Scarica Grillo Bramante n. 3 Maggio 2013

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Scarica Grillo Bramante n. 3 Maggio 2013
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Periodico del Liceo Bramante di Magenta
Anno XXII
Buongiorno Bramante!
Riccardo Fadiga 5H
Siamo ormai alle verifiche di fine anno e non le si
supera brillantemente senza diligenza e dedizione,
d'altro canto all'orizzonte si profila l'estate e la voglia di studiare manca, ma non demordete! Per i
ragazzi e le ragazze di quinta è un discorso a parte:
si avvicinano i temuti esami di maturità, ma la sensazione di essere quasi arrivati in fondo è così forte
che l'ultimo anno sembra volare via, velocissimo.
In quanto studente di quinta, e credo di parlare a
nome di molti, per me le sensazioni e le aspettative
che si stanno accumulando in questo periodo sono
contrastanti. Da un lato la prospettiva del senso di
liberazione che sono certo arriverà alla fine degli
esami: è un sogno che inseguiamo in tanti da molto tempo. Dall'altro vuole anche dire abbandonare
una scuola a cui tutti, per arrivare alla fine, abbiamo dedicato e sacrificato molto. Tuttavia la scuola
non è e non deve essere solo studio e sacrificio:
all'interno di questo numero troverete, tra le altre
cose, il resoconto delle attività che il nostro Liceo
ha promosso nell'anno in corso, nonché articoli di
ogni genere che testimoniano come i bramantini
siamo impegnati in diversissime aree del sociale
(leggete per esempio gli articoli sugli avvenimenti
del Dubai di Magenta), della cultura
e
dell’attualità. Ricordiamoci questo: volenti o nolenti, la scuola è uno dei luoghi dove per cinque
anni passeremo o abbiamo passato una buona parte
del nostro tempo, quindi tanto vale viverla al meglio; il che significa non andare a scuola solo per
studiare e sempre di mala voglia, ma partecipare
alla vita scolastica in tutti i suoi aspetti. Questo ha
due vantaggi: innanzitutto crea un'atmosfera di cameratismo e di amicizia tra i compagni di scuola,
N. 3 Maggio 2013
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che è molto importante perché i nostri compagni
sono le persone con cui trascorriamo più tempo, e
in quest'età e in quest'ambiente è più facile costruire amicizie durature che porteremo con noi tutta la
vita. Ma soprattutto partecipare alla vita della scuola, che ci crediate o meno, può essere divertente, se
come nella nostra, ci sono le opportunità per farlo:
quindi non lasciate che il Bramante sia solo "una"
scuola, rendetelo la vostra scuola!
Pagina 2
Il Grillo Bramante
La Redazione
Redattori:M. Albano, A. Barbazza, B. Bergamaschi, I. Bertani, N. Bramani,
G. Caprioglio, L. Casella, A. Cerutti, G. Colombo, L. Colombo, M. Cozzi, I. Daka, A. De Cicco, M. De Pace. R. Fadiga, P. Ferrario, V. Fiori, A. Gambaro, S.
Garavaglia, E. Giora, F. Grassi, M. Guizzardi, S. Gussoni, M. Longhi, M. Mantovani, M. Mariano, M. Montonati, L. Motta, E. Nava, A. Pellegrini, O. Pindaro,
E. Porta, A. Re, L. Rondena, S. Saffioti, F. Sarri, B. Soldano, M. G. Tavera, A.
Tenconi, E. Tosello, V. Tufaro, D. Zarinelli.
Vignettisti: N. Capraro, G. Garufi, E. Popa
Pagina Centrale: N. Bramani, G. Caprioglio
Impaginatori: L. Colombo, L. Rondena
Fotografo: D. Montana
Stampa: M. Bigatti
Docenti referenti: Prof.ssa Luigina Marcogiuseppe, Prof. Mauro Parrini
La redazione ringrazia le collaboratrici scolastiche: Anna e Giovanna
Per buona parte della redazione (maturità permettendo!) questo sarà
l’ultimo numero del Grillo. A loro un in bocca al lupo e un ringraziamento speciale per la collaborazione, a tutti gli altri un invito a proseguire o a iniziare l’avventura del nostro Giornalino che dura da quasi
25 anni!
E buone vacanze a tutti!!!
Pagina 3
Il Grillo Bramante
In questo numero
La nostra scoula:
Il personaggio:
Addio Bramante, addio
4
Intervista a Gabriella Simoni
Teatrando: il ritorno del LAIV FESTIVAL
5
Sondaggio:
La matematica diventa un gioco
6
Maturandi sotto stress?
La scuola dello sport a Magenta siamo noi
7
Cultura/storia:
8
Le aquile e i dragoni
28
La storia con i se
29
Body worlds: il corpo umano tra arte e
scienza
Brevi: riconoscimenti per gli studenti del
Bramante
10
Dal territorio:
25
26
Cultura/recensioni libri:
Un dono speciale
11
La Bibliobussola
Dubai Fashion Dance
13
Cultura:
Scienza/Scienze:
Irisinversi
30
31
Il successo degli OGM: sarà vera gloria?
14
Curiosità:
Una lacrima sul viso..
16
Ruzzlemania
32
Break
33
Opinioni:
L’ingovernabilità: ma questa volta chi ha
vinto?
18
Rubriche:
Un tipo.. Smart
19
Il questionario di Alex
34
Viaggio nell’universo Playstation
20
Pensieri in libertà
35
Scientolgy
21
Bramante ai fornelli
36
Wicca: la stregoneria oggi
22
Top Ten
37
Verdi contro Wagner? Vince la musica
23
L’Oroscopo estivo del Grillo
38
La vacanza ideale
24
Pagina 4
La nostra scuola
Addio Bramante, addio
Federico Sarri 5H
Caro Liceo,
anche quest’anno siamo giunti a
Maggio: la primavera sembra
tardare, ma i mesi di scuola passano veloci uno dopo l’altro, rendendo la campanella dell’otto
giugno sempre più vicina; ebbene
sì, siamo quasi in dirittura
d’arrivo: molti di noi aspettano
con ansia la fine di quest’anno
scolastico ma diciamocelo, io e i
miei “colleghi” di quinta siamo
un po’ incerti su quel che ci attenderà dopo quel driiin che segnerà (lo speriamo tutti) la fine
della nostra carriera liceale.
Qualcuno andrà all’università,
altri magari cercheranno un lavoretto, magari qualche fortunato
scapperà in giro per il mondo!
Quel che è certo è che abbiamo
tutti passato innumerevoli giorni
(non provate a contarli, potreste
impazzire) tra i meandri dei tuoi
corridoi, nelle tue aule, in palestra, in coda per le macchinette,
nei laboratori (ok, questa era una
battuta); a parte gli scherzi, siamo arrivati da te con una cartella
più grande di noi, colma di libri,
accompagnati dai nostri genitori,
e ce ne andiamo sulle nostre
macchine, con uno zaino quasi
vuoto e una biro in tasca, perché
ormai abbiamo la mente proiettata alla maturità e al nostro futuro.
Prima di andarmene però ti volevo ricordare, se te lo fossi dimenticato, che in certi tuoi atteggiamenti non sei stato per niente carino, tanto da farmi pensare ma
chi me l’ha fatto fare? Io desideravo frequentare il liceo scientifico sin da piccolo, ma con tutte
quelle cose da studiare, quella
materie incomprensibili, quelle
verifiche, quelle interrogazioni,
quegli esami, hai saputo proprio
farti detestare! D’altronde, però,
hai riservato per noi un sacco di
emozioni: metto da parte per un
attimo le preoccupazioni scolastiche e l’incombente maturità, e mi
fermo a riflettere; mi guardo intorno e nella mia stanza vedo le
foto con i miei compagni di classe: eravamo proprio piccoli e
buffi! Ora ci vedo cresciuti, a
volte bambini, a volte adulti. Ripenso a tutti i momenti trascorsi
insieme, alle gite, ai suggerimenti
sussurrati durante le verifiche, ai
pianti e alle risate, a tutte quelle
piccole cose che ci hanno fatto
litigare ma anche unire sempre
più, e non posso fare altro che
ringraziarti. Nella mia camera,
sulla mia scrivania, ci sono anche
le fotocopie degli appunti che ho
fatto stamattina. Sono uscito dalla classe, mi sono diretto verso la
fotocopiatrice e, immancabilmente, si era inceppata: niente paura,
mi hanno detto, ci pensa la Giovanna! Ti sono grato anche per
questo, perché mi hai fatto incon-
trare la mia seconda mamma, la
terza, la quarta, la quinta: sono
tutte le collaboratrici scolastiche
( si chiamano così ora, vero?)
che ho potuto conoscere in questi cinque anni, che hanno sopportato i nostri capricci e ci hanno deliziato con i loro modi di
dire, con le loro urla e con le
loro prelibatezze culinarie! Ora è
arrivato il momento di salutarti,
guarda caso anche stasera devo
studiare e il tempo da dedicarti è
quasi esaurito; mi raccomando,
non far disperare troppo i miei
colleghi più piccoli e concedigli
di vivere tutto quello che ho potuto vivere io: le gioie e i dolori,
le risate in classe e le mattinate
devastanti a suon di matematica
e latino, le amicizie e i primi amori. Non ti lascio con un addio,
ma con un arrivederci..
P.S.: e tu, professore che stai
leggendo, so che ti stai già rammaricando per non essere stato
citato, ma come qualcuno più
grande di me mi suggerisce, dulcis in fundo.. è stato bello incontrarti, grazie di tutto!
Pagina 5
La nostra scuola
Teatrando: il ritorno del LAIV FESTIVAL
Mathilda Guizzardi 1B
Anche quest’anno la nostra Scuola ha aderito al
progetto LAIV Action che si è svolto dal 21 al 30
maggio a Milano, presso la prestigiosa sede del
Teatro Franco Parenti. Il Festival, dedicato ai laboratori di arti interpretative tra le quali spiccano la
recitazione e la musica, è giunto alla VI edizione e
ha coinvolto più di cinquanta scuole per un totale
di almeno 4000 studenti e operatori che hanno preso parte a questo eccezionale evento. Ovviamente
il nostro Istituto non si è tirato indietro di fronte a
questa opportunità che consente ai suoi studenti di
entrare in contatto con alunni di altre scuole e anche quest’anno i due gruppi che compongono il
nostro laboratorio teatrale hanno dato prova di
un’ottima performance. Gli Istituti che partecipano
al Festival hanno l’occasione di presentare estratti
teatrali, esecuzioni musicali, esibizioni di teatro
musicale e contributi video realizzati nell’anno
scolastico 2012-2013 dai laboratori. Queste esecuzioni artistiche vengono eseguite dal vivo per la
gioia degli spettatori che hanno il privilegio di assistere allo sfoggio di talento di molti giovani e di
poter osservare i frutti del lavoro eseguito durante
l’anno dagli studenti che sono coinvolti nei progetti artistici dei rispettivi licei. Il Festival LAIV è
quindi un’occasione unica per i giovani di compe-
tere e mettere in mostra il proprio amore per l’arte,
sia essa musicale o teatrale, attraverso la collaborazione con i propri amici; inoltre si può facilmente
fare amicizia con ragazzi coetanei accumunati dagli stessi interessi, condividendo allo stesso tempo
le medesime esperienze. È quindi evidente che è
un avvenimento a cui prendono parte tantissime
persone. I nostri operatori e i nostri studenti non
vedevano l’ora di partecipare all’evento, soprattutto gli alunni di prima erano eccitati e ansiosi
all’idea dal momento che sarebbe stata la loro prima esperienza di questo progetto; erano tutti allo
stesso tempo piuttosto tesi quando la performance
per il LAIV doveva ancora essere preparata. I due
gruppi del laboratorio teatrale e musicale si sono
incontrati per discutere dell’esibizione che avrebbero eseguito insieme al Festival e combinare i due
spettacoli che stavano preparando ormai da circa
sei mesi. Entrambe le performances hanno come
tema centrale il mito perciò è stato abbastanza
semplice poter unificare alcune delle loro parti per
creare delle scenette efficaci, ma più complicato
assegnare a tutti gli studenti partecipanti (più di
40!) una parte nell’esibizione; eravamo però fiduciosi che si sarebbe giunti a una soluzione e che i
ragazzi si sarebbero esibiti con passione e trasporto. Sicuramente c’è stata una gran voglia di dare il
meglio di sé da parte degli studenti e ovviamente
di far fare non solo una bella figura al Liceo, ma
anche di esibirsi per il proprio diletto e quello degli
spettatori. Anch’io faccio parte del laboratorio teatrale e insieme a tutti i miei compagni ho atteso
con ansia il giorno in cui ci siamo esibiti a Milano,
prendendo parte ad un grande avvenimento come il
LAIV action Festival con il sostegno di tutti i nostri compagni di scuola.
Pagina 6
La nostra scuola
La matematica diventa un gioco
I Giochi di Archimede minuto per minuto
Martina Albano & Valentina Fiori 2A
“Che cosa vuoi fare da grande? Lo scienziato?”
Beh, almeno per gioco puoi provare a vedere come
andrà, se riuscirai a classificarti durante i giochi di
Archimede. Che cosa sono? Sono una gara di soluzioni di problemi matematici che, se sarai riuscito
a superare la prima fase, ti consentirà di partecipare alla gara provinciale di selezione per le Olimpiadi Nazionali della Matematica. Noi c’eravamo: siamo partiti dalla Scuola accompagnati dal professor
Comunale e con un pullman siamo andati al Liceo
Galileo Galilei di Legnano. Durante il viaggio abbiamo cercato su Internet le prove degli anni passati e ci siamo esercitati, ma i risultati non erano
sempre corretti e ci siamo fatti prendere da una
leggero sconforto. Arrivati, dopo mezz’ora di attesa siamo entrati in un’aula insieme a ragazzi di altre Scuole: biennio e triennio. Eravamo agitatissimi, non sapevamo se saremmo stati in grado di
risolvere i quesiti e fra noi ci scambiavamo sguardi
complici: eravamo tutti sulla stessa barca. La prova
è durata tre ore, in quel tempo i nostri sguardi erano fissi sul foglio a cercare una strategia per risolvere i problemi, anche quelli più difficili. Una volta svolto il test, eravamo molto più tranquilli e tutta
l’ansia era scomparsa, anzi c’era un po’ di euforia
e molta voglia di conoscere i risultati. Questi, però,
ci sono giunti dopo un mese circa e diciamo che
non erano proprio come li avremmo voluti. Comunque ci abbiamo provato e continueremo a farlo: adesso è diventata una sfida! Un consiglio: se
sei interessato, dovrai iniziare ad allenarti in prospettiva di quelli dell’anno prossimo, perché nella
prima fase occorre molto intuito nella risoluzione
dei quesiti, ma nella gara successiva la prova è più
complessa: bisogna RAGIONARE! A che cosa
bisogna fare attenzione durante la gara? Dalla nostra esperienza abbiamo imparato che il giorno
prima delle prove e la mattina (la notte sarebbe
meglio dormire…) si ha una grande ansia, ma durante le tre ore della gara bisogna pensare ad una
sola cosa: risolvere il test. Come? Buttandosi a
capofitto nei problemi. Vorremmo darvi un paio di
raccomandazioni che potranno esserti utili durante
i giochi di Archimede; spesso si perdono tanti punti e quindi ci si gioca la qualificazione proprio per
questi errori.
Ricordati, è molto importante:
-leggere bene il testo;
-non sbagliare i conti, meglio rifarli che perdere 5
punti;
-gestire bene i tempi;
Speriamo che i nostri consigli ti siano utili! In bocca al lupo per il prossimo anno!
Mentre andiamo in stampa, ci giunge notizia che
lo studente Davide Bozzato (5G), che ha partecipato alle Olimpiadi di Fisica, si è classificato tra i
primi nella graduatoria della Sezione di Milano.
Congratulazioni a Davide per il risultato conseguito!
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La nostra scuola
La scuola dello sport a Magenta siamo noi
Reportage delle gare di sci a Pila
Lorenzo Motta, Amedeo Pellegrini & Braian Soldano 3F
Carissimi lettori del Grillo Bramante, siamo di nuovo qui per parlare di un altro evento sportivo che
si è svolto qualche settimana fa. In
questo numero vi parleremo infatti
della gara di sci alpino che si è
svolta a Pila il 21 marzo. La gara
era inserita nell’ambito del trofeo
“Scuola &Sport”, che si è svolto
quest’anno per la terza volta, e che
negli anni scorsi ha visto una netta
affermazione della nostra scuola.
Alla gara hanno partecipato il liceo
Quasimodo di Magenta, l’Istituto
Alessandrini di Vittuone e il nostro
istituto. La partenza è avvenuta al
mattino presto e dopo poco meno
di due ore siamo giunti ad Aosta.
Da lì abbiamo raggiunto Pila in
cabinovia e, dopo aver provato la
pista, è arrivato l’entusiasmante
momento della competizione. La
gara prevedeva quattro categorie:
allievi maschili e femminili e juniores maschile e femminile. I partecipanti alla gara erano circa 50,
scelti tra i migliori di ogni istituto.
Le prime a gareggiare sono state le
ragazze e in seguito è giunto il turno dei ragazzi. Le buone condizioni del tracciato e quelle meteorologiche hanno permesso ai partecipanti di dare il meglio. Infatti il
tempo era soleggiato e caldo ma,
nonostante questo, la neve ha conservato per tutta la gara la sua compattezza. Il percorso era abbastanza
tecnico, in quanto costituito da 3032 porte disposte in modo angolato
e presentava diversi cambi di direzione e di pendenza. Era perciò un
percorso adatto a sciatori esperti.
Questo ha stimolato maggiormente
le prestazioni di ognuno. L’ottima
condizione della neve ha permesso
anche agli ultimi che scendevano
di trovare una pista buona, senza
buche o scalini vicino alle porte. I
partecipanti in generale, nonostante
la difficoltà del percorso, hanno
dimostrato la loro confidenza con
la neve. Solo alcuni hanno trovato
serie difficoltà che hanno condizionato la loro prova, e due sono stati
i casi di caduta. Nel complesso la
maggior parte degli alunni è stata
al di sopra o in linea rispetto alla
prestazione che da loro ci si aspettava. Alla fine della gara c’è anche
stato il momento dedicato alla sci
libero. Così abbiamo potuto sciare
e divertirci su piste spettacolari
come quelle di Pila, anche grazie
alla giornata di sole che c’era quel
giorno. In conclusione è arrivato il
momento della premiazione, con i
premi gentilmente offerti da Colombo Sport di Arluno. Anche
quest’anno il successo complessivo
della gara è stato del nostro liceo,
che ha conquistato ben 9 podi sui
12 disponibili e 3 categorie sulle 4
disponibili! Le classifiche sono le
seguenti:
CAT.ALLIEVE FE MM. 1 °
BRAGA MARTINA (2F BRAMANTE) 38”56 miglior tempo
assoluto femminile 2°PESENTI
MICHELA (2G BRAMANTE)
38”62 3°PORTA FEDERICA (3F
BRAMANTE) 38”72
CAT.JUNIORES FEMM. 1°
SEBASTIANO MARTINA (5B
BRAMANTE) 39”14 2°BANFI
ALICE (QUASIMODO) 40”57
3°GARAVAGLIA MARTINA (4B
BRAMANTE) 44”94
CAT. ALLIEVI MASCH. 1°
MOSCATELLI MIRKO (3A
BRAMANTE) 32”74 miglior tempo assoluto maschile 2°MILANA
MATTEO (2C BRAMANTE)
34”84 3°CASTIGLIONI LUCA
(2F BRAMANTE) 37”01
CAT. JUNIORES MASCH. 1°
GARANZINI MATTIA
(ALESSANDRINI) 35”53
2°
S E R G I
G U I D O
(ALESSANDRINI) 3° CAVALLARI ANDREA (4B BRAMANTE)
Il successo della nostra scuola è
sicuramente dato dalla forte tradizione che abbiamo in ambito sportivo e in particolare nell’ambito
sciistico. Infatti il Bramante, sotto
la sorveglianza attenta del prof.
Moscatelli, da dieci anni organizza
uno stage di sci a Chiesa Valmalenco in modo che i suoi alunni
possano affinare la tecnica in vista
delle gare e poter sempre concorrere per i primi posti. Lo stage di sci
ha avuto quindi una grande importanza al fine del successo in questa
gara. Questa tendenza vincente si
ripete da diversi anni e non è solo
evidente nell’ambito dello sci, ma
anche in tutti gli sport che si praticano a scuola. A dimostrazione di
questo l’anno prossimo nel nostro
Istituto sarà avviato il Liceo delle
Scienze Applicate opzione potenziamento Liceo Sportivo. Questa
gara è stata anche l’ultimo evento
sciistico dell’anno. Non poteva
esserci chiusura migliore; discese
rapide, pendii mozzafiato, natura
incontaminata e una compagnia di
amici con cui sciare hanno fatto in
modo che questa giornata non sarà
dimenticata tanto facilmente! Il
ritorno in pullman è stato per molti
l’occasione per riposarsi dalla
giornata e per rivivere insieme i
momenti migliori.
Pagina 8
La nostra scuola
Body worlds: il corpo umano tra arte e scienza
Greta Colombo 4D
Lo spettacolo dell’anatomia sotto
gli occhi di tutti: “BODY
WORLDS” è una mostra che,
attraverso il confronto tra organi
sani e organi affetti da patologie,
svela i segreti dell’anatomia e del
funzionamento del corpo umano,
rendendo accessibile e comprensibile al grande pubblico una serie di informazioni che altrimenti
resterebbe relegata al solo ambito
scientifico. Intervistiamo in questo numero la Prof.ssa Anna Negri, docente di scienze, che ha
accompagnato le classi 4 D e 4 E
in visita alla mostra.
Come mai ha scelto di proporre
questa uscita didattica ai ragazzi?
Veramente la proposta non è
partita da me. Gli alunni di 4E mi
hanno detto di essere particolarmente interessati alla mostra
“Body Worlds” e, avendo letto
dell’evento anche sul sito della
scuola, hanno insistito affinché
prendessi in considerazione la
richiesta. Non è stato semplice
per me decidere dopo aver letto
le polemiche riportate sui giornali e aver ascoltato pareri contrastanti dei colleghi . E’ stata
per me una sfida che ho deciso
di raccogliere: mi sono documentata sull’evento, ho dialogato
con i genitori degli alunni e con i
docenti dei Consigli di Classe
interessati (4E e 4D) e con la Preside.
Come sono mostrati i corpi?
Molti corpi sono mostrati interi,
ma privati della pelle, sono presentati in pose estremamente realistiche e alcuni in pose dinamiche, che consentono di compren-
dere più facilmente la struttura e
il funzionamento dell’organismo,
la sinergia tra i muscoli, i rapporti
tra i vari apparati. Nelle teche
sono poi riportati i singoli apparati o i singoli organi o sezioni di
organi; un’intera parete riportava
decine di sezioni di encefalo; tutto ciò è reso possibile grazie alla
tecnica della plastinazione.
In che cosa consiste tale tecnica?
Essa
è
stata
inventata
dall’anatomopatologo
tedesco
Gunther von Hagens (nella foto)
tra il 1977 e il 1978. La plastinazione completa di un corpo umano richiede circa
1500 ore
di lavoro,
nell’ arco
di un anno. Il corpo inizialmente viene trattato
con formalina, fatta passare attraverso le
arterie. Questa operazione ha lo
scopo di uccidere tutti i batterie e
bloccare la decomposizione dei
tessuti. Poi si continua con la dissezione che consente di preparare
e mettere in evidenza le parti del
corpo che saranno esposte e si
compie un bagno nell’acetone per
rimuovere i fluidi corporei e i
grassi solubili. Infine con un particolare procedimento si fa penetrare la plastica, per esempio
caucciù siliconico, in ogni singola
cellula. Al corpo viene fatta assumere la posizione voluta mediante l’ausilio di fili, aghi, graffette,
tiranti e sostegni … quindi si la-
scia che le sostanze utilizzate solidifichino.
Da dove provengono i corpi?
Ci sono persone che scelgono di
donare il proprio corpo aderendo
ad un programma organizzato da
Body Worlds. Possono aderire soltanto se maggiorenni dichiarando
di voler donare il loro corpo
all’organizzazione che lo esporrà
nelle mostre allestite in varie città del mondo. Anche corpi di donne incinte e feti, di solito utilizzati
per studi universitari e centri di
ricerca medica, possono essere
messi a disposizione per le mostre:
sono stati esposti in città italiane
come Roma e Napoli e in altre città del mondo.
Oltre che dal punto di vista anatomico, perché è interessante
questa mostra?
Perché permette anche di fare un
confronto tra organi sani e organi
affetti da patologie. Alle pareti
della mostra inoltre sono allestiti
pannelli che riportano dati e considerazioni particolari inerenti la
salvaguardia della salute dei vari
organi ed anche pannelli che riportano frasi di scrittori, filosofi, storici, artisti di diversa posizione
culturale e religiosa, che dicono
della bellezza e dell’importanza
del corpo o della vita in generale.
La mostra ha lo scopo di far riflettere su di una nuova cultura del
corpo, senza ricadere però in un
culto di esso: i visitatori sono messi di fronte a salute e malattia, vita
e morte, forza e debolezza, peculiarità e vulnerabilità del proprio
corpo.
Pagina 9
La nostra scuola
più ampia riflessione sull’uso
che facciamo oggi del corpo e
delle persone e in quante e quali
occasioni la loro dignità viene
lesa e calpestata e noi tutti vi assistiamo indifferenti (le violenze
verso i più deboli, verso chi non è
ancora in grado di reagire e di
sottrarsi, ma anche l’uso del corpo per pubblicità …).
Quindi ben vengano le polemiche
se alzano il livello di riflessione e
conducono ad una maggiore consapevolezza della nostra condizione di uomini.
Cosa l’ha colpita maggiormente?
Tutto mi ha colpito, ogni sezione
aveva il suo fascino, sono stata
abbastanza sorpresa dalle complicate ed affascinanti configurazioni vascolari dei vari organi e
apparati. In particolare due aspetti
mi hanno colpito: la serietà e il
silenzio
che
si
percepiva
all’interno dell’esposizione, non
perché i nostri ragazzi e gli altri
visitatori fossero impauriti, ma
perché tutti, anche i ragazzi che
normalmente in classe sono meno
interessati, osservavano ogni cosa
con attenzione. Tutti, pur in un
contesto di visita libera e assistita
solamente con un “trasmettitore
radio”, avevano un atteggiamento molto riflessivo: ascoltavano le
spiegazioni, guardavano, discutevano tra loro a gruppetti, in modo molto discreto per non disturbare gli altri, rintracciavano i
docenti per mostrare loro qualcosa che li aveva particolarmente
colpiti o che riguardava la loro
esperienza o quella di un loro
familiare o amico.
Cosa ne pensa della polemica
relativa alla donazione dei corpi?
Questa mostra ha dato una maggiore consapevolezza sulla vita,
ha rafforzato l’importanza della
propria salute, ha mostrato i confini e le possibilità del corpo umano, ha fatto molto riflettere
sulle proprie esperienze, proprio
perché erano corpi veri. Le persone guardavano all’interno di un
corpo estraneo, riscoprendo il loro stesso corpo in un modo del
tutto nuovo. Anche lo studio del
corpo umano in classe è migliorato: durante la spiegazione degli
apparati, la classe ha interagito
apportando considerazioni a partire da quanto visto nella mostra.
Certamente la questione dell’uso
di corpi di persone lascia aperte
delle domande. Peraltro le conoscenze sempre più precise
sull’anatomia dell’uomo si sono
sviluppate con “l’uso dei corpi”
dei defunti e spesso tali operazioni erano, in tempi passati (si pensi
ai primi studi di Leonardo da
Vinci), compiute in condizioni di
quasi clandestinità per ovviare ai
pregiudizi e alle convinzioni
dell’epoca. Oggi quelle posizioni
sono giudicate oscurantiste. Ma
penso occorra fare una ulteriore e
La scuola si è dotata del catalogo
della Mostra Originale ed è quindi a disposizione di tutti. Ringrazio il prof. Parrini e la prof.ssa
Cella per avere condiviso questa
esperienza, la prof.ssa Tepatti
per aver partecipato con me alla
visita guidata dedicata agli insegnanti in un pomeriggio, anche
se poi non ha potuto accompagnare le classi, la classe 4E che
mi ha spronato a partecipare
all’evento e l’alunna Greta Colombo di 4D che ha tenacemente
voluto farmi questa intervista.
Anch’io ringrazio la Prof.ssa Negri per la disponibilità dimostrata,
per aver risposto in modo chiaro
ed esauriente alle domande e per
averci proposto questa significativa esperienza; resta aperto ai nostri lettori l’invito a riflettere
sull’importanza di un corretto
stile di vita per mantenere il benessere e la salute del nostro organismo.
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La nostra scuola
Brevi: riconoscimenti per gli studenti del Bramante
PROGETTO CIVIS
La classe VF del nostro Liceo, indirizzo Scientifico Tecnologico, ha aderito al “ Progetto Civis”,
rivolto alle scuole superiori della provincia di Milano, con un progetto di riqualificazione urbana
promosso dal comune di Magenta. Al termine di
una attività che ha impegnato proficuamente gli
studenti per l'intero anno scolastico, coordinati dal
prof. Di Donato, martedì 21 maggio presso la sede
“ Assolombardia” di Milano una giuria di esperti
ha conferito alla classe una menzione speciale per
il lavoro svolto.
IL GIORNALE DELLE SCUOLE-La Voce dei Giovani
Il nostro Istituto ha aderito al progetto patrocinato dai comuni di
Magenta e di Robecco sul Naviglio relativo alla realizzazione di un
giornale costituito da materiali prodotti dagli studenti di tutte le
scuole del Magentino. Sabato 25 maggio presso la Tensostruttura di
Magenta gli studenti Luca Rondena, Federico Sarri, Emanuele Tosello di 5H, hanno ricevuto il premio per il miglior articolo prodotto
dagli studenti delle scuole superiori. Grazie a questo riconoscimento il nostro liceo potrà usufruire per un anno dell’abbonamento gratuito alla rivista Airone.
“SCRIVERE CHE PASSIONE!”
Davide Gravina, studente della I E del “Bramante”, con
un brillante racconto intitolato “La libertà della conoscenza”, ispirato dalla figura del giovane Leonardo da Vinci,
ha vinto il primo premio nella sezione Open per la scuola
secondaria superiore nella X edizione del concorso letterario “Scrivere che passione!” bandito dalla biblioteca di
Corbetta. Al vincitore un premio di 200 euro e un attestato. La premiazione lunedì 27 maggio presso la sala Grassi
del comune di Corbetta.
Congratulazioni a tutti gli studenti per i risultati conseguiti.
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Dal territorio
Un dono speciale
Incontro con AVIS e ADMO all’Ospedale di Magenta
Alice Cerutti 5H
Il giorno 15 Aprile si è tenuto un incontro presso
l’Ospedale di Magenta in cui alcuni esperti, medici
dell’ospedale e membri delle associazioni di volontari hanno affrontato con alunni delle classi quinte
del nostro Liceo un tema di grande rilevanza:
l’importante contributo che tutti noi possiamo dare
tramite la donazione di sangue, di midollo e di organi. In apertura abbiamo potuto assistere ad una
testimonianza diretta di Luigi Malini un donatore
di sangue, membro volontario dell’AVIS, che ci ha
raccontato, ripercorrendo la propria esperienza, il
significato e l’importanza che in generale l’atto del
donare rappresenta per ciascun essere umano. Egli
ci ha invitati poi a riflettere sul significato specifico della donazione del sangue, di questo gesto così
semplice da compiersi ma indispensabile per molte vite: un atto di maturità, di altruismo e di coraggio. Il sangue infatti, elemento essenziale nella
maggior parte dei processi biologici dell’uomo,
non è riproducibile in laboratorio, e quindi, in caso
di bisogno, deve essere necessariamente trasferito
dall’unica “macchina” produttrice di sangue, ovvero il corpo di un altro uomo. Le parole di Malini ci
hanno permesso di riflettere su come sia indispensabile che ognuno di noi, nei limiti delle proprie
possibilità, dia il proprio piccolo contributo alla
società, investendo parte del proprio tempo in un
azione molto semplice ma che può cambiare la vita
di molte persone. A volte infatti siamo frenati dai
pregiudizi, dalla paura, oppure semplicemente dalla superficialità; spesso si pensa che tra tanti donatori il nostro contributo non sia poi così essenziale... ma se tutti ragionassero in questo modo, il numero di donatori si ridurrebbe a zero. E se fossimo
noi ad avere bisogno di sangue? Chi potrebbe aiutarci? Noi giovani possiamo fare molto: infatti sono necessari nuovi donatori per garantire il ricambio generazionale, in modo
da non far calare il numero
attuale di donatori o, ancora
meglio, per farlo crescere.
Attraverso l’esperienza di
Malini ogni singola persona
presente nell’aula è stata invitata a riflettere, prendendo
in considerazione la concreta
possibilità di rendersi utile
in tal senso.
Dopo
l’intervento del signor Malini i l dot t or R i vera
dell’Ospedale di Magenta ci
ha esposto dettagliatamente
le modalità della donazione
di sangue, spiegandoci come
la maggior parte di noi possa
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Dal territorio
proporsi come donatore. Sono stati indicati i prerequisiti fondamentali in tal senso e come, se questi
vengono rispettati, non vi sia nessun pericolo per il
donatore che anzi ne può trarre un significativo
vantaggio: infatti vengono effettuate delle visite
specifiche prima di ogni donazione, per salvaguardare la salute del donatore e di chi riceve il sangue
trasfuso. Vi è anche la possibilità di dare il proprio
contributo attraverso la plasmaferesi, ovvero la donazione di solo plasma, la parte liquida del sangue,
con la restituzione al donatore delle componenti
corpuscolate. Questo processo di filtrazione del
sangue è utile per curare molte malattie ed è assolutamente privo di qualsiasi rischio di trasmissione.
Un’altra donazione significativa, presentata dalla
dottoressa Cupparo, anche se leggermente più
complessa, è quella del midollo, che permette di
trasferire attraverso un’ operazione di prelievo mediante siringa il midollo osseo contenente cellule
staminali emopoietiche dal donatore al paziente
bisognoso. Altre cellule staminali si possono ottenere mediante la donazione del cordone ombelicale
da parte delle puerpere.
Le cellule emopoietiche nel midollo osseo contengono i precursori dei globuli bianchi, rossi e piastrine, indispensabili per la risoluzione di malattie
del sangue come la leucemia, che se non curate in
questo modo possono avere conseguenze irreversibili. Questo tipo di donazione è molto importante
perché la compatibilità di midollo è molto più
complessa di quella sanguigna, e quindi si necessita un maggior numero di iscritti al registro dei donatori. Infine è possibile consentire che, una volta
deceduti, i nostri organi vengano trapiantati e trasferiti in persone che in quel momento ne necessitano, permettendo quindi ad altri esseri umani di
continuare a vivere attraverso una parte di noi. Proprio perché la zona del Magentino, grazie
all’impegno di medici e volontari, ha da anni raggiunto rilevanti risultati nel campo della donazione
di sangue e midollo, è necessario che la nostra generazione sappia mantenere lo stesso livello di sensibilità e di generosità.
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Dal territorio
Dubai Fashion Dance
La vicenda del palazzo di cristallo1
Luca Rondena, Federico Sarri & Emmanuele Tosello 5H
L’evolversi della società arricchisce la collettività di punti
d’incontro e divertimento dediti
ad una nuova mentalità giovanile,
particolarmente interessata alla
movida notturna. Uno di questi
nuovi spazi è il Dubai Fashion
Dance, locale aperto lo scorso
ottobre nel quartiere nord della
città di Magenta. Inizialmente
l’inaugurazione di un locale notturno nei pressi di una zona residenziale destò numerose polemiche da parte degli abitanti di
quell'area, preoccupati da problemi di viabilità, parcheggio,
illuminazione eccessiva, nonché
di disturbo della quiete pubblica,
soprattutto serale. L’avviamento
del Dubai Fashion Dance fu caratterizzato da diverse tensioni
che culminarono col duro atto
verificatosi nel maggio 2012
presso l’ufficio tecnico del comune di Magenta. Infatti vi fu un
dibattito acceso a causa dell’iter
amministrativo che tardava a raggiungere i termini per rilasciare
le dovute autorizzazioni. La discussione vide coinvolti individui
richiedenti i permessi per
l’apertura del Dubai e due dipendenti pubblici, interessando così
le istituzioni e l’attenzione dei
media. A proposito abbiamo intervistato il vicesindaco Paolo
Razzano, allora consigliere comunale, che ha così condannato
il gesto:” A maggio si è verificato un fatto molto grave nei confronti di due dipendenti pubblici
e di conseguenza è stata aperta
un’inchiesta dall’Autorità giudiziaria. Inoltre ricordo che il Sindaco di Magenta Marco Inverniz-
“Penso che non sia
collocato in una zona
adeguata per il quartiere nord e la città. È
legittimo aprire locali di intrattenimento
per i giovani, ma è
importante anche il
riposo e la tranquillità dei cittadini. Avete
presente un elefante
in una cristalleria?”.
Recentemente,
la
notte tra il 23 e il 24 marzo, il
locale è stato posto sotto sequestro dalla polizia locale e dai carabinieri, i quali hanno compiuto
un blitz verso l’1.30 del mattino.
L’ “elefante”, secondo le forze
dell’ordine e i vigili del fuoco,
non rispettava alcune regole legate alla sicurezza e al rispetto della
normativa antincendio. Successivamente il proprietario del Dubai, l’imprenditore Rocco Mongiardo, ha denunciato politici e
dipendenti comunali richiedendo
ben cinque milioni di euro per
danni al Comune di Magenta.
Intanto, il Dubai ha già riaperto i
battenti. Le vicende connesse a
questo locale/discoteca sembrano
non terminare e il nostro auspicio
è che lo svago giovanile e la
quiete della comunità riescano a
convivere e a coesistere serenamente, nel pieno rispetto della
legalità.
zi, nel giorno del suo insediamento, ha pubblicamente condannato
questo gesto e si è impegnato affinché situazioni del genere non si
ripetano più nel nostro Comune.”
Sebbene gli atti emanati per legge
abbiano successivamente concesso
l’inaugurazione del locale, questo
avvenimento a fatto sorgere timori
di possibili infiltrazioni mafiose.
Ma il vicesindaco, nella medesima
intervista, ha dichiarato:” In questo
momento non abbiamo a disposizione elementi per confermare
queste affermazioni. In generale, ci
sono alcune tipologie di locali
(discoteche, sale da gioco, comprooro…) che sono più esposte al rischio di infiltrazioni criminose. Il
livello
di
attenzione
dell’Amministrazione comunale di
Magenta è molto alto da questo
punto di vista: ricordo che uno dei
primi provvedimenti votati dal
nuovo Consiglio comunale è stata
l’adesione della nostra città ad Av- 1
l’articolo è stato pubblicato anvisopubblico, la rete di Enti locali
che sul Periodico di informazioimpegnati a contrastare le mafie
ne dei ragazzi delle scuole di
nel territorio.” Infine il Sig. Paolo
Magenta.
Razzano ha avanzato alcune perplessità nei confronti della collocazione del Dubai Fashion Dance:
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Scienza/Scienze
Il successo degli OGM: sarà vera gloria?
Pro e contro degli Organismi Geneticamente Modificati
Oscar Pindaro 2G
Gli OGM (Organismi Geneticamente Modificati) sono organismi che possiedono un patrimonio genetico modificato tramite
tecniche
che
consentono
l’aggiunta, l’eliminazione o la
modifica di elementi genici.
L’avvento degli OGM ha creato
un dibatto molto acceso, legato
soprattutto alla paura per questi
nuovi prodotti. La tecnica più
usata per modificare il patrimonio genetico è quella del DNA
ricombinante: una sequenza di
DNA ottenuta artificialmente,
codificante un gene, viene inserita in apposite strutture biologiche
chiamate vettori (plasmidi o
strutture derivate dai virus) e viene impiantata nella cellula interessata. Qui il vettore attiverà
l’espressione del gene esogeno
(proprio di un’altra specie vivente) inserito nella cellula, mediante la trascrizione-traduzione delle
informazioni genetiche in esso
contenute.
Il dibattito che si è creato attorno a
questo fenomeno ha generato diverse e contrastanti prese di posizione, divise naturalmente in pro e
contro. I vantaggi sono molteplici.
La possibilità di inserire geni esogeni permette di creare piante resistenti a infestanti, agenti patogeni
(funghi, virus) e insetti, in quanto
vengono impiantati tratti di DNA
che codificano tossine per questi
organismi. Questo aumenterebbe
di gran lunga la produzione, poiché
patogeni, insetti e erbacce compromettono seriamente molti raccolti,
causando perdite che raggiungono
il 40%. Questa tecnologia permette
anche la creazione di ortaggi con
sostanze utili all’uomo in abbondanza: in America molti laboratori
sono alla ricerca di un modo per
produrre patate contenenti più amidi o carote con una percentuale di
betacarotene pressoché doppia; si è
anche alla ricerca di geni che blocchino la produzione di sostanze
inutili all’uomo (per es. acidi gras-
si saturi). Il mondo degli OGM
apre le porte anche all’industria
farmaceutica: con questa tecnologia è possibile creare organismi
che producono anche farmaci.
Questa progetto è stato iniziato e
compiuto negli Stati Uniti con
successo. Nel 1996 è nata Grace,
la prima capra in grado di produrre nel proprio latte un anticorpo da utilizzare per la cura dei
tumori. La nascita di Grace quindi potrebbe aprire un nuovo tipo
di mercato: alimenti-farmaci in
grado di curare malattie; probabilmente saranno i primi alimenti
da comprare con ricetta medica.
Tuttavia le probabilità di ottenere
correttamente l’OGM progettato,
vista la complessità di tali tecniche, sono molto basse, quindi si
sta iniziando a pensare di sfruttare la clonazione per moltiplicare
tali OGM correttamente modificati e funzionanti; ma in caso di
epidemie potrebbero andare tutti
persi, proprio perché essendo geneticamente identici e quindi tutti
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Scienza/Scienze
vulnerabili agli stessi agenti patogeni. Un non trascurabile svantaggio degli OGM è proprio il fatto
che non sono mai esistiti sul pianeta, e quindi non si conoscono gli
effetti che avranno sull’ambiente,
soprattutto nell’interazione con le
altre specie e con i loro stessi
“parenti” naturali. Per quel che riguarda le piante, si potrebbe avere
dell’”inquinamento genico”: il gene mutante potrebbe passare a
piante non-transgeniche e quindi
modificare il patrimonio genetico
delle successive generazioni e magari passare loro caratteristiche
negative non previste. E mentre
questo problema non coinvolge
piante come il mais, in quanto i
pollini non percorrono grandi distanze, interessa piante che si possono riprodurre anche con varietà
diverse (barbabietola e colza).
Un altro grande lato negativo po-
trebbe essere la selezione e diffusione di specie patogene resistenti, per esempio, alle tossine delle
piante transgeniche. Un altro problema che potrebbe interessare il
produttore consiste nello sviluppo
di nuove allergie. Uno studio ha
dimostrato che alimenti con geni
della noce brasiliana provocano
forti reazioni allergiche; questo
potrebbe portare ad un aumento
di alimenti che i soggetti già predisposti ad allergie dovrebbero
evitare.
Gli OGM potrebbero risolvere
molti problemi del pianeta. La
creazione di organismi con più
sostanze nutritive potrebbe essere
la soluzione della fame nel mondo. Inoltre la possibilità di creare
farmaci-alimenti
garantirebbe
prodotti a basso costo, utili contro
le malattie.
OGM con geni che producono
tossine contro patogeni e infestanti
promuoverebbero
l’abbandono
dei
diserbantipesticidi di sintesi chimica, diminuendo i danni che l’uomo apporta all’ambiente (inquinamento
da fitofarmaci). Ovviamente bisogna essere molto attenti
nell’utilizzo dei geni, e saper determinare vantaggi e svantaggi
che il nuovo OGM apporterebbe.
Per evitare che piante normali si
incrocino con piante transgeniche, bisognerebbe creare campi
appositi separati.. Per quel che
riguarda le allergie, una soluzione potrebbe essere quella di indicare le informazioni dei geni mutanti sulle etichette, per informare
il
consumatore.
Quindi gli OGM, pur avendo lati
negativi, se utilizzati in modo
corretto con le giuste misure di
sicurezza, potrebbero garantire
un grande miglioramento alla
vita.
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Scienza/Scienze
Una lacrima sul viso...
Il pianto e il riso ci conducono dove il linguaggio parlato non può
arrivare
Irene Bertani 2G
La psicologia definisce “emozione” (dal francese
émotion, derivato di émouvoir “mettere in movimento”), una reazione complessa caratterizzata da
variazioni fisiologiche. Questi cambiamenti, secondo la teoria di Darwin, renderebbero più efficace la
reazione dell’individuo in momenti in cui è necessaria una risposta immediata; per esempio, avvertendo una situazione di pericolo, si verifica un aumento della frequenza cardiaca, con conseguente
accelerazione del ritmo respiratorio.
Le emozioni “nascono” nell’amigdala, una parte
del sistema nervoso che gestisce le emozioni, la
quale provoca una prima reazione che ha la funzione di “allertare l’organismo”, ad esempio, aumentando le pulsazioni cardiache.
Lo stimolo viene contemporaneamente inviato ad
aree del cervello (il talamo e le cortecce associative) che hanno il compito di renderlo più preciso.
A questo punto viene emessa una risposta, adeguata alla situazione (pianto, riso...). In una prima fase,
non siamo in grado di identificare l’emozione provata; solo in seguito ci si rende conto dei propri
cambiamenti fisiologici e si associa ad essi un nome (gioia, rabbia, tristezza...); si ha cioè un sentimento.
Le emozioni, secondo una recente classificazione,
sono otto, divise in quattro coppie: rabbia e paura,
tristezza e gioia, sorpresa ed attesa, disgusto ed accettazione. Tra queste, analizzeremo in particolare
due emozioni contrapposte e le reazioni comunemente associate ad esse: gioia e tristezza.
La prima è l’emozione opposta alla rabbia e alla
tristezza; è caratterizzata da benessere e senso di
appagamento. La gioia è lo stato d’animo più ricercato dall’uomo durante la propria vita. Di fatto la
“ricerca della felicità” viene sancita come un diritto nella Dichiarazione d’indipendenza degli Stati
Uniti d’America e in altre costituzioni.
Secondo il filosofo greco Epicuro, non vi è età per
conoscere la gioia, non si è mai né troppo vecchi
né troppo giovani per cercare la serenità
dell’anima, che egli sosteneva essere data
dall’assenza di dolore fisico e psichico.
La gioia è spesso associata ad una reazione chiamata “sorriso”; un’espressione facciale data dallo
stiramento delle labbra ed eventualmente dalla scopertura dei denti. Questo impulso coinvolge però
anche gli occhi: un sorriso sincero è infatti caratterizzato da uno sguardo più vivace e profondo.
E’ interessante notare come esso si manifesti spontaneamente in tutti i bambini e non sia appreso per
imitazione, come lo è invece il linguaggio. Il sorriso di un neonato è inizialmente osservabile principalmente durante il sonno ed è una conseguenza di
stimoli del sistema nervoso o provenienti
dall’esterno, come il suono di una voce. Solamente
verso il sesto mese il sorriso diviene una vera e
propria forma di socializzazione. Il sorriso nasce
quindi come reazione fisiologica per poi divenire
un’espressione con intenti comunicativi e, sotto
questo aspetto, può essere visto come un comportamento tipico della sola specie umana.
Basandoci sull’origine e lo sviluppo del sorriso in
seguito alla nascita, possiamo affermare che questa
espressione abbia funzione di manifestazione di
uno stato emotivo e di strumento di comunicazione. Nel primo caso esso è spontaneo ed involontario, mentre per quanto riguarda il secondo ruolo,
esso entra a far parte di un codice di comportamen-
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Scienza/Scienze
to e può essere considerato una forma convenzionale d’approccio.
Come abbiamo già detto, la tristezza è l’emozione
contrapposta alla gioia. Essa rappresenta il momento d’incontro tra un desiderio e i limiti alla sua
realizzazione; oppure, più semplicemente, questo
sentimento
può
essere
provocato
dall’insoddisfazione o dall’inizio di un male fisico.
Alla tristezza è spesso associato il pianto, cioè la
produzione e il rilascio di lacrime in seguito ad
un’emozione negativa, in questo caso.
Tuttora non è ancora stata trovata l’effettiva origine e funzione di tale fenomeno e le teorie proposte
sono molteplici. Secondo le prime ipotesi formulate da Ippocrate, le lacrime avevano la funzione di
“purificatrici” del cervello dagli eccessi emotivi,
teoria che sarà poi ripresa dalla medicina medioevale.
Il biologo William H Frey II, dell’Università del
Minnesota, ha teorizzato che il pianto nasca dal
bisogno fisiologico di “sfogarsi”; infatti le lacrime
prodotte in risposta ad un sentimento negativo presentano una composizione differente dagli altri tipi: in esse vi sarebbe una maggior concentrazione
di ormoni associati allo stress che verrebbero in
questo modo espulsi dall’organismo permettendo
all’individuo di “sentirsi meglio”.
Altri studi recenti porrebbero il pianto in un contesto evolutivo ed in particolare, lo psicologo Paul D.
Meaclean, vi attribuirebbe la funzione iniziale di
“richiamo” fra genitori e figli. Oppure, sempre secondo un’interessante ipotesi di Maclean, esso sarebbe il risultato dell’evoluzione del cervello e della scoperta del fuoco; infatti, gli occhi irritati dal
fumo producono lacrime di riflesso e, come gli esseri umani cominciarono a conoscere la morte, il
fumo rimasto allo spegnersi di un focolare sarebbe
stato associato allo spegnersi della vita e, di conseguenza, alla tristezza che ne deriva.
Nel suo scritto “Why Do We Cry?” (Perché piangiamo), lo scienziato americano Walter Chip parla
del pianto come una forma di comunicazione capace di raggiungere la mente altrui molto più
rapidamente delle parole. Conclude affermando
che tutti riconosciamo facilmente le emozioni grazie alle reazioni che esse provocano. Il pianto e il
riso ci conducono quindi dove la sintassi e il linguaggio parlato non possono arrivare. Senza di essi
non saremmo umani (Tears take us where syntax
and syllabes cannot. Without them, we would not
be human).
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Opinioni
L’ingovernabilità: ma questa volta chi ha vinto?
Una riflessione sulle recenti elezioni politiche
Luigi Casella & Mauro Longhi 2A
Il 24 e il 25 febbraio gli italiani
sono stati chiamati a votare per
l’elezione dei propri rappresentanti in Parlamento. Ne è uscito
un quadro a dir poco incerto nel
quale tutti i partiti hanno una sola
convinzione: abbiamo vinto noi.
La coalizione che ha ricevuto il
numero maggiore di voti è stata
quella di centro-sinistra (29,5%
alla Camera, 31,6% al Senato)
che ovviamente canta vittoria;
subito dietro c’è l’altro grande
polo politico: il centro-destra
(29,1% alla Camera 30,7% al Senato) che si pensava distrutto dalla caduta dell’ultimo governo
Berlusconi e dai sondaggi a loro
spesso avversi; la sorpresa, anche
se in un certo modo attesa, è il
risultato del Movimento 5 Stelle
(25,5% Camera, 23,7% Senato) il
quale reclama come propria la
vittoria, dato che è risultato il
partito più votato alla Camera. In
parole povere? Non esiste una
maggioranza. Alla Camera, a chi
ha ricevuto più voti, vengono assegnati 340 seggi che danno una
maggioranza certa; ma al Senato
no. Al Senato i seggi vengono assegnati in base alle percentuali
ottenute all’interno delle regioni.
Quindi la percentuale di voti ottenuti dai tre partiti/coalizioni più
grandi si è sostanzialmente riprodotta in termini di senatori assegnati. Cosa vuol dire? Nessuna
maggioranza in questo ramo del
Parlamento. Per poter creare quindi un governo è d’obbligo che
due dei tre partiti si coalizzino tra
di loro. Ma, come già abbiamo
detto sopra, se le tre forze restano
ferme sulle loro posizioni, vantando una vittoria che in realtà non è
di nessuno, si rimane nel caos
più assoluto. E una sfiducia generale del popolo verso la propria
classe dirigente eletta democrati-
camente dal popolo stesso non
aiuta affatto.
Torniamo alla nostra domanda,
allora: chi ha vinto le elezioni?
Per noi ha vinto, o sembra vincere il qualunquismo. Un qualunquismo facile, che fa audience e
che riempie le piazze, un qualunquismo cieco che non porta a
nulla, che non è costruttivo e che
oggi si preferisce definire
“antipolitica” Ma pure è del tutto
evidente che non esiste democrazia senza politica, e senza che la
politica sia in grado di assicurare
un governo al proprio paese. Solo
gli ultimi sviluppi della situazione, con la rielezione del presidente della Repubblica Napolitano,
hanno infine dato il la a un governo detto delle "larghe intese"
con l’alleanza tra centro-sinistra
e centro-destra e la legittima soddisfazione di molti e l’altrettanto
legittima opposizione di altri. Un
governo che dovrà essere giudicato per quello di buono che riuscirà a fare, a partire dalla necessità di recuperare la fiducia che
gli italiani sembrano aver perduto
nei confronti della politica.
“C’è bisogno di qualcuno che ci liberi dal male, perché il mondo tutto
intero è rimasto tale e quale”
(C. Chieffo)
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Opinioni
Un tipo… Smart
L’evoluzione del telefono cellulare
Luca Colombo 5H
Un dispositivo mobile che abbina
funzionalità da telefono cellulare
a quelle di gestione dei dati personali si chiama smartphone. Al
giorno d'oggi la quasi totalità delle persone ne possiede uno e ne
sfrutta più o meno a pieno le capacità. Infatti con l'avvento di
questa nuova tecnologia il cellulare non serve più solo a
“chiamare e mandare messaggi”,
come ci si sente ripetere spesso
dalle generazioni precedenti, ma
è diventato il compagno che ci aiuta a vivere la giornata. Come? Ricordandoci i
nostri impegni attraverso l'agenda elettronica, permettendoci di cercare e trovare
ciò che ci serve in
pochissimo
tempo
grazie alla connessione a Internet, dandoci
la possibilità di visionare le nostre email
senza dover accendere per forza un computer oppure riempiendoci i momenti di attesa con giochini di
ogni tipo. Inoltre una delle caratteristiche principali di uno smartphone è la possibilità di installarvi delle applicazioni che possono
essere reperite gratuitamente o a
pagamento dallo store o, perché
no, sviluppate da noi stessi.
Gli smartphone si distinguono
oltre che per la casa produttrice
del telefono anche per il loro sistema operativo. Da qualche anno
il mercato è conteso dal sistema
iOs di Apple e Android di Goo-
gle, che hanno soppiantato vecchi
marchi come Symbian o Bada. Il
primo, iOs, opera su un marchio
sicuro e affidabile che può contare su una eccezionale compatibilità con tutti i prodotti della medesima casa, mentre il secondo, Android, si contraddistingue per la
versatilità e per il fatto che è open
source, permettendogli così di
adattarsi a smartphone di diversa
fascia commerciale. Proprio per
questo motivo Android è diventa-
to il sistema operativo più venduto e la prima scelta da parte di
molti produttori e sviluppatori,
anche se, dopo l'avvento di
Windows 8 per PC, anche il sistema per smartphone della casa di
Redmond sta avendo sempre più
seguito grazie alla sua semplicità
e intuitività, aiutato anche dal fatto di essere unica scelta per i propri cellulari da parte di un colosso
mondiale come Nokia.
Ma la nuova generazione di telefoni cellulari ha rappresentato una
rivoluzione anche per quanto ri-
guarda l'hardware. Questo, sempre
più performante e in continuo miglioramento, ha portato gli smartphone ad avere al loro interno non
uno, non due, ma ben otto processori! Sono quelli che ci permettono di godere a pieno della reattività e fluidità e di una piacevole esperienza di utilizzo. A questo si
aggiunge anche l'avvento del touchscreen capacitivo che ha permesso l'abolizione della maggior
parte dei tasti fisici in favore della
dimensione del display
che cresce sempre di
più, anche se forse a
discapito della comodità.
Tutto questo però
comporta anche qualche difficoltà supplementare, infatti per far
sì che lo smartphone
funzioni è necessaria
una maggiore quantità
di energia che viene
attinta dalla batteria, la
quale si ritrova quindi
ad avere una autonomia più ridotta. Per far fronte a questo problema ora sono in vendita, oltre che
batterie da sostituire a quella già
presente una volta scarica, anche
dei veri e propri caricatori portatili
che collegati tramite porta usb forniscono una quantità ulteriore di
energia per prolungare la “vita”
del nostro telefono cellulare.
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Opinioni
Viaggio nell’universo Playstation
Quando l’immaginazione combatte la “guerra” con la realtà
Nicolò Bramani 5H
Tutti conoscono la rinomata serie
di console da videogiochi PlayStation, e credo che molti di voi
ne abbiano una in casa o fissa o
portatile. E forse vi sarete chiesti
come oggetti di così modeste dimensioni abbiano avuto un successo così enorme. Per capirne le
ragioni basta fare qualche passo
indietro, al momento in cui la prima console della Sony Computer
Entertainment, divisione del colosso nipponico Sony, ha fatto il
suo ingresso nel mondo dei videogiochi. Era il 3 dicembre 1994
quando sul mercato venne lanciata quella che all'apparenza sembrava un semplice scatolotto rettangolare, in cui si potevano inserire alcuni dischi: la prima PlayStation, appartenente alla quinta
generazione dei videogiochi e
diretta concorrente del Sega Saturn e del Nintendo 64. Fu subito
un successo, ma il tempo nel
mondo hi-tech passa in fretta e
invecchia presto le cose, quindi
Sony decide negli anni seguenti
di attuare un restyling del suo
prodotto di punta, rendendolo più
piccolo e dalle forme più arrotondate: ecco che (ri)nasce la PlayStation, denominata PSone, i cui
meccanismi sono molto simili
alla “sorella” più grande. Un successo ancor più straordinario! Più
di 100 milioni di esemplari venduti in pochi anni. Ma già Sony
aveva in serbo per il mercato
qualcosa di ancora più innovativo… Infatti, il 4 marzo 2000 venne messa in vendita l'erede della
PSone, la PlayStation, o PS2, lanciando la sesta era dei videogiochi e anticipando le dirette con-
correnti Nintendo GameCube e
l'Xbox della Microsoft. Anche
qui Sony decide di attuare nel
corso degli anni alcuni restyling
per far fronte all'enorme richiesta
del prodotto: le dimensioni si riducono sempre di più ed ecco che
tra il 2004 e il 2008 vengono prodotte la PS2 slim, la PS2 slimelime (ancora più piccola), con la
tecnologia che al loro interno migliora sempre di più, portando
alla vendita di 150 milioni di esemplari. Ma il colosso giapponese vuole anche competere nel
mondo delle console portatili...
Ecco allora che nel marzo 2005,
nel pieno del successo della PS2,
viene immessa sul mercato la
PSP, acronimo che sta per PlayStation Portable. Questa console
portatile (come dice il nome), diretta concorrente della neonata
Nintendo DS, sfrutta una tecnologia migliore e uno schermo più
luminoso e porta una ventata nuova nel mondo delle console portatili. Anche questo prodotto è soggetto a miglioramenti dal punto di
vista del design e, soprattutto,
della tecnologia: nascono infatti
la PSP slim, la PSP lite, la PSP
3000 e la PS Go. Tornando alle
console fisse, la Sony lancia nel
2006 la PlayStation 3, console ad
altissima tecnologia, appartenente
alla settima generazione e diretta
concorrente della Nintendo Wii e
dell'Xbox 360 di Microsoft. Una
console del tutto nuova che sfrutta tecnologie d’avanguardia, adattandosi ai TV in HD e sfruttando
una memoria interna che arriva
fino a 320 GB; è inoltre la prima
a possedere un lettore Blu-Ray,
che permette di sfruttare videogiochi dalla visuale mai provata prima e anche di vedere film in alta
definizione. È una console che
possiamo definire interattiva perché porta il videogiocatore non
solo a usarla come strumento di
gioco, ma anche come uno strumento per collegarsi a Internet,
entrando in contatto con altri milioni di videogiocatori nel mondo.
Tutta questa tecnologia però richiede spazio: infatti, la prima serie di queste nuove console aveva
dimensioni molto grandi, però con
il tempo Sony è riuscita a ridurre
gli spazi, mantenendo sempre alto
il livello tecnologico, producendo
nel 2009 la PS3 Slim e nel 2012 la
PS3 Super Slim. Infine nel mondo
delle console portatili compare un
nuovo prodotto, che riesce a combinare in uno spazio molto piccolo
altissime tecnologie, come il 3G,
lo schermo ad OLED e il touchscreen: è la PSVita che, al momento, è il top di gamma tra le
console portatili. La tecnologia,
però, è in continua evoluzione e
Sony lo sa bene. Infatti, in occasione del PlayStation Meeting del
20 Febbraio 2013, viene presentata, ma non mostrata, la console
che aprirà le porte della cosiddetta
“next-gen” di videogiochi, l'ottava, la più evoluta dal punto di vista tecnologico: la PlayStation 4, o
PS4 che uscirà a fine 2013 e solo
allora scopriremo come sarà. È la
console che, insieme alle altre che
usciranno, cambierà completamente il nostro modo di giocare,
rendendolo sempre più “social”,
andando sempre oltre, come dice
Sony “i confini del gioco”.
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Opinioni
Scientology
Fanta-religione o setta?
Giulia Caprioglio 5H
Le donne devono assolutamente
partorire in silenzio. I contratti di
lavoro durano un miliardo di anni, perché è questo il periodo di
tempo necessario alla reincarnazione ed in cui è possibile indagare i ricordi delle proprie vite passate. Leggendo queste affermazioni viene naturale pensare: ma
chi è lo svitato che potrebbe dire
cose simili? Bè, la stessa persona
che sostiene che 75 milioni di anni fa il malefico Xenu, regnante
galattico, dopo essersi alleato con
gli psichiatri fu la causa di un plagio ipnotico di massa. Film di
fantascienza? Ebbene no ragazzi,
si tratta di Scientology! Scientology è un'organizzazione che mette in pratica e diffonde quanto
affermato da Ron Hubbard, scrittore di fantascienza, nel 1954; da
alcuni viene definita “filosofia
religiosa” e “corpo organizzato di
conoscenza”, altri sostengono invece che si tratti di una vera e
propria setta, e mentre negli Stati
Uniti e in Australia è riconosciuta
come religione, in Europa no. Per
quanto riguarda la dottrina,
Scientology afferma che l’uomo è
un essere spirituale immortale che
dopo ogni morte prende possesso
di un nuovo corpo, e che le sue
capacità mentali sono molto superiori a quelle che normalmente
usa: attraverso il pensiero l’uomo
potrebbe addirittura guarire le
malattie e abbandonare il corpo
per vagare nello spazio in forma
incorporea. Normalmente gli esseri umani non sono in grado di
esercitare queste capacità a causa
di crimini commessi o di traumi
subiti nella vita attuale o in quelle
precedenti: questi si raccoglierebbero nella mente reattiva, che influenza negativamente la "mente
cosciente" in situazioni di dolore,
incoscienza o forte stress emotivo;
l’essere umano libero dai suoi traumi, quindi cosciente della sua mente reattiva e di tutte le sue reali capacità, viene definito clear, e questo stato può essere raggiunto solo
sottoponendosi a numerose sedute
da tenersi con un praticante (sedute
peraltro molto costose). Raggiunto
il livello di clear l'individuo può
ulteriormente innalzarsi attraverso
8 livelli spirituali, chiamati livelli
OT; Scientology rifiuta di diffondere il contenuto di tali livelli perché sostiene che chiunque ne venga a conoscenza senza l'adeguata
preparazione rischierebbe di morire. Esistono inoltre due concetti
fondamentali, quello di thetan e
quello di body-thetan: thetan è simile allo spirito o anima utilizzato
in altre religioni, e rappresenta la
fonte della vita o la vita in sé; si
ritiene che i thetan rinascano di
volta in volta in nuovi corpi attraverso un processo chiamato assunzione (concetto identificabile con
la reincarnazione). Con bodythetan si fa invece riferimento a un
thetan che si è bloccato su un corpo umano, e solo chi appartiene a
questa organizzazione sarebbe in
grado di entrare in contatto telepatico con questo thetan e convincerlo a staccarsi dal corpo. Un aspetto
molto importante è poi l'etica: l'individuo fuori etica non può ambire
alla sopravvivenza in quanto spirito, e deve essere denunciato alla
Sezione di Etica; tra le “piaghe”
che Scientology ha l’obbiettivo di
abbattere ci sono l’omosessualità,
la psicologia, il comunismo, l'abuso di alcolici e stupefacenti,e
l'eccessiva promiscuità sessuale.
Scientology costituisce un vero e
proprio mondo a parte per i suoi
membri, che vengono invitati
a disconnettere, cioè a troncare i
contatti con chi è ostile al movimento (anche se si tratta di troncare il rapporto figlio /genitore):
infatti la persona che mette in atto
una qualsiasi critica viene etichettata come persona soppressiva, e
si sa che sono state intraprese azioni ostili (molestie e minacce)
contro coloro che hanno pubblicamente criticato la dottrina. Ron
Hubbard ha anche creato una vera
e propria policy denominata attack the attacker, in cui è spiegato che la corretta procedura per
attaccare i nemici è indagare sui
loro crimini, diffonderli ai giornali, dimenticare che ci possa essere
un confronto sereno e iniziare
l’attacco al loro primo respiro.
Questa dottrina è stata criticata
più volte per i costosissimi corsi
offerti ai suoi fedeli (necessari
per evolversi ad un grado più alto
di conoscenza), ed è stata spesso
accusata e a volte condannata per
maltrattamenti minorili, ricatti ed
estorsioni, minacce ed evasioni
fiscali, truffa, aborto forzato
(colei che tiene il bambino viene
inviata in strutture secondarie e
deve rinunciare agli incarichi di
prestigio). In aggiunta lo stesso
Hubbard a suo tempo aveva manifestato apprezzamenti verso il
regime greco dei colonnelli e
l'Apartheid sudafricano. Lo sapevate?
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Opinioni
Wicca: la stregoneria oggi
Elisa Porta 4D
I parrocchiani della chiesa di Arlington Street a
Boston hanno visto e udito molte cose nel corso
degli anni. Fu qui che l’abolizionista William Ellery inveì contro i mali della schiavitù e fu qui che
coloro che si opponevano all’intervento americano
in Vietnam si davano convegno per esprimere la
loro protesta. E’ però lecito supporre che anche a
parrocchiani tanto audaci sarebbe stato difficile
immaginare l’episodio accaduto un venerdì
dell’aprile 1976: quella sera, mentre le luci della
chiesa venivano abbassate e le note di un flauto
scivolavano sopra le teste delle oltre mille persone
riunite, quattro sedicenti streghe, ciascuna con una
candela in mano, presero posto intorno all’altare.
Con loro c’era la somma sacerdotessa della stregoneria, Morgan McFarland, figlia nientemeno che di
un ministro protestante. Con voce chiara e ferma,
costei intonò un lungo canto magico misticheggiante. Questo fu solo uno degli episodi che sancirono la nascita di un nuovo movimento religioso
sorto attorno alla metà del Novecento: la Wicca,
fondato da Gerald Gardner, un ex funzionario pubblico britannico che, stanco della sua vita di tutti i
giorni, lasciò il lavoro e andò a vivere nel Sudest
asiatico, dove entrò in contatto con la Società Teosofica, una congregazione esoterica. Al suo ritorno
in patria, ormai in pensione, si ritirò nella zona della New Forest, nel Sud dell’Inghilterra. Lì sarebbe
entrato in contatto con un’anziana strega, la Vecchia Dorothy, da cui sarebbe stato iniziato al culto
misterico della Wicca. Tale culto trae origine dalle
affinità che gli uomini hanno con la natura, viene
adorata una Dea e il suo consorte, il Dio dei boschi
e degli animali, spesso raffigurato come Cernunnos, il Dio celtico dalle corna ramificate. Sebbene
gli wiccan venerino praticamente tutte le divinità
pagane delle antiche religioni la Wicca si basa sul
principio che tutti gli Dei sono un unico Dio e tutte
le Dee sono un'unica Dea. Le congreghe wiccan
sono composte da un numero minimo di tre e massimo di tredici membri, guidati da una sacerdotessa
o un sacerdote, che non sono altro che le persone
di maggiore esperienza e non rappresentano il collegamento con la divinità come nel cristianesimo,
dato che ogni wiccan si rapporta agli Dei in modo
diretto e personale. Nella Wicca è contemplata la
pratica della Magia naturale, ma non esiste distinzione fra magia bianca e nera poiché la differenza
sta nel cuore e nella mente del wiccan. Le ricorrenze festeggiate dai wiccan sono gli esbat, ovvero i pleniluni, ognuno dei quali ha un nome. Il rito
del "tirare giù la luna" viene eseguito solo dalle
sacerdotesse all'interno delle congreghe. Attualmente in Italia il culto della Wicca è discretamente sviluppato, in particolar modo in Lombardia,
dove troviamo circa un centinaio di iniziati organizzati in cerchi o corti con membri in media sui
trent’anni. Totalmente distinto da ogni forma di
culto satanico (come erroneamente il termine
“strega” potrebbe far pensare) la Wicca rientra nel
proliferare spesso caotico e sincretistico dei nuovi
culti paganeggianti generalmente collocabili nella
vasta famiglia della spiritualità “New Age”, fonte
di ispirazione di molte opere letterarie e cinematografiche alla ricerca di suggestioni magiche ed
esoteriche.
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Opinioni
Verdi contro Wagner? Vince solo la musica
Eletta Nava 2A
Due titani della musica sono nati proprio duecento
anni fa, nel 1813: Giuseppe Verdi ( Roncole di
Busseto 10 ottobre 1813 – Italia ), Richard Wagner
( Lipsia 22 maggio 1813 - Germania) ed i festeggiamenti per i due bicentenari hanno riproposto
l’annoso quesito: “Meglio Verdi o Wagner? E’ più
grande l’uno o l’altro?” In realtà, queste domande
hanno una sola risposta: i musicisti sono semplicemente diversi e rappresentano due straordinari esempi di come la musica possa comunicare attraverso un linguaggio universale. Come D’Annunzio
ha ben sintetizzato nella frase “pianse e amò per
tutti”, la musica di Giuseppe Verdi dà voce anche
ai sentimenti della gente comune, mentre l’opera di
Richard Wagner è più “epica” con personaggi mitici e leggendari. I personaggi delle opere di Verdi si
inseriscono nella storia, vicina o lontana, raccontano le passioni individuali legate all’ambiente sociale di appartenenza come nel caso di Violetta, protagonista di Traviata, eroina tormentata che si redime grazie all’amore per Alfredo. Verdi, oltre a partecipare direttamente alla vita politica come deputato del Parlamento del Regno d’Italia, con le sue
Opere ha espresso anche quel sentimento di identità italiana che nasceva proprio nel periodo storico
in cui viveva, quello del Risorgimento. Le grandi
scene corali, le melodie cantabili di molti suoi
drammi furono quindi considerati espressione
dell’identità nazionale come il coro del “Nabucco”,
il famoso “Va Pensiero”, che è diventato il simbolo degli Italiani contro gli oppressori austriaci. I
personaggi delle opere di Wagner invece non sono
legati al contesto storico nel quale egli ha vissuto:
sono eroi, figure eccezionali fuori dal tempo; personaggi leggendari avvolti nel mistero come nel
caso dell’ ”Olandese Volante” o delle Valchirie,
amazzoni al servizio del dio Odino . Wagner mirava alla riforma dell’opera d’arte musicale in sé.
Nella musica di Verdi è presente anche il cambiamento di una società, per Wagner la patria non è
quella terrena e concreta ma un luogo della mente,
sede dell’ideale artistico. Entrambi i musicisti hanno contribuito al rinnovamento dell’opera lirica
tradizionale trasformandola in un “dramma in musica” dove storia, sentimenti e musica costituiscono un tutt’uno, un’ “opera unica”. Guardando a
queste due immense figure artistiche non ha senso
domandarsi quale dei due sia il migliore. Che Verdi e Wagner siano celebrati in Italia come in Germania in modo grandioso: nella contesa tra uno e
l’altro vince solo la musica.
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Opinioni
La vacanza ideale
Alberto Barbazza 5C & Alessandro Re 5H
Il sogno di ogni maturando.... un
viaggio indimenticabile! Ma la domanda che tutti si pongono è: dove
andiamo? Molti puntano le più che
note mete turistiche giovanili, come
Ibiza, Mykonos, Santorini, Barcellona (se decidono di andare
all’estero) o Rimini, Riccione, Milano Marittima se vogliono la
“movida nostrana”. Ma avete mai
sentito parlare dell’isola di Pag?
Pago(in croato: Pag) è un'isola della Croazia, situata in Dalmazia settentrionale di fronte al litorale croato e a sud dell'isola di Arbe. Sebbene sconosciuta alla maggior parte
dei giovani è in realtà una validissima opzione per la vacanza tipo
post-maturità. La bellezza del paesaggio e del mare, le numerosissime attrazioni culturali, come monumenti e siti archeologici, sono
parte dell’offerta di divertimento di
quest’isola, anche se la sua notorietà è dovuta alla movimentata vita
notturna; è grazie a discoteche, pub
ed eventi che sono presenti in questo luogo che Pag si è meritata
l’appellativo di “Ibiza dell’Est”
grazie anche ai suoi prezzi più che
competitivi. Di seguito sono riportate le informazioni più utili, ricavati direttamente dal sito ufficiale
dell’isola:
Come arrivare a Pag:
In traghetto: Prizna –
Zigljen, durante i mesi d’estate il traghetto
parte tutto il giorno
fino alle 22.30.
In catamarano: da
Losinj, Rab e Rijeka
a Novalja
In macchina: attraversando il ponte al sud
dell’isola.
In autobus: da Rijeka, Zagreb, Zadar, Split
Spiagge di Pag:
La più famosa spiaggia di Pag è la
spiaggia “Zrce” che si trova a 10
minuti (in macchina) da Pag.
Spiaggia “Prosika”: è la spiaggia
principale della città di Pag, lunga
300 metri, che si trova vicino al
centro. Passate per il ponte pedonale vicino all’ufficio turistico, e
dopo una breve passeggiata troverete questa bellissima spiaggia di
ciottoli.
Caska è un territorio con tante bellissime spiagge, dista dalla citta di
Pag 7 km e ci si può arrivare per
nave o con la macchina.
L’insenatura Slana: si trova nella
parte nord-ovest dell’isola, vicino
all’entrata nella baia di Pag, e si
può raggiungere con nave o a piedi.
Comprende lunghe e bellissime
spiagge sabbiose.
Divertimenti a Pag
Durante l’estate a Pag troverete un
ricco programma culturale. Per i
giovani molti locali soprattutto
vicino alla spiaggia “Zrce”, centro
di divertimento dove si ritrovano
non solo i visitatori dell’isola di
Pag, ma anche i giovani da tutte le
parti della Croazia alla ricerca di
divertimento diurno e notturno.
Zrce è una lunga spiaggia di ghiaia
con un mare cristallino. La spiaggia
ha numerosi servizi e tre club
all’aperto che offrono intrattenimento continuo. Aquarius , Papaya e
Kalypso Beach Club sono i tre locali
più noti dove da giugno fino a settembre si festeggia ininterrottamente
per tutto il giorno. Novalja sull’isola
di Pag è una popolare località turistica estiva che ospita, probabilmente,
l’unica spiaggia in Croazia in “stile
Ibiza”. L’evento più caratteristico è
il carnevale che si tiene negli ultimi
giorni di luglio.
Attività sportive
Ciclismo: il bellissimo paessaggio e
molti sentieri ben segnati incanteranno tutti gli amatori della bicicletta.
Surf: i venti favorevoli che soffiano
dal Velebit vicino all’isola di Pag
sono adatti ai più esigenti amatori di
surf.
Immersione subacquea.
Escursioni.
Una visita dell’isola.
Farm di asini “Dar Mar”.
Il triangolo di Pag:
impronta straordinaria nella petraia,
scoperta in maggio del 1999 al nordovest della citta di Pag, vicino al
porto di Zigljen. Il triangolo è un
fenomeno che attrae l’attenzione di
esploratori della storia alternativa e
di ufologi. Le esplorazioni geologiche hanno dimostrato che i sassi
dentro il triangolo sono di colore più
chiaro di quelli fuori del triangolo.
Questo significa che i sassi dentro il
triangolo sono stati trattati termicamente.
Le Isole di Kornati, il Parco Nazionale di Paklenica, il Parco Nazionale
di Krka, che sono considerati parchi
nazionali, e infine la città di Zadar.
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Il personaggio
Intervista a Gabriella Simoni
Elisa Porta 4D
Che percorso ha intrapreso per
diventare giornalista?
Ho intrapreso il percorso più lungo e difficile, non c’erano infatti
scuole di giornalismo quando ho
iniziato. Ho studiato scienze politiche ed ero sempre in cerca di
storie. Sostanzialmente ho sempre cercato di seguire ciò che avevo dentro. Non avevo un obiettivo preciso; l’unica cosa di
cui ero certa era di voler raccontare anche ciò che la gente non
vuole vedere, volevo essere una
sorta di ponte tra mondi diversi
come ad esempio può essere il
mondo islamico rispetto al nostro.
Di cosa si occupa adesso?
Per studenti che si occupano di
giornalismo scolastico, intervistare una professionista qual è Gabriella Simoni, inviata di guerra
di Mediaset, può aiutare a conoscere più da vicino le dinamiche
di una professione dalle mille
sfaccettature. Ecco come la giornalista ha risposto alle nostre domande:
Quando è nato il suo interesse
per il giornalismo?
Fin da quando ero piccola il mio
sogno è sempre stato quello di
raccontare il mondo che nessuno
conosceva; mi sarebbe piaciuto
diventare antropologa infatti. Mi
piaceva però anche l’idea di scrivere e viaggiare; ero infatti una
bambina molto curiosa, ricordo
che ogni volta che incontravo
qualcuno gli chiedevo di raccontarmi qualcosa, ho sempre pensato, infatti, che nella vita di ognuno si nasconda un segreto.
derno. Il giornalista, infatti, non
deve assecondare il potere, ma
raccontare sempre e soltanto la
verità. I ricordi più belli, invece,
sono sostanzialmente due. Il primo
è collegato ad un evento spiacevole, ovvero la mia prigionia in Iraq;
lì era prigioniero anche un altro
giornalista che non conoscevo, ma
che per salvarmi si disse mio marito. Quattro anni dopo ci siamo rivisti e quel giornalista è diventato
mio marito.
Il secondo riguarda invece la guerra che c’è stata in Rwanda; lì vi
era una situazione terribile, tra il
colera e i disagi si cercava di scappare lasciando indietro i più deboli
tra cui anziani e bambini. Dunque
io e altre persone abbiamo deciso,
andando controcorrente, di salvare
queste persone deboli e abbandonate e ci si è riempito il cuore
quando siamo riusciti a salvare un
bambino al quale abbiamo dato
uno dei nostri nomi.
Ora sono un’inviata di guerra,
cerco di raccontare ciò che la
gente, soprattutto in questo periodo di crisi,non vuole sentire. A
causa di ciò, infatti, le persone
diventano in un certo senso più
egoiste pensando solo alla propria
situazione, che, purtroppo, talvolta è anche critica. Il mio lavoro Cosa consiglierebbe a un giovane
invece mi permette di diventare che volesse intraprendere la carriera giornalistica?
più positiva e altruista.
Qual è il ricordo a cui è più le- Sicuramente l’importante è non
gata riguardo la sua professio- mollare mai perché c’è sempre
bisogno di persone che raccontane?
no. Fondamentale è anche la cuLa mia carriera è costellata di ri- riosità che è il mezzo per mettere
cordi positivi e, purtroppo, anche insieme mondi diversi. Infine non
negativi. Per quanto riguarda il bisogna assolutamente ascoltare le
ricordo più brutto sicuramente persone che dicono che non ne
penso alla morte di Ilaria Alpi, la vale la pena.
giornalista uccisa in Somalia nel
1994. Io mi trovavo con lei, e do- Ringraziamo Gabriella Simoni per
po la tragedia mi sarebbe piaciuto la sua disponibilità e per contribuiportare alla luce la verità riguardo re quotidianamente alla lotta per la
al caso, verità che però è stata verità.
schiacciata dalle contrapposizioni
di schieramenti opposti, il che è il
grande guaio del giornalismo mo-
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Sondaggio
Maturandi sotto stress?
Qualche rimedio per tenere i nervi saldi
Elisa Giora & Marika Mariano 5H
Ansia e stress prima di avvenimenti importanti come esami, prove o incontri, sono un problema per
molte persone. Noi abbiamo deciso di occuparci
del fenomeno in relazione alla prova che gli studenti di quinta dovranno affrontare a Giugno: l'esame di maturità. Abbiamo fatto un breve sondaggio
tra gli studenti circa l'argomento ed ecco alcune
delle loro risposte:
1) Secondo te, l'ansia che sorge in questi casi, in
particolare prima dell'esame che dovrai affrontare, è solo distruttiva o può avere dei lati positivi?
 Io penso possa essere efficace e quindi funzionare da incentivo a fare meglio, naturalmente senza
farsi sopraffare!
 Come tutte le cose, io penso ci siano dei lati
positivi e dei lati negativi, basta trovare il giusto
equilibrio.
A mio parere questo può essere uno sprone anche
se ho sentito qualche mio amico che è troppo ansioso già come carattere e questo credo non gli gioverà.
2) Hai un rimedio personale contro lo stress causato dalla maturità?
 Ancora non mi è subentrato molto stress per il
fatidico esame perché lo vedo ancora lontano.
Quando capiterà anche a me farò respiri profondi,
berrò un Redbull e mi passerà tutto.
 Innanzitutto non contare i giorni che mancano
alla prima prova, poi pensare al viaggio postmaturità, mangiare tanti dolci (per eventuali carenze di zuccheri) e soprattutto pensare agli esami come verifiche normali, solo un po’ più lunghe.
Quello che mi può servire è la consapevolezza di
essermi preparato bene durante l’anno, in particolare spero che nel momento “fatidico” i riassunti di
inglese che ho fatto durante l’anno (inglese è
l’unica materia che mi terrorizza!) mi servano da
calmante perché sono sicuro di averli studiati bene.
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Sondaggio
Questa domanda è stata rivolta ad alcuni studenti
già “maturati”: valeva la pena, secondo te, di avere una certa ansia pre-maturità?
brare complicato, l'aromaterapia è una branca della
fitoterapia e consiste nell'uso di olii orientali durante bagni rilassanti.
 Un pochino sì, sostiene lo studio, diciamo. Ah!
Chiaramente questo lo dico con il senno di poi, prima del mio orale sfioravo l’isteria!
3. Tisane: il metodo più antico e comune è sicuramente l'uso di tisane a base di camomilla; non tutti
sanno però che anche piante come l'alloro e il sedano hanno proprietà rilassanti, provare per credere!
 Secondo me è giusto avere un po’ di ansia perché in alcuni casi può aiutare a far meglio l’esame,
però non deve essere eccessiva: basta pensare che
una volta in aula diventa quasi come una normale
verifica o interrogazione.
4. Alimentazione sana: un alimentazione corretta,
a base di frutta e verdura, con l'eliminazione di
zuccheri e carboidrati in eccesso, aiuta il corpo e la
mente ad essere più rilassati.
Secondo me è giusto, ti aiuta a sentirti sotto pressione e stare sotto pressione ti può portare a dare il
meglio di te stesso o addirittura qualcosa in più.
Troppa angoscia è però sbagliata perché, sebbene
la maturità al Bramante non sia una “passeggiata”,
è qualcosa che più o meno tutti superano. E poi la
sensazione di quando è finita è da urlo!
5. Fiori di Bach: sono una cura alternativa basata
sulla floriterapia in grado di agire sulle emozioni
favorendo un maggior equilibrio della personalità.
E' però importante affidarsi ad esperti!
Secondo un parere scientifico è normale essere sotto stress o avere un po' di ansia, questo può anche
colpire le persone più preparate e più sicure, è un
fenomeno naturale con nessuna conseguenza negativa se si è in grado di controllarlo. Abbiamo dunque raccolto qualche consiglio semplice e
“domestico” per aiutarvi a rilassarvi e a superare al
meglio questa e altre prove.
Tempo libero: è importante imparare a gestire le
proprie giornate, in particolare imparare a prendersi i propri momenti e i propri spazi per rallentare i
ritmi, e perché no, smettere di pensare per un attimo!
1. Sport: fare regolare attività fisica è il modo migliore per rilassare muscoli e mente, in particolare
la corsa.
2. Aromaterapia: nonostante il nome possa sem-
6. Meditazione: le tecniche di meditazione come
lo yoga rappresentano un ottimo modo per aiutare
la concentrazione e nello stesso tempo rilassare la
propria mente.
Speriamo che questi pochi consigli vi possano essere d'aiuto per affrontare nel modo più rilassato
possibile la prova che ci aspetta. Non ci resta che
augurare un in bocca al lupo a tutti i futuri maturandi!
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Cultura/Storia
Le aquile e i dragoni
Pietro Ferrario & Federico Grassi 2A
E’ il 53 a. C. e da poco è stato stipulato il primo
triumvirato tra Crasso, Pompeo e Cesare; due di loro
stanno già compiendo grandi imprese militari per
portare gloria e prestigio al proprio nome e a Roma
ma non Crasso. Egli, intimorito di essere svalutato
agli occhi del popolo, intraprese una dura campagna
militare contro l’impero dei Parti, senza reali interessi strategici o economici . Si spinse all’interno
del deserto siriano con l’intento di cogliere di sorpresa l’esercito nemico, ma la sua strategia gli si
ritorse contro: l’esercito dei Parti rifuggì lo scontro
campale, logorando l’esercito romano giorno dopo
giorno con truppe di arcieri a cavallo e, mirando a
lasciar finire le scorte d’acqua agli avversari, riuscì
infine a far infuriare Crasso. Egli inviò la maggior
parte dei propri cavalieri all’inseguimento degli arcieri, ma le sue truppe furono facilmente sconfitte
dalle forze di cavalleria pesante dei Parti, i catafratti. Nello scontro rimase ucciso anche il figlio di
Crasso. Dopo questo evento vi fu una battaglia campale in cui i 40.000 romani agli ordini del triumviro,
sfiniti nello spirito e nel corpo, furono trucidati da
10.000 soldati parti in una delle più grandi sconfitte
di Roma dai tempi di Canne. Lo storico Plutarco
racconta, però, nella sua opera “Vite parallele” che
5.000 romani riuscirono a fuggire al massacro, ma
nessuno di loro fece ritorno a Roma. E’ possibile
che la discendenza di questi soldati sia giunta fino a
noi? Secondo la teoria di Homer Hasenflug Dubs,
professore di storia cinese all’università di Oxford
sì; egli infatti ipotizza che quei soldati abbiano fon-
dato il villaggio di Liqian, nome che suona molto
simile al nome cinese per Roma, Lijian. Qui sono
stati rinvenuti dei resti di fortificazioni e
un’organizzazione degli edifici molto simile a quella romana, accuratamente disposti attorno alle due
strade principali, possibili cardo e decumano, che si
incontrano al centro del villaggio. Successivi test
genetici effettuati sugli abitanti del luogo hanno dimostrato che sono lontani discendenti di uomini
caucasici, ipotesi già presa in considerazione a causa di alcuni tratti somatici, quali occhi verdi e capelli chiari, non presenti nella popolazione asiatica.
Successive teorie del professore ipotizzano che i
legionari ebbero scontri con l’esercito cinese:
all’interno degli annali della dinastia Han sono stati
rinvenuti testi che narrano di alcune battaglie contro
uomini disposti in formazione a “Scaglie di pesce”.
E’ riportato che essi sovrapponevano gli scudi sulle
proprie teste per formare un’impenetrabile difesa;
ciò sembrerebbe un chiaro riferimento alla testudo
romana. Tuttavia le teorie di Dubs furono pesantemente criticate, poiché si trattavano solo di vaghe
tracce e indizi che possono essere facilmente confutati. Chi può provare che le tracce di DNA caucasico non siano dei molti mercanti che frequentavano
la famosissima Via della Seta? E chi può assicurare
che quelle poche rovine rinvenute siano fortificazioni romane, i cui schemi assomigliano molto a
quelli utilizzati dalla Cina in quel periodo? Nessuno
può rispondere a queste domande, ma un gruppo di
archeologi del Centro di Studi Italiani di
Lanzhou si sta cimentando nell’impresa
di riportare alla luce con degli scavi, lungo l’antica Via della Seta, l’imponente
strada che collegava l’Est all’Ovest attraverso oltre 7000 Km di terreno impervio
oltre 2000 anni fa, i resti delle fortificazioni romane ivi costruite. La loro speranza è quella di trovare segni del passaggio di quegli uomini per fari chiarezza
sulla vicenda. Tuttavia sono ancora molti
i misteri che si celano dietro la leggenda
dei 5.000 legionari superstiti, e forse rimarranno tali per sempre.
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Cultura/Storia
La storia con i se
Esperimenti di storia virtuale
Andrea Tenconi 2G
Gli Anglosassoni (che l’hanno
inventata) la chiamano What if
history o Virtual history, noi italiani Storia controfattuale o Storia con i se. Ovvero: prendiamo
un fatto storico e ipotizziamo che
qualcosa nel corso degli eventi
vada diversamente da come è
scritto sui libri. Ecco che noi ci
proviamo…
ALESSANDRO RIMASE AL
GRANICO
Il fatto: Nel 334 a.C. Alessandro
il Macedone invade il regno pers i a n o .
L’ipotesi: Il
condottiero
macedone
muore nella
battaglia del
fiume Granico. Come
sarebbe andata:
Se
Alessandro
Magno fosse
morto
prima
di
fondare
l’Impero…
Primo: non ci sarebbe stato nessun Magnus dopo il nome Alessandro. Secondo: non sarebbero
state unificate tutta la Grecia e le
terre fino all’India. Terzo: non
avremmo avuto nessun Occidente
e Oriente. Ma andiamo con ordine. Nel 334 nel corso della battaglia del fiume Granico, in Anatolia, il 22enne Alessandro andò
vicinissimo alla morte, salvato da
una guardia del corpo. Ma se
l’ascia l’avesse colpito e ucciso?
Non sarebbe mai iniziata l’età
ellenistica che per gli storici fu il
vero incubatore di quello che oggi definiamo Occidente. Fu infatti
quella civiltà ad essere ereditata
dai Romani per essere riscoperta
durante il Rinascimento,
fulgido esempio di perfezione umana.
C E S A R E
NON DEVE
MORIRE
Il fatto: Il 15
marzo del 44 a.C. Giulio Cesare
viene assassinato da un gruppo di
congiurati nella Curia di Pompeo.
L’ipotesi: Cesare dà ascolto ai
presagi e non si reca alla Curia,
scampa all’agguato e la sua vendetta avrebbe colpito nomi illustri. Come sarebbe andata: Cesare non era più un ragazzino.
Infatti, quando venne ucciso, aveva 55 anni e soffriva probabilmente di tumore al cervello. Insomma, non aveva più molto da
vivere, ma se fosse sopravvissuto
alle pugnalate si sarebbe tolto
qualche sassolino dai calzari. Un
probabile seguito sarebbe stato
questo: i suoi nemici dichiarati,
quali Caio Cassio e Trebonio, sarebbero stati affidati al volere del
popolo, che venerava Cesare, e
giustiziati dall e armi di
Marc’Antonio; il suo “fili mi”,
Marco Bruto, sarebbe stato decapitato da lui stesso. E poi? Forse
sarebbe partita la campagna contro i Parti, oppure la capitale imperiale sarebbe stata spostata ad
Alessandria d’Egitto. Ma con i
forse non si fa la storia, perlomeno
quella reale.
IL MONDO SENZA ADOLF
Il fatto: Nel 1918 Germania, Austria e i loro alleati vengono sconfitti e subiscono pesanti condizioni
di pace. L’ipotesi: Gli Imperi
Centrali vincono il conflitto e controllano l’Europa. Come sarebbe
andata: Hitler? Un semplice imbianchino. L’Olocausto? Un film
horror rimasto nella sfera della
fantasia. E’ così che potrebbe apparirci il mondo se gli Imperi Centrali avessero vinto la Prima Guerra Mondiale. Ma la domanda che
dobbiamo porci è questa: in caso
di vittoria tedesca, avremmo comunque assistito all’affermarsi di
fascismo e nazismo? La crisi postbellica venne cavalcata con abilità dai nazisti, il cui capo fece leva
sullo scontento popolare presentandosi come l’uomo della Provvidenza. Una “Provvidenza” di cui,
in caso di epilogo positivo del
conflitto, nessuno avrebbe sentito
il bisogno. Quindi, dopo la vittoria
nella Grande Guerra, l’URSS non
si sarebbe venuta a creare così come la Società delle Nazioni, ma al
contrario ci sarebbe stata
l’unificazione
del l ’ Eu ro pa
con al comando la Germania… senza
Hitler ed il
nazismo.
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Cultura/Recensioni libri
La Bibliobussola
di Alice Gambaro 2A
Un bel sogno da
un milione di
copie
Il romanzo autobiografico
di
Massimo Gramellini
"Non essere amati è una sofferenza
grande,
però non la più
grande. La più
grande è non
essere
amati
più.”
Cosa può pensare un bambino di nove anni quando, una mattina, scopre che la sua mamma non c’è
più? Ce lo spiega Massimo Gramellini, vicedirettore del quotidiano La Stampa, nel suo romanzo autobiografico Fai bei sogni. Come racconta lui stesso, si tratta di una storia cresciutagli dentro per
quarant’anni e diventata – da introduzione ad un
saggio – un romanzo intessuto di fatti realmente
accaduti.
Il titolo prende spunto dall’ultima frase sussurrata
al piccolo Massimo dalla mamma, appena prima di
morire. Questa perdita gli causa numerosi cambiamenti: da bambino si sente escluso, diverso; da adolescente preferisce ritirarsi nell’apatia e nella
scarsa autostima, sempre accompagnato da un
“mostro” interiore che gli impedisce di vivere pienamente. Dopo aver ottenuto la laurea in legge, si
decide ad affrontare la sua paura: trova un posto da
giornalista e si sposa due volte. Soprattutto
l’incontro con la sua seconda moglie lo aiuta ad
affrontare il trauma, invece di evitarlo; questo gli
permette di trovare un equilibrio interiore più o
meno stabile. Tuttavia, a quasi cinquant’anni,
un’amica di famiglia gli rivela la verità sulla morte
della madre…
Fin qui la trama: sembrerebbe un libro introspettivo, pesante, difficile da leggere. È, in effetti, un
libro malinconico; ma l’autore descrive la propria
esperienza con delicata ironia, con una scrittura
semplice e scorrevolissima, e riesce a coinvolgere
il lettore tenendolo incollato alle pagine fino alla
fine. Oltre che un romanzo, è un’esplosione: le parole sono imbevute di tutta la sofferenza, la speranza e la sincerità dell’autore, è ciò si trasmette con
forza a chi legge, scatenando empatia e forti emozioni, fino alle lacrime - di riso o di pianto! - come
è capitato a me. Si capisce che è proprio la storia
dell’autore, non un’invenzione: parla direttamente
all’anima, fa riflettere, arricchisce, aiuta a crescere.
È un libro sulla verità e sulla paura di conoscerla,
come dice l’autore: “Preferiamo ignorarla, la verità. Per non soffrire. Per non guarire. Perché altrimenti diventeremmo quello che abbiamo paura di
essere: completamente vivi".
In copertina si vede un palloncino rosso che sale
verso il cielo. Quell’immagine simboleggia
l’amore, portatore di sofferenza e di gioia: un oggetto delicato che va maneggiato con cura, a cui a
volte siamo legati con un filo sottile che dobbiamo
tenere stretto. Possiamo portarlo con noi per sempre o solo per un po'. Ma, a volte, invece di stringerlo fra le mani fino a farlo scoppiare, dobbiamo
avere il coraggio di lasciarlo andare su, lontano da
noi. Alla fine del romanzo, finalmente, l’autore
racconta di aver lasciato andare l’amore della madre, avvelenato e diventato ormai piombo, per poi
ritrovarlo dentro di sé.
Quella che Gramellini racconta è una storia piena
di tenerezza e di speranza, che insegna a sfidare i
propri limiti e a combattere contro la solitudine,
l’inadeguatezza e il senso di abbandono. L’autore
deve affrontare la sofferenza, per raggiungere il
tanto desiderato traguardo: la conquista dell’amore
e di un’esistenza piena e vera. Allora finalmente
potrà camminare tenendo i piedi per terra, ma senza smettere di alzare gli occhi al cielo.
Pagina 31
Cultura
L’Angolo Poetico
Irisinversi
di Iris Daka 5B
DISSOLVIMENTO
Verrà un giorno, più non sarò.
Non suoneranno i passi al suolo,
e la mia voce non smuoverà l’aria,
i pensieri più non s’alzeranno in volo.
Una traccia sola, forse, rimarrà,
debole, inutile, evanescente ricordo.
E l’emozioni tracciate sul bianco
Parole saran’, disperse nel vento.
Di qual speranza rimane l’attesa?
Dissolve tutto il tempo tiranno.
La memoria è debole di fronte all’eterno,
l’oblio avvolge ogni parte del mondo.
E nulla rimane, nemmeno un ricordo.
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Curiosità
Ruzzlemania
Il videogioco più appassionante del momento
Sonia Garavaglia 2A
Sonia Garavaglia 2A
Si, sai, sei, miei, rei, ei, ai…
Ecco alcune delle tante combinazioni di parole per
accumulare punti a Ruzzle, il nuovo videogioco che
ha coinvolto milioni di persone di tutto il mondo.
Questo gioco nasce nel marzo 2012 con il nome di
Rumble in Svizzera, dove però ha una diffusione
limitata. Nel gennaio 2013 spopola anche negli Stati
Uniti raggiungendo poi il successo internazionale e,
di conseguenza, anche nel nostro Paese. Per chi ancora non dovesse conoscerlo si tratta di un paroliere
virtuale basato su un sistema di sfide online: due
giocatori si affrontano in partite costituite da tre
round ciascuna. Il gioco consiste nel riuscire ad accumulare più punti possibili nei due minuti di tempo
a disposizione formando parole almeno bisillabe
“muovendosi” su una griglia di 16 lettere.
In poco tempo quella per Ruzzle è diventata una vera e propria mania che ha contagiato oltre 25 milioni
di utenti in tutto il mondo. La fama di questo gioco
è tale che l’11 marzo di questo anno ha preso il via
un campionato nazionale dedicato ai più fanatici e ai
più talentuosi. Gli iscritti a questa competizione,
terminata circa a metà aprile, superano i 50 000 e i
vincitori sono stati ricompensati con premi di vario
tipo. Il primo classificato si aggiudicato un MacBook di Apple, al secondo e al terzo sono stati assegnati buoni acquisto rispettivamente di 500 e 300
euro da spendere in beni tecnologici. Inoltre altri
premi, quali soggiorni vacanza “Smartbox”, saranno
assegnati ai primi tre classificati di ogni settimana.
Le regole del campionato non cambiano da
quelle previste normalmente dal gioco tranne
che per alcuni aspetti. Al momento
dell’iscrizione a ciascun giocatore sono state
assegnate 6 vite di partenza (5 per gli ultimi
iscritti) e ne vengono aggiunte altre 3 vite
per ogni amico che si riesce a portare
all’interno della competizione. Ogni volta
che si vince si sale di livello, invece ogni
qualvolta si riporti una sconfitta si perdono
alcuni dei punti accumulati. Gli organizzatori
sono stati inoltre molto chiari sul fatto che
non sono ammessi comportamenti scorretti e
sleali come l’uso di “cheat”, dispositivi volti ad alterare il risultato delle partite, pena l’esclusione dalla competizione.
Penso di avervi detto tutto ciò che vi occorre sapere
per partecipare al campionato di Ruzzle o più semplicemente per giocare a questo gioco sfidando conoscenti e amici.
Beh non vi resta che correre a provarlo, ovviamente
moderandovi e senza farlo diventare una dipendenza (dipende-pende-pendi-penda-pinza-pinze-pinzidi-da…)
Pagina 33
Break
Nina Capraro , Gabriele Garufi 3F & Elmir Popa 4D
Si “accettano” volontari
Body worlds
Achille e la
tartaruga..
Pagina 34
Rubriche
Il questionario di Alex
Alessandro De Cicco 3E
Carissimi lettori del Grillo, anche
per quest’anno siamo giunti alla
fine…
Qual è l'ultimo libro che hai letto?
Tra poco potremo finalmente goderci le nostre meritate vacanze e
staccare la spina!!
A: Il cavaliere del Giglio
In questo numero hanno risposto
al nostro questionario due bramantine… Come sempre tocca a
voi scoprire chi si cela dietro i
soprannomi…
Ne approfitto per augurarvi buone
vacanze all’insegna del relax più
totale e ringrazio tutti gli studenti
che si sono prestati per la riuscita
di questa rubrica!
Nome? (se preferisci puoi utilizzare un soprannome)
G: I 12 abati di Challant
Qual è l'ultimo film che hai visto?
G: Tre all’improvviso
A: La vita è bella
Il tuo piatto preferito?
G: Pasta in bianco
A: Pasta al pomodoro (con tanto
parmigiano)
Chi è il tuo cantante preferito?
Perchè?
G: Bill Kaulitz perché è troppo
bello!
- Giù
A: Jim Morrison perché ha scritto
testi interessanti.
- Anonima
La tua materia preferita?
Eta?
G: Inglese
G: 16
A: Matematica, ma anche fisica e
biologia.
A: 16
Scuola media frequentata?
G: Simone da Corbetta
A: Luigi Pirandello a Sedriano
La prima cosa che pensi quando ti svegli al mattino?
G: Voglio continuare a dormire!
A: Noo, volevo dormire ancora
un po’!
Cosa ti piace di più di te stesso?
G: Il mio sorriso
A: L’obiettività
Cosa detesti di te stesso?
G: Le mie mani
A: L’insicurezza
La materia che odi?
G: Italiano e latino
fare esperienze.
Se potessi essere un personaggio famoso, chi vorresti essere?
Perchè?
G: Keira Knightley, perché è
molto bella.
A: Rosa Parks, perché con un gesto semplice ha cambiato il mondo.
Sono stato molto felice quando...
G: 8 dicembre 2012
A: Ho capito di poter contare su
amici veri.
Sono stato molto infelice quando...
G: Due anni fa….
A: Ho capito che non sempre le
persone ti cercano per quello che
sei.
Cosa pensi dell'amore?
G: è stupendo se hai la fortuna di
trovarlo.
A: L’amore è qualcosa che ti
prende e non ti lascia più.
Se avessi la bacchetta magica,
qual è la prima cosa che faresti?
Cosa ti piace fare nel tempo libeG: Aumenterei la mia altezza di
ro?
10 cm
G: Uscire con gli amici!
A: Regalerei un sorriso a chi non
A: Uscire con gli amici, guardare
ce l’ha.
la tv e vedere video su you tube.
Qual è il tuo motto?
La persona che ammiri di più?
G: BE YOURSELF!
Perchè?
G: Mia mamma, perché non so co- A: Carpe diem!
me ma riesce a sopportare tutti i
giorni me e i miei fratelli.
A: Letteratura latina e storia
dell’arte.
A: Mio nonno, perché a 86 anni ha
ancora tanta voglia di imparare e
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Rubriche
Pensieri in libertà
Amore
Marco Cozzi & Alessandro De Cicco 3E
Qualcuno mi ha insegnato un bel gioco da provare,
allora che ne dici, ti va di giocare?
Ci siamo noi due
e tutto ciò che vogliamo fare.
Ti porto in un posto che è tanto caro a me,
è una conchiglia in fondo al mare,
in cui per magia, possiamo respirare;
siamo solo io e te
abbracciati,
così bene non siamo mai stati.
Mi prendi per mano,
mi porti lontano,
lontano dal mondo
che gira in tondo;
andiamo sulla luna,
sei la mia fortuna,
negli occhi ci guardiamo
dicono che ci amiamo
ma noi ancora non lo sappiamo.
È il momento,
sono contento
ti porto fuori a cenare e
alcune rose sono andato a comprare;
mentre te le sto dando
abbassi intimidita lo sguardo
non sai dove guardare,
è giunto il momento,
Portate rispetto ad un uomo che sta per morire,
ti devo baciare…
portate rispetto ad un uomo che è vicino alla
fine,
Dopo il nostro bacio
il gioco è terminato
mi chiedi chi ha vinto e ti rispondo:
il primo che si è innamorato.
portate rispetto ad un uomo innamorato
perché del suo cuore non si sa che ne è stato.
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Rubriche
Bramante ai Fornelli
Tiriamoci su
Alberto Barbazza 5A, Monica Mantovani, Silvia Saffiotti & Maria Grazia Tavera 3F
Il tiramisù è il dolce
italiano più conosciuto
nel mondo. Ma quali
sono le origini del tiramisù? Chi ha inventato
questo dolce buonissimo e ipercalorico? Molte sono le teorie che circolano a proposito di
questo dolce considerato in origine come un
dolce afrodisiaco, diverse regioni d’Italia si
contendono la paternità
delle origini del tiramisù: il Piemonte, la Lombardia, il Veneto e la
Toscana si proclamano
patria di origine di questo dolce.
Tra tutte le leggende
concernenti le origini
del tiramisù la più plausibile fa risalire la sua
invenzione in Toscana
verso la fine del 1600.
Pare che il tiramisù abbia origine a Siena in
occasione della visita in
quella città del granduca di Toscana.
La corporazione dei pasticcieri senesi, già allora celebre per la grande
tradizione pasticciera,
decise di celebrare la
visita del granduca, noto buongustaio, realizzando, proprio in onore
del granduca un dolce
completamente nuovo.
Queste sono le origini
del tiramisù che in onore del duca fu chiamato
"zuppa del duca". In
Emilia esiste una versione più leggera del
tiramisù, fatta solo con
la crema, senza i savoiardi e con il cioccolato a scaglie mescolato
all’interno che ancora
oggi si chiama “crema
della duchessa” o
"zuppa della duchessa".
Con il passare degli anni, quando certi ingredienti coloniali come il
caffè e il rhum divennero disponibili anche alle
classi meno agiate, il
tiramisù si diffuse rapidamente per la sua prelibatezza e per la facilità e rapidità di preparazione. La versione non
ufficiale, invece, narra
che a inventare il Tiramisù sia stato un pasticcere torinese in onore di
Camillo Benso conte di
Cavour per
sostenerlo
nella sua difficile impresa
di unificare
l'Italia.
Anche il Veneto ha una
sua versione
in merito: sembra che il
tiramisù sia stato inventato nel ristorante "el
Toulà" di Treviso situato all'epoca nei pressi di
una casa chiusa e servito
appunto per "tirare
su" .E per tirarci su da
questi mesi di intenso
studio ecco a voi la ricetta che vi consigliamo
per ottenere un ottimo
tiramisù!
INGREDIENTI
6 uova medie
120 g + 2 cucchiaini per
il caffè
500 g di mascarpone
caffe q.b per bagnare i
savoiardi
cacao in polvere q.b per
spolverizzare il tiramisù
cioccolato in scaglie q.b
per ricoprire il tiramisù
400 g di savoiardi.
PROCEDIMENTO
Per preparare il tiramisù, dividete gli albumi
dai tuorli, aggiungete ai
tuorli metà dello zucchero e montate con uno
sbattitore elettrico dotato di fruste fino ad ottenere un bel composto
chiaro, spumoso e cremoso. Aggiungete il
mascarpone al composto
di tuorli , quindi occupatevi degli albumi:
montateli, aiutandovi
con una planetaria o
sempre con uno sbattitore elettrico , e quando
saranno semimontati
aggiungete l'altra metà
dello zucchero a pioggia e continuate a montare finchè non saranno
a neve ben ferma. Una
volta che gli albumi saranno montati alla perfezione aggiungeteli al
composto di tuorli, zucchero e mascarpone.
Fate questa operazione
delicatamente, mescolando dal basso verso
l'alto, con un cucchiaio
in modo da non smontare gli albumi. Ora che la
crema è pronta, disponetene un cucchiaio sul
fondo di una teglia, passate i savoiardi nel caffè
facendo attenzione a
non inzupparli troppo,
quindi sistemateli nella
coppetta tagliandoli secondo la forma del contenitore . Disponete un
cucchiaio di crema sopra i savoiardi , livellate
la crema e ricoprite con
un altro strato di savoiardi imbevuti nel
caffè se i primi li avete
disposti verticalmente, questi ultimi poneteli orizzontalmente (e
viceversa) , livellate
bene e spolverizzate
con il cacao amaro in
polvere. Se volete potete cospargere la superficie della coppetta con
qualche ricciolo di cioccolato. Riponete in frigo per qualche ora per
far compattare il dolce
e... tiratevi su!
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Rubriche
Top Ten
Margherita Montonati & Diletta Zarinelli 5H
"Dopo la farinata di ceci il mio forno sembrava the Waste Land di Thomas Eliot!"
"Che struzzo! Mi dà i bigliettini dello strip club!"
"Quando stava per piovere Nietzsche ululava, i vicini lo usavano come previsione del tempo!"
"Nel mio paese il ventilatore l'abbiamo visto solo l'anno scorso, con un secolo di ritardo"
"C'è chi fa il giro pizza, qui fanno il giro scienza!"
"Poi arriva il bambino alla cassa e frigna perché vuole l'ovetto della Kinder, andrebbe abbattuto
sul posto!"
"Mi è capitato un giramento di testa alla coop, volevo finire in braccio alla cassiera ma non ci sono riuscito”
“Prendete il vostro Cesare che vi spiego il libro”
“Per Freud la vita sessuale inizia già nei primi mesi…cioè…non è che il neonato dà la caccia alle
neonate!”
“Le popolazioni barbare erano pericolose allo stesso modo, ma in modo diverso”
“Dobbiamo vedere il film “il Diavolo che veste Praga””
“C’è chi ha il karaoke, noi abbiamo la cara Ica!”
“No Parrini? No party!”
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Rubriche
L’Oroscopo estivo del Grillo
Beatrice Bergamaschi & Valentina Fiori 2A
ARIETE
Vacanze impetuose e travolgenti. Se vuoi dedicarti a uno sport, scegli un’attività impegnativa,
vedrai il tuo corpo rimodellarsi di giorno in giorno. Se resti in città, punta tutto sul mese di
Agosto per divertirti. Sarai istintivo e seducente a tal punto da fare stragi di cuori ovunque poserai il tuo irresistibile sguardo.
TORO
Estate esplosiva.
Qualunque genere di vacanza hai scelto, sarai molto attratto da tutte quelle situazioni rischiose e
azzardate ma irresistibili. Se resti in città, quello che davvero ti ci vuole è sperimentare nuovi
sport. Recati nei centri sportivi dove organizzano delle dimostrazioni gratuite, troverai di sicuro
un'attività che soddisfa il tuo bisogno di metterti alla prova.
GEMELLI
Un'estate di soddisfazioni.
Il momento migliore per goderti davvero l'estate è Agosto. In questo periodo sarai spumeggiante e passerai giorni molto divertenti. Se resti in città, hai bisogno di dedicarti a qualcosa che
stemperi la tua esuberanza come ad esempio un corso di yoga e meditazione.
CANCRO
Con il giusto equilibrio l'estate è molto appagante. Luglio è il tuo mese, sarebbe ottima una vacanza in montagna dove potrai rilassarti in mezzo alla natura .Se resti in città, la vita mondana
non ti lascerà molto spazio per rilassarti.
LEONE
Anche l'estate subisce il tuo carisma. Sole, mare e tanto divertimento. Organizzati per passare
una vacanza dove pensare solo al riposo e al divertimento. Rilassati e cerca di passare giornate
con le persone più care a te. Se resti in città, sarà un'estate davvero piena di sorprese. Cogli ogni
novità e il divertimento è assicurato.
VERGINE
Un'estate fatta di scelte molto difficili. Sarai abbastanza stressato e non riuscirai a rilassarti , ma
nel mese di luglio riuscirai a trovare un ottimo equilibrio. Le escursioni con gli amici devono
essere il tuo obiettivo se resti in città, ma sta a te organizzare il tutto. Traduci in realtà quello
che ti frulla per la testa, avrai così l'opportunità di divertirti.
Pagina 39
Rubriche
BILANCIA
Estate in compagnia del malumore La vacanza perfetta per te è il campeggio con gli amici. Non
puoi sfuggire l'opportunità di vivere una simile esperienza. Se resti in città, l'estate promette di
farti vivere esperienze avventurose in vari settori,divertiti e non pensare a niente.
SCORPIONE
Estate molto agitata e piena di emozioni. Hai molta voglia di muoverti e fare più cose contemporaneamente. Progetta una vacanza in un villaggio dove si praticano differenti sport e, consapevole dei tuoi limiti, sfoga pure i tuoi bollenti spiriti. Non deprimerti se devi restare a casa, ci
saranno persone che ti faranno divertire e con cui passerai bellissime giornate.
SAGITTARIO
Nuove esperienze in vista se vai in vacanza. Nel mese di Agosto si spalancheranno le porte del
divertimento:l'energia e la carica raggiungeranno il culmine approfittane per compiere qualcosa
di insolito, farai colpo! Se resti in città, la città sarà tua: organizzati nel passare le serate con gli
amici in locali nuovi. Scegli ogni sera un posto diverso, ti renderai conto di quanto ti sei perso
fino a ora.
CAPRICORNO
Passerai un’estate all’insegna del benessere interiore. Saranno vacanze tranquille senza stress
dovuti al bisogno di divertirti a tutti i costi. Passa l'estate in alta montagna, in una baita isolata
dal frastuono del mondo esterno. Se resti in città, per raggiungere il relax totale, avverti tutti che
sei partito, stacca il cellulare e dedicati solo a te.
ACQUARIO
Lasciarsi andare agli eventi garantisce un'estate emozionante: in Agosto ci saranno occasioni per
vivere delle giornate davvero intriganti. Se resti in città, ciò che fa per te è rilassarsi. Cerca di
trovare attività distensive con le persone con cui ti trovi più a tuo agio.
PESCI
Sii umile e l'estate si tingerà di note dolci e delicate. Organizza le tue vacanze a partire da questa
data in poi. Se puoi vai al mare, ma scegli una meta fuori dall'Italia, troverai ciò di cui hai bisogno. Se resti in città, una visione distorta delle cose può farti osare più del dovuto. Concentrati
su ciò che vuoi dalle tue vacanze e metti da parte ogni influenza esterna, potresti essere consigliato male.
La Redazione
del Grillo Bramante
In Grillo veritas!