Supplem ento 9/2010 - B2B24
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Supplem ento 9/2010 - B2B24
Anno 5 – Supplemento al n. 47 – Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in A.P. – D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004, art. 1, com. 1, DCB Milano, mensile P R O G E T TI . D E T TA G L I . M AT E R I A L I . I M P I A N T I Sostenibilità costruita/4 Supplemento 9/2010 Sommario Supplemento 9/10 Rubriche [ Progetti. Sostenibilità costruita/4 15 Echi dal Web. Le novità in Internet 16 Protocolli di certificazione. CasaClima Itaca ed ESIt LEED BREEAM PassivHaus 38 St. Jean de Luz, Francia Patrick Arotcharen 42 Solar Decathlon 2009 Washington D.C., USA TU Darmstadt 26 Rassegna di progetti. Casi emblematici certificati 76 Contributi a cura di - Gli inserzionisti Campus Quicksilver 46 Nido d’infanzia Vignola, Italia CCD Studio 38 42 46 ] 50 Green Lighthouse Copenhagen, Danimarca Christensen & Co Architects 54 Software 66 Rassegna 12 soluzioni per la redazione dell’Attestato di Qualificazione Energetica 54 E3 Residenza bifamigliare Bergamo, Italia Atelier2 58 Rifugio alpino Monte Rosa Zermatt, Svizzera ETH Studio Monte Rosa ETH Zurich 50 58 Il Sole 24 ORE Arketipo international review of architecture and building engineering Direttore Responsabile/Editor-in-chief: Donatella Bollani Direttore/Editor: Giuseppe Turchini Comitato Scientifico/Scientific Committee: Vladimir Bazjanac, Mario Botta, Gianfranco Carrara, Colin Davidson, Gabriele Del Mese, Nicholas Grimshaw, Fulvio Irace, Emilio Pizzi, Christer Sjöström Direzione artistica e realizzazione/Artistic and creative director: Eleonora Lanati (Emmegi PrePress) Collaborazione redazionale/Editorial staff: Simone Stefano Deugenio, coordinamento sezione Materiali e Sistemi, sito web Federica Gasparetto, coordinamento sezione Progetti Sabrina Piacenza, coordinamento redazione, sezione Impianti e Cantiere Consulenza scientifica/Scientific consulting services: Laura Elisabetta Malighetti, Gabriele Masera, Matteo Ruta Hanno collaborato a questo numero/Contributors to this issue: Agenzia CasaClima, Stefano Bernuzzi, Matteo Brasca, Luca Pietro Gattoni, Silvia Ghiacci, Liz Meddings, Italo Meroni, Andrea Moro, Sabrina Piacenza, Graziano Salvalai, Marta Maria Sesana, Alessandro Speccher Foto di/Photos: Atelier2, Mathieu Choiselat, Stéphanie Marie Couson, Fabio Mantovani, Vincent Monthiers, Adam Mørk, ETH Zürich - Studio Monte Rosa/Tonatiuh Ambrosetti, TU Darmstadt, Hans Zurniwen Editing testi/Text editing: Rosy Vietri Traduzioni/Translations: Barbara Marino Supplemento de Il Sole 24 ORE Arketipo n. 47/2010 - ottobre Il Sole 24 ORE Arketipo Direzione/Management: Via Monte Rosa 91 - 20149 Milano Redazione/Editing: Via Girardo Patecchio 2 - 20141 Milano Registrazione presso il Tribunale di Milano, decreto n. 57 del 7 febbraio 2006 Proprietario ed Editore/Proprietor and Publisher: Gruppo 24 ORE S.p.A. 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Sora, 22 - 25048 Edolo (Brescia), Italia - Tel. 0364.773511 e Fax 0364.72449 - www.habitatlegno.it | [email protected] Diamo vita alle tue idee. POROTHERM PLAN. L’UNICA GAMMA COMPLETA DI LATERIZI RETTIFICATI AD ELEVATE PRESTAZIONI. Da Wienerberger, leader mondiale nella produzione di laterizi, nasce Porotherm Plan, l’innovativa linea di laterizi rettificati che garantisce una posa semplice, un cantiere pulito e abitazioni naturalmente sane e termicamente isolate. Porotherm Plan è una gamma in costante evoluzione che oggi presenta: Porotherm Bio-Plan: blocchi realizzati con argilla e farina di legno, per un ambiente biocompatibile che assicura risparmio energetico nel tempo. Porotherm Plan plus: blocchi riempiti di perlite, per costruzioni ad elevato isolamento termico. NE W + Porotherm PlanA : i nuovi blocchi riempiti con lana di roccia, altamente performanti. LE IMPRESE CHE COSTRUISCONO IL FUTURO SCELGONO WIENERBERGER. 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Neldel 2002 è così educativo. nato il progetto “La Casa Ecologica”, badal punto vista dello spazio che progetto A integrazione satodisu un protocollo d’intesa con Legambiente, Istituto di Bioarchitettura una serie documenti di professionisti ed esperti e la possibilità di scari- e Banca Etica, il fine di diffondere interventi edilizi residenziali caratterizzati da una care tutta la con normativa. dimensione insediativa significativa, da un’alta qualità ecologica e realizzativa e da costi contenuti e di mercato. Il sito, rivolto in particolar modo agli operatori del comparto edilizio e immobiliare, offre tutte le informazioni per aderire alla Rete, le modalità per ottenere le certificazioni e il “Marchio di Qualità & Sostenibilità”, la normativa vigente a livello regionale, nazionale e comunitario, slideshow su materiali e tecnologie e una sezione news in costante aggiornamento. www.jm-techtex.com Cestec, società di Regione Lombardia, organismo di accreditamento per la certificazione energetica degli edifici, ha avviato il progetto “CENED” (Certificazione Energetica degli Edifici) come proprio organo operativo nell’ambito dell’accreditamento, monitoraggio normativo, creazione di software per il calcolo del consumo energetico degli edifici e la creazione di un catasto energetico. Il portale riporta informazioni, news, progetti inerenti la tematica della certificazione a livello regionale con sezioni legate a eventi, formazione, convegni, fiscalità e finanziamenti per le PMI. Per gli utenti registrati la possibilità di partecipare al forum, ai seminari di formazione e scaricare il software CENED+ con la relativa manualistica. A disposizione di tutti gli utenti un’aggiornata sezione dedicata alla normativa e il materiale video e fotografico della “Casa CENED”, prototipo di casa energeticamente efficiente di classe A+, presentato al Salone “Ecoabitare”, di Artigiano in Fiera 2009. PROGE T TI IN EUROPA www.powerhouseeurope.eu CECODHAS - Housing Europe, il Comitato Europeo per l’abitare sociale e cooperativo, è un network che riunisce oltre 4500 organizzazioni pubbliche e private e circa 28.000 cooperative di housing sociale in tutta l’Unione Europea. Da pochi mesi ha avviato il progetto Power House Europe, legato al programma internazionale “Energia Intelligente-Europa”, che servirà ad accelerare la responsabilizzazione degli inquilini e ad aggiornare le competenze dei professionisti dell’edilizia sociale al fine di ridurre l’impronta ecologica del settore. Il sito, in cinque lingue (italiano compreso), diventa il principale punto informativo per organizzazioni pubbliche e privati fornendo risorse per i professionisti, un forum on-line, informazioni su strategie, misure legali, istituzionali e finanziarie dell’UE, partenariati transnazionali. Tra le sezioni più interessanti, un database di Case Studies, esempi di riabilitazione di edifici esistenti e di nuove tecniche di costruzione a basso consumo energetico, reperibili attraverso un articolato e intuitivo motore di ricerca grafico. www.pass-net.net Basato sullo stesso programma “Energia Intelligente-Europa” è il progetto PASS-NET con l’obiettivo di diffondere in Europa, soprattutto nel Nord e nei Paesi dell’Est recentemente entrati nella UE, la conoscenza e la pratica della Casa Passiva sia negli edifici di nuova costruzione, sia nelle ristrutturazioni, grazie a un network di esperti e organizzazioni nazionali. A disposizione informazioni tecniche, normative, legislative sull’edilizia “passiva”, contatti e attività delle singole associazioni operative, forum e materiale divulgativo, tra cui un kit per organizzare un seminario di due giorni per professionisti e una raccolta di accurate schede progetto degli edifici realizzati nei Paesi associati. [Echi [Echidal dalweb] web] S41/10 9/10 15 I protocolli italiani: CasaClima Con più di 2500 edifici certificati su tutto il territorio italiano, CasaClima è oggi una delle realtà più consolidate e riconosciute nel campo della certificazione energetica degli edifici. Il certificato di qualità CasaClima e la relativa targhetta consentono in modo semplice anche ai non addetti ai lavori di determinare quali saranno i consumi energetici dell’edificio e quindi di valutare con obiettività l’investimento. Una tutela importante per il cittadino, una garanzia di qualità per l’acquirente finale Testo di Agenzia CasaClima Il protocollo di certificazione energetica CasaClima nasce nel 2002 nella Provincia Autonoma di Bolzano e viene formalizzato successivamente a livello legislativo con l’integrazione nella legge urbanistica provinciale (L.P. 11 agosto 1997, n. 13, art. 127, comma 8). Con il decreto del Presidente della Provincia n. 34 del 29 settembre 2004 si introducono le categorie minime di fabbisogno energetico per le nuove costruzioni e l’obbligatorietà del certificato CasaClima per l’ottenimento del certificato di abitabilità. L’Agenzia CasaClima, nata nel maggio 2006 e oggi al 100% società di proprietà della Provincia Autonoma di Bolzano, è l’ente unico designato per la certificazione energetica degli edifici nella Provincia di Bolzano. La stessa Agenzia provvede anche alla certificazione CasaClima al di fuori del territorio provinciale, che rimane invece di tipo volontario. Il successo del progetto CasaClima anche al di fuori della Provincia Autonoma di Bolzano è dimostrato dalla rete di ben 21.000 professionisti che hanno seguito almeno un corso di formazione CasaClima e dalla nascita di due agenzie “sorelle”, a Firenze e a Udine, che, con l’ausilio dell’Agenzia di Bolzano, coprono le richieste di certificazione e formazione di una larga fetta del territorio nazionale. Il successo della certificazione CasaClima anche a scala nazionale è dovuto a più ragioni. La presenza di un ente di controllo indipendente, non coinvolto nel processo di progettazione e costruzione dell’edificio, com’è l’Agenzia CasaClima, assicura la massima trasparenza e imparzialità di giudizio ed è quindi una garanzia per l’utente finale. CasaClima non nasce infatti per tutelare l’amministrazione pubblica, gli investitori o i progettisti, bensì il cittadino, l’acquirente finale, ovvero la parte più debole del settore immobiliare. I criteri chiari, trasparenti e misurabili espressi con il certificato di qualità CasaClima e relativa targhetta consentono in modo semplice anche a chi non è esperto del settore di determinare quali saranno i consumi energetici dell’edificio e quindi di valutare con obiettività l’investimento. L’utilizzo di un programma di calcolo di semplice utilizzo ma di comprovata validità, come attestano i risultati di consumo reale di migliaia di edifici CasaClima già costruiti, si dimostra un valido aiuto per i progettisti che si confrontano con la progettazione di edifici energeticamente efficienti e sostenibili, in quanto consente di valutare rapidamente la bontà delle scelte operate. Il controllo accurato della documentazione di progetto e del calcolo energetico da parte La certificazione CasaClima prevede una classificazione degli edifici in classi di prestazione energetica in base al fabbisogno calcolato di calore annuo per riscaldamento CERTIFICAZIONE CASACLIMA • Controllo geometrico del progetto (dwg) • Controllo valori di trasmittanza dei vari elementi • Controllo documentazione • Richiesta di integrazioni o correzioni al progetto • Controllo documentazione fotografica di cantiere • Controllo corrispondenza materiali dichiarati con materiali installati • Sopralluoghi in cantiere per verificare anche i sistemi di posa (minimo 2) • Avvisi di non regolarità nell’esecuzione • Impossibilità di avere ponti termici • Certificazione su: Involucro; Involucro + Impianti; Compatibilità ambientale 16 S 9/10 [Protocolli di certificazione] dell’Agenzia CasaClima e le verifiche dirette in cantiere per ogni singolo edificio assicurano che la qualità non sia solo progettata, ma anche effettivamente realizzata. Il protocollo di certificazione CasaClima Il protocollo CasaClima prevede una classificazione degli edifici in classi di prestazione energetica in base al fabbisogno calcolato di calore annuo per riscaldamento riferito alla superficie netta riscaldata o indice termico (dalla classe B - indice termico ≤ 50 kWh/m²a alla classe Gold - indice termico ≤ 10 kWh/m²a). Questa classificazione privilegia la scelta di interventi che, al fine di contenere i fabbisogni di riscaldamento e climatizzazione, vanno ad agire in primis sull’efficienza energetica dell’involucro edilizio, ossia sull’isolamento termico. Neanche la migliore e più moderna tecnologia impiantistica è infatti in grado di compensare le carenze energetiche dell’involucro. Oltre all’indice termico, il protocollo di certificazione prevede anche il calcolo del rendimento energetico complessivo del sistema edificio-impianti espresso in fabbisogno annuo di energia primaria per riscaldamento, acqua calda, illuminazione, raffrescamento (in kWh/m²a) e in indice di emissione di CO2 equivalente (in kg/m²a). La certificazione energetica CasaClima può essere richiesta per tutte le tipologie costruttive, dalle abitazioni monofamiliari agli uffici, alle scuole ecc. Per il calcolo è disponibile su piattaforma on-line il programma ProCasaClima. A questo si affianca una direttiva tecnica che definisce in modo preciso le modalità di calcolo di superfici e volumi riscaldati, le modalità di risoluzione dei ponti termici strutturali, le prestazioni richieste alle strutture in termini di ermeticità all’aria e di protezione termica estiva, le modalità di calcolo dell’efficienza nel recupero di calore delle macchine di ventilazione e altro ancora. Dal 1° marzo 2010 la certificazione energetica CasaClima per abitazioni e uffici di nuova costruzione richiede obbligatoriamente la verifica di ermeticità all’aria con Blower Door Test. Accanto alla certificazione energetica degli edifici vengono offerti anche due strumenti di valutazione e certificazione degli impatti ambientali di una costruzione. Il sigillo CasaClimapiù, introdotto sin dal 2005, viene rilasciato in base al soddisfacimento di quattro criteri fondamentali: • indice termico inferiore ai 50 kWh/m²a; • uso di fonti energetiche rinnovabili; • materiali ecologici e innocui per la salute (esclusione di materiali termoisolanti sintetici, PVC, impregnati chimici e solventi, legno tropicale); • accorgimenti per la tutela dell’ambiente (es. recupero acque piovane, tetti verdi ecc.). Da quest’anno, per valutare gli edifici dal punto di vista della loro sostenibilità ambientale, è stata introdotta la certificazione CasaClima nature. Ac- canto alle prestazioni energetiche, il programma di calcolo permette di valutare quantitativamente alcuni parametri ambientali minimi relativi ai materiali utilizzati per la costruzione. Gli indicatori di impatto ambientale presi in considerazione sono il fabbisogno di energia primaria (PEI), il potenziale di acidificazione (AP), il potenziale di effetto serra (GWP). La presenza di materiali ad alto impatto ambientale prevede un aggravio del punteggio finale. Nella valutazione complessiva si considera anche l’indice di impatto idrico della struttura, ossia l’efficienza nell’utilizzo della risorsa acqua e l’impatto dell’edificio sul ciclo idrico naturale. Il programma di calcolo di semplice utilizzo si dimostra un valido aiuto per i progettisti di edifici energeticamente efficienti e sostenibili e consente di valutare rapidamente la bontà delle scelte operate L’iter di certificazione La certificazione con sigillo di qualità CasaClima attesta l’efficienza energetica, ma anche l’elevato standard qualitativo della costruzione. Non sempre un buon progetto si risolve necessariamente in una buona costruzione. Per questo è necessario controllare attentamente che tutto ciò che viene dichiarato sia anche poi correttamente realizzato in cantiere. Tutta la certificazione avviene a costi trasparenti. L’Agenzia CasaClima, dopo aver vagliato attentamente la documentazione di progetto (compresi i dettagli costruttivi) e di calcolo presentata dai richiedenti, procede alla nomina di un proprio Auditore autorizzato. Questi effettuerà i controlli in cantiere (almeno 2) durante le fasi più significative della costruzione e procederà a stilare un resoconto completo sulla corrispondenza o mancata corrispondenza con i dati di progetto e su eventuali criticità riscontrate. Solo a edificio concluso, e con verifica finale positiva, l’Agenzia CasaClima rilascerà il certificato e la targhetta CasaClima, da appendere vicino all’ingresso per comunicare il basso consumo energetico e l’elevata qualità dell’edificio. Per permettere il controllo del fabbricato e garantire la qualità e lo standard costruttivo CasaClima, è opportuno presentare tutta la documentazione prima dell’inizio dei lavori. Nel dettaglio: • Modulo di richiesta; • Lettera d’impegno; • Calcolo CasaClima: utilizzo del programma ProCasaClima; • Progetto CasaClima: planimetria con indicazione del nord geografico, planimetria di tutti i piani con evidenziate le superfici riscaldate, prospetti delle facciate con indicazione elementi strutturali, sezioni quotate, con evidenziate zone riscaldate, dettagli stratigrafie; • Dettagli costruttivi dei principali ponti termici con indicazione materiali utilizzati; • Dati impianto di ventilazione meccanica controllata (se esistente); • Certificati di prova di materiali, porte, finestre; • Crono-programma fase di cantiere; • Accurata fotodocumentazione della fase di cantiere; • Check-list contenente i presupposti per ottenere la targhetta CasaClima. [Protocolli di certificazione] S 9/10 17 I protocolli italiani: ITACA ed ESIt Il Protocollo ITACA e SBTool sono strumenti basati entrambi sulla medesima metodologia e si completano in un sistema integrato per la certificazione degli edifici di tipo istituzionale e di mercato. Per la certificazione dei risultati ottenuti dall’applicazione di tali strumenti di valutazione è nato il marchio di qualità per la sostenibilità degli edifici ESIt (Edilizia Sostenibile Italia) attraverso il quale sarà possibile certificare gli immobili di qualsiasi destinazione d’uso e per ogni fase del ciclo di vita Testo di Andrea Moro e Italo Meroni Solo un’azione di sistema che coinvolga tutti i portatori di interesse del settore dell’edilizia può raggiungere l’obiettivo di far evolvere l’attuale prassi costruttiva verso una maggiore sostenibilità. Professionisti, imprese, pubblica amministrazione, università devono agire in maniera coordinata al fine di intraprendere azioni sinergiche ed efficienti. Disporre di sistemi per “misurare” e certificare la sostenibilità degli edifici in modo da determinare un punto di riferimento tecnico comune è un aspetto imprescindibile per stabilire e monitorare gli obiettivi a cui il sistema deve tendere. Ma se il tema della sostenibilità ambientale è una questione di interesse internazionale, locale invece deve essere l’approccio operativo verso un’evoluzione della prassi costruttiva. È quindi necessario che gli strumenti di misura e analisi del grado di sostenibilità di un edificio siano in grado di prendere in esame le peculiarità relative al contesto politico geografico e sociale dei diversi ambiti di applicazione. Ma come? Nel 1996 il processo di ricerca internazionale denominato Green Building Challenge si è posto proprio questo obiettivo, ovvero definire uno standard che fosse comune a livello internazionale e insieme adatto a una completa contestualizzazione rispetto ai singoli ambiti locali di applicazione. Con questo si enfatizza l’importanza di un approccio globale verso il tema della sostenibilità, valorizzando al tempo stesso le specificità ambientali, sociali e politiche di ogni Paese. L’esito di tale processo di ricerca è la definizione di una metodologia nota come SBMethod. Insieme a oltre 20 Paesi, anche l’Italia ha aderito al processo di ricerca Green Building Challenge e, nel 2000, viene sviluppata e testata la prima applicazione della metodologia al contesto italiano dando vita allo strumento operativo SBTool IT. Le caratteristiche di trasparenza e oggettività di valutazione di tale strumento, la natura prestazionale e non prescrittiva dei suoi criteri di valutazione, l’aderenza alla normativa tecnica nazionale dei metodi di calcolo e la semplice comunicazione del risultato finale sono gli aspetti che, nel 2002, inducono l’associazione delle Regioni Italiane (ITACA) ad adottare la metodologia SB come base per la realizzazione di uno strumento di valutazione di natura pubblica e di riferimento nazionale. Nasce quindi il Protocollo ITACA. 18 S 9/10 [Protocolli di certificazione] SBMethod per la valutazione internazionale Il principio fondamentale su cui si basa l’SBMethod è la quantificazione del livello di sostenibilità di un edificio rispetto alla prassi costruttiva tipica dell’area geografica in cui si opera. L’analisi della prestazione degli edifici avviene attraverso una matrice di riferimento articolato in aree di valutazione, categorie e criteri seguendo una struttura a livelli gerarchici. Le aree di valutazione tengono in considerazione le principali problematiche ambientali quali la qualità del sito, il consumo di risorse, i carichi ambientali, la qualità dell’ambiente indoor, la qualità del servizio, gli aspetti economici e sociali, gli aspetti culturali e percettivi. Attraverso la valutazione dei singoli criteri, viene preso in esame un particolare aspetto dell’edificio riferito a uno specifico tema (energia, acqua, materiali, comfort, impatto sul sito, qualità del servizio ecc.) verificando se, per quel determinato aspetto, l’edificio raggiunge l’obiettivo di sostenibilità richiesto e quanto si discosta dalla prassi costruttiva corrente. Ogni criterio riceve un punteggio da -1 a 5, dove lo zero rappresenta la prestazione standard e il 3 la miglior pratica. I punteggi ottenuti per ciascun aspetto valutato vengono aggregati attraverso una somma pesata fino a definire un unico punteggio finale complessivo, anch’esso espresso sulla scala da -1 a +5. Quindi un edificio che ottiene un punteggio zero su tutti i criteri, corrisponde concettualmente a un edificio standard per il quale sono stati rispettati i limiti normativi vigenti, senza mettere in atto alcuno specifico sforzo progettuale in risposta agli obiettivi di sostenibilità prefissati. Più la progettazione è avanzata in termini di sostenibilità, più il livello ottenuto si in- ITACA e l’SBTool valutano tutti gli aspetti di sostenibilità dell’edificio e premiano, grazie al sistema di aggregazione dei punteggi e delle scale prestazionali lineari, ogni minimo incremento Schema della struttura prevista dalla metodologia SBMethod: aree di valutazione, categorie, criteri Scala di prestazione prevista dall’SBMethod crementa positivamente verso una prassi di eccellenza, ovvero verso il 5. La metodologia SBMethod è gestita e aggiornata a livello internazionale da iiSBE (international initiative for a Sustainable Built Environment) e, a livello nazionale, è a uso esclusivo di iiSBE Italia che, con il supporto di ITC-CNR, cura la predisposizione di strumenti operativi contestualizzati. Protocollo ITACA, SBTool IT ed ESIt Il Protocollo ITACA è il sistema di valutazione della sostenibilità ambientale degli edifici elaborato dalle Regioni Italiane. È basato sulla metodologia SBMethod messa a disposizione da iiSBE Italia che, insieme a ITC-CNR e ITACA, gestisce il Protocollo ITACA a livello nazionale. Attualmente è presente una versione nazionale del Protocollo aggiornata al 2009 e una serie di versioni regionali tra le quali quelle di Piemonte, Liguria, Toscana, Marche, Lazio,Veneto (Biover), Friuli-Venezia Giulia (VEA), Puglia e Umbria. La maggior parte dei protocolli regionali trova applicazione all’interno di bandi, gare d’appalto, programmi di incentivazione (Programma Casa per edilizia residenziale pubblica) e nei Piani Casa pubblici, basati su meccanismi di premialità finanziaria e volumetrica in base ai risultati della valutazione. L’SBTool IT è lo strumento di valutazione della sostenibilità ambientale degli edifici, anch’esso basato sull’SBMethod e rivolto al mercato. È stato fino a ora impiegato per attestare la prestazione di edifici commerciali, uffici, edifici scolastici e grattacieli. Come il Protocollo ITACA l’SBTool IT è completamente allineato alla normativa energetica nazionale, funzionando in sinergia con DOCETpro, software di diagnosi e certificazione energetica nazionale. I soggetti attualmente preposti al rilascio delle attestazioni basate sui Protocollo ITACA regionali sono identificati dalle singole Regioni, mentre a livello nazionale sono iiSBE Italia e ITC-CNR. Quest’ultimi due soggetti, insieme a IRcos, gestiranno la certificazione nazionale ESIt per gli edifici valutati secondo lo strumento SBTool. Numerose sono le caratteristiche che distinguono il Protocollo ITACA e SBTool IT rispetto ad altri sistemi di valutazione impiegati in Italia: sono basati su un metodo internazionale (SBMethod) sviluppato nell’ambito del processo di R&D del Green Building Challenge, ma sono di proprietà e gestione italiana (iiSBE Italia, l’Istituto per le tecnologie della Costruzione del Consiglio Nazionale delle Ricerche, e ITACA). L’unicità del soggetto gestore (ESIt) degli strumenti di valutazione garantisce il controllo e la qualità tecnica degli strumenti. Sono realizzati in quanto è possibile declinarli in base allo specifico contesto geografico-economico-ambientale di riferimento, e sono coerenti con il contesto legislativo e normativo italiano. iiSBE Italia e ITC–CNR lavorano al continuo aggiornamento degli strumenti sulla base dell’evoluzione della normativa e legislazione nazionale sul tema della sostenibilità ambientale degli edifici. Valutano tutti gli aspetti di sostenibilità dell’edificio senza possibilità di escludere quelli legati a prestazioni più difficili da ottenere e premiano, grazie al sistema di aggregazione dei punteggi e delle scale prestazionali lineari, ogni minimo incremento di prestazione. Inoltre, si tratta di un sistema scientifico neutro che restituisce risultati oggettivi e scientificamente validi. Questo avviene in quanto gli indicatori e la relativa procedura di calcolo si basano sulla prassi costruttiva e sulla normativa e letteratura tecnico-scientifica. Le peculiarità degli strumenti di valutazione della sostenibilità energetico ambientale Protocollo ITACA e SBTool IT consentono loro di essere il riferimento a livello nazionale per la certificazione energetica e ambientale delle costruzioni rendendoli elementi chiave per ottenere un’efficace e misurabile trasformazione della pratica costruttiva verso edifici sostenibili di maggiore qualità e di una conseguente risposta del mercato immobiliare. L’SBMethod si basa sulla valutazione del livello di sostenibilità di un edificio rispetto alla prassi costruttiva tipica dell’area geografica in cui si opera CONTESTO INTERNAZIONALE Il Protocollo ITACA e l’SBTool IT fanno parte di una rete europea di sistemi di certificazione basati sull’SBMethod che comprende Verde (Spagna), SBTool PT (Portogallo), SBTool CZ (Repubblica Ceca) e dal 2008 fanno parte della Sustainable Building Alliance. Quest’ultima è un’organizzazione internazionale volta a promuovere un’armonizzazione tra i sistemi di certificazione nazionali come il BREEAM, l’HQE, il DGNB. È infatti in fase di sviluppo la definizione di un set di indicatori comuni che tutti gli strumenti di valutazione dovranno adottare e che saranno integrati e visualizzati in tutti i certificati in modo da poter confrontare le prestazioni di edifici valutati con sistemi differenti, soddisfacendo in tal senso le necessità degli stakeholder internazionali. L’obiettivo è di giungere nel medio periodo a un’armonizzazione di tutti i sistemi di rating, anche alla luce delle norme europee CEN. Esempio di attestato della sostenibilità di un edificio secondo il Protocollo ITACA 2009 [Protocolli di certificazione] S 9/10 19 La release italiana di LEED Nel panorama internazionale, ma da quest’anno più che mai nazionale, LEED (Leadership in Energy and Environmental Design) si sta imponendo come il sistema di certificazione della sostenibilità ambientale degli edifici, che viene percepito dal mercato come tra i più seri, applicabili e in grado di misurare il reale valore aggiunto di un immobile Testo di Alessandro Speccher Sono ormai passati quasi sei mesi dal lancio di LEED Italia Nuove Costruzioni e Ristrutturazioni e già sono in arrivo i protocolli LEED per le Scuole, LEED per gli Involucri e GBC Italia Home per il residenziale sotto i quattro piani fuori terra. Vi sono almeno quattro buoni motivi che spiegano questo successo: il primo riguarda il processo di certificazione che prevede una figura terza, il Green Building Certification Institute (GBCI), quale ente certificatore super partes rispetto all’ente normatore (US GBC e GBC Italia) e agli attori coinvolti nel processo di progettazione/realizzazione (figura 1). Il secondo è la non esistenza di un unico protocollo LEED, ma di una serie di protocolli accomunati da uno schema concettuale comune che si declina in modo diverso in funzione della tipologia dell’edificio che si vuole certificare (nuovi edifici, scuole, involucri, case, interni commerciali ecc.). Il terzo motivo è l’aver vinto la sfida di coniugare e far dialogare tra loro le tre grandi sfere del mercato, del pianeta e delle persone, individuando la sostenibilità come quell’area dove si sovrappongono, in un processo in continua evoluzione, tutela dell’ambiente, profitto e cultura (figura 2). Il quarto è legato alla diffusione internazionale di tutto il sistema LEED-GBC. Figura 1. Il processo di certificazione LEED 20 S 9/10 [Protocolli di certificazione] LEED è lo strumento che permette di tradurre in punteggio la complessa matrice di interrelazioni che vi sono tra le grandi aree dell’energia e atmosfera, della gestione dell’acqua, della sostenibilità del sito, dei materiali e le risorse, della qualità dell’ambiente interno e dell’innovazione (figura 3); per fare questo, tutti i protocolli, che sono accomunati dallo stesso schema concettuale, identificano in ciascuna delle aree sopra menzionate alcuni aspetti che sono ritenuti primari e di estrema importanza, chiamati PreRequisiti. Se tutti questi non vengono soddisfatti non è possibile certificare l’edificio in alcun modo. Un esempio può essere la prevenzione dell’inquinamento dalle attività di cantiere all’interno dell’area Siti Sostenibili, oppure la riduzione del consumo di acqua potabile indoor nell’area Gestione delle Acque o il raggiungimento di prestazioni energetiche minime nell’area Energia e Atmosfera. In concomitanza ai pre-requisiti obbligatori, vi sono aspetti facoltativi, chiamati Crediti, che vengono scelti dalla committenza e dal gruppo di progettazione/costruzione in funzione degli obiettivi di sostenibilità che si vogliono raggiungere. Un esempio può essere la bonifica di un sito contaminato (area Siti Sostenibili), oppure l’utilizzo di materiali rapidamente rinnovabili (area Materiali e Risorse) o l’ottimizzazione della luce naturale Figura 2. Le 6 aree tematiche LEED è lo strumento che permette di tradurre in punteggio la complessa matrice di interrelazioni che vi sono tra le grandi aree tra cui energia, atmosfera, sostenibilità del sito e dei materiali (area Qualità dell’Ambiente Interno). Ogni credito è associato a un punteggio, la somma di tutti i punteggi ottenibili è pari a 110. L’ottenimento dei crediti (e del punteggio associato a ciascuno di essi) avviene dopo verifica da parte dell’ente certificatore (GBCI), il quale controlla la documentazione fornita dal gruppo di progettazione/costruzione. Tutti i protocolli LEED identificano 4 livelli di certificazione in funzione della somma del punteggio dei crediti raggiunti: • certificato (40 punti) • argento (50 punti) • oro (60 punti) • platino (80 punti o più) Uno dei vantaggi legati a questo schema sta nella possibilità di raggiungere un livello (certificato, argento...) attraverso differenti combinazioni di crediti. Alla domanda “È più sostenibile un edificio che consuma poca energia, oppure un edificio che consuma poca acqua o un edificio che non ha richiesto materie prime vergini per la sua costruzione?” la risposta più corretta è “Dipende”. Il livello di certificazione voluto (ad esempio argento) può essere raggiunto per mezzo di svariate combinazioni di crediti. La flessibilità del protocollo sta nella possibilità di misurare l’ottimizzazione dell’edificio in funzione della specificità del luogo e delle esigenze della committenza, permettendo l’ottenimento del livello di certificazione voluto quale conseguenza di una progettazione e realizzazione a tutto tondo che nei contenuti richiede un approccio ben più approfondito e completo di quanto richiesto a livello normativo, sia in termini di soglie che di numero di aspetti trattati (figura 4). La certificazione LEED permette di misurare e considerare aspetti che saranno gli imperativi di domani, un esempio sarà la modalità con la quale è trattata la materia energetica: si valutano tutti i reali consumi dell’edificio cercando di legare questi con un punteggio incrementale in funzione del livello di risparmio ottenibile. Le Direttive CE 2002/91 e 2010/31 trovano nel metodo proposto in LEED una naturale forma di Figura 3. I protocolli LEED applicazione; la certificazione energetica nazionale viene in LEED integrata con tutti i consumi legati all’utilizzo dell’edificio. Si evince come, nuovamente, l’approccio di LEED anticipa quello che sarà obbligatorio domani (anche la certificazione energetica dovrà evolversi considerando tutti i consumi all’interno di un edificio), rispettando quanto richiesto dagli obiettivi europei. Anche in materia di risparmio idrico, LEED fissa nuovi parametri, anticipando una normativa che non è ancora presente. In materia di sostenibilità del sito, il protocollo mette in relazione scelte della pubblica amministrazione con scelte del gruppo di progettazione/costruzione, enfatizzando ancora come sia necessaria una logica integrata, specialmente in materia di riduzione delle emissioni legate all’utilizzo dell’automobile. In materia di qualità dell’ambiente interno, LEED impone la necessità di considerare quel trade-off tra qualità dell’aria, consumi energetici, scelta di prodotti atossici ed ergonomia degli spazi. Nonostante i molti crediti contenuti nel protocollo, può anche capitare che un particolare aspetto considerato e trattato dal gruppo di progettazione/costruzione non trovi possibilità di misura; l’area Innovazione permette di avere un protocollo aperto e sempre in grado di premiare quella parte di professionisti il cui ingegno non trova misurabilità in un credito già definito. Il certificare un edificio con i protocolli LEED permette di confrontarsi con i più alti livelli di standard e di qualità internazionali, lasciando la possibilità di scegliere la propria strategia e di misurarla in modo oggettivo e pragmatico. Vi sono più di 40.000 edifici (sono esclusi quelli residenziali di piccola cubatura) in corso di certificazione nel mondo, in più di 110 Paesi; più di 5000 sono gli edifici già certificati; ancora una volta, il sistema Italia ha la possibilità di comunicare la propria qualità al mondo: grazie al lavoro di GBC Italia, molti dei protocolli sono disponibili in lingua italiana e con i riferimenti normativi europei e italiani. Tutti i protocolli LEED identificano 4 livelli di certificazione in funzione della somma del punteggio dei crediti raggiunti Figura 4. Punteggio massimo ottenibile per categoria nel protocollo Nuove Costruzioni-Ristrutturazioni [Protocolli di certificazione] S 9/10 21 BREEAM, il protocollo inglese BREEAM è un sistema britannico di valutazione ambientale, sviluppato nel 1990 dal BRE Global Limited, specifico per diverse tipologie di edifici. La versione più recente del sistema è applicabile agli edifici di tipo residenziale, commerciale, industriale e a uso ufficio, sia di nuova realizzazione, sia esistenti. È un metodo di valutazione flessibile che prevede una scala di punteggi che va da “Pass” a “Outstanding” Testo di Liz Meddings Sviluppato nel 1990 dal BRE Global Limited, BREEAM è un sistema britannico di valutazione ambientale che, a oggi, ha già certificato circa 3650 edifici in tutto il Regno Unito. Ma esiste una versione del BREEAM anche in Italia, dove fino a ora sono stati registrati 5 edifici, 3 dei quali sono stati già certificati. BREEAM è l’acronimo di Building Research Establishment Environment Assessment Method e fornisce un sistema di qualità indipendente, valutato da professionisti, che è conforme ai sistemi ISO 9001 e 14001 per la revisione e valutazione delle prestazioni. I crediti attraverso i quali un edificio è valutato sono raggruppati nel seguente numero di categorie: • Gestione • Salute e benessere • Energia • Trasporti • Sistemi idrici • Materiali • Rifiuti • Utilizzo del suolo ed ecologia • Inquinamento • Innovazione Queste categorie sono poi divise ulteriormente a seconda della tipologia di edificio valutato. Tutti gli edifici possono essere valutati, ma sono disponibili degli schemi valutativi specifici per tipologia: uffici, scuole ed edifici per l’istruzione, strutture sanitarie, industriali, giuridiche, residenziali, istituti carcerari ed edifici commerciali. EcoHomes e Code for Sustainable Homes sono schemi usati per valutare le residenze, per altre tipologie di edifici viene quindi fatta una valutazione specifica. La categoria gestionale riguarda sia come il progresso di progettazione e costruzione viene gestito, sia come l’edificio è stato progettato tenendo conto anche della sua funzione futura. Durante la progettazione, i crediti vengono forniti se si consulta la comunità locale (cioè coloro che utilizzeranno l’edificio), se si considera la manutenzione e tematiche di sicurezza e se si guarda al costo di vita utile delle diverse opzioni. Crediti vengono assegnati durante la fase di costruzione se le imprese limitano l’impatto dei lavori 22 S 9/10 [Protocolli di certificazione] sull’ambiente circostante, come ad esempio minimizzare l’inquinamento di aria e acqua, il monitoraggio dell’energia utilizzata, delle emissioni di anidride carbonica e l’uso dell’acqua stessa. Alla fine dei lavori di costruzione, alcuni crediti vengono dati se il collaudo viene affidato a un’impresa competente. Per assicurare che l’edificio venga valutato correttamente esistono dei manuali d’uso da consultare sia per i tecnici competenti, sia per le imprese di gestione e manutenzione e per gli utenti, che garantiscono l’assegnazione di crediti corretti. La salute e il benessere degli occupanti di un edificio è un elemento che, come spesso dimostrato da varie prove, ha un impatto sulla produttività futura. Fornire un piacevole ambiente di lavoro è una caratteristica fondamentale di un edificio sostenibile. Il sistema britannico BREEAM fornisce crediti se l’edificio include anche caratteristiche che possano facilitare quanto sopra. Queste caratteristiche si concentrano nelle seguenti aree: • Buoni livelli di illuminazione naturale e di accesso ad aperture verso l’esterno • Buona qualità di illuminazione artificiale • Buona qualità dell’aria e possibilità di ventilazione naturale • Controllo da parte degli utenti della temperatura e dell’illuminazione naturale • Buoni livelli di acustica interna Strategie di illuminazione e ventilazione efficienti possono contribuire al guadagno di crediti nella categoria Energia. Altri crediti sono guadagnati se si valuta che l’edificio ha bassi livelli di emissione di biossido di carbonio, o per l’inclusione di tecnologie a basso o zero emissione di anidride carbonica come i boiler a biomassa o i pannelli fotovoltaici. Infine, crediti vengono anche assegnati per l’inclusione del monitoraggio di energia e per le specificazioni di ascensori e sistema di illuminazione esterna efficiente. La posizione di un edificio ha un impatto sulle sue prestazioni ambientali. Ciò influisce su altre due categorie: trasporti e utilizzo del suolo ed ecologia. Gli edifici che hanno un facile accesso a sistemi di trasporto pubblico o che incoraggiano sistemi di circolazione sostenibile come l’utilizzo di biciclette o camminare, e che nel contempo scoraggiano l’utilizzo individuale della macchina, ottengono un punteggio molto alto in questa categoria. EcoHomes e Code for Sustainable Homes sono schemi usati per valutare le residenze, per altre tipologie di edifici viene quindi fatta una valutazione specifica Per quanto riguarda la categoria utilizzo del suolo ed ecologia, la posizione dell’edificio influisce relativamente al numero di crediti se l’edificio stesso viene costruito su un territorio reclamato e/o contaminato. La scelta di un’area a basso valore ecologico e che non subirà un cambio in negativo, una volta costruito l’edificio, porterà a un ulteriore numero di crediti. Altri crediti sono ottenibili per la valorizzazione del potenziale ecologico di un’area e per la gestione a lungo termine dell’impatto dell’edificio sull’ecologia dell’area stessa. La riduzione dell’uso di acqua al di sotto della pratica comune, per esempio tramite l’installazione di wc, rubinetti e docce con flusso controllato così come la raccolta di acqua piovana, aiuta ad accumulare crediti. Se l’uso dell’acqua è misurato tramite l’utilizzo di un contatore che controlla la presenza di perdite e chiude l’approvvigionamento di acqua al wc quando non utilizzato, porta alla somma di ulteriori crediti. BRE Global Limited non solo ha sviluppato il sistema BREEAM, ma anche la “Green Guide to Specification”. Questa guida valuta i materiali da costruzione comuni usati nei pavimenti e nelle loro finiture, nelle pareti, nelle finestre, nei tetti, nell’isolamento, nella protezione di confine e nelle opere esterne per capire la loro prestazione ambientale. La Green Guide usa un approccio basato sul ciclo di vita utile e valuta i materiali dalla loro estrazione alla loro lavorazione, fino al loro utilizzo e smaltimento. I materiali hanno un punteggio da A+ fino a E, dove A+ simbolizza il minore impatto. Ulteriori crediti sono accumulati dagli edifici che massimizzano l’uso dei materiali con il punteggio maggiore. In aggiunta alla specificazione di materiali con un impatto ambientale ridotto, i crediti sono anche assegnati ai materiali che vengono procurati responsabilmente, per esempio il legno FSC o prodotti simili. Gli altri materiali dovrebbero essere estratti e lavorati da compagnie che operano sotto la certificazione ISO 14001. Si incoraggia inoltre il riuso di strutture e materiali già esistenti. L’ultima categoria si occupa della riduzione del rischio di inquinamento. Il modo in cui l’edificio riduce il suo impatto su una serie di tipi di inquinamento è soggetto a valutazione. Questi includono il riscaldamento globale, il rischio di inondazioni, inquinamento di fonti idriche, rumore e inquinamento luminoso notturno. Ciascuna delle categorie descritte sopra si traduce in extra crediti disponibili che premiano quella progettazione innovativa che va oltre i criteri di base. Questi includono crediti extra per gli edifici a emissioni zero, alti livelli di illuminazione diurna e una percentuale significativa di materiali A+ o recuperati da fonti sostenibili. Sono anche disponibili crediti aggiuntivi quando un professionista accreditato BREEAM è coinvolto fin dall’inizio della fase progettuale. Il professionista fornisce supporto durante tutta la fase di progettazione e costruzione per far sì che l’edificio raggiunga gli obiettivi prefissati. Il professionista completa un pre-esame del progetto incontrando i progettisti e il committente e verificando le varie problematiche. Insieme, poi, decidono se i vari crediti possono essere raggiunti e un obiettivo di classificazione viene così stabilito. Dopo questo passaggio, il professionista collabora con il team di progettazione e costruzione per far in modo che tale obiettivo venga raggiunto. Questo fa sì che il team di progettazione si focalizzi e che i principi di sostenibilità siano incorporati fin dall’inizio nell’edificio. Gli edifici vengono valutati in due fasi, alla fine della progettazione e alla fine della costruzione, ma sempre con i medesimi criteri. I crediti sono poi attribuiti e viene assegnato un punteggio finale. Le classificazioni raggiungibili sono: sufficiente (pass), buono, molto buono, eccellente ed eccezionale. L’esame è condotto da un valutatore abilitato e il certificato è dato dallo stesso BRE. La categoria gestionale riguarda sia come il progresso di progettazione e costruzione viene gestito, sia come l’edificio è stato progettato tenendo conto anche della sua funzione futura Horizon House a Bristol. Vincitore del BREEAM Award 2010 nella categoria uffici (Progetto di Alec French Architects e Arup) [Protocolli di certificazione] S 9/10 23 Passivhaus, il protocollo tedesco Passivhaus è un modo preciso di concepire gli edifici dal punto di vista energetico, codificato dall’omonimo istituto tedesco (Passivhaus Institut di Darmstadt) come standard di certificazione. Con questo termine si identificano gli edifici all’interno dei quali, durante tutto l’anno, sono raggiunte e mantenute condizioni di comfort termoigrometrico senza ricorrere all’installazione di impianti di riscaldamento o climatizzazione Testo di Luca Pietro Gattoni Durante gli ultimi quindici anni circa, il termine tedesco Passivhaus (letteralmente “casa passiva”) è entrato diffusamente nel dibattito sull’efficienza energetica trascinando con sé il ricorso alle declinazioni nazionali di tale espressione. Tra queste, è l’inflazionato e versatile aggettivo “passivo” a ricorrere con grande frequenza e, spesso, a generare una certa confusione (di “sistemi passivi” si parlava già negli anni Settanta con accezione diversa). Infatti, a seconda degli accoppiamenti con i quali si presenta, esso può assumere significati e rappresentare concetti anche molto distanti fra loro. La premessa è doverosa per circoscrivere l’ambito unicamente allo standard Passivhaus in senso stretto e ai criteri che lo ispirano e non a una generica “casa passiva”. Passivhaus è infatti un modo preciso di concepire gli edifici dal punto di vista energetico, codificato dall’omonimo istituto (il Passivhaus Institut di Darmstadt in Germania) come standard di certificazione. Ciò non toglie che i criteri ispiratori dello standard Passivhaus siano stati ripresi, modificati e interpretati da altri soggetti e successivamente riproposti, come standard (cogente o volontario), sotto altra veste e denominazione. Per Passivhaus si intende un edificio all’interno del quale, durante tutto l’anno, sono raggiunte e mantenute condizioni di comfort termoigrometrico senza ricorrere all’installazione di impianti di riscaldamento o climatizzazione. Da ciò deriva, ed è a questo punto evidente, la connotazione di “passivo”: è l’edificio in sé, e non la presenza di un impianto dedicato (e quindi “attivo” con finalità di climatizzazione), a garantire condizioni di benessere termoigrometrico. La definizione può risultare generica, ma sottintende, per essere materializzata, l’applicazione di un approccio molto preciso e con poche varianti. L’istituto di Darmstadt ha definito la Passivhaus in modo aperto e descrittivo (edificio senza impianto di riscaldamento), ma di fatto privilegia un approccio concettuale tra i diversi possibili. Ma come è possibile nella pratica evitare l’installazione di un impianto di riscaldamento (e/o climatizzazione) e al tempo stesso raggiungere condizioni di benessere? Il prerequisito è la presenza di un involucro estremamente isolato ed ermetico: secondo lo standard Passivhaus, la via maestra verso l’efficienza energetica è il contenimento (quasi) totale degli scambi di energia attraverso l’involucro dell’edificio. Un involucro così ermetico richiede la presenza di un impianto di ventilazione meccanica per garantire i ricambi d’aria necessari per la salubrità degli ambienti interni. Tale impianto garantisce ricambi d’aria continui, controllati e senza sprechi, perché il calore dell’aria espulsa viene recuperato Sopra e nella pagina affianco un esempio di edificio certificato Passivhaus: Energon a Ulm, Germania 24 S 9/10 [Protocolli di certificazione] L’ermeticità e l’isolamento dell’involucro sono i requisiti fondamentali di una Passivhaus perché consente di ridurre al massimo le dispersioni di energia verso l’esterno in larga parte a favore dell’aria immessa (cosa difficilmente realizzabile se la ventilazione degli ambienti è affidata alle infiltrazioni o all’apertura regolare delle finestre). In virtù delle ridottissime perdite, sia per trasmissione (grazie all’iperisolamento dell’involucro), sia per ventilazione (effetto del recupero di calore), e giovandosi in modo opportuno della captazione e dello sfruttamento degli apporti di origine gratuita (carichi interni e solari), è possibile affidare all’aria immessa il compito di veicolare il calore necessario per chiudere in parità il bilancio energetico dell’edificio. In questo modo, l’impianto di ventilazione, già presente per soddisfare l’esigenza di salubrità dell’aria interna, assolve anche il compito d’impianto di riscaldamento/raffrescamento senza che si rendano necessari un incremento di portata rispetto alle esigenze igieniche o un impianto convenzionale, proprio perché il carico energetico richiesto è decisamente ridotto. I requisiti della Passivhaus Il concetto sopra espresso rappresenta il fondamento per giungere alla realizzazione di una Passivhaus ritenuta “corretta” dal punto di vista tecnico-economico dai sostenitori dello standard. Indubbiamente è una via che dalla sua proposizione ha ottenuto un successo sempre crescente, ma è bene sottolineare che non rappresenta, ovviamente, l’unica modalità per ottenere come risultato un edificio efficiente dal punto di vista energetico. Tuttavia, queste strategie sono talmente chiare e lineari che, con l’imposizione di un numero limitato di specifiche tecniche, sono state convertite in un sistema certificativo vero e proprio e non sono rimaste unicamente indicazioni di buona prassi costruttiva. Ciò che rende una generica costruzione una Passivhaus è appunto il rispetto rigoroso dei pochi requisiti elencati in seguito (essi sono validi per le residenze, altre destinazioni potrebbero richiedere requisiti aggiuntivi): • fabbisogno di potenza per il riscaldamento inferiore a 10 W/m2; • ermeticità dell’involucro (quando sottoposto a una differenza di pressione di 50 Pa) n50 < 0,60 h-1; • fabbisogno energetico di energia primaria complessivo inferiore a 120 kWh/m2a. Il fabbisogno di energia primaria va inteso per i seguenti utilizzi finali di energia: riscaldamento, raffrescamento, acqua calda sanitaria, ausiliari elettrici, illuminazione ed elettrodomestici. concetti analoghi (Passivhaus ante litteram sono segnalate in Nord America e Scandinavia a partire dagli anni Settanta). Quando parliamo di involucro iperisolato si intendono trasmittanze da 0,10 a 0,15 W/m2K per l’involucro opaco (cioè mediamente 30 cm utilizzando isolanti convenzionali) e intorno a 0,80 W/m2K per l’involucro trasparente (valore valido considerando l’accoppiamento telaio-vetro), che di fatto implica l’impiego di vetri tripli con fattore solare intorno a 0,50. La forma dell’edificio e la posizione delle finestre non sono ininfluenti: sono privilegiati la compattezza e l’orientamento a sud delle aperture. Oltre all’applicazione dei valori di isolamento indicati, se l’impianto di ventilazione meccanica (40 m3/h pers) consente un recupero di calore non inferiore all’80% e se l’involucro è pressoché ermetico (n50 < 0,6 h-1) ed esente da ponti termici (Ψ < 0,01 W/mK), è possibile raggiungere un fabbisogno di energia utile per il solo riscaldamento pari a 15 kWh/ m2a (valore inferiore dell’80-90% rispetto al patrimonio esistente). Troppo spesso viene demandato al rispetto dei 15 kWh/m2a la prova del raggiungimento dello standard, dimenticando però due aspetti fondamentali. Da un lato, che ciò che rende praticabili i concetti fondanti validi indipendentemente dal contesto climatico è solo il fabbisogno di potenza termica, che deve risultare inferiore ai 10 W/m2. I 15 kWh/m2a sono solo la corrispondenza tra potenza e fabbisogno emersa per il clima tedesco, altri climi portano a risultati diversi. Dall’altro, che lo standard Passivhaus richiede anche il rispetto di ulteriori requisiti non solo legati al riscaldamento, ma a un ampio ventaglio di utilizzi finali di energia. Infatti, oggi, limitarsi a vincolare un solo utilizzo finale, come il riscaldamento ad esempio, è assolutamente inadeguato per qualsiasi standard energetico: lo standard Passivhaus comprese correttamente quest’esigenza fin dalla sua nascita, benché diffusosi sullo slogan dei 15 kWh/m2a. In un involucro estremamente isolato un impianto di ventilazione meccanica soddisfa l’esigenza di salubrità dell’aria e può assolvere il compito dell’impianto di riscaldamento/ raffrescamento WWW.PASSIV.DE Sul sito www.passiv.de è possibile trovare informazioni più dettagliate in merito all’applicazione dello standard: concetti base, elenchi di prodotti certificati, risultati di monitoraggi, documentazione tecnica su aspetti di dettaglio, linee di sviluppo più interessanti dello standard (destinazioni d’uso sempre più svariate e soprattutto il risanamento energetico degli edifici esistenti). Alcuni numeri Tutte le quantificazioni si riferiscono, quando non indicato diversamente, al contesto nel quale i concetti a base dello standard Passivhaus si sono radicati con questo nome all’inizio degli anni Novanta (prima realizzazione a Darmstadt Kranichstein, Germania, nel 1991). Essi hanno trovato terreno fertile dopo un timido migrare di realizzazioni più o meno sperimentali basate su [Protocolli di certificazione] S 9/10 25 [ RASSEGNA PROGETTI CERTIFICATI a cura di Sabrina Piacenza PO.LIN.S Portogruaro (Venezia) Arch. Marco Acerbis COMMITTENTE: Pirelli Re / Fondo Spazio Industriale / Comune di Portogruaro CERTFICAZIONE: CasaClima LOCALITÀ: PROGETTISTA: All’interno di Eastgate Park, il più grande parco integrato logistico industriale e artigianale del nord-est orientale, è stato costruito il Polo per l’Innovazione Strategica. L’edificio è certificato Classe A+ secondo gli standard di CasaClima e utilizza materiali ecosostenibili come la fibra di legno e fonti di energia rinnovabile quali geotermico e fotovoltaico. Le grandi arcate in abete lamellare, con luce di 33 m, coprono l’intero volume accogliendo il visitatore fin da fuori e al contempo creano spazi ospitali e scenografici ricchi di dinamismo e luminosità. Le arcate, spingendosi agilmente verso l’esterno, non solo completano la geometria dell’arco, tanto importante per la struttura, ma servono anche da supporto per i frangisole in cui sono inseriti i pannelli fotovoltaici. L’edificio ospita al suo interno una serie di uffici e una sala conferenze per 150 persone, il tutto articolato in modo chiaro e lineare così da semplificarne l’utilizzo in ogni occasione. La sala conferenze è stata studiata nei minimi dettagli per massimizzare l’assorbimento acustico dei muri e del soffitto; per quest’ultimo, in particolare, si è deciso di utilizzare dei pannelli in alluminio anodizzato e microforato che, essendo cavi all’interno, fungono da assorbitori delle onde sonore. L’esposizione prevalente a sud del complesso permette di mitigare le condizioni climatiche invernali con un notevole apporto solare passivo, che è invece ridotto nei mesi estivi, grazie alla presenza di frangisole con pannelli fotovoltaici integrati. Le pareti perimetrali sono costituite da uno strato di cartongesso a doppia lastra (25 cm di CA, 25 cm di fibra di legno). Le facciate ventilate sono rivestite con lastre in grès porcellanato di colore nero che proteggono dalle intemperie e che permettono il naturale defluire dell’aria, mantenendo i muri perimetrali in ottime condizioni termiche. Il tetto è costituito da una struttura di pannelli di legno di abete spessi 5 cm, supportata su orditura primaria e secondaria in abete lamellare con 30 cm di fibra di legno e un rivestimento di lamiera di alluminio. Sopra il vano tecnico, il tetto è costituito da un solaio in CA e da uno strato di terra ed erba, essendo il vano esterno all’edificio e quindi non da coibentare. La produzione di energia termica e frigorifera è affidata a una pompa di calore geotermica terra/acqua alimentata elettricamente, atta a produrre acqua calda a 45 °C e acqua fredda a 7 °C. La produzione di acqua calda sanitaria avviene tramite un preriscaldamento dell’acqua di rete mediante la pompa di calore; nel caso di picchi dei consumi, un boiler elettrico integrerà la produzione di acqua calda. 26 S 9/10 [Rassegna progetti certificati] Casa Zero Energy Udine Arch. Pier Paolo Stelo e Arch. Arnaldo Savorelli COMMITTENTE: Le Ville Plus CERTIFICAZIONE: GBC Italia - LEED LOCALITÀ: PROGETTISTA: Una sintesi perfetta tra comfort, vivibilità e basso impatto ambientale. Il progetto nasce dallo studio bioclimatico del territorio per determinare sia la posizione della casa nel terreno, sia il suo orientamento. La casa è posizionata verso il lato nord del terreno, in modo da lasciare il maggior spazio possibile a sud per il giardino e per gli spazi interni più vissuti come soggiorno, cucina, camere da letto. La facciata sud ha un’ampia vetrata che fa entrare luce e calore d’inverno e che viene schermata d’estate per evitare il surriscaldamento. La facciata nord, invece, presenta una serie di finestrature di piccole dimensioni che, d’estate garantiscono la ventilazione notturna. Casa Zero Energy utilizza un insieme integrato di strategie bioclimatiche e di elementi passivi sia per il riscaldamento invernale, sia per la ventilazione e il raffrescamento d’estate, senza bisogno di impianti di climatizzazione. Il sistema costruttivo utilizzato per Casa Zero Energy è brevettato da Gruppo Polo Le Ville Plus e utilizza una struttura portante di travi e pilastri di legno lamellare di grossa sezione, tagliati su misura, sagomati e assemblati in cantiere mediante collegamenti a incastro che agiscono per contatto o mediante carpenterie. Le pareti sono “leggere”, realizzate con pannelli di legno ed elementi isolanti. Verso l’interno hanno un isolamento di fibra di legno naturale, mentre nella parte esterna sono interamente ricoperte dal rivestimento di sughero. La casa non utilizza nessun tipo di energia proveniente da fonti non rinnovabili ed è autonoma, cioè auto-produce energia da fonti alternative e non inquinanti (pannelli solari, fotovoltaici, pompa di calore). [Rassegna progetti certificati] S 9/10 27 Fabbricato produttivo Novello LOCALITÀ: Oggiona con S. Stefano (Varese) PROGETTISTA: Studio Associato Ing. Franco e Arch. Antonio Rabuffetti, Geom. Vittorio Colombo PROGETTO STRUTTURE DI LEGNO LAMELLARE: Holzbau Spa COMMITTENTE: Novello Srl Con la nuova sede di Oggiona, la Novello Srl apre le porte a una nuova cultura edilizia e a una nuova sensibilità ambientale. L’obiettivo principale era quello di generare l’energia sufficiente per la produzione a costo e impatto zero, ma l’intera filosofia del progetto, dalla scelta del sito a quella dei materiali e degli impianti, si basa su un profondo intento di rispetto per il territorio e di ottimizzazione delle risorse. In un’ottica di totale ecocompatibilità la scelta del legno lamellare è parsa dunque la più appropriata, utilizzandolo come materiale strutturale sia per la copertura sia per la struttura portante. La scelta di realizzare pilastri di legno lamellare ha generato nel contempo alcune problematiche. Innanzitutto, il tema dei carroponti: il carroponte con portata massima di 40 t ha comportato uno studio accurato sul tipo di mensola da realizzare. Inoltre, il fatto che sullo stesso pilastro insistessero 2 corsie di carroponte, da un lato quello di 40 t e dall’altro quello da 20 t, ha comportato una valutazione di varie combinazioni di carico sullo stesso. La soluzione adottata per la mensola è stata quella di ricavare una sede nel pilastro che accoglie un profilo metallico, saldato alla mensola, per assorbire il carico verticale direttamente per contatto sul legno (che, nel caso del carroponte di 40 t, era di 560 kN); le eccentricità sono poi assorbite con collegamenti con bulloni passanti. L’entità delle azioni alla base dei pilastri ha costretto l’abbandono della possibilità di ancorare i pilastri alle fondazioni con attacchi metallici. Si è quindi passati alla soluzione che caratterizza l’intero intervento, ovvero l’inserimento dei pilastri direttamente nel plinto di fondazione. In tutto, sono stati costruiti 87 pilastri di legno lamellare, con 5 diverse sezioni, che variano da 72x72 cm a 88x109 cm, per altezze comprese tra 9,5 e 13 m. La scelta della forma a shed della struttura di copertura è stata dettata dal posizionamento di un impianto fotovoltaico integrato che garantisce l’autosufficienza energetica. Le superfici inclinate delle singole campate del capannone sono state realizzate con travi parallele in legno lamellare, con interasse di 5 m in appoggio semplice, che scaricano i pesi sulla briglia superiore da un lato delle travi reticolari e sulla briglia inferiore dall’altro. Le travi reticolari con luce di 25 m a briglie parallele e diagonali tese hanno base di 32 cm e altezza statica di 3,85 m. 28 S 9/10 [Rassegna progetti certificati] Elios Residence LOCALITÀ: Castel del Piano (Perugia) PROGETTO ARCHITETTONICO: Arch. Mauro Zucchetti COMMITTENTE: Isoalpi Costruzioni Srl CasaClima CERTIFICAZIONE: In Umbria stanno nascendo residenze che mettono in pratica le più moderne tecniche costruttive e impiantistiche per realizzare delle abitazioni all’avanguardia in fatto di risparmio energetico, di sostenibilità ambientale e di comfort abitativo. Elios Residence, composto da 6 villette di questo tipo, è un progetto unico, il primo complesso realizzato in Umbria e nel centro-sud Italia certificato “CasaClima Oro”. Per far tendere a zero il fabbisogno energetico, si è puntato prima di tutto su un involucro edilizio altamente isolato, sull’orientamento a sud delle ampie vetrate e dei pannelli fotovoltaici per ottenere guadagni solari gratuiti, su un sistema di ricambio d’aria controllato con recupero del calore. La parete esterna tipo ha una trasmittanza termica U= 0,14 W/mqK, ed è composta da intonaco interno, blocco termico in laterizio, isolante EPS grigio con grafite, laterizio, intonaco esterno. La copertura, con struttura di legno a vista, è provvista di intercapedine ventilata, ha una trasmittanza U=0,22 W/m2K con un isolamento di 16 cm di fibra di legno. Le finestre di legno e alluminio raggiungono ottime prestazioni, hanno una vetrocamera con rivestimento basso-emissivo con gas argon (Uw= 1,1 W/m2K). Per le ampie vetrate della loggia solare si utilizza tra i migliori serramenti che può offrire attualmente il mercato per questo tipo di superfici. Le grandi vetrate, inoltre, hanno un sistema di schermatura solare e di protezione dagli sguardi indiscreti realizzati con tende veneziane automatizzate poste esternamente. Per offrire un comfort superiore e per limitare ulteriormente le perdite di calore dovute alla ventilazione degli ambienti è stata installata una ventilazione meccanica controllata (V.M.C.). Si tratta di un impianto che permette il dovuto ricambio dell’aria senza perdite di calore (l’aria viziata espulsa cede il calore all’aria pulita entrante), abbinando quindi risparmio energetico e qualità dell’aria sempre ottimale, pulita e filtrata. Queste case non utilizzano nessun tipo di energia proveniente da fonti non rinnovabili e sono autonome, ovvero auto-producono energia da fonti alternative e non inquinanti: 45 m2 di pannelli fotovoltaici architettonicamente integrati per una potenza di 6 KWp. Grazie al sistema domotico, inoltre, l’edificio percepisce le variazioni di luminosità, temperatura e umidità per attivare in modo autonomo l’accensione e la regolazione di riscaldamento, climatizzazione, apertura e chiusura delle schermature solari. [Rassegna progetti certificati] S 9/10 29 Horizon House Bristol, Inghilterra Westmark Developments Limited PROGETTO ARCHITETTONICO: Alec French Architects PROGETTO STRUTTURE: Arup CERTIFICAZIONE: BREEAM LOCALITÀ: COMMITTENTE: Horizon House è un edificio per uffici occupato dall’Environmental Agency, l’agenzia britannica volta alla protezione dell’ambiente e alla promozione dello sviluppo sostenibile. La struttura ha vinto il premio BREEAM 2010 per il raggiungimento del più alto punteggio, 85,06%, per un’architettura destinata a uso ufficio. Il team progettuale ha fatto propri i principi del sistema BREEAM fin dalle prime scelte del processo. Lo sviluppo planimetrico di Horizon House prevede l’inserimento di un atrio in uno spazio con pianta aperta. Il sistema di ventilazione prevede l’utilizzo di ventilazione meccanica con recupero del calore durante l’inverno e ventilazione naturale durante l’estate, la primavera e l’autunno: una soluzione determinante per ottenere un elevato punteggio nella categoria BREEAM energia e in quella di salute e benessere. La produzione di anidride carbonica per Horizon House relativa al riscaldamento, raffrescamento, ventilazione e illuminazione è stata ridotta notevolmente grazie ai buoni livelli di isolamento e tenuta all’aria, coadiuvati da un sistema impiantistico efficiente. L’edificio è riscaldato da pompe di calore al suolo, l’acqua calda è fornita grazie ai pannelli solari mentre i pannelli fotovoltaici suppliscono alla produzione di energia elettrica. L’impiego d’acqua è stato minimizzato grazie alla previsione di utilizzo di wc a flusso ridotto, così come lavandini e docce. Un sistema di raccolta dell’acqua piovana recupera l’acqua dal tetto e la immagazzina per l’utilizzo nei wc. Horizon House ha inoltre ottenuto un buon punteggio anche nella categoria materiali, grazie alle loro caratteristiche e provenienza. La struttura dell’edificio è in calcestruzzo post-teso gettato in opera. La posizione dell’edificio nel centro cittadino ha fatto sì che l’impatto sul contesto naturale fosse minimo, anche se la valorizzazione ambientale del sito si è rivelata molto complessa, viste le ridotte dimensioni dello spazio. Questo ostacolo è stato superato introducendo aree di vegetazione sia nel parcheggio che nella terrazza sul tetto. 30 S 9/10 [Rassegna progetti certificati] Villa in Val Venosta LOCALITÀ: Val Venosta, Alto Adige PROGETTISTA: Kerschbaumer Pichler & Partner COMMITTENTE: Privato CERTIFICAZIONE: CasaClima Jürgen Eheim Jürgen Eheim Jürgen Eheim Fra i filari di alberi da frutto della Val Venosta si nasconde una CasaClima A+ che sorprende per le moderne forme scultoree, ma anche per l’elevato comfort a impatto zero. Ritagliata su misura per le esigenze di privacy e comfort dei committenti, l’inedita abitazione unifamiliare si sviluppa su due livelli, chiaramente distinguibili anche dall’esterno per la scelta di forme e materiali. Il corpo inferiore, un volume basso e allungato, accoglie alcuni ambienti riscaldati, quali l’ingresso principale, le stanze per la musica e per gli ospiti con relativi servizi, e ambienti non riscaldati, come la cantina e il garage. A questo basamento, che occupa ampia parte del lotto, è “appeso” il volume scultoreo dell’abitazione vera e propria, completamente rivestito anche in copertura con pannelli in fibrocemento color grafite. Tutte le scelte costruttive e impiantistiche sono state finalizzate a garantire elevati standard di benessere con ridotte ricadute sull’ambiente sia in termini di consumi di energia e risorse, che di conseguenti emissioni di gas clima-alteranti. Per l’edificio è stato per questo studiato un involucro altamente coibentato e senza ponti termici integrato con una impiantistica altamente efficiente. L’isolamento termico da 24 cm in fibra di roccia è completato verso l’esterno con un telo antivento, un’intercapedine ventilata e pannelli di facciata in fibrocemento. Le ampie finestre che si aprono su tutti i lati hanno telai di legno d’abete all’interno e in alluminio color bronzo all’esterno e sono dotate in gran parte di vetri fissi. Per proteggere l’edificio nei confronti di un possibile surriscaldamento durante la stagione più calda, si sono previsti opportuni ed efficaci sistemi di ombreggiamento, sia fissi, sia mobili. Il ricambio d’aria è garantito in tutto l’edificio da un impianto di ventilazione controllata. La produzione di calore per riscaldamento e acqua calda avviene con pompa di calore geotermica da 2,72 kW con 5 sonde verticali da 80 m ciascuna collocate nel giardino. Il sistema di distribuzione del riscaldamento a bassa temperatura è a pavimento e a soffitto. Pannelli solari termici piani inseriti in copertura integrano la produzione di acqua calda sanitaria e vengono sfruttati in estate anche per il riscaldamento dell’acqua della piscina. Anche la produzione di energia elettrica avviene in loco mediante impianto fotovoltaico integrato in copertura. Il limitato fabbisogno per riscaldamento dell’edificio (inferiore ai 20 kWh/m²a) e lo sfruttamento efficiente di fonti energetiche rinnovabili, fa sì che le emissioni annue di CO2 calcolate siano praticamente nulle e che quindi l’edificio raggiunga la classe CasaClima Gold per quanto riguarda l’efficienza complessiva. [Rassegna progetti certificati] S 9/10 31 NUOVO SISTEMA COMFORT ACUSTICO Il suono del silenzio Un sistema innovativo, completo e unico nel suo genere, un insieme di 95 soluzioni certificate per rispondere a ogni esigenza di fonoisolamento e fonoassorbimento. Da un’esperienza trentennale e da continui investimenti in ricerca&sviluppo nasce il nuovo, Sistema Comfort Acustico Knauf: gamma completa di sistemi costruttivi dalle elevate prestazioni fonoisolanti e fonoassorbenti per eliminare fastidiosi rumori di diversa natura provenienti dall’esterno o dall’interno degli edifici e garantire il massimo comfort abitativo, oltre al rispetto della privacy. Grazie alla produzione di lastre e pannelli di natura diversificata (gesso rivestito, gesso rivestito preaccoppiato, GessoFibra Vidiwall®, cemento fibro-rinforzato Aquapanel®, fibra minerale AMF, gesso alleggerito Sofipan, gesso rivestito Danoline, GessoFibra Brio e Gifafloor®) e alla collaborazione con Knauf Insulation, produttore leader di materiali isolanti (lana di vetro, lana di roccia e polistirene), l’azienda propone un’ampia gamma di sistemi costruttivi continui e modulari, leggeri, di rapida esecuzione, dalle elevate prestazioni di potere fonoisolante per eliminare i fastidiosi fenomeni di riverbero negli ambienti: pareti, contropareti, controsoffitti continui, controsoffitti modulari, sottofondi a secco e pavimenti sopraelevati. Le soluzioni per il comfort acustico interessano integralmente l’edificio. Innovativo e all’avanguardia, il Sistema Knauf è la soluzione ideale sia per le nuove costruzioni che per le ristrutturazioni, per un perfetto comfort acustico degli ambienti, operando sia su superfici verticali, realizzando pareti e contropareti, sia su superfici orizzontali, quali soffitti o pavimenti. In particolare, la tecnologia stratificata a secco adottata da Knauf consente, unitamente a un’adeguata progettazione e realizzazione, di ridurre ai minimi livelli l’inquinamento acustico negli ambienti, in linea con la normativa vigente, e migliorare il comfort abitativo. Attualmente, in Italia gli edifici vengono progettati secondo il D.P.C.M. 5 dicembre 1997, ma la normativa acustica in edilizia sta cambiando. L’UNI ha redatto una norma volontaria che permetterà di qualificare acusticamente gli edifici. La classificazione acustica avverrà sulla base di misurazioni in opera effettuate da tecnici competenti in acustica. Le valutazioni vanno fatte su tutti gli elementi tecnici acusticamente verificabili, in conformità alle norme tecniche applicabili. Sulla base della verifica acustica, a ogni requisito è associato un valore utile, che corrisponde al valore misurato, corretto con l’incertezza di misura. La classificazione acustica globale si calcola sulla base della media matematica dei singoli descrittori; nella classificazione delle unità immobiliari, oltre al valore globale, vanno sempre indicati gli indici per i singoli requisiti. I requisiti che devono necessariamente essere verificati sono: a) indice di valutazione dell’isolamento acustico normalizzato di facciata; b) indice di valutazione del potere fonoisolante apparente di partizioni verticali e orizzontali fra differenti unità immobiliari; c) indice di valutazione del livello di pressione sonora di calpestio normalizzato fra ambienti sovrapposti e/o adiacenti appartenenti a differenti unità immobiliari; d) livello sonoro immesso da impianti a funzionamento continuo; e) livello sonoro immesso da impianti a funzionamento discontinuo. Tecnologia e prestazione, senza dimenticare l’aspetto estetico: le forme e le finiture che si possono realizzare con un sistema a secco sono infinite, senza perdere le prestazioni acustiche richieste. La tecnologia stratificata a secco riduce sensibilmente la presenza di ponti acustici e offre eccellenti prestazioni di isolamento acustico consentendo al contempo l’agevole installazione delle reti impiantistiche nelle intercapedini. Con il sistema Comfort Acustico, Knauf, sinonimo di innovazione e qualità, offre in un’unica soluzione tutti gli strumenti necessari per assicurare al progettista, e di conseguenza all’utente finale, i massimi livelli di isolamento acustico degli edifici. Lastra Knauf Silent Board Knauf - Sistemi Costruttivi Loc. Paradiso 56040 Castellina Marittima (PI) Tel. 050 69211 Fax 050 692301 [email protected] www.knauf.it Sostenibilità, abitabilità, comfort La progettazione sostenibile secondo Autodesk® Graziano Lento, Autodesk® Italia Siamo ormai invasi dovunque, anche per certi versi in modo maniacale, dall’idea di rendere sostenibile il mondo. Un concetto molto vasto e che abbraccia tutte le attività che ciascuno di noi svolge nel quotidiano. Si va dalla gestione differenziata dei rifiuti all’utilizzo di una piccola cella al silicio per produrre energia solare, per caricare un cellulare, tutto viene visto nell’ottica di evitare l’abuso di risorse e di energia effettuato negli ultimi anni a danno del pianeta. Su questo argomento segnaliamo i vari interventi di Jeremy Rifkin, Al Gore e la sua fondazione e tanti altri che si battono per vedere un mondo diverso. Meritano un cenno, allo stesso modo, le teorie (non sempre teorie) sul GreenWashing, neologismo indicante l’ingiustificata appropriazione di virtù ambientaliste da parte di aziende, industrie, entità politiche o organizzazioni, finalizzata alla creazione di un’immagine positiva di proprie attività (o prodotti). Secondo la definizione tradizionale di sostenibilità, contenuta nel rapporto del 1987 della Commissione Brundtland, con questo termine si intende una pratica finalizzata a “soddisfare le esigenze delle generazioni presenti senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare le proprie esigenze”. Noi di Autodesk® ci siamo spinti oltre questa definizione. La nostra definizione di sostenibilità è la pratica intesa a “soddisfare le esigenze delle generazioni presenti aumentando la possibilità delle generazioni future di soddisfare le proprie”. Per Autodesk®, la sostenibilità equivale a garantire ai nostri figli un mondo migliore, e non solo a preservarlo. Ritornando a una dimensione più legata al progetto e alle realizzazioni, che è il mondo che ci accomuna da anni con clienti e aziende, potremmo riportare il concetto di progettazione sostenibile su un piano più pragmatico; la progettazione sostenibile è il punto d’incontro tra la sostenibilità e l’innovazione nella progettazione. La progettazione sostenibile è quella pratica che integra, analizza e ottimizza i fattori ambientali, sociali ed economici per la durata del prodotto. La progettazione sostenibile contribuisce a rendere il mondo un posto migliore per le generazioni future. Il progetto dovrà essere pensato già dalle sue prime fasi con criteri di sostenibilità, dal capire i temi del tessuto sociale in cui si inserisce fino al ciclo di vita finito dell’edificio progettato. Oggi esistono tecnologie tali per cui si può conoscere vita, morte e miracoli di qualunque posto nel mondo. Si va dal soleggiamento e ombreggiamento di un qualunque edificio, ai dati climatici utilizzabili (piovosità, ventosità, umidità e così via per tutte le serie storiche disponibili), è possibile conoscere il consumo di CO2, quanto combustibile fossile utilizzerà e molto altro ancora. Non si può arrivare in fasi evolute del progetto e poi scoprire che la rotazione di pochi gradi dell’edificio avrebbe consentito un risparmio energetico notevole. Purtroppo non c’è nessuna legge o norma che obbliga alla buona progettazione, abbiamo una certificazione energetica (molto basata sull’impianto e poco sull’edificio) che può e deve essere migliorata; ma, per fortuna, abbiamo una serie di certificazioni energetiche volontarie che permettono di qualificare i molteplici aspetti di un progetto nell’interesse di chi poi andrà a vivere in quel contesto. Mi riferisco alle certificazioni LEED, Casaclima® e Itaca. Non è questa la sede per spiegare le peculiarità e le differenze tra i vari sistemi di certificazione, ma si può affermare che queste classificazioni di merito danno molte più garanzie a chi acquista casa e dimostrano anche l’esistenza di committenze illuminate. Queste tre classificazioni obbligano i progettisti a pensare in largo anticipo alla sostenibilità del progetto, andando a creare un vero e proprio modello energetico che permetterà, dopo un’attenta analisi, di scegliere i materiali, le tipologie di pareti, infissi, isolamenti ecc. e che consentirà simulazioni energetiche e calcoli per verificare l’appartenenza o meno ai criteri di classificazione. Il BIM (Building Information Modeling) entra in gioco proprio in questo momento, quando c’è da portare su piattaforma grafica le idee concettuali o preliminari su un database. Vi è già, per esempio, una serie di materiali pronti per utilizzare su Revit® il metodo Casaclima®, disponibili sul sito di Xclima® (il portale di Casaclima®), che permettono di velocizzare il lavoro in tutte le fasi, partendo da template specifici e coprendo in toto il processo di progettazione prima e di richiesta di certificazione successivamente. Lo stesso iter sta seguendo anche la certificazione inerente al protocollo Itaca. Autodesk® è presente in un gruppo di studio che comprende, tra gli altri, anche il Politecnico di Torino e che sta per pubblicare i primi risultati di una ricerca che intende “legare” il database BIM alle richieste del protocollo Itaca. Per quanto riguarda invece LEED, siamo anche più avanti, nel senso che sia Autodesk® che LEED si sono già incrociati e interagiscono a livello mondiale, partendo soprattutto dagli Stati Uniti. Si tratta solo di portare in Italia le esperienze già maturate oltreoceano e trasformarle in materiale da utilizzare localizzato. Il BIM, secondo Autodesk®, si declina soprattutto su prodotti basati su Revit®, ma non solo. Per esempio, alcune delle funzionalità sono disponibili per tutti su Autodesk® Labs, dove si trovano tutti i software o pezzi di software in preview tecnologica, oppure non ancora “promossi” a funzionalità dei software stessi. Uno su tutti presenti nel labs è il “solar radiation tool” che installa, su Revit®, una funzione che permette di analizzare, su massa concettuale, l’irraggiamento solare dell’edificio. A riprova che non si parla solo di Revit®, citiamo Autodesk® Ecotect® Analysis, software acquisito qualche anno fa e che è il più conosciuto a livello universitario mondiale. Si tratta di uno strumento che tratta la progettazione sostenibile a 360 gradi, considerando anche aspetti molto legati a materie specifiche, ma di sicuro interesse. A fianco di questi prodotti fisicamente installabili sui vari computer, segnaliamo il servizio web Autodesk® Green Building Studio®, che permette di effettuare dei calcoli in diverse fasi di avanzamento della progettazione. Detti calcoli si riferiscono al consumo di CO2, alla richiesta annuale di combustibile, all’analisi dei venti ecc. riferiti nel periodo di un ciclo di vita di 30 anni. Questo strumento, se utilizzato in fase preliminare, riesce a dare dei risultati che possono migliorare tantissimo le performance energetiche e far cambiare le strategie progettuali quando il costo del cambiamento non è ancora elevato nella filiera di progetto. La novità sta nel fatto che detto strumento è fruibile in modalità Cloud Computing, cioè l’analisi viene svolta da una serie di computer legati tra loro (da cui il concetto di nuvola) che si trovano nei laboratori Autodesk®, e i risultati pubblicati sui computer che ne hanno richiesto l’analisi. Dunque una rivoluzione, la potenza di calcolo è offerta da Autodesk® e l’utente sarà in grado di continuare a lavorare senza interruzioni sulle prestazioni del proprio computer; i dati verranno presentati sotto forma di report alla fine dell’analisi. Questa funzionalità viene resa disponibile in Revit®, al momento solo per gli abbonati e solo in inglese (ma per fine ottobre anche in italiano), tramite l’Autodesk® Subscription Advantage Pack, programma che permette di ricevere degli aggiornamenti di prodotto in anticipo sul rilascio annuale tipico dei prodotti Autodesk®. Il nome preciso di questa funzionalità, con cui cercarla sui motori di ricerca per informazioni più approfondite, è Revit® Conceptual Energy Analysis (CEA). Gli strumenti a disposizione oggi sono tanti e forniscono possibilità pressoché infinite per progettare secondo criteri di sostenibilità, abitabilità e comfort. Autodesk® è da sempre alla ricerca di nuove tecnologie e, grazie alla divisione di Ricerca e Sviluppo, tenta di portarle tutte a parlare la stessa lingua: quella del progettista. Per approfondire il discorso sulla progettazione sostenibile, Autodesk® sarà presente al SAIE di Bologna dal 27 al 30 ottobre al Pad. 33 per mostrare da vicino i prodotti citati, ma dopo il SAIE non perdetevi tutti i prossimi eventi, seminari on-line e il resto. Buona progettazione sostenibile a tutti. Autodesk BIM Experience Award Autodesk è lieta di annunciare lo Studio di Architettura e Design “Antonio Citterio Patricia Viel & Partners” (ACPV) come vincitore del premio Autodesk BIM Experience Award. Un riconoscimento, che ha visto illustri predecessori nel palmares, viene dato a quelle aziende che si contraddistinguono nell’uso degli strumenti e delle tecnologie Autodesk per il Building Information Modeling. Il premio, firmato dal CEO di Autodesk Carl Bass, è stato consegnato al rappresentante di ACPV, Ing. Paolo Emilio Serra, durante la BIM Conference tenutasi a Milano il 7 ottobre 2010 ed è stato motivato dalla scelta fatta da ACPV di dotarsi, dal 2009, di strumenti BIM che hanno permesso in poco tempo la realizzazione completa di cinque progetti. I progetti scelti e utilizzati dallo studio sono stati in particolare: • Progetto Milano Centro Culturale, via Varesine • Progetto Residenze Locatelli ex-Enel, Bergamo Autodesk® Italia Milanofiori - Strada 4 Palazzo A5 20090 Assago - Milano www.autodesk.it P R O G E T T I Sostenibilità costruita/4 Campus Quicksilver, St. Jean de Luz, Francia Patrick Arotcharen Solar Dechatlon 2009, Washington D.C., USA TU Darmstadt Nido D’infanzia, Vignola, Italia ccd studio Green Lighthouse, Copenhagen, Danimarca Christensen & Co Architects E 3 residenza bifamigliare, Bergamo, Italia Atelier2 Rifugio alpino Monte Rosa, Zermatt, Svizzera ETH Monte Rosa, ETH Zürich CAMPUS QUICKSILVER - PATRICK AROTCHAREN - WWW.AROTCHAREN-ARCHITECTE.FR Mathieu Choiselat Testo di Marta Maria Sesana Foto di Mathieu Choiselat e Vincent Monthiers Il gruppo americano Quicksilver aveva, da più di vent’anni, la sua sede europea sulla costa basca di Saint Jean de Luz, sui Pirenei, ma, per far fronte a un’ottica di sviluppo, nel 2008 chiese al medesimo architetto della sede principale, Patrick Arotcharen, di progettarne la sua estensione al fine di raggruppare tutte le marche del gruppo in un solo luogo. Oltre alla riorganizzazione spaziale, tra gli obiettivi dell’azienda c’era quello di creare spazi comuni non solo lavorativi, ma anche di svago e d’incontro con la natura. L’architetto ha accolto queste aspettative, tanto che, più che progettista dell’edificio, assunse il ruolo di paesaggista, riuscendo a creare un rapporto complice e dolce tra la natura e il costruito. Se la sede originaria ricorda i grandi altopiani limitrofi per la sua forma monolitica, il nuovo campus mira, invece, a mimetizzarsi nel contesto naturale, demistificando il concetto di ufficio come spazio chiuso per renderlo un luogo di contemplazione della natura. L’idea generatrice è stata la realizzazione di una vera e propria foresta dove costruire gli uffici, la cui tipologia più consona, idealmente a metà strada tra le cabine da spiaggia e le baite di montagna, non poteva che essere la capanna. L’intento è quello di far prevalere l’elemento vegetale rispetto all’architettura. I pilastri strutturali delle capanne, ad esempio, sono pensati come tronchi d’albero all’interno del bosco e l’orditura dei solai è enfatizzata per offrire, anche ai non addetti, il piacere di scoprirne il metodo e la tecnica costruttiva. Il campus comprende 5 edifici satelliti collegati tra di loro da passaggi e corridoi che si snodano ad arco intorno al cuore del complesso: un’Agorà, luogo per eccellenza di comunicazione ed eventi e punto di convergenza di tutti i collegamenti. In essa sono presenti anche il bar e la caffetteria, dove, grazie a un maxi schermo, è possibile rimanere aggiornati sulle migliori performance dei team Quicksilver nel mondo. Completano il complesso una palestra, un centro polivalente, uno skatepark, un orto, un Design Center e un Graphic Arts Center. 3 1 Sezione verticale di una delle capanne. Scala 1:20 1. copertura: - membrana impermeabile di PVC - isolante di lana minerale 140 mm - assito di legno di abete, 39 mm 2. struttura: travi e pilastri di legno lamellare 3. sporto aggettante: doghe di pino trattato in autoclave, 40x80 cm 4. chiusura verticale trasparente fissa: - sistema di oscuramento esterno: tenda di pvc - vetrocamera stratificato - sistema di oscuramento interno: tenda di pvc 5. chiusura verticale apribile: - serramento apribile di alluminio accoppiato con isolante - rivestimento interno di lastra di compensato - rivestimento esterno di lastre di fibrocemento 6. chiusura opaca con rivestimento di legno 2 4 5 Patrick Arotcharen 6 40 S 9/10 [Sostenibilità costruita/4] Un processo sostenibile in divenire le soluzioni innovative possibili, ma di integrarle progressivamente attraverso un programma controllato su più anni, in base al confronto delle stime con i risultati dei monitoraggi. Le pompe di calore reversibili sia per il riscaldamento che il raffrescamento sono così state posizionate in un unico luogo per consentire, nel futuro, l’introduzione di una caldaia a legna che provvederà alla produzione di calore necessaria per il loro funzionamento. Un’ulteriore integrazione prevista nei prossimi anni sarà l’impiego dei PCM per compensare la mancanza di inerzia termica, avendo escluso il calcestruzzo dai materiali utilizzati, perché non ecocompatibile come il legno. I progressi più rilevanti, secondo i progettisti, arriveranno dallo sfruttamento della ventilazione naturale. L’uso di finestre basculanti con aperture regolabili, di porte scorrevoli e lo sfruttamento dell’effetto camino nella hall e nei vani scala sono alcune delle soluzioni impiegate per favorire questa strategia passiva. Vincent Monthiers La costruzione è perfettamente rispettosa e integrata nell’ambiente circostante: architettura, materiali, tecnologia costruttiva e sistemi impiantistici si fondono in un processo armonioso che permette di raggiungere alti standard qualitativi ed ecocompatibili. Oltre al rispetto per la natura, la scelta del legno, materiale a bilancio energetico nullo, è stata dettata dalla volontà di costruire a secco, per ottimizzare i tempi e ridurre i rifiuti di cantiere. In abbinamento al legno, per le facciate, è stato utilizzato un vetro altamente performante e schermato sia con brise-soleil esterni integrati nella facciata, sia da tende interne contro l’abbagliamento. Al momento della realizzazione, il consumo energetico annuale non era tra i più performanti (87 kWh/m2), ma rispettava la normativa vigente. Così il team ha ritenuto necessario monitorare i consumi e il comfort effettivi, per valutare poi le migliori soluzioni di ottimizzazione delle prestazioni energetiche. Il cliente stesso ha chiesto di individuare tutte La facciata di una delle capanne [Sostenibilità costruita/4] S 9/10 41 SOLAR DECATHLON 2009 - TU DARMSTADT - WWW.TU-DARMSTADT.DE TU Darmstadt Testo di Graziano Salvalai Foto di Team Germany e TU Darmstadt Il Dipartimento americano per l’energia ospita a Washington D.C., con cadenza biennale, il Solar Decathlon, competizione universitaria in cui studenti provenienti da tutto il mondo si fronteggiano nella progettazione e realizzazione di edifici residenziali innovativi, efficaci e autonomi dal punto di vista energetico, utilizzando come unica fonte il sole. L’edizione 2009 ha visto riconfermato vincitore il team della TU Darmstadt (già premiato nel 2007) con il progetto SurPLUShome. La visione di progetto del team ha introdotto il concetto di efficienza energetica e sostenibilità ambientale come elemento essenziale della vita quotidiana generando un nuovo modo di abitare. Il prototipo, svi- luppato su due piani, è stato costruito con elementi modulari di legno dalle elevate prestazioni energetiche, in grado di facilitare il trasporto e il montaggio. L’abitazione è stata progettata per sfruttare al meglio lo spazio interno, produrre la massima quantità di energia possibile e garantire un buon adattamento al contesto climatico. Cuore pulsante del progetto è il corpo centrale multifunzionale, sviluppato a tutt’altezza. Questo ospita sia il collegamento verticale che le funzioni primarie di un’abitazione (cucina, bagno, elettrodomestici e locali tecnici). La zona giorno occupa la maggior parte dello spazio all’interno dell’abitazione: lo spazio a doppia altezza e la grande apertura scorrevole sul lato sud definiscono uno spazio arioso ed estremamente luminoso. È possibile, inoltre, l’estensione di questa verso l’esterno e verso la zona notte, creando una continuità spaziale piacevole nel caso di eventi o feste. La zona notte è organizzata al livello più basso nel lato sud est del modulo abitativo. Come gli altri ambienti della casa, anche questa risulta estremamente flessibile: nel dislivello tra zona giorno e quella notte sono collocati i letti (una o due piazze a seconda della necessità). L’arredamento è stato studiato nel dettaglio cercando di ottimizzare la forma in relazione alla funzione: le pedate dei gradini, quando i letti sono estratti, diventano i contenitori per la biancheria. TU Darmstadt TU Darmstadt Pianta piano primo. Scala 1:400 Sezione trasversale. Scala 1:400 TU Darmstadt TU Darmstadt Pianta piano terra. Scala 1:400 Sezione longitudinale. Scala 1:400 TU Darmstadt Il sistema modulare è studiato per facilitare il trasporto e l’assemblaggio/ smontaggio TU Darmstadt LOCALIZZAZIONE: WASHINGTON D.C., USA COMMITTENTE: THE U.S. DEPARTMENT OF ENERGY SOLAR DECATHLON PROGETTO ARCHITETTONICO E TECNOLOGICO: TU DARMSTADT, DIPARTIMENTO DI ARCHITETTURA E DIPARTIMENTO DI ELETTRONICA E COMUNICAZIONE; COORDINAMENTO: MANFRED HEGGER, HANS DREXLER PROJECT MANAGER: JOHANNA HENRICH RICERCA E SVILUPPO TECNOLOGICO: MARTIN ZEUMER ENERGIE RINNOVABILI E SISTEMI FOTOVOLTAICI: THOMAS HARTKOPF, ARNAUD HOFFMANN PERIODO DI REALIZZAZIONE: 2009 PREMI: SOLAR DECATHLON 2009 SUPERFICIE DI PAVIMENTO: 75 M² (LOTTO 3000 M²) COSTO: 500 MILA EURO Il soggiorno e la zona a soppalco [Sostenibilità costruita/4] S 9/10 43 TU Darmstadt Le lamelle orientabili integrate con fotovoltaico di silicio amorfo tipo CIGS (rame, indio, gallio, selenite) 44 S 9/10 [Sostenibilità costruita/4] NIDO D’INFANZIA A VIGNOLA - CCD STUDIO - WWW.CCDSTUDIO.EU Fabio Mantovani Testo di Marta Maria Sesana Foto di Fabio Mantovani Il nido d’infanzia aVignola rappresenta una fra le prime definizioni dello sviluppo sostenibile: rispondere ai bisogni attuali, senza compromettere le capacità delle generazioni future di fare lo stesso. Il progetto, infatti, è la prima risposta concreta del programma di ricerca avviato per realizzare nidi d’infanzia con forti contenuti sia architettonici che pedagogici. Il leitmotiv dei progettisti è quello di indagare forme di linguaggio spaziali non solo commisurate alle funzioni ospitate, ma altresì adeguate al benessere degli utenti. Colori, materiali, luce, paesaggio naturale e costruito; questi i cardini del progetto, che risulta un ambiente a misura di bambino. Il processo costruttivo si basa sul binomio “architettura - gioco” che, coniugando l’esperienza cognitiva alla sensibilità pratica propria dei bimbi, conferisce all’architettura stessa un ruolo pedagogico. L’opera è perfettamente integrata nel contesto: partendo dallo spalto collinare del Poggio, emergenza geografica vignolese, al fine di contenere al minimo l’impatto volumetrico, gli spazi sono articolati sotto un unico piano inclinato, una sorta di “grande strada urbana”, e distribuiti da un percorso attrezzato. Il luogo di passaggio diviene così anche luogo d’incontro e sosta, scandito lateralmente dalle pareti delle aule e dalle quinte sceniche dei laboratori che schermano gli invasi retrostanti, lasciando, tuttavia, scoprire visuali più lunghe verso l’esterno, tra cui quella del teatro naturale all’aperto. Il centro bambini, subito dopo l’entrata, è uno spazio flessibile costituito da una superficie piegata, rivestita in alluminio preverniciato, che, di volta in volta, diviene solaio, parete e copertura. Separato da questo dal blocco scale/ ascensori, il sistema delle quattro sezioni, disegnato sui bisogni delle diverse fasce d’età dei bimbi, si presenta anch’esso necessariamente flessibile. L’asilo nido è collocato nella fascia principale del complesso: sul fronte ovest, quasi nascosto dalla collina e intervallato da spazi gioco all’aperto, mentre il fronte est è concepito come una scacchiera colorata in cui si alternano colori pastello che richiamano le tinte del paesaggio. Fabio Mantovani Vista del complesso 3 1 2 5 7 4 ccdstudio 1. ingresso 2. attesa genitori 3. ufficio 4. centro bambini e genitori 5. spazio comune 6. laboratorio 7. sezione 8. teatro naturale 8 6 ccdstudio Pianta piano terra Scala 1:600 LOCALIZZAZIONE: VIGNOLA (MO), ITALIA PROGETTO ARCHITETTONICO, DEFINITIVO ED ESECUTIVO: CCDSTUDIO - LUCA CIAFFONI, MICHELE CIUTTI, ANTONIO DI MARCANTONIO con la supervisione artistica e architettonica di ALDO BENEDETTI COMMITTENTE: CONSORZIO VIGNOLAZEROSEI PROGETTO STRUTTURALE: UMBERTO CIANCI, MARCELLO DI DOMENICANTONIO PROGETTO IMPIANTISTICO: ILIR SHEHU DIREZIONE LAVORI: DANIELE ZOBOLI, WILLIAM ZIRONI RESPONSABILE DEL PROJECT FINANCING: MASSIMILIANO PAOLETTI IMPRESA: CIPEA - MD COSTRUZIONI PREMI: XVIII CONCORSO INTERNAZIONALE SISTEMA D’AUTORE METRA, SEZIONE TECNOLOGIE INNOVATIVE, 2010 SUPERFICIE LORDA COSTRUITO: 1158 M2 COSTO: 2,54 MILLIONI DI EURO Fabio Mantovani Sezione trasversale Scala 1:600 Il teatro all’aperto [Sostenibilità costruita/4] S 9/10 47 Integrazione paesaggistica e sostenibilità ambientale l’involucro con strategie impiantistiche sia attive che passive. Il pacchetto di copertura delle sezioni, ad esempio, presenta una soluzione a manto erboso per garantire un naturale isolamento degli ambienti. L’impianto di riscaldamento è costituito da una caldaia a condensazione e da una pompa di calore geotermica reversibile con diversi terminali: pannelli radianti a pavimento, con tubazioni di polietilene reticolato per il piano terra e radiatori tubolari di acciaio al piano seminterrato. Il sistema di ventilazione meccanizzata, funzionante nel periodo estivo, è del tipo a doppia fonte (gruppo frigorifero-geotermia) ed è abbinato alla ventilazione naturale. Il complesso presenta anche altre strategie impiantistiche a energie rinnovabili: l’impianto fotovoltaico e solare sulla copertura del centro bambini e un sistema di recupero dell’acqua piovana per l’irrigazione dei giardini e per usi sanitari del complesso. Fabio Mantovani La coerente attuazione dei principi insediativi, cardine del progetto architettonico, si è riflessa anche nella scelta tipologica e nella connotazione materica della struttura. La logica del modello strutturale si riflette direttamente nell’impianto architettonico: l’unico piano inclinato sotto cui si articolano le funzioni è realizzato con un setto di calcestruzzo armato, a contenimento del pendio a monte, che introduce gli utenti all’interno degli spazi e, allo stesso tempo, diaframma i setti dei laboratori. Il resto dell’ossatura, su cui insistono i tramezzi, è composto da due telai: travi e pilastri organizzati secondo maglie con luci di media grandezza. La diversa impronta materica della componente portante viene scoperta all’interno dei laboratori: l’impalcato di copertura è stato realizzato con travi e ordito di legno lamellare. Il sistema edificio - impianto garantisce il soddisfacimento dei requisiti prestazionali e del comfort attraverso l’abbinamento di soluzioni iperisolate per Fabio Mantovani Lo spazio comune 48 S 9/10 [Sostenibilità costruita/4] GREEN LIGHTHOUSE - CHRISTENSEN & CO ARCHITECTS - WWW.CHRISTENSENCO.DK Adam Mørk Testo di Graziano Salvalai Foto di Adam Mørk Nel 2009 la città di Copenhagen ha lanciato un ambizioso programma per ridurre drasticamente le emissioni di CO2 della città entro il 2025. Gli obiettivi sono sostanzialmente tesi all’indipendenza dai carburanti fossili attraverso il raggiungimento di una quota di energie rinnovabili pari ad almeno il 30% entro il 2025 e al risparmio energetico per uso civile del 75% entro il 2020. Uno dei primi esempi concreti delle azioni in atto verso l’obiettivo prefissato è il Green Lighthouse: inaugurato il 20 ottobre 2009 in occasione della conferenza mondiale sui cambiamenti climatici, è il primo edificio pubblico a emissioni zero della città e coniuga un buon equilibrio fra efficienza energetica, comfort termico e illuminazione naturale. La sua forma cilindrica garantisce condizioni ideali tra il massimo volume e la minima superficie d’involucro e massimizza lo sfruttamento della radiazione solare durante l’anno. L’edificio, denominato anche “il faro”, è collocato all’interno della Facoltà di Scienze dell’Università di Copenhagen e ospita il club dei ricercatori e il centro di consulenza studentesco. Gli spazi di lavoro sono sviluppati radialmente attorno al nucleo centrale che, oltre a fornire lo spazio per l’interazione sociale e per gli elementi di risalita verticale, permette la diffusione della luce naturale attraverso i lu- cernari di copertura a tutti i piani dell’edificio. La leggerezza architettonica del Green Lighthouse deriva dall’uso di materiali compositi costituiti da vetro e polimeri naturali. Le tre diverse tonalità di rivestimento traslucido che compongono la facciata, grazie alla loro applicazione casuale, permettono di rompere la perfetta circolarità dell’edificio, proponendo un gioco dinamico di colori e riflessi, variabili in funzione della posizione del sole. La zona d’ingresso e la terrazza panoramica sono messe in evidenza grazie al cambio di materiale, una superficie liscia e bianca che determina un contrasto con la parte traslucida aumentandone la riconoscibilità funzionale. B 5 6 11 11 7 7 8 5 4 10 9 A A 1 3 Christensen & Co Architects 12 2 1 Pianta piano secondo Scala 1:400 Pianta piano terra Scala 1:400 B Sezione AA. Scala 1:200 Adam Mørk LOCALIZZAZIONE: COPENHAGEN, DANIMARCA PROGETTO ARCHITETTONICO DEFINITIVO ED ESECUTIVO: CHRISTENSEN & CO ARCHITECTS, COPENHAGEN PARTNER DI PROGETTO: UNIVERSITÀ DI COPENHAGEN, CITTÀ DI COPENHAGEN, VELUX, VELFAC COMMITTENTE: DANISH UNIVERSITY AND PROPERTY AGENCY PERIODO DI COSTRUZIONE: OTTOBRE 2008-NOVEMBRE 2009 PREMI: DANISH INDUSTRY’S “BUILDING MATERIAL - INNOVATION PRICE”; PROGETTO SELEZIONATO PER IL 2010 WORLD ARCHITECTURE AWARD DI BARCELLONA SUPERFICIE COPERTA: 950 M² COSTO: 5 MILIONI DI EURO Christensen & Co Architects 7. guardaroba 8. segreteria 9. redazione 10. help desk 11. cucina 12. terrazza Christensen & Co Architects 1. spazio per gli studenti 2. reception 3. uffici 4. sala stampa 5. sala riunioni 6. locale tecnico Pianta piano primo Scala 1:400 La zona di incontro per gli studenti all’ultimo piano Sezione BB. Scala 1:200 [Sostenibilità costruita/4] S 9/10 51 Sinergie con l’ambiente La strategia energetica alla base del Green Lighthouse consiste nello sfruttamento dell’energia solare come fonte principale di approvvigionamento e nell’uso bilanciato di strategie passive, attive e di nuove tecnologie a basso consumo energetico in grado di massimizzare lo sfruttamento delle fonti energetiche rinnovabili. L’accurata integrazione architettonico-impiantistica ha permesso una notevole riduzione dei consumi, pari a soli 3 kWh/m² anno. L’edificio è stato studiato per interagire con le forzanti ambientali e trarne il massimo vantaggio. L’orientamento e la geometria della struttura tengono conto dell’incidenza dei raggi solari durante l’anno. L’involucro è costituito da uno strato isolante dello spessore di 30 cm che ne determina la quasi adiabaticità, riducendone la trasmittanza a 0,095 W/m2K. Le componenti trasparenti hanno una trasmittanza pari a 1,0 W/m2K e la loro distribuzione in facciata è progettata per assicurare un ottimo rapporto tra l’energia dispersa e quella 6 captata e garantire un’elevata quantità di luce naturale. La copertura, inclinata verso sud, è caratterizzata dalla presenza di 22 collettori solari termici in grado di fornire l’acqua calda sanitaria e integrare l’impianto di riscaldamento radiante. Sempre in copertura sono posti 44 m² di pannelli fotovoltaici per la produzione di energia elettrica destinata all’illuminazione artificiale, alla ventilazione forzata e al funzionamento della pompa di calore. Nei periodi di massima richiesta di energia, una pompa di calore geotermica, accoppiata a sistemi radianti ad attivazione termica della massa, permette di ottenere condizioni interne confortevoli. Nei periodi intermedi, il raffrescamento dell’edificio è reso possibile grazie alla presenza dell’inerzia termica artificiale dei controsoffitti, in grado di assorbire il calore prodotto all’interno e di rilasciarlo in un tempo dilazionato, e della ventilazione naturale. Quest’ultima s’innesca nell’atrio centrale, grazie all’effetto camino, attraverso l’apertura dei lucernari di copertura. 7 8 9 10 11 5 Christensen & Co Architects 4 1. sonde geotermiche 2. pavimento radiante ad attivazione termica di massa 3. serbatoio di accumulo 4. pompa di calore 5. materiali a cambiamento di fase 6. ventilazione naturale attraverso lucernari in copertura 7. pannelli fotovoltaici 8. collettori solari termici 9. ventilazione ibrida con recupero di calore 10. isolamento ad alta densità 11. schermature solari esterne 3 2 1 Grazie alla presenza dei lucernari, lo spazio centrale garantisce un buon livello di illuminazione naturale in tutti gli ambienti 52 S 9/10 [Sostenibilità costruita/4] Adam Mørk La strategia impiantistica Sezione verticale lungo il lato sud-ovest. Scala 1:50 1. solaio piano terra: - finitura interna di gomma, 2,5 mm - massetto di calcestruzzo armato, 80 mm - soletta di calcestruzzo con sistema radiante, 120 mm - isolamento di polistirene, 250 mm 2. solaio piano primo: - finitura interna di gomma, 2,5 mm - massetto di calcestruzzo armato, 80 mm - doppio materassino acustico - struttura portante: pannelli cavi di calcestruzzo armato, 180 mm - controsoffitto in PCM (materiali a cambiamento di fase), 30 mm 3. solaio terrazzo: - assi di larice, 32x125 mm - guaina impermeabile - isolamento a spessore variabile, 250-350 mm - struttura portante: pannelli cavi di calcestruzzo armato, 180 mm - controsoffitto di PCM (materiali a cambiamento di fase), 30 mm 4. chiusura verticale opaca: - pannelli di materiale composito colore verde standard - staffa di montaggio, 25 mm - lastra di fibrocemento, 8 mm - isolamento, 300 mm - compensato, 9 mm - guaina impermeabile/barriera al vapore - isolamento, 150 mm - doppia lastra di cartongesso, 2x13 mm 5. serramenti di alluminio e legno con vetro stratificato, intercambiabile con gas krypton, 4/12/12/4 mm, Uw=0,93 W/m2K, Ug=0,72 W/m2K, g value=0.5 3 5 2 1 Christensen & Co Architects Adam Mørk 4 Il rivestimento di facciata in materiale composito (vetro e polimeri naturali) [Sostenibilità costruita/4] S 9/10 53 E3 RESIDENZA BIFAMIGLIARE A BERGAMO - ATELIER 2 - WWW.ATELIER2.IT Atelier2 Testo di Matteo Brasca Foto di Atelier 2 Le nuove direttive del comune di Bergamo in materia di risparmio energetico e l’intenzione della committenza di mostrare tecniche costruttive alternative, dotate di forti contenuti ecologici e di sostenibilità, hanno condotto alla progettazione di un Edificio Energeticamente Efficiente (E³), il primo in Lombardia certificato Casa Clima Classe Oro (consumo annuo pari a 6 kWh/m2 anno). Il volume ben orientato, un ottimo rapporto S/V (superficie/volume), la corretta disposizione e dimensionamento delle aperture vetrate e delle schermature solari, un involucro iperisolato, l’impiego adeguato di materiali innovativi leggeri o inerziali per lo sfasamento dell’onda termica, l’introduzione di serre bioclimatiche e gli effetti della ventilazione naturale trasversale nord-sud definiscono il comportamento bioclimatico dell’edificio. Il manufatto non punta alla mimesi ma a un’integrazione con l’intorno nel rispetto della tradizione costruttiva lombardo-bergamasca, reinterpretata e riadattata attraverso nuove tecnologie costruttive e raffinati principi di efficienza energetica. I criteri progettuali riprendono gli stilemi delle cascine lombarde: aperte al sole sul fronte principale e con logge, lignee e dal ritmo regolare, che creano una variazione volumetrica e materica sul fronte sud. Verso nord, invece, il prospetto si presenta più compatto sia dal punto di vista compositivo che prestazionale (involucro a elevato isolamento). L’edificio si sviluppa su due piani e culmina con una copertura a doppia falda simmetrica. I due alloggi in esso contenuti (per un totale di 400 m 2 abitabili) sono disposti su due livelli fuori terra e uno interrato: al piano d’ingresso sono previste le zone giorno con gli spazi tecnici e i servizi (concentrati sul lato nord in modo da permettere ai soggiorni e agli spazi di vita di sfruttare i possibili guadagni solari durante la stagione fredda), mentre al piano primo sono state distribuite le zone notte. Atelier2 LOCALIZZAZIONE: COLOGNOLA (BG), ITALIA PROGETTO ARCHITETTONICO E TECNOLOGICO: ATELIER2 - VALENTINA GALLOTTI E MARCO IMPERADORI ASSOCIATI COMMITTENTE: VANONCINI SPA, PREZZATE DI MAPELLO (BG) PROGETTO STRUTTURALE: STUDIO TECNICO GIAN PIETRO IMPERADORI, DARFO BOARIO TERME (BS) PROGETTO IMPIANTI: STUDIO TECNICO CARLINI - M. CARLINI, M. GRAIFF, BOLZANO DIREZIONE LAVORI: MARCO IMPERADORI IMPRESA: VANONCINI SPA PERIODO DI COSTRUZIONE: SETTEMBRE 2006-GIUGNO2008 PREMI: 1° PREMIO CATEGORIA EDIFICI RESIDENZIALI AL CONCORSO “SUSTAINABLE ENERGY EUROPE” COMUNE DI LODI E DALLA RIVISTA “COSTRUIRE” Atelier2 Vista del fronte esposto a sud Planimetria. Scala 1:500 Atelier2 Pianta piano terra Scala 1:200 Atelier2 Atelier2 Pianta piano primo Scala 1:200 Le logge protette da una struttura a doghe di legno [Sostenibilità costruita/4] S 9/10 55 Tecnologia stratificata a secco L’edificio è progettato come un sistema tecnologico costruttivo “ibrido” in grado di reagire in relazione alle specifiche condizioni contestuali stagionali. Gli impalcati portanti sono realizzati con lamiera grecata e getto collaborante per garantire un’opportuna inerzia termica e fungere, strutturalmente, da diaframmi orizzontali collegati ai nuclei di controvento. L’involucro, al contrario, è progettato e costruito con tecnologie leggere, secondo i principi della costruzione stratificata a secco a doppia struttura, cioè con un guscio interno (isolante e pannelli di gesso rivestito) e un rivestimento esterno completamente desolidarizzati tra loro, in modo da ridurre al minimo i ponti termici e quelli acustici, nonché le coazioni e le tensioni date dalle dilatazioni differenziali. L’intercapedine che ne risulta viene utilizzata per i passaggi impiantistici e saturata 2 con importanti spessori di isolamento: pannelli di fibra di legno ad alta densità affiancati a lana minerale, permettono di raggiungere valori di sfasamento dell’onda termica superiori alle 8 ore. Stratigrafie d’involucro studiate per composizione di layers funzionalmente specializzati consentono di ottenere un coefficiente medio di trasmissione termica =0,09 W/m2K e complessivamente = 0,21W/m2K, nonché buoni valori acustici (indice di valutazione di isolamento normalizzato tra appartamenti adiacenti: 69 dB per la parete camera/camera, 63 dB per quella bagno/bagno e 45 dB per la facciata). L’involucro, nella sua porzione più esterna, è realizzato con pannelli sottili di calcestruzzo (1,5 cm), protetti da un cappotto isolante tinteggiato, in modo da inserirsi armonicamente nel contesto storico. Le ampie aperture vetrate sul fronte sud (serramenti di legno con triplo 1 2 1 4 3 3 Schema del funzionamento impiantistico invernale ed estivo 1 1 5 5 4 6 Atelier2 6 Schema del comportamento energetico invernale ed estivo 1. pannelli solari termici con accumulatore collegato alla caldaia a condensazione 2. trattamento e deumidificazione dell’aria con recuperatore entalpico del calore 3. recupero delle acque piovane 4. riscaldamento radiante a pavimento alimentato dalla caldaia a condensazione 5. copertura ventilata 6. serra 56 S 9/10 [Sostenibilità costruita/4] vetro e doppia camera con gas krypton, con U = 0,6 W/m2K per la porzione vetrata e U medio = 0,95 W/m2K) sono protette da un sistema di schermature fisse, che si compone di doghe lignee su telaio metallico a livello della copertura, e pannelli di lamiera stirata a protezione delle serre (utilizzati come piano di calpestio per le terrazze al primo piano). Nella chiusura opaca delle serre è applicata sperimentalmente una tipologia di lastre di gesso rivestito con microcapsule di PCM (Phase Change Materials) integrate, che trasformano la parete leggera in una parete captante invernale (sfruttando l’irraggiamento solare) e assorbente estiva (calmierando i picchi termici). L’impiantistica prevista è costituita da un sistema di produzione del calore con caldaia a gas metano a condensazione ad alto rendimento (rendimento di produzione dichiarato a carico parziale 30%, pari a 109% 1. copertura: - laterizio posati su cantinelle di legno - pannello sandwich metallico, coibentato e nervato - intercapedine d’aria statica a spessore variabile - isolamento: lana di roccia - controsoffitto con doppia lastra di cartongesso su sottostruttura autoportante di acciaio zincato 2. chiusura verticale: - cappotto di EPS intonacato - lastra di calcestruzzo rivestito da fibra di vetro - struttura di acciaio rivestita da zincoalluminio - isolamento: lana di roccia e fibra di legno - lastra di gesso - isolamento: lana di roccia e poliestere - doppia lastra di cartongesso su sottostruttura di acciaio zincato 3. serramento di legno con triplo vetro e doppia camera con gas krypton 4. solaio piano primo: - parquet - sottofondo di calcestruzzo additivato con pavimento radiante - lamiera grecata e getto collaborante - controsoffitto con doppia lastra di cartongesso su sottostruttura autoportante di acciaio zincato > 89+3 logPn) abbinata a un impianto di riscaldamento radiante a bassa temperatura (temperatura di mandata tra 28 °C e 40 °C modulata tramite sonda esterna e regolazione in ogni singolo locale). Per contenere al massimo i consumi energetici e per garantire le necessarie condizioni igieniche all’interno degli ambienti, è previsto un impianto di ventilazione meccanica autonomo per ognuna delle due unità immobiliari. Ogni unità di ventilazione è dotata di sistema di recupero del calore costituito da uno scambiatore a flusso incrociato con recupero termico maggiore del 90%. Sono, inoltre, previsti due impianti solari termici autonomi, con superficie captante pari a 6,9 m2 ciascuno, costituiti da collettori solari piani con assorbitore di rame, posizionati in copertura sul piano di falda. Gli impianti solari sono in grado di fornire più del 50% del fabbisogno energetico per la produzione di acqua calda sanitaria. 1 2 4 Fasi del cantiere Atelier2 Atelier2 Atelier2 3 Sezione verticale tipo. Scala 1:20 [Sostenibilità costruita/4] S 9/10 57 RIFUGIO ALPINO MONTE ROSA - ETH MONTE ROSA - ETH ZÜRICH - WWW.DEPLAZES.ARCH.ETHZ.CH Studio Monte Rosa Testo di Graziano Salvalai Foto di ETH Zurich - Studio Monte Rosa/Tonatiuh Ambrosetti, Hans Zurniwen, Stéphanie Marie Couson È stato inaugurato nel settembre 2009 il nuovo rifugio sul Monte Rosa: l’edificio, morfologicamente e tecnologicamente innovativo, è dotato di strategie energetiche e impiantistiche avanzate. Il rifugio, di proprietà del Club Alpino Svizzero, è stato costruito in occasione del 150° anniversario del Politecnico di Zurigo. Il risultato della lunga ricerca interdisciplinare, iniziata nel 2006, è una costruzione di sei piani localizzata nella Svizzera Vallese su un pendio a 2883 metri di altezza, nel mezzo di un paesaggio spettacolare tra i ghiacciai del Gorner, del Grenz e del Monte Rosa. La sua ossatura, essenzialmente di legno, poggia su fondamenta di acciaio e calcestruzzo ancorate nella roccia. L’immagine architettonica, caratterizzata da una spigolosa struttura rivestita di alluminio (scelto per la durata nel tempo e per aumentare la visibilità dell’edificio), condensa in sé le caratteristiche dell’integrazione ambientale, della funzionalità, delle nuove tecnologie e dell’efficienza energetica nella forma di uno scintillante cristallo di roccia dalla particolare forma poligonale. Attraverso le aperture della scala, che collega i quattro piani del rifugio, lo scenario è davvero mozzafiato, un paesaggio vissuto a 360°. Al piano interrato si trovano la zona deposito, i magazzini e i locali tecnici; al piano terra c’è un luminoso ristorante panoramico con 120 posti a sedere e una terrazza all’aperto da 60 posti e, infine, ai tre piani superiori sono localizzate le 18 camere da letto. Gli interni, realizzati in legno a vista, ricreando quell'atmosfera di sicurezza e calore tipica dei vecchi rifugi alimentando un interessante dialogo tra modernità e tradizione. Per la realizzazione di quest’architettura futuristica sono stati utilizzati solo elementi prefabbricati (pareti e solai), leggeri e facilmente trasportabili con piccoli elicotteri. Tale soluzione costruttiva ha permesso, infatti, sia di rispettare il budget prefissato sia di ultimare la costruzione in un breve arco di tempo. Autonomia energetica infatti, sono stati progettati per evitare sprechi e puntare al risparmio: ad esempio, l’acqua di scarico delle cucine viene usata come scarico nei bagni. La capacità di “gestione” degli impianti di riscaldamento e di ventilazione è stata determinante per il raggiungimento di un alto grado di autosufficienza energetica: non sono solo i singoli componenti a garantire il risparmio energetico, ma è soprattutto la loro interazione che rende l’edificio ottimizzato. Assieme all’analisi dei dati climatici (temperatura e irraggiamento) e dei diversi parametri dell’edificio (energia e acqua accumulate), vengono introdotti nel sistema anche dati quali le previsioni atmosferiche, le prenotazioni e le previsioni sul numero degli ospiti. Questo permette una precisa regolazione di tutto il sistema edificio-impianto, oltre che un’effettiva crescita della sua efficienza, contribuendo alla riduzione delle emissioni di CO2 di circa un terzo per notte per ogni utente. Il rifugio Monte Rosa è un modello d’avanguardia che apre scenari affascinanti e confortanti per il futuro dell’architettura alpina. Studio Monte Rosa Il fabbisogno energetico annuo del rifugio, stimato intorno a 30.900 kWh, è per il 90% garantito dal ricorso all’energia solare. Attraverso gli 84 m2 di celle fotovoltaiche monocristalline posizionate sulla facciata sud, in grado di erogare una potenza di picco di 16 kW, è prodotta l’energia necessaria per il funzionamento degli apparecchi elettrici. L’energia in esubero viene immagazzinata in batterie in grado di garantire una disponibilità continua di energia anche nelle giornate con cielo coperto o durante le ore notturne. La produzione di acqua calda per usi sanitari è garantita da 60,5 m² di pannelli solari termici, posizionati a terra di fronte alla facciata sud-ovest dell’edificio. Una centrale termica alimentata con olio di colza, abbinata con un recupero dell’aria viziata, permette di far fronte ai periodi di maggiore consumo e alle condizioni meteorologiche sfavorevoli. L’acqua, derivante dallo scioglimento estivo della neve nei dintorni del rifugio, viene accumulata in un grande serbatoio di 200 m³ posizionato nel sottosuolo, per permettere l’approvvigionamento anche nei mesi invernali. Tutti gli impianti, 2 À 1 Studio Monte Rosa 3 Sezione verticale della facciata fotovoltaica. Scala 1:20 60 S 9/10 [Sostenibilità costruita/4] Schemi del funzionamento impiantistico La scalinata interna 5 3 4 Studio Monte Rosa 1. chiusura inclinata fotovoltaica: - alluminio anodizzato, 50 mm - strato di ventilazione, 30 mm - membrana impermeabile - tavole di abete rosso, 27 mm - montanti di legno per contenimento isolante, 300 mm - isolante di lana minerale, 300 mm - pannello di abete a tre strati, 30 mm - legno strutturale di abete rosso, 1° e 2° piano 120x140 mm, 3° piano 120x180 mm - isolamento di lana minerale, 140 mm - legno strutturale di abete rosso, 140x140 mm - lastra di cartongesso, 15 mm 2. serramento di legno con triplo vetro, 44 mm, Ug 0,7 W/m2K, Uw 1,2 W/m2K, g value 0,27-0,50 secondo l’orientamento 3. solaio interpiano: - pavimentazione di legno con doppio assito di abete rosso, 39 mm - pannello di legno di abete a tre strati, 30 mm - legno strutturale di abete rosso, 1° e 2° piano 120x140 mm, 3° piano 120x180 mm - isolante di lana minerale, 180 mm - pannello di abete a tre strati a vista, 30 mm 4. chiusura esterna verticale: - lastra di alluminio anodizzato con doppia graffatura, 50 mm - assito di legno di abete rosso, 27 mm - strato di ventilazione, 30 mm - membrana impermeabile - assito di legno di abete rosso, 27 mm - montanti di legno per contenimento isolante, 300 mm - isolante di lana minerale, 300 mm - legno strutturale di abete rosso, 1° e 2° piano 120x140 mm, 3° piano 120x180 mm - pannello di legno di abete a tre strati, 30 mm 5. letto con struttura di legno Studio Monte Rosa Studio Monte Rosa Una delle terrazze che si aprono sul paesaggio Sezione verticale in corrispondenza delle camere. Scala 1:20 [Sostenibilità costruita/4] S 9/10 61 ENGLISH TEXT Built sustainability/4 Campus Quiksilver - Patrick Arotcharen - www.arotcharen-architecte.fr ST. JEAN DE LUZ, FRANCE The American group Quicksilver had for more than twenty years its European he- Location CABINET PATRICK AROTCHAREN adquarters on the Basque coast of Saint Jean de Luz on the Pyrenees; however to Detail and construction design whith A. GUIRAUD respond to the growth requirements of the organisation the same architect of the Client QUICKSILVER EUROPE main headquarters, Patrick Arotcharen, was asked to design its extension in order to Construction period 2008-2010 merge all the brands of the group in one single location. The firm’s objectives included Cost of new buildings 15.8 MILLIONS EURO the spatial reorganisation but also the creation of communal areas for recreation and Cost of refurbishment works 1.2 MILLIONS EURO relation with nature. The architect met these expectations to the point of becoming the landscape designer for the project in order to create a soft and accomplice relation between the nature and the built environment. If the original building with its monolithical form reminds of the large surrounding plateau, the new campus aims instead at blending with the surrounding context while demystifying the concept of office as a closed environment to transform in to place where to admire nature. The driving idea was the creation of a proper forest where to build the offices whose type is mid way between beach cabins and mountain huts. The objective is for the natural element to prevail against architecture. The hut’s structural columns for example are designed as tree trunks within the forest and the floor’s structure is enhanced to offer to pleasure of understanding the construction method and technique. The campus includes 5 satellite buildings connected with each other via passageways and corridors that are arranged over an arch-shape around the centre of the complex: an agora, the place by excellence for communication and events and hub for all the connections. This includes the bar and cafeteria where thanks to a maxi screen it will be possible to be kept updated on the best performance of the Quicksilver teams around the globe. The complex is completed by a gymnasium, a multi-functional centre, a skatepark, allotments, a Design Centre and a Graphic Arts Centre. Solar Dechatlon 2009 - TU Darmstadt - www.tu-darmstadt.de WASHINGTON D.C., USA The US department for Energy hosts every two years in Washington DC the Solar Location Architectural and TU DARMSTADT, DIPARTIMENTO DI ARCHITETTURA E Decathlon which is a university competition where students from all over the world technological design DIPARTIMENTO DI ELETTRONICA E COMUNICAZIONE compete in the design and construction of residential buildings that are innovative, Client THE U.S. DEPARTMENT OF ENERGY SOLAR DECATHLON efficient and independent from the energy point of view while using the sun as sole Renewable energies and THOMAS HARTKOPF, ARNAUD HOFFMANN energy source. The 2009 event was successful once again for the TU Darmstadt team photovoltaics Construction period 2009 (who won the award in 2007) with the SurPLUShome project. The team’s vision for 500 THOUSAND EURO the project introduced the concept of energy efficiency and environmental sustainabi- Cost lity as an essential element in our everyday life while generating a new way for efficient living. The two-storey prototype has been built using wooden modular elements with high energy performance and easy to transport and to install. The house has been designed to maximise the internal space, to produce the maximum amount of energy and to ensure a good adaptation to the climatic context. The pulsing core is represented by the multi-functional central volume which is developed at full-height. This houses the vertical connections and the main residential functions (kitchen, bathroom, utilities and plant room). The living area occupies most of the internal space of the house: the double-height space and the large sliding opening on the south side define a very bright and airy space. It is also possible to extend this area towards the outside and towards the bedrooms areas creating a pleasant spatial continuity for events and parties. The bedrooms area is arranged on the lower level of the south east side of the house. This is very flexible like all the other rooms of the house: the beds are located in the gap between the living and the bedrooms area (single or double beds depending on the requirements). The furniture has been studied in details trying to optimise the shape in relation to the sun: the steps, once the beds are pulled out, become the linens’ containers. Nursery in Vignola - ccd studio - www.ccdstudio.eu VIGNOLA (MO), ITALY The nursery centre in Vignola represents one of the first definitions of sustainable Location CCDSTUDIO LUCA CIAFFONI, MICHELE CIUTTI, development: to satisfy current requirements without compromising the needs of Detail and construction ANTONIO DI MARCANTONIO with future generations. The design is indeed the first concrete response to the research design A. GUIRAUD and ALDO BENEDETTI programme initiated to create nurseries with both architectural and educational Client CONSORZIO VIGNOLAZEROSEI strong contents. The designers’ leitmotiv is to investigate spatial language forms not Structural design UMBERTO CLANCI, MARCELLO DI DOMENICANTONIO ILIR SHEHU simply measured against the functions of the building, but also adequate in relation to Service design 2.54 MILLIONS EURO the users’ wellbeing. Colours, materials, light, natural and built landscape: these are Cost the main points of the project which is transformed in a child-like environment. The construction process is based on the combination “architecture-play” which gives to architecture an educational role while combining the knowledge experience with the practical sensibility which is typical of children. The project is perfectly integrated with the context: starting from the Poggio hill, which is a geographical feature of the Vignola region, the spaces are arranged over one single inclined level in order to contain the volumetric impact, this becomes a sort of large urban road where areas are distributed off a serviced corridor. The passageway here becomes also a gathering point and it is marked by the classrooms’ walls and by the back walls of the laboratories that cover the storage spaces at the back however leaving longer views towards the outside including the natural landscape theatre. The children centre, right after the entrance, is a flexible space composed of a bent surface ad clad by pre-painted aluminium which becomes floor, wall and roof. The four nursery classes are separated by the children centre via the list-stairs core and they have been designed on the basis of the different requirements related to the different age groups making it a very flexible space. The day care centre is located in the central part of the complex: the west elevation is almost hidden by the hill and incorporating outdoor play areas while the east elevation if conceived like a coloured chess board in which pastel colours are alternated and they recall the landscape’s tones. 62 S 9/10 [Sostenibilità costruita/4] Green Lighthouse - Christensen & CO Architects - www.christensenco.dk COPENHAGEN, DENMARK The city of Copenhagen launched in 2009 an ambitious programme to drastically reduce Location CO2 emissions by 2005. The objectives are essentially aiming at getting independence Detail and construction CHRISTENSEN & CO ARCHITECTS, COPENHAGEN design from fossil fuels reaching a level of renewable energies of at least 30% by 2025 and a COPENHAGEN UNVERSITY, COPENHAGEN MUNICIPALITY, 75% energy saving for domestic use by 2020. The Green Lighthouse represents one of Project partners VELUX, VELFAC the first concrete examples of this policy: it was opened on the 20th October 2009 for Client DANISH UNIVERSITY AND PROPERTY AGENCY OCTOBER 2008-NOVEMBER 2009 the world conference on climate change and it is the first zero emission public building Construction period 950 M² of the city. Its cylindrical shape ensures ideal conditions because of the ratio maximum Area 5 MILLIONS EURO volume and minimum envelop surface and it maximises the use of solar radiation throu- Cost ghout the year. The building is also called the “lighthouse” and it is located inside the Faculty of Science of the Copenhagen University and houses the researchers club and the student council centre. The workspaces are arranged in a radius around the central core which, in addition to providing spaces for social interaction and for vertical connection, allows the diffusion of natural light to all the building’s floors via the skylights installed on the roof. The Green Lighthouse’s architectural lightness derives from the use of composite materials made of glass and natural polymers. Three different tones of translucent cladding compose the facade which, thanks to their random application, allows to break the perfect circle of the building proposing a dynamic pattern of colours and shades which can vary depending on the position of the sun. The entrance area and the panoramic terrace are enhanced thanks to the change in material with a white and smooth surface which determines a contrast with the translucent part while increasing its functional recognition. E3 residenza plurifamigliare A Bergamo - Atelier 2 - www.atelier 2.it COLOGNOLA (BG), ITALY The new town planning regulations for energy savings and the client’s objective of Location Architectural and ATELIER2 - VALENTINA GALLOTTI showcasing alternative construction techniques yet provided with strong ecological and technological deisgn AND MARCO IMPERADORI ASSOCIATI sustainability contents, lead to the design of Energy Efficient building (E³), the first in Client VANONCINI SPA, PREZZATE DI MAPELLO (BG) Lombardy to be certified Casa Clima Classe oro (gold class) (with an annual consum- Construction period SEPTEMBER 2006-JUNE 2008 ption of 6 kWh/m2. The bioclimatic performance of the building is defined by the good orientation of the volume, an ideal ratio surface/volume, the correct dimension and arrangements of the glazed openings and of the solar screens, a hyper-insulated envelop, the appropriate use of light or massive innovative materials to shift the thermal wave, the introduction of bioclimatic greenhouses and the effects of north-south cross ventilation. The building doesn’t aim at the mimesis but at an integration with the surrounding context while respecting the construction tradition typical of the Lombardy region and the Bergamo area but reinterpreting and readapting it using new construction technologies and refined principles of energy efficiency. The design criteria follow the style of the Lombardy farm houses (cascine) and therefore opened to sun light on the main elevation on the south and with loggia and large openings that create a considerable material and volumetric variation and the building is marked by the regular intervals of the timber frame. The north elevation is instead more compact both from the compositional and performance point of view (high insulation envelop). The building is arranged over two floors and finishes with a symmetrical double-pitched roof. The two residential units included (for a net of 400 m2) are arranged over two storey above ground and one below ground: at the entrance level there are the living areas with services and bathrooms (clustered on the north side to allow the living rooms to use at best the solar gains during the winter season) while the bedrooms are located on the first floor. Monte Rosa Alpine Hut - ETH Monte Rosa - ETH Zürich - www.deplazes.arch.ethz.ch ZERMATT MUNICIPALITY, VALLESE "PLATTJE" The new Monte Rosa hut was opened in September 2009: the building is morpho- Location AMONG GORNER GLACIER, GRENZ AND MONTE ROSA logically and technologically innovative and it is provided with advanced services and Altitude 2883.50 M S.L.M. energy strategies. The Swiss Alpine Club is the owner of the property and it was built ETH STUDIO MONTE ROSA, FACULTY OF ARCHITECTURE, ETH ZURICH, ANDREA DEPLAZES, MARCEL BAUMGARTNER to celebrate the 150th anniversary of the Zurich Polytechnic. This project is the result Detail and construction (PROJECT HEAD), KAI HELLAT; BEARTH & DEPLAZES of a long multi-disciplinary research started in 2006 and it is arranged over 6 floors in design ARCHITEKTEN AG, CHUR/ZURICH, DANIEL LADNER the valise Swiss on a 2883 m high slope between the spectacular landscape provided Client SWISS ALPINE CLUB (SAC) by the Gorner, Grenz and Monte Rosa glaciers. Its structural frame is essentially made Area 1154 M² of wood and rests over steel and concrete foundations which are anchored to the rock. Cost 4.6 MILLIONS EURO The architectural image, characterised by a sharp-edged structure clad with aluminium (which was chosen for its durability and to enhance the building’s visibility), groups all the characteristics of the environmental integration, of functionality, or new technology and energy efficiency within the shape of a sparkling rock crystal with a peculiar polygonal profile. The scenery, which can be seen from the openings of the staircase that connects the four floors of the buildings, is truly breath-taking and it is lived at 360°. The lower ground floor includes the storage area and the plant rooms; on the ground floor there is a bright panoramic restaurant with 120 seats and an outdoor terrace for 60 people and 18 bedrooms are located on the three top floors. The inside is finished with wood and it gives a sense of warmth and security which if typical of old mountain huts and creates an interesting dialogue between contemporary and tradition. For the construction of this futuristic structure only prefabricated elements were used (walls and slabs) and these were light and easy to lift with small helicopters. This solution has to allowed to comply with the budget limits and to complete the project in a short time frame. [Sostenibilità costruita/4] S 9 /10 63 “Sustainability will become natural.” Luigi Centola, Architect, Rome, Italy: Winner of the Global Holcim Awards Silver 2006. Develop new perspectives for our future: 3 rd International Holcim Awards competition for projects in sustainable construction. Prize money totals USD 2 million. www.holcimawards.org In partnership with the Swiss Federal Institute of Technology (ETH Zurich), Switzerland; the Massachusetts Institute of Technology, Cambridge, USA; Tongji University, Shanghai, China; Universidad Iberoamericana, Mexico City; and the Ecole Supérieure d’Architecture de Casablanca, Morocco. The universities lead the independent juries in five regions of the world. Entries at www.holcimawards.org close March 23, 2011. The Holcim Awards competition is an initiative of the Holcim Foundation for Sustainable Construction. Based in Switzerland, the foundation is supported by Holcim Ltd and its Group companies and affiliates in more than 70 countries. Holcim is one of the world’s leading suppliers of cement and aggregates as well as further activities such as ready-mix concrete and asphalt including services. This competition is proudly supported by Holcim (Italia) S.p.A. www.holcim.it [SOFTWARE PER LA CERTIFICAZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICI A cura di Silvia Ghiacci 12 soluzioni per la redazione dell’Attestato di Qualificazione Energetica DIECI 2K NITRO 888 SOFTWARE PRODUCTS SRL EC705 CERTIFICATO ENERGETICO EDILCLIMA SRL EUCLIDE CERTIFICAZIONE ENERGETICA GEO NETWORK SRL L10IMPIANTI MC4SOFTWARE ITALIA SRL WWW.888SP.COM WWW.EDILCLIMA.IT WWW.GEONETWORK.IT WWW.MC4SOFTWARE.COM TERMUS ACCA SOFTWARE SPA BM® CLIMA ENERGIA BM SISTEMI SRL EXCELLENT ENERGIA INNOVARE24 SPA U.S. - BUSINESS UNIT STR EBA 2 – EFFICIENT BUILDING ANALYSIS ROCKWOOL BUILDING SCHOOL WWW.ACCA.IT WWW.BMSISTEMI.COM WWW.STR.IT WWW.RW-BUILDINGSCHOOL.IT ARCHLINE.XP® ENERGY CADLINE SOFTWARE SRL DESIGNBUILDER EVOLVENTE SRL TERMOLOG EPIX 2 LOGICAL SOFT SRL XCLIMA EUROPE WHIZZY SRL WWW.ARCHLINE.IT WWW.EVOLVENTE.IT WWW.LOGICAL.IT WWW.XCLIMA.COM DIECI 2K NITRO 888 SOFTWARE PRODUCTS SRL Viale Combattenti Alleati d’Europa 35 45100 Rovigo Telefono 0425471240 Fax 04254721239 [email protected] www.888sp.com DESCRIZIONE Il Certificato N.011 del C.T.I. attesta che la versione del software 2.0.0 è conforme alle norme UNI-TS 11300 (parti 1 e 2), come previsto dal D.Lgs. 115/08. I risultati, verificati secondo quanto riportato nel D.P.R. 59/09 (Linee Guida Nazionali per la certificazione energetica), possono essere analogamente utilizzati per compilare gli ACE in linea con le procedure regionali di Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Puglia, Friuli Venezia Giulia. TECNOLOGIA E METODO DI CALCOLO Sulla base delle caratteristiche costruttive specifiche dell’edificio, si determinano i fabbisogni di energia termica e primaria e i rendimenti secondo i metodi di valutazione (di progetto, standard e in condizioni effettive di utilizzo) e i metodi di calcolo (semplificati e/o analitici) previsti nella UNI-TS 11300 (parti 1 e 2). Un database precompilato e completamente modificabile, procedure assistite e valori tabellari da normativa semplificano l’inserimento dei dati in tutte le casistiche di intervento. AMBITI DI IMPIEGO Redazione della relazione tecnica progettuale (ex Legge 10/91); produzione degli attestati di qualificazione e di certificazione; classificazione automatica degli edifici secondo tabelle nazionali, regionali e personalizzate; determinazione trasmittanza di strutture e infissi in modo diretto (da scheda tecnica) e analitico (in base alla stratigrafia/caratteristiche 66 S 9/10 [Rassegna Software] costruttive); verifica igrometrica (diagramma di Glaser) in base a caratteristiche costruttive e dati climatici. REQUISITI DI SISTEMA Windows XP/Vista/Seven con configurazione Pentium IV (o superiore), 1 GB RAM minimo e spazio libero di 350 MB su HD. Per Macintosh il sistema operativo necessario è OS X 10.5 o successivo, PPC G4, G5, Mac Intel, 1 GB RAM minimo e spazio libero di 350 MB su HD. TERMUS ACCA SOFTWARE SPA Via M. Cianciulli - 83048 Montella - AV Telefono 082769504 Fax 0827601235 [email protected] www.acca.it DESCRIZIONE Software con inputazione a oggetti già adeguato al D.Lgs. 192/2005, al D.P.R. 59/2009 e alle più recenti norme UNI in materia di risparmio energetico (UNI/TS 11300-1 e UNI/TS 11300-2). Il programma è stato il primo ad aver ottenuto la certificazione da parte del C.T.I. per la conformità alle metodologie di calcolo definite dalle norme UNI TS 11300:2008 (parte 1 e 2), come previsto dal D.Lgs. 115/2009 e confermato dal D.P.R. 59/2009. L’ultima versione del programma è aggiornata alle indicazioni dell’errata corrige alla norma UNI/ TS 11300 (Parte1), pubblicata il 22 luglio 2010. In particolare, cambiano la valutazione della temperatura esterna e il valore dell’irradiazione solare da utilizzare nel calcolo. iscritti agli ordini professionali possono utilizzare il software per la verifica delle prestazioni degli edifici e della loro relativa certificazione energetica. Inoltre è possibile anche predisporre la pratica di detrazione fiscale per le spese sostenute in interventi di riqualificazione energetica degli edifici sia parziali che totali con il software Praticus-Energia. Per le fonti rinnovabili e per il loro corretto sfruttamento è possibile utilizzare GeoTerMus per impianti geotermici a bassa entalpia, Solarius-PV, per il solare fotovoltaico e Solarius-T per il solare termico. TECNOLOGIA E METODO DI CALCOLO Tecnologia Input Object Draw. Progettazione anche a partire da DXF o DWG. Modifiche e ricalcoli in tempo reale. Termografia. Archivi interni. Help funzionale e normativo in linea con funzioni di diagnostica. Word processor interno. Analisi del comfort termodinamico integrabile allo studio dell’isolamento acustico. Moduli specifici per procedere alle verifiche delle prestazioni energetiche e alla certificazione degli edifici seguendo le norme emanate in materia dalle Regioni, per gli impianti di riscaldamento, per il carico termico estivo e per gli interventi di miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici. AMBITI DI IMPIEGO Tutti i tecnici abilitati alla progettazione di edifici e impianti ARCHLINE.XP® ENERGY CADLINE SOFTWARE SRL Via Pelosa 78 - 35030 Selvazzano Dentro - PD Telefono 0498974121 Fax 0498973782 [email protected] www.archline.it DESCRIZIONE Il software offre una serie di caratteristiche uniche nella soluzione della certificazione o semplice determinazione del fabbisogno energetico di un edificio. L’input grafico, vero CAD architettonico (disponibile anche nella sua versione free), consente di gestire in modo automatico, completo ed esatto le forme architettoniche tipiche che soluzioni a input numerico tabellare o semi-cad non sono in grado di affrontare. Energy Design e il componente per la progettazione energetica. Sviluppata in collaborazione con il dipartimento di Fisica Tecnica dell’università di Cagliari consente al progettista di valutare in modo completo, interattivo e immediato il bilancio energetico dell’involucro edilizioarchitettonico e di intervenire su esso applicando criteri di ottimizzazione energetica. Acoustic Design, coerente con le indicazioni normative, integra le funzionalità di determinazione del fabbisogno energetico a quelle di determinazione e classificazione acustica degli edifici secondo le specifiche della nuova normativa. Energy Certificato è un componente in grado di realizzare la certificazione energetica secondo le disposizioni delle norme UNI-EN e tutte le più recenti normative di settore. Il programma provvede automaticamente al controllo delle condizioni di verifica dell’indice di prestazione energetica e al calcolo del fabbisogno di acqua calda sanitaria. Verifica rispetto alle trasmittanze limite, del rischio della formazione di condensa e dei rendimenti energetici prescritti dalla legge. Redazione, a partire dal progetto, della relazione ex Legge 10, dell’Attestato di Qualificazione Energetica e della Certificazione Energetica validata dal CTI. TECNOLOGIA E METODO DI CALCOLO La tecnologia BIM. Allineato alla sempre più necessaria richiesta di integrazione tra le diverse competenze progettuali, utilizza la tecnologia Gear, basata sullo standard XML, quale anello di congiunzione intelligente tra le diverse componenti. REQUISITI DI SISTEMA Sistema operativo Pentium IV o altro processore equivalente o superiore; RAM, minimo 1024 MB, raccomandata 2048 MB (in caso di Windows Vista); Hard Disk di 400 MB; scheda grafica con risoluzione minima di 1280x1024; monitor minimo 17 pollici con risoluzione 1280x1024; Microsoft Office Excel 2007 o superiori. COSTO. 490 euro (+IVA). [Rassegna Software] S 9/10 67 EC705 CERTIFICATO ENERGETICO EDILCLIMA SRL Via Vivaldi 7 - 28021 Borgomanero - NO Telefono 0322835816 Fax 0322841860 [email protected] www.edilclima.it DESCRIZIONE Il software consente la compilazione e la stampa dell’attestato di certificazione energetica dell’edificio o della singola unità immobiliare, in conformità alle Linee guida per la certificazione energetica degli edifici (D.M. 26/06/2009). Il programma può essere utilizzato autonomamente senza l’ausilio di altri software e, con un unico input, permette di effettuare il calcolo: della potenza invernale; dell’energia invernale conforme alle norme UNI/TS 11300 parti 1 e 2; dell’energia utile estiva dell’involucro edilizio conforme alla norma UNI/TS 11300. tuato tramite metodo analitico in conformità alla norma EN 15316-4-3. REQUISITI DI SISTEMA Sistema operativo Windows XP, Vista, Seven; computer con processore compatibile Intel Pentium o superiore; 512 MB di RAM; CD Rom. Scheda video VGA 1024x768 o superiore. Spazio su disco fisso: da 10 MB a 500 MB in funzione dei moduli acquistati. TECNOLOGIA E METODO DI CALCOLO La modellazione dell’impianto con il software, consente di gestire qualsiasi tipologia impiantistica. E’ inoltre possibile calcolare il fabbisogno di energia primaria dell’edificio, tenendo conto di eventuali impianti a fonti rinnovabili per la produzione di energia termica o elettrica. Il programma è corredato da archivi di supporto esaurienti, costantemente aggiornati e aggiornabili anche a cura dell’utente. E’ possibile utilizzare anche i moduli opzionali EC780 - Regione Lombardia, per la compilazione automatica del file .XML da elaborare con il software CENED+ ed EC712 - Solare Termico, per il calcolo del contributo dei pannelli solari effet- BM® CLIMA ENERGIA BM SISTEMI SRL Via Sacro Cuore 114/C - 97015 Modica - RG Telefono 0932763691 Fax 0932459010 [email protected] www.bmsistemi.com DESCRIZIONE Software per la valutazione delle dispersioni termiche e del fabbisogno di energia termica per il riscaldamento e la produzione di acqua calda sanitaria, secondo gli adempimenti previsti da D.Lgs. 115/08, UNI EN 13790:2008 e UNI/TS 11300 1-2:2008. Aggiornato al D.P.R. n. 59/09 e al D.M. 158/09, il programma è stato dichiarato conforme alle norme dal CTI. TECNOLOGIA E METODO DI CALCOLO Il programma consente di controllare le condizioni di verifica dell’EPI; calcolare e verificare la prestazione energetica EPe,invol; calcolare il fabbisogno mensile specifico di acqua calda sanitaria (ACS), compresa la 68 S 9/10 [Rassegna Software] percentuale prodotta da fonti rinnovabili; verificare il rispetto delle trasmittanze limite, del rischio alla formazione di condensa e dei rendimenti energetici prescritti dalla legge; verificare la trasmittanza termica periodica per pareti opache verticali ed orizzontali; calcolare le prestazioni termiche dell’edificio in regime dinamico (UNI EN ISO 13786:2008); compilare automaticamente la documentazione da allegare al progetto; redigere, a partire dal progetto, l’Attestato di Qualificazione Energetica e l’Attestato di Certificazione Energetica, secondo le Linee guida nazionali (D.M. 26 giugno 2009 n.158); redigere le pratiche per le Detrazioni Spese Riqualificazione Energetica del 55% secondo la Finanziaria 2008, aggiornata ai parametri del 1° gennaio 2010; elaborare l’Attestato di Qualificazione Energetica degli edifici in ottemperanza alle norme emanate in materia dalle Regioni Piemonte, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Puglia e Lombardia. DESIGNBUILDER EVOLVENTE SRL Via Dalton 56 - 41100 Modena - MO Telefono 059260925 Fax 059250043 [email protected] www.evolvente.it DESCRIZIONE TECNOLOGIA E METODO DI CALCOLO Strumento di analisi energetica principalmente utilizzato per edifici grandi e complessi. Il software, grazie al motore di calcolo Energy Plus (E+), riesce a soddisfare i requisiti dettati dalla normativa vigente per la certificazione energetica prevedendo, per gli edifici di volumetria superiore ai 10.000 m3, l’utilizzo di strumenti basati su calcoli di tipo dinamico. L’azienda, che da oltre 5 anni è distributore unico per l’Italia di Design Builder, oltre a tradurre il software ha curato la pubblicazione di una guida all’utilizzo scaricabile dal web-site e, con cadenza mensile, organizza corsi per fornire una conoscenza di base sull’uso corretto del pacchetto. Il software verrà completato dal modulo HVAC (in previsione di lancio) e si andrà ad aggiungere al modulo CFD ormai conosciuto e apprezzato fra gli utenti e ricercatori italiani. Il software offre la possibilità di scambiare dati dai sistemi CAD al motore di calcolo Energy Plus tramite vari formati tra cui gbXML. Grazie a questi standard internazionali è possibile realizzare il modello tridimensionale dell’edificio senza alcun tipo di modellazione, importando direttamente il modello in tre dimensioni. È possibile inoltre importare anche file bidimensionali in formato DWG per poi estruderli e modellarli a piacimento per ottenere l’edificio voluto. Il software permette di simulare diverse situazioni in regime dinamico, per poter così scegliere la migliore, diventa quindi lo strumento ideale di collegamento fra il progettista edile e il progettista impiantista. EUCLIDE CERTIFICAZIONE ENERGETICA GEO NETWORK SRL Via Mazzini 64 - 19038 Sarzana - SP Telefono 0187622198 Fax 0187627172 [email protected] www.geonetwork.it DESCRIZIONE Software per la verifica delle dispersioni termiche, il calcolo del fabbisogno termico invernale ed estivo e per la certificazione energetica secondo le ultime disposizioni di legge. Con la nuova versione 2011, l’effettuazione di tutti i calcoli, la redazione e stampa delle relazioni tecniche e degli altri documenti, ivi compresi i calcoli connessi alla climatizzazione estiva (UNI/TS 11300-3) e gli sgravi fiscali è ancora più intuitiva, con l’interfaccia d’uso “user friendly”. Il software è certificato dal C.T.I., conforme alle norme UNI/TS (parte 1 e 2) e viene utilizzato a fini didattici. TECNOLOGIA E METODO DI CALCOLO Sulla base della tipologia di intervento selezionata, il sof- tware effettua tutti i calcoli e le verifiche richieste secondo le ultime leggi e norme tecniche di riferimento (UNI/TS 11300 - Parte 1, 2 e 3). È inoltre conforme alla normativa di diverse leggi regionali (es. regione Piemonte, Liguria ecc.). Due diverse modalità di imputazione dei dati permettono di analizzare gli elementi disperdenti necessari per i calcoli: input tabellare o input grafico (per importare le planimetrie dell’edificio o dei locali). Il software provvede automaticamente ai controlli, alle verifiche e alla redazione e la stampa (personalizzabile) di tutta la documentazione richiesta quali: relazione tecnica, relazioni di calcolo, attestato di qualificazione o di certificazione energetica, autodichiarazione, schede dei componenti e delle strutture, disegni della stratigrafia, diagramma di Glaser, scheda informativa per le detrazioni fiscali ecc.). AMBITI DI IMPIEGO Tutti i tecnici abilitati alla progettazione di edifici e impianti agli stessi asserviti. OPTIONAL Windows 95 e versioni successive, 512 MB di memoria RAM, 40 MB di spazio libero su HD. Altro: lettore di CD- ROM, Porta USB, Internet Explorer. Aggiornamenti costanti scaricabili dal sito web. COSTO 325 euro (+IVA) fino al 31 dicembre 2010 con la garanzia “soddisfatto o rimborsato” entro 30 giorni dalla data di attivazione della relativa licenza. [Rassegna Software] S 5/09 69 EXCELLENT ENERGIA INNOVARE24 Spa u.s. - Business Unit STR Via Gramsci 36 - 46020 Pegognaga - MN Telefono 03765521 Fax 0376550180 [email protected] www.str.it http://excellent.str.it e la redazione del certificato energetico, grazie all’aggiornamento al D.P.R. n. 59 del 2 aprile 2009 (Linee Guida per la certificazione energetica), in vigore dal 1° luglio, ed è applicabile anche a tutte le Regioni che hanno legiferato su questa materia con dispositivi propri, come il Piemonte e l’Emilia Romagna. Con pochi passaggi, in modo chiaro e preciso, eXcellent Energia (powered by AxEnergia) permette di determinare i fabbisogni energetici e di energia primaria specifici dell’involucro esterno degli edifici, quello per la climatizzazione invernale (Epinv), per la produzione di acqua calda sanitaria (Epacs) e globale (Eptot), nonché la classe di consumo globale, con la stampa del relativo attestato o certificato e il calcolo delle trasmittanze termiche e del diagramma di Glaser, la verifica dei TECNOLOGIA E METODO DI CALCOLO Nato per gestire la tematica della certificazione limiti di legge, il calcolo della detrazione fiscale energetica secondo il D.Lgs. n. 311/2006 e modi- del 55% e l’emissione dell’allegato A ed E. Inoltre, fiche successive, il software consente il calcolo la stampa della relazione tecnica richiesta dal D.Lgs. n. 311/2006 e la stampa in Excel personalizzabile con grafici, macro o semplici informazioni aggiuntive. DESCRIZIONE La nuova versione del software eXcellent Energia è aggiornata agli ultimi provvedimenti normativi e legislativi in material di calcolo e redazione della certificazione energetica, e ha ottenuto dal C.T.I. il certificato di conformità alla norma UNI TS 11300:2008 del motore di calcolo AxEnergia 2010. Il software, in combinazione con le soluzioni Autodesk, si integra perfettamente con Autodesk Revit Architecture 2010 e Autodesk AutoCAD 2010. Ciò consente ai progettisti di recuperare i dati architettonici direttamente dal progetto elaborato attraverso l’input grafico, oppure, attraverso eXcellent Architect, permette di trasformare automaticamente i dati di AutoCAD immessi in un disegno tridimensionale. AMBITI DI IMPIEGO PC Pentium o processore equivalente; 512 MB RAM (consigliati 1024); HD 200 MB liberi; Interfaccia video SVGA (risoluzione consigliata 1024x768 con caratteri piccoli); Monitor a colori; Mouse compatibile; Stampante compatibile con Windows XP, Windows Vista. TERMOLOG EPIX 2 LOGICAL SOFT SRL Via Garibaldi 253 - 20033 Desio - MB Telefono 0362301721 Fax 0362301722 [email protected] www.logical.it DESCRIZIONE Software per il calcolo dell’isolamento termico, per la redazione della relazione tecnica (D.P.R. 59/2009) e per la certificazione energetica degli edifici con riferimento alle linee guida e alle procedure regionali. Il modulo Impianti esegue il calcolo degli impianti di riscaldamento, il modulo Sfasamento valuta l’inerzia termica delle strutture opache, i moduli Solare e Fotovoltaico eseguono il dimensionamento dei pannelli solari termici e fotovoltaici. Grazie al servizio gratuito Logical Autoupdate, il programma viene costantemente aggiornato via internet ad ogni variazione Normativa. TECNOLOGIA E METODO DI CALCOLO Il software adotta un’interfaccia grafica intuitiva, in modo che il progettista abbia sempre visibile lo stato di avanzamento della relazione. Esegue secondo normativa (D.Lgs. 192/2005, D.Lgs. 311/2006, D.P.R. 59/2009) le verifiche dei fabbisogni termici invernale ed estivo dell’involucro, delle trasmittanze delle strutture e dei rendimenti dell’impianto termico per riscaldamento e acqua calda sanitaria. La procedura di calcolo è stata sviluppata con riferimento alle UNI TS 11300. AMBITI DI IMPIEGO Soluzione completa per la stesura della relazione tecnica per 70 S 9/10 [Rassegna Software] gli edifici nuovi, la certificazione e la qualificazione energetica per gli edifici esistenti. Grazie allo strumento Confronta è possibile comparare diversi stati di calcolo e valutare i tempi di ritorno di un possibile intervento di ristrutturazione. REQUISITI DI SISTEMA Sistema operativo Microsoft Windows 7/Vista/XP a 32 e 64 bit. Processore Pentium o superiore con almeno 1 Gb di RAM. Spazio libero 1 GB di spazio libero sull’Hard Disk. Lettore DVD, scheda Video SVGA 1024x768 o superiore, Mouse Microsoft Windows compatibile. COSTO. Da 680 euro (+IVA) compresa assistenza telefonica e manutenzione del software. L10IMPIANTI MC4SOFTWARE ITALIA SRL Corso Corsica 7/53 - 10134 Torino - TO Telefono 0113032370 Fax 0113032371 [email protected] www.mc4software.com DESCRIZIONE Software completamente tridimensionale certificato dal Comitato Termotecnico Italiano. Nato come applicativo di AutoCAD© è caratterizzato da un input interamente grafico che vi permette in ogni istante di verificare facilmente la correttezza del progetto realizzato. Dalla definizione della geometria dell’edificio, alla esplicitazione dell’impianto di riscaldamento ogni aspetto della certificazione viene trattato in maniera grafica. Inoltre gli archivi completamente personalizzabili permettono all’utente di creare un modello il più possibile fedele alla realtà. TECNOLOGIA E METODO DI CALCOLO sionamento di un campo di collettori solari termici per la riduzione del fabbisogno termico come previsto dalle leggi in vigore. Il modulo inoltre permette di calcolare il carico termico per la climatizzazione estiva e invernale dell’edificio e di dimensionare l’impianto ad acqua (radiatori, fan-coil, pannelli radianti) per il trattamento dello stesso. REQUISITI DI SISTEMA Processore Intel Pentium 4 o AMD Athlon da 2.2 GHz o superiore oppure Processore Intel o AMD Dual Core da 1.6 GHz o superiore. Sistemi operativi Microsoft Windows Vista (32/64 bit), Windows XP SP3. COSTO I calcoli relativi alla certificazione energetica sono conformi L10Impianti Std di 1700 euro alla specifiche tecniche UNI/TS 11300 parti 1 e 2, nonché L10Impianti Pro di 2500 euro all’errata corrige della parte 1 rilasciata il 22 luglio 2010. Sviluppato in ambiente AutoCAD©, il software tridimensionale vi permette di disegnare sia l’edificio che l’impianto termico in esso installato, garantendo all’utente la possibilità di realizzare la certificazione di un edificio conforme all’originale. AMBITI DI IMPIEGO Il software può essere utilizzato per eseguire la certificazione energetica di edifici conformemente alla linee guida nazionali o alle disposizioni delle regioni Piemonte, Lombardia, Liguria ed Emilia Romagna. Inoltre è possibile eseguire le verifiche di legge conformi al D.Lgs. 192/05 e S.M.I. ed alle suddette Leggi Regionali, compreso il dimen- EBA 2 - EFFICIENT BUILDING ANALYSIS ROCKWOOL BUILDING SCHOOL Via Londonio 2 - 20154 Milano Telefono 0234613241 Fax 0234613362 [email protected] www.rw-buildingschool.it DESCRIZIONE Il nuovo software può essere utilizzato per diversi scopi: corretta impostazione del progetto architettonico attraverso utili consigli (calcolo Multi zona); certificazione energetica e Legge 10; diagnosi energetica; calcolo del pay-back period sugli interventi di miglioramento. TECNOLOGIA E METODO DI CALCOLO L’impostazione del progetto è duplice: grafica, con importazione diretta di file CAD e tabellare attraverso l’utilizzo di semplici schede. Il software di calcolo si basa sulle metodologia di calcolo delle UNI/TS 11300 (parte 1 e 2) ed è stato sviluppato in collaborazione con il Dipartimento B.E.S.T. del Politecnico di Milano. AMBITI DI IMPIEGO Il software procede nell’analisi dell’edificio secondo la logica progettuale di un edificio ad alta efficienza: inseriti i dati d’involucro è possibile fare uno screening dettagliato delle prestazioni ed effettuare il percorso a ritroso migliorando alcune scelte (posizionamento e prestazione degli infissi, miglioramento delle strutture opache, orientamento). Si osserva in tempo reale il cambiamento del fabbisogno utile, comprendendo fino in fondo il senso delle scelte progettuali. Conclusa questa prima fase sull’involucro si procede con l’analisi impiantistica, strutturata per guidare anche gli utenti meno esperti fino alla stampa dell’attestato e della Legge 10. È possibile inoltre effettuare una diagnosi, utilizzando i parametri reali d’utilizzo dell’edificio e una stima economica degli interventi di miglioramento calcolando il loro pay-back period. Assieme ai documenti ufficiali viene prodotto anche un report con tutti i dati e grafici del progetto, personalizzabile dagli utenti con loghi e colori. Il software è accompagnato da un manuale che oltre a contenere la spiegazione d’uso di affronta molti aspetti della progettazione energeticamente efficiente. XCLIMA EUROPE WHIZZY Srl Via Castel Villsegg 14 - 39042 Bressanone - BZ [email protected] www.xclima.com DESCRIZIONE n. 412. ProCasaClima 2009: strumento di analisi per effettuare il calcolo dell’efficienza complessiva dell’edificio (energia primaria), che tiene conto anche del fabbisogno di energia per la produzione di acqua calda sanitaria. Nel caso di utilizzo di materiali edili particolarmente ecologici, lo strumento permette anche la valutazione CasaClima Nature. StratiX: applicativo di calcolo che consente la creazione di stratigrafie composte da strati termicamente omogenei. MatiX: strumento che consente di creare vari archivi TECNOLOGIA E METODO DI CALCOLO di materiali personalizzati. Sono presenti inoltre una Per utilizzare la piattaforma si deve semplicemente serie di archivi tra cui: Materiali UNI, database di disporre di una connessione internet e di un browser materiali costruttivi, suddivisi per categorie; Materiali compatibile (preferibilmente Google Chrome, Firefox Röfix; dati climatici Province Italia. e Safari). Non è necessaria alcuna installazione: il sistema è sempre aggiornato, immediatamente operativo, utilizzabile da un qualsiasi sistema operativo e sicuro grazie alla modalità di lavoro criptata. È possibile accedere da qualunque luogo utilizzando vari supporti. L’iscrizione e l’utilizzo di vari applicativi e funzionalità di base è gratuito. L’ambiente è in continua evoluzione ed ogni aggiornamento viene reso disponibile senza necessità di alcuna azione da parte dell’utente. Piattaforma web aperta a molteplici realtà (istituti di ricerca, università, produttori e professionisti del settore edile) e in grado di presentarsi come luogo d’incontro e condivisione di know-how. Nell’ambiente web, le diverse esperienze e competenze professionali si incontrano e si concretizzano in strumenti applicativi di analisi e calcolo, relativi al tema del risparmio energetico negli edifici, all’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili e più in generale alla tutela dell’ambiente. AMBITI DI IMPIEGO Gli applicativi disponibili sono molteplici. DOCETpro 2010: strumento di simulazione a bilanci mensili finalizzato alla certificazione energetica degli edifici di nuova costruzione ed esistenti, per tutte le destinazioni d’uso riportate nel D.P.R. 26 agosto 1993, Contributi a cura di STEFANO BERNUZZI LIZ MEDDINGS GRAZIANO SALVALAI Laureato in Storia dell’Arte Contemporanea presso l’Università di Pavia, ha ottenuto un Master di specializzazione all’Accademia di Belle Arti di Brera. Giornalista dal 2007, cultore della materia in Storia dell’Architettura Contemporanea al Politecnico di Milano, è stato responsabile del portale di architettura e design www.archinfo. it, redattore dei siti www.domusweb.it, della rivista Domus e www. undo.net, collaboratore free lance del settore architettura della rivista Mousse Magazine e curatore di mostre di arte contemporanea. Ingegnere meccanico, professionista accreditato e perito per la valutazione e certificazione secondo il sistema BREEAM. Lavora per Ove Arup & Partners con sede a Bristol, Gran Bretagna. La sua attività è specializzata in particolare sul low carbon design e progettazione sostenibile. La sua esperienza lavorativa si è sviluppata in settori diversi quali l’istruzione, gli sviluppi residenziali e ad uso misto. Ingegnere e dottore di ricerca in Ingegneria dei sistemi edilizi. Il suo campo di ricerca riguarda l’innovazione tecnologica sostenibile con particolare attenzione all’integrazione edificio – impianto e alle strategie di raffrescamento naturale in clima mediterraneo. Collabora con diverse società d’ingegneria nel campo dell’efficienza energetica e della sostenibilità ambientale. Partecipa inoltre alla realizzazione di edifici sperimentali sviluppati dal Politecnico di Milano. È esperto in simulazioni energetiche dell’edificio. MATTEO BRASCA Ingegnere edile-architetto e dottore di ricerca in Sistemi e Processi Edilizi, lavora come libero professionista nel campo dell’innovazione sostenibile. Collabora con società di ingegneria e produttori di sistemi per facciate ventilate in qualità di progettista e project manager. É autore di pubblicazioni tecnico-scientifiche e del manuale “Progettare e costruire con il fibrocemento” edito da Il Sole 24 ORE. ITALO MERONI Responsabile del Reparto di Fisica delle Costruzioni di ITC-CNR (Istituto per le Tecnologie della Costruzione del Consiglio Nazionale delle Ricerche), Capo Progetto Dipartimento Sistemi di Produzione del CNR, Presidente di IRcCOS (Istituto di Ricerca e certificazione per le Costruzioni Sostenibili) e membro del board di SBA (Sustainable Building Alliance). ANDREA MORO Ingegnere e Dottore di ricerca. Dirige la società Flux Studio SA [www. fluxstudio.ch] che si occupa di consulenza e progetto sui temi ambientali, energetici e acustici per interventi che richiedono prestazioni elevate ed un approccio integrato e armonioso tra le diverse competenze. Docente incaricato e Assegnista di ricerca presso il BEST al Politecnico di Milano. Docente presso la SUPSI [Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana], DACD [Dipartimento Ambiente Costruzioni e Design], Lugano. Architetto, svolge la propria attività professionale e di ricerca nel campo della certificazione dell’edilizia sostenibile. È Presidente dell’associazione iiSBE (international iniziative for a Sustainable Built Environment) del suo chapter nazionale iiSBE Italia. È membro dello Steering Committee Protocollo ITACA come referente tecnico scientifico. Partecipa alle attività di gruppi di lavoro internazionali promossi dall’UNEP (United Nations Environmental Program) e dalla Sustainable Building Alliance. È promotore e referente del marchio di certificazione nazionale ESIt (Edilizia Sostenibile Italia). È stato il coordinatore esecutivo delle linee guida per la sostenibilità ambientale dei villaggi olimpici in occasione dei giochi invernali di Torino 2006. SILVIA GHIACCI SABRINA PIACENZA Architetto, titolare dello Studio di Pianificazione Urbana, esercita la propria attività in Milano nel campo della progettazione architettonica e urbanistica. Si occupa di riqualificazione urbana e di Piani urbani del Traffico, ha pubblicato libri e articoli su riviste specializzate. Dal 1998 collabora con il Politecnico di Milano e con alcune società private in qualità di docente di corsi di formazione sul software AutoCAD di Autodesk. Architetto, si è laureata in Architettura al Politecnico di Milano nel 2002, presso il quale, dal 2005, è cultore della Materia di Storia dell’Architettura Contemporanea. Dal 2004 svolge attività redazionale collaborando con alcune riviste quali d’Architettura, Recuperare l’Edilizia, Arketipo-Il Sole 24 ORE e con il portale di architettura e design www.archinfo.it. Ha pubblicato con Motta Architettura la collana Architetture d’autore e, in particolare, i volumi Interni, Loft e Attici, Ville e Cottage, Giardini e piscine. LUCA PIETRO GATTONI MARTA MARIA SESANA Laureata in Ingegneria Edile-Architettura nel 2006 presso il Politecnico di Milano, Polo regionale di Lecco. Iscritta al dottorato di ricerca in Ingegneria dei Sistemi Edilizi presso il Dipartimento Best, Politecnico di Milano, attualmente è Ph.D. student researcher presso il Fraunhofer Institute for Solar Energy Systems, all’interno del gruppo Solar Buildings, dove opera nel campo dell’innovazione tecnologica sostenibile in ambito residenziale. ALESSANDRO SPECCHER Collabora con il Green Building Council Italia da quando il progetto era ancora in fase embrionale, attualmente copre il ruolo di responsabile sviluppo e formazione dell’associazione. Vanta numerosissime collaborazioni sia in campo formativo: università e aziende leader nel settore dell’edilizia, che informativo: partecipazione a conferenze nazionali e internazionali. Il suo lavoro lo porta molto spesso a Washington, USA, sede di USGBC. In collaborazione ad un team statunitense ha analizzato le performance energetiche della prima scuola LEED certificata in Europa. Gli inserzionisti ADESITAL SPA Via XX Settembre 12/14 41040 Ubersetto di Fiorano (Modena) Tel. 0536927511 www.adesital.it EDILTECO SPA Via dell’Industria 710 41038 San Felice S/P (Modena) Tel. 053582161 www.edilteco.com LATERLITE SPA Via Correggio 3 20149 Milano Tel. 0248011962 www.leca.it NEMETSCHEK ITALIA SRL Via Brennero 322 38121 Trento Tel. 0461430430 www.nemetschek.it AUTODESK SPA Milanofiori - Strada 4 Palazzo A5 20090 Assago (Milano) Tel. 0257519909 www.autodesk.it ERACLIT VENIER SPA Via dell’Elettricità 18 30175 Portomarghera (Venezia) Tel. 041929188 www.eraclit.biz KME ITALIA SPA Via dei Barucci 2 50127 Firenze Tel. 05544111 www.kme.com NOVELIS ITALIA SRL Via Vittorio Veneto 106 20091 Bresso (Milano) Tel. 02614541 www.novelis.com BRIANZA PLASTICA SPA Via Rivera 50 20048 Carate Brianza (Monza-Brianza) Tel. 036291601 www.brianzaplastica.it FASE ENGINEERING SRL Via Talete 10/10 47122 Forlì (Forlì-Cesena) Tel. 0543798472 www.fasenet.it INFINITY MOTION SRL Piazza Risorgimento 1 20048 Carate Brianza (Milano) Tel. 0362992018 www.infinitymotion.com SIK A ITALIA SPA Via Luigi Einaudi 6 20068 Peschiera Borromeo (Milano) Tel. 0254778111 www.sika.it DIASEN SRL Zona Industriale Berbentina 5 60041 Sassoferrato (Ancona) Tel. 07329718 www.diasen.com GRUPPO IMAR SPA Via Statale 82 25010 Ponte S. Marco (Brescia) Tel. 0309638111 www.gruppoimar.it IVAS INDUSTRIA VERNICI SPA – GRUPPO IVAS Via Bellaria 40 47030 San Mauro Pascoli (Forlì-Cesena) Tel. 0541815811 www.gruppoivas.com SOLAVA SPA Via della Fornace 18 - Loc. Matassino 52026 Piandiscò (Arezzo) Tel. 0559156556 www.solava.it EDILCLIMA SRL Via Vivaldi 7 28021 Borgomanero (Novara) Tel. 0322835816 www.edilclima.it HABITAT LEGNO SPA Via G. Sora 22 25048 Edolo (Brescia) Tel. 0364773511 www.habitatlegno.it KNAUF – SISTEMI COSTRUTTIVI Località Paradiso 56040 Castellina Marittima (Pisa) Tel. 05069211 www.knauf.it UMICORE BUILDING PRODUCTS ITALIA SRL Via Riccardo Lombardi 19/16 20153 Milano Tel. 024799821 www.vmzinc.it HOLCIM ITALIA SPA Via Volta 1 22046 Merone (Como) Tel. 031616111 www.holcim.it MAPEI SPA Via Cafiero 22 20158 Milano Tel. 02376731 www.mapei.it WIENERBERGER SPA Via Ringhiera 1 40027 Mordano - Fraz. Bubano (Bologna) Tel. 054256811 www.wienerberger.it HOLZBAU SPA Via A. Ammon 12 39042 Bressanone (Bolzano) Tel. 0472822666 www.holzbau.com MITSUBISHI ELECTRIC EUROPE B.V. Via Colleoni 7 20041 Agrate Brianza (Milano) Tel. 03960531 www.mitsubishielectric.it