Sincronizzando numero 14
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Sincronizzando numero 14
Tenere alta la reputazione misurando come gli altri ci vedono è la missione di Brand Strategy & Monitoring Anno 4 numero 2 – Luglio 2013 I territori del Nord Est tra passione, creatività, velocità: seconda tappa del viaggio nella nostra azienda 14 Raccontiamo il talento Il mestiere dei colleghi di Real Estate che gestiscono il patrimonio immobiliare di Telecom Italia Il fascino del lavoro “a bottega” in un reportage fotografico fra tradizione e innovazione SINCRONIZZANDO 2 / 2013 L’EDITORIALE L’Editoria di Telecom Italia Somewhere over the rainbow, way up high There’s a land that I’ve heard of once in a lullaby. Somewhere over the rainbow, skies are blue And the dreams that you dare to dream really do come true. L’Editoria di Telecom Italia si arricchisce di contenuti interattivi. Scarica la nuova app L’Editoria+ disponibile su Apple Store, Google Play (Android) e TIM Store: puoi visionare video, photogallery, siti internet relativi alle pagine della rivista dove trovi l’icona della Realtà Aumentata. È semplice: basta un tap sul tuo smartphone tenendolo a 20-30 centimetri di distanza inquadrando l’icona con la fotocamera. Sempre su Apple Store, Google Play (Android) e TIM Store, puoi scaricare l’app L’Editoria dove visionare l’archivio di Sincronizzando, del Notiziario Tecnico, il Codice Etico, La sicurezza in tasca. “D a qualche parte sopra l’arcobaleno proprio lassù, c’è una terra di cui ho sentito parlare una volta in una ninna nanna. Da qualche parte sopra l’arcobaleno i cieli sono blu e i sogni che osi sognare diventano davvero realtà”. Questa è l’intro (per chi sa di musica, l’attacco per chi parla in termini editoriali, l’incipit per chi è più colto... semplicemente l’inizio per tutti noi) di Over the rainbow, la bellissima canzone che dal secolo scorso e dalla voce di Judy Garland è volata nell’ugola benedetta (e nelle hit radiofoniche...) di Chiara Galiazzo. Una sferzata di ottimismo a 360 gradi... la speranza di un oltre dove i propri sogni, i propri desideri, le proprie speranze si tramutano in realtà. S ulle note di Over the rainbow 150 di noi, una mattina di primavera al Pincio, hanno espresso tutta la loro energia (e la loro appartenenza, fedeltà, passione) per la nostra azienda, ballando e coordinandosi sui ritmi impressi dal grande Daniel Ezralow. Una mattina per “rappresentare” il nostro amore per il talento, come raccontiamo in questo editoriale, “idealmente” firmato dai 150 colleghi dell’energetico arcobaleno pubblicitario. P er questo abbiamo deciso di dedicare questo numero alla valorizzazione del talento dentro e fuori l’azienda, rinnovando l’invito, che già campeggia sulla nostra intranet, a partecipare alla campagna di Participated Development e a indicare le persone che godono della nostra fiducia, per autorevolezza e credibilità. Q uesta edizione parla di talento e ospita articoli sul programma di Human Capital Development, sui successi di Working Capital, sulle idee innovative di Expo 2015. Con un occhio particolare alle botteghe, protagoniste del reportage fotografico di Sincronizzando 14, perché, se di talento si nasce, è solo con la trasmissione delle competenze, con la cura artigianale, con la pazienza e la dedizione che questo si affina e cresce. #sapevatelo... La redazione In copertina, il backstage del flash mob al Pincio, Roma, dove hanno partecipato anche 150 persone di Telecom Italia, fotografato da Domenico Giampà 3 4 SINCRONIZZANDO 2 / 2013 ARTEINWEB GALLERIA BORGHESE Nella foto la prima di tre visite in programma alla Galleria Borghese di Roma, interlocutore di prestigio con cui Telecom Italia ha inaugurato a giugno 2013 una partnership nell’ambito delle attività dedicate alla promozione della cultura digitale. L’evento è stato organizzato da Corporate Identity & Public Relations e promosso da HRO Sviluppo e Comunicazione People Caring e vi hanno partecipato 150 colleghi del Lazio con rispettivi accompagnatori. Attraverso iniziative di valore come ArteinWeb Galleria Borghese, Corporate Identity & Public Relations e People Caring intendono coinvolgere il dipendente “portandolo” in luoghi di cultura per poter condividere interessi, passioni e sentirsi parte di un’unica squadra. Telecom Italia si presenta come azienda inclusiva capace di prendersi cura delle sue persone migliorando la qualità globale del vivere e la qualità del lavoro. [email protected] 5 6 SINCRONIZZANDO 2 / 2013 INDICE n n CULTURA D’IMPRESA La concretezza delle idee Archimede è in continua evoluzione: sempre più colleghi coinvolti e un futuro rolling. 32 n n n PRIMO PIANO PUNTI DI VISTA La vocazione all’eccellenza Telecom Italia scommette sul talento e lo riconosce dentro e fuori l’azienda. I progetti che ci coinvolgono da vicino, le iniziative di Working Capital e quelle collegate a Expovisions. n BUSINESS n INNOVAZIONE 8 n FORUM Nord Est, passione e velocità 22 n Prosegue il viaggio di Sincronizzando attraverso il Paese per parlare di business, tecnologie, best practice del territorio. È la volta del Triveneto e dell’Emilia-Romagna. SESTANTE L’Europa investe sui giovani L’esperienza di Telecom Italia nel contesto europeo, la presenza alla European Conference, il lancio dell’EAfA. 20 TRASFORMAZIONE Vigili e sempre attenti 24 n n n Sono i colleghi del Centro Nazionale Supervisione Infrastrutture, il cervello e il tessuto nervoso di Technical Infrastructures. 14 RITRATTI Siamo Soluzioni eccellenti, per competere e accrescere il business del nostro Gruppo. Le persone di Telecom Italia Information Technology. 26 n LO SPECCHIO DELL’AZIENDA n LA PAROLA ALL’ESPERTO IMPEGNO Il lavoro delle donne al tempo della crisi Benvenuti ragazzi! L'intervento di Marina Brollo. 44 Nel 2011 Telecom Italia ha avviato iniziative occupazionali innovative con un obiettivo importante: infondere in azienda nuova energia e nuovi stimoli. Parlano i giovani colleghi. Uno, due tre... Elletie! La rete mobile 4G di TIM sta diventando realtà per il Paese con 139 città già collegate in LTE. n MONDO PARTECIPAZIONE 34 n COMMENTI REPUTAZIONE n SCENARIO Misuriamo “come ci vedono” L’ambito pezzo di carta Monitorare, gestire e indirizzare costantemente la reputazione del Gruppo Telecom Italia: un obiettivo non di facciata ma di sostanza. Il ruolo della funzione Brand Strategy & Monitoring. Il valore della laurea e gli sforzi per conseguirla. In nome del lavoro e della volontà di apprendere che dura tutta la vita. 36 n 46 n C’ERA UNA VOLTA REPORTAGE Guardando si impara Apprendere, non solo sui libri, ma osservando chi è in grado di trasmettere competenze preziose. Andare a “bottega”, acquisire sul campo, arricchire quello che si è studiato in teoria, confrontarsi con chi ne sa di più o semplicemente condividere ogni giorno gli stessi gesti di creatività. Le meraviglie della “casa elettrica” Gli antenati delle nostre tecnologie domestiche negli anni Venti del secolo scorso. 40 48 n QUESTIONE DI STILE Obiettivo anticorruzione Tra le recenti iniziative di rafforzamento della compliance culture, una specifica policy che prevede il divieto di ogni pratica di natura corruttiva. 54 n ECOSISTEMA Over the rainbow Dietro le quinte della nuova campagna commerciale. Il punto di vista della nostra testimonial Chiara Galiazzo. 56 n IERI OGGI DOMANI Custodi del nostro habitat Parlano i colleghi di Real Estate che gestiscono il nostro patrimonio immobiliare e ne assicurano vivibilità e sicurezza. 60 n VENITE DA NOI A passeggio tra le nostre sedi Continua il nostro tour ideale: è la volta del Nord Est con alcune sedi di Ancona, Padova e Bologna. 64 n IL RACCONTO Immaginando, aggregando, raccontando Ecco i primi tre racconti nati dalle “nostre penne collettive”, selezionati e aggregati dai candidati volontari e dal team tecnico. Grazie agli oltre 200 colleghi che hanno partecipato alla prima edizione con entusiasmo e creatività sulle parole Sette, Colore, Arcobaleno, protagonisti della tag cloud di sottofondo. Si prosegue in autunno... 66 7 8 PRIMO PIANO PUNTI DI VISTA LA VOCAZIONE ALL’ECCELLENZA SINCRONIZZANDO 2 / 2013 9 Telecom Italia scommette sul talento e lo riconosce dentro e fuori l’azienda. I progetti che ci coinvolgono da vicino, le iniziative di Working Capital e quelle collegate a Expovisions. “G uardiamo al futuro con un occhio al tuo talento”: questo è il nuovo claim per l’employer branding di Telecom Italia. È una dichiarazione che coglie il senso del nostro impegno verso i giovani, avviato nel 2011 e attivo ancora oggi. I ragazzi portano entusiasmo, energia, idee e talento nelle aziende che oggi spesso si caratterizzano per elementi di tipo diverso: rigore, contenimento e ottimizzazione. La trasformazione che stiamo vivendo in Telecom Italia richiede un impegno su un duplice piano per potere essere attuata: incremento dei risultati e delle performance di oggi e investimento sulle risorse necessarie per il nostro domani. In questo senso stiamo “strizzando l’occhio” ai talenti, per poterci avvalere del loro contributo oggi ma soprattutto domani, nella Telecom Italia del futuro. Per potere avvicinare e coinvolgere i giovani, dal luglio 2011 abbiamo attivato e coordinato percorsi di formazione e inserimento per oltre 400 laureandi e neolaureati. In particolare: abbiamo inserito oltre 300 laureandi con un contratto di alto apprendistato, formato 50 laureati attraverso 3 master di II livello e siamo in procinto di formarne ulteriori 20, abbiamo attivato circa 100 borse di dottorato e iniziato a confermare a tempo indeterminato i migliori talenti tra quelli che hanno partecipato ai nostri programmi. Sono infatti già in azienda 60 nuovi colleghi e nei prossimi mesi ce ne saranno molti altri. Continuiamo inoltre a offrire a laureandi e laureati opportunità di svolgimento della tesi in azienda oppure percorsi di apprendimento HUMAN CAPITAL DEVELOPMENT La gestione del talento è il fulcro del nuovo sistema di sviluppo Human Capital Development del Gruppo Telecom Italia: con l’avvio nel mese di giugno della Talent Survey, si potranno far emergere, con il contributo diretto di ciascuno, i talent in action ovvero coloro che quotidianamente testimoniano, e dimostrano con i fatti, caratteristiche personali importanti di trasparenza, supportività, cura del cliente, execution, curiosità e resilienza. Queste sono alcune delle tessere che connotano il ricco patrimonio di risorse al nostro interno e che il nuovo sistema intende far emergere e mettere a valore. La Talent Survey è infatti il primo passo verso la costruzione di un sistema di sviluppo partecipato e condiviso in termini di valori, competenze e riconoscimenti. Partecipato perché sempre più in presa diretta con le persone, condiviso in quanto l’emersione del talento avviene attraverso la reputation espressa dai colleghi stessi. Il nuovo sistema è partecipato e condiviso anche nella messa in campo delle azioni di sviluppo successive: saranno gli stessi talent in action difatti a essere responsabili della progettazione – con il supporto di HRO e capi – del proprio piano di sviluppo personale. Avendo a disposizione un’ampia gamma di iniziative definite ad hoc, pensate per dare una risposta personalizzata in base alla motivazione, ai desideri e alle aspettative di sviluppo individuali, i talent in action potranno scegliere le azioni di sviluppo più consone alle aspettative personali e alle attività del ruolo svolto. della durata di 6 mesi con i nostri tutor esperti, consentendo ai giovani di iniziare la transizione studiolavoro con programmi di qualità. Oltre a questi programmi abbiamo anche attivato importanti partnership con i principali atenei italiani e tra queste una delle più importanti è stata stipulata con l’Università Bocconi. È stata infatti istituita una cattedra, la TIM Chair in Market Innovation, il cui titolare è il professor Gianmario Verona. La cattedra attiverà ricerche, seminari, percorsi formativi ed eventi dedicati al tema dell’innovazione di mercato. q Ida Sirolli Eugenia Castellucci Marina Giardini fotografie di Francesco Costanzo Iniziative Telecom Italia per i giovani DOTTORATO • • • • • • • Politecnico di Torino Politecnico di Milano Università di Padova Università di Verona Università di Bologna Università di Firenze Università di Pisa • Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa • Università di Bari • Università di Catania • Università di Palermo • Roma 3 atenei • Napoli 2 atenei MASTER • Politecnico di Milano “Business Innovation & Management” • Politecnico di Torino “Innovazione di Reti e Servizi nell’ICT” • Federico II di Napoli “Innovazione ICT per cloud computing” • Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa “Smart Communities” APPRENDISTATO • Progetto: NGN Apprendisti inseriti in Telecom Italia settore Technology • Progetto: The Day Before Apprendisti inseriti in Telecontact Center Nella pagina accanto, i partecipanti (in ordine alfabetico) alla prima iniziativa di valorizzazione dei talent in action svoltasi a Roma con Gian Battista Canova: Sandro Bambagioni, Mauro Bellucci, Guido Bocci, Marino Cecchi, Giampaolo Cecchi, Sandro D’Antimo, Marco De Pretto, Carlo Eynard, Massimiliano Gigliotti, Paolo Guerello, Caterina Liguori, Marco Morasso, Giovannangelo Moretti, Lara Munaretto, Carlo Pietrella, Paolo Salamandra, Enrico Seveso, Elena Tondini, Simone Topazzi, Alessandra Ulizio, Alvise Zanioli, Francesco Zannini 8 [email protected] 8 [email protected] 8 [email protected] [email protected] Courtesy of Team WCAP 10 PRIMO PIANO PUNTI DI VISTA SINCRONIZZANDO 2 / 2013 11 #WCAP 2013, IL TALENTO DEL FARE (IMPRESA) «Nothing is a mistake. There’s no win and no fail, there’s only make». O gni rivoluzione ha il suo manifesto: quella pacifica ma risoluta dei giovani armati di idee di Working Capital 2013 ha adottato le parole di John Cage, padre della musica contemporanea. Perché se il futuro è ancora tutto da scrivere, per esserne protagonisti è necessario mettersi in gioco, puntare sulle proprie idee, non aver paura di perdere. Anno dopo anno – la prima edizione di Working Capital risale al 2009 – sono sempre di più gli startupper a raccogliere la sfida lanciata da Telecom Italia, ritratto di un Paese, il nostro, in cui la creatività è un asset realmente strategico, a maggior ragione in tempo di crisi. Così fino a oggi sono stati raccolti più di 5.400 progetti da oltre 16.500 giovani aspiranti imprenditori, finanziate e incubate 19 start up, pre-incubati 36 progetti e assegnati 79 grant d’impresa. Ed è dello scorso 21 giugno l’annuncio degli ultimi – solo in ordine di tempo – 15 progetti d’impresa selezionati tra oltre 1.200 business idea e che si sono aggiudicati un grant di impresa da 25.000 euro ciascuna e l’accesso al programma di accelerazione presso i WCAP accelerator inaugurati que- st’anno a Roma, Milano e Catania. Per valorizzare al meglio questo prezioso patrimonio di idee da quest’anno Working Capital mette in campo numerose nuove iniziative, di cui due in particolare si rivolgono al nostro interno: l’Albo Veloce WCAP e il Basket dell’Innovazione. L’ALBO VELOCE WCAP L’Albo Veloce WCAP è il nuovo procedimento di accreditamento semplificato nell’albo fornitori di Telecom Italia ideato per permettere a tutte le business unit di avvalersi delle start up Working Capital. Servizi in grado di rendere più efficienti i processi interni, soluzioni per migliorare time to market e qualità dei servizi, piattaforme per il monitoraggio di performance e risultati sono solo alcune delle proposte selezionate negli anni da Working Capital e che potrebbero essere adottate con profitto anche per il nostro lavoro quotidiano. Grazie a procedure di verifica più snelle e flessibili definite ad hoc, sarà agevolata la certificazione da parte della funzione SC&RE e le start up potranno essere facilmente coinvolte in progetti e attività. IL BASKET DELL’INNOVAZIONE Il Basket dell’Innovazione è invece un incentivo economico voluto in prima persona dal nostro AD Marco Patuano e pensato per sostenere quelle business unit che, di fronte alla scelta tra più fornitori, preferiscano avvalersi proprio di una start up Working Capital. Il costo finale del prodotto o servizio erogato dalla start up sarà infatti in parte coperto da uno speciale budget interfunzionale a sei zeri, da cui ciascuna business unit potrà attingere fino al 50 per cento del valore complessivo del contratto e con un tetto massimo di 100mila euro. Non resta che scegliere il progetto Working Capital più utile per il nostro ambito di attività e metterlo alla prova, contribuiremo allo sviluppo della nostra azienda e sosterremo il talento di una nuova generazione di imprenditori. q Salvo Mizzi ALCUNE STORIE DI SUCCESSO DI WCAP ECCE CUSTOMER – WCAP 2010 Piattaforma web per il social CRM che permette ai brand di gestire attraverso un unico punto di accesso diversi account sui social network. Fondatori: Cosimo Palmisano e Franco Petrucci. È attualmente in uso presso Telecom Italia, Ferrovie dello Stato, Mondadori, Ikea e molti altri. www.eccecustomer.com ECO4CLOUD – WCAP 2011 Soluzione per modernizzare i data center aziendali e sfruttare le potenzialità del cloud computing con l’obiettivo di ottenere un notevole risparmio di energia dei server e la riduzione dell’emissione di CO2 nell’atmosfera. Fondatori: Carlo Mastroianni, Agostino Forestiero, Giuseppe Papuzzo e Raffaele Giordanelli. È stato sperimentato nei data center Telecom Italia. www.eco4cloud.com Nella pagina accanto, il team di Starteed, una delle startup selezionate per il programma di accelerazione 2013 presso la struttura di Milano PROXTOME – WCAP 2011 Mobile app che consente di scambiare messaggi e condividere contenuti digitali (documenti, musica, video e qualsiasi altro tipo di file) con gli altri utenti che si trovano in un raggio di circa 100 metri di distanza. Fondatori: Andrea Motto, Carlo Capello, e Adriano Marconetto. È stato adottato nel tour italiano dei Motel Connections, dai DJS From Mars a Las Vegas e da Casa Bacardi. www.proxtome.com RECLOG – WCAP 2012 Reclog è un nuovo paradigma di blog che permette di registrare in tempo reale brevi clip audio, allegare un’immagine e condividere il tutto con gli amici. È un social voice. Fondatori: Biagio Teseo e Giovanni Cantamessa. È sponsorizzato da TIM. www.reclog.it 8 [email protected] PUNTI DI VISTA SINCRONIZZANDO 2 / 2013 13 Courtesy of Expo Milano 2015 12 PRIMO PIANO EXPOVISIONS: IDEE, TALENTI E INNOVAZIONE PER EXPO 2015 Courtesy of Expo Milano 2015 «È inutile stabilire se Milano sia da classificare tra le città felici o tra quelle infelici. Le città si distinguono sulla base di un altro criterio: quelle che continuano, attraverso gli anni e le mutazioni, a dare forma ai desideri, e quelle in cui i desideri riescono a cancellare la città o ne sono cancellati». Liberamente adattato da Le città invisibili, Italo Calvino lo spazio che ci circonda. Per non venire meno a questa responsabilità, Telecom Italia – official global partner tecnologico della prossima Esposizione Universale – organizza e promuove a Milano, insieme a Expo, Expovisions: un calendario di appuntamenti per stimolare la ricerca, la sperimentazione e l’innovazione al servizio dei cittadini e delle imprese. CHANGEMAKERS Il primo appuntamento si è svolto nel settembre 2012 e ha visto il lancio di Changemakers 4Expo2015, il programma di accelerazione per talenti under 30 che si proponeva di supportare dieci progetti in grado di migliorare la vita di almeno dieci Courtesy of Expo Milano 2015 C ontribuire alla realizzazione di un evento epocale – come dovrà essere Expo 2015 – significa coinvolgere e ascoltare protagonisti internazionali della cultura, dell’industria e della politica su temi pregnanti come il cibo, l’acqua, la salute del nostro pianeta, ma significa anche – più da vicino – ragionare su come dovranno essere le città che abiteremo, come la tecnologia migliorerà tangibilmente la nostra vita quotidiana. Lavorare a un evento che dovrà impattare positivamente sulla vita di molti, ha in sé la straordinaria responsabilità di farne un momento di sostegno per giovani visionari coraggiosi che stanno pensando, studiando e lavorando a idee che rivoluzioneranno milioni di persone attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie digitali. Tra gli oltre 1.500 partecipanti provenienti da 21 Paesi diversi, i dieci team vincitori sono stati ospiti di un campus tecnologico dove hanno vissuto e lavorato per sviluppare le loro start up sostenibili e innovative con il supporto di mentori ed esperti – tra cui i colleghi Milco Accornero, Andrea Costa, Gabriele Elia, Fulvio Faraci, Lucia Marchisio, Stefano Mattevi, Salvo Mizzi e Stella Romagnoli – con la supervisione di Make a Cube³, l’incubatore specializzato in imprese ad alto valore sociale e ambientale. È così che in questo Paese, dove i NEET (cioè chi non sta studiando, né seguendo un tirocinio e neppure lavorando) sono troppi, è nato tra gli altri Trail Me Up, un servizio web che permette di effettuare visite guidate virtuali in luoghi difficilmente accessibili o eventi temporanei e che ha già trovato l’interesse di istituzioni e grandi aziende: le Gallerie d’Italia presso La Scala a Milano e Intesa San Paolo hanno af- fidato a questi ragazzi il tour virtuale della mostra Il colore come forma plastica, e prenderà il via dalla Biennale di Venezia un progetto molto ambizioso di mappatura di mostre, biennali e gallerie d’arte. DIGITAL IDEAS Al secondo appuntamento di Expovisions, che si è tenuto ad aprile in occasione dell’apertura del Salone del Mobile, è stato lanciato un nuovo concorso in collaborazione con la rivista Domus. Digital Ideas for Expo City 2015 è il concorso che invita studenti e professionisti a ideare e sviluppare soluzioni innovative sul fronte Smart City, Mobile Application, Digital Home&Office e Smart School, sfruttando le tecnologie e i servizi di Telecom Italia. Le proposte vincitrici verranno sviluppate nell’ambito della Digital Smart City di Expo Milano 2015. Calvino ne sarebbe soddisfatto. q Paolo Teoducci 8 [email protected] A sinistra, il direttore di Domus Joseph Grima, il CEO di Fabrica Dan Hill, l’architetto Italo Rota, l’AD di Telecom Italia Marco Patuano e il DG di Expo 2015 Giuseppe Sala durante la tavola rotonda di Expovisions - Digital for Life. In alto, la lecture di Dan Hill nel corso di Expovisions - Digital for Life. Nella pagina accanto, l’appuntamento Expovisions - Digital for Life si è tenuto presso il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia “Leonardo Da Vinci” a Milano 14 PRIMO PIANO FORUM NORD EST, PASSIONE E VELOCITÀ Prosegue il viaggio di Sincronizzando attraverso il Paese per parlare di business, tecnologie, best practice del territorio. È la volta del Triveneto e dell’Emilia-Romagna. SINCRONIZZANDO 2 / 2013 15 U n grande e importante territorio che ha scelto di “resistere, resistere, resistere”. È il Nord Est che resta sempre un modello di riferimento per il Paese e per l’Europa. Un pezzo coraggioso della nostra Penisola, ammirato in tutto il mondo per bellezze artistiche e naturali, punto di riferimento per creatività e innovazione. Protagonisti del forum di Sincronizzando 14 sono Roberto Collavizza, responsabile Sales Nord Est in ambito Business, Renato Santucci, responsabile Area Territoriale Nord Est in ambito Consumer, Sergio Schinaia responsabile Development Area Nord Est, Paolo Malgarotto, responsabile Access Operations Area Nord est (i colleghi di Technology si occupano anche di Marche e Umbria). Insieme hanno delineato una panoramica socio-economica del territorio, focalizzandosi sulla reputazione di cui godiamo in quest’area, senza dimenticare l’esperienza a fianco delle persone terremotate. Roberto Collavizza. Vorrei cominciare questa conversazione descrivendo la complessità, ma soprattutto il fascino, del nostro territorio. Si estende tra mare e montagna, confina con altri tre Stati e ne ricomprende uno al suo interno, la Repubblica di San Marino. Viviamo picchi turistici invernali in Trentino, lunghe estati in riviera romagnola, ospitiamo città d’arte d’eccellenza, prima tra tutte Venezia. I nostri clienti si esprimono in italiano... ma anche in lingua tedesca: noi dobbiamo essere pronti a soddisfarli e ad assisterli in tutte le loro esigenze. Dal punto di vista socioeconomico la piccola e media impresa e i distretti industriali la fanno da padrone. Ci fregiamo insomma di lavorare per la famosa “locomotiva” del Nord Est, che traina l’economia italiana, anche se qualche sassolino nell’ingranaggio sta minando la forte produttività. Un territorio complesso che come dire- Una veduta della Biblioteca Salaborsa, Bologna 16 PRIMO PIANO FORUM SINCRONIZZANDO 2 / 2013 17 zione Business serviamo con una responsabilità univoca per tutta la catena produttiva. E possiamo quindi cogliere ogni segnale produttivo per proporre soluzioni mirate e sempre all’avanguardia. Renato Santucci. Concordo con la lettura del territorio delineata da Roberto e aggiungo che nel Nord Est la propensione alla spesa è particolarmente sviluppata, con valori superiori alla media nazionale. Dal punto di vista demografico prevalgono realtà di medie-piccole dimensioni. Questo ci suggerisce di essere molto presenti e vicini al mercato: ci avvaliamo per questo di oltre mille punti di vendita tra negozi sociali, franchising e dealer. Alla fine dell’anno scorso abbiamo inoltre varato un progetto di local attack dedicato al Veneto per migliorare le quote di mercato sul mobile. Le nuove soluzioni d’offerta, disponibili in tutti i punti vendita, sono caratterizzate da prezzi particolarmente vantaggiosi e da maggiori contenuti rispetto alle analoghe offerte standard presenti sul territorio nazionale, sia per quanto riguarda i servizi voce che dati. I risultati sono stati molto positivi: il Veneto sta infatti registrando un sostanziale recupero della quota di mercato. Inoltre riscontriamo un cambiamento nella percezione della nostra clientela. Come ce ne siamo accorti? Innanzitutto con l’afflusso dei clienti nei negozi. Solo nel nostro Negozio Sociale di Padova, per fare un esempio, abbiamo rilevato un picco di attivazioni: nel solo mese di dicembre, oltre mille clienti sono “tornati” a TIM, con molti giovani che hanno scelto il profilo TIM Young. Un trend proseguito anche nell’anno in corso. Sergio Schinaia. Per la parte tecnologica, insieme a Paolo, la nostra gestione arriva fino a Terni. Ci occupiamo quindi di sei regioni. Cosa aggiungere? Un elemento che parla da solo sulla “forza economica” del no- stro territorio dove troviamo un quarto delle cento città e quasi la metà delle trenta province più ricche d’Italia. La nostra è, prevalentemente, una clientela giovane che lavora (o possiede) piccole medie imprese. Cosa chiedono? Soprattutto connettività a larghissima banda. Su questo fronte abbiamo un piano lavori 2013 molto intenso sia sul fisso sia sul mobile, in particolare per ciò che riguarda LTE e NGAN. Alcuni dati per indicare di cosa stiamo parlando: sul fisso relativamente agli OLT (Optical Line Termination) si passa dai 5 del 2012 ai 66 del 2013 e gli ONU (Optical Network Unit) andranno dai 172 del 2012 ai 3.236 del 2013 mentre sul mobile i nodi LTE passano da 293 del 2012 a oltre 1.150 nel 2013. Anche per il mobile a 3G abbiamo investimenti consistenti e progetti concentrati soprattutto nei piccoli comuni e nelle aree turistiche. Corriamo per sostenere i il posizionamento competitivo dei colleghi del Commerciale. E attuiamo rifiniture continue alla nostra rete in tempi rapidissimi. Paolo Malgarotto. AOA NE lavora su rete fissa e contribuisce alla realizzazione e manutenzione della rete mobile: ogni settimana rinnoviamo con qualche nuova prestazione quasi 130 siti di rete mobile. Per la NGAN coinvolgiamo la Pubblica Amministrazione per far comprendere la forza delle nostre scelte. Attiviamo e trasformiamo 20-25 armadi ogni giorno grazie all’impegno dei nostri tecnici e delle nostre imprese. Il nostro personale dotato di Panda e barche (in Laguna) opera sugli 80mila kmq con 14 milioni di abitanti, con una densità abitativa che varia dai 76 abitanti per chilometro quadrato in Trentino-Alto Adige ai 280 in Veneto. Abbiamo inoltre definito dei Memorandum of Understanding con la Pubblica Amministrazione per sinergie utili allo sviluppo della rete ultrabroadband fissa o mobile, per attuare l’Agenda Digitale Regionale, per approfondire le tematiche connesse alle Smart Communities. Siamo fortemente focalizzati sul superamento del digital divide: per esempio a Trento, abbiamo coinvolto 185 località che non avevano la banda larga. A ottobre, in accordo con l’amministrazione locale, completeremo l’impiantistica per coprire l’intera provincia autonoma. Schinaia. Aggiungo, su questo tema, che dove si realizzano profique sinergie con la PA, come nel caso della Regione Emilia-Romagna, puntiamo a soddisfare un altro impegno: massimizzare le coperture ADSL sino a 20Megabit riducendo progressivamente anche il digital divide di In alto, da sinistra, Roberto Collavizza, Paolo Malgarotto, Erika Cappelletto, Stefania Iero, Sergio Schinaia, Renato Santucci, Mario Benedetti 18 PRIMO PIANO FORUM seconda generazione per consentire alle imprese di entrare velocemente nel business 2.0. Collavizza. Ringrazio i colleghi per avermi “alzato la palla” e poter affermare che siamo fieri del fatto che stiamo facendo qualcosa di significativo per il sistema Paese. La passione, la determinazione e competenza delle nostre persone sul territorio è alta. Siamo l’unico carrier in grado di fornire ai nostri clienti fisso, mobile (con LTE) e ICT e lo possiamo fare grazie alle nostre persone. Come Business ci avvaliamo di 11 canali commerciali. Ci occupiamo del fioraio come del “grandissimo” cliente. Il rapporto stretto con la Pubblica Amministrazione ci garantisce importanti ritorni in termini di immagine e di produttività. La nostra grande clientela privata si concentra nei settori della moda (tra cui Benetton, Luxottica, Diesel, Safilo), dell’alimentare (per esempio Barilla, Granarolo, i prosciuttifici...) e dei servizi (solo per citarne uno, Manutencoop) e vogliamo contribuire a esprimere un ruolo strategico per lo sviluppo del loro business. Santucci. Concordo. Operiamo in un contesto di iper-competizione. Assistiamo a un’evoluzione dell’offerta che si basa, purtroppo, soprattutto sulla dinamica dei prezzi. Noi, invece, vogliamo affermarci soprattutto per il nostro patrimonio di esperienza e di competenza. Sappiamo che le famiglie e i giovani credono in noi più di prima. Un tempo eravamo visti solo come gestore tradizionale. Oggi, le ricerche di customer satisfaction ci confermano un migliorato posizionamento rispetto ai nostri competitor anche grazie a un panorama d’offerte più “simpatiche”. Schinaia. È vero: la nostra priorità è essere credibili. Il rilancio economico passa per la connettività, per la larghissima banda. La Pubblica Amministrazione ci percepisce affida- SINCRONIZZANDO 2 / 2013 19 bili, presenti, competenti. Un banco di prova interessante è per noi la Repubblica di San Marino, dove copriamo col servizio ADSL quasi il 100 per cento della popolazione. Essendo uno Stato a se stante abbiamo la possibilità di sperimentare tutte le complessità del “macro” vissute nel “micro”. Interveniamo con un’enorme potenza di fuoco ma siamo attenti all’impatto sul territorio delle nostre scelte tecniche e sensibili alle istanze della PA. Malgarotto. Per noi è fondamentale esprimere qualità, efficienza, trasparenza, innovazione. Un paio di spunti su questi temi. La qualità la misuriamo con dei sondaggi a caldo post intervento di delivery e assurance che hanno raggiunto nel corso dell’anno valori superiori all’otto in quasi tutti gli indicatori (delivery/assurance, fonia/ADSL). L’efficienza è una caratteristica importante e propria di questo territorio che cerca sempre di analizzare come poter fare meglio e con minori costi. Sulla trasparenza ricordiamo gli impegni che dobbiamo garantire come AOA, tema importante e oggetto di aggiornamenti periodici per il nostro personale. L’innovazione è uno dei punti di forza di questo territorio, che proprio poiché è molto esteso con caratteristiche territoriali e culturali molto diverse, è una fucina di spunti di confronto e di miglioramento. Possiamo dire che la diversità è un valore e una ricchezza in questo caso. Collavizza. Ha ragione Paolo. I risultati di business si raggiungono se ci sono motivazione, determinazione, passione e le persone si sentono soddisfatte se il loro operato viene riconosciuto. Un vero e proprio circolo virtuoso. Malgarotto. Non va dimenticata la ferita del terremoto del 20 e 29 maggio 2012. Siamo intervenuti in A destra, la Sezione Galleggiante del Museo della Marineria, Cesenatico. Nella pagina accanto, uno scorcio di Venezia 33 comuni della provincia di Modena. Anche in questo caso è stata fondamentale la forte dedizione delle persone e dei colleghi. L’anno scorso abbiamo dedicato 18mila ore di lavoro al terremoto per traslochi e spostamenti. Martoriate dal triste evento le imprese volevano continuare a lavorare e noi eravamo lì per aiutarle. Le nostre persone, insieme agli amici di Network e Technical Infrastructures, hanno attivato 18 campi coperti con Wi-Fi per dare un servizio di base, anche con ADSL. Schinaia. E aggiungo che siamo intervenuti immediatamente ripristinando la connettività anche grazie alla rete mobile che ha continuato a funzionare con regolarità. Santucci. È stata un’occasione triste che ci è servita ancora una volta per dimostrare un’altra nostra caratterista fondamentale: la vicinanza e la presenza. Lo stop dei nostri servizi è durato poco, proprio perché siamo consapevoli che comunicare è un bisogno primario per le persone. Il nostro impegno è stato riconosciuto da tutti i clienti. Per favorire le comunicazioni telefoniche Telecom Italia ha accreditato dieci euro di traffico gratuito a tutti i clienti TIM, possessori di una carta prepagata, presenti nelle zone colpite dal terremoto. E abbiamo offerto un concreto supporto ai nostri partner, con punti vendita 8 [email protected] [email protected] nelle zone colpite, per superare il grave momento di difficoltà. Collavizza. Sposo in pieno quanto diceva Renato e aggiungo che abbiamo dimostrato una vicinanza anche di tipo morale. Le aziende ci hanno visto presenti. Non abbiamo abbandonato nessuno. Inoltre, in accordo con le istituzioni, non abbiamo solo ripristinato ma abbiamo sviluppato soluzioni a supporto dell’attività produttiva. Per esempio abbiamo garantito il salvataggio e la sicurezza dei dati delle aziende e della Pubblica Amministrazione locale anche grazie al cloud computing fornendo i servizi gratis per sei mesi. Santucci. Possiamo contare su persone che conoscono il mercato locale, il territorio nella sua profondità e siamo consapevoli che ogni giorno dobbiamo portare a casa il risultato. Schinaia. Concludo con una metafora: nel nostro territorio opera il distretto motoristico con la Ferrari, la Lamborghini, la Ducati, ecc., veri e propri modelli di eccellenza per velocità e passione. Quella che ci deve caratterizzare e che ci deve spingere, sempre, a individuare le migliori soluzioni. q Cinzia Vetrano fotografie di Riccardo Adelini a cura di Mario Benedetti Erika Cappelletto Stefania Iero infografica di Marco Giannini Ó [email protected] Ó [email protected] Ó [email protected] 20 SESTANTE SINCRONIZZANDO 2 / 2013 21 L’EUROPA INVESTE SUI GIOVANI T elecom Italia ha partecipato a giugno alla European Conference come rappresentante delle imprese che fanno parte della European Round Table of Industrialists (ERT) per raccontare l’esperienza di apprendistato e di utilizzo dei fondi sociali europei (in ambito formazione). La funzione HRO.SC. Sviluppo e Selezione partecipa attivamente alla task force dell’ERT sul tema Youth Training Program, nell’ambito del Societal Changes Working Group, finalizzato allo scambio di best practice e di partnership con i gruppi di analogo interesse della Comunità Europea. Grazie alla partecipazione a questo network abbiamo ricevuto l’invito a presentare la nostra testimonianza nell’ambito della conferenza. Vari punti sono stati evi- L’esperienza di Telecom Italia nel contesto europeo, la presenza alla European Conference, il lancio dell’EAfA. LA VOCATIONAL EDUCATION AND TRAINING L e conseguenze sociali della crisi economica sono ormai tangibili in molti Paesi europei, soprattutto se guardiamo l’allarmante tasso di disoccupazione giovanile che richiede azioni urgenti. La Comunità Europea oggi sta focalizzando la propria attenzione sulla Vocational Education and Training (VET) (istruzione e formazione professionalizzante) e in particolare sui sistemi che favoriscono una forte componente di apprendimento sul lavoro. È stato dimostrato che i Paesi con i più efficaci sistemi di VET e con solidi programmi di apprendistato sono quelli con il tasso di disoccupazione giovanile più basso. LA ROAD MAP I l Consiglio Europeo nel gennaio 2012 ha concordato che gli stati membri devono “incrementare di molto il numero degli apprendistati e dei tirocini in modo che possano rappresentare un’effettiva opportunità per i giovani, in collaborazione con i partner sociali e, ove possibile, essere integrati nei programmi educativi”. A luglio 2012 il Consiglio ha adottato alcune raccomandazioni specifiche relative alla formazione e al tirocinio VET, evidenziando la necessità di riforme e di maggior supporto all’ingresso nel mondo del lavoro. A dicembre 2012 il Youth Employment Package propone di “avviare una European Alliance for Apprenticeships (Alleanza Europea per l’Apprendistato) per migliorare la qualità e l’offerta degli apprendistati e promuovere partnership nazionali per i sistemi di apprendimento duali (studio-lavoro)”. Il Consiglio Europeo a febbraio 2013 ha ribadito che la priorità più alta va riservata alla promozione dell’impiego per i giovani e ha invitato la Commissione a costituire l’Alleanza. Ha anche annunciato l’avvio dell’Employment Initiative, aperta alle regioni con il più alto tasso di disoccupazione giovanile, con un supporto finanziario di 6 miliardi di euro per il periodo 2014-2020. LA TESTIMONIANZA DI TELECOM ITALIA LA EUROPEAN ALLIANCE FOR APPRENTICESHIPS (EAFA) O biettivo dell’EAfA è di mettere insieme gli sforzi degli stati membri, partner sociali, imprese, altri attori di rilievo e la Commissione Europea per sviluppare una formazione che utilizzi schemi di apprendistato di alto livello e persegua l’eccellenza dell’apprendimento basato sull’esperienza lavorativa nei percorsi VET. Le azioni che saranno messe in campo consentiranno innanzitutto di migliorare la qualità e l’offerta degli apprendistati nei Paesi della Comunità Europea attraverso la definizione, rivitalizzazione o ammodernamento degli schemi di apprendistato già esistenti, prendendo a riferimento i modelli di successo e favorendo la collaborazione transnazionale, prevedendo anche la mobilità e la promozione di partnership nazionali e transnazionali per lo sviluppo e la promozione dell’apprendimento sul lavoro (work-based training) nelle imprese. Sono previste azioni per cambiare gli atteggiamenti verso l’apprendistato promuovendone i benefici, in particolare presso le imprese, i for- denziati: come siamo riusciti a raccordare, anche se con qualche difficoltà, i tre stakeholder di riferimento: le OO.SS, le università e i giovani, le tipologie di apprendistato disponibili in Italia, le caratteristiche del nostro programma, che cosa non ha funzionato rispetto al nostro utilizzo dei fondi sociali europei per la formazione. Nel corso della conferenza è stato inoltre presentato lo sportello gratuito realizzato dalla Comunità Europea in collaborazione con Ecorys, per fornire sostegno e consulenza agli stati membri sul tema dell’apprendistato. Lo sportello comprende diversi servizi: un sito dedicato http://ec.europa.eu/social/youthtraining, un indirizzo email [email protected]; un numero di telefono +44 (0) 121 212 8933. nitori di VET, studenti e genitori. ERT supporta l’iniziativa e ha lanciato il programma Ambassadors che raccoglie in un data base i riferimenti di esperti delle aziende membre di ERT – tra cui Telecom Italia – che forniscono supporto, consulenza e testimonianza alle imprese/istituzioni che li contattano. Il data base è disponibile al sito della Comunità Europea http://ec.europa.eu/education/apprenticeship/index_en.htm. Il lancio dell’European Alliance for Apprenticeships è avvenuto nel contesto della 42a edizione di World Skills Competition alla presenza del Presidente Franco Bernabè come keynote speaker, in rappresentanza dell’ERT. Uno stralcio del discorso è stato pubblicato il 3 luglio 2013 su Il Sole 24 Ore. a cura di Ida Sirolli illustrazioni di Alberto Ruggieri Fonte: NON-Paper – A Roadmap Towards the European Alliance for Apprenticeships (EAfA) Directors General of Vocational Training Meeting in Ireland 21-22 May 2013 Ó [email protected] 22 BUSINESS INNOVAZIONE SINCRONIZZANDO 2 / 2013 23 UNO, DUE, TRE... ELLETIE! La rete mobile 4G di TIM sta diventando realtà per il Paese con 139 città già collegate in LTE. S martphone e tablet connessi velocemente a internet per accedere con un click alla posta elettronica, oppure per vedere film in HD spostandosi da un posto all’altro, per videochiamare e divertirsi con giochi multiplayer. Facilmente. Senza limiti. Grazie alle caratteristiche intrinseche della tecnologia LTE (Long Term Evolution) che, sfruttando anche la frequenza a 800 MHz, assicura la copertura mobile anche in ambienti rurali e suburbani, sono quindi possibili servizi di alta qualità e con una user experience di elevato livello. LTE quindi rappresenta la tecnologia wireless ideale, anche per applicazioni come la telesorveglianza, la ripresa televisiva HD di eventi in diretta, il mobile payment, i servizi automotive per la navigazione intelligente, la logistica (monitoraggio di un bene dalla produzione alla consegna) e anche per la gestione remota dei contatori di acqua, luce e gas. LE NOVITÀ In questo scenario, trovano spazio, grazie anche alla diffusione dei sempre più numerosi dispositivi dotati di connettività radiomobile, i servizi per l’in-car entertainment, le nuove game console, le macchine fotografiche di ultima generazione e gli strumenti per misurare e monitorare, stando comodamente a casa, alcuni parametri di salute, quali la pressione arteriosa, il battito cardiaco, la glicemia, i cui risultati possono poi essere trasferiti, via cellulare, a un centro medico. L’impegno del Gruppo nell’innovare la rete ultrabroadband mobile, migliorando sempre più la quality of experience dei propri clienti, però non si circoscrive al completamento del progressivo dispiegamento sul territorio nazionale della rete LTE. Sono infatti già in fase di studio e testing in laboratorio alcune nuove soluzioni legate a LTE Advanced, che, grazie a progressivi step tecnologici, che avranno i loro primi impieghi in campo nel 2015, permetteranno di superare alcuni “limiti” specifici della trasmissione radio, per esempio per ridurre il degrado del segnale radio dovuto al progressivo allontanamento del cliente in mobilità dal luogo in cui si trova l’antenna radiomobile. Un futuro proprio “senza confini”. q Michela Billotti infografica di Marco Giannini 8 [email protected] 24 BUSINESS TRASFORMAZIONE SINCRONIZZANDO 2 / 2013 25 VIGILI E SEMPRE ATTENTI Sono i colleghi del Centro Nazionale Supervisione Infrastrutture, il cervello e il tessuto nervoso di Technical Infrastructures. trend analysis Disservizi alle infrastrutture ridotti del 20%, grazie alla trend analysis integrata con gli interventi delle strutture territoriali e alla gestione degli allarmi nei primi 4 mesi del 2013 T elecom Italia con il CNSI (Centro Nazionale Supervisione Infrastrutture) di Technical Infrastructures, si è dotata di un “sistema nervoso” che permette l’attivazione delle “risorse muscolari”, ovvero, delle squadre di intervento (proprie o d’impresa) e di quelle economiche, eseguendo il monitoraggio in real time dei fenomeni di guasto propedeutico alla trend analysis e quindi l’aggiornamento della affidabilità delle infrastrutture. La professionalità del personale operante presso Il CNSI, in termini di know how multi-tecnica e multi-piattaforma, la sua centralizzazione in un unico centro di Supervisione che coordina e monitora gli interventi in tutto il territorio nazionale, la focalizzazione sulle infrastrutture che permette una chiara individualizzazione delle responsabilità in un processo gestito end to end, han- no trasformato il centro, da sala di controllo, in Unità di sorveglianza e regia degli interventi. Lo scorso anno è stato possibile registrare una riduzione degli indicatori di guasto dell’11 per cento, nel 2013 una diminuzione degli interventi operativi del 30 per cento a fronte della sostituzione di appena il 3 per cento annuo delle infrastrutture. Un centro di eccellenza qualificato, che partecipa attivamente al processo di gestione delle infrastrutture, integrato 24 ore su 24 con chi opera sul campo, in una dimensione di livello strategico per il Paese, specie in occasioni di calamità naturali come terremoti e alluvioni. In altre parole è il fiore all’occhiello di Technical Infrastructures, sempre più inserito nel processo produttivo, e cosciente che “fa più rumore un albero che cade di una foresta che cresce”, ovvero si corre il rischio di accorgersi che esiste solo quando qualcosa non funziona. Una saggezza antica della quale Technical Infrastructures è consapevole. q Venanzio Iacozzilli fotografie di Giuseppe Di Lorenzo infografica di Marco Giannini Nella pagina accanto, la sala Control Room 2 del Centro Nazionale Supervisione Infrastrutture. Da sinistra, Alberto Badiali, Giorgio di Giovanni, Paolo Vitiello, Stefano Polini, Stefano Marcolin, Dario Segna, Massimiliano Michelangeli 8 [email protected] [email protected] SIAMO 26 BUSINESS RITRATTI SINCRONIZZANDO 2 / 2013 27 Soluzioni eccellenti, per competere e accrescere il business del nostro Gruppo. Le persone di Telecom Italia Information Technology. a cura di Luciano Capanna Barbara Lucangeli fotografie di Daniele Antoni Paoli Giuseppe Di Lorenzo Patrizia Valfrè Pietro Ebner Paolo Focher Antonio Colella Francesco Figurelli Michele Pisante LA PASSIONE DI CREARE Noi di Architecture ci impegniamo nell’evoluzione delle architetture relative ad applicazioni, dati, infrastrutture e tecnologie per lo sviluppo dell’Information Technology e presidiamo le licenze software. Inoltre seguiamo le attività d’indirizzo e supporto specialistico, per le tematiche di IT, per le altre società del Gruppo Telecom Italia. Da sinistra, Paolo Mussetto, Riccardo Del Pinto, Cristina Cianchi, Debora Nasoni, Lorella Scalcione, Maurizio Marzilli, Daniele Vai, Amedeo Persi, Alfonso De Vizio UN FARO PER IL CLIENTE Siamo Demand e Service Management: il punto di riferimento delle Linee per l’analisi, lo sviluppo e la qualità delle componenti IT del processo E2E e presidiamo le esigenze e le soluzioni. Da sinistra, Roberta Papararo, Silvia Grazioli, Claudio Pesoli, Gianluca Angelici, Marina Vespucci, Carlo Marino CURA, VELOCITÀ E SOLUZIONI Sono le nostre tre parole chiave. Come team PSS-SAP ci occupiamo di problem determination e problem solving, generando soluzioni alternative per risolvere velocemente problemi di business e interni al cliente. Da sinistra, Daniela Oggero, Antonella Baldari, Marcella Ametrano, Fiorella D’Ajello, Mario Giardino, Simona Vassetti, Bartolomeo Castaldo, Francesco Russo, Giovanni Violano, Carlo Sestri, Paola Porreca, Roberto Zunino, Gianluca Casa, Maria Rocco, Maria Grazia Esposito, Doria Bianca 28 BUSINESS RITRATTI UN TEAM COESO Noi Sistemisti del Data Center Nord Ovest ci impegniamo a configurare l’infrastruttura per una nuova Farm Corporate multi-tecnologia (AIX, SUN-Oracle, VmWare). Rozzano e Cesano Maderno, connesse da un anello ottico DWDM, offrono servizi di disaster recovery sincrono. Da sinistra, Pierluigi Motta, Rosario Trimarchi, Luca Delsante, Daniela Calascibetta, Enrico Crisci SINCRONIZZANDO 2 / 2013 29 NEL CUORE DELL’INNOVAZIONE Nella sede di Trento a Software Factory ci occupiamo principalmente della progettazione e realizzazione degli OSS (Operating Support System) e di una parte dei sistemi di billing di Telecom Italia. Qui una nostra riunione per definire le specifiche tecniche del nuovo sistema OpeRA (Operational Reporting and Analysis) un sistema Dataware House basato su architettura Bigdata. Da sinistra, Andrea Bertoldi, Silvio Rafael Bassabe ARTISTI DELLA RETE Noi del Dominio Applications & Portals (ADM di TI.IT) supportiamo la Online Strategy aziendale. Da sinistra, Armida Agostinacchio, Elena Brusadin, Marcello Collia, Gennaro Carlone; in piedi, Giuseppe Battista, Marco Giuliani, Marco Biaggi, Stefano Quintiliano, Michelina Giuliani, Fabio Nieri, Alessandro Bertini, Silvia Bogi, Gianluca Atzeni ESPERTI DELLA CYBER SECURITY Come Security Lab presidiamo e sviluppiamo le competenze necessarie alle nostre sfide. Studiamo gli scenari di rischio e identifichiamo le soluzioni tecnologiche più idonee a contrastare le minacce. A Torino siamo in 26, con laboratori attrezzati per effettuare le attività di analisi, valutazione e test di soluzioni di sicurezza. Un portafoglio di 58 brevetti concessi, 74 in attesa di concessione. Da sinistra, Gianluca Bergese, Vito Pistillo, Ettore Romondia 30 BUSINESS RITRATTI PROGETTISTE “ROSA” Noi, colleghe della Software Factory di Bari, ci impegniamo nelle attività di progettazione tecnica, sviluppo software e system test dei sistemi di gestione del Credito Fisso e Mobile e Usage Fisso e Mobile. Da sinistra, Ivana Mascia, Antonella Palumbo, Paola Massari, Mariateresa De Marzo, Angela Petruzzi, Antonella Lorusso, Elena Acinapura, Marialuigia Panaro, Angelica Di Cagno, Monia Pinzaglia SINCRONIZZANDO 2 / 2013 31 PROFESSIONE SECURITY Anche noi di Security Operations Center – a Roma, Milano, Torino e Aosta – presidiamo il monitoraggio e la gestione di incidenti e attacchi informatici. Realizziamo attività di verifica dei livelli di sicurezza, simulando scenari di attacco e concorrendo al processo di Risk Management. Da sinistra, Fabio Genovese, Antonio Iannucci ALL’ERTA SENZA SOSTA Nella Control Room & Technical Management siamo in 120 persone – a Pomezia, Santa Palomba, a Milano, Bologna, Padova, Cagliari e Bari – per monitorare e gestire, 24 ore su 24, 365 giorni l’anno, sistemi e infrastrutture dell’IT di Telecom Italia. Siamo inoltre il Competence Center su sistemi operativi, middleware e dbms, nelle fasi di delivery e di esercizio Ó [email protected] Ó [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] 32 CULTURA D’IMPRESA PARTECIPAZIONE SINCRONIZZANDO 2 / 2013 33 LA CONCRETEZZA DELLE IDEE 5 a ed. Ta Archimede è in continua evoluzione: sempre più colleghi coinvolti e un futuro rolling. Technolo gy rget: Tutto il per circa 22.000 pe rso sonale ope rativo del ne territorio Open Acc ess, Netwo rk Opera tions e Techni cal Infrast ruc- 1a ed. 5a ed. Customer Care Technology I l programma Archimede mira a “dare voce” alle idee coin- gie interne, per le quali Target: circa 5.500 persone Target: 22.000 persone volgendo chi in Telecom Italia lavorando giorno dopo vengono raccolte le Tutto il circa personale operativo delle Tutto il personale operativo del territogiorno meglio di chiunque altro conosce il proprio me- idee, all’interno di uno strutture di Customer Care Consumer (Fisso erioMobile) stiere e ciò che gli ruota intorno. L’obiettivo è valorizzare il schema comune. talento e i contributi che possono apportare le donne e gli Per ogni area vengono Open Access, Network Contributi raccolti:Operations 2.670 uomini che lavorano nel Gruppo Telecom Italia. Si vuole definiti momenti di value Technical Infrastructures Idee premiate: 21 favorire l’espressione delle proprie idee a supporto del bu- tazione e selezione delle Contributi racidee migliori e realizzabili, e siness e il coinvolgimento nella loro realizzazione. La partecipazione ad Archimede consiste nel proporre e condivise in eventi tendenzialcondividere un’idea per migliorare i processi; per miglio- mente sincronizzati (avvio dell’inirare i risultati; per essere “titolare” del proprio ruolo e del- ziativa, fase di raccolta delle idee, fase di valutazione da parte della giuria, proclamazione delle idee migliori e la propria attività. Le migliori idee, valutate da una giuria premiazione finale). composta da colleghi appartenenti Nel corso del 2013 è prevista quindi la sincronizzazione a varie funzioni aziendali, ven- delle iniziative programmate e l’ulteriore estensione ad 5a ed. gono premiate principalmen- altri colleghi appartenenti ad aree aziendali fino a oggi 5a ed. te con la realizzazione dell’i- non coinvolte nell’iniziativa. L’applicativo web su intranet sarà disponibile a breve per dea stessa. Archimede nasce sei anni fa supportare, ancora una volta, l’inserimento e la condiviTarget: circa 22.000 persone in ambito Open Access, ed sione delle idee. Target: circaoperativo 22.000 del persone Tutto il personale territorio è stato esteso negli anni ad Nel 2013 è previsto l’avvio del progetto per Technology, Tutto il personale operativo del territoOpen Access, Network Operations altre funzioni aziendali Caring Services, Consumer Sales e Telecom Italia Informae Technical rio Infrastructures quali Wholesale, Customer tion Technology, con la conseguente estensione a circa Open Access, Network Contributi raccolti:Operations 21.215 Care Consumer, Negozi So- 10mila ulteriori colleghi rispetto a quelli coinvolti negli e Technical Infrastructures anni precedenti. Per il 2013 il driver essenziale sarà ancor ciali e Technology. Idee premiate: 37 di più la realizzabilità dei contributi. Le idee premiate saL’obiettivo è far diventare proContributi racranno “prese in carico” e portate avanti, con il coingressivamente il progetto rolling: volgimento dell’ideatore, e l’avanzamento una “buca delle lettere” sempre dei lavori sarà pubblicato sulla intraaperta, pronta a raccogliere i net aziendale. contributi di tutti i colleghi, sulle tematiche 1a ed. Archimede si pone l’obiettivo di definite di interesse dalle varie strutture 5a ed. “ascoltare” sempre più le perdelle aziende del Gruppo che partecipasone che lavorano quotidianano all’iniziativa e su alcune aree comuni mente sul campo, abilitando trasversali a tutta o parte dell’azienda. nuove energie. Anche quest’anno ogni struttura defiq Target: circa persone Target: circa22.000 300 persone nisce i temi su cui c’è più necessità di Michele Volpe dei operativo Negozi Sociali Tutto il Addetti personale del territocontributi e di “attivazione” delle enerVeronica Giovannini Technology Technology Technology Negozi Sociali Contributi rio raccolti: 618 Open Access, Network Idee premiate:Operations 4 e Technical Infrastructures 5a ed. Technology Contributi rac- Target: circa 22.000 persone Tutto il personale operativo del territorio Open Access, Network Operations e Technical Infrastruc- 8 [email protected] 8 [email protected] 34 CULTURA D’IMPRESA IMPEGNO SINCRONIZZANDO 2 / 2013 35 BENVENUTI RAGAZZI! Nel 2011 Telecom Italia ha avviato iniziative occupazionali innovative con un obiettivo importante: infondere in azienda nuova energia e nuovi stimoli. Parlano i giovani colleghi. P arole come innovazione, formazione professionale e costruzione delle competenze sono diventate le chiavi del successo di un’iniziativa che, solo nel primo semestre 2013, ha portato all’assunzione a tempo indeterminato di 46 neo laureati provenienti dai progetti avviati nel 2011, quali Dottorati di Ricerca, Master di II livello e contratti di Apprendistato per l’Alta Formazione, inseriti nelle strutture di Domestic Market, Technology e JOL Trento. Per dare il benvenuto ai nostri giovani neoassunti e farli sentire parte attiva della nostra azienda, abbiamo progettato un piano triennale di formazione e sviluppo dedicato, Induction Training, che si pone anche l’obiettivo di attivare la collaborazione fra competenze diverse e di costruire un network relazionale fondamentale per consentire la libera circolazione dell’energia, di cui i giovani sono portatori. Con il kick-off del 12 giugno scorso è partito Induction Training e, soprattutto, il nuovo impegno di Telecom Italia verso i giovani. Ecco il loro racconto. q Maria Luisa Traisci fotografie di Bruno Spiezia 8 [email protected] [email protected] LUIGI D’AMORE Al kick-off del progetto Induction Training mi basta poco per capire che i protagonisti di questa esperienza siamo noi. Scorrendo il programma, scopriamo che introdurrà la giornata Antonio Migliardi, responsabile HRO, che nel suo intervento ci illustra alcune caratteristiche che saranno alla base di questo inizio di percorso: intraprendenza, innovazione e difesa delle proprie posizioni, oltre alla costruzione di un’identità aziendale e spirito di appartenenza. Noi siamo pronti a mettere a disposizione i nostri talenti, la nostra voglia di fare e cambiare le cose, pronti a contagiare chi ci circonda con il nostro fresco entusiasmo, motivatissimi e orgogliosi, ancor di più dopo queste giornate di formazione. MATTIA PASOLI Il kick-off mi ha fatto subito capire l’interesse che Telecom Italia ha nei confronti dei giovani nuovi assunti di cui io faccio parte. Il corso di Self & Team Empowerment è stato il primo passo di questo percorso. A Ficulle, i due giorni di outdoor, sono stati carichi di esperienze nuove. Le situazioni, i confronti e le discussioni emerse hanno rispecchiato quanto mi è già capitato di vivere nella mia (seppur breve) esperienza lavorativa. Spero di avere interiorizzato i messaggi e gli insegnamenti, per contribuire al meglio all’interno del mio gruppo e di tutta l’azienda. FABIOLA CESARINI Entusiasmo, grinta, voglia di mettersi in gioco, motivazione, senso di responsabilità, intraprendenza: sono questi i sentimenti che mi hanno accompagnato – e mi continueranno ad accompagnare – durante tutta l’esperienza in Telecom Italia e che sono stati ribaditi dagli interventi dei responsabili Antonio Migliardi e Ida Sirolli durante la presentazione del progetto triennale e aziendale che ci vede coinvolti. La metafora di Ulisse, l’uomo che ha appreso e, successivamente, sconfitto i propri limiti per poter raggiungere la sua “Itaca”, è stato il filo conduttore dell’avventura che abbiamo condiviso. Quest’esperienza è stato stimolo alla conoscenza e alla collaborazione con persone provenienti, sia geograficamente sia professionalmente, da realtà diverse e grazie alle quali ho vissuto momenti di condivisione davvero unici. Un percorso che sarà sicuramente un crescendo di emozioni e di soddisfazioni, personali e di gruppo, capaci di infondermi grande forza e sicurezza: siamo solo all’inizio. LAURA ANTONIA MONTESANO “L’uomo che sopravvive non è il più forte né il più intelligente ma è colui che riesce a essere più reattivo ai cambiamenti”. Con questa frase Antonio Migliardi ha introdotto il kick-off. Adattamento al contesto, comunicazione, organizzazione snella e interfunzionale, sono i concetti che ha voluto trasmetterci. VALENTINA SANNA ED EMANUELE ZINGALE All’avvio del programma formativo ci colpisce una metafora: si può provare ad arginare un fiume in piena, ma prima o poi il fiume tenderà a rompere gli argini. È così che ci sentiamo noi giovani neoassunti, come un’onda dalla forza d’urto impressionante, che procedendo compatta può determinare positivamente il futuro dell’azienda. Telecom Italia ha avuto il coraggio di credere in noi, nonostante oggi sia sempre più raro trovare aziende pronte a scommettere sui giovani. MICHELE VESCOVI Ascoltare, condividere, innovare... La forza di un’esperienza come quella che abbiamo sperimentato sta nella capacità di imprimere i suoi insegnamenti sotto forma di emozioni e di vissuto, rendendoli così indelebili. Da questi tre giorni intensi porto a casa le parole: “ascoltare”, “condividere”, “innovare” ma in particolare, lo stimolo più forte che le prove affrontate mi hanno lasciato sono la spinta a innovare e la determinazione nel proporre soluzioni contro corrente! “Creare discontinuità” (in senso costruttivo e innovativo) è lo slogan che più mi è rimasto impresso e che credo possa guidare noi giovani nell’essere scintille di cambiamento per l’intera azienda. GIOVANNI CIRILLO I giorni prima dell’incontro sono frenetici, numerosi scambi di email, informazioni raccolte tra le persone che già conoscevo; nascono i primi dubbi... Cosa faremo? All’evento iniziale la mia attenzione si focalizza su un punto in particolare: l’azienda crede in noi, in ciò che siamo e che possiamo diventare. Ci attende, infatti, un percorso formativo lungo, fatto di corsi di management, di esperienza e crescita delle nostre capacità. Noi siamo orgogliosi di tutto ciò, ci sentiamo considerati. A sinistra, Yusi Ramadian. In alto, da sinistra Paolo Manara, Antonino Agelo e Oscar Civiletti. Nella pagina accanto, in alto, Ilenia Collotta e Paolo Manara; in basso Elisabetta Leone 36 CULTURA D’IMPRESA REPUTAZIONE SINCRONIZZANDO 2 / 2013 37 MISURIAMO “COME CI VEDONO” Monitorare, gestire e indirizzare costantemente la reputazione del Gruppo Telecom Italia: un obiettivo non di facciata ma di sostanza. Il ruolo della funzione Brand Strategy & Monitoring. “C i vogliono 20 anni per costruire una reputazione: bastano 5 minuti per rovinarla.” (Warren Buffett) Questa frase lapidaria e provocatoria consente di introdurre quanto importante e delicata sia la gestione della reputazione per una grande, visibile e popolarissima azienda quale Telecom Italia. La reputazione è come le condizioni meteorologiche: esiste a prescindere dal fatto che la si voglia o possa misurare o meno. Ed è cruciale nel determinare la buona riuscita delle nostre attività e per la realizzazione della nostra mission. Tornando al paragone con il meteo, se ha senso sapere com’è e come sarà il tempo prima di fare un’escursione, allo stesso modo, e forse ancor di più, ha senso per un’azienda conoscere la sua reputazione. D’altra parte, se non abbiamo alcuno strumento per influenzare il meteo, la reputazione può invece essere monitorata, gestita e indirizzata con il complesso dei comportamenti organizzativi. L’operazione non è facile, anzi. Si tratta di un lavoro costante, attento e che ha bisogno di professionalità specifiche. La reputazione è, infatti, il risultato di un lungo, difficile – e sempre a rischio – lavoro di rafforzamento del consenso profondo, da costruire nel tempo. Sintetizza ciò che è stato, ciò che è ma, soprattutto, la percezione negli osservatori di “ciò che sarà” di un’azienda: la sua storia, la sua salute attuale e il suo potenziale. Inizia a esistere non appena una marca diviene anche minimamente nota e si muove insieme alla conoscenza: è, quindi, il sedimentato della storia, della relazione intensa o labile tra l’azienda e i Il logo, insieme al nome, sono le punte di diamante della visibilità di una marca. Per questo è importante che siano sempre correttamente rappresentati e riportati dai principali touch point aziendali suoi interlocutori privilegiati interni ed esterni, che vengono, con un termine tecnico, definiti stakeholder: tutti coloro che possono influenzare in qualche modo l’opinione pubblica e che, quindi, normalmente contribuiscono a rafforzare o a minare la reputazione di un’azienda. I NOSTRI STAKEHOLDER Gli stakeholder con cui il Gruppo Telecom Italia si confronta quotidianamente sono moltissimi: si va dai media, ai fornitori, dai clienti agli azionisti. Un ruolo fondamentale lo svolgono gli stakeholder interni: le donne e gli uomini di Telecom Italia. Tutti noi colleghi, infatti, abbiamo un ruolo attivo nella capacità dell’azienda di svolgere la propria missione; siamo tra gli opinion leader più importanti, in quanto parlando delle tematiche aziendali, godiamo di un’altissima credibilità; siamo il volto e la voce dell’azienda. Sul nostro operato, competenza, sulla nostra modalità di relazione e comunicazione i pubblici esterni valutano l’azienda nel suo complesso. IL CAPITALE REPUTAZIONALE La reputazione, inoltre, non è solamente un elemento di facciata. Attiene alla sostanza e al valore dall’azienda. Recentemente, infatti, si sta affermando sempre più, soprattutto nel mondo anglosassone, la prospettiva di valorizzare (attribuire valore) anche economicamente la reputazione, che, in termini contabili, consiste in un fattore immateriale, ma misurabile, che stabilisce la differenza tra il valore delle risorse tangibili dell’impresa (certificate nei bilanci) e il valore effettivo di merca- 38 CULTURA D’IMPRESA REPUTAZIONE SINCRONIZZANDO 2 / 2013 39 La rete di chi costruisce la reputazione di un’azienda: gli stakeholder Associazioni speciali Associazioni dei consumatori E H OL D ER PR I MA R I STAK Associazioni locali Azionisti IMPRESA Fornitori Clienti Dipendenti Mass media STAKE Gruppi sociali H O L D E R S E C O N DA R I Sindacati Gruppi ambientalisti I fattori che generano la reputazione di un’azienda Obiettivi strategici Risultati di business Reputazione e iniziativa a sostegno della marca CORPORATE REPUTATION Comportamento di sostegno verso la clientela Usano i prodotti e servizi Li raccomandano ad altri Accettano di impegnarsi - Pubblicità - Relazioni con gli stakeholder - Iniziative per le comunità locali - Attività filantropiche - Informazione interna - Ricerca / conoscenza Reputazione presso la clientela Prodotti e servizi. Performance finanziarie Eticità. Responsabilità sociale. Leadership Ambiente di lavoro. Innovazione to: si inizia a parlare sempre più di concetti come il Capitale reputazionale, quell'insieme di valori e comportamenti sociali che impattano sulla forza dell’azienda e che rappresenta, quindi, un vero vantaggio competitivo e anche strumento di attrazione per occupazione qualificata. Gli operatori Over The Top (per esempio Google) hanno mostrato di aver già ingranato la marcia giusta verso questa direzione, generando valore anche e soprattutto dal loro patrimonio immateriale di informazioni pur non disponendo di asset tangibili comparabili, per esempio, a quelli delle Telco. Misurare la reputazione consente di poterla gestire e indirizzare. Per questo motivo l’azienda si è dotata di strumenti molto sofisticati per monitorare costantemente la reputazione del Gruppo Telecom Italia, ognuno dei quali osserva una specifica sfaccettatura: dall’osservazione della reputazione come riportata dai media a quella online, dalla misurazione del profilo di immagine fino al monitoraggio delle iniziative di comunicazione istituzionali e commerciali. L’impianto di indagine principale è attivo da oltre dieci anni ed è in grado di fornire una vista di sintesi della reputazione del Gruppo attraverso il Corporate Reputation Index, un indice sintetico elaborato appositamente per Telecom Italia. Questo indicatore nasce dalla sintesi di un complesso molto articolato di domande che vengono poste a un nutrito campione rappresentativo dei principali target di interesse: dall’opinione pubblica al mondo del lavoro, dagli istituzionali agli opinion leader. L’evoluzione di questo indice dal 2003 a oggi ha alternato momenti di crescita e di decrescita anche se al momento è praticamente ai suoi massimi storici, merito di un lavoro attento e costante sulla gestione della reputazione da parte dell’azienda nel suo complesso. REPUTATION MONITORING ROOM Il web 2.0 si è ormai affermato decisamente nella società e conseguentemente nella vita quotidiana. Per questo motivo, accanto al Corporate Reputation Index e alle altre ricerche di tipo classico demoscopico (come tracking di immagine, verifica della comunicazione istituzionale LA FUNZIONE BSM La funzione Brand Strategy & Monitoring, operativa all’interno di Corporate Identity & Public Relation, garantisce elaborazione e avanzamento del piano di comunicazione istituzionale e ha, tra gli altri compiti, quello delicatissimo di monitorare costantemente il posizionamento del brand e della reputation del Gruppo. Il gruppo di lavoro è formato da Gaia Spinella (responsabile), Barbara Greco, Rosario Di Girolamo, Tiziana Filippi, Alessandra Pennacchietti, Andrea Rubera, Massimiliano Spaziani Brunella e Patrizia Ugazio. Costruire e difendere la reputazione aziendale è un lavoro costante che riguarda ciascuno di noi. I clienti e i potenziali clienti, infatti, si formano la loro opinione anche e soprattutto attraverso il contatto con i vari front end aziendali come canali commerciali fisici, telefonici e online, customer care e commerciale, ecc.), dalla metà del 2011 è attiva, presso la sede di Roma in corso d’Italia 41, la Reputation Monitoring Room, una struttura di osservazione continua della reputazione online del Gruppo Telecom Italia, attraverso sistemi software e hardware molto sofisticati. La decisione di attivare la Reputation Monitoring Room nasce dalla consapevolezza che non basta avere una buona reputazione qualificata e certificata; occorre che il vaglio della rete, fatta di una miriade di punti critici, ne confermi costantemente la sua tenuta. Nelle relazioni di rete, infatti, convergono due fattori (uno in più rispetto alle relazioni offline): quello rappresentato dal ruolo degli stakeholder (o influencer); quello dei singoli soggetti che agiscono nel passaparola individuale in modo virale. La Room produce mensilmente un’analisi sulla visibilità e sulla qualità della visibilità online del Gruppo, oltre a una serie di report mirati e relativi a temi o iniziative specifici. CONCLUDENDO Tornando alla metafora del meteo, in questo momento soffia un vento positivo sulla reputazione della nostra azienda. Sta a noi saperlo interpretare, sino all’ultimo refolo, e trasformarlo sempre in nuove opportunità di business, innovazione, iniziative di fidelizzazione esterne e interne. q Andrea Rubera Gaia Spinella fotografie di Riccardo Adelini 8 [email protected] 8 [email protected] [email protected] 40 CULTURA D’IMPRESA C’ERA UNA VOLTA SINCRONIZZANDO 2 / 2013 41 LE MERAVIGLIE DELLA “CASA ELETTRICA” Gli antenati delle nostre tecnologie domestiche negli anni Venti del secolo scorso. la prima volta a Torino in occasione della Mostra campionaria d’edilizia moderna. L’iniziativa ebbe uno straordinario successo di pubblico. A Parigi l’anno successivo venne inaugurato il primo Salon des appareils ménagers, e cioè degli elettrodomestici, dove a destare meraviglia erano gli stand dei produttori americani, con frigoriferi e lavatrici smaltati di bianco e rifiniture cromate. L’America proponeva un modello di produzione industriale vincente, quello fordista, il cui presupposto era l’esistenza di un mercato di massa per prodotti industriali di largo consumo. Al modello americano si ispirò fortemente Gian Giacomo Ponti, l’ingegnere di Arona allievo e assistente di Thomas Edison, con esperienze nella statunitense General Electric Company, divenuto direttore generale della SIP, la Società Idroelettrica Piemonte all’origine della storia aziendale di Telecom Italia. Notevole fu l’impegno dell’azienda diretta da Ponti nell’opera di propaganda per far crescere la domanda di elettricità per uso domestico. La “casa elettrica”, riproposta dopo il successo torinese in altre città italiane negli anni successivi, fu fra le manifestazioni di propaganda più significative. O ggi obiettivo della “casa intelligente”, la smart house, è riuscire a coniugare un maggior confort al risparmio energetico, grazie a una crescente connessione della casa alla rete (internet e domestica). Negli anni Venti dello scorso secolo la “casa elettrica” aveva uno scopo opposto e simile al tempo stesso. Opposto era l’obiettivo di far aumentare il consumo di elettricità (attraverso la creazione di una domanda per prodotti del tutto inediti, gli elettrodomestici), simile, quello di riuscire ad aumentare la connettività della casa alla rete allora solo elettrica. IL MODELLO AMERICA “Nella cucina saranno posti in funzione i più moderni apparecchi per cuocere elettricamente le vivande, per il riscaldamento dell’acqua e per la pulitura dei piatti. Nel tinello la macchina lavapanni, da stirare, ecc.; nel gabinetto da bagno tutti gli apparecchi, dallo scaldabagno alla macchina asciugacapelli. La camera da pranzo avrà in funzione la teiera, la caffettiera, l’abbrustolitore, gli scaldapiedi, l’accendisigaro, e la camera da letto il termoforo, la lampada notturna, ecc. In ogni ambiente funzioneranno ventilatori, aspiratori della polvere, macchine per lucidare pavimenti, apparecchi vari per riscaldamento, motorini per usi diversi, e si avrà la luce indiretta. La ‘casa elettrica’ si presenterà allo spettatore come una meraviglia”. Con queste parole Sincronizzando, l’house organ del Gruppo elettrico SIP, presentava nell’aprile del 1922 una novità assoluta per l’Europa: il modello di una “casa elettrica” che sarebbe stato esposto per IL TARGET: LA FAMIGLIA MEDIO BORGHESE Ponti, che nel 1924 con la fondazione della Stipel cominciò ad allargare gli interessi del gruppo industriale da lui diretto anche alla telefonia, fu manager di grandissima lungimiranza. Pensò alla casa elettrica come a un prodotto destinato alla media borghesia, un mercato non esclusivamente di élite, dunque, ma non certo di massa. Alcune caratteristiche del target cui puntava possono essere desunte dalla descrizione degli ambienti dell’abitazione ideale oltre che dall’indicazione che si forniva sugli innumerevoli vantaggi dei nuovi strumenti in essa introdotti. La casa che venne allestita, e che negli arti- Sopra, immagini del salotto e, nella pagina seguente, della camera da letto della “casa elettrica SIP” alla Mostra Internazionale di Edilizia di Torino del 1926, pubblicate sulla rivista Sincronizzando, Anno V, n. 7, 1926 42 CULTURA D’IMPRESA C’ERA UNA VOLTA SINCRONIZZANDO 2 / 2013 43 LA RIVOLUZIONE DEI CONSUMI coli di Sincronizzando viene descritta in dettaglio, ha per modello un edificio a più livelli tipico dei sobborghi americani: abitazioni confortevoli anche se non di lusso destinate ai ceti della media borghesia che in quel Paese godeva di un benessere economico sicuramente superiore rispetto a quello di una famiglia italiana di ugual ceto. Quella casa, presentata come “una meraviglia”, sembra essere più una sorta di miraggio che un concreto oggetto di desiderio raggiungibile. In un’altra parte della rivista non manca infatti la precisazione che la proposta dei nuovi strumenti elettrici può essere perfettamente in coerenza anche con “un appartamentino” arredato con semplicità e buon gusto. Anche l’ordine, che oggi ci appare bizzarro, in cui sono elencati I singolari pregi dell’elettricità addomesticata (questo il titolo di uno degli articoli pubblicati sempre su Sincronizzando nell’aprile del 1922) è di un certo interesse. Al primo posto per utilità è indicata la lavapiatti, definita in altro articolo “l’elettrosguattera”. L’elettrodomestico, che stenta ancora oggi a entrare in tutte le case degli Italiani, era presentato come la macchina più desiderata dalla massaia, soprattutto perché preservava la bellezza delle mani. Al secondo posto era indicata la “teiera elettrica”, che risolveva i problemi nel caso di visite inattese “mentre forse la fantesca è fuori per commissioni o per libera uscita”. A seguire: il tegame che “cuoce i cibi a buffet” e “l’abbrustolitore”, “pronto a riprendere servizio poco prima di mezzogiorno, poi ancora per il In queste pagine, la promozione dei nuovi elettrodomestici sulle copertine di Elettrodomestica, rivista custodita nell’Emeroteca dell’Archivio Storico Telecom Italia, anni Cinquanta Nel 1950 solo l’8 per cento delle case aveva elettricità, acqua e bagno. Anche se in quel decennio i miglioramenti furono significativi, nel 1960 la percentuale delle case collegate alla rete elettrica e a quella idrica era ancora solo del 30 per cento. La spesa fissa per alimenti e per l’alloggio che assorbiva buona parte del budget familiare solo nel 1957 scese al 50 per cento. La grande rivoluzione dei consumi è del decennio successivo. Nel 1967 l’Italia diventò il terzo produttore mondiale di frigoriferi e il primo in Europa per lavatrici e lavastoviglie. pranzo, senza stancarsi mai, senza scioperare, senza pretendere la giornata di vacanza...”. In un nuovo articolo del novembre 1925, mentre nella sala da bagno veniva introdotto il “massaggiatore elettrico”, in cucina il forno elettrico veniva pubblicizzato anche perché avrebbe dato la possibilità alla brava massaia di licenziare la “pretenziosa cuoca”. Insomma, gli elettrodomestici avrebbero consentito alla famiglia piccolo-medio borghese, costretta a risparmiare sulla servitù, il mantenimento di confort e soprattutto decoro. Nel marzo del 1926 si specificò che se vi fosse stato ancora spazio poteva essere fatto posto per un “mobile non molto conosciuto ancora in Italia”, l’armadio frigorifero. Eppure fu proprio il frigorifero fra tutti gli elettrodomestici il primo che riuscì a trovare spazio nelle case degli Italiani. Le conseguenze della crisi del ’29 finirono per travolgere Ponti che dovette abbandonare la guida del Gruppo SIP. Si spense nel 1939 senza aver visto tradotto in realtà il progetto della diffusione della “casa elettrica”. Nonostante l’impegno profuso in quel primo dopoguerra gli elettrodomestici per la quasi totalità degli Italiani continuarono infatti, anche nei decenni successivi, non solo a restare fuori dalle mura domestiche, ma anche a essere estranei a ogni concreta immaginazione. q Chiara Ottaviano storica fotografie Archivio Storico Telecom Italia 44 LO SPECCHIO DELL’AZIENDA I LA PAROLA ALL’ESPERTO l mercato del lavoro italiano, al tempo della grande crisi, presenta criticità e fragilità che alimentano l’impressione che dopo niente sarà come prima. Anche per effetto del progresso tecnologico che cancella mestieri e chiede adattabilità e creatività, per cui bisogna imparare a imparare e farlo con una buona dose di fantasia. Anche per effetto della globalizzazione, vecchia e nuova, che apre scenari smisurati di concorrenza oltre i confini dello Stato-nazione, passando con spregiudicatezza dalle regole del mercato al mercato delle regole. In questo scenario, gli effetti della grande crisi sull’occupazione femminile sono ambigui. Fino al 2012, il lavoro delle donne, per lo più nei settori o mestieri meno colpiti dalla crisi, ha resistito, in diverse situazioni con un progressivo aumento. Questo ha alimentato un singolare paradosso per cui, nel mercato del lavoro, le donne che dal punto di vista statistico hanno meno (in termini di occupazione, retribuzione e carriera) hanno... perso meno. Nella fase attuale, invece, con un calo dei consumi e una recessione che tocca pure il commercio e del terziario, con il dimagrimento strisciante delle pubbliche amministrazioni, con il taglio dei servizi e il brusco aumento dell’età pensionabile, la crisi SINCRONIZZANDO 2 / 2013 45 IL LAVORO DELLE DONNE AL TEMPO DELLA CRISI colpisce in modo pesante anche le lavoratrici. A partire da quelle che lavorano con contratti di lavoro meno stabili o più flessibili, cioè spesso precari e anche poveri. Così la condizione delle donne diventa paradigmatica delle vulnerabilità, discontinuità e dualismi del mercato del lavoro italiano, nonché dei cambiamenti necessari per un creare un mercato inclusivo, come chiede l’Unione europea con la famosa Strategia Europa 2020. L’occupazione femminile costituisce un problema strutturale e centrale nell’economia e nella società italiana. Ma, a ben vedere, il lavoro delle donne costituisce, al tempo stesso, un’importante opportunità per uscire dalla crisi. Le stime degli economisti mostrano che la valorizzazione del ruolo economico delle donne – usando una metafora “casalin- ga” – è una sorta di lievito per la ricetta della crescita equa: espande il volume della torta, specie sul piano dell’economia dei servizi, senza bisogno di altri ingredienti. Di più, le statistiche ci insegnano che la valorizzazione dell’occupazione femminile aumenta – proseguendo con la metafora casalinga – i prossimi destinatari della torta, cioè il numero di figli. Ormai non c’è dubbio, esiste una relazione stretta e diretta tra lavoro femminile e figli nel senso che le coppie/famiglie in cui anche la donna lavora hanno maggiori possibilità economiche per sostenere la scelta di fare figli. Anche se poi, con l’arrivo dei figli piccoli, per le lavoratrici madri entrano in gioco le note difficoltà pratiche di una conciliazione tra tempi di lavoro e tempi per la famiglia. Consapevole della questione, la Banca d’Italia, per la prima volta nella storia, ha dedicato un capitolo della sua relazione al ruolo delle donne nell’economia come fattore di incremento del Pil. Quindi, proprio al tempo della grande crisi e del cambiamento, è ancor più “tempo di donne”, come recita il titolo del volume, a cura di Silvana Serafin e mia (Forum, 2013), che raccoglie i saggi elaborati nell’ambito del corso Donne, Politica e Istituzioni presso l’Università di Udine. Se valorizzare il lavoro delle donne non solo è giusto ma “conviene” all’economia e alla società, la questione dell’occupazione femminile va affrontata giocando non in difesa, bensì predisponendo una seria strategia di attacco. Per cui se il tema del lavoro deve venire prima di tutto nell’agenda politica del Governo, la questione dell’occupazione femminile deve costituire la priorità per una crescita equa. Già la legge n. 92 del 2012, nota come riforma Fornero, ha enunciato l’obiettivo di aumentare la partecipazione femminile nel mercato del lavoro, solo che poi le tecniche utilizzate risultano per lo più discutibili. Le disposizioni della legge Fornero intendono rafforzare la leva della sicurezza della persona che lavora in un’ottica di genere. In tale direzione prevedono, sul piano del rapporto di lavoro, nuove tutele per la genitorialità (spesso simboliche o eccessivamente complicate) e, sul piano del mercato del lavoro, nuovi incentivi per l’occupazione femminile (promessi ma ancora non del tutto operativi). Ben più efficace risulta lo stimolo per una partecipazione meno squilibrata negli organi di governance delle società pubbliche e private dato dalla legge n. 120 del 2011, sulle quote di genere. Sulla scia della riforma Golfo-Mosca, l’Ateneo di Udine ha varato una “banca dati dei talenti femminili” (vedi in www.talentifemminili.uniud.it) quale azione diseguale (a vantaggio delle donne) per fare l’eguaglianza tra i sessi. Il tutto con la consapevolezza che la condizione delle donne (e l’effettività dei suoi diritti) è uno degli indicatori principali del progresso di una società. In conclusione, se rispetto al passato le donne hanno fatto un lungo pezzo di strada in avanti, il cammino da percorrere verso il traguardo della parità di genere resta lungo e va fatto sapendo che le tappe raggiunte vanno mantenute e difese. q Marina Brollo Ordinaria di Diritto del lavoro Università degli Studi di Udine fotografie di Rosanna Merola [email protected] CHI È MARINA BROLLO Professoressa di Diritto del lavoro e Direttrice del Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università di Udine. Presidente del Comitato Unico di Garanzia e già Preside della Facoltà di economia dell’ateneo friulano. Fa parte di consigli scientifici di importanti riviste lavoristiche. Tra le sue ultime pubblicazioni: cura dei volumi Il mercato del lavoro, 2012; Donne, politica e istituzioni: il tempo delle donne, 2013; Abilitazione scientifica per i professori universitari, 2013. 46 COMMENTI SCENARIO L’AMBITO PEZZO DI CARTA SINCRONIZZANDO 2 / 2013 47 Il valore della laurea e gli sforzi per conseguirla. In nome del lavoro e della volontà di apprendere che dura tutta la vita. “N ella fabbrica dei falsi le lauree 110 e frode”: l’articolo di la Repubblica attira subito la mia attenzione. L’operazione dei carabinieri “110 e frode” assicura alla giustizia decine di persone in tutta Italia. Scoperta una vera e propria stamperia clandestina di lauree di ogni tipo, distinte da un tariffario: da 3 a 9mila euro. “La tentazione della scorciatoia accademica è una storia vecchia come il narcisismo dell’uomo”, leggo, “e alimenta da sempre un indotto economico a molti zeri. E così le vie (traverse) per arrivare al pezzo di carta più prezioso del mondo, il certificato di laurea, non solo sono infinite ma sono battute pure da un’umanità varia ed eterogenea”. E io che pensavo che a comprarsi la laurea in Albania fosse solo qualcuno. Un giro su internet mi convince che il giornalista ha ragione: le vie verso la laurea tarocca sono infinite. C’è l’odontotecnico che “si laurea” in medicina in fantomatiche università estere senza necessità di frequentarne i corsi; c’è chi sceglie tra un catalogo di titoli e si compra la tesi; c’è chi cade vittima di false università online che per farsi pubblicità distribuiscono lauree ad honorem ad attori e politici; c’è perfino chi si è iscritto a un vero corso biennale finale autocertificandosi un precedente e inesistente diploma triennale (complicazione tutta italiana). E c’è chi, più semplicemente, dice di averla, mentendo spudoratamente. E mica solo in Italia: Scott Thompson, ex numero uno di Yahoo, è stato licenziato in tronco per aver millantato una laurea in informatica mentre il rabbino capo di Francia, Gilles Bernheim, si è dovuto dimettere per un dottorato in filosofia mai conseguito. Anche fra i politici di tutta Europa si scatena la caccia a tutti i costi al pezzo di carta, con risvolti ridicoli. Come nel caso di Annette Schavan, ministro dell’istruzione tedesco, che aveva commentato le dimissioni del suo collega della difesa dicen- I giovani sono molto indecisi sul corso di laurea da scegliere per ottenere un posto di lavoro do: “Sono molto imbarazzata all’idea che Karl Theodor Zu Guttenberg abbia copiato la tesi”, salvo essere costretta alle dimissioni quando l’università di Düsseldorf le ha revocato per plagio la sua laurea in filosofia. Mentre Jeroen Dijsselbloem, ministro della finanze olandese, il “falco” alla guida dell’Eurogruppo che detta condizioni per la crisi di Cipro, si è inventato un master in Business Economics all’Università di Cork in Irlanda. Il master non c’è ma a Cork il ministro aveva passato un paio di mesi per un corso in Food Business (aveva in men- no dalla tesi è di mille euro, con un tasso di disoccupazione salito dal 19 al 23 per cento per chi ha in tasca la laurea breve e dal 20 al 21 per cento per chi ha seguito i corsi di cinque anni. Ma non è che altrove stiano poi tanto meglio: un giornale canadese ha pubblicato una vignetta fulminante. Il cane e gli anziani genitori (si fa per dire: avranno la mia età) osservano stupiti sulla soglia di casa il figlio, un ragazzo con zaino e cappellaccio di lana, pronto a partire. “Vado in India”, dice. “A cercare te stesso?” chiede la madre, di anti- te una carriera da ristoratore?). È saltato poi il ministro dell’educazione (!) rumeno mentre il primo ministro sloveno è stata accusata di plagio. C’è poco da fare: il web ha reso la vita impossibile ai falsi dottori. Gli atenei si sono dotati di software anti-plagio che smascherano tesi di “seconda mano” e hanno trasformato qualche impiegato in “detective” (i carabinieri hanno elogiato l’Università di Chieti “sempre attenta a rappresentare ogni presunta irregolarità”). Alla fine concordo con l’articolista: la laurea rimane “il pezzo di carta più prezioso al mondo”. Anche se AlmaLaurea conferma che da noi la retribuzione media dei dottori a un an- ca memoria sessantottina. “No, a cercare un lavoro”. Un altro articolo mi rincuora. Già il titolo mi piace: “Aziende a caccia di competenza: laurea o diploma, l’essenziale è studiare”. Le aziende cercano tecnici, scrive La Stampa, ma l’ultima ricerca di Unioncamere rivela che mentre un diplomato su due non ha una preparazione adeguata, un tecnico su quattro risulta introvabile. La soluzione, scrive il quotidiano, è una offerta formativa post diploma, specialmente nelle professioni digitali e in quelle che fanno capo a moda, mobilità sostenibile, green, meccanica, meccatronica, biotecnologie, termoidraulica. E i laurea- ti? “Non è vero che ci sono troppi laureati”, continua, anzi, secondo i dati AlmaLaurea solo il 30 per cento dei diciannovenni si iscrive all’università e tra i nostri occupati solo il 18 per cento ha la laurea contro il 30 per cento della media Ue. “Il Paese richiede un aumento sia di diplomati sia di laureati. Il problema non è se laurearsi ma quali lauree scegliere”. Come fare? A darsi una mossa sono le università stesse: oggi è Ca’ Foscari ad aver aperto una via nuova. Dopo una prima sperimentazione conclusasi con successo a Mestre e Treviso, dal prossimo anno l’ateneo veneziano terrà corsi universitari pomeridiani agli studenti degli ultimi tre anni di liceo. L’esame finale varrà crediti validi per la laurea. Lo sforzo è quello di orientare precocemente contrastando così gli abbandoni e i ritardi: anche questa una preoccupazione europea. Le Monde pubblica un dato sorprendente: solo il 27 per cento delle 154.144 matricole francesi del 2008 ha raggiunto la laurea tre anni più tardi. La nuova sfida del sistema universitario d’oltralpe non è più la selezione ma il portare il maggior numero di studenti alla laurea. E le statistiche hanno rilevato come siano gli atenei piccoli, con circa 20mila studenti, i più “performanti”. Denis Varaschin, presidente dell’Université de Savoie, non ha dubbi: “l’orientamento è la chiave del nostro successo”. La stessa cosa aveva detto, a la Repubblica, Marco Mancini, presidente dei rettori italiani: “l’anticipazione dell’orientamento è fondamentale in un percorso di studio”. Insomma, gli esperti concordano su due principi: studiare è importante ma più importante è sapere cosa studiare. Poi: lo studio si espande prima e dopo il corso di laurea. Nel nome del lavoro. q Mauro Broggi giornalista di Famiglia Cristiana fotografie di Hildegard Adelheid Kuss [email protected] 48 COMMENTI REPORTAGE SINCRONIZZANDO 2 / 2013 49 GUARDANDO SI IMPARA Apprendere, non solo sui libri, ma osservando chi è in grado di trasmettere competenze preziose. Andare a “bottega”, acquisire sul campo, arricchire quello che si è studiato in teoria, confrontarsi con chi ne sa di più o semplicemente condividere ogni giorno gli stessi gesti di creatività. TRA I FILI COLORATI Consigli da mettere in pratica, prima che il gesto sia acquisito e diventi sicuro, senza esitazione. Questa fotografia davanti a una macchina da tessitura coglie – nell’atteggiamento dei due personaggi – l’attimo della “trasmissione”. Momento in cui colui che insegna non deve imporsi, ma informare e supportare. E chi impara non deve aver paura, ma prendere il coraggio di “fare da solo”. 50 COMMENTI REPORTAGE LA DUTTILITÀ DEL LEGNO “Imparare è un gioco” sembra dirci questa fotografia: per creare aeroplanini giocattolo che, uno dopo l'altro, aspettano appoggiati sul tavolo il bambino che li vorrà. Ma imparare è soprattutto osservare e ripetere come cerca di fare il giovane apprendista con il pennello in mano. Ciò che conta alla fine è il risultato – come sembra sottolineare il “maestro” – controllare che tutto sia fatto secondo le regole della qualità. SINCRONIZZANDO 2 / 2013 51 52 COMMENTI REPORTAGE SINCRONIZZANDO 2 / 2013 53 CUCIRE LA CARTA Lavorare a “bottega” è anche essere vicini, fianco a fianco in un singolare mix di individualità e collettività. Concentrati sulla progressione del lavoro delle mani, con la possibilità di uno scambio continuo per la risoluzione di un problema tecnico, un consiglio, un’idea nuova. Come queste esperte rilegatrici di un piccolo atelier a Tallinn in Estonia. 54 COMMENTI QUESTIONE DI STILE SINCRONIZZANDO 1 / 2013 55 OBIETTIVO ANTICORRUZIONE Tra le recenti iniziative di rafforzamento della compliance culture, una specifica policy che prevede il divieto di ogni pratica di natura corruttiva. L’ adozione di comportamenti virtuosi sul fronte della corruzione rientra tra gli strumenti più importanti per rimuovere i vincoli allo sviluppo economico e sociale a livello internazionale. Di recente, in Italia è stato varato il Codice di Comportamento della Pubblica Amministrazione che definisce specifiche modalità comportamentali alle quali devono attenersi i funzionari pubblici nei rapporti con i terzi. Per il nostro Paese si tratta di un passo importante nel tentativo di mettere freno alla corruzione che è stimata nell’ordine di 60 miliardi di euro l’anno. Telecom Italia il 6 dicembre del 2012 ha adottato una Policy Anticorruzione che vieta qualsiasi pratica corruttiva nei confronti o con il coinvolgimento di soggetti sia pubblici sia privati, individuando altresì le aree sensibili di applicazione, quali omaggistica, spese di rappresentanza, eventi, sponsorizzazioni, liberalità. Destinatari sono i componenti del Vertice aziendale e degli organi sociali delle società del Gruppo Telecom Italia, tutti i dipendenti del Gruppo e i collaboratori nonché i terzi in rapporti di affari con il Gruppo, compresi i familiari. Recentemente la policy è stata fatta propria anche da TIM Participações in Brasile. Come indicato dalla Policy, al fine di consentire l’attuazione dei principi, da questa richiamati, è prevista l’adozione di specifiche procedure attuative a livello aziendale. È stato pertanto attivato un percorso di aggiornamento delle procedure di riferimento, tuttora in corso, con il coinvolgimento delle funzioni aziendali interessate, che definisce le modalità comporta- mentali cui attenersi per effettuare le singole iniziative. I nuovi criteri sono in coerenza con i valori di trasparenza, correttezza e lealtà richiamati dal Codice Etico di Gruppo I CRITERI I criteri vertono principalmente sull’individuazione di valori soglia; sul richiamo ai principi di ra- gionevolezza e occasionalità; sulla differenziazione di trattamento, ove necessario, tra soggetti beneficiari pubblici e privati; sulla definizione di modalità di trattamento nel caso di benefici a favore dei dipendenti. Per quanto riguarda gli omaggi, per esempio, è prevista la definizione di un’unica soglia di valore massimo per omaggistica verso soggetti sia pubblici sia privati. Questa si applica anche agli omaggi ricevuti dai dipendenti che, quando il loro valore sia eccedente il limite individuato, dovranno essere restituiti ovvero devoluti in beneficienza. Risultano inoltre eccezioni all’applicazione per casi specifici quali premi, attestati, strenne aziendali, forme di incentivazione alla forza vendita. Analogamente, anche per le spese di rappresentanza risultano individuate specifiche soglie di spesa, in particolare con riferimento ai pasti e ai pernottamenti. In questo caso il criterio della ragionevolezza risulta elemento qualificante per l’ammissibilità della spesa. GLI AMBITI Ambito specifico di trattazione riguarda la partecipazione a eventi, organizzati dalla società ovvero da terzi. Al riguardo risulta determinante il grado di correlazione del contenuto dell’evento con il cosiddetto business purpose, definito come la finalità di promozione, presentazione e/o esposizione di prodotti/ servizi della società/ente organizzatore. In base al livello di correlazione sono infatti definiti diversi criteri di partecipazione, tanto più vincolanti quanto minore risulta il contenuto di business purpose e, in particolare, nel caso del coinvolgimento di soggetti pubblici nell’iniziativa. Per quanto attiene alla partecipazione a eventi di terzi da parte di dipendenti è prevista la definizione di modalità di adesione analoghe a quelle individuate per gli eventi di natura interna. Anche in questo caso sono previste eccezioni quali, per esempio, inviti in qualità di speaker/relatore. In conclusione, l’adozione di nuove modalità relazionali da parte del Gruppo, oltre a perseguire l’obiettivo di garantire un maggior livello di compliance nell’ambito delle attività svolte e di prevenzione della commissione di possibili illeciti, consente di raggiungere livelli di maggiore trasparenza dell’operatività con i terzi. q Valerio Cavallo illustrazione di Alberto Ruggieri 8 [email protected] 56 MONDO ECOSISTEMA SINCRONIZZANDO 2 / 2013 57 OVER THE RAINBOW Dietro le quinte della nuova campagna commerciale. Il punto di vista della nostra testimonial Chiara Galiazzo. A bbiamo lavorato alla ricerca di un linguaggio di comunicazione trasversale su tutti i target delle nostre offerte, fisse e mobili, attuali e innovative, consumer e business. TIM, Telecom Italia e Impresa Semplice, tre brand distinti ma che, volendo semplificare e cercando un linguaggio che li apparenti, appartengono comunque a un’unica grande area, quella del “comunicare”, e a una sola grande famiglia, il Gruppo Telecom Italia. Così pensiamo sia anche nella mente del consumatore: “quando sono fuori casa sto con TIM, a casa telefono e navigo con Telecom Italia (e da lei ricevo la bolletta), in ufficio lavoro con Impresa Semplice. Ma alla fine sempre di Telecom Italia si tratta”. Il nostro cliente, la persona reale, viva e attiva, è quindi al centro della futura comunicazione della nostra azienda che è essa stessa, da sempre, sinonimo di comunicazione. Nell’era di internet, dei social network, del citizen journalism, della politica partecipata in rete, come si può generare adesione attorno all’atto di comunicare e che significato questo assume? In cosa i consumatori possono identificarsi? L’ERA DELLA YOUCRACY Grazie alla rete, abbiamo vissuto e ancora stiamo vivendo una sorta di democratizzazione dei media, la cosiddetta youcracy: le persone hanno integrato il loro ruolo di fruitori di contenuti con quello di creatori e hanno acquisito la consapevolezza della loro forza e rilevanza. La rete ha messo nelle mani del pubblico nuove forme di interazione, di comunicazio- 58 MONDO ECOSISTEMA SINCRONIZZANDO 2 / 2013 59 LA VOCE DI UN TALENTO La campagna è legata all’immagine di Chiara Galiazzo, una ragazza semplice, della provincia veneta, che ama e sa cantare. Ha un vero talento, e infatti vince X Factor 2013 supportata dalle sue coinquiline e dai suoi amici e partecipa poi al Festival di Sanremo. Cos’è per te il talento? Il talento è un dono da valorizzare e che ha bisogno di un’occasione per potersi esprimere al meglio. Cosa hai provato quando hai saputo che saresti diventata la testimonial di Telecom Italia? Tanta curiosità, ma anche un senso di responsabilità perché Telecom Italia mi ha scelta per una campagna il cui claim è “amo il talento” e che si ramifica in tanti ambiti diversi, dall’arte alla ricerca. ne, nuove forme di partecipazione alla vita comune. Con tablet e smartphone nuovi gesti si sono inseriti nella quotidianità (“allarga” dell’Ipad), con il web e i social network nuovi termini sono entrati nell’uso comune: “mi piace, commenta, aggiungi a”. Ma soprattutto, “condividi”. Telecom Italia nella sua storia ha di volta in volta aggiornato il significato della parola “comunicazione”, legandolo alle abitudini dei tempi e alle nuove tecnologie disponibili. Da Una telefonata allunga la vita passando per Comunicare è vivere e arrivando al più recente Le emozioni non cambiano, il modo di comunicarle sì. Oggi la comunicazione è condivisione. E condividere è mettere in comune, è uno scambio, è un dono, è un atto che migliora noi stessi e da cui traggono beneficio anche gli altri. IL TALENTO Le persone, i giovani come i silver surfer, molti, tutti, vogliono essere protagonisti, vogliono esprimere le proprie idee e approfittare dell’opportunità di mostrare, far valere, condividere il proprio “talento”. Che ci sia o che sia idealizzato, tutti vogliono realizzare il sogno e il nuovo racconto di Telecom Italia è la storia di un sogno che diventa realtà. Di un talento che trova la sua strada. Talento è una della parole chiave della nostra azienda. In questo momento di profonda crisi e disorientamento, in cui abbiamo bisogno di sperare nel futuro, di trattenere cervelli e competenze, abbiamo pensato che sarebbe stato corretto In queste pagine, il flash mob al Pincio, Roma, dove hanno partecipato anche 150 persone di Telecom Italia guidati dall’energia e dalla professionalità del grande Daniel Ezralow promuovere, “pubblicizzare” il talento che si impegna, che si adopera per realizzare la propria passione, il proprio sogno, che rischia e non si abbatte. Il talento eccezionale nella sua normalità di storia vera di giovani che si danno da fare, ma non sono da soli: nell’era di internet e del “condividi” tutto si condivide. Perché il successo non è individuale. È nel bene di tutti, dà l’esempio, genera consenso e supporto. LA NOSTRA CHIARA Inauguriamo in pubblicità la real comedy: Chiara utilizzerà i nostri prodotti come accade nella realtà di una persona attiva, si interfaccerà con aziende e negozianti. Chiara non è testimonial in senso classico, è testimone del talento italiano, le sue storie saranno ispirate alla sua vita vera, in cui utilizzerà (e vedrà utilizzare intorno a sé) i prodotti e i servizi della nostra azienda: a casa e in mobilità, per un uso privato o per lavoro, di TIM e di Telecom Italia. Un unico linguaggio per tutti i prodotti aziendali. Il linguaggio unico e la storia di un’unica persona aiuta nel raccontare la convergenza in atto dei device e delle app e soprattutto il fatto che il cliente è la stessa persona che utilizza il cellulare per lavoro e per uso personale, che a casa ha il wi-fi con l’ADSL, che guarda la tv on demand e che ascolta la musica in streaming, che condivide documenti per gioco o per business. Il primo spot corale ha promosso l’Ultra Internet (fisso e mobile, consumer e business) con forti elementi di spettacolarità: l’Ultra Internet, da luce bianca (come l’abbiamo interpretata fin’ora) viene spettacolarizzata e diventa arcobaleno: un arcobaleno fatto dai colleghi di Telecom Italia – call center, open access, staff – riuniti in un flash mob perché “comunicare è condividere” e con Ultra Internet di Telecom Italia la comunicazione è migliore, la condivisione di esperienze è migliore, la vita è più colorata, ricca di contenuti e di emozioni, più facile e più comoda. Over the rainbow magnificamente cantata da Chiara sarà il sound brand che ci accompagnerà. Il padre creativo di questo nuovo format è Mauro Mortaroli, che segue l’azienda con passione da sempre, sua anche la telefonata che ti allunga la vita. Regia di Alessandro D’Alatri e coreografia per la lunga giornata al Pincio di Daniel Ezralow, uno dei nomi cult a livello mondiale, che ha diretto comparse e colleghi divertendosi e facendoci divertire. Questo è un progetto di comunicazione, non solo un format televisivo: abbiamo fotografato talenti per il materiale visivo nei negozi, abbiamo capitalizzato l’arcobaleno-fibra nelle sponsorizzazioni (allo stadio e al Mugello), abbiamo costruito un maxi-impianto di affissione nell’atrio partenze del terminal A dell’aeroporto di Fiumicino, abbiamo girato e prodotto web-clip per siti, web e social media inoltre, abbiamo coinvolto Chiara in attività congiunte su Twitter e Facebook. Allo sviluppo del progetto ha collaborato una moltitudine di persone, appartenenti a Consumer Communication, Business Communication, Domestic Media e Sponsorizzazioni, Social Media. q Stella Romagnoli Gaetano Di Tondo Simone Zafferani Elisabetta Nottola Grazia Butera Barbara Stranges Ciro Pagliara Dario Chirichigno Andrea Brusa Sergio Teresi Carlotta Ventura Fabrizio Petrera Francesca Belli Cristiano Habetswallner Salvo Mizzi Mariano Tredicini e tutti gli altri professionisti che lavorano in ambito comunicazione Domestic fotografie di Domenico Giampà 8 [email protected] [email protected] Come vivi l’impegno per questa nuova avventura? È un’esperienza molto densa, impegnativa e divertente. Sto imparando tantissimo e sto incontrando grandi professionisti e con loro ho uno scambio umano e lavorativo che mi sta facendo crescere da ogni punto di vista. casa, ne stiamo ancora ridendo, ma non posso nascondere di essere stata in grande imbarazzo. Ti diverte il mondo della pubblicità? È un mondo completamente nuovo per me, mi diverte perché sono una persona curiosa, mi piace capire, approfondire e sui set imparo tantissimo. In più occasioni, mentre giravi gli spot, hai incontrato alcuni dipendenti Telecom Italia che ti hanno fatto molte domande. Tu cosa vorresti conoscere del loro mondo? Vorrei chiedere loro com’è lavorare in Telecom Cosa è cambiato? La notorietà televisiva che imItalia, come si trovano, di cosa si occupano. Prima patti ha sulla tua quotidianità? di X Factor stavo facendo uno stage in una società Ho notato che adesso vengo riconosciuta più spesfinanziaria e mi interessa ancora capire come funso e a volte le persone mi dicono di avermi conozionano le grandi aziende. sciuta proprio grazie agli spot di Telecom Italia. Cerco di fare la vita di sempre e mantenere invaria- Ti appassiona la tecnologia? Che rapporto hai con te le mie abitudini ma devo dire che a volte cammi- il telefonino? E con internet? nare per strada o prendere il tram diventa compli- Non sono particolarmente tecnologica, ma il tecato. Qualche giorno fa ero in centro con le mie lefonino lo uso tantissimo, soprattutto per lavoamiche per fare una passeggiata e guardare le ve- ro, per fare o ricevere chiamate ma anche per trine. Alcuni paparazzi mi hanno riconosciuta e ci l’aggiornamento dei social che è diventato fonhanno seguite in motorino per tutto il tragitto fino a damentale. 60 MONDO IERI OGGI DOMANI SINCRONIZZANDO 2 / 2013 61 CUSTODI DEL NOSTRO HABITAT Parlano i colleghi di Real Estate che gestiscono il nostro patrimonio immobiliare e ne assicurano vivibilità e sicurezza. I l patrimonio immobiliare di Telecom Italia con i suoi 11.200 circa edifici in uso, e le sue 14mila stazioni radio base, rappresenta una città dalle dimensioni non trascurabili (come Ravenna, Bergamo o Grenoble) ed è presente su tutto il territorio nazionale. In questo patrimonio risiedono e lavorano ben oltre 50mila persone e funzionano svariati apparati tecnologici sia di tipo civile che telefonico che devono ricevere il più idoneo supporto per poter lavorare e interagire tra loro adeguatamente. Gli immobili, da sempre considerati un bene primario, anche per la nostra azienda, sono in effetti, non dei semplici involucri ma l’habitat funzionale dove trova vita e continuità il nostro business. Gestire tale patrimonio e assicurare le più adeguate condizioni di vivibilità e sicurezza è quindi una missione molto impegnativa. Serve il competente contributo professionale di chi è dedito a tale compito, elemento saliente dell’intero processo produttivo. EFFICIENZA GLOBALE L’attività immobiliare pur avendo generalmente radici molto profonde nel passato, per essere al passo con i tempi, e con i cambiamenti del contesto economico in atto, cer- ca processi di innovazione operativa e tecnologica continua. Tale fenomeno si è verificato anche in Telecom Italia dove la ricerca di idonee azioni di efficientamento è stata possibile attuando progetti gestionali sia immobiliari che di facility management. Ciò ha comportato un enorme cambiamento culturale delle persone che lavorano nella struttura Real Estate le quali hanno dovuto sviluppare una nuova sensibilità professionale: analitica e di “efficienza globale” oltre che soltanto tecnica e operativa come necessario in passato. LA CUSTOMER SATISFACTION Inoltre, la definizione e il raggiungimento degli obiettivi di efficienza, il rispetto delle policy aziendali, e il monitoraggio costante delle performance dei fornitori sono garantiti dalle strutture centrali e territoriali di Service Center Real Estate seguendo anche un processo customer oriented, finalizzato cioè a realizzare un equilibrio virtuoso tra la qualità “percepita” dei servizi erogati e i costi sostenuti. Per raggiungere una customer satisfaction positiva in un contesto molto complesso è indispensabile avvalersi però, oltre che della competenza e professionalità degli attori in gioco e di processi operativi interni Da sinistra, Fabrizio Paravani e Francesco Cipolloni nella Regia Video Top della sede di Corso d’Italia, 41 a Roma. Nella pagina accanto, l’asilo nido di via Ugo La Malfa, Palermo ed esterni ben definiti, di strumenti informatici dedicati ed efficienti per garantire gestione anche a distanza e ritorni dal campo in tempo reale. I SISTEMI INFORMATICI Nell’ottica del “sell what you use”, ovvero di immissione sul mercato di prodotti e pacchetti già utilizzati e testati all’interno, utilizziamo vari sistemi. Tra questi il Cruscotto Immobiliare, in cui sono presenti tutti i dati patrimoniali, gestionali ed economici dei nostri 11.200 immobili e 14mila stazioni radio base; il portale denominato My Facility & Real Estate, che permette a tutti di connettersi per richiedere servizi e assistenza online, segnalare criticità, esprimere la propria soddisfazione; l’applicativo per il Fleet Management che raccoglie, incrocia e archivia ogni dato relativo a circa 20mila veicoli della flotta aziendale. Per il prossimo futuro si attiverà anche il sistema integrato geolocalizzato per il controllo dei servizi ambientali e di manutenzione che ci consente di avere ritorni online da tutto il territorio nazionale. LE PERSONE Senza nulla togliere però ai processi e ai sistemi informativi avanzati, il valore aggiunto della struttura di Real Estate sono le persone. Creare nel tempo una squadra motivata, proattiva e coesa è perciò la sfida più esaltante che ci attende. Oggi la caratteristica principale di queste persone deve essere l’intelligenza sociale, l’abilità di comprendere il contesto nella sua complessità, la continua riprogettazione dei servizi, il monitoraggio costante dei risultati e la propensione a reagire tempestivamente alle immancabili criticità nell’ottica di un continuo miglioramento, cui, come dicevano i nostri avi, non c’è mai fine. Il tutto vicino ai colleghi e ai problemi perché tutti insieme assicuriamo il business, anzi lo rendiamo possibile. Quindi ne siamo parte integrante. q Domenico Cipolletta fotografie di Katia Carota Sergio Fallucca 8 [email protected] [email protected] [email protected] 62 MONDO IERI OGGI DOMANI SINCRONIZZANDO 2 / 2013 63 Diciotto anni da architetto nell’immobiliare di Telecom Italia rappresentano un percorso molto stimolante e ricco di molteplici esperienze professionali. Dal 1995 ho infatti vissuto, su vari territori da Milano a Palermo, da Roma a Venezia, le diverse evoluzioni con cui l’azienda ha sviluppato l’attività di gestione degli immobili e le molteplici componenti che costituiscono il mondo Real Estate. La gestione degli immobili aziendali è un’attività che si è evoluta nel tempo seguendo, e a volte anche anticipando, i cambiamenti richiesti dal contesto economico e i progressi e le innovazioni tecnologiche. L’immobile, da sempre un “bene primario”, è l’involucro dentro cui si sviluppano la maggior parte delle attività dell’azienda e gestirlo, assicurando un costante equilibrio tra livello dei servizi erogati e contenimento dei costi, è una sfida continua. La creatività per sviluppare progetti sempre più innovativi di realizzazione immobiliare, la ricerca per “ingegnerizzare” i processi di facility management, la negoziazione e l’analisi tecnico-economica per una gestione del property finalizzata al miglior rapporto tra sviluppo e contenimento dei costi, costituiscono i punti cardine che mi hanno accompagnato in questi anni. L’opportunità di contatto con tanti colleghi che lavorano in azienda fornendo dei servizi fondamentali rende il nostro ruolo sempre vivo, attento; tale responsabilità rappresenta uno dei punti di orgoglio che da sempre unisce la nostra squadra di uomini e donne e ci fornisce l’energia per affrontare in maniera sempre efficiente ed efficace il nostro compito. DOMANI - MAURIZIO BELLATRECCIA Elisabetta Palmieri OGGI - ELISABETTA PALMIERI Michele Conventi IERI - GIUSEPPE LA CAVERA Se dovessi trovare degli elementi che caratterizzano la nostra attuale organizzazione rispetto al recente passato non avrei dubbi a riferirmi ad alcuni aspetti. Innanzitutto la vicinanza e il supporto ai nostri colleghi con le nostre attività quotidiane facilitate anche dalla presenza territoriale dei nostri Poli. Poi la trasversalità delle nostre attività che vanno da quelle più ordinarie, che consentono il “funzionamento” continuo dei nostri immobili con standard adeguati alle attività che si svolgono all’interno, a quelle più straordinarie che, con iniziative sempre più innovative, ci vedono protagonisti in diversi progetti strategici per la nostra azienda. Importante per noi consolidare già per quest’anno un significativo risparmio sui canoni di locazione. Stiamo trattando in maniera strutturata con circa 160 proprietà degli immobili industriali e con circa 400 proprietà delle stazioni radio base per un totale di canoni pari a 10 milioni di euro circa e tra proposte avviate e rinegoziazioni concluse abbiamo in pentola risparmi a oggi per circa 0,5 milioni di euro a regime. La sfida è partita e noi, come sempre, non ci siamo sottratti! Tecnologia e innovazione applicata al mondo del Real Estate: questo è l’obiettivo che cerco di raggiungere e trasmettere ai miei collaboratori. La mia funzione è da sempre impegnata nel perseguire il continuo miglioramento dei servizi erogati, in termini di efficacia, efficienza, attraverso l’utilizzo di soluzioni tecnologiche e organizzative adeguate. Le attività gestite spaziano dal facility al maintenance, agli uffici protocollo (circa 650mila pezzi di posta lavorata nel 2012), alla gestione degli atti giudiziari, alle assistenze audio video (oltre 5mila nel 2012) ai centri stampa (4,5 milioni di copie nel 2012), alle foresterie. Presidiamo inoltre tutti gli eventi ordinari e straordinari quali, Assemblea degli Azionisti e Consigli di Amministrazione, con SLA sfidanti e di alta qualità. Per poter fornire una gestione integrata dei servizi delle sedi strategiche del vertice aziendale, è necessaria un’attenta pianificazione delle singole attività, individuando adeguate risorse tecnologiche ed economiche in piena aderenza alle esigenze aziendali di innovazione e ottimizzazione dei costi. Ci inseriamo, quindi, nel panorama SCR interagendo con la Funzione Centrale e le Aree Territoriali per un continuo e sinergico scambio di idee. Sono convinto che un’avanzata sperimentazione tecnologica su un perimetro limitato come il nostro, possa tradursi in una successiva estensione nel resto del territorio attuando interessanti economie di scala. Il Real Estate di Telecom Italia fonda le sue radici nel passato, vive il suo contesto nel presente e guarda con determinazione al futuro. 64 MONDO VENITE DA NOI SINCRONIZZANDO 2 / 2013 65 A PASSEGGIO TRA LE NOSTRE SEDI Continua il nostro tour ideale: è la volta del Nord Est con alcune sedi ad Ancona, Padova e Bologna. VIA GUIDO MIGLIOLI 11, ANCONA Nonostante le dimensioni ragguardevoli, la sede di Telecom Italia di via Miglioli 11 è una presenza discreta tra palazzi e capannoni dei nuovi quartieri alla periferia sud di Ancona. Un unico complesso disteso su quattro blocchi a sei piani, abbellito all’ingresso da un’originale struttura reticolare spaziale in acciaio, con dentro tutto ciò che aiuta il lavoro di circa 500 persone: comodi parcheggi multipiano, mensa luminosa coperta da un bel giardino pensile su idrocolture, un elegante auditorium ad anfiteatro, aule per la didattica, laboratori, bar interno. A completare questo mosaico di ambienti c’è la recente creazione di un asilo nido, una bella “scommessa” considerata l’attuale età media del personale. Inaugurato nel 1992, l’edificio è il primo esempio in Italia di costruzione isolata sismicamente dal suolo, cioè svincolata dalle consuete rigidità strutturali di ancoraggio grazie a speciali “isolatori sismici” in gomma e acciaio. Orgoglio della tecnica e dell’allora Direzione Regionale, oggi rappresenta una roccaforte in cui trovano rifugio le risorse man mano che si chiudono le sedi sparse nella città e dintorni. Resta indubbiamente un grande contenitore di professionalità, storie, relazioni, creatività, sogni, ma soprattutto speranza; proprio come quel verde intenso che lo avvolge e ne rallegra l’esterno. q Gilberto Stacchiotti fotografie di Gilberto Stacchiotti A destra, l’ingresso della sede di Ancona. Nella pagina accanto, la Torre dei Guidozagni e sullo sfondo la Torre dei Prendiparte, Bologna VIA VII STRADA 22, PADOVA A Padova, in via VII Strada 22, poco lontano dal casello dell’autostrada A4 (uscita PadovaEst), si trova la sede di Telecom Italia. La struttura, adiacente alla zona industriale padovana, è composta da due costruzioni distinte e ospita nell’edificio Sirio il Customer Care Consumer 119 e Business 191 mentre nell’edificio S. Barbara torre A e B, il settore delle Vendite, il CSA, la Rete e il CED. L’edificio Sirio e S. Barbara sono collegati tra loro da un raccordo sopraelevato che consente ai lavoratori di accedere comodamente alle due strutture. Gli immobili sono circondati da un vasto parcheggio e offrono un auditorium di recente ristrutturazione, la palestra, una saletta relax, il servizio di gestione pratiche, la portineria, la mensa e una postazione bancomat. A Padova si lavora in un ambiente giovane e dinamico ponendo la massima attenzione agli obiettivi e alla responsabilità di rappresentare l’azienda all’esterno; l’impegno e l’efficienza però non prescindono dall’attenzione verso la qualità della vita lavorativa e dall’importanza delle relazioni tra le persone. q Ilenia De Rossi VIA GOITO 13, BOLOGNA A pochi passi dalle due torri, passeggiando nel centro storico di Bologna, potete imbattervi nella duecentesca Torre dei Guidozagni, salvata dal crollo negli anni Venti dal restauro della società telefonica TIMO e trasformata in accesso di una modernissima centrale telefonica. Unitamente all’adiacente palazzo di via Goito, costituisce un vero e proprio “distretto della comunicazione” che occupa un intero isolato, inaugurato nel 1928 dal re Vittorio Emanuele III. La prestigiosa sede ha ospitato la storica agenzia SIP e attualmente accoglie circa 200 persone nelle strutture di Risorse Umane, Field Planning & Control e Customer Care. Il palazzo conserva una spettacolare sala del consiglio con soffitto a cassettoni, affrescato con i ritratti dei grandi della storia delle telecomunicazioni tra cui: Meucci, Marconi, Righi e Galvani. A quest’ultimo è intitolata la centrale telefonica che fa parte dell’ala tecnica del complesso che serve ancor oggi gran parte del centro storico. q Roberta Manfredi fotografie di Roberta Manfredi 8 [email protected] 8 [email protected] 8 [email protected] [email protected] [email protected] 66 IL RACCONTO IMMAGINANDO, AGGREGANDO, RACCONTANDO Ecco i primi tre racconti nati dalle “nostre penne collettive”, selezionati e aggregati dai candidati volontari e dal team tecnico. Grazie agli oltre 200 colleghi che hanno partecipato alla prima edizione con entusiasmo e creatività sulle parole Sette, Colore, Arcobaleno, protagonisti della tag cloud di sottofondo. Si prosegue in autunno... LA SOLITUDINE IL MIO SOGNO LE STORIE DEI RICORDI ette... sono trascorsi soltanto sette giorni dall’ultima volta. Erano miagolii di luce, quei primi e innocenti bagliori; ora hanno invaso il cielo, come il tuo perduto sorriso ogni mio colorato orizzonte. Trasuda un’alba indifferente... Mi alzo il bavero di pochi, ancora spauriti, rimpianti. Abbaia un randagio, lontano. Il mare s’adagia, in un piatto silenzio. Tu, resti l’eco di un’essenza che non ha senso inseguire. Sulla battigia una barca vacilla. Nulla è più intenso di ciò che finisce. Sante D’Anna S uardo fuori attraverso quella grande vetrata; osservo i colori del cielo e le forme di quelle nuvole in un pomeriggio di mezza estate. Rifletto su quanto sia bello assaporare quello scenario di calma apparente, mentre sono invaso da dubbi sul mio futuro. Provo a sperare che qualcosa cambi, anche se non ho più aspettative. Ho la certezza che mi mancherà ogni particolare della tua presenza, ma mi aggrappo all’idea che per i prossimi sette giorni sarò io il centro della mia vita, anche se cerco te. Simona De Giorgi G e case giravano intorno alla piazza, al centro i banchi del mercato, le cassette della frutta, il profumo del basilico, i colori dei fiori. Alle 7 un via vai di cappuccini nei vassoi e i primi buongiorno. Passavamo di là con i miei fratelli per andare alle elementari: tutti più piccoli delle enormi cartelle e nei nostri disegni c’erano il verde, l’arancio, il rosso, il giallo e il viola, le bottiglie di olio e di vino, i cartocci delle olive e l’odore delle banane. Era tanto tempo fa. Emanuela Foglietta In rari momenti che la vita perde velocità e combacia con la linea dei pensieri. Mi rivedo bambina. Nascosta sotto un cedro del Libano, guardavo un incantevole tramonto. Allora conobbi la solitudine, forse per la severità del mio sguardo. Avevo conosciuto la morte. Striature di rosso violento, l’arancio, poi il rosa. Ai confini un fluttuante viola. Striature indaco e forme lattiginose a sembrar nuvole. E dire non so se i colori di quell’attimo presero il posto di strazianti echi di mille parole silenti. Lorella Palmerini Improvvisamente immersa nella luce, vedevo il giardino di casa diventare sempre più piccolo. Che stava accadendo? Ero in aria, nel cielo. In un attimo mi trovai avvolta dai colori più brillanti che avessi mai visto. Sembrava di essere dentro l’arcobaleno, di essere parte dell’arcobaleno anch’io. Non capivo perché non provassi paura. Era un senso di pace quello che mi inondava. A un tratto tutto fu chiaro. Le sue parole insignificanti prendevano forma: “Dolce Bianca sei tu la luce che manca”. Barbara De Sieno Il respiro è affannato mentre corro disperato. I palazzi grigi sono giganti severi, i tombini neri dei pozzi profondi. Il cielo incombe bianco su di me piegando la mia ragione. La paura mi assale e comincio a gridare, senza voce. Gli occhi si riempiono di lacrime nere che portano il buio. Ma ecco all’improvviso il calore di una mano che stringe la mia. “Amore” – sento dire da una voce conosciuta che riporta i colori nella mia piccola vita. Alzo lo sguardo e trovo gli occhi azzurri di mia madre. Stefano Pietri La consapevolezza arrivò all’improvviso, portentosa come il temporale in un giorno tiepido. Quell’istante sembrò infiltrarsi in ogni cellula del mio organismo. Era davvero finita, non ci sarebbero stati altri abbracci, un’ultima telefonata, una risata insieme. Si spegneva l’arcobaleno più colorato che avessi mai visto in tutta la mia vita e la sua intensità la percepivo in pieno solo in quel momento rendendomi conto che negli anni passati le nuvole che lo avevano coperto erano solo nei miei occhi. Silvia Ranzo Proprio una gran fregatura; ore e ore di corse affannose e l’obiettivo sempre a un passo, ma un passo che sembrava lungo sempre più della gamba, che portava ovunque senza arrivare da nessuna parte. Ed eccola lì, la fine dell’arcobaleno! e via a scavare, a cercare la pentola piena d’oro, poi ancora lì, stanchi e delusi, e della pentola nessuna traccia. “E se questa non fosse la fine dell’arcobaleno, ma l’inizio?”. E allora via, si ricomincia; qualcuno ci fermerà, ma non ora, o forse mai. Guido Maria Forloni Quando arriverà la primavera – dicevi tu – saremo lontani, in un luogo migliore, a inventare nuove storie e ricordarne di passate. Saremo stanchi, e troveremo un modo diverso di stare insieme e di meravigliarci ogni giorno di questa vita bizzarra e di imprevedibile bellezza. Ci fermeremo a contemplare un cielo terso che colorerà i nostri affanni e rifletterà le nostre risa pesanti, e come bambini cercheremo il tesoro nascosto alla fine dell’arcobaleno. Trovandolo dentro di noi. Anna Maria Fumarola L Sincronizzando il periodico di Telecom Italia Anno 4 numero 2 Luglio 2013 Proprietario ed editore Gruppo Telecom Italia Direzione, Amministrazione, Redazione Corso d’Italia, 41 – 00198 Roma [email protected] Direzione Editoriale Antonio Migliardi Francesco Cardamone Direttore Responsabile Cinzia Vetrano Progetto editoriale Peliti Associati Coordinamento e consulenza editoriale Valeria Accornero Redazione Luciano Capanna Francesco Costanzo Francesca Impecora Barbara Lucangeli Art Director Mario Peliti Grafica e impaginazione Valerio Fanelli Hanno scritto per Sincronizzando Mauro Broggi Marina Brollo Chiara Ottaviano Hanno collaborato Milco Accornero Elena Acinapura Antonino Agelo Armida Agostinacchio Marcella Ametrano Gianluca Angelici Gianluca Atzeni Alberto Badiali Antonella Baldari Sandro Bambagioni Enrico Barella Silvio Rafael Bassabe Giuseppe Battista Maurizio Bellatreccia Francesca Belli Mauro Bellucci Mario Benedetti Gianluca Bergese Alessandro Bertini Andrea Bertoldi Marco Biaggi Doria Bianca Michela Billotti Guido Bocci Silvia Bogi Sara Bolognesi Elena Braccini Andrea Brusa Elena Brusadin Stefano Brusotti Grazia Butera Daniela Calascibetta Gian Battista Canova Matteo Cantoni Erika Cappelletto Gennaro Carlone Gianluca Casa Sonia Casaro Bartolomeo Castaldo Eugenia Castellucci Valerio Cavallo Giampaolo Cecchi Marino Cecchi Ettore Cervi Fabiola Cesarini Alberto Chiesa Dario Chirichigno Cristina Cianchi Domenico Cipolletta Francesco Cipolloni Giovanni Cirillo Oscar Civiletti Maurizio Codogno Roberto Collavizza Marcello Collia Ilenia Collotta Andrea Costa Enrico Crisci Fiorella D’Ajello Luigi D’Amore Sante D’Anna Sandro D’Antimo Claudia Davanzo Giampaolo Dedola Simona De Giorgi Umberto De Giosa Mariateresa De Marzo Cinzia Cristina De Monte Marco De Pretto Ilenia De Rossi Barbara De Sieno Riccardo Del Pinto Luca Delsante Alfonso De Vizio Angelica Di Cagno Giorgio di Giovanni Rosario Di Girolamo Stefania Di Simio Gaetano Di Tondo Gabriele Elia Maria Grazia Esposito Carlo Eynard Fulvio Faraci Tiziana Filippi Emanuela Foglietta Guido Maria Forloni Daniele Franceschini Anna Maria Fumarola Fabio Galli Fabio Galluccio L’editoria di Telecom Italia comprende anche I candidati volontari che hanno lavorato con il team tecnico della casa editrice Peliti Associati sono: Elena Braccini, Maurizio Codogno, Claudia Davanzo, Umberto De Giosa, Cinzia Cristina De Monte, Fabio Galli, Paolo Piani, Maria Rocco, Bruno Saleri, Pietro Salerno, Sabina Scarpa, Paola Turco, Simona Vassetti, Maria Grazia Venuti, Ernesto Maria Volpe notiziariotecnico www.telecomitalia.com/notiziario-tecnico Fabio Genovese Marina Giardini Mario Giardino Massimiliano Gigliotti Veronica Giovannini Marco Giuliani Michelina Giuliani Giuliano Godini Silvia Grazioli Barbara Greco Paolo Guerello Cristiano Habetswallner Venanzio Iacozzilli Antonio Iannucci Stefania Iero Giuseppe La Cavera Elisabetta Leone Caterina Liguori Maria Lionetti Antonella Lorusso Paolo Malgarotto 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Segna Carlo Sestri Enrico Seveso Massimo Sinibaldi Ida Sirolli Massimiliano Spaziani Brunella Gaia Spinella Gilberto Stacchiotti Barbara Stranges Alessandra Tavarnelli Paolo Teoducci Sergio Teresi Paolo Tommasini Elena Tondini Simone Topazzi Maria Luisa Traisci Mariano Tredicini Rosario Trimarchi Paola Turco Patrizia Ugazio Alessandra Ulizio Daniele Vai Simona Vassetti Carlotta Ventura Maria Grazia Venuti Michele Vescovi Marina Vespucci Giovanni Violano Paolo Vitiello Ernesto Maria Volpe Michele Volpe Simone Zafferani Alvise Zanioli Francesco Zannini Emanuele Zingale Roberto Zunino Amministrazione Lucilla Mancini Illustrazioni e infografica Marco Giannini (pagine 16-17, 22-23, 24-25, 38) Alberto Ruggieri (pagine 20-21, 54-55) Paolo Bertoglio Katia Carota Luigi Chiriacò Antonio Colella Giuseppe Di Lorenzo Pietro Ebner Maria Grazia Facciolà Sergio Fallucca Francesco Figurelli Paolo Focher Andrea Furelli Domenico Giampà Maria Laura Gonzales Fabrizio Ignesti Fiona Kok Hildegard Adelheid Kuss Vittoria Marletta Francesca Romana Mariani Alessandro Maria Martino Rosanna Merola Alessandro Morabito Francesco Sabetti Andrea Serra Bruno Spiezia Marcello Stasi Nicola Vaiani Patrizia Valfrè Michele Conventi Elisabetta Palmieri Michele Pisante Courtesy of Team WCAP Courtesy of Expo Milano 2015 Archivio Corbis Archivio Gruppo Telecom Italia Archivio storico Telecom Italia Tipografia Varigrafica Alto Lazio Zona Industriale Settevene Nepi 01036 – Nepi (VT) Registrazione Periodico iscritto al Tribunale di Milano numero 126 del 22 febbraio 2006 Chiuso in tipografia 30 luglio 2013 Testi, fotografie, disegni Riproduzione vietata copyright © La rivista è disponibile online su intranet e su internet Per info e ricezione online inviare una email a: [email protected] Fotografie Riccardo Adelini Daniele Antoni Paoli Moreno Balzani Carta ecologica riciclata Fedrigoni Symbol Freelife Satin Prodotto realizzato impiegando carta certificata FSC Mixed Sources COC-000010. 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