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ATTUALITÀ
L’opinione
La coppa del mondo e
l’abbraccio di Ginosa
Avevo poche settimane di vita quando le prodezze di Paolo Rossi
condussero gli azzurri di Bearzot per la terza volta sul tetto del mondo. Lo
zio Bergomi sarebbe potuto essere davvero mio zio (o mio padre) e Sandro
Pertini avrei scoperto chi fosse solo qualche anno dopo, in seconda elementare, quando una circolare passò nelle aule ad informare alunni ed insegnanti della sua morte.
Per questo appartengo a quella generazione che non sapeva ancora
parlare per gioire dell’urlo di Tardelli ma che di tempo ne ha avuto a sufficienza per riascoltare un ventennio di “Campioni, del mondo! Campioni del
mondo! Campioni del mondo!”: della nazione che ha dimostrato di avere
calcisticamente più appetito (per dirla con Lippi), siamo la generazione forse più affamata!
Immaginate la nostra gioia al goal di Grosso al termine dell’infinita battaglia contro i Tedeschi. Noi, che così come un bambino ascolta le
fiabe prima di addormentarsi, per anni abbiamo rivissuto nelle parole dei
più grandi le gesta eroiche dei gladiatori del ’70 e dello splendido 4-3; noi
che fino ad oggi potevamo vantare di aver visto una vittoria sulla Germania
degna di nota solo in amichevole, avremmo avuto finalmente il nostro aneddoto con cui stupire fratellini, figli e nipoti futuri.
Ancora Grosso, ma questa volta c’era la Francia, era la finale, si
calciavano i rigori. L’ultimo rigore. Si trattava di vendicare ferite ancora
aperte, perché nel ’98 eravamo già in grado di intendere e volere e nel 2000
avevamo già stappato lo spumante prima della rocambolesca rimonta transalpina.
Ma il destino aveva deciso che si era atteso abbastanza. Lo stuolo
di aedi domenicali che a tavola, tra una nocciolina ed un bicchiere di vino,
tramandano vittorie e aneddoti sui festeggiamenti abbisognava di un ringiovanimento. Necessitava di nuova linfa.
E sarà così. Cannavaro affiancherà e con gli anni sostituirà, nei racconti, Dino Zoff.
E a Ginosa? Anche ad un paese la storia chiede un contributo. Dopo la vittoria tutti in piazza dove lo sventolio del tricolore era forse più
assordante dei clacson e delle trombe. Ma all’emozione per la conquista
del quarto titolo se ne andava sostituendo un’altra, più grande e più intensa:
con diversi amici musicisti abbiamo percorso in lungo e in largo la villa e il
corso intonando il tormentone “poppopopopoopo” e l’Inno d’Italia. In pochi
secondi non vi era differenza tra chi aveva e chi non aveva uno strumento
musicale tra le mani e ognuno batteva le mani, sorrideva, urlava a squarciagola le parole di Mameli. All’improvviso tutti sembravano voler dire che
il tricolore della pizza e del mandolino non è solo l’emblema di un confine
geografico ma l’essenza del valore spirituale di un popolo che sa al tempo
stesso soffrire e gioire.
Arrivati in piazza Marconi, prima di intonare per l’ultima volta
l’Inno, ho guardato verso la fontana sicuro di trovarci dentro, completamente bagnate, le persone che sapevo. Ma la fontana era cambiata e quelle
persone appartenevano al racconto dei festeggiamenti ginosini dell’82.
Siamo nel 2006 e il 9 luglio la storia ha ribussato alla nostra porta.
Allora mi sono guardato attorno cercando l’immagine che racconterò ai ragazzini di domani. Quell’immagine si riassume in una stretta, il
grande abbraccio che ha unito tutta Ginosa.
In un attimo non ho avuto dubbi: nessuna piccola bega condominiale o grande scontro politico potrà dividerci più di quanto, in una sera,
quell’abbraccio ci abbia uniti.
Davide Giove
La Goccia n. 14 - 15 luglio 2006
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ATTUALITÀ
di Rosamaria Busto
La Goccia n. 14 - 15 luglio 2006
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L’Italia s’è desta!
Cronaca di una vittoria “sperata”
Anche Ginosa festeggia la nazionale italiana di calcio
Nel quartiere in cui vivo, come semi-organizzati su mezzi di fortuna, che
presumo in tutti quelli della nostra cittadina
ormai era da giorni che
c’era uno sventolio continuo di bandiere tricolore.
I ragazzini con le maglie
dei loro beniamini giocavano a pallone emulando
i giocatori della nazionale
e immaginando, magari,
come accade in uno spot
televisivo di una nota
azienda sportiva, di fare
una partitella con Cannavaro, Buffon, Materazzi
o Del Piero. Tutto questo
succede ogni qualvolta
gioca l’Italia in un torneo
Servizio fotografico - Erasmo Mazzone
importante. Ci si sente
più patriottici, cantiamo
a squarciagola l’Inno di
Mameli, stendiamo il tricolore dai nostri balconi.
Potenza del calcio!
In questi giorni
dopo la bellissima e sofferta vittoria del 9 luglio,
ho ripensato come molti
miei coetanei, ai mondiali del 1982, al fatto che
questi 24 anni sembrano
essere passati velocemente. L’emozione però questa volta è stata diversa.
Abbracciare i miei figli e
condividere con loro questa festa è stata la cosa più bella. Scendere
in piazza a festeggiare, vedere centinaia
di persone riversarsi in piazza IV Novembre, Marconi , corso Vittorio Emanuele e
lasciarsi coinvolgere dal tifo ci ha dato la
certezza che eravamo per la quarta volta
campioni del mondo.
Ginosa non è mai stata una città
molto abituata alle manifestazioni di piazza. Non siamo un popolo che facilmente
scende per le strade per far sentire la propria voce. L’apatia dei ginosini è parte del
loro DNA. La vittoria dei mondiali da parte
degli azzurri ha fatto il miracolo. Lo sventolio delle bandiere, i cori da stadio, gruppi
Locantore
con la musica degli altoparlanti,
coinvolgeva la gente che sbucava da ogni angolo. Il carosello
delle auto, il bagno nella fontana, ballare sui tetti delle auto,
brindare con lo spumante italiano, sentire suonare da alcuni
componenti della nostra banda,
il “po po po po” tormentone di
queste nostre vittorie mondiali
è stato senza dubbio una bella
botta di entusiasmo. Il Presidente Napolitano ha detto che gli
azzurri ci hanno fatto riacquistare l’unità e l’orgoglio di essere
italiani. Magia del calcio! Certo
per i nostri connazionali in Germania e in ogni parte del mondo,
c’è stata senza dubbio la soddisfazione di dimostrare non solo
che il nostro calcio non è quello
di Luciano Moggi e compari, ma
che i nostri calciatori sono tra i
migliori al mondo e che sappiamo con umiltà raggiungere traguardi importanti.
Godiamoci questa festa,
pensando che l’Italia non è solo
calcio, ma che la vittoria ai mondiali è comunque parte di uno
spirito nazionale tutto italiano,
di un made in Italy che tutto il
mondo ci invidia da sempre.
Rosamaria Busto
ATTUALITÀ
La Goccia n. 14 - 15 luglio 2006
di Stefano Giove
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Il senatore Nessa scrive al Sindaco Montanaro:
«I Consiglieri Comunali Parisi e Bradascio non
compongono più il Gruppo Consiliare di Forza Italia».
«Al sindaco Città di Ginosa
Come già preannunciato nell’incontro di quest’oggi, con la presente formalizzo che dalla data odierna i Consiglieri Comunali
Pietro Parisi e Vitantonio Bradascio non compongono il Gruppo
Consiliare di Forza Italia presso il Comune di Ginosa. Tale decisione anche a seguito della differente posizione, atto di grave
dissenso politico, che gli stessi ti hanno rappresentato in merito alla composizione della
Giunta Comunale in contrapposizione con Lino Nessa
quella ufficialmente espressa dal sottoscritto
in rappresentanza del partito di Forza Italia.
Per quanto concerne i rapporti istituzionali nell’Ente vorrai avere come unico
riferimento il Consigliere Comunale Vito De
Palma.
Distinti saluti.
Ginosa 23/06/2006
Il Commissario Cittadino
Sen. Lino Nessa»
Questo il testo della lettera che mette
fuori dal Gruppo Consiliare di Forza Italia Parisi e Bradascio, letto dall’«unico riferimento» di FI in Consiglio, Vito De Palma, nella
seduta che si è tenuta nella serata di giovedì
13 luglio, vale a dire: a distanza di venti giorni dalla sua presentazione.
Con la lettura del comunicato del senatore Nessa in Consiglio comunale, si sono
esaurite tutte le possibilità di mediazione e di ricomposizione della frattura che si è determinata all’interno di FI.
La rottura interna a Forza Italia si riflette sulla vicenda
amministrativa ginosina che non poteva partire peggio. Lo stesso
sindaco Montanaro ha cercato, in tutti i modi, di convincere gli
amici «Pierino e Antonio» ad assumere un atteggiamento meno
intransigente ma la risposta dei due è stata. «Chi è questo Nessa?»
Ma qual è la causa della rottura di Forza Italia? I nostri
lettori troveranno in altra parte del giornale un lungo e articolato
intervento di Pasquale Binetti, attraverso il quale è possibile sapere le motivazioni, almeno nella versione di una delle due parti in
causa.
Per quanto ci è dato saperne, le motivazioni si sono determinate all’indomani delle elezioni, allorquando il partito di Forza Italia, deliberò che
gli assessori sarebbero stati scelti in ordine
ai voti riportati alle elezioni amministrative.
Quindi, nell’ordine, gli interpellati furono:
De Palma, Parisi, Bradascio. De Palma accettò la carica di Presidente del Consiglio comunale, Bomboletta e Bradascio preferirono
rimanere in Consiglio. Secondo quanto era
stato stabilito, assessori sarebbero divenuti
i primi due dei non eletti: Gerardo Russo e
Pasquale Binetti. Pierino Bomboletta al solo
sentire il nome di Gerardo Russo dice che
gli viene l’orticaria e, quindi, mai e poi mai
potrebbe permettere che questi possa divenire assessore. Anche nei confronti di Pasquale
Binetti vi sono delle pregiudiziali da parte di
entrambi i consiglieri.
Come si concluderà la vicenda? È la
domanda da cento milioni di dollari. Personalmente sono convinto che il Senatore
Nessa non può consentire ai due dissidenti
di avere la meglio. Una tale possibilità sarebbe il fallimento del
suo lavoro politico in qualità di commissario cittadino. E, sebbene
il confronto con il dato elettorale del 2001 è pesante, non si può
negare che, Nessa, nel giro di qualche settimana ha permesso a
Forza Italia di risalire dagli ottocento voti delle provinciali ai mille
e ottocento di oggi. E di questi voti, Bomboletta e Bradascio ne
rappresentano solo una piccola parte.
di franco
ATTUALITÀ
Versus
di from
Germany 06
Beckenbauer,
Platini
(per non dir di Blatter),
la gioia
aggiunta
è qui:
gallica
o teutonica
la bile
non ha stile.
Cenerentola
è tornata,
la favola
è servita
e il pacco italiano,
Nessuno d’Odissea
o Carneade manzoniano,
rende l’idea:
un cartellino
rosso
e un pensierino
Grosso Grosso.
Campioni. Punto
Zidane
fuori di testa
in Renault
Mégane,
azzurri in festa
via col vento
in Punto:
Fiat World.
La Goccia n. 14 - 15 luglio 2006
Le favole di Grim
7
Uomini, donne e tempi vecchi
C’era una volta, non lontano da qui, il paese di Occhiocitrullo, e lì, nonostante il tempo non mostrasse più segni di gran calura, come aveva fatto poco prima, gli animi degli uomini di corte (e non) non
accennavano a stemperarsi; e il palazzo, più che tale, pareva un vero e proprio forno.
E il povero re che pensava di poter regnare, aveva ancora tanti grattacapi che non lo facevano dormir
la notte.
Eppure: la corte c’era, il gran consiglio c’era, i disappunti della popolazione, pure... non mancava
nulla per un regno che potesse definirsi tale!... ma...
Ma qualcosa non andava per il verso giusto.
E quel che proprio non riusciva a quadrare, era lo scontento dei vecchi cortigiani. Povero re, che
non sapeva più a quale santo rivolgersi! Dacché il malcontento diffuso tra i suoi fidi non gli consentiva di
dar sfogo alla sua smania di regnare.
Difatti, quando pareva che una disputa fosse dipanata, accadeva qualcosa che non consentiva che
così fosse. E accadde che la più grossa fra le rogne gliela dessero proprio i più infaticabili tra i suoi consiglieri.
Messer Bradasciola e messer Bombetta, che in passato avevano mostrato a sua maestà tutta la loro
devozione ora, per ironia d’una sorte cinica e bara, con a nessa l’ingerernza d’un loro sovrastante, avevano
subìto l’onta della cacciata dalla casa azzurra delle palme e, pur avendo, qualche giorno prima, raggiunto un
buon accordo tra i gran ciambellani coinquilini di quella casa, non potevano trarne alcun vantaggio. Cos’era
accaduto in realtà. Era successo che da buon coabitanti i gran ciambellani avevano detto ai due poveri sfortunati che non s’avevano da dar pensiero per la loro sopravvivenza che seppure non avessero avuto accesso
alle casse del tesoro del palazzo, loro stessi avrebbero provveduto al sostentamento delle loro persone. Pareva
buono a messer Bradasciola e a messer Bombetta l’accordo, in fin dei conti l’importante era metter mano
su qualcosa! Così, però, non la pensava il sovrintendente a nesso alla casa, il quale, come un novello angelo
vendicatore, a spada sguainata, un bel mattino si presentò in quella casa e ordinò ai due (già sventurati) d’uscir
fuori di lì e di non ripresentarsi mai più! E, non bastante, comunicò a sua maestà che i due erano ormai dei
senzatetto e della qual cosa lui aveva dovere di prendere atto. Il re nicchiò. Cos’altro poteva fare? Aveva già
di che pensare, viste le invettive che contro di lui lanciava il messere in Ozio che lui stesso aveva mandato
a spasso dacché dalla villa degli Orti gli avevano fatto sapere che quello non aveva voluto coltivare l’orto
per almeno mezzo lustro. Infatti, occorre sapere che gli ortolani di quella villa, avevano chiesto all’ozioso
messere di mettersi a zappare per mezzo lustro: “Ti fai i calli e i muscoli - gli aveva detto messer Pernicola
- e poi vai a corte a regnare, ben temprato!” Il messere in Ozio, di tutta risposta, gli aveva ribattuto: “Ma
vai tu a zappare ch’io son fatto per regnare!” E, si sa com’è, giacché menar di zappa non piace a nessuno e
fra i due litiganti (da che il mondo è mondo) gode il terzo, con la bendizione di messer Pignalosca, un terzo,
felice, godette!
E fu tanta la goduria, visto che su maestà lo volle addirittura viceré! Il felice predestinato, però,
aveva ben poco da gioire se pensava alla fine che facevano in quel regno i vicerè. (Ma questa è un’altra
storia).
Non c’era di che stare allegri a palazzo, difatti nessuno aveva mai visto il re tanto triste.
L’unica cosa che poteva dar sollievo al sire venuto dai monti, era pensar che se a palazzo non s’era
allegri, all’ombra delle querce neanche.
Lì s’erano adunati querciaroli e cespugli per trovar comune accordo su chi nominare alla scalata
della montagna, ch’era un torneo che si sarebbe svolto di
lì a qualche giorno.
Non era in palio un gran trofeo ma in tempi di magra ci si accontenta e poichè non occorreva essere tanto
valorosi per farselo assegnare, si pensava che avrebbe
potuto aggiudicarselo quello che avesse avuto una scala
più alta per raggiungere la cima della montagna. Pareva
scontato e si sentiva già felice d’una conquista, colui che
s’era fatto una scala di ben cinquecentosettanta pioli... ma
anche lì, quel che appariva cosa fatta, non lo era. C’era
una dama, tra i cespugli ai piè delle querce che sosteneva
che di margherite occorreva cospargere l’ascesa al monte
e che essendo lei in possesso del fiore fatidico, era a lei
che toccava il trofeo della montagna.
A tal dire, seguì un gran putiferio che si concluse con
un ringhioso: “Ci vediamo alla gara! Vincerà il migliore!”
proferito dalle due parti.
Per fortuna che si trovavano sempre un paio di litiganti che alla fine facevano godere un terzo!!!
E con tanta infelice felicità avviava il suo cammino
il nuovo (vecchio) regno di Occhiocitrullo.
Morale della favola: quando il vecchio avanza non c’è
speranza!
ATTUALITÀ
La Goccia n. 14 - 15 luglio 2006
Notizie Flash
Parisi e Bradascio rispondono a Nessa
Dopo la dichiarazione dell’on. Lino Nessa in ordine al comportamento assunto dai
consiglieri comunali Parisi e Bradascio ,
è giunta puntuale la loro risposta «Ad oggi, nei confronti dei consiglieri comunali
Antonio Bradascio e Piero Parisi nessun
provvedimento di espulsione, di radiazione o quant’altro è stato adottato. Siamo
infatti convinti di aver agito nell’esclusivo
interesse della collettività, degli elettori e
degli uomini di Forza Italia. Riteniamo di
non aver arrecato alcun danno né al partito
né ai nostri simpatizzanti». «Siamo convinti – proseguono i due consiglieri - di
aver operato secondo i principi e lo statuto
di Forza Italia, partito a cui apparteniamo
e in cui crediamo e lavoreremo affinché
Forza Italia ritorni ad essere la casa dei
moderati di Ginosa e Marina di Ginosa, e
ci prodigheremo affinché in Forza Italia ritornino gli amici e le intelligenze che non
hanno condiviso alcune scelte. Ritornando
al presunto provvedimento di espulsione, a
norma di statuto, il commissario sezionale
(il sen. Nessa, persona che rispettiamo sia
dal punto di vista personale sia per l’istituzione che rappresenta), può adottare tali
provvedimenti, figuriamoci se può adottarli un ragazzetto in cerca perenne d’autore o
il suo degno compare che sono dei maestri
in chiacchiere da bar. Noi, come abbiamo
già detto in campagna elettorale, lavoreremo per i cittadini e ascolteremo tutte le
richieste che ci verranno sia dai tesserati
di Forza Italia sia dagli elettori del partito
e fin d’ora ci mettiamo a loro disposizio-
ne e al loro servizio». A conclusione della loro missiva Parisi e Bradadscio hanno
confermato la loro solidarietà al sindaco, l’
avv. Luigi Montanaro, «le cui energie sono rivolte solo ad amministrare Ginosa e
Marina di Ginosa e non a ricomporre una
fantomatica diatriba».
Limitone surroga Di Canio
A seguito dell’avvenuta accettazione della
carica di assessore da parte del dott. Vincenzo Di Canio, è Gianrosario Limitone ad
entrare in consiglio comunale. Gianrosario
Limitone, secondo dei non eletti della lista di An e consigliere uscente ha ricoperto
nella passata legislatura il mandato di delegato allo sport.
I Carabinieri scoprono una piantagione
di Hashish
Una piccola ma lussureggiante piantagione di cannabis, da cui si ricava l’hashish
è stata scoperta dai carabinieri nella campagna di Ginosa. La differenza cromatica
tra le nostre piante mediterranee e la verdissima foglia della cannabis è stata notata
dall’alto, con l’ausilio di un elicottero del
6° Nucleo elicotteri Carabinieri di Bari.
Quando i militari, dopo le indagini, hanno
fatto irruzione nel casolare della campagna
ginosina, le piante di cannabis erano quasi
pronte per il raccolto: alte più di un metro
e settanta, erano già cariche di principio attivo, pronte quindi per essere disidratate e
confezionate. Dai 25 chilogrammi di piante trovati dai Carabinieri di Castellaneta,
Laterza e Ginosa si sarebbero potuti ricavare quasi 19 chilogrammi di marijuana.
A seguito della perquisizione, i carabinieri
Donatello
8
Rubrica a cura di
Giulio Pinto
all’interno della masseria, di proprietà di
un commerciante di Ginosa, vi erano anche
dei “contadini” che coltivavano la pianta.
In manette sono finiti tre giovani del posto,
tre insospettabili, due dei quali gravati solo da piccoli precedenti. Si tratta di Nicola
Di Tinco, 28enne, figlio del proprietario
della masseria, Giorgio Sangiorgio, 30enne, e Simona Scarati, 23enne. I primi due
sono accusati di detenzione e coltivazione
di stupefacenti, la giovane invece, per detenzione a fine di spaccio. Il blitz dei carabinieri, condotto dal capitano Massimiliano Conti, comandante della compagnia
di Castellaneta, è scattato lunedì mattina,
dopo giorni di controlli e appostamenti
durante i quali i militari hanno acquisito
elementi fotografici utili a comprovare le
responsabilità dei tre e hanno seguito attentamente le mosse dei tre. Ma, anche la
cura con cui le piante venivano cresciute.
Al momento dell’irruzione nella masseria
dove le piante erano coltivate, i militari
avrebbero trovato i giovani a fumare parte
del loro lavoro e con 23 grammi di hashish.
“Nella borsetta della giovane - ha precisato
il comandante Conti - è stata trovata una
macchina fotografica digitale. E nel controlla re gli scatti abbiamo trovato elementi che ci fanno pensare che non è il primo
raccolto quello che i giovani avrebbero
fatto tra pochi girani”. Nelle fotografie,
mostrate durante la conferenza stampa, si
vedono chiaramente due giovani che confezionavano bustine molto probabilmente
contenenti marijuana, un indizio che lascia
ipotizzare la presenza di un primo raccolto.
ATTUALITÀ
La Goccia n. 14 - 15 luglio 2006
Noi e il fisco
Varate le liberalizzazioni
E’ il decreto – legge Bersani, approvato dal Governo
Prodi, a dare il via alle liberalizzazioni nel settore degli scambi e
dell’economia, così come previsto nel programma elettorale del
centro sinistra.
Ecco nel dettaglio le novità salienti.
Esercizi commerciali – bar – ristoranti
Vengono soppressi i registri abilitanti alle attività commerciali e di
somministrazione al pubblico di alimenti e bevande.Permangono,
invece, i requisiti morali.
Vengono soppressi, inoltre, i limiti numerici e di distanza fra esercizi. Le regioni e gli enti locali devono adeguare i propri regolamenti alla nuova normativa entro il 2006.
Panifici
Viene abrogata la legge 1002/56 che prevedeva contingenti numerici sulla base dei consumi potenziali e della popolazione residen-
Il nostro indirizzo di posta
elettronica è:
[email protected]
A copie esaurite in edicola il
giornale è disponibile
gratuitamente on line al sito
www.arcipikkia.it
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te in ciascun comune.
La competenza nell’attività dei panifici passa dalle Camere di
Commercio (non è più necessaria la licenza di panificazione) ai
Comuni, che, nel ricevere la dichiarazione di inizio attività da parte dell’operatore, devono entro 30 giorni verificare la sussistenza
dei requisiti tecnici, igienico – sanitari dei locali adibiti all’attività. In ogni caso, l’operatore, non può avviare l’esercizio prima che
siano trascorsi 30 giorni dalla comunicazione dell’inizio attività
(D.I.A.)
Farmaci da banco
Viene introdotta la facoltà per gli esercizi commerciali di cui
all’art.4, comma 1, lettere d)-f) del D.lgs. 114/98 di vendere al
pubblico i farmaci da banco o di automedicazione, nell’ambito
di un apposito reparto e con l’assistenza di uno o più farmacisti
abilitati.
Viene liberalizzato lo sconto da praticare all’utenza. E’ eliminato,
inoltre, l’obbligo per i grossisti di farmaci di tenere almeno il 90%
delle specialità in commercio.
Con tali provvedimenti il governo ha inteso avviare un
programma di burocratizzazione delle procedure e di spinta innovativa del settore della distribuzione e dell’economia in generale,
individuando nella libera concorrenza la svolta decisiva per migliorare la competitività del sistema italiano.
Nelle prossime rubriche saranno affrontate le numerose novità
contenute nello stesso decreto in materia fiscale, finanziaria e previdenziale.
Dott. Mario D’Alconzo
Ultim’ora - Espropri SS 580:
l’Anas risponde a Costantino
«Si fa riferimento alla Sua nota relativa alle problematiche connesse ai lavori di ammodernamento della Strada Statale 580, per comunicare che l’impresa A & Della Morte S.p.a.,
esecutrice dei lavori e delegata contrattualmente a svolgere tutte
le pratiche espropriative, è stata nuovamente sollecitata ad effettuare le variazioni catastali connesse con i lavori in oggetto.
La stessa impresa si è impegnata ad effettuare le volture catastali di tutte le ditte interessate dai lavori entro il prossimo settembre.
Restando a sua disposizione per eventuali ulteriori aggiornamenti, le porgo i miei più cordiali saluti. Firmato il Capo
Compartimento - ing. Claudio De Lorenzo»
Quinto
ATTUALITÀ
La Goccia n. 14 - 15 luglio 2006
10
LA VOCE DEGLI ALBERI
Lettera aperta al Sindaco e alla Giunta Comunale da un gruppo di persone
Piazza IV Novembre, fu adibita a Villa all’inizio della seconda metà
del’800, come racconta
Padre Damiano Tuseo nella
sua “Storia di Ginosa” alla
pag 139 nella riedizione a cura di Nicola Tuseo del 1994.
Così il Tuseo: “ Il grande
piazzale che si distende di
fronte al posto ove sorgeva
il Convento e la Chiesa dei
Cappuccini, fu spianato, alberato di platani e acacie dai
lati, con colonne di pietra,
per cui prese il nome di Villa
e serviva da pubblico passeggio, per le audizioni musicali
e per gli spettacoli divertenti
nei giorni di festa”. Del Convento dei Cappuccini sito là dove è la Casa
Comunale fa testimonianza lo scavo aperto
della cisterna del Convento. Di come vergognosamente fu demolito ne parlano gli
storici… ma questa è un’altra storia.
Torniamo alla nostra Villa. Platani e acacie furono piantate, come dice Tuseo, e più avanti nell’opera citata, alla pag
142 così ritorna sulle vicende della Villa: “
…nel 1932…La Villa si ebbe nel centro il
monumento ai Caduti, agli alberi di platano furono sostituiti i pini, e alla spiazzata
fu fatta la pavimentazione con piastrelle di
cemento”.
Foto E. Mazzone
Con stupore e tristezza la sera
del 5 luglio 2006 abbiamo visto che proprio quei pini di cui parla Tuseo sono stati tagliati . Guardando la piazza con quei
tronchi spogli, ormai privi di tutti i rami,
ci siamo subito chiesti perché? E se per
qualcuno sia stato un problema che quei
rami con quelle folte chiome verdi fossero
anche un rifugio per tanti passeri che ne
avevano fatto la loro casa. Quei pini che
per ben settantaquattro anni hanno convissuto con noi regalandoci ombra e ossigeno
all’improvviso sono diventati scomodi?
Canora
Oppure storti e vecchi?
Oggi assistiamo increduli a quelle immagini spettrali
di questi alberi privati delle loro
fronde. A chi scrive è stato risposto da tecnici del Comune,
quando è stata chiesta la motivazione ormai a cose fatte, che
è stato approvato un progetto
di “ riqualificazione” della nostra piazza IV Novembre, che
prevede la sostituzione di tutti
i pini con una varietà di palme, per una questione di “sicurezza”, “igienico sanitaria” ed
“estetica”e saranno sostituiti i
lampioni e le panchine perché
rovinate dalla ruggine. Certo gli
anziani che ogni mattina e pomeriggio sostano in piazza saranno felici
di potersi sedere su delle panchine nuove
ma saranno un po’ meno felici di non poter
più godere dell’ombra dei pini e di rischiare una bella insolazione nell’attesa che le
palme crescano.
Se la motivazione igienico sanitaria è stata all’origine della situazione sopra
citata, chi impedirà agli uccelli di nidificare sulle palme? O forse agli uccelli non
piacciono le palme?
Un’altra considerazione, se è
consentito: visto che il danno è stato fatto
ATTUALITÀ
e considerando l’intento di restauro
del centro storico, si ritorni almeno
alle origini! Cioè a quei platani di
cui parlava Tuseo, forse più consoni al nostro ambiente non ancora
tropicale. Si sarebbero potute attuare delle soluzioni diverse.
1) Per quanto riguarda i due alberi
più curvi, con l’intervento di esperti si sarebbero potuti raddrizzare o
alleggerire dal lato della pendenza,
risolvendo la questione della sicurezza e lasciando intatti tutti gli
altri pini che non costituivano pericolo per l’incolumità pubblica.
2) La questione igienico sanitaria a
causa degli escrementi degli uccelli
La Goccia n. 14 - 15 luglio 2006
Foto E. Mazzone
Foto E. Mazzone
si sarebbe potuta risolvere con il posizionamento di fitte reti contenitive da sostitui-
re periodicamente. Altro rimedio usato dai
nostri nonni e bisnonni a tale scopo,
consisteva nell’uso
di un erba dall’odore forte e sgradevole per i passeri che
spontaneamente andavano a fare i loro
nidi altrove. Molti
esperti
dell’agricoltura biologica e
molti anziani conoscono queste soluzioni diverse e più
costruttive.
3) Per quanto riguarda invece la questione “estetica” si sarebbe
potuta risolvere semplicemente pensando
che in natura la bellezza e l’armonia non
La perla
11
seguono canoni architettonici, e che quei pini
sarebbero stati ancora
utili alla collettività se
non fossero stati definiti
“sgraziati”.
Avremmo preferito poter proporre
queste possibili soluzioni a lei Signor Sindaco e a chi della giunta è
coinvolto in questo progetto, con la speranza
di salvare quei bellissimi alberi. Se si fosse
cercato un dialogo con
la popolazione pubblicizzando maggiormente questo vostro progetto prima della sua
attuazione, per evitare la morte di quegli
alberi sarebbero sicuramente giunti dei
suggerimenti in tempo utile anche da parte
degli anziani che su molte questioni avrebbero tanto da insegnarci. Inoltre argomenti
come il “verde pubblico” e “l’ambiente”
che sono un” Bene” di tutta la collettività,
sarebbe auspicabile fossero condivisi, cercando il confronto e il dialogo costruttivo
con la popolazione, e non adottando scelte
che se pure fatte nel rispetto della legalità
provocano sofferenza in chi le subisce. E
se noi esseri umani possiamo esprimere le
nostre emozioni, gli alberi non hanno voce.
Un gruppo di persone deluse
ATTUALITÀ
di Stefano Giove
La Goccia n. 14 - 15 luglio 2006
12
Dopo le polemiche innescate dall’articolo dell’ex assessore Sozio la replica di Perniola e Vizzielli
Perniola e Vizzielli: «Le scelte dell’Udc sono
unitarie e rappresentano la volontà del partito»
La posizione dell’Udc rispetto alle obiezioni politiche
espresse dall’ex assessore Sozio, è stata rappresentata attraverso
un documento politico che, di seguito, pubblichiamo nella sua
interezza. Per meglio capire il signifiFelice Vizzielli
cato di tale documento abbiamo rivolto
alcune domande sia al Commissario
cittadino, Giovanni Perniola che al neo
Vice Sindaco, Felice Vizzielli.
Signor Perniola, la sua elezione a vice segretario provinciale è
il riconoscimento del brillante risultato elettorale dell’Udc ginosina?
«Il riconoscimento che mi è
stato conferito a livello provinciale, è
un atto di stima alla mia persona e al
mio impegno politico. Certo, il risultato elettorale di Ginosa è stato brillante
sia alle elezioni politiche che a quelle
amministrative e, sicuramente, ha avuto il suo peso nelle scelte del partito
della provincia di Taranto. Tengo però
a sottolineare che questo risultato è il
frutto di un impegno collettivo ed in
primo luogo di chi ha diretto l’Udc a
Ginosa e Marina di Ginosa negli anni
passati. Approfitto di questa intervista
per ringraziare il dottor Franco Pignalosa, consigliere nazionale del partito, per la leale collaborazione
e sostegno, dati alla mia candidatura a vice segretario provinciale.
Questa carica, perciò, è l’insieme di tutti questi fattori.»
Nell’Udc ginosina non tutti sono contenti della Sua
gestione. Per esempio l’ex assessore Sozio ha mosso alcune critiche al suo operato.
«Ho avuto rispetto per l’ex assessore Sozio. Tale rispetto
ha trovato una conferma nella proposta di un progetto politico a
lunga scadenza. In questo progetto, Sozio era un protagonista di
primo piano. Purtroppo, chi vede il potere come unico terminale del proprio impegno sbaglia di grosso. Circa l’accusa di aver
Computer
House
prevaricato, dico solo che ho utilizzato gli strumenti democratici
che il nostro partito mette a disposizione: Statuto e Regolamento. Sulla base dell’applicazione dello Statuto e del Regolamento
abbiamo proceduto raccogliendo la volontà del partito, il quale si è espresso
unanimemente sulla proposta finale
per l’affidamento degli incarichi amministrativi. Vorrei ribadire all’ex assessore Sozio che l’Udc è un partito e
non un’armata Brancaleone.»
Le risposte del Commissario Cittadino
dell’Udc non lasciano dubbi sulla volontà politica con la quale si sostengono le scelte operate.
Vicesindaco Vizzielli, cosa si prova a
ritornare a svolgere un ruolo amministrativo dopo tanti anni?
«Vorrei ribadire un concetto che ho
espresso nella prima riunione della
Giunta Comunale. “Tra di voi sono il
più giovane anche se sono il più grande
di età”. Voglio dire che sono animato
da una forte volontà di fare e fare bene
per il mio paese. Questa nomina a vicesindaco mi ha dato una grande gioia
e, al tempo stesso, una grande responsabilità che sento in maniera molto forte. Sono sicuro che saprò ricambiare, per la fiducia ripostami, il
Sindaco, il mio partito e i cittadini di Ginosa.»
Vicesindaco, le sono state affidate le deleghe per la P.I,
la Polizia Municipale, il Personale e Politiche del Lavoro. Non
le pare che ha dinanzi una gran mole di lavoro e di impegno?
«Certo i campi di intervento sono diversi e tutti di grande
rilevanza. Da solo non riuscirei ad assolvere a questi compiti. Per
questo mi avvarrò, sicuramente, dell’ausilio di chi opera in questi
settori. Per la PI penso agli operatori scolastici, per la PM devo
fare affidamento sulla competenza e professionalità del comando,
così come intendo responsabilizzare tutto il personale amministra-
ACI
ATTUALITÀ
La Goccia n. 14 - 15 luglio 2006
tivo.»
Ragionier Vizzielli, può dirci quali sono gli obiettivi
più importanti per i quale intende lavorare?
«Per quanto riguarda la scuola, le vacanze estive coincidono con l’impegno amministrativo. E intendo utilizzare proprio
questo periodo per affrontare e tentare di risolvere piccoli e grandi
problemi. Insomma, mentre la scuola va in vacanza l’amministrazione si rimbocca le maniche per far trovare le “scuole pronte”
nel prossimo mese di settembre. Voglio dire che è già pronto il
progetto di adeguamento del plesso “S. G. Bosco” per un importo
di 630mila euro. Ho citato questo intervento per sottolineare con
quale volontà intendiamo operare. Comunque non vorrei parlare
di singoli progetti, mi preme, invece, parlare di metodo di lavoro.
Il mio metodo sarà quello del confronto e della concertazione.
Comunque, ci sono progetti sui quali si è già in una fase avanzata.
Tra questi vi è quella della istituzione sul territorio comunale di
un servizio di Video-sorveglianza. Tale servizio ci consentirà di
monitorare tutto il territorio comunale e questo ci permetterà di
intervenire, in tempo reale, sia per le questioni relative al traffico
veicolare, sia come strumento per la tutela della sicurezza dei cittadini.»
Comunicato Politico UDC
Nell’Udc ginosino pieno rispetto della volntà dell’elettorato, scelte operate nel più assoluto rispetto dello Statuto di Partito nonché
del regolamento di funzionamento dei gruppi consiliari, il tutto
contornato da una ritrovata unità interna ed appoggio pieno e convinto dell’intero partito al sindaco Montanaro.
A seguito del responso delle amministrative, l’unica nota
stonata dell’Udc è rappresentata dalla pretesa del candidato della
lista, Francesco Sozio, di voler fare l’assessore a tutti i costi e che
nei giorni scorsi ha sparato a zero sull’Udc, partito di cui non è
neppure tesserato, vagheggiando di “cacciate” che non hanno mai
avuto luogo in un partito in piena salute che registra, anzi, nuove
adesioni e consensi.
I partiti politici, lo ricordiamo, hanno il compito di allestire le liste per le elezioni al Consiglio Comunale, gli eletti dell’Udc sono stati Mario Toma e Pino Cazzetta che a pieno titolo
rappresentano l’Udc in Consiglio comunale ed hanno scelto, in
ossequio al mandato ricevuto dal corpo elettorale, di essere rappresentanti dell’Udc in Consiglio comunale.
Non servono atti di coraggio ma valutazioni politiche per
operare scelte di campo per il bene della comunità e nell’interesse
13
del partito.
La nomina del Vice Sindaco, Felice Vizzielli, persona
di grande esperienza politica, da parte del Sindaco è indicazione
condivisa in perfetta sintonia fra il Commissario Cittadino, Giovanni Perniola, ed i due eletti. L’Udc, lo ricordiamo, a Ginosa è
un partito commissariato, le scelte sono state condivise dai vertici
provinciali del Partito a seguito anche di una riunione dei candidati della lista a cui lo stesso Commissario, con grande apertura, ha
dato luogo all’indomani delle elezioni.
Non si comprende l’assurda reazione dell’ex assessore
Sozio, apparsa sulla stampa con quella violenza verbale, quel buttarla in rissa, quei richiami alla “guerra santa” contro gli infedeli.
Entrato in lista quale assessore uscente, dopo ben cinque
anni di governo locale, a dispetto dei “meriti” che Sozio si attribuisce ostentandoli come “riconosciuti dall’intera collettività”,
sottolineamo che è stato proprio il corpo elettorale a “bocciare”
l’assessore in quanto oggi il suo risultato elettorale è di gran lunga
inferiore rispetto al 2001: un messaggio chiaro dell’elettorato ed
una possibile causa del presunto “buio”?
Per quanto riguarda i termini “coerenza” e “riconoscenza” bene farebbe qualcuno a guardare al suo operato: perché invocare rappresentanti in altri schieramenti politici, perché additare
d’incoerenza chi nell’Udc è sempre stato senza pensare a “vantaggi personali”?
Oggi nell’Udc sono state messe da parte certe questioni
di orgoglio, è emerso quel che molti hanno dentro, c’è la volontà
comune di perseguire il bene della collettività di lavorare per il
bene dell’Udc ed in questo contesto non ha senso usare parole
come una clava e far piazza pulita di passato presente e futuro.
Non serve a Sozio fare appello al patriottismo del simbolo, alle ragioni di bandiera, usando parole molto forti, non risparmiando nessuno in una sorta di difesa da accerchiamenti, congiure, complotti politici contro, che non esistono: la “sindrome di
Fort Apache” è una cosa che capita, non è grave, è quasi come...
scegliere di “abbaiare alla luna”...
Il partito a Sozio ha fatto proposte serie ma l’interlocutore non ha mostrato attenzione nè lungimiranza, non ha accettato di
fare politica di partito vera.
Non rispondiamo alle sue provocazioni soprattutto quando scadono nell’invettiva personale, nell’ingiuria e nella calunnia,
scegliamo di volate alto e non sporcarci col fango di miserabili insinuazioni di chi con presunzione crede di essere l’unico portatore
ed interprete della volontà dell’elettorato.
UDC Ginosa e Marina di Ginosa
Giovanni Perniola (Commissario Cittadino)
Francesco Pignalosa (Consigliere nazionale)
Felice Vizzielli (Vice sindaco)
Mario Toma (Consigliere comunale)
Pino Cazzetta (Consigliere comunale)
Delfino
ATTUALITÀ
La Goccia n. 14 - 15 luglio 2006
Riceviamo e pubblichiamo
14
Costantino. «La destra non accetta mai la
sconfitta, figuriamoci se quando (raramente)
vince gli riesce di saper vincere!!
Sul quindicinale “La Goccia” n^
13 del 01.07.06 i lettori avranno constatato
ancora una volta qual è il linguaggio utilizzato dalla destra per esprimere concetti e
valutazioni politiche.
Mi riferisco alla nota inviata da
Pietro Lospinuso a titolo Commentando
l’esito delle elezioni ginosine, il collega
Costantino ha perso una eccellente occasione per evitare una brutta figura”.
A prescindere dalle offese personali e dai toni irriguardosi utilizzati nei
confronti della Dottoressa Marta Galeota,
mi chiedo come mai anche quando la Destra vince non ha alcuna capacità di rispondere utilizzando toni pacati o parole ispirate
dalla correttezza politica, o addirittura dal
rispetto reciproco tra persone?
E’ vero che ultimamente al Centro-destra gli riesce difficile di vincere, ma
è un vero peccato che quando gli va bene
si esprima in quel modo, quando si fa una
analisi post-elettorale basta semplicemente
confutare le valutazioni dell’avversario, ma
entrando nel merito della nota è opportuno
far rilevare a Pietro Lospinuso che:
1) essere chiamato Ex-Sindaco per me non
è una offesa semmai è un vero ONORE,
chiunque abbia ricoperto quella carica attribuisce alla stessa un significato di grande
valore.
2) E’ chiaro che il consigliere Lospinuso
NON può comprenderne il valore NON
avendo mai ricoperto quella carica istituzionale, semplicemente dirò che fare il Sindaco è una delle esperienze più belle e difficili
che si possano affrontare nella vita.
3) Della mia errata analisi elettorale è tutto
contestabile, ma caro Lospinuso difficilmente potrai contestare che la Casa delle
Libertà che aveva vinto nel 2001 con il 62%
dei voti, oggi passa al 54% dei voti, accusando un calo di ben 8 punti percentuali, e
scusa se è poco!
4) Infine, la “povera” Dottoressa Galeota,
alla quale vanno i ringraziamenti di tutto il
Centrosinistra per il risultato ottenuto, guiderà saggiamente l’opposizione e partendo
dal risultato elettorale e dal programma del
Centrosinistra costruirà l’alternativa ad una
Amministrazione appena insediatasi ma già
a pezzi (vedi squallido regolamento interno
evidenziato dalla cronaca politica di questi
giorni).
Ultima considerazione!
Caro Pietro ti sei accorto che pochi giorni fa c’è stato un Referendum Costituzionale e che le avete buscate di brutto?
Meraviglia che non sia apparsa, da parte
tua, alcuna riflessione sulla stampa, ricordo
che invece hai scritto fiumi di inchiostro su
un Referendum meno importante (estensione dell’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori), soprattutto un Referendum che si è
vinto semplicemente invitando gli elettori a
non votare per far mancare il quorum.
Ricorderai gli strali da te lanciati
contro il Movimento Primavera 2001, reo
di aver invitato gli elettori a recarsi a votare,
chiedendo un SI!
Ebbene, il voto del 25 e 26 Giugno
non ti ha aperto ad alcuna riflessione?
Alcuni dati per aiutarti. Forza Italia, Alleanza Nazionale e la Lega hanno so-
Regalopoli
stenuto il NO, la sconfitta è stata devastante
in tutt’Italia, persino a Milano e a Treviso il
SI ha perso.
A Ginosa ha votato il 44% degli elettori al
SI sono andati il 28,36% dei voti al NO il
71,64% dei voti. Il dato meridionale e il
dato pugliese è sovrapponibile, il NO è 10
punti percentuale sopra il dato nazionale.
Ebbene se il teorema di Lospinuso è valido per le amministrative, allora
la sconfitta catastrofica del SI rappresenta la sconfitta del leader del centrodestra
locale, cioè anche del Presidente provinciale di A.N.!
Non credo, sia questa l’analisi
giusta! Certamente il NO al Referendum
ci evidenzia che NON esiste alcun blocco
ideologico del voto e che questa VITTORIA può essere la premessa per gettare le
basi del futuro Centro-Sinistra ginosino.
Infine cominciate ad apprendere
che le SCONFITTE vanno accettate serenamente. BASTA CON I RICORSI, tanto li
perdete sempre!
Nel 1997 venni eletto Sindaco per
la seconda volta consecutiva, Ricorso al
TAR della Casa delle Libertà: SCONFITTA.
Nel 2005 Il Centrosinistra e Vendola conquistano la Regione Puglia Ricorso
al TAR (tre riscorsi) e al Consiglio di Stato:
SCONFITTA.
Nel 2006 Prodi ed il Centrosinistra
mandano a casa Berlusconi, le elezioni non
sono valide, conteggio da rifare e Ricorso
in Cassazione: SCONFITTA.
Paolo Costantino
ATTUALITÀ
La Goccia n. 14 - 15 luglio 2006
Riceviamo e pubblichiamo
17
Casa famiglia:
l’assessorato alla
sanità regionale
sblocca, finalmente,
le convenzioni tra Asl
e Case Protette!
Comunicato stampa
del Consigliere
regionale
Paolo Costantino
E’ dal 24 ottobre 2004 che per CINQUE Case Protette e precisamente: Opera Pia Di Venere di Carbonara, L.e A.
Varese di Maglie, Filigrano Castrano di Lecce, Casa Famiglia
Monfort di Ginosa, Adriatica Bari di Bari le convenzioni con
le ASL di appartenenza sono bloccate, tutto per effetto della
nota regionale inviata dalla Giunta Fitto alle rispettive ASL che
invitava i Direttori Generali a sospendere le convenzioni con
le Case Protette in quanto il TAR Lecce prima e il Consiglio
di Stato dopo avevano annullato la DGR 1488/03 e il Regola-
mento Regionale 13/03 ritenendoli ILLEGITTIMI per contrasto con
la normativa statale e regionale che disciplina le linee generali del
sistema dei servizi sociali.
Ho suggerito all’Assessorato alla Sanità attraverso due mie
missive inviate il 19.12.05 e il 22.02.06 le modalità per sbloccare le
convenzioni, tenuto presente che gli Enti erano in grave sofferenza
economico-finanziaria avendo in questi lunghissimi 18 mesi continuato a dare regolarmente assistenza agli ospiti, senza ricevere alcuna
contropartita economica dalle ASL.
A giugno a seguito ripetuti colloqui con il Direttore Generale dell’ARES e con l’Assessore Tedesco ho fornito nuova e completa
documentazione per approfondire ulteriormente la problematica.
Ebbene giovedì 06 luglio u.s. alla fine della seduta della III Commissione, l’Assessore Tedesco e la Dr.essa Papini hanno
confermato che è a termine l’istruttoria delle pratiche e che a breve
l’Assessorato invierà alle ASL una nota che annulla la precedente del
24.10.04, dunque a breve le convenzioni saranno riattivate.
Paolo Costantino
cia
ATTUALITÀ
di Salvatore Rizzo
La Goccia n. 14 - 15 luglio 2006
18
Stipendi d’oro, decapitati i vertici
della direzione risorse finanziarie del
Comune di Taranto. 23 arresti
Associazione per delinquere e
truffa aggravata. È di questi reati che devono rispondere 23 dipendenti del Comune di
Taranto, in 5 anni l’ente civico tarantino ha
erogato circa 5 milioni di euro per compensi
relativi a progetti risultati da determine della Direzione Risorse Finanziarie o non giustificati da alcuna determina. Il magistrato
inquirente ritiene che gli indagati avrebbero beneficiato di “progetti obiettivo” che
rientravano nei compiti ordinari d’istituto.
Il denaro veniva reperito attraverso i fondi
di produttività o da altri capitoli di spesa
indicando nel bilancio preventivo importi
mai stanziati e nelle buste paga risultavano
compensi di gran lunga superiori a quelli
autorizzati con determine dei dirigenti.
Secondo i magistrati inquirenti i
“progetti obiettivo” si riferivano non ad attività «che tendono al reale miglioramento
dell’efficienza e dell’efficacia dei servizi,
ma a prestazioni loro demandati dalla legge, che rappresentano la quotidianità lavorativa, cui erano obbligatoriamente tenuti,
a prescindere dal risultato aggiuntivo apprezzabile.»
Basti pensare, ad esempio, al monitoraggio della spesa del personale; alla
redazione del conto consuntivo; alla variazione dell’assetto generale del bilancio; e
alla redazione del bilancio di previsione.
Questo terremoto giudiziario,
ovviamente, ha messo in serie difficol-
tà il funzionamento degli uffici finanziari
dell’Ente. Ma il commissario prefettizio
Blonda ha subito provveduto con la preziosa collaborazione del sub commissario di
riferimento, a reperire tra il personale dipendente i sostituti dei capi servizio e degli
impiegati associati al carcere tarantino.
Ora, i più stretti collaboratori di
Blonda sono al lavoro per vedere in che
modo sia possibile far rientrare nelle casse
comunali le ingenti somme indebitamente
intascate.
Intanto, da parte dei partiti di centro-destra si cerca una via di salvezza per i
propri rappresentanti che, con la Di Bello,
hanno gestito la cosa pubblica negli ultimi
sei anni.
Anche se, anch’essi affermano
che “chi ha sbagliato deve pagare”. Risoluti i partiti di centro-sinistra nell’affermare
che esistono delle responsabilità politiche,
oltre a quelle sotto inchiesta di dirigenti ed
impiegati, che vanno individuate e punite.
Sono mancati i controlli da parte di coloro
che gestivano il governo della città. È evidente - dicono - che gli amministratori non
potevano non sapere di quanto stava avvenendo negli uffici finanziari, ma non sono
mai intervenuti. Chi firmava i mandati di
pagamento? Non erano anche gli assessori
alle finanze e il sindaco, oltre al responsabile della Direzione Risorse Finanziarie?
Il commissario prefettizio sta cer-
Carpignano
cando in tutti i modi di salvare il Comune
dal dissesto finanziario, ma “il buco nero”
è talmente grande che sarà davvero difficile
colmarlo. Anche perché è già stato costretto
a revocare i provvedimenti relativi all’aumento dell’ICI e della Tarsu, sotto la spinta
dei sindacati ed a seguito delle numerose
proteste rivenienti da diverse associazioni
e semplici cittadini.
Chi scherza
col fuoco
rischia di
bruciarsi
Sono ancora in attesa di sapere,
dopo più di un anno, quali provvedimenti
sono stati adottati (o si intendono adottare)
da parte della Presidenza della Fondazione
proprietaria del Centro Medico di Riabilitazione di Marina di Ginosa per migliorare
la condizione complessiva della Struttura
e garantire, in tal modo, agli assistiti un
soggiorno adeguato sia dal punto di vista
sanitario sia da quello logistico. Sono stati
sostituiti i letti ritenuti troppo alti per pa-
ATTUALITÀ
zienti che, nella maggior parte dei casi,
appartengono alla cosiddetta “terza
età”? Noi non abbiamo dimenticato il
caso del noto avvocato tarantino che
è caduto dal letto ed è andato a finire
in ospedale con una brutta frattura al
femore. Come non abbiamo dimenticato il caso di una signora caduta in
palestra dal tavolo sul quale le veniva
praticata la fisioterapia. E a proposito
del caso del famoso “Sanitario” che
aveva commesso una brutta scorrettezza nei riguardi proprio del sottoscritto,
tanto che il presidente della Fondazione Maugeri aveva inviato a Marina di
Ginosa, in anticipo rispetto al previsto,
un suo emissario per chiedere “scusa”,
quali provvedimenti sono stati presi?
A quanto pare, le cose sono
rimaste immutate. Sicché qualcuno
ha creduto di potere prendere “per i
fondelli” sia il sottoscritto che il consigliere regionale che si era interessato
al caso, anche perché, nella sua veste
di medico, anche a lui erano pervenute
delle lamentele da parte di suoi “assistiti” ricoverati nel Centro di Riabilitazione.
A questo punto, non ci resta
che attendere delucidazioni e chiarimenti. Mentre un intervento ispettivo
dei carabinieri non guasterebbe, al fine
di accertare se nella struttura ginosina
esistano le condizioni di sicurezza e di
vivibilità volute dalle norme della Comunità europea in materia di sanità, ma
anche da parte dell’attuale Direttore
Generale dell’Asl/Ta1, dott. Urago, il
quale ha avuto un incontro con i medici
e paramedici del Centro Medico di Terapia di Marina di Ginosa, ma non ha
girato per i reparti per rendersi conto
che sia tutto a “norma”. E, forse, sarebbe il caso che lo facesse. Visto che
il funzionario delle strutture sanitarie
convenzionate, ora, è a totale carico
della Regione. Chi ha promosso la visita del Direttore Generale dovrebbe
sapere che sono legittimi gli interessi
del personale che opera in una struttura pubblica o non. Ma lo sono anche
di più quelli della povera gente che
ha bisogno di assistenza. I tentativi di
prendere “per i fondelli” vanno in ogni
modo condannati. Altrimenti si potrebbe pensare che chi li ignora ha gli scheletri negli armadi.
Salvatore Rizzo
La Goccia n. 14 - 15 luglio 2006
19
Espropri SS580: all’ANAS la proprietà degli interi appezzamenti
Un cittadino scrive a Costantino perché intervenga
Ciao Paolo,
provo a descriverti quanto sta accadendo tra noi proprietari dei terreni confinanti con la SS580
e l’ANAS.
Come ti è
noto
l’allargamento è consistito nel portare a
dimensioni standard una sede
stradale che alla
fine solo le piste
ciclabili hanno
rappresentato
l’area dell’effettivo
esproprio
salvo alcune eccezioni.
Sono stati
effettuati i rituali
sopraluoghi
dei tecnici incaricati (un subappalto ANAS
vs la società appaltatrice “soc.
DELLA MORTE
IMPRESA
STRADALE”di
Napoli) per stabilire le aree reali di
esproprio, seguito
dal concordato con i proprietari per la liquidazione.
Le persone coinvolte in questa faccenda sono state moltissime, a cui sono stati distribuiti documenti ANAS e decreti prefettizi che hanno snellito non senza intoppi la costruzione.
Sono stati liquidati i concordati in modo corretto alcuni, per altri invece tutt’ora insistono contenziosi che sono visibili percorrendo la strada da GINOSA a GINOSA MARINA.
Gli ultimi decreti prefettizi quelli del 2004 per intenderci, cioè quelli che inducevano
l’ANAS e la ditta DELLA MORTE a far si che ciascun proprietario frontista avesse in conclusione le mappe catastali in ordine con le particelle aggiornate, nessun proprietario li ha avuti
ne abbiamo mai saputo in che modo le due “commitenti” avessero ottemperato al loro dovere
attraverso l’ufficio territoriale di Taranto.
Nel 2005 qualche proprietario ha avuto la necessità di visure catastali per le integrazioni agricole e sorpresa delle sorprese l’ufficio territoriale di Taranto (il catasto) non avendo
avuto invece dall’ANAS-DELLA MORTE i frazionamenti che avevano obbligo di effettuare, ha attribuito d’ufficio all’ANAS la proprietà degli interi appezzamenti di terreno delle
particelle coinvolte negli espropri invece delle aree effettivamente sottratte. Moltissime le
difficoltà da parte ANAS-DELLA MORTE a regolarizzare tale intricata situazione. Il catasto
d’altronde non ha difficoltà a fare le rettifiche a patto che ANAS e DELLA MORTE facciano
i frazionamenti dovuti. Nel frattempo noi proprietari non sappiamo cosa fare, se non quello
di far intervenire i nostri legali. Quindi se dobbiamo vendere o trasferire ai figli tali proprietà
siamo per il momento bloccati e chissà quali altri problemi nasceranno.
Ci dai una mano a sbrogliare questa matassa?
Ciao
F. Lattarulo
ATTUALITÀ
La Goccia n. 14 - 15 luglio 2006
di Stefano Giove
20
Ginosa annovera due nuove onorificenze
Vincenzo De Biasi e Francesco Rizzi
nominati cavalieri della Repubblica
Lo scorso 2 Giugno, Festa della Repubblica, la nomina
Vincenzo De Biasi
Francesco Rizzi
Lo scorso 2 giugno, Festa
della Repubblica, la città di
Ginosa si è arricchita di due
nuove onorificenze. Vincenzo
De Biasi e Francesco Rizzi
sono stati nominati cavalieri
della Repubblica.
Vincenzo De Biasi, nato a
Ginosa il 17 marzo 1914, alla
rispettabile età di 92 anni, il
capo dello Stato Carlo Azelio Ciampi lo ha fregiato dell’onorificenza di Cavaliere.
Vincenzo ha ricevuto la
comunicazione direttamente
dal Quirinale lo scorso 4 maggio 2006. Infatti gli è stato trasmesso un telegramma personale del Capo dello Stato che
recitava testualmente.
«Sono particolarmente lieto di
comunicarle che il Presidente
della Repubblica, avvalendosi delle facoltà concessagli
dall’articolo 2 dello Statuto
dell’Ordine “Al merito della
Repubblica Italiana”, ha conferito al signor Vincenzo De
Biasi l’Onorificenza di Cava-
liere. Cordialmente Gaetano Gifuni Segretario generale Presidenza della Repubblica».
Vincenzo De Biasi, padre di sei figli, uomo di provata onestà e grande lavoratore, vive, da tanti anni, nel suo
podere foderale in zona Pantano. Ancora oggi è operoso e la
sua giornata è ricca di impegni lavorativi.
Il figlio Michele, primogenito, insegnante in Lombardia, ma sempre presente a Ginosa, mantiene contatti con
gli amici ginosini nonostante sia, da tanti anni, residente in
Lombardia. Proprio Michele, qualche anno fa, per la gioia
del maestro Vito Biancofiore, riuscì a mettere insieme la
classe di Vª elementare del 1956. Oggi continua la collaborazione con il premio letterario Città di Ginosa organizzato
dall’amico fraterno Franco D’attoma.
Francesco Rizzi, nato a Ginosa il 24 luglio 1948,
e residente a Mantova, una mattina viene raggiunto da una
telefonata di un amico che gli preannunciava di aver letto
sul sito del Quirinale il suo nome. Incuriosito da quanto gli
aveva riferito il suo amico, si collegava direttamente al sito
del Quirinale e scopriva che effettivamente si trattava della
sua persona.
L’ultima settimana di maggio arriva la comunicazione ufficiale della nomina a Cavaliere dalla Prefettura di
Mantova.
Francesco Rizzi è uno di quei ragazzi pieni di ideali
che negli anni ‘60, dopo aver conseguito la licenza di scuola
media inferiore, si avvia alla carriera militare. Attualmente
è in servizio presso la caserma “S. Martino” di Mantova con
il grado di 1º maresciallo.
prestiti e mutui
ATTUALITÀ
La Goccia n. 14 - 15 luglio 2006
21
Lospinuso (AN):
“Sul mio ennesimo
emendamento a favore
delle “case protette”,
la Giunta rinvia ancora,
ma assume precisi
impegni”
Il Maresciallo Rizzi è un uomo a cui piace apparire
poco, ligio al suo dovere, il suo impegno professionale ha
ricevuto riconoscimenti sia in Italia che all’estero avendo
egli operato con le Interforze.
Ovviamente il riconoscimento che questi due ginosini hanno ricevuto, attraverso il conferimento di una così
importante onorificenza, dà lustro alla nostra cittadina che
può annoverare tra i suoi figli due altri cavalieri della Repubblica italiana.
A Vincenzo e Francesco i nostri più sinceri auguri e
complimenti.
Caponio
Il Consigliere Regionale e Presidente Provinciale di Taranto di AN Pietro Lospinuso ha diffuso la seguente nota: “In occasione della votazione della legge di revisione del Bilancio, ho
nuovamente riproposto il mio emendamento finalizzato al pieno
ripristino delle convenzioni con le benemerite Case Protette ivi
compresa la sanatoria delle situazioni debitorie nel frattempo maturate. Chiedendone il provvisorio ritiro, il Governo Regionale si
è impegnato ad affrontare la questione in sede di prossima approvazione della legge “omnibus” in materia di Sanità. Fidando
sempre nella parola del Governo, e preparandomi a verificarla
nell’annunciata occasione, rammento che tale questione era stata
già risolta dal Governo-Fitto con il regolamento attuativo della LR
17/2003 in materia di Servizi Sociali, che Vendola ha revocato al
suo primo atto di Governo, garantendone un’immediata riedizione di cui si è persa nel frattempo ogni traccia. Peraltro non posso
non apprezzare le buone volontà manifestate sia dal Governo che
dalla maggioranza in ordine al problema da me posto, in operosa attesa che si traducano in fatti. In particolare ho apprezzato le
dichiarazioni del collega e concittadino Paolo Costantino, che ha
annunciato la piena condivisione del mio emendamento, e con il
quale mi sto già concertando per un’azione comune in sede di legge sanitaria”.
Per la Segreteria
Tommaso Francavilla
ATTUALITÀ
Abissi mette in
piazza l’amore
per gli animali!
La Goccia n. 14 - 15 luglio 2006
Foto Erasmo Mazzone
Il noto centro di attività commerciale di Ginosa, dedicato al settore animale,
Abissi, di Pieranna Calabrese, in collaborazione con la ProLoco e con il Patrocinio
dell’Amministrazione comunale, ha organizzato, in piazza, il pomeriggio di domedifesa e attacco di persone e nella
ricerca di sostanze
stupefacenti.
Ma, la gara vera e
propria si è sviluppata in piazza con una
passerella di bellezza dei cani venuti
per l’occasione, da
Foto Erasmo Mazzone
diversi Comuni di
Puglia e di altre regioni . Si sono potuti
ammirare magnifici
nica, 2 luglio scorso, la 4° Edizione della
esemplari di razze diverse:
Sfilata Amatoriale Canina. Lo scopo non è
dal pastore tedesco al pastostato soltanto quello (come ci dice la stesre scozzese al rottweiler al
sa titolare) di far sfilare esemplari canini
cane corso ai cani da caccia
più o meno belli ma, soprattutto quello di
e un gran numero di cani meticci e, tra quecogliere l’occasione per sensibilizzare la
sti la Giuria, composta dai giudici Emanuecittadinanza allo sviluppo di una cultura di
le Maratta, allevatore di yorkshire e Nicola
atenzione verso gli animali, in particolar
Gubitosa, addestratore di cani da pastore,
modo per i randagi. Non a caso, in questa
ha dovuto scegliere per assegnare i premi.
edizione della manifestazione, Abissi ha
I cani, secondo il regolamento
stretto una proficua collaborazione anche
nazionale (che purtroppo non tutti i partecon l’ANPA e con il canile di Ginosa.
cipanti conoscevano, la qual cosa ha susciLa sfilata dei magnifici esemplari
tato scontentezze finali), sono stai suddivisi
canini (in tutto 69) non ha esaurito la kerper gruppi di categorie e, per ciascun grupmesse poiché a fare da grande attrazione
po sono stati assegnati dei premi.
per il pubblico, ci sono stati i due pastori
Il premio Best in Show ( i primi
tedeschi del Nucleo Cinofili dei Carabinietre posti assoluti di tutte le razze canine), è
ri di Bari che hanno dato magnifica prostato assegnato al pastore scozzese a pelo
va delle loro capacità con esibizioni nella
mazzone
22
lungo (categoria gruppo 1 cani da pastore) di
una allevatrice di Castellaneta; al cane corso
(categoria gruppo 2 cani
molossoidi), di Montescaglioso; al dalmata
(gruppo cani da caccia)
di un privato di Marina
di Ginosa.
Il pubblico presente, tanto numeroso,
ha gradito l’iniziativa e
la signora Pieranna Calabrese promette che la
prossima edizione sarà
Foto Erasmo Mazzone
più ricca di attrazioni e più completa di partecipanti. Nell’attesa ringrazia quanti hanno contribuito alla realizzazione della serata: Autofficina Cazzati Vincenzo; Driver
Giovanni Pignalosa; Carige Ag. di Ginosa;
Metronotte; Impresa Edile Capozzi; RG
Elettronica; Realcasa; L’Incontro; Arte e
Arredi; SystemCar; Il piacere del latte;
Signum; Litotipografia Acito; Giacoia Macelleria; Jonica Dog Kennel; Tina De Biasi;
Laboratorio Reale e Latorre; Fai Per Tre e,
un grazie particolare va alla BCC di Ginosa
e Marina di Ginosa per il sostegno offerto.
Adele Carrera
ATTUALITÀ
di Maria Carmela Bonelli
La Goccia n. 14 - 15 luglio 2006
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Foto Erasmo Mazzone
Grandi festeggiamenti in onore di S. Antonio
Al termine della processione S.E. Mons. Fragnelli ha affidato i
grandi desideri della comunità marinese al Santo di Padova
Lo spirito di solidarietà ed abnegazione che anima il Comitato
e la sapiente guida di Mons. G. Inglese hanno scongiurato il
rischio del folklorismo, ovvero di quelle manifestazioni che
finiscono per diventare “ eventi” ad uso e consumo dei turisti. Un clima mistico connota, infatti, sia la tredicina e la processione del 13 giugno, sia il triduo di preparazione alla festa
esterna e la processione solenne, spostata al secondo sabato di
luglio, non per ritualità sociale, ma per consentirne la partecipazione ai numerosi turisti, che affollano la cittadina.
Solenne, dicevo, poiché al termine della Santa Messa il simulacro del Santo – preceduto dalle reliquie –percorre un lungo
tragitto, attraversando ali di folla. Migliaia e migliaia di fedeli, residenti e provenienti da ogni angolo della Puglia e della
Basilicata, prendono parte ad un momento di sincera fede e
sentita devozione. Peraltro, va detto che il Comitato organizzatore sta vivendo un momento importante, particolarmente
Per tre giorni – 7, 8 e 9 luglio – Marina di Ginosa ha festeggiato il Santo dei miracoli.
La devozione dei marinesi per S. Antonio da Padova è di lunga data. Si può dire coincida con gli albori stessi della frazione, divenuta nel tempo uno dei centri più rinomati ed ambiti
del litorale: Marina di Ginosa, la perla dello Jonio.
La ricerca storica ci riporta agli anni dei grandi lavori di bonifica, avviati dall’ ONC. La zona era tutto un cantiere. Un
capannone in legno fungeva da Casa del Signore, eppure S.
Antonio era già stato elevato a Patrono del borgo, da quei
pochi residenti che, tassandosi, acquistarono intorno al 192728 un artistico gruppo policromo, in cartapesta, realizzato dal
maestro salentino Carmelo Bruno.
Negli anni ’60 un secondo simulacro veniva posizionato nella
parrocchia dedicata a Maria Ss.ma Immacolata, la prima vera
chiesa, affidata al Rev. don Gennaro Inglese, stimato parroco ed
al tempo stesso, memoria storica di Marina di Ginosa. In questo
percorso, risalente ad 80 anni fa, il culto antoniano si è rafforzato e
la festa in onore del Santo è progredita anche nelle manifestazioni
esteriori, pur rimanendo inalterata nel fervore e nell’essenza.
atteso. Questo gruppo di fedeli, realizzando una contessitura
fra vita sociale e vita spirituale, rispondendo ad una chiamata
e ad un bisogno di crescita spirituale, ha sentito l’esigenza di
costituirsi in Associazione Antoniana, facendone richiesta al
Vescovo di Castellaneta.
Mons. Fragnelli ha accolto favorevolmente questa domanda,
formalmente presentata dal parroco, ed ha approvato lo Statuto con Decreto del 13 giugno scorso, dando mandato al Commissario vescovile, cav. Domenico Limitone, di curare tutto
l’iter preliminare all’assemblea elettiva. Il Comitato, dunque,
ha festeggiato il Santo patrono, nel 60° della proclamazione
a Dottore della Chiesa universale, con entusiasmo, ma anche
con maggiore responsabilità, nella consapevolezza che essere
membri dell’Associazione significhi tendere all’incremento
di una vita di perfezione, alle opere di carità e all’apostolato,
seguendo l’insegnamento di S. Antonio da Padova.
Il rientro del simulacro è coinciso con l’arrivo del Vescovo, il quale ha affidato alla preghiera ed all’affetto dei marinesi per Sant’Antonio i “grandi” desideri delle famiglie e dell’intera comunità,
fra i quali – Egli ha detto – vi è quello di una vita serena, fatta di
relazioni, sane e profonde. Relazione con la “r” maiuscola.
ATTUALITÀ
La Goccia n. 14 - 15 luglio 2006
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Il Comitato Antoniano a Martina
Franca, ospite della Confraternita
di Sant’Antonio da Padova
Domenica 25 giugno il Comitato Antoniano
di Marina di Ginosa
è stato ospite della
Confraternita di S.
Antonio da Padova
in Martina Franca
e del Priore VinPurtroppo quest’anno c’è stata una piccola delusione. L’allagamento delle strade
– dovuto alla copiosa pioggia del primo
pomeriggio – non ha consentito la tradizionale cavalcata, ma, in compenso, è stata
particolarmente bella la batteria di fuochi
pirotecnici, replicata domenica sera, a
conclusione della festa, quasi a salutare,
fra mille, emozionanti colori, che hanno
illuminato il mare e la spiaggia, la vittoria
degli Azzurri.
Complimenti, dunque, al Presidente mons.
Gennaro Inglese, al Presidente responsabile Domenico Limitone, nonché all’infaticabile Comitato (Domenico Giove, Raffaele Prisciandaro, Mario Toma, Giuseppe
Punzi, Angelo Marchionna, Luigi Facilla,
Antonello Lo vecchio, Tommaso Punzi,
Giambattista Quinto) e a tutti i collaboratori (Antonio Andresini, Davide Cella,
Leonardo Galante, Gaetano Punzi, Mimmo Lucarelli, Pietro Locuoco e Myriam
Pistoia).
Una nota di particolare merito va alla sig.
na Myriam Pistoia, per aver curato l’interessante opuscolo divulgativo.
cenzo D’Aria.
Il Comitato marinese, il dott. Leonardo Vincenzo (Priore delIn ricorrenza dei l’Arciconfraternita della Pontificia Basilica del Santo di Pado300 anni di fonda- va) ed il sig. Nicola Attolino (Delegato dell’Arciconfraternita
di Padova per l’Italia Meridionale)
zione della Confraternita – eretta nel
1706 nel Chiostro inferiore del
Convento dei Padri minori Conventuali – i festeggiamenti sono
stati particolarmente solenni ed
hanno preso parte alla processione tutti le Confraternite della
provincia ed i Comitati Antoniani pugliesi.
Per l’occasione, è giunta dalla
Basilica di Padova una reliquia
del Santo, prelevata durante l’ultima ricognizione del 1991.
Mario Stigliano
Martina Franca – Il Comitato Antoniano di Marina di
Ginosa ed il Priore sig. Vincenzo D’Aria
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