Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio!
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Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio!
QUINDICINALE DI ATTUALITA’, CULTURA, SPORT E TRADIZIONI 8 Comuni l’Altopiano La voce degli www.giornalealtopiano.it ASIAGO CONCO ENEGO FOZA GALLIO LUSIANA ROANA ROTZO N. 302 - ANNO XI - EURO 1,50 “IL PRIMO ED UNICO GIORNALE DELL’ALTOPIANO” LUSIANA ENEGO Il premio a Faggin inventore del microchip Le critiche di Italia Nostra sul progetto per Marcesina Pag. 16-17 GreenStyle Roana punta sulle energie rinnovabili Allo studio il progetto per un impianto fotovoltaico in località cattedra. A Melaghetto un monumento ricorda il capitano Niccolai Pag. 9 Sarà stata colpa di un virus, ma... “Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio!” Foto di Giovanni Dalle Fusine Pag. 6 EMIGRANTI In centinaia ad Asiago per la Giornata dei Veneti nel mondo Pag. 10 Pag. 2-3 Sarà anche finita l’emergenza, conferme rassicuranti arrivano da fonti comunali e sanitarie, eppure questa foto scattata domenica 30 agosto la dice lunga sulla preoccupazione della gente. L’immagine ritrae un allegro quartetto nell’atto di riempire alcune taniche con l’acqua sorgiva che sgorga lungo la Val d’Assa, sulla strada che da Camporovere porta in località Ghertele, poco lontano dal “ponte del Giamolo”. Il fontanello recentemente restaurato offre freschissima acqua a costo zero; sono molti gli escursionisti e i cicloturisti che, per rifocillarsi dalle lunghe passeggiato o faticose pedalate, sostano per una sorsata ristoratrice, ma in questo caso sembra si tratti di un vero e proprio approvvigionamento idrico in vista di una imminente siccità. Al momento dello scatto i due adulti signori (per loro stessa ammissione residenti ad Asiago) hanno pure spiegato che l’eccessivo allarmismo della gente e dei giornali ha superato il buon senso. Tuttavia, aggiungiamo noi, vista la scorta di recipienti pronti per essere caricati in auto, risulta che in materia di potabilità dai rubinetti cittadini: “fidarsi è bene, ma non fidarsi è meglio!” G.D.F. HOCKEY GHIACCIO Pronta l’armata agli ordini di Harrington Grafica Altopiano Pag. 4 SABATO 5 SETTEMBRE 2009 GALLIO Pag. 10 Pag. 17 Seconde case: non costruiamone più, ma quelle che ci sono vanno valorizzate I SAPORI DELLA TRADIZIONE Pag. 23 CINEMA Giorgio Muller e Asiago Nasce un gemellaggio con la Mostra di Venezia Pag. 19 SAGRE A Rotzo si celebra la patata a Rubbio protagonista il sedano Pag. 5 8 l’Altopiano Sabato 5 settembre 2009 www.giornalealtopiano.it 2 Il tormentone d’agosto sull’Altopiano ATTUALITA’ Il rovina vacanze 2009 si chiama norovirus Come detto fin dall’inizio, l’epidemia di gastroenteriti è di carattere virale. Lo confermano le analisi effettuate nei laboratori di Microbiologia e Virologia dell’Azienda Ospedaliera di Padova E’ il norovirus il responsabile delle gastroenteriti che hanno colpito l’Altopiano nella seconda metà di agosto. Una piccola bestiolina, costituita da un unico ramo di rna, che ha messo ko famiglie intere, ma anche una parte della stagione estiva. Il norovirus è individuato con sempre maggiore frequenza come responsabile di epidemie più o meno vaste di gastroenterite non batterica. Come ad Iseo l’anno scorso, come a San Felice del Benaco quest’anno a giugno anche sull’Altopiano, in particolare ad Asiago, nausea, vomito, diarrea, crampi addominali sono stati i compagni di quasi un migliaio di persone. Fortunatamente la malattia non ha conseguenze serie, unico parametro fisiologico da tenere sotto controllo è la disidratazione da contrastare con l’assunzione di molti liquidi. Il norovirus quale agente patogeno, associato ad alcuni ceppi di rotavirus, è stato isolato dai laboratori di Microbiologia e Virologia dell’Azienda Ospedaliera di Padova. Inizialmente i laboratori patavini hanno isolato in un solo campione sulle decine subito raccolte dalle persone colpite da gastroenterite ma poi con tecniche avanzate di biologia molecolare si è potuto riscontrare una positività di 9 campioni su 20, percentuale abbastanza grande da poter attribuire senza alcun dubbio la maggior parte dei numerosi casi riscontrati a questo agente virale. In ogni modo proseguono le indagini di laboratori sia per Sapor d’acqua natìa Dalle Alpi alla Laguna: il volto di una madre” Tornano gli emigranti, rincasano i figli lontani, riappaiono ricordi scavati dal tempo. “Han bevuto profondamente ai fonti alpestri, che sapor d’acqua natìa rimanga ne’ cuori esuli a conforto, che lungo illuda la lor sete in via” (G. D’Annunzio, L’Alcione). Si torna da dove s'era partiti nel lontano dopoguerra: si torna a casa, nel Veneto delle montagne per riassaporare profumi, sapori e parole che riaccendano l'orgoglio di una terra il cui nome sta scritto nel cuore. Ma che cosa sia la terra veneta, nemmeno i poeti lo sanno. Perché Il Veneto è un nome. Ma è anche un profumo. E’ un’emozione. Non è il nome di un pianeta. Neanche di un continente. Tanto meno di uno stato. E nemmeno di una confederazione. E’ un nome di periferia: ma gli amanti sanno che a volte bastano gli occhi di una zingara per accenderti il cuore. E anche Dio, quando vuole restaurare il mondo, parte sempre dalla periferia. Chi nasce quassù è contento d’essere gente di periferia perchè a guardare il tempo addietro gira la testa: avanza l’eco di una storia che va a ritroso di millenni. E nei millenni battaglie, carestie e pestilenze. Sangue, lacrime e ferite. I vecchi sanno e raccontano cos’è la guerra, la morte, la resistenza. La follia e il sangue. I sentieri urlano con il silenzio delle loro lapidi. Quassù però ci sono anche profumi splendidi: il profumo del fieno e della polenta, della terra arata e dell’erba falciata, dei ciclamini e delle castagne. Della montagna, dell’acqua, della festa. Dell’incenso, dell’uva, del grano. In Veneto basta poco più di niente per fare festa. Ed è vanto da esportare in qualsiasi terra abiteremo. Perché, d’altronde, questo è pure il sogno di Dio: che nessuna casa sia senza la festa del cuore. Forse anche per questo quassù si vive a lungo: i novant'anni sono l'emblema di una civiltà vissuta in sintonia e simbiosi con una natura che ne ha dettato i tempi, la semina e il raccolto. Oltre i novant'anni abita il segreto della bellezza, quella dei vecchi seduti sull'uscio delle porte: quasi centenari, magari acciaccati. Ma bellissimi. Nelle loro rughe e nei loro lineamenti il sapore della vita. Ti parlano della campagna di Russia o di quella dell’Abissinia, della vita in Australia o nelle miniere del Belgio. Della nostalgia di casa, della salute, di Dio.Ai piedi delle montagne bagnate di sangue e dei fienili che sono la festa degli armenti si nascondono tutte le confidenze, i silenzi e le trepidazioni della nostra gente. Gente che beve e si nutre di una fede che al linguaggio dei rabbini preferisce quello dei bambini. Che alla dotta teologia risponde con la corona del rosario. Oppure un Pater Ave Gloria. La musicalità del nostro dialetto vogliono renderla istituzionale. Ma quassù non servono le legislazioni per far splendere i ricordi: ba- Don Marco Mozza sta la passione e l'affetto per una cultura che regala natali, tramonti e nevicate al sorgere di ogni anno. L'italiano ci serve: per tradurre parole, sospiri e battiti altrimenti incomprensibili per gli altri fratelli d'Italia. I confini si vorrebbero ridisegnare, spostare, allargare: ma ad una madre i lineamenti non si toccano. Pena il declino e il tradimento della sua vetusta bellezza. Le cime dei monti e il profumo del ginepro, la laguna di Venezia e i sapori del pesce, la laboriosità della pedemontana e la nebbia della terra ormai prossima al Po'. Il silenzio delle vette, il gorgoglìo dei ruscelli, l'acqua dei mari e dei fiumi, il volo delle aquile, le traiettorie delle pernici, il sapore dell'aria nel bosco. La cultura letteraria, l'imprenditoria esemplare, le stelle dello sport e dell'alpinismo, la magia delle contrade, gli occhi dei bambini, lo stupore delle primavere sui prati, delle estati sugli alberi, degli autunni colorati e degli inverni col loro bianco nitore. Si potrà essere esuli, emigranti o figli fuggiaschi: ma il profumo della terra natale fatica a scrollarsi di dosso. E oltre all'orgoglio, ti tramanda la responsabilità d'esser figlio di una terra geniale e severa. individuare il ceppo esatto sia per cercare di dare una riposta a dove sia potuto partire il primo focolaio. Fatto abbastanza difficile per l’alto numero di persone presenti sull’Altopiano in quei giorni. Inoltre il virus è altamente infettivo e bastano 10 particelle virali a dare vita a un’infezione. Data la loro persistenza nell’ambiente, che permette una loro replicazione e diffusione anche per due settimane dopo l’infezione iniziale, i norovirus sono difficili da controllare ed è quindi necessario applicare rigorose misure sanitarie per prevenirli e contenerli. La trasmissione avviene direttamente da persona a persona, per via orofecale o via aerosol, oppure tramite acqua o cibo infetti, ma an- che per contatto con superfici contaminate. Comunque oltre al danno pare che all’Altopiano si stia riservando anche la beffa. Dopo che tanti altopianesi, e non solo turisti, siano stati colpiti dal malessere, dopo che la chiusura della stagione ha visto qualche disdetta e qualche non arrivo per la presenza delle gastroenteriti adesso pare che alcuni ospiti che hanno avuto le ferie accorciate o parzialmente rovinate dalle gastroenteriti si siano rivolti ai loro legali per chiedere i danni. Che gli arrivi siano stati in parte bloccati dal norovirus lo confermano numerosi albergatori e che l’indotto abbia avuto un repentino calo lo convalidano i commercianti. Che qualcuno voglia approfittarne lo confermano gli uffici turistici. Un suggerimento: si potrebbe compensarli con viaggi premio nel Mar Rosso, luogo bellissimo da dove chiunque sia stato è tornato con un souvenir, la gastroenterite. Gerardo Rigoni I consigli dell’Ulss per debellare definitivamente la malattia Lavarsi le mani, attenzione al contatto con il cibo, massima pulizia Sia il norovirus che il rotavirus sono estremamente contagiosi e molto resistenti nell’ambiente. La trasmissione di entrambi i virus può avvenire da persona a persona (se non c’è uno scrupoloso rispetto delle comuni norme igieniche), oppure tramite acqua o cibi contaminati, oppure ancora per contatto con superfici contaminate. Ora si sa quali sono i virus in causa e si conoscono i loro meccanismi di diffusione, è fondamentale attraverso una corretta informazione ai cittadini estinguere i focolai di infezione ancora attivi - in genere in ambito familiare e prevenire nuovi casi, tenendo conto che una persona che è stata ammalata può continuare a eliminare i virus anche per 2 settimane (o più) dopo la guarigione. Come comportarsi? 1) lavarsi accuratamente le mani prima e dopo l’uso dei servizi igienici, in particolare se si è ancora affetti da vomito e/o diarrea, utilizzando asciugamani separati o monouso; 2) lavarsi accuratamente le mani prima e dopo il cambio dei pannolini dei bimbi (o dei pannoloni di persone incontinenti); 3) lavarsi accuratamente le mani prima di preparare e/o distribuire i cibi; 4) lavare accuratamente tutte le superfici venute a contatto con persone con sintomi, particolarmente in bagno e in cucina (servizi igienici, stoviglie, ecc.), con particolare attenzione alle superfici sporcate da vomito o feci. E’ inoltre importante aspirare e lavare tappeti e moquette sporcati dal vomito. 8 Sabato 5 settembre 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 3 Cronache semiserie di una epidemia ATTUALITA’ Un po’ di ironia sul “caso mediatico” dell’estate 2009 sull’Altopiano. Ecco alcuni interventi tra il serio e il faceto ispirati dall’incredibile abbondanza di notizie e supposizioni diffuse spesso a sproposito Chi se l’è beccata probabilmente tanta voglia di riderci su non ce l’ha: per esperienza personale assicuro che si sta male, tanto male! Ma tutta l’ironia e la fantasia che l’epidemia di gastroenterite ha saputo stimolare, con battute, ipotesi varie, finanche veri e propri messaggi pubblicitari girati in una lunga catena via e-mail, ci sembra degna di essere qualche modo riportata. Spesso, su tanti argomenti, anche noi giornalisti, nel lavoro di redazione, ci prendiamo licenza di scherzare. Inter nos, ovviamente! Quando nessuno ci sente. Capita, per puro divertimento, nel tentativo di combattere lo stress da chiusura di giornale, di inventare titoli ridicoli, testi improbabili, prime pagine burlone, fotomontaggi esilaranti, che mai, prima d’ora, abbiamo pensato di poter pubblicare. Questa volta, visto che l’argomento si presta molto bene, cediamo alla tentazione, fermo restando che, purtroppo, molto di quel che ci è passato per il Non poteva certamente lasciarsi sfuggire l’occasione di ironizzare sull’epidemia di gastroenterite che ha colpito l’Altopiano l’artista Scotolati, in mostra fino al 3 settembre ad Asiago. Le sue “sedie rotte antideretaniche” si sono rivelate le uniche adeguate per i colpiti dal “morbo nauseante”, in particolare quella “contro la stipsi cronica e il prurito anale”. Provvidenziale si è rivelato anche il “WC panoramico” pronto ad accogliere chi trovandosi nei paraggi avesse sentito il bisogno impellente causato dalla malattia. S.B. Che si sia trattato di un attacco terroristico? Dopo l’attribuzione delle gastroenteriti ad un inquinamento delle falde acquifere (notoriamente presenti in ambiente carsico) oppure ad una forma batterica proveniente dalle fogne che scorrono copiose nel torrente Ghelpak che attraversa l’abitato di Asiago, e all’ipotesi di una contaminazione come vendetta ideata da un gruppo di industriali dell’alto vicentino a cui non è stata rinnovata la tessera di socio del Golf Club, ipotesi quest’ultima immediatamente smentita dai principali organi d’informazione di proprietà degli stessi industriali, ora al vaglio degli esperti ci sono nuovi scenari altrettanto inquietanti. Secondo fonti (non idriche) vicine al Governo si parla di un attacco terroristico preventivo attribuibile ad Al – qaeda per screditare il territorio altopianese prima della conclusione della trattativa tra la prestigiosa azienda di mar- mellate Rigoni di Asiago spa e lo sceicco Abdul Mohsin Bin Abdulaziz Al-Hokair e così evitare scambi commerciali tra la penisola arabica e un paese di infedeli. Non viene tralasciata nemmeno l’ipotesi di una punizione divina perché i commercianti altopianesi tendono a trascurare i precetti festivi cristiani in periodo di alta stagionalità. Su quest’ultima ipotesi si indica una certa esagerazione e, anche a causa delle difficoltà di cercare conferme presso i mandanti, per ora rimane ai margini delle indagini. Ciò nonostante pare che le autorità religiose e civili stiano valutando la possibilità di riproporre la Grande Rogazione proprio come gesto riparatore. Su questo sviluppo della vicenda che tiene tutto l’Altopiano sulle spine ( e anche molti sul water), il sindaco Andrea Gios commenta “Non farà certo male fare due passi anche se tendo a pensare più ad una congiura del vicino Trentino per poter motivare un loro rifiuto nell’accogliere una popolazione che attraverso regolare referendum ha decretato la propria intenzione di cambiare regione per ricercare una soluzione economica a fecondità ripetuta”. Attorno alla vicenda, che tiene tutti con il fiato sospeso e le chiappe strette, emergono altri risvolti. Nella notte di sabato pare che solo l’intervento fortuito delle forze dell’ordine abbia evitato che la vicenda si trasformasse in un dramma. Pare che gruppi fondamentalisti legati alle tradizioni antiche dei cimbri stavano progettando di scendere in valle per rapire una vergine per poi sacrificarla sull’Altarknotto. Il tempestivo intervento delle forze dell’ordine appunto ha evitato che un po’ di merda si trasformasse in un merdaio. Gerardo Rigoni Da una simpaticissima idea di Giuliano Dall’Oglio, la pubblicità della “Carta di Asiago” che girava, quasi come un virus, in email nei giorni scorsi. “Con chiaro riferimento – specifica l’art director – al noto documento di pianificazione regionale redatto dai 4 saggi, nella speranza che la vera Carta di Asiago non faccia una fine del genere”. cervello deve essere sottoposto a censura. L’idea di questa pagina è nata per volontà di farvi almeno un po’ sorridere, di sdrammatizzare su quello che a livello mediatico è diventato, resta ancora da capire come, un caso da far esplodere nei tg nazionali di prima sera o da sbattere a titoloni sui quotidiani. Indubbiamente esagerato. Sulle cause di questo “male” dell’estate 2009, è stato detto di tutto e di più, spesso a sproposito; si è fatto del grande allarmismo, sono state diffuse, notizie “costruite ad hoc” (e qui dobbiamo confessare che a volte ci siamo pure vergognati di appartenere alla categoria di chi fa informazione). Gustatevi gli articoli tra il serio e il faceto che qui trovate a cuor leggero, prendeteli come uno sfogo e chissà che il mal di pancia vi venga per un altro motivo. Stefania Longhini Finalmente famosi, ma che dolori! Nei giorni in cui la febbre per il jackpot milionario del superenalotto continuava a crescere, e nelle ricevitorie si vedevano residenti e turisti in fila per giocare, più di qualcuno ha provato ad immaginare cosa sarebbe successo se il tanto atteso “6” fosse risultato vincente qui, in uno dei nostri paesi. Un colpo di… fortuna, che oltre a tutto il resto, avrebbe portato la notorietà data dai servizi su giornali e tv. Il tanto atteso sei è poi uscito lontano da qui, ma a noi la “fama” è giunta ugualmente, qualche giorno più tardi e non per un solo colpo di …fortuna, ma per tanti “colpi” di … di quella parola che pur non trovandosi nel vocabolario come sinonimo di fortuna, si usa spesso per indicarla. E seppure il motivo di tanta risonanza sia notoriamente considerato di buon auspicio (in Spagna in certe circostanze per augurare la buona sorte si usa anche dire “Mucho mierda”) nel nostro caso proprio un bene non è stato, e non solo per chi ha sofferto di sgradevoli disturbi. Perché se verso l’Altopiano c’è stato un grande interesse e tanto se n’è parlato, è stato praticamente come dire di starne lontano. In particolare un servizio televisivo è rimasto sullo stomaco già duramente provato della gente di qui, nonostante le belle e varie immagini abbinate al commento tra il serio e il faceto: anche se si può presupporre che l’intenzione fosse quella di dare la notizia in modo spiritoso, agli altopianesi è risultato inopportuno e fastidioso, ancor più del mal di pancia. Notizie che hanno puntualmente sortito in alcuni l’effetto temuto. Qualche piccolo esempio? La telefonata di una signora che chiedeva all’amministratore se la riunione di condominio fosse stata rinviata a causa dell’epidemia, o la rinuncia all’ultimo week-end in montagna per la dichiarata paura di contagio, e, ancor peggio, la disdetta all’albergo prenotato per i primi giorni di questo mese di settembre. E la causa? L’acqua, prima imputata e quasi subito ufficialmente scagionata, è rimasta comunque colpevole per molti. “Xe sicuramente l’acqua, anche se i dise de no…” e giù ad argomentare: un guasto, la necessità di far affluire acqua da una vasca non in uso da tempo, il fatto che certe zone, servite da vasche diverse, non abbiano registrato nessun ammalato, a differenza di altre dove le corse in bagno hanno riguardato gran parte dei residenti. E qualsiasi siano stati e saranno i responsi, anche futuri, c’è chi rimarrà saldamente convinto della propria idea, del resto scettici e miscredenti non mancano mai: non c’è forse chi, ancora oggi, a quarant’anni dall’evento, non crede che l’uomo sia veramente sbarcato sulla luna? O chi è convinto che l’ex Beatles Paul McCartney sia morto nel lontano 1966 e sostituito da un sosia,… o ancora chi sostiene che le estrazioni dei numeri del superenalotto siano pilotate…. ? Chi avrà ragione? I diffidenti o i fiduciosi? Sono più smaliziati i primi o più creduloni i secondi? “Una cosa del genere è accaduta poco tempo fa anche al Garda– dice qualcuno – e si è messo tutto a tacere…!” Spulciando in internet si legge che lo scorso giugno un’epidemia di gastroenterite ha colpito San Felice del Benaco, un comune della riviera bresciana del Garda, con circa 1200 persone, fra cui anche turisti, contaminate dal batterio clostridium perfrigens, ritrovato su campioni di acqua prelevati dell’acquedotto che rifornisce il Comune. Nonostante i risultati delle analisi, la relativa notizia non ha avuto risonanza, se non a livello locale. Ma torniamo a noi: se l’acqua è incolpevole, quale sarà stata la causa che ha costretto tanta gente a passare un paio di giornate tra il letto e il bagno? Vogliamo azzardare un’ ipotesi…sarà colpa dello stress? “Dipenderà dalla crisi e dai problemi economici, ma mai come quest’anno – commentano alcuni commercianti – è stato complicato riuscire ad accontentare e assecondare le richieste della clientela. Neppure in vacanza molti riescono a rilassarsi, a dimenticare i problemi, godendosi le giornate di ferie, e traendo beneficio da quelli che dovrebbero essere momenti di riposo e divertimento”. E, manco a dirlo, neppure quest’anno sono mancati coloriti commenti, da una parte e dall’altra. “Montanari di …emme…” ha borbottato con disprezzo un turista per il quale il termine “piccole” (riferito alle cipolle che aveva chiesto) non corrispondeva all’opinione che dello stesso aveva la commessa, alla quale non è rimasto che rifare la scelta dell’ortaggio, mandando mentalmente il cliente a …beep! Sarà partito tutto da lì? Silvana Bortoli LA NIUZ di Peppino Mordegan .... In riferimento al noto scandalo WATERCAGATE che ha coinvolto l’Altopiano in questi ultimi tempi, il Sindaco ha convocato immediatamente una Riunione di Gabinetto al quale interverrà in seduta urgente anche il Sindaco di Chicago Jim Scagott che è uno dei massimi esperti di scariche mondiali. Il Sindaco ha confermato la perdita di immagine dovuta a questo colpo di culo che se fosse arrivato 20 giorni prima avrebbe potuto portare sull’Altopiano i 148 MILIONI di Euro del Superenalotto. Ma vista la fuoruscita del problema la Giunta ha deliberato, seduta stante, di pubblicizzare 148 milioni di strappi di carta igienica alla nota casa SCOTECS con la scritta “ Che culo venire ad Asiago”. Alla spesa non parteciperanno gli altri Comuni che volevano la scritta “ Che culo venire sull’Altopiano”. Anche nel momento del bisogno purtropPeppino Mordegan po si prendono CANALI DIVERSI. 8 Sabato 5 settembre 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 4 Seconde case, una ricchezza che va valorizzata Recuperare il rapporto con i proprietari degli appartamenti per vacanza: una strada obbligata per le nostre amministrazioni perché rappresentano il 75% della capacità ricettiva. Recuperare il rapporto con i proprietari delle seconde case facendo in modo di coinvolgerli nelle scelte turistiche, e non solo, del territorio. E’ quanto stanno cercando di fare molte amministrazioni comunali dell’Altopiano proprio per valorizzare una componente importante della loro utenza turistica. Un’utenza che, proprio perché costituita da proprietari di una casa sul territorio, potrebbe, tra l’altro, diventare la chiave per il rilancio turistico dell’Altopiano in particolar modo nella destagionalizzazione dell’offerta turistica. Una scelta quasi obbligata quella delle amministrazioni comunali perché le seconde case sono la colonna portante del turismo altopianese e non solo; basta considerare che rappresentano circa il 75% dell’intera capacità ricettiva delle località montane delle Alpi italiane. “Il ruolo che però esse svolgono nell’economia delle singole stazioni - considera Fabrizio Bartaletti, professore all’Università di Genova e esperto sulla geografia urbana ed il consumo di spazio - è inferiore alla loro incidenza numerica perché, se da un lato comportano un intenso consumo di suolo, dall’altro tendono a svalutare l’immagine complessiva della stazione, identificandola con un luogo privilegiato di habitués. Costoro ripropongono, infatti, in vacanza le stesse consuetudini, la stessa cerchia di amicizie delle città da cui provengono, escludendo i veri turisti, che spesso finiscono col sentirsi «estranei a casa d’altri.” Che le seconde case siano una componente del tessuto socio economico con cui gli enti locali devono fare i conti è dato dai numeri stessi. Solo nel ventennio 1981 al 2001 le seconde case nelle Alpi italiane sono aumentate del 14,3% avvicinandosi alle 600 mila unità. E se il leader in negativo del numero totale di seconde case nel proprio territorio è Bardonecchia, con 7.400 unità, nella classifica dei primi 15 Comuni con il più alto numero di seconde case compaiono ben tre località altopianesi: Asiago, Roana e Gallio. “Dato che i tre comuni presentano una sostanziale continuità edilizia, si può ipotizzare che, con un totale di 13.400 seconde case e 75.000 letti secon- “Troppe famiglie in difficoltà che non ce la fanno a pagare le bollette” “La crisi perdura ed è ancora preoccupante. Lo Stato deve assumere provvedimenti a supporto delle famiglie”. Adiconsum, Cisl e Caritas Vicenza, da Asiago, dove si è svolto il convegno su “Sovraindebitamento, contratti di credito, usura. Come difendersi” ribadiscono il comune impegno per trovare tutte le risorse capaci di dare il dovuto sostegno a quanti, specie famiglie numerose (con più di due figli), ma anche persone sole, non ce la fanno neanche a pagare le bollette. Dopo il saluto di Luigi Copiello, segretario provinciale Cisl, il quadro generale della situazione è stato tracciato dal presidente nazionale Adiconsum Fabio Picciolini: “Stipendi fermi, prezzi che aumentano e, anche in Veneto, tra le regioni trainanti dell’economia, cresce pau- rosamente l’indebitamento. Negli ultimi sei mesi in questa regione, anche a Vicenza, si sono registrate molte più sofferenze e i depositi bancari non sono assolutamente cresciuti anzi sono un po’ diminuiti rispetto al semestre precedente, segno che non c’è più la capacità di risparmiare”. In particolare, per quanto riguarda la nostra provincia, secondo i dati dell’Osservatorio Credito e Risparmio di Adiconsum al 31 maggio 2009 (Fonte Banca d’Italia), parlano, rispetto ad un anno fa, di una diminuzione di depositi pari a 678.098.916 euro; le sofferenze sono aumentate di 9.746.431,00 euro e ci sono oltre 33 milioni di prestiti in più. “Di fronte ad una situazione disastrosa – ha sottolineato Picciolini - il governo ha pen- sato ad una moratoria per le imprese, ma le famiglie, i liberi professionisti, i pensionati, non devono essere tutelati?”. Adiconsum ha dunque chiesto al governo una moratoria per le famiglie, che sono sole, non hanno alcun supporto e alcuna tutela dallo Stato e in banca trovano tassi altissimi di interesse. “Ciò che urge – è stato altresì sottolineato - è anche una legge sul fallimento familiare. Insomma servono provvedimenti legislativi che tutelino i nostri nuclei famigliari”. “Servono campagne di informazione – ha detto il segretario provinciale Adiconsum di Vicenza Mario Carollo – le famiglie in difficoltà devono sapere cosa fare e a chi si possono rivolgere”. Adiconsum ha avviato da 12 anni un fondo antiusura, a Vicenza la Caritas da tre anni ha attivato, grazie all’impegno di un centinaio di volontari, un progetto di microcredito sociale con 13 sportelli aperti in provincia, uno anche ad Asiago. “Le richieste di contributo – ha detto Paolo Frison, volontario Caritas che ha portato la sua testimonianza – sono più che raddoppiate nel primo semestre 2009, segno di quanto la crisi sia preoccupante. Se infatti in tre anni sono stati effettuati 1000 colloqui, da gennaio a giugno di quest’anno sono arrivate 400 richieste. A noi si rivolgono famiglie numerose (50%), ma anche persone sole (25%), persone sole con figli (18%). I tipi di bisogno vanno dal pagamento delle bollette (50%), debiti precedenti da affrontare (37%), spese per l’abitazione (8%), spese mediche (3%)”. Oltre al microcredito, la Caritas, da aprile, ha avviato un Fondo straordinario di Solidarietà, con contributi a fondo perduto per chi ha perso il lavoro e si trova in difficoltà. “Servono aiuti, ma le famiglie – ha concluso Valter Rigobon, segretario regionale Adiconsum – devono assumere comportamenti virtuosi. Non è più accettabile continuare a pensare di poter avere tutto”. Stefania Longhini do i dati del 2001, detengano un record assoluto per l’intero arco alpino,” commenta Edoardo Salzano, docente dell’Istituto universitario di architettura di Venezia. In più il tasso di incremento delle seconde case, sempre nel periodo 1981 – 2001, è tra i più sostenuti con un 64% ad Asiago e un 79% a Gallio contro una media di 30,4%. Anche l’indice del rapporto fra seconde case e i posti letto in albergo non lascia scampo. A Gallio, primato assoluto, il rapporto è di 116 a 1, così come il rapporto di Roana è particolarmente squilibrato. Un dato preoccupante se messo a confronto con il 4,6 di Pinzolo o il 5,4 di Cortina. “Nel Sudtirolo il numero di seconde case è molto contenuto, 10.500, su 7.400 km2, grazie alla scarsa propensione della popolazione locale a vendere immobili o terreni a non residenti – conclude Salzano - Una vendita scriteriata di case e terreni a una popolazione sostanzialmente estranea, infatti, potrebbe produrre a medio e lungo termine danni di ordine economico, sociale ed ambientale tra cui il consumo del territorio, lo scadimento dell’immagine turistica e la perdita di identità”. Gerardo Rigoni Sondaggio sull’Inno Nazionale: vince Mameli 198 votanti via sms e una trentina di preferenze espresse oralmente dai nostri lettori che, incontrando per strada direttore e collaboratori del giornale, si raccomandavano di mettere in conto l’una o l’altra scelta. Il sondaggio sull’Inno Nazionale ha riscontrato una buona partecipazione, ne risulta che chi compra il Giornale Altopiano è sensibile e interessato a queste tematiche. “Mameli” o “Verdi” era la risposta da inviare con il cellulare, nella conta dei messaggi la spunta il tradizionale “Fratelli d’Italia”, 130 voti contro i 98 rivolti al verdiano “Va’ pensiero sull’ali dorate”. Non sono mancate le note colorate e umoristiche mandate da buontemponi, qualcuno ha addirittura inviato 6 sms dal medesimo numero di cellulare, evidentemente i “pianisti” al Parlamento romano hanno fatto scuola, ne abbiamo tenuto comunque conto poiché potrebbe trattarsi di più lettori con un solo telefonino, riuniti davanti alla copia al nostro quindicinale. C’è stato poi chi ha proposto brani musicali alternativi: simpatica l’idea di adottare “La terra dei caki” del gruppo “Elio e le Storie Tese”, altrettanto fuori dai soliti schemi l’arcinota “Finche la barca và…”, storico brano della brava Orietta Berti, che però l’amico lettore ha attribuito erroneamente a Caterina Caselli. A distanza di qualche settimana dalla sparata di Bossi e soci del Carroccio la situazione sembra alquanto ridimensionata, tant’è che pure il senatùr ha fatto marcia indietro affermando che la sua iniziativa è stata travisata. Meglio così, diranno in molti. Con i voti in nostro possesso la vittoria di Mameli non appare tanto schiacciante, anzi. Ma forse, se sentissimo suonare l’attuale Inno durante la finale dei prossimi mondiali di calcio, cancelleremmo anche il più piccolo dubbio di volerlo sostituire. GDF 8 l’Altopiano Sabato 5 settembre 2009 www.giornalealtopiano.it 5 Danni ingenti sui boschi dell’Altopiano ASIAGO Migliaia di metri cubi di legname accatastato alla rinfusa, centinaia di tronchi sovrapposti senza logica l’uno sull’altro, schianti e sradicamenti di aghifoglie ad alto fusto caratterizzano i boschi dell’Altopiano in questa estate 2009. Tanto gli escursionisti quanto i residenti che si addentrano lungo le abetaie dei Sette Comuni non possono evitare di notare la desolazione in questi splendidi paradisi naturali, al punto che in certe zone risulta difficile e impegnativo avventurarsi per una passeggiata nel dedalo di sentieri a quote intermedie, tra i verdi pascoli e le rocciose cime poste attorno ai 2000 metri. “La fascia più colpita va dai 1300 ai 1500 metri di altitudine – afferma i dottor Isidoro Furlan, responsabile del Comando Distrettuale asiaghese della Forestale- Le cause sono da imputarsi alle copiose nevicate che hanno caratterizzato la passata stagione invernale. Soprattutto la prima neve, scesa quando il terreno non era an- Le abbondanti nevicate dello scorso inverno hanno abbattuto migliaia di alberi sui 7 Comuni. Schianti e sradicamenti rendono impraticabili molti boschi. Enego, Gallio, Foza e Roana i Comuni più colpiti. cora gelato, ha procurato centinaia di sradicamenti, essendo la base delle conifere non saldamente ancorata a terra. Inoltre molte fronde non hanno retto al peso della neve a cui si è aggiunta la pioggia, spezzandosi ad altezze variabili e minando la crescita dei vegetali. Alcune giovani piante sopravvivranno, ma molte dovranno essere abbattute. L’evento è eccezionale, ma ha pure cadenza periodica, era già accaduto anni fa, possiamo dire che è la stessa natura a procurarsi una forma di assestamento. I piani silvoculturali prevedono interventi che comprendono cicli lunghissimi, la sistemazione delle foreste ha termini temporali dell’ordine di un secolo. A volte però la natura non tiene conto dell’opera umana che pratica piantumazioni, tagli selettivi, sgomberi mi- rati ecc, e sceglie di agire per conto proprio, con gli effetti ad oggi sotto gli occhi di tutti, in questa che all’apparenza sembra una forma di autolesionismo. Certo è – conclude Furlan – che la natura ha fatto in poche settimane quello che per l’uomo sarebbero occorsi anni”. “Per quanto riguarda l’opera di recupero del materiale ligneo – spiega Nereo Gianesini, ispettore scelto in forze presso il Corpo Forestale di Asiago – sono già stati messi all’asta migliaia di metri cubi di legname abbattuti presso i boschi di Marchesina. Di questi se ne occuperanno alcune ditte private, ma molte altre migliaia rimangono sparse sull’Altopiano. Le zone più colpite insistono sui territori di Enego, Gallio, Foza e Roana. Importante è agire presto per scongiurare gli attacchi del bostrico, un insetto che, pur prediligendo le piante atterrate e morte, in caso proliferazione e eccezionale riproduzione potrebbe attaccare anche quelle in ottimale stato vegetativo”. Da questa realtà possiamo comunque trarre utili indicazioni per il futuro, tagli adeguati della superficie boschiva e appropriati interventi alle culture d’alto fusto si dimostrano fondamentali per la salvaguardia del nostro patrimonio naturale. G. Dalle Fusine Da Palazzo Madama alle Chiuso l’anno d’attività del Lions Club Asiago 7 Comuni scuole elementari di Asiago Cambio della guardia tra Michele Iuliani e Leonardo Franco Cambio della Leonardo Franco (a sinistra) e Michele guardia al Lions Club Asiago 7 Comuni. Davanti ad una folta platea di soci ed ospiti il presidente Michele Iuliani ha ceduto il martelletto al suo successore Leonardo Franco che reggerà l’associazione filantropica per il prossimo anno. La serata è stata anche occasione per esporre quanto fatto nei passati 12 mesi e a consegnare dei sostegni finanziari ad alcune associazioni e fondazioni che ciazione “Amici di Antooperano sul territorio. In nio Pertile e Sonia particolare quest’anno gli Sartori” per il progetto di sforzi dei Lions sono stati ospitare alcuni ragazzi indirizzati a sostegno dei della zona di Chernobyl, giovani e degli anziani agli asili nido e scuole “due fasce d’età vero pa- d’infanzia di Asiago, trimonio della nostra co- Canove e Conco e alla munità” come ha sottoli- nuova casa di riposo di neato il presidente uscen- Asiago per l’acquisto di te Iuliani. Sono stati dona- televisori da collocare ti aiuti finanziari all’asso- nelle stanze degli ospiti. Ma l’azione dei Lions non si ferma nell’elargire contributi economici, per tutto l’anno si è dato sostegno ad attività culturali e di formazione rivolte sia ai soci, sia al territorio. In particolare spicca l’iniziativa Lions Quest, corso di formazione rivolto agli insegnanti delle scuole medie per aiutare ad identificare i segnali di disagio che possono portare a comportamenti dannosi. “Un’iniziativa che chiude il cerchio degli interventi comunali nel campo del sociale a favore dei nostri giovani – ha commentato l’assessore alle Politiche Sociali Diego Rigoni – Progetti che una volta portati a termine ci faranno crescere tutti”. G.R. Iuliani Rinnovato il parco computer delle scuole elementari di Asiago. Dieci nuove postazioni di personal computer forniti anche di stampante accoglieranno gli alunni elementari di Asiago quando ritorneranno a scuola a settembre. Grazie all’interessamento del senatore della Lega Nord, Piergiorgio Stiffoni, il Senato della Repubblica, ha inviato i computer alla scuola di Asiago, assieme ad altri inviate a vari plessi scolastici del Grazie all’interessamento del senatore Piergiorgio Stiffoni e dell’assessore Giampaolo Rigoni sono arrivati nuovi computer per le scuole elementari di Asiago trevigiano, per sostituire i pc che erano particolarmente datate. I pc inviati sono di ul- tima generazione che sono stati controllati e riprogrammati dai tecnici del Senato prima di essere inviati alle scuole. “I computer erano messi a disposizione dei senatori ma venivano poco utilizzati perché oramai i parlamentari utilizzano i pc portatili – spiega Giampaolo Rigoni, assessore asiaghese che aveva segnalato al senatore la necessità della scuola elementare – Quindi ringraziamo il senatore per essersi interessato della faccenda nonostante l’Altopiano non sia la sua circoscrizione”. G.R. 8 Sabato 5 settembre 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 6 Allo stravecchio di Porta Manazzo il premio “Città di Asiago” Dopo “Il formaggio sotto il cielo d’Asiago” un altro appuntamento vede protagonista il prodotto di malga: la Fiera del Soco di Grisignano in programma dall’undici al sedici settembre. Assegnati i premi ai migliori formaggi di montagna a latte crudo legati al Concorso Interregionale dei formaggi di montagna, evento inserito nella manifestazione “Formaggio sotto il cielo di Asiago” promossa da Vicenza Qualità in collaborazione con Coldiretti, e che ha messo in mostra le eccellenze casearie a latte crudo provenienti da tutto il Triveneto. Il Concorso divide i formaggi in varie categorie, in base alla tipologia di produzione, malga o caseificio, e della stagionatura. Sono stati giudicati 52 forme prodotte da 27 partecipanti. Il vincitore del premio Città di Asiago, riservato al miglior stravecchio prodotto in uno delle 74 malghe altopianesi, è la malga Porta Manazzo di Antonio Rodeghiero. Altri premi sono andati al Caseificio Pennar per il fresco, all’Azienda agricola Waister per il vecchio e all’azienda Alba per lo stravecchio. Per i formaggi di malga il miglior fresco è stato quello della malga Laste, il miglior vecchio della malga Trugole e il miglior stravecchio della malga Pusterle. Con la nona edizione di “Formaggio sotto il cielo di Asiago” anche quest’anno si sono concluse le iniziative dell’estate che Vicenza Qualità ha organizzato per promuovere il formaggio di malga e condotto visite guidate per far comprendere la cultura del formaggio di malga e della malga stessa. In più in alcune piazze altopianesi sono stati organizzati laboratori didattici e dimostrazioni di produzione, con assaggio finale, del formaggio cotto, la tosela. “Coldiretti ha fiducia nelle produzioni locali, uniche in grado di garantire ai consumatori prodotti di qualità – ha detto il presidente della Coldiretti vicentina, Diego Meggiolaro - Per questo da tempo abbiamo intrapreso una battaglia forte contro le sofisticazioni alimentari, contro i prodotti che tentano di farsi strada spacciandosi per nostrani, ma nascondendo ingredienti che di italiano non hanno proprio nulla. Sono 9 su 10, infatti, i prodotti frutto di sofisticazione che i consumatori trovano in commercio.” La manifestazione di quest’anno è stata impreziosita infatti dalle collaborazione del Corpo Forestale della Stato e di Vi.Energia che hanno partecipato con punti informativi su tematiche ambientali e sulle energie rinnovabili. Da una manifestazione all’altra e con lo stravecchio di malga sempre protagonista, anzi in questo caso nel ruolo di ospite d’onore. A questo formaggio sarà, infatti, dedicata una serata speciale in occasione dell’Antica Fiera del Soco, in programma a Grisignano dall’11 al 16 settembre prossimi. All’interno di questo secolare appuntamento, autentico “pezzo di storia” della tradizione veneta (e vicentina in particolare), ci sarà un’area di 1500 metri quadri denominata “Expogustibus”, un vero e proprio salone dei sapori e dei prodotti tipici della nostra regione. Un’area espositiva da cui sarà difficile non farsi attrarre, inebriati e guidati da profumi inconfondibili. Grazie alla Coldiretti, ad esempio, saranno presenti anche gli “Agriturismi di Qualità”, che proporranno gustosissime serate a tema, rigorosamente legate alla promozione dei prodotti del territorio vicentino, impiegati nelle stesse aziende agrituristiche. Proprio in occasione del gran finale della Fiera, mercoledì 16 settembre, nel programma (a cui manca solo l’ufficialità al momento di andare in stampa) è stata inserita una serata (a partire dalle ore 19.30) in cui lo stravecchio di malga sarà sapientemente abbinato a delle lasagne con tartufi dei Colli Berici. Per ulteriori informazioni: www.fieradelsoco.it oppure [email protected] Gerardo Rigoni 3D Dolomiti e Asiago 7 comuni:visite virtuali sulla montagna veneta Primo step della strategia promozionale delle Dolomiti, dopo il riconoscimento dell’Unesco, è il progetto 3D Dolomiti e Asiago 7 Comuni, elaborato dal Consorzio Dolomiti e dal Bim Piave con l’utilizzo dei dati Arpav. Alla presentazione, che ha avuto luogo lo scorso 5 agosto presso la sede della Provincia di Belluno, sono intervenuti il vicepresidente Franco Manzato, l’assessore regionale Oscar De Bona, i presidenti del Consorzi Turistici Dolomiti Virginio Piccin, di Asiago 7 Comuni Domenico De Guio e di Verona Alessandra Albarelli, il presidente della Provincia Gianpaolo Bottacin e il presidente della Camera di Commercio Paolo Doglioni. 3D Dolomiti e Asiago 7 Comuni è un metodo di rappresentazione grafica tridimensionale del territorio, che si basa su di un sistema misto locale-remoto via web, garantendo qualità, originalità e certificazione dei dati inseriti. Uno strumento interattivo che fonde in un unico applicativo la tecnologia cartografica e il database costruito negli anni. “Con il sistema 3D, disponibile da subito al portale www.belledolomiti.it e a breve anche su www.veneto.to e www.asiago7comuni.to, le montagne venete sono davvero patrimonio di tutti - ha dichiarato Manzato - Si può vedere il territorio sia nella globalità che nei minimi dettagli, dalle cime ai rifugi, dagli alberghi agli stadi, dai percorsi cicloturistici alle fermate degli autobus. Per la sua carica innovativa lo estenderemo a tutte le province del Veneto, lo porteremo nelle fiere, lo faremo allegare alle riviste specia- lizzate, veicolandolo nelle scuole, allegandolo come videogame o come gadget alle famiglie, naturalmente disponibile su gps”. Al Consorzio Dolomiti il compito di incentivare le collaborazioni con il soccorso alpino, con gli enti locali e con le associazioni di categoria, ma anche con gli sportivi e i visitatori che possono trovarvi tutte le informazioni, fino alla prenotazione on-line degli alberghi”. Secondo quanto affermato dall’assessore, la tutela dell’Unesco recentemente acquisita può regalare alle Dolomiti (due terzi delle quali si trovano in Veneto) l’opportunità di incrementare gli arrivi almeno del 30%. Questo sembra essere, quindi, il momento migliore per investire sulla montagna, sulle sue piccole imprese, sul territorio. L’Assessore Manzato ha colto anche l’occasione per illustrare le strategie regionali che verranno intraprese per promuovere le aree riconosciute dall’Unesco e per dare respiro alle piccole e medie imprese attraverso un “Fondo per le imprese alberghiere della montagna dolomitica” che ne innalzi lo standard qualitativo. Si tratta in sostanza del Piano Qua- dro per le Dolomiti, approvato dalla Giunta Regionale, che muove lungo tre assi prioritari di intervento. L’Asse 1, in particolare, per cui sono stati stanziati 920mila euro, è volto a promuovere il territorio soprattutto a fini commerciali. Tra le iniziative previste figurano: l’installazione di una serie di nuove webcam collegate col sito www.veneto.to, il suddetto progetto del software 3D per la rappresentazione georeferenziata del territorio, il sostegno alla candidatura di Cortina per i mondiali di sci alpino del 2015 e di Asiago per quelli di sci nordico del 2013, un sistema informativo sull’attività degli impianti di risalita, la promozione della montagna veneta nei mercati emergenti di Polonia e Ungheria e la partecipazione alla fiera “Skipass” di Modena. Domenico De Guio Presidente Consorzio Turistico Asiago 7 Comuni 8 Sabato 5 settembre 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 7 Cimiteri di guerra del Mosciagh ASIAGO “Vergogna!”, “Ci vorrebbe più rispetto per questi soldati caduti per la Patria”, “Qualcuno dovrebbe restaurare queste povere croci”, le frasi sono solo un piccolo esempio di quelle scritte sul registro dei visitatori presso i cimiteri del Mosciagh. Considerazioni critiche lasciate dai numerosi escursionisti che in questa estate visitano i luoghi della Grande Guerra. In effetti croci e palizzate perimetrali risultano in più punti distrutte, panchine divelte e rese inservibili, grossi alberi e pesanti ramaglie a coprire i sentieri di accesso alle zone sacre ove riposano le salme dei soldati austro-ungarici. “Cade in errore – afferma Maria Grazia Marchetti “Distrutti dalla neve, non dall’incuria!” - chiunque pensa che i cimiteri militari posti sui rilievi di Val Galmarara siano abbandonati a se stessi. Ogni anno il “Gruppo Tutela e Ripristino del Patrimonio Storico”, un comitato composto da volontari che si occupa ormai da tempo di salvaguardare i resti della Grande Guerra, inter- viene tanto su lapidi e cippi quanto sulle parti lignee dei cimiteri. In questo caso non si tratta di atti vandalici causati da ignoti, ma dalle abbondanti nevicate cadute nell’inverno scorso, metri di neve su cui si è aggiunto il peso delle piogge primaverili hanno provocato danni molto seri ai ma- I cippi in ricordo dei caduti, un gruppo di appassionati si occupa della loro salvaguardia Nella frazione Sasso di Asiago c’è un piccolo museo dedicato alla Battaglia dei Tre Monti, scontro sanguinoso della Grande Guerra che si svolse sui monti che sovrastano il borgo altopianese. All’interno del museo, tra cimeli, medaglie, e documenti esiste una collezione singolare, le foto di oltre 400 lapidi e cippi disseminati sul territorio in quei 5 anni di conflitto dai oltre 600 mila soldati che stanziavano sull’Altopiano. Cippi dedicati a caduti ed a battaglioni fatti eseguire dai comandi ma anche lapidi e graffiti realizzati da qualche soldato in momenti di calma sul fronte quasi come a dire “anche io ci sono”. Cippi che il tempo e la natura stanno lentamente cancellando o nascondendo agli occhi di chi, durante un’escursione, passa nelle loro vicinanze. A raccogliere le foto di queste testimonianze particolari della presenza degli eserciti sull’Altopiano, e spesso a ripristinarli, ci pensa da anni un gruppo di volontari che attraverso lo studio di documenti dell’epoca, di libri scritti da soldati sulla Guerra e frugando nella memoria storica dei più anziani. Un gruppo formato principalmente dall’ex guardiaboschi Guido Baù, da Tino e Mariagrazia Marchetti, da Mario Rossi e da Walter Borgo e famiglia. Nei mesi invernali il gruppo si dedica alla ricerca storica mentre nei mesi estivi trascorrano buona parte del loro tempo libero a ripristinare le scritte sui monu- menti o anche a ricostruirli come erano in origine. Un lavoro che ha attirato l’attenzione anche di gruppi di oltre confine come una delegazione slovena che nell’autunno scorso si sono recati a Campogallina per vedere le iscrizioni lasciate da un battaglione sloveno inquadrato nell’esercito austroungarico ripristina dal gruppo. Ma anche l’attenzione della Croce Nera austriaca, la Brigata Sassari e l’Associazione Nazionale Alpini. “Oramai ci sono molti musei con cimeli risalenti alla Grande Guerra con collezioni anche notevoli – spiega Guido Baù, curatore del museo – La raccolta di foto dei cippi e lapidi è un modo per umanizzare il conflitto mettendo in risalto non solo le azioni belliche ma soprattutto le persone che ne hanno preso parte.” Gerardo Rigoni nufatti. Per evitare le negative considerazioni di chi d’estate frequenta quei luoghi, abbiamo pure spiegato con adeguate tabelle che il disastro in apparenza irriverente non è dovuto all’incuria di qualcuno, ma agli avversi agenti atmosferici. Evidentemente c’è qualcuno a cui sta a cuore la polemica ad ogni costo. Si doveva vedere come erano quei luoghi tra aprile e maggio, con metri di neve ancora ammassata e frammista a rami di abete”. Qualcosa per rimettere in sesto i cimiteri è stato fatto, ma visti i danneggiamenti bisogna intervenire in maniera radicale su molti manufatti, cosa non facile dal momento che le vie di accesso alla zona sono ancora impraticabili da automezzi. Le azioni di ripristino da parte di Comunità Montana, Ufficio Patrimonio, Associazioni dei Fanti e Alpini sono bloccate da un ulteriore ostacolo rappresentato dalla burocrazia. Risulta infatti che le opere di restauro di una certa entità devono ricevere il nulla osta da Onorcaduti, cioè il Commissariato Generale Onoranze Caduti in Guerra che ha sede a Roma. L’organo governativo dipendente dal Ministero della Difesa deve valutare la tipologia degli interventi e, nel caso dei cimiteri austro-ungarici del Mosciagh, sottoporla all’esame della Croce Nera Austriaca. Un iter davvero complicato e tortuoso, che comunque spiega il ritardo che condiziona il restauro delle aree in oggetto. G. Dalle Fusine 8 Sabato 5 settembre 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 8 ASIAGO L’abbraccio di Asiago e della Regione ai veneti sparsi in tutto il mondo ASIAGO La “Giornata dei Veneti nel Mondo”, festa dedicata all’emigrazione veneta istituita dalla Regione nel 2008 e svoltasi ad Asiago nell’ultimo weekend di agosto, ha visto la partecipazione di centinaia di persone. L’atmosfera è stata la stessa di quando l’emigrante tornava a casa e veniva accolto da tutta la famiglia: a rendere omaggio ai tantissimi veneti che hanno oltrepassato i confini regionali erano presenti centinaia di associazioni di emigranti veneti, tutte le Province, molti rappresentati regionali, decine di Comuni e soprattutto loro, gli emigranti, molti dei quali rimpatriati dopo anni di duro lavoro, ma anche quelli arrivati da vicino e da lontano per esserci, per dichiarare ci siamo e non abbiamo dimenticato la nostra terra. Brasile, Francia, Canada, Svizzera e Australia, quest’ultima rappresentata anche dal distaccamento australiano a Melbourne della Comunità Montana Spettabile Reggenza con il proprio presidente Luciano Benetti, hanno ri- Sono arrivati a centinaia nell’ultimo weekend di agosto. L’annuncio dell’assessore regionale ai flussi migratori Oscar De Bona: “Dal prossimo anno scolastico partirà un progetto sperimentale di insegnamento della storia dell’emigrazione nelle scuole”. Una festa dedicata ai migranti veneti che fin dalla metà dell’800 sono andati nel mondo per fame, per povertà, per cercare una vita migliore, spinti dalla convinzione che con le proprie capacità e la determinazione avrebbero potuto garantire un futuro migliore ai propri figli. A migliaia hanno varcato i confini nazionali, a migliaia hanno contribuito non solo al progresso della loro nazione d’adozione, ma anche dell’Italia con i soldi che spedivano a casa, le così dette rimesse. Emigranti che hanno spesso sofferto diffidenza e pregiudizi, lavorato in condizioni disumani, combattuto per la propria dignità e tutto ciò con nel cuore ancora la terra d’origine, negli occhi gli ultimi immagini di casa. Ogni emigrante, o i suoi discendenti, si è presentato con la sua storia; una storia fatta di gioie e di dolori, di sofferenza e di duro lavoro. Storie di molti anche di quelli rimasti a “casa” ma amplificate dalla lontananza, dall’essere straniero, dalla mancanza dei profumi, suoni, colori, tradizioni che li hanno plasmati a fatti diventare come erano. sposto “Presente!” alla chiamata dell’assessore ai flussi Migratori Oscar De Bona e delle associazioni Veneti nel Mondo e Vicentini nel Mondo. “Presenti” hanno risposto emigranti arrivati dal Belgio, dalla Germania, dalla Gran Bretagna scesi con le loro famiglie nella terra dei loro padri, alcuni per la prima volta. Dai calcoli nazionali, il Veneto è la terza regione per emigrazione interna e la prima per emigranti all’estero. Attualmente ci sono oltre 3,5 milioni di persone nel mondo di origine veneta, 5 milioni con parametri più ampi: un Veneto tuttora legato alle pro- prie origini. “Per oltre un secolo questi nostri fratelli sono stati dimenticati, oggi invece possiamo essere orgogliosi di aver riparato a questo errore – ha detto De Bona – Così come possiamo essere orgogliosi che dal prossimo anno sco- lastico partirà un progetto sperimentale di insegnamento della storia dell’emigrazione nelle scuole non solo per tenere vivo il ricordo di questi fratelli lontani ma anche per riappropriarsi di quei valori radicati nelle famiglie venete ancora forte negli emigranti e purtroppo annacquati nei veneti rimasti”. “Una grande giornata che auspico segni l’inizio di una nuova fase nei rapporti tra la madrepatria veneta e i Veneti ovunque siano nel mondo - commenta Roberto C i a m b e t t i , capogruppo della Lega Nord in Consiglio regionale e primo firmatario della legge che ha istituita la Giornata del Migrante Veneto Oggi i Veneti si ritrovano e questo incontro deve servire per guardare assieme al domani, per essere insieme protagonisti di un futuro migliore per tutti”. Quando il vicepresidente della Comunità Montana Lucio Spagnolo ha saputo dell’istituzione della giornata celebrativa e che questa festa sarebbe stata itinerante ha subito preso in mano carta e penna e ha avanzato la candidatura di Asiago e dell’Altopiano quale luogo dove festeggiare i nostri fratelli. Tra i momenti salienti della giornata la Santa Messa celebrata al Sacrario dove si sono ricordati quelli che non ci sono più, quelli le cui spoglie sono sepolte in terra straniera, ma che “popolano le nostre terre con il loro spirito”. Persone che servono da modello a noi veneti oggi “che insiem riusciremmo far rinascere questa nostra meravigliosa terra,” ha detto l’assessore De Bona. Gerardo Rigoni Viaggio a Berlino per i giovani Nella ricorrenza del ventesimo anniversario dalla caduta del Muro di Berlino, l’Amministrazione Comunale di Asiago, nell’ambito del progetto denominato “I giovani incontrano l’Europa”, ha organizzato un viaggio culturale aperto ai giovani che si svolgerà dal 12 al 16 dicembre 2009. Dalla caduta del muro la situazione planetaria si è radicalmente modificata, quindi, l’obiettivo del viaggio culturale, non é solo quello di commemorare un periodo storico ma anche quello di stimolare i nostri giovani affinché sappiano leggere il presente e, per quanto possibile, comprendere il valore delle relazioni poli- tiche che hanno garantito la democrazia in Europa dall’epoca in cui avvenne la dissoluzione dei più imponenti regimi comunisti. Il programma e le finalità del progetto verranno illustrati nel corso della riunione aperta al pubblico che si terrà venerdì 11 settembre 2009, alle ore 18,30, presso la Sala Consiliare del Municipio di Asiago. Le iscrizioni dovranno avvenire entro e non oltre il 15 ottobre 2009 compilando l’apposito modulo di iscrizione che potrà essere ritirato presso l’Ufficio del Turismo del Comune di Asiago oppure scaricato su internet al sito www.asiago.to alla voce “Asiago ai giovani”. Info: Ufficio del Turismo del Comune di Asiago, tel. 0424/464081 – [email protected]. Alloggio comunale a Padova, riaperto il bando. Riaperto il bando per l’assegnazione dei posti letto per l’anno accademico 2009/2010 presso l’alloggio comunale sito a Padova e riservato a studenti universitari di Asiago ovvero dei 7 Comuni. I posti letto sono in tutto quattro a disposizione con un importo mensile a carico di ciascun assegnatario di 85,80 euro. La domanda deve essere redatta su apposito modulo ritirabile presso l’0Ufficio Pubblica Istruzione, Piazzetta Alpini n. 38. La scadenza del termine di presentazione è di venerdì 18 settembre entro le ore 12. GALLIO 8 Sabato 5 settembre 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 9 A Melaghetto un monumento alla memoria del capitano Niccolai Capitano Eugenio Niccolai 1895-1918 È fissata per domenica 13 settembre l’inaugurazione del monumento dedicato alla memoria del capitano Eugenio Niccolai, ufficiale della gloriosa Brigata “Sassari”, caduto il 31 gennaio 1918 e decorato con Medaglia d’Oro al Valor Militare. Un’opera commemorativa sarà scoperta nel corso della cerimonia in località Case Melaghetto, zona interessata all’epoca del conflitto da aspri combattimenti tra italiani e austro-ungarici, L’opera scultorea è rimasta esposta per settimane presso il Comune maceratese di Corridonia. Domenica 13 settembre verrà scoperta al cospetto di numerose autorità e associazioni oggi ricordati come “la battaglia dei Tre Monti”. Il monumento ha forma piramidale per ricordare quella che il padre dell’eroe, Ermete, fece erigere al cimitero comunale di Fontanelle di Conco dove Eugenio venne sepolto il 2 febbraio 1918, andata poi distrutta per la ristrutturazione del cimitero. È restata solo la stella in marmo contenente la fotoceramica oggi conservata al Museo 1915/18 “Roberto Sarfatti” di Sasso. Il monumento ha una base di m 2,30 per una uguale altezza. Sulle facciate sono incastonate quattro lapidi in marmo che, oltre alle generalità del soldato e la motivazione del conferimento della Medaglia d’Oro, illustrano le azioni tattiche degli eventi bellici di quei giorni. Il manufatto è stato realizzato con marmi locali bianchi e rossi per richiamare gli stessi colori delle mostrine che distinguono la Brigata “Sassari”. Sono previste delegazioni dei Set- Le manifestazioni d’agosto a Foza Bilancio positivo per le manifestazioni del mese di agosto a Foza che hanno soddisfatto sia turisti che paesani. Particolare come sempre il raduno dei mezzi agricoli e forestali svoltosi il 2 agosto organizzato da un gruppo di giovani volenterosi: Alessio Lazzari, Federico Cappellari, Luciano Lunardi, Marco Stona e i fratelli Erik, Jimmy e Igor Omizzolo. Più di novanta mezzi, per lo più trattori, hanno sfilato per le vie del centro: da quelli d’epoca a quelli di recente immatricolazione provenienti da tutto l’Altopiano e da varie zone della pianura, oltre a quelli di Foza naturalmente. Si è potuto così vedere lo sviluppo della meccanizzazione in campo agricolo e forestale: dai primi mezzi che hanno via via sostituito il lavoro dell’uomo a quelli sempre più efficienti. Dopo il raduno in piazza, dove hanno ricevuto la benedizione del parroco don Valentino Miotto, i mezzi si sono spostati a Valcapra, quindi a Sasso Rosso, poi a Carpanedi, Lazzaretti e, attraversando ancora il centro, sono saliti a San Francesco. Al ritorno in piazza gli organizzatori hanno offerto una bicchierata, mentre la Pro loco ha organizzato il pranzo. Un grazie agli organizzatori ed un arrivederci al prossimo anno. Anche le serate tenutesi nella chiesa parrocchiale hanno visto una partecipazione nu- merosa, in particolare quando sono state presentate le foto scattate da don Valentino e quella con il Coro Asiago del quale fa parte il compaesano Carlo Cappellari. Quest’anno le manifestazioni musicali con pranzi e cene, realizzate bene grazie all’impegno della Pro Loco, del Gruppo Alpini e di molti altri volenterosi che vogliono dare una buona immagine del paese di Foza, si sono tutte svolte in palestra anziché nel capannone.. Il 15 agosto, festa dell’Assunta, patrona del paese, è stato come ogni anno un giorno solenne sia con le cerimonie religiose, con la tradizionale fiaccolata a San francesco e le sante messe, sia con i festeggiamenti popolari svoltisi nel pomeriggio in piazza. Belli i giochi per bambini con i passatempi di una volta mentre venivano presentate le canzoni di un tempo e un gruppo di figuranti svolgevano vecchie arti e mestieri, come la filatura della lana e la lavorazione della paglia. Il gruppo folkloristico Grutzigar di Roana ha chiuso la giornata con i simpatici balli cimbri dai ritmi allegri e festosi. Alla fine tutti in palestra per la cena e poi lo spettacolo di fuochi d’artificio. Paola Cappelari te Comuni dell’Altopiano, della Regione Veneto, Della Regione Marche, Sardegna, della provincia di Vicenza, Macerata, del Comune di Corridonia, Armungia, dell’Associazione Filippo Corridoni. Presenti inoltre una delegazione di Sindaci del Comitato dei Comuni della Sardegna che, da qualche anno, ha avviato un progetto di recupero dei siti storici della Brigata “Sassari” sull’Altipiano dei “Sette Comuni”. Il programma della manifestazione posta in essere dal Comune di Gallio e con la collaborazione del Comune di Corridonia (Macerata) di cui il caduto era nativo, prevede il raduno dei convenuti alle 8,30. Presso il piazzale Valbella i partecipanti saranno trasportati con pulmini e jeep a “Case Melaghetto”. Ore 10.00 inizio cerimonia con alzabandiera, Picchetto d’Onore, esecuzione dell’Inno Nazionale, saluto delle autorità. Ore 10.30 scoprimento del monumento, Santa Messa e benedizione dell’opera. Saranno eseguiti canti e salmi per Con la forma piramidale a quattro facce, i progettisti hanno ritenuto opportuno richiamare l’antico monumento del cimitero di Fontanelle di Conco, alto circa quattro metri ed a faccia unica, in quanto addossato al muro di cinta. Per rispetto dei vincoli paesaggistici esistenti nella zona, le dimensioni dell’opera sono state proporzionalmente ridotte, mantenendo però fedelmente l’aspetto estetico del monumento originale: facciate con pietra locale; lapidi in marmo, stella con fotoceramica al centro ed elemento sommitale in marmo culminante con una croce in acciaio corten. I due colori, bianco per le basi e rosso per la piramide,sono a rappresentare i colori delle mostrine della gloriosa Brigata “Sassari”, alla quale il Capitano Niccolai apparteneva. commemorare le vittime di tutte le guerre. Ore 11.30 deposizione di corone di fiori delle delegazioni presenti. Ore 12.30 visita al Sacrario Militare di Asiago, omaggio alla tomba del Milite Ignoto con deposizione di una corona d’alloro. Ore 13.30 pranzo. Ore 15.00 visita alla tomba di Mario Rigoni Stern. G.D.F. Si riabbracciano dopo 47 anni A Gallio nei giorni scorsi si è verificato un incontro eccezionale. Due amici che non si vedevano dal lontano 1962, cioè da 47 anni, hanno potuto riabbracciarsi. In tutto questo tempo si sono scambiati solo qualche cartolina, salvo riprendere ultimamente contatto via telefono per accordarsi su giorno e luogo del tanto atteso incontro. Sergio Sansoni, nato a Gallio, poi trasferitosi con la famiglia, causa lavoro, in provincia di Varese, e Giorgio Giochin di Megliadino San Vitale (Padova) si sono conosciuti a Palmanova, in Provincia di Udine, durante il servizio militare. Nonostante non si siano più visti per quasi 50 anni, la loro amicizia è rimasta intatta e nell’incontrarsi hanno rispolverato i vecchi ricordi e guardato, non senza qualche lacrimuccia, molte foto scattate insieme. Uno con i capelli bianchi, l’altro “in piazza”, ma carichi di tanto entusiasmo si sono ripromessi di non lasciare passare troppo tempo prima di incontrarsi di nuovo. Un pensiero e un saluto è rivolto a tutti gli altri commilitoni. Se qualcuno di loro dovesse leggere queste righe può contattare i due amici Sergio (340.8532264) e Giorgio (338.1814352). 8 l’Altopiano Sabato 5 settembre 2009 www.giornalealtopiano.it 10 Le iniziative legate alle fonti rinnovabili, all’ecologia e all’ambiente nel comune di Roana Un impianto fotovoltaico in località Cattedra Della potenza di 1 MegaWatt, potrebbe fornire energia a tutti gli uffici ed enti comunali e coprire il fabbisogno necessario per l’illuminazione stradale. Si pensa anche a due nuovi impianti a biomassa per le frazioni di Treschè Conca e Cesuna e per Roana e Mezzaselva. Di Claudio Savelli Da sempre propositiva in attività di salvaguardia ambientale, l’Amministrazione comunale di Roana sta diventando sempre più riferimento culturale per quel che riguarda le politiche legate alla tutela dell’ambiente e allo sviluppo di impianti di produzione energetica basati sul rinnovabile. Per la sua collocazione territoriale Roana è il terzo comune italiano per estensione di demanio forestale, con tutta una serie di problematiche annesse e connesse. Avere un così grande patrimonio da gestire e custodire implica avere una grande sensibilità per le tematiche legate alla tutela del patrimonio boschivo e della fauna e soprattutto una forte volontà politica anche in seno alla Giunta Comunale nel rappresentare questa corrente culturale e politica con un assessorato specifico, la cui rappresentante, Dottoressa Marisa Zotti, ricopre una carica unica sull’altopiano e sicuramente rara in Italia: l’assessorato alle fonti rinnovabili, ecologia e ambiente. Se questa non è volontà politica dal parte del Sindaco e della Giunta Comunale di perseguire una politica ambientalista! C’è da dire che, purtroppo, questo tipo di mentalità coraggiosa e lungimirante latita un pò sull’Altopiano. Basti pensa- L’impianto a biomasse di Canove re alla riluttanza del Comune di Gallio nell’approfondire la possibilità di alimentare la nuova seggiovia della Longara con un impianto a fuel cell ad idrogeno o l’opportunità che potrebbe avere il Comune di Asiago nel problema/patrimonio “pino mugo” presente in maniere eccessiva sul suo territorio demaniale, con tutta una serie di problematiche ambientali e legate all’ecosistema, costruendo un suo impianto a biomassa. Roana, quindi, con grande intelligenza ha interpretato questo grande patrimonio naturale come una risorsa economica importante, affrontando il problema della pulizia del bosco (importante anche in chiave turistica) per utilizzare lo scarto di legname per aumentare la resa produttiva della centrale a biomassa che alimenta di calore la piscina e in prospettiva di altri due nuovi impianti sempre a biomassa bifrazionali per la frazioni di Tresche Conca e Cesuna e per Roana e Mezzaselva. Insomma… raccogliere la legna, pulire il bosco, sistemarlo e allo stesso tempo usare il cippato per creare energia. La strada per raggiungere la migliore resa possibile è ancora tortuosa e complicata, come dice lo stesso assessore Marisa Zotti :” L’impianto a biomassa di Canove viene alimentato con “cippato” che viene prodotto da terzisti esterni, anche se la volontà politica dell’Amministrazione Comunale è quella di utilizzare la legna dei nostri boschi per creare l’energia elettrica per scaldare le nostre case. Per ottenere questo risultato è importante sviluppare un articolato progetto che si occupi di reperire la materia prima in casa nostra in maniera programmata e affidabile, cioè pulendo i boschi con regolarità, facendo una profonda manutenzione ambientale del nostro patrimonio forestale. . Obiet- Un particolare dell’impianto tivo fondamentale per questo impianto è anche quello di aumentarne la resa e di potenziare la distribuzione. Il calore prodotto è più che sufficiente per scaldare l’acqua della piscina, quindi intendiamo allacciare a breve anche il museo della guerra e il comune, lasciando anche ai privati dell’area limitrofa l’opportunità di avvalersi di questa fonte di riscaldamento, stipulando contratti specifici”. Tuttavia l’intenzione di questa amministrazione non si ferma alla manutenzione ambientale dei boschi e alla produzione di energia attraverso la biomassa, ma esi- ste la fortissima volontà politica di costruire un primo Impianto solare fotovoltaico da realizzare in località “La cattedra” a Canove della potenza di 1 MegaWatt. Questo impianto potrebbe fornire energia a tutti gli uffici ed enti comunali e coprire il fabbisogno necessario per l’illuminazione stradale. Benchè sia già stata localizzata l’area e impostato il progetto, il Comune si sta battendo per affrontare il complicatissimo iter burocratico per poter ottenere il via libera e i finanziamenti per la realizzazione. Una volta localizzata l’area bisogna preparare una VIA (Valutazione Impatto Ambientale), inviarlo in Regione Veneto che deve ratificarlo. Con questa autorizzazione regionale si può quindi contattare società che producono i pannelli fotovoltaici, ma che possano finanziare la costruzione (che siano “bancabili”), ottenere i fondi dalle banche, procedere alla costruzione dell’impianto ed allacciarlo alla rete Enel, il tutto rimanendo nei tempi del Conto Energia. L’impresa è ardua, ma sicuramente l’Amministrazione Comunale di Roana non sembra intimorita e esprime una chiara volontà politica di riuscire in questo progetto,:” è prioritario per questa Amministrazione raggiungere l’obiettivo di realizzare questo grande impianto fotovoltaico; vogliamo lasciare un segno tangibile per le generazioni future e indicare una direzione culturale da seguire”, come conclude l’assessore Zotti. Sicuramente Roana sta dando un forte segnale a tutta la comunità altopianese. L’ambiente, la sua salvaguardia e lo sviluppo di progetti di marketing ambientali rappresentano il futuro. E’ inutile nascondersi dietro un dito, dietro a presunte difficoltà tecniche o burocratiche, dietro a non ben chiare volontà politiche. L’ambiente va protetto e salvaguardato. Ora! La patata bollente non va lasciata alle amministrazioni che verranno… Mestieri in Strada a Roana Domenica 23 agosto, in Piazza Santa Giustina di Roana, si è svolta la settima edizione di “Mestieri in Strada” organizzata dal Mandamento di Asiago dell’Associazione Artigiani della Provincia di Vicenza, ricompresa nella tradizionale Festa del Formaggio, denominata “Keese Fest 2009”, organizzata dalla Pro Loco di Roana. Per l’intera ed assolata giornata, hanno esposto i propri prodotti ventidue imprese. Nella magica atmosfera cre- atasi all’interno della Piazza, la fantasia ci ha portato con facilità ai vecchi borghi, dove nelle botteghe artigiane, con estro creativo e capacità di realizzazione, con i materiali più semplici quali il legno, il ferro, il vetro e la pietra, gli artigiani davano forma e vita ai materiali. Così, anche a Roana, per tutta la giornata, artigiani locali e provenienti dalla provincia, hanno saputo intrattenere gli attenti ed interessati visitatori, durante la creazione dei loro prodotti. I molteplici visitatori hanno così potuto apprezzare il valore delle lavorazioni artistiche e tradizionali, eseguite sul posto da abili maestri artigiani e riscoprire antiche lavorazioni quali, l’intarsio del legno, le composizioni floreali essiccate, le sedie impagliate, le composizioni di ferro ed i tradizionali fischietti in terra cotta “cuchi”. Ivan Rigoni 8 Sabato 5 settembre 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 11 I 40 anni del famoso festival celebrati a Treschè Conca. Una festa tutta dedicata ai giovani con tanto divertimento Da Woodstock 1969 a... Pierostock 2009 ROANA L’idea era nata quasi per scherzo a luglio, davanti al bancone della Locanda Stella d’Italia di Treschè Conca: celebrare i 40 anni del festival di Woodstock con una festa di fine estate totalmente autonoma tra le varie compagnie che ormai da anni frequentano abitualmente il bar. Eppure, la sera del 28 agosto, nonostante i brevi tempi di organizzazione, la prima edizione del “Pierostock” ha riscosso un successo non indifferente: complice Facebook, su cui era già nato un fans club del bar, l’evento ha richiamato non solo le compagnie locali, ma anche parecchi visitatori di passaggio e giovani della pianura, ripristinando adirittura l’antico gemellaggio Treschè-Cogollo. Ma torniamo un passo indietro: da anni, infatti , la locanda è diventata il punto d’incontro di tutte le compagnie di Treschè Conca, tanto da essere più familiarmente rinominata “Piero’s bar”, in onore del titolare Pietro Spiller. E così, dopo qualche battuta scambiata tra un aperitivo e l’altro, ad agosto ha cominciato ad evolversi concretamente il progetto di quello che è diventato poi il “Pierostock 2009”: panini, birra, karaoke e animazione sia all’interno che all’esterno, in zona chiesa. Il tutto organizzato e diretto da uno staff d’eccezione, non tanto per l’esperienza professionale, quanto per l’entusiasmo e l’interesse volto unicamente al divertimento dei presenti. Il bar ha iniziato a popolarsi con i primi partecipanti già nel pomeriggio del venerdì; dalle 19, aperitivi e in seguito cena a base di panini con la salsiccia per i fedelissimi del locale. Ma il meglio è arrivato dopo le 21: l’interno del bar era stato infatti liberato e adibito a pista da ballo, con un angolo riservato alla console di cui si sono occupati per tutta la serata dj Macho e i soci Mattia e Manuel, che hanno proposto successi per tutti i gusti; inoltre, grazie all’impianto offerto dall’amico Mec, la musica non mancava neanche all’esterno, dove il resto degli organizzatori provvedeva a servire birre, panini e gadget. Tutto lo staff, formato dalla compagnia “storica” del bar, era riconoscibile grazie alla maglietta con il logo del locale, le cui repliche sono ancora disponibili su prenotazione al bar “da Piero”. “Tutti noi siamo stati più che soddisfatti del successo riscontrato”, afferma una delle organizzatrici, Lara Panozzo. “Un elogio va fatto di sicuro agli chef Balu e Leo, che non si sono mai fermati un attimo dalle 18 alle 2 del mattino, e al nostro amico Denis che ha offerto le magliette per lo staff...ma soprattutto, è doveroso ringraziare per la disponibilità il caro Piero e la “zia” Rita, proprietari del bar, che hanno creduto nella no- Il 16 settembre Salsasiago presenta i nuovi corsi di balli caraibici Mercoledì 16 settembre, presso le scuole elementari di Asiago alle ore 21 verranno presentati i corsi di balli caraibici della scuola “Salsasiago” di Emanuela Minchio, la cui esperienza,iniziata quasi per caso, nel tempo si è rivelata avere un ruolo portante nella sua vita, concretizzando l’intento di contribuire allo sviluppo di questo mondo che emerge, vive e pulsa nel cuore di tanti appassionati. Quello che propone Emanuela è un diverso stile di salsa, basata sulla cooperazione piuttosto che sulla competizione, sull’affermazione delle proprie potenzialità anziché sul dubbio del proprio valore personale. “Ballate con il cuore” ama ripetere “e ricordatevi che nella danza non c’è spazio per l’arroganza, ma solamente per la fantasia e l’amore per essa”. In pratica tutti possiamo imparare a ballare, e disciplina, determinazione, onestà e umiltà possono far crescere il talento che ognuno di noi porta dentro di sé. Parlando dei suoi corsi e dei suoi allievi, Emanuela dice “Le ore piacevoli trascorse insieme ritmate dalla salsa, questa musica di intrinseca bellezza e contagiosa allegria, hanno contributo a rilassare ed aprire i nostri cuori alla gioia contrastando lo stress e le preoccupazioni che spesso accompagnano le nostre vite quotidiane”. Volete lanciarvi, e imparare a ballare, divertirvi e conoscere gente nuova? La sera di presentazione dei prossimi corsi è prevista una prova gratuita e non impegnativa. E se volete assistere a una bella esibizione di balli caraibici, non perdete l’esibizione del gruppo spettacolo di Salsasiago, che la sera del 5 settembre sarà a Rubbio per la tradizionale Sagra del Sedano. S.B. stra proposta senza esitazione!” La festa, a entrata libera e aperta a partecipanti di ogni età e provenienza, si è conclusa verso le due del mattino, nonostante già a mezzanotte l’impianto esterno fosse stato staccato per non disturbare i residenti. Tuttavia i più temerari sono rimasti a chiacchierare davanti al bar, dopo la chiusura, lasciando la sede della festa solo intorno alle 4. Nel corso della serata, inoltre, grazie a un maxischermo posto all’esterno del bar, c’è stata anche la partecipazione in diretta Skype di due membri della compagnia in vacanza a Marsa Alam, naturalmente in “divisa” con la tshirt firmata Pierostock...dicono che quelli del call center egiziano abbiano voluto sapere nei dettagli dove si trovasse Treschè Conca! Tutte le foto della serata sono disponibili sul gruppo Facebook “W Piero’s Bar”; visto il successo della prima edizione, già si è parlato della seconda e di una winter session...che dire? Vi aspettiamo numerosi al Pierostock 2010! Giulia Panozzo 8 Sabato 5 settembre 2009 l’Altopiano Mi tormenta e m'incuriosisce il popolo giovane: quello della notte con i suoi schiamazzi, dei muretti con i loro aperitivi, quello dei graffiti lasciati in calce a monumenti antichi o religiosi. Mi tormenta perchè la loro voce tante volte mi suona straniera: la loro spensieratezza tutto copre, tutto scompone, tutto confonde. A viandanti di passaggio rimarrà sempre una melodia assordante senza armonia. M'affascina perchè dietro quei volti creativi abita la gioia, la timidezza, lo stupore e la magia di un'età www.giornalealtopiano.it 12 che nella complicazione cela una bellezza mozzafiato. Questa riflessione è nata contemplandoli mentre se ne stavano seduti sui gradini di una chiesa di città: con il sogno di trovare qualcuno che provi gioia nel testimoniare loro il volto e la storia di un Dio che ride e gioca con i figli dell'Uomo. Che l'innalza e non li mortifica. Un Dio che da quei primi mattini ebraici di Nazareth ha messo ne cuore della storia note, spartiti e strumenti per fare di esistenze giovani la colonna sonora dell'Eternità. Quei giovani seduti sui gradini del sagrato di una chiesa Tutto è partito da qui: benvenuti nei gradini del sagrato. Faccio forza alla porta e, impacciato, m’inabisso dentro il tempio. Il vuoto della navata fa echeggiare una voce silente e solenne: «In nomine Patris et Filii et Spiritui Sancti». Chi l’attacca veste mantelli di porpora, reca l’anello d’oro al dito, un zucchetto acustodia della testa e un lungo pastorale come evocazione di greggi e armenti da condurre. L’incenso ne rabbuia un po’ il viso, il gregoriano ne altera i lineamenti, il segretario composito ne programma gli spostamenti. Sui banchi – nettati per l’occasione – tredici anziane signore (tre di loro tutte prese nel recitare giaculatorie inginocchiate), sette uomini tra loro confabulanti e una dozzina di giovani ministranti prenotati e addestrati per l’occasione. Sul sagrato del Tempio, un uomo maestoso, pasciuto e impeccabile negli abiti attende la fuoriuscita del porporato. Salvaguardando un Mercedes 4.0 siglato SCV. Era barocca la chiesa di Praga che visitò Camus. Ma il Dio era lo stesso? «Il Dio che lì si adorava era quello che si teme e si onora, non quello che ride con l’uomo davanti ai caldi giochi del mare e del sole. Da quel Dio l’uomo s’allontana» (A. Camus, La morte felice). Abdico la postazione per una leggera nausea alle narici - causata da un incenso dall’aroma troppo odoroso – e bivacco sui gradini della chiesa. Giovinezza tra centinaia di giovinezze. Contrariamente alla situazione delle navate, arrabattare un posto è impresa titanica. Oltre che audace e provocatoria: tengo una croce appesa alla felpa della Kappa. Segno di un sacerdozio cercato. E creativo. In fronte a me l’obelisco Flaminio di Piazza del Popolo, 24 metri d’altezza, proveniente da Eliopoli dove sorgeva davanti al Tempio del Sole. Dietro di me le note lenti, solenni e forti del canto gregoriano che la chiesa fatica a trattenere. Tutt’intorno voci giovani. Volti giovani. Discorsi giovani. Ammassato tra loro, mi lascio accompagnare e travolgere da torrenti di parole. Una telefonata m’incuriosisce: «Si, io sto qui, tu dove sei? (…) Ah, e dopo dove vai? Si, forse vengo anch’io, ma tu ci sei? Si, domani io sto qua, tu vai via o stai qua? (…) Se vado via chiama che ti raggiungo. Se no ti chiamo io per dirti che non vengo e che è inutile che mi chiami. Beh, magari ti telefono se decido che torno, se no se decidi che torni chiami tu». Che significa? Li guardo: scarpe slacciate, mutandomi in bella evidenza, jeans a vita bassa. I gradini come riproduzioni fedeli delle stanze della Nasa: Ipod della Apple ultima generazione, digitali Canon da 8.0 pixel, l’Iphone 3G. Per i meno avveniristici gli eterni Nokia: dal Nokia 3310 robusto, economico e con soli tre giochi incorporati al Nokia E63: il mondo a 16 milioni di colori da tenere in mano. Sono gli «iperconnessi tecnoager». Tra sms, mms, emoticon e istantanee accoppiati, l’aria pesante fa presupporre che qualcuno arrabatti hashish e marijuana. Gli spinelli s’offrono a basso prezzo. Un po’ come le merci all’outlet. Inseparabili dalle bottiglie: Campari, Martini, Tequila. Declinano i cocktails come un tempo si faceva con i precetti capitali, i vizi e le virtù della dogmatica cattolica. O con le tabelline dell’elementare aritmetica: Balalaica e Bambolo, Barracuda e Black and White, Old Havana, Golden Drink e Margarita. Pussyfoot, Tequila Sunrise e Vodka Martini. Qualcuno è triste: giunge voce che a tre metri sopra il cielo siano in troppi. Già si prospetta di abitare a quattro metri sopra il cielo. Chissà se rimarrà qualcuno a custodire la terra (Gen 1,28-30). Al di là delle Alpi consegnano i quotidiani porta a porta e si svegliano all'alba per un giro di volantinaggio. Fanno i babysitter per i vicini di casa, i commessi al supermercato. Navigano in rete per cercare lavoro. O chiamano un callcenter specializzato. Dalle Alpi in giù esiste la paghetta. Da dietro la colonna lo stereo amplifica e allarga i suoni. Lo speaker legge la formazione proclamando metà del nome e aspettando la risposta dei fedeli. «Simoneeee…». E tanti in coro: «Perrottaaaa!!!» Per i nostri fratelli che vivono nella pace eterna…» E le vecchiette: «Ascoltaci o Signoreee!!!» Nasci in Egitto: sei musulmano o, in casi limite, cristiano copto. Nasci a Bergamo: sei dell’Atalanta oppure, per eresia di comodo o eredità paterna, del Milan. L’affiliazione sportiva ha una connotazione fondamentalista: non ammette la conversione. Solo il proselitismo. Si può smettere di praticare il tifo, diventare agnostici, passare la domenica al cinema. Ma non è lecito cambiare curva. Se i gradini sono occupati, si cambia habitat. Si migra volentieri. Forse in cerca delle anime, molto più lente dei piedi frettolosi: la banda, il muretto, la squadra, la compagnia, il gruppo musicale, la piazzetta, le vasche del corso, la spiaggia, i concerti, il pub, la discoteca, la notte, l’automobile; gli spazi virtuali, la musica, il fumetto e Internet. Le Giornate Mondiali della Gioventù. «Ite missa est»: e l’organo esplode in tonalità roboanti. Che si sovrappongono al dialogo-monologo negli Ipod con i Pink Floyd, gli Evi Metal e Madonna. O, fedeli alle italiche radici, Ramazzotti, Vasco Rossi e Carmen Consoli. Ma se c’è aria di sommossa, meglio Capareza. Qualche istante e il porporato esce. S’apre lo sportello dell’auto nera. Entra silenzioso, colorato e mesto varcando ignaro quel mare di giovinezza che, inversamente al mare del Mosè profeta-pastorecondottiero, stenta ad aprirsi per facilitarne l’accesso. Nonostante losfarfallare della violacea talare. In chiesa s’è proferito di Dio. Sui gradini s’è parlato dell’uomo. Vite separate sotto lo stesso Cielo? The show must go on. Dal basso s'annusano meglio i sapori e gli odori della strada. Dall'alto o dal basso: c'è sempre una prospettiva dalla qualespiccare il volo. Molti han già messo mano dall'alto, forse confondendosi un po' le idee con troppa astrazione. Noi abbiamo scelto il basso: la piazza, le strade, i muretti. Il vociare confuso della gente. Abbiamo sciolto le vele da questo porto, una zona della società che necessita d'essere scrutata da chi s'annovera tra la schiera degli educatori. Scrutata dopo averla abitata. Convinti che il deserto non è fatto solo di sabbia. Ce lo insegna Antoine de Sain Exupery nel suo libro Terra degli uomini: «All’inizio sembra fatto di nient’altro che vuoto e silenzio; ma solo perché non si dà ad amanti di un giorno. Persino un semplice villaggio del nostro paese è ritroso. Se per esso non rinunciamo al resto del mondo, se non entriamo a far parte delle sue tradizioni, delle sue usanze, delle sue rivalità, nulla sapremo della patria ch’esso costituisce per alcuni. Meglio ancora, l’uomo che, a due passi da noi, si è murato nel suo chiostro e vive in base a norme a noi ignote, quell’uomo emerge veramente in solitudini tibetane, in una lontananza in cui nessun aereo mai ci deporrà. Inutile andare a visitare la sua cella: è vuota! L’impero dell’uomo è interiore. Così il deserto non è fatto di sabbia, nè di tuareg, nè di mauri, sia pure armati di fucile...» (Terra degli uomini, Mursia, Milano 1968, 85-86). Tuttavia abbiamo amato il deserto: sopratutto quello delle nostre millenarie chiese. Su quei gradini è nato il desiderio della riflessione che abbiamo condiviso quest'estate. A settembre, i campanili torneranno ad esser muti? In parrocchia s'è chiuso un grest: scrosci di applausi, urla festanti e impazziti, emozioni da amarcord. Domattina, forse, i campanili torneranno ad esser muti. E i ragazzi a scarabocchiare desideri feriti sui gradini della chiesa di paese. Con buona pace di chi è ancora convinto che basti un'adunanza a fare primavera. Come le rondini del proverbio. «Infatti le strade, per secoli e secoli, ci hanno ingannati. Somigliavamo a quella tal regina che volle fare una visita tra i suoi sudditi per sapere se si rallegravano del suo regno. Per trarla in inganno i suoi cortigiani fecero sorgere sul suo cammino qualche festosa scenografia e in essa fecero ballare, a pagamento, alcune comparse. Ella nulla intravide del suo regno, all’infuori di quel sottile filo conduttore, e non seppe che nella distanza delle campagne coloro che morivano di fame la maledivano» (A. De Saint-Exupéry, Terra degli uomini, p. 65). Dai gradini di una chiesa di città allo stupore di un Uomo Crocifisso per amore. Affezionati ad un Volto nel quale ancora alberga il sogno di un cuore ordinato. E di un'immaginazione guarita perchè allargata dal suo Passaggio: in nessuna casa il cuore dev'essere sconsolato. Scrive Christian Bobin ne L'uomo che cammina: «Il mondo non poteva sentirlo. Il mondo sente solo quando c'è un po' di rumore o di potenza […] Qualcosa prima della sua venuta lo intuisce. Qualcosa dopo la sua venuta si ricorda di lui. Questo qualcosa è la bellezza sulla terra. La bellezza del visibile è composta dall'invisibile fremito degli atomi spostati dal suo corpo in cammino […] Forse non abbiamo mai avuto altra scelta che tra una parola folle e una parola vana». Forse nemmeno oggi tante anime giovani lo possono sentire. O non lo vogliono sentire. Ma tra i tanti sordi che popolano il quinto vangelo dell'esistenza, ci sarà pure qualcuno che avvertirà una sordità molto vicina alla mestizia di Emmaus. Perchè, affranti da eventi bagnati di sconfitta, è stata ferita l'immagine che avevano di Lui. Dio non è scomparso dalle loro menti: forse è stato semplicemente offuscato da cuori che sono specchi di biografie confuse e disordinate. Non è stato dimenticato: questa è la consolante notizia. E' stato offuscato: ripulirlo è la sfida stilistica per un cristianesimo d'azione e convinzione. Forti di una Buona Novella: anche in lande di ululati solitari la creatura è interpellata da una Voce e bersagliata dalla Grazia. Per tornare a immaginarsi la vita. E custodire la Sua immagine in noi. Don Marco Pozza 8 l’Altopiano Sabato 5 settembre 2009 www.giornalealtopiano.it 13 La settimana degli scultori, con la loro genuina espressione di creatività Giunto alla 27^ edizione, il Concorso Internazionale di Sculture in legno “Città di Asiago” è stato vinto dall’opera “La volpe e la bambina” del piemontese Enrico Challier. Nel nostro sito, www.giornalealtopiano.it, trovate tutte le foto del concorso Capita, qualche giorno Gianangelo dopo ferragosto, percorLonghini rendo le vie centrali di Asiago di percepire nell’aria un intenso e naturale profumo di legno. Qualche passo ancora, si attraversa una via o si gira l’angolo che porta a una piazzetta, ed ecco che, se non si fosse già capita, si scopre la provenienza del gradevole effluvio: sono arrivati gli scultori, che per una settimana daranno vita a una ricca e variegata dimostrazione dell’arte di scolpire il legno. E’ proprio all’inizio, con le prime incisioni su tronchi e pan- re la scultura. “La domannelli, che più acutamente si da più ricorrente - comrespira l’aroma del materia- menta lo scultore asiaghese le dal quale giorno dopo gior- Gianangelo Longhini, uno deno si vedrà nascere una scul- gli artisti locali che assieme tura, scandita dai ritmi e ru- a colleghi che provengono da mori tipici del lavoro degli ar- varie regioni italiane e anche tisti. E’ così da ben 27 anni, dall’estero, anima la settimatanti infatti ne sono trascorsi dalla prima edizione del Concorso di Sculture in Legno “Città di Asiago”. Ventisette anni durante i quali residenti e turisti interessati alla manifestazione hanno visto realizzarsi pian piano oltre cinquecento “statue”, come comunemente vengono chiamate le opere lignee, sia astratte che figurative, ispirate ai temi più svariati, alcune di più facile e immediata comprensione, altre per le quali è necessaria la spiegazione dell’artista. La gente Luca Zuliani osserva, ipotizza, cerca nel nome dell’opera di capire cosa scaturirà da na delle sculture – è di quaquell’incidere e levigare, im- le legno si tratti quello su magina ciò che alla fine po- cui lavoriamo. A volte ci trà risultare dalla creatività chiedono il significato deldell’artista. E pone doman- l’opera, e quanto possono de, c’è chi vuole sapere valere le sculture”. Tra dove può frequentare un coloro che si soffermano corso per imparare a scolpi- ad osservare le sculture re il legno e chi si informa che prendono forma, sulla possibilità di acquista- spesso si sente dire “questa mi piacerebbe proLara Steffa prio comperarmela …” con il tono di chi si riferisce a una cosa ritenuta difficile se non irraggiungibile. “Fra gli aspetti più positivi della manifestazione – continua Longhini – c’è il fatto che dopo 27 anni l’interesse del pubblico, sia residenti che turisti, è sempre alto, cosa che da altre parti non si ri- scontra”. Tra la Ivo ventina di scultori all’opera, il più giovane è stato il padovano Luca Zuliani, appena ventenne: prima esperienza per lui ad Asiago, dopo aver frequentato l’istituto d’arte a Padova, e iniziato da appena un anno a lavorare. “Ho imparato molto di più qui, vedendo come lavorano gli altri, che non a scuola” – commenta, dicendosi abbastanza soddisfatto della sua opera. Due le presenze femminili, Lara Steffa di Moena, e Arianna Gasperina di Valvasone, in provincia di Pordenone. “E’ stata una bella settimana – commenta Arianna, mentre si siede per riposare e dissetarsi – qui non si sente la competizione come invece succede in altre parti, tanto che neppure ci si ricorda che alla fine ci sarà un premiato”. Capita di vedere gli scultori che si aiutano e confrontano, che si spostano da una piazzetta all’altra per salutare i colleghi e scambiarsi qualche opinione. “Il premio è un modo per coinvolgere ulteriormente il pubblico, non è importante per noi artisti – commenta a sua volta Ivo Piazza, uno degli scultori che sono diventati “di casa” visto che da molti anni arriva qui dalla Val Gardena – non c’è il più bravo, il più veloce, ed ogni opera ha il suo valore. Qui viviamo una situazione di lavoro diversa dal resto dell’anno: il contatto continuo con il pubblico, anche se non è l’ideale visto che si fa più Arianna Gasperini Piazza fatica a mantenere la concentrazione, è comunque positivo, ci permette tra l’altro di far conoscere meglio la nostra attività. Non manca chi, dopo averci visto lavorare qui, viene a visitarci nel nostro paese. A questo proposito vorrei ricordare che dal 4 al 6 settembre (come ogni anno il primo week-end di settembre) presso il centro tennis di Ortisei- Roncadizza si tiene “Unika”, la fiera della scultura della Val Gardena”. Altro scultore che è diventato di casa è l’aostano Silvano Ferretti, vincitore quest’anno del premio speciale “Joe Dalle Ave”, decretato dal voto del pubblico: la sua tanto ammirata “Finestra sul passato” ha omaggiato anche Asiago, rappresentando tra l’altro un pezzo di Rogazione. E’ stato invece il piemontese Enrico Challier a vincere l’edizione 2009 del concorso, la sua opera “La volpe e la bambina” è stata considerata la più meritevole dalla giura composta da Chiara Covolo, Ettore Greco, Andrea Paganin, Federica Scaggiari e Lucia Spolverini. “La particolarità di questa scultura –ha motivato la giuria - sta nell’essere riuscita a condensare un’idea di figurazione e di contemporaneità, dove per contemporaneità si intende la contaminazione tra tradizione italiana e cultura del fumetto orientale. Nella soluzione della sciarpa, che ci permette di intravvedere la volpe citata nel titolo dell’opera, si denotano una certa fantasia ed audacia nel portare l’osservatore a vedere cose che in realtà non sono tangibili, bensì immaginabili o intuibili. L’artista ci è sembrato dotato di una tecnica disinvolta, trattando la materia in tre momenti differenti: nella soluzione delle mani, delle vesti e della sciarpa. Il tutto racchiuso in un’opera di non grandi dimensioni, ma di grande coinvolgimento collettivo ».Chiuso il sipario sulla manifestazione, l’appuntamento viene rinnovato al prossimo anno, sempre dal 20 al 27 di agosto, con l’auspicio fatto da alcuni scultori che possa venire fatta qualche piccola miglioria, soprattutto per meglio presentarsi al pubblico: un rinnovo dei gazebi, anche per consentire agli spettatori di osservare bene senza dover abbassare la testa; trovare una soluzione diversa per i cavi elettrici che spesso sono in mezzo agli spazi di lavoro, e dotare di illuminazione le aree, visto che tanta gente trova il tempo proprio la sera per farsi un giro e vedere le opere. Silvana Bortoli Il vincitore Enrico Challier Silvano Ferretti Sidonio con il sedano appena www.giornalealtopiano.it raccolto 8 Sabato 5 settembre 2009 l’Altopiano 14 Il bianco di Rubbio, un sedano da passerella Nessun segreto, a rendere eccellente il sedano sono semplicemente la terra e l’aria del posto: così a Rubbio spiegano l’ottima qualità dell’ortaggio che qui si coltiva per una tradizione che viene orgogliosamente portata avanti da moltissimi anni. Ma, aggiungiamo noi, ci vuole anche passione, come quella che dimostra di avere per il suo orto Sidonio Crestani, che in Contrà Rubbietto, attorno alla sua casa coltiva di tutto, in un esteso appezzamento di terreno dal quale si domina lo stupendo panorama della sottostante pianura. Patate, pomodori, zucchine, carciofi, insalata, radicchio e tanti altri ortaggi, ma a spiccare in questo periodo sono soprattutto le tante file di piante di sedano, unico prodotto dell’orto protetto con le reti antigrandine. “Il mio sedano è completamente naturale – dice Sidonio – così come lo pianto rimane, non ci aggiungo nulla”. Il sedano viene messo a dimora negli ultimissimi giorni di maggio o i primi di giugno, in canali poco profondi; quando è cresciuto abbastanza allora si inizia a muovere e aggiungere la terra pian piano, tenendo sempre coperta la parte inferiore per ottenere la tipica qualità bianca. Mentre Sidonio sposta le rigogliose foglie di sedano per mostrarne le coste belle sode, arriva il suo compaesano Silvano Mauretto, e insieme spiegano che quest’anno la stagione non è stata proprio l’ideale per la coltivazione: prima la pioggia abbondante e poi il grande caldo hanno rischiato di far marcire le piante. “Soprattutto con il caldo – spiegano – bisogna stare molto attenti: l’acqua, meglio se “ferma”, si deve dare al mattino molto presto altrimenti il sedano “si cuoce”. Silvano dice che anni fa coltivava fino a duemila piante di sedano, oggi ne ha circa cinquecento, lo supera Sidonio che arriva ad ottocento piante, ma ospita nel suo orto anche quelle di una conoscente che non ha il posto per piantarle, e di un amico al quale le piantine si erano tutte ingiallite e sembravano ormai compromesse e invece qui hanno ripreso a crescere con vigore. Si dice che, pur provandoci, neppure nei paesi limitrofi riescono a produrre un sedano così bello e buono, una specialità che si coltiva solo a Rubbio, e che praticamente solo a Rubbio si può gustare, perché il sedano bianco che quasi la totalità delle famiglie coltiva non è destinato alla vendita, ma all’uso familiare, e a quello di amici e conoscenti. E poi serve per la sagra dell’8 settembre, quando diventa protagonista della mostra che Sidonio Crestani e Silvano Mauretto condito assieme a sottili fettine di cipolla, o con i fagioli; ma ottimo è anche il risotto o la minestra di sedano e patate. I ristoranti del paese, in concomitanza con i giorni di sagra, propongono nei loro menù piatti a base di sedano, con proposte anche fantasiose e inusuali. “Nonostante vediamo che oggi non sono molti i giovani a coltivare il sedano – concludono Sidonio e Silvano – speriamo che questa nostra bella tradizione possa rimanere viva nel tempo, facendo sì che il nome di Rubbio continui ad essere associato alla pregevolezza del suo prodotto tipico”. Silvana Bortoli Il programma della Sagra vede i produttori esporre le loro gambe più belle e partecipare al concorso del miglior sedano. Gli organizzatori della sagra quand’è il momento di piantare il sedano consegnano un certo numero di piantine a chi lo coltiva, chiedendo- ne poi la restituzione del 30% circa a crescita avvenuta, per poter aver la “materia prima” per i giorni di festa, quando funziona un ricco stand gastronomico a base del prodotto tipico. L’8 settembre inoltre è il giorno in cui chi arriva a Rubbio per la festa della patrona Maria Bambina trova anche la possibilità di acquistare del sedano, visto che viene allestito qualche banchetto per la vendita. Il sedano bianco si gusta soprattutto come contorno, tagliato a pezzetti e Dopo l’avvio di venerdì 4 settembre con la serata giovane e la festa della birra, la Sagra del Sedano di Rubbio prevede sabato 5 settembre alle ore 14 il torneo di tresette, dalle ore 15 inizia il pomeriggio dedicato ai bambini con il laboratorio creativo “Coloriamo i sassi della Cava Dipinta”, alle 17 si terrà la Cuccagna, mentre la sera alle ore 20 è in programma l’esibizione di danza classica, moderna e hip hop del gruppo “Danza Insieme” di Conco dell’insegnante Antonella Galullo; alle 21 serata della porchetta con musica latino-americana dei Tequila e spettacolo del gruppo di ballo “Emanuela Salsa Asiago”.Domenica 6 settembre si terrà il 4° Torneo di Calcio Rubbio Sport (premiazioni alle 17), alle 12 e alle 18 apertura dello stand gastronomico con piatti a base di sedano, alle 20.30 serata danzante con l’orchestra “Santa Monica”; lunedì 7 settembre alle ore 21 si terrà lo spettacolo teatrale “Maestra montagna ovvero tutti assenti” del gruppo Made as Rage con la regia di Giulia Allodi. Giornata clou della sagra, martedì 8 settembre: alle 9esposizione della 22^ Mostra del sedano, alle 9.30 S. Messa, alle 12 e alle 18 apertura dello stand gastronomico a base di sedano; nel pomeriggio alle 15 S. Messa con processione storica in onore di Maria Bambina, accompagnata dalla Banda musicale “Attilio Boscato” di Fontanelle di Conco; alle 17 premiazione del miglior sedano di Rubbio e dalle 20.30 serata danzante con l’orchestra “Roger e la Voce del Sole”. S.B. Ma i bambini nascono sotto i cavoli o … sotto le zucche? Viene da pensarlo guardando questa simpatica foto, anche se Alessandro, Rebecca, Matteo e Marco sono un po’ cresciutelli per sembrare dei neonati. E cresciutelle sono pure le zucche, anche queste frutto dell’orto di Sidonio Crestani a Rubbietto: un altro capolavoro della natura! 8 l’Altopiano Sabato 5 settembre 2009 www.giornalealtopiano.it 15 Gastronomia locale e tanto divertimento il mix vincente della Festa della Patata L’appuntamento, giunto alla sua 33^ edizione, si tiene in questo weekend. Nell’organizzazione coinvolta una settantina di volontari. L’evento richiama circa 4.500 partecipanti. Costa impegno e molto lavoro. Della Pro Loco anzitutto, che la organizza. Ma non ci fosse quella settantina di volontari sempre pronta a dare il proprio contributo per la sua migliore realizzazione, la “Festa della Patata” difficilmente potrebbe svolgersi. “Ci si augura davvero – dice il presidente della Pro Loco Matteo Tondello – che queste brave persone rimangano sempre fedeli a questo appuntamento”. A Rotzo è un evento sacro che si ripete da 33 anni, una manifestazione nata per valorizzare il prodotto tipico per eccellenza del più piccolo comune dell’Altopiano, che viene preparata nei minimi det- tagli con mesi di lavoro. “L’organizzazione è ottima – dice ancora Tondello – nei giorni della festa si segue un copione molto collaudato. Dopo oltre trent’anni, specialmente per quanto riguarda la cucina, non serve quasi più parlare: ognuno sa precisamente qual è il suo compito e lo svolge nel migliore dei modi”. Il fabbisogno di patate per preparare i piatti a base del pregiato e gustosissimo tubero di produzione locale per oltre 4.500 partecipanti è di 25 quintali. Il programma della festa Venerdì 4 settembre Alle 19.30, stand gastronomico con gnocchi e prodotti tipici locali; alle 22.30, musica live con i gruppi “Black out” “Tex”; a mezzanotte, Happy Hours Sabato 5 settembre Alle 18.30, Happy spritz e musica live con il gruppo “Mapida”; alle 19.30, stand gastronomico con gnocchi e prodotti tipici locali; alle 22.30, musica live con i gruppi “Good Jacks” “Nuovo fronte del Vasco” Domenica 6 settembre Alle 9.00, Santa Messa a Castelletto; alle 10.15 Santa Messa a Rotzo; dalle 11.00 alle 12.00 e dalle 15.00 e alle 18.30, esibizione di trial con i piloti del team piazza. Alle 15.30, giochi per bambini; alle 21.30, ballo liscio con l’orchestra “I Cavalieri del liscio”. Durante l’intera giornata fornitissimo stand gastronomico con piatti a base di patate. La festa si terrà anche in caso di maltempo in quanto l’area è coperta da telo tenda. Matteo Tondello, 24 anni, è da marzo il nuovo presidente della Pro Loco di Rotzo. Con lui nel consiglio ci sono: Alberto Tagliaro, Bruno Stefani, Michele Stefani, Roland Spagnolo, Giovanna Costa, Stefano Dal Pozzo, Marina Sartori, Cinzia Slaviero. “Un gruppo giovane e dinamico – dice Tondello – con tanta voglia di fare”. “Va ringraziata l’Associazione dei produttori che ci agevola nel reperimento della materia prima”. Al di là della possibilità di gustarsi gli gnocchi in tutte le salse e altri piatti classici, per la festa, essendo anche momento privilegiato di aggregamento, che porta a Rotzo gente da tutto l’Altopiano, l’organizzazione punta a predisporre sempre nuove occasioni di divertimento e intrattenimento. Non mancano il ballo con orchestra, il pomeriggio dedicato ai bambini, i momenti per i giovani con gli happy hours e l’esibizione di vari gruppi musicali. “Novità di quest’anno – sottolinea Tondello – è un’esibizione di Trial che viene proposta per tutto il pomeriggio della domenica, in un’area adiacente alle scuole elementari”. Quest’anno si tiene, anche in caso di maltempo, la 33^ edizione della sagra. “Per il prossimo anno – anticipa il presidente – nella volontà di offrire sempre qualcosa di nuovo, stiamo pensando a qualche bel gemellaggio con altri prodotti tipici. Con la soppressa del Pasubio per esempio, per allargare la fama di questo evento anche oltre i confini dell’Altopiano. Ci stiamo lavorando su, le idee e la voglia di fare sicuramente non mancano”. Intanto godiamoci le patate di Rotzo per le quali la produzione quest’anno è stata buona: belle e, tutto sommato, in una discreta quantità. Stefania Longhini 8 Sabato 5 settembre 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 16 Festa dell’Emigrante Consegnato il premio a Federico Faggin LUSIANA La 41.a Festa degli emigranti si è chiusa, dopo la cerimonia di fine luglio, al Palazzon dove domenica 30 agosto è stata consegnata la “41.a Lusiana targa d’oro” all’ingegner Federico Faggin. Hanno consegnato il riconoscimento il sindaco di Lusiana Antonella Corradin e il presidente dell’Ente Vicentini nel mondo Pino Sbalchiero. Presenti alla premiazione avvenuta nel corso di un consiglio comunale straordinario, anche l’ assessore regionale Elena Donazzan, l’assessore provinciale Maria Nives Stevan, il consigliere regionale Roberto Ciambetti, il consigliere provinciale Pietro Collareda, l’assessore del Il “Vicentino dell’anno” è famoso in tutto il mondo per essere il padre del microchip comune di Asiago Giampaolo Rigoni e diversi sindaci dei comuni della pedemontana. «Quando mi è stato proposto di ricevere questo premio ho accettato subito, non per il premio in sé ma perché arriva dai miei concittadini vicentini». Queste le parole di Federico Faggin nel ricevere il premio “Vicentino dell’anno”. E’ un emigrante di lusso Federico Faggin, famoso in tutto il mondo per essere il padre del microchip e l’ideatore del touchpad. L’imprenditore, già allievo dell’ Istituto tecnico industriale Rossi di Vicenza, aveva lasciato l’Italia dopo il conseguimento della laurea in Fisica all’ uni- versità di Padova. Quella che doveva essere una parentesi di sei mesi si è trasformata in un periodo lunghissimo, durato 41 anni. Anni in cui Faggin ha sfornato tecnologie, sia per colossi dell’informatica come Intel sia per società da lui stesso fondate e che hanno permesso l’evoluzione della tecnologia computeristica facilitando l’ingresso dei pc, ed altri congegni elettronici, nella vita quotidiana di milioni di persone. Prima di ritirare il premio Federico Faggin si è concesso al folto pubblico che stipava la sala consiliare del comune di Lusiana rispondendo alle tante domande dei presenti e narrando le sue fortune, le sue idee e i suoi sogni. Egidio Zampese Nella foto, Federico Faggin premiato dal sindaco Antonella Corradin e da Pino Sbalchiero. Successo della mostra “Quel che pare non xè” Campo catalogo in via Bose, proseguono i lavori Si è chiusa con successo la mostra sulle illusioni ottiche organizzata dall’Associazione “Lusàan ar Spilar natura” in collaborazione con il dipartimento di Psicologia dell’Università di Padova, allestita nella palestra comunale e intitolata “Quel che par non xè”. L’esposizione è stata curata dal prof. Mario Zanforlin. Un’ottantina i pannelli realizzati che hanno messo in vetrina le principali caratteristiche della luce, dell’occhio umano e della percezione visiva. Gli effetti proposti sono usciti da lenti, specchi, prismi, filtri polaroidi, disegni e oggetti statici e in movimento. I visitatori, nell’arco di oltre un mese, sono stati 2009. La mostra sarà trasferita a Malo e in seguito gli enti o i comuni che intendessero proporla potranno richiederla all’Associazione “Lusàan ar Spilar natura” al Palazzon di Lusiana (tel. 0424-406458). E.Z. Nella foto il professore Zanforlin con il sindaco Corradin. Proseguono i lavori di realizzazione della recinzione del campo catalogo di via Bose e Lusiana. Un gruppo di volontari dell’Associazione “Opfel on pira” li sta mettendo a dimora con la collaborazione del Comune e del gruppo alpini “Gabriele Cantele”. Il campo catalogo, che ospita un centinaio di piantine di varietà locali di melo e pero, è a disposizione di quanti intendono innestare nella propria piantagione gli alberi che potranno produrre frutta autoctona. Il campo catalogo di via Bose è abbinato all’altro campo catalogo di Laverda. L’associazione sta allestendo anche la 10.a mostra mer- Interventi per la sicurezza sulla strada Laverda-Lusiana E’ alle battute conclusive la realizzazione di lavori per la messa in sicurezza della strada comunale Laverda-Lusiana, a cura della segreteria regionale per la viabilità e infrastrutture. Il costo dei lavori è stato calcolato in 228 mila euro a base d’asta. E’ questo il primo stralcio di lavori che proseguiranno in futuro con la sistemazione di tutto il tratto che congiungerà la frazione Laverda di Lusiana a località Bivio Ponte di Rameston. E.Z. I lavori di posa in opera della recinzione con pali di legno del campo catalogo di via Bose. cato “Pomo e pero” che aprirà i battenti dal 10 al 18 ottobre al cinema Comunale di Piazzetta Divisione Acqui e comprenderà un convegno, la dimostrazione della spremitura delle mele, esposizioni, escursioni, appuntamenti enogastronomici, spettacoli e dimostrazione di antichi lavori. E.Z. Un centinaio di persone alla festa dei Marziale Si è svolta ai Marziele la decima festa della contrada che ha visto la presenza di un centinaio di persone provenienti anche dall’estero. Al capitello dei Marziale si è svolta la messa mentre la cena si è svolta al ristorante “Conca Verde” di Lusiana dove sono stati rispolverati vecchi ricordi e rinsaldati vincoli di amicizia e parentela. La festa dei Marziale si aggiunge ai raduni degli omonimi e degli abitanti di altre contrade lusianesi che da anni tengono banco. E.Z. Nella foto, i lavori di costruzione di un muro di sostegno e allargamento della strada in via Bagnara di Laverda. Un momento della fesa della contrada Marziale. 8 Sabato 5 settembre 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 17 Progetto ricostruzione Abruzzo LUSIANA Dopo il terremoto in Abruzzo anche noi Alpini di Lusiana, come tutti gli altri Alpini d’Italia, sentiamo il dovere di portare il nostro aiuto a chi ha avuto la sfortuna di essere così duramente colpito dalle calamità naturali; fra le varie proposte al vaglio del nostro Consiglio Direttivo, prendeva sempre più corpo l’idea della fornitura di una struttura polivalente in legno da consegnare su indicazione del nostro consigliere e Vice presidente Sezionale Giacomo Scarsella, al Comune di Villa Sant’Angelo in provincia dell’Aquila, impegnandoci oltre che alla fornitura anche a reclutare la mano d’opera specializzata necessaria per la messa in opera della stessa. Ci rendiamo conto però dell’impossibilità per il nostro Gruppo di trovare i fondi necessari per sostenere una spesa preventiva di circa 30.000 Euro, per la realizzazione del manufatto in legno e della base in calcestruzzo. Ecco allora scaturire un’ idea meravigliosa e del tutto ine- Quattro Gruppi Alpini e il Gruppo di Protezione Civile di Lusiana uniti per la solidarietà dita: coinvolgere nell’iniziativa anche gli altri tre Gruppi Alpini Lusianesi e il locale Gruppo di Protezione Civile con l’obiettivo di raggiungere assieme lo scopo prefissato. Nel Comune di Lusiana infatti, esistono quattro sodalizi Alpini per un totale di circa cinquecento soci suddivisi fra il Gruppo I quattro Capigruppo e il Presidente del “Cantele Gabriele” posta di unire le forze recidel Capoluogo e Colonnello proche per la solidarietà. Superiore, Gruppo “Bonato Viene deciso all’unanimità l’ Matteo” di Santa Caterina, organizzazione di una sottoGruppo “Covalo” di Valle di scrizione a premi con la Sopra e Gruppo “Laverda” stampa di 30.000 biglietti, indi Laverda di Lusiana. dividuando già dal mese di Convocati a riunione i quat- giugno i luoghi di feste e satro Capigruppi: Francesco gre paesane fra quelle preGalvan, Ernesto Rubbo, Gio- senti nel calendario estivo vanni Sbalchiero, Renzo dell’Altopiano sui quali posiVillanova e Franco Lupato, zionare il nostro gazebo per presidente del Gruppo di Pro- la vendita dei biglietti; inoltre tezione Civile “El Corgnon” ogni Gruppo farà la sua paroltre ad alcuni componenti dei te di vendita presso la prostessi Consigli Direttivi, ade- pria località di appartenenza, riscono con entusiasmo e ai propri soci e nei paesi lisenza dubbi di sorta alla pro- mitrofi; consapevoli comun- Gruppo di Protezione Civile que delle difficoltà da superare per riuscire a piazzare un quantitativo così elevato di biglietti, la riuscita dell’impresa dipenderà molto dalla sensibilità della gente. Una trentina di premi in palio verranno tutti gentilmente offerti da commercianti del Comune e saranno composti da buoni acquisto di prodotti alimentari, di buoni per ristoranti e pizzerie, di prodotti di consumo, di carburante e di legna da ardere; oltre ai primi tre premi di maggior valore: 1°-Computer portatile, offerto da “Sistemi Contabili “Spa di Bassano del Grappa; 2°-Soggiorno centro benessere di 3 notti e 4 giorni, offerto da “Gaarten Hotel” di Gallio; 3°Orologio da polso D&G, offerto da “Oreficeria Ottica Xausa” di Lusiana, mentre Artigiani ed Imprenditori hanno sostenuto il “Progetto” con l’offerta di somme in denaro. L’estrazione della sottoscrizione a premi si terrà Domenica 13 Settembre nel palatenda di Velo di Lusiana, dove per l’occasione il Comitato locale organizzerà una mega festa con la partecipazione di quattro gruppi musicali, che si esibiranno a titolo di beneficenza dal pomeriggio fino a tarda sera. E’ doveroso ricordare che finora tutta la gente ha fatto la sua parte incoraggiando la nostra iniziativa e con l’acquisto di biglietti, ed inoltre siamo sempre stati accettati e accolti benevolmente nei luoghi ove ci siamo piazzati con il nostro gazebo. Altri Gruppi Alpini della nostra Sezione di Marostica apprezzando la nostra unione hanno dato la piena disponibilità alla vendita nei loro Comuni e nelle loro sedi di appartenenza. Siamo a buon punto, ma non certo arrivati al traguardo; allo scopo, proponiamo a Lusiana due appuntamenti di rilievo: Sabato 5 Settembre alle ore 20.45 presso la Chiesa Arcipretale, per gentile concessione del nostro parroco Don Valentino Grigiante, si terrà il concerto del Coro “L’Eco delle Valli” diretto da Andrea Pinaroli, mentre Domenica 6 Settembre presso il Campo Sportivo di S.Caterina alle ore 16.30 si svolgerà l’incontro di calcio fra Alpini di S.Caterina e Laverda e Alpini di Lusiana e Valle. Alle due manifestazioni in programma, richiediamo quale quota di partecipazione, l’acquisto di un minimo di tre biglietti della sottoscrizione a premi in atto. Italia Nostra critica il progetto per Marcesina L’assessore Giovanni Cantele: “Tante cose vanno sicuramente migliorate e altre cambiate” ENEGO Si torna a parlare di Marcesina e del progetto di riqualificazione e di valorizzazione messo in atto dall’amministrazione comunale di Enego. Un progetto suddiviso in 10 ambiti e finanziato con 3,5 milioni di euro provenienti dai fondi messi a disposizione dall’accordo Dellai – Galan per i paesi di confine. A riportare alla ribalta il progetto preliminare un intervento di Italia Nostra che avanza dei seri dubbi sull’effettiva utilità dell’intervento, in particolare negli ambiti in cui si prevedono parcheggi e zone di sosta. “Un progetto adatto ad un turismo di massa completamente estraneo ad un ambiente dagli equilibri tanto sensibili – commenta il presidente di Italia Nostra Giovanna Dalla Pozza Peruffo - Un progetto in assoluto non condivisibile, per una realtà montana che non può essere svenduta per guadagni futuribili, non ecosostenibili. Per valutare ponderatamente il progetto, consiglieri di Italia Nostra, accompagnati da naturalisti e da esperti dei luoghi, con un capillare sopralluogo si sono recati nelle località prescelte per i previsti parcheggi di 840 macchine, dotati di parchimetri, per le aree attrezzate con tavoli e panche da picnic e focolari a più fuochi, il tutto coperto da grandi tettoie in acciaio tinteggiato e con servizi igienici con vasche Imhoff, ottenuti con sbancamenti e movimentazione del terreno su vaste aree in posizione paesaggisticamente visibile da grandi distanze ed uno sconvolgimento ambientale pesantissimo”. “Premesso che tale “valorizzazione” progettuale è solo turistica e non naturalistica, si è potuto constatare la sostanziale inutilità di tali realizzazioni sia per quantità di posti macchina – continua Peruffo - Ben vengano le ristrutturazioni di Forte Lisser e della casetta forestale, ben vengano i fungaioli, ben vengano i fondisti invernali, come pure un più ampio parcheggio in Val Maron, e in qualche sito ben mimetizzato dai boschi e che ci trova concordi, favorendo una frequentazione strategica con frequenti collegamenti con bus navetta, ma non la distruzione ambientale che deriverebbe dall’attuazione di un tale nefasto intervento, nato senza una approfondita indagine dell’ambiente e dei problemi di interazione con i coni ottici del paesaggio”. Considerazioni rigettate dall’assessore ai Lavori Pubblici di Enego Giovanni Cantele che ribatte: “Da molti anni e da molti organismi pubblici e privati, sale un crescente lamento avverso lo stato di degrado in cui versa la “Marcesina”, boschi assaliti da orde umane, sporcizia ed immondizia che la fanno da padroni, strade che appaiono appena uscite da un bombardamento, strutture e luoghi storici miseramente trascurati e progressivamente occupati da fiorente vegetazione, boschi e pascoli stabilmente invasi da centinaia fra auto e camper. Altro che mantenuta fino ad ora integra.” Il progetto eneghese propone la realizzazione di una importante area di sosta per autovetture e camper in località “Centro Fondo Enego” regolamentato ed attrezzato con servizi igienici, che costituirà la base di partenza e di arrivo di un servizio bus navetta dotato di carrello per il trasporto delle biciclette. La realizzazione di aree di sosta regolamentate lungo la viabilità, di aree attrezzate con focolari, tavoli e servizi igienici per il pic-nic ed il relax, di opere di recupero e valorizzazione delle testimonianze della 1° Guerra Mondiale, la sistemazione della viabilità interna, della vecchia “casetta forestale” per destinarla ad alloggio del personale di sorveglianza e controllo, il completamento delle opere di messa in sicurezza del Forte Lisser e l’installazione di segnaletica e di tabelle informative-illustrative delle particolarità del sito. “Il progetto è nella sua fase preliminare – conclude Cantele – Ci sono cose da migliorare e altre da cambiare, certo ma a questo serve appunto lo studio del progetto prima di dare esecutività al tutto”. Gerardo Rigoni Barriere paramassi sulla Valgadena Vi.Abilità ha pronto un progetto, con un investimento di oltre tre milioni di euro, e fra un mese sarà dato l’appalto alla ditta che dovrà mettere in sicurezza la strada Valgadena per evitare la caduta di massi sulla carreggiata. Era già successo l’anno scorso e si è ripetuto,nello stesso tratto stradale, qualche giorno fa: alcuni massi sono caduti sulla sp 76 Valgadena. Spiega il presidente Carlo Fongaro: «Il luogo in cui è avvenuta la caduta massi è da tempo sotto osservazione tanto è vero che all’interno dell’intervento previsto per l’allargamento e la rettifica della strada provinciale nel tratto Lazzaretti-Stoner in territorio dei Comuni di Foza e Enego è prevista anche l’installazione di barriere paramassi». L’intervento complessivo nel tratto Lazzaretti-Stoner ammonta a 3.258.000 euro e le opere di consolidamento prevedono l’installazione sul versante a monte della strada provinciale di barriere paramassi in acciaio di 4 metri. Vi.abilità ha indetto la gara di appalto ad aprile e ora si è in fase di valutazione della decina di offerte pervenute. Trattandosi, però, di gara al massimo ribasso, i tempi sono necessariamente lunghi e la ditta vincitrice non sarà individuata prima di un mese. 8 Sabato 5 settembre 2009 UNIVERSITA’ Negli ultimi tempi, una delle possibilità che si prospettano allo studente in uscita dalle scuole superiori asiaghesi è quella di frequentare l’Università degli Studi di Trento. Se dieci anni fa era l’Ateneo patavino ad accogliere quasi tutti i nostri giovani, da un po’ di tempo si è profilata una seconda opzione: il vicino Trentino. Come ogni cosa nuova che si insinua nel nostro scenario, il piccolo Ateneo ha suscitato parecchie perplessità e resistenze; c’è chi dice/diceva che non è/era destinato a lunga vita, mentre altri pensano/pensavano che possa/potesse sopravvivere solo grazie alla sua collocazione in una Regione a statuto speciale; c’è chi afferma/affermava che la scelta si indirizzi/sarebbe indirizzata verso Padova per gli studenti più volonterosi, mentre quelli più svogliati optino/avrebbero optato per l’Università trentina; altri ancora insinuano/ insinuavano che per passare gli esami all’Università di Trento basti/bastasse pronunciare il proprio nome e che, per prendere un bel 30 e lode, si debba/dovesse semplicemente aggiungere il cognome; anche nelle scuole, con rammarico di molti, non è quasi mai stata fatta propaganda positiva al vicino Ateneo. Leggende “metropolitane”? Rincresce dirlo, ma è proprio così... E i fatti parlano da sé. E’ da anni che l’Ateneo trentino accoglie consensi da tutte le parti d’Italia e anche a livello internazionale. Qualche prova? Un protocollo d’intesa per la realizzazione del Microsoft Reserch- l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 18 L’Università degli studi di Trento e le leggende “metropolitane” University of Trento Centre for Computational and Systems Biology, firmato a Praga i 2 febbraio 2005 dall’allora Ministro dell’Innovazione e Tecnologie Lucio Stanca, dall’ex Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca Letizia Moratti e dal chairman e fondatore di Microsoft Bill Gates con l’Università di Trento (nella figura del Rettore Davide Bassi e dell’Assessore provinciale alla Ricerca e all’Innovazione Gianluca Salvatori). Le classifiche di qualità elaborate ogni anno dal Censis posizionano da anni l’Ateneo trentino tra i primi posti in tutte le facoltà disponibili; la valutazione si basa sulle strutture (numero di posti nelle aule, nelle biblioteche e nei laboratori), i servizi allo studio (mense e posti alloggio), le borse di studio e la fruibilità del sito web. La critica mossa da molti è la seguente: “Beh, Regione a statuto speciale significa anche strutture, servizi, borse di studio e fondi per il sito web”. A questa obiezione c’è una rapida confutazione: la classifica Censis tiene conto anche di parametri didattici: numero di iscritti, studenti e, soprattutto, docenti. Ciò significa produttività (persistenza tra il primo e il secondo anno, regolarità degli studi, tasso di iscritti in corso e di laureati in corso), didattica (docenti di ruolo per crediti erogati, di ruolo per iscritto, posti in aula per iscritto, età media dei docenti), ricerca (progetti, finanziamenti, numero di unità di ricerca) e rapporti internazionali (periodi di studio all’estero, Erasmus, opportunità internazionali ante e post lauream). Per fare un esempio, per l’anno accademico 2008/2009, l’Università di Trento si è classificata prima per la facoltà di Giurisprudenza (seguita da Trieste e Ferrara), prima per Ingegneria (seguita da Pavia e Genova), seconda per Lettere e Filosofia (preceduta da Modena-Reggio Emilia e seguita da Siena), seconda per Economia (preceduta da Padova e seguita da Roma-Tor Vergata), prima per Scienze Matematiche Fisiche e Naturali (in questo caso tra i medi atenei), seconda per Sociologia (preceduta da Milano-Bicocca e seguita da Urbino). Sono risultati incoraggianti, si direbbero strepitosi per un Ateneo giovanissimo, nato nel 1962: in soli quarant’anni ha raggiunto le proporzioni di prestigio di Atenei molto più longevi, grazie alla sua capacità di adeguarsi ai tempi nel rispetto della tradizione accademica. Questo giudizio sembra essere stato recentemente confermato dalla classifica delle Università italiane stilata dal Ministro Mariastella Gelmini al fine di premiare finanziariamente le migliori, secondo un’ottica meritocratica e non... aristocratica! Più finanziamenti per gli atenei ma solo ai migliori: ecco il titolo de «La Stampa» del 25 luglio 2009. La valutazione si è basata sulla qualità della ricerca (50% in base a parametri internazionali, 30% per la capacità di reperimento di fondi internazionali e 20% in base al numero di ricercatori e docenti i cui progetti sono stati valutati positivamente) e sulla di- dattica (20% sulla base dei questionari statistici compilati dagli studenti stessi in merito all’offerta formativa, 40% in base al numero delle matricole che rinnovano la propria iscrizione avendo conseguito 2/3 dei crediti previsti per il primo anno, 20% per la percentuale dei laureati che trovano impiego a tre anni dal conseguimento del titolo e 20% in base al numero di docenti di ruolo). Al primo posto c’è Trento, che beneficerà del 10,69 % in più dei finanziamenti (il 7% del fondo di finanziamento ordinario degli atenei), doppiando il secondo ateneo classificato, il Politecnico di Torino (5,22 %), seguito a sua volta dal Politecnico di Milano (4,14 %). A seguire: Bergamo (2,82 %), Genova (2,52 %), Milano-Bicocca (2,51 %), Roma-Foro Italico (2,35 %), Torino (2,18 %), Udine (1,95 %), Tuscia (2,18 %), Milano (1,69 %), Venezia (1,65 %), Chieti (1,50 %), Padova (1,37 %), Insubria (1,36 %), Bologna (1,33 %), Roma-Tor Vergata (1,28 %), Ferrara (1,12 %), Della Calabria (1,09 %), ModenaReggio Emilia (1,05%), Politecnica Marche (1,01%), Pisa (0,99%), Piemonte Orientale (0,79%), Sannio di Benevento (0,75%), Pavia (0,33 %), Verona (0,31 %) e Politecnico di Bari (0,26%). Gli altri atenei? “Bocciati” dal Ministro. I dati parlano da sé e premiano, come sottolineato dal Rettore Davide Bassi, la qualità della ricerca e le opportunità internazionali. Dal ’68 al primato, l’exploit di Trento intitolava l’articolo il «Corriere della sera» dello stesso giorno; concetto significativo questo: senz’altro l’Ateneo trentino ha pagato lo scotto del brigatismo, divenendo l’Uni- versità della contestazione per eccellenza. Stupisce l’opinione pubblica un distacco così netto dagli altri Atenei, ma la classifica non stupisce chi vive/ha vissuto l’Università di Trento, dal rettore ai docenti, dai ricercatori agli studenti. Trento, da piccolo ateneo focolaio di protesta, sta crescendo visibilmente da anni e ora sta raccogliendo i frutti del proprio operato, non solo a livello di servizi e strutture, ma anche in didattica e opportunità internazionali. Anche se gli studenti altopianesi che hanno scelto di studiare presso l’Università degli Studi di Trento lo sapevano già da molto, si potrà ben dire, dati alla mano, che quello che si era creduto un ateneo prima brigatista e poi facilitante, la cui presenza nel curriculum vitae avrebbe potuto sbarrare letteralmente le porte del mondo lavorativo (una leggenda “metropolitana” racconta che alle porte di molti uffici/ studi/aziende ci sarebbe scritto “cercasi praticante/collaboratore/stagista purché non laureato a Trento”) è oggi considerato un ambiente prestigioso e, soprattutto, al passo con i tempi. D’altra parte, Panta rei os potamòs (Tutto scorre come un fiume), disse Eraclito: ogni ente è sottoposto alla legge inesorabile del tempo che lo rende mutevole; tutto ciò vale solo nella realtà apparente... Ma lasciamo l’imperscrutabilità al Logos. Il Grillo Parlante I dati utilizzati sono reperibili in A. Magistà (a cura di) Università. Anno accademico 2008/2009, in Grandi guide, «La Repubblica», 2008; «La Stampa» (25 luglio 2009), «Corriere della sera» (25 luglio 2009), www.unitn.it. 8 Sabato 5 settembre 2009 CINEMA l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 19 Asiago e il Festival del cinema di Venezia un bel gemellaggio in via di sviluppo Intervista a Marco Muller presente al Cinema Lux domenica 23 agosto Marco Muller, sinologo, per 9 anni Direttore del Festival di Locarno, dal 2000 si dedica alla produzione e proprio in qualità di produttore esecutivo per ‘Fabrica Cinema’ (la società di Luciano Benetton) ha prodotto film di successo come ‘No man’s land’ del bosniaco Tanovich. Fautore e sostenitore del cinema indipendente che ha sempre promosso e prodotto quando venne, anni fa, contattato da Vittorio Sgarbi relativamente alla possibilità di prendere in mano la direzione della Mostra di Venezia, diede l’assenso ma solo a condizione che il contesto fosse appunto favorevole a queste condizioni di estrema libertà e indipendenza. Muller è da quest’anno il nuovo Direttore della Mostra internazionale di arte cinematografica di Venezia. La 66esima Mostra potrà fare visionare 75 lungometraggi, di cui 71 in anteprima mondiale e 4 in anteprima internazionale. “Volevo, ha detto Muller, una mostra per chi faceva i film, per chi li faceva circolare e per chi li andava a vedere. Quest’anno abbiamo raggiunto l’obiettivo!”. Incontriamo il Direttore sull’ Altopiano, che per molti versi è un ‘buen ritiro’ per molte anime cinematografiche, pensiamo ad Ermanno Olmi, al recente compianto Tullio Kezich, anche a Stern, che seppur ancorato alla pagina scritta ebbe molti contatti col mondo della celluloide. Cosa ci fa qui, Muller, ad Asiago? “Già lo scorso anno ho avuto degli interessanti contatti con il vicesindaco ed assessore alla Cultura di Asiago, Roberto Rigoni, allora in un certo senso Asiago si spostò a Venezia per raggiungere Ermanno Olmi e questa volta ho trovato giusto che ci spostassimo noi, per raggiungere questa meravigliosa oasi, che per altro conosco da una 30ina di anni”. Da sinistra Silvano Rossi e Davide Degiampietro del Circolo Efetto Cinema Asiago, l’imprenditore Bruno Benetti, l’assessore al turismo Roberto Rigoni, i direttore del Festival del cinema di Venezia Marco Muller ed il regista Gianfranco Rosi Ci spieghi meglio! “Sono legato da un’amicizia fraterna, importante a Giovanni Kezich, figlio di Tullio e sopratutto nel periodo che va dal 1969 al 1974 ci frequentavamo anche assieme ai figli di Mario (Rigoni Stern) e di Olmi. E poi ogni volta che avevo un film importante, interessante che volevo presentare ad Ermanno, venivo qui, anche in compagnia del regista Benvenuti (un nuovo talento del cinema italiano)”. Un brindisi per Tullio Un brindisi informale e singolare. In memoria. Così, visibilmente commosso, il Direttore del Festival del Cinema Marco Muller, ha voluto ricordare l’amico Tullio Kezich, recentemente scomparso. Sul palco del Cinema Lux , con un calice di vino rosso in mano, accanto al regista Gianfranco Rosi, “il più nomade cineasta che abbiamo in Italia”, Muller ha ricordato come Asiago, 30 anni fa, le sia entrata nel cuore grazie proprio all’amico Kezich. “Lui era il massimo dell’informale, ha aggiunto il Direttore del festival lagunare, e questo brindisi gli sarebbe piaciuto”. Il calice in mano lo aveva solo Muller, ma il brindisi simbolicamente lo hanno fatto tutti i presenti venuti alla proiezione del documentario di Rosi che lo scorso anno vinse il premio a Venezia nella sezione ‘Orizzonti’ e che poi guadagnò tutti i primi premi ai più importanti festival europei. Il docfilm, lirico, emozionante, intrigante e assolutamente originale è stato visto da un buon numero di pubblico che ha avuto anche l’opportunità di porre alcune domande al regista Rosi, presente in sala. Un buon esordio per questa iniziativa che nelle intenzioni dell’assessorato alla Cultura e del Comune di Asiago vuole divenire un appuntamento fisso di Asiago, in preparazione alla Mostra del Cinema di Venezia. Tullio Kezich (1928 - 2009) Marco Muller sul palco del Cinema Lux di Asiago Ha una grande ammirazione per il regista bergamasco che ormai si è stabilito sull’Altopiano. ”Olmi è uno dei più importanti cineasti ‘fuori norma’ e ha formato una delle scuole di cinema più fervide che esistano in Italia, in grado di regalare alla cultura dei talenti innovativi come Maurizio Zaccaro. E poi Olmi ha insegnato come sia bello e affascinante mescolare fiction e realtà documentaristica”. Ma Asiago può diventare una sorta di anteprima del Festival? E’ una specie di rivalsa delle cittadine di provincia, nei confronti dei grandi centri culturali? “ Speriamo che l’iniziativa possa avere seguito, questo dipende naturalmente dalla sensibilità degli amministratori. Quest’anno abbiamo voluto proiettare al Cinema Lux, (erano presenti oltre al Direttore Muller anche il regista Gianfranco Rosi) un documentario che è stato premiato nelle migliori piazze europee, presentato nella sezione ‘Orizzonti’ ( che ha vinto) alla Mostra di Venezia dello scorso anno. “Below Sea Level” è un documento triste, forte, affascinante, girato nel deserto californiano e sono felice di averlo presentato ad Asiago. Qui possiamo lavorare sui gusti e sulle abitudini del pubblico in modo più libero e aperto. E poi penso che anche Tullio aveva contribuito tanto a rendere visibile il materiale filmico ad Asiago”. Quindi la provincia...si rivaluta! “Assolutamente. Le novità vengono proprio dai centri di provincia, pensiamo ai film a ‘low budget’ come ‘Terre rosse’ e a una nuova realtà che diverrà completamente operativa fra qualche mese, la casa di produzione ‘One art’ dell’imprenditore vicentino Bruno Benetti, aperta a collaborazioni con Russia, Cina, Asia, India, ma sempre indipendente e che opera saldamente dal Veneto. Sono le località ‘eccentriche’ di provincia quelle più stimolanti e che possono mettere in modo un meccanismo di rilancio anche economico.Anzi, pare anche che l’azienda di ‘Boolliwood’ abbia pensato ad una villa palladiana da convertire in un centro servizi per la propria produzione.. Senta, ma allora non c’è la tanto famigerata crisi, almeno in questo ambito. VENERDI' 11 ORE 21.00 SABATO 12 e DOMENICA 13 ORE 15.30 17.45 20.00 22.05 LUNEDI' 14 ORE 21.00 “Esistono delle persone che vogliono scommettere sulla cultura, anche in tempi di crisi. Il cinema non è magari fortemente in crisi, ma è proprio in tempi di crisi che bisogna sapere tracciare un ordine di priorità e sapere cosa è più importante fare. Anzi, i film più interessanti si fanno proprio in tempi difficili, come il nostro!” Muller, per lei il cinema è evasione o impegno? “ Per me è una necessità! Dedico al cinema metà del mio tempo e quel poco spazio ‘non filmico’ lo riservo alle occupazioni private, magari con orari strani, come al mattino presto...” L’anno prossimo quindi potremo considerare la piazza di Asiago una specie di spazio pre-Festival? “ Perchè no? Qui c’è l’ambiente ideale, per produrre, creare e riposarsi, partendo con nuove idee. E poi Asiago non è così distante da Vicenza e da Venezia. Ancora qui, sull’Altopiano, esistono degli angoli incontaminati e bellissimi capaci di destare attenzione in senso creativo ma anche produttivo ed economico. Da parte mia la disponibilità piena c’è!” Eva Purelli VENERDI' 18 ORE 21.00 SABATO 19 e DOMENICA 20 ORE 16.00 18.00 20.00 22.00 LUNEDI' 21 ORE 21.00 8 Sabato 5 settembre 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 20 Ilaria Panozzo ha realizzato una Guida al Forte Corbin “La storia di un posto che amo” L’autrice ci racconta come è nato il libro e ci parla delle sue aspirazioni Foto Pretto Maurizio CULTURA Ha da poco dato alle stampe un libro che parla del Corbin, il forte di proprietà della sua famiglia. Ilaria Panozzo, 22 anni, ha voluto realizzare una guida al manufatto della Grande Guerra che si trova a Treschè Conca, adatta a un pubblico molto vasto, che va dagli anziani ai giovani, dagli appassionati ai meno esperti. Lo stile è lineare ma accurato, le informazioni semplici ma complete. “Non sono una storica – puntualizza l’autrice - né pretendendo di diventarlo a 22 anni, ho voluto realizzare una pubblicazione che si rivolga a tutti coloro che, come me, sono interessati non al tecnicismo del dettaglio, ma agli eventi, alle storie e alla conoscenza dei luoghi”. Come ti è venuta l’idea di cimentarti in un’opera così impegnativa? “Questo libro è nato nella mia mente, come un sogno da realizzare prima o poi nel corso della vita. La scrittura è sempre stata una mia passione, perciò scrivere un libro che fosse tutto mio significava realizzare una parte di me. Nella fattispecie, doppiamente, dato che l’oggetto è la storia di un posto che amo: la fortezza conservata e ripristinata dalla mia famiglia a partire dal 1982, oggi diventata museo. I visitatori chiedevano se ci fosse una pubblicazione sul Corbin...ed eccoci qui”. Come sei arrivata...qui? “Realizzare un libro su armi e strategie può sembrare strano per una ragazza della mia età: la formazione classica e l’Università mi hanno dato gli strumenti e quanto ai contenuti, qui ci son vissuta e mio padre mi ha trasmesso la sua passione. Il libro parla del Corbin dal 1900 ad oggi, storie di recuperanti ed episodi narrati dagli an- ziani, compresi, ricco di foto d’epoca della nostra collezione. Il tutto a me familiare, poiché supporto i miei nella conduzione e tutela del luogo. Sono molto soddisfatta sia del mio lavoro, che già prevedo di ampliare nella prossima edizione, sia della risposta del pubblico”. Cosa c’è nel tuo futuro? “Oltre alla scelta di implementare il libro con i nuovi preziosi documenti che abbiamo ricevuto e scoperto negli ultimi tempi, ho un sogno nel cassetto: spero di coltivare la mia passione scrivendo altri libri o collaborando per qualche giornale..perchè no, anche per l’Altopiano!” In bocca al lupo allora! Beppa Rigoni Scit Tesi di laurea sull’Altopiano “Altopiano di Asiago: attrazioni turistiche e valorizzazione del patrimonio naturale” RIUNIONE: mecoledì 9 settembre c/o aula Magna - Scuola Elementare di Asiago ore 18 L’Altopiano sembra trasformarsi sempre più in elemento di studio per i giovani laureandi che fanno di questi luoghi ottima materia per conseguire la qualifica di dottore. La tesi di laurea compilata da Federica Casalis non tratta solo temi storici legati ai Sette Comuni, ma spazia sulle principali attrazioni turistiche, analizzando il territorio, la sua gente fortemente legata alle tradizioni o a quella natura che sempre più ha bisogno di essere salvaguardata. “Ho scelto questo angolo di Veneto come argomento della tesi – scrive Federica nella prefazione – per via delle mie origini famigliari e per il forte legame che ho ancora con questi luoghi”. Un’accurata introduzione storica spiega i primi insediamenti e la trasformazione degli stessi in piccoli centri urbani, i Comuni, quindi si passa agli eventi legati al dominio degli Ezzelini e poi ancora avanti fino alla Grande Guerra, passando per la generale emigrazione del secolo scorso. Nello svolgersi dei vari capitoli sono approfondite le realtà economiche dell’Altopiano, con un occhio di riguardo per i prodotti tipici sfornati dall’attività casearia e dalla produzione di miele. Buona la ricerca che analizza il ter- ritorio, con le sue peculiarità orografiche, urbanistiche e naturalistiche, ottimo spunto per soffermarsi sugli usi civici e sulla salvaguardia e valorizzazione del patrimonio paesaggistico. Le scelte dell’attuale sindaco di Asiago Andrea Gios in materia di politiche ambientali, fanno da sfondo al paragrafo che valorizza l’Altopiano inserito in un contesto naturale altamente complesso, con un turismo affamato di nuove costruzioni, ed uno sviluppo che dovrebbe rispettare le esigenze del territorio montano e di chi ci vive. La dissertazione finale della neodottoressa Casalis è stata presentata in sessione estiva a fine del corso di studi presso la facoltà di lingue e letterature straniere, Università di Torino, relatore prof. Paolo Gerbaldo. G.D.F. 8 Sabato 5 settembre 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 21 L’avvocato risponde – Domande, curiosità, approfondimenti di carattere legale RUBRICHE COME EVITARE E COSAFARE IN CASO DI CLONAZIONE DELLA “CARTA” Avvocato Serena Baù Sono in aumento i casi di truffa con le carte di pagamento e i dati statistici rilevano che le transizioni più pericolose risultano essere quelle in cui non è necessario esibire fisicamente la carta come, ad esempio, gli acquisti effettuati via Internet o per telefono. In tali casi, infatti, avvenendo l’identificazione del titolare in base a codici e non in base al riconoscimento fisico della persona (ovvero con la richiesta della carta di identità e la verifica della firma) aumentano proporzionalmente le possibilità di utilizzare illegittimamente i codici e le identità altrui. Sarà utile, pertanto, seguire alcuni accorgimenti per cercare di limitare il più possibile i rischi di clonazione. Per quanto riguarda gli acquisti effettuati in modo tradizionale, ovvero esibendo la carta all’interno di un esercizio commerciale, il primo consiglio è quello di non perdere mai di vista la propria carta quando si paga. Potrà sembrare un suggerimento banale, ma è molto importante non dare la possibilità a nessuno di agire sulla carta nascostamente. Occorrerà, inoltre, seguire con attenzione, senza farsi distrarre, l’operazione di passaggio della carta e verificare sempre che la stessa venga utilizzata sola volta e che, quindi, non transiti in più apparecchi (magari con la scusa che l’operazione non è andata a buon fine). Sarà prudente, inoltre, conservare le ricevute fino all’arrivo dell’estratto conto bancario e controllare sempre con molta attenzione tale documento, badando in modo particolare alla sistematica ricorrenza di spese di piccolo importo, perchè è proprio li che può facilmente nascondersi una truffa. Una volta verificato l’estratto conto della carta, se non si rilevassero irregolarità, sarà prudente stracciare le ricevute con accuratezza prima di cestinarle, dato che a volte i truffatori frugano nei rifiuti alla ricerca di dati utili ai loro scopi. Per quanto riguarda gli acquisti on line, il suggerimento principale è quello di servirsi solo di siti ad alto standard di sicurezza, protetti dai sistemi di sicurezza internazionali. Questi siti, che garantiscono la trasmissione crittografata dei dati, si riconoscono da un lucchetto che appare sulla home page. Oltre a ciò è fondamentale non fornire mai i numeri della carta di credito via e-mail. Prima di effettuare il pagamento, inoltre, occorrerà verificare che il venditore abbia anche una sede fisica e non solo virtuale e, per ulterio- re certezza (specie a fronte di pagamenti per importi notevoli) bisognerebbe accertarsi che tale sede esista davvero. In ogni caso sarà bene prendere sempre nota dell’indirizzo, del numero di telefono, della ragione sociale e del nome dell’azienda nei confronti della quale si effettua il pagamento e verificare che siano pubblicate sul sito sul quale si opera le condizioni di vendita e le modalità per esercitare il diritto di recesso. Per evitare spiacevoli inconvenienti nei pagamenti in internet potrebbe essere sufficiente, in molti casi, fornirsi ed utilizzare, al posto delle carte di credito tradizionali di carte prepagate ricaricabili che svolgono la stessa funzione, ma con il vantaggio di limitare il rischio di prelievo illegittimo solo ad una piccola somma di denaro e non al totale del conto corrente. Tutti gli istituti bancari hanno tra i loro prodotti carte di questo genere. Allo stesso modo, per prevenire tali truffe può essere molt o utile attivare i servizi di allerta via SMS, in questo modo ci si potrà rendere conto in tempo reale di un eventuale utilizzo non consentito della carta. Va detto che, inoltre, molte carte di credito includono tra i servizi aggiuntivi una o più polizze assicurative pensate per proteggere maggiormente il titolare in caso di furto o di clonazione, sia che ciò avvenga in Italia che all’estero. In caso di clonazione della carta di credito, occorrerà per prima cosa bloccare la carta di credito telefonando ai numeri utili forniti dagli emittenti della stessa, rendendo la carta inutilizzabile. Nel bloccare la carta bisognerà porre attenzione ad annotarsi ora, data e codice di blocco, nonché tutti gli altri riferimenti necessari per la prova dell’avvenuto blocco. Se ci si dovesse rendere conto che la clonazione della carta è avvenuta nel fine settimana sarà bene attivarsi il prima possibile, pare infatti che il sabato e domenica siano i giorni prediletti dai frodatori. A blocco effettuato ci si dovrà recare immediatamente a fare la denuncia presso la più vicina stazione di Polizia od al più vicino comando dei Carabinieri, avendo cura di portare copia dell’estratto conto con evidenziate le somme che non si riconoscono e che si ritiene siano oggetto di clonazione di carta e, quindi, della truffa. Effettuato tale incombente sarà possibile con- I lettori che vogliano sottoporre domande su qualsiasi questione di carattere legale al nostro avvocato possono inviare una mail all’indirizzo [email protected] o scrivere a “L’avvocato risponde – Giornale Altopiano, Via Monte Sisemol, 9 36012 Asiago (Vi)” testare alla società emittente la carta la transazione non autorizzata, richiedendo il risarcimento degli importi sottratti dal conto a causa della clonazione della carta. Per fare ciò occorrerà inviare entro 60 giorni dalla data di emissione dell’estratto conto (anche se è sempre meglio farlo prima possibile) una contestazione scritta e firmata dall’intestatario della carta di credito, allegando copia dell’estratto conto contestato, copia fronte-retro della carta tagliata in due e copia della denuncia effettuata agli organi di polizia. Gli addebiti fraudolenti saranno rimborsabili dalla società emittente salvo che il possessore della carta dimostri che è esente da responsabilità. LA RUBRICA DELLA PSICOLOGIA La timidezza: un lato del carattere molto limitativo che può avere ottimi risultati in terapia Siete impauriti quando dovete incrociare sguardi o iniziare una conversazione? Soffrite quando dovete andare a cena da amici o vi dovete presentare in un gruppo? Se può essere una consolazione, sono molte le persone che si sentono a disagio nei contesti sociali tanto da limitare le proprie esperienze di relazione. La timidezza è solitamente una caratteristica piuttosto stabile (si direbbe un tratto di personalità) che matura nel tempo e influenza ogni atteggiamento nei confronti degli altri. C’è chi è stato un bambino timido e lo è tuttora, o chi è riuscito, tramite esperienze positive e forza di volontà a cambiare e a diventare addirittura estroverso e con una personalità forte (ad es. il Papa, Baglioni o la Pausini, per fare un po’ di gossip). La persona introversa (ed è paradossalmente una tra le conseguenze più temute) a causa della sua ritrosia e di un atteggiamento di chiusura può sembrare antipatica o “volutamente schiva”, complicando ulteriormente i rapporti interpersonali. Il guscio difensivo solitamente porta a una chiusura che tenta di proteggere il soggetto dal mostrarsi inferiori, deboli, inaccettabili; la tecnica però è autodistruttiva tanto da provocare negli altri proprio le conseguenze temute: distacco, mancanza di interesse, rifiuto. Alcuni studiosi hanno classificato le paure più frequenti nei timidi. Ad esempio, esistono individui che hanno come imperativo quello di non disturbare il prossimo o il timore di danneggiarlo; pertanto, l’atteggiamento tenuto è spesso passivo e accondiscendente per la costante sensazione di essere poco stimati e a rischio di essere giudicati oppositivi e aggressivi. Altri invece odiano le situazioni in cui è richiesta una prestazione di caratte- re sociale (chi odiava le recite a scuola?). In questo caso il terrore (è proprio così per qualcuno) nasce dal cercare a tutti i costi di non fare brutte figure in pubblico e mostrarsi vergognosi o inadeguati. In effetti questa è una delle paure più frequenti, che a volte dà il via ad un percorso “tutto in salita” dal punto di vista psicologico che tende a generalizzarsi alle situazioni meno minacciose. Le ultime due tipologie includono l’evitamento di tutte le situazioni in cui bisogna esporsi in prima persona e confidare sentimenti, idee o esperienze intime e personali che possiamo chiamare “timidezza interiore” (provate a pensare se conoscete persone da molto tempo…senza in realtà sapere nulla di loro) e la timidezza “estetica”, ovvero la paura di mostrarsi inaccettabili per qualche difetto fisico legato ai sintomi fisiologici dell’ansia (sudorazione, rossore, tremore, blocco della parlata, balbuzie, respirazione affannosa, ecc.). C’è poi chi è in difficoltà in tutte queste situazioni. Dietro a tutto ciò sembra esserci un’idea di inferiorità molto marcata che diventa estrema e talmente profonda da bloccare la persona dal punto di vista emotivo e comportamentale. In altre parole, se le esperienze di vita in età precoce (traumi psicologici) hanno sensibilizzato la persona alla fobia, le situazioni sociali successive tendono a confermare l’idea di essere impacciati, goffi, stupidi, ignoranti, inaccettabili, schifosi. Non esagero: le persone timide tendono a dirsi queste cose orribili dentro di sé proprio mentre stanno affrontando una situazione sociale. La loro “telecamera” interna, ovvero l’attenzione, si sposta su loro stes- Stefano Rigoni, Psicologo Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale Tel. 338.2919597 – E-mail: [email protected] si; è come se si accendesse un faro e si trovassero nudi sul palco di un teatro gremito. Questa è la sensazione del timido. Capite bene che non è così facile, dopo tante esperienze così drammatiche affrontare il problema e ribaltare psicologicamente la reazione emotiva conseguente. È chiaro quindi che queste persone devono affrontare le proprie paure ricostruendo un mondo interno e il sistema dei propri giudizi su di sé in modo più obiettivo e confortevole. Cambiando parzialmente l’ottica, mi sembra corretto aggiungere che alcuni timidi non solo hanno un nucleo di sfiducia personale, ma si dimostrano in difficoltà nelle situazioni temute per mancanza (o carenza a vari livelli) di abilità sociali. Quello che voglio dire è che non basta, per adattarsi nel proprio gruppo di riferimento e costruirsi una buona immagine sociale, avere un’ottima autostima; è necessario anche saper stare con gli altri controllando i propri bisogni e le proprie emozioni negative, utilizzare il proprio corpo (comunicazione non verbale), parlare, scegliere i tempi d’interazione e di relazione. Il timido in pratica non sa come affrontare la situazione sociale e non ha strumenti di comunicazione adeguati per entrare in relazione in modo brillante, difendersi dalle critiche e dai giudizi altrui, costruire dei rapporti basati sulla fiducia e sul rispetto reciproco. In terapia questi obiettivi sono raggiungibili in tempi brevi e con buoni risultati, perché si tratta di costruire ad hoc un percorso formativo di empowerment (potenziamento) delle proprie abilità sociali che davvero fornisce nuovi strumenti e una nuova immagine sociale di…”ex timido”. 8 l’Altopiano Sabato 5 settembre 2009 www.giornalealtopiano.it 22 Attesa ed intensa settimana di contatti ufficiali con la stampa HOCKEY Pagina a cura di Cesare Pivotto Settimana intensa in casa Asiago dove (finalmente) si sciolgono con l’ufficialità delle conferenze stampa e dei comunicati molti interrogativi ed incertezze relative al mercato ed ai programmi di una società che sempre meno velatamente propone le sue ambiziose mire stagionali. Non ci sono visi corrucciati, tesi, pensosi,ma sguardi ammiccanti quasi, frasi dette con sicurezza e con un filo di sorriso sulle labbra, con malcelata soddisfazione. Mantovani esordisce nella conferenza stampa di venerdì 27 agosto giustificando il <blackout> di informazioni con la necessità di fare le cose per bene ma con prudenza e concretezza per una stagione che definisce “importante continuazione del passato in cui piazzare un evidente salto di qualità”. Poi propone il primo annuncio ufficiale, facilmente intuibile dai presenti, anche se da noi già da tempo previsto ed anticipato, quello del ritorno in giallorosso di Michele Strazzabosco, che già Settimana intensa, abbiamo detto, sul piano delle ufficializzazioni; in attesa di conoscere quella relativa al main sponsor (annunciata come probabile per lunedì 7 settembre) in questi giorni sono stati via via resi noti con comunicati stampa i nomi dei giocatori confermati, praticamente l’intero pacchetto arretrato: il 25enne Daniel Bellissimo (nella passata stagione miglior portiere della Lega, alla terza stagione in giallorosso ed ora anche in possibile odore di nazionale), il 23enne difensore italo-canadese Nick Plastino, anch’egli per il terzo anno ad Asiago, così come il 28enne oriundo Matt De Marchi, ed il loro compagno di reparto, l’esperto 34enne finlandese di Turku Mika Lehtinen, lo scorso anno impeccabile dentro e fuori dal ghiaccio. Quasi a ricomporre un terzetto arretrato già visto a Milano due stagioni fa, assieme a Strazzabosco e Lehtinen tornerà ad Asiago (dove aveva già disputato il campionato 2005/06) un altro difensore di muscoli e qualità; si tratta di Carter Trevisani, 27enne difensore oriundo e della Nazionale prelevato dal ValPusteria, che così ha sottolineato il suo ritorno “Sono felicissimo di tornare ad Asiago; mi sono trovato molto bene nella Mantovani mostra via via i suoi gioielli in arrivo Intranuovo, Ulmer ed Henrich lo scorso anno sembrava poter rientrare ma che invece all’ultimo preferì tentare una nuova, alla fine non fortunatissima, avventura a Cortina. “Qualche anno fa – ha riferito Tessari – avevamo dato il 2009/ 10 come anno di realizzazione del progetto e del ritorno dell’Asiago ad alti livelli; non mi sbilancio ma adesso vogliamo tornare ad essere ambiziosi; e chi meglio di Michele può impersonare e fotografare queste intenzioni? Lui ritorna per prendere la leadership del gruppo, per l’immagine della squadra, per portare a conclusione il lavoro svolto e per puntare ad obiettivi che non nomino per scaramanzia” con evidente allusione ad un pensiero allo scudetto. Il 33enne forte difensore azzurro, dopo quattro stagioni passate (tre) a Milano ed a Cortina (1), tornerà dunque a vestire la maglia n° 6 (una sorte di “dovere morale” riguardo al passato, anche se a lui piacerebbe molto il 96) di un team tornato finalmente a nutrire fondate ambizioni di rientrare nei quartieri alti dell’hockey nazionale “La mia carriera è sempre stata segnata da grosse ambizioni, anche se non sempre realizzate - ha commentato Michele - e quest’anno queste sono ad Asiago; ho sempre mantenuto ottimi rapporti con la società ma per tornare avevo bisogno di cogliere qualità, qualità, traguardi. Adesso vedo un Asiago compatto ed ambizioso, con stranieri nuovi da scoprire ma con un buon gruppo che può andare lontano; se la favorita d’ob- Franco Vellar e John Harrington bligo è ancora il Bolzano, l’Asiago potrà dire la sua. Adesso Asiago mi dà grande fiducia ed eccomi qua”. E se Mantovani ha concluso quell’appuntamento sottolineando la contentezza e l’entusiasmo per il ritorno di Strazzabosco (in predicato anche per appuntare con la “C” i galloni da capitano della squadra), un vero e proprio simbolo ed obiettivo numero uno della campagna acquisti stagionale, commentando “forse è proprio questo l’anno giusto in cui si stanno verificando parecchie convergenze positive e speriamo che questo riporti anche molta gente allo stadio”, non meno raggiante è stato quanto lunedì scorso ha presentato per la prima volta il nuovo coach John Harrington, leggenda dell’hockey (giocato) a stelle e strisce (fra i protagonisti della stori- ca vittoria olimpica di Lake Placid 1980 degli Stati Uniti a spese dell’allora imbattibile selezione sovietica) ed affermato allenatore, chiamato quest’anno a guidare la panchina di un Asiago carico e convinto di nutrire giustificate ambizioni. “In una stagione in cui abbiamo programmato scelte di qualità serviva aggiungere un allenatore di qualità ed esperienza come John Harrington che non ha certo bisogno di presentazioni” Il 52enne tecnico del Minnesota parla con scioltezza senza però entrare nei particolari di una squadra che conosce poco, a metà; la sua valutazione viene (doverosamente e giustificatamente) rimandata a quando avrà a disposizione l’intero roster (cosa che dovrebbe completarsi in questi giorni) ed avrà avuto modo di “toccare con mano” caratteristiche e qualità dei suoi giocatori, anche se esprime parole positive per i ragazzi di Asiago che ha visto lavorare duramente e proficuamente in queste settimane. “Grazie ad Asiago per avermi dato fiducia – le sue <scontate> parole d’esordio – sono felice di lavorare con giocatori esperti ma mi stimola ancor più quando ho a che fare con giovani per i quali programmare sviluppo e crescita” per poi annunciare i suoi due obiettivi: far crescere la squadra di settimana in settimana, facendo in modo che riesca a giocare bene e con intelligenza, divertendosi e facendo divertire il primo, imparare l’italiano il secondo. Altra notizia “annunciata” ma solo in questa sede ufficializzata quella che “al suo fianco, rientrando dalla porta principale, ci sarà Franco Vellar, un ritor- I volti, vecchi e nuovi, dell’Asiago stagione 2005/06. Spero che potremo lottare per un risultato importante; questo è il mio obiettivo!”. Annunciate anche le conferme di due attaccanti: l’espertissimo 38enne John Parco ed il dieci anni più giovane conterraneo (entrambi, come Plastino, di Sault Ste.Marie) Dave Borrelli, fresco di matrimonio. Oltre a questi sono stati ufficialmente annunciati i nomi dei giocatori asiaghesi che faranno parte del roster di Harrington: il 20enne Gianfilippo Pavone ed il 18enne Alessandro Tura (rispettivamente nel ruolo di secondo e terzo portiere), i difensori Enrico Miglioranzi (18 anni il prossimo 8 ottobre, che prenderà la maglia n° 15 che qualche lustro fa fu di suo padre Gaetano) e Marco Rossi (23 anni), e gli attaccanti Federico Benetti (23 anni), Filippo Busa (24 anni), Mirko Presti (18 anni il prossimo 29 settembre), Andrea Rodeghiero (27 anni, il veterano fra i giocatori locali), Matteo Tessari (20 anni, esploso nella passata stagione) e Nicola Tessari (22 anni a novembre). “A fianco a questi giocatori – si legge - potrebbero essere previsti dei graduali inserimenti di atleti del settore giovanile mirati all’ampliamento del loro bagaglio di esperienza”. Proprio in queste ore sono stati ufficializzati anche i nomi di tre volti nuovi per l’attac- co asiaghese, nomi che peraltro circolavano da tempo. Queste le loro schede: Michael Henrich, nato il 4 marzo 1980n a Thornhill (Ontario), 188 cm x 95 kg, ala destra di stecca destra, 1^ scelta, 13° assoluto, degli Edmonton Oilers nell’NHL Entry Draft del 1998; dopo oltre 300 partite in OHL, nel 2000/01 6 gare in ECHL (1 rete e 1 assist) prima di passare in AHL con gli Hamilton Bulldogs con cui disputa anche l’intera stagione successiva (149 partite, 21 reti e 36 assist). Nel 2002/03 prima parentesi europea con gli svedesi del Moka IK (12 gare, 3 reti e 1 assist), il ritorno ad Hamilton (12 gare senza punti) ed il passaggio alla’tra franchigia AHL degli Hershey Bears (10 partite ed 1 assist); l’anno dopo ancora AHL con i Toronto Roadrunners (61 gare, 16 reti e 10 assist) quindi in ritorno europeo in Germania: in DEL con i Duisburg Foxes (43 gare, 10 reti e 11 assist), in Bundesliga con il Wolfsburg EHC (48 gare, 16 reti e 20 assist) ed infine ancora in DEL con i Wolfsburg Grizzly Adams (56 partite, 16 reti e 15 assist). Layne Ulmer, nato a North Battleford (Saskatchewan, Canada) il 14 settembre 1980, centro di stecca sinistra, 186 cm per 95 kg, è stato 7^ scelta, 209^ su tutti, degli Ottawa Senators nell’Entrydraft 1999. Dal 1997/98 al 2000/01 per 4 stagioni in WHL con i Swift Current Broncos (292 gare, 180 reti e 163 assist); entra nell’All-Star Team della WHL-East nel 1999/00 e nel 2000/01. Nel 2001/02 fa la sua prima apparizione in AHL con gli Hartford Wolf Pack (22 gare e 5 assist) per poi passare in ECHL con i Charlotte Checkers (43 gare, 20 reti e 19 assist), quindi 3 intere stagioni ancora con Hartford (224 partite, 43 reti e 71 assist) con un’apparizione in NHL con i New York Rangers; quindi l’ultima stagione nordamericana, ancora in AHL, ma con i San Antonio Rampage (77 gare con 19 reti e 26 assist) prima della scelta europea. Nel 2006/07 arriva in Filandia (SM-Liiga) con il TPS Turku (56 gare, 17 reti e 29 assist), poi una no che annuncio con gusto, piacere e soddisfazione” le parole di Mantovani. Sull’ex capitano di lungo corso Harrington così si è espresso “Sono soddisfatto di avere al mio fianco Franco, esperto e <decorato> ex giocatore e capitano che mi sarà sicuramente di grande aiuto”. Vellar, 43 anni il prossimo 23 ottobre, per 16 lunghi anni (dal 1986 al 2002) bandiera e (per 8 anni) capitano della formazione giallorossa (anche quella del fatidico, storico e finora unico scudetto), torna dunque da tecnico sulla panchina asiaghese “Non mi sembrava vero quando mi è stato chiesto ma ci ho dovuto pensare un attimo – esclama Vellar con qualche imbarazzo – prima di accettare; essere chiamato al fianco di John è motivo di grande soddisfazione, un’esperienza che mi stimola moltissimo. Sono però qui fondamentalmente per imparare – ha aggiunto – è spero di poter essere utile a John soprattutto per la conoscenza che ho dei giocatori locali e del nostro ambiente”. Un’esperienza che potrebbe valere in futuro per l’ex capitano giallorosso una carriera da allenatore? “Chissà, non si sa mai” commenta Vellar che ritroverà in squadra anche quel Michele Strazzabosco cui è legato da una profonda amicizia. “Franco era uno di quelle pedine che rientrava nei nostri piani – aggiunge il diesse Tessari – per non disperdere patrimonio locale e far ritornare in società uomini importanti che hanno ancora molto da dare all’hockey asiaghese per accrescerne qualità ed immagine”. sorta di discesa di latitudine: un anno in Germania (DEL) con i Frankfurt Lions (68 gare, 17 reti e 18 assist) e quindi nel 2008/09 in Austria con l’EC Graz (56 partite, 14 reti e 22 assist). Quest’anno in Italia con l’Asiago? Ralph Intranuovo, nato a East York (Ontario – Canada) l’11 dicembre 1973, ala sinistra, 174 cm x 85 kg, 4^ scelta di Edmonton nel draft 1992; tre stagioni con i Sault Ste.Marie Greyhounds (OHL) dal 1990 al 1993 poi due in AHL con i Cape Breton Oilers (68 reti e 80 assist in 140 partite) con l’esordio in NHL con Edmonton. Con Cape Breton gioca altre due stagioni durante le quali torna sui ghiacci NHL con Edmonton (18 partite con 2 reti e 2 assist) e con i Toronto Maple Leafs (3 gare e 1 assist), quindi 90 partite in AHL con Hamilton Bulldogs (44 reti e 44 assist) e due stagioni in IHL con i Manitoba Moose (160 partite, 59 reti e 68 assist) prima dell’approdo in Europa, nel 1999, nella DEL prima 1 anno con Mannheim (15+19) poi 2 con Essen (47+35), due stagioni in Austria con Linz (86 gare, 37+25), ancora due anni in DEL con Iserlhon (103 gare, 36+35) ed una stagione 2006/07 fra Austria (Klagenfurt) e Germania (Kolner Haie), quindi l’approdo in Slovenia, a Lubiana. 8 l’Altopiano Sabato 5 settembre 2009 www.giornalealtopiano.it 23 HOCKEY INLINE Si ricomincia con la Supercoppa E’ già tempo di tornare in pista (mai così poche le vacanze come quest’anno). E’ già tempo di derby. Proprio come tre mesi fa, quando Rigoni di Asiago Vipers e Caoduro Diavoli Vicenza avevano scritto una piccola pagina di storia di questa disciplina: primo derby-scudetto, prima volta nella cornice dello stadio Odegar (gremito da oltre 1000 spettatori nelle due partite di finale disputate lì), primo epilogo ai rigori, nella decisiva gara 4 che ha incoronato per la sesta volta di fila Asiago. Adesso si riparte. Ancora da loro. In palio la Supercoppa, l’unico trofeo sfuggito alle “vipere” nella passata stagione. Il 6 gennaio scorso fu l’Edera Trieste di Cristian Rela (e degli altri asiaghesi Michael Corradin, Fabio Rigoni e Franco Vellar) a conquistare all’overtime il suo primo titolo. Il 6 settembre (ore 18.30, ad Asiago) sarà di nuovo Supercoppa, tornata nella sua naturale collocazione di inizio anno. C’è chi la snobba un po’, essendo il traguardo meno prestigioso dell’annata sportiva, ma vincerla fa sempre bene, questo è sicuro, specie all’inizio della stagione. Lo sa Asiago (che in bacheca ne ha già cinque), lo sa Vicenza, che, dopo due finali (perse) nella stagione del primo “step” per diventare una “grande” a tutti gli effetti, vuol vincere qualcosa assolutamente. E questa finale sembra essere l’occasione più propizia per i biancorossi che si sono attrezzati con gli arrivi del portiere azzurro Stefano Antinori e con quelli, non ancora ufficializzati dalla società, dei fratelli Armando ed Enrico Chelodi. Trattative in corso, inoltre, anche con Michael Corradin, Fabio Rigoni e Matthias Eisenstecken per il pacchetto arretrato. Ma il derby, in queste settimane, si è giocato e tuttora si gioca anche fuori pista, visto che alcuni pezzi pregiati della collezione Vipers sono oggetti del desiderio di Vicenza ed Edera Trieste: Gianluca Tomasello e Claudio Mantese, quest’ultimo sicuro assente della sfida a causa di un infortunio. Entrambi, recentemente, sono entrati in contatto con le due società, principali antagoniste che vorrebbero mettere sotto contratto i due giocatori. Proprio la Supercoppa potrebbe esse- re una sorta di “linea di confine” per le trattative e quindi a breve il futuro delle due “vipere” dovrebbe essere più chiaro. Ad Asiago, invece, vorrebbe approdare un “diavolo”, Giacomo Petrone, ma, al momento di andare in stampa, non si conosce l’epilogo di questa storia. Non arriverà, invece, Greg Thompson, capitano degli Usa campioni del mondo e già in maglia Vipers nel 2007 (in occasione della seconda vittoria in Champions), che ha rinunciato per problemi legati alla sua attività lavorativa che gli impedisce di rimanere lontano dagli States per una stagione intera. Resta percorribile, in linea più teorica che altro, l’ipotesi “part time”, magari per la parte finale del campionato. foto di Carlo Dal Sasso Ancora nessuna novità, infine, sul fronte allenatore, con il presidente Fabio Forte che a questo punto, proprio come un anno fa, inizierà la stagione in panchina, in attesa di eventuali sviluppi (in estate erano circo- lati i nomi, peraltro quasi scontati, di Gianluca Canei e Roberto Ciprian). La stagione riparte e mai come questa volta sembra essere aperta la “caccia alle vipere”, in pista e fuori. Stefano Angonese e, mentre si fa già strada qualche nome asiaghese, la soddisfazione per la buona risposta alla gara organizzata lascia intravedere qualche stralcio di luce per il meraviglioso sport. Salto con gli sci - 8° Memorial “Antonio Pertile” Da Gallio nuovi stimoli per il rilancio I risultati e le speranze del Comitato Veneto e del Direttore Agonistico Ivo Pertile Domenica 23 agosto, a Gallio, si è tenuto l’ottavo Memorial “Antonio Pertile”, giornata dedicata alla gara di salto con gli sci che ha visto la partecipazione delle categorie promozionale, ragazzi, allievi e aspiranti. In concomitanza con l’iniziativa, si sono tenuti anche i Campionati Italiani Femminili (giovani). L’occasione è stata propizia per avviare il rilancio dell’attività sportiva che coinvolge il settore Salto e Combinata Nordica, attraverso una nuova edizione del memorial, che ha mirato non solo a proporre una gara efficiente a tutti gli effetti, ma anche un momento di incontro, condivisione e confronto, fondamentale a creare la sinergia utile a ridare vita a uno sport che in Altopiano molti avevano già dato per morto. La gara è iniziata alle 09:00 con la categoria promozionale sul trampolino HS 21; primo posto per Giovanni Bresadola, secondo per Lara Malsiner e terzo per Michele Longo. A seguire, si è tenuta la gara dallo stesso trampolino della categoria ragazzi, che ha visto sui primi due gradini del podio due atleti dell’Unione Sportiva Dolomitica, Alessio e Manuel Longo, seguiti da Mirko Sieff. Più tardi, la categoria Allievi ha gareggiato sul trampolino HS 33; il podio è stato conquistato da Andrew Lunardi, dello Sci Club Gallio, tanto per confermare il detto che recita “buon sangue non mente”; il giovane atleta, classe 1996, è infatti fratello di Michael Lunardi, saltatore che sta attenendo buonissimi risultati. Al secondo posto si è piazzato Manuel Longo, mentre al terzo si è posizionato Luca Gianmoena. Al di là della sana competizione creata dal memorial, è da sottolineare il clima di festa che si è respirato per tutta la giornata; lo sport riesce a trasformarsi in occasione di incontro e di armonia, cosa che si è vista con la sorpresa organizzata dai ragazzi a una saltatrice che ha compiuto gli anni quel giorno: la ragazzina non aveva detto a nessuno della ricorrenza, ma ci si è accorti dai moduli di iscrizione che la sua data di nascita coincideva con quella della gara. Ecco che lo sport celebra i vincitori, ma anche tutti i partecipanti, fornendo uno spunto di aggregazione. Ed è proprio questo lo spirito che ci si auspica di creare ai fini di risollevare questo sport. La collaborazione delle autorità sembra esserci tutta, ma manca ancora qualche tassello da ricucire. “Innanzitutto – ha dichiarato il Direttore Agonistico Salto e Combinata Nordica Ivo Pertile – è importante avere un allenatore sportivo fisso, cosa che si prevede vada presto in porto. Un altro punto fondamentale è la chiarezza dei ruoli e delle competenze di ogni soggetto coinvolto, in modo tale che possa esserci una rispettosa cooperazione – ha proseguito – Per quanto riguarda un nuovo avvio dell’attività ad Asiago, c’è bisogno anzitutto di una struttura, di personale disponibile e qualificato e di sponsor che sostengano questo sport, oltre che di un gruppo di persone che, nel loro piccolo, possano contribuire alla conservazione del salto con gli sci, sport di lunghissima tradizione”. Il Direttore Agonistico FISI si è dimostrato soddisfatto della gara organizzata e ha percepito una fiducia crescente nella disciplina, auspicando per il prossimo futuro una collaborazione positiva tra soggetti, ma anche tra Asiago e Gallio. “E’ importante che l’allenatore diventi un perno fisso intorno cui ruotino atleti e genitori – sostiene per il Comitato Veneto Evelina Pertile – in modo tale da dare importanza e proseguo a una disciplina che ha profonde radici nel nostro territorio, oggi forse un po’ contaminata da altri sport sicuramente più pubblicizzati a livello mediatico. A Gallio possediamo una struttura completa – ha proseguito – un trampolino K60 che ci permette di correggere gli errori di stile e un’organizzazione di gare che non ha nulla da invidiare a quella di altre organizzate in località diverse. Importante è anche creare un gruppo di volontari sempre disponibile”. La figura dell’allenatore si pone quindi come il primo passo di un lungo cammino per il riavvio della disciplina Martina Rossi Domenica 20 settembre la 2^ Corsa del Donatore Si terrà domenica 20 settembre la “2^ Corsa del Donatore”, organizzata dall’Aido e dall’Avis dell’Altopiano con il patrocinio della città di Asiago, corsa non competitiva di 6 km attraverso il parco e il cuore di Asiago, su un percorso di 2 km da percorrere tre volte. Il ritrovo è fissato alle 8.30 in piazza II° Risorgimento per le iscrizioni alla corsa e al pranzo e il ritiro dei pettorali; alle 9.45 si darà il via alla “Mini run”, per bambini e ragazzi fino ai 13 anni compiuti che prevede un unico giro di 2 km e l’iscrizione gratuita; alle 10 partirà la corsa degli atleti amatori. Alle ore 11.30 si terranno le premiazioni e alle 12.30 sarà servito il pranzo presso il Centro Giovanile di Asiago, a cura del gruppo “I fa e i desfa”. Nell’ambito dell’appuntamento, nel pomeriggio alle ore 15.30 presso la sala dei Quadri del Municipio di Asiago è in programma l’incontro sul tema “La donazione da vivente”, con il professor Claudio Ronco, dirigente di 1° livello della divisione di nefrologia, dialisi e trapianto dell’ospedale San Bortolo di Vicenza. Le preiscrizioni alla corsa si ricevono da Aesse Garden in via Patrioti ad Asiago e Puro Sport in via Prà Bordoni a Zanè, mentre per maggiori informazioni ci si può rivolgere a Franco (347 2258690) o Mattea (348 3240319). S.B. Lancio del giavellotto Silvia Carli è vicecampionessa italiana Silvia Carli, campionessa nostrana di lancio del giavellotto, atleta delle Fiamme Oro, ai recenti Campionati Italiani svoltisi a Milano, ha conquistato un bel secondo posto. Una gara in cui l’atleta 24enne è partita male per poi piazzare un 49’90 al suo terzo tentativo. n“Sarà stata l’afa o l’emozione, ma all’inizio sono stata contratta, poi al terzo lancio mi sono sciolta convinta dei miei mezzi – racconta Silvia che ha ereditato la passione dell’atletica dal padre Roberto ora il suo allenatore – Posso lanciare meglio e più lungo, ma l’importante era confermare la mia posizione dietro alla Zara che è effettivamente for- tissima”. I prossimi appuntamenti di Silvia sono in settembre con i campionati italiani di società che inizierà il periodo di carico lavorativo con gli allenamenti che passano da 5 alla settimana a 10 per essere pronta per le competizioni della stagione. “Un ringraziamento va alle Fiamme Oro che mi permettono di allenarmi come voglio e a casa così da poter essere seguita da mio papà – conclude Silvia – Lo sport ti forma, ti fa accettare sconfitte, sacrifici e responsabilità. Ma anche l’appagamento di un lavoro ben fatto, lo sforzo per raggiungere un obbiettivo, il gusto della vittoria.” 8 Sabato 5 settembre 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 24 Campioni di ieri e di oggi SPORT Sergio Rigoni, classe ’86, è una delle più recenti glorie dello sport altopianese. Ha iniziato a sciare all’età di sette anni, spinto dal padre, ex saltatore e combinatista che ha trasmesso la sua passione per lo sport invernale anche ai propri figli; con Sergio, infatti, hanno sciato anche le due sorelle: Selene, la più grande, e Valentina, la più piccola. Fin da subito, Sergio ha preferito questo sport al calcio, che ha praticato con impegno quando era più piccolino; così è entrato a far parte dell’USA, società che lo ha aiutato a migliorarsi e che lo ha seguito fino a quattro anni fa. Passando di categoria, non ha più potuto essere seguito dall’associazione asiaghese, cosicché oggi corre per il Corpo Forestale dello Stato. Dal 1998, ha ottenuto parecchie soddisfazioni in entrambi gli stili (sia pattinato che Sergio Rigoni e il suo cammino (presente e futuro) sugli sci da fondo Ecco il percorso del ventitreenne asiaghese che dall’età di sette anni pratica lo sci nordico collezionando successi alternato) e su diverse distanze, anche se non nasconde la sua predilezione per lo Sprint 1,5 km. Nel 1998, è arrivato il suo primo podio con una medaglia di bronzo, mentre nel 1999 ha ottenuto ben due ori nella categoria Ragazzi nell’ambito dei Campionati Italiani. Nel 2001, sempre ai Campionati Italiani, ha ottenuto altre due medaglie d’oro nella categoria Allievi, mentre dal 2002 al 2004 è riuscito a classificarsi sempre in ottime posizioni: un oro, un argento e tre bronzi per la categoria Aspiranti. Quest’anno sono arrivate grosse soddisfazioni, prima fra tutte la vittoria ai Campionati Italiani Under 23, nella 15 km tecnica classica, seguita da un argento nello Sprint tecnica libera e da un altro argento ai Campionati Italiani Assoluti nello Sprint a coppie. Sergio Rigoni si è poi qualificato per i Mondiali della sua categoria, ma, sfortunatamente, non ha potuto concorrere, dal momento che si è ammalato proprio qualche giorno prima dell’inizio delle gare. Sono comunque ottimi Volley Cesuna, si ricomincia risultati che lasciano ben sperare; come ogni atleta che si rispetti e, specialmente, da campione qual è, spera di poter partecipare alle Olimpiadi Invernali del prossimo anno, le cui selezioni partiranno a novembre. Questa per lui si pone come una sfida importante, ma specialmente come un input di crescita, dal momento che si troverà a confrontarsi con atleti che si collocano al vertice delle classifiche mondiali, così come gli è capitato a febbraio, quando ha partecipato, con buoni risultati, alla sua prima gara di Coppa del Mondo: un’esperienza positiva per il confronto costruttivo con validissimi sportivi. E mentre fa progetti per il suo futuro, Sergio si trova in Nazionale B, con cui si allena durante numerosi raduni: corsa, ski roll, camminata, bicicletta e palestra, sia mattina che pomeriggio. Anche quando si trova ad Asiago, si allena comunque tutti i giorni, per mantenere la propria forma fisica. Gli chiedo cosa vorrebbe fare da grande e mi risponde che, finché potrà, vorrà impegnarsi come atleta e che poi mirerebbe a entrare in qualche corpo dello Stato o a lavorare nella ditta di famiglia. A tal proposito, Sergio ha tenuto a ringraziare i genitori per l’appoggio morale ed economico che gli stanno dan- Aperti i battenti per le nuove iscrizioni, la società è presente in ogni categoria Terminata la pausa estiva, dove è stato dato spazio ai tornei estivi ed al beach volley, è arrivato il momento anche per gli atleti della pallavolo di calzare le scarpette ed iniziare a prepararsi per la nuova stagione sportiva. La P.G.S. Pallavolo Cesuna si presenta quest’anno agli appassionati del settore con una sostanziosa novità: grazie all’accresciuto numero di allenatori federali, tutte le squadre dell’associazione parteciperanno ai campionati di Federazione coronando, dopo tanti anni di gavetta, l’ambizioso obiettivo di aumentare lo spessore tecnico di allenatori e atleti. Le locandine sparse per il territorio chiamano a raccolta chiunque voglia cimentarsi in questa nuova sfida, dando la possibilità anche a chi è alle prime armi di approcciarsi con un ragionevole periodo di prova. La società è presente in ogni categoria, per cui non vi sono limiti di età per la partecipazione: si inizia con i bambini frequentanti le elementari che vengono inseriti nei tornei di Gioca-Volley o Minivolley, secondo la fascia d’età, in questo caso l’attenzione è rivolta a giochi propedeutici all’insegnamento della pallavolo indirizzati a determinare un corretto sviluppo psico-fisico per le successive attività atletiche. Il primo contatto con l’agonismo avviene con l’U13 che, con la partecipazione al Torneo “Braccio di Ferro”, aggiunge un pizzico di competitività alle sfide con gli avversari. Le successive categorie U14, U16 e U18, oltre a veder progressivamente aumentato il livello tecnico, introducono l’aspetto tattico che Il presidente Maurizio Magnabosco sempre più riesce a determinare l’esito delle competizioni. A completare l’organico restano le squadre di vertice con il maschile impegnato a riconfermare la presenza nel campionato provinciale di 2^ divisione e la femminile che, dopo aver trascorso le ultime due stagioni ai vertici del campionato cadetto provinciale, approda in questa stagione al campionato di 1^ divisione: una ennesima sfida che sarà sostenuta anche grazie al contributo finanziario del nuovo sponsor: l’Immobiliare Bussola di Asiago. Tutto pronto quindi per l’avvio degli allenamenti, anche perché già dal mese prossimo prima l’U18, poi l’U16, inizieranno la prima fase dei rispettivi campionati provinciali e c’è la necessità di arrivare adeguatamente preparati. Per altre informazioni contattare il Presidente Maurizio Magnabosco al nr. 0424/694279 in orario serale, che indirizzerà le richieste agli allenatori di competenza. Altre indicazioni su www.volleycesuna.it do, così come il suo allenatore Alberto Rigoni che lo ha seguito per tutta la sua permanenza all’interno dell’USA. Contrariamente a quanto si pensa, Sergio ci ha raccontato che ha trovato il consenso di molti altopianesi per l’attività sportiva condotta, sintomo che denota un certo interesse per lo sport invernale: pare che per i nostri abitanti si sia annullato il divario che separava l’audience degli sport invernali dagli altri di più recente tradizione. Per Sergio, è importante che ogni sport abbia pari dignità: più ce ne sono, meglio è per tutta la popolazione, che si arricchisce dal plus valore che può dare l’attività sportivo agonistica in loco. Un cammino brillante il suo, condotto con dedizione e sacrificio, ma soprattutto con semplicità e umiltà, con un senso della misura encomiabile che speriamo lo porti il più distante e il più in fretta possibile... sui suoi sci da fondo. Martina Rossi Triangolare di Coppa Veneto per il Canove Calcio, in attesa dell’inizio del Campionato di Prima Categoria Prima dell’inizio del campionato di calcio, il Canove affronta l’impegno di un girone triangolare di Coppa Veneto, con Scledum e Alto Astico Posina, che prenderà il via domenica 6 settembre. “Si tratta di una buona occasione per fare un test pre-campionato – commenta il presidente Rebeschini – inoltre il passaggio del turno ci permetterebbe poi nel proseguo della Coppa, che si giocherà ad ottobre e novembre, di mettere in campo giocatori che meno giocano in campionato, compreso qualche juniores”. Domenica 6 settembre alle ore 16.30 il Canove ospiterà lo Scledum; mercoledì 9 alle 20.30 a Santorso la squadra si scontrerà invece con l’Alto Astico Posina, mentre tornerà a giocare in casa per l’ultimo incontro, domenica 13 settembre contro il Summano. S.B. Il presidente del Canove Calcio Fabio Rebeschini 8 Sabato 5 settembre 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 25 CALCIO “Sul progetto per Marcesina doveva essere coinvolta tutta la popolazione” Egregio Direttore, circa 2000 anni fa Lucio Anneo Seneca (Seneca il giovane) evidenziava nei suoi drammi il rovesciamento dei punti di vista normali secondo cui quello che e’ naturalmente privo di senso, illogico, anomalo e degenerato finisce, a volte, per apparire del tutto normale, oltre che lecito ed in qualche caso auspicabile. E’ quello che accade anche oggi; basti vedere la nostra scena politica. Ma che questo accada anche in un paesino dell’altopiano dei sette comuni, Enego per la precisione, ha dell’incredibile. Passiamo ai fatti. A seguito dei noti referendum mediante i quali gli abitanti di alcuni comuni frontalieri hanno chiesto di passare dalla Regione Veneto al Trentino Alto Adige, creando non pochi imbarazzi ai politici di ambo le parti, la regione Trentino - che da questo orecchio proprio non ci sente per i Comuni vicentini mentre sarebbe più accomodante per Cortina ( e ti pareva…..) - e la Regione Veneto hanno deciso di elargire ( gratis) ai Comuni dissidenti una certa somma al fine di tenerli buoni e consentire loro “……il migliore esercizio delle funzioni amministrative inerenti i settori dello sviluppo locale, della sanità, della cultura, dell’alta formazione, dell’istruzione e della formazione delle infrastrutture e reti di trasporto……. La maggior parte del citato contributo viene a pesare sulle casse della Regione Trentino Alto Adige (oltre l’80%) mentre la nostra Re- Un caso di “malasanità” risolto dall’ospedale di Asiago Scrivo questa lettera per conto di un’ amica villeggiante con la quale ho condiviso un periodo di soggiorno a Canove. F.N., settantenne con pensione minima, mi ha pregato di far pubblicare la situazione sanitaria da lei vissuta. Da circa un anno, dopo la morte del marito, di notte a letto soffre di acuti dolori alla schiena e all’addome. I medici consultati, pur sapendo che da anni porta le conseguenze di un cattivo tumore al seno, si sono rifiutati di sottoporla a una TAC, benché lei la richiedesse, prescri- vendo invece analisi del sangue, endoscopia, ecografia, e cure a spese della paziente, che dovette poi sospendere perché i dolori aumentavano. Temendo la signora che il male terribile al seno si fosse risvegliato, decise di fare la TAC a pagamento, ma il suo desiderio non fu esaudito dalla strutture sanitarie a cui si rivolse perché non aveva l’impegnativa del medico di base. A Canove, una notte, fu colta da dolori così violenti da dover venire ricoverata presso l’ospedale di Asiago. I medici dopo acuta Saluti da Canove Aria nuova sull’Altopiano? MAGARI!! Da Canove ci arriva questa cartolina con il seguente messaggio: Se vi capita di soggiornare a Canove, oltre al solito abbigliamento è consigliabile avere anche una buona maschera anti gas! Non è possibile che la viabilità sia la stessa di cinquant’anni fa, mentre il traffico è centuplicato. Non è permesso che per l’unica strada che attraversa il paese si vedano transitare autobotti piene di benzina, gas, latte, autocarri con rimorchio, pullman, auto, auto, auto in continuazione, creando un inquinamento che rende difficile respirare. A quando una circonvallazione che renda questo paese più vivibile? Giuliano Zancan osservazione hanno capito che non si lamentava e piangeva per motivi psicologici, ed hanno eseguito una ecografia esaminando scrupolosamente una zona poco chiara, poi hanno deciso di esaudire la richiesta della dolorante paziente per una TAC. Risultato: una massa opprime alcuni organi interni, e si rende necessario un intervento chirurgico … Questa signora ora è ancora più infelice, perché per un anno non è stata capita ed ascoltata dai medici, perché ha affrontato spese per farmaci nocivi, e perché teme l’intervento sia arrivato troppo tardi. Con la pubblicazione delle sue tristi vicissitudini di malasanità, si propone di rendere i medici più sensibili alle richieste dei loro pazienti anziani, soprattutto se sono stati provati da precedenti esperienze dolorose e traumatizzanti. Vuole ottenere dagli amministratori regionali sanitari l’accesso a pagamento di tutte le analisi perché i veneti non siano costretti a scegliere medici in altre regioni d’Italia o presso stati stranieri disposti ad accoglierli ed ascoltarli. Nel contempo ringrazia tutti gli operatori sanitari dell’ospedale di Asiago che hanno con lei dimostrato sensibilità e professionalità. Maria Luisa Pavin gione Veneto, al di là dell’eufemico taglio del nastro, mette ben poco per i propri Comuni. Per il comune di Enego il contributo e’ pari a 3,5 milioni di euro (sette miliardi delle vecchie lire). In sede di individuazione del target di utilizzo l’amministrazione Comunale di Enego ha attuato una interpretazione delle finalità per le quali il contributo viene erogato, che considerare “elastica” e’ quanto meno riduttivo. Ha , infatti, deciso di investire tale somma praticamente in via esclusiva nella realizzazione di parcheggi. Evidentemente l’attuale Amministrazione di Enego è particolarmente vocata alla realizzazione di parcheggi essendo stata proprio la realizzazione di numerose “striscie blu’” a pagamento nel centro del paese una delle prime opere messe in cantiere. Questi nuovi parcheggi per oltre 36.000 mq. verrebbero realizzato in massima parte nella piana di Marchesina e zone limitrofe, luoghi di elevatissima valenza naturalistica, rimasti – per scelta degli abitanti – incontaminati nel corso degli anni. Non mi dilungo sulla importanza naturalistica di questi siti. Un breve clic in internet e’ certamente più esaustivo di ogni mia parola. I siti dei parcheggi sono “fuori rotta”, come si suol dire, dal Comune di Enego. Ne distano oltre 20 (venti) chilometri e bisogna andarci apposta. Non è, tanto per capirci, che qualcuno viene ad Enego e trova i suoi parcheggi. Ora la finalità dei citati accordi regionali e’ quella di dare agli abitanti dei comuni transfrontalieri dei benefici in modo da avvicinarne il tenore di vita a quello dei cugini trentini. Non uno degli abitanti di Enego, al di là dei pretoriani, da me interpellati ha ammesso di vedere dei vantaggi per se stesso o per la propria famiglia. Nessuno dei miei parenti di Enego ritiene di avere vantaggi, ne’ alcuno dei miei amici. Ed allora cara Giunta Comunale, per tornare a Seneca : “cui prodest?” che significa “ chi ne ha vantaggio?” L’Amministrazione Comunale non ha ritenuto di svolgere una indagine tra i propri cittadini sull’argomento. Con tutte le spese accessorie che si intravedono nelle previsioni formulate nelle delibere non ci stavano forse 10.000 euro per una consultazione popolare, anche informale, al fine di tastare il polso della popolazione; o forse l’Amministrazione gestisce il potere (sic) come si faceva qualche decennio fa? L’impressione – non solo mia – e’ che l’Amministrazione voglia far trovare la gente davanti al fatto compiuto. Non si spiegherebbero, infatti, alcuni comportamenti anomali: -l’andare avanti a colpi di delibera di Giunta; -Il colpevole silenzio dell’Amministrazione stessa di fronte a numerose prese di posizione sugli organi di stampa di tantissime persone, tra cui un consigliere regionale Trentino, Italia Nostra, etc; -La scarsa considerazione per le legittime richieste delle minoranze in Consiglio comunale, quasi queste ultime facessero parte di un altro Comune; -La scarsita’ della docu- mentazione fornita alla minoranza relativamente ai molteplici interventi che L’Amministrazione stessa ha certamente valutato in via preventiva, prima di giungere alla decisione di spendere il contributo in parcheggi. -Allora, per tornare a Seneca(Medea versi 500 – 501), se tale intervento appare privo di logica e viene fatto apparire come logico, se e’ alla luce del sole, e viene portato avanti in sordina, se non ne beneficiano gli abitanti di Enego , “ Cui prodest?” (per la verità Medea afferma:Cui prodest scelus, is fecit” cioè “ il crimine e’ stato compiuto da colui cui porta vantaggi”. Io credo, e come me molti altri, che l’utilizzo di un contributo di 3,5 milioni di euro – per un Comune di meno di 1800 anime come Enego - non sia, per dirla secondo il diritto, “un atto di ordinaria amministrazione” e che, pertanto, vista l’unicità d’importo, le finalità previste , le ricadute future, una corretta gestione politica dell’utilizzo di tale somma non possa prescindere dal COINVOLGIMENTO DELLA POPOLAZIONE. D’altro canto sigg.ri della Giunta Comunale di Enego, un buon politico si distingue nell’arte di mediare, arte che , benché non si trovi automaticamente nei cromosomi di tutte le persone può comunque sempre essere acquisita qualora sussista un po’ di umiltà (dote molto rara) , un po’ di rispetto verso gli avversari politici, un po’ di sano buon senso, una goccia di lungimiranza e , perchè no, anche un pochino di quello spirito di servizio che un buon uomo di potere dovrebbe sempre mettere davanti alle proprie azioni. Sono sempre di più le persone le quali credono che siano finiti i tempi in cui lo sviluppo di un paese si misurava dalle colate di cemento. Ed anche quelle che hanno buona memoria. Enos Bussolaro Il Giornale pubblica le Vostre lettere! Inviatele a: Giornale dell’Altopiano e-mail: [email protected] Per favorire il lavoro della redazione sarebbe preferibile riceverle via posta elettronica. E’ comunque possibile inviarle all’indirizzo: Via Monte Sisemol n.9 36012 Asiago Si ricorda che, per poter essere pubblicate, le lettere devono riportare sempre firma e indirizzo e numero di telefono del mittente. La redazione si riserva anche eventualmente di ridurre, modificare o non accettare eventuali testi di cattivo gusto. 8 Sabato 5 settembre 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 26 Di Giovanni Dalle Fusine Da sabato 5 a venerdì 18 settembre 2009 Il 5 settembre è il 248° giorno del Calendario Gregoriano, mancano 117 giorni alla fine del 2009. Sabato 5 settembre B.M. Teresa Calc. Domenica 6 S. Umberto Lunedì 7 S. Regina Martedì 8 Natività B.V. Mercoledì 9 S. Sergio Giovedì 10 S. Pulcheria Venerdì 11 S. Diomede Sabato 12 S. Guido Domenica 13 S. Giovanni C. Lunedì 14 S. Esalt. S. Croce Martedì 15 B.V. Addolorata Mercoledì 16 S. Cornelio Giovedì 17 S. Roberto Venerdì 18 S. Sofia Un santo per volta, Santa Regina. Di S. Regina (in francese Reine) si hanno solo pochissime notizie, ci pervengono da un testimone che si dichiara oculare; nacque e visse ad Alise (Gallia), presso Autun, nel III secolo e la madre morì durante il parto, cresciuta abbracciò la fede cristiana; si sa che il padre Olibrio pagano, dopo aver tentato vanamente di convincerla a recedere, la fece imprigionare e poi decapitare, evidentemente era un capo nella Gallia del III secolo. Regina accettò sebbene giovanissima i tormenti del martirio, compiendo una scelta ben precisa, scelse di chiudere la sua vita terrena, per aprirne una migliore, che le avrebbe offerto un regno assai più fulgido e duraturo. In contrasto con le scarne notizie sulla sua vita, il culto per s. Regina ebbe una diffusione enorme, specie in Francia, in Borgogna, Alise (Alesia), Flavigny e in Germania ad Osnabrück; queste ultime due città furono protagoniste nel secolo XVII di una controversia, perché ognuna affermava di avere le reliquie della martire, nel 1693 il vescovo di Autun mise fine alla controversia, autorizzando le due città ad esporre ognuna le sue reliquie. Ciò che è certo che prima del 628, Regina era venerata ad Alesia e verso il 750 sorgeva in quel luogo una basilica in cui si credeva fossero i suoi resti mortali, annesso vi era anche un monastero; nell’854 le reliquie furono trasportate a Flavigny, dove sono conservate anche le catene della sua prigionia. Chiese intitolate al suo nome sorsero un po’ dovunque, il culto arrivò nel secolo XVII anche a Parigi, una Confraternita fondata nel 1604 presso la chiesa di s. Eustachio, porta il suo nome, Ste-Reine. Nell’arte è raffigurata con la tradizionale palma del martirio, con l’ascia con la quale fu decapitata e con le catene che la tennero imprigionata. La sua antichissima festa religiosa è al 7 settembre, data che è riportata ancora oggi in tutti i calendari. Successe il 15 settembre del 1919: nacque Fausto Coppi. Ciclista Iniziò prestissimo a correre in bici, probabilmente già quando, ancora ragazzo e garzone di una salumeria, eseguiva le consegne in bici nei vari paesini. Nei primi anni 30, conobbe a Novi colui che divenne suo massaggiatore e suo amico per tutta la carriera, Biagio Cavanna che lo iniziò alle corse. Nel 1937 la sua prima gara ufficiale, nel 1938 la prima vittoria e nel 1939 la prima corsa importante, il giro del Piemonte ove conobbe il suo futuro rivale Bartali. Da allora innumerevoli successi lo accompagnarono per tutta la carriera, vinse tantissime gare tra cui 5 giri d’Italia. Nel 1960 si ammalò di una forma di malaria che non gli venne diagnosticata e questo lo portò alla prematura scomparsa. AFFITTASI A PREZZO INTERESANTE IN CENTRO AD ASIAGO (ZONA POSTE) LOCALI PER UN TOTALE DI 70 METRI QUADRI DA ADIBIRE AD UFFICI, AMBULATORI O ALTRO. PER MAGGIORI INFORMAZIONI CHIAMARE IL N. 347 – 79.86.346. “Ingegnere per zona Altopiano e province di Padova, Rovigo e Venezia, responsabile qualità e RSPP, abilitato moduli A-B-C, disponibile per consulenze o collaborazioni continuative per attivare certificazione qualità ISO 9001:2008 e/o mantenimento per successivi audit e per gestione sistema di sicurezza. Tel. 380 3183662.” Leggendaria la sua competizione con Bartali, che divise l’Italia nell’immediato dopoguerra (anche per le presunte diverse posizioni politiche dei due). Celebre nell’immortalare un’intera epoca sportiva - tanto da entrare nell’immaginario collettivo degli italiani - è la foto che ritrae i due campioni mentre si passano una bottiglietta durante una salita al Tour del ’52. Non fu mai chiarito se fosse stato Coppi a dare la bottiglia a Bartali o viceversa, mistero che anche i protagonisti contribuirono in un certo qual modo a preservare (entrambi sostennero di aver aiutato l’altro). Nel film realizzato dalla RAI nel 2006, Gino Bartali - L’intramontabile, è Bartali a passare una borraccia a Coppi. Settembre in cucina: Uva sotto spirito Ingredienti: 300 g. di uva varietà Italia, 100 g. di zucchero di canna, 100 ml di alcol etilico 90°, 80 ml di vino bianco dolce, 20 g. di zenzero, 2 anici stellati, 1 cucchiaino di semi di cardamomo. Procedimento: sciogliete lo zucchero e il vino a fuoco dolce in un pentolino. Lasciate raffreddare. Pelate lo zenzero e tagliate la polpa a fettine. Tagliate a metà gli acini stellati, i semi di cardamomo, facendone uscire la polpa. Lavate bene l’uva, con un paio di forbici dividete il grappolo in piccoli gruppetti da 4-5 acini. Poneteli in un vaso di vetro, aggiungete lo zucchero, e il vino sciolti in precedenza. Versate l’alcol, lo zenzero a fettine, gli anici stellati i semi di cardamomo tagliati a metà. Chiudete il vaso e agitatelo delicatamente. Ponetelo in dispensa per almeno 40 giorni, prima di consumarlo. Info utili:a fine estate maturano due qualità, la Cardinal, nera, a grappolo grande, acino grosso e tondo, l’Italia, bianca, con grappolo grande, acino tondo e polposo. Come scegliere: il grappolo deve essere intero, con acini sodi, integri, privo di parti marce o intaccate. L’uva da tavola viene coltivata nel sud Italia, Puglia, Sicilia, Calabria, Veneto, Piemonte. La conservazione: può essere sistemata in cassette, con i grappoli asciutti e distesi, lontano da luce e calore: dura 1 settimana. Proverbi veneti Rosso de matina, la piova xe visina. Rosso de sera, bon tempo se spera. Bianco de matina, bon tempo se incamina. El cielo pecorin, promette un bel matin. Tramonto de naranza, de bon tempo ghe xe speranza. Co el sol se volta indrio, xe belo el zorno adrìo Se piove quando el sol se volta indrè, acqua fin ai piè. Quando el sol va zo rabioso, el zorno drìo non xe piovoso. Se el sol va a monte a ciel seren, el bon tempo se mantien. Sole bianco siroco in campo. El sole umido vole acqua. No gh’è sabo de Maria, che sol no ghe ne sia. Tre nuvoli fa on tempo e tre brose (brine) rompe el tempo. Nebia bassa, bon tempo lassa. El caligo purga el tempo. Nuvole verdoline e negrete, tempesta e saete. Nuovole rosse, o vento o giosse. Co le nuvole xe fate a lana, se no piove ancò piove sta setimana. Co le nuvole fa scafete, piova le te impromete. Domenica 6 settembre SASSO DI ASIAGO: TOTAL, Via Chiesa TRESCHE’ CONCA: AGIP, Via Campiello 56 Domenica 13 settembre CONCO: ERG, Via Bocchetta 1 Dalle ore 8.45 di sabato 5 alle ore 8.45 di sabato 12 settembre ASIAGO: Farmacia Chimica Bortoli sas del dr. Vittorino Ballici Molini, Piazza II° Risorgimento 12 Dalle ore 8.45 di sabato 12 alle ore 8.45 di sabato 19 settembre LUSIANA: Farmacia del dr. Mario Balduzzo, Viale Europa 27 ROANA: Farmacia della dr.ssa Maria Leda Pizzolato, Piazza S. Giustina 23 ARIETE Se la presenza di Urano si è già manifestata con novità importanti d’amore o di soldi, dovete ora rendere più stabile la nuova situazione, ricordandovi che Urano promette, se non per la vita, di certo per tempi lunghi. Se invece ancora attendete il destino, cercate di facilitare i mutamenti nel settore in cui avvertite l’arrivo di una crisi imminente. TORO Favoriti come siete da pianeti positivi, potete guardarvi attorno con ottimismo, puntando a quello che più vi preme. Se è l’amore, potete permettervi di essere generosi con voi stessi, chiedendo di più, ma disponendovi anche a dare di più, se tenete al rapporto. Vi è concesso in questo periodo qualche lusso nelle spese, sempre che ne valga la pena. GEMELLI La vostra capacità di imporvi solo grazie alla vostra efficienza, verrà riconosciuta e rispettata, specie se affronterete con la dovuta serenità una riduzione delle spese inutili, eliminando drasticamente gli sprechi. Nell’amore potete seguire il cuore, senza fare bilanci, che sono comunque in attivo, anche se a voi non sembra. CANCRO Guardate con ottimismo a quello che succede intorno a voi e saprete come ottenere il successo che meritate, non solo sul lavoro e nell’amore, ma anche nei rapporti di amicizia ed economici. Se non va tutto come volete, prendetevi un momento di pausa per riuscire a concentrarvi poi meglio. Nelle finanze non fatevi ingannare dalle apparenze. LEONE Senza dare a vedere la vostra eccitazione, potete iniziare con cautela una nuova attività nel lavoro o una nuova storia d’amore, ma guardatevi dal cantare vittoria prima di aver constatato di aver scelto bene. Nell’amore avete dalla vostra il favore di Urano, che può abbagliarvi e anche ingannarvi. Fortunatamente Saturno veglia sui vostri bollenti spiriti. VERGINE Se proprio non potete fare a meno di prendere iniziative coraggiose e impegnative anche sul piano finanziario, siate almeno prudenti, prendete informazioni e cercate garanzie sicure prima di impegnarvi. Quanto all’amore, potete sfruttare un’ottima occasione di rinvigorire il rapporto, se ci tenete, o magari di affiancarlo a uno più eccitante. BILANCIA Se non avete ancora sfruttato a dovere la presenza di Saturno nel vostro segno, fatelo subito, scegliendo con cura il settore dove indirizzare i favori del freddo pianeta, che di solito non favorisce l’amore, ma le finanze, la professione e l’immagine sociale. Non sottovalutate però l’opposizione di Urano, che potrebbe farvi prendere tempo prezioso. SCORPIONE Il vostro coraggio e la vostra capacità di porvi alla guida di situazioni difficili fanno di voi una compagnia desiderabile in tutti i sensi. Dunque non avete che da segnalare nel modo più eloquente la vostra disponibilità per ottenere un successo in cui forse non sperate. Siate generosi con voi stessi e non rinunciate alle giuste conferme. SAGITTARIO Non vi mancano gli stimoli per affrontare un progetto coraggioso favorito da Venere, che potrebbe richiedere più attenzione di quello che sembra a prima vista. Per fortuna Urano in aspetto positivo facilita i cambiamenti, che potrete indirizzare dove c’è più bisogno di un nuovo equilibrio. Fatelo però con calma e prudenza, sostenuti anche dai consigli di un saggio. CAPRICORNO La fortuna vi assiste e vi metterà proprio al centro dell’attenzione i chi finora vi è parso insensibile al vostro fascino. L’atmosfera spensierata vi favorisce anche se non mancano i problemi quotidiani, che potete lentamente abbandonare per dedicarvi agli svaghi e ai divertimenti, concedendovi persino qualche insolito lusso. ACQUARIO Siete nella situazione giusta per migliorare la vostra immagine. In questo modo vi riuscirà facile anche realizzare quei cambiamenti ai quali pensate da tempo, senza però applicarvi troppo. Nell’amore non vi sono ostacoli da superare, se non quelli legati alla vostra eccessiva calma, dalla quale potete svegliarvi non appena necessario. PESCI Ben quattro pianeti vi condizionano, quindi non mancano le occasioni per realizzare progetti ambiziosi, che vi stanno a cuore. Approfittate del periodo per concedervi qualche soddisfazione insolita, come dimenticare le seccature quotidiane, abbandonandovi alle piccole gioie della vita nella natura, l’amore se ne avvantaggia vistosamente, se ci tenete. Vendo bellissima collezione di insetti coleotteri in resina in scala 1:1 con più di 100 esemplari (prezzo cadauno 5 euro trattabili). tel 3488395223 Signora si rende disponibile per lavoro di stiraggio anche a domicilio. Per informazioni contattare la redazione al 348/3138606 8 Sabato 5 settembre 2009 Paura di vivere, paura di morire un seminario di Marco Ferrini “Paura di vivere, paura di morire”. E’ questo il titolo del seminario che si terrà il 19 e 20 settembre a Villa Tabor di Cesuna. Il corso intende dare gli elementi per dissolvere le paure con la psicologia dello Yoga per sperimentare la gioia e l’amore. Sarà tenuto da Marco Ferrini fondatore, presidente e direttore del Centro Studi Bhaktivedanta, Accademia di scienze tradizionale dell’India, uno dei maggiori esperti italiani sulla tradizione classica indiana. Nel corso si affronteranno vari temi: la psicologia della vita; lo studio dei principi fondamentali secondo la scuola Bhaktivedanta; la funzione del dolore come strumento di risveglio; l’origine di angosce, ansie e fobie e gli strumenti per superarle; il riconoscimento delle nostre e delle altrui qualità e potenzialità per passare dalla depressione alla riscoperta della gioia di vivere. Per illustrare la natura del seminario e tutti gli argomenti che verranno affrontati nella due giorni di Cesuna, la dottoressa Natalina Morlin terrà una serata di presentazione ad ingresso gratuito giovedì 10 settembre nella Sala della Reggenza della Comunità Montana alle 20.45. Per informazioni ci si può rivolgere direttamente a Natalina Morlin numero di telefono 349.8652896 oppure 0424.462386. l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 27 Domenica 6 settembre Domenica 6 settembre A Granezza si ricordano i martiri della liberà 10° Raduno Internazionale Fiat 500 Città di Asiago È fissata per domenica 6 settembre la commemorazione dei tragici fatti accaduti nei boschi a sud di Asiago 65 anni fa. L’evento è rivolto a rievocare uno dei più efferati episodi di eccidio, devastazione e lutto provocati dai nazifascisti che miravano non solo alla distruzione delle formazioni partigiane ma anche a terrorizzare la popolazione. Sulle verdi abetaie di Granezza - Monte Corno avvenne quel tragico rastrellamento ad opera delle SS comandate dal generale Wolff e di un battaglione russo, il risultato fu funesto, con 22 partigiani della Divisione Alpina “Monte Ortigara” caduti sotto il fuoco nemico. Il Comitato Permanente per le commemorazioni della Resistenza dell’Alto Vicentino ed i Comuni di Asiago, Lugo di Vicenza e Lusiana, con l’Associazione Volontari della Libertà e la Federazione Italiana Volontari della Libertà ricorderanno quelle giovani vite spezzate, unitamente ai 250 Caduti della Divisione Alpina “Monte Ortigara”, di tutte le formazioni partigiane, del Corpo Italiano di Liberazione e dei campi di internamento e prigionia. Il programma della cerimonia prevede alle ore 9,15 – Monte Corno – Comune di Lusiana Onori al Monumento al “Caduto Ignoto per la Libertà”, ore 9,40 – Bocchetta Granezza – Comune di Lugo di Vicenza Onori al Cippo ai caduti della “SPEER”, ore 10,00 - Granezza – Comune di Asiago – Sacello Votivo Onori ai caduti, discorso commemorativo, Santa Messa. La cerimonia sarà accompagnata dalla Banda musicale di Lusiana e dal Coro “Monte Pasubio” di Schio. Tornano le Fiat 500 sull’Altopiano di Asiago, l’appuntamento per le mitiche automobili che hanno caratterizzato il periodo del boom italiano è fissato per domenica 6 settembre. Le premesse per un’ottima riuscita della manifestazione ci sono tutte, a partire dalle adesioni che, come nelle passate edizioni, sono giunte dalle più lontane province italiane e da paesi stranieri quali Austria, Germania e Ungheria. Il raduno è organizzato dal Team Cinquecento e Auto d’epoca “Alto Vicentino” di Caldogno, con il patrocinio della Città di Asiago. il programma prevede alle ore 08 il ritrovo per le iscrizioni presso il parcheggio di Via Verdi ad Asiago. Ore 10 Partenza per giro turistico. Ore 13 Pranzo al ristorante”La Bocchetta”. Ore 15 Ritorno in Asiago con esposizione auto. Ore 16 Premiazioni. L’organizzazione informa che il programma può essere suscettibile di variazioni, si prevedono massimo 250 Auto e 350 posti a pranzo. Per maggiori dettagli: http://www.team500av.com e per le prenotazioni: [email protected] Festa dei gemelli, ormai ci siamo. Gli organizzatori della Festa dei gemelli dell’Altopiano e delle loro famiglie ricordano che scade il 10 settembre il termine per iscriversi all’appuntamento fissato per domenica 20 settembre in val Giardini. La quota di partecipazione è di 12 euro. Per informazioni ed iscrizioni telefonare ai numeri 0424 449874 / 463028 / 460871 / 340.2776241tra le ore 18 e le 21 o rivolgersi ai negozi di Asiago:Interoffices, Bimbo Nido e Mickey Mouse. l’Altopiano Sabato 5 settembre 2009 L’Altopiano srl - Società unipersonale Via Monte Sisemol ,9 - 36012 Asiago (Vi) Registrazione n. 10/02 del 04/12/2002 presso il tribunale di Bassano del Grappa Telefono servizio lettori: 348 - 3138606 Telefono servizio abbonati 338 -1460517 Telefono per inserzioni pubblicitarie 338-1460517 E-mail: [email protected] [email protected] Calvene festeggia don Marco e don Germano Domenica 13 settembre a Calvene si festeggia il quinto anniversario dell’ordinazione presbiterale di don Marco Pozza, nativo di Calvene e ora dottorando in Teologia Fondamentale alla Pontificia Università Gregoriana di Roma, e il cinquantesimo di don Germano Corà, già Arciprete di Calvene e ora parroco a Camporovere di Roana, nell’Altopiano di Asiago. Alle 16.30 è in programma la Santa Messa Solenne presieduta da Mons. Giovanni D’Ercole della Segreteria di Stato della Città del Vaticano, teologo-giornalista, volto noto della televisione italiana. Alle 18 brindisi di festa in Piazza Resistenza e alle 19 cena comunitaria presso il Ristorante “Monterondo” di Lugo di Vicenza (le prenotazioni sono già aperte fino ad esaurimento posti allo 0445 861307). Direttore responsabile: Stefania Longhini Segretaria di redazione: Silvana Bortoli In redazione: Stefano Angonese, Luigi Frigo Bettinado, Giovanni Dalle Fusine Cesare Pivotto, Giulia Panozzo, Giovanni Rattini, Beppa Rigoni Scit, Gerardo Rigoni, Martina Rossi, Stefania Simi, Egidio Zampese Hanno collaborato: don Marco Pozza, Claudio Savelli, Virginia Gianello, Domenico De Guio, Ilatio De Guio, Eva Purelli, Serena Baù, Stefano Rigoni, Ivan Rigoni, Paola Cappellari Responsabile grafico: Fabrizio Favaro Impaginazione: Davide Degiampietro Abita da poco sull’Altopiano Michele Munaretti, ma ha già imparato i posti dei funghi: eccolo con una “brisa” di ben otto etti, raccolta sullo Zebio, dove ci ha detto di aver trovato anche altri funghi taglia XL! Foto: Foto Bergamaschi Archivio Giornale -Grafica Altopiano Stampa: Centro Stampa delle Venezie Via Austria, 19/b - 35217 Padova 8 Sabato 5 settembre 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 28
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