cocktail analcolici che sono stati giudicati dai loro coetanei. Il lancio dei cocktail vincitori, compreso trovare nomi accattivanti e una grafica pubblicitaria promozionale, è stato poi continuato dagli alunni del liceo scientifico e dell’istituto commerciale. Ora, con il concorso “Sviluppa la tua idea imprenditoriale” realizzato con la collaborazione dell’Asiago Hockey e l’associazione Occhi aperti per costruire giustizia, gli studenti della 3C indirizzo economico aziendale dell’IIS hanno ideato una cooperativa sociale che dovrebbe produrre i quattro cocktail analcolici, già serviti in alcuni locali, un nuovo digestivo e tisane inedite, tutti rigorosamente analcolici, e proporli al pubblico. Gerardo Rigoni Sabato 9 ottobre LE RECLUTE Sabato 23 ottobre tornano I RHEETMA! speciale FESTA DI CLASSE 2010 al Khellar - Casa Rossa cena e serata con DJ a 20 euro 8 Sabato 2 ottobre 2010 l’Altopiano 7 Raccolta differenziata “Si può fare sicuramente meglio” ATTUALITA’ Il presidente di Etra risponde ai vari interventi susseguitisi sul nostro giornale in tema di rifiuti. I risultati ottenuti, i costi del servizio e le iniziative previste per il prossimo futuro per un servizio più efficiente Gli interventi che si sono alternati sul giornale l’Altopiano negli ultimi tempi, pur se diversi nel valutare nel merito la bontà delle modalità di raccolta dei rifiuti (porta a porta sì, porta a porta no, press container o cassonetti stradali, ecc.), tuttavia hanno tutti una matrice comune: l’attenzione e la sensibilità rivolta alla tutela ambientale di un territorio così delicato e importante come quello dell’Altopiano e la necessità di garantire ai cittadini la sostenibilità di un giusto rapporto costo/beneficio del servizio rifiuti. Senza volontà di entrare nel merito di valutazioni politico-amministrative che pos- sono essere associate alle scelte fatte dalle singole Amministrazioni e dai cittadini, credo che alcune informazioni tecniche possano consentire a tutti i lettori un approfondimento migliore e tale da permettere la formazione di un giudizio obiettivo e sereno in tema di rifiuti. odo l’aumento medio è stato di ben il 25%. Vale a dire che Etra ha garantito un efficientamento per i cittadini di Asiago del 5,7% rispetto ai dati medi nazionali! E tutto ciò considerando che non si è riusciti ancora a raggiungere gli obiettivi previsti in termine di percentuale di differenzazione.. IL CICLO DEI RIFIUTI. Anzitutto è necessario capire quali sono le componenti che generano i costi nel cosiddetto “servizio ambientale”, e cioè dell’intera filiera che viene fornita ai cittadini: dalla raccolta dei rifiuti e dalla pulizia del territorio ai processi di selezione e differenziazione a valle della raccolta, fino all’avvio degli stessi agli impianti specializzati nel riciclaggio o di trattamento finale. Di tutta questa semplice, ma allo stesso tempo complessa “catena di montaggio”, la nostra società riesce a controllare buona parte del percorso, a esclusione dello smaltimento e trattamento finale del rifiuto “secco non riciclabile”, per il quale siamo legati ai prezzi del mercato. Ed è proprio questa componente, lo smaltimento del “secco” che pesa sulla bolletta. Da tale consapevolezza nascono tutte le proposte progettuali che poi si traducono in modalità operative finalizzate alla massima separazione/differenziazione del secco non riciclabile per avere alla fine la minor quantità possibile dello stesso. I RISULTATI DELLA DIFFERENZIATA. Partiamo con l’illustrazione di alcuni numeri reali sui quali poter poi contestualizzare le ricadute nell’Altopiano. Di seguito evidenziamo i dati dei Comuni in cui è stata avviata la raccolta differenziata a partire da maggio 2009; il dato è cumulato per i 4 Comuni (Asiago, Gallio Roana e Rotzo). Il dato della raccolta differenziata non comprende l’adesione al compostaggio domestico, la cui incidenza è stimata in almeno un punto percentuale aggiuntivo. come da tabella 1 Dalla lettura della tabella derivano alcune considerazioni interessanti: 1. La raccolta differenziata nel periodo successivo a maggio 2009 è circa raddoppiata rispetto al periodo gennaio-aprile; nel I semestre 2010 sembra esserci un leggera flessione ma il dato va interpretato tenendo presente che nel I semestre c’è una minore quantità di verde intercettabile, quindi a parità di servizi la percentuale di differenziata del II semestre è sempre superiore. Non risulta pertanto che ci sia stato un “rilassamento” significativo dei cittadini rispetto alla Raccolta Differenziata. È certamente vero invece che, anche con questo sistema si può fare di più, in quanto ogni cittadino e turista ha sempre a disposizione dei contenitori dove conferire in ogni ora del giorno e della notte il rifiuto prodotto in forma differenziata. 2. Il servizio di asporto degli ingombranti viene fornito a domicilio (ad Asiago presso il centro di raccolta mobile) per le quantità tipiche di un’utenza domestica (4 pezzi o 1,5 mc all’anno). Nel caso in cui un cittadino abbia maggiori necessità, è possibile organizzare, sempre chiamando il Numero verde, ritiri ad hoc: previo pagamento dei costi, per evitare che gli stessi siano “spalmati” su chi non produce questo rifiuto. LA DESTINAZIONE DEI RIFIUTI. In 12 mesi di raccolta differenziata sono state avviate a recupero 3.741 tonnellate di materiali suddivise come da tabella 2 Le 621 tonnellate di frazione organica e le oltre 300 di verde vengono condotte all’impianto di Bassano del Grappa, di proprietà Etra, dove l’umido viene trasformato in circa 200 tonnellate di compost (destinato ad agricoltura, parchi e giardini) e in 150.000 Kwh di energia elettrica. L’energia prodotta è sufficiente per alimentare 140.000 cicli di lavaggio in una lavastoviglie (classe A) oppure 500 frigoriferi (classe A) per un anno. Il compost prodotto dalla raccolta differenziata dell’Altopiano, che ha ricevuto i marchi di qualità della Regione e del Consorzio Italiano Compostatori, può essere utilizzato per fertilizzare 8-10 ettari di terreno all’anno. Sono state raccolte oltre 720 tonnellate tra carta e cartone, altre 365 di plastica e lattine e 667 di vetro; questo materiale viene ceduto alle cartiere, alle vetrerie e agli impianti specializzati nel recupero delle materie plastiche. Le condizioni di conferimento sono regolate da una convenzione nazionale stipulata tra Conai (Consorzio Nazionale Imballaggi) e Anci (Associazione Nazionale dei Comuni Italiani). Il Conai garantisce che tutte le frazioni differenziate conferite vengano destinate a recupero purché caratterizzate da percentuali di impurezza contenute (la soglia varia a seconda del materiale, ma è di norma inferiore al 5%; per questo è importante prestare la massima attenzione nella differenziazione in modo da evitare che rifiuti estranei finiscano nei contenitori della raccolta differenziata). Occorre qui ribadire che, seppure sia necessario continuare a tenere alta l’attenzione, la qualità dei materiali finora raccolti è stata soddisfa- Stefano Svegliado Presidente del Consiglio di Gestione ETRA cente. Il quadro complessivo viene completato da circa 310 tonnellate di rifiuto costituito da diverse tipologie (pile, farmaci, rifiuti tossici e infiammabili, accumulatori, metalli, inerti, legno, pneumatici, ingombranti vari, apparecchiature elettriche ed elettroniche) che vengono stoccate e selezionate nell’impianto di Bassano per essere successivamente avviate a centri specializzati di recupero o (per i rifiuti pericolosi) smaltimento. Occorre evidenziare infine un ulteriore flusso di rifiuti avviati a recupero: lo spazzamento di strade e piazze, che ammonta a 900 tonnellate annue, destinato a impianti di lavaggio sia di proprietà di Etra che di altre ditte che realizzano il recupero di inerti utilizzabili nell’ambito edile. Dallo spazzamento raccolto sono state ottenute 500 tonnellate tra sabbie e ghiaia. I DATI ECONOMICI. Al fine di evitare equivoci e speculazioni sui costi, va evidenziato che, relativamente ad Asiago, per i nuclei domestici residenti è stato applicato un aumento tra il 2009 e il 2010 di 8,3 euro per abitante, più Iva e imposta provinciale (che incidono per il 15%). Occorre precisare che dal 2006 al 2009, periodo di gestione Etra, la tariffa è aumentata del 16,9%, oltre a un 2,4% nel 2008. Si può valutare se tale importo sia elevato o meno, lo si può valutare solo comparandolo con altre situazioni; per esempio considerando l’indice Istat (NIC – tale indice è scaricabile e consultabile sui siti internet) che rappresenta l’aumento medio rilevato su base nazionale dei servizi di igiene urbana: ebbene, nello stesso peri- PROSPETTIVE FUTURE. Per quanto riguarda gli abbandoni di rifiuto nel territorio, evidenzio che non ci sono riscontri di aumenti dopo l’avvio della raccolta differenziata. Rilevo come lo standard di raccolta rifiuti nei parchi pubblici sia elevato: nel periodo di alta stagione lo svuotamento dei cestini e la raccolta di eventuale rifiuto sparso viene effettuata addirittura due volte al giorno. In base ai riscontri dei nostri tecnici, la situazione è del tutto dignitosa; per quanto riguarda la posizione delle isole dedicate alla raccolta differenziata, a soli 50 metri dall’ingresso del parco citato (Brigata Regina) ve ne è una completa. Etra ha scelto di non proporre cestini separati all’interno dei parchi perché di norma i frequentatori non hanno l’attenzione sufficiente per conferire in forma differenziata, e quindi ci si ritroverebbe con cestini formalmente differenziati ma che di fatto contengono rifiuti non destinabili a recupero. Questa scelta è la norma dove raramente si riescono a ottenere risultati apprezzabili (aeroporti, stazioni, sagre…). Siamo assolutamente certi e consapevoli, tanto Etra quanto soprattutto le Amministrazioni comunali di Asiago e degli altri Comuni, che il servizio possa essere migliorato: la realizzazione di ecocentri, la posa in opera di sistemi di conferimento di maggiore capacità e minore impatto visivo (press container interrati o mascherati), l’adozione di contenitori di migliore arredo urbano sono alcune delle iniziative che potranno essere messe in campo. Chiudo con l’impegno a tenere informati e aggiornati, anche tramite questo quindicinale, i cittadini su come va il mondo dei rifiuti sull’Altopiano. Stefano Svegliado Presidente del Consiglio di Gestione 8 Sabato 2 ottobre 2010 l’Altopiano 8 Ricordando i tempi della scuola della Costa gli ex alunni hanno festeggiato i 90 anni della maestra Anna Scaggiari Festeggiare l’importante traguardo del 90° compleanno della maestra Anna Scaggiari ha suggerito a Gianmario Rigoni l’idea di organizzare una rimpatriata con alunni e insegnanti che, come lui, avevano frequentato le elementari alla scuola della Costa di Asiago, dismessa nel 1976. Pensato e …fatto! Sparsa frettolosamente la voce tra coloro che, come lui, avevano passato l’infanzia alla Costa e nei dintorni come i Rigoni di Sopra e di Sotto, Maddarello e Busa, sono state invitate anche le maestre Adriana Carli e Lorenza Guglielmi, ed ecco che l’allegra compagnia, una trentina di persone in tutto, si è ritrovata prima al Sacrario per la Messa a ricordo dei compagni che non ci sono più, e poi al Wunderbar per l’aperitivo in terrazza e il pranzo in sala, dove tra un boccone e un brindisi i ricordi legati alla scuola di contrada hanno creato un clima nostalgico fra allegria e commozione. Un pensiero di ringraziamento, oltre che per le insegnanti presenti, è stato rivolto anche al maestro Gianfranco Fracaro e alla maestra Maria Benetti che non hanno potuto essere della compagnia. “Ricordo la precisione della maestra Anna, in tutti i suoi inse- gnamenti – racconta Gianmario, pensando alla sua infanzia – ogni mattina per prima cosa facevamo l’alzabandiera e poi ci faceva recitare le preghiere. Prima che venisse inaugurato l’edificio scolastico si andava a scuola in una stanza di una casa privata disabitata, con annessa la stalla: era a 50 metri dalla mia abitazione e a ricreazione io e mio fratello Flavio facevamo un salto a casa Le maestre presenti alla rimpatriata: Anna Scaggiari, Lorenza Guglielmi e Adriana Carli per la merenda che ci preparava sempre la mamma: un piatto di purè fumante con del buon formaggio! Ricordo inoltre che d’inverno per scaldarci eravamo noi alunni a portare la legna da casa. Il ritrovo di quest’anno è stato organizzato in fretta, ma ci siamo riproposti di ripeterlo, cercando di avvisare più persone possibili. Mi ha fatto molto piacere poi ricevere il biglietto di ringraziamento delle maestre che hanno molto apprezzato l’iniziativa”. “Nei vostri volti di uomini e donne maturi – hanno scritto tra l’altro le maestre - abbiamo ritrovato gli sguardi sorridenti,sinceri,gioiosi di quando eravate bambini e di quando noi eravamo giovani maestre piene di speranze:è stato molto piacevole e commovente”. L’appuntamento ha fatto riaffiorare in tutti i presenti ricordi e immagini di un tempo, che per alcuni sono ancora molto vivi. Tra questi merita la pubblicazione il racconto degli anni passati nelle scuola elementare di contrada che ci ha inviato Mauro Micheletto, fra i presenti alla rimpatriata organizzata da Gianmario al Wunderbar. Silvana Bortoli Scuola Elementare Statale “GIOVANNI XXIII” Anni fa, essendo la scolarizzazione dell’Italico popolo una priorità fondamentale e i mezzi di comunicazione scarsi, si era pensato di dislocare le scuole elementari nelle varie frazioni del nostro Comune. Fortunatamente, almeno a mio parere. Così ho avuto la fortuna e l’onore di frequentare le scuole elementari nella nuovissima scuola “Giovanni XXIII” di via Rigoni di sotto. Scuola nuova di zecca, inaugurata nel 1963 e da me iniziata a frequentare nel 1966. Le aule erano solo due, in quanto in quel remoto sito esisteva ancora l’innominabile pratica della “pluriclasse” ovvero l’unione in un’unica aula e con un unico insegnante, in una la prima e la seconda e nell’altra addirittura la terza, la quarta e la quinta (spostata in seguito nelle scuole elementari del centro). Io abitavo in contrada Costa, a duecento metri dalle scuole. Sembra impossibile, dopo tanti anni, avere ancora un ricordo così vivo di quel periodo. Il primo giorno di scuola, cui sono voluto andare assolutamente non accompagnato dalla mamma, ma in compagnia dell’inseparabile compare Gianni. Poi, arrivati nell’ampio cortile (stranamente qualche lungimirante architetto in quei lontani anni aveva già previsto molto spazio alle aree comuni e socializzanti come salo- ne e cortile), in attesa dei due maestri, scherzare con tutti, visto che ci si conosceva già molto bene. Come in tutte le scuole c’era chi si impegnava di più e chi meno, ma questo non andava a discapito dell’istruzione solo che si aspettava con tranquillità e comprensione chi si era attardato e si dava la possibilità ad altri di ascoltare le lezioni della classe superiore e quindi di studiare un anno sì e uno no, cosa che ho fatto regolarmente e di cui non mi vergogno affatto! La scuola e il gioco si fondevano, con ricreazioni spesso dilatate in cui si rientrava in classe solo dopo che la partita di calcio era finita, e giochi che spesso continuavo anche con il rientro. C’era poi il doposcuola, storicamente tenuto dal buon Virgilio, palestra di studio ma sopratutto di giochi, con interminabili partite di calcio a cui lo stesso Virgilio partecipava di buon grado. Non sempre si andava d’accordo, e spesso come nelle migliori tradizioni di contrada ci si azzuffava, tuttavia il problema non era qualche spintone o qualche ruzzolone, bensì il tornare a casa con un ginocchio sbucciato o una maglia un po’ rotta. Ricordo tutti i compagni con cui ho iniziato la mia avventura, dall’inseparabile Gianni mio vicino di casa e grandissimo amico, ad Imerio, già allora forte, a Silvano, per non parlare delle bambine, Daniela, Gabriella, Giovanna, Renata e Silvana, tutte bellissime, ma a cui non si aveva neppure il coraggio di rivolgere lo sguardo, figuriamoci la parola. Ognuno di noi ragazzi aveva un soprannome, che veniva affibbiato in prima e che ci si portava avanti praticamente per sempre! Non ci si rivolgeva a nessuno con il vero nome, ma sempre e solo con quello inventato, e su questo nuovo nome si costruivano battute, e storie varie. Anch’io avevo il mio ed era “mela”; derivava da due fattori: uno dal nome Mauro, trasformato in maùro, mela maura ecc., l’altro dalla tendenza che avevo ad arrossire e quindi diventare del colore di una mela! Personalmente a scuola andavo benino, ma mai mi sono sentito, o sentito dare, dello secchione. Ci sono stati varie maestre e maestri storici, tutti molto bravi, competenti e comprensivi, ma come succede nel mio cuore è rimasta una maestra che mi ha insegnato in terza, alla sua prima esperienza. Si tratta della maestra Monti, romagnola, amabile e giusta; non che gli altri insegnanti siano stati da meno, anzi sicuramente migliori, ma questa maestra col suo prendersi a cuore i vari casi, e con il suo volerci bene pur essendo una “foresta” mi ha colpito. Come mi ha colpito il suo “4” scritto bello grande in rosso sul mio quaderno; mai e poi mai avrei pensato di poter prendere io il più brutto voto mai dato in quella scuola! Oltre alla paura di tornare a casa e spiegare alla mamma il fattaccio, per la prima volta ho dovuto capire che bisogna stare con i piedi per terra; successivamente mi ha confessa- to che quel quattro proprio non lo meritavo, ma che era giusto darlo a me e che sarebbe servito anche agli altri. Penso abbia avuto ragione. Dopo essere tornata in Romagna, oltre a fare la maestra ha costruito un albergo con il marito che, guarda caso, è il rinomatissimo Hotel Asiago! Come tutte le cose belle anche quest’avventura, purtroppo, è finita, e noi della quarta ci siamo dovuti trasferire nelle temute scuole Elementari del centro. I miei compagni sicuramente ricorderanno lo smarrimento con cui ci siamo trovati prima in mezzo a centinaia di ragazzi che non conoscevamo, e poi da soli visto che non sapevamo dove andare e nessuno si curava di noi, finché, spinto più dal desiderio di mettermi in mostra con le mie belle compagne della contrada che dal coraggio, non ho trovato la forza di andare da una bidella. I nuovi compagni di classe ci guardavano di traverso, ma poi una volta ambientati abbiamo saputo farci valere e ben volere. Ma questa è un’altra storia. Sono molti anni che le scuole ai Rigoni di sotto non ci sono più, e recentemente sono state abbattute per far spazio ad una unità abitativa per 6 famiglie: certamente è stata una soluzione giusta e condivisibile, ma rimane la nostalgia di passare e non vedere più il basso edificio con quel grande cortile. I tempi sono cambiati e le esigenze si sono evolute, ma io i miei figli alla “GIOVANNI XXIII” li avrei mandati molto, ma molto volentieri. Mauro Micheletto 8 l’Altopiano Sabato 2 ottobre 2010 9 Ortopedia: convegno ad Asiago Il Corpo Forestale di Asiago sgomina un traffico illecito di rifiuti Non bonificati i resti della demolizione della palazzina amministrativa dell’ospedale Trasportavano materiale destinato alla bonifica, ma che strada facendo diventava materiale inerte. Un traffico che avrebbe fato risparmiare decine di migliaia di euro alla Brenta Demolizioni srl (soldi comunque previsti nell’appalto sottoscritto con l’Ulss 3 per la demolizione), spiegando così il forte ribasso d’asta offerto dalla ditta con sede a Villa del Conte in Provincia di Padova. Ha indagato tre mesi il personale del comando provinciale del Corpo Forestale dello Stato coadiuvato da quello del N.I.P.A.F. di Vicenza utilizzando anche auto civetta per seguire i camion che trasportavano il materiale della demolizione della palazzina am- ministrativa dell’ospedale di Asiago verso un deposito di stoccaggio, risultato abusivo in quanto privo degli adeguamenti prescritti a suo tempo dalla Provincia di Padova, a Villa del Conte nella sede legale della ditta. In realtà i camion avrebbero dovuto trasportare il materiale, migliaia di metri cubi, al proprio sito di bonifica di Lendinara in Provincia di Rovigo per risanare il materiale prima di un suo eventuale riutilizzo. Una bonifica che costa dai 10 ai 15 euro al metro cubo che non venendo praticata permetteva un forte risparmio. Durante i controlli dei registri e dei documenti di trasporto emergeva che i formulari di identificazione del rifiuto, riportavano una destinazione diversa da quella dove effettivamente veniva depositato. Risultavano comunque regolari le opere di demolizione e riduzione dei rifiuti, irregolare era solamente quindi il loro deposito. Sono stati sequestrati diversi documenti atti a provare il non regolare svolgimento di scarico e stoccaggio dei rifiuti, nonché i rifiuti scaricati al sito di Villa del Conte. Tutta la documentazione sequestrata è al vaglio della procura della Repubblica di Padova che ha diretto e coordinato le indagini. Alla ditta viene quindi contestata la falsificazione dei registri e l’articolo 256, ovvero la gestione di rifiuti potenzialmente contenenti amianto senza autorizzazione. G.R. Il giorno 8 ottobre, nell’ambito degli annuali Incontri Ortopedici Asiaghesi, si svolgerà il secondo meeting ortopedico. Il primo incontro si è tenuto nell’ottobre del 2009 e ha avuto come tema “La patologia della spalla”; questo secondo appuntamento 2010, che si terrà presso il residence “Des Alpes” di Asiago, è organizzato dalla Struttura complessa di O.R.T. di Asiago, diretta dal dott. Giovanni Costacurta in collaborazione con la dirigenza dell’ULss n° 3, ed è rivolto ai medici di medicina generale, ortopedici, fisiatri, internisti ed agli infermieri ortopedici e del ter- ritorio. E’ lo stesso dr. Costacurta a delineare contenuti ed obiettivi del convegno «Quest’anno verrà trattata una patologia forse sottostimata e comunque con un elevato impatto economico, l’osteoporosi, malattia diffusa di cui non è semplice definire la dimensione in quanto è una patologia che decorre asintomatica, almeno fino a quando non si verifica una frattura da fragilità. In ogni caso la presenza di malattia viene valutata pari al 4% nei maschi ed al 15 % nella donna. Risulta quindi importante una diagnosi precoce per una terapia preventiva mirata almeno a diminuire le complicanze, talvolta molto invalidanti e, nei casi piu estremi, fatali. Il convegno ha come titolo”Il menagement dell’osteoporosi: inquadramento diagnostico e trattamento” ed approfondirà vari argomenti: dalla diagnosi (con la tecnica ultrasuonografica Ossea falangea con esercitazioni pratiche) alle strategie terapeutiche, dalla cura delle complicanze (fratture vertebrali e del femore) al percorso riabilitativo del paziente osteoporotico ed alla gestione del paziente operato dopo la dimissione». C.P. Nel giorno del Patrono di Asiago, tutti i medici di base in festa Quattro giorni di fila senza possibilità di accedere agli ambulatori dei medici di base, chiusi da sabato 18 a martedì 21 settembre. E’ accaduto in alcuni paesi dell’altopiano, in occasione della festività del patrono di Asiago, San Matteo. “Non comprendiamo innanzitutto perché, se la festa patronale riguarda Asiago, la chiusura sia stata estesa a tutto l’Altopiano. E ci sconcerta soprattutto la mancata apertura del lunedì, in qualità di prefestivo, con il risultato che il mercoledì abbiamo trovato l’ambulatorio strapieno. Qualcuno ci ha detto che dipendiamo da Asiago, ed è per questo che la giornata del patrono è considerata festiva su tutto il territorio, ma la nostra Ulss non è quella di Bassano?” Queste in sinesi le rimostranze di alcune persone, che ci hanno fatto notare la situazione che si è andata a creare in questa occasione, visto che l’orario prefestivo e la chiusura festiva sono coincisi con i due giorni successivi al week-end. Le risposte ci sono state fornite da Rita Campagnolo, responsabile dell’ufficio convenzioni dell’Ulls 3 di Bassano. “Innanzitutto il territorio di competenza della nostra Ulss è diviso in due distretti, il n. 1 detto il distretto di pianura e il n. 2 detto distretto di montagna e che comprende il territorio dell’Altopiano. Per quanto riguarda la festività del patrono, si è deciso a suo tempo di considerare giornata festiva, sia per il personale dipendente che per i medici convenzionati, il 19 gennaio, ricorrenza di San Bassiano patrono di Bassano per tutti i comuni del territorio di pianura, e il 21 settembre, San Matteo patrono di Asiago, per i paesi del distretto 2. Oltre alla chiusura nel giorno della festività, viene applicato l’orario dei prefestivi per il giorno precedente, ovvero medici reperibili e ambulatori aperti fino alle ore 10, dopodiché l’assistenza medica di base viene garantita dalla guardia medica. Se l’orario di apertura di un ambulatorio nel giorno interessato come prefestivo è il mattino dopo le 10.00 o pomeridiano, lo stesso rimane chiuso”. Ricordiamo che, come riportato dalla “Carta dei servizi per la medicina generale” alla guardia medica ci si può rivolgere, in caso di necessità, dalle ore 20 alle ore 8.00 di tutti i giorni feriali, dalle ore 10.00 del sabato alle ore 8.00 del lunedì, dalle ore 10.00 del giorno prefestivo fino alle ore 8.00 del giorno successivo al festivo. Silvana Bortoli A fuoco la baracca di Pasquale Il fatto Nella notte tra sabato 25 e domenica 26 settembre un incendio, sembra di origine dolosa, ha devastato la legnaia di Pasquale Rigoni in via Cà Bisa ad Asiago. Le fiamme hanno distrutto, oltre alla baracca, 200 quintali di faggio da ardere, danneggiando anche un garage e un’auto parcheggiata nei pressi della baracca. Le fiamme sono partite verso Il commento Hanno bruciato “L’ufficio di mio papà” Non era di sicuro bella, una delle tante baracche di contrada rimaste, di quelle che gente ormai anziana, in tempi passati, aveva costruito con i pochi mezzi a disposizione; però per 40 anni aveva fatto onorevolmente il suo servizio. Quasi vuota in primavera, bella piena di legna secca in autunno, pronta per la stufa dei miei genitori. Come tante persone di montagna, specie quelle più in là con gli anni, anche mio papà ha sempre provveduto ad avere una bella scorta di legna- me: «meglio avanzarne che restare senza», diceva, «non si sa mai quanto dura il freddo, l’inverno». Dal bosco al “legnaro” la sua era una cultura della legna. Quante cose ho imparato andando con lui a far “este”, a “srasmare punte de peso e muciare” in catasta: l’amore per la natura, il rispetto del bosco, godere l’odore della “rasa” sulle mani e nel sudore della pelle! Tutto questo lavoro finiva nella baracca sovra citata, nella quale invecchiando mio padre si era portato una sedia: semplicissima, bianca, di plastica, ma utile per riposare tra un lavoretto e l’altro o “tenere salotto” con chi l’1.00, ma solamente alle 2.15 un giovane asiaghese si è accorto dell’incendio. Nonostante l’intervento immediato dei vigili del fuoco, la baracca è andata distrutta, ma è stato almeno scongiurato che le fiamme si propagassero alla vicine abitazioni. I pompieri di Asiago hanno lavorato 5 ore per domare l’incendio e mettere in sicurezza l’area. passava. Quando non lo vedevamo in casa, era ormai consuetudine cercarlo in “ufficio”; le forze erano ogni anno sempre meno, ma forse lì si sentiva ancora sicuro, utile. Se la sedia rimaneva vuota per qualche giorno, i vicini della contrada venivano subito ad informarsi sul perché, tanta era l’abitudine di vedercelo seduto. Noi figli ci abbiamo anche litigato per questo: stare lì, magari al freddo, non giovava certo alla sua già precaria salute … ma alla fine ci siamo arresi: per lui era motivo di vita. Ma ecco che nella notte tra il 25 e il 26 settembre qualcuno ha deciso di chiudere definitivamente que- sto “ufficio”, innescando un pericoloso fuoco che in tre ore si è portato via tutto: baracca, legna, attrezzi di lavoro, quasi cimeli, e la sedia: quella sedia bianca dove un uomo ormai giunto alla fine della sua corsa trovava riposo e la forza per andare avanti. La legna si ricompra, la baracca non so, forse la ricostruiremo e magari più bella. Ma quello che è stato tolto e il torto fatto a nostro papà in questa notte non potranno mai essere ripagati! Caro sconosciuto (o sconosciuti), fare del male ad un anziano è come fare del male ad un bambino; forse credevi di giocare, ma se non sai come passare il tempo, c’è tanta gente che ha bisogno di compagnia; se invece hai dei problemi è forse il caso che tu chieda aiuto. Se leggi queste righe rifletti e ricordati che tutto torna indietro! Concludo rin- graziando i due giovani così pronti a dare l’allarme e la squadra dei Vigili del Fuoco di Asiago intervenuta, per la cortesia, disponibilità e sensibilità. Francesca Rigoni Nappa 8 Sabato 2 ottobre 2010 l’Altopiano 10 Il mistero della croce scomparsa Con un quesito che accompagna l’enigma: chi ruba dal cimitero un simbolo sacro, lo fa solo per denaro o anche per fede? Atmosfere crepuscolari Questa potrebbe sembrare una storia tratta dai libri di racconti di Edgar Allan Poe o un episodio della serie di telefilm sui casi polizieschi di Hercule Poirot. Gli ingredienti che contribuiscono a creare l’atmosfera arcana ci sono tutti: il cimitero di un paesino di montagna, l’imminente riesumazione di alcune sepolture, una particolare croce di ferro posta su di una tomba. E questa croce che, dopo molti anni, sparisce nel nulla. Una croce simile a L’oggetto sacro scomparso quella sottratta dalla tomba Era una croce, quella scomparsa, fatta a mano con passione Il perché di tale gesto e sapienza artigianale da un fiSe qualcuno avesse l’intenzione glio per essere posta sulla tomdi impossessarsi di qualcosa da ba del proprio padre, realizzata rivendere sottobanco a qualche saldando assieme dei chiodi forrigattiere di pianura, si troverebgiati e battuti a mano, recuperati be nell’imbarazzo di dover scedurante la demolizione del vecgliere tra le tante “occasioni” prechio tetto di casa. Era un ogsenti nel cimitero di Asiago, getto dall’aspetto particolare e, come in ogni altro camposanto. senza dubbio, poteva suscitaLa mano che ha asportato la nore un certo interesse agli occhi stra croce nei primissimi giorni di di qualche furfantello dalle mani settembre potrebbe anche esser lunghe. E così è stato, probastata mossa da un irresistibile bilmente. Ma, dopotutto, una desiderio di possesso dell’ogcroce del genere esercita la getto sacro in quanto tale. Un stessa attrazione di molti altri simbolo religioso realizzato in oggetti d’arredo sacro che si maniera così particolare figuretrovano normalmente in un rebbe bene appeso al muro di un cimitero: statue e bassorilieappartamento arredato in stile vi, vasi e decorazioni, croci e montano, in qualche chalet ninnoli vari. altopianese. Fame di fede o bisogno di mangiare? Forse il ladro ha creduto opportuno prelevare il crocefisso per poter praticare la propria fede rivolgendosi a un oggetto così singolare nella forma, con un auspicabile maggior beneficio nel rapporto di interscambio del mariuolo con la divinità stessa. Ancora, le ipotesi al vaglio portano all’idea che il malandrino abbia furbescamente rimosso il simbolo del Cristo per una ben più terrena necessità economica, trasformando lo spirito rappresentato dalla croce in un più modesto ma tangibile compenso in vil denaro. E che quel denaro disonestamente guadagnato dalla vendita del simbolo divino possa essersi trasformato in qualche litro di cabernet, piuttosto che in pane e formaggio, poco importa: sarebbe servito sempre per soddisfare dei bisogni terreni. La preghiera conviene di più Ma non sarebbe stata forse più opportuna un’orazione rivolta a questo o a quel Santo? Piuttosto di staccare con forza una croce da una tomba, l’autore del gesto non avrebbe potuto implorare la Madonna o lo stesso Creatore? Una breve preghiera è un semplice atto evidentemente più giusto e onesto di quanto possa rappresentare un furtarello facile come quello della croce sottratta a una tomba. E la preghiera, si sa, può tendere alla soddisfazione dei bisogni sia del corpo che dell’anima; quindi, quando funziona, è più conveniente sia in termini di quantità che di qualità. Che la croce torni indietro! Lasciando da parte la ricerca del movente che ha portato a sottrarre il manufatto, veniamo alla più concreta richiesta che il suo proprietario sente di dover esprimere al ladro che dovesse eventualmente leggere questa notizia. Una richiesta che crediamo di poter interpretare correttamente con queste parole: “Caro ladro, per favore, riporta al cimitero di Asiago la croce che hai rubato dalla tomba di mio padre. Posala al mattino presto, o alla sera, in un angolo lungo le mura di recinzione; oppure sui gradini della chiesetta. Puoi anche lasciarla su di una qualsiasi tomba, dove ti sembrerà più comodo per non farti vedere. Durante una giornata di pioggia potrai proteggerti con un ombrello, entrando al cimitero con la croce nascosta sotto a un ampio impermeabile. Nessuno ti vedrà, almeno tra coloro che son vivi, e io potrò rimettere la croce che ho costruito tanti anni fa sulla tomba dei miei genitori. Grazie!”. Simboli carichi di ricordi Quando i nostri parenti, i nostri amici, i conoscenti lasciano la La parte di cimitero ove è in atto la riesumazione vita, quello che ci rimane di loro è un insieme di sensazioni e ricordi, spesso condito da oggetti più o meno preziosi, legati a qualche momento trascorso assieme a loro. Le persone se ne vanno, rimangono le foto, qualche lettera, degli oggetti. Alle voci e alle espressioni dei volti si sostituiscono le lastre di marmo e gli arredi sacri che le completano. Tu che hai rubato quella croce dalla tomba del papà di Mariano e che forse leggi queste righe, ora sai di avergli rubato un po’ dei suoi ricordi e del suo affetto. Sono emozioni personali e intoccabili che potranno essergli restituite solo riconsegnandogli quell’oggetto. E se quella croce fosse stata venduta e non si riuscisse più a recuperarla, portagliene un’altra, anche fatta solo con due pezzi di legno legati assieme da uno spago. Se saprai lasciarne una qualsiasi di croce, di ferro o di legno, sui gradini della chiesetta del cimitero di Asiago, Mariano sarà felice e tu ti alleggerirai comunque la coscienza. E forse anche lo spirito. Benvenuto Höllar La transumanza Giornata peggiore, a livello meteorologico ma la migliore per tornare in stalla, le vacche non potevano trovarla. Con un tempo da lupi e un freddo da cani (anche se è solo il 27 settembre) immerse in una bruma che non presagisce niente di buono, la mandria è in dirittura d’arrivo. E’ una festa triste per le bestie che anticamente venivano celebrate, i capi cinti di fiori e fronde, quelli in testa con campanacci e cinture di cuoio decorato e ricamato. Un rito di origine nordica che metteva allegria. Loro abbacchiate, perchè il rientro le terrà ferme in stalla per quasi tre stagioni: autunno, inverno, primavera. Le vacche sono animali mansueti e la pazienza del bue è nota. Faranno il loro dovere anche lì, accudite al caldo, ma certo erano più contente su in quota, anche nelle notti all’addiaccio. E’ una festa triste per i malgari, che certo amano quanto loro gli antichi riti e la vita faticosa e libera della malga. E’ una festa triste per il formaggio, perchè “di malga” sa di essere più buono per chi lo mangia e più pregiato per chi lo produce e le vacche ne vanno fiere. Beppa Rigoni Scit ROTZO 8 Sabato 2 ottobre 2010 l’Altopiano 11 Concorso nazionale “Comune fiorito” LUSIANA A Lusiana arriva il premio “La casa fiorita più bella d’Italia” Il Comune di Lusiana è entrato a far parte quest’anno, per la prima volta del “Circuito Nazionale Comuni Fioriti”, che si traduce ogni anno in un concorso nazionale riservato alle Amministrazioni Comunali come avviene nei maggiori Paesi d’Europa. Tale concorso è giunto quest’anno alla sua quarta edizione e vede un numero sempre maggiore di comuni in gara, arrivando a contare ben 142 iscritti. Il giorno 26 settembre, nella spettacolare cornice della città di Cervia, si è svolta la cerimonia di premiazione nazionale destinata a dare all’iniziativa del concorso un rilievo mediatico. Il Co- “La strada per Monte Corno deve essere asfaltata” Nel periodo estivo è assai frequentata da automobilisti e motociclisti la strada che collega la zona lusianese del Monte Corno ad Asiago e viceversa. Ma gli inconvenienti sono parecchi perché nei periodi siccitosi, la carreggiata bianca è polverosa e nei periodi piovosi è piena di pozzanghere d’acqua che ostacolano la viabilità. Il tratto è di alcuni chilometri e ricade sotto la giurisdizione dei comuni di Lusiana, Asiago, Gallio e Lugo. In alcuni tratti è stato steso un manto di asfalto che però, a causa delle neve e del gelo è in condizioni pietose. Bisognerebbe venisse rifatto, ma soprattutto che venisse sistemato con la bitumatura anche il restante pezzo. Le richieste sono state inoltrate dai gestori degli esercizi e delle malghe che sorgono in zona alle autorità competenti che per intanto hanno provveduto a far portare per essere sparsa della ghiaia. Ma la soluzione del problema pare ancora lontana. E.Z. Nella foto, un tratto di strada dissestata. mune di Lusiana è stato premiato con “2 fiori” in quanto ha dimostrato la volontà di migliorare la propria immagine e la qualità della vita urbana. Al ricevimento del premio il Sindaco ha voluto precisare che questo risultato è stato raggiunto grazie alla collaborazione e alla dedizione di quei cittadini che si sono volontariamente presi cura dei fiori. Un grande merito va, inoltre, al “Vivaio Tura”, che, oltre ad aver fornito i fiori, ha contribuito con un indispensabile supporto tecnico e professionale, alla signora Bruna Battistello, esperta del verde ma soprattutto dotata di alto gusto estetico e di grande sensibilità per fiori e piante e alla signora Monia Moraschini che si è occupata di tutte le fasi della fioritura. Il Concorso Comuni Fioriti prevede anche, nel suo interno, il premio speciale “Casa fiorita” che è stato vinto dalla signora Annamaria Tescari di Via Pilastro, la quale è stata premiata con la targa per “la casa fiorita più bella d’Italia”. Grande è stata la gioia e la soddisfazione della signora Annamari e la sua vittoria è motivo di orgoglio per tutto il paese di Lusiana. Il Sindaco Antonella Corradin si dice intenzionata a continuare lungo questo percorso appena intrapreso, confidando sempre nell’aiuto dei suoi cittadini perché “fiorire il proprio paese significa renderlo più bello per gli abitanti e più accogliente per il turista e anche questo è un valore aggiunto che va a migliorare la qualità della vita perché “fiorire è accogliere””. Un convegno per parlare di biodiversità Aprirà ufficialmente sabato 9 ottobre l’undicesima edizione della mostra mercato “Pomo Pero” che si terrà a Lusiana fino al 17 ottobre. Nell’anno internazionale della biodiversità, l’inaugurazione dell’esposizione di mele, pere e funghi sarà preceduta dal convegno “La biodiversità nell’Altopiano dei Sette Comuni”. Sarà il Sindaco Antonella Corradin a portare i saluti dell’Amministrazione ai relatori e partecipanti al convegno per poi passare la parola al Presidente dell’Associazione “Opfel on Pira”, Antonio Cantele, che farà da moderatore introducendo i vari relatori presenti. Si evidenzia l’intervento della botanica Fran- Ritrovo di podisti a Monte Corno Al Monte Corno, organizzato dalle “Botteghe di Breganze”, si sono ritrovati gli appassionati di podistica che disputeranno prossimamente il “Memorial Italo Borin”, una prova di corsa campestre dedicata ad un commerciante di Breganze molto conosciuto e amato, scomparso alcuni anni orsono. Gli appassionati hanno compiuto una passeggiata partendo dal piazzale fino alla cima del monte Corno e poi sono scesi fino al cimitero inglese per poi tornare nel piazzale del rifugio “Monte Corno” dove Padre Ireneo Forgiarini, accompagnato dal coro di Breganze, ha celebrato la messa. I coristi al termine della cerimonia religiosa hanno cantato brani musicali di montagna chiudendo con la applaudita “Signore delle Cime” di De Marzi. Nella foto, padre Ireneo mentre celebra la messa accompagnato dal coro di Breganze. cesca Pesavento che relazionerà sugli ambienti naturali presenti al giardino botanico alpino del Monte Corno. Molto attesa la relazione della la dott. Natalia Gusmerotti della Confederazione Nazionale Coldiretti e del sig. Maurizio Tondolo dell’Ecomuseo delle Acque del Gemonese che porterà l’esperienza diretta di alcuni agricoltori del Friuli che hanno riproposto il “Pan de Sorc” con il recupero di un antico semente usato un tempo in agricoltura. Concluderanno Bernardetta Pallozzi del Museo Civico “D. Dal Lago” e Roberto Battiston dei Musei di Valstagna che evidenzieranno come dalla diversità dei fossili siamo arrivati alle ricostruzioni paleoambientali e come si sono formati i sedimenti cartonatici che influenzano oggi l’agricoltura. A conclusione del convegno verrà ufficialmente aperta la mostra che sarà visitabile anche domenica e il week-end del 17. Domenica 10, in occasione appunto della manifestazione in corso, sarà ospitata a Lusiana per la prima volta la Giornata della Rete Museale Altovicentino con un folto numero di musei presenti che proporranno dimostrazioni e laboratori per tutto il pomeriggio oltre alla consueta spremitura delle mele con degustazione del succo e maroni preparati dal Gruppo Alpini di Lusiana “C. Gabriele”. Nella stessa giornata sarà anche inaugurata la piazzetta “Maestra Marchi Pellegrina” lungo Via Roma. Dunque quest’anno a Lusiana non solo “pomi e peri” che peraltro anche da soli sono già un bell’esempio di biodiversità, ma varie esperienze di salvaguardia e valorizzazione di prodotti tipici Gara di tresette al “Gnomo’s bar” Organizzata dal club biancorosso “Mario Ronzani”, si è svolta al “Gnomo’s bar” una gara di tresette a coppie. Ha vinto l’accoppiata formata da Matteo Rubbo e Federico Boscardin. Piazza d’onore per la coppia formata da Giorgio Zannoni e Gilberto Fabrello. In terza fila si è piazzato il duo Alessandro Garzotto e Manuel Ronzani. Quarto posto per Angelo Frello e Fabiano Maino. E. Z. Nella foto, le prime tre coppie classificate al “Gnomo’s bar”. 8 Sabato 2 ottobre 2010 l’Altopiano “GRAZIE DON GIORGIO!” “Grazie” scritto a lettere cubitali o sussurrato piano, pronunciato nel consegnare doni significativi o porgendo semplicemente un caloroso abbraccio. Quanti “grazie” sinceri e commossi ha ricevuto e quanti ne ha pronunciati don Giorgio Verzotto durante le numerose celebrazioni eucaristiche seguite da intensi momenti di festa che hanno accompagnato i suoi ultimi giorni da parroco di Canove. “Don Giorgio meritava una chiusura in bellezza e una risonanza all’altezza del bene fatto”, queste semplici parole, scritte dal vicepresidente del Consiglio Parrocchiale Stefano Rigoni nell’inviarci il saluto preparato per il parroco e letto durante la messa di commiato del 19 settembre, ben sintetizzano il pensiero di tanti parrocchiani di Canove. Nell’ultima settimana di permanenza in paese hanno dimostrato in vari modi la propria riconoscenza a colui che sarà ricordato tra l’altro anche come ultimo parroco della frazione roanese prima dell’unità pastorale con Cesuna e Treschè Conca: dai gruppi più a lui vicini, che lo hanno aiutato e sostenuto nella sua attività di sacerdote, agli Alpini, dall’amministrazione comunale di Roana alla Pro Loco, tutti hanno voluto tributare un doveroso momento di ringraziamento al prete che, oltre ad essere stato promotore di iniziative strettamente legate al suo ruolo di guida della comunità cristiana, non ha mai mancato di partecipare e sostenere appuntamenti ed eventi della vita attiva del paese. E nel salutare i suoi fedeli, don Giorgio è riuscito a pronunciare, scacciando la commozione, si- gnificative parole di bilancio di ciò che è stato, e di fiducia verso il futuro che si prospetta per lui e per la comunità che lascia, usando termini, paragoni e modi che hanno caratterizzato il suo comunicare con i parrocchiani in questi diciassette anni. La gioia di “chiudere in bellezza” gli è stata data non solo dai vari festeggiamenti riservatigli, ma anche dal poter terminare questo suo viaggio di parroco celebrando alla vigilia del suo ultimo giorno fra la comunità un matrimonio e un battesimo, cerimonie che in un piccolo paese non sono così frequenti, e che si sono andate ad aggiungere ai numeri che don Giorgio ha definito “cellule viventi di una comunità che cammina e cresce nel Signore”. Anche dalla redazione del giornale, del quale don Giorgio è stato affezionato lettore ma anche disponibile interlocutore quando richiestogli, arriva l’augurio che il suo nuovo percorso di prete “in pensione” ma sempre al servizio della Chiesa e dei fedeli laddove ce ne sarà necessità, possa riservargli ancora numerose soddisfazioni. Silvana Bortoli Domenica 3 ottobre il Vescovo di Padova Monsignor Mattiazzo sancirà l’avvio dell’Unità Pastorale Due settimane di transizione, con la sospensione di quasi tutte le celebrazioni eucaristiche, e poi, a quindici giorni dalla partenza di don Giorgio, sarà il Vescovo di Padova, Mons. Antonio Mattiazzo, a dare inizio domenica 3 ottobre con la Messa Solenne alle ore 10.30 in chiesa parrocchiale a Canove, alla nuova unità pastorale delle tre parrocchie di Canove, Cesuna e Treschè Conca. Mezz’ora prima, presso il Municipio di Roana a Canove, verranno accolti in festa i parroci che guideranno le parrocchie, don Gianni e don Stefano, già parroci rispettivamente di Cesuna e Treschè Conca, ai quali, con la successiva solenne celebrazione in chiesa, verrà dato mandato di ministero per il nuovo cammino di comunione delle tre parrocchie. L’unità pastorale, già da tempo sperimentata in altre parrocchie, è un tipo di organizzazione che si rende necessaria per far ad alcuil Vescovo di fronte Padova ni Monsignor problemi, primo su tutti il Mattiazzo calo dei preti, che non permettono la presenza di un parroco residente in ogni parrocchia. In paesi vicini tra loro e affini per il tipo di territorio, pur conti- nuando a mantenere strutture e tradizioni proprie, si sceglie di affidare a due parroci la guida di più parrocchie in un percorso di unità. La nuova organizzazione che riguarderà le parrocchie delle tre frazioni roanesi di Canove, Cesuna e Treschè Conca sarà illustrata dal Vescovo Mattiazzo durante la messa del 3 ottobre. Silvana Bortoli 12 “Ci è stato da esempio anche in questo ultimo anno con scintille di energia più da pendice che da vetta” Riportiamo le parole di saluto rivolte a don Giorgio dal vice presidente del Consiglio Pastorale durante la messa di commiato del 19 settembre. Carissimo Don Giorgio, fra i ricami festosi di questi giorni si profila ormai nitido il momento del distacco. Scorre lenta la penna, che non vuole inciampare nel solito, ma farsi interprete di sincera commozione. Dopo 17 anni, fra spigoli, salite e discese della nostra comunità, lei torna a quota bassa, dove polmoni ancora gonfi di spirito continueranno a spingere forte sulle vele della fede. Non ha voluto lasciarci con l’affanno di chi è costretto, ma con la consapevolezza che per la nostra comunità è d’obbligo un nuovo percorso, nuove sinergie. L’età le ha consigliato, non obbligato, di riabbracciare luoghi e volti che hanno dato bagaglio alla sua vocazione. Qui sull’altopiano, dove i campanili spesso tracciano confini invalicabili e le parole, come ossigeno rarefatto, non schiudono alla confidenza, ha seminato con generosità uno stile elegante ma deciso, sorpreso con l’improvvisazione mai banale di chi sa attingere a piene mani dal libro della vita. Lei, maestro di parole vestite a festa e scrittore dall’inchiostro fluido senza macchia di superficialità, ha accettato l’inverno rigido e l’estate breve senza rimpiangere primavere passate. Non deve essere stato facile scegliere appigli sicuri per dita abituate a pagine familiari, trovare zolle stabili in cui calcare dialoghi di fiducia e rispetto. Suole sottili inclini alla pianura su sentieri appuntiti, ma inadeguato mai, con lo zaino imbottito di fede e una corda da saldare con quanti volessero faticare sullo stesso cammino. Uno sguardo al passo avanti senza riserve su quello lasciato indietro, segno inconfondibile di coerenza e caparbia determinazione. Nonostante limiti e responsabilità reciproche, ha dato linfa ad una comunità consapevolmente fragile, ma, grazie al suo servizio impermeabile allo scroscio deprimente della rassegnazione e dell’indifferenza. Ci è stato da esempio anche in questo ultimo anno con scintille di energia più da pendice che da vetta. Slanci e lucide intuizioni a manifestare una maturità di scorza dura ma cuore novello dal ritmo frenetico. Quei vuoti e quelle distanze, che tutti insieme non abbiamo saputo colmare, non avranno comunque l’eco stridulo del rancore o chiodo di condanna, ma coro unanime di comprensione, condivisione e solidarietà cristiana. Lasciamo all’intimità e alla sensibilità di ognuno le confidenze più profonde, le riflessioni spontanee da ultima pagina. Ora che la bussola si è fermata e il punto d’arrivo sembra coincidere con la partenza, l’accompagni sempre il ricordo di questa comunità che ha condiviso con lei lo stesso ardente desiderio di Cristo, per noi fedeli impronta di sole che modella la vita. Ci protegga e conforti sempre la sua benedizione. Stefano Rigoni (Vicepresidente C.P.P.) Cimiteri di guerra visitati da migliaia di persone La Sezione Fanti “Altopiano 7 Comuni” da anni coopera col Comitato Storico Cesunese per mantenere vivo il ricordo dei caduti durante il primo conflitto mondiale; organizzare manifestazioni commemorative e ripristinare le vestigia della Grande Guerra porta l’associazione ad aver costantemente sotto controllo la realtà legata ai monumenti, come pure ai primordiali luoghi di sepoltura dei soldati, cioè quei cimiteri che un tempo ospitavano le salme dei militari, in massima parte oggi traslate al Sacrario del Leiten. Prendendo ad esame la Zona Sacra del Fante posta in Val Magnaboschi di Cesuna si evince che il luogo è visitato da migliaia di persone. “Grazie alle firme nel registro posto all’ingresso dell’ ex cimitero italo-austriaco – informa il direttivo – annotiamo che dal 1995 al 2009 le presenze sono state circa 50.000. Il quaderno ogni anno viene sostituito da uno nuovo ed il vecchio è catalogato in apposite cartelle. Dagli stessi documenti, risulta che vi sono rappresentate quasi tutte le province italiane, tutta Europa, molti stati americani, il Sud-america (Brasile, Argentina,Honduras, Paraguay, Uruguai,Venezuela) e altri, Canada, Asia (Cina, Giappone ecc.), molti stati africani e il conti- nente australiano con alcune isole comprese”. Tra firme meritano menzione alcune frasi toccanti che escono dalla sensibilità dei visitatori. Le espressioni di seguito riportate sono state scritte sia da adulti che da bambini: - Perché regni sempre la Pace. Un pensiero e una preghiera per tutti. - Un ringraziamento per il vostro coraggio. Grazie a tutti….. - Pace nel mondo! Vi ricorderò nelle mie preghiere. - Grazie di tutto! L’avete fatto anche per noi. - Io e la mia famiglia ed amici cari siamo qui e ricordiamo caramente i morti di una guerra sanguinosa. - In memoria degli Eroi. “A sos Dimonios de sa Tattari”. - A ricordo di coloro che si sacrificarono per la libertà di tutti noi. - Riposino in pace. Pace a tutti. - L’eterno riposo. - Commosse con una sentita preghiera per questi nostri eroici fratelli. - Diedero questa vita a tutti coloro che lottano per la Pace! Dedicato a mio nonno. - Qui rendemmo Onore ai Caduti per la nostra Patria che con spirito di abnegazione immolarono le loro giovani vite per la nostra libertà per mai, mai dimenticare. - Tutti rendiamo Onore ai Caduti e ci auguriamo che non vengano mai dimenticati. - Conoscere per non ripetere mai più. - Al Valore dimostrato di chi rimarrà un Grande per l’eterno.Grazie a tutti. - Grandi soldati e Grandi Eroi che avete combattuto per la libertà del nostro Paese. Vi porgiamo un deferente saluto! - Che il Signore aiuti le vostre famiglie e aiuti tutti a non dimenticare il vostro grande sacrificio. Grazie. G.D.F. Al Ristorante con il l’Altopiano Caseificio Pennar Asiago 8 Sabato 2 ottobre 2010 13 Con i corsi di cucina al Gaarten gli ospiti stranieri imparano golose ricette con prodotti locali e formaggi del Pennar Continua il nostro viaggio tra un locale e l’altro alla scoperta di piatti tipici e specialità e di quanto il formaggio del Caseificio Pennar sia fra gli ingredienti più usati dagli chef e apprezzati dalla clientela. Al Gaarten Hotel di Gallio lo chef Carlo Benetti, oltre a proporli nella sua cucina che si basa sulla rivisitazione con personale fantasia e creatività di piatti classici e tradizionali, i prodotti del Pennar li utilizza abbondantemente nei mini corsi di cucina per stranieri, soprattutto inglesi, che arrivano in Altopiano per passare tre giorni golosi imparando a destreggiarsi tra i fornelli e a fare abbinamenti e preparazioni ispirandosi alla tanto apprezzata cucina mediterranea. “Verdure, poco pesce e poca carne, e per contro molto formaggio e i nostri prodotti tipici, sono questi gli ingredienti preferiti da coloro che partecipano ai corsi – commenta Carlo.- Dopo aver illustrato piatti sia molto semplici che più complessi e fatto assaggiare abbinamenti per loro inediti come ad esempio formaggio e miele, li accompagno a visitare il Caseificio Pennar dove possono così conoscere i vari processi di lavorazione che danno vita al formaggio.” Questi turisti, come tutti quelli che arrivano al- invece desidera godere delle specialità della cucina per qualsiasi tipo di pranzo e cena, ha a disposizione, oltre alla capiente sala del Ristorante Ai Mulini (prende il nome dalla meravigliosa valle su cui la struttura si affaccia) anche la più raccolta Sala Cacciatori, che offre un’atmosfera intima e tranquilla. Anche nei locali più rustici del “Fogolaro” con il bar e l’enoteca, si possono disporre dei piatti dello chef Carlo e del suo staff. In base alle stagioni e agli eventi, al Gaarten si tengono appuntamenti gastronomici a tema, sia richiesti dalla clientela che proposti dall’hotel, e grande attenzione poi viene posta alla variazione continua dei menù, sempre improntati alla valorizzazione soprattutto dei sapori nostrani e stagionali. l’Hotel, se ne tornano a casa dopo aver dunque abbondantemente fruito dei buoni sapori, dei magnifici paesaggi del territorio e della squisita accoglienza e ospitalità del Gaarten, i cui splendidi locali e la variegata offerta sia a livello di albergo-centro benessere che di ristorante, offrono versatili possibilità per pranzi, cene, ricorrenze, meeting, soggiorni. I trattamenti del centro benessere del Gaarten sono aperti a tutti, non solo ai clienti dell’hotel: è possibile pure scegliere di passarvi una giornata all’insegna di relax e benessere. Chi Tosela anche come antipasto Sfiziose ricette, dagli antipasti al dolce, esaltano nella cucina del Gaarten i prodotti dei Pennar. La tosela, fra i “gioielli” dello storico caseificio, viene lavorata per preparare la ricetta che vi proponiamo qui a fianco, ma anche proposta come antipasto sia in piccole dosi nella sua classica cottura con funghi e polenta, che tagliata a cubetti passati nell’uovo e pangrattato e fritti. Anche la ricotta dei Pennar solletica la fantasia dello Chef Carlo, che la utilizza sia al naturale a ciuffetti per dare un tocco in più ad alcuni piatti, che lavorandola nella costruzione di ripieni e composti, come nel tortino la cui base è fatta di ricotta ed erbette spontanee di stagione, uova e Gran Pennar, composto cotto LA RICETTA al forno, guarnito con finferli e porcini e servito su una crema di melanzane spellate e cotte con il latte, e un po’ di misticanza. La ricotta è inoltre usata per preparare alcuni golosi dolci, mentre fra gli stuzzichini sono sempre apprezzati i dadini di Gran Pennar e i salatini di pasta sfoglia con vecchio o stravecchio, e poi con il formaggio si preparano numerosi primi piatti, citiamo il risotto con vino ed Asiago, e tante altre delizie, come il tortino con lo stravecchio e le sfogliatine croccanti con speck e Pennarone, versatile prodotto usato sia cotto che crudo. Anche la pasta fresca, i dolci, i pasticcini e la pasticceria sono tutti di propria produzione. GRANA PADANO D.O.P. e GRAN PENNAR DI MONTAGNA il Caseificio Pennar Asiago riesce a proporre questi formaggi con una stagionatura importante superiore ai 30 mesi. Grazie alla eccezionale qualità del latte, vengono prodotti senza l’ausilio di conservanti o antifermentativi. Per questo e per l’estrema dolcezza nel sapore numerosi esperti considerano il formaggio Grana del Caseificio Pennar Asiago una vera delizia, anche perché ottenuto con solo latte scremato di montagna. Gnocchi di tosela dei Pennar ed erbette con salsa d’oca, porcini e radicchio Per preparare la dose di gnocchi per 4 persone servono mezzo chilo di tosela, 150 gr di farina bianca, 100 gr. di erbette scottate e tritate, 1 uovo intero e un tuorlo, 50 gr. di Gran Pennar, sale e pepe. Innanzitutto si taglia la tosela a pezzetti che poi si passano a macinare nel mixer. Si impastano insieme tutti gli ingredienti come per gli gnocchi di patate, fino a quando si ottiene un composto omogeneo dal quale si confezionano gli gnocchi dando loro la forma tradizionale, o quella che si preferisce. Per la salsa si cuoce al forno un’oca con le verdure, poi la si spolpa riducendo ossa e carcassa in modo da ottenere del fondo di cottura da unire alla carne tagliata a pezzetti. Si fa stufare con cipolla e vino rosso del radicchio di Treviso tagliato a listarelle, una volta cotto lo si assembla all’oca e per ultimo si aggiungono i porcini, tagliati fini e fatti velocemente trifolare in padella. L’importante è unire gli ingredienti insieme una volta cucinati separatamente, in modo che i gusti non si mescolino. Gli gnocchi vanno cotti in acqua bollente fino ad affioramento, come per quelli di patate, una volta scolati si condiscono con la giusta quantità di salsa e si servono fumanti. In questa stagione autunnale lo chef suggerisce inoltre la variante con farina di castagne, utilizzando 100 gr. di farina di castagne e 50 gr. di farina bianca, insieme a tutti gli altri ingredienti nelle dosi sopra citate, ad esclusione naturalmente delle erbette. Per entrambe le varianti degli gnocchi è possibile scegliere un condimento meno elaborato, anche semplicemente del burro e salvia. SERVIZIO REDAZIONALE 8 Sabato 2 ottobre 2010 l’Altopiano 14 L’ex <casetta dello stradino> trasformata in una chiesetta dedicata a tutti gli alpini di Gallio Inaugurato il “Sacello degli Alpini” Don Lauderio “un piccolo gioiello incastonato in una splendida natura” In un ventoso ma soleggiato pomeriggio di fine settembre che ha fatto da splendida cornice, è stato inaugurato domenica 26 settembre il “Sacello degli Alpini” di località Busafonda. Tante penne nere ma anche labari e gagliardetti di molte associazioni militari, una folla numerosa di gente comune, autorità politiche, civili e militari, tutti accorsi e schierati attorno a quello che don Lauderio Dal Bianco, parroco di Gallio, nell’omelia della S. Messa ha definito “un piccolo gioiello incastonato in una splendida natura”. Risale al 1927 quella piccola costruzione sorta a margine della strada che si snoda nella valle di Campomulo per essere deposito attrezzi e punto di riferimento per gli stradini incaricati della manutenzione della strada Campomulo – Marcesina (prima Agostino Domenico Girardi Meni Ser fino al 1953 e quindi Antonio Finco Meni Scampit fino al 1980). Da allora rimase praticamente abbandonata per quasi trent’anni, fino al 2009, quando l’Amministrazione Comunale di Gallio deliberò un affidamento cinquantennale del piccolo stabile al Gruppo Alpini di Gallio; un gruppo di soci volonterosi, con il contributo economico dell’Amministrazione Comunale e di privati, si è allora messo subito al lavoro con la pazienza, la tenacia e lo spirito di sacrificio tipici degli alpini, attuando con grande professionalità e precisione quegli interventi che, pur mantenendo l’impanto architettonico esistente, hanno portato alla radicale trasformazione del vecchio manufatto bianco in questo splendido “luogo sacro”. Una piccola chiesetta che, come è stato detto negli interventi dei vari oratori succedutisi a sottolineare la bellezza e il valore morale di questa realizzazione, può diventare un punto di sosta per un pensiero, per una preghiera, per <non dimenticare>chi, come Antonio Finco Scampit (alpino della 45^ Compagnia del Battaglione “Morbegno”, reduce di Russia, scomparso nel 1997, che proprio nella data di questa inaugurazione, il 26 settembre 2010, avrebbe compiuto 90 anni) “ha sacrificato la propria giovinezza, le proprie energie migliori, il proprio spirito pieno di coraggio, di ardimento e di umanità per assicurare a noi la pace, il benessere e la sicurezza in un futuro ben più radioso e fulgido di quello che essi, gli alpini del nostro passato che <sono andati avanti>, hanno vissuto e goduto”; così si legge nel discorso dell’attuale Capogruppo degli Alpini galliesi, Giorgio Munari “Bevi”, pubblicato nell’opuscolo curato dallo storico prof. Danillo Finco e realizzato per l’occasione. Una cerimonia intensa, per molti commovente, che ha decisamente coinvolto tutti, sottolineata anche dalle musiche della Banda di Chiuppano e dai brani proposti dal Coro Parrocchiale di Gallio, con un’emozione particolare per chi ha intensamente e profondamente vissuto in prima persona, col lavoro e col sacrifico personale, questa trasformazione. “Una dedica dovuta, anzi tardiva, quella ad Antonio Finco Scampit si è detto in maniera esplicita negli interventi di Giorgio Munari e del sindaco di Gallio Pino Rossi - a lui che in vita non ebbe mai nessun riconoscimento che forse avrebbe gradito, una ferita causata dall’oblio spesso inconscio in cui noi galliesi abbiamo relegato quegli alpini, come Antonio Finco Scampit, che hanno sacrificato molto, e molti tutto”. “Oggi la ferita è stata giustamente sanata – sottolinea ancora Giorgio Munari - e la memoria di tutti gli alpini che <sono andati avanti> è stata rinnovata e rinfrescata, e allora questo <Sacello> costituisca per tutti noi un richiamo forte e gagliardo a quegli ideali di solidarietà, di fratellanza, di generosità e di altruismo che i nostri <veci> hanno con serietà ed impegno perseguito senza tentennamenti e titubanze di sorta, trasmettendoceli quali eredità sacra ed intangibile; questo <Sacello> li ricorderà per sempre, i nostri <vecchi alpini>, e mi auguro che la loro memoria sia per tutti noi stimolo incessante e proficuo ad operare per il bene e il progresso morale e culturale della nostra comunità di Gallio”. Poi la benedizione di Don Lauderio, la deposizone di una corona d’alloro alla memoria dei Caduti e quindi lo scoprimento della lapide marmorea posta all’interno dell’edificio, sotto alla statua della Madonna, fino ad allora coperta dal tricolore, su cui si legge “Alla memoria dell’alpino Antonio Finco Scampit (1920-1997) e di tutti gli alpini di Gallio che in pace ed in armi hanno fatto della propria esistenza un dono generoso e disinteressato alla propria terra e alla propria gente, esprimendo così le doti peculiari e distintive di chi abita e vive la montagna”. Cesare Pivotto SPAZIO CINEGHEL Sabato 2 ottobre, ore 20.00 e 22.00 Domenica 3 ottobre, ore 20.30 MANGIA, PREGA, AMA Venerdì 8 ottobre, ore 20,30 Sabato 9 ottobre, ore 20.00 e 22.00 Domenica 10 ottobre, ore 17,30 e 20.30 LA PASSIONE Venerdì 15 ottobre, ore 20,30 Sabato 16 ottobre, ore 20.00 e 22.00 Domenica 17 ottobre, ore 17,30 e 20.30 INCEPTION Per non dimenticare Testimonianze, canti e immagini dal campo di battaglia La sera precedente l’inaugurazione, sabato 25 settembre, nella Chiesa Parrocchiale di gallio si è tenuta una spelndida quanto mai interessante e toccante serata intitolata ”Per non dimenticare Testimonianze, canti e immagini dal campo di battaglia”. Si è trattato di “ un collage multimediale di testimonianze sui 2 conflitti mondiali – come sottolinea Giandomenico Stella - una scatola di ricordi costituiti da brani sulla distruzione di Asiago e Gallio interpretati da due professionisti del teatro come Bruno Lovadina e Federica Santinello, immagini d’epoca e canti eseguiti dal coro Parrocchiale di Gallio (per l’occasione distinto nella sola componente maschile, 12 elementi, del vecchio Coro Gallio) per i brani di guerra. Ricordi e memorie che non devono andare nel dimenticatoio e che devono essere invece valorizzati e condivisi”. “E’ stato proposto dalla Consulta alla Cultura del Comune di Gallio e dal Coro Parrocchiale (con la collaborazione, anche coreografica, del Gruppo Alpini Gallio) per la prima volta il 10 luglio di quest’anno (vigilia della commemorazione dell’Ortigara) nel suggestivo ambiente in notturna del Sentiero del Silenzio di località Campomuletto. Vista l’ottima riuscita, riproposto per questo 25 settembre come evento collaterale e quasi promozionale dell’inaugurazione del <Sacello degli Alpini> di Busa Fonda. Per l’occasione è stato adattato con l’inserimento del brano-testimonianza di Antonio Finco Scampit letto a 2 voci dagli attori Santinello e Lovadina, accolto da un lungo e caloroso applauso dall’emozionato pubblico presente. Nell’immaginaria scatola di ricordi erano presenti due toccanti registrazioni audio: una lirica di Mario Padovini, “Monte Golico Golgota degli Alpini”, dalla splendida voce del compianto professor Bepi Boccardo e risalente a più di 20 anni fa e una “Preghiera dell’Alpino” recitata e personalizzata da Angelo Cherubin, ragazzo del ’99, incisa circa 30 anni fa. A concludere la serata le note del Silenzio con i nomi a scorrere sullo schermo dei caduti Galliesi in ricordo degli <immortali> caduti di tutte le guerre. La speranza è di proporre la serata in altri paesi dell’Altopiano arricchendo il contenitore con testimonianze e ricordi di questi”. Marco Tuggia alla Festa della Famiglia nell’ambito dell’Oktober Ghel Fest Seconda edizione dell’Oktober Ghel Fest organizzata dalla Pro Loco di Gallio con il patrocinio e la collaborazione del Comune di Gallio, che si svolgerà nel weekend di metà ottobre presso il palatenda riscaldato al parcheggio Ghelpack. Nel ricco calendario della manifestazione in programma da venerdì 15 a domenica 17 e che prevede spettacoli vari, appuntamenti musicali e giochi divertenti, spicca la Festa della famiglia, rivolta ai nuclei familiari galliesi, che si terrà domenica con pranzo offerto dall’amministrazione comunale (serve la prenotazione presso l’Ufficio Turistico). Sarà presente Marco Tuggia, pedagogista e formatore che da anni si occupa di educazione degli adulti, sia nel campo della formazione e della consulenza ai genito- ri, sia nelle realtà professionali e di volontariato che svolgono la propria attività nel lavoro sociale e di cura. Tuggia, oltre a parlare del significato, del ruolo e delle problematiche della famiglia ai giorni nostri, avrà modo di presentare il suo libro “Non di solo mamma e papà vivono i figli - Lettera ad un genitore della psychologic generation”. Lo spettacolo della scuola di danza Les Etoiles de la Danse, assieme ai divertenti numeri del Mago G, completeranno il bel momento di aggregazione della comunità di Gallio. Durante i tre giorni di festa, oltre all’ottima birra, si potranno gustare i piatti tipici dello stand gastronomico. Alla manifestazione è abbinata una sottoscrizione a premi, la cui estrazione si terrà la sera di domenica alle ore 21.30. S.B. 8 Sabato 2 ottobre 2010 l’Altopiano 15 8 l’Altopiano Sabato 2 ottobre 2010 In viaggio per le contrade dei 7 Comuni Contrada “Toccoli” Proseguiamo il lungo un viaggio tra le contrade altopianesi portandoci a Roana; dalla centrale piazza si prenda la direzione per Rotzo, dopo poche decine di metri svoltare a sinistra per via Pozzo, seguendo i segnali che indicano le incisioni rupestri della Val d’Assa. Si arriva ad un bivio ampio; a benedire i viandanti v’è un capitello che racchiude la statua di San Antonio. L’iconografia rappresenta il santo con il bastone tipico degli eremiti, un maiale ai piedi, a simboleggiare il demonio, un campanello e la fiamma. Proprio a causa del simbolo del maiale, l’abate divenne in breve il protettore degli animali domestici, mentre la fiamma ricorda la sua capacità di guaritore dell’ergotismo (fuoco di Sant’Antonio). Da qui alla contrada Toccoli bastano pochi passi, subito si incontrano le prime case. Il cognome delle famiglie che vi risiedono è in prevalenza Fabris, una minoranza è rappresentata da Slaviero, Zovi e da una piccola comunità di romeni. Qualche anno fa il borgo era salito agli onori della cronaca sportiva: Enrico, l’eroe mondiale di velocità su ghiaccio, dimora qui. A lato della sua abitazione sta ancora sospeso un lungo filo su cui oscillano le repliche di due medaglie. Il Fabris nazionale ne conquistò tre, ma una ha rotto i sostegni ed è rotolata chissà dove, forse giù per la strada che scorre in naturale discesa, lontano dalle luci della ribalta. Il “carro dei festeggiamenti” probabilmente è parcheggiato in qualche rimessa, ad attendere nuovi piazzamenti del velocista. Toccoli è una contrada sobria, qui la gente sembra badare al sodo, questo racconta l’essenzialità degli edifici; il sole per lunghe ore illumina la zona, ma a goderne in ozio solo i panni stesi ad asciugare, un grosso micio siamese addormentato tra i fiori, e gli orti ove d’estate maturano pomodori, fagioli e patate. Buono il terreno, ottimale il clima. Un po’ più in basso, verso la valle di levante, gli austriaci avevano piazzato le batterie con cui bombardare le linee italiane; nelle vicinanze un Hilfplatz (ospedale da campo) dava i primi soccorsi ai feriti. Per anni in loco si è estratta la torba, a bordo dei pesanti camion BL veniva trasportata nei pressi della stazione di Canove, lì lasciata asciugare, prima d’essere spedita in pianura. Ricordi di realtà scomparse, raccontati dagli ex profughi agli allora figli che oggi sono anziani, come la signora Valeria che, dopo una sbirciatina da dietro la finestra abbandona per qualche attimo il paiolo della polenta, scambiando lo scrivente per un giornalista venuto ad intervistare Enrico, chiede: “Galo vinto n’altra medaja el Fabris?”. Da lei apprendiamo le ipotesi riguardo al toponimo Toccoli. Una versione parla di tre fratelli alti di statura e forti come rocce, “tre tocchi de omo”. Altra derivazione si fonda sul fatto che qui i residenti battevano o forgiavano gli attrezzi per il lavoro dei campi e dei boschi, ciò, almeno in apparenza, non trova riscontro in termini linguistici usati nei secoli scorsi, forse qualche profondo conoscitore dell’idioma cimbro troverà un fondamento linguistico al verbo “taccanare”, che comunque rimane ben lontano dal toponimo in oggetto. Purtroppo presso la contrada sembra che nessuno parli ancora la lingua degli avi. Dagli anziani si ricava comunque che a fondo valle era operativo un mulino per macinare le granaglie, di cui oggi rimane poca traccia; inoltre un tempo i prati dedicati al pascolo erano più ampi, diversamente da oggi, in cui il bosco avanza inesorabilmente verso il centro abitato. Trattasi ad ogni modo di una realtà comune al territorio altopianese. Attorno agli edifici insistono le legnaie, poche le mucche al pascolo. Attira l’attenzione il giardino di una casa, su cui un recuperante attivo anni fa ha esposto dei cimeli raccolti dai campi di battaglia, le bombe di vari calibri saldati alla cancellata ricordano che la guerra è passata anche di qua, i vecchi strumenti di morte possono trasformarsi in curiosi oggetti d’arredo. Qualcosa di buono il conflitto lo ha lasciato, fosse anche solo un monito per le generazioni che verranno. Giovanni Dalle Fusine A Canove un corso di Danza del Ventre Anche sull’Altopiano di Asiago sarà possibile imparare la Danza del ventre. L’Associazione “Voci dell’infinito”, con sede a San Giuseppe di Cassola, organizza infatti un apposito corso presso la piscina di Canove. Il 9 ottobre ci sarà l’open day, cioè una giornata di porte aperte per la presentazione dell’iniziativa: dalle ore 10 alle 12 e dalle 14.30 alle 16.30 si potran- Acconciatura e trucco da sposa e da sera Trattamenti tricologici mirati Check-up della cute e del capello Extension Manicure Accessori moda Bigiotteria Via J.SCAJARO ASIAGO Telefono: 0424 463694 no avere tutte le informazioni su quella che viene definita anche danza orientale o danza della poesia. La prima lezione è programmata per il 13 ottobre alle 17. Ci si ritroverà poi sempre di mercoledì alla stessa ora. La danza orientale è un’esaltazione della femminilità ed ha effetti benefici sul corpo umano, a conferma di ciò sono stati riscontrati dei bene- fici in gravidanza, grazie ai dolci movimenti rotatori del bacino. Infatti, molti movimenti della danza orientale richiamano l’immagine degli esercizi preparatori al parto. A livello fisico si verifica un miglioramento della circolazione sanguigna, del transito intestinale, dei dolori mestruali e di quelli della colonna vertebrale, sia a livello lombare che cervicale, mentre a livello psicologico i vantaggi ottenibili sono stati spesso indicati in termini di rilascio delle tensioni, di acquisizione di una maggiore consapevolezza corporea, di un senso di rinascita e di riscoperta della femminilità. Per informazioni sul corso che prenderà il via a Canove (ce ne sarà uno eventualmente anche a Marostica) rivolgersi a Franca 380.4631613. 16 8 l’Altopiano Sabato 2 ottobre 2010 17 “Chi fermò la vaca mora” CULTURA La compagnia del filò di Treschè Conca, presso il palatenda, ha tenuto l’annuale rappresentazione legata al vivere di una volta. La manifestazione ha ottenuto un notevole succes- Proposto al palatenda di Treschè Conca un divertente spettacolo teatrale ispirato alle celebrazioni del centenario dell’inaugurazione della linea ferroviaria Rocchette-Asiago so. I cinquecento presenti hanno dimostrato di apprezzare, con scroscianti applausi, e sonore risate il sale della trama, dovuto anche all’estemporaneità degli autori, capaci di intrecciare sto- rie e fatti di fantasia che si confondono con storie veramente accadute, tanto da rendere la rappresentazione simpatica per il villeggiante e nello stesso tempo rinverdire nei paesani fatti real- Cineforum 3D al Cinema Lux La rassegna inizierà il 20 ottobre , novità di quest’anno la visione di un film tridimensionale e l’aggiunta di una proiezione il venerdì pomeriggio alle 16.30 Anche per la stagione 20102011 il “Circolo Effetto Cinema Asiago” propone il cineforum che vi accompagnerà da ottobre ad aprile, offrendo oltre alla consueta rassegna cinematografica una novità. Infatti al Cinema Lux è in arrivo la tecnologia 3D che permetterà la visone tridimensionale per i film predisposti rendendo ancora più coinvolgenti gli effetti speciali. Abbiamo scelto la qualità degli occhiali monouso Masterimage, garantendo una ineguagliabile qualità di visione. La selezione dei film ha tenuto in considerazione ben 21 uscite selezionate tra i generi di maggior successo tra l’offerta italiana ed internazionale. E’ possibile usufruire della prevendita delle tessere per il cineforum nei giorni 12-13-14-15 ottobre dalle 18:00 alle 21:00, con il vantaggio di poter assistere ad una proiezione gratuita la sera stessa del film “Il concerto”, alle ore 21.10. La tessera del cineforum permetterà l’ ingresso con biglietto ridotto allo spettacolo teatrale “Croci rosa” martedì 8 novembre alle 21:00, in cui il set di un demenziale programma televisivo condotto da un presentatore e da una valletta svampita è usato come pretesto per raccontante la condizione della donna nel mondo. La rassegna inizierà il 20-2122 ottobre con la consueta formula degli spettacoli proposti in più repliche, il mercoledì alle 20.30, il giovedì alle 20:45 mentre il venerdì oltre all’appuntamento serale dell3 20:45 si offre l’opportunità di una proiezione pomeridiana alle ore 16:30. La stagione inizierà con “Dieci inverni”, una pellicola sentimentale del regista esordiente Valerio Mieli ambientato tra Venezia, le colline venete di Valdobbiadene e Mosca, e scorrendo tra i titoli italiani troviamo “La solitudine dei numeri primi” di Saverio Costanzo presentato a Venezia e tratto dal- l’omonimo libro e ancora il film “Benvenuti al Sud” di Con Claudio Bisio. Ma non mancano gli appuntamenti con i film internazionali: il thriller “The American” di Corbijn con George Clooney, o “Mangia, prega, ama” di Murphy con Julia Roberts, e Oliver Stone con “Wall Street, il denaro non dorme mai”. E l’appuntamento atteso per la tecnologia 3D sarà “Harry Potter e i doni della morte, parte I”, dove vi sentirete proiettati dentro il film per i travolgenti effetti speciali. Per arricchire la rosa di proposte ci saranno due serate con dibattito, dopo “Vallanzasca” di Michele Placido, film molto discusso quest’anno a Venezia, e dopo “Gli spietati” di Clint Eastwood, per i ciclo “Grandi classici”. I prezzi del biglietto d’entrata e della tessera del cineforum quest’anno sono aumentati a 45euro per abbonamento intero, 40euro per il ridotto aziendale, 25euro per gli over 60, 30euro, per gli studenti ed infine la speciale per gli stu“Vallanzasca” di Michele denti di prima, seconda e terPlacido za superiore a soli 6 euro Novità in libreria Una regione in armi: Il Veneto dal 1866 alla Grande Guerra Il volume, con le prefazioni dell’avvocato Francesco Dal Ferro, del generale Carlo Maria Magnani Presidente Nazionale dell’Istituto del Nastro Azzurro, del prof. Marco Grandi Presidente del Centro Studi “Generale Domenico Grandi”, del prof. Francesco Perfetti dell’Università LUISS e del Presidente Onorario dell’Associazione Il Piave 1915 – 1918 Furio Lazzarini, tratta della storia della militarizzazione del Veneto dall’unità fino alla 1ª guerra mondiale. Dopo un capitolo introduttivo sulla storiografia militare italiana in generale ed in merito ai rapporti tra militari civili nel periodo considerato, parte l’approfondimento sulla militarizzazione della società veneta nel periodo 1866 – 1914. Si prendono in considerazione, i rapporti fra militari e società civile nella varie città della regione, come Verona, Vicenza, Padova, Venezia, Belluno e Treviso, quelli con la chiesa cattolica, la presenza nelle Accademie militari dei giovani veneti, il tasso di nuzialità. Il capitolo centrale è quello della grande guerra. Qui si prendere come esempio del rapporto tra esercito e società, quello di Thiene. La cittadina dell’alto vicentino era molto vicina alle prime linee, si analizza perciò il ruolo dell’amministrazione comunale, quello della giustizia militare, gli internamenti, le case di tolleranza e del soldato, il ruolo della chiesa nelle retrovie e in prima linea, l’arrivo degli alleati. Il tema della militarizzazione del Veneto, sia durante il periodo liberale che nel conflitto mondiale non è mai stata trattata in modo organico. Il volume pubblicato per la prima volta, tratta con l’utilizzo di documentazione archivistica inedita proveniente da archivi privati e pubblici ed anche dall’analisi della stampa dell’epoca, dà un’ampia visione di questo soggetto storico. A corredo del volume, ci sono molto cartine e schizzi e fotografie. L’autore Malatesta è il Presidente dell’Associazione Sperre Valsugana, Vice Direttore della Fondazione Museo Storico del Nastro Azzurro di Salò, Direttore del Comitato Scientifico dell’Associazione Culturale Tagliata della Scala e dirige per la casa editrice Temi, la collana storica Le Sentinelle di Pietra. Una regione in armi: il Veneto dal 1866 alla Grande Guerra, Ediz. Temi, pag. 628, • 35. mente accaduti. La ricorrenza del centenario dell’inaugurazione del primo viaggio del treno Rocchette-Asiago di quest’anno ci ha dato lo spunto per mettere in scena uno spettacolo che ha ricordato quel 10 febbraio 1910 esaltando il fatto storico che è stato ricordato sul nostro Altipiano con una serie d’interessanti manifestazioni. Con l’arrivo della “ Vaca Morra”, così era chiamato il trenino, si rompeva definitivamente l’isolamento del nostro Altopiano e dei suoi abitanti che per anni hanno fatto uso d’animali e della forza delle proprie gambe per raggiungere la pianura. Il biglietto costava per giungere fino a Thiene 4 lire e 35 centesimi. La “Vacca mora” impiegava da Asiago a Rocchette un’ora e sette minuti e per il viaggio in salita un’ora e ventuno minuti. Lungo la ferrovia c’erano 7 stazioni Rocchette, Cogollo, Campiello, Treschè Conca, Cesuna, Canove, Asiago, 10 caselli, 8 torrette e 6 gallerie. Il consumo della locomotiva per una salita e ritorno era di cinque quintali di carbone e di sei ettolitri d’acqua. L’inaugurazione avvenne in una giornata di neve che tra il nove e dieci febbraio 1910 cadde abbondante sull’Altopiano, raggiungendo a Rocchette i trenta cm. I cenni storici non dovevano mancare, ma i fatti curiosi ambientati sul treno che risaliva il costo una trentina d’anni dopo la sua definitiva entrata in funzione ha animato la platea. Un grazie particolare a Pierangelo Tamiozzo per le sue meravigliose canzoni che ci hanno accompagnato, ai bambini che hanno cantato la canzone “La vaca mora” e naturalmente alla Pro Loco. Per noi che abbiamo messo assieme lo spettacolo i complimenti sono stati tanti, ma credo che dobbiamo farli a noi stessi per aver ancora una volta tirato fuori dalla nostra inventiva e dalle nostre capacità il meglio, diventando attori per una sera. Il nostro viaggio con quel treno è come il percorso della vita, non sempre si trovano posti comodi, ma tutti noi viaggiamo con i nostri pensieri, le nostre speranze e le nostre sofferenze. Scendendo da quel treno lasciamo un posto vuoto, ma ci rimane il piacere di aver viaggiato come nella vita con altre persone. Per non essere tristi pensiamo ad una canzone di Tamiozzo che recita “sopra di noi c’è sempre un pò di cielo e dentro di noi un pò di sole”. Fabio Panozzo, Elena Bonato, Silvio Panozzo 8 Sabato 2 ottobre 2010 l’Altopiano 18 DEA: tre voci, due chitarre, l’Associazione Musica Asiago Altopiano e… una sola anima Nell’ultimo anno, un nuovo gruppo si è affacciato con grande determinazione nel paesaggio musicale altopianese, cosa che ci ha spinti a riaprire, per un numero, la rubrica musicale che occupava questa pagina un paio d’anni fa: si tratta delle DEA, una band costituita da tre spettacolari voci femminili, accompagnate da due fidi chitarristi. Il nome del gruppo è acronimo delle tre cantanti che lo costituiscono: Diletta (mezzo soprano), Elena (soprano) e Alessandra (contralto) e si è formato ufficialmente nel settembre del 2008, nonostante il progetto fosse già stato avviato da tempo. Infatti, già precedentemente, Elena Zotti, quindicenne di Camporovere, aveva mosso i suoi primi passi con Tommaso Vellar, residente a Roana. Frequentando la Scuola di Musica ad Asiago (AMA Associazione Musica Asiago Altopiano), la ragaz- za ha conosciuto le due diciassettenni asiaghesi Diletta Rigoni e Alessandra Rampazzo, nonché il secondo chitarrista Marco Rigoni. Da quel momento è nata un’autentica sinergia tra le tre ragazze, complice un notissimo pezzo degli Extreme More than Words, che il loro maestro di canto, Valerio Fallico, aveva arrangiato per tre voci femminili. Alla natura eterogenea delle loro voci si sono aggiunti i diversi apporti musicali derivanti dalle esperienze di ognuna di loro: se Alessandra si adatta ai generi proposti dalle colleghe, Diletta predilige la musica pop e R&B, mentre Elena ama il rock melodico. I chitarristi Tommaso e Marco, invece, si adattano ai brani proposti, comprendendo quanto lo strumento vocale sia soggetto a restrizioni di genere. Il repertorio da loro proposto è quindi abbastanza vario; tra i cavalli di battaglia del gruppo, oltre a Diletta Rigoni (26/04/1993) – mezzo soprano La giovane asiaghese ha iniziato a frequentare l’Associazione Musica Asiago Altopiano all’età di quattro anni. Dopo aver abbandonato gli studi musicali a favore di quelli scolastici, Diletta a ripreso a studiare canto durante la II media. Ama la musica pop e R&B, specialmente Beyoncé, Alicia Keys e Steve Wonder. Tra le sue canzoni preferite c’è Isn’t she lovely e Still in Love Kissing You. La musica, per lei, ha le sfumature del giallo, colore della luminosità della vita. Tra i suoi progetti, c’è quello di imparare a suonare bene il pianoforte. More than Words, ci sono anche Proud Mary e Keep your Head up. Il successo delle DEA è stato sancito soprattutto da un pubblico sempre più incuriosito da questa nuova proposta, mai realizzata sull’Altopiano di Asiago, tanto da spingere le ragazze e i loro chitarristi a partecipare al concorso “Musica nel sangue”, tenutosi la scorsa primavera, che ha visto le DEA piazzate al primo posto nella fase di istituto ed Elena al primo posto alla fase provinciale e al secondo nella fase regionale. La soddisfazione maggiore per loro, però, è quella di emozionarsi facendo buona musica e riuscire a mantenere un bellissimo rapporto di cooperazione e amicizia, nonostante le difficoltà logistiche e i personalismi che ci possono essere all’interno di ogni gruppo musicale, ponendo come obiettivo principale una buona esecuzione di insieme. Nel più prossimo futuro, le DEA hanno in programma altre serate in acustico e una collaborazione con DJ Glamn per remixare i brani da loro proposti affinché raggiungano anche il popolo “discotecaro”. Tra i progetti a lungo termine, invece, il gruppo vorrebbe tentare la partecipazione a X Factor, Elena Zotti (11/01/1995) – soprano Ha iniziato a cantare da piccola nel coro della Chiesa e ha intrapreso giovanissima la didattica della chitarra acustica. Da cinque anni e mezzo, ha iniziato a frequentare la Scuola di Musica asiaghese nel corso di canto. Ama il rock melodico e si è avvicinata da poco al metal. Tra i suoi artisti preferiti ci sono Anouk, Skid Row e No Doubt. La sua canzone preferita è Nobody’s wife. Per lei la musica è come il colore grigio: un misto tra bianco (simbolo della leggerezza che si prova cantando) e nero (come i momenti difficili che essa aiuta a superare con il sorriso). Tommaso Vellar (29/10/1992) – chitarra Il veterano e fondatore del gruppo ha sempre avuto una grande passione per la musica, grazie agli stimoli dati dalla scuola e dalla frequentazione di pub che proponessero musica live. Anche lui frequenta l’Associazione Musica Asiago Altopiano, divenuta complice di questa squadra vincente. Come Marco, ama la musica di Tommy Emmanuel: la sua canzone preferita è Precious Time. Il colore a cui associa la musica è il rosso intenso: una passione indelebile. Al Cinema Lux da Sabato 9 ottobre A Gallio i Mister Sound in concerto per beneficenza L’Associazione Amici di Silvia, Lisa e Roberta presenta: MISTER SOUND in concerto sabato 2 ottobre, ore 21.00 palasport/ auditorium di Gallio. Per la prima volta sull’altopiano, i MISTER SOUND si esibiscono in un emozionante repertorio che attraversa la migliore musica anni 70|80. Entrata 10 euro. Prevendita biglietti presso Ufficio Turistico Gallio e il bar Commercio a Gallio. Il ricavato della serata verrà interamente devoluto in beneficenza. presumibilmente tra due anni, anche se Diletta sta cercando di trascinare i compagni per l’audizione dell’anno venturo. Il “fenomeno DEA” sta diventando davvero contagioso e parlando con Diletta, Elena, Alessandra, Marco e Tommaso si riesce davvero a capire il perché: si tratta di una band che crede ancora nella collaborazione reciproca, nel successo di gruppo e non del singolo e che antepone, come input e insieme obiettivo, la passione comune per la musica, perseguendo la propria meta con tantissima umiltà. Martina Rossi Alessandra Rampazzo (16/06/1993) – contralto Ha iniziato a cantare quattro anni fa, spronata dall’amica e coetanea Diletta. Da piccola suonava amatorialmente la pianola, spronata dal papà, appassionato e intenditore di musica. Da due anni frequenta le lezioni di Valerio presso l’Associazione Musica Asiago Altopiano. Ama la musica R&B e raggae, specialmente quella del mitico Bob Marley. La sua canzone preferita è Against all odds di Phil Collins. Per lei la musica si colora di giallo, perché è il colore della spensieratezza che prova cantando. Marco Rigoni (21/01/1995) – chitarra Il giovane liceale si è avvicinato alla musica grazie alla passione della madre, che ha suonato la chitarra per molti anni. Inoltre, voleva imparare a suonare uno strumento che fosse interessante e, al contempo, abbastanza popolare da poter aprire le strade dell’esibizione. Ha quindi iniziato a frequentare i corsi tenuti da Nando Bertelli. Ascolta molta musica acustica, grandi chitarristi come Tommy Emmanuel e ama il genere country e il jazz. Per lui la musica ha i toni del blu, il suo colore preferito com’è dominante la musica nella sua vita. 8 Sabato 2 ottobre 2010 l’Altopiano LA RUBRICA DELLA PSICOLOGIA L’AVVOCATO RISPONDE Un fenomeno sempre più frequente: essere figli di genitori separati Dei tanti cambiamenti che il mondo occidentale sta vivendo negli ultimi anni, il fenomeno delle separazioni di coppia è uno dei quadri più “sconvolgenti” dal punto di vista della struttura familiare tradizionale e del suo equilibrio originario. La rottura sentimentale tra partner, sia in coppie sposate sia nelle convivenze, ha assunto ormai valori numerici talmente alti da dover riconsiderare, dal punto di vista sociologico e demografico, la conformazione storica della nostra società. Contemporaneamente, ed è questo l’oggetto del nostro ragionamento, nei Servizi Sociosanitari e negli studi privati si presentano sempre più casi in cui l’elevata conflittualità coinvolge il rapporto con i figli, che spesso, e aggiungo purtroppo, vengono messi in mezzo al diverbio insanabile. L’esperienza del Consultorio Familiare, ove si raccoglie la vasta gamma dei disagi relazionali vissuti entro il quadro familiare, mi fa pensare che troppo spesso i bambini sono vittime inconsapevoli del disagio di coppia. Pensate che nel 2007 ogni 100 matrimoni ci sono state 27 separazioni a cui bisogna aggiungere le rotture sentimentali di coppie non sposate non segnalate al Tribunale; il che significa che ogni anno ben più di 100.000 bambini devono affrontare tale situazione di crisi familiare. Quando due adulti, consensualmente o meno, decidono di porre fine al loro rapporto, molte dinamiche si spezzano e le due parti si trovano simmetricamente a dover negoziare o mediare rispetto a tutta una serie di cose che hanno a che fare con quello che prima era condiviso. Utilizzo questo linguaggio piuttosto approssimativo perché solitamente l’idea di divisione e di separazione fa pensare alle proprietà, ai “campi in comune”, più che ai figli. I maggiori elementi di conflittualità infatti si rivolgono allo stato patrimoniale e ai reciproci impegni economici. Tralasciando le implicazioni giuridiche e legali in senso lato, che sono solitamente affidate agli avvocati, l’aspetto della “co-genitorialità” viene solitamente considerato in extremis perché non richiede solamente la capacità di difendersi dalle azioni della controparte ma una deliberata assunzione di responsabilità in quanto genitore. Nella mia esperienza, molto spesso la separazione porta a un’escalation di rivendicazioni nei riguardi dell’ex partner alimentata dalla difficile elaborazione della perdita sentimentale e dall’irrigidirsi di posizioni di parte incompatibili con la disponibilità a riconoscere le reciproche esigenze. Dal punto di vista dei due adulti potremmo anche pensare che la crisi di coppia può essere a volte il giusto esito di un tentativo non riuscito di migliorare il proprio status d’individuo. Non è quindi sempre e solo il matrimonio riuscito, in ottica sociologica moderna, il naturale epilogo dei tentativi delle persone di realizzarsi esistenzialmente. Ciò si verifica solo se le continue negoziazioni di coppia riescono a trasformare le due parti con reciproco senso di gratificazione rispetto ai propri bisogni e aspettative; altrimenti, è normale che il rapporto si concluda. Il difficile è accettare di non amarsi più, porre fine al rapporto sentimentale, mantenendo però la fiducia nell’altro come padre o madre dei propri figli. Sono loro infatti a subire in prima persona la crisi familiare. La prima sfida da affrontare è comprendere, con la testa e il cuore, che mamma e papà non si vogliono più bene ma che continueranno, per sempre, ad amarli incondizionatamente. Saper mantenere la continuità d’affetto comunica ai bambini che non è colpa loro se ciò è successo. È necessario affrancare totalmente il carico emotivo della separazione che non appartiene in nessun modo a loro. Purtroppo invece accade frequentemente che il dolore degli adulti debordi anche nella funzione genitoriale, rendendo i figli vittime sacrificali dei conflitti non risolti dei grandi. Ciò è talmente deleterio che in alcuni casi i Servizi Sociali e il Tribunale intervengono d’urgenza per proteggere i minori coinvolti. Esiste persino una sindrome psichiatrica detta “di alienazione genitoriale” che compare quando uno dei due genitori, detto “alienatore”, si attiva per 19 denigrare l’ex partner manipolando i figli a suo favore. È facile comprendere che più alta è la conflittualità tra i genitori, più emergono segnali di sofferenza nei figli. Sempre più spesso gli operatori sociosanitari si prendono in carico situazioni di crisi matrimoniale e separazioni conflittuali per aiutare gli attori a mantenere invariata la propria funzione genitoriale rispetto al rapporto con i figli, che lega indissolubilmente la coppia almeno finché i bambini non diventano giovani adulti responsabilizzati e autonomi. Solitamente, il primo intervento riguarda il recupero delle capacità comunicative e l’elaborazione del lutto (perdita della relazione). In questa prima fase accade facilmente che i due genitori siano in stadi psicologici ed emotivi diversi; vengono pertanto aiutati a trovare un consenso unanime rispetto alla loro situazione. Successivamente, i genitori vengono resi consapevoli dell’importanza di riconoscere l’altro in quanto padre o madre, e alla luce di ciò stimolati a mantenere vivo un canale comunicativo per decidere sul futuro dei figli in base alle loro esigenze educative e psicologiche. Se si apre questo spazio, si tutelano i minori e si restituisce alla coppia la dimensione genitoriale, ricucendo gradualmente, con una nuova e inesplorata trama, le identità di tutti i protagonisti della rottura familiare. Per ulteriori informazioni sull’argomento, potete contattarmi ai recapiti pubblicati. LA TESSERA DEL TIFOSO La tessera del tifoso è una tessera identificativa, non obbligatoria, che ha lo scopo da un lato di fidelizzare il tifoso coinvolgendolo e impegnandolo al rispetto di un determinato “codice etico” di comportamento sportivo e, contemporaneamente, riservandogli alcuni privilegi (come facilitazioni per l’acquisto di biglietti, varchi e settori dedicati negli stadi, etc.). Dall’altro lato, inoltre, svolge la funzione di rafforzare la prevenzione e il contrasto dei fenomeni di violenza negli stadi. La tessera, infatti, non potrà essere rilasciata a chi è stato condannato, anche con sentenza non definitiva, per reati “da stadio” (si veda l’art.6 della legge 401/89 e l’art.9 del Dl 8/2007- tra i tanti, esemplificativamente, vi è il possesso di armi, coltelli o corpi contundenti, il lancio di materiali, l’invasione di campo, l’indossare caschi, etc.-) o a chi è stato sottoposto a DASPO (acronimo di Divieto di Accedere alle manifestazioni SPOrtive -ovvero provvedimento del Questore che vieta al soggetto ritenuto pericoloso la possibilità di accedere ai luoghi ove si svolgono manifestazioni sportive per un periodo di tempo che va da uno a cinque anni-). Il tesseramento era già attivo nella passata stagione, ma è solo dal campionato appena iniziato (2010/2011) che il sistema dovrebbe entrare a regime. La tessera, munita di foto identificativa, dovrà avere un contenuto minimo, ovvero vi dovranno essere indicati cognome e nome, data e luogo di nascita e residenza del tesserato, nonché la data di emissione e di scadenza. Sulla tessera, inoltre, saranno presenti un codice alfanumerico di 12 caratteri ed un codice a barre e/o microchip per la lettura. Alcune società si sono attrezzate per munire la carta anche della funzione di credito, in tal caso sulla tessera dovrà apparire il logo del circuito (VISA, MASTERCARD, etc.), il numero della carta di credito (PAN), la scadenza, il microchip nonché, sul retro, la banda magnetica e lo spazio per la firma del titolare. Ulteriori usi (titolo di trasporto, borsellino elettronico, etc.) dovranno essere caricati all’interno del microchip. Ogni società sportiva, a sua descrizione, potrà emettere particolari tessere dedicate a determinate categorie di tifosi (ad es. la tessera per ragazzi, per anziani, etc.), prevedendo per ogni categoria benefici particolari (ad es. il servizio nursery allo stadio, l’indirizzo e mail gratuito, etc.). Le società sportive (di serie A, B e Lega Pro) dovranno rilasciare la tessera a chiunque la richieda, previa verifica dei requisiti necessari, la compilazione di un modulo di domanda, l’allegazione della copia di un documento di identità e dell’autocertificazione con la quale si attesta di non essere destinatari di provvedimenti di divieto di accesso agli stadi, di misure di prevenzione ovvero di condanne, anche non definitive, per reati “da stadio”. Il modulo di domanda comprenderà anche l’impegno a rispettare il regolamento di partecipazione stilato dalla società sportiva e un “codice etico” standardizzato. La domanda si intenderà accettata solo al ricevimento della tessera e la medesima persona potrà chiedere ed ottenere più tessere relative a squadre diverse. I titolari della tessera del tifoso avranno diritto di prelazione nell’acquisto dei biglietti per le partite della propria squadra rispetto a chi non possiede la tessera e a chi possiede tessera di altra squadra; non potranno subire eventuali restrizioni di accesso allo stadio (anche in trasferta) decise dalle Autorità per motivi di sicurezza pubblica; potranno utilizzare i varchi riservati di accesso allo stadio con lettura elettro- nica della tessera (obbligatori negli stadi con capienza superiore a 7.500 spettatori); potranno acquistare in via riservata i biglietti dei settori ospiti e degli abbonamenti (per qualsiasi settore); avranno diritto a tutte le agevolazioni eventualmente previste dalla società sportiva che ha emesso la tessera (ad esempio sconti in esercizi commerciali). A livello nazionale, il Ministero dell’Interno ha sottoscritto alcune convenzioni con Ferrovie dello Stato ed Autogrill le quali prevedono che nelle giornate di campionato disputate il Sabato e la Domenica nel corso della stagione calcistica 2010/ 2011 vi sarà lo sconto del 15% sull’acquisto del biglietto del treno per i tragitti da una qualsiasi località fino a quella della partita e lo sconto del 10% presso i ristoranti “Ciao” ubicati sulla rete autostradale, presso le stazioni ferroviarie e gli aeroporti, oppure di un pasto a prezzo agevolato presso i punti vendita “BarSnack” aderenti all’iniziativa. L’eventuale blocco della tessera potrà avvenire dietro impulso sia della società emittente che della Questura in caso di violazione dei regolamenti, anche riferiti all’uso dell’impianto sportivo; per inosservanza del codice etico; per ragioni di sicurezza e quando sopravvengano motivi ostativi (ovvero aver commesso “reati da stadio” o essere sottoposti a DASPO). I codici delle tessere sospese o revocate affluiranno ad una black list che sarà tenuta dal CONI. Avvocato Serena Baù Stefano Rigoni, Psicologo Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale Tel. 338.2919597 – E-mail: [email protected] I lettori che vogliano sottoporre domande su qualsiasi questione di carattere legale al nostro avvocato possono inviare una mail all’indirizzo [email protected] o scrivere a “L’avvocato risponde – Giornale Altopiano, Via Monte Sisemol, 9 36012 Asiago (Vi)” 8 l’Altopiano Sabato 2 ottobre 2010 20 Sleghe Lauf: un successo la prima “Corsa di Asiago” 160 atleti al via nella gara organizzata dal Gruppo Sportivo Alpini Un cielo plumbeo, che fino a pochi minuti prima aveva riversato sull’Altopiano una pioggia incessante, ha accolto sabato 18 settembre gli oltre centosessanta partenti (una quindicina le donne) della Sleghe Lauf, prima gara di corsa nel centro di Asiago organizzata dal Gruppo Sportivo Alpini. Il pubblico lungo le strade del centro, inizialmente non tantissimo, finisce con l’essere numeroso e partecipe anche grazie alla provvidenziale “finestra” concessa dal maltempo. Uno squarcio comparso su Asiago quasi a risarcire gli organizzatori del tanto lavoro condotto sotto l’acqua per predisporre il tracciato che, fra l’altro, prevedeva la chiusura al traffico delle vie interessate. A questo proposito già in sede di presentazione della nuova gara i responsabili avevano chiesto venia dei disagi che, inevitabilmente, si sarebbero creati. In concambio però l’opportunità di lanciare un’iniziativa nuova e non soltanto dal semplice valore agonistico. “Grandissima soddisfazione per questa prima Sleghe Lauf”. Parola di Franco Sella assessore allo sport di Asiago che aggiunge: “Un grazie a tutti. Ora sappiamo di aver capacità organizzativa anche per questo tipo di gare. La sfrutteremo anche in futuro”. Per Fabrizio Dalle Ave, presidente del Gruppo Sportivo Alpini Asiago, la valutazione positiva “firmata” dal responsabile tecnico delle Fiamme Oro è una garanzia per il futuro della Sleghe Lauf… “Riuscita bene – commenta - anche grazie all’impegno di tanti volontari ed alle istituzioni, in primis il Comune di Asiago, che in questa nostra idea hanno dimostrato di credere e che ringrazio davvero per la collaborazione. Qualche miglioria, con l’esperienza, sarà possibile, ma il debutto è stato sicuramente molto positivo. Credo che un plauso particolare vada a Massimiliano Battocchio e Gianni Ambrosini per la cura che hanno messo nel calcolare ogni piccolo particolare e per garantire soprattutto la massima sicurezza”. “Non da ultimi – conclude Dalle Ave - ringraziamo gli sponsor che hanno reso possibile questa manifestazione: Rigoni di Asiago, Immobiliare neve, Cerim Ferramenta, Punto Sport e Caseificio Pennar. L’appuntamento è senz’altro per l’anno prossimo perché questa manifestazione, che già ha destato un buon interesse, ha tutta l’intenzione di migliorare e di crescere, raggiungendo livelli nazionali e internazionali e diventando così sempre più importante per Asiago e l’Altopiano”. Renato Angonese La gara Vincono Said Boudalia e Silvia Sommaggio I pronostici della vigilia indiSaid Boudalia cano in un terzetto, quello composto da Said Boudaia e dalla coppia delle Fiamme Oro Lazzari-Zanatta i papabili indicazione prontamente trasformatasi in realtà appena dopo mezzo giro quando il “runner” dell’ Atletica Biotecna Marcon lancia la sua sfida raccolta sin da subito un po’ a fatica dalla coppia della Polizia di Stato. Qualche metro di distacco piano piano si trasforma infatti in un “fossato” un po’ più largo e così fino ai 34" finali accusati da Lorenzo Lazzari sul vincitore. Al primo dei Le classifiche Classifica assoluta maschile: 1° Said Boudalia (Biotecna Marcon) in 30’35", 2° Lorenzo Lazzari (FF.OO) + 34", 3° Paolo Zanatta (FF:OO) + 51", 4° Antonio Garavello (sport Pd) + 1’14", 5° Diego Gasperi (Cover Verbania9 + 1’15". Classifica assoluta femminile. 1° Silvia Sommaggio (Atletica città di Padova) in 37’03", 2° Chiara Renso (Atletica Vicentina) + 59", 3° Laura Cavara (Atletica Città di Padova9 + 1’55", 4° Lisa Borzani (atletica Città di Padova) 9 + 2’23", 5° Maurizia Cunico (Assindustria Rovigo) 9 + 3’35". quattro giri in programma, condotto ad alto ritmo, il battistrada li precede di qualche secondo. Bene anche Diego Gasperi (Cover Verbania). Migliore dei vicentini è Enrico Vivian (Atletica Vicentina), ottimo sesto sotto lo striscione finale, ma a difendersi con bravura sono anche Alessandro Ipino (Atletica Bassano Running Store) e lo scalatore Stefano Benincà (Polisportiva Valdagno). Tanti gli applausi del pubblico per il fondista di casa Sergio Rigoni in gara con i colori del Gsa Asiago società organizzatrice come per il veterano Roberto Martini, identica casacca, e per parecchi altri altopianesi presentatisi al via, compresi alcuni giovani. Col passare dei giri le posizioni si cristallizzano con Said Boudialla ad incrementare il suo vantaggio sugli inseguitori. Fra di loro non manca qualche rimescolamento di posizioni dettato a Silvia piene mani dall’imSommaggio pegno fisico richiesto dal tracciato. Le ondulazioni circostanti il centro storico inserite nel giro da due chilometri e mezzo si fanno veramente sentire nelle gambe di parecchi tanto che lo stesso vincitore,corridore esperto, definisce “molto muscolare”i diecimila metri appena coperti in 31’55". Silvia Sommaggio (Atletica Città di Padova) parte subito facendo gara a sé indicando poi il tracciato come “Molto difficile con saliscendi faticosi” ed elogiando gli organizzatori per la cura messa nell’allestimento della prova. Dura fatica per Chiara Renso (Atletica Vicentina) seconda assoluta ricompensata però dalla vittoria fra le junior mentre al maschile a salire sullo steso podio è Francesco Rigodanza. 8 l’Altopiano Sabato 2 ottobre 2010 L’ospite d’onore alla 2° edizione del Trofeo Stalder di corsa in montagna, organizzata dallo Sci Club 2A Asiago Altopiano è stato Luigi Conti podista delle lunghe distanze, olimpionico a Roma nel 1964 sui 5000 mt., 24 presenze in Nazionale fra il 1958 e il 1973 e centinaia di gare su strada, campestri e corse in montagna. Oggi, all’età di 73 anni, l’atleta scledense corre quotidianamente e allena con immutata energia, un gruppo di podisti al Centro Sportivo della sua città. Un bell’esempio soprattutto per i giovani, esempio di impegno, serietà e saggezza, ma anche di entusiasmo e gioia nel praticare dell’ attività fisica che diventa anche sano alimento per lo spirito. Strepitoso il suo fisico e piacevoli la solarità e l’entusiasmo che riesce a trasmettere a tutti coloro che hanno l’opportunità di allenarsi con lui o, semplicemente, di incontrarlo come in questa occasione. Che cosa lega questo atleta ad Asiago e alla Stalder? Il tutto si collega al fatto che in Altopiano , e precisamente alla contrada Bosco a nord di Asiago, abitava la fidanzata di Gigi, diventata poi sua moglie: la Signora Clara. I fine settimana liberi da impegni agonistici, il nostro protagonista li passava ovviamente in terra cimbra e più di qualche volta doveva svolgere il lavoro programmato dal suo allenatore lungo le nostre strade e sui nostri prati. Non di rado questo prevedeva corsa in salita ripida seguita immediatamente da un tratto in piano dove aumentare ritmo e frequenza di passi. Questo lavoro molto duro, consentiva un sensibile miglioramento Ci sarà da soffrire quest’anno, non c’è che dire. Le prime uscite stagionali lo hanno abbondantemente confermato, ma hanno anche evidenziato che questa nuova Rigoni di Asiago Vipers vuole lottare, onorando fino in fondo quello scudetto che da sette anni fa bella mostra di sé sul petto dei campioni d’Italia. Sarà dura difenderlo, così come sarà dura conquistare un’altra finale di Coppa Italia dopo la sconfitta, seppur di misura (5-6), nell’andata di una semifinale con il Civitavecchia. Un incontro un po’ troppo sopra le righe (115’ di penalità, con 3 espulsioni), dove si sono verificati episodi poco edificanti, caratterizzato da un eccessivo nervosismo che ha inquinato il clima della sfida. Atteggiamenti discutibili 21 Lotta tutta in famiglia per le prime tre Allieve del 2A Marianives Valente che col tempo di 22.51.5 aveva la meglio su Maria Cherubin e Ilaria Rigoni. Per tutti questi giovanissimi, una bella prova per testare anche la condizione fisica dopo la preparazione estiva; sono quasi tutti fondisti ed ora aspettano la prima neve per misurarsi nuovamente, questa volta sulle piste di sci. Alle ore 9,30 veniva dato il via alla gara assoluta maschile e femminile su un percorso di complessivi 7.580 mt. con un dislivello di 550 mt. Assenti parecchi atleti del locale Gruppo Sportivo Alpini impegnati in Val Chiavenna in una competizione nazionale, oltre ai numerosi fondisti Altopianesi, si sono presentati al via podisti della fascia pedemontana come Schio, Marostica e Bassano ed anche provenienti da Mestre, Vicenza, Lonigo, Valdobbiadene che, specialisti delle corse su strada, si sono misurati su questo percorso impegnativo che ha richiesto a tutti particolare accortezza soprattutto nella fase di discesa, dove il terreno era viscido per la pioggia caduta i giorni precedenti. Fortu- natamente domenica mattina il sole è tornato a splendere ed ha offerto il suo tepore, dando una provvidenziale mano ad organizzatori ed atleti. Il primo atleta a transitare al Bivacco Stalder, mt. 1621 e a vincere il Gran Premio della Montagna col tempo di 23.15 è stato Samuele Toscan dell’Atletica Valdobbiadene seguito a 10" da Marco Sinicato e al terzo posto Giovanni Bidese il quale non si è affatto scoraggiato per il ritardo di quasi mezzo minuto e, giudicato da esperti e rivali imbattibile in discesa, stravolgeva così la classifica finale vincendo con il tempo complessivo di 39.38.9, seguito in seconda posizione da Toscan, al terzo posto un sorprendente Uberto Cunico di Rotzo che ha onorevolmente difeso i colori del G.S.Alpini Asiago, a seguire Stefano Ipino del Bassano Runnig e il giovane, classe 1991, Sebastiano Pozza, sciatore del 2A protagonista di una bella prova. Al 6° posto troviamo il mestrino Luigi Mosele, e poi il thienese Luigi Ghirardello seguito da Vittorino Mosele, dall’alpino Altopianese Piergiorgio Rebeschini e al 10mo posto Marco Sinicato che era giunto secondo al G.P.M. Nella categoria femminile, senza storia la gara di Marta Fabris la fortissima fondista dello Sci Club 2A che si permetteva di transitare allo Stalder con il tempo di 27.56, per poi compiere una discesa senza rischiare troppo: chiudeva in 50.11 davanti a Roberta Forte U.S.A. e alla mestrina, non più giovanissima, Lucia Tagliapietra. Un fornitissimo buffet ha ristorato i partecipanti e tutti i presenti rimasti in attesa delle classifiche finali. Gigi Conti si è prestato volentieri a premiare i migliori con coppe e medaglie, mentre premi in natura sono andati a tutti i partecipanti, sia delle categorie giovanili che assolute Soddisfatti per la gara e per l’organizzazione, tutti hanno dato l’arrivederci all’anno prossimo, confidando ancora nella presenza del sempreverde Gigi Conti a “vigilare” sul suo record, e a portare a tutti il suo messaggio a favore dello sport come “elisir di lunga vita”. Milano (corsaro 3-5 all’andata) ospita il Ferrara. E restando a Milano, il 7 ottobre, presso l’Hotel Michelangelo “quartier generale” della Lega Nazionale Hockey, verrà presentato alla stampa il prossimo campionato di Serie A1, al via dal 9 ottobre, anche se i Vipers, fermi per il turno di riposo previsto, debutteranno una settimana più tardi contro il Padova degli ex. Un torneo mai come quest’anno aperto ad ogni soluzione e mai come quest’anno vera e propria tentazione per le antagoniste dei Vipers, per una volta lontani dalle luci della ribalta. Quest’anno i campioni viaggiano a fari spenti. E va bene così. Stefano Angonese Resiste il record di Conti sulla salita della mitica Stalder della forma. E in quegli anni, parliamo degli anni 60-70 anche i ciclisti usavano questo sistema, protratto fino a tempi recenti: percorsi impegnativi usando rapporti molto lunghi seguiti da tratti dove si scalava a rapporti molto corti ed agili. Gigi Conti aveva trovato sulla mitica pista Stalder ideale per questo lavoro e a volte, di proposito, saliva assieme a qualche compagno proprio per allenarsi su quel terreno. Potrà ancora essere valido questo tipo di lavoro, ora che gli allenamenti sono così scientificamente programmati? A distanza di quasi quaranta anni il tempo minimo di 21 minuti e 30" dalla “stanga” di località Maddarello al Bivacco Stalder è ancora imbattuto, anche se va considerato che nel corso dei decenni, la natura del terreno è cambiata, a volte con un maggior apporto di humus, a volte mettendo a nudo radici di alberi e placche di pietra, ma rimane pur sempre un tempo di riferimento e, nemmeno il vincitore di questa seconda edizione, pur limando il miglior tempo dello scorso anno, è riuscito nell’impresa. Pista e Bivacco Stalder, dove per l’occasione è stato posto il Gran Premio della Montagna prima di iniziare la fase di discesa, sono intitolati ad Alberto Stalder, intrepido sciatore della Gioventù Fascista che nel 1936, durante una gara di sci, si schiantò contro un albero. Per ricordarlo si decise di chiamare con il suo nome la pista, ora ovviamente diventata solo un sentiero di montagna, e alla partenza della stessa venne costruito anche il bivacco, che, restaurato di recente, rappresenta un posto di ricovero per quanti frequentano la zona del Monte Zebio per visitare il museo all’aperto e i resti delle opere belliche del primo conflitto mondiale. Lo scorso anno lo Sci Club 2A decise di rispolverare questo percorso caduto un po’ nell’oblio inventandosi una impegnativa gara di corsa in montagna con partenza e arrivo alla birreria Maddarello, Alle ore 9 di domenica 26 settembre,viene dato il via alla gara riservata alle categorie ragazzi e allievi maschile e femminile, percorso di 3740 mt, 140 i mt. di dislivello, prima parte del percorso in comune con il tracciato dei senior per poi piegare, dove la pendenza della Stalder comincia a farsi severa, verso la quota più modesta, del monte Bi , o Monte Katz nell’antico dialetto cimbro, mt 1225 e intrapren- dere la discesa lungo prati e pascoli fino al traguardo. Vincitore per la categoria Ragazzi è risultato, non a sorpresa, Franco Pesavento, forte nuotatore di Canove di Roana che non ha disdegnato di calzare qualche volta, anche gli sci stretti, senza troppo preoccuparsi della adeguatezza degli attrezzi semplicemente per piacere di mettersi in gioco in una disciplina di cui non è specialista. Ha chiuso col tempo di 17.41.7 e con sufficiente vantaggio su Marco Minuzzo del 2A a seguire Tessari Sasha, Fabris Davide Perazzo Giulio, Dalla Sega Marco e Girardello Pietro, tutti compagni di società e a chiudere Corà Moreno del Valmagnaboschi. Nella categoria Ragazze vittoria di Marta Cantele, in 23.45.1 appartenente alla Società organizzatrice, seguita, nell’ordine, dalle compagne Giorgia Parini e Veronica Rossi, poi Elisabetta Cantele U.S.A. Asiago quindi ancora per il 2A Giulia Panozzo e Alice Pozza, a seguire Marzia Magnabosco, Rebecca Baù e Sofia Costantini. Nella categoria Allievi Filippo Parini e Matteo Panozzo, entrambi del 2A transitavano insieme sulla sommità del monte Bi ma nella fase di discesa Parini riusciva a staccare il compagno e a chiudere con il tempo di 18.48.2; al terzo posto si classificava Loris Frigo del Valmagnaboschi, seguito nell’ordine da Kevin Frigo Riccardo Marolla, Giovanni Spagnolo e Oscar Costantin. Tra Coppa e Campionato Sabato la Rigoni di Asiago Vipers è attesa dalla semifinale di ritorno con il Civitavecchia. All’andata (5-6 per i laziali) nervi tesi e colpi proibiti. Il 9 ottobre, invece, inizia il campionato, ma i campioni d’Italia saranno a riposo su ambo i fronti, che a lungo andare hanno innalzato il livello di guardia fino al superamento dello stesso, quando Gianpiero Longhini ha steso Roman Simunek (ferito al volto e costretto ad abbandonare il match a circa metà secondo tempo), colpendolo anche in seguito. Tensione elevata e confusione generale, un po’ a tutti i livelli (con qualche erroraccio nel referto di gara) ed ancora un pessimo spot per questa disciplina che troppo spesso riesce a farsi del male da sola. An- che in materia di giustizia sportiva, vista l’entità delle sanzioni comminate: 4 turni di squalifica a Cristiano Sartori (espulso per somma di penalità e reo di aver poi proferito frasi minacciose all’indirizzo dell’arbitro) ed appena 3 a Gianpiero Longhini, che probabilmente si attendeva un provvedimento ben più pesante. Dunque per la semifinale di ritorno, in programma sabato (ore 18) ad Empoli (sede neutra scelta dai Pirati Civitavecchia vista l’indisponibilità dei loro im- pianti), il tecnico Fabio Forte dovrà fare a meno dei due “senatori” e probabilmente anche di qualche altro elemento nel tentativo di operare una rimonta che appare decisamente più complicata di quel -3 recuperato al Monleale nei quarti di finale. Civitavecchia, infatti, forte di un organico di buon livello e candidato a disputare una stagione da protagonista, parte favorito per un posto in finale, nonostante l’assenza di Stephen Campbell (1 turno di squalifica). Nell’altra semifinale 8 Sabato 2 ottobre 2010 l’Altopiano 22 Volley Asiago Altopiano Ilenia e Veronica trionfano ai Campionati Nazionali Questa volta ce l’hanno fatta! Ilenia Basso e Veronica Galante, le due atlete di Camporovere che militano nelle fila del Volley Asiago Altopiano, hanno finalmente conquistato il titolo nazionale 2010 a Lignano Sabbiadoro con la rappresentativa femminile Under 16 AICS di Vicenza. Sfiorato per un soffio l’anno scorso contro le pari categoria del Bologna, la squadra vicentina non si e’ lasciata sfuggire l’opportunita’ della rivincita e in quattro set (25-14, 25-20, 15-25 e 25-21) hanno sbaragliato il forte avversario di Bologna. Infatti, le ragazze emiliane arrivavano a questo appuntamento da ben sette titoli consecutivi, di cui gli ultimi quattro vinti proprio nei confronti della squadra vicentina. Il torneo si e’ svolto in tre giornate da Venerdì 10 a Domenica 12 Settembre presso il Palazzetto dello Sport di Lignano Sabbiadoro. Sette le squadre partecipanti a rappresentare le citta’ di Vicenza, Bologna, Arezzo, Ancona, Roma e Foggia, alle quali si e’ aggiunto l’Arzignano ripescato dalle regionali dello scorso Maggio. Le due atlete altopianesi raccontano la finale “Ci siamo presentate in palestra molto motivate e decise a strappare il titolo al Bolo- gna – dicono - Eravamo consapevoli delle nostre possibilita’ e non volevamo tornare a casa con un altro argento. L’obiettivo era il primo gradino del podio! “ E cosi’ e’ stato; pronti via e il primo set e’ a senso unico: attacchi incessanti del Vicenza e Bologna costretto alle difensive. Il secondo e’ ancora totalmente a favore delle ragazze vicentine che pero’ accusano un po’ di rilassatezza e abbassano la guardia nel terzo set che finisce cosi’ nelle mani dell’avversario. Bologna si illude, ma e’ solo una flebile speranza in quanto il Vicenza nel quarto set torna con la testa sul parquet del palazzetto di Lignano e rimette le cose sui binari giusti. In quattro set il titolo va meritatamente al Vicenza. “E’ stata una grande gioia, indescrivibile! Dopo le premiazioni e dopo aver trangugiato un boccone abbiamo iniziato i festeggiamenti che si sono protratti fino alle quattro del pomeriggio. Ci siamo buttate letteralmente vestite nella piscina dell’albergo, non riuscivamo a realizzare che dopo aver inseguito per due anni questo obiettivo finalmente eravamo campionesse italiane. Se non fosse che dovevamo rientare avremmo festeggiato insieme tutta la notte.” Passata dunque la gloriosa parentesi nazionale, Ilenia e Veronica tornano tra le fila del Volley Asiago Altopiano che quest’anno tentera’ per la prima volta la sfida della terza divisione di federazione (FIPAV). Dopo due anni di grandi soddisfazioni in ca- tegoria Under 16 AICS e’ giunta la giusta maturazione per degli obiettivi piu’ importanti quali quelli di federazione. La squadra, rimpolpatasi con un paio di nuovi ingressi, sara’ sempre guidata da coach Ulisse Munari coadiuvato dai preparatori atletici Lucio Plebs e Petronio Gatti. Ed e’ ripresa a Settembre anche l’attivita’ delle altre due compagini del Volley Asiago, l’Under 13 (con alla guida la coppia Gatti-Plebs) e il settore Mini- e GiocaVolley che sara’ sempre coordinato da Alessandro Siviero e Sara Rigoni. Gli allenamenti si svolgono nella Palestra Comunale IPSIA di Asiago nelle fasce orarie 16:30 – 20:00 il Martedi’ e il Giovedi’. Per informazioni si possono contattare sia i numeri 0424/450053 e 338/3141936 che l’indirizzo e-mail [email protected], oppure passare in palestra negli orari sopra indicati. rio Marco Sartori, assieme ad Alessandro, Marco e Flavio, dai quali ho sempre avuto massima collaborazione. Vorrei anche ringraziare il dr. Conca di Vicenza, il prof. Marzaro di Feltre, la fisioterapista Beatrice di Mantova ed il sig. Ugo <Montagna> per essersi prodigati nel lungo recupero (durato 6 mesi) della funzionalità del braccio di tiro infortunato nel luglio 2009, infortunio che rischiava di compromettere la prosecuzione nelle competi- zioni; un grazie anche al collega ed amico prof. Roberto Carli che ha collaborato attivamente alla preparazione atletica ed all’assessore allo sport Franco Sella per la dispobilità nell’utilizzo degli impianti sportivi comunali”. Obiettivo per il 2011? Senza mezze misure migliorare quanto fatto ed ottenuto in questo <storico> 2010; forestli e poliziotte attente: la minuta ma grintosissima e caparbia altopianese ha lanciato il suo guanto di sfida. Cesare Pivotto Finalmente un meritato risultato di prestigio CRISTINAVOLPI “ARGENTO” AZZURRO DI PISTOLA SPORTIVA DONNE A SQUADRE Raggiante e solare come sempre, anzi di più. Così è tornata a casa a Cesuna domenica sera Cristina Volpi, la frizzante docente di educazione Fisica dell’Istituto Superiore di Asiago con l’hobby di sparare, in poligono, con la sua pistola sportiva. E ne aveva ben donde, visto che da Bologna (dove, presso il Poligono del Tiro a Segno Nazionale, A Bologna conquista il secondo posto agli Assoluti al termine dalla quale, con le dal 23 al 26 settembre si è disputata l’edizione 2010 dei Campionati Italiani Assoluti di Pistola Sportiva Donne, specialità che in Italia vanta ben 64 squadre femminili), è tornata a casa con una splendida medaglia d’argento a squadre; risultato maturato dopo una gara divisa in due fasi (una prima di tiro “mirato”, 30 colpi su sagoma fissa, ed una seconda di tiro “celere”, altri 30 colpi su sagoma in movimento) due colleghe del T.S.N. di Padova, la società per cui gareggia, è salita infatti sul secondo gradino di un podio che ha visto, irraggiungibili (almeno per ora) in vetta le “professioniste” del Gruppo Sportivo della Forestale, ma dietro, anche se di poco (5 punti, 1630 contro 1625) le altre professiste del G.S. Fiamme Oro. Raggiante e soddisfatta per un risultato che ripaga dei tanti sacrifici e dell’impegno profuso nei 12 anni che ha finora dedicato al suo hobby preferito, la pistola sportiva, un hobby che prende però molto sul serio, a cui dedica tempo ed energie. “Si, sono evidentemente sono molto contenta per un risultato per me splendido ottenuto con due ottime compagne dopo la fase regionale di qualificazione che ha ammesso agli Assoluti solo 8 squadre, un risultato ottenuto grazie ad un metodico allenamento, fisico, tecnico e mentale, anche grazie alla determinante possibilità di svolgere allenamenti regolari al Poligono di Tiro di Asiago, riaperto in primavera e dove ho trovato grande ed incondizionata disponibilità. Proprio per questo vorrei ringraziare il commissa- 8 Sabato 2 ottobre 2010 l’Altopiano 23 Canove, partenza con difficoltà CALCIO Un pareggio e una sconfitta nelle prime due giornate di campionato per la compagine allenata da Sandro Baù. Si paga forse la poca esperienza di una formazione molto giovane Se qualche frequentatore del Armando Frigo pensava che la seconda categoria sarebbe stata una passeggiata per una compagine come il Canove, che da 16 anni bazzicava la categoria superiore, è stato prontamente smentito nelle prime due giornate di campionato. Nella prima di campionato, giocata in casa, i gialloblu guadagnano un punto con il BP 93, compagine tosta che non ha mollato fino alla fine anche se tecnicamente inferiore al Canove. Un 2 a 2 (gol di Sterchele e Pace) dove i ragazzi al comando di Sandro Baù, coadiuvato da Vescovi, hanno forse pagato la poca esperienza ma hanno comunque messo in campo una voglia di fare, una determinazione, una passione per il gioco del calcio che è stato comunque un piacere rivedere sul campo canovato. Meno atteso il capitombolo nella seconda giornata sempre giocata su campo amico subendo un 4 a 2 (gol di Rigoni e Panozzo) che ha fatto male. I gialloblu hanno sofferto troppo il gioco imposto dalla Toniolo Rino, squadra promossa dalla terza categoria nel campionato 2008/2009, e che gode dell’esperienza di un anno in seconda. C’è da dire che la squadra della frazione Santo di Thiene è allenata dall’ex gialloblu Piero Dalle Carbonare che aveva chiesto, ed ottenuto, dai dirigenti thienesi giocatori di esperienza e categoria superiore adottando una politica opposta a quella del Canove che ha scelto di ripartire con giovani arrivati dalle squadre juniores che ben hanno figurato negli ultimi anni. Gerardo Rigoni E’ iniziata la nuova stagione In terza categoria buon avvio del GLC. Segnali di ripresa in casa Asiago E’ solo l’inizio e bisogna essere prudenti (ricordate l’anno scorso?), ma la partenza delle nostre squadre impegnate in terza categoria è comunque confortante. Il GLC, ad esempio, tra Coppa e campionato è ancora imbattuto. E dire che la stagione per la società del presidente Marino Xausa aveva avuto uno sgradito prologo: la penalizzazione di un punto in classifica stabilita dalla commissione disciplinare nazionale in seguito alla sentenza del marzo scorso che aveva condannato il presidente ed il segretario del comitato veneto per aver ammesso alcune formazioni ai campionati nonostante l’iter di iscrizione non fosse stato completato entro i termini previsti. Il tutto alla vigilia del primo turno della “Coppa Bassano”, novità di quest’anno che assegna un posto (il 5°) nella griglia dei playoff del girone di Bassano. Il GLC ha però reagito positivamente, impattando (2-2) con l’Arsenal Cusinati e quindi ha conquistato la qualificazione alla semifinale andando a vincere per 2-3 sul terreno di gioco del Tezze Brenta. Un passaggio del turno giunto grazie al maggior numero di reti realizzate nei confronti dell’Arsenal Cusinati, anch’esso a quota 4 punti nel girone. In semifinale (andata l’8 dicembre 2010; ritorno il 9 gennaio 2011) il GLC troverà una tra Junior Monticello, Aurora S. Giuseppe e Transvector. Il sorteggio sarà effettuato dal comitato di Bassano. Archiviata la coppa è stata la volta di esordire in campionato sul campo del S. Vito Bassano, capace di recuperare nello scorcio conclusivo dell’incontro il gol, siglato in avvio di ripresa, da Lupato. Nel girone “B”, invece, l’Asiago CalcioAltopiano ha saputo rialzare la testa dopo lo scivolone (0-1) del debutto contro il Galvanauto Motta. Nella seconda giornata, infatti, un gollampo di Gheller ha consentito ai giallorossi di piegare lo Zanè e quindi di festeggiare i primi tre punti di questo torneo. S.A. Classifica Terza Categoria girone B (dopo la 2a giornata): Montecchio Precalcino, Valli e Cogollo punti 6; Arsiero, Monte di Malo, Novoledo Villaverla e Galvanauto Motta 4; Asiago e NewTeam SS. Trinità 3; Union Pedemontana 2; Zanè e Rozzampia 1; Giavenale, Azzurra Agno, S. Quirico e S.Tomio 0. Prossimo turno (3 ottobre – ore 15.30): Asiago-Novoledo Villaverla Classifica Terza Categoria girone Bassano (dopo la 1a giornata): Villaggio S. Lazzaro e Real Stroppari punti 3; Junior Monticello * 2; Transvector, S. Pietro Rosà, Arsenal Cusinati, S. Vito Bassano e Facca 1; GLC *, Aurora S. Giuseppe, Tezze Brenta, Fellette ed Ospedaletto 0. * un punto di penalizzazione. Prossimo turno (3 ottobre – ore 15.30): GLC-Ospedaletto Classifica Seconda Categoria girone F (dopo la 2a giornata): Toniolo Rino e Tre Ci punti 6; BP 93, Grantorto, Marola, S. Anna e Vallonara 4; Fara S.Vitale e Colceresa MPM 3; Fides, Canove, SPF, Lugo Calvene e Juventina Laghi 1; Longa 90 e Breganze 0. Prossimo turno (3 ottobre – ore 15.30): Canove-Colceresa MPM Immobiliare Stella Asiago: buona la prima Esordio positivo della squadra asiaghese nel campionato di serie D di calcio a 5 che ha visto il debutto casalingo contro la forte squadra del Sarcedo: 3 a 3 il risultato finale, che lascia pero’ un po’ di amaro in bocca i ragazzi dell’ Immobiliare Stella – Asiago per essere stati raggiunti nei minuti finali dell’incontro. Asiago che inizia l’incontro un po’ contratto ed intimorito, andando subito sotto sul 2 a 0, probabilmente per la pressione del primo incontro stagionale, ma che riesce poi, nel corso del match, ad andare sul pareggio e portarsi avanti sul 3 a 2, con tripletta di Marco Fracaro, subendo il pareggio solo sul finale della partita. Soddisfatto comunque l’allenatore dell’Immobiliare Stella – Asiago, Rudy Bau’: “Siamo all’inizio della nostra avventura, abbiamo ancora molto da imparare, ma sono sicuro che cresceremo di partita in partita, il gruppo e’ compatto e faremo certamente bene.” Il prossimo appuntamento casalingo e’ fissato per venerdi ‘ 8 ottobre alle ore 21,30 presso il Centro Sportivo Comunale – Palestra Ipsia, partita nella quale l’Asiago affrontera’ il S. Anna 1970. Alessandro Cunico FISI PROVINCIALE Panozzo ancora presidente Silvano Panozzo, dirigente sportivo ormai di lungo corso, candidato unico, resta, per acclamazione, ai vertici del Comitato provinciale della Fisi anche per il quadriennio 201014. A proporre questa formula di voto Guido Carli, consigliere federale Fisi, presidente dell’assemblea elettiva delle società vicentine tenutasi a Schio. Alla riunione è intervenuto anche Umberto Nicolai presidente provinciale del Coni. Nel suo intervento si è soffermato sui tempi difficili che lo sport dilettantistico sta vivendo per una serie di problematiche non ultima quelle dei rincalzi rispetto ai dirigenti che ormai da anni si dedicano al volontariato sportivo come nel caso della Un corso rivolto agli allenatori Il Centro Studi Ce.I.S. in collaborazione con il dipartimento delle dipendenze dell’ULSS 3 di Bassano del Grappa organizza un Corso di formazione allenatori delle società sportive dell’Altopiano di Asiago. L’iniziativa verrà presentata lunedì 4 ottobre alle 12 nel municipio di Asiago. Il corso si inserisce nelle azioni del piano annuale Fondo Regionale Lotta alla Droga. Fisi. Presenti 23 società sulle 40 affiliate, un buon numero anche se non del tutto soddisfacente. Questo l’esito del voto. Consiglieri “laici” eletti: Stefano Lora 2442 voti, Sergio Rigoni 2098, Marco Dellai 1919, Michele Paganin 1918, Ulisse Callegari 1897, Domenico Munari 1820, Sergio Pettinà 1588. Consiglieri atleti: Piero Frigo 391, Gianni Rolfini 351, consigliere tecnico: Paolo Valente 135. Il nuovo consiglio provinciale, ampiamente rinnovato rispetto a quello uscente, punta al rilancio dell’attività e del tesseramento R.A 8 l’Altopiano Sabato 2 ottobre 2010 24 Pasqualon professionista del ciclismo CICLISMO Che fosse un ragazzo portato per lo sport, che possedesse un vero talento, si intuiva fin da quando era ancora “piccino”, per intenderci Andrea Pasqualon fa parte di quella fortunata e limitata schiera di persone che possono permettersi di cimentarsi in qualsiasi sport, riuscendo a dare il meglio e raggiungendo i risultati migliori. Alla fine anche tra questi però si verifica un’ulteriore selezione, entra in campo non più la forza fisica, ma quella mentale, forza intesa anche come capacità di amministrare il successo, la fama, la stessa capacità fisica; e Andrea fino a questo momento sembra promettere bene. Dopo una stagione, che è ormai agli sgoccioli, dove ha dato tanto, ottenendo però il massimo, ha raggiunto la meta, che è il sogno di quasi tutti coloro che praticano uno sport che prevede il professionismo, e il ciclismo è fra questi, ha fatto l’importante salto di categoria, è passato appunto al professionismo. La cosa in paese è passata in sordina, il protagonista di questa che, gli auguriamo sarà una bellissima avventura, non lo ha pubblicizzato, “Ho conquistato il sogno di una carriera. Per la stagione 2011 non mi aspetto grandi cose, ma cercherò sicuramente di ben figurare nel nuovo mondo... e poi... se arriverà la vittoria... ! e così per caso sono inciampata sulla bella notizia! Come è andata Andrea? “Innanzitutto la cosa più importante è quella di essere riuscito a conquistare il sogno di una carriera, cioè quello di aver trovato un contratto da professionista nella prossima stagione 2011- 12, nella formazione COLNAGO-CSF INOX. Questo contratto è arrivato dopo una stagione ricca di successi, ben 7 da inizio anno; ovvero: 23/03: 34° Trofeo Mario Zanchi - Castiglion Fibocchi (Ar) 04/04: Trofeo Banca Popolare di Vicenza - Col S. Martino (Tv) - 1.2U 17/04: 6° Memorial An- gelo Fumagalli - Castello Brianza 02/05: 59° Giro dei Tre Ponti S. Donà di Piave (Ve) - C.R.V. 29/05: 4^ Tappa - 15° Giro delle Pesche Nettarine - Imola (Bo) 18/07: 94° Giro del Casentino Arezzo - 1.2 31/08: 58^ M.O. Fiera di Sommacampagna Sommacampagna (Vr) E tra questi primi posti, due sono stati particolarmente importanti, in quanto si trattava di gare internazionali, quella di Col S. Martino e il Giro del Cosentino - Arezzo. Oltre a queste vittorie ho collezionato diversi piazzamenti fra i quali un secondo posto a Collecchio un terzo posto alla VicenzaBionde e tre quarto posto. Non mi sarei mai aspettato una stagione così ricca di successi e soprattutto di vincere la maglia di campione regionale veneto. Lo scorso anno, ho perso la stessa maglia ad un passo dall’arrivo, dopo una fuga di 130 km sono stato raggiunto dal gruppo a 200 m dall’arrivo, una beffa ed una grande delusione, ma anche questo è entrato nel sacco delle esperienze utili! In questo 2010 penso di essere molto migliorato, in par- ticolare in salita, non a caso sono arrivate vittorie molto prestigiose come il trofeo Piva e il Giro del Casentino, corse di un certo fascino, ma anche molto tecniche ed impegnative, dove pochi sono riusciti davvero a trionfare!” In questi giorni sei in Toscana dove svolgerai le ultime gare, ultime ma non meno importanti perché alcune sono anche internazionali, ma il pensiero credo vada ormai alla prossima stagione! “Per la stagione 2011 non mi aspetto grandi cose, ma cercherò sicuramente di ben figurare nel nuovo mondo, aiutando per primo i miei nuovi compagni e poi se arriverà la vittoria o qualche buon piazzamento lo accoglierò sicuramente a braccia aperte”. La tua passione per il ciclismo è nata da una passione di famiglia, uno zio tra i dilettanti, ma poi la tua tenacia il tuo talento, a chi però ti senti di rivolgere qualche grazie? “Per la realizzazione del mio sogno cioè quella del passaggio tra i grandi, devo sicuramente ringraziare i miei direttori sportivi Gianni Faresin, Luciano Ruy, Luciano Camillo; tutto lo staff tecnico, quindi meccanici massaggiatori, i patron Lucchetta ed Egidio Fior e soprattutto i miei compagni che in queste 2 stagioni sono stati eccezionali”. Stefania Simi La scheda Andrea Pasqualon di Enego, classe 1988, diploma di ragioniere. Agonisticamente ha iniziato con lo sci alpino, ottenendo fin dall’inizio promettenti risultati. Con l’US Enego Lisser raccolse vari successi di prestigio come il campionato regionale giovanissimi e numerose vittorie a livello regionale. Poi a 16 anni, come spiega lui stesso: “… ho deciso di buttarmi sul ciclismo perchè la bici mi era sempre piaciuta, sin da bambino e anche perchè lo sci costringeva i miei genitori a sacrifici enormi a livello economico”. Come ciclista, da allievo, ha vestito la maglia dell’Unione Ciclistica Borg o Va l s u g a n a p e r d u e a n n i p o i è s t a t o J u n i o re s all’Utensilnord di Vicenza, dove ha ottenuto anche i primi beneauguranti piazzamenti. E’ quindi passato dilettante con una squadra trevigiana di Cavaso del Tomba, la Termopiave, dove ha raccolto una trentina di piazzamenti sui primi dieci nel corso del primo anno, quindi già nel secondo è riuscito ad aggiudicarsi 5 podi. Nel terzo anno da dilettante, è entrato nella squadra Zalf di Castelfranco Veneto, una formazione di spessore, famosa per aver tenuto a battesimo tanti giovani talenti che sono entrati a far parte del grande ciclismo, fra questi: Ivan Basso, Damiano Cunego, Emanuele Sella. La prossima stagione gareggerà come professionista nella Colnago Inox. GOLF Si è svolta sabato 18 settembre la 21^ edizione della “Slegar Cup”, tradizionale gara di golf che si svolge sullo splendido percorso del Golf Club Asiago alla quale anche quest’anno hanno partecipato oltre 60 giocatori dell’Altopiano e ospiti. Il vincitore dell’edizione 2010 è Nicola Pertile. Ogni anno più partecipata, questa gara nata dall’idea di confrontarsi fra i giocatori di golf residenti ad Asiago è diventata, anche grazie al sodalizio con l’Agenzia Pertile si aggiudica la Slegar Cup Allianz – Ras Assicurasiago che da oltre un lustro contribuisce economicamente alla buona riuscita dell’evento, un appuntamento capace di attrarre non solo tutti i giocatori residenti sull’Altopiano, ma anche giocatori esterni provenienti da ogni parte d’Italia. Dal 1989, data di inizio di questa competizione, il nu- mero di giocatori provenienti da Asiago e dall’intero Altopiano è notevolmente cresciuto nel tempo, grazie alle notevoli promozioni messe in atto dalla Direzione del Club rivolte in special modo ai giovani che desiderano avvicinarsi a questo fantastico sport e anche grazie alla convenzione fortemente voluta dall’attuale Amministrazio- PERTILE NICOLA ne Comunale Asiaghese che permette ai residenti di tutto l’Altopiano ed agli ospiti degli alberghi di usufruire di quote associative annuali particolarmente convenienti. Il risultato di questo lavoro, iniziato oltre vent’anni anni fa e sostenuto da tutti i Presidenti susseguitisi nel tempo, ha prodotto oltre una settantina di nuovi giocatori di golf Albo d’oro 1989 1990 1991 1997 2000 2001 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 FRACARO CARLO PERTILE ALBERTO RIGONI SANDRO RIGONI PAOLO RUSSO RIZZATO GIANNI VELLAR SERGIO LONGHINI GIANPIERO PERTILE ALBERTO FORTE FABIO SARTORI CRISTIANO CHIARETTO MARCO SEGAFREDO STEFANO SEGAFREDO STEFANO PERTILE NICOLA tra gli sportivi residenti sull’Altopiano e cosa molto importante per lo sviluppo di questa disciplina oltre quaranta ragazzi iscritti nel Club dei Giovani ai quali verrà affidato nel tempo il compito di far conoscere il Club di Asiago in ogni parte d’Italia e del mondo, dato che il golf è uno tra gli sport più diffusi sul pianeta. Significativi i gemellaggi con i golf di Marbella, Oslo, Latrobe di Melbourne e Olgiata di Roma. Dopo la chiusura del campo, da quest’anno sarà possibile praticare indoor il golf presso il Centro Rendola con l’allestimento di una struttura per la pratica. L’edizione di quest’anno, purtroppo caratterizzata dal prorogarsi del maltempo, si è svolta in maniera ridotta su 9 buche, ma lo spirito competitivo dei concorrenti e il desiderio di aggiungere il proprio nome alla “Red Cup” simbolo dell’evento hanno fatto registrare risultati di prim’ordine su di un campo reso difficilissimo dalla pioggia battente. I premiati sono stati i seguenti: 1° netto 1^ cat 1° lordo 1° netto 2^ cat 1° netto 3^ cat 2° netto 1^ cat 2° netto 2^ cat 2° netto 3^ cat 3° netto 1^ cat 3° netto 2^ cat 3° netto 3^ cat 1° lady 1° senior 1° junior LONGHINI LUCA 32 GATTI GIULIO 39 HYVOZ PIETRO 20 PERTILE NICOLA 22 FRACARO CARLO 34 PODAVINI MAURO 16 RIGONI ANDREA 19 CARLI MATTEO 36 DALLE AVE MANUELE 16 FRIGO LIDIA 15 RIGONI ANNA 12 STEFANI MARIANO 15 DAL SASSO NICOLA 17 8 Sabato 2 ottobre 2010 l’Altopiano 25 “ILCUORE CHE PARLA ALCUORE” La disprassia: disturbo dell’apprendimento che necessità di strategie d’insegnamento Questo è stato il motto o slogan della recente visita del Papa in Gran Bretagna. Fin dal primo giorno, l’umile Benedetto XVI°, ha parlato a cuore aperto, senza nessun sottointeso, ha ribadito il mea culpa della Chiesa Cattolica per la mancata vigilanza sui religiosi pedofili con conseguenze “devastanti” come il lasciare al loro posto preti condannati. Ha chiamato i ragazzi “violati” martiri cristiani. E’ pur vero che in questi anni i giornali e le tv hanno, giustamente, insistito su questo scandaloso vizio “raccontando” puntualmente di abusi su minori di quei casi, il 4%, che riguardano uomini di Chiesa spesso dimenticandosi dell’altro 96% di pedofilia “laica” consumati nelle palestre, nei campi di calcio, nelle piscine e specialmente all’interno delle famiglie. “Il cuore che parla al cuore” ; Benedetto fa il maestro d’amore quando dice ai giovani inglesi di non lasciare che l’egoismo, l’invidia e l’orgoglio vi induriscano il cuore. Continua Benedetto: “…siamo fatti anche per donare amore, la realtà più solida della nostra vita. A volte ciò sembra naturale quando i nostri cuori sono ricolmi di generosità. Altre volte ci rendiamo conto che amare è difficile…ma, diceva Madre Teresa di Calcutta, dare amore è frutto di una decisione quotidiana che può avere bisogno di un aiuto, aiuto che proviene da Cristo la Cui voce si ascolta cercando “il silenzio”. Un richiamo del Papa forte e quasi “inattuale”; oggi sembra vincere quello che grida più forte. “Il cuore che parla al cuore”; Benedetto, con a fianco la Regina che è anche capo della Chiesa anglicana, ha paragonato la crescita inesorabile dell’ateismo in Gran Bretagna a quello della “sua” Germania nazista. Il senso delle sue parole, sottolinea il giornalista inglese N. Farrel, è duro ma semplice cioè: la mancanza di fede porta l’uomo a creare stati totalitari e di conseguenza anche alla Shoap (stermino degli ebrei) al Gulag (campi di “rieducazione” stalinisti) e ai campi lager di Cina e Cambogia. Continua Benedetto: “…mentre riflettiamo sulle lezioni sobrie dell’estremismo ateo del ventesimo secolo non dovremmo mai dimenticare come l’esclusione di Dio, la religione e i valori della vita pubblica ci porta ad avere una visione tronca e riduttiva della persona, del suo destino finanche della società civile...” A mio modesto parere Benedetto XVI° non ha tutti i torti perché la Storia ci dice che i rivoluzionari di punta francesi erano atei alla ricerca di una Religione Civica ed hanno combinato un “macello”; che i rivoluzionari di punta sovietici erano atei e per fondare il Paradiso in Terra hanno combinato un “macello”; che i rivoluzionari di punta nazisti alla ricerca del Terzo Reich erano atei ed hanno combinato un “macello”; che oggi l’ateismo di stato cinese, nord coreano o cambogiano combina “un macello”. (per esempio in Cina sono condannati a morte circa 10.000 persone all’anno 40% delle quali sono donne). “Il cuore parla al cuore”; Benedetto chiede, non solo ai laici cattolici inglesi, di non essere arroganti, non precipitosi nei discorsi, non polemici, capaci di dialogare con chi non crede, capaci di testimoniare la fede in tempi così poco permeabili al Vangelo, insomma chiede un laicato mite nel cuore ma intelligente e ben istruito. Grazie Benedetto per averci fatto capire che dire la Verità ci rende Liberi. Amerigo Baù “Stop alle abitudini incivili” Gentile Direttore, Spettabile Redazione, la foto riguarda Via Battaglione Sette Comuni - incrocio Via Fiume di Asiago, dove da anni, ormai, qualcuno tra i residenti delle vie citate è solito accatastare rifiuti di ogni genere e non solo ramaglie, e ciò pur sapendo che a tale improprio smaltimento non segue la raccolta. In barba, tra l’altro, al centro temporaneo di raccolta avviato quest’estate presso il piazzale del cimitero. Spero che l’argomento possa trova- re il Vostro accoglimento, come peraltro dimostrate da tempo. Credo sia utile sensibilizzare tutti su questo tema e stigmatizzare abitudi- ni incivili. Per inciso, anche se poco interessa, mi vergogno da me di vedere certe cose. Un abitante nella zona Gentile Direttore, abbiamo letto con molto interesse l’articolo da lei pubblicato nell’ultimo numero dell’Altopiano riguardo la dislessia. Volevamo, se ci è consentito, portare a conoscenza di un altro disturbo specifico dell’apprendimento, meno frequente e meno evidente (almeno qui sull’altopiano), ma altrettanto “invalidante” a livello scolastico: la disprassia, che spesso viene scambiata dai genitori e dagli insegnanti come un comportamento di disinteresse nei confronti della materia di studio, di svogliatezza o addirittura maleducazione. Questo disturbo interessa aree specifiche degli apprendimenti scolastici come: il disegno, l’educazione artistica, aritmetica ( soprattutto negli aspetti relativi alle abilità visuo-spaziali : comprensione del valore posizionale del numero, corretto allineamento, uso corretto di procedure di riporto etc.), geometria, comprensione del testo (specie se spaziale), geografia. Tutto ciò fa rilevare cadute nelle funzioni cognitive specifiche di memoria verbale, discriminazione visiva, difficoltà di pianificazione e controllo strategico delle fasi di esecuzione del compito, compromettendo anche le materie di studio come la lingua straniera, l’analisi logica, grammaticale e la corretta ortografia. Questo porta il ragazzo ad avere una diminuzione della funzionalità attentiva e di rievocazione delle informazioni memorizzate, difficoltà di concentrazione e allungamento dei tempi di esecuzione. Come genitori siamo felici nel sentire che le istituzioni si stanno muovendo per garantire ai ragazzi con questi disturbi specifici dell’apprendimento una adeguata metodologia di studio, il nostro augurio è che la formazione degli insegnanti riguardo a questo non sia orientata esclusivamente verso la dislessia o la disgrafia, ma anche ad altri D.S.A. come la disprassia e la distonia che necessitano di ulteriori metodi, abbiamo notato che a scuola i vari disturbi sono affrontati nella medesima maniera, secondo noi ogni disturbo ha una sua metodologia di insegnamento, porto un esempio, a mio figlio vengono date delle schede per la lettura con caratteri di dimensioni enormi ( forse utili per i dislessici), come se questo lo aiutasse a studiare meglio, invece gli crea disagio e nessun beneficio nello studio, diciamo che avrebbe bisogno di altre strategie e altri strumenti compensativi e dispensativi opportuni in relazione al disturbo. Cogliamo l’occasione per ringraziare la dott.sa Teresa Zanella , la dott.sa Elena Carli e la dott.sa Gabriella Coi che hanno aiutato noi e nostro figlio a conoscere e ad affrontare questo disturbo con serenità. Albano Denis Ranzato Alessandra Vignato La mia contrada – Roncalto Scrivo in merito al vostro articolo dedicato alla contrada Roncalto. Appartengo alla stirpe dei “Bortoli – Capuz”, figlio di quella “gentile signora con dimora nelle vicinanze” del capitello in marmo che parecchio tempo fa (correva l’anno 1907) un certo Avv. Domenico Bortoli fece erigere a sua memoria. Vorrei precisare che tuttora è abitata dai “Bortoli” (non esistono solo i Cunico e Pesavento come scritto), ma vorrei altresì sottolineare che appunto la casa più antica della stessa è proprio la prima casa (ex civico n. 1, abitata da Guido Bortoli) che si incontra in posizione defilata prima di entrare nell’agglomerato di case e stalle. Tale abitazione è rimasta integra anco- ra nel primo conflitto mondiale del 1915/1918 (esiste ancora al suo interno la “caneva”, una stanza con pavimento in “laste” di sasso) ed i reparti britannici citati avevano appunto scavato una galleria che dalla valletta sottostante ne prendeva la direzione verso l’abitazione; i ricordi di infanzia di mio padre ( il Toni Capuz così era conosciuto e ancora oggi ricordato) che traevano fonte dai racconti dei vecchi recuperanti della zona, lo avevano indotto negli anni settanta a far eseguire uno scavo che confermò l’esistenza della galleria, con ritrovamento delle travature di sostegno e, fra l’altro, anche dei badili utilizzati da quei recuperanti che parecchi anni prima avevano tentato manualmente l’impresa, andata poi vanificata dallo smottamento del terreno che aveva ostruito il pozzo di accesso in conseguenza di un forte temporale sopraggiunto. Sempre sulla proprietà della famiglia Bortoli - Capuz, a Roncalto, esiste seminascosto un antico pozzo che ha legato anche nel passato (cfr il volume “Genealogia della famiglia Bortoli Capuz” di Antonello Bortoli) le origini del soprannome Capuz. Roberto Bortoli Capuz Ringraziamo il Sign. Bortoli per la precisazione, ed invitiamo gli amici lettori di non esitare ad inviarci nuove utili informazioni relativi ai borghi che andremo a presentare nei prossimi numeri. Ragguagli e notizie confluiranno nel nostro database sulle contrade di cui è allo studio una futura pubblicazione tematica. 8 Sabato 2 ottobre 2010 l’Altopiano 26 Hockey Inline Da sabato 2 a venerdì 15 ottobre 2010 Il 2 ottobre è il 275° giorno del Calendario Gregoriano, mancano 90 giorni alla fine del 2010. Sabato 2 SS. Angeli custodi Domenica 3 S. Gerardo Lunedì 4 S. Francesco d’Assisi Martedì 5 S. Placido Mercoledì 6 S. Renato Giovedì 7 B.V.M. del Rosario Venerdì 8 S. Pelagia Sabato 9 S. Dionigi Domenica 10 S. Daniele Lunedì 11 S. Firmino Martedì 12 S. Serafino Mercoledì 13 S. Benedetto Giovedì 14 S. Callisto I Venerdì 15 S. Teresa d’Avila Curiosità del mese: nel Medioevo il mese di ottobre era rappresentato con un cacciatore o con un seminatore. Il colore della natura ora è quello del giallo e rosso delle foglie, e le coltivazioni ormai consegnano gli ultimi frutti maturati in estate, si raccolgono mele e pere invernali, le castagne maturano dentro ai ricci verdi, e le costanti piogge unite all’umidità fan si che l’involucro spinoso si apra. I prati d’altura vengono abbandonati dai bovini all’alpeggio, le ultime a lasciare i pascoli sono le pecore, che lentamente scendono in pianura per svernare, cibandosi dell’erba dei campi ora incolti. Eesendo il 1° ottobre San Remigio, i bambini che iniziavano la scuola elementare quel giorno venivano chiamati remigini, dal 1979 la data d’inizio lezioni venne spostata e lasciata alla discrezione delle singole regioni Storie di santi: 12 ottobre, san Serafino da Montegranaro. Serafino nacque nel 1540 a Montegranaro nelle Marche. Era povero, per un periodo fece il custode di gregge. A 18 anni entrò in convento a Tolentino. Fu accolto come religioso fratello nell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini e fece noviziato a Jesi. Peregrinò per tutti i conventi della regione, perché, nonostante la buona volontà e la massima diligenza che poneva nel fare le cose, non riusciva ad accontentare né superiori, né confratelli, che non gli risparmiarono rimproveri. Ma egli dimostrò sempre tanta bontà, povertà, umiltà, purezza e mortificazione. Nel 1590 Serafino si stabiliva definitivamente ad Ascoli Piceno. Due i simboli fondamentali per lui: il crocefisso e la corona del rosario con cui si faceva messaggero di pace e di bene. Aveva 64 anni e la fama della sua santità si diffondeva per Ascoli, quando egli stesso chiese con insistenza il viatico. La morte lo colse il 12 ottobre 1604. Dopo l’Altopiano Sabato 2 ottobre 2010 essere spirato, semplice anche nella morte, la voce del popolo che lo diceva santo giunse anche alle orecchie del Papa Paolo V, il quale autorizzò l’accensione di una lampada sulla sua tomba. Fu canonizzato da Clemente XIII il 16 luglio 1767. Etimologia: Serafino = colui che infonde calore, dall’ebraico. Eventi d’ottobre: il 4 ottobre si festeggia nel mondo la Giornata Mondiale degli Animali. Ispirandosi alla particolare sensibilità dimostrata da San Francesco d’Assisi nei confronti delle creature piccole, nel 1931, durante una riunione di ecologisti a Firenze, fu deciso di istituire il World Animal Day, che inizialmente avrebbe dovuto essere un modo per portare all’attenzione del pubblico il problema delle specie in via di estinzione. Da allora questa manifestazione si e’ ampliata ed ha acquisito un significato più ampio comprendendo tutte le specie. Negli Stati Uniti è il giorno del “pet blessing”. Anche in Gran Bretagna si organizzano molti eventi di sensibilizzazione, spesso dedicati ai bambini, nel corso del World Animal Day. Ottobre in cucina: per la Madonna del Rosario è tradizione nelle nostre zone cucinare il ragù d’anitra, e i bigoli con l’anatra (o in lingua veneta: bigoi co’ l’arna) sono un tipico primo piatto della provincia di Vicenza. Per bigoli si intendono i grossi spaghetti, non bucati, il cui diametro è di circa 3-4mm. Tradizionalmente trafilati con un torchio di bronzo (chiamato torchietto bigolaro) che veniva girato a mano, mentre una ragazzina vi sedeva sopra per tenerlo fermo. Si tratta di una pasta tipicamente veneta, consumata con vari sughi particolarmente ricchi di grassi. I bigoli con l’anitra erano inizialmente tipici della cittadina di Thiene, ma sono stati con il tempo apprezzati in tutta la provincia e possono essere gustati nelle trattorie fino a Padova e Treviso. La ricetta tradizionale prevedeva che i bigoli fossero cotti nel grasso brodo in cui era stata fatta lessare un’anatra novella (nata 60-90 giorni prima) e che quindi si condissero con un sugo prodotto con burro aromatizzato e frattaglie della medesima anatra. Fino agli anni cinquanta si allevavano le anitre domestiche, derivate dal germano reale, in seguito sono state introdotte in Europa le anitre mute, una specie facile da allevare e piuttosto magra e muscolosa. Attualmente le macellerie vicentine propongono un macinato di carne d’anatra muta per fare un ragù con un procedimento molto simile a quello con cui si produce il ragù comune, ma comunque senza pomodoro. Questo ha reso la ricetta estremamente magra, rispetto al passato, e di realizzazione più semplice. L’Altopiano srl - Società unipersonale Sede legale: Via Iacopo Scajaro, 97 - 36012 Asiago (Vi) Redazione: Via Iacopo Scajaro, 23 - 36012 Asiago (Vi) Registrazione n. 10/02 del 04/12/2002 presso il tribunale di Bassano del Grappa Telefono servizio lettori: 348 - 3138606 Telefono servizio abbonati 338 -1460517 Telefono per inserzioni pubblicitarie 338-1460517 E-mail: [email protected] [email protected] Direttore responsabile: Stefania Longhini Segretaria di redazione: Silvana Bortoli Domenica 3 ottobre ENEGO: SHELL – Via Roma Domenica 10 ottobre ASIAGO: AGIP, Via Verdi LUSIANA: IP, Via Europa In redazione: Stefano Angonese, Luigi Frigo Bettinado, Giovanni Dalle Fusine ,Cesare Pivotto, Giulia Panozzo, Beppa Rigoni Scit, Gerardo Rigoni, Martina Rossi, Stefania Simi, Egidio Zampese Hanno collaborato: don Marco Pozza, Virginia Gianello, Aurora Carli, Renato Angonese, Amerigo Baù, Benvenuto Höllar, Giulia Scaggiari, Alessandro SIviero,Alessandro Cunico, Sonia Basso, Silvia Panozzo, Fabio Panozzo, Elena Bonato, Mauro Micheletto, Stefano Rigoni, Stefano Svegliado, Serena Baù, Francesca Rigoni Responsabile grafico ed impaginazione: Fabrizio Favaro Impaginazione: Davide Degiampietro Foto: Archivio Giornale - Grafica Altopiano Stampa: Centro Stampa delle Venezie Via Austria, 19/b - 35217 Padova Dalle ore 8.45 di sabato 2 alle ore 8.45 di sabato 9 ottobre ROANA: Farmacia di Roana sas della dr.ssa Silvia Passuello – Piazza S. Giustina 23 FOZA: Farmacia della dr.ssa Gilda Scaffidi Militone – Via Roma 7 Dalle ore 8.45 di sabato 9 alle ore 8.45 di sabato 16 ottobre GALLIO: Farmacia di Gallio snc del dr. Stefano Dalla Valle – Via Prestinari 34 ROTZO: Farmacia della dr.ssaAnna Bottura – Via Roma 9/a ARIETE La vostra apparente volubilità nasconde la vostra vera natura, che possiede caratteristiche multiformi e proprio per questo affascinanti. L’amore, sostenuto da una sessualità sempre capace di sorprendere anche il partner più attento, è il vostro punto forte. I cambiamenti che attendete sono in arrivo: sta a voi favorirli con una apertura alle novità. TORO L’innovazione è il vostro forte, ma perché sprecarla in troppe direzioni? Puntando su un progetto preciso potete ottenere quello che desiderate, a condizione di non chiedere l’impossibile. Nell’amore chi vuole rischiare può tentare un cambiamento di stile nel rapporto, se non addirittura di partner. Lo stesso vale per il lavoro, dove però il pericolo è più elevato. GEMELLI Avete di fronte un ampio orizzonte di offerte, tra le quali vi sarà possibile fare una scelta di successo, su cui puntare per organizzare al meglio sia gli affetti che il lavoro per i prossimi mesi. Nell’amore apritevi pure cautamente alle novità, prendendo in esame più di una scelta: decidete dopo un’attenta analisi di quello che il destino vi offre, basandovi anche su verifiche attendibili. CANCRO Marte vi regala la sua protezione, ma vi espone al rischio di agire senza sufficiente riflessione, specie nell’amore, che può accendersi o spegnersi a seconda del momento, senza apparente giustificazione. Nel lavoro puntate pure a uno obiettivo ambizioso, usando metodo e pazienza e tenendo nel giusto conto il parere di chi collabora con voi. LEONE Se il partner non darà segnali inequivocabili di corrispondere ai vostri sentimenti, dedicatevi pure a mettere ordine oltre che negli affetti, anche nei conti e nei documenti che negli ultimi tempi avete accumulato, senza neppure guardarli: vi sarà così possibile rimediare a sviste che potrebbero causarvi seccature. Non dimenticate di dare una conferma a chi la merita. VERGINE Qualcuno potrebbe tentare di mettervi il bastone fra le ruote nelle piccole ma faticose faccende quotidiane. Non lasciatevi persuadere a fare investimenti frettolosi soltanto per liberarvi di fastidiosi postulanti, e procedete secondo i vostri ritmi, senza rinunciare a scambiare qualche idea con chi stimate, se ritenete che possa consigliarvi per il meglio. BILANCIA La vostra abilità, non soltanto nella gestione finanziaria ma anche nelle piccole cose di tutti i giorni, vi rende efficienti nel lavoro e nell’amministrazione: molti ricorreranno a voi per consigli e aiuto, anche manuale. Nell’amore le vostre azioni sono in netto rialzo: sappiate dimostrare al partner la vostra comprensione per i suoi problemi. SCORPIONE Con la vostra capacità di persuasione potrete agire per realizzare un progetto ardito, che andrà a buon fine se saprete gestirlo con distacco, pronti, grazie a Marte nel vostro segno, a rinunciare all’impossibile. Nettuno all’opposizione vi invia positive indicazioni verso nuovi interessi, d’amore o di soldi, che potrebbero arrivare con una proposta immediata. SAGITTARIO Venere vi favorisce, permettendovi di procedere per il meglio, rinunciando a ciò che non è essenziale nell’amore. Potrete dimostrare al partner la vostra comprensione, senza però accettare la sua relativa insensibilità. Non dimenticate un ritocco ai progetti di spesa, che farete bene ad adeguare alle vostre attuali possibilità, evitando ogni spreco. CAPRICORNO Siete in bilico tra due o più opportunità diverse, ma non dovrete sprecare tempo e denaro in inutili tentativi di conciliare il diavolo con l’acqua santa. Nell’amore, se avete più di un interesse, non è il caso di informare un partner che non vi capirebbe: se lo ritenete opportuno proseguite nella strada che avete intrapreso, ma senza chiedere improbabili complicità. ACQUARIO Quello che desiderate è a portata di mano, ma richiede qualche sforzo da parte vostra, specialmente nei rapporti d’amore, se puntate a una intesa, magari non perfetta, ma più serena, con un partner che avete selezionato tra i più difficili. E se saprete trascinarlo, con gentilezza, verso un obiettivo di comune interesse, non è escluso che torni con vero entusiasmo. PESCI Per voi si annunciano importanti eventi planetari che non soltanto miglioreranno la vostra vita affettiva, ma rimpingueranno anche il vostro portafogli: potrete perciò permettervi di investire su un progetto costoso con ottime prospettive di successo e medio termine. Nell’amore l’ottimismo è quasi d’obbligo, visto il favore di Venere, che si trova in aspetto positivo. Signora di Asiago cerca lavoro come collaboratrice per pulizie anche in casa privata. Telefonare al 347.4645186 Assicurazioni Generali Asiago ricerca giovane età 22/33 anni da avviare alla professione di consulente assicurativo per Asiago e l’Altopiano. Per colloquio telefonare al mattino allo 0424/462610 8 Sabato 2 ottobre 2010 La sonata dell’orso Dino Una notizia eccezionale da impienare su el giornale, nei nostri boschi una figura, tra la gente c’è paura. Sarà forse el sanguinelo, l’omo nero col mantelo Sarà forse un gran guardone, tra gli amanti preoccupazione. Dalla Slovenia el xè rivà, no i ghe dava da magnar, l’è ndà Trento a tor su pomi, ma el se gà roto i coioni el gà trovà un deplian, che parlava del’Altopian tanti mussi da magnare, prime pagine da impienare. Orso Dino, grande superstar, Orso Dino i te ga messo sul giornal, sul giornal, sul giornal. I lo ga visto a Caltrano, dopo do ore sull’Altopiano, in Val D’Assa la matina, a mezzogiorno in Marcesìna el pomeriggio in Bertigo, all’imbrunire no te digo alla sera xò in Bocchetta e de notte in Fiaretta. E par tèndare el so vagare i ghe ga messo su el colare I Forestali lo tendeva el segnale i riceveva Ma un bel giorno li gà ciavà, el colare el se gà cavà Tutti quanti preoccupati, i giornalisti fora mati. Orso Dino grande superstar, Orso Dino i te gà messo su el colar, su el colar, su el colar I lo credeva fora mato parché el iera emarginato I diseva ch’el sclerava parchè l’orsa no ghe la dava No’l magnava più l’erbetta, el preferiva la musetta Pure el miele i ghe gà donà, ma anca quelo el ga rifiutà Le rotative del Gazetino scriveva solo dell’orso Dino Sulla psiche dell’animale, impienava su el giornale I gà ciamà anca el Crepèt, el ga dito “Beh, beh, beh… Lasciate stare l’orso Dino o vien fora un gran casino” l’Altopiano Solo di rado le guerre conducono a storie con lieto fine, eppure la lapide situata lungo la strada bivio Saline – monte Forno ricorda un fatto di cameratismo tra soldati divisi dall’ordine di combattere per le rispettive bandiere, ma uniti dalla necessità di sopravvivere alla fame e al gelo. L’iscrizione marmorea venne posta sessanta anni dopo la fine del primo conflitto mondiale, su iniziativa di alcuni soldati un tempo nemici. A far luce su quell’evento ci soccorre Marco Ambrosini, presidente della Sezione dei Fanti altopianese, e omonimo nipote di quel Marco protagonista di sanguinose battaglie in zona Ortigara nell’inverno a cavallo tra il 1916 e ’17. Apprendiamo così che nel settembre 1976 il reduce Ambrosini ospitò all’Alpi 2 austriaci, venuti ad Asiago per una breve vacanza; due turisti stranieri tra i tanti che annualmente si recano sull’Altopiano. L’età di nonno Marco era in sintonia con quella dell’ospite più anziano. Tra i divani dell’albergo e con non poca difficoltà per la diversità del linguaggio, i due si confidarono le esperienze di guerra, scoprendo così di essersi affrontati pro- L’annuale “Festa del segone” prio sui rilievi dei Sette Comuni, esattamente tra le trincee del Monte Forno, nel freddo inverno del secondo anno di belligeranza. Le copiose nevicate non avevano solo coperto i reticolati, ma pure placato per qualche giorno le ostilità, ragion per cui tra la truppa si instaurò una tregua d’armi. Come sempre accade in casi di locale “pace separata”, gli alti comandi ne restarono all’oscuro, al fine di scongiurare pesanti punizioni ai soldati colpevoli a tutti gli effetti di un reato. Il temporaneo armistizio permise loro di fraternizzare, barattando pane con sigarette e tabacco, e raccogliere legna con cui alimentare le stufette nei ricoveri. Fu in questo frangente che Marco Ambrosini e 5 altri alpini della 62a compagnia del battaglione “Bassano” trovarono l’opportunità per impossessarsi di un segone austriaco, di cui evidentemente gli italiani erano sprovvisti. 60 anni dopo, Karl Fritz di Graz, questo il nome del turista giunto all’Alpi, scoprì che a de- Grande festa in casa Presti Quanti motivi per fare festa in casa Presti! Il compleanno di mamma Loretta (il 30 agosto), quello di papà Lucio (il 18 settembre), il loro anniversario di matrimonio, 29 anni di vita insieme (il 19 settembre). A loro vanno, con amore, tanti auguri da parte di Lisa, Cinzia, Maria Laura e Mirko. Ma per festeggiare ora c’è anche un’altra bellissima ragione: Cinzia ha messo al mondo una meravigliosa bambina di nome Maria Cristina. Congratulazioni a tutta questa bella famiglia. Orso Dino grande superstar, orso Dino i te gà psicanalisà, psicanalisà, psicanalisi. Se un bel musso el se magnava, la Regione te rimborsava La cavala spaventata la xè morta infartuata Se le api l’attacava, i Forestali recintava Pali alti co la corente, a l’orso Dino fregava niente. Co xè ora de cargar malga, el teror xè che l’orso assalga Qua xè bisogna recintare se el bestiame se vol salvare Mamma mia quanti milioni par piantare xò i paloni “Questo orso se ne deve andare”. Tutti in piassa a protestare. rubarlo dell’attrezzo era stato il simpatico albergatore. Il furto rievocato finì col creare tra i due una sincera amicizia. Il risultato sta oggi in quella lapide, annualmente omaggiata dai pronipoti che salgono tra le cime cariche di memoria con un piccolo gruppo di amici. L’edizione 2010 di quella che è ormai conosciuta come “Festa del segone” viene ricordata anche grazie ad un video che, tra Facebook e You Tube, nelle ultime settimane è cliccatissimo sul web. Marco Rigoni (chitarra e voce) e Giacomo Silvagni (voce) sono ripresi mentre cantano allegramente “La sonata dell’orso Dino”, (autori Bepi, Gloria, Jak e Cioin del Gruppo Scout Asiago1) racconto semidialettale in musica di tutta la storia dell’orso Dino “grande superstar”. Un autentico e divertente tormentone del quale qui a fianco potete leggere il simpatico testo. G. Dalle Fusine Una bella anguria in contrada Rebeschini! Alla fine Moreno Rebeschini e famiglia hanno vinto la scommessa! Tra le braccia della piccola Anna Marini ecco un’anguria da 5,5 kg coltivata nei campi della loro contrada. Complimenti! Insieme al corso pre parto, le neo-mamme si sono ritrovate per confrontarsi sulla meravigliosa esperienza della maternità. Un augurio a tutte quante e ai loro piccoli tesori Orso Dino grande Superstar, orso Dino i te vol parar, i te vol parar, i te vol parar. Il giornale ha intitolato: “L’orso Dino si è dileguato, è sparita la minaccia, di lui non c’è più traccia”. Notizia de l’ultima ora: “Forse i lo ga fato fora, i lo serca in congelatore de qualche cacciatore”. Gira voce che in quel de Fosa i ga fato na bruta cosa l’orso dino i gà cusinà, co la polenta i lo gà magnà. Ma se volì la verità a Yellowstone el xè scapà felice el dorme nela so tenda, con Yoghi e Bubu el fa merenda. Orso Dino Grande superstar, orso Dino grande superstar, grande superstar. Da Stoccareddo: Il battesimo di Baù Francesco (6mesi), il papà Mattia, il nonno Sandro, la bisnonna Ivana e la trisavola Maria, 88 anni, che gestiva l’osteria al Buso. 5 generazioni piene di speranza... per il nostro Altopiano 27 Anniversario Il 12 settembre Giuseppe Sartori e Mary Rodeghiero, qui fotografati con le nipoti femmine e la pronipote Sara, hanno festeggiato il 55° anniversario di matrimonio. Ancora auguri e complimenti per questo bel traguardo da parte di tutti i nipoti e famigliari! I neolaureati dell’Altopiano Il 28 settembre 2010 Alberto Finco si è laureato in Ingegneria Chimica presso l’Università degli Studi di Padova. “Il mio ringraziamento più grande va ai miei genitori Paolo e Giuliana, che mi hanno dato la possibilità di conseguire questo primo traguardo. Grazie anche a Giulia e a tutti i miei meravigliosi amici, che oltre ad avermi festeggiato in maniera a dir poco indimenticabile mi aiutano a credere sempre in ciò che faccio. Grazie di cuore!” 8 Sabato 2 ottobre 2010 l’Altopiano 28
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