febbraio 2011 - Il Portale di Guidonia Montecelio e Dintorni
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febbraio 2011 - Il Portale di Guidonia Montecelio e Dintorni
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L’anno scorso ha esposto il pittore portogruarese Pope (cfr. nostro numero mi pare il primo del 2010 o l’ultimo del 2009) ora, in quei bellissimi spazi, sono visibili le opere del veneziano Ennio Finzi. La mostra, dal titolo Dal nero al non colore (opere 1950-2010) – visitabile fino al 20 marzo 2011 –, comprende un centinaio di opere ed è stata curata da Michele Beraldo e Dino Marangon. L’evento gode del patrocinio della Regione Veneto con il concorso del gruppo Euromobil dei fratelli Lucchetta. “Il colore è quel suono che rincorro affannosamente. È la ragione prima del mio fare, l’ebbrezza, la follia, la catarsi. Il colore è il mio verbo, la ragione prima e forse unica di ogni possibile significato dell’essere: esso risponde in nome dell’oscurità della luce, al tutto del nulla”, così lo stesso Finzi descrive la sua esposizione e aggiunge che: “Per me il nero è un colore estremamente allegro. Vaglielo a far capire al prossimo che il nero ti dà felicità, ti dà distensione.” Ennio Finzi (Venezia, 1931) ha da sempre fatto dialogare due passioni la pittura e la musica, ma è quest’ultima la guida passio- Ennio Finzi con Manlio Onorato nale ed emotiva che ha accompagnato sia il suo fare pittura sia il suo modo di far dialogare i colori sulla superficie. Nel suo ordine cromatico-compositivo è sempre bel visibile un imprevedibile atto pittorico, un’espressione fortemente individuale che va a interrompere quell’apparente armonia cromatica. Un segno, un tratto, una macchia di colore, una gocciolatura alternati- Scorcio delle opere in mostra –– 3 –– vamente scardinano la certezza percettiva che ogni spettatore si aspetta. Infatti, “dall’uniformità all’emergenza segnica, dal lucido all’opaco, dalla più assoluta oscurità alle sue innumerevoli modalità di reagire alla luce sempre diversamente filtrata, catturata, intensificata, modulata, talora ricorrendo persino all’inserimento di pungenti frammenti vetrosi, il nero diventa una sconfinata tastiera sulla quale avanzare sempre nuove ipotesi di superamento degli stessi confini del visibile.” (Marangon) Una mostra dunque che vuole abbinare la visione con l’ascolto. È vero che il nero, proprio nella sua dimensione infinita, è un non colore nel quale vengono assorbiti la luce e il calore, un non colore che toglie lucentezza e ingloba in sé tutti i colori, un non colore che fagocita tutto spazio. Proprio per queste sue caratteristiche tende a diventare la metafora del vuoto, del nulla, ma anche del possibile. È l’idea di uno spazio infinito nel quale tutto si perde e tutto si annulla. Ma è proprio dal nulla che le passioni dell’uomo trovano un riverbero; come dal silenzio escono le note musicali, le parole, i suoni o ancora i rumori. È questa la sensazione che Finzi ha voluto esprimere in questa sua esposizione. Non Febbraio 2011 Arte Febbraio 2011 Arte Il volto dell’ Ottocento Sono state proposte diverse mostre sul ritratto per altri secoli, ma per quanto riguarda l’Ottocento l’impresa, sino a questa esposizione, non era mai stata tentata. Ancora: è la prima volta che vengono messi a confronto ritratti dipinti e ritratti in scultura, mettendo in rilievo le affinità e le profonde differenze tra le due tecniche. Ed è ancora la prima volta che viene offerta l’opportunità di ammirare molti dipinti inediti, o mai visti, di pittori importanti, come Appiani, Hayez, Piccio, Signorini, Corcos, Modigliani. Ma anche le tante sorprese che vengono da artisti Scorcio della mostra di Ennio Finzi si tratta propriamente di un’antologica, come più volte è stato affermato dai relatori, ma le tracce di un percorso iniziato nei lontani anni cinquanta, quando l’artista frequentava il prolifico gruppo degli spazialisti, periodo nel quale si è andata formando l’identità dell’artista prima e dell’uomo poi. E per questa ragione che non ci pare sia possibile, osservando le opere di Finzi, pensare a un mondo estraneo alle sue esperienze. Queste esperienze e la sua storia si possono cogliere direttamente dalla sua voce in un video opportunamente realizzato per l’oc- casione. E sono le sue parole e le sue espressioni a suggerirci di guardare la mostra non con gli occhi ma attraverso i suoni che il costante dialogo del nero mantiene con i colori. La dialettica pittorica, dove i colori si percepiscono sia isolati che proposti in spessori di diversa materia, permette l’emersione di momenti di luce con dissonanze cromatiche quali espressione di un timbro che dà colore al suono e scandisce il ritmo che la pittura; suono e colore fanno così da contrappunto alle campiture cromatiche dalle quale affiorano movimenti materici dalle diverse lucentezze. Dall’opaco emergono tracce di un nero lucido, come a trafiggere la materia stessa, creando alterni spazi e illusorie profondità che riportano alle giovanili esperienze spazialistiche e a una personale pittura quale “attività all’insegna di un’inconfondibile coerenza formale pur nella varietà delle diverse offerte.” (Toniato). Fenomenologie del colore opera di Toni Toniato Matteo Editore. –– 4 –– Umberto Boccioni, Autoritratto, 1908. Olio su tela, 70 x 100 cm. Milano, Pinacoteca di Brera. Su concessione del Ministero per i Beni Culturali E’ la mostra delle “grandi novità” quella che Fondazione Bano e Fondazione Antonveneta propongono per la stagione autunnale di Palazzo Zabarella. “Da Canova a Modigliani. Il volto dell’800”, che si potrà ammirare fino al 27 febbraio 2010, è, innanzitutto, la prima rassegna a prendere in considerazione il ritratto lungo tutto il corso dell’Ottocento italiano. Amedeo Modigliani, Ritratto di Hanka Zborowska, 1917. Olio su tela, 55 x 38 cm Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea. Su concessione del Ministero per i Beni Culturali Giacomo Grosso Ritratto all’aria aperta, 1902 Olio su tela, 230 x 100 cm Piacenza, Galleria Ricci Oddi Giacomo Trécourt, Lord George Gordon Byron a Missolungi, 1850 circa. Olio su tela, 114,5 x 153. Pavia, Musei Civici meno noti e che nel ritratto hanno raggiunto risultati eccezionali. Tra i dipinti inediti c’è una nuova versione, che sarà messa in confronto con quella nota, di un capolavoro del Piccio Il ritratto del conte Giuseppe Manara con il suo servitore nero, dimostrazione come uno stesso soggetto può essere trattato in maniera completamente diversa. Quest’opera fondamentale, eseguita nel 1842, rappresenta per l’Ottocento italiano quello che la celeberrima Olympia di Manet, del 1863, dove la donna è raffigurata insieme con la serva nera, significherà vent’anni dopo per l’Ottocento francese. Oscar Wilde, nel celebre romanzo Il ritratto di Dorian Gray, affermò che: “…ogni ritratto dipinto con passione è il ritratto dell’artista, non del modello. Il modello non è che il pretesto, l’occasione. Non è lui che viene rivelato dal pittore, ma piuttosto il pittore che sulla tela dipinta rivela se stesso”. “Questo credo sia vero, afferma Fernando Mazzocca, che con Carlo Sisi, Francesco Leone e Maria Vittoria Marini Clarelli cura la grande esposizione padovana. Ed è vero quanto più il pittore è grande e in questa mostra ci sono solo capolavori scelti all’interno della vasta produzione degli artisti considerati”. “Questo genere artistico, il ritratto, è stato scelto come un punto di osservazione particolare che ci permette di verificare tutta una serie di cambiamenti avvenuti nel corso del secolo: nel gusto, nei canoni della bellezza, nel modo di rappresentare la figura umana, di dare al ritratto il valore di uno status simbol, di proporre una vasta gamma di soluzioni iconografiche una diversa dall’altra. Ci sono autoritratti e ritratti degli artisti nei loro studi, ritratti di giovani e ritratti di vecchi, ritratti singoli e ritratti in gruppo, ritratti in vesti mitologiche e ritratti in abiti contemporanei, ritratti di personaggi celebri, –– 5 –– come Napoleone, Cimarosa, Canova, Manzoni, Verdi, ritratti di famiglie, che rappresentano una caratteristica del secolo, ritratti di persone note e di persone sconosciute, ma rese immortali per il modo con cui sono state rappresentate, ritratti che isolano la figura e ritratti che la rappresentano sullo sfondo di un ambiente, ritratti dove il pittore si concentra sul volto e ritratti dove l’attenzione è invece catturata dagli abiti, ritratti di fumatori e di fumatrici, ritratti con i cani, moltissimi”. La mostra è un’occasione unica per poter confrontare i movimenti che si sono succeduti nel corso del secolo e hanno inaugurato il Novecento: ai ritratti neoclassici seguono quelli romantici, i ritratti macchiaioli, i ritratti veristi, quelli scapigliati, quelli simbolisti, sino ai ritratti futuristi di Balla, Boccioni, Severini e quelli unici per l’originalità del loro stile, di Boldini e di Modigliani. Ma l’Ottocento è stato anche il secolo in cui, un nuovo mezzo, la fotografia, irrompe nel ritratto, esercitato anche una influenza decisiva sulla pittura. Addirittura il pittore bolognese Alessandro Guardassoni si è fatto un Autoritratto con accanto la macchina fotografica. Spesso i pittori non facevano più posare il modello come prima, per sedute che potevano essere molto lunghe e estenuanti per la loro frequenza (per realizzare il celebre Ritratto di Manzoni Hayez dovette sottoporlo a ben 15 sedute in 15 giorni diversi). I saggi del catalogo Marsilio sono illustrati da fotografie d’epoca e uno è riservato proprio al ritratto fotografico. Prima della fotografia i ritratti che per il loro formato potevano essere portati con sé, erano quelli in miniatura, una tecnica preziosa e complicatissima, e la mostra ne offre, in una stanza apposita, una sorta di scrigno, una campionatura davvero straordinaria. Febbraio 2011 Visti in Galleria a cura di Diego A. Collovini Jim Goldberg - Premio Cartier Bresson Jim Goldberg – fotografo statunitense della Magnum, recente vincitore del Premio Cartier Bresson – ha inaugurato a Pordenone una delle due sedi (quella di via Bertossi) della nuova Galleria d’Arte di Pordenone (PArCo). La sistemazione della nuova galleria Comunale è opera di Thomas Herzog che ha voluto recuperare gli edifici storici creando uno spazio che compenetra armonia e funzionalità a un forte significato storico-ambientale. Nella mostra di Goldberg sono presenti più di trecento opere tra foto, video, oggetti, testi, per condensare tutte le principali tappe della carriera artistica del fotografo nato in California nel 1953. Una raccolta di circa trecento fotografie che illustrano l’intero percorso artistico e ne mostrano la forte capacità comunicativa. Ricordiamo i tre progetti “Rich and Poor”, “Raised by Wolves” e “Open See”. Opere che descrivono luoghi, situazioni e realtà umane, spesso legate a paesaggi o ambientazioni o scenografie che danno identità sociale alle persone ritratte. Non è però un reportage di viaggio. Le foto di Golberg, come per altro lui stesso ha dichiarato nel suo breve intervento, vogliono “raccontare delle storie”. Storie umane fatte di atteggiamenti, di volti, di corpi. Un’umanità che scaturisce in tutta la sua forza esistenziale. “I soggetti delle foto sono gente povera, persone senza tetto o profughi” uomini e donne che vanno alla ricerca di un luogo nel quale vivere e nel quale trapiantare la loro storia, la loro esistenza, la loro umanità. Le fotografie dell’artista americano descrivono questa necessità raccontando anche la delusione e la difficoltà del loro esistere diversamente. Vi si legge, nella maggior parte delle foto, la volontà “di dare voce a chi non ce l’ha” con la speranza di “esserci riuscito”. La logica che lega l’esposizione, riassunta da Marco Minuz – curatore della mostra assieme a Valerie Fougeirol – è la contrapposizione dei concetti esistenziali di stabile e di instabile, dove nella prima categoria stanno le persone ricche, quelle che si possono permettere un’esistenza appunto stabile, nella seconda invece sono incluse le persone povere, emarginate o dei profughi, la cui realtà è in continua mutazione e diversificazione. Pur essendo la prima mostra personale in Italia, l’artista non è sconosciuto, è stato il fotografo ufficiale di Dolce e Gabbana. Questo propone una lettura verso i due filoni della sua ricerca: il ritratto di moda e l’indagine sociale. Due forme espressive che si compenetrano nella loro duplice specificità; ciò permette all’artista di registrare le mutazioni sociali (la moda) e le espressioni delle persone dell’upper class made in USA alla ricerca di una difficile identità. Orfeo Olivato alla galleria Trevisoarte A Treviso, presso la galleria Trevisoarte, inaugurata nel settembre 2009 e gestita da Antonio Pezzella, espone l’artista Orfeo Olivato, veneto. Sono presenti opere di diversi periodi (dal 1995 al 2007) e di diversa natura, dalle pitture, alle sculture di carta, ceramica o plexiglass. Un periodo che definisce la quasi totalità del percorso creativo dell’artista. A testimoniare il lavoro di Olivato sono però le opere di pittura. Queste esprimono una ricerca essenzialmente imperniata nelle diverse opportunità offerte dal colore; c’è però una seconda finalità nel suo fare: mettere in evidenza il rapporto esistente tra il colore, la luce e il piano pittorico. Il colore è la pura espressione della luce, mentre i diversi accostamenti cromatici, dialogando tra loro, danno origine a variegate tonalità e a conseguenti vibrazioni cromatiche. Per questo motivo ci pare che Olivato proponga una pittura sempre attenta alla sintonia tra i diversi colori, ma non seguendo una scontata armonia; va alla ricerca di effetti che inducono alla riflessione e stimolano la visione. Così i diversi colori, in una superficie decisamente bidimensionale, definiscono fantasiose armonie politoniche. L’apparente assenza dello spessore materico invece stimola lo spettatore all’individuazione di una luminosità indefinibile, che va gradualmente spegnendosi in quell’orizzonte su cui si smorza ogni illusorietà spaziale. L’artista rende così palese la certezza di una seconda fase, fugace e piacevole, ma nello stesso tempo interiore, perché vincolata alla soggettività dell’autonoma percezione del singolo. La pittura segue un suo preciso percorso senza dipendere da un preordinato ordine cromatico che rimanda a scontate espressioni coloristiche di tipo naturalistico; anzi il suo “maneggiare” il colore lo porta a creare delle composizioni cromatiche originali. La soggettività, presente in ogni sua opera, origina però da un non luogo, da uno stato progettuale, per realizzarsi nell’alternanza dei linguaggi. L’artista propone nello stesso tempo un deciso rimando alla memoria, una citazione fugace, a volte onirica. Non passano quindi indifferenti né le ricerche sulla luce di Romani o di Balla, né le ampie riflessioni sull’identità del monocromo, né ancora le mai terminate ricerche sul colore di Dorazio. Non è certo una sintesi, ma certamente il suo lavoro può contribuire all’identità fenomenologica del colore. –– 6 –– Febbraio 2011 Arte Mandela e il Dalai Lama ritratti da Angelo Pasquarelli L’artista Angelo Pasquarelli si racconta a Duemila rispondendo ad alcune nostre domande: “La mia avventura artistica” - dice- “ha il suo concepimento lo scorso ottobre 2009, quando durante un viaggio di piacere a Berlino con un mio carissimo amico, visitando varie gallerie di arte contemporanea mi imbattevo nelle opere dei grandi interpreti della Pop-art mondiale quali Roy Lichtenstein, Rauchenbergh, i loro dipinti pieni di sensazioni, colori ed emozioni mi colpiscono in tal modo da spingermi, appena tornato, ad iniziare a dipingere, e i primi soggetti che vengono da me rappresentati sono due premi Nobel: Nelson Mandela e Sua Santità il 14esimo Dalai Lama. Di getto ho poi avuto l'impulso di donare a questi due grandi personaggi l'opera da me realizzata, e dopo aver trovato i loro contatti ho scritto loro e comunicato il mio desiderio. Il risultato è stato sorprendente, i loro rappresentanti mi hanno subito risposto e scritto che erano tutti e due felici ed entusiasti di questo mio dono. L'ambasciata sudafricana in Roma ha voluto presentare il quadro di Mandela durante la commemorazione della strage di Soweto il 16 giugno al Fifa Fan Fast di Piazza di Siena, questa notizia è stata pubblicata sia sul quotidiano City con un bella intervista, e con un articolo sulla rivista nazionale Millionaire di luglio. Ho provato una gioia immensa nel ricevere i ringraziamenti da parte del Dalai Lama con una toccante mail nella quale mi rendeva partecipe del piacere che aveva avuto nel ricevere questo pensiero da parte mia. Altri personaggi si sono susseguiti, tra cui il noto show man Renzo Arbore, il chitarrista americano Joe Satriani e il cantante vincitore del festival di San Remo 1982 Riccardo Fogli. Attualmente sto lavorando ad un progetto che ha a che fare con il corpo in movimento. In cantiere anche altri personaggi che parlano di me e delle mie passioni. Preferisco riservare, soprattutto data la mia giovane età artistica, più tempo all'attività di pittura piuttosto che alle esposizioni. Comunque l'ultima esposizione è stata fatta presso il Circolo Canottieri Lazio di Roma nel novembre scorso”. Per il 2011 le cose a cui pensare per lui: “Sono molte e belle, davanti a me ho molto da lavorare, crescere, maturare e, molto importante, continuare a comunicare le mie emozioni attraverso i colori”. “L'arte” - dice il maestro Pasquarelli- “è il mezzo che mi permette di manifestare e comunicare le mie emozioni, esperienze e passioni, che mi permette di arrivare a toccare gli animi delle persone con un immagine che esprime suoni, parole, significati, un strumento in grado di annullare le barriere tra popoli e società diverse, uno strumento in grado di portarti dove nient'altro potrebbe. Quello che si prova è molto difficile da descrivere, innanzitutto credo sia totalmente soggettivo, per quanto mi riguarda poiché quello che dipingo è parte di me, sempre, il coinvolgimento emotivo è molto intenso, nel caso di personaggi cerco sempre, mentre li dipingo, di ascoltare la loro musica o vedere film a loro dedicati e visto che realizzo le mie opere prevalentemente di notte l'atmosfera è assicurata dalla quiete notturna. Qualche volta il processo di realizzazione è in un certo senso doloroso in virtù delle scelte creative da affrontare durante la realizzazione. Comunque un’esperienza avvolgente ed estraniante senza eguali”. Ma come avviene la scelta di soggetti e personaggi da ritrarre? Risponde: “La scelta di ritrarre un personaggio è strettamente emotiva, deve stimolare i miei sentimenti, colpire per una sua qualità, toccare determinati tasti, quali l'umanità, l'umiltà, la generosità, l'estro. Una –– 7 –– volta ricevuto questo impulso, il vulcano delle mie emozioni inizia ad eruttare, non lava ma colori su tela”. Considerando concetti come "bellezza", "verità", "bruttura", "ignominia" Angelo Pasquarelli risponde: “Tra questi concetti quello che mi colpisce di più è sicuramente la verità, è per me una pietra preziosa e rara, la verità è scomoda e sgradita a volte ma onorevole come poche se la dovessi rappresentare con un colore userei un giallo chiarissimo. Poi segue la bellezza, che per me è un cielo pieno di sfumature come gli occhi espressivi di una persona o due anziani che si tengono per mano, molto soggettiva e costantemente in discussione nella quotidianità contemporanea, in special modo nei pensieri di un artista, il colore sarebbe un rosa, sempre chiaro. L'ignominia mi fa provare una sensazione molto triste, se posso usare un colore direi un verde molto scuro. La bruttura invece la vedo come un colore sempre cupo e sinistro, direi un vinaccio”. Per quanto riguarda commenti e opinioni, risponde: “Sono molto felice di ricevere sia critiche che complimenti, quest'ultimi sono gratificanti per un artista e le prime ti aiutano a capire se stai andando nella direzione in cui vuoi andare e se il messaggio che vuoi trasmettere viene recepito o meno da chi si accosta alla tua arte”. “Il mercato dell'arte” - dice Pasquarelli- “è molto particolare e misterioso, io personalmente sono del tutto nuovo in questo campo. È un pensiero che mi sfiora solo in quanto il poco tempo che ho preferisco spenderlo tutto per creare e non per pensare a dove o come possano le mie creature trovare una collocazione nel mercato”. Febbraio 2011 Cultura&Società Febbraio 2011 Cultura&Società “Progetto Zefiro”: una presa di coscienza e molti progetti “Zefiro è un Dio dell’antica Grecia nonché personificazione del vento di ponente. La sua caratteristica è di essere impetuoso alla nascita e sereno al suo culmine, come un’arte che agli inizi s’impone per la sua unicità, ma sa anche esser terreno per sperimentazioni artistiche con lo scorrere del tempo. Il “Progetto Zefiro” nasce dalla voglia di creare un elemento di eguale visibilità, un fenomeno di promozione di artisti che escono dal loro laboratorio, dalle accademie d’arte, da luoghi di ritrovo, portandoli alla luce del sole. L’obiettivo degli ideatori di Zefiro è di creare un sistema di promozione artistica dei giovani talenti tramite mostre, esposizioni, performance in realtà comuni: caffè storici, librerie, luoghi di grande passaggio. Tale obiettivo sarà raggiunto grazie alla Città di Rivoli, la quale sarà trasformata in un luogo artistico diffuso, senza barriere o spazi prestabiliti. La collaborazione è l’elemento fondante di Zefiro; il Progetto intensifica il suo sforzo in cinque settori diversi: pittura, fotografia, installazione, street art, video arte. Ognuno di essi è seguito da persone competenti e affini per interessi e formazione professionale. Il progetto si avvale inoltre di collaboratori dislocati in diverse città italiane; il loro compito è di sondare il mercato alla ricerca di giovani promesse. I criteri di selezione? Il quesito è assai banale quanto veritiero: gli artisti sono la base del progetto e sono selezionati con attenzione ed inoltre, gli elementi di valutazione quali sono? Fermo restando che non esistono termini di valutazione univoci, il punto nodale di tutte le scelte è stato e sarà la sensazione che l’opera comunica. La selezione degli artisti è a carico di tre persone (Moitre Alessio, Andrea Marchese ed Elisa Sozzi), le quali visioneranno il book di ogni performer. Gli artisti saranno selezionati in merito al tema artistico scelto dagli organizzatori; si verrà dunque a creare un ricambio degli espositori. Il Comune di Rivoli riveste un ruolo importante: non solo è il promotore più importante e il principale “polo” artistico della manifestazione, ma è anche la città di partenza per la creazione di un circuito d’arte che nell’immaginario degli organizzatori interesserà inoltre Città limitrofe e non. L’intento dei promotori di Zefiro è, infatti, quello di testare la manifestazione nel Comune di Rivoli per poi esportarla in altre Città; a tal proposito, sono attivi da qualche tempo contatti e collaborazioni con giovani curatori, appassionati d’arte e artisti al fine di individuare performer emergenti in altre realtà piemontesi, italiane ed estere. L’impatto del Comune di Rivoli per quel che riguarda la prima rassegna espositiva è di tipo comunicativo e promozionale, nonché logistico vista la presenza di allestimenti localizzati in spazi messi a disposizione dal Comune stesso. Gli organizzatori sono in fase di trattativa con altri sponsor: giovani marche del settore artistico e dell’abbigliamento, nomi e soggetti creativi che hanno intenzione di investire in un Progetto di promozione, ricerca e creazione di nuovi talenti nel campo dell’arte visuale. Insomma, per farla breve, cerchiamo artisti di ogni campo, aspettiamo i vostri book, le vostre proposte o semplicemente attendiamo un primo contatto con voi.” Progetto “Zefiro” una curiosità per quale motivo avete scelto questo nome? La scelta è stata dettata dalla figura di Zefiro nell’antichità classica. Infatti non solo è un Dio ma soprattutto un vento che a seconda della giornata può essere impetuoso o sereno, a seconda della situazione. Non è facilmente controllabile ed è capace di sconvolgere ma anche di costruire. In somma era adattissimo per un progetto come il nostro. Qual è la storia del Progetto Zefiro? Come è nato e come sta procedendo? Il Progetto è nato circa un anno or sono, dopo una serie di serate attorno ad una bir- Foto in questa pagina di Claudia Panarello –– 8 –– ra. Eravamo e siamo tutt’ora in quattro: Elisa Sozzi, Andrea Marchese, Valentina Gottardi e il sottoscritto, Alessio Moitre. La nostra è una lunga storia, infatti siamo stati anche compagni di liceo ma poi c’eravamo un po’ persi di vista. Il destino e gli interessi comuni ci hanno riunito. Abbiamo cominciato a pensare come strutturare il Progetto e ci siamo divisi equamente i compiti, con un occhio di riguardo soprattutto per la pittura, la scultura, la fotografia, la street art, l’installazione e la videoarte. La prima esposizione con il marchio Zefiro è nata ad ottobre 2010, una mostra fotografica per le vie di Rivoli, la città dove siamo “nati” artisticamente. Ad oggi i progetti sono molti, stiamo infatti portando avanti delle esposizioni fotografiche, di street art e di pittura, con un paio di idee che stanno piano piano trovando forma, soprattutto nel campo dell’installazione specifica. Se doveste rispondere a una persona che non vi conosce e vi chiedesse “Perché Progetto Zefiro è importante?” come rispondereste? Non so se Progetto Zefiro è importante, però posso rispondere che nelle realtà cittadine odierne, il ruolo dell’arte non può e non deve essere marginale, in quanto insieme alla musica è probabilmente il campo umanistico con maggiore presa sui giovani, quello per intenderci che gli aiuta ad esprimersi e a sfogarsi. Sicuramente Zefiro può essere importante come presa di coscienza e alle volte, valvola di sfogo per giovani artisti che aiutano se stessi e tutti noi a vedere il mondo con occhi diversi. Sono stati maggiori i momenti in cui avete ottenuto delle grandi soddisfazioni o in cui in qualche modo avete riscontrato non pochi ostacoli? È inutile fingere, all’inizio abbiamo trovato non poche difficoltà, soprattutto perché non eravamo conosciuti e poi perché le varie amministrazioni comunali non sono quasi mai attente all’arte contemporanea. Nel complesso a Rivoli siamo stati fortunati, dopo un paio di mesi abbiamo riscontrato l’interesse dell’Assessorato alla Cultura, che poco alla volta ci ha accettati. Ora stiamo cominciando a rac- cogliere le nostre soddisfazioni, c’è ancora molto da fare e noi abbiamo ancora tanti progetti in mente, ci vorrà tempo ma la cosa che conta sono le motivazioni. Le persone cosa pensano di voi e di ciò che fate? Voi come vi valutate e considerate ciò che fate? All’inizio le persone sono un po’ intimorite e si fanno prendere dai vari stereotipi sull’arte contemporanea. Dopo qualche incontro però rimangono colpiti e se vogliamo affascinati da ciò che facciamo, domandano, riflettono e alle volte si arrabbiano pure, però ti accettano. Noi quando vediamo questo ne rimaniamo contenti e cerchiamo spesso e volentieri di parlare con loro per trovare anche delle possibili collaborazioni, perché noi consideriamo importante il nostro lavoro, soprattutto in chiave futura. Non abbiamo la tracotanza di cambiare il mondo, vorremmo solo migliorarlo culturalmente, non ci pare poco! Le istituzioni sono lontane dalla vostra realtà, se ne tengono alla larga oppure invece dimostrano interesse? Diciamo semplicemente che se non richiami le istituzioni almeno tre o quattro volte, di sicuro non ti vengono a cercare! Anche dopo varie discussioni e incontri rimangono sempre fredde e distaccate, per fortuna però troviamo molto appoggio dalle associazioni culturali e gruppi di privati della città in cui andiamo. Loro sono il vero motore della collettività! Quali sono i vostri progetti per il 2011? Come lo considerate? Un anno più tosto del precedente oppure chissà succederanno “miracoli”? I progetti sono vari. Di sicuro avremmo due esposizioni molto interessanti, la prima a giugno-luglio, dove prenderemo una piccola cappella del settecento, affacciata proprio sul Castello di Rivoli e la useremo per un installazione specifica. La cappelletta è all’interno di un Parco denominato San Grato, che ci piacerebbe trasformare in un piccolo luogo d’arte per i mesi estivi, questa però è un idea ancora da definire. La seconda iniziativa sarà nei mesi di maggio o al massimo di giugno 2011, dove nell’Ecomuseo del Colle del Lys, un luogo dove riflettere sulla resistenza e la Seconda Guerra Mondiale, proporremo a quattro artisti di realizzare nel corso della loro visita al complesso, un’opera, tenendo sempre presente le tematiche e l’importanza del posto. Per quanto concerne la fotografia, nel mese di aprile avremo una collettiva dal titolo “In quattro scatti” e nel mese di ottobre una personale di un giovanissimo artista napoletano che si chiama Angelo Formato. Vi sono anche altre idee ma per ora sono in cantiere. Come si vede di progetti c’è ne sono e non neghiamo che il 2011 sarà un anno cruciale per il nostro Progetto, lo consideriamo un anno fondamentale, anche in virtù dei molti contatti e collaborazioni che stiamo mettendo in cantiere, anche in previsione per il 2012. Sappiamo che l’anno che ci attende sarà difficile, però per ora non ci fasciamo la testa prima del tempo! Si parla spesso di stigmatizzazione da parte della “società”, ne siamo proprio sicuri? Non c’è più un lavarsi le mani alla Ponzio Pilato? Purtroppo la seconda ipotesi. Spesso e a tratti volentieri, le istituzioni non sono attente ai fenomeni culturali, alle volte anche per personale tornaconto. C’è una gara a fare il meno possibile, la scusa è il bilancio, la situazione mondiale, la mancanza d’interesse da parte del pubblico e via dicendo. Molte iniziative culturali sono spesso lasciate ai privati, che così facendo assumono il controllo della vita cittadina, riuscendo alle volte a strumentalizzarla. Avete mai pensato di prendere contatti con l’estero e propogandare meritatamente il vostro lavoro? Per la verità è un idea che abbiamo sondato da tempo. Stiamo cercando in Italia luo–– 9 –– Foto in questa pagina di Marco Donatiello ghi, gallerie, istituzioni o anche semplici privati che siano interessati ad ospitare alcune delle nostre esposizione. Nello stesso tempo abbiamo cominciato a buttare un occhio fuori dal Belpaese, soprattutto in Francia, visto la vicinanza, per ora abbiamo idee e come al solito, qualche progetto. Vedremo il da farsi durante il 2011. Ci sono esperienze che rifareste con soddisfazione ed entusiasmo? I progetti come il vostro che rispondono a una sempre più ampia richiesta di “pro sociale” saranno sempre di più oppure..? Sarà banale, ma francamente io rifarei tutto e posso parlare a nome anche di tutti gli altri. Sono esperienze che ti danno una grande carica ed una personale soddisfazione, nonostante tutto. Fortunatamente constatiamo che di progetti come il nostro ne stanno nascendo, e quindi un pizzico di ottimismo c’è sempre. C’è qualcosa che vorreste assolutamente trasmettere ai lettori di Duemila? Prima di tutto che esiste un Progetto che si chiama Zefiro, è questo l’hanno capito da questa intervista direi! La seconda di fare un giro in Piemonte e in modo particolare a Torino e in Valle di Susa, quest’ultima famosa in questi anni solo per la vicenda della Tav, ma che sa offrire ben altre bellezze. Febbraio 2011 Cultura&Società Febbraio 2011 Cultura&Società Il “Diritto al futuro”: intervis ta al Ministro Giorgia Meloni Giorgia Meloni è nata a Roma il 15 gennaio del 1977. E’ giornalista professionista dal 2006. Cresciuta nel popolare quartiere romano della Garbatella, si è diplomata in lingue presso l’ex istituto Amerigo Vespucci. Ha iniziato il suo impegno politico a 15 anni fondando il coordinamento studentesco “Gli Antenati”, principale motore della contestazione contro il progetto di riforma della pubblica istruzione dell’allora ministro Iervolino. Nel 1996 è divenuta dirigente nazionale di Azione Studentesca, rappresentando tale movimento in seno al Forum delle associazioni studentesche istituito dal ministero della Pubblica Istruzione. Nel 1998 è stata candidata da Alleanza Nazionale al Consiglio della Provincia di Roma nel collegio della Garbatella. Eletta, è stata membro della commissione Cultura, scuola e politiche giovanili fino allo scioglimento della consiliatura nel 2003. Nel 2000 è divenuta dirigente nazionale di Azione Giovani e nel febbraio 2001 Gianfranco Fini, presidente di An, l’ha nominata coordinatrice del comitato di reggenza nazionale del movimento giovanile. Nel 2004, candidata a capo della lista “Figli d’Italia”, ha vinto il congresso nazionale di Viterbo ed è diventata la prima presidente donna dell’organizzazione giovanile della destra nazionale. Nell’aprile del 2006 è eletta alla Camera dei Deputati nella lista di Alleanza Na zionale nel collegio Lazio 1. Pochi giorni dopo viene eletta Vicepresidente dell’aula di Montecitorio. Nella XV legislatura è stata componente della VII Commissione (cultura, scienze ed istruzione). Nel 2008, in occasione delle elezioni per la XVI legislatura, è divenuta parlamentare per la seconda volta. L’8 maggio dello stesso anno giura come ministro della Gioventù del governo guidato da Silvio Berlusconi. A 31 anni, Giorgia Meloni è il ministro più giovane smo, perché tanto le istituzioni quanto il mondo del lavoro devono arrivare a comprendere che esiste un patrimonio inestimabile nei giovani italiani sul quale occorre essere pronti ad investire. Quanto è difficile oggi, per un giovane, accedere al mercato del lavoro? E una volta entrati, rimanerci? della storia della Repubblica d’Italia. L’abbiamo intervistata per conoscere il suo punto di vista sulla gioventù di oggi e l’attuale situazione: I giovani il loro futuro e il lavoro. Gli organi d’informazione descrivono sempre più spesso una realtà fatta di pessimismo e sconforto. Dalle vostre analisi, è realmente così? Indubbiamente i giovani risultano essere la fascia più colpita in questo difficile frangente di crisi: la ricerca di un lavoro sicuro, in grado di garantire la stabilità economica necessaria a conquistare la propria indipendenza e la possibilità di costruirsi una famiglia, sta rischiando di diventare sempre più un miraggio. E l’orizzonte si rannuvola ulteriormente quando si prova a pensare a che tipo di previdenza sociale potranno aspirare quei tanti, tantissimi giovani che oggi si arrabattano tra un contratto a termine e una collaborazione continuativa. Tuttavia sono convinta che sia proprio nei momenti di maggiore difficoltà che la creatività, l’energia visionaria e il talento dei giovani italiani possano svolgere un ruolo fondamentale nell’ottica del rilancio. Non si tratta di retorica: quello che occorre oggi all’Italia è una nuova ondata di mecenati–– 10 –– E’ una questione complessa, che comincia dal momento della formazione: oggi l’Università italiana, anche attraverso le facoltà con vocazione più improntata verso le materie economiche, sforna quasi esclusivamente lavoratori dipendenti, a caccia di un “posto fisso” che non è più quello di un tempo e che anzi, spesso, bisognerebbe sapersi costruire da sé, e stimola pochissimo la cultura d’impresa. Questo rappresenta un handicap, ma non è sicuramente a questo handicap che si deve imputare la colpa di una realtà particolarmente ostica ai giovani che si affacciano al mondo del lavoro. Spesso accade poi che a un giovane che si è brillantemente laureato e parla tre lingue venga offerto un contratto a tempo determinato da 15 mila euro lordi l’anno, una cifra con la quale non puoi fare una vita dignitosa fuori dal nucleo familiare. Anche per questo la generazione dei giovani di oggi non solo ha più difficoltà che qualunque altra in passato a trovare un impiego, ma anche a raggiungere quell’indipendenza economica indispensabile, lo si è detto, per progettare l’acquisto di una casa o la costruzione di una famiglia. E questa situazione è il frutto non solo della crisi economica, ma anche delle scelte fatte nei decenni passati da una politica poco lungimirante che ha preferito scaricare i costi sulle generazioni future perché tornava utile in termini di consenso immediato. In Italia bisogna realizzare una rivoluzione del merito che, sostituendo l’egualitarismo sessantottino e la sua devastante corsa al ribasso e all’appiattimento per garantire a tutti, anche ai non meritevoli, lo stesso traguardo, permetta invece agli Italiani, giovani o adulti, donne o uomini, di avere l’opportunità di dimostrare quello che valgono indipendentemente dalla condizione dalla quale provengono, e di conquistarsi di conseguenza la propria posizione. Ma questo è un lavoro lungo e delicato, che non si può fare in un anno o due, e per il quale è necessaria un’alleanza generazionale: un patto di serena collaborazione che, mettendo da parte le disparità create da decenni di mala politica, veda le generazioni adulte lavorare con le giovani leve per trasferire loro esperienza e garantire serie opportunità di crescita. Ministro Meloni, nel nostro Paese cosa si sta facendo di concreto a favore delle politiche giovanili? Cosa si sta facendo per dare ai giovani un po’ più di certezza e di serenità? Sono tanti i fronti su cui ci siamo mossi per cercare di fare qualcosa di importante per la gioventù italiana: abbiamo lavorato soprattutto per dare proprio quell’opportunità di emergere che manca a tanti giovani. In primis vorrei citare il pacchetto di iniziative che abbiamo chiamato “Diritto al futuro”, un insieme di azioni del Ministero della Gioventù rivolte alle nuove generazioni sui temi del lavoro, della casa, della formazione e dell’autoimpiego. “Diritto al futuro” è la fiducia in una generazione che non è fatta di “bamboccioni”, ma di giovani uomini e donne determinati a costruire il proprio futuro e quello dell’Italia. Si tratta di un impegno concreto da parte del Governo e del Ministero, così come dimostrano le cifre: 216 milioni messi in campo dal Ministro della Gioventù, che diventano 300 milioni grazie al cofinanziamento pubblico e privato: 10mila posti di lavoro a tempo indeterminato per giovani genitori con contratti atipici; 10mila mutui concessi a giovani coppie di precari; 100 milioni per l’impresa giovanile, il talento e l’innovazione tecnologica; 20mila tra i migliori neolaureati d’Italia messi a contatto con il mon- do produttivo; 30mila giovani meritevoli che potranno investire sul proprio futuro e completare la propria formazione grazie a un prestito garantito; oltre 68 milioni di spesa coordinata con gli enti locali a favore delle giovani generazioni. Sempre sul fronte dell’occupazione, abbiamo messo in campo progetti volti alla promozione della cultura d’impresa, in collaborazione con il mondo universitario, per aiutare i ragazzi che hanno una buona idea imprenditoriale a superare la difficile fase dello start up e a conquistarsi da sé il tanto agognato posto fisso. Per premiare la creatività dei giovani italiani, il Ministero della Gioventù ha poi indetto un bando chiamato “giovani protagonisti” che ha come obiettivo quello di promuovere progetti presentati da giovani fino a 35 anni, in modo da dare un sostegno concreto a coloro che in questo momento di crisi hanno la forza e il coraggio di mettere in gioco la propria creatività e la propria voglia di protagonismo giovanile. Abbiamo sottoscritto protocolli d’intesa con gli ordini professionali, come ad esempio quelli con notai e consulenti del lavoro, per offrire ai giovani il supporto e la collaborazione di chi con tanti anni di esperienza alle spalle può offrire, a chi si appresta ad iniziare un cammino professionale, il supporto necessario a superare i primi grandi, e per tanti ragazzi insormontabili, ostacoli. Una pagina significativa e toccante del nostro lavoro è stata poi scritta all’indomani del terremoto abruzzese. Tantissimi ragazzi e ragazze da tutta Italia ci chiedevano cosa fare in quelle ore per essere d’aiuto alle famiglie colpite dal terribile terremoto. Siamo stati colpiti dalla volontà che emergeva da parte di tanti giovanissimi di mobilitare energie e professionalità, donare un po’ di sé stessi e del proprio tempo. L’emergenza poteva essere gestita solo da soccorritori esperti e la protezione civile non aveva risposte immediate da dare ai ragazzi. Sono oggi circa 4.500 i ragazzi che hanno riempito il modulo e che ora fanno parte di una banca dati alla quale le associazioni possono attingere. È la dimostrazione che quando apri un canale di comunicazione con i ragazzi, questi rispondono: quella dei giovani di oggi non è una generazione così priva di valori e di ideali come troppo spesso la si dipinge. Ulteriori informazioni su: http://www.gioventu.gov.it/ Diritto al futuro: è un insieme di azioni del Ministero della Gioventù rivolte alle nuove generazioni, sui temi del lavoro, della casa, della formazione e dell’autoimpiego. “Diritto al futuro” è parte integrante dell’opera più vasta svolta dal Governo Berlusconi in favore delle nuove generazioni raccontata nel volume “Il governo dei giovani” e nell’omonimo sito www.governodeigiovani.it, in continuo aggiornamento. "Diritto al futuro" è la fiducia in una generazione che non è fatta di “bamboccioni”, ma di giovani uomini e donne determinati a costruire il proprio futuro e quello dell’Italia. 216 milioni messi in campo dal Ministro della Gioventù, che diventano 300 milioni grazie al cofinanziamento pubblico e privato : http://www.gioventu.gov.it/diritto-al-futuro/diritto-al-futuro-300milioni-di-euro-oggi-per-il-domani-dei-giovani-italiani.aspx Buon lavoro! I giovani e l’ingresso nel mondo del lavoro: www.ipotesidilavoro.it La Giovane Impresa: nato su iniziativa del Dipartimento della Gioventù e finanziato attraverso il Fondo delle Politiche Giovanili, il portale Giovane Impresa ha l’obiettivo di diffondere, consolidare e sviluppare la cultura d’impresa tra i giovani, presupposto indispensabile per incentivare la nascita di nuove iniziative imprenditoriali e creare nuove opportunità di lavoro: www.giovaneimpresa.it –– 11 –– Febbraio 2011 Cultura&Società Febbraio 2011 Cultura&Società “Lo sport? più di una moda, uno stile di vita. Adatto a tutti” Giorgio Buzzavo e l’impegno di Verde Sport: “Da 20 anni promuoviamo lo sp ort nella sua valenza sociale. Il futuro? Lavorare per i bambini, le famiglie e ... gli stadi del futuro” A fianco veduta aerea del parco Nazionale di basket 3contro3 Join The Game (vi giocano 35.000 atleti under 14 in tutta Italia), i Camp estivi de La Ghirada sia per i ragazzi che per “addetti ai lavori”, la Summer League internazionale di basket e svariate attività di comarketing che coinvolgono ben 300 aziende partner locali e nazionali. Sempre nell’ottica di alimentare le attività che legano il mondo sportivo alla sfera sociale, VerdeSport si è fatta promotrice dal 2005 del Master in Strategie per il Business dello Sport, un master post lauream unico nel suo genere nel panorama italiano, che coniuga la fervida attività didattica nel “campus” de La Ghirada a Treviso alla fase di stage, sostenuta da un network di 100 aziende, per la maggior parte appartenenti allo sport business. Quanto è fondamentale la pratica sportiva nei tempi attuali? E' davvero possibile ricavarsi del tempo per fare attività fisica? La pratica sportiva porta un benessere solo fisico? Giorgio Buzzavo, trevigiano, classe 1947, un passato da giocatore professionista di basket ai massimi livelli (con una lunga militanza nelle file della Virtus Bologna) ed in seguito di manager di aziende di prodotti sportivi come Spalding, Lotto e Caber, dal 1991 è Amministratore Delegato di VerdeSport, braccio operativo del gruppo Benetton in ambito sportivo. Successivamente riveste la carica di Presidente di Benetton Basket e Sisley Volley e di Amministratore Delegato di Asolo Golf Club. Durante la sua gestione la bacheca delle squadre del gruppo si è arricchita di 51 trofei: infatti, la Benetton Basket ha vinto 5 scudetti, 8 Coppe Italia e 2 Coppe Europee, la Sisley Volley 9 scudetti, 5 Coppe Italia e 4 Coppe dei Campioni, uniti ad una decina di altri trofei in ambito italiano e continentale ed ai 9 tricolori del Benetton Rugby. VerdeSport, oltre alla gestione degli impianti de La Ghirada, del Palaverde e di Asolo Golf Club, si è distinta come uno dei gruppi sportivi più importanti nel panorama europeo, modello di organizzazione e fucina inesauribile di iniziative, volte a sviluppare una dimensione al contempo professionistica e sociale: come ad esempio il Pool “Crescere Insieme nello Sport a Treviso”, che da 15 anni coordina l’attività sportiva di 100 società e di oltre 4.000 bambini Under 11 della Provincia, o ancora il Torneo Praticare sport è importante da sempre, non solo al giorno d’oggi: questo è un messaggio che mi sento di trasmettere e che vale per tutti, dalla prima infanzia alla cosiddetta terza età. E’ vero che, nei tempi attuali, la pratica sportiva spesso viene vista come un ‘must’ vuoi per ragioni di benessere fisico, vuoi per questioni di moda e tendenza. Al di là delle mode, lo sport non deve essere visto soltanto come un’attività utile per la cura del proprio corpo, anzi, è un modo per imparare e trasmettere valori che varcano i muri della palestra o del campo di gioco e che sono fattori chiave nella vita di tutti i giorni: il sacrificio, lo spirito e la vocazione per il gruppo, l’importanza della vittoria e della sconfitta. Tutti aspetti che circondano la nostra vita quotidiana e che lo sport aiuta a capire, valorizzare, concretizzare fin da quando si è bambini. ‘Lo sport nobilita l’uomo’ non è un vecchio detto ma è attualissimo e non ha a che fare con le mode del momento. muovere la pratica sportiva a tutti i livelli presso la comunità, sia essa locale o nazionale. E’ vero, i nomi delle squadre di basket, volley e rugby sono conosciuti in tutto il mondo e tanti sono i trofei che riempiono le loro bacheche, ma le vittorie passano, come i grandi campioni che hanno vestito le maglie delle nostre tre squadre. Quel che resterà sempre è il significato profondo che la Famiglia Benetton ha voluto dare al suo investimento nello sport, ovvero regalare qualcosa di importante alle famiglie ed ai giovani: parlo de La Ghirada, il centro sportivo polifunzionale che riunisce basket, volley e rugby e che rappresenta un modello unico nel suo genere a livello europeo, un’area aperta a tutti tutto l’anno per praticare sport in libertà. E, proprio La Ghirada, dagli Anni Ottanta ad oggi, è diventata una fucina di attività dedicate proprio alla promozione dello sport e dei suoi valori, a 360 gradi. Adesso l’attenzione di VerdeSport si concentrerà su due grandi progetti che abbracciano sport e sociale, presente passato e futuro de La Ghirada: da un lato il Master SBS, un corso di alta specializzazione per 35 neolaureati all’anno che vogliono provare a lavorare nell’affascinante, ma complesso, mondo dello sport business. Dall’altro il progetto “Laboratorio 0246”, che nasce dall’esperienza del parco giochi Primo Sport dedicato allo sviluppo senso-motorio della prima infanzia e che punta a sensibilizzare tutta Italia sui temi scottanti nell’età prescolare, come obesità e sedentarietà, attraverso la pubblicazione di un libro dedicato alle famiglie, la creazione di un portale web che sia il faro dei genitori di bambini nella fascia 0-6 anni e, cosa più importante, la promozione e replica della struttura costruita a La Ghirada in altri comuni italiani. Il tutto con il sostegno delle principali istituzioni nazionali, come il CONI ed il Ministero del Welfare, sensibili a queste tematiche. Lo sport non è solo spettacolo ad alto livello, ma molto altro e Verde Sport sembra aver capito questo messaggio da molto tempo … Quali sono gli obiettivi fondamentali per chi decide di impegnarsi a tutto campo in una disciplina sportiva? Per realizzare i propri sogni e trovare qualcosa in cui credere? L’impegno del gruppo Benetton nello sport è ormai ultraventennale e, attraverso l’opera di VerdeSport, il suo braccio operativo in questo ambito, si concretizza proprio in questo: pro- La passione per la disciplina è qualcosa che non può mancare, specialmente all’inizio quando magari si è giovanissimi e la si pratica soprattutto per divertimento. Se poi si punta al pro- –– 12 –– giochi inaugurato alla Ghirada fessionismo, e lo dico essendoci passato da giovane, ci vuole grande spirito di sacrificio e forza di volontà, perché le vittorie si ottengono solo col sudore della fronte, lavorando tutti i giorni per migliorarsi. Ecco, senza volerlo siamo tornati al punto di partenza: lo sport, a tutti i livelli, è prima di tutto passione e poi una vera ‘palestra’ di vita. Volley, basket, rugby... vedono forse una certa concorrenza nuova dal golf? Nel 2011 assisteremo finalmente a una valutazione del "non-calcio" in maniera soddisfacente o proficua? Il golf vive anch’esso di grandi personaggi e da questo punto di vista il movimento italiano, con i fratelli Molinari e Manassero, è sulla cresta dell’onda: tuttavia, resta uno sport particolare, non ha la vocazione ad essere una disciplina di massa e penso che per questo rappresenterà sempre una nicchia. Quanto al calcio, è e resterà lo sport più popolare in Italia ed in Europa, oltre che la disciplina più importante per il business che riesce a muovere. Basket, volley e rugby rappresentano altri ‘pianeti’, altri modi di concepire e vivere lo sport, non riusciranno a strappare il grande palcoscenico al calcio. Tuttavia, penso che in Italia il calcio sia arrivato a un bivio importante: il tema delle infrastrutture, di stadi che siano moderni, accoglienti e funzionali alle esigenze del pubblico, dovrà essere affrontato e risolto a breve, pena la perdita di una grande occasione di rilancio. E Verde Sport si propone di studiare anche questo tema, con il Master SBS che dalla prossima edizione dedicherà agli studenti un’area didattica interamente dedicata alle infrastrutture sportive. Il Master in Strategie per il Business dello Sport forma i dirigenti del futuro: nato sulla scorta della richiesta sempre crescente da parte del mondo dello sport business di figure professionali, il Master in Strategie per il Business dello Sport (SBS) ha come scopo la formazione e la preparazione ogni anno di futu- ri dirigenti, in grado di diventare protagonisti di una realtà così vasta ed in costante sviluppo come quella dello sport system. Master SBS è un’iniziativa di VerdeSport, braccio operativo in ambito sportivo del gruppo Benetton, in collaborazione con Università Ca’ Foscari di Venezia, partner scientifico e didattico. Con 80 corporate partner, la maggior parte dei quali legati direttamente all’industria dello sport, tra i quali trova un posto di eccezione Intesa Sanpaolo , il Master SBS da sempre attua un approccio vicino al mondo delle imprese e del lavoro. A settembre si parte con la fase d’aula che dura fino alla fine di febbraio 2011 con lezioni frontali la mattina ed il pomeriggio, dal lunedì al venerdì, presso il campus de La Ghirada a Treviso. I masterini (un massimo di 35 laureati), scelti dopo una rigida selezione, avranno un approccio didattico con i principali temi riguardanti di management aziendale, integrato dalla presentazione delle più interessanti case history aziendali dalla viva voce di dirigenti del mondo dello sport business, testimoni d’eccezione che sempre più numerosi raggiungono La Ghirada per confrontarsi con questo progetto ed i suoi principali attori. Stage - Da marzo a giugno 2011 la seconda parte, lo stage presso le aziende partner del Master SBS: i ragazzi avranno quindi un ampio raggio di scelta tra enti, federazioni, società sportive ed aziende che operano nello sport. Follow up - La prima settimana di giugno sarà dedicata al follow up in cui si traccerà il bilancio dell’annata, quindi il 10 giugno 2011 chiusura ufficiale con la consegna dei diplomi alla sesta classe. –– 13 –– I primi 5anni del Master Sbs in cifre 6: borse di studio massime residenziali che ogni anno vengono messe a disposizione presso il Campus de La Ghirada, 3 per italiani e 3 per stranieri (negli anni scorsi provenienti da Giappone, Grecia, Messico, Tunisia, Belgio, Brasile e Ungheria) 30%: la quota femminile (dalle 5 ragazze della 1° edizione, alle 16 della 4°) 80%: fascia d’età compresa tra i 23 ed i 27 anni 25%: studenti dal Centro e Sud Italia 53%: studenti laureati in Economia e Scienze della Comunicazione 35: atenei italiani di provenienza 65: aziende che hanno ospitato stagisti e/o offerto placement Tra le aziende che hanno accolto stagisti e inserito nel loro organico diplomati SBS ricordiamo, tra gli altri: Assosport, Baker&McKenzie, Benetton Basket, Calcio.com, Campagnolo, Cisalfa, Decathlon, Diadora, DNA Sport Consulting, Dolomite, Euroleague, Federazione Italiana Pallacanestro, Ferrino, F.C. Inter, F.lli Campagnolo, Festival del Fitness, Gatorade, Ladbrokes, Lauta Communication, Lega Basket Maschile, Lega Volley Femminile, Lega Volley Maschile, Lotto Sport Italia, Luxottica Group, FGS Organisation, Macron, Marsh, Milan Junior Camp, Milano City Marathon, Milleeventi, Nike, Nordica, OVS, PepsiCo Italia, Personal Time, Playlife, Perugia Calcio, Pinarello, Radio e Reti, RaiTrade, Reyer Basket, RCS Sport, Scorpion Bay, Sisley Volley, Sky, Stageup, Studio Ghiretti, Tamoil, Tecnica, Teramo Basket, Treviso Calcio, United Colors of Benetton, Venice Marathon, Verde Sport, Vicenza Calcio, Virgin Active Italia, ecc... S 8 12 O M M A R ARTE MOSTRE 6 3 APPUNTAMENTI 25 I tesori di Belgrado 30 Calendario d’arte e Goldberg e Olivato Il “non colore” di Ennio Finzi MUSICA 16 Opera Giocosa Italiana 7 60 Il manager dei big: Fabrizio Giannini I VIP mondiali ritratti da Angelo Pasquarelli 18 Edvard Munch e “Nel Paesaggio” finalmente in mostra a Padova 70 Il Palazzetto Bru Zane 72 Giovani in musica FOTOGRAFIA 26 I Parchi del Veneto LEZIONI D’ARTE 19 L’Ottocento a Rovigo 27 Eliseo Mattiacci e il Cosmo a Verona 73 A Oslo con Michele di Patrizia Belsito CULTURA&SOCIETA’ 8 UN LIBRO DA NON DIMENTICARE 22 L’opera di Riccardo Bacchelli 52 La moda Fazio “Progetto Zefiro” 62 Artista nel mondo: mostre 44 Calendario di teatro, 28 Il Dada(ismo) 70 7 O Visti in Galleria (seconda parte) 26 I VACANZE & LAVORO 58 Nel Regno Unito in vacanza per... lavoro musicale e incontri ITINERARI ARCHEOLOGICI 65 Il realismo 12 Giorgio Buzzavo e la di Eliana Petrizzi 50 Oderzo, molto più di una semplice vetrina 52 74 Flash notizie SPORT 64 Le vittorie sugli sci di Magda Genuin 66 Patrizia Salviato: campionessa e... scrittrice 54 SPETTACOLO 68 Elena Bonelli... “Tanto pe’ cantà” Elisabetta Fantone 10 “Diritto al futuro” 64 CINEMA 62 54 La banda dei Babbi Natale missione di Verde Sport 53 “Culturalmente”: a Padova voce ai giovani 66 DUEMILA Anno XIII - Numero 2 Febbraio 2011 Iscrizione al Roc n. 6223 - Partita IVA 00444570261 Edizione Matteo Editore s. r. l. Via E. Mattei, 17 - 31030 Dosson di Casier (TV) Tel. 0422 491876 - Fax 0422 492007 e-mail: [email protected] Stampa e Fotolito S. V. E. T. s.r.l. Via E. Mattei, 15/17 - 31030 Dosson di Casier (TV) Tel. 0422 490177 - Fax 0422 499014 e-mail: [email protected] –– 14 –– LETTERATURA 20 Il genio poetico di Cristina Campo Abbonamento annuale a 11 numeri: Italia € 25,00; Europa € 60,00; America/Australia € 75,00 1 copia arretrata Italia € 7 1 copia arretrata Europa € 10,00 1 copia arretrata America € 10,00 C. C. P. n° 34331314 - Dosson di Casier (TV) Direttore Editoriale: Maria Gabriella Tarolo Direttore Responsabile: Simone Soldera (e-mail: [email protected]) In redazione: Simone Soldera CARTOON 55 Un altro mondo 42 Altan: da Cipputi alla Pimpa Collaboratori: Flavia Benvenuto Strumendo, Luigina Bortolatto, Francesca Brandes, Boris Brollo, Elena Callegaro, Andrea De Candido, Martina D’Adamo, Licio Damiani, Marina Grasso, Elio Jodice, Francesca Marini, Rosella Mezzani, Carla Piro, Ennio Pouchard, Corrado Premuda, Fabiana Romanutti, Bruno Rosada, Pier Luigi Scarpa, Giorgio Segato, Cesare Serafino, Donato Sinigaglia, Toni Toniato, Paola Treppo, Renzo Stefanel, Virna Trivellato, Daniela Zamburlin, Piero Zanotto, Myriam Zerbi Hanno collaborato a questo numero: Anna Barina, Flavia Benvenuto Strumendo, Stefano Carlini, Lorella De Bon, Diego A. Collovini, Edoardo Collovini, Federico Fontanella, Daniele Rubboli, Piero Zanotto, Matteo Zoin 56 The tourist Redazione DUEMILA Via E. Mattei, 17 - 31030 Dosson di Casier (TV) Tel. 0422 491876 - Fax 0422 492007 e-mail: [email protected] Fotografie, manoscritti, dattiloscritti e articoli anche se non pubblicati non si restituiscono. In copertina: il Ministro Giorgia Meloni ad un convegno, Fabrizio Giannini con Tiziano Ferro e un amico, la cantante Elena Bonelli, l’artista Elisabetta Fantone, fotoritratto di Riccardo Bacchelli, un affresco etrusco in mostra in Toscana e Giorgio Buzzavo insieme al Presidente del Coni Petrucci –– 15 –– 16 Febbraio 2011 Musica Febbraio 2011 Musica L’Opera Giocosa Italiana protagonista tra il Barocco ed il Protoromanticismo Seconda parte “Cherubini suddivide certe melodie di declamazione e chiarezza straordinaria tra linea di canto del personaggio e tra voce di sezione istrumentale d’orchestra. L’unica debolezza dell’Intermezzo di Cherubini è secondo me la mancanza fin dalle prime battute, ed in ottemperanza alla consuetudine dell’Intermezzo, di qualcosa di introduttivo che era tipico nel tardo Settecento: un ritratto in musica, anche un ritratto ossessivo perché no, che pur nel totale ossequio alla musica concertante non abbandonasse quasi mai il personaggio. Vien meno così l’atmosfera, il “climax” che lo spettatore, secondo il mio parere, deve vivere prima dello svolgersi della vicenda. Vi è inoltre la mancata unità dell’invenzione musicale, quindi lo squilibrio chiaramente avvertibile nelle fasi di trapasso dall’uno all’altro aspetto rappresentativo del “dramma” pur essendo Intermezzo buffo, quando cioè la protagonista a volta a volta incombe sulla scena o ne scompare e Cherubini a volta a volta innalza od abbassa precipitosamente la intensità del canto... la moglie ripudiata è già in scena come lo sarà poi in “Medea”, ma la mano del giovane Cherubini non si è esercitata in compiti di composizione polifonica e ci propone assaggi di insiemi e di concertati di futura cattedratica sapienza. Il marito Bacocco si propone di mentire e banalmente lo dice e ridice, ma il sentimento espresso da tutti gli elementi musicali, dalle melodie alle armonie, dai ritmi alla strumentazione, non ha nulla di torbido, di tortuoso, bensì è accorato, schietto, sincero, senza ombra di inganno. La moglie Serpilla è, quale persona umana divenuta il centro di speculazione filosofica e fine delle... aspirazioni politiche, che si pone come protagonista dell’Intermezzo. In essa è il rancore della donna ingannata, abbandonata, e l’autore, come poi farà in “Medea” ed artisticamente in modo superbo, coglie già molto bene la lotta singolare che avviene nel rispetto dell’amore e del vincolo matrimoniale. Ne “Il giocatore” vi si trovano inoltre il germe della pomposa solennità ed il gusto popolare con tinte forti, colpi di scena, pennacchietti e mantelli autoritari, lo spiegamento della danza: tutte anticipazioni di quello che all’ennesima potenza in Francia sarà il Grand-Opéra! Ciò che lega Cherubini al suo giovanile tempo “italiano”, ma con nuova ed ancor oggi sconvolgente consapevolezza e stringente capacità di portare fino in fondo quel che potrebbe dirsi un’”assedio musicale dei personaggi e del- la situazione drammatica”, è l’eleganza e la raffinatezza compositiva. Cherubini fin dalla giovane età ci mostra di essere in radicale riforma del linguaggio musicale dell’epoca al fine di renderlo aderente agli stati affettivi ed alle instabili fluttuazioni della vita dei personaggi. Ho ricercato e spero esser riuscito a proporre una esecuzione che toccasse quel livello nobile che ci vuole per Cherubini: il quale trovava il punto dello stile tragico come la musica italiana forse non aveva mai sin ad allora conosciuto.” Cherubini, artista italiano di gusto che fu detto cosmopolita, uomo dalle molte esperienze, forse troppo vincolato a circostanze ed indotto così ad alternare pagine riuscite a cadute nei luoghi comuni del suo tempo? “Cherubini può essere pesante e noioso per i nostri tempi. I compositori del Settecento non si proponevano di esprimere stati d’animo, ma di fare musica secondo canoni autonomi e determinati. Pergolesi nella Commedia di carattere “La serva padrona”, come da concezione settecentesca, intende lo spettacolo come passatempo musicale fondato principalmente sulla bravura dei cantanti. Ne “Il giocatore” invece non si esce ancora dalla razionalistica retorica settecentesca, il brano è alieno dai melismi e dall’ornamentazione, ma sovente ci si invola per entrare in un clima più appassionato ed ardente, amando diversamente che nel melodramma serio di quel tempo, con proposto prontamente ciò che sarà appunto il tema dominante del melodramma nell’ Ottocento: l’amore. La forza dell’opera di Cherubini, come di molti altri compositori, non è però nelle arie ma nei recitativi. I recitativi dall’originale in forma “secca” con accompagnamento di continuo sono stati elaborati e proposti, come anticamente destinato al Teatro Feydeau di Parigi e nello stile d’Opéra-comique, in recitato parlato. Non vi abbiamo fatto tro–– 16 –– lizzazione. Come in Pergolesi ed altri compositori geniali, la musica, parola e gesto unitariamente concorrono alla realtà scenica: è un continuo ed affascinante gioco musicale leggero e raffinatissimo, senza un solo momento di stasi o di stanchezza, e le inflessioni della musica seguono con vivace aderenza le alternative della vicenda.” vare insomma in modo tradizionale quella forma ibrida con funzione di tessuto connettivo proprio del melodramma italiano. Se avessimo proposto “Il giocatore” nello stile tradizionale, non l’avremmo mai resuscitato per tutti!” Molti titoli d’opere ebbero successo per poi finire dimenticati e sono rimasti in oblio per secoli. Come vede il futuro de “Il giocatore” nel repertorio? “Penso che “Il giocatore” sia opera che ha dinanzi a sé, senza dubbio, ancora un avvenire sia grazie al contenuto, alla qualità artistica ed all’esiguità dei mezzi richiesti per la sua realizzazione. Che sia poi un’opera di difficile interpretazione è implicito e bisogna dir subito che ogni difficoltà debba esser superata per merito di tanti fattori uniti ad una rilevante interpretazione vocale ed efficacia interpretativa di prosa. La sobrietà ed il “buon gusto” devono regnare sovrani nella sua rea- Maestro, quanto crede sia importante oggi la riproposizione di musiche composte da Cherubini o da compositori non conosciuti, di titoli d’opera riesumati, anche attraverso giovani interpreti? “Oggi più che mai serve la preparazione, l’onestà verso il compositore e brano eseguito, l’entusiamo che i nostri Maestri nella storia hanno sempre avuto ed insegnatoci come esempi da emulare, come in atto di devozione. Ma credo serva ora molto più coraggio e coerenza nel proporre musica colta ed anche non conosciuta. Questo in Italia; all’estero invece si cercano e propongono già di buon grado brani non conosciuti, anche per dare un valore meritorio e senso a chi avrebbe motivazione di pagare un biglietto a teatro. Robert Schumann asseriva ai giovani: “Nulla riesce bene nell’Arte senza entusiasmo”. In clima culturale assai mutato ma con un “revival” cherubiniano ed una rivalutazione in pieno atto iniziata a metà del secolo scorso grazie allo sforzo nobile di alcuni musicologi ed alla benemerita iniziativa di organizzatori ed interpreti, è presumibile ed auspicabile che il ritorno sulle scene italiane di un musicista forse non ancora conosciuto a fondo, dalla drammatica ed unitaria creazione, possa servire a porre in migliore e più precisa prospettiva storica la portata della sua opera, del significato e della tematica da lui trattata, al quale erano rimasti estranei od ostili i nostri conterranei del secolo scorso. Come vede, la storia si ripete... Brahms amava paragonarsi al Cherubini come estremo e rassegnato “guardiano” di una civiltà ormai presso la fine. Ma penso che l’Arte rimarrà sempre tale, quale valore umano educativo edificante e sociale. Comunque, veda, chiedere ai compositori d’epoca cosa ne pensino purtroppo non è possibile ma chiederlo oltre a me agli interpreti ed anche alcuni giovani sì. Pertanto a loro la... voce!” Incontriamo pertanto alcuni fra gli interpreti della serata. Il soprano barese Tiziana Falco (interprete ne “La serva padrona” ed in incisioni discografiche barocche per la Dynamic) ed il mezzosoprano veneto Alessandra Va- vasori (interprete ne “Il giocatore”, diplomatasi anche in organo e composizione organistica, canto gregoriano, musica prepolifonica e clavicembalo, specialista in ruoli di opere barocche). “Quando il M° Carlini mi ha proposto “Il Giocatore”- dice la Vavasori - sono stata contenta d’accettare poiché è sempre bello reinterpretare opere riscoperte. A dir il vero il ruolo mi è stato proposto anche perchè Serpilla, ovvero la moglie “bacchettona” dell’opera, un po’ mi somiglia: è esigente, vuole le cose fatte per bene, non ammette le bugie... ma in realtà questo gran d’affare è solo per amore. Un altro motivo per cui ho accettato è che i recitativi erano da proporsi in prosa, e così ho potuto anche fare omaggio di alcuni motti dialettali nella mia lingua d’origine, quella veneziana. Trovo che l’opera buffa sia un buon modo musicale-didattico per attrarre i giovani, sperando che il loro interesse cresca fino ad incuriosirsi per altre forme musicali quale l’opera, il concerto sinfonico ma anche la musica da camera, visto l’organico con cui viene allestita. Spero venga ripresa molto presto e per molte recite, visto lo spasso fornito anche questa volta a giovani ed adulti ed il gradimento constatato.” Signora Falco, come ha pensato di proporre il personaggio interpretato? “Serpina è un personaggio che suscita diverse reazioni nel pubblico, simpatia poiché è capace di raggirare Uberto ma con grazia, bellezza e seduzione ma anche antipatia poiché ha un modo di comportarsi non proprio da serva. Già dall’inizio dell’opera è padrona e la sua –– 17 –– vittoria sta nel riuscire a rendere ufficiale ciò che già è ufficiosamente.” Lei è alla prima collaborazione con l’Opera Giocosa Italiana. Come ha trovato Sig.ra Falco il clima ed il lavoro effettuato in O.G.I. ? “La compagnia dell’Opera Giocosa Italiana è fatta da persone appassionate del loro lavoro, che vogliono produrre spettacoli e musica di qualità e che basano tutto questo su un bel clima efficiente e cooperativo. E’ stato per me un piacere conoscerla e poter avere occasione di collaborarvi.” Come ritiene sia utile ad i giovani l’attività svolta da O.G.I. ? “Sicuramente l’Opera Giocosa Italiana offre un ambiente in cui cominciare ad approcciare il lavoro di artista lirico; spesso chi studia non ha la percezione di ciò che realmente sia il lavoro in teatro, dei tempi, della collaborazione coi colleghi, del lavoro con il direttore d’orchestra, col regista, con l’orchestra. Il maestro Carlini è una persona seria e competente che ha tantissimo da insegnare ai giovani, ha creato una realtà molto accogliente e molto esigente dal punto di vista artistico che non può che stimolare la crescita musicale ma anche quella personale di tutti. Ringrazio lui e tutta la compagnia per avermi invitato a lavorare insieme e spero in prossime occasioni.” a cura della Redazione (Foto di Giampietro Zamolo) Febbraio 2011 Arte Munch e lo spirito del Nord. Scandinavia nel secondo Ottocento La locandina ufficiale della mostra che si tiene a Villa Manin Villa Manin che propone il progetto “Geografie dell’Europa”, dopo la prima tappa inaugurale costituita dall’evento che si prefiggeva di indagare le relazioni tra la pittura francese della seconda metà del XIX secolo e la contemporanea pittura in altre nazioni dell’Europa, vede il via di una nuova rassegna. E lo fa occupandosi della pittura europea compresa tra il 1850 e il 1910. Titolo dell’esposizione “Munch e lo spirito del Nord. Scandinavia nel secondo Ottocento” giunto per la prima volta in Italia, permette al pubblico di ricostruire la storia dello “spirito del Nord” raccontando la pittura nei paesi quali Norvegia, Svezia, Finlandia e Danimarca. In mostra in cinque “capitoli” della storia ben 122 dipinti provenienti dai musei scandinavi ma anche dal Museum of Fine Arts di Boston. Le prime quattro parti della rassegna sono riservate alle scuole artistiche nazionali degli Stati prima menzionati, mentre la sezione di chiusura viene dedicata al grande maestro norvegese Edvard Munch, con un totale di 35 opere. La parte finale dedicata proprio a lui, espone anche una decina di sue opere su carta e raggiunge il suo senso più profondo nella scelta che dei dipinti è stata compiuta, per dimostrare la relazione di altri artisti con il maestro che precedono. In mostra sarà possibile apprezzare opere forse mai viste prima realizzate da “artisti del Nord” come Ring, Philipsen, Syberg, Gottschalk Nielsen, Backer, Thaulow, Krohg, Skredvig, Larrsson, Zord, Jansson, Prince Eugen e molti altri. Le loro immagini spesso e volentieri ritraggono la persona umana in maniera romantica, anche desolante, malinconica o simbolica, rappresentando un’umanità che vive o sopravvive in una dimensione di natura, vasta e sconfinata, come nel caso delle opere del finldandese Akseli Gallen-Kallela. A Pieve di Soligo “Nel paesaggio” Giorgio Dario Paolucci: Monfumo, 1967, Olio su tela 70 x 100 “Nel Paesaggio. Il secondo Novecento tra Venezia e le Dolomiti. Springolo, de Pisis, Cadorin, Barbisan, Pizzinato, Music, Zigaina…” è un nuovo capitolo dell’indagine che si tiene a Villa Brandolini Centro Culturale F. Fabbri a Pieve di Soligo (a Solighetto, piazza Libertà 7) fino al 27 febbraio, nella bellezza naturalistica delle colline trevigiane meglio conosciute per il Prosecco. Un luogo caratteristico, dove si tiene un’esposizione che ricerca, questa volta sul versante figurativo, quell’incontro tra l’arte e il ritratto del paesaggio creato da artisti intimi per residenza, attività, ispirazione ad un particolarissimo territorio che dalle Alpi discende fino alla Laguna veneziana. Non un posto qualunque, ma un territorio italiano che, grazie anche alla Biennale, è punto di incontro privilegiato, per e con il mondo. Tempo addietro, sempre a Villa Brandolini, “Oltre il paesaggio” aveva affrontato la tematica della sublimazione e superamento artistico della visione del reale. “Nel paesaggio” offre degli utili spunti per permettere a chi volesse di conoscere “diverse ipotesi creative e le molteplici indagini contemporaneamente sviluppatesi proprio a partire da un più ravvisabile rapporto con il mondo fenomenico concepito come spunto e occasione di sempre nuove e diverse possibilità di invenzione e di interpretazione”. Tra le cento opere, molte inedite e con importanti prestiti provenienti da Ca’ Pesaro e dall’Accademia dei Concordi, descrivono e documentano il rapporto tra stili creativi differenti, la nascita e l’evoluzione di realtà lin–– 18 –– guistiche e idee nuove per l’immaginazione, talvolta non palesemente connesse a quella che è la grande pittura di tradizione. Nuove idee e proposte che interessano anche maestri famosi, come evidenzia il gioco di colori della pittura di Filippo De Pisis, mentre Guido Cadorin utilizza quasi luci artificiali e Giuseppe Cesetti fa uso di nuove e più fantasiose variazioni coloristiche. Nino Springolo invece utilizza con forte considerazione e ragione, la poesia del vivere di tutti i giorni, mentre Pio Semeghini crea forme cromatiche, quasi esprimendo la loro difficoltà ad emergere ed apparire. Realizzata nell’ambito PaesAgire (una serie di convegni, eventi e incontri sui differenti aspetti del paesaggio promossi dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Pieve di Soligo) “Nel Paesaggio” è destinata a coloro che volessero riflettere su questa particolare tematica artistica, studiando e affrontando una considerazione più creativa, convinta e consapevole dell’ambiente e del territorio e di come è stato ritratto, interpretato e visto da noti artisti del Novecento. Informazioni e prenotazioni: tel. 0438.985335 www.studioesseci.net Febbraio 2011 Arte Arte in Italia 1860-1890 l’Ottocento in mostra a Rovigo Palazzo Roverella a Rovigo ospita “L’Ottocento elegante. Arte in Italia nel segno di Fortuny, 1860 - 1890” esposizione visitabile fino al 12 giugno 2011. Ben otto sono le parti di quella che potremmo definire una mostra di alto interesse, rivolta interamente all’arte del XIX secolo: Nella prima sezione intitolata “Italia-Parigi tra Meissonier e Fortuny, si viaggia partendo da Giuseppe De Nittis e Giovanni Boldini ammirando tutta una serie di scene raffinate e galanti con una scelta di colori e tonalità morbide per ritrarre secondo i canoni che nella Francia del tempo maestri quali Meissonier e Fortuny avevano imposto non senza fortuna; la seconda sezione “La scuola meridionale sulle orme di Fortuny” trova un punto di riferimento nel 1874 con l’arrivo di Fortuny a Portici descrivendo la partenza di molti napoletani alla volta di Parigi, che fecero proprie la grafica di moda di Meissonier e Fortuny, tra questi spicca Edoardo Dalbono. Con “Il fortunysmo a Roma” la terza sezione si occupa di un periodo storico compreso tra gli anni Settanta dell’Ottocento facendo di Roma imperatrice e regnante dello stile tanto acclamato al tempo di Fortuny, volgendo attenzione nei confronti dell’Accademia di Spagna ed artisti italiani come Achille Vertunni che trasforma paesaggi e ambientazioni in opere che raccolgono dettagli, colori e sfumature tipiche dell’Oriente, meta di benestanti e appassionati di sete e broccati del tempo. Lo stile napoletano definito anche come “impero del bianco”, fa risaltare su tela la luce e gli “effetti speciali luminosi”, tra i nomi dell’artista in mostra viene menzionato il romano Pio Joris. Ma non mancano i rapporti difficili con i potenti dell’epoca, viene menzionato infatti il caso Michetti documentato dalla condanna nel 1877 della sua Processione del Corpus Domini ad opera di Adriano Cecioni: “non può esser mai un artista quello che approva l’arte dei seguaci di Fortuny, cioè Michetti e compagni, perché in questi pittori tutto è fatto per l’occhio, sola e unica preoccupazione di quella pittura”. Sebbene vi siano stati non pochi problemi a portare avanti una corrente artistica quasi “illuminata”, che celebrava la realizzazione di “fantasie da sogno”, “donne leggiadre” e una visione della realtà tutto sommato poco diversa da un soggetto originale, la fortuna di questa “nuova” corrente artistica trova un rinnovato splendore nella quarta sezione: “Esotismi e Revival” in cui vengono mostrati al pubblico personaggi esotici, orientaleggianti, già introdotti dalle opere e dalle concezione di moda fortunyane superando per qualità dell’immagine e cromismo parte della pittura dell’Ottocento Italiano, nell’esposizione vengono portati allo spettatore Domenico Morelli, Mosè Bianchi, Giovanni Muzzioli, che molta cura prestano al dettaglio, alle pieghe dei vestiti, dando vita a scene e figure già visibili in alcuni cartelloni del tempo, ma più definite. La quinta sezione “I dettagli del genere” tratta un percorso ideale compreso tra il nord, Veneto incluso fino ad arrivare al sud: una collezione di opere che ritraggono in modo del tutto particolare; mercati, vedute urbane, botteghe di antiquari, rifacendosi in qualche modo ai gusti artistici della Spagna. Molto venivano apprezzate queste creazioni dal collezionismo italiano e internazionale, che avrebbe mosso anche la critica d’arte di altri paesi. Con la sesta sezione “L’Ottocento in costume” con una sorta di “nostalgia” dei tempi della storia romana o neopompeiana, classicheggiante, si assiste alla trasformazione di una scenografia che recupera spesso e volentieri anche le ere medioevale e rinascimentale, visibili nelle opere di Giovanni Boldini a Giovanni Battista Quadrone. Si affronta invece nella settima sezione “Il neo- Vincenzo Capobianchi: Venditore di antichità collezione privata, courtesy Phidias Antiques and Interiors, Reggio Emilia –– 19 –– Giuseppe De Nittis: Ritorno dal ballo 1870 olio su tavola, 23 x 16,5 cm. Collezione privata, courtesy Enrico Gallerie d’Arte, Milano settecentismo” che raccoglie il risultato di una ricerca oltre il Mediterraneo, riflettendo il gusto per il viaggio dell’epoca, tra gli artisti più attivi Giuseppe De Nittis e Giovanni Boldini che uniscono i fasti neosettecenteschi facendo un diligente uso del colore e uscendo dalla ripetività accademica. “La vita contemporanea”, l’ultima sezione, guarda con interesse alla realtà “fuori dalla tela” come l’inquadramento sociale del tempo, il periodo, la moda e la vita intorno all’artista. Ecco che compaiono donne di classe, dell’alta società, gli ippodromi, incontri tra i membri dell’artistocrazia, della politica, della cultura, la donna con un “fascino rinnovato”, il pubblico di un teatro e un design degli interni di locali preziosi. Di questo se ne occuperanno maggiormente Giovanni Boldini, Giuseppe De Nittis, Giacomo Favretto, Edoardo Tofano, Carlo Pittara, Riccardo Pellegrini. A Fratta Polesine nella sede di Villa Badoer fino al al 12 giugno 2011 si trova invece “A Villa Badoer l’altro Fortuny”. Mentre a Palazzo Roverella si studia il Fortuny, a Villa Badoer si tratta del Fortuny figlio. Ma lasciamo a chi volesse visitare entrambe le mostre quello che comprende un vasto ciclo pittorico di opere di indubbia qualità. Per informazioni: tel. 0425.21530 www.ottocentoelegante.it Febbraio 2011 Letteratura Febbraio 2011 Letteratura Cristina Campo, preghiera e poesia. L’en ergia solitaria di un’intellettuale italiana crologio sul Cor riere della Sera”. Dalla fine degli anni ’80 del secolo scorso sono riemersi, dopo un lungo silenzio, l’interesse e l’attenzione per il pensiero e l’opera letteraria di questa straordinaria poetessa e traduttrice Cristina Campo muore l’11 gennaio del 1977; da un decennio era già una presenza silenziosa, emarginata dalla scena culturale per l'atteggiamento intransigente ed estremo che aveva assunto contro le riforme liturgiche promulgate dal Concilio Vaticano II nel 1965 e la difesa del rito latino e del Gregoriano. Con la conversione alla religione cattolica (1964) l’indole mistica e contemplativa di Cristina aveva scoperto la potenza espressiva della preghiera e la bellezza dei “perfetti cerimoniali gregoriani” che la fecero approdare dapprima alla Abbazia Benedettina di Sant’Anselmo a Roma, dove si cantava il Gregoriano, e, successivamente, alla chiesa cattolico-russa del Pontificio Collegium Russicum. Da ciò come afferma Elémire Zolla “... la proibizione di menzionare Vittoria. Fece eccezione Calesso che osò scrivere un ne- italiana dallo stile raffinatissimo, che scrisse poco e avrebbe voluto scrivere ancor meno e che visse la scrittura come un’impresa etica, una sorta di ascesi verso il punto in la “parola è il corpo visibile di un’anima invisibile”. Cristina Campo ovvero Vittoria Guerrini è una solitaria ed appartata testimone del novecento letterario. Donna complessa, enigmatica, “ricercatrice di bellezza”, “lettrice europea” poetessa, lucida saggista... scrisse autografandosi con svariati pseudonimi (tra i tanti “Puccio Quaratesi” “Ber nardo Trevisano”); una pratica, questa, stravagante e misteriosa, con aspetti inquietanti. –– 20 –– Scelse ogni pseudonimo con accuratezza, lasciando trapelare da ogni “maschera” un aspetto della sua personalità avida di conoscenza e di perfezione. Dal 1956 volle essere Cristina Campo e lo fu fino alla fine dei suoi giorni. “L’avere” numerosi nomi sembrava inscritto nel suo destino dacché al battesimo gliene attribuirono ben quattro: Vittoria, Maria Angelica, Marcella, Cristina. Vittoria Guerrini, in una straordinaria autobiografia venata di elementi visionari, “La noce d’oro”, racconta che i suoi nomi erano incisi nella medaglietta d’oro che la madrina le aveva appeso al collo nel giorno del battesimo. Quei nomi, da bambina, quando si recava con la madre al Cimitero della Certosa di Bologna, li ritrovava scolpiti nei marmi della tomba di famiglia. Allora essi prendevano voce, davano linfa alla sua già fervida immaginazione; le parlavano dentro misteriosamente e - come album di immagini - snodavano il passato familiare dandole il senso della continuità. Figlia di Emilia Putti, discendente da un’illustre famiglia bolognese che, per generazioni, ha nobilitato la città di artisti, scienziati, medici, uomini politici e di Guido Guerrini compositore e musicista originario di Faenza, Vittoria consuma la sua infanzia dentro le pareti domestiche, in un mondo ovattato, popolato esclusivamente da adulti. Per una congenita malformazione cardiaca che rende precaria la sua salute non può frequentare la scuola. Cresce quindi isolata dai coetanei e dai loro giochi, coccolata ed incantata dai racconti di fia- be e di storie sacre; seguita nella istruzione con amorosa attenzione dai genitori e da insegnanti privati che, in giovanissima età, le fanno apprendere le lingue straniere e la introducono alla lettura dei classici. Nell’adolescenza, a Firenze, Vittoria stabilisce la sua prima vera amicizia con Anna Cavalletti coetanea dal precoce talento letterario con affini passioni letterarie. Il loro sodalizio è interrotto bruscamente dalla prematura morte di Anna, nel bombardamento di Firenze del 1943. Insieme le due giovani avevano coltivato l’idea di “fare critica in modo nuovo, lieve, come in una conversazione”; dopo la morte di Anna il loro progetto diviene fonte fondamentale della scrittura di Vittoria: una scrittura intesa come dialogo che può esistere solo se radicato nella affinità del sentire, e “in una maniera affine di vivere la letteratura”. All’interno del rapporto affettivo, la condivisione dell’esperienza - spirituale ed estetica - della letteratura ha un’importanza primaria. La formazione da autodidatta della Guerrini è infatti alimentata da incontri e da amicizie rilevanti a cominciare da quella con il germa- nista e traduttore Leone Traverso con cui avrà una tormentata relazione. E’ lui che le fa “conoscere” Hoffmannsthal e la letteratura tedesca; è con lui che comincia a tradurre in modo professionale versi sparsi, estratti di prose dagli autori più cari e un volume di poesia di Mörike. Grazie a Traverso conosce anche Mario Luzi “il grande amore e l’unico della sua vita” (secondo Margherita Dalmati). Luzi, per primo, le fa conoscere il pensiero di Simone Weil. Nella Weil ritrova la sua ansia di assoluto, la sua intransigenza, il suo rigore; da lei apprende l’idea di “attenzione” come ascolto, lucida partecipazione ma anche compassione; attenzione è “aver l’anima vulnerabile alle ferite di ogni carne senza eccezione, come a quelle della propria carne, né più né meno”. Nel 1955 Vittoria Guerrini si trasferisce a Roma dove conosce nuovi amici come Margherita Dalmati, Maria Zambrano e lo studioso delle culture orientali e scrittore Elémire Zolla a cui si lega sentimentalmente, dopo il definitivo distacco con Traverso. Nel 1956 pubblica il suo primo libro di versi “Passo d’addio”: un commiato alla giovinezza, uno stacco dal passato e nel contempo l ’ av v i o a l mondo della religione e dell’ascesi che la farà approdare, negli anni sessanta, alla conversione e alla mistica, alla predilezione delle forme devozionali –– 21 –– dell’Oriente cristiano. “Passo d’addio” è la sua prima opera firmata come Cristina Campo che di sé disse “Ha scritto poco e vorrebbe aver scritto ancor meno”, un’affermazione “celebre, tagliente ed epigrafica …” che “se applicata alla poesia diventa quasi paradossale” dato che i versi occupano una parte esigua rispetto alle prose, di per sé non numerose. “Passo d’addio” infatti è una raccolta costituita da undici poesie pubblicate presso Sabeiwiller. Il titolo, secondo Leone Traverso che nel 1957 recensì i versi, rimanda alla “prova di danza che un’allieva usa offrire staccandosi dalle compagne al termine del corso comune”. E’ insomma un’educazione all’addio “ti insegnerò, mia anima / questo passo d’addio”. Il leit-motiv del libello è lo stacco, la separazione, il congedo che si intreccia al tema del tempo esterno ed interiore “Moriremo lontani / sarà molto / se poserò la guancia nel tuo palmo / a Capodanno”. A questi motivi si affiancano il fascino del notturno, la religione del silenzio, l’attesa, l’Oriente come luogo dell’Oltre. Nella decima poesia della raccolta dichiara di voler essere folgorata sulla via di Damasco per accogliere la gioia della croce. E’ un annuncio del suo desiderio di rinnovamento che diventa esplicito nelle poesie religiose degli anni settanta nelle quali il linguaggio stesso si fa rito. Oltre a “Passo d’addio” il corpus poetico di Cristina Campo comprende sei poesie recuperate dal quadernetto donato nel Natale del 1954 all’amica Margherita Pieracci Harwell e da undici poesie sparse: tutti testi brevi ad eccezione del Diario Bizantino (versi 199). Questi componimenti in versi unitamente alle traduzioni compongono “La Tigre Assenza” (1991) opera che ci permette di “seguire le stazioni dolorose e giubilanti” dell’itinerario stilistico della Campo e il suo cammino di traduttrice. Flavia Benvenuto Strumendo Febbraio 2011 Un libro da non dimenticare “Il diavolo al Pontelungo” di Riccardo Bacchelli Bacchelli? Ma chi diamine è costui? No, spero proprio che i nostri lettori non si pongano una simile domanda. E neppure che ricordino questo nome, soltanto perché legato alla famosa legge 8 agosto 1985 n° 440, che istituiva un assegno vitalizio a favore di cittadini che avessero illustrato la Patria, e che versassero in stato di particolare necessità. Infatti il primo beneficiario di tale legge sembra essere stato proprio Riccardo Bacchelli, per non dire che le sue vicende personali costituirono l’occasione prima e la spinta sostanziale per il varo e per la promulgazione di una tale legge, la quale, da allora, viene, ancor oggi, comunemente ricordata come “Legge Bacchelli”. Benché, figuriamoci, il Bacchelli abbia goduto i benefici della “ sua “ legge, solo da Natale a Santo Stefano, si fa per dire, dal momento che egli finì di vivere un mese dopo che la stessa era divenuta esecutiva nei suoi confronti. “ Appena vidi il sol che ne fui privo ...... “. Al di là di codesti curiosi e tristi rilievi, rimane il fatto che il Bacchelli ( 1891 1985 ) può essere considerato come uno tra i più importanti e significativi romanzieri italiani del secolo scorso. Vastissima fu la sua produzione, per cui un critico lo ebbe a chiamare, e a mio modo di vedere, abbastanza a ragione, “il Balzac italiano”. E precisamente egli scrisse più di una ventina di romanzi, volumi di novelle, saggi critici e letterari, due volumi densi di teatro, alcuni volumi di poesie, e altro ancora. Si dice questo, per dare una prima, approssimativa idea della consistenza della sua opera, benché, ovviamente, sia chiaro che la mole quantitativa delle opere poco o nulla abbia a che fare con l’importanza, che è data esclusivamente dal livello qualitativo. E sotto questo aspetto, credo che particolarmente due, quanto meno, tra i suoi molti romanzi abbiano titolo per restare nell’interesse dei posteri: “ Il diavolo al Pontelungo “, che è il volume di cui vogliamo occuparci questa volta, e poi, il grande romanzo fluviale “Il mulino del Po”, che è il suo riconosciuto ed intramontabile capolavoro, trasportato, in anni ormai lontani, anche dal Bolchi in uno sceneggiato televisivo di grande successo. Proprio in forza di queste due opere, il bolognese Bacchelli ha potuto costruire la sua fama di cantore della sua terra: l‘EmiliaRomagna, l’Emilia, Bologna, in primis, ma anche la Romagna. “ La Romagna - dice il Bacchelli - è terra troppo grata e piacente, e i suoi l’amano di un affetto municipale, sensuale e fazioso. Non ha perciò ricevuto una capitale, e ricorre all’emiliana Bologna, tutta diversa. Emigrare a pochi romagnoli riesce senza che si sperdano, ma cotesti pochi, l’esilio li forma. Altrimenti molti ingegni di Romagna si logorano nella vita del caffè di piazza e in certi enfatici e sonori motti e vezzi di vanagloria locale. Ma di assai cose può farsi padrone un romagnolo, che si sia fatto padrone di sè e della propria natura”. Nato da padre bolognese e da madre tedesca, il Bacchelli sembra abbia ereditato, dalla madre, il rigore e la precisione di una costruzione e di una architettura intellettuale teutonica, e, dal padre, una fantasia svagata ed ariosa, gioviale ed insieme con spiccate propensioni carnali, unita alle doti per cui va famoso l’animo emiliano, imbevuto cioè di una lieta e grassa, ilare fecondità, e di una giocosa felicità d’animo, tra l’ariostesco ed il goldoniano. E se ci fosse uno scrittore italiano, che il Bacchelli abbia tenuto d’occhio, pur senza mai voler darlo a vedere, credo che questi sia il lombardo Manzoni, cui forse il Bac chelli tendeva ad ispirarsi, con la sua prosa ampia e distesa, direi saporosa e per così dire completa, sì da non –– 22 –– tralasciare nelle descrizioni nessun particolare importante, e con il suo amichevole intrufolarsi nel racconto, per direttamente esprimere, volta a volta, un parere, un commento, una sua eventuale divergenza di opinione rispetto a quelle professate da un suo personaggio, e quasi per far comprendere al lettore come egli sia costantemente accompagnato dallo spirito critico dell’autore. E che la “ regia “ del tutto rimane sempre saldamente nelle mani di colui che sta dipanando le fila del racconto. Io personalmente il Bacchelli lo considero sì come un sanguigno emiliano, ma soprattutto come un Maestro di vita, come uno scrittore sapido dal periodare lento e solenne, ma anche placido e scorrevole, simile all’andare maestoso del fiume Po, che “ nel tempo volge e rivolge coi giorni e con noi ogni cosa nel segreto di Dio “. Perché malgrado il suo attardarsi più volte ed il suo indulgere a situazioni sicuramente grassocce, il che farebbe indubbiamente parte della componente emiliana della sua psiche, la di lui concezione di vita, la di lui visione del mondo è decisamente religiosa, come lo stanno a testimoniare innumerevoli sue pagine, e come lo provano le parole che poco sopra sono Febbraio 2011 Un libro da non dimenticare state citate, e che son quelle che chiudono l’epico poema in prosa del Mulino del Po. (Da notarsi a questo riguardo, che il Bacchelli venne più e più volte proposto come candidato ufficiale dell’Italia al Premio Nobel, fin dal 1940, da parte della Acca demia dei Lincei e da parte della Accademia della Crusca, ma sempre inutilmente, e ciò, è molto probabile, a causa del suo essere scrittore di fede cattolica, tant’è che fu lo stesso Bacchelli a pregare di non insistere più sul suo nominativo). E sono convinto che questo capolavoro del Mulino del Po, questa gigantesca saga di una famiglia italiana, che va dalla campagna napoleonica di Russia ( 1812 ) sino alla fine della Prima Guerra Mondiale ( 1918 ), resterà come una pietra miliare nella storia letteraria italiana, come un qualche cosa che unisce davvero gli abitanti della penisola, alla pari dei Promessi sposi, delle Confessioni del Nievo, e del Piccolo mondo antico del Fogazzaro. Ma torniamo al volume di cui si vuol parlare, cioè torniamo al Diavolo al Pon telungo. Esso venne pubblicato nel 1927, col sottotitolo di Romanzo storico ( così come anche il Mulino del Po, del resto, che invece vide la luce nel biennio 1939/1940 ), e godette subito di un largo successo, che non gli manca, in certa misura, anche adesso, visto che è tra i romanzi del Bacchelli più frequentemente ristampati. Che cosa narra questo romanzo ? E perché questo titolo così curioso ? Il romanzo descrive i preparativi, e poi lo svolgersi e quindi il naufragare di una sorta di insurrezione armata che venne effettuata, nel bolognese, dal famoso anarchico ed agitatore russo Michele Bakùnin, insieme ad un gruppo di anarchici italiani, tra cui anche, siamo allora nel periodo 1873/74, da Andrea Costa, più tardi divenuto socialista. Come gli eventi successivi ebbero a dimostrare, si trattava di una specie di Armata Brancaleon ante litteram, con tutto il rispetto dovuto a pochi tra gli organizzatori, i quali almeno ci mettevano di proprio la buona fede e la disponibilità a sacrificare tutto alle loro idee. Ma il Bacchelli annota mestamente che questo non possa essere considerato un merito, quando l’idea sia sbagliata. Io credo che il Bacchelli proprio non avesse né la stoffa, né l’animo dell’agitatore anarchico, ma tuttavia si deve riconoscere che egli sia riuscito ad entrare nell’atmosfera di quei circoli, e ad assimilare la loro mentalità ed il loro linguaggio, sì da rendere verosimili i loro farneticanti dialoghi ed i loro strampalati programmi. Siamo nei primi anni del nuovo Regno d’Italia, e la ideologia anarchica è in pieno fermento. Siamo ancora ai tempi eroici del socialismo e dell’anarchia. Perfino il giovanissimo socialista Giovanni Pascoli finirà per alcuni mesi in carcere, a Bologna, sul finire del 1879, per aver protestato pubblicamente contro l’arresto di alcuni compagni i quali, a loro volta, avevano protestato contro la condanna a vita del cuoco Passanante, che, l’anno prima, aveva tentato di uccidere il re d’Italia, Umberto Primo. L’anarchico Lucheni ucciderà, di lì a poco più di vent’anni (1898), l’Imperatrice Sissi, la moglie di Francesco Giuseppe, e due anni dopo (1900), l'altro anarchico Gaetano Bresci, a Monza, colpirà a morte Umberto Primo. Siamo quindi in anni turbolenti, dove l’ideologia anarchica figura tra le più importanti e le più drammaticamente attive. Il romanzo dapprima descrive la vita di un gruppo di anarchici, provenienti da mezza Europa, riunitisi intorno alle figure del Bakùnin e dell’italiano Carlo Cafiero, in una villona “La Baronata”, di sostanziale proprietà di quest’ultimo, a Locarno, in terra svizzera. Come se stessimo assistendo ad una trasmissione dell’odierno “ Grande Fratello “, si snodano sotto i nostri occhi le giornate, vuote e velleitarie, di questo gruppo di personaggi, uomini e donne, in cui si trovano poveri esseri esaltati, uniti ad altri, che col–– 23 –– tivano i minimi interessi dei poveri diavoli, una sorta di strana compagnia dove alcuni Don Chisciotte convivono con i loro Sancho Panza, gli uni senza riuscire a capire il mondo degli altri, e forse nemmeno il proprio. La prima parte del romanzo “ La Baronata “, segue questa combriccola di mestatori mentre, in terra svizzera, vagheggiano e preparano a modo loro la futura insurrezione. La seconda parte del romanzo, invece, si svolge in terra emiliana, e descrive il verificarsi appunto di tale insurrezione, ed il suo quasi squallido naufragare, o meglio, il suo sgonfiarsi, come se si trattasse di una bolla di sapone, scioltasi nell’aria. Il punto nodale della tentata insurrezione si svolge sul Pontelungo, un ponte sul Reno, che congiunge Bologna a Borgo Panigale. Dobbiamo anche sapere che proprio attorno a tale Ponte si era sviluppata, più di cent’anni prima, tutta una leggenda, del diavolo cioè, che sarebbe apparso all’arciprete del Borgo, mentre si trovava a percorrere quel Ponte. Nulla di più facile pensare ad una sorta di profezia, per cui su quel Ponte il diavolo avrebbe tentato nel futuro una sua sortita. Ma se c’è una cosa che salta agli occhi in maniera più che evidente, è il salto e il divario tra l’accuratezza dei particolari, per cui poteva sembrare che ogni minimo aspetto pratico dell’impresa fosse stato pesato e considerato a priori, e l’assoluta inadeguatezza dei risultati concreti, e il conseguente banale fallimento di un’operazione tanto vanamente sognata e meditata. Perciò quello che stupisce sta proprio in questo contrasto tra la apparente serietà dei preparativi ed il ridicolo dell’esito, per cui non può che discenderne la velleitarietà e la pochezza di tali preparativi. E pensare che quanto sto affermando può andar bene egualmente per tanta parte dei moti insurrezionali che travagliarono la nostra penisola durante tutto l’Ottocento. Forse che furono meglio preparati i vari moti del ‘21, del ’31, quello di Pisacane o quello dei Fratelli Bandiera? O forse che ottennero un miglior successo? Ma il denominatore comune che costituiva la debolezza di tali progetti, stava forse nel falso presupposto che allo scoppio dell’in- Febbraio 2011 surrezione, il popolo sarebbe scattato, come un sol uomo, in difesa degli insorgenti. Miopia politica quindi di questi ultimi, i quali non avevano capito, né sospettato che il popolo non solo non li avrebbe seguiti, ma semmai, si sarebbe sollevato, non già per aiutarli, ma, al contrario, proprio per respingerli. E tale errore, nonostante le amare esperienze di tutto un secolo fu comune, ancora nell’anno 1900, cioè allo spirare del medesimo secolo, persino al caso del povero Bresci, il quale riteneva e sperava che una volta ucciso Umberto Primo, il popolo sarebbe insorto, liberandolo dalla prigione, ed abbattendo lo stesso istituto monarchico. Folli farneticazioni di poveri esaltati! La maestria del Bacchelli sta proprio nell’aver saputo rendere verosimili i dialoghi tra questi anarchici, come se avesse potuto udirli e registrarli, tanto essi sono conformi alle loro vedute ed al loro animo. Leggendo queste rievocazioni di anni così lontani e di mentalità così diverse dalla nostra, il pensiero non può non andare a situazioni che anche noi abbiamo vissuto Un libro da non dimenticare sia pure come spettatori, e che hanno profondamente inciso sul nostro animo, e quindi ci riporta ad anni che non potremo mai dimenticare. Alludo al tempo delle Brigate rosse. Uguale la faciloneria ed il fumo dialettico, uguale quell’essere sostanzialmente al di fuori della realtà, e semmai di differente, possiamo trovare oggi una maggiore disponibilità di denaro e di mezzi, uguale comunque invece il prevedibile insuccesso finale. Eppure anch’essi, i Brigatisti rossi, così come Bakùnin e gli altri, pensavano davvero ad una concreta possibilità di realizzo delle loro tragiche utopie ....... Tanto, nel cuore umano, la speranza può vincerla sulla chiara visione della ragione ! E il romanzo ( conforme al giudizio che su Bacchelli ha dato l’insigne critico Carlo Bò: “ l’ultimo classico, il solo che potesse vantare qualche titolo sull’eredità manzoniana”) si chiude con una pagina dal sapore veramente manzoniano, di cui riportiamo la parte finale. Sono brani di un’omelia che l’arciprete di Borgo Panigale tenne ai suoi fedeli, subito dopo la fallita insurrezione: “ ..... colla presunzione viene l’inquietudine, se ne vanno pazienza e discrezione; e si vede gente agra, buia e malcontenta, che per farsi venir a noia la salute, va a cercare le idee strampalate e i rischi mortali ai quattro venti, come se in casa non ce ne fossero abbastanza. Mettetevi in testa che per essere onestamente felici bisogna far così: ama quello che è tuo, conosci quel che ti occorre, e fa quel che fai. Non c’è altra regola, dopo quella dell’amor di Dio. Così disse l’arciprete, e per concludere anche noi, è una sentenza che ad alcuni finirà (di piacere) e ad altri no, ma la storia del diavolo al Pontelungo non ebbe mai meno di cento anni. E però, se i nipoti la riseppero dai nonni dei nonni, i nonni la tramanderanno ai nipoti dei nipoti. E nulla sarà che non sia già stato”. E pensando alle odierne Brigate rosse, emule dei fatti di Michele Bakùnin e compagni, bisogna convenire che quest’ultima frase è verissima, ed anzi in certo modo profetica: nulla sarà che non sia già stato. Federico Fontanella Matteo Editore informa. Da gennaio in tutte le migliori librerie internazionali “La gallina di Polverara” di Federico Fontanella “49 racconti, accompagnati anche dalla saggezza popolare di proverbi e detti dimenticati. Racconti ricchi di personaggi pieni di vita e gusto del vivere, tratteggiati con maestria nelle loro caratteristiche fisiche e psicologiche, che conferma nell’Autore una ricca e brillante verve narrativa.” –– 24 –– Febbraio 2011 Mostre A Padova storici e antichi tesori provenienti dal Museo Nazionale di Belgrado in mostra Placca d’oro, Mitré, oro, VI-V sec. a.C. Serbia Novi Pazar “Il magnifico cratere e il suo restauro. Antichi tesori dal Museo Nazionale di Belgrado” è la grande mostra allestita a Padova negli spazi rinnovati di Palazzo del Monte dove saranno esposti i tesori delle Tombe principesche di Trebenište e di Novi Pazar dal 13 febbraio fino al 13 marzo 2011. Tutto ha inizio nel 1931 quando a Trebenište, nei pressi di Ocrida, nell’attuale Macedonia, veniva rinvenuto un cratere bronzeo definito come capolavoro assoluto realizzato verso la fine del VI secolo avanti Cristo. L’opera classificato tra i Tesori della Nazione dal Museo Nazionale della capitale serba è stata anche esposta al Quirinale. Padova propone una occasione unica per ammirare, dopo il restauro, lo straordinario capolavoro. Il prestito dell’opera, sia per un solo mese, è un segno di gratitudine alla Fondazione Cariparo dal Museo Nazionale di Belgrado e della Serbia. Proprio l’istituzione padovana ha sostenuto l’onere per il restauro in Italia del preziosissimo manufatto. La Fondazione aveva favorito l’arrivo di questo capolavoro d’arte greca arcaica ad Adria dove nel 2007 fu tra le meraviglie esposte nella fortunata mostra “Balkani. Antiche civiltà tra il Danubio e l’Adriatico”, allestita presso il Museo Archeologico Nazionale. Sorprendenti e rivoluzionari sono gli esiti scientifici del restauro, inerenti l’identificazione dell’area culturale di pertinenza del cratere e l’ubicazione dell’officina bronzistica in cui è stato prodotto. Gli indicatori, provenienti dalle analisi scientifiche eseguite su campioni delle terre di fusione presenti ancora in alcune parti delle anse del manufatto, ci dirigono alla piccola isola di Egina, nel golfo Saronico, e non, come si pensava in precedenza, a Corinto o a Sparta. A Padova il Magnifico Cratere sarà esposto insieme ai reperti, non meno preziosi, che lo accompagnavano nella cosiddetta Tomba 8 di Trebenište. Si tratta di un importante corredo militare di un principe guerriero di cui si ignora il nome. Tra i reperti rinvenuti nella celebre tomba, figurano uno splendido elmo bronzeo, di manifattura greca, decorato da applicazioni in oro raffiguranti due cavalieri, altri preziosi oggetti: un corno potorio, o rython, e bicchieri in argento di raffinatissima fattura, insieme a due straordinarie lamine auree in foggia di sandalo, decorate a sbalzo con elementi geometrici e figurati. A documentare le multiformi relazioni esistenti tra le popolazioni indigene abitanti gli attuali territori della Serbia e dell’area balcanica centrale e la Grecia, saranno esposti al Palazzo del Monte anche gli stupefacenti ritrovamenti della Tomba 9 di Trebenište. Dal tumulo principesco di Novi Pazar ci arrivano straordinari cinturoni e pettorali in oro di fattura indigena, insieme a vasi in bronzo e argento e a manufatti in ambra provenienti dalla Grecia, a dimostrare ancora una volta i molteplici contatti intercorsi tra VI e V secolo a.C. tra diverse cultura in area medio Balcanica, forieri di molte novità in più campi. Idria, Novi Pazar Serbia - bronzo VI-V sec.a.C. Caravaggio e gli Impressionisti a Milano A partire dal 15 febbraio fino al 30 giugno 2011 a Milano, nella storica sede del Museo Diocesano a cura di Vittorio Sgarbi si darà il via alle danze di un’esposizione per ripercorrere gli anni della formazione di Caravaggio tra Veneto e Lombardia attraverso la raccolta e l’esposizione di circa cinquanta opere che l’artista ha potuto ammirare nelle chiese e negli studi dei pittori tra i 14 e i 20 anni, prima della partenza per Roma. In mostra opere degli artisiti che hanno influenzato maggiormente il giovane Caravaggio tra i quali Giorgione, Moretto da Brescia, G.B. Moroni, Tiziano, Vincenzo e Antonio Campi, Simone Peterzano, Arcimboldi Ortolano, Tintoretto, Lorenzo Lotto, Giovanni Ambrogio Figino, Jacopo da Bassano e molti altri. A marzo tempo de “Gli Impressionisti. I capolavori della Clark Collection” per la prima volta in Italia. Dopo 11 anni sempre Milano apre nuovamente le porte agli straordinari capolavori della pittura impressionista esponendo le opere dallo Sterling & Francine Clark Art Institute nelle sale di Palazzo Reale. La mostra presenterà circa settanta dipinti dei più grandi maestri dell’Impressionismo francese tra cui Monet, Pissarro, Gauguin, Manet, Degas e uno straordinario gruppo di oltre venti dipinti di Renoir. Si tratta di un percorso esaustivo attraverso i capolavori che hanno rivoluzionato la storia dell’arte del secolo scorso e che continuano ad affascinare il pubblico di ogni tempo. Le opere esposte costituiscono il nucleo principale della collezione del Clark Institute, una delle più importanti e prestigiose collezioni degli Stati Uniti, mai esposte prima nel nostro paese. –– 25 –– Febbraio 2011 Fotografia I parchi del Veneto visti da Marco B. Peccoz Con sensibilità di artista, Marco Beck Peccoz ha interpretato quell’Eden tra cielo e mare che sono i parchi del Veneto. Su iniziativa della Regione Veneto, Assessorato all’Agricoltura, Parchi e Aree Protette, le immagini dei sei parchi saranno esposte dall’8 ottobre al 21 marzo, primo giorno di Primavera, in un luogo davvero emblematico, che da solo meriterebbe il viaggio: Ca’ Vedramin a Taglio di Po, sede del Museo regionale della Bonifica nel Parco del Delta del Po. Quest’impianto è una testimonianza, perfettamente restaurata, della complessa rete di strutture create tra fine Ottocento e primi del Novecento per offrire all’agricoltura porzioni ampie di quell’immenso reticolo di acqua, di fiume e salmastra, e di terre paludose che era il delta del Po. Le sei imponenti caldaie a vapore collegate ad una ciminiera alta sessanta metri, alimentavano un sistema di idrovore in grado di sollevare e convogliare al mare 11 mila litri di acqua al secondo, garan- tendo così la possibilità di continuare ad essere terraferma all’Isola di Ariano. Tra questi mastodonti della tecnologia, finalmente a riposo, le immagini di Marco Beck Peccoz aprono squarci di paradiso: raccontano di acque, terre, colline e vette dove la natura è sovrana, luoghi del passato che è futuro, un’altra faccia del Veneto, terra di industrie e di città diffuse. Parchi a loro modo singolari, unici. A partire degli immensi orizzonti del Delta, la terra più giovane d’Italia. I sui meravigliosi meandri si sono in gran parte formati (e continuano a formarsi) negli ultimi secoli per gli apporti del Grande Fiume. Un territorio in continua mutazione perché connesso tra un Adriatico, che tende ad invadere un ambiente che la subsidenza tende ad abbassare, e l’avanzamento di limi portati dal Po, che qui si ramifica in grandi e piccoli corsi. Un poco più a nord incontriamo un altro unicum: il Parco dei Colli Euganei, il parco termale più esteso d’Europa, colline che hanno l’aspetto di coni vulcanici sotto e intorno alle quali scorrono le acque calde che alimentano le celebri terme di Abano e Montegrotto. Un poco più ad est il Parco del Sile, il fiume di sorgiva più esteso d’Italia che prende vita da infinite polle che sgorgano nella pianura trevigiana, per via via rinvigorirsi con altre sorgenti, diventare navigabile e sfociare in Laguna. Una miniera tra le più preziose al mondo, molto più che quelle di oro e diamanti, è Alcune vedute panoramiche del Veneto –– 26 –– preservata dal Parco della Lessinia, nel veronese. Le viscere di questo verdissimo altopiano imprigionano per sempre un mare di 50 milioni di anni fa, una laguna tropicale, popolata da infinti pesci che guizzavano tra palmeti rigogliosi. Ora fossili tra i più belli al mondo. Poi le grandi montagne del bellunese, le Dolomiti, oggi Patrimonio Universale dell’Umanità. Due i parchi che le preservano in territorio veneto: il grandioso Parco delle Dolomiti Bellunesi, un Parco Nazionale, che all’imponenza delle cime unisce la presenza di ben 1700 specie botaniche, un quarto della flora dell’intero territorio italiano. A nord di Cortina, nel territorio delle antiche Regole di origine celtica, il sesto parco, quello Regionale delle Dolomiti d’Ampezzo con le altissime vette, le praterie di quota e le folte foreste di conifere. Di questi luoghi, Marco Beck Peccoz ha colto l’anima, riconducendoli con maestria a visioni, atmosfere, storie, emozioni come solo un grande interprete della fotografia sa fare. Dopo la prima a Ca’ Vendramin la mostra è destinata ad una lunga itineranza in altri parchi e sedi espositive, in Italia e all’estero. Orario: sino al 30 ottobre e dal 1 al 21 marzo dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 18.00 escluso il lunedì. Nel periodo dal primo novembre al 28 febbraio la visita è possibile su prenotazione rivolgendosi all’Ente Parco Delta del Po: Ingresso libero. info: www.parcodeltapo.org [email protected]. Febbraio 2011 Arte Eliseo Mattiacci e “la Fabbrica del Cosmo” Galleria dello Scudo di Verona fino al 30 aprile 2011 E. Mattiacci, Cosmogonia 1985 Cosmo, pianeti, campi magnetici che aggregano e modificano la materia hanno sempre esercitato una profonda suggestione nell’immaginario di Eliseo Mattiacci, divenendo temi ricorrenti già nei lavori dei primi anni ’60 così come nelle azioni e nelle installazioni alla Tartaruga e all’Attico a Roma o, in seguito, nelle gallerie di Alexander Iolas a Parigi, Milano e New York. Tappe fondamentali di una vicenda espositiva scandita dalla presenza dell’artista in contesti di rilievo internazionale sono le sale personali alla Biennale di Venezia nel 1972 e nel 1988, le mostre al Kunstforum Städtische Galerie im Lanbachhaus a Monaco di Baviera nel 1984, al Museo di Capodimonte a Napoli nel 1991, ai Mercati di Traiano a Roma nel 2001, e la realizzazione del progetto Danza di astri e di stelle a Reggio Emilia nel 2006 con imponenti sculture collocate all’aperto. La Galleria dello Scudo, dopo la mostra site specific dell’inverno 2002, torna ora a rendere omaggio a Mattiacci proponendo una selezione di opere di grande formato realizzate tra il 1976 e il 2010, imperniate sul tema delle possibili relazioni tra terra, spazio e corpi astronomici, oggetto delle sue riflessioni da più di trent’anni. La “fabbrica del cosmo” è stata e continua ad essere il luogo immaginario in cui l’artista, in un costante rinnovamento, cattura le forme e le forgia in un dialogo continuo con gli elementi dell’universo e con le forze che lo governano. La rassegna si apre con il dittico Sole e luna concepito nel 1976, quando la ricerca dell’artista, ancora di forte valenza concettuale, presenta frequenti rimandi a culture antiche. C’è, alla base, la consapevolezza che ogni pensiero e ogni processo creativo si compiano entro le coordinate del giorno e della notte; “la vita stessa è la manifestazione di un’energia di cui il sole, la luna e il cosmo intero sono dinamo attive; è infatti a essi che le civiltà antiche hanno sempre guardato lasciando testimonianze imperiture del rapporto dell’uomo con gli astri” (Bruno Corà, 1991). Nel polittico Predisporsi a un capolavoro cosmico astronomico datato 1981-82, composto da cinque grandi elementi su cui trovano un ordine apparente lembi di carte disegnate e strappate, veloci pianeti e piccoli, guizzanti satelliti attraversano, percorrendo traiettorie impossibili, cieli rosa e azzurri, la cui trasparenza è esaltata dalla raffinata tecnica esecutiva del frottage. “Mattiacci disegna molto. Procede per sequenze, dotate d’un ordine interno incodificabile ma preciso. Disegna perché il suo tatto vorace innesca uno scambio anche fisico con la carta, con la grafite, con il colore (penso… alla nascita elaborante di Predisporsi a un capolavoro)… Disegna ciò che saranno, o potrebbero essere, i lavori. Astraendo d’un colpo dalla spinta sensoriale dei materiali, delle forme, delle situazioni: ma mantenendo inalterato – e ritrovando tenacemente nel segno, nella sua basculante velocità di registrazione e metamorfosi – il valore complesso ed erratico di quel rapporto, fatto d’umori sapori e bave d’una sintassi continuamente sotto scacco” (Flaminio Gualdoni, 1985). Negli anni ‘80 Mattiacci riprende tematiche degli esordi, rilanciando con più vigore la sfida alle leggi della fisica. Il fascino di questi nuovi lavori risiede soprattutto nello scarto tra la pesantezza dei corpi e la leggerezza dell'effetto visivo prodotto dalla loro precaria combinazione. Come in Sfera del 1965 non trionfano masse compatte ma un groviglio di filo spinato tramato di vuoto, così in Cosmogonia, concepita nel 1985, è la levità al centro della composizione. La grande spirale, tracciata da un tondino d’acciaio che si alza da terra per protendersi verso l’infinito, nell’ambito ristretto di una stanza disegna l’orbita dei pianeti nel loro gravitare perenne. Fulcro della mostra è Carro solare del Montefeltro, il primo lavoro realizzato dopo la metà degli anni ’80 nell’intento di codificare forme pensate per stabilire un contatto ideale con il mondo celeste. Un binario sor–– 27 –– regge due grandi dischi attraversati da un asse che seguita incurvandosi verso l’alto a sorreggere un elemento straniante, un terzo corpo discoidale, più piccolo di diametro e inclinato trasversalmente come un “fulmineombrello”. È proteso verso il cielo, quasi attendesse un lampo per captarne l’energia, quell’energia che Mattiacci “sente ovunque attorno a sé e con la quale, come pochi altri scultori del nostro tempo, ha imparato a dialogare” (Fabrizio D’Amico, 2002). Se il movimento è quello stesso del primo mitico carro, come del primo passo umano, e la sua origine ideativa e iconografica scende dalla composizione pierfrancescana dell’allegoria trionfale retrostante il ritratto del Duca Federico da Montefeltro, la grande scultura assomma in sé l’immagine di una processione laica e il senso dello sconfinamento oltre lo spazio definito. Proprio a ribadirne la forte valenza simbolica, Mattiacci decide di collocarla al centro di una delle più apprezzate sale alla XLIII Biennale di Venezia nel 1988, accanto ad altri suoi lavori di analoga ispirazione, quali Lente solare del 1987 ed Esplorazione magnetica dell’anno successivo. Il percorso prosegue quindi con lavori dei decenni successivi. Collisione del 1995-1996 accoglie in sé motivi ispiratori di interventi in contesti paesaggistici e architettonici di particolare suggestione, come l’immenso disco sospeso nell’azioneinstallazione Un ascolto di vuoto al Passo del Furlo nei dintorni di Pesaro nel 1992 o il gigantesco Gong del 1992-1993 che catturava lo sguardo ai Mercati di Traiano a Roma nel 2001. Scrutare il cosmo del 2004 è ancora una volta una macchina per captare segnali da molto lontano. Tempo globale, anch’esso del 2004, rinnova la tensione ad annullare la forza di gravità, tramutando il peso di un corpo celeste, in orbita dalla notte dei tempi, in aerea leggerezza. Chiude la rassegna Ricerca intenzionale di meteoriti, un’installazione concepita espressamente per questa mostra veronese. Blocchi di pietra lavica di varia grandezza sono proposti così come appaiono in natura, quindi non alterati dalla mano dell’uomo. Fotografie di Claudio Abate, interprete di primo piano della scena artistica contemporanea e autore di scatti memorabili, affiancano le opere esposte, stabilendo una serie di confronti con altri lavori di Mattiacci fermati dall’obiettivo, in un originale cortocircuito tra passato e presente. Febbraio 2011 Lezioni d’arte Il Dadaismo: tra ironia e provocazione Nel 1916, a Zurigo, un gruppo di artisti, tra cui il poeta rumeno Tristan Tzara (1896-1963), il pittore Marcel Janco (1895-1984), il poeta Hugo Ball (18861927), il pittore e scultore Hans Arp (1887-1966) e il poeta e scrittore Richard Huelsenbeck (1892-1974), dà vita al movimento Dada (o Dadaismo) sicuramente l’esperienza più eversiva all’interno delle Avanguardie europee. La Svizzera, paese neutrale e terreno di incontro di esuli, pacifisti, disertori, emigrati politici, rappresenta una sorta di isola felice lontana dagli orrori della guerra e la città di Zurigo con il suo Cabaret Voltaire , diventa la sede di manifestazioni trasgressive volte a condannare ogni azione e intenzione bellica. Dada , come si legge nel Manifesto del 1918, “non significa nulla”: il nome è stato inventato aprendo a caso un vocabolario tedesco-francese. In russo significa due volte sì, in tedesco due volte questo, in italiano e in francese rappresenta l’allitterazione di due sillabe pronunciate dai bambini nella fase pre-verbale con le quali indicano tutto, dalle cose alle persone. Quindi Dada è tutto e niente. È gioco e paradosso, non è neppure un gruppo: è piuttosto un modo di essere e di sentire, è la reazione alla follia omicida della guerra, è la negazione dell’arte tradizionale e di avanguardia in quanto funzionale ai valori del sistema borghese che hanno prodotto guerra e distruzione. Diventa necessario quindi azzerare ogni ideologia, ogni politica, ogni forma estetica: l’unica possibilità progettuale è la demolizione delle abitudini e degli stereotipi sociali e culturali. Si assiste così al rifiuto polemico del concetto di bellezza, di progresso, di Modernismo e di nazionalismo. Dada promuove la totale libertà, la spontaneità, l’irrazionalità, l’ironia, l’antimilitarismo. Sul piano operativo, il movimento si traduce in una serie di azioni, performance, manifesti, riviste e oggetti capaci di “aggredire” la realtà e provocare reazioni diversificate. I luoghi di massima espansione di questo movimento-atteggiamento sono le città di Berlino, Colonia, Hannover e Parigi; gli esponenti più rappresentativi il fotografo-artista americano Man Ray, i francesi Marcel Duchamp e Francis Picabia, i tedeschi Kurt Schwitters e Max Ernst. Nelle arti visive Dada si concretizza in un forte sperimentalismo tecnico che include, accanto al tradizionale dipinto a pennello, la pittura ad aerografo, il collage, l’assemblaggio, il fotomontaggio. L’utilizzo del collage spiega, in modo particolare, la volontà dadaista di immergersi nella realtà frantumata dalla guerra e di reimpiegarne le parti scomposte non tanto per creare arte, quanto per realiz- Tristan Tzara a Zurigo nel 1917 Man Ray ritratto nel 1934 –– 28 –– La famosa Gioconda coi baffi di Marcel Duchamp zare oggetti nati dalle “scorie” di materiali diversi (pezzi di legno, frammenti di corda, biglietti del tram) tratti dal quotidiano e in quanto tali non immediatamente vendibili come i prodotti dell’arte borghese. Tuttavia l’invenzione più significativa e spiazzante, capace di una radicale critica al tradizionale concetto di opera d’ar- M. Duchamp, Ruota di bicicletta (1913) Febbraio 2011 Lezioni d’arte Nel 1917 Duchamp par tecipa alla mostra promossa dalla Società degli artisti indipendenti di New York con Fontana : un orinatoio in porcellana bianca, capovolto e collocato su un piedistallo di legno, firmato dall’artista con lo pseudonimo “Richard Mutt”. L’evento suscita grande scandalo e l’opera viene rifiutata perché ritenuta una volgare provocazione non es sendo una reale creazione artistica ma “un puro e semplice pezzo d’idraulica”. Fontana si conf igura come un esempio eccellente di ready-made in quanto un banale oggetto quotidiano viene destituito dalla sua funzione oriCollezione di moda di Gaultier del 1983 ispirata al Dada ginaria e dopo minime manipolazioni, inserito te come rappresentazione e riproduzione in spazi espositivi tradizionali, come un del reale, sarà il ready-made (letteral- importante “pezzo da museo”. Ironia, provocazione, riflessione sulla mente “già pronto”) di Duchamp. L’operazione messa in atto dall’artista relazione arte-vita, distinguono altre francese consiste nel prelevare un ogget- memorabili opere duchampiane come lo to dal suo contesto ed elevarlo a dignità Scolabottiglie e la Gioconda coi baffi. artistica, stravolgendo ogni nostra possibile aspettativa. Si tratta di un’operazione completamente mentale, attraverso la quale un oggetto passa da una collocazione semantica ad un’altra, senza alcuna pretesa estetica. Arte non significa più fare (dunque mostrare una certa abilità e una competenza tecnica), ma sceglier e (cioè agire a livello di puro intelletto.) In questa direzione, chiunque può essere artista e tutto può elevarsi a statuto artistico. Il primo intervento di questo tipo fatto da Duchamp è Ruota di bicicletta (1913) nato dall’unione di una ruota di bicicletta montata su uno sgabello da cucina: la ruota è rovesciata e libera di girare sullo sgabello, trasformato in una sorta di basamento ligneo per una originalissima “scultura”, acuta parodia del mito moderno della macchina. M. Duchamp, Fontana 1917 –– 29 –– 291 copertina della rivista di Francis Picabia Sulla stessa linea si colloca Man Ray con il suo Cadeau (1921): sulla piastra di un improbabile ferro da stiro, la saldatura di ben quattordici chiodi d’acciaio ribadisce l’annullamento della funzione primigenia dell’oggetto in questione con la conseguente, beffarda, azione di “ridurre un abito in brandelli”. Tra il 1917 e il 1922, i principali esponenti dell’avventura dada si trasferiscono a Parigi. Con l’arrivo di Tzara (1920) inizia una fase nuova di manifestazioni, mostre e serate poetiche sempre accompagnate da evidenti note di scandalo e provocazione che affascinano in modo particolare André Breton e Louis Argon, futuri protagonisti del Surrealismo. Nel 1922, conclusasi un’importante mostra, il Dadaismo perde il suo spirito propulsore e la maggior parte degli esponenti confluisce in altri movimenti. Le sue principali istanze vengono in parte riprese e rivitalizzate negli anni ’50 dal movimento neodada. Lorena Gava CALendArio d’Arte e MoStre BELLUNO CORTINA D’AMPEZZO Cherchez la femme / La grande discesa Museo Rimoldi - Ciasa De Ra Regoles Corso Italia, 69 Dalle origini degli sport invernali all’arte figurativa di grandi personaggi come Sironi, Carrà, De Chirico e Mafai, declinata al femminile: così Cortina omaggia due grandi filoni caratteristici del suo dna di località turistica e non solo, l’arte e lo sport. Info: www.musei.regole.it [email protected] fino al 25 aprile 2011 FELTRE L'Associazione Ars Sacra, la diocesi di Belluno-Feltre, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, l'Archivio di Stato di Belluno e la Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici per le Province di Venezia, Belluno, Padova e Treviso, con la collaborazione del Comune di Feltre, nell'ambito del progetto "Feltre città d'arte e di natura", della Comunità Montana Feltrina e della Provincia di Belluno presentano la mostra " Il Medioevo delle Dolomiti - codici, sculture e dipinti dagli ospizi della Val Cordevole ", allestita al Museo diocesano di Arte Sacra di via Paradiso 19 a Feltre. L'esposizione si protrarrà fino al 30 agosto 2011. Saranno presentate conferenze ed eventi culturali di rilievo durante tutto il periodo di apertura. Info: tel. 0439 844082 IAT Feltre tel. 0439 2540 [email protected] BOLZANO Valie Export - Tempo e Controtempo Museion Via Dante, 6 Info: tel. 0471312448 [email protected] www.museion.it dal 18 febbraio al primo maggio 2011 SAN CANDIDO Sepp Hackhofer - Stille Landschaften. Landmanalaugar | Islanda Kunstraum Cafe Mitterhofer Via Peter Paul Rainer, 4 Info: tel. 0474913259 [email protected] fino all'undici marzo 2011 GORIZIA Dipingere in piccolo Scuderie di Palazzo Coronini Attraverso trentacinque opere, comprese in un arco cronologico che va dal XVII al XX secolo e riferibili ad artisti francesi, italiani, russi, austriaci e indiani, il percorso espositivo si propone anzitutto di illustrare l’origine e la storia della pittura in miniatura. Nata come decorazione dei manoscritti in pergamena di epoca medievale, divenuta arte indipendente a partire dal XVI secolo, la miniatura si sviluppò nel corso dei secoli attraverso l’uso di diversi materiali e di diverse tecniche pittoriche: dall’olio su rame, allo smalto all’acquerello su avorio. Organizzato da: Fondazione Palazzo Coronini Cronberg Onlus viale XX Settembre, 14 tel. 0481.533485 Sito web: www.coronini.it fino al 27 febbraio 2011 Inaugurazione Spazio Giovani alla Frontiera “Galleria Dora Bassi” Galleria Dora Bassi dell’Auditorium della Cultura Goriziana Via Roma, 5 Mostra sui lavori e premiazione dei vincitori del concorso di idee “Spazio Giovani alla Frontiera”- Concorso Internazionale di idee per la riqualificazione dell'area dell' ex Ospedale Civile di Via Vittorio Veneto. Spazio Giovani alla Frontiera è un progetto finanziato con un accordo tra il Ministero della Gioventù e la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, implementato dal Comune di Gorizia con il supporto tecnico del Centro di Servizi e Documentazione per la Cooperazione Economica Internazionale - Informest. giovedì 10 marzo 2011, ore 11.00 Si arricchisce di un ulteriore importante tassello il panorama espositivo di inediti disegni, fotografie e cartoline che mettono in luce la personalità artistica e umana di Carlo Michelstaedter a Gorizia nella sede della Fondazione Cassa di Risparmio in occasione dei cento anni della sua scomparsa. E’ stata infatti inaugurata a fine gennaio alle 18 nella storica sede di via Carducci la mostra “Intorno a Carlo”, curata da Antonella Gallarotti, promossa e realizzata dalla Fondazione Carigo in collaborazione con la Biblioteca statale isontina e il Comune al piano terra di Palazzo Della Torre, accanto alla mostra “Far di se stesso fiamma”. Info: tel. 0481537111 [email protected] www.fondazionecarigo.it fino al 27 febbraio 2011 CORMONS Armellin, De Menis, Frullani - 3 artisti e un contadino. Vin che dorme Cantina Edi Keber Zegla, 17 Info: tel. 0481.61184 [email protected] fino al primo maggio 2011 MARIANO DEL FRIULI “Presentazione” Centro di Documentazione - Studio Luciano Chinese Via Giuseppe Verdi, 20 Per la Giornata del Contemporaneo la Galleria “Nuovo Spazio” apre, su appuntamento, il proprio Centro di Documentazione, a Mariano del Friuli (Gorizia). E’ possibile, sempre su appuntamento, visitare lo studio di Luciano Chinese. fino al 31 maggio 2011 PADOVA Laurina Paperina - Neither use nor ornament Perugi Arte Contemporanea Via Giordano Bruno, 24b Info: tel. 0498809507 [email protected] www.perugiartecontemporanea.com fino al 25 febbraio 2011 –– 30 –– CALendArio d’Arte e MoStre "Il senso della biodiversità" Un viaggio nella Foresta Amazzonica Info: Associazione Amici dei Popoli di Padova telefono e fax 049 600313 [email protected] sito www.padovanet.it/adp fino al 23 febbraio 2011 Il volto dell’Ottocento. Da Canova a Modigliani Palazzo Zabarella Via San Francesco, 27 Cento ritratti, cento storie, cent’anni di straordinaria arte, da Canova a Modigliani. Ulteriori informazioni: tel. 049.8753100 [email protected] www.palazzozabarella.it fino al 27 febbraio 2011 ABANO TERME “Che più di Terra, che di Villa, il nome si merita” Museo Comunale - Villa Roberto Bassi Rathgeb Via Appia Monterosso, 56 Info: tel. 0498245277 [email protected] fino al 1 giugno 2011 PIAZZOLA SUL BRENTA Ennio Finzi - Dal nero al non colore Villa Contarini Via Luigi Camerini, 1 Il nero da felicità e distensione. Ne è convinto Ennio Finzi che per la grande esposizione che gli dedica Villa Contarini a Piazzola sul Brenta, “la Reggia delle Ville Venete”, ha scelto opere tutte “Dal Nero al non colore”. Un centinaio le opere proposte, molte di grande dimensione, a coprire un percorso che va dagli anni ‘50 ad oggi. Info: www.villacontarini.com [email protected] fino al 20 marzo 2011 Terza edizione della mostra di fotografia e video su Padova e il suo territorio attraverso immagini e filmati di taglio giornalistico; un modo per vedere la nostra città in modo diverso attraverso l'occhio esperto di fotografi e teleoperatori. La mostra espone le opere di professionisti che hanno immortalato, at- traverso i propri strumenti di lavoro, eventi accaduti a Padova e nella sua provincia nell'ultimo anno. Centro culturale Altinate/San Gaetano, via Altinate, 71 - Padova dall'11 febbraio al 10 marzo 2011 PORDENONE I Magredi del Cellina Spazio Foto Casa Studente Via Concordia, 7 Mostra inserita all'interno del progetto “Fotografare per conoscere”. Alcune immagini presenti in mostra sono accompagnate da particolari poesie che esprimono a parole le suggestioni emotive scaturite dalla visione del paesaggio magredile. Info: tel 0434 365387 www.centroculturapordenone.it [email protected] dal 21 febbraio al 17 aprile 2011 Imparare sperimentando Ex Convento di S. Francesco Piazza della Motta L’iniziativa, giunta alla sua sesta edizione, affronta quest’anno il tema dell’acqua. La mostra permetterà, attraverso la sperimentazione, il gioco ed il divertimento, di comprendere fenomeni fisici e scientifici che circondano il nostro vivere quotidiano. Verranno inoltre organizzate, come di consueto, una serie di conferenze con illustri relatori che operano nel panorama della ricerca e della didattica attuali. Organizzato da: Segreteria della Sezione AIF di Pordenone - tel. 0434 91.88.28 [email protected] www.impararesperimentando.it dall’1 al 28 febbraio 2011 Silvano Zucchiatti - Viaggi in Lazistan. Spazi Espositivi via Bertossi Una mostra fotografica ricorderà alla città il professor Silvano Zucchiatti Ufficiale degli Alpini, fondatore del Soccorso Alpino nella provincia di Pordenone, alpinista ed esploratore di fama nazionale ed internazionale. Il professor Zucchiatti è stato uno stimatissimo Presidente della sezione di Pordenone del CAI: in questa veste ha curato l’organizzazione di numerose iniziative culturali e di promozione. Fra le sue imprese alpinistiche e le esplorazioni, appaiono particolarmente interessanti ed importanti quelle compiute in Caucaso ed in particolare in Lazistan. Del viaggio compiuto in Lazistan nel 1975 esistono molte immagini, che documentano non solo i paesaggi e le esplorazioni, ma anche aspetti della vita materiale e culturale delle genti visitate. Le foto furono scattate da Gianluigi Colin che partecipò alla spedizione ed è oggi “art director” del Corriere della Sera, e da Roberto Ive, esploratore triestino ed autore di molti libri e servizi giornalistici. Info: tel. 0434.392916 [email protected] www.artemodernapordenone.it dal 19 febbraio al 6 marzo 2011 Il fumetto di Giulio De Vita e il suo mondo PARCO Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea “Armando Pizzinato” Viale Dante, 33 Mostra dedicata al celebre fumettista ed illustratore Giulio De Vita e alle sue collaborazioni con noti fumettisti di spessore internazionale. Info: tel. 0434 523780 www.artemodernapordenone.it [email protected] dal 12 febbraio al 6 marzo 2011 Mostra personale di Marco Ferri Ass.ne Culturale La Roggia Viale Trieste, 19 Info: tel. 0434 552174 www.laroggiapn.it dal 5 febbraio al 3 marzo 2011 sandro Milesi (1856-1945), con una ventina di opere che caratterizzano fortemente l'autore: da un lato scene che raccontano la vita umile popolare e la quotidianità veneziana, dall'altro la ritrattistica di cui Milesi fu grande maestro. Info: tel. 0434 233118 per tutto l’anno 2011 Alessandro Milesi Mostra dedicata al pittore veneziano FriulAdria - Palazzo Cossetti Piazza XX Settembre, 2 fino al 28 febbraio 2011 AVIANO Mostra fotografica di Stefano e Giorgio Gislon "Dove l’aria si fa più fina" a Piancavallo Piancavallo - TurismoFVG Via Collalto, 1 Organizzato da: Agenzia TurismoFVG tel 0434 655191 fino al 27 marzo 2011 TRENTO Condini, Filippi, Lunardelli “Circa Diem” Cosbi Piazza Giannantonio Manci, 17 Info: tel. 0461.882811 [email protected] www.cosbi.eu fino al 30 marzo 2011 Donald Baechler - Girls Girls Girls Studio d’Arte Raffaelli - Palazzo Wolkenstein Via Livio Marchetti, 17 Info: tel. 0461.982595 [email protected] www.studioraffaelli.com fino al 26 febbraio 2011 CORDOVADO Mostra personale di Cvetka Hojnik Palazzo Cecchini Piazza Cecchini, 27 Info: tel. 0434690265 dal 5 al 26 febbraio 2011 ROVIGO BADIA POLESINE Alessandro Milesi (1856-1945). L'anima nel colore, l'eleganza nel ritratto Banca Popolare FriulAdria Piazza XX Settembre, 19/b Prosegue il progetto "Segni da un territorio" per la valorizzazione e riscoperta dei pittori di fine Ottocento e primo Novecento veneto-friulani che ha visto protagonisti presso gli spazi di Palazzo Cossetti opere di importanti artisti fra cui Sartorelli, Cargnel, Pomi, e da ultimo Laurenti. La mostra allestita da FriulAdria in occasione delle festività natalizie è dedicata al pittore veneziano Ales- Loc. Ca’ Vendramin Con sensibilità di artista, Marco Beck Peccoz ha interpretato quell’Eden tra cielo e mare che sono i parchi del Veneto. Info: tel. 0426.81219 [email protected] www.parcodeltapo.org fino al 21 marzo 2011 Il secondo sabato di ogni mese torna in Via degli Estensi, Piazza Vittorio Emanuele II, Teatro Sociale, Via San Giovanni: “Rumando tra le corti sconte”, una ricca mostra scambio cose del passato antiquariato, collezionismo e hobbismo. Info: http://www.comune.badiapolesine.ro.it fino al 12 marzo 2011 TAGLIO DI PO Marco Beck Peccoz - Eden tra cielo e mare Museo Regionale Bonifica - Parco Del Delta Del Po’ –– 31 –– Antiche Madonne d’Abruzzo Castello del Buonconsiglio Via Bernardo Clesio, 5 Info: tel. 0461.492803 [email protected] www.buonconsiglio.it fino al primo maggio 2011 BORGO VALSUGANA Chris Drury - Cloud-Sky Mountain Chamber Arte Sella Corso Ausugum, 55/57 Malga Costa Info: tel. 0461.751251 [email protected] www.artesella.it fino al 21 marzo 2011 Spaventapasseri - Scarecrow 2010 Fiorucci-Giuliani Spazi Livio Rossi Corso Augusum, 55 Sei artisti e designer, personalità nel campo della moda e dell’architettura invitati dal curatore Enrico Leonardo Fagone hanno abbandonato il proprio abituale terreno di lavoro e accolto la sfida di reinterpretare uno dei CALendArio d’Arte e MoStre più semplici artefatti della tradizione contadina. Info: tel. 0461.751251 www.artesella.it/spazi_spazirossi.html fino al 27 marzo 2011 ROVERETO Amedeo Modigliani - Modigliani Scultore MART Corso Angelo Bettini, 43 Info: tel. 0464438887 www.mart.trento.it fino al 27 marzo 2011 Conceptual Art. The Panza Collection MART Corso Angelo Bettini, 43 Info: tel. 0464.438887 [email protected] www.mart.trento.it fino al 27 febbraio 2011 Jacopo Mazzonelli. “Camera inversa/Reverse room” Paolo Maria Deanesi Gallery Via San Giovanni Bosco, 9 Info: tel. 0464.439834 [email protected] www.paolomariadeanesi.it fino al 25 febbraio 2011 TREVISO Atlante Trevigiano Fondazione Benetton Studi Ricerche - Spazi Bomben Via Cornarotta 7-9 Cartografie e iconografie di città e territorio dal XV al XX secolo Info: tel. 04225121 [email protected] www.fbsr.it fino al 17 aprile 2011 Il pittore e la modella. Da Canova a Picasso Casa dei Carraresi Via Palestro, 33/35 Fondazione Cassamarca e il suo Presidente On. Dino De Poli accolgono, per la prima volta in Italia, una grande mostra dedicata a uno tra i più affascinanti argomenti che si intrecciano con la storia dell’arte: il pittore e la modella. L’esposizione intende rifare il percorso che ha portato la donna, modella per artisti, dall’anonimato e quindi dai margini della società e dalla cultura, al centro dell’attenzione dei pittori e della vita artistica europea, a partire dall’epoca neoclassica fino agli anni ‘60 del Novecento. Info: tel. 0422 513150 www.fondazionecassamarca.it www.ilpittoreelamodella.it fino al 13 marzo 2011 Via Barbaro, 4 Progetto che vede il De Gusto protagonista di un a scelta di campo importante: mettere un locale giovane a servizio dell’arte e della cultura. Info: [email protected] fino al 12 marzo 2011 PIAVON DI ODERZO Giotto Loris Associazione Ca’ Lozzio Incontri via Maggiore, 23 Piavon di Oderzo (Treviso) Info: tel. 0422/752111 [email protected] dal 6 febbraio 2011 fino al 6 marzo Info: Giotto Loris via borgo San Martino 17 Falzè di Piave(TV). Tel. 0438 895371. ASOLO Ti amo da vivere Galleria Browning Via Robert Browning, 167 info: tel. 042355320 [email protected] www.galleriabrowning.com fino al 28 febbraio 2011 CAPPELLA MAGGIORE PIEVE DI SOLIGO Terzo ciclo di incontri d’arte Dialoghi Impossibili Autori e temi a confronto Centro sociale di Anzano di Cappella Maggiore (Treviso) 2 febbraio 2011 La figura Caravaggio (1571-1610) Bacon (1909-1992) 9 febbraio 2011 La veduta Canaletto (1697-1768) Hopper (1882-1967) 16 febbraio 2011 Il ritratto Hayez (1791-1882) Warhol (1928-1987) Nel Paesaggio Villa Brandolini Piazza Libertà, 7 Cento opere, molte inedite e con importanti prestiti da Ca’ Pesaro e dall’Accademia dei Concordi, per documentare l’intrecciarsi di differenti filoni creativi, il formarsi ed evolversi di universi linguistici e spunti immaginativi nuovi, talvolta sotterraneamente collegati alla grande pittura di tradizione. Info: tel. 0438.985335 [email protected] fino al 27 febbraio 2011 VITTORIO VENETO 23 febbraio 2011 Gino Rossi (1884-1947) Eccezionale artista veneto nel panorama della pittura del Novecento. Relatrice: Lorena Gava Ore 20.30 Informazioni: Biblioteca Comunale di Cappella Maggiore (TV) tel. 0438-580960 Ingresso libero MASER Amniotica - Chiara Franceschi Galleria d’Arte Temporanea De Gusto Mostra Collettiva di pittura a cura di Platinum Collection Chiesa di San Paolo al Piano Piazza Giovanni Paolo I fino al 13 febbraio 2011 TRIESTE Guareschi e Laureni: segni dai Lager. Testimonianze di due internati militari Risiera di San Sabba via Palatucci, 5 Info: tel.: 040 6754480 [email protected] dal 26 febbraio a l2 giugno 2011 Curvature Studio Tommaseo –– 32 –– CALendArio d’Arte e MoStre via del Monte, 2/1 Info: tel.: 040 639187 e-mail: [email protected] dal 19 febbraio al 9 aprile 2011 Autoritratti triestini. La donazione Hausbrandt Museo Revoltella via Diaz, 27 Info: tel.: 040 6754350 http://www.museorevoltella.it/ [email protected] fino al 6 Marzo 2011 Mostra “I primi 100 anni di fotografia a Trieste” Itis - Galleria San Giusto Via Conti, 1/2 Info: tel. 0402240591 [email protected] www.itis.it fino al 6 marzo 2011 Il Liberty a Trieste Salone degli Incanti - Ex Pescheria Riva Sauro, 1 Lo stile e il movimento “Liberty”, colto nelle dimensioni spaziali italiana e centro-europea, nelle sue varie manifestazioni artistiche, dall’architettura alla cartellonistica, quale tema di una mostra che ha l’obiettivo principale di valorizzare quella caratteristica di Trieste, della quale, accanto al neoclassico, la città conserva notevoli testimonianze. Questo stile artistico, conosciuto internazionalmente come Art Nouveau, interessò le arti figurative, l'architettura e le arti applicate tra il 1890 e il primo decennio del Novecento, intanto che la città di Trieste vive una forte espansione e segna uno dei momenti più prosperi della sua crescita economica e commerciale. Per far fronte all'intenso fenomeno di urbanizzazione sorsero molti edifici Liberty nei quali i fondamenti della creatività architettonica possono essere ricondotti a una specie di mediazione fra il nuovo linguaggio dell'Art Nouveau e quello della tradizione. Il repertorio di applicazione fu vastissimo; esempi di questa arte, nelle sue varie forme, selezionati nell’ambito delle collezioni dei Civici Musei di Trieste, verranno esposti in mostra unitamente ad immagini degli edifici Liberty. Info: tel.: 040 3226862 www.retecivica.trieste.it/triestecultura dal 1° marzo al 1° giugno 2011 La coscienza di Tullio Kezich e le Sue città: Trieste, Milano, Roma Sala Attilio Selva Palazzo Gopcevich Via Rossini, 4 La mostra vuole essere l’omaggio della sua città natale al grande critico cinematografico - uomo di lettere, drammaturgo e produttore, a un anno dalla sua scomparsa. fino al 13 marzo 2011 Società di Minerva 1810-2010. 200 anni di storia e cultura a Trieste Civico Museo Sartorio Largo Papa Giovanni XXIII, 1 Organizzato da: Società di Minerva Piazza Attilio Hortis, 4 Info: tel.: 040 661030/660245 www. societadiminerva. i t www.triestecultura.it fino al 20 marzo 2011 Giorgio de Chirico - Un maestoso silenzio Castello di Miramare Viale Miramare Info: tel. 040.224143 [email protected] www.castello-miramare.it 70 dipinti e 20 tra disegni, acquerelli e inchiostri ripercorreranno la vicenda artistica di uno dei maestri assoluti dell’arte del Novecento. fino al 27 febbraio 2011 Fabio Mauri - Un sognatore della ragione Castello Di Miramare Viale Miramare Info: tel. 040.224143 www.castello-miramare.it fino al 27 febbraio 2011 Il sogno di Massimiliano e Carlotta. Miramare 1860 Per celebrare il 150° anniversario del Castello di Massimiliano e Carlotta. Castello di Miramare - Sala della Rosa dei Venti Info: www.castello-miramare.it fino al 29 maggio 2011 Gli specchi dell’enigma. Artisti intorno a De Chirico Castello Di Miramare Viale Miramare In mostra opere di 15 artisti contemporanei, quali Adami, Ceroli, Chia, De Dominicis, Natham, Schifano e altri, che hanno reso omaggi più o meno espliciti a de Chirico e che si richiamano alla sua poetica. Info: tel. 040.224143 www.castello-miramare.it fino al 27 febbraio 2011 Museo Dreher L’Associazione Birrofila Triestina nasce nel 2001 con lo scopo di promuovere la cultura birraria, ovvero conoscere le varie tipologie di birre, come versarle e come berle. E per ricercare documentazioni e oggettistica di vecchie birrerie italiane e, ovviamente, della storica birreria Dreher di Trieste. In una sala di 30 mq. sono visibili oggetti e documenti risalenti alla fine dell’800 come alcuni boccali, medaglie, lettere, per proseguire nel ‘900, fino al 1978 anno di chiusura definitiva della fabbrica. Bicchieri, “stivali”(stiefel), bottiglie, vassoi, calendari, tabelle smaltate, poster, fotografie, fatture, abiti da lavoro, che creano un’atmostera di tempi passati e rievocano ricordi. Si invita a visitare il museo, che rappresenta uno scorcio di quella che è stata un’industria importante e fondamentale per la città di Trieste con i suoi 113 anni di attività (dal 1865 al 1978). Organizzato da: Associazione Birrofila Triestina Via Torrebianca, 41 - 3 piano tel: 3473840061 - 3343295830 [email protected] Sito web: www.birrofilatriestina.it fino al 31 dicembre 2011 UDINE Riprendono “I lunedì alla Gamud”, quest’anno con una nuova proposta didattica. Con cadenza quindicinale dal 31 gennaio 2011 si è avviato un ciclo di sette lezioni curato da Fabio Belloni e dal titolo Maestri del contemporaneo: la storia dell’arte raccontata in Museo. Si tratta di un corso volto a ripercorrere le vicende della ricerca artistica del Novecento mediante lezioni frontali e visite mirate alle opere del Museo. Mediante un linguaggio accessibile, il ciclo si propone di offrire un panorama organico ed esaustivo a quanti – appassionati, studenti o insegnanti – desiderano approfondire i temi della ricerca estetica succedutisi durante il secolo passato. La partecipazione prevede un biglietto cumulativo di euro 10. L’entrata ai singoli incontri, altrimenti, è consentita con un biglietto di euro 2,50. Alcuni degli appuntamenti: Lunedì 14 febbraio 2011, ore 17 Tragitti eccentrici: Alberto Savinio, Filippo De Pisis, Luigi Spazzapan Lunedì 28 febbraio 2011, ore 17 Primigenio, Arcaico, Barbaro: il passato come strategia Lunedì 14 marzo 2011, ore 17 Al servizio dell’ideologia: l’arte degli anni difficili Info: Galleria d’Arte Moderna di Udine - Via Ampezzo, 2 tel. 0432.295891 www.comune.udine.it [email protected] / Tito Maniacco Galleria Tina Modotti via P. Sarpi Udine si prepara a celebrare la figura del suo intellettuale più introverso, Tito Maniacco ad un anno dalla sua scomparsa. Per l'occasione verrà inaugurata una mostra intitolata 'Tito Maniacco' con opere della donazione dell'autore e fotografie di Danilo De Marco. fino al 27 marzo 2011 Udesign. La mappa dell’industria di Design in Friuli ex chiesa di San Francesco - Largo Ospedale Vecchio Una mostra che raggruppa settori merceologici diversi, dal food design all’alta tecnologia, dall’illuminazione al wellness, con l’obiettivo di delineare una prima mappa delle aziende friulane che della cultura del progetto hanno fatto, e fanno tutt’ora, una delle loro istanze principali. Ne hanno reso possibile la realizzazione: Moroso, Studio Neom Mp, Ideaeffe, Nonino imballaggi, Marco Viola Studio e lo studio grafico Dsegno che, con Graphart, ha curato il numero speciale di Juliet Design Magazine, media partner di “Udesign”. –– 33 –– Per informazioni: PuntoInforma, 0432 414717 www.comune.udine.it fino al 27 febbraio 2011 Intorno al Patriarca Bertrando Museo del Duomo, piazza Duomo Intorno al Patriarca Bertrando, mostra dedicata alla figura del beato Bertrando ai 660 anni dalla sua morte. La mostra consiste in un percorso tra le opere della collezione permanente del museo del Duomo con la presenza di manufatti riferiti al corredo funebre del beato esposti per la prima volta, altri dell’epoca vissuta dal patriarca e concernenti il suo operato in Friuli, che evidenziano e approfondiscono le diverse tematiche, quali fonti di lettura della storia, dell’arte e del costume. Info: prenotazioni e iscrizioni: [email protected] www.spaziocultura.it/duomoud fino al 20 aprile 2011 CODROIPO Munch e lo spirito del Nord. Scandinavia nel secondo Ottocento Villa Manin di Passariano Piazza Manin, 10 - Passariano Info: tel. 0432.821234 [email protected] www.villamanin-eventi.it fino al 6 marzo 2011 GEMONA DEL FRIULI “Onora il padre e la madre. Badanti” Dal 29 gennaio al 27 febbraio 2011 Palazzo Elti, Sale Raimondo d’Aronco Mostra fotografica a cura del Servizio sociale dei Comuni dell’Ambito distrettuale 3.1 “Gemonese, Canale del Ferro, Val Canale” in collaborazione con l’Amministrazione Comunale di Gemona del Friuli e l’Associazione “Vicino/Lontano”di Udine. Organizzato da: Info: Ufficio IAT Pro Glemona tel. 0432 981441 TOLMEZZO Re start - L'arte di trasformare le cose Palazzo Frisacco - Via del Din,7 Mostra dedicata ai progettisti legati al recupero del già fatto, alla trasfor- CALendArio d’Arte e MoStre CALendArio d’Arte e MoStre mazione creativa degli oggetti, delle cose e dei pensieri. fino al 15 marzo 2011 VENEZIA Carnevale di Venezia 2011 Ottocento - Da Senso a Sissi - La città delle donne Direzione Artistica: Davide Rampello Venezia riscopre nel 2011 l'anima "a tema" del suo gran Carnevale. Combattuto tra suggestioni romantiche e fermenti risorgimentali, elegante in redingote e cilindro o in bustino e crinoline, è "Ottocento" il motivo guida del Carnevale 2011, in programma dal 19 febbraio all'8 marzo. Nel centocinquantesimo anniversario dell'Unità d'Italia, Venezia insegue la sua seducente femminilità nei richiami alle grandi eroine post-romantiche ottocentesche cui è dedicato il Carnevale, sdrammatizza in chiave popolare e giocosa gli scontri tra gli ufficiali austriaci e gli italianissimi dei Comitati per l'Unità al Regno d'Italia, si sposa di nuovo con i Veneziani, nei teatri e nei musei cittadini, in un tete-a-tete fatto di concerti, spettacoli teatrali, rappresentazioni storiche, gran balli e proiezioni cinematografiche. Per continui aggiornamenti, consultate il sito: www.carnevale.venezia.it 19 e 20 febbraio, dal 26 febbraio all’8 marzo 2011 Il Giorno della Memoria 2011 In programma un ampio ventaglio di iniziative, fino al 22 febbraio, a Venezia e Mestre. Info: http://www.comune.venezia.it Lino Tagliapietra - Da Murano allo Studio Glass. Opere 1954–2011 Istituto Veneto di Scienze Lettere ed Arti - Palazzo Franchetti Campo Santo Stefano 2842 Prima mostra realizzata in Italia dedicata a Lino Tagliapietra, l’artista veneziano più noto e apprezzato nel mondo per la sua creatività e l’eccezionale qualità delle sue opere in vetro, autore di forme soffiate di straordinaria eleganza, realizzate con tecniche decorative sviluppate sulla base della tradizione veneziana, dagli effetti assolutamente moderni. Info: tel. 0412407711 [email protected] www.istitutoveneto.it dal 19 febbraio al 22 maggio 2011 Gino Morandis - Morandis maestro dello Spazialismo Galleria Perl’a Salizada San Samuele 3216 Info: tel. 0412413218 [email protected] fino al 14 febbraio 2011 L’Avventura del Vetro Museo Correr San Marco, 52 Info: tel. 041.2405211 [email protected] www.museiciviciveneziani.it fino al 25 aprile 2011 I vorticisti: artisti ribelli a Londra e New York 1914–1918 Collezione Peggy Guggenheim Dorsoduro, 701 La Collezione Peggy Guggenheim presenta, per la prima volta in Italia, una mostra interamente dedicata al Vorticismo, movimento caratterizzato da uno stile figurativo astratto che unisce forme dell’era meccanica con l’immagine di energia suggerita dal vortice. Info: tel. 0412405411 www.guggenheim-venice.it fino al 15 maggio 2011 Luciano Chinese - Mostra Nuovo Spazio Edizioni Via Piraghetto (Mestre), 41 Info: [email protected] fino al 31 maggio 2011 Sottobosco. An Art Platform. Sharing the archive Galleria Contemporaneo Piazzetta Mons. Giuseppe Olivotti, 2 Sottobosco è un network di connessione, condivisione e archiviazione per la produzione artistica. Ad un anno dall’inizio del progetto Sottobosco apre il suo archivio al pubblico, negli spazi della Galleria Contemporaneo di Mestre. Info: tel. 041.952010 [email protected] www.galleriacontemporaneo.it fino al primo marzo 2011 Mario Ancona Nuovo Spazio Edizioni Via Piraghetto (Mestre), 41 La Nuovospazio Edizioni ha pubblicato una collana di letteratura, inaugurata con alcuni libri di Mario Ancona, giornalista, scrittore, poeta. Nelle copertine alcuni quadri dell’artista Luciano Chinese. fino al 31 marzo 2011 L’incanto dell’oro bianco. Porcellane dal Museo Marton Fondazione Querini Stampalia Campo Santa Maria Formosa, 5252 tel. 041.2711411 [email protected] www.querinistampalia.it Sono circa duecento i pezzi realizzati dalle maggiori manifatture europee di porcellane dal Settecento e agli inizi dell’Ottocento, appartenenti al Museo Marton di Samobor in Croazia e in mostra nel museo della Fondazione Querini Stampalia di Venezia. Ricostruiscono il gusto del mondo che li ha ideati e prodotti, facendo assaporare la magia di un tempo ormai lontano. fino al 27 marzo 2011 JESOLO “A toea co i artisti”, sei appuntamenti con la cucina, la cultura, il teatro e la lingua veneta. Venerdì 18 febbraio 2011 - ore 20 MEMORIE VENETE - Satiro Teatro Agriturismo CAVETTA via Cavetta Marina, 53/A tel 0421 378082 - www.agriturismocavetta.com Venerdì 25 febbraio 2011 - ore 20 CANTAR DIVINO - Francesca Gallo Agriturismo AL CONFIN via Ca' Nani, 10 tel 348 6739128 - [email protected] Venerdì 11 marzo 2011 - ore 20 FAVOE - Teatro dei Pazzi Agriturismo LA BARENA via Lio Maggiore, 21 tel 348 3681314 - www.labarena.it Info: telefono 0421 359359 http://www.comune.jesolo.ve.it [email protected] –– 34 –– Le mostre Aquarium e Reptilarium, Shark Expo di Jesolo saranno aperte tutte le domeniche dalle 13.30 alle 18.30 (ultimo ingresso 18.00). E' possibile prenotare visite guidate con le scuole e gruppi durante la settimana. Le macchine di Leonardo da Vinci sarà aperta tutte le domeniche fino al 27 febbraio dalle 13.30 alle 18.30 (ultimo ingresso 17.30). Aquarium e Reptilarium, Shark Expo: presso il Palazzo del Turismo (piazza Brescia). Le macchine di Leonardo: via Aquileia, di fronte al Palazzo del Turismo. Per informazioni [email protected] www.mostradavinci.it www.aquariumreptilarium.it www.sharkexpo.it MIRA OFF – Oriago Fotografia Festival 2010-2011 Biblioteca Comunale di Oriago Via Venezia, 171 Oriago - Mira Al via la manifestazione Oriago fotografia festival 2010-2011 presso la Biblioteca Comunale di Oriago (VE) in collaborazione con il Comune di Mira. Info: tel. 041.429394 fino primo luglio 2011 VERONA Fino al 27 marzo la Galleria d'Arte Moderna di Verona ospita la mostra Invisibilia VIII a Palazzo Forti, che propone due nuove esposizioni costituite esclusivamente da opere presenti nei depositi della Galleria d'Arte Moderna. Confininfranti nella collezione permanente Museo di Palazzo Forti Volto Due Mori, 4 In questo periodo la galleria d'arte moderna di Palazzo Forti espone le opere d’arte raccolte nella propria collezione, proponendo un excursus nella storia dell'arte moderna e contemporanea attraverso un nuovo allestimento ideato e curato da Patrizia Nuzzo. Le sale al piano terra e la zona degli scavi archeologici, recentemente riaperta al pubblico, accolgono i nuovi lavori di Diango Hernandez, Massimo Kaufmann, Polona Maher, Carla Mattii, Margot Quan Knight, Matteo Sbaragli, Tetsuro Shimizu, Nicola Vinci. Accanto ad essi quelli degli artisti consolidati nella storia (Sol Lewitt, Joseph Kosuth, Giulio Paolini, Fabrizio Plessi, ecc), e ancora le ricerche che hanno caratterizzato gli anni ottanta, novanta e duemila, documentate attraverso le installazioni di Julia Bornefeld, i video di Bill Viola, le fotografie di Cindy Sherman, Spencer Tunick, Vanessa Beecroft e Vik Muniz, le sculture di John Isaacs, Roberto Barni e altri. Info: tel. 045.8001903 [email protected] fino al 30 giugno 2011 Daniele Girardi - I Road La Giarina Arte Contemporanea Interrato Acqua Morta, 82 Info: tel. 0458032316 [email protected] www.lagiarina.it fino al 30 aprile 2011 Sissi - Abitanti Fama Gallery Corso Cavour, 25 Info: tel. 0458030985 [email protected] www.famagallery.it dal 4 febbraio al 20 marzo 2011 Eliseo Mattiacci - Fabbrica del cosmo Galleria Dello Scudo Vicolo Scudo di Francia, 2 tel. 045.590144 [email protected] www.galleriadelloscudo.com fino al 30 aprile 2011 Hema Upadhyay Studio La Città Lungadige Galtarossa, 21 Info: tel. 045.597549 [email protected] www.studiolacitta.it fino al 19 febbraio 2011 [email protected] www.comune.vicenza.it fino al 6 marzo 2011 La tradizione della lavorazione del vetro di Venezia ViArt - Centro espositivo di Artigianato Artistico Contra’ del Monte, 13 Proseguono le esposizioni a ViArt in centro storico a Vicenza di Artigianato Artistico Vicentino, in particolare la Sartoria Daniela al piano Mezzanino assieme a “Vicenza: città dell’oro, città dell’argento” con Bagalà Oroscultura, Laura Balzelli, Emanuela Feltrin, Il Crogiolo ed Amy West, Argenteria Adinolfi, Federico Giacobbi, Florart e L’Argentiere; al piano nobile “La magia del vetro” con opere della Soffieria Parise, le litografie di Piergiacomo Gallupo ed Alessandro Bedin per la Litografia Busato, le opere in carta di Arbos e le ceramiche di Diego Polloniato e Linea Sette; al piano terra Astrazioni in legno di Giorgio Guasina. Info: tel. 0444 545297 fino al 12 aprile 2011 Vicenza: città dell’oro città dell’argento Viart - Artigianato Artistico Vicentino Contrà Del Monte, 13 Esposizione di orafi ed argentieri Vicentini al piano mezzanino di ViArt, un excursus tra le varie tecniche di lavorazione dei metalli preziosi. Info: tel. 0444545297 [email protected] www.viart.it fino al 30 aprile 2011 Sperimentale p. - Opere anni ‘60-’70 Valmore Studio d’Arte Contrà Porta Santa Croce, 14 Info: tel. 0444322557 [email protected] www.valmore.it fino al 26 febbraio 2011 i suoi tessuti ricercati all’affermazione di stilisti come Roberta di Camerino, scomparsa lo scorso maggio, Salvatore Ferragamo, Franca Polacco, Jole Veneziani. fino al 20 febbraio 2011 AGRIGENTO Piero Guccione - Il Mediterraneo Fabbriche Chiaramontane Via San Francesco D'Assisi 1 Info: tel. 092227729 [email protected] www.ottocentosiciliano.it fino al 13 marzo 2011 ALESSANDRIA Passione civile arte e politica. Artisti a Valenza tra gli anni Cinquanta e Ottanta Palazzo Monferrato Via San Lorenzo 21 Info: tel. 199199111 [email protected] www.palazzodelmonferrato.it fino al 15 marzo 2011 AOSTA La cultura dell'ospitalità Mar - Museo Archeologico Regionale Piazza Pietro Leonardo Roncas 12 Info: tel. 016531572 [email protected] www.regione.vda.it fino al 25 aprile 2011 Il Coraggio. Arte contemporanea dalla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo Centro Saint Benin Via Bonifacio Festaz, 27 Info: tel. 0165272687 [email protected] www.regione.vda.it fino all'otto maggio 2011 SCHIO VICENZA Vicenza città bellissima: souvenir e memorabilia Casa del Palladio Corso Andrea Palladio, 165 Info: tel. 0444222114 BARD Elda Cecchele - In forma di tessuto Lanificio Conte Via XX Settembre Una mostra dedicata all’attività della tessitrice veneta che, fra gli anni cinquanta e settanta, ha contribuito con Wildlife Photographer of the Year 2010 Forte Info: tel. 0125833811 [email protected] www.fortedibard.it –– 35 –– fino al primo maggio 2011 ASCOLI PICENO Astrattismo italiano: capolavori della collezione Fiocchi: da Balla a Sol Lewitt Forte Malatesta Via Ponte Di Cecco Info: tel. 0736298213 [email protected] www.ascolimusei.it fino al 6 marzo 2011 BARI TERLIZZI Giuseppe De Sario - Racconto Alighieri Eventi Corso Dante Alighieri, 15 Info: [email protected] www.alighierieventi.com fino al 6 marzo 2011 BARLETTA Incanti e scoperte. L’Oriente nella pittura dell’Ottocento italiano Pinacoteca “Giuseppe De Nittis”, Palazzo Marra dal 4 marzo al 5 giugno 2011 BERGAMO Vincere il Tempo. I Collezionisti: la passione per l’arte e il dono alla città Palazzo della Ragione Piazza Vecchia Il nuovo allestimento della selezione di opere dalle raccolte dell’Accademia Carrara di Bergamo. fino al 30 settembre 2011 BOLOGNA Alessandro Bergonzoni - Proporzioni occulte (gli antipodi) Otto Gallery Arte Contemporanea via D'Azeglio 55 info: tel. 051 6449845 fino al 5 marzo 2011 Mostra dedicata a Josè Munoz e Vanna Vinci CALendArio d’Arte e MoStre CALendArio d’Arte e MoStre nell'ambito di BilBOlbul Festival internazionale di fumetto (2 - 6 marzo 2011) Museo Civico Archeologico via dell’Archiginnasio, 2 dal 20 febbraio al 15 aprile 2011 Esposizione del Pre-Cinema Percorso interattivo attraverso le macchine e i marchingegni ottici che hanno portato al cinema Cineteca di Bologna, Via Riva di Reno, 72. Info e prenotazioni: tel. 051 2194830/5329 fino al 22 febbraio 2011 Matthew Day Jackson - In search of... MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna, via Don Minzoni 14. Info: tel. 051 6496611 fino al 1 maggio 2011 Sergio Romiti “La Tentazione del Colore” Palazzo - Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna - Palazzo Senatorio Paltroni Via delle Donzelle, 2 Info: Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna tel. 051 2962511 fino al 27 febbraio 2011 Dal 2 al 6 marzo 20110 avrà luogo la 5a edizione edizione di Bilbolbul, il Festival Internazionale di fumetto. BilBOlbul Festival internazionale di fumetto è un progetto dedicato al fumetto d’autore che presenta le opere di grandi artisti e di giovani talenti della scena nazionale e internazionale. Info: http://www.bilbolbul.net/it/index.html BRESCIA Ercole il fondatore. Dall’antichità al Rinascimento Museo Di Santa Giulia Via dei Musei, 81/b Info: tel. 0302977834 [email protected] www.bresciamusei.com dall'undici febbraio al 12 giugno 2011 Henri Matisse - La seduzione di Michelangelo Museo Di Santa Giulia Via dei Musei, 81/b Attraverso 180 opere - dipinti, sculture, disegni, incisioni, gouaches découpées - che coprono l’intera vicenda artistica di Matisse, si analizzerà l'opera del grande artista francese da un punto di vista mai tentato finora in un'esposizione: la relazione con l'opera di Michelangelo. Info: tel. 0302977834 [email protected] www.bresciamusei.com dall'undici febbraio al 12 giugno 2011 Innocente - Opere dalla collezione Berardelli Fondazione Berardelli Via Milano, 107 Info: tel. 030313888 [email protected] www.fondazioneberardelli.org fino al 5 marzo 2011 Marca - Museo delle Arti Catanzaro Via Alessandro Turco, 63 Info: tel. 0961746797 [email protected] www.museomarca.com fino al 27 marzo 2011 CHIETI Mimmo Paladino - Al di là del tempo Fondazione Carichieti - Palazzo De Majo Largo Martiri Della Libertà, 1 Info: tel. 0871568206 [email protected] www.fondazionecarichieti.it fino al 30 aprile 2011 Segni come sogni. Licini Melotti e Novelli fra astrazione e poesia Fondazione Puglisi Cosentino Palazzo Valle Via Vittorio Emanuele II, 120 Info: tel. 0957152228 [email protected] www.fondazionepuglisicosentino.it dal 5 febbraio al 12 giugno 2011 Carla Accardi - Segno e trasparenza Fondazione Puglisi Cosentino Palazzo Valle Via Vittorio Emanuele II, 120 La mostra di Carla Accardi, a cura di Luca Massimo Barbero, offre una occasione straordinaria: l’artista ne è infatti doppiamente protagonista, con le sue opere ma anche con la sua personale interpretazione delle architetture e degli spazi dello storico Palazzo Valle, capolavoro del Vaccarini. Info: tel. 0957152228 [email protected] www.fondazionepuglisicosentino.it dal 5 febbraio al 12 giugno 2011 CATANZARO Community. La ritualità collettiva prima e dopo il web Dalle icone a Malevich. Capolavori dal Museo Russo di San Pietroburgo Palazzo Pitti - Galleria D'arte Moderna E Galleria Del Costume Piazza dei Pitti, 1 Info: tel. 0552388601 [email protected] www.polomuseale.firenze.it/GAM/ dal 7 febbraio al 30 aprile 2011 Picasso Miró Dalí. Giovani e arrabbiati: la nascita della modernità Palazzo Strozzi Piazza Degli Strozzi, 1 Info: tel. 0552776461 [email protected] www.fondazionepalazzostrozzi.it dal 12 marzo al 17 luglio 2011 CUNEO CARAGLIO CATANIA fino al primo maggio 2011 Animali reali e fantastici nell’arte europea dal Medioevo al primo Novecento Il Filatoio dal 26 febbraio al 5 giugno 2011 FERRARA CENTO Guido Cagnacci - Il misticismo del nudo Pinacoteca Civica - Civica Galleria d’Arte Moderna Arnoldo Bonzagni - Palazzo Del Governatore Piazza Del Guercino, 39 Capolavori dalle collezioni Molinari Pradelli, Sgarbi, Guidi di Bagno Info: tel. 0516843390 [email protected] www.comune.cento.fe.it fino al 27 marzo 2011 GENOVA Vanitas. Lotto, Caravaggio, Guercino nella Collezione Doria Pamphilj Villa del Principe dal 5 marzo al 25 settembre 2011 Michele Fabbricatore / Emanuele Luzzati - Calvino–Luzzati: le fiabe e le città Museo Luzzati a Porta Siberia Via Porta Siberia Info: tel. 0102530328 [email protected] www.museoluzzati.it fino al 13 marzo 2011 Giuseppe Bacigalupo - Lo Zodiaco Illuminista Galleria Nazionale di Palazzo Spinola Piazza Di Pellicceria, 1 Info: tel. 0102705300 [email protected] www.palazzospinola.it fino al 20 marzo 2011 FIRENZE Novecento sedotto. Il fascino del Seicento tra le due guerre da Velázquez a Annigoni Museo Pietro Annigoni - Villa Bardini Costa San Giorgio, 2 Info: tel. 055 2638599 www.museoannigoni.it –– 36 –– Mediterraneo. Da Courbet a Monet a Matisse Palazzo Ducale Piazza Giacomo Matteotti, 9 Info: tel. 0105574000 [email protected] www.palazzoducale.genova.it fino al primo maggio 2011 L'Africa delle Meraviglie. Arti Africane nelle Collezioni Italiane Castello D'albertis - Museo Delle Culture Del Mondo Corso Dogali 18 Info: tel. 0102723820 [email protected] www.castellodalbertisgenova.it fino al 5 giugno 2011 Sulle tracce di Darwin Museo di Archeologia Ligure Via Ignazio Pallavicini Info: tel. 0106981048 [email protected] www.museoarcheologicogenova.it fino al 17 aprile 2011 Alessandro Magnasco - Feste e trattenimenti in giardino fra XVI e XVIII secolo Musei di Strada Nuova - Palazzo Bianco Via Giuseppe Garibaldi, 11 Info: tel. 0105572013 [email protected] www.museopalazzobianco.it fino al primo maggio 2011 LUCCA Jean Dubuffet - e l'Italia Lu.C.C.A. - Lucca Center of Contemporary Art Via Della Fratta, 36 Info: tel. 0583571712 [email protected] www.luccamuseum.com dall'undici febbraio al 15 maggio 2011 VIAREGGIO Giovanni Fattori - Garibaldi a Palermo Centro Matteucci per l’Arte Moderna Via Gabriele D'Annunzio, 28 Info: tel. 0584430614 [email protected] www.centromatteucciartemoderna.it fino al 13 marzo 2011 MANTOVA Maurizio Galimberti - Scatti di luce Errepi Arte Via dell'Accademia, 17 Info: tel. 0376366027 [email protected] www.errepiarte.com dal 5 febbraio al 6 marzo 2011 Info: tel. 02794889 [email protected] www.museopoldipezzoli.it fino al 28 febbraio 2011 Enzo Nenci - Il linguaggio della scultura Madonna della Vittoria Via Domenico Fernelli fino al 27 febbraio 2011 Happy tech. Macchine dal volto umano Triennale Bovisa Via Raffaele Lambruschini 31 Info: tel. 02724341 [email protected] www.triennalebovisa.it dal 22 febbraio al 31 marzo 2011 MILANO L’eredità della macchia. Dalle incisioni di Giovanni Fattori alla pittura di Giovanni Malesci Fondazione Luciana Matalon Foro Buonaparte, 67 Attraverso ben oltre cento opere fra acqueforti litografie, disegni e dipinti, interessanti video, fotografie, cataloghi e libri, viene reso omaggio alla pittura macchiaiola dei due pittori toscani e alla loro testimonianza artistica del periodo dal Risorgimento alla Prima Guerra Mondiale. Info: tel. 02878781 [email protected] www.fondazionematalon.org fino al 26 febbraio 2011 Terre Vulnerabili #2 - Interrogare ciò che ha smesso per sempre di stupirci Hangar Bicocca Via Chiese, 2 Info: tel. 02853531764 [email protected] www.hangarbicocca.it dal 2 febbraio al 10 marzo 2011 Invito al viaggio. Parte 2 - Proposte dalla collezione del Museo: opere e ambienti Museo Pecci Milano Ripa di Porta Ticinese, 113 Info: www.centropecci.it dal 17 febbraio al 26 marzo 2011 Il cinema con il cappello. Borsalino e altre storie Triennale - Palazzo dell’Arte Viale Emilio Alemagna, 6 Info: tel. 02724341 [email protected] www.triennale.it fino al 6 marzo 2011 Botticelli nelle collezioni lombarde Museo Poldi Pezzoli Via Alessandro Manzoni, 12 CINISELLO BALSAMO Attilio Del Comune - 1960-2000 Museo di Fotografia Contemporanea - Villa Ghirlanda Via Giovanni Frova, 10 Info: tel. 026605661 [email protected] www.museofotografiacontemporanea.org fino al 20 marzo 2011 LEGNANO Bruno Cattani - Camille Claudel e Auguste Rodin. Arte ed eros Spazi Arte - Banca di Legnano Largo Franco Tosi, 9 L’esposizione presenta 40 immagini appartenenti al ciclo che il fotografo reggiano ha realizzato, nel triennio 1999-2001, per conto del Musée Rodin di Parigi, ritraendo i capolavori di Camille Claudel (1864-1943) e Auguste Rodin (1840-1917), conservati al suo interno. Gli scatti in bianco e nero mettono in relazione la vicenda artistica dei due scultori che, per un breve periodo, furono anche amanti. Info: tel. 0331521111 www.bancadilegnano.it fino al 18 marzo 2011 MONZA Petala Aurea Serrone Della Villa Reale Viale Brianza 2 Info: tel. 0392302192 [email protected] fino al 20 febbraio 2011 MODENA Parco Novi Sad - Archeologia di uno spazio urbano –– 37 –– Palazzo dei Musei Viale Vittorio Veneto, 5 Dopo oltre un anno, si aprono scenari inediti per la conoscenza e la valorizzazione del patrimonio storico e culturale della città. A scavo ancora in corso, i ritrovamenti archeologici sono oggetto di questa mostra. Info: tel. 059200125 www.comune.modena.it/museoarte/ fino al 17 maggio 2011 NAPOLI Le ore della donna Palazzo Zevallos Stigliano Via Toledo, 185 Info: [email protected] www.palazzozevallos.com fino al 3 aprile 2011 Ugo Mulas - Verifica dell'arte. Da Marcel Duchamp a Vitalità del Negativo Museo Principe Diego Aragona Pignatelli Cortes Riviera Di Chiaia, 200 La mostra ripercorre gli ultimi anni di ricerca di Ugo Mulas e il dialogo del fotografo con le avanguardie. Info: tel. 081669675 fino al 28 febbraio 2011 NUORO Dreamtime. Lo spirito dell’arte aborigena Man - Museo d'Arte della Provincia Di Nuoro Via Sebastiano Satta, 15 Info: tel. 0784252110 [email protected] www.museoman.it dall'11 febbraio al primo maggio 2011 PALERMO PPS Paesaggio e popolo della Sicilia Riso - Museo d’Arte Contemporanea - Palazzo Belmonte Riso Via Vittorio Emanuele, 365 Info: tel. 091320532 [email protected] www.palazzoriso.it CALendArio d’Arte e MoStre CALendArio d’Arte e MoStre fino al 31 marzo 2011 PARMA Claudio Parmiggiani. Naufragio Con Spettatore Palazzo del Governatore e Chiesa di San Marcellino prorogata al 20 febbraio 2011 PAVIA Ezechiele Acerbi e i pittori dell’impressionismo lombardo Castello Visconteo - Musei Civici Viale XI Febbraio, 35 Info: [email protected] www.comune.pv.it/museicivici fino al 27 febbraio 2011 PERUGIA L’arte allo specchio. Affreschi e tele del Rinascimento Cerp - Centro Espositivo Rocca Paolina Piazza Italia 11 Info: tel. 0753681405 [email protected] www.provincia.perugia.it fino al 27 febbraio 2011 PESCARA Donato di Zio Ex Aurum Via Francesco Ferdinando D'Avalos La Città di Pescara dedica una grande mostra antologica a Donato di Zio, pittore, scenografo, grafico e costumista di nuova generazione e grande talento, curata da Gillo Dorfles che da diversi anni segue e promuove la sua arte. Vengono presentate oltre duecento opere (disegni a inchiostro e china, incisioni, piatti in porcellana, due servizi da tè e da caffè e cinque opere con progetti per gioielli) realizzati dal 1995 a aggi. dal 6 febbraio al 27 marzo 2011 PRATO Ceramiche e Tessuti. Dialogo tra arti toscane del Rinascimento Museo Del Tessuto - Ex Fabbrica Campolmi Via Santa Chiara, 24 Info: tel. 0574611503 [email protected] www.museodeltessuto.it fino al 28 febbraio 2011 RAVENNA L’Italia s’è desta: 1945-1953 Mar - Museo d’Arte della Città Via Di Roma, 13 Arte italiana del secondo dopoguerra, da De Chirico a Guttuso, da Fontana a Burri. Info: tel. 0544482791 [email protected] www.museocitta.ra.it dal 13 febbraio al 26 giugno 2011 così importante che nel museo americano è dedicato proprio al Seicento. Naturalmente originando da quel capolavoro indimenticabile che è L’estasi di San Francesco di Caravaggio, primissimo quadro di soggetto religioso dipinto dal grande artista attorno al 1594. Info: tel. 054154094 fino al 27 marzo 2011 Parigi. Gli anni meravigliosi Castel Sismondo Piazza Malatesta Impressionismo contro Salon. In mostra circa novanta opere provenienti da musei e collezioni di tutto il mondo. Info: tel. 054154094 fino al 27 marzo 2011 ROMA REGGIO CALABRIA Come stanno oggi i bronzi di Riace? Palazzo Campanella Via Cardinale Portanova fino al 12 marzo 2011 REGGIO EMILIA Thomas Scheibitz - Il fiume e le sue fonti Collezione Maramotti - Max Mara Via Fratelli Cervi, 66 Info: tel. 0522382484 [email protected] www.collezionemaramotti.org dal 5 febbraio al 10 aprile 2011 Arte svelata. Realismo e astrazione dagli anni '50 ad oggi Palazzo Magnani Corso Giuseppe Garibaldi, 29 Info: tel. 0522454437 [email protected] www.palazzomagnani.it. fino al 13 febbraio 2011 RIMINI Caravaggio e altri pittori del Seicento Castel Sismondo Piazza Malatesta Capolavori dal Wadsworth Atheneum di Hartford. Si tratta di una sublime selezione di quindici dipinti, tutti di grande formato, da quel nucleo Leonardo Da Vinci – Il genio e le invenzioni Palazzo della Cancelleria Piazza Della Cancelleria Un viaggio interattivo tra le invenzioni di Leonardo realizzate in scala e perfettamente funzionanti. I visitatori potranno infatti interagire con le macchine e metterle in funzione combinando così l’esperienza diretta del funzionamento con l’esplorazione dei principi fisici e meccanici utilizzati da Leonardo. fino al 30 aprile 2011 Teotihuacan. La città degli Dei Palazzo delle Esposizioni Via Nazionale 194 Info: tel. 06489411 [email protected] www.palazzoesposizioni.it fino al 27 febbraio 2011 Trieste Biedermeier. L'Ottocento nelle collezioni dei Civici Musei di Storia ed Arte Museo Mario Praz Via Giuseppe Zanardelli, 1 Info: tel. 066861089 fino al 2 maggio 2011 I vini dell’Imperatrice. La cantina di Joséphine alla Malmaison (1800–1814) Museo Napoleonico Piazza di Ponte Umberto, I –– 38 –– Info: tel. 0668806286 [email protected] www.museonapoleonico.it fino al 27 febbraio 2011 Roma e l’Antico. Realtà e visione nel ‘700 Museo Fondazione Roma - Palazzo Sciarra Colonna Via Marco Minghetti 22 Info: tel. 06697645599 [email protected] www.fondazioneromamuseo.it fino al 6 marzo 2011 Palazzo Farnese. Dalle collezioni rinascimentali ad Ambasciata di Francia Palazzo Farnese Piazza Farnese Oltre 150 opere tra dipinti, statue, disegni, sculture, monete, arazzi e ceramiche, faranno rivivere cinque secoli dell'affascinante storia del Palazzo: dai fasti cinquecenteschi della famiglia Farnese, al periodo moderno, fino a questi ultimi 135 anni del Palazzo come sede dell'Ambasciata di Francia in Italia e dell'Ecole française de Rome. Una significativa scelta di opere della collezione Farnese verrà riportata nel luogo dove essa si formò grazie alla passione di questa famiglia. fino al 27 aprile 2011 Pablo Echaurren - Crhomo Sapiens Museo Fondazione Roma - Palazzo Cipolla Via Del Corso, 320 Info: tel. 066786209 [email protected] www.fondazioneromamuseo.it fino al 13 marzo 2011 Luigi Nervi - Architettura come sfida. Roma: ingegno e costruzione Maxxi - Museo delle Arti del XXI Secolo Via Guido Reni, 6 Info: tel. 0639967350 [email protected] www.fondazionemaxxi.it fino al 20 marzo 2011 MAXXI Cantiere d’autore Raffaella Mariniello Maxxi - Museo delle Arti del XXI Secolo Via Guido Reni, 6 Info: www.fondazionemaxxi.it fino al 6 marzo 2011 Pietro Cascella - Al Planetario. I segreti del cielo Terme di Diocleziano Viale Enrico De Nicola, 79 Info: tel. 064880530 www.archeorm.arti.beniculturali.it fino al 20 marzo 2011 Ori antichi della Romania. Prima e dopo Traiano Mercati di Traiano Via IV Novembre 94 Info: tel. 0669780532 www.mercatiditraiano.it fino al 3 aprile 2011 Caravaggio - La bottega del genio Palazzo Venezia Via Del Plebiscito, 118 Info: tel. 0669994299 [email protected] fino al 29 maggio 2011 Marc Chagall - Il mondo sottosopra Museo dell'Ara Pacis Lungotevere In Augusta Info: tel. 0682059127 [email protected] www.arapacis.it fino al 27 marzo 2011 Fluxus Biennial - Nam June Paik Auditorium - Parco Della Musica Viale Pietro De Coubertin 34 INfo: tel. 0680241436 [email protected] www.auditorium.com fino al 13 marzo 2011 Europunk. La cultura visiva punk in Europa 1976-1980 Villa Medici - Accademia di Francia Viale Della Trinità Dei Monti, 1 Info: tel. 066761291 [email protected] www.villamedici.it fino al 20 marzo 2011 Lorenzo Lotto Scuderie del Quirinale Via XXIV Maggio, 16 Info: tel. 0639967500 [email protected] www.scuderiequirinale.it dal primo marzo al 12 giugno 2011 Aleksandr Deineka - Il maestro sovietico della modernità Palazzo delle Esposizioni Via Nazionale, 194 Info: tel. 06489411 [email protected] www.palazzoesposizioni.it dal 9 febbraio al primo maggio 2011 GENAZZANO Ente Comunale di Consumo Centro Internazionale per l’Arte Contemporanea - Castello Colonna Piazza San Nicola, 4 Info: tel. 069579010 [email protected] www.castello-colonna.it fino al 6 marzo 2011 SALERNO mostra ospitata presso la consueta sede espositiva di Palazzo Sertoli a Sondrio, e Casa Quadrio Curzio a Tirano. Il tema del paesaggio dei collegamenti ferroviari fra il sud e il nord delle Alpi centrali verrà raccontato, sotto l’attenta regia di Roberto Mutti, attraverso l’obiettivo di tre fotografi – l’austriaca Margherita Spiluttini, la svizzera Stefania Beretta e l’italiano Francesco Cito – in una mostra documentaristica e fotografica che intende illustrare “a volo d’uccello” l’ardita rete ferroviaria che da ormai più di un secolo garantisce l’osmosi culturale, economica e sociale tra Valtellina, Valchiavenna, Alto Lario, Val Poschiavo ed Engadina. dall'11 febbraio al 30 aprile 2011 TORINO Clemente Padin - Oltre il Muro tra Utopia e Trasgressione Ophen Virtual Art Gallery Via Salvatore Calenda, 105/d info: tel. 0895648159 [email protected] www.ophenvirtualart.it fino al 31 marzo 2011 SIENA CHIUSI Goti e Longobardi a Chiusi Museo Nazionale Etrusco di Chiusi Via Porsenna 93 Info: tel. 0578-20177 fino al 31 marzo 2011 SONDRIO In viaggio. Strade ferrate, itinerari, persone per unire le Alpi Galleria Credito Valtellinese e a Tirano, Casa Quadrio Curzio Cogliendo l’occasione dei festeggiamenti per il centenario della ferrovia del Bernina - la cui realizzazione avvenne appunto tra il 1907 e il 1910 - e il suo inserimento nella lista World Heritage dell’UNESCO, la Fondazione Gruppo Credito Valtellinese ha deciso di dedicare ai percorsi ferroviari transalpini un’ampia L'oro e la seta Fondazione Accorsi Via Po 55 Info: tel. 0118129116 www.fondazioneaccorsi.it fino al 26 giugno 2011 Modernikon. Arte contemporanea dalla Russia Fondazione Sandretto Re Rebaudengo Via Modane 16 Info: tel. 0113797600 [email protected] www.fondsrr.org fino al 27 febbraio 2011 Km011. Arti a Torino. 1995-2011 Museo Regionale Di Scienze Naturali Via Giovanni Giolitti, 36 Info: tel. 0114326354 [email protected] www.regione.piemonte.it/museoscienzenaturali dall'undici febbraio al 10 aprile 2011 VERCELLI 1900-1961. Arte italiana nelle Collezioni Guggenheim Arca - Ex Chiesa di San Marco Piazza San Marco, 1 Info: tel. 0161596333 [email protected] –– 39 –– www.guggenheimvercelli.it dal 25 febbraio al 2 giugno 2011 BERLINO Gli Harvard Art Museums hanno reso possibile questa mostra omaggio alla pittrice e artista Lyonel Feininger (1871-1956). visitabile al Kupferstichkabinett (Museum of Prints and Drawings) dal 26 febbraio 2011 LONDRA Afghanistan in mostra al British Museum L’Afghanistan è da secoli il punto di uninione nel trasporto e nel commercio tra Iran, Asia Centrale, India, Cina e il Mediterraneo. dal 3 marzo al 3 luglio 2011 Threads of feeling The Foundling Museum 40 Brunswick Sq, London Info: http://www.foundlingmuseum.org.uk/ fino al 6 marzo 2011 12 Star Gallery Europe House 32 Smith Square In mostra al pubblico diversi elementi provenienti da varie culture della Comunità Europea. fino al 30 luglio 2011 British Art Show 7 Hayward Gallery dal 16 febbraio al 17 aprile 2011 VIENNA Brilliant Times. European Art Nouveau Jewellery Leopold Museum Wien Museums Quartier Museumsplatz, 1 Info: www.leopoldmuseum.org dal 25 febbraio al 20 giugno 2011 Dynamics! Cubismo/Futurismo/Cinetismo Cubism / Futurism / Kineticism Belvedere - Lower Belvedere Rennweg, 6 Info: www.belvedere.at dal 10 febbraio al 29 maggio 2011 Febbraio 2011 Comunicato sociale Febbraio 2011 Comunicato sociale Il “Progetto velaterapia” voluto da A rep Onlus e la Lega Navale Italiana Arep Onlus e la Lega Navale Italiana (sezione di Castelfranco Veneto) propongono a giovani adulti portatori di disabilità psicocognitiva congenita (ritardo mentale di grado medio) il progetto “Nuovi Orizzonti”. Quest’ultimo nasce dall’incontro tra Arep Onlus e Lega Navale Italiana che da molti anni operano nel campo della ricerca , della sperimentazione e erogazione di attività, rivolte ad adulti e giovani adulti, di formazione, di educazione e di rafforzamento della propria autonomia - autostima personale. La integrazione delle esperienze tra questi due soggetti ha portato all’idea di sviluppare attività marinaresche con la finalità di favorire, incrementare la propria autostima tramite la presa di coscienza delle proprie risorse. L’obiettivo è poter dimostrare l’effetto terapeutico a livello di benessere psichico percepito di un percorso formativo, opportunamente studiato per mettere i destinatari del progetto ad essere in grado di partecipare alla conduzione di una barca a vela, cioè essere equipaggio e non dei semplici trasportati, mirando quindi allo sviluppo e alla implementazione dell’autostima, del potenziamento delle capacità di socializzazione e della risoluzione dei problemi, delle abilità per la vita, di autonomia personale. Condurre una barca a vela implica la stimolazione di tutti i sensi, dall’attenzione al proprio corpo, dal mantenimento dell’equilibrio all’attenzione allo spostamento e al bilanciamento dei pesi, fino alla capacità di far diventare tua una forza che tua non è, cioè valutare l’intensità e la direzione del vento, le onde, le correnti, la capacità di valutare i fenomeni naturali. Tutto ciò comporta l’apprendimento di alcuni concetti base di arte marinaresca per essere in grado di confrontarsi con situazioni impreviste ed essere in grado di risolvere il problema. La barca inoltre è un microcosmo in cui i rapporti tra gli individui sono vincolati da regole precise: c’è un leader riconosciuto da tutti e ognuno ha un compito ben definito. Bisogna quindi acquisire la capacità a collaborare accentando e rispettando i ruoli, tutti ugualmente importanti, per raggiungere l’obiettivo comune. Il team di operatori coinvolge un ampio ventaglio professionale: psicologo, fisiatra, fisioterapista occupazionale, skipper e vice skipper. Questo gruppo eterogeneo per competenze tramite opportune riunioni teoriche e pratiche (usci–– 40 –– te in mare) cercherà una progressiva omogeneità mettendo le rispettive conoscenze e esperienze a disposizione del gruppo. Per le uscite in mare viene utilizzato un cabinato a vela (Bavaria 44) di proprietà di uno dei soci della Lega Navale. Il tempo minimo previsto dalla sperimentazione, due anni, vedrà una frequenza di circa 15 uscite all’anno da Marzo a Novembre, non solo per fare “crescere” un equipaggio “molto speciale”, ma anche per avere la più vasta raccolta di dati da potere essere analizzata dai componenti del comitato scientifico. Prevista anche la partecipazione a qualche regata, come ad esempio la Barcolana di Trieste e l'organizzazione di mini crociere. L’obiettivo di inclusione sociale dei diversamente abili viene qui realizzato attraverso una serie di attività gratificanti, in grado di sviluppare equilibrio, movimento, capacità decisionale, in un ambiente di per sé vivace e stimolante. Il coinvolgimento diretto nel raggiungimento di un obiettivo comune, all’interno di un campo (la barca, l’equipaggio) in cui Arep-Onlus: Si rivolge alle persone disabili di varie fasce d’età e si impegna quotidianamente a garantire loro l’opportunità di recuperare identità, autostima e autonomia attraverso interventi di tipo riabilitativo sanitario e sociale attivando progetti volti a valorizzare la persona nella sua dimensione psicofisica e relazionale globale. Lega Navale Italiana: La Lega Navale Italiana, fondata a La Spezia nel 1897, è un ente pubblico preposto a servizi di pubblico interesse che opera sotto la vigilanza dei Ministeri della Difesa e dei Trasporti e il rispetto dei ruoli e la collaborazione sono fondamentali, sviluppa competenze di gestione di sé ed implementa l’autostima. Tutto questo è finalizzato, come è stato detto, a migliorare l’inserimento sociale, attraverso lo sviluppo dell’autonomia personale, una maggiore coscienza di sé e delle proprie possibilità. Non è possibile quantificare, in termini di inserimenti lavorativi, la ricaduta occupazionale di questa iniziativa, ma sicuramente le competenze acquisite, per la loro trasversalità, possono favorire l’occupabilità dei destinatari. Il Progetto è realizzato in collaborazione con il Prof. Nicola Alberto De Carlo del Dipartimento di Psicologia Generale della Università degli studi di Padova e delegato per la Regione Veneto della Lega Navale Italiana. Al termine del percorso, è prevista l’organizzazione di un convegno sui risultati ottenuti con pubblicazione di una relazione scientifica in cui si vuole dimostrare attraverso l’osservazione clinica-fenomenologica e l’utilizzo di specifici strumenti testistici l’implemento nei partecipanti della personale autostima, nella risoluzione dei problemi, nell’abilità di prendere decisioni autonome, nella negoziazione e nella relazionalità, il tutto volto a evidenziare come il team building out door (velaterapia) sia un valido strumento di crescita personale e cambiamento. Comitato Scientifico del Progetto: Donatella Polo (Tutor) Cinzia Fontebasso (Tutor) Dott. Guido Cappellaro (Fisiatra) Dott. Massimo Zamuner (Fisiatra) Dott.ssa Raffaella Manente (Neuropsicologa) Coordinatrice Antonella Rosato Comandante Giuseppe Massa –– 41 –– Navigazione e sotto l’alto patronato del Presidente della Repubblica. Ha lo scopo, in particolare tra i giovani, di diffondere lo spirito marinaro, l’amore per il mare, la tutela dell’ambiente marinaro e sviluppa iniziative promozionali, culturali, sociali, naturalistiche e didattiche. Per informazioni: Arep Onlus – Via Vazzole, 5 – 31050 Villorba – www.arep.it Antonella Rosato – tel. 0422 628576 [email protected] Febbraio 2011 Cartoon Febbraio 2011 Cartoon Altan. Da Cipputi in tuta alla cag netta maculata Pimpa Altan: Pimpa e Armando “Grazie Altan per tutti i bocconi amari che ci obblighi a ingoiare”. Così Umberto Eco chiudeva una sua nota di presentazione nel catalogo della mostra dei lavori a largo raggio (tutte le tematiche, sarcastiche e dolci) del cartoonist satirico trevigiano (1942) Francesco Tullio Alan che Aquileia, “patria” d’adozione del disegnatore, volle dedicargli una diecina di anni fa. Il titolo di quel testo era già eloquente: “Un antropologo che racconta le nostre sconfitte”. Attraverso le laceranti riflessioni dell’operaio in tuta Cipputi e di una rassegnata umanità allo sbando. A cominciare dai lapidari colloqui tra padre e figlio. Il primo con le sue domande da tonto provocatore e il secondo che lo annienta con risposte d’un cinismo da lasciare stecchiti. “Mi mettono in cassa integrazione, Cipputi”, dice l’operaia. “Beata te che puoi tornare a svolgere il tuo ruolo nella famiglia italiana” è la risposta. Oppure il figlio al padre: “E’ Dio che ha creato gli umani?”. “Spero per lui che abbia usato i guanti”. L’umorismo estremo di un pessimista? No! L’eloquenza di un uomo che continua a filtrare dalla sua connaturata (fin dall’infanzia) timidezza le proprie osservazioni su quanto accade quotidiana- mente intorno a lui. Si era trovato in una sorta di bivio Altan quando, lasciata la facoltà di architettura di Venezia sul finire degli anni sessanta si era trasferito a Roma come scenografo e sceneggiatore, quindi, più tardi, a Rio de Janeiro impegnato in ruoli diversi nella produzione di f ilm so prat tutto di documentazione etnografica per amici locali e italiani come Gianni Amico. Poteva cioè proseguire in una attività cinematograf ica per lui tematicamente congeniale. Ma proprio a Rio inizia a disegnare, per diletto (biglietti augurali) e una prima storia per bambini. Se ne ricorderà quando, tornato nel 1975 in Italia, inizierà una variegata collaborazione con più giornali sulla quale primeggerà la creazione della da decenni celebrata financo con un giornale tutto suo e varie serie animate televisive (firmate da Osvaldo Cavandoli e Enzo D’Alò, infine un film lungo con la sua regia), cagnetta maculata Pimpa. E il suo compagno di viaggio in una dimensione fantasiosamente realistica chiamato Armando. Un ometto disposto a rispondere a tutte le domande di Pimpa: le stesse che i bambini porgono a getto continuo agli adulti di famiglia. Nel corso di un’intervista disse: “Cominciai a disegnare Pimpa col suo mondo colorato quando –– 42 –– Chicca, mia figlia, ancora doveva nascere, come se dovessi attrezzarmi a un dialogo. Per uso… interno. Come anche le mie prime vignette per adulti: le facevo per gli amici. Monologhi al modo di Pfeiffer, slegati dalla attualità: i personaggi guardavano il lettore, un tratto che mi è rimasto”. E sul successo di Pimpa dal giorno in cui esordì sulle pagine del Corriere dei Piccoli, piace ad Altan ricordare la doman- Altan: Casanova Altan per Rodari: Novelle fatte a macchina da che gli rivolse una bambina nel giro che lui faceva nelle scuole materne. E cioè se Armando è fidanzato. Lui rispose (glissando) d’averlo chiesto all’interessato che diventò però tutto rosso. Dopo Pimpa, Altan ha creato altre figure per bambini, ad esempio Kamillo Kromo, finito anche in teatro. E illustrò con qualche titubanza non essendo i testi suoi, anche più libri per lettori imberbi di Gianni Rodari. Ad esempio La gondola fantasma e Novelle fatte a macchina, i cui personaggi adulti somigliano fisicamente agli stessi delle sue vignette, da Cipputi in poi e quindi a quelli delle sue storie a fumetti: caratteristica principale il naso bitorzoluto, appariscente, su visi e corpi caricaturali, eccessivi. Qui la sua vena satirica disincantata raggiunge il massimo dell’eloquenza polemica. Una presa per i fondelli esilarante. Narrativamente originale pone in calce, esterni ad ogni quadretto della narrazione, lapidari commenti di rinforzo. Strizzate d’occhio in più rivolte al lettore. Storie ambientate in un passato colonialista come Ada nella jungla e Macao, oppure riferite a personaggi entrati nel nostro immaginario come Sando kan, Co lom bo, Casanova. E incursioni di fan tasia in una realtà vissuta da molti, come quella nella Venezia occupata negli anni quaranta dai tedeschi intitolata Zago Oliva. Sarcasmo e sberleffo a piene mani espressi raramente a colori, piuttosto in un bianconero senza sfumature fatto di macchie decise. Inimitabili e inconfondibili anche a distanza. Altan ha anche disegnato, alla sua maniera, Pinocchio. Inedito se non per la pubblicazione nel catalogo di una mostra di –– 43 –– Altan per Rodari: La gondola fantasma disegni ispirati al Burattino eseguiti da illustratori d’una trentina e più di paesi. C’era da aspettarselo: è un Pinocchio anziano, dall’aria sfatta, che si lamenta dei… tarli che gli stanno dilaniando un piede. Piero Zanotto CALendArio di teAtro, MUSiCA e SpettACoLi GORIZIA Sala Convegni dei Musei Provinciali Borgo Castello, 13 Sabato 19 febbraio 2011 ore17.00 Raffaele D’Aniello, pianoforte Teatro Comunale Giuseppe Verdi martedì 8 febbraio 2011 Produzione Just in Time Last tango in Berlin Ute Lemper Vana Gierig, Pianoforte Tito Castro, Bandoneon giovedì 17 febbraio 2011 La Contrada-Teatro Stabile di Trieste - Lo Studio Martini Daddy blues Di Bruno Chapelle e Martyne Visciano Regia: Vincenzo Salemme Con Marco Columbro e Paola Quattrini e con Adriano Evangelisti, Roberta Formilli, Adriano Giraldi, Erika Puddu martedì 22 febbraio 2011 Ponderosa Music & Art The solo concert Ludovico Einaudi Prima regionale Sabato 26 febbraio 2011 Incontro con l’autore: Marcello Veneziani mercoledì 2 marzo 2011 a.ArtistiAssociati di Gorizia Non c'è più il futuro di una volta Di Aicardi, Formicola, Pistarino, Freyrie Regia: Andrea Brambilla Con Zuzzurro&Gaspare Ideazione scenica e costumi: Pamela Aicardi Musiche: Los Chitarones, Lorenzo Arco Sabato 5 marzo 2011 Incontro con l’autore: Arrigo Petacco MONFALCONE Teatro Comunale martedì 15, mercoledì 16 febbraio 2011 ore 20.45 Otello Premio della Critica 2010 di William Shakespeare traduzione di Patrizia Cavalli regia di Arturo Cirillo con Salvatore Caruso, Arturo Cirillo, Michelangelo Dalisi, Rosario Giglio, Danilo Nigrelli, Monica Piseddu, Luciano Saltarelli, Sabrina Scuccimarra Teatro Stabile delle Marche / Teatro Eliseo / Nuovo Teatro martedì 1, mercoledì 2 marzo 2011 ore 20.45 Il catalogo di Jean-Claude Carrière adattamento e regia di Valerio Binasco con Ennio Fantastichini e Isabella Ferrari scene e luci di Massimo Bellando Randone costumi di Sandra Cardini musiche di Arturo Annecchino Star Dust International venerdì 18 febbraio 2011 ore 20.45 `900&oltre Ensemble Italiano di Sassofoni Federico Mondelci sassofono soprano Marco Gerboni sassofono contralto Mario Marzi sassofono tenore Massimo Mazzoni sassofono baritono Françaix/Pousseur/Sciarrino/Nyman/Glass venerdì 25 febbraio 2011 ore 20:45 | Thomas Zehetmair direttore e violino solista Johannes Brahms Concerto op. 77 per violino e orchestra Johannes Brahms Sinfonia n. 4 op. 98 mercoledì 9 marzo 2011 ore 20.45 Giampaolo Pretto Marino Nicolini Flauto - Pianoforte Rietz/Berio/Poulenc/Jolivet/Prokof’ev venerdì 11 marzo 2011 ore 20.45 Sul confine Premio Tuttoteatro.com "Dante Cappelletti" 2009 drammaturgia di Gabriele Di Luca diretto e interpretato da Gabriele Di Luca, Massimiliano Setti, Alessandro Tedeschi Carrozzeria Orfeo Centro RAT Teatro dell’Acquario in collaborazione con Questa Nave PORDENONE Palazzetto dello Sport Via Fratelli Rosselli Venerdì 4 marzo 2011 ore 21.00 Giovanni Allevi. Alien World Tour Tearo Comunale Giuseppe Verdi venerdì 18 febbraio ore 20.45 Pasiones Company Divino Tango Adrián Aragón, Erica Boaglio & Pasiones Company Programma: Divino Tango (Pasion del sér urbano) regia Adrián Aragón produzione Aragón Boaglio Producciones S.A. Domenica 20 Febbraio 2011 - 20.45 Franz Di Cioccio e Remo Anzovino in concerto giovedì 24 febbraio ore 20.45 venerdì 25 febbraio ore 20.45 150° Anniversario dell’Unità d’Italia: Piazza d’Italia regia di Marco Baliani dal romanzo di Antonio Tabucchi con Patrizia Bollini, Daria Deflorian, Gabriele Duma, Simone Faloppa, Renata Mezenov Sa, Mariano Nieddu, Alessio Piazza, Naike Anna Silipo, Alexandre Vella drammaturgia di Maria Maglietta scene e costumi di Carlo Sala musiche di Mirto Baliani regia di Marco Baliani Teatro di Roma sabato 26 febbraio ore 20.45 150° Anniversario dell’Unità d’Italia: La Repubblica di un solo giorno di Marco Baliani e Ugo Riccarelli con Patrizia Bollini, Daria Deflorian, Gabriele Duma, Simone Faloppa, Renata Mezenov Sa, Mariano Nieddu, Alessio Piazza, Naike Anna Silipo, Alexandre Vella drammaturgia di Maria Maglietta scene e costumi di Carlo Sala luci di Luca Barbati –– 44 –– musiche di Mirto Baliani regia di Marco Baliani Teatro di Roma venerdì 4 marzo ore 20.45 sabato 5 marzo ore 16.00 sabato 5 marzo ore 20.45 domenica 6 marzo ore 16.00 Garinei e Giovannini Aggiungi un posto a tavola commedia musicale di Garinei e Giovannini scritta con Jaja Fiastri liberamente ispirata a ”After me the deluge” di David Forrest con Gianluca Guidi, Enzo Garinei la partecipazione straordinaria di Marisa Laurito e con Marco Simeoli, Valentina Cenni, Titta Graziano, Andrea Carli la voce di lassù e di Renato Turi musiche di Armando Trovajoli scene e costumi di Giulio Coltellacci coreografie di Gino Landi realizzazione luci di Maurizio Fabretti dal progetto originale di Giancarlo Bottone sound designer Maurizio Capitini regia originale di Pietro Garinei e Sandro Giovannini ripresa teatrale di Johnny Dorelli giovedì 10 marzo ore 20.45 Alexander Lonquich Pianoforte Programma: Franz Schubert (1797 –1828) Sonata D 840 ‘Reliquie’ Franz Liszt (1811 -1886) Vallée d’Obermann (dagli ‘Anni di Pellegrinaggio’, Primo Anno, Svizzera) Robert Schumann (1810 –1856) Davidsbündlertänze op. 6 domenica 13 marzo ore 15.00 e alle ore 17.30 30 grandi, comiche e complicatissime marionette a filo. Mini-dlin Marionettes - Russia Surprise Sala Prove Infoline: tel. 0434 247624 [email protected] SACILE Fazioli Concert Hall CALendArio di teAtro, MUSiCA e inContri Mercoledì 23 febbraio 2011 ore 20.45 Trio Mondrian Daniel Bard, violino Hila Karni, violoncello Ohad Ben-Ari, pianoforte Recuperi classici e fedeltà al popolare nella musica da camera di Dvorak Introduce il concerto Roberto Calabretto Musiche di Beethoven, Debussy, Dvorak TREVISO Appuntamenti alla Fondazione Benetton Giovedì 24 febbraio alle ore 21con il reading “Il segreto del bosco vecchio” di Dino Buzzati si conclude il ciclo di incontri, intitolato “La geografia del tempo. Fra Veneto e veneti con Buzzati, Meneghello e Rigoni Stern”, organizzato dalla Fondazione Benetton Studi Ricerche in collaborazione con Zelda - Compagnia Teatrale Professionale. L’interpretazione dei brani sarà affidata a Filippo Tognazzo, mentre Ivan Tibolla curerà l’accompagnamento musicale. Ingresso 5 euro. mercoledì 9 e mercoledì 23 febbraio ore 21 Nuovo Cinema Paesaggio rassegna cinematografica Nel mese di febbraio riprendono le proiezioni della rassegna cinematografica Nuovo Cinema Paesaggio, organizzata dalla Fondazione Benetton Studi Ricerche e curata da Luciano Morbiato e Simonetta Zanon. Mercoledì 9 febbraio sarà proiettato il film Il pianeta azzurro (1982) del regista Franco Piavoli, che converserà, con il pubblico e con i curatori della rassegna. Mercoledì 23 febbraio, all’utopia di Piavoli si contrappone il crudo realismo di Biùtiful cauntri (Italia, 2007). Il film documentario di Esmeralda Calabria, Andrea D’Ambrosio e Peppe Ruggiero affronta il tema dell’emergenza rifiuti e dell’inquinamento in Campania, luogo emblematico del nostro amato bel paese, nel quale le situazioni di degrado ambientale e di corruzione sono purtroppo ricorrenti. Di questi argomenti il pubblico e i curatori della rassegna potranno discutere con Paolo Contò, direttore del Consorzio Intercomunale Priula, che sarà ospite alla proiezione. Giovedì 10 e giovedì 24 febbraio alle ore 10 gli stessi film saranno proiettati per le scuole secondarie della provincia di Treviso martedì 22 febbraio ore 18 La biblioteca incontra… incontro con Andrea Bellieni, architetto, che interverrà sul tema “Le ville di Treviso” La Fondazione Benetton Studi Ricerche organizza La biblioteca incontra… un ciclo di incontri in biblioteca per avvicinare gli utenti al ricco patrimonio del suo centro documentazione, che conserva una vasta raccolta di documenti, principalmente afferenti ai temi del paesaggio, della storia veneta e della storia del gioco. Curiosi e appassionati potranno meglio conoscere la struttura e il corpus della biblioteca, attraverso l’incontro con esperti e addetti ai lavori che, nel corso di piacevoli conversazioni, illustreranno e renderanno viva la conoscenza di alcune sezioni di un patrimonio di oltre 33.000 volumi. 1.400 testate di periodici e oltre 300 tesi di laurea e dottorato, arricchito ogni anno attraverso acquisti, doni e donazioni, alcune delle quali confluite in fondi speciali, tra i quali Lino Bianchi Barriviera, Ippolito Pizzetti, Lionello Puppi, Giampaolo Soranzo, Giuseppe Stancari, Gaetano Cozzi. Dopo l’incontro del 25 gennaio scorso con Luigi Latini, si prosegue il 22 febbraio con Andrea Bellieni, architetto, che interverrà sul tema Le ville di Treviso, commentando la ricca sezione sulle ville venete. Tutti gli incontri si svolgeranno nella biblioteca della Fondazione, alle ore 18. Per informazioni: Fondazione Benetton, tel. 0422.5121, www.fbsr.it. [email protected]. Teatro Eden e Teatro Comunale Uri Caine si esibirà in concerto al pianoforte al Teatro Eden di Treviso giovedì 24 febbraio alle ore 20.45. Tempo di prosa al Teatro Comunale di Treviso venerdì 25 febbraio e sabato 26 febbraio alle ore 20.45 con terza replica domenica 27 febbraio alle ore 16.00 con “Il catalogo” di Jean-Claude Carrière prod. Star Dust International s.r.l. In scena ci saranno Ennio Fantastichini, Isabella Ferrari con la regia di Valerio Binasco. Le vicende raccontano di Jean-Jacques, giovane avvocato in carriera, noto Don Giovanni della Parigi bene, conduce una vita da scapolo esemplare, perfettamente organizzata tra ufficio, serate mondane e nottate con donne sempre diverse. Ha però un difetto: non ha memoria, ed è perciò costretto a catalogare in un album tutte le sue conquiste. Ecco alcune anticipazioni per il mese di marzo: atteso per mercoledì 2 marzo alle ore 20.45 l’appuntamento “Ccn De Creteil et Du Val-De-Marne – Compagnie Käfig Correria Agwa” con coreografia di Mourad Merzouki, sempre al Teatro Comunale di Treviso. Dopo la prima decade di marzo nei giorni venerdì 11 marzo e sabato 12 marzo alle ore 20.45, con ultimo appuntamento domenica 13 marzo alle ore 16.00 “Art” di Yasmina Reza (Prod. Nuovo Teatro srl) con Alessandro Haber, Alessio Boni, Gigio Alberti, regia Giampiero Solari. La commedia solleva la questione dell’arte e dell’amicizia, ruotando attorno a tre amici di vecchia data: Serge, Marc e Yvan. Serge, assecondando la sua passione per l’arte moderna, ha acquistato un dipinto molto costoso intorno al quale ruoterà il dibattito dei tre amici sul significato dell’arte astratta in paragone ad arti più rappresentative e tradizionali. ASOLO Teatro Dei Rinnovati sabato 19 febbraio 2011 ore 21:00 La bottega del caffé Ensemble Vicenza Teatro di Carlo Goldoni libero adattamento e regia di Roberto Giglio –– 45 –– CASTELFRANCO Teatro Accademico 22 febbraio 2011 ore 20.45 Moni Ovadia. Shylock. Il mercante di Venezia in Prova di William Shakespeare di Roberto Andò e Moni Ovadia regia Roberto Andò e Moni Ovadia con Moni Ovadia e Shel Shapiro e con Ruggero Cara, Lee Colbert, Roman Siwulak, Maksym Shamkov, Federica Vincenti e Moni Ovadia Stage Orchestra: Luca Garlaschelli (contrabbasso), Massimo Marcer (tromba), Albert Florian Mihai (fisarmonica), Vincenzo Pasquariello (pianoforte), Paolo Rocca (clarinetto) progetto musicale Moni Ovadia Stage Orchestra regista assistente Gabriele Tesauri produzione Arena del Sole – Nuova Scena – Teatro Stabile di BolognaEmilia Romagna Teatro Fondazione in collaborazione con Estate Teatrale Veronese CONEGLIANO Teatro Accademia 16 febbraio 2011 ore 21.00 Mvula Sungani e la sua Compagnia Kledi Kadiu ed Emanuela Bianchini Non Solo Bolero Carmen, Carmina Burana, Amores solisti: Ilaria Palmieri, Alessia Giustolisi, Maria Izzo, Enrico Paglialunga, Patrizio Bucci, Ilaria Ostili, Chiara Grella, Elisa Aquilani Regia e Coreografie Mvula Sungani Musiche: Orff, Ravell, tradizionali. Costumi: Giuseppe Tramontano PIEVE DI SOLIGO Teatro Careni 18 febbraio 2011 ore 20.45 Spettacolo vincitore del Premio “Linutile Del Teatro 2010” Giunto quest’anno alla sua seconda edizione, il Premio “Linutile del Teatro” (che si è svolto presso il Teatro de Linutile a Padova dal 23 ottobre al 26 novembre 2010), si propone di diventare negli anni occasione di confronto e di visibilità per quelle realtà teatrali professionali che non rientra- CALendArio di teAtro, MUSiCA e SpettACoLi no nei circuiti ufficiali dei teatri stabili, pur presentando un livello di qualità elevato. La giuria del Premio era formata sia dal pubblico generico, sia da giovani formatisi nel settore delle arti e/o della comunicazione (Corso di Laurea DAMS – Università degli Studi di Padova, Radio Bue, MacAdam, MacAccademia di scrittura e lettura creativa). 20 febbraio 2011 ore 16.00 Compagnia Roberto Anglisani Topo Federico racconta testo e regia di roberto anglisani musiche di Marco Belcastro TRIESTE dal 15 al 20 febbraio 2011 Sala Bartoli La notte poco prima nella foresta Di: Bernard-Marie Koltés; traduzione Luca Scarlini Regia: Juan Diego Puerta Lopez Con: Claudio Santamaria dal 17 al 18 febbraio 2011 Sala Assicurazioni Generali Pooh “Dove comincia il sole - Tour Teatrale 2011” Con: i Pooh : Roby Facchinetti, Dodi Battaglia, Red Canzian. lunedì 21 febbraio 2011 Sala Assicurazioni Generali Dalla De Gregori “Work In Progress Tour” Con: Lucio Dalla e Francesco De Gregori Palazzo del Governo Venerdì 18 febbraio 2011 ore 18.00 “Il 18 alle ore 18” Nell'ambito della stagione concertistica 2011 della Chamber Music , Minetti Quartett (quartetto d'archi) . Musiche di Beethoven (quartetto in fa minore op.95 "Serioso")e MendelssohnBarthokly (quartetto in la minore op.13). Politeama Rossetti dal 9 al 13 febbraio 2011 Sala Assicurazioni Generali Otello Di: William Shakespeare; traduzione di Patrizia Cavalli Regia: Arturo Cirillo Con: Salvatore Caruso, Arturo Cirillo, Michelangelo Dalisi, Rosario Giglio, Danilo Nigrelli, Monica Piseddu, Luciano Saltarelli, Sabrina Scuccimarra dal 15 al 16 febbraio 2011 Sala Assicurazioni Generali Complexions Contemporary Ballet Di: direttori artistici / fondatori Dwight Rhoden, Desmond Richardson Con: Desmond Richardson, Natalia Alonso, Edgard Anido, Peter Chursin, Christina Dooling, Patricia Hachey, Gary W. Jeter II, Natiya Kezevadze, Christie Partelow, Sabra Perry, Juan Rodriguez, Hiroko Sakakibara, Wendy White Sasser, Simon Sliva, Clifford Williams dal 22 al 27 febbraio 2011 Sala Bartoli Appuntamento a Londra Di: Mario Vargas Llosa; traduzione di Ernesto Franco Regia: Maurizio Panici Con: Pamela Villoresi, David Sebasti dal 23 al 27 febbraio 2011 Sala Assicurazioni Generali Il misantropo Di: Molière Regia: Massimo Castri Con: Massimo Popolizio, Graziano Piazza, Sergio Leone, Federica Castellini, Ilaria Genatiempo, Laura Pasetti, Tommaso Cardarelli, Andrea Gambuzza, Davide Lorenzo Palla, Miro Landoni dal 2 al 6 marzo 2011 Sala Assicurazioni Generali C'era una volta... Scugnizzi Di: musiche e testi Claudio Mattone; prosa Claudio Mattone ed Enrico Vaime Regia: Claudio Mattone dal 2 al 6 marzo 2011 Sala Bartoli Don Chisciotte Di: Ruggero Cappuccio; liberamente tratto da Miguel de Cervantes Regia: Nadia Baldi Con: Roberto Herlitzka, Lello Arena dall' 8 al 13 marzo 2011 Sala Bartoli Trittico Lavoro teatrale composto da tre brevi testi “Torino-Bacau-Roma” “Cara Medea” “Una casa razzista” Di: Antonio Tarantino Regia: Cristina Pezzoli Con: Gilda Postiglione, Antonio Tarantino, Oreste Valente dal 9 al 13 marzo 2011 Sala Assicurazioni Generali Rusteghi - I nemici della società Tratto da "I Rusteghi" di Carlo Goldoni; traduzione e adattamento di Gabriele Vacis e Antonia Spaliviero Regia: Gabriele Vacis Con: Eugenio Allegri, Mirko Artuso, Natalino Balasso, Jurij Ferrini e con Nicola Bremer, Christian Burruano, Alessandro Marini, Daniele Marmi UDINE Teatro Palamostre mercoledì 9 febbraio 2011, ore 20:30 Martina Frezzotti pianoforte Musiche di M. Ravel, F. Chopin, J. Brahms, F. Liszt Mercoledì 23 febbraio 2011, ore 20:30 Cantus Ensemble (14 musicisti) Berislav Šipuš, direttore Martina Gojčeta Silić, mezzo soprano Musiche di C. Debussy, J. Strauß, I. Josipović, G. Mahler Mercoledì 9 marzo 2011, ore 20:30 Viktoria Verbovska, violoncello Vasilena Verbovska, pianoforte ‘Premio Amici della Musica 2010’VI° Concorso Internazionale Euroregione. Musiche di F. Mendelssohn, J.S. Bach, V. Godar, M. Paternoster Teatro Nuovo Giovanni da Udine da mercoledì 16 a sabato 19 febbraio 2011 alle 20:45 e domenica 20 febbraio 2011 alle 16:00 Il misantropo di Molière traduzione di Cesare Garboli regia di Massimo Castri con Massimo Popolizio, Graziano Piazza, Sergio Leone, Federica Castellini, Laura Pasetti, Ilaria Genatiempo, Tommaso Cardarelli scene e costumi di Maurizio Balò una produzione: Teatro di Roma –– 46 –– da mercoledì 23 a venerdì 25 febbraio 2011 alle 20:45, sabato 26 febbraio 2011 alle 16:00 e sabato 26 febbraio 2011 alle 20:45 Aggiungi un posto a tavola commedia musicale di Garinei e Giovannini scritta con Jaja Fiastri liberamente ispirata a After me the deluge di David Forrest regia originale di Pietro Garinei e Sandro Giovannini ripresa teatrale di Johnny Dorelli con Gianluca Guidi e Enzo Garinei con la partecipazione straordinaria di Marisa Laurito e con Marco Simboli e Valentina Cenni musiche di Armando Trovajoli scene e costumi di Giulio Coltellacci coreografie di Gino Landi realizzazione luci di Maurizio Fabretti dal progetto originale di Giancarlo Bottone sound designer Maurizio Capitini una produzione: Teatro Sistina da martedì 15 a venerdì 18 marzo 2011 alle 20:45 Rusteghi i nemici della civiltà da I Rusteghi di Carlo Goldoni traduzione e adattamento di Gabriele Vacis e Antonia Spaliviero regia di Gabriele Vacis con Eugenio Allegri, Mirko Artuso, Natalino Balasso, Jurij Ferrini e con Nicola Bremer, Christian Burruano, Alessandro Marini, Daniele Marmi regia Gabriele Vacis composizione scene, costumi, luci e scenofonia Roberto Tarasco una produzione: Fondazione del Teatro Stabile di Torino Teatro Regionale Alessandrino LIGNANO SABBIADORO Rassegna Lignano d'inverno Domenica 27 febbraio 2011 ore 11.00 Sala Darsena Concerto gratuito con: Alessandro Cortello (tenore) Trio Operacento ossia: Silvia Mazzon (violino) Antonino Puliafito (violoncello) Francesca Sperandeo (pianoforte) Organizzato da: CALendArio di teAtro, MUSiCA e inContri Associazione "Insieme per la musica" Tel. 0431 53114 MALBORGHETTO-VALBRUNA Se no i xe mati no li volemo di Gino Rocca regiaGiuseppe Emiliani con Virginio Gazzolo, Giancarlo Previati, Lino Spadaro Palazzo Veneziano Sabato 19 febbraio 2011 - 20.30 "La musica raccontata in Friuli" La 6^ rassegna di concerti, propone il secondo concerto "Simbiosi e talento" con Luca e Franca Cividino (violoncello e pianoforte) Finalista Premio Amici della Musica 2010 Musiche di Johannes Brahms e Claude Debussy PADOVA Auditorium C. Pollini giovedì 24 febbraio 2011 ore 20:15 giovedì 24 febbraio 2011 ore 10:30 mercoledì 2 marzo 2011 ore 20:15 Thomas Zehetmair direttore e violino solista Johannes Brahms Concerto op. 77 per violino e orchestra Johannes Brahms Sinfonia n. 4 op. 98 giovedì 10 marzo ore 20:15 Integrale dei Concerti per pianoforte e orchestra di Ludwig van Beethoven Primo concerto Orchestra di Padova e del Veneto Howard Shelley direttore e pianoforte solista Ludwig van Beethoven Concerto n. 1 op. 15 Sinfonia n. 4 op. 60 Concerto n. 3 op. 37 venerdì 11 marzo 2011 ore 20:15 Orchestra I Pomeriggi Musicali di Milano Andriy Yurkevych direttore Yossif Ivanov violino Arvo Pärt Silouans song per orchestra d'archi Piotr Il'ich Tchaikovskij Concerto op. 35 per violino e orchestra Igor Stravinskij Pulcinella, Suite Teatro Giuseppe Verdi dal 22 al 27 febbraio 2011 dall’8 al 13 marzo 2011 La Ciociara di Annibale Ruccello regia di Roberta Torre con Donatella Finocchiaro, Daniele Russo Multisala Pio Decimo Giovedì 17 febbraio 2011 ore 21:00 Giuseppe Battiston - Gianmaria Testa. 18 mila giorni testo originale di Andrea Bajani regia di Alfonso Santagata musiche originali di Gianmaria Testa Produzioni Fuorivia – Teatro Stabile di Torino Palscoscenico Cinema - 6° edizione - (Presso Multisala Mpx) Ore 17:00 Incontro con Giuseppe Battiston e Gianmaria Testa presentazione dello spettacolo 18 mila giorni a seguire proiezione del film “Si può fare” Mousikè, la XVII edizione di eventi musicali promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, celebra l’anniversario dei 150 anni dell’Unità d’Italia coinvolgendo numerose formazioni orchestrali, cameristiche e solisti di grande fama. La musica, che ha fatto da sfondo a questo importante periodo storico, e ha reso famosa l’Italia in tutto il mondo, dal virtuosismo strumentale alla musica popolare, sarà protagonista assoluta didiversi appuntamenti nell’ambito della rassegna che si svolge tra le province di Padova e Rovigo. La musica strumentale dei grandi compositori del Settecento e dell’Ottocento italiano sarà affidata a due formazioni di grande prestigio: il Quartetto d’archi del Teatro La Fenice e l’Orchestra d’Archi Italiana. Il Quartetto si esibirà venerdì 18 febbraio 2011 presso il Teatro Filarmonico di Piove di Sacco (PD) in un programma che prevede musiche di Gaetano Donizetti, Giuseppe Verdi e Giacomo Puccini. L’Orchestra d’Archi Italiana, diretta da Mario Brunello, violoncello solista, salirà sul palco del Teatro Sociale di Badia Polesine (RO) martedì 17 maggio 2011. Le musiche saran- no quelle antiche di Alessandro Scarlatti e contemporanee di Giovanni Sollima. Info: Studio P.R.P. tel. 049.8753166 [email protected] CITTADELLA Teatro Sociale 20 febbraio ore 21:00 I casi sono due di Armando Curcio con Angela Pagano, Ernesto Lama, Carlo Giuffré scene e costumi di Aldo Terlizzi musiche di Francesco Giuffre’ regia di Carlo Giuffre’ 2 Marzo 2011 ore 21:00 Gianfranco d’Angelo e Eleonora Giorgi Suoceri sull’orlo di una crisi di nervi con Gianfranco D'Angelo e Eleonora Giorgi di Mario Scaletta regia di Giovanni de Feudis e con Nini Salerno e Paola Tedesco VIGONZA Teatro Comunale “Quirino De Giorgio” Giovedì 17 marzo 2011 ore 21.00 "I Solisti Veneti" diretti da Claudio Scimone Antonio Vivaldi 1678 - 1741 Dall’Opera Terza “L’Estro Armonico” Concerto n. 10 in si minore per quattro violini, violoncello e archi Arcangelo Corelli 1653 - 1713 Fuga in re maggiore di Gallario Riccoleno Giovanni Battista Pergolesi 1710 1736 Concerto in si bemolle maggiore per mandolino e archi ROVIGO Teatro Sociale 15 febbraio 2011 ore 21.00 Isabella Ferrari - Ennio Fantastichini ne Il Catalogo di Jean Claude Carrière adattamento e regia di Valerio Binasco –– 47 –– Star Dust International 20 febbraio 2011 Flamen Tango Compañia Maria Serrano Musiche Juan Carlo Berlanga, José Maria Gago Camareno, Luis Caruana Coreografie Maria Serrano, Antonio Partida Fernandez, Romina Godoy, Milton Homann 25 / 27 febbraio 2011 Rigoletto Di Giuseppe Verdi Maestro Concertatore e Direttore d’Orchestra Pietro Rizzo Regia, Scene, Costumi, Coreografia e Luci Stefanopoda Orchestra Regionale Filarmonia Veneta Maestro Del Coro Dino Zambello Nuovo allestimento del Teatro Sociale di Rovigo in coproduzione con il Comune di Padova 13 marzo 2011 Lorenzo Il Magnifico Compagnia Junior Bdt Musica Autori Vari Coreografie Arianna Benedetti Eeugenio Scigliano Ideazione Costumi Eugenio Sciglianoe Arianna Benedetti Realizzati da Sartoria Taylor’s & Co. Creazione luci Andrea Narese ADRIA Teatro Comunale 15 febbraio 2011 ore 21.00 Compagnia Italiana di Operette La Principessa della Czarda libretto di Leo Stein e Béla Jenbach musica di Emmerich Kàlmàn principali personaggi e interpreti: Conte Boni Kanchanu: Umberto Scida Sylva Varescu: Elena D’angelo Feri Di Kerekesch: Armando Carini Regia e Coreografia: Serge Manguette 23 febbraio 2011 ore 21:00 La Divina Commedia Musiche: Marco Frisina Libretto: Gianmario Pagano Regia: Maurizio Colombi CALendArio di teAtro, MUSiCA e SpettACoLi Coreografie: Manolo Casalino Proiezioni: Allestimento Nova Ars Costumi: Allestimento Nova Ars Creature Fantastiche: Carlo Rambaldi Realizzate Da: Sergio Stivaletti PORTOVIRO Palazzetto dello sport 16 febbraio 2011 - ore 21.20 Gene Gnocchi in “Cose che mi son capitate a mia insaputa Di Eugenio Ghiozzi e Francesco Freyrie, Regia di Massimo Navone Juraj Valcuha (25, 26, 27/2, 6, 8, 9, 11, 12, 13/3) Matteo Beltrami (1, 2, 3/3) regia Francesco Micheli scene Edoardo Sanchi costumi Silvia Aymonico orchestra e coro del Teatro La Fenice maestro del Coro Claudio Marino Moretti Piccoli Cantori Veneziani maestro del Coro Diana D’Alessio con sopratitoli nuovo allestimento Fondazione Teatro La Fenice Teatro Villa dei Leoni JESOLO Teatro Antonio Vivaldi venerdì 18 febbraio 2011 ore 21:00 Anna Valle Confidenze troppo intime di Jérôme Tonnerre traduzione di David Conati con Anna Valle, Aristide Genovese, Anna Zago, Ulisse Lendaro Regia di Piergiorgio Piccoli produzione Theama Teatro MIRANO Teatro La Fenice 14 febbraio 2011 ore 20 Societa' Veneziana di Concerti Roberto Prosseda Pianoforte Musiche Di Schumann, Mendelssohn, Liszt Informazioni: Società Veneziana Concerti tel. 041786764 www.societavenezianaconcerti.it “Spirit” Coreografie: Stephen Page & Frances Rings Musiche: David Page & Steve Francis prima ed esclusiva regionale 22 febbraio ore 21:00 I casi sono due di Armando Curcio con Angela Pagano, Ernesto Lama, Carlo Giuffré Scene e Costumi di Aldo Terlizzi Musiche di Francesco Giuffre’ Regia di Carlo Giuffre’ sabato 26 febbraio ore 20.30 Accademia d’Archi Bolzano Ensemble Orchestrale Kammerchor Stuttgart Coro Frieder Bernius Direttore Franz Joseph Haydn Sinfonia in do magg. Hob.I:95 Arnold Schönberg “Friede auf Erden” op.13 per coro a cappella Franz Joseph Haydn Missa in angustijs “Nelsonmesse” in re minore per soli, coro e orchestra Hob.XXII:11 Teatro di Mirano S. STINO DI LIVENZA Teatro Toniolo Teatro Dario Fo Venerdì 18 febbraio 2011 ore 21:00 Leonardo Manera Italian Beauty Viaggio in un paese di mostri di e con Leonardo Manera regia di Marco Rampoldi con la partecipazione dell’illusionista Walter Maffei CAVARZERE Teatro Tullio Serafin 25, 26, 27 febbraio 2011, 1, 2, 3, 6, 8, 9, 11, 12 e 13 marzo 2011 La Boheme di Giacomo Puccini Direttore: Juraj Valcuha - Matteo Beltrami La bohème scene in quattro quadri libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica dal romanzo Scènes de la vie de bohème di Henri Murger musica di Giacomo Puccini prima rappresentazione assoluta: Torino, Teatro Regio, 1 febbraio 1896 personaggi e interpreti principali Rodolfo Sébastien Guèze – Gianluca Terranova Marcello Seung-Gi Jung - Damiano Salerno Colline Luca Dall’Amico – Gianluca Buratto Mimì Lilla Lee - Serena Farnocchia Musetta Ekaterina Sadovnikova Beatriz Díaz Schaunard Armando Gabba - Alessandro Battiato Benoit Matteo Ferrara Alcindoro Andrea Snarski maestro concertatore e direttore con Simona Baldeschi, Maria Grazia Fiore, Maurizio Muzzi Musiche originali di Claudia Campolongo e di autori classici - Pianista Mirko Carosella regia di Michelangelo Ricci MESTRE CAMPONOGARA VENEZIA 20 febbraio 2011 ore 16:00 Fondazione Sipario Toscana Teatro Stabile di Innovazione Gioco! liberamente ispirato al racconto “La palla e la bambola” di Fabrizio Cassanelli e Guido Castiglia regia Fabrizio Cassanelli con Chiara Pistoia e Federico Raffaelli voce narrante Letizia Pardi CALendArio di teAtro, MUSiCA e SpettACoLi sabato 19 febbraio ore 21.00 domenica 20 febbraio ore 17.00 Leonardo Manera Italian Beauty Viaggio in un paese di mostri di e con Leonardo Manera regia di Marco Rampoldi con la partecipazione dell’illusionista Walter Maffei CHIOGGIA Auditorium S. Nicolò sabato 19 febbraio 2011 ore 21:00 Paolo Ghidoni violino principale e solista Wolfgang Amadeus Mozart Divertimento per archi K 137 Joseph Haydn Concerto n. 4 per violino Béla Bartók Danze popolari rumene (versione per archi) Stefano Maria Torchio Nocturno para Violin y Arcoss (2010) Benjamin Britten Simple Symphony op. 4 per archi R.B.R. Dance Company (Italia) in 4 regia Cristiano Fagioli coreografia di Cristiano Fagioli e Cristina Ledri voce di Romina Salvadori musiche di Romina Salvadori, Stefano Pivato e Massimiliano Lupo costumi di Cristina Ledri e Donatella Bressan Progetto supporter: giovani artisti si esibiscono in una breve creazione coreografica, subito prima di ciascun spettacolo. A segnalare questi nuovi nomi sono stati critici, coreografi, direttori di compagnie, maestri, a cui Arteven ha chiesto di indicare i più recenti talenti incontrati nel corso della loro attività professionale. dal 16 al 19 febbraio 2011 ore 21.00 giovedì 17 febbraio anche ore 16.30 domenica 20 febbraio ore 16.30 Isabella Ferrari - Ennio Fantastichini ne “Il Catalogo” di Jean Claude Carrière adattamento e regia di Valerio Binasco Star Dust International 24 e 25 febbraio 2011 ore 21.00 Giuseppe Battiston - Gianmaria Testa 18 mila giorni testo originale di Andrea Bajani regia di Alfonso Santagata musiche originali di Gianmaria Testa Produzioni Fuorivia – Teatro Stabile di Torino –– 48 –– MIRA 24 febbraio 2011 ore 21.00 Teatri Uniti - Teatro Franco Parenti Licia Maglietta La grande occasione la sua grande occasione e un letto tra le lenticchie di Alan Bennett con Licia Maglietta e Nicoletta Maragno regia Licia Maglietta luci Cesare Accetta 3 marzo 2011 ore 21.00 Marina Bonfigli Antonio Salines Virgilio Zernitz La Bottega Del Caffè di Carlo Goldoni Scene Guido Fiorato dai bozzetti di Emanuele Luzzati Costumi Guido Fiorato Musiche Giancarlo Chiaramello Regia Giuseppe Emiliani Compagnia del Teatro Carcano fondata da Giulio Bosetti PORTOGRUARO Teatro Romano Pascutto 25 febbraio 2011 ore 21.00 Ivana Monti, Rosario Coppolino L’innocente da Gabriele D’Annunzio regia Giancarlo Marinelli con Ivana Monti, Rosario Coppolino, Anna Vinci, Ruben Rigillo, e Eleonora Tiberia Teatro Stabile La Piccionaia - I Carrara e Molise Spettacoli venerdì 18 febbraio 2011 ore 21:00 Balletto dell’Esperia coreografia Thierry Malandain musica Camille Saint-Saëns Apres-midi d’un faune coreografia Eugenio Scigliano musica Claude Debussy I quattro temperamenti coreografia Paolo Mohovic musica Paul Hindemith Teatro Comunale Luigi Russolo 17 febbraio 2011 ore 21:00 Leonardo Manera Italian Beauty Viaggio in un paese di mostri di e con Leonardo Manera regia di Marco Rampoldi con la partecipazione dell’illusionista Walter Maffei 20 febbraio 2011 ore 17:00 Ribolle, operetta per bolle di sapone senza parole di Renzo Lovisolo e Michelangelo Ricci venrdì 4 marzo ore 20.30 Massimo Quarta violino Giovanni Bellucci pianoforte Ludwig van Beethoven Sonata n. 5 op. 24 in fa magg. “Primavera” Robert Schumann Sonata in re minore op. 121 Béla Bartók Prima Sonata Teatro Astra 23 febbraio 2011 - ore 21:00 Concerto Lirico Maria Giovanna Michelini soprano Riccardo Gatto tenore Gianluca Tumino baritono Federico Brunello pianoforte VICENZA 27 febbraio 2011 ore 17:00 Pantakin Circo teatro Cirk. Il Teatro del Circo Ideazione e Regia di Ted Keijser Con Emmanuelle Annoni, Giovanna Bolzan, Emanuele Pasqualini, Benoit Roland, Francesco Caspani Musiche originali di Andrea Mazzacavallo, Scenografie e Costumi di Licia Lucchese Luci Enrico Maso / Enrico Fabris, Fonica di Alessandro D’Ambrosi / Angelo Giordano Assistente alla regia Marianna Fernetich, Responsabile di produzione Carlotta Vinanti SCHIO 1 marzo 2011 ore 21.00 Ccn De Creteil – Compagnie Käfig (Francia) Direzione artistica: Mourad Merzouki Agwa Coreografia: Mourad Merzouki prima regionale SCORZE’ Teatro E. Aldo' testi e regia di Sergio Manfio 12 febbraio 2011 ore 21.00 Patricia Zanco Ritratto di Maria Callas. La Vergogna di Luca Scarlini regia di Daniela Mattiuzzi con Patricia Zanco e Chiara D’Ambros NOVENTA VICENTINA Teatro Comunale Teatro Modernissimo 19 febbraio 2011 – ore 21.00 Bangarra Dance Theatre (Australia) Direzione artistica: Stephen Page 20 febbraio 2011 ore 16:00 Gruppo Alcuni C’era una volta il panda Teatro Astra venerdì 4 marzo 2011 ore 21:00 Alessandro Bergonzoni Urge di e con Alessandro Bergonzoni regia Alessandro Bergonzoni e Riccardo Rodolfi organizzazione e distribuzione Progetti Dadaumpa Srl 15 febbraio 2011 ore 20.45 Nuovo Teatro in coproduzione con Gli Ipocriti Santos da un racconto di Roberto Saviano adattamento teatrale Mario Gelardi e Giuseppe Miale di Mauro regia di Mario Gelardi 18 febbraio 2011 - ore 20:45 Dergah Danza Teatro Il Quattordicesimo Fiore coreografia Giovanni di Cicco e Francesca Zaccaria musiche originali Chiara Cipolli Tearo Filarmonico dal 17 al 20 febbraio 2011 22 febbraio 2011 Omaggio a Stravinsky Spettacolo di balletto in 1 atti di Igor Fëdorovic Stravinskij Direttore Wiktor Bockman Coreografia, scene e costumi Renato Zanella Interpreti Apollo, Giuseppe Picone, Uccello di fuoco, Maria Kousouni Info: http://www.arena.it SANGUINETTO Teatro Gaetano Zinetti THIENE Teatro Comunale 20 febbraio 2011 ore 18.00 Gruppo Kronos ed Epsedanse Yantra coreografie di Ornella Pegoraro, Barbara Canal, Francesca Foscarini, Didier Barbe e Anne Marie Porras musiche originali di Paki Zennaro con i danzatori della compagnia Kronos e della compagnia Epsedanse 22, 23 e 24 febbraio 2011 ore 21.00 Ennio Fantastichini - Isabella Ferrari “Il Catalogo” di Jean Claude Carrière adattamento e regia di Valerio Binasco Star Dust International VERONA Teatro Camploy –– 49 –– 27 febbraio 2011 ore 17.30 Ivana Monti, Rosario Coppolino L’innocente di Gabriele D'Annunzio regia Giancarlo Marinelli con Ivana Monti, Rosario Coppolino, Anna Vinci, Ruben Rigillo, e Eleonora Tiberia Teatro Stabile La Piccionaia - I Carrara E Molise Spettacoli MILANO Sala Verdi del Conservatorio Via Conservatorio, 12 lunedì 28 febbraio 2011 | ore 21:00 Thomas Zehetmair direttore e violino solista Johannes Brahms Concerto op. 77 per violino e orchestra Johannes Brahms Sinfonia n. 4 op. 98 Febbraio 2011 itinerari Archeologici Febbraio 2011 itinerari Archeologici Oderzo: un valore storico non da semplice vetrina La prima cosa che si nota entrando in questa cittadina, è la straordinaria vivacità commerciale: grandi centri alla periferia e colorate botteghe nel centro storico, che vendono gli oggetti più moderni e in voga in uno sfondo di temi passati, alle volte decorato da pregevoli affreschi medievali e rinascimentali. Gente che compra e vende senza sosta. Ogni tanto, si dice, “qualcuno porta il proprio destino nel nome”, è questo il caso di Oderzo, la quale porta nel suo nome romano Opitergium (ne è rimasta traccia sul nome degli abitanti, gli Opitergini) la radice –terg, che significa “mercato”, funzione che ha avuto nei secoli e ne ha fatto un centro molto importante soprattutto in epoca romana, in particolar modo dopo il 148 a.C, data i cui fu ultimata la via Postumia, che collegava Aquileia e Genova, toccando importanti centri veneti, coma Concordia e, appunto, Oderzo. Tuttavia, nonostante i buoni rapporti con Roma, l’elevazione a municipio non avvenne prima del 49 a.C. con la promulgazione della Lex de Gallia Cisalpina, da parte di Giulio Cesare. Nel portale www.archeoveneto.it, che consiglio a tutti di visitare, nato da una splendida iniziativa della Regione Veneto, che raccoglie buona parte dei siti archeologici presenti nel territorio di sua competenza, è già presente un itinerario riguardante Oderzo, che, tuttavia, mi permetterei di capovolgere, facendo partire la visita dall’ultima tappa indicata nel sito web: il museo civico Eno Bellis. Perché far partire ogni volta gli itinerari proprio dal museo? Questo, più di altri, mi aiuta a dare una risposta a tale domanda; in epoca moderna, si è capito che il museo non è e non deve essere un mero scrigno contenente begli oggetti che rievocano tempi passati e ormai lontani ovvero occuparsi solo della tutela. Deve affiancare a questa una finalità anche di valorizzazione, che, parlando di beni culturali, come suggerisce la parola stessa, ha la sua maggiore espressione nella didattica; in primo luogo attraverso l’esposizione stessa, la quale deve essere razionale e far intendere al visitatore con immediatezza la collocazione nel tempo e nello spazio di reperti; in secundis attraverso le didascalie, sintetiche ma complete di ogni informazione e mediante la pannellistica, la quale deve essere chiara ed esaustiva e deve spiegare a grandi linee il periodo storico di ciò che è contenuto nel museo e la storia locale. Ultimo ma non ultimo, è estremamente importante che l’offerta culturale non sia immobile e sempre uguale a sé stessa, da provare una volta in vita, ma dinamica e ricca di iniziative sempre nuove, che stimolino l’interesse e l’osservazione, una concreta opportunità di arricchimento culturale. Il museo civico Eno Bellis, istituito nel –– 50 –– 1876, ma trasferito nella nuova sede, la Barchessa di Palazzo Foscolo in via Garibaldi, nel 1999, ed essendo stato riallestito con criteri moderni, è fatto molto bene in questo senso e una volta usciti, si potranno affrontare le aree archeologiche esterne con maggiore cognizione di causa. La visita inizia al piano superiore, che attesta l’antichità della frequentazione umana nel territorio, esponendo reperti di Età Neolitica, in particolar modo frammenti ceramici, industria litica scheggiata e levigata. Sono presenti anche reperti dell’età del Bronzo, ma il vanto della sala sono sicuramente le testimonianze di età Venetica, pregevolissime e molto suggestive: le teche racchiudono bronzetti votivi, elementi decorativi fittili zoomorfi, iscrizioni su pietra e, nuovo arrivo, la sepoltura di un cavallo della metà del V secolo a.C.: un maschio di 12-15, alto al garrese un metro e trenta, di quella razza Veneta celebrata da Omero e, successivamente, nello stesso periodo del nostro equino, vincitrice delle Olimpiadi del 440 a.C. La sepoltura, al momento dello scavo, presentava anche gli elementi in bronzo e in ferro delle briglie, ricostruite coi reperti originali su un testa di spugna. Essendo intitolata l’esposizione “sepoltura di cavallo della necropoli meridionale dell’età del Ferro”, avrei ricollocato i reperti nella posizione originaria, dal momento che il corredo è una parte integrante e non irrilevante della sepoltura stessa; c’è da dire, però, che le foto di scavo sono sia sul pieghevole dedicato fornito all’entrata che sul pannello illustrativo. Il breve corridoio tra le due sale al piano superiore è stato sfruttato per illustrare la storia di Oderzo e alcune tematiche legate alla vita quotidiana, come la villa rustica o l’utilizzo delle anfore. Proprio a queste ultime è dedicata l’altra sala, soprattutto alla loro seconda vita dopo l’utilizzo per il trasporto delle derrate alimentari: essendo monouso, venivano reimpiegate moltissimo in edilizia, ed uno degli utilizzi più frequenti era il drenaggio del terreno, riprodotto nella stanza in scala 1:1. L’ultima porzione, invece, trova appese le anfore coi rispettivi nomi di catalogazione (Dressel 6A, ad esempio). Scendendo al piano inferiore, si entra nella sala dove sono custoditi a tutto pavimento i frammenti di uno splendido mosaico a tessere policrome, che riproduce la quotidianità della villa rustica, come scene di caccia al cinghiale, buoi al pascolo o una donna che nutre degli uccelli da cortile. Superata la fatica di staccare gli occhi da questo pezzo di maestria, ci si reca nella sala dedicata alla vita quotidiana e ai piccoli oggetti: degni di nota i cammei, i bronzetti raffiguranti alcune divinità e le monete. L’ultima tappa, che coincide con l’atrio del museo, è dedicata all’arte funeraria, e sono esposte numerose edicole, in marmo o calcare, in origine poste sulle tombe dei defunti romani opitergini. Finita la visita al museo, suggerirei di visitare le aree archeologiche esterne. Purtroppo non sono sempre accessibili, ma ampie superfici vetrate permettono di vederne gli scorci più significativi: i pan- nelli in loco, infatti, recitano che le ristrutturazioni e le nuove costruzioni hanno tenuto conto e talvolta modificato il progetto, per salvaguardare il patrimonio archeologico sottostante e in taluni casi renderlo anche visibile. La prima area è in calle Pretoria, sotto le ex carceri, e mostra dei resti della strada romana, delle mura di età augustea (fine I secolo a.C, inizio I d.C) e di quelle successive di età Bizantina (VII secolo d.C). Da questo punto, consiglierei di dirigersi verso Piazza Grande, passando sotto il “Torresin” e fermarsi un attimo ad osservare il fiume Monticano che esce da sotto un palazzo affrescato a imitare delle lastre marmoree. Vale la pena visitare il Duomo del XIII secolo, ampliato nel XV, che contiene tele di Pomponio Amalteo, Palma il Giovane e Antonio Carneo; uscen- do, consiglierei di imboccare la stradina tra la chiesa e le imponenti mura medievali, dove sono collocati resti di lastre in calcare alcuni sarcofagi. Nella piazza Grande, antistante il Duomo, una delle più caratteristiche del Veneto, non si può mancare di osservare i palazzi affrescati e le tre colonne di epoca romana. Spostandosi verso Piazza del Foro Romano, non si può fare a meno di notare una grande piramide in vetro, che richiama vistosamente quella posta all’entrata del musèe du Louvre di Parigi, la quale protegge dalle intemperie ciò che rimane del Foro romano, di alcune abitazioni, e dei resti della Basilica, edificio che nulla aveva a che vedere con la sfera religiosa, ma era legato soprattutto a quella giuridica. Proprio di fronte c’è l’ufficio di informazioni turistiche, che ingloba parte delle mura medievali della città: guardandole di scorcio, è molto interessante osservarne la preparazione. Nei dintorni ci sono anche il punto d’incontro tra il cardo maximus e il decumanus maximus, spoliato in epoca tardo antica, ma deducibile da un tratto della fognatura che sovrastava, segnalato da pannelli esplicativi ben realizzati, e una piazza o un tratto di strada basolata, quest’ultima sotto un palazzo moderno tenuto rialzato da plinti per renderla visibile. Conclude l’itinerario la visita a via dei mosaici, dove belle pavimentazioni in tessellato (la tecnica musiva più conosciuta, che consiste nell’allettare delle piccole tessere in calcare o, più raramente in marmo, fino a formare delle figure o dei motivi geometrici) sono protette da tettoie. Qui è possibile vedere anche la parte inferiore di due pozzi di epoca romana. Per meglio comprendere le aree archeologiche e il museo suggerirei di approfittare di una delle visite guidate domenicali, organizzate in alcune date dall’Associazione Culturale Athena. Edoardo Collovini –– 51 –– Febbraio 2011 Arte Patrizia Belsito fashion designer nendo nel mondo dello spettacolo ho curato il look della scrittrice, attrice, e conduttrice televisiva del canale E!Sky, Maruska Albertazzi vestendola tanto sui set cinematografici quanto nei red carpet delle più importanti rassegne cinematografiche (da Los Angeles a Cannes). Nel 2006 per 9 mesi ho intrapreso una collaborazione, come libero professionista, con una azienda di abbigliamento-jeanseria del veronese (Jeans Market International) seguendone sia la parte stilistica che la produzione.” Possiamo conoscere un po’ del tuo passato? Patrizia Belsito ha accettato di apparire su Duemila raccontandoci un po’ della sua storia: “Il mio debutto avviene nel 2000 con la prima sfilata di moda donna: otto uscite presentate durante un evento di beneficenza organizzato dai Lions Clubs della città di Padova a Villa Foscarini Rossi di Strà (Ve). Nel 2004 partecipo al concorso per giovani stilisti “Young Fashion”: sono l’unica partecipante a portare sullo stage due creazioni anziché una. Con questo progetto prendo parte alla settimana della moda estiva di Milano nell’ ottobre del 2004 all’ Hotel Principe di Savoia. Dopo il debutto a Padova della rassegna approdiamo alle passerelle di Altaroma dove ricevo i complimenti personali di Lorenzo Riva per la mia “coppia di sposi”. Il 2005 è l’anno delle sfilate in clubs e teatri del triveneto (Treviso, Albarella, Verona, Mestre, Padova ). Una delle più importanti di queste sfilate si è tenuta al Caffè Pedrocchi di Padova dove ho presentato venti uscite femminili, e dieci maschili. Il 1 ottobre del 2005 ho preso parte a Milano disegnando cinque uscite maschili per la collezione estiva di Mario Borsato che in quella data è stata presentata nel suo atelier di via Montenapoleone. Nel dicembre dello stesso anno mi è stato chiesto di partecipare a “Italy comes to Fortunoff ”, un’ iniziativa natalizia dei famosi stores americani collegata al Made in Italy. Per un paio d’anni ho collaborato con la cantante italiana Dolcenera che indossava i miei vestiti in molte occasioni come concerti, videoclips e apparizioni TV incluso il Concerto di Capodanno 2006 di Rai 2 in diretta da Rimini e il Festival della canzone italiana di Sanremo 2006. Sempre rima- Se intendi dire come ho cominciato la mia carriera... Avevo più o meno 19 anni, la mia più cara amica mi prestava spessissimo una minigonna per andare in discoteca che mi stava molto bene,un giorno stanca di prenderla in prestito sono entrata in un negozio di scampoli e ne sono uscita con un bel pezzo di lana blu, una fodera coloratissima e una manciata di bottoni, sono arrivata a casa e con da una parte la gonna della mia amica e dall’altra stoffa ago filo e forbici misono detta “non sarà impossibile...” e così è nata la mia numero uno, fatta interamente a mano e che ancora esiste!! Quella però è stata una “scopiazzatura”..la mia prima vera creazione è arrivata circa un mese dopo:entusiasta del risultato ho deciso di regalare a mia madre per Natale un abito lungo da sera che avrei fatto io, con ago e filo, e così è stato, e quell’abito che tutt’ora trovo bello nella sua elegante semplicità, è un pezzo a cui sono molto legata, e che mia madre indossa ancora, è stata la mia prima vera creazione! Gli studi o la preparazione nel tuo lavoro sono importanti? Ritengo che non esista lavoro in cui la preparazione sia prescindibile, quello che nel mio campo forse è un po’ diverso è che essendo molto elevata la componente creativa, la preparazione ti possa venir data anche in modi non convenzionali. Io la devo a mia madre, eclettica artista,lei mi ha sempre portato con se ovunque: mostre, musei, inaugurazioni, a 10 anni ero capace di riconoscere un affresco del Tiepolo al primo sguardo, e a 15 ho riprodotto, in dimensioni enormi, sulla parete della mia stanza una tela di Picasso della collezione permanente –– 52 –– del Guggenheim di Venezia. Quindi certamente mi ha dato una cultura e ha sviluppato in me una sensibilità che non sono il bagaglio classico di un fashion designer, ma ha contribuito alla formazione dei miei canoni estetici, su cui si basa tutta la armonia e l’equilibro che si ricerca nella realizzazione di un bell’abito. Ci sono mai momenti per il riposo? Certo che ci sono, il mio è un lavoro, e come tutti i lavori non può e non deve occupare la totalità del tuo tempo, anche perchè così facendo impedisci agli stimoli esterni di arricchire il tuo lavoro che pian piano diventa sterile e autocelebrante Quanti interessi arricchiscono il tuo tempo? Sono aumentati rispetto al passato? Forse son diminuiti, perchè il tempo non è tantissimo ma sono una persona che riesce abbastanza a tenersi i suoi spazi... l’arte è una passione da sempre, che unita al viaggiare compongono l’oggetto pricipe dei miei desideri, ma anche la componente più “agreste di me” si ricarica molto stando a contatto con i nostri cani e i nostri cavalli. Una passione che forse al momento ho messo un po’ da parte è la lettura non più quotidiana ma riservata ai periodi di riposo. 2011... a cosa l’associa? La realtà di oggi come la considera? Il mio lavoro è tutto in divenire e sta attraversando una fase di grosse evoluzioni e cambiamenti quindi se penso all’anno che arriva lo associo a.... lavoro lavoro lavoro! Vedo la realtà contemporanea ancora fortemente immersa nella crisi, ma credo che questa crisi abbia anche dato spiragli a realtà nuove che si muovono con dinamiche atipiche che prima non avevano motivo per essere considerate e che invece adesso possono rivelarsi vincenti. Per farvi un’idea delle creazioni: www.patriziabelsito.com Febbraio 2011 Cultura&Società “CulturalMente”: voce ai giovani Abbiamo rivolto alcune domande al Dott. Stefano Bisetto (nella foto a fianco), Presidente dell’associazione “CulturalMente” di Padova, ecco cosa ci ha risposto. Prima di tutto cos’è “CulturalMente”? Chi ha sentito l’esigenza di un Associazione come quella che avete costituito? CulturalMente è un’associazione no-profit che si occupa di promozione in ambito culturale e sociale. L’idea di fondare l’associazione è venuta a me ed un gruppo di altri amici; abbiamo sentito l’esigenza di portare un contributo alla diffusione di tematiche sociali e culturali, in particolare di dare voce ai giovani. Quale il passato della vostra attività? Utile a chiederselo, quanto è stato fatto fino ad oggi, quanto state costruendo e cosa verrà realizzato un domani? Negli anni passati abbiamo realizzato diversi progetti in ambito culturale e sociale. Tra gli altri possiamo citare “10 in Salute”, un progetto in collaborazione con l’Assessorato alle Poliche sociali della Provincia di Padova volto a sensibilizzare i giovani delle scuole patavine sui danni da fumo ed alcol, ed il progetto ArteGiovani.com, uno spazio libero per giovani artisti - e aspiranti tali - in cui potersi promuovere anche senza avere un curriculum o una galleria alle spalle. In futuro continueremo a puntare sempre più su iniziative che possano dare spazio e voce a chi non ha i mezzi per farlo, rivolgendoci soprattutto ai giovani, ma non solo. io personalmente, occupandomi delle relazioni esterne dell’associazione, a prendere contatto con i nostri interlocutori e proporre loro di collaborare con noi o partecipare a progetti già avviati. Chi sono le persone che nel tempo si sono affiancate al vostro lavoro? Tanti amici, giovani e meno giovani, artisti e semplici appassionati... molte sono le persone che nel tempo hanno creduto e credono tutt’oggi in quello che facciamo o che semplicemente vogliono darci una mano partecipando come volontari e dando il loro fondamentale contributo. Pensando a Padova e provincia di cosa c’è bisogno veramente? E alla Regione Veneto? Non credo che Padova in sé viva una situazione particolare, ha un tessuto abbastanza vivo sia sotto il profilo culturale che sociale. Sono molte le iniziative che associazioni come la nostra hanno avviato a Padova e nel resto del Veneto: nuove forme di espressione culturale, modalità di aggregazione e promozione della socialità dei giovani, interessanti progetti di sensibilizzazione su tematiche sociali. Quello che mi sento di evidenziare è però una situazione comune al resto d’Italia: le associazioni riescono raramente a sviluppare delle iniziative di impatto in autonomia, senza il contributo delle Istituzioni. E le Istituzioni in Italia non sono sempre sensibili a tematiche sociali meno conosciute o alla promozione di “nuove Culture” o nuove forme di espressione, perché non possono godere degli immediati ritorni di immagine che spesso cercano. C’è una reale esigenza sentita dal mondo delle associazioni di avere partner istituzionali interessati veramente alle tematiche ed ai contenuti, non possiamo misurare il successo di un progetto solo con il ritorno di immagine nel breve termine. Quali artisti si sono resi disponibili alle vostre attività? Ci sono stati risultati? Soddisfazioni o delusioni? Molti sono stati gli artisti, soprattutto giovani, che si sono appoggiati a CulturalMente negli anni. Con riferimento all’ultimo progetto culturale già citato e tutt’ora molto attivo, ArteGiovani, attualmente abbiamo qualcosa come 300 artisti, e appassionati, iscritti su www.artegiovani.com, direi che queste sono grandi soddisfazioni. Il 2011 per voi come sarà? Si dice che un anno dispari sia poco fortunato... ha ragione chi lo sostiene? Non sono superstizioso, credo che ognuno di noi possa costruire il proprio futuro. Per quanto riguarda il 2011, abbiamo in cantiere proprio in questi giorni un nuovo progetto culturale che prenderà corpo nel 2011 e che mira ad estendere quanto costruito con ArteGiovani, ma ora non svelo di più... perché no, magari nel prossimo numero di “Duemila”. Che necessità hanno i giovani padovani e le persone più adulte? Vedremo una fuga all’estero di talenti patavini, in zone abbandonate dal Signore o oltreoceano? Per quanto riguarda i nostri ambiti, le esigenze dei giovani riguardano soprattutto la creazione di spazi liberi dove potersi esprimere e confrontare. I meno giovani hanno invece necessità di poter “creare” qualcosa grazie alle loro esperienze, cercano quindi un appoggio e un supporto da parte dell’Associazione per poter realizzare assieme delle iniziative e dei progetti. Per quanto detto sopra, all’estero di sicuro un giovane ha più possibilità di avere un riscontro ed un supporto reale nella propria produzione artistica, penso ad esempio alla scena nord-europea dove c’è sempre un gran fervore culturale. I privati e le istituzioni pubbliche hanno un modo differente di entrare in contatto con voi o collaborare a ciò che rendete possibile? Sia i privati che le amministrazioni pubbliche che hanno intenzione di sposare una delle nostre iniziative o collaborare con noi in ambito culturale o sociale solitamente prendono un contatto diretto, essendo un’associazione giovane non amiamo le formalità. Spesso sono –– 53 –– Febbraio 2011 Recensioni a cura di Piero Zanotto Cinema La banda dei Babbi Natale E’ il ritorno in atmosfera natalizia del terzetto di comici italiani di nuovo alle prese con la loro simpatica de menziale comicità. Le cui intenzioni appaiono qui occhieggiare, fatte le debite (enormi) distanze, al surreale trio hollywoodiano degli anni trenta formato da Groucho, Harpo e Chico Marx. Mancano le battute a raff ica poggiate sul nonsenso che erano una caratteristica primaria nelle (non) storie dei tre indimenticabili fratelli americani, ma i risultati sono alla fine di una gradevolezza gentile in contr’altare rispetto alla “grana grossa” visiva e verbale dei cinepanettoni egualmente italiani circolanti nelle sale nei giorni delle grandi festività. Aldo, Giovanni e Giacomo vengono presentati come tre bislacchi amici di mezza età che fanno squadra in un torneo milanese di bocce, torneo che vogliono assolutamente vincere. Ma alla vigilia della notte di Natale vengono arrestati in flagranza di reato (furto) vestiti da Babbo Natale. Perché? La loro innocenza emerge poco per volta dai logorroici racconti che i tre fanno davanti a una commissaria di polizia (una svagata al solito bravissima Angela Fi nocchiaro) delle loro complicate vicende personali: uno, Giovanni, è un veterinario in affanno continuo dovendo dividersi con due famiglie (una oltre confine, Cinema –– 54 –– Recensioni a cura di Piero Zanotto Un altro mondo fratelli, l’uno italiano di pelle chiara, l’altro africano di pelle scura. Il primo, ventenne, si chiama Andrea. Appartiene alla Roma ricca. Cullato dal benessere trascorre le sue giornate tra epidermiche amicizie accanto ad una ragazza come lui totalmente appagata e quindi senza veri interessi per nulla. A risvegliare Andrea dal suo insulso torpore è una lettera che gli arriva dal Kenia: suo padre in Africa da vent’anni sta morendo e lo vuole vedere. Farà appena in tempo. La banda dei Babbi Natale di Paolo Genovese Soggetto e sceneggiatura: Aldo, Giovanni e Giacomo, Valerio Bariletti, Morgan Bertacca, Giordano Preda Fotografia: Giovanni Fiore Coltellacci Montaggio: Marco Spoletini Scenografia: Eleonora Ponzoni Costumi: Bettina Pontiggia Musica: Massimiliano Pani, Franco Serafini Interpreti: Aldo Baglio, Giovanni Storti, Giacomo Poretti, Angela Finocchiaro, Giovanni Esposito, Sara D’Amario, Silvana Follisi, Antonia Liskova, Lucia Ocone, Mara Maionchi, Cochi Ponzoni Produzione: Massimo Guerra Distribuzione: Medusa Italia 2010, 120’ in Svizzera); il secondo, Giacomo, medico, prigioniero dei ricordi della defunta moglie; il terzo, Aldo, disoccupato e sempre perdente alle scommesse “ippiche”. Abbastanza aggrovigliato all’inizio, lo snodo narrativo arriva poco per volta in corso d’opera. Sempre sull’onda di una comica vena (quasi) surreale aperta alla continua sorpresa. Come l’atteso lieto fine che vede alla stessa tavola imbandita la commissaria con i tre prosciolti e ormai non più Febbraio 2011 Trovandosi davanti un fratellino di otto anni che suo padre ha avuto da una keniota: dovrà ora occuparsene lui. Prevedibile un suo iniziale rifiuto. Poi poco per volta, tornato nel frattempo Andrea a Roma con quel consanguineo orfano, il rapporto tra i due si fa più stretto e ne sortirà una consapevolezza che equivale alla crescita in tutti i sensi del bamboccione viziato. Il significato del titolo, un altro mondo, si moltiplica. Un altro mondo è l’Africa per Andrea, e così l’Italia per il fratellino. Ma un altro mondo sta anche nella scoperta dei due giovani di una esistenza “diver- Babbi Natale e le loro rispettive compagne, infrangersi al botto dello spumante dalla comparsa di temuti-attesi intrusi: suocero e moglie della (nascosta) famiglia d’oltre confine. Le quattro canzoni della colonna sonora (Mele Kalikimaka, Walking the Town, Il sogno di Giacomo e Silent Night) sono state appositamente incise da Mina per il film. Ho scelto un argomento da prendersi come si dice per le pinze. Silvio Muccino per la sua seconda regia, che lo vede ancora in veste di protagonista, dopo l’esordio nel 2008 con Parlami d’amore. Un singolarissimo rapporto tra –– 55 –– Un altro mondo di Silvio Muccino Soggetto: dal libro omonimo di Carla Vangelista Sceneggiatura: Silvio Muccino e Carla Vangelista Fotografia: Marcello Monarsi Montaggio: Cecilia Zanuso Musica: Stefano Arnaldi Interpreti: Silvio Muccino, Isabella Ragonese, Michael Rainey Jr, Maya Sans, Flavio Prenti, Greta Scacchi Produzione: Cattleya Distribuzione: Universal Italia 2010, 111’ sa” da quella reciprocamente vissuta fino ad allora. Come se la cava Muccino regista a confronto con il Muccino attore? La “crescita” soprattutto interiore del personaggio ch’egli fa suo dal romanzo di Carla Vangelisti (assieme a lei aveva scritto la storia servita poi per il film “Parlami d’amore”) è simpaticamente credibile. Dopo un inizio del film stucchevolmente letterario. Funzionano insieme i due personaggi che acquistano spessore via via che la narrazione procede. E la scelta per il fratellino di colore in Michael Rainey è senza dubbio premiata dalla duttile sensibilità del ragazzino. A sorpresa ritroviamo nel cast Greta Scacchi: l’altera gelida ricchissima madre di Andrea che vorrebbe opporsi per risentimento verso il marito alla partenza per l’Africa del viziato ragazzone. E poi c’è Isabella Ragonese, ineffabile compagna di Andrea. Suo malgrado coinvolta nel giro degli accadimenti. In quello che sostanzialmente diventa per tutti un happy end. Febbraio 2011 Recensioni a cura di Piero Zanotto Febbraio 2011 Arte I tanti stili di Claudia Cangini The Tourist Lui, lei e Venezia. Assieme a molti altri. Sto parlando del f ilm “The Tourist” di Florian von Donnersmark, lo stesso autore che nel 2007 si guadagnò l’Oscar come migliore opera straniera per “Le vite degli altri”. Rigorosa sottile profonda “ricostruzione” di come la Stasi, polizia segreta berlinese negli anni della guerra fredda, spiava persone sospette di tiepidezza e altro nei confronti del regime. E magari per altri sporchi moti- vi. Nel caso particolare, un drammaturgo di successo. E la “simpatia” che questi suscitò nel funzionario addetto alle intercettazioni fino al punto dall’esserne protetto. Con rischio per la sua stessa vita. Opera prima di Donnersmark. Si pensava continuasse sulla stessa linea di rigore, e invece eccolo dietro la cinepresa con un thriller sentimentale che lascia largo spazio allo spettacolo avventuroso. Sul f ilone degli 007. Aff idandone lo svolgimento ad una accoppiata di interpreti dal richiamo sicuro: Angelina Jolie (coinvolta anche nel dare il suo apporto alla sceneggiatura) e Johnny Depp. Un incontro fatale sul treno che dalla Francia è diretto a Venezia. Qui Elise-Jolie con incarico ambiguo dovrebbe incontrare certo riciclatore internazionale di denaro sporco chiamato Pearce. Cercato sia dalla mafia russa sia dell’Interpol. Del quale lei sola sa quali sembianze ha assunto dopo un intervento di chirurgia estetica. Ma invece avvicina con civetteria un ignaro turista in fuga in laguna per una delusione sentimentale, certo Frank (Depp, per l’appunto). Da questo momento scatta l’a- Cinema zione spettacolare. Inseguimenti sui tetti, sparatorie, fughe in motoscafo in notturna lungo i canali. Mentre la Venezia di tutti i giorni, dal ponte di Rialto a piazza San Marco, sembra stia tranquillamente a guardare. La suspense sembra però rallentare il ritmo. Colpevole l’insistenza sul “mistero” che aleggia sui due protagonisti e sulla loro reciproca attrazione (attorniati in piccoli ruoli da una serie di attori italiani: tra gli altri Frassica come carabiniere “prestato” dal set televisivo della serie Don Matteo che finisce suo malgrado a mollo in un rio, e Christian The Tourist di Florian Henckel von Donnersmarck Soggetto e Sceneggiatura (col regista): Christopher McQuarrie e Julian Fellowes Aiuto regista: Alberto Magiante Fotografia: John Seale Montaggio: Patricia Rommel Musica: Gabriel Yared Interpreti: Johnny Depp, Angelina Jolie, Paul Bettany, Timothy Dalton e Raoul Bova, Nino Frassica, Neri Marcorè, Christian De Sica, Daniele Pecci, Giovanni Guidelli Produzione: King Films Distribuzione: 01 Distribuzione Stati Uniti 2010, 105’ Scrive così di sé l’artista Claudia Cangini: “Ho iniziato a lavorare come letterista di manga. Negli anni successivi ho lavorato nel campo dell’editoria audiovisiva e a fumetti occupandomi, tra le altre cose, di occidentalizzazione di manga, packaging, grafica per il web e per la stampa, promozione, direzione artistica, corporate identity, editing, project management, stampa tipografica e illustrazione e scrittura di fumetti. Sono esperta in illustrazione digitale e nella Creative Suite Adobe, in particolare Photoshop. Sono nata e lavoro a Forlì collaborando come freelance con alcune ditte italiane e statunitensi. Nel tempo libero lavoro sui miei progetti personalil o mi trastullo con giochi di ruolo indie, libri e dvd”. Claudia quando è iniziata la sua carriera, molto ricca, che la porta da un settore dell'arte all'altro? Io ho cominciato a lavorare che ancora stavo studiando all'Accademia di Belle Arti di Bologna e iniziare a lavorare è stato ciò che mi ha portato ad interrompere lo studio in Accademia. Ero al secondo anno, se ben ricordo. All'inizio ero impegnata con il lettering dei fumetti per Granata Press, poi ho realizzato adattamenti per i manga, qualche illustrazione per la rivista di giochi "Kaos". In seguito alcuni numeri di “Terry's Angels”, il fumetto che realizzavo con Michele Gelli, quindi supervisione delle edizioni di manga, packaging per DVD e grafica in generale, sempre in ambito anime e manga prima con Dynamic Italia e poi per Shin Vision. Dal 2006 sono a tutti gli effetti un freelance e continuo a occuparmi di illustrazione, fumetto e grafica. Gli stili che usa sono davvero moltissimi per essere un'artista “sola”... De Sica in veste di commissario di polizia pronto a farsi corrompere per il vile denaro). Mistero che si scioglierà solo nel finale in happy end. Quando a disvelarsi è il tanto ricercato Pearce. Ci si poteva attendere di più dai due celebri divi di Hollywood? Forse Florian Henckel von Donnersmarck, che ha ricavato il soggetto da un film francese, ha puntato troppo su di loro. Restandone in qualche modo intimidito. Certo che la formula James Bond legata al primo Sean Connery rimane tutt’altra cosa. –– 56 –– Beh, sì, quando lavoro su un progetto cerco quanto più è possibile di trasmetterne l'atmosfera, proprio per questo adeguo il mio stile al materiale che sto illustrando. Per esempio mi è capitato di fare la copertina dell'edizione italiana del manga di Jeeg edito da Dynamic Italia e naturalmente mi sono dovuta adeguare a uno stile preesistente. Questo è un esempio di un caso un po' estremo, se vogliamo. Quali sono le sensazioni o emozioni positive o negative che la stimolano a creare un’opera? Terry's Angels (Fantasy & SF Illustration Work) Raramente faccio un'illustrazione a sé stante, così per mio puro piacere. Anche quando creo per me stessa, cerco di dar vita a progetti più articolati, per esempio nel caso del fumetto Terry's Angels. A volte disegno per il puro piacere di farlo ma mi diverte di più pensare a un progetto più complessivo, studiarlo e capire quale possa essere la sua "sede" più appropriata. Non c'è per esempio una ragazza che incorpora i suoi desideri, le speranze e i suoi sogni... Onestamente no, anche perché in genere cerco di fare illustrazioni che in qualche modo raccontino una storia, quindi ogni volta i personaggi, cerco di farli appropriati e coinvolgenti a modo loro. Mi piacerebbe che chi guarda potesse avere una sensazione di quello che può essere il carattere dei personaggi rappresentati e sentirsi coinvolto dalle loro situazioni. I personaggi sono mille, cambiano sempre. gono necessariamente alla socialità. Si è vero che il mondo di oggi è cambiato e ha meno incontri faccia a faccia, predilige contatti telematici. È un tema vasto e grande e sinceramente non mi sento neanche qualificata per dare un'opinione su questo argomento. La diffusione del fumetto in Italia: ci sarà un po’ più interessamento a questa realtà? Certamente sì perché è un bellissimo mezzo di espressione. Molto positivo è il fatto che le tecnologie più moderne hanno reso molto più facile il potersi esprimere attraverso questo mezzo. Perché sia i computer con il desktop publishing che la stampa digitale hanno reso molto più facile il permettere una realizzazione concreta anche per produzioni più piccole, artigianali. Ora anche opere molto personali possono arrivare sul mercato, ,entre una volta per pubblicare un fumetto c'era bisogno di grandi tirature di una grande casa editrice. Al giorno d'oggi è possibile farlo anche in maniera più ridotta. Credo che questo aumenti moltissimo le potenzialità dell'espressione personale. Le persone di oggi come sono cambiate o diventate secondo lei? Francamente mi trovo a muovermi in ambiti in cui la socialità io la ritrovo comunque, forse è solo una Goldrake (Ufo Robot fortuna mia. Quando si parGrendizer) (Kids & la di gioco, uno dei princi- Advertising Work) illustraziopali ambiti che frequento, si ne per copertina di un'edizione home video tratta di situazioni che spin–– 57 –– Che consigli darebbe a chi come lei sta vivendo una passione nel mondo del fumetto e dell'arte? Penso che la cosa migliore sia sforzarsi, diventare veramente bravi in quello che ci piace fare. Credo che, con queste premesse, venga da sé anche una successiva applicazione pratica delle proprie capacità. Febbraio 2011 Vacanze & Lavoro Partendo in vacanza in cerca di lavoro nel Regno Unito/The United Kingdom La “Queen’s University” Sicuramente mentre in Italia la crisi ha decimato e decima tuttora posti di lavoro, ci sono nazioni come la Germania che nonostante tutto sono cresciute economicamente ed industrialmente incrementando occupazione e stipendi, al contrario del nostro paese in cui gli stessi permangono tra i più bassi d’Europa ma con costi più alti. Nonostante il desiderio di cambiare o quanto meno di tentare l’avventura all’estero, ci troviamo di fronte all’ostacolo spesso insormontabile definito dal termine “emigrare”. La casa, gli affetti,i genitori, i figli, un contratto a tempo indeterminato, sembrano una fortuna talmente importante da non lasciare con leggerezza, nonché l’idea di fare un “salto nel buio” fa desistere molti di noi. Esiste però un modo per tastare il terreno e perché no tentare di fare il grande passo senza rischiare di perdere ciò che ci è più caro, quale? Partendo per una vacanza! Eh sì! Proprio cercando di unire l’utile al dilettevole è possibile organizzare una vacanza intelligente La “Bank of England” durante la quale visitare e vivere nel paese di destinazione scelto e soprattutto provare a cercare un'occupazione. È evidente che questo tipo di vacanza non è una vacanza all’insegna dello svago, del relax o del divertimento totale, sarà piuttosto una vacanza lavoro, una sorta di investimento per il futuro. Essere un emigrante al giorno d’oggi significa far parte del mondo e della cultura oramai “globalizzata” che lo contraddistingue, quindi - non solo a parer mio - non è preclusa a nessuno la possibilità di costruirsi una nuova vita in un paese estero a patto che non si vada allo sbaraglio e che ci si adatti rapidamente e completamente alla nuova realtà. Darwin sosteneva che: ”non è la più forte delle specie che sopravvive, né la più intelligente, ma quella più reattiva ai cambiamenti”. Come organizzare il proprio viaggio. La destinazione rappresenta la prima scelta, chiaramente oltre ad informarsi su posizione geografica, clima nei diversi periodi dell’anno e soprattutto situazione politica ed economica è soprattutto fondamentale imparare e studiare la lingua del posto oltre a prendere conoscenza della cultura locale. È poi opportuno comprendere se è necessario o meno approfondire anche la padronanza della lingua locale: se non riuscirete a comunicare le vostre probabilità di successo diminuiranno drammaticamente anche se siete i più preparati nella vostra disciplina; a mio modesto parere chiunque voglia emigrare deve conoscere abbastanza bene l’inglese. Altro elemento fondamentale è la cultura del luogo: leggere in Internet notizie riguardanti la vostra destinazione aiuta a comprendere meglio alcuni aspetti relativi agli usi e costumi tipici locali; e cercare di stringere amicizia con persone provenienti da quel luogo ma residenti in Italia, anche invitandoli per un caffè o una pizza insieme, per poter così approfondire il loro stile di vita e nel frattempo esercitarvi a conversare nella loro lingua. Sotto questo punto di vista consiglio di fare molta pratica con il parlato cercando –– 58 –– qualche amico tramite social forum, social network e chat, tutto ciò vi possa aiutare a “farvi l’orecchio”. È di fondamentale importanza prima di partire compilare un curriculum vitae (CV) in inglese e magari anche uno nella lingua locale, seguendo i modelli predisposti a livello comunitario (http://europass.cedefop.europa.eu/): siate concisi ed usate bullet points, verbi di “azione”, percentuali e numeri poiché molto spesso i selezionatori ricercano solo parole chiave. Preparate una copia per uso generale ma ricordate che dovrete adattarlo a seconda del datore di lavoro a cui è rivolto, infatti dovrete presentare la vostra domanda in modo da combaciare con l’annuncio di lavoro al quale rispondete. Sempre prima di partire sarà utile pianificare il più possibile, come luoghi da visitare, dove soggiornare e qualunque altra attività. Sicuramente le riviste di viaggi e le guide sono molto utili ma altrettanto - se non anche di più - lo può essere Internet, rappresentando la più ampia fonte di informazioni riguardanti ogni cosa; non intendo solo i classici siti turistici ma anche quelli utili per ricercare alloggi presso catene di alberghi, bed&breakfast, case in affitto o addirittura scambio di abitazioni (http://www.homeexchange.com). Prima di partire è necessario informarsi su tutto (costo della vita, trasporti, lavoro, consigli, etc.) su tantissimi forum, siti e link; ovviamente bisogna imparare a valutare e dare il giusto peso a tutto ciò che si legge. Le nazioni anglofone sono tra quelle con il miglior tenore di vita e spesso occupano le prime posizioni nelle classifiche di vivibilità. Organizzatevi in modo tale da poter trascorrere almeno un mese in terra inglese, le prime offerte di lavoro difficilmente arriveranno prima di un paio di settimane, durante le quali potreste essere colti da momenti di crisi ma cercate comunque di mantenervi fiduciosi e in ogni caso di godervi il viaggio. Oltrepassato il tempo limite che vi sarete preposti allora non rimarrà altro che ritornare in patria, senza rimpianti e rimorsi, con il ricordo di un esperienza che vi avrà comunque arricchito. Inizio parlandovi di Londra, speciale anzi specialissima, una reale metropoli globale, che è in grado di offrirvi tutto quello che volete qualunque siano i vostri interessi. Negozi a Febbraio 2011 Vacanze & Lavoro L’Abbazia di Westminster volontà, famosi magazzini e mercatini per gli amanti dello shopping; musei e mostre quasi tutti ad ingresso gratuito per gli amanti dell’arte; grandi parchi per gli amanti del relax (e degli scoiattoli); teatri, cinema, pubs e clubs ovunque per gli amanti dell’intrattenimento e della vita notturna. La posta arriva il giorno dopo; la burocrazia è minore ed i servizi pubblici e di trasporto sono più efficienti rispetto al nostro paese. Ci sono anche i lati negativi, come il costo della vita, ma vi assicuro che qualsiasi sia il periodo di tempo passato a Londra vi cambierà la vita. Rimarrete stupiti dal rispetto delle regole e verso il prossimo, cosa a cui in Italia non siamo più abituati da molto tempo, certo anche in Inghilterra ci sono i “furbi” ma sono veramente pochi e spesso non sono inglesi. Ricordate ancora una volta che se la vostra conoscenza dell’inglese è di livello scolastico, le offerte di lavoro saranno limitate al settore ristorazione e a posizioni dove la conoscenza dell’italiano rappresenta un vantaggio: per esempio come guida turistica o venditore via telefono. Sarà quindi utilissimo iniziare la vostra vacanza partecipando ad uno di quei corsi di lingue che vi terranno impegnati solo al mattino; in questo modo migliorerete le vostre capacità linguistiche più rapidamente ed avrete il pomeriggio libero per esercitare e far pratica nella vita reale. Il mercato del lavoro, in Inghilterra, è di una dinamicità e flessibilità inconcepibili per un italiano. Le donne vengono trattate molto più alla pari e è la situazione ideale per colei che vuol fare carriera in base alle proprie qualità e capacità. L'aspetto gradevole è che le offerte di lavoro riportano chiaramente quanto sarà lo stipendio offerto oltre all'inesistenza di un limite di età massima per poter svolgere un impiego: molto spesso al comando ci sono “giovani” quarantenni ed nuovi impiegati sulla cinquantina. Non aspettatevi di trovare immediatamente un lavoro a tempo pieno e indeterminato, rischiate di non essere in sintonia con un mercato del lavoro che si muove ad una velocità infrenabile. Dovrete mantenervi al passo con questi cambiamenti soprattutto perché il mercato professionale in Inghilterra è molto competitivo, ma con una buona e forte voglia di impegnarsi, la meritocrazia unita alle qualità personali vi permetteranno di fare molta strada. Per coloro che sono interessati ad emigrare nel Regno Unito senza una laurea ma vogliono comunque migliorare le proprie prospettive di lavoro, l’accreditamento da parte del City and Guilds può aiutare moltissimo a dimostrare che si è in grado di lavorare al livello richiesto (http://www.cityandguilds.com). Per certe posizioni lavorative la laurea non è necessaria, in più se sei bravo e ti impegni la carriera sarà più facile rispetto all’Italia. La ricerca dell'occupazione oramai è basata da tempo su Internet, che in UK ha veramente un peso notevole e utilità in moltissimi settori; infatti sono ormai rare le aziende che pubblicano offerte di lavoro in prima persona. Potrete rivolgervi ad agenzie di recruitment, i cui recruiters molto spesso vi potrebbero contattare telefonicamente per sostenere un’intervista. Lo stesso governo inglese offre un servizio di ricerca lavoro tramite i Job Centers (http://www.jobcentreonline.com). Su Directgov troverete informazioni per quello che riguarda le varie tasse, i sussidi, le pensioni, il lavoro, la sanità, l’assistenza ai genitori, scuole e istruzione fino al livello universitario, diritti dei cittadini, le ultime notizie su tematiche governative e tantissimo altro (http://www.direct.gov.uk). Oltre alla classica Londra - potrebbero essere le città del nord, che sono in gran parte centri industriali riconvertiti in città universitarie o –– 59 –– Il BBC Television Centre nodi finanziari. Questo le rende città estremamente ricche, piene di attività e iniziative volte a rendere più piacevole la vita in un posto dove ahimè il cielo è per lo più grigio e spesso piovoso. Mi sento di consigliarvi Leeds che è posizionata geograficamente nel centro esatto della Gran Bretagna, essendo a metà strada tra Londra ed Edimburgo, ha un aeroporto internazionale. Manchester è senza dubbio una città dinamica e vivace che offre molto: musei, gallerie d’arte, teatri, pubs, ristoranti e luoghi di divertimento in genere; è una località particolarmente adatta ai più giovani per via della presenza di un'università tra le migliori al mondo. Letchworth è la prima Garden City costruita al mondo. Per “Garden City” si intende una Il “Ben Nevis” in Scozia città tutta salute, natura e niente fabbriche. Brighton è una località stupenda per i giovani. Buxton è una bellissima cittadina del Derbyshire ai confini con il Peak District National Park e a 50 minuti di treno da Manchester. Provate a visitare il sito rightmove (www.rightmove.co.uk), troverete un'ampia selezione di case, alloggi ed appartamenti in tutto il Regno Unito; qui le offerte sono sicuramente più abbordabili perché non vengono utilizzati i classici agenti immobiliari. Matteo Zoin Musica Febbraio 2011 Musica Febbraio 2011 Intervista con il manager degli artisti della musica Fabrizio Giannini Abbiamo avuto l’occasione di parlare per i lettori di Duemila con Fabrizio Giannini. La sua carriera discografica comincia nell’ottobre 1980 alla CGD Messaggerie Musicali, dove ricopre varie posizioni, prima come responsabile Pubbliche Relazioni Radio/Stampa/Tv poi come assistente all’Ufficio Artistico. Nel settembre del 1985 lascia l’azienda per una Multinazionale, la CBS Dischi dove inizia a muovere i primi passi nella produzione del repertorio italiano e ricopre la posizione di Local Product Manager & A&R Manager. A giugno del 1988 lascia la CBS e accetta la posizione di Vice Direttore Artistico alla EMI Music per dedicarsi totalmente alla sua vera passione: la ricerca e lo sviluppo di nuovi artisti. In questo periodo scopre i Ladri di Biciclette ed inizia ad avere le prime soddisfazioni professionali. La band viene esclusa dal Festival di Sanremo, ma l’album diventa un grande successo di vendita e raggiunge il Disco D’Oro. Dopo due anni ricchi di esperienze, sia personali che professionali, accetta la proposta della WEA Italiana dove viene nominato Direttore Artistico. Nel febbraio 1990 inizia un periodo d’oro. A un mese dal suo arrivo alla WEA, firma appena ascoltato il primo contratto discografico di Luciano Ligabue, che era stato rifiutato da tutte le case discografiche. È subito un successo clamoroso e il segno tangibile di una grande scommessa vinta. Nel frattempo la WEA acquista la CGD e gli viene proposta la Direzione Artistica nell’azienda dove aveva iniziato la sua carriera. E qui avviene il secondo incredibile “colpo”: è dicembre del 1992 quando scopre Laura Pausini, si batte per presentarla al Festival di Sanremo e inizia una delle storie più belle della sua vita professionale, ma in generale una delle storie più belle della musica italiana. Oltre che vincere il Festival, Laura diventa un’artista Internazionale e vende milioni di dischi in tutto il mondo. Nel 1994 scopre e lancia Irene Grandi e nel 1996 viene nominato Direttore Generale della C.G.D. Dopo 10 anni di grandi successi in Warner, decide di lasciare l’azienda per avere nuovi stimoli e accetta la proposta della EMI Music. Qui si ripete la fortunata tradizione del primo artista scoperto appena arrivato nella nuova azienda: è la volta di Tiziano Ferro. Anche per lui è immediatamente “successo internazionale” che lo vede scalare le classifiche e vincere premi in tutto il mondo. Inizia a cir- colare la voce che ha “fortuna”, all’inizio la cosa lo faceva arrabbiare poi un suo amico gli disse”Fabrizio nella vita bravi si può diventare, fortunati no”, da allora è il complimento più bello che gli si possa fare. Viene nominato Deputy Managing Director & General Manager Music Division, scopre e lancia Sergio Cammariere, Amalia Grè, Mondo Marcio e i Finley. A questo punto, giugno 2007, consapevole del momento difficile che stava attraversando la discografia e soprattutto il cambiamento nel modo di lavorare, decide di lasciare la EMI e di mettersi in proprio aprendo la A&R Management, società di Produzioni Discografiche e Management. A ottobre 2007 firma un contratto in esclusiva di Management con Tiziano Ferro che si affida a lui per l’intera gestione delle sue attività artistiche. La Benetton è tra le prime aziende che gli chiede una consulenza e gli affida la Produzione Esecutiva del progetto Musicale “Birima”, con la partecipazione di Youssou N’Dour, Patti Smith, Simphiwe Dana, Francesco Renga e Irene Grandi, per promuovere e sostenere un fondo di finanziamento di Micro Credito per il lavoro in Senegal. A maggio 2008, colpito dalla personalità interpretativa e vocale di Giusy Ferreri, la rivelazione di X Factor, firma con lei un contratto di Produzione Esecutiva e chiede a Tiziano Ferro e Michele Canova di seguirne la Produzione Artistica. Giusy diventa il personaggio dell’anno 2008 e il suo album d’esordio “Gaetana” raggiunge 5 volte disco di platino con oltre 400 mila copie vendute. L’album, inoltre, è stato pubblicato in Spagna (in lingua spagnola), Germania, Belgio e Francia (in italiano) ed è stato presente nella classifica Fimi-Nielsen dei dischi più venduti in Italia per 50 settimane consecutive. A settembre 2009 si interrompe la collaborazione tra Giusy e Fabrizio –– 60 –– che non si occuperà più della sua Produzione Esecutiva e del suo Management. Questa decisione è stata presa di comune accordo al fine di permettere a Giusy di seguire un suo percorso artistico. L’album “Alla mia età” di Tiziano Ferro è stato attestato dalla Fimi Nielsen, come il “Disco più venduto del 2009” superando le 500.000 copie vendute in Italia. Un’anno incredibile per Tiziano Ferro, ricco di successi e primati. A febbraio 2010 firma un contratto di Management in esclusiva con l’artista Nina Zilli. Nina diventa al suo esordio la rivelazione dell’anno 2010, un successo di vendite e concerti sold out. L’album di debutto “Sempre Lontano”, ha ampiamente superato il Disco d’Oro e il suo primo tour ha collezionato una lunga serie di concerti esauriti davanti ad un crescente numero di spettatori. A luglio 2010 firma un accordo con la DDC Dischi Di Cioccolata srl. Nello specifico si occuperà di tutta la parte Manageriale di Giorgia Todrani, in arte Giorgia. Leggendo della tua vasta attività e del tuo impegno notevole da dove possiamo cominciare pensando a spunti utili da cui partire? Io ho lavorato per 27 anni come discografico, facendo carriera come dirigente in varie multinazionali, questa è una parte della mia vita molto importante. Dopo di ciò dal 2007 ho in un certo senso cambiato vita, faccio lo stesso lavoro ma adesso lo faccio per me. Sono diventato manager per gli artisti, mettendo a loro disposizione la mia esperienza da discografico, soprattutto nella ricerca e lo sviluppo di talenti ed artisti italiani. Quello che fai possiamo dire sia pari al lavoro di quaranta, cinquanta persone in un’agenzia americana? Non esageriamo. Quaranta o cinquanta mi sembra un po’ tanto. Io sono una persona che preferisce lavorare su pochi progetti ma su quelli in cui crede. Questo per potergli dedicare il tempo necessario e la passione, ho iniziato questa mia carriera da manager con Tiziano Ferro artista che avevo messo sotto contratto per la Emi. Dopo di che negli anni ho prodotto il primo album di Giusy Ferreri, dopo il grande successo con il disco d’esordio, abbiamo iniziato a vedere la sua carriera artistica in due direzioni diverse e avendo due mentalità contrastanti con lei ci siamo salutati. Sono una persona che non si lega ai contratti ma ai rapporti, i primi servono solo per litigare. Io rispetto la personalità e le idee degli artisti, ma se non si va d’accordo è meglio lasciar perdere. Cerco sempre di convincerli a fare le scelte migliori. Quest’anno ho iniziato a lavorare su Nina Zilli una giovane che ci sta dando delle forti soddisfazioni, è nuova, ha pubblicato il suo album da poco tempo e ha vinto il Disco di Platino, facendo un tour tutto esaurito nei clubs. E’ l’unica che è uscita alla ribalta senza far uso di talent show. Giorgia l’ho da sempre voluta “firmare”, per me è bravissima, a luglio 2010 c’è stato finalmente un accordo con lei per il management. Seguo Eros Ramazzotti dai primi di dicembre, ha appena finito la promozione del suo ultimo album e ha voglia di cambiare tante cose, mi ha chiesto un aiuto, una consulenza a livello organizzativo, di pianificazione del lavoro. Se tutti questi artisti dovessero uscire tutti allo stesso tempo per me sarebbe un dramma! Con loro se capita ci vado anche a giocare a pallone per dire, in giro in vacanza, ma soprattutto c’è un rapporto professionale. Con la situazione che c’è oggi, mega-strutture, promesse che non saranno mantenute, si sbaglia, bisogna avere i piedi per terra, comunicare direttamente con gli artisti, essere consiglieri sulla programmazione, sul business e star loro vicino un po’ in tutto. to è stato i “Ladri di biciclette”. Ci sono alcuni generi musicali che mi appassionano più di altri, il “pop” è uno di questi. Mi piacciono il talento, la personalità della voce di chi canta che mi danno un’emozione. Il primo grande artista che ho scoperto e che ha avuto successo è Luciano Ligabue, poi Laura Pausini, Irene Grandi e Tiziano Ferro. quando Ligabue lo sentii per la prima volta mi colpì moltissimo, lui ha avuto successo a trent’anni. Altro artista che ho scoperto è Sergio Cammariere davvero bravissimo. Comunque non è che esista una regola in base alla quale “scovi” i talenti. E’ importante il “timing”, il momento in cui questi talenti vengono scoperti, Ligabue mi arrivava in un periodo in cui i Litfiba erano al top, la Pausini in un periodo in cui piacevano Vallesi e Masini, ma che cantava il suo mondo nel suo modo. Credo sia importante capire quando è il momento in cui lanciare certi artisti. Ho sempre lavorato e continuerò a farlo in futuro solo con cantanti, artisti veri, perché sono tutte persone che hanno una forte personalità e si esprimono, questo non vuole dire escludere i cantanti meno bravi, ma dare la priorità a ciò che arriva con la voce e la musica. Il carisma poi fa il resto, riesce a conquistarti, sul palco è fondamentale. Mai capitato di fare lo psicologo per gli artisti in un loro stato depressivo o di ansia? La vita dell’artista non è facile, perché in un attimo la fama ti cambia la vita. Poi la popolarità fa soffrire o distrugge in alcuni casi un cantante. Come il fatto di non poter andare a fare la spesa sereni o passare come una persona qualunque diventa difficile. Ci sono quelli che fuggono dalla “normalità”, andare al ristorante con gli amici è bello ma per loro diventa troppo, un continuo firmare autografi e fare foto con altri e gli artisti perdono la loro privacy. C’è chi scappa e va all’estero, anche per viverci, altri vivono bene il rapporto con il pubblico senza questo genere di “problematiche”. Sì, perché purtroppo il lavoro del cantante è molto bello ma non è tutto oro quello che luccica. Il mondo loro è un po’ come quello del calcio, in cui puoi avere a che fare con dei talenti giovanissimi, ventenni . Il confronto è difficile talvolta, quando le cose vanno bene sono tutti contenti e va tutto in maniera discreta, ma mi sono trovato in situazioni e momenti negativi, in cui questi artisti hanno bisogno di avere vicino delle persone che credono in loro anche nelle sconfitte e gli vogliono bene. Come talent scout quali sono gli indizi o le tracce che ti fanno pensare “questo o questa diventerà famoso/famosa”? Ho avuto la fortuna di una certa varietà, ho “svariato”.Il primo progetto in cui ho credu- Quando arriva il successo... queste persone non perdono il rapporto con il mondo, gli altri, la realtà..? Secondo il tuo parere Fabrizio come mai si verificano questi episodi di rincorsa alla star da parte del fan? In Italia e nel mondo è normale, poi va da città a città. Mi rendo conto che nel nord Italia il rapporto con il personaggio famoso è diverso rispetto al sud, in cui i rapporti e le perso–– 61 –– Fabrizio Giannini con Nina Zilli ne sono più caldi, però questo accade un po’ a tutti i personaggi famosi, dal calciatore, all’attore, al personaggio che diventa pubblico. Alle persone piace parlare con queste persone, farsi scattare una foto, conoscere il loro punto di vista, poi oggi per quanto riguarda la musica contrariamente a molti anni fa, i cantanti, un’evoluzione molto positiva, sono dei personaggi che comunicano, lanciano dei messaggi e i testi sono diventati preziosi. La gente cerca valori non canzonette che forse dureranno sì e no poco tempo. Oggi si traducono i testi di canzoni internazionali, ci si chiede quale sia il messaggio che un cantante trasmette, non siamo più in un tempo di canzonette, ma di testi impegnati e impegnativi. Politica e cantanti in politica..? Uno può avere degli schieramenti o preferenze, in passato i famosi cantautori avevano certe simpatie, io oggi non vedo l’artista politicamente schierato, potrebbe essere un simpatizzante però non è più come una volta. Il cantante fa il suo mestiere. Progetti, sogni e intenzioni per il 2011? Ho un anno durissimo in arrivo, tre dischi che usciranno, Nina Zilli, Giorgia e Tiziano Ferro, e mi aspetto molto da questi album, la collaborazione con Eros andrà avanti e nel 2012 ci sarà il suo nuovo album. Voglio fare un disco pazzesco con Giorgia e prendermi del tempo non per “comprare a questi artisti il motorino” ma per creare più affiatamento con loro. Febbraio 2011 Arte Febbraio 2011 Arte Sentirsi cittadina del mondo: Elisabetta Fan tone e le abilità di una sola artista che fa chi si è. Penso che chi sei è più determinato dall’ambiente e dal modo in cui si viene cresciuti ed educati. Quante carriere ha? Come ci si sente a raggiungere così tanti traguardi? Elisabetta Fantone fotograta da Paul Misciagno Italiana di nascita, ma cittadina del mondo, Elisabetta Fantone è una superstar del jet-set multi-sfaccettato pronta per la stima internazionale. Nel 2006 ha conquistato il Canada con la sua bellezza mozzafiato e la sua recitazione di innegabile bravura, quattro anni poco dopo, diventa anche una celebre pittrice di pop-art e cantante di successo. Le abbiamo rivolto alcune domande. Elisabetta può dirci qualcosa del suo passato italiano? Si sente più americana o europea? Nel 1986 i miei genitori decisero di trasferirsi con tutti noi (i miei tre fratelli ed io) in Italia. Per i successivi 4 anni sono cresciuta in un paesino chiamato Macchiagodena. L’italiano era la mia prima lingua e fino ad oggi lo parlo ancora in famiglia, con parenti e amici. Anche se ho vissuto in Italia in età molto giovane, devo dire che è una parte importante di ciò che sono oggi. I miei ricordi più preziosi sono di quel tempo. Un ricordo che sarà per sempre impresso nella mia mente è il giorno in cui la mia famiglia ha deciso di lasciare l’Italia per tornare in America e in quel momento mi ha influenzato moltissimo. Per fortuna abbiamo ancora la casa in cui sono cresciuta così ho sempre un posto nel quale andare quando sono in viaggio per l’Italia. Mi piace considerare me stessa più italiana che altro. Non credo che sia il luogo dove si nasce E ‘vero che ho molte carriere. Ho avuto un singolo che ha raggiunto il top delle classifica, ho scritto un libro, ho lavorato come conduttrice radiofonica, sono stata in televisione e ho una carriera di successo nella pittura, ma il mio vero amore sarà sempre la recitazione. Non mi sento come se avessi raggiunto i miei obiettivi in modo trionfante ... ancora! Anche se sono molto orgogliosa di quello che sono riuscita a realizzare fino ad oggi, cerco sempre di mettere tutte le mie energie e la passione in quello che faccio. Al momento, mi dedico principalmente alla mia pittura e alla recitazione perché credo che sia importante per un artista diversificare. Penso che sia importante per me esplorare continuamente e imparare perché mi dà un senso di direzione . Grande o piccolo schermo... qual è il migliore secondo lei? Quali sono i suoi pensieri sulla realtà radiofonica oggi? come un trampolino di lancio per arrivarea al grande schermo, anche se oggi gran parte dello stigma associato con la Tv non c’è più. Invece molti attori del grande schermo stanno cercando la sfida del piccolo schermo con le serie prodotte da registi di fama. Sono sempre stata attratta dal cinema, dove la sceneggiatura richiede di più da un attore, come aumentare i suoi limiti emotivi. Sono fortunata ad avere avuto la possibilità di farlo nel mio ultimo progetto “Il mio nome è Sandy” un film diretto da Marco Iammatteo dove interpreto una prostituta francese di nome “Sandy” nella città di New York. Per essere in grado di comprendere appieno il personaggio dovevo diventare emotivamente “Sandy”. Il film uscirà nella primavera del 2011 e io sono entusiasta di vedere la storia su pellicola. Come creativa i soggetti ed i colori preferiti? Sono stimolata da alcune delle più grandi icone del mondo di ieri e di oggi. Creo famosi ritratti e le mie immagini sono spesso influenzate dalla cultura pop art degli anni 1950, 1960 e 1970. Sono sempre stata affascinata dalla speranza di condividere la mia visione personale del mondo del cinema, bellezza, glamour e celebrità mentre sogno di viverlo come loro. Creo lavori che ora sono motivati dalle mie esperienze legate al mondo affascinante dell’ animazione. I miei quadri Ascolto ancora la radio quando sono in macchina, ma per me, non è quella di una volta. Mi sembra che il lato digitale della musica stia prendendo il sopravvento soprattutto ora che siamo in grado di creare le nostre liste di brani e saltare tutta la conversazione e la pubblicità. La maggior parte degli attori ha cominciato in televisione prima di andare sul grande schermo. Fare televisione può risultare difficile per alcuni attori. Quando un attore televisivo ha la possibilità di passare al grande schermo deve dimostrare a sé stesso per perdere l’etichetta di Klhoe e Kourtney Kardashian dal famoso reality show “Keeping up attore televisivo. Anche oggi molti attori stanno with the Kardashians” a fianco dei ritratti commissionati a Elisabetta Fantone (Klhoe, Kim e Kourtney) cercando di usare la tv –– 62 –– vole come dicono? immortalano aspettative preconcette della bellezza. Ho scelto di riempire ogni tela con accuratamente orchestrate brillanti tonalità e colori, creando immagini che lasciano un senso di rilassante piacere all’osservatore. Ci sono così tante differenze tra Europa e America. Dai governi alla televisione, dai tempi di cottura ai pasti. Dallo sport alla guida ... la lista potrebbe continuare! Per esempio in America si I sentimenti principali che vive può parlare una sola lingua, quando lavora? Felicità, tristezza, l’inglese e si riesce a trovare incomprensione, finzione..? la strada e òa direzione intorno. D’altra parte, l’Europa I sentimenti sono una parte molto ha più lingue e nazioni! grande di tutto quello che faccio. Un’altra grande differenza Che si tratti di pittura o recitaziotra America ed Europa sono ne entrambe le carriere coinvoli grandi spazi. In America ce gono l’espressione delle emozion’è tanto per muoversi, parni in modi diversi. La differenza chi e spiagge. L’America ha per me è che la pittura può essere più di un metodo di pura espres- Angelo Dundee (coach e manager di Muhammad Ali) davanti al ritratto commis- autostrade enormi e spesso si ha bisogno di una macchisione. Una volta che le emozioni sionato a Elisabetta Fantone (a destra) dipinto per il campione na per arrivare dove si vuole sono vissute io le trasferisco in un andare. display corporeo. Queste immagini vengono zione”. Penso che potrebbe essere il mio prosIl Quebec per esempio è cinque volte più granpoi interpretate in modo diverso da ogni sin- simo ciclo di lavori! de della Francia e ha dieci volte meno persone. golo spettatore. La pittura mi porta una certa pace interiore. Vedo le mie emozioni trasposte Un’agenzia per il turismo chiede le sue opi- Tutto è molto più grande qui! In America, l’inin colori e forme. Tuttavia, nella recitazione ho nioni per delle vacanze da sogno ... cosa vor- trattenimento è una parte importante della società. Per dire, abbiamo più di 400 canali bisogno di creare le emozioni richieste. Per far- resti dire loro? TV tra cui scegliere a casa. Tuttavia, credo che lo devo talvolta cercare un’emozione specifica già vissuta e riviverla in quel momento. Altre Questo è probabilmente la più semplice l’America sia stata erroneamente interpretata volte creo semplicemente quella emozione e domanda che mi ha chiesto finora. A Miami in TV. Dovete visitarla per crearvi la vostra ho la fortuna di svegliarmi con l’oceano, tutti opinione. Anche se in America è possibile trole cause che l’hanno creata. i giorni e tuttavia, vorrei ancora dire che la mia vare qualsiasi cosa e tutto è possibile, qui io Riceve un gallerista che le chiede di creare vacanza da sogno ideale sarebbe ... da qual- continuo a pensare che l’Europa in qualche modo sia più raffinata. una collezione dal titolo “Società: 1900-2000 che parte con una spiaggia e il sole ... e oltre” ... Quanti quadri creerebbe, i coloQuello che la gente non manca nella loro Una casa editrice la contatta e le chiede un ri, le sensazioni che vorrebbe esprimere? vita non visitare Usa o in Canada? suo nuovo libro, in copertina “2011” ... Si tratta di una gamma piuttosto ampia di tem- America del Sud è così caldo e conforte- quante pagine scriverebbe? Ci sarebbero più speranze, progetti o meglio non parpo. Pensate a quanto è stato fatto negli ultimi lare del futuro..? 30 anni! Stiamo vivendo il futuro! Comunque, se dovessi dipingere una collezione, sarebbe Sì, sono d’accordo, non mi piace parlare di probabilmente una collezione che rappresenquello che potrebbe essere. Nella mia espeta l’evoluzione delle donne nella nostra società rienza, ogni volta che ho parlato di qualcosa negli ultimi cento anni. Rappresentando l’inche sognavo accadesse, non è mai avvenuta. feriorità intellettuale e fisica delle donne per la Come se quello lassù volesse solo tenermi conquista di diritti e di potere. coi piedi per terra. Così ho deciso da tempo Rappresentando la trasformazione delle dondi non parlare del futuro. Cerco sempre di ne in ogni aspetto. Vorrei scegliere donne che vivere nel presente. Se dovessi scrivere un hanno avuto un impatto importante nella evolibro, sarebbe sul mio passato e presente, su luzione della storia. Io probabilmente dipinquanta fortuna sono a trovarmi dove sono gerei una ventina di pezzi. Vorrei iniziare con oggi e su come potevo solo sperare che il ritratti in bianco e nero fino a opere dai colofuturo fosse brillante come il mio passato ri desaturati muovendomi lentamente in avan- Gretchen Rossi famoso personaggio del “Real ti nel tempo con l’aggiunta di più colore. Il Housewives of Orange OC” con Elisabetta effettivamente è stato. Forse per dare ispirazione ad altri. titolo sarebbe: “‘Donne: al limite dell’evolu- Fantone e il ritratto commissionato all’artista –– 63 –– Febbraio 2011 Sport Le vittorie di Magda Genuin scendibili per chi pratica sport..l' una implica l' altra....E anche dalla sconfitta imparo molto e vivo emozioni forti quanto nelle vittorie..., chiramente nelle sconfitte si soffre ma a me sono servite per crescere come atleta e come persona...forse sono cresciuta più con le sconfitte che con le vittorie!! Magda nasce ad Agordo il 17 giugno 1979 e vive a Falcade, piccolo paese nel cuore delle Dolomiti Agordine in provincia di Belluno. Pratica lo sci di fondo fin da bambina, complice il padre Angelo e la sorella Fabiana che prima di lei hanno gareggiato in questo sport. Magda ama questo sport e si dedica con grande passione e dedizione, ripagate con i risultati ottenuti in Coppa del Mondo nelle ultime stagioni! Maestra di sci dal 2001, nel 2004 diventa istruttrice ed entra a far parte dell’ Esercito, il corpo militare che le ha permesso a tutti gli effetti di essere un’ atleta professionista garantendole una sicurezza economica. Sale sul podio in Coppa del Mondo 5 volte nelle sprint (3 terzi posti individuali e 2 volte sul gradino più alto nel team sprint), 1 volta terza in staffetta e mette nel cassetto due titoli italiani assoluti sia a tecnica libera che in tecnica classica. Il 12 dicembre 2008 si laurea in Scienze dell’ Educazione all’ Università di Padova, nel tempo libero le piace andare in montagna, esplorare nuove cime e lo sci d’alpinismo. La scelta di essere una sportiva a tutti gli effetti le ha aperto una nuova strada nella vita oppure l'attività fisica è secondaria in questo? Sicuramente la scelta di essere sportiva ha aperto una nuova strada....e oggi come oggi l' attività fisica è la cosa principale della mia giornata...e quindi tutto- tanto si svolge in funzione di questo.... sono contenta della scelta che ho fatto, consapevole del fatto che questa è una parentesi della mia vita, mi sento una privilegiata per aver avuto la fortuna di poter essere un' atleta professionista a tutto gli effetti..grazie al mio gruppo sportivo militare l' esercito! Posti e i paesi che l'hanno impressionata positivamente e in cui ci farebbe ritorno sicuramente? Senza ombra di dubbio l' America e in particolar modo il Canada, paese di cui sono innamorata e guarda caso il luogo dove ho fatto il mio primo podio in Coppa del Mondo...Mi piace per l' immensità dei luoghi e la natura selvaggia che regna sovrana!! Anche se come fondista il Nord e in particolar Ci sono persone con cui si è creata anche una bella amicizia, tra sfide, gare e competizioni? E' importante la condivisione di interessi? modo la Norvegia mi affascina, forse più per come viene vissuto il mio sport e per il rispetto che i nordici hanno verso il fondo!!...cosa che qui da noi manca, del resto lì lo sci nordico è a tutti gli effetti lo sport nazionale!! Che emozioni sono collegate al tenere in mano una medaglia scintillante e al non arrivare nei primi tre posti? Vittoria e sconfitta sono qualcosa di "abnorme" per chi pratica sport? Ho sempre festeggiato le medaglie e i podi come per voler lasciar scritto qualcosa di importante e l' ho sempre fatto con le persone a me care e vicine. Sono emozioni uniche che fanno venire i brividi. Una confidenza la notte dopo il mio primo podio in carriera non ho chiuso occhio! Oggi vivo i podi con minor intensità forse perchè sono nove i miei podi conquistati in Coppa del Mondo e magari mi sono abituata e mi dispiace un po' non sentire più emozioni così forti, ma credo sia normale!! Vittoria e sconfitta sono elementi impre–– 64 –– Sicuramente si sono persone con cui si è creato un bel rapporto d' amcizia...anche se una volta credevo e ricercavo un rapporto d' amicizia con tutti...oggi forse con l' età seleziono le persone con cui vale la pena essere amiche...Il mio sport è uno sport individuale, dove la competizione e la rivalità sono elementi importanti per conseguire gli obbiettivi che ti sei prefissato...non è facile creare rapporti d' amicizia veri quando sul campo si è una contro l' altra...Ho sofferto molto per amicizie che credevo vere e in realtà non si sono rivelate tali. Oggi sono contenta di aver chiaro che le amicizie vere sono poche e queste vale la pena di vivere davvero!! ...la condivisione d' interessi è per me fondamentale...ma non è così facile in un ambiente sportivo.Quando vivi molto tempo insieme alla squadra spesso l' interesse che ci unisce è lo sport...il resto magari lo condividi nelle vita privata. Suoi pensieri sulla contemporaneità? Mi spaventa un po' il mondo in cui viviamo e quello che sta succedendo...non mi piace!! Credo che manchino valori quelli che io ho avuto la fortuna di imparare facendo sport! I valori dello sport insegnano nella vita: accettare le sconfitte, rialzarsi e ripartire in momenti difficili, essere costanti e tenaci, credere in quello che stai facendo, soffrire, fare sacrifici che poi ti permettono di vivere emozioni intensi nel momento in cui sali sul podio, il mettersi in gioco con gli altri, il rispettare l' avversario e gli altri, conoscere l' umilità. A me lo sport sta insegnando tanto e mi piacerebbe dire ai giovani di praticarlo perchè credo davvero sia un insegnamento di vita e di valori....che oggi nella vita normale faccio fatica ad incontrare!! Febbraio 2011 Arte Tele e realismo di Eliana Petrizzi Questo mese abbiamo avuto il piacere di prendere contatti con la giovane pittrice e artista Eliana Petrizzi che ha risposto a molte nostre domande, vi riportiamo le parti più interessanti dell’intervista. Guardando ai risultati e ai successi nello studio, un 60/60 all'artistico non è per niente poco. Ti ringrazio, ma non sono certo questi i successi nella vita. Il grado di riuscita in ogni cosa corrisponde al livello di piacere che ci ha procurato il farle. Io ho sempre amato lo studio delle discipline artistiche ed umanistiche, per cui non mi è costato nulla riuscirvi. Peraltro, il Liceo Artistico non è la Facoltà di Ingegneria nucleare. E’ stata una scuola completa e ben strutturata, ma non direi particolarmente complessa. Richiede molta volontà la sua carriera? In che maniera programma una delle sue giornate? C'è spazio per il tempo libero? Il mio lavoro è come la danza classica. Richiede una disciplina ferrea, regole precise ed estremo rigore, esercizio continuo, umiltà e fatica. Molti credono a torto che l’artista sia una persona disordinata. Io invece ho imparato con gli anni che si può essere più liberi tra regole che si conoscono e rispettano che bradi tra regole che si ignorano. La volontà intesa come determinazione, poi è fondamentale. Io vivo e lavoro in casa, a volte anche più di dieci ore al giorno, quindi più della media, ma ciò nonostante il pittore continua ad essere considerato un fantasmagorico nullafacente. Le mie giornate si programmano da sole in base al lavoro. Ho una vita regolare che, se non fosse per l’amore immenso che nutro per ciò che faccio, non esiterei a definire noiosa. Dipingo ogni giorno e finché dura la luce naturale. Mi prendo una pausa per le attività domestiche, poi ricomincio. Frequento pochissimo le persone e la vita sociale. Mi interessano poco: spesso mi annoiano, il più delle volte mi deludono. Mi capita lo stesso se resto in compagnia di me stessa. In fondo, io non sto veramente bene da nessuna parte. La sua attività in quanti e quali vesti la vede impegnata? Riesce a trovare del tempo per leggere, scrivere o avere un po’ di tempo da dedicarsi? Senza tempo libero non riuscirei ad attinge- re energie per ciò che faccio. Per cui, paradossalmente, direi che il tempo libero è parte integrante del mio lavoro. Cosa faccio nel tempo libero? Moltissimo sport ed in particolare ciclismo. Sono l’unica donna di una squadra di cicloamatori, la Polisportiva Comunale Team ANNALISA-CPS. Temo la forza di gravità e la floridezza delle donne più giovani. Per questo mi tengo in forma con massacranti circuiti di allenamento. I lati buoni del mio corpo cerco di valorizzarli, quelli così così li perdono. Faccio il punto della situazione: la vita è breve ed ho una piccola ruga d’espressione tra le sopracciglia. Mi convinco che alla mia età dovrei rendermi conto che, per esempio, la mia vanità non risponde a nessuna esigenza biologica essenziale. E’ quindi inopportuno che io perda tempo a preoccuparmi del mio aspetto, quando farei meglio a chiedermi a che grado di “risveglio” sono giunta oggi fondamentalmente. A parte questo, adoro passeggiare per i boschi, stendermi in primavera sotto gli alberi, stare da sola e sentire intorno a me l’Universo. Oppure sdraiarmi sul letto nella posizione del cadavere: i pensieri evaporano uno ad uno come bolle. A quel punto, ogni cosa si vede e si comprende meglio. Amo moltissimo scrivere, ordinare cose, guardare libri di fotografia, leggere autori come Seneca, Peter Handke, Emile Cioran, Fernando Pessoa, Pablo Neruda. Scrivere soprattutto, molto più che dipingere, mi aiuta ad essere profondamente la donna che non riesco ad apparire. La sua produzione artistica annovera opere fotografiche e dipinti solamente oppure ci sono anche sue creazioni non ufficiali? Come convivono questi due interessi peculiari? Credo sia importante per un artista sperimentare linguaggi diversi, fermo restando le proprie poetiche di fondo. Talvolta capita che una tecnica sconosciuta suggerisca temi inediti all’artista stesso. E’ sempre bene accogliere il nuovo con curiosità e fiducia. Non esistono mie creazioni non ufficiali. Oltre alla pittura ed alla fotografia, con cui principalmente opero, disegno una linea di gioielli artistici che realizzo a mano e per i quali ho creato il marchio RACCONTIDEIROS. Realizzo inoltre una linea di oggettistica design per la casa. Il motivo è che mi annoia concentrarmi su un –– 65 –– unico aspetto del fare, per questo mi alleggerisco diversificando. Da Avellino a Salerno, a Bari, Genova, da Vicenza a Padova, come ha visto e considera il Veneto? Ci sono località dove sono state allestite mostre dedicate alle sue opere in cui ha vissuto particolarmente bene? Francamente, ovunque tranne che in Irpinia ed in Campania più in genere, e mi dispiace ammetterlo. Qui non esiste ancora il rispetto per la figura professionale e soprattutto culturale dell’Artista. Il pittore è ancora concepito come una figura romantica di nessuna utilità pubblica. Di fatti, qui tutti i miei colleghi sono stati costretti negli anni a svolgere una seconda attività di sostegno. Non esiste nelle Amministrazioni Pubbliche alcuna attenzione alla valorizzazione degli artisti del territorio. E non è solo a causa dei recenti tagli alla Cultura. Non c’è mai stata neanche prima. Domina a troppi livelli una paurosa ignoranza estetica che genera cattivo gusto ed indifferenza nell’approccio alle urgenze espressive della contemporaneità. Altrove, mi sono sempre trovata bene: ho visto il mio lavoro sostenuto, promosso, valorizzato sia nel pubblico che nel privato. Di contro, faccio fatica a ricordare negli ultimi anni un solo collezionista nella mia provincia o una sola mostra decente organizzata da un Ente Pubblico. Mi sono arresa: oramai non chiedo nemmeno più. Più in generale, devo ammettere che il momento artistico italiano non è dei migliori: troppo spettacolo, troppa farsa, troppa presunzione, troppo mercato, troppo prezzo e poco valore. Febbraio 2011 Sport Febbraio 2011 Sport Patrizia Salviato, scrittrice e personal trainer con 20 anni di carriera nel fitness Patrizia Salviato è senza dubbio una delle più grandi star dello sport. E’ la prova che chiunque ha un sogno e un po' di perseveranza può raggiungerlo. Nata a Camposampiero (Padova) classe ‘72, a 18 anni si diploma presso l'Istituto Commerciale “E.U.RUZZA” a Padova. Effettua corsi di marketing ed inizia il mestiere di segretaria presso uffici commerciali d'Aziende leader nel settore delle telecomunicazioni con ruoli diversi. A 21 anni Patrizia decide, insoddisfatta da questo tipo d'attività impiegatizia, impostale dalla famiglia, di allenarsi presso la palestra più attrezzata di Padova: il New Olympia Club. Nel Campionato 2002 conquista il podio al Campionato Italiano di Miss Fitness Italia NABBA e al Campionato di Miss Fitness Europa IBFA, nel Campionato 2003 riconquista il titolo di Miss Fitness Europa IBFA. La sua passione per il fitness la spinge oltre ad allenarsi con costanza, partecipando alle competizioni più importanti in Italia, a collaborare con le riviste più importanti del settore, essendo considerata un esempio da seguire, che le dedicano diverse copertine e spazio per la pubblicazione di articoli sportivi. E' invitata come special guest da molteplici organizzazioni sportive, negozi per il fitness e Tv nazionali come Rai, Mediaset e altre. Inizia così a raggiungere una visibilità che le permette di stringere contratti come testimonial con i più notevoli marchi d'integratori del settore fitness. Nel 2000 darà una svolta definitiva alla sua attività professionale abbandonando definitivamente il lavoro di commerciale nel settore delle telecomunicazioni, iscrivendosi all'International Sports Sciences Association (ISSA), riconosciuta come leader mondiale nelle Certificazioni Fitness, che ha formato 45.000 studenti come operatori qualificati nel campo dello sport (fitness trainer, istruttori e allenatori). ISSA si avvale di un supporto didattico eccellente e frequentando i programmi di specializzazione per essere continuamente aggiornata, Patrizia acquisisce l'esperienza tecnica e professionale completa che le permetterà di intraprendere la carriera di Personal Trainer con la certificazione riconsciuta a livello internazionale. Nel 2007 attiva un Centro Fitness a Pontedera (PI) con Marco Bolognesi (suo compagno attuale) e nel 2008 entra in Fitness First Padova come Personal Trainer professionista. Nel 2010 Patrizia Salviato è riconosciuta dall'EREPS (Europea Register of Exercise Professionals). EREPS è regolamentato dal Consiglio per gli Standards dell' European Health and Fitness Association (EHFA) usando un sistema europeo ufficiale di idoneità che stabilisce la conoscenza, le abilità e le competenze che i professionisti dell'esercizio fisico devono ottenere per la registrazione. Patrizia, come è entrata a far parte del mondo del bodybuilding, c'è stato un momento o un evento particolare che l'ha portata a questa scelta? Aveva dei presentimenti che la palestra sarebbe diventata importante nella sua vita? La rottura di una relazione sentimentale a 23 anni mi portò ad iscrivermi in palestra, un classico! Prima non sapevo nemmeno che cosa fosse una palestra anche se avevo praticato pattinaggio artistico, nuoto agonistico e atletica fino a 13 anni. Non avrei mai immaginato che diventasse la mia professione la palestra, contavo di non dover passare la vita seduta dietro ad una scrivania a fare amministrazione ma di fare la giornalista o la ballerina di danza classica. Ci sono andata vicina!! Campionato Italiano di Miss Fitness Italia NABBA 1° classificata, Miss Fitness Europa IBFA 1° classificata; sono state molte le gare, le competizioni a cui hai preso parte? Che sensazioni ed emozioni prova uno sportivo nella vittoria e nella sconfitta, le persone al di fuori possono realmente comprende–– 66 –– o donna, giovane o anziano, come Personal Trainer quali sono le preoccupazioni, i pensieri o il sentire che più la impegnano al momento? Ha mai avuto dei casi disperati? re ciò che sente o cosa pensa chi è arrivato primo o terzo sul podio? Ho iniziato nel 1988 a gareggiare, partecipavo a 4 gare l'anno, poi, una volta vinti i campionati italiani ed europei nel 2002 ho deciso di partecipare alla gara più importante in Italia che è il Grand Prix 2 Torri a Bologna ed a gare internazionali. Inoltre negli ultimi 15 anni mi sono dedicata alla mia formazione di Personal Trainer e nel 2005 ho attuato questa professione. Cos'è la "International Sports Sciences Association (ISSA)"? Può dirci qualcosa di questa realtà? ISSA Italia è il distaccamento nazionale della sede americana ISSA America, fondata negli anni '80 e leader mondiale del settore delle Certificazioni inerenti al Fitness. ISSA America nasce dalla volontà di Frederick Hatfield (dr. Squat) e di Sal Arria di introdurre una codifica ed una seria specializzazione nel settore, dando la possibilità agli operatori ed ai tecnici di usufruire di un percorso culturale, di un aggiornamento professionale continuo. In Italia, dalla fine degli anni '90, Adriano Borelli (Presidente ISSA Italia) ha voluto portare ed adattare al nostro Paese il medesimo percorso formativo. ISSA Italia promuove la cultura del Benessere, del Fitness e della Prevenzione intesi come corretto stile di vita dal punto di vista dell'alimentazione, dell'attività fisica e dell'integrazione, organizzando eventi culturali su tutto il territorio nazionale dal 1997. Lo sviluppo che ha fatto registrare in questi ultimi anni il settore Fitness ha richiesto una crescente domanda di professionalità: in più di dieci anni oltre 5.000 studenti hanno partecipato ai nostri corsi e circa 3.500 hanno conseguito e mantenuto le certificazioni acquisite, aggiornandosi ogni anno. Ad oggi i certificati ISSA Italia collaborano in centinaia di Centri Fitness e Centri Benessere tra i più importanti d’Italia. Ogni anno il numero di persone interessate alla formazione in ambito fitness aumenta: la consapevolezza delle proprie competenze acquisite si riflette in una maggiore capacità di soddisfare i propri bisogni e quelli dei propri clienti, spiegando e motivandoli a perseguire obiettivi, incrementando così la loro fidelizzazione e la loro fitness. Quando si trova con una persona, uomo Con l'esperienza maturata in 20 anni sul campo del fitness riesco ad entrare nella persona e a capire se viene da me per sé stessa o perché qualcuno l'ha obbligata o per piacere agli altri. I casi più disperati sono le persone in sovrappeso e gli obesi, che dopo aver dialogato ed investito tempo e soldi con me, dopo soli 2 mesi abbandonano, perché ovviamente non era una loro spontanea scelta quella di venire in palestra e rivolgersi al Personal Trainer! Le persone in sovrappeso e obese non patologiche, innanzitutto devono curare la mente (che rispecchia il loro corpo) e poi saranno in grado di decidere loro stesse a curare il loro corpo in palestra. Prima la mente e poi il corpo. Il contrario non dà nessun risultato. Poi ci sono alcuni che solo perché pagano si arrogano il diritto di non fare ciò che io consiglio e poi si lamentano con me per gli scarsi risultati ottenuti, fortunatamente sono solo il 2%. Questi 2 tipi di persone devono rivolgersi ad altri tipi di professionisti in grado di aiutarli psicologicamente. Il suo tempo come lo impiegherebbe? Il lavoro, il tempo "economico" invece cosa "pretende" o "esige" da lei? Interessi e hobbies? Arte, letteratura, matematica... cosa preferisce? Per me stessa prediligo tutto ciò che è cultura, spettacolo, gioco e sport individuali. Collaboro con riviste specializzate di fitness, sono spesso ospite in TV locali e nazionali. Scrivere è il mio hobby. Come atleta tende a dar peso all'aspetto sociale dell'umanità oppure meglio non fidarsi troppo di chi dice di interessarsi ai meno fortunati oggi come oggi..? L'umanità ha bisogno di amore, di rigenerarsi e di ossigeno ed io ho comunicato sempre qualcosa di positivo sia nello sport sia durante i colloqui con le persone che veramente hanno grossi problemi. Le persone che si dedicano ai meno fortunati sono ammirevoli e lo fanno, perché evidentemente era il loro destino. L'alimentazione, il sonno, le abitudini di tutti i giorni: le persone di oggi hanno molti problemi più di anni fa forse? –– 67 –– Lo stile di vita è totalmente cambiato: inizialmente l'uomo si svegliava, correva, si arrampicava, lavorava fisicamente e lottava per mangiare e costruire la propria casa, quindi l'uomo mangiava sano e consumava. Oggi tutti sono inattivi fisicamente: l'uomo si sveglia, si siede in auto, si siede in tram, in treno, si siede in ufficio si siede a tavola, quindi fisicamente l'uomo non fa nulla, soltanto chi va in palestra è attivo. Ecco perché l'umanità è sempre più malata e grassa. Febbraio 2011 Spettacolo Febbraio 2011 Spettacolo Elena Bonelli, artista internazionale, voce ufficiale dell’Inno di Mameli ai Mondiali in Corea e il progetto di canto tradizionale “Tanto pe’ cantà” Attrice e Cantante Internazionale si è esibita nei teatri più prestigiosi di oltre 130 paesi del mondo, dalla Carnegie Hall di New York al teatro degli Champs-Élysées, dal Palazzo dell’Onu all’Auditorium di Tokyo, da Sidney a Città del Messico, da Islamabad a Rio de Janeiro da Kuala Lumpur all’Europa tutta etc. Il Maestro Carlo Lizzani l’ha definita la nuova Anna Magnani, indicata dalla stampa italiana come l’erede di Gabriella Ferri con lo spettacolo “Roma in the world”, si è poi esibita in tutti i maggiori teatri di Roma: Teatro Romano di Ostia Antica, Teatro dell’Opera, all’Auditorium Parco della Musica, al Teatro Olimpico, Teatro Argentina, Salone Margherita e per 5 anni ha toccato teatri nei 5 continenti chiudendo il tour con grande successo e standing ovation nel tempio mondiale della musica la prestigiosissima Carnegie Hall di New York. La voce ufficiale dell’Inno di Mameli interpretato ai Mondiali in Corea in mondovisione e inciso, in 1 milione e mezzo di copie, per la Presidenza della Repubblica e per la Presidenza del Consiglio dei Ministri, distribuite il 2 giugno dal Corriere della Sera. Ha cantato nei teatri operativi di guerra a favore della Pace in Kosovo, in Pakistan e a Kabul per il concerto di Natale 2002. Oltre al Cd Inno di Mameli, ha inciso: “La douce France di Juliette Grèco” con classici dell’esistenzialismo francese; “Napoli. Nà!” con le più belle melodie della tradizione napoletana. Elena Bonelli lancia il grande progetto di rilancio della canzone romana nel mondo con il film “Tanto pe’ cantà (Lazio è musica)”: i più bei brani della tradizione romana e del Lazio interpretati da Elena accompagnata dall’Orchestra Sinfonica di Roma e del Lazio diretta dal Maestro Pippo Caruso. Con la regia di Carlo Lizzani, la fotografia di Blasco Giurato, le coreografie di Franco Miseria, i costumi di Graziella Pera, le ambientazioni sceniche e la collaborazione alla regia di Maria Teresa Elena e la direzione artistica di Sergio Bardotti il film sarà diffuso in tutto il mondo. Le canzoni del film sono contenute nel Cd Inoltre con il progetto “Inno di Mameli” sono diventata la voce ufficiale del nostro inno nazionale che ho esportato nel mondo. Se ho un’attività segreta? Beh non la definirei proprio così…piuttosto un ulteriore capitolo che si aggiunge alla mia lunga storia artistica: come saprete nell’ultimo anno e mezzo mi sono dedicata alla mia opera prima cinematografica “A Sud di New York”, in uscita nelle sale prossimamente. Che genere di film? “Tanto pe’ cantà – Canzoni Romane” distribuito da Rai Trade. La tradizione romana rivive nello spettacolo “Gran Gala della canzone romana” che ha debuttato a Budapest il 1 e il 2 giugno, con l’Orchestra Sinfonica Ungherese diretta dal Maestro Pippo Caruso e presto partirà per una tournée mondiale. Info: www.elenabonelli.net Elena come preferisce definirsi: attrice, cantante..? Ha un'attività segreta magari di artista, compositrice, scrittrice di cui pochi o nessuno sa? Penso che non esista un’unica categoria in cui posso essere inserita…nella mia carriera ho vestito i panni di attrice, cantante, interprete, autrice di testi musicali e di sceneggiature teatrali e cinematografiche…il mio impegno artistico può essere descritto come “na passione…chiu forte e na catena”, parafrasando una canzone napoletana. –– 68 –– E’ una commedia musicale, girata tra New York e il Sud Italia, che vede un cast di ottimi attori come Francesco Paolantoni, Franco Neri, Luca Napolitano, Fioretta Mari e tanti giovani esordienti. E’ un film che alla genuina commedia all’italiana aggiunge l’effervescenza del musical americano. Jenny, interpretata da me, è una donna da un passato di successo e ora alla ricerca di riscatto, punta tutte le sue carte su Carmelina (l’esordiente Carmen Napolitano), una giovane ragazza del Sud Italia con tanti sogni nel cassetto ma senza i mezzi per avverarli. La loro storia le rende protagoniste di una serie di esilaranti gag e inattesi imprevisti che garantiscono un intrattenimento sano ed originale. Insieme all’amicizia, i sogni e la musica non poteva mancare l’amore, ulteriore punto di forza del film, che vede protagonista Carmelina e il suo amato Marco (Luca Napolitano). “A Sud di New York” è un film adatto a tutte le età perché intrattiene il pubblico con la freschezza esaltando i sognatori e riscattando i disillusi. Come si è trovata nei panni di regista? Era la prima volta che mi mettevo alla prova nell’arte della regia. L’esperienza, sebbene faticosa e totalizzante, mi ha dato una immensa soddisfazione. Difatti ora sto lavorando sul progetto di un nuovo film, una coproduzione italo-francese sul personaggio di Juliette Gréco, la famosissima attrice e cantante francese musa degli esistenzialisti. Com'è la sensazione di aver viaggiato davvero moltissimo e essersi esibita nei teatri del mondo? Un grandissimo dono che mi ha fatto la mia carriera di artista. E’ dal 1996 che porto nel mondo la mia cultura, la mia nazione, i suoi suoni e le sue canzoni. Soprattutto grazie alla musica, un veicolo di emozioni che non conosce barriere, ho potuto toccare più di 130 paesi nel mondo, assaporandone la cultura e le tradizioni. Esperienze memorabili, uniche che mi hanno arricchito personalmente e dal punto di vista professionale. Le canzoni e gli autori moderni che sono più in sintonia con lei? Ci sono persone con cui le piacerebbe esibirsi o anche competere in un concorso canoro o di recitazione? Altroché: Ligabue, Pausini, Bocelli…grandi talenti, grandi energie…grandi!!!! E' cambiato molto rispetto al suo passato? La situazione odierna è diversa da quella che l'ha vista farsi conoscere spettacolo dopo concerto? Totalmente! Quando ho debuttato lasciai la televisione con cui ero partita alla grande con Proietti, Trapani e Falqui per andare a fare la protagonista con De Simone. La situazione del teatro in Italia..? Dobbiamo preoccuparci? E’ evidente che attualmente la cultura in genere stia attraversando un momento poco felice, con i numerosi tagli dei finanziamenti che rappresentano un indebolimento del nostro patrimonio. Quando vedo in altri paesi dove investono il 60-70% nella cultura e noi il 4-7% inorridisco! A parer suo qual è il motivo che ogni giorno nascono nuovi artisti musicali, bands... Può essere una svista considerare che c'è molto desiderio di musica nei tempi attuali? Non penso che il bisogno di musica sia cambiato molto rispetto al passato. Il desi- derio di esprimersi attraverso le sette note è sempre esistito e sempre esisterà., per fortuna nostra. Certo è che oggi i modi e gli strumenti per fare musica si sono moltiplicati così come i canali per diffonderla (si pensi a quante canzoni vengono lanciate su internet). Senza dimenticare che la televisione, attraverso i numerosi reality show, ha dato negli ultimi anni a molti giovani artisti la possibilità di realizzare progetti musicali. Tuttavia questa velocità nell’immettere nel mercato nuovi nomi fa anche si che il successo si stemperi in pochi mesi o al massimo in un anno. Il successo di chi invece si è affermato in passato dura ancora oggi e durerà in eterno. Ci sono persone che le sono state accanto nei momenti solari e meno piacevoli non solo della sua vita? Fortunatamente ho avuto una carriera sempre in discesa, ho guardato sempre avanti crescendo di giorno in giorno. Di errori per contro se ne fanno tanti, ma il bilancio è molto positivo. Sono riuscita a realizzare il sogno che avevo dai sette anni in poi: cantare di fronte al grande pubblico teatrale! Ho avuto una persona, il grande Claudio, che mi è sempre stato a fianco con grande attenzione e devozione, facendomi sognare e portandomi esattamente laddove volevo. Una straordinaria persona con cui riesco pienamente ad essere me stessa e a cui voglio molto bene. damentale essere ricettivi verso i pareri e i suggerimenti di chi ti sta intorno, per arricchirsi e dare maggiore forza alle proprie iniziative. 2011: anno dispari... Secondo lei come sarà? Credo ottimo, meraviglioso come non mai. Sono di natura una persona ottimista, credo nella forza di volontà e nella qualità dei progetti non nella scaramanzia. Pari o dispari non fa differenza, io lavorerò come sempre per offrire qualcosa di bello ed emozionante al mio pubblico. Gli amici, i familiari, i conoscenti... le danno mai delle opinioni su ciò che fa? E' più importante ciò che lei considera della sua attività? Se la sentirebbe di dare dei consigli a chi vorrebbe far carriera? Come si può fare per conoscere le proprie capacità e "virtù"? Ho sempre creduto in me stessa e nella forza delle mie idee ma allo stesso tempo ho sempre dato importanza ai consigli delle persone che mi circondano. Sono solita condividere i miei progetti artistici con il mio staff innanzitutto. E’ fon- Quello che posso suggerire sono i principi a cui mi sono sempre ispirata e che mi hanno portato ad essere quello che sono oggi. Fiducia in se stessi, tenacia, forza di volontà e spirito di sacrificio. Umiltà, non sentirsi mai arrivati e lavoro lavoro lavoro tanto lavoro. –– 69 –– Febbraio 2011 Musica La storia del Palazzetto Bru Zane Anche Mozart si esibì tra le sue mura. Leggenda o verità, si racconta che un appena quindicenne Wolfgang Amadeus, in uno dei viaggi italiani, fece tappa a Venezia durante il Carnevale del 1771 e suonò nella Sala da concerti del Casino Zane. Posizionato nel quartiere di San Stin, vicino alla Basilica dei Frari e alla Scuola Grande di S.Giovanni Evangelista, il Casino Zane venne costruito alla fine del 1600 come luogo di svago del vicino Palazzo Zane, oggi sede dell’Istituto Sanudo, e a questo collegato da un giardino alla francese. Fu Domenico Zane ad affidarne il progetto all’architetto Baldassare Loghena, ma morì prima della fine dei lavori lasciandone la gestione al nipote Marino. Quest’ultimo lo adibì anche a luogo di studio e concerti per la giovane figlia violinista. Il Palazzo, tutelato dalla Sovrintendenza delle Belli Arti, è ritornato a quasi tre secoli di distanza alla sua antica funzione grazie alla lungimiranza di una magnate francese, Nicole Bru. Erede di una nota casa farmaceutica, innamorata della città dei Dogi e appassionata di musica, Madame Bru acquistò Palazzetto Zane, oggi Bru-Zane, nel 2007. Gli importanti lavori di restauro hanno restituito alla città le sedici stanze che costituiscono gli 800 metri quadri distribuiti su tre piani. Un intervento che ha permesso di riscoprire la splendida balaustra in legno dello scultore bellunese Andrea Brustolon, sovrastante la sala principale al centro dell’edificio utilizzata come sala da concerti, e gli affreschi attribuiti a Sebastiano Ricci. Palazzetto Bru Zane Festival - foto del soffitto della sala da musica con balaustra di Andrea Brustolon La volontà di Madame, signora dell’aristocrazia francese, era renderlo fucina di riscoperta e valorizzazione della musica francese a cavallo tra XVIII e XIX secolo, soprattutto quella meno nota al grande pubblico. Luogo migliore per farlo non poteva essere che Venezia, il cui fascino decadente fu culla d’ispirazione per molti artisti romantici. É la stessa Nicole Bru a ricordarlo, facendo sue le parole di Friedrich Nietzsche in Ecce Homo: «quando cerco una parola per mu- Febbraio 2011 Musica sede del Centre de musique romantique française, emanazione della Fondazione Bru dove la parola d’ordine è studiare, riscoprire, rivalutare svelandone gli aspetti più diversi e inattesi la parte meno conosciuta del repertorio musicale romantico francese, sia attraverso stagioni di concerti sia con seminari, edizioni e incisioni discografiche. L’attività è iniziata nell’autunno 2009 e ha visto, nel suo primo anno di vita, il susseguirsi di tre festival: Le origini del romanticismo francese, quindici appuntamenti attraverso il genere sinfonico, da camera e d’opera in Francia tra il 1780 e il 1830, Le salon romantique, che ha lasciato spazio all’espressione di giovani e talentuosi gruppi di musica da camera, e Il Pianoforte romantico, percorso musicale per esplorare lo straordinario sviluppo di cui lo strumento fu oggetto nel periodo romantico. L’attività concertistica 2010/2011, iniziata lo scorso autunno con una rassegna dedicata a Luigi Cherubini in occasione del 250° anniversario della nascita del musicista, prosegue nel mese di febbraio con il Altra foto della balaustra del Brustolon sta seconda rassegna invernale la proposta artistica è delle più eterogenee e vuole dedicare spazio al talento di interpreti dalla promettente carriera. Carta bianca quindi a una decina di gruppi e giovani musicisti che sica, trovo sempre soltanto la parola Venezia». Palazzetto Bru Zane è diventato Il Quartetto Mosaïques nel Palazzetto Bru Zane Madame Bru con il direttore scientifico Alexandre Dratwicki Il Quartetto Varese –– 70 –– festival “Le Salon Romantique”. Riecheggiano così a quasi tre secoli di distanza le note del loro illustre predecessore, Mozart, i trenta diversi artisti che saranno protagonisti dei tredici appuntamenti. Come lo scorso anno, anche per que- muovono i primi passi ma anche ad artisti dalla carriera già affermata. I programmi musicali, elaborati a quattro mani dall’equipe del Palazzetto e dagli stessi esecutori, presentano al pubblico un ampio ventaglio di opere celebri affiancate –– 71 –– a rarità totalmente sconosciute. Sul palcoscenico saliranno le più diverse formazioni da camera: dall’ensemble vocale e strumentale – domenica 6 febbraio con Les Nouveaux Caractères diretto da Sébastian d’Hérin, unico concerto che avrà luogo presso la Scuola Grande San Giovanni Evangelista - al quartetto d’archi – martedì 22 febbraio con il Quartetto Satie e domenica 27 con il Quartetto Varèse – al trio, con Cyrielle Eberhardt (violino), Thomas Duran (violoncello) e Frédéric Sendra (fortepiano). La formazione di duo sarà declinata in molteplici varianti: voce e tastiera – il baritono Stéphane Degout e la pianista Hélène Lucas che giovedì 3 febbraio inaugurano la rassegna e il soprano Francesca Boncompagni con il fortepiano di Francesco Corti sabato 5 febbraio – violino e pianoforte – domenica 13 con il violinista Thomas Lefort e il pianista Alexandre Grelot e venerdì 18 con Vanessa Szigeti e Lorène de Ratuld – viola e pianoforte – sabato 12 febbraio ClaireMarie Le Guay e Lise Berthaud – violoncello e pianoforte - Yan Levionnois e Paul Montag venerdì 25 – flauto e pianoforte mercoledì 16 febbraio Fabio Franco e Gino Brunello – e pianoforte solo con il recital di Geoffroy Couteau mercoledì 9 febbraio. Visitare Palazzetto Bru Zane e ascoltare un concerto nella sua sala da musica è senza dubbio una buona ragione in più per recarsi a Venezia durante il Carnevale. Per informazioni dettagliate sui programmi e per i biglietti www.bru-zane.com. Anna Barina Febbraio 2011 Giovani in musica Febbraio 2011 Musica Baroque torinesi DOC I Baroque sono apparsi misteriosamente dalle nebbie delle colline e dalle montagne torinesi nel 2003, ma nessuno saprebbe con certezza indicarne il dove e soprattutto il come. Gli anziani delle “9 del mattino davanti ad un bianco” blaterano che siano stati inviati indietro nel tempo da una avanzata civiltà silvestre per insegnare all'umanità del terzo millennio la fonte inesauribile di energia nascosta nella terra, ma che quasi immediatamente abbiano preferito, imbracciati gli strumenti e accesi agli amplificatori, darsi al flirt con le ragazze della città. Dopo un album d’esordio distribuito dalla Musea Records (2007), dopo diverse esperienze “live” (Nick Cave, Primal Scream, Blonde Redhead) e “on air” (AllMusic, LifeFM London, Radio JWave Tokyo, RadioRAI) nell’Aprile 2010 i Baroque ora danno alla luce il ROCQ. Forse il fine ultimo dei druidi quando li hanno inviati tra noi era proprio questo. I Gr3TA. La musica di GR3TA è un nuovo punk per un nuovo millennio. GR3TA è musica apocalittica. Primordiale. L’intento è quello di coniugare universi musicali differenti quali l'elettronica, l'alternative rock, la nu-wave, il post-punk e le sperimentazioni, creando un ibrido sonoro di sicuro impatto, dove le contaminazioni e le influenze si susseguono come in un gioco di specchi deformanti. L'unica strada per produrre musica nuova ed interessante passa per la contaminazione. GR3TA lo chiama “UglyPop”: “Pop” in quanto melodica ed orecchiabile ed “Ugly” perché sporco e cattivo come dovrebbe essere il rock alternativo. Il nuovo album di GR3TA, intitolato semplicemente “Gr3ta”, sarà pubblicato a fine gennaio da Bagana Records, ed estremizza ed amplia il concetto alla base del progetto: una raccolta di canzoni, ognuna a suo modo diversa, ma funzionale ad una band che fà della libertà di espressione il suo credo. GR3TA sarà in tour in Italia ed Europa da gennaio: un’occasione da non perdere! Le Scimmie A distanza di tre anni dal primo EP (“L’origine”), Xunah e Mario Serrecchia tornano con il primo disco vero e proprio, un concept album strumentale, intitolato “Dromomania”. Disco quasi d’esordio dunque, ma a sentire questo monolite di riff, rumori, doom e devastazione strutturati in maniera ineccepibile, non si direbbe. Già perché i due, uno alla chitarra, l’altro alla batteria, come prima parola d’ordine hanno la scarnificazione del suono. Come seconda parola d’ordine… Nessuna parola. Niente voci in questo disco. Psiconoise strumentale con in testa cose ben precise del passato (Melvins, Kyuss, Nirvana, gli anni 70), ma con un approccio per cui tutto quello che è passato è passato. Il presente è ora, nelle mani di band come Le Scimmie, che tirano dritti per la loro strada, con la loro formula sonora.. senza timori referenziali.. senza guardare in faccia a niente e nessuno. “Resurrextion” hip hop partenopeo Rap ed elettronica si fondono in “Elettro Sud”, nuovo disco del gruppo Hip Hop Partenopeo Resurrextion in uscita in tutti i negozi e store digitali il 17 Febbraio per la Relief Records EU. Dj Spider si è occupato della parte musicale del disco facendo ampio uso di drum machine e synth, ottenendo così un suono elettronico, cattivo alcune volte, che accompagna le liriche dei rappers. Uno sfondo forte e contemporaneo sul quale Jen One e Marsu, i due mc, scrivono testi altrettanto forti e di sicuro impatto emotivo sulla realtà che li circonda: in modo crudo e reale dipingono il disagio, ma anche la voglia di rivalsa e genuinità della loro terra, dipingendola così nelle sue varie sfaccettature. Il tutto per un prodotto finale di ampio respiro, ben strutturato e che può sicuramente trovare il consenso di un pubblico trasversale che vada oltre le nicchie e le barriere del genere, criticate dal gruppo che vuole diffondere a quante più teste possibili il forte messaggio del loro "Elettro Sud". I siti: www.facebook.com/resurrextion - www.myspace.com/resurrex Il buon rock di una volta I Deadpeach sono un trio rock-psichedelico della provincia di Rimini; sono Steve al basso, Giovanni chitarra/voce e Federico alla batteria. Usano vecchia strumentazione, per viaggiare nel tempo ed il fuzz è l'astronave preferita. Ogni 4 o 5 anni erogano dischi in vinile per portare i passeggeri con loro, ma non li troverete facilmente al centro commerciale o dal vostro vicino di casa. Il loro è un suono fatto di riff energici, ed atmosfere psichedeliche che a tratti diventano colate laviche. Sono in giro dalla metà degli anni '90 con pubblicazioni sia in italia che all'estero. Nel 2011 è uscito il loro ultimo lavoro intitolato “2”, canzoni dirette dal timbro passatista dove rock, stoner e progressive si fondono in una miscela fatta di fuzz e liriche illuminate e potenti. Se vi capita di ascoltarli potreste essere disipnotizzati da quella che è la vita dormiente. Info: www.deadpeach.com –– 72 –– Il valore della musica per Michele Fazio Michele Fazio classe 1963 pianista e compositore tra le sue prime esperienze studia jazz e compone colonne sonore per il teatro. Collabora con vari cantanti in tour, tra i più importanti: Patty Pravo dal 1996 al 2000, suona in due suoi dischi live, “Bye bye Patty”' e “Patty live 2000”; con Teo Teocoli come pianista dal 2002 al 2004, tra tours teatrali, trasmissioni televisive e dvd dello spettacolo. Con Gianluca Grignani dal 2005 al 2007. Inoltre ha suonato con Ronnie Jones, Gatto Panceri, Yoice Yuille, St. Clair.. etc... E’ autore della colonna sonora del film di Sergio Rubini, “Tutto l’amore che c’é” prodotto da Cecchi Gori e tre cortometraggi del regista Mino de Cataldo, vincitori di premi nel 2002 e 2003 al Festival di Bolzano e Montecatini, tra le sue produzioni più importanti come autore e pianista, “Groove espresso” prodotto dalla Emi con il suo gruppo i “Groove Six”, “Percorsi” di Fazio/Petruzzelli/Di Modugno e l'ultima produzione “Waves” di Michele Fazio e Damiano Marino della Panastudio production. Ha suonato con Fabio Concato, Alessandra Amoroso, Federica Camba. Chi non conoscesse Michele Fazio e la sua musica chi si perde? Domanda difficile direi... sicuramente la mia musica è sincera e quindi magari si perde quello, ma per me è proprio difficile stabilirlo. Sono in arrivo anche tuoi ultimi lavori se non sbaglio... Certo a fine gennaio è uscito il mio primo disco con “Klang” per la Irma Records, un progetto musicale con i Logreco Bros. contrabbasso e batteria e la cantante Dagmar Segbers un progetto di pezzi inediti e cover di canzoni internazionali famose rivisitate in chiave jazz mentre a fine febbraio esce anche il mio primo disco solo pianoforte registarato a Oslo in uno degli studi più importanti al mondo, ed è stata una esperinza bellissima ed emozionante. uno tra i più importanti in quella città, si trova il “Rainbow Studio”. La mia musica è un tentativo di scrivere melodie legate alle emozioni, alla capacità di trasmettere per me quei sentimenti a chi mi ascolta... E avevo bisogno di avere un grande suono di pianoforte. Ecco perché sono andato a Oslo e lì ho trovato tutto quello di cui avevo bisogno: il suono e un ingegnere del suono che aveva visto passare davanti a lui la musica degli ultimi 30 anni, è stato bellissimo. Quante persone ti hanno dato un appoggio fino ad oggi? almeno tra musicisti si è ancora solidali? Diciamo che nella ipotesi più generale si i musicisti sono solidali...io ho avuto la fortuna di avere persone intorno che mi hanno sempre supportato e aiutato a credere sempre alle cose che faccio e sono stati sempre sinceri... ma non solo i musicisti amici amanti della musica che sono piu uno specchio e piu importanti...e a loro soprattutto che la musica deve arrivare chi la fa è sempre in qualche modo troppo coinvolto Gli strumenti musicali di cui non potresti proprio fare a meno. Credo il pianoforte. Le donne e l'artista. Come reagisce il sesso “f” a Michele e la sua persona oltre che il suo sound? (Ride ndr) Bene non posso saperlo, con così precisione, ma credo bene... spero. Beh, spezzo una lancia a mio favore, la cosa più sicura di me è che sono sincero sia nella muisica che nel mio modo di essere e questo spero mi aiuti ad arrivare alle persone. Che canzoni hanno ancora un significato per te speciale sia tue che anche di altri artisti? Questa domanda è difficile. Le mie sono tante come quelle degli altri e poi dipende anche dai periodi per esempio io per un anno ho ascoltato almeno una volta al giorno “Over the rainbow” suonata da Keith Jarrett, un po’ folle direi ma è così. Per quanto mi riguarda credo che ci sia bisogno di ascoltare Pat Metheny per la sua continua ricerca e perché ha scoperto lui un nuovo modo di comunicare; mescolando jazz, emozione, grande semplicità e grandi melodie, poi Keith Jarrett, la sua potenza musicale infatti non è solo tecnica ma capace di entrare il più possibile negli animi. Per me la cosa più importante e più difficile, che sto cercando di fare da anni. Il futuro della musica e anche della tua professione come lo immagini? Arriveranno tempi duri o, anzi, qualche occasione buona e redditizia non mancherà di certo? (Ride ndr) Arriveranno tempi duri? Rido perché i tempi sono sempre duri in questa nazione sicuramente non vedo un buon futuro... Penso che tutti sono abbastanza lontani da capire le esigenze di chi fa la musica, in altri stati della comunità europea è completamente diverso. Le istituzioni almeno nel nostro paese come si confrontano con chi fa musica? Pensano a non lasciare loro anche una certa libertà o autonomia anche economica? In questo paese da almeno 10 anni la musica è solo il superfluo più di come era prima, non ci sono leggi non ci sono protezioni per chi la fa, ancora oggi quando ti chiedono che fai nella vita e rispondi il musicista loro ti chiedono: “si ma di lavoro che fai?” Conservatori, accademie... ma la “facoltà di musica” come mai non attira molto i giornalisti? Forse non attira i giornalisti proprio per il motivo di cui parlavo prima non sono importanti ora in Italia, né la musica né la cultura anzi come si dice: “più sei ignorante e più non costituisci un problema”. Perché all’estero? Sono andato a Oslo perché da quando ho 15 anni ascoltavo i dischi prodotti da un’etichetta tedesca Ecm e tra gli studi di registrazione, –– 73 –– Febbraio 2011 Flash L’incanto dell’oro bianco. Porcellane dal Museo Marton Statuine, tazze e piattini, servizi da tè, caffè e cioccolata risalenti al Settecento e agli inizi dell’Ottocento tramandano il “profumo di un’epoca passata”, ricostruiscono il gusto del mondo che li ha ideati e prodotti, facendo assaporare la magia di un tempo ormai lontano. Sono circa duecento i pezzi realizzati dalle maggiori manifatture europee di porcellane, appartenenti al Museo Marton di Samobor in Croazia e in mostra nelle sale del museo della Fondazione Querini Stampalia di Venezia fino al 27 marzo 2011. Veri capolavori di uso quotidiano che arricchiscono le collezioni di una casa patrizia veneziana del XVIII secolo. “L’incanto dell’oro bianco. Porcellane dal Museo Marton”, organizzata dalla Fondazione Querini Stampalia e dal Museo Marton, vede esposta una selezione delle più preziose porcellane della collezione croata. Fondato nel 2003 dall’imprenditore Veliko Marton, il Museo Marton conserva oltre mille opere: dipinti, arredi, argenti, orologi, vetri di Boemia e una ricchissima collezione di porcellane del Settecento e Ottocento: da Sèvres a San Pietroburgo, da Meissen a Parigi, a Vezzi, a Doccia, con una predilezione per Vienna. Dalla collezione di “porcellana viennese” si possono ammirare oggetti della manifattura austriaca dell’epoca di Du Paquier e del periodo di Maria Teresa. Durante il regno della prima donna imperatrice del Sacro Romano Impero, la vita di corte raggiunse il suo apogeo, pervasa dallo spirito del tardo barocco, del rococò e dell’inizio dell’illuminismo.L’allestimento dell’esposizione è opera del giovane artista croato Sasa Sekoranja, che ha realizzato le vetrine dopo aver vissuto l’atmosfera settecentesca delle sale di Palazzo Querini Stampalia. Il Tesoro di Spilamberto e i Longobardi “Il Tesoro di Spilamberto. Signori Longobardi alla frontiera”, è un’interessante mostra allestita nello Spazio Eventi “L. Famigli” di Spilamberto (Modena) fino al 25 aprile di reperti di una necropoli celata per quasi 1500 anni dalle argille del fiume Panaro, fibule, pettini, collane, raffinati manufatti in vetro o in bronzo fuso, gioielli di rara fattura ma soprattutto armi, di tutti i tipi: spade a doppio taglio, coltelli, cuspidi di lancia, punte di freccia, umboni di scudi. Info: Ufficio Cultura - tel. 059.789.964, Ufficio Eventi - tel. 059.789929 www.comune.spilamberto.mo.it - www.comune.spilamberto.mo.it www.archeobologna.beniculturali.it Il fascino della civiltà etrusca in Toscana “Etruschi, il fascino di una civiltà” è la nuova iniziativa culturale della Fondazione Giuseppe Lazzareschi di Porcari (LU) che insieme alla Fondazione Antica Zecca di Lucca darà vita fino al 27 marzo 2011 ad una suggestiva mostra, realizzata in collaborazione con il Museo Archeologico Nazionale di Firenze, che racconterà l’eccellenza del popolo etrusco, la prima grande civiltà sorta in Italia, proprio in Toscana. La vita di tutti i giorni, i territori, i luoghi, i riti, ma anche gli orientamenti culturali, la religione e il rapporto con l’aldilà, l’economia e la grande produzione artistica, il rapporto con le divinità, la magia, l’architettura e il design etruschi saranno raccontati attraverso una ricca collezione di oggetti, manufatti e volumi attraver- so i quali sarà possibile scoprire i misteri di questa antica e sapiente civiltà che fiorì a partire dal X secolo a.c. Per la prima volta l’evento avrà una ulteriore ubicazione oltre al Palazzo di Vetro. La prestigiosa Fondazione Antica Zecca di Lucca nella casermetta di S. Donato sulle mura urbane ospiterà infatti la sezione dedicata alle monete, mentre nella sede centrale della Cassa di Risparmio di Lucca, Pisa, Livorno nel cuore della città di Lucca, sarà possibile avere un piccolo “assaggio” dell’iniziativa culturale, grazie all’esposizione di alcuni degli oggetti della collezione. Info: tel. 0583.298163 - [email protected] –– 74 ––
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