Scarica Grillo Bramante n. 1 Novembre 2012

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Scarica Grillo Bramante n. 1 Novembre 2012
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Il Gri
Periodico del Liceo Bramante di Magenta
Anno XXII
colori
Versione a
online!
N. 1 Novembre 2012
In questo numero:
La nostra scuola:
Dal territorio:

Diamo la parola al Capo d’Istituto

Intervistati per voi!

Don Giovanni: “ Fede e scienza? Unite nella 
verità”

I Cuori Grandi di Mariastella
Cultura:

Lo sport dentro di noi!

La Bibliobussola di Alice

Bramarte: “l’officina dell’arte”

Irisinversi

Il teatro? Un “gioco di vita”

“Ti racconto un libro”: guarda, ascolta e…
assapora!
Digito ergo sum: Facebook e la filosofia
Rubriche:
Opinioni:

Il questionario di Alex

Stanchezza da democrazia

Il Bramante ai fornelli

Noi più di quarant’anni fa: il Sessantotto

Botta e risposta

Informarsi in rete

Top Ten

L’oroscopo del Grillo
Sondaggio:

La musica secondo Facebook
Break
Scienza/Scienze:

21 dicembre 2012: scienza o misticismo?

Una Felix Fabula
Pagina Centrale
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Pagina 2
Il Grillo Bramante
La Redazione
Redattori:M. Albano, A. Barbazza, B. Bergamaschi, I. Bertani, N. Bramani, G. Caprioglio, L. Casella, A. Cerutti, G. Colombo, I. Daka, A. De Cicco, R. Fadiga, V. Fiori, A. Gambaro, S. Garavaglia, E. Giora, M. Guizzardi, S. Gussoni, M. Mantovani, M. Mariano, M.
Montonati, L. Motta, E. Nava, A. Pellegrini, E. Porta, A. Re, L. Rondena, S. Saffioti, F.
Sarri, B. Soldano, M. Tavera, E. Tosello, V. Tufaro, D. Zarinelli.
Vignettista: E. Popa
Pagina Centrale: G. Caprioglio
Impaginatori: L. Colombo, L. Rondena
Fotografo: D. Montana
Stampa: M. Bigatti
Docenti referenti: Prof.ssa Luigina Marcogiuseppe, Prof. Mauro Parrini
La redazione ringrazia le collaboratrici scolastiche Anna e Giovanna
Editoriale
E.Porta 4D
Buongiorno carissimi Bramantini!
Innanzitutto diamo il benvenuto agli studenti delle classi prime, ai nuovi docenti e naturalmente salutiamo i
“veterani” del nostro Istituto, augurando a tutti meritate soddisfazioni. Quest’anno la Redazione del nostro Giornalino è particolarmente numerosa e l’entusiasmo non manca, per questo ci siamo posti l’obiettivo di pubblicare quattro
numeri, uno più dell’anno scorso, contando sull’esperienza acquisita che ci consentirà, ne siamo convinti, di procedere più speditamente. Il Grillo non ha cambiato impostazione, le sezioni sono quelle dell’anno scorso, dedicate alle
scienze, all’attualità e alla cultura. Naturalmente ampio spazio sarà dedicato alla sezione relativa alla nostra Scuola,
che quest’anno si arricchisce della rubrica BramArte, che ospiterà resoconti delle varie attività artistiche presenti nel
nostro Liceo. Ci saranno anche alcune frizzanti novità come il Questionario di Alex, la Bibliobussola di Alice, Irisinversi e una pagina centrale, ma non vogliamo anticiparvi troppo. Comunque, poiché il Giornalino è di tutta la Scuola
e non solo della “cricca” di quelli che partecipano alle riunioni, se ci inviate un articolo, una foto, una vignetta, non
potrà che farci piacere! Facciamo quindi i nostri complimenti ai redattori dell’anno scorso che hanno ottenuto il riconoscimento con Diploma di Gran Merito dall’Associazione Nazionale del giornalismo scolastico e la nomination al
“Premio Nazionale Giornalista per 1 giorno” : Il Grillo Bramante è uno dei migliori Giornalini d’Italia! Che questo
riconoscimento sia di buon auspicio per tutti noi! Infine una nota triste: dopo una lunga malattia, il mese scorso è
mancata la professoressa Giuseppina Franzolini, per tanti anni insegnante di matematica nel nostro Liceo. A lei e ai
suoi cari, con l’affetto e la gratitudine di tutti quelli che l’hanno conosciuta, dedichiamo questo numero del Grillo. La
sua persona, la sua passione per la scuola e il suo impegno non saranno dimenticati.
Buona lettura!
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La nostra scuola
Diamo la parola al Capo d’Istituto
Il Dirigente Scolastico Maria Carmen Olgiati
In apertura dei lavori della redazione del Grillo Bramante per il nuovo anno scolastico orgogliosamente e
con gioia invio questo mio scritto.
I miei complimenti a tutta la redazione, sempre più numerosa , per l'ottimo lavoro svolto e, a tutti voi, i miei
più sentiti auguri per un anno ancora più ricco di esperienze.
Il riconoscimento dell'impegno e dell'entusiasmo di un
gruppo di lavoro che, in sinergia e collaborazione, cresce continuamente e arricchisce di spessore culturale la
pubblicazione del nostro giornalino, è arrivata anche
dall'Associazione Nazionale di giornalismo per le scuole con la nomination al “Premio Nazionale Giornalista
per 1 giorno” e il “ Diploma di Gran Merito” di cui sono orgogliosa: chissà quali meravigliosi traguardi ancora ci aspettano!
Da parte mia, quindi, tutto il supporto necessario per il
raggiungimento dei nuovi obbiettivi .
Un ringraziamento al professore Antognazzi per il lavoro svolto lo scorso anno e un grande augurio al professor Parrini per la disponibilità a far parte della redazione; un ringraziamento particolare poi alla professoressa
Marcogiuseppe per la costanza e la determinazione nel
seguire con competenza e impegno il lavoro.
Voglio usare questo spazio anche per complimentarmi
con gli studenti Bollini Daniel e Pollicita Samantha che
hanno rappresentato il Liceo Bramante alla importante
manifestazione delle Olimpiadi Internazionali dell'Informatica tenutasi a settembre a Sirmione e, a proposito
di informatica, inviare un grande augurio agli studenti e
ai docenti delle classi 1 e 3D che si apprestano a realizzare il progetto GENERAZIONE WEB LOMBARDIA.
I tre anni passati insieme mi sono serviti per impostare
al meglio l'organizzazione dell'Istituto, costruire relazioni con gli Enti e le Associazioni del territorio, arricchire la scuola delle strumentazioni moderne a corredo
delle attività curriculari , dei progetti di ampliamento
dell'offerta formativa e dell'innovazione didattica; ora il
mio impegno sarà quello di proseguire in questo cammino, nell'ottica continua e costante del dialogo con
tutte le componenti della nostra comunità.
Il percorso non è stato facile, incertezze e discordanze
si sono manifestate, ma tutto ciò fa parte del processo di
crescita di ciascuno di noi e della nostra comunità : la
ricerca della soluzione dei problemi, il superamento
delle difficoltà sta nella volontà di confrontarsi e di ascoltarsi, nel rispetto dei propri ruoli e delle proprie
competenze, e nell' accettare le regole che la conviven-
za civile e la realizzazione del bene comune necessariamente impongono. I tempi che viviamo sembrano dare
altre indicazioni fuorviando le finalità proprie del vivere insieme, ma il nostro essere soprattutto tempio dell'educazione ci dà ragione nel proseguire nei suddetti presupposti per il bene delle future generazioni.
Mi è molto dispiaciuto il fatto che quest'anno, per leggerezza e inesperienza, gli studenti non abbiano presentato, come sempre accaduto, nei tempi stabiliti le liste
dei candidati per le elezioni dei propri rappresentanti
nel Consiglio di istituto: la riflessione su questo fatto ha
portato il Consiglio di istituto a proporre agli organi
collegiali della scuola ed in particolare ai consigli di
classe un lavoro più costante e più incisivo nell'ambito
della educazione alla legalità e questo sicuramente rende merito al fatto che, pur partendo da un punto di debolezza, si vada a strutturare un intervento di riflessione
e di positività nell'acquisizione di maggiori competenze.
Voglio quindi ringraziare tutti gli studenti, i docenti, le
famiglie, il personale di segreteria e i collaboratori scolastici che, dandomi fiducia, mi hanno aiutato a realizzare e a migliorare giorno per giorno il progetto di
scuola che il Liceo Bramante offre al territorio ponendosi come centro di riferimento, di propulsione culturale e di crescita umana nel senso più completo dell'educazione permanente.
Buon anno e buon lavoro a tutti.
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La nostra scuola
Intervistati per voi!
Riccardo e Stefano ci raccontano la loro esperienza americana
G. Caprioglio, A. Re 5H
- Dove avete trascorso lo scorso anno scolastico e
quanto è durato il vostro soggiorno all'estero?
S: Ho vissuto nella città di Chicago per 10 mesi, da agosto a giugno.
R: Barrington, Illinois, appena fuori Chicago, sempre
per 10 mesi.
- Come era la famiglia che vi ha ospitato?
S: Assolutamente fantastica. Era composta da mamma,
papà e due sorelle più grandi. Sono sempre stati tutti
molto ospitali, comprensivi e affettuosi; in generale mi
hanno davvero fatto sentire a casa.
R: Fantastica. Mio fratello è diventato il mio migliore
amico, il signor B. é stato un mentore e una guida per
un anno, la signora B. era la persona più dolce e buona
che avessi mai conosciuto, e ho finalmente avuto una
sorella!
- Quale scuola frequentavate? E a quali lezioni partecipavate?
S: Walter Payton College Prep, che si trova a pochissima distanza dal cosiddetto “Loop”, il cuore di Chicago.
Frequentavo lezioni di matematica, giornalismo, storia,
arte, letteratura mondiale e filosofia, educazione fisica e
chimica.
R: Barrington High School. Ho seguito storia americana, fisica, matematica, gestione aziendale e letteratura
inglese, quest'ultima sostituita da critica cinematografica nel secondo semestre.
- Com’ era la scuola rispetto al nostro Liceo?
S: Era molto diversa per i sistemi di insegnamento, più
basati sull’utilizzo della tecnologia, oltre che per il sistema di valutazione. Inoltre la mia scuola era stata fondata da appena 10 anni per cui era avvantaggiata per
quanto riguarda l’aspetto dei laboratori e dei macchinari.
R: Uno scherzo.
Chicago
- Che rapporto avevate con i compagni?
S: Devo dire che mi sono trovato subito molto bene con
quasi tutti. Il fatto di essere straniero ti avvantaggia soprattutto nei primi tempi, in cui devi rompere il ghiaccio: sei diverso e perciò, in una cultura molto aperta
come quella americana, interessante. Naturalmente dopo i primi tempi ho approfondito la conoscenza con le
persone che mi sembravano più interessanti.
R: Per fortuna i ragazzi americani sono molto amichevoli, perchè costruirsi una vita sociale da zero in pochi
mesi non è facile. Alla fine però basta essere socievoli e
aperti e si incontrano pochissime difficoltà, fare amicizia non è difficile.
- Quanto è importante lo sport nelle scuole americane?
S: È fondamentale. Lo sport è il modo per stare con i
compagni che sono nei corsi che frequenti, ma anche
per conoscere nuova gente. Io ho praticato football,
nuoto e pallanuoto ed è stato con i miei compagni di
squadra che ho stretto un maggior rapporto di amicizia;
inoltre c’è un gran seguito da parte di tutti, con tifoserie
super organizzate, quindi in generale è l’aspetto che
crea lo spirito di appartenenza alla tua scuola.
R: Non poi quanto si potrebbe credere. Voglio dire, a
parte gli allenamenti 4 giorni alla settimana, la partita
nel weekend, il fatto che i propri compagni di squadra
siano i propri migliori amici, e che il proprio status sociale sia quasi completamente determinato dalla propria
squadra…
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La nostra scuola
- Com’era la vostra giornata-tipo?
S: Sveglia alle 6.30 per prendere la metro fino a scuola;
inizio delle lezioni alle 8; pranzo verso l’una e poi ancora lezioni fino alle 3 di pomeriggio. Appena suona la
campanella si va agli allenamenti e lì si passano dalle
due e mezza alle tre ore. Poi ancora sulla metro e si torna a casa per fare i compiti, e infine meritato relax.
R: Sveglia molto presto, la scuola comincia alle 7.05;
otto ore di lezioni, intervallate da vita sociale nei corridoi e agli armadietti, e dopo le lezioni allenamenti. Poi
studio o compiti con un gruppo di amici nella biblioteca
della scuola; ritorno a casa verso le sette di sera, per
cenare, andar a letto e finalmente dormire.
- Quali sono gli aspetti positivi e negativi dell'anno
all'estero? Consiglieresti ai tuoi compagni di vivere
questa esperienza?
S: Assolutamente sì. Credo che sia davvero
un’esperienza fantastica e affascinante che ti fa crescere molto dal punto di vista personale, ti fa conoscere
moltissimi nuovi amici, ti concede di vedere e vivere in
posti nuovi, ti insegna come viaggiare, ti permette di
imparare una nuova lingua e una nuova cultura. Zero gli
aspetti negativi.
R: L'unico aspetto negativo secondo me è la situazione
al rientro, perchè c'è molto da recuperare, ma resta un'esperienza assolutamente unica che consiglio a tutti.
- Avete fatto fatica a riambientarvi una volta tornati
in Italia? Qualche problema con i congiuntivi?
S: OMG Yes! A parte la lingua, le frasi come “Io mi
sto stando sedendo”, gli “ok” ed i “wow” dal suono sospetto e l’incapacità di scrivere una frase in italiano
senza un parola che sia scritta in maniera sbagliata, è
davvero un grande cambiamento tornare da una città di
quasi tre milioni di abitanti, così moderna e piena di
vita, all’hinterland milanese.
R: Assolutamente no! Se avrei qualche problema me ne
accorgessi!
- La cosa che vi manca di più dell'America.
S: Mi mancano gli amici, la mia famiglia, la mia vita là,
la città… ma se dovessi riassumere in una sola cosa
direi la mentalità delle persone. Gli americani sono
molto aperti, disponibili, onesti, hanno una grande voglia di fare e sono molto incuriositi dalle nuove possibilità. Credo che avremmo da imparare sotto questo punto
di vista.
R: La chiarissima, incontestabile e immutabile piramide
sociale scolastica, con la mia squadra di rugby in cima!
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Pagina 6
La nostra scuola
Don Giovanni:”Fede e scienza? Unite nella verità.”
V. Tufaro 5B
A settembre il nostro nuovo professore di religione Don Giovanni ha
tenuto una conferenza sul bosone di
Higgs nella sala consiliare del comune di Vittuone . Ho pensato di intervistarlo per saperne di più e così
farvi conoscere meglio il nuovo insegnante.
Mi dica, come è sorta l’idea di organizzare questa iniziativa?
Questa iniziativa, come del resto la
maggioranza delle nostre scelte, nasce da una domanda, da una curiosità. Nel nostro caso il parroco di Vittuone, don Antonio, messo di fronte
alla presunta scoperta della cosiddetta “particella di Dio”, si è chiesto
cosa c’entrasse Dio con una scoperta
scientifica e ha immaginato che anche molti parrocchiani potessero essere un po’ confusi. E così mi sono
trovato la richiesta di preparare una
conferenza che potesse fare un po’ di
chiarezza. Naturalmente mi sono un
po’ spaventato, perché non sono
all’altezza di questo compito; così
abbiamo coinvolto anche il dottor
Stefano Olivares, ricercatore nel
campo della meccanica quantistica, e
Paolo Ranzani, studente di quinta
liceo a Vittuone, per proporre un
confronto su questo tema.
Questa conferenza mette in luce
un aspetto interessante della sua
persona. Lei è sacerdote e laureato
in astrofisica, un fatto non comune. Ce ne parli …
La provocazione di un mio compagno di corso che sosteneva che non
potevano esserci cattolici nella facoltà di Fisica mi costrinse ad interrogarmi. Questo mi ha aiutato a scoprire che c’era una unità profonda tra le
mie scelte di fede e il percorso intellettuale che stavo vivendo, anche se
fu solo dopo qualche anno che compresi fino in fondo di aver percorso
senza accorgermi un cammino intellettuale ben preciso. Fin dalle superiori mi incuriosiva scoprire attraverso quali leggi universali questo nostro mondo così bello e affascinante
funzioni, e così mi sono iscritto alla
facoltà di Fisica; poi la domanda si è
approfondita e ho intrapreso la specializzazione in Astrofisica, a causa
di quella domanda interiore che spingeva oltre ai confini di ciò che vediamo, alla ricerca dei misteri celati al
nostro sguardo; all’interno di questo
ramo della fisica mi sono poi interessato soprattutto della cosmologia,
dello studio, cioè, dell’universo, della sua origine e del suo sviluppo,
grazie alla spinta a scoprire il perché,
il senso globale di tutto ciò che esiste; infine, ancora non appagata, la
mia ricerca intellettuale mi ha portato alla teologia, che cerca di indagare
il mistero di Dio, dell’infinito. È stato un viaggio, come direbbe un giocattolino famoso, “verso l’infinito ed
oltre”. Non sono stati anni buttati,
anzi sono stati un grande dono che
non ho perso, anche da prete.
Come vede lei il rapporto tra fede
e scienza, rapporto che può sembrare avvolto da contraddizioni?
Come il nostro corpo è uno solo ma
fatto di molte membra, così la nostra
anima è una sola, ma fatta da molte
domande, dimensioni, ambiti. C’è
nel nostro spirito un anelito insopprimibile, che è quello della ricerca
della verità, e tutto il nostro essere
tende a quello. Questa ricerca è quella che guida tutta la nostra curiosità,
tutta la ricerca umana, religiosa,
scientifica e quindi questo stesso
anelito si esprime in molte ramificazioni. Scienza e fede sono, a mio
parere, entrambe espressioni di questo stesso anelito, di questa stessa
ricerca della verità, che è unica, declinata in ambiti diversi. Per questo
non può esserci contraddizione o
concorrenza, purché non si confondano le due cose; bisogna essere attenti a non cercare nella religione la
spiegazione di come funziona il
mondo e a non cercare nella scienza
il fondamento e il senso della nostra
esperienza. D’altronde nessuno di
noi cercherebbe di telefonare con
una lavatrice o di lavare i panni col
telefono. Se cerchiamo di risolvere i
nostri problemi esistenziali con la
scienza o di dare spiegazione dei
fenomeni naturali tramite la fede
salta fuori un bel cortocircuito. Einstein diceva: “la religione sena la
scienza è cieca, la scienza senza religione è zoppa”. Per questo, se si è
attenti a non confondere i piani, si
può anche arrivare a vedere scienza
e fede addirittura come alleate e collaborative, proprio perché nutrono
aspetti diversi del nostro animo: in
effetti Giovanni Paolo II sosteneva
che “la scienza può purificare la
religione dagli errori e dalla superstizione; la religione può purificare
la scienza dall’idolatria e dai falsi
assoluti. Ognuna può condurre
l’altra in un mondo più ampio, un
mondo in cui entrambe possono fiorire”. Insomma, a chi vuole volare
alto nella vita, verso la scoperta della
verità, a chi cerca uno sguardo penetrante come quello dell’aquila, servono due ali, distinte ma unite allo
stesso tempo; per questo, come suggerisce ancora Giovanni Paolo II
possiamo pensare a fede e ragione
come a “due ali con le quali lo spirito umano si innalza verso la contemplazione della verità”.
Ringraziamo il Don per l’intervista
che offre numerosi spunti per riflettere a ognuno di noi.
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La nostra scuola
I Cuori Grandi di Mariastella
Intervista a Mariastella Bigogno
G. Colombo & E. Porta 4D
Venerdì 26 ottobre è venuta a testimoniare nella nostra
scuola una missionaria attiva in Togo da quasi quindici
anni e promotrice della Onlus “ Cuori grandi”: Maria
Stella Bigogno. Dopo aver fatto partecipe le quarte e le
quinte del nostro liceo delle sue “imprese” tra i poveri
del mondo, Maristella si è resa disponibile a rispondere
a qualche nostra domanda per saperne di più sulle sue
iniziative:
li e affettuose con chi si dimostra pronto ad aiutarle.
Quanti sono i missionari con cui lavora?
Di base siamo in tre, tuttavia non siamo mai soli; durante tutto l’anno, infatti, missionari di tutto le età vengono
per darci una mano o, come accade per i più giovani,
per fare un’esperienza . Di norma siamo sempre come
Da quanto tempo è attiva come missionaria?
Precisamente dal 26 febbraio del 1998
In cosa consiste la sua attività di missionaria?
La mia attività consiste nel far conoscere Gesù, si cerca
infatti di iniziare a fare corsi di catechesi , inoltre ci si
impegna a migliorare la qualità della vita delle persone,
teniamo infatti corsi per mamme analfabete e costruiamo scuole.
Dove svolge la sua missione?
Ho sempre svolto la mia missione in Togo, da
quest’anno, però, la mia attività si è spostata ad Amakpape, che nella lingua locale significa “casa delle foglie”.
Qual è lo scopo della sua attività?
Prima di tutto ci interessiamo dell’evangelizzazione
delle comunità locali, poi ci occupiamo dell’educazione
e della sanità, soprattutto pediatrica in quanto ci sono
pochissimi centri che si occupano della cura dei bambini nella zona in cui operiamo.
Ha incontrato difficoltà nell’integrarsi nelle comunità in cui si è trovata ad esercitare?
Assolutamente no, le persone del posto sono amichevo-
minimo una decina ad operare.
Ogni quanto tempo torna in Italia?
Di norma ogni due anni.
Come siete stati accolti dalle comunità locali?
Molto bene! L’importante, infatti, è che la gente non ci
veda come turisti o “colonizzatori”, ma come persone
con la voglia di vivere insieme a loro migliorando lo
stile di vita locale. Un esempio può essere il momento
in cui sono arrivata in Togo; le persone del posto si sono tutte mobilitate per portarci i prodotti della loro terra
in modo da farci cenare. E’ stata un momento molto
emozionante.
Ora non ci resta che ringraziare Maristella per la sua
disponibilità e augurarle di essere ripagata per tutto ciò
che fa anche “solo” con il sorriso di un bambino la cui
vita viene resa migliore grazie a persone come lei.
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La nostra scuola
Lo sport dentro di noi!
Le attività sportive del nostro Liceo
L. Motta, A. Pellegrini & B. Soldano 3F
Carissimi lettori del Grillo Bramante
siamo lieti di annunciarvi che anche
quest’anno all’interno della nostra
scuola saranno numerose le attività
sportive che si svolgeranno sia durante la mattinata che nel pomeriggio. La prima gara di quest’anno si è
svolta venerdì 26 ottobre ed è la corsa campestre. Questa gara serviva
per scegliere gli alunni che parteciperanno ai campionati studenteschi
provinciali di atletica, e come ogni
anno siamo sicuri che i nostri bramantini saranno protagonisti . La
corsa campestre è compresa anche
nella terza edizione del TROFEO
CITTA’ DI MAGENTA. Questo
trofeo della nostra città comprende
tre diverse discipline nelle quali
vengono messi a confronto gli studenti del liceo Bramante, del Quasimodo, dell’Einaudi e dell’ IPSIA.
Oltre alla campestre sono state inserite anche una gara di sci, che si
svolgerà a gennaio, e la gara di
mountain-bike, che invece si svolgerà a maggio. Vogliamo ricordare
come la nostra scuola si sia distinta
in questo trofeo, vincendo le prime
due edizioni, proprio grazie al rigore
con cui si effettua la selezione degli
alunni che vi devono partecipare. La
gara di mountain-bike si svolgerà a
Maggio appena il tempo lo permetterà e avrà la percorrenza di due giri
attorno alla nostra scuola per i ragazzi del biennio e di tre giri per i ragazzi del triennio. La terza disciplina è
lo sci e per scegliere gli studenti da
destinare
alla
gara,
anche
quest’anno, ci sarà l’ormai classico
stage di sci alpino ideato e diretto dal
prof. Moscatelli. Quest’anno, come
gli anni precedenti, si svolgerà a
Chiesa Valmalenco dal 19 al 22 dicembre 2012 ed avrà la finalità, oltre
che di pura selezione, di affinare le
capacità tecniche dei partecipanti,
sempre in vista della gara che si terrà
l’ultimo giorno. Infatti ogni alunno
può cercare il giusto approccio alla
disciplina sportiva attraverso allenamenti specifici. Si ricorda che è aperto a tutti gli alunni che però abbiano almeno qualche anno di esperienza sciistica. La gara si svolgerà
l’ultimo giorno dello stage e servirà
per selezionare i migliori sciatori del
nostro liceo divisi per categorie, i
quali poi parteciperanno a gennaio
ad una gara con gli alunni delle altre
scuole magentine, nell’ambito sempre del trofeo città di Magenta. Ancora durante la mattinata, in primavera, cominceranno i tornei interni:
calcetto per i ragazzi e pallavolo per
le ragazze, suddivisi per classi. Questi tornei si concluderanno con le
finali durante l’ultimo giorno di
scuola in palestra. Saranno come
ogni anno divisi tra biennio e triennio e ogni classe è automaticamente
iscritta. Viene proposta invece alle
ragazze di 1°-2°-3° liceo, come attività opzionale al pomeriggio, un cor-
so di pallavolo al fine di creare una
squadra del liceo e farla partecipare
al campionato provinciale studentesco assieme ad altre scuole dei dintorni. Questo progetto si terrà il martedì dalle 13.30 alle 15.30 e sarà tenuto dalle prof. Spagnolini e Mascellani. Al termine di questo progetto
ne sarà presentato uno nuovo proposto dalla prof. Spagnolini, che consiste in una attività di streetball che,
per chi non lo sapesse, è il basket 3
contro 3. Viene data così la possibilità di praticare uno sport a scuola
anche a quei ragazzi di tutte le classi
che non amano o comunque non si
ritengono così abili da poter affrontare un torneo di calcio o pallavolo.
Ci sarà anche una novità quest’anno
ed è rappresentata da un torneo di
pallavolo misto che rientra nel progetto tenuto dalla prof. Mascellani
denominato SPORT 4 PEACE. Questo torneo, che è già cominciato ad
ottobre e durerà per tutto l’anno scolastico, è aperto a ogni squadra formata da ragazzi di 3°-4°-5° divisi
per classi. Ringraziando i professori
di educazione fisica che si sono adoperati per far partire tutte queste iniziative, auspichiamo una grande partecipazione a queste attività da parte
di tutti gli studenti, perché sono attività di formazione e crescita, oltre
che di divertimento, dopo o durante
l’orario curriculare. Per chi non potesse partecipare direttamente alle
attività è comunque prevedibile una
calorosa presenza almeno da…tifosi
per le finali dei tornei, al fine di sostenere i propri amici e compagni, e
con loro le attività sportive nella
scuola
Pagina 9
La nostra scuola
Bramarte: “l’officina dell’arte”
Parte il progetto Action Art della Galleria di Magenta
A. Cerutti 5H
Nel corso dei diversi anni, il Liceo Bramante, tramite
collaborazioni con enti extra scolastici, ha preso parte a
diverse iniziative artistiche; dimostrando grande serietà
e collaborazione attiva, gli studenti hanno partecipato
ad attività come importanti concorsi di laboratorio fotografico, o il recente progetto della decorazione di alcune pareti dell’ospedale di Magenta (“Muri e colori”).
L’anno precedente ha preso vita un’iniziativa della Galleria di Magenta, che si occupa d'arte moderna e contemporanea, e organizza svariate attività per promuovere la cultura dell'arte, estendendola anche agli ambienti
didattici mediante dei laboratori creativi. L’attività che
la Galleria ha proposto ad alcune sezioni del nostro liceo (in particolare la 4G, 4H, 4I dell’anno scorso) è il
progetto di ACTION ART, che loro stessi definiscono
“un’officina, una palestra dell’arte”. Obiettivo: realizzare un oggetto di Design (un tavolo multimediale) per
l’arredamento della sede di ActionArt Factory, che a
breve vedrà l’apertura al pubblico in Via Roma 85
(Magenta). ACTION mette a disposizione degli studenti un’equipe specialistica che consente un approccio
totalmente nuovo e dinamico alla sperimentazione pra-
tica dell’arte moderna.
IN COSA CONSISTE IL NOSTRO PROGETTO di
Co.Design
In particolar modo quest’elaborazione, partendo da una
fase creativa di “skatch” individuale, porterà alla presentazione di un unico progetto per classe, risultato di
un lavoro d’équipe in sinergia con i professori di Disegno e Storia dell’arte Paolo Moneta e Annamaria Tepatti e con Marco Lazzaroni, direttore artistico di Actio-
nArt Factory. . Dei tre progetti solo uno verrà scelto da
una giuria di specialisti di vari settori e realizzato su
misura nel 2013 per gli spazi dell’atelier creativo. In
particolare l’oggetto in questione – il tavolo multifunzionale – non solo dovrà corrispondere alle esigenze e
ai desideri dei ragazzi coinvolti ma il suo utilizzo dovrà
anche essere pensato per altre persone, di diversa età e
condizione: il progetto che meglio soddisferà questi
parametri, sarà quello scelto.
IL RAPPORTO CON UN’EQUIPE SPECIALIZZATA
Lo svolgimento del progetto si articola in diversi incontri, con il personale della Galleria, che mette a disposizione degli studenti la massima disponibilità; alcuni
incontri si tengono nell’istituto stesso, altri in laboratori
specifici della Galleria, che inoltre ha creato una pagina
facebook https://www.facebook.com/pages/ActionartFactory-di-Galleria-Magenta/138194776241206?ref=hl
in cui anche i progetti che non verranno selezionati potranno essere caricati nell’apposita sezione, interagendo
direttamente con tutti i componenti dell’attività.
IL VALORE DEL PROGETTO La competenza lavorativa degli esperti della Galleria e l’efficacia della collaborazione tra docenti e studenti del liceo, rendono questa iniziativa una speciale opportunità di vivere e sperimentare esperienze artistiche del mondo del Design,
interagendo in modo pratico e diretto con l’arte, che
appare così agli studenti molto più “viva” e dinamica,
ricreando in piccolo un “cantiere” artistico di produzione. Questo progetto insomma, oltre a rappresentare una
valida opportunità di esprimere la propria arte, rappresenta un’attività di orientamento nel futuro nel campo
artistico-pubblicitario: un piccolo assaggio del mondo
lavorativo del Design.
Pagina 10
La nostra scuola
Il teatro? Un “gioco di vita”
M. Guizzardi 1B
“ Il teatro è qualche cosa di magico che il
pubblico non deve sapere ”.
Così disse Eduardo de Filippo, grande commediografo
e attore del Novecento in Italia. Infatti, il teatro è proprio questo: un’arte che richiede talento e ispirazione,
capace di ammaliare il pubblico e di coinvolgere nelle
vicende dei personaggi più di quanto possa fare persino
un libro. Chiunque sia capace di esprimersi senza timore può fare teatro. Purtroppo ai giorni nostri sembra che
la recitazione sia qualcosa che, almeno al liceo, fanno
solo i meno considerati. Io non credo che sia così. Il
teatro è un’arte che necessita di passione e dedizione.
Ne abbiamo avuta una splendida dimostrazione dai ragazzi del laboratorio teatrale che lo scorso 29 settembre
hanno accolto noi ragazzi di prima con una vivace rappresentazione fatta apposta per noi, e da loro realizzata
in soli due giorni di prova. Nel loro spettacolo non solo
ci hanno mostrato davvero cosa significhi fare teatro,
ma ci hanno anche fatto capire quanti sono i pregiudizi
riguardo ad esso. Oggi la maggior parte dei teenagers
crede che recitare sia una delle cosiddette “cose da sfigati”, e proprio questo impedisce a molti giovani di
mettersi in gioco e di scoprire invece quanto
l’esperienza teatrale possa aiutare a crescere. Il teatro in
primo luogo insegna a lavorare con gli altri; questo ci
consente di stabilire delle relazioni con le persone con
cui siamo in contatto quando siamo in scena e specialmente nel mondo moderno, dove la maggior parte dei
contatti che abbiamo con gli altri sono gestiti attraverso
i social networks e gli apparecchi elettronici, questo è
fondamentale. Gli attori che lavorano insieme in scena,
diventano una famiglia anche al di fuori di essa. Per
recitare, infatti bisogna essere in sintonia e essere consapevoli del meccanismo di cui facciamo parte. Ma il
teatro non ci insegna solo questo: imparando a recitare
si diviene più capaci di esprimersi con linguaggio forbito, si diviene padroni dell’arte oratoria (utile soprattutto quando non abbiamo studiato e siamo interrogati!)
e ci si abitua a parlare davanti a un cospicuo numero di
persone che molto spesso mettono a disagio. Questo
avviene soprattutto in classe, durante le interrogazioni
quotidiane che purtroppo almeno uno di noi deve subire. Inoltre conoscere le opere teatrali può spesso essere
un vantaggio, perché queste sono ricche di termini arcaici che potresti usare magari per confondere qualche
tuo amico…. Ma non è finita qui, poiché le opere di
molti commediografi si studiano in terza, quarta e quinta liceo: se si è recitato “Amleto” di William Shakespeare sicuramente la sua trama si ricorderà. Le opere teatrali sono ricche anche di vicende in cui ci si può riconoscere, speriamo non in una tragedia, e si può rimanere sorpresi da come ci si possa ritrovare e immedesimare in un personaggio. Magari un’opera può suggerire la
soluzione ad un problema o tra le sue righe si può trovare un buon consiglio, o si può persino scrivere
un’opera, come ci hanno detto i ragazzi del laboratorio
teatrale, e lasciare a briglie sciolte la nostra fantasia. Ma
secondo me il motivo per il quale il teatro è importante
per i ragazzi è soprattutto il seguente: coloro che recitano non si curano delle opinioni altrui, e di certo a loro
non interessa essere presi in giro. Al giorno d’oggi è
infatti molto facile che i teenagers si confondano nella
massa di pecoroni per il semplice bisogno di essere accettati, perché è più semplice fingere di essere qualcun
altro che essere veramente sé stessi. Invece non bisogna
curarsi troppo dell’opinione altrui poiché anche se veniamo derisi non ci deve importare, almeno fin quando
chi si prende gioco di noi a sua volta non ha nemmeno
il coraggio di mettersi in gioco. Inoltre come disse una
volta un uomo molto saggio: “Se non si sa ridere di sé
stessi nella vita non ci si può divertire”. La recitazione
è anche questo: sapersi accettare per come si è. Ecco
perché il mio invito è rivolto soprattutto ai miei coetanei delle prime: mettevi in gioco, iscrivetevi al laboratorio teatrale, distinguetevi dal gregge! Perché in fondo
il mondo ha anche bisogno di attori.
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Opinioni
Stanchezza da democrazia
...a proposito delle recenti elezioni del Consiglio d’Istituto
L. Casella 2A
-Anno 2011Due liste si sfidano per la corsa alle elezioni dei rappresentanti: in un angolo del ring la lista “Yes Week End”
che ha in programma settimana corta, opzionali potenziate e sicurezza nelle classi; all’altro lato del ring la
lista “Miglioriamo Insieme La Fama” che ha un programma a favore degli studenti…poi non me la ricordo
più, ma mi ricordo una cosa: noi primini, ancora un po’
spaventati dalla nuova Scuola, che però ci eravamo appassionati subito a questa storia delle elezioni e tornati
in classe nessuno riusciva a farci stare zitti perché discutevamo tra di noi: “Io voto loro perché sono dei fighi! Solo per il nome!” “ma no, sono solo esaltati” “ma
vogliono mettere l’intervallo lungo!” “tutto ministeriale
non si può!” “allora cosa vuoi fare? Voti Week end? Sei
pazzo!” “Ma no perché?” e così avanti per settimane…
-Anno 2012Aspetta, fammi pensare… Ah sì, c’è uno di seconda che
si candida, forse, non so.. così ha detto Tizio… Ah, giusto…...niente.
Ok, ora il succo della storia: nessuno si è mosso per
fare una lista (no, non per vantarmi ma il sottoscritto lo
ha anche fatto ma non ci è riuscito) quindi quest’anno
niente candidati. Fine. La preside aveva stabilito, secondo norma, un limite entro il quale bisognava presentarsi, non l’avete fatto? Non è passata la circolare? C’è un
sito: liceobramante.it sul quale vengono postate tutte le
circolari, inoltre, la circolare è passata in formato cartaceo. Punto, non si può far niente, c’è una legge da rispettare.
Per chiudere parlerò di morale; ci scandalizziamo tanto
della nostra classe dirigente che è corrotta, che non è
capace, che siamo più corrotti del Ghana, che sono attaccati alla poltrona, eccetera ma alla fine chi si muove?
Noi frequentiamo un liceo scientifico e il 90% di noi
andrà in una università per conseguire una laurea, andando a creare la classe dirigente del domani. Siamo il
futuro del nostro Paese. In quale direzione stiamo andando? Il futuro sarà l’anarchia giustificata
dall’ingiustizia delle proprie leggi? Ci stiamo forse
stancando della democrazia? Quella per cui per secoli i
nostri avi si sono battuti? Quella cosa di cui si parla
tanto ma che non sembra attuata? Gente, costruiamo
insieme con un po’ di impegno da parte di ciascuno una
democrazia nuova nella quale tutti possano dire la propria. Abbiamo un po’ di autonomia come studenti?
Sfruttiamola! Se noi studenti ci uniamo per mezzo delle
assemblee d’istituto ci possiamo tutelare, possiamo dire
la nostra e insieme costruire il nostro futuro. “Spesso
non voglio più essere italiano ma per fortuna lo sono!”.
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Opinioni
Noi più di quarant’anni fa: il Sessantotto
I “formidabili anni” della contestazione giovanile
L. Rondena 5H
Il 1968 non fu un anno come tanti
altri nel corso della lunghissima storia dell’umanità. Quell’anno diede il
nome a un periodo del passato e a un
movimento di contestazione che unì
vari paesi del globo sotto gli stessi
ideali. Un mondo di giovani, operai
e minoranze si opposero al “sistema”
della cultura ufficiale, tradizionalista
e capitalista. Ciò è la chiave di lettura di una fase totalmente nuova, poiché senza un coordinamento premeditato si formarono contestazioni in
tutto il pianeta contro diversi sistemi
politici, culturali e sociali. Così si
crearono i movimenti contro la guerra in Vietnam e le manifestazioni per
i diritti degli afroamericani negli
Stati Uniti, mentre il blocco orientale
dell’URSS e dei paesi del socialismo
reale iniziò a vacillare a causa delle
proteste di coloro che chiedevano
maggiore libertà dall’oppressivo governo sovietico. Quest’ondata di ribellione si abbatté e sconvolse anche le istituzioni più comuni della
vita quotidiana, come la famiglia. Di
fatto tra i giovani vi fu un rifiuto
dell’autorità
dei
genitori
e
un’opposizione al conformismo dei
ruoli all’interno del nucleo famigliare. Intanto gli studenti, infervorati
dagli ideali sviluppatosi nei vari strati sociali, attaccarono l’autorità del
docente, i pregiudizi dei professori e
il sistema scolastico, classista e obsoleto. La società del benessere e del
consumismo veniva rifiutata e ad
essa si opponevano comportamenti
anticonformisti, devianti (uso di droghe) e stili di vita “alternativi”. In
Italia questa forte carica fu assorbita
particolarmente dalle università e
dalle scuole superiori. Infatti le giovani menti italiane degli anni sessanta, influenzate dagli eventi del mondo e dalla ripresa delle idee marxiste,
si impegnarono per una migliore
organizzazione degli istituti e delle
facoltà, impreparate alla scolarizzazione di massa di quegli anni. Inoltre
gli studenti desideravano che la
scuola fosse in grado di interpretare
le esigenze delle nuove generazioni.
Il profondo malessere sociale era
anche legato ai risultati del boom
economico italiano degli anni sessanta che non premiò nella stessa
misura le classi meno abbienti, le
quali difficilmente potevano permettersi il diritto allo studio. Da Trento
al resto d’Italia le università iniziarono ad essere occupate dagli studenti
e di conseguenza aumentarono le
manifestazioni anche nelle piazze e
gli scontri violenti con la polizia. Il
conflitto più importante tra giovani e
poliziotti fu a Roma, dove talvolta
anche studenti con ideologie politiche totalmente opposte si unirono
negli scontri con le forze dell’ordine.
Mentre negli altri paesi occidentali il
movimento del Sessantotto andò
spegnendosi lasciando dietro di sé
pochi risultati concreti, in Italia continuò anche negli anni successivi. Il
“testimone” del movimento fu passato nelle mani degli operai che nel
1970 lottarono per i propri diritti,
ottenendo lo Statuto dei lavoratori,
ma non mancò un processo di degenerazione della lotta politica che avrebbe avuto, tra i suoi effetti più
drammatici, l’inizio degli anni di
piombo, durante i quali si verificarono atti di terrorismo politico, sia di
destra che di sinistra. Anche se il
terrorismo post-Sessantotto agì con
una logica militarista opposta
all’etica libertaria delle rivolte studentesche e operaie antecedenti, è
riconducibile ad esso come una
“cattiva eredità” del movimento. Di
fatto le lotte del Sessantotto furono
talvolta violente e proprio in quel
periodo sorsero i primi nuclei antidemocratici destinati a ferire profondamente la storia, la società e la politica italiana. Il Sessantotto venne
definito da TIME come “il rasoio
che ha separato per sempre il passato
dal presente”, ovvero l’atto finale
del secondo dopoguerra e quello
d’inizio della società contemporanea.
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Opinioni
Informarsi in rete
Risorse e pericoli dell’informazione on-line
E. Tosello 5H
Quanto pensiamo sia giusto spendere oggi per poter
fruire di una corretta informazione? Quanto tempo?
Quanto impegno? In un mondo dove informazione e
disinformazione, verità e finzione, probabile e auspicabile si confondono in un “quantum” dai contorni indefiniti, possiamo affermare con certezza che esista una
verità apprezzabile in quanto tale?
Se in passato le fonti erano poche e di una attendibilità
approssimativa oggi esse sono esponenzialmente aumentate, e tuttavia non per questo assicurano una corretta informazione. Nel tempo gli strumenti di informazione sono diventati sempre più numerosi e accessibili e
chiunque può reperire facilmente le notizie. Ma questo
cambiamento mostra risvolti anche negativi, fino a configurare il rischio di una disinformazione per eccesso.
Le numerose fonti non sempre sono di sicura affidabilità e non sempre ci dicono la verità.
I principali strumenti di informazione oggi possono essere considerati: Internet, i media televisivi e la stampa.
Il web, strumento che ha rivoluzionato tutto ciò che ci
circonda, ha dato la possibilità a chiunque di diffondere
notizie, di esporre le proprie idee, ma allo stesso tempo
niente ci assicura che esse siano fondate e corrette. Uniamo a ciò la velocità con cui le notizie si trasmettono
ed ecco che magari un errore può in poco tempo avere
grandi conseguenze. L’utente più ingenuo può venire
strumentalizzato, diventare diffusore di notizie utilizzate da qualcuno per fini propri e spesso non dichiarati.
I media televisivi, nonostante rimangano uno dei più
utilizzati strumenti di informazione, sembrano intanto
aver perso il loro ruolo principe nell'informazione proprio a vantaggio del web. Con la diffusione di smartphones, tablet e pc il web si può dire abbia quasi soppiantato il mezzo televisivo. Questo fenomeno ha colpito ancor più duramente la stampa, infatti sono numerose
le statistiche che ci confermano che sempre più persone
preferiscono consultare gli stessi quotidiani su Internet.
Così un numero crescente di testate giornalistiche, per
sopperire alle perdite causate dalle sempre minori vendite in edicola, decide di sospendere l’edizione cartacea
per concentrarsi solo su quella multimediale disponibile
sulla rete.Negli ultimi anni inoltre la grande diffusione
dei social networks ha ulteriormente incrementato il
potere di Internet: con essi le persone possono entrare
in contatto ancor più facilmente in qualunque momento
e trasmettersi ciò che accade in tutto il mondo in brevissimo tempo.
La diffusione capillare di Internet ha portato dunque un
mutamento di prospettiva, mettendoci in condizione di
poter conoscere molte cose, di arricchirci con notizie
che però possono anche essere false e inattendibili. Diventa quindi necessario trovare una metodologia di selezione di ciò con cui veniamo in contatto, in modo da
non rimanere vittime di falsità o di nozioni inutili e
ridondanti Sembra quindi indispensabile abituarsi a un
controllo incrociato, cioè alla ricerca di più conferme
su ciò di cui veniamo a conoscenza. Prima di tuffarsi
nella rete occorre quindi dotarsi di opportuni strumenti
critici, se non vogliamo rimanerci imprigionati.
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Sondaggio
Sondaggio: la musica secondo Facebook
S. Garavaglia 2A
Come tutti sappiamo, attraverso i
social network le persone esprimono
e condividono i loro gusti, in particolare, soprattutto tra i giovani, quelli
per i gruppi musicali. Parliamo
quindi di Facebook. Facebook è uno
dei social network più popolari e
diffusi tra noi adolescenti: esploriamo gli apprezzamenti musicali sul
web. Ovviamente i cantanti presenti
nella nostra classifica non coincidono con i cantanti più popolari degli
ultimi tempi, dato che riduciamo il
sondaggio a una parte ristretta di
persone (specialmente di giovane
età). Il decimo posto è occupato dal
rapper Lil Wayne. Nato a Hollygrove e attivo dal 1997; su Facebook
raggiunge un totale di 35 milioni di
fan. Ha inciso il suo primo album,
True Story all'età di soli 12 anni e in
15 anni di carriera ha pubblicato 9
album. Al nono posto troviamo Bob
Marley, cantante giamaicano simbolo del Reggae. Anche a distanza di
più di 30 anni dalla sua morte (1981)
la sua musica è rimasta una delle più
amate, come dimostrano anche i suoi
36 milioni di fan. L’ottavo posto è il
primo ad essere occupato da un
gruppo e non da un cantante solista: i
Linkin Park. Sono un gruppo alternative metal statunitense, formatosi a
Los Angeles nel 1996 che su Facebook ha raggiunto la notevole quota
di 39 milioni di fan. Il settimo posto
spetta ad una cantautrice pop californiana che è stata in grado di raccogliere 39 milioni di fan: Katheryn
Elizabeth Hudson, meglio nota con
lo pseudonimo di Katy Perry. Il sesto
posto è presieduto dal giovanissimo
Justin Bieber. Venne scoperto su
YouTube e lanciato da Usher all’età
di 13 anni. Apprezzatissimo da molte teenagers di tutto il mondo, ma
molto spesso anche criticato. Guardando oltre le critiche i numeri parlano chiaro: adesso il giovane cantante possiede su Facebook un totale
di 40 milioni di fan. Al quarto e
quinto posto con 45 milioni di fan
abbiamo due cantanti, anche se appartenenti a due generi e epoche
completamente diversi. Da un lato
c’è Shakira, la cantautrice e ballerina
colombiana che ha iniziato la sua
carriera canora nel 1991, e dall’altro
Michael Jackson, il Re del Pop, che
ha pubblicato 11 album ed è entrato
nel Guinness dei Primati per aver
registrato un miliardo di dischi venduti. Ed ora siamo pronti a mettere il
primo piede sul podio. Al terzo posto troviamo la stravagante Stefani
Joanne Angelina Germanotta, la cantautrice italo-americana che tutti conosciamo come Lady Gaga. Su Facebook raggiunge un numero di fan
pari a 48 milioni con i quali interagisce attivamente attraverso la sua pagina. Al secondo posto troviamo
Rihanna, la giovane cantante barbadiana che negli ultimi tempi ha avuto
un rapidissimo aumento di apprezzamenti sul web, tanto da arrivare a un
totale di 50 milioni di fan. Ecco che
finalmente riusciamo a premiare il
cantante più famoso e più amato dalla popolazione di Facebook. È il
rapper più famoso dell’ultimo decennio con 52 milioni di fan. Inoltre è
l’unico rapper della storia ad aver
vinto un Premio Oscar con la sua
canzone Lose Yourself. Avete capito
di chi sto parlando? Esiste solo una
risposta a tutto ciò: Eminem.
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Scienza/Scienze
21 dicembre 2012: scienza o misticismo?
N. Bramani & M. Mariano 5H
Il fatidico giorno si avvicina. Sono ormai un paio
di anni che la previsione
maya a proposito della
fine del mondo impazza
tra telegiornali, quotidiani, social network, cinema
e ogni forma di telecomunicazione.
Ma prima di tutto è bene
sapere cosa c'è alla base
di questa previsione e soprattutto cosa essa realmente implicherebbe. Il
calendario maya, chiamato Tzolk'in o Cholq'ij, si
organizza su tre cicli e il
21 dicembre 2012 coinciderebbe proprio con la fine del ciclo
maggiore, denominato “Lungo Computo”, di 1872000 giorni, che equivalgono a circa 5125 anni. E' proprio
da qui che nascono le numerose ipotesi su un eventuale fine di una era o
del mondo così come lo conosciamo.
In realtà non ci sono prove certe che
affermino che i Maya pensassero al
21 dicembre come la fine del mondo
e non semplicemente come a un momento di svolta e a un'occasione per
compiere celebrazioni in occasione
dell’inizio di una fase di rinnovamento. La presunta previsione della
fine del mondo deriverebbe dunque
semplicemente da una nostra interpretazione non provata o non corretta degli studi astronomici compiuti
dai Maya, forse dovuta alla crisi economica globale o forse a fattori climatici e fenomeni catastrofici come
l’eruzione di vulcani da anni inattivi
o a terremoti e maremoti disastrosi.
Ma questa spiegazione che dovrebbe
tranquillizzarci non elimina le ipotesi più apocalittiche, che si dicono
frutto di “rigorosi” studi scientifici
ma che forse derivano della semplice
immaginazione dell’uomo, mentre
qualcuno magari ne ricava anche dei
profitti. Sentite, cari lettori, quali
sono le teorie sulla fine del mondo
più in voga in questo periodo, e vi
assicuriamo che avrete i brividi dopo
averle lette. Alcuni pensano che il
nostro pianeta smetterà di ruotare su
se stessa per ben 3 giorni, dopodiché
riprenderà a girare, ma in senso contrario portando sconvolgimenti climatici senza precedenti; altri pensano che, dai confini dell’universo,
comparirà un corpo celeste, chiamato Nibiru che, incrociando le orbite
dei pianeti, porterà ad un mutamento
degli equilibri gravitazionali tra i
corpi celesti, che porterà disastri nel
Sistema Solare e, di conseguenza,
anche sul nostro pianeta; altri ancora
pensano che ci sarà un allineamento
tra diversi corpi celesti con la Terra,
provocando terribili sconvolgimenti planetari; infine
altri pensano all’arrivo di
una razza aliena che entrerà
in contatto con noi (ma
questa è solo fantascienza!)
oppure alla vera fine di
tutto in senso anche religioso, cioè al Giudizio Universale come viene raccontato
nell’Apocalisse.
L’ultima, ma forse la più
scientifica e proprio per
questo la meno catastrofica, è quella relativa
all’attività delle macchie
solari presenti sulla superficie della nostra stella: infatti, si pensa che tra il 2012 e il 2013,
a conclusione del ciclo di 11 anni del
Sole, avremo un picco di macchie
solari, la cui influenza magnetica
provocherà probabilmente qualche
difficoltà ai satelliti artificiali che
gravitano intorno alla Terra e che
forse limiterà il funzionamento dei
pannelli solari. Ma da questo alle
trombe dell’Apocalisse, ce ne corre… Se solo questo ci dice la scienza, c’è tuttavia chi non vuole rinunciare a ipotesi suggestive o catastrofiche, e magari al piacere del brivido, e continua a interpretare queste
previsioni o come la fine ormai imminente del mondo o come un'occasione di svolta, di miglioramento e
di nuovo inizio per la civiltà umana.
Chi vivrà vedrà, è il caso di dire. C’è
comunque da ribadire una cosa, in
conclusione: i Maya hanno fatto un
calendario, quello sì, che è davvero
la fine del mondo. Dunque, arrivederci
al
prossimo
numero
(FORSE!).
Ma no
fantas
parte
suffic
questo
mente
guire è
te vuo
proget
più se
voi!
Ciao a tutti i lettori del nostro mitico
Giornalino!
Come saprete, quest’anno numerose sono
le novità del Grillo Bramante, e tra queste
potete trovare una nuova sezione un po’
particolare… Tutti voi leggendo riviste di
moto e macchine per i maschietti, o di
gossip e moda per le donnicciuole, vi sarete accorti che l’inserto centrale non manca mai: che sia un poster, una ricetta di
cucina oppure una guida fai-da-te, è sempre carino trovare qualcosa da poter
staccare e conservare. Perché il nostro
Giornalino deve essere da meno?
E dunque ecco qua! In ogni numero troverete un disegno, un fumetto, o
una frase accompagnata da illustrazioni, pronta per voi, per tutti coloro
ai quali piacerà talmente tanto da volerla staccare e appendere in cameretta (o almeno, noi proveremo a fare in modo che ciò si realizzi!).
on finisce qui… Siete bravi a disegnare? Avete fantasia? Avete menti brillanti ed un
stico senso dell’umorismo? Lasciate uscire il vostro estro! Non è necessario far
della redazione per vedere la vostra idea pubblicata come inserto centrale: sarà
ciente comunicare il vostro progetto scrivendo alla casella di posta del Grillo, e se
o piacerà potrete vedere il vostro lavoro pubblicato sul numero successivo, ovviae autografato! Che aspettate allora? Inviateci le vostre idee! L’unica “regola” da seè la seguente: come il Grillo Parlante era la coscienza di Pinocchio, il Grillo Bramanole essere la coscienza degli studenti del nostro Liceo, e ciò significa che il vostro
tto dovrà essere inerente a riflessioni scaturite in ambito scolastico… Tranquilli, è
emplice di quanto le mie parole facciano pensare! Quindi: che l’ispirazione sia con
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Scienza/Scienze
Una Felix Fabula
La memorabile impresa di Felix Baumgartner
F. Sarri 5H
Salisburgo, anno 1969. Nasce, da
una famiglia del tutto ordinaria, un
bambino di nome Felix. I primi anni
della sua vita li passa tra i banchi di
scuola, come ogni ragazzo della sua
età ma, nel 1985, come un moderno
Ciaula, alza gli occhi al cielo e rimane sbigottito da quanto sia intrigante
e magnifico il cielo sopra di noi. Dizionario di Latino, 2012. So di chiedervi un grande sforzo ma fidatevi e
capirete; una della prime voci sotto
la lettera F è quella di fabula, nome
femminile appartenente alla prima
declinazione e bla bla bla.. non è
questo che ci interessa, noi vogliamo
capire cosa significa. L’ indispensabile “IL” ci fornisce la traduzione di
mito, leggenda, favola. Ora, proviamo a sintetizzare la forza esplosiva e
l’ energia di un sedicenne che ha
appena compreso di voler solcare i
cieli, con il mito, la leggenda, le
grandi imprese. La soluzione è sotto
gli occhi di tutti: Felix Baumgartner.
Comincia così l’ avventura di un
uomo destinato ad entrare nella storia; a sedici anni, ammaliato dalla
bellezza dei cieli, indossa il primo
paracadute e la sue abilità, quasi innate, gli permettono di entrare facilmente nel Team di dimostrazione
aerea dell’ esercito austriaco. Tre
anni dopo, nel 1988 inizia il percorso
di collaborazione con Red Bull che
gli garantirà fama e successo come
BASE jumper, ovvero come paracadutista specializzato in cadute da
rilievi naturali, edifici, ponti e quant’
altro vi possa sembrare abbastanza
estremo per essere sfidato. Ma il bello deve ancora venire. Non contenti,
Felix e l’ azienda austriaca, nel
2010, decidono di intraprendere una
via fino ad allora inesplorata: nasce
il progetto Red Bull Stratos, che prevede il lancio di Baumgardner da
trentasei km di altezza dalla superficie terrestre. I lanci di avvicinamento
all’ impresa vera e propria sono molteplici fino a quando non arriva il
grande giorno, l’ 8 ottobre 2012. Il
mondo intero è con gli occhi puntati
al televisore (o al cielo?) ma, ahimè,
la Natura decide di prendersi gioco
di noi uomini, impedendo il lancio
con raffiche di vento e maltempo.
Pensiate che Felix si dia per vinto?
Assolutamente no, tanto che il 14
ottobre indossa nuovamente la propria tuta da astronauta e sale sulla
capsula, appesa a un pallone aerostatico, che lo porta fino alla stratosfera. L’ ascesa, avvenuta grazie a un
ingente quantità di elio, dura più di
due ore, al termine delle quali cominciano la procedure di preparazione al grande salto. La tuta di Felix
viene pressurizzata, vengono sganciate le cinture di sicurezza e, finalmente, il portellone si apre: davanti a
Felix, agli otto milioni di spettatori
Youtube e i tre milioni della televisione austriaca, si
spalanca uno scenario mozzafiato:
la Terra, con le sue
immense distese d’
acqua, le sue montagne e le innumerevoli città che,
viste da quell’ altezza, altro non
sono che piccoli
puntini. Felix si
alza dalla sedia e
sale sull’ orlo del “precipizio”, dal
quale ci saluta dicendo che “a volte
bisogna andare molto in alto per capire quanto siamo piccoli”. Un salto,
un banalissimo salto, e precipita nel
vuoto; il mondo è con il fiato sospeso e, quando Felix inizia a roteare
vorticosamente, si teme il peggio.
Ma dopo pochi secondi il volo si
stabilizza e questo permette al
“pioniere dei cieli” di comunicare
con il proprio team a terra e di raggiungere la tanto desiderata velocità
del suono. A 1550 m d’ altezza apre
il paracadute e comincia una docile
discesa verso la Terra. Ad aspettarlo
ci sono fotografi, scienziati, e non
solo: ci sono io tre record del mondo
che ha battuto: l'altezza massima
raggiunta da un pallone aerostatico
con equipaggio, l'altezza maggiore
di un lancio da pallone aerostatico e
la velocità massima raggiunta da un
uomo in caduta libera. C’ è la sua
famiglia, che ha vissuto ore e ore
con il fiato sospeso, pregando che
tutto andasse per il verso giusto. C’è
l’ umanità intera, o almeno quella
parte che vuole ancora vivere di sogni e speranze per il futuro.
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Scienza/Scienze
Bolle detergenti: un’esplosione di pulito!
La scoperta di una Università americana
E.Nava 2A
In questi ultimi anni è stata portata a termine una scoperta che può essere considerata "rivoluzionaria", in
grado di risolvere molti problemi dei nostri tempi, sia
economici che ambientali. Infatti nell'Università di
Southampton in America si è riuscito a concludere con
successo un esperimento che era già stato preso in
considerazione nel 1933. Il chimico Tim Leighton,
professore di questa università, insieme ad altri scienziati, ha individuato un sistema per la pulizia di oggetti, anche di uso quotidiano, senza l'utilizzo di detersivi
o sostanze detergenti. Infatti se si introducono nell'acqua delle bolle d'aria e queste vengono colpite da ultrasuoni, le bolle subito collassano, provocando una
brevissima esplosione che emette calore a gradi molto
elevati. La temperatura di questa esplosione può anche
arrivare a quella del Sole. Questo sistema è utile per
togliere lo sporco da oggetti e da qualsiasi tipo di materiali resistenti; per riuscire, invece, a pulire superfici
delicate, come ad esempio la nostra pelle oppure i prodotti alimentari, è necessaria una "esplosione" di minor potenza, perchè altrimenti potrebbe essere altamente corrosiva e pericolosa. Per questo si utilizza una
versione con potenza minore, così che si verifichi solo l'oscillazione, e non l'esplosione, delle bolle d'aria,
che si trasformano in una sorta di spugna abrasiva che
elimina lo sporco. Questo metodo era già stato messo
in atto da alcune aziende, che già utilizzavano da tempo questo sistema di pulizia, ma in futuro verrà anche
introdotto negli ospedali, nelle industrie per la pulizia
nella preparazione degli alimenti e
in ambiente domestico. Infatti, lo
stesso professor Leighton e il dottor
Peter Birkin, hanno inventato un
dispositivo che sfrutta questa scoperta, permettendo di portarla in
tutte le nostre case. Ad un comune
rubinetto viene applicato un ugello
che è formato da due dispositivi che
permettono uno la produzione di
bolle d'aria, e l'altro la produzione di
ultrasuoni che vengono a contatto
con le bolle. Entrambi scendono con
l'acqua corrente sulla superficie
sporca ripulendola immediatamente con il solo utilizzo di acqua fredda, un ridotto numero di additivi e un
consumo di elettricità che equivale a quello di una
lampadina in quanto evita di ricorrere all'acqua calda.
Per questa invenzione, Leighton e Birkin, hanno ricevuto il "Premio dell'Innovazione 2011 Bian Mercer"
della Royal Society e una quantità sufficiente di denaro che utilizzeranno per la produzione di questi ugelli.
Si tratta, senza dubbio, di una invenzione che potrebbe
essere la soluzione a molti problemi appunto, sia economici, che ambientali. Infatti in questo modo l'utilizzo di saponi e detersivi diminuirebbe notevolmente,
portando ad una riduzione nell'acqua delle sostanze
inquinanti, nocive e dannose per ogni tipo di essere
vivente. Potrebbe diminuire inoltre il pericolo di malattie infettive dato che alcune ricerche hanno constatato che il contagio di molte di esse avviene più facilmente attraverso l'acqua inquinata. L'invenzione degli
scienziati americani poi eviterebbe l'enorme spreco di
acqua che si verifica ogni anno. Sul nostro pianeta
l'acqua dolce è preziosa, costituendo solo un terzo della quantità complessiva essendo infatti la Terra coperta soprattutto di acqua salata. Inoltre sarebbe possibile
risparmiare molto denaro evitando l'aquisto di detergenti per la pulizia e riducendo la quantità di energia
elettrica necessaria per il riscaldamento dell'acqua a
cui si ricorre per ottenere maggiori risultati nel lavaggio.
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Dal territorio
“Ti racconto un libro”: guarda ascolta e… assapora!
Al via al Cinemateatro Nuovo di Magenta
l’edizione 2012/2013
G. Colombo 4D
Successo sempre crescente per l’
ormai nota rassegna culturale “Ti
racconto un libro” , giunta ormai
all’ottava edizione.
Ad ogni testo sono dedicate due o tre
serate; alla fine la rassegna viene
chiusa da una compagnia di attori
professionisti che recitano su testi di
autori affermati.
La programmazione di quest’anno
è particolarmente avvincente e permette al pubblico di scoprire alcuni
capolavori dell’universo letterario
attraverso un appuntamento settimanale presso il Cinemateatro Nuovo di
Magenta.
Questa iniziativa ha anche avuto il
patrocinio del Ministero dei Beni
cuturali.
In questo numero intervistiamo il
Prof. Sergio Chiodini, docente di
Lettere nel nostro Liceo nonche’
promotore di tante proposte culturali
all’interno della scuola.
Nell’ambito di questa iniziativa, il
nostro Prof. ha introdotto con una
efficace presentazione l’opera
“Alla ricerca del tempo perduto”,
seguita dalla suggestiva e coinvolgente animazione del testo di Proust.
Ci potrebbe spiegare brevemente
in cosa consiste questa rassegna?
La finalità della rassegna è quella di
avvicinare le persone alla lettura attraverso uno spettacolo suddiviso in
tre parti: la presentazione sintetica
del testo mediante un’introduzione
di circa 10 – 15 minuti, la sua rappresentazione della durata di circa
un’ora e infine un momento conviviale in cui il pubblico può dialogare
con gli stessi attori/ interpreti.
Quando avvengono le rappresentazioni?
Gli incontri sono concentrati nella
fase autunnale, possono essere quattro o cinque.
Cosa prevede la sua partecipazione a questa iniziativa?
Consiste in un lavoro preparatorio
compiuto insieme alla compagnia
teatrale ( Gli Ammazzacaffè): c’è
una prima fase in cui si passa dal
testo originale alla stesura di un copione, si effettuano le prime prove
apportando i necessari correttivi e
vengono divisi gli ambiti di intervento. Il mio compito, in particolare,
riguarda l’inquadramento storico/
culturale dell’opera mentre quello
della compagnia deve essere una
fedele interpretazione del copione
elaborato.
Ha già presentato altri testi negli
anni precedenti?
Sì, quella di quest’anno è la quinta
partecipazione: negli anni precedenti
ho presentato“Memorie di Adriano” di Yourcenar –
“L’insostenibile leggerezza
dell’essere” di Kundera –
“1984” di Orwell -“Il Birraio di
Preston” di Camilleri e, quest’anno,
“Alla ricerca del tempo perduto” di
Proust.
C’è un tema conduttore che lega i
testi che verranno proposti
quest’anno al pubblico?
Sì, il tema è quello dei colori.
Tutti i colori rispecchiano un sentimento dell’animo umano, in fondo
sono pretesti per raccontare un bel
libro. Giallo, rosa, nero…. Ogni colore ha in sé una storia tutta da scoprire
Ritiene che questa opportunità sia
utile per avvicinare i ragazzi alla
lettura?
Sì, perché lo sforzo mio e della compagnia è quello di comunicare
un’emozione, che è il primo stimolo
alla lettura; in questo senso va anche
la scelta della direzione del Cineteatro Nuovo, che propone un costo
contenuto del biglietto d’ingresso
per favorire il più possibile la presenza di giovani. Gli abbonamenti,
solitamente si esauriscono in pochi
giorni e hanno sempre un’ottima
risposta di pubblico,anche dopo anni
dall’avvio di questa iniziativa.
Ringrazio il Prof. Chiodini per aver
risposto alle mie domande con grande disponibilità e cortesia. Leggere…. “a colori”: un’ importante occasione per i lettori del magentino
che potranno così avvicinarsi con
curiosità e piacere a libri che sicuramente arricchiranno il loro autunno.
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Dal territorio
Digito ergo sum: Facebook e la filosofia
Pop-filosofia alla Biblioteca Comunale di Corbetta
E. Giora 5H
Nei giorni 22, 29 ottobre e 5 novembre 2012 a Corbetta presso la Sala
Grassi del Comune hanno avuto luogo i tre incontri della prima edizione
di “Filosofia, scienza, società - riflessioni sul contemporaneo”. Questo evento è stato principalmente
pensato per i giovani, ma non solo,
e aveva come obiettivo la divulgazione e l’approfondimento di tematiche filosofiche e scientifiche particolarmente legate alla società contemporanea. La manifestazione è stata
promossa dall'assessorato alla cultura e dalla biblioteca comunale di
Corbetta e ha avuto un ottimo riscontro di pubblico. Tema generale
degli incontri è stata la “popfilosofia”, il tentativo cioè di mettere
in relazione la tradizione, i metodi e
gli argomenti della filosofia con oggetti “pop”, cioè di uso contemporaneo e familiare anche a chi non si
occupa di filosofia. Il primo incontro, dal titolo “Facebook e la filosofia” è stato a cura di Edoardo Alcotto,
studioso e insegnante di filosofia e
storia a Liceo Santorre di Santarosa
di Torino. Dopo l’intervento delle
autorità civili di Corbetta, due studenti della nostra scuola, Michele
Pellegrino e Matteo Bolzonella, in
qualità di moderatori, hanno introdotto l’argomento. Michele definisce
la pop-filosofia come un tentativo di
far uscire la disciplina dalle aule per
metterla in relazione con la cultura
popolare. Per questa ragione c’è chi
sminuisce la pop-filosofia definendola “banale”. Matteo ci introduce
invece l’argomento: il sociologo canadese Marshall McLuhan già
nel 1968 ha coniato l’espressione
“villaggio globale”. Con la diffusione di Internet e Facebook sono scaturiti però ulteriori problemi come
quello della privacy oppure quello
etico del cambiamento di valore
dell’amicizia, fino (e non ultimo) al
problema della libertà: siamo veramente liberi da Facebook e con Facebook? Dopo questa presentazione
inizia la conferenza del professor
Alcotto. La pop-filosofia è l’ideale
filosofico di Gilles Deleuze, filosofo
francese e iconoclasta, che nel 1977
afferma di voler “fare una filosofia
come Bob Dylan fa una canzone”. Il
prefisso “pop” sta a significare che è
una filosofia che incontra la cultura
popolare e i mass media, basti considerare che pop-filosofi hanno scritto libri riguardanti la musica poprock, Harry Potter, cartoni animati
come i Simpson, la Harley Davidson…il tutto correlato con la tradizione filosofica. Ai critici che sottolineano la sua povertà di contenuti i
pop-filosofi ricordano che già la concezione enciclopedica della filosofia
di Aristotele riteneva che essa potesse e dovesse parlare di tutto. I
filosofi pop aggiungono poi di voler
trattare argomenti moderni in forma
leggera, e anche divertente se possibile. Lo stile pop per il professore
Alcotto è infatti la sintesi tra forma e
contenuto ideale per il grande pubblico, poiché viene minimizzato lo
sforzo di comprensione massimizzando l’effetto cognitivo. Un’altra
critica mossa alla pop-filosofia è
quella di assecondare l’antiintellettualismo imperante trattando
argomenti volgari o poco rilevanti.
La risposta a questa critica è che anche dietro al “pecoreccio” ci può
essere Platone, e per questa ragione
la pop-filosofia non può essere definita necessariamente populista.
L’antropologo britannico Jack Goody definisce Facebook “tecnologia
dell’intelletto”, e conferisce a questo
social network il valore di esteriorizzare la facoltà di ragionare, perché
entrando in contatto con altre idee
così velocemente l’uomo è portato a
non pensare più solo con la sua te-
sta, ma in costante condivisione con
quella degli altri. Estremizzando si
può affermare che “pensiamo con le
dita sulla tastiera e gli occhi sullo
schermo”. Facebook crea poi un
nuovo tipo di soggetto, il soggetto
online, il quale ha due modalità: la
modalità online, cioè quella multidialogante e narrativa di se stessa, e
la modalità offline, nella quale si
può configurare l’antica solitudine.
In questo modo il sé viene costruito
virtualmente e questo può avere risvolti positivi o negativi. Per la professoressa Sherry Turkle in rete ci si
può mettere in scena inventare nuove identità e questo può avere anche
un valore terapeutico. Per il sociologo Erving Goffman invece avere la
possibilità di atteggiarmi a qualcuno
che non sono fa di me una sorta di
attore che nella sfera pubblica si trova su un palcoscenico, mentre nella
sfera privata si trova nel retroscena;
per questa ragione non si può più
stabilire con certezza se chi parla è
l’io attore o l’io reale, e diventa difficile chiedere e dare fiducia agli
altri. L’ultimo aspetto di Facebook
trattato dal professor Alcotto è stato
quello degli oggetti conversazionali.
Sul social network gli utenti pubblicano video o post per creare un contesto dal quale far partire una conversazione: in questo modo tutti
vengono motivati ad argomentare, e
Facebook diventa una sorta di palestra per il ragionamento. Al termine
della conferenza animato dibattito,
moderato efficacemente da Michele
e Matteo. Nei prossimi numeri del
“Grillo” il resoconto degli altri incontri.
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Cultura
La Bibliobussola
di Alice Gambaro 2A
Libri che scottano? Meglio
bruciarli
Lo sapete che la carta prende fuoco
spontaneamente a 451° Fahrenheit?
Questo fatto ha dato il titolo ad un famoso romanzo di fantascienza, scritto
nel 1953 dallo scrittore americano Ray
Bradbury.
Fahrenheit 451 è ambientato in un
futuro non meglio precisato, o addirittura in una realtà parallela alla nostra.
Nella società immaginata da Bradbury
è illegale viaggiare in automobile a
meno di 100 km/h, mentre è perfettamente normale che ragazzi adolescenti
si uccidano a vicenda per passatempo.
Nelle case intere pareti sono adibite a
televisori, e gli abitanti sono convinti
di trovare una famiglia nei personaggi
delle varie fiction interattive. Soprattutto, però, la lettura è illegale. Nel
corso del tempo, infatti, i libri sono
andati riducendosi sempre di più, soprattutto per questioni politico-sociali:
un racconto urta la sensibilità di qual-
cuno? Cancelliamolo dall’esistenza e
non ci saranno problemi. Applicando
questo principio, i vari governi che si
sono succeduti in questa “storia parallela” hanno eliminato molte opere storiche, da Dante a Seneca passando per
Virgilio, fino a dichiararle tutte illegali. Per far rispettare le norme sui libri
esiste una sorta di polizia specializzata,
i pompieri, che invece di spegnere gli
incendi - come sarebbe naturale pensare - appiccano il fuoco alle case di tutti
i ribelli che sono sorpresi in possesso
di libri o materiale scritto. Di questi
pompieri fa parte il protagonista del
romanzo, Guy Montag. Inizialmente
egli è, almeno all'apparenza, contento
del suo lavoro: adora vedere il fuoco
che trasforma e brucia tutto ciò che
trova sul suo cammino. Tuttavia, l'incontro inaspettato con una ragazza
solleva molti interrogativi nascosti
nell'animo di Montag. La ragazza in
questione risponde al nome di Clarisse
McClellan ed ha quasi diciassette anni.
Montag la incontra una sera tornando
dal lavoro e lei riesce a deviare la sua
attenzione con una serie di commenti e
osservazioni contrari al senso comune
della società in cui vivono. Clarisse
chiede a Montag se è felice della sua
vita ed egli risponde affermativamente,
ma in realtà è profondamente turbato
dalla domanda. Ripensandoci, Montag
si convince di essere profondamente
infelice: svolge il suo lavoro solo
per abitudine, non perché gli piaccia
davvero; mentre la moglie, Mildred,
che pensava di conoscere, si rivela
come una totale estranea. Il suo turbamento interiore culmina durante una
sera di lavoro. Durante i preparativi
per l'incendio di una casa Montag, come guidato da un istinto nascosto, ruba
un libro e lo nasconde senza essere
visto. Non è che il primo, perché poi
continuerà a prendere libri dalle case
dei condannati per celarli in casa sua.
Così facendo suscita però il sospetto di
sua moglie e del capitano Beatty, il
capo dei pompieri. Nonostante ciò,
spinto dalla morte in circostanze misteriose di Clarisse, Montag inizia a
leggere, con l'aiuto di un uomo di nome Faber. Attraverso i libri, Montag
riesce a riscoprire la sua identità e inizia a scontrarsi sempre di più con la
mentalità dei suoi concittadini. La sua
attività, però, non sfugge agli agenti
incendiari del capitano Beatty… Lo
stile di Bradbury è, secondo me, abbastanza scorrevole e facile da leggere;
ci sono parti più oscure, ma servono
per comunicare lo smarrimento di
Montag, e in ogni caso leggendo attentamente si riesce ad individuare il filo
conduttore del passaggio. Il lettore si
immedesima con Montag e lo segue
nelle sue vicende; leggendo sembra
quasi di sentire le voci dei personaggi,
e di provare le loro emozioni. Non
bisogna però considerarlo una lettura
leggera: infatti, a dispetto dello stile
lineare, i concetti proposti richiedono
una certa attenzione, e spingono il lettore a riflettere e a interrogarsi
sull’evoluzione della nostra società. Sì,
perché l’impressione che si ha a lettura
finita è proprio quella che, a meno di
ritornare sulla retta via, il nostro mondo finirà proprio così: basti pensare a
quante persone, al giorno d’oggi, considerano una carriera nel mondo della
televisione più importante di anni ed
anni di studi. Insomma, Fahrenheit
451 è una lettura impegnata, ma vale
decisamente la pena di buttarsi a capofitto nella storia! E assicurarsi che i
libri non arrivino alla temperatura fatidica di 451°F…
(N.B. Tutti i giorni alle 15, dal lunedì
al venerdì, su Radio 3 va in onda una
trasmissione di libri e idee che si chiama “Fahrenheit” in memoria del romanzo di Bradbury)
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Cultura
Irisinversi
di Iris Daka 5B
LASCIATEMI DIVERTIRE
Cadi, neve,
leggera, leggera,
porta sul mondo
nuova primavera.
Soffia, vento,
soffia più forte,
solleva le foglie,
rianima la notte.
Scatenati, o pioggia,
nella notte scura,
dai sfogo alla tua forza,
non mi fai paura.
Danzate, fenomeni,
del tempo padroni,
che il vostro canto
nel mio cuore tuoni.
Così, bambina,
con voi giocherò,
d’ingenua allegria
di voi riderò.
Vi sembrerà pazzia
questo mio dire,
ma non giudicatemi,
lasciatemi divertire.
Pagina 24
Rubriche
Il questionario di Alex
A. De Cicco 3E
Carissimi lettori del Grillo,
quella che vi presentiamo oggi
è una nuovissima rubrica pensata proprio per tutti gli studenti del nostro liceo! Abbiamo scelto due studenti, che si
sono gentilmente prestati a rispondere a questo semplicissimo ma interessante questionario. Chissà se riuscirete a scoprire chi sono i due studenti
misteriosi.. buona lettura!
Ruiz Zafòn Carlos.
Nome? (se preferisci puoi utilizzare un soprannome)
F: Pizza.
- Filippo.
Chi è il tuo cantante preferito? Perchè?
- Mmm.. diciamo “Giovanna”.
Eta?
F: 18
G: 17
Scuola media frequentata?
F: Istituto medio M. Anna
Terzaghi (canossiane)
G: Enrico Fermi
La prima cosa che pensi
quando ti svegli al mattino?
F: Prima lezione a scuola?
(anche se non penso molto alla
mattina..)
G: Il cavaliere del Giglio –
Russo Carla M.
Qual è l'ultimo film che hai
visto?
F: Il miglio verde, anche se in
realtà è molto che non guardo
film.
G: L'era glaciale 4
Il tuo piatto preferito?
G: Lasagna.
F: Lady Gaga: la considero
un'artista a 360° e combatte in
favore dei più deboli.
G: Ligabue: con le sue canzoni
esprime ciò che penso.
La tua materia preferita?
F: Biologia/ Filosofia
G: Scienze
La materia che odi?
F: Latino, anche se non è un
vero e proprio odio.
G: Latino.
G: Oggi sarà una bella giornata. Andiamo a scuola dai ….
Cosa ti piace fare nel tempo
libero?
Cosa ti piace di più di te stesso?
F: Nel tempo libero mi dedico
soprattutto agli amici o ai miei
cani, la mia passione!
F: La sincerità!
G: Avere sempre il sorriso sulle labbra.
Cosa detesti di te stesso?
F: L'orgoglio.
G: I capelli.
Qual è l'ultimo libro che hai
letto?
F: Il prigioniero del cielo –
G: Studiare! No, dai, scherzo..
nel tempo libero mi piace uscire con gli amici e praticare lo
sport che amo, la pallavolo.
La persona che ammiri di
più?Perchè?
F: Mio padre. Perchè ha sempre una soluzione a tutto e raggiunge sempre gli obbiettivi
che si prefigge.
G: Mia mamma. Perchè …
motivi troppo personali..
Se potessi essere un personaggio famoso, chi vorresti
essere? Perchè?
F: Non penso che mi piacerebbe essere famoso.
G: Francesca Piccinini perchè
ha partecipato alle olimpiadi
di Londra 2012.
Sono stato molto felice quando...
F: Il due ottobre scorso. Unica
data del concerto di Lady Gaga in Italia.
G: Sono riuscita ad ottenere
ciò che volevo.
Sono stato molto infelice
quando...
F: Solitamente preferisco nascondere i momenti infelici e
concentrarmi maggiormente
su quelli positivi.
G: Un anno fa.
Cosa pensi dell'amore?
F: Penso sia qualcosa di eterno
e difficile da trovare.
G: …........ AHAHAH
Se avessi la bacchetta magica, qual è la prima cosa che
faresti?
F: Raggiungerei mia nonna.
G: Cambierei davvero tante
cose.
Qual è il tuo motto?
F: “Born to be brave” ossia
“Nato per essere coraggioso. “
G: “Cum honore pugna et
numquam
cede"
ossia
"Combatti con onore e non
cedere mai."
Pagina 25
Rubriche
Break
E. Popa 4D
“Bramante Hi-tech”
“La Web Interrogazione”
Ahahah! CRI CRI
CRI! Ahahah!
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Rubriche
Il Bramante ai fornelli
La grande cucina regionale
A. Barbazza 5C
Da sempre la cucina italiana si è distinta per la propria varietà di sapori e
prodotti. Questa diversità
si è creata nel corso del
tempo non solo a causa
delle condizioni ambientali e territoriali del nostro
paese, ma anche per il succedersi di varie popolazioni sul suolo italico. Questo
ha permesso all’ interno
delle penisola la creazione
di molte correnti culinarie
che hanno portato alla nascita di numerosi piatti. Il
segreto della nostra cucina
è in ogni caso l’utilizzo di
prodotti di altissima qualità dal punto di vista organolettico e nutrizionale,
come la pasta, il formaggio grana e l’olio extra
vergine d’oliva.
Una macro divisione tra le
varie cucine regionali può
esser fatta a seconda delle
caratteristiche geografiche
del territorio italiano: da
Nord a Sud, fascia montuosa, pianeggiante e costiera. Nella prima si sono
sviluppati sapori legati ai
prodotti derivanti
dall’allevamento e dalle
attività connesse ad esso.
L’incontro tra le peculiarità del luogo, tra genti e
culture diverse dà vita, ad
esempio, alla cucina trentina, la quale si basa su
carni bovine, suine e selvaggina locale. A questi
gusti decisi vengono aggiunte punte di agrodolce
grazie all’accostamento
con crauti e al frutto caratteristico della zona: la mela.
timo livello in qualsiasi
località italiana ci si voglia recare, avendo il riguardo di rispettare le tradizioni e i sapori tipici di
ciascun territorio
Passando alla fascia pianeggiante troviamo la zona
più ricca di prodotti alimentari. Questa ricchezza
nasce dalla fertilità dei
territori, e non solo dalle
coltivazioni tipiche come
riso, mais e legumi, ma anche dall’apporto fondamentale proveniente dalle
zone dei laghi. In queste
aree lacustri, grazie al clima mite, si ha una produzione consistente di olive
e anche agrumi come limoni e cedri.
Una delle regioni che spicca per le proprie tradizioni
a tavola è certamente la
Lombardia. Essa, partendo
da ingredienti poveri a base di polente di granaglie
insaporite con castagne o
rape e dagli unici grassi
conosciuti ,come il lardo e
lo strutto, ha saputo evolversi fino a diventare un
vero e proprio riferimento
mondiale per varietà e
qualità di sapori. Basti
pensare a piatti come il risotto alla milanese, i tortelli di zucca già presenti
nelle corti medioevali di
Mantova e Ferrara o alla
colomba pasquale che fonda la propria origine nella
zona pavese in età longobarda. A partire dagli anni
Settanta del ‘900 questa
cucina è arrivata ai massimi vertici grazie al tocco
innovativo che hanno saputo portare grandi chef
come Gualtiero Marchesi e
Carlo Cracco.
Le zone costiere basano le
proprie tradizioni culinarie
su prodotti derivanti dalla
macchia mediterranea e
sulle risorse ittiche. Tali
prodotti, invidiati da tutto
il mondo per la loro qualità, costituiscono la base
per ricette dai sapori intensi ma delicati. Una regione in cui si possono riscontrare questi sapori è la
Liguria, dove si possono
trovare ricette molto semplici che con pochi ingredienti sanno accontentare
anche i palati più raffinati.
Bisogna quindi riconoscere la possibilità di poter
gustare piatti unici e di ot-
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Rubriche
Il Bramante ai fornelli
Ricette
M. Mantovani, S. Saffiotti & M. Tavera 3F
TORTINO AL
CIOCCOLATO
INGREDIENTI:
-200g di cioccolato fondente
(70%)
-200g di burro
-5 uova
-2 cucchiai di zucchero
PREPARAZIONE:
SUGGERIMENTI:
Fate sciogliere in un recipiente
a bagno maria il cioccolato
con il burro e lo zucchero.
Non appena i tre ingredienti si
saranno amalgamati togliete
dal fuoco il contenitore e incorporate con l’ausilio di una
frusta le uova intere fino ad
ottenere un composto denso; a
questo punto versatelo nelle
pirofile per singola porzione
(precedentemente imburrate e
infarinate) fino ai ¾. Fate cuocere il tortino per 15 minuti a
180° in forno pre-riscaldato.
A piacere nell’impasto può
essere aggiunto del rhum, della cannella o scorza d’arancia
grattugiata
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Botta e Risposta
M. Albano & S. Gussoni 2A
Ciao, sono una ragazza di terza superiore
e mi sento un po’ confusa: mi piace un ragazzo da un anno e mezzo,ma mi sono
sempre limitata a guardarlo perché mi imbarazzo se provo a parlargli.
Ho provato a comunicare con lui su facebook, ma niente, non ci riesco!
Il fatto è che io gli piacevo quando non mi
interessava, adesso la situazione si è invertita. Cosa posso fare??
R.
Cara R, prima di tutto escludi Internet! Sul
web tutti i ragazzi sono perfetti, ed è facile
trovare il coraggio di parlare, ma diventa
molto difficile essere sinceri e se stessi. Fatti
avanti: guardalo negli occhi e, senza parlare,
scoprirai se gli piaci ancora. Buona fortuna!
Fammi sapere!
Ciao, sono una ragazza di seconda superiore, conosco la mia migliore amica da
circa 7 anni. Lei da quasi un anno è fidanzata e, a causa di questo mi trascura. Andando in due scuole diverse, il tempo per
vederci è minimo e le poche volte che potremmo stare insieme lei preferisce il suo
ragazzo: il nostro rapporto non è più lo
stesso. Che cosa dovrei fare?
Ragazza Trascurata.
Cara Ragazza Trascurata, l'unico consiglio
che posso darti è quello di parlarne con la tua
migliore amica: insieme troverete una soluzione. Lei probabilmente non rinuncerà al
suo ragazzo ma ritaglierà più tempo da trascorrere con te, se veramente tiene alla vostra
amicizia. Spero che il vostro legame si ricongiunga e ritorniate quelle di prima!
Ciao, ho 17 anni e frequento la prima superiore. Arrivo dal Pakistan e giunto in
Italia non conoscevo la lingua così mi hanno declassato. A scuola mi trovo bene, però non conosco i vostri usi e le vostre abitudini e, quando l’altro giorno la ragazza
per cui ho una cotta mi ha invitato alla sua
festa, mi sono sentito perduto. Come mi
posso vestire???
H.
Caro H, sarai perfetto comunque ti vestirai, e
dai poco importanza a quello che indossi.
Impara questo nostro detto “ l’abito non fa il
monaco”. Quindi, un paio di jeans e una tshirt portati con disinvoltura saranno il top.
Ciao sono una ragazza di 17 anni e sono
fidanzata da un paio d'anni, con lui è tutto
perfetto ed è la cosa più bella che mi sia
mai capitata! Molte volte,però, soprattutto
quando litighiamo, ripenso ad un mio vecchio amore! Vorrei sapere se è normale
ripensare al passato anche se nel presente
non ci sono problemi! Grazie.
A.
Cara A, certo che è normale. Il passato è quasi sempre idealizzato, spesso siamo portati a
ricordare esclusivamente quello che ci fa piacere e a dimenticare gli eventi spiacevoli. Capirai che, grazie a questo meccanismo, gran
parte di ciò che è stato e non è più ci attira un
po' e ci porta quasi a desiderare di poter tornare indietro ogni volta che qualcosa non va.
Gli amori poi sono sempre difficili da dimenticare, proprio perché abbiamo amato! L'amore è un sentimento forte, anche quando finisce, e non per questo si dimentica.
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Rubriche
Top Ten
M. Montonati,D. Zarinelli 5H
-“Quei figli di p…terodattili!”
-Prof: “Il paramicio”
Alunno: “Si dice paramecio!”
Prof: “Preferisco il paramicio che fa paramiao!”
-“Allora le pinne della banana, no scusate le ali della balena… no le pinne della balena!”
-”I castori di oggi sono uguali a quelli del Medioevo… Oddio, avrei qualche dubbio.
L’altro giorno ho visto un castoro con lo smartphone e uno con la motosega per tagliare gli alberi, anziché usare i dentini”
-“Il Moulin Rouge non è un mulino, ma è stato costruito proprio con le pale, con una elle sola, che girano”
-“Il fine del canto dell’usignolo? Far colpo sull’usignola!”
-“Thyco era proprio cattivo, un bravo astronomo, ma mi è scaduto come persona”
-“ Leopardi era un bisgobbo… aveva due gobbe, una davanti e una di dietro”
-“Il macaco del Giappone è intelligentissimo, probabilmente riuscirebbe a fare il
biennio al Bramante!”
-“Barbafuoco, Barbarossa, Barbanera… ah no era Mangiafuoco non Barbafuoco!”
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Rubriche
L’Oroscopo del Grillo
B. Bergamaschi & V. Fiori 2A
ARIETE :
Scuola :Potresti avere qualche difficoltà negli studi, ma la tua tenacia ti aiuterà a superarli. Nella seconda parte
dell’anno potrai raccogliere i frutti dei mesi passati sui libri. Sarà un anno molto impegnativo. Cerca di studiare anche insieme ai tuoi compagni di scuola, ti sarà molto utile per arrivare preparato a qualsiasi interrogazione o compito.
Amore: Si prevedono tante amicizie in arrivo e tra queste c'è anche la persona della quale ti potresti innamorare follemente. Potresti perdere la testa per un nuovo amico. E non ha l'aria di essere una semplice avventura, ma ha tutte le
carte in regola per essere un amore importante.
TORO:
Scuola: Sei molto perfezionista. In quest’anno scolastico potresti avere un po’ di problemi, cerca di mantenere la calma e riuscirai a superare ogni ostacolo. Sarai in grado di organizzare il tuo studio e in questo modo otterrai ottimi
risultati.
Amore :Le relazioni si
costruiscono un passo alla volta. Le coppie potrebbero ottenere qualcosa di più con le buone maniere piuttosto che
stare sempre a criticare il partner nella speranza che questo cambi abitudini e modo di fare. Magari dovreste cambiare voi..Attenzione a non desiderare ciò che non vi appartiene perché potrebbe portare a una brutta situazione.
GEMELLI:
Scuola :Quando vuoi raggiungere un obiettivo non ti fai fermare da nessun ostacolo. Dovrai studiare molto in questo
anno ma non spaventarti, sarai capace di controllare ogni cosa. Alla fine dell’anno sarai ricompensato dal tempo trascorso sui libri.
Amore: I single troveranno qualcuno davvero interessante
con cui uscire e trascorrere insieme delle serate. Le coppie dovranno cercare di risolvere quei contrasti che potranno
portare a una separazione, ma state tranquilli, con un può di buona volontà e il vostro amore si risolverà tutto.
CANCRO:
Scuola:Sei molto sensibile. Ti piace sognare ad occhi aperti e per questo ti capita di risultare una persona distratta. Ti
impegni comunque al massimo nello studio e questo ti aiuterà a portare a casa ottimi risultati.
Amore: Le coppie trascorreranno molto tempo insieme ai loro amici e questo vi aiuterà a rinforzare la vostra storia. I
single potrebbero alla fine trovare la felicità,ma non si guarderanno intorno come al contrario dovrebbero fare.
LEONE:
Scuola:Sei molto intelligente ed ambizioso. Dovrai affrontare qualche problema a scuola che potrebbe farti rallentare
lo studio, ma se resterai calmo, riuscirai ad affrontare e superare qualsiasi ostacolo.
Amore: I vostri sentimenti sono senza dubbio sinceri. Avete un rapporto bellissimo con il vostro partner. Siete tranquilli e questo vi aiuterà nella vostra relazione. I single non riusciranno a trovare la persona perfetta ma non abbattetevi ,ci sarà un incontro inaspettato.
VERGINE
Scuola:E' un anno scolastico non molto fortunato. Inizialmente avrete paura di aver fatto una scelta sbagliata per
quanto riguarda gli studi ma poi riuscirai a trovare il tuo metodo di studio e a portare a casa soddisfacenti risultati.
Amore: Le coppie potrebbero avvicinarsi un pochino di più, è proprio il momento giusto per consolidare il proprio
rapporto. I single non saranno molto allegri e questo sarà un peccato perché potrebbero trovare tante persone interessanti in giro se si aprissero.
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Rubriche
BILANCIA
Scuola: Ti impegni sempre molto in ciò che fai e quando prendi una decisione nessuno può farti cambiare idea.. A
fine anno otterrai ottimi risultati e potrai raccogliere i frutti del tuo impegno.
Amore: Quest'anno, troverete qualcuno che starà al vostro fianco e, se già lo avete, attenzione ai vostri atteggiamenti,
potrebbero crearsi situazioni difficili da risolvere in breve tempo. Se invece preferite restare soli e divertirvi, troverete sempre il modo per farlo.
SCORPIONE
Scuola: E' l'anno giusto per darsi da fare e per ottenere ottimi risultati a scuola. Gli ultimi mesi dell'anno saranno un
po' più difficili per lo studio, ma non farti travolgere dalla paura di non riuscire a studiare come vorresti.
Amore: Se inizierete qualche nuova conoscenza in quest'anno, assicuratevi che le persone che state frequentando siano del tutto sincere e spontanee con voi o potrete avere delusioni.
SAGITTARIO
Scuola:cerca di non farti sfruttare troppo dai tuoi compagni di studio. Quest'anno potrai ottenere risultati importanti,
ma dovrai essere disposto a fare qualche sacrificio e ad impegnarti più del solito, il tuo impegno costante nello studio
sarà ripagato ampiamente a fine anno.
Amore: Non vorrete dare ascolto a qualcuno che vi dice che state sbagliando tutto sentimentalmente e otterrete qualche delusione. Le coppie potrebbero avere tralasciato qualche dettaglio e non averlo rivelato al partner e questo comporterà qualche discussione tra voi.
CAPRICORNO
Scuola: Sei una persona sincera e disposta a tutto per aiutare i tuoi amici, anche nello studio, a volte però ti fai prendere da un po' di insicurezza, che potrebbe crearti problemi a scuola.
Amore: I single saranno alla ricerca della persona perfetta, ma non la troveranno, al suo posto però potrebbero trovare una buona amicizia. Non cercate il vostro partner ideale ma lasciate che venga da sé, se sarà la persona giusta ve
ne accorgerete subito. Per ora pensate a divertirvi.
ACQUARIO
Scuola: Sei una persona instabile, che cambia spesso idea, ed a volte agisci senza pensarci troppo. Questo potrebbe
crearti dei problemi anche nello studio quindi rifletti su ciò che fai per evitare errori che potrebbero costarti caro. Se
ti impegnerai seriamente nello studio, riuscirai ad ottenere ottimi risultati, però dovrai avere pazienza.
Amore: Forse vi siete lasciati un po' troppo andare alle considerazioni dei vostri amici e dai loro pregiudizi, tanto che
la persona che voi pensavate fosse quella giusta, ora la vedete come qualcuno pronto a tradirvi alla prima occasione.
Non ascoltate gli altri, ma semplicemente voi stessi.
PESCI
Scuola: Sei una persona molto sensibile e sognatrice e non sai ancora cosa vuoi dal tuo futuro. Cerca in quest'anno di
capire cosa vuoi veramente e prendi una decisione.
Amore: Qualcosa in questo periodo
non va proprio per il verso giusto, nel senso che ci sarebbe qualcuno di cui vorreste l'attenzione che proprio non ve la
concede. Fate il possibile per ottenerla se davvero ci tenete!
La Redazione
del Grillo Bramante
In Grillo veritas!