Perciò

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Perciò
ANNO XIV - N. 4 - APRILE 1981
Via Trento 4-Tei. 86050 - Montefiascone - Supp. di S. M. Nuova. Sped. in abb. post. Gr. I l i - N . 144
ESE
PENSII
Perciò
di D . V I R G I N I O M A N Z I
...l'uomo lascerà suo padre e sua madre, unirà la sua
vita a quella della moglie, per arrivare ad essere come
una sola persona.
Paolo diceva ai suoi cristiani: non sono venuto a voi
con bei ragionamenti, ma con la Sapienza che viene dallo Spirito. Dio stesso ci dà la migliore definizione del
matrimonio, e ci indica la maniera per farlo bene.
L'UOMO LASCERÀ SUO PADRE E SUA MADRE.
Due colombini sentono simpatia tra di loro, si vogliono bene, si fidanzano. Ma generalmente, sia i genitori di
lui che quelli di lei non sono d'accordo. Pensavano ad
un altro «partito».
I genitori hanno il diritto ed il dovere di preparare i
figli aì matrimonio. Devono dare i consigli giusti per
aiutarli a capire la persona adatta, che abbia buone qualità. Ma poi, la scelta della propria metà è un diritto sacrosanto sia del ragazzo che della ragazza. Sono loro che
dovranno sposarsi con una persona, non i rispettivi genitori. Questi devono rispettare senza riserve la scelta
dei figli.
Quando poi la nuova famiglia si è formata, i suoceri
non possono metterci il naso. Il loro dovere, che nasce
dal vero affetto, è di aiutarli a vivere serenamente e nel
vero amore. Mai, assolutamente mai creare divisioni.
Frasi come «te lo dicevo io», sono idiote e cattive.
«Lasciare il padre e la madre» non sarà abbandonarli.
Ma una vita indipendente, senza intromissioni o schiavitù egoisticamente create.
Troppo spesso, giovani coppie hanno litigato per l'intromissione dei suoceri.
Cari suoceri, non ho niente contro di voi. Meritate
tutto il rispetto e l'amore dei vostri figli, anche quando
sono sposati. Ma lasciateli vivere la loro vita! Spianate
te difficoltà, con garbo e delicatezza. Non fateli dipendere da voi. Rispettate la loro intimità, il loro stile di vita. Avete dimenticato i vostri guai di giovani sposi?
Quando un figlio si sposa, la nuora non ve lo ha rubato. Avete acquistato una nuova figlia, ma adulta, che
non va guidata per la manina come una bambina.
Quando una figlia si sposa, non c'è nessun birbaccione che ha incantato la vostra bomboletta, ma un uomo
che faticosamente dovrà capire cosa vuol dire essere marito e padre.
Non affogateli poi con consigli sempre più asfissianti.
Permettete pure che prendano qualche cantonata; e non
turbate la loro felicità.
Rispetto ed amore e fiducia: questo dovete donare loro. E ve ne saranno eternamente grati.
Voi sposini, non lodate continuamente i pregi dei rispettivi genitori e parenti. Amateli ed accettateli vicendevolmente come sono.
UNIRÀ LA SUA VITA A QUELLA DELLA MOGLIE
Due vite si fondono in una. Il verbo greco usato per
definire l'unità che c'è tra marito e moglie è kollào, da
cui viene l'italiano incollare, cioè unire strettamente due
cose, che non si potranno separare.
Due vite che si «incollano», si sovrappongono.
Dove
non c'è più «io e te», ma «noi»; «mio e tuo», ma «nostro»; «voglio e faccio», ma «vogliamo e facciamo».
PER ESSERE COME UNA SOLA
PERSONA
Un solo cuore, una sola volontà, una sola direzione
nella vita, un cercare incessantemente il bene l'uno
dell'altro. Non un'avventura o un capriccio, ma una fusione, una donazione continua reciproca fino ad essere
«uno».
L'amore non è guardarsi negli occhi, ma guardare insieme nella stessa direzione.
Fidanzati vicini al matrimonio, sposi giovani e vecchi,
ma guardate quanto vi ha voluto bene il Signore facendovi incontrare! Sarete tanto felici se cercherete sempre
di ESSERE UNO A TUTTI I COSTI.
Uccidere è sempre un atto
gravemente illecito.
Vedi articolo a pag. 11
LA VOCE
pag. iu
LA VOCE DEI LETTORI
E I PRETI PERCHE NO?
Gent.mo Direttore
perchè i preti non si sposano? c'è forse una legge che
lo proibisce o l'ha detto Gesù stesso? Oppure è tutta gente
che ha paura delle responsabilità della famiglia o non è
capace?
Sai se Gesù e i suoi amici avevano moglie e figli?
Oggi esistono sacerdoti sposati?
Lettera firmata
Prima di leggere quanto scrivo io, cerca di darti tu
una risposta. Io ti riporto semplicemente un po' di storia.
Nella Bibbia non trovo che Dio o suo figlio Gesù ne
abbiano fatto mai un obbligo ai loro sacerdoti. Di fatto
Gesù non ha avuto moglie, nè i suoi amici. Sappiamo
però dal Vangelo che Pietro, per esempio, aveva una
suocera che Gesù guari dalla febbre.
Furono proprio gli Apostoli a porre a Gesù il problema con questa domanda: «Se questa (quale? vedi il
Vangelo di Matteo all'inizio del capitolo 19) è la condizione dell'uomo rispetto alla donna, non conviene sposarsi». Gesù rispose: «Non tutti possono capirlo, ma solo coloro ai quali è stato concesso». Voleva dire che è un
dono particolare di Dio ad alcune persone per una motivazione particolare, che Gesù indica con questa frase:
«per amore del Regno dei cieli». Motivazioni più chiare
le puoi trovare nella lettera agli Ebrei all'inizio del capitolo sesto, se ti interessa.
Se nè Gesù nè gli Apostoli hanno fatto un obbligo
ai sacerdoti di non sposarsi, i preti perchè no?
Trecento anni dopo Gristo, la chiesa di Oriente era
del parere che i preti fossero liberi di sposarsi o no, mentre nel 692 si impose l'obbligo della continenza assoluta
per tutti i Vescovi, i sacerdoti, i diaconi e i suddiaconi;
con questa differenza: chi voleva essere Vescovo, se già
era sposato, avrebbe dovuto separarsi dalla moglie e farla ritirare in monastero; chi è sposato, può divenire sacerdote e deve vivere con sua moglie e i figli.
Cosi vanno le cose in (¡recia, per esempio; nessun
sacerdote però, anche per loro, può prender moglie dopo l'ordinazione.
In Occidente invece nello stesso secolo (300) un
concilio tenuto a Granada stabili che «i Vescovi, sacerdoti, diaconi e chierici non possono sposarsi e generare
figli; se qualcuno lo farà, venga escluso dal clero».
Questa norma, sempre sostenuta e non sempre praticata in occidente, fu ripresa da Gregorio VII (Ildebrando di Soana), che considerò praticamente nullo il matrimonio dei preti e fu confermata dai Concili Lateranense
primo (1123) e Lateranense scondo (1139). Alesandro
III nel 1180 estese l'obbligo del celibato anche ai suddiaconi e da allora chi è sposato non può essere ordinato sacerdote. Col Concilio di Trento il matrimonio dei preti è
dichiarato invalido, ma solo dal 1930 ogni candidato al
sacerdozio, in occidente, deve giurare per iscritto di accettare liberamente e conscientemente gli obblighi del
celibato ecclesiastico.
Questa è la storia sommaria del celibato dei preti.
Ma le ragioni per le quali la chiesa occidentale lo ha reso
obbligatorio, le conosci?
RINALDO CORDOVANI
MONTEF1ASCONE O MONTEZOZZONE?
Gentile Direttore,
da alcuni giorni un gruppo di laici ha cominciato a
raccogliere firme per vedere se nel nostro paese si potrà
evitare lo sconcio dei manifesti dei films porco, scusi,
porno. Sembra che questa volta l'iniziativa non sia partita da «le prete», ma da laici che credono nei valori umani e cristiani. Era ora! O troppo tardi? Oltre al danno
morale che ne subiamo, che figura ci facciamo noi montefiasconesi davanti agli altri paesi? Gli esercenti del cine
hanno mai pensato quanto ci squalificano in tutta la
provincia? Dovremo chiamare Montefiascone Montezozzone? Non mi sembra che i nostri concittadini siano
tanto malacci ed abbiamo il diritto di essere considerati
un po' meglio. In un manifesto «autocensurato», ho letto che chi non era d'accordo con quel film non lo fosse
andato a vedere. Ma che bella trovata pubblicitaria, che
vorrebbe essere una furba presa in giro! Ma voi preti
nòn potreste fare qualcosa di utile? Per esempio, nella
benedizione delle case non converrebbe saltare quelle
degli esercenti, e forse anche dei proprietari di qualche
discoteca? Gradirei una risposta.
Lettera firmata
Speriamo proprio di non dover cambiare nome a
Montefiascone. Ma tutti quelli che si sentono cristiani,
devono impegnarsi a diffondere e difendere una moralità veramente crtistiana, cominciando col viverla dentro
la propria famiglia e nella vita pubblica. Il cristianesimo
si diffonde più con l'esempio di vita che con le proteste.
Se noi cristiani adoriamo il denaro, non avremo poi il
diritto di alzare la voce contro chi, per il denaro, ci imbandisce tali spettacoli e manifesti. E una bella trovata
dire che chi non condivide un film non lo vada a vedere.
E per la droga non si potrebbe dire lo stesso? Chi non la
vuole, non la compri! Eppure è proibito venderla. Si vede che la droga dello spirito, è accettabile, mentre quella
per il corpo no. In una società che diventa sempre più
materializzata non ci si può aspettare altro. E vero che
diamo a tutti la Benedizione delle case; ma in realtà la ricevono solo quelli che sono disposti a vivere come dice
Dio. Per gli altri è tempo perso, e per noi preti pure. Lasciamo che Dio benedica coloro che vogliono essere benedetti. Per quelli che se ne buggerano della Benedizione, questa può trasformarsi in un anticipo del Giudizi finale. Vedi Luca 10, 10/12.
RICORDO DI DON LATINO
Certa della Vostra consueta gentilezza, invio l'allegata nota per la pubblicazione nell'apprezzato periodico
al quale sono abbonata da molti anni.
L'articolo apparso sul n. l,in occasione del decimo
anniversario della morte di Mons. Latino Salotti contenente espressioni di affettuosa simpatia e di riconoscenza nei Suoi riguardi, mi ha provocato senso di commozione e...perchè no? di meraviglia. Ignoro l'identità
dell'articolista, comunque, desidero esprimergli il mio
più vivo, cordiale ringraziamento anche a nome di quanti lo ricordano e che, a suo tempo, fecero personali «offerte» affinchè il di Lui ricordo venisse perpetuato. Si
parlava, allora di busto m a r m o r e o , di tomba nella Cripta ecc., ecc..., ma, con delusione ora tutti sappiamo che
quasi tutta la somma fini in A N O N I M I banchi. Bel ricordo! Certamente le offerte non erano destinate a tal
fine.
Era, evidentemente, destino che don Latino, il quale si prodigò sempre per tutti, ricevesse ancora in cambio.. cosa? Niente, per la verità.
Desidererei sapere qualche notizia sul Palazzo Renzi che Mons. Latino acquistò, vendendo l'ultimo pezzo
di terra lasciatogli dal padre, perchè venisse adibito ad
asilo infantile (cosi mi disse personalmente). Cosa si attende... che diventi proprio un rudere?
Sono veramente lieta, però, che proprio il giornale
f o n d a t o da LUI e che gli dette non poche preoccupazioni (il nome glielo demmo insieme, a cena) abbia voluto
rievocare la Sua figura p r o p o n e n d o di intitolargli una
strada che almeno possa dire, o meglio rammentare al
comune viandante: qui un semplice prete, che vi amava
tanto, passò beneficiandovi per settant'anni.
Ancora grazie. Cordialmente
Flavia Sani Salotti
Di Mons. Salotti conserviamo un ricordo costante e
imperituro.
CIRCA I BANCHI...
Per il busto marmoreo, per la tomba alla cripta...
oltre alle solite difficoltà, che si sarebbero potute superare, è mancato l'appoggio finanziario.
Ci siamo orientati ai «banchi» perchè utili a tutta la
comunità falisca e penso... che mons. Salotti, uomo
pratico e di buon senso, avrebbe dato il suo assenso.
Prima di prendere tale decisione ci siamo rivolti a
coloro che generosamente avevano contribuito.
Del resto la somma raccolta non superava la metà
della spesa occorrente per i nuovi banchi.
C I R C A IL P A L A Z Z O R E N Z I . . .
È stato acquistato dal Comune ed è ora di sua proprietà.
Hanno compiuto le trattative le Maestre Pie legittime proprietarie dell'immobile.
La parrocchia viene moralmente ricompensata perchè può usufruire dei locali del vecchio edificio scolastico come aule catechistiche.
C I R C A IL G I O R N A L E «LA V O C E » . . .
Senz'altro Mons. Salotti ha appoggiato l'iniziativa
e proprio per deferenza nei suoi riguardi abbiamo conservato il titolo.
Il primo numero uscito nel gennaio 1968 inizia cosi:
«La Voce»... è il titolo del bollettino parrocchiale di S.
Margherita, ben noto ai falisci. Un tempo usciva ogni
mese, poi si è fatto più raro, poi è cessato del tutto».
Da quella data è uscito tutti i mesi e si è trasformato
in «giornale di Montefiascone».
La vita continua, signora;... ma il ricordo di Mons.
Salotti, di cui conservo una bella immagine nel mio studio, rimarrà sempre.
PER LA SIP CHI FIGLI E CHI FIGLIASTRI!
Gentile Direttore de «La Voce»,
da alcuni anni, u n a o più giovinastri, assoldati dalla
SIP, consegnano agli abbonati, in gennaio, i nuovi elenchi telefonici a domicilio. Non so quale r a p p o r t o di lavoro intercorra tra questi giovinastri e la Società SIP. A
giudicare da come si svolgono le consegne, dovrebbe
trattarsi di un collimo, cioè ai giovinastri verrebbe corrisposto un tot pei ciascun elenco consegnato, e prima finiscono e meglio è per loro...
Molti abbonati, specie quelli residenti in campagnia, vengono saltati probabilmente per la fretta di finire e... riscuotere. Consegna dunque a volo di uccello o,
meglio, all'italiana, che lascia nell'animo dell'utente
una punta di amarezza. Tra i saltati c'è anche il sottoscritto, che non riceve l'elenco dal 1978, e per le proprie
«necessità telefoniche» deve avvalersi, da allora, degli
elenchi scaduti, scartati dagli amici, mentre il suo elenco, inutilizzato, pagato a denari sonami, va al macero.
Alla SIP, non c'è da meravigliarsi, le cose vanno nè
più nè meno come negli altri settori delia vita nazionale:
tanti ad acchiappare lo stipendio , molto pochi a lavorare seriamente! Brillano per puntualità nell'invio delle
bolfettc, salatissime non c'è da dirlo, le quali non si perd o n o mai per strada e guai a chi non le paga tempestivamente!
H o reclamato all'Ufficio competente. Mi h a n n o risposto: «Se vuole l'elenco, venga a ritirarlo da noi, a Viterbo». H o fatto i conti: tremila lire di benzina, mezza
giornata persa e il rischio di un incidente stradale! No,
non mi conviene! Mi rivolgo perciò, attraverso il Suo
giornale, a qualche a b b o n a t o che avesse un elenco in
più; sarei disposto ad acquistarlo anche a Borsa Nera,
tutto sommato risparmierei diversi soldi. Alla faccia
dell'uguaglianza sociale e «dell'impeccabile servizio»
promesso ad ogni aumento delle tariffe telefoniche!
Grazie per la pubblicazione e cordiali saluti.
Giorgio Zerbini
La V o c e è g r a t a a i suoi
S O S T E N I T O R I : Mezzetti Giuseppe, Ricci Tarquinio, Vitangeli Attilio, Vitangeli Leonardo, C a r b o n a r o
Vincenzo, Draghi Giuseppe, Fetoni Iliana, Ricca Lucchetta Franca, Paradiso Mario, Banetta Enrica, Menghini Renzo, Fanali Giovanni, Salmistraro Carlo Franco, Polidori Franco, Azzolini Lucia in suffragio di Marino, Maccaroni Fernando, Bartoli Filippo, Zampetta
Carlo, Consorzio per la gestione delle biblioteche di Viterbo, Nevi Primo, Marconi Bruno, Mons. Governatori
Lauro, Sorelle R. G. Pallini, Patrizi Teresa, Famiglia
Bracoloni Felice, Porroni Gaetano, Moretti Vittoria,
Genovesi Bindo, Rosetto Antonio, Ranaldi Pietro, Ludovisi Vincenzo, Ficari Antelio, Pagliarolo Michele, Lucarelli Alessandro.
B E N E M E R I T I : Fanali Maria, Bucci Angelo, Bucci
Ada, Luzzi Maria, Ceccarelli Americo, Ceccariglia Vittoria, Marinacci Gina, Scaglini Vittoria, Manzi Latino,
Luzzi Lucia, Carelli Benedetto, Rubeca Valentino, Burla Giuseppe, Nami Adelio, Ramaglioni Evaristo, Bertuccini Carla, Fetoni Maria Antonietta, Bartolozzi Guglielmo, Pezzato Paolo, Lucchi Arduino, Silvestri Tina,
Braconi Maria, Ottaviani Nadia, Trapè Guido, Pasqualino Venerina, Castra Antonio, Castra Sandro, Bracoloni Evangelista, Manzi Agostino, Puri Pieretti Margherita, Stefanoni Edvige, Fapperdue Francesco, Fapperdue
A. Maria, Maurizi Rosa, De Grossi Unica, Femminella
Eros, Franceschetti Rinaldo, Porroni T o m m a s o , AngeIoni Pietro, Angeloni Valerio, Ferri Gino, Cicoria Giovanni, Cicoria Flaviano, Cicoria Giuseppe, Giraldo Renato, Fanali Assunta, Borghetti Maria, Z. G., Tabarrini
Piero, Lupino Celestino.
A M I C I : Ceccariglia Francesco, Ranucci Fabio,
Mocini Settimio, Fanali Quinto, Ospitoni Giulio, Burla
Giovanni, Pieretti Renato.
pag. 3
LA VOCE
In difesa della vita
Per forza! Se dal Codice penale si togliessero
«.. .è certamente vero che a due anni dalla sua
approvazione nè l'aborto clandestino, nè tanto le pene per i ladri, i furti diminuirebbero? se si tomeno l'aborto in quanto tale sono stati sconfitti». gliessero le pene per gli omicidi, gli assassini caleQuesta affermazione, che potrebbe sembrare fatta r e b b e r o ? Certamente no. E cosi avviene per
l'aborto reso legale.
da un cattolico, appartiene niente di meno che ad
La legge 194 ha causato una autentica acceleuna esponente socialista (l'on. Magnani Noya) ed
è apparsa sul n. 61 dell'Avanti! di venerdì 13 mar- razione degli interventi abortivi. Bastano alcuni
zo u.s. Sono quindi gli stessi abortisti a riconosce- dati relativi al primo anno di applicazione della
re che l'aborto clandestino è rimasto e che si fanno legge 194:
più aborti, anche se poi con scarsa coerenza difen- — in Lombardia da 1300/1700 aborti al mese si è
d o n o la famosa legge 194.
passati ad oltre 2500 aborti al mese;
— nel Lazio dalla media mensile di 981 si è pasati
L'ABORTO CLANDESTINO È RIMASTO
a quella di 1545.
A fornirci le cifre degli aborti clandestini che
ancora si praticano in Italia sono gli abortisti stessi.
UNA LEGGE I N C O E R E N T E
Nel marzo 1979, durante una riunione nazionale a Roma del «Coordinamento per l'applica«L'interruzione volontaria della gravidanza
zione della legge 194» (una organizzazione di poli- non è mezzo per il controllo delle nascite. Lo Statici, medici, avvocati, giornalisti, sindacalisti e to, le regioni e gli enti locali
promuovono e
femministe) il prof. Francesco D'Ambrosio, gine- sviluppano i servizi socio-sanitari, nonché altre
cologo della clinica Mangiagalli di Milano, disse iniziative necessarie per evitare che l'aborto sia
che nel primo anno della legge «saranno almeno usato ai fini della limitazione delle nascite»: cosi
200.000 quelli extra legem». Alcune frange estre- a f f e r m a l'art. 1 della legge 194.
miste del femminismo italiano dissero chiaramenPoi, però, con gli artt. 4 e 5 la legge stessa lite nel corso della conferenza nazionale sull'aborto beralizza totalmente gli aborti entro i primi 90
svoltasi nel mese di marzo 1979 a Roma che «per giorni di gravidanza, sancendo il principio dell'auogni bambino nato vi è un aborto, pubblico o pri- todeterminazione della donna, la quale deve avere
vato che sia» (notizia riportata dall'agenzia Adn- soltanto la pazienza, su invito del medico del conKronos). Per le femministe estremiste quindi gli sultorio o del medico di fiducia, di «soprassedere
aborti annuali sarebbero circa 800.000 e siccome per sette giorni».
s f c o n d o «Paese Sera» del 18 marzo 1979 «ancora
Perciò è avvenuto e sta avvenendo quello che
una su quattro ricorre al mercato clandestino» la abbiamo cercato di illustrare e tutto si può dire
cifra di 200.000 aborti clandestini ogni anno meno che l'aborto non sia usato come mezzo di
(800.000:4 = 200.000) conferma le cifre del «Coor- controllo delle nascite.
dinamento».
La conferma ci viene dalla stessa A I E D (Associazione Italiana per l'Educazione DemografiSI F A N N O PIÙ ABORTI
ca) la quale, secondo l'Agenzia Adn-Kronos del
Tra aborti legali e quelli illegali, il fenomeno 24 maggio 1979, ha riconosciuto che l'89% delle
complessivo dell'aborro è in aumento, anziché in donne che avevano fatto ricorso a tale associazione, aveva letteralmente usato l'aborto come condiminuzione.
traccettivo (infatti il 37% di esse erano rimaste incinte per coito interrotto, il 34% per l'uso del metodo Ogino-Knaus, il 18% per utilizzo di creme ed
ovuli spermicidi).
PERSONAGGIO DEL MESE
tBHCCCOL4...
r CKo Poe °
...E D E R E S P O N S A B I L I Z Z A N T E
Questa legge sta operando nella nostra Italia
disastri immensi in tanti settori:nella gioventù del
tutto deresponsabilizzata, nella dignità della donna, nei rapporti uomo-donna, nella lucidità delle
coscienze.
Eppure c'è ancora chi la difende e chi vuole
addirittura renderla più permissiva!
La nascita:
aspetti giuridici
D O M A N D A - Quali sono i limiti che devono essere
rispettati dal legislatore nel votare una legge?
R I S P O S T A -1 limiti, nella nostra Repubblica, sono
quelli posti dalla costituzione.
D. - Sulla persona che cosa dice la Costituzione?
R. - La Costituzione, pur non definendo la persona, stabilisce dei diritti e dei doveri:
Art. 2 «Riconosce e garantisce i diritti inviolabili
dell'uomo sia come singolo, sia nelle funzioni sociali ove
si svolge.la sua personalità»
Art. 3 «È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli... che impediscono il pieno sviluppo della persona
umana»
Art. 31 «Protegge la maternità, l'infanzia e la gioventù»
Art. 32 «Tutela la salute come fondamentale diritto
dell'individuo e interesse della collettività... la legge non
può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto
della persona umana».
D. - Il «concepito» ha dei diritti?
R. - Secondo la Corte Costituzionale «la tutela del
concepito ha fondamento costituzionale». L'art. 31 impone espressamente la protezione della maternità e più
in generale l'art. 2 garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, fra i quali non può non collocarsi, sia pure con caratteristiche sue proprie, la situazione giuridica del concepito». Ma la stessa Corte aggiunge anche che non esiste equivalenza tra il diritto della madre che «è già persona» e quello «dell'embrione che persona deve ancora
diventare». La Corte ha quindi operato una distinzione
tra embrione e persona.
La nascita:
aspetti morali
D. - Lo Stato tiene c o n t o dei principi morali?
R. - Nelle democrazie laiche, lo Stato stabilisce di
volta in volta per mezzo delle leggi ciò che è lecito e ciò
che è illecito, indipendentemente da valutazioni morali
assolute.
D. - La Repubblica Italiana come si c o m p o r t a ?
R. - «La Repubblica riconosce e garantisce i diritti
inviolabili dell'uomo» (art. 2 della Costituzione).
D. - Quali sono questi «diritti inviolabili dell'uomo»?
R. - Tra i diritti fondamentali dell'uomo ci dovrebbe essere quello di essere considerato «persona» indipendentemente dall'età e dallo stato fisico. Ma purtroppo la definizione è piuttosto vaga e quindi soggetta a diverse interpretazioni.
D. - Per questo è stata possibile la legge sull'aborto?
R. - Certo. Tale legge considera il feto umano come
una cosa, della quale, entro i primi novanta giorni di
gravidanza, la madre può disporre liberamente; obbliga
inoltre le strutture sanitarie ed amministrative pubbliche
ad impegnarsi per rispondere alle richieste.
D. - Sembra d u n q u e predominare l'aspetto utilitaristico?
R. - Proprio cosi. Il «concepito» è una «cosa» se
non è accettato dalla madre, è una «persona» se invece è
accettato.
D. - Questa legge sull'aborto quindi non è morale?
R. - Una legge che non riconosce tutti i diritti della
persona deve ritenersi in contrasto con i valori eticomorali.
In difesa della salute
Il tumore è una malattia come le altre; riconosciuto e curato in tempo può essere dominato e
sconfitto.
La visita preventiva di controllo anche in pieno benessere ed in assenza di disturbi, può prevenire lo sviluppo del tumore.
La donna si può difendere dai tumori della
mammella e dell'utero con la visita preventiva di
controllo; la lotta contro i tumori va combattuta
sia cercando di evitarli, sia scoprendoli in tempo.
La diagnosi precoce è cura tempestiva e guarigione definitiva.
Disegno di ZELINDO GIANLORENZO
C A M P A G N A DI M E D I C I N A P R E V E N T I V A
D E L L E N E O P L A S I E D E L L A SFERA GENIT A L E F E M M I N I L E promossa dalla Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori. Sez. Prov.le Viterbo.
Per informazioni rivolgersi al Consultorio Familiare (Via Bixio) Tel. 85414, ore 9/12
P r o c e d e c o n s u c c e s s o la c a m p a g n a di
tesseramento alla Lega Italiana c o n t r o i tumori. La S e z i o n e Provinciale di Viterbo ha
già raccolto l ' a d e s i o n e di circa 1500 persone,
residenti a M o n t e f i a s c o n e , B o l s e n a , T u s c a nia e Viterbo.
Questi soci si riuniranno in assemblea il
g i o r n o 3 m a g g i o ( d o m e n i c a ) , alle ore 10 per
procedere alla e l e z i o n e del C o n s i g l i o Direttiv o della S e z i o n e provinciale, che sarà c o m p o s t o di 11 m e m b r i , di cui 3 di diritto.
Nel mese di aprile avrà inizio anche la
c a m p a g n a di e d u c a z i o n e sanitaria nelle varie
scuole cittadine, diretta s o p r a t t u t t o a far
c o m p r e n d e r e ai giovani il pericolo costituito
dal f u m o della sigaretta, che è ritenuto una
delle cause del t u m o r e p o l m o n a r e .
LA VOCE
pag. iu
Gli angeli invisibili
II r e f e r e n d u m sulla caccia n o n si f a r à . I «più
poveri tra i poveri» c o m e si esprime con ineffabile
poesia la giornalista Flora A n t o n i o n i , ciò gli animali detti, b r u t a l m e n t e , d a selvaggina, c o l o r o cioè
che n o n h a n n o il d o n o della p a r o l a , nè la possibilità di difendersi con a p p r o p r i a t i s t r u m e n t i dalla f u ria cieca e o r m a i d i s s e n n a t a del loro « p r o s s i m o » (i
cacciatori), s o n o di n u o v o s o t t o la mira di oltre
d u e milioni di fucili.
D u e milioni di fucili m a n o v r a t i d a altrettanti
u o m i n i , in un Paese c o m e l'Italia, d o v e la licenza
di uccidere, quasi in virtù di un progressivo e semp r e più a l l a r m a n t e f e n o m e n o di o s m o s i , va estend e n d o s i f i n o ai più giovani, per non dire a l l ' i n f a n zia.
Di n u o v o d u n q u e , d u e milioni di u o m i n i , che
di solito si g u a r d a n o bene dall'alzare gli occhi al
cielo per s c r u t a r n e le p r o f o n d i t à sempre n u o v e e
s t u p e f a c e n t i , per a m m i r a r n e le n o t t u r n e silenti pirotecnie, le pitture aerospaziali in p e r p e t u o dissolv i m e n t o e r i f a c i m e n t o s u l l ' i m m e n s a tela celeste, di
n u o v o h a n n o alzato gli occhi al cielo, s o l t a n t o per
r i d u r r e la sempre decrescente bellezza del m o n d o .
D u e milioni di fucili s o n o di n u o v o p u n t a t i
c o n t r o quelle creature, quegli «angeli visibili» per
i quali a b b i a m o inutilmente i m p l o r a t o quella pietà
d o v u t a n o n solo ai «più poveri tra i p o v e r i » , m a
alla superstite bellezza rimasta nel n o s t r o m o n d o ,
s e m p r e più avviato a l l ' a u t o d i s t r u z i o n e , ad a u t o d e f r a u d a r s i di ogni traccia di quel « p a r a d i s o p e r d u t o » , di cui reca in sè m e m o r i e e rimpianti sempre
più labili, echi sempre più inconsistenti e che t e n d e
a cancellare, selvaggiamente, per cui il cielo si f a r à
s e m p r e più deserto di voli e di quelli che un b a m b i n o ha c h i a m a t o , con l'impareggiabile intuito
d e l l ' i n n o c e n z a «i r u m o r i della felicità», c o m p r e n d e n d o in essi n o n solo il c a n t o degli uccelli, m a le
voci di tutti gli animali.
Di n u o v o , f r a q u a l c h e t e m p o , a l l ' a p e r t u r a
della caccia, questi «angeli» f u l m i n a t i d a un lamp o di f u o c o , c a d r a n n o d o p o un f r u l l o breve e senza lamenti, p i o m b e r a n n o a terra, n e l l ' u l t i m o inerme volo sacrificale. Gli occhi si f a r a n n o s u b i t o vitrei, le p i u m e incredibilmente a r r u f f a t e in un attim o , le testine, già ricche di u n a misteriosa alterezza, f a t t e subito p e n d u l e , le z a m p i n e r a t t r a p p i t e
quasi a g h e r m i r e , in un tentativo e s t r e m o q u a n t o
v a n o , l'aria o r m a i per sempre n e g a t a .
Q u e s t o perchè è d a v v e r o incredibile il m u t a m e n t o che avviene nel c o r p o di un uccello ucciso,
la d e g r a d a z i o n e che la sua bellezza subisce ad opera della violenza, il suo cambiarsi d a «angelo visibile» a p o v e r a cosa priva di vita. È c o m e il realizzarsi di un sortilegio ad o p e r a della N a t u r a tradita, nei c o n f r o n t i d e l l ' u o m o , per vendicarsi dell'oltraggio p a t i t o : un oltraggio che d u r e r à finché durerà la caccia. Finché d u r e r à q u e s t o tipo di crudeltà p e r p e t r a t a verso un m o n d o p o p o l a t o di creature che l ' u o m o considera indegne di ogni rispetto e
sulle quali, a t o r t o , ritiene di avere diritto di assoluto p r e d o m i n i o . . . , solo perchè non ne conosce i
segreti.
Malapenna
Sanare la Sanità
A Montefiascone (ma siamo certi di non avere
l'esclusiva) il progetto politico più ambizioso è quello di
«sanare la sanità». Ma è un po' come la q u a d r a t u r a del
cerchio, anche se a nostra comune consolazione, si ha
notizia che qualche illustre matematico è riuscito — non
si sa bene come — a risolvere questo impossibile quesito
geometrico.
Ma per la salute pubblica il discorso è ancora più
complesso e non si ha sentore di una qualche parte d'Italia dove si sia giunti ad una soluzione accettabile da tutte
le parti in causa: malato, medico, politico, amministratore.
Nel nostro piccolo, a Montefiascone, i problemi
connessi alla salute della gente comune (perchè occorre
subito ricordare che l ' u o m o non comune quello fuori
del paniere della contingenza, cioè il ricco, i suoi problemi se li risolve da sé), sono sempre tanti che si accavallano f r a di loro in un «rebus» che scoraggia e disarma anche i più intraprendenti aspiranti risolutori, ammesso
che ve ne siano.
In attesa di un «libro bianco» sulla sanità che elenchi la miriade di problemi e difficoltà attualmente, come
si usa dire, sul tappeto... o meglio sul «lettino dell'ambulatorio», compito che spetta ad altri, vogliamo qui
occuparci della condizione — o come dicono i sindacati
— della conduzione dell'Ospedale Generale di Zona di
Montefiascone.
Ebbene, la situazione all'interno del nosocomio falisco non è delle più incoraggianti. M a n c a n o , per esempio, gli infermieri mentre sono carenti gli organici dei
medici nelle varie divisioni ed è insufficiente il n u m e r o
degli operai più o meno specializzati.
Occorre ricordare che q u a n d o si parla del n u m e r o
dei dipendenti ospedalieri bisogna poi dividere per tre o
addirittura per q u a t r o , tanti sono i turni di servizio che
d e b b o n o coprire l'intero arco delle 24 ore.
Ora sulla carta, sinceramente le cifre non sono
t r o p p o esigue: circa 30 medici o forse più e 120/130 tra
infermieri, portantini, portieri, tecnici, operai, manovali,ecc..., insomma per un ospedale con un centinaio di
posti letto sembrerebbe un organico sufficiente. Ma,
n e m m e n o per sogno. Andate a sentire i sindacati:
C G I L , CISL, UIL, CISAI
roba che se vi azzardate a
dire che il personale è sufficiente, come minimo vi ricoverano.
Del resto tale carenza è evidenziata anche dallo stesso direttore sanitario e da tutti i medici. C o m e ovviare?
Si parla di blocco delle assunzioni ma se non a n d i a m o
errati quello non pregiudicava l'integrazione degli organici carenti. Insomma se si tiene conto poi delle ferie,
malattie, maternità (Oh... le infermiere partoriscono
quasi q u a n t o le insegnanti) si arriva a registrare un infermiere per cento malati.
La USL del resto, cosi giovane, con tutti questi guai
che ha ereditato non sa e non può dare risposte concrete
alle suppliche dell'Ospedale... siamo ai limite della rottura. Chi si romperà, infine, sarà il povero malato che
dovrà prendere le sue stampelle e andarsene a casa.
Umberto G . Ricci
Sistemato il basso
Prato Giardino
L'Amministrazione comunale di Montefiascone si è
decisa finalmente a sistemare adeguatamente la impervia zona sottostante il P r a t o Giardino, fino ad oggi ricettacolo di rifiuti, zona lussureggiante di vegetazione
spontanea e perciò «habitat» naturale di vari animaletti
innocui o meno per l ' u o m o .
L ' u o m o , in questo caso, era più che altro il Parroco
di S. Flaviano, Don Biagio Governatori, che con santa
pazienza ha atteso per anni che la sua Canonica venisse
liberata dall'assedio delle erbacce, dei rovi...e, perchè
no, anche dalle coppiette che trovavano anch'esse, in
quella giungla suburbana il loro naturale «habitat».
Il merito dell'iniziativa si deve all'Assessore ai Lavori Pubblici, Pietro Scoponi che ha fatto fare piazza
pulita nella vasta zona adiacente la Basilica di S. Flaviano, sul versante nord di P r a t o Giardino e tutta l'area attorno di proprietà comunale.
Ora crediamo sia o p p o r t u n o sistemare la strada
adiacente la canonica e avremo cosi un risultato davvero
eccellente.
U . G . Ricci
I giornali
nelle scuole falische
A n c h e nelle scuole medie inferiori e superiori
di M o n t e f i a s c o n e h a f a t t o il suo ingresso il giornale.
Si t r a t t a , per il m o m e n t o , di nove o dieci testate al g i o r n o per o g n u n a delle quali a r r i v a n o tre
o q u a t t r o copie. È facile d u n q u e intuire c h e gli
studenti di M o n t e f i a s c o n e h a n n o g i o r n a l m e n t e a
disposizione all'incirca 300 copie dei maggiori
q u o t i d i a n i italiani.
Il recapito avviene tramite il servizio postale e
chi n o n d i s p o n e delle a p p o s i t e cassette a l l ' i n t e r n o
d e l l ' U f f i c i o P P . T T dove p u ò ritirare i giornali fin
dalle 9 del m a t t i n o , si deve a c c o n t e n t a r e di averli
non p r i m a delle 11. Un p o ' tardi perchè tutte le
classi, di tutte le scuole, p o s s a n o u s u f r u i r e giorn a l m e n t e di q u e s t o innovativo servizio.
Da u n a r a p i d a indagine, a b b i a m o n o t a t o che
nei primi giorni, a partire dal fatidico lunedi 16
f e b b r a i o , il servizio regionale ha inviato alle scuole
falische i seguenti q u o t i d i a n i : «Il T e m p o » , «Il
Messaggero», « P a e s e Sera», « L ' U n i t à » , «Corriere della S e r a » , « S t a m p a » , e « S t a m p a S e r a » , «Il
P o p o l o » , « L ' A v a n t i » , «Sole 24 o r e » , « R e p u b b l i ca».
Q u a l c h e s t u d e n t e si è chiesto c o m e mai m a n c a n o c o m p l e t a m e n t e i giornali sportivi c o m e «Il
Corriere dello S p o r t » , m a bisogna ricordare che le
testate sportive n o n e r a n o c o m p r e s e f r a quelle d a
scegliere p r o p o s t e d a l l ' A s s e s s o r a t o regionale alla
cultura.
Alcuni capi d ' i s t i t u t o e p r o f e s s o r i si c h i e d o n o
t u t t ' o r a quale criterio seguire n e l l ' a t t u a z i o n e di
q u e s t o servizio « p a r a - s c o l a s t i c o » . Q u a n d o , c o m e
leggere i giornali? P e r q u a n t o ? Chi li deve leggere?
S o n o interrogativi la cui risposta è per il m o m e n t o lasciata all'inventiva e alla discrezionalità
dei singoli, m a n o n sarebbe male f o r n i r e le scuole
di u n a specie di r e g o l a m e n t a z i o n e .
C o m u n q u e , per c o n c l u d e r e , c ' è d a dire che a
M o n t e f i a s c o n e l'iniziativa regionale è stata accolta f a v o r e v o l m e n t e , sia a livello di dirigenti scolastici che di docenti e di a l u n n i .
Umberto G. Ricci
pag. 5
LA VOCE
RICORDO DI
Reginaldo Bai la rotto
Reginaldo B a l l a r o n o , p a d r e del n o s t r o direttore D o n A g o s t i n o , è m a n c a t o , un mese f a , a l l ' a f f e t t o dei suoi cari. Se ne è a n d a t o in un g i o r n o di
m a r z o , senza f a r chiasso, a l l ' o s p e d a l e , dove era
stato ricoverato per essere s o t t o p o s t o ad un delicat o intervento chirurgico, m a p o c o p r i m a che i chirurghi iniziassero l ' o p e r a z i o n e , si è a d d o r m e n t a t o
in un c o m a p r o f o n d o ed è s p i r a t o quasi subito.
R e g i n a l d o era u n a p e r s o n a m o d e s t a ed umile,
un l a v o r a t o r e instancabile, un u o m o d a b b e n e . La
sua vita felice di l a v o r a t o r e — mi diceva — è trascorsa in un s o f f i o , laggiù ai C a p p u c c i n i dove abit ò f i n o al g i o r n o in cui il figlio D o n A g o s t i n o , nom i n a t o D e c a n o P a r r o c o della C a t t e d r a l e , dovette
trasferirsi in paese, n e l l ' a b i t a z i o n e decanale.
Lui e la moglie, la signora M a r i a , vollero seguire q u e s t o figlio per potersi r e n d e r e a n c o r a utili
a lui. Reginaldo era o r m a i a n z i a n o m a la laboriosità giovanile n o n era mai in lui v e n u t a m e n o , cosi
d a v a u n a m a n o a D o n A g o s t i n o , in C a t t e d r a l e , in
t u t t e quelle f a c c e n d e che gli p o t e v a n o a n c o r a riuscire.
Il suo mestiere, f i n o a t a r d a età, era s t a t o
quello del carrettiere. Al t e m p o della sua giovinezza pochi e r a n o i c a m i o n in circolazione e quei pochi n o n a r d i v a n o e n t r a r e nelle strade di c a m p a g n a , vere e p r o p r i e carrarecce sulle quali s o l t a n t o i
carretti trainati d a muli e cavalli riuscivano a passare. I carrettieri si a v v e n t u r a v a n o nel c u o r e della
c a m p a g n a p e r c o r r e n d o , con grave d i f f i c o l t à , q u e ste strade sassose e f a n g o s e , per t r a s p o r t a r e vino,
g r a n o , legna ed altre d e r r a t e : con l ' o m b r e l l o aperto q u a n d o pioveva, il b a v e r o tirato su se faceva
f r e d d o , u n a frasca per farsi o m b r a q u a n d o la canicola m o z z a v a il respiro e lessava le cervella.
Il mestiere di Reginaldo n o n si limitò al tras p o r t o di sole d e r r a t e agricole, m a a n c h e a quelle
dei morti al cimitero.
Staccava i cavalli dal s c a r r i o l o » e li attaccava
al carro f u n e b r e .
Q u a n t i m o r t i p o r t ò a l l ' u l t i m a d i m o r a , Regin a l d o ! In q u a r a n t a n n i di o n o r a t o servizio, t o n nellate e tonnellate di materiale u m a n o senza vita,
t r a b a l l a n d o sugli assali del c a r r e t t o n e , c o n o b b e r o
la sua voce, la sua pietà e i petti robusti dei suoi
cavalli. Avvocati e p a s t o r i , medici e c o n t a d i n i ,
sindaci e p o d e s t à , vecchi e b a m b i n i , miseri e potenti, d o v e t t e r o a b b a s s a r e il c a p o e cedere la propria ciccia e il p r o p r i o ossolame a R e g i n a l d o che li
caricava sul suo c a r r o e via, con u n o schiocco di
f r u s t a e un mesto ahrrisù, al cimitero!
Cigolava sinistramente lungo la discesa di Mimi il c a r r e t t o n e a martinicchia tirata. C o n q u a l u n que t e m p o e in q u a l u n q u e stagione il m o r t o dove-
PER INIZIATIVA DEL DR. M I C H E L E DE L U C A
Istituito presso la USL
il servizio di diabetologia
e delle malattie del ricambio
Per iniziativa del dott. Michele De Luca, il medicopoeta di cui ci o c c u p a m m o in occasione della pubblicazione di un suo libro di poesie, è stato istituito presso la
USL Viterbo 1 (Sede ex INAM di Montefiascone) il servizio di diabetologia e delle malattie del ricambio.
La direzione è stata a f f i d a t a allo stesso dr. De Luca, n o t o diabetologo ed ematologo molto apprezzato
negli ambienti medico-mutualistici.
Il servizio, che comincerà a funzionare a partire dal
1° Aprile p.v., opererà sui piani della prevenzione, diagnosi e cura; avrà una organizzaione multicentrica sul
territorio e sarà a disposizione di tutti i cittadini.
Ci congratuliamo col medico-poeta per la splendida
iniziativa che pone fine all'annoso e spinoso problema
dei diabetici, costretti ad ambulare da un luogo all'altro
per le cure e i controlli periodici che la malattia richiede.
C o n l'occasione i n f o r m i a m o i lettori che è stato istituito anche il servizio di prevenzione delle malattie del
cavo orale nelle scuole. La USL ha a f f i d a t o la direzione
di tale servizio al valente Dr. Enzo Ceccarini.
G. Z.
va a n d a r giù, senza discussione! S p u n t a v a s e m p r e
un timido m a z z o di fiori oltre la croce e dietro seguiva l ' i m m a n c a b i l e c o r t e o s a l m o d i a r n e .
Reginaldo e Don E l p i d i o , a c c o m p a g n a t o r e
ufficiale dei m o r t i , con la c o t t a c a n d i d a e la stola
viola, seduti u n o a c c a n t o a l l ' a l t r o a cassetta, g u a r d a v a n o m a l i n c o n i c a m e n t e gli alberi della s t r a d a
che si i n c h i n a v a n o a quel singolare passaggio, e i
c a m p i brulli d ' a u t u n n o e quelli verdi d ' e s t a t e che
inviavano lunghe c o n f r a t e r n i t e di c o r n a c c h i e a volare sul convoglio n e r o . Al cimitero, legati i cavalli
•al t r o n c o di un cipresso, R e g i n a l d o apriva il lugubre portello d a cui veniva estratta la b a r a . D o n Elpidio, dalla voce b a r i t o n a l e , recitava le ultime preghiere e le gocce d ' a c q u a santa che spruzzava sul
f e r e t r o , a n d a v a n o a mescolarsi alle lacrime dei
congiunti che s a l u t a v a n o il m o r t o con un a c c o r a t o
«arrivederci in P a r a d i s o ! »
G i o r n a t e di neve e di gelo n o n gli m a n c a r o n o
mai nella sua lunga carriera. I cavalli scivolavano
e il t i m o r e di vederli cadere e spezzarsi u n a g a m b a
metteva R e g i n a l d o in un p r o f o n d o s t a t o di agitazione. Allora scendeva di cassetta e p r o c e d e n d o a
piedi teneva i cavalli per le briglie o n d e evitare il
pericolo della brusca c a d u t a . Il c a n d o r e della neve
m a c c h i a t o dalla pennellata nera del c a r r o f u n e b r e ,
d a v a u n a s t r a o r d i n a r i a sensazione di tristezza, di
m o r t e , di fine, e gli scuri delle finestre si chiudevan o b r u s c a m e n t e se dietro ai vetri c ' e r a un vecchierello a c o n t e m p l a r e la s t r a d a i n n e v a t a .
M a il lavoro più intenso si svolgeva a m a r z o e a
n o v e m b r e q u a n d o si s v u o t a v a n o i letti dei malati e
i pagliericci dei mendichi rifugiati nelle g r o t t e e
nelle c a p a n n e ! 11 p o v e r o R e g i n a l d o n o n faceva
mai pari.
Spesso gli capitava di a s p e t t a r e f u o r i casa (la
gente moriva a casa non a l l ' o s p e d a l e c o m e oggi)
l'arrivo della cassa che il f a l e g n a m e n o n aveva a n cora c o n s e g n a t o magari perchè si era f e r m a t o a
bere u n a f o j e t t a all'osteria. In quel t e m p o i cavalli
si s g r a n o c c h i a v a n o ta loro razione di b i a d a e lui,
senza perdere la c a l m a , a s p e t t a v a , mogio m o g i o ,
l'arrivo del f a l e g n a m e insieme ai parenti del def u n t o che sbirciando in f o n d o alla via, esclamavan o ogni p o c o : « s t ' i m b r i a c o n e , a n c o r a n o n si
vede!».
Il lavoro di t r a s p o r t a t o r e di d e r r a t e agricole
insieme a quello di d e r r a t e . . . m o r t a l i , gli assicurar o n o d a vivere. M a s o p r a t t u t t o il s e c o n d o lavoro
egli fece con t a n t a pietosa carità u m a n a , quasi per
missione.
P o t è cosi m a n t e n e r e d e c o r o s a m e n t e la sua famiglia, f a c e n d o studiare il figlio A g o s t i n o , che div e n t ò prete, e a v v i a n d o il m a g g i o r e , T o n i n o , che
a b i t a a n c o r a nella casa p a t e r n a ai C a p p u c c i n i , alla
sua stessa attività di t r a s p o r t a t o r e (di ben altra
merce e n o n più coi cavalli m a col c a m i o n , s ' i n t e n de).
M a r z o ha p o r t a t o via Reginaldo, il mese sempre t e m u t o insieme al n o v e m b r e — e lui ben lo sapeva — d a tutte le persone a n z i a n e ed acciaccate.
È sceso al cimitero per incontrarsi coi suoi beneficiati che correndogli i n c o n t r o per stringergli la
JPcf ehi
ama
la
natura
m a n o , lo h a n n o p o t u t o f i n a l m e n t e ringraziare con
quel linguaggio che non si riesce a c o m p r e n d e r e
finché si è in vita. H a legato i cavalli al t r o n c o del
cipresso e si è a d a g i a t o , p i a n o p i a n o , nella f o s s a ,
senza far r u m o r e per timore di destare gli altri e
qui si è a d d o r m e n t a t o n e l l ' e t e r n o , placido s o n n o
dei m o r t i .
G I O R G I O ZERBINI
A N I C I DELLA CATTEDRALE
Sono entrati a far parte degli «Amici della cattedrale»
Tassoni Paolo, Iacoponi Antonio, Sermini Santina,
Paoletti Vittoria, Monanni Dante, Neri Santino, Dainelli Giorgio, Sposi Lauretta Viola - Paolo Capannella, Famiglia Torri, Giusti Emilio, Gaddi Anita e Alfredo, Ricca Lucchetta Franca, Fanali Giovanni, Gianvincenzi
Natalina, Maurizi Aldo .Pallini Luciano, Manzi Agostino, Perfetti Grazia; la famiglia in suffragio di Pallini
Concetta, di Bracoloni Felice, di Ficari Maria, di Manzi
Livia.
ANAGRAFE CITTADINA
N A T I : Paoletti Valentina di Giorgio e Cignini Bruna, Firmani Matteo di Mauro e Pezzato Maria Antonietta, Bacoccoli Samantha di Antonio e di Marianello
Luigina, Burla Fabio di Renato e Cevolo Maria Teresa,
Mocini Alessandro di Aldo e Brandoni Vincenza, Paoletti Daniele di Angelo e O d d o Anna Maria, Pantaloni
Angelo Giuseppe di Marcello e Scaccia Salvatrice.
M O R T I : Chiricotto Erminia 1903, Ugolini A d o l f o ,
1904, Ballarono Reginaldo 1905, Stefanoni Iolanda
1905, Maiucci Americo 1899, Bellatreccia Flaviano
1908, Castellani Giuseppina 1907, Cappello Vera 1925,
Tontoni Pietro 1904, Moisè Genuino 1906, Savino Redenta 1915.
M A T R I M O N I : Pepponi Franco-Carli Vincenzina
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pag. iu
LA VOCE
Si realizza un'opera attesa da dieci anni
INIZIATIVA CONTRO
LA PORNOGRAFIA
La tangenziale della «Bucarozza»
Sono in via di ultimazione, a Montefiascone,
i lavori di costruzione della strada tangenziale, che
si diparte dal km. 0,600 della Statale U m b r o Casentinese, per raccordarsi con la Statale Cassia, alla periferia nord della città, all'altezza dell'ingresso a Villa Salotti.
L'opera che potrà egregiamente risolvere il
problema del traffico cittadino per farlo poi rientrare sulla consolare in direzione di Siena, era prevista già dalla prima stesura del Piano Regolatore
che risale agli anni sessanta.
Fu l'Amministrazione Bologna a dover superare i vari problemi che inevitabilmente si frappongono tra la progettazione e l'esecuzione di tali
opere e a dare il via alla realizzazione di questa importante strada.
La tangenziale che corre, grosso m o d o , in direzione Est-Ovest, ha origine, come abbiamo sopra ricordato, in località «Le Grazie» e vi si potrà
immettere il traffico proveniente da Roma che,
dopo aver percorso un brevissimo tratto dell'Umbro Casentinese, devierà a sinistra per sboccare,
dopo circa 1 km. sulla Cassia, alle spalle di Montefiascone. Ovviamente il discorso vale inversamente per i veicoli provenienti da nord (SienaFirenze) che, nel caso e in particolari circostanze,
potrà evitare l'ingorgo del centro cittadino, ma
deviare sulla sinistra appena la curva detta di
«Rondinella» e sboccare poi all'altro capo della
tangenziale, a due passi dal bivio per ViterboRoma.
1 lavori, come abbiamo detto, sono a buon
punto. Si sta ora provvedendo allo sbancamento
dell'ultimo
tratto
quello
che
va
da Villa Salotti alla Cassia. Si tratta di poche centinaia di metri, ma dei più importanti perchè dovranno prevedere il «delta» di entrata ed uscita.
Se si procederà con un buon ritmo, la tangen-
S.S.n-71 Ombro- Casenb'nesip
per ORVIETO
^
"^efjrlle
ziale potrà sicuramente essere inaugurata prima
della prossima estate.
Oltre al servizio di snellimento del traffico urbano sulla Cassia, la strada assolverà egregiamente anche il compito di collegamento tra il centro
cittadino e la zona di intensa urbanizzazione, costituita dalle case popolari I C A P , dalle varie costruzioni cooperative e dagli altri insediamenti che
in modo massiccio si stanno verificando nelle
adiacenze e su tutto il tratto della strada medesima.
Umberto G. Ricci
Siamo alle solite
La parola «crisi» deriva dal greco crisis che
significa non solo «decisione» ma anche «lite».
Preferendo questo secondo significato, i consiglieri comunali DC, ogni volta che c'è da eleggere il
nuovo Sindaco o da costituire la nuova Giunta,
non sanno far altro che scegliere la contesa.
Per soddisfare le ambizioni di tutti gli aspiranti non sembrano esserci abbastanza poltrone.
La più ambita è certo quella di sindaco e siccome è
una sola, bastano due concorrenti per mandare
tutta la questione in alto mare. Il guaio è che tra i
consiglieri comunali DC manca attualmente una
figura di spicco, che possa elevarsi sugli altri e
quindi convogliare con una certa facilità sopra il
suo nome i voti di tutti i colleghi dello stesso partito. Poi c'è il mai troppo deprecato gioco delle
«correnti», che costringe a dosaggi, ad alchimie, a
giochi furbeschi per cercare di prevalere o almeno
di non subire prevalenze altrui.
Il tutto avviene tra lo sconcerto dei cittadini,
che non riescono a comprendere le rivalità interne
al gruppo di maggioranza relativa, gruppo che con
la acquisizione del voto del rappresentante degli
Agricoltori Falisci (a quanto sembra disponibili)
potrà disporre della maggioranza assoluta, quando finalmente deciderà di ricuperare la necessaria
compattezza.
Quanto tempo ancora dovremo assistere a
questo spettacolo indecoroso e non certo proficuo
all'interesse della collettività, dato che queste ricorrenti perdite di tempo non agevolano la soluzione dei tanti problemi cittadini, che stanno sotto
gli occhi di tutti? Ci auguriamo che il buon senso,
se non il senso civico, possa presto prevalere in coloro sui quali l'elettorato ha riversato tanti voti,
non certo per farne un uso simile.
GELSOMINI elettronica
Un gruppo di genitori e di cittadini di Montefiascone hanno intrapreso, in questi giorni, una
vera e propria «crociata» contro la pornografia
dilagante nella cittadina falisca tramite i numerosi
manifesti sconci che reclamizzano films dalla luce
rossa.
«In qualità di genitori e di cittadini,
preoccupati della crescita e dell'avvenire dei figli — scrivono queste persone al Sindaco, al Pretore e al Capitano dei Carabinieri — e del buon nome della nostra città, siamo a chiedere alla S. V. che disponga
la non affissione di manifesti, in special modo
quelli cinematografici, che giornalmente
offendono il pudore e la pubblica decenza, nel muro sostenente la Via Croce e sorgente dalla S.S. Cassia... »
La petizione continua: «daI Piazzale Roma e
dalla strada Cassia proveniente da Bolsena, si assiste infatti, ogni giorno a manifesti
pornografici
che turbano la morale pubblica e in particolare
modo quella dei nostri figli...»
«Chiediamo pertanto — conclude l'istanza
— l'applicazione della legge 12/12/1960 n. 1591»
(quella che pone un freno al dilagare della «pornografia murale» N.d.C.)
L'esposto è stato firmato da circa 800 persone e, chi di dovere, dovrà tenerne conto.
Umberto G. Ricci
Una città
«con le stampelle»!
Cosi si presenta la nostra cittadina non solo ai
falisci ma anche ai visitatori che — speriamo —
saranno sempre più numerosi.
«Stampelle» ci sono alla Rocca dei Papi, lungo via Bandita, nei pressi del palazzo comunale,
sorreggono da diverso tempo la porta Borgheriglia...
Chi vede Montefiascone per la prima volta ha
l'impressione che sia una cittadina terremotata!
A questo aggiungete le «buche» in tutte le
strade. Un medico a parte ci vorrebbe per chi s'azzarda d'andare all'ospedale: arriva sicuramente
con qualcosa di rotto
E pensare che i nostri
politici si stanno litigando per un... Povera Montefiascone!
In compenso nei punti strategici della città ci
sono i cartelloni del cinema che ci fanno passare
per evoluti, emancipati... Fanno meravigliare perfino chi viene da Roma...
Non si potrebbero — perlomeno — cercare
altri punti meno visibili al viandante, ai ragazzi
della scuola. Non dipende dal Comune stabilire i
luoghi di affissione?
Ci vogliamo provare ed essere considerati veramente emancipati?
Via Cassia, 50
MONTEFIASCONE
(dietro AGIP)
Telefono 86778
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• TV-RADIO SINUDYNE
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pag. 7
LA VOCE
Perchè tu possa vedere...
Il t u o p r i m o d o v e r e sia quello di c u r a r e la perfezione d e l l ' a n i m a t u a . N o n puoi p r e t e n d e r e dagli
altri u n a b o n t à che n o n sia p r i m a in te stesso. In
genere noi d u b i t i a m o dei nostri simili, q u a n d o in
noi stessi ci s o n o motivi per lasciar d u b i t a r e gli altri di noi.
Ritrovare la fiducia reciproca significherà
r o m p e r e q u e s t a specie di i s o l a m e n t o m o r a l e in cui
siamo chiusi e riallacciare quei r a p p o r t i di f r a t e r n a
convivenza di cui n o n p o s s i a m o f a r e a m e n o .
Essere b u o n o significa f a r e del bene, a m a r e
Dio, a m a r e il p r o s s i m o , s o p p o r t a r e , c o m p a t i r e i
difetti degli altri, aiutare chi p u ò giovarsi del nostro a i u t o . Essere b u o n o significa a n c h e p e r d o n a re. Riuscire a p e r d o n a r e chi ha f a t t o del male è
gioia i g n o t a all'impulsivo e al vendicativo: è super a m e n t o , è c o n q u i s t a , è raggiante vittoria sulle
f o r z e oscure d a cui s i a m o insidiati.
N o n è vero che nel m o n d o non esiste gratitudine. È p e r ò vero che spesso non riceverai il d o v u to r i c o n o s c i m e n t o per il b e n e c o m p i u t o . Perciò
prescindi sempre dall'altrui riconoscenza; ti sia ric o m p e n s a la t u a intima sodisfazione e il pensiero
di aver recato g i o v a m e n t o ad u n ' a l t r a c r e a t u r a .
Sii s e m p r e o n e s t o . Q u a n d o si è onesti, lo si è
in famiglia, nei r a p p o r t i con i parenti e con gli
estranei, n e l l ' u f f i c i o , nell'incarico, negli a f f a r i ,
q u a n d o gli altri ci v e d o n o e q u a n d o n o n ci vedon o . L ' o n e s t à deve essere i n i n t e r r o t t a , senza defezioni, senza inganni verso noi stessi, senza parziali
ammissioni.
F a ' che gli u o m i n i , coi quali la vita ti m e t t e r à
in c o n t a t t o , ti divengano amici. L'amicizia vera è
g r a n d e d o n o di Dio: n o n l'amicizia per interesse,
per speculazione, per calcolo, m a l'amicizia
schietta della vita in cui, g u a r d a n d o s i i n t o r n o , si
c o n f i d a che occhi f r a t e r n i s o r r i d a n o , m a n i cordiali v e n a n o tese.
Evita, per q u a n t o è nelle tue possibilità, di
farti dei nemici. Se li hai, n o n perseguitarli; se ti
f a n n o del male, difenditi m a compatiscili e p e r d o nali. Se ti si o f f r e l ' o c c a s i o n e di riconciliarti, non
lasciarla sfuggire. Cerca di chiarire i malintesi, gli
equivoci con cui f r e q u e n t e m e n t e si iniziano i distacchi.
N o n essere mai t r o p p o intransigente con gli
altri, n e p p u r e se lo sei con te stesso. Le convinzioni altrui, q u a n d o n o n s o n o in m a l a f e d e , m e r i t a n o
il n o s t r o rispetto. Un errore in cui si c a d e m o l t o
spesso, direi quasi c o m u n e m e n t e , è quello di pretendere che gli altri la pensino c o m e noi, v e d a n o le
cose s o t t o il n o s t r o p u n t o di vista: la d i r i t t u r a del
n o s t r o o p e r a t o e il b u o n esempio v a l g o n o più della
coercizione e della c o n d a n n a .
Se la politica dovesse a t t r a r t i nelle sue reti insidiose, sii o n e s t o e sincero nelle tue convinzioni,
n o n arrecare d a n n o e male a n e s s u n o , n o n antep o r r e i tuoi interessi all'idea prescelta per la t u a
b a n d i e r a . Nella eventuale l o t t a , usa le a r m i della
lealtà, rifuggi dal mezzuccio, dal c o m p r o m e s s o ,
d a l l ' i n g a n n o , d a t u t t o ciò che a l l ' e s a m e severo
della t u a coscienza n o n t ' a p p a r e limpido e m o n do.
A m a la famiglia: quella di t u o p a d r e e quella
che forse un g i o r n o ti f o r m e r a i . L ' u m o r i s m o degli
scettici e le eccezioni d o l o r o s e n o n p o s s o n o distruggere questa verità, che cioè la famiglia è il
sorriso della nostra vita. D i p e n d e da noi, dal nostro vigile a m o r e , d i f e n d e r e e c u s t o d i r n e la santità
e l'integrità.
A m a il l a v o r o , non t a n t o per i vantaggi f i n a n ziari ed economici che p u ò p r o c u r a r t i , q u a n t o per
la s o d d i s f a z i o n e intima che il lavoro d à sempre a
chi lo c o m p i e con piacere e lo considera c o m e un
dovere. Se tu misuri il t u o lavoro s o l t a n t o sul metro del c o m p e n s o , togli ogni bellezza alla tua fatica, ti umili, ti rimpiccolisci, diventi lo schiavo di
u n a legge meschina.
Credi in Dio con t u t t o il t u o c u o r e . N o n att e n d e r e di avere bisogno della sua misericordia per
invocarlo e supplicarlo. In nessun istante della t u a
vita, n e a n c h e allorché più ti sorride e t ' è propizia,
puoi fare a m e n o di lui. Egli r a p p r e s e n t a il t u o
c u o r e , egli ti aiuta a non smarrirti.
P e r c h è tu possa vedere con i tuoi occhi quello
che c e r t a m e n t e i miei occhi mortali non p o t r a n n o
vedere.
Q u e s t o ed a l t r o veniva scritto il 10 aprile 1945 da
F. Pietrange/i Papini di Bagnoregio al proprio figlio. Io h o o s a t o s o l t a n t o riassumere. Mi è s t a t o
gentilmente concesso di rovistare fra le sue carte
n u m e r o s e ed ignote che s o n o d o c u m e n t i precisi e
testimonianze storiche individuali, familiari, cittadine e nazionali.
Rinaldo Cordovani
PALLAVOLO » TUTTO SPORT
c<E' nata una stella»
È finito da due settimane il girone d ' a n d a t a del
« C a m p i o n a t o l a divisione maschile 1980/81» di pallavolo e prima di parlare del girone di ritorno penso che
debba presentare i giocatori.
La squadra «S.S. Tutto Sport Pallavolo Montefiascone» è cosi composta: f a n n o parte degli alzatori: Andrea Bologna e Luca Bologna, due intraprendentissimi
fratelli che giungono alla pallavolo dopo numerose esperienze sportive che hanno d a t o loro la preparazione atletica tanto indispensabile per un'attività come questa.
Misuraca Giuseppe, attivissimo sportivo che si dedica da
sempre e con successo a varie attività sportive. Tony
Menchinelli che oltre ad essere vice-presidente è anche
giocatore. Paolo Porroni, veterano della vecchia squadra scioltasi alcuni anni f a .
Degli schiacciatori centrali f a n n o parte: Maurizio
Carini al cui curriculum sportivo di giocatore di pallavolo si affiancano altre numerose attività e nonostante il
noviziato, dimostra per questo sport una particolare attitudine e inclinazione. Silvio Cappelletto e Bellacina Alberto che con buona volontà stanno dimostrando il loro
interesse e la loro preparazione per questa attività a loro
nuova.
Stefano Lo Giudice ristabilitosi dall'incidente rip o r t a t o nella seconda partita, contro il Fabbri Editori,
in girone d ' a n d a t a è nuovamente rientrato in squadra
giocando a m b e d u e le partite nel girone di ritorno. Sergio Di Francesco, cui si deve l'ideazione e la nascita di
questa fortunata iniziativa, e che riveste la duplice f u n zione di giocatore-allenatore, dedicando ogni m o m e n t o
disponibile alla realizzazione e preparazione atletica della squadra. Pietro Bologna che è alle prime armi ma dimostra il suo crescendo con impegno e interesse. Piferi
Agostino, altro veterano proveniente da un'altra squadra di pallavolo.
Degli schiacciatori d'asta f a n n o parte: Ciro Spiniello, con un'esperienza al riguardo invidiabile, data dalla
pratica che sta esercitando ormai da alcuni anni, Antonio Burla e Alessandro Guarducci che d a n n o un valido
appoggio alla squadra con la loro partecipazione.
Domenica 15 marzo 1981 la «S.S. Tutto Sport Pallavolo Montefiascone» ha giocato in trasferta contro il
«Fabbri Editori Viterbo» nella palestra dell'I.T.C. Paolo Savi a Viterbo.
Questa partita è stata la seconda del girone di ritorno e ha visto prevalere e quindi vincere la «S.S. Tutto
Sport Pallavolo Montefiascone». Alti e bassi, cadute e
riprese vertiginose, hanno caratterizzato i 4 set che sono
stati a favore ora dell'una ora dell'altra squadra. Nel 1 °
set la pallavolo Montefiascone ha totalizzato un punteggio favorevole di 15 a 13. L'ultimo set ha visto vittoriosa
la «S.S. T u t t o Sport» che batteva la «Fabbri Editori»
per 15 a 12.
Punteggio finale 3 a 1 per la pallavolo di Montefiascone.
P.«.
L 'addio
al Carnevale
degli scolari
di Capobianco
In u n a simpatica cornice di semplicità c a m p a g n o l a , i ragazzi della Scuola E l e m e n t a r e di C a p o b i a n c o h a n n o d a t o l ' a d d i o al carnevale con u n a
recita ben riuscita alla quale h a n n o presenziato il
Direttore Didattico p r o f . Renzo Innocenti e la Segreteria Sig.na G e m m a Z e p p a , l ' i n s e g n a n t e di Religione D o n Biagio G o v e r n a t o r i e i genitori degli
a l u n n i . Era presente a n c h e G i ò , a u t o r e di q u e s t o
scritto.
H a n n o f a t t o gli o n o r i di casa le tre insegnanti, Signora Lucia Cerbini S a r a c a , Signora A n n a
Gallinelli Galloni e Signora M a r i a Bertoccini Pezz a t o , le quali, per l'occasione, a v e v a n o i n d o s s a t o
un bel grembiule d a scolaretta e relativo fiocco azzurro.
I ragazzi h a n n o i n t e r p r e t a t o m o l t o b e n e u n a
c o m m e d i a di P i r a n d e l l o , alcune scenette e poesie
dialettali t r a t t e dal libro «Baloccate tra 'I lume e '1
b r u s c o » di Giorgio Zerbini, il t u t t o arricchito d a
canti popolari del luogo forniti dal M a e s t r o Elio
T a r a n t e l l o ; a c c o m p a g n a v a alla c h i t a r r a il M a e s t r o
E n r i c o C a t a l d i . Sia i ragazzi che le tre brave insegnanti che li a v e v a n o p r e p a r a t i , h a n n o ricevuto
c o m p l i m e n t i ed applausi a n o n finire.
D o p o la r a p p r e s e n t a z i o n e , u n a tavola stracarica di dolci, di vino e di altre b e v a n d e , ha deliziat o scolari, invitati, maestre e genitori, ed acceso al
t e m p o stesso quella sana allegria difficilmente riscontrabile in ambienti scolastici che n o n siano rurali.
L o d e alla Scuola di C a p o b i a n c o , dove le antiche tradizioni c a m p a g n o l e s o n o a n c o r a vive e sentite perchè ben conservate e coltivate dalle Inseg n a n t i ! L o d e alla Scuola di C a p o b i a n c o , che a p r e
le sue finestre all'aria p u r a della c a m p a g n a che le
gira i n t o r n o !
Giò
MOTO CLUB TUSCIA NORD - GRADOLI
Moto cross
Il Cross-dromo «Tuscia N o r d » di Gradoli, unico
la bellezza ed il fascino del paesaggio in cui è inseririprende la sua attività Domenica 12/4/1981, con la
gara ufficiale valevole per il C a m p i o n a t o Regionale
Lazio.
Alla corsa parteciperanno i migliori piloti della
classe cadetti 125 e Juniores 250, che hanno già d a t o il
via ad una competizione affascinante sul non facile
Cross-dromo di Giove.
Alla manifestazione spoyiva sarà abbinata, se le
condizioni atmosferiche lo consentiranno, una eccezionale esibizione di «volo u m a n o » effettuata con il Deltaplano dal P r o f . Bruno Dimitri.
La spettacolarità delle Gare q u e s t ' a n n o al «Tuscia
N o r d » sarà sicuramente incrementata grazie all'allungamento delle piste nella parte centrale del c a m p o che si
estende in f o r m a di naturale anfiteatro tra boschi verdeggianti e degrada in una serie di splendide colline fino
all'azzurro intenso del Lago.
L'ampiezza dei parcheggi, la facilità dell'accesso al
campo, con strade percorribili in entrata ed in uscita, il
servizio Bar organizzato all'insegna della genuinità dei
prodotti consentono di trasformare la giornata Sportiva
in una scampagnata piacevole e riposante.
per
to,
II a
del
LA VOCE
pag. iu
NELLA PACE DEL SIGNORE
All'età di 56 anni è ritornato prematuramente alla
casa del P a d r e , lasciando nel dolore i familiari e quanti
lo conoscevano, F E R D I N A N D O DE SANTIS, figura
esemplare di onesto lavoratore.
Il giorno 22 gennaio u.s. è deceduto BRACOL.ONI
F E L I C E . «Felicetto» ci ha lasciati dopo una malattia
sopportata con infinita abnegazione e con tanta, tanta
umiltà; quella stessa umiltà che lo ha sempre accompagnato e distinto durante la Sua laboriosa ed instancabile
vita in mezzo a noi.
Lo ricordiamo con tanto a f f e t t o e la Sua morte ci
ha veramente colpito perchè se ne è a n d a t o un amico, un
amico vero di quelli, cioè, con la « A » maiuscola.
C a r o Felicetto, tutti Ti ricordiamo con tanta stima
e tanta simpatia e siamo certi che il tuo cammino durante questa vita ha seminato sempre quei valori veri e fruttosi per cui oggi è possibile raccogliere gli esempi migliori.
Chi non conosceva la signora C O N C E T T A P A L L I N I ,
che per quasi sessanta anni nel suo negozio di mercerie
al C o r s o Cavour aveva servito le signore di tutta Montefiascone? È morta a R o m a , dove si era ritirata presso
una figlia.
I figli desiderano ricordare ancora una volta, a
quanti la conobbero, la loro M a m m a , fulgido esempio
di una vita tutta dedita al lavoro, alla famiglia e alle pratiche religiose.
VERDE
STAGIONE
Ti rivedo,
Il giorno 13 dello scorso mese è deceduto a Roma; immutala,
indifferente
ove risiedeva sin dagli anni della sua prima giovinezza, il vestila di luce o di mestizia
dottor T O R Q U A T O M A C C A R O N I .
cullare nel tempo
Lascia la moglie, quattro figli e cinque nipotini. albori di fanciullezza
Nella sua vita ebbe un p r o f o n d o senso di umanità e una e miti declini.
grande dedizione al lavoro. Requiem di suffragio saran- Più di amarti non posso;
no celebrati il 25 del corrente mese alle ore 19 nella no- riaffiorano echi di risa
stra chiesa cattedrale. 11 fratello Alberto e la sorella Ma- nella luce bianca
ria ringraziano anticipatamente tutti coloro che vorran- delle notti odorose
a scrivere
sull'erba
no intervenire.
parole che non dissi.
Tesa a rincorrere il giorno
tra spuma di corolle,
Si è spenta, in età ancora giovane, la Signora Vera mi ritrovo nel tuo abbraccio
Foscarini, moglie del Dr. Massimo, Direttore del Labo- con una voglia di pianto
ratorio di Analisi Chimico-Biologiche presso il nostro un desiderio di sole.
Civico Ospedale.
Laura Benedetti Esposito
La signora Vera, di distinta famiglia di Gallipoli, si
era trasferita a Montefiascone verso la fine degli anni
quaranta insieme al marito che, a quel tempo, prestava
servizio di medico presso la Clinica Villa Margherita gestita dal d e f u n t o Dr. Luigi Rossi. Donna di vasta cultura «Cristo rosaio,
(era professoressa di pianoforte) e di sani principi cri- favo di api,
stiani, dedicò tutta la sua vita alla famiglia e alla casa. eterno amore credulo,
Di carattere un p o ' schivo, difficilmente la si incontrava propagatore,
per le vie del paese, dedicava il tempo libero al giardino nessuno osi
che coltivava con competenza e passione.
mitragliarti
La redazione della Voce, di cui la Signora Vera eia con raffiche di spiga!»
I familiari ricordano con p r o f o n d o rimpianto la si- appassionata lettrice, esprime alla Famiglia Foscarini, i Minuti
sensi del suo più vivo cordoglio.
eredi di minuti.
gnora ITALIA C E L L E T T I , sperando di poter seguire
G. Z. La fune di Cristo
le sue orme sulla vita dell'onestà e della bontà.
regge
il peso del buio.
Salgono le radici
sulla punta del monte.
Gli uccelli ladri
non bevono il cielo,
odoroso di selvaggina.
Luccica Cristo
sulla strada bianca,
luccica tra i filari,
(Già Officina - Garage GIUSTI)
nell'innocenza
dei prati,
mentre
tintinnano
Di
campane di vacche
P E R I C L E NAPOLI e G I U S E P P E M E N G H I N I
al pascolo.
Lisa,
PREGHIERA
Nuova
Officina
DELLA
SERA
Meccanica
AUTORIZZATA FIAT E LANCIA
Riparazione di qualsiasi
automezzo
V i a A n d r e a Z e r b i n , 4 - Tel. 86.000
mi sembra che bussi
qualcuno.
Va, sbrigati!
Non c'è nessuno,
signora,
riferisce
l'ancella,
è solamente un povero!
MONTEFIASCONE
Mario Maranci
I. M. A.
Infissi Metallici A l l u m i n i o
di VERZELLI A L B A N O
Via Cannelle
*
Montefiascone
COSTRUZIONI
DI
VERANDE
PER
CANCELLI
PER C I M I T E R O - V E T R I N E
TRAMEZZATURE
BALCONI
INTERNE
- RAMPE
PER
-
SCALE
-
PORTONI
-
LA VOCE
pag. 9
Vita arovescio...ma sempre vita da cani
Era un giorno qualunque a Spasticland ed era nato
un mostro. Un bambino con le gambe che funzionavano. La madre ne fu disperata. Lo guardava dala sua carrozzina di nichel lucidissimo e premeva nervosamente i
pulsanti per spostarsi a scatti nella clinica ginecologica.
Anche lui, il padre, faceva incessantemente avanti e indietro nel corridoio, a rischio di scaricare le batterie della sua potente carrozzina. Era inconcepibile: i medici
non lo avevano avvertito. Sempre loro, i medici, con la
voglia di studiare su tutto e su tutti. Erano secoli che la
gente non nasceva più con le gambe e figuriamoci se per
i medici non era un ghiottto boccone un bambino venuto al m o n d o cosi. Ci studiavano.
Il padre e la madre si vergognavano. Che orrore!
Un figlio che avrebbe camminato. Già era successo che
avevano dovuto rifiutare con imbarazzo la stupenda
carrozzina-baby che il n o n n o aveva p o r t a t o subito in clinica e che era sicuramente costata un finimondo. Una
carrozzina morbidissima, con le parti meccaniche di faggio lavorato! «Non gli servirà — avevano detto al nonno
— p u r t r o p p o questo bambino ha la gambe». «Povero
piccolo!» Il nonno aveva pianto e adesso stava li molto
a b b a t t u t o . E non c'era niente da lare, le gambe c ' e r a n o
e basta. Ormai non si poteva più pensare all'aborto, dato che il piccolo era nato. Lo presero e lo p o r t a r o n o a
casa cosi c o m ' e r a . E la madre fece pianti sconsolati sopra la culla del suo bambino deforme che non avrebbe
potuto mai usare una carrozzina.
Anche il bambino pianse spesso. Non fu capace di
giocare con qualcuno. C o m e faceva un povero bimbo
con le gambe a seguire i sofisticati giochi delle carrozzine?
Si chiama Kim
È un nome un po' fuori daI comune qui in llaliu.
Difalli viene
dall'America.
È una ragazza, una bella ragazza che è venula dagli
Siali Uniti a
Montefiascone.
Abita alle Coste, su per le fiancate delle Pelucche, a
casa di sua zia Eraldo e non ha nessuna intenzione di ritornare negli
U.S.A.
È strano che una ragazza rinunci al favoloso
mondo dell 'A merica per la calma rurale della nostra vallala.
Certo non corrisponde ai nostri schemi. I sogni dei giovani oggi corrono ancora sui fili elettrici e lungo i brividi
di luce al neon delle reclam. Ancora molti pensano di
annegare la propria esperienza là dove si diventa numeri, dove comandano le macchine e le abitudini sono prodotte dall'efficienza
e non dai rapporti vivi fra le persone.
Kim è una ragazza che ha studialo. Ha una laurea,
suona molto bene il piano e non è certo per insicurezza
che ha scello di vivere da noi.
Quando ci ho parlalo e lei mi ha dello che nella bellezza della vallala ha ricrealo la sua idenlilà. io ho pensato di essere uno sciocco. Come tanti altri ho consideralo un prodotto secondario tulio quello che mi ha offerto la mia terra.
I linguaggi, i paesaggi, la calata e il modo di mangiare, i ho considerali spesso dei
sottoprodótti.
Quante volte ho visto i paesaggi e i conladini
mettersi sull'attenti perchè slava arrivando la geme di città.
Quante volte ho visitalo i casolari trasformali
al
piano di sopra in lussuosi appartamenti stereotipati con
mattonelle e plastica e poltrone ancora
incartate.
Appartamenti fatti per complessi di inferiorità. Dove non abita nessuno perchè i proprietari stanno ammucchiali al pianterreno,
uno sopra l'altro,
scomodi,
sacrificati purché di sopra resti intatto nel tempo il monumento della loro capacità economica e la testimonianza della loro
evoluzione.
Kim va spesso in giro con abiti dimessi, fa la casalinga, porla gli scarponi e sorride. Sorride con tutta la
faccia. Lei può permettersi di sorridere: ha ritrovato,
qui da noi, i suoi equilibri di persona e si è distesa. Racconta con compassione le scene di vita isterica che ha visto scorrere nelle avanzatissime
regioni americane.
E
quando racconta io mi chiedo perchè noi siamo così fessi.
Dato che accumuliamo scene di vita isterica in un
posto dove Kim è venuta per trovare pace e bellezza.
Vuoi vedere che noi facciamo come quello che cercava
disperatamente
il cappotto e non lo potè trovare perchè
ce lo aveva addosso?
Probabilmente
noi camperemmo
tanto meglio se
potessimo vedere le nostre abitudini e le nostre zone come le vede Kim. Ma ancora molti dicono: «la bellezza?
Il lago di mattino? E che è? Uno spinello, quello si! Una
canna! Una pera al braccio!» E la testa va in acqua e il
fegato va a male e la vita va a farsi friggere. O no?
Lumacone
Quante volte desiderò perdere quelle orribili gambe
che aveva! Ma non era possibile. Alla fine se ne rese
conto: lui, solo lui, era c o n d a n n a t o a camminare.
Era un diverso; era un H a n d i c a p p a t o .
La vita scorreva come le carrozzine leggere che
sfrecciavano in tutte le direzioni.
Il povero bimbo con le gambe divenne un povero
giovane con le gambe.
La Previdenza Sociale gli trovò un lavoro. Anzi,
per dir meglio, gli inventò un lavoro. Un lavoro pesante
riesumato dai passati remoti. Lui si rese conto che lo
avevano fatto per compassione, ma qualche cosa doveva
pur fare. La sera rientrava in u n ' a u t o m o b i l e speciale,
con i comandi a pedale e moriva d'invidia per i colleghi
che si inserivano automaticamente con le carrozzine nelle testate delle a u t o e partivano di schianto.
Lui di schianto ne ebbe uno solo: fu q u a n d o si innam o r ò d ' u n a ragazza, una magnifica emiplegica con carrozzina arancione metallizzato che era una b o m b a .
Q u a n d o a n d ò a chiederla dal padre capi subito che
la faccenda sarebbe andata male: li, in casa, lui, da solo,
occupava più spazio di tutti gli altri, compostissimi nelle
loro carrozzine. Si senti d e f o r m e e ingombrante.
«Capirà, giovanotto — gli disse il padre — per mia
figlia non desidero cose eccezionali, ma che almeno fisicamente il marito sia uno spastico normale, questo si!
Lei cosa ha da offrirle? Nemmeno una carrozzina.
Per favore, la lasci in pace!»
Eh già! Il m o n d o era fatto per spastici ed era terribilmente scomodo per lui, cosi mostruoso. Si videro ancora per un p o ' . Di nascosto, ma q u a n d o capi che lei gli
stava vicina solo per compassione, la lasciò.
Dopo un a n n o lei si sposò e nacque uno splendido
bimbo focomelia).
Ora lui è vecchio e solo. I parenti rimasti si vergognano di andarlo a trovare.
Q u a n d o passa per la strada i bambini schizzano via
con le carrozzine. «È il vecchio mostro!» dicono. E ridacchiano qua e là.
Sì, la vita è veramente insopportabile per un dotalo
di gambe. Se non ci fosse la fede, uno penserebbe perfino al suicidio.
Ma perchè, con tanti guai che ci sono già, uno deve
nascere pure con la gambe?
Perchè? E non mi venite a dire che le cose sono falle bene in questo mondo!
Lumacone
Due a r t i s t i o f f r o n o
a «La Voce».
Il venti per cento d ' a u m e n t o del costo della stampa,
non liene certo allegri noi, redattori de «La Voce». E
non é questo il primo a u m e n t o . Nel giro di pochi anni ce
ne sono stati molli altri tanto che il costo del periodico è
addirittura quadruplicato. Ci sono tanti lettori che ricevono La Voce da diversi anni e non si sono mai ricordati
di inviare una sia pur modesta o f f e r t a . 11 nostro non è il
pianto del... commerciante, ma una dolorosa realtà! Se
prima La Voce chiudeva in pareggio, ora chiude in deficit.
LORENZO CASTELLANI
Era forte come un toro. Era nato nel 52. Si chiamava Lorenzo Castellani. È morto di leucemia il 25 febbraio ed ha lasciato un figlio, Giampaolo, di due anni e
mezzo. Era malato da due anni ma aveva lottato sempre
e lavorato. Poco prima di morire aveva potato in un
giorno ventotto piante d'ulivo. Da solo. Ora lavora
nell'infinito con l'entusiasmo che aveva da vivo. Vorremmo consolare la moglie Rosa Gabriella, il padre, la
madre, la sorella. Un giorno lo ritroveremo, più forte
che mai. F. lo troviamo anche adesso, nella fede. Perchè
niente è perso per chi crede con forza.
Va chiarito che il gruppo redazionale non ha mai
percepito un centesimo, altrimenti a quest'ora «La Voce» sarebbe morta e sepolta!
Tra i lettori non mancano, per f o r t u n a , i generosi.
11 pittore G e r m a n o Bartolozzi Casti ha o f f e r t o un quadro; lo scultore e pittore ceramista Vittor Ugo Grimaldi,
un lume da comodino in ceramioca finemente decorato.
La Voce mette in vendita, a prezzi molto convenienti, le due opere che si trovano esposte presso lo studio d ' a r t e Bartolozzi-Grimaldi in via del Pino, 1. Chi
fosse interessato all'acquisto, può rivolgersi presso lo
studio o al segretario di redazione sig. Luigino Mari,
proprietario e gestore del panificio Mari in Corso Cavour.
Giò
pag. iu
LA VOCE
LÄ
QUESTA PAGINA VIENE PREPARATA DALL'« ETRUSCA BASEBALL » A PROPRIE SPESE DIFFUSA
TRAMITE « LA VOCE » ALLO SCOPO DI DIFFONDERE LA CONOSCENZA DI QUESTO GIOCO.
Parte il campionato
Ci siamo, iniziano i campionati. Il
26 aprile scattano i tornei nazionali su
cui le squadre partecipanti puntano tutte
le loro speranze di ottenere quei risultati
che inseguono da più o meno tempo. Per
l'Etrusca si tratta ancora di puntare alla
Serie B, inseguita ormai da tre anni, da
quando, cioè, il disastroso e sfortunato
campionato del 1977 riportò la squadra
alla serie minore ridimensionando molto
le speranze e gli ardori di tifosi e giocatori.
Quest'anno l'Etrusca si presenta, lo
abbiamo già detto nei precedenti numeri
de «La Voce Baseball», con una squadra
estremamente rinnovata che ha perso alcuni elementi dello scorso anno ma non
per questo ha perso il suo potenziale. I
giovani, le nuove leve, hanno dimostrato
in alcuni incontri amichevoli (di cui leggete in altra parte della pagina) di essere
in grado di fornire delle buone prestazioni, specialmente in attacco, punto dolente della squadra dello scorso anno.
Molto probabilmente, a differenza
degli anni scorsi, l'Etrusca parteciperà al
campionato nel girone tosco-umbromarchigiano nel quale potrebbe assumere il ruolo di favorita, se non altro per via
di quel Giuseppe Viola che ha strabiliato
la scorsa stagione, tanto da suscitare l'interesse di Ludovisi, allenatore della nazionale italiana juniores.
Al momento in cui scriviamo, purtroppo, non si conoscono con sicurezza
le squadre che l'Etrusca avrà di fronte in
questo 1981.
Studio
i. FRANCESCO VITA
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Tel. (abit.): 85573
PROGETTAZIONE:
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Lo stesso discorso vale per il Softball e i Pre-allievi. Le ragazze, che come
saprete, partecipano al campionato di
Serie B, forse saranno inserite in un girone Laziale con varie squadre di Roma.
APPUNTAMENTO
COL DIAMANTE
A t t e n z i o n e , a m i c i del b a s e b a l l , f i n a l m e n t e r i u s c i r e t e a v e d e r e e a s e n t i r p a r l a r e di
p i ù e in televisione di q u e s t o s p o r t , sia di
q u e l l o n o s t r a n o c h e di q u e l l o a m e r i c a n o , il
t o p del b a s e b a l l m o n d i a l e .
R i c o r d a t e , ogni mercoledì alle ore 19 su
Televiterbo « A p p u n t a m e n t o col D i a m a n t e » ,
u n a t r a s m i s s i o n e e s p l o s i v a su Baseball e
S o f t b a l l ; p o t r e t e v e d e r e le f a v o l o s e p a r t i t e
delle W o r l d Series a m e r i c a n e (le f i n a l i s s i m e
dei p r o f e s s i o n i s t i ) , e c ' è v e r a m e n t e d a d i v e r tirsi c o n i g r a n d i c a m p i o n i s t a t u n i t e n s i , dei
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Ma non basta: non mancheranno anche
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11 periodo di preparazione invernale è ormai
alla conclusione, con i campionati che incalzano.
Tiriamo quindi le somme di quello che è emerso
da questa preparazione culminata da una serie di
partite amichevoli con i Rams Viterbo.
Queste partite, a dire il vero, non hanno detto
molto dal punto di vista tecnico e non hanno fornito una visione giusta della condizione della
squadra. Infatti le prime due partite sono state disputate con una inconsistente squadra juniores dei
Rams con i giovani dell'Etrusca che hanno avuto
con troppa facilità la meglio sugli avversari che
non hanno offerto la minima resistenza. La terza
partita, giocatasi a Bolsena a scopo dimostrativo,
è stata quella più interessante anche se il risultato,
20 a 5 per i Rams, potrebbe trarre in inganno.
L'Etrusca era infatti in formazione «sperimentale» con molti dei nuovi arrivati in campo, che in
difesa hanno messo in luce la loro scarsa esperienza: numerosissimi, infatti, sono stati gli errori.
In attacco invece, c'è stata una supremazia
dell'Etrusca in fatto di battute valide (13 per
l'Etrusca, 5 per i Rams), che testimoniano la buona preparazione della squadra in questo settore.
Anche le ragazze del softball hanno disputato
una partita amichevole con l'Azzurro Viterbo
avendo facilmente la meglio sulle viterbesi che
probabilmente non erano nella migliore formazione.
NOTIZIE FLASH
Giuseppe Viola non è più il solo giocatore
dell'Etrusca che gode di buona fama nel mondo
del baseball: Ballarono Roberto è stato chiamato
a guidare una selezione regionale di allievi insieme
a Mantovani (allenatore della squadra del Latina
di serie A l ) . Questa squadra (nella quale ha i titoli
per inserirsi il nostro Pietro Carletti) disputerà prima un torneo a Pasqua, poi un grosso torneo interregionale a Settembre.
Sabato 29 marzo si è svolta l'inaugurazione
dei corsi per arbitri e tecnici al comitato provinciale del C O N I . Numerosi sono i partecipanti di
Montefiascone a testimonianza del fatto che questo sport è seguito molto nel nostro paese e questo
grazie anche all'Etrusca Baseball.
Il giorno 10 aprile si svolgerà un incontro tra
il nostro sport, rappresentato dall'organizzatore
dell'attività di propaganda Sig. Giancarlo Mangini, e le scuole medie di Montefiascone. Alla base
di tale incontro ci saranno proiezioni e notizie.
ÌK-
MOTO BENELLI
MOTOZAPPE PASBO
%
%
MOTOSEGHE DOLMAR
DA
CAPRIO A.
MONTEFIASCONE
LA VOCE
pag. 11
Dal Consiglio permanente della CEI un vigoroso monito contro l'aborto e la pena di morte
UCCIDERE È SEMPRE UN ATTO
GRAVEMENTE ILLECITO
Nel cuore della Chiesa, dei cristiani, di tanta congiuntamente inserita, al di fuori di ogni equigente pur sempre sensibile alle voci profonde dello voco, una reale garanzia per il valore della materSpirito, la Quaresima porta il mistero della passio- nità e per la tutela della vita umana fin dal suo
ne, morte e risurrezione di Cristo Signore.
concepimento.
È inoltre impegno dei cristiani compiere ogni
1. - Misurata su Cristo, Signore della vita, la
morte si rivela come il segno massimo del peccato sforso onesto per ottenere il superamento delle
di un mondo che distrugge l'immagine di Dio; e leggi abortiste.
come il culmine delle prepotenze sofferte
6. - Di fronte alle proposte referendarie amdall'umanità di tutti i tempi.
messe alla consultazione popolare, non si può non
In Adamo, in ciascun uomo, in tutto il crea- esprimere il rammarico che ai cattolici, e a quanti
to, sommariamente nel Figlio, su Gesù Cristo, tale condividono la stessa visione umana e cristiana
immagine del Dio invisibile si diffonde con so- della vita, non dia stato consentito di proporre
vrabbondanza di amore e costituisce il fondamen- pienamente le loro intime convinzioni e la loro poto di un inviolabile progetto di vita. A noi la re- sizione di cittadini.
sponsabilità di accoglierlo nelle nostre mani.
Nella situazione che di conseguenza si è deter2. - Sorretta da questa visione di fede, e da un minata, è doveroso richiamare alcune precise indicostante impegno di conversione al Vangelo, la cazioni morali:
Chiesa si rende conto di essere oggi chiamata con
- l'aborto procurato è gravemente illecito;
nuove urgenze a difendere la vita.
nessuna norma che riconosca legittima l'ucDeve innanzitutto denunciare il diffondersi
anche programmato di una cultura di morte, che cisione diretta della creatura vivente nel seno maa f f o n d a le proprie radici non solo nelle obiettive terno è compatibile con la visione cristiana della
difficoltà del momento, ma in un p r o f o n d o diso- vita;
- le leggi abortiste sono pertanto moralmente
rientamento ideologico e morale.
Ne sono gravissime espressioni, tra le altre, i illecite e, ove promulgate, devono essere superate
gesti del terrorismo, della violenza, della delin- con tutti i mezzi legittimi e opportuni;
quenza comune; le corse agli armamenti e il com• è moralmente da respingere la proposta di
mercio spregiudicato delle armi, l'aggravata diffu- referendum più permissiva, perchè tende a liberasione della droga; la persistente frequenza delle lizzare in termini ancora più estesi l'interruzione
morti bianche; una sempre diffusa incoscienza volontaria della gravidanza;
nella circolazione stradale. Ne è ora un sintomo
- la proposta di referendum cosiddetta minipreoccupante il fatto che si arrivi a pensare di por- male è moralmente lecita ed è gravemente impetare pace ricorrendo alla pena di morte.
gnativa per la coscienza cristiana perchè, mediante
3. - La Chiesa ammonisce nel nome dei Si- l'abrogazione e nella misura del possibile, tende a
gnore, che non è lecito uccidere e che è necessario restringere l'ampiezza della legge abortistica e a riprendere decisamente le distanze da chi coltiva durne gli effetti, a salvare cioè il massimo di vite
prospettive di morte.
umane;
L ' u o m o che uccide, colpisce una creatura che
- indipendentemente dall'esito della consultaè immagine di Dio. Anche quando fosse offuscata zione referendaria, le norme della legge 22/4/1978
da gravissime colpe, tale immagine rimane sacra, n. 194, che danno legalità all'aborto procurato, ripuò e deve essere redenta.
mangono moralmente illecite e non praticabili,
Il male non si vince con il male, la morte non anche per quanto riguarda le norme sull'aborto tesi vince con la morte: si vince con la forza e l'intel- rapeutico la cui abrogazione non è prevista dalle
ligenza dell'amore.
proposte referendarie.
4. - T a n t o più grave è la violazione dell'im7. - Se i cristiani devono a f f r o n t a r e con granmagine che Dio imprime in ciascuna creatura, de senso di responsabilità gli impegni civici del
quanto più questa è piccola e indifesa.
momento, essi devono essere ben consapevoli che
E mai è tanto piccola, mai cosi indifesa come il loro compito primario e permanente è assai più
quando, già essere umano, vive nel seno materno. ampio.
Di fronte alla perdurante piaga dell'aborto
Dal Vangelo deriva a l o r o l'impegno di evanclandestino, alla mentalità abortistica che si dif- gelizzare instancabilmente la vita, con la forza delfonde, all'impressionante numero di aborti prati- la parola e con le opere della giustizia e della caricati in questi ultimi anni, e di fronte alla tenace tà.
volontà di confermare e di allargare la legalità
L'attuale contesto del Paese non appare certo
dell'aborto, ci si deve fortemente porre oggi anche favorevole; anche i mezzi della comunicazione soin Italia una angosciosa domanda: perchè la socie- ciale sembrano voler adottare un assurdo silenzio
tà contemporanea non sa più inorridire quando è sui messaggi di vita che vengano incessantemente
davanti alla morte?
proclamati dalla Chiesa. Come non mai, occorre
Il rischio più grave che essa può correre oggi pertanto che i cristiani sviluppino concordamente
è, tristemente, di non sapere più distinguere la un fiducioso sforzo di illuminazione e di formamorte dalla vita.
zione delle coscienze, e lo accompagnino con tutte
Per questo è compito particolare della Chiesa le iniziative necessarie ad un'adeguata assistenza
e del nostro ministero episcopale riaffermare in- della maternità, all'accoglienza e tutela della vita.
nanzi tutto che l'aborto procurato è morte, è l'uc8. - 1 cristiani sanno che la loro azione, da socisione di una creatura innocente.
la non basta. Non bastano neanche i loro forti
Di conseguenza la Chiesa considera la legisla- sentimenti di comprensione per quanti portano
zione favorevole all'aborto procurato come una maggiormente il peso dei drammi derivanti
gravissima offesa dei diritti primari dell'uomo e dall'aborto clandestino e non clandestino: donne,
del comandamento divino del «Non uccidere».
famiglie, operatori sanitari, obiettori.
5. - Nessuno può avere atteggiamenti di acPer questo essi si appellano a Dio con la precondiscendenza, o comunque passivi, di fronte al- ghiera, la penitenza, l'espiazione: individualmente
la realtà dell'aborto. Non è possibile illudersi che e comunitariamente. Solo da Dio viene la luce per
basti legalizzarlo, e sia lecito farlo, per sanarne le vedere, il coraggio per resistere, la forza per testipiaghe.
moniare.
Nella mentalità e nelle strutture della società
a cui apparteniamo, abbiamo tutti il dovere di
promuovere una logica di vita e abbiamo il diritto
PRO DEFUNCTIS
che questa volontà sia debitamente riconosciuta.
24 aprile - Reginaldo Ballarono
E per questo doveroso ricorrere a tutti i mezzi
25 aprile - T o r q u a t o Maccaroni
1 maggio - T o r q u a t o Bellatreccia
leciti, perchè anche nella legislazione civile sia
SETTIMANA SANTA
nella cattedrale
di S. Margherita
12 APRILI:
Domenica delle Palme
Ore 18
Benedizione e Processione delle
Palme. Celebra il Vescovo.
16 APRII,E
Giovedì Santo
Ore 10,30
Ore 18
nella cattedrale di Viterbo. Messa
crismale con la partecipazione di
tutti i sacerdoti dell'Ordinariato.
Nella cattedrale di S. Margherita.
Messa della Cena del Signore. Celebra il Vescovo.
17 APRII.K
Venerdì Santo
Ore 16
Ore 20,30
E digiuno e astinenza.
Celebrazione della Passione del
Signore. Celebra il Vescovo.
P R O C E S S I O N E DEL C R I S T O
M O R T O con alcune sacre rappresentazioni. Percorso: Trento-S.
Lucia-Bixio-Verentana-CavourCattedralc.
18 APRII.K
Sabato Santo
Ore 22
Veglia pasquale e messa della Risurrezione.
19 APRII,F,
Pasqua di Risurrezione
«Cercate le cose di lassù, dove è Cristo»
«Togliete via il lievito vecchio, per essere pasta
nuova». «Gesù Nazzareno, il crocifisso, è risorto»
20 APRII,E
l unedi dell'Angelo
Ore 11
S. Messa e Predica delle Benedizioni. Celebra il Vescovo.
26 APRILE
S. Flaviano
Ore 11
Solenne pontificale
29 APRILE
S. Caterina da Siena, Patrona d'Italia
1° MAGGIO
Inizio del mese di maggio in tutte le parrocchie.
10 MAGGIO
Cerimonia
di prima Comunione
LA VOCE
pag. 12
D. VIRGINIO MANZI nuovo Canonico coadiutore della Cattedrale
Dal 1° marzo D. Virginio Manzi è il nuovo canonico coordinatore della Cattedrale.
Data la situazione in cui è venuto a trovarsi il Decano Parroco, gli era necessario un aiuto capace, preparato, ricco di esperienza.
D. Virginio è venuto da poco dall'Argentina, ancora risente — fisicamente — del lavoro svolto, eppure con spirito veramente buono, ha accettato il nuovo incarico e si sta inserendo molto bene nelle varie
attività parrocchiali.
La gratitudine è grande nei suoi riguardi: in primo luogo del Parroco, poi di tutta la popolazione.
Un grazie di cuore anche a Mons. Vescovo, che ha voluto cosi pensare alle necessità della Cattedrale.
brano le nozze d ' o r o il giorno dopo Ferragosto,
essendosi uniti in matrimonio il 16 agosto 1931.
Faranno loro corona i figii Franco, Lidia, Carlo e
Rita e otto nipoti, nonché altri familiari. Auguri
vivissimi ad ambedue le coppie.
Giubileo giornalistico
del nostro Dr. Mario Menghini
Il nostro caro dottor Mario Menghini, affezionato collaboratore della Voce, ha celebrato il
suo trentesimo di giornalismo cattolico, attorniato
da centinaia di colleghi, che gli si sono stretti prima intorno al Sacrificio Eucaristico e poi in
un'agape fraterna.
Moltissimi i telegrammi di congratulazioni
per la lunga milizia giornalistica del nostro dottor
Menghini, plurilaureato, collaboratore universitario, scrittore, funzionario del Servizio Stampa e
delle Informazioni della Presidenza del Consiglio
dei Ministri.
A Lui la nostra Voce augura ancora lunga
proficua attività al servizio della verità e della nostra Tuscia, cosi come bellamente espresso dal
dottor Francesco Boneschi vicepresidente del
Consiglio e dell'Ordine nazionale dei giornalisti.
Nozze d'argento e d'oro
È piuttosto raro che vengano celebrate nello
stesso anno e nella stessa famiglia. Il fatto eccezionale si verifica per la famiglia Zampetta: infatti
Franco Zampetta e Giuliana Bacchiarri festeggiano il 12 aprile il 25° anniversario del loro matrimonio (i figli Carla e Mauro formulano ad essi i
più affettuosi auguri), mentre i genitori di Franco
e cioè Benedetto Zampetta e Paolina Tobia cele-
Sposi romani
Romani, ma amici di Montefiascone sono
Massimo Savarese e Annalisa Nervi, che hanno
coronato il loro sogno d ' a m o r e il 28 febbraio u.s.
Auguri e... figli maschi e femmine!
Montefiasconesi
che si fanno onore
Nozze
Il giorno 28 marzo hanno celebrato le nozze il sig.
Luciano Corelli e Angela Maria Brizzola Etulia.
Gli auguri che formuliamo non sono solo per
gli sposetti. ma anche per i loro genitori. E tanti
tanti marmocchietti dal fiocco rosa e azzurro.
Apprendiamo con piacere che il nostro giovane concittadino Dott. Umberto Fanali, attivo funzionario di P.S. presso la Questura di Ferrara da
molti anni, è stato recentemente promosso al grado di Vice Questore. Al neo Vice Questore vivissimi rallegramenti e «Semper ad Majora» per la
prossima promozione.
Giovane e bella «Politologa»
Clara Menchinelli, figliola di Eros e di Maria
Bologna, si è laureata in Scienze Politiche, a pieni
voti, presso l'Università di Roma discutendo la tesi: «Rapporti fra la CEE ed i Paesi in via di sviluppo», Relatore il chiarissimo prof. Carlo Aiello.
Alla giovane e bella «politologa» e ai suoi familiari giungano le congratulazioni della «Voce».
Onomastici
I nostri ottimi collaboratori Cav. u f f . Vincenzo Carelli e l'attivissimo ed emerito pittore accademico Vincenzo Celeste, il 5 aprile hanno festeggiato lietamente, contornati dall'affetto dei loro
cari, il loro Onomastico.
Ai nostri cari amici Carelli e Celeste i più sentiti auguri anche da parte de «La Voce».
Risponde
Tasciotti
coordinatore alla U S L
lo
specialista...
LA CATARATTA
Il dr. Silio Tasciotti, dirigente del servizio di
anestesia e rianimazione del nostro Ospedale è stato nominato Coordinatore dei servizi sanitari della
USL V T / I . Al dr. Tasciotti che va a ricoprire
l'importante carica di primo medico del comprensorio, vadano gli auguri della «Voce» per un proficuo lavoro al servizio della salute di tutti.
Nola sin dagli Egiziani e Greci veniva interpretata
in vario modo fino al medioevo quando fu formulata la
parola cataratta, esprimendo cosita convinzione radicata in antico ed anche oggi tra i profani che sia un velo
che discenda come un sipario.
In verità la cataratta consiste in un progressivo opacainento del cristallino, che è una parte dell'occhio il
quale funziona come una vera e propria lente per far vedere bene.
In pratica tale opacamento una volta iniziato tende
ad aumentare sempre più creando la causa più comune
di gravi riduzioni della vista caratteristica dell'età anziana (infatti colpisce il 65% della popolazione dopo i 60
anni).
Oggi giorno non esistono ancora cure mediche per
guarire la cataratta; l'unico sussidio terapeutico è l'intervento chirurgico da effettuarsi al momento giusto,
che verrà stabilito dal controllo da parte del medico specialistico.
N.B. Per qualunque chiarimento attinente all'oculistica potete scrivere alla direzione de «La Voce». Nei limiti del possibile risponderemo nei prossimi numeri.
Dott. F I L I P P O MOCIN1
Med. chirureo - Oculista
Lo squarcio aperto dalie scavatrici nei pressi delle
«Monachelle» resta tutt'ora il visibile segno di uno sconvolgimento ambientale addirittura «previsto» dal Piano
Regolatore. Anche questo è uno spettacolo triste e deprimente.
(foto Goffredo Balestra)
Normalmente il segnale di «caduta massi» si trova sulle
impervie strade di montagna. A Montefiascone è stato
posto invece ai piedi del Palazzo Papale alla Rocca. Un
bel modo di valorizzare i nostri monumenti e incoraggiare il turismo.
(foto Goffredo Balestra)
VISITA AI PAESI DELL'EST
Il viaggio è organizzato per la 2 a metà di agosto
ITALIA - IUGOSLAVIA DEL S U D - BULGARIA - ROMANIA, CON SOSTA SUL MAR NERO.
Sono le principali tappe.
Le prenotazioni sono in corso.
Rivolgersi a: D. A G O S T I N O B A L L A R O T T O tel. 86050
D O T T . A L D O P E R U G I N I tel. 81131
L'IVET
è sempre l'agenzia di viaggi che ci aiuta a organizzare.
'
Un grazie sentito da queste
LA VOCE
Mensile di Montefiascone
Direttore
AGOSTINO BALLAROTTO
Responsabile
ANGELO GARGIULI
Direzione, Redazione, Amministrazione:
01027 Montefiascone, Via Trento, 4 Telef. 86050 - c.c.p. 12158010 intestato a:
Parrocchia di S. Margherita 01027 Montefiascone - Viterbo.
Suppl. a S. Maria Nuova Reg. Trib. VT
n. 153 del 30-10-1967.
Tip. Quatrini Archimede & Figli s.n.c.
Viale Trieste 133 - Viterbo - Tel. 32895
colonne.
II

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