2012 Aprile - Corriere dell`arte
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2012 Aprile - Corriere dell`arte
Corriere10__ 10/05/12 12:37 Pagina 1 P E R I O D I C O D I C U L T U R A E I N F O R M A Z I O N E I.P. Fondato da Carlo Accossato nel 1994 L’arte di vendere l’arte autentica Corso Tassoni, 56 - Torino Tel. 011 4377770 www. santagostinoaste.it [email protected] CORRIEREdell’ARTE Direzione e Redazione: P.za Zara, 3 - 10133 Torino. Tel. 011 6312666 - Fax 011 6317243 - Cell. 377 4648901 E-Mail: [email protected] - www.corrieredellarte.it Art. 2 Comma 2 Legge 662/96 - Pubblicità inferiore al 45% Spedizione in abbonamento postale COURRIER DES ARTS Anno XVIII - n° 10 - Venerdì 18 Maggio 2012 € 2,50 L’arte di vendere l’arte autentica Corso Tassoni, 56 - Torino Tel. 011 4377770 www. santagostinoaste.it [email protected] Il Corriere dell’Arte è su facebook con più di 6.000 contatti da tutto il mondo e on line con oltre 500 visitatori al giorno From Rome with arrogance ELIO RABBIONE ono le 14,30 di domenica 6 maggio, Fassino e Alemanno siedono davanti all’Annunziata (no, non intesa come Madonna ma come elegante conduttrice di rubrica televisiva: “…vi ho messi oggi insieme lì…”) a parlare di IMU. Che non è in questi giorni il loro unico, comune, problema. Si stanno anche scambiando letterine al pepe circa la questione del TFF. Insomma Roma sta con stupida quanto personalissima arroganza pestando i piedi a Torino. Poi, quattro giorni dopo, la catastrofe annunciata s’è verificata. Il pomo della discordia (e nessuno è pronto a giurare che Roma abbia le fattezze di Venere: come una escort pronta a solleticare e a farsi solleticare ha in primis un “appoggio” di 11 milioni di euro, Torino forse un po’ ghettizzata e délabrée s’accontenta di soli due) sono le date. Le proposte torinesi educate e gentili si sono sprecate, l’aut aut di Műller (“o così o si fa senza di me”, l’unico nello stivale che detti leggi senza aver ancora firmato uno straccio di contratto) s’è letto in ogni resoconto, il viaggio a Roma dei nostri su invito del ministro Ornaghi ha sempre puzzato di barzelletta, il bruciaticcio era che le cose fossero già state decise. Il carrozzone tutto red carpet smodatamente voluto dal duo Polverini/Alemanno (la Provincia di Zingaretti con Massimo Ghini che ci vede poco chiaro - ha firmato contro, la Camera di Com- S mercio idem) ha vinto, le date non si spostano di una virgola, il mondo del cinema accorrerà in riva al Tevere dal 9 al 17 novembre, il bacino d’utenza ovvero le pellicole in cui affondare le mani sarà a suo favore, i duri e i puri affolleranno le sponde del Po solo sei giorni dopo, dal 23 novembre al primo dicembre. Mǘller (al riparo dei suoi 120mila euro di stipendio annuali) scivola nella pseudofilosofia orientale e da buon cinesino scodella che “più la strada è tortuosa, più l’avvenire è radioso”. Ma sinceramente non sappiamo che farcene (non viene il dubbio che questo suo muso duro nasconda un pizzico di risentimento verso il nostro Barbera che lo ha spodestato dal trono veneziano?). Amelio, naturalizzato torinese, sarà obbligato a tirarsi su le maniche e a spremere il meglio per il TFF, certo non riducendosi a raschiare il fondo del barile. E’ concorrenza sleale, come diceva un vecchio film di Scola, è beceraggine come è becera troppa parte del cinema di casa nostra. Forse, ancora un caso di “Roma ladrona”. Forse ha ragione Steve della Casa quando, secondo una ormai collaudata filosofia subalpina, rincuora tutti con un “è il momento di lavorare sull’identità del festival”. Arrivato alla trentesima candelina, il TFF è straconvinto “di avere una sua identità e forza”, ma le classiche “prese per i fondelli” o “le scemenze” (Ugo Nespolo dixit) non sono mai piaciute a nessuno. Lisa Nocentini alla Galleria Davico - Torino La Babele delle illusioni ANDREA DOMENICO TARICCO i inganneranno, forse, la vecchiaia e il timore, ma sospetto che la specie umana – l’unica - stia per estinguersi e che la Biblioteca perdurerà: illuminata, solitaria, perfettamente immobile, armata di volumi preziosi, inutile, incorruttibile, segreta…” questa citazione tratta da “La Biblioteca di Babele” di Jorge Luis Borges viene alla mente, percorrendo le sale della galleria Davico, in cui l’artista Lisa Nocentini espone le proprie sculture sino al 23 giugno. Nel racconto fantastico è descritto un universo allucinante in cui un’infinita serie di sale esagonali, raccoglie M disordinatamente infiniti libri dove sequenze infinitesimali si susseguono casualmente. Tornando alla Davico, si tratta di una personale in cui l’artista fiorentina, ispirata dal celebre racconto dell’autore argentino, mette in scena una serie di sculture in terracotta in cui il senso dell’ironia, del sarcasmo e dell’assurdo si scontrano in un labirinto fisico e psicologico atto a destabilizzare i cardini stessi della ragione. Una sorta di teatro nel teatro in cui veri e propri teatrini di terracotta policroma si susseguono come stati latenti di un inconscio collettivo messo a nudo, svuotato nelle sue fondamenta. Al pianterreno, infatti, si susseguono segue a pag. 2 Sant’Agostino Casa d’Aste All’insegna di Utrillo GIAN GIORGIO MASSARA ntrando nella luminosa Casa d’Aste di Corso Tassoni, il dipinto di Maurice Utrillo (1955) è isolato di fronte allo spettatore; il poeta visionario, che la madre Suzanne Valadon salva dall’alcool proprio costringendolo a dipingere, crea una piazzetta di Paese nella quale “la povertà è avvolta in magica grazia ingenua”. Attorno c’è solamente il silenzio. E gono ispirazione dal tema della natura: Enrico Reycend, il pittore che Roberto Longhi scopre invitandolo a esporre alla Biennale (Ultima luce sul mare) e Renato Guttuso che nell’opera Scilla del 1974 felicemente ar- ticola la propria tela fra luci e rocce, resti di antiche costruzioni e il moderno litorale. Anche l’opera di Salvo (che verrà battuta per una cifra che oscilla attorno ai 15.000 €) rientra nel tema del paesaggio, ma si trat- ta di un paesaggio contemporaneo nel quale s’accostano geometriche costruzioni, forse i pilastri di un’autostrada, il tutto profilato contro un sulfureo cielo. Alcuni dipinti delle interessanti tornate d’asta debbono essere necessariamente citati perchè legati alla figura umana oppure al mondo degli animali; il discorso s’avvia così verso la segue a pag. 2 Maurice Utrillo, “Paese”, 1926, 45x31, (base d’asta 60.000 euro) Diverso il temperamento di Alberto Pasini – scompare a Cavoretto nel 1899 – che viaggia fra Parigi e l’Oriente ricreando nei propri dipinti un mondo mediterraneo bilanciato fra realtà e antichi miti; in Garitta Alhambra, luci, piastrelle maiolicate, brevi spazi, si susseguono per suggerire un sogno che si fa interessante specie considerando l’opera di altri “orientalisti” che lavorano senza aver mai visitato l’Oriente. Due autori trag- Maxxi e dintorni FABRIZIO FLORIAN orse molti dei nostri lettori si saranno chiesti che cosa si nasconde dietro l’improvviso interesse mediatico per le vicende del Maxxi di Roma: si tratta di indignazione per lo stato di abbandono in cui versano i nostri musei e i beni culturali italiani in generale? Oppure, molto semplicemente, si tratta dell’ennesima farsa italica per cui, a cambio di governo, c’è l’impellente necessità di un ricambio di burocrati con stipendi scandalosi? In realtà quello che nasconde il Maxxi di Roma è soprattutto l’incapacità totale delle istituzioni (stato, regioni, comuni) e dell’intero sistema dell’arte contemporanea di ragionare su progetti di lungo periodo. Abbiamo assistito per decenni, e non solo in Italia, ad un insensato proliferare di musei e centri di arte contemporanea (costosissimi e finanziati principalmente con denaro pubblico) che attualmente, appena mutate le condizioni sociali ed economiche, sono crollati o giacciono in coma profondo. A che cosa servono questi musei? Il sistema dell’arte contemporanea costruito intorno ad una rete di fondazioni, gallerie, musei (e loro direttori), curatori, editoria è un modello sterile, sempre più subordinato a logiche che con l’arte nulla hanno a che vedere: speculazioni economiche, strategie di F La resistibile ascesa dell’arte contemporanea marketing, interessi privati. L’arte diventa intrattenimento e domina biennali e fiere. E i musei sono spazi per lo più asettici del tutto alieni rispetto alla dimensione storica e territoriale nel quale sono inseriti ma che hanno, come funzione principale, di legittimare le scelte del mercato storicizzandole mediante una sorta di «visto» istituzionale. E il pubblico? In questa logica il pubblico è secondario, a meno che per «pubblico» non intendiamo una «setta» molto selezionata di «addetti ai lavori» che svolgono un ruolo di sostegno alle scelte degli specialisti e partecipano alle liturgie dell’arte contemporanea. Come scriveva un noto critico e curatore d’arte italiano, Angela Vettese (Se l’arte non è per tutti, in “Il Sole 24 ore”, 9 ottobre 2005): «Si avvicina l’epoca in cui la società, dalla politica all’arte, tornerà ad organizzarsi, com’è giusto, in due ordini o ranghi: quello degli uomini egregi e quello del volgo». Purché, aggiungiamo noi, a mettere mano al portafoglio siano gli uomini egregi e non il volgo. Robespierre non ha insegnato nulla? Uno scorcio interno del Maxxi Corriere10__ 10/05/12 12:37 Pagina 2 CORRIEREdell’ARTE COURRIER Pagina 2 DES ARTS 18 Maggio 2012 nel senso della posa o di quella fragilità insita nel materiale stesso. L’atto stesso di plasmare, di apportare colori o di infornare, rappresenta un processo alchemico in cui gli elementi e la sostanza stessa, subiscono delle trasformazioni, come la radice stessa della natura umana. L’istinto ed i suoi contrasti con il mondo, Lisa Nocentini, “Il bacio” Continua da pag. 1 La Babele delle illusioni cinquantuno palcoscenici, ossia universi paralleli dotati di vita propria dove ad esempio un’enorme cicogna osserva sbigottita un ranocchio umano, un perfido giaguaro tenta di afferrare un manipolo di corvi od un drago tribolante insegue, suo malgrado, un San Giorgio esterrefatto, sino all’allestimento del piano superiore, dove assistiamo ad un’istallazione composta da quindici sculture profondamente penetranti. Per la Nocentini, la terracotta è il materiale ideale per sacralizzare il reale ironizzandolo dall’interno, viene gradualmente a galla deprivato di tutte quelle maschere che lo avevano isolato e reso cieco dal vile gioco delle parti. Innanzi a queste pose dissacranti, le combinazioni fortuite dettate dal caso perdono il loro significato di rimando e tornano ad essere matrici pure, semplici espressioni d’una natura decontestualizzata. A questo punto, la Babele delle illusioni, crolla fragorosamente e tutti i frammenti di quell’assurda razionalità o di quei princìpi vuoti, restano incollati tra loro solo per coerenza o per assecondare i dettami della logica corrente. Galleria Davico Galleia Subalpina 30 - Torino Lisa Nocentini La Biblioteca di Babele Fino al 23 giugno Info: 011 5629152 ViviArteViva al Salone del Libro MARIANNA ORLOTTI n occasione del venticinquesimo Salone Internazionale del Libro, in concomitanza con la settima edizione della rassegna “Libro. Opera d’Arte. L’Arte rac- I conta...”, la galleria torinese ViviArteViva ha promosso la mostra intitolata “L’universo simbolico nella comunicazione artistica”, un viaggio attraverso la dimensione del reale e del fantastico reso tangibile da segni e coloDa sin. Maurizio Macale, Massimo Centini, Danilo Tacchino ri. Alla conferenza di presentazione, avvenuta nella Sala Arancio del Lingotto Fiere lo scorso 12 maggio, sono intervenuti Massimo Centini, Silvia Ferrara, Maurizio Macale, Danilo Tacchino e Paola Simona Tesio. Durante l’evento sono state proiettate le immagini delle opere degli artisti partecipanti - una ventina, alcuni dei quali reduci dalla 54ª Biennale di Venezia ed esposte le tele dell’artista Marilisa Serra ispirate ai libri dello scrittore e poeta brasiliano Paolo Coelho. Le opere saranno visibili fino al 24 maggio presso le gallerie d’arte ViviArteViva e ArteStudio Gallery e nelle sale della Biblioteca Civica Dietrich Bonhoeffer. Terzo premio nazionale di Pittura “LEONARDO” 15-24 Giugno 2012 MUSEO CIVICO A.OLMO GIPSOTECA D. CALANDRA Per informazioni e prenotazioni tel.0172/712922—335 6267019 e-mail: [email protected] sul sito www.senesiarte.com bando e locandina Continua da pag. 1 All’insegna di Utrillo superba Mandria di Filippo Palizzi (stima 60/80.000 €) già esposta a Torino presso la galleria Pirra, per considerare quindi l’olio Mercato a Porta Palazzo del vercellese Clemente Pugliese Levi, autore sempre brioso e animato; quindi la figura femminile di Angelo Dall’Oca Bianca con una sorridente e incurante Susanna e la tempera di Aroldo Bonzagni Impressioni del 1° Maggio, ripetutamente esposta e dominata Renato Guttuso. “Scilla”, 1974, 90x70, (base d’asta 100.000 euro) da due immagini femminili che procedono con una certa spavalderia (€ 35.000 ca.) Di periferia sono i bambini di Xavier Bueno, mentre piacevole è La Mascheraia del torinese Ezio Vincenti per i mille spunti che affollano l’opera. È dai gioielli barbarici che Arnaldo Pomodoro trae l’invenzione dei propri Fogli bronzei che si srotolano nello spazio (valore base attorno ai 20.000 €), mentre in asta ritroviamo anche uno dei tanti violini “tagliati a pezzi” da Arman, strumento disfatto e ricomposto che già nel 2004 risulta registrato presso gli Archives di New York. Proprio quest’opera fra pittura e scultura apre il discorso verso il contemporaneo con ben tre opere del dissacrante e inquieto Her- mann Nitsch, cui seguono l’interessante tecnica mista di Afro Basaldella Senza titolo, 1967 (valore 160.000 €, base d’asta 80.000 €) e il delizioso olio di Piero Dorazio Artemisia 1 dalle delicate scansioni cromatiche e dall’innata poesia. Il colore domina anche le opere sia di Victor Vasarely, rigoroso autore della composizione op art Vitro con alternanze di colori invertiti nel susseguirsi dei riquadri, sia di Mario Schifano che utilizza la tecnica dello smalto unito all’acrilico per creare Senza titolo, con filamenti di varia cromia su fondo color mattone e liberare così nello spazio uno dei suoi tanti sogni. Non sono molti gli oggetti di questa 118ªAsta della Sant’Agostino, però un grande oro- Il Gruppo Amici dell’Arte del Cral Telecom alla Biblioteca Civica Primo Levi - Torino L’arte decorativa incontra Emilio Salgari NIVES MARIA SALVO uardiamoci dal rileggerlo, Emilio Salgari! La sua fantasia vuole versioni di mondi possibili, configurabili, raggiungibili, una geografia del “possibile” infinitamente più vasta della vicenda che in genere muove le nostre vite ordinarie di corpi soggetti ad una strada, ad una città, a questo o quel vincolo. Così han fatto gli artisti del Gruppo Amici dell’Arte del Cral Telecom, fondato da Arrigo Carmelo e diretto dal Maestro di nudo con modella della piccola Accademia del Gruppo, Arena Mario, con la mostra: “Salgari 100 + 1” alla Biblioteca P. Levi. La mostra fino al 26 maggio sposa un incontro importante, quello dell’arte decorativa con la cultura libraria e apre uno scenario interessante. Gli artisti applicano le forme del Maestro a nuove storie, a nuovi racconti e con linguaggi e tecniche che abbracciano varie possibilità espressive procedono a dipingere im- G magini di denti, acuminati e scintillanti come perle, di fiere malesi, la fronte alta di Sandokan, ombreggiata da due stupende sopracciglia dall’ardita arcata, con effetti scenografici che nonostante il cambiamento dei linguaggi grafici, sono corrispondenti alla indimenticabile matita di Gamba e alla penna di Salgari. Questo rispecchiamento ci suggerisce la modernità di Salgari tra immagini classiche ed astrazioni formali. I pittori animati dallo spirito dell’autore veronese, ma torinese d’adozione, ci offrono anche geometrie policrome. Ed è un po’ come rientrare in quella caverna fatata che ha fatto sognare generazioni di adolescenti e non solo. Una caverna dove siamo stati tutti, qualche ora o qualche giorno, e nella quale, chi non fosse ancora entrato può farlo ora. Oggi il mondo ci viene in casa, con il thè di Ceylon, il riso dell’India, negli occhi lo schermo televisivo ci porta sgomento e stragi, ma quale racconto può mai raccogliere tutto il cumulo degli logio da muro decorato in stile Boulle merita di essere segnalato, unitamente al vaso giallo del 1903 intitolato Lavenia e modellato da Andlovitz. E per concludere, è delizioso il vaso con Fiori Rosa (1927) di Gigi Chessa, il pittore del gruppo dei Sei di Torino che si rifugia nelle Valli di Lanzo e che scompare nel 1935 dopo aver lasciato opere cromaticamente sensibili, in linea con il gusto parigino del post-Impressionismo. Sant’Agostino Casa d’Aste Corso Tassoni, 56 – Torino Il 21 maggio Asta in due tornate ore 16 e ore 21 Ottocento, Novecento e Contemporanei Info: 011 4377770 oggetti e delle immagini che ci viene dall’esterno? Le pagine di Salgari non sono spiegate dalla storia, al contrario la raccolgono, la rappresentano, la restituiscono all’universo. Ci offrono la più difficile delle competenze, che nessun manuale può racchiudere in formule, la competenza su di sé, e ci mettono a disposizione ciò che di più libero l’uomo ha pensato di se stesso. Animati da questa volontà, sull’esempio dell’autore, gli artisti tutti hanno cercato di muoversi non verso una globalità infelice, ma in una direzione accessibile a tutta l’umanità. Gli artisti presenti in mostra sono: Mario Arena, Feliciano Aresi, Carmelo Arrigo, Luciana Bertaglia (Iaia), Sergio Bilucaglia, Marco Bronzo, Franco Castiglioni, Algerio De Luca, Gabriella Dell’Anna, Irene Luparia, Donata Magario, Italo Martellacci (Imar), Celestina Migliotti, Rosaria Mustica, Ambretta Rossi, Maria Antonietta Sismondo, Maria Teresa Spinnler, Lucia Terzo Bonomo. Biblioteca Civica Primo Levi Via Leoncavallo, 17 – Torino “Salgari 100+1” Collettiva del Gruppo Amici dell’arte del Cral Telecom Fino al 26 maggio Info: 011 4431262 Corriere10__ 10/05/12 16:34 Pagina 3 CORRIEREdell’ARTE 18 Maggio 2012 Luigi Spazzapan alla Galleria Accademia di Torino Sotheby’s New York COURRIER Pagina DES 3 ARTS Tra genio e libertà 13 minuti … e l’Urlo LUCA BARSI vola a 120 milioni poco più di cinquant’anni dalla morte, avvenuta il 18 febbraio 1958, questa mostra è un doveroso omaggio a colui che ritengo uno dei più grandi artisti ed innovatori del Novecento, quel Luigi Spazzapan capace di rompere i meccanismi consolidati del modo di Essere e fare Arte fino ad allora codificato. Per comprendere bene la figura e la fortuna critica di Luigi Spazzapan bisogna risalire alle sue origini: il nostro era nato nei pressi di Gorizia, città di confine di sapore mittleuropeo. In questi anni, Spazzapan, dopo aver tentato l’accesso all’Accademia delle Belle Arti di Vienna, vede nel Futurismo i segni del proprio carattere e ve ne si avvicina, pur se per un breve periodo. Il suo pensiero, il suo stesso modo di concepire e di essere artista è vicino alla nuova rinascita Italiana, celebrata nei primi anni del Fascismo nella fede dell’estro e del genio Italico. Ma proprio questa celebrazione nazional-popolare porta al capolinea la stagione del risorgimento Goriziano: la cultura mitteleuropea e cosmopolita lascia il posto alla retorica del nazionalismo ed il giovane Spazzapan dà il primo di una serie di tagli – decisi e vibranti come il suo segno grafico - alla sua vita. Di li a poco nel 1928, tra le ottuse critiche artistiche dell’epoca, Spazzapan lascia e chiude per sempre con la sua amata Gorizia … arriva a Torino dove conosce Lionello Venturi ed il gruppo dei Sei, con i quali condivideva la voglia di rinnovare la pittura e la tavolozza tipica della pittura del Nord Italia, fino ad allora tonale. Conosce Felice Casorati, rispetto al quale era in completa antitesi sia nel modo di fare arte che nello stesso concepire l’essere artista … Di Spazzapan è stato detto di un modernista, ma il suo era modernismo sviluppato attraverso il segno grafico. C’è un distacco emotivo dal soggetto dell’opera, ma non dalla sua realizzazione, che anzi ne è la linea guida. Questo suo estro si esprime meglio nella leggerez- A V Biennale di Arti Visive all’Ecomuseo del Freidano – Settimo Torinese All’ombra dell’ultima foto ENRICO S. LATERZA ll’ombra delle fotografie in fiore”, se si volesse proustianamente parafrasare il titolo della collettiva, ispirato nell’originale all’appellativo attribuito dai Sioux ai primi reporter “predatori” (come il monumentale Edward S. Curtis) che armati di obiettivo salvarono, impressionandole su lastra o pellicola, le memorie della cultura dei popoli nativi d’America, vittime di uno tra i peggiori genocidi della storia, si è aperta all’Ecomuseo del Freidano la quinta edizione della Biennale di Arti Visive (che ad alcuni, pochi “sopravvissuti” in via di estinzione, ne ricorderà - per assonanza e per molti dei nomi dei partecipanti - un’altra, internazionale, tenutasi con puntuale cadenza dal 1985 al 2005 grazie alla F.I.F. di Luisella d’Alessandro, la pionieristica istituzione cui i notoriamente risparmiosi ammini- A stratori della Regione Piemonte decisero di dare un taglio una volta per tutte, zac! Fine. Si scusi la digressione). Nell’ambito della rassegna odierna, Materiali resistenti, allestita dall’Associazione Arte Totale (Simona Chiefari) in collaborazione con Il Terzo Occhio Photography, in occasione del 67° della Liberazione, la mostra è dedicata all’aspetto sociale dello specifico linguaggio dell’immagine, “straordinario mezzo di denuncia, di controinformazione, di racconto di esistenze e realtà quotidiane, un richiamo costante al valore della libertà, alle battaglie civili tese a conquistare o difendere diritti e dignità, negate ieri come oggi”, nelle parole dell’ideatore e curatore Stefano Greco, il quale espone pure stampe di suoi scatti, insieme a quelli dei co-organizzatori Franco Bussolino, Marco Corongi ed Emilio Ingenito, nonché di Paola Agosti, Roberto Apostolo, Angelo Baf- za del segno grafico, china o tempera che sia, piuttosto che nella pastosità dell’olio. Negli anni del dopoguerra esaspe“Santone”, tecnica mista su carta riportata su masonite ra le tendenze dinamiche di questa sua ricerca del nuovo con linee tese e geometriche; arriva all’astratto e all’informale. Da escluso che era prima, oramai Spazzapan è sempre più conosciuto ed è l’antagonista del potere costituito di Casorati… La sua pittura è rapida e geniale, coerente e passionale, dove il segno diventa assoluto e decontestualizzato … Le sue opere sono un inno alla libertà: Spazzapan vive come gli pare e disegna come gli pare, tralascia i particolari per le forme, che considera l’unica cosa importante, al pari dell’immediatezza. La Biennale di Venezia gli dedica nel 1954 una sala personale con una mostra antologica. E’ un riconoscimento tardivo … Muore nel 1958 , colto da un infarto. “Era un maestro e se ne sono accorti soltanto ora”, titola il quotidiano torinese La Gazzetta del Popolo dando la notizia della scomparsa. Galleria Accademia Via Acc. Albertina 3/e – Torino Luigi Spazzapan Dal 24 maggio al 14 giugno Info: 011 885408 fa Giusa, Antonio Baiano, Valerio Bianco, Francesco Cito, Claudio Cravero, Paola Crova, Rosetta D’Iorio, Sara Elter, Gigi Galli, Sergio Grande, Mauro Guglielminotti, Claudio Isgrò, Dario Lanzardo, Giovanni Palazzo, Mariangela Palmisano, Camilla Pasini, Simone Perolari, Luca Prestia, Mauro Raffini, Paolo Ranzani, Silvia Reichenbach, Sylvie Romieu, Ercole Mirco Saletti, Raffaella Sottile, Giorgio Veronesi, Pier Paolo Viola: dalla testimonianza della Shoah e del martirio dei partigiani, per giungere ai cortei e alle manifestazioni attuali (Bussolino), dalla lotta operaia d’antan (Agosti) sino al lavoro misconosciuto degli immigrati extracomunitari (Cravero) e alla tragedia delle “morti bianche” (Corongi), dagli emarginati nostrani (Bianco) a quelli dell’Estremo Oriente (Apostolo), dai palestinesi di Gaza e Gerusalemme (Baffa Giusa e Cito) ai curdi in Turchia (Baiano), con varie tecniche, sia in bianco-enero sia a colori, lo sguardo dei trentadue autori, consapevoli dei vincoli epistemologici, illumina scorci d’umanità. In verità. E ne cattura l’anima. Ecomuseo del Freidano Via Ariosto 36 – Settimo T.se (To) “Materiali resistenti” Biennale di Arti Visive V Edizione “I Predatori della piccola ombra La fotografia sociale tra memoria e testimonianza” Collettiva a cura di Stefano Greco e Marco Corongi Fino al 3 giugno Info: 347 8766596 Antonio Baiano, Curdi al discorso del sindaco A. Gokkan, Nusaybin (Turchia), fotocolor © aut./ITOP DAVIDE TAURO attuta d’asta che passerà alla storia quella che si è tenuta nei giorni scorsi per Sotheby’s a New York. 13 minuti: questo il tempo che ha impiegato un anonimo venditore per aggiudicarsi l’ultima delle quattro versioni dell’ “Urlo” di Edvard Munch, ancora in mani private. La cifra è di 119,9 milioni di dollari ( pari a 91,3 milioni di euro ) e rappresenta un record assoluto: è la cifra più alta mai pagata per un’opera d’arte all’asta. La stima, che si aggirava orientativamente attorno agli 80 milioni di dollari, è stata dunque ampiamente superata. E non è tutto. La vendita newyorkese di Sotheby’s, dedicata all’ arte impressionista e moderna, ha raggiunto la cifra totale di 330,6 milioni di dollari (oltre 250 milioni di euro) rap- B Edvard Munch, “L’Urlo”, 1985, pastello Allo Spazio Arte Castello di Torino Collettiva di pittura, fotografia e scultura onna Sommelier Europa propone presso la prestigiosa sede di Spazio Arte Castello Torino una collettiva di opere di pittura, fotografia e scultura ispirate alla sensualità e alla bellezza figurativa del tango. Sull’onda multiculturale di Etnotango Vuf (Very Unconventional Festival) alla sua sesta edizione a Torino, capitale italiana del tango - con oltre 5000 appassionati – Donna Sommelier farà vivere, grazie alla collaborazione con l’affermata realtà culturale, quindici giorni di vibranti, emozionanti, “gustosi” eventi legati alla storia e alla armonia espressiva del più sensuale dei balli. Saranno presenti gli artisti: Giusy D Bergandi, Angela Betta Casale, Daniela Borla, Rita Carlini, Anna Cervellera, Luisa Conte, Mirella D’Agostino, Irene Oberto Tarena, Antonio Pilato, Barbara Rotta, Francesco Siclari, Alessandra Spagnolo, Antida Tammaro, Emanuela Valentini. In occasione del vernissage di giovedì 24 maggio alle ore 18 alla presenza dei critici d’arte Enzo Papa e Monica Mantelli, si alterneranno momenti di degustazioni dei vini argentini dei ristoranti Volver guidate da Maria Luisa Alberico, giornalista enogastronomico e presidente di Donna Sommelier con gli eventi spettacolari di musica, ballo, cultura by Etnotango e gli scatti fotografici dell’As- presentando così la somma più alta mai raggiunta da un’asta di arte impressionista e moderna, battendo il precedente record detenuto da Christie’s dal 2010 scorso. Una vendita storica, che rimarrà a lungo negli annali e che sarà difficile uguagliare. Il compratore è rimasto anonimo e si è aggiudicato per telefono l’opera definita come la più conosciuta al mondo, seconda solo alla Gioconda. L’Urlo ha superando di molto i 106,5 milioni che raggiunse due anni fa Nude, Green Leaves and Bust di Pablo Picasso. “È immediatamente riconoscibile, è davvero una delle poche immagini che trascende la storia dell’arte e raggiunge la conoscenza globale” diceva nelle settimane prima dell’asta Simon Shaw, direttore del dipartimento di arte Impressionista & Moderna di Sotheby’s New York. A mettere in vendita il pastello datato 1895 è stato l’armatore norvegese Petter Olsen che aveva ereditato il quadro dal padre Thomas, amico, vicino di casa e mentore di Munch stesso. sociazione TribuDelBadNightCafè a cura di Daniele D’Antonio.Nel corso della mostra sono previsti quotidianamente appuntamenti “aperitango”, ascolti musicali, letteratura e cultura del tango, esibizioni di maestri e la partecipazione di tutte le scuole di tango di Torino. Spazio Arte Castello Torino Associazione Donna Sommelier P.za Castello, 9 – Torino “DiVino Tango Sintesi di voluttà” Dal 24 maggio al 9 giugno Info: 011 5785220 Cell. 328 1269629 [email protected] Prossimo evento artistico “Un Po di Torino” Collettiva di pittura, fotografia e scultura In occasione dei festeggiamenti per San Giovanni Dal 21 giugno al 5 luglio (inaugurazione il 21/6 alle ore 18) Adesioni entro il 5 giugno per inserimento degli artisti nella comunicazione stampa In anteprima, nei giorni 15 e 16 giugno “ Un Po di Torino Sezione speciale”. Dalle finestre di Spazio Arte Castello, estemporanea di grafica, acquerello, tecniche miste….per ritrarre scorci di Piazza Castello e di Via Po, attrezzatura propria, iscrizioni entro il 5 giugno. Tutte le opere saranno esposte nel corso della mostra “Un Po di Torino”; l’opera maggiormente gradita dai visitatori sarà premiata alla presenza delle autorità cittadine. Corriere10__ 10/05/12 12:38 Pagina 4 CORRIEREdell’ARTE COURRIER Pagina 4 DES S ARTS 18 Maggio 2012 Maniero Associazione Culturale - Roma si concede un viaggio nella fantasia. La realtà si tinge di una allucinazione solipsistica. Anche un abbraccio candido si può trasformare in sentimento dolente come in Una sera una piazza. Marco Verrelli, invece, si concede nel silenzio di una purezza che si impone come vis interiore. Il minimalismo dei suoi «oggetti» metropolitani crea il presupposto per una visione mentale. Il colore delle strutture è chiaro e pulito, il cielo è candido, l’insieme è definito e essenzialmente presente: si dà ad una lettura monolitica e diretta. La composizione della struttura pittorica è classica e giunge ad una sintesi plastica. Sicuramente reale uno sguardo a Edward Hopper. Il curatore, nel testo critico di accompagnamento, fa riferimento a Giorgio De Chirico e specialmente ad una sua frase che riportiamo qui di seguito: «ogni cosa ha due aspetti, uno corrente, quello che vediamo quasi sempre e che vedono gli uomini in generale; l’altro, lo spettrale o metafisico, che non possono vedere che rari individui in momenti di chiaroveggenza.» Gigliotti poi commenta con queste parole: «La città si fa così baudeleriana foresta di simboli, da percorrere ad occhi spalancati sull’invisibile. E quale città più di Roma è adatta a questi voli da fermi? Roma è, per storia e natura, città assolutamente metafisica, anzi non è una città, ma un coagulato di tempi amalgamati in tessiture di spazi, è il luogo non a caso prescelto dal Grande Metafisico per trascorrervi la parte più lunga della sua vita, e lì morirvi, e lasciare ad altri l’eredità di chiaroveggenti del mistero urbano.» Galleria Arte Città Amica Visioni metropolitane La libertà nell’arte CLAUDIA QUINTIERI enerdì 25 maggio alle ore 18,00 si inaugurerà presso la Galleria Arte Città Amica la mostra collettiva dei Soci dal titolo “Libertà nell’arte”. Questi gli artisti partecipanti: Giampiero Actis, Egidio Albanese, Corrado Alderucci, Katia Anastassiou, Mauro Azzarita, Enrica Berardi, Eugenia Botezato, Fabrizio Brazzale, Claudio Caldana, Valeria Caldera, Adriano Carpani, Gian Castelli, Anna Cervellera, Daniela Cosoleto, Isidoro Cottino Alessandro Criscuoli “Chantal”, Alfredo De Leonardis, Elsa De Mattei, Michele De Stefano, Valeria Facello, Silvia Finetti, Fujii Nobue, Giovanni Gallina, Maria F. Gamba , Carla Gentile, Carla Graziano, Gaetano Lanatà, Attilio Lauricella, Elda Lazzaretto, Savino Letizia, Gabriella Lucatello, Giovanna Magaddino , Giuseppe Maina, Adelma Mapelli, Vin- ergio Ceccotti e Marco Verrelli illustrano Roma nella mostra Chiaroveggenti a Roma a cura di Guglielmo Gigliotti nella sede della Maniero Associazione Culturale. I due artisti interpretano la città in modi diversi e complementari. Il primo trae ispirazione dal fumetto, dal cinema noir, e concede, nel buio affascinante degli scorci metropolitani, un’introspezione di luoghi popolata da figure spesso solitarie. Surreale, Ceccotti, impregna la tela di colori che strizzano l’occhio al pop e si dispongono acidi. Le luci creano penombre colme di pathos e la mente S Marco Verrelli, «Notturno», 2011, olio su tela Maniero Associazione Culturale Via dell’Arancio 79, Roma Sergio Ceccotti, Marco Verrelli Chiaroveggenti a Roma Fino al 2 giugno Info: 0668807116 www.galleriamaniero.it V cenzo Marone, Mirella Mendola, Lina Marando “Mirandolina”, Renzo Michi, Maria R. Giovenale”Moja” , Laura Mosca, Mary Morgillo , Giovanni Moscatelli, Francesco Murlo, Nikolinka Nikolova , Cristina Novella, Franca Valeria Oliveti, Amalia Passaro, Angelo Piras, Paolo Pirrone, Michele Privileggi, Reno Randò, Gaetano Rizzari, Antonio Robella, Giovanni Russo, Fernanda Sacco, Bianca Sandri, Giuseppe Sanino, Maria Scalia , Rita Scotellaro, Renata Seccatore, Gianni Sesia Della Merla, Ilario Simonetta, Luciano Valensin, Umberto Viapiano, Pietro Giorgio Viotto, Roberto Vitali, Laura Zecchini, Loredana Zucca. Galleria Arte Citta’ Amica Via Rubiana, 15 - Torino “Libertà nell’arte” Collettiva dei Soci Dal 26 maggio al 3 giugno Info: 011 7717471 EDITORIA L’ultima indagine poliziesca di Andrea Camilleri FERNANDA DE BERNARDI il soggiorno a Torino dal 1927 al 1929. A Torino giunse e per qualche tempo visse in assondrea Camilleri si cimenta questa vol- luta indigenza al punto di accettare di fare l’uota con un compito molto arduo che mo delle pulizie alla Fiat. Ma l’uomo era colmette alla prova il suo ben noto fiuto to e di notevole personalità, sicchè, grazie anpoliziesco. Non si tratta delle consuete trame che all’aiuto delle contessa Soldati, madre di ispirate a personaggi celebri, ma di un tempo Mario, scrittore e regista, si risollevò al punto troppo lontano o a personaggi a lui ispirati dal- che i Sei di Torino dovettero a lui il riconoscila realtà odierna, poco o non conosciuti. Il nuo- mento, l’esposizione in mostre importanti. Fra vo protagonista per il quale non ha risparmia- le sue varie iniziative a Torino va segnalata la to la più capillare e scrupolosa delle ricerche frequentazione con l’architetto Sartoris, pre(basti dire che la bibliografia curata da Pas- ludio alla parte che poi Persico avrebbe avuto quale Guadagnolo consiste di nell’architettura. A Milano, sette pagine) è Edoardo Persipoi, fu tutto un crescenco (Napoli 1900 - Milano do fino alla morte pre1936), personaggio ben noto matura e misteriosa. Alcome critico d’arte d’ecceziol’aspetto meno evidente ne, animatore e amico di tutti e problematico di Persico i più noti pittori torinesi e miantifascista e persguitato lanesi, collaboratore dei più dalla Polizia Camilleri deinsigni architetti razionalisti, dica la parte centrale del condirettore di “Casabella” e testo. Qui i punti interromolto altro: la sua fama è tutgativi si sprecano, sia per t’altro che spenta. La trattala natura segreta dell’atzione si apre con la descriteggiamento politico di Perzione macabra, orripilante sico, sia per l’altrettanto se(per giunta documentata dai greto comportamento spiodisegni del volto cadaverinistico e persecutorio dei co di Persico eseguiti dai servizi segreti fascisti, sia pittori Mucchi, Tomea, Spi- Andrea Camilleri “Dentro il labirinto”, per le testimonianze di chi limbergo) del ritrovamento SKIRA, pagg. 166 Euro 15 conosceva Persico lacunose del cadavere nel bagno di e contradditorie. Incalzato casa sua. Morte naturale o omicidio politico da dai dubbi, dalle reticenze, parte della Polizia fascista? Non svelerò a qua- non resta a Camilleri che elaborare, in base alli conclusioni arriva Camilleri che, prima di le convinzioni maturate, una immaginaria sua pronunciarsi (e lo farà, beninteso, da roman- ricostruzione. Sono i capitoli 10, 11, 12, 13 ziere perchè, in effetti, Persico fu un uomo enig- che egli intitola “Appunti per un romanzo”. matico e ambiguo) in una prima parte illustra Qui si manifesta il grande Camilleri: sia o non l’aspetto per così dire limpido, esteriormente sia vera la storia di un Persico intrappolato nelineccepibile di Persico. Si tratta della nascita le spire dei servizi segreti fascisti da cui saa Napoli da famiglia cattolicissima, dei suoi rebbe uscito dopo la morte di Gobetti, ricattastudi di legge interrotti, dei tentativi di affer- to poi e perseguitato fino alla morte, quella di mazione come romanziere. Particolare atten- Camilleri non è solo romanzo, è un’autentica zione egli dedica a due fatti: la corrisponden- pagina dolorosa del nostro passato che molti za con Gobetti tra il 1923 e il 1925 con l’ap- fra i lettori più anziani ricordano e forse hanporto di tre articoli in “Rivoluzione liberale” e no patito sulla loro pelle. A Corriere10__ 10/05/12 12:38 Pagina 5 CORRIEREdell’ARTE Srumenti e materiali utilizzati per l’incisione COURRIER 18 Maggio 2012 così dalla visione di attrezzi propri dell’antica Maniera Nera, fino ad arrivare agli strumenti legati alla moderna tecnica di Hayter, materiali quali: vernici, cere, candela, punta d’agata, bulino, berceau, garza tarlatana. Il percorso termina con alcuni esempi di applicazione industriale dell’ incisione su metallo. L’evento, itinerante, proseguirà nella sede della ex Venchi Unica e quindi all’interno dei locali dell’ Associazione Senso del Segno, con un percorso espositivo pensato dal Laboratorio territoriale San Paolo Cenisia al fine di porre l’attenzione sugli aspetti delle capacità creative dell’uomo nel realizzare oggetti che, pur destinati a scopi diversi, tengano in alta considerazione l’educazione al bello e la ricerca per il continuo miglioramento dell’ambiente: in questo modo la conoscenza delle opere la condivisione e la loro diffusione, possano convertire l’agglomerato urbano in comunità umana. In questo clima propositivo, la mostra celebra la ricerca estetica umana che ha permesso la connessione, non sempre visibile, tra produzione artistica e quella industriale e ne vuole descrivere, grazie all’ingegnoso e geniale utilizzo dei metalli, l’interessante valore creativo ed estetico. L’arte incisoria, gli strumenti e i materiali ELENA PIACENTINI l 3 maggio 2012, presso gli spazi espositivi del MAP al Politecnico di Torino, è stata inaugurata la mostra “Segni & lamiere. I metalli per l’arte e per l’industria”, a cura dell’Associazione Senso del Segno in collaborazione con Associazione Volarte, Associazione AVA, Circoscrizione 3 e Laboratorio San Paolo Cenisia. La Mostra si svolge nei corridoi al primo piano del Politecnico di Torino ed è divisa in tre sezioni: nella prima parte vengono presentate, in tecnologiche bacheche, significative opere di maestria incisoria dei Maestri contemporanei appartenenti all’Associazione Senso del Segno. Il percorso espositivo continua con i materiali propri dell’incisione: lastre vergini, incise, inchiostrate, in zinco, rame, ottone, e alluminio preparate sia per l’uso nella Maniera Diretta, con bulino e puntasecca, sia per l’uso nella Maniera Indiretta: acquaforte acquatinta e ceramolle: si spazia I Politecnico di Torino corso Duca degli Abruzzi 24 Fino al 23 maggio ex Venchi Unica via De Sanctis 12 - Torino dal 26 maggio al 9 giugno Associazione Senso del Segno Via Duchessa Iolanda 34 - Torino Dall’ 11 al 23 giugno A Torino nuove pagine di storia e arte La Palazzina Marone Cinzano no una facciata aulica, un edificio piacevole allora circondato da un vasto giardino, da scuderie e da rimesse per le carrozze, il tutto chiuso da una bella cancellata. Venduta nel 1904 al conte Alberto Marone Cinzano, rimane nella nuova proprietà per cinquant’anni: sarà questa a commetterne la ricca decorazione di cui è stata ritrovata presso il Politecnico l’immagine originale, opera del pittore Carlo Cussetti. Nella Palazzina prendono allora forma i ricchi decori, gli stucchi doLa sala degli specchi rati, gli specchi, i dipinti che ornano ancora oggi la sala degli arazzi, quella del Club e quella dorata, il saMARIA LUISA TIBONE lottino cinese… Un imsoci di numerosi clubs torinesi- sopratutto portante album fotograLions e Zonta- che tengono i loro meetings fico del 1923 di Giannelle sale della palazzina di via Fanti 17 a carlo Dall’Armi, acquiTorino, possono ora conoscere la storia di que- sito e conservato dalgli ambienti. Per opera di due celebrati ricer- l’Unione Industriale, catori d’arte, Franco Monetti e Arabella Cifani che divenne proprietae di uno storico della nobiltà torinese, Gustavo ria della Palazzina nel Mola di Nomaglio è stata pubblicata da Alle- 1954, ha permesso di rimandi Editore una bella brochure “ La Palaz- conoscere i preziosi apzina Marone Cinzano sede del Centro Congressi partamenti per i decori dell’Unione Industriale” che illustra in modo dei quali i Marone aveampio l’origine, l’evoluzione e il successo di vano stanziato grosse somme. Si riscoprono quegli splendidi ambienti. La storia comincia nel 1876 quando prevale a così gli ambienti, oggi Torino come in tutta Europa il gusto dell’e- trasformati, con gli arclettismo e, per la committenza di una nobile e redi scomparsi. Sono ricca famiglia, i Maffei di Boglio, un architet- spazi neobarocchi e to allora di grido e oggi ben poco noto, Oreste neorinascimentali arricBollati, progetta nell’ex piazza d’armi una pa- chiti con porcellane, lazzina residenziale i cui disegni, oggi risco- quadri, paraventi, tavoperti nell’Archivio Storico della Città, rivela- lini e ninnoli di ogni I DES ARTS Pagina 5 Mariangela Cacace alla Galleria Les Cyclades ad Antibes Lo scontro degli elementi ANDREA DOMENICO TARICCO L assoluta, d’un profumo dimenticato o da un’emozione nascosta nel limbo della memoria. E’ proprio questa la forza che traspare dalle sue composizioni pittoriche, vere induzioni materiche di luce che colpiscono intuitivamente l’osservatore. sorta, in gran parte non più presenti, mentre nella Sala degli Arazzi trionfano le grandi tappezzerie con i putti giardinieri, opere in seta e lana, con bordure originali, di produzione inglese. Pezzi di antiquariato autentico, forse dei primi anni del Settecento. Guidati dall’attenta riscoperta documentaria possiamo ritrovare le sovrapporte nello stile dell’Antoniani, con marina e paesaggi arcadici; possiamo leggere il soffitto ispirato a quello di Benedetto Alfieri nel palazzo Isnardi di Caraglio, sede del circolo del Whist in piazza San Carlo; gli ovali con le stagioni e le sovrapporte ispirate a Michele Antonio Rapous; il marmo del Rubino con l’Alle- goria dell’Autunno, due deliziosi bronzetti del Tabacchi, il dipinto alla Bouvier con la Lezione di flauto attribuito a Rodolfo Morgari… Con lo studio attento e il riconoscimento di molte opere che il bel libro suggerisce, le Sale storiche del Centro Congressi dell’Unione Industriale riacquistano il loro valore, testimoniando nella famiglia dei famosi vermuttieri Marone Cinzano - in cui nel 1940 entrò sposa nientemeno che l’Infanta di Spagna Maria Cristina- un gusto d’arte originale e composito che, sulla scorta del preciso riconoscimento suggerito dai testi e dalle ricche fotografie, appare oggi tutto da riscoprire. e opere di Mariangela Cacace descrivono un percorso che parte dalle sensazioni sino al successivo processo di razionalizzazione mediante il quale i colori, le forme o le tecniche realizzative subiscono una metamorfosi tra la pura idealità dell’emozione e la traduzione nella riconoscibilità oggettiva. In lei convivono le esperienze informali, neodadaiste e concettuali del secolo scorso per essere tradotte in un linguaggio innovativo, proteso verso un catartico desiderio di purificazione mistica. L’insieme dei simbolismi cromatici che raggiunge per mezzo della forma, connotano una ricerca interiore finalizzata a venire alla luce, consentendo all’informe di assumere i propri ritmi negli occhi dell’osservatore che, indotto in questo dinamismo ottico, sprofonda in pure melodie immaginative definite nello scontro tra il fantastico ed il reale, tra l’astrazione e la natura, tra l’emozione e la logica. Forze in tensione tra loro, dunque, in cui il senso d’un colore lotta per emergere dalle trasparenze spaziali tradotte in segni grafici di forte impatto. Tutto ciò che è Mariangela Cacace, “Natura eterna” determinato dal caso rappresenta invece, una coscienza predefinita, una Galleria Cyclades certezza di fondo: l’impulso, definitivamente 18 Rue du petit four, Antibes (Francia) costituito, viene così scandito dall’impeto del Personale di Mariangela Cacace gesto ed incanalato nella genesi d’una forma Dal 25 maggio al 25 giugno Corriere10_6-11 10-05-2012 13:05 Pagina 6 CO RRIEREdell’ARTE COURRIER Pagina 6 DES ARTS 18 Maggio 2012 Giovanna Serafini alla Galleria Martorano di Torino Studio Laboratorio di Anna Virando – Torino Forme e colori dell’Amore universale G. Serafini, “Viaggio nell’Anima” © aut./Martorano ENZO PAPA V olti riflessivi, sognanti, distaccati, estranei al meccanicismo esistenziale, né maschili né femminili, ma umani in senso universale, volti avviluppati in spire di sentimenti, in reticoli di pensieri, in volute di emozioni da cui le figure emergono con pudore o fanno timido capolino, espressioni di un sentire discreto, riservato, ma denso di energia vitale contenuta, inesplosiva, incline a proporsi senza ostentazione, ma bisognevole di espansione vitale e di libertà spirituale. I flussi di forme armoniche che accarezzano o intersecano i volti si sviluppano in ritornanti spiraliformi, come in un anelito di fuga controllato, se non frenato, dalla ponderazione razionale che riporta all’interno del campo pittorico le evoluzioni che l’istinto passionale spingerebbe oltre il limiti delle convenzioni, “extra longe flammantia moenia mundi”, di là, molto lontano dalle infiammate mura del mondo (Lucrezio), cioè laddove il cuore ferve di passioni brucianti. Nei viluppi che abbracciano e insieme liberano i volti metaforici di Giovanna Serafini fluitano quasi sempre forme sferiche, ovoidali, tondeggianti, metonimiche della sconfinata grandezza dell’Universo, o dell’infinitamente piccolo, come l’elettrone, energia allo stato nascente che, evolvendosi, metamorfizza in materia vitale come la cellula, origine della vita. Dunque, gli sferoidi di Giovanna Serafini sono allegorie primordiali, forse inconsapevoli, di concepimento, di nascita e di sviluppo: la sfera cosmogonica è, appunto, simbolo e sintesi dell’Universo. La pregnanza allusiva delle opere dell’Artista emerge anche nel colorismo saturo, dovizioso e armonico (ogni colore contiene una parte della tinta adiacente, stemperati reciprocamente), messaggio subliminale di un temperamento sensuale, espressivo di pulsioni forse un po’controllate, rese palesi dalla dinamica delle composizioni e dalle coraggiose opposizioni tono-cromatiche: verdi e rossi, azzurri e aranciati, violacei e giallastri, con chiaroscuri vigorosi di profonda sensibilità, in cui lo scuro è il mistero dell’inconoscibile e le luci affioranti sono i lampi di coscienza che conferiscono senso alla vita, la quale è conseguenza naturale e trascendentale dell’amore individuale ed universale. In sintesi, la pittura di Giovanna Serafini è un inno, un poema dedicato all’Amore, inteso sia in valore universale e sia in senso più diretto, più umano e, dunque, anche sensuale e passionale (come tormento ed estasi, due aspetti contrapposti del pathos). Galleria Martorano Via Gioberti 35 – Torino Personale di Giovanna Serafini Dal 24 maggio al 9 giugno Info: 011 548794 Galleria d’Arte La Telaccia “Sei Artisti per sei Regioni” Dal 23 maggio al 6 giugno presso la Galleria La Telaccia in via P. Santarosa, 1 a Torino esporranno gli artisti Carlo Bacchini, Mario D’Amico, Francesca Peddoni, Lidija Popchevalieva, Alan Sardella, Luisa Vietti. Sei pittori, sei tecniche, sei modi di interpretare l’arte, un unico fil rouge: la padronanza dei mezzi espressivi. Eccoli: Dall’alto, da sinistra a destra: Carlo Bacchini, Mario D’Amico Francesca Peddoni, Lidija Popchevalieva Alan Sardella, Luisa Vietti Il dolce stil novo di Caramazza ANDREA DOMENICO TARICCO I ’mi son un che, quando Amor mi spira, noto, e quel modo ch’e ditta dentro vo significando”. O frate, issa vegg’io”, disse’elli, “il nodo che ‘l Notaro e Guittone a me ritenne di qua dal dolce stil novo ch’i’ odo!” Tratta dai versi del XXIV Canto del Purgatorio, Dante mette in bocca al rimatore guittoniano Bonagiunta Orbicciani l’espressione dolce stil novo, divenuto poi un movimento poetico che aveva come obiettivo fondamentale l’amore, incarnato dalla figura femminile angelicata, esaltata da uno stile semplice e vibrante. Questo più di ottocento anni fa ed in ambito letterario. Del tutto diversa è il senso dell’espressione dantesca, da me riutilizzata, per introdurre l’artista Albino Caramazza, il quale utilizzando bustine di zucchero trovate in giro, genera opere pittoriche. La lezione assemblativa dettata dai maestri del Novecento, è radicata in lui come base strutturale d’un linguaggio portato avanti con dovizia e rigore ideologico. Partendo, infatti, dai cubisti, alle rivisitazioni Dada, sino alle riletture del Nouveau Réalisme in Francia o del New Dada negli Stati Uniti, per non parlare dei risultati manzoniani in Italia, il fatto di amalgamare elementi di- INTERVISTA A. Caramazza, “La gioia di vivere”, dall’originale di Picasso © aut./SL versi da ciò che è immediatamente Arte, con la A maiuscola, è stata una loro prerogativa, limitandosi però ad originare quella concettualità ancora vigente e dalla quale, con molta difficoltà, stiamo tentando, noi, amatori dell’arte, di ripristinare nel senso della bellezza. E Caramazza, a suo modo, ci è riuscito. Riprende opere celebri del passato realizzate da artisti assoluti come Picasso, Botero, Warhol, Lempicka e le rilegge assemblando bustine di zucchero secondo un processo evolutivo che parte dal fondo della tela sino a ciò che prospetticamente risulta in primo piano. Una sorta di ricerca tridimensionale che riporta in vita icone della cultura contemporanea secondo una dialettica pop che consente al fruitore di riconoscere nell’immediato e di prenderne suc- cesivamente le distanze da ciò che in principio lo aveva colpito. A questo punto scatta lo straniamento: momento sublime di riflessione che porta chiunque a riflettere sul senso stesso dell’arte e delle proprie emozioni messe in gioco dalla ratio. Un linguaggio semplice e vibrante, appunto, che fino al 29 maggio sarà possibile ammirare, presso lo Studio Laboratorio di Anna Virando, attenta osservatrice di questi talenti contemporanei che segnano, con il loro passaggio, il solco per l’arte di domani. Studio Laboratorio di Anna Virando C.so Lanza 105 – Torino Albino Caramazza “Omaggi d’Autore” Fino al 29 maggio Info: 011 6601574 allo scultore Gaspare Moscone L’artista sensibile e i suoi gemini di terracotta DI ERIKA NICCHIOSINI Gaspare Moscone è giovanissimo, 26enne, ma affronta il tema artistico con estrema serietà e professionalità. Scultore sensibile ed emotivo, ha esposto alla storica Galleria “La Telaccia” fino al 14 maggio. Guardando le sue opere, anche considerando la sua giovane età, viene spontaneo chiedersi quali siano stati i primi passi. La precisione e la delicatezza con cui utilizza i materiali di supporto raccontano di un esperienza ben formata e avviata da tempo. Sono nato scultore. Il primo ricordo di vita che ho è legato alla scultura. Non a caso, racconta mia madre, la prima parola che ho pronunciato è stata ‘punta’. Anche quando disegnavo, sentivo il bisogno di andare oltre il foglio di carta, come se il mio desiderio fosse quello di trasformare il supporto in qualcosa di tridimensionale. L’infanzia l’ho passata nell’orto di famiglia a realizzare figurine di terra e fango che poi facevo asciugare al sole. Amo studiare i materiali con cui lavoro, conoscerne le proprietà, creo da solo gli impasti per la terracotta e quando scolpisco la pietra cerco quella più adatta a ciò che voglio esprimere. Nella mia arte è pure importante il dialogo, il confronto e la condivisione con chi mi sta introno. Non necessariamente scultori. Per fare un esempio, sono affascinato da Michelangelo e dalla possenza delle sue opere, ma adoro Duchamp e i suoi ready-made, oggetti banali trasformati in geniali opere d’arte. Lei ha presentato una serie di terracotte che raffigurano bambini. Oltre ai dettagli molto accurati e alle dimensioni sempre diverse delle sculture, colpisce l’aura di serena sacralità che le circonda. L’armonia e semplicità delle linee non paiono esimere, però, da un lavoro preciso. Quanto c’è di studio e quanto nasce in modo “naturale”? Alla base di ogni mio lavoro c’è uno studio accurato, per questo i miei cassetti traboccano di bozzetti. Cerco di trasferire nelle mie opere emozioni impossibili da spiegare con parole. Ognuno dei miei bambini esprime un’emozione differente, determinata dalla posizio- ne e dai dettagli sempre diversi. L’intento è di riportare a galla il fanciullo che ognuno ha dentro di sé. Le installazioni circolari vogliono evocare la culla, il luogo in cui ognuno di noi si sente in pace. D’altra parte i bambini sono gli esseri più aperti al mondo: da bambini siamo in grado di utilizzare parti del nostro cervello che crescendo paiono atrofizzarsi. Sono alla continua ricerca dell’armonia tra emozione e forma. I fanciulli in posizione circolare creano una vibrazione armonica, una culla in rinascere, un abbraccio in cui lasciarsi andare, ogni gemello è collegato all’altro, ma le opere posso vivere anche individualmente. Le sue opere esprimono una riflessione verso forme spirituali e ancestrali. Quale pensa possa essere il futuro dell’arte e della figura dell’artista? Trovo che l’arte degli ultimi anni si sia rivolta troppo spesso verso azioni “violente” che potessero stupire il pubblico, scandalizzarlo o disgustarlo ottenendo, però, una sua progressiva desensibilizzazione. I greci ricercavano la bellezza, Michelangelo rivoluzionò la figura dell’artista e fino alle avanguardie, ogni nuova esperienza artistica ha attinto dalle precedenti . Credo fermamente che ogni artista sia assoluto ma che sia anche il “prodotto” di una serie di esperienze pregresse. Siamo qui ora, ma ci portiamo dietro tutti: padri, fratelli, nonni… Oggi dovremmo recuperare questi insegnamenti. Corriere10_6-11 10-05-2012 13:19 Pagina 7 CORRIEREdell’ARTE NEWYORK NEWYORK COURRIER 18 Maggio 2012 foto © aut. DES ARTS Pagina 7 Il Postmodernismo al MART di Rovereto Perché non possiamo essere noi stessi come eravamo ieri? Paolo Soleri tra architettura ed ecologia FRANCO FORZANI BORRONI L’intellettuale torinese dai progetti all’avanguardia W DAL NOSTRO CORRISPONDENTE MAURO LUCENTINI I l deserto di Sonora ai piedi della Sierra Madre è una delle parti più affascinanti d’America, colorito da minerali geologici e popolato da cactus. In una parte chiamata non a torto Paradise Valley, silenziosa e recondita, nonostante che la capitale statale dell’Arizona, Phoenix, sia distante pochi chilometri, si incontra un gruppetto di costruzioni strane, che direste depositate sul posto da qualche extraterrestre. Lì, qualche giorno fa, ho incontrato, per la seconda volta in più di trent’anni l’architetto torinese Paolo Soleri, dal cui cervello, effettivamente poco meno che extraterrestre, le costruzioni sono uscite e continuano a uscire, sebbene abbia ormai 93 anni. Ugualmente continuo è il gettito delle sue nuove pubblicazioni e progetti. Lo aiuta un gruppo di entusiasti, in maggioranza architetti, di varie nazioni che senza interruzione si forma, si scioglie e si riforma intorno a lui. Prese insieme, le costruzioni visibili formano il nucleo iniziale di Arcosanti, una città sperimentale che promette una vita di immediato contatto tra gli abitanti e il loro lavoro ma anche di intenso scambio tra loro, discosta ma al tempo stesso strettamente legata con la natura. Da quando io la vidi per la prima volta, Arcosanti è ufficialmente passata sulle cartine automobilistiche, ma sul terreno non ha potuto fare vasti progressi. Era stata progettata per cinquemila abitanti. Invece non ne ha ancora appena un centinaio, in parte di passaggio. Anche Soleri è sempre quello; ti viene incontro con lo stesso entusiasmo e lo stesso sguardo penetrante di allora. “Noi qui viviamo sempre ottimamente - dice. Insieme con me c’è un gruppo che condivide le mie idee, anche se per metterle in pratica occorrerebbero più mezzi.” Ma nel mondo, o quanto meno sull’internet, sono vastamente diffuse. Le idee di Soleri si chiamano “arcologia”: una fusione tra architettura e ecologia. Secondo Soleri, solo se unite queste due discipline possono fiorire a beneficio degli uomini. Occorre che, integrate in un unico processo, generino abitativi urbani capaci di accogliere con- temporaneamente la vita quodiana e il lavoro, ma nel rispetto totale della natura. “Per l’architettura urbana, Arcosanti è probabilmente l’esperimento più importante intrapreso nel nostro tempo” ha scritto Newsweek. L’avversaria principale di Soleri è l’automobile, che facilitando l’allontanamento dai nuclei urbani ha creato l’illusione di conquistare la natura, ma al prezzo di corromperla dall’interno. Con ciò ha, da una parte, affiochito lo spirito di convivenza cittadina che in tutte le epoche ha catalizzato lo sviluppo della civiltà, mentre dall’altra sta devastando l’ambiente. Un buon esempio è Phoenix; ha un milione e mezzo di abitanti, ma con l’area metropolitana ne ha quattro milioni. Secondo studi del 2207, la sua espansione sta divorando il deserto circostante al ritmo di mezzo ettaro l’ora. L’“arcologia” di Soleri è finora un’utopia. Ma egli non ha dubbi che sarà l’aumento stesso della popolazione a forzarne l’adozione un giorno. Nel futuro immediato l’esperimento, sostenuto in parte dalla vendita di oggetti disegnati da Soleri (soprattutto certe famose campane di bronzo) e in parte da aiuti privati, sarà amministrato da una fondazione recentemente creata. Il presidente, l’architetto Jeff Stein, è un americano che ha per otto anni vissuto a Arcosanti seguendo i corsi di Soleri. Arcosanti, dice, non morirà; sarà lui a tenere alta la fiaccola quando Soleri gliela passerà, e a far vivere Arcosanti sull’esempio di Taliesin, la cittadina che in Wisconsin custodisce da cinquant’anni il retaggio di Frank Lloyd Wright. hy can’t we be ourselves like we were yesterday?: la citazione è tratta dal (brutto) videoclip Bizarre Love Triangle (1986) dei New Order e campeggia ad epigrafe della grande mostra sul Postmodernismo del MART di Rovereto, allestita di concerto al Victoria and Albert di Londra. E proprio poiché dal punto di vista espositivo l’operazione è eccellente – come sempre al Mart – il visitatore non può non convenire con questo senso di sottile sconfitta che permea tutto l’allestimento. Perché, se l’iniziativa vuole tirare le somme su ciò che furono gli anni ’80 del XX secolo, il saldo non è certo confortante, e se il visitatore di cui sopra ha alle spalle almeno 40 primavere vive questa inconcludenza come flagrante denuncia della propria generazione. Perché a furia di citare, rivisitare, riscoprire e manierare, il Postmodernismo messo tutto in fila è così vuoto da suonar fesso. Da questo punto di vista l’incontro col museo e con il processo di storicizzazione che gli è proprio risulta impietoso: basti visitare la stanza in cui campeggia il faraonico Abito costruttivista che Jean-Paul Goude realizzò per Grace Jones nel 1979. “Costruttivista” appunto, quindi degno di nota se fosse stato realizzato nel 1925 da El Lissitzky (che però l’avrebbe fatto meglio), così come – nella stessa sala – i costumi che David Salle e Jeef Koons firmarono per lo spettacolo Gogo Ballerina dell’Armitage Ballet. Tutta roba che tra Futurismo e Dada era davvero creativa, divertita e nuova, 60-70 anni prima. Per cui a questo punto della visita si è attanagliati dal dubbio: non è che gli artefici del Postmodern sull’ignoranza del pubblico , che Un disegno di Paolo Solari, ideatore dell’“arcologia” era diventato pubblico di massa azzerando la produzione per le élites e blablabla..., in fondo non ci facessero un qualche affidamento? L’ironia, si dirà: ma quando Paolo Portoghesi firma un servizio da tè uguale a quelli disegnati da Josef Hoffmann, fa dell’ironia citazionista o copia nella certezza che i buoni borghesi clienti dell’Alessi non si accorgeranno mai del plagio? D’accordo, laddove le basi sono solide i grandi come Sottsass passano indenni attraverso il pantano – anche se continuiamo a preferire la Lettera 36 ai mobili del Gruppo Memphis – ed il visitatore disilluso confessa a se stesso che già ai tempi aveva temuto che i mobili di Mendini sarebbero presto apparsi terribilmente obsoleti. E allora sembra uno sfottò l’ Io ho visto cose del replicante di Blade Runner (altra icona d’epoca puntualmente presente in mostra): negli anni ’80 di cose se ne vedevano davvero poche, e in regno coecorum... Martine Bedin (per Gruppo Memphis), prototipo per “Super-lamp”, 1981, metallo dipinto, sist. d’illuminazione © Victoria & Albert Museum, Londra MART Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto C.so Bettini 43 Rovereto (Tn) “Postmodernismo Stile e Sovversione 1970-1990” Fino al 3 giugno Info: 0464 438887 www.mart.trento.it Corriere10_6-11 10-05-2012 13:28 Pagina 8 CO RRIEREdell’ARTE COURRIER Pagina 8 DES ARTS 18 Maggio 2012 Alla Galleria Arte Fiano di Torino Il viaggio nel viaggio di Max Rota Isole Faroer, Danimarca, foto di Max Rota © aut./ArteFiano CHIARA GUIDO I l brivido che ti percorre la schiena nel ripensare a quei mondi mai visti, mai visitati. Il piacere di scoprire luoghi sperduti nei quali è possibile slegarsi da sé stessi, dove è possibile sognarsi, dove ti perdi nell’infinita bellezza della natura, madre e regina di tutto. Questo è quello che si prova visitando la mostra allestita dal 19 al 31 maggio presso le sale della Galleria Arte Fiano di Torino, dedicata alle opere di Max Rota. Il cielo nero che incombe, che non lascia scampo, dal quale sembra echeggiare il frastuono dei tuoni e intravedere la luce accecante dei lampi. Una natura che non perdona, che padrona di tutto, porta l’uomo a comprendere la sua immensa piccolezza. Madre di una pioggia rigeneratrice, che con la sua violenza riesce a cancellare e ripulire i mali dell’uomo. E poi ancora, in lontananza, la nebbia che confonde i colori e le ombre, che crea quell’alone di mistero, spazio della continua e incessante curiosità umana di scoprire. Sono cieli neri, carichi di pioggia, che fanno paura, presagi. E poi, sempre, il lampo di luce, luce divina che incombe e squarcia il cielo e illumina una piccola parte di quell’immensa distesa. Un senso di calore, una sorta di conforto, sicurezza. La grande maestria nel saper giocare con i colori e le ombre, i passaggi chiaroscurali che sottolineano piccoli dettagli che rendono indimenticabile la fotografia. Il mare, quell’immensa distesa di acqua, che da sempre affascina l’uomo, è volutamente rappresentato dall’artista come onnipresente; sempre calmo, ma in grado di trasmettere forza e potenza. La natura è troppo grande perché tenga conto dell’uomo, troppo smisurata, si riprende ciò che l’uomo sembra superficialmente essersi conquistato. Un viaggio nel viaggio, la mostra di Massimiliano Rota; permette di indagare il mondo lontano delle Isole Faroe, un mondo diverso da quello che comunemente viviamo, senza rumori incessanti dei cantieri, estraneo allo smog e alle catene di supermercati, un universo arcaico. Lo spazio in cui, oggi, vorremmo tutti rifugiarci per cessare di pensare continuamente, uno spazio positivamente asettico da un punto di vista umano ma emozionale se vissuto in unione e comunione con quello che ti circonda. Galleria Arte Fiano Via Fiano 14 – Torino “Faroe Island” Personale di Max Rota Dal 19 al 31 maggio Info: 340 5526730 Doppia personale alla Galleria TeArt – Torino Tra stoffa, carta e materiali altri SERENA AVEZZA I l programma delle attività primaverili dell’associazione TeArt si apre con l’interessante mostra bipersonale di Elena Saraceno e Luisa Sartoris, socie fondatrici. La mostra s’intitola giocosamente Taglia e incolla e si è inaugurata con una presentazione di Gianni Bertolotto, che ha introdotto il lavoro delle due artiste con una breve ricognizione attraverso l’uso dei “materiali altri” nell’arte contemporanea. Elena Saraceno espone lavori del suo ultimo periodo, dal 2009 ad oggi, che mostrano un percorso ed un’evoluzione netta verso lo stile astratto. Se il soggetto delle tele restano sempre le spiagge di Bosa, con lo splendido contrasto sardo fra mare e rocce, a cambiare sono il materiale e l’impostazione dei quadri. Nelle tele della prima fase, come Donne al sole, la rappresentazione della realtà è ancora figurativa e le sagome di colore nascono dall’accostamento, sempre equilibrato, fra jeans, stoffe, bottoni e altri materiali sull’acrilico di fondo. Nelle opere più recenti, come la serie Sos Puppos, il cambiamento è evidente: le stoffe non sono più inserti ma ricoprono tutta la superficie della tela, l’interesse per le figure di partenza è minimo e l’attenzione dell’artista è tutta focalizzata sul raggiungimento di un equilibrio formale all’interno della composizione. Luisa Sartoris porta in mostra lavori cronologicamente anche molto distanti fra loro, che compongono una specie di “retro- spettiva” sull’evoluzione del suo stile negli ultimi trent’anni. Le prime tele rivelano sin dall’inizio l’interesse dalla Sartoris per il ritaglio, con l’apposizione di figurine di carta molto colorate sulla tela; al secondo periodo appartengono, invece, opere come Frammenti di ritaglio e Alla finestra, dove il taglio si fa più netto e preciso. I lavori successivi testimoniano il periodo degli strappi, in cui gli inserti cartacei vengono incollati sulla tela, precedentemente dipinta di colori molto accesi, e poi bucati, strappati e graffiati con il punteruolo per dare un effetto di luce, come in Voli giocosi. Il gioco è una parola che torna spesso quando si riflette sull’opera di queste due pittrici che, assieme alla loro associazione, da vent’anni vivacizzano il panorama artistico torinese, partecipando e organizzando mostre e viaggi, sperimentando “materiali altri” senza mai cristallizzarsi in uno stile circoscritto, in una parola, come Maria Lai, giocando con l’arte “con grande serietà”. Galleria TeArt Associazione Artistico-culturale Via Giotto 14 Torino “Taglia e incolla ovvero come giocare con stoffa e carta” Personali di Luisa Sartoris e Elena Saraceno Fino al 15 maggio Info: 011 6966422 Nelle immagini, i quadri “Sos Puppos” di Elena Saraceno e, a destra, “Frammenti di memoria” di Luisa Sartoris La mostra “Dove osano le aquile” alla Galleria Il Quadrato – Chieri (To) Gianni Verna, creatività e tecnica È in corso fino al 9 giugno, presso la Galleria “Il quadrato” di Chieri (To) la mostra Dove osano le aquile, nella quale sono esposte le xilografie di Gianni Verna. “In arte, è nel linguaggio incisorio, quello xilografico in particolare, che è più evidente l’aspetto manuale, dell’azione. È nella realizzazione della matrice di legno, quando si esplora il disegno prima, pittorico, e l’intaglio della scultura, chiaroscurale, poi, che si accentua l’aspetto tecnico, sfiorando ad ogni momento l’errore di lasciarlo prevalere su quello della creatività, dell’ideazione. Forse perché ho sempre guardato a Mila, alpinista e uomo di cultura, come ideale maestro di vita, ho spesso accomunato questo percorso a quello di chi va in montagna. E forse perché di Gianni Verna, dopo quasi quarant’anni di frequentazioni pacate e convulse, posso supporre di capire l’essenza, affermo che è il metodo adottato nel suo lavoro d’artista. Non appaia desueto quindi l’uso della parola lavoro affiancata a quella di artista. Oggi si è infatti malauguratamente giunti a una diade dove alla esaltazione dell’idea, arte come copyright, si contrappone il mestiere, arte come artigianato. È il percorso di Verna nella xilografia. Cercare un legno, partire dall’essenza, dal tronco. Farlo tagliare, levigarlo, dimensionarlo in tavolette da incidere. Scava- G.Verna, “Chaberton”, xilografia © l’artista/IlQuadrato re, raspare, spazzolare, pettinare. Una tavola per ogni colore: il giallo-il rosso-il blu. Spalmarvi gli inchiostri, appoggiarvi su la carta, a tino, a mano, misumi a fibra lunga e imprimerle in successione, legno dopo legno, sullo stesso foglio per fondervi i colori con lo sforzo della pressione. Aggiungere per una, togliere nell’altra, rattoppare uno squarcio nella terza, riempire l’incavo di troppo, artigliare un piano per dargli maggior vibrazione.” (Gianfranco Schialvino) Galleria Il Quadrato Via della Pace 8 – Chieri (To) “Dove osano le aquile” Xilografie di Gianni Verna Fino al 9 giugno Info: 360 444264 Premio Città di Foglizzo S i è conclusa sabato 14 aprile con un Salone d’onore gremito di pubblico la terza edizione del Concorso Nazionale di Arte Contemporanea Premio “Città di Foglizzo”, organizzato dall’Associazione culturale Immagine Arte nel Castello dei Biandrate. Ad aggiudicarsi il primo premio per la categoria “Pittura” è stata l’artista Roberta Camilloni di Alassio mentre il secondo premio è andato all’artista eporediese Daniela Borla. Il primo premio della categoria “Scultura” è stato invece assegnato all’artista Giancarlo Laurenti di Carignano e il secondo premio all’artista Laura Roma- no di Savona. Premio della Critica per Nando Ragni di Capoterra, in provincia di Cagliari e Premio del Pubblico all’artista novarese Paolo Lo Giudice, la cui opera ha registrato il maggior numero di consensi da parte dei visitatori nel corso delle 2 settimane di esposizione. Impegnativo, vista l’alta qualità delle opere esposte, il compito della giuria, presieeduta dallo scultore foglizzese, Maestro Piero Pane, e completata da Monica Cremaschi, gallerista, e da Fulvio Gallenca, assessore comunale. Soddisfatto il presidente di Immagine Arte, Raffaello Ghiotti, “per il cre- scente interesse che questa manifestazione sta registrando presso gli addetti ai lavori, ma non solo, con il passare degli anni”. Nella foto, Giancarlo Laurenti, vincitore per la categoria scultura Corriere10_6-11 10-05-2012 13:33 Pagina 9 CORRIEREdell’ARTE Spettacoli COURRIER 18 Maggio 2012 “Hunger Games”, il kolossal americano pieno di buoni presupposti Un “grande fratello” per giovani vittime sacrificali foto © aut. BARBARA LORENZONI H unger games di Gary Ross, è un kolossal americano pieno di buoni presupposti. Lo sono certamente un tema sempre in auge, quello delle distorsioni e dei danni della società mediatica, le interpretazioni riuscite, come quelle, simboliche, di Stanley Tucci, presentatore sopra le righe del megareality-show al centro del film, di Donald Sutherland, massimo esponente della dittatura al potere in un’America da fantascienza. Eppure il film non mantiene quello che promette. Innanzi tutto perché la prima parte, carica di una virulenta e grottesca critica alla televisione come strumento di controllo delle masse e dispensatrice dispotica di visibilità e fama per gli sconosciuti, non propone un discorso nuovo, ma solo tesi già viste e riviste, da Quinto potere a The Truman Show. I ventiquattro giovani impegnati in una gara per la sopravvivenza, in una foresta che è un enorme set, sotto gli occhi dei loro connazionali, pagano lo scotto per una passata ribellione del loro popolo contro il regime. I 23 che muoiono ogni anno, perché solo uno esca vivo, sono spettacolo e insieme ritorsione del potere. Tra i candidati di turno si mettono subito in luce Katniss, (Jennifer Lawrence) ardimentosa arciera proveniente dal distretto più povero, e il suo compagno Peeta (Josh Hutcherson). Nonostante la cornice di banalità sociologiche, nonostante un finale che si intuisce dopo il primo quarto d’ora, lo spettatore potrebbe ancora sentirsi legittimato ad aspettarsi un guizzo della sceneggiatura, nella seconda par- te. Ma quando il gioco comincia a farsi duro, sul campo, quando il ruolo dello stratega (Wes Bentley) e degli onnipresenti sponsor dovrebbe dispiegarsi in tutta la sua forza, tutto procede secondo vecchi schemi: violenza, astuzie, aiuti dal deus ex machina, buoni da una parte e cattivi dall’altra. I colpi di scena ci sono e non sono neanche così banali, ma il ritmo non cresce, la virulenza si stempera e la vicenda man mano si orienta verso la soluzione prevista fin dall’inizio, adeguandosi alla mediocrità tanto comune in quel mezzo di comunicazione che il film voleva colpire. Molti battibecchi ma alla fine innocenti Una crisi di nervi tutta al maschile L T uigia (Sandra Conti, autrice del testo) è una ragazza conformista e insicura, fresca di relazione con un fidanzato (Simone Crisari) altrettanto nevrotico e vanesio. I genitori di lei non sono da meno. Lui (Ennio Coltorti, anche alla regia) combatte coi chili, alla ricerca di quella giovinezza e freschezza che teme siano andate perdute; lei (Francesca Draghetti) finge svariate relazioni per riconquistare la fiducia del marito. Con un matrimonio e un bebè in arrivo, forse le incomprensioni lasceranno spazio all’affetto della famiglia moderna. Di scena al Gioiello dal 3 al 13 maggio, C’è una certa Annalisa per te! vede il ritorno di Coltorti alla regia, con un testo giovanile che appare insolito e sarcastico. Più che “Comedie humaine”, come suggerito dal volantino, si può benissimo parlare di nuova commedia all’italiana, fatta di equivoci, cinismo sessista e divertite interpretazioni. La crisi di coppia come la spada di Damocle pronta a scaturire impacciate incomprensioni, che alla fine si risolveranno da sole, grazie all’ottimistico normale scorrere della vita. Nulla di straordinariamente riflessivo, piuttosto rilassante e spensierato. Coltorti e la Dra- re amici, tre uomini “sull’orlo di una crisi di nervi”, come un tempo le donne di Almodòvar, tre uomini senza un lavoro fisso e costretti ad una vita in comune visto che le rispettive mogli hanno pensato bene di buttarli fuori di casa. Anche il quarto non se la passa molto bene: una convivenza finita male,un furto, la polizia alle calcagna. Situazione disperata ma non troppo: è vero, stupori e litigi, nevrosi e riconciliazioni si tagliano con il coltello, ma una splendida ragazza forse potrà Francesca Draghetti ed Ennio Contorti (anche regista) mettere a poin “C’era una certa Annalisa per te”, foto © aut./Gioiello sto ogni coghetti mettono in scena l’arche- sa. Uomini sull’orlo di tipo della coppia reduce del ’68, una crisi di nervi, scritto all’apparenza progressista, ma da Galli e Capone, con piena di incertezza e ancora al- Rosario Galli, Franco Lo la ricerca del proprio posto nel Cascio, Luigi Russo, Semondo. All’opposto, la giovane bastiano Colla e Francesca nuova coppia di cui fa parte la Ceci per la regia di Marco figlia, che riflette i timori mo- Simeoli, è in scena al derni (il lavoro precario, le dif- Gioiello sino a domenica ficoltà economiche) ma risolve 27 maggio. Brillante, diil tutto con fin troppi sorrisi, di- vertente, dal ritmo incalmenticando quel certo vero tor- zante, scritto con intellimento giovanile che non può ve- genza, applaudito da pubnir celato. Una commedia in- blico e critica, una “esilanocente, purtroppo punita dal- rante commedia, un testo l’affluenza non brillante, ma che mescola lo spirito delin grado di strappare onesti ap- la risata liberatoria (ma a plausi e sorrisi. Da Coltorti ci tratti amara) a quello delsi può aspettare di più, ma una la commedia all’italiana, regia lineare risulta comunque ricca di spunti impr eveadatta per un’opera simile. dibili e quasi assurdi”. ARTS Pagina 9 Al Teatro Municipale Valli di Reggio Emilia Il magico incanto barocco del Rinaldo di Pizzi ALESSANDRO MORMILE L ’allestimento di Rinaldo di Händel firmato da Pier Luigi Pizzi fece epoca e tendenza quando nacque nell’ormai lontano 1985 al Teatro Municipale Valli di Reggio Emilia. Vi ritorna oggi e conserva l’immaginifica meraviglia di un teatro d’opera fatto di effetti cromatici ricercati e di macchine sceniche in perfetto stile barocco. Quei personaggi che mai toccano terra, tra- Un momento del “Rinaldo” di Haendel, in scena al Valli di Reggio Emilia, nell’allestimento di Pier Luigi Pizzi; in alto a sinistra, un fotogramma del film kolossal “Hunger Games” di Gary Ross Al Gioiello – Torino DES sportati come fossero divinità su carrelli semoventi (in sella a statuari cavalli, su carri trainati da draghi e su navicelle dorate), lasciandosi alle spalle una scia volteggiante di mantelli leggeri come nuvole colorate, vivono eroiche gesta cavalleresche ed abbandoni sensuali con statica compostezza. Non esiste al mondo regista che sappia scavare nella filosofia dell’universo musicale dell’opera seria settecentesca meglio di Pizzi, con una cultura e una ricchezza figurativa che incanta. Certo la stilizzazione regna sovrana, a scapito della teatralità degli affetti, eppure alcune scene dell’opera sono splendide. Si pensi al quadro giardino incantato di Armida, o a quel- lo, vagamente tolkeniano, che mostra la rocciosa montagna magica alla sommità della quale c’è la reggia di Armida, custodita da mostri orribili. Ottavio Dantone, alla testa del complesso strumentale da lui stesso fondato, l’Accademia Bizantina, senza asettici compiacimenti filologici, bensì con sonorità morbide e ricercate raffinatezze di alcuni accompagnamenti, si conferma direttore e clavicembalista di riferimento in questo repertorio. Pecco che il cast vocale lasci alquanto a desiderare. Il mezzosoprano francese Delphine Galou, che in patria ha già preso parte con grandi direttori a importanti festival di musica barocca, è giunta alla vigilia della prima a sostituire una collega indisposta; sfoggia una voce di bel colore, morbida ed elegante, anche se un po’vuota nei gravi. La si ammira non tanto nelle pagine più virtuosistiche, riflesso dell’eroico impeto cavalleresco e combattivo del paladino innamorato, bensì nell’elegiaca “Cara sposa”, nella quale si impone per l’eleganza della linea. Anche Maria Grazia Schiavo si loda per essere un’Almirena di finezza elegiaca sopraffina, mentre a Roberta Invernizzi, voce fissa e acida in acuto, oltre che troppo leggera per la parte che interpreta, manca la personalità vocale adatta agli scatti d’ira appassionati della maga incantatrice Armida. Riccardo Novaro, infine, difetta della pugnace audacia e irruenza guerriera del condottiero saraceno Argante e questo si ripercuote su un’esecuzione corretta e niente più della sua aria d’ingresso: la temibile “Sibilar gli angui d’Aletto”. Successo per tutti e grandi acclamazioni finali per Pizzi, che a Reggio Emilia ha firmato, oltre a questo, spettacoli che restano nella memoria del pubblico come memorabili e che segnarono, in anni passati, l’epoca d’oro di questo bellissimo teatro emiliano. Corriere10_6-11 10-05-2012 13:40 Pagina 10 CO RRIEREdell’ARTE COURRIER Pagina 10 DES ARTS 18 Maggio 2012 TORINO e PIEMONTE “HE LP ! ” P e r s o n a l e d i S i l v i o Vi g l i a t u r o Museo Regionale di Scienze Naturali Via Giolitti 36 – Torino Dal 25 maggio al 1° luglio Info: 011 9422568 La mostra raccoglie le ultime creazioni del maestro del vetro. Le 25 opere che compongono la rassegna si snodano, come in una sorta di narrazione suddivisa in brevi racconti intimamente connessi, lungo un percorso espositivo ideato dall’artista appositamente per l’occasione. I suggestivi dipinti e le imponenti sculture in vetro rappresentano una risposta sempre e solo parziale alla crisi economica e morale che affligge le società occidentali postmoderne. “ I l p r i n c i p i o d i A r c h i me d e Im magi n i d i u n’ a vv en tu r a” F o t o g r a f i e d i D a r i o L a n z a rd o e d i s e g n i d i M a rc o d ’ A p o n t e Museo Regionale di Scienze Naturali Via Giolitti 36 – Torino Dal 10 maggio Info: 800 329 329 “ Do c ks 91 2 1 00 an n i i n e vo l u zi o n e” Docks Torino Dora Via Valprato 68 – Torino Fino all’8 giugno Info: 339 7570046 In occasione del centesimo anniversario dei Docks Dora, l’Associazione Necks propone una mostra a cui farà da corollario una programmazione di eventi musicali, happenings e performance. La rassegna vede la partecipazione di artisti che tutt’oggi hanno mantenuto il proprio studio presso i locali dell’ex area industriale accanto a personalità il cui passato è intrecciato con questi edifici. In esposizione opere eterogenee caratterizzate dai media più diversi, dai più tradizionali pittura e scultura fino alla fotografia, dall’installazione multimediale site-specific alla performance. “S e n ti e r i se n s i bi l i ” P e r s o n a le d i A ng e la B et t a C a s a le Cir colo degli Ar tisti Palazzo Graneri della Roccia Via Bogino 9 – Torino Fino al 26 maggio “S u pe r st ar s: m i ti e i c on e ” P er s o na le d i G er l a nd o C o l o m b o Colombo Ar t Galler y C.so Unione Sovietica 356 – Torino In corso Info: 011 6192280 IL CORRIERE DELL’ARTE “ L’ i n t i m i t à v e g e t a l e ” Pe r s o n a le d i C r i s t i na P en na cch i o Galleria Losano Associazione Ar te e Cultura Via Savoia 33 – Pinerolo (To) Fino al 3 Giugno Info: 0121 74059 M a u r i z i o S i c c h i e ro “ A c q u e f o rt i a l C a s t e l l o ” Enoteca Reg. “Colline del Moscato” Castello dei Busca P.za XX Settembre 19 – Mango (Cn) Fino al 31 maggio Info: 0141 89291 “ R e i n v e n t a re l ’ a r t e ” P e r s o n a l e d i Q u i n t o A i ro l a Casa Ravera e Palazzo Lucer na di Rorà Bene Vagienna (Cn) Fino al 17 giugno Info: 0172 654931 Negli storici cortili d’onore di Casa Ravera e di Palazzo Lucerna di Rorà è stato ricreato un mondo fantastico popolato dalle opere di Quinto Aitola, sculture realizzate riutilizzando materiali di scarto, come residuati bellici, marmitte, manovelle, bobine, fustelle, lavacapelli, cavalli e cavalieri, Don Chisciotte, amanti, guerrieri, draghi minacciosi, cicogne, insetti che si librano nell’aria ed una serie infinita di animali da cortile. “ I c o l o r i d el t em po ” Pe r s o na l e d i C r is t i n a Ar i a g no Palazzo Renzo Piano Via Bovio 6 – Novara dal 5 al 20 maggio Info: 347 2536848 La mostra, curata da Vincenzo Scardino, si presenta come un complesso progetto di riflessione sul tempo, sulle stagioni dell’uomo e del suo divenire. Nelle sale di Palazzo Renzo Piano sono esposte una ventina di opere di cui sei inedite intitolate I colori del tempo ed altre che fanno parte della serie Seasons. “ O l t re i l p a e s a g g i o ” P e r s o n a l e d i Va l e n t i n a D ’ A m a ro Eventinove Ar te Contemporanea C.so Garibaldi 29 – Borgomanero (No) Fino al 23 giugno Info: 0322 846480 La rassegna, curata da Chiara Guidi, propone dipinti e fotografie realizzati negli ultimi anni dall’artista toscana. Il lavoro parte da scatti fotografici, poi riproducendo il disegno sulla tela. I paesaggi della serie Pianura Padana, contraddistinti da volumi e prospettive appiattite e da cieli bianchi, senza tempo, si contrappongono alle vedute del ciclo Switzerland, colline, montagne, valli in cui i piani sono mossi, inclinati, variabili. IL CORRIERE DELL’ARTE È REPERIBILE A MILANO PRESSO LE SEGUENTI EDICOLE : È REPERIBILE A ROMA PRESSO LE SEGUENTI EDICOLE : • P.za Castello • Molino delle Armi ang. Ticinese • C.so Magenta f.te Teatro Litta • C.so Garibaldi 83 • Via Boscovich 22 • P.le Principessa Clotilde • Bookstore Triennale • Bookstore Palazzo delle Stelline • Bookshop Villa Necchi Campiglio Via Mozart 14 • P.za Oberdan ang. v.le Piave • P.za Croce Rossa • P.za Colonna • P.za Colonna ang. l.go Chigi/Tritone • P.za S. Silvestro • L.go Argentina • Via Nomentana • C.so Francia • P.za Fontanella Borghese • P.za Porta Maggiore • Dorothy Circus Gallery Via dei Pettinari 76 • La Diagonale Libreria Via dei Chiavari 75 Segnalazioni della Settimana in ITALIA Vernissage Venerdì 18 maggio - ore 18,00 Galleria Circosta Via Arcivescovado 9/18 – Torino Opere di Mimmo Maccari Venerdì 18 maggio - ore 18,00 Piemonte Artistico Culturale P.za Solferino 7 – Torino Mostra delle Opere di proprietà del Piemonte Artistico Culturale Collezioni private Sabato 19 maggio - ore 16,00 Galleria Arte per Voi P.za Conte Rosso 1 – Avigliana (To) “Le donne, i cavalier, l’armi, gli amori...” Opere in terracotta e cartapesta di Enrica Campi e Massimo Voghera Sabato 19 maggio - ore 17,00 Galleria Arte Fiano Via Fiano 14 – Torino “Faroe Island” Personale di Max Rota Sabato 19 maggio - ore 18,00 Salotto dell’Arte Via Argonne 1/C – Torino “Abissi cromatici” Collettiva Lunedì 21 maggio - ore 16,00 e 21,00 Sant’Agostino Casa d’Aste C.so Tassoni 56 – Torino Asta dell’Ottocento, Novecento e Contemporanei (in due tornate) Mercoledì 23 maggio - ore 14,30 Galleria La Telaccia Via Santarosa 1 – Torino “Sei Artisti per sei Regioni” Collettiva Giovedì 24 maggio - ore 18,00 Galleria Accademia Via Accademia Albertina 3/e – Torino Luigi Spazzapan Giovedì 24 maggio - ore 18,00 Galleria Martorano Via Gioberti 35 – Torino Personale di Giovanna Serafini Giovedì 24 maggio - ore 18,00 Galleria Terre d’Arte Via Maria Vittoria 20/A – Torino “Albisola. Hic et Nunc” Opere di Capogrossi, Cherchi, Fabbri, Garelli, Jorn, Lam, Rossello, Sabatelli, Sassu e Scanavino Giovedì 24 maggio - ore 18,00 Spazio Arte Castello Associazione Donna Sommelier Europa P.za Castello 9 – Torino “DiVino Tango Sintesi di voluttà” Sabato 26 maggio - ore 18,00 Galleria Arte Città Amica Via Rubiana 15 – Torino “Libertà nell’Arte” Collettiva dei Soci CORRIEREdell’ARTE COURRIER DES ARTS Dir ettor e Editoriale Pietro Panacci Dir ettor e Responsabile Virginia Colacino Condir ettor e Elio Rabbione Assistente di Dir ezione Chiara Pittavino Comitato di Redazione Giorgio Barberis, Rolando Bellini, Massimo Boccaletti, Franco Caresio, Angelo Caroli, Claudia Cassio, Massimo Centini, Fernanda De Bernardi, Marilina Di Cataldo, Gian Giorgio Massara, Alessandro Mormile, Massimo Olivetti, Enzo Papa, Lorenzo Reggiani, Gianfranco Schialvino, Maria Luisa Tibone Segreteria editoriale Anna Maria Perrone Cor rispondente da Berlino Sabatino Cersosimo Cor rispondente da New York Mauro Lucentini Hanno collaborato S. Avezza, L. Barsi, M. Firinu, F. Florian, C. Guido, E.S. Laterza, B. Lorenzoni, M. Lucentini, M. Orlotti, E. Piacentini, C. Quintieri, N.M. Salvo, A.D. Taricco, D. Tauro Realizzazione grafica interna a cura di E.S. Laterza e G. Vece Fotografo uf ficiale Antonio Attini Redazioni distaccate Milano Rosa Carnevale Tel. 339 1746312 Fir enze Natalia Radicchio Tel. 333 8547025 Roma e Napoli Fabrizio Florian Tel. 388 9426443 Palermo Caterina Randazzo Tel. 334 1022647 Concessionaria di Pubblicità interna Stampa Arti Grafiche Civerchia Latina e Moncalieri (To) Distribuzione EditService S.r.l. - Leinì (To) Editor e Associazione Culturale Arte Giovani Torino - P.IVA 06956300013 “ G l i a r t is t i i t a li a n i d e l l a C o l l e z i o n e A C AC IA ” Palazzo Reale P.za Duomo 12 – Milano Fino al 24 giugno Info: www.acaciaweb.it Nelle sale espositive di Palazzo Reale l’Associazione privata ACACIA propone una trentina di opere della sua prestigiosa collezione di arte contemporanea. Si tratta di un corpus estremamente eterogeneo, pittura, scultura, fotografia, video e installazioni di artisti che vantano riconoscimenti internazionali: Mario Airò, Rosa Barba,Vanessa Beecroft, Gianni Caravaggio, Maurizio Cattelan, Roberto Cuoghi, Lara Favaretto, Francesco Gennari, Sabrina Mezzaqui, Marzia Migliora, Adrian Paci, Paola Pivi, Ettore Spalletti, Grazia Toderi, Luca Trevisani, Marcella Vanzo, Nico Vascellari e Francesco Vezzoli. F a b i o Ci v i t e ll i Ca’ di Fra’ Ar te Contemporanea Via Farini 2 – Milano Fino al 23 giugno Info: 02 29002108 Fabio Civitelli disegna Tex dal maggio 1985 quando realizzò su testi di Claudio Nizzi il lungo episodio I due killers. La mostra si propone come un tuffo nella fantasia e nei ricordi. Le splendide tavole a fumetti realizzate magistralmente dall’artista rivelano storie ricche di riferimenti, mai improvvisate, caratterizzate da sapienti chiaroscuri, inquadrature sempre inedite, pards personalissimi, una grande attenzione al dettaglio e una puntigliosa ricerca dei particolari. G i u s e pp e F o ss a ti “ D iec i a nni, 2 0 0 1 -2 0 1 1 ” Associazione Culturale Renzo Cor tina Via McMahon 14/7 – Milano Dal 22 maggio al 1 giugno Info: 02 33607236 La personale presenta un riassunto del lavoro dell’artista novarese, si tratta prevalentemente di paesaggi rurali dai toni quasi informali resi con una pittura molto materica, corposa caratterizzata da ispessimenti e corrugamenti della superficie. I colori caldi e profondi delle ocre e delle terre, impreziositi da delicate sfumature, sono rischiarati da squarci improvvisi di luminosità. “ I f i o r i di M ur a no O p e re i n v e t ro d e l l a c ol l e z i o n e B e rs e l l i n i 1 9 2 0- 2 0 10 ” Museo Bagatti Valsecchi Via Gesù 5 – Milano Fino all’8 luglio Info: 02 76006132 Abbonamenti Annuale (22 nn.): euro 50,00 per l’Italia euro 120,00 per l’estero Arretrati: euro 4,00 C a r me ng l o r i a M o r al e s “Pi ttu ra 20 00 -201 2” Fabbri Contemporar y Ar t Via Stoppani 15/C – Milano Fino al 16 giugno Info: 02 91477463 La Fabbri Contemporary Art, a distanza di cinque anni dalla sua ultima esposizione personale a Milano, presenta i più recenti lavori dell’artista cilena, alcuni dei quali inediti. Le opere, di diversi formati e dimensioni, invitano ad un viaggio nella coscienza della pittura e nella sua immanenza. “ Imma gi ne d el l a Lu ce ” Villa Clerici Via Terruggia 14 – Milano Fino al 4 luglio Info: 02 6470066 Collettiva di artisti contemporanei internazionali che indaga il tema dell’interpretazione della dimensione luminosa da parte della creatività visiva attraverso una cinquantina di opere, alcune delle quali ideate proprio in relazione alle stanze del piano nobile di Villa Clerici. La luce è intesa come metafora della spiritualità, come possibilità stessa del vedere e del comunicare, come modalità di dar vita a immagini che facciano della creatività artistica uno spazio di condivisione di ideali ed esperienze esistenziali di incontro tra l’identità umana e le sue aspirazioni alla trascendenza. B i l l Vio la “R efl ec tio n s” Villa e Collezione Panza P.za Litta 1 – Varese Fino al 28 settembre Info: 0332 283960 Nelle sale diVilla Menafoglio Litta Panza di Biumo l’artista americano Bill Viola, simbolo della video arte, presenta undici installazioni scelte e pensate in dialogo con l’architettura settecentesca. Le opere creano un viaggio di spiritualità e di energia dal quale il visitatore uscirà completamente trasformato. “F lu i do e s s e n z a” P e r s o n a l e d i G i u l i a S p e rn a z z a Studio Ar tistico Evasioni Via Delfini 23 – Roma In corso Info: 06 45422513 La mostra, curata da Togaci, unisce nelle sale della galleria romana videoarte e scultura. Fluidi, paesaggi e luoghi intimi suggeriscono il sentimento sempre presente di una simmetria sottesa e invisibile, un ordine che affascina ed influenza l’inconscio dell’artista. c.c. postale n. 45958055 intestato a Corriere dell’Arte Associazione Culturale Arte Giovani Aut. Tribunale di Torino n. 4818 del 28/07/1995 A B B Ò N AT I al CORRIEREdell’ARTE a soli 50 euro per un anno 22 numeri a casa tua Corriere10_6-11 10-05-2012 13:43 Pagina 11 GIEMME S.r.l. Via Cuneo, 33 - 10044 Pianezza (TO) - Italy Tel. +39 011.2344400 - Fax +39 011.2344491 E-mail: [email protected] CORRIEREdell’ARTE COURRIER DES ARTS Gallerie GIEMME S.r.l. Via Cuneo, 33 - 10044 Pianezza (TO) - Italy Tel. +39 011.2344400 - Fax +39 011.2344491 E-mail: [email protected] Gallerie Roma ACCADEMIA Galleria Via Accademia Albertina 3/e – Torino - Tel. 011 885408 [email protected] Orario: 10,00-12,30/16,00-19,30; chiuso lunedì Dal 24/5 al 14/6 Luigi Spazzapan MICRO’ Galleria di Maria Giovanna PIRAS P.za Vittorio Veneto 10 – Torino - Tel. 011 882602 [email protected] - www.galleriamicro.it Orario: mart. - ven. 16,00-19,30; sab. 10,30-12,30/16,00-19,30 MACRO - MUSEO ARTE CONTEMPORANEA ROMA Via Reggio Emilia, 54 – Roma - Tel. 06 671070400 www.macro.roma.museum/ A.C.I. GALLERY Associazione Arte Cultura Immagine C.so Novara 20/f – Torino - Tel. 011 2483717 Orario: lun. - sab. 16,00-19,00 [email protected] PICTOR Accademia Via Pietro Micca, 4 – Torino - Tel./Fax. 011 5622969 Viale Roma, 26 - Venaria Reale (To) - Tel./Fax. 011 4593208 [email protected] - www.pictor.it - www.accademiapictor.com Orario: lun. - giov. 15,00-20,00 Sono aperte le iscrizioni ai corsi MAXXI - MUSEO NAZIONALE DELLE ARTI DEL XXI SECOLO Via Guido Reni - Roma - Tel. 06 3210181 www.fondazionemaxxi.it ARTE CITTA’ AMICA Centro Artistico Culturale Via Rubiana 15 – Torino - Tel. 011 7717471- Fax 011 7768845 Orario: mart. - sab.16,00-19,00; dom. 10,00-12,00; lunedì chiuso Fino al 23/5 “Fare arte oggi” Personale di Daniela Cosoleto Dal 26/5 al 3/6 “Libertà nell’Arte” Collettiva dei Soci ARTE PER VOI Associazione Culturale P.za Conte Rosso 1 – Avigliana (To) Luigi Castagna - Tel. 011 9369179 - Cell. 339 2523791 [email protected] - www.artepervoi.it Paolo Nesta - Tel. 011 9328447 - Cell. 333 8710636 [email protected] Orario: sab. - dom. 15,00-19,00 Dal 19/5 al 19/6 “Le donne, i cavalier, l’armi, gli amori...” Opere in terracotta e cartapesta di Enrica Campi e Massimo Voghera ART GALLERY LA LUNA Via Roma 92 – Borgo San Dalmazzo (Cn) - Cell. 347 3268116 [email protected] Orario: ven. 16,00-19,00; sab. 10,30-13,00/16,00-19,00; dom. 10,30-12,00 BOTTEGA D’ARTE SANREMO Associazione Culturale Dir. Maria Gioseffi - Via Canessa 35 – Sanremo (Im) Tel. 0184 574440 - Cell. 338 4364509 Orario: tutti i giorni 16,30-19,00; dom. chiuso Collettiva dei Soci GALLERIA ARTE FIANO Via Fiano 14 – Torino - Cell. 340 5526730 [email protected] Orario: mart. - sab.15,30-19,00 Dal 19 al 31/5 “Faroe Island” Personale di Max Rota GALLERIA CIRCOSTA Via dell’Arcivescovado, 9/18 – Torino - Tel. 011 5788238 - Fax 011 5788236 Dal 18/5 al 30/6 Mimmo Maccari GALLERIA D’ARTE CONTEMPORANEA EMMA INFANTE Via Des Ambrois 2 (p.za Carlina) – Torino - Cell. 347 9969524 [email protected] - www.emmainfante.com Orario: tutti i giorni 11,00-13,00/15,30-19,30; dom.e lun. chiuso Fino al 31/5 “Connessioni di luce” Personale di Alberto Bongini GALLERIA FERRERO Arte Contemporanea Villa Nesi - Via Torino 29 – Ivrea (To) - Cell. 347 1414200 [email protected] - www.galleriaferrero.com Visite su appuntamento In permanenza Opere di Roberto Demarchi GALLERIA LA CONCHIGLIA Via Zumaglia 13 bis – Torino - Tel. 011 6991415 - Cell. 347 8285604 [email protected] - www.laconchiglia-to.com Orario: mart. - ven. 15.00-19,00; sab. 10,00-12,00/15,00-19,00 Fino al 26/5 Carla Chiaberta “Acquerelli” GALLERIA MARTORANO Via Gioberti 35 – Torino - Tel. 011 548794 [email protected] Orario: lun. - ven. 10,00-12,30/16-19,30; sab. 10,00-12,30/pomer. su app.to; dom. chiuso Dal 24/5 al 9/6 Personale di Giovanna Serafini GALLERIA MAURIZIO RINAUDO Via Buniva 14 – Pinerolo (To) - Cell. 339 7434005 In permanenza Opere di Maurizio Rinaudo GIORGIO MAROSI Galleria C.so Francia 209/B – Torino - Tel. 011 7495348 [email protected] Orario: 10,00-12,30/16-19,30 esclusi lunedì e festivi Artisti della Galleria LA GIARDINERA Casa dell’Arte e dell’Architettura Via Italia 90 bis – Settimo T.se (To) - Tel. 011 8028238 Orario: giov. - dom. 16,00-19,00 Fino al 3/6 “I predatori della piccola ombra” La fotografia del sociale c/o l’Ecomuseo del Freidano – Settimo T.se (To) LA LANTERNA Galleria di Maristella SANDANO Direttore Artistico: Livio Pezzato - Via Santa Croce 7/c – Moncalieri (To) Tel. 011 644480 - Fax 011 6892962 [email protected] - www.lalanternaarte.com Orario: lun. - sab. 16,00-19,00 A. Arcidiacono, S. Attisani, G. Boffa, A. Ciocca, E. Colombotto Rosso, Gigli, E. Gribaudo, E. Longo, F. Maiolo, E. Maneglia, S. Manfredi, U. Nespolo, D. Pasquero, G. Peiretti, G. Pezzato, L. Pezzato, C. Pirotti, G. Sesia della Merla, F. Tabusso, G. Valerioti, naïf croati e grafica nazionale ed internazionale LA ROCCA Galleria Via della Rocca 4 – Torino - Tel. 011 8174644 - Fax 011 8129026 Orario: lun. - sab. 10,00-13,00/15,30-19,30; domenica chiuso Manifesti originali, grafica, multipli e dipinti LUCE Gallery C.so S. Maurizio 25 – Torino - Tel. 011 8141011 [email protected] - www.lucegallery.com Orario: mer. - sab. 15,30-19,30 Fino al 16/6 “Surface in Volume” Collettiva LUNA ART COLLECTION Spazio espositivo Via Nazionale 73/1 – Cambiano (To) - Tel./Fax 011 9492688 [email protected] - www.luna-art-collection.com Orario: lun. - ven. 8,30-17,30; sab. 8,30-17.30 (previa telefonata) In permanenza serigrafie d’arte a tiratura limitata di Coco Cano, Francesco Casorati, Isidoro Cottino, Theo Gallino, Franco Negro, Ugo Nespolo, Ernesto Oldenburg, John Picking, Marco Puerari, Giorgio Ramella, Maurizio Rivetti, Francesco Tabusso, Silvio Vigliaturo MARTINARTE Laboratorio d’Arte e Corsi C.so Siracusa, 24/a – Torino - Tel. 011 3433756 - Fax 011 3091323 Cell. 335 360545 [email protected] Orario: merc. e ven. 9,30-12,30/15,30-19,30; mart. e giov. 9,30-12,30/15,30-22,00 Sono aperte le iscrizioni ai corsi Fino al 5/6 “Essenza” Personale di Fernando Montà MERCURIO Galleria d’Arte Contemporanea Via F.lli Calandra 20/F – Torino - Cell. 333 3656300 [email protected] - www.galleriamercurio.com In permanenza Opere di Roberto Demarchi PIEMONTE ARTISTICO CULTURALE Galleria d’Arte dal 1957 P.za Solferino 7 – Torino - Tel./Fax 011 542737 [email protected] - www.piemonteartistico.it - presente su facebook Orario: lun. - sab. 15,30-19,30 Dal 18/5 al 1/6 Opere di proprietà del Piemonte Artistico Culturale Collezioni private SALOTTO DELL’ARTE Associazione Culturale Via Argonne 1/C – Torino (zona precollina) Tel. 011 0743717 - Cell. 339 6807922 [email protected] - www.salottodellarte.com Orario: da mart. a sab. 16,30-19,30; domenica e lunedì chiuso Dal 19/5 al 5/6 “Abissi cromatici” Collettiva SENESI Galleria d’Arte Via Cernaia 19 – Savigliano (Cn) - Tel. 0172 712922 www.senesiarte.com In permanenza Opere di Simonetta Carpini In preparazione III Premio Nazionale di Pittura “Leonardo” Fino al 20/5 “Simbiosi artistiche” Opere di Riccardo Alessandro, Luisella Cottino, Pierantonio Masotti SENSO DEL SEGNO Associazione Artistico-culturale Disegno e Incisione Via Duchessa Jolanda 34 – Torino - Tel. 011 4473998 Orario: lun. - ven. 15,30-18,30 Fino al 23/5 “Segni e lamiere” Mostra di incisioni dei Soci c/o Politecnico di Torino Esposizione organizzata in collaborazione con il MAP (Museo Archivio Politecnico) SILVY BASSANESE ARTE CONTEMPORANEA Via Galileo Galilei 45 – Biella - Tel. 015 355414 Orario: mart. - ven. 16,30-19,30; sab. e festivi su appuntamento STORELLO Galleria d’Arte Via del Pino 54 – Pinerolo (To) - Tel. 0121 76235 Orario: mart. - sab. 9,00-12,15/15,30-19,00; lun. e dom. chiuso In permanenza Opere di Avataneo, Carena, Coco Cano, Faccincani, Fresu, Garis, Luzzati, Massucco, Musante STUDIO LABORATORIO di Anna VIRANDO C.so Giovanni Lanza 105 – Torino - Tel. 011 6601574 Orario: lun. - ven. 17,00-20,00 Fino al 29/5 “Omaggi d’Autore” Personale di Albino Caramazza TEART Associazione Artistico-culturale Via Giotto 14 – Torino - Tel. 011 6966422 Orario: mart. - sab.17,00-19,00 Dal 16/5 all’8/6 “Autunno in Langhe” Personale di Francesco Burot TINBER ART GALLERY Via Albergian 20 – Pragelato (To) - Tel. 0122 78461 [email protected] Orario: sab. e dom. 10,00-12,30/15,30-19,00 ULTIME FRONTIERE Galleria Via Varazze 11 – Torino - Tel. 349 8462892 Visite su appuntamento “Sulla rotta d’Italia” UNIQUE Galerie d’Art di Patrick CAPUTO C.so Vittorio Emanuele II 36 – Torino - Tel. 011 5617049 - Cell. 334 8017314 [email protected] - www.galerieunique.com Orario: mart.- sab. 10,00-12.30/15,00-19.30 In permanenza Opere di Roberto Piaia Fino al 1/6 “Automatismo psichico” Collettiva VAILATI Galleria d’Arte C.so Bramante 78 – Torino - Tel. 011 6967292 - Cell. 346 2326181 [email protected] Orario: lun. 15,30-19,30; mart. - ven. 9,30-12,30/15,30-19,30; sab. 9,30-12,30/15,30-19,30 Artisti della Galleria, tra i quali Asveri, Fr. Casorati, G. De Agostini, Musante, Ruggeri, Soffiantino e Tabusso Fino al 24/5 “Lo spazio non conteso” Personale di Giovanni Valle VIVIARTEVIVA Galleria Artistica e Culturale Via Madonna delle Rose 34/C – Torino - Cell. 347 9453075 - Fax 011 3114769 [email protected] - www.viviarteviva.it Orario: lun. - sab.16,00-19,00 Fino al 24/5 in galleria, all’Arte Studio Gallery e alla Biblioteca civica “D. Bonhoeffer” “L’universo simbolico nella comunicazione artistica” Gallerie Milano ANTIQUUM ORATORIUM PASSIONIS di S. AMBROGIO P.za Sant’Ambrogio – Milano - Cell. 335 6405004 [email protected] Visite su appuntamento FONDAZIONE GIANNI E ROBERTO RADICE Via Pierfrancesco Mola, 39 - Milano - Tel. 02 39214197 - Cell.: 347 1230644 Visita solo su appuntamento Opere della Fondazione SPAZIOINMOSTRA Via Cagnola, 26 – Milano - Tel. 02 33105921 [email protected] - www.spazioinmostra.it Orario: lun. - giov. 15,30-19,30, ven. 13,00-16,00 STUDIO D’ARS Via Sant’Agnese, 12/8 – Milano - Tel. 02 860290/86450302 [email protected] - www.fondazionedars.it Orario: lun. - giov. 15,30-19,00; mart. 21,00-23,00; ven. 17,00-19,00; sab. e festivi chiuso A.L.P.G.A.M.C. Associazione Ligure e Piemontese Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea GIAMPIERO BIASUTTI Arte Moderna e Contemporanea Via della Rocca 6/B – Torino - Tel. 011 8141099 - Fax 011 8158776 [email protected] - www.galleriabiasutti.com Orario: mart. - sab.10,30-12,30/15,30-19,30 Fino al 30/6 “British Black (Sinapsi)” Jonathan Guaitamacchi BIASUTTI & BIASUTTI Galleria d’Arte Via Bonafous 7/1 – Torino - Tel. 011 8173511 Orario: mart. - sab.10,00-12,30/15,30-19,30 Fino al 26/5 Donald Baechler CENTRO ARTE LA TESORIERA C.so Francia 268 – Torino - Tel. 011 7792147 Orario: mart. - sab. 10,00-13,00/16,00-20,00; lunedì e festivi chiuso o su appuntamento Dal 18 al 28/5 Mostra di pittura sull’Ottocento piemontese alla Mostra d’Antiquariato di Saluzzo DAVICO Galleria Gall. Subalpina 30 – Torino - Tel. 011 5629152 Orario: mart. - sab. 10,00-12,30/16-19,30; lunedì e festivi chiuso Fino al 23/6 “La biblioteca di Babele” Opere di Lisa Nocentini LA TELACCIA Galleria d’Arte Via Pietro Santarosa 1 (p.za Statuto) – Torino - Tel/Fax 011 5628220 www.latelaccia.it Orario: lun. - sab. 15,00-19,30 Dal 23/5 al 6/6 “Sei Artisti per sei Regioni” Collettiva NARCISO Galleria P.za Carlo Felice 18 - Torino - Tel. 011 543125 Orario: mart. - sab.10,00-12,30/15,30-19,30 Fino al 30/6 Pittura e grafica del Novecento italiano TERRE D’ARTE Galleria Via Maria Vittoria 20/A – Torino - Tel./Fax. 011 19503453 www.terredarte.net Orario: lun. - sab. 10,30-13,00/16,30-19,30 Dal 24/5 al 30/6 “Albisola. Hic et nunc” Opere di Capogrossi, Cherchi, Fabbri, Garelli, Jorn, Lam, Rossello, Sabatelli, Sassu, Scanavino Arte Antica AVERSA Galleria Via Carlo Alberto 24 ang. Via Cavour – Torino - Tel. 011 532662 Orario: mart. - sab. 10,00-12,15/15,30-19,00 In permanenza Opere dell’Ottocento CASA D’ASTE DELLA ROCCA Via Della Rocca 33 – Torino - Tel. 011 8123070/888226 Fax 011 836244 [email protected] - www.dellarocca.net LUIGI CARETTO Galleria Via Maria Vittoria 10 – Torino - Tel. 011 537274 Orario: mart. - sab. 9,45-12,30/15,45-19,30 Pittori Fiamminghi e Olandesi SANT’AGOSTINO Casa d’Aste C.so Tassoni 56 – Torino - Tel. 011 4377770 - Fax 011 4377577 Orario: mart. - sab. 9,30-12,30/15,30-19,30 Il 21/5 in due tornate (ore 16,00 e 21,00) Asta dell’Ottocento, Novecento e Contemporanei Venerdì 18 Maggio 2012 CORRIERE dell’ARTE Corriere10__ 10/05/12 12:38 Pagina 12
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