Scarica Grillo Bramante n. 3 Maggio 2013
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e t n a m a r B o l l Il Gri Periodico del Liceo Bramante di Magenta Anno XXII Buongiorno Bramante! Riccardo Fadiga 5H Siamo ormai alle verifiche di fine anno e non le si supera brillantemente senza diligenza e dedizione, d'altro canto all'orizzonte si profila l'estate e la voglia di studiare manca, ma non demordete! Per i ragazzi e le ragazze di quinta è un discorso a parte: si avvicinano i temuti esami di maturità, ma la sensazione di essere quasi arrivati in fondo è così forte che l'ultimo anno sembra volare via, velocissimo. In quanto studente di quinta, e credo di parlare a nome di molti, per me le sensazioni e le aspettative che si stanno accumulando in questo periodo sono contrastanti. Da un lato la prospettiva del senso di liberazione che sono certo arriverà alla fine degli esami: è un sogno che inseguiamo in tanti da molto tempo. Dall'altro vuole anche dire abbandonare una scuola a cui tutti, per arrivare alla fine, abbiamo dedicato e sacrificato molto. Tuttavia la scuola non è e non deve essere solo studio e sacrificio: all'interno di questo numero troverete, tra le altre cose, il resoconto delle attività che il nostro Liceo ha promosso nell'anno in corso, nonché articoli di ogni genere che testimoniano come i bramantini siamo impegnati in diversissime aree del sociale (leggete per esempio gli articoli sugli avvenimenti del Dubai di Magenta), della cultura e dell’attualità. Ricordiamoci questo: volenti o nolenti, la scuola è uno dei luoghi dove per cinque anni passeremo o abbiamo passato una buona parte del nostro tempo, quindi tanto vale viverla al meglio; il che significa non andare a scuola solo per studiare e sempre di mala voglia, ma partecipare alla vita scolastica in tutti i suoi aspetti. Questo ha due vantaggi: innanzitutto crea un'atmosfera di cameratismo e di amicizia tra i compagni di scuola, N. 3 Maggio 2013 ! colori online Versione a evorresti dis o e r e iv r c s Ti piace essato a i? Sei inter t t e m u f e r a gn qualsiGiornalino in l a e r a ip c e part propoHai qualche ? o d o m o r lt asi a TTACI! sta? CONTA bramante.it te@liceo grillobraman che è molto importante perché i nostri compagni sono le persone con cui trascorriamo più tempo, e in quest'età e in quest'ambiente è più facile costruire amicizie durature che porteremo con noi tutta la vita. Ma soprattutto partecipare alla vita della scuola, che ci crediate o meno, può essere divertente, se come nella nostra, ci sono le opportunità per farlo: quindi non lasciate che il Bramante sia solo "una" scuola, rendetelo la vostra scuola! Pagina 2 Il Grillo Bramante La Redazione Redattori:M. Albano, A. Barbazza, B. Bergamaschi, I. Bertani, N. Bramani, G. Caprioglio, L. Casella, A. Cerutti, G. Colombo, L. Colombo, M. Cozzi, I. Daka, A. De Cicco, M. De Pace. R. Fadiga, P. Ferrario, V. Fiori, A. Gambaro, S. Garavaglia, E. Giora, F. Grassi, M. Guizzardi, S. Gussoni, M. Longhi, M. Mantovani, M. Mariano, M. Montonati, L. Motta, E. Nava, A. Pellegrini, O. Pindaro, E. Porta, A. Re, L. Rondena, S. Saffioti, F. Sarri, B. Soldano, M. G. Tavera, A. Tenconi, E. Tosello, V. Tufaro, D. Zarinelli. Vignettisti: N. Capraro, G. Garufi, E. Popa Pagina Centrale: N. Bramani, G. Caprioglio Impaginatori: L. Colombo, L. Rondena Fotografo: D. Montana Stampa: M. Bigatti Docenti referenti: Prof.ssa Luigina Marcogiuseppe, Prof. Mauro Parrini La redazione ringrazia le collaboratrici scolastiche: Anna e Giovanna Per buona parte della redazione (maturità permettendo!) questo sarà l’ultimo numero del Grillo. A loro un in bocca al lupo e un ringraziamento speciale per la collaborazione, a tutti gli altri un invito a proseguire o a iniziare l’avventura del nostro Giornalino che dura da quasi 25 anni! E buone vacanze a tutti!!! Pagina 3 Il Grillo Bramante In questo numero La nostra scoula: Il personaggio: Addio Bramante, addio 4 Intervista a Gabriella Simoni Teatrando: il ritorno del LAIV FESTIVAL 5 Sondaggio: La matematica diventa un gioco 6 Maturandi sotto stress? La scuola dello sport a Magenta siamo noi 7 Cultura/storia: 8 Le aquile e i dragoni 28 La storia con i se 29 Body worlds: il corpo umano tra arte e scienza Brevi: riconoscimenti per gli studenti del Bramante 10 Dal territorio: 25 26 Cultura/recensioni libri: Un dono speciale 11 La Bibliobussola Dubai Fashion Dance 13 Cultura: Scienza/Scienze: Irisinversi 30 31 Il successo degli OGM: sarà vera gloria? 14 Curiosità: Una lacrima sul viso.. 16 Ruzzlemania 32 Break 33 Opinioni: L’ingovernabilità: ma questa volta chi ha vinto? 18 Rubriche: Un tipo.. Smart 19 Il questionario di Alex 34 Viaggio nell’universo Playstation 20 Pensieri in libertà 35 Scientolgy 21 Bramante ai fornelli 36 Wicca: la stregoneria oggi 22 Top Ten 37 Verdi contro Wagner? Vince la musica 23 L’Oroscopo estivo del Grillo 38 La vacanza ideale 24 Pagina 4 La nostra scuola Addio Bramante, addio Federico Sarri 5H Caro Liceo, anche quest’anno siamo giunti a Maggio: la primavera sembra tardare, ma i mesi di scuola passano veloci uno dopo l’altro, rendendo la campanella dell’otto giugno sempre più vicina; ebbene sì, siamo quasi in dirittura d’arrivo: molti di noi aspettano con ansia la fine di quest’anno scolastico ma diciamocelo, io e i miei “colleghi” di quinta siamo un po’ incerti su quel che ci attenderà dopo quel driiin che segnerà (lo speriamo tutti) la fine della nostra carriera liceale. Qualcuno andrà all’università, altri magari cercheranno un lavoretto, magari qualche fortunato scapperà in giro per il mondo! Quel che è certo è che abbiamo tutti passato innumerevoli giorni (non provate a contarli, potreste impazzire) tra i meandri dei tuoi corridoi, nelle tue aule, in palestra, in coda per le macchinette, nei laboratori (ok, questa era una battuta); a parte gli scherzi, siamo arrivati da te con una cartella più grande di noi, colma di libri, accompagnati dai nostri genitori, e ce ne andiamo sulle nostre macchine, con uno zaino quasi vuoto e una biro in tasca, perché ormai abbiamo la mente proiettata alla maturità e al nostro futuro. Prima di andarmene però ti volevo ricordare, se te lo fossi dimenticato, che in certi tuoi atteggiamenti non sei stato per niente carino, tanto da farmi pensare ma chi me l’ha fatto fare? Io desideravo frequentare il liceo scientifico sin da piccolo, ma con tutte quelle cose da studiare, quella materie incomprensibili, quelle verifiche, quelle interrogazioni, quegli esami, hai saputo proprio farti detestare! D’altronde, però, hai riservato per noi un sacco di emozioni: metto da parte per un attimo le preoccupazioni scolastiche e l’incombente maturità, e mi fermo a riflettere; mi guardo intorno e nella mia stanza vedo le foto con i miei compagni di classe: eravamo proprio piccoli e buffi! Ora ci vedo cresciuti, a volte bambini, a volte adulti. Ripenso a tutti i momenti trascorsi insieme, alle gite, ai suggerimenti sussurrati durante le verifiche, ai pianti e alle risate, a tutte quelle piccole cose che ci hanno fatto litigare ma anche unire sempre più, e non posso fare altro che ringraziarti. Nella mia camera, sulla mia scrivania, ci sono anche le fotocopie degli appunti che ho fatto stamattina. Sono uscito dalla classe, mi sono diretto verso la fotocopiatrice e, immancabilmente, si era inceppata: niente paura, mi hanno detto, ci pensa la Giovanna! Ti sono grato anche per questo, perché mi hai fatto incon- trare la mia seconda mamma, la terza, la quarta, la quinta: sono tutte le collaboratrici scolastiche ( si chiamano così ora, vero?) che ho potuto conoscere in questi cinque anni, che hanno sopportato i nostri capricci e ci hanno deliziato con i loro modi di dire, con le loro urla e con le loro prelibatezze culinarie! Ora è arrivato il momento di salutarti, guarda caso anche stasera devo studiare e il tempo da dedicarti è quasi esaurito; mi raccomando, non far disperare troppo i miei colleghi più piccoli e concedigli di vivere tutto quello che ho potuto vivere io: le gioie e i dolori, le risate in classe e le mattinate devastanti a suon di matematica e latino, le amicizie e i primi amori. Non ti lascio con un addio, ma con un arrivederci.. P.S.: e tu, professore che stai leggendo, so che ti stai già rammaricando per non essere stato citato, ma come qualcuno più grande di me mi suggerisce, dulcis in fundo.. è stato bello incontrarti, grazie di tutto! Pagina 5 La nostra scuola Teatrando: il ritorno del LAIV FESTIVAL Mathilda Guizzardi 1B Anche quest’anno la nostra Scuola ha aderito al progetto LAIV Action che si è svolto dal 21 al 30 maggio a Milano, presso la prestigiosa sede del Teatro Franco Parenti. Il Festival, dedicato ai laboratori di arti interpretative tra le quali spiccano la recitazione e la musica, è giunto alla VI edizione e ha coinvolto più di cinquanta scuole per un totale di almeno 4000 studenti e operatori che hanno preso parte a questo eccezionale evento. Ovviamente il nostro Istituto non si è tirato indietro di fronte a questa opportunità che consente ai suoi studenti di entrare in contatto con alunni di altre scuole e anche quest’anno i due gruppi che compongono il nostro laboratorio teatrale hanno dato prova di un’ottima performance. Gli Istituti che partecipano al Festival hanno l’occasione di presentare estratti teatrali, esecuzioni musicali, esibizioni di teatro musicale e contributi video realizzati nell’anno scolastico 2012-2013 dai laboratori. Queste esecuzioni artistiche vengono eseguite dal vivo per la gioia degli spettatori che hanno il privilegio di assistere allo sfoggio di talento di molti giovani e di poter osservare i frutti del lavoro eseguito durante l’anno dagli studenti che sono coinvolti nei progetti artistici dei rispettivi licei. Il Festival LAIV è quindi un’occasione unica per i giovani di compe- tere e mettere in mostra il proprio amore per l’arte, sia essa musicale o teatrale, attraverso la collaborazione con i propri amici; inoltre si può facilmente fare amicizia con ragazzi coetanei accumunati dagli stessi interessi, condividendo allo stesso tempo le medesime esperienze. È quindi evidente che è un avvenimento a cui prendono parte tantissime persone. I nostri operatori e i nostri studenti non vedevano l’ora di partecipare all’evento, soprattutto gli alunni di prima erano eccitati e ansiosi all’idea dal momento che sarebbe stata la loro prima esperienza di questo progetto; erano tutti allo stesso tempo piuttosto tesi quando la performance per il LAIV doveva ancora essere preparata. I due gruppi del laboratorio teatrale e musicale si sono incontrati per discutere dell’esibizione che avrebbero eseguito insieme al Festival e combinare i due spettacoli che stavano preparando ormai da circa sei mesi. Entrambe le performances hanno come tema centrale il mito perciò è stato abbastanza semplice poter unificare alcune delle loro parti per creare delle scenette efficaci, ma più complicato assegnare a tutti gli studenti partecipanti (più di 40!) una parte nell’esibizione; eravamo però fiduciosi che si sarebbe giunti a una soluzione e che i ragazzi si sarebbero esibiti con passione e trasporto. Sicuramente c’è stata una gran voglia di dare il meglio di sé da parte degli studenti e ovviamente di far fare non solo una bella figura al Liceo, ma anche di esibirsi per il proprio diletto e quello degli spettatori. Anch’io faccio parte del laboratorio teatrale e insieme a tutti i miei compagni ho atteso con ansia il giorno in cui ci siamo esibiti a Milano, prendendo parte ad un grande avvenimento come il LAIV action Festival con il sostegno di tutti i nostri compagni di scuola. Pagina 6 La nostra scuola La matematica diventa un gioco I Giochi di Archimede minuto per minuto Martina Albano & Valentina Fiori 2A “Che cosa vuoi fare da grande? Lo scienziato?” Beh, almeno per gioco puoi provare a vedere come andrà, se riuscirai a classificarti durante i giochi di Archimede. Che cosa sono? Sono una gara di soluzioni di problemi matematici che, se sarai riuscito a superare la prima fase, ti consentirà di partecipare alla gara provinciale di selezione per le Olimpiadi Nazionali della Matematica. Noi c’eravamo: siamo partiti dalla Scuola accompagnati dal professor Comunale e con un pullman siamo andati al Liceo Galileo Galilei di Legnano. Durante il viaggio abbiamo cercato su Internet le prove degli anni passati e ci siamo esercitati, ma i risultati non erano sempre corretti e ci siamo fatti prendere da una leggero sconforto. Arrivati, dopo mezz’ora di attesa siamo entrati in un’aula insieme a ragazzi di altre Scuole: biennio e triennio. Eravamo agitatissimi, non sapevamo se saremmo stati in grado di risolvere i quesiti e fra noi ci scambiavamo sguardi complici: eravamo tutti sulla stessa barca. La prova è durata tre ore, in quel tempo i nostri sguardi erano fissi sul foglio a cercare una strategia per risolvere i problemi, anche quelli più difficili. Una volta svolto il test, eravamo molto più tranquilli e tutta l’ansia era scomparsa, anzi c’era un po’ di euforia e molta voglia di conoscere i risultati. Questi, però, ci sono giunti dopo un mese circa e diciamo che non erano proprio come li avremmo voluti. Comunque ci abbiamo provato e continueremo a farlo: adesso è diventata una sfida! Un consiglio: se sei interessato, dovrai iniziare ad allenarti in prospettiva di quelli dell’anno prossimo, perché nella prima fase occorre molto intuito nella risoluzione dei quesiti, ma nella gara successiva la prova è più complessa: bisogna RAGIONARE! A che cosa bisogna fare attenzione durante la gara? Dalla nostra esperienza abbiamo imparato che il giorno prima delle prove e la mattina (la notte sarebbe meglio dormire…) si ha una grande ansia, ma durante le tre ore della gara bisogna pensare ad una sola cosa: risolvere il test. Come? Buttandosi a capofitto nei problemi. Vorremmo darvi un paio di raccomandazioni che potranno esserti utili durante i giochi di Archimede; spesso si perdono tanti punti e quindi ci si gioca la qualificazione proprio per questi errori. Ricordati, è molto importante: -leggere bene il testo; -non sbagliare i conti, meglio rifarli che perdere 5 punti; -gestire bene i tempi; Speriamo che i nostri consigli ti siano utili! In bocca al lupo per il prossimo anno! Mentre andiamo in stampa, ci giunge notizia che lo studente Davide Bozzato (5G), che ha partecipato alle Olimpiadi di Fisica, si è classificato tra i primi nella graduatoria della Sezione di Milano. Congratulazioni a Davide per il risultato conseguito! Pagina 7 La nostra scuola La scuola dello sport a Magenta siamo noi Reportage delle gare di sci a Pila Lorenzo Motta, Amedeo Pellegrini & Braian Soldano 3F Carissimi lettori del Grillo Bramante, siamo di nuovo qui per parlare di un altro evento sportivo che si è svolto qualche settimana fa. In questo numero vi parleremo infatti della gara di sci alpino che si è svolta a Pila il 21 marzo. La gara era inserita nell’ambito del trofeo “Scuola &Sport”, che si è svolto quest’anno per la terza volta, e che negli anni scorsi ha visto una netta affermazione della nostra scuola. Alla gara hanno partecipato il liceo Quasimodo di Magenta, l’Istituto Alessandrini di Vittuone e il nostro istituto. La partenza è avvenuta al mattino presto e dopo poco meno di due ore siamo giunti ad Aosta. Da lì abbiamo raggiunto Pila in cabinovia e, dopo aver provato la pista, è arrivato l’entusiasmante momento della competizione. La gara prevedeva quattro categorie: allievi maschili e femminili e juniores maschile e femminile. I partecipanti alla gara erano circa 50, scelti tra i migliori di ogni istituto. Le prime a gareggiare sono state le ragazze e in seguito è giunto il turno dei ragazzi. Le buone condizioni del tracciato e quelle meteorologiche hanno permesso ai partecipanti di dare il meglio. Infatti il tempo era soleggiato e caldo ma, nonostante questo, la neve ha conservato per tutta la gara la sua compattezza. Il percorso era abbastanza tecnico, in quanto costituito da 3032 porte disposte in modo angolato e presentava diversi cambi di direzione e di pendenza. Era perciò un percorso adatto a sciatori esperti. Questo ha stimolato maggiormente le prestazioni di ognuno. L’ottima condizione della neve ha permesso anche agli ultimi che scendevano di trovare una pista buona, senza buche o scalini vicino alle porte. I partecipanti in generale, nonostante la difficoltà del percorso, hanno dimostrato la loro confidenza con la neve. Solo alcuni hanno trovato serie difficoltà che hanno condizionato la loro prova, e due sono stati i casi di caduta. Nel complesso la maggior parte degli alunni è stata al di sopra o in linea rispetto alla prestazione che da loro ci si aspettava. Alla fine della gara c’è anche stato il momento dedicato alla sci libero. Così abbiamo potuto sciare e divertirci su piste spettacolari come quelle di Pila, anche grazie alla giornata di sole che c’era quel giorno. In conclusione è arrivato il momento della premiazione, con i premi gentilmente offerti da Colombo Sport di Arluno. Anche quest’anno il successo complessivo della gara è stato del nostro liceo, che ha conquistato ben 9 podi sui 12 disponibili e 3 categorie sulle 4 disponibili! Le classifiche sono le seguenti: CAT.ALLIEVE FE MM. 1 ° BRAGA MARTINA (2F BRAMANTE) 38”56 miglior tempo assoluto femminile 2°PESENTI MICHELA (2G BRAMANTE) 38”62 3°PORTA FEDERICA (3F BRAMANTE) 38”72 CAT.JUNIORES FEMM. 1° SEBASTIANO MARTINA (5B BRAMANTE) 39”14 2°BANFI ALICE (QUASIMODO) 40”57 3°GARAVAGLIA MARTINA (4B BRAMANTE) 44”94 CAT. ALLIEVI MASCH. 1° MOSCATELLI MIRKO (3A BRAMANTE) 32”74 miglior tempo assoluto maschile 2°MILANA MATTEO (2C BRAMANTE) 34”84 3°CASTIGLIONI LUCA (2F BRAMANTE) 37”01 CAT. JUNIORES MASCH. 1° GARANZINI MATTIA (ALESSANDRINI) 35”53 2° S E R G I G U I D O (ALESSANDRINI) 3° CAVALLARI ANDREA (4B BRAMANTE) Il successo della nostra scuola è sicuramente dato dalla forte tradizione che abbiamo in ambito sportivo e in particolare nell’ambito sciistico. Infatti il Bramante, sotto la sorveglianza attenta del prof. Moscatelli, da dieci anni organizza uno stage di sci a Chiesa Valmalenco in modo che i suoi alunni possano affinare la tecnica in vista delle gare e poter sempre concorrere per i primi posti. Lo stage di sci ha avuto quindi una grande importanza al fine del successo in questa gara. Questa tendenza vincente si ripete da diversi anni e non è solo evidente nell’ambito dello sci, ma anche in tutti gli sport che si praticano a scuola. A dimostrazione di questo l’anno prossimo nel nostro Istituto sarà avviato il Liceo delle Scienze Applicate opzione potenziamento Liceo Sportivo. Questa gara è stata anche l’ultimo evento sciistico dell’anno. Non poteva esserci chiusura migliore; discese rapide, pendii mozzafiato, natura incontaminata e una compagnia di amici con cui sciare hanno fatto in modo che questa giornata non sarà dimenticata tanto facilmente! Il ritorno in pullman è stato per molti l’occasione per riposarsi dalla giornata e per rivivere insieme i momenti migliori. Pagina 8 La nostra scuola Body worlds: il corpo umano tra arte e scienza Greta Colombo 4D Lo spettacolo dell’anatomia sotto gli occhi di tutti: “BODY WORLDS” è una mostra che, attraverso il confronto tra organi sani e organi affetti da patologie, svela i segreti dell’anatomia e del funzionamento del corpo umano, rendendo accessibile e comprensibile al grande pubblico una serie di informazioni che altrimenti resterebbe relegata al solo ambito scientifico. Intervistiamo in questo numero la Prof.ssa Anna Negri, docente di scienze, che ha accompagnato le classi 4 D e 4 E in visita alla mostra. Come mai ha scelto di proporre questa uscita didattica ai ragazzi? Veramente la proposta non è partita da me. Gli alunni di 4E mi hanno detto di essere particolarmente interessati alla mostra “Body Worlds” e, avendo letto dell’evento anche sul sito della scuola, hanno insistito affinché prendessi in considerazione la richiesta. Non è stato semplice per me decidere dopo aver letto le polemiche riportate sui giornali e aver ascoltato pareri contrastanti dei colleghi . E’ stata per me una sfida che ho deciso di raccogliere: mi sono documentata sull’evento, ho dialogato con i genitori degli alunni e con i docenti dei Consigli di Classe interessati (4E e 4D) e con la Preside. Come sono mostrati i corpi? Molti corpi sono mostrati interi, ma privati della pelle, sono presentati in pose estremamente realistiche e alcuni in pose dinamiche, che consentono di compren- dere più facilmente la struttura e il funzionamento dell’organismo, la sinergia tra i muscoli, i rapporti tra i vari apparati. Nelle teche sono poi riportati i singoli apparati o i singoli organi o sezioni di organi; un’intera parete riportava decine di sezioni di encefalo; tutto ciò è reso possibile grazie alla tecnica della plastinazione. In che cosa consiste tale tecnica? Essa è stata inventata dall’anatomopatologo tedesco Gunther von Hagens (nella foto) tra il 1977 e il 1978. La plastinazione completa di un corpo umano richiede circa 1500 ore di lavoro, nell’ arco di un anno. Il corpo inizialmente viene trattato con formalina, fatta passare attraverso le arterie. Questa operazione ha lo scopo di uccidere tutti i batterie e bloccare la decomposizione dei tessuti. Poi si continua con la dissezione che consente di preparare e mettere in evidenza le parti del corpo che saranno esposte e si compie un bagno nell’acetone per rimuovere i fluidi corporei e i grassi solubili. Infine con un particolare procedimento si fa penetrare la plastica, per esempio caucciù siliconico, in ogni singola cellula. Al corpo viene fatta assumere la posizione voluta mediante l’ausilio di fili, aghi, graffette, tiranti e sostegni … quindi si la- scia che le sostanze utilizzate solidifichino. Da dove provengono i corpi? Ci sono persone che scelgono di donare il proprio corpo aderendo ad un programma organizzato da Body Worlds. Possono aderire soltanto se maggiorenni dichiarando di voler donare il loro corpo all’organizzazione che lo esporrà nelle mostre allestite in varie città del mondo. Anche corpi di donne incinte e feti, di solito utilizzati per studi universitari e centri di ricerca medica, possono essere messi a disposizione per le mostre: sono stati esposti in città italiane come Roma e Napoli e in altre città del mondo. Oltre che dal punto di vista anatomico, perché è interessante questa mostra? Perché permette anche di fare un confronto tra organi sani e organi affetti da patologie. Alle pareti della mostra inoltre sono allestiti pannelli che riportano dati e considerazioni particolari inerenti la salvaguardia della salute dei vari organi ed anche pannelli che riportano frasi di scrittori, filosofi, storici, artisti di diversa posizione culturale e religiosa, che dicono della bellezza e dell’importanza del corpo o della vita in generale. La mostra ha lo scopo di far riflettere su di una nuova cultura del corpo, senza ricadere però in un culto di esso: i visitatori sono messi di fronte a salute e malattia, vita e morte, forza e debolezza, peculiarità e vulnerabilità del proprio corpo. Pagina 9 La nostra scuola più ampia riflessione sull’uso che facciamo oggi del corpo e delle persone e in quante e quali occasioni la loro dignità viene lesa e calpestata e noi tutti vi assistiamo indifferenti (le violenze verso i più deboli, verso chi non è ancora in grado di reagire e di sottrarsi, ma anche l’uso del corpo per pubblicità …). Quindi ben vengano le polemiche se alzano il livello di riflessione e conducono ad una maggiore consapevolezza della nostra condizione di uomini. Cosa l’ha colpita maggiormente? Tutto mi ha colpito, ogni sezione aveva il suo fascino, sono stata abbastanza sorpresa dalle complicate ed affascinanti configurazioni vascolari dei vari organi e apparati. In particolare due aspetti mi hanno colpito: la serietà e il silenzio che si percepiva all’interno dell’esposizione, non perché i nostri ragazzi e gli altri visitatori fossero impauriti, ma perché tutti, anche i ragazzi che normalmente in classe sono meno interessati, osservavano ogni cosa con attenzione. Tutti, pur in un contesto di visita libera e assistita solamente con un “trasmettitore radio”, avevano un atteggiamento molto riflessivo: ascoltavano le spiegazioni, guardavano, discutevano tra loro a gruppetti, in modo molto discreto per non disturbare gli altri, rintracciavano i docenti per mostrare loro qualcosa che li aveva particolarmente colpiti o che riguardava la loro esperienza o quella di un loro familiare o amico. Cosa ne pensa della polemica relativa alla donazione dei corpi? Questa mostra ha dato una maggiore consapevolezza sulla vita, ha rafforzato l’importanza della propria salute, ha mostrato i confini e le possibilità del corpo umano, ha fatto molto riflettere sulle proprie esperienze, proprio perché erano corpi veri. Le persone guardavano all’interno di un corpo estraneo, riscoprendo il loro stesso corpo in un modo del tutto nuovo. Anche lo studio del corpo umano in classe è migliorato: durante la spiegazione degli apparati, la classe ha interagito apportando considerazioni a partire da quanto visto nella mostra. Certamente la questione dell’uso di corpi di persone lascia aperte delle domande. Peraltro le conoscenze sempre più precise sull’anatomia dell’uomo si sono sviluppate con “l’uso dei corpi” dei defunti e spesso tali operazioni erano, in tempi passati (si pensi ai primi studi di Leonardo da Vinci), compiute in condizioni di quasi clandestinità per ovviare ai pregiudizi e alle convinzioni dell’epoca. Oggi quelle posizioni sono giudicate oscurantiste. Ma penso occorra fare una ulteriore e La scuola si è dotata del catalogo della Mostra Originale ed è quindi a disposizione di tutti. Ringrazio il prof. Parrini e la prof.ssa Cella per avere condiviso questa esperienza, la prof.ssa Tepatti per aver partecipato con me alla visita guidata dedicata agli insegnanti in un pomeriggio, anche se poi non ha potuto accompagnare le classi, la classe 4E che mi ha spronato a partecipare all’evento e l’alunna Greta Colombo di 4D che ha tenacemente voluto farmi questa intervista. Anch’io ringrazio la Prof.ssa Negri per la disponibilità dimostrata, per aver risposto in modo chiaro ed esauriente alle domande e per averci proposto questa significativa esperienza; resta aperto ai nostri lettori l’invito a riflettere sull’importanza di un corretto stile di vita per mantenere il benessere e la salute del nostro organismo. Pagina 10 La nostra scuola Brevi: riconoscimenti per gli studenti del Bramante PROGETTO CIVIS La classe VF del nostro Liceo, indirizzo Scientifico Tecnologico, ha aderito al “ Progetto Civis”, rivolto alle scuole superiori della provincia di Milano, con un progetto di riqualificazione urbana promosso dal comune di Magenta. Al termine di una attività che ha impegnato proficuamente gli studenti per l'intero anno scolastico, coordinati dal prof. Di Donato, martedì 21 maggio presso la sede “ Assolombardia” di Milano una giuria di esperti ha conferito alla classe una menzione speciale per il lavoro svolto. IL GIORNALE DELLE SCUOLE-La Voce dei Giovani Il nostro Istituto ha aderito al progetto patrocinato dai comuni di Magenta e di Robecco sul Naviglio relativo alla realizzazione di un giornale costituito da materiali prodotti dagli studenti di tutte le scuole del Magentino. Sabato 25 maggio presso la Tensostruttura di Magenta gli studenti Luca Rondena, Federico Sarri, Emanuele Tosello di 5H, hanno ricevuto il premio per il miglior articolo prodotto dagli studenti delle scuole superiori. Grazie a questo riconoscimento il nostro liceo potrà usufruire per un anno dell’abbonamento gratuito alla rivista Airone. “SCRIVERE CHE PASSIONE!” Davide Gravina, studente della I E del “Bramante”, con un brillante racconto intitolato “La libertà della conoscenza”, ispirato dalla figura del giovane Leonardo da Vinci, ha vinto il primo premio nella sezione Open per la scuola secondaria superiore nella X edizione del concorso letterario “Scrivere che passione!” bandito dalla biblioteca di Corbetta. Al vincitore un premio di 200 euro e un attestato. La premiazione lunedì 27 maggio presso la sala Grassi del comune di Corbetta. Congratulazioni a tutti gli studenti per i risultati conseguiti. Pagina 11 Dal territorio Un dono speciale Incontro con AVIS e ADMO all’Ospedale di Magenta Alice Cerutti 5H Il giorno 15 Aprile si è tenuto un incontro presso l’Ospedale di Magenta in cui alcuni esperti, medici dell’ospedale e membri delle associazioni di volontari hanno affrontato con alunni delle classi quinte del nostro Liceo un tema di grande rilevanza: l’importante contributo che tutti noi possiamo dare tramite la donazione di sangue, di midollo e di organi. In apertura abbiamo potuto assistere ad una testimonianza diretta di Luigi Malini un donatore di sangue, membro volontario dell’AVIS, che ci ha raccontato, ripercorrendo la propria esperienza, il significato e l’importanza che in generale l’atto del donare rappresenta per ciascun essere umano. Egli ci ha invitati poi a riflettere sul significato specifico della donazione del sangue, di questo gesto così semplice da compiersi ma indispensabile per molte vite: un atto di maturità, di altruismo e di coraggio. Il sangue infatti, elemento essenziale nella maggior parte dei processi biologici dell’uomo, non è riproducibile in laboratorio, e quindi, in caso di bisogno, deve essere necessariamente trasferito dall’unica “macchina” produttrice di sangue, ovvero il corpo di un altro uomo. Le parole di Malini ci hanno permesso di riflettere su come sia indispensabile che ognuno di noi, nei limiti delle proprie possibilità, dia il proprio piccolo contributo alla società, investendo parte del proprio tempo in un azione molto semplice ma che può cambiare la vita di molte persone. A volte infatti siamo frenati dai pregiudizi, dalla paura, oppure semplicemente dalla superficialità; spesso si pensa che tra tanti donatori il nostro contributo non sia poi così essenziale... ma se tutti ragionassero in questo modo, il numero di donatori si ridurrebbe a zero. E se fossimo noi ad avere bisogno di sangue? Chi potrebbe aiutarci? Noi giovani possiamo fare molto: infatti sono necessari nuovi donatori per garantire il ricambio generazionale, in modo da non far calare il numero attuale di donatori o, ancora meglio, per farlo crescere. Attraverso l’esperienza di Malini ogni singola persona presente nell’aula è stata invitata a riflettere, prendendo in considerazione la concreta possibilità di rendersi utile in tal senso. Dopo l’intervento del signor Malini i l dot t or R i vera dell’Ospedale di Magenta ci ha esposto dettagliatamente le modalità della donazione di sangue, spiegandoci come la maggior parte di noi possa Pagina 12 Dal territorio proporsi come donatore. Sono stati indicati i prerequisiti fondamentali in tal senso e come, se questi vengono rispettati, non vi sia nessun pericolo per il donatore che anzi ne può trarre un significativo vantaggio: infatti vengono effettuate delle visite specifiche prima di ogni donazione, per salvaguardare la salute del donatore e di chi riceve il sangue trasfuso. Vi è anche la possibilità di dare il proprio contributo attraverso la plasmaferesi, ovvero la donazione di solo plasma, la parte liquida del sangue, con la restituzione al donatore delle componenti corpuscolate. Questo processo di filtrazione del sangue è utile per curare molte malattie ed è assolutamente privo di qualsiasi rischio di trasmissione. Un’altra donazione significativa, presentata dalla dottoressa Cupparo, anche se leggermente più complessa, è quella del midollo, che permette di trasferire attraverso un’ operazione di prelievo mediante siringa il midollo osseo contenente cellule staminali emopoietiche dal donatore al paziente bisognoso. Altre cellule staminali si possono ottenere mediante la donazione del cordone ombelicale da parte delle puerpere. Le cellule emopoietiche nel midollo osseo contengono i precursori dei globuli bianchi, rossi e piastrine, indispensabili per la risoluzione di malattie del sangue come la leucemia, che se non curate in questo modo possono avere conseguenze irreversibili. Questo tipo di donazione è molto importante perché la compatibilità di midollo è molto più complessa di quella sanguigna, e quindi si necessita un maggior numero di iscritti al registro dei donatori. Infine è possibile consentire che, una volta deceduti, i nostri organi vengano trapiantati e trasferiti in persone che in quel momento ne necessitano, permettendo quindi ad altri esseri umani di continuare a vivere attraverso una parte di noi. Proprio perché la zona del Magentino, grazie all’impegno di medici e volontari, ha da anni raggiunto rilevanti risultati nel campo della donazione di sangue e midollo, è necessario che la nostra generazione sappia mantenere lo stesso livello di sensibilità e di generosità. Pagina 13 Dal territorio Dubai Fashion Dance La vicenda del palazzo di cristallo1 Luca Rondena, Federico Sarri & Emmanuele Tosello 5H L’evolversi della società arricchisce la collettività di punti d’incontro e divertimento dediti ad una nuova mentalità giovanile, particolarmente interessata alla movida notturna. Uno di questi nuovi spazi è il Dubai Fashion Dance, locale aperto lo scorso ottobre nel quartiere nord della città di Magenta. Inizialmente l’inaugurazione di un locale notturno nei pressi di una zona residenziale destò numerose polemiche da parte degli abitanti di quell'area, preoccupati da problemi di viabilità, parcheggio, illuminazione eccessiva, nonché di disturbo della quiete pubblica, soprattutto serale. L’avviamento del Dubai Fashion Dance fu caratterizzato da diverse tensioni che culminarono col duro atto verificatosi nel maggio 2012 presso l’ufficio tecnico del comune di Magenta. Infatti vi fu un dibattito acceso a causa dell’iter amministrativo che tardava a raggiungere i termini per rilasciare le dovute autorizzazioni. La discussione vide coinvolti individui richiedenti i permessi per l’apertura del Dubai e due dipendenti pubblici, interessando così le istituzioni e l’attenzione dei media. A proposito abbiamo intervistato il vicesindaco Paolo Razzano, allora consigliere comunale, che ha così condannato il gesto:” A maggio si è verificato un fatto molto grave nei confronti di due dipendenti pubblici e di conseguenza è stata aperta un’inchiesta dall’Autorità giudiziaria. Inoltre ricordo che il Sindaco di Magenta Marco Inverniz- “Penso che non sia collocato in una zona adeguata per il quartiere nord e la città. È legittimo aprire locali di intrattenimento per i giovani, ma è importante anche il riposo e la tranquillità dei cittadini. Avete presente un elefante in una cristalleria?”. Recentemente, la notte tra il 23 e il 24 marzo, il locale è stato posto sotto sequestro dalla polizia locale e dai carabinieri, i quali hanno compiuto un blitz verso l’1.30 del mattino. L’ “elefante”, secondo le forze dell’ordine e i vigili del fuoco, non rispettava alcune regole legate alla sicurezza e al rispetto della normativa antincendio. Successivamente il proprietario del Dubai, l’imprenditore Rocco Mongiardo, ha denunciato politici e dipendenti comunali richiedendo ben cinque milioni di euro per danni al Comune di Magenta. Intanto, il Dubai ha già riaperto i battenti. Le vicende connesse a questo locale/discoteca sembrano non terminare e il nostro auspicio è che lo svago giovanile e la quiete della comunità riescano a convivere e a coesistere serenamente, nel pieno rispetto della legalità. zi, nel giorno del suo insediamento, ha pubblicamente condannato questo gesto e si è impegnato affinché situazioni del genere non si ripetano più nel nostro Comune.” Sebbene gli atti emanati per legge abbiano successivamente concesso l’inaugurazione del locale, questo avvenimento a fatto sorgere timori di possibili infiltrazioni mafiose. Ma il vicesindaco, nella medesima intervista, ha dichiarato:” In questo momento non abbiamo a disposizione elementi per confermare queste affermazioni. In generale, ci sono alcune tipologie di locali (discoteche, sale da gioco, comprooro…) che sono più esposte al rischio di infiltrazioni criminose. Il livello di attenzione dell’Amministrazione comunale di Magenta è molto alto da questo punto di vista: ricordo che uno dei primi provvedimenti votati dal nuovo Consiglio comunale è stata l’adesione della nostra città ad Av- 1 l’articolo è stato pubblicato anvisopubblico, la rete di Enti locali che sul Periodico di informazioimpegnati a contrastare le mafie ne dei ragazzi delle scuole di nel territorio.” Infine il Sig. Paolo Magenta. Razzano ha avanzato alcune perplessità nei confronti della collocazione del Dubai Fashion Dance: Pagina 14 Scienza/Scienze Il successo degli OGM: sarà vera gloria? Pro e contro degli Organismi Geneticamente Modificati Oscar Pindaro 2G Gli OGM (Organismi Geneticamente Modificati) sono organismi che possiedono un patrimonio genetico modificato tramite tecniche che consentono l’aggiunta, l’eliminazione o la modifica di elementi genici. L’avvento degli OGM ha creato un dibatto molto acceso, legato soprattutto alla paura per questi nuovi prodotti. La tecnica più usata per modificare il patrimonio genetico è quella del DNA ricombinante: una sequenza di DNA ottenuta artificialmente, codificante un gene, viene inserita in apposite strutture biologiche chiamate vettori (plasmidi o strutture derivate dai virus) e viene impiantata nella cellula interessata. Qui il vettore attiverà l’espressione del gene esogeno (proprio di un’altra specie vivente) inserito nella cellula, mediante la trascrizione-traduzione delle informazioni genetiche in esso contenute. Il dibattito che si è creato attorno a questo fenomeno ha generato diverse e contrastanti prese di posizione, divise naturalmente in pro e contro. I vantaggi sono molteplici. La possibilità di inserire geni esogeni permette di creare piante resistenti a infestanti, agenti patogeni (funghi, virus) e insetti, in quanto vengono impiantati tratti di DNA che codificano tossine per questi organismi. Questo aumenterebbe di gran lunga la produzione, poiché patogeni, insetti e erbacce compromettono seriamente molti raccolti, causando perdite che raggiungono il 40%. Questa tecnologia permette anche la creazione di ortaggi con sostanze utili all’uomo in abbondanza: in America molti laboratori sono alla ricerca di un modo per produrre patate contenenti più amidi o carote con una percentuale di betacarotene pressoché doppia; si è anche alla ricerca di geni che blocchino la produzione di sostanze inutili all’uomo (per es. acidi gras- si saturi). Il mondo degli OGM apre le porte anche all’industria farmaceutica: con questa tecnologia è possibile creare organismi che producono anche farmaci. Questa progetto è stato iniziato e compiuto negli Stati Uniti con successo. Nel 1996 è nata Grace, la prima capra in grado di produrre nel proprio latte un anticorpo da utilizzare per la cura dei tumori. La nascita di Grace quindi potrebbe aprire un nuovo tipo di mercato: alimenti-farmaci in grado di curare malattie; probabilmente saranno i primi alimenti da comprare con ricetta medica. Tuttavia le probabilità di ottenere correttamente l’OGM progettato, vista la complessità di tali tecniche, sono molto basse, quindi si sta iniziando a pensare di sfruttare la clonazione per moltiplicare tali OGM correttamente modificati e funzionanti; ma in caso di epidemie potrebbero andare tutti persi, proprio perché essendo geneticamente identici e quindi tutti Pagina 15 Scienza/Scienze vulnerabili agli stessi agenti patogeni. Un non trascurabile svantaggio degli OGM è proprio il fatto che non sono mai esistiti sul pianeta, e quindi non si conoscono gli effetti che avranno sull’ambiente, soprattutto nell’interazione con le altre specie e con i loro stessi “parenti” naturali. Per quel che riguarda le piante, si potrebbe avere dell’”inquinamento genico”: il gene mutante potrebbe passare a piante non-transgeniche e quindi modificare il patrimonio genetico delle successive generazioni e magari passare loro caratteristiche negative non previste. E mentre questo problema non coinvolge piante come il mais, in quanto i pollini non percorrono grandi distanze, interessa piante che si possono riprodurre anche con varietà diverse (barbabietola e colza). Un altro grande lato negativo po- trebbe essere la selezione e diffusione di specie patogene resistenti, per esempio, alle tossine delle piante transgeniche. Un altro problema che potrebbe interessare il produttore consiste nello sviluppo di nuove allergie. Uno studio ha dimostrato che alimenti con geni della noce brasiliana provocano forti reazioni allergiche; questo potrebbe portare ad un aumento di alimenti che i soggetti già predisposti ad allergie dovrebbero evitare. Gli OGM potrebbero risolvere molti problemi del pianeta. La creazione di organismi con più sostanze nutritive potrebbe essere la soluzione della fame nel mondo. Inoltre la possibilità di creare farmaci-alimenti garantirebbe prodotti a basso costo, utili contro le malattie. OGM con geni che producono tossine contro patogeni e infestanti promuoverebbero l’abbandono dei diserbantipesticidi di sintesi chimica, diminuendo i danni che l’uomo apporta all’ambiente (inquinamento da fitofarmaci). Ovviamente bisogna essere molto attenti nell’utilizzo dei geni, e saper determinare vantaggi e svantaggi che il nuovo OGM apporterebbe. Per evitare che piante normali si incrocino con piante transgeniche, bisognerebbe creare campi appositi separati.. Per quel che riguarda le allergie, una soluzione potrebbe essere quella di indicare le informazioni dei geni mutanti sulle etichette, per informare il consumatore. Quindi gli OGM, pur avendo lati negativi, se utilizzati in modo corretto con le giuste misure di sicurezza, potrebbero garantire un grande miglioramento alla vita. Pagina 16 Scienza/Scienze Una lacrima sul viso... Il pianto e il riso ci conducono dove il linguaggio parlato non può arrivare Irene Bertani 2G La psicologia definisce “emozione” (dal francese émotion, derivato di émouvoir “mettere in movimento”), una reazione complessa caratterizzata da variazioni fisiologiche. Questi cambiamenti, secondo la teoria di Darwin, renderebbero più efficace la reazione dell’individuo in momenti in cui è necessaria una risposta immediata; per esempio, avvertendo una situazione di pericolo, si verifica un aumento della frequenza cardiaca, con conseguente accelerazione del ritmo respiratorio. Le emozioni “nascono” nell’amigdala, una parte del sistema nervoso che gestisce le emozioni, la quale provoca una prima reazione che ha la funzione di “allertare l’organismo”, ad esempio, aumentando le pulsazioni cardiache. Lo stimolo viene contemporaneamente inviato ad aree del cervello (il talamo e le cortecce associative) che hanno il compito di renderlo più preciso. A questo punto viene emessa una risposta, adeguata alla situazione (pianto, riso...). In una prima fase, non siamo in grado di identificare l’emozione provata; solo in seguito ci si rende conto dei propri cambiamenti fisiologici e si associa ad essi un nome (gioia, rabbia, tristezza...); si ha cioè un sentimento. Le emozioni, secondo una recente classificazione, sono otto, divise in quattro coppie: rabbia e paura, tristezza e gioia, sorpresa ed attesa, disgusto ed accettazione. Tra queste, analizzeremo in particolare due emozioni contrapposte e le reazioni comunemente associate ad esse: gioia e tristezza. La prima è l’emozione opposta alla rabbia e alla tristezza; è caratterizzata da benessere e senso di appagamento. La gioia è lo stato d’animo più ricercato dall’uomo durante la propria vita. Di fatto la “ricerca della felicità” viene sancita come un diritto nella Dichiarazione d’indipendenza degli Stati Uniti d’America e in altre costituzioni. Secondo il filosofo greco Epicuro, non vi è età per conoscere la gioia, non si è mai né troppo vecchi né troppo giovani per cercare la serenità dell’anima, che egli sosteneva essere data dall’assenza di dolore fisico e psichico. La gioia è spesso associata ad una reazione chiamata “sorriso”; un’espressione facciale data dallo stiramento delle labbra ed eventualmente dalla scopertura dei denti. Questo impulso coinvolge però anche gli occhi: un sorriso sincero è infatti caratterizzato da uno sguardo più vivace e profondo. E’ interessante notare come esso si manifesti spontaneamente in tutti i bambini e non sia appreso per imitazione, come lo è invece il linguaggio. Il sorriso di un neonato è inizialmente osservabile principalmente durante il sonno ed è una conseguenza di stimoli del sistema nervoso o provenienti dall’esterno, come il suono di una voce. Solamente verso il sesto mese il sorriso diviene una vera e propria forma di socializzazione. Il sorriso nasce quindi come reazione fisiologica per poi divenire un’espressione con intenti comunicativi e, sotto questo aspetto, può essere visto come un comportamento tipico della sola specie umana. Basandoci sull’origine e lo sviluppo del sorriso in seguito alla nascita, possiamo affermare che questa espressione abbia funzione di manifestazione di uno stato emotivo e di strumento di comunicazione. Nel primo caso esso è spontaneo ed involontario, mentre per quanto riguarda il secondo ruolo, esso entra a far parte di un codice di comportamen- Pagina 17 Scienza/Scienze to e può essere considerato una forma convenzionale d’approccio. Come abbiamo già detto, la tristezza è l’emozione contrapposta alla gioia. Essa rappresenta il momento d’incontro tra un desiderio e i limiti alla sua realizzazione; oppure, più semplicemente, questo sentimento può essere provocato dall’insoddisfazione o dall’inizio di un male fisico. Alla tristezza è spesso associato il pianto, cioè la produzione e il rilascio di lacrime in seguito ad un’emozione negativa, in questo caso. Tuttora non è ancora stata trovata l’effettiva origine e funzione di tale fenomeno e le teorie proposte sono molteplici. Secondo le prime ipotesi formulate da Ippocrate, le lacrime avevano la funzione di “purificatrici” del cervello dagli eccessi emotivi, teoria che sarà poi ripresa dalla medicina medioevale. Il biologo William H Frey II, dell’Università del Minnesota, ha teorizzato che il pianto nasca dal bisogno fisiologico di “sfogarsi”; infatti le lacrime prodotte in risposta ad un sentimento negativo presentano una composizione differente dagli altri tipi: in esse vi sarebbe una maggior concentrazione di ormoni associati allo stress che verrebbero in questo modo espulsi dall’organismo permettendo all’individuo di “sentirsi meglio”. Altri studi recenti porrebbero il pianto in un contesto evolutivo ed in particolare, lo psicologo Paul D. Meaclean, vi attribuirebbe la funzione iniziale di “richiamo” fra genitori e figli. Oppure, sempre secondo un’interessante ipotesi di Maclean, esso sarebbe il risultato dell’evoluzione del cervello e della scoperta del fuoco; infatti, gli occhi irritati dal fumo producono lacrime di riflesso e, come gli esseri umani cominciarono a conoscere la morte, il fumo rimasto allo spegnersi di un focolare sarebbe stato associato allo spegnersi della vita e, di conseguenza, alla tristezza che ne deriva. Nel suo scritto “Why Do We Cry?” (Perché piangiamo), lo scienziato americano Walter Chip parla del pianto come una forma di comunicazione capace di raggiungere la mente altrui molto più rapidamente delle parole. Conclude affermando che tutti riconosciamo facilmente le emozioni grazie alle reazioni che esse provocano. Il pianto e il riso ci conducono quindi dove la sintassi e il linguaggio parlato non possono arrivare. Senza di essi non saremmo umani (Tears take us where syntax and syllabes cannot. Without them, we would not be human). Pagina 18 Opinioni L’ingovernabilità: ma questa volta chi ha vinto? Una riflessione sulle recenti elezioni politiche Luigi Casella & Mauro Longhi 2A Il 24 e il 25 febbraio gli italiani sono stati chiamati a votare per l’elezione dei propri rappresentanti in Parlamento. Ne è uscito un quadro a dir poco incerto nel quale tutti i partiti hanno una sola convinzione: abbiamo vinto noi. La coalizione che ha ricevuto il numero maggiore di voti è stata quella di centro-sinistra (29,5% alla Camera, 31,6% al Senato) che ovviamente canta vittoria; subito dietro c’è l’altro grande polo politico: il centro-destra (29,1% alla Camera 30,7% al Senato) che si pensava distrutto dalla caduta dell’ultimo governo Berlusconi e dai sondaggi a loro spesso avversi; la sorpresa, anche se in un certo modo attesa, è il risultato del Movimento 5 Stelle (25,5% Camera, 23,7% Senato) il quale reclama come propria la vittoria, dato che è risultato il partito più votato alla Camera. In parole povere? Non esiste una maggioranza. Alla Camera, a chi ha ricevuto più voti, vengono assegnati 340 seggi che danno una maggioranza certa; ma al Senato no. Al Senato i seggi vengono assegnati in base alle percentuali ottenute all’interno delle regioni. Quindi la percentuale di voti ottenuti dai tre partiti/coalizioni più grandi si è sostanzialmente riprodotta in termini di senatori assegnati. Cosa vuol dire? Nessuna maggioranza in questo ramo del Parlamento. Per poter creare quindi un governo è d’obbligo che due dei tre partiti si coalizzino tra di loro. Ma, come già abbiamo detto sopra, se le tre forze restano ferme sulle loro posizioni, vantando una vittoria che in realtà non è di nessuno, si rimane nel caos più assoluto. E una sfiducia generale del popolo verso la propria classe dirigente eletta democrati- camente dal popolo stesso non aiuta affatto. Torniamo alla nostra domanda, allora: chi ha vinto le elezioni? Per noi ha vinto, o sembra vincere il qualunquismo. Un qualunquismo facile, che fa audience e che riempie le piazze, un qualunquismo cieco che non porta a nulla, che non è costruttivo e che oggi si preferisce definire “antipolitica” Ma pure è del tutto evidente che non esiste democrazia senza politica, e senza che la politica sia in grado di assicurare un governo al proprio paese. Solo gli ultimi sviluppi della situazione, con la rielezione del presidente della Repubblica Napolitano, hanno infine dato il la a un governo detto delle "larghe intese" con l’alleanza tra centro-sinistra e centro-destra e la legittima soddisfazione di molti e l’altrettanto legittima opposizione di altri. Un governo che dovrà essere giudicato per quello di buono che riuscirà a fare, a partire dalla necessità di recuperare la fiducia che gli italiani sembrano aver perduto nei confronti della politica. “C’è bisogno di qualcuno che ci liberi dal male, perché il mondo tutto intero è rimasto tale e quale” (C. Chieffo) Pagina 19 Opinioni Un tipo… Smart L’evoluzione del telefono cellulare Luca Colombo 5H Un dispositivo mobile che abbina funzionalità da telefono cellulare a quelle di gestione dei dati personali si chiama smartphone. Al giorno d'oggi la quasi totalità delle persone ne possiede uno e ne sfrutta più o meno a pieno le capacità. Infatti con l'avvento di questa nuova tecnologia il cellulare non serve più solo a “chiamare e mandare messaggi”, come ci si sente ripetere spesso dalle generazioni precedenti, ma è diventato il compagno che ci aiuta a vivere la giornata. Come? Ricordandoci i nostri impegni attraverso l'agenda elettronica, permettendoci di cercare e trovare ciò che ci serve in pochissimo tempo grazie alla connessione a Internet, dandoci la possibilità di visionare le nostre email senza dover accendere per forza un computer oppure riempiendoci i momenti di attesa con giochini di ogni tipo. Inoltre una delle caratteristiche principali di uno smartphone è la possibilità di installarvi delle applicazioni che possono essere reperite gratuitamente o a pagamento dallo store o, perché no, sviluppate da noi stessi. Gli smartphone si distinguono oltre che per la casa produttrice del telefono anche per il loro sistema operativo. Da qualche anno il mercato è conteso dal sistema iOs di Apple e Android di Goo- gle, che hanno soppiantato vecchi marchi come Symbian o Bada. Il primo, iOs, opera su un marchio sicuro e affidabile che può contare su una eccezionale compatibilità con tutti i prodotti della medesima casa, mentre il secondo, Android, si contraddistingue per la versatilità e per il fatto che è open source, permettendogli così di adattarsi a smartphone di diversa fascia commerciale. Proprio per questo motivo Android è diventa- to il sistema operativo più venduto e la prima scelta da parte di molti produttori e sviluppatori, anche se, dopo l'avvento di Windows 8 per PC, anche il sistema per smartphone della casa di Redmond sta avendo sempre più seguito grazie alla sua semplicità e intuitività, aiutato anche dal fatto di essere unica scelta per i propri cellulari da parte di un colosso mondiale come Nokia. Ma la nuova generazione di telefoni cellulari ha rappresentato una rivoluzione anche per quanto ri- guarda l'hardware. Questo, sempre più performante e in continuo miglioramento, ha portato gli smartphone ad avere al loro interno non uno, non due, ma ben otto processori! Sono quelli che ci permettono di godere a pieno della reattività e fluidità e di una piacevole esperienza di utilizzo. A questo si aggiunge anche l'avvento del touchscreen capacitivo che ha permesso l'abolizione della maggior parte dei tasti fisici in favore della dimensione del display che cresce sempre di più, anche se forse a discapito della comodità. Tutto questo però comporta anche qualche difficoltà supplementare, infatti per far sì che lo smartphone funzioni è necessaria una maggiore quantità di energia che viene attinta dalla batteria, la quale si ritrova quindi ad avere una autonomia più ridotta. Per far fronte a questo problema ora sono in vendita, oltre che batterie da sostituire a quella già presente una volta scarica, anche dei veri e propri caricatori portatili che collegati tramite porta usb forniscono una quantità ulteriore di energia per prolungare la “vita” del nostro telefono cellulare. Pagina 20 Opinioni Viaggio nell’universo Playstation Quando l’immaginazione combatte la “guerra” con la realtà Nicolò Bramani 5H Tutti conoscono la rinomata serie di console da videogiochi PlayStation, e credo che molti di voi ne abbiano una in casa o fissa o portatile. E forse vi sarete chiesti come oggetti di così modeste dimensioni abbiano avuto un successo così enorme. Per capirne le ragioni basta fare qualche passo indietro, al momento in cui la prima console della Sony Computer Entertainment, divisione del colosso nipponico Sony, ha fatto il suo ingresso nel mondo dei videogiochi. Era il 3 dicembre 1994 quando sul mercato venne lanciata quella che all'apparenza sembrava un semplice scatolotto rettangolare, in cui si potevano inserire alcuni dischi: la prima PlayStation, appartenente alla quinta generazione dei videogiochi e diretta concorrente del Sega Saturn e del Nintendo 64. Fu subito un successo, ma il tempo nel mondo hi-tech passa in fretta e invecchia presto le cose, quindi Sony decide negli anni seguenti di attuare un restyling del suo prodotto di punta, rendendolo più piccolo e dalle forme più arrotondate: ecco che (ri)nasce la PlayStation, denominata PSone, i cui meccanismi sono molto simili alla “sorella” più grande. Un successo ancor più straordinario! Più di 100 milioni di esemplari venduti in pochi anni. Ma già Sony aveva in serbo per il mercato qualcosa di ancora più innovativo… Infatti, il 4 marzo 2000 venne messa in vendita l'erede della PSone, la PlayStation, o PS2, lanciando la sesta era dei videogiochi e anticipando le dirette con- correnti Nintendo GameCube e l'Xbox della Microsoft. Anche qui Sony decide di attuare nel corso degli anni alcuni restyling per far fronte all'enorme richiesta del prodotto: le dimensioni si riducono sempre di più ed ecco che tra il 2004 e il 2008 vengono prodotte la PS2 slim, la PS2 slimelime (ancora più piccola), con la tecnologia che al loro interno migliora sempre di più, portando alla vendita di 150 milioni di esemplari. Ma il colosso giapponese vuole anche competere nel mondo delle console portatili... Ecco allora che nel marzo 2005, nel pieno del successo della PS2, viene immessa sul mercato la PSP, acronimo che sta per PlayStation Portable. Questa console portatile (come dice il nome), diretta concorrente della neonata Nintendo DS, sfrutta una tecnologia migliore e uno schermo più luminoso e porta una ventata nuova nel mondo delle console portatili. Anche questo prodotto è soggetto a miglioramenti dal punto di vista del design e, soprattutto, della tecnologia: nascono infatti la PSP slim, la PSP lite, la PSP 3000 e la PS Go. Tornando alle console fisse, la Sony lancia nel 2006 la PlayStation 3, console ad altissima tecnologia, appartenente alla settima generazione e diretta concorrente della Nintendo Wii e dell'Xbox 360 di Microsoft. Una console del tutto nuova che sfrutta tecnologie d’avanguardia, adattandosi ai TV in HD e sfruttando una memoria interna che arriva fino a 320 GB; è inoltre la prima a possedere un lettore Blu-Ray, che permette di sfruttare videogiochi dalla visuale mai provata prima e anche di vedere film in alta definizione. È una console che possiamo definire interattiva perché porta il videogiocatore non solo a usarla come strumento di gioco, ma anche come uno strumento per collegarsi a Internet, entrando in contatto con altri milioni di videogiocatori nel mondo. Tutta questa tecnologia però richiede spazio: infatti, la prima serie di queste nuove console aveva dimensioni molto grandi, però con il tempo Sony è riuscita a ridurre gli spazi, mantenendo sempre alto il livello tecnologico, producendo nel 2009 la PS3 Slim e nel 2012 la PS3 Super Slim. Infine nel mondo delle console portatili compare un nuovo prodotto, che riesce a combinare in uno spazio molto piccolo altissime tecnologie, come il 3G, lo schermo ad OLED e il touchscreen: è la PSVita che, al momento, è il top di gamma tra le console portatili. La tecnologia, però, è in continua evoluzione e Sony lo sa bene. Infatti, in occasione del PlayStation Meeting del 20 Febbraio 2013, viene presentata, ma non mostrata, la console che aprirà le porte della cosiddetta “next-gen” di videogiochi, l'ottava, la più evoluta dal punto di vista tecnologico: la PlayStation 4, o PS4 che uscirà a fine 2013 e solo allora scopriremo come sarà. È la console che, insieme alle altre che usciranno, cambierà completamente il nostro modo di giocare, rendendolo sempre più “social”, andando sempre oltre, come dice Sony “i confini del gioco”. Pagina 21 Opinioni Scientology Fanta-religione o setta? Giulia Caprioglio 5H Le donne devono assolutamente partorire in silenzio. I contratti di lavoro durano un miliardo di anni, perché è questo il periodo di tempo necessario alla reincarnazione ed in cui è possibile indagare i ricordi delle proprie vite passate. Leggendo queste affermazioni viene naturale pensare: ma chi è lo svitato che potrebbe dire cose simili? Bè, la stessa persona che sostiene che 75 milioni di anni fa il malefico Xenu, regnante galattico, dopo essersi alleato con gli psichiatri fu la causa di un plagio ipnotico di massa. Film di fantascienza? Ebbene no ragazzi, si tratta di Scientology! Scientology è un'organizzazione che mette in pratica e diffonde quanto affermato da Ron Hubbard, scrittore di fantascienza, nel 1954; da alcuni viene definita “filosofia religiosa” e “corpo organizzato di conoscenza”, altri sostengono invece che si tratti di una vera e propria setta, e mentre negli Stati Uniti e in Australia è riconosciuta come religione, in Europa no. Per quanto riguarda la dottrina, Scientology afferma che l’uomo è un essere spirituale immortale che dopo ogni morte prende possesso di un nuovo corpo, e che le sue capacità mentali sono molto superiori a quelle che normalmente usa: attraverso il pensiero l’uomo potrebbe addirittura guarire le malattie e abbandonare il corpo per vagare nello spazio in forma incorporea. Normalmente gli esseri umani non sono in grado di esercitare queste capacità a causa di crimini commessi o di traumi subiti nella vita attuale o in quelle precedenti: questi si raccoglierebbero nella mente reattiva, che influenza negativamente la "mente cosciente" in situazioni di dolore, incoscienza o forte stress emotivo; l’essere umano libero dai suoi traumi, quindi cosciente della sua mente reattiva e di tutte le sue reali capacità, viene definito clear, e questo stato può essere raggiunto solo sottoponendosi a numerose sedute da tenersi con un praticante (sedute peraltro molto costose). Raggiunto il livello di clear l'individuo può ulteriormente innalzarsi attraverso 8 livelli spirituali, chiamati livelli OT; Scientology rifiuta di diffondere il contenuto di tali livelli perché sostiene che chiunque ne venga a conoscenza senza l'adeguata preparazione rischierebbe di morire. Esistono inoltre due concetti fondamentali, quello di thetan e quello di body-thetan: thetan è simile allo spirito o anima utilizzato in altre religioni, e rappresenta la fonte della vita o la vita in sé; si ritiene che i thetan rinascano di volta in volta in nuovi corpi attraverso un processo chiamato assunzione (concetto identificabile con la reincarnazione). Con bodythetan si fa invece riferimento a un thetan che si è bloccato su un corpo umano, e solo chi appartiene a questa organizzazione sarebbe in grado di entrare in contatto telepatico con questo thetan e convincerlo a staccarsi dal corpo. Un aspetto molto importante è poi l'etica: l'individuo fuori etica non può ambire alla sopravvivenza in quanto spirito, e deve essere denunciato alla Sezione di Etica; tra le “piaghe” che Scientology ha l’obbiettivo di abbattere ci sono l’omosessualità, la psicologia, il comunismo, l'abuso di alcolici e stupefacenti,e l'eccessiva promiscuità sessuale. Scientology costituisce un vero e proprio mondo a parte per i suoi membri, che vengono invitati a disconnettere, cioè a troncare i contatti con chi è ostile al movimento (anche se si tratta di troncare il rapporto figlio /genitore): infatti la persona che mette in atto una qualsiasi critica viene etichettata come persona soppressiva, e si sa che sono state intraprese azioni ostili (molestie e minacce) contro coloro che hanno pubblicamente criticato la dottrina. Ron Hubbard ha anche creato una vera e propria policy denominata attack the attacker, in cui è spiegato che la corretta procedura per attaccare i nemici è indagare sui loro crimini, diffonderli ai giornali, dimenticare che ci possa essere un confronto sereno e iniziare l’attacco al loro primo respiro. Questa dottrina è stata criticata più volte per i costosissimi corsi offerti ai suoi fedeli (necessari per evolversi ad un grado più alto di conoscenza), ed è stata spesso accusata e a volte condannata per maltrattamenti minorili, ricatti ed estorsioni, minacce ed evasioni fiscali, truffa, aborto forzato (colei che tiene il bambino viene inviata in strutture secondarie e deve rinunciare agli incarichi di prestigio). In aggiunta lo stesso Hubbard a suo tempo aveva manifestato apprezzamenti verso il regime greco dei colonnelli e l'Apartheid sudafricano. Lo sapevate? Pagina 22 Opinioni Wicca: la stregoneria oggi Elisa Porta 4D I parrocchiani della chiesa di Arlington Street a Boston hanno visto e udito molte cose nel corso degli anni. Fu qui che l’abolizionista William Ellery inveì contro i mali della schiavitù e fu qui che coloro che si opponevano all’intervento americano in Vietnam si davano convegno per esprimere la loro protesta. E’ però lecito supporre che anche a parrocchiani tanto audaci sarebbe stato difficile immaginare l’episodio accaduto un venerdì dell’aprile 1976: quella sera, mentre le luci della chiesa venivano abbassate e le note di un flauto scivolavano sopra le teste delle oltre mille persone riunite, quattro sedicenti streghe, ciascuna con una candela in mano, presero posto intorno all’altare. Con loro c’era la somma sacerdotessa della stregoneria, Morgan McFarland, figlia nientemeno che di un ministro protestante. Con voce chiara e ferma, costei intonò un lungo canto magico misticheggiante. Questo fu solo uno degli episodi che sancirono la nascita di un nuovo movimento religioso sorto attorno alla metà del Novecento: la Wicca, fondato da Gerald Gardner, un ex funzionario pubblico britannico che, stanco della sua vita di tutti i giorni, lasciò il lavoro e andò a vivere nel Sudest asiatico, dove entrò in contatto con la Società Teosofica, una congregazione esoterica. Al suo ritorno in patria, ormai in pensione, si ritirò nella zona della New Forest, nel Sud dell’Inghilterra. Lì sarebbe entrato in contatto con un’anziana strega, la Vecchia Dorothy, da cui sarebbe stato iniziato al culto misterico della Wicca. Tale culto trae origine dalle affinità che gli uomini hanno con la natura, viene adorata una Dea e il suo consorte, il Dio dei boschi e degli animali, spesso raffigurato come Cernunnos, il Dio celtico dalle corna ramificate. Sebbene gli wiccan venerino praticamente tutte le divinità pagane delle antiche religioni la Wicca si basa sul principio che tutti gli Dei sono un unico Dio e tutte le Dee sono un'unica Dea. Le congreghe wiccan sono composte da un numero minimo di tre e massimo di tredici membri, guidati da una sacerdotessa o un sacerdote, che non sono altro che le persone di maggiore esperienza e non rappresentano il collegamento con la divinità come nel cristianesimo, dato che ogni wiccan si rapporta agli Dei in modo diretto e personale. Nella Wicca è contemplata la pratica della Magia naturale, ma non esiste distinzione fra magia bianca e nera poiché la differenza sta nel cuore e nella mente del wiccan. Le ricorrenze festeggiate dai wiccan sono gli esbat, ovvero i pleniluni, ognuno dei quali ha un nome. Il rito del "tirare giù la luna" viene eseguito solo dalle sacerdotesse all'interno delle congreghe. Attualmente in Italia il culto della Wicca è discretamente sviluppato, in particolar modo in Lombardia, dove troviamo circa un centinaio di iniziati organizzati in cerchi o corti con membri in media sui trent’anni. Totalmente distinto da ogni forma di culto satanico (come erroneamente il termine “strega” potrebbe far pensare) la Wicca rientra nel proliferare spesso caotico e sincretistico dei nuovi culti paganeggianti generalmente collocabili nella vasta famiglia della spiritualità “New Age”, fonte di ispirazione di molte opere letterarie e cinematografiche alla ricerca di suggestioni magiche ed esoteriche. Pagina 23 Opinioni Verdi contro Wagner? Vince solo la musica Eletta Nava 2A Due titani della musica sono nati proprio duecento anni fa, nel 1813: Giuseppe Verdi ( Roncole di Busseto 10 ottobre 1813 – Italia ), Richard Wagner ( Lipsia 22 maggio 1813 - Germania) ed i festeggiamenti per i due bicentenari hanno riproposto l’annoso quesito: “Meglio Verdi o Wagner? E’ più grande l’uno o l’altro?” In realtà, queste domande hanno una sola risposta: i musicisti sono semplicemente diversi e rappresentano due straordinari esempi di come la musica possa comunicare attraverso un linguaggio universale. Come D’Annunzio ha ben sintetizzato nella frase “pianse e amò per tutti”, la musica di Giuseppe Verdi dà voce anche ai sentimenti della gente comune, mentre l’opera di Richard Wagner è più “epica” con personaggi mitici e leggendari. I personaggi delle opere di Verdi si inseriscono nella storia, vicina o lontana, raccontano le passioni individuali legate all’ambiente sociale di appartenenza come nel caso di Violetta, protagonista di Traviata, eroina tormentata che si redime grazie all’amore per Alfredo. Verdi, oltre a partecipare direttamente alla vita politica come deputato del Parlamento del Regno d’Italia, con le sue Opere ha espresso anche quel sentimento di identità italiana che nasceva proprio nel periodo storico in cui viveva, quello del Risorgimento. Le grandi scene corali, le melodie cantabili di molti suoi drammi furono quindi considerati espressione dell’identità nazionale come il coro del “Nabucco”, il famoso “Va Pensiero”, che è diventato il simbolo degli Italiani contro gli oppressori austriaci. I personaggi delle opere di Wagner invece non sono legati al contesto storico nel quale egli ha vissuto: sono eroi, figure eccezionali fuori dal tempo; personaggi leggendari avvolti nel mistero come nel caso dell’ ”Olandese Volante” o delle Valchirie, amazzoni al servizio del dio Odino . Wagner mirava alla riforma dell’opera d’arte musicale in sé. Nella musica di Verdi è presente anche il cambiamento di una società, per Wagner la patria non è quella terrena e concreta ma un luogo della mente, sede dell’ideale artistico. Entrambi i musicisti hanno contribuito al rinnovamento dell’opera lirica tradizionale trasformandola in un “dramma in musica” dove storia, sentimenti e musica costituiscono un tutt’uno, un’ “opera unica”. Guardando a queste due immense figure artistiche non ha senso domandarsi quale dei due sia il migliore. Che Verdi e Wagner siano celebrati in Italia come in Germania in modo grandioso: nella contesa tra uno e l’altro vince solo la musica. Pagina 24 Opinioni La vacanza ideale Alberto Barbazza 5C & Alessandro Re 5H Il sogno di ogni maturando.... un viaggio indimenticabile! Ma la domanda che tutti si pongono è: dove andiamo? Molti puntano le più che note mete turistiche giovanili, come Ibiza, Mykonos, Santorini, Barcellona (se decidono di andare all’estero) o Rimini, Riccione, Milano Marittima se vogliono la “movida nostrana”. Ma avete mai sentito parlare dell’isola di Pag? Pago(in croato: Pag) è un'isola della Croazia, situata in Dalmazia settentrionale di fronte al litorale croato e a sud dell'isola di Arbe. Sebbene sconosciuta alla maggior parte dei giovani è in realtà una validissima opzione per la vacanza tipo post-maturità. La bellezza del paesaggio e del mare, le numerosissime attrazioni culturali, come monumenti e siti archeologici, sono parte dell’offerta di divertimento di quest’isola, anche se la sua notorietà è dovuta alla movimentata vita notturna; è grazie a discoteche, pub ed eventi che sono presenti in questo luogo che Pag si è meritata l’appellativo di “Ibiza dell’Est” grazie anche ai suoi prezzi più che competitivi. Di seguito sono riportate le informazioni più utili, ricavati direttamente dal sito ufficiale dell’isola: Come arrivare a Pag: In traghetto: Prizna – Zigljen, durante i mesi d’estate il traghetto parte tutto il giorno fino alle 22.30. In catamarano: da Losinj, Rab e Rijeka a Novalja In macchina: attraversando il ponte al sud dell’isola. In autobus: da Rijeka, Zagreb, Zadar, Split Spiagge di Pag: La più famosa spiaggia di Pag è la spiaggia “Zrce” che si trova a 10 minuti (in macchina) da Pag. Spiaggia “Prosika”: è la spiaggia principale della città di Pag, lunga 300 metri, che si trova vicino al centro. Passate per il ponte pedonale vicino all’ufficio turistico, e dopo una breve passeggiata troverete questa bellissima spiaggia di ciottoli. Caska è un territorio con tante bellissime spiagge, dista dalla citta di Pag 7 km e ci si può arrivare per nave o con la macchina. L’insenatura Slana: si trova nella parte nord-ovest dell’isola, vicino all’entrata nella baia di Pag, e si può raggiungere con nave o a piedi. Comprende lunghe e bellissime spiagge sabbiose. Divertimenti a Pag Durante l’estate a Pag troverete un ricco programma culturale. Per i giovani molti locali soprattutto vicino alla spiaggia “Zrce”, centro di divertimento dove si ritrovano non solo i visitatori dell’isola di Pag, ma anche i giovani da tutte le parti della Croazia alla ricerca di divertimento diurno e notturno. Zrce è una lunga spiaggia di ghiaia con un mare cristallino. La spiaggia ha numerosi servizi e tre club all’aperto che offrono intrattenimento continuo. Aquarius , Papaya e Kalypso Beach Club sono i tre locali più noti dove da giugno fino a settembre si festeggia ininterrottamente per tutto il giorno. Novalja sull’isola di Pag è una popolare località turistica estiva che ospita, probabilmente, l’unica spiaggia in Croazia in “stile Ibiza”. L’evento più caratteristico è il carnevale che si tiene negli ultimi giorni di luglio. Attività sportive Ciclismo: il bellissimo paessaggio e molti sentieri ben segnati incanteranno tutti gli amatori della bicicletta. Surf: i venti favorevoli che soffiano dal Velebit vicino all’isola di Pag sono adatti ai più esigenti amatori di surf. Immersione subacquea. Escursioni. Una visita dell’isola. Farm di asini “Dar Mar”. Il triangolo di Pag: impronta straordinaria nella petraia, scoperta in maggio del 1999 al nordovest della citta di Pag, vicino al porto di Zigljen. Il triangolo è un fenomeno che attrae l’attenzione di esploratori della storia alternativa e di ufologi. Le esplorazioni geologiche hanno dimostrato che i sassi dentro il triangolo sono di colore più chiaro di quelli fuori del triangolo. Questo significa che i sassi dentro il triangolo sono stati trattati termicamente. Le Isole di Kornati, il Parco Nazionale di Paklenica, il Parco Nazionale di Krka, che sono considerati parchi nazionali, e infine la città di Zadar. Pagina 25 Il personaggio Intervista a Gabriella Simoni Elisa Porta 4D Che percorso ha intrapreso per diventare giornalista? Ho intrapreso il percorso più lungo e difficile, non c’erano infatti scuole di giornalismo quando ho iniziato. Ho studiato scienze politiche ed ero sempre in cerca di storie. Sostanzialmente ho sempre cercato di seguire ciò che avevo dentro. Non avevo un obiettivo preciso; l’unica cosa di cui ero certa era di voler raccontare anche ciò che la gente non vuole vedere, volevo essere una sorta di ponte tra mondi diversi come ad esempio può essere il mondo islamico rispetto al nostro. Di cosa si occupa adesso? Per studenti che si occupano di giornalismo scolastico, intervistare una professionista qual è Gabriella Simoni, inviata di guerra di Mediaset, può aiutare a conoscere più da vicino le dinamiche di una professione dalle mille sfaccettature. Ecco come la giornalista ha risposto alle nostre domande: Quando è nato il suo interesse per il giornalismo? Fin da quando ero piccola il mio sogno è sempre stato quello di raccontare il mondo che nessuno conosceva; mi sarebbe piaciuto diventare antropologa infatti. Mi piaceva però anche l’idea di scrivere e viaggiare; ero infatti una bambina molto curiosa, ricordo che ogni volta che incontravo qualcuno gli chiedevo di raccontarmi qualcosa, ho sempre pensato, infatti, che nella vita di ognuno si nasconda un segreto. derno. Il giornalista, infatti, non deve assecondare il potere, ma raccontare sempre e soltanto la verità. I ricordi più belli, invece, sono sostanzialmente due. Il primo è collegato ad un evento spiacevole, ovvero la mia prigionia in Iraq; lì era prigioniero anche un altro giornalista che non conoscevo, ma che per salvarmi si disse mio marito. Quattro anni dopo ci siamo rivisti e quel giornalista è diventato mio marito. Il secondo riguarda invece la guerra che c’è stata in Rwanda; lì vi era una situazione terribile, tra il colera e i disagi si cercava di scappare lasciando indietro i più deboli tra cui anziani e bambini. Dunque io e altre persone abbiamo deciso, andando controcorrente, di salvare queste persone deboli e abbandonate e ci si è riempito il cuore quando siamo riusciti a salvare un bambino al quale abbiamo dato uno dei nostri nomi. Ora sono un’inviata di guerra, cerco di raccontare ciò che la gente, soprattutto in questo periodo di crisi,non vuole sentire. A causa di ciò, infatti, le persone diventano in un certo senso più egoiste pensando solo alla propria situazione, che, purtroppo, talvolta è anche critica. Il mio lavoro Cosa consiglierebbe a un giovane invece mi permette di diventare che volesse intraprendere la carriera giornalistica? più positiva e altruista. Qual è il ricordo a cui è più le- Sicuramente l’importante è non gata riguardo la sua professio- mollare mai perché c’è sempre bisogno di persone che raccontane? no. Fondamentale è anche la cuLa mia carriera è costellata di ri- riosità che è il mezzo per mettere cordi positivi e, purtroppo, anche insieme mondi diversi. Infine non negativi. Per quanto riguarda il bisogna assolutamente ascoltare le ricordo più brutto sicuramente persone che dicono che non ne penso alla morte di Ilaria Alpi, la vale la pena. giornalista uccisa in Somalia nel 1994. Io mi trovavo con lei, e do- Ringraziamo Gabriella Simoni per po la tragedia mi sarebbe piaciuto la sua disponibilità e per contribuiportare alla luce la verità riguardo re quotidianamente alla lotta per la al caso, verità che però è stata verità. schiacciata dalle contrapposizioni di schieramenti opposti, il che è il grande guaio del giornalismo mo- Pagina 26 Sondaggio Maturandi sotto stress? Qualche rimedio per tenere i nervi saldi Elisa Giora & Marika Mariano 5H Ansia e stress prima di avvenimenti importanti come esami, prove o incontri, sono un problema per molte persone. Noi abbiamo deciso di occuparci del fenomeno in relazione alla prova che gli studenti di quinta dovranno affrontare a Giugno: l'esame di maturità. Abbiamo fatto un breve sondaggio tra gli studenti circa l'argomento ed ecco alcune delle loro risposte: 1) Secondo te, l'ansia che sorge in questi casi, in particolare prima dell'esame che dovrai affrontare, è solo distruttiva o può avere dei lati positivi? Io penso possa essere efficace e quindi funzionare da incentivo a fare meglio, naturalmente senza farsi sopraffare! Come tutte le cose, io penso ci siano dei lati positivi e dei lati negativi, basta trovare il giusto equilibrio. A mio parere questo può essere uno sprone anche se ho sentito qualche mio amico che è troppo ansioso già come carattere e questo credo non gli gioverà. 2) Hai un rimedio personale contro lo stress causato dalla maturità? Ancora non mi è subentrato molto stress per il fatidico esame perché lo vedo ancora lontano. Quando capiterà anche a me farò respiri profondi, berrò un Redbull e mi passerà tutto. Innanzitutto non contare i giorni che mancano alla prima prova, poi pensare al viaggio postmaturità, mangiare tanti dolci (per eventuali carenze di zuccheri) e soprattutto pensare agli esami come verifiche normali, solo un po’ più lunghe. Quello che mi può servire è la consapevolezza di essermi preparato bene durante l’anno, in particolare spero che nel momento “fatidico” i riassunti di inglese che ho fatto durante l’anno (inglese è l’unica materia che mi terrorizza!) mi servano da calmante perché sono sicuro di averli studiati bene. Pagina 27 Sondaggio Questa domanda è stata rivolta ad alcuni studenti già “maturati”: valeva la pena, secondo te, di avere una certa ansia pre-maturità? brare complicato, l'aromaterapia è una branca della fitoterapia e consiste nell'uso di olii orientali durante bagni rilassanti. Un pochino sì, sostiene lo studio, diciamo. Ah! Chiaramente questo lo dico con il senno di poi, prima del mio orale sfioravo l’isteria! 3. Tisane: il metodo più antico e comune è sicuramente l'uso di tisane a base di camomilla; non tutti sanno però che anche piante come l'alloro e il sedano hanno proprietà rilassanti, provare per credere! Secondo me è giusto avere un po’ di ansia perché in alcuni casi può aiutare a far meglio l’esame, però non deve essere eccessiva: basta pensare che una volta in aula diventa quasi come una normale verifica o interrogazione. 4. Alimentazione sana: un alimentazione corretta, a base di frutta e verdura, con l'eliminazione di zuccheri e carboidrati in eccesso, aiuta il corpo e la mente ad essere più rilassati. Secondo me è giusto, ti aiuta a sentirti sotto pressione e stare sotto pressione ti può portare a dare il meglio di te stesso o addirittura qualcosa in più. Troppa angoscia è però sbagliata perché, sebbene la maturità al Bramante non sia una “passeggiata”, è qualcosa che più o meno tutti superano. E poi la sensazione di quando è finita è da urlo! 5. Fiori di Bach: sono una cura alternativa basata sulla floriterapia in grado di agire sulle emozioni favorendo un maggior equilibrio della personalità. E' però importante affidarsi ad esperti! Secondo un parere scientifico è normale essere sotto stress o avere un po' di ansia, questo può anche colpire le persone più preparate e più sicure, è un fenomeno naturale con nessuna conseguenza negativa se si è in grado di controllarlo. Abbiamo dunque raccolto qualche consiglio semplice e “domestico” per aiutarvi a rilassarvi e a superare al meglio questa e altre prove. Tempo libero: è importante imparare a gestire le proprie giornate, in particolare imparare a prendersi i propri momenti e i propri spazi per rallentare i ritmi, e perché no, smettere di pensare per un attimo! 1. Sport: fare regolare attività fisica è il modo migliore per rilassare muscoli e mente, in particolare la corsa. 2. Aromaterapia: nonostante il nome possa sem- 6. Meditazione: le tecniche di meditazione come lo yoga rappresentano un ottimo modo per aiutare la concentrazione e nello stesso tempo rilassare la propria mente. Speriamo che questi pochi consigli vi possano essere d'aiuto per affrontare nel modo più rilassato possibile la prova che ci aspetta. Non ci resta che augurare un in bocca al lupo a tutti i futuri maturandi! Pagina 28 Cultura/Storia Le aquile e i dragoni Pietro Ferrario & Federico Grassi 2A E’ il 53 a. C. e da poco è stato stipulato il primo triumvirato tra Crasso, Pompeo e Cesare; due di loro stanno già compiendo grandi imprese militari per portare gloria e prestigio al proprio nome e a Roma ma non Crasso. Egli, intimorito di essere svalutato agli occhi del popolo, intraprese una dura campagna militare contro l’impero dei Parti, senza reali interessi strategici o economici . Si spinse all’interno del deserto siriano con l’intento di cogliere di sorpresa l’esercito nemico, ma la sua strategia gli si ritorse contro: l’esercito dei Parti rifuggì lo scontro campale, logorando l’esercito romano giorno dopo giorno con truppe di arcieri a cavallo e, mirando a lasciar finire le scorte d’acqua agli avversari, riuscì infine a far infuriare Crasso. Egli inviò la maggior parte dei propri cavalieri all’inseguimento degli arcieri, ma le sue truppe furono facilmente sconfitte dalle forze di cavalleria pesante dei Parti, i catafratti. Nello scontro rimase ucciso anche il figlio di Crasso. Dopo questo evento vi fu una battaglia campale in cui i 40.000 romani agli ordini del triumviro, sfiniti nello spirito e nel corpo, furono trucidati da 10.000 soldati parti in una delle più grandi sconfitte di Roma dai tempi di Canne. Lo storico Plutarco racconta, però, nella sua opera “Vite parallele” che 5.000 romani riuscirono a fuggire al massacro, ma nessuno di loro fece ritorno a Roma. E’ possibile che la discendenza di questi soldati sia giunta fino a noi? Secondo la teoria di Homer Hasenflug Dubs, professore di storia cinese all’università di Oxford sì; egli infatti ipotizza che quei soldati abbiano fon- dato il villaggio di Liqian, nome che suona molto simile al nome cinese per Roma, Lijian. Qui sono stati rinvenuti dei resti di fortificazioni e un’organizzazione degli edifici molto simile a quella romana, accuratamente disposti attorno alle due strade principali, possibili cardo e decumano, che si incontrano al centro del villaggio. Successivi test genetici effettuati sugli abitanti del luogo hanno dimostrato che sono lontani discendenti di uomini caucasici, ipotesi già presa in considerazione a causa di alcuni tratti somatici, quali occhi verdi e capelli chiari, non presenti nella popolazione asiatica. Successive teorie del professore ipotizzano che i legionari ebbero scontri con l’esercito cinese: all’interno degli annali della dinastia Han sono stati rinvenuti testi che narrano di alcune battaglie contro uomini disposti in formazione a “Scaglie di pesce”. E’ riportato che essi sovrapponevano gli scudi sulle proprie teste per formare un’impenetrabile difesa; ciò sembrerebbe un chiaro riferimento alla testudo romana. Tuttavia le teorie di Dubs furono pesantemente criticate, poiché si trattavano solo di vaghe tracce e indizi che possono essere facilmente confutati. Chi può provare che le tracce di DNA caucasico non siano dei molti mercanti che frequentavano la famosissima Via della Seta? E chi può assicurare che quelle poche rovine rinvenute siano fortificazioni romane, i cui schemi assomigliano molto a quelli utilizzati dalla Cina in quel periodo? Nessuno può rispondere a queste domande, ma un gruppo di archeologi del Centro di Studi Italiani di Lanzhou si sta cimentando nell’impresa di riportare alla luce con degli scavi, lungo l’antica Via della Seta, l’imponente strada che collegava l’Est all’Ovest attraverso oltre 7000 Km di terreno impervio oltre 2000 anni fa, i resti delle fortificazioni romane ivi costruite. La loro speranza è quella di trovare segni del passaggio di quegli uomini per fari chiarezza sulla vicenda. Tuttavia sono ancora molti i misteri che si celano dietro la leggenda dei 5.000 legionari superstiti, e forse rimarranno tali per sempre. Pagina 29 Cultura/Storia La storia con i se Esperimenti di storia virtuale Andrea Tenconi 2G Gli Anglosassoni (che l’hanno inventata) la chiamano What if history o Virtual history, noi italiani Storia controfattuale o Storia con i se. Ovvero: prendiamo un fatto storico e ipotizziamo che qualcosa nel corso degli eventi vada diversamente da come è scritto sui libri. Ecco che noi ci proviamo… ALESSANDRO RIMASE AL GRANICO Il fatto: Nel 334 a.C. Alessandro il Macedone invade il regno pers i a n o . L’ipotesi: Il condottiero macedone muore nella battaglia del fiume Granico. Come sarebbe andata: Se Alessandro Magno fosse morto prima di fondare l’Impero… Primo: non ci sarebbe stato nessun Magnus dopo il nome Alessandro. Secondo: non sarebbero state unificate tutta la Grecia e le terre fino all’India. Terzo: non avremmo avuto nessun Occidente e Oriente. Ma andiamo con ordine. Nel 334 nel corso della battaglia del fiume Granico, in Anatolia, il 22enne Alessandro andò vicinissimo alla morte, salvato da una guardia del corpo. Ma se l’ascia l’avesse colpito e ucciso? Non sarebbe mai iniziata l’età ellenistica che per gli storici fu il vero incubatore di quello che oggi definiamo Occidente. Fu infatti quella civiltà ad essere ereditata dai Romani per essere riscoperta durante il Rinascimento, fulgido esempio di perfezione umana. C E S A R E NON DEVE MORIRE Il fatto: Il 15 marzo del 44 a.C. Giulio Cesare viene assassinato da un gruppo di congiurati nella Curia di Pompeo. L’ipotesi: Cesare dà ascolto ai presagi e non si reca alla Curia, scampa all’agguato e la sua vendetta avrebbe colpito nomi illustri. Come sarebbe andata: Cesare non era più un ragazzino. Infatti, quando venne ucciso, aveva 55 anni e soffriva probabilmente di tumore al cervello. Insomma, non aveva più molto da vivere, ma se fosse sopravvissuto alle pugnalate si sarebbe tolto qualche sassolino dai calzari. Un probabile seguito sarebbe stato questo: i suoi nemici dichiarati, quali Caio Cassio e Trebonio, sarebbero stati affidati al volere del popolo, che venerava Cesare, e giustiziati dall e armi di Marc’Antonio; il suo “fili mi”, Marco Bruto, sarebbe stato decapitato da lui stesso. E poi? Forse sarebbe partita la campagna contro i Parti, oppure la capitale imperiale sarebbe stata spostata ad Alessandria d’Egitto. Ma con i forse non si fa la storia, perlomeno quella reale. IL MONDO SENZA ADOLF Il fatto: Nel 1918 Germania, Austria e i loro alleati vengono sconfitti e subiscono pesanti condizioni di pace. L’ipotesi: Gli Imperi Centrali vincono il conflitto e controllano l’Europa. Come sarebbe andata: Hitler? Un semplice imbianchino. L’Olocausto? Un film horror rimasto nella sfera della fantasia. E’ così che potrebbe apparirci il mondo se gli Imperi Centrali avessero vinto la Prima Guerra Mondiale. Ma la domanda che dobbiamo porci è questa: in caso di vittoria tedesca, avremmo comunque assistito all’affermarsi di fascismo e nazismo? La crisi postbellica venne cavalcata con abilità dai nazisti, il cui capo fece leva sullo scontento popolare presentandosi come l’uomo della Provvidenza. Una “Provvidenza” di cui, in caso di epilogo positivo del conflitto, nessuno avrebbe sentito il bisogno. Quindi, dopo la vittoria nella Grande Guerra, l’URSS non si sarebbe venuta a creare così come la Società delle Nazioni, ma al contrario ci sarebbe stata l’unificazione del l ’ Eu ro pa con al comando la Germania… senza Hitler ed il nazismo. Pagina 30 Cultura/Recensioni libri La Bibliobussola di Alice Gambaro 2A Un bel sogno da un milione di copie Il romanzo autobiografico di Massimo Gramellini "Non essere amati è una sofferenza grande, però non la più grande. La più grande è non essere amati più.” Cosa può pensare un bambino di nove anni quando, una mattina, scopre che la sua mamma non c’è più? Ce lo spiega Massimo Gramellini, vicedirettore del quotidiano La Stampa, nel suo romanzo autobiografico Fai bei sogni. Come racconta lui stesso, si tratta di una storia cresciutagli dentro per quarant’anni e diventata – da introduzione ad un saggio – un romanzo intessuto di fatti realmente accaduti. Il titolo prende spunto dall’ultima frase sussurrata al piccolo Massimo dalla mamma, appena prima di morire. Questa perdita gli causa numerosi cambiamenti: da bambino si sente escluso, diverso; da adolescente preferisce ritirarsi nell’apatia e nella scarsa autostima, sempre accompagnato da un “mostro” interiore che gli impedisce di vivere pienamente. Dopo aver ottenuto la laurea in legge, si decide ad affrontare la sua paura: trova un posto da giornalista e si sposa due volte. Soprattutto l’incontro con la sua seconda moglie lo aiuta ad affrontare il trauma, invece di evitarlo; questo gli permette di trovare un equilibrio interiore più o meno stabile. Tuttavia, a quasi cinquant’anni, un’amica di famiglia gli rivela la verità sulla morte della madre… Fin qui la trama: sembrerebbe un libro introspettivo, pesante, difficile da leggere. È, in effetti, un libro malinconico; ma l’autore descrive la propria esperienza con delicata ironia, con una scrittura semplice e scorrevolissima, e riesce a coinvolgere il lettore tenendolo incollato alle pagine fino alla fine. Oltre che un romanzo, è un’esplosione: le parole sono imbevute di tutta la sofferenza, la speranza e la sincerità dell’autore, è ciò si trasmette con forza a chi legge, scatenando empatia e forti emozioni, fino alle lacrime - di riso o di pianto! - come è capitato a me. Si capisce che è proprio la storia dell’autore, non un’invenzione: parla direttamente all’anima, fa riflettere, arricchisce, aiuta a crescere. È un libro sulla verità e sulla paura di conoscerla, come dice l’autore: “Preferiamo ignorarla, la verità. Per non soffrire. Per non guarire. Perché altrimenti diventeremmo quello che abbiamo paura di essere: completamente vivi". In copertina si vede un palloncino rosso che sale verso il cielo. Quell’immagine simboleggia l’amore, portatore di sofferenza e di gioia: un oggetto delicato che va maneggiato con cura, a cui a volte siamo legati con un filo sottile che dobbiamo tenere stretto. Possiamo portarlo con noi per sempre o solo per un po'. Ma, a volte, invece di stringerlo fra le mani fino a farlo scoppiare, dobbiamo avere il coraggio di lasciarlo andare su, lontano da noi. Alla fine del romanzo, finalmente, l’autore racconta di aver lasciato andare l’amore della madre, avvelenato e diventato ormai piombo, per poi ritrovarlo dentro di sé. Quella che Gramellini racconta è una storia piena di tenerezza e di speranza, che insegna a sfidare i propri limiti e a combattere contro la solitudine, l’inadeguatezza e il senso di abbandono. L’autore deve affrontare la sofferenza, per raggiungere il tanto desiderato traguardo: la conquista dell’amore e di un’esistenza piena e vera. Allora finalmente potrà camminare tenendo i piedi per terra, ma senza smettere di alzare gli occhi al cielo. Pagina 31 Cultura L’Angolo Poetico Irisinversi di Iris Daka 5B DISSOLVIMENTO Verrà un giorno, più non sarò. Non suoneranno i passi al suolo, e la mia voce non smuoverà l’aria, i pensieri più non s’alzeranno in volo. Una traccia sola, forse, rimarrà, debole, inutile, evanescente ricordo. E l’emozioni tracciate sul bianco Parole saran’, disperse nel vento. Di qual speranza rimane l’attesa? Dissolve tutto il tempo tiranno. La memoria è debole di fronte all’eterno, l’oblio avvolge ogni parte del mondo. E nulla rimane, nemmeno un ricordo. Pagina 32 Curiosità Ruzzlemania Il videogioco più appassionante del momento Sonia Garavaglia 2A Sonia Garavaglia 2A Si, sai, sei, miei, rei, ei, ai… Ecco alcune delle tante combinazioni di parole per accumulare punti a Ruzzle, il nuovo videogioco che ha coinvolto milioni di persone di tutto il mondo. Questo gioco nasce nel marzo 2012 con il nome di Rumble in Svizzera, dove però ha una diffusione limitata. Nel gennaio 2013 spopola anche negli Stati Uniti raggiungendo poi il successo internazionale e, di conseguenza, anche nel nostro Paese. Per chi ancora non dovesse conoscerlo si tratta di un paroliere virtuale basato su un sistema di sfide online: due giocatori si affrontano in partite costituite da tre round ciascuna. Il gioco consiste nel riuscire ad accumulare più punti possibili nei due minuti di tempo a disposizione formando parole almeno bisillabe “muovendosi” su una griglia di 16 lettere. In poco tempo quella per Ruzzle è diventata una vera e propria mania che ha contagiato oltre 25 milioni di utenti in tutto il mondo. La fama di questo gioco è tale che l’11 marzo di questo anno ha preso il via un campionato nazionale dedicato ai più fanatici e ai più talentuosi. Gli iscritti a questa competizione, terminata circa a metà aprile, superano i 50 000 e i vincitori sono stati ricompensati con premi di vario tipo. Il primo classificato si aggiudicato un MacBook di Apple, al secondo e al terzo sono stati assegnati buoni acquisto rispettivamente di 500 e 300 euro da spendere in beni tecnologici. Inoltre altri premi, quali soggiorni vacanza “Smartbox”, saranno assegnati ai primi tre classificati di ogni settimana. Le regole del campionato non cambiano da quelle previste normalmente dal gioco tranne che per alcuni aspetti. Al momento dell’iscrizione a ciascun giocatore sono state assegnate 6 vite di partenza (5 per gli ultimi iscritti) e ne vengono aggiunte altre 3 vite per ogni amico che si riesce a portare all’interno della competizione. Ogni volta che si vince si sale di livello, invece ogni qualvolta si riporti una sconfitta si perdono alcuni dei punti accumulati. Gli organizzatori sono stati inoltre molto chiari sul fatto che non sono ammessi comportamenti scorretti e sleali come l’uso di “cheat”, dispositivi volti ad alterare il risultato delle partite, pena l’esclusione dalla competizione. Penso di avervi detto tutto ciò che vi occorre sapere per partecipare al campionato di Ruzzle o più semplicemente per giocare a questo gioco sfidando conoscenti e amici. Beh non vi resta che correre a provarlo, ovviamente moderandovi e senza farlo diventare una dipendenza (dipende-pende-pendi-penda-pinza-pinze-pinzidi-da…) Pagina 33 Break Nina Capraro , Gabriele Garufi 3F & Elmir Popa 4D Si “accettano” volontari Body worlds Achille e la tartaruga.. Pagina 34 Rubriche Il questionario di Alex Alessandro De Cicco 3E Carissimi lettori del Grillo, anche per quest’anno siamo giunti alla fine… Qual è l'ultimo libro che hai letto? Tra poco potremo finalmente goderci le nostre meritate vacanze e staccare la spina!! A: Il cavaliere del Giglio In questo numero hanno risposto al nostro questionario due bramantine… Come sempre tocca a voi scoprire chi si cela dietro i soprannomi… Ne approfitto per augurarvi buone vacanze all’insegna del relax più totale e ringrazio tutti gli studenti che si sono prestati per la riuscita di questa rubrica! Nome? (se preferisci puoi utilizzare un soprannome) G: I 12 abati di Challant Qual è l'ultimo film che hai visto? G: Tre all’improvviso A: La vita è bella Il tuo piatto preferito? G: Pasta in bianco A: Pasta al pomodoro (con tanto parmigiano) Chi è il tuo cantante preferito? Perchè? G: Bill Kaulitz perché è troppo bello! - Giù A: Jim Morrison perché ha scritto testi interessanti. - Anonima La tua materia preferita? Eta? G: Inglese G: 16 A: Matematica, ma anche fisica e biologia. A: 16 Scuola media frequentata? G: Simone da Corbetta A: Luigi Pirandello a Sedriano La prima cosa che pensi quando ti svegli al mattino? G: Voglio continuare a dormire! A: Noo, volevo dormire ancora un po’! Cosa ti piace di più di te stesso? G: Il mio sorriso A: L’obiettività Cosa detesti di te stesso? G: Le mie mani A: L’insicurezza La materia che odi? G: Italiano e latino fare esperienze. Se potessi essere un personaggio famoso, chi vorresti essere? Perchè? G: Keira Knightley, perché è molto bella. A: Rosa Parks, perché con un gesto semplice ha cambiato il mondo. Sono stato molto felice quando... G: 8 dicembre 2012 A: Ho capito di poter contare su amici veri. Sono stato molto infelice quando... G: Due anni fa…. A: Ho capito che non sempre le persone ti cercano per quello che sei. Cosa pensi dell'amore? G: è stupendo se hai la fortuna di trovarlo. A: L’amore è qualcosa che ti prende e non ti lascia più. Se avessi la bacchetta magica, qual è la prima cosa che faresti? Cosa ti piace fare nel tempo libeG: Aumenterei la mia altezza di ro? 10 cm G: Uscire con gli amici! A: Regalerei un sorriso a chi non A: Uscire con gli amici, guardare ce l’ha. la tv e vedere video su you tube. Qual è il tuo motto? La persona che ammiri di più? G: BE YOURSELF! Perchè? G: Mia mamma, perché non so co- A: Carpe diem! me ma riesce a sopportare tutti i giorni me e i miei fratelli. A: Letteratura latina e storia dell’arte. A: Mio nonno, perché a 86 anni ha ancora tanta voglia di imparare e Pagina 35 Rubriche Pensieri in libertà Amore Marco Cozzi & Alessandro De Cicco 3E Qualcuno mi ha insegnato un bel gioco da provare, allora che ne dici, ti va di giocare? Ci siamo noi due e tutto ciò che vogliamo fare. Ti porto in un posto che è tanto caro a me, è una conchiglia in fondo al mare, in cui per magia, possiamo respirare; siamo solo io e te abbracciati, così bene non siamo mai stati. Mi prendi per mano, mi porti lontano, lontano dal mondo che gira in tondo; andiamo sulla luna, sei la mia fortuna, negli occhi ci guardiamo dicono che ci amiamo ma noi ancora non lo sappiamo. È il momento, sono contento ti porto fuori a cenare e alcune rose sono andato a comprare; mentre te le sto dando abbassi intimidita lo sguardo non sai dove guardare, è giunto il momento, Portate rispetto ad un uomo che sta per morire, ti devo baciare… portate rispetto ad un uomo che è vicino alla fine, Dopo il nostro bacio il gioco è terminato mi chiedi chi ha vinto e ti rispondo: il primo che si è innamorato. portate rispetto ad un uomo innamorato perché del suo cuore non si sa che ne è stato. Pagina 36 Rubriche Bramante ai Fornelli Tiriamoci su Alberto Barbazza 5A, Monica Mantovani, Silvia Saffiotti & Maria Grazia Tavera 3F Il tiramisù è il dolce italiano più conosciuto nel mondo. Ma quali sono le origini del tiramisù? Chi ha inventato questo dolce buonissimo e ipercalorico? Molte sono le teorie che circolano a proposito di questo dolce considerato in origine come un dolce afrodisiaco, diverse regioni d’Italia si contendono la paternità delle origini del tiramisù: il Piemonte, la Lombardia, il Veneto e la Toscana si proclamano patria di origine di questo dolce. Tra tutte le leggende concernenti le origini del tiramisù la più plausibile fa risalire la sua invenzione in Toscana verso la fine del 1600. Pare che il tiramisù abbia origine a Siena in occasione della visita in quella città del granduca di Toscana. La corporazione dei pasticcieri senesi, già allora celebre per la grande tradizione pasticciera, decise di celebrare la visita del granduca, noto buongustaio, realizzando, proprio in onore del granduca un dolce completamente nuovo. Queste sono le origini del tiramisù che in onore del duca fu chiamato "zuppa del duca". In Emilia esiste una versione più leggera del tiramisù, fatta solo con la crema, senza i savoiardi e con il cioccolato a scaglie mescolato all’interno che ancora oggi si chiama “crema della duchessa” o "zuppa della duchessa". Con il passare degli anni, quando certi ingredienti coloniali come il caffè e il rhum divennero disponibili anche alle classi meno agiate, il tiramisù si diffuse rapidamente per la sua prelibatezza e per la facilità e rapidità di preparazione. La versione non ufficiale, invece, narra che a inventare il Tiramisù sia stato un pasticcere torinese in onore di Camillo Benso conte di Cavour per sostenerlo nella sua difficile impresa di unificare l'Italia. Anche il Veneto ha una sua versione in merito: sembra che il tiramisù sia stato inventato nel ristorante "el Toulà" di Treviso situato all'epoca nei pressi di una casa chiusa e servito appunto per "tirare su" .E per tirarci su da questi mesi di intenso studio ecco a voi la ricetta che vi consigliamo per ottenere un ottimo tiramisù! INGREDIENTI 6 uova medie 120 g + 2 cucchiaini per il caffè 500 g di mascarpone caffe q.b per bagnare i savoiardi cacao in polvere q.b per spolverizzare il tiramisù cioccolato in scaglie q.b per ricoprire il tiramisù 400 g di savoiardi. PROCEDIMENTO Per preparare il tiramisù, dividete gli albumi dai tuorli, aggiungete ai tuorli metà dello zucchero e montate con uno sbattitore elettrico dotato di fruste fino ad ottenere un bel composto chiaro, spumoso e cremoso. Aggiungete il mascarpone al composto di tuorli , quindi occupatevi degli albumi: montateli, aiutandovi con una planetaria o sempre con uno sbattitore elettrico , e quando saranno semimontati aggiungete l'altra metà dello zucchero a pioggia e continuate a montare finchè non saranno a neve ben ferma. Una volta che gli albumi saranno montati alla perfezione aggiungeteli al composto di tuorli, zucchero e mascarpone. Fate questa operazione delicatamente, mescolando dal basso verso l'alto, con un cucchiaio in modo da non smontare gli albumi. Ora che la crema è pronta, disponetene un cucchiaio sul fondo di una teglia, passate i savoiardi nel caffè facendo attenzione a non inzupparli troppo, quindi sistemateli nella coppetta tagliandoli secondo la forma del contenitore . Disponete un cucchiaio di crema sopra i savoiardi , livellate la crema e ricoprite con un altro strato di savoiardi imbevuti nel caffè se i primi li avete disposti verticalmente, questi ultimi poneteli orizzontalmente (e viceversa) , livellate bene e spolverizzate con il cacao amaro in polvere. Se volete potete cospargere la superficie della coppetta con qualche ricciolo di cioccolato. Riponete in frigo per qualche ora per far compattare il dolce e... tiratevi su! Pagina 37 Rubriche Top Ten Margherita Montonati & Diletta Zarinelli 5H "Dopo la farinata di ceci il mio forno sembrava the Waste Land di Thomas Eliot!" "Che struzzo! Mi dà i bigliettini dello strip club!" "Quando stava per piovere Nietzsche ululava, i vicini lo usavano come previsione del tempo!" "Nel mio paese il ventilatore l'abbiamo visto solo l'anno scorso, con un secolo di ritardo" "C'è chi fa il giro pizza, qui fanno il giro scienza!" "Poi arriva il bambino alla cassa e frigna perché vuole l'ovetto della Kinder, andrebbe abbattuto sul posto!" "Mi è capitato un giramento di testa alla coop, volevo finire in braccio alla cassiera ma non ci sono riuscito” “Prendete il vostro Cesare che vi spiego il libro” “Per Freud la vita sessuale inizia già nei primi mesi…cioè…non è che il neonato dà la caccia alle neonate!” “Le popolazioni barbare erano pericolose allo stesso modo, ma in modo diverso” “Dobbiamo vedere il film “il Diavolo che veste Praga”” “C’è chi ha il karaoke, noi abbiamo la cara Ica!” “No Parrini? No party!” Pagina 38 Rubriche L’Oroscopo estivo del Grillo Beatrice Bergamaschi & Valentina Fiori 2A ARIETE Vacanze impetuose e travolgenti. Se vuoi dedicarti a uno sport, scegli un’attività impegnativa, vedrai il tuo corpo rimodellarsi di giorno in giorno. Se resti in città, punta tutto sul mese di Agosto per divertirti. Sarai istintivo e seducente a tal punto da fare stragi di cuori ovunque poserai il tuo irresistibile sguardo. TORO Estate esplosiva. Qualunque genere di vacanza hai scelto, sarai molto attratto da tutte quelle situazioni rischiose e azzardate ma irresistibili. Se resti in città, quello che davvero ti ci vuole è sperimentare nuovi sport. Recati nei centri sportivi dove organizzano delle dimostrazioni gratuite, troverai di sicuro un'attività che soddisfa il tuo bisogno di metterti alla prova. GEMELLI Un'estate di soddisfazioni. Il momento migliore per goderti davvero l'estate è Agosto. In questo periodo sarai spumeggiante e passerai giorni molto divertenti. Se resti in città, hai bisogno di dedicarti a qualcosa che stemperi la tua esuberanza come ad esempio un corso di yoga e meditazione. CANCRO Con il giusto equilibrio l'estate è molto appagante. Luglio è il tuo mese, sarebbe ottima una vacanza in montagna dove potrai rilassarti in mezzo alla natura .Se resti in città, la vita mondana non ti lascerà molto spazio per rilassarti. LEONE Anche l'estate subisce il tuo carisma. Sole, mare e tanto divertimento. Organizzati per passare una vacanza dove pensare solo al riposo e al divertimento. Rilassati e cerca di passare giornate con le persone più care a te. Se resti in città, sarà un'estate davvero piena di sorprese. Cogli ogni novità e il divertimento è assicurato. VERGINE Un'estate fatta di scelte molto difficili. Sarai abbastanza stressato e non riuscirai a rilassarti , ma nel mese di luglio riuscirai a trovare un ottimo equilibrio. Le escursioni con gli amici devono essere il tuo obiettivo se resti in città, ma sta a te organizzare il tutto. Traduci in realtà quello che ti frulla per la testa, avrai così l'opportunità di divertirti. Pagina 39 Rubriche BILANCIA Estate in compagnia del malumore La vacanza perfetta per te è il campeggio con gli amici. Non puoi sfuggire l'opportunità di vivere una simile esperienza. Se resti in città, l'estate promette di farti vivere esperienze avventurose in vari settori,divertiti e non pensare a niente. SCORPIONE Estate molto agitata e piena di emozioni. Hai molta voglia di muoverti e fare più cose contemporaneamente. Progetta una vacanza in un villaggio dove si praticano differenti sport e, consapevole dei tuoi limiti, sfoga pure i tuoi bollenti spiriti. Non deprimerti se devi restare a casa, ci saranno persone che ti faranno divertire e con cui passerai bellissime giornate. SAGITTARIO Nuove esperienze in vista se vai in vacanza. Nel mese di Agosto si spalancheranno le porte del divertimento:l'energia e la carica raggiungeranno il culmine approfittane per compiere qualcosa di insolito, farai colpo! Se resti in città, la città sarà tua: organizzati nel passare le serate con gli amici in locali nuovi. Scegli ogni sera un posto diverso, ti renderai conto di quanto ti sei perso fino a ora. CAPRICORNO Passerai un’estate all’insegna del benessere interiore. Saranno vacanze tranquille senza stress dovuti al bisogno di divertirti a tutti i costi. Passa l'estate in alta montagna, in una baita isolata dal frastuono del mondo esterno. Se resti in città, per raggiungere il relax totale, avverti tutti che sei partito, stacca il cellulare e dedicati solo a te. ACQUARIO Lasciarsi andare agli eventi garantisce un'estate emozionante: in Agosto ci saranno occasioni per vivere delle giornate davvero intriganti. Se resti in città, ciò che fa per te è rilassarsi. Cerca di trovare attività distensive con le persone con cui ti trovi più a tuo agio. PESCI Sii umile e l'estate si tingerà di note dolci e delicate. Organizza le tue vacanze a partire da questa data in poi. Se puoi vai al mare, ma scegli una meta fuori dall'Italia, troverai ciò di cui hai bisogno. Se resti in città, una visione distorta delle cose può farti osare più del dovuto. Concentrati su ciò che vuoi dalle tue vacanze e metti da parte ogni influenza esterna, potresti essere consigliato male. La Redazione del Grillo Bramante In Grillo veritas!
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Montonati, L. Motta, E. Nava, A. Pellegrini, E. Porta, A. Re, L. Rondena, S. Saffioti, F. Sarri, B. Soldano, M. Tavera, E. Tosello, V. Tufaro, D. Zarinelli.
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