Sincronizzando 13
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Sincronizzando 13
13 Anno 4 numero 1 – Maggio 2013 Nord Ovest prima tappa sul territorio per parlare di mercato, tecnologia, best practice, persone Sfida a business unificati. Obiettivi e strategia della nuova direzione guidata da Simone Battiferri We have a dream I clienti Consumer impongono un’accelerazione nelle attività: priorità, punti forza, traguardi nelle parole di Luca Rossetto Nascono i Joint Open Lab, frutto di un accordo con i principali atenei italiani. I ritratti di chi vive l’innovazione al quotidiano SINCRONIZZANDO 1 / 2013 L’EDITORIALE I L’Editoria di Telecom Italia L’Editoria di Telecom Italia si arricchisce di contenuti interattivi. Scarica la nuova app L’Editoria+ disponibile su Apple Store, Google Play (Android) e TIM Store: puoi visionare video, photogallery, siti internet relativi alle pagine della rivista dove trovi l’icona della Realtà Aumentata. È semplice: basta un tap sul tuo smartphone tenendolo a 20-30 centimetri di distanza inquadrando l’icona con la fotocamera. Sempre su Apple Store, Google Play (Android) e TIM Store, puoi scaricare l’app L’Editoria dove visionare l’archivio di Sincronizzando, del Notiziario Tecnico, il Codice Etico, La sicurezza in tasca. l 3 aprile del 1973 Martin Cooper, capo ricercatore della Motorola, scese in strada a New York per testare il prototipo di una sua invenzione: il telefono cellulare individuale. Qualche mese dopo venne messo in commercio il modello DynaTAC 8000X: un apparecchio vocale senza schermo, pesante, di grandi dimensioni, che oggi appare decisamente rudimentale. Sono passati quarant’anni e quel primo modello, che avrebbe cambiato per sempre il nostro modo di comunicare, si è trasformato nell’esperienza evoluta, intelligente, connessa e tascabile che tutti conosciamo. In quattro decenni è cambiato quell’oggetto, siamo cambiati noi ed è cambiato il nostro mercato: radicalmente. O ggi è Internet che regola buona parte della nostra vita: economica, politica, sociale. Da una recente indagine condotta dal Politecnico di Milano è emerso un dato molto importante: quasi 18 milioni di Italiani utilizzano attivamente più mezzi di comunicazione, in contesti e luoghi diversi, in differenti momenti della giornata. Sono i cosiddetti consumatori convergenti, una fascia di popolazione in crescita, compresa tra i 15 e i 64 anni di età, che ha una elevata dotazione tecnologica e forti abitudini di consumo multimediali: a casa, in ufficio, per strada, in viaggio, ovunque. Sono persone che parlano, comunicano, condividono informazioni, giocano e fruiscono contenuti collegati a Internet, usano i social network e scaricano applicazioni attraverso una molteplicità di dispositivi digitali: pc, smartphone, tablet, smart TV, game console, e-book reader. I consumatori convergenti, un profilo sociale che Martin Cooper non avrebbe nemmeno immaginato, sono il risultato più evidente della trasformazione a cui è soggetto da qualche anno il nostro settore, strutturalmente modificato dal web e dall’innovazione tecnologica. Una trasformazione che ha prodotto e continua a produrre effetti rilevanti sui bisogni delle persone, sulle loro abitudini, e dunque sul mercato in cui operiamo. P er dare a Telecom Italia un ruolo da protagonista all’interno del nuovo scenario digitale, nell’ultimo anno di gestione abbiamo investito molto nello sviluppo delle nuove reti (4G, fibra ottica) e avviato importanti cambiamenti organizzativi volti a permettere un forte riposizionamento competitivo dell’azienda in ottica convergente, supportato da un piano di investimenti di 9 miliardi di euro che ci consentirà di abilitare i servizi del futuro. A quarant’anni dall’invenzione di uno degli oggetti che più ha segnato la nostra storia aziendale, abbiamo cominciato una delle partite più ambiziose e decisive per Telecom Italia, quella che ci permetterà, se la giocheremo al meglio, di continuare a essere leader di un nuovo mercato. Marco Patuano In copertina, i colleghi Giorgio Tavolini, Vanda Di Foggia e Andrea Pulidori a Los Angeles in “abiti di scena” durante le riprese dello spot istituzionale 3 4 SINCRONIZZANDO 1 / 2013 LA SPESA SENZA SPOSTARSI DALL’UFFICIO La tua spesa in sede è un’iniziativa, nata dalla collaborazione tra Coop e Telecom Italia, per conciliare gli impegni lavorativi con l’organizzazione familiare. Il servizio, in fase sperimentale, è attualmente operativo presso la sede di Roma di via Pietro de Francisci, 152 ed è prevista l’estensione ad altre sedi aziendali. È possibile ordinare e pagare la spesa online e, grazie alla tecnologia NFC, integrarla tramite cellulare con le proposte pubblicizzate su appositi cartelloni affissi in sede. Coop provvede a consegnare la spesa all’uscita dall’ufficio. A destra, la collega Valentina Nappi fotografata da Giuseppe Di Lorenzo. Andrea Coco 8 [email protected] [email protected] 5 6 SINCRONIZZANDO 1 / 2013 INDICE n CULTURA D’IMPRESA n PARTECIPAZIONE Fondazione Telecom Italia, nuovo concept Intuizione creativa, maestria artigianale e senso di umanità: Marcella Logli, nuovo Segretario Generale di Fondazione Telecom Italia, racconta gli orientamenti attuali e l’importanza del coinvolgimento dei colleghi. n PRIMO PIANO n PUNTI DI VISTA Gli accordi di marzo 2013 Le parole chiave delle intese sottoscritte con le Organizzazioni Sindacali, disponibili per tutti i colleghi sulla intranet aziendale. n BUSINESS n ORGANIZZAZIONE Sincronizzando inaugura un viaggio attraverso il Paese, per parlare di business, tecnologie, best pratice del Territorio. Si parte da Piemonte, Valle D’Aosta, Lombardia con Michele Corcione, Gianfilippo D’Agostino, Gianni Moretto, Gabriele Testa. n SESTANTE Così globali, così divisi La globalità e la centralità di Internet hanno sollevato la necessità di riprogettarne le modalità di gestione che, apparentemente libera e trasparente, è coordinata da organizzazioni prevalentemente statunitensi. 18 n LA PAROLA ALL’ESPERTO Obiettivi e strategie della Direzione Business e il nuovo posizionamento go to market. Il commento del responsabile Simone Battiferri. 20 36 TRASFORMAZIONE n n COMMENTI n SCENARIO 24 RITRATTI 38 n La partnership fra Ateneo e Industria nei laboratori creati all’interno delle cittadelle universitarie. Un dialogo per la ricerca di nuovi scenari, servizi e prodotti d’avanguardia, nel nome dell’innovazione. Riflessioni su giovani, talento e interesse per gli studi nel nostro Paese, tra dati Cineca e realtà del mondo del lavoro. 28 n 48 n REPORTAGE Un attimo di concentrazione REPUTAZIONE Gli occhi socchiusi, il gesto intenso, il tempo sospeso. È proprio “quell’attimo” magico in cui sincronizziamo la nostra mente e il nostro corpo per focalizzarci su un obiettivo. Quel momento può portare – tutti – a un grande risultato. Le nostre azioni per un buon business 50 Uno stile comportamentale responsabile alla base del nostro agire quotidiano. Per lo sviluppo e la reputazione della nostra azienda. Parla Valerio Cavallo. n QUESTIONE DI STILE Viaggio al femminile 40 Forti, determinate, entusiaste sono le protagoniste dei role model di Direzione Donna che percorrono l’Italia per proporre modelli di leadership alle colleghe sul territorio. C’ERA UNA VOLTA 56 Before the radio! Il telefono delle origini come strumento di comunicazione di massa. 42 58 n Potere al sapere? IMPEGNO Alcuni suggerimenti per mantenere il comfort ottimale nel tuo ufficio e contemporaneamente ridurre gli sprechi energetici. Fai bene a te e fai bene all’ambiente... e in più potrai seguire questi consigli anche a casa tua. Joint Open Lab: l’incontro fra accademia e industria n Il risparmio energetico in ufficio: una pratica a costo zero Le priorità e le attitudini che Luca Rossetto, responsabile Direzione Consumer, ritiene fondamentali per la nuova organizzazione. On air lo spot istituzionale che racconta la nascita del celebre discorso di Martin Luther King con una nuova prospettiva storica, la nostra. “Guest star” dello spot tre colleghi che descrivono la loro esperienza e quelli che a Milano hanno posato per il Q-R code umano della campagna stampa. L'intervento di Maria Cristina Bombelli. 46 ECOSISTEMA We have a dream Dalla diversità alla pluralità: individui e organizzazioni di fronte alla sfida dell’inclusione IDENTITÀ Proprio come si fa in città quando si intitola una piazza a una personalità illustre. Anche in Telecom Italia i luoghi della nostra quotidianità aziendale hanno e avranno un nome: quello dei “nostri personaggi” che si sono distinti e soprattutto che ci sono rimasti nel cuore e nella memoria. Il coraggio della crescita 12 n n Le nostre radici in una dedica Uniti! FORUM Parliamo di Nord Ovest n n LO SPECCHIO DELL’AZIENDA 34 8 n n MONDO n n IL RACCONTO “La nostra mission? Il dialogo” Immaginando, aggregando, raccontando Parlano i colleghi della Direzione Public and Regulatory Affairs. Il punto di vista del responsabile Franco Brescia e le testimonianze di tre colleghi. Al via la nostra esperienza di narrazione collettiva: su intranet tutti i dettagli per partecipare e scrivere le “nostre” storie. 60 66 IERI OGGI DOMANI VENITE DA NOI A spasso tra i nostri uffici Con questo numero inauguriamo un’ideale passeggiata tra le nostre scrivanie. Partiamo dal Nord Ovest con alcune sedi di Milano e Torino. 64 7 8 PRIMO PIANO PUNTI DI VISTA SINCRONIZZANDO 1 / 2013 Interventi per la produttività dei tecnici on field di Open Access GLI ACCORDI DI MARZO 2013 Le parole chiave delle intese sottoscritte con le Organizzazioni Sindacali, disponibili per tutti i colleghi sulla intranet aziendale. È già patrimonio comune delle persone del Gruppo Telecom Italia la conoscenza degli accordi sottoscritti nel marzo scorso con le Organizzazioni Sindacali maggiormente rappresentative in tema di strumenti di gestione delle eccedenze previste dal piano industriale, di aumento della produttività del Caring Services e dei tecnici on field di Open Access e del Premio di Risultato. L’attualità dei temi e l’ampiezza dell’impatto costituiscono l’occasione per parlarne ancora e contribuire ad accrescere la consapevolezza delle motivazioni che hanno portato a tali risultati e delle soluzioni applicative connesse. Proviamo a dare qui alcune suggestioni di lettura trasversale dei contenuti con il ricorso a parole chiave, fortemente evocative, che consentono di ripercorrere il filo logico che pervade gli accordi ed evidenziano le forti coerenze della manovra. Occupazione: la salvaguardia dei posti di lavoro è l’obiettivo prioritario condiviso dalle parti, anche in un contesto economico e di mercato straordinariamente critico, orientando il ricorso agli ammortizzatori sociali meno critici per le persone e la collettività. Sostenibilità: la priorità data alla solidarietà per far fronte alle eccedenze produttive ha consentito di minimizzare i riflessi sull’occupazione, perché si tratta di un ammortizzatore sociale di tipo difensivo; il ricorso residuale alla mobilità collettiva volontaria è limitato al ristretto numero di risorse con i requisiti per il collegamento alla pensione e a chi ne abbia interesse; per chi già possiede i requisiti per accedere ai trattamenti previdenziali le parti hanno responsabilmente condiviso di considerare tale Nuove modalità della prestazione lavorativa Assegnazione ai tecnici di un automezzo sociale da custodire presso la loro dimora Per aumentare l’efficacia del processo di assegnazione delle attività le misure ENTRO IL 2013 ENTRO IL 2014 riduzione della frammentazione logistica dei presidi nelle città in cui Caring Services occupa più di un immobile chiusura dei presidi nelle 47 città con organico inferiore a 46 lavoratori le opzioni livello inquadramentale fino al 5° Telelavoro Definizione delle seguenti Le figure operative interessate dalla chiusura dei presidi possono: ultima attività assegnata Intervento Interventi per la produttività del Caring Services Geolocalizzazione degli automezzi sociali In funzione dell’acquisizione della posizione geografica dei veicoli A essere trasferite presso la sede di accorpamento linee guida in ambito Caring Service: B su richiesta operare in telelavoro domiciliare funzioni gerarchiche con l’ausilio di strumenti telematici per valutare qualità e quantità delle prestazioni del singolo nessun rimborso spese La prestazione lavorativa inizierà presso il sito della prima attività assegnata e terminerà presso l’ubicazione dell’ultima attività Orario di lavoro Inizio dell’orario di presidio alle 8,30 Banca ore Confluenza delle ore di straordinario prestate dai tecnici e progettisti in uno specifico conto ore con successivo recupero cumulato, a esclusione di quelle effettuate: né riconoscimento del buono pasto per le giornate in telelavoro specifiche matrici di turni Supervisor e coordinatori con livello inquadramentale superiore al 5° C per i telelavoratori finalizzate a un miglior presidio della clientela operare in telelavoro domiciliare con mansioni di operatore I supervisor che accetteranno di trasferirsi e di aderire alla nuova figura professionale con mansioni polifunzionali manterranno il livello inquadramentale e retributivo 80% in reperibilità Polifunzionalità delle mansioni per calamità naturali Istituzione di una nuova figura professionale di supervisor caratterizzata dal contemporaneo svolgimento di attività: per gravi disservizi collettivi Flessibilità della pausa pranzo da 30 a 60 minuti 9 Attestazione di inizio e fine direttamente tramite il terminale di servizio Orario di lavoro Attestazione d’inizio e fine attività lavorativa per gli operatori e i coordinatori direttamente sulla postazione di servizio È prevista l’applicazione di un regime di solidarietà pari al 9,23% di supervisor 20% residuali attività operative 10 PRIMO PIANO PUNTI DI VISTA SINCRONIZZANDO 1 / 2013 11 Strumenti di gestione delle eccedenze Premio di Risultato Contratto di solidarietà Il nuovo Premio di Risultato valido per il triennio 2013-2015 è articolato in tre quote distinte legate ai seguenti parametri Il contratto di solidarietà ha decorrenza dal Interessa complessivamente al 15 14 APRILE 2013 32.262 risorse APRILE 2015 40% 40% EBITDA Ricavi DI TELECOM ITALIA DI TELECOM ITALIA condizione quale titolo di mobilità collettiva, evitando di far gravare ulteriormente il peso delle eccedenze su risorse più giovani e senza maturazione della pensione. quale condizione di accesso del Premio L’accordo prevede 4 aliquote di riduzione verticale dell’orario 20% pari a: in base agli ambiti organizzativi: 6,15% 6,54% 9,23% 15% 16 giorni l’anno 17 giorni l’anno Customer satisfaction Erogazione del premio annuale a consuntivo nel mese di giugno di ciascun anno, a partire dal 39 giorni l’anno La fruizione delle giornate di solidarietà avverrà con modalità diversificate, in funzione delle esigenze di servizio, tra il personale operante in orario base e quello impegnato in turnazioni 2014 Livello Inquadramentale Premio al 100% in euro Scala Parametrale Liv. 1 670,10 100 Liv. 2 703,61 105 Liv. 3 Liv. 4 Liv. 5 – 5S 985,05 Ricorso alla mobilità collettiva per un massimo di 500 risorse Maturazione del diritto al percepimento della pensione con anzianità contributiva pari o superiore a 37 anni, al 27 marzo 2013 147 1.199,48 1.300,00 179 194 Liv. 6 1.467,53 219 Liv. 7 1.514,43 226 1.621,65 Liv. 7Q Mobilità L.223/91 GIUGNO Importi diversificati per livello 24 giorni l’anno con i requisiti in vigore fino al 31 dicembre 2011 Produttività: la finalità dell’incremento di produttività della prestazione lavorativa rappresenta l’unica via d’uscita per superare il gap di competitività dell’azienda rispetto alle condizioni di mercato facendo diminuire, a parità di organici, il costo delle singole lavorazioni; le soluzioni individuate si focalizzano sui due principali contesti operativi a diretto contatto coi clienti finali. 242 in possesso dei seguenti requisiti: maturazione del diritto al trattamento integrativo di mobilità secondo le normative vigenti entro il 31 dicembre del 2014 e solo in caso di volontarietà Conferma della curva di variabilità del Premio, al superamento della condizione di accesso, dall’80 al 160% dei valori in tabella Per il secondo semestre 2012 erogazione, nel mese di maggio 2013, di un importo premiale pari a 1.000 euro indifferenziati per livello inquadramentale Internalizzazioni: sono il mezzo per consentire di reimpiegare efficacemente le attuali eccedenze di personale attraverso lo spostamento all’interno di lavorazioni svolte esternamente, per saturare le capacità produttive esistenti; la compatibilità di tali soluzioni è condizionata da una rigorosa valutazione selettiva sulla sostenibilità economica delle attività fatte all’interno rispetto ai costi di mercato; l’accordo declina con trasparenza: quantità, tipologia di attività e tempi di realizzazione dei progetti di internalizzazione. Riqualificazioni: rappresentano lo strumento per realizzare l’effettiva reimpiegabilità delle risorse eccedenti nelle attività da internalizzare; si attuano con ingenti e mirati investimenti formativi che supportano la motivazione al cambiamento delle persone allineandone le capacità e competenze ai nuovi skill richiesti per competere sul mercato. Core business: riaffermazione strategica delle quattro macro-attività in cui si focalizzano i principali business del Gruppo (Caring Services, Rete, Staff e Telecom Italia Information Technology). Perimetro industriale: garanzia di permanenza nel Gruppo delle attività di Telecom Italia Information Technology, Caring Services e HR Services, legata alla durata dell’accordo. q Maurizio Gelletti Mario Iannaccone Cinzia Tomei infografica di Marco Giannini 8 [email protected] 8 [email protected] 8 [email protected] 12 PRIMO PIANO FORUM PARLIAMO DI NORD OVEST SINCRONIZZANDO 1 / 2013 13 Sincronizzando inaugura un viaggio attraverso il Paese, per parlare di business, tecnologie, best pratice del territorio. Si parte da Piemonte, Valle D’Aosta, Lombardia con Michele Corcione, Gianfilippo D’Agostino, Gianni Moretto, Gabriele Testa. I l territorio riveste un’importanza strategica per il business della nostra azienda. La presenza capillare, la vicinanza al cliente, la conoscenza delle esigenze delle grandi metropoli come dei piccoli borghi, dei distretti industriali, come delle grandi aree rurali appartiene al nostro DNA. Per comprendere più a fondo queste tematiche la redazione di Sincronizzando inaugura un viaggio ideale attraverso le grandi aggregazioni geografiche che caratterizzano la nostra organizzazione. Si parte con il Nord Ovest e in particolare con Piemonte, Valle d’Aosta e Lombardia, oltre 14 milioni di abitanti e un reddito pro-capite nettamente superiore alla media nazionale. Il forum si focalizza sugli investimenti, sulla potenza commerciale, sulla reputation, sul progetto Expo 2015 e sul superamento del digital divide. Protagonisti il responsabile Sales in ambito Consumer Michele Corcione, il responsabile Sales in ambito Business Gianfilippo D’Agostino (entrambi si occupano commercialmente anche della regione Liguria) e, in ambito Technology, il responsabile Access Operations Area NO Gianni Moretto e il responsabile Development Area NO Gabriele Testa. biamo cablato in verticale circa 14mila building. L’obiettivo è di arrivare a circa 500mila unità immobiliari con la fibra in casa: il capoluogo lombardo è infatti l’unica città italiana dove è prevista la tecnologia FTTH fiber to the home. Gabriele Testa. Integro Gianni per sottolineare che gli investimenti possono garantire maggiore margini sui servizi e incrementare la potenzialità di offerta. Gli sforzi devono essere tuttavia supportati da politiche commerciali coerenti. Ci sostiene il forte orgoglio e la consapevolezza che stiamo gettando le basi per le infrastrutture per il futuro, per contribuire al Sistema Paese. LTE e NGN rappresentano solo il primo passo: tutto il nostro lavoro è in continua e costante evoluzione. Michele Corcione. Concordo in pieno con Gabriele. Dobbiamo puntare al ritorno in termini di margini. La partita si gioca sulle variabili di mercato: attualmente, inutile negarlo, esistono problemi con le dimensioni di spesa e l’iper-competizione. Si assiste a fenomeni di deprezzamento di valore per l’azione dei competitor. Noi reagiamo “vendendo” l’azienda nel suo complesso, nel suo prestigio. Non sempre ci si riesce, ma le nostre persone sono pronte a gareggiare, in un terreno di gioco sempre più complesso. Gianfilippo D’Agostino. Per me la frase chiave è “vendere vantaggio competitivo alle imprese valorizzando l’accesso”. Viviamo un momento particolare di cambiamento. Abbiamo la responsabilità di aiutare le imprese a crescere anche a livello internazionale, di contribuire allo sviluppo digitale del Paese con soluzioni ed esperienze integrate di mobile, fisso e informatica. Le imprese attendono risposte da Telecom Italia. L’unione di ultrabroadband fis- Gianni Moretto. Penso sia fondamentale partire con gli investimenti previsti nel triennio 2012-2014, pari, per il Nord Ovest, a oltre un miliardo di euro. Nel corso del 2012, per il mobile, abbiamo potenziato il 58 per cento dei siti per aumentare la copertura UMTS e GSM e per sviluppare LTE. Nel 2013 continueremo a investire significativamente sulla nostra rete mobile, attraverso l’adeguamento/attivazione di oltre 2.200 siti. Per quanto riguarda la rete fissa e di nuova generazione a Milano abSopra, Chiara Beretta, Gianfilippo D’Agostino, Renza Poncini, Gianni Moretto, Gabriele Testa, Lucia Biraghi e Michele Corcione nel corso del forum. Nella pagina accanto, una veduta del Castello di Barolo, in provincia di Cuneo so/mobile con la capacità elaborativa dei nostri Data Center, può essere la ricetta per superare l’impasse competitiva. Il Nord Ovest può essere un modello nel Paese per la sanità (la card sanitaria è stata lanciata nel 2002), per la giustizia, con la notizia di reato digitale, per la sburocratizzazione grazie alla posta elettronica digitale. Nel Nord Ovest le grandi imprese fatturano alla nostra azienda quasi un miliardo e 600 milioni. Avvertiamo una forte responsabilità verso questi importanti soggetti imprenditoriali e soprattutto verso il Paese. Corcione. Altro tema fondamentale è la reputazione, concetto amplificato dalla rete dove spesso per le TLC viene scandito dalla leva del prezzo, da chi costa meno, a danno di chi punta sull’identità, sull’affidabilità, sulla professionalità. Per spuntarla dobbiamo pensare in maniera laterale. Con Gianfilippo ci troviamo 14 PRIMO PIANO FORUM SINCRONIZZANDO 1 / 2013 15 WWW.EXPO2015.ORG del progetto Expo 2015, Telecom Italia provvederà alla dotazione di infrastrutture di rete fissa, mobile e IT, alla fornitura di soluzioni tecnologiche di ultima generazione, alla gestione dell’operatività e della manutenzione e all’erogazione dei servizi di connettività e traffico relativi a fonia e dati. In questi due anni è stato seguito da un team di progetto interfunzionale per gestire il prima, durante e dopo l’evento, quando ci sarà il lascito delle infrastrutture che potranno essere utilizzate per ulteriori servizi. Fino a oggi hanno aderito 125 Paesi e si spesso agli stessi tavoli di lavoro, operiamo in sinergia per valorizzare la forte propensione del cliente Nord Ovest a comprare e a usare soluzioni a valore aggiunto. D’Agostino. Mi inserisco in quanto dice Michele ricordando il cosiddetto “Progetto Filiera”, un’azione concreta per migliorare reputazione e quote di mercato. Un esempio? McDonald che non è stato approcciato solo come un cliente Business, ma come un mercato che può generare per noi molti consumatori. In pratica stiamo lavorando con Michele per dare servizi ai clienti McDonald, oltre a gestire i servizi di ICT che utilizza. E abbiamo individuato altri soggetti per analoghe azioni di mercato. Moretto. Non va dimenticato che una buona reputazione passa per un buon servizio erogato. Quando nel 2008 è nata Open Access i tre driver principali erano: qualità, efficienza, trasparenza. In termini di qualità i clienti ci hanno riconosciuto un significativo incremento delle nostre performance, infatti l’overall satisfaction misurata attraverso indagini di mercato ci attribuisce per il delivery un valore di 8.30 (su scala da 1 a 10), rispetto a un 7 scarso di cinque anni fa, mentre per l’assurance, dal 2008 a oggi, siamo passati da un valore di overall satisfaction intorno al 6 a un valore intorno all’8. Sono convinto che tutto si gioca sul coinvolgimento, la motivazione delle persone. Dobbiamo tutti insieme uscire dalla logica dell’obbedienza per passare alla logica della responsabilità, per fare quello che è giusto fare e non quello che ci è stato ordinato di fare. È un fattore fondamentale per fare crescere la nostra reputazione. Testa. Sono d’accordo. Negli ultimi due anni abbiamo attivato piani di lavoro sempre più mirati e più puntuali per soddisfare il cliente. Ci sentiamo più vicini alle forze di vendita soprattutto nello sforzo di raggiungere la clientela Consumer. D’Agostino. In questo scenario si innesta Expo 2015 di cui Telecom Italia è partner tecnologico, unico nel settore della connettività e dei servizi integrati. La partnership, del valore di 43 milioni di euro, consentirà la trasformazione del sito espositivo nella prima smart city del futuro in grado di coniugare servizi tecnologici innovativi e sostenibilità ambientale. È previsto il supporto da parte di Telecom Italia allo sviluppo di una città sostenibile e intelligente di cui il sito espositivo sarà un esempio. Nell’ambito Sopra, uno scorcio del Duomo di Milano. Nella pagina accanto, una veduta del Palazzo Lombardia, Milano prevedono 20 milioni di visitatori di cui sei provenienti da Paesi esteri. Sarà una grande opportunità per offrire servizi digitali di nuova generazione. È un momento di forte visibilità per Milano, il Paese e per Telecom Italia: arriveranno capi di Stato, delegazioni diplomatiche di altissimo livello. La prima smart city del futuro sarà coerente con la mission di Expo 2015, ossia la nutrizione sostenibile e l’energia di nuova generazione. Corcione. Su questo tema resto letteralmente “attaccato” alla giacca di Gianfilippo. Il mondo Consumer vedrà circolare 20 milioni potenziali clienti. Ci stiamo preparando a finalizzare una presenza concreta. Fortunatamente le tecnologie ci consentono di poter parlare prima che le cose accadano. Dall’anno scorso abbiamo varato il sito internet TIM Smart City, un’iniziativa targata Nord Ovest, che possiamo considerare la piccola dote che portiamo nella joint venture con Gianfilippo. Manteniamo informata la community online con una newsletter di approfondimenti su ciò che facciamo. 16 PRIMO PIANO FORUM SINCRONIZZANDO 1 / 2013 17 damente il divario culturale presente nel nostro Paese verrà superato. D’Agostino. Vogliamo concludere questa conversazione con il Progetto Lombardia, gara che Telecom Italia si è aggiudicata contro i competitor riuniti in consorzio, registrando il maggior punteggio tecnico. Obiettivo: l’abbattimento del digital divide. Su questo lascio la parola a Gianni... Moretto. Sentendo parlare di Expo 2015 mi torna in mente la frase “il futuro è adesso”. Stiamo varando una serie di nuove tecnologie, di servizi, di device, che convergeranno nella prima smart city. Il nostro comun denominatore è la rete, fondamentale per sviluppare l’innovazione. È motivo di orgoglio per tutte le persone. Registriamo una bella energia, una spinta positiva verso l’innovazione. ha ritmi impressionanti. Lo sforzo e la sfida sono molto avvincenti: progettare per oggi, per domani, per le innovazioni. Vogliamo presentarci con il meglio delle tecnologie e delle opportunità di comunicazione. Moretto. Expo 2015 è un’occasione per alleggerire il divario culturale del Paese. Spesso il problema maggiore non è costruire l’infrastruttura, ma far capire alle persone come possono utilizzare quello che si sta costruendo. È di fondamentale importanza il coinvolgimento dell’ente pubblico, attraverso iniziative che obblighino i cittadini a servirsi della banda larga. Ultimamente stiamo assistendo ai primi tentativi che vanno in questa direzione: iscrizioni online alle scuole, CUD elettronico per i pensionati, censimento. Più viene sviluppato un sistema di e-government su banda larga, più rapi- D’Agostino. Sì è vero: c’è una bella energia grazie a Expo 2015. Gli agenti nella convention organizzata per loro hanno già toccato con mano alcuni servizi, come realtà aumentata, e-ticketing. Expo 2015 offre il vantaggio competitivo, il valore aggiunto rispetto agli altri competitor. Tutte le persone del Nord Ovest vivono l’iniziativa con molto entusiasmo. Testa. È un entusiasmo contagioso che ho provato sin da quando ho cominciato nel 2008 a lavorare all’Expo 2015 quando abbiamo immaginato l’architettura di rete contribuendo alla stesura del masterplan di presentazione. Il progetto Sopra, il Museo dei Cavatappi, Barolo, Cuneo. Nella pagina accanto, il Museo Nazionale del Cinema, Torino 8 [email protected] [email protected] [email protected] Moretto. Posso affermare che il Progetto Lombardia è il più grande esempio in Europa di finanziamento pubblico per l’abbattimento del digital divide; a fronte di 95 milioni di euro di costo complessivo del progetto, 41 milioni sono dati dalla Regione Lombardia come contributo pubblico. Il progetto prevede l’utilizzo di 8.500 chilometri di fibra ottica, di cui 3.000 chilometri di nuova posa e 1.150 chilometri di nuovi scavi. Un coinvolgimento di 707 comuni, quasi la metà di quelli della regione. Il tutto tra giugno 2011 e luglio 2013: esattamente 24 mesi. Ad aprile 2013 siamo al 77 per cento di abbattimento delle linee in digital divide, quindi molto vicini alla meta. A mio avviso questo è un esempio di come la collaborazione pubblico-privato funziona. Il rapporto con gli enti locali è stato molto costruttivo. Tutti hanno compreso perché si faceva. Sono state stipulate convenzioni e adottate “tecniche di scavo innovative”, molto meno invasive e poco “disturbanti” per la popolazione. Il Progetto Lombardia è un incentivo per conquistare il territorio e migliorare le relazioni con le amministrazioni pubbliche. Anche questo contribuisce alla nostra reputazione e soprattutto allo sviluppo del Paese. q Cinzia Vetrano fotografie di Hildegard Adelheid Kuss e Patrizia Valfrè a cura di Lucia Biraghi Chiara Beretta Renza Poncini infografica di Marco Giannini Ó [email protected] Ó [email protected] Ó [email protected] 18 SESTANTE SINCRONIZZANDO 1 / 2013 19 COSÌ GLOBALI, COSÌ DIVISI Dalla sua nascita a oggi Internet ha cambiato la sua funzione: si è trasformata in un sistema per l’offerta di soluzioni e servizi che mutano in modo profondo lo stile di vita di tutti i popoli. La globalità e la centralità di questa piattaforma hanno da più parti sollevato la necessità di riprogettarne le modalità di gestione che, apparentemente libera e trasparente, è coordinata da organizzazioni prevalentemente statunitensi. UN MONDO DIVISO IN DUE A CAUSA DI INTERNET L o scorso dicembre si è tenuta a Dubai la World Conference on International Telecommunications (WCIT) che, dopo due settimane d’intenso dibattito, ha approvato le nuove regole internazionali per il settore delle telecomunicazioni (ITR - International Telecommunication Regulations) che entreranno in vigore nel 2015, sostituendo quelle che erano state approvate nel lontano 1988. Per la prima volta nella storia, non vi è stata una decisione unanime: 89 Paesi dei 144 presenti alla Conferenza hanno accettato di firmare il trattato (Paesi africani, arabi, Russia e Cina), mentre i rimanenti o non hanno ritenuto di approvare le nuove regole (per esempio, Stati Uniti e Regno Unito) oppure si sono riservati di rispondere in un secondo momento (tra questi ultimi, l’Italia). A provocare la divisione è stata soprattutto l’opportunità di un maggiore coinvolgimento dell’ITU – l’Agenzia delle Nazioni Unite per le Telecomunicazioni – nella governance di Internet, nonostante il trattato sottoposto ad approvazione fosse invece incentrato su temi tecnici come le modalità di interconnessione internazionale, la sicurezza delle reti, le modalità di scambio del traffico e la prevenzione dello spamming. I RISCHI DELL’ATTUALE MODELLO DI GOVERNANCE DI INTERNET L’ ICANN ha dunque un ruolo prettamente tecnico, tuttavia le sue scelte hanno anche implicazioni politiche. Un esempio può permettere di comprendere questo aspetto critico. Pur se l’ICANN è un’associazione non-profit, essa opera avendone avuto mandato dal Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti e – per la gestione tecnica dei domini – ha un contratto con la società privata statunitense VeriSign. In linea teorica, gli Stati Uniti potrebbero dunque richie- dere a ICANN, o direttamente a VeriSign, di estromettere alcuni domini dalla ricerca rendendoli non funzionanti e dunque irraggiungibili nella rete. Questa centralità degli Stati Uniti resta tale anche se l’ICANN opera secondo un approccio multi-stakeholder, intendendo con tale termine il fatto che molti attori – da Governi nazionali a Organismi internazionali come l’OCSE e la stessa ITU, dalla società civile alle organizzazioni del settore privato che operano in questo mercato – hanno la possibilità di esprimere la propria opinione sulle varie tematiche. IL RUOLO DELL’ICANN NELLA GESTIONE DI INTERNET I nternet appare oggi come una rete distribuita su più reti (da cui la definizione Internet o rete di reti) e apparentemente senza un controllo centrale. Al contrario, proprio per la necessità di assicurare il funzionamento del servizio su più infrastrutture, spesso differenti tra di loro, vi è la necessità di un forte coordinamento tecnico che è assicurato dall’ICANN (Internet Corporation for Assigned Names and Numbers). Tale organismo, nato nel 1998 come associazione non-profit e soggetto alle leggi della California, garantisce soprattutto che gli indirizzi IP (Internet Protocol), ossia i “numeri” che contattiamo quando digitiamo un indirizzo web sul nostro browser, siano unici e li attribuisce univocamente a un terminale e/o cliente. Poiché gli indirizzi IP non sono infiniti, ICANN si occupa anche di gestire l’attribuzione degli indirizzi affinché vi sia un equilibrio tra la domanda, sempre più crescente, e l’offerta limitata. a cura di Enrico Barella, Guido Ponte, Lorenzo Pupillo illustrazioni di Alberto Ruggieri Fonte: World Conference on International Telecommunications, Dubai, dicembre 2012 IL FUTURO: VERSO UN ASSETTO MULTI-ISTITUZIONALE? L’ attuale modello multi-stakeholder su cui si fondano le decisioni di gestione di Internet ha sicuramente molti pregi. La flessibilità con la quale si affrontano alcune decisioni e la trasparenza nelle scelte attestata dall’ampia documentazione disponibile nel sito dell’ICANN, rendono tale approccio ideale per gestire un fenomeno che cambia con grande rapidità come Internet. Ciò nonostante, il tema della rappresentanza ha il suo peso, soprattutto con il crescere dell’utilizzo di Internet da parte di realtà che in passato avevano una limitata partecipazione. Una soluzione potrebbe essere quella di fare evolvere la governance di Internet verso un modello multi-istituzionale in grado di garantire la migliore associazione tra l’esigenza di governance e l’istituzione più adatta ad affrontarla. IL DIBATTITO NELLA WCIT DI DUBAI L a consapevolezza di dipendere sempre più da un’infrastruttura che è tuttavia disegnata e coordinata prevalentemente da organizzazioni statunitensi, ha spinto molti Governi dei Paesi emergenti a richiedere una revisione delle modalità in cui Internet viene gestita, assicurando una governance che sia maggiormente condivisa. Tale tema è divenuto oggetto di confronto tra i diversi blocchi geo-politici durante la Conferenza di Dubai, nella quale tuttavia non si è riusciti a trovare una visione comune su tale punto. Da più parti la decisione degli Stati Uniti di non approvare né il trattato (che pure aveva recepito molte delle proposte fatte dagli Usa), né le risoluzioni non vincolanti a esso collegate (in cui si affrontava il tema della governance di Internet) è stata letta come una difesa della libertà di Internet. Tuttavia, tale difesa è coincisa anche e soprattutto con una protezione degli interessi politici e commerciali degli Usa, come sottolineato da alcuni giornali tra cui The Economist. Ó [email protected] Ó [email protected] Ó [email protected] 20 BUSINESS ORGANIZZAZIONE SINCRONIZZANDO 1 / 2013 21 UNITI! Obiettivi e strategie della Direzione Business e il nuovo posizionamento go to market. Il commento del responsabile Simone Battiferri. L a Direzione Business lancia “la sfida a business unificati”. È questo lo slogan che Simone Battiferri ha adottato per sintetizzare il significato strategico dell’organizzazione commerciale di cui è responsabile dalla fine di dicembre e che rappresenta la risposta che Telecom Italia, ampliando e integrando le precedenti offerte delle funzioni Business e Top Clients and Public Sector, predispone per rispondere alle esigenze della clientela Affari. La nuova direzione commerciale, nella quale operano circa 4.700 colleghi, vuol contribuire ad accrescere il valore delle piccole, medie, grandi aziende private e della Pubblica Amministrazione attraverso una gamma di soluzioni ICT in grado di supportare il business dei clienti nell’attuale scenario macroeconomico, in cui innovazione e controllo della spesa diventano capisaldi per il rilancio del sistema industriale. Le principali scelte strategiche che hanno portato all’attuale modello organizzativo possono così sintetizzarsi: • Integrazione delle strutture di sviluppo dell’offerta in un’unica funzione Marketing, in grado di salvaguardare le specificità dei presidi dedicati alle diverse aree di clientela, rafforzando i poli di competenza necessari all’industrializzazione dell’offerta. • Empowerment dei presidi territoriali di vendita, attraverso la razionalizzazione della filiera dei canali commerciali che ha portato a una responsabilità unitaria sui canali diretti (Strategic e Large) e indiretti (Medium Enterprise e Da sinistra, Cinzia Di Diadoro e Caterina Marsili 22 BUSINESS ORGANIZZAZIONE Small Enterprise). • Focalizzazione sulla clientela a maggior valore (Top Company, Pubblica Amministrazione Centrale, Mercato Interforze), con uno specifico presidio end to end di progettazione e vendita. • Unificazione organizzativa delle attività di progettazione per i diversi cluster della clientela e revisione, attraverso il superamento di figure e responsabilità separate, dei processi di post sales e delivery. • Creazione di un unico nucleo di commercial planning e integrazione delle leve di governo del processo commerciale per abilitare il coordinamento operativo unitario dei canali. • Evoluzione del modello go to market per i clienti Large, attraverso la differenziazione delle figure di account manager fra quelle cui è demandato il presidio dell’offerta core e quelle responsabilizzate sull’offerta specialistica. Sono queste le direttrici attraverso le quali si è strutturato il modello commerciale unitario della Business, finalizzato a sostenere i modificati comportamenti d’acquisto della clientela Affari che sempre più “autodeterminano” la propria segmentazione (Top, SME, per esempio) in modo continuo e contemporaneamente diverso per i diversi servizi TLC/ICT, a seconda delle specifiche e differenti esigenze e capacità di spesa. q Franco Moraldi Cesare Mercuri Claudia Truglio fotografie di Fabrizio Ignesti Sopra, da sinistra, Andrea Sorbara, Massimo Baiocco e Emanuela Sinibaldi. In alto, da sinistra, Claudio Contini, Giovanni Dell’Elce e Giuseppe Garigali SINCRONIZZANDO 1 / 2013 23 LA PAROLA A SIMONE BATTIFERRI e la nuova Funzione Business di Telecom Italia fosse un’azienda, sarebbe tra le prime venticinque imprese italiane con i suoi 1.720.000 clienti e quasi 6 miliardi di fatturato. “S LE PRIORITÀ DEL MARKETING La definizione della dottrina economica che vede il marketing come la “funzione di interscambio” tra l’Azienda e il Mercato permette di ben sintetizzare il contributo richiesto alla funzione di cui è responsabile Enrico Trovati; non solo l’obiettivo richiesto è quello di concentrarsi sulla produzione di un’offerta o sulla definizione di un prezzo, ma soprattutto quello di essere in grado di predisporre un’offerta fisso/mobile/IT adatta ai vari volti di una clientela che passa dagli elevati valori di fatturato dei clienti di Sales Top e PAC a quelli delle imprese del segmento Small Enterprise: il rapporto fra tali grandezze è di 1:2.500! Un team che si muove quindi attraverso direttrici che ben possono assumere come guida la massima dell’economista John Keynes, che dichiarava proprio che “quando i fatti cambiano, cambio il mio pensiero”. IL GO TO MARKET PER LA NUOVA BUSINESS La mission di massimizzare la redditività degli oltre 1.700.000 clienti della nuova Business avviene attraverso l’azione dei canali commerciali. TOP/ PUBBLICA AMMINISTRAZIONE CENTRALE E STRATEGIC PRIVATE E PUBLIC, con venditori in grado di veicolare offerte customizzate sulle esigenze del cliente, di proporre soluzioni innovative e garantire un presidio talmente forte che nell’ultimo triennio l’indice di soddisfazione è Sono evidenti le implicazioni di tale “escursio- cresciuto del 3 per cento ogni anno. ne” sui correlati modelli di go to market che passano infatti dalla gestione dei rinnovi di con- LARGE PRIVATE E PUBLIC E MEDIUM ENTERtratti e convenzioni, tipici della parte alta del ca- PRISE: con una forza di vendita rispettivamente nale diretto, al presidio – spinto attraverso la diretta e indiretta, che sempre più sarà orientastandardizzazione e l’industrializzazione dell’of- ta a proporre l’offerta di soluzioni core e speferta – dei volumi del venduto e al churn, tipici cialistiche, con venditori preparati sui due didella clientela del canale indiretto: tutto ciò è versi portafogli d’offerta e focalizzati al mantepossibile solo se si è in grado di segmentare nimento della Customer Base e all’incremento correttamente la clientela della funzione ed è delle quote di mercato. questo a cui è chiamato il team di Trovati, attraverso un’azione dinamica ed elastica che si po- SMALL ENTERPRISE, che con i suoi oltre ne nel 2013 sei obiettivi da raggiungere: 1.700.000 clienti più che un segmento è un vero • il recupero della competitività e la riduzione e proprio mercato, presidiato dall’azione intedelle cessazioni sul mercato del Mobile; grata di Business Partner, Value Added Resel• il lancio dell’offerta NGN e LTE; lers e punti vendita fisici, in zone di alta pedo• l’aumento dei ricavi, del market share e della nalizzazione. redditività sulla cloud; • la selezione sulle piattaforme di servizio su Una forza vendita che alla luce dell’evoluzione cui veicolare l’offerta per i segmenti diretti e continua delle aspettative della clientela deve indiretti; trovare sempre più la propria arma vincente nel• l’incremento dei ritorni economici derivanti la velocità dell’execution, anticipando gli evendall’elevato market share sul segmento Stra- ti e rappresentando il partner ideale in particotegic e Top; lare per il segmento della Piccola e Media Im• l’impegno sul branding e la spinta sul cana- presa, verso cui si capitalizzano le soluzioni le web. standard sviluppate sulla componente ICT. 8 [email protected] 8 [email protected] 8 [email protected] [email protected] una grande realtà, nata per accrescere il valore dei nostri clienti, che raccoglie entità fortemente diverse in termini dimensionali, di spesa e di fatturato (dai clienti Top della Pubblica Amministrazione e del privato alle realtà delle Piccole e Medie Imprese e della Partita Iva): in questo contesto è fondamentale la nostra capacità di soddisfare le esigenze di tutti, con soluzioni ’customizzate‘ ovvero costruite con i migliori building block presenti sul mercato. È l 2012 è stato un anno complesso e, nonostante la crisi sia stata più forte delle attese, ci portiamo a casa quasi 6 miliardi di ricavi, oltre 12 milioni di linee gestite e un portafoglio ordini di circa 1 miliardo di euro. Anche il mercato dell’IT, benché cresciuto meno delle attese, ci ha riservato soddisfazioni grazie alle ottime performance di Nuvola Italiana, la cloud di Telecom Italia, che è già leader nel segmento di riferimento. I l 2013 vede più competizione e un contesto macroeconomico ancora difficile. Noi abbiamo una solida offerta per il business in Italia e, anche con la nuova organizzazione e il nuovo modello di go to market, vogliamo continuare a mantenere la nostra leadership accrescendo ulteriormente le nostre performance, anche in virtù della capacità innovativa che la nostra azienda sa esprimere per contribuire concretamente ad accelerare il processo di crescita e di digitalizzazione del Paese in coerenza con gli obiettivi indicati dall’Agenda Digitale. Accanto alla progressiva estensione dei servizi ULTRA Internet 4G, proseguiremo anche il programma di sviluppo dell’ultrabroadband sulla rete in fibra ottica. I n sintesi, possiamo dire che la sfida che ci aspetta è quella di saper gestire le diversità creando sinergia, condivisione, semplificazione, presidio e rapidità di risposta. Servono volontà, ambizione, e un grande impegno da parte di tutti. Perché la nostra forza deriva dall’essere squadra. Insieme. A business unificati: la nostra sfida”. I 24 BUSINESS TRASFORMAZIONE SINCRONIZZANDO 1 / 2013 25 IL CORAGGIO DELLA CRESCITA Le priorità e le attitudini che Luca Rossetto, responsabile Direzione Consumer, ritiene fondamentali per la nuova organizzazione. L a nuova organizzazione Consumer rappresenta una svolta per meglio affrontare il mercato in cui Telecom Italia opera e che impone una accelerazione nello sviluppo di nuove attività e nuove sfide. Ci troviamo in un mercato complesso che mostra, da un lato, gli effetti di una fortissima competizione basata sul prezzo, dall’altro offre opportunità di convergenza uniche che la nostra azienda, meglio di chiunque altra, può cogliere. La partita da giocare sul mercato è complessa come forse mai in passato, ed è resa ancora più difficile da una congiuntura economica da tempo debole, ed è su questa consapevolezza che ciascuno deve basare il proprio contributo professionale e manageriale. LE NOSTRE PRIORITÀ Capitalizzare l’integrazione tra fisso, mobile e contenuti, massimizzando il valore dei nostri clienti Dobbiamo sfruttare le opportunità derivanti non solo dalle tecnologie ma, soprattutto, dall’evoluzione del comportamento dei nostri clienti attuali e potenziali. L’utilizzo dei ta- blet e degli smartphone è un esempio di fruizione di servizi in modalità integrata fisso-mobile, in cui il tradizionale confine tra connettività fissa e connettività mobile perde di significato per i clienti. Noi siamo in grado di fornire, meglio di qualsiasi concorrente, soluzioni integrate di connettività e una serie di contenuti di qualità che continuiamo a sviluppare. Creare un mercato ultrabroadband in cui essere leader Sviluppare il mercato della banda ultra-larga, fissa e mobile, per offrire ai clienti maggiore velocità e qualità della connettività è il focus degli investimenti di Telecom Italia e una priorità strategica di mercato. Per creare questo mercato, tuttavia, la tecnologia non è di per sé sufficiente: è indispensabile un approccio di marketing nuovo e far leva sui contenuti e sulle applicazioni che rendono la banda ultra-larga una necessità. Sfruttare il potenziale del web come mercato in cui competere da leader Il web è un mercato in crescita in cui Telecom Italia deve essere presente per comunicare, per vendere i propri servizi e per gestire i clienti. Esiste oggi un segmento di clienti, spesso di valore elevato, per il quale il web è il canale più naturale per acquistare, informarsi, essere serviti. A loro innanzitutto dobbiamo proporre un ambiente in cui possano trovare tutto ciò che serve loro in modo facile, efficace e “a portata di click”. Dare a ogni cliente motivi convincenti per non lasciarci Dobbiamo proteggere il valore della Customer Base dando, tutti i giorni, ai nostri clienti buone ragioni per rimanere con noi e per riconoscerci un premio di valore. L’obiettivo è straordinariamente impegnativo e coinvolge ogni aspetto del nostro lavoro, ma è la scelta corretta in un contesto di forte pressione competitiva. E, soprattutto, è la scelta più difficilmente replicabile dai concorrenti. Rendere eccellente la qualità di ogni cosa che i clienti vedono di noi Dobbiamo avere il gusto di lavorare con l’obiettivo dell’eccellenza. Ciò che impatta in modo diretto o indiretto sui clienti deve essere perfetto, in ogni dettaglio, perché è grazie alla loro soddisfazione che noi possiamo realizzare i nostri programmi e i nostri obiettivi economici. Non sempre siamo consapevoli di quanto alcuni dettagli e alcuni aspetti apparentemente banali dell’esperienza del cliente siano invece il nostro biglietto da visita e spesso A sinistra, Angela Manniello. Nella pagina accanto, da sinistra, Roberta Catoni, Tiziana Del Vecchio e Monica Olla 26 BUSINESS TRASFORMAZIONE SINCRONIZZANDO 1 / 2013 27 il metro di giudizio di chi ci ha scelto. E, a maggior ragione, non possiamo sottovalutare quanto le prestazioni visibili e fattuali dei servizi che forniamo debbano essere all’altezza delle migliori aspettative. Essere leader dell’innovazione utile e profittevole Essere leader nell’innovazione significa saper individuare, rendere di uso comune e monetizzare servizi rilevanti per le persone e le famiglie. Lanciare sul mercato un nuovo servizio non basta. L’innovazione che conta è quella semplice e utile per la quale esiste un mercato, o un segmento, disposto a pagarla. Ciò richiede competenze non solo tecnologiche, ma anche di marketing, di processo, di gestione, e una visione laterale di business e di mercato che saranno sempre più importanti. Perché una nuova organizzazione Non esistono assetti organizzativi giusti o sbagliati in assoluto. Essi devono evolvere con il mercato, le strategie aziendali e le caratteristi- che dei servizi. La partita competitiva si è rapidamente evoluta e la posta in gioco è sempre più alta in un mercato complesso: crisi dei servizi tradizionali, ruolo degli Over The Top, concorrenza sui prezzi, nuove tecnologie. In questo contesto dobbiamo adeguare il nostro modo di affrontare il mercato con una visione completa del cliente e dei suoi bisogni, facendo leva e sfruttando al meglio i molteplici asset dell’azienda a cominciare dalla propria clientela. Un esempio per tutti è la rete di negozi TIM in cui i clienti debbono trovare tutte le soluzioni e proposte che la nostra azienda offre. La nuova organizzazione non è però che un elemento per realizzare il programma di lavoro e raggiungere i nostri obiettivi. Competenze, valori diffusi e profondi, attitudini individuali e collettive sono ingredienti insostituibili. QUALI ATTITUDINI PER RAFFORZARE LA NOSTRA CAPACITÀ DI COMPETERE SUL MERCATO Trasparenza La trasparenza fra le persone all’interno dell’organizzazione e dell’azienda, è la caratteristica che secondo me meglio distingue le organizzazioni capaci di competere con successo rispetto alle altre. Partire dai fatti, concentrarsi sui nostri limiti, cercare criticamente “dove abbiamo sbagliato” o dove “si poteva fare meglio” costituisce l’approccio corretto per migliorarsi e migliorare la qualità di ciò che facciamo per i clienti. Per converso, negare la realtà, manipolare i fatti e omettere di trasmettere informazioni rilevanti sono il modo migliore per scivolare indietro e perdere la capacità di competere da leader. Competenza Sono convinto che Telecom Italia sia ampiamente dotata di tutte le competenze per affrontare non solo le sfide attuali ma anche quelle future. Tuttavia una grande competenza, individuale o di squadra, diviene rilevante nel momento in cui è messa a disposizione degli altri per costruire qualche cosa, per contribuire a realizzare un servizio, un prodotto, un nuovo processo. Ovvero per far crescere professionalmente chi lavora con noi. La competenza che serve non è conoscenza spesa per spiegare agli altri quello che non possono fare. Ciò che conta, e ciò che l’azienda si aspetta da noi, è quanto sappiamo costruire, non quanto dimostriamo impossibile da realizzare. Generosità Subordinare le proprie ambizioni, la propria competenza, qualche volta anche i propri sentimenti, al successo della squadra è quanto vorremmo vedere nelle persone intorno a noi. Perché gli obiettivi individuali di ciascuno di noi non contano e non sono quelli per i quali l’azienda ci chiede di lavorare. Conta solo l’obiettivo della squadra Telecom Italia. Questa è una regola del gioco che non ha eccezioni. Gioco di squadra Concetto tanto evocato, sottolineato in ogni situazione ma mai abbastanza vissuto nel nostro concreto quotidiano. Velocità La velocità nell’esecuzione permette di competere con successo soprattutto in un mercato molto dinamico dove i nostri concorrenti escono continuamente con nuove tariffe, nuovi servizi, nuovi terminali, dove le logiche della competizione cambiano in fretta e i clienti possono scegliere con rapidità fra tante alternative. Dobbiamo essere molto più veloci in tutto: sia nei tempi di risposta ai clienti (su tutte le dimensioni del nostro servizio) sia nel lavoro che svolgiamo internamente gli uni per gli altri. Sopra, da sinistra, Alessandra Jugo, Luca Rossetto e Assunta Di Vito. In alto, da sinistra, Cinzia Coppola e Ivana Maroni. Nella pagina accanto, dall’alto, Elisabetta Lene; Fabio Perini. In basso, Serena Massobrio, Tiziana Pironti e Cinzia Perilli Rigore Il rigore non è un concetto minaccioso: si può essere rigorosi nel dare spazio alle idee nuove, nel promuovere il confronto fra colleghi, nel valutare nuove ipotesi di business, nell’accettare errori che servono a imparare. Sono tutti esempi di come dobbiamo applicare il concetto di “rigore” per affrontare le sfide di oggi. Il 2013 sarà un anno complesso in cui sapremo d’altronde essere protagonisti e raggiungere gli obiettivi ambiziosi che ci siamo dati. Tuttavia, per fare ciò, ciascuno di noi, e tutti noi come squadra, dovremo fare meglio di quanto non abbiamo fatto in passato. q Luca Rossetto fotografie di Bruno Spiezia 8 [email protected] [email protected] 28 BUSINESS RITRATTI JOINT OPEN LAB: L’INCONTRO FRA ACCADEMIA E INDUSTRIA SINCRONIZZANDO 1 / 2013 29 La partnership fra Ateneo e Industria nei laboratori creati all’interno delle cittadelle universitarie. Un dialogo per la ricerca di nuovi scenari, servizi e prodotti d’avanguardia, nel nome dell’innovazione. a cura di Cristina Calderaro Luciano Capanna Barbara Lucangeli Enrico Roberto Polese fotografie di Riccardo Adelini Sergio Fallucca Hildegard Adelheid Kuss JOL Accordi specifici tra Telecom Italia e i principali atenei italiani hanno portato alla realizzazione di laboratori di ricerca e innovazione situati all’interno di alcuni poli universitari. In questo modo la ricerca e la conoscenza accademica si uniscono a know-how ed esperienza industriale. Sono inizialmente coinvolte le Università di Trento e Catania, il Politecnico di Torino e Milano e la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa JOL CATANIA - WAVE Il Wireless Applications in multi-deVice Ecosystems Lab, una vera ondata di novità per la città di Catania, coniuga innovazione tecnologica, eccellenza accademica e spirito imprenditoriale della vibrante Etna Valley. Al suo interno troveranno spazio applicazioni mobili innovative, piattaforme di sviluppo software versatili e una moltitudine di device connessi verso il futuro del wireless. Da sinistra, Tiziana Lombardo, Giuseppe La Torre, Anna Dudnikova, Valeria D’Amico, Antonio Intilisano, Gaetano La Delfa, Daniela Ventura JOL MILANO - S-CUBE Grazie al Social Smart Spaces Lab l’esperienza dei visitatori di Milano sarà smart. Si studieranno nuove modalità di interazione e comunicazione tra le persone, gli oggetti e gli spazi fisici, indirizzando smart space reali e virtuali: casa/ufficio, il campus, Expo2015. Alla ricerca di nuovi business per Telecom Italia, contando sull’esperienza multidisciplinare del Politecnico di Milano e sulle aziende innovative presenti sul territorio. Da sinistra, Carmen Criminisi, Laurent-Walter Goix, Massimo Valla, Luca Lamorte 30 BUSINESS RITRATTI SINCRONIZZANDO 1 / 2013 31 JOL PISA - WHITE LAB Al Wellbeing and Health Innovative Technologies Lab le ricerche, in collaborazione con la Scuola Superiore Sant’Anna, spaziano dalla prevenzione al recupero della salute, con l’aiuto di tecnologie ICT e bio-robotiche. Il laboratorio raccoglie competenze sia tecnologiche sia gestionali, consentendo una valutazione tecno-economica delle innovazioni. Nella foto, Gianluca De Petris JOL TORINO - CRAB Il Connected Robotics Applications Lab nasce allo scopo di studiare la robotica di servizio e la possibilità di sfruttare la connettività e il cloud computing per realizzare nuovi servizi, con l’obiettivo di preparare Telecom Italia agli scenari che saranno generati dal diffondersi di queste nuove tipologie di robot. Da sinistra, Roberto Antonini, Marco Gaspardone, Gian Piero Fici JOL TORINO - SWARM LAB Nello Swarm Joint Open Lab si sviluppano tecnologie e prototipi di applicazioni distribuite su una pluralità di dispositivi della cosiddetta Internet Of Things, basate sul paradigma degli “sciami intelligenti” (swarm, appunto). I dispositivi comunicano tra di loro e con l’ambiente e la loro interazione genera nuove soluzioni collettive (emergent behaviour). Da sinistra, Claudio Borean, Dario Mana, Roberta Giannantonio, Pino Castrogiovanni 32 BUSINESS RITRATTI JOL TORINO - VISIBLE Nel laboratorio Visible Telecom Italia e il Politecnico di Torino lavorano sulla ricerca visuale, con cui si identificano gli oggetti presenti all’interno di un’immagine, e sulla realtà aumentata, grazie alla quale vengono mostrate in tempo reale informazioni aggiuntive relative agli oggetti riconosciuti, che vengono evidenziate nella scena inquadrata. Da sinistra, Massimo Balestri, Gianluca Francini, Skjalg Lepsøy SINCRONIZZANDO 1 / 2013 33 JOL TRENTO - SKIL Il Semantics & Knowledge Innovation Lab è inserito nel polo italiano ICT dell’Istituto Europeo di Innovazione e Tecnologia (EIT). Talenti di tutto il mondo lavorano con università e centri di ricerca per dar vita a tecnologie che analizzino e diano un significato semantico al flusso dati, il Big Data, che attraversa le nostre reti ogni giorno. Tra le collaborazioni più importanti quella con Human Dynamics Group di MIT e Telefónica sul progetto Mobile Territorial Lab (mobileterritoriallab.eu). Da sinistra, Fabrizio Antonelli, Silvana Bernaola JOL TORINO - MOBILAB Il Mobile Social Applications Lab si occupa del design e della prototipazione di applicazioni social per piattaforme mobili, con particolare interesse ai social media e alla social interaction. MobiLAB adotta metodologie “agili” di programmazione e brainstorming e contribuisce all’offerta formativa del Politecnico di Torino sui temi dello sviluppo software e dell'ergonomia. Nella foto, Marco Marengo Ó [email protected] Ó [email protected] Ó [email protected] Ó [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] 34 CULTURA D’IMPRESA PARTECIPAZIONE SINCRONIZZANDO 1 / 2013 35 FONDAZIONE TELECOM ITALIA, NUOVO CONCEPT Intuizione creativa, maestria artigianale e senso di umanità: Marcella Logli, nuovo Segretario Generale di Fondazione Telecom Italia, racconta gli orientamenti attuali e l’importanza del coinvolgimento dei colleghi. U na Fondazione d’impresa non è soltanto relazione tra donatore e beneficiario, attenzione alle emergenze sociali, culturali e ambientali, ma leva strategica e di investimento, in grado di contribuire alla competitività e allo sviluppo dell’azienda stessa, valorizzandone brand image ed equity value, in Italia e all’estero. Questa è la mia vision – in qualità di nuovo Segretario Generale di Fondazione Telecom Italia – che desidero estendere a tutti i lettori di Sincronizzando, nel presentare il cambio di rotta che ho voluto imprimere alle nostre attività, in cui anche le risorse Telecom Italia si sentano parte attiva, come nodi di un sistema integrato e di un’ampia rete di relazioni unica e coerente, che coinvolga tutti. Fondazione Telecom Italia deve perseguire un concetto di filantropia diversa dalla pura charity abituale basata principalmente sull’istituto della donazione, filantropia molto presente a livello individuale (80 per cento) negli Usa e nelle grandi Fondazioni internazionali (Gates, Turner, Rockefeller), fondata sul principio etico del give back, della restituzione. Le persone e la società non migliorano con il dono, con la semplice carità. IL “GENIO ITALIANO” In Italia abbiamo la fortuna di possedere il patrimonio inestimabile del nostro DNA culturale, ciò che gli stranieri chiamano “genio italiano” e che ci rende un Paese unico al mondo. Inoltre, apparteniamo a un’azienda che, per competenza distintiva e know how tecnologico, sostiene, da più di un secolo, la crescita nazionale di tutti gli Italiani. Intuizione creativa, maestria artigianale e senso di umanità rappresentano i tre aspetti più caratterizzanti del nostro patrimonio genetico e costituiscono il cuore pulsante della missione e il riferimento per tutte le attività di Fondazione. Ci siamo im- pegnati per esempio a difendere e comunicare l’importanza della maestria artigianale, il “saper fare” e del suo valore inestimabile per l’Italia, lanciando il nuovo bando “Beni Invisibili, Luoghi e Maestria delle Tradizioni Artigianali” che, sul solco già tracciato della valorizzazione dei beni invisibili, quest’anno si concentra sui “mestieri”, sostenendo quelle progettualità che recuperino settori produttivi poco noti ma unici, non imitabili, eredi di tradizioni trasmesse da maestro ad allievo – quindi da salvaguardare e rilanciare perché una volta estinti non possono rinascere –, e che costituiscano elemento propulsore di conoscenza e di valorizzazione del bene e del mestiere a esso correlato. Plus distintivo nella selezione dei progetti sarà un uso efficace e abilitante della tecnologia. Fondamentali sono per noi trasparenza ed efficacia di comunicazione e informazione, compresi i social network: la nostra la pagina Facebook, a solo un anno dalla partenza, registra già circa 45.000 follower; inoltre, a supporto del Terzo Settore che vuole interagire con noi, abbiamo trasformato il nostro sito in un vero portale interattivo multimediale, ove caricare progetti e ricevere informazioni. I NUMERI DELLA FONDAZIONE SITO • 498 colleghi registrati a due mesi dall’avvio (14.02.2013) • 118.545 totale delle pageview del sito • 18.586 visitatori unici • 72,11% nuovi visitatori • Oltre 3.200 enti registrati PAGINA FACEBOOK • Oltre 44.000 liker BANDI • 4 : 2009-2011 • 21 progetti finanziati • 1 nel 2013 FOCAL POINT • Programma dislessia • Open call sui disagi della comunicazione • Valorizzazione beni e mestieri invisibili • Apertura a progetti in Brasile e Argentina Dati al 21 aprile 2013 LA PARTECIPAZIONE DI TUTTI Novità assoluta: abbiamo creato una sezione ad hoc per tutti i colleghi, dove registrarsi e segnalare progetti da sostenere. Gli obiettivi sono tracciati e chiari e Fondazione è pronta a perseguirli con efficacia e determinazione, anche insieme a voi. q Marcella Logli Segretario Generale di Fondazione Telecom Italia e Direttore Corporate Identity & Public Relations fotografie di Rosanna Merola In alto, Marcella Logli. Nella pagina accanto, Donato Bello, un ciabattino salentino che svolge il suo lavoro con l’unico strumento – come lui stesso dice – davvero indispensabile: l’esperienza tramandata, acquisita ogni giorno e con tanta passione. Questo gli permette di rispondere ai suoi clienti sempre: “Sì, si può fare. Nulla è impossibile”. Nella foto mentre naviga sul nuovo sito 8 [email protected] [email protected] 36 CULTURA D’IMPRESA IDENTITÀ SINCRONIZZANDO 1 / 2013 37 LE NOSTRE RADICI IN UNA DEDICA nido convenzionato. A Martina Forino è stato intitolato il nostro asilo nido di viale Parco De’ Medici, 61 con una sobria cerimonia alla presenza della mamma, la collega Sonia Bettanello. E ancora: al termine dell’Assemblea degli Azionisti dello scorso 17 aprile il presidente Franco Bernabè ha scoperto la targa che dedica l’Auditorium di Rozzano, luogo simbolo per i nostri appuntamenti istituzionali, a uno dei nostri “padri nobili” Guglielmo Reiss Romoli, figura cardine delle telecomunicazioni italiane dal secondo dopoguerra agli anni Sessanta. Proprio come si fa in città quando si intitola una piazza a una personalità illustre. Anche in Telecom Italia i luoghi della nostra quotidianità aziendale hanno e avranno un nome: quello dei “nostri personaggi” che si sono distinti e che soprattutto ci sono rimasti nel cuore e nella memoria. Q uando ero piccola a Roma lo spazio antistante il campus universitario La Sapienza era chiamato piazzale delle Scienze. Un nome altisonante rimasto nei ricordi di vecchi tassisti che collegano quel luogo al sapere... Dopo il 1978 quel luogo è stato dedicato ad Aldo Moro, che, la mattina del rapimento stava correndo (anche) dai suoi studenti per la discussione delle tesi di laurea. E, sempre a Roma, nel 2006, interpretando il sentire comune, l’allora sindaco Veltroni decise di dedicare la Stazione Termini al Papa (fino a oggi) più amante di spostamenti e viaggi, Giovanni Paolo II, immortalato in una statua, oggetto di dispute tra chi l’ha subito amata e chi l’ha disprezzata. In Italia 4.247 piazze sono dedicate a Giuseppe Garibaldi (fonte Seat PG), “l’eroe dei due mondi” con cui tutti ambiremmo identificarci per gloria, generosità, intuito. I luoghi “parlano” alle comunità. Sono parte della loro memoria, del loro sentire, del loro celebrare. L’architettura civile e religiosa, gli stadi, l’assetto urbano con piazze, viali, sono per le persone simbolo dell’appartenenza a un territorio e a una collettività. E le persone tradizionalmente desiderano incontrarsi, riflettere e ricordare negli spazi di aggregazione. Anche noi siamo “cittadini” della nostra azienda e anche per noi è importante ri- I PROSSIMI PASSI Il sistema è permanente: ora si intende proseguire e “riconoscere” persone e luoghi identitari, per una visibilità destinata a rimanere nella storia aziendale. E la scelta di “cosa dedicare a chi” vuole essere affidata alle persone. Partirà a breve su intranet un’iniziativa online per decidere, soprattutto a livello locale, a chi intitolare sale e altre strutture idealmente associate a colleghi scomparsi e rimasti nell’immaginario collettivo come talenti, come persone di riferimento per la comunità. q Cinzia Vetrano fotografie di Domenico Giampà cordare e collegare gli spazi alle persone protagoniste della nostra storia. Per rispondere a questa volontà diffusa in Telecom Italia, dallo scorso dicembre, è stata definita una policy finalizzata a dedicare i nostri “spazi collettivi”, sale, asili nido, auditorium, edifici a personalità aziendali che si sono distinte, e che, soprattutto, sono rimaste nei nostri cuori. L’intitolazione si estende inoltre a borse di studio, premi, iniziative, progetti speciali. Si intende infatti collegare il brand di Telecom Italia alle principali caratteristiche della sua identità storica e futura. L’obiettivo è attivare un circolo virtuoso di intitolazioni a fatti e progetti che hanno particolarmente distinto il cammino aziendale e imprimono una spinta innovativa al suo percorso identitario. LE DEDICHE GIÀ REALIZZATE Si è partiti con l’intitolazione dell’Auditorium di via Oriolo Romano, 257 a Raoul Pieroni, una richiesta nata dal “basso”, dalla rete, dagli stessi colleghi che, alla sua prematura scomparsa, hanno sentito il bisogno di ricordarlo con un forum allestito sull’onda emotiva di quanto era accaduto nell’estate del 2012. Un riconoscimento alla leadership partecipativa di un manager e di un amico. Poi si è proseguito con una bimba, piccolissima, un angioletto che ci ha lasciato mentre riposava in un Franco Bernabè scopre la targa dedicata a Guglielmo Reiss Romoli nel corso dell’Assemblea degli Azionisti del 17 aprile 2013 presso l’Auditorium di Rozzano, da quel momento intitolato al grande manager del dopoguerra 8 [email protected] [email protected] 38 CULTURA D’IMPRESA IMPEGNO SINCRONIZZANDO 1 / 2013 39 IL RISPARMIO ENERGETICO IN UFFICIO: UNA PRATICA A COSTO ZERO Spegni le luci quando esci dall’ufficio e dagli ambienti comuni (bagni, corridoi, sale riunioni). La stessa cosa puoi fare anche a casa: spegni la luce quando non serve. Per esempio 20 lampade da 60W lasciate accese senza necessità per 30 minuti al giorno portano a un maggior costo di circa 40 euro all’anno, pari a quasi 220KWh. Se sei in una sala riunioni a uso saltuario, al termine dei lavori, se puoi, ricordati di spegnere sempre anche il riscaldamento o l’aria condizionata e chiudi le finestre. Quando è possibile privilegia la luce solare per illuminare la tua postazione di lavoro: aumentare l’esposizione alla luce naturale ha effetti benefici sulla salute (oltre che portare a un risparmio energetico). Ricordati che l’illuminazione cambia durante la giornata: se hai acceso la luce al mattino, è possibile che a ora di pranzo ci sia luce naturale sufficiente per poter spegnere le lampade della tua postazione. Il ricambio d’aria nei locali deve avvenire in tempi rapidi e con le finestre spalancate, mentre è controproducente tenere per ore le finestre socchiuse. Non coprire i radiatori con tende, oggetti o materiale di lavoro, qualunque sia il tipo di radiatore presente nel tuo ufficio, per non ostacolare la circolazione dell’aria. In inverno se fa troppo caldo nel luogo dove ti trovi, se puoi, abbassa prima il riscaldamento e solo successivamente apri le finestre per abbassare ulteriormente la temperatura. a cura di Alena Trifirò Giuliano Kidric illustrazioni di Giulia D’Anna Alcuni suggerimenti per mantenere il comfort ottimale nel tuo ufficio e contemporaneamente ridurre gli sprechi energetici. Fai bene a te e fai bene all’ambiente... e in più potrai seguire questi consigli anche a casa tua. In estate, tieni le finestre chiuse quando è acceso l’impianto di condizionamento; se l’aria esterna è più fresca, se puoi, spegni il condizionatore e apri le finestre per abbassare la temperatura nel locale. Sei sicuro di voler utilizzare l’ascensore per spostarti da un piano all’altro? Andando a piedi consumerai qualche caloria anche tu con un saving energetico pari a 30Wh ogni volta. Ipotizzando quattro spostamenti al giorno in un anno il tuo contributo al saving energetico risulta di oltre 25KWh pari a uno scaldabagno elettrico acceso per più di 20 ore. In estate, regola le schermature solari esterne – naturalmente se presenti – prima di accendere il condizionatore: eviterai che la luce solare entri nell’ambiente riscaldandolo (oltre che fenomeni di abbagliamento fastidiosi). Se puoi, controlla la temperatura del tuo ufficio. Riducendo la temperatura ambiente di appena 1°C in inverno, si possono tagliare i consumi e i relativi costi del 5-10 per cento all’anno. Puoi fare la stessa cosa anche a casa, ma anche di più: programmando il termostato per abbassare la temperatura di notte, o quando in casa non c’è nessuno, e rialzarla al mattino o al rientro a casa. Anche la tua bolletta sarà più leggera del 7-15 per cento. Se puoi, regola con attenzione la velocità di ventilazione del condizionatore: a minore velocità di ventilazione la quantità di aria da trattare è inferiore e quindi viene raffreddata meglio e deumidificata di più, con conseguente maggiore sensazione di benessere. Alla fine della giornata di lavoro, quando “stacchi la spina”, staccala anche al tuo pc e al caricatore del cellulare. Quando il trasformatore rimane collegato alla presa, anche se hai scollegato l’apparecchiatura, questo continua a operare; dopo l’utilizzo, ricordati di staccarlo dalla presa. Stimando l’ammontare annuo medio di ore in cui il pc resta presumibilmente spento ma con la spina attaccata, la spesa annua potrà variare dai 30 ai 60 euro per ogni singolo pc (il che equivale a tenere acceso lo scaldabagno elettrico di casa per oltre sei giorni interi!!!). Ó [email protected] Ó [email protected] 40 CULTURA D’IMPRESA REPUTAZIONE SINCRONIZZANDO 1 / 2013 41 LE NOSTRE AZIONI PER UN BUON BUSINESS Telecom Italia ha intrapreso da tempo un percorso per una sempre maggiore identificazione e valorizzazione della compliance, come dimostra l’individuazione a livello di governance di Gruppo di una specifica funzione di Compliance, a riporto del Consiglio di Amministrazione e del Vertice aziendale. La compliance, tuttavia, non deve essere intesa come una responsabilità delegata a una specifica funzione aziendale ma, piuttosto, un approccio e uno stile comportamentale nell’attività che portiamo avanti ogni giorno. Recentemente sono state intraprese ulteriori iniziative di rafforzamento della compliance culture. In particolare, l’adozione di una nuova versione del Codice Etico e di Condotta e del Modello Organizzativo 231, nonché di una nuova Policy anticorruzione. A livello di Codice Etico le principali modifiche riguardano: • la focalizzazione dei valori fondanti delle società del Gruppo Telecom Italia sull’eccellenza del servizio ai clienti, attraverso la creazione di valore per l’azionista e le comunità, nel rispetto dei dipendenti che lavorano per il Gruppo; • il richiamo esplicito alla lotta contro ogni forma di corruzione, in linea con la nuova Policy anticorruzione e le procedure interne, con l’individuazione delle aree sensibili oggetto di applicazione, quali omaggistica, spese di rappresentanza, eventi, liberalità. Di conseguenza, è stato aggiornato il Modello Organizzativo 231 anche in considerazione dell’applicazione delle normative internazionali al riguardo previste; • la stigmatizzazione di ogni forma di discriminazione e di molestia e il riconoscimento che le diversità in ambito aziendale vengono considerate un’opportunità di crescita e di arricchimento. La compliance è, pertanto, una sfida che dobbiamo fare nostra, senza eccezioni, quale opportunità per raggiungere i nostri obiettivi e sostenere, in un’ottica di medio-lungo termine, la continuità e lo sviluppo della nostra azienda. q Valerio Cavallo fotografie di Katia Carota Uno stile comportamentale responsabile alla base del nostro agire quotidiano. Per lo sviluppo e la reputazione della nostra azienda. Parla Valerio Cavallo. L’ etica e la cultura del lavorare in modo trasparente, corretto e leale stanno assumendo importanza crescente nel mondo degli affari. Di fatto, rappresentano la vera e forte risposta agli atti di malaffare, di corruzione, di perseguimento a tutti i costi di interessi personali che portano discredito e arrecano danni, anche gravi, alla reputazione aziendale, fino a mettere in forse la stessa continuità del business. Per la nostra azienda e quindi per tutti noi che ci siamo dati un codice etico – che rappresenta idealmente il faro di orientamento delle nostre scelte e decisioni – il rispetto delle leggi e delle norme interne deve essere alla base nel nostro agire quotidiano, sia all’interno che all’esterno dell’azienda. Questa in sintesi è la compliance. L’evoluzione normativa esterna vede un continuo richiamo e rafforzamento del concetto della “buona gestione”, come dimostrano le recenti novità in materia di anti-corruzione introdotte a livello legislativo che allineano il nostro Paese alle cosiddette best practice internazionali. L’estensione dell’applicabilità del reato di corruzione verso soggetti pubblici, anche verso soggetti privati è una novità assoluta, così come la recente adozione, nella Pubblica Amministrazione, di codici comportamentali che introducono nuove norme vincolanti nei rapporti che i soggetti pubblici intrattengono con i terzi. Valerio Cavallo con i figli Alessandra e Paolo 8 [email protected] [email protected] 42 CULTURA D’IMPRESA C’ERA UNA VOLTA SINCRONIZZANDO 1 / 2013 43 BEFORE THE RADIO! Il telefono delle origini come strumento di comunicazione di massa. E rano le due del pomeriggio del 28 febbraio del 1878 quando re Umberto I in compagnia della regina Margherita entrò nella sala del Quirinale predisposta per assistere alla prima telefonata ufficiale interurbana nella storia d’Italia. Grazie a quel collegamento i sovrani riuscirono a udire distintamente le note della marcia reale eseguite al pianoforte nell’ufficio telegrafico di Tivoli, cui seguì la recita di un poema di Giovanni Prati, quindi la cantata di una romanza tratta da Il trovatore, poi una sonata con flauto, una col violino e per finire la recitazione di un poemetto scritto per l’occasione. La dimostrazione esemplificava quello che si pensava essere l’uso ideale del nuovo mezzo: l’ascolto a distanza di un programma di intrattenimento fatto di musica e poesia, un’esperienza che teoricamente poteva essere condivisa da più persone contemporaneamente purché collegate alla rete. Gabriele Balbi nel volume La radio prima della radio. L’Araldo Telefonico e l’invenzione del broadcasting in Italia (Bulzoni editore, 2010), al costo di mezzo franco si poteva ascoltare in cuffia un brano musicale della durata di cinque minuti trasmesso attraverso la rete telefonica. In Ungheria prese il nome di Telefon Hìrmondò e fu il caso di maggior successo. In Italia l’ingegnere romano Luigi Ranieri a partire dal 1905 e fino agli anni Trenta, con alterne fortune e qualche fallimento, spese ogni energia per L’Araldo Telefonico. Informazione e soprattutto musica erano i contenuti della programmazione. LA TELEFONIA CIRCOLARE Dalla teoria si passò presto alla pratica e, dopo alcune occasionali sperimentazioni, nel corso degli anni Novanta dell’Ottocento sorsero in varie parti del mondo imprese che investirono nella cosiddetta telefonia circolare per un uso del telefono ai fini dell’intrattenimento, ovvero per quel tipo di comunicazione “uno a molti” che oggi chiamiamo di massa. A Parigi il servizio si chiamò Théâtrophone e si trasformò in servizio stabile a partire dal 1890. Attraverso apparecchi collocati in alcuni punti della città, come spiega in dettaglio A destra, due pagine di Sincronizzando, Anno I, 1922. Nella pagina accanto, affiche pubblicitaria di fine Ottocento per il servizio di Théâtrophone con sede a Parigi Con l’affermarsi della radio la telefonia circolare finì per soccombere. Chi aveva investito in quella direzione fu dunque perdente nonostante avesse intuito le grandi potenzialità di un mercato che si sarebbe affermato pienamente solo nella seconda metà del Novecento. Fu il generalizzato desiderio di poter consumare intrattenimento e informazioni culturali e giornalistiche dentro le mura domestiche (una domanda che, confinata alle classi più ricche, aveva costituito uno degli aspetti della cosiddetta “ideologia della domesticità” in età vittoriana) a consentire il successo dell’industria della comunicazione di massa. Ma perché ciò accadesse, oltre all’impiego dei nuovi mezzi tecnologici, la radio e soprattutto la televisione, condizione essenziale fu l’aumento del benessere generale insieme a una maggiore disponibilità di tempo libero e all’innalzamento dei livelli di istruzione. Nell’ambito della comunicazione di massa solo alla fine del XX secolo la rete telefonica ha avuto la sua rivincita. Tralasciando la filodiffusione, introdotta in Italia negli anni Sessanta, è infatti con Internet che l’infrastruttura telefonica è andata via via assumendo un’inedita centralità mettendo in discussione e rivoluzionando il concetto stesso di “mass media”. LA RADIOTELEFONIA L’anno di nascita della radio come mezzo di comunicazione di massa è convenzionalmente fissato nel 1920 con l’inizio delle trasmissioni dell’emittente KDKA con sede a Pittsburgh. Ma sfogliando le annate 44 CULTURA D’IMPRESA C’ERA UNA VOLTA di Sincronizzando dei primi anni Venti si capisce bene come non fu subito compresa la portata della novità che avrebbe segnato un definitivo chiarimento anche sull’uso della tecnologia telefonica esclusivamente come mezzo di comunicazione interpersonale e non più di massa. Un indice della forte incertezza sull’interpretazione del nuovo mezzo fu l’uso non stabile del termine con il quale lo si definiva. Si parlava, infatti, di “radiotelefonia”, “radiotelegrafonia” o anche di “TSF” ovvero “Telegrafo senza fili”, proprio come all’inizio dei suoi esperimenti Marconi aveva chiamato la sua invenzione. Sulla rivista aziendale della società elettrica SIP si decantavano i tanti potenziali aspetti positivi del radiotelefono. Visto come mezzo complementare al telefono, avrebbe consolidato i vincoli familiari, rallegrato le lunghe veglie della vecchiaia e sarebbe stato di conforto nelle corsie d’ospedale (n.1, 1923). SINCRONIZZANDO 1 / 2013 45 Avrebbe reso più uguali i “castellani” e i montanari, i pastori e i contadini (n.5, 1923). Non si negavano i pericoli insiti nel mezzo, che poteva essere usato da malfattori, sobillatori sociali o anche nemici della patria durante i conflitti bellici, ma l’augurio era esplicito: “che la radiotelegrafia serva sempre e soprattutto a portare nel mondo notizie liete, a vanto e vantaggio del nostro Paese” (n.2, 1924). Oggi quell’auspicio fa un po’ sorridere, ma nei fatti esso si concretizzò largamente durante il ventennio fascista grazie alla costante attività di propaganda governativa e all’efficace censura preventiva. I palinsesti erano dominati da programmi musicali e di intrattenimento vario mentre dai notiziari erano espunte le notizie di cronaca nera ed esaltate quelle delle conquiste del regime. q Chiara Ottaviano storica fotografie Archivio Storico Telecom Italia COMUNICAZIONE ED EVENTI MEDIALI I sociologi Daniel Dayan ed Elihu Katz hanno chiamato “grandi cerimonie dei media” quegli eventi la cui importanza e solennità è assicurata, già nella fase dell’ideazione e dell’organizzazione, dalla presenza delle emittenti televisive che devono garantire la trasmissione in diretta a un’audience che può corrispondere alla popolazione di una nazione o dell’intero mondo. La televisione ci ha assuefatti a questi eventi ma già prima, con altri mezzi, si era tentato di raggiungere risultati simili. In Italia fu Benito Mussolini a utilizzare la radio nell’organizzazione delle grandi adunate nazionali, veri e propri eventi mediatici. La prima di queste si svolse la sera del 2 ottobre 1935 in occasione della dichiarazione di guerra all’Etiopia: il discorso pronunciato nel chiuso di palazzo Venezia fu ascoltato, tramite gli amplificatori collegati alla radio, nelle piazze d’Italia dove era stata fatta convergere la popolazione. Per il primo evento mediale di cui si ha notizia di cronaca fu invece utilizzata la rete telefonica messa a disposizione dell’AT&T che operò in largo anticipo per la buona riuscita della sperimentazione. L’occasione fu offerta dalle solenni celebrazioni ad Arlington, negli Stati Uniti, per la tumulazione del milite ignoto l’11 novembre del 1921. Grazie al telefono collegato ad altoparlanti, il discorso del presidente Warren G. Harding, le musiche e il servizio religioso furono ascoltati in diretta da migliaia di persone raccolte in località distanti migliaia di chilometri, a Washington DC, a New York e a Los Angeles, come si legge su Sincronizzando del marzo 1922. A sinistra, il telefono in una pubblicità americana anni Venti. Sopra, il resoconto delle elezioni presidenziali americane trasmesso dalla prima stazione radio KDKA nata a Pittsburgh nel 1920. In alto, un’illustrazione a corredo di un articolo di Sincronizzando del marzo del 1923 che informa sui progressi della radiotelefonia 46 LO SPECCHIO DELL’AZIENDA LA PAROLA ALL’ESPERTO SINCRONIZZANDO 1 / 2013 47 DALLA DIVERSITÀ ALLA PLURALITÀ: INDIVIDUI E ORGANIZZAZIONI DI FRONTE ALLA SFIDA DELL’INCLUSIONE L e parole “gestire le diversità” sono oramai entrate nel lessico comune manageriale e non solo per una inevitabile moda organizzativa. Questo contributo vuole, in primo luogo, condividere l’urgenza della diffusione di prassi manageriali che della “diversità” si facciano carico, ma anche e soprattutto, riportare questo termine che presuppone qualcosa o qualcuno che diverso non è, nell’ambito della più ampia e forse maggiormente gestibile “pluralità”. Il primo elemento di consapevolezza riguarda la situazione presente, ma ancor più quella futura. Oggi convivono nel mondo aziendale persone profondamente differenti per molti motivi: la posizione professionale, per esempio, in cui la specializzazione relativa produce etichette, quelle che ci si scambia con i biglietti da visita, che spesso sono incomprensibili ai non addetti ai lavori, competenze radicate in contesti professionali distanti tra loro, ma che devono necessariamente collaborare per produrre il risultato comune; diversità di età che tendenzialmente saranno – con l’allungamento della vita e, di conseguenza, con l’allontanamento dell’età pensionabile – sempre più dissimili per linguaggi, valori e riferimenti; differenze culturali, dovute ai fenomeni di espansione delle aziende in nazioni lontane da quella di origine, accompagnate da fenomeni migratori, sia di espatrio, ma anche di sradicamento da situazioni sociali e politiche di povertà o di pericolo. Un contesto, come si può intuire, molto variegato, che sfiderà le capacità manageriali del futuro a sapere comprendere le persone in modo nuovo, senza facili generalizzazioni. Per ultima, ma ovviamente non per importanza, la diversità di genere che, nonostante un impegno sempre più evidente nei dichiarati aziendali, rimane oggetto in primo luogo quella della costruzione del valore. Conoscere le diversità per gestirle non è quindi un elemento accessorio della competenza manageriale, ma diventa centrale per poter arrivare a dei risultati organizzativi convincenti. La questione diventa ancora più interessante quando si comprende che le stesse caratteristiche di pluralità sono anche all’esterno, in quel mercato dove ciascuna azienda quotidianamente si paragona, dove ogni realtà ha una sua storia, delle caratteristiche, delle individualità. di attenzione strategica per la gravità che il fenomeno di esclusione assume nel nostro Paese. Il problema non si pone negli ingressi nella vita lavorativa, ma nei percorsi di carriera, dove appare evidente una disparità di accesso alle posizioni organizzativamente più rilevanti, fenomeno che dovrebbe fare riflettere sia sulle regole di accesso, sia sulle culture manageriali di inclusione. LA PLURALITÀ INDIVIDUALE Accanto al vasto tema della diversità nei contesti organizzativi si accompagna quello della pluralità individuale. La valorizzazione del soggetto, fenomeno sociale e culturale ormai in essere da molti anni, porta a una individualizzazione dei gusti, delle preferenze e, di conseguenza, delle attese rivolte verso l’organizzazione. Le vecchie teorie sulla motivazione non reggono più in quanto generalizzanti. Oggi le persone non si differenziano una dall’altra solo per gli elementi sopra descritti: genere, età, etnia, cultura geografica di riferimento, ma anche per i valori e le scelte conseguenti. Un tema, per esempio, che sembra caratterizzare le giovani generazioni, è quello del lavoro non come elemento centrale della propria identità, ma come uno degli ambiti, tra gli altri, di possibile fonte di realizzazione. Questi valori, che naturalmente nascono in un contesto sociale affrancato dal lavoro come fonte di sopravvivenza, porteranno con sé comportamenti nuovi, più sensibili, tra l’altro, a nuove forme di orario e di flessibilità. Un esempio, tra i molti possibili, della scomparsa delle grandi categorie onnicomprensive, gli impiegati e gli operai, chi lavora e chi si occupa della casa, chi si laurea in una materia e svolge lo stesso lavoro per tutta la vita. Così come è stato delineato il tema della diversità appare quindi non solo inevitabile, ma anche la sfida sulla quale si giocheranno delle importanti partite del futuro, [email protected] [email protected] DIVERSITÀ, COME NUOVO PUNTO DI VISTA Così, per le persone che lavorano, confrontarsi con le diversità non sarà un esercizio accademico, di interesse culturale, ma un nuovo punto di vista, da assumere e da condividere, attraverso prassi nuove e più ampie, con lo scopo sì di migliorare l’attrattività dei cosiddetti talenti, ma anche per meglio comprendere e servire i clienti del futuro, altrettanto unici nella loro diversità. Gli strumenti per raggiungere questo risultato spaziano dalla rivisitazione dei sistemi operativi di gestione delle persone, in cui si annidano, in modo spesso nascosto, trappole di esclusione non volute, ma operanti attivamente, fino alla costruzione di una cultura manageriale inclusiva, che pur non declinando dal suo compito principale di creare valore, comprenda il contributo che il singolo può dare a questo incremento necessario. MERITOCRAZIA E RESPONSABILITÀ SOCIALE Il compito è vasto, ma anche sfidante, perché si concretizza in due elementi centrali nella gestione delle imprese: da un lato la capacità di individuare, costruire e sviluppare una concreta meritocrazia, che ben comprenda gli obiettivi strategici e la partecipazione a essi dei singoli sottosistemi organizzativi; dall’altro, per quegli elementi di diversità che si contraddistinguono per il bisogno che gli individui esprimono in alcune fasi della loro vita, la capacità di rispondere in termini di responsabilità sociale. Anche in questo caso uscendo dalle mode e dalle pagine patinate, per entrare nel vivo del lavoro e dell’impegno quotidiano. q Maria Cristina Bombelli Fondatrice di Wise Growth e presidente della Fondazione La Pelucca Onlus fotografie di Moreno Balzani e Luigi Chiriacò CHI È MARIA CRISTINA BOMBELLI Fondatrice di Wise Growth e presidente della Fondazione La Pelucca Onlus impegnata nei servizi agli anziani (www.wise-growth.it; www.fondazionelapelucca.org). Si è occupata di formazione degli adulti e della gestione del personale, con particolare riferimento ai temi delle differenze culturali e di genere. Per molti anni nella faculty di Bocconi School of Management e visiting scholar presso l’Università di La Verne, California. Ha pubblicato numerosi articoli e libri, tra cui gli ultimi: Alice in business land per l’editore Guerini e Associati, e Management Plurale per Etas. 48 COMMENTI SCENARIO SINCRONIZZANDO 1 / 2013 49 POTERE AL SAPERE? Riflessioni su giovani, talento e interesse per gli studi nel nostro Paese, tra dati Cineca e realtà del mondo del lavoro. U n boato di risate riempie casa mia: è domenica, la domenica delle elezioni, e sul finire del pranzo commentiamo le follie della settimana. E un figlio discolo se ne esce con una battuta (un po’ greve, sorvoliamo) sull’ormai ex candidato premier (un tipo dal look molto personale, portatore di ghette e di panciotti al cui cospetto quelli di Renzo Arbore sembrano divise da collegio) che si è attribuito un inesistente ma improbabile master in un ateneo di oltreoceano e una, anch’essa inesistente ma più normale, laurea in economia. E qualche giorno dopo confesserà anche un altro parlamentare: tipo questo dall’aria seria e affidabile ma la laurea che compare nel suo curriculum non l’ha mai avuta. Una debolezza secondo quanto avrebbe dichiarato a un quotidiano nazionale, definendo, “strani gli esseri umani”. Strani? A me sembra normalissimo che si aspiri alla laurea (meno che si dica di averla quando non è così) e almeno questi fatti da declino dell’impero un merito ce l’hanno: qualcuno dà valore alla laurea. Secondo boato, di proteste. I fi- gli dileggiano: “Ma se ci avete detto che non ci sono posti di lavoro per noi laureati? Secondo loro dovevamo fare i sarti o i pasticceri...”. Sì, in effetti mi ricordo la conferenza stampa con un ministro della Pubblica Istruzione che diceva che se da noi la disoccupazione giovanile (si fa per dire, il dato include i trentenni) tocca il 30 per cento ed è il doppio della media europea la colpa è di noi genitori, perché li vogliamo “tutti dottori”. I miei figli fanno (o hanno fatto) tutti l’università e quella volta tornai a casa incupito e pensieroso. E se avesse ragione lei? Mia figlia, invece del Politecnico, avrebbe potuto fare l’infermiera? Impossibile, col caratterino che si ritrova chissà come avrebbe trattato i poveri malati... IL CROLLO DEGLI STUDI UNIVERSITARI E invece gli Italiani hanno prontamente dato ragione al ministro. Scrive la Repubblica: “Crollo degli iscritti nelle università italiane: mai così bassi da 25 anni”. Impietosi i dati diffusi dal Cineca (il consorzio interuniversitario che ne gestisce l’anagrafe): nel 2013 solo 267.076 nuove immatricolazioni. L’ultima volta che gli iscritti hanno toccato questo livello era il 1988, 25 anni fa. In meno di dieci anni si sono persi oltre 70mila nuovi iscritti negli atenei italiani, di cui 30mila negli ultimi tre. Nel 2013 si sono registrate oltre 8mila matricole in meno rispetto al 2012, e nello stesso periodo il numero dei diplomati è cresciuto di oltre 11mila unità (ma non ricordo, caro ministro, di aver letto di un boom di occupazione per ragionieri o geometri). La ragione del collasso? “Con tutta probabilità l’interruzione degli studi dopo il diploma dipende anche dai costi sempre più alti che le famiglie sono costrette a sostenere”. Ah, meno male che qualcuno se ne è accorto. Faccio qualche calcolo: per i tre figli ho comprato finora 14 anni di università: 5 di Bocconi (8mila euro all’anno), 5 di Politecnico (4mila, con i “contributi volontari” per i laboratori), 4 di Statale (diciamo 3mila perché sì, faccio il giornalista e ho un reddito da “fascia alta”). Totale 72mila euro. Consiglio alle giovani coppie: insieme alla culla comprategli il salvadanaio. Da parte mia avevo calcolato da anni la data esatta dell’allineamento dei pianeti, il momento preciso in cui il mio primo figlio avrebbe frequentato l’ultimo anno e il mio terzo figlio il primo anno di università. Con qualche aiutino ce l’abbiamo fatta, contribuendo, con i nostri risparmi, a migliorare le classifiche del Paese. Attualmente, l’Italia è al quart’ultimo posto in Europa per iscritti all’università: 3.302 per 100mila abitanti, credo dopo la Grecia (ah! se non ci fosse...). Ma al penultimo posto nella classifica per laureati tra i giovani di 25 - 34 anni: solo il 21 per cento! Battiamo la Turchia ma ci precedono Romania (24 per cento) e perfino Grecia! E qui un’espressione di orrore si dipinge sul volto dei commensali: nooooo, perfino la Grecia! Secondo i dati Cineca, tengono i corsi triennali dell’area scientifica (Ingegneria, Matematica, Chimica, Fisica, Statistica e così via) che perdono appena il 3 per cento di nuove immatricolazioni; giù di un terzo invece gli immatricolati nell’area umanistica e di più di un quarto (27 per cento) quelli nell’area sanitaria (Medicina, Odontoiatria, Veterinaria, per esempio). Mi sa che tra un po’ oltre alle infermiere rumene ci ritroveremo in sala operatoria anestesisti della Transilvania. Battuta facile: altro boato. Sì, ridete, ridete, ma per le Scienze sociali c’è stato il crollo. In un decennio da 135mila immatricolati triennali a 72mila: meno 46 per cen- In queste pagine, giovani in momenti di svago. Purtroppo oggi nel nostro Paese avere in tasca una laurea non significa essere automaticamente avvantaggiati per ottenere un posto di lavoro to. E in questa categoria rientrano le cosiddette Scienze economiche. Infatti, com’è finita? Anche qui faccio due conti. Il bocconiano si è visto offrire da azienda meccanica leader mondiale del settore appartenente a vicepresidente di Confindustria euro 300 al mese per stage; mia figlia Politecnica 350 euro da piccola azienda di moda; mio figlio minore 200 euro perché grande smanettatore di computer. Totale annuo: 10.200 euro. Di questo passo nel 2020 si saranno ripagati gli studi. LE DIFFICOLTÀ PER IL PRIMO IMPIEGO “Ormai tutti, laureati compresi, trovano difficoltà a centrare il primo impiego. Perché laurearsi?”. La Repubblica trova il nocciolo della questione. È vero, le nostre università non sono un granché (nella classifica 2012/2013 del settimanale Times Higher Education nessun ateneo italiano si piazzava nei primi 250 posti del continente: ci sono università di tutta Europa tranne Italia, Portogallo e Grecia. E non fate quella faccia contenta perché pareggiamo con la Grecia!). Ma noi abbiamo una fiducia incrollabile nel potere della formazione e della scuola di fare di noi individui migliori; nella forza della cultura e della conoscenza nell’elevare, se non la nostra posizione sociale, almeno la fiducia e la considerazione che abbiamo di noi stessi. E vogliamo, e sappiamo, che i nostri figli sono migliori di noi, più fortunati, più svegli e con maggiori possibilità. Ah, se solo lo Stato avesse investito non dico nella ricerca, ma nel biomedicale, nella chimica fine, nell’aeronautica, nell’informatica, nella banda larga: Dio solo sa quanto ce ne sarebbe bisogno! “Veramente anche noi quando guardiamo i film al computer”: ennesimo boato. Vedo i miei figli in preda al riso e sorrido anch’io, felice di averli intorno, a tavola. Poi mi assale un dubbio: e se avessero votato per quel nuovo gruppo anti-tutto? E il dolce mi va di traverso. q Mauro Broggi giornalista di Famiglia Cristiana fotografie di Vittoria Marletta e Alessandro Maria Martino [email protected] [email protected] 50 COMMENTI REPORTAGE SINCRONIZZANDO 1 / 2013 51 UN ATTIMO DI CONCENTRAZIONE Gli occhi socchiusi, il gesto intenso, il tempo sospeso. È proprio “quell’attimo” magico in cui sincronizziamo la nostra mente e il nostro corpo per focalizzarci su un obiettivo. Quel momento può portare – tutti – a un grande risultato. CONTINUITÀ L’atteggiamento di Herbert von Karajan, famoso direttore d’orchestra austriaco, mostra perfettamente un momento di somma concentrazione durante le prove di un concerto nel 1962. Il celebre maestro sembra racchiuso in un mondo tutto suo, personale e invisibile eppure completamente “portato” dalla musica. La tensione rimane immutata nel tempo, per tutta la durata dell’esecuzione. 52 COMMENTI REPORTAGE PROFONDITÀ Sono gli anni Settanta in questa immagine che ritrae un gruppo che pratica yoga all’aperto. All’epoca proliferarono in Occidente gli insegnamenti di queste forme, fino a quel momento inusuali, di meditazione su se stessi. Una concentrazione, per certi aspetti diversa, non focalizzata al raggiungimento immediato di un obiettivo esterno, ma indispensabile per illuminare “il tesoro” che è dentro di noi. SINCRONIZZANDO 1 / 2013 53 54 COMMENTI REPORTAGE SINCRONIZZANDO 1 / 2013 55 PRECISIONE Il braccio sinistro rigido, il destro nel massimo sforzo, lo sguardo puntato sul bersaglio. Spetta solo a queste arciere degli anni Trenta cogliere il momento perfetto, l’allineamento ideale che garantisca di trafiggere il centro e scoccare la freccia solo quando ci si sente sicuri. Nello sport, la concentrazione della mente fa obbedire i muscoli del corpo: la sincronia ideale, di cui solo l’atleta ha coscienza, è la chiave per raggiungere la meta. 56 COMMENTI QUESTIONE DI STILE SINCRONIZZANDO 1 / 2013 57 I role model di Direzione Donna Gli interventi e i meeting, luglio 2012 - marzo 2013 G H Torino, 16 gennaio Palermo, 27 novembre Presidente della fondazione Napoli Novantanove, ideatrice di progetti come “La scuola adotta un monumento” o “Monumenti a porte Aperte”, che hanno aiutato ragazzi di molte generazioni ad avvicinarsi all’arte e a imparare a tutelare l’ambiente che li circonda e che sono stati esportati da Napoli in tutta Europa. Mamma di due figli Produttrice discografica di successo e testimonial Telecom Italia. Talent scout, discografica, attrice; è simpatica, schietta e decisamente sopra le righe. Ha due figlie che lavorano a stretto contatto con lei Direttore d’orchestra di fama internazionale e docente presso il Conservatorio di Santa Cecilia a Roma. Mamma di due bambine, ma la sua famiglia è composta anche da altre due bimbe figlie del marito Mirella Barracco Silvia Massarelli G NOV O F Torino Genova Trieste Bologna Roma Napoli Catanzaro C Trento, 12 settembre Cristiana Collu Pescara, 28 febbraio numero di colleghe presenti agli incontri Rossella Ferro Direttore marketing del pastificio La Molisana. Quarta generazione della famiglia che lavora nella produzione di pasta di grano duro. Sin da piccola è stata a contatto con il mestiere del nonno e del papà, tanto che era solita contare il tempo non in ore o minuti, ma in quintali e tonnellate. Anche lei è una mamma lavoratrice N D Trieste, 15 marzo Catanzaro, 21 settembre Marina Brollo Pina Amarelli Imprenditrice di successo e Presidente della famosa azienda calabrese Amarelli che, dal 1731, produce ed esporta liquirizia in tutto il mondo. È immigrata in Calabria perché ha creduto in questa regione in tempi non facili. Soprannominata Lady Liquerizia ha aperto un museo sulla storia della liquirizia proprio accanto alla fabbrica di Rossano attirando più di 35mila visitatori l'anno. L'azienda fa cultura sul territorio, convinta che il lavoro onesto possa abbattere gli ostacoli della criminalità. Mamma di due figli e nonna 2012 50 34 A B C 16 luglio 11 settembre 12 settembre 163 47 D Titolare, insieme al marito, del calzaturificio di lusso Loriblù, eccellenza calzaturiera made in Marche, nata 30 anni fa. Mamma di quattro di figli M Palermo GL LU È una storica dell’arte e dirige uno dei musei di arte contemporanea più importanti del paese: il MART di Rovereto. In precedenza è stata direttrice del museo MAN di Nuoro, che prima della sua gestione era quasi sconosciuto al pubblico, e che ha raggiunto, grazie a lei, quasi 50mila visitatori l’anno. Si avvale di uno staff al femminile e assicura che, in un team forte e unito, non esiste rivalità ma solo collaborazione. Cristiana Collu è mamma di Sofia Annarita Pilotti N AP RI LE A 58 L Ancona, 31 gennaio M IO Vice Presidente della Provincia di Pavia, che si occupa delle politiche per i giovani, la famiglia e le donne. Alessandra Perrazzelli è mamma di due bambine Pescara MARZ O e Milena D’Imperio I Ancona 12 CEO di Intesa San Paolo Eurodesk e Presidente di Valore D che promuove la valorizzazione delle donne nelle aziende italiane H Direttore regionale dell’Agenzia delle Entrate dove oggi su un totale di 29 Dirigenti di Vertice 7 sono donne. In Agenzia le donne sono il 53% e di loro il 35% risulta occupare un livello dirigenziale. Anche lei è una lavoratrice mamma L Trento TO Alessandra Perrazzelli Alberta De Sensi GE N SETT Milano, 11 settembre 20 DICEM BRE Milano EM BR E B I Genova, 22 gennaio IO BRA FEB 47 D C B E EMBR E BR O T T E Le presenze 8 [email protected] Mara Maionchi O AI STUDIO E IMPEGNO Lo studio e l’impegno sono le “armi” del direttore d’orchestra Silvia Massarelli a Roma per affermarsi in una professione in cui le donne sono ancora una rarità. Artista determinata ma anche moglie e madre: ruoli che è possibile conciliare “se si sceglie l’uomo giusto al proprio fianco”. Maria Giuseppina Grasso Cannizzo a Palermo è una donna minuta, ma con carattere: architetto di fama internazionale, appassionata della sua professione sempre in movimento. Per lei “è bello continuare ad avere dei desideri”. “Nelle facoltà scientifiche – afferma a Torino Bice Fubini, professoressa di chimica e scienziata, fondatrice dell’associazione Donne e Scienza – le donne sono più della metà e la loro femminilità è un valore, non un ostacolo”. A Genova una dirigente dell’Agenzia delle Entrate, Alberta De Sensi parla di leadership femminile che non è mai motivata dal potere ma dalla vera passione. Romanzesco il percorso di vita di Annarita Pilotti, titolare del calzaturificio Loriblù ad Ancona: maestra d’asilo, gestore di una pompa di benzina, agente di polizia e infine imprenditrice di successo. Avere coraggio è il suo motto, “perché la vita è come una partita di calcio, se stai in difesa, non vinci”. Per Rossella Ferro, direttore marketing del pastificio La Molisana a Pescara, è essenziale valorizzare le diversità perché le donne sono multitasking, vivono la comunità, sanno comunicare, osservare e soprattutto rispettare gli altri. Marina Brollo, professoressa di diritto del lavoro, testimonia alle colleghe di Trieste che nel mondo accademico le donne superano gli uomini in quantità e qualità dei risultati, ma devono avere più fiducia in se stesse. Un mosaico di volti e un coro di voci che hanno trasmesso alle donne di Telecom Italia un messaggio: nel lavoro possiamo farcela con passione e impegno, rimanendo fedeli a noi stesse, senza imitare modelli precostituiti, trovando il nostro stile e il nostro cammino. q Francesca Impecora infografica di Marco Giannini Roma, 22 ottobre N PIÙ DONNE IN POSIZIONI APICALI Alessandra Perrazzelli e Milena D’Imperio, una dirigente d’azienda e un politico, a Milano auspicano una maggiore presenza femminile in posizioni di responsabilità e, in un Paese in cui il welfare ricade in gran parte sulle spalle delle donne, consigliano di imparare a “delegare” al marito in ambito familiare. A Trento Cristiana Collu, direttrice del MART di Rovereto, cita Santa Teresa di Lisieux: “Voglio tutto”. Quando il lavoro che facciamo ci appassiona dobbiamo volere tutto: alzarsi alle sei, portare la figlia a fare i compiti al Museo, lavorare fino alle due di notte. Pina Amarelli, presidente dell’omonima azienda di liquirizia a Catanzaro, ribadisce il valore del capitale umano femminile, che sa “argomentare senza mai prevaricare”. A Bologna Mara Maionchi, talent scout, discografica, attrice, lavora in un ambiente maschile ma sempre alla pari, senza perdere la propria individualità. Bologna, 24 settembre 13 U na scena che si ripete in città diverse: un auditorium pieno di volti e voci femminili, quelli delle colleghe che partecipano ai role model di People Caring nell’ambito dell’iniziativa Direzione Donna. Questi incontri-intervista a personaggi femminili di successo offrono un confronto con il “talento al femminile” nelle sue diverse sfaccettature, rappresentato da donne di successo fortemente legate al territorio. Partiti a luglio 2012, i role model sono un percorso di formazione itinerante e, al tempo stesso, una riflessione sulla possibilità di conciliare il ruolo di donna con interessi e una carriera professionale. Donne che raccontano con entusiasmo la loro storia, rispondono alle domande delle colleghe in sala e offrono uno stile manageriale e di leadership. Lancia la palla in campo Mirella Barracco, Presidente della fondazione culturale Napoli Novantanove. Il segreto per lei è credere fortemente in ciò che si fa come in una linfa vitale e promuovere il networking femminile. F Napoli, 16 luglio AGOS Forti, determinate, entusiaste sono le protagoniste dei role model di Direzione Donna che percorrono l’Italia per proporre modelli di leadership alle colleghe sul territorio. E A Professore ordinario di Chimica generale e inorganica presso la Facoltà di Farmacia dell’Università di Torino, partecipa attivamente al movimento femminista e ha fondato a Torino un gruppo informale “Donne e Scienza”. Mamma e moglie Architetto siciliano di fama internazionale, premiata con la Medaglia d’oro alla carriera nel 2012. 20 VIAGGIO AL FEMMINILE Bice Fubini Maria Giuseppina Grasso Cannizzo 76 E 21 settembre 24 settembre 65 F G 22 ottobre 27 novembre Professore ordinario di Diritto del lavoro per “difendere soprattutto i più deboli” e preside della Facoltà di Economia dell’Università di Udine. La nascita del figlio è stato l’evento che più di ogni cosa ha arricchito la sua vita e l’ha resa felice e completa. 2013 94 65 57 75 H I L M N 16 gennaio 22 gennaio 31 gennaio 28 febbraio 15 marzo 58 MONDO ECOSISTEMA SINCRONIZZANDO 1 / 2013 59 WE HAVE A DREAM On air lo spot istituzionale che racconta la nascita del celebre discorso di Martin Luther King con una nuova prospettiva storica, la nostra. “Guest star” dello spot tre colleghi che descrivono la loro esperienza e quelli che a Milano hanno posato per il Q-R code umano della campagna stampa. #IOVIVOCONNESSO www.telecomitalia.com/tit/it/iovivoconnesso.html 1 963-2013. 50 anni fa, a Washington, il premio Nobel per la pace Martin Luther King pronunciò il discorso: “I have a dream”. Il testo indimenticabile, assoluto e potente di un uomo simbolo della lotta per l’uguaglianza delle opportunità. Il 31 marzo è andata in onda la nuova Campagna Istituzionale di Telecom Italia. Nel nuovo film istituzionale, Telecom Italia immagina che quel discorso sia stato pronunciato non da un solo uomo, ma da una moltitudine di persone che crede nello stesso sogno e lo condivide grazie alle nuove forme di comunicazione. “I have a dream” si trasforma in “We have a dream”, preannunciando il payoff della campagna: In alto, Giorgio Tavolini, Vanda Di Foggia e Andrea Pulidori in “abiti di scena” durante le riprese dello spot istituzionale. Nella pagina accanto, in “abiti borghesi” a Los Angeles “Comunicare, Connettersi, Vivere”. Tre parole che ribadiscono la mission di Telecom Italia: la comunicazione, le connessioni e quindi la vita si amplificano grazie alle nuove tecnologie. La connessione è una condizione sempre più indispensabile per la sfera personale e professionale di tutti i cittadini. Ed è attraverso la connessione che possiamo immaginare un futuro di crescita e nuove opportunità. Il film, dal tono alto, istituzionale, ma al tempo stesso pieno di emozione, fa parte di un progetto di comunicazione. Al film sono collegati una campagna stampa e web e il progetto multipiattaforma #iovivoconnesso. Uno spazio del sito corporate in cui i tanti progetti di Telecom Italia per il Paese sono testimoniati in modo coinvolgente, diretto e chiaro dai colleghi e amplificati dalla conversazione generata dalla gestione dei social network. Il nostro obiettivo non era sorprendere ma raccontare in modo semplice realtà che non tutti conoscono, partendo proprio dalle persone che lavorano in Telecom Italia e che, con il loro quotidiano lavoro, contribuiscono a costruire un’Italia digitale, un’Italia connessa. Perché un’Italia connessa è il primo obiettivo di Telecom Italia per consentire al Paese di trasformarsi, di crescere e condividere sogni, aspirazioni e progetti affinché tutti abbiano uguali opportunità. q Elena Tondini Giorgia Signorini fotografie di Diana Dalsasso I COLLEGHI DEL Q-R CODE UMANO Cristina Giuliani, Erminia Rizzo, Fabio Mastracco, Gabriella Petrucci, Chiara Gerola, Paola Ballarini, Fabio Corti, Simona Polenghi, Edoardo Sironi, Claudio Barbaini. 8 [email protected] 8 [email protected] QUATTRO GIORNI DA STAR Una telefonata interrompe il tran tran quotidiano di Andrea, Vanda e Giorgio colleghi di Consumer, National Wholesale Services e di Investor Relations. E in meno di quattro giorni si ritrovano a Los Angeles sul set, in costume di scena. Ecco il diario dei quattro giorni in Usa. • Mercoledì: è iniziato quasi tutto per caso, una telefonata inaspettata a metà mattinata, qualche informazione logistica e un’unica certezza: destinazione Los Angeles, partenza venerdì mattina. Mission: “Parteciperai insieme ad altri due colleghi alle riprese della nuova campagna istituzionale Telecom Italia che andrà on air nei prossimi giorni”. Non una parola di più... il mistero si infittisce di ora in ora. Segue una serie di telefonate e i tre sconosciuti protagonisti di questa avventura vengono messi finalmente in contatto: Vanda, Andrea e Giorgio. • Venerdì: durante il viaggio, inizia un’intensa fase di condivisione delle informazioni nella speranza – vana – di ottenere qualche delucidazione sulla nostra comune missione. Le ore profondendo da vicino i principali che ci separano dalla meta diventaaspetti operativi di un set cinematono un’interessante occasione per cografico. Nel pomeriggio, la scena noscerci e per trasformarci in tre ispirata alla vita di redazione di un compagni di avventura. Appena atquotidiano italiano nella quale Anterrati a LA, veniamo condotti sul set drea ha recitato il ruolo di redattore. di una delle scene dello spot, la caDopo le riprese siamo andati – dovemera di una bambina degli anni Sesrosamente :-) – a visitare uno dei luosanta che gioca sul letto con uno ghi sacri del cinema: Hollywood! smartphone. Sì, proprio così... con • Lunedì: ultima giornata di riprese inuno smartphone! Ad accoglierci un teramente dedicata alla scena inicomitato di benvenuto organizzato ziale dello spot con la ragazza al pub dalla nostra collega Elena Tondini, che esprime un desiderio. Condividalla casa di produzione e dal regidere queste giornate sul set ci ha sta Giuseppe Capotondi. Lo step sucpermesso di comprendere davvero cessivo è la prova costumi per la quanto lavoro e professionalità ci scena del giorno dopo. sia dietro ogni singolo secondo di • Sabato: giornata dedicata alle riprese uno spot che, nella versione finale della marcia di Martin Luther King, per il pubblico, verrà concentrato in della scena del suo arrivo in auto e meno di un minuto. del discorso alla folla di manifestanti. • Martedì - mercoledì: rientriamo in ItaDurante le riprese abbiamo conosciulia. La nostra avventura è terminata to alcune delle oltre 200 comparse mentre la produzione del nostro spot presenti: gente comune, di ogni età e continua: inizia la difficile fase della cultura. Per tutta la giornata abbiamo post-produzione. A noi non resta che avuto la sensazione che il tempo si aspettare di vedere lo spot in TV, cerfosse fermato a quegli anni Sessanta. ti di aver vissuto un’esperienza unica. • Domenica: in mattinata abbiamo asVanda Di Foggia sistito alle riprese della scena presAndrea Pulidori so la scuola di danza russa, apGiorgio Tavolini 60 MONDO IERI OGGI DOMANI SINCRONIZZANDO 1 / 2013 61 “LA NOSTRA MISSION? IL DIALOGO” Parlano i colleghi della Direzione Public and Regulatory Affairs. Il punto di vista del responsabile Franco Brescia e le testimonianze di tre colleghi. N egli ultimi quindici anni, il settore delle comunicazioni elettroniche è stato oggetto di una vera e propria rivoluzione. Si è passati dal controllo dell’azionariato da parte dello Stato alla privatizzazione; da un regime di monopolio per reti e servizi a un mercato in piena concorrenza. La liberalizzazione non ha, però, portato a una forte deregolamentazione: il comparto risulta tuttora regulatory intensive, disciplinato da vincoli ex ante sull’operatore incumbent mirati a garantire l’apertura della rete alla concorrenza. Mentre in regime di esclusiva, la concessione e l’annessa convenzione definivano, puntualmente, i diritti e i doveri della società concessionaria, si è ora in presenza di un quadro normativo estremamente complesso, caratterizzato da forti asimmetrie; la scelta del legislatore europeo e nazionale è stata quella di favorire lo sviluppo della concorrenza imponendo all’incumbent un regime di regole più stringente di quello previsto per i nuovi entranti, con obblighi unilaterali, per esempio, di non discriminazione. Gli impegni assunti da Telecom Italia, su base volontaria, per offrire garanzie aggiuntive di parità di trattamento tra le nostre funzioni commerciali e gli altri operatori che acquistano servizi di accesso all’ingrosso, ne costituiscono un eloquente esempio. Nel presente scenario coesistono due livelli di fonte normativa, una primaria, quella legislativa – defi- nita a livello di Governo e Parlamento e derivante dalla politica europea di armonizzazione – e una secondaria deliberata principalmente da AGCOM, l’Autorità indipendente per la regolamentazione del settore. Questo regime di regole asimmetriche durerà ancora a lungo o tenderà a diluirsi di qui a poco? Obiettivo principale della Direzione Public and Regulatory Affairs è eliminare, o quantomeno attenuare, il peso dei vincoli ex ante. Quello che possiamo ragionevolmente attenderci nel medio-lungo periodo è che, dopo una fase d’inasprimento della regolamentazione, concomitante con l’apertura del mercato e lo sviluppo iniziale della concorrenza, si dovrebbe giungere all’introduzione, a livello europeo, di sunset clauses finalizzate a far venir meno, gradualmente e al verificarsi di condizioni prefissate, gli obblighi asimmetrici. Dopo l’applicazione delle sunset clauses, il settore sarà libero da ogni vincolo? Continueranno ad applicarsi le regole del diritto della concorrenza, insieme a quelle simmetriche valide per tutti gli operatori, come nel caso della tutela dei diritti dei consumatori. In questo contesto, un altro compito della nostra Direzione consiste nel far comprendere e accogliere le posizioni aziendali, a Bruxelles, durante la fase di definizione delle regole e, in Italia, in quella del loro recepimento nell’ordinamento nazionale e appli- A destra, Alessandra Ulizio in piazza del Campidoglio, Roma. Nella pagina accanto, Alessandra Palombi di fronte a Palazzo Chigi, Roma cazione da parte delle Autorità indipendenti. La nostra mission è, quindi, dialogare con tutta la filiera dei decision maker, nazionali e sovranazionali, al fine di rappresentare e tutelare gli interessi di Gruppo. q Franco Brescia fotografie di Daniele Antoni Paoli e Francesca Romana Mariani 8 [email protected] [email protected] [email protected] 62 MONDO IERI OGGI DOMANI IERI - VINCENZO D’IPPOLITO Era la fine del 1996 e io lavoravo nel marketing della allora Direzione dei Clienti Privati quando mi fu chiesto di analizzare cosa stesse accadendo in termini di liberalizzazione del mercato delle telecomunicazioni e che cosa avremmo dovuto fare per adeguarci. Di lì a poco in Italia fu istituita l’Autorità (AGCOM) e Telecom Italia iniziò a presidiare questi temi con gruppi di lavoro tecnici – focalizzati sul meccanismo di interconnessione delle reti degli altri operatori alla nostra – e con la costituzione di uno steering committee per coordinare tutte le attività necessarie per garantire la disponibilità dei primi servizi regolamentati: la number portability e la carrier preselection. Quest’ultimo in particolare, fu reso disponibile agli altri operatori nei primi mesi del 2000 e di fatto fu l’elemento essenziale che diede l’impulso all’avvio della concorrenza sul servizio voce. Poco dopo in Telecom Italia si passò dallo steering committee a una prima struttura organizzativa per il presidio della regolamentazione e io ne feci subito parte. Da quel momento divenni ufficialmente un “regolatore”. In questa prima fase il mio ruolo fu sia quello di contribuire a diffondere in azienda la cultura della regolamentazione, che avrebbe in poco tempo portato anche Telecom Italia a confrontarsi con un mercato competitivo, sia quello di rappresentare, nei vari tavoli tecnici istituiti da AGCOM, la posizione di Telecom Italia sulle modalità di fornitura e i relativi costi per i vari servizi di rete che la regolamentazione prevedeva per gli altri operatori. SINCRONIZZANDO 1 / 2013 63 DOMANI - FRANCESCO CASTELLI OGGI - ENRICA DANESE Per carattere mi stanno strette le regole, eppure mi occupo di regolamentazione dal 2000. Sembra una contraddizione, ma modificare, innovare nelle regole e nella maniera di leggere le cose è un modo di “fare regolamentazione”, ossia di proporre dei cambiamenti nell’assetto normativo finalizzati a migliorare i risultati aziendali. Da quando mi occupo dell’offerta retail con il mio gruppo e l’aiuto dei marketing abbiamo deciso di coltivare l’obiettivo di superare tutti quei vincoli regolamentari che non ci consentivano di proporre offerte adeguate al mercato e alla flessibilità che richiede. Così, per esempio, abbiamo svincolato dagli obblighi di controllo dei prezzi le offerte sul traffico e siamo riusciti a far rimuovere gli ostacoli che impedivano a Telecom Italia di lanciare promozioni dedicate ai canali di vendita o a specifiche aree territoriali. Solo ieri la regolamentazione ci imponeva di fare la stessa offerta a tutti, autorizzava le nostre offerte sulla base di regole rigide e astratte, come il rispetto di prezzi minimi e massimi, il divieto di praticare promozioni a meno che non fossero applicate agli altri operatori, il divieto di legare i servizi attraverso un solo prezzo o di addebitare nella stessa bolletta servizi fissi e mobili. Oggi, invece, offriamo servizi in bundle (per esempio broadband + traffico illimitato + mobile), è sparito, in molte offerte, il cosiddetto canone; abbiamo promozioni che cambiano in continuazione o addirittura che durano pochi giorni; applichiamo sconti privilegiati ai nuovi clienti e partecipiamo alle gare sui grandi clienti valutando i prezzi sulla base delle efficienze che riusciamo a realizzare. Il cambiamento regolamentare che abbiamo ingenerato ci ha inserito in una ruota di evoluzione continua perché sta a noi dimostrare che ogni offerta risponde alle naturali dinamiche del mercato e che non sfrutta condizioni di vantaggio rispetto ai nostri concorrenti. Tecnicamente si chiama “replicabilità economica delle offerte”, praticamente abbiamo messo al centro della regolamentazione la sana e legittima concorrenza tra gli operatori. Le vicende politiche dell’ultimo anno confermano che la collocazione dell’Italia nell’Unione Europea è un elemento imprescindibile per l’assetto economico e le prospettive di crescita del nostro Paese. Lo stesso si può dire per le regole del nostro business, sempre più condizionate dalle Istituzioni europee: Commissione, Parlamento, Consiglio e, da ultimo, il BEREC, che rappresenta l’embrione della futura Autorità unica della UE. A Bruxelles e a Strasburgo, oltre alle periodiche riforme delle Direttive TLC, che vengono poi recepite nella legislazione nazionale, si elaborano, tra l’altro, Regolamenti, che introducono obblighi direttamente applicabili negli Stati membri (come per esempio quello sulle tariffe di roaming) e Raccomandazioni (come per esempio quella sulla regolamentazione NGAN), ossia linee guida grazie alle quali la Commissione esercita un grande potere di moral suasion sulle Autorità nazionali. Inoltre, con le nuove procedure di notifica delle analisi di mercato la Commissione, con il supporto tecnico del BEREC, ha acquisito un sostanziale potere di controllo e modifica dei remedies adottati dalle Autorità degli Stati membri. Da questo nuovo scenario è nata la necessità della nostra Direzione di presidiare gli affari regolamentari e quelli istituzionali con un approccio sempre più integrato tra dimensione nazionale ed europea. Di con- Michele Bellavite e Lucia Scoca a Bruxelles seguenza, l’obiettivo del mio lavoro è diventato, da un lato, quello di presidiare i processi europei di costruzione delle regole “di domani” e, dall’altro, di rappresentare la posizione di Gruppo nelle procedure di verifica della compliance delle decisioni di AGCOM rispetto al quadro europeo “di oggi”. Guardando ai temi principali dell’agenda 2013-2014, questo significa occuparsi di provvedimenti che vanno dalla revisione della Raccomandazione sui mercati rilevanti, all’adozione di una nuova Raccomandazione sulle metodologie di costo delle reti di accesso in rame e fibra, fino all’approvazione di un Regolamento sulle misure per la riduzione dei costi e dei tempi di posa delle NGAN. È attesa, inoltre, una Raccomandazione sulla net neutrality ed è stato lanciato un Wireless Action Plan, con l’obiettivo di riformare e armonizzare lo spectrum management nella UE. Guardando più avanti, la Commissione sta lavorando a un piano di misure per la realizzazione di un mercato unico delle TLC europee che potrà modificare profondamente gli assetti attuali, anche mediante l’introduzione di un Regolatore unico europeo. Da ultimo, è importante ricordare che l’esperienza maturata in Europa viene messa a frutto anche negli altri Paesi in cui opera il Gruppo, come il Brasile che ha avviato una riforma regolamentare ispirata proprio all’approccio UE. 64 MONDO VENITE DA NOI SINCRONIZZANDO 1 / 2013 65 A SPASSO TRA I NOSTRI UFFICI Con questo numero inauguriamo un’ideale passeggiata tra le nostre scrivanie. Partiamo dal Nord Ovest con alcune sedi di Milano e Torino. VIA TONALE 11, MILANO È una delle sedi storiche del 12 (un tempo non solo elenco abbonati, ma vero e proprio centralino degli Italiani) l’edificio di via Tonale 11, a due passi dalla stazione Centrale, Milano. Un edificio di poco più di cinque piani, vicino al Pirellone e alla direzione Telecom Italia di piazza Einaudi, raggiungibile a piedi passando per il collegio dei Salesiani e per l’Auditorium Don Bosco, che ha raggiunto una certa notorietà in passato, ospitando rassegne cinematografiche e registi del calibro di George Romero, David Cronenberg e James Wan (quest’ultimo è conosciuto oltre che per la saga di Saw, anche per essere uno dei creatori della fortunata serie televisiva American Horror Story: Asylum). Una breve introduzione ai luoghi della nostra azienda, che ci porta però a una considerazione di fatto non trascurabile, quando ci accorgiamo che l’entrata di via Tonale è stata da poco spostata in via Copernico. Occasione per gettare uno sguardo al passato di questo stabile, un tempo centrale e ancor prima, snodo per la produzione e lo smistamento di alcuni corrieri (quando il complesso non apparteneva ancora alla SIP), a quello che è oggi nel 2013: un cuore pulsante di gran parte delle attività di Telecom Italia, tra cui il 1254, evoluzione del vecchio 12 ed eredità di quelle generazioni che hanno accolto il cambiamento con spirito di interpretazione. Le persone che vi lavorano attualmente sono senz’altro meno numerose, ma i valori non sono cambiati a dispetto della crisi e di qualche sfregio della modernità, che lascia forse immutata la poderosa facciata del suo edificio, ma non il paesaggio umano che si rinnova a ogni confidente e inalterabile battito di ciglia del futuro. q Sabina Mazzoldi A destra, l’ingresso della sede Telecom Italia di via Ardigò, 13, Torino. Nella pagina accanto, una veduta della biblioteca che contiene oltre 20mila volumi PIAZZA EINAUDI 8, MILANO A ridosso di corso Como, la via della movida milanese, a un passo dalla stazione Garibaldi, metropolitana, passante e stazione Centrale, si trova la sede di piazza Einaudi comunemente chiamata Midir. Se si ha la fortuna di avere l’ufficio che si affaccia lungo via Gioia, nelle giornate di sole e cielo azzurro è possibile vedere le montagne, mentre con qualsiasi tempo si può ammirare il nuovo skyline della città che i milanesi chiamano “Dubai di Milano”: a sinistra è riconoscibile l’avveniristica UniCredit Tower, poi due grattacieli, esempio di forestazione metropolitana, chiamati Bosco Verticale per gli arbusti dai tre ai sei metri a ogni piano, infine a destra Palazzo Lombardia dichiarato lo scorso anno Best Tall Building Europe. Se invece si ha l’ufficio lungo via Pirelli si può ammirare l’omonimo grattacielo, per i milanesi “Pirellone”, realizzato da Giò Ponti in vetro, alluminio e acciaio. Ma torniamo al Midir. Al suo interno ospita bar, mensa, negozio sociale e, sparsi per i suoi otto piani, personale di varie funzioni: 564 persone che ben rappresentano le diversità omogenee di Telecom Italia! q Erminia Rizzo CORSO BRAMANTE 20, TORINO La sede torinese Telecom Italia di corso Bramante 20 con i suoi 800 dipendenti è una delle più importanti del Piemonte e Valle d’Aosta. In origine, l’edificio di corso Bramante fu realizzato dalla SIP nel 1952 per ILTE (Industria Libraria Tipografica Editrice) in quanto serviva una stamperia capace di soddisfare le esigenze dettate dalla produzione delle Pagine Gialle e degli elenchi telefonici per un’utenza costantemente in crescita come quella dell’Italia del secondo dopoguerra. Oggi, la sede ospita strutture che forniscono servizi e prodotti telefonici per i clienti e gli operatori (OLO), è sede nazionale dei Servizi Amministrativi di Telecom Italia e delle Società del Gruppo, nonché dell’area Finanza e Controllo. Una sede dinamica e moderna al cui interno è a disposizione dei dipendenti una biblioteca “tipo” di pubblica lettura con oltre 20mila volumi, il cui catalogo è consultabile sul sito www.cralt.it. Inoltre, vi è uno sportello per il disbrigo pratiche e una fresca mensa aziendale. q Maria Grazia Valle fotografie di Paolo Bertoglio 8 [email protected] 8 [email protected] 8 [email protected] [email protected] 66 IL RACCONTO IMMAGINANDO, AGGREGANDO RACCONTANDO L O e storie appartengono a tutti. Sono nelgni settimana verrà “svelata” una parol’aria, tra i discorsi delle persone, in fala chiave che ci servirà da spunto ideamiglia, nella sala d’aspetto del dottore. tivo e creativo per: Sono in tv, sono sul web, sono al cinema, so- • scrivere l’attacco di una storia (l’incipit, no nei libri, i nostri grandi, insostituibili, la parte di racconto, che in genere cattufedeli amici. La narrazione ha un’origine ra il lettore, dal “C’era una volta”, a “Quel antica e trova una radice comune nelle paramo del lago di Como”) in 500 caratteri; role ricorrenti, nelle figure che appartengo- • scrivere un breve testo (sempre di 500 cano all’immaginario collettivo, nelle tradiratteri) per descrivere lo svolgimento di zioni orali e non, di popolazioni di epoche questa narrazione; e Paesi differenti. • scrivere con un breve testo (sempre di 500 caratteri) per definire il finale della nostra na storia può esstoria collettiva. sere raccontata I racconti che verrancon tante pagino pubblicati su Sinne, poche righe, un cronizzando (con le verso, una canzone, firme dei colleghi un dipinto, un manuautori) saranno comfatto, un gesto. Può posti dalle tre parti generare un poema, più votate e più coeuna favola, una ninna renti tra loro, seconnanna, un romanzo do la valutazione di breve, la sceneggiatuuna giuria di qualità. ra di un film. Infatti tutti potremo L’importante è voler partecipare online e rappresentarsi, voler esprimersi. tutti potremo votare i testi più interessanti e avvincenti. E non solo. on questo numero di Sincronizzando spearà possibile anche far parte della giurimentiamo un nuovo modo di racconria di qualità, inviando la propria cantare: la scelta è di poter partecipare tutti didatura con una email alla redazione alla costruzione online di “racconti in comune”, che verranno progressivamente pubbli- ([email protected]). Sarà solo necessario descrivere le proprie cati sulla rivista. Lanceremo sulla intranet un’iniziativa di competenze e le proprie passioni sul piano storia collettiva che coinvolgerà tutti i colle- della scrittura, della lettura e della capacità ghi di Telecom Italia che vorranno parteci- di valutare storie e narrazioni. pare. Il meccanismo prevede la possibilità Presto su intranet troveremo tutte le modadi postare “pezzi di racconti” per tre setti- lità per partecipare periodicamente alla costruzione delle nostre storie collettive. mane a ogni trimestre. q I tempi e i modi di adesione verranno di vol- Buona scrittura a tutti! a cura di Cinzia Vetrano ta in volta annunciati tramite i consueti caillustrazione di Francesco Sabetti nali di comunicazione interna. U C S Sincronizzando il periodico di Telecom Italia Anno 4 numero 1 Maggio 2013 Proprietario ed editore Gruppo Telecom Italia Direzione, Amministrazione, Redazione Corso d’Italia, 41 – 00198 Roma [email protected] Direzione Editoriale Antonio Migliardi Francesco Cardamone Direttore Responsabile Cinzia Vetrano Progetto editoriale Peliti Associati Coordinamento e consulenza editoriale Valeria Accornero Redazione Luciano Capanna Francesco Costanzo Francesca Impecora Barbara Lucangeli Art Director Mario Peliti Grafica e impaginazione Valerio Fanelli Hanno scritto per Sincronizzando Maria Cristina Bombelli Mauro Broggi Chiara Ottaviano Hanno collaborato Silvia Alberta Ivana Alvaro Fabrizio Antonelli Roberto Antonini Massimo Baiocco Massimo Balestri Paola Ballarini Claudio Barbaini Enrico Barella Simone Battiferri Michele Bellavite Chiara Beretta Silvana Bernaola Sonia Bettanello Michela Billotti Lucia Biraghi Claudio Borean Franco Brescia Cristina Calderaro L’editoria di Telecom Italia comprende anche notiziariotecnico Ó [email protected] † [email protected] www.telecomitalia.com/notiziario-tecnico Onofrio Capogrosso Francesco Castelli Pino Castrogiovanni Roberta Catoni Valerio Cavallo Ettore Cervi Andrea Coco Claudio Contini Cinzia Coppola Michele Corcione Fabio Corti Carmen Criminisi Gianfilippo D’Agostino Valeria D’Amico Vincenzo D’Ippolito Enrica Danese Gianluca De Petris Margareta Debelder Tiziana Del Vecchio Giovanni Dell'Elce Cinzia Di Diadoro Vanda Di Foggia Stefania Di Simio Assunta Di Vito Anna Dudnikova Cinzia Esposito Stefano Evangelisti Fulvio Felice Feraci Gian Piero Fici Gianluca Francini Fabio Galluccio Giuseppe Garigali Marco Gaspardone Maurizio Gelletti Chiara Gerola Roberta Giannantonio Ranieri Giardina Cristina Giuliani Laurent-Walter Goix Stefania Ilari Mario Iannaccone Antonio Intilisano Alessandra Jugo Giuliano Kidric Gaetano La Delfa Giuseppe La Torre Luca Lamorte Isabella Lauro Elisabetta Lene Skjalg Lepsøy Marcella Logli Tiziana Lombardo Dario Mana Angela Manniello Marco Marengo Ivana Maroni Caterina Marsili Serena Massobrio Fabio Mastracco Sabina Mazzoldi Carmine Melaragni Cesare Mercuri Mario Micarelli Franco Moraldi Gianni Moretto Valentina Nappi Marco Nebiolo Monica Olla Alessandra Palombi Cinzia Perilli Fabio Perini Gabriella Petrucci Tiziana Pironti Simona Polenghi Enrico Roberto Polese Renza Poncini Guido Ponte Paolo Priolo Andrea Pulidori Lorenzo Pupillo Erminia Rizzo Luca Rossetto Fabrizio Savi Lucia Scoca Giorgia Signorini Emanuela Sinibaldi Ida Sirolli Edoardo Sironi Andrea Sorbara Giorgio Tavolini Gabriele Testa Cinzia Tomei Elena Tondini Alena Trifirò Enrico Trovati Claudia Truglio Alessandra Ulizio Massimo Valla Maria Grazia Valle Daniela Ventura Giuseppe Di Lorenzo Maria Grazia Facciolà Sergio Fallucca Andrea Furelli Domenico Giampà Maria Laura Gonzales Fabrizio Ignesti Fiona Kok Hildegard Adelheid Kuss Vittoria Marletta Francesca Romana Mariani Alessandro Maria Martino Rosanna Merola Alessandro Morabito Francesco Sabetti Andrea Serra Bruno Spiezia Marcello Stasi Nicola Vaiani Patrizia Valfrè Diana Dalsasso Archivio Corbis Archivio Getty Images Archivio Gruppo Telecom Italia Archivio storico Telecom Italia Tipografia Varigrafica Alto Lazio Zona Industriale Settevene Nepi 01036 – Nepi (VT) Registrazione Periodico iscritto al Tribunale di Milano numero 126 del 22 febbraio 2006 Chiuso in tipografia 16 maggio 2013 Testi, fotografie, disegni Riproduzione vietata copyright © Amministrazione Lucilla Mancini Illustrazioni e infografica Giulia D’Anna (pagine 38-39) Marco Giannini (pagine 8/11, 14/16, 57) Alberto Ruggieri (pagine 18-19) Fotografie Riccardo Adelini Daniele Antoni Paoli Moreno Balzani Paolo Bertoglio Katia Carota Luigi Chiriacò Carta ecologica riciclata Fedrigoni Symbol Freelife Satin Prodotto realizzato impiegando carta certificata FSC Mixed Sources COC-000010. 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