società La preghiera in discoteca
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società La preghiera in discoteca
Confederazione Corriere del Ticino Lunedì 12 gennaio 2015 7 canton vaLLese incidente chimico Un numero contro i ricatti osé dipendenti all’ospedale Jürg Stahl vince la gara di sci zxy Primo Cantone in Svizzera, il Vallese ha attivato un numero di telefono speciale per le vittime di estorsioni a sfondo sessuale tramite videochat erotiche. L’obiettivo è di evitare che le persone raggirate finiscano per versare soldi a ricattatori. I casi nel Cantone sono fra i trenta ed i quaranta all’anno. Il servizio sarà gestito dall’incaricato cantonale per la protezione dei dati. Le vittime vengono ricattate con la minaccia di divulgare foto compromettenti da parte delle persone che le hanno circuite in rete. zxy Una decina di dipendenti di un’azienda chimica di Muttenz (BL) sono stati brevemente ricoverati in ospedale in seguito ad una fuga di liquidi avvenuta sabato mattina. Gli operai, alcuni dei quali lamentavano bruciore agli occhi, sono ritornati subito in fabbrica dopo gli accertamenti. L’incidente non ha costituito nessun pericolo per le persone o per l’ambiente, ha riferito la polizia cantonale. È stata scoperta una perdita da un tubo di scarico di uno o due litri di liquido condensato contenente solventi. zxy È stato il consigliere nazionale Jürg Stahl (UDC/ZH) ad imporsi sabato sulle nevi di Davos (GR) nella tradizionale gara di sci tra parlamentari svizzeri e britannici. I partecipanti alla 59. competizione di questo tipo hanno osservato un minuto di silenzio per l’ex consigliere This Jenny (UDC/GL), morto lo scorso novembre di cancro, che era arrivato primo in numerose edizioni di questa gara, ha indicato il gruppo sci delle Camere federali. Fra le donne la migliore è stata Yvonne Gilli (Verdi/SG). parLamentari svizzeri e ingLesi società La preghiera in discoteca draMMa di fLaaCh critiche esagerate Una nuova Chiesa evangelica libera di Zurigo porta al culto birra e musica elettronica all’autorità È stata fondata da un ex rapper che cerca di avvicinare i giovani a Dio col divertimento di protezione giorgia von niederhäUSern zxy Sono le 17.30 del giorno del Signore a Zurigo-Örlikon: come ogni domenica, una settantina di giovani adulti si riuniscono nella sala per eventi «Chicago 1928». Stanno andando all’ultima festa del fine settimana? Non esattamente. Stanno andando al culto. Solo che non lo chiamano con questo termine: quelli a cui loro vanno sono gli «experience» («esperienze»). È Metropolis The Club Church (la «Chiesa discoteca») che li organizza, una Chiesa evangelica libera nata il 26 ottobre 2014 dal pastore Tim Lindsay (ex rapper da sempre impegnato in comunità evangeliche), sua moglie Rebecca e Claude Hunkeler (che nella sua vita professionale ha basato la sua carriera sull’organizzazione di feste e che, ci racconta, «cinque anni fa ho incontrato Gesù»). Metropolis (il nome è stato scelto per rappresentare una comunità cristiana da grande centro urbano) ha come scopo quello di far avvicinare soprattutto i giovani a Dio nell’ambiente in cui questi si sentono più a casa: le discoteche. Un mix di «cultura dell’aperitivo» in un ambiente festaiolo e cittadino, ma che vuole proporre temi spirituali, il tutto basandosi sulla lettura e la discussione della Bibbia. «Abbiamo fondato questa Chiesa per offrire un’alternativa a quelli come noi, gente giovane che crede in Dio, ma che nelle Chiese tradizionali non trova quello che cerca», spiega Lindsay. Ovvero anche divertimento e, perché no, un bicchiere di prosecco e due salti in pista. Un fenomeno in espansione Che una Chiesa tanto alternativa sia apprezzata non deve stupire. Secondo uno studio pubblicato dalla «Schweiz am Sonntag» nel novembre scorso, in Svizzera i membri delle Chiese evangeliche libere (ne esistono una quindicina) sono fortemente aumentati: dai 37.000 registrati nel 1970 si è passati oggi a 250.000 frequentatori. Siamo andati ad osservare uno di questi nuovi culti proposti da Metropolis per meglio capire come viene celebrata la fede cristiana. Fuori dall’edificio torce accese illuminano la strada che porta all’entrata della sala che ogni domenica viene adibita per l’evento. All’interno, candele bianche illuminano l’ambiente, DJ J. Temple (che solitamente è chiamato a «mixare» in diverse discoteche famose della città, come il Mascotte o l’Hiltl) intrattiene i presenti durante quello che qui viene chiamato il «warm up» (il riscaldamento) a ritmo di hip hop, bariste riempiono i bicchieri degli ospiti (l’età media è tra i 20 e i 30, anche se qualche genitore è in compagnia dei propri bambini) con caffè o birra e offrono loro chips (l’offerta è libera), mentre qualcuno inizia già a dondolare sul posto o a tamburellare le punte delle dita sul bancone a ritmo di musica. Un’atmosfera spensierata, da bar, nulla o poco qui ricorda una chiesa. Il culto inizia. Quattro cantanti salgono sul palco in fondo alla sala, davanti ai posti a sedere per i partecipanti, che si alzano e cantano insieme. Le parole delle canzoni parlano di Gesù e di Dio, ma vengono cantate su una base che varia dalla deep house all’electro o all’hip hop, quella tipica delle melodie ballate in discoteca. Ed ecco comparire sulla scena il pastore. Tim Lindsay si presenta in jeans e camicia a quadri, scarpe da ginnastica e pettinatura giovanile. Nel suo «power talk» («discorso potente», così viene chiamata qui la predica settimanale) cita passaggi da Luca 18 e 19 per chiedere a se stesso e ai presenti di prendersi meno sul serio e seguire Dio per riuscire a vivere al meglio il nuovo anno. «È mega cool» ripete più volte, mentre fa passare le «slides» della sua presentazione PowerPoint proiettata sul muro alle sue spalle. Si canta, si battono le mani, ci si «dà il cinque», si ascolta, si ride, si prega, si fanno i buoni propositi della settimana, si accendono candeline e alla fine del culto ci si ritrova dove si è cominciato: il bancone del bar. Parte la musica a tutto volume e la gente resta a «berne ancora una», a fare una chiacchiera, a ballare, tutto come si farebbe in una normalissima serata di festa. D’altronde, è il giorno del Signore e va festeggiato per bene. metropolis La nuova chiesa discoteca si chiama metropolis the club church. È stata costituita da pochi mesi. (Foto GVN) udF canton Friburgo Sì agli assegni e no alla tassa sull’energia assalto in casa con il furto della cassaforte zxy L’Unione democratica federale (UDF) raccomanda di accettare l’iniziativa del PPD «Sostenere le famiglie!» che mira ad esentare da imposta gli assegni per i figli. L’UDF consiglia invece di votare no all’iniziativa dei Verdi liberali che vuole rimpiazzare l’IVA con una tassa sull’energia. La maggioranza dei delegati, riuniti sabato ad Olten, teme conseguenze negative per le regioni periferiche e per l’economia svizzera. Il partito propone anche di respingere l’iniziativa del Partito evangelico e della sinistra «Tassare le eredità milionarie per finanziare la nostra AVS», sulla quale si voterà in giugno. Questa proposta danneggerebbe l’autonomia cantonale, secondo il turgoviese Daniel Wittwer. zxy Due malviventi hanno assalito venerdì sera una famiglia in una casa di Marly, nel canton Friburgo, e hanno rubato una cassaforte. Uno dei due ha fatto credere alla famiglia, trattenuta in cucina, di essere armato di coltello, mentre il complice prendeva il bottino. Uno dei ladri è stato fermato dalla polizia ma l’altro è ancora a piede libero. Nessuno è rimasto ferito. La proprietaria ha detto di aver sentito dei rumori all’esterno della casa e che, quando ha aperto la porta per controllare cosa succedeva, si è trovata faccia a faccia con un rapinatore. Questi l’ha poi spintonata all’interno e l’ha trattenuta con il resto della famiglia in cucina. È stata aperta un’inchiesta sull’accaduto. zxy Le critiche mosse all’Autorità di protezione dei minori e degli adulti (AMPA) in seguito al dramma familiare di Flaach (l’uccisione di due bimbi di 5 e 2 anni da parte della madre che non li voleva rimandare in istituto) sono esagerate. È l’opinione di Guido Marbet, presidente della Conferenza per la protezione dei minori e degli adulti, che in un’intervista pubblicata dai settimanali «NZZ am Sonntag» e «SonntagsBlick» si dice stupito dalla veemenza con cui il servizio è stato biasimato. La nuova legge in merito è entrata in vigore solo due anni fa, è quindi chiaro che vi siano tuttora delle incertezze, afferma Marbet. Le 146 AMPA operative sul territorio elvetico si occupano ogni anno di circa 125.000 casi, la maggior parte dei quali riguarda adulti: il loro problema principale è la mancanza di personale. Anche se lo scetticismo nei confronti dell’AMPA è comprensibile, rileva Marbet, non bisogna dimenticare che drammi di questo tipo sono rari. È un peccato che casi isolati vengano gonfiati ora per mettere all’indice la nuova legge sulla protezione dei minori e degli adulti, mentre ve ne sono stati anche prima della sua entrata in vigore. Che l’UDC paragoni l’AMPA alla Stasi è una cosa sconvolgente: questa dichiarazione diffama l’enorme lavoro svolto dai dipendenti, prosegue Marbet, ricordando che prima di poter agire, l’organizzazione deve ricevere da parte della scuola, di un ospedale, della polizia o dei servizi sociali una conferma di esistenza di un pericolo. Solo dopo che l’allarme è stato lanciato l’AMPA valuta se sia necessaria l’adozione di misure di emergenza. Su questo punto, tuttavia, Marbet ammette che la definizione di cosa si intenda per «esistenza di un pericolo» deve ancora essere chiarita. L’AMPA tiene conto di testimonianze di tutti gli interessati, anche quelle dei bambini, cosa che costituisce una novità rispetto al vecchio sistema. Il fatto che l’organizzazione non disponga di un servizio di picchetto costituisce per contro un problema, ha ammesso Marbet. I genitori dei due bimbi, ha rivelato la «Sonntagszeitung», vivevano anche grazie ad una truffa. Il marito, tuttora in carcere, aveva venduto all’asta diversi iPhone sul sito specializzato Ricardo, ma non li aveva mai inviati agli acquirenti. Contro di lui sono stati emessi precetti per importi di sei cifre. pLr Müller: UdC troppo estrema Il presidente dei liberali svizzeri esclude alleanze elettorali generalizzate Maurer «non ci sarà mai la sicurezza assoluta» zxy Alle elezioni federali del prossimo autunno non ci sarà una congiunzione generalizzata delle liste dei candidati del Partito liberale radicale (PLR) con quelle dell’Unione democratica di centro (UDC). Per gran parte della base del PLR le posizioni dell’UDC sono infatti «troppo estreme», ha detto il presidente del PLR, Philipp Müller, in una intervista al domenicale «NNZ am Sonntag». Attualmente ci sono comunque due o tre sezioni cantonali che stanno esaminando l’eventualità di congiungere liste al fine di guadagnare più mandati nelle prossime elezioni nazionali. In base ai suoi calcoli, ogni sezione sarà libera di decidere su eventuali congiunzioni. Diversi esponenti dell’UDC, e in particolare il presidente Toni Brunner, hanno segnalato già zxy Il ministro della difesa Ueli Maurer e il comando dell’esercito non ritengono necessario rivedere il dispositivo di sicurezza dopo gli attacchi terroristici in Francia. «Per noi non cambia niente», ha detto il consigliere federale ai microfoni della radio della svizzera tedesca SRF. Non possiamo escludere un atto terroristico in Svizzera, anche se non siamo fra i bersagli più esposti, ha detto il ministro a margine della presentazione, sabato a Grenchen, del rapporto della Base logistica dell’esercito. «Ma la Svizzera non è un isola felice». L’attentato dalla redazione di «Charlie Hebdo» a Parigi e i successivi attacchi non hanno mutato la situazione in Svizzera, a suo avviso. «L’evoluzione corrisponde agli scenari elaborato già da anni. Per noi questa significa che dobbiamo essere pronti ovunque e in ogni momento a garantire la sicurezza temendo ognuno per sé «i democentristi restano molto conservatori». (Foto Keystone) da diverso tempo il loro interesse ad alleanze tra i candidati locali di PLR ed UDC per il Nazionale. Se nel 2011 vi fossero state congiunzioni delle liste in tutte le regioni, l’UDC avrebbe guadagnato cinque seggi supplementari: tre ai danni di partiti rosso-verdi, uno a scapito del PPD e un altro a svantaggio dello stesso PLR. Müller osserva però che «dalla base del partito, ma anche dai vertici cantonali, giungono sempre più riserve nei confronti dell’UDC». Almeno i tre quarti delle lettere che riceve – precisa il consigliere nazionale argoviese – avanzano remore verso una associazione delle liste fra i due partiti. In esse viene espresso soprattutto malumore per gli attacchi dell’UDC al diritto internazionale. Gli imprenditori, ad esempio, non comprendono come un piccolo Stato orientato all’esportazione possa, su volere di un solo partito, mettere in questione il diritto internazionale. Senza contare poi i «piani per iniziative estreme o assurde, come l’abbandono dei trattati di libera circolazione delle persone per poter applicare l’iniziativa contro l’immigrazione di massa; oppure l’idea di accettare solo i richiedenti l’asilo che giungono in Svizzera per via aerea». Müller è molto critico anche nei confronti del PPD e del PBD: il popolo nel 2011 ha eletto un Parlamento di tendenza borghese, ma poi, con il concorso dei due partiti, si è ritrovato con una politica di sinistra, con ridistribuzione della ricchezza, voglia di regolamentare tutto e rafforzamento dello Stato sociale. conto dell’insicurezza che regna attorno a noi (...) Non si sarà mai la sicurezza assoluta in una società aperta e libera». Il capo dell’esercito André Blattmann ha ricordato che nessuno è in grado di prevedere un attacco terroristico con esattezza. «Dobbiamo tenere in considerazione che potremmo essere colti di sorpresa e che non sappiamo cosa succederà domani». Per questo è necessario elaborare il massimo di scenari possibili per contenere i danni. Da parte sua, sulla «NZZ am Sonntag», il portavoce della Polizia federale Alexander Rechtsteiner ha detto che la speciale task force contro il turismo jihadista sta elaborando un catalogo di provvedimenti nei confronti delle persone che partono o ritornano dalla «guerra santa». sondaggio su www.corriere.ch/k122818