PER ANT IC HEV IE PO ANT ICˇ N IH PO T EH
Transcription
PER ANT IC HEV IE PO ANT ICˇ N IH PO T EH
Temeljni cilj projekta je namreč s skupnimi aktivnostmi spodbujati, podpirati in izboljšati dostopnost arheološke dediščine, tako na obalnem področju kot v notranjosti, in sicer vse od Emilije-Romanje do slovenske Istre. Za to območje so bili že od pradavnine značilni trgovski in kulturni stiki, zato je to vedno bilo stičišče gospodarskih in družbenih odnosov med zahodom in vzhodom. Parco Archeologico dell’Alto Adriatico Arheološki parki severnega Jadrana PArSJAd (CB017) Progetto PArSJAd/Parco Archeologico dell’Alto Adriatico finanziato nell’ambito del Programma per la Cooperazione Transfrontaliera Italia-Slovenia 2007-2013, dal Fondo europeo di sviluppo regionale e dai fondi nazionali. Projekt PArSJAd/Arheološki parki severnega Jadrana sofinanciran v okviru Programa čezmejnega sodelovanja Slovenija - Italija 2007-2013 iz sredstev Evropskega sklada za regionalni razvoj in nacionalnih sredstev. Ministero dell’Economia e delle Finanze REPUBLIKA SLOVENIJA MINISTRSTVO ZA GOSPODARSKI RAZVOJ IN TEHNOLOGIJO COMUNE DI BAGNARA DI ROMAGNA PROVINCIA DI RAVENNA COMUNE DI RUSSI PROVINCIA DI RAVENNA COMUNE DI VOGHIERA PROVINCIA DI FERRARA per antiche vie po antičnih poteh Il progetto intende promuovere, sostenere, rendere più accessibile, in un’ottica globale e attraverso azioni collegiali, il patrimonio archeologico nell’area costiera e nell’entroterra adriatico fra il territorio emiliano-romagnolo e l’Istria slovena: un arco territoriale storicamente caratterizzato da un’intensa comunicazione commerciale e culturale e da sempre snodo cruciale per le relazioni economiche e sociali tra Occidente e Oriente. per antiche vie po antičnih poteh Guida al Parco Archeologico dell’Alto Adriatico Vodnik po arheoloških parkih severnega Jadrana Partner attuatore/Izdajateli - partner projekta: Istituto per i Beni Artistici, Culturali e Naturali della Regione Emilia-Romagna Per antiche vie/Po antičnih poteh Guida al Parco Archeologico dell’Alto Adriatico/Vodnik po arheoloških parkih severnega Jadrana A cura di/Urednika: Simona Parisini Coordinamento scientifico/Znanstvena koordinacija: Fiamma Lenzi Itinerari e schede di/Itinerariji in podatki: Maria Teresa Lachin, Fiamma Lenzi, Simona Parisini, Paola Visentini Collaborazioni scientifiche/Znanstvena sodelovanja: Giovanni Assorati Valeria Cipollone Irena Lazar Marko Stokin Michelina Villotta Katharina Zanier Traduzioni/Prevodi: Imagine Traduzioni Progetto grafico/Grafična obdelava in predogled tiska: Ilaria Bassi, Compositori Comunicazione Redazione/Redakcija: Valentina Fini, Compositori Comunicazione Cartografia/Kartografija: Beniamino Costantini Tiratura/Naklda: 1000 In copertina: Aquileia, basolato romano (foto: Simona Parisini) Fotografija na naslovnici: Oglej, rimsko tlakovanje (foto: Simona Parisini) Bologna 2014 Pubblicazione finanziata nell’ambito del Programma per la Cooperazione Transfrontaliera Italia-Slovenia 2007-2013, dal Fondo europeo di sviluppo regionale e dai fondi nazionali. Publikacija je sofinancirana v okviru Programa čezmejnega sodelovanja Slovenija-Italija 2007-2013 iz sredstev Evropskega sklada za regionalni razvoj in nacionalnih sredstev. I contenuti della pubblicazione non rispecchiano necessariamente la posizione ufficiale dell'Unione europea. Vsebina publikacije ne odraža nujno uradnega stališča Europeske unije Dei contenuti dei singoli contributi rispondono esclusivamente gli autori stessi. Za vsebino posameznih prispevkov publikacije so odgovorni izključno avtorji. © 2014 PArSJAd Parco Archeologico dell’Alto Adriatico Arheološki parki severnega Jadrana Editrice Compositori è un marchio di/je blagovna znamka Compositori Comunicazione s.r.l. © 2014 Compositori Comunicazione [email protected] www.editricecompositori.it ISBN 9788877948328 per antiche vie po antičnih poteh Guida al Parco Archeologico dell’Alto Adriatico Vodnik po arheoloških parkih severnega Jadrana Indice Kazalo 1. Via Popillia Via Popillia.......................................................................................................................12 2. Via Annia Via Annia.........................................................................................................................64 3. Da Aquileia a Iulia Emona Od Ogleja do Iulie Emone.....................................................................................98 4. Acque interne e rotta per l’Istria Itinerarij celinskih voda in pot v Istro........................................................... 116 5. Via Faentina Via Faentina................................................................................................................. 142 6. Ravenna ab Hostilia per Padum Ravenna ab Hostilia per Padum........................................................................ 172 7. Da Padova al Po Od Padove do reke Pad...................................................................................... 194 8. Via Postumia - “Stradalta” Via Postumia - “Stradalta”................................................................................... 212 9. Da Aquileia a Forum Iulii Iz Ogleja v Forum Iulii............................................................................................. 230 10. Lungo le valli dei fiumi Idria e Isonzo Po dolinah rek Idrijce in Soče........................................................................... 244 11. Da Lubiana lungo il fiume Sava Iz Ljubljane ob reki Savi........................................................................................ 256 nec aliud quidquam esse id quod dicitur discere, quam reminisci et recordari Sant’Agostino, De quant. an., XX, 34 «Apprendere non è altro che rievocare e ricordare». È questo lo spirito che permea in ogni direzione il progetto strategico “PArSJAd - Parco Archeologico dell’Alto Adriatico”, nel cui ambito si colloca la presente guida. L’iniziativa comunitaria fa capo al Programma per la Cooperazione Transfrontaliera Italia-Slovenia 2007-2013 e nasce dalla volontà comune di Emilia-Romagna, Veneto, Friuli Venezia Giulia e Slovenia di lavorare insieme per la salvaguardia e la valorizzazione dell’eredità culturale regionale e la ricollocazione delle testimonianze del passato in una visione più dinamica e coerente, grazie alla quale sia più agevole a chiunque la ricostruzione delle antiche identità culturali e il ristabilimento delle loro connessioni spazio-temporali. Il progetto intende infatti promuovere, sostenere, rendere più accessibile, in un’ottica globale e attraverso azioni collegiali, il patrimonio archeologico nell’area costiera e nell’entroterra adriatico fra il territorio emiliano-romagnolo e l’Istria slovena: un arco territoriale storicamente caratterizzato da un’intensa comunicazione commerciale e culturale e da sempre snodo cruciale per le relazioni economiche e sociali tra Occidente e Oriente. Tale ruolo ha determinato il sedimentarsi di un substrato storico che contrassegna paesaggisticamente e culturalmente la fascia alto adriatica, rendendosi riconoscibile appieno in una cospicua e importante serie di insediamenti distribuiti lungo tutta questa vasta zona, ma che non è mai stato oggetto di un’analisi congiunta, tale da ricomprendere le emergenze storiche e archeologiche in un’azione unitaria e consentire una conoscenza più approfondita del territorio e un suo godimento più mirato e razionale. Il focus del lavoro condotto dai partner si concentra, quindi, sulla definizione di parco archeologico dell’Alto Adriatico inteso come areale vasto e composito, accomunato da significativi elementi fisio-geografici, al cui interno coesistono numerose eccellenze d’interesse archeologico, culturale e paesaggistico e assume rilievo l’interconnessione di valori storici e ambientali. Obiettivo finale è quello di concorrere all’ideazione e all’impostazione dell’idea di parco attraverso il recupero e la valorizzazione dell’intero tessuto territoriale e delle sue risorse, che ai siti appena ricordati hanno garantito retroterra, supporto logistico, opportunità di approvvigionamento, possibilità di espansione economica e insediativo-residenziale. Tutti elementi, questi, spesso trascurati dal punto di vista della fruizione culturale e turistica e, soprattutto, quasi mai considerati in una logica di rete e in un’ottica di gestione unitaria ai diversi livelli territoriali e sovra territoriali. Il progressivo affrancamento dalle occupazioni lavorative ha fatto sì che una delle maggiori ricchezze oggi disponibili sia il tempo libero: è questo un terreno nel quale le politiche di valorizzazione territoriale possono e devono inserirsi a pieno diritto per avanzare nuove proposte, all’insegna di ciò che viene ormai abitualmente etichettato come “turismo culturale”, caratterizzato da una dimensione diffusa, ben adatta a sviluppare il raccordo fra centri maggiori e il connettivo di realtà minori, fortemente compenetrate con il paesaggio e il territorio circostante. Sotto tale profilo, non v’è dubbio che il patrimonio dell’antichità, per il portato della sua eredità culturale e l’essere alla base stessa della nostra contemporaneità, appare come uno, se non il principale, attore di un processo in continua crescita evolutiva. La complessità, la vastità del tema progettuale e la sua distribuzione spaziale comportano perciò un ventaglio di azioni specifiche: da uno studio di fattibilità del Parco e dalla sua correlazione con gli strumenti di pianificazione urbanistica e territoriale all’individuazione di metodologie didattiche omogenee in favore del patrimonio dell’antichità, dal catalogo digitale on-line dei siti archeologici alla formazione di figure professionali addette alla valorizzazione e gestione del patrimonio, dallo sviluppo di strumenti di comunicazione tradizionali (itinerari, cataloghi, segnaletica) e innovativi (portali, archeologia virtuale in 3D, dispositivi mobili multimediali) a progetti pilota incentrati sulla viabilità antica. E a proposito di quest’ultimo aspetto, a nessuno sfugge come le vie di comunicazione terrestri e marittime, unitamente alla navigazione delle acque interne naturali o artificiali, rappresentino in ogni epoca non solo una condizione essenziale del progresso umano, ma anche il maggior spazio condiviso dalle comunità sociali insieme al territorio, che vede in esse l’infrastruttura principale, in grado di condizionare - ieri, come oggi - i grandi centri abitati e gli insediamenti minori e perfino i punti demici isolati, influendo sulla distribuzione del popolamento, sull’occupazione delle aree disponibili, sulla “costruzione” del paesaggio antropico. La rete di percorsi che innerva il quadrante areale del progetto (territori di Ravenna, Ferrara, Rovigo, Padova, Venezia, Pordenone, Udine, Gorizia, Obalno-Kraška, Goriška, Gorenjska, Osrednjeslovenska) e che, prima ancora di ricevere in età romana un’efficace ed efficiente “messa a sistema” perfettamente conservatisi sino al presente, ne segnava la fisionomia sin da ben più lontani millenni, parla forse meglio di ogni altra testimonianza delle relazioni intercorse fra le diverse popolazioni costiere o stanziate nel primo entroterra adriatico, dei contatti fra una sponda e l’altra, della mobilità delle comunità, della movimentazione di persone e di merci e, dunque, della veicolazione di elementi culturali da un luogo all’altro e della loro capacità di influenzare individui, tradizioni, costumi. Senza dimenticarne, peraltro, il valore di lascito emblematico, frutto una politica “globale” certamente funzionale alla gestione e al controllo del potere instaurato da Roma, ma al tempo stesso posta al servizio di una società economicamente e culturalmente avanzata e delle sue componenti fondamentali. Un’eredità che mai si è trascurato di raccogliere nei secoli a venire, nell’avvicendarsi di nuovi modelli di organizzazione insediativa e di nuove forme di governo del territorio. Un’eredità giunta pressoché intatta a noi moderni, che ancor oggi continuiamo il nostro viaggio sulle strade tracciate un tempo, attorniati da un paesaggio immutato nei suoi tratti costitutivi, il medesimo delineato dai nostri predecessori, i quali così lo progettarono e lo modellarono, dandogli un volto che in gran parte sopravvive, pur contrassegnato dalle stimmate di una modernità spesso non intenzionata a farsene consapevole. Ecco allora perché questa guida, impostata come un repertorio di conoscenze utili a svelare e divulgare la ricchezza testimoniale racchiusa in ogni parte dei territori regionali, superando i limiti di una talora ridotta visibilità oppure non facile accessibilità dei resti archeologici o della concentrazione d’interesse solo sui siti e sui musei maggiori, propone a chi la consulterà un “itinerario della reminescenza” che segue in modo puntuale undici antichi tracciati, consolidatisi in età romana, ma in larga misura preesistenti, su parte dei quali recenti studi di settore hanno apportato notevoli contributi informativi. Alcuni furono sin dall’origine d’importanza capitale nel quadro della viabilità antica e hanno svolto il ruolo di vere e proprie teste di ponte in grado di proiettare l’Italia e la Slovenia nel cuore dell’Europa e viceversa; altri hanno permesso e permettono di penetrare nelle viscere dei territori e di consolidare la rete delle comunicazioni attraverso le indispensabili maglie interne di collegamento e di raccordo. Chi, viaggiatore, semplice lettore o cultore di archeologia, voglia avvicinarsi al patrimonio del passato e al suo retaggio, apprendendone anche gli aspetti più minuti e meno noti, potrà incamminarsi con l’accompagnamento di questa guida per antiche/nuove vie e recuperare, grazie ai frammenti rimasti, la memoria di un mondo che non è andato perduto, ma attendeva solo il momento della rivisitazione e del ricordo condivisi. nec aliud quidquam esse id quod dicitur discere, quam reminisci et recordari Sveti Avguštin, De quant. an., XX, 34 Učiti se ni nič drugega kot spominjati se. To je duh, ki preveva vse smeri delovanja strateškega projekta «Arheološki parki severnega Jadrana», v okvir katerega se umešča ta vodnik. Skupna pobuda temelji na Programu čezmejnega sodelovanja Italija-Slovenija 2007-2013. Ta je nastal na osnovi sodelovanja Emilije-Romanje, Benečije, Furlanije Julijske- krajine in Slovenije, ki želijo ohranjati in vrednotiti kulturno dediščino tega območja ter pričevanja o preteklosti postaviti v bolj dinamičen in koherenten okvir. Vsakdo bo tako lažje rekonstruiral starodavno kulturno identiteto in spet vzpostavil prostorske in časovne povezave. Temeljni cilj projekta je namreč s skupnimi aktivnostmi spodbujati, podpirati in izboljšati dostopnost arheološke dediščine, tako na obalnem področju kot v notranjosti, in sicer vse od Emilije-Romanje do slovenske Istre. Za to območje so bili že od pradavnine značilni trgovski in kulturni stiki, zato je to vedno bilo stičišče gospodarskih in družbenih odnosov med zahodom in vzhodom. Takšno vlogo je pridobilo z nabiranjem zgodovinske podlage, ki je krajinsko in kulturno oblikovala severnojadransko območje. To lahko opazimo v številnih in pomembnih krajih tega obsežnega območja. Kljub temu pa ta zgodovinska podlaga nikoli ni bila analizirana tako, da bi zgodovinske in arheološke znamenitosti vključili v enotno mrežo, ki bi omogočala boljše spoznavanje prostora in njegovo smotrnejše izkoriščanje. Žarišče skupnega delovanja partnerjev se osredotoča na definiranje arheološkega parka severnega Jadrana kot obširnega in kompleksnega območja s skupnimi fizičnimi in geografskimi elementi, v katerem sobivajo bogata arheološka, kulturna in krajinska dediščina in katerega povezujejo zgodovinske in okoljske vrednote. Končni cilj je prispevati k oblikovanju in uveljavitvi parka ter k varovanju in vrednotenju vsega ozemeljskega tkiva in virov, ki so pravkar omenjenim krajem zagotavljali zavetje, logistično podporo, možnost oskrbovanja in gospodarske rasti ter razvoj same poseljenosti. Vse te prvine so bile z vidika kulturnega in turističnega koriščenja pogosto zapostavljene, predvsem pa se skoraj nikoli niso upoštevale kot logično omrežje skupnega upravljanja na različnih nacionalnih in čezmejnih ravneh. Zaradi vedno manjšega števila obveznosti imamo danes na voljo eno največjih bogastev - prosti čas. Vrednotenje območja se lahko in se mora zato polnopravno z novimi predlogi vključiti v projekt, in sicer v duhu tega, čemur danes običajno pravimo «kulturni turizem». Ta je zelo razširjen in prav to je odlična podlaga za razvijanje povezav med glavnimi središči in z njimi povezanimi manjšimi območji, ki so močno prežeta s pokrajino in okolico. Brez dvoma trdimo, da antična dediščina, ki je zaradi svojega kulturnega doprinosa temelj našega sodobnega sveta, predstavlja enega, morda celo glavnega akterja v procesu nenehne evolucijske rasti. Kompleksnost in obsežnost tematike projekta ter njegova prostorska razporeditev zahtevata vrsto konkretnih ukrepov: od študije izvedljivosti parka in njegove skladnosti z orodji teritorialno-urbanističnega načrtovanja, opredelitve enotnih metod poučevanja o antični dediščini, priprave spletnega digitalnega kataloga arheoloških najdišč, usposabljanja strokovnjakov za vrednotenje in upravljanje dediščine, razvoja tradicionalnih (itinerariji, katalogi, oznake) in inovativnih komunikacijskih orodij (portali, virtualna 3D arheologija, mobilne multimedijske naprave), do pilotnih projektov, osredotočenih na starodavne ceste. Prav ta zadnji vidik priča o tem, da kopenske in morske poti ter plovba po naravnih ali umetnih celinskih vodah ne predstavljajo le enega od bistvenih pogojev za človekov napredek, temveč skupaj z ozemljem tudi več prostora, ki je bil v skupni rabi družbenih skupnosti. Te poti še danes predstavljajo glavno infrastrukturo, ki pogojuje razvoj velikih mest ter tudi manjših naselij in celo samostojnih točk, ki vplivajo na razporeditev poseljevanja, zasedbe razpoložljivega prostora in «gradnje» človekove krajine. Mreža poti, ki prepreda področni kvadrant projekta (območja Ravenne, Ferrare, Roviga, Padove, Benetk, Pordenona, Vidma, Gorice, Goriške, Obalno-Kraško in Gorenjsko, Ljubljane in Osrednjeslovensko), je svoj videz oblikovala že v davnih tisočletjih, še preden je v rimski dobi dobila učinkovito in uspešno «sistemsko ureditev», ki se je odlično ohranila vse do danes. O tem morda bolj kot katero koli drugo pričevanje o razmerjih med različnimi populacijami na obalah ali v neposrednem zaledju Jadranskega morja pričajo stiki med obalama na obeh straneh morja, mobilnost skupnosti ter pretok ljudi in blaga. Kulturne prvine so se tako prenašale iz enega kraja v drugega in s tem vplivale na ljudi, tradicije in navade. Ne smemo pozabiti tudi na simbolično vrednost zapuščine, ki je sad rimske «globalne» politike moči pri upravljanju in nadzoru in je hkrati postavljena v službo gospodarsko in kulturno napredne družbe in njenih ključnih sestavnih delov. Gre za zapuščino, ki se med pojavljanjem novih vzorcev organizirane poselitve in novih oblik upravljanja ozemlja v prihodnjih stoletjih nikoli ni zanemarjala. Dediščina je do današnjega časa ostala skoraj nedotaknjena in tudi danes nadaljujemo naše potovanje po nekdaj začrtanih poteh, obdanih s po konstitutivnih značilnostih nespremenjeno pokrajino, ki je še danes takšna, kot so jo oblikovali naši predniki. Slednji so jo načrtovali in oblikovali po vzorcu, ki je večinoma še danes živ, čeprav večkrat je zaznamovan s pogosto nezavedno modernostjo. Prav zato je ta vodnik oblikovan kot repertoar koristnih znanj za odkrivanje in razširjanje bogastva pričevanj, ki so prisotna v vseh regijah. Tako presegamo meje nemalokrat okrnjene vidljivosti ali težavnega dostopa do arheoloških ostalin oziroma osredotočenosti na le najbolj znane znamenitosti in muzeje. Vsem, ki se mu bodo posvetili, nudi «potovanje po spominih», ki je sestavljeno tudi iz enajstih v rimski dobi vzpostavljenih starodavnih, a v veliki meri že prej obstoječih poti, o katerih so nedavne študije prispevale znaten informacijski doprinos. Nekatere poti so bile že od vsega začetka izrednega pomena in so dejansko predstavljale okno, skozi katero sta Italija in Slovenija vstopili v osrčje Evrope in obratno. Druge poti pa so omogočale, in še vedno omogočajo, promet po vseh delih ozemlja in krepitev mreže komunikacij z nepogrešljivo mrežo notranjih povezav. Popotnik, preprost bralec ali ljubitelj arheologije, ki želi bolje spoznati dediščino preteklosti in njeno zapuščino ter njene bolj ali manj znane podrobnosti, lahko v spremstvu tega vodnika potuje po starih in novih poteh ter s pomočjo preostalih fragmentov odkriva pričevanja o svetu, ki ni izgubljen, temveč le čaka trenutek, ko bomo spet ovrednotili spomin. 12 Via Popillia 1 itinerarij 1 itinerario via popillia autostrada /avtocesta strada statale /državna cesta confine provinciale /deželna meja confine statale /državna meja via popillia area archeologica /arheološko območje museo /muzej monumento /kulturni spomenik area naturalistica /naravoslovno območje 14 Via Popillia Via Popillia 15 N el 1844 fu rinvenuto nei pressi di Adria un miliario che portava incisi il nome del console Publio Popillio Lenate e la distanza dal caput viae, il luogo d’origine della strada, in 81 miglia: questo importante ritrovamento ha portato a identificare l’esistenza di una via consolare realizzata da Popillio nel 132 a.C., da cui il nome di via Popillia, e a indicare come suo capolinea la città di Rimini, anche se alcuni studiosi ne hanno teorizzato un’origine diversa. Se nelle principali fonti itinerarie antiche del III e IV sec. d.C., l’Itinerarium Antonini e la Tabula Peutingeriana, Ariminum era posta come origine della strada, le stesse non fanno menzione di Adria, ma la fanno terminare, attraverso percorsi diversi, ad Altino. La possibilità che il più antico percorso della Popillia giungesse fino ad Adria trova un possibile sostegno in una delle ricostruzioni proposte per la via Annia, ovvero quella che vede quest’ultima via partire da Adria alla volta di Aquileia: si sarebbero così determinate una continuità e una coerenza di percorso, attentamente pianificato, al servizio delle regioni dell’ Alto Adriatico. Le due fonti itinerarie citate differiscono nella ricostruzione del suo tracciato: la prima delinea un viaggio per la maggior parte per vie d’acqua, fiumi, spazi lagunari, collegati attraverso una rete di canali artificiali di probabile origine etrusca, mentre la seconda descrive un tragitto terrestre con le relative tappe. Nella prima parte, da Rimini a Ravenna, la strada passava per la stazione di Sabis e attraversava la zona delle attuali saline di Cervia. A nord di Ravenna il percorso stradale proseguiva verso le valli di Comacchio affiancando la Fossa Augusta, il canale voluto dall’omonimo imperatore per collegare la città col ramo meridionale del Po, toccando le stazioni di Butrium e Augusta, nei pressi di Sant’Alberto, la quale richiama proprio il nome della fossa. Seguiva poi la mansio Sacis ad Padum, nei pressi dell’antica città etrusca di Spina, che riporta la denominazione del ramo del Po chiamato Sagis. Nel suo proseguire, la strada consolare incrociava una rete di canali, la Fossa Neronia e la Fossa Flavia, passando per le stazioni di Neronia e Corniculani, per giungere poi a Hadriani, stazione identificata in San Basilio d’Ariano. Da qui il percorso si sarebbe diviso in due assi distinti: il tracciato più antico della Popillia si sarebbe spinto fino ad Adria; l’altro tratto, riportato nelle fonti, attraverso la fascia lagunare veneta proseguiva verso Altinum. La decadenza dell’antica Popillia fu probabilmente precoce, ciò spiega la perdita del nome e la destrutturazione del sistema viario. L Parco Regionale del Delta del Po: la Pineta di S.Vitale/gozdiček S.Vitale eta 1844 so v bližini Adrie našli mejnik z vgraviranima imenom konzula Publija Popilija Lenateja in oddaljenostjo od caput viae, začetne točke ceste, ki je znašala 81 milj. Ta pomembna najdba je privedla do odkritja konzularne poti, ki jo je Popillio dal zgraditi leta 132 pr. Kr., od koder izhaja tudi ime Via Popillia, na plan pa je privrelo tudi dejstvo, da je bila njena končna postaja mesto Rimini, čeprav nekateri raziskovalci govorijo o drugačnem izvoru. Glavna vira o antičnih prometnicah iz 3. in 4. stoletja po Kr., Itinerarium Antonini in Tabula Peutingeriana, govorita oAriminumu kot o začetni točki ceste, ne omenjajo pa Adrie in kot skrajno, končno točko ceste, navajajo Altino. Mogoče je, da je bila najstarejša trasa ceste Popillia speljana do Adrie, kar nam deloma potrjuje ena predlaganih rekonstrukcij ulice Annia, oziroma rekonstrukcija, ki kaže na to, da se je cesta začela v Adrii in je vodila do Ogleja. Takšen potek bi določal neprekinjenost in doslednost poti, ki so jo skrbno načrtovali za potrebe področij severnega Jadrana. Rakonstrukciji trase se v zgoraj navedenih virih razlikujeta, saj prvi trdi, da je večinoma potekala po vodi, tj. rekah in lagunah, ki so bile med seboj povezane z umetnimi kanali etruščanskega izvora, medtem ko drugi opisuje kopensko traso in jo razčlenjuje na več 16 Via Popillia Via Popillia 17 CERVIA Adria, Museo Archeologico Nazionale: sezione sulla romanizzazione e miliario della via Popillia/oddelek o romanizaciji in mejnik ceste Popillia delov. Prvi del je od Riminija do Ravenne potekal mimo postaje Sabis in čez območje današnjih solin Cervia. Severno od Ravenne je cesta potekala ob bregovih kanala Fossa Augusta, s katerim je cesar želel povezati mesto in južno vejo reke Pad, ter segala vse do mesta Comacchio ter v bližini kraja Sant’Alberto potekala mimo postaj Butrium in Augusta, ki je svoje ime dobila prav po istoimenskem kanalu. Sledila je mansioSacis ad Padum, ki je ležala v bližini starodavnega etruščanskega mesta Spina in je ime dobila po eni od vej reke Pad, veji Sagis. Nadalje je konzularna cesta prečkala mreži kanalov Fossa Neronia in Fossa Flavia, potekala je mimo postaj Neronia in Corniculani, ter prispela do postaje Hadriani, ki se nahaja v kraju San Basilio d’Ariano. Tukaj naj bi se trasa razcepila na dve osi: najstarejša naj bi vodila do mesta Adria, drugi v virih omenjen odsek pa naj bi se čez beneško laguno nadaljeval do kraja Altinum. Starodavna cesta Popillia je verjetno propadla zelo zgodaj in to naj bi bil tudi razlog za izgubo imena ter za razpad ceRavenna, Mausoleo di Galla Placidia: particolare della stnega sistema. cupola/detajl kupole SALINE DI CERVIA SOLINE CERVIA Le saline di Cervia sono di origine antichissima. Secondo alcuni la più remota frequentazione delle bassure argillose in prossimità della linea di costa per l’approvvigionamento del sale depositatosi in modo spontaneo si deve agli Umbri, popolazione che in età preromana occupava gran parte della Romagna. La costruzione delle prime vasche per migliorare la produzione naturale viene attribuita ai coloni greci che fondarono Ficocle, scalo commerciale che proprio al sale dovette fama e notorietà. Anticamente, il sito di Ficocle o Cervia Vecchia sorgeva a tre o quattro chilometri a ovest dell’attuale città, ai limiti di una grande palude, propaggine meridionale delle lagune venete. Nel 709 Ficocle fu interamente distrutta dall’esarca Teodoro, che volle punirla per essersi unita all’arcivescovo di Ravenna, in quel tempo ribelle all’imperatore di Costantinopoli. Le saline Soline v kraju Cervia so starodavnega izvora. Nekateri menijo, da so bili prvi obiskovalci glinenih nižin, ki ležijo v bližini morske obale, Umbri. To ljudstvo je v predrimski dobi poseljevalo večji del Romanje in se je na tem področju oskrbovalo s soljo, ki se je tukaj kar sama nabirala. Prve bazene za izboljšanje naravnega pridobivanja soli naj bi zgradili grški koloni. Ti so ustanovili kraj Ficocle in njegovo trgovsko pristanišče, ki je slavo in prepoznavnost dobilo ravno s soljo. Nekoč se je kraj Ficocle ali Cervia Vecchia nahajal tri ali štiri kilometre zahodno od današnjega mesta, in sicer ob robu velikega močvirja na južnem grebenu beneške lagune. Leta 709 je Ficocle popolnoma uničil eksarh Teodor. Ta se je tako želel maščevati mestu, ki se je le malo pred tem združilo z ravenskim nadškofom, takratnim nasprotnikom konstantinopelskega cesarja. Lungo l’itinerario/Ob poti: Cervia - Ravenna - Classe - Parco Regionale del Delta del Po/ Krajinski Park Delte Reke Pad - Spina - Pomposa - San Basilio di Ariano Polesine - Adria Escursioni a breve distanza/Krajši izleti: Comacchio Itinerari collegati/Povezani itinerariji: via Faentina - Ravenna ab Hostilia per Padum Saline di Cervia/Soline v kraju Cervia 18 Via Popillia si estendono a ovest della cittadina, a tre chilometri dal mare, per una superficie di 827 ettari, e rappresentano ancora oggi un importante centro di produzione industriale del sale che conserva, fra l’altro, anche una piccola salina, denominata “Camillone”, a carattere artigianale. Esse costituiscono una delle aree naturalistiche inserite nel Parco del Delta del Po e ospitano un Centro Visita, al cui interno si sviluppa un itinerario didattico sul sale, esaminato sotto molteplici aspetti che vanno dalle origini allo sfruttamento da parte dell’uomo. Sul tematismo del sale è incentrato anche il percorso museale di MUSA-Museo del Sale, con sede nel centro storico di Cervia. Via Popillia 19 Soline se zahodno od mesta razprostirajo na 827 hektarjih in so od morja oddaljene tri kilometre. Še danes so pomembno središče industrijske proizvodnje soli, ki pa še vedno ohranja tudi manjše soline z imenom “Camillone”, v katerih pridelava soli poteka ročno. Gre za eno od naravnih območij, ki so del Krajinskega parka delte reke Pad in gostijo središče za obiskovalce, kjer poteka naravoslovna učna pot o soli. Ta preučuje številne vidike solin, in sicer vse od njihovih začetkov do trenutka, ko jih je začel izkoriščati človek. Tematiko o soli obravnava tudi muzejska pot MUSA-Museo del Sale (MUSA - Muzej soli), ki se nahaja v starem mestnem jedru Cervie. RAVENNA MUSEO NAZIONALE DI RAVENNA NARODNI MUZEJ V RAVENNI L’antico complesso conventuale di San Vitale ospita un poliedrico insieme di raccolte storiche, archeologiche e artistiche che occupano una superficie espositiva di oltre 5000 m2. Negli ambienti dei due chiostri iscrizioni e pietre funerarie del lapidario illustrano lo sviluppo della scultura dall’epoca paleocristiana all’età moderna: particolarmente significative le stele dei classiarii della flotta romana, il bassorilievo con l’Apoteosi di Augusto e la famiglia giulio-claudia, la serie dei capitelli, dei plutei e degli amboni finemente scolpiti. Nelle salette sul lato meridionale del quadrilatero più antico sono sistemati i resti dell’urbica Porta Aurea, fatta erigere dall’imperatore Claudio, e una selezione di reperti dalla villa romana di Russi. Al piano superiore una molteplicità di oggetti artistici alimenta i due filoni V starodavnem samostanskem kompleksu sv. Vitale so na več kot 5000 kvadratnih metrih površine razstavljene številne zgodovinske, arheološke in umetniške zbirke. Na dveh samostanskih dvoriščih napisi in nagrobni kamni lapidarija prikazujejo razvoj kiparstva, in sicer vse od antike do moderne dobe. Še posebno značilne so stele mornarjev rimskega ladjevja, ploski relief Apoteoze Avgusta in Julijsko-klavdijske dinastije ter vrsta kapitljev, ograj in fino izrezljanih ambonov. V majhnih sobah na južni strani najstarejšega štirikotnika se nahajajo ostanki mestnih zlatih vrat, ki so jih postavili v času cesarja Klavdija, in izbrana zbirka predmetov iz rimske vile Russi. V zgornjem nadstropju Museo Nazionale di Ravenna: solido aureo di Onorio/Honorijev zlati solid patrimoniali del museo: la collezione di antichità e archeologia, con un vastissimo campionario di reperti dal sottosuolo ravennate e dal territorio circostante, e quella definita delle “arti minori”. Dalle testimonianze risalenti in prevalenza all’età del Bronzo (Valle Felici, Mensa Matelica, Valle Standiana, Tanaccia di Brisighella), si passa ai materiali rinvenuti nel centro urbano di Ravenna e testimonianti l’abitato preromano (V - inizi II secolo a.C.). Gli scavi nelle necropoli di Classe e nel quartiere portuale di Fondo Chiavichetta hanno fatto confluire una messe cospicua di reperti che offrono un’articolata conoscenza di questo straordinario centro antico. Spiccano, per la loro finezza esecutiva, i contenitori vitrei policromi, i prodotti dell’oreficeria, i pezzi ornamentali, anche se non manca un’esauriente rassegna degli oggetti della quotidianità. Al novero dei preziosi appartengono anche i frammenti aurei di un ornamento barbarico di manifattura ostrogota, risalente al V-VI secolo d.C., detto Corazza di Teodorico. Seguono, quindi, gli eleganti esiti della cultura bizantina e dell’arte costantinopolitana (bassorilievi e sarcofagi). Delle raccolte di antichità fanno parte, inoltre, vari documenti archeologici riferibili al cosiddetto Palazzo di Teodorico, sarcofagi, mosaici e le suppellettili funebri della necropoli di S. Martino in Gattara presso Brisighella. Nella galleria del piano ammezzato, la collezione numismatica è ordinata in due settori espositivi. L’uno ripercorre i momenti salienti della monetazione romana, mentre l’altro presenta le importanti serie monetali di età tardoantica, bizantina e ostrogota. È specialmente il nucleo bizantino a restituire indispensabili informazioni sul funzionamento della zecca a Ravenna. La sezione delle “arti minori” Museo Nazionale di Ravenna: rilievo marmoreo con l’Apoteosi di Augusto, I sec. d.C./marmorni relief z motivom Avgustove apoteoze, 1. stol. po Kr. številni umetniški predmeti sestavljajo dve muzejski zbirki: zbirko antičnih in arheoloških predmetov, ki zajema številne arheološke najdbe iz Ravenne in njene okolice, ter zbirko manjših umetniško poslikanih predmetov. Od pričevanj, ki pripovedujejo prevsem o bronasti dobi (Valle Felici, Mensa Matelica, Valle Standiana, Tanaccia di Brisighella), preidemo k najdbam iz mestnega središča Ravenne, ki pričajo o predrimske poseljenosti (5. stol. pr. Kr. do začetka drugega stoletja pr. Kr.). Izkopavanja v nekropolah Classe in v pristaniškem predelu Fondo Chiavichetta so privedla do številnih najdb, ki nam omogočajo, da dobro spoznamo to čudovito starodavno središče. Še posebej natančno so izdelane večbarvne steklene posode, nakit in okrasni predmeti, veliko pa je tudi pripomočkov iz vsakdanjega življenja. Sem sodijo tudi zlati delci ročno izdelanega vzhodnogotskega barbarskega ornamenta, ki segajo v 5. - 6. stoletje po Kr. in se imenujejo Teoderikov oklep, ter elegantni izdelki, značilni za bizantinsko kulturo in konstantinopelsko Museo Nazionale di Ravenna: balsamario vitreo dalla necropoli delle Palazzette, II sec. d.C. /rimska steklena čašica iz nekropole Palazzette, 2. stol. po Kr. 20 Via Popillia Via Popillia 21 Museo Nazionale di Ravenna: stele funeraria di Paccia Elpide, I sec d.C./Nagrobna stela (Paccia Elpide), 1. stol. po Kr. riunisce notevolissime raccolte di svariata tipologia: piccola bronzistica a tutto tondo, avori e intagli in osso, tessili, ebanisterie, armature, dipinti su tavola e icone, ceramiche di grandi manifatture italiane, arredi della storica Farmacia dei Mori (fine sec. XVIII). umetnost (ploski reliefi in sarkofagi). V zbirke iz antike sodijo tudi številni arheološki dokumenti, ki se nanašajo na tako imenovano Teoderikovo palačo, sarkofagi, mozaiki in pogrebno okrasje nekropole sv. Martina in Gattara v bližini Brisighelle. V galeriji vmesne etaže si je mogoče ogledati numizmatično zbirko, ki je razdeljena na dva razstavna sklopa. En pripoveduje o vrhuncih rimskega kovanja denarja, drugi pa prikazuje pomembne zbirke kovancev iz pozne antike ter iz bizantinskega in vzhodnogotskega obdobja. Prav izdelki iz bizantinskega obdobja so tisti, ki nudijo bistvene informacije o delovanju ravenske kovnice. Sekcija manjših umetnin in umetniško poslikanih predmetov združuje številne izjemne zbirke: majhni samostojni predmeti iz brona, predmeti iz slonovine, kostne intalije, tekstil, umetno mizarstvo, armature, slikarije na lesu in ikone, keramika večjih italijanskih ročnih izdelovalcev, pohištvo zgodovinske lekarne Mori (konec 18. stoletja). RAVENNA È una delle pochissime città del mondo antico ad aver assunto per più volte il ruolo di capitale: dapprima, dell’Impero romano d’Occidente (402-476 d.C.), poi del Regno degli Ostrogoti (493-553 d.C.) e infine dell’Esarcato dipendente dall’Impero bizantino (VI-VIII sec. d.C.). La sua antichità è testimoniata dalle fonti stesse che, oltre a richiamarsi a origini mitiche, fanno riferimento a un’occupazione territoriale preromana da parte di popolazioni umbre. La romanizzazione della città, non legata a un preciso processo di colonizzazione, ma spiegabile proprio in funzione dell’efficienza del porto e della presenza di ampi bacini lagunari adatti anche a grandi natanti, si colloca alla fine del III sec. a.C., quando viene iniziata la costruzione di un circuito murario difensivo che racchiude la cosiddetta Ravenna “quadrata”, dal perimetro quadrangolare. La scelta compiuta da Augusto di stabilirvi la sede della flotta imperiale a controllo dell’intero Mediterraneo orientale, decretando così il decollo della città, è strettamente connessa alle peculiarità del sito e alla vastità del porto lagunare che poteva offrire riparo a oltre 250 trireme armate. Insieme al porto e al suo collegamento al mare attraverso un canale artificiale, lungo il quale si formeranno i sobborghi di Classe e Cesarea, si hanno la creazione della Fossa Augusta, via d’acqua artificiale che metteva in comunicazione Ravenna con la laguna veneta, la costruzione della Port’Aurea, un arco onorario come nuovo accesso urbano attraverso il porto, la deviazione entro città della via Popillia. Dopo un periodo di decadenza nel corso del IV sec. in seguito al ritiro della flotta e al progressivo interramento del porto, agli inizi del V sec. lo spostamento della capitale da Milano a Ravenna voluto da Onorio, che la considerava meglio difendibile perché circondata da paludi e accessibile solo dal mare, segna l’inizio di un nuovo Rinascimento per la città, ancor più propiziato dalla venticinquennale reggenza di Galla Placidia. Sorgono i palazzi imperiali e i primi edifici di culto cristiani: la basilica Ursiana, il battistero Neoniano, il palazzo vescovile, alcune chiese importanti, il celebre Mausoleo di Galla Placidia. La Fossa Augusta viene tombata e sopra di essa si costruisce la strada principale della città (Plateia Maior). Un secondo periodo di straordinario splendore è raggiunto quando sul finire del VI sec. Teodorico s’impadronisce della città dopo aver sconfitto Odoacre. Durante il suo regno, si attua una serie di interventi di risistemazione e di ripristino che hanno per oggetto l’acquedotto traianeo, la rete stradale e il porto, ricavato dall’antico canale portuale romano. Si dà inizio alla costruzione del palazzo reale, cui è unita come cappella l’attuale chiesa di Sant’Apollinare Nuovo. A nord della città prende forma un nuovo quartiere ove vengono eretti diversi edifici dedicati al culto ariano come la Cattedrale e il Battistero. Il re goto si fa edificare anche un Mausoleo fuori della cinta muraria nell’ambito della necropoli utilizzata dalla sua gente. Nella seconda metà del VI sec., con la salita al potere di Giustiniano e l’unificazione degli Imperi d’Oriente e Occidente seguita alla guerra greco-gotica, Ravenna conosce un ultimo periodo di magnificenza urbanistica dopo essere pienamente entrata nell’orbita bizantina. L’ultima fase di fervore urbanistico lascia tracce indelebili nel Basilica di Sant’Apollinare Nuovo: l’imperatore Giustiniano cesar Justinijan tessuto della città e consegna in eredità ai secoli futuri gli imperituri monumenti ravennati. La presenza di personaggi influenti della corte imperiale come Giuliano Argentario e l’impegno della chiesa ravennate sono infatti gli elementi propulsori di una nuova fase edilizia che vede importantissime realizzazioni come la chiesa di S. Vitale e la basilica di Sant’Apollinare in Classe e la ristrutturazione dei palazzi imperiali. Je eno od redkih mest antičnega sveta, ki je večkrat prevzelo vlogo glavnega mesta: najprej zahodnorimskega cesarstva (402-476 po Kr.), nato kraljevine Vzhodnih Gotov (493-553 po Kr.) in nazadnje eksarhata, podrejenega bizantinskemu cesarstvu (6.-8. stol. po Kr.). Njeno starodavnost potrjujejo viri, ki se sklicujejo na mitološki izvor, in govorijo o tem, da so že predrimski dobi to območje zasedali Umbri. Do romanizacije mesta ni prišlo zaradi kolonizacije, ampak prav zaradi učinkovitosti njegovega pristanišča in velikih bazenov lagune, ki so plovbo omogočali tudi velikim plovilom. Vse se je začelo ob koncu 3. stol. pr. Kr., ko se je 22 Via Popillia začelo graditi obrambno zidovje kvadrataste oblike, v katerem se je nahajala tako imenovana “kvadratna” Ravenna. Avgustova odločitev, da tukaj postavi sedeže cesarske flote, ki bi nadziral vse vzhodno Sredozemlje, je je veliko pripomogla k vzponu samega mesta, poleg tega pa je tesno povezana z značilnostmi kraja in prostranstvom lagunskega pristanišča, ki je nudilo zatočišče več kot 250 oboroženim troveslačam. Poleg luke in njene povezave z morjem, ki je potekala po umetnem kanalu, vzdolž katerega sta nastali naselbini Classe in Cesarea, so bili zgrajeni tudi Fossa Augusta, umetna plovna pot, ki je Ravenno povezovala z Beneško laguno, zgradba Port’Aurea, častni lok, ki je predstavljal novi vhod v mesto, ki je vodil skozi pristanišče, ter obvoz ceste Via Popillia, ki je potekla skozi mesto. Po obdobju dekadence, ki je v 4. stol. nastopilo zaradi umika ladjevja in postopnega zasuvanja pristanišča, je Via Popillia 23 Honorij zahteval, da se prestolnica preseli iz Milana v Ravenno, saj je menil, da jo je zato, ker je obdana z močvirji in dostopna samo z morja, lažje braniti. Ta odločitev je zaznamovala nov vzpon mesta, ki je še večjo naklonjenost pridobil med petindvajsetletnim regentstvom Galle Placidie. Gradile so se cesarske palače in prvi krščanski verski objekti: bazilika Ursiana, krstilnica Neoniano, škofovska palača, nekatere pomembne cerkve, slavni mavzolej Galle Placidie. Zasuje se Fossa Augusta, nad njo pa se zgradi glavna mestna ulica (Plateia Maior). Drugo obdobje izjemnega vzpona nastopi ob koncu 6. stol., ko Teoderik premaga Odoakerja in sam zasede mesto. V času njegove vladavine so se izvedli številni obnovitveni posegi, s katerimi so obnovili Trajanov vodovod, cestno omrežje in pristanišče, zgrajeno v antičnem rimskem pristaniškem kanalu. Graditi začnejo kraljevo palačo, s katero se danes stika cerkev sv. Apolinarija novega. Severno od mesta se je oblikovalo novo naselje, kjer so postavili več arijanskih verskih objektov, med katerimi sta tudi katedrala in krstilnica. Gotski kralj si je izven obzidja, na območju nekropole svojega ljudstva, dal zgraditi mavzolej. V drugi polovici šestega stoletja je oblast prevzel Justinijan in prišlo je do združitve vzhodnega in zahodnega imperija, čemur je nato sledila grško-gotska vojna. Ravenna je tedaj doživljala svoje zadnje obdobje urbanistične veličastnosti, in sicer po tem, ko je prešla pod bizantinsko oblast. Zadnja faza urbanistične vneme je mestu zadala neizbrisen pečat v prihodnjim stoletjem izročila neminljive ravenske spomenike. Prisotnost vplivnih osebnosti na cesarskem dvoru, med katerimi je Giuliano Argentario, in zavezanost ravenske cerkve, so bili prava gonilna sila novega obdobja gradenj, v katerem so nastali številni pomembni objekti, kot sta na primer cerkev sv. Vitalija in bazilika sv. Apolinarija v Classe, obnovile pa so se tudi cesarske palače. Basilica di S.Vitale, presbiterio: lunetta con storia di Abramo/prezbiterij: luneta z zgodbo o Abrahamu vuoti, esaltati dai giochi di luce prodotti dalle grandi finestre. A ciò si uniscono i bellissimi mosaici di ascendenza romanoellenistica e bizantina. Dal 1996 fa parte dei monumenti tutelati dall’UNESCO. Le prime notizie storiche sulla costruzione si debbono a un’epigrafe, nel nartece, che ne attribuisce al vescovo Ecclesio la promo- RAVENNA BASILICA DI SAN VITALE BAZILIKA SV. VITALija Costruita impiegando laterizi secondo la tecnica comune a tutti gli edifici giustinianei, è caratterizzata da un impianto ottagonale articolato su due livelli, di cui il superiore racchiudente la cupola. Nel corpo prismatico più basso sono alloggiati il pianterreno con ambulacro perimetrale e il primo piano costituito dai matronei. La monumentalità dell’interno, unita alla purezza delle linee architettoniche, crea una suggestiva alternanza di spazi pieni e Zgrajena je bila z opekami in s pomočjo tehnike, ki je značilna za vse Justinjanove zgradbe. Ima značilno, na dva nivoja razdeljeno osmerokotno strukturo, zgornji nivo pa zaključuje kupola. V spodnjem prizmatičnem jedru se nahaja pritličje z obodnim hodnikom ter prvo nadstropje, ki ga sestavljajo galerije. Notranja veličastnost in čiste arhitekturne linije skupaj ustvarjajo izrazito izmeničnost polnih in praznih prostorov. To še dodatno pou- Basilica di S.Vitale, volta dell’abside: il Redentore assiso su globo/obok apside: Odrešenik sedi na zemeljski obli darja igra svetlobe, ki prodira skozi velika okna. K vsemu se nazadnje pridružujejo še čudoviti mozaiki rimsko-helenističnega in bizantinskega izvora. Od leta 1996 je del UNESCOVE kulturne dediščine. Prve zgodovinske podatke o izgradnji bazilike najdemo na posvetilu, ki se nahaja v preddverju in gradnjo pripisuje škofu Ecclesiu (526). Z delom so nato nadaljevali škofje Ursicino (534-536), Vittore (537-544) in nazadnje še Massimiano, ki je baziliko leta 547 tudi posvetil, k njenemu dokončanju pa je pripomogla finančna pomoč bankirja Giuliana Argentaria. Cerkev je bila zgrajena na že prej obstoječi stavbi iz petega stoletja, ki so jo postavili v spomin na mučenika Vitaleja in jo pozneje vključili v novo strukturo. Pred zgradbo se je nahajal tetrastilni portik, ki so ga nato v 10. stoletju preoblikovali v samostansko dvorišče. V notranjosti osem velikih, z grškim marmorjem obloženih stebrov, podpira kupolo, ki je eden od najpomembnejših arhitekturnih elementov cerkve. Zelo opazni so tudi visoki in elegantni stebri, 24 Via Popillia zione (526). L’edificazione fu proseguita dai vescovi Ursicino (534-536), Vittore (537-544) e infine da Massimiano, che la consacrò nel 547. Il completamento si giovò dei finanziamenti del banchiere Giuliano Argentario. La chiesa venne eretta su un preesistente edificio del V secolo, innalzato in memoria del martire Vitale e successivamente incorporato nella nuova struttura. L’edificio era preceduto da un grande quadriportico, trasformato in chiostro nel X secolo. All’interno, otto grandi pilastri rivestiti di marmo greco sottostanno alla cupola, che costituisce uno degli elementi architettonici più significativi della chiesa. Notevoli sono anche le alte ed eleganti colonne, delle quali quelle del piano terra risultano sormontate da capitelli ornati a motivi di foglie di loto, probabilmente di importazione costantinopolitana. L’arco trionfale che introduce al presbiterio è ornato da quindici medaglioni con le immagini dei dodici Apostoli e quelle dei SS. Gervasio e Protasio (figli di S. Vitale), che convergono verso la figurazione centrale di Cristo Pantocrator. Nelle pareti del presbiterio l’iconografia si ispira a episodi e personaggi del Vecchio Testamento: il sacrificio di Abramo, la nascita di Isacco, il sacrificio di Abele e quello del sacerdote Melchisedec. La volta a croce è ornata da molteplici motivi interrotti dalla rappresentazione dell’Agnello mistico e da altre figurazioni che alludono alla vita eterna. Nella volta dell’abside campeggia il Redentore assiso sul globo, fiancheggiato da due Arcangeli, da S. Vitale in abiti militari e dal vescovo Ecclesio in atto di porgere il modellino della basilica. Nel catino absidale si dispiegano i due celebri pannelli raffiguranti Giustiniano e Teodora, insieme al loro seguito. L’imperatore è fiancheggiato da Giuliano Argentario e da Massimiano, mentre l’imperatrice è circondata dalle dame più belle ed eleganti della corte di Bisanzio. Via Popillia 25 RAVENNA Basilica di S.Vitale, abside: l’imperatrice Teodora apsida: cesarica Teodora ki so v pritličju nadgrajeni s kapiteli. Ti so okrašenimi z motivi lotosovih listov in so najverjetneje uvoženi iz Konstantinopla. Slavolok, ki vodi v prezbiterij, je okrašen s petnajstimi medaljoni, na katerih lahko vidimo podobe dvanajstih apostolov in dveh svetnikov, Gervazijea in Protazija (sinova sv. Vitalija), ki se stekajo proti osrednjemu liku Kristusa vsemogočnega. Ikonografija na stenah prezbiterija upodablja prizore in osebe iz Stare zaveze: Abrahamovo žrtvovanje, Izakovo rojstvo, Abelovo žrtvovanje in žrtvovanje duhovnika Melkizedekova. Križni obok je okrašen s številnimi motivi, ki jih prekinjajo podobe mističnega jagnjeta in drugih osebnosti, ki ponazarjajo večno življenje. Na oboku apside stoji nad svetom ustoličen odrešenik, ob njem pa lahko vidimo dva nadangela, sv. Vitalija v vojaških oblačilih in škofa Ecclesija, ki podaja maketo bazilike. V polkrožni niši apside se razpletata dve znameniti plošči, ki prikazujeta Justinijana in Teodoro ter njihovo osebje. Ob cesarju stojita Giuliano Argentario in Massimiano, cesarico pa obkrožajo najlepše in najbolj elegantne dame bizantinskega dvora. MAUSOLEO DI GALLA PLACIDIA MAVZOLEJ GALLA PLACIDIA Costituisce uno dei più importanti monumenti paleocristiani conservatosi sino al presente nella sua integrità strutturale e nella completezza del suo apparato decorativo. Dal 1996 fa parte dei monumenti tutelati dall’UNESCO. Nel 425 d.C., divenuta reggente per conto del figlio Valentiniano alla morte del fratello, l’imperatore Onorio, Galla Placidia prese dimora a Ravenna e fece costruire nel secondo quarto del secolo un piccolo mausoleo, forse destinato a suo luogo di sepoltura, ma mai utilizzato a questo scopo. L’edificio era originariamente collegato con la chiesa di Santa Croce, anch’essa edificata dall’Augusta, e probabilmente fungeva da oratorio intitolato a S. Lorenzo, in coppia con il sacello cruciforme opposto, dedicato a S. Nazario e S. Celso. L’edificio è impostato su una pianta a croce latina sulla quale svetta la cupola, inclusa in una S svojo strukturno celovitostjo in popolno dekoracijo predstavlja enega najpomembnejših do danes ohranjenih starokrščanskih spomenikov. Od leta 1996 je del UNESCOVE kulturne dediščine. Ko je leta 425 po Kr. in po smrti svojega brata, cesarja Honoriusa, v imenu svojega sina Valentiniana postala regentka, se je Galla Placidia preselila v Ravenno in tu v drugi četrtini stoletja zgradila majhen mavzolej, ki je bil morda namenjen njenemu pokopu, vendar nazadnje ni bil v ta namen nikoli uporabljen. Zgradba je bila sprva povezana s cerkvijo sv. Križa. Tudi to je zgradila Avgusta, skupaj s sosednjo križno kapelo, posvečeno sv. Nazariju in sv. Celzu, je tudi sama verjetno služila kot kapela, posvečena sv. Lovrencu. Stavba ima tloris latinskega križa, na katerem stoji kupola, ki je del manjšega kvadratnega stolpa. Notranjost poživljajo bogati ornamenti, ki jih sestavljajo Mausoleo di Galla Placidia, volta d’ingresso: lunetta con il Buon Pastore/vhodni obok: luneta z Dobrim pastirjem 26 Via Popillia Mausoleo di Galla Placidia, lunetta del braccio occidentale: colombe che si abbeverano/luneta zahodnega krila: golobi med pitjem piccola torre quadrangolare. L’interno è animato da un ricco apparato decorativo, composto dai rivestimenti in marmo delle pareti e dai mosaici soprastanti. Al centro della cupola è rappresentata una croce latina dorata contornata da stelle concentriche su fondo blu a imitazione di un cielo notturno, mentre gli angoli dei pennacchi ospitano i simboli interpretati come gli esseri alati che sono citati nel testo dell’Apocalisse. Nei quattro lati del tamburo sono raffigurati a coppie otto Apostoli, tra cui si riconoscono Pietro e Paolo, intervallati da motivi decorativi simbolici come le colombe che si abbeverano e le colombe ai lati di una fontana. Nella lunetta del braccio meridionale si riconosce la figura di S. Lorenzo, oggetto di particolare devozione da parte della famiglia imperiale, davanti a una graticola in fiamme, accanto un armadio con i libri degli Evangelisti. Nella parte opposta, sul portale d’ingresso trova posto la celebre lunetta contenente la raffigurazione del Buon Pastore con il Cristo circondato dal suo gregge. La lunetta occidentale e quella orientale del transetto sono riservate all’immagine simbolica, alludente al Salmo 41, dei cervi assetati che si avvicinano ad una pozza d’acqua attraverso un graticcio di foglie d’acanto. Via Popillia 27 marmornate obloge sten in mozaiki nad njimi. Na sredini kupole se nahaja zlati latinski križ, ki je obdan s koncentrično razvrščenimi zvezdami na modri podlagi. Te ponazarjajo nočno nebo, medtem ko se na vogalih pendentivov nahajajo simboli, ki naj bi upodabljali krilata bitja, omenjena v besedilu razodetja. Na štirih straneh bobna kupole je upodobljenih osem apostolov, ki so razvrščeni v pare. Prepoznamo lahko tudi Petra in Pavla, med njimi pa najdemo simbolne dekorativne motive, kot so golobi pri pitju in golobi ob straneh vodnjaka. V luneti južne veje lahko prepoznamo lik sv. Lovrenca, osebnosti, ki ji je bila cesarska družina zelo predana. sv. Lovrenc stoji pred rešetko v plamenih, ob njem pa vidimo omaro s knjigami evangelistov. Na nasprotni strani se na vhodu nahaja slovita luneta, na kateri je upodobljen Dobri pastir s Kristusom, obkroža pa ga njegova čreda. Zahodna in vzhodna luneta prečne ladje prikazujeta simbolno podobo žejnih jelenov, ki se skozi živo mejo akantovih listov približujejo vodni mlaki, kar se verjetno nanaša na 41. psalm. Mausoleo di Galla Placidia, esterno/zunanjost Domus dei Tappeti di Pietra: visione d’insieme/pogled na celoto RAVENNA DOMUS DEI TAPPETI DI PIETRA DOMUS KAMNITIH PREPROG La costruzione di un parcheggio sotterraneo in via d’Azeglio ha fornito l’occasione per esplorare nei primi anni ’90 del Novecento un settore urbano di Ravenna nel quale, senza soluzione di continuità, si è succeduta una serie di edifici che dal III-II sec. a.C. all’età moderna si sono sovrapposti gli uni agli altri lungo una strada basolata inserita nel reticolo cittadino. La complessa stratificazione comprende, fra altri, testimonianze di età repubblicana, una domus di età augustea, una domus di età adrianea, un impianto termale, un edificio tardoantico (IV-VI sec.) caratterizzato da un mosaico con emblema raffigurante il Buon Pastore, e un palazzetto bizantino conservante gli straordinari mosaici pavimentali policromi che hanno dato il nome all’intero complesso. Si tratta della sontuosa dimora, in uso fra la fine del V e il VI sec., appartenente a un personaggio di rango della corte ravennate e costituita da quattordici Ko se je v zgodnjih devetdesetih letih prejšnjega stoletja v ulici d’Azeglio gradilo podzemno parkirišče, se je s tem pojavila tudi možnost raziskovanja ravenskega urbanega območja, kjer so se nahajale številne zgradbe, ki so ena na drugi nastajale vse od 3. in 2. stol. pr. Kr. do moderne dobe in so bile postavljene vzdolž tlakovanega cestišča mestnih ulic. Kompleksna razslojenost med drugim zajema tudi pričevanja iz republikanske dobe, domus iz avgustejske dobe, domus iz Hadrijanove dobe, termalni objekt, zgradbo iz poznoantične dobe (4. do 6. stol.) z značilnim mozaikom, ki prikazuje simbol Dobrega Pastirja, in bizantinsko palačo z ohranjenim večbarvnim talnim mozaikom, po katerem je ves kompleks dobil ime. To je bilo razkošno bivališče, ki so ga uporabljali ob koncu petega in v začetku šestega stoletja. Pripadalo je pomembni osebi ravenskega dvora, ime- 28 Via Popillia Via Popillia 29 lo pa je štirinajst sob vani e tre giardini, di in tri vrtove, od kacui uno arricchito da terih je enega krasil una fontana ottagonale, osmerokotni vodnjak. realizzati accorpando Zgradba je nastala due complessi separati z združitvijo dveh, s da una strada basolata. tlakovano cesto ločeLa domus comprende nih kompleksov. Douna parte pubblica, mus je bil sestavljen con ambienti di rapiz javnega dela in presentanza come un njegovih sprejemnih grande vano basilicale Domus dei Tappeti di Pietra: il mosaico del Buon Pastore/mozaik Dobrega Pastirja prostorov, kot sta na absidato e una stanza primer velik bazilikalen apsidalni prostor tricliniare, e una parte privata destinata ad in triklinijska soba, ter iz zasebnega dela, abitazione del proprietario. I mosaici paviv katerem je bival lastnik. Dobro ohramentali in buono stato di conservazione – i njeni talni mozaiki so edini mozaiki tega soli noti in questo periodo per un edificio obdobja, ki se ne nahajajo v javni zgradbi non pubblico – permettono di tracciare un in povežemo jih lahko z drugimi najbolj collegamento con i più famosi monumenti znanimi elementi kulturne dediščine v bizantini di Ravenna. Fra essi spicca, per le Ravenni. Zaradi svoje velikosti in kakosue dimensioni e la qualità esecutiva, quello vosti med njimi izstopa mozaik viz sobe della stanza 10, un grande ambiente di circa 10. Gre za okoli 100 kvadratnih metrov 100 m2, forse anch’esso absidato, probabilvelik prostor, ki je tudi sam morda imel mente usato dai proprietari come stanza obliko apside in so ga lastniki najverdi ricevimento esclusivamente famigliare, jetneje uporabljali samo kot družinsko con al centro un emblema raffigurante la sprejemno sobo. Na sredini lahko vidimo Danza dei Geni delle Stagioni. Il complesemblem, ki upodablja ples genijev letnih so archeologico è stato predisposto per la časov. Arheološki kompleks si je danes visita con una musealizzazione in loco: in mogoče ogledati, saj so ga preoblikovaun vasto ambiente sotterraneo all’interno li v muzej. V obsežno podzemlje cerkve della settecentesca Chiesa di Santa Eufesvete Evfemije, ki je bila v osemnajstem mia, ubicata sopra un precedente luogo di stoletju zgrajena na najstarejšem kraju culto considerato il più antico di Ravenna, čaščenja v Ravenni, so po njeni prenovi mosaici e pavimenti in marmo del palazspet postavili mozaike in marmorna tla zetto bizantino sono stati riposizionati dobizantinske palače. po il restauro. RAVENNA BATTISTERO NEONIANO NEONIANSKA KRSTILNICA Il battistero si colloca a nord dell’attuale cattedrale riedificata intorno alla metà del XVIII sec. sull’antica Basilica Ursiana, eretta per volere del vescovo Orso nei primi decenni del V sec. d.C. Nonostante manchino Krstilnica se nahaja severno od katedrale, ki je bila v sredini 18. stoletja zgrajena na stari baziliki z imenom Ursiana. To je v 5. stol. po Kr. dal zgraditi škof Orso in čeprav o krstilnici nimamo točnih Battistero Neoniano: veduta generale della volta/pogled na obok notizie precise sulla fondazione, è probabile che anche il battistero sia ascrivibile alla stessa committenza. Al tempo del vescovo Neone (450-475) la costruzione fu sottoposta a importanti lavori di restauro, che interessarono anche la cupola e l’apparato decorativo interno. Le proporzioni attuali sono alterate a causa dell’interramento di circa 3 m rispetto all’antico piano di calpestio. È noto anche come Battistero degli Ortodossi, in contrapposizione a quello degli Ariani eretto da Teodorico, e deve la sua unicità al fatto che ha conservato fedelmente l’impostazione originaria nelle forme architettoniche e nell’apparato ornamentale. Dal 1996 fa parte dei monumenti tutelati dall’UNESCO. Esternamente la struttura in laterizio, a pianta ottagonale, è scandita da quattro absidi semicircolari, mentre la fascia superiore delle facciate è sottolineata da finestre a doppio archetto, entro una delle quali è murato un frammento di un sarcofago romano in marmo, con cavaliere che brandisce la croce della Vittoria. L’interno, caratterizzato da due ordini di arcate, su cui podatkov, lahko predvidevamo, da je bila tudi ta del istega naročila. Za časa škofa Neona (450-475) so se v zgradbi izvedla obsežna restavratorska dela, med drugim tudi na kupoli in notranji dekoraciji. Njene mere so danes nekoliko drugačne, saj so se zaradi približno trimetrskega pogrezanja spremenile. Znana je tudi kot krstilnica ortodoksnih vernikov in je v nasprotju s krstilnico arijancev, ki jo je zgradil Teoderik. Krstilnica se lahko ponaša s svojo edinstvenostjo, za katero se gre zahvaliti dejstvu, da še danes ohranja svojo izvirno arhitekturno obliko in izvirno dekoracijo. Od leta 1996 je del UNESCOVE kulturne dediščine. Navzven je to opečnata zgradba osmerokotne oblike, ki jo zaznamujejo štiri polkrožne apside, medtem ko zgornji pas fasade poudarjajo okna z dvojnim lokom. V enega od njih vzidan fragment marmornega rimskega sarkofaga z vitezom, ki vihti križ zmage. Notranjost oblikujeta dve vrsti arkad, na katerih sloni velika kupola. Krasijo ju dragocene vrste mar- 30 Via Popillia Via Popillia 31 morja in mozaiki, ki s’imposta una grande prekrivajo spodnje cupola, reca un ricco dele sten, na sredini apparato decorativo najdemo štukature, composto dai marmi mozaiki pa prekripregiati e dai mosaici vajo tudi samo kuche rivestono la parte polo. Vse to oblikubassa delle pareti, daje tri koncentrične gli stucchi della parte pasove, v središču intermedia, e dagli katerih se nahaja straordinari mosaici Battistero Neoniano: il battesimo di Cristo medaljon, ki upodadella cupola. Si tratta Kristusov krst blja prizor, povezan di tre fasce concentris samo namembnostjo objekta. Gre za che, al centro delle quali campeggia il mepodobo Janeza Krstnika, ki na reki Jordaglione con la scena legata alla funzione dan krsti Kristusa. V naslednjem pasu stessa dell’edificio: il Battesimo impartito lahko vidimo apostole, ki so označeni z a Cristo sul fiume Giordano da parte di lastnimi imeni. Razdeljeni so v dve proGiovanni Battista. Nella fascia successiva cesiji, ki jih vodita sv. Peter in sv. Pavel. gli Apostoli, segnalati dal proprio nome, si V najnižjem pasu in vse do ekseder, ob dispiegano in due processioni guidate da katerih se nahajajo arkade, sta izmeničS. Pietro e S. Paolo. Nell’anello più basso, no upodobljena prestol in oltar, ki nakaentro esedre fiancheggiate da portici, si alzujeta na nebeško mesto in suverenost ternano un trono e un altare alludenti alla Kristusa. Spodaj vidimo vrsto arkad, na città celeste e alla sovranità di Cristo. Nella katerih so izmenično upodobljene živali zona sottostante una serie di arcate, con rafter prizori iz Stare in iz Nove zaveze, pofigurazioni di animali alternate a scene del leg tega pa lahko vidimo tudi osem oken Vecchio e del Nuovo Testamento, inquadra in šestnajst niš s štukaturami, na katerih otto finestre e sedici nicchie in stucco contenajdemo visoko reliefne figure prerokov, nenti figure di profeti ad altorilievo risalenti ki izhajajo iz obdobja škofa Neona. al tempo del vescovo Neone. venienza: lapidi dei classiarii (marinai della flotta romana stanziata a Classe), sculture e frammenti architettonici, capitelli, mosaici, stele, fronti di sarcofagi, una statua acefala in porfido raffigurante un imperatore vittorioso del V secolo. Il museo custodisce inoltre la celebre cattedra di Massimiano, uno fra i più celebri lavori eburnei conosciuti, opera di artisti bizantini operanti nel VI sec. Al primo piano il percorso si attesta cronologicamente fra collezioni paleocristiane e d’età bizantina, iniziando dalla Sala Lapidaria voluta dall’Arcivescovo Niccolò Farsetti nella prima metà del ’700 e ambiente attiguo, dove l’organizzazione dei materiali ripropone la consistenza originaria, ma con una distribuzione cronologica dei reperti. Tra le testimonianze presenti, meritano segnalazione le transenne di produzione costantinopolitana risalenti al VI sec., alcune epigrafi funerarie provenienti dalla necropoli di Classe, la lastra sepolcrale dell’arcivescovo Agnello, la già ricordata statua d’imperatore, il calendario marmoreo usato per stabilire la cadenza delle celebrazioni pasquali (metà VI-metà VII sec.), l’ambone proveniente dalla chiesa dei Santi Giovanni e Paolo, il reliquiario marmoreo dei Santi Quirico e Giulitta dalla Chiesa di San Giovanni Battista (V sec.). L’itinerario RAVENNA MUSEO ARCIVESCOVILE MUZEJ NADŠKOFIJE È inserito all’interno delle fabbriche connesse con l’Episcopio, in uno dei siti di Ravenna a più alta concentrazione di testimonianze architettoniche e archeologiche tardoantiche e altomedioevali. Vi si conservano i materiali provenienti dall’antica Cattedrale Ursiana (primi decenni del V sec.), completamente rinnovata nel Settecento. All’originaria “Sala Lapidaria” si sono aggregati nel corso del tempo materiali tipologicamente vari e di diversa pro- Nahaja se v notranjosti delavnic, povezanih s škofijo, v enem od predelov Ravenne z najvišjo koncentracijo arhitekturnih in arheoloških pričevanj pozne antike in zgodnjega srednjega veka. V njem so shranjeni predmeti iz starodavne katedrale imenovane Ursiana (prva desetletja petega stoletja), ko je bila vila v 18. stol. prenovijena. Prvotni “dvorani lapidarijev” so se sčasoma pridružili še drugi najrazličnejši predmeti različnega izvora: nagrobniki prebivalcev Museo Arcivescovile: cattedra d’avorio del vescovo Massimiano/iz slonovine izdelan stol škofa Massimiana Museo Arcivescovile: particolare del nuovo allestimento/del nove postavitve mesta Classe (mornarjev rimskega ladjevja, nameščenih v mestu Classe), skulpture in arhitekturni fragmenti, kapitlji, mozaiki, stele, prednji deli sarkofagov, brezglavi porfirni kip z motivom zmagovitega cesarja iz 5. stol. V muzeju je shranjen tudi znameniti Massimianov stol. Gre za enega najbolj znanih iz slonovine izdelanih predmetov, ki so ga v 6. stoletju oblikovali bizantinski umetniki. V prvem nadstropju nas pot kronološko vodi med zbirkami iz zgodnjekrščanskega in bizantinskega obdobja. Začne se v dvorani lapidarijev, zgrajeni na zahtevo nadškofa Niccolòja Farsettija v prvi polovici osmega stoletja, in v sosednjem prostoru, kjer razvrstitev predmetov povzema izvirno konsistenco, vendar so najdbe kronološko razporejene. Med pričevanji moramo omeniti predvsem tranzene, ki so bile izdelane v Konstantinoplu in izhajajo iz šestega stoletja, nekatere nagrobne napise iz nekropole Classe, nagrobno ploščo nadškofa Agnella, prej omenjeni cesarjev kip, marmorni koledar, ki so ga uporabljali za določanje datuma velikonočnih praznovanj (od sredine 6. do sredine 7. stoletja), ambon iz cerkve sv. Janeza in Pavla, marmorni relikvarij sv. Kvirika in Judite iz cerkve sv. Janeza Krstnika (5. stol.). Muzejska zbirka se nadaljuje v nadškofijski kapeli, znani tudi kot oratorij sv. Andreja ali sv. Petra Krizologa. Ta je posebej opisana v drugem poglavju. 32 Via Popillia Via Popillia 33 Od tu lahko vstopimo v museale prosegue nella stolp Salustra, ki je verCappella arcivescovile, jetno del danes ne več detta anche Oratorio di obstoječih istoimenskih S. Andrea o di S. Pier rimskih vrat iz 1. stol. po Crisologo, descritta nelKr. V njem je shranjen la scheda seguente. Da stol škofa Massimiaqui si accede alla Torre na iz Pulja, ki je prava Salustra, probabile resto Museo Arcivescovile, cattedra kiparska mojstrovina, dell’omonima porta ro- di Massimiano: formelle del dorso Massimianov stol: kasetirana hrbtna stran izdelana iz slonovine. mana del I secolo d.C., Oblikovali so ga umetniki, ki so se zgleove è custodita la cattedra del vescovo dovali po aleksandrinski in bizantinski Massimiano da Pola, capolavoro della sculumetnosti, zato je na gosto prekrit s plotura su avorio eseguito da artisti di influssi ščicami, na katerih se pojavljajo evangelialessandrini e bizantini, fittamente rivestito sti ter prizori iz Stare in iz Nove zaveze. V di formelle finemente istoriate con figure drugem nadstropju je razstavljena bogata degli Evangelisti ed episodi tratti dall’Anumetniško-zgodovinska zbirka predmetico e dal Nuovo Testamento. Al secondo tov: galerija slik iz obdobja od 15. do 19. piano è esposta una notevole rassegna di stoletja, v kateri najdemo različna dela štemateriali storico-artistici: la quadreria covilnih pomembnih umetnikov, kot so na stituita da opere collocabili fra il XV e il primer Luca Longhi, Baldassarre Carrari XIX secolo, ove sono documentati artisti in Felice Giani, zbirka svilenih fragmendel calibro di Luca Longhi, Baldassarre tov, liturgična oblačila in mašno oblačilo Carrari, Felice Giani, un nucleo di framškofa Angelopta (12. stol.), trije križi iz menti serici, parati liturgici e la pianeta del zaklada stolnice, med katerimi je tudi vescovo Angelopte (XII sec.), tre croci del križ škofa Agnella. V Dvorani mozaikov tesoro della cattedrale, fra cui quella detta in Device med molitvijo se nahaja nekaj del vescovo Agnello. Nella Sala dei mosaici fragmentov starih mozaikov, povezanih s e della Vergine orante, trovano infine posto ciklusom podob, ki je bil v 12. stol. izdealcuni frammenti musivi legati a un ciclo lan za apsido bazilike Ursiana, in fragment d’immagini realizzato per l’abside della talnega mozaika iz petega stoletja, ki se je Basilica Ursiana nel XII sec. e un lacerto di najverjetneje nahajal v prvem obstoječem mosaico pavimentale del V sec. riferibile al poslopju cerkve. primo impianto della chiesa. numenti tutelati dall’UNESCO. Ambiente raccolto con pianta a croce greca, presenta la volta interamente ricoperta di mosaici che raffigurano i simboli dei quattro Evangelisti e quattro angeli che sostengono un clipeo con il monogramma di Cristo. Nei sottarchi una serie di medaglioni con i busti degli Apostoli e di alcuni martiri converge verso la figura di Cristo con nimbo crucigemmato entro medaglione centrale. La cappella è preceduta da un vestibolo (nartece) di forma stretta e allungata con volta a botte; nella lunetta sopra la porta campeggia Cristo in abiti militari, in atto di calpestare un leone e un serpente, mentre regge con la mano una lunga croce e un libro aperto su cui si legge la scritta, tratta dal Vangelo di Giovanni: Ego sum via, veritas et vita. La volta è ricoperta da un ornato floreale su fondo oro, una sorta di pergolato intervallato da varie specie di volatili. kulturne dediščine. V prostoru s tlorisom v obliki grškega križa vidimo z mozaiki prekrit obok, na katerem so upodobljeni simboli štirih evangelistov in štirih angelov, ki podpirajo ščit z monogramom Kristusa. Na notranjih lokih je vrsta medaljonov z doprsnimi podobami apostolov in nekaterih mučenikov, ki se stekajo proti središčnemu medaljonu, kjer je upodobljen lik Kristusa s svetniškim sijem. Pred kapelo je ozko in dolgo preddverje (narteks) z obokom sodaste oblike; v luneti nad vrati stoji Kristus. Oblečen je v vojaška oblačila ter tepta leva in kačo, v roki pa drži dolg križ in odprto knjigo, na kateri je mogoče razbrati napis iz Janezovega evangelija: Ego sum via, veritas et vita. Svod je prekrit z bogatim cvetličnim okrasjem na zlatem ozadju, z nekakšno pergolo, na kateri so upodobljene tudi različne vrste ptic. RAVENNA CAPPELLA ARCIVESCOVILE (ORATORIO DI SANT’ANDREA) KAPELA NADŠKOFIJE (MOLILNICA SV. ANDREJA) Unico monumento ortodosso eretto sotto il regno di Teodorico, quando dominava l’Arianesimo, la cappella venne innalzata durante il vescovato di Pietro II (494-519) mentre si lavorava all’ampliamento dell’antico Episcopio. Dal 1996 fa parte dei mo- Gre za edini ortodoksni spomenik, postavljen v času vladanja Teoderika, ko je prevladoval arijanizem. Kapela je bila zgrajena za časa škofa Petra II. (494519), ko se je širila tudi antična škofovska palača. Od leta 1996 je del UNESCOVE Cappella Arcivescovile: veduta generale dell’interno/pogled v notranjost 34 Via Popillia Via Popillia 35 RAVENNA MUSEO TAMO - TUTTA L’AVVENTURA DEL MOSAICO MUZEJ TAMO - POPOLNO DOŽIVETJE MOZAIKOV Cerkev sv. Nikolaja je bila zgrajena v La trecentesca chiesa di S. Nicolò, ancora štirinajstem stoletju in še danes ohranja intatta nella struttura architettonica e negli svojo izvirno arhitekturno obliko ter prapparati, si offre come spettacolare contenivotno opremo. Gre za čudovit prostor, v tore di un percorso interamente incentrato katerem se je mogoče v celoti osredotočiti sul mosaico, così intrinsecamente legato na mozaik, ki je bistven element ravenalla storia di Ravenna e alla sua tradizione ske zgodovine in njene kulturne tradicije. culturale. Una serie di percorsi avvicina il Številne poti obiskovalcu omogočajo, da visitatore ai molteplici temi – tecnici, icose približa različnim tematikam - tehnografici, storici, artistici – collegati con ničnim, ikonografskim, zgodovinskim, l’arte musiva e ne approfondisce i contenuti umetniškim - ki so povezane z umetnospaziando da reperti antichi, tardoantichi e stjo mozaika. Pri tem se lahko poglobi v medievali fino ad arrivare alle produzioni vsebino, ki sega vse od starodavnih, pozno di artisti contemporanei. Un’esposizione antičnih in srednjeveških predmetov do permanente di mosaici provenienti dal terumetnin sodobnih umetnikov. Stalna razritorio ravennate e dalle vicinanze, nel lunstava mozaikov z ravenskega območja in go arco cronologico che va dal I sec. d.C. okolice, ki izhajajo iz obdobja od prvih I all’epoca medievale, esemplifica l’infinità di stoletij po Kr. do srednjega veka, ponazarespressioni con cui quest’arte si è manifeja neskončne možnosti izražanja, ki so se stata: il lacerto di mosaico dalla basilica di pojavljale v tej umetniški zvrsti: fragmenti San Severo a Classe, i mosaici pavimentali mozaikov iz bazilike sv. Severa c Classe, dal palazzetto bizantino di via d’Azeglio e talni mozaiki iz bizantinske palače v ulici dal Palazzo di Teodorico, i mosaici faentini d’Azeglio in talni mozaiki iz Teoderikodelle domus di via Pasolini e di via Dogave palače, faentinski mozaiki domusov v na con il riquadro raffigurante Achille. Le ulicah Pasolini in Dogana, na katerih je gigantografie dei mosaici riproducenti la prikazan Ahil. Gigantografiji mozaikov, battaglia di Isso e il palazzo del re goto in na katerih sta upodobljeni bitka pri Isu Sant’Apollinare Nuovo introducono l’uno in palača gotskega kralja v sv. Apolinarija l’argomento della vasta gamma di materiali novega, načenjata novi temi. Pri prvi gre a cui i mosaicisti sono talvolta ricorsi, l’altro raznolikost materialov, ki so jih včasih campeggia nella sezione ove s’individuano, uporabljali izdelocome spazi privilevalci mozaikov, pri giati di superbe nardrugi pa za posebna razioni consegnate al prostora, ki sta iz linguaggio musivo, il veličastnih pripovebinomio Palatiumdi prešla na tudi na Ecclesia. Una nuova mozaike, in sicer gre sezione moderna racza binom Palatium coglie opere ispirate Ecclesia. V novem in alla Divina Commemodernem predelu dia, realizzate da artisti italiani del No- Museo Tamo: mosaico della Dormitio Virginis/mozaik, najdemo zbirko del, ki jih je navdihnila vecento in occasione ki upodablja Marijino smrt (Dormitio Virginis) Museo Tamo: veduta generale dell’allestimento/pogled na celoto delle celebrazioni per il VII centenario della nascita di Dante Alighieri. L’intero processo di produzione del mosaico può essere seguito attraverso la ricostruzione di una bottega da mosaicista, con materiali, attrezzature e strumenti provenienti dall’Istituto per il Mosaico “Gino Severini” di Ravenna, grazie ai cui cartoni viene affrontato anche il tema della fase ideativa e della preparazione dell’opera artistica. Questa parte del percorso è integrata dall’esposizione delle paste vitree e degli smalti in foglia d’oro sfornati dalla nota fabbrica veneziana Orsoni, fornitrice di materiali per autentici capolavori musivi mondiali. L’approfondimento sulle tecniche si giova inoltre di materiali, riproduzioni a calco e in copia provenienti dai Musei Vaticani. Chiudono la rassegna la raffigurazione della Dormitio Virginis e i mosaici di S. Giovanni Evangelista, con l’episodio della Quarta Crociata, posto a suggello della lunga rivisitazione temporale di cui il mosaico è protagonista assoluto. L’ampio ricorso a strumenti inte- Božanska komedija in so jih ob praznovanju sedemstoletnice rojstva Danteja Alighierija ustvarili italijanski umetniki dvajsetega stoletja. Ves proces izdelave mozaika si je mogoče ogledati v mozaični delavnici, kjer vidimo tudi materiale, orodja in druge pripomočke z Inštituta za mozaike “Gino Severini” iz Ravenne, z njegovo pomočjo pa se je mogoče spoznati tudi s fazo idejne zasnove in s pripravo umetniškega dela. Ta ogled dopolnjuje tudi zbirka steklenih past in emajlov iz zlatih lističev, ki jih je izdelala znana beneška tovarna Orosni, dobaviteljica materiala za avtentične svetovno znane mozaične mojstrovine. Poglobitev v različne tehnike je mogoča tudi zahvaljujoč materialom ter reprodukcijam in kopijam, ki prihajajo iz vatikanskih muzejev. Razstava se zaključi z upodobitvijo Dormitio Virginis in mozaiki sv. Janeza Evangelista in prizorom iz četrte križarske vojne, ki daje pečat dolgemu časovnemu pregledu, v katerem glavno vlogo igra mozaik. Široka uporaba inte- 36 Via Popillia rattivi, postazioni multimediali e soluzioni tecnologiche avanzate conferisce al museo versatilità, ampiezza di prospettive, opportunità di personalizzazione dei percorsi di conoscenza, rendendolo adattabile ai pubblici più svariati, a cominciare dai giovani, ai quali sono destinati anche laboratori didattici teorici-pratici che promuovono attività formative per le scuole. Via Popillia 37 raktivnih orodij, multimedijskih vsebin in naprednih tehnoloških rešitev daje muzeju vsestranskost, širino in možnost personaliziranih poti spoznavanja. Prav zato se zna prilagoditi vsem zahtevam najrazličnejših obiskovalcev, predvsem mladih. Njim so namenjene tudi teoretične in praktične izobraževalne delavnice, ki spodbujajo izobraževalne dejavnosti v šolah. RAVENNA costamento di diverse porzioni pavimentali, con motivi decorativi e varie figure animali che, per stile e scelta delle iconografie, appaiono databili al VI sec. d.C. La visita può proseguire, risalendo la scala della torre neogotica, con il delizioso giardino pensile all’italiana realizzato, sempre nell’Ottocento, per collegare il palazzo ad altre costruzioni di servizio. talnih oblog, na katerih vidimo številne dekorativne motive in figure živali. Na osnovi stila in ikonografije lahko predvidevamo, da segajo v 6. stol po Kr. Obisk lahko nadaljujemo tako, da se vzpnemo po stopnicah neogotskega stolpa s čudovitim italijanskim strešnim vrtom. Tudi ta sega v devetnajsto stoletje in palačo povezuje z drugimi pomožnimi zgradbami. RAVENNA CRIPTA RASPONI KRIPTA RASPONI BASILICA DI SANT’APOLLINARE NUOVO Nova bazilika Sv. ApolinarIja Cripta Rasponi: cupola/kupola Cripta Rasponi: veduta generale/pogled v notranjost Sant’Apollinare Nuovo, mosaici della navata sinistra: corteo delle Sante/mozaiki leve ladje: sprevod svetnic Una reliquia dell’antica chiesa di San Severo a Classe sopravvive nella cripta che fa parte del Palazzo della Provincia, edificato agli inizi del XIX secolo sulle spoglie di una precedente residenza nobiliare appartenente ai Rasponi. Cappella famigliare annessa al palazzo e destinata alle funzioni religiose officiate privatamente, la cripta si caratterizza per il bel pavimento a mosaico, frutto di ricomposizione e ac- Relikvijo starodavne cerkve sv. Severa c Classe lahko najdemo v kripti, ki je del deželne stavbe. Ta je bila zgrajena na ostankih nekdanjega plemiškega bivališča rodbine Rasponi, in sicer v začetku devetnajstega stoletja. S palačo povezana družinska kapela je bila namenjena zasebnim verskim obredom. Značilnost kripte so lepi talni mozaiki, ki je nastale s sestavljanjem in kombiniranjem različnih Conquistata Ravenna nel 493, Teodorico inizia a costruire l’edificio come cappella per il culto ariano annessa al Palazzo Reale; i lavori proseguono fino alla sua morte, avvenuta nel 526. Dopo la riconquista bizantina e l’emanazione dell’editto di Giustiniano (561), per impulso del vescovo di Ravenna Agnello (556-569) furono eliminati i segni dell’Arianesimo e il tempio ebbe una nuova intitolazione a S. Martino, arcivesco- Potem ko je leta 493 zasedel Ravenno, je Teoderik začel graditi kapelo arijanskega kulta, ki je bila priključena h kraljevi palači. Dela so se nadaljevala vse do njegove smrti leta 526. Po vnovični bizantinski osvojitvi in razglasitvi Justinijanovega edikta (561) so bila na pobudo ravenskega škofa Agnela (556-569) odstranjena vsa znamenja arijanizma in tempelj je pridobil naziv sv. Martina, nadškofa iz Toursa, 38 Via Popillia Sant’Apollinare Nuovo, l’imperatore Giustiniano cesar Justinijan vo di Tours, famoso per la forte opposizione a tutte le eresie. Lo splendore dei soffitti dorati è all’origine della denominazione della chiesa anche come S. Martino del Cielo Dorato. I resti di Sant’Apollinare, fondatore della chiesa di Ravenna, secondo la tradizione portati qui nel IX secolo, ne determinarono l’ulteriore intitolazione, accompagnata dalla parola “Nuovo” per distinguerla dalla preesistente chiesa omonima. Dal 1996 fa parte dei monumenti tutelati dall’UNESCO. All’interno, ventiquattro colonne di marmo greco scandiscono lo spazio in tre navate, terminanti al centro con un’abside semicircolare. La facciata è preceduta da un portico che nel XVI secolo ha sostituito il precedente nartece, mentre al secolo successivo risale il soffitto dorato a cassettoni. Il campanile cilindrico all’estrema destra del portico data al X secolo. Un ricco apparato decorativo, composto di rivestimenti marmorei e di stucchi, ornava la basilica prima dei lavori attuati nel XVI secolo. I mosaici superstiti sulle pareti della navata sono disposti in tre fasce nello spazio compreso fra gli archi e il soffitto: la Processione dei Santi e quella delle Sante nella parte bassa; maestose figure di Profeti in abiti bianchi fra le finestre, e infine la raffigurazione dei Via Popillia 39 ki je bil poznan po tem, da je nasprotoval vsem oblikam herezije. Blišč pozlačenega stropa je cerkvi prinesel tudi drugo ime, in sicer cerkev sv. Martina zlatega neba. Posmrtni ostanki sv. Apolinarija, ustanovitelja ravenske cerkve, so bili v skladu s tradicijo sem prineseni v devetem stoletju. Prav to je bilo odločilnega pomena tudi pri nadaljnjem poimenovanju, pri katerem se pojavi še izraz “novi”, kar je omogočilo, da se je nova cerkev ločila od prejšnje istoimenske. Od leta 1996 je del UNESCOVE kulturne dediščine. V notranjosti je štiriindvajset stebrov iz grškega marmorja, ki prostor delijo na tri ladje, te pa se na sredini zaključijo s polkrožno apsido. Pred pročeljem se nahaja portik, ki je v šestnajstem stoletju nadomestil prejšnji narteks, medtem ko pozlačen kasetiran strop sega v naslednje stoletje. Valjasti zvonik na skrajni desni strani portika je iz desetega stoletja. Bogata dekoracija iz marmornatih oblog in štukatur je baziliko krasila vse do šestnajstega stoletja, ko se izvedla obnovitvena dela. Drugi mozaiki na stenah ladje so v treh razporejeni v treh pasovih, in sicer med loki in stropom: procesija svetnikov in svetnic v spodnjem delu, veličastne figure prerokov v belih oblačilih med okni ter nazadnje upodobitev čudežev in prizorov iz Kristusovega pasijona. Ob vznožju desne stene je upodobljeno mesto Ravenna, in sicer v takšni podobi, kot Miracoli ed episodi della Passione di Cristo. Ai piedi della parete destra è raffigurata la città di Ravenna, vista alle spalle del palazzo di Teodorico. Da qui parte la Processione di ventisei Santi su fondo dorato, identificati ciascuno con il proprio nome. La teoria si dirige verso il Cristo benedicente in trono circondato da quattro arcangeli. Sulla parete sinistra (di fronte al palazzo del re goto) dalla raffigurazione della città di Classe (Civitas Classis), prende l’avvio la teoria delle Sante, realizzata per volere di Agnello in sostituzione di preesistenti figurazioni, diretta verso la figura della Madonna in trono opposta alla figura di Cristo. ga je bilo mogoče videti z zadnje strani Teoderikove palače. Tukaj se začenja procesija šestindvajsetih svetnikov, ki so upodobljeni na zlatem ozadju in so označeni s svojimi imeni. Sprevod se pomika proti blagoslavljajočemu Kristusu, ki se nahaja na prestolu in je obdan s štirimi nadangeli. Na levi steni (nasproti palače gotskega kralja) se pri upodobitvi mesta Classe (Civitas Classis) začne sprevod svetnic. Umetnina je bila izdelana na zahtevo Agnella in nadomestiti je morala prejšnje upodobitve, usmerjena pa je k liku Matere božje na prestolu, ki se nahaja nasproti lika Kristusa. RAVENNA COSIDDETTO “PALAZZO DI TEODORICO” TAKO IMENOVANA “TEODERIKOVA PALAČA” Il cosiddetto Palazzo di Teodorico/Tako imenovana Teoderikova palača Sant’Apollinare Nuovo, corteo delle Sante: particolare sprevod svetnic: podrobnost Il rudere, affacciante su via di Roma, nei pressi della Basilica di Sant’Apollinare Nuovo, presenta un’importante facciata caratterizzata da un avancorpo con portale sormontato da una nicchia absidata prov- Razvalina, ki gleda na ulico Roma in se nahaja v bližini Nova bazilika sv. Apolinarija, ima pomembno fasado, za katero je značilen izzidek s portalom, nad katerim je apsidna niša z biforo. Dva niza 40 Via Popillia vista di bifora. Due ordini di archi binati (in basso) e di archi ciechi con colonne su mensola (in alto) scandiscono lo spazio a lato degli elementi centrali. Benché una consolidata tradizione, nata pare nel XVII sec., identifichi questo edificio come Palazzo di Teodorico, la sua origine è certamente anteriore e probabilmente risale al momento in cui la scelta di Ravenna come sede imperiale determinò l’esigenza di realizzare una residenza adatta alle necessità rappresentative, organizzative e abitative che l’insediamento di una corte richiedeva, con spazi palaziali, ambienti di servizio e corpi di fabbrica destinati alle varie funzioni pubbliche. Come gli scavi archeologici hanno dimostrato, il complesso ebbe nel corso del tempo diverse fasi di occupazione; durante l’epoca di Teodorico mantenne una funzione pubblica e il carattere di pregio che si conveniva a un edificio legato all’esercizio del potere. Certamente la sua vita continuò, tanto è vero che, secondo alcuni studiosi, durante l’Esarcato il palazzo era ancora sede governativa e i resti architettonici sopravissuti sino a oggi rappresenterebbero un posto di guardia a sorveglianza del complesso. Un’altra ipotesi vede invece una corrispondenza dei resti con la facciata dell’antica chiesa altomedievale di S. Salvatore ai Calchi, ricordata dalle fonti in prossimità di questa posizione. Nel portico interno e nella sala al piano superiore sono conservate alcune porzioni dei mosaici pavimentali recuperati durante gli scavi nel complesso tardoantico. Distribuiti in un arco cronologico che va dal I al VI sec. d.C., si riferiscono tanto ad ambienti del palazzo quanto alle costruzioni che l’hanno preceduto nella stessa area. Sono documentati frammenti con diversi motivi ornamentali e altri con scene figurate databili al V e VI sec., fra cui una corsa di carri, un episodio di caccia al cinghiale e l’uccisione della chimera da parte di Bellerofonte. Via Popillia 41 dvojnih lokov (spodaj) in slepi loki s stebri na policah (zgoraj) poudarjajo prostor, ki se nahaja ob straneh osrednjih elementov. Čeprav uveljavljena tradicija, ki je najverjetneje nastala v sedemnajstem stoletju, to stavbo obravnava kot Teoderikovo palačo, je njen izvor zagotovo starejši in verjetno sega v čas, ko je Ravenna postala sedež cesarstva in je zato potrebovala rezidenco, ki bi izpolnjevala vse sprejemne, organizacijske in bivalne potrebe dvora. Imeti je morala vse potrebne prostore, tako storitvene, kot tiste za izvajanje javnih funkcij. Arheološka izkopavanja so pokazala, da je kompleks v različnih obdobjih služil različnim namenom. V času Teoderika so se v njem izvajale različne javne funkcije in imel je sloves, ki je značilen za stavbo, v kateri se izvaja oblast. Palačo so uporabljali tudi pozneje, kar zatrjujejo nekateri znanstveniki, ki pravijo, da je bila v obdobju eksarhata še vedno sedež vlade, arhitekturne ostaline, ki so se ohranile vse do danes, pa naj bi bile del stražarskega in nadzornega predela kompleksa. Kljub temu poznamo tudi drugo tezo, ki pravi, da so ostaline del pročelja starodavne srednjeveške cerkve sv. Odrešenika “ai Calchi”, saj se ta pojavlja v določenih virih, ki govorijo o tem, da se je nahajala prav v bližini tega kraja. V notranjem portiku in v dvorani zgornjega nadstropja so shranjeni nekateri deli talnih mozaikov, ki so bili najdeni med izkopavanji v poznoantičnem kompleksu. Razporejeni so kronološko in segajo v obdobje od 1. do 6. stoletja po Kr., nanašajo pa se tako na okolje same palače, kot tudi na zgradbe, ki so se na istem mestu nahajale še pred njo. Številni so fragmenti z različnimi okrasnimi motivi in drugi, ki podabljajo figurativne prizore. Segajo v 5. in 6. stoletje, med njimi pa najdemo na primer dirko z vozovi, prizor lova na merjasca in Belerofontovo usmrtitev himere. Battistero degli Ariani, cupola: particolare dei mosaici con gli Apostoli/kupola: mozaik z apostoli RAVENNA BATTISTERO DEGLI ARIANI ARIJANSKA KRSTILNICA Fatto costruire da Teodorico accanto alla cattedrale ariana e probabilmente completato prima del 526, anno della morte del sovrano, il battistero venne convertito al culto ortodosso nel 561 e trasformato in oratorio con dedicazione alla Vergine. La sua importanza storico-monumentale si deve al fatto che nessun sito dell’antichità conserva un battistero destinato al culto ariano in sostanziale integrità strutturale e decorativa. Dal 1996 fa parte dei monumenti tutelati dall’UNESCO. Si tratta di una costruzione in laterizio di dimensioni ridotte, a pianta ottagonale, interrata di oltre 2 m rispetto al piano stradale. Esternamente suddivisa in due fasce da una cornice marcapiano, la zona superiore ospita la cupola ed è sottolineata da finestre arcuate, men- Na Teoderikovo zahtevo so ob arijanski katedrali zgradili tudi krstilnico. Dokončali so jo najverjetneje pred Teoderikovo smrtjo leta 526 ter jo leta 561 spremenili v ortodoksno bogoslužje in v molilnico, posvečeno Devici. Gre za pomembno zgodovinsko in spomeniško kulturno dediščino, saj v nobenem starodavnem kraju ni mogoče najti arijanskemu kultu posvečene krstilnice, katere struktura in dekoracija sta še danes zelo dobro ohranjeni. Od leta 1996 je del UNESCOVE kulturne dediščine. Gre za majhno opečnato zgradbo osmerokotne oblike, ki leži kar dva metra pod cestnim površjem. Zunanjost je razdeljena na dva pasova z mednadstropnim vencem. Zgoraj se Battistero degli Ariani, cupola: Battesimo di Cristo kupola, Kristusov krst 42 Via Popillia tre in basso si alternano quattro piccole absidi. Nel corso dei secoli il battistero ha subìto alcune modificazioni come la perdita dell’ambulacro esterno che originariamente lo circondava su sette lati, lasciando libero solo quello d’ingresso. La cupola conserva una decorazione musiva ispirata ai motivi del Battistero Neoniano. Il disco centrale ospita la scena del Battesimo con la figura di Cristo, immerso fino alla cintola nell’acqua del Giordano, fiancheggiato dalla personificazione del fiume come uomo anziano e da S. Giovanni Battista. Nella fascia seguente un corteo di dieci Apostoli divisi in due gruppi, guidati rispettivamente dai Santi Pietro e Paolo, converge verso un trono, su cui campeggia un cuscino purpureo sorreggente la croce gemmata. Il medaglione centrale, il trono e alcuni degli Apostoli risalgono al periodo teodoriciano, mentre i restanti mosaici sono stati eseguiti intorno alla metà del VI secolo. Via Popillia 43 nahaja kupola, ki je poudarjena z obokanimi okni, medtem ko se v spodnjem delu izmenjujejo štiri majhne apside. Skozi stoletja se je krstilnica nekoliko spremenila in na primer izgubila zunanji obhod, ki jo je v prvotno obkrožal s sedmih strani. Danes ima samo še en obhod, in sicer tistega pred vhodom. Kupola je ohranila mozaično dekoracijo, ki se zgleduje po motivih neonijanske krstilnice. Na osrednjem medaljonu sta upodobljena prizor krsta in lik Kristusa. Ta je do pasu potopljen v vodo reke Jordan, ob njem pa vidimo starca, ki pooseblja reko, ter sv. Janeza Krstnika. V naslednjem pasu vidimo procesijo desetih apostolov, razdeljenih v dve skupin. Vodita jih sveti Petra in Pavla, vse skupaj pa se približujejo prestolu, na katerem leži škrlatna blazina, ki podpira križ z dragulji. Osrednji medaljon, prestol in nekateri apostoli segajo v dobo Teoderika, medtem ko so bili preostali mozaiki izdelani okrog sredine šestega stoletja. Mausoleo di Teodorico: veduta posteriore/pogled na zadnji del una scala esterna, è collocato un labrum, una vasca di porfido dove si pensa abbia trovato sepoltura lo stesso Teodorico, le cui le spoglie vennero rimosse durante il dominio bizantino. Dal 1996 fa parte dei monumenti tutelati dall’UNESCO. postavljen labrum. Gre za porfirni sarkofag, v katerem so bili mogoče shranjeni posmrtni ostanki Teoderika, ki pa so bili med vladavino bizantinskega cesarstva odstranjeni. Od leta 1996 je del UNESCOVE kulturne dediščine. RAVENNA - RAVENNA - RAVENNA MAUSOLEO DI TEODORICO TEODERIKOV MAVZOLEJ Come informano le fonti, risale a poco dopo il 520 d.C. e fu eretto da Teodorico vivente come tomba, a circa un chilometro dal centro della città, là dove era ubicato il sepolcreto dei Goti. La struttura si articola in due ordini sovrapposti, entrambi decagonali, ed è interamente costruita con blocchi squadrati di pietra d’Aurisina. Lo sormonta un enorme monolite del diametro di oltre 10 metri e dal peso di 300 tonnellate. L’ordine inferiore, internamente a croce greca, aveva probabilmente la funzione di cappella per lo svolgimento delle liturgie funebri. Al centro dell’aula che si apre nell’ordine superiore, anticamente circondato da un deambulatorio con colonnine e oggi accessibile grazie a Viri navajajo, da sega v obdobje po letu 520 po Kr., njegovo izgradnjo pa je naročil Teoderik. Nahaja se približno kilometer stran od mestnega središča, kjer je bilo nekoč grobišče Gotov. Zgradba je razdeljena na dve nadstropji deseterokotnega tlorisa in je v celoti zgrajena iz obdelanih blokov nabrežinskega kamna. Nadgrajuje jo ogromen monolit z več kot desetimi metri premera, ki tehta 300 ton. Spodnje nadstropje ima obliko grškega križa in je najverjetneje služilo kot kapela, v kateri so potekali pogrebni obredi. V sredini dvorane, ki se odpira v višje nadstropje in jo je nekoč obdajal deambulatorij s stebrički, do nje pa je danes mogoče priti po zunanjih stopnicah, je località Classe kraj Classe AREA ARCHEOLOGICA DI CLASSE ARHEOLOŠKO NAJDIŠČE CLASSE Il sito di Classe ha origine e grande potenziamento ad opera di Ottaviano Augusto, che per meglio difendere l’Adriatico e i mari del vicino Oriente, volle stanziare a Ravenna una flotta militare (in latino classis) composta di 250 navi, facendola divenire la principale base navale del Mediterraneo centrale. A questo scopo Ravenna venne dotata di un porto che sorse a circa 4 km a sud-est del centro urbano e il cui vasto bacino fu ricavato nella zona lagunare delimitata dalla più recente barra di dossi dunosi, che aveva iniziato a spostarsi dall’antico cordone litoraneo. Zasluga za nastanek in širitev mesta Classe gre Oktavijanu Avgustu, ki je v želji po boljši obrambi Jadranskega morja in morja Bližnjega vzhoda v Ravenni namestil vojaško floto (v latinščini classis). Sestavljena je bila iz 250 ladij, zaradi česar je mesto postalo glavna pomorska baza v osrednjem Sredozemlju. Ravenna je tako dobila tudi pristanišče, ki je bilo zgrajeno približno 4 km jugovzhodno od središča mesta. Njegov obsežen bazen je bil oblikovan na območju lagune ter pozneje omejen z nasipi, ki so se začeli umikati od antične obalne črte. August 44 Via Popillia Sant’Apollinare Nuovo: mosaico raffigurante Classe (Civitas Classis)/mozaik, ki upodablja mesto Classe (Civitas Classis) Augusto volle che il grande porto militare fosse unito al ramo meridionale del Po attraverso un largo canale, denominato Fossa Augusta, parallelo alla linea di costa, che prima di giungere alla città si divideva in due rami: uno girava intorno alle mura, rafforzandone la difesa, mentre l’altro scorreva in mezzo alle abitazioni, agevolando così l’attività commerciale. Lungo il canale portuale, nella zona corrispondente alla più antica linea di costa, prese così a svilupparsi il sobborgo di Classe, ove in origine erano allogati principalmente i servizi collegati alla flotta imperiale, i magazzini, gli accampamenti militari, gli alloggi delle famiglie dei militari. In età tardo romana e bizantina l’insediamento vide sorgere una serie di edifici monumentali e fu dotato di una cinta muraria, divenendo quella Civitas Classis che i mosaici di Sant’Apollinare Nuovo raffigurano. Il sito conobbe uno sviluppo notevole soprattutto in seguito al trasferimento a Ravenna della sede imperiale. A partire dal IV sec. e specialmente nel V-VI sec. d.C. vennero infatti edificate importanti basiliche cristiane sia nell’area abitata (cattedrale Petriana e basilica di S. Via Popillia 45 je želel, da bi se veliko vojaško pristanišče povezalo z južno vejo reke Pad, in sicer s pomočjo širokega in z obalo vzporednega kanala, imenovanega Fossa Augusta. Preden bi prispel do mesta, se je ta razdelil na dve veji. Ena je potekala okoli obzidja in tako še izboljšala njegovo obrambno funkcijo, medtem ko je druga potekala med hišami in tako spodbujala gospodarsko dejavnost. Ob pristaniškem kanalu se je na območju najstarejše obalne črte razvilo predmestje Classe, v katerem so se sprva nahajale predvsem s cesarskim ladjevjem povezane službe, skladišča, vojaški tabori in bivališča za družine vojakov. V pozni rimski in bizantinski dobi so se v naselbini zgradili številne veličastne stavbe obzidje. Tako je nastala takšna Civitas Classis, kot jo prikazujejo mozaiki v novi baziliki sv. Apolinarija. Ko se je sedež cesarstva prenesel v Ravenno, je kraj doživel izjemen razvoj. Od četrtega stoletja dalje in še posebno v 5. in 6. stoletju po Kr. so bile zgrajene pomembne krščanske bazilike, tako na naseljenem območju (katedrale Petriana in bazilika sv. Severa), kot tudi Stele funeraria di Domizia Kalituce e Celia Quinta da Classe/Nagrobna stela dveh prebivalcev mesta Classe (Domizia Kalituce in Celia Quinta) Area archeologica di Classe/Arheološko območje v mestu Classe Severo), sia nella zona extra-muraria con le basiliche cimiteriali di Sant’Apollinare, S. Probo, Sant’Eufemia, Sant’Eleucadio, Chiesa della Ca’ Bianca-S. Demetrio. Il progressivo interramento del porto, iniziato già in epoca tardoromana e bizantina, e la diminuita importanza della città segnano il lento declino di Classe nel corso del VII e dell’VIII sec. quando, secondo le fonti, essa cessa tradizionalmente di esistere. Il sito deve ancora ricevere un’adeguata esplorazione commisurata alla sua estensione e stratificazione. Gli scavi in corso, trasversalmente alla città antica, hanno messo soprattutto in luce un’ampia porzione dell’impianto portuale tardoromano del podere Chiavichetta, portando in vista strade, edifici produttivi e strutture funzionali del porto. Scavi archeologici sono in corso da tempo anche nella basilica di S. Severo, non lontano dalle mura. Vengono riportati in luce non solo la grande fabbrica absidata a tre navate, pavimentata con un mosaico policromo, promossa da Pietro III per ospitare la tomba del vescovo, ma anche i resti del monastero benedettino, nel quale la vita a Classe continuò a lungo. izven obzidja, kjer lahko najdemo pokopališke bazilike sv. Apolinarija, sv. Proba, sv. Evfemije, sv. Elevkadija, in cerkev Ca’ Bianca - sv. Dimitrija. Postopno pogrezanje pristanišča, ki se je začelo že v poznih rimskih in bizantinskih časih, ter vedno manjši pomen mesta, sta v 7. in 8. stol. zaznamovala počasen zaton mesta Classe, ko je po navedbah nekaterih virov tudi prenehalo obstajati. Na področju najdišča se bodo morale izvesti še nekatere raziskave, ki bodo ustrezne za takšno velikost in razčlenjenost. Dosedanja izkopavanja, ki so potekala prečno po starodavnem mestu, so omogočila odkritje večjega dela poznorimskega pristaniškega sistema posestva Chiavichetta. Odkrile so se ceste, proizvodne zgradbe in funkcionalne strukture pristanišča. Arheološka izkopavanja že dolgo potekajo v baziliki sv. Severo, nedaleč od obzidja. Ta niso razkrila le apsidne stavbe s tremi ladjami in večbarvnim mozaikom, ki jo je Peter III uporabil za grob škofa, ampak tudi ostanke benediktinskega samostana, v katerem se je življenje mesta Classe še dolgo nadaljevalo. 46 Via Popillia Via Popillia 47 Basilica di Sant’Apollinare in Classe: esterno/zunanjost RAVENNA - località Classe RAVENNA – kraj Classe BASILICA DI SANT’APOLLINARE IN CLASSE BAZILIKA sv. Apolinarija V CLASSE Unica sopravvisuta nel territorio classicano, la basilica fu promossa dal banchiere Giuliano Argentario e consacrata nel 549 dal vescovo Massimiano. Fa parte delle cosiddette basiliche cimiteriali, ossia di quegli edifici di culto che sorsero nel luogo di sepoltura di santi e vescovi, in questo caso Sant’Apollinare, primo vescovo di Ravenna, la cui sepoltura è stata identificata come una tomba a cassa di laterizi rinvenuta insieme ad altre nella necropoli cristiana strettamente adiacente e sottostante la chiesa. Intorno ad essa, divenuta ben presto luogo di culto, fu innalzata una piccola basilica-martyrion. Dal 1996 fa parte dei monumenti tutelati dall’UNESCO. Munito di campanile cilindrico risalente al IX o X sec., l’edificio si presenta a tre navate, separate da una doppia fila di colonne in marmo greco, culminanti nel presbiterio Bazilika je edina ohranjena zgradba na ozemlju mesta Classe. Zgradil jo je bankir Giuliano Argentario, leta 549 pa posvetil škof Massimiano. Je del tako imenovanih pokopaliških bazilik in torej tistih cerkvenih stavb, ki so bile zgrajene na kraju pokopa svetnikov in škofov. V tem primeru je to bil sv. Apolinarij, prvi škof Ravenne, Njegov grob je bil sestavljen iz opeke in skupaj z drugimi grobišči najden v krščanski nekropoli, ki se nahaja ob cerkvi in pod njo. Okrog cerkve, ki je kmalu postala svetišče, so postavili majhno baziliko - martyrion. Od leta 1996 je del UNESCOVE kulturne dediščine. Opremljena je z valjastim zvonikom iz devetega ali desetega stoletja, ima tri ladje, ločene z dvojno vrsto stebrov iz grškega marmorja, ki se zaključijo v prezbiteriju. Ta je okrašen z izjemnim adorno di uno straordinario apparato ornamentale musivo, realizzato in epoche diverse e quindi con evidenti differenze stilistiche. Il catino absidale ospita la rappresentazione simbolica della Trasfigurazione sul Monte Tabor, a iniziare da un medaglione con il ritratto aureolato del Cristo Pantocrator fiancheggiato dai simboli alati degli Evangelisti. Al centro dell’abside, entro una cornice paesaggistica verdeggiante e fiorita, campeggia Sant’Apollinare in atteggiamento orante, attorniato da pecore che simboleggiano il gregge cristiano ovvero i fedeli ravennati, seguaci del loro pastore. Sopra la figura del vescovo una grande croce latina entro un disco azzurro stellato allude al Cristo. Negli spazi tra le finestre trovano posto le effigi dei quattro vescovi fondatori delle principali basiliche ravennati – Ecclesio, Severo, Orso, Ursicino – e due riquadri: uno a tema storico raffigura il momento in cui il vescovo Reparato ottiene dall’imperatore Costantino IV Pogonato i privilegi per la chiesa di Ravenna, il secondo a tema mistico rievoca i sacrifici di Abele, Melchisedec e Abramo. Originariamente affacciato alla strada Reina, un diverticolo della via Popillia che collegava la grande strada romana con Classe, fu in seguito dotato dell’attuale atrio porticato, che ospita marmi e iscrizioni recuperate dalla chiesa. Numerosi sarcofagi marmorei (V-VIII sec.) sono dislocati anche lungo le navate. Basilica di Sant’Apollinare in Classe: sarcofago marmoreo con pavoni che si abbeverano/marmorni sarkofag, na katerem so upodobljeni pavi, ki pijejo Basilica di Sant’Apollinare in Classe, catino absidale: Sant’Apollinare/polkupola: sv. Apolinar mozaičnim okrasjem, ki je bilo izdelano v različnih obdobjih in je zato na njem mogoče opaziti številne razlike. V apsidalni niši je simbolična predstavitev spremenjenja na gori Tabor, ki se začne z medaljonom, na katerem je z avreolo upodobljen Kristusa vsemogočni, obdan s krilatimi simboli evangelistov. Na sredini apside, pred zeleno in cvetočo pokrajino, stoji sv. Apolinarij in moli. Obdan je z ovcami, ki simbolizirajo krščansko čredo ozieoma verne prebivalce Ravenne, privržence svojega pastirja. Nad likom škofa se v modrem zvezdnem krogu nahaja velik latinski križ, ki simbolizira Kristusa. Na predelih med okni se nahajajo upodobitve štirih škofov, ustanoviteljev glavnih bazilik v mestu Ravenna- Ecclesio, Severo, Orso, Ursicino - in dve sliki. Ena nosi zgodovinsko tematiko inprikazuje trenutek, ko je škof Reparato iz rok cesarja Konstantina IV Pogonatosa prejel daritve za cerkev v Ravenni, druga pa upodablja mistično tematiko in opisuje daritve Abela, Melkizedeka in Abrahama. Sprva je bila obrnjena proti ulici Reina, priključek ceste Popillia, ki je veliko rimsko cesto povezovala z mestom Classe, pozneje pa je dobila še obokan atrij, kjer se danes nahajajo marmorji in napisi, ki so bili najdeni v cerkvi. Številni marmorni sarkofagi (5.-8. stol.) se nahajajo tudi na hodnikih ladij. 48 Via Popillia Via Popillia 49 PARCO REGIONALE DEL DELTA DEL PO KRAJINSKI PARK DELTE REKE PAD Zone umide, valli salmastre, lagune e sacche, acque dolci, dune, boschi, pinete, saline, una grande biodiversità, una molteplicità di habitat naturali, un patrimonio faunistico di elevato valore, una lunga fascia costiera disegnano la geografia di una delle più importanti aree umide d’Europa e del Mediterraneo, che si dispiega, a tutela della foce del Po, in territorio emilianoromagnolo e veneto. Le due regioni hanno entrambe istituito un parco regionale, per un’estensione complessiva di circa 70.000 ettari di territorio protetto. In EmiliaRomagna, la porzione settentrionale del parco è stata riconosciuta dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità come parte del sistema “Ferrara, città del Rinascimento e il suo Delta del Po”. Molteplici sono le eccellenze che caratterizzano questo lembo di pianura deltizia. Si va dalle formazioni boschive autoctone su cui primeggia il Bosco della Mesola, lembo residuo dell’antica foresta planiziale che intervallava gli ac- Močvirja, slane doline, lagune in zalivčki, sladke vode, sipine, gozdovi, borovci, soline, bogata biološka diverziteta, raznolikost naravnih habitatov, bogata favna in dolga obalna brežina oblikujejo zemljepisne značilnosti enega od najpomembnejših mokrišč Evrope in Sredozemlja, ki ščiti izliv reke Pad in se razprostira na področju dežel Emilije-Romanje in Veneta. Deželi sta skupaj ustanovili krajinski park, ki se razprostira na približno 70.000 hektarjih zaščitenega ozemlja. Severni del parka v Emiliji-Romanji je UNESCO uvrstil na seznam svetovne dediščine, in sicer kot del sistema “Ferrara, mesto renesanse in njena delta reke Pad”. Številne so odličnosti, ki opredeljujejo to nižinsko območje delte. Tukaj najdemo avtohtone gozdove, med katerimi je najpomembnejši gozd Mesola. Gre za preostanek starodavnega ravninskega gozda, ki se je razprostiral med močvirji zgornje jadranske obale in znamenitimi borovimi gozdovi. Ti prevladujejo na večjem delu obalne področja, vse od Cervie do Porto Vira. Večinoma so jih skozi dolga stoletja sadili ljudje, deloma pa so bili prisotni že v času Rimljanov in v obdobju, ko je bila v mestu Classe prisotna cesarska flota. Ko se iz zaledja premikamo proti obali in območjem, ki gledajo na Jadran, prečkamo številna področja, na katerih prebiva več sto različnih živalskih vrst, med katerimi so tudi številne družine ptic selivk okolja sledijo eno za drugim in tu prebiva na stotine živalskih vrst, od številnih družin ptic selivk in ptic stalnic. Veliko je tudi redkih živalskih vrst, kot je na primer jelenjad, ki naseljuje veliki gozd Mesola. Gre za dve med seboj tesno povezani entiteti, ki jima je v gradu rodbine Este posvečen muzej. Poleg pravkar omenjene zgradbe je v deželi Emiliji-Ro- Parco Regionale del Delta del Po: Bosco della Mesola Gozd Mesola quitrini della costa altoadriatica, alle celebri pinete che dominano per lungo tratto il paesaggio del litorale da Cervia a Porto Viro, impiantate dall’uomo nel corso dei secoli, ma certo già in parte presenti al tempo dei Romani e dello stanziamento della flotta imperiale a Classe. Procedendo dall’entroterra verso la costa e l’affaccio adriatico, a popolare i diversi ambienti che si succedono gli uni agli altri sono centinaia di specie animali, cominciando dalle numerosissime famiglie di uccelli migratori e stanziali. Non mancano vere rarità faunistiche come i cervidi che vivono nel Gran Bosco della Mesola, due entità strettamente collegate cui è intitolato nel castello estense di questa località un vero e proprio museo. Oltre alla struttura appena ricordata, in terra emiliano-romagnola altri centri visita consentono di aprire una speciale finestra sulle peculiarità naturali o antropiche che contraddistinguono questo eccezionale areale. Così, il Centro delle Saline di Cervia (descritto in altra scheda, a pag. 13) concentra l’interesse del visitatore sul tema dello sfruttamento e lavorazione del sale, mentre la Manifattura dei Marinati di Comacchio affronta un altro aspetto che lega gli uomini all’acqua e ai prodotti ittici, a iniziare dalle anguille per le quali questa cittadina è celebre. Ancora al tema della natura e delle sue espressioni è dedicato il Centro Visite di Sant’Alberto che nell’edificio detto il “Palazzone” ospita insieme la stazione “Pineta di San Vitale e Pialasse di Ravenna” e il museo NatuRA con l’importante collezione ornitologica. A sua volta, il Centro Valli d’Argenta con il suo ecomuseo approfondisce, dal punto di vista antropologico, il rapporto fra l’uomo e il territorio e illustra gli ambienti dell’Oasi di Campotto. Sul versante veneto, il Centro Visitatori di Ca’ Vendramin a Taglio di Po con l’impianto idrovoro offre occasione di riflettere sull’importanza della regimazione e del controllo delle acque, Parco Regionale del Delta del Po: cervi nel Bosco della Mesola/jeleni v gozdu Mesola manji mogoče najti tudi nekatera druga središča za obiskovalce, ki posamezniku omogočajo, da se pobliže spozna z naravo in ljudmi, ki odlikujejo to izjemno območje. Središče solin v kraju Cervia (opisane v drugem poglavju) se tako osredotočajo na tematiko človekove uporabe in predelave soli, medtem ko tovarna Manifattura dei Marinati di Comacchio obravnava vidik, ki ljudi povezuje z vodo in ribjimi izdelki, predvsem z jeguljami, po katerih slovi to mesto. Naravi in njeni ekspresivnosti je namenjen tudi Center za obiskovalce Sant’Alberto, ki v stavbi “Palazzone” gosti tudi postajo “Pineta di San Vitale e Pialasse di Ravenna” in muzej NatuRA, v katerem je razstavljena pomembne ornitološka zbirka. Tudi Centro Valli d’Argenta s svojim ekomuzejem z antropološkega vidika raziskuje odnos med človekom in teritorijem ter opisuje področja oaze Campotto. V Benečiji lahko obiščemo Center za obiskovalce Ca’ Vendramin, ki se nahaja v kraju Taglio di Po in s svojim črpališčem vode ponuja priložnost za razmislek o pomenu upravljanja in nadzorovanja 50 Via Popillia mentre il Giardino Botanico di Rosolina Mare permette di conoscere le varietà vegetazionali che si alternano nei diversi ambienti retro costali e retro lagunari. Una straordinaria serie di luoghi culturali, musei e monumenti costella il territorio dei due parchi: le città di Ravenna, Ferrara e Adria con le loro importanti realtà museali, l’area archeologica di Classe e la Basilica di Sant’Apollinare, l’Abbazia di Pomposa, il Centro Turistico Culturale di S. Basilio, ciascuno presentato in schede separate. Via Popillia 51 voda, medtem ko botanični vrt Rosolina Mare predstavlja različne rastline, ki se pojavljajo na različnih obomčjih za obalo in za laguno. Področje obeh parkov je posejano z izjemnim nizom kulturnih znamenitosti, muzejev in spomenikov: mesta Ravenna, Ferrara in Adria s svojimi bogatimi muzeji, arheološko najdišče Classe in bazilika S. Apollinare, opatija Pomposa, kulturno turistično središče S. Basilio. Vsaka znamenitost je posebej predstavljena v svojem poglavju. OSTELLATO località San Giovanni, Valle Lepri OSTELLATO kraj San Giovanni, Valle Lepri CITTÀ ETRUSCA DI SPINA ETRUŠČANSKO MESTO SPINA Di fondazione etrusca, Spina sorse a partire dal VI sec. a.C. nella Valle del Mezzano, sulla sponda destra del ramo del Po detto Spinete o Eridano (Padus Vetus), come porto commerciale per i traffici con la Grecia e il Mediterraneo, divenendo anche uno snodo viario privilegiato per lo smistamento delle merci su via fluviale in direzione del Nord Europa. Distante circa tre chilometri dalla foce, ebbe un carattere lagunare, con il vantaggio di un maggior riparo rispetto a un affaccio marittimo diretto. Punto privilegiato dell’espansione etrusca verso il nord, vi conversero anche gli interessi dell’espansionismo commerciale ateniese. Grazie al suo carattere emporico la città accolse una colonia di commercianti greci. Le fonti antiche riflettono chiaramente questa duplice peculiarità dell’insediamento: spesso se ne parla come di una città greca in territorio etrusco. A testimoniare l’importanza e la floridezza dello scalo portuale, sull’esem- Mesto Spina so Etruščani zgradili v šestem stoletju pr. Kr., in sicer v dolini Valle del Mezzano, na desnem bregu reke Pad oz. ene od njenih vej, imenovane Spinete ali Eridanus (Padus Vetus). Bilo je trgovsko pristanišče za trgovsko izmenjavo z Grčijo in Sredozemljem, postalo pa je tudi vozlišče, namenjeno razvrščanju blaga na različne rečne plovne poti, ki so vodile v severno Evropo. Od ustja je bilo oddaljeno približno tri kilometre in imelo je obliko lagune ter tako tudi boljše zavetje kot mesta, ki so se nahajala neposredno ob obali. Njegova lega je Etruščanom omogočala širitev proti severu, privlačno pa je bilo tudi za interese atenskega trgovskega ekspanzionizma. Zahvaljujoč svojemu pristaniškemu značaju je mesto sprejelo tudi kolonijo grških trgovcev. Antični viri jaMuseo Archeologico Nazionale di Ferrara: kantharos a testa di Satiro da una tomba di Valle Trebba kantharos s Satirovo glavo, ki prihaja iz enega od grobov v dolini Trebba Museo Archeologico Nazionale di Ferrara: kylix attica del Pittore di Pentesilea con ratto di Ganimede, da una tomba di Valle Pega/atiški kylix z Ganimedovo ugrabitvijo, ki ga je izdelal slikar iz Pentasileje in prihaja z enega od grobov v dolini Pega pio di altri potenti centri del Mediterraneo, gli Spineti avevano eretto un tempietto-tesoro presso il santuario di Apollo delfico, la cui ricchezza era probabilmente frutto dei dazi sui commerci. Secondo Dionigi di Alicarnasso la fine della città fu causata da un prolungato assedio di barbari, i Galli stanziatisi già verso la metà del IV sec. a.C. sulla fascia costiera. Spina sopravvisse e, pur privata dei contatti con il suo entroterra, continuò la sua esistenza. Soltanto il progressivo mutamento e l’insabbiamento di parte del Delta ne segnarono la definitiva decadenza; dopo un rapido declino, in età augustea Spina è ridotta a poco più di un villaggio. L’abitato si è sviluppato sulla sponda del Po lungo un dosso proteso da nord a sud. Impostato su uno schema urbanistico di concezione ortogonale, poggiava su terreni bonificati e rinforzati e si caratterizzava per il largo impiego negli alzati di materiali leggeri e fragili, di facile reperimento in ambiente deltizio e di rapida sostituzione in caso di inondazioni. L’estensione globale della città assommava a circa sei ettari e l’abitato, che era solcato da strade e canali, si estendeva anche sui dossi limitrofi assumendo un aspetto simile ad altri centri lagunari affacciati sull’Adriatico. Nella vicina area delle Val- sno opisujejo ta dvojni značaj naselja in o njem pogosto govorijo kot o grškem mestu na etruščanskem ozemlju. O pomenu in razcvetu pristanišča priča dejstvo, da so se prebivalci Spine zgledovali po drugih pomembnih sredozemskih središčih in v bližini svetišča delfskega Apolona postavili tempelj-zakladnico, katere bogastvo je najverjetneje izhajalo iz trgovinskih dajatev. Dionizij iz Halikarnasa pravi, da je emsto propadlo zaradi dolgotrajnega obleganja barbarov, tj. Galcev, ki so se sredi četrtega stoletja pr. Kr. naselili na obali. Spina je preživela in je klub temu, da je bila odrezana od zaledja, še naprej obstajala. Šele bodoče spremembe in zasipanje delte so povzročili dokončen propad. V avgustejski dobi je Spina začela doživljati svoj zaton in postala in postala le malo večja vas. Naselje je nastalo na bregu reke Pad, in sicer vzdolž grebena, ki se razteza od severa proti jugu. Mesto je bilo zasnovano s pravokotnim urbanističnim vzorcem in je slonelo na izsušenem in okrepljenem terenu. Zanj je bila značilna pogosta uporaba lahkih in krhkih materialov, ki jih na območju delte ni bilo težko najti, v primeru poplav pa so se lahko hitro nadomestili. Mesto je bilo zgrajeno na približno šestih hektarjih površine in naselje, skozi katero so potekale ceste in kanali, se je raztezalo tudi na sosednje grebene, zaradi česar je bilo zelo podobno drugim lagunskim središčem ob Jadranskem morju. Na bližnjem območju dolin Trebba in Pega so pri izvajanju melioracijskih del odkrili obstoj obsežne nekropole, Museo Archeologico Nazionale di Ferrara: borchia d’oro con testa bifronte, da una tomba di Valle Pega zlata pasna spona z glavo z dvema obrazoma, ki prihaja iz enega od grobov v dolini Pega 52 Via Popillia li Trebba e Pega, lavori di bonifica hanno rivelato l’esistenza di un’unica vastissima necropoli che occupava alcune dune litoranee. Scavata la prima negli anni 192235, ed esplorata la seconda fra il 1954 e il 1965, hanno restituito oltre 4000 tombe che, con i loro corredi spesso di straordinaria ricchezza e complessità, rivelano il lungo fiorire della civiltà urbana spinete e la floridezza dello scalo marittimo. Le diverse tipologie e provenienze dei materiali presenti nelle necropoli esemplificano nitidamente la grande vitalità di Spina nell’aprirsi verso le acquisizioni esterne e danno l’idea dell’intenso flusso di scambi che questo scalo alle foci del Po aveva attivato con i propri partner commerciali. Non lontano da Spina... Via Popillia 53 ki se je nahajala na nekaterih obalnih sipinah. Izkopi, ki so se v doli Trebba izvajali med letoma 1922 in 1935, ter raziskovanja, ki so v dolini Pega potekala med letoma 1954 in 1965, so razkrila več kot 4000 grobov in drugih z njimi povezanih bogatih najdb. Vse to priča o razcvetu urbane civilizacije mesta Spine in bogastvo obmorskega pristanišča. Številni materiali različnega izvora, ki jih najdemo v nekropolah, jasno pričajo o vitalnosti mesta Spine in o njeno odprtost pri sprejemanju zunanjih materialov, vse to pa nam nudi tudi predstavo o tem, kako bogate trgovinske izmenjave med poslovnimi partnerji so v tem pristanišču ob izlivu reke Pad. Nedale od kraja Spina... COMACCHIO MUSEO DELLA NAVE ROMANA MUZEJ RIMSKE LADJE Il ritrovamento a Valle Ponti di uno scafo romano completo di carico è all’origine della nascita del museo. Individuato nel 1981 nell’immediata periferia di Comacchio, il relitto di un mercantile lungo circa venti metri e dotato di vela e fondo piatto, quindi adatto alla navigazione interna o sottocosta, è stato recuperato solo nel 1989, dopo un lungo periodo di studio sui metodi e gli strumenti da utilizzare, nonché sulla predisposizione di spazi attrezzati, finalizzati alle operazioni di stabilizzazione e conservazione dello scafo. Una volta conclusi i lavori di restauro, è prevista l’apertura al pubblico di un padiglione, prossimo al museo, che ospiterà lo scafo e i legni del carico. Alcune mostre e pubblicazioni hanno comunque Muzej je nastal po odkritju natovorjene rimljanske ladje v kraju Valle Ponti. Leta 1981 so v neposredni bližini kraja Comacchio našli razbitino dvajset metrov dolge trgovske ladje z jadri in ravnim dnom. Ladja je bila torej primerna za plovbo po celinskih ali obalnih vodah, izkopali pa so jo šele leta 1989, saj so dolga izbirali ustrezne metode in pripomočke, s pomočjo katerih bi takšno delo izvedli, poleg tega pa so pripravljali ustrezno opremljene prostore, v katerih bi Museo della Nave romana: tempietto in piombo dal carico di bordo/svinčeni tempeljček iz muzeja rimske ladje Museo della Nave romana: il carico dell’imbarcazione di Valle Ponti/tovor z ladje (Valle Ponti) consentito, nel frattempo, di accedere alle informazioni “restituite” dall’imbarcazione che si riferiscono ai prodotti trasportati, ai loro contenitori, agli oggetti d’uso quotidiano, compresi i capi d’abbigliamento che documentano la vita a bordo di un’imbarcazione di età augustea. Il nucleo principale dell’esposizione è costituito dal carico stesso, con le sue partite di vino, legno e metallo. Quest’ultimo comprende ben 102 lingotti di piombo marchiati e alcuni reperti alquanto rari: tre tempietti portatili in miniatura e una pisside decorata. Gli oggetti dovevano essere destinati alla vendita. Hanno infatti le caratteristiche di un prodotto di serie e di scarso pregio: le lamine di bronzo appaiono ottenute a stampo, ritagliate e assemblate per incastro o saldate. “Fortuna Maris” – così è stato denominato il naviglio – trasportava inoltre ceramica di pregio di fabbricazione locale namestili in hranili trup ladje. Ko bodo restavratorska dela končana, bodo v bližini muzeja odprli paviljon, v katerem si bo mogoče ogledati ladjo in vse ob njej najdene lesene predmete. Nekatere razstave in publikacije so v tem času vseeno nudile dostop do informacij, ki jih je prinesla ladja in se nanašajo na prepeljano blago, njihove vsebnike in predmete za vsakodnevno uporabo, med katerimi so tudi kosi oblačil. Vse našteto opisuje življenje na ladji iz avgustejske dobe. Jedro razstave so prav tovor ter njegove pošiljke vina, lesa in kovine. Kovinske najdbe zajemajo kar 102 žigosani svinčeni palici in nekaj dokaj redkih predmetov, tri miniaturne prenosne tempeljčke in okrašen ciborij. Predmeti so najverjetneje bili namenjeni prodaji, saj imajo lastnosti serijskih izdelkov nizke vrednosti. Bronaste ploščice so verjetno izdelane s kalupom, izrezane in sestavljene z zapahom ali spojene. “Fortuna Maris” - tako je bilo ladji ime - je poleg kakovostne keramike, izdelane tako doma kot drugje, prevažala tudi vinske amMuseo della Nave romana: coppa di tipo Sarius čaša vrste Sarius 54 Via Popillia Via Popillia 55 e non, anfore vinarie e altri contenitori, ceramica comune, lucerne. Nel relitto si è conservato anche un discreto numero di cuoi che forniscono un quadro abbastanza preciso delle calzature, degli indumenti e dei contenitori usati dalla gente di bordo. Questo rinvenimento consente di spaziare sui dettagli dell’abbigliamento romano dell’ultimo quarto del I secolo a.C. Sono state recuperate, infatti, cinque serie di calzature di uso civile quotidiano, una giubba, diversi tipi di sacche utilizzate dai marinai. Non mancano manufatti in legno, tra i quali un mortaio finemente decorato e alcune cassettine che potevano costituire una sorta di farmacia di bordo o custodire i ferri da viaggio di uno dei tanti medici circulatores dell’epoca. La rassegna è completata da alcune strumentazioni per la manutenzione e le manovre della nave e da oggetti collegati con la movimentazione e il controllo delle merci. fore in druge posode, navadno keramiko ter oljne svetilke. V razbitini so se ohranili tudi številni kosi usnja. Ti podajajo precej natančno sliko obutve, oblačil in vsebnikov, ki so jih uporabljali ljudje na krovu, takšno odkritje pa omogoča vpogled v podrobnosti rimljanskih oblačil, ki so bila značilna za zadnjo četrtino 1. stol. pr. Kr. Najdenih je bilo namreč pet različnih vrst čevljev za vsakdanjo uporabo ter ena jakna in različne vrste torb, ki so jih uporabljali mornarji. Veliko je tudi lesenih izdelkov, med katerimi najdemo na primer fino okrašenega možnarja in nekatere škatlice, ki so bile morda nekakšna ladijska lekarna ali pa so v njih hranili potovalne pripomočke enega od mnogih zdravnikov circulatores iz tistega časa. Razstavo dopolnjujejo nekateri pripomočki za vzdrževanje in vodenje ladje ter predmeti za upravljanje in nadzor tovora. CODIGORO - CODIGORO - località Pomposa kraj Pomposa ABBAZIA DI POMPOSA OPATIJA POMPOSA Di fondazione benedettina, l’abbazia sorse nel VII secolo al centro dell’Insula Pomposiana. La chiesa del complesso, la basilica di Santa Maria, il cui modello architettonico in laterizio ha stretti collegamenti con i monumenti ravennati, risale all’VIII secolo, ma per la sua costruzione furono utilizzati in abbondanza materiali di spoglio che secondo alcuni proverrebbero soprattutto dall’insediamento di Classe, dopo l’occupazione del porto da parte dei Longobardi. Costituito, oltre che dalla chiesa, anche dal monastero benedettino e dal palazzo della Ragione, il complesso fu Benediktinski samostan je bil v sedmem stoletju zgrajen sredi Insule Pomposiane. Cerkev kompleksa, bazilika Santa Maria, katere arhitekturni model iz opeke je tesno povezan z ravenskimi spomeniki, je bila zgrajena v 8. stol, kljub temu pa so za njeno izgradnjo uporabili materiali starejših zgradb, ki naj bi izvirali predvsem iz mesta Classe, in sicer potem, ko so to pristanišče zasedli Langobardi. Poleg cerkve kompleks sestavljata še benediktinski samostan in palača Ragione. Ob Abbazia di Pomposa: particolare di un rosone/rozeta Abbazia di Pomposa: veduta esterna/zunanjost fondato dalla Santa Sede all’inizio del regno carolingio su terreni del demanio pontificio fra il Po di Goro e il Po di Volano, lungo la direttrice viaria tardoantica della Romea, che assicurava il collegamento fra Ravenna e il territorio veneto. Anche la torre campanaria, che si erge autonoma a fianco della chiesa, venne innalzata poco dopo il Mille reimpiegando elementi costruttivi di epoche e stili precedenti, come testimoniano i blocchi calcarei alla sua base o la testa marmorea di filosofo inserita in una nicchia lungo la muratura. La presenza di manufatti di origine romana o tardoantica contrassegna anche l’interno dell’edificio di culto, in cui sono stati messi in opera capitelli e pulvini di varie epoche (romani, teodoriciani, bizantini). Parte del pavimento stesso della navata centrale è costituito da un mosaico attribuito a maestranze ravennati del tardo VI sec., mentre un capitello bizantino funge da acquasantiera. Altri resti lapidei antichi sono inglobati nelle strutture murarie e nell’atrio figura, tra altri, un začetku karolinškega kraljestva ga je sveti sedež ustanovil na papeškem državnem zemljišču, med dvema vejama reke Pad (Po di Goro in Po di Volano) in ob poznoantični cesti Romei, ki je zagotavljala povezavo med Ravenno in beneškim ozemljem. Tudi zvonik, ki je samostojno samostojno stoji ob cerkvi, je bil zgrajen kmalu po prehodu v novo tisočletje. Tudi v tem primeru so se uporabili gradbeni elementi iz preteklih obdobij in slogov, kot je razvidno iz apnenčastih blokov ob vznožju ali iz marmorne glave filozofa, vgrajene v nišo na steni. Tudi v notranjosti bogoslužne stavbe je veliko ročnih del, ki segajo v rimsko ali poznoantično obdobje, in sicer gre za kapitele in prečnike iz različnih obdobij (rimski, teodorikovi, bizantinski). Del tal v glavni ladji pokriva mozaik, katerega izdelavo pripisujejo ravenskim mojstrom poznega šestega stoletja, medtem ko se bizantinski kapitel uporablja kot kropilnik. Drugi antični kamnoseški ostanki so vgrajeni v zidove, Abbazia di Pomposa, facciata: materiali antichi reimpiegati/fasada: vnovič uporabljeni antični materiali 56 Via Popillia Via Popillia 57 busto di divinità con elmo. L’importanza della realizzazione pomposiana giustifica il fatto che quest’area è divenuta un punto ove far convergere dal territorio circostante materiali da adibire al reimpiego. Fra i luoghi di rifornimento vanno annoverati senz’altro Ravenna, Classe e, più in generale, l’intera area deltizia, ove ville e residenze di qualità potevano in effetti procurare elementi prestigiosi o funzionali alle esigenze costruttive del complesso. Perfino dalle necropoli della città etrusca di Spina sono pervenuti all’abbazia due cippi sepolcrali, oggi custoditi nell’annesso Museo Pomposiano. Ciò non esclude che i pezzi abbiano talora compiuto un viaggio ben più lungo e che l’area alle foci del Po di Volano abbia rappresentato un punto di approdo per materiali provenienti addirittura dall’altra sponda dell’Adriatico, come sembrerebbero dimostrare alcuni reperti forse ascrivibili all’area dalmata. v atriju pa se med drugim nahaja tudi doprsni kip božanstva s šlemom. Pomembnost pompozijanskega ustvarjanja opravičuje dejstvo, da je to področje postalo središče, v katero so se iz okolice stekali materiali, namenjeni vnovično uporabi. Najpogosteje so viri prihajali iz Ravenne, mesta Classe z vsega območja delte, kjer je bilo v vilah in rezidencah mogoče najti tako prestižne ali uporabne elemente, ki si služili gradbenim potrebam. Celo z nekropole etruščanskega mesta Spine sta v samostan prispela dva nagrobnika, ki sta danes ohranjena v sosednjem muzeju Pomposiano. Vse zgoraj našteto pa ne izključuje možnosti, da so nekateri deli včasih opravili tudi veliko daljšo pot in da je bilo območje ob ustju reke Po di Volano ciljna točka materialov, ki so prihajali celo z druge strani Jadrana. O tem naj bi pričale nekatere najdbe, ki morda izvirajo z dalmatinskega območja. CODIGORO - CODIGORO - località Pomposa kraj città etrusca di Spina. Gli elementi lapidei dovevano essere sormontati, in antico, da un coronamento bronzeo a punta e sono databili al V sec. a.C. Con ogni probabilità sono stati portati in loco per essere reimpiegati nelle strutture architettoniche del complesso pomposiano. izvirata iz etruščanske nekropole mesta Spina. Na kamnoseških izdelkih so v antičnih časih verjetno stali koničasti nastavki iz brona, segajo pa v 5. stol. pr. Kr. Najverjetneje so bili sem prineseni zato, da bi se vnovič uporabili za gradnjo arhitekturnih struktur kompleksa Pompose. ARIANO NEL POLESINE località San Basilio ARIANO NEL POLESINE kraj San Basilio CENTRO TURISTICO CULTURALE DI SAN BASILIO KULTURNO TURISTIČNI CENTER Sv. VASILIJA Pomposa MUSEO POMPOSIANO MUZEJ POMPOSIANO Ordinato al piano superiore del monastero, nell’ex dormitorio, vi si conservano diversi nuclei di materiali, in larga parte riferibili alle vicende edilizie della basilica fin dalla prima fase della sua costruzione e recuperati nel corso delle campagne di scavo condotte all’interno delle navate, ma anche durante i restauri della stessa chiesa, del convento e del vicino Palazzo della Ragione. Tra i reperti più interessanti figura un capitello-imposta lavorato a giorno del VI sec. d.C., di pertinenza ravennate. Sono anche esposti stucchi decorativi dell’VIIIIX sec. e affreschi frammentari del X-XI sec. Meritano particolare menzione anche due cippi marmorei etruschi, gli unici finora recuperati lavorati con tale materiale, e certamente da riferire alle necropoli della Nahaja se v zgornjem nadstropju samostana, natančneje v nekdanjem spalnem prostoru. V njem so shranjene različne zbirke materialov, ki jih v veliki meri lahko pripišemo gradbenim posegom na baziliki, in sicer že od prve faze gradnje. Najdeni so bili pri izvajanju različnih izkopavanj, ki so se opravili v notranjosti ladij, pa tudi med obnovo cerkve, samostana in bližnje palače Ragione. Ena od najbolj zanimivih najdb je kapitel-opornik, ki je bil izdelan v 6. stol. po Kr. in prihaja iz Ravenne. Razstavljene so tudi dekorativne štukature iz 8. in 9. stoletja ter fragmenti fresk iz 10. ali 11. stoletja. Posebej je treba omeniti edina do sedaj odkrita etruščanska marmorna, ki sta izdelana iz tega materiala in zagotovo Ariano nel Polesine, Centro Turistico Culturale di San Basilio: il cortile coperto con alcuni elementi architettonici romani/dvorišče, pokrito z nekaterimi rimskimi arhitekturnimi elementi La più antica storia di San Basilio ad Ariano nel Polesine è particolarmente significativa perché esemplifica bene le trasformazioni che subì la regione polesana e, in parallelo, gli insediamenti che vi si svilupparono nel corso dei secoli. In questo senso chi visita il Centro Turistico Culturale ha modo, sin dall’inizio del suo percorso museale, di percepire come questo territorio di bassa pianura modificò il suo aspetto, la sua morfologia, a causa delle continue divagazioni dei corsi fluviali a partire già dall’età Najstarejša zgodovina kraja San Basilio a Ariano nel Polesine je še posebej pomembna zato, ker dobro ponazarja spremembe, ki jih je doživela ta pokrajina in s tem tudi naselja, ki so se tu razvila skozi stoletja. Vsak obiskovalec Kulturno - turističnega centra že na začetku svojega obiska v muzeju zazna, kako je to nižinsko ozemlje spremenilo svoj videz in svojo morfologijo, kar je posledica nenehnih spreminjanj vodotokov, ki so se začela že v bronasti dobi in potekala še do 9. - 10. 58 Via Popillia Via Popillia 59 del Bronzo e ancora sino al IX-X secolo d.C. Grazie alle testimonianze archeologiche esposte al pubblico e riferibili agli inizi del VI e alla fine del V sec. a.C., sono documentati gli intensi traffici commerciali che si svolgevano in questa località, intermediaria nello scambio di merci tra le popolazioni dell’Etruria padana e quelle dell’Europa centro-orientale e che coinvolgeva genti di cultura veneta, etrusca, greca. Dopo questo periodo più antico di frequentazione e dopo circa due secoli di apparente oblio il sito ritorna a essere strategico per gli scambi nel II sec. a.C. in relazione alla stesura della via Popillia: qui sorse una stazione di tappa attorno alla quale si svilupparono anche una serie di insediamenti funzionali allo sfruttamento delle campagne circostanti. Un indizio importante della continuità e intensità di frequentazione di questi luoghi è attestata dalle numerosissime monete e dai tesoretti rinvenuti durante gli scavi, tra cui si contano ben 125 monete romane d’argento risalenti all’età repubblicana. stoletja po Kr. Zahvaljujoč arheološkim ostalinam, ki so razstavljene za javnost in izhajajo iz začetka 6. in konca 5. stoletja po Kr., lahko več izvemo o bogatih trgovskih izmenjavah, ki so potekale na tem območju. Ta je bil posrednik pri izmenjavi blaga med ljudstvi padske Etrurije ter srednje in vzhodne Evrope, v katerih so sodelovali Benečani, Etruščani in Grki. Po tem najzgodnejšem obdobju in po skoraj dveh stoletjih očitne pozabe ta kraj spet postane strateškega pomena za trgovinske izmenjave, ki so potekale v 2. stol. po Kr., ko je bila zgrajena cesta Popillia. Tu je nastala postaja, okoli katere se je razvila vrsta naselbin, ki so služile izkoriščanju okoliške pokrajine. Pomembno pričevanje o neprekinjenem in živahnem vrvežu tega kraja nam nudi tudi ogromno število kovancev in zakladov, ki so bili najdeni med izkopavanji in med katerimi najdemo kar sto petindvajset srebrnih rimskih kovancev iz obdobja rimske republike. SAN BASILIO DI ARIANO La località di San Basilio nel territorio comunale di Ariano nel Polesine, frequentata già tra il VI e il V sec. a.C. per la presenza di un importante insediamento etrusco, ritornò a essere interessata da un insediamento in seguito alla costruzione della via Popillia (132-131 a.C.) che in questo punto attraversava un ramo del Po piegando verso nordovest in direzione di Adria. Qui venne costruita una mansio, una stazione di tappa, dove chi si serviva della strada per i suoi spostamenti e commerci poteva fermarsi la notte e riposarsi dalle fatiche del viaggio. Di questa stazione noi conosciamo anche il nome, Hadriani, perché ricordata dagli itinerari di età imperiale, vere e proprie guide stradali dell’antichità dove erano segnalati tutti i centri abitati e le stazioni di tappa toccati da una strada con le relative distanze espresse in miglia romane (1 miglio romano corrisponde a circa 1,5 km). La mansio Hadriani rivestì così un ruolo importante per lo scambio e il trasporto di cose e persone, in quanto si trovava lungo la via Popillia e in prossimità di un ramo fluviale ma anche, dopo la costruzione in età imperiale delle fossae Clodia e Neroniana, di questi due canali artificiali che servivano a mettere in collegamento tra loro rami fluviali e lagune permettendo alle imbarcazioni di seguire una navigazione interna ancor più sicura di quella paracostiera. Del resto lo stretto rapporto topografico che il sito aveva con le lagune e il mare è testimoniato dalle dune fossili che si conservano nel paesaggio circostante e che segnalano la posizione dell’antica linea di costa. Con il tempo attorno alla stazione di tappa si formarono un piccolo centro abitato e una serie di insediamenti rurali destinati allo sfruttamento delle campagne circostanti: tra questi si segnala una villa rustica attiva dal I sec. a.C. sino Tabula Peutingeriana, segmento V: lungo la via che da Ravenna conduce ad Altino è indicata la stazione di Hadriani/5. segment: ob cesti, ki vodi iz Ravenne v Altino, je označena postaja Hadriani a tutto il V sec. d.C. Una parte delle migliaia di reperti archeologici messi in luce, reperti che ci raccontano soprattutto la vita quotidiana dei suoi abitanti, sono oggi esposti nel Museo di Adria e nel Centro Turistico Culturale di San Basilio. San Basilio je kraj, ki leži v občini Ariano nel Polesine. Obiskovali so ga že med 6. in 5. stol. pr. Kr., saj se je tukah nahajo pomembno etruščansko naselje, vnovič pa so ga naselili po izgradnji ceste Popillia (132-131 pr. Kr.), ki je na tem mestu prečkala eno od vej reke Pad in zavila proti severozahodu v smeri Adrie. Tukaj so nato zgradili tudi etapno postajo z imenom mansio, kjer so se uporabniki ceste in trgovci lahko ustavili, si odpočili po napornem potovanju ali celo prenočili. To postajo poznamo tudi pod imenom Hadriani, saj je omenjena v potopisih iz cesarske dobe, pravih cestnih vodnikih iz antike, v katerih so zapisana poročila o vseh naselbinah in etapnih postajah, ki so se nahajala ob cesti, pa tudi razdalje, izražene v rimskih miljah (1 rimska milja = približno 1,5 km). Postaja mansio Hadriani je imela pomembno vlogo pri izmenjavi ter prevozu blaga in ljudi, kajti nahajala se je ob cesti Via Popillia in v bližini plovnega rokava reke, potem ko so v cesarski dobi zgradili še kanala fossae Clodia in Neroniana, pa še ob njima. Ta sta med seboj povezovala plovne rokave in lagune ter ladjam omogočala, da so v notranjosti plule bolj varno kot ob obali. O tesni povezavi kraja z lagunami in morjem pričajo tudi fosilne sipine, ki so se ohranile v okoliški pokrajini in označujejo starodavno obalno črto. S časom so se okoli etapne postaje oblikovali majhno mestece in številne podeželske naselbine, ki so bile namenjene izkoriščanju okoliških polj. Tukaj opazimo tudi rustikalno vilo, ki so jo uporabljali od 1. stol. pr. Kr. pa do konca 5. stol. po Kr. Nekatere od tisočerih arheoloških najdb, ki pričajo o vsakdanjem življenju njenih prebivalcev, so danes razstavljene v muzeju mesta Adria in v kulturnoturističnem centru San Basilio. ARIANO NEL POLESINE località San Basilio ARIANO NEL POLESINE kraj San Basilio AREA ARCHEOLOGICA ARHEOLOŠKO OBMOČJE A giustificazione dell’importanza logistica del sito all’interno della rete viaria antica, terrestre e marittima, sono i resti che ancora oggi si possono visitare di un complesso battesimale paleocristiano a pianta ottagonale sorto sfruttando i resti e le strutture di un grande edificio di epoca romana, forse un magazzino della stazione di tappa, e di una chiesa di cui si è intravista parte dell’abside associata a una necropoli. La presenza di un Logistično pomembnost mesta za antične kpenske in pomorske prometne poti potrjujejo ostanki, ki si jih je še vedno mogoče ogledati v zgodnji krščanski krstilnici osmerokotnega tlorisa, zgrajeni z ostanki in strukturami velike stavbe iz rimskega obdobja, morda skladišča postaje in cerkve, v kateri je bilo bežno mogoče prepoznati del apside, povezane z neko nekropolo. Prisotnost 60 Via Popillia Via Popillia 61 San Basilio (Ariano nel Polesine): l’area archeologica con i resti del battistero ottagonale paleocristiano arheološko območje z ostanki osemkotne zgodnjekrščanske krstilnice luogo di culto cristiano a San Basilio venne rinnovata anche nei secoli seguenti attraverso la costruzione di un nuovo edificio nel IX-XII sec. riedificato poi, in tempi più vicini a noi, ancora nel XVIII secolo. krščanskega svetišča se je v kraju San Basilio ohranila tudi v naslednjih stoletjih, saj so tukaj v 9. - 12. stol. zgradili novo stavbo, ki so jo nato prezidali šele v 18. stol. sala del museo dedicata a questo momento della storia della città un miliario, rinvenuto nel 1844 nella chiesa di Santa Maria della Tomba, ricorda il passaggio in quel punto della via consolare fatta costruire da Popillio Lenate. Anche della perduta Atria romana, del suo foro, dei suoi templi, del suo teatro, delle sue terme rimangono solo labili tracce. Ancora una volta sono le tombe, ormai tutte a incinerazione, a raccontarci con i loro corredi la vita dei suoi abitanti; vita che doveva essere particolarmente raffinata se guardiamo ad esempio gli splendidi recipienti in vetro, balsamari, bicchieri, olle, portagioielli, portaprofumi, oggetti importati anche da province lontane come la coppia di splendide tazze in vetro blu firmate, in greco, dal vasaio siro-palestinese Ennione. Adria, Museo Archeologico Nazionale: brocca in vetro soffiato (officina dell’Italia settentrionale), prima metà I sec. d.C./vrč iz pihanega stekla (delavnica v severni Italiji), prva polovica 1. Stol. po Kr. muzeja, ki je posvečena temu trenutku v zgodovini mesta, je razstavljen mejnik, ki so ga leta 1844 našli v cerkvi sv. Marija della Tomba, in spominja na dejstvo, da je tukaj potekala konzularna pot, zgrajena na zahtevo Popillija Lenateja. Tudi o izgubljenem rimskem mestu Atria, o njegovem forumu, o templjih, gledališču in o termah je le malo sledi. Vsi grobovi iz tega obdobja so žarni in tudi tokrat so prav oni tisti, ki nam pripovedujejo o življenju svojih prebivalcev. O njihovem bogastvu pričajo na primer lepe steklene posode, posodice za mazila, kozarci, lonci, škatlice za nakit in parfume, ki so bile včasih uvožene tudi iz daljnih dežel, par čudovitih modrih steklenih skodelic, ki jih je z grško pisavo podpisal sirsko-palestinski lončar Ennione. ADRIA ADRIA MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE DI ADRIA NARODNI ARHEOLOŠKI MUZEJ V ADRIJI Le fasi più antiche di frequentazione del sito sono ampiamente documentate nel museo da sepolture a inumazione secondo il rituale funerario etrusco con ricchi corredi legati all’ideologia del banchetto, nel caso delle tombe maschili, con complessi servizi da mensa, in ceramica e in bronzo, nel caso di quelle femminili con raffinati oggetti da toeletta e gioielli. Con il passare dei secoli si assiste a una trasformazione nella società documentata sempre dai corredi funerari che diventano ancora più ricchi: la Tomba della Biga, del III sec. a.C., spicca per la sepoltura di un carro con due cavalli da giogo e uno da corsa sacrificati, forse, in occasione del funerale di un giovane principe locale. È poi la volta della romanizzazione: nella Najzgodnejša obdobja poselitve kraja so v muzeju obsežno dokumentirana z grobovi, v katerih so ljudi pokopavali z etruščanskimi obredi, in drugimi bogatimi najdbami iz moških grobov, ki so povezane ideologijo banketov in zajemajo tudi posodje iz keramike in brona, ter najdbami iz ženskih grobov oz. prefinjenimi toaletnimi pripomočki in nakitom. S časom pa se je družba preoblikovala in o tem pričajo veliko bogateje opremljeni grobovi. V grobu Tomba della Biga, ki sega v 3. stol. pr. Kr., so na primer pokopani voz in dva vprežna ter en dirkalni konj, ki so jih morda žrtvovali med pogrebom mladega domačega princa. Temu je sledilo obdobje romanizacije in v dvorani Difficile per chi visita oggi Adria riconoscervi le tracce del suo antico passato, un destino questo che la accomuna a molte città del Veneto caratterizzate da una continuità di vita plurimillenaria. Nel caso di Adria, tuttavia, si può comprendere il ruolo e l’importanza che essa dovette rivestire per molti secoli se consideriamo che per i Greci Adrias era il toponimo della città, ma anche il nome del fiume che la attraversava e del mare su cui si affacciava: l’Adriatico. L’insediamento, sorto su di un dosso in prossimità di un ramo del Delta del Po, a circa una decina di chilometri dall’antica linea costa, sin dal VI sec. a.C. si caratterizzò come città portuale e, di conseguenza, come luogo privilegiato di intensi scambi commerciali e di incontro tra genti e culture diverse: Etruschi, Veneti e Greci vi hanno convissuto per molti secoli e di questa convivenza il Museo Archeologico Nazionale con i suoi reperti dà ampia testimonianza. Nel corso del II sec. a.C. anche Adria entra nell’orbita di Roma e, tra 132 e 131 a.C., il console Publio Popillio Lenate fa costruire una strada per collegare la città con Ariminum, Rimini, e quindi, attraverso la via Flaminia, con Roma. A partire da questo momento progressivamente la città venne ristrutturata ricalcando l’orientamento di quella etrusca ma adottando modelli e tecniche edilizie romane. Kdor danes obišče mesto Adria, bo težko prepoznal sledove davne preteklosti, kar je značilno tudi za številna druga mesta Benečije, ki jih zaznamuje večtisočletna poseljenost. Kljub temu lahko v primeru mesta Adria razumemo vlogo in pomen, ki ga je imelo skozi dolga stoletja, pri čemer moramo Adria, Museo Archeologico Nazionale: coppa in vetro blu (officina siriana) firmata dal greco Ennione, I sec. d.C. čaša iz modrega stekla (sirska delavnica), ki jo je izdelal Grk Enion, 1. Stol. po Kr. 62 Via Popillia upoštevati, da Grki z izrazom Adrias niso imenovali samo mesta, temveč tudi reko, ki je tekla skozi mesto, in morje, ob katerem to leži: Jadransko morje. Naselje je nastalo na vzpetini v bližini rokava delte reke Pad, približno deset kilometrov od antične obalne linije. Od šestega stoletja pred našim štetjem je to bilo pristaniško mesto, ki je omogočalo bogato trgovinsko dejavnost ter srečevanje različnih narodov in kultur. Etruščani, Benečani in Grki so tukaj sobivali več stoletij, o čemer pričajo tudi številni predmeti Državnega arheološkega muzeja. V drugem stoletju pred Kr. se tudi Adria priključi Rimu in med letoma 132 in 131 pr. Kr. se na zahtevo konzula Via Popillia 63 Info: Fondazione RavennAntica Tel. +39 0544 361 36 [email protected] www.criptarasponi.it BASILICA DI SANT’APOLLINARE NUOVO/Nova bazilika Sv. Apolinarija Via di Roma, 52, 48020 Ravenna Info: Opera di Religione della Diocesi di Ravenna Tel. + 39 0544 541611 [email protected] www.ravennamosaici.it Adria, Museo Archeologico Nazionale: una suggestiva selezione di vetri di epoca romana/čudovit izbor steklenih umetnin iz rimskega obdobja Publiusa Popillia Lenateja začne graditi cestna povezava, ki naj bi mesto povezovala z Ariminum (tj. Riminijem), in po cesti Flaminia še z Rimom. Od tega trenutka dalje so mesto postopoma obnavljali. Pri tem so posnemali etruščansko umetnost, kljub temu pa so še vedno uporabljali rimske gradbene tehnike. SALINE DI CERVIA/SOLINE CERVIA Centro Visite/Središče za obiskovalce Via Bova, 61, 48015 Cervia (RA) Tel. +39 0544 973 040 [email protected] www.salinadicervia.it RAVENNA MUSEO NAZIONALE DI RAVENNA NARODNI MUZEJ V RAVENNI Via San Vitale, 17, 48121 Ravenna Info: Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici Tel. + 39 0544 543 711 [email protected] www.soprintendenzaravenna. beniculturali.it BASILICA DI SAN VITALE BAZILIKA SV. VITALIJA Via San Vitale, 48121 Ravenna Info: Opera di Religione della Diocesi di Ravenna Tel. + 39 0544 541611 [email protected] www.ravennamosaici.it MAUSOLEO DI GALLA PLACIDIA MAVZOLEJ GALLA PLACIDIA Via Argentario, 22, 48110 Ravenna Info: Opera di Religione della Diocesi di Ravenna Tel. + 39 0544 541611 [email protected] www.ravennamosaici.it DOMUS DEI TAPPETI DI PIETRA DOMUS KAMNITIH PREPROG Via Barbiani, 7, Chiesa di Sant’Eufemia 48121 Ravenna (RA) Tel. + 39 0544 325 12 Info: Fondazione Ravennantica [email protected] www.domusdeitappetidipietra.it BATTISTERO NEONIANO NEONIANSKA KRSTILNICA Via Gioacchino Rasponi 48121 Ravenna Info: Opera di Religione della Diocesi di Ravenna Tel. + 39 0544 541611 [email protected] www.ravennamosaici.it MUSEO ARCIVESCOVILE MUZEJ NADŠKOFIJE Piazza Arcivescovado, 1 48121 Ravenna Info: Opera di Religione della Diocesi di Ravenna Via di Roma, angolo via Alberoni 48121 Ravenna (RA) Info: Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici Tel. + 39 0544 543 711 [email protected] www.soprintendenzaravenna. beniculturali.it BATTISTERO DEGLI ARIANI ARIJANSKA KRSTILNICA INDIRIZZI E CONTATTI/Naslovi in kontakti CERVIA COSIDDETTO “PALAZZO DI TEODORICO” TAKO IMENOVANA “TEODERIKOVA PALAČA” Tel. + 39 0544 541 611 [email protected] www.ravennamosaici.it CAPPELLA ARCIVESCOVILE (ORATORIO DI SANT’ANDREA) KAPELA NADŠKOFIJE (MOLILNICA SV. ANDREJA) Piazza Arcivescovado, 1 Museo Arcivescovile 48121 Ravenna Info: Opera di Religione della Diocesi di Ravenna Tel. + 39 0544 541 611 [email protected] www.ravennamosaici.it MUSEO TAMO - TUTTA L’AVVENTURA DEL MOSAICO/ MUZEJ TAMO - POPOLNO DOŽIVETJE MOZAIKOV Via Nicolò Rondinelli, 4 48121 Ravenna Tel. + 39 0544 213 371 Info: Fondazione Ravennantica [email protected] www.tamoravenna.it CRIPTA RASPONI KRIPTA RASPONI P.zza S. Francesco, 48121 Ravenna Piazzetta degli Ariani 48121 Ravenna (RA) Info: Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici Tel. + 39 0544 543 711 [email protected] www.soprintendenzaravenna. beniculturali.it MAUSOLEO DI TEODORICO TEODERIKOV MAVZOLEJ Via delle Industrie, 14 48122 Ravenna Info: Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici Tel. + 39 0544 543 711 [email protected] www.soprintendenzaravenna. beniculturali.it RAVENNA località/kraj Classe AREA ARCHEOLOGICA DI CLASSE ARHEOLOŠKO NAJDIŠČE CLASSE Via Marabina, 1 Località/Kraj Classe, 48124 Ravenna Tel. + 39 tel. 0544 677 05 Info: Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia Romagna [email protected] www.archeobo.arti.beniculturali.it L’area archeologica è temporaneamente chiusa per l’allestimento del nuovo Parco Archeologico di Classe/Arheološko najdišče je zaradi urejanja novega arheološkega parka v kraju Classe začasno zaprto. BASILICA DI SANT’APOLLINARE IN CLASSE/BAZILIKA sv. Apolinarija V CLASSE Via Romea sud, 224 Località/kraj Classe, 48124 Ravenna Info: Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici Tel. + 39 0544 543 711 [email protected] www.soprintendenzaravenna. beniculturali.it Architettonici e Paesaggistici Tel. +39 0544 543 711 [email protected] www.soprintendenzaravenna. beniculturali.it MUSEO POMPOSIANO MUZEJ POMPOSIANO Via Pomposa Centro, 12 44021 Codigoro (FE) Info: Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici Tel. +39 0544 543 711 [email protected] www.soprintendenzaravenna. beniculturali.it ARIANO NEL POLESINE località/kraj San Basilio PARCO REGIONALE DEL DELTA DEL PO/KRAJINSKI PARK DELTE REKE PAD CENTRO TURISTICO CULTURALE DI SAN BASILIO/KULTURNO TURISTIČNI CENTER SV.VASILIJA Ente di gestione per i Parchi e la Biodiversità – Delta del Po Upravni organ za parke in biotske raznovrstnosti - Delta reke Pad C.so Mazzini, 200 44022 Comacchio (FE) Tel. +39 0533 314 003 [email protected] www.parcodeltapo.it Via San Basilio, 12, Località San Basilio 45012 Ariano nel Polesine (RO) Tel. +39 0426 71200; +39 346 3357534 [email protected] www.smpolesine.it Ente Parco Regionale Veneto del Delta del Po/Zavod beneškega reionalnega parka delte reke Pad Via Marconi, 6 45012 Ariano nel Polesine (RO) Tel. + 39 0426 372 202 [email protected] www.parcodeltapo.org nei pressi del Centro Turistico Culturale di San Basilio/V bližini kulturno turističnega centra San Basilio Località San Basilio 45012 Ariano nel Polesine (RO) OSTELLATO località/kraj San Giovanni, Valle Lepri CITTÀ ETRUSCA DI SPINA ETRUŠČANSKO MESTO SPINA Strada Argine Agosta/Strada Canale Anita, 44020 Ostellato (FE) - Località San Giovanni, Valle Lepri Info: Museo Archeologico Nazionale di Ferrara Tel. +39 0532 662 99 [email protected] www.archeoferrara.beniculturali.it AREA ARCHEOLOGICA ARHEOLOŠKO OBMOČJE ADRIA MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE DI ADRIA NARODNI ARHEOLOŠKI MUZEJ V ADRIJI Via Badini, 59 45011 Adria (RO) Tel. +39 0426 21612 [email protected] www.archeopd.beniculturali.it Non lontano da Spina... Nedaleč od Spina... COMACCHIO CODIGORO località/kraj Pomposa MUSEO DELLA NAVE ROMANA MUZEJ RIMSKE LADJE ABBAZIA DI POMPOSA OPATIJA POMPOSA Via della Pescheria, 2 44022 Comacchio (FE) Tel. 0533 311 316 [email protected] www.comune.comacchio.fe.it Via Pomposa Centro, 12 44021 Codigoro (FE) Info: Soprintendenza per i Beni 64 Via Annia 2 itinerarij 2 itinerario via annia autostrada /avtocesta strada statale /državna cesta confine provinciale /deželna meja confine statale /državna meja via annia area archeologica /arheološko območje museo /muzej monumento /kulturni spomenik area naturalistica /naravoslovno območje 66 Via Annia Via Annia 67 T ra le più importanti arterie stradali dell’Italia settentrionale in epoca romana, la via Annia collegava centri di rilevanza strategica e commerciale dell’area alto adriatica, solcando un territorio dominato da paludi e fiumi, intrecciati a campi coltivati. La strada fu costruita nell’avanzato II secolo a.C. per opera di un magistrato appartenente alla gens Annia, il console Tito Annio Lusco, che aveva guidato il secondo contigente coloniario ad Aquileia, oppure il pretore Tito Annio Rufo. Oltre a uno scarto cronologico (153 a.C., oppure 131 a.C.) l’attribuzione all’uno o all’altro determina anche ipotesi diverse riguardo al capolinea meridionale della strada: Bologna per il primo, Adria per il secondo. Chi sposa quest’ultima ipotesi ritiene che l’Annia sia nata come diretto prolungamento della via Popillia (Rimini-Adria) fino ad Aquileia, passando per Padova e Altino. Il tratto della strada che congiungeva Adria a Padova non è però citato esplicitamente dalle fonti itinerarie, forse perché rivestiva un’importanza secondaria, ma solo supposto grazie a tracce archeologiche e al toponimo Agna. Sono invece tutti i tre principali Itinerari antichi del III e IV sec. d.C., ovvero la Tabula Peutingeriana, l’Itinerarium Antonini e l’Itinerarium Burdigalense, a riportare le tappe comprese nel tratto da Padova ad Aquileia. L’importanza di questo percorso è evidentemente connesso al ruolo strategico dell’antica Patavium: città di origini antiche e nobili, economicamente florida, inserita in una vasta rete di contatti e di scambi commerciali con l’entroterra e l’Adriatico, anche grazie al fiume Meduacus (Brenta). All’uscita di Padova, la strada raggiungeva la stazione di Ad Duodecimum, identificata in Sambruson di Dolo, e proseguiva lungo l’attuale laguna di Venezia, con le stazioni di Ad Portum e Ad Nonum. In quest’area l’Annia e quello che viene ritenuto il tracciato litoraneo della Popillia in partenza da Rimini si congiungevano per portarsi ad Altinum, centro portuale di grande rilevanza commerciale e capolinea della via Claudia Augusta, che raggiungeva le rive danubiane. Proseguendo parallelamente alla linea litoranea, il tracciato della via Annia toccava poi la colonia di Iulia Concordia, oggi Concordia Sagittaria, dove si inseriva la via Postumia, dopo aver attraversato l’intera area padana. Tra Concordia e Aquileia l’Itinerarium Burdigalense cita la presenza di due stazioni di sosta: mutatio Apicilia e Ad Undecimum, in questo tratto sono stati rinvenuti miliari e iscrizioni afferenti alla via Annia. La strada concludeva il suo percorso ad Aquileia, la città che rappresentava un fondamentale crocevia tra Mediterraneo ed Europa balcanica e continentale. Il suo imponente porto fluviale, infatti, si connetteva all’Adriatico e il ricco sistema stradale in cui era inserita garantiva collegamenti con i grandi centri a nord e sud del Po, come Bologna, Piacenza, Cremona, ma anche verso la parte nord-orientale dell’impero, quindi con le principali città del Norico, Virunum e Auguntum, dell’Istria e con Iulia Emona, l’attuale Lubiana. V Concordia Sagittaria: area archeologica di Piazza Cardinal Costantini/arheološko območje trga Cardinal Costantini ia Annia je bila ena od najpomembnejših cest v severni Italiji, saj je v rimskih časih povezovala strateško in trgovsko pomembna središča severnojadranskega območja. Potekala je po z rekami in močvirji prekritem področju, kjer so se prepletala tudi številna obdelana polja. Cesta je bila zgrajena v drugi polovici 2. stol. po Kr., in sicer na zahtevo magistrata, ki je pripadal plebejski družini gens Annia, tj. konzula Titusa Anniusa Lusca, vodje drugega kontingenta kolonov v Ogleju, ali pretorja Titusa Anniusa Rufusa. Poleg tega, da se med njima pojavlja časovni razmak (153 pr. Kr. ali 131 pr. Kr.), bi pripisovanje izgradnje enemu ali drugemu pomenilo tudi drugačne predpostavke o južni skrajni točki ceste, in sicer Bologna pri prvem ter Adria pri drugem. Tisti, ki se strinjajo z zadnjo možnostjo, menijo, da je Annia nastala kot neposreden podaljšek ceste Popillia (Rimini - Adria), ki je potekla skozi Padovo in Altino ter vodil do Ogleja. Odsek ceste, ki je Adrio povezoval s Padovo, v nobenem 68 Via Annia Via Annia 69 viru ni posebej omenjen, razlog za to pa je morda dejstvo, da je ta bil sekundarnega pomena in o njegovem morebitnem pričajo samo arheološki ostanki ter toponim Agna. Vsi trije glavni itinerariji starodavnih poti iz 3. in 4. stoletja po Kr., Tabula Peutingeriana, Itinerarium Antonini in Itinerarium Burdigalense, navajajo trase, ki so potekale na odseku med Padovo in Oglejem. Pomembnost te ceste je seveda povezana s strateško vlogo antičnega Pataviuma, mesta z antičnim in plemenitim poreklom, ki je bilo gospodarsko zelo uspešno in vključeno v široko mrežo trgovanja z zaledjem Jadranskega morja, k čemur je pripomogla tudi reka Aquiliea, sepolcreto: particolare di un recinto Meduacus (Brenta). Ob izhodu iz Padove je funerario/grobišče: pokopališko obzidje cesta segala do postaje Ad Duodecimum, ki se je nahajala v kraju Sambruson di Dolo, nato pa nadaljevala vzdolž današnje beneške lagune, kjer sta ležali tudi postaji Ad Portum in Ad Nonum. Na tem območju sta se Annia in obalni odsek ceste Popillia združili ter nadaljevali do mesta Altinum, pristaniškega središča z velikim gospodarskim pomenom in skrajne točke poti Claudia Augusta, ki je od tu vodila do bregov Donave. Cesta je nato v nadaljevanju potekala vzporedno z obalno črto in se dotaknila tudi kolonije Iulia Concordia, ki danes nosi ime Concordia Sagittaria. Tukaj se ji je priključila tudi cesta Postumia, ki je prečkala vso Padsko nižino. Itinerarium Burdigalense priča o tem, da sta se med Concordio in Oglejem nahajali dve postaji, kjer so si potniki lahko odpočili: mutatio Apicilia in Ad Undecimum. Na tem odseku so bili najdeni miljn kamni in napisi, ki se nanašajo na cesto Annia. Cesta se je zaključila v Ogleju, ki je bilo tedaj pomembno stičišče Sredozemlja ter Balkana in celinske Evrope. Njegovo mogočno rečno pristanišče je bilo namreč povezano z Jadransko morjem in z obsežno cestno povezavo. To je omogočalo dostop do večjih središč, ki so ležala severno in južno od reke pad (na primer Bologna, Piacenza, Cremona), potovati pa je bilo mogoče tudi proti severovzhodnemu delu cesarstva in njegovim največjim mestom, kot sta bila na priAltino: un tratto della via Annia con parte del basolato mer Virunum in Auguntum, z Istro in z Iulio conservato/odsek ceste Annia in del ohranjenih tlakovanih tal Emono, današnjo Ljubljano. Lungo l’itinerario/Ob poti: Adria - Padova - Altino - Concordia Sagittaria - Aquileia Escursioni a breve distanza/Krajši izleti: Portogruaro Itinerari collegati/Povezani itinerariji: via Postumia-“Stradalta” do reke Pad - da Aquileia a Forum Iulii / iz Ogleja v Forum Iulii da Padova al Po/od Padove Padova, giardini dell’Arena: resti dell’anfiteatro romano/park Arena: ostaline rimskega amfiteatra padova AREE ARCHEOLOGICHE ARHEOLOŠKA OBMOČJA Particolarmente suggestivo è poter oggi ripercorrere, partendo da Porta Altinate, via Altinate che ricalca un tratto della strada romana e su cui si affaccia il centro culturale S. Gaetano che ospita alcune vetrine e un’area archeologica con i resti di un edificio monumentale della metà del I sec. d.C. Via privilegiata per gli scambi commerciali, fu da sempre il fiume la cui presenza in antico si percepisce visitando i resti di uno dei ponti romani che la attraversavano, quello detto di S. Lorenzo, a cui si accede scendendo all’area archeologica tra Piazza Antenore dove si trova un’edicola medioevale e un sarcofago con le spoglie attribuite erroneamente ad Antenore, leggendario eroe fondatore di Patavium, e via dei Ponti romani: edificato su tre arcate, Posebej zanimiv je sprehod po palači. Začnemo ga pri mestnih vratih Porta Altinate, in sicer v ulici Altinate, ki je podobna enemu od odsekov rimske ceste in v kateri se nahaja kulturno središče sv. Gaetano. Tukaj najdemo nekaj vitrin in arheološko območje z ostanki monumentalne zgradbe iz sredine 1. stol. po Kr. Najpomembnejša pot trgovanja je bila vedno reka. Da je bila v antiki prisotna na tem območju lahko začutimo, ko obiščemo enega od starodavnih rimskih mostov, tj. most sv. Lovrenca. Do njega lahko prispemo tako, da se spustimo z arheološkega območja, ki leži med trgom Antenore, kjer se nahajata srednjeveška kapela in sarkofag s posmrtnimi ostanki, ki se zmotno pripisujejo legendarnemu junaku Antenorju, ustanovitelju Pataviuma, in uli- 70 Via Annia Via Annia 71 co Ponti romani. Zgratra il 40 e il 30 a.C., si jen je bil med letoma 30 trovava a sud del porto in 40 pr. Kr., in sicer na fluviale dove si svoltreh lokih, nahajal pa se geva la maggior parte je južno od rečnega pridegli scambi commerstana, kjer je potekal veciali. Porto fluviale in čji del trgovanja. Rečno diretto collegamento pristanišče, neposredno con il cuore pulsanpovezano z utripajote della città, il vicino Padova: resti del ponte romano detto di čim središčem mesta, foro, da identificarsi S. Lorenzo in una foto d’archivio/ostaline bližnji forum, ki naj bi nell’area occupata da rimskega mostu sv. Lorenzo na arhivski fotografiji se nahajal na področju piazza delle Erbe, della današnjih trgov delle Erbe, della Frutta in Frutta e dei Signori. Difficile ricostruire le dei Signori. Velikost foruma in natančno dimensioni del foro e l’esatta ubicazione lego različnih javnih stavb v njegovi bližini dei diversi edifici pubblici che vi si doveje težko določiti, vendar lahko obiskovalec vano affacciare. Tuttavia, visitando l’area med obiskom arheološkega najdišča pod archeologica sotto Palazzo della Ragione, palačo Ragione občuduje neverjetno arheil visitatore potrà apprezzare l’incredibile ološko in arhitekturno shemo tega staropalinsesto archeologico e architettonico di davnega mesta. questa antichissima città. PADOVA Come la storia di molte città del Veneto antico, anche quella di Padova è legata a un fiume, il Meduacus-Brenta, il cui corso ne ha determinato sin dalle origini lo sviluppo. Grazie alle più recenti indagini archeologiche sono state riconosciute le tracce del villaggio che i Veneti antichi, tra la fine del IX e gli inizi dell’VIII sec. a.C., andarono a costruire all’interno dell’ansa del fiume per poi espandersi, nel corso del VII sec. a.C., anche nella sua controansa. A partire da questo momento l’insediamento si sviluppò progressivamente distinguendo gli spazi pubblici da quelli privati, collegandoli attraverso strade e sentieri, organizzando le necropoli in aree dedicate ben distinte dall’abitato. E sono proprio le necropoli poste in prossimità Patavium era infatti perfettamente collegata con le altre città del Veneto romano grazie a una rete di strade quali ad esempio la via Annia che, avendo come capolinea meridionali Adria e il corso del Po, la attraversava da sud a nord per poi piegare verso est in direzione della laguna, di Altino e dei centri affacciati sull’Alto Adriatico. Padova, Prato della Valle: resti delle sostruzioni del teatro romano in una foto d’archivio ostaline zgradbe rimskega gledališča na arhivski fotografiji così antiche. Un ulteriore sviluppo dell’insediamento si ebbe con l’arrivo dei Romani a partire dalla seconda metà del III sec. a.C., anche se è soprattutto tra il 50 e il 40 a.C., quando la città diventa municipium e i suoi cittadini vengono inseriti nella tribù Fabia, che Patavium assume la fisionomia di una vera e propria città romana. In questo senso i resti dell’anfiteatro romano, datato tra età augustea e I sec. d.C., testimoniano la floridezza economica della città che fu tra le più ricche dell’impero. Tako kot številna mesta antične Benečije je tudi Padova zgodovinsko povezana z reko Meduacus Brenta, katere tok je nanjo vplival že od samega začetka. Zahvaljujoč najnovejšim arheološkim raziskavam so bile tukaj odkrite sledi vasi, ki so jo antični Veneti med poznim 9. in zgodnjim 8. stoletjem pr. Kr. zgradili v rokavu reke in se je nato v 7. stol. pr. Kr. razširila tudi na drugo stran reke. Od tega trenutka dalje se je naselje samo še širilo, pri tem pa so bili med seboj jasno ločeni javni in zasebni predeli. Povezovale so jih ceste in poti, posebni predeli pa so bili namenjeni nekropolam, ki so se morale dobro ločiti od bivalnih predelov. Nekropole so se nahajale v bližini reke, razlogi za to pa so bili tako praktične kot simbolične narave, saj vodni tok simbolizira obstoj in minljivost ter prehod iz življenja v smrt, in prav same nekropole pričajo o stopnji bogastva in razvoja, doseženi v tem antičnem obdobju. K nadaljnjemu razvoju naselja je pripomogel prihod Rimljanov v drugi polovici 3. stol. pr. Kr., čeprav je predvsem med letoma 50 in 40 pr. Kr., ko je mesto postalo municipium in so njeni državljani postali del plemena Fabia, Patavium prevzel značaj pravega rimskega mesta. Ostanki rimskega amfiteatra iz avgustejske dobe in 1. stol. po Kr. pričajo o gospodarski blaginji mesta, ki je bilo eno najbogatejših v cesarstvu. Patavium je bil dobro povezan z drugimi mesti rimske Benečije, saj so mu to omogočale številne ceste. Med temi je bila tudi Via Annia, ki se je na jugu končala v mestu Adria in ob reki Pad. Mesto je prečkala od juga proti severu ter nato zavila proti vzhodu, in sicer proti laguni, mestu Altino in mestom, ki so gledali na severno Jadransko morje. PADOVA Padova (Catasto Napoleonico - 1815): indicazione dell’emiciclo dell’anfiteatro romano, la cosiddetta Arena/polkrožni prostor rimskega amfiteatra, tako imenovana Arena del fiume, per motivi di ordine pratico ma anche simbolici in quanto lo scorrere delle acque ricordava quello dell’esistenza e il passaggio, dalla vita alla morte, a fornirci un gran numero di informazioni sul livello di ricchezza e sviluppo raggiunto in queste epoche MUSEI CIVICI AGLI EREMITANI, MUSEO ARCHEOLOGICO MESTNI MUZEJI EREMITANI ARHEOLOŠKI MUZEJ I Musei Civici di Padova hanno sede dal 1985 negli spazi dell’ex convento degli Eremitani, a pochi passi dai Giardini dell’Arena dove si trovano i resti dell’anfiteatro romano che stanno ancora oggi a testimoniare l’antichità della città. In questo senso non ci si deve stupire se i Musei ospitano, tra le altre, anche una sezione archeologica particolar- Sedež mestnih muzejev Padove (Musei Civici di Padova) se od leta 1985 nahaja v nekdanjem samostanu Eremitani, ki je le nekaj korakov oddaljen od vrtov Arena, kjer še danes najdemo ostaline rimskega amfiteatra, ki še vedno pričajo o starodavnosti tega mesta. Ne preseneča torej dejstvo, da imajo muzeji tudi izjemno 72 Via Annia Via Annia 73 Padova, Musei Civici Eremitani: sala della sezione archeologica dedicata alla via Annia/dvorana arheološkega oddelka posvečena cesti Annia mente suggestiva originatasi sin dall’800 grazie all’opera di studiosi ed eruditi illuminati che iniziarono a raccogliere quanto veniva alla luce durante gli scavi condotti in città, come ad esempio quelli legati alla costruzione della prima stazione ferroviaria e che servirono a mettere in luce una delle più importanti necropoli di Patavium romana. Ma i Musei Civici possono contare anche su collezioni archeologiche riferibili ad altri contesti culturali, basti pensare alle due sale dedicate all’antico Egitto e intitolate al fa- Padova, Musei Civici Eremitani, sezione archeologica: pseudo-emblema in mosaico tessellato con coppia di uccelli (età augustea)/arheološki oddelek: psevdoemblem, izdelan iz kockastega mozaika, na katerem sta upodobljeni dve ptici (avgustejska doba) zanimiv arheološki oddelek, ki je nastal v 19. stol. stoletju. Za njegov nastanek se gre zahvaliti delu razsvetljenih učenjakov, ki so zbirali vse predmete, najdene med različnimi izkopavanji. Med gradnjo prve železniške postaje je bilo na primer odkrito eno najpomembnejših grobišč rimljanskega Pataviuma. Mestni muzeji hranijo tudi arheološke zbirke iz drugih kulturnih okolij. Ogledamo si jih lahko v dveh prostorih, ki so namenjeni staremu Egiptu in so ime dobili po slavnem padovskem egiptologu Giovanniju Battisti Belzoniju. Ogled, ki obiskovalca popelje skozi zgodovino mesta, se začne z nekaterimi ročnimi izdelki, odkritimi v nekropoli najstarejše naselbine antičnih Venetov iz železne dobe. Gre za žarne grobove z bogatimi dodatki,kot so keramične in kovinske posode, predmete iz vsakdanjega življenja, osebni nakit in orožje. Med zadnja odkritja sodi tudi grobnica z dvojnim pokopom (človek in konj), ki priča o pomenu konjereje v gospodarstvu antičnega Veneta. Pomembno je tudi število stel, ki naj bi bile po mnenju ne- moso egittologo padovano Giovan Battista Belzoni. Per quanto riguarda il percorso di visita legato alla storia della città, esso prende avvio attraverso l’esposizione di alcuni manufatti riferibili alle necropoli del più antico insediamento dei Veneti antichi dell’età del Ferro. Si tratta di tombe ad incinerazione con ricchi corredi costituiti da recipienti ceramici e metallici, oggetti legati alla vita quotidiana, ornamenti personali, armi. Tra le più recenti acquisizioni vi è una tomba a inumazione bisoma, uomo-cavallo, che documenta l’importanza dell’allevamento dei cavalli nell’economia del Veneto antico. Significativa è poi la serie di stele, interpretate da alcuni come funerarie, che ci raccontano attraverso le loro iscrizioni e decorazioni figurate molto della vita dei patavini a partire dai loro nomi: Pupone, nel VI sec. a.C., Fugio Uposedio, nel IV sec. a.C., Ostiala Gallenia, nel I sec. a.C. Con l’arrivo dei Romani in Italia settentrionale, tra le prime infrastrutture che essi approntarono vi furono le strade così da realizzare un sistema di comunicazioni viarie stabile. All’interno di questo sistema stradale la via Annia serviva a collegare Patavium, a sud con Adria e l’Italia centrale, a nord-est con i centri che si affacciavano sull’arco dell’Alto Adriatico. Grazie alla esposizione di manufatti rinvenuti lungo il suo tracciato il visitatore può ripercorrere così l’itinerario dell’Annia a partire dai capolinea meridionali arrivando sino ad Aquileia. Particolarmente ricco di testimonianze è il tratto urbano della strada che, entrando da sud, attraversava la città per poi piegare verso est dirigendosi verso la laguna e il mare Adriatico; tra queste spicca il monumento funerario della liberta Claudia Toreuma che, dopo duemila anni, ci parla ancora attraverso una commovente iscrizione in versi latini: «io, Toreuma, conosciuta per le molte danze, prima di compiere il ventesimo anno di età sono qui sepolta. Percorso felicemente un breve spazio di vita, sono riuscita a sfuggire, o vecchiaia Padova, Musei Civici Eremitani, sezione archeologica: stele di Ostiala Gallenia con tre personaggi su biga (I sec. a.C.)/arheološki oddelek: stela Ostiala Gallenia s tremi osebami na bigi (1. Stol. pr. Kr.) katerih pogrebni simbol. Njihovi napisi in ornamenti veliko povedo o življenju Padovancev, in sicer lahko začnemo že pri imenih: Pupone, 6. stol. pred Kr., Fugio Uposedio, 4. stol. pred Kr., Ostiala Gallenia, 1. stol. pred Kr. Po prihodu v severno Italijo so Rimljani najprej zgradili ceste in tako ustvarili stabilen sistem cestnih povezav. Del sistema je bila tudi cesta Annia, ki je Pataviuma povezovala z mestom Adria in z osrednjo Italijo na jugu ter ter s središči severnega Jadrana na severovzhodu. Na razstavi ročnih izdelkov, ki so bili najdeni vzdolž cestne trase, lahko obiskovalec prehodi cesto Anni0, in sicer od njene začetne točke na jugu do cilja v Ogleju. Posebej bogata so pričevanja odseka, ki se je začel na južni strani vstopil v mesto in potekal skozenj ter nato obrnil proti vzhodu, v smeri lagune in Jadranskega morja. Med vsemi najbolj izstopa nagrobni spomenik osvobojenke Claudie Toreuma, na katerem so tudi po dva tisoč letih še vedno vidni ganljivi, v latinščini zapisani verzi: «Jaz, Toreuma, znana po številnih plesih, sem bila pred dopolnjenim dvajsetim letom starosti 74 Via Annia Via Annia 75 senza fine, alle tue grinfie maledette». A testimonianza della floridezza di Patavium romana sono anche i mosaici policromi che dovevano decorare i pavimenti di lussuosi edifici, le architravi, le colonne, i capitelli del lapidario ospitato in uno dei chiostri del convento degli Eremitani. Per completare il racconto della storia di Padova antica non si può prescindere, infine, dalla visita del Museo Bottacin presso Palazzo Zuckermann, di fronte ai Giardini dell’Arena, che con le sue collezioni numismatiche descrive l’introduzione e l’uso della moneta nel Veneto e la vivacità degli scambi commerciali che da sempre connotano questa regione. tukaj pokopana. Po kratkem in srečnem življenju, mi je uspelo pobegniti, o starost neskončna, tvojim prekletim krempljem.» O razcvetu rimskega Pataviuma pričajo tudi večbarvni mozaiki, ki so verjetno krasili tla razkošnih stavb, arhitrave, stebri in kapiteli v lapidariju, ki se nahaja v enem od križnih hodnikov samostana Eremitani. Nazadnje ne smemo prezreti muzeja Bottacin, ki leži v bližini palače Zuckermann, nasproti parka Arena, in s svojimi numizmatični zbirkami priča o uvajanju in uporabi denarja v Benečiji ter o živahnem trgovanja, ki že od nekdaj odlikuje to regijo. QUARTO D’ALTINO località Altino QUARTO D’ALTINO kraj Altino MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE DI ALTINO e AREA ARCHEOLOGICA NARODNI ARHEOLOŠKI MUZEJ V ALTINU in ARHEOLOŠKO OBMOČJJE Sia gli scavi archeologici, sia le fotografie aeree e da satellite dimostrano che l’impianto urbano di Altino doveva essere percorso da canali attraversabili grazie a ponti e traghetti, Tako arheološka izkopavanja kot tudi letalski in satelitski posnetki dokazujejo, da je bila urbana površina najverjetneje prepredena s kanali, ki jih je bilo mogoče prečkati čez mostove ali s pomočjo splavov. Ob kanalih so bili pristani, pomoli in bankine, ki so že tedaj nakazovali na to, kar so nekaj stoletij pozneje postale Benetke. Poleg tega so se tukaj že nahajale vse zgradbe, ki so značilne za rimsko mesto: forum, bazilika, gledališče, amfiteater. Nič od naštetega še ni bilo raziskano, izjema pa je le severovzhodna mestna četrt, kjer je do avgustejske dobe deloval kanal s pristanom. Tega so zaradi izgradnje tlakovane ceste, ob katero so bili sprva postavljeni tudi portiki, pozneje zasuli. Tu se nahajajo ostaline zasebnih bivališč in javnih zgradb ter številni ostanki južnih vrat in dveh stolpov, ki so predstavljali vhod v mesto. Ta je imel sprva dvojno vlogo - vrata in pristan -, kar potrjuje, da Quarto d’Altino, Museo Archeologico Nazionale: ingresso/vhod Quarto d’Altino, Museo Archeologico Nazionale: parte del percorso espositivo/del razstave dotati di approdi, moli e banchine ad anticipare quella che sarà Venezia molti secoli dopo; allo stesso tempo la città era dotata di tutti quegli edifici che caratterizzano una città romana quali il foro, la basilica, il teatro, l’anfiteatro: di tutte queste imponenti architetture nulla è ancora stato scavato se non il quartiere nord-orientale dove fu attivo, sino all’età augustea, un canale con approdo in seguito colmato per la realizzazione di una strada basolata, in origine porticata, e dove vi rimangono i resti di residenze private, di un edificio pubblico e dei resti, più consistenti, della porta settentrionale a corte centrale e due torri, ingresso monumentale per chi entrava in città e che nella sua fase originaria si presentava come una porta-approdo a conferma della duplice fisionomia, terrestre e marittima, che Altino doveva offrire ai suoi visitatori. In attesa dell’apertura della nuova sede museale che sarà inaugurata a breve, il Museo Archeologico Nazionale di Altino presenta oggi al pubblico solo una selezione limitata dei numerosissimi monumenti e manufatti messi in luce a partire dall’800, testimonianze materiali che ci raccontano la storia di una delle più antiche, ricche e je Altino svojim obiskovalcem ponujalo tako kopenski kot pomorski značaj. V pričakovanju skorajšnjega odprtja novega sedeža muzeja, si javnost v Državnem arheološkem muzeju Altina danes lahko ogleda le omejeno zbirko številnih spomenikov in ročnih izdelkov, ki so bili odkriti od 19. stol. dalje. Ta materialna pričevanja Altino, area archeologica: pavimentazione a mosaico di una domus con pantera che beve da un corno arheološko območje: z mozaikom prekrtia tla enega od domusov, na katerih je upodobljen panter, ki pije iz roga 76 Via Annia Via Annia 77 ALTINO Quarto d’Altino, Museo Archeologico Nazionale: il giardino con elementi architettonici e resti di un mausoleo funerario/vrt z arhitekturnimi elementi in ostalinami pogrebnega mavzoleja importanti città dell’Alto Adriatico. A documentare la ricchezza della città e dei suoi abitanti sono innanzitutto i monumenti funerari del tipo a mausoleo, le stele a pseudoedicola che raffigurano i ritratti dei defunti secondo una tradizione che si riscontra soprattutto nelle necropoli del Veneto romano, gli altari cilindrici e ottagonali, tipologia caratteristica dell’area altinate. Numerosi sono poi gli elementi lapidei, i capitelli, le meridiane, gli altari che si possono ammirare sin dalla visita della prima sala e che documentano la ricchezza degli edifici pubblici anche di culto mentre due mosaici bicromi, bianco-neri, a tessere lapidee testimoniano la ricchezza delle pavimentazioni degli edifici. Proseguendo nella visita si segnalano due statue acefale di Giganti, i cosiddetti Tritoni, che dovevano coronare la sommità di un monumento funerario della necropoli che si organizzava a sud-ovest della città e che era attraversata dalla via Annia, una statua di Sileno in marmo, alcune teste ritratto sempre da ricondurre a stele o monumenti funerari, un ritratto femminile di età flavia. pripovedujejo zgodbo o enem od najstarejših, najbogatejših in najpomembnejših severnojadranskih mest. O bogastvu mesta in njegovih prebivalcev govorijo predvsem nagrobni spomeniki v obliki mavzoleja, edikulam podobne stele s portreti pokojnikov, izdelanimi v skladu s tradicijo, ki je značilna predvsem za rimske nekropole v Benečiji, ter za to okolje značilni cilindrični in osmerokotni oltarji. Številni so tudi kamniti elementi, kapiteli, sončne ure in oltarji, ki si jih lahko ogledamo v prvi dvorani in pričajo o bogastvu javnih in tudi kultnih stavb, medtem ko dva črno-bela mozaika iz kamnitih vstavkov pričata o bogatih tlakovanjih v notranjosti zgradb. V nadaljevanju si lahko ogledamo brezglava kipa velikanov Tritonov. Kipa sta se najverjetneje nahajala na vrhu spomenika nekropole, ki je ležala v jugozahodnem delu mesta in jo je prečkala cesta Annia, marmorni kip Silena, nekaj portretnih glav, ki jih je mogoče pripisati stelam ali nagrobnim spomenikom. Izjema je le ženski portret, ki izhaja iz flavijevske dobe. Intorno al XI-X sec. a.C. lungo il margine settentrionale della laguna di Venezia, in un ambiente caratterizzato da corsi fluviali, il Sile e lo Zero, canali, paludi e barene, si sviluppò un insediamento che proprio per la sua posizione strategica in prossimità di vie di terra e d’acqua fu vitale sino al VII sec. d.C., caratterizzandosi come centro mercantile e santuariale. Dei centri del Veneto antico è uno dei pochi a non essere a continuità di vita e questo ha permesso agli studiosi di ricostruire il suo impianto urbano sulla base delle fotografie aeree e da satellite. Se, da un lato, la particolare posizione del sito fu propizia per gli scambi commerciali indirizzati verso il nord Europa e verso il Mediterraneo grazie alle rotte e agli scali marittimi che interessavano tutto l’Alto Adriatico, dall’altro essa influenzò anche l’organizzazione del villaggio dei Veneti antichi e, in seguito, della città romana. Difficile ricostruire la fisionomia dell’Altino più antica; certo è che nel VI sec. a.C. due santuari, posti a nord, in località Canevere, e a sud dell’abitato, in località Fornace, sono ampiamente frequentati, in particolare il santuario meridionale dove era venerata una divinità dal cui nome derivò quello dell’abitato: Altno-Altino. Dei rapporti che questo santuario e Altino ebbero con il mondo greco, magnogreco, celtico, centroitalico ed etrusco, sono testimoni il numero e la qualità degli oggetti votivi tanto da farci pensare che fosse il principale scalo marittimo dei Veneti. Ma allo stesso tempo, tra i rinvenimenti, numerosi sono anche i resti sacrificali di numerosi cavalli a confermare quello che ci raccontano le fonti a proposito dei sacrifici equini praticati dai Veneti in onore di Diomede. Con la stesura della via Annia, a cura del console del 153 a.C. Tito Annio Lusco o forse meglio del pretore del 131 a.C., che, provenendo da Padova, toccava Altino per poi proseguire verso Concordia e Aquileia, prese avvio la romanizzazione del centro lagunare che si materializzò da subito attraverso la regimentazione delle acque e la bonifica dei terreni. Tra il 49 e il 42 a.C. Altino, diventata municipium ottenendo la cittadinanza romana, continua a mantenere il ruolo di La pianta di Altinum romana desunta da telerilevamento/Zemljevid rimskega mesta Altinum, izdelan s omočjo daljinskega zaznavanja 78 Via Annia Via Annia 79 Altino: veduta di una delle due aree archeologiche/pogled na eno od dveh arheoloških območij principale porto dell’Alto Adriatico tanto da essere messo in collegamento con tutti gli scali tra Ravenna e Aquileia attraverso lagune e canali interni che permettevano la navigazione in ogni stagione; d’inverno infatti per gli antichi il mare era clausum, chiuso ovvero interdetto alla navigazione. Okoli 11. - 10. stoletja pr. Kr. se je ob severnem robu beneške lagune, na območju, kjer sta tekla rečna tokova rek Sile in Zero, in kjer so se nahajali kanali, močvirja ter sipine, razvilo naselje, ki je zaradi svoje strateške lege v neposredni bližini kopenskih in vodnih poti živelo vse do 7. stol. po Kr. stoletja po našem štetju, poleg tega pa je bilo tudi trgovsko in versko središče. Je eno redkih središč antične Benečije, ki ni ohranilo kontinuitete življenja, to pa je znanstvenikom omogočilo, da so s pomočjo letalskih in satelitskih posnetkov rekonstruirali takratno postavitev mesta. Lega mesta je bila po eni strani ugodna za trgovanje s severno Evropo in Sredozemljem, kar so omogočile poti in pristanišča, ki so bila zanimiva za celotno severnojadransko območje, po drugi strani pa je to vplivalo tudi organiziranost naselja starodavnih Venetov in pozneje na organiziranost samega rimskega mesta. Podobo Altina v njegovih prvih letih obstoja je težko rekonstruirati. Znano je dejstvo, da sta bili v 6. stol. pr. Kr. zelo obiskani dve svetišči. Eno se je nahajalo severno od naselja, v kraju Canevere, drugo pa južno, v kraju Fornace. Bolj obiskano je bilo južno svetišče, kjer so prebivalci častili božanstvo, po katerem je mesto dobilo svoje ime: Altno -Altino. O odnosih, ki sta ga to svetišče in mesto Altino imela z grškim, velikogrškim, keltskim, centralnoitalskim in etruščanskim svetom, pričata veliko število in kakovost votivnih predmetov, na podlagi tega pa je mogoče sklepati, da je to bilo glavno pristanišče Venetov. Najdeni so bili tudi številni ostanki žrtvenih konjev, kar potrjuje navedbe virov, ki pravijo, da so za Veneti za časa Diomeda žrtvovali konje. Ko se je leta 153 pr. Kr. na zahtevo konzul Titus Annius Luscus oz. leta 131 pr. Kr. na zahtevo pretorja zgradila Via Annia, ki je potekla skozi Padovo in segala vse do Altina ter nato nadaljevala proti Concordii in Ogleju, se je začela romanizacija lagunskega središča, ki se je takoj uresničila z urejanjem vodotokov ter melioracijo ozemlja. Med letoma 49 in 42 pr. Kr. je Altino postal municipium in tako pridobil rimsko državljanstvo, še naprej pa je ohranjal vlogo glavnega severnojadranskega pristanišča. Z vsemi pristanišči od Ravenne do Ogleja so ga povezovale lagune in notranji kanali, ki so omogočali plovbo v vseh letnih časih. V antiki je bilo pozimi namreč morje zaprto oziroma neprimerno za plovbo. Altino: pavimentazione a mosaico di una domus con raffigurazione centrale di un kantharos in tessere vitree policrome/mozaična tla domusa. V sredini je upodobljen kantharos, ki je sestavljen iz večbarvnih steklenih ploščic CONCORDIA SAGITTARIA AREE ARCHEOLOGICHE Concordia Sagittaria: cortile della cattedrale con resti archeologici/dvorišče katedrale z arheološkimi ostalinami Il toponimo antico di Iulia Concordia sta a indicare la sua fondazione nel 42 o nel 40 a.C. mentre quello moderno tradisce quello antico con il riferimento anche alla presenza di una fabbrica di frecce, sagitte, attiva nel centro concordiese: si tenga conto che il sito poteva essere facilmente rifornito di ferro dal Norico attraverso un strada che per compendium raggiungeva direttamente quella provincia. Il sito di Concordia dovette essere comunque frequentato anche prima dell’arrivo dei Romani, come testimoniato in particolare da alcuni manufatti rinvenuti nel tempo ma grazie soprattutto a una attenta rilettura dei dati geomorfologici e di quelli di scavo: anche in questo caso, come altri del Veneto preromano e romano, gli studiosi hanno ricostruito l’impianto dell’antico insediamento come una sorta di città-isola circondata da fiumi. Dei resti archeologici che testimoniano la vitalità di Concordia, scendendo al di sotto della Cattedrale che si affaccia su piazza ARHEOLOŠKA OBMOČJA Starodavno ime Iulia Concordia pripisujejo času njene ustanovitve oziroma letu 42 ali 40 pr. Kr., medtem ko se sodobno poimenovanje nanaša na čas, ko so v središču Concordie izdelovali puščice. Upoštevati moramo dejstvo, da se je ta kraj brez težav oskrboval z železom iz Norika, in sicer po cesti, ki je per compendium vodila neposredno do te pokrajine. Naselbina Concordia je bila najverjetneje poseljena že pred prihodom Rimljanov, kar razkrivajo nekateri ročni izdelki ter še posebej skrbno preučevanje geomorfoloških podatkov in izkopanin. Tako kot v drugih primerih preučevanja predrimske in rimske Benečije so raziskovalci tudi tokrat poustvarili podobo starodavnega mesta, ki naj bi bilo nekakšen z rekami obdan otok. Arheološke ostaline, ki pričajo o vitalnosti Concordie, si lahko ogledamo v prostorih pod katedralo. Ta gleda na trg Cardinal Costantini, v njej pa se nahajajo ostaline, ki naj bi nekoč pripadale enemu od odsekov ceste Annia, in sicer odseku s skladišči, zgrajenimi v prvih stoletjih obstoja cesarstva, ter ostaline najstarejšega kompleksa Bazilike Apostolorum. Severno od Bazilike Apostolorum najdemo ostanke mestnega obzidja, ki je imelo številna mestna vrata, od katerih so se do danes ohranila samo severna, ogledamo pa si lahko tudi ostaline termalnega kompleksa. Mesto je bilo razdeljeno na četrti, ki so bile med seboj ločene s pravokotnimi ulicami. Na stičišču ulic Via Claudia in 8 marzo si je mogoče ogledati ostanke stavbe Domus, ki je pripadala rodbini Signini. Takšno ime je dobila zaradi številnih tlakovanj, ki so bila izdelana s pomočjo z malto pomešane drobljene opeke. To so zmotno poimenovali opus signinum, obiščemo pa lahko tudi kraj, kjer se je v antičnih časih nahajalo rimsko gledališče. O njegovem 80 Via Annia Cardinal Costantini, si possono ammirare quelli riconducibili a un tratto della via Annia, un settore dei magazzini risalenti ai primi secoli dell’impero, ma soprattutto i resti del più antico complesso della Basilica Apostolorum. A settentrione della Basilica Apostolorum si trovano invece i resti di un tratto delle mura urbiche che cingevano la città, mura che si aprivano attraverso una serie di porte di cui si conserva quella settentrionale, e quelli di un complesso termale. La città aveva un impianto regolare, organizzato in isolati definiti da strade tra di loro perpendicolari: delle abitazioni ed edifici pubblici di Concordia si possono oggi visitare, all’incrocio tra via Claudia e via 8 marzo, i resti della Domus dei Signini, il cui nome è stato suggerito agli scopritori dal tipo di pavimentazioni realizzate attraverso l’impiego di cocciopesto mescolato a malta, detto impropriamente opus signinum, e lo spazio anticamente occupato dal teatro romano il cui perimetro oggi è ricalcolato da una siepe in bosso. Dall’area del teatro raggiungendo via San Pietro si trovano infine i resti del Ponte romano su cui passava la via Annia al suo ingresso in città, strada che aveva come capolinea meridionali Adria e il Po e che metteva in collegamento Padova, Altino, la stessa Concordia per poi dirigersi verso l’importante centro portuale di Aquileia. Non lontano da Concordia Sagittaria... Via Annia 81 Concordia Sagittaria: pavimento in mosaico riferibile alle fasi più antiche della Basilica Apostolorum z mozaikom prekrita tla, ki najverjetneje segajo v najantičnejše obdobje bazilikalnega kompleksa Basilica Apostolorum obsegu nam priča pušpanova živa meja. Če se od gledališča pomaknemo v ulico San Pietro, si lahko nazadnje ogledamo še ostanke rimskega mostu, čez katerega je Via Annia potekala do mesta. Cesta se je na jugu končala v mestu Adria in na reki Pad, povezovala pa je Padovo, Altino in samo Concordio ter se je nato usmerila proti najpomembnejšemu pristaniškemu mestu, Ogleju (Aquilea). fiume Lemene, ma anche perché ospita il Museo Nazionale Concordiese, il primo ad essere stato realizzato in Veneto e uno dei più antichi d’Italia: un nucleo delle collezioni venne raccolto infatti già verso la fine del Settecento grazie all’opera della famiglia Muschietti. Ed è proprio questo il fascino del Museo Concordiese in quanto ancora oggi conserva, in alcune sue sezioni, il fascino dell’approccio collezionistico dell’epoca dotandosi, al contempo, di tutti i moderni apparati didattico-espositivi. Particolarmente suggestivo è anche l’edificio in cui ha sede il museo in quanto costruito a forma di basilica così da richiamare, negli spazi e nelle architetture, la più antica cristianità di Concordia. Nell’atrio e nelle tre navate sono esposti soprattutto materiali lapidei, elementi architettonici, stele funerarie, ritratti, mentre nella navata centrale, a pavimento, sono esposti tre mosaici in tessellato tra cui spicca quello policromo, rinvenuto durante gli scavi di una domus di Iulia Concordia che rappresenta il tema mitologico ben noto delle tre Grazie. In una sala vicino all’en- ke Lemene. Poleg tega lahko tukaj obiščemo tudi Narodni muzej Concordie, ki je prvi v deželi Benečiji in eden najstarejših v Italiji, za kar se gre zahvaliti družini Muschietti, ki je del zbirke predala že ob koncu 18. stol. Muzeju v Concordii daje čar prav dejstvo, da v nekaterih delih še vedno ohranja očarljivost zbirateljskega pristopa tistega časa, obenem pa razpolaga z vso moderno izobraževalno-razstavno opremo. Še posebej zanimiva je stavba, v kateri se nahaja sedež muzeja. Zgrajena v obliki bazilike, ki s svojo prostorsko ureditvijo in arhitekturnimi značilnostmi obuja najstarejše krščanstvo Concordie. V atriju in v treh ladjah so v glavnem razstavljeni kamnoseški izdelki, arhitekturni elementi, nagrobniki in portreti, medtem ko so v glavni ladji na tleh razstavljeni trije sestavljeni mozaiki, med katerimi izstopa večbarvni, ki je bil najden med izkopavanji domusa v kraju Iulia Concordia in predstavlja znano mitološko tematiko treh Gracij. V dvorani ob vhodu lahko občudujete tudi deko- Nedale od Concordia Sagittaria... PORTOGRUARO MUSEO NAZIONALE CONCORDIESE NARODNI MUZEJ V CONCORDII Dopo la visita di Concordia Sagittaria non si può prescindere da quella della vicina Portogruaro, non solo per le attrattive del centro cittadino e del relativo porto fluviale sorto già a partire dal Medioevo lungo le rive del Po obisku Concordie Sagittarie ne smemo pozabiti na Portogruaro, kjer si lahko ogledamo njegovo znamenito mestno središče in rečno pristanišče, ki je bilo že v srednjem veku zgrajeno ob bregovih re- Portogruaro, Museo Nazionale Concordiese: veduta dall’alto della sala principale/glavna dvorana iz ptičje perspektive 82 Via Annia Via Annia 83 rativne elemente javnih trata si possono ammirare in zasebnih zgradb ter inoltre elementi decorativi številne na tem območju degli edifici pubblici e prinajdene kovance. V zgorvati e una serie di monete njem nadstropju muzeja rinvenute nel territorio. Al so razstavljeni predrimpiano superiore del Museo ski in rimski eksponati, sono esposti invece mateki pripadajo zbirkam loriali preromani e romani kalnih zbirateljev ali so provenienti da raccolte di bili najdeni med izkopacollezionisti locali e dagli vanji, ki jih je v 19. stol. scavi condotti da Dario izvedel Dario Bertolini, Bertolini nel XIX secoogledamo pa si lahko tulo, nonché una selezione Portogruaro, Museo Archeologico dei numerosissimi reper- Concordiese: altare funerario a edicola di zbirko številnih najdb z območja Concordie, ki ti concordiesi presentati con ritratto dei defunti (I sec. d.C.) nagrobni glavni oltar s portretom so razvrščene po material pubblico secondo una preminulih (1. Stol. po Kr.) alih: steklo, dragi kamni, suddivisione per classi, veokrasi iz jantarja, oljenke. Vse to pripotri, gemme, ornamenti in ambra, lucerne a veduje o nekaterih pomembnih vidikih testimoniare alcuni aspetti significativi della vsakdanjega življenja v antiki. vita quotidiana antica. AQUILEIA OGLEJ AREE ARCHEOLOGICHE ARHEOLOŠKA OBMOČJA Le ininterrotte ricerche susseguitesi ad Aquileia dall’ultimo scorcio del XIX secolo a oggi hanno portato alla luce una significativa porzione dell’antico tessuto urbano, con i suoi monumenti pubblici, i quartieri residenziali, le zone produttive e le aree cimiteriali. Nel cuore della città antica, lungo l’asse principale di attraversamento in senso nord-sud (cardine massimo), forse coincidente con il tracciato urbano della via Postumia, si apre lo spazio forense, l’ampia piazza a pianta rettangolare, racchiusa da un grandioso portico colonnato, che costituiva il centro nevralgico della città con i relativi edifici pubblici e botteghe. A sud del foro rimangono i resti della basilica civile, probabilmente eretta in età augustea, un vasto ambiente a triplice navata sede di attività giudiziarie e delle grandi adunanze cittadine. Superati il foro e la basilica, Neprekinjena raziskovanja, ki so v Ogleju potekala vse od zadnjih let 19. stol. stoletja do danes, so razkrila pomemben del antičnega mestnega tkiva kot so javni spomeniki, stanovanjske površine, proizvodna območja in pokopališča. V osrčju starega mestnega jedra, ob glavni cestni osi, ki poteka v smeri sever-jug (glavni kardo), ki morda sovpada z mestno traso ceste Via Postumia, se odpira forum, velike pravokotni trg, obdanega z veličastnim stebriščem portika, ki je s svojimi javnimi stavbami in trgovinami predstavljal glavni center mesta. Južno od foruma se nahajajo ostanki civilne bazilike, ki je bila najverjetneje zgrajena v avgustejski dobi. Gre za velik prostor s tremi ladjami, ki je bil sedež pravosodnih dejavnosti in velikih mestnih shodov. Ko se mimo foruma in bazilike sprehodimo po ulici lungo la via Giulia Augusta s’incontra un grande mausoleo del tipo con cella funeraria a dado sormontata da edicola cilindrica contenente la statua acefala del defunto. L’imponenza del monumento, originariamente ubicato ad alcuni chilometri da Aquileia lungo la via Gemina, fa credere che si tratti di un personaggio pubblico di alto rango. A non molta distanza dal foro sorgeva lo scalo portuale, oggi raggiungibile grazie alla cosiddetta “Via Sacra”, la piacevole passeggiata archeologica moderna realizzata ricalcando l’antico percorso del corso d’acqua originato dalla confluenza del Natisso con il Turro, odierni Natisone e Torre. Il percorso è punteggiato da elementi architettonici e materiali epigrafici relativi alle strutture portuali. In funzione sin dall’epoca repubblicana, l’impianto portuale fu monumentalizzato nel I sec. d.C. e dotato di banchine con ormeggi e approdi. Il molo era fiancheggiato da magazzini per il deposito delle merci che risalivano il fiume alla volta della città. Aquileia fu infatti uno dei più importanti scali fluviali del mondo antico, punto ideale per gli Aquilieia: veduta del foro/pogled na forum Aquilieia: quartiere portuale/pristaniška četrt Giulia Augusta, srečamo velik mavzolej z mrliško celico kockaste oblike, na katero je nameščena cilindrična edikula z brezglavim kipom pokojnika. Veličasten spomenik, ki se je sprva nahajal nekaj kilometrov od Ogleja, in sicer vzdolž ce- 84 Via Annia Via Annia 85 in zunaj republikanskega obzidja. Tukaj si lahko ogledamo prestižne domove, ki so jih uporabljali med 1. in 4. stol. po Kr. in so imela razkošne sprejemne prostore, prekrite z večbarvnimi mozaičnimi tlaki. Prav to je ena od posebnosti, ki so sloves Ogleja ponesle v svet. Nekateri deli dvojnega poznoantičnega obzidja iz 4. stol. in trgovski objekti, ki se nahajajo za njimi, so vidni v jugozahodnaem delu mesta (Fundacija Pasqualis). Zunaj mestnega obzidja se na na obeh straneh manjše poti, ki se začne na območju foruma in vodi proti zahodu, nahaja območje grobnic (1. - 4/5. stol. po Kr.), ki je sestavljeno iz ograjenih žarnih in skeletnih grobov. Ti ležijo v sarkofagih, ki najverjetneje pripadajo članom nekaterih najbolj uglednih oglejskih družin. Aquileia: area archeologica di Fondo Pasqualis/arheološko območje Fondo Pasqualis scambi commerciali e snodo itinerario fondamentale in direzione del Nord e dell’Est europei. Le aree archeologiche dei Fondi Cossar e CAL restituiscono al visitatore un’immagine complessiva dei quartieri residenziali sorti all’interno e all’esterno della cinta muraria repubblicana, con le relative prestigiose abitazioni, in uso fra il I e il IV sec. d.C., dotate di sfarzosi ambienti di rappresentanza riccamente rivestiti di tappeti musivi per lo più policromi, una delle singolarità che hanno reso celebre nel mondo Aquileia. Alcuni tratti della doppia cinta muraria tardoantica, risalente al IV sec., con retrostanti strutture a destinazione mercantile, sono visibili nella parte sud-occidentale della città (Fondo Pasqualis). All’esterno delle mura urbiche, lungo ambedue i lati di una via secondaria in partenza dalla zona del foro e diretta a occidente si dispone un’area sepolcrale (I-IV/V sec. d.C.) costituita da recinti funerari con incinerazioni e inumazioni in sarcofago riferibili ai membri di alcune fra le famiglie aquileiesi più in vista. ste Via Gemina, naj bi bil posvečen javni osebnosti z visokega položaja. Nedaleč od foruma se je nahajalo pristanišče, do katerega je danes mogoče priti po poti z imenom “Via Sacra”, tj. prijetnem modernem arheološkem sprehajališču, ki spominja na starodavni vodotk sotočja rek Natisso in Turro, danes poznanih pod imenoma Natisone (Nadiža) in Torre (Ter). Ob poti so nanizani arhitekturni elementi in epigrafski materiali, ki zadevajo pristaniške strukture. Pristanišče je delovalo že v republikanski dobi, v 1. stol. po Kr. pa so ga opremili še z bankinami s privezi in z doki. Ob pomolu so se nahajala skladišča za odlaganje blaga, ki je po reki prispelo v mesto, saj je bil Oglej eno najpomembnejših rečnih pristaniščih antičnega sveta in torej idealen kraj za trgovanje, poelg tega pa je bil tudi pomembno vozlišče poti, ki so vodile proti severnim in vzhodnim evropskim deželam. Arheološki območji fundacij Cossar in CAL nudita obiskovalcu celovito sliko stanovanjskih sosesk, zgrajenih znotraj Aquileia, sepolcreto: particolare di un recinto funerario/grobišče: pokopališko obzidje AQUILEIA/OGLEJ Quando nel 452 d.C. gli Unni di Attila la espugnano, volge definitivamente al termine la parabola di Aquileia, città di frontiera e porto d’ingresso all’Adriatico, crocevia di direttrici terrestri e marittime, che grazie al suo ruolo di “cerniera” fra la penisola italiana e l’Europa continentale, i Balcani, l’Illirico, fu uno dei centri più importanti dell’Impero romano e mantenne saldo il suo primato per oltre sette secoli. Dedotta come colonia di diritto latino nel 181 a.C. sotto la guida di Manlio Acidino, Scipione Nasica e Gaio Flaminio, tre magistrati cui sono strettamente legate le sorti del processo di penetrazione romana nell’Italia settentrionale, era stata voluta dal Senato con la duplice funzione di presidio militare a controllo delle popolazioni esterne che premevano sul confine orientale e di avamposto per i nuovi progetti espansivi verso l’area balcanico-danubiana. Di lì a pochi decenni, in virtù della sua posizione strategica, la città diviene un nodo viario di primaria importanza grazie alla via Postumia, aperta nel 148 a.C., che in partenza da Genova tagliava obliquamente la Padania dal versante ligure tirrenico a quello adriatico per giungere infine al capolinea di Aquileia, e grazie alla via Annia, tracciata verso la metà del II sec. a.C., forse da quello stesso Annio Lusco Museo Archeologico Nazionale di Aquileia: applique di bronzo raffigurante un Vento (forse Boreas) in atto di soffiare (II-I sec. a.C.)/bronasti applique, ki upodablja enega od vetrov (morda Boreasa), medtem ko piha (2. – 1. stol. pr. Kr.) 86 Via Annia che con due colleghi guida nel 169 a.C. un secondo movimento coloniario per “irrobustire” il neonato insediamento. Acquisito lo status di municipium dopo poco meno di un secolo dalla fondazione, nell’arco di duecento anni conosce un notevole sviluppo urbanistico e sale gradatamente d’importanza in ragione della spiccata connotazione commerciale che le deriva dalla presenza del grande porto fluviale lungo il Natisone, perfettamente organizzato e dotato di servizi, terminale e contemporaneamente punto di smistamento di materie prime e prodotti finiti. Del benessere e della qualità di vita raggiunta rendono testimonianza le strutture pubbliche (il foro, la basilica, l’anfiteatro, le terme, il porto) e l’edilizia privata, caratterizzata da importanti domus con dotazioni e arredi di pregio. La riorganizzazione amministrativa voluta da Augusto eleva Aquileia allo status di capoluogo della regione X Venetia et Histria. Il ruolo di postazione militare avanzata non verrà mai meno e nel tempo la città ospita spesso movimentazioni di truppe e visite imperiali o subisce assedi: accoglie gli accampamenti di Cesare durante la contrapposizione agli Elvezi e gli offre più volte soggiorno nelle operazioni di conquista della Gallia; Ottaviano la conferma come punto d’appoggio essenziale nella lotta contro Istri, Pannoni e Dalmati. Vi farà tappa anche Marco Aurelio durante le sue campagne militari. Aquileia diviene poi teatro della morte di Massimino il Trace, in marcia Via Annia 87 su Roma dalla Pannonia, ucciso dalle sue stesse truppe mentre senza successo cingeva d’assedio la città. È poi la volta di nuovi assedi con Costantino, durante la guerra civile, e con Giuliano l’Apostata. Prima di arrendersi definitivamente agli Unni, la città continua, grazie al porto e alla grandiosa e inespugnabile cinta muraria, il suo processo espansivo e mantiene sempre altissimo il tenore di vita e con esso il primato di una delle maggiori metropoli d’Italia e dell’impero. Nell’affermarsi del Cristianesimo e nel consolidarsi della comunità dei fedeli e di una Chiesa gerarchicamente strutturata Aquileia vede, infine, un ulteriore elemento propulsivo al rinnovamento urbano, che prende esemplarmente corpo nel Museo Archeologico Nazionale di Aquileia: statua marmorea dal monumento funerario del “Navarca” di Cavenzano (seconda metà I sec. a.C.)/marmorni kip z nagrobnika “Navarce” iz Cavenzana (druga polovica 1. stol. pr. Kr.) celebre complesso basilicale con i suoi splendidi mosaici, dando continuità temporale alla vita della città come prestigiosa sede religiosa e centro d’irraggiamento del culto cristiano nella sua progressiva acquisizione di un vero e proprio potere politico oltre che culturale. Dal 1998 l’area archeologica di Aquileia e la basilica patriarcale sono iscritte alla lista del patrimonio mondiale UNESCO. Leta 452 po Kr. so mesto pod vodstvom Atile zavzeli Huni, kar je pomenilo konec zlate dobe Ogleja, mejnega mesta in pristanišča z dostopom do Jadranskega morja, križišča kopenskih in pomorskih linij, ki je zahvaljujoč svoji vlogi “torišča” med Italijanskim polotokom in celinsko Evropo, Balkanom in Ilirikom bilo eno najpomembnejših središč rimskega imperija in je več kot sedem stoletij trdno ohranjalo svojo moč. Leta 181 pr. Kr. je bilo mesto ustanovljeno kot kolonija latinskega prava, in sicer pod vodstvom Manliusa Acidinusa, Scipia Nasice ter Caiusa Flaminiusa, ki so zaznamovali usodo rimskega prodiranja v severno Italijo. Kolonija je na zahtevo senata imela tako vlogo vojaške zaščite, saj naj bi nadzirala ljudstva, ki so od zunaj pritiskala na vzhodno mejo, kot tudi vlogo postojanke pri novih prodiranjih na področja Balkana in Donave. V nekaj desetletjih je mesto zaradi svoje strateške lege postalo primarnega pomena, saj je bilo križišče poti Via Postumia, zgrajene leta 148 pr. Kr., ki je iz Genove poševno sekala Padanijo, in od ligursko-tirenske do jadranske obale, nazadnje pa prispela do Ogleja, in ceste Via Annia, ki jo je morda okoli sredine 2. stol. pr. Kr. začrtal sam Annius Luscus. Ta je leta 169 pr. Kr. z dvema sodelavcema vodil drugo postavitev kolonije, da bi tako “okrepil” tisto, ki je šele nastala. Po manj kot sto letih od nastanka je kolonija pridobila status municipiuma in v dvesto letih doživela izjemen urbani razvoj. Postopoma je postajala pomembno trgovsko mesto, k čemur je pripomoglo veiko rečno pristanišče, ki je ležalo vzdolž reke Nadiže in je bilo odlično opremljeno ter je bilo poleg tega končna postaja ter točka za razvrščanje surovin in končnih izdelkov. O blaginji in kakovosti življenja, ki je zavladala v mestu, pričajo nekatere javne zgradbe (forum, bazilika, amfiteater, terme, pristanišče) in zasebne gradnje, v katerih se nahajajo domusi z dragocenimi predmeti in pohištvom. Avgustove spremembe na področju upravljanja so Oglej spremenile v prestolnico dežele X Venetia et Histria. Mesto je še vedno ostalo napredna vojaška postojanka in pozneje je večkrat gostilo premike vojaških enot in cesarske obiske, utrpelo pa je tudi obleganja. Cezarju je med bojem proti Helvetom in med osvajanjem Galije nudilo tudi možnost prenočevanja, za Oktavijana pa je bilo pomembna baza med bojem proti Histrom, Panonom in Dalmatom. Med svojimi vojaškimi kampanjami se je tukaj ustavil tudi Mark Avrelij, med pohodom iz Panonije v Rim pa je prav tu umrl Maksimin Tračan, ki so ga med neuspešnim obleganjem Aquiliea: particolare del foro/podrobnost del foruma mesta ubili lastni vojaki. Mesto je nato v obdobju državljanske vojne oblegal Konstantin, pozneje pa še Julijan Odpadnik. Zahvaljujoč pristanišču in veličastnemu ter nepremagljivemu obzidju je mesto pred dokončno predajo Hunom svoj širitveni proces nadaljevalo, pri tem pa je ohranjalo svoj izjemno visok najvišji življenjski standard ter ostajalo eno največjih mest Italije in cesarstva. Z uveljavitvijo krščanstva ter s konsolidacijo skupnosti vernikov in hierarhično strukturirane cerkve v Ogleju je mesto končno začelo dobivati novo gonilno silo svoje prenove. Obnovijo se bazilika in njeni čudoviti mozaiki, kar življenju mesta daje časovno kontinuiteto. Mesto je bilo med drugim tudi prestižen verski sedež in osrednje vozlišče krščanskega čaščenja, postopno pa je pridobivalo tudi kulturno in politično moč. Od leta 1998 sta arheološko najdišče v Ogleju in patriarhalna bazilika vpisana na seznam UNESCOVE svetovne dediščine. 88 Via Annia Via Annia 89 AQUILEIA OGLEJ MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE DI AQUILEIA NARODNI ARHEOLOŠKI MUZEJ V OGLEJU Erede della plurisecolare e tenace volontà di preservare il passato della città, il museo affonda le radici nel locale collezionismo settecentesco e nelle prime realizzazioni museali agli esordi del XIX secolo. L’ottocentesca villa Cassis Faraone e il suggestivo parco-giardino si offrono come contenitori ideali d’ogni tipo di testimonianza connessa con la rilevanza culturale, commerciale, artistica dell’antica Aquileia. L’esposizione si dipana fra gli ambienti della dimora stessa, distribuiti su tre piani e dedicati ai più svariati aspetti della quotidianità, l’Orto Lapidario riservato ai monumenti funerari e agli splendidi mosaici aquileiesi (Ratto di Europa, mosaico del “pavimento non spazzato”, mosaico con Trionfo di Nettuno dalle Grandi Terme), la sezione conservante il relitto dell’imbarcazione del II sec. d.C. rinvenuta nello scavo di una grande villa presso Monfalcone, e i nuovi spazi espositivi ricavati dai magazzini, che comprendono le sale illustranti la via Annia. Le preziose collezioni di scultura occupano il piano terra: alla ritrattistica, per lo più a destinazione funeraria, seguono alcune statue di grandi dimensioni e quelle del ciclo giulio-claudio, probabilmente riferibili a un luogo di culto imperiale in prossimità Ta muzej je pravi naslednik večstoletne in vztrajne želje po ohranitvi preteklosti mesta. Njegove korenine najdemo v lokalnem zbirateljstvu osemnajstega stoletja in v prvih muzejskih zbirkah iz začetka 19. stol. Vila Cassis Faraone iz 19. stol. in slikovit park že sama po sebi nudita idealno okolje za vse vrste pričevanj o kulturni, gospodarski in umetniški pomembnosti starodavnega Ogleja. Razstavna zbirka je shranjena v prostorih samega dvorca, in sicer v treh nadstropjih, posvečenih najrazličnejšim vidikom vsakdanjega življenja. V vrtnem lapidariju si lahko ogledamo nagrobne spomenike in čudovite oglejske mozaike (ugrabitev Evrope, mozaik “nepometenih tal”, mozaik z zmagoslavjem Neptuna, ki se je nahajal v velikih termah), v drugem predelu pa najdemo ohranjene ostaline ladje iz 2. stol. po Kr., ki so bile najdene med izkopavanjem velike vile v bližini Tržiča (Monfalcone). Novi razstavni prostori, ki se nahajajo v nekdanjih skladiščih, so posvečeni cesti Annii. Pritličje zasedajo dragocene zbirke skulptur: portreti (v glavnem nagrobni), nekateri veliki kipi in kipi julijsko-klavdijskega cikla. Ti najverjetneje prihajajo iz kakšnega cesarskega središča, ki je bi namenjen čaščenju in se je nahajal v bližini foruma. Ogled dopolnjujejo še nagrobni reliefi in skulpture sakralnega ali okrasnega značaja. Zaradi njihove zgodovinske vrednosti moramo omeniti še dva spomenika: relief s Aquileia, Museo Archeologico Nazionale: statuetta in bronzo raffigurante un toro (I-II sec. d.C.)/bronasti kip bika (1. – 2. stol. po Kr.) Aquileia, Museo Archeologico Nazionale: statuetta di bronzo raffigurante Minerva (I sec. d.C.)/bronasti kip Minerve (1. stol. po Kr.) Aquileia, Museo Archeologico Nazionale: stele funeraria a bassorilievo raffigurante un fabbro ferraio (II sec. d.C.)/reliefno izdelana nagrobna stela, ki upodablja kovača (2. stol. po Kr.) del foro. Una rassegna di rilievi funerari e di sculture a carattere sacro, destinate al culto o a scopi ornamentali, completa il percorso. Per il loro valore storico meritano menzione ancora due monumenti: il rilievo raffigurante la fondazione di una città, forse allusivo ad Aquileia stessa, e l’iscrizione che ricorda il triumviro Manlio Acidino, responsabile della deduzione coloniaria nel 181 a.C. Nota per il suo artigianato artistico, Aquileia è stata luogo di produzione di numerose categorie di manufatti pregiati, presentati nel secondo piano con una vasta campionatura. Si comincia con le gemme in pietra dura, che fanno della città un centro manifatturiero fra i più rilevanti dell’Italia centro-settentrionale, esportatore verso i paesi romanizzati d’Oltralpe; si passa poi ai vetri riconducibili a officine specializzate nella lavorazione di recipienti e contenitori di ogni tipo, talora superbamente raffinati. In questa parte del percorso un nucleo d’importanti manufatti rievoca i culti praticati da una popolazione eterogenea per provenienza e cultura, com’è lecito attendersi da una città che la posizione geografica e il ruolo di scalo commerciale pongono a cerniera fra Occidente e Oriente. Fra altri reperti, l’avvento del cristianesimo è ben esemplificato dal raro lampadario di bronzo proveniente dall’antico Episcopio. L’ultimo piano apre una finestra sugli aspetti dell’ornamentazione personale e prikazom ustanovitve mesta, ki se morda nanaša na sam Oglej, in napis, ki spominja na triumvira Manlia Acidina, odgovornega za upravljanje kolonije leta 181 pr. Kr. V Ogleju, ki je bil znan po svoji umetniški obrti, so se izdelovale številne vrste dragocenih predmetov, ki so danes razstavljeni v drugem nadstropju. V glavnem gre za geme iz trdega kamna, Oglej pa je bil eno od njihovih najpomembnejših proizvodnih središč v vsej severni Italiji in je geme izvažal tudi v romanizirane dežele na drugi strani Alp. Sledijo izdelki iz stekla, ki naj bi se izdelovali v specializiranih delavnicah, kjer so izdelovali različne ter včasih tudi zelo prestižne posode in vsebnike. Tukaj je razstavljena tudi vrsta pomembnih predmetov, ob katerih je mogoče podoživeti različne kulte, ki jih je izvajalo tako po poreklu kot po izvoru nehomogeno ljudstvo, kar je bilo seveda posledica geografske lege mesta in trgovskega središča na stičišču med vzhodom in zahodom. Med drugimi najdbami najdemo tudi redek bronasti lestenec iz antične škofije, ki dobro ponazarja prihod krščanstva. V zadnjem nadstropju si lahko ogledamo številne predmete iz najrazličnej- Aquileia, Museo Archeologico Nazionale: stele funeraria a edicola in calcare con ritratti femminili (I sec. d.C.)/nagrobnik v obliki edikule iz apnenca s portreti žena (1. stol. po Kr.) 90 Via Annia Via Annia 91 dell’abbigliamento, con oggetti realizzati grazie a svariate tecniche e materie prime. Fra queste ultime, l’ambra baltica rappresenta in piena età imperiale (I-II sec. d.C.) una delle maggiori produzioni artistiche. L’itinerario si chiude con le raccolte numismatiche, ricche di decine di migliaia di esemplari che includono le serie delle zecche aquileiese, attiva per oltre un secolo (295-425), e patriarcale. ših materialov, iz katerih lahko razberemo značilnosti osebnega nakita in oblačil. Med temi najdemo tudi baltski jantar, ki predstavlja eno od najpomembnejših umetniških del osrednjega cesarskega obdobja (1.- 2. stol. po Kr.). Ogled se zaključi z bogato numizmatično zbirko tisočerih primerkov. Ta zajema tudi izdelke iz več kot sto let delujoče oglejske kovnice (295-425) ter primerke iz patriarhalnega obdobja. AQUILEIA OGLEJ BASILICA PATRIARCALE PATRIARHALNA BAZILIKA In un’area urbana periferica lungo il fiume, che in piena età imperiale ospitava alcune strutture per lo stoccaggio delle merci, e in precedenza una domus di età augustea, agli inizi del IV sec. prende vita il primo complesso cultuale legato al diffondersi del Cristianesimo. Promotore il vescovo Teodoro, s’innalzano due aule appaiate, collegate fra loro da un’aula trasversale e probabilmente dedicate l’una alle funzioni religiose e l’altra all’indottrinamento dei non ancora battezzati. Tra la metà e la fine del secolo, sopra di esse si svilupperà, per iniziativa dei vescovi Fortunaziano e Cromazio la basilica patriarcale in gran parte com’è giunta sino ai nostri giorni. Il complesso è dunque un palinsesto di costruzioni e rifacimenti, anche se sostanzialmente l’assetto definitivo si stabilisce fra IX e XI sec. quando sono patriarchi Massenzio e Popone, quest’ultimo artefice della torre campanaria. Entrambi gli ambienti più antichi erano coperti da straordinari tappeti musivi, conservatisi grazie al fatto che nella riedificazione del complesso i pavimenti furono rialzati e rivestiti di nuovi mosaici. Quelli originari dell’aula nord, visibili intorno alle fondamenta del campanile, mostrano un ricco campionario animalistico (un ariete, la lotta fra una V predmestju ob reki, kjer so se v cesarski dobi nahajale zgradbe za skladiščenje blaga, še pred tem pa domus iz avgustejskega obdobja, so na začetku 4. stol. zgradili prvi verski kompleks, ki je bil povezan s širjenjem krščanstva. Na pobudo škofa Teodorja so zgradili dve sosednji dvorani, ki ju je povezovala še ena, prečna dvorana. Ena je bila najverjetneje namenjena verskim obredom, druga pa pokristjanjevanju še nekrščenih oseb. Med sredino in koncem stoletja se je na pobudo škofov Fortunata in Kromacija Aquileia: Basilica patriarcale e campanile di Popone Patriarhalna bazilika in Poponov zvonik Aquileia, Basilica patriarcale: interno con il grande tappeto musivo/notranjost z velikim talnim mozaikom tartaruga e un gallo, un asino ragliante, pernici, capretti, una razza, un’aragosta) di difficile interpretazione: per alcuni sono figure allegoriche allusive alla Chiesa e alla supremazia dell’ortodossia religiosa sull’eresia, altri ne individuano l’ispirazione negli ambienti culturali gnostici. L’incredibile tappeto policromo di oltre 750 metri quadrati dell’aula sud – il mosaico paleocristiano più esteso di tutto il mondo occidentale – occupa l’attuale navata centrale e quella di destra, suddividendosi in quattro campate perfettamente integre, salvo le lacune in corrispondenza dei basamenti delle grandi colonne e delle tombe che hanno intercettato l’antica superficie. Spicca per grandiosità la scena della quarta campata, a tappeto unico, nella quale un ambiente marino popolato di pesci e putti pescatori fa da sfondo alla “storia” di Giona desunta dal Vecchio Testamento e assunta come trasfigurazione della morte e resurrezione di Cristo: il profeta gettato in mare perché rifiuta la missione di Dio, da lui invano pregato, poi preda di un mostro marino e infine a riposo sotto una pergola dopo essere stato rigettato. A perenne te- na njima zgradila patriarhalna bazilika, ki je v večji meri vse do danes ohranila svojo prvotno obliko. Kompleks je torej rezultat gradenj in prenov, čeprav je končno obliko vsekakor dobil že med 9. in 11. stol., ko sta bila tukaj patriarha Maksencij in Popon. Slednji je dal postaviti tudi zvonik. Oba antična prostora sta bila prekrita z izjemnimi mozaičnimi preprogami, ki so se ohranile zahvaljujoč prenovi kompleksa, saj so v njem dvignili tla in izdelali nove mozaike. Prvotni mozaiki severne dvorane, ki jih je mogoče videti okoli temeljev zvonika, upodabljajo težko bogat živalski vzorec (oven, boj med želvo in petelinom, rigajoči osel, jerebice, kozlički, skat, jastoga), ki ga je težko razbrati. Nekateri menijo, da gre za alegorične figure, ki namigujejo na Cerkev in nadvlado verske pravovernosti nad krivoverstvom, medtem ko drugi v njih prepoznavajo navdih, ki izhaja iz gnostičnih kulturnih krogov. Izjemna je tudi večbarvna preproga velikosti več kot 750 kvadratnih metrov, ki je največji starokrščanski mozaik vsega zahodnega sveta. V južni dvorani zaseda sedanjo središčno in desno ladjo ter je razdeljena na štiri popolnoma nepoško- 92 Via Annia Via Annia 93 Aquileia, Basilica patriarcale: mosaico con le Storie di Giona/mozaik z zgodbami o Jonu stimonianza dell’intervento teodoriano, al centro della distesa marina un medaglione contiene un’iscrizione che commemora l’ultimazione e la dedicazione dell’opera. Nelle altre campate, entro una fitta trama di elementi ornamentali e geometrici, intervallati da raffigurazioni di animali e volatili, si susseguono diverse scene con rappresentazioni simboliche (una Vittoria alata che incarna il primato della chiesa, la figura del Buon Pastore con l’agnello sulle spalle, ancora il tema del combattimento fra un gallo e una tartaruga) e una serie di medaglioni con ritratti di donatori e personificazioni delle stagioni. Aquileia, Basilica patriarcale: mosaico con il combattimento fra una tartaruga e un gallo/mozaik, na katerem je upodbljen boj med želvo in petelinom dovana polja. Izjema so le vrzeli ob temeljih velikih stebrov in grobnic, saj so te presekale staro površino. Zaradi svoje velikosti še posebej izstopa prizor v četrtem polju, ki ima enotno in površino in na katerem morsko okolje, poseljeno z ribami in golimi ribiči. Gre za okvir “zgodbe” o Jonu, ki izvira iz Stare zaveze ter predstavlja preobrazbo smrti in Kristusovo poveličanje. Preroka vržejo v morje, ker zavrača poslanstvo Boga, saj se je k njemu zaman obračal z molitvijo, nato pa postane plen morske pošasti in nazadnje, ko ga pošast zavrne, počiva pod pergolo. O teodorijanskem posredovanju priča napis, ki ga vidimo na medaljonu sredi morskega prostranstva ter je posvečen dokončanju in posvetitvi dela. Na drugih poljih si v gosti mreži okrasnih in geometrijskih elementov, med katerimi se izmenično pojavljajo podobe živali in ptic, sledijo različni prizori s simboličnimi predstavitvami (krilata zmaga, ki uteleša premoč cerkve, lik Dobrega Pastirja z jagnjetom na ramenih, boj med petelinom in želvo) ter vrsta medaljonov s portreti donatorjev in personifikacijami letnih časov. AQUILEIA OGLEJ SÜDHALLE Južna dvorana Grazie a una struttura protettiva appositamente realizzata, la recente sistemazione della Südhalle, uno dei due ambienti simmetrici ai lati del battistero paleocristiano ascrivibili alle trasformazioni volute dal vescovo Cromazio, ha restituito alla fruizione ancora un brano di vita del complesso. Nella nuova musealizzazione vengono valorizzati l’originale mosaico pavimentale di fine IV-inizi V sec. relativo appunto a questo ambiente, campito da motivi geometrici e da ottagoni contenenti animali, e alcuni sarcofagi cristiani reimpiegati nell’area chiesastica. Di particolare raffinatezza è il mosaico raffigurante un pavone, simbolo di immortalità, proveniente dal vano (nartece) che univa la Südhalle alla basilica, oggi presentato in un’esposizione parietale. Zahvaljujoč posebej oblikovani zaščitni konstrukciji je bilo pred kratkim mogoče urediti tudi južno dvorano in torej enega od dveh simetričnih prostorov, ki se nahajata ob straneh starokrščanske krstilnice. Prostora naj bi nastala z uvedbo sprememb, ki jih je zahteval škof Kromacija, prav ureditev zgoraj omenjene južne dvorane pa obiskovalcu vnovič nudi možnost ogleda tega dela kompleksa. V novi muzejski postavitvi še posebej izstopa originalni talni mozaik iz konca 4. in začetka 5. stol. Mozaik izhaja prav iz teh prostorov, na njem pa vidimo geometrijske motive in osmerokotniki z živalmi ter nekaj krščanskih sarkofagov, ki so jih pozneje spet uporabili v cerkvi. Posebno prefinjen je mozaik s podobo pava - simbola neumrljivosti. Ta se je nahajal v narteksu, ki je južno dvorano povezoval z baziliko, danes pa je razstavljen na steni. Aquileia, Sudhalle: mosaico con figura di pavone/mozaik, na katerem je upodobljen pav 94 Via Annia Via Annia 95 AQUILEIA OGLEJ AREA ARCHEOLOGICA DI “STALLA VIOLIN” arheološko obmoČje “Stalla Violin” A brevissima distanza dalla basilica patriarcale, sul lato settentrionale della piazza antistante, un’ulteriore area archeologica risalente ad epoca paleocristiana ha rivelato resti edilizi che sono stati attribuiti all’Episcopio, ossia alla residenza vescovile eretta con ogni probabilità fra la fine del IV e gli inizi del V sec. su un edificio preesistente. Quest’ultimo, ricostruibile sulla base dei mosaici pavimentali risparmiati dalla costruzione successiva, si è rivelato un ambiente absidato dotato di uno splendido pavimento musivo policromo con ricco repertorio di motivi geometrici, alcuni dei quali contenenti raffigurazioni di rami carichi di frutti, pesci, volatili, vasi e coppe ricolmi di frutta, mentre lo spazio absidale imita un tendaggio appeso. L’affinità stilistica e tematica con le opere musive della basilica ne orienta la datazione all’epoca del vescovo Teodoro (inizi IV sec.) e ne suggerisce il possibile collegamento con il primo affermarsi del culto cristiano nella città di Aquileia. Nedaleč od patriarhalne bazilike, na severni strani trga, leži še eno arheološko najdišče, ki sega v zgodnje krščansko obdobje. Tukaj so bili odkriti ostanki zgradbe, najverjetneje škofije oziroma škofovske rezidence. Po vsej verjetnosti je bila ta zgrajena med koncem 4. in začetkom 5. stoletja, in sicer na temeljih starejše, predhodno obstoječe stavbe. To je bilo mogoče obnoviti s pomočjo talnih mozaikov, ki so se ohranili v novi stavbi, poleg tega pa je bilo mogoče razbrati, da je bila starejša zgradba apsidalen prostor z lepim večbarvnim talnim mozaikom, na katerem se pojavljajo številni geometrijski liki, veje s sadjem, ribe, ptice, vaze in sklede s sadjem, apsidni prostor pa upodablja visečo zaveso. Stilistične in tematske podobnosti z mozaiki iz bazilike pričajo o tem, da je mozaik najverjetneje nastal za časa škofa Teodorja (začetek 4. stol.) in nakazuje na morebitno povezavo s prvim pojavom krščanskega bogoslužja Ogleju. AQUILEIA OGLEJ MUSEO NAZIONALE PALEOCRISTIANO NARODNI STAROKRŠČANSKI MUZEJ Museo di se stesso, oltre che testimone degli esordi del Cristianesimo aquileiese, ripercorre in primo luogo la lunga vicenda architettonica dell’edificio che lo ospita, nel corso dei secoli trasformatosi da basilica, sorta nell’avanzato IV sec. d.C. e oggetto di diversi rifacimenti, a chiesa altomedievale annessa a un convento benedettino, per poi divenire a fine Settecento, con successivi rimaneggiamenti, pertinenza di un possedimento agricolo in mani aristocratiche. Destinato dal 1961 a contenitore Ta muzej ne priča samo o začetkih krščanstva v Ogleju, temveč pripoveduje predvsem o dolgi arhitekturni zgodovini stavbe, v kateri se nahaja. Ta je bila zgrajena v poznem 4. stol. po Kr. in je sprva imela funkcijo bazilike. Pozneje je bila večkrat prenovljena ter spremenjena. Najprej je bila preoblikovana v pozno srednjeveško cerkev, povezano z benediktinskim samostanom, nato pa je ob koncu 18. stol. postala del kmetijskega posestva, ki je pripadalo nekaterim plemičem. Od leta 1961 se Aquileia, Museo Paleocristiano: i resti musealizzati dell’edificio paleocristiano di Monastero/muzejske ostaline starokrščanske stavbe v Monasteru museale, dopo scavi archeologici effettuati nel decennio 1940-1950, offre la visione delle strutture dell’edificio paleocristiano (fondazioni, porzioni di alzato, lacerti di pavimento), originariamente costituito da un’unica navata absidata, anticipata da nartece, trasformatosi in seguito in un grande ambiente tripartito, il cui corpo di fabbrica fu anche prolungato al momento del passaggio a proprietà privata nel XVIII sec. e modificato con l’aggiunta di una nuova facciata. Spiccano, fra altri, i resti musivi che ne testimoniano le fasi d’uso, distinte da due diverse pavimentazioni, di cui la seconda posteriore di circa un secolo rispetto alla stesura pavimentale nativa. La loro elegante decorazione geometrica è arricchita da un notevole repertorio di iscrizioni onomastiche, a perenne memoria della compagine multietnica di donatori integrati nella comunità aquileiese. La realizzazione di due piani ricavati dall’avancorpo settecentesco ha consegnato all’esposizione museale ulteriori spazi destinati alle testimonianze di età paleocristiana. Nella galleria superiore trova posto una cospicua v njej nahaja muzej. Po arheoloških izkopavanjih, ki so potekala med letoma 1940 in 1950, lahko tukaj spoznamo strukturo starokrščanske zgradbe (temelje, različne dele zidovja, fragmente tlakov). Zgradba je sprva obsegala samo eno ladjo z apsido, pred katero je stal narteks, pozneje pa je bila preoblikovana v velik tridelni prostor, katerega jedro so razširili in dopolnili z novo fasado v 18. stol., ko je prešla v zasebno last. Izstopajo tudi ostanki mozaikov, ki pričajo o dveh različnih fazah stavbe, saj gre za dve drugačni tlakovanji, pri katerih je eno od dveh približno sto let novejše od drugega. Njuna elegantna geometrična dekoracija je obogatena s številnimi onomastičnimi napisi, ki je v večini primerov posvečena multietnični zgradbi v oglejsko skupnost vključenih darovalcev. Izgradnja dveh nadstropij, ki sta nastali v že obstoječem jedru iz 18. stol., je muzeju omogočila pridobitev večjega števila razstavnih prostorov, namenjenih predmetom, ki pričajo o zgodnjem krščanskem obdobju. V zgornji galeriji si lahko ogledamo obsežno epigrafsko zbir- 96 Via Annia collezione epigrafica composta di lapidi funerarie con dediche commemorative, ritratti di defunti e figurazioni simboliche di significato devozionale. Il magnifico mosaico messo in opera sullo scorcio del IV secolo con scena paradisiaca popolata da agnelli al pascolo e volatili, fra cui la figura di un pavone, simbolo di resurrezione e d’immortalità, costituisce uno dei reperti più rimarchevoli collocati lungo il percorso al primo piano. Si tratta di due porzioni pavimentali dell’abside della basilica della “Beligna” lungo la strada per Grado, erede – secondo alcuni – di un precedente luogo di culto dedicato a Beleno, divinità di origine celtica assimilata ad Apollo e oggetto di particolare venerazione in Friuli Venezia Giulia. Sempre al primo piano il visitatore troverà il notevole rilievo, non finito, raffigurante l’abbraccio fra gli apostoli Pietro e Paolo (IV sec.) proveniente dal sobborgo di Monastero che dall’antico edificio monastico, ora divenuto museo, deriva appunto il toponimo. Un insieme di notevoli elementi scultorei e lapidei completa il piano terreno. Qui, l’atrio accoglie l’interessante mensa marmorea (IV sec.) recuperata nelle vicinanze del museo, che si caratterizza per la presenza di dodici alloggiamenti, quanti sono gli apostoli, e, sotto influssi di matrice orientale, sceglie un’interpretazione “conviviale” della cena eucaristica. Aquileia, Museo Paleocristiano: lastra sepolcrale con scena di battesimo (IV-V sec. d.C.)/nagrobnik z upodobitvijo krsta (4. – 5. stol. po Kr.) Via Annia 97 INDIRIZZI E CONTATTI/Naslovi in kontakti PADOVA AREE ARCHEOLOGICHE ARHEOLOŠKA OBMOČJA Giardini dell’Arena/Vrtovi Arena; Ponte romano di S. Lorenzo/Rimski most v sv. Lorenzu; Centro culturale S. Gaetano/Kulturni center sv. Gaetano; Area archeologica sotto Palazzo della Ragione/Arheološko območje pod palačo Ragione MUSEI CIVICI AGLI EREMITANI, MUSEO ARCHEOLOGICO MESTNI MUZEJI EREMITANI ARHEOLOŠKI MUZEJ Aquileia: l’edificio del Museo Paleocristiano/Stavba Starokrščanskega muzeja ko, sestavljeno iz nagrobnih spomenikov s spominskimi napisi, portretov preminulih in simbolnih upodobitev nabožnega pomena. Veličasten mozaik, izdelan ob koncu 4. stol., upodablja nebeški prizor jagnjet na paši in ptic, med njimi pa vidimo figuro pava, ki je simbol vstajenja in neumrljivosti. Gre za eno najpomembnejših najdb, ki se nahajajo v prvem nadstropju, sestavljena pa je iz dveh tlakovanj apside bazilike “Beligna”, ki stoji ob cesti proti Gradežu. Nekateri menijo, da je bazilika naslednik že prej obstoječega verskega objekta. Ta je bil posvečen Belenu, božanstvu keltskega izvora, ki so ga izenačili . Apolonom in ga v Furlalaniji-Julijski Krajini izjemno častili. V prvem nadstropju si lahko obiskovalec ogleda tudi nedokončan relief, ki upodablja objem med apostoloma Petrom in Pavlom (4. stol.). Ta prihaja z obrobja Monastera, kraja, ki je po tej starodavni samostanski zgradbi, v kateri se danes nahaja muzej, dobil ime. Pritličje zapolnjujejo številni izjemni kiparski in kamnoseški predmeti. Tukaj se v atriju nahaja zanimiva marmorna miza (4. stol.), najdena v bližini muzeja. Okoli nje je dvanajst mest, kolikor je apostolov, in zaradi orientalskega vpliva gostijsko upodablja evharistično večerjo. Piazza Eremitani 8 35121 Padova Tel: +39 049 8204579 [email protected] http://padovacultura.padovanet.it QUARTO D’ALTINO località/kraj Altino MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE DI ALTINO e AREA ARCHEOLOGICA/NARODNI ARHEOLOŠKI MUZEJ V ALTINU in ARHEOLOŠKO OBMOČJE Via Sant’Eliodoro 37 30020 Quarto d’Altino, loc. Altino (VE) Tel: +39 0422 829008 [email protected] www.archeopd.beniculturali.it CONCORDIA SAGITTARIA AREE ARCHEOLOGICHE ARHEOLOŠKA OBMOČJA Complesso basilicale di Piazza Cardinal Costantini/Bazilikalni kompleks na trgu Cardinal Costantini, Piazza Cardinal Costantini 1 Area archeologica delle terme e delle mura urbiche (area visibile dall’esterno)/Arheološko območje term in mestnega obzidja (vidno z zunanje strani),Via delle Terme 21 Casa e pozzi romani di via dei Pozzi romani e Domus dei Signini (area visibile dall’esterno)/ Rimska hiša in vodnjaki v ulici Via dei Pozzi Romani in Domus rodbine Signini (območje je vidno z zunanje strani),Via dei Pozzi Romani 24-44 Ponte romano di via San Pietro (area visibile dall’esterno)/Rimski most v ulici Via Sv. Pietro (območje je vidno z zunanje strani),Via San Pietro 285 30023 Concordia Sagittaria (VE) 33051 Aquileia (UD) Tel. + 39 0431 910 67 AQUILEIA/OGLEJ AREA ARCHEOLOGICA DI “STALLA VIOLIN”/ARHEOLOŠKO OBMOČJE “STALLA VIOLIN” AREE ARCHEOLOGICHE ARHEOLOŠKA OBMOČJA Foro e Porto Fluviale/Forum in rečno pristanišče (via Sacra) Info: Museo Archeologico Nazionale di Aquileia Via Roma, 1 - 33051 Aquileia (UD) Tel. + 39 0431 910 35 [email protected] www.museoarcheologicoaquileia. beniculturali.it Fondi Cossar, CAL, Pasqualis-Mercati, Sepolcreto Info: Fondazione Aquileia Via Patriarca Popone, 7 33051 Aquileia (UD) Tel. +39 0431 917 619 [email protected] www.fondazioneaquileia.it SÜDHALLE/JUŽNA DVORANA Piazza Capitolo 33051 Aquileia (UD) Info: Fondazione Aquileia Via Patriarca Popone, 7 33051 Aquileia (UD) Tel. +39 0431 917 619 [email protected] www.fondazioneaquileia.it Piazza Capitolo 33051 Aquileia (UD) Info: Fondazione Aquileia Via Patriarca Popone, 7 33051 Aquileia (UD) Tel. +39 0431 917 619 [email protected] www.fondazioneaquileia.it MUSEO NAZIONALE PALEOCRISTIANO DI AQUILEIA NARODNI STAROKRŠČANSKI MUZEJ Piazza Pirano, 1 33051 Aquileia (UD) Tel. +39 0431 911 31 [email protected] www.museoarcheo-aquileia.it MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE DI AQUILEIA NARODNI ARHEOLOŠKI MUZEJ V OGLEJU Non lontano da Concordia Sagittaria.../Nedaleč od Concordia Sagittaria... Via Roma, 1 33051 Aquileia (UD) Tel. +39 0431 910 35 [email protected] www.museoarcheologicoaquileia. beniculturali.it PORTOGRUARO BASILICA PATRIARCALE PATRIARHALNA BAZILIKA P.zza Capitolo, 1 MUSEO NAZIONALE CONCORDIESE/NARODNI MUZEJ V CONCORDII Via Seminario 26 30026 Portogruaro (VE) Tel. +39 0421 72674 sba-ven.museoportogruaro@ beniculturali.it www.archeopd.beniculturali.it 98 Da Aquileia a Iulia Emona 3 itinerarij 3 itinerario da aquileia a iulia emona od ogleja do iulie emone autostrada /avtocesta strada statale /državna cesta confine provinciale /deželna meja confine statale /državna meja da aquileia a iulia emona /od ogleja do julie emone area archeologica /arheološko območje museo /muzej monumento /kulturni spomenik area naturalistica /naravoslovno območje 100 Da Aquileia a Iulia Emona Od Ogleja do Iulie Emone 101 L ’itinerario stradale che collegava Aquileia a Iulia Emona (oggi Lubiana), attraversando le Alpi Giulie e i rilievi del Carso, permetteva di raggiungere il confine orientale della Regio X, era quindi d’importanza strategica nel collegamento tra il territorio italico e le province illiriche. Ricordato dalle tre celebri fonti itinerarie del III e IV sec. d.C. (Tabula Peutingeriana, Itinerarium Antonini, Itinerarium Burdigalense), il percorso ha origine dalle antiche piste che dai territori dell’Est, bagnati dal fiume Sava e dal basso Danubio, portavano alle terre dell’Alto Adriatico. Emona stessa si inseriva nel tracciato della cosiddetta via dell’Ambra, che univa l’area del Baltico ai paesi del Mediterraneo. Sulla scorta di due iscrizioni aquileiesi risalenti al III sec. d.C. alcuni studiosi identificano la strada come la via Gemina espressamente citata dai documenti epigrafici, ma la sua denominazione non è certa, come pure la data della realizzazione del tracciato in età romana, anche se è assai probabile che le campagne militari di Ottaviano in Pannonia (35-33 a.C) abbiano imposto la necessità di dare un assetto definitivo alla strada per assicurare rapidi e sicuri spostamenti militari oltre le Alpi Giulie. A conferma del suo ruolo cruciale anche in epoca tardo romana, il percorso venne protetto da diverse strutture e centri fortificati, come parte di un più ampio sistema difensivo chiamato Claustra Alpium Iuliarum, costruito tra la fine del III e il IV sec. a difesa della porta illiro-italica. L’importanza di questa strada fu anche di natura commerciale, per il traffico delle merci da Aquileia verso i porti fluviali illirici e danubiani, e come snodo fondamentale per gli spostamenti dall’Adriatico verso l’Europa settentrionale e balcanica. A poche miglia dalla città di Aquileia, viene indicata la prima stazione Ad Undecimum, localizzabile nelle vicinanze di Gradisca d’Isonzo, crocevia verso percorsi secondari dell’entroterra friulano. La successiva stazione di Ponte Sonti richiama l’esistenza di un ponte sull’Isonzo, di cui sono state riconosciute alcune tracce presso Mainizza; era quindi un punto strategico nel contesto della viabilità di quest’area, soprattutto durante il periodo delle invasioni nell’Altomedievo. Proseguendo verso est, dopo mutatio Ad Fornolus, si raggiungeva l’attuale Aidussina/Ajdovščina, ancora segnata dalla presenza di ampi tratti dell’antica cinta muraria, collegata all’importante castrum qui sorto. Le diverse denominazioni che gli antichi itinerari forniscono per questo luogo, Fluvio Frigido e mutatio Castra (inde surgunt Alpes Iuliae), non fanno che sottolinearne il ruolo tanto commerciale, propiziato dalla vicinanza al fiume (oggi Hubelj), quanto militare. L’itinerario avanzava attraverso i monti fino a raggiungere il valico di Piro/Hrušica, Ad Pirum summas Alpes nelle fonti, dove dapprima sorgeva solo una stazione poi, nel III secolo d.C., fu costruita un’imponente opera militare a difesa del confine orientale, i cui resti sono tuttora visibili. Si procedeva poi per la mansio in Alpe Iulia, probabilmente rintracciabile nei pressi di Kalce, e Longatico, l’attuale Logatec. Si giungeva così a Nauportus (Vrhnika), l’importante scalo commerciale fluviale dove le merci venivano imbarcate per i paesi bagnati dal fiume Sava e dal basso Danubio. Dopo un percorso totale di circa 80 km, la strada arrivava infine a Iulia Emona, dove si univa a diverse direttrici stradali dirette verso le città del Norico, Virunum e Celeia, e della Pannonia, Sciscia. Veduta delle fortificazioni romane di Hrušica-Ad Pirum/Pogled na rimsko utrdbo na Hrušici-Ad Pirum P ot, ki je preko Julijskih Alp in kraških vzpetin povezovala Oglej in Iulio Emono (današnjo Ljubljano), je omogočala dostop do vzhodne meje Desete regije in je zato imela pomemben strateški pomen pri povezovanju italijanskega ozemlja z ilirskimi provincami. Omenjena je v treh znanih virih, ki opisujejo poti iz 3. in 4. stol. po Kr.: Tabula 102 Da Aquileia a Iulia Emona Peutingeriana, Itinerarium Antonini, Itinerarium Burdigalense. Pot se je začela na vzhodnih ozemljih ob rekah Savi in spodnji Donavi in je vodila vse do ozemelj ob severnem Jadranu. Emona je ležala ob tako imenovani Jantarjevi cesti, ki je območje Baltika povezovala s Sredozemljem. Na podlagi dveh oglejskih zapisov iz 3. stol. po Kr. nekateri strokovnjaki Ajdovščina: mura e torre del castrum romano/obzidje predvidevajo, da je to bila cesta z imenom in stolp rimskega castruma “via Gemina”. Ta je posebej omenjena v epigrafskih dokumentih, o njenem imenu ni nikakršne gotovosti, poznan pa ni niti točen datum njene izgradnje. Kljub temu lahko predvidevamo, da je bilo zaradi Oktavijanovih vojaških akcij v Panoniji (35-33 pr. Kr.) cesto treba dokončati ter tako zagotoviti hitro in varno premikanje vojaških enot čez Julijske Alpe. Njeno pomembno vlogo v pozni rimski dobi potrjuje tudi dejstvo, da so jo zaščitili z različnimi objekti in utrjenimi središči, ki so bili del širšega obrambnega sistema, imenovanega Claustra Alpium Iuliarum in zgrajenega med koncem 3. in v 4. stol ter namenjenega obrambi ilirsko-italskih vrat. Poleg tega je bila cesta zelo pomembna tudi za takratno trgovino, saj je omogočala prevoz blaga iz Ogleja v ilirska in podonavska rečna pristanišča, bila pa je tudi pomembno križišče poti, ki so od Jadranskega morja vodile proti severni Evropi in Balkanu. Nekaj milj od Ogleja se je že tedaj nahajala postaja, ki je nosila ime Ad Undecimum in je ležala bližini Gradišča ob Soči, križišča stranskih poti, ki so vodile v notranjost Furlanije. Naslednja postaja, Ponte Sonti, priča o tem, da je bil čez reko Sočo morda zgrajen most, katerega ostanki so bili najdeni pri Majnici. Zaradi takšnega dobrega cestnega omrežja je bilo to področje pomembna strateška točka, še posebej v obdobju srednjeveških invazij. Pot se je nato nadaljevala proti vzhodu in preko mutatia Ad Fornolus segala vse do današnje Ajdovščine, ki jo je zaznamovala prisotnost večjega dela antičnega obzidja, povezanega s pomembnim castrumom. Različna imena, s katerimi je v antičnih itinerarijih omenjen ta kraj, Fluvio Frigido in mutatio Castra (inde surgunt Alpes Iuliae), še bolj poudarjajo njegov vojaški in trgovski pomen, ki ga je še dodatno vrednotila bližina reke (danes Hubelj) kot tudi vojaško. Pot je naprej potekala čez gore in prišla vse do prelaza Piro/Hrušica, ki se v virih pojavlja z imenom Ad Pirum summas Alpes. Tukaj se je sprva nahajala samo postaja, nato pa so v 3. stol. zgradili impozantno vojaško utrdbo, ki naj bi branila vzhodno mejo. Njeni ostanki so vidni še danes. Od tukaj je pot vodila do kraja in Alpe Iulia, ki se je verjetno nahajal v bližini Kalc, ter do Longatica, današnjega Logatca. Nadaljevala se je proti Nauportusu (Vrhnika), kjer je takrat delovalo pomembno trgovsko rečno pristanišče in kjer se je krcalo blago, ki je bilo namenjeno v dežele ob Savi in spodnji Donavi. Po skupno približno 80 km je cesta končno prispela v Iulio Emono, kjer se je združilo več cest, ki so vodile proti mestom Norika, (npr. Virunum in Celeia), ter Panonije, (npr. Sciscia). Od Ogleja do Iulie Emone 103 COL HRUŠICA - AD PIRUM HRUŠICA - AD PIRUM La fortezza militare di Hrušica, i cui resti si inerpicano lungo il pendio del monte Listnik, sorgeva sulla strada che da Aquileia portava a Iulia Emona, tra Ajdovščina e Logatec. La strada fu costruita forse da Ottaviano Augusto e in questo luogo fu installata una stazione di posta e cambio cavalli. La denominazione romana del sito Ad Pirum si lega alla presenza di un albero di pere, che qui doveva trovarsi e probabilmente figurava anche sull’insegna della stazione romana. L’imponente fortificazione risale al tardo III secolo d.C. e fu dotata di un corpo militare di circa 500 soldati per contrastare i movimenti dei popoli barbarici e germanici che minacciavano i confini italici. La fortezza di Hrušica faceva parte di un più ampio sistema di difesa, noto come Claustra Alpium Iuliarum, costituito da mura e forti, sviluppato lungo i rilievi carsico-alpini della Slovenia occidentale, a difesa della porta Vojaška utrdba v Hrušici, katere ostanki se vzpenjajo po pobočju Listnika, je stala na poti, ki je iz Ogleja vodila do Iulie Emone, med Ajdovščino in Logatcem. Cesta je bila zgrajena v času cesarja Avgusta in tukaj se je nahajala postojanka, kjer so potniki lahko tudi zamenjali konje. Rimsko ime mesta, Ad Pirum, izhaja iz hruške, saj je tukaj najverjetneje stalo drevo, ki se je pojavljalo tudi v simbolu te rimske postaje. Mogočna trdnjava je bila zgrajena ob koncu 3. stol. po Kr. V njej je bila nastanjena vojaška enota, ki jo je sestavljajo približno 500 vojakov. Ti naj bi preprečevali vdore barbarskih in germanskih ljudstev, ki so ogrožala italijanske meje. Trdnjava v Hrušici je bila del obsežnejšega obrambnega sistema, ki je nosil ime Claustra Alpium Iuliarum. Sestavljali so ga obzidja in utrdbe, potekala pa je po kraško-alpskem hribovju zaho- Lungo l’itinerario/Ob poti: Aquileia - Hrušica - Ljubljana Itinerari collegati/Povezani itinerariji: da Aquileia a Forum Iulii - lungo le valli dei fiumi Idria Soče - da Lubiana lungo la valle del fiume Sava/iz ljubljane ob reki Savi e Isonzo/po dolinah rek Idrijce in Hrušica-Ad Pirum: veduta dei resti delle mura/pogled na ostanke obzidja 104 Da Aquileia a Iulia Emona Od Ogleja do Iulie Emone 105 viandanti, i cui resti sono visibili nella parte inferiore della fortezza abbandonata. Da allora l’antica strada romana ritornò a essere trafficata in funzione di collegamento ordinario postale tra Gorizia e Lubiana. Qui fu infatti costruita una stazione postale: ora l’edificio ospita una locanda e il piccolo museo la cui gestione, insieme a quella dell’area archeologica, è affidata al Museo Nazionale della Slovenia. zavo med Gorico in Ljubljano, saj je bila tukaj zgrajena poštna postaja. Danes se v stavbi nahajata gostilna in manjši muzej. Tega upravlja Narodni muzej Slovenije, ki skrbi tudi za arheološko najdišče. IULIA EMONA Hrušica-Ad Pirum: ricostruzione virtuale del circuito della fortezza/virtualna rekonstrukcija obzidja utrdbe orientale del cuore dell’Impero Romano. La possente struttura presentava una forma ovale che sfruttava la conformità irregolare del terreno, per una superficie di 250 metri di lunghezza e 75 metri di larghezza. Sono ancora visibili i resti delle mura, che raggiungevano uno spessore di 2,7 metri e dovevano svilupparsi sino a 8 metri di altezza. Alcune torri furono erette per potenziare la difesa dei punti critici della struttura. Due torri, infatti, erano posizionate su ciascuno dei due accessi della strada Aquileia-Iulia Emona che l’attraversava e altre torri sorgevano in coincidenza dello stretto passaggio sul muro trasversale che divideva le due parti della fortezza: quella superiore, che fungeva da riparo in caso di pericolo e per il pascolo del bestiame, e quella inferiore, in cui si trovavano le varie strutture militari della guarnigione (baracche, tende, officine, stazione di posta e cisterne). L’abbandono della fortezza si colloca verso il V secolo, quando la strada cadde in disuso per privilegiare altri percorsi, prima secondari. Il sito fu comunque frequentato anche successivamente, almeno fino alla fine del VI sec. Tra il XII e il XIV secolo fu eretta una chiesa dedicata a Santa Gertrude, protettrice dei dne Slovenije, kjer naj bi branila vzhodni vhod v srce Rimskega imperija. Mogočna zgradba je imela ovalno obliko in je dobro izkoriščala neenakomeren teren, raztezala pa se je na 250 metrov dolgi in 75 metrov široki površini. Še danes so dobro vidni ostanki 2,7 metrov debelega in 8 metrov visokega obzidja. Da bi obrambo še okrepili, so na nekaterih kritičnih točkah zgradili tudi nekaj stolpov. Dva sta stala na obeh vhodih ceste Oglej-Iulia Emona, ki je bila speljana skozi utrdbo, dva pa ob ozkem prehodu v prečnem zidu, ki je trdnjavo delil na dva dela. Zgornji del je služil kot zaklonišče v primeru nevarnosti in kot pašnik za živino, v spodnjem, manjšem delu pa so se nahajali različni objekti vojaške garnizije (barake, šotori, delavnice, postojanka in cisterne). Trdnjavo so zapustili okoli 5.stol., ko se ta cesta ni več toliko uporabljala, saj so se ljudje odločali za druge, prej stranske poti. Kraj je bil naseljen vse do konca 6. stol. Med 12. in 14. stol. so tu zgradili cerkev, ki so jo posvetili sv. Gertrudi, zavetnici popotnikov. Njeni ostanki so vidni v spodnjem delu zapuščene utrdbe. Od tedaj se je rimska cesta spet uporabljala za redno poštno pove- La colonia romana di Iulia Emona venne fondata sulla sponda sinistra del fiume Ljubljanica ai tempi di Ottaviano (35-33 a.C.), probabilmente a seguito delle guerre illiriche, nei pressi di un abitato dalle antiche origini. Il nome stesso di Emona riconduce infatti ad epoca lontana, quando un insediamento proto-urbano sorgeva, nel X sec. a.C., sotto la collina del castello, nella zona dell’odierno quartiere di Prule. Furono interessi commerciali e militari che spinsero i Romani a fondare la colonia, inizialmente abitata da coloni provenienti dal nord Italia, popolazione civile e veterani. L’importante rinvenimento nel 2001 nel letto del fiume Ljubljanica di una pietra di confine tra Aquileia e Iulia Emona ha chiarito l’estensione dell’influenza territoriale di quest’ultima, ma ha soprattutto dimostrato l’appartenenza di questi due centri alla stessa regione amministrativa, ovvero la Regio X. Ne consegue che la colonia di Iulia Emona fu fin da subito compresa nel territorio italiano. La città fu fatta costruire seguendo i princìpi urbanistici romani: il progetto era uniforme, basato su moduli regolari, la città era difesa da una cinta muraria con quattro entrate principali e suddivisa in quattro parti dal cardo e decumano massimo (oggi corrispondenti alle vie Rimska e Slovenska), aveva un foro in cui si trovavano una basilica e il tempio dedicato alla Triade capitolina e le case erano per lo più a un unico piano, organizzate su modello italico attorno a un atrio interno o peristilio. Emona era un importante snodo per i commerci e gli scambi, grazie a vie di comunicazione che la collegavano al centro dell’Impero e alle province orientali e settentrionali, inoltre il fiume navigabile della Ljubljanica, che affluisce nel Sava, costituiva un fondamentale collegamento con le regioni danubiane. Molti resti della città romana sono visibili e liberamente accessibili in diversi punti di Lubiana, come alcuni tratti delle mura romane, ma anche i pregiati sarcofagi esposti nel cortile del Museo Nazionale e lapidi murate nelle facciate di importanti edifici, dalla Cattedrale al Castello. Rimska kolonija Iulia Emona je bila na levem bregu reke Ljubljanice ustanovljena v času Oktavijana (35-33 pr. Kr.), najverjetneje po Ilirskih vojnah in v bližini naselja Iulia Emona: scavi dell’insediamento romano/izkopavanja rimske naselbine 106 Da Aquileia a Iulia Emona antičnega izvora. Že samo ime Emona spominja na davne čase, ko se je v 10. stol. pr. Kr. pod grajskim hribom, na območju današnjih Prul, nahajalo protourbano naselje. Povod za ustanovitev kolonije so bili trgovski in vojaški interesi. Sprva so jo naselili koloni, ki so prihajali iz severne Italije, civilisti in veterani. Leta 2001 je bil v strugi reke Ljubljanice najden mejnik, ki je označeval mejo med Oglejem in Iulio Emono Od Ogleja do Iulie Emone 107 in pojasnjuje razširjenost njenega teritorialnega voliva, poleg tega pa priča o tem, da sta ti dve središči pripadaliisti upravni enoti, tj. enoti Regio X. Na osnovi tega lahko sklepamo, da je bila kolonija Iulia Emona že od samega začetka del italijanskega ozemlja. Mesto je bilo zgrajeno po načelih rimske mestne arhitekture. Ureditev je bila enotna in je temeljila na pravilnih oblikah, mesto je bilo obdano z obzidjem, ki je imelo štiri glavne vhode in je Iulia Emona, insediamento romano: stele funeraria in corso di scavo rimska naselbina: nagrobnik med izkopavanjem bilo s kardom in dekumanom (danes sta to Rimska in Slovenska ulica) razdeljeno na štiri predele. Imelo je forum, na katerem sta se nahajala bazilika in tempelj, posvečen kapitolinski triadi. Hiše so bile večinoma enonadstropne in po italskem vzorcu razporejene okrog notranjega atrija ali peristila. Emona je bilo pomembno središče trgovine in izmenjav, kar so omogočale ceste, ki so jo povezovale s središčem cesarstva ter vzhodnimi in severnimi provincami. Tukaj je tekla tudi plovna reka Ljubljanica, ki se izliva v Savo in je tedaj predstavljala pomembno povezavo s podonavskimi regijami. Številni ostanki rimskega mesta so vidni in prosto dostopni v različnih predelih Ljubljane. Ogledamo si lahko nekatere dele rimskega obzidja, na dvorišču Narodnega muzeja pa so razstavljeni dragoceni sarkofagi in kamnite plošče, ki so bile vzidane v pročelja pomembnih stavb kot sta na primer katedrala ali grad. LUBIANA LJUBljANA MUSEO CIVICO DI LUBIANA MESTNI MUZEJ LJUBLJANA Oltre sei millenni fa il paesaggio protetto, ricco di biodiversità e di valori culturali, esteso alle porte della capitale slovena e conosciuto con il nome di Palude di Lubiana (Ljubljansko Barje), era già teatro d’insediamenti organizzati – le palafitte – che nella loro stessa architettura tutta basata sul legno e sull’ampio ricorso a sistemi di palificazione rivelano un perfetto adattamento ad habitat umidi e lo sviluppo di un’economia di sussistenza fortemente legata alle risorse naturali offerte Ta zaščitena ter z biotsko raznovrstnostjo in kulturnimi spomeniki bogata pokrajina, ki se razteza do vrat glavnega mesta Slovenije in nosi ime Ljubljansko barje, je bila že pred več kot šest tisoč leti prizorišče dobro strukturiranih naselij - kolišč. Njihova arhitektura temelji na lesu in količenju ter razkriva, kako so se takratni prebivalci odlično prilagodili temu mokrišču in razvili gospodarstvo, ki jim je omogočalo samooskrbo in je bilo močno povezano z viri tega naravnega okolja. Takšen sistem poselitve je Lubiana, Museo Civico: facciata del Palazzo Turjak, sede del museo/pročelje Turjaške palače, sedeža muzeja da tale tipo di ambiente. Questo diffuso sistema insediativo, di cui è stata trovata traccia perfino nel centro stesso della città, oggi inserito nella lista UNESCO del patrimonio mondiale, restituisce grazie alle numerose testimonianze di cultura materiale che ne facevano parte un’immagine completa della quotidianità e dei modi di vita delle comunità preistoriche vissute fra il Neolitico e l’età del Bronzo. Grazie alle condizioni di umidità e ricchezza d’acqua che costituirono la spinta primaria a fondare i villaggi palificati, disponiamo di un variegato campionario di oggetti e di strumenti, realizzati con materie organiche preservatisi miracolosamente sino al presente proprio in virtù dei suoli in cui erano immersi. Talora il valore testimoniale di questi manufatti è davvero eccezionale, come nel caso del più notevole reperto esposto nel Museo Civico: la ruota, pressoché integra e munita di asse, rinvenuta pochi anni fa a Stara Gmajna vicino a Vrhnika. Si tratta di un oggetto davvero rarissimo e sinora poco documentato, risalente a oltre cinquemila anni fa, che parla bil zelo razširjen, o njem pa pričajo tudi sledi, ki so bile najdene v samem centru mesta. Področje je med drugim vpisano tudi na seznam UNESCOVE kulturne dediščine, dobro poznan pa je tudi zahvaljujoč številnim predmetom, ki so bili del vsakdanjega življenja prazgodovinskih skupnosti med neolitikom in bronasto dobo. Vlaga in velike količine vode so bili najpomembnejši razlog za nastanek kolišč. Zahvaljujoč takšnim naravnim pogojem danes razpolagamo z bogato paleto predmetov in orodij, ki so bili izdelani iz organskih materialov in so se do danes čudežno ohranili ravno zaradi lastnosti tal, v katera so bili potopljeni. Včasih je pričevalna vrednost teh predmetov resnično izjemna,kar velja tudi za najpomembnejše odkritje, razstavljeno v mestnem muzeju. Gre za skoraj povsem ohranjeno kolo z osjo, ki je bilo pred nekaj leti najdeno v Stari Gmajni pri Vrhniki. Najdbe takih predmetov so zelo redke in slabo dokumentirane. Kolo je staro več kot pet tisoč let in priča o mobilnosti prazgodovinskih skupnosti, o prevažanju ljudi in blaga ter s tem tudi o prenašanju kulturnih elemen- 108 Da Aquileia a Iulia Emona Lubiana, Museo Civico: il percorso sulla storia della città/pot po zgodovini mesta della mobilità delle comunità preistoriche, della movimentazione di persone e materie prime, e dunque, anche della veicolazione di elementi culturali da un luogo a un altro e della loro capacità di influenzare individui, tradizioni, costumi. Istituito fin dal 1935 per volere della municipalità, il museo ha recentemente riaperto i battenti dopo un impegnativo restauro durato alcuni anni per presentare al pubblico, nell’attraente cornice del Palazzo Turjak (1654-58) appartenuto ai conti Auesperg, un quadro ancor più completo della vita di Lubiana e dei suoi abitanti. Vi si ripercorrono infatti la storia, la cultura, l’evoluzione sociale, economica, urbanistica della capitale slovena nei diversi momenti della sua lunga esistenza sino ai tempi moderni, affiancandovi il patrimonio culturale della regione di Lubiana. Un posto di rilievo vi hanno le testimonianze che si riferiscono alla storia più antica della città, dal primo insediamento palafitticolo sino alla fondazione della colonia romana di Iulia Emona, della quale viene presentata una cospicua scelta di materiali e di oggetti fra i più interessanti e significativi. Fa capo al museo anche un percorso archeologico attrezzato che, attraversando la città, tocca i dieci principali monumenti romani, inclusi i parchi archeologici della Casa Emona e Od Ogleja do Iulie Emone 109 tov iz kraja v kraj in o njihovem vplivu na ljudi, tradicijo in običaje. Muzej je bil leta 1935 ustanovljen na pobudo mestne uprave in je po večletni obsežni prenovi pred kratkim spet odprl svoja vrata ter v privlačnem okolju Turjaške palače (1654-1658), ki je pripadala grofom družine Auersperg, javnosti predstavil še bolj celovito sliko življenja Ljubljane in njenih prebivalcev. Tukaj lahko spoznamo zgodovino, kulturo, socialni in gospodarski razvoj ter urbanistično načrtovanje slovenske prestolnice v različnih trenutkih njenega obstoja ter vse do modernih časov, ogledamo pa si lahko tudi kulturno dediščino Ljubljane in njene okolice. Zelo pomembna so tudi pričevanja o najstarejši zgodovini mesta, ki govorijo o obdobju od prve naselbine koliščarjev do ustanovitve rimske kolonije Iulia Emona. O tej priča tudi bogata zbirka zanimivih in pomembnih predmetov in drugih gradiv. Del muzeja je tudi arheološkega pot, ki poteka skozi mesto in na kateri srečamo deset najpomembnejših rimskih spomenikov, med katere sodijo tudi arheološka najdišča hiše Emona in zgodnjekrščanskega središča (opisani so v drugih poglavjih). Pred pri- del Centro Paleocristiano (illustrati in altre schede). Prima di iniziarlo, una visita al punto informativo iEmona, ubicato nel passaggio sotterraneo Chopin presso piazza del Congresso, consente, grazie a proiezioni, a un plastico della città e ad alcuni resti lasciati in situ, una passeggiata virtuale alla riscoperta del passato di Lubiana. četkom poti lahko obiščemo informacijsko točko iEmona v Chopinovem podzemnem prehodu pri Kongresnem trgu. Ta nam omogoča, da si s pomočjo projekcij ogledamo maketo mesta in nekaterih ostalin, ki se še danes nahajajo točno tam, kjer so bile najdene, ter se tako virtualno sprehodimo po antični Ljubljani. LUBIANA LjUBljANA LA CASA DI EMONA (IL GIARDINO JAKOPIČ) EMONSKA HIŠA (JAKOPIČEV VRT) Lubiana: Parco Archeologico della Casa di Emona/Arheološki park Emonska hiša Lubiana, Museo Civico: una vetrina dedicata all’insediamento preistorico/izložba, posvečena prazgodovinski naselbini Il nome del luogo deriva da quello del famoso pittore impressionista sloveno Rihard Jakopič, il cui studio si affacciava sul giardino della residenza di famiglia, nel quale sono stati scoperti i resti della cosiddetta “Casa di Emona”. L’edificio si trova nel quartiere di Mirje, ai margini dell’attuale centro, e risale al I secolo d.C. Abitato fino al V sec., in questo ultimo periodo di vita subì diverse ristrutturazioni che ne modificarono le dimensioni. La costruzione presenta caratteristiche Kraj je svoje ime dobil po znanem slovenskem impresionističnem slikarju Rihardu Jakopiču. Iz njegovega ateljeja je bilo mogoče videti vrt družinske hiše, kjer so našli ostanke tako imenovane “Emonske hiše.” Emonska hiša se nahaja v Mirju, na obrobju današnjega centra, in sega v 1. stol. po Kr. Ljudje so v njej živeli do 5. stol., v zadnjih letih pa je bila večkrat prenovljena, zaradi česar se je spremenila tudi njena velikost. Številne značilnosti stavbe pričajo o blaginji njenih prebivalcev. Imela je kana- 110 Da Aquileia a Iulia Emona Od Ogleja do Iulie Emone 111 che denotano una particolare agiatezza dei suoi abitanti. Era provvista di un sistema di latrine, collegato al fiume della città ove scaricava le acque reflue, e di un impianto di riscaldamento centrale, basato sul principio dell’ipocausto, alimentato da un forno che permetteva la circolazione dell’aria calda attraverso tubi in terracotta posti nelle murature delle varie stanze. Una delle sale principali era fornita di un pavimento a mosaico bianco e nero. lizacijski sistem, ki je bil povezan z reko, v katero so odtekale odpadne vode, ter centralno ogrevanje, ki je temeljilo na principu hipokavstnega ogrevanja. Napajala ga je peč, topel zrak pa je krožil po glinastih ceveh, ki so bile vgrajene v stene različnih prostorov. V enem od glavnih prostorov je bil najden dobro ohranjen črno-beli talni mozaik ter ometi s skromnimi poslikavami. Izkopavanja so tukaj potekala v zgodnjih 60-ih letih dvajsetega stoletja in odprtje Arheološkega parka Emonske hiše, ki ga upravlja Mestni muzej Ljubljana, sega v leto LUBIANA LjUBljANA LE MURA ROMANE RIMSKO OBZIDJE Grazie alla monumentale epigrafe ritrovata vicino alla porta orientale della città e ora conservata nel Museo Nazionale della Slovenia, si sa che la realizzazione della cinta muraria risale all’inizio del I secolo d.C., tra gli anni 14 e 15, quando l’imperatore Tiberio si fece promotore della costruzione Zahvaljujoč najdbi monumentalnega epigrafa v bližini vzhodnih mestnih vrat, ki je sedaj je shranjen v Narodnem muzeju Slovenije, je znano, da gradnja obzidja sega v začetek 1. stol. po Kr., natančneje med leti 14 in 15, ko se je cesar Tiberij zavzel za gradnjo pomembnega javne- Lubiana: un tratto delle mura romane/del rimskega obzidja di un’importante opera pubblica. Oltre alle quattro entrate principali, la cinta muraria aveva altri dieci accessi secondari, che furono murati in epoca tardoantica per questioni di difesa. Erano presenti ventisei torri, di forma rotonda su base quadrata quelle angolari, di forma quadrata quelle centrali, equidistanti 60 metri l’una dall’altra. Lo spessore delle mura era di ben 2,4 metri e si dovevano innalzare da 6 a 8 metri; un doppio fossato costituiva un’ulteriore protezione lungo tre dei suoi quattro lati, quello orientale infatti era difeso naturalmente dal pendio che scendeva verso il fiume. La muratura era costituita da pietra di estrazione locale, con variazioni nei rimaneggiamenti dei secoli successivi. Nel quartiere di Mirje, il tratto meridionale della cinta, oggetto di ricerche all’inizio del XX secolo, poi restaurato e consolidato, è tuttora visibile. ga objekta. Obzidje je imelo štiri glavne vhode in deset stranskih, ki so jih zaradi obrambnih razlogov v poznoantični dobi zazidali. Zgrajenih je bilo tudi šestindvajset stolpov. Tisti, ki so se nahajali na vogalih, so bili okrogle oblike, tisti v sredini pa kvadrataste. Vsi so bili med seboj oddaljeni 60 metrov. Debelina obzidja je znašala kar 2,4 metra, visoko pa je bilo 6 8 metrov. Dodatno zaščito je vzdolž stranic predstavljal dvojni jarek, medtem ko je bila vzhodna stranica naravno zaščitena z gričem, ki se spušča proti reki. Obzidje je bilo najverjetneje zgrajeno iz lokalno pridobljenega kamna, zaradi prenov pa se je v naslednjih letih večkrat spremenilo. Južno stranico obzidja v Mirju so raziskovali v začetku 20. stol., pozneje pa so jo tudi obnovili in utrdili, zato je še danes dobro vidna. LUBIANA LjUBljANA CENTRO PALEOCRISTIANO STAROKRŠČANSKO SREDIŠČE Il Parco archeologico del Centro Paleocristiano si trova sulla Erjavčeva cesta, davanti al centro culturale e congressuale di Cankarjev dom. Gli scavi hanno portato alla luce un edificio residenziale romano, risalente all’inizio del I secolo, ricostruito più volte nel corso dei suoi cinque secoli di esistenza. Nei primi anni del IV secolo fu rifatto il pavimento, realizzato il sistema di riscaldamento e aggiunte tre piccole piscine, che fanno ipotizzare una riconversione dell’edificio in terme private. Poco dopo, una parte della casa fu ricostruita come cappella paleocristiana, ma risale al V secolo la modifica maggiore, quando un’aula rettangolare con una vasca battesimale al centro, fu eretta nella corte interna. Il pavimento del battistero era rivestito da un mosaico policromo con un’iscrizione commemorante i nomi dei Arheološki park starokrščanskega središča leži na Erjavčevi cesti, in sicer pred kulturnim in kongresnim središčem Cankarjev dom. Izkopavanja so razkrila rimsko Lubiana, Parco Archeologico del Centro Paleocristiano: mosaico pavimentale del fonte battesimale con nomi dei donatori/talni mozaik krstilnice z imeni donatorjev 112 Da Aquileia a Iulia Emona Od Ogleja do Iulie Emone 113 Lubiana: Parco Archeologico del Centro Paleocristiano/Arheološki park Starokrščansko središče cittadini di Emona donatori di fondi per la sua costruzione. A sua volta, il mosaico del portico che conduceva all’ingresso del Battistero, anch’esso policromo, recava il nome del costruttore, l’arcidiacono Antioha. Questi dati confermano l’esistenza di una comunità cristiana molto attiva fin dai primi tempi dell’affermarsi della nuova religione. Lubiana: un’altra veduta del Parco Archeologico del Centro Paleocristiano/še en pogled na Arheološki park Zgodnjekrščansko središče stanovanjsko zgradbo, ki je bila zgrajena v začetku 1. stol. po Kr. in je bila v 500 letih svojega obstoja večkrat prenovljena. V prvih letih 4. stol. so obnovili tla, izdelali sistem ogrevanja in tri majhne bazene, kar priča o tem, da je stavba morda postala zasebno kopališče. Kmalu zatem so zgradbo preoblikovali v zgodnjekrščansko molilnico, do pomembne spremembe pa je prišlo v začetku 5. stol., ko so na notranjem dvorišču zgradili pravokotno krstilnico z bazenčkom za krstni obred. Tla krstilnice so bila prekrita z večbarvnim mozaikom, v katerem so tudi napisi z imeni Emoncev, ki so darovali sredstva za njegovo postavitev. V krstilnico je vodil pokrit portik z večbarvnim mozaikom, vanj pa je vklesano tudi ime njegovega postavljavca, arhidiakona Antioha. Vse to priča o obstoju krščanske skupnosti, ki je bila zelo aktivna že v prvih letih uveljavljanja nove vere. LUBIANA LjUBljANA MUSEO NAZIONALE DELLA SLOVENIA NARODNI MUZEJ SLOVENIJE Nell’elegante cornice del palazzo neorinascimentale in cui è ospitato, eretto nell’avanzato Ottocento, il museo mette in mostra alcune collezioni permanenti che compongono un affresco esauriente della storia nazionale attraverso una serie di oggetti fra i più rappresentativi e significativi del patrimonio sloveno. È questo il principio ispiratore che guida l’esposizione dedicata ai Tesori del museo, ove è raccolta una splendida e accurata scelta di eccezionali reperti, distribuiti fra il Paleolitico e il Medioevo, il cui valore travalica spesso quello puramente nazionale. I materiali provengono da diversi luoghi del paese, ma non pochi sono stati restituiti dal fiume Ljubljanica, considerato uno dei più rilevanti siti archeologici sloveni. Per secoli, infatti, le sue sponde sono state testimoni di insediamenti, di traffici, di spostamenti e spesso le sue acque hanno anche ricevuto offerte votive in segno di devozione. Fra i materiali esposti si contano Muzej se nahaja v elegantni neorenesančni stavbi, ki je bila zgrajena ob koncu 19. stol. Tukaj si je mogoče ogledati nekaj stalnih zbirk predmetov, ki so izjemno pomemben del slovenske dediščine in prikazujejo celovito podobo državne zgodovine. Razstava je posvečena Zakladom muzeja, v katerem je razstavljen čudovit in skrben izbor izjemnih najdb, ki segajo vse od kamene dobe do srednjega veka in katerih vrednost pogosto presega zgolj nacionalni pomen. Predmeti prihajajo iz različnih predelov države, številne pa je naplavila reka Ljubljanica, ki velja za eno najpomembnejših slovenskih arheoloških najdišč. Na njenih bregovih so se več stoletij nahajale naselbine in na njih je potekal promet, v znamenje svoje predanosti pa so ljudje v njene vode večkrat polagali darove. Med razstavljenimi eksponati najdemo predmete iz koliščarskih naselbin Ljubljanskega barja, orožje, Lubiana: il palazzo che ospita il Museo Nazionale della Slovenia/palača Narodnega muzeja Slovenije 114 Da Aquileia a Iulia Emona Od Ogleja do Iulie Emone 115 e nel giardino trova posto il Lapidario, ove sono riuniti numerosi monumenti in pietra con iscrizioni in lingua latina. La collezione epigrafica si è formata con materiali provenienti soprattutto da centri romani come Emona (odierna Lubiana) e Atrans (odierna Trojane), e dalle regioni della Sava e della Dolenjska. Sempre al piano terreno il visitatore può fare la conoscenza con la mummia egiziana di un sacerdote del tempio di Ammone a Tebe (XXV-XXVI dinastia, VII-VI sec. a.C.), di cui viene esposto il sarcofago dipinto e iscritto insieme a un nucleo di reperti dell’antico Egitto pervenuti al museo nel corso del XIX secolo. V pritličju muzeja in na vrtu se nahaja lapidarij, kjer so zbrani številni kamniti spomeniki z napisi v latinščini. Epigrafsko zbirko sestavljajo predvsem predmeti iz rimskih središč, kot sta bila Emona (današnja Ljubljana) in Atrans (današnje Trojane), ter predmeti iz Zasavja in Dolenjske. V pritličju se obiskovalec lahko seznani tudi z egipčansko mumijo duhovnika, ki je deloval v templju Amona Raja v Tebah (XXV-XXVI dinastija, 7.- 6. stol. pr. Kr.). Tukaj so razstavljeni njegov poslikan sarkofag z napisi in nekatere najdbe iz starega Egipta, ki jih je muzej pridobil v 19. stol. Lubiana, Museo Nazionale della Slovenia: atrio/atrij reperti dagli insediamenti palafitticoli della Palude di Lubiana, armi, vasi e gioielli dell’età del Ferro e del periodo celtico, una ricca esemplificazione di oggetti risalenti al periodo romano, due tesoretti monetali, testimonianze dell’avvento del Cristianesimo e dell’occupazione del territorio da parte degli Slavi. Due oggetti in particolare occorre menzionare per la loro altissima importanza. Il primo è il flauto di Divje Babe, ottenuto da un osso di orso delle caverne, che è ritenuto opera di un artefice neanderthaliano e quindi, con un’età di circa 60.000 anni dal presente, sarebbe il più antico strumento musicale conosciuto al mondo. La seconda è la celebre “Situla di Vače”, un recipiente in lamina di bronzo risalente al periodo halstattiano (VI sec. a.C.), decorato a sbalzo con alcune scene raffiguranti una teoria di cavalieri, un combattimento rituale e una serie di animali fantastici. Al piano terreno del museo vaze ter nakit iz železne in keltske dobe, številne predmete iz rimske dobe, dva zaklada kovancev ter pričevanja o začetkih krščanstva in o slovanski zasedbi ozemlja. Posebej moramo omeniti dva predmeta, katerih vrednost je neprecenljiva: piščal iz Divjih Bab, ki jo je iz kosti jamskega medveda izdelal neandertalski mojster in s svojimi 60.000 leti velja za najstarejše poznano glasbilo na svetu, ter znamenita “situla z Vač”, tj. posoda iz bronaste pločevine, ki sega v halštatsko obdobje (6. stol. pr. Kr.) in v katero so vtisnjeni prizori procesije konjenikov, obrednega boja ter vrste mitoloških živali. Lubiana, Museo Nazionale della Slovenia: situla di bronzo con decorazione a sbalzo da Vače (V sec. a.C.)/bronasta situla z reliefno dekoracijo iz Vač (5. stol. pr. n. št.) INDIRIZZI E CONTATTI/Naslovi in kontakti COL HRUŠICA - AD PIRUM Stara pošta Podkraj 100, 5273 Col Info e prenotazioni: Museo Nazionale della Slovenia/ Informacije in rezervacije: Narodni Muzej Slovenije Tel. +386 (0)1 241 44 18 [email protected] www.nms.si [email protected] www.mgml.si LE MURA ROMANE RIMSKO OBZIDJE Accesso libero, percorso per le vie della città/Prosto dostopen, pot vodi po mestnih ulicah CENTRO PALEOCRISTIANO STAROKRŠČANSKO SREDIŠČE Gosposka ulica, 15 1000 Ljubljana Tel. +386 (0)1 24 12 500 [email protected] www.mgml.si Erjavčeva 18 1000 Ljubljana Per visite guidate contattare il Museo Civico di Lubiana/Za vodene oglede se obrnite na Mestni muzej Ljubljana Tel. +386 (0)1 241 2500 +386 (0)1 241 2506 [email protected]; [email protected] www.mgml.si LA CASA DI EMONA (IL GIARDINO JAKOPIČ)/EMONSKA HIŠA (JAKOPIČEV VRT) MUSEO NAZIONALE DELLA SLOVENIA/NARODNI MUZEJ SLOVENIJE LUBIANA/LJUBLJANA MUSEO CIVICO DI LUBIANA MESTNI MUZEJ LJUBLJANA Mirje, 4 1000 Ljubljana Info e visite guidate: Museo Civico di Lubiana/Info in vodeni ogledi: mestni muzej ljubljana Tel. +386 (0)1 241 2500; +386 (0)1 241 2506 [email protected] Muzejska, 1 1000 Ljubljana Tel: +386 (0)1 241 44 00 [email protected] www.nms.si 116 Acque interne e rotte per l’Istria 4 itinerarij 4 itinerario acque interne e rotta per l’istria itinerarij celinskih voda in pot v istro autostrada /avtocesta strada statale /državna cesta confine provinciale /deželna meja confine statale /državna meja acque interne e rotta per l’istria /itinerarij celinskih voda in pot v istro area archeologica /arheološko območje museo /muzej monumento /kulturni spomenik area naturalistica /naravoslovno območje 118 Acque interne e rotte per l’Istria Itinerarij celinskih voda in pot v Istro 119 L a regione dell’Alto Adriatico è caratterizzata da un ambiente dominato dalle acque: del mare Adriatico che la delimita, ma anche dei numerosi corsi d’acqua, dei canali artificiali e degli spazi lagunari, spesso in reciproco collegamento, come testimonia Plino quando parla di fossae, flumina, paludes. È perciò naturale che tra Ravenna e Aquileia, accanto ai percorsi stradali, si sia sviluppato fin dai tempi antichi un sistema di comunicazione che sfruttava rotte fluviali ed endolagunari e se ne trova conferma nell’Itinerarium Antonini (III-IV sec. d.C.), almeno fino ad Altinum. Le rotte per acque interne garantivano una navigazione più sicura rispetto a quella marittima e una continuità di traffici non assoggettata alle avverse condizione meteorologiche invernali. Inoltre il trasporto delle merci poteva essere effettuato anche con natanti di modesto tonnellaggio. Da Ravenna si navigava attraverso la Fossa Augusta, il canale artificiale aperto dall’imperatore Augusto per unire l’area ravennate al Po a seguito dello stanziamento della flotta imperiale nel porto di Classe, arrivando dove oggi si aprono le valli di Comacchio: presso Baro Zavelea è stato rinvenuto un basamento in laterizi quadrato riconducibile ad una torre faro posta all’imbocco della fossa nel ramo meridionale del Po. Le valli erano collegate alle lagune di Adria grazie all’intreccio di rami fluviali del Delta del Po e di fossae, come la Flavia, grande opera che probabilmente trova una sua origine in interventi idraulici già predisposti dagli Etruschi, quando era attivo il porto di Spina. Dalle Atrianorum paludes, attraverso la Fossa Philistina e quella Clodia, che ha lasciato traccia nel nome dell’attuale Chioggia, si raggiungeva la laguna di Venezia. Punto nevralgico per il sistema di comunicazioni, in cui si integravano rotte marittime e fluviali con quelle terrestri, nella laguna si trovavano gli scali commerciali marittimi di importanti centri alto adriatici del tempo: di Patavium, presso la foce del fiume Meduacus (Brenta), e di Altinum, presso l’isola di Torcello. Da qui il viaggio verso Aquileia poteva proseguire attraverso spazi lagunari, canali e sbocchi fluviali con punti d’attracco e sosta, come Portus Reatinum, l’attuale Caorle, collegato a Iulia Concordia attraverso il fiume Reatinus (Lemene). Infine si arrivava a Grado, posta al margine della laguna di Marano, che costituiva lo scalo marittimo di Aquileia. Collocato al culmine settentrionale del mare Adriatico, questo porto doveva avere un ruolo fondamentale per i traffici con l’adiacente costa orientale adriatica: con una breve navigazione era infatti possibile raggiungere i porti di quel tratto di costa che ora è il litorale sloveno, nella parte settentrionale della penisola istriana. Uno di questi si trovava a Isola, tra Pirano e Capodistria, dove sono stati rinvenuti importanti resti appartenenti alla villa marittima detta di S. Simone, che comprendeva un molo d’attracco e magazzini di stoccaggio delle merci: è facile quindi supporre l’esistenza di intensi scambi commerciali tra questo e il porto aquileiese. S Grado: battistero sul lato nord della Basilica di Sant’Eufemia/krstilnica na severni strani bazilike sv. Evfemije evernojadransko območje je z vodami bogato okolje, saj leži ob Jadranskem morju in je prepredeno s številnimi vodnimi tokovi, umetnimi kanali in lagunami, ki so med seboj pogosto povezana. To je omenjal že Plinij, ki je navajal izraze kot so fossae, flumina, paludes. Poleg cestnih povezav se je tako med Ravenno in Oglejem že v starodavnih časih razvila tudi mreža povezav po rečnih in lagunskih vodnih poteh, ki je segala vsaj do kraja Altinum. To potrjuje tudi Itinerarium Antonini (3. – 4. stol. pr. Kr.). Plovne poti po celinskih vodah so zagotavljale večjo varnost kot plovba po morju, poleg tega pa so omogočale stalno prehodnost, na katero niso mogle vplivati slabe vremenske razmere, ter prevoz blaga z manjšimi plovili. Od Ravenne je plovna pot vodila po fossi Augusti, 120 Acque interne e rotte per l’Istria Itinerarij celinskih voda in pot v Istro 121 umetnem kanalu,ki ga je cesar Avgust odprl, da bi območje Ravenne povezal z reko Pad, in sicer potem, ko se je cesarska flota ustalila v pristanišču Classis. Zaključila se je v točki, kjer se danes odpirajo doline Comacchia. V bližini kraja Baro Zavelea so bili najdeni opečnati temelji kvadratne stavbe, ki naj bi pripadali stolpu svetilnika. Ta se je nekoč najverjetneje nahajal ob vstopu v kanal južne veje reke Pad. Doline in lagune v Adrii so bile med seboj povezane z vejami delte reke Pad in s fossaemi, kot je bila Flavia.Gre za velik kanal, ki so ga verjetno zgradili že EtruLaguna di Marano ščani, in sicer v obdobju, ko je bilo še delovalo pristanišče Spina. Pot je iz Atrianorum paludes vodila po kanalih fossa Philistina in Clodia (ta je sledove zapustil v imenu današnjega mesta Chioggie) in segala vse do beneške lagune. Stične točke komunikacijskega sistema, v katerem so se pomorske in rečne poti povezovale s kopnimi, so bile takrat pomembna pomorska in trgovska jadranska središča, in sicer Patavium ob izlivu reke Meduacus (Brenta) ter Altinum v bližini otoka Torcello. Od tu se je pot do Ogleja nadaljevala po lagunah, kanalih in rečnih izlivih s privezi in počivališči, kot so Portus Reatinum, današnje Caorle. Ta kraj je bil s krajem Iulia Concordia povezan po reki Reatinus (Lemene). Pot se je zaključila v Gradežu, na robu Maranske lagune, ki je tedaj predstavljala oglejsko pristanišče. Gradež se nahaja v najsevernejšem delu Jadranskega morja in je verjetno imel ključno vlogo pri trgovini s sosednjo vzhodno jadransko obalo. S kratko plovbo je bilo mogoče doseči pristanišča današnje slovenske obale na severnem delu istrskega polotoka. Eno od teh je bilo v Izoli, med Piranom in Koprom, kjer so v Simonovem zalivu odkrili pomembne ostanke obmorske vile s pomolom in skladišči za shranjevanje blaga. Iz tega lahko sklepamo, da Fizine, presso il golfo di Portorose: resti archeologici je med vilo in oglejskim pristaniščem sommersi di peschiera romana/pri Piranskem zalivu: potekla bogata trgovska izmenjava. podvodne arheološke ostaline rimske ribogojnice CHIOGGIA MUSEO CIVICO DELLA LAGUNA SUD “SAN FRANCESCO FUORI LE MURA” MESTNI MUZEJ JUŽNE LAGUNE “SAN FRANCESCO FUORI LE MURA” Il Museo Civico della Laguna Sud ha sede nell’ex convento di San Francesco fuori le Mura, nei pressi della Porta di Santa Maria e del canal Vena. L’edificio originale del 1315, ricostruito nel 1434 e sconsacrato nel 1806, subì diverse trasformazioni tanto da essere adibito a magazzino militare, a mercato ortofrutticolo, ricovero per sfollati, deposito di autobus. Dal 1997 ospita una serie importante di testimonianze archeologiche rinvenute a Corte Cavanella, sito vicino a Chioggia, e nella Laguna Sud di Venezia riportate alla luce grazie a indagini subacquee, nonché una collezione di monete romane appartenute a Vincenzo Bellemo, famoso collezionista chioggiotto. Le tematiche trattate nel percorso di vista hanno tutte come denominatore comune il mare: grazie ai materiali esposti che vanno dall’epoca romana sino ai giorni nostri, il visitatore potrà apprezzare gli sforzi che Mestni muzej južne lagune se nahaja v nekdanjem samostanu sv. Frančiška, ki stoji izven mestnega obzidja ter v bližini mestnih vrat Santa Maria in kanala Veno. Stavba je bila prvič zgrajena leta 1315 in obnovljena leta 1434. Leta 1806 so jo prvič namenili posvetni rabi in bila je večkrat prenovljena. Uporabljali so jo že kot vojaško skladišče, zelenjavni trg, zavetišče za razseljence ter parkirišče za avotbuse. Od leta 1997 gosti nekaj pomembnih arheoloških najdb z najdišča Corte Cavanella, tj. kraja v bližini Chioggie, ter iz lagune, ki leži južno od Benetk. Najdbe so bile odkrite med podvodnim raziskovanjem. Sem sodi tudi zbirka rimskih kovancev, ki je pripadala Vincenzu Bellemu, znanemu zbiratelju iz Chioggie. Skupni imenovalec vseh obravnavanih tem je morje. Ob pogledu na razstavljene predmete, ki segajo vse od rimskih časov do danes, lahko Lungo l’itinerario/Ob poti: Ravenna - Classe - Parco Regionale del Delta del Po/Krajinski Park Delte reke Pad - Chioggia - Venezia - Altino - Marano Lagunare - Grado - Isola/Izola Escursioni a breve distanza/Krajši izleti: Capodistria/Koper - Pirano/Piran - Saline SEČOVELJSKE SOLINE di Sicciole/ Chioggia, Museo Civico della Laguna Sud: una delle sale del percorso/ena od razstavnih dvoran 122 Acque interne e rotte per l’Istria l’uomo, nel corso dei secoli e dei millenni, operò da un lato per difendere le terre emerse dalla violenza del mare, dall’altro per sfruttare quanto dal mare e dalla laguna poteva venire in termini di ricchezza grazie, soprattutto, alla pesca e alla produzione del sale. Un’altra attività che fu sempre legata alla storia della laguna di Venezia è quella della marineria e della cantieristica, il cui sviluppo tecnologico è ben illustrato grazie non solo ai manufatti, ma anche attraverso disegni, modellini, diorami e plastici. Itinerarij celinskih voda in pot v Istro 123 obiskovalec spozna in ceni prizadevanja ljudi, ki so v teku stoletij in tisočletij poskušali osušena zemljišča ubraniti pred silo morja, istočasno pa so izkoriščali tisto, kar sta lahko morje in laguna prispevali k izboljšanju blaginje, predvsem z ribolovom in pridelavo soli. Druga dejavnost, ki je bila vedno povezana z zgodovino beneške lagune, je pomorstvo in ladjedelništvo, katere tehnološki razvoj je dobro prikazan ne le s predmeti, ampak tudi z risbami, modeli, dioramami in maketami. VENEZIA MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE DI VENEZIA NARODNI ARHEOLOŠKI MUZEJ V BENETKAH All’interno del percorso integrato dei Musei di Piazza San Marco a Venezia vi è anche il Museo Archeologico Nazionale, le cui collezioni stanno a dimostrare l’interesse della Serenissima e dei patrizi veneziani nel raccogliere e studiare «cosse antiche», greche e romane in particolare. Tra questi collezionisti spiccano, fra tutti, Domenico e Giovanni Grimani i quali riuscirono a riunire nelle loro dimore, tra le tante opere d’arte delle loro collezioni, anche una serie di statue antiche diventate il primo nucleo di uno Statuario aperto al pubblico grazie al munifico dono con il quale i proprietari l’assicurarono alla Repubblica di Venezia. Grazie al lascito di questa nobile famiglia, tra gli inizi e la fine del Cinquecento, visitando il Museo Archeologico di Venezia si possono ammirare così sculture a tutto tondo di età ellenistica, originali e copie di età romana, tra cui il Galata barbaro caduto in ginocchio, V skupen itinerarij muzejev na trgu sv. Marka v Benetkah sodi tudi Narodni arheološki muzej, ki s svojimi zbirkami priča o tem, da so že Serenissima in beneški Patriciji zbirali in preučevali «antične predmete», še posebno grške in rimske. Med zbiratelji izstopata predvsem Domenico in Giovanni Grimani. V njunih zbirkah je veliko umetniških del, poleg tega pa sta v svojih domovih imela tudi številne antične kipe. S tem sta ustvarila prvo jedro kiparske zbirke, ki je danes, zahvaljujoč darežljivemu darilu, s katerim sta lastnika obdarila Beneško republiko, odprta za javnost. Zahvaljujoč plemiški družini, ki je v 16. stol. predala svojo zapuščino, lahko med obiskom arheološkega muzeja v Benetkah občudujemo samostojne skulpture iz helenistične dobe ter izvirnike in kopije iz rimske dobe. Med temi najdemo tudi umetnine kot so Galačanski barbar Venezia, Museo Archeologico Nazionale: acquamarina che ritrae Vibia Sabina, moglie dell’imperatore Adriano (117-138 d.C.)/akvamarin z upodobitvijo Vibije Sabine, žene cesarja Hadrijana (117-138 n. št.) Venezia, Museo Archeologico Nazionale: sala dedicata alla scultura antica/dvorana, posvečena antičnim skulpturam la Leda e il cigno, la Baccante e la Musa, ma anche stele, rilievi, altari cilindrici funerari e votivi greci, d’età ellenistica e romana, urne, vasi e basi di candelabro romani, rilievi appartenenti a sarcofagi, altari come la ben nota ara Grimani decorata su tutti i quattro lati, dove quello laterale destro rappresenta la famosa scena del Satiro e della Menade nudi mentre si baciano legati in uno stretto abbraccio. Se lo Statuario Pubblico costituisce il nucleo forse più noto del Museo Archeologico di Venezia, non si devono dimenticare le collezioni di antichità egizie e assirobabilonesi, così come notevolissime sono anche la collezione numismatica, quella dei bronzetti, delle ceramiche e quella glittica, quest’ultima costituita da un numero considerevole di gemme preziose, semipreziose e in pasta vitrea incise o lavorate a cammeo splendidamente. na kolenih, Leda in laboda, Bakantinja in Muza, poleg tega pa si lahko ogledamo tudi nagrobnike, reliefe, cilindrične grške pogrebne in votivne oltarje, ki izhajajo iz helenistične in iz rimske dobe, žare, rimske vaze in svečnike, reliefe s sarkofagov, oltarje, dobro poznano in na vseh štirih straneh okrašeno aro Grimani, kjer desna stran prikazuje slavni prizor golega Satira in Menade, ko se poljubljata v tesnem objemu. Javna kiparska zbirka je najbolj znano jedro Arheološkega muzeja v Benetkah, kljub temu pa ne smemo pozabiti na zbirke egiptovskih in asirsko-babilonskih starin, kakor tudi ne na numizmatične kolekcije, predmete iz brona, keramike in gliptike. Slednjo sestavlja veliko število dragih in poldragih tem ter gem iz steklene paste, na katerih vidimo tudi gravure ali čudovite kameje. Venezia, Museo Archeologico Nazionale: statua colossale di Marco Vipsanio Agrippa/veliki kip Marka Vipsanija Agrippe 124 Acque interne e rotte per l’Istria Itinerarij celinskih voda in pot v Istro 125 Venezia, isola di Torcello, Museo Archeologico Provinciale: cortile esterno destinato a lapidario/zunanje dvorišče z lapidarijem VENEZIA MUSEO DI TORCELLO MUZEJ TORCELLO Chi visita la laguna di Venezia e giunge nell’isola di Torcello, nella piazza dove si affaccia la famosa Basilica, può scorgere due edifici destinati a museo: il Palazzo del Consiglio, la cui costruzione originaria risale al 1300, ospita la sezione medioevale e moderna, mentre il Palazzo dell’Archivio, la cui struttura si data all’XI-XII sec., ospita quella archeologica; tra i due edifici e nella loggia del Palazzo dell’Archivio vi è parte del Lapidario. La peculiarità della sezione archeologica risiede nel conservare materiali rinvenuti in siti della laguna associati a testimonianze riferibili ad altri ambiti culturali attraverso un lunghissimo excursus cronologico che va dal Paleolitico alla tarda romanità. Il visitatore potrà trovare e consultare così in questo museo una sorta di catalogo delle produzioni ceramiche dell’antico Mediterraneo, a documentare i contatti e i traffici commerciali che dovevano interessare la laguna di Obiskovalec beneške lagune, ki pride na otok Torcello, lahko na trgu, kjer stoji slovita bazilika, vidi dve zgradbi, namenjeni muzejem. Gre za zgradbo Palazzo del Consiglio, ki je bila prvič zgrajena leta 1300 in v kateri srednjeveški in moderni oddelek, ter za zgradbo Palazzo dell’Archivio, ki sega v 11. - 12. stol. in gosti arheološki oddelek. Med obema palačama in v loži palače Archivio se nahaja del lapidarija.Posebnost arheološkega oddelka je ta, da so v njem shranjene najdbe iz lagune, ki so pripadale drugim kulturam in segajo od paleolitika do poznega rimskega obdobja. V tem muzeju si lahko ogledamo tudi katalog keramičnih izdelkov antičnega Sredozemlja. Ti predmeti pričajo o stikih in trgovinskih izmenjavah, ki so potekale v beneški laguni in so jih omogočali kanali, pristanišča, privezi ter bankine. Stike z drugimi kultura- mi je imela laguna Venezia con i suoi že v starodavnih canali, porti, approdi časih, kar dokazue banchine. Una frejejo štiri vaze miquentazione, quella kenskega izvora, ki della laguna, antipričajo o tem, da so chissima se guardiapo morskih poteh mo ai quattro vasi di pluli že ob koncu produzione micenea 2. tisočl. pr. Kr. V che testimoniano la Venezia, isola di Torcello, Museo Archeologico naslednjih stoletjih percorrenza di rotte Provinciale: vetrine con parte della collezione v kateri je razsatvljen del je stična točka trmarittime già dalla ceramica/izložb, keramične zbirke govskih izmenjav fine del II millennio postal bližnji Altino, kar pojasnjuje, zaa.C. Del resto, nei secoli seguenti, punto di kaj veliko razstavljenih predmetov najriferimento per gli scambi commerciali sarà verjetneje prihaja iz tega pomembnega la vicina Altino e ciò spiega il perché molpristaniškega in svetiščnega mesta. Odraz ti dei materiali esposti provengano, molto rimske Benečije je lep niz nagrobnikov, probabilmente, da questo importante centro ki v skladu z značilnim vzorcem te regiportuale e santuariale. Espressione del Veje prikazujejo doprsne kipe pokojnikov. neto romano è invece la bella serie di stele Tudi v poznoantični dobi sta bila benefunerarie che ritraggono i busti dei defunti ška laguna in Torcello središče političnih secondo un modello tipico di questa regione. interesov ter gospodarskih in kulturnih Anche nella tarda antichità la laguna di Veizmenjav. Na osnovi petih ampulah sv. nezia con Torcello sarà al centro di interessi Menasa, ki prihajajo iz severne Afrike in politici e di scambi commerciali e culturali, a segajo v obdobje od 4. do 6. stol po Kr., giudicare dalle cinque ampolle di S. Menas, lahko sklepamo, da se je kult tega svetnidi produzione nord-africana e databili tra il ka širil na področju severnega Jadrana, pri IV e il VI sec. d.C., che attestano la diffučemer so morda posredovali Bizantinci in sione del culto del santo nell’Alto Adriatico, kar je še eden od mnogih znakov začetka attraverso forse l’intermediazione dei Bizannovega zgodovinskega obdobja. tini, uno dei tanti segnali dell’inizio di una nuova storia. VENEZIA BASILICA DI TORCELLO BAZILIKA TORCELLO La laguna che sarà di Venezia con le sue isole, già in epoca preromana e romana, era ampiamente frequentata grazie agli scali portuali che servivano da scarico e carico alle merci da importare ed esportare nell’entroterra, merci che seguivano le rotte dell’Alto Adriatico per essere commercializzate non solo in tutto il Mediterraneo, ma anche nell’Europa settentriona- Laguna, v kateri so kasneje nastale Benetke, je bila zelo obiskana že v predrimskih in rimskih časih. Največjo zaslugo za to so imela pristanišča,kjer se je natovarjalo in raztovarjalo blago, ki se je uvažalo v notranjost ali izvažalo iz nje. Blago, ki je potovalo po vodnih poteh severnega Jadrana, se ni prodajalo samo v vsem Sredozemlju, ampak tudi v severni Evropi, vse to pa je omogo- 126 Acque interne e rotte per l’Istria Itinerarij celinskih voda in pot v Istro 127 Venezia, isola di Torcello: Basilica di Santa Maria Assunta/bazilika svete Marije Vnebovzete le grazie alla viabilità che seguiva la linea di costa e sulla quale si innestava una serie di direttrici stradali verso i valichi alpini. Ma in epoca tarda, in concomitanza con le sempre più frequenti migrazioni dalla terraferma alle isole della laguna a causa della pressione longobarda nell’Italia nord-orientale, si assiste in laguna anche alla costruzione di chiese e cappelle, molte delle quali dedicate a santi bizantini e accompagnate, in alcuni casi, dalla traslazione di reliquie. Tra questi santi c’è ad esempio Menas, il cui culto giunto dalla Siria a Torcello è documentato da una serie di ampolle di produzione Venezia, Museo Provinciale di Torcello: ampolla con S. Menas orante tra due cammelli (V-VI sec. d.C.) ampula s svetim Menasom med molitvijo med dvema kamelama (5. - 6. stol. po Kr.) čala cestna mreža, ki je potekala ob obali in na katero so se priključile številne ceste, ki so vodile iz alpskih prelazov. V poznejšem obdobju, ki je zaradi pritiska Langobardov v severovzhodni Italiji sovpadalo z vse večjo migracijo s celine na otoke v laguni, so v tej zgradili tudi cerkve in kapelice. Mnoge od teh so bile posvečene bizantinskim svetnikom, v nekaterih primerih so tja prenesli tudi relikvije. Eden od takšnih svetnikov je na primer Menas, katerega kult je iz Sirije prišel na Torcello. Dokumentiran je z vrsto ampul afriškega izvora, ki so danes shranjene v pokrajinskem muzeju otoka. Najstarejša sled krščanskega čaščenja in vdanosti v laguni je bazilika, ki stoji v Torcellu in je posvečena sveti Mariji Vnebovzeti. Napis v osrednji apsidi pravi, da naj bi bila zgrajena ob koncu vladavine bizantinskega cesarja Herakleja (610-641 po Kr.), in sicer na zahtevo eksarha Izacija, posvetil pa jo je škof Altino Mauro. Ker je bila sedež škofije, so škofijskemu kompleksu dodali še krstilnico krožne oblike. Ta je bila posvečena svetemu Janezu, od nje pa so ostali le temelji in mar- africana oggi conservate presso il museo provinciale dell’isola. Sempre a Torcello, a testimonianza delle più antiche tracce di devozione e culto cristiano in laguna, sorge la basilica dedicata a Santa Maria Assunta la cui fondazione, secondo quanto riporta un’iscrizione inserita nell’abside centrale, sarebbe da collocarsi verso la fine del regno dell’imperatore di Bisanzio Eraclio (610-641 d.C.): costruita per ordine dell’esarca Isaacio e consacrata dal vescovo di Altino Mauro, in quanto sede vescovile il complesso episcopale si dotò in seguito di un battistero a pianta circolare, dedicato a S. Giovanni, di cui rimangono solo le fondazioni, e di un martyrion dedicato a Santa Fosca che ancora oggi si può visitare. Dell’originaria chiesa consacrata dal vescovo Mauro rimane ben poco poiché la basilica subì molteplici ricostruzioni, nell’864 per opera dei figli del patrizio Marino, nel 1008 in occasione dell’elevazione al vescovado torcellano di Orso Orseolo, figlio del doge Pietro Orseolo II. Così oggi l’edificio si presenta nel suo aspetto generale come una costruzione veneto-bizantina dell’XI sec. a forma basilicale, preceduta da un nartece, con l’interno diviso in tre navate da colonne in marmo greco con capitelli in stile corinzio. Se già di per sé questo edificio è meritevole di una visita, ancora di più lo è se si guarda alla stupefacente decorazione parietale musiva, realizzata a partire dalla seconda metà dell’XI sec., oggi tra le più importanti dell’Italia settentrionale. Alla sua realizzazione lavorarono sia maestranze bizantine sia venete, talmente abili da riuscire a dipingere con le tessere di vetro le immagini della Vergine Odighitria nel catino absidale, del Cristo Pantocrator, degli Apostoli, dei Dottori della Chiesa e le scene del vecchio e nuovo Testamento che culminano in quella del Giudizio finale sulla parete interna della facciata. tyrion, ki je posvečen sveti Foški in ga še danes lahko obiščemo. Od prvotne cerkve, ki jo je posvetil škof Mauro, je ostalo le malo, saj je bila bazilika večkrat prenovljena. Leta 864 so jo preuredili otroci Patricija Marina, leta 1008, ko so Orsa Orseola povišali v torčelskega škofa, pa sin doža Pietra Orseola II. Danes je stavba videti kot beneško-bizantinska zgradba iz 11. stol. in ima obliko bazilike. Pred njo stoji pokrito preddverje, ki je v notranjosti z marmornatimi stebri s korintskimi kapiteli razdeljeno na tri ladje. Zgradba je že sama po sebi vredna ogleda, še bolj pa jo bogati neverjetno mozaično okrasje na steni, ki je bilo izdelano v drugi polovici 11. stol. in je danes eno od najpomembnejšimi v severni Italiji. Gradili so jo tako beneški kot bizantinski rokodelci. Ti so bili tako vešči, da so s steklenimi ploščicami v apsidi naslikali Devico, ki kaže pot, Kristusa Pantocratorja, apostole, cerkvene učitelje ter prizore iz Stare in Nove zaveze. Višek mojstrstva je poslednja sodba na notranji steni fasade. Venezia, isola di Torcello, Basilica: mosaici della parete interna delle facciata/bazilika: mozaiki na notranji steni pročelja 128 Acque interne e rotte per l’Istria Itinerarij celinskih voda in pot v Istro 129 tessere musive, oggetti di uso quotidiano, il visitatore viene guidato alla scoperta dello sviluppo insediativo della laguna nel corso dei secoli, dalla Preistoria all’epoca romana, fino al Medioevo e al Rinascimento, e degli aspetti sociali, economici e culturali che lo hanno caratterizzato. Non solo, il percorso espositivo intende anche illustrare le trasformazioni paesaggistiche intervenute nel tempo in questa fascia perilagunare e sottolineare il ruolo svolto nell’antichità da tale territorio, posto strategicamente tra terra e mare, nell’ambito dei commerci e degli scambi, particolarmente intensi in età romana, grazie ai suoi scali marittimi e fluviali. obiskovalcu razkrivajo razvoj poselitve v laguni skozi stoletja, in sicer od prazgodovine do rimskih časov in srednjega veka ter renesanse, poleg tega pa govorijo tudi o družbenih, gospodarskih in kulturnih razmerah, ki so bile zanje značilne. Razstava želi ponazoriti tudi krajinske spremembe, do katerih je v tem pasu ob laguni prišlo v preteklosti, poudarek pa daje tudi vlogi, ki ga je v pretekloasti to ozemlje imelo za trgovanje. To je bilo najintenzivnejše v rimski dobi, omogočala pa so ga strateška lega področja med morjem in kopnim ter številna morska in rečna pristanišča. grado Marano, Museo Archeologico della Laguna: particolare dell’allestimento/podrobnost postavitve ITINERARIO PALEOCRISTIANO STAROKRŠČANSKI ITINERARIJ MARANO LAGUNARE MUSEO ARCHEOLOGICO DELLA LAGUNA ARHEOLOŠKI MUZEJ LAGUNE Muzej je bil ustanovljen leta 2007 in se Istituito nel 2007 presso il Centro Civico, il nahaja v mestni stavbi. V njem so razmuseo espone un patrimonio archeologico stavljeni antični predmeti, ki so bili najcostituito dagli oggetti antichi recuperati deni v lagunah Marana in Gradeža, na nelle aree lagunari di Marano e Grado, nelobalnem območju in v strugi reke Stella. la fascia costiera retrostante e nell’alveo del Zbirka, ki jo je sprva hranil majhen lofiume Stella. La raccolta, dapprima ospitakalni antiquarium, zajema več kot petsto ta presso un piccolo antiquarium locale, predmetov. Oblikovati se je začela v 70. comprende oltre cinquecento manufatti e letih prejšnjega stolesi è formata a partire tja, in sicer na podlagi dagli anni settanta del intenzivnih podvoNovecento, a seguito dnih raziskovanj ter di un’intensa attività di naključnih najdb v esplorazioni subacquee teh vodah. Številni e di rinvenimenti occapredmeti kot so amsionali in queste acque. fore, keramika, arhiAttraverso una ricca tekturni in gradbeni varietà di oggetti, comateriali, mozaične me anfore, ceramiche, Marano, Museo Archeologico della Laguna: in ceramica graffita con testa di putto ploščice in predmemateriali architetto- boccale (XVI sec.)/graviran keramični bokal z glavo ti za vsakdanjo rabo nici e da costruzione, amoreta (16. stol.) Grado, Basilica di Sant’Eufemia: particolare del mosaico nel mausoleo di Elia/del mozaika v Elijevem mavzoleju Nata come scalo marittimo di Aquileia, a essa collegata dal canale Anfora, in epoca romana Grado doveva costituire una parte integrante dell’importante città, come suggerisce lo stesso termine gradus legato a un concetto di “passaggio”. Si può così giustificare il fatto che nessuna fonte antica riconduca a Grado e al suo porto. Questo centro conobbe invece un importante sviluppo nel V secolo, quando gli Aquileiesi, volendo trovare riparo dalle invasione barbariche, si rifugiarono lungo la costa, dove doveva già esistere un castrum, e nel VI secolo il vesco- Nastal je kot morsko pristanišče Mesta Oglej, z njim pa ga je povezoval kanal Anfora. V rimskih časih je s tem pomembnim mestom verjetno tvoril celoto, o čemer priča že izraz gradus, ki je povezan s pojmom “prehoda”. To opravičuje tudi dejstvo, da noben antični vir ne govori o Gradežu in o njegovem pristanišču. Kljub temu je ta kraj v 5. stol. doživel pomemben razvoj, saj so tedaj Oglejčani iskali varno zavetje pred barbarskimi vpadi in so se zato zatekli k obali, kjer je že stal castrum, v 6. stol. stoletju pa je oglejski 130 Acque interne e rotte per l’Istria Itinerarij celinskih voda in pot v Istro 131 Grado, piazza Biagio Marin: resti archeologici della Basilica della Corte/arheološke ostaline Bazilike della Corte vo di Aquileia trasferì proprio qui la sede patriarcale. In questo periodo la città visse il momento del suo massimo splendore, furono erette importanti e mirabili basiliche, alcune sopravvissute fino ai nostri giorni, anche se con restauri e modifiche succedutisi nel tempo. In Campo dei Patriarchi si trovano tre di questi monumenti: le basiliche di Santa Eufemia e di Santa Maria delle Grazie e il Battistero. La Basilica di Santa Maria delle Grazie trova la sua origine nel V secolo in un primo impianto ad aula rettangolare, nel secolo successivo fu riedificata: il doppio livello dei pavimenti mosaicati ne evidenzia le due fasi costruttive. Le origini della Basilica patriarcale di Sant’Eufemia sono da ricercare nella cosiddetta “basilichetta di Petrus” del IV secolo, su cui si posero le basi per una nuova costruzione nel secolo successivo, ma fu il vescovo Elia alla fine del VI secolo a portare a compimento l’opera finale. La basilica è a tre navate, divise da colonne di spoglio, si caratterizza per un grande mosaico pavimentale del VI secolo, i cui motivi decorativi rispondono ai canoni bizantini, schematici e geometrici, škof tja preselili tudi patriarhalni sedež. V tem obdobju je mesto doživljalo svoj najpomembnejši trenutek blišča. Zgradile so se pomembne in čudovite bazilike, od katerih so se nekatere kljub številnim obnovam ohranile vse do današnjih dni. Na trgu Campo dei Patriarchi se nahajajo trije spomeniki, in sicer baziliki sv. Evfemije in sv. Marije Milosti ter krstilnica. Baziliko sv. Marije Milosti so najprej v 5. stol. sprva imela pravokotno obliko, v naslednjem stoletju pa so jo preoblikovali. O dveh fazah gradnje priča dvojna plast mozaičnega tlakovanja. Izvor patriarhalne bazilike sv. Evfemije lahko poiščemo v tako imenovani “mali baziliki Petrus” iz 4. stol., na katero so bili v naslednjem stoletju položeni temelji za novo zgradbo, vendar je bil škof Elija tisti, ki je ob koncu 6. stol. gradnjo privedel do končne uresničitve. Bazilika ima tri ladje, ki so ločene s klasičnimi stebri, prinesenimi iz drugih zgradb. Zanjo so značilna velika mozaična tla iz 6. stol., na katerih vidimo bizantinske dekorativne motive z geometrijskimi liki in motivi podvodnih con motivi a onda subacquea, ma è anche ricco di epigrafi musive, in cui si ricordano i nomi e le professioni dei donatori per la realizzazione della chiesa. La navata centrale termina in un’abside che ospita un grande affresco, mentre dalle laterali si accede a due ambienti: a sinistra la trichora, a destra il mausoleo di Elia, in cui risalta il monogramma di Helias Episcopus. A fianco della basilica sorge il Battistero ottagonale, anch’esso del VI secolo, al cui centro spicca la vasca battesimale esagonale. In un piccolo spazio adiacente al Duomo, il Lapidario di Sant’Eufemia permette di ammirare frammenti scultorei ed epigrafi rinvenuti nel castrum gradense, soprattutto appartenenti al periodo paleocristiano e altomedievale. Durante scavi effettuati all’inizio del Novecento nella centrale piazza Biagio Marin, sono venuti alla luce i resti della Basilica della Corte, risalente al IV secolo. Grazie ad interventi di valorizzazione, nell’area sono lasciati in vista tratti della pavimentazione a mosaico, sarcofagi e parte delle mura che delineavano la pianta della chiesa. Grado: Lapidario di Sant’Eufemia/Lapidarij svete Evfemije Grado: facciata della Basilica di Santa Maria delle Grazie/pročelje Bazilike sv. Marije Milosti valov. Številni so tudi mozaični epigrafi, na katerih so navedena imena donatorjev, ki so darovali prispevke za izgradnjo cerkve. Glavna ladja se zaključi v apsidi, kjer najdemo veliko fresko, medtem ko lahko iz stranskih vstopimo v dva prostora: na levi strani v trichoro, na desni pa v Elijev mavzolej z monogramom HELIAS EPISCOPUS. Ob cerkvi stoji osmerokotna krstilnica, ki prav tako izhaja iz 6. stol., na sredini pa stoji šesterokotni krstilni bazen. V majhnem prostoru poleg katedrale se nahaja lapidarij sv. Evfemije, kjer lahko občudujemo kiparske fragmente in epigrafe, najdene v castrum gradense. Večina jih izhaja iz zgodnjekrščanskega obdobja in zgodnjega srednjega veka. Med izkopavanji, ki so potekla v začetku 20. stol. so na osrednjem trgu Biagio Marin odkrili ostanke bazilike della Corte iz 4. stol. Zahvaljujoč posegom vrednotenja si je na tem območju mogoče ogledati nekatere dele mozaičnega tlakovanja, sarkofage in del zidov, ki so oblikovali tloris cerkve. 132 Acque interne e rotte per l’Istria Itinerarij celinskih voda in pot v Istro 133 Baia di San Simone: veduta prospettica dei resti archeologici/panoramski pogled na arheološke ostaline ISOLA izola VILLA ROMANA DELLA BAIA DI SAN SIMONE RIMSKA VILA V SIMONOVEM ZALIVU Nota fin dal XVI secolo, la villa romana della Baia di San Simone costituisce uno dei più importanti siti del patrimonio archeologico della penisola istriana e un esemplare caso di villa marittima provvista di porto. I primi scavi furono avviati nel 1922, mentre negli anni ’60 furono intraprese indagini subacquee e geofisiche; nel 1986 si diede inizio a scavi d’emergenza che continuarono anche negli anni successivi, apportando significative informazioni sul sito che favorirono il suo riconoscimento quale monumento culturale di importanza nazionale nel 1999. Gli studi sono proseguiti fino al primo decennio degli anni Duemila. Il processo di romanizzazione dell’Istria ebbe inizio dopo la fondazione della colonia di Aquileia e si caratterizzò per un cospicuo Rimska vila v Simonovem zalivu je bila poznana že v 16. stol. in je eno najpomembnejših najdišč arheološke dediščine istrskega polotoka in značilen primer obmorske vile s pristaniščem. Prva izkopavanja so bila opravljena leta 1922, v šestdesetih letih pa so se izvedle še podvodne in geofizikalne raziskave. Leta 1986 so začeli izvajati večletna zaščitna izkopavanja, ki so prinesla pomembne informacije o najdišču, kar je pripomoglo k temu, da je leta 1999 dobila status državnega kulturnega spomenika. Študije so se nato nadaljevale vse do prvega desetletja 21. stol. Proces romanizacije se je v Istri začel po ustanovitvi oglejske kolonije. Zanj je bila značilna hitra poselitev obalnega območja, predvsem zaradi pomembne vloge pomor- popolamento della fascia costiera, soprattutto in relazione al ruolo predominante del traffico marittimo negli scambi commerciali. Lungo la costa, infatti, vennero edificate numerose ville, strutture portuali e magazzini. La costruzione della villa di San Simone risale all’ultimo quarto del I secolo a.C., come le indagini più recenti hanno avuto modo di accertare, e già alla fine del I secolo d.C. alcuni spazi furono abbandonati, mentre altri vennero utilizzati più a lungo. Il porto, infatti, era ancora attivo nel periodo altomedievale, quando nella stessa area si eresse la chiesetta dedicata a San Simone, da cui il nome alla baia stessa. Il complesso archeologico si estende su un’area di cinque ettari ed è formato da una parte residenziale, posta sul promontorio di Punta Corbato, un approdo con un molo, una banchina, una diga e una struttura per il deposito delle merci. Era inoltre dotato di un sistema di condutture per l’acqua in tubi d’argilla. La pars urbana è stata indagata in due settori: una zona sud-occidentale incentrata su un porticus affacciato sul mare e una settentrio- Isola, villa romana di San Simone: ambiente con pavimento musivo in corso di scavo/ambient z mozaičnim tlakom med izkopavanjem Isola: veduta generale delle strutture architettoniche pogled na arhitekturne strukture skega prometa, ki je bil tesno povezan s trgovinsko izmenjavo. Ob obali so bile zgrajene številne vile, pristanišče in skladišča. Gradnja vile v Simonovem zalivu sega v zadnje četrtletje 1. stol. pr. Kr. Najnovejše raziskave so pokazale, da so bila nekatera območja zapuščena že ob koncu 1. stol. po Kr., medtem ko so druga izkoriščali še kasneje. Pristanišče je namreč delovalo še v zgodnjem srednjem veku, ko so na istem območju postavili cerkev, ki je bila posvečena sv. Simonu in po kateri je zaliv dobil ime. Arheološki kompleks se razteza na pet hektarjev površini. Na rtiču Korbat so bili najdeni ostanki obmorske rimske vile, pristan s pomolom, bankina, valobran in zgradba za skladiščenje blaga, ki je imela tudi vodovodni sistem iz glinenih cevi. Raziskana sta bila tudi dva sektorja pars urbane, in sicer jugozahodno območje, kjer je stal portik s pogledom na morje, ter severno območje, v katerem so se nahajali različni bivalni prostori, ki so bili morda najstarejši del vile. Stavbo so prebivalci najverjetneje dokončno zapustili v 4. stol. Med izkopavanji so bili najdeni bogati talni mozaiki iz črno-belih ploščic in fragmenti poslikanega ometa. Pristanišče v zalivu je bilo eno največjih na zahodni obali Istre, sestavljali pa so ga trije elementi: bankine za zaščito pred erozijo, pomola in dolgega valobrana. Danes so te strukture večinoma potopljene, saj je 134 Acque interne e rotte per l’Istria nale in cui si aprivano diversi ambienti residenziali, forse il nucleo più antico della villa. L’edificio pare sia stato definitivamente abbandonato verso il IV secolo. Durante gli scavi sono stati rinvenuti ricchi mosaici pavimentali a tessere bianche e nere e lacerti di intonaco dipinto. Il porto nella baia, tra i più grandi della costa occidentale istriana, era costituito da tre parti distinte: la banchina, per protezione dall’erosione, il molo e una lunga diga. Ora le strutture risultano per lo più sommerse perché il livello del mare si è innalzato di circa 1,5 metri nel corso dei secoli. Grazie alla sua collocazione, e alla diga che lo proteggeva dal forte vento, permetteva un approdo sicuro in ogni stagione anche ad imbarcazioni di grandi dimensioni. Le rotte marittime dovevano far capo principalmente al porto aquileiese di Grado, che si trova esattamente di fronte a questa baia e, considerando le dimensioni del porto, i commerci coinvolgevano con ogni probabilità un’ampia area dell’entroterra e quindi potevano raggiungere i traffici sulle arterie stradali collegate. Durante gli scavi è emersa una cospicua quantità di oggetti di varia natura, custoditi dal Museo Regionale di Capodistria e dal Museo del Mare di Pirano, che permettono di ricostruire la quotidianità della vita nella villa. Non lontano da Isola... Itinerarij celinskih voda in pot v Istro 135 Isola, villa romana di San Simone: pavimento musivo in bianco e nero/mozaični črno-beli tlak v stoletjih gladina morja narasla približno 1,5 metra. Zahvaljujoč svoji legi in valobranu, ki ga je varoval pred močnim vetrom, je pristanišče v vseh letnih časih tudi velikim plovilom omogočalo varen pristan. Morske poti so verjetno vodile predvsem v oglejsko pristanišče pri Gradežu, ki se nahaja prav nasproti tega zaliva. Na osnovi njegove velikosti lahko predvidevamo, da je pristanišče po vsej verjetnosti služilo velikemu zalednemu območju in je torej omogočalo povezavo s cestnim omrežjem. Med izkopavanji je bila najdena večja količina najrazličnejših predmetov. Ti se danes hranijo v Pokrajinskem muzeju v Kopru in v Pomorskem muzeju v Piranu, ki obiskovalcu omogočata, da spozna tedanje vsakdanje življenje v vili. zione veneziana, sino all’età contemporanea. Al piano nobile trova posto la raccolta d’arte tardogotica, ove si annoverano opere lapidee di carattere religioso, testimoni di un fiorente artigianato artistico, espressosi nel taglio e nella modellazione della pietra calcarea, e di una cultura epigrafica basata sui caratteri glagolitici, il più antico alfabeto slavo introdotto dai monaci Cirillo e Metodio. Non meno significativa è la collezione rinascimentale che riunisce numerosi dipinti di artisti veneti (Vivarini, Carpaccio, Girolamo da Santa Croce, Palma il Giovane, Jacopo da Bassano) e terrecotte databili fra la prima metà del XV e il XVII secolo. L’avvicendarsi della dominazione veneziana prima, poi dell’Impero austro-ungarico, seguito dal breve periodo napoleonico e dalla monarchia degli Asburgo vengono illustrati in una serie di ambienti arredati, ove mobili, cimeli, accessori, suppellettili, libri popolano alcune tranches de vie capaci di restituire l’atmosfera e la cultura di ciascuna epoca. L’Armeria espone armi bianche e da današnjega časa. V muzejski dvorani (piano nobile) se nahaja poznogotska umetniška zbirka kamnoseških predmetov verskega izvora, ki pričajo o cvetoči umetniški obrti. Zanjo je bilo značilno rezanje in oblikovanje apnenca ter epigrafi, zapisani v glagolici, najstarejši slovanski abecedi, ki sta jo uvedla meniha Ciril in Metod. Nič manj pomembna ni renesančna zbirka. Ta zajema številne slike beneških umetnikov (Vivarini, Carpaccio, Girolamo da Santa Croce, Palma il Giovane, Jacopo da Bassano) in žgane gline, ki segajo v obdobje od prve polovice 15. stol. do 17. stol. Beneška vladavina, avstro-ogrsko cesarstvo in vmes krajše Napoleonovo obdobje so predstavljeni v več urejenih prostorih, kjer pohištvo, starine, oprema in knjige govorijo o nekaterih prizorih iz življenja, ki pričarajo vzdušje in kulturo vsakega posameznega obdobja. V orožarni je razstavljeno hladno in strelno orožje ter majhni predmeti in vojaška oblačila, medtem ko glasbena zbirka instrumentov različnih oblik priča o večstoletnem razvoju glasbene kulture, tako v bolj izobraženem kot Nedale od Izole... CAPODISTRIA koper MUSEO REGIONALE DI CAPODISTRIA POKRAJINSKI MUZEJ KOPER Un variegato insieme di nuclei patrimoniali costituito da oggetti, opere d’arte, armature, mobilia, cimeli militari riepiloga nella bella sede di Palazzo Belgramoni Tacco le tappe salienti della storia regionale, dal periodo preistorico e romano all’epoca rinascimentale e della domina- Raznoliko zbirko sestavljajo različni predmeti, umetniška dela, oklepi, pohištvo in vojni spominki. Zbirka predmetov, razstavljenih v palači Belgramoni Tacco, povzema ključne faze območne zgodovine, in sicer od prazgodovinskega in rimskega obdobja do renesanse in beneške vladavine ter vse do Capodistria, Museo Regionale: sala dedicata alle collezioni di età romana/soba z zbirkami iz rimske dobe 136 Acque interne e rotte per l’Istria fuoco, piccoli oggetti ed elementi dell’abbigliamento militare, mentre la raccolta musicale esemplifica, con un campionario di strumenti dalle fogge più svariate, la cultura musicale sviluppatasi nel corso dei secoli, sia nell’accezione più colta sia in quella popolare. Alla collezione di archeologia sono riservati gli ambienti del piano terreno: un lungo viaggio nel tempo attraverso la zona del Litorale e del Carso che ha inizio nel Paleolitico medio, con la presenza di comunità umane di tipo Neanderthal, documentate nella cava presso Črni Kal, e prosegue nel Mesolitico, nel Neolitico e nell’età del Bronzo, momento in cui cominciano a svilupparsi gli insediamenti fortificati noti come castellieri. Particolare interesse destano i reperti provenienti dalla Grotta delle Mosche, un abisso profondo una cinquantina di metri circa, presso San Canziano, vicino a Divaga, ai quali è dedicato ampio spazio nell’allestimento museale. Interpretato come luogo di culto, ha restituito un importante deposito votivo comprendente centinaia di oggetti metallici databili al XII-VIII sec. a.C., fra la tarda età del Bronzo e la prima età del Ferro: armi in netta prevalenza, utensili, recipienti, elementi ornamentali e di abbigliamento, insieme a metallo grezzo e scorie di fusione. L’itinerario prosegue prendendo in esame il riassetto territoriale seguito alla conquista romana nel II sec. a.C. e analizzando diversi aspetti relativi alle attività economiche, ai commerci, alle vie di comunicazione terrestri e marittime, al tessuto insediativo e all’organizzazione del territorio rurale, in gran parte allora ricadente entro i confini amministrativi di Tergeste, l’antica Trieste. Il percorso termina, nel mezzanino, con una rassegna di testimonianze risalenti al periodo tardoantico e riferibili al progressivo affermarsi del Cristianesimo, sino all’arrivo delle prime genti slave documentato dalla necropoli di Predlocca. Itinerarij celinskih voda in pot v Istro 137 Capodistria, Museo Regionale: scalone di Palazzo Belgramoni Tacco/stopnišče palače Belgramoni Tacco tudi v ljudskem okolju. Arheološka zbirka predmetov z obalnega in kraškega območja je razstavljena v pritličju in obiskovalca popelje na dolgo potovanje skozi čas. Začne se v srednjem paleolitiku, ko so tukaj prebivale neandertalske človekove skupnosti, dokumentirane v kamnolomu pri Črnem Kalu, in se prek mezolitika nadaljuje v neolitik ter v bronasto dobo. Takrat so začela nastajati utrjena naselja, ki jih imenujemo gradišča. Zelo zanimive so najdbe iz Mušje jame, približno petdeset metrov globokega brezna, ki leži v bližini Škocjana pri Divači. Tem je namenjen obsežen prostor muzejskega kompleksa. Najverjetneje je šlo za kraj čaščenja, saj je bilo tukaj najdenih kar nekaj kovinskih votivnih predmetov, ki segajo v obdobje od 12. do 8. stol. pr. Kr., od pozne bronaste do starejše železne dobe. Med najdbami je predvsem orožje, orodja, posode, okrasni predmeti in deli oblačil, poleg tega pa še surova kovina in žlindra. V nadaljevanju lahko spoznamo preureditev ozemlja po rimski zasedbi v 2. stol. po Kr., saj muzejski itinerarij analizira različne vidike gospodarske dejavnosti, trgovine, kopenske in pomorkse komunikacije, urbanega tkiva in organizacije podeželskih območij, ki so se večinoma nahajal znotraj upravnih meja mesta Tergeste, tj. antičnega Trsta. Itinerarij se zaključi v medetaži, kjer si je mogoče ogledati pregled pričevanj iz obdobja pozne antike, ki se nanašajo na postopno uveljavitev krščanstva in na prihod prvih slovanskih ljudstev, o katerem priča grobišče v Predloki. Pirano: Palazzo Gabrielli, sede del Museo del Mare “Sergej Mašera”/Palača Gabrielli, sedež Pomorskega muzeja “Sergej Mašera” PIRANO PIRAN MUSEO DEL MARE “SERGEJ MAŠERA” POMORSKI MUZEJ “SERGEJ MAŠERA” Interamente dedicato alla cultura marinara e alla tradizione della costa slovena e quindi alla gente del litorale, nell’affascinante edificio di Palazzo Gabrielli sul porto di Pirano il museo presenta sotto molteplici prospettive – storiche, etnografiche, documentarie – una serie di collezioni di cui il mare è sempre protagonista di primo piano insieme agli uomini che con esso si sono nel tempo strettamente rapportati. L’asse portante del percorso è un focus sulla storia della marineria slovena dalle origini sino al XX secolo, riesaminata nei momenti cruciali e negli elementi peculiari attraverso cimeli, attrezzature navali, oggetti, divise che restituiscono un’immagine viva ed eloquente della vita e del lavoro a bordo di navi e imbarcazioni, ma anche degli equipaggi che l’hanno animata. Utensili per la pesca sia costiera sia d’alto mare e documenti riguardanti la lavorazione del pescato par- Muzej je posvečen pomorski kulturi in tradiciji slovenske obale ter prebivalcem obalnega območja. Njegovi prostori se nahajajo v palači Gabrielli v piranskem pristanišču. Muzej s svojimi zbirkami predstavlja različne vidike - zgodovinskega, etnološkega in dokumentarnega - vsi pa so povezani z morjem in z ljudmi, ki so bili z njim vedno tesno povezani. Muzejska pot se v glavnem osredotoča na slovensko pomorsko preteklost, in sicer vse od njenih začetkov do dvajsetega stoletja. Ključne trenutke in posamezne elemente preučuje s spominki, ladijsko opremo, predmeti in uniformami, ki nudijo zgovorno sliko o življenju in delu na krovu ladij in čolnov, a tudi o posadkah, ki so na njih delale. Orodja za priobalni in visokomorski ribolov ter dokumenti o predelavi rib nam pripovedujejo o tesni povezanosti gospodarstva z morjem in njegovimi viri. 138 Acque interne e rotte per l’Istria Itinerarij celinskih voda in pot v Istro 139 Pirano, Museo del Mare: sala dedicata all’archeologia marina/soba podmorske arheologije lano di un’economia fortemente legata al mare e alle sue risorse. Carte nautiche, dipinti a soggetto marinaresco, modellini di natanti in uso fra XVII e XVIII secolo, realizzati nel Settecento dal lubianese Gabriel Gruber ed esemplari di polene completano l’esposizione. La sezione archeologica, caratterizzata da un particolare allestimento che evoca un fondale marino, affronta il tema delle relazioni intercorse fra le popolazioni costiere dell’Adriatico, dei contatti fra le due sponde e delle percorrenze marine e terrestri attraverso le quali un costante scambio di idee e di oggetti ha favorito reciproche influenze fra comunità e culture diverse. Per le fasi più antiche del popolamento umano, soprattutto durante il Neolitico, sono le cavità carsiche ad aver restituito un’importante documentazione che abbraccia tanto gli aspetti più strettamente insediativi, favoriti dalla morfologia stessa dei luoghi, ricchi di anfratti, grotte, ripari, sia aspetti legati ad altre modalità di frequentazione. Alcuni siti, come la Grotta del Pettirosso, in territorio di Duino-Aurisina, l’insediamento di Sermino, alla foce Razstavo dopolnjujejo navtični zemljevidi, slike s pomorskimi motivi, modeli čolnov, ki so se uporabljali v 17. in v 18. stol. in jih je v 18. stol. izdelal Ljubljančan Gabriel Gruber, ter primerki figur z ladijskih kljunov. Za arheološki oddelek je značilna posebna postavitev, ki spominja na morsko dno. Obravnava tematiko odnosov med obalnimi prebivalci Jadranskega morja, stike med obema bregovoma in pomorske ter kopne poti, po katerih je potekala stalna izmenjava idej in predmetov, ki je spodbujala medsebojne vplive med različnimi skupnostmi in kulturami. V kraških votlinah je bila najdena pomembna dokumentacija o najzgodnejši človekovi poselitvi, še posebej v času neolitika. Ta obravnava tako različne vidike same poselitve, na katero je ugodno vplivala krajevna morfologija, ki je bila bogata z globelmi, jamami in zavetišči, kot tudi vidike, povezane z drugimi oblikami poseljevanja. Nekatera najdišča, kot so jama v bližini Devina na Tržaškem Krasu, naselbina Sermin ob ustju reke Rižane in mesto Piran, pričajo o dolgem obdobju poselitve, ki del fiume Risano, e la stessa Pirano, mostrano poi lunghe sequenze abitative che dall’epoca preistorica giungono sino alla fase romana. I materiali rapportabili alla colonizzazione, avviatasi con l’età tardo repubblicana, indicano un’intensa occupazione della regione che, oltre a coagularsi attorno ad alcuni piccoli centri abitati, ha la sua più evidente manifestazione in una serie di ville o altre forme di insediamento rurale concentrate specialmente lungo la costa, a San Bartolomeo, Ancarano, Sermino, Villisano, San Simone, Fornace, Fisine. In più punti il litorale è inoltre contrassegnato da resti di peschiere e bacini per l’allevamento e la conservazione del pesce vivo, ai quali si uniscono strutture per l’approdo e l’attracco. La navigazione, il trasporto di merci, il contatto con vari centri disseminati nelle regioni costiere adriatiche sono del resto una costante già ben registrabile sin dall’età del Ferro e confermata anche da materiali di importazione e recuperi subacquei di reperti a destinazione commerciale. Rotte marittime e traffici consolidatisi in età imperiale continuano a mantenere una loro vitalità, sia pure ridotta, anche nel periodo tardoantico. sega vse od prazgodovine do rimskega obdobja. Najdbe iz časa kolonizacije, ki se je začela v poznem republikanskem obdobju, kažejo na močno poseljenost regije, ki je bila osredotočena na nekaj manjših mest in se najbolj očitno kaže v številnih vilah ali drugih vrstah zgradb, ki so nahajale predvsem ob obali, na primer vsv. Jerneju, Ankaranu, Serminu, Viližanu, Simonovem zalivu, Fornačah in Fizinah. Ob obali je mogoče najti tudi številne ostanke ribogojnic ter ribnikov za vzrejo in ohranjanje živih rib, ob katerih stojijo tudi objekti za privez in pristajanje. Plovba, prevažanje blaga in stiki z različnimi mesti jadranskih obalnih regij so tudi dejansko predstavljali stalnico že v železni dobi. To potrjujejo podvodne najdbe uvoženih materialov in trgovskih predmetov. Pomorske poti in promet, ki so bili vzpostavljeni v cesarski dobi, so svojo vitalnost v manjšem obsegu ohranjali tudi v poznoantični dobi. PORTOROSE PORTOROŽ SALINE DI SICCIOLE SEČOVELJSKE SOLINE L’estrazione del sale per sfruttamento delle acque salmastre nelle zone di foce fluviale è un’attività antichissima, che accompagna la storia dell’uomo sin da quando il passaggio delle comunità ai primi insediamenti stabili ha determinato nuovi bisogni e nuovi stili di vita, modificando anche i regimi alimentari e le modalità di conservazione del cibo. L’origine delle saline, come quelle sopravissute a Sicciole, un tempo facenti Pridobivanje soli iz somornice na področju rečnega izliva je starodavna dejavnost, ki je del zgodovine človeštva že od pojava prvih stalnih naselbin. S temi se je pojavila tudi potreba po spremembi načina življenja in prehranjevanja, pojavile pa so se tudi nove metode shranjevanja hrane. Sečoveljske soline so nekoč bile del zapletenega sistema proizvodnje soli, ki je bil prisoten v vseh obalnih me- Pirano, Museo del Mare: anfora della collezione archeologica/amfora iz arheološke zbirke 140 Acque interne e rotte per l’Istria Itinerarij celinskih voda in pot v Istro 141 INDIRIZZI E CONTATTI/Naslovi in kontakti CHIOGGIA MUSEO CIVICO DELLA LAGUNA SUD “SAN FRANCESCO FUORI LE MURA”/MESTNI MUZEJ JUŽNE LAGUNE “SAN FRANCESCO FUORI LE MURA” Campo Marconi, 1 30015 Chioggia (VE) Tel. +39 041 5500911 [email protected] [email protected] www.chioggia.org/museochioggia VENEZIA MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE DI VENEZIA NARODNI ARHEOLOŠKI MUZEJ V BENETKAH Saline di Sicciole: lavorazione del sale/pridelovanje soli parte di un sistema più complesso di luoghi di produzione del sale che toccava tutte le città costiere, è pertanto davvero antica, come antichi sono i metodi di lavorazione che ancor oggi vi vengono praticati. Straordinario insieme di ecosistemi originati dal contatto fra la terraferma, le zone d’acqua dolce e l’ambiente marino, caratterizzato da un’alta biodiversità soprattutto per la varietà di volatili, molti dei quali nidificanti, le saline sono state decretate parco nazionale in quanto rappresentano, con un’estensione di 750 ettari, la zona umida più vasta di tutta la Slovenia, mentre il Museo delle Saline, riconosciuto come sito di interesse nazionale, consente di conoscere i metodi di estrazione del sale, rimasti invariati per secoli, e di visitare una casa di salinai. Si possono visitare sia la salina di Lera, a settentrione del parco, dove viene mantenuta attiva l’estrazione secondo metodi tradizionali impiegati sin dal XIV sec., e l’edificio ristrutturato che ospita un negozio per la vendita del sale e dei prodotti derivati, sia l’area di Fontanigge, ora dismessa, con il museo, i resti delle abitazioni dei salinai e le caratteristiche strutture messe in opera per realizzare il ciclo lavorativo. stih. Soline so zato starodavnega porekla, prav tako pa tudi metoda pridobivanja soli, ki se še danes uporablja. Stik med celino, sladkovodnim območjem in morskim okoljem tvori izjemen niz ekosistemov, za katerega je značilna bogata biotska raznovrstnost. Omeniti moramo predvsem veliko število različnih vrst ptic, od katerih so si mnoge gnezdišče ustvarile prav na tem območju. Soline so razglašene za krajinski park, saj s s svojimi 750 hektarji predstavljajo največje mokrišče v Sloveniji, medtem ko je muzej solinarstva priznan kot območje nacionalnega pomena, kjer se lahko seznanimo z različnimi metodami pridobivanja soli, ki se že stoletja niso spremenile, in obiščemo solinsko hišo. V severnem delu parka lahko obiščemo soline Lera, kjer sol s tradicionalno metodo pridobivajo že od štirinajstega stoletja, in obnovljeno hišo, v kateri se nahaja trgovina za prodajo soli ter drugih z njo povezanih izdelkov. Obiščemo lahko tudi območje Fontanigge, ki je zdaj zapuščeno. Tukaj se danes nahajajo muzej, ostanki solinskih hiš soli in drugi značilni objekti, ki so bili postavljeni za opravljanje solinarske dejavnosti. Piazza San Marco 63 30124 Venezia Tel. +39 041 2967611/663 sspsae-ve.archeologico@ beniculturali.it www.polomuseale.venezia. beniculturali.it MUSEO DI TORCELLO/MUZEJ TORCELLO Piazza Torcello 30012 Isola di Torcello (VE) Tel. +39 041 730761 [email protected] sbmp.provincia.venezia.it BASILICA DI TORCELLO BAZILIKA TORCELLO Piazza Torcello 30012 Isola di Torcello (VE) Tel. +39 041 730119 www.veneziaubc.org Tel. +386 (0)5 640 10 50 [email protected] MARANO LAGUNARE Non lontano da Isola... Nedaleč od Isola... MUSEO ARCHEOLOGICO DELLA LAGUNA/ARHEOLOŠKI MUZEJ LAGUNE c/o Centro Civico, Via Sinodo, 28 Marano Lagunare (UD) Tel. +39 0431 67049 museolaguna@comune. maranolagunare.ud.it www.maranolagunare.com CAPODISTRIA/KOPER (SLO) MUSEO REGIONALE DI CAPODISTRIA/POKRAJINSKI MUZEJ KOPER GRADO Kidričeva ulica, 19 6000 Koper Tel. +386 (0)5 663 35 70, +386 (0)5 663 35 77 [email protected] www.pokrajinskimuzejkoper.si ITINERARIO PALEOCRISTIANO STAROKRŠČANSKI ITINERARIJ PIRANO/PIRAN (SLO) Campo dei Patriarchi: Basiliche di S. Eufemia e di S. Maria delle Grazie e Battistero; Resti della Basilica della Corte: piazza Biagio Marin/Baziliki sv. Evfemije in sv. Marije Milosti ter krstilnica; Ostanki bazilike della Corte: trg Biagio Marin 34073 Grado (GO) www.comunegrado.it ISOLA/IZOLA (SLO) VILLA ROMANA DELLA BAIA DI SAN SIMONE/RIMSKA VILA V SIMONOVEM ZALIVU Info e prenotazioni/Informacije in rezervacije: Centro informativo Turistico - 6300 Izola MUSEO DEL MARE “SERGEJ MAŠERA”/POMORSKI MUZEJ “SERGEJ MAŠERA” Cankarjevo nabrežje, 3 6330 Piran Tel. +386 (0)5 671 00 40 [email protected] www.pommuz-pi.si PORTOROSE/PORTOROŽ (SLO) SALINE DI SICCIOLE SEČOVELJSKE SOLINE Info: KPSS - Parco Naturale delle Saline di Sicciole/Krajinski park Sečoveveljske soline Sezza 115 - 6320 Portorož Tel.+386 (0)5 672 13 30 www.kpss.si 142 Via Faentina 5 itinerarij 5 itinerario via faentina autostrada /avtocesta strada statale /državna cesta confine provinciale /deželna meja confine statale /državna meja via faentina area archeologica /arheološko območje museo /muzej monumento /kulturni spomenik area naturalistica /naravoslovno območje 144 Via Faentina Via Faentina 145 F in dai tempi antichi, la via Faentina/Faventina è stata uno dei principali percorsi appenninici di comunicazione tra la Pianura Padana e l’Italia centrale, collegando Faenza a Firenze lungo la valle del Lamone: la presenza di cospicui resti preromani ha dimostrato la sua importanza in età etrusca e nel periodo dell’invasione gallica. La deduzione romana di Faenza nella seconda metà del II sec. a.C e la costruzione della via Emilia, che nel collegare Rimini a Piacenza la attraversava, hanno posto in questa città un capolinea ben definito, mentre in origine il percorso poteva proseguire oltre, in pianura, forse addirittura fino a Spina o, almeno al momento della colonizzazione, fino a Ravenna: anche se mai riportato dalle fonti, questo tratto è probabilmente rimasto sempre attivo e legato all’importanza di Ravenna e Classe. Il percorso vallivo, invece, deve aver mantenuto una maggiore continuità e vitalità, anche se non aveva l’importanza di una via consolare. Le testimonianze scritte risalgono solo alla tarda antichità, dopo gli interventi in funzione difensiva di Marco Aurelio: l’Itinerarium Antonini del III-IV sec. cita il segmento Faventia-Luca, una via di valico e poi di controllo pedemontano del versante appenninico toscano. Uscendo da Faventia, seguendo la riva sinistra del fiume verso i colli, la strada toccava la pieve di San Giovanni Battista in Ottavo (Pieve del Thò), poco dopo Brisighella, nella cui struttura è stato reimpiegato diverso materiale romano tra cui un miliario risalente all’inoltrato IV secolo, che studiosi preferiscono attribuire alla via Emilia. Il toponimo Ottavo rappresenta un’indicazione stradale da unire ad altri toponimi e a rinvenimenti che dimostrano l’antichità e la vitalità della via: da porta Montanara di Faenza sussistono tuttora lungo il Lamone i toponimi Quartoletta e Quartolo, Rio di Quarto e Rio di Quinto, Ghiarona e Strada nei pressi di Brisighella, e poco a monte San Giovanni in Ottavo, Rio di Pontenono e Santa Maria in Undecimo (ora del Poggiale), a scandire le distanze progressive dal caput viae, Faenza. La strada poi prosegue nel versante toscano in cui si possono localizzare le due stazioni citate dall’Itinerarium, In Castello e Anneiano, per poi giungere a Florentia (Firenze). Nei secoli successivi la contrapposizione tra Bizantini e Longobardi causò un diradamento dei collegamenti transappennici, che portò all’oblio del percorso fino alla rinascita dei traffici e della documentazione nel pieno Medioevo: l’attuale via Faentina ricalca quasi fedelmente l’antico percorso da Faenza a Firenze. S Parco Regionale della Vena del Gesso Romagnola: veduta generale/panoramski pogled tarodavna cesta Faentina/Faventina je bila že v antičnih časih ena od glavnih apeninskih povezav med Padsko nižino in osrednjo Italijo. Potekala je skozi dolino Lamone in je Faenzo povezovala s Firencami. Veliko število ostalin iz predrimske dobe priča o tem, da je v etruščanski dobi in med galskim prodiranjem na to ozemlje imela velik pomen. Rimska zasedba Faenze v drugi polovici 2. stol. pred Kr. in izgradnja ceste Emilia, ki je Rimini povezovala s Piacenzo, sta bili razlog za to, da se je v tem mestu nahajala končna postaja. Kljub temu se je pot še naprej nadaljevala po ravnini, morda celo do mesta Spina in v času kolonizacije tudi do Ravenne. Čeprav viri o tem ne poročajo, se je ta odsek najverjetneje vedno uporabljal in povezan je bil z velikim pomenom mest Ravenna in Classis. Pot, ki je potekala po dolini, je za razliko od prve verjetno ohranila večjo kontinuiteto in vitalnost, četudi ni imela konzularnega pomena. Pisni viri segajo le do pozne antike, in torej do obdobja, ko je Mark Avrelij z uvedbo nekaterih sprememb skušal izboljšati obrambne sposobnosti. Itinerarium Antonini iz 3.- 4. stol. navaja, da je bil odsek ceste Faventia-Luca sprva prelaz, nato pa tudi kontrolna točka ob vznožju toskanske strani Apeninov. Cesta se je nato oddaljila od 146 Via Faentina Brisighella, Pieve del Thò: miliario reimpiegato come colonna/kot steber uporabljeni mejni kamen Ricostruzione virtuale di una porzione della villa romana di Russi/Virtualna rekonstrukcija dela rimske vile Russi Via Faentina 147 Faventie in nadaljevala vzdolž levega brega reke ter vodila proti gričevnati pokrajini. Potekala je tudi mimo farne cerkve sv. Janeza Krstnika v Ottavu (Pieve del Thò), ki se nahaja nedaleč stran od Brisighelle. Za gradnjo cerkve so uporabili različne materiale rimskega izvora, med katerimi je tudi rimskim miljni kamen iz poznega 4. stol., za katerega pa strokovnjaki trdijo, da je pripadal cesti Via Emilia. Krajevno ime Ottavo se nanaša na cestno oznako, ki skupaj z drugimi toponimi in odkritji priča o antičnosti in vitalnosti te ceste. Od mestnih vrat Montanara v Faenzi so ob reki Lamone še danes prisotna krajevna imena, kot so Quartoletta in Quartolo, Rio di Quarto in Rio di Quinto, Ghiarona in Strada v bližini Brisighelle, nekoliko višje pa San Giovanni in Ottavo, Rio di Pontenono in Santa Maria in Undecimo (sedaj del Poggiale), ki razčlenjujejo razdalje ceste caput viae, Faenza. Cesta se nato nadaljuje po toskanskem pobočju, kjer lahko najdemo dve postaji, ki sta omenjeni v virih Itinerarium, In Castello ter Anneiano, sledi pa jima Florentia (Firence). V naslednjih stoletjih so bili spori med Bizantinci in Langobardi razlog za opustitev nekaterih apeninskih povezav, ki so utonile v pozabo vse do trenutka, ko sta v srednjem veku spet oživela trgovina in pisanje listin. Potek današnje ceste Via Faentina je skoraj povsem enak starodavni trasi, ki je vodila od Faenze do Firenc. Lungo l’itinerario/Ob poti: Faenza - Brisighella - Pieve di San Giovanni regionale/Krajinski park della Vena del Gesso Romagnola in FAENZA MUSEO INTERNAZIONALE DELLE CERAMICHE Mednarodni muzej keramike Il museo, il più importante nel settore a livello internazionale, è stato fondato nel 1908, in seguito a una mostra promossa da Gaetano Ballardini nell’ex convento di San Maglorio con ceramiche di manifatture italiane ed europee e pezzi di antica produzione, nell’ambito dell’Esposizione Internazionale per le celebrazioni del terzo centenario della nascita di Evangelista Torricelli. Chiusa la rassegna, le ceramiche rimaste in sede costituirono di fatto il nucleo fondativo del museo, sorto con l’intento di contribuire alla rivitalizzazione dell’artigianato ceramico, che stava conoscendo un periodo di grave crisi. Alla prima sezione “delle Nazioni” si aggiunsero nel tempo quelle dell’antica maiolica italiana, dell’Estremo Oriente, dei Tudi na mednarodni ravni je ta muzej najpomembnejši v svoji panogi. Ustanovljen je bil leta 1908, in sicer po razstavi, ki jo je v nekdanjem samostanu sv. Maglorio organiziral Gaetano Ballardini. Razstavljeni so bili ročno izdelani keramični izdelki iz Italije in Evrope ter predmeti iz antike. Dogodek je potekal v okviru večje mednarodne razstave, s katero so obeležili tretjo stoletnico rojstva Evangelista Torricellija. Keramični izdelki, ki so tudi po razstavi ostali v teh prostorih, so bili osnova za ustanovitev muzeja. Ta naj bi pripomogel k oživljanju keramične obrti, ki je tedaj doživljala obdobje hude krize. Prvemu oddelku “narodov” so pozneje dodali še oddelke, posvečene antični italijanski majoliki ter majoliki z Daljnega vzhoda, fragmentom izkopanin italijanske majolike, keramičnim izdelkom iz obdobja prazgodovine in iz klasičnega sveta ter keramiki z Bližnjega vzhoda. Zbirko je Faenza, Museo Internazionale delle Ceramiche: brocca micenea (II millennio a.C.)/mikenski vrč (2. tisočl. pr. Kr.) Ottavo - Parco Escursioni a breve distanza/Krajši izleti: Riolo Terme - Castel Bolognese - Bagnara - Cotignola - Russi - Massa Lombarda di Romagna Faenza, Museo Internazionale delle Ceramiche: sala della ceramica italiana/dvorana italijanske keramike 148 Via Faentina frammenti di scavo delle maioliche italiane, delle ceramiche preistoriche e del mondo classico, delle ceramiche dell’Oriente prossimo, arricchitasi nel 1930 con l’importante donazione Martin; in seguito furono documentate anche le ceramiche precolombiane e africane. Il museo dette vita, fin dagli anni 1915-16, a una scuola divenuta poi statale e trasformata nel 1938 in Istituto d’arte per la ceramica, l’attuale Istituto “Gaetano Ballardini”. I bombardamenti che colpirono Faenza durante l’ultima guerra determinarono la distruzione di una consistente parte delle raccolte e alla ricostituzione dell’Istituto provvidero lo stesso primo direttore Ballardini e il suo successore, dal 1953, Giuseppe Liverani. Sono circa 30.000 i pezzi attualmente facenti parte del patrimonio museale, che si è accresciuto nel corso del tempo grazie a importanti collezioni private (Mereghi, Cora, Fanfani, Bracchini, Liverani). Oltre alla produzione delle officine faentine e italiane (Montelupo, Deruta, Casteldurante, Pesaro, manifatture venete, liguri, milanesi, abruzzesi), si sono ampliati anche i nuclei orientale e mediorientale. Le manifatture locali sono rappresentate da bacini graffiti, ciotole, piatti e boccali del periodo arcaico, esemplari di “stile severo” e “stile bello”. Pregevole il nucleo dei “bianchi di Faenza”; ampiamente documentate le manifatture del XVIII e del XIX secolo. Una sezione è dedicata alla produzione degli artisti faentini del XX secolo. A partire dagli anni ’30 del XIX sec. il nucleo di ceramica italiana contemporanea continua a essere arricchito grazie soprattutto ai Concorsi annuali del “Premio Faenza”, che dagli anni ’60 sono divenuti internazionali, favorendo l’acquisizione di opere di artisti e di manifatture di tutto il mondo. Il museo pubblica dal 1913 la rivista bime- Via Faentina 149 leta 1930 obogatila še pomembna donacija Martin, pozneje pa tudi keramika predkolumbijskega in afriškega izvora. Muzej je v letih 1915-1916 ustanovil šolo, ki je pozneje postala državna in je bila leta 1938 preoblikovana v umetniški inštitut za keramiko, ki danes nosi ime “Gaetano Ballardini.” Bombardiranja, ki so Faenzo prizadela med zadnjo vojno, so uničila velik del zbirke in za obnovo inštituta sta poskrbela sam prvi direktor Ballardini ter Giuseppe Liverani, ki je mesto direktorja prevzel leta 1953. Muzejsko zbirko trenutno sestavlja približno trideset tisoč izdelkov, takšno število pa je dosegla tudi zahvaljujoč nekaterim pomembnim zasebnim zbirkam (Mereghi, Cora, Fanfani, Bracchini, Liverani). Poleg izdelkov iz faentskih in italijanskih delavnic (Montelupo, Deruta, Casteldurante, Pesaro, beneške, ligurske, milanske in abruške delavnice) vedno pomembnejši del zbirke predstavljajo tudi primerki z vzhoda in bližnjega vzhoda. Za lokalna ročna dela so značilne gravirane posode in sklede, krožniki in vrči iz arhaičnega obdobja ter primerki “strogega sloga” in “lepega sloga”. Zelo dragoceni so izdelki iz bele keramike, ki izvirajo iz Faenze, veliko pa je tudi ročno izdelanih primerkov iz 18. in 19. stol. Eden od oddelkov je posvečen izdelkom umetnikov, ki so v Faenzi delovali v 20. stol. V tridesetih letih 19. stol. se je zbirka italijanskih sodobnih keramičnih izdelkov začela večati, k čemur so veliko pripomogla vsakoletna tekmovanja “Nagrada Faenze”, ki od šestdesetih let dalje potekajo na mednarodni ravni in omogočajo pridobivanje del različnih umetnikov in proizvajalcev iz vsega sveta. Od leta 1913 muzej izdaja specializirano Faenza, Museo Internazionale delle Ceramiche: boccale in maiolica arcaica con stemma della famiglia Manfredi, Faenza XIV sec./majolski vrč z grbom družine Manfredi, Faenza, 14. stol. strale specialistica “Faenza” e dal revijo “Faenza”, ki izhaja vsake 1979 ospita il laboratorio didattico dva meseca, od leta 1979 pa “Giocare con l’arte”, creato con la gosti izobraževalno delavnico collaborazione di Bruno Munari. “Igranje z umetnostjo”, ki je Da alcuni anni a questa parte bila ustanovljena v sodelovanju il MIC è oggetto di imporz Brunom Munarijem. Zadnjih tanti lavori di ampliamento nekaj let MIC doživlja pomembe ristrutturazione che han- Faenza, Museo Internazionale no širitev in prenovo, s katero no già determinato e deter- delle Ceramiche: rhyton a testa je že v preteklosti in bo tudi v animale (Magna Grecia, IV mineranno anche nel futuro di prihodnosti omogočal postasec. a.C.)/rhyton z živalsko glavo nuovi allestimenti. vitve novih razstav. (Velika Grčija, 4. stol. pr. Kr.) FAENZA Faenza, all’incrocio fra la via pedemontana, poi ripresa dal tracciato della via Emilia, e lo sbocco in pianura del fiume Lamone, la cui vallata era percorsa dalla via Faventina, vede la luce con il nome augurale di Faventia nel II sec. a.C. Alla metà di quel secolo, lo storico greco Polibio, visitando la regione al seguito dell’amico Scipione l’Emiliano, la descrive infatti in pieno fervore edilizio. Sicuramente al momento della realizzazione della strada consolare da parte di Emilio Lepido (187 a.C.) il centro esiste già, visto che la via stessa ne costituisce il decumano massimo. La città ha rappresentato certamente uno dei punti di approvvigionamento per la flotta militare stanziata a Ravenna da Augusto: a detta delle fonti antiche (Catone, Varrone, Columella, Appiano) la viticoltura prosperava e Plinio ricorda come i lini faentini detenessero il secondo posto in Europa e fossero apprezzati in modo particolare per il loro candore. Dal punto di vista architettonico, recuperi e scavi archeologici hanno messo in evidenza che dopo una prima fase urbana risalente alla fine del II secolo a.C., la città conobbe in età augustea un momento di riorganizzazione e di ammodernamento edilizio. Significative ristrutturazioni si Ravenna, Museo TAMO: mosaico da Faenza - via Dogana raffigurante la presentazione delle armi ad Achille (V sec. d.C.)/mozaik iz Faenze - ulica Dogana z upodobitvijo Ahilovega orožja (5. stol po Kr.) 150 Via Faentina hanno anche fra la fine del II e gli inizi del III secolo d.C. La qualità degli interni risulta – a giudicare dai ricchi apparati musivi, spesso di ottima tecnica esecutiva e di grande ricchezza decorativa – piuttosto alta. L’attività musiva continuerà ininterrotta sino all’età tardoantica, periodo durante il quale Faenza dovette godere di un particolare benessere, grazie alla prossimità con Ravenna. Scavi e recuperi nell’area urbana centrale hanno restituito notevoli esempi di arte musiva che offrono un esauriente panorama di questo tipo di espressione artistica sino ad almeno al VI sec. d.C. (vicolo e palazzo Pasolini, ex palazzo Grecchi, vie Cavour, Dogana, Ubaldini, piazza dei Martiri.) Nei pressi dell’antico spazio forense, ritrovamenti effettuati fra gli anni ’70 e ’80 in punti diversi dell’area occupata dalla sede della Banca di Romagna indiziano l’esistenza di un importante edificio a funzione pubblica caratterizzato da un ricco apparato decorativo, cui rimandano i resti e scultorei recuperati architettonici, fra i quali la porzione di un grande spiovente marmoreo. La presenza di una potente struttura muraria di particolare orientamento e la qualità dei reperti marmorei, includenti i frammenti di una scultura colossale, rendono plausibile, ancorché da sottoporre a ulteriori verifiche, l’ipotesi di un edificio teatrale. Faenza je nastala na križišču ceste ob vznožju gora, od koder se je pot nadaljevala po cesti Via Emilia, in izliva reke Lamone v ravnino, katere dolino je prečkala cesta Via Faventina, in sicer v Via Faentina 151 2. stol. pr. Kr., ko je nosila ime Faventia. V sredini tega stoletja je grški zgodovinar Polibij s svojim prijateljem Scipionom mlajšim obiskal to območje in Faenzo opisal kot gradbišče v polnem zamahu. Med gradnjo konzularne ceste Emilija Lepida (187 pr. Kr.) je to središče že obstajalo, saj je sama cesta predstavljala njegov glavni dekuman. Mesto je bilo zagotovo ena od točk za oskrbo vojaške flote, ki jo je Avgust namestil v Ravenni. Antični viri (Kato, Varro, Columella, Appiano) omenjajo cvetoče vinogradništvo, Plinij pa pravi, da faentski lan zaseda drugo mesto v Evropi in je še posebej cenjen zaradi svoje čistosti. Z arhitekturnega vidika so najdbe in arheološka izkopavanja pokazala, da je po začetni urbani fazi v poznem 2. stol. pr. Kr. zgradbe v mestu v avgustejski dobi spremenile in modernizirale. Večji posegi so bili opravljeni tudi tudi med poznim 2. in zgodnjim 3. stol. po Kr. Sodeč po bogatih Faenza, Banca di Romagna: frammento di statua in marmo fragment marmornega kipa mozaičnih dekoracijah, največkrat izdelanih z odlično tehniko in okrašeni z bogatimi ornamenti, je bila kakovost notranjih prostorov zelo visoka. Mozaična dejavnost se je neprekinjeno nadaljevala vse do pozne antike. V tem obdobju je Faenza zahvaljujoč bližini Ravenne verjetno uživala posebno blagostanje. Izkopavanja v urbanem središču so omogočila odkritje izjemnih primerkov mozaične umetnosti, ki ponujajo celovit pogled na tovrstno umetniško izražanje vsaj do 6. stol. po Kr (ulica in palača Pasolini, nekdanja palača Grecchi, ulice Cavour, Dogana in Ubaldini, Trg mučenikov). Predmeti, ki so bili v bližini starodavnega foruma in na območju sedeža banke Banca di Romagna najdeni med letoma 1970 in 1980, pričajo o obstoju pomembne stavbe javne uprave. Zanjo so značilne bogate dekoracije, o katerih govori nekaj arhitekturnih ostankov, med katerimi je tudi del velike marmorne strešine in skulpture. Glede na prisotnost močnega in posebno usmerjenega zidovja ter na kakovost marmornih Ferrara, Lapidario Civico: cippo di najdb in fragmentov Publio Mecio Proculo, architetto ogromnega kipa, lahko dell’imperatore, da Faenza, loc. Saldino/steber Publija Mecia Prokula, domnevamo, da je šlo za gledališče. cesarskega arhitekta iz Faenze, zaselek Saldino Brisighella, Grotta della Tanaccia: l’ingresso alla cavità/vhod v jamo BRISIGHELLA GROTTA DELLA TANACCIA DI BRISIGHELLA JAMA TANACCIA BRISIGHELLA La grotta conosciuta come Tanaccia costituisce una delle cavità più importanti della Vena del Gesso romagnola non solo per estensione e articolazione, ma anche per i diversi aspetti del carsismo che vi sono documentati. All’indiscutibile interesse geologico e speleologico, unisce il fatto di essere stata sede di antichissime frequentazioni umane. Si apre a circa 2 km da Brisighella con un grande vano in cui ebbero inizio intorno al 1930 le prime esplorazioni archeologiche. A più riprese vi sono stati recuperati ceramiche, manufatti litici, reperti metallici, conchiglie forate, elementi di collana in pietra o ricavati da denti forati di animali, pendagli in osso a forma di pugnaletti e parti scheletriche databili fra il pieno Eneolitico e l’antica età del Bronzo. I resti ossei non in connessione riferibili a 10-12 individui, tutti di sesso maschile, confermano che si è in presenza di sepolture particolari riservate solo ad alcuni defunti con specifiche caratteristiche all’interno della loro società Jama Tanaccia je ena najpomembnejših votlin geološke formacije z imenom Vena del Gesso Romagnola, in sicer ne samo zaradi svoje obsežnosti in razčlenjenosti, ampak tudi zaradi različnih dokumentiranih kraških pojavov. Nespornemu geološkemu in speleološkemu pomenu se pridružuje tudi dejstvo, da je bila že v antičnih časih poseljena. Od Brisighelle je oddaljena približno 2 kilometra in odpira se z velikim prostorom, v katerem so bile okoli leta 1930 opravljene prve arheološke raziskave. Tanaccia di Brisighella: asce-martello, punte di freccia e elemento di collana/sekire-kladiva, konice puščic in sestavni del ogrlice 152 Via Faentina Tanaccia di Brisighella: tazzine con anse a “gomito” e ad anello/skodelice s kolenčastimi in okroglimi ročaji di appartenenza. I suoi anfratti utilizzati a scopo di seppellimento rituale documentano il fenomeno delle cosiddette “grotticelle sepolcrali”, già ampiamente noto in altre cavità emiliano-romagnole. La presenza di uno strato archeologico databile all’età del Ferro dimostra che la Tanaccia venne occasionalmente frequentata anche in epoca successiva. Via Faentina 153 Večkrat so raziskovalci tam našli keramiko, kamnita orodja, kovinske dele, preluknjane školjke, dele ogrlic iz kamna ali preluknjanih živalskih zob, kostne obeske v obliki bodala in dele skeletov, ki segajo od eneolitika do stare bronaste dobe. Nepovezani skeletni ostanki, ki jih pripisujejo desetim ali dvanajstim posameznikom moškega spola pričajo o tem, da gre v tem primeru za posebno vrsto pokopa, ki je bila namenjena samo nekaterim posameznikom s posebnimi lastnostmi. Votline za njihov ritualni pokop namreč pričajo o prisotnosti tako imenovanih “grobnih jam”, ki se pojavljaje tudi v drugih jamah Emilije-Romanje. Prisotnost arheološke plasti iz železne dobe kaže, da so Tanaccio občasno obiskovali tudi v poznejših obdobjih. BRISIGHELLA PIEVE DEL THÒ Cerkev ThÒ La Pieve romanica di San Giovanni in Ottavo, o del Thò, rivela nella denominazione un riferimento diretto all’ottavo miglio della via Faventina, la strada romana che congiungeva Faenza con Firenze percorrendo la valle del Lamone. L’edificio viene menzionato nei documenti a partire dal X secolo, ma è stato certamente preceduto da un insediamento romano, come testimonia il reimpiego di materiali di spoglio nelle strutture architettoniche e nei paramenti murari: frammenti di epigrafi, sette capitelli in parte rilavorati (dal I sec. a.C. al V-VI sec. d.C.), alcune basi di colonne, una colonna in marmo rosa di Verona e otto in granito orientale. Di notevole importanza è quella che riutilizza un miliario ove si ricordano gli imperatori Valente, Graziano, Valentiniano II, generalmente attribuito al percorso della via Faventina, anche se taluni lo pongono in relazione con la non lontana via Emilia. Nella pieve sono stati condotti tra il 1951 e Romanska cerkev sv. Janeza v Ottavu, imenovana tudi Thò, s svojim imenom razkriva neposredno povezavo z osmo miljo ceste Faventine, tj. rimske ceste, ki je potekala po dolini Lamone in je Faenzo povezovala s Firencami. Stavba je bila v listinah omenjena že v 10. stol., a je bila zagotovo zgrajena na temeljih rimske naselbine. To nam dokazuje dejstvo, da so bili na nekaterih arhitekturnih elementih in na zidovju vnovič uporabljeni nekateri starejši materiali. O tem pričajo nekateri napisi, sedem delno predelanih kapitelov (iz obdobja med 1. stol. pr. Kr.in 5. - 6. stol. po Kr.), nekaj podnožij stebrov, steber iz veronskega rožnatega marmorja in osmica iz orientalskega granita. Velikega pomena je mejni kamen, na katerem so vklesana imena cesarjev Valensa, Gratianusa, Valentinianusa II. Nekateri menijo, se je kamen nahajal na cesti Faventini, drugi pa ga povezujejo z bližnjo cesto Via Emilia. Med letoma 1951 in 1967 ter leta 1980 so v cerkvi potekala iz- il 1967 e nel 1980 scavi che hanno rivelato diverse tracce e recuperato materiali archeologici databili fra l’età romana e il Medioevo, quindi anche cronologicamente precedenti il primitivo edificio di culto cristiano. Al di sotto dell’abside venne rimessa alla luce la cripta a oratorio della fase romanica della pieve (fine XI-inizi XII sec.) di cui rimangono solo tracce nel pavimento dei pilastrini che sorreggevano la copertura, altri ambienti relativi alla cripta e al campanile, tombe alla cappuccina e a fossa comune, e altre strutture murarie di ambienti sotterranei, in cui si notò l’uso di materiali edilizi di reimpiego. La loro interpretazione è controversa e secondo alcuni non prova una diretta continuità topografica e di culto fra la pieve e i resti di origine romana. Anche il pozzo con drenaggio messo in luce sotto la navata centrale, variamente interpretato da taluni come piccolo forno o fornace e da altri come “celletta per cure termali”, è stato recentemente identificato come pozzetto per la gettata di campane. Tramite una scaletta, dalla navata destra si accede al percorso archeologico sottostante l’attuale pavimento, dove sono visibili gli elementi architettonici più antichi e sono esposti i diversi materiali ceramici, lapidei, vitrei rinvenuti nel corso degli scavi. Brisighella, Pieve del Thò: interno/notranjost Brisighella, Pieve del Thò: veduta posteriore del complesso/zadnja stran kompleksa kopavanja, ki so omogočila odkritje številnih sledi in najrazličnejšega arheološka gradiva iz rimskega obdobja in srednjega veka. Gre torej za najdbe, ki so starejše od te preproste stavbe krščanskega kulta. Pod apsido so odkrili kripto kapele, ki sega v romansko fazo cerkve (konec 11. - začetek 12. stol.), od katere je nekaj sledi ostalo le v temeljih stebrov, ki so podpirali streho. Odkrili so tudi druge prostore kripte in zvonika, kapucinske in skupne grobove ter zidovje podzemnih prostorov, ki je bilo zgrajeno iz že predhodno uporabljenih materialov. Razlage o njihovem izvoru so nekoliko sporne in po mnenju nekaterih ne dokazujejo neposredne topografske in kultne povezave med cerkvijo in ostalinami rimskega izvora. Pod glavno ladjo je bil odkrit tudi jašek z drenažo. Nekateri so menili, da je to nekoč bila peč, drugi pa so trdili, da je šlo za “celico za termalno nego”. Pred kratkim se je nato izkazalo, da je to bil jašek za ulivanje zvonov. Stopnišče v desni ladji vodi v arheološke prostore, ki se nahajajo pod sedanjimi tlemi. Tukaj si lahko ogledamo najstarejše arhitekturne elemente in med izkopavanji odkrite predmete iz keramike, kamna in stekla. 154 Via Faentina Via Faentina 155 Parco Regionale della Vena del Gesso Romagnola: veduta panoramica degli affioramenti gessosi/panoramski pogled na mavčne pojave BRISIGHELLA-FOGNANO PARCO REGIONALE DELLA VENA DEL GESSO ROMAGNOLA KRAJINSKI PARK VENA DEL GESSO ROMAGNOLA La Vena del Gesso Romagnola è un affioramento gessoso del Messiniano di estremo interesse geologico e naturalistico che si allunga per circa 25 km trasversalmente alle valli appenniniche del Santerno, Senio, Sintria e Lamone fra le province di Ravenna e Bologna. Tutta la fascia è contrassegnata da diffusi fenomeni carsici superficiali e profondi, con valli cieche, cavità ipogee e abissi, anche di notevole sviluppo, che danno vita ad ambienti diversificati e ad alta biodiversità. I fenomeni carsici più significativi sono concentrati prevalentemente nel settore centro-orientale: i sistemi carsici del Rio Gambellaro (Gessi di Tossignano), della Tana del Re Tiberio (Gessi di Borgo Rivola), del Rio Basino (Gessi di Monte Mauro), particolarmente spettacolari anche in superficie, e della Grotta Risorgente del Rio Cavinale (Gessi di Brisighella). Nella zona di Campiuno, a meridione della dorsale del Gesso, si ergono vasti castagneti, di antichissimo impianto, con alcuni maestosi esemplari arborei plurisecolari. Una rete di percorsi escursionistici, gestita dal Club Alpino Italiano in collaborazione con l’Ente Parco, consente a visitatori di ogni tipo di raggiungere e conoscere i più diversi aspetti naturalistici e storici presenti in questa Geološka formacija Vena del Gesso Romagnola je kredast greben z izjemnim geološkim in naravoslovnim pomenom. Dolga je približno 25 km in je pravokotna na Apeninske doline Santerno, Senio, Sintria in Lamone, ki ležijo med pokrajinama Ravenno in Bologno. Za ves pas je značilno veliko število površinskih in podzemnih kraških pojavov, kot so zaprte doline ter zelo razvite podzemne jame in brezna, kjer je mogoče spoznati različna življenjska okolja in veliko biotsko raznovrstnost. Najpomembnejši kraški pojavi ležijo predvsem v srednjem in vzhodnem delu. Zelo lepi so kraški sistemi rek Rio Gambellaro (Gessi di Tossignano), Tana del Re Tiberio (Gessi di Borgo Rivola) in Rio Basino (Gessi di Monte Mauro) ter jama Risorgente del Rio Cavinale (Gessi di Brisighella). Na območju Campiuna, ki leži južno od grebena Gesso, se razteza starodaven kostanjev gozd z nekaj mogočnimi, večstoletnimi drevesi. Mreža pohodniških poti, ki jo v sodelovanju z upravo parka upravlja italijansko planinsko združenje, obiskovalcem omogoča obisk in spoznavanje najrazličnejših naravnih ter zgodovinskih vidikov te izjemne naravne pokrajine. Pohodnikom so na voljo tudi središča za obiskovalce, in straordinaria evidenza paesaggistica. A disposizione degli escursionisti vi sono anche i centri visita di Borgo Tossignano (Bologna) e di Ca’ Carné a Brisighella, situato nell’omonimo parco, che ospita varie strutture e servizi e un museo naturalistico dedicato alla fauna della Vena del Gesso Romagnola, incentrato sulle più interessanti specie animali del parco. Nei pressi di Brisighella, in corrispondenza del colle del Monticino, sfruttando una cava abbandonata è stato realizzato un percorso museale all’aperto che, grazie a un sentiero didattico ad anello, attrezzato con una ventina di pannelli esplicativi, e attraverso gli affioramenti geologici presenti nel circuito, illustra il prezioso patrimonio geologico, paleontologico e naturalistico non solo relativo all’area stessa, i cui crepacci hanno restituito fossili continentali (coccodrilli, antilopi, rinoceronti, iene e scimmie) e marini risalenti a oltre cinque milioni di anni fa, ma dell’intero sistema gessoso. L’intensa frequentazione antropica della Vena del Gesso sin dalla più alta antichità è documentata dalle testimonianze archeologiche della Grotta di Re Tiberio, della Tanaccia di Brisighella e della Grotta della Lucerna presso Monte Mauro, dove è stato ipotizzato lo sfruttamento di lapis specularis, il gesso selenitico translucido usato dai Romani come vetro e ricordato nella Naturalis Historia di Plinio il Vecchio. Faenza, Museo di Scienze Naturali: cranio dello ienide Plioviverrops faventinus da Cava Monticino/lobanja hijene Plioviverrops faventinus iz kamnoloma Monticino Parco Regionale della Vena del Gesso Romagnola, Museo Geologico di Cava Monticino: veduta di una delle stazioni/pogled na eno od postaj sicer Borgo Tossignano (Bologna) ter Ca’ Carné v Brisighelli. Ta se nahaja znotraj samega parka in ponuja številne strukture in storitve. Tukaj je tudi naravoslovni muzej, posvečen živalstvu parka Vena del Gesso Romagnola, ki se osredotoča na najzanimivejše živalske vrste parka. V bližini Brisighelle se na hribu Monticino nahaja opuščen kamnolom, v katerem so odprli muzejsko pot na prostem. Gre za krožno učno pot, na kateri najdemo približno dvajset tabel z razlagami. Na površju je veliko geoloških pojavov, ki ponazarjajo dragoceno geološko, paleontološko in naravno dediščino tega območja, kjer so bili v razpokah najdeni tudi fosili več kot pet milijonov let starih kopenskih in morskih živali (krokodilov, antilop, nosorogov, hijen in opic), poleg tega pa ponazarja tudi ves sadrasti sistem. Park Vena del Gesso je bil poseljen že v antiki, o čemer pričajo arheološke najdbe iz jam Re Tiberio, Tanaccia di Brisighella in Lucerna, ki leži v bližini gore Monte Mauro. V Lucerni so najverjetneje pridobivali lapis specularis, tj. prosojni selenitni mavec, ki so ga Rimljani uporabljali namesto stekla in je omenjen v delu Naturalis Historia, katerega avtor je Plinij starejši. 156 Via Faentina Via Faentina 157 RioloTerme, Grotta di Re Tiberio: ingresso della cavità/vhod v jamo Nel Parco della Vena del Gesso Romagnola... nell’antichità, che sembra iniziare nel III millennio a.C. Alla fase finale dell’età del Rame e all’incipiente età del Bronzo è stato infatti ipotizzato risalga l’uso funerario della grotta, con alcune sepolture rituali, secondo una costumanza ben documentata in altre cavità ipogee dell’Emilia-Romagna nello stesso arco di tempo. Nell’età del Bronzo piena e matura (XVIII-XII sec. a.C.) la frequentazione umana assume un diverso carattere e si associa alla presenza di acque salutari (minerali). Nell’età del Ferro (fine del VI-inizi V sec. a.C.) la grotta si connota con chiarezza come luogo di culto, testimoniato dalla deposizione di ex voto e di offerte (bronzetti, vasi miniaturistici, ceramiche), che persiste fino alla piena età romana (III-IV sec. d.C.). la izkopavanja in raziskovanja, s katerimi so pridobili obsežne arheološke dokaze o njeni poselitvi v antičnih časih, prvič pa naj bi se ljudje tukaj naselili že v 3. tisočl. pr. Kr. Predvidevamo, da so se ob koncu bakrene dobe in na začetku bronaste dobe v jami odvijali pokopi, in sicer tudi ritualni. O tem pričajo preučevanja navad v drugih podzemnih jamah Emilije-Romanje v istem časovnem obdobju. Med polno in zrelo bronasto dobo (18.-12. stol. pr. Kr.) so ljudje sem prihajali zaradi zdravilne (mineralne) vode. V železni dobi (konec 6. stol. in zgodnje 5. stol. pr. Kr.) je bila jama tudi kraj čaščenja, o čemer pričajo votivni predmeti (bronasti kipci, miniaturne vaze, keramika). To je trajalo do polne rimske dobe (3.- 4. po Kr.). V bližini, v Riolo Terme... V Parku Vena del Gesso Romagnola... RIOLO TERME località Borgo Rivola RIOLO TERME kraj Borgo Rivola Nei pressi, a Riolo Terme... GROTTA DEL RE TIBERIO Jama kralja Tiberija RIOLO TERME La Grotta del Re Tiberio, la più nota tra le grotte che costellano la Vena del Gesso Romagnola, si apre lungo la valle del fiume Senio, nelle viscere di Monte Mauro a 175 m di altezza s.l.m. Di formazione carsica, costituisce il percorso fossile di una risorgente, tuttora scorrente a maggiore profondità. La cavità consta di un vano d’ingresso che confluisce in una sala circolare di 15 m ca. di diametro (la cosiddetta “cupola gotica”) e di un esteso sistema di gallerie e cunicoli. Oggetto di indagini scientifiche a partire da poco dopo la metà del XIX sec. per opera di importanti studiosi locali, è stata a più riprese interessata da campagne di scavo e prospezioni in seguito alle quali si è recuperata un’ingente documentazione archeologica relativa alla sua frequentazione Jama Re Tiberio je najbolj znana jama parka Vena del Gesso Romagnola. Leži v dolini reke Senio, v osrčju hriba Monte Mauro in na 175 metrih nadmorske višine. Ta kraška formacija je tudi fosilna pot ponikalnice, ki še danes teče globoko pod površjem. Na vhodu v jamo se nahaja votlina, ki nato postane krožni prostor s približno 15 metrov premera (tako imenovana “gotska kupola”) in se v nadaljevanju spremeni v obsežni sistem rovov in prehodov. Pomembni lokalni strokovnjaki so v drugi polovici 19. stol. tukaj opravili pomembne raziskave. Večkrat so v jami potekaImola, Museo di San Domenico - Museo Archeologico e Naturalistico “G. Scarabelli”: vasi miniaturistici dalla Grotta di Re Tiberio miniaturne vaze iz jame kralja Tiberija MUSEO DEL PAESAGGIO DELL’APPENNINO FAENTINO Krajinski muzej Faentskih Apeninov La rocca trecentesca, recentemente restaurata, offre un percorso di visita che si snoda sui diversi livelli dell’edificio, qualificandosi come aggiornato punto d’informazione, documentazione, conservazione e valorizzazione del territorio circostante, di cui permette di cogliere gli aspetti storici e ambientali essenziali. All’interno delle casematte, l’itinerario si focalizza sulle tecniche di difesa e offesa del periodo medievale illustrate attraverso l’esposizione di modellini di macchine da guerra in uso durante gli assedi e la riproduzione di armi e armature per difesa personale. Al piano terreno del mastio si ripercorrono invece le tecniche di costruzione impiegate durante l’erezione della rocca, mentre un plastico e un audiovisivo consentono al pubblico di rivisitare le fasi costruttive del complesso e compren- Tukaj si lahko ogledate nedavno obnovljeno trdnjavo iz 14. stol. Ta predstavlja sodobno središče informiranja, dokumentiranja, ohranjanja in razvijanja okoliškega območja, ki nam omogoča razumevanje pomembnih zgodovinskih in okoljskih Riolo Terme: veduta della Rocca dall’alto/pogled na Rocco od zgoraj 158 Via Faentina Via Faentina 159 Da Riolo Terme verso la pianura... Od Riolo Terme proti nižini... CASTEL BOLOGNESE MUSEO CIVICO Riolo Terme: un particolare della Rocca/podrobnost Rocce dere ruolo e funzione delle architetture medievali di carattere difensivo. Nella sezione archeologica, al secondo piano, vengono passati in rassegna i diversi ritrovamenti e scavi che hanno posto in luce le testimonianze storiche relative all’importante distretto territoriale della valle del Senio, la cui principale emergenza naturalistica e storica è rappresentata dalla Vena del Gesso Romagnola e dalla rinomata cavità della Grotta di Re Tiberio. La Sala del Pozzo è infine teatro di un’ambientazione sonora che, grazie all’aiuto di alcuni oggetti simbolici, rievoca la figura di Caterina Sforza (1463-1509), signora di Imola e di Forlì. Riolo Terme, Museo del Paesaggio dell’Appennino Faentino: sezione dedicata all’età romana/oddelek posvečen rimski dobi vidikov. V utrdbah se itinerarij osredotoča na različne tehnike obrambe in napada, ki so bile značilne za srednji vek. Prikazane so s pomočjo različnih modelčkov vojnih naprav, ki so se uporabljale med obleganji, ter z reprodukcijami oklepov in orožja za osebno obrambo. V pritličju trdnjave so prikazane gradbene tehnike, ki so jih uporabili za izgradnjo trdnjave, medtem ko maketa in avdiovizualna predstavitev obiskovalcem omogočata, da spoznajo gradbene faze kompleksa ter razumejo vlogo in funkcijo srednjeveške obrambne arhitekture. Na arheološkem oddelku v drugem nadstropju so razstavljene različne najdbe in izkopanine, ki so razkrile zgodovinska pričevanja o pomemben teritorialnem okrožju doline Senio. Njegov najpomembnejši naturalistični in zgodovinski del sta park Vena del Gesso Romagnola in slovita votlina jame Re Tiberio. Dvorana Pozzo je zahvaljujoč nekaterim simbolnim predmetom prizorišče zvočne predstavitve, ki obuja spomin na lik Caterine Sforza (1463-1509), plemenite dame Imole in Forlìja. Riunisce le raccolte storico-artistiche comunali, a cominciare dall’Antiquarium che era stato istituito nel 1983 nella residenza municipale con l’intento di documentare l’evoluzione storica di questa parte della Romagna ravennate, dalla preistoria fino al XIX secolo, e dell’abitato di Castel Bolognese, nato come centro di nuova fondazione negli ultimi decenni del XIV secolo. Nel suo nuovo e recente ordinamento si articola in tre sezioni, una delle quali è dedicata alle testimonianze archeologiche reperite negli ultimi decenni soprattutto grazie a scoperte, ricerche e scavi archeologici programmati sul territorio e nel centro urbano. Il percorso archeologico propone per iniziare reperti relativi ai primi episodi di frequentazione da parte dei gruppi umani: una serie di manufatti litici appartenenti alla fase più arcaica del ciclo tecnologico paleolitico. Ceramiche dell’età del Bronzo e materiali fittili, vitrei e metallici provenienti da ville, necropoli e insediamenti sparsi di età romana tracciano un quadro quasi completo del popolamento nella vallata del Senio. Per l’età post romana una testimonianza significativa è venuta in luce nel 1980 durante lavori edili alla periferia dell’abitato attuale. Si tratta di una piccola necropoli (V-VI sec.) con materiali di corredo femminile, probabilmente da attribuirsi a elementi di origine gota qui insediati, forse su un preceCastel Bolognese, Museo Civico: fibula in lega d’argento da una sepoltura gota/fibula iz srebrne zlitine iz gotskega groba Mestni muzej Castel Bolognese, Museo Civico: tomba di guerriero da Ponte di Castello (VIII-VI sec. a.C.)/grob bojevnika iz kraja Ponte di Castello (7.-6. stol. pr. n. št.) Muzej združuje občinske zgodovinske in umetniške zbirke, prva med temi pa je zbirka Antiquarium. Ustanovljen je bil leta 1983 v mestni hiši, v njem pa naj bi se prikazal zgodovinski razvoj tega dela Romanje, in sicer vse od prazgodovine do 19. stol., poleg tega pa naj bi bila tukaj predstavljena tudi zgodovina naselja Castel Bolognese, ki je nastalo v zadnjih desetletjih 14. stol. Razdeljen je na tri enote, od katerih je ena posvečena arheološkim najdbam, ki so bile v zadnjih desetletjih med raziskavami in arheološkimi izkopavanji najdene v mestnem središču. Arheološka zbirka zajema najdbe iz najzgodnejših obdobij poseljenosti. Med temi je tudi niz kamnitih orodij, ki so pripadala ljudem iz najbolj arhaične stopnje paleolitskega tehnološkega ciklusa. Keramični, glineni, stekleni in kovinski predmeti iz bronaste dobe, ki prihajajo iz vil, nekropol in naselbin, ter segajo v rimsko obdobje, ustvarjajo skoraj popolno sliko prebivalstva v dolini reke Senio. Leta 1980 je bil med gradbenimi deli na obrobju sedanjega mesta najden pomemben dokaz, ki sega v čas po rimskem obdobju. Gre za majhno nekropolo (5.- 6. stol.) z ženskimi okrasnimi predmeti. Ti so najverjetneje gotskega izvora in morda prihajajo iz naselja, ki je nastalo na mestu 160 Via Faentina dente stanziamento romano databile tra il I sec. a.C. e il I d.C. Per la loro rarità, si segnalano alcuni monili in argento e argento dorato. Il periodo medievale è rappresentato da ceramiche e altri oggetti, databili dal XIV al XVI secolo, recuperati nel corso di scavi nel centro urbano, nel territorio circostante e nell’area di Sant’Angelo in Campiano, ove sorgeva già prima del IX secolo d.C. l’antica pieve dipendente dalla diocesi imolese, distrutta quasi interamente in seguito ai danni subiti durante il secondo conflitto mondiale. Inoltrandosi verso la pianura... Via Faentina 161 nekdanje rimske naselbine iz obdobja med 1. stol. pr. Kr. in 1. stol. po Kr. Zaradi svoje redkosti je zelo pomemben tudi nakit iz srebra in pozlačenega srebra. Srednjeveško obdobje je predstavljeno z lončarstvom in drugimi predmeti, ki segajo v obdobje od 14. do 16. stol. Ti so bili najdeni med izkopavanji v središču mesta, v okolici in na območju kraja Sant’Angelo in Campiano. Tam je že pred 9. stol. stala starodavna cerkev škofije v Imoli, zaradi poškodb, ki jih je utrpela med drugo svetovno vojno, pa je skoraj povsem porušena. Pot proti ravnici... BAGNARA di romagna Area archeologica di PRATI DI SANT’ANDREA Arheološko obmoČje PRATI DI SANT’ANDREA La “motta” (rialzo artificiale del terreno di forma ellittica) dei Prati di Sant’Andrea, ospita i resti di un villaggio medievale, un piccolo centro di circa 7000 m2, ancora perfettamente conservato, fondato presumibilmente nell’VIII secolo d.C. e vissuto per circa 600 anni fino agli inizi del XIII secolo, quando fu abbandonato in favore di un nuovo sito, corrispondente all’attuale abitato, distante circa un chilometro a sud-est in linea d’aria. Non è improbabile che il castrum di Bagnara sia stato preceduto da un vicus romano sorto nei pressi della via Lunga, antico tracciato coincidente con un importante asse centuriale. Questo particolare tipo di insediamento, diffuso nella Pianura padana in età altomedievale, era circondato da un fossato che lo recingeva completamente, a sua volta delimitato da una palizzata di grossi tronchi d’albero. Nella parte sud era forse presente una porta d’accesso realizzata in pietra e mattoni. I sondaggi archeologici vi hanno riportato in luce una parte delle Na umetni vzpetini elipsaste oblike, ki stoji na arheološkem najdišču Prati di Sant’Andrea, se nahajajo ostaline srednjeveške vasice. Gre za majhen kraj s približno 7000 kvadratnimi metri površine, ki je še danes odlično ohranjen. Domnevno je bil ustanovljen v 8. stol. po Kr., ljudje pa so ga naseljevali približno 600 let. v Začetku 13. stol. so vasico zapustili in se preselili v novo. Bagnara di Romagna, motta di Prati di Sant’Andrea: saggio di scavo/sondažni izkop Ricostruzione pittorica del castrum fortificato di Prati di Sant’Andrea/Slika utrjenega castruma Prati di Sant’Andrea abitazioni caratterizzate da pavimenti in terra battuta, focolari, pareti in argilla e legno e coperture in paglia. L’economia del villaggio, a prevalenza agricola, era integrata da attività artigianali comprovate dalla presenza di scorie di lavorazione del metallo. Secondo una diffusa opinione, la fine del villaggio risalirebbe al 1222 in seguito a un’aggressione dei Bolognesi, tuttavia le ricerche archeologiche dimostrano che si trattò di un abbandono programmato in favore di un nuovo insediamento. Una memoria dell’antico abitato rimane nel toponimo che ricorda il sito dei Prati di Sant’Andrea come “Bagnara vecchia”. Ta obstaja še danes in se nahaja jugovzhodno od prejšnje, zračna razdalja med njima pa je približno en kilometer. Obstaja verjetnost, da se je na mestu castruma Bagnara prej nahajal rimski vicus, ki je bil zgrajen v bližini ceste Via Lunga, starodavne poti, ki je sovpadala s pomembno centurijsko osjo. Ta posebna vrsta naselja, ki je bila v zgodnjem srednjem veku zelo razširjena v Padski nižini, je bila v celoti obdana z jarkom, poleg tega pa tudi s palisado iz velikih drevesnih debel. Na južnem delu so se morda nahajala vrata, zgrajena iz kamna in opeke. Med arheološkimi raziskavami so bila odkrita nekatera bivališča, ki so imela značilna glinena tla, ognjišče ter stene iz lesa in gline, pokrita pa so bila s slamo. Prebivalci vasi so se v glavnem ukvarjali s kmetijstvom, v manjši meri pa je bila prisotna tudi obrtna dejavnost, o kateri priča žlindra, ki je nastala pri predelavi kovin. Večina strokovnjakov meni, da je vas nehala obstajati leta 1222, ko so jo napadli prebivalci Bologne, medtem ko arheološke najdbe kažejo, da so prebivalci že prej načrtovali selitev v novo naselje. Spomin na starodavno vas se ohranja v toponimu, saj se kraj Prati di Sant'Andrea danes označuje tudi z imenom “Stara Bagnara”. BAGNARA di romagna MUSEO DEL CASTELLO GRAJSKI MUZEJ Il Museo del Castello si dipana negli ambienti della rocca trecentesca probabilmente costruita da Uguccione della Faggiola nel 1297. Nella prima sezione, dedicata a “Il territorio di Bagnara e della bassa Romagna”, si ripercorrono l’evoluzione dell’insediamento antico nell’area bagnarese, le caratteristiche del popolamento, le diverse tipologie costruttive avvicendatesi nel tempo sino alle soglie dell’età moderna, attraverso una serie di materiali archeologici relativi al Neolitico, all’età del Bronzo, all’epoca ro- Grajski muzej se nahaja v prostorih trdnjave iz 14. stol., ki jo je leta 1297 najverjetneje zgradil Uguccione della Faggiola. V prvem oddelku, posvečenem “območju Bagnare in spodnje Romanje”, je prikazan razvoj antičnega naselja na območju Bagnare, ob tem pa še značilnosti prebivalstva in različne vrste gradenj, ki so tukaj nastajale vse do začetka novega veka. Razstavljen je niz arheoloških najdb iz neolitika, bronaste dobe, rimskega obdobja in dolgega obdobje, ki sega od pozne 162 Via Faentina Via Faentina 163 Bagnara di Romagna, Rocca: veduta del sotterraneo/pogled v podzemlje mana e al lungo periodo fra il Tardoantico e l’alto Medioevo, quando nel sito di Prati di Sant’Andrea vide la luce il primo nucleo della futura Bagnara. Una piccola raccolta numismatica, frutto di rinvenimenti fortuiti e di indagini archeologiche vere e proprie, documenta l’esistenza di attività commerciali e, più in generale, la vita sociale ed economica di questa parte della regione in un arco temporale racchiuso fra il periodo della colonizzazione romana e l’Unità d’Italia. La seconda sezione, collocata nel mastio, ricostruisce “La storia del Castello”, ne delinea evoluzioni e trasformazioni nel tempo, fornendo così le basi per comprendere l’importante fenomeno dell’incastellamento nella bassa Romagna. L’itinerario museale illustra le vicende dell’intero sistema difensivo imperniato sulla rocca, la cinta muraria, la porta civica, i terragli, e rivisita le figure di coloro che ne furono i signori fra il XV e il XIX sec. attraverso la biografia di due personaggi emblematici: Caterina Sforza e Giovanni Maria Mastai Ferretti, vescovo di Imola e futuro papa Pio IX. Nel sotterraneo sottostante le sale del palazzo, si apre un’area archeologica. Qui sono stati messi in luce antike do zgodnjega srednjega veka, ko je v naselju Prati di Sant'Andrea nastalo jedro bodoče Bagnare. Manjša numizmatična zbirka, ki je plod naključnih odkritij in pravih arheoloških raziskav, priča o obstoju gospodarske dejavnosti ter družbenega in gospodarskega življenja tega območja, in sicer v obdobju od rimske kolonizacije do združitve Italije. Drugi oddelek, ki se nahaja v stolpu, prikazuje zgodovino gradu in opisuje razvoj in spremembe v času, s čimer nam omogoča boljše razumevanje pomembnega pojava gradnje gradov v spodnji Romanji. Med ogledom Bagnara di Romagna, Rocca: area archeologica nel sotterraneo/arheološko območje v podzemlju Bagnara di Romagna, Rocca: veduta del cortile con il mastio sullo sfondo/pogled na dvorišče s stolpom v ozadju alcuni elementi strutturali (muri, cisterne) riferibili alle prime fasi di edificazione della fortezza. In una vetrina sono esposti oggetti per la mensa e la cucina databili al XVI secolo recuperati durante gli scavi. Oltre Bagnara di Romagna... muzeja se lahko seznanimo z zgodovino celotnega na skali zgrajenega obrambnega sistema, obzidja, mestnih vrat in nasipov, spoznati pa je mogoče tudi nekatere člane gosposke, ki so tukaj prebivali med 15. in 19. stol., in sicer s pomočjo biografij dveh emblematičnih osebnosti - Caterine Sforza in Giovannija Marie Mastaia Ferrettija, imolskega škofa in bodočega papeža Pija IX). V kletnih prostorih pod dvoranami palače se nahaja arheološko najdišče. Tukaj so bili odkriti nekateri strukturni elementi (zidovi, vodnjaki), ki so najverjetneje nastali v prvih fazah gradnje trdnjave. V vitrini so razstavljeni predmeti iz kuhinje in jedilnice, ki segajo v 16. stol. in so bili odkriti med izkopavanjem. Bagnara di Romagna, Museo de Castello: bronzetto romano raffigurante Mercurio/rimski bronasti kipec z upodobitvijo Merkurja Poleg Bagnara di Romagna... COTIGNOLA MUSEO CIVICO “LUIGI VAROLI” MESTNI MUZEJ “LUIGI VAROLI” È dedicato a Luigi Varoli (Cotignola 18891958), pittore, ceramista, scultore, autore di cartapeste, musicista, didatta, al quale è stato conferito in memoriam insieme alla moglie Anna il titolo di “Giusto tra le Nazioni” da parte dello Stato di Israele. Si compone di diverse raccolte sistemate in alcune sedi distinte. Presso Palazzo Sforza, una collezione di reperti archeologici di età romana, medievale e rinascimentale, in cui sono compresi ceramiche, monete, piccoli bronzi, mattoni bollati, accompagna il visitatore alla riscoperta della storia del Muzej je posvečen Luigiju Varoliju (Cotignola 1889-1958), slikarju, lončarju, kiparju, avtorju umetnin iz papirne kaše, glasbeniku in učitelju. Po njegovi smrti je Izrael tako njemu kot njegovi ženi dodelil naziv “Pravičnega med narodi”. Številne zbirke tega muzeja so razstavljene na različnih lokacijah. V palači Sforza si obiskovalec lahko ogleda zbirko arheoloških najdb iz rimskega, srednjeveškega in renesančnega obdobja, ki jo sestavljajo keramični izdelki, kovanci, manjši bronasti kipci in žigosane opeke, ki vsakomur omogočajo odkrivanje zgodovine 164 Via Faentina Via Faentina 165 Cotignola, Museo Civico “Luigi Varoli”: sezione romana/rimski oddelek territorio. Qui è infatti documentata l’esistenza di insediamenti colonici risalenti a epoca di molto anteriore al documento altomedievale (X sec.) che per primo ricorda il nome di questo centro. Numerose tracce e segni relativi all’organizzazione agraria tipica del periodo romano mostrano che Cotignola si trovava inserita nell’agro di Faventia (odierna Faenza) e aveva nella strada Faenza-Bagnacavallo la direttrice principale (cardine massimo). Fra i rinveni- Cotignola, Museo Civico “Luigi Varoli”: allestimento del materiale romano nel cortile di Palazzo Sforza predmeti iz rimske dobe na dvorišču palače Sforza tega območja. Tukaj najdemo tudi vire, ki pričajo o tem, da so koloni na tem območju že veliko prej ustvarjali naselja. To je zapisano tudi v dokumentu iz visokega srednjega veka (10. stol.), kjer se ta kraj prvič omenja. Številne sledi pričajo o organiziranosti kmetijstva, ki je bila značilna za rimsko obdobje, in kažejo na to, da je bila Cotignola del podeželja Faventie (današnje Faenze) ter da je bila cesta Faenza-Bagnacavallo glavna prometnica (cardo maximus). Najbolj zanimiva arheološka najdba je velik nagrobnik, ki je bil leta 1817 najden na enem od manjših nasipov, in sicer na desni strani ceste, ki vodi v Bagnacavallo. Najverjetneje sega v obdobje med letoma 30 in 40 po Kr. in sodi v tipologijo, ki ji pravimo “psevdo edikula”. Ta je sestavljena iz zgornje niše, ki prikazuje par doprsnih kipov, ki upodabljata moškega in žensko, ter iz nižjega doprsnega kipa, ki upodablja mladeniča. Napis na njem ohranja spomin na gospodarja, Caia Varia, na njegovo nevesto, osvobojenko, in na njunega sina. Na dvorišču palače Sforza je nagrobnik shranjen skupaj z drugim na- menti archeologici, quello di maggior interesse è la grande stele funeraria recuperata nel 1817 lungo uno dei cardini minori alla destra della via per Bagnacavallo. Databile tra il 30 e il 40 d.C., rientra nella tipologia definita a “pseudo edicola” e si compone di una nicchia superiore raffigurante una coppia di busti, maschile e femminile, e di una inferiore con il busto di un giovane. L’iscrizione conserva la memoria del capofamiglia, Caio Vario, della sua sposa, una liberta, e del loro figlio. Nel cortile di Palazzo Sforza la stele è conservata assieme ad un’altra epigrafe su lastra in calcare, rinvenuta nel XIX secolo e databile al I sec. d.C., che riporta un’invocazione agli Dei Mani di Caio Rufruno Severo, e a una tomba alla cappuccina, a testimonianza di un’altra delle tipologie funerarie romane più frequenti. Verso la costa... pisom, ki je vklesan v apnenčasto ploščo. Ta je bil najden v 19. stol., sega pa v 1. stol. po Kr. Na njem je mogoče prebrati prošnjo, s katero se Caio Rufruno Severo obrača k bogovom. Poleg tega si lahko tukaj ogledamo tudi kapucinski grob, ki priča o še enem od najpogostejših rimskih načinov pokopavanja preminulih. Cotignola, Museo Civico “Luigi Varoli”: stele dei Varii, particolare/nagrobniki Varii, podrobnost Proti obali... RUSSI VILLA ROMANA DI RUSSI Rimska vila v Russiju Indagata a partire dagli anni Trenta del XIX sec., rappresenta uno dei maggiori esempi in area nord-italica di edificio rustico a funzione mista – residenziale e produttiva – eretto per lo sfruttamento di un latifondo (fundus). Esteso per almeno 8000 m2, l’edificio ebbe un primo impianto in età augustea in relazione con le esigenze di rifornimento della flotta, stanziata a Ravenna, cui rimase sempre strettamente legato: il suo maggior sviluppo va infatti dal I al II sec. d.C. I collegamenti terrestri con Ravenna erano probabilmente assicurati da prolungamenti verso la pianura della via Faventina, come anche oggi avviene, ma non è improbabile che fosse impiegata anche la rete idrografica e delle vie d’acqua artificiali. Nella fase iniziale (I sec. a.C.) il complesso aveva una Vilo so začeli raziskovati v 30. letih 19. stol. Na območju severne Italije predstavlja enega od največjih primerov podeželske stavbe z mešano uporabo (stanovanjsko in gospodarsko), ki je bila zgrajena za izkoriščanje velikega posestva (fundusa). Razteza se na najmanj osem tisoč kvadratnih metrih. Prva faza stavbe je bila v avgustejski dobi zgrajena za oskrbovanje v Ravenni nameščene flote, s katero je bila vedno tesno povezana. Svoj največji razvoj je doživljala od 1. do 2. stol. po Kr. Dobre kopenske povezave z Ravenno so najverjetneje zagotavljali cestni podaljški, ki so prav tako kot danes vodili proti ravninskemu delu ceste Faventine, manjša pa je verjetnost, da so se tedaj posluževali tudi vodnega omrežja in umetnih vodnih poti. V začetni fazi (1. stol. pr Kr.) je kompleks imel pravokoten 166 Via Faentina Russi,Villa romana: mosaico geometrico bianco e nero, particolare/mozaik s črno-belimi geometrijskimi liki, podrobnost planimetria rettangolare chiusa a nord da un muro con lesene. Una ristrutturazione in età flavia lo arricchì di mosaici e intonaci parietali policromi. In epoca traianea si aggiunsero un cortile-frutteto circondato da portici colonnati e un nuovo settore abitativo. Ebbe vita fino alla metà del IV sec. d.C. e fu poi rifrequentato al tempo di Ravenna capitale (V-VI sec. d.C.). Dopo l’abbandono se ne riutilizzarono i resti come sepolcreto, cava di materiali e fornace nell’alto Medioevo, sino al seppellimento sotto una spessa coltre alluvionale. La villa si snoda attorno a due peristili e nella seconda fase fu circondata da portici su tre lati. A settentrione, il quartiere residenziale (pars dominica) abitato dal proprietario e caratterizzato da pavimenti a mosaico geometrico bianco e nero e da intonaci dipinti a motivi geometrici e animalistici o marmorizzati, è un insieme di 17 ambienti intorno a un cortile centrale: una stanza di soggiorno (tablinum), fiancheggiata da stanze più piccole (cubicola) di uso diverso, un ambiente di vaste dimensioni adibito a stanza da pranzo (triclinium), alcuni vani, pavimentati parte a mosaico, altri in cocciopesto, probabilmente riferibili alla zona notturna. Sul lato est, un impianto termale aveva vani pavimentati in mosaico e dotati in parte di vasche e suspensurae (elementi del sistema di riscaldamento ad aria calda). A esso collegati erano un cortile e la Via Faentina 167 tloris, na severu pa je bil zaprt z zidom in vgrajenimi stebri. Prenova v flavijski dobi ga je obogatila z večbarvnimi mozaiki in stenskimi ometi. V trajanovi dobi so dodali še dvorišče-sadovnjak, ki je bilo obdano s stebriščnim portikom in novim stanovanjskim delom. Življenje v njem je trajalo do sredine 4. stol. po Kr., ljudje pa so v njej spet prebivali, ko je bila Ravenna prestolnica (4.- 6. stol. po Kr.) Ko so prebivalci stavbo zapustili, so njene ostaline uporabljali kot grobišče in kamnolom, v srednjem veku pa kot opekarno. Vse to je bilo mogoče, dokler je ni povsem uničila poplava. Vila je bila zgrajena okrog dveh stebrišč in v drugi fazi so jo na treh straneh obdali s portikom. V severnem delu so se nahajale stanovanjske površine (pars dominica), v katerih je bival lastnik. Zanje so značilna mozaična tla s črno-belimi geometrijskimi liki in ometi, ki so poslikani z geometrijskimi in živalskimi liki ali obloženi z marmorjem. Okrog osrednjega dvorišča je bilo razporejenih 17 prostorov: dnevni prostor (tablinum), dve manjši sobi (cubicola), ki sta se uporabljali v različne namene, velika jedilnica (triclinium), nekaj sob, od katerih so bile ene tlakovane z mozaiki, druge pa z drobljeno opeko in so bile najverjetneje namenjene spanju. V vzhodnem delu se je nahajal termalni del, ki je bil tlakovan z mozaikom in delno opremljen z bazeni in suspensurae (elementi ogrevalnega sistema z vročim zrakom). Povezan je bil z dvoriščem Russi,Villa romana: particolare del mosaico dell’ambiente raffigurato nella pag. accanto/košček mozaika iz prejšnjega prostora Russi,Villa romana: uno degli ambienti di rappresentanza della residenza/eden od sprejemnih prostorov v rezidenci grande aia d’ingresso, cui si accedeva dal giardino-frutteto. Il settore meridionale accoglieva il quartiere produttivo. Il cortile porticato fungeva da centro e spazio distributivo per i locali necessari alle attività della villa: i magazzini per la conservazione, i laboratori con le attrezzature per la lavorazione dei prodotti, gli alloggi del fattore, anch’essi con mosaici, e dei servi. Fra i vari ambienti, identificati in base alla loro funzione, si sono individuati una fornace per la ceramica, un vano con macine e una grande cucina con pozzo, focolare e canalette di scarico verso l’esterno. Si hanno anche un magazzino, forse destinato alla conservazione delle anfore, numerosi piccoli ambienti, ciascuno dotato di focolare, e un impianto per lavorazione del vino con pressa per la pigiatura dell’uva (torcularium). La villa è circondata da un’area di riequilibrio ecologico originata dalla rinaturalizzazione di una zona estrattiva. Estesa per circa tredici ettari, in gran parte corrispondenti al bacino di cava oggi allagato, si compone di diverse microzone a diversità vegetazionale. in velikim vhodnim prostorom, v katerega je bilo mogoče vstopiti z vrta-sadovnjaka. Južni del je bil namenjen gospodarskim dejavnostim. Osrednji prostor je bilo arkadno dvorišče, ki je vodilo v različne delovne prostore: skladišča za shranjevanje, delavnice z opremo za obdelavo proizvodov, bivališče kmetovalca, ki je prav tako bilo tlakovano z mozaiki, in v bivališče delavcev. Med različnimi prostori, pri katerih je bila ugotovljena njihova namembnost, izstopajo peč za keramiko, prostor z mlini ter velika kuhinja z vodnjakom, ognjiščem in kanali za odvajanje na prosto. Tukaj je stalo tudi veliko skladišče, v katerem so se mroda shranjevale amfore, več manjših prostorov z ognjiščem in prostor za pridelavo vina s prešo za stiskanje grozdja (torcularium). Vilo je obdajalo območje, kjer se danes zahvaljujoč sanaciji območja okoli kamnoloma vzpostavlja ekološko ravnovesje. To področje se razteza na približno trinajstih hektarjih in je danes v večji meri poplavljen kamnolom, sestavljajo pa ga različna mikroobmočja s pomembno rastlinsko raznolikostjo. 168 Via Faentina Via Faentina 169 Verso l’interno della pianura... Proti notranjosti ravnice... MASSA LOMBARDA Russi, Museo Civico: modellino in legno della villa romana/leseni modelček rimske vile RUSSI MUSEO CIVICO MESTNI MUZEJ La rocca trecentesca di Russi ospita una serie di collezioni storico-artistiche di diversa origine e natura. Alcuni ambienti del piano terra e l’ex cappella al primo piano sono dedicati a una rassegna dei ritrovamenti effettuati nella villa romana ubicata appena fuori dal centro urbano. Vi si espongono i materiali recuperati durante lo scavo dei pozzi: un raffio in bronzo con peso in piombo, vasi in terracotta, un orecchino d’oro, monete, brocche di bronzo, vetri e resti faunistici. Una campionatura di materiali edilizi (mosaici pavimentali, frammenti di intonaci parietali decorati, laterizi, esagonette) illustra diversi aspetti architettonici della grande villa rustica, mentre altri reperti come monete, vernici nere e terra sigillata, busti di Minerva e di Attis e varia suppellettile quotidiana documentano l’organizzazione, i modi di vita, le attività che ebbero luogo nel complesso a partire dall’età tardorepubblicana sino al momento del suo definitivo abbandono nel Medioevo. Trdnjava iz 14. stol., ki se nahaja v kraju Russi, gosti številne zgodovinske in umetniške zbirke različnega izvora. Nekateri prostori v pritličju in nekdanja kapela v prvem nadstropju so namenjeni najdbam iz rimske vile, ki se nahaja v neposredni bližini mestnega središča. Tukaj so razstavljeni predmeti, ki so bili najdeni med izkopavanjem vodnjakov. Med temi je bil tudi vodnjak kuhinje, iz katerega prihajajo bronast kavelj s svinčeno utežjo, glineno posodje, zlat uhan, kovanci, bronasti vrči, steklo in živalski ostanki. Vzorci gradbenih materialov (talnih mozaikov, fragmentov okrašenih stenskih ometov, opek, šesterokotnih ploščic) prikazujejo različne arhitekturne vidike velike podeželske vile, medtem ko drugi predmeti, kot so kovanci, črna barva in opeke s pečatom, doprsna kipa Minerve in Attisa ter različni vsakdanji pripomočki, pričajo o organiziranosti, načinu življenja in dejavnostih, ki so v kompleksu potekale od pozne republikanske dobe do trenutka, ko so v srednjem veku prebivalci vilo dokončno zapustili. Russi, Museo Civico: bottiglie di bronzo dal pozzo della cucina della villa romana/bronaste buteljke iz vodnjaka kuhinje rimske vile Russi, Museo Civico: chiavi di bronzo provenienti dalla villa romana/bronasti ključi iz rimske vile MUSEO “CARLO VENTURINI” MUZEJ “CARLO VENTURINI” La raccolta di Carlo Venturini (Massa Lombarda 1809-1886), medico e diplomatico, si viene formando negli anni 1870-1880 e riunisce progressivamente un nucleo consistente di reperti archeologici, insieme a maioliche, porcellane, vetri, monete, minerali, fossili, animali impagliati e curiosità di ogni genere, originariamente ospitati in una casa che il collezionista aveva espressamente acquistato per crearvi un piccolo museo destinato alla città natale. Importante esempio delle vicende, dei criteri, delle motivazioni culturali che sono alla base del collezionismo tardo ottocentesco, le raccolte artistiche di Carlo Venturini si caratterizzano per il tipico eclettismo che domina mode e costumi verso la fine del XIX secolo. Vi spicca una serie di antichità riferibili a svariati siti italiani, ma anche del vicino Oriente. Intensi contatti sociali e culturali con esponenti della classe dirigente dell’epoca, con studiosi e viaggiatori, favoriti dalla professione medica e dagli incarichi diplomatici per conto della Tunisia e del Venezuela, consentono infatti al collezionista di riunire i materiali più svariati. Contrassegnata da una spiccata predilezione per gli oggetti della quotidianità, la collezione archeologica si compone soprattutto di vasi dipinti, piccoli bronzi, reperti fittili, elementi architettonici e frammenti marmorei, rare iscrizioni. Ben rappresentate sono le ceramiche greche, magno greche e italiote, la cui presenza si spiega con la riscoperta archeologica della Magna Grecia avviata già dalla prima metà del XIX secolo. Troviamo poi buccheri etruschi, ceramiche a vernice nera di varia produzione, insieme a raccolte più organiche come quella delle lucerne – in gran parte romane – o dei balsamari di età ellenistica. Dal canto suo, Zbirka Carla Venturinija (Massa Lombarda 1809-1886), zdravnika in diplomata, se je oblikovala med letoma 1870 in 1880. Sestavljajo jo različne arheološke najdbe, kot so izdelki iz keramike, porcelana in stekla, kovanci, minerali, fosili, nagačene živali in druge zanimivosti vseh vrst. Sprva je bila razstavljena v hiši, ki jo je zbiralec namenoma kupil za ustanovitev majhnega muzeja v rojstnem mestu. Gre za pomemben primer dogajanj, meril in kulturnih motivov, ki so tvorili podlago zbirateljstva v poznem 19. stol. Za umetnostne zbirke Carla Venturinija je značilen eklekticizem, ki je proti koncu 19. stol. stoletja obvladoval modo in navade. Izstopa predvsem vrsta starin iz različnih italijanskih mest in tudi z Bližnjega vzhoda. Tesni družbeni in kulturni stiki s člani takratnega vladajočega razreda, z znanstveniki in s popotniki, ki jih je omogočal poklic zdravnika, in diplomatske naloge, ki sta mu Massa Lombarda, Museo “Carlo Venturini”: ritratto del fondatore in abito di console onorario della Tunisia/portret ustanovitelja v oblačilih častnega konzula Tunizije 170 Via Faentina Massa Lombarda, Museo “Carlo Venturini”: stele punica dal tofet di Cartagine/punski nagrobniki iz tofeta v Kartagini la piccola bronzistica offre un ampio panorama degli impieghi della lega metallica più usata nell’antichità sia per gli oggetti di ornamento personale e di uso domestico, sia per la piccola statuaria votiva destinata ai santuari e agli altari casalinghi. Poi, di là dal mare, le testimonianze archeologiche dell’Africa settentrionale, che la carica di console onorario rendeva più agevole avvicinare, arrivano specialmente dal sito della gloriosa Cartagine. Fra queste, un’attenzione particolare va prestata al piccolo gruppo di stele votive del tofet cartaginese, che ben si prestavano con le loro raffigurazioni e con le iscrizioni dalla grafia arcana a svelare usi, costumi e riti di quell’antico popolo dominatore del Mediterraneo. Via Faentina 171 jih dodeljevali Tunizija in Venezuela, so zbiratelju omogočale nabiranje najrazličnejšega gradiva. Arheološko zbirko sestavljajo predvsem predmeti iz vsakdanjega življenja, kot so na primer poslikane vaze, mali bronasti predmeti, glineni predmeti, arhitekturni elementi in drobci marmorja ter redki napisi. Veliko je izdelkov iz grške in italske keramike, vzrok za to pa je najverjetneje dejstvo, da se je v prvi polovici 19. stol. spet začela odkrivati arheologija Antične Grčije. V zbirki najdemo tudi etruščansko posodje, črno glazirano keramiko različnega izvora, številne oljenke, ki so večinoma rimskega izvora in posodice za mazila, ki segajo v helenistično obdobje. Majhni bronasti predmeti obiskovalcu omogočajo, da bolje spozna, kako so v antiki uporabljali to najbolj razširjeno kovino. Iz nje so izdelovali osebni nakit in druge predmete za domačo uporabo, ter manjše votivne kipce, ki so jih nato postavili v svetišča ali na domače oltarje. Arheološke najdbe iz severne Afrike, do katerih je častni konzul seveda lažje odstopal, prihajajo predvsem z najdišč slavne Kartagine. Posebno pozornost moramo nameniti majhni skupini votivnih kamnov s kartaginskega grobišča, ki s svojimi podobami in skrivnostno pisavo dobro razkrivajo navade, običaje in rituale starodavnega ljudstva, ki je vladalo Sredozemlju. Massa Lombarda, Museo “Carlo Venturini”: lekythos a figure rosse (Magna Grecia, IV sec. a.C.)/lekythos z rdečimi figurami (Velika Grčija , 4. stol. pr. Kr.) Massa Lombarda, Museo “Carlo Venturini”: modellino ligneo di mummia (Egitto, periodo tardo)/leseni model mumije (Egipt, pozna doba) INDIRIZZI E CONTATTI/Naslovi in kontakti FAENZA Museo internazionale delle Ceramiche Mednarodni muzej keramike Viale Baccarini, 19 48018 Faenza (RA) Tel. +39 0546 697 311 [email protected] www.micfaenza.org parcovenadelgesso@ romagnafaentina.it www.parcovenadelgesso.it Attualmente chiusa per motivi di sicurezza/Trenutno je iz varnostnih razlogov zaprta. Nei pressi, a Riolo Terme... V bližini, v Riolo Terme... BRISIGHELLA GROTTA DELLA TANACCIA DI BRISIGHELLA/JAMA TANACCIA BRISIGHELLA Info: Centro Visite Rifugio Ca’ Carné Via Rontana, 42 48013 Brisighella (RA) Tel. + 39 0546 806 28 [email protected] www.parcovenadelgesso.it Pieve del ThÒ cerkev ThÒ Chiesa di S. Giovanni in Ottavo Cerkev sv. Janeza v Ottavu Via Pieve del Thò, 1 48013 Brisighella (RA) Tel. + 39 0546 800 35 BRISIGHELLA-FOGNANO PARCO REGIONALE DELLA VENA DEL GESSO ROMAGNOLA KRAJINSKI PARK VENA DEL GESSO ROMAGNOLA Sede dell’Ente Parco/Sedež uprave parka Via Saffi, 2 - 48013 Fognano (RA) Tel. +39 0546 810 66 parcovenadelgesso@ romagnafaentina.it www.parcovenadelgesso.it Sempre nel Parco della Vena del Gesso Romagnola.../V Parku Vena del Gesso Romagnola... RIOLO TERME località/kraj Borgo Rivola Grotta del Re Tiberio/Jama kralja Tiberija SS 306, ex Cava ANIC 48025 Borgo Rivola (RA) Info: Ente Parco Regionale della Vena del Gesso Romagnola Tel. +39 0546 810 66 Tel. +39 0545 905 501 +39 0545 905 540 museodelcastello@comune. bagnaradiromagna.ra.it www.comune.bagnaradiromagna.ra.it Oltre Bagnara.../Poleg Bagnara di Romagna... COTIGNOLA Riolo terme Museo del Paesaggio dell’Appennino Faentino Krajinski muzej Faentskih Apeninov Piazza Mazzanti 48025 Riolo Terme (RA) Tel. +39 0546 710 25 [email protected] www.atlantide.net Da Riolo Terme verso la pianura... Od Riolo Terme proti nižini... CASTEL BOLOGNESE Museo Civico/Mestni muzej Viale Umberto I, 50 48014 Castel Bolognese (RA) Tel. + 39 0546 509 09 Info: Tel. + 39 0546 655 849 [email protected] www.comune.castelbolognese.ra.it Inoltrandosi verso la pianura... Pot proti ravnici... BAGNARA DI ROMAGNA Area archeologica di PRATI DI SANT’ANDREA Arheološko območje PRATI DI SANT’ANDREA Via Lunga 48010 Bagnara di Romagna (RA) Info: Museo del Castello Tel. +39 0545 905 501 +39 0545 905 540 museodelcastello@comune. bagnaradiromagna.ra.it MUSEO DEL CASTELLO GRAJSKI MUZEJ Piazza IV Novembre, 3 48010 Bagnara di Romagna (RA) MUSEO CIVICO “LUIGI VAROLI” MESTNI MUZEJ “LUIGI VAROLI” Corso Sforza, 21 48010 Cotignola (RA) Tel. + 39 0545 908 873 [email protected] www.comune.cotignola.ra.it Verso la costa.../Proti obali... RUSSI VILLA ROMANA DI RUSSI Rimska vila v Russiju Via Fiumazzo 25/b 48026 Russi (RA) Info: Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia Romagna Tel. + 39 0544 581 357 [email protected] [email protected] MUSEO CIVICO/MESTNI MUZEJ Rocca trecentesca/Trdnjava iz 14. stol. Via Don Minzoni 48026 Russi (RA) Tel. + 39 0544 587 656 [email protected] www.comune.russi.ra.it Verso l’interno della pianura... Proti notranjosti ravnice... MASSA LOMBARDA MUSEO “CARLO VENTURINI” MUZEJ “CARLO VENTURINI” Centro Culturale/Kulturni center “Carlo Venturini” Viale Zaganelli, 2 48024 Massa Lombarda (RA) Tel. +39 0545 985 831 [email protected] www.comune.massalombarda.ra.it 172 Ravenna ab Hostilia per Padum 6 itinerarij 6 itinerario ravenna ab hostilia per padum autostrada /avtocesta strada statale /državna cesta confine provinciale /deželna meja confine statale /državna meja ravenna ab hostilia per padum area archeologica /arheološko območje museo /muzej monumento /kulturni spomenik area naturalistica /naravoslovno območje 174 Ravenna ab Hostilia per Padum Ravenna ab Hostilia per Padum 175 N ella Tabula Peutingeriana (III-IV sec. d.C.) viene riportata l’esistenza di un sistema di comunicazione misto stradale-fluviale strutturato all’interno del Delta padano, un ambiente fortemente caratterizzato dal dominio delle acque, fluenti e stagnanti, in cui si compenetravano terre emerse coperte di boschi e macchie palustri. Come si deduce dal nome, la via Ravenna ab Hostilia per Padum collegava Ravenna allo scalo di Ostiglia, sfruttando la principale arteria commerciale della pianura padana, ovvero il Po, attraverso il collegamento di vie d’acqua naturali e canali artificiali con strade poste a ridosso di questi per poter risalire il corso controcorrente avvalendosi del traino di animali da soma. Le poche testimonianze sopravvissute suggeriscono un percorso basato sulla realizzazione della Fossa Augusta, probabilmente organizzato in concomitanza con l’allestimento del porto militare a sud di Ravenna e il completamento, con scopi militari, della via Claudia Augusta (tra Hostilia e le terre settentrionali) entro il regno di Claudio. Il primo tratto del percorso della via per Ostiglia coincideva, con tutta probabilità, con la via Popillia che da Ravenna costeggiava la Fossa Augusta. Una volta giunto all’altezza di Sacis ad Padum, stazione che sorgeva sul ramo del Po chiamato Sagis, il tracciato piegava verso la pianura. Da questo punto il percorso doveva seguire l’argine sinistro del principale corso del Po in età antica, il Po di Spina (o Eridano, o Padoa, anche Magnus Padus, poi Padovetere), toccando Ostellato, San Vito, Gambulaga, Voghenza (dove forse si trovava una stazione di posta), Quartesana, Codrea (in cui forse si conserva il nome antico, derivato da Caput Eridani), Quacchio, l’area della futura Ferrara, Cassana, Vicus Varianus (Vigarano Pieve, luogo in cui si presume che ci fosse l’incrocio con la via che collegava Bologna ad Aquileia), infine Bondeno e Ficarolo. Secondo recenti interpretazioni, il basolato in trachite e il miliario con dedica agli imperatori Valente e Graziano del 376 d.C. venuti alla luce nella città di Ferrara, già riferiti a questa via, non sono invece da mettere in relazione con essa: il primo, rinvenuto sotto l’attuale via Garibaldi, è probabilmente medievale, mentre il secondo, di provenienza ignota, è verosimilmente rapportabile al sistema Popillia-Annia. In seguito ai cambiamenti idrografici e alle invasioni dei Longobardi, il sistema di collegamento tra Ravenna e il Po venne interrotto per essere ripreso nei secoli seguenti, ma con nuovi percorsi e nuovi capisaldi come Comacchio. T Ferrara, Museo Archeologico Nazionale: cortile di palazzo Costabili/dvorišče palače Costabili abula Peutingeriana (3.- 4. stol. po Kr.) priča o obstoju kombiniranega cestnega in rečnega povezovalnega sistema v delti reke Pad. To okolje je močno zaznamovala prisotnost tekočih in stoječih voda, kjer so se prepredala dvignjena zemljišča, obraščeni gozdovi in močvirnato rastje. Kot pove že samo ime, je cesta Ravenna ab Hostilia per Padum povezovala Ravenno in pristanišče Ostiglia. Potekala je po glavni trgovski arteriji Padske nižine - reki Pad.Vodne poti in umetni kanali so bili povezani s cestami, kar je ljudem omogočalo, da so s pomočjo živalske vleke potovali tudi proti toku. Redka do danes ohranjena pričevanja pripovedujejo o morebitnem obstoju poti, ki je nastala zahvaljujoč izgradnji kanala Fossa Augusta. Pot je bila verjetno nastala tudi zaradi gradnje pomorske baze južno od Ravenne in dokončanja ceste Claudia Augusta (medHostilio in severnimi ozemlji) v času vladavine Klavdija. Prvi odsek poti, ki je vodila v Ostiglio, je po vsej verjetnosti sovpadal s cesto Via Popillia, ki je vodila iz Ravenne in je potekala ob kanalu Fossa Augusta. Ko je prispela do kraja Sacis ad Padum in torej postajo, ki je ležala ob veji reke Pad, imenovani Sagis, se je pot usmerila proti ravnini. Od tukaj je pot nato verjetno sledila levemu bregu glavnega toka reke Pad, ki se je tedaj imenoval Po di Spina (ali Eridanus, ali Padoa, tudi Magnus Padus, nato Padovetere). Potekla je skozi kraje 176 Ravenna ab Hostilia per Padum Ravenna ab Hostilia per Padum 177 OSTELLATO MUSEO CIVICO DEL TERRITORIO Tabula Peutingeriana (segm.V) in cui è evidenziato l’itinerario ab Hostilia per Padum/Tabula Peutingeriana (segm.V), kjer je prikazan itinerarij ab Hostilia per Padum Ferrara, Lapidario Civico: ara di Fronto, funzionario della casa imperiale, da Vigarano/Oltar Fronta, funkcionarja cesarskega dvora, v Vigarano Ostellato, San Vito, Gambulaga, Voghenza (kjer je morda bila tudi psotojanka), Quartesana, Codrea (ta morda ohranja staro ime, ki izhaja iz Caput Eridani), Quacchio, območje bodoče Ferrare, Cassana, Vicus Varianus (Vigarano Pieve, kraj, kjer naj bi se križala s cesto, ki je Bologno povezovala z Oglejem), in nazadnje Bondeno Ficarolo. Leta 376 sta bila v Ferrari najdena trahitno tlakovanje in mejni kamen, na katerem je tudi posvetilo cesarjema Valensu in Gratianu. Včasih je veljalo, da sta oba pripadala tej cesti, najnovejše raziskave pa dokazujejo, da je tlakovanje, najdeno pod današnjo ulico Garbiladi, najverjetneje srednjeveškega izvora, medtem ko izvora miljnega kamna ni mogoče določiti, je pa morda pripadalo povezavi Popillia-Annia. Ko so se vodne razmere spremenile in so na ozemlje vdrli Langobardi, se je mreža, ki je povezovala Ravenno in reko Pad, prekinila. Vnovič se je vzpostavila v naslednjih stoletjih, vendar so je tedaj sestavljale nove poti in nove postojanke, med katerimi je na primer Commacchio. Lungo l’itinerario/Ob poti: Ravenna - Parco Regionale del Delta del Po/Krajinski Park Delte Reke Pad - Spina - Ostellato - San Vito - Gambulaga - Voghiera - Voghenza - Ferrara Stellata di Bondeno MESTNI MUZEJ POKRAJINE Muzej je bil ustanovljen v nekdanjem Sviluppato nell’ex fienile di Corte Valle, il seniku kraja Corte Valle. Pritlični promuseo affronta al piano terra il tema dell’estori so posvečeni evoluciji Zemlje in voluzione terrestre e della genesi umana, a razvoju človeka vse od začetkov vesopartire dalle origini dell’universo, mentre al lja, v prvem nadstropju pa so prikazane primo piano rivisita la storia e le trasformazgodovina in spremembe območja delte. zioni intervenute col tempo nel territorio Nekaj interaktivnih postaj obiskovalcu del Delta, offrendo con l’aiuto di alcune omogoča poglobitev turistične in kulturpostazioni interattive un importante strune tematike. Ogled se začne z rojstvom mento di approfondimento turistico-cultuplaneta, nato pa se skozi tisočletja narale. Prendendo le mosse dalla nascita del daljuje do oblikovanja Padske nižine in pianeta, il percorso si snoda lungo i millenni pojava njenih prsino alla formazione vih prebivalcev, o della Pianura padana katerih govorijo e alla comparsa dei reprodukcije nesuoi primi abitanti, katerih fosilov. rievocati attraverso la V nadaljevanju si riproduzione di alcuobiskovalec lahko ni reperti fossili. La ogleda dinaminarrazione prosegue ko poseljevanja rivisitando le dinamidelte, in sicer vse che del popolamento Ostellato, Museo del Territorio: percorso od protozgododeltizio nel periodo sull’evoluzione umana/pot človekove evolucije vinskega do etrupre-protostorico sino ščanskega obdobja, predstavljeno pa je all’importante finestra storica rappresentata tudi njeno glavno središče ob ustju reke dal periodo etrusco e dal suo principale cenPad - mesto Spina. Spina je eno od najtro alle foci del Po, la città di Spina, uno dei starejših naselij dežele Emilije-Romanje maggiori insediamenti antichi dell’Emiliain je tukaj upodobljeno na veliki tabli, ki Romagna, qui richiamata grazie a un granponuja pregled različnih vidikov vsakdade pannello scenografico che ne ripropone njega življenja. una visione colta attraverso diversi aspetti della quotidianità. OSTELLATO - località San Vito OSTELLATO - kraj San Vito PIEVE DI SAN VITO CERKEV V SAN VITO Dedicata ai santi Vito, Modesto e Crescenzio, sorse poco dopo il Mille (una lapide del XVII sec. qui rinvenuta indica nel 1027 l’anno di costruzione), probabilmente sulle spoglie di un precedente edificio di culto, come sembrerebbe provare il rinvenimento Posvečena je svetnikom Vidu, Modestu in Kresceniju. Zgrajena je bila kmalu po letu 1000, o čemer priča tukaj najdeni nagrobnik iz 17. stol., ki kot leto izgradnje navaja leto 1027. Cerkev je najverjetneje zrasla na ruševinah prejšnje cerkve- 178 Ravenna ab Hostilia per Padum Ravenna ab Hostilia per Padum 179 Ostellato, Pieve di San Vito: cripta/kripta di un più antico tratto di muro in laterizio dalle caratteristiche simili alle costruzioni ravennati del VI-VIII secolo. All’interno della costruzione basilicale a tre navate e tre absidi e nella sottostante cripta è attestato un largo reimpiego di materiali di età romana e bizantina. Tra i cimeli più significativi si segnala il cippo funerario di Camurio Prisco posto a sostegno della mensa sull’altare maggiore, mentre nella cripta la medesima funzione è assolta dal sarcofago della bambina Domizia Paolina, figlia di Modesto. ne stavbe, kar naj bi dokazovala najdba opečnatega zidu, ki ima podobne lastnosti kot ravenske stavbe iz 6. do 8. stol. V baziliki s tremi ladjami in tremi apsidami ter v podzemni kripti so se uporabljali materiali iz rimskega in bizantinskega obdobja. Eden od najpomembnejših predmetov je nagrobni kamen Camuria Priscusa, ki je bil opornik oltarne mize glavnega oltarja, medtem ko ima v kripti enako funkcijo sarkofag otroka Domizie Paoline, Modestove hčere. PORTOMAGGIORE località Gambulaga PORTOMAGGIORE kraj Gambulaga mostra permanente “SEPOLCRETO DEI FADIENI” STALNA RAZSTAVA “GROBNICE FADIENI” Nata come casale di campagna, la Delizia fu trasformata in piccolo maniero dal duca Alfonso I d’Este, che lo destinò poi a delizia estiva architettonicamente progettata, pare, da Gerolamo da Carpi. Il com- Nastala je kot podeželska hiša, pozneje pa je bila preoblikovana v majhen dvorec vojvode Alfonsa d’Esteja, ki jo je kmalu spremenil v poletno rezidenco. Arhitekturno naj bi jo zasnoval Girolamo da Carpi. plesso fa parte del circuito dei monumenti UNESCO di Ferrara e del Delta del Po e ospita una mostra permanente dedicata alla necropoli romana rinvenuta nella tenuta di Santa Caterina, a fianco del castello. Scoperta in modo casuale grazie ad alcuni lavori di dissodamento del terreno, che hanno riportato in superficie tre lapidi sepolcrali, e in seguito oggetto di una regolare campagna di scavo, la piccola necropoli con incinerazioni riuniva le sepolture di quattro generazioni della famiglia dei Fadienii. Il percorso museale ripropone al visitatore le stele allineate così come sono state ritrovate: cinque elementi lapidei affiancati su basamenti, posti l’uno accanto all’altro, costituivano altrettanti monumenti funerari dietro ai quali si sviluppavano tombe singole o multiple di vario tipo (cassette laterizie, cappuccine, fosse con cinerario protetto da anfora) relative a 13 individui. L’impianto funerario, probabilmente attivato nel primo quarto, o poco dopo, del I sec. d.C. (età giulio-claudia: circa 30 d.C.), restò in uso sino all’inizio del secondo quarto del II sec. d.C. (età adrianea: post 128 d.C.). Portomaggiore, Delizia del Verginese: la facciata/pročelje Portomaggiore, Delizia del Verginese: una stele del sepolcreto dei Fadienii/nagrobnik grobnice družine Fadieni Kompleks je vpisan v seznam Unescovih spomenikov Ferrare in delte reke Pad. V njem si obiskovalci lahko ogledajo stalno razstavo, ki je posvečena rimski nekropoli, odkriti na posestvu Santa Caterina v bližini gradu. Povsem naključno so jo odkrili med posegi krčenja tal, ko so našli 180 Ravenna ab Hostilia per Padum Ravenna ab Hostilia per Padum 181 Il sepolcreto era in diretto riferimento con un’azienda agricola di proprietà della gens Fadiena, che aveva sicuramente il suo punto di riferimento in una villa dotata di tutti i comfort, e doveva estendersi nei pressi di un ramo del Po, non lontano da una via di comunicazione, a giudicare dai carmi sepolcrali che instaurano un dialogo con il viandante trovatosi a passare vicino ai monumenti funerari. Accanto alle bellissime stele, caratterizzate dalle teste-ritratto dei defunti, ricche di particolari relativi all’abbigliamento e alle acconciature, dalle iscrizioni sepolcrali e da elementi decorativi di significato simbolico, spiccano gli interessanti corredi composti di molti materiali significativi, fra cui una serie di fini vasi in vetro perfettamente conservati. tri nagrobne spomenike. Kmalu zatem so opravili redna izkopavanja in odkrili majhno nekropolo z žarnimi grobovi, ki so pripadali štirim generacijam družine Fadieni. Nagrobniki so v muzeju postavljeni tako, kot so bili tudi na najdišču. Pet kamnitih elementov, ki ležijo drug ob drugem, je sestavljalo enako število nagrobnikov, za katerimi so se nahajali posamezni ali skupni grobovi različnih vrst (opečnate grobnice, kapucinski grobovi, žare s pepelom v amforah), v katerih je bilo pokopanih trinajst oseb. Grobišče je najverjetneje nastalo v prvi četrtini 1. stol. po Kr. ali nekoliko pozneje (julijsko-klavdijska doba: približno leta 30 po Kr.) in uporabljalo vse do začetka drugega četrtletja 2. stol. (hadrijanova doba: po letu 128 po Kr.). Grobišče je bilo neposredno povezano s kmetijskim posestvom v lasti gens Fadiena in se je vsekakor opiralo na razkošno in udobno vilo. Ta se je najverjetneje nahajala v bližini pritoka reke Pad, nedaleč od cestnih povezav. O tem pričajo nagrobne pesnitve, v katerih se vzpostavlja dialog s popotnikom, ki ga pot pelje mimo nagrobnih spomenikov. Poleg čudovitih nagrobnikov s portreti umrlih, kjer lahko vidimo tudi bogato okrašena oblačila in razkošne pričeske, si lahko obiskovalec ogleda nagrobne napise in dekorativne elemente s simboličnimi pomeni ter zanimive dodatke, ki so sestavljeni iz številnih pomembnih materialov. Med temi najdemo tudi vrsto elegantnih in odlično ohranjenih steklenih vaz. VOGHIERA – VOGHIERA – Portomaggiore, Delizia del Verginese: oggetti dai corredi funerari del sepolcreto dei Fadienii/predmeti grobnih pridatkov grobnice družine Fadieni località Voghenza kraj nazione Vicus Habentia o Vicus Aventinus appare documentata solo in epoca alto medievale, derivando da quello di un ramo del Reno, l’Avenza, tributario del Po. Già a partire dalla prima età imperiale diviene capoluogo e centro amministrativo dei latifondi demaniali denominati Vercellae Ravennatium. La prossimità con alcuni importanti tracciati viari che conducevano alle province transalpine e con la strada che costeggiando il Po univa Ostiglia con Ravenna spiegano come il sito abbia raggiunto, a cominciare dal I sec. d.C., ma soprattutto fra la fine del II e gli inizi del III sec. d.C., un notevole benessere. È proprio l’amministrazione delle tenute imperiali a determinare, almeno in parte, la composizione della popolazione voghentina, ove si annoverano servi e liberti imperiali spesso investiti di funzioni importanti come quella di amministratore dei fondi o fattore. Fra essi vi sono liberti della casa giulioclaudia e appartenenti alla gens Ulpia, la stessa dell’imperatore spagnolo Traiano. Il nes ne poznamo, saj se poimenovanje Vicus Habentia ali Vicus Aventinus pojavi šele v visokem srednjem veku in izvira iz imena ene od vej reke Ren, Avenze, ki je tudi eden od pritkov reke Pad. Že v zgodnji cesarski dobi postane Voghenza pokrajinsko in upravno središče državnih veleposestev, ki so jim tedaj pravili Vercellae Ravennatium. Bližina nekaterih glavnih cestnih povezav, ki so vodile v čezalpske province, in cesta, ki je vzdolž reke Pad Ostiglio povezovala z Ravenno, sta kraju omogočili, da je že v 1. stol. po Kr. in predvsem med koncem 2. in začetkom 3. stol. dosegel visoko stopnjo blaginje. Prav upravljanje cesarskih posestev je, vsaj delno, vplivalo na sestavo prebivalstva Voghenze, saj so sužnji in svobodni ljudje pogosto opravljali pomembne poklice, kot je na primer upravitelj virov ali skrbnik kmetije. Med njimi so bili tako svobodnjaki julijsko-klavdijske hiše, pripadniki rodbine gens Ulpia, kot tudi španski cesar Trajan. Vicus je sprejemal tudi upokojene vojake, Voghenza NECROPOLI ROMANA DI VOGHENZA RIMSKA NEKROPOLA V VOGHENZI Sorta sull’antico ramo del Po Spinetico o Padovetere, Voghenza è in origine uno dei molti villaggi del territorio di Ravenna. Ne rimane ignoto il nome, poiché la denomi- Vogheznza je nastala ob starodavni veji reke Pad Spinetico ali Padovetere in je bila sprva le ena od mnogih vasi na območju Ravene. Njenega tedanjega imena še da- Necropoli romana di Voghenza/Rimska nekropola v Voghenzi 182 Ravenna ab Hostilia per Padum vicus accoglie anche militari in congedo che al termine del servizio ottenevano, come liquidazione, terre coltivabili nelle province, e personale in servizio presso la flotta imperiale a Ravenna. La conoscenza dei cittadini di Voghenza si deve soprattutto ai loro monumenti funerari, in gran parte raccolti nella necropoli di via Dante Alighieri. Si componeva di una settantina di sepolture a inumazione o a cremazione di varia tipologia, contenute in casse laterizie con elementi spesso bollati dalla fornace fabbricante (PANSIANA o SOLONAS). Le sepolture erano raggruppate attorno ai monumenti principali o racchiuse da recinti funerari a carattere famigliare in muratura. Questi ultimi, individuati sinora in numero di due, avevano al centro il monumento più importante. La presenza di grandi sarcofagi marmorei come quello di Ulpia Pusinnica, unitamente a numerose stele e cippi dello stesso materiale pregiato, proveniente da cave anche lontane, testimoniano l’elevato tenore di vita dei cittadini voghentini, documentato anche dai corredi funerari ove non mancano elementi che sottolineano il benessere sociale ed economico dei defunti. Ai monumenti della necropoli si aggiungono i sarcofagi marmorei siti in via Don Minzoni e sotto la torre d’ingresso della Delizia del Belriguardo, appartenenti il primo a Cesidia Ionis (II sec. d.C.), e il secondo a Claudia Ianuaria, liberta di un personaggio della famiglia imperiale giulio-claudia (I sec. d.C.). Necropoli romana di Voghenza: particolare del sarcofago di Ulpia/košček Ulpijevega sarkofaga Ravenna ab Hostilia per Padum 183 VOGHIERA MUSEO CIVICO DI BELRIGUARDO Ferrara, Lapidario Civico: sarcofago di Neon dalla necropoli romana di Voghenza (III sec. d.C.)/sarkofag Neona iz rimske nekropole v Voghenzi (3. stol. po. Kr.) ki so ob koncu službe prejeli odpravnino, in sicer obdelovalno zemljo v provincah, ter osebje, ki je službovalo v cesarski floti v Ravenni. Prebivalce Voghenze danes poznamo predvsem po zaslugi njihovih nagrobnih spomenikov, ki so se nahajali v nekropoli v ulici Dante Alighieri. Ta je bila sestavljena iz sedemdesetih skeletnih ali žarnih pokopov različnih vrst. Nahajali so se v opečnatih grobovih in večkrat so imeli tudi žig opekarne, ki jih je izdelala (PANSIANA ali SOLONAS). Grobovi so ležali okoli glavnih spomenikov, skupine družinskih grobov pa so včasih obdajali pokopališki zidovi. Pri skupinah družinskih grobov je v sredini stal najpomembnejši spomenik. Veliki marmorni sarkofagi, kot je na primer Ulpia Pusinnica, ter številne nagrobne plošče in stebri iz enakega kakovostnega materiala, ki je prihajal tudi iz oddaljenih kamnolomov, pričajo o visokem življenjskem standardu prebivalcev Voghenze. Grobovi so imeli tudi številne bogate dodatke, ki so poudarjali družbeno in gospodarsko blaginjo pokojnikov. Poleg spomenikov nekropole sta bila odkrita tudi dva marmorna sarkofaga. Eden od njiju se nahaja v ulici Don Minzoni, drugi pa pod stolpom Delizie del Belriguardo. Prvi pripada Cesidii Ionis (2. stol. po Kr.), drugi pa Claudii Ianuarii, osvobojenki julio-klavdijske cesarske družine (1. stol. po Kr.). MESTNI MUZEJ BELRIGUARDO Grad Belriguardo sodi Il Castello di Belriguardo, med najbolj znane pleuna delle più famose dimore miške poletne rezidence, nobiliari estive, o “delizie”, imenovane tudi “delirealizzate dalla famiglia d’Ezie”, ki jih zgradila družina ste è un’imponente costruzione d’Este. Zaradi svojih dekoracij che per la sua ornamentazione e la in žlahtnosti zgradbi prasua preziosità venne chiamata la Museo Civico di vimo tudi “Versailles dru“Versailles degli Estensi”. Luogo Voghiera, Belriguardo: balsamario in žine Este.” Rezidenca je di svago e passatempo, annove- sardonice dalla necropoli bila namenjena razvedrilu rava parti adibite alla residenza e romana di Voghenza/posoda za balzam iz oniksa iz rimske in zabavi, saj je poleg bialle strutture di servizio, ma an- nekropole v Voghenzi valnih in pomožnih proche spazi dedicati al gioco, splenstorov imela tudi prostore, ki so bili namedidi giardini, peschiere, fontane e mulini njeni igri, čudovite vrtove, ribnike in fontaalimentati dall’acqua del vicino Po. Cicli ne, najti pa je bilo mogoče tudi mline, ki jih pittorici e affreschi interessavano pressoché je pogajala voda reke Pad. Slike in freske so tutte le stanze del complesso, al quale avese nahajale v skoraj vseh prostorih komplevano lavorato artisti celebri come Ercole de’ ksa. Naslikali so jih nekateri znani umetniRoberti, Cosmé Tura, Girolamo da Carpi, il ki, kot so Ercole de’ Roberti, Cosmé Tura, Garofalo, Camillo Filippi. La porzione del Girolamo da Carpi, Garofalo in Camillo complesso a ridosso del torrione d’ingresso Filippi. Del kompleksa v bližini vhodnega ospita il museo archeologico destinato a stolpa danes zaseda arheološki muzej, ki je conservare le testimonianze di Voghenza namenjen ohranjanju dediščine Voghenze e del territorio circostante, mentre la coin njene okolice, medtem ko tako imenovasiddetta Sala delle Vigne, decorata con un na Sala delle Vigne, okrašena z navidezno illusorio pergolato sostenuto da cariatidi, pergolo, ki jo podpirajo kipi žensk, gosti boaccoglie una ricca collezione di ceramiche gato zbirko ferrarskega lončarstva iz obdoferraresi databili dal XIV al XVII secolo. Al bja med 14. in 17. stol. V pritličju muzeja so piano terreno il percorso museale illustra i razstavljene najdbe iz rimske nekropole in z ritrovamenti connessi con la necropoli ronjimi povezani grobni dodatki. Gre različne mana e i relativi corredi funerari: ceramiche Voghiera: Delizia di Belriguardo: fronte del complesso/prednja stran kompleksa 184 Ravenna ab Hostilia per Padum Voghiera, Museo Civico di Belriguardo: anello d’oro con smeraldo (II sec. d.C.)/zlat prstan s smaragdom (2. stol. po Kr.) di varia tipologia, tazze, incensieri, brocche, anfore, balsamari e bottiglie di vetro, monete, lucerne, spilloni e aghi in osso, monili in oro e ambra e un raffinato balsamario in sardonice. Alle vetrine si affianca un notevole insieme di lapidi sepolcrali che rievocano con le loro epigrafi la memoria di alcuni degli abitanti di questo antico insediamento. Al piano superiore del museo il divenire storico della città può essere seguito anche in età tarda grazie ad alcune campagne di scavo che hanno interessato il centro urbano, nella zona nota come Fondo Tesoro per aver restituito da secoli reperti archeologici. Nel sito sono state messe in luce circa 60 sepolture riconducibili a una necropoli di epoca bizantina (VI-VII d.C.), le cui tombe spesso intersecavano o insistevano su strutture murarie di età romana come quelle di una domus di età imperiale, riutilizzandone anche i laterizi. Dalla domus proviene un raro diploma militare inciso su due lamine di bronzo riguardante la concessione della cittadinanza romana da parte di Traiano a un marinaio della flotta imperiale di Ravenna. Databile esattamente al 100 d.C., esso rappresenta il più antico documento conosciuto che menzioni il carattere imperiale della flotta. Ravenna ab Hostilia per Padum 185 keramične izdelke, skodelice, kadila, vrče, amfore, posodice za mazila in steklenice, kovance, oljenke, koščene sponke in igle, nakit iz zlata in jantarja ter dragocene posodice iz oniksa. Tukaj si je mogoče ogledati tudi številne nagrobnike, ki s svojimi napisi obujajo spomin na nekatere prebivalce tega antičnega naselja. V zgornjem nadstropju muzeja lahko spoznamo zgodovinski razvoj mesta tudi v poznejši dobi. To so omogočila nekatera izkopavanja v središču mesta, natančneje na območju Fondo Tesoro, kjer so bili najdeni številni arheološki predmeti. Na tem mestu je bilo odkritih približno šestdeset grobov, ki naj bi pripadali nekropoli iz bizantinskega obdobja (6. - 7. stol. po Kr.). Grobovi se pogosto nahajajo v bližini zidov iz rimske dobe, kot je na primer obzidje domusa iz cesarske dobe, katerega opeko so vnovič uporabili. Iz domusa prihaja redka vojaška diploma, vgravirana na dveh bronastih ploščah, s katero Trajan mornarju cesarske flote v Ravenni dodeljuje rimsko državljanstvo. Ta izhaja iz leta 100 po Kr. in je najstarejši dokument, ki omenja cesarski značaj flote. Voghiera, Museo di Belriguardo: anello d’ambra dalla necropoli romana di Voghenza/Jantarni prstan iz rimske nekropole v Voghenzi FERRARA MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE di ferrara NARODNI ARHEOLOŠKI MUZEJ V FERRARI È allestito dal 1935 al piano nobile di Palazzo Costabili, commissionato nel 1495 a Biagio Rossetti da Antonio, ambasciatore presso la corte di Ludovico il Moro. Nel corso del XVII secolo fu oggetto di Od leta 1935 je nahaja v glavnem nadstropju palače Costabili, ki je bila leta 1495 dodeljena Biagiu Rossettiju da Antonio, veleposlaniku na dvoru Ludvika Mora. V 17. stol. je bila palača ob- Ferrara, Museo Archeologico Nazionale: kylix attica a figure rosse del Pittore di Pentesilea (460 a.C.) atiški kylix z dečimi figurami slikarja Pentesileja (460 pr. Kr.) alcuni interventi di ristrutturazione e di decorazione, tra i quali si segnalano gli affreschi della Stanza del Tesoro, opera di Benvenuto Tisi detto il Garofalo. Altre pitture murali attribuite all’artista e alla sua scuola adornano le sale intitolate alle “Storie di Giuseppe”, ai “Profeti” e alle “Sibille”. Il museo custodisce i reperti archeologici di Spina, la città etrusca fondata alla foce di uno dei rami del delta antico del Po. I materiali esposti, provenienti dai corredi di quattromila tombe delle necropoli di Valle Trebba e Valle Pega, documentano il fiorire di questo importante centro dell’Adriatico antico tra la fine del VI e l’inizio del III secolo a.C. La preminenza di testimonianze della cultura greca determina il primato della collezione per quanto riguarda le ceramiche ateniesi collocabili fra il 480 e il 400 a.C. Non mancano, tuttavia, manufatti etruschi: bronzi figurati, oreficerie, ceramiche, iscrizioni. Tra i pezzi più rilevanti del percorso si ricordano la pelike a figure rosse del Pittore di Berlino, l’oinochoe attribuita al Pittore di Eretria, i pregevoli crateri, a calice, del Pittore di Peleo, del Pittore di Ifigenia e novljena in okrašena. Pri tem moramo posebej omeniti freske, ki se nahajajo v zakladni sobi in so delo Benvenuta Tisija, imenovanega tudi Garofalo. Druge stenske poslikave tega umetnika in njegove šole krasijo druge sobe, ki so posvečene “Zgodbam o Jožefu”, “Prerokom” in “Sibilam”. V muzeju so shranjene arheološke najdbe iz Spine, etruščanskega mesta, ki je zraslo ob ustju ene od vej antične delte reke Pad. Razstavljeni predmeti so pridatki 4000 grobov nekropol v dolinah Trebba in Pega ter pričajo o razcvetu tega pomembnega antičnega jadranskega središča med poznim 6. in zgodnjim 3. stol. pr. Kr. Zelo pomembna pričevanja o grški kulturi ponuja zbirka keramičnih izdelkov iz Aten, ki sega v obdobje med letoma 480 in 400 pr. Kr. Številni so tudi etruščanski izdelki: bronaste figure, nakit, keramika, napisi. Med najpomembnejše predmete zbirke sodijo pelike z rdečimi figurami berlinskega slikarja, oinochoe eritrejskega slikarja, dragoceni kraterji v obliki čaše slikarjev Peleja, Ifigenije in Niobida, kraterji zvonaste oblike slikarja Altamure, in kraterji zavite oblike slikarja Kleophona. Nič manj zanimivo ni 186 Ravenna ab Hostilia per Padum del Pittore dei Niobidi, a campana, del Pittore di Altamura e, a volute, del Pittore di Kleophon. Non meno interessante è il vasellame altoadriatico, di cui Spina fu importante centro di produzione. Nel 2007 l’apertura di una nuova sezione formata da otto sale al piano nobile, ha incrementato notevolmente la superficie espositiva e completato il percorso che conduce il visitatore attraverso la necropoli di Spina. I materiali che ne fanno parte attestano il progressivo affievolirsi dei contatti commerciali con Atene e confermano come, nel IV sec. a.C. inoltrato, la città di Spina si sia aperta ai mercati dell’Italia meridionale e della Sicilia. Nel 2010 sono stati messi a disposizione del pubblico ancora due nuovi spazi espositivi, la Sala delle Piroghe monossili e la Sala degli Ori. La prima espone le due imbarcazioni scoperte nel 1940 in Valle Isola, in provincia di Ferrara, presumibilmente di età tardo romana (III-IV secolo d.C.), sulle quali è stato effettuato uno scrupoloso intervento di conservazione e restauro. La seconda presenta la collezione di preziosi costituita da monili in oro, argento, ambra, pietre semipreziose e pasta vitrea, databili prevalentemente alla fine del V sec. a.C. e ascrivibili all’artigianato etrusco, gioielli che integrano e completano il panorama dell’esposizione dedicata alla necropoli spinete. Ferrara, Museo Archeologico Nazionale: cratere attico a figure rosse del Pittore di Kleophon (430 a.C.)/atiški krater z rdečimi figurami slikarja Kleofona (430 pr. Kr.) Ravenna ab Hostilia per Padum 187 severnojadransko lončarstvo. Njegov pomemben proizvodni center je bila Spina. Leta 2007 se je odprl nov oddelek, ki mu je namenjenih kar osem dvoran. To je močno povečalo obsežnost razstavnega prostora in dopolnilo muzejski itinerarij, ki obiskovalca popelje skozi nekropolo mesta Spina. Zbirko sestavljajo predmeti, ki pričajo o postopnem slabljenju trgovinskih stikov z Atenami in o tem, da je v 4. stol. pr. Kr. Spina začela trgovati z južno Italijo in Sicilijo. Leta 2010 sta se za javnost odprla še dva nova razstavna prostora, dvorana drevakov in dvorana zlata. V prvi sta razstavljeni dve plovili, ki sta bili leta 1940 najdeni v dolini Isola v pokrajini Ferrara. Najverjetneje segata v pozno rimsko dobo (3.- 4. stol.), obe pa sta bili po odkritju tudi natančno restavrirani. V drugi je predstavljena zbirka dragocenega nakita iz zlata, srebra, jantarja, poldragih kamnov in steklene paste. Predmeti segajo v 5. stol. pr. Kr. in jih je mogoče pripisati etruščanski obrti. Tukaj je razstavljen tudi drugi nakit, s katerim se zaključuje razstava, posvečena nekropoli mesta Spina. Ferrara, Musei Civici di Palazzo Schifanoia, Salone dei Mesi: Francesco del Cossa, Trionfo di Venere, allegoria del mese di aprile, particolare/nagrobnik zdravnika Pupiusa, vnovič uporabljen v katedrali 3. Ferrara, Mestni lapidarij: sarkofag Aurelijev iz rimske nekropole v Voghenzi FERRARA MUSEI CIVICI DI ARTE ANTICA DI PALAZZO SCHIFANOIA MESTNI MUZEJI antiČne umetnosti V PALAČI SCHIFANOIA Al pari delle altre “delizie” estensi luogo deputato all’otium e allo “schivar la noia”, il palazzo fu edificato intorno al 1385 per Alberto V d’Este, ma ebbe il momento di massimo splendore all’epoca del duca Borso e conobbe una successiva ristrutturazione nel 1493 per Ercole I ad opera dall’architetto e urbanista Biagio Rossetti. Il piano nobile ospita il Salone dei Mesi, capolavoro dell’arte di corte ispirato alla cultura astrologica e al neoplatonismo rinascimentale. Costituisce uno fra i più importanti cicli pittorici del Rinascimento e fu eseguito tra il 1469 e il 1470 su ideazione di Pellegrino Prisciani, bibliotecario e sovraintendente alle arti di corte, nonché professore di astronomia all’Università di Ferrara, ed ebbe Cosmè Tura alla direzione dei lavori, ai Tako kot druge “delizie” družine Este, je bil tudi ta kraj namenjen otiumu in “preganjanju dolgčasa”. Palača je bila za Alberta V d’Este zgrajena okoli leta 1385, vendar je svoj največji sijaj doživela v času vojvode Borsa. Leta 1493 jo je za Ercola I obnovil arhitekt in urbanist Biagio Rossetti. V glavnem nadstropju se nahaja dvorana Salone dei Mesi, mojstrovina dvorske umetnosti, ki se zgleduje po astrološki kulturi in renesančnem neoplatonizmu. Sodi med najpomembnejše cikluse renesančnih slik in je bil izdelan med letoma 1469 in 1470. Zamislil si ga je Pellegrino Prisciani, bibliotekar in nadzornika dvorne umetnosti ter profesor astronomije na Univerzi v Ferrari. Dela je vodil Cosmè Tura, sodelovali pa so umetniki ferrarske delavnice, kot sta na 188 Ravenna ab Hostilia per Padum quali presero parte artisti dell’Officina ferrarese come Francesco del Cossa ed Ercole de Roberti. Gli affreschi seguono la successione dei mesi, oggi leggibili in numero di sette: la scansione in tre fasce orizzontali di ciascuno scomparto si riferisce ai trionfi delle divinità dell’Olimpo, ai decani, divinità astrali di probabile origine egizia, e alla vita di corte. La contigua Sala degli Stucchi, ideata da Domenico di Paris nel 1467, conserva invece una fascia con le raffigurazioni delle Virtù teologali e le imprese del duca Borso. Nel palazzo ha sede dal 1898 il Museo Civico, costituito da una serie di raccolte artistiche che ripercorrono la storia di Ferrara e ne rievocano la cultura. Presentate in modo parziale o a rotazione, le collezioni sono sistemate nelle sale del Quattrocento e nell’ala trecentesca. Notevole, grazie alle copiose donazioni che si sono aggiunte nel tempo all’originario fondo numismatico Bellini, è il Medagliere, tra i principali in ambito regionale, ove si contano più di 22.000 pezzi; oltre al nucleo di monete italiane, medioevali e moderne, comprende le sezioni greca, romana, punica, una raccolta di conii e punzoni della zecca di Ferrara e una serie di medaglie eseguite da grandi artisti del Rinascimento: Pisanello, Matteo de Pasti, Sperandio. Le raccolte archeologiche, accresciute nel corso del Settecento, ebbero origine dall’accorpamento di ceramiche greche, etrusche e romane, vetri, lucerne e bronzetti, cui si aggiunse nel XIX secolo la collezione egizia con reperti risalenti al periodo racchiuso fra la V dinastia e l’età tolemaica. Le collezioni di ceramica annoverano diversi nuclei di materiali che documentano svariate produzioni di età greca, etrusca, romana, medievale, rinascimentale e, naturalmente, le realizzazioni delle officine ceramiche ferraresi fra la metà del XIV e gli inizi del XVII sec. Sono presenti anche reperti provenienti da scavi archeologici effettuati negli anni Ottanta e Novanta nel centro urbano. Ravenna ab Hostilia per Padum 189 primer Francesco del Cossa in Ercole de Roberti. Stenske poslikave upodabljajo mesece, od katerih je danes vidnih še sedem. Razvrščeni so v tri vodoravne pasove. Pri vsakem mesecu so od vrha proti tlom naslikani triumfi božanstev Olimpa, sledijo jim dekani, astralna božanstva, ki so najverjetneje egiptovskega porekla, in življenje na dvoru. V sosednji dvorani Stucchi, ki jo je leta 1467 zasnoval Domenico di Paris, je še vedno ohranjen pas, ki upodablja božjo krepost in podvige vojvode Borsa. Mestni muzej je v palači nastanjen od leta 1898. V njem so shranjene številne umetniške zbirke, ki pripovedujejo o zgodovini mesta Ferrare in obujajo njeno kulturo. Zbirke so razstavljene le delno ali izmenično, nahajajo pa se v dvoranah iz 15. stol. in v krilu iz 14. stol. Zahvaljujoč pomembnim donacijam, ki so bile v daljšem časovnem obdobju dodane prvotnemu numizmatičnemu skladu Bellini, si danes lahko ogledamo tudi obsežno zbirko medalj. Ta je ena najobsežnejših v deželi in sestavlja jo več kot 22.000 primerkov. Poleg italijanskih kovancev, in sicer tako srednjeveških kot modernih, lahko obiščemo tudi grški, rimski in punski oddelek, zbirko matric in trnov kovnice v Ferrari ter številne medalje, ki so jih izdelali trije veliki renesančni umetniki - Pisanello, Matteo de Pasti in Sperandio. Arheološke zbirke, ki so se razširile v 18. stol., so nastale zahvaljujoč najdbam grških, etruščanskih in rimskih keramičnih in steklenih predmetov, oljenk in izdelkov iz brona. Tem je bila v 19. stol. dodana še egipčanska zbirka predmetov, ki segajo v obdobje med peto dinastijo in ptolomejsko dobo. Zbirke keramike sestavljajo najrazličnejša gradiva iz grške, etruščanske, rimske, srednjeveške in renesančne dobe ter seveda lončarski izdelki, ki so jih v ferrarskih delavnicah izdelovali med sredino 14. stol. in začetkom 17. stol. Ogledati si je mogoče tudi arheološke predmete, ki so bili v 80. in 90. letih prejšnjega stoletja najdeni v mestnem središču. Ferrara, Lapidario Civico: veduta dell’allestimento/pogled na razstavo FERRARA LAPIDARIO CIVICO MESTNI LAPIDARIJ Je najstarejša muzejska ustanova v FerraCostituisce la più antica istituzione muri. Ustanovljena je bila leta 1735 v palači seale ferrarese e fu inaugurato nel 1735 Paradiso, in sicer na zahtevo markiza Erpresso Palazzo Paradiso per volontà del cola Bevilacque. Od leta 1984 se nahaja marchese Ercole Bevilacqua. Dal 1984 v nekdanji cerkvi Santa Libera, ki je bila ha sede nell’ex Chiesa di Santa Libezgrajena okoli leta 1474 za avguštinske ra, edificata intorno al 1474 per i frati brate sv. Andreja. Sprva agostiniani di Sant’Anso zbirko sestavljali drea. Il nucleo origiantični marmorji, ki so nario della collezione, bili razpršeni po mestu composto dai marmi in okolici in so jih včaantichi sparsi nella sih vnovič uporabili città e nel territorio, e v obrednih stavbah. talvolta reimpiegati in Tako iz njega zgradili edifici di culto, come la na primer nagrobnik stele del medico Puzdravnika Pupiusa v pius dal Duomo o il katedrali ali sarkosarcofago di Annia Ferrara, Lapidario Civico: sarcofago degli Aurelii fag Annie Faustine, Faustina utilizzato dalla necropoli romana di Voghenza/sarkofag ki se je uporabljal quale mensa d’altare Aurelijev iz rimske nekropole v Voghenzi 190 Ravenna ab Hostilia per Padum tudi kot oltarna miza v cerkvi sv. Štefanella chiesa di S. Stefano, si è arricchina. S časom se je zbirka obogatila, za to to nel tempo in seguito alle donazioni pa se gre zahvaliti donacijami Baruffalsettecentesche Baruffaldi, Scalabrini, di, Scalabrini in Riminaldi iz 18. stol. ter Riminaldi e grazie a più recenti acquinedavnim pridobitvam, med katerimi je sizioni, tra le quali si ricorda il sarcofago tudi arhitekturni sarkofag rodbine Auarchitettonico degli Aurelii da Voghiera, relii iz Voghenze, ki je zagotovo eden esemplare certamente fra i più rilevanti najpomembnejšimi na tej strani Alp. della Cisalpina. Ai materiali di ambito Predmetom iz lokalnega okolja so dolocale si aggiungono marmi inscritti di dani marmorji z napisi različnega izvora varia provenienza (Bergamo, Bagnaca(Bergamo, Bagnacavallo, Faenza, Pesaro, vallo, Faenza, Pesaro, Roma), eloquente Rim), ki pričajo o zbirateljskem okusu contrassegno del gusto collezionistico hiše Este. Razstava se začne z epigrafi, ki della casa d’Este. Il percorso espositivo sta jih darovala Ercole d’Este in kardinal si apre con le epigrafi donate da Ercole Ercole Bevilacqua. Gre za nagrobnike d’Este e dal cardinal Ercole Bevilacqua, rodbine Caesii in Antonie Valerie. V narispettivamente la stele dei Caesii e quella daljevanju si lahko ogledamo topografdi Antonia Valeria. Si prosegue con un itiski itinerarij, ki ga sestavljajo nagrobni nerario topografico costituito da monuspomeniki, nagrobne plošče, sarkofagi in menti funerari, stele, sarcofagi, cippi. Tra stebri. Posebej moramo izpostaviti sari materiali lapidei esposti si segnalano il kofag rodbine Aurelii in nagrobno plosarcofago degli Aurelii e la stele di Atilia ščo Atilie Primitive, ki sta bila najdena v Primitiva restituiti da Voghiera, l’ara di Voghenzi, ter oltar Fronta in steber OcFronto e il cippo di Octavius provenientaviusa, ki sta bila najdena v kraju ti dal Po di Primaro. Interessanti, Po di Primaro. Zanimivi so infine, i documenti che si tudi dokumenti, ki se nariferiscono al Po di Volano našajo na reko Po di Voe il nucleo delle stele dalla lano in nagorbniki iz nenecropoli di Gambulaga, kropole Gambulaga, med fra cui quella del pretokaterimi je tudi nagrobnik riano Palauellius Paulinus. pretorijanca Palauelliusa Nomi, professioni e cariPaulinusa. Imena, poklici che pubbliche tramandati in javne službe, o katerih dalle iscrizioni del Lanam pripovedujejo napisi pidario tratteggiano un lapidarija, nudijo raznolik panorama variegato della pregled rimske družbe, ki società romana insediata je živela na območju delnel territorio del Delta, te. Šlo je za raznoliko in una società eterogenea e multietnično družbo, ki so multietnica che accoglieva jo sestavljali veterani flote, veterani della flotta, liberti, svobodnjaki, za upravljanje funzionari imperiali preposestev vladajoče družine posti all’amministrazione odgovorni cesarski uradnidei possedimenti della casa Ferrara, Lapidario Civico: stele funeraria del medico Pupius, ki in posamezniki različnih regnante e individui di vareimpiegata nel Duomo etničnih skupin iz oddaljerie etnie nativi delle lontane nagrobnik zdravnika Pupiusa, nih dežel cesarstva. vnovič uporabljen v katedrali province dell’impero. Ravenna ab Hostilia per Padum 191 Bondeno, Casa dell’Ariosto: sede del museo/sedež muzeja BONDENO - località Stellata BONDENO - kraj Stellata Museo Civico Archeologico “G. Ferraresi” Mestni arheološki muzej “G. Ferraresi” Dal punto di vista storico-topografico Bondeno si colloca in un punto nevralgico del corso del Po, come provato dal fatto che le più antiche tracce dell’uomo nel territorio ferrarese, risalenti alla fase del Neolitico (primi secoli del IV millennio a.C.), si concentrano proprio nelle immediate vicinanze di questa cittadina, nel sito di Fornace Grandi. Qui sono riemersi i resti di un insediamento stabile che venne evidentemente privilegiato dalla rete di vie d’acqua presso cui sorgeva, sebbene fosse dislocato ai margini dell’area padana più fittamente antropizzata. Da quel momento in avanti nel territorio è documentata, in una sequenza pressoché ininterrotta, anche la successiva età del Bronzo medio e recente (XVI-XIII sec. a.C.), soprattutto quando il Bondenese è inserito nell’areale di espansione della civiltà terramaricola e ha nell’insediamento Zgodovinsko in topografsko se Bondeno umešča na pomembno točko ob toku reke Pad. O tem priča dejstvo, da najstarejše sledi človeka na območju Ferrare segajo v neolitik (prva stoletja 4. tisočl. pr. Kr.) in se nahajajo v neposredni bližini tega mesta - v kraju Fornace Grandi. Tu so bile najdene ostaline stalne naselbine, ki je dobro izkoriščala prednosti mreže plovnih poti, ob katerih je stala, in sicer kljub temu, da se je nahajala na obrobju najgosteje naseljene padske Bondeno, Museo Civico Archeologico “G. Ferraresi”: bronzetto romano di Ercole rimski bronasti kipec Herkula 192 Ravenna ab Hostilia per Padum di Pilastri uno dei principali caposaldi, ben illustrato da numerosi materiali, per lo più ceramici. L’aspetto culturale del villanoviano caratterizza poi, nella necropoli di S. Maria Maddalena dei Mosti, la locale prima età del Ferro (VIII-VII sec. a.C.). In età romana l’organizzazione territoriale si imposta su insediamenti rurali di tipo sparso e sui grandi latifondi imperiali a ridosso del Po. La documentazione archeologica individua infatti nel grande corso d’acqua il principale elemento di attrazione. Un secondo motivo di richiamo insediativo è rappresentato dai dossi, fra i quali spicca quello di Pilastri. La documentazione di età postclassica riporta, infine, al controllo territoriale esercitato dal Monastero benedettino di Nonantola, alla nascita del castrum Bondeni e alla signoria di casa d’Este dal XV secolo in poi. Un’ampia carrellata storica sull’antica presenza umana nel territorio bondenese e dei siti qui descritti è proposta dal museo “G. Ferraresi”, che ha sede in località Stellata presso la casa di Virginio, figlio del poeta Ludovico Ariosto. Bondeno, Museo Civico Archeologico “G. Ferraresi”: skyphos invetriato dalla necropoli di Stellata (I sec. d.C.)/glaziran skyphos iz nekropole Stellata (1. stol. po Kr.) Ravenna ab Hostilia per Padum 193 nižine. Različni viri potrjujeo, da je bilo to ozemlje od tega trenutka dalje vedno poseljeno, in sicer tudi srednji in pozni bronasti dobi (14.- 13. stol. pr. Kr.) ter predvsem tedaj, se je v okolici Bondena širila koliščarska civilizacija in je bila naselbina Pilastri ena od glavnih naselbin, o čemer pričajo številni in predvsem keramični predmeti. Villanovski kulturni vidik je značilen za lokalno starejšo železno dobo (8.-7. pr. Kr.) in se kaže predvsem v nekropoli S. Maria Maddalena dei Mosti. Za rimske čase so bila značilne predvsem razpršene podeželske naselbine in velika cesarska posestva v bližini reke Pad. Iz arheoloških virov je mogoče razbrati, da se je veliko ljudi tukaj naseljevalo prav zaradi pretoka vode, k vedno večji poselitvi pa so pripomogli tudi grebeni, med katerimi izstopa Pilastri. Različni viri iz post-klasične dobe navajajo, da jeob nastanku castruma Bondeni nadzor nad ozemljem izvajal benediktinski samostan Nonantola, od 15. stol. dalje pa gospostvo družine Este. Muzej “G. Ferraresi” ponuja širok zgodovinski pregled starodavne poseljenosti Bondena in nejgove okolice ter tukaj opisanih naselbin. V kraju Stellata ima sedež v domu Virginia, sina pesnika Ludovica Ariosta. INDIRIZZI E CONTATTI/Naslovi in kontakti OSTELLATO MUSEO CIVICO DEL TERRITORIO/MESTNI MUZEJ POKRAJINE Strada del Mezzano, 14 44020 Ostellato (FE) Tel. +39 0533 681 368 [email protected] www.atlantide.net OSTELLATO località/kraj San Vito PIEVE DI SAN VITO/CERKEV V SAN VITO Via Ferrara, 85 Località San Vito 44020 Ostellato (FE) Tel. +39 0533 650105 http://digilander.libero.it/chiesasvito/ index.htm PORTOMAGGIORE località/kraj Gambulaga MOSTRA PERMANENTE “SEPOLCRETO DEI FADIENI” STALNA RAZSTAVA “GROBNICE FADIENI” Delizia del Verginese Strada Provinciale Località Gambulaga 44015 Portomaggiore (FE) Tel. + 39 0532 323 258 [email protected] www.portoinrete.com VOGHIERA località/kraj Voghenza NECROPOLI ROMANA DI VOGHENZA/RIMSKA NEKROPOLA V VOGHENZI Via Dante Alighieri Località Voghenza 44019 Voghiera (FE) Info: Museo Archeologico Nazionale di Ferrara Tel. +39 0532 662 99 [email protected] www.archeoferrara.beniculturali.it VOGHIERA MUSEO CIVICO DI BELRIGUARDO/MESTNI MUZEJ BELRIGUARDO Via Provinciale, 274/a 44019 Voghiera (FE) Tel. +39 0532 328 500 [email protected] www.voghieraonline.it FERRARA MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE DI FERRARANARODNI ARHEOLOŠKI MUZEJ V FERRARI Palazzo Costabili, detto di “Lodovico il Moro” Via XX settembre, 122 44121 Ferrara (FE) Tel. +39 0532 662 99 [email protected] www.archeoferrara.beniculturali.it MUSEI CIVICI di Arte Antica DI PALAZZO SCHIFANOIA/MESTNI MUZEJI antične umetnosti V PALAčI SCHIFANOIA Via Scandiana, 23 44121 Ferrara (FE) Tel. +39 0532 244 949 [email protected] www.artecultura.fe.it LAPIDARIO CIVICO/MESTNI LAPIDARIJ Via Campo Sabbionario,1 44121 Ferrara (FE) Info: Musei Civici di Arte Antica Tel. +39 0532 244 949 [email protected] www.artecultura.fe.it BONDENO località/kraj Stellata Museo Civico Archeologico “G. Ferraresi”/Mestni arheološki muzej “G. Ferraresi” Casa dell’Ariosto Via A. Gramsci, 301 44010 Stellata di Bondeno (FE) Tel. + 39 0532 899 293 [email protected] www.comune.bondeno.fe.it/museoarcheologico 194 Da Padova al Po 7 itinerarij 7 itinerario da padova al po od padove do reke pad autostrada /avtocesta strada statale /državna cesta confine provinciale /deželna meja confine statale /državna meja da padova al po /od padove do reke pad area archeologica /arheološko območje museo /muzej monumento /kulturni spomenik area naturalistica /naravoslovno območje 196 Da Padova al Po Od Padove do reke Pad 197 L a città di Padova si inserisce lungo il tracciato che congiungeva Bologna con Aquileia ricordato dall’Itinerarium Antonini e definito da alcuni studiosi convenzionalmente come via “Emilia Altinate”, in ragione del fatto che la strada passava per la città di Altino. La sua creazione si crede possa essere attribuita a Marco Emilio Lepido (prima metà del II sec. a.C.), al quale si deve un’attenta organizzazione stradale dell’intera Pianura Padana attraverso una viabilità stabile, tale da garantire ai Romani rapidi spostamenti verso le regioni impegnate nella lotta contro i popoli belligeranti che minacciavano la pianura. La strada infatti collegava la Cispadana con le regioni venete, evitando la difficile area del Delta del Po e ricalcando con tutta probabilità un itinerario già esistente in epoca preromana. La ricostruzione del suo percorso pone ancora interrogativi per il tratto da Padova verso l’Emilia: sussistono infatti ipotesi divergenti, dovute alla scarsità di dati materiali, a testimonianze antiche confuse e ai mutamenti idrografici intercorsi. È ormai accertato che, uscita da Patavium, la strada proseguiva per Montegrotto, il grande centro termale antico veneto poi romano, pervenendo poi ad Ateste, città di fondamentale importanza fin dall’epoca preromana, sorta nei pressi del corso dell’Adige, l’antico Atesis da cui deriva il nome. Da qui fino al Po risulta invece molto problematica una precisa individuazione del percorso e diverse sono le ipotesi elaborate dagli studiosi in base all’interpretazione delle fonti in rapporto al territorio. Un’ipotesi lo fa giungere al grande fiume all’altezza della stazione di Vicus Varianus, che viene identificato in Vigarano Pieve, punto in cui transitava anche la Ravenna ab Hostilia per Padum e dove l’attraversamento del Po doveva essere particolarmente favorevole. Nella regione veneta, la traiettoria della strada incrociava il corso di un antico ramo del Po, il Po di Adria, estinto forse verso il I sec. a.C. o sopravvissuto con altro nome, chiamato così perché attraversava la città omonima prima di sfociare nell’Adriatico. Lungo il fiume, oltre all’antico porto di Adria, sorse l’importante insediamento protostorico di Frattesina, presso l’attuale Fratta Polesine: in tale territorio si sono succedute genti antico Venete, Greci, Etruschi e Romani, ma i progressivi mutamenti idrogeologici causarono la graduale perdita di rilevanza di questo ramo del Po, fino alla scomparsa. Si ritiene che l’attuale tratto del Canalbianco, tra Adria e l’Adriatico, coincida con la parte finale del Po di Adria. M Il Canalbianco nei pressi di Adria/Canalbianco v bližini Adrie esto Padova se nahaja ob poti, ki je Bologno povezovala z Oglejem, kar omenja že Itinerarium Antonini. Nekateri strokovnjaki cesti pravijo tudi “Emilia Altinate”, saj je potekala skozi mesto Altino. Ustanovil naj bi jo Marco Emilio Lepido (prva polovica 2. stol. pr. Kr.), ki je najverjetneje želel vzpostaviti stabilno cestno omrežje celotne Padske nižine. To bi Rimljanom zagotavljalo hitre premike proti regijam, v katerih so se bojevali proti vojskujočim se ljudstvom, ki so ogrožala ravnino. Cesta je pokrajino na tej strani Alp povezovala z beneškimi deželami, pri tem pa se je izognila težavnemu območju delte reke Pad in je po vsej verjetnosti potekala po poti, ki je obstajala že v predrimskih časih. Rekonstrukcija poti še vedno ni odgovorila na vsa vprašanja o odseku, ki je vodil od Padove do Emilije. Zaradi pomanjkanja virov, nenatančnih antičnih pričevanj in sprememb vodnih tokov namreč obstaja več različnih hipotez. Ugotovljeno je bilo, da se je odcep ceste Patavium nadaljeval do kraja Montegrotto, velikega starodavnega termalnega središča, ki je bilo najprej venetsko, pozneje pa rimsko. Odsek je nato pripeljal v mesto Ateste, ki je bilo že v predrimskih časih temeljnega pomena. Zgrajeno je bilo v bližini reke Adiže, starodavne Atesis, od tu pa izvira tudi njegovo ime. Natančna rekon- 198 Da Padova al Po Od Padove do reke Pad 199 Non lontano da Padova... Nedaleč od Padova... BORGORICCO Ortofoto dell’agro centuriato a nord-est di Padova/Ortofoto posnetek kmetijske centuriacije severovzhodno od Padove strukcija poti od te točke do reke Pad pa je zelo težavna. Strokovnjaki so na osnovi virov in značilnosti ozemlja sestavili različne predpostavke. Ena od možnosti pravi, da je odsek veliko reko dosegel na postaji Vicus Varianus, ki danes leži v kraju Vigarano Pieve. Tukaj je potekala tudi povezava z Ravenno, ab Hostilia per Padum, in tukaj naj bi bili ugodni pogoji za prečkanje reke Pad. V beneški regiji se je trasa srečala s tokom ene od antičnih vej reke Pad, Po di Adria. Še danes ne vemo, ali je veja v 1. stol. po Kr. izginila, ali je zato, ker je pred izlivom v Jadransko morje tekla skozi mesto z istim imenom, dobila drugo ime. V bližini današnjega kraja Featta Polesine je poleg starodavnega pristanišča Adria ob reki nastala protozgodovinska naselbina Frattesina. Na tem ozemlju so živela različna antična ljudstva (Veneti, Grki, Etruščani in Rimljani), toda zaradi hidroloških sprememb je ta veja reke Pad izgubljala svoj pomen in nazadnje celo izginila. Domnevaa se, da današnji odsek kanala Canalbianco, ki poteka med Adrio in Jadranskim morjem, sovpada z zadnjim Montegrotto Terme: domus di via Neroniana/domus v ulici Neroniana delom veje Po di Adria. Lungo l’itinerario/Ob poti: Padova - Montegrotto - Este Escursioni a breve distanza/Krajši izleti: Borgoricco - Fratta Polesine - Rovigo - Villadose MUSEO DELLA CENTURIAZIONE ROMANA MUZEJ RIMSKE CENTURIACIJE Il territorio a nord-est di Padova è fortemente caratterizzato dalla parcellizzazione agraria realizzata dai Romani nel I sec. a.C. grazie alla suddivisione del terreno per moduli regolari su schema ortogonale, ancora perfettamente leggibili nell’attuale sistema viario e di drenaggio delle acque. All’interno di questa vasta area, in gran parte ricadente nella provincia di Padova, opera il museo, il cui primo assetto risale al 1999 e si deve alle ricerche sul campo di cultori locali di archeologia. Dopo un primo allestimento, nel 2009 la struttura ha acquisito una nuova e più articolata veste espositiva presso il Centro Culturale progettato da Aldo Rossi. Nelle quattro sale che costituiscono il percorso museale viene sviluppato sotto molteplici chiavi di lettura il tema della centuriazione e della quotidianità in epoca romana in ambito rurale, accompagnandola con i materiali archeologici rinvenuti nell’agro centuria- Ozemlje severovzhodno od Padove je močno zaznamovala agrarna razdelitev, ki so jo Rimljani izvedli v prvem stoletju po Kr. Razdelitev zemljišča temelji na pravilnem vzorcu pravokotne oblike, ki je v mreži cest in kanalov za odvajanje vode še danes dobro viden. Na tem obsežnem območju, katerega večji del pripada pokrajini Padova, deluje muzej, ki je bil leta 1999 zasnovan zahvaljujoč terenskim raziskavam lokalnih ljubiteljev arheologije. Prvotno zasnovo so spremenili leta 2009, ko je muzejska razstava postala bolj razčlenjena in je bila preseljena v Kulturni center, ki ga je projektiral Aldo Rossi. Muzej je razdeljen na štiri prostore, v katerih je na številne najrazličnejše načine predstavljena tematika centuriacije poti odvijajo s prikazom raznolikih vidikov, s katerimi spoznavamo centuriacijo in Borgoricco, Museo della Centuriazione Romana: sezione dedicata al commercio e alle attività produttive/oddelek o trgovanju in proizvodnih dejavnostih 200 Da Padova al Po to, relativi all’agricoltura, all’allevamento, alle attività economiche e commerciali, all’organizzazione domestica e ai modi dell’abitare. Per cominciare, il visitatore fa conoscenza con le nozioni di base concernenti il metodo di appoderamento romano e con gli strumenti necessari a tracciare le linee di riferimento sul terreno fra i quali la groma, l’attrezzo per eccellenza impiegato dagli agrimensori, presentato in una ricostruzione moderna accanto a uno dei cippi posti all’incrocio degli assi principali dello scacchiere. Gli approfondimenti sulla vita condotta dai coloni all’interno del territorio così organizzato hanno inizio con l’illustrazione del rituale funerario e l’esposizione di una sepoltura della prima età imperiale. L’itinerario passa poi a trattare il tema delle attività agricole e dell’allevamento, veri cardini dell’economia rurale, delle attrezzature di lavoro e delle specie vegetali maggiormente coltivate. Svariati materiali edilizi e architettonici (tessere musive, mattoni, tegole, coppi etc.), elementi d’arredo, suppellettile per la cucina e la mensa, nonché per altre occupazioni abitualmente svolte nelle case romane, come la filatura e tessitura, reperti di varia tipologia riferibili all’abbigliamento, alla cura e agli ornamenta del corpo concorrono a ricostruire un quadro completo degli ambienti e dei costumi tipici dell’epoca romana, supportati - per facilitare la comprensione del pubblico - da ricostruzioni moderne di apprestamenti e attrezzature. La visita termina con una rassegna dedicata alle attività artigianali e commerciali che vanno dalla produzione di laterizi, alla lavorazione del vetro e alla metallurgia. Uno spazio è riservato infine allo smercio del vino e dell’olio, documentato attraverso lo studio delle anfore da trasporto, e alla mercatura in genere, cui sono strettamente collegate la pesatura (pesi e contrappesi) e la circolazione della moneta. Od Padove do reke Pad 201 vsakdanje življenje na podeželju v rimski dobi. Poleg tega so tukaj razstavljena tudi arheološka gradiva, ki so bila najdena na podeželju centuriata in zadevajo kmetijstvo, vzrejo živali, gospodarske in trgovske dejavnosti, delovanje domačij in življenjski slog. Obiskovalec sprva osnove rimske razdelitve zemljišča in orodja, ki so se uporabljala za določitev mejnih črt na zemljišču. Najbolj znano orodje zemljemercev je bila groma, ki je v muzeju predstavljena s pomočjo sodobne rekonstrukcije in stoji ob mejnem kamnu, ki se je nahajal na sečišču glavnih osi šahovnice. Spoznavanje življenja ljudi, ki so živeli na tako organiziranem ozemlju, se prične s prikazom pogrebnega rituala in razstavo grobnice iz prvega obdobja cesarstva. V nadaljevanju so predstavljene kmetijske dejavnosti in vzreja živine, pravi temelji podeželskega gospodarstva, ter delovna oprema in za tiste čase najznačilnejše rastlinske vrste. Rekonstrukcijo okolja in tipičnih navad v rimski dobi omogočajo različni gradbeni in arhitekturni materiali (mozaične ploščice, opeka, strešniki itd.), različni kosi pohištva, kuhinjski in jedilni pribor. Prikazana so tudi sredstva za druga opravila, ki so se običajno izvajala v rimskih hišah, na primer predenje in tkanje, ter različni predmeti, povezani z oblačili ter z nego in okraševanjem telesa. Še lažje spoznavanje obiskovalcem omogočajo tudi sodobne rekonstrukcije naprav in orodij. Obisk se zaključi s pregledom nekaterih obrtnih in gospodarskih dejavnosti, kot so na primer proizvodnja opek, predelava stekla in metalurgija. Nazadnje lahko vstopimo še v prostor, kjer je mogoče kupiti vino in olje. Oblikovan je na osnovi študije o transportnih amforah in o trgovanju, ki je tesno povezano s tehtanjem (uteži in protiuteži) ter s kroženjem denarja. Montegrotto Terme: area archeologica di via degli Scavi/arheološko območje v ulici Scavi MONTEGROTTO AREE ARCHEOLOGICHE (TERME E VILLA) ARHEOLOŠKA OBMOČJA (TERME IN VILA) L’acqua ha sempre svolto un ruolo fondamentale sia per la sopravvivenza dell’uomo, sia per la religiosità popolare che ha ammantato di divinità tutelari quasi tutti i luoghi ricchi di acque e sorgenti: l’immersione rituale nell’acqua rivestiva infatti una duplice funzione sacrale e sociale, con valore di rinascita, di purificazione e di trattamento terapeutico. Così, sin dalle epoche più antiche, l’uomo ha avuto la consapevolezza della presenza di acque termali nel comprensorio dei Colli Euganei e della loro importanza terapeutica attribuita dai Veneti antichi a una divinità, Aponos, il cui nome deriva dalla radice indoeuropea *Ap che indica le acque. Uno dei centri termali più importanti del comprensorio euganeo era quello indicato in seguito dai Romani come Aquae Patavinae, da identificarsi oggi nella località di Montegrotto Terme (già San Pietro Montagnon): per chi vi giungesse in treno, in un locale della stazione ferroviaria, un punto informativo fornisce molte delle notizie circa la storia Voda je vedno igrala pomembno vlogo tako za človekovo preživetje kot tudi za ljudska verovanja, ki so z zaščitniškimi božanstvi prisotna v skoraj vseh z vodnimi viri bogatih krajih. Ritual potapljanja v vodo je namreč imel dvojni pomen, verski in družbeni, in je simboliziral preporod, očiščenje ter zdravljenje. Že v antičnih časih se je človek zavedal prisotnosti termalne vode na območju pokrajine Colli Euganei in njenega terapevtskega pomena. Starodavni Veneti so ga pripisovali božanstvu Aponosu, katerega ime je indoevropskega izvora, saj koren * Ap označuje vodo. Eno od najpomembnejših zdravilišč na območju Colli Euganei so Rimljani kasneje poimenovali Aquae Patavinae, danes nosi ime Montegrotto Terme (prej San Pietro Montagnon). Tistim, ki sem prispejo z vlakom, je na železniški postaji na voljo informacijska točka, kjer je na razpolago veliko informacij o zgodovini tega pomembnega mesta, 202 Da Padova al Po di questo importante sito ancora oggi meta privilegiata del turismo termale. Per quanto riguarda la riscoperta di questo sito già a partire dal Settecento vennero messi in luce i resti di strutture di epoca romana tra cui quelle di un grande complesso termale connesso a un articolato sistema idrico grazie all’interessamento del marchese Giovanni Dondi dell’Orologio, allora proprietario di un’area posta ai piedi del Colle Bortolone. Di queste strutture, a causa dell’inserimento dell’area archeologica nell’abitato attuale, solo una parte è rimasta in vista: si tratta di un complesso termale dotato di due grandi vasche, di vani accessori e di una vasca coperta rotonda, oggi inteso come il più monumentale e articolato complesso termale realizzato in età imperiale nell’area di Fons Aponi. In questa area sorgevano poi un edificio absidato e un piccolo teatro, dotato un tempo di una cavea suddivisa in undici ordini di sedili e forse di un tempietto o di un palco d’onore: difficile stabilire se si dovesse trattare di un teatro-odeo, quindi di un teatro coperto, o meglio di un tempio-teatro; comunque, a prescindere dall’esatta definizione, nell’edificio dovevano essere ospitati per lo più spettacoli di mimi, pantomimi, esibizioni di musici, coristi, danzatori, saltimbanchi e giocolieri. A est dell’Hotel Terme Neroniane, a partire dal 2000, scavi archeologici hanno messo in luce il quartiere residenziale settentrionale di una villa di epoca romana dotata di due corpi di fabbrica: nella parte settentrionale dell’area è stato individuato un nucleo residenziale incentrato su un’ampia sala affiancata da ambienti di quasi perfetta simmetria; a sud è stata messa in luce una seconda struttura, con andamento est-ovest, caratterizzata da un lungo corridoio con nicchie che si aprono verso la grande esedra meridionale. Sotto le strutture dell’Hotel si possono visitare anche i resti antichi di ambienti a varia destinazione, in particolare vasche e canalette per l’adduzione idrica. Od Padove do reke Pad 203 ki je še vedno priljubljena destinacija termalnega turizma. Tukaj so bili že v 18. stol. odkriti ostanki struktur iz rimske dobe, med katerimi je tudi velik zdraviliški kompleks, povezan z zapletenim vodovodnim sistemom. Za odkritje se gre zahvaliti markizu Giovanniju Dondiju dell’Orologio, tedanjemu lastniku območja ob vznožju hriba Colle Bortolone. Ker se arheološko najdišče danes nahaja v naseljenem območju, je le manjši del omenjenih struktur ostal viden. Gre za termalni kompleks z dvema velikima bazenoma, pomožnimi prostori in okroglim pokritim bazenom. Danes vemo, da je kot najbolj monumentalen in zapleten termalni kompleks, ki je bil v cesarski dobi zgrajen na območju Fons Aponi. Na tem območju sta stala stavba z apsido in majhno gledališče, ki je nekoč imelo tudi avditorij. Ta je bil razdeljen na enajst vrst sedežev in morda je imel tudi majhen tempelj ali častno ložo. Težko je ugotoviti, ali je to bilo gledališče - odeon, in torej pokrito gledališče, ali je šlo za gledališče - tempelj. Zgradba je gostila predvsem predstave mimike, pantomime, nastope glasbenikov, zborov, plesalcev, akrobatov in žonglerjev. Vzhodno od hotela Terme Neroniane so arheološka izkopavanja od leta 2000 dalje razkrila severno stanovanjsko sosesko rimske vile z dvema stavbama. V severnem delu območja je bilo odkrito stanovanjsko jedro, osredotočeno na veliko dvorano, obdano s skoraj popolnoma simetričnimi prostori, v južnem delu pa zgradba, postavljena v smeri vzhod-zahod in ima dolg hodnik in nišami, ki se odpirajo proti veliki južni eksedri. Pod prostori hotela si lahko ogledate tudi starodavne ostaline prostorov različnih namembnosti, predvsem bazene in kanale za oskrbo z vodo. Este: area archeologica di via Albrizzi/arheološko območje v ulici Albrizzi ESTE AREA ARCHEOLOGICA DI VIA TIRO A SEGNO ARHEOLOŠKO OBMOČJE V ULICI TIRO A SEGNO Essendo Este una città a continuità di vita, i limitati sondaggi di scavo condotti sino al presente suggeriscono che il centro monumentale si trovasse nell’area oggi occupata dal quartiere dell’Olmo, a nord-est della chiesa della Beata Vergine della Salute, centro urbano organizzato attorno alla piazza rettangolare porticata del foro attorno alla quale si affacciavano gli edifici pubblici più importanti della città. Nei pressi della chiesa oggi si può vedere solo parte dell’arcata di un ponte a ridosso della quale è stato ricostruito, e che sta a testimoniare la presenza nella città antica non solo del fiume ma anche di canali. L’alto tenore di vita degli Atestini in epoca romana è dimostrato anche dai resti delle loro abitazioni, basti pensare a quella di Serraglio Albrizzi, notevole per la qualità delle decorazioni pavimentali e parietali, o a quelle di via Tiro a Segno, affacciate su di una strada e caratterizzate dalla presenza di pilastri posti all’ingresso e da una planimetria comune, che presenta sull’affaccio della strada una serie di corridoi con botteghe mentre sul retro si trovano i settori residenziali e di rappresentanza decorati, in alcuni casi, anche da pavimenti a mosaico. Ker je Este mesto, ki je bilo vedno nepretrgoma poseljeno, do sedaj opravljena izkopavanja kažejo na to, da se je monumentalno središče nahajalo na območju četrti Olmo, severovzhodno od cerkve Blažene Marije zdravja. Urbano središče mesta naj bi bilo postavljeno okoli arkadnega pravokotnega trga s forumom, kjer so se nahajale najpomembnejše javne zgradbe mesta. V bližini cerkve lahko danes vidimo samo del loka mostu, ki priča o tem, da skozi starodavno mesto niso tekle samo reke, tmeveč tudi kanali. Visok življenjski standard Atestinov v rimskih časih dokazujejo tudi ostaline njihovih domov. V hiši Seraglia Albrizzija lahko na primer najdemo kakovostne talne in stenske dekoracije, enako pa za hiše v ulici Tiro a Segno, ki gledajo na cesto in imajo na vhodu stebre ter skupno planimetrijo. Za obcestno fasado ima ta vrsto hodnikov s trgovinami, medtem ko se na zadnji strani nahaja stanovanjski in reprezentančni del z dekoracijami ter v nekaterih primerih tudi z mozaičnim tlakovanjem. 204 Da Padova al Po Od Padove do reke Pad 205 ESTE Este, Museo Archeologico Nazionale Atestino: la ricca tomba di Nerka (metà III sec. a.C. )/bogat Nerkin grob (sredina 3. stol. pr. Kr.) Che gli abitanti del Veneto antico prediligessero insediarsi in prossimità di corsi fluviali e che in questi fiumi essi riconoscessero anche la fonte della loro sopravvivenza e delle loro ricchezze è confermato spesso anche dall’origine del nome delle stesse città come nel caso di Ateste, il cui nome deriva appunto da quello del fiume che l’attraversava, l’Atesis. Il corso principale del fiume Adige scorreva a sud dell’abitato, mentre una diramazione secondaria cingeva l’abitato a nord racchiudendo il centro urbano in una sorta di isola fluviale secondo un modello insediativo ben noto nel Veneto. Il più antico villaggio si organizzò così all’interno di bracci fluviali che servivano come vie di comunicazione e di scambio materiale e culturale, mentre le necropoli e i santuari vennero organizzati al di là dell’acqua. Sulla base dei dati di scavo, soprattutto recenti, gli studiosi stanno cercando di ricostruire la fisionomia dell’insediamento, uno dei più importanti, se non il più importante, dei Veneti antichi se guardiamo alla ricchezza degli oggetti rinvenuti nelle necropoli e nei santuari, oggi esposti nelle sale o conservati nei depositi del Museo Nazionale Atestino. Diventata colonia di diritto latino nell’89 a.C. e municipium nel 49 a.C., con il tempo Ateste si riorganizzò tanto che la città Este, Museo Archeologico Nazionale Atestino: situla Benvenuti in bronzo con decorazione a sbalzo da una tomba femminile della necropoli omonima (VI sec. a.C.)/bronasta situla Benvenuti z reliefno dekoracijo iz ženskega groba v istoimenski nekropoli (6. stol. pr. Kr.) romana si sovrappose al centro veneto ricalcando l’assetto topografico dell’abitato protostorico attraverso la stesura di vere e proprie strade lastricate, di cui un tratto si può vedere nel parcheggio dell’Ospedale civile. Ma la storia antica di Este non si esaurisce con l’epoca romana perché il sito continuerà a vivere anche nel Medioevo grazie agli Estensi e al loro castello ristrutturato secoli dopo quando al loro dominio si sostituì quello padovano dei Carraresi. Da so se prebivalci starodavnega Veneta najraje naseljevali v bližini rečnih tokov ter da so v njih tudi prepoznali vir svojega preživetja in svojega blagostanja, večkrat potrjuje izvor imen mest, kot v primeru Ateste, kjer ime izhaja iz reke, ki je tekla skozenj, Atesis. Glavni tok reke Adiže je tekel južno od mesta, medtem ko je sekundarni odsek mesto obkrožal na severu ter mestno središče obdal z neke vrste rečnim otokom, ki je zelo spominjal na obliko poselitve v Benečiji. Najstarejša vas je tako nastala na okljuku reke, ki je služila kot pot za blagovno in kulturno povezavo in izmenjavo, medtem ko so se nekropole in templji nahajali na drugi strani reke. Na osnovi nekaterih zelo dragocenih predmetov, ki so jih med zadnjimi izkopavanji našli v nekropolah in svetiščih, skušajo znanstveniki rekonstruirati fiziognomijo ene najpomembnejših ali celo najpomembnejše naselbine antičnih Venetov. Danes so ti predmeti razstavljeni v dvoranah ali shranjeni v depojih Narodnega muzeja Este. Leta 89 pr. Kr. je ozemlje postalo kolonija latinskega prava in leta 49 pr. Kr. municipium. Sčasoma se je Ateste tako spremenilo, da je rimsko mesto prekrilo venetsko središče in prevzelo topografsko ureditev protozgodovinskega naselja, tlakovali pa so tudi ceste, del katerih je mogoče videti na parkirišču bolnišnice. Zgodovina starodavnega mesta Este se ne zaključi v rimski dobi. Mesto je tudi v srednjem veku še naprej živelo po zaslugi rodbine Este in gradu. Ta je bil obnovljen nekaj stoletij pozneje, ko je oblast prevzela padovanska družina Carrara. ESTE Museo Nazionale Atestino Narodni muzej Atestino Trova sede in un pregevole edificio storico, palazzo Mocenigo, edificato a partire dal 1560 lungo un tratto delle mura del castello trecentesco fatto costruire da Ubertino da Carrara, signore di Padova. Da sempre punto di riferimento per gli studiosi di archeologia, meta imprescindibile per i cultori di preistoria, protostoria e storia antica nonché dei numerosissimi turisti ospiti dei Colli Euganei, il museo ha il merito di stupire il visitatore rinnovando le proprie sale espositive grazie ai suoi ricchissimi depositi e alle continue scoperte. L’itinerario di visita ha inizio dalle sale del piano nobile di palazzo Mocenigo dove sono esposti manufatti attestanti la più antica frequentazione dei Colli Euganei, che va dal Paleolitico medio sino all’età del Bronzo recente. È con il prosieguo della visita che si può comprendere come, già tra la fine del II e gli inizi del I millennio a.C., su di un dosso delimitato dal corso principale e dai rami secondari dell’Adige abbia avuto origine e sviluppo un abitato la cui importanza durerà per molti secoli a seguire: Ateste. Uno dei suoi quartieri residenziali, quello indagato presso l’Ospedale civile, esemplifica bene con i suoi materiali i rapporti commerciali che gli Atestini avevano non solo con il mondo etrusco, ma anche con quello greco grazie all’intermediazione dei centri posti in prossimità della costa dell’Alto Adriatico, in Sedež ima v lepi zgodovinski zgradbi, palači Mocenigo, ki je bila zgrajena leta 1560 vzdolž enega od odsekov obzidja gradu iz 14. stol., gradnjo pa je naročil Ubertino da Carrara, gospod iz Padove. Od nekdaj je bila oporna točka za strokovnjake s področja arheologije, obiskali pa so jo preučevalci prazgodovine, zgodnje protozgodovine in antične zgodovine ter številni turisti in gostje parka Colli Euganei. Muzej obiskovalce preseneča s svojimi razstavnimi prostori, bogatimi depoji in vedno novimi odkritji. Obisk pričnemo v sobanah plemiškega nadstropja palače Mocenigo, kjer so razstavljeni predmeti, ki pričajo poseljenosti območja Colli Euganei že v antičnih časih, in sicer v obdobju med srednjim paleolitikom ter novejšo bronasto dobo. V nadaljevanju lahko spoznamo, kako je že v poznem 2. in zgodnjem 1. tisočl. pr. Kr. na vzpetini, ki je obdana z glavnim in sekundarnimi vejami reke Adiže, nastala in se razvila naselbina Ateste, ki je bila v naslednjih stoletjih zelo pomembna. Predmeti iz ene od njenih rezidenčnih četrti, ki se je nahajala v bližini bolnišnice, pričajo o tem, da Atestini niso trgovali samo z etruščanskim svetom, ampak tudi z grškim. To so jim omogočala središča, ki so ležala ob obali severnega Jadrana, med katerimi sta najpomembnejši mesti 206 Da Padova al Po Od Padove do reke Pad 207 dei caratteri venetici allora in uso, veri e propri abbecedari dell’antichità. In seguito alla progressiva romanizzazione del Veneto anche Este assumerà la fisionomia di una vera e propria città romana, conservando il gusto per la raffinatezza se guardiamo ai resti dell’eccezionale soffitto affrescato della domus di Serraglio Albrizzi, ricomposto in una delle sale del museo, o agli strumenti da lavoro di un medico rinvenuti nella sua tomba, tra i quali era addirittura compreso un orologio solare tascabile. Non lontano da Este... dvajset tablic, pravih antičnih abecednikov, z nizom venetskih znakov, ki so bili takrat v rabi. Zaradi postopne romanizacije ozemlja Venetov je tudi Este prevzelo značaj pravega rimskega mesta, a je obenem ohranilo svoj smisel za prefinjenost. To lahko vidimo, ko si ogledamo ostanke izjemne stropne poslikave domusa v kraju Serraglio Albrizzi, ki je danes razstavljena v eni od muzejskih dvoran, ali v grobu najdeno delovno orodje zdravnika, kjer je bila celo žepna sončna ura. Nedaleč od Esteja... FRATTA POLESINE Este, Museo Archeologico Nazionale Atestino: veduta della seconda sala con in primo piano una coppia di alari in terracotta/pogled na drugo sobo, v ospredju par ovnov iz žgane gline particolare Adria e Spina. Come spesso accade sono le necropoli, con le loro tombe e i loro ricchi corredi funerari, che testimoniano lo sviluppo economico e le trasformazioni culturali degli abitanti: Casa di Ricovero, Pelà, Benvenuti, Rebato sono i nomi di questi sepolcreti dove non c’è tomba che non presenti almeno un oggetto degno di menzione. Tra tutti la situla Benvenuti, datata intorno al 600 a.C. circa, una delle massime manifestazioni artistiche del Veneto preromano per la sua decorazione figurata su tre registri che ci racconta, alternandole a elementi vegetali, animali reali e fantastici, scene di vita quotidiana ed episodi mitici, momenti legati al potere e alla religione. Con l’introduzione dell’alfabeto grazie ai contatti che i Veneti ebbero con il mondo etrusco, ad Ateste si assiste inoltre al fiorire di vere e proprie scuole scrittorie, la cui attività si svolgeva prevalentemente nei santuari sorti attorno al centro abitato. In questi luoghi di culto, tra le migliaia di offerte votive, coppe, lamine, statuette, vi sono anche più di duecento strumenti scrittori in bronzo e una ventina di tavolette con la sequenza Adria in Spina. Tudi v tem primeru grobovi nekropol in njihovi bogati dodatki pričajo o gospodarskem razvoju in kulturnih spremembah prebivalcev. Casa di Ricovero, Pelà, Benvenuti in Rebato so imena grobišč, kjer je bil v vsakem grobu najden vsaj en omembe vreden dodatek. Najpomembnejši med temi je situla Benvenuti, ki sega približno v leto 600 pr. Kr. in je eno najpomembnejših umetniških del predrimskega Veneta. Njena v tri pasove razvrščena dekoracija nam z izmenjavanjem rastlinskih motivov ter motivov resničnih in mitoloških živali, s prizori iz vsakdanjega življenja in mitološkimi prizori pripoveduje o oblasti in veri. Zahvaljujoč stikom, ki so jih Veneti imeli z etruščanskim svetom, je prišlo do uvedbe abecede, so se v kraju Ateste razcvetele tudi prave šole pisanja. Ta dejavnost se je odvijala predvsem v svetiščih, ki so nastala okrog naselja. Na teh krajih čaščenja lahko med številnimi votivnimi darovi, skodelicami, krožniki in figuricami najdemo tudi več kot dvesto bronastih orodij za pisanje in približno MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE DI FRATTA POLESINE NARODNI ARHEOLOŠKI MUZEJ V KRAJU FRATTA POLESINE Spesso capita nel nostro Paese di ammirare collezioni archeologiche e d’arte ospitate in edifici, palazzi, complessi monastici che già di per sé meriterebbero una visita tanto che il visitatore si trova così piacevolmente combattuto nel porre l’attenzione, di volta in volta, prima al contenitore e poi al contenuto o viceversa. Questo è anche il caso del Museo Archeologico Nazionale di Fratta Polesine ospitato nella magnifica Villa Badoer, costruita per volere di Francesco Badoer su progetto del già famoso Andrea Palladio a dimostrazione del prestigio e della potenza economica del conte veneziano. Dichiarata nel 1996 Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, dal 2009 la villa ospita nella barchessa settentrionale eccezionali rinvenimenti archeologici, frutto degli scavi in Polesine e in particolare nelle località di Frattesina, di fondo Zanotto e di Narde. Nelle tre località, riferibili alla presenza di un villaggio e di due necropoli, è stata messa in luce V svoji državi lahko pogosto občudujemo arheološke in umetniške zbirke, ki so razstavljene v zgradbah, palačah in samostanih in so resnično vredne ogleda, obiskovalec pa lahko svojo pozornost posveča najprej okolju in nato vsebini ali obratno. To velja tudi za Narodni arheološki muzej v kraju Fratta Polesine, ki je nastanjen v čudoviti vili Badoer. Ta je bila zgrajena na zahtevo Francesca Badoerja, načrt zanjo pa je izdelal znani Andrea Palladia, kar dokazuje prestiž in gospodarsko moč beneškega grofa. Od leta 1996 je vila uvrščena na seznam UNE- Fratta Polesine: Villa Badoer, sede del museo dedicato al sito di Frattesina/fasada vile Badoer, sedeža muzeja najdišča Frattesina 208 Da Padova al Po una ricchissima mole di oggetti che testimonia la vitalità di questi luoghi tra il XII e il X secolo a.C. Il paesaggio antico di Frattesina fu caratterizzato, per tutta l’età del Bronzo, dalla presenza di un ramo del fiume Po, il Po di Adria, e di una serie di piccoli corsi d’acqua. Verso la fine dell’età del Bronzo il villaggio con i suoi abitanti si trovò in una posizione favorevole perché centrale nei rapporti commerciali tra Europa e Mediterraneo orientale, come dimostrano i frammenti di ceramica di produzione egea, le uova di struzzo e l’avorio scoperti durante gli scavi. Ma la cosa più sorprendente per quanto riguarda questo sito fu la propensione dei suoi abitanti non solo nei confronti dell’allevamento di animali domestici, della caccia e della coltivazione in particolare di grano e dell’orzo, ma soprattutto dell’artigianato legato alla lavorazione del corno, dell’osso ma anche del metallo, del vetro, dell’avorio, dell’ambra, finalizzati alla realizzazione di utensili e ornamenti personali che grazie alle indagini archeologiche sono giunti sino a noi. Sulle tracce dell’antico Po di Adria... Od Padove do reke Pad 209 SCOVE svetovne dediščine, od leta 2009 pa v severnem gospodarskem poslopju gosti izjemne arheološke najdbe, ki so na dan privrele med izkopavanji v pokrajini Polesine, najpogosteje v krajih Frattesina, Zanotto in Narde. Na vseh treh lokacijah, kjer naj bi se nahajala ena vas in dve nekropoli, so bili najdeni številni predmeti, ki pričajo o vitalnosti teh krajev v obdobju med 12. in 10. stol. pr. Kr. Na starodavno pokrajino Frattesina so v bronasti dobi vplivali tudi ena od vej reke Pad - Po di Adria - in številni manjši vodotoki. Proti koncu bronaste dobe so se vas in njeni prebivalci znašli v zelo ugodnem položaju, saj so imeli osrednjo vlogo pri trgovskih odnosih med Evropo in vzhodnim Sredozemljem. To dokazujejo med izkopavanji odkriti fragmenti keramike egejskega izvora, nojeva jajca in slonovina. Tisto, kar pa najbolj preseneča, je dejstvo, da prebivalci niso bili uspešni samo pri reji domačih živali, lovu in pridelovanju zlasti pšenice in ječmena, ampak predvsem pri obrti. Obdelovali so roževino, kosti, kovino, steklo, slonovino in jantar ter iz teh materialov izdelovali orodja in osebne okraske, ki so zahvaljujoč arheološkim raziskavam prispeli do nas. Po sledeh antične reke Po di Adria... ROVIGO MUSEO DEI GRANDI FIUMI MUZEJ VELIKIH REK Un elemento che accomuna molti degli antichi insediamenti dell’Italia nord-orientale è quello di essere sorti in prossimità di un fiume che serviva anche e soprattutto come via di comunicazione in collegamento con l’Alto Adriatico. Tra questi fiumi l’Adige e il Po con il suo delta sono i più importanti, per grandezza e portata, tanto che nel territorio compreso tra questi corsi d’acqua si sviluppò sin dalle epoche più remote la presenza dell’uomo. Ad essi è stato dedicato a Rovigo Številne najstarejše naselbine severovzhodne Italije so se nahajale v bližini rek, ki so omogočale dobro povezanost s severnim Jadranom. Zaradi svoje velikosti in pretoka sta bili najpomembnejši Adiža in Pad, zato se je na ozemlju, ki leži med tema dvema vodnima tokovoma, človek naselil že v najstarejših časih. Rekama je v Rovigu posvečen muzej, ki se nahaja v starodavnem olivetanskem samostanu sv. Jerneja, enem najpomemb- il museo che ha sede nell’antico Monastero Olivetano di San Bartolomeo, uno tra i più significativi complessi architettonici del Polesine. Insieme alla pregevolezza dell’edificio in cui sono esposti reperti archeologici fondamentali per la ricostruzione storica del territorio polesano, contribuiscono a rendere il museo non solo accattivante, ma anche didatticamente esemplare, le installazioni multimediali, le ambientazioni scenografiche, i diorami, tutti strumenti che aiutano il visitatore a meglio capire un passato molto lontano. Allo stesso tempo, fondamentali per la comprensione delle dinamiche che portarono allo sviluppo delle società e culture antiche in tempi e modi diversi, sono i continui richiami al panorama storico, culturale e commerciale dell’Italia, dell’Europa e del Mediterraneo. L’origine delle società sorte tra i corsi terminali del Po e dell’Adige può essere ricostruita a partire dalle testimonianze riconducibili ai secoli compresi tra XX e XIII sec. a.C, il villaggio palafitticolo di Canàr e quello arginato di Larda di Gavello, per poi entrare nell’età del Bronzo finale con i siti di bassa pianura, Frattesina e Fratta, dove si manifestano già alcuni caratteri che saranno propri della cultura dei Veneti antichi. Una peculiarità di tali territori sarà ad esempio quella di avere una spiccata vocazione allo sviluppo delle attività artigianali e del commercio a breve, medio e lungo raggio. In questo senso è tra il VI e il V sec. a.C. che gli interessi commerciali delle genti venete, etrusche e greche convergono in particolare nell’area del Delta del Po: non solo gli scavi di Adria ma anche quelli di San Basilio, San Cassiano Crespino, Balone e Gavello documentano con i loro reperti gli intensi scambi che vi si dovevano svolgere. Scambi che continueranno a essere parti- Rovigo, Museo dei Grandi Fiumi: sala dedicata all’età romana/soba z zbirko iz rimske dobe nejših arhitekturnih kompleksov pokrajine Polesine. Poleg žlahtnosti stavbe, v kateri so razstavljene arheološke najdbe, ki so ključnega pomena za rekonstrukcijo zgodovine ozemlja, k privlačnosti muzeja z didaktičnega vidika prispevajo tudi večpredstavnostne predstavitve, scenske postavitve in diorame. Vse to so pripomočki, ki obiskovalcu pomagajo pri boljšem razumevanju daljne preteklosti. Če želimo dobro razumeti dinamiko, ki je v antičnih časih na različne načine in v različnih časovnih obdobjih privedla do razvoja družbe in kulture, moramo neprestano obujati zgodovinski, kulturni in trgovski pomena Italije, Evrope in Sredozemlja. Izvor skupnosti, ki so nastale med izlivoma rek Pad in reke Adiže, lahko rekonstruiramo na osnovi pričevanj iz obdobja med 20. in 13. stol. pr. Kr. Mednje sodita na primer koliščarsko naselje Canàr in gradišče Larda di Gavello, ki jim ob koncu bronaste dobe sledita še ravninski naselbini Frattesina in Fratta, kjer se že pojavi nekaj značilnosti, ki so pozneje postale značilne za kulturo starodavnih Venetov. Posebnost teh območij je na primer velika nadarjenost prebivalcev za razvoj obrti in trgovine, ki je potekala na majhnih, srednjih in velikih razdaljah. Območje je tako v 6. in 5. stol. pr. Kr. postalo stičišče trgovskih interesov venetskih, etruščanskih in grških ljudstev, predvsem na območju delte reke Pad. Arheološke najdbe iz mesta Adria in krajev San Basilio, San Cassiano Crespino, Balone in Gavello pričajo o zelo intenzivni trgovinski izmenjavi. Zahvaljujoč novi preureditvi kopenskih, rečnih in pomor- 210 Da Padova al Po Od Padove do reke Pad 211 colarmente floridi anche nei secoli seguenti grazie a una nuova riorganizzazione della viabilità terrestre, fluviale e marittima che seguirà la progressiva romanizzazione di tutte le regioni dell’Alto Adriatico. skih povezav, do katere je prišlo v času postopne romanizacije vseh severnojadranskih ozemelj, je bilo trgovanje tudi v naslednjih stoletjih zelo cvetoče. A breve distanza da Rovigo... Nedaleč od Roviga... VILLADOSE MUSEO DELLA CENTURIAZIONE ROMANA MUZEJ RIMSKE CENTURIACIJE Uno degli interventi sul territorio legati al Med procesom romanizacije v severni processo di romanizzazione nelle regioni Italiji je bil zgrajen učinkovito in stadell’Italia settentrionale fu non solo la bilno prometno omrežje, preuredile pa realizzazione di un’efficace sistema viario so se tudi zelo plodne obdelovalne postabile, ma anche la riorganizzazione delle vršine. Te so bile pogosto podvržene campagne particolarmente fertili e tuttapoplavljanju in spreminjanju vodnih via spesso soggette alle piene e divagazitokov rek, ki tečejo po tem ozemlju ter oni dei fiumi che le attraversavano, come so zato bile nestabilne. Težava je bila še nel caso soprattutto delle regioni affacciposebej očitna v regijah ob zgornjem ate sull’Alto Adriatico, e per questo modelu Jadranske obale. Rimljani so tukaj tivo instabili. Attraverposkrbeli za ureditev so la regimentazione vodotokov in bonifidelle acque, la bonifica kacijo zemljišč, dobro dei terreni, la distinziso razlikovali podroone tra aree a coltivo, čja za pridelovanje in a pascolo e a boschivo, tista za pašo ter gozma soprattutto atdove, predvsem pa so traverso una perfetta brezhibno parcelirali parcellizzazione dei Legionari della Legio I Italica di Villadose in polja. S tem so končcampi, i Romani resero addestramento/Legionarji legije I Italica iz no zagotovili stabilfinalmente stabili i ter- Villadose med usposabljanjem nost ozemlja, ki so ga ritori, così da poterli tako lahko s pomočjo assegnare mediante sorteggio ai coloni žreba razdelili med kmečke naseljence. contadini. Il sistema di suddivisione Zemljišča so delili s pomočjo mreže agraria avveniva grazie alla stesura di un popolnoma pravokotnih cest, ki so jih reticolo di strade tra di loro perfettamente imenovali kardi in dekumani. Tako so perpendicolari, dette cardini e decumani, oblikovali neke vrste šahovnico, na kache andavano a formare una sorta di scacteri se je vsak kvadrat imenoval centurij, chiera dove ogni quadrato era chiamato njegova površina pa je običajno znašala centuria e che in genere aveva una super20x20 actusov in torej približno 714 x ficie pari a 20x20 actus, circa 714x714 m 714 m. Številna znamenja teh starodavdi lato. Di queste antiche infrastrutture nih kmetijskih infrastruktur, ki so pravi agrarie, veri e propri monumenti del paesaggio antico, sono numerosi i segni sepolti, riconoscibili grazie alle riprese fotografiche aeree o da satellite, e quelli sul terreno perché ripristinati in epoca moderna. Tra le numerose centuriazioni riconosciute nell’Italia settentrionale e nel Veneto, in particolare, c’è anche quella che servì in epoca romana per riorganizzare le campagne a nord-ovest di Adria, come è ben illustrato dai materiali archeologici rinvenuti nelle campagne di Villadose ed esposti nel Museo, che testimoniano l’intenso sfruttamento agrario di queste terre nel corso dei secoli. spomeniki antične krajine so še danes zakopana pod površjem. Prepoznamo jih lahko na letalskih ali satelitskih fotografijah ter na samem terenu, saj so bila v sodobnem času obnovljena. Na severu Italije in v deželi Benečiji so strokovnjaki prepoznali številne centurije. Najbolj znana med temi je tista, ki so jo v rimskih časih uporabili za preureditev podeželja severozahodno od Adrie. To je razvidno iz arheoloških virov s podeželja Villadose, ki so danes razstavljeni v muzeju rimske centurijacije in pričajo o intenzivnem kmetijskem izkoriščanju tega ozemlja skozi stoletja. INDIRIZZI E CONTATTI/Naslovi in kontakti Non lontano da Padova... Nedaleč od Padova... BORGORICCO MUSEO DELLA CENTURIAZIONE ROMANA/MUZEJ RIMSKE CENTURIACIJE Viale Europa, 12 35010 Borgoricco (PD) Tel. +39 049 933 632 1 / 933 793 0 [email protected] www.museodellacenturiazione.it MONTEGROTTO AREE ARCHEOLOGICHE (TERME E VILLA)/ARHEOLOŠKA OBMOčJA (TERME IN VILA) Area archeologica di Viale Stazione-Via degli Scavi/Arheološko območje v Viale Stazione-Via degli Scavi Via degli Scavi 12 Villa romana e complesso termale sotto l’Hotel Terme Neroniane Rimska vila in termalni kompleks pod Hotelom Terme Neroniane Via Neroniana 21/23 35036 Montegrotto Terme (PD) Tel. +39 049 89928831 Mob: +39 3454646227 [email protected] ESTE Sulle tracce dell’antico Po di Adria... Po sledeh antične reke Po di Adria... AREA ARCHEOLOGICA DI VIA TIRO A SEGNO/ARHEOLOŠKO OBMOčJE V ULICI TIRO A SEGNO ROVIGO Via Tiro a Segno 35042 Este (PD) MUSEO DEI GRANDI FIUMI MUZEJ VELIKIH REK MUSEO NAZIONALE ATESTINO NARODNI MUZEJ ATESTINO Via G. Negri, 9/C 35042 Este (PD) Tel. +39 0429 2085 [email protected] www.atestino.beniculturali.it Non lontano da Este... Nedaleč od Esteja... FRATTA POLESINE MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE DI FRATTA POLESINE/NARODNI ARHEOLOŠKI MUZEJ V KRAJU FRATTA POLESINE Via Giovanni Tasso, 1 45025 Fratta Polesine (RO) Tel. +39 0425 668523 [email protected] www.archeopd.beniculturali.it Piazzale San Bartolomeo, 18 45100 Rovigo Tel.+39 0425 25077/28665 [email protected] www.museograndifiumi.it A breve distanza da Rovigo... Nedaleč od Roviga... VILLADOSE MUSEO DELLA CENTURIAZIONE ROMANA/MUZEJ RIMSKE CENTURIACIJE Piazza Moro, 1 45010 Villadose (RO) Tel. +39 0425 21530/31263 [email protected] www.centuriazione.it Visitabile solo su prenotazione/ Obiski samo po dogovoru 212 Via Postumia - “Stradalta” 8 itinerarij 8 itinerario via postumia - “stradalta” autostrada /avtocesta strada statale /državna cesta confine provinciale /deželna meja confine statale /državna meja via postumia - “stradalta” area archeologica /arheološko območje museo /muzej monumento /kulturni spomenik area naturalistica /naravoslovno območje 214 Via Postumia - “Stradalta” Via Postumia - “Stradalta” 215 C ollegamento di particolare importanza nell’area compresa tra la sponda occidentale del Tagliamento e la bassa pianura friulana e isontina, il percorso della così chiamata “Stradalta” ha antiche origini: ripercorre il tracciato di una strada romana, fulcro dell’organizzazione di questo territorio, che permetteva inoltre di tenersi sopra la linea delle risorgive, evitando la difficile situazione idrografica della bassa pianura friulana. Alcuni studiosi hanno identificato la strada come un tratto della via Postumia: dopo aver attraversato l’intera Gallia Cisalpina, all’altezza di Oderzo, il percorso si sarebbe diretto verso Sacile, Pordenone, Codroipo e quindi Aquileia. L’ipotesi si basa su documenti più tardi rispetto alla costruzione della strada romana, che ricordano il passaggio di una Postoima tra Sacile e Fontanafredda. Certamente la cosiddetta Stradalda costituiva un asse viario assai rilevante, come lo è tutt’oggi. Si intersecavano con essa una serie di percorsi nord-sud di grande interesse strategico, come la via Iulia Augusta, la Claudia Augusta, la strada per Forum Iulii (Cividale del Friuli) e quella per Iulia Emona (Lubiana). Percorsi secondari ne permettevano inoltre il raccordo con la via Annia. Il territorio che attraversa è caratterizzato dalla presenza di due importanti fiumi dell’Italia settentrionale, il Tagliamento a est e l’Isonzo a ovest, e dalla discontinuità ambientale tra alta e bassa pianura friulana, marcata dalla linea delle risorgive. La presenza umana in quest’area è attestata fin da tempi molto antichi; vi sono infatti testimonianze risalenti al Neolitico e all’età del Bronzo e del Ferro, come i castellieri, che ne contrassegnano l’assetto insediativo. Le tracce di epoca romana sono ben evidenti nei resti delle numerose ville rustiche, che sovraintendevano all’organizzazione delle attività agricole della zona, nel ritrovamento di necropoli e di reperti ad esse associate (corredi, lapidi, urne). Vi sono poi testimonianze particolari come un’aretta votiva del I-II sec., trovata tra San Pier d’Isonzo e Ronchi dei Legionari, con la dedica al fiume Aesontius, che doveva quindi essere originariamente collocata lungo la strada nei pressi del corso d’acqua. Significative anche le evidenze paleocristiane, come a San Canzian d’Isonzo. C Codroipo: Parco delle Risorgive/Park Risorgive esta “Stradalta” je starodavnega izvora in je imela na območju med zahodnim bregom reke Tilment ter spodnjo furlansko in posoško ravnino velik pomen, saj sledi trasi rimske ceste, ki je bila temelj cestnih povezav tega področja. Ta je omogočala tudi potovanja nad izviri in se je tako izognila težkim vodnim razmeram spodnje furlanske nižine. Nekateri strokovnjaki so ugotovili, da je to pravzaprav odsek ceste Via Postumia. Potem ko je prečkala vso Gallio Cisalpino se je pri Oderzu usmerila proti Sacileju, Pordenonu, Codroipu in nazadnje proti Ogleju. Ta hipoteza je nastala na osnovi poznejših virov, ki so nastali po gradnji rimske cest in omenjajo, da je cesta potekala mimo kraja Postoima, ki je ležal med Sacilejem in Fontanafreddo. Zagotovo je tako imenovana Stradalda bila zelo pomembna cestna os in zanjo to velja še danes. Z njo se je križala cela vrsta poti, ki so potekale od severa proti jugu in so imele velik strateški pomen. Med temi so bile tudi ceste Iulia Augusta, Claudia Augusta, cesta, ki je vodila do Foruma Julii (Čedad) in cesta, ki je vodila v Iulio Emono (Ljubljano). Nekatere sekundarne poti so jo povezovale tudi s cesto Via Annia. Potekala je skozi ozemlje, kjer sta tekli tudi dve veliki severne Italije, Tilmenta na zahodu in Soča na vzhodu, zgornji in spodnji del furlanske nižine, kjer najdemo linijo vodnih izvirov, pa tukaj nista bila povezana. Ljudje so se tukaj naseljevali že v antičnih časih. O tem pričajo različni dokazi, kot so na primer za poselitev značilna gradišča, ki izvirajo iz neolitika 216 Via Postumia - “Stradalta” Via Postumia - “Stradalta” 217 RONCHI DEI LEGIONARI Zoppola, loc. Orcenico Superiore: tratto superstite di strada romana, identificabile con la via Postumia/Ostanki rimske ceste, najverjetneje antične ceste via Postumia ter iz bronaste in železne dobe. Sledovi rimskega obdobja so dobro vidni v ostankih številnih podeželskih vil, ki so na svojem območju nadzorovale kmetijsko dejavnost, enako pa velja tudi za nekropole in z njimi povezane najdbe (dodatki, nagrobniki, žare). Najdeni so bili tudi nekateri posebni predmeti, kot je votivni oltarček iz 1.-2. stol. Izkopan je bil med krajema Špeter ob Soči in Ronke, na njem pa je posvetilo reki Aesontius in najverjetneje je bil nekoč postavljen ob cesti v bližini reke. Velik pomen imajo tudi najdbe iz zgodnjekrščansekga obdobja, med katere štejemo tudi tiste iz kraja Škocjan ob Soči. VILLA ROMANA RIMSKA VILA La prospezione parziale delle strutture archeologiche individuate nei pressi dell’aeroporto una ventina di anni orsono ha portato alla luce un complesso di età romana in uso fra la metà del I sec. a.C. e il III sec. d.C., appartenente alla categoria degli edifici rustici ove si ha l’associazione di funzioni residenziali e produttive. Il quartiere abitativo della villa annovera diversi ambienti, destinati al ricevimento, al pranzo, al riposo, affacciati su un portico colonnato. I vani sono pavimentati a mosaico, bianco e nero o policromo, e in taluni casi dotati di suspensurae per il riscaldamento. Il settore destinato alle attività produttive, posto a quota più bassa, è invece composto di una serie di vani, di dimensioni più ridotte e meno curati nelle rifiniture, che si distribuiscono attorno a un cortile di collegamento con la parte residenziale e che verosimilmente davano spazio alle attività e alle lavorazioni connesse con la vocazione probabilmente agricola dell’impianto. La lunga fase d’uso del complesso ha comportato una serie di trasformazioni planimetri- Delne raziskave arheoloških struktur, ki so bile pred približno dvajsetimi leti odkrite v bližini letališča, so razkrile kompleks iz rimske dobe. V uporabi je bil od sredine 1. stol. pr. Kr. do 3. stol. po Kr. in sodil je v kategorijo kmetijskih stavb, ki so bile sestavljene tako iz stanovanjskega kot iz gospodarskega poslopja. Bivalni del vile je imel številne prostore, ki so bili namenjeni sprejemu, kosilu ali počitku in s gledali na stebrni portik. Sobe so bile tlakovane s črno-belimi ali večbarvnimi mozaiki, včasih pa so imeli tudi t.i. suspensurae za ogrevanje. Gospodarskim dejavnostim namenjeno območje, ki se je nahajalo nekoliko nižje, je bilo sestavljeno iz niza manjših in slabše izdelanih prostorov. Ti so bili razvrščeni okoli dvorišča, ki je omogočalo povezavo s stanovanjskim delom, na njem pa so najverjetneje poteka različne aktivnosti, ki so bile povezane s kmetijsko dejavnostjo kompleksa. V dolgem obdobju uporabe kompleksa je prišlo do vrste planimetričnih in drugih preure- Area del progetto PArSJAd in Friuli Venezia Giulia lungo il percorso della “Stradalta” - via Postumia/Območje projekta PArSJAd v Furlaniji-Julijski krajini, ob trasi ceste “Stradalta” - via Postumia Lungo l’itinerario/Ob poti: Ronchi dei Legionari - San Pier d’Isonzo - Codroipo Escursioni a breve distanza/Krajši izleti: San Canzian d’Isonzo - San Vito Pordenone al Tagliamento Ronchi dei Legionari: area della villa romana/območje rimske vile 218 Via Postumia - “Stradalta” Via Postumia - “Stradalta” 219 ditev, ki so si sledile v čache e di utilizzo che si sono su in so večkrat spremesusseguite nel tempo modifinile ureditev prostorov cando più volte l’assetto degli ter njihovo namembnost, ambienti e la loro destinaziovse dokler ni v začetku ne fino a quando, agli inizi 3. stol. po Kr. uničujoč del III sec. d.C., un rovinoso požar povzročil izselitev incendio ha determinato il devseh njenih prebivalcev. finitivo abbandono della villa. Vodeni ogled nam poIl percorso di visita attrezzato dei Legionari, villa romana: nuja možnost, da dobro offre la possibilità di apprez- Ronchi particolare di pavimentazione spoznamo planimetrijo zare per intero la planimetria a mosaico/rimska vila: detajl z strukture in da si ogledadella struttura e di coglier- mozaičnega tlaka mo njene dragocenosti, ne gli elementi di pregio, tra med katere sodijo tudi trije glavni prostori cui i tre ambienti maggiori con i rispettivi z mozaiki, ki so bili spet postavljeni na prmosaici ricollocati in posto e protetti da covotno mesto in zavarovani s streho. Nekaj perture. Alcuni pannelli didattici illustrano didaktičnih tabel obiskovalcem prikazuje ai visitatori le diverse fasi edilizie e le caratrazlične gradbene faze in glavne značilnoteristiche principali dell’edificio. Un piccolo sti stavbe. V skednju kmetijskega poslopja antiquarium, insieme alla villa affidato in geiz 18. stol. se nahaja majhen antikvarij, ki stione alla Biblioteca Comunale e dislocato ga prav tako kot vilo upravlja občinska nel fienile di una residenza padronale del knjižnica in v katerem je razstavljena Settecento, espone una selezione di reperti zbirka predmetov z najdišča. provenienti dal sito. Non lontano da Ronchi dei Legionari... Nedaleč od Ronk... SAN CANZIAN D’ISONZO RESTI PALEOCRISTIANI E ANTIQUARIUM CANTIANENSE ZGODNJEKRŠčANSKE OSTALINE IN ANTIQUARIUM CANTIANENSE San Canzian d’Isonzo, l’antico Vicus Cantianum, fu un sito di una certa rilevanza in epoca romana, ma soprattutto è un luogo particolarmente rappresentativo per il processo di cristianizzazione di quest’area del Nord Italia. Numerose, infatti, le testimonianze archeologiche risalenti al periodo paleocristiano che attestano la presenza di una vitale comunità cristiana attorno al IV-V secolo. Proprio in questi luoghi, nell’antica località Ad Aquas gradatas, nel 304 durante le persecuzioni di Diocleziano, sarebbero stati martirizzati San Canzian d’Isonzo, starodavni Vicus Cantianum, je ime v rimskih časih poseben pomen, ključno vlogo pa je imel tudi pri proces pokristjanjevanja tega območja severne Italije. Številni arheološki dokazi iz zgodnjekrščanskega obdobja pričajo o tem, da je bila med 4. in 5. stol. tukaj prisotna krščanska skupnost. Prav v teh krajih, v starem mestu Ad Aquas gradatas, so leta 304 med Dioklecijanovim preganjanjem nasilne smrti umrli bratje Kancij, Kancijan in Kancijanil ter njihov učitelj Prot, o čemer pripoveduje Acta Martyrum iz 5.- 6. stol. Na i fratelli Canzio, Canziano e Canzianilla e il loro maestro Proto, come narrano gli Acta Martyrum del V-VI secolo. L’attuale area del paese denominata Grodate corrisponderebbe al luogo del martirio e a commemorarne il ricordo proprio qui è stato recentemente installato un monumento. L’attuale chiesetta dedicata a S. Proto è stata oggetto di numerose indagini, che ne hanno identificato diverse fasi edilizie, riconoscendo che sul luogo di sepoltura del pedagogo dei Santi Canziani fu eretto un luogo di culto. In origine si trattava di una piccola cella, costruita attorno alla metà del IV secolo, sorta in una zona occupata da una necropoli romana. Alla prima fase edilizia appartengono lacerti pavimentali a mosaico conservati presso l’Antiquarium. Allo stesso periodo risalgono anche due sarcofagi, che riportano il nome di Proto e Crisogono, anch’egli martire. L’originaria cella fu distrutta e sostituita da una basilica di maggiori dimensioni che venne ulteriormente ampliata nel V-VI secolo; i mosaici appartenenti a questa terza fase sono appesi a fianco dell’altare nella chiesa attuale, messa in opera dopo la demolizione della kraju mučenja se danes nahaja vas Grodate in v spomin na preminule je bil prav tukaj pred kratkim postavljen spomenik. Tukaj se danes nahaja tudi cerkev sv. Prota, ki je bila predmet številnih raziskav. Te so razkrile več gradbenih faz in strokovnjaki so ugotovili, da je bilo na kraju, kjer je pokopan pedagog svetih Kancijanijev, zgrajeno svetišče. Sprva je to bila majhna celica, ki je bila okoli sredine 4. stol. zgrajena na območju rimske nekropole. Prvi fazi gradnje, ki je potekala v 4. stol., pripadajo fragmenti mozaičnega tlaka. Ti se danes hranijo v Antiquariumu. V isto obdobje segata tudi dva sarkofaga, na katerih sta se ohranili imeni dveh mučenikov, Prota in Krizogona. Celico so pozneje porušili in jo nadomestili z večjo baziliko, ki so jo še dodatno razširili v 5.- 6. stoletju. Mozaiki iz tretje faze visijo ob oltarju današnje cerkve, ki je bila po porušenju prejšnje stavbe zgrajena v 15. do 16. stol. Okoli cerkve so bili najdeni nagrobni kamni iz prve cesarske dobe, v notranjosti pa še en nagrobnik iz istega obdobja. Na območju župnije so odkrili ostaline, ki segajo v različna obdobja zasedbe. Med temi je tudi bivališče iz cesarskega obdobja. V poznem 3. ali v zgodnjem 4. stol. je bilo tukaj zgrajeno svetišče, San Canzian d’Isonzo: sarcofagi e lapidi presso l’attuale chiesa parrocchiale/sarkofagi in nagrobniki pri današnji farni cerkvi 220 Via Postumia - “Stradalta” precedente struttura, avvenuta nel XVXVI secolo. All’esterno della chiesetta sono stati rinvenuti cippi funerari risalenti alla prima età imperiale e un altro al suo interno, databile allo stesso periodo. Nell’area della parrocchiale, sono venuti alla luce resti riconducibili a diverse fasi di occupazione, a cominciare da una residenza di epoca imperiale. Si ebbe poi la costruzione di un edificio di culto della fine del III-inizio IV secolo, seguita dall’edificazione della basilica, datata alla metà del VI secolo sulla base della valutazione stilistica dei mosaici rinvenuti, riconducibile alla memoria dei Santi Canziani, di cui sono state rinvenute le presunte spoglie. In un’aula attigua alla chiesa parrocchiale ha sede l’Antiquarium Cantianense, che conserva resti di monumenti funerari, mosaici e altri reperti di età romana e paleocristiana ritrovati in loco. Via Postumia - “Stradalta” 221 San Canzian d’Isonzo: punto informativo sulla Basilica dei Martiri Canziani/informacijska točka bazilike kancijanskih mučenikov pozneje pa bazilika, ki sega v sredino 6. stol. Na osnovi sloga najdenih mozaikov lahko sklepamo, da izvira iz obdobja kancijanskih svetnikov, saj naj bi tukaj našli tudi njihove posmrtne ostanke. V avli poleg farne cerkve se nahaja Antiquarium Cantianense, v katerem so shranjene ostaline nagrobnih spomenikov, mozaikov in drugih najdb iz rimske in zgodnje krščanske dobe, ki so bile najdene prav na tem kraju. SAN PIER D’ISONZO MUSEO ARCHEOLOGICO DEI BAMBINI oTROŠKI ARHEOLOŠKI MUZEJ Inaugurato nel 2013, il museo nasce con la particolarità di essere stato progettato e allestito dai bambini della scuola primaria di San Pier d’Isonzo, nel corso di un progetto pluriennale che ha visto la Muzej je bil ustanovljen leta 2013, njegova posebnost pa je ta, da so ga zasnovali in uredili otroci osnovne šole v San Pier d’Isonzo, in sicer v okviru večletnega projekta, pri katerem so sodelovali poklicna arheologinja Chiara Magrini in šolski učitelji. V muzeju so razstavljene arheološke najdbe z občinskega ozemlja, ki segajo v rimsko obdobje in pozno antiko. Ker so ga za otroke zasnovali in oblikovali otroci, je vsa postavitev prilagojena mlajšim obiskovalcem in nekoliko drugačne so torej vitrine, jezik učnih gradiv ter napisi in table, ki so opremljene tudi z risbami. Razstavljenih je tudi nekaj modelčkov antičnih zgradb ter nekaj rekonstrukcij rimske namizne, kuhinjske in transportne keramike, ki so jih učenci v teh letih izdelali v šolski delavnici keramike. San Pier d’Isonzo, Museo Archeologico dei Bambini: particolare dell’allestimento/detajl z razstave collaborazione tra un’archeologa professionista, Chiara Magrini, e gli insegnanti. Nel Museo sono esposti reperti archeologici di età romana e tardoantica, provenienti dal territorio comunale. Essendo concepito e realizzato per i bambini dai bambini, tutto l’allestimento è stato pensato per un’utenza infantile: dalla struttura delle bacheche al linguaggio utilizzato nei testi di materiali didattici, didascalie e pannelli, corredati inoltre da disegni. Sono presenti anche alcuni modellini di edifici antichi e le ricostruzioni della ceramica romana da mensa, da cucina e per il trasporto, prodotte nel corso degli anni dagli studenti nel laboratorio di ceramica presente all’interno della scuola. San Pier d’Isonzo, Museo Archeologico dei Bambini: riproduzioni di materiali antichi/reprodukcije antičnih predmetov CODROIPO CIVICO MUSEO ARCHEOLOGICO DELLA CITTÀ DI CODROIPO MESTNI ARHEOLOŠKI MUZEJ MESTA CODROIPO Il distretto di Codroipo e il medio Friuli rappresentano l’ambito territoriale di riferimento del museo archeologico, realizzato da poco più di un decennio nella restaurata sede del carcere mandamentale risalente al periodo della dominazione austriaca. Le antiche strutture carcerarie ospitano oggi un’ampia panoramica di testimonianze che ricostruiscono un quadro puntuale delle dinamiche demografiche e delle caratteristiche insediative di questo lembo di pianura nell’arco temporale fra la protostoria e l’epoca rinascimentale. Le più antiche fasi del popolamento si manifestano nella fascia delle risorgive e nell’area Destra Tagliamento con un assetto insediamentale marcatamente strutturato e caratterizzato dalla distribuzione regolare di una serie di castellieri sorti per Območje Codroipa in srednje Furlanije predstavlja referenčno okolje arheološkega muzeja, ki je bil pred nekaj več kot desetletjem ustanovljen v obnovljenem zaporu iz obdobja avstrijske oblasti. Stara zgradba zapora danes gosti širok pregled pričevanj, ki ustvarjajo podrobno sliko demografskih gibanj in poseljenosti na tem delu ravnine v obdobju od protozgodovine do renesančne dobe. Najzgodnejša poselitev se je pojavila ob izvirih in na desnem bregu Tilmenta. Zanjo je bila značilna izrazito strukturirana ureditev in enakomerna razporeditev gradišč, ki so nastala predvsem v srednji bronasti dobi. Takšna poCodroipo: Civico Museo Archeologico: specchio in bronzo dalla necropoli di Iutizzo/bronasto ogledalo z nekropole Iutizzo 222 Via Postumia - “Stradalta” Via Postumia - “Stradalta” 223 Codroipo: scavi nel Castelliere della Gradiscje/izkopavanja v gradišču Gradiscje lo più nel Bronzo medio e perdurati sino al Bronzo finale-inizi età del Ferro: nel Codroipese questa tipologia d’abitato è rappresentata dai castellieri di Rividischia, Gradisca e Gradiscutta di Varmo. La trama insediativa si addensa ulteriormente in epoca romana, quando a meridione della città odierna sorge un villaggio che si troverà ben presto all’incrocio di una viabilità di primaria importanza, impostata sulla via Postumia o un suo diverticolo e sulla via che da Concordia, attraverso Aquileia, portava nel Norico. Sembra derivare proprio da questa strategica dislocazione il toponimo “Quadruvium” ritenuto l’antecedente dell’attuale denominazione della città. Il territorio circostante è contrassegnato da un popolamento che ricalca la parcellizzazione agraria realizzata dai Romani nell’agro di Codroipo: Civico Museo Archeologico: fibbia in bronzo dalla necropoli di Iutizzo/bronasta fibula z nekropole Iutizzo selitev je trajala vse do pozne bronaste in začetka železne dobe. Na območju Codroipa tovrstni tip naselbin predstavljajo predvsem gradišča Rividischia, Gradisca in Gradiscutta Varmo. Mreža naselbin se je razširila v rimski dobi, ko je južno od današnjega mesta zraslo naselje, ki je prav kmalu postalo križišče pomembnih cest. Nahajalo se je ob cesti Via Postumia ali na njenem odcepu ter ob cesti, ki je iz Concordie prek Ogleja vodila v Norik. Prav iz tega strateškega položaja najverjetneje izhaja ime “Quadruvium”, ki velja za predhodnika današnjega imena mesta. Okolico so sestavljala parcelizirana zemljišča, ki so jih Rimljani uredili na oglejskem podeželju, zanjo pa so značilne podeželske vile in manjše kmetije. Da je to malo upravno središče uživalo blaginjo, potrjujejo v središču mesta opravljene arheološke raziskave. Najdeni so bili namreč številni predmeti iz prvega cesarskega obdobja, in sicer skodelice iz žigosane keramike in vrste Sarius, tankostenska keramika, navadna in groba keramia, amfore. Najbolj znana in obsežna nekropola na območju Codroipa je nekropola Iutizzo, ki je tudi Aquileia e si caratterizza per la presenza di ville rustiche e di fattorie di più modeste dimensioni. A testimonianza del lungo periodo di benessere goduto da questo piccolo centro amministrativo, ricerche archeologiche eseguite nel cuore della città in un contesto di primissima età imperiale hanno restituito copioso materiale significativo: coppe in terra sigillata e del tipo Sarius, ceramica a pareti sottili, ceramica comune e grezza, anfore. È la necropoli di Iutizzo, la più nota ed estesa nell’area codroipese, e una delle meglio conosciute in Friuli, a restituire invece informazioni sul costume funerario romano in territorio rurale soprattutto in età tardoantica, giacché la settantina di tombe a incinerazione e a inumazione ivi rinvenute copre un arco temporale che va dal I sec. a.C. al IV sec. d.C., con una concentrazione di sepolture proprio nell’ultima fase d’uso. Le sepolture longobarde rinvenute anch’esse nel centro cittadino comprovano il sostituirsi al presidio romano di uno stanziamento militare funzionale al nuovo assetto territoriale che si stabilisce con la dominazione dei Longobardi iniziata in Friuli nel 568. Recuperi compiuti durante gli scavi nella zona del duomo e in altri punti del paese documentano poi l’attività di una fornace rinascimentale, specializzata nella produzione di ceramiche e attiva nel XVI sec. Codroipo: Civico Museo Archeologico/Mestni arheološki muzej ena najbolj raziskanih v Furlaniji. Na njej so pridobili podatke o rimskih pogrebnih navadah na podeželskih območjih, zlasti v pozni antiki. Tu je bilo odkritih sedemdesetih žarnih in skeletnih grobov iz obdobja med 1. stol. pr. Kr. in 4. stol. po Kr., največ grobov pa sega prav v zadnje obdobje. Tudi v središču mesta odkriti langobardski grobovi pričajo o tem, da je rimsko garnizijo nadomestila vojaška enota nove teritorialne ureditve. To je bila posledica vladavine Langobardov, ki se je v Furlaniji začela leta 568. Predmeti, ki so bili med izkopavanji najdeni na območju katedrale v drugih predelih naselja dokazujejo delovanje renesančne žgalnice. Ta je bila specializirana za proizvodnjo keramike in je delovala v 16. stol. CODROIPO PARCO DELLE RISORGIVE PARK IZVIROV A sud dell’abitato di Codroipo, il Parco delle Risorgive, istituito nel 1983, costituisce un prezioso lembo superstite della vasta area che fino a circa la metà del secolo scorso contraddistingueva la bassa pianura friulana fra il Tagliamento e il Corno, punteggiata da un susseguirsi di torbiere, olle e paludi, prati umidi e asciutti, rogge, ruscelli, genera- Južno od naselja Codroipo se razteza leta 1983 ustanovljen Park Izvirov. Zajema dragocen pas obsežnega območja, ki je do sredine prejšnjega stoletja med rekama Tilment in Corno oblikovalo spodnjo furlansko nižino. Prekinjala so ga šotišča, močvirja, vlažni in suhi travniki, jarki, potoki, ki so izvirali z vnovičnim prihodom 224 Via Postumia - “Stradalta” ti dal riaffiorare in superficie dell’acqua di falda freatica, e popolata da boschi planiziali e varietà vegetali endemiche. Parallela al parco corre la caratteristica via dei Mulini, uno dei primi canali artificiali realizzati per fornire un servizio alla comunità codroipese e produrre la forza motrice necessaria all’attività molitoria. Via Postumia - “Stradalta” 225 Codroipo: Parco delle Risorgive Park izvirov Non lontano da Codroipo... podzemne vode na površje, nižinski gozdovi in endemične rastlinske vrste. Vzporedno s parkom poteka cesta dei Mulini, eden od prvih umetnih kanalov, ki je bil zgrajen, da bi prebivalcem Codroipa zagotavljal delo, in je bil pogonska sila mlinarske dejavnosti. Nedaleč od Codroipa... SAN VITO AL TAGLIAMENTO MUSEO CIVICO “FEDERICO DE ROCCO” MESTNI MUZEJ “FEDERICO DE ROCCO” Si trova al secondo piano della duecentesca torre Raimonda, nel centro della città, e ospita una raccolta archeologica suddivisa in tre sezioni, costituita di reperti di età preistorica, romana e medievale. Quasi tutti i materiali sono stati rinvenuti a partire dalla seconda metà degli anni Cinquanta del secolo scorso nel territorio di San Vito al Tagliamento e dei comuni limitrofi, come Casarsa, San Vito, Chions, Sesto al Reghena, Morsano, San Martino al Tagliamento, Pravisdomini e Fiume Veneto, e documentano le diverse fasi di occupazione del territorio dal Mesolitico fino all’età longobarda. Nella Nahaja se v drugem nadstropju stolpa Raimonda, ki je bil zgrajen v 13. stol. in leži v središču mesta. Muzej gosti arheološko zbirko, ki jo sestavljajo v tri oddelke razvrščeni predmeti - prazgodovinski, rimski in srednjeveški. Skoraj vse gradivo je bilo odkrito od druge polovice 50. let prejšnjega stoletja dalje, in sicer na območju San Vito al Tagliamento ter v okoliških občinah Casarsa, San Vito, Chions, Sesto al Reghena, Morsano, San Martino al Tagliamento, Pravisdomini in Fiume Veneto. Zbirka pripoveduje o različnih fazah zasedbe teritorija, tj. vse od mezolitika do Langobardske dobe. V prvem muzejskem oddelku, kjer je razstavljeno prazgodovinsko in protozgodovinsko gradivo, si lahko ogledamo predmete, ki so bili najdeni med izkopavanji žarne nekropole v kraju San Valentino in izhajajo iz zgodnje železne dobe. O rimskem obdobju nam pripovedujejo gradbeni materiali, keramika, posoda, steklo, kovine in kovanci. Segajo v obdobje med koncem 1. stol. pr. Kr. in 4. stol. po Kr. Zadnji oddelek je namenjen fragmentom fresk, ki se- San Vito al Tagliamento, Museo Civico “F. De Rocco”: bronzetto di Ercole da Gorgaz/bronasti kipec Herkula iz Gorgaza prima sezione del museo, che comprende materiale preistorico e protostorico, sono esposti i reperti venuti alla luce durante lo scavo della necropoli a incinerazione di San Valentino, risalente alla prima età del Ferro. Per l’età romana vengono presentati materiali edilizi, ceramiche, vasellame, vetri, metalli e monete, databili tra la fine del I sec. a.C. e il IV sec. d.C. L’ultima sezione è dedicata a lacerti di affreschi databili al XIV e XV secolo provenienti dall’antica residenza di rappresentanza degli Altan di Borgo Castello, edificio dal quale furono strappati nel 1960, e da chiese della zona. Sia la collezione archeologica che affreschi, sculture lignee e dipinti sono stati oggetto di una consistente attività di catalogazione da parte del Centro regionale di Catalogazione e Restauro dei Beni Culturali. San Vito al Tagliamento, Museo Civico “F. De Rocco”: ascia dell’età del Rame da Sedulis/sekira iz bronaste dobe, najdena v Sedulisu San Vito al Tagliamento: torre Raimonda, sede del museo/stolp Raimonda, sedež muzeja gajo v 14. in 15. stol. Izhajajo iz starodavne rezidence rodbine Altan iz Borga Castello, iz te stavbe in iz okoliških cerkva pa so bili odstranjeni leta 1960. Tako arheološka zbirka kot tudi freske, lesene skulpture in slike so že bile predmet obsežne katalogizacije Regionalnega centra katalogizacije in restavriranja kulturne dediščine. Proseguendo verso nord... Nadaljevanje proti severu... PORDENONE - PORDENONE - località Torre kraj Torre VILLA ROMANA DI TORRE DI PORDENONE RIMSKA VILA TORRE DI PORDENONE Nel grande complesso unitario, esteso sulle due sponde del Noncello nell’area antistante all’altura del castello, è stata riconosciuta una grande villa che, per la raffinatezza delle dotazioni, sarebbe da attribuire a un personaggio eminente dimorante nell’agro concordiese. Uno dei settori messi in luce alle pendici del castello si è rivelato un quartiere residenziale particolarmente curato dal punto di vista architettonico. Lo testimoniano numerosi frammenti V velikem kompleksu, ki se nasproti vzpetine z gradom razteza na obeh straneh reke Noncello, so prepoznali veliko vilo, ki jo zaradi rafiniranosti opreme pripisujemo ugledni osebnosti s podeželja Concordie, na enem od izkopanih področij ob vznožju gradu so odkrili z arhitekturnega vidika posebej dobro urejeno sosesko. O tem pričajo številni fragmenti zidnega ometa, poslikanega v 3. pompejskem slogu. Ti so danes razstavljeni v eni od dvoran Arheološkega 226 Via Postumia - “Stradalta” di intonaci murari affrescati nel III stile pompeiano, oggi presentati in una sala del Museo Archeologico del Friuli Occidentale in un’ipotesi di restituzione relativa a due ambienti della residenza. Si aggiungono altri elementi ornamentali, resti di mosaici, lastre in marmo pregiato per rivestimenti parietali o impiegate in eleganti pavimenti intarsiati, tubazioni per l’acqua, lastre per le finestre, resti di una statua, suspensurae pertinenti forse a un impianto termale privato al servizio della residenza. La villa, in uso dal I sec. a.C. alla prima età imperiale, con almeno due fasi di occupazione, sembra essere in stretto collegamento con un importante asse stradale, attuale Stradalta, da taluni studiosi identificato con la via Postumia. Nel settore oggi occupato dalla chiesa parrocchiale, antica pieve dei SS. Ilario e Taziano, si ritiene fosse invece collocato un magazzino riscaldato, con funzioni di essiccatoio o deposito di derrate, probabilmente impiantato nella seconda fase d’uso della villa. Recenti prospezioni nel parco del castello hanno infine identificato un grande edificio porticato isorientato con la villa e costituito da una serie di vani disposti lungo un fronte di una cinquantina di metri. Per la sua morfologia se ne sono ipotizzate diverse funzioni: botteghe, oppure alloggi per il personale di servizio, oppure ancora magazzini in prossimità di un porto fluviale. Pordenone, villa romana di Torre: le strutture/struktura Via Postumia - “Stradalta” 227 PORDENONE - Pordenone, Museo Archeologico del Friuli Occidentale: ipotesi di ricostruzione di uno degli ambienti della villa/poskus rekonstrukcije enega od prostorov vile muzeja zahodne Furlanije, obnovila pa se bosta morda tudi dva prostora rezidence. Tem fragmentom se pridružujejo še nekateri drugi dekorativni elementi, deli mozaikov, stenske obloge iz cenjenega marmorja ali obloge z elegantnih intarzijskih tal, vodovodne cevi, okenske plošče, ostanki nekega kipa in suspensurae, ki morda izvirajo iz zasebnih term. Vila je bila vsaj v dveh fazah v uporabi od 1. stol. pr. Kr. do cesarske dobe. Videti je, da je bila tesno povezana s pomembno cestno osjo, današnjo Stradalto, ki jo nekateri znanstveniki enačijo s cesto Postumia. Na območju, kjer danes stoji farna cerkev, starodavna cerkev svetih Hilarija in Ticijana, pa naj bi nekoč stalo ogrevano skladišče, ki se je uporabljalo kot sušilnica in za shranjevanje pridelkov. Zgrajeno je bilo najverjetneje v drugi fazi vile. Nedavne raziskave v grajskem parku so končno privedle do odkritja velike stavbo s stebriščem, ki je bila obrnjena proti vili. Dolga je bila približno petdeset metrov in imela je številne prostore. Na osnovi njihove razporeditve lahko predvidevamo, da so se ti uporabljali za najrazličnejše namene. Lahko so bili delavnice, stanovanja zaposlenega osebja ali pa skladišča v bližini rečnega pristanišča. località Torre PORDENONE - kraj Torre MUSEO ARCHEOLOGICO DEL FRIULI OCCIDENTALE ARHEOLOŠKI MUZEJ ZAHODNE FURLANIJE Entro l’affascinante cornice del Castello di Torre, eretto nel XIII secolo dal Patriarca di Aquileia per usi militari, il museo ricostruisce il tessuto insediativo antico dell’alta pianura pordenonese occidentale, a cominciare dall’alta preistoria rappresentata dagli accampamenti paleolitici del Piancavallo e del Bus d’la Lum e dalle stazioni neolitiche di Fagnigola e di Palù di Livenza, uno fra i siti palafitticoli neolitici più antichi, da poco inserito dall’UNESCO nella lista del patrimonio mondiale. Il definitivo consolidamento, con l’età del Bronzo e del Ferro, di un assetto demografico facente leva su villaggi fortificati e naturalmente difesi – i castellieri – è esemplificato dai reperti di Gradisca, Palse di Porcia, Monte Castelir presso Caneva. La cultura dei castellieri sopravvisse sino alle soglie della romanizzazione, documentata da diversi ritrovamenti di carattere funerario o legato a situazioni abitative. Fra le testimonianze di quest’epoca particolare evidenza possiede la villa romana di Torre, indagata alla metà degli anni Cinquanta dal conte di Ragogna, ultimo discendente dei proprietari del luogo, cultore di antichità che compì personalmente scavi archeologici e destinò a funzione museale le sale del Nahaja se v očarljivem okolju palače Castello di Torre, ki jo je v 13. stol. za vojaške namene dal zgraditi oglejski patriarh. Muzej prikazuje antično urbano strukturo poselitve visoke planote zahodno od Pordenona. Visoko prazgodovino predstavljata paleolitski naselbini Piancavallo in Bus d’la Lum ter neolitski postaji Fagnigola in Palù di Livenza. To je eno od najstarejših neolitskih najdišč in je bilo pred kratkim vpisano na seznam UNESCOVE svetovne dediščine. Dokončno konsolidacijo demografske strukture v bronasti in železni dobi, ki je temeljila na utrjenih in naravno branjenih vaseh - gradiščih, predstavljajo najdbe iz krajev Gradisca, Palse di Porcia in Monte Castelir pri Canevi. Gradišča so se ohranila do začetka romanizacije, o njih pa pričajo različne najdbe grobnega ali poselitvenega značaja. Poseben pričevalni pomen ima rimska vila Torre. Sredi 50. let jo je raziskal grof Ragogna, zadnji potomec veleposestnikov tukajšnjih in ljubitelj antike, ki je osebno opravljal arheološka izkopavanja in je prostore gradu namenil muzejski dejavnosti. Poleg zbirke gradbenih materialov, ki so pripadali arhitekturnim strukturam kompleksa, in keramičnih izdelkov, ki so jih uporabljali prebivalce vile, lahko obiskovalec spozna tudi takratne stenske poslikave nekaterih prostorov vile. Zahvaljujoč rekonstrukciji stenske dekoracije dveh prostorov in fragmentom originalnega ometa, ki je imel dekorativne motive in figure, si lahko tukaj ogledamo tudi prizor amazonomahije, ki je morda krasil sprejemni prostor, in preprostejšo, rdečo in črno dekoracijo, ki je bila primernejša za intimno domače okolje. Razkošnost dekoracije iz začetka 1. stol. po Kr. priča o bogastvu lastnika vile. Časovni excursus muzeja dopolnjujejo materiali in konteksti iz zgodnjega srednjega veka Pordenone, Castello di Torre, sede del Museo Archeologico del Friuli Occidentale/sedež arheološkega muzeja zahodne Furlanije 228 Via Postumia - “Stradalta” castello. Oltre a una campionatura di materiali costruttivi relativi alle strutture architettoniche del complesso e di prodotti ceramici in uso durante le sue fasi di vita, al visitatore si offre l’opportunità di avere una visione d’insieme di come potevano presentarsi un tempo alcuni ambienti affrescati della villa. Grazie alla ricostruzione della decorazione parietale di due vani e al riposizionamento di frammenti di intonaco originale con motivi ornamentali e figure, sono riproposte una scena di Amazzonomachia, forse riferibile a un ambiente di rappresentanza, e una decorazione più semplice, a pannelli rossi e neri, adatta a un’atmosfera più intima e domestica. La lussuosità delle decorazioni, risalenti agli inizi del I sec. d.C., depone per una prestigiosa titolarità della villa. Completa l’excursus temporale proposto dal museo la presentazione di materiali e contesti riferibili a epoca alto medievale e rinascimentale, documentati anche grazie ad alcuni scavi cittadini che hanno restituito butti di ceramiche e scarti di fornace. Di origine non locale, ma di produzione etrusca o della Magna Grecia sono, infine, le ceramiche pervenute al museo grazie alla generosità di due collezionisti. Pordenone, Museo Archeologico del Friuli Occidentale, affresco parietale dalla villa romana di Torre con scena dello svelamento di Achille alla corte di re Licomede: una delle figlie del re/stenska poslikava v rimski vili Torre s prizorom predstavitve Ahila na dvoru kralja Likomeda: ena od kraljevih hčera Via Postumia - “Stradalta” 229 INDIRIZZI E CONTATTI/Naslovi in kontakti RONCHI DEI LEGIONARI VILLA ROMANA/RIMSKA VILA Pordenone, Museo Archeologico del Friuli Occidentale: fibbia di bronzo da Tramonti di Sotto bronasta sponka iz kraja Tramonti di Sotto ter renesanse. Te si danes lahko ogledamo zahvaljujoč nekaterim izkopavanjem, ki so potekala v mestu in med katerimi so bili najdeni lončarski in žgalniški odpadki. Tukaj so razstavljeni tudi keramični izdelki, ki sta jih muzeju podarila velikodušna zbiralca, vendar ti niso domačega temveč etruščanskega izvora. Via Raparono 34077 Ronchi dei Legionari (GO) Info: Biblioteca Comunale “Sandro Pertini” Via Androna Palmada, 1 Tel. + 39 0481 477 205 http://bibliogo.ccm.it/library/Ronchidei-Legionari SAN PIER D’ISONZO Direzione Centrale Risorse Agricole, Naturali, Forestali e Montagna Centralna uprava kmetijskih virov, narave, gozdov in gora Servizio Tutela Ambienti Naturali, Fauna e Corpo Forestale Regionale Via Di Toppo, 40 33100 Udine (UD) Tel. +39 0432 555 292 [email protected] MUSEO ARCHEOLOGICO DEI BAMBINI/OTROŠKI ARHEOLOŠKI MUZEJ Non lontano da Ronchi dei Legionari.../Nedaleč od Ronk... c/o Biblioteca Civica Via Nazario Sauro, 40 34070 San Pier d’Isonzo (GO) Tel. +39 0481 70796 SAN CANZIAN D’ISONZO CODROIPO CIVICO MUSEO ARCHEOLOGICO DELLA CITTÀ DI CODROIPO/MESTNI ARHEOLOŠKI MUZEJ MESTA CODROIPO Piazzetta Don Vito Zoratti 33033 Codroipo (UD) Tel. +39 0432 820 174 museoarcheologico@comune. codroipo.ud.it www.comune.codroipo.ud.it PARCO DELLE RISORGIVE PARK IZVIROV 33033 Codroipo (UD) Info: Regione Friuli Venezia Giulia RESTI PALEOCRISTIANI E ANTIQUARIUM CANTIANENSE ZGODNJEKRŠčANSKE OSTALINE IN ANTIQUARIUM CANTIANENSE Piazza Santi Martiri, 15 34075 San Canzian d’Isonzo (GO) Tel. +39 0481 760 44 Non lontano da Codroipo... Nedaleč od Codroipa... SAN VITO AL TAGLIAMENTO MUSEO CIVICO “FEDERICO DE ROCCO”/MESTNI MUZEJ “FEDERICO DE ROCCO” Torre Raimonda Via Amalteo, 1 33078 San Vito al Tagliamento (PN) Tel. +39 0434 80405 [email protected] www.comune.san-vito-altagliamento.pn.it Proseguendo verso nord... Nadaljevanje proti severu... PORDENONE località/kraj Torre VILLA ROMANA DI TORRE DI PORDENONE/RIMSKA VILA TORRE DI PORDENONE Parco Comunale del Noncello Info: Museo Archeologico del Friuli Occidentale/Arheološki Muzej Zahodne Furlanije Castello di Torre Via Vittorio Veneto 21 33170 Torre di Pordenone (UD) museo.archeologico@comune. pordenone.it www.comune.pordenone.it/ museoarcheologico MUSEO ARCHEOLOGICO DEL FRIULI OCCIDENTALE ARHEOLOŠKI MUZEJ ZAHODNE FURLANIJE Castello di Torre Via Vittorio Veneto 21 33170 Torre di Pordenone (UD) Tel. +39 0434 541 433 museo.archeologico@comune. pordenone.it www.comune.pordenone.it/ museoarcheologico 230 Da Aquileia a Forum Iulii 9 itinerarij 9 itinerario da aquileia a forum iulii iz ogleja v forum iulii autostrada /avtocesta strada statale /državna cesta confine provinciale /deželna meja confine statale /državna meja da aquileia a forum iulii /iz ogleja v forum iulii area archeologica /arheološko območje museo /muzej monumento /kulturni spomenik area naturalistica /naravoslovno območje 232 Da Aquileia a Forum Iulii Iz Ogleja v Forum Iulii 233 N on vi sono dubbi sull’esistenza di un antico percorso che congiungeva Aquileia a Forum Iulii, l’attuale Cividale del Friuli, anche se le notizie riconducibili a questo asse viario risultano assai scarse, sia nelle fonti antiche, sia nelle evidenze archeologiche. Le origini di un itinerario che percorreva la vallata del Natisone, per poi congiungersi a quella dell’Isonzo, sono quasi certamente da ricondursi a un’antica pista aperta dall’uomo che, seguendo queste vallate, consentiva di raggiungere in maniera piuttosto agevole i territori dell’Europa centrale e orientale. È ragionevole pensare che i Romani abbiano sfruttato questo percorso preesistente, che permetteva, attraverso il passo del Predil, di arrivare nel Norico e congiungersi con la via che da Aquileia portava a Virunum, lungo la valle del fiume Fella. Fondata da Giulio Cesare nel 50 a.C. all’imbocco della valle del Natisone, Cividale nasce con la caratteristica di forum, cioè di mercato: punto di notevole rilevanza commerciale, servito da collegamenti stradali efficienti e trafficati, soprattutto con la vicina e importante colonia di Aquileia. Forum Iulii doveva essere strategicamente significativa anche da un punto di vista militare, trovandosi proprio in uno dei punti d’accesso più esposti alle invasioni di popoli barbarici nord orientali verso i territori italici: da qui il ruolo difensivo dell’area, testimoniato da evidenze archeologiche disseminate nel territorio cividalese, plausibilmente collegate con i Claustra Alpium Iuliarum, il sistema di fortificazioni innalzato in età tardoantica lungo le Alpi Giulie. Proseguendo la strada verso nord, era possibile raggiungere Kobarid/Caporetto, quindi la valle dell’Isonzo, porta per l’Europa continentale e balcanica. Da Forum Iulii partiva anche una strada di collegamento alla via che univa Aquileia a Iulia Emona (Lubiana), passante per la località di Cormòns e congiungentesi circa all’altezza della stazione di Ponte Sonti. Si ritene che proprio attraverso tale strada i Longobardi siano entrati a Cividale nel 568 per poi conquistarla ed eleggerla sede del primo ducato longobardo, con competenza su una vasta area comprendente tutto l’attuale Friuli, esperienza quest’ultima di fondamentale importanza per la storia e lo sviluppo della città e dell’intero territorio circostante. N Il fiume Natisone presso Cividale del Friuli/Reka Nadiža pri Čedadu obenega dvoma ni o obstoju starodavne poti, ki je Oglej povezovala s Forum Julii, današnjim Čedadom, čeprav so antični viri in arheološki dokazi, ki bi to cestno povezavo omenjali, zelo redki. Začetek poti, ki je potekala po dolini Nadiže in se je nato združila s cesto v Posočju, je skoraj zagotovo treba pripisati starodavni poti, ki je vodila po teh dolinah in je omogočala dokaj preprosta potovanja na ozemlja Srednje in Vzhodne Evrope. Smiselno je domnevati, da so Rimljani izkoristili to obstoječo traso, ki je omogočala prehod čez prelaz Predel in potovanje v Norik, kjer se je združila s cesto, ki je iz Ogleja po dolini reke Fella vodila v Virunum. Čedad, ki ga je leta 50 pred našim štetjem Julij Cezar ustanovil ob ustju doline Nadiže, je sprva nastal kot forum, torej trg. Imel je velik gospodarski pomen ter učinkovite in zelo prometne cestne povezave, zlasti s sosednjo in pomembno kolonijo Akvilejo. Forum Julii je bil najverjetneje strateško pomemben tudi z vojaškega vidika, saj se je nahajal na eni od točk, ki so bile močno izpostavljene vdorom severovzhodnih barbarskih ljudstev na italska ozemlja. Prav zato je to območje imelo tudi pomembno obrambno vlogo, o čemer pričajo arheološki dokazi, razpršeni v okolici Čedada. Najverjetneje je bil vključen v Claustra Alpium Iuliarum, tj. v pozni antiki zgrajen sistem utrdb v Julijskih Alpah. Po cesti je bilo na severu mogoče priti do Kobarida, nato pa do doline Soče, vrat v celinsko Evropo in Balkan. Od Foruma Julii je vodila tudi pot, ki se je nato priključila cesti, ki je Oglej 234 Da Aquileia a Forum Iulii Iz Ogleja v Forum Iulii 235 CIVIDALE DEL FRIULI ČEDAD TEMPIETTO LONGOBARDO LANGOBARDSKI TEMPELJ Situato all’interno del Monastero di Santa Maria in Valle, rappresenta una straordinaria testimonianza dell’architettura altomedioevale. Nel 2011 è stato dichiarato dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità nell’ambito del sistema “Italia Longobardorum. I luoghi del potere (568-774)”. Originariamente doveva costituire la cappella palatina all’interno della residenza del rappresentante del re longobardo, la cosiddetta “gastaldaga”. Nel X secolo l’edificio fu donato da Berengario I al vicino convento benedettino femminile e la cappella si trasformò in oratorio. La struttura esterna appare molto semplice, in contrasto con la ricchezza decorativa dell’interno, accessibile da un ingresso laterale sul lato meridionale. Nello spazio interno si succedono un’aula quadrata con volta a crociera e un presbiterio con tre navatelle a botte, più basse rispetto all’aula; una monumentale trifora delimita i due ambienti. Sono stati impiegati materiali di spolio provenienti da edifici più antichi, come mensole e architravi romani Tempelj se nahaja v samostanu Santa Maria in Valle in je zelo pomembno pričevanje, ki podaja številne podatke o arhitekturi zgodnjega srednjega veka. Leta 2011 je bil uvrščen na Unescov seznam svetovne dediščine, in sicer kot del sistema “Italia Longobardorum. Kraji moči (568-774)”. Najprej je to verjetno bila palatinska kapela, ki se je nahajala v rezidenci predstavnika langobardskega kralja in so ji tedaj pravili “gastaldaga.” V 10. stol.je Berenger stavbo podaril bližnjemu benediktinskemu ženskemu samostanu, kapelo pa so preoblikovali v oratorij. Zunanjost zgradbe je zelo preprosta, notranjost pa je bogato okrašena in vanjo je mogoče vstopiti skozi stranski vhod na južni strani. V notranjosti se nahajata kvadratna soba s križnim obokom in prezbiterij s tremi hodniki, ki so nižji od avle. Prostora ločuje monumentalna trifora. Za gradnjo so uporabili materiale, ki so jih vzeli s starejših stavb. Gre na primer za rimske nosilce in preklade Aquileia: mausoleo funerario/nagrobni mavzolej povezovala z Iulio Emono (Ljubljano). Potekala je skozi mesto Krmin in se na glavno cesto priključila v bližini postaje Ponte Sonti. Zelo verjetno je, da so Langobardi prav po tej cesti leta 568 prispeli v Čedad, ga zasedli in ga nato izbrali kot sedež prvega langobardskega vojvodstva. Svoje pristojnosti je izvajala na širšem območju, ki je zajemalo vso današnjo Furlanijo. Ta dogodek je bila temeljnega pomena za zgodovino in razvoj Cividale del Friuli, Museo Archeologico Nazionale: fibule longobarde in oro/zlate langobardske fibule mesta ter za vse okoliško ozemlje. Lungo l’itinerario/Ob poti: Aquileia - Cividale Escursioni a breve distanza/Krajši izleti: Udine del Friuli Cividale del Friuli, Monastero di Santa Maria in Valle: chiostro/samostansko dvorišče 236 Da Aquileia a Forum Iulii Iz Ogleja v Forum Iulii 237 Cividale del Friuli, Tempietto longobardo: arcone del portale e teoria delle Sante e Martiri/arkada portala ter sprevod svetnic in mučenic del presbiterio e colonne, pilastri ed elementi di epoca bizantina della recinzione che separa il presbiterio dall’aula, tutto in marmo greco. Realizzati per l’occasione, in epoca altomedievale, sono invece basi e capitelli. Il ricco apparato decorativo interno, a stucco e ad affresco, è sopravvissuto solo parzialmente. Opere particolarmente significative si possono tuttavia ammirare soprattutto sulla parete occidentale dell’aula, dove è superstite l’originaria articolazione in tre zone ornamentali, che caratterizzava probabilmente anche le pareti nord e sud. L’eleganza formale degli affreschi, rappresentanti per lo più figure sacre, è tale da farli considerare una delle migliori espressioni pittoriche dell’VIII secolo, opera di artisti legati alle principali esperienze della pittura greco-bizantina. Di straordinaria finezza sono anche le decorazioni a stucco, il cui repertorio iconografico e la resa naturalistica e plastica si rifanno all’arte paleocristiana prezbiterija ter stebre in druge elemente iz bizantinske dobe. Ti sestavljajo pregrado, ki ločuje avlo in prezbiterij in je v celoti zgrajena iz grškega marmorja. Za ta namen so bila v zgodnjem srednjem veku izdelana podnožja kapitelov. S štukaturami in freskami bogato okrašena notranjost je danes le še delno ohranjena. Posebno pomembna dela lahko občudujemo predvsem na zahodni steni avle. Na njej so še danes vidna prvotna tri ornamentalna področja, ki so verjetno krasila tudi severno in južno steno. Zahvaljujoč svoji formalni eleganci, so freske, ki v glavnem upodabljajo like svetnikov, najverjetneje eno najlepših slikarskih del 8. stol. Naslikali so jih umetniki, ki so dobro poznali grško-bizantinsko slikarstvo. Izjemno prefinjene so tudi štukature, katerih ikone in naturalistični ter plastični motivi temeljijo na zgodnjekrščanski in bizantinski umetnosti. Nazadnje mo- e bizantina. Si ricordano il fine lavoro ornamentale costituito da una fascia decorata da un motivo di tralcio a spirale, che gira intorno all’arcone del portale sulla parete ovest, e nella parte superiore di questa, ai lati delle finestre, la teoria di Sante e di Martiri, sei esili delicate figure femminili in stucco, due in abiti monacali e quattro con attributi regali. La struttura originaria subì notevoli danni in seguito ai terremoti del 1222 e del 1279: si verificò il crollo di gran parte della volta a crociera, che collassando inferse danni irreparabili alle decorazioni a stucco delle pareti. Seguirono le scosse del 1511 e il complesso del monastero venne in gran parte ricostruito con diversi adattamenti funzionali e strutturali. ramo omeniti tudi prefinjeno okrasje. Sestavlja ga z motivom spiralne rozge okrašen pas, ki se vije po loku portala na zahodni steni, nad njim je pa ob oknu upodobljen sprevod svetnic in mučenic. Gre za šest vitkih in nežnih ženskih figur v štukaturi, dve v meniških oblačilih in štiri s kraljevskimi atributi. Zgradbo so leta 1222 in 1279 hudo poškodovali potresi, saj se je tedaj porušil večji del križnega oboka in pri padanju povzročil nepopravljivo škodo na dekoraciji s stenskimi štukaturami. Temu so sledili še potresni sunki leta 1511, nato pa so večji del samostanskega kompleksa obnovili z različnimi strukturnimi in funkcionalnimi prilagoditvami. CIVIDALE DEL FRIULI ČEDAD MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE DI CIVIDALE NARODNI ARHEOLOŠKI MUZEJ V ČEDADU Fu istituito nel 1817 per iniziativa del canonico Michele della Torre Valsassina (1757-1844), studioso che condusse all’inizio dell’Ottocento, con sovvenzioni dell’Imperatore d’Austria Francesco I, importanti campagne di scavo a Cividale e nel territorio. Inizialmente ospitato nel Palazzo de Nordis, dal 1990 ha sede nel cinquecentesco Palazzo dei Provveditori Veneti, costruito su progetto di Andrea Palladio a chiudere il lato orientale della piazza del Duomo. Si articola su due piani, con preziosi reperti di epoca romana, paleocristiana, altomedioevale, romanica e gotica. Al piano terra si sviluppano la sezione lapidaria suddivisa in varie epoche, quella epigrafica e quella musiva, nonché interessanti sculture di età altomedioevale, come la Muzej je bil leta 1817 ustanovljen na pobudo kanonika Micheleja della Torre Valsassina (1757-1844), učenjaka, ki je v začetku 19. stol. s pomočjo donacij avstrijskega cesarja Franca I. v Čedadu in okolici vodil pomembna izkopavanja. Zbirka je bila sprva razstavljena v palači de Nordis, od leta 1990 pa se nahaja v palači Provveditori Veneti, ki sega v 16. stol. Zasnoval jo je Andrea Palladio, ki je tako želel pozidati vzhodno stran trga Duomo. Predmeti zbirke so nameščeni v dveh etažah. Gre za dragocene najdbe iz rimske, zgodnjekrščanske, zgodnje srednjeveške, romanske in gotske dobe. V pritličju se nahaja oddelek lapidarija, Cividale del Friuli, Museo Archeologico Nazionale: borchia di bronzo di età romana/bronasta zaponka iz rimske dobe 238 Da Aquileia a Forum Iulii Iz Ogleja v Forum Iulii 239 Cividale del Friuli: Palazzo dei Provveditori Veneti, sede del Museo Archeologico Nazionale/Palača Provveditori Veneti, sedež Narodnega arheološkega muzeja cimasa del presbyter Ianuarius da Invillino e il pluteo con monogramma cristologico della chiesa di S. Maria Assunta. Il salone centrale del piano nobile accoglie l’interessante serie di bronzi, tra cui una testaritratto, rinvenuti nel foro romano di Iulium Carnicum (Zuglio) e probabilmente riferibili a un’edicola eretta nella basilica per onorare un illustre cittadino. Sempre al primo piano, la ricca e varia sezione longobarda, nucleo principale del museo, consente di ripercorrere cronologicamente la storia dei Longobardi a Forum Iulii dalla fine del IV secolo alle ultime fasi del ducato friulano, cessato con l’inclusione del regno longobardo nei domini di Carlo Magno alla fine dell’VIII secolo. Si inizia dai manufatti del primo insediamento longobardo, per lo più di importazione, rinvenuti nelle necropoli più antiche di San Giovanni-Cella e di Santo Stefano in Pertica, fino alle elaborate espressioni di oreficeria, già influenzate dal mondo carolingio, come la Pace del Duca Orso, due reliquiari del tesoro del Duomo in argento e la croce astile di Invillino. Sono ki se deli na epigrafski in mozaični del. Tu si lahko obiskovalec ogleda tudi zanimive skulpture iz zgodnjega srednjega veka, med katerimi je na primer venec presbyter Ianuarius iz Invillina in pluteus s kristološkim monogramom cerkve sv. Marije Vnebovzete. V osrednji dvorani plemiškega nadstropja domuje zanimiva zbirka bronastih predmetov, kot je na primer glava-portret, ki je bil najden v rimskem forumu Iulium Carnicum (Zuglio) in je verjetno bil nameščena na edikuli bazilike ter je častil znano osebnost. V istem nadstropju se nahaja tudi bogat in raznolik langobardski oddelek, ki je tudi glavno jedro muzeja. Ta ponuja kronološki pregled zgodovine Langobardov v Forum Julii, in sicer vse od konca 4. stol. do zadnje faze furlanskega vojvodstva, ki je prenehalo obstajati, ko se je ob koncu 8. stol. langobardsko kraljestvo priključilo vladavini Karla Velikega. Začne se z rokodelskimi izdelki prve langobardske poselitve, ki so bili v glavnem uvoženi. Odkriti so bili v najstarejših nekropolah krajev San Giovanni-Cella ter Santo Stefano in Pertica. Sledijo skrbno izdelani zlatarski izdelki, na presenti anche armi, vasellame, oggetti di ornamento personale e di uso quotidiano provenienti dalle numerose aree funerarie cividalesi. Risaltano in particolar modo le crocette in lamina d’oro che venivano applicate sul velo o sul sudario del defunto (famosa quella cosiddetta “di Gisulfo”) e le varie tipologie di fibule, lavorate a filigrana o impreziosite da pietre e smalti. Nel museo è esposta anche una collezione numismatica, di proprietà della Fondazione CRUP, composta da cinquantasei monete d’oro longobarde, talune rarissime, considerata tra le più importanti al mondo di questo genere. Una parte della collezione è ospitata nella rinnovata sede storica di Palazzo de Nordis e comprende diverse opere d’arte e codici miniati, tra cui il celebre salterio di Egberto. katerih je že opazen karolinški vpliv. Med te sodijo Pace del Duca Orso, dva srebrna relikvarija zakladnice katedrale in procesijski križ iz Invillina. Razstavljeno je tudi orožje, keramika, osebni nakit in predmeti za vsakodnevno rabo, ki so bili najdeni v številnih grobovih čedadskega območja. Izstopajo predvsem drobni zlati križi, ki so jih nameščali na tančice ali rute pokojnikov (znamenit je tako imenovani “Gisulfo”), in različne vrste filigranskih ali s kamni in oblogami okrašenih fibul. V muzeju je razstavljena tudi zbirka kovancev, ki je v lasti Fundacije CRUP. Sestavlja jo šestinpetdeset langobardskih zlatnikov, od katerih so nekateri zelo redki, in je ena od najpomembnejših zbirk te vrste na svetu. Del zbirke se nahaja v obnovljeni zgodovinski palači Nordis. Zajema številne umetnine in rokopise, med katerimi je tudi znani Egbertov psalter. Cividale del Friuli, Museo Archeologico Nazionale: dritto e rovescio del solido aureo longobardo di Grimoaldo III (deposito della Fondazione Cassa di Risparmio di Udine e Pordenone)/prednja in zadnja stran langobardskega zlatnika Grimualda III (depozit fundacije Cassa di Risparmio di Udine e Pordenone) CIVIDALE DEL FRIULI ČEDAD IPOGEO CELTICO KELTSKI HIPOGEJ Luogo suggestivo e misterioso, l’Ipogeo celtico si trova nel centro di Cividale a pochi passi dal ponte del Diavolo sul fiume Natisone e dal Tempietto Longobardo. Secondo alcuni studiosi costituisce una testimonianza dell’insediamento preromano, forse celtico, mentre altri lo interpretano come carceri romane o longobarde. In realtà rimangono ancora un mistero le sue origini e la sua funzione. Si tratta di un sistema di cavità sotterranee, lungo l’argine roccioso destro del Natisone, con una camera centrale da cui si dipartono tre corridoi molto bassi. Nel- Keltski hipogej je sugestiven in skrivnosten kraj v centru Čedada, ki leži nedaleč od hudičevega mostu čez reko Nadižo in od langobardskega templja. Po mnenju nekaterih strokovnjakov, gre za pravo pričevanje o predrimski naselbini, morda keltski, drugi pa trdijo, da je to bil rimski ali langobardski zapor. Njegov nastanek in namen tako še naprej ostajata skrivnost. Gre za sistem podzemnih votlin na desnem skalnatem bregu Nadiže, ki ima osrednjo komoro, iz katere se odpirajo tri zelo nizke votline. Na stenah so v skalo izdolbene niše, police, ste- 240 Da Aquileia a Forum Iulii Iz Ogleja v Forum Iulii 241 Cividale del Friuli, Ipogeo celtico: uno scorcio degli ambienti sotterranei/del podzemnih prostorov bri in grobe klopi. Nad vhodi v tri prostore je vklesanih prav toliko mask, ki so zelo podobne tako imenovanim têtes coupées (keltskim maskam). Te so zelo razširjene v grobovih na jugu Francije. le pareti sono ricavati nella pietra nicchie, mensole, pilastri e grezzi bancali. Sopra agli ingressi dei tre ambienti campeggiano altrettanti mascheroni scolpiti, per i quali si sono sottolineate analogie con le “têtes coupées” (mascheroni celtici), molto diffusi in contesti funerari della Francia meridionale. Non lontano da Cividale... Cividale del Friuli, Ipogeo celtico: particolare di una testa scavata nella roccia/detajl v skalo vklesane glave Nedaleč od čedada... UDINE VIDEM CIVICI MUSEI DI UDINE MUSEO ARCHEOLOGICO MESTNI MUZEJI V VIDMU ARHEOLOŠKI MUZEJ Al piano terra dell’ala est del Castello di Udine è stata recentemente inaugurata la prima sezione del Museo Archeologico, che illustra gli aspetti storici e archeologici del collezionismo friulano tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento. Il fascino esercitato dal passato e la V pritličju vzhodnega krila gradu v Vidmu je bil pred kratkim odprt prvi del Arheološkega muzeja. Ta predstavlja različne vidike furlanskega zgodovinskega in arheološkega zbirateljstva, ki sega od konca 19. do začetka 20. stol. Mikavnost preteklosti in intelektualna curiosità intellettuale hanno sostenuto l’attività archeologica di numerosi nobili friulani, come di Toppo, de Brandis, di Prampero, Gropplero, Frangipane, ma anche di molti illustri eruditi, quali Giulio Andrea Pirona, Alexander Wolf, Valentino Ostermann, Giovanni Marinelli e Carlo Someda de Marco. I materiali di queste collezioni solo a fatica possono essere riportati al contesto di provenienza e il loro valore documentario non si concretizza tanto nell’essere testimonianza di una presenza passata, seppur importante, quanto soprattutto nell’informazione da essi veicolata sul “fare Cultura” nel passato e sull’origine della ricerca archeologica in Italia e, in particolare, in Friuli. La prima sala è dedicata alla splendida e ricca raccolta del conte Augusto de Brandis, donata con un lascito testamentario nel 1924. Si tratta di reperti magnogreci provenienti principalmente dalla zone archeologiche di Taranto: crateri apuli e campani, una ricca produzione di ceramica di Gnathia e lo splendido stamnos dipinto ad Atene verso il 440 a.C., dal celebre ceramografo Menelao. Il collezionismo fu una passione della famiglia de Brandis, che portò Augusto ad abituali contatti con mercanti d’arte e commercianti di antichità di tutta Europa; la collezione comprende anche 25.000 monete, antiche e moderne, provenienti da ogni parte del mondo; prevalgono gli esemplari dell’Italia antica, della Magna Grecia Udine, Civici Musei - Museo Archeologico: fibula in bronzo a forma di cavallino (I-V sec. d.C.)/bronasta fibula z likom konja (1.-4. stol. po Kr.) radovednost sta vzpodbudili arheološko dejavnost mnogih furlanskih plemičev, kot so bili Toppo, de Brandis, di Prampero, Gropplero, Frangipane, številni pa so bili tudi ugledni znanstveniki, med katere sodijo na primer Giulio Andrea Pirona, Alexander Wolf, Valentino Ostermann, Giovanni Marinelli in Carlo Someda de Marco. Predmete iz te zbirke je skoraj nemogoče umestiti v točno določen kontekst in zaradi njihove nizke pričevalne vrednosti je tudi njihov izvor težko določiti, poleg tega pa posledično seveda ne nudijo konkretnih pričevanj o preteklosti. Bolj govorijo o tem, kako so ljudje včasih gledali na “ukvarjanje s kulturo” in na opravljanje arheoloških raziskav v Italiji, še posebej v Furlaniji. Prvi prostor je namenjen lepi in bogati zbirki grofa Augusta de Brandisa, ki jo je z oporoko zapustil leta 1924. Gre za velikogrške najdbe, ki prihajajo predvsem z arheoloških najdišč v Tarantu.Med njimi so apuljski in kampanjski kraterji, bogata zbirka keramičnih izdelkov Gnathia in čudovit stamnos, ki ga je okrog leta 440 pred našim štetjem v Atenah naslikal slavni slikar lončarstva Menelaj. Zbirateljska strast družine de Brandis je Augustu omogočala redne stike s prodajalci Udine, Civici Musei - Museo Archeologico: skyphos apulo a figure rosse (IV sec. a.C.)/skyphos iz Apulije z rdečimi liki (4. stol. po Kr.) 242 Da Aquileia a Forum Iulii Iz Ogleja v Forum Iulii 243 Udine, Civici Musei - Museo Archeologico: balsamario vitreo (età augustea)/steklena posoda za balzam (avgustejska doba) e della Sicilia, in particolare le emissioni della zecca di Tarentum, odierna Taranto. Segue la sala dedicata ai nobili, eruditi e religiosi che furono determinanti per la formazione del Museo cittadino nel 1866. I materiali da loro raccolti provengono da tutto il Friuli: oggetti ad uso sacro e profano, di ambiente privato, pubblico e commerciale, riferibili a un periodo compreso tra la Protostoria e il Medioevo. Altrettanto basilare è la figura del conte Francesco di Toppo, che nel 1883 lasciò alla città la ricchissima collezione di reperti rinvenuti in una necropoli romana di Aquileia. Dalla città, cui è dedicata la terza sala, provengono anche due tappeti musivi, uno policromo e l’altro bicromo, provenienti dagli scavi archeologici di Giovanni Brusin nel fondo Ritter e ceduti nel novembre del 1933 dal Regio Museo Archeologico di Aquileia. L’ultima sala è dedicata a Luigi Pio Tessitori e alla ricerca archeologica all’estero. Egli giunse nel nord dell’India nel 1914 per dedicarsi allo studio di manoscritti della letteratura bardica e delle leggende e tradizioni popolari. L’incontro con Sir John Marshall, direttore generale dell’Archaeological Survey of India, gli consentì di rivolgere l’attenzione di studioso anche all’archeologia, compiendo ricerche e svolgendo un ruolo determinante nella formazione del Museo Archeologico di Bikaner. Conclude il percorso il Lapidario, posto nel sottoportico del castello, che presenta epigrafi, monumenti e sculture di epoca umetnin in preprodajalci starin iz vse Evrope. V zbirki je tudi 25.000 sodobnih in starodavnih kovancev, ki prihajajo iz vseh delov sveta. Prevladujejo primerki iz antične Italije, Velike Grčije in Sicilije, zlasti gre za predmete iz kovnice mesta Tarentum, današnjega Taranta. Sledi prostor, namenjen plemičem, učenjakom in verskim voditeljem, ki so bili ključnega pomena za ustanovitev Mestnega muzeja leta 1866. Zbrano gradivo prihaja iz različnih koncev Furlanije. Tu so razstavljeni tako nabožni kot posvetni predmeti iz zasebnega, javnega in trgovinskega prostora, ki segajo v obdobje med protozgodovino in srednjim vekom. Enako pomemben je tudi lik grofa Francesca di Toppa, ki je leta 1883 mestu zapustil bogato zbirko predmetov, najdenih v rimski nekropoli v Ogleju. Iz mesta, ki mu je posvečena tretja soba, izhajata tudi dve mozaični preprogi, ena več- in druga dvobarvna. Obe sta bili najdeni med arheološkimi izkopavanji Giovannija Brusina iz fundacije Ritter, novembra leta 1933 pa jih je podaril Kraljevi arheološki muzej iz Ogleja. Zadnja soba je posvečena Luigiju Pio Tessitoriju in arheološkim raziskavam v tujini. Leta 1914 Je prispel v severno Indijo, da bi se posvetil študiju rokopisov bardske literature ter ljudskih legend in tradicij. Srečanje s Sirom Johnom Marshallom, generalnim direktorjem ustanove Archaeological Survey of India, mu je omogočilo, da se je posvetil tudi arheologiji. Opravljal je raziskovalno delo in imel odločilno vlogo pri oblikovanju arheološkega muzeja v Bikanerju. Pregled zaključuje lapidarij, ki se nahaja v veži gradu. Tukaj so razstavljeni napisi, spomeniki in skulpture iz rimskih ča- romana provenienti soprattutto dalle collezioni dei conti Gorgo e di Toppo, che avevano proprietà fondiarie ad Aquileia e dintorni. Sono esposti anche materiali frutto di ritrovamenti fortuiti o utilizzati come reimpieghi in vari edifici. sov. Prihajajo predvsem iz zbirk grofov Gorgo in di Toppo, ki sta bila lastnika posestev v Ogleju in okolici. Na ogled je tudi nekaj predmetov, ki so bili najdeni po naključju ali vnovič uporabljeni v različnih zgradbah. INDIRIZZI E CONTATTI/Naslovi in kontakti CIVIDALE DEL FRIULI/ČEDAD TEMPIETTO LONGOBARDO LANGOBARDSKI TEMPELJ Via Monastero Maggiore, 34 Cividale del Friuli (UD) Info e prenotazioni/Informacije in rezervacije: Tel. +39 0432 700867 (Biglietteria); +39 0432 710460 www.tempiettolongobardo.it [email protected] MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE DI CIVIDALE NARODNI ARHEOLOŠKI MUZEJ V čEDADU Piazza del Duomo, 13 33043 Cividale del Friuli (UD) Tel. +39 0432 700700 www.cividale.com UDINE/VIDEM IPOGEO CELTICO KELTSKI HIPOGEJ CIVICI MUSEI DI UDINE - MUSEO ARCHEOLOGICO/MESTNI MUZEJI V VIDMU - ARHEOLOŠKI MUZEJ Via Monastero Maggiore, 6 Cividale del Friuli (UD) Info per visite/Informacije za obiskovalce: Tel. +39 0432 710460 (Informacittà di Cividale); +39 0432 700876 (Tempietto Longobardo Langobardski tempelj) [email protected] Non lontano da Cividale... Nedaleč od čedada... Piazzale del Castello 33010 Udine Tel. +39 0432 271591 [email protected] www.udinecultura.it 244 Lungo le valli dei fiumi Idria e Isonzo 10 itinerarij 10 itinerario lungo le valli dei fiumi idria e isonzo po dolinah rek idrijce in soče autostrada /avtocesta strada statale /državna cesta confine provinciale /deželna meja confine statale /državna meja lungo le valli dei fiumi idria e isonzo /po dolinah rek idrijce in soče area archeologica /arheološko območje museo /muzej monumento /kulturni spomenik area naturalistica /naravoslovno območje 246 Lungo le valli dei fiumi Idria e Isonzo Po dolinah rek Idrijce in Soče 247 F in da tempi antichissimi, lungo le principali valli alpine si sono spontaneamente sviluppati itinerari che permettevano di attraversare le aree montane seguendo percorsi più agevoli con pendenze e asperità minori. Anche se non citati da fonti antiche, la loro frequentazione deve attestarsi fin dal primo popolamento umano, ben prima dell’epoca romana. Nella parte occidentale della Slovenia, fortemente caratterizzata dall’ambiente montano delle Alpi Giulie, le evidenze archeologiche testimoniano lo sviluppo di culture materiali di notevole rilevanza che confermano l’importanza, dal punto di vista degli scambi culturali e commerciali, degli itinerari lungo le vallate dei fiumi che solcavano questi rilievi, tutt’ora coperti da fitte foreste. Tali percorsi permettevano, infatti, più agevoli collegamenti tra i siti alpini e d’Oltralpe con l’ambito adriatico. Sulla strada che da Aquileia portava a Iulia Emona, trait d’union fra i territori italici e le terre orientali e balcaniche, si è ipotizzato che circa all’altezza di Kalce, anche nell’antichità come ora, si staccasse una via di collegamento verso la valle del fiume Idria, principale affluente dell’Isonzo, al quale si unisce presso Most na Soči. Proprio in questa località, sorta in posizione strategica alla confluenza tra i due fiumi, sono emerse cospicue evidenze archeologiche che ne fanno uno dei siti più significativi della Slovenia. Da qui si accedeva al medio e all’alto Isonzo dove, appena sopra Caporetto, si attesta la presenza dell’abitato d’altura di Tonovcov Grad, frequentato fin dal Paleolitico, ma particolarmente sfruttato nel V-VI sec. d.C. Da Caporetto era possibile raggiungere la valle del Natisone, quindi Forum Iulii, oppure proseguire in direzione di Bovec e, risalendo il fiume Koritnica, valicare il passo del Predil, per congiungersi alla strada che da Aquileia conduceva a Virunum, presso l’attuale Klagenfurt in Austria. Ž e v antičnih časih so se v alpskih dolinah razvile poti, ki so imele manj strmin in so zato ljudem omogočale lažje premikanje čez gorata območja. Čeprav antični viri tega nikjer izrecno ne omenjajo, lahko trdimo, da so takšne poti obstajale že v obdobju prve poselitve in torej mnogo pred rimsko dobo. V zahodnem delu Slovenije, ki ga zaznamuje gorato področje Julijskih Alp, so bili najdeni nekateri arheološki dokazi. Ti pričajo o razvoju materialne kulture in z vidika kulturnih ter gospodarskih izmenjav potrjujejo pomen poti, ki so potekale po dolinah rek in skozi pokrajino, kjer še danes ležijo gosti gozdovi. Te poti so omogočale lažje povezave alpskih in čezalpskih mest z jadranskim okoljem. Na pomembni cesti, ki je iz Ogleja vodila v Iulio Emono in je ta ozemlja povezovala z vzhodnimi ter balkanskimi deželami, naj bi se približno v okolici Kalc odcepila cestna povezava, ki pelje v dolino reke Idrijce, tj. glavnega pritoka reke Soče pri Mostu na Soči. V tem kraju so na strateški lokaciji ob sotočju rek odkrili pomembne arheološke dokaze, zaradi katerih je to eno najpomembnejših arheoloških najdišč Slovenije. Od tu je pot vodila v dolino srednjega in zgornjega Posočja, nad Kobaridom pa je na hribu Tonovcov grad stala naselbina. Lungo l’itinerario/Ob Lago presso Most na Soči/Jezero pri Mostu na Soči poti: Most na Soči - Tolmin - Tonovcov Grad Escursioni a breve distanza/Krajši izleti: Parco archeologico di/Arheološki park Divje Babe 248 Lungo le valli dei fiumi Idria e Isonzo Po dolinah rek Idrijce in Soče 249 MOST NA SOČI Most na Soči: il museo con i resti degli edifici del sito archeologico/muzej z ostalinami stavb z arheološkega najdišča MOST NA SOčI MUSEO ARCHEOLOGICO ARHEOLOŠKI MUZEJ V osnovni šoli tega kraja je urejen majLa scuola elementare della cittadina hen muzej. Oblikoval ga je raziskovalec ospita un piccolo museo ideato dal riDrago Svoljšak, ki se je več let posvečal cercatore Drago Svoljšak, che per anni si arheološki zgodovini Tolminske. Tukaj dedicò alla storia archeologica della Tolso shranjene ostaline stavb z znamenitega minska. Vi sono conservati i resti degli najdišča, predvsem pa je dobro prikazana edifici del celebre sito e viene bene illuulica, ki so jo arheologi poimenovali kar strata quella che gli archeologi chiamano “obrtna ulica”, saj je v njej je potekalo več “Via degli artigiani” (Obrtna ulica), dove obrtnih dejavnosti, med katerimi so na operavano diverse attività artigianali, tra primer lončarstvo, topilništvo in kovaštvo. cui vasai, fonditori e fabbri. Completa Razstavo dopolnjuje rekonstrukcija lesel’esposizione la ricostruzione in legno di ne halštatske hiše, ki una casa hallstattiana, zaradi svoje razsežnosti denominata “la casa nosi tudi ime “dolga lunga” per le sue prohiša.” V kraju je urejena porzioni. All’interno kulturno-zgodovinska della città un sentiero pot, ki obiskovalca postorico-culturale guida pelje skozi tri stoletja il visitatore attraverso zgodovine Mosta na tre secoli di storia di Soči. Opremljena je z Most na Soči, grazie a Most na Soči: punto informativo dvaindvajsetimi infor22 stazioni informati- informacijska točka mativnimi postajami, ve, contrassegnate da ki so označene z opisnimi tablami in repannelli descrittivi e nicchie con repliche plikami arheoloških najdb. di reperti archeologici. Most na Soči o Santa Lucia d’Isonzo è il più importante insediamento protostorico dell’alto Isonzo. La sua posizione strategica alla confluenza con l’Idria gli garantiva un’ottima protezione dalle invasioni esterne. Il sito era già frequentato nell’età del Bronzo recente e fu occupato senza soluzione di continuità fino all’epoca romana. Durante l’età del Ferro, tra il VI e il V secolo a. C. l’insediamento raggiunse il massimo sviluppo, rappresentando il più vasto centro abitato conosciuto appartenente al gruppo culturale halstattiano delle Alpi sud-orientali. Vi sono stati indagati i resti di numerosi edifici di forma rettangolare, a due o più vani, con fondamenta in pietra e una soprastruttura in legno. Di fattezza simile sono anche gli edifici più tardi, appartenenti all’epoca La Tène (fine IV-inizio I secolo a.C.). La continuità del popolamento in questo periodo è attestata anche da singoli ritrovamenti, come quelli di monete celtiche. Evidenze dell’occupazione del sito risalenti all’età romana sono invece rintracciabili principalmente in un edificio in muratura con un sistema di riscaldamento a ipocausto e in sepolture che si spingono fino al V secolo d.C. Sul pendio dello Crkovnica è venuta alla luce una grande necropoli: le molte migliaia di tombe a incinerazione a pozzetto oppure entro grandi dolii o recipienti metallici, insieme alla ricca suppellettile, in cui sono annoverati vasellame, oggetti ornamentali o appartenenti all’abbigliamento personale, ceramiche greche e materiali importati da varie zone dell’area mediterranea e dal cuore del continente europeo, offrono un quadro articolato e complesso del livello di sviluppo economicocommerciale e di apertura culturale raggiunti dal territorio isontino fra l’VIII e il IV sec. a.C. I reperti del sito di Most na Soči sono esposti nei musei di Tolmino, Vienna, Trieste e Gorizia. Most na Soči ali Sveta Lucija je najpomembnejša prazgodovinska naselbina v zgornjem Posočju. Njena strateška lega na sotočju z Idrijco je zagotavljala zelo dobro zaščito pred zunanjimi napadi. Kraj je bil naseljen že v mlajši bronasti dobi in je bil neprekinjeno poseljen vse do rimske dobe. V železni dobi, med 6. in 5. stol. pr. Kr., je naselje doseglo vrhunec svojega razvoja in je bilo največje poznano naseljeno središče halštatske kulturne skupine jugovzhodnih Alp. Raziskane so bile ostaline številnih stavb pravokotne oblike, ki imajo dva ali več prostorov ter kamnite temelje in leseno nadgradnjo. Način gradnje je podoben tudi pri poznejših hišah iz latenske dobe (konec 4. - začetek 1. stol. po Kr.). Nepretrgano poseljenosti tega obdobja potrjujejo tudi nekatere druge najdbe, kot so na primer keltski kovanci. Dokaze o poseljenosti kraja v rimski dobi zasledimo predvsem v zidani stavbi, ki je bila ogrevana s toplim zrakom (hipokavst), in v pokopih, ki so se izvajali do 5. stol. po Kr. Na pobočjih Crkovnice je bila odkrita velika nekropola, kjer se nahaja več tisoč žarnih grobov z grobnimi jamami ali z velikimi glinenimi ali kovinskimi žarami. Poleg so bili položeni še različni dodatki, kot so posode, okrasni predmeti in deli osebnih oblačil. Grška keramika in predmeti, uvoženi z različnih območij Sredozemlja in osrčja evropske celine, prikazujejo podrobno in celovito sliko o stopnji gospodarskega in trgovskega razvoja ter kulturne odprtosti, ki ga je Posočje doseglo med 8. in 4. stoletjem pr. Kr. Najdbe z Mosta na Soči so razstavljene v muzejih v Tolminu, na Dunaju, v Trstu in Gorici. Most na Soči: stazione informativa del percorso storico-culturale informacijska točka zgodovinsko-kulturne poti 250 Lungo le valli dei fiumi Idria e Isonzo Po dolinah rek Idrijce in Soče 251 Grotta di Divje Babe: interno/Jama Divje babe: notranjost Non lontano da Most na Soči... tratterebbe del più antico mai scoperto, databile a circa 60.000 anni fa, ai tempi dell’uomo di Neanderthal. Ricavato dal femore di un giovane orso, reca tre fori distanziati di uguale dimensione, eseguiti con uno strumento litico perforante, e in mani esperte risulta in grado di emettere suoni e consentire l’esecuzione di melodie anche complesse. La sua interpretazione rimane ancora discussa, ma il Museo Nazionale della Slovenia a Lubiana lo espone come “flauto neanderthaliano”. Per visitare la grotta è necessario contattare il Centro informativo turistico di Cerkno, ci si può infatti accedere solo con una guida e, trattandosi di un percorso angusto e dall’elevato dislivello, anche l’abbigliamento deve essere adeguato. zanimanja, saj naj bi bilo najstarejše do danes odkrito glasbilo. Staro je približno 60.000 let in sega torej v obdobje neandertalcev. Izdelano je bilo iz stegnenice mladega medveda in ima tri luknje enake velikosti. Izvrtane so bile s prazgodovinskim orodjem za luknjanje in v rokah izkušene osebe piščal lahko oddaja zvok ter omogoča izvedbo tudi bolj zapletenih melodij. Interpretacija te najdbe je še vedno sporna, vendar jo Narodni muzej Slovenije v Ljubljani razstavlja kot “neandertalsko piščal”. Če želite jamo obiskati, se morate zglasiti v Turistično informacijskem centru Cerkno. Vstopite lahko namreč samo z vodičem in ker je pot ozka ter ima veliko višinsko razliko, morate biti tudi primerno oblečeni. TOLMINO TOLMIN MUSEO DI TOLMINO TOLMINSKI MUZEJ Reperti archeologici, dipinti, oggetti di artigianato artistico, affreschi distaccati, arredi, una raccolta d’arte religiosa, vasellame e attrezzi della cultura contadina, provenienti dalle dimore e dagli edifici di culto dall’area di Tolmino, ma anche dai vicini comuni di Kobarid e Bovec popolano gli ambienti di palazzo Coronini, maniero barocco eretto nella seconda metà del Seicento per ereditare le funzioni del complesso fortificato che fin dal XII secolo dominava sulla città dalla vetta del Kzlov Rob. Questo ricco patrimonio compone l’eredità culturale delle genti insediate, fin dalla più remota antichità, nell’alta vallata dell’Isonzo e ne rivisita aspetti di vita quotidiana, episodi storici, tradizioni ed espressioni artistiche e religiose sino al Novecento. La sezione archeologica si dipana in cinque ambienti al piano terreno e ripercorre le diverse fasi culturali che si sono avvicendate nel territorio dell’Isonzo e dei suoi affluenti, a comincia- Arheološke najdbe, slike, predmeti umetnostne obrti, samostojne freske, pohištvo, zbirka sakralne umetnosti, predmeti iz keramike in orodja kmečke kulture iz prebivališč in verskih zgradb tolminskega območja, a tudi iz sosednjih občin Kobarid in Bovec, zapolnjujejo prostore Coroninijeve palače, baročnega dvorca, ki je bil zgrajen v drugi polovici 17. stol. in s katerim so nadomestili funkcije utrjenega kompleksa, ki je od 12. stol. dalje mesto obvladoval z vrha Kozlovega roba. Bogato zbirko sestavlja kulturna dediščina prebivalcev zgornjega Posočja, ki sega že v najstarejšo antiko in nudi pregled vsakdanjega življenja, zgodovinskih dogodkov, tradicije ter umetniških in verskih izražanj vse do 20. stol. Arheološki oddelek je razporejen v petih muzejskih dvoranah v pritličju pritličja in predstavlja različna kulturna obdobja, ki so si sledila na ozemlju Soče in njenih prito- Nedaleč od Mosta na Soči... CERKNO PARCO ARCHEOLOGICO DIVJE BABE ARHEOLOŠKI PARK DIVJE BABE Inaugurato nel 2005, il parco archeologico si sviluppa in un’area compresa tra le alture attorno alla valle del fiume Idria, nel comune di Cerkno, e l’altipiano di Šebrelje. A circa 200 metri sopra il corso del fiume, una delle numerose grotte che si aprono negli affioramenti carsici ospita un sito dove, oltre alla presenza di una notevolissima quantità di resti scheletrici appartenenti a orsi delle caverne, sono state individuate tracce consistenti di occupazione umana durante il Paleolitico. La sequenza è contrassegnata da numerosi focolari e da un insieme di manufatti litici e strumenti in osso, compreso il reperto che viene riconosciuto come un “flauto” e ha dato celebrità a questo luogo. È lo “strumento musicale” a destare il maggiore interesse, poiché si Arheološki park Divje babe je bil leta 2005 ustanovljen med hribi okoli doline reke Idrijce, v občini Cerkno in na planoti Šebrelje. Približno 200 metrov nad rečno strugo se v eni od številnih jam, ki se odpirajo v kraško podzemlje, nahaja arheološko najdišče, na katerem so poleg številnih skeletnih ostankov jamskih medvedov našli veliko sledov človekove prisotnosti v času paleolitika. Našli so veliko število kurišč, zbirko prazgodovinskih izdelkov in orodja iz kosti, najpomembnejša pa je najdba, ki jo nekateri identificirajo kot “piščal”. Po njej je jama tudi poznana. To “glasbilo” vzbuja največ Lubiana, Museo Nazionale: flauto preistorico dalla Grotta di Divje Babe/prazgodovinska piščal iz jame Divje babe 252 Lungo le valli dei fiumi Idria e Isonzo Po dolinah rek Idrijce in Soče 253 epoca della tarda età del Ferro trova invece documentazione nel sito di Idrija pri Bači, sede di una necropoli che ha restituito, tra l’altro, alcune iscrizioni in lingua venetica. La tappa successiva del percorso museale porta il visitatore a conoscere l’organizzazione territoriale determinatasi con la conquista da parte di Roma e le rinnovate modalità di occupazione dell’alto Isonzo, delle quali l’insediamento romano di Most na Soči, sulla riva destra dell’Idria, con resti dell’abitazione ivi rinvenuta, costituisce una significativa esemplificazione. ne družbe. Predmeti, ki segajo v pozno železno dobo, so bili najdeni na najdišču v Idriji pri Bači. V nekropoli tega kraja je bilo med drugim najdenih tudi nekaj napisov v venetskem jeziku. V naslednji fazi muzejske poti se obiskovalec seznani s teritorialno organiziranostjo, ki je nastala po rimski zasedbi, in novim načinom poseljevanja zgornjega Posočja. Pomemben primer poselitve predstavlja rimska naselbina v Mostu na Soči, na desnem bregu reke Idrijce, kjer so bile najdene ostaline neke hiše. CAPORETTO KOBARID TONOVCOV GRAD TONOVCOV GRAD Sulla strada regionale che, lungo il fiume Isonzo, da Kobarid prosegue verso Bovec, su un rilievo roccioso sorge il sito di Tonovcov Grad, indagato sistematicamente da scavi archeologici a partire dall’inizio degli anni Novanta. Le evidenze più importanti si riferiscono a un insediamento fortificato del periodo tardo romano, ma per la sua posizione strategica, sovrastante la vallata, fu Ob regionalni cesti, ki vzdolž reke Soče iz Kobarida vodi proti Bovcu, se na skalni vzpetini nahaja Tonovcov grad. Ta je bil s pomočjo arheoloških izkopavanj sistematično raziskan v začetku 90. let. Najpomembnejša odkritja se nanašajo na utrjeno naselje iz pozne rimske dobe, vendar je bilo to zaradi svoje strateške lege nad dolino tudi prej pogosto obi- Museo di Tolmino: uno scorcio della sezione archeologica/del arheološkega odseka kov. Začne se s kameno dobo in nadaljuje re dall’antica età della Pietra sino all’arrivo do prihoda Slovanov, ki so bili predhodelle genti slave, e costituiscono il substrato dniki današnjega prebivalstva. Tukaj so su cui si è formata l’odierna popolazione. razstavljena tudi na najdišču Kanalski Vi sono presentate le testimonianze conVrh odkrita pričevanja iz obdobja palecernenti il Paleolitico e l’età del Bronzo, olitika in bronaste dobe, ki se nanašajo che nel ripostiglio di Kanalski Vrh, datana zadnjo fazo tega obdobja. Zanjo so bile alla fase finale del periodo e caratterizznačilni številni kovinski predmeti, med zato da numerosi oggetti metallici, fra cui katerimi je tudi obesek un pendente a ruota, ha v obliki kolesa, ki je il deposito archeologico eno najpomembnejših più rilevante. È l’abitato arheoloških odkritij. V della prima età del Ferro naselju iz zgodnje žedi Most na Soči, presso lezne dobe, ki je ležalo la confluenza fra Idria e na območju Mosta na Isonzo, con i suoi resti di Soči in torej ob sotočju case e i corredi funerari Idrijce, so bili odkriti a costituire tuttavia il domovi in pogrebprotagonista principale ni dodatki, ki danes dell’esposizione. I reperti predstavljajo glavno rinvenuti nella grande vodilo razstave. Najdbe necropoli a incinerazione iz velike nekropole z sono particolarmente siPalazzo Coronini, sede del Museo žarnimi grobovi so še gnificativi nel rappresen- di Tolmino/sedež Tolminskega muzeja posebej pomembne za tare lo sviluppo di una razumevanje razvoja prefinjene, kulturno società raffinata e culturalmente evoluta, napredne in zunanjim vplivom podvržeaperta agli apporti esterni. La successiva Sito archeologico di Tonovcov Grad/Arheološko najdišče Tonovcov grad 254 Lungo le valli dei fiumi Idria e Isonzo Po dolinah rek Idrijce in Soče 255 sito erano difesi da una muraglia e al suo interno trovavano posto più di una ventina di edifici, di varia complessità, e tre chiese. Queste ultime avevano una semplice struttura rettangolare a singola navata. Vicino al fiume è venuta alla luce anche una necropoli di 1405 tombe, a testimonianza delle notevoli dimensioni dell’abitato. L’insediamento fu abbandonato in modo graduale probabilmente a partire dal VII secolo. Nell’area sono ancora visibili le trincee e i rifugi costruiti durante la prima e la seconda guerra mondiale. Tonovcov Grad: veduta di resti architettonici restaurati/Pogled na restavrirane arhitekturne ostaline frequentato assiduamente anche in precedenza: sono presenti tracce di occupazione risalenti all’età della Pietra e la continuità della sua frequentazione si attesta dall’età del Bronzo fino al Medioevo. Nel periodo delle invasioni di popoli barbarici, dal IV al VI secolo, tuttavia Tonovcov Grad raggiunse il massimo sviluppo, coerentemente con il processo di fortificazione delle parti più esposte delle Alpi sud-orientali per difendere le vie che portavano in Italia dalle pericolose aree orientali e settentrionali. Risale alla Tarda Romanità, infatti, la costruzione di un complesso sistema di mura, forti e torri, denominato Claustra Alpium Iuliarum, che proteggeva i confini italici sull’area dell’odierna Slovenia occidentale. Tonovcov Grad è tra le fortificazioni di montagna tardoantiche più importanti e meglio conservate nelle Alpi orientali, un sito d’altura a forte denotazione militare che si trovava su una strada secondaria lungo la vallata, ma che costituiva un importante passaggio verso le regioni del Nord e la pianura friulana settentrionale. I punti di facile accesso al skovano. Tukaj so namreč našli tudi sledi poselitve iz kamene dobe, ljudje pa so se tukaj neprekinjeno naseljevali od bronaste dobe do srednjega veka. Med vdori barbarskih ljudstev od 4. do 6. stoletja je Tonovcov grad dosegel vrhunec svojega razvoja. V tem času so pogosto utrjevali najbolj izpostavljene točke jugovzhodnih Alp, saj so poti, ki so vodile v Italijo, želeli zavarovati pred nevarnostmi, ki so grozile z vzhodnih in severnih območij. V pozni rimski dobi so namreč zgradili sistem obzidij, utrdb in stolpov, ki so ga poimenovali Claustra Alpium Iuliarum in je na območju današnje Slovenije varoval mejo z Italijo. Med poznoantičnimi utrdbami je Tonovcov grad ena od najpomembnejših in najbolje ohranjenih v vzhodnih Alpah. Je visokogorska naselbina s predvsem vojaško funkcijo. Nahajala se je ob eni od stranskih cest, ki so potekale po dolini Soče, ki pa je bila pomemben prehod proti severnim regijam in zgornji Furlanski nižini. Točke, s katerih je bilo lažje dostopati do nasel- bine, je branilo obzidje, znotraj tega pa se je bilo zgrajenih več kot dvajset najrazličnejših stavb in tri cerkve. Te so bile preproste pravokotne oblike in so imele eno samo ladjo. V bližini reke so odkrili tudi nekropolo s 1405 grobovi, kar potrjuje precejšnjo razsežnost naselbine, ki je bila najverjetneje postopno zapuščena v začetku 7. stol. Na tem območju so še vedno vidni jarki in bunkerji iz prve in druge svetovne vojne. INDIRIZZI E CONTATTI/Naslovi in kontakti MOST NA SOČI CAPORETTO/KOBARID MUSEO ARCHEOLOGICO ARHEOLOŠKI MUZEJ TONOVCOV GRAD Most na Soči 18 5216 Most na Soči Tel. per prenotazioni/Telefon za rezervacije: +0386 (0)5 381 13 60 www.tol-muzej.si La visita al museo è possibile previo appuntamento/Ogled muzeja po dogovoru. Info e prenotazioni/Informacije in rezervacije: Museo di Caporetto Kobariški Muzej Tel. +386 (0)5 389 00 00; +386 (0)41 714073 [email protected] Non lontano da Most na Soči... Nedaleč od Mosta na Soči... TOLMINO/TOLMIN MUSEO DI TOLMINO Tolminski muzej Mestni trg, 4 5220 Tolmin Tel. +386 (0)5 381 13 60 [email protected] www.tol-muzej.si CERKNO PARCO ARCHEOLOGICO DIVJE BABE/ARHEOLOŠKI PARK DIVJE BABE Prenotazioni/Rezervacije: LTO Laufar Cerkno - TIC Cerkno Močnikova 2 5282 Cerkno Tel. +386 (0)5 3734645 [email protected] www.turizem-cerkno.si 256 Da Lubiana lungo il fiume Sava 11 itinerarij 11 itinerario da lubiana lungo il fiume sava iz ljubljane ob reki savi autostrada /avtocesta strada statale /državna cesta confine provinciale /deželna meja confine statale /državna meja da lubiana lungo il fiume sava /iz ljubljane ob reki savi area archeologica /arheološko območje museo /muzej monumento /kulturni spomenik area naturalistica /naravoslovno območje 258 Da Lubiana lungo il fiume Sava Iz Ljubljane ob reki Savi 259 L ’antica Iulia Emona, oggi Lubiana, colonia romana della Regio X, già da tempi molto antichi si inseriva nell’itinerario della via dell’Ambra, che collegava il mar Baltico ai paesi del Mediterraneo, diventando successivamente importante snodo della viabilità della parte orientale dell’Impero, con tracciati diretti ai centri di Aquileia, Celeia, Sciscia, Virunum. Quest’ultima città, nei pressi dell’attuale Klagenfurt in Austria, che fu capoluogo della provincia del Noricum, era collegata a Emona attraverso una strada secondaria di cui si hanno poche notizie, nel suo primo tratto forse coincidente con il percorso del fiume Sava, che scorre a poca distanza dalla città. Risalendolo, in posizione elevata si incontra Kranj, l’antica Carnium, sito fortificato posto alla convergenza di due corsi d’acqua, importante centro per gli scambi commerciali, soprattutto nel Medioevo. Proseguendo verso nord, nei resti del sito di Mosnje è stata riconosciuta una stazione di sosta romana appartenente alla via che congiungeva Emona a Virunum, la cui vitalità testimoniano gli abbondanti e significativi reperti emersi. Da questo punto la strada diretta al Norico doveva probabilmente seguire un altro andamento rispetto a quello del fiume: qui infatti inizia la valle del Sava Dolinka, in cui il corso risale verso nord-ovest, fino a raggiungere la sua sorgente, al confine dell’attuale Slovenia con Italia e Austria, sulle vette delle Alpi Giulie. Si tratta di un ambiente alpino caratterizzato da formazioni carsiche e coperto da un fitto manto forestale, adatto allo sviluppo di siti di difesa: ne è esempio Adnja, insediamento d’altura tardoantico che dominava la vallata. S tarodavna Iulia Emona, današnja Ljubljana, rimska kolonija Regio X, se je že v starodavnih časih vključevala na jantarjevo pot, ki je Baltsko morje povezovala s sredozemskimi deželami. Pozneje je ta postala pomembno prometno stičišče poti vzhodnega dela imperija, z neposrednimi cestnimi povezavami z Oglejem, Celeio, Sciscio, Virunumom. Virunum je ležal v bližini današnjega avstrijskega Celovca in je bilo glavno mesto province Noricum. Z Emono ga je povezovala stranska cesta, o kateri vemo le malo. Njen prvi del je verjetno sovpadal s potjo ob reki Savi, ki teče nedaleč stran od mesta. Ob zgornjem toku se višje nad reko nahaja Kranj, antični Carnium, ki je bilo utrjeno mesto na sotočju dveh vodnih tokov in je bilo predvsem v srednjem veku pomembno trgovsko središče. Med nadaljevanjem poti proti severu lahko v ostalinah najdišča Mošnje prepoznamo rimsko počivališče. To se je nahajalo ob cesti, ki je Emono povezovala z Virunumom. O življenju postaje pričajo številne in pomembne najdbe. Od te točke dalje pot za Norik verjetno ni več sledila isti trasi kot reka. Tu se namreč začenja zgornja Savska dolina. Njenemu toku lahko proti severu sledimo do izvira, kjer današnja Slovenija na vrhovih Julijskih Alp meji z Italijo in Avstrijo. To je alpsko okolje z značilnimi kraškimi oblikami in pokrito z gostim gozdnim plaščem, ki je bilo primerno gradnjo za obrambnih postojank. Eden od takih primerov je Ajdna, poznoantična visokogorska naselbina, ki je obvladovala dolino. Lungo l’itinerario/Ob Il corso del fiume Sava Bohinjka/Tok reke Save poti: Ljubljana - Kranj - Mošnje - Ajdna Escursioni a breve distanza/Krajši izleti: Bled - Parco Narodni Park nazionale del Triglav/ Triglavski 260 Da Lubiana lungo il fiume Sava Iz Ljubljane ob reki Savi 261 KRANJ Museo della Gorenjska Le collezioni storico-culturali del museo sono alloggiate nella residenza municipale, uno dei più importanti complessi architettonici della Slovenia, formatosi nei secoli per incorporamento di due edifici. L’elegante palazzo barocco presta sede espositiva a tre percorsi culturali permanenti, dedicati rispettivamente all’arte popolare regionale, alla produzione artistica dello scultore Lojze Dolinar (1893-1970) e a una ricca collezione di reperti, rappresentativa del patrimonio archeologico locale. Le ricerche topografiche condotte dal primo curatore del museo, Andrej Valič, alle quali si sono aggiunti negli ultimi anni i risultati di alcuni scavi effettuati con la diretta collaborazione del museo, hanno contribuito a formare nel tempo una vasta documentazione che rimanda all’importante serie di siti archeologici dell’alta Carniola e illustra l’evoluzione degli insediamenti nella regione e il loro passaggio da forme temporanee a quelle stabili e più fittamente distribuite a partire dall’età del Ferro. La collezione comprende reperti dell’antica età della Pietra e del primo Bronzo (Drulovka vicino a Kranj), della tarda età del Ferro (Kranj, Bohinjski kot, Tupaliče vicino a Preddvor), testimonianze di età romana e tardoantica (Bobovek vicino a Kranj, Rodine a Radovljica, Ajdna). Di Kranj, Museo della Gorenjska: alcuni splendidi oggetti ornamentali della collezione archeologica/nekaj čudovitih okrasnih predmetov arheološke zbirke Gorenjski muzej Kranj: Residenza municipale, sede del Museo della Gorenjska/Občinska stavba, sedež Gorenjskega muzeja Kulturno-zgodovinske zbirke muzeja so razstavljene v občinski stavbi, enem najpomembnejših arhitekturnih spomenikov Slovenije, ki se je skozi stoletja oblikoval z združitvijo dveh stavb. Elegantna baročna palača je kulturno prizorišče treh stalnih razstav, posvečenim ljudski umetnosti na Gorenjskem, umetniškim delom kiparja Lojzeta Dolinarja (18931970) in bogati zbirki najdb lokalne arheološke dediščine. Topografske raziskave prvega kustosa muzeja, Andreja Valiča, ki so se jim v zadnjih letih pridružili še rezultati nekaterih izkopavanj, pri katerih je neposredno sodeloval tudi muzej, so prispevale k oblikovanju obsežne dokumentacije o pomembnem številu arheoloških najdišč Gorenjske. Dokumentacija opisuje razvoj naselij v regiji in njihov prehod iz začasnih v stalne tvorbe, ki so bile bolj razširjene od železne dobe dalje. Zbirko sestavljajo najdbe iz starodavne kamene in zgodnje bronaste dobe (Drulovka pri Kranju), pozne železne dobe (Kranj, Bohinjski kot, Tupaliče pri Preddvoru) ter pričevanja iz rimske in pozno antične dobe (Bobovek pri Kranju, Rodine v Radovljici, Ajdna). Velike- grande rilievo storico è anche il materiale ascrivibile all’epoca delle migrazioni etniche (sv. Lovrenc e Gradišče nad Bašljem, Kranj, Lajh) e della colonizzazione degli Slavi, grazie al quale è possibile comprendere gli elementi formativi che stanno alla base dell’attuale cultura slovena. Il percorso è integrato dalla presentazione di sepolture del IX-X sec., del sito archeologico della parrocchia di Kranj, uno dei più antichi luoghi sepolcrali slavi, e dei ritrovamenti della tomba di Knežjega Lajha. Davvero interessante è, infine, la campionatura di ceramiche del XVI sec. prodotte da fornaci locali. ga zgodovinskega pomena je tudi gradivo iz obdobja preseljevanja ljudstev (sv. Lovrenc in Gradišče nad Bašljem, Kranj, Lajh), medtem ko so muzealije iz obdobja naselitve Slovanov temeljnega pomena za razumevanje nastanka in oblikovanja slovenske kulture. Predstavljeni so tudi grobovi iz 9. in 10. stol., ki so bili najdeni na arheološkem najdišču pri farni cerkvi v Kranju, enem najstarejših krajev staroslovanskih pokopov, in najdbe iz knežjega groba z Lajha. Bogato je tudi lončarsko arheološko gradivo iz lokalnih žgalnic, ki sega v 16. stol. RADOVLJICA MOŠNJE MOŠNJE La scoperta di questo sito, soprannominato dagli archeologici “Pompei della Gorenjska”, è avvenuta in seguito ai lavori sul tratto autostradale tra Vrba e Peračica, aperto nel 2008. Sono venuti alla luce i resti di quella che doveva essere una stazio- Arheološko najdišče, ki so ga arheologi že poimenovali “Gorenjski Pompeji”, je bilo odkrito pri opravljanju del na avtocestnem odseku med Vrbo in Peračico, ki je bil odprt leta 2008. Tukaj so bile najdene ostaline, ki naj bi pripadale posto- Sito archeologico di Mošnje: resti delle strutture/ostaline stavb 262 Da Lubiana lungo il fiume Sava ne di posta sulla strada che collegava Iulia Emona, oggi Lubiana, alla città norica di Virunum, nei pressi dell’attuale Klagenfurt. Grazie al reperimento di una cospicua serie di monete, la vita dell’insediamento è stata datata dal I al IV secolo d.C.: esso fu quindi occupato fin dalle fasi iniziali dell’avanzata romana nella Slovenia occidentale. Dei numerosi edifici esplorati, quelli posizionati lungo il pendio arrivano a mantenere un alzato fino a 1,7 m. La struttura di maggiori dimensioni supera i 20 m di larghezza e circa i 37 m di lunghezza. Quasi tutte le sue stanze erano servite da focolari caratterizzati da strutture murate di forma rettangolare. Sulle pareti interne sono state identificate tracce di intonaco e superfici affrescate in una tonalità di rosso. Nell’insediamento erano quasi certamente presenti artigiani e attività manifatturiere. La notevole quantità di reperti di differente tipologia restituiti dal sito permette di ricostruire alcune particolarità della vita che si svolgeva all’interno dell’insediamento. Oltre al vasellame in ceramica, si annoverano numerosi utensili, come cazzuole in ferro, coltelli, forbici in ferro, pesi in piombo, pesi da telaio in argilla e parte di un mortaio in pietra, ma anche accessori in metallo, come raffinate spille in bronzo e in argento, fibbie per le cinture, orecchini in bronzo, anelli in bronzo e argento, forcine per capelli e braccialetti. Da segnalare il ritrovamento di oggetti in ferro che si è ipotizzato fossero utilizzati per la scrittura Mošnje: serie di oggetti ornamentali provenienti dal sito/vrsta okrasnih predmetov z najdišča Iz Ljubljane ob reki Savi 263 su tavolette di cera e, di particolare rilevanza, l’orologio solare in tufo, che essendo una pietra di estrazione locale fa presumere una produzione dell’oggetto in loco o nei suoi pressi. Non lontano da Mošnje... za pisanje na voščene tablice, med najpomembnejše pa sodi sončna ura iz lehnjaka. Ker je lehnjak kamen lokalnega izvora, sklepamo, da je bila ura izdelana v samem kraju ali v bližnji okolici. Nedaleč od Mošenj... BLED Mošnje: altra veduta del sito/še en pogled na najdišče janki ob cesti. Ta je Iulio Emono, današnjo Ljubljano, povezovala z noriškim mestom Virunum, ki leži v bližini današnjega Celovca. Zahvaljujoč najdbi velikega števila kovancev, lahko sklepamo, da je naselbina obstajala od 1. do 4. stol. po Kr. Naseljena je bila torej že v začetku rimskega prodiranja v zahodno Slovenijo. Raziskane so bile številne stavbe in ugotovljeno je bilo, da imajo tiste na pobočju zidove, ki dosežejo tudi višino 1,7 m. Največja odkrita stavba je bila široka več kot 20 metrov in dolga skoraj 37 metrov. V skoraj vseh prostorih so bila odkrita ognjišča v obliki pravokotnih zidanih struktur, na notranjih stenah pa sledi ometa in celo ostanki freske v preprostem rdečem tonu. V naselju so skoraj zagotovo delovali obrtniki in rokodelske delavnice. Precejšnja količina najdb različnih vrst omogoča, da spoznamo nekatere posebnosti življenja, ki se je odvijalo v naselju. Poleg keramične lončenine so bila najdena tudi številna orodja, kot so železne zidarske žlice, noži, železne škarje, svinčene uteži, glinene uteži za statve in del kamnitega možnarja, poleg tega pa še osebni kovinski dodatki, kot so rafinirane bronaste in srebrne sponke, pasne sponke, bronasti uhani, srebrni in bronasti prstani ter lasne sponke in zapestnice. Pomembno je tudi odkritje železnih predmetov, ki so se uporabljali MUSEO DEL CASTELLO DI BLED MUZEJ NA BLEJSKEM GRADU La regione di Bled, naturalmente protetta e divisa dall’area pianeggiante della Gorenjska dal corso del fiume Sava, è stata abitata dall’uomo sin da epoche molto remote. I resti più antichi della presenza umana risalgono infatti all’ultima glaciazione, intorno a 14.000 anni da oggi, quando comunità di cacciatori-raccoglitori vi si sono insediate lasciando come testimonianza di sé manufatti in pietra, focolari e ossa animali. La narrazione del lungo percorso intrapreso dalle comunità locali a partire dalla preistoria e giunto sino al secolo scorso è affidata Naravovarstveno zaščiteno območje Bleda od ravninske površine Gorenjske ločuje tok reke Save. Naseljeno je bilo že v zelo oddaljenih časih. Najstarejše sledi človekove prisotnosti segajo v zadnjo ledeno dobo, približno 14.000 let nazaj, ko se je tu naselila skupnost lovcev in nabiralcev in kot dokaz o svojem obstoju zapustila izdelke iz kamna, sledi kurišča ter živalske kosti. Pripoved o dolgi poti, ki so jo lokalne skupnosti opravile od prazgodovine in do prejšnjega stoletja, je predstavljena v muzeju v baročnem delu gradu, zgrajenem na strmi pečini Bled: una suggestiva veduta del castello/osupljiv pogled na grad 264 Da Lubiana lungo il fiume Sava al museo collocato nella parte barocca del Castello, eretto su una rupe scoscesa affacciata al lago glaciale che dà il suo nome al territorio circostante. È questo uno dei monumenti più noti della Slovenia per la sua magnifica posizione e per l’imponente struttura, accuratamente restaurata, una delle più antiche architetture fortificate del paese. Datano infatti a poco dopo il Mille gli atti di dono che, per volontà dell’imperatore Enrico II, assegnavano al vescovo di Bressanone il castellum Veldes, ubicato nello stesso luogo dove probabilmente preesisteva una torre romanica. Con l’avvicendarsi di nuovi proprietari del maniero la struttura si è progressivamente ampliata e arricchita di costruzioni fino ad assumere il magnifico e pittoresco aspetto attuale, che ne fa la località turistica per eccellenza della Slovenia e offre un insieme di ambienti storici e di servizi di accoglienza molto apprezzati dal pubblico. L’esposizione di una raccolta di oggetti originali e di una serie di repliche e ricostruzioni, che ambientano le testimonianze e offrono al visitatore alcune scene di vita corrispondenti alle diverse fasi dello sviluppo culturale della regione, si accompagnano a filmati e a materiale informativo. Prende così corpo un racconto in cui, partendo da una presentazione degli aspetti geologi e naturali, vengono illustrati il progressivo formarsi dell’ambiente dall’iniziale situazione glaciale e il graduale sviluppo delle relazioni fra l’uomo e il territorio che hanno dato luogo, nel tempo, all’odierno paesaggio culturale. I materiali archeologici documentano quanto resta degli insediamenti, dei sepolcreti, dei luoghi di culto, degli itinerari ascrivibili alle prime comunità di allevatori e poi alle genti Bled, Museo del Castello: fibula di bronzo a forma di pavone (VI sec. d.C.)/bronasta fibula v obliki pava (6. stol po Kr.) Iz Ljubljane ob reki Savi 265 Bled, Museo del Castello: particolare del percorso espositivo/del razstavnih prostorov nad ledeniškim jezerom, ki okolici daje svoje ime. Zahvaljujoč svoji čudoviti legi in veličastni, skrbno obnovljeni eno utrjeni zgradb, ki je ena najstarejših v državi, je to eden najbolj znanih spomenikov Slovenije. Kmalu po letu tisoč je bila izdelana darilna pogodba, s katero je cesar Henrik II briksenskemu škofu podelil castellum Veldes, ki se nahaja prav tam, kjer je prej najverjetneje stal rimski stolp. Zaradi pogostega menjavanja lastnikov se je dvorec postopoma razširil in obogatil z novimi zgradbami ter tako pridobil današnji veličasten in slikovit videz. Prav zato je to izvrstna turistična destinacija Slovenije, ki poleg zgodovinskega okolja nudi tudi kakovostna prenočišča. Na razstavi so predstavljeni originalni predmeti in replike ter rekonstrukcije, ki pričevanja umeščajo v prostor ter skupaj z video posnetki in informativnim gradivom obiskovalcu nudijo ogled nekaterih prizorov iz življenja v različnih obdobjih kulturnega razvoja regije. Pripoved se prične s predstavitvijo geološkega in naravnega okolja in nadaljuje z opisom postopnega oblikovanja okolja, ki se začne v ledeni dobi, ter prav tako postopnega razvoja odnosov med ljudmi in pokrajino, kar je vplivalo na nastanek današnje kulturne krajine. Arheološke najdbe pričajo o naselbinah, grobiščih, svetiščih dell’età dei Metalli e, infine, alla popolazione di epoca romana e tardoantica. Bled è anche uno dei migliori siti archeologici indagati in Slovenia risalenti al periodo del primo arrivo di popolazioni slave nel VII sec. e ha restituito testimonianze anche della seconda fase di insediamento, rappresentata nel museo da una serie di materiali di provenienza funeraria. Fra i siti intorno a Bled, quello di Pristava sotto il castello, con la sua grande necropoli, rimane a oggi certamente il più importante. È da qui che proviene la fibula in bronzo a forma di pavone (VI sec. d.C.) ritenuta il reperto più significativo in assoluto presente nel patrimonio museale. in poteh, ki so jih sprva uporabljale prve skupnosti živinorejcev, nato pa tudi ljudstva iz kovinskih dob ter nazadnje ljudstva iz rimske in pozne antične dobe. Bled je med drugim eno od arheološko najbolje raziskanih območij v Sloveniji in sega v čas prihoda prvih slovanskih naseljencev v 7. stol. Tukaj so bili najdeni tudi številni dodatki iz grobov, ki pričajo o drugi fazi poselitve. Pristava pod gradom in njena velika nekropola sta danes zagotovo najpomembnejši najdišči v okolici Bleda. Od tu izvira bronasta fibula v obliki pava (6. stol po Kr.). To je vsekakor najpomembnejši predmet muzejske dediščine. ŽIROVNICA AJDNA AJDNA Il sito archeologico di Ajdna si trova a 1064 metri d’altitudine, nella catena delle Karavanke: si tratta infatti dell’insediamento montano di epoca tardoantica più Arheološko najdišče Ajdna se nahaja na 1046 metrih nadmorske višine v verigi Karavank. Je najvišje visokogorsko naselje iz poznoantične dobe na območju vse Veduta del monte Ajdna/Pogled na goro Ajdno 266 Da Lubiana lungo il fiume Sava Iz Ljubljane ob reki Savi 267 Ajdna: particolare delle strutture dell’abitato d’altura/detajl stavb visokogorske naselbine alto dell’intera Slovenia. Indagato grazie a una campagna di scavi iniziata nel 1976, fu occupato tra il IV e il VI secolo, quando le invasioni di popoli slavi e germanici minacciavano gli abitanti delle valli, costringendoli a ripararsi in abitati d’altura come questo. Il luogo infatti offriva la protezione di ripide barriere naturali e un’ottima visuale della sottostante valle del fiume Sava, mentre alle sue spalle si ergeva l’imponente monte Stol. Pur essendo venute alla luce anche evidenze che proverebbero l’occupazione del sito in un’epoca precedente, la maggior parte delle testimonianze archeologiche risale al periodo immediatamente successivo alla caduta dell’Impero romano (476 d.C). Sono stati scavati i resti di 25 edifici, una chiesa paleocristiana e sono state rinvenute undici tombe. Gli oggetti recuperati, che comprendono vasellame, armi e gioielli, sono esposti nel Museo della Gorenjska a Kranj. Ajdna è stata dichiarato monumento archeologico di rilevanza nazionale dal governo sloveno. Slovenije. Raziskano je bilo z izkopavanji, ki so se pričela leta 1976. Naseljeno je bilo med četrtim in šestim stoletjem, ko so vdori slovanskih in germanskih ljudstev ogrožali prebivalce dolin. To jih je prisililo, da so umaknili v visokogorska naselja, kakršno je bilo to, saj je kraj s strmimi naravnimi pregradami in odličnim razgledom na dolino reke Save nudil zaščito, medtem ko je za njim stala veličastna gora Stol. Čeprav so bili odkriti tudi dokazi o zasedbi naselja v starejši dobi, večina arheoloških ostalin sega v obdobje takoj po padcu rimskega cesarstva (476 po Kr.). Odkrite so bile ostaline 25 stavb, zgodnjekrščanske cerkve in enajst grobov. Med najdbami so posode, orožja in nakit. Danes so ti predmeti na ogled v Gorenjskem muzeju v Kranju. Ajdno je slovenska vlada razglasila za državni arheološki spomenik. Najdišče je bilo zavarovano z zaščitnimi ukrepi za objekte. Nahaja se v občini Žirovnica, je odprto Il sito, in cui sono stati effettuati interventi di protezione delle strutture, si trova nel comune di Žirovnica, è aperto ai visitatori e vi si accede attraverso un percorso a piedi in salita dal paese di Potoki. È possibile prenotare visite guidate contattando l’Istituto per il turismo e la cultura di Žirovnica. za obiskovalce in je dostopno s hojo navkreber iz vasi Potoki. Vodene oglede je mogoče rezervirati v Zavodu za turizem in kulturo Žirovnica. Nel cuore delle Alpi Giulie... V osrčju Julijskih Alp... PARCO NAZIONALE DEL TRIGLAV TRIGLAVSKI NARODNI PARK Situato nelle Alpi Giulie, al confine fra la Slovenia, l’Austria e l’Italia, si estende per quasi 90.000 ettari preservando un habitat contraddistinto da una grande ricchezza di bellezze naturali e da un’irripetibile biodiversità. Unico parco sloveno di carattere nazionale, ha visto la luce nel 1924 e originariamente comprendeva la sola valle dei Sette Laghi. Oggi, grazie alla legge che l’ha istituito nel 1981, circoscrive un’area vastissima ove si susseguono profonde gole, come quelle dell’Orrido di Tolmino, formatesi nel corso dei millenni grazie all’erosione delle acque superficiali e allo scioglimento degli antichi ghiacciai, una straordinaria varietà floristica, limpidi corsi d’acqua, specchi lacustri, cascate, paesaggi carsici, lembi di foresta, valli glaciali, cime imponenti, sulle quali svetta con un’altitudine di oltre 2800 metri il Monte Triglav (Tricorno), da cui il parco deriva la sua denominazione. Una rete sentieristica, ben organizzata e dotata di supporti informativi lungo i percorsi, permette ai visitatori di venire a contatto, di volta in volta, con il patrimonio naturale del parco, di conoscerne le peculiarità geologiche, di approfondire temi storici e culturali legati ad aree particolari. Il sentiero della Triglavska Bistrica si sviluppa lungo la valle sino ai piedi della montagna simbolo del Leži v Julijskih Alpah, ob tromeji med Slovenijo, Avstrijo in Italijo. Obsega skoraj devetdeset tisoč hektarjev in ohranja habitat z bogatimi naravnimi lepotami in edinstveno biotsko raznovrstnostjo. Triglavski narodni park je edini narodni park v Sloveniji. Ustanovljen je bil leta 1924 in je sprva obsegal le Dolino sedmerih jezer. Na podlagi zakona, s katerim je bil leta Parco del Triglav: ruscello nella foresta presso Stara Fužina/potok v gozdu pri Stari Fužini 268 Da Lubiana lungo il fiume Sava Iz Ljubljane ob reki Savi 269 Parco del Triglav: monte Ogradi/gora Ogradi parco, mentre il sentiero dell’Isonzo segue il corso del fiume dalle sorgenti sino ai confini dell’area protetta. Si possono compiere passeggiate anche seguendo l’itinerario delle Forre della Tolminka o fare una camminata attraverso foreste e malghe lungo il sentiero tematico della Pokljuka. Quest’altopiano e, in particolare, le sue paludi torbose che rappresentano uno degli habitat più rari a livello europeo, sono inseriti in un ulteriore sentiero attrezzato dal carattere fortemente didattico. Non manca neppure un sentiero cicloturistico (sentiero della Radovna) che Parco del Triglav: cascate del fiume Sava/slapovi reke Save 1981 ustanovljen, zajema veliko območje, v katerem si sledijo globoke soteske, kot so tiste v Tolminskih koritih, ki so se zaradi erozije površinskih voda in taljenja antičnih ledenikov oblikovale skozi tisočletja, izredno raznoliko rastlinje, kristalno čisti vodni tokovi, jezera, slapovi, kraške pokrajine, gozdne zaplate, ledeniške doline, visoki vrhovi, nad katere se s svojimi več kot 2800 metri dviga Triglav, po katerem je park dobil ime. Razvejanost dobro organiziranih in z informativnimi sredstvi opremljenih pešpoti obiskovalcem omogoča stike z naravno dediščino parka, spoznavanje geoloških posebnosti ter poglobitev v zgodovinske in kulturne teme posameznih področij. Pot Triglavske Bistrice se po dolini vije vse do vznožja gore, ki je simbol tega parka, medtem ko soška pot sledi toku reke od izvira do meje zavarovanega območja. Sprehodite se lahko tudi po poti Tolminskih korit ali pa greste na pohod skozi gozdove in mimo planšarij po tematski poti Pokljuke. Ta planota in predvsem njena šotna barja so zelo posebni ekosistemi, eni najredkejših v Evropi. Tu se vije še ena učna pot izjemnega didaktičnega značaja. Na razpolago je si snoda lungo la valle omonima. I visitatori possono contare sull’assistenza di ben tre Centri informativi. A Bled si promuove la conoscenza complessiva del parco attraverso presentazioni, mostre specializzate, laboratori e incontri a soggetto e si propone la visita a un giardino roccioso ricco di alberi e fiori alpini. L’ecologia, il paesaggio, la geologia, la geomorfologia e l’idrologia del parco sono illustrate anche al Dom di Trenta, arricchito inoltre da un percorso museale dedicato all’etnologia, alle tradizioni, ai modi di vita nelle vallate del Trenta e dell’Isonzo. Nell’alta valle della Radovna si può infine visitare Casa Pocar, una fattoria risalente alla seconda metà del XVIII secolo, attentamente ristrutturata, che con gli edifici annessi e la rimessa, gli arredi, gli attrezzi e gli oggetti in uso fra XIX e XX secolo rievoca la quotidianità e il lavoro di una tipica famiglia valligiana. tudi kolesarska pot Radovna, ki se vije po dolini z istim imenom. Obiskovalci lahko informacije in pomoč poiščejo v treh informacijskih središčih. Na Bledu splošno poznavanje parka spodbujamo s predstavitvami, specializiranimi razstavami, delavnicami in tematskimi srečanji. Svetujemo vam tudi obisk skalnega vrta, ki je bogat z alpskimi drevesi in cveticami. Ekologija, pokrajina, geologija, geomorfologija in hidrologija parka so prikazane tudi v domu v Trenti. Bogata je tudi muzejska pot, posvečena etnologiji, tradiciji in življenjskim navadam v dolinah Trente in Soče. V visoki dolini Radovne lahko obiščete Pocarjevo domačijo, skrbno obnovljeno kmetijo iz druge polovice 18. stol., s pripadajočimi objekti in skednjem opremo, orodje in predmeti, ki so jih domačini uporabljali med 19. in 20. stol. ter obujajo vsakdanje življenje in delo tipične dolinske družine. INDIRIZZI E CONTATTI/Naslovi in kontakti KRANJ Museo della Gorenjska Gorenjski muzej Tomšičeva ulica, 42 4000 Kranj Tel. +386 (0)4 201 39 50 www.gorenjski-muzej.si RADOVLJICA MOŠNJE Autostrada Lubiana-Jesenice uscita di Radovljica/Avtocesta Ljubljana-Jesenice, izhod Radovljica. Il Parco Archeologico, in cui è valorizzato il sito, è di prossima apertura/Arheološki park s predstavitvijo najdišča bo kmalu odprt. Non lontano da Mošnje... Nedaleč od Mošenj... Tel. +386 (0)4 580 1503 +386 (0)40 201 929 [email protected] BLED MUSEO DEL CASTELLO DI BLED MUZEJ NA BLEJSKEM GRADU Grajska cesta, 61 4260 Bled Tel. +386 (0)4 572 97 82 blejski.grad@zkble d.si www.blejski-grad.si ŽIROVNICA AJDNA Info: Istituto per il turismo e la cultura del comune di Žirovnica Zavod za turizem in kulturo Žirovnica Nel cuore delle Alpi Giulie... V osrčju Julijskih Alp... PARCO NAZIONALE DEL TRIGLAV/TRIGLAVSKI NARODNI PARK Ljubljanska cesta, 27 4260 Bled Tel. +386(0)4 578 02 00 [email protected] www.tnp.si/national_park 270 271 CREDITI DELLA GUIDA Kolofon vodiča 203, 204 (alto/zgoraj), 206, 207, 209. Presentazione/Predstavitev: Fiamma Lenzi Catalogo dei Beni Culturali della Regione Veneto - http:// catalogo.regione.veneto.it/ beniculturali: 61, 122, 126 (basso/spodaj). Itinerari/Itinerariji: Simona Parisini, con la supervisione di Giovanni Assorati e Maria Teresa Lachin/Simona Parisini pod vodstvom Giovanni Assorati in Maria Teresa Lachin Schede e ricerca iconografica Emilia-Romagna/Podatki in ikonografske raziskave EmilijaRomagna: Fiamma Lenzi Schede e ricerca iconografica Veneto/Podatki in ikonografske raziskave Benečije: Maria Teresa Lachin Centro Regionale di Catalogazione e Restauro dei Beni Culturali - SIRPAC: Sistema Informativo Regionale del Patrimonio Culturale della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia - www.sirpacfvg.org: 85 (basso/spodaj), 86, 88, 89, 96 (basso/spodaj), 214, 221 (basso/spodaj), 222, 223, 224, 225, 228 (alto/zgoraj), 237, 238, 239, 241, 242. Schede Friuli Venezia Giulia e Slovenia/Podatki Furlanije Julijske krajine in Slovenije: Simona Parisini Centro Regionale di Catalogazione e Restauro dei Beni Culturali della Regione Friuli Venezia Giulia (Progetto PArSJAd): 216. Scheda Civici Musei di Udine - Museo Archeologico/Podatki mestnega muzeja v Vidmu: Paola Visentini Culture.si (Republika Slovenija Ministrstvo za Kulturo) www.culture.si: 111. Materiali documentari e risorse iconografiche Friuli Venezia-Giulia/Dokumentarno gradivo in ikonografski viri Furlanije Julijske krajine: Valeria Cipollone, Michelina Villotta Foto Guido Barbi - www. guidobarbi.it : 23 (alto/zgoraj), 26 (basso/spodaj), 27, 29, 31, 33, 36 (destra/desno), 37, 47 (basso/spodaj), 48, 49,166, 167, 168 (alto/zgoraj; basso a destra/spodaj desno), 179, 180. Materiali documentari e risorse iconografiche Slovenia Slovensko dokumentarno gradivo in ikonografski viri: Marko Stokin, Irena Lazar, Katharina Zanier CREDITI FOTOGRAFICI KOLOFON FOTOGRAFIJ A. Conte, M. Salvadori, C. Tirone, La villa romana di Pordenone. Tracce della residenza di un ricco dominus nella Cisalpina Orientale, Quaderni del Museo Archeologico del Friuli occidentale, 2, 1999: 228 (basso/spodaj). Archeoveneto (Regione del Veneto) www.archeoveneto.it: 16 (alto/ zgoraj), 57, 60, 62, 68 (basso/ spodaj), 69, 72 (alto/zgoraj), 75 (alto/zgoraj), 81, 82, 121, 123 (alto/zgoraj), 124, 125, 128, 198 (basso/spodaj), 201, Foto Simona Parisini: 66, 68 (alto/zgoraj), 74, 75 (basso/spodaj), 76, 78 (basso/ spodaj), 79, 80, 83, 84, 85 (alto/ zgoraj), 90, 100, 118, 129, 130, 131, 219, 220 (alto/zgoraj), 227, 232, 234 (alto/zgoraj), 235, 236, 240, 249. Fotolia - www.fotolia.com: © claudiozacc: 36 (sinistra/levo), © Kunta: 39, © cancer741: 43. GeoPortale della Regione Emilia-Romagna - http:// geoportale.regione.emiliaromagna.it: 144. G.A.M. Gruppo Amici della Montagna, Comune di Ravenna, Circoscrizione di Mezzano - www.venadelgesso. org - foto Massimo Ercolani, Piero Lucci, Baldo Sansavini: 154, 155 (alto/zgoraj). Gorenjski Muzej, Kranj - www. gorenjski-muzej.si: 260. http://meineadria.com: 91. Iconoteche dell’Istituto Beni Culturali e Catalogo del Patrimonio Culturale della Regione Emilia-Romagna - http://ibc.regione.emiliaromagna.it/servizi-online/ catalogo-del-patrimonioculturale: 14,16 (basso/spodaj), 18, 19, 20, 21, 23 (basso/ spodaj), 24, 25, 26 (alto/ zgoraj), 28, 30, 32, 34, 35, 38, 41 (basso/spodaj), 44, 45, 46, 47 (alto/zgoraj), 50, 51, 52, 53, 54, 55, 59, 87, 92 (basso/ spodaj), 127, 146, 147, 148, 149, 150, 151, 152, 153, 156, 157, 158, 159 (basso/spodaj), 160, 161, 162, 163, 164, 165, 168 (basso a sinistra/spodaj levo), 169, 170, 174, 176, 177, 178, 182 (alto/zgoraj), 184 (basso/spodaj - foto Costantino Ferlauto), 185, 186, 187, 189, 190, 191, 192, 204 (basso/spodaj). Marko Stokin, Katharina Zanier, Simonov zaliv / San Simone, “Vestnik XXIII ”, Lubiana, 2011: 120 (basso/spodaj), 133. PadovaCultura. Pagine d’Informazione dell’Assessorato alla Cultura - http://padovacultura. padovanet.it: 72 (basso/ spodaj), 73. Wikimedia Commons - http:// commons.wikimedia.org/wiki - Zavod za varstvo kulturne dediščine Slovenije: 103, 109, 112 (basso/spodaj), 132, 134, 248, 250 (alto/zgoraj - foto Bojan Tavčar), 253, 254, 261, 262, 265, 266. Pokrajinski Muzej Koper - foto Simon Tomažič: 135, 136. foto Arnaud Fafournoux: 123 (basso/spodaj); foto Gran Bishop: 267; foto Jacobz : 268 (alto/zgoraj); foto Michael Gäbler: 268 (basso/spodaj); foto Sailko: 41 (alto/zgoraj); foto Threecharlie: 78 (alto/ zgoraj),196; foto Welleschik: 234 (basso/spodaj); foto Yerpo: 246; foto YukioSanjo: 92 (alto/ zgoraj); Pubblico Dominio - foto F. Giusto: 96 (alto/zgoraj); foto Ziga: 140, foto Szasza: 258. Zavod za varstvo kulturne dediščine Slovenije - www. zvkds.si: 105, 106 Pomorski Muzej “Sergej Mašera”, Piran www.pomorskimuzej.si: 137, 138, 139. © Regione del Veneto e Università di Padova, Dipartimento di Geografia: 77. Società Paleontologica Italiana - http://paleoitalia.org: 155 (basso/spodaj). Settesere (10/09/2011) www.settesere.it: 159. Tolminski Muzej, Tolmin www.tol-muzej.si: 252. © Ufficio Informazioni Turistiche Lignano Sabbiadoro: 120. University of Nova Gorica www.ung.si: 102 Mestni Muzej, Ljubljana - foto Matevž Paternoster: 107, 110, 112 (alto/zgoraj). www.bibliogo.ccm.it: 217, 218. www.comune.pordenone.it/it/ comune/in-comune/strutture/ museoarcheologico: 226. www.flickr.com, foto Mauro Guercia (CC BY-NC-SA 2.0): 17. www.gierrefriuli.com: 93. www.girofvg.com: 95. www.windoweb.it: 126. Riproduzioni di immagini relative a soggetti di proprietà statale su concessione del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo/Reprodukcije slik subjektov v državni lasti so izdelane z dovoljenjem italijanskega Ministrstva za dediščino, kulturne dejavnosti in turizem. L’Istituto per i Beni Culturali della Regione Emilia-Romagna rimane a disposizione degli aventi diritto per eventuali fonti iconografiche non identificate/Zavod za varstvo kulturne dediščine dežele Emilie-Romagne je vedno na voljo vsem lastnikom pravic morebitnih ikonografskih virov, ki niso navedeni. Mestni Muzej, Ljubljana www.mgml.si: 108. Musei Civici agli Eremitani, Padova - Gabinetto fotografico: 70, 71. Museo Archeologico dei Bambini, San Pier d’Isonzo: 220 (basso/spodaj), 221 (alto/ zgoraj). Museo Archeologico della Laguna, Marano Lagunare: 128. Museo di Belriguardo, Voghiera: 181, 182 (basso/ spodaj), 183, 184 (alto/zgoraj). Museo della Centuriazione Romana, Borgoricco: 198 (alto/zgoraj), 199. Museo della Centuriazione Romana, Villadose: 210. Narodni Muzej Slovenije, Ljubljana: 104; foto Tomaz Lauko: 113, 114 (basso/ spodaj), 250 (basso/spodaj); foto AV Studio: 114 (alto/ zgoraj); foto Jože Hank: 263; foto Tina Lah: 264. RINGRAZIAMENTI/Zahvale La realizzazione del progetto PArSJAd e del presente lavoro non sarebbe stata possibile senza l’impegno di/Uresničitev projekta in PArSJAd in tega dela ne bi bilo mogoča brez zavzetosti, s katero so sodelovali Ottorino Bacilieri, Karin Bandelj, Andreja Breznik, Valeria Cipollone, Vilma Dal Bosco, Marcella Domenicali, Zala Kozelj, Irena Lazar, Clara Peranetti, Saša Rudolf, Margherita Spinazzola, Marko Stokin, Michelina Villotta, Katharina Zanier. Fondamentale è stato l’apporto tecnico di/Poglavitno tehnično podporo so prispevali Francesco Amorese, Luciana Andrin, Alessandra Cevenini, Paola Cristofori, Clinio Gretter, Tin Kos, Ivan Orsini, Desiree Paggiarin, Rossella Riccato, Silvia Tricarico, Sabrina Trovò, Lorenzo Zilli. Finito di stampare nell’anno 2014 da Compositori Comunicazione, Bologna