aeroporti verso la governance della logistica
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aeroporti verso la governance della logistica
CSCO_0808103_Premium_N5_Ital.qxp:Mise en page 1 6/10/08 19:12 Page 1 PREMIUM IL MAGAZINE DI CSC N° 5 / AUTUNNO 2008 / WWW.CSC.COM/IT / SOUTH AEROPORTI VERSO LA GOVERNANCE DELLA LOGISTICA IDENTITY MANAGEMENT / CSC AL FIANCO DEI GOVERNI EUROPEI PAGINA 22 LA MOBILITÀ, NUOVA PRIORITÀ DELLE RISORSE UMANE / INTERVISTA A ANNE MARION-BOUCHACOURT, DIRETTORE DELLE RISORSE UMANE DI SOCIÉTÉ GÉNÉRALE PAGINA 24 & WEST EUROPE CSCO_0808103_Premium_N5_Ital.qxp:Mise en page 1 7/10/08 15:09 Page 2 SOMMARIO ATTUALITÀ PRIMO PIANO TRENDS 4 Brand positioning CSC mostra la sua nuova identità / Outsourcing dei servizi IT CSC rinnova il contratto con Bombardier 8 Aeroporti: verso la governance della logistica Come conciliare fluidità e procedure aeroportuali complesse per soddisfare le esigenze dei clienti? 20 Aumentare la client redemption e implementare un marketing efficace Come fare profitti fidelizzando i propri clienti 12 Air France Industries: ottimizzare la manutenzione sulle piste Progettata nel 2003, la struttura di Air France Industries e’ rapidamente diventata il principale progetto industriale del gruppo 22 Le sfide nella gestione dell’identità e degli accessi CSC al fianco dei Governi europei 12 24 FOCUS INTERVISTA 14 BHP Billiton Maggiore sicurezza grazie a un sistema di gestione della circolazione in miniera 24 Anne Marion-Bouchacourt, Direttore delle Risorse Umane di Société Générale La mobilità, nuova priorità delle risorse umane 5 Fornitori strategici CSC collaborerà al National Identity Scheme / L’indagine Financial Executives Qualità dei dati e integrità delle informazioni / Banking CSE sceglie la soluzione CSC DDWay 6 Soluzioni “Risque” e “Value” Sophis firma un accordo con CSC / Team CSC Una maglia gialla strepitosa al Tour de France 5 7 Itsallabouthr.com Un blog per i Direttori delle Risorse Umane europei / CAMS II La piattaforma MasterCard funziona con CSC / Gestione del traffico Pirati della strada sotto controllo 16 DIRECTV Crescere ottimizzando la supply chain PREMIUM / CSC / AUTUNNO 2008 18 Caisse Nationale des Caisses d’Épargne Revisione dei siti web per il grande pubblico e del portale di internet banking 2 APPROFONDIMENTO 26 Come organizzarsi per innovare Chi innova, come e con quali criteri? PER SAPERNE DI PIÙ: WWW.CSC.COM/IT PREMIUM Top Com d’argento nella categoria “External Magazine” — Autunno 2008, n° 5 / CSC ITALIA: via Paolo Di Dono 73, 00142 Roma - www.csc.com/it. DIRETTORE RESPONSABILE: Stefania Di Cristofaro. CAPO REDATTORE: Megan Shaw. REDAZIONE: Rui Barbosa, Xavier Barrier, Sérgio Bastos, Stéphane Berthier, Alexander Black, Coralie Bonnet, Laurent Bourdery, Camilla Brazzelli, Marques da Costa,Stefania Di Cristofaro, Kobus Du Plessis, Lode Fiey, Daniel Frauman, Pierre Kalfon, Jérémie Korenfeld, Christophe Lienhard, Hélène Marquette, Arjen Mollee, Jean-Pierre Montal, Ecaterina Panu, Xavier Pavie, Francesca Petrucci, Frédéric Pichard, Liliane Rodrigues, Lidia Scarpelli, José Luis Simón, Quitéria Soares, Stéphanie Tostivint, Alessandro Valletti Borgnini. FOTOGRAFIE: Manuel Lagos Cid, BHP Billiton, Tim de Waele, Bombardier, Jean-Marie Liot, UKVisas, STEN, Air France, Montserrat Martinez Zacarias, UDIFAR, DirecTV, Virgin Money, Lester Lefkowitz / Erik Isakson / Angelo Cavalli / James Lauritz / Getty Images, Michel Labelle, Ostseefoto, Michel Urtado. PROGETTO GRAFICO: . STAMPA: Arti Grafiche La Regione Srl - C/da Pesco Farese, 44 - 86025 Ripalimosani (CB). Testata registrata al Tribunale di Roma, n. 181/07. Copyright © 2008 CSC Italia Spa. Pubblicazione gratuita. Le opinioni espresse dai singoli sono di responsabilità degli stessi. Tutti i diritti di proprietà letteraria e artistica riservati. Premium è stampato su carta ecologica. CSCO_0808103_Premium_N5_Ital.qxp:Mise en page 1 6/10/08 19:12 Page 3 EDITORIALE QUANDO L’ESTATE NON È SINONIMO DI FERIE Se c’è un settore per il quale non esiste l’espressione «pausa estiva» è proprio quello del trasporto aereo. Incentivati da tariffe vantaggiose e dalla semplicità delle modalità di prenotazione, sono sempre più numerosi i viaggiatori che scelgono di muoversi in aereo. Per gestire al meglio il crescente flusso dei passeggeri gli operatori del settore devono affrontare una doppia sfida: garantire comodità e facilità di spostamento ai viaggiatori, assicurando al contempo un alto livello di controllo e di sicurezza. In questo complesso binomio i sistemi informativi rivestono un ruolo chiave, sia nel coordinamento dei diversi attori coinvolti sia nella gestione dei processi più strettamente operativi, quali ad esempio la tracciabilità dei bagagli con la tecnologia RFID. Come evidenziato nel dossier di questo numero di Premium, nell’era degli hub gli aeroporti devono evolvere verso una concezione “logistica” di sé stessi, passando da una logica di gestione separata delle attività a quella di una governance coordinata dei processi, indispensabile per far fronte alle crescenti complessità. Neppure i ciclisti del Team CSC sono andati in ferie, anzi Carlos Sastre e i suoi compagni di squadra, proprio alla fine di luglio, hanno dato il meglio di sé, riportando una magnifica vittoria nell’ultima edizione del Tour de France. Subito dopo, alle Olimpiadi di Pechino lo svizzero Fabian Cancellara ha conquistato la medaglia d’oro nella prova a cronometro davanti a Gustav Larsson, entrambi corridori del Team. In ultimo, l’estate è stata impegnativa anche per CSC, alle prese con il lancio della sua nuova identità sul mercato internazionale. Il riposizionamento del brand, su scala così vasta, rappresenta da sempre un momento estremamente delicato nella vita delle aziende, ancor più quando questo è e viene vissuto come uno degli elementi cardine di una strategia di crescita globale, che ha l’ambizione di coniugare la forza dei propri valori e della propria cultura con i cambiamenti indotti da un necessario rinnovamento. Riteniamo che la nostra nuova immagine rifletta al meglio questo delicato punto di equilibrio e ci auguriamo che essa sia di vostro gradimento. Aspettiamo suggerimenti e commenti, anche sulla nuova veste grafica di Premium, in linea con la nostra identità. Buona lettura. PRESIDENT AND CEO SOUTH & WEST EUROPE PRESIDENT, GLOBAL BUSINESS SOLUTIONS, EMEA CSC IN CIFRE GRAZIE ALL’ESPERIENZA DEI SUOI 90.000 PROFESSIONISTI DISTRIBUITI IN OLTRE 90 PAESI, CSC È LEADER MONDIALE NEL MERCATO DEI SERVIZI IT. CON UN PORTAFOGLIO D’OFFERTA END-TO-END (CONSULTING, SYSTEM INTEGRATION, OUTSOURCING) E QUASI 50 ANNI DI ININTERROTTA ATTIVITÀ, CSC È OGGI RICONOSCIUTA IN TUTTO IL MONDO PER L’ESPERIENZA ACQUISITA E L’AFFIDABILITÀ DELLE SOLUZIONI E DEI SERVIZI OFFERTI A CLIENTI DI TUTTO IL MONDO, IN 15 DIVERSI SETTORI MERCEOLOGICI. NELL’ANNO FISCALE CHIUSO IL 28 MARZO 2008, HA CONSEGUITO RICAVI PER 16,5 MILIARDI DI DOLLARI. PREMIUM / CSC / AUTUNNO 2008 CLAUDE CZECHOWSKI 3 CSCO_0808103_Premium_N5_Ital.qxp:Mise en page 1 6/10/08 19:13 Page 4 ATTUALITÀ BRAND POSITIONING PREMIUM / CSC / AUTUNNO 2008 CSC MOSTRA LA SUA NUOVA IDENTITÀ 4 Quando CSC ha lanciato il suo programma di sviluppo Project Accelerate, nel maggio 2007, l’investimento nel brand è stato presentato come uno dei fondamenti della nuova strategia di crescita, che verrà implementata attraverso cinque macro iniziative. Il nuovo brand, lanciato internamente il 29 maggio 2008, è stato studiato e realizzato da Interbrand, leader mondiale nella consulenza e valorizzazione dei marchi, e ha direttamente coinvolto, oltre ai rappresentanti dei clienti strategici di CSC, anche i suoi dipendenti e i suoi manager. Il nuovo brand è stato condiviso internazionalmente attraverso una serie di eventi che hanno seguito “il percorso del sole”: la presentazione, infatti, è iniziata in Australia ed è terminata negli Stati Uniti nella nuova sede centrale di CSC a Falls Church (Virginia). Durante gli eventi di lancio sono state presentate le linee guida, strategiche e di immagine, del nuovo posizionamento di CSC sul mercato mondiale. Altro cambiamento importante: CSC ha eliminato la denominazione Computer Sciences Corporation in tutte le comunicazioni, ad eccezione di quelle in cui è ancora richiesta per ragioni legali. Diffondere il brand dapprima al proprio interno, e solo successivamente al mercato, è stata una precisa scelta dell’azienda che, in questo importante momento di cambiamento, ha voluto coinvolgere direttamente i suoi dipendenti in quanto asset primario della società. PER INFORMAZIONI MEGAN SHAW // [email protected] OUTSOURCING DEI SERVIZI IT CSC RINNOVA IL CONTRATTO CON BOMBARDIER C SC ha rinnovato il contratto di outsourcing con Bombardier Transportation, la prima società al mondo nella produzione di materiale ferroviario che, insieme a Bombardier Aerospace, fa parte dello storico gruppo Bombardier. Il rinnovo del contratto per ulteriori sette anni e del valore di 1,2 miliardi di dollari, incrementale rispetto al precedente per circa 944 milioni di dollari, definisce i termini per la prosecuzione e l’estensione della fornitura di servizi iniziata nel 2002, e si aggiunge ad un ulteriore accordo di servizi addizionali del valore di 700 milioni di dollari recentemente firmato dalle due società. CSC, dunque, continuerà a fornire a Bombardier Transportation una gamma completa di servizi IT in outsourcing per le proprie infrastrutture, ivi includendo il desktop management, l’assistenza tecnica e la gestione delle reti e delle applicazioni per oltre 20.000 utenti che si trovano in 33 Paesi in tutto il mondo. CSC fornirà, inoltre, un servizio integrato per il tracciamento e la reportistica dei ticket che consentirà la gestione end-to-end del servizio di assistenza svolto nell’ambito IT di Bombardier. “Il rinnovo dell’accordo con CSC garantirà ai nostri dipendenti servizi IT e supporto tecnico di qualità 24 ore al giorno per 365 giorni all’anno, ovunque nel mondo”, ha dichiarato André Navarri, Presidente di Bombardier Transportation. “Siamo lieti di proseguire la nostra collaborazione con Bombardier”, ha dichiarato Michael W. Laphen, Chairman, Presidente e Chief Executive Officer di CSC. “La nostra capacità di fornire servizi IT a livello mondiale e le esperienze acquisite nel settore manifatturiero e dei trasporti ci pongono in una posizione privilegiata che ci consente di dare a Bombardier il supporto adeguato per il conseguimento dei propri obiettivi”. PER INFORMAZIONI JERRY MCCROHAN // [email protected] CSCO_0808103_Premium_N5_Ital.qxp:Mise en page 1 6/10/08 19:13 Page 5 FORNITORI STRATEGICI BANKING CSC COLLABORERÀ AL NATIONAL IDENTITY SCHEME CSE SCEGLIE LA SOLUZIONE CSC DDWAY SC, EDS, Fujitsu, IBM e Thales sono i cinque fornitori scelti per affiancare il Servizio britannico competente in materia di identità e passaporti (IPS – Identity and Passport Service) per la realizzazione del programma di identità nazionale (NIS – National Identity Scheme). Le aziende sono state invitate a firmare contratti quadro e a costituire un gruppo di fornitori strategici nell’ambito di tale programma. Il gruppo gareggerà in una serie di gare minori per l’aggiudicazione di contratti specifici per i diversi progetti che porteranno alla realizzazione dell’intero programma durante un arco temporale che andrà dai cinque ai dieci anni. I primi, che riguarderanno la sostituzione dei contratti esistenti in scadenza, includeranno i servizi per l’emissione dei passaporti nel Regno Unito e le procedure di gestione della banca dati contenente le impronte digitali degli immigrati per la UK Border Agency, l’agenzia britannica per il controllo delle frontiere. Nick Wilson, Presidente della Northern European CSC ha recentemente siglato con CSE, Consorzio Servizi Bancari, un contratto per la fornitura di servizi di installazione, integrazione e implementazione della soluzione CSC per la gestione dei pagamenti Direct Debit in ambito SEPA (Single Euro Payments Area). Il progetto rappresenta la quarta importante referenza nell’implementazione di questa soluzione, che è già presente presso il Cliente in ambiente test. CSE, di cui fanno parte più di 60 banche italiane e che oggi gestisce circa 1.500 sportelli, ha avviato la prima collaborazione con CSC nel 1998, adottando le sue soluzioni per la gestione dei sistemi di pagamento. Nel 2000 CSC ha supportato il Cliente durante la fase di transizione all’Euro e in seguito in vari progetti di acquisizione e cessione sportelli. Per la soluzione Direct Debit in ambito SEPA CSE ha scelto di attivare il servizio sia per le funzioni “Creditor Bank” che per quelle “Debitor Bank”. C Region di CSC, ha dichiarato: “CSC è lieta di avere l’opportunità di lavorare con il Governo britannico alla realizzazione di questo importante programma, potendo così dare prova della sua comprovata esperienza nell’identity management maturata in tutto il mondo e rafforzare, al contempo, la sua attuale presenza al fianco di altri importanti organismi governativi britannici: UKVisas, NHS (Servizio Sanitario Nazionale) e Network Rail, gestore della rete ferroviaria”. Dal 2010 anche i giovani inglesi potranno richiedere una carta di identità individuale che consentirà loro di dimostrare la propria identità in modo rapido e attendibile. Tra il 2011 e il 2012 si prevede un cospicuo aumento delle registrazioni quando ogni cittadino, rendendosi indipendente dalla famiglia di origine, potrà scegliere di avere la propria carta di identità o il proprio passaporto, o entrambi i documenti. PER INFORMAZIONI PER INFORMAZIONI MEGAN SHAW // [email protected] LIDIA SCARPELLI // [email protected] L’INDAGINE FINANCIAL EXECUTIVES ell’inchiesta annuale Technology Issues for Financial Executives, giunta alla sua decima edizione, “migliorare la qualità dei dati e garantire l’integrità delle informazioni” continuano ad essere percepite dai CFO come le due aree tecnologiche più critiche (42% degli intervistati). L’indagine è stata condotta da CSC con la collaborazione della Financial Executives Research Foundation (FERF) – la fondazione che si occupa di ricerca nell’ambito del Financial Executives International (FEI) – e del Committee on Finance & Information Technology del FEI. Se da una parte migliorare la qualità N dei dati rimane una questione tecnologica critica per i CFO, dall’altra la capacità di ottenere informazioni analitiche migliori e più tempestive a sostegno dei processi decisionali e del controllo delle performance (Corporate Performance Management) continua ad essere un’esigenza molto sentita dal business. Rispetto al 61% dello scorso anno, quest’anno il 68% degli intervistati ha confermato la propria volontà di investire in tecnologie basate sul CPM. Inoltre, quasi il 70% degli intervistati ha affermato che l’integrità delle informazioni ha avuto un impatto negativo sulle performance aziendali. Tuttavia, un po’ meno della metà degli intervistati ha dichiarato di avere in corso specifici programmi di controllo e di reporting relativamente all’integrità delle informazioni. Soltanto sette aziende su dieci, con un fatturato annuale superiore ai 5 miliardi di dollari, hanno già attuato tali programmi. È possibile scaricare il documento completo all’indirizzo: www.csc.com/FEIsurvey2008. PER INFORMAZIONI MEGAN SHAW // [email protected] PREMIUM / CSC / AUTUNNO 2008 QUALITÀ DEI DATI E INTEGRITÀ DELLE INFORMAZIONI 5 CSCO_0808103_Premium_N5_Ital.qxp:Mise en page 1 6/10/08 19:13 Page 6 ATTUALITÀ SOLUZIONI “RISQUE” E “VALUE” PREMIUM / CSC / AUTUNNO 2008 SOPHIS FIRMA UN ACCORDO CON CSC 6 Sophis, leader nell’offerta di soluzioni cross-asset e front-to-back e nelle tecnologie di risk management, ha firmato un nuovo accordo con CSC che svilupperà il mercato delle soluzioni Sophis RISQUE e VALUE in Europa, fornendo servizi IT ad alto valore aggiunto quali systems integration e supporto applicativo. Secondo i termini dell’accordo, Sophis e CSC collaboreranno congiuntamente per soddisfare le richieste di integrazione e supporto. Sophis, inoltre, addestrerà su queste soluzioni i consulenti CSC della South & West Region. Pascal Xatart, Chief Executive Officer di Sophis, ha dichiarato: “Siamo lieti di aver raggiunto questo accordo con CSC poiché ci consente di sviluppare valide proposte di mercato a partire dalle nostre soluzioni RISQUE e VALUE. Insieme a CSC saremo in grado di offrire servizi di elevata qualità per la gestione delle applicazioni, il supporto IT e la systems integration”. Guillaume Cazauran, Vice Presidente del Financial Services Sector di CSC EMEA, ha affermato che: “In linea con Project Accelerate, il programma di crescita strategica di CSC Corporate, abbiamo rafforzato i nostri investimenti nei settori chiave del mercato, tra cui quello dei servizi di investimento. L’accordo con Sophis contribuirà a qualificare maggiormente CSC nella fornitura di soluzioni ad alto valore aggiunto con il supporto della propria metodologia globale CatalystSM”. PER INFORMAZIONI STEFANIA DI CRISTOFARO // [email protected] Carlos Sastre, il corridore spagnolo del Team CSC, vince la 95a edizione del Tour de France TEAM CSC UNA MAGLIA GIALLA STREPITOSA AL TOUR DE FRANCE U n vero trionfo! CSC ha lasciato l’impronta al Tour de France 2008, uno dei maggiori eventi sportivi mondiali, grazie a uno straordinario spirito di squadra e al talento dei suoi corridori. Molti sono stati i successi del Team dal 2001, anno in cui CSC ha iniziato a sponsorizzare questa squadra, ma il Tour de France 2008 rimarrà nella memoria di tutti come una vera e propria apoteosi. Il titolo individuale, simboleggiato dalla celebre maglia gialla, è stato infatti conquistato dal capitano della squadra, lo spagnolo Carlos Sastre, grazie al suo eccezionale impegno nelle tappe di montagna e al sostegno collettivo di tutta la squadra. Inoltre, il ventitreenne lussemburghese Andy Schleck ha superato sé stesso per conservare fino alla fine la maglia bianca assegnata al miglior giovane in gara e, come non bastasse, il Team CSC-Saxo Bank si è aggiudicato il primo posto nella classifica a squadre. Questa maglia gialla è la giusta consacrazione di un campione qual è Carlos Sastre, ma esalta anche l’essenza stessa del ciclismo nel quale si riconosce CSC con i propri valori: il lavoro di squadra e la collaborazione. Il coinvolgimento e i sacrifici di tutti hanno, infatti, contribuito in modo ineccepibile al conseguimento della vittoria. PER INFORMAZIONI RICHARD GORMAN // [email protected] CSCO_0808103_Premium_N5_Ital.qxp:Mise en page 1 6/10/08 19:13 Page 7 CAMS II LA PIATTAFORMA MASTERCARD FUNZIONA CON CSC er la sua piattaforma di gestione delle carte prepagate e di debito, recentemente lanciata con la denominazione MasterCard IPS (Integrated Processing Solutions), MasterCard Worldwide utilizza la soluzione CAMS II™ Card & Merchant System di CSC. La piattaforma offre una serie di servizi di gestione dei debiti e degli emettitori delle carte che consente alle banche e ad altre istituzioni finanziarie di espandere la propria offerta in tempi brevissimi e attraverso molteplici canali bancari. CAMS II™ dispone di un motore di gestione delle transazioni potente e perfettamente scalabile, in grado di soddisfare le maggiori esigenze del settore in termini di volumi. Attraverso il sistema rules-driven di CAMS II™, MasterCard IPS consente di progettare, sviluppare e gestire rapidamente nuovi prodotti e servizi di pagamento innovativi, facilmente personalizzabili sulla base delle specifiche esigenze demografiche o geografiche. Tra i servizi forniti dalla piattaforma MasterCard IPS ci sono anche la gestione delle P transazioni effettuate con carte prepagate e con carte di debito, fatte sia con PIN che con firma, l’individuazione di frodi, la realizzazione di programmi di fedeltà e a premi, la gestione della rete di sportelli bancomat (ATM). Oltre al software, CSC fornisce a MasterCard i relativi servizi professionali e ha contribuito direttamente allo sviluppo della piattaforma MasterCard, mettendo a disposizione la propria esperienza nel settore e svolgendo attività di Program Management, Testing e Web Development. “Abbiamo preferito l’innovativo software per la gestione dei pagamenti sviluppato da CSC rispetto alle alternative esistenti sul mercato per le sue caratteristiche di completa funzionalità, scalabilità e flessibilità” ha dichiarato soddisfatto Philip Tollison, Senior Vice President di MasterCard, responsabile a livello Corporate della Divisione Integrated Processing Solutions. PER INFORMAZIONI FRANCOISE DIBBEN // [email protected] ITSALLABOUTHR.COM UN BLOG PER I DIRETTORI DELLE RISORSE UMANE EUROPEI Assunzione, carriera, retribuzione… ma anche responsabilità etica e sociale dell’azienda e psicologia del management: la Direzione delle Risorse Umane estende sempre più il suo raggio d’azione e si caratterizza per una maggiore apertura al dialogo con i dipendenti. In quest’ottica, CSC inaugura It’s all about HR, un blog che favorisce la condivisione di informazioni, esperienze e analisi sulle ultime tendenze nella gestione delle risorse umane. Consapevole della crescente importanza delle problematiche attinenti questa materia, sempre più spesso all’ordine del giorno nei Comitati di Direzione, è già da sei anni che CSC si fa promotrice di Barometro HR, una ricerca annuale svolta tra i professionisti della funzione Risorse Umane, sostenuta e sponsorizzata anche dalla rivista Liaisons Sociales e dall’associazione Entreprise & Personnel. La tematica oggi si sviluppa anche sotto forma di blog, dove articoli e videointerviste a noti specialisti del settore alimentano dibattiti ai quali tutti sono invitati a partecipare con commenti e riflessioni. PER INFORMAZIONI FRÉDÉRIC PICHARD // [email protected] GESTIONE DEL TRAFFICO sensori di rilevazione inseriti all’interno del manto stradale sono un ottimo deterrente contro gli eccessi di velocità, favoriscono una maggiore sicurezza e forniscono informazioni preziose sul traffico. Nei Paesi Bassi, negli ultimi dieci anni, le tratte autostradali dotate di sensori di rilevazione hanno raggiunto una lunghezza totale di 1900 chilometri. Si tratta sicuramente di un mercato in forte crescita verso il quale CSC nutre un grande interesse, testimoniato anche dallo sviluppo della soluzione iROSE© (acronimo di Intelligent Roadside Electronics) recentemente sviluppata dal Team I di Traffic Management di CSC Olanda. Una delle prime applicazioni di questo pacchetto è il sensore Loop Detector iROSE©, che rileva il passaggio dei veicoli e ne determina velocità e lunghezza. A differenza delle apparecchiature più datate, che non riuscivano a individuare velocità superiori ai 250 km/h, questo sistema riesce a individuare perfino i veicoli che superano i 300 km/h. iROSE© è già utilizzato per controlli di velocità e di viabilità da parte del BVOM (Bureau of Traffic Enforcement of the Dutch Public Prosecution Service), organismo preposto all’applicazione delle norme sul traffico nei Paesi Bassi. Inoltre, il sensore può essere utilízzato anche per misurare il volume di traffico nei sistemi di monitoraggio della direzione ai lavori pubblici e di gestione delle acque. Il Team di Traffic Management di CSC è specializzato nella progettazione e nell’implementazione di soluzioni chiavi in mano per la gestione dinamica del traffico, per il miglioramento della mobilità e della sicurezza nella circolazione. PER INFORMAZIONI ARJEN MOLLEE // [email protected] PREMIUM / CSC / AUTUNNO 2008 PIRATI DELLA STRADA SOTTO CONTROLLO 7 CSCO_0808103_Premium_N5_Ital.qxp:Mise en page 1 6/10/08 19:13 Page 8 PRIMO PIANO AEROPORTI: VERSO LA GOVERNANCE DELLA LOGISTICA I GRANDI AEROPORTI INTERNAZIONALI SONO DIVENTATI ORMAI VERE E PROPRIE CITTÀ, SIA PER LA LORO COMPLESSA ORGANIZZAZIONE SIA PER LE LORO DIMENSIONI RAGGUARDEVOLI. TALVOLTA QUESTI ASPETTI SI RIPERCUOTONO NEGATIVAMENTE SUI VIAGGIATORI: ATTESE, RITARDI, FASTIDIOSI CONTROLLI… COME CONCILIARE VELOCITÀ E PROCEDURE AEROPORTUALI COMPLESSE PER SODDISFARE LE ESIGENZE DEI VIAGGIATORI? METTENDO L’ACCENTO SUL DIALOGO TRA ATTIVITÀ E INNOVAZIONE, COME PROVA CONCRETAMENTE LA COLLABORAZIONE TRA AIR FRANCE E CSC. 8 CSCO_0808103_Premium_N5_Ital.qxp:Mise en page 1 6/10/08 19:13 Page 9 Sono quasi cinque miliardi i passeggeri che transitano ogni anno negli aeroporti di tutto il mondo. 9 CSCO_0808103_Premium_N5_Ital.qxp:Mise en page 1 6/10/08 19:13 Page 10 PRIMO PIANO S ono quasi cinque miliardi i passeggeri transitati lo scorso anno negli aeroporti di tutto il mondo, secondo l’ultimo rapporto annuale di Airports Council International. “Prendere l’aereo è diventato oggi un gesto semplice, quasi banale: in pochi minuti si può decidere di partire per l’altro capo del mondo e con pochi clic si acquista il biglietto… Conseguentemente, chi viaggia si aspetta la stessa immediatezza al proprio arrivo in aeroporto”, spiega Laurent Bourdery, Manager della Divisione Trasporto e Turismo di CSC. È facile, quindi, capire il paradosso cui devono far fronte i diversi operatori del trasporto aereo e quanto sia difficile conciliare due prospettive così contrastanti: quella dei viaggiatori, che si attendono semplicità e rapidità sempre maggiori, e quella di organizzazioni sempre più articolate e complesse. PREMIUM / CSC / AUTUNNO 2008 L’AEROPORTO COME CROCEVIA LOGISTICO 10 I grandi aeroporti internazionali sono vere e proprie città a sé stanti. All’interno dell’aeroporto Charles de Gaulle di Parigi, ad esempio, nel solo 2007 sono transitati oltre 55 milioni di viaggiatori! Grandi luoghi di transito concepiti per soddisfare i bisogni dei viaggiatori, degli equipaggi e degli impiegati, gli aeroporti sono caratterizzati dalla coesistenza, e spesso anche dallo scontro, di una moltitudine di attività e di attori con interessi talvolta divergenti. Tra compagnie aeree, polizia, dogana, gestori di attività commerciali, personale per l’accoglienza dei passeggeri e l’assistenza tecnica degli aerei, in un aeroporto svolgono la propria attività fino a 50.000 operatori, ognuno con i propri vincoli e le proprie priorità. Se da una parte l’obiettivo delle compagnie aeree consiste nel rendere più agevole l’accesso dei passeggeri, dall’altra quello della polizia e della dogana si concentra principalmente sulla sicurezza, spesso all’origine di molteplici controlli che possono comportare notevole dispendio di tempo. Un aeroporto è anche un immenso crocevia di responsabilità e di flussi “non stoccabili” quali l’approvvigionamento di carburante per gli aerei, la consegna dei pasti, la tracciabilità dei bagagli, la gestione di arrivi e partenze, l’attribuzione dei parcheggi per gli aerei. RIDURRE IMPREVISTI E VARIABILITÀ Organismo dall’equilibrio fragile, l’aeroporto è soggetto a imprevisti naturali L’HUB DI ROISSY UN ESEMPIO EUROPEO Sviluppato concettualmente negli anni 80 dalle compagnie aeree americane, l’hub concentra tutti i collegamenti verso un’unica piattaforma. Sincronizza gli orari dei voli a media percorrenza con quelli a lunga percorrenza e gestisce atterraggi e decolli secondo flussi ben determinati. Ad esempio, nell’aeroporto Charles de Gaulle di Roissy transitano più di 24.000 passeggeri e 28.000 bagagli al giorno, con una media di 800 tra decolli e atterraggi, ovvero con “un movimento” ogni due minuti. Inoltre, si stima che nel 2010 saranno 66 milioni i passeggeri a transitare in questo aeroporto. Più di 7500 operatori assicurano il servizio di accoglienza, la gestione degli aerei e dei bagagli, il coordinamento degli interventi per il carico delle stive, i rifornimenti di carburante e delle cabine. Creato nel 1996 per iniziativa di Air France, l’hub di Roissy si è imposto come la soluzione più adeguata a favorire lo sviluppo del traffico aereo. La sfida principale consiste nel moltiplicare il numero delle coincidenze ottimizzando i tempi di attesa tra i voli. L’hub parigino è oggi la principale piattaforma aeroportuale in Europa e offre la possibilità di viaggiare da un luogo all’altro del pianeta con un solo biglietto e una sola registrazione. come le condizioni atmosferiche, ma anche a fenomeni congiunturali quali la stagionalità. Nei diversi periodi dell’anno, infatti, il traffico aereo è soggetto a continue fluttuazioni e non tutti gli aeroporti hanno gli stessi mezzi per far fronte a tali variazioni. A tali elementi di variabilità si aggiungono i vincoli economici, che obbligano le compagnie aeree a fare rotazioni sempre più serrate. In questo delicato contesto, anche il minimo ritardo può generare un effetto a cascata sull’insieme delle attività: ritardi nelle coincidenze, occupazione prolungata dei parcheggi, disorganizzazione negli approvvigionamenti. Dall’hub “industriale” estremamente organizzato all’aeroporto regionale dal funzionamento più “artigianale”, da un continente all’altro, così come da un singolo aeroporto all’altro, l’organizzazione tecnica e la ripartizione delle responsabilità possono essere molto diverse. 6/10/08 19:13 Page 11 PROCEDURE DI REGISTRAZIONE PIÙ SNELLE Come è possibile far convivere due concezioni diverse del trasporto aereo, quella del passeggero che si aspetta un servizio “personalizzato” e quella propria di un’organizzazione “standardizzata”? Le compagnie aeree sono fortemente orientate a offrire servizi rapidi e accattivanti: prenotazioni via Internet, pagamento online, biglietto elettronico, servizi di check-in online… Il viaggiatore mal sopporta il contrasto tra la semplicità che traspare da Internet e la dura realtà che deve affrontare al suo arrivo in aeroporto: controlli numerosi, lentezza nelle procedure di registrazione, code all’imbarco. Come ridurre la differenza tra aspettative e realtà? Il settore del trasporto aereo è già all’opera per raccogliere la sfida. Oggi, infatti, molti strumenti consentono di accelerare i controlli. Sviluppata da qualche anno, la biometria permette ai servizi di polizia di identificare rapidamente i viaggiatori per mezzo delle impronte digitali o dell’iride. Quanto ai bagagli, essi sono più facilmente rintracciabili grazie alle etichette con tecnologia RFID (vedere riquadro). Questo sistema permette di associare in modo certo ogni viaggiatore ai propri bagagli e alla sua destinazione lungo tutti gli spostamenti e le coincidenze. Oltre a ridurre i costi, lo sviluppo di tali strumenti contribuisce a snellire le operazioni di controllo e libera progressivamente il viaggiatore da numerosi fastidi, offrendogli al contempo un servizio rapido e sicuro. DA UNA GESTIONE SEPARATA ALLA GOVERNANCE DEI PROCESSI “È necessario andare verso una concezione logistica dell’aeroporto”. Per Christophe Lienhard, Partner CSC responsabile della Divisione Trasporto e Turismo, è indispensabile rivedere la gestione complessiva degli aeroporti. Oggi le attività sono condotte a livello compartimentale: ogni operatore aeroportuale organizza il proprio lavoro in modo autonomo – compagnie aeree, esercizi aeroportuali, comando aereo, polizia, dogana, fornitori... Le priorità di alcuni si scontrano spesso con l’organizzazione di altri, ostacolando il coordinamento delle attività nel loro insieme. “Occorre pensare in termini di processi piuttosto che di attività, al fine di fornire un insieme di informazioni globali affidabili e immediate al sistema centrale di coordinamento”, precisa Christophe Lienhard. I sistemi informatici sono effettivamente in grado di tener conto di tutta la complessità di queste strutture: gestione degli uomini e degli impianti tecnologici, esigenze di sicurezza ed efficacia delle operazioni. Tuttavia, la dimensione logistica di ogni singola attività aeroportuale non viene tenuta sufficientemente in considerazione. I sistemi informatici dovranno rispondere sempre più alla necessità di una gestione adattabile e flessibile di procedure, attività, responsabilità e flussi diversi. La posta in gioco per le strutture aeroportuali del prossimo futuro è duplice: adoperarsi al massimo per ridurre gli imprevisti e sviluppare sistemi in grado di sincronizzare le informazioni, in ogni singola fase dei processi, per potersi avvalere di una governance della logistica centralizzata. PER INFORMAZIONI CHRISTOPHE LIENHARD // [email protected] RFID L’ETICHETTA INTELLIGENTE La tecnologia RFID (Radio Frequency IDentification) permette di identificare un oggetto, di seguirne gli spostamenti e di conoscerne le caratteristiche a distanza, grazie ad un’etichetta che emette onde radio collegata o incorporata all’oggetto stesso. La tecnologia RFID permette la lettura a distanza delle etichette, anche attraverso strati sottili che possano eventualmente ricoprirle e renderle invisibili (vernice, neve, etc…). Numerosi sono i campi di applicazione di questa tecnologia, in modo particolare nel trasporto e nella grande distribuzione. La tecnologia RFID offre numerose opportunità di sviluppo e vantaggi quali, ad esempio: risparmio di tempo durante i controlli in fase di ricevimento e di spedizione delle merci, miglioramenti nei controlli di qualità e nella gestione dei magazzini e degli inventari, riduzione di perdite e furti, tracciabilità più accurata dei colli in transito e di quelli immagazzinati, identificazione e tracciamento univoco di singoli prodotti e oggetti, controllo degli accessi. PREMIUM / CSC / AUTUNNO 2008 CSCO_0808103_Premium_N5_Ital.qxp:Mise en page 1 11 CSCO_0808103_Premium_N5_Ital.qxp:Mise en page 1 6/10/08 19:13 Page 12 PRIMO PIANO AIR FRANCE INDUSTRIES PREMIUM / CSC / AUTUNNO 2008 OTTIMIZZARE LA MANUTENZIONE SULLE PISTE 12 PROGETTATA NEL 2003 PER MIGLIORARE LA MANUTENZIONE SULLE PISTE DELL’AEROPORTO DI ROISSY, LA STRUTTURA DI AIR FRANCE INDUSTRIES E’ RAPIDAMENTE DIVENTATA IL PRINCIPALE PROGETTO INDUSTRIALE DEL GRUPPO, PORTATO A TERMINE CON LA COLLABORAZIONE DI CSC. L’inaugurazione a Roissy del nuovo edificio dedicato alla manutenzione sulle piste di Air France Industries, avvenuta nel maggio 2008 alla presenza di Jean-Cyril Spinetta, Presidente e Direttore Generale di Air France, ha rappresentato la conclusione e il riconoscimento di un progetto di più ampia portata. Sono stati necessari cinque anni, infatti, per progettare e realizzare non solo la struttura fisica, ma anche le nuove procedure e i sistemi informativi necessari per la sua gestione. Fase dopo fase, in questi cinque anni Air France Industries e CSC hanno instaurato rapporti stretti e proficui. Nel 2003, seguendo il piano di allargamento a est dell’aeroporto di Roissy-Charles de Gaulle, Air France Industries ha ipotizzato la costruzione di un nuovo edificio dedicato alla manutenzione dei velivoli sulle piste. Poiché gli aerei necessitano regolarmente di interventi minori di riparazione o di manutenzione effettuati direttamente sulle piste – sia nelle ore notturne, sia durante la sosta tra due voli – era evidente che l’accresciuta distanza tra il centro di manutenzione e i nuovi terminali, insieme all’adozione di misure di sicurezza sempre più severe, avrebbe comportato un aumento smisurato dei tempi di spostamento, che giornalmente arriva a coprire una distanza di oltre 11.000 km. Lo studio di fattibilità, condotto in collaborazione con CSC, ha confermato l’importanza del problema e ha evidenziato la necessità di creare una struttura in grado di far fronte anche alla prevista crescita del traffico aereo AFI KLM E&M IN CIFRE 2,8 miliardi di euro di fatturato (2007/2008) a 3 15.000 150 900 area di business di Air France dipendenti compagnie aeree clienti velivoli assistiti (+ 3% all’anno per le lunghe percorrenze). Questa fase preliminare si è conclusa alla fine del 2003 con la progettazione di un edificio di 30.000 m2, capace di ospitare a regime 1200 addetti e in grado di soddisfare le esigenze logistiche (magazzini, stoccaggio al suolo) e di sicurezza (zona di frontiera). UN PROGETTO IMMOBILIARE, LOGISTICO E INFORMATICO Per sfruttare al meglio questo nuovo impianto e generare ritorni economici tali da renderlo redditizio, era necessario, come evidenziava il business plan di dettaglio, ripensare le procedure operative e implementare un sistema informativo adeguato. Il progetto, denominato CMH (Centre Maintenance Hub), aggiungeva alla caratterizzazione “immobiliare” dell’operazione altri due aspetti non meno importanti: la logistica e i sistemi informativi. Da un punto di vista logistico, infatti, occorreva ridefinire la gestione delle parti di ricambio e provvedere all’allestimento di una flotta di veicoli di pronto intervento, approntare una cartografia dettagliata e reingegnerizzare completamente i processi. In termini di IT, invece, era necessario sviluppare due nuove applicazioni: PROLOG per la gestione logistica e DVE per la dematerializzazione dei documenti cartacei relativi agli interventi. “Quello che in origine era un progetto 6/10/08 19:13 Page 13 puramente immobiliare è diventato un vero e proprio progetto industriale”, riassume Régis Froger, responsabile del progetto CMH in Air France Industries. Di fatto, alla fine del 2004, una volta definito il budget, la stessa Direzione Generale di Air France ha classificato il progetto come “major”, ovvero uno dei dieci progetti prioritari del Gruppo. Per far fronte a tale complessità, ma spinto anche da una forte motivazione, il Gruppo di lavoro dedicato si è strutturato in modo da poter gestire direttamente tutti gli aspetti immobiliari, logistici e informatici. Il 2005 è, quindi, stato un anno interamente dedicato alla preparazione minuziosa di un progetto multidisciplinare. CSC ne ha seguito la realizzazione all’interno dell’ufficio di Project Management e ha contribuito a modellare i processi grazie ad un’analisi estremamente accurata dell’esistente e degli obiettivi che si volevano raggiungere. “Gli strumenti metodologici utilizzati, come ad esempio la pianificazione o le schede di gestione dei rischi, si sono rivelati molto preziosi e hanno permesso di anticipare le azioni da intraprendere e di coordinare interlocutori con priorità talvolta divergenti”, spiega Laurent Bourdery, Manager di CSC a capo del progetto. Nel dicembre 2005 si iniziarono gli scavi per le fondamenta e venne fissato il mese di giugno 2007 come data di consegna del nuovo edificio. I DIVERSI RUOLI DI CSC Mentre la parte immobiliare e quella logistica stavano rispettando i tempi previsti, quella informatica sembrava invece accumulare ritardo. Presente fin dall’inizio nel team di progetto, CSC è stata quindi maggiormente coinvolta assumendo un ruolo diretto di assistenza e supporto nella gestione delle diverse fasi operative. “Dando seguito a tutto il lavoro già svolto, i gruppi di lavoro di Air France Industries e di CSC hanno redatto insieme le specifiche delle applicazioni, le modalità di monitoraggio (test e soluzioni) e della loro effettiva implementazione”, spiega Christophe Lienhard, Partner di CSC. Il lancio di PROLOG è avvenuto finalmente nell’aprile 2008, mentre DVE ha mosso i primi passi nell’estate di questo stesso anno. “A determinare la riuscita del progetto sono state soprattutto le fasi iniziali di analisi, redazione del business plan e composizione della squadra che sono state ineccepibili. E dalla stesura dell’idea fino all’ultima implementazione “A determinare la riuscita del progetto sono state soprattutto le fasi iniziali”. RÉGIS FROGER, RESPONSABILE DEL PROGETTO CMH, AIR FRANCE INDUSTRIES tecnologica CSC si è sempre dimostrata un partner all’altezza delle nostre aspettative”, si complimenta Régis Froger. BENEFICI IMMEDIATI Quando, nel maggio 2008, il Presidente e Direttore Generale di Air France ha inaugurato ufficialmente il CMH, la struttura era già operativa da un anno e dotata di strumenti informatici nuovissimi. I primi benefici sono arrivati senza tardare: oltre ad una razionalizzazione dei magazzini, il risparmio di tempo ottenuto dai meccanici nei loro spostamenti e nelle procedure di sicurezza è stato calcolato in valori prossimi al 15%. Air France Industries è ora nelle condizioni di poter assorbire il crescente volume di traffico aereo mantenendo lo stesso organico. “Considerata la bassissima percentuale dei ritardi per cause tecniche, il valore di questo progetto non è percepito appieno dai passeggeri. Ma tutto concorre a garantire una maggiore efficienza operativa e un livello di sicurezza ancora più elevato”, conclude Régis Froger. PER INFORMAZIONI LAURENT BOURDERY // [email protected] FOCUS AFI KLM E&M FOTOGRAFIA DI UN LEADER MONDIALE Con i marchi Air France Industries (AFI) e KLM Engineering & Maintenance (KLM E&M), Air France e KLM hanno sempre assicurato la riparazione e la manutenzione dei propri velivoli, motori e apparecchiature, svolgendo tali attività nel massimo rispetto di precisi criteri di sicurezza, di gestione dei velivoli e di controllo dei costi. A seguito della fusione di AIR FRANCE e KLM avvenuta nel 2004, AFI e KLM E&M hanno unito le loro forze e sono oggi leader mondiale nella manutenzione aeronautica per conto terzi. Con più di 15.000 dipendenti, AFI e KLM E&M sono in grado di erogare un servizio completo di supporto tecnico agli operatori aerei, dall’ingegneria e dagli interventi sui velivoli alla manutenzione dei motori, alla gestione, alle riparazioni e alla fornitura di parti di ricambio e di apparecchiature aeronautiche, attraverso una robusta rete logistica. Insieme assicurano il supporto tecnico a più di 900 velivoli appartenenti a 150 compagnie aeree internazionali. PREMIUM / CSC / AUTUNNO 2008 CSCO_0808103_Premium_N5_Ital.qxp:Mise en page 1 13 CSCO_0808103_Premium_N5_Ital.qxp:Mise en page 1 6/10/08 19:13 Page 14 FOCUS BHP BILLITON MAGGIORE SICUREZZA GRAZIE A UN SISTEMA DI GESTIONE DELLA CIRCOLAZIONE IN MINIERA CANNINGTON È UNA MINIERA SOTTERRANEA DI PROPRIETÀ DEL GRUPPO BHP BILLITON, UBICATA NEL QUEENSLAND, IN AUSTRALIA. DURANTE LE OPERAZIONI DI DISCESA AL SUO INTERNO, EFFETTUATE MEDIANTE UNA RAMPA PERCORRIBILE DA AUTOMEZZI, NEL TEMPO SI SONO VERIFICATI DIVERSI INCIDENTI E INFORTUNI. A FRONTE DI QUESTA SITUAZIONE, CSC HA SVILUPPATO UNA SOLUZIONE CHE UTILIZZA LA TECNOLOGIA RFID IN GRADO DI RIDURRE I RISCHI DERIVANTI DALLE DIFFICOLTÀ OPERATIVE TIPICHE DELLA MOBILITÀ IN AMBIENTE SOTTERRANEO. Alla guida di un grande automezzo si scende percorrendo una rampa circolare ripida, a una sola corsia, in una galleria buia come la notte più profonda. Attraverso i finestrini, sporchi e umidi, la visibilità è pressoché nulla. La ricezione radio è disturbata. A un certo punto, dietro l’angolo, appaiono improvvisamente alcune luci lampeggianti. Non c’è possibilità di svoltare, non c’è tempo per tornare indietro. Un camion da 50 tonnellate sta percorrendo il tunnel in direzione opposta. Una simile situazione di pericolo è sempre in agguato per gli operai che lavorano nella miniera Cannington del gruppo BHP Billiton, il maggiore e più competitivo produttore di argento e piombo del mondo. “Qui si guida alla cieca e un veicolo che sopraggiunge sbucando da dietro l’angolo non è visibile se non quando ci è praticamente addosso”, spiega Daniel Russell, ingegnere della miniera Cannington. “Per permettere alle nostre squadre di essere sempre aggiornate sulla posizione degli altri veicoli, avevamo la necessità di aumentare le informazioni a disposizione dei conducenti dei nostri automezzi”. PREMIUM / CSC / AUTUNNO 2008 METTERSI ALLA GUIDA PER CAPIRE 14 Impegnata a migliorare il livello di sicurezza, Cannington si è rivolta a CSC per lo sviluppo di un sistema di gestione del traffico sotterraneo. Requisito fondamentale era che la soluzione non fosse intrusiva e che potesse essere facilmente accettata dagli stessi conducenti, una categoria particolarmente poco incline alle innovazioni tecnologiche e all’introduzione di nuove procedure. Uno dei primi ostacoli da superare, secondo Kobus Du Plessis, System Architect, Solution Designer e Project Manager di CSC, era dovuto alla difficoltà di entrare in sintonia con i conducenti e di capire bene il loro BHP Billiton è tra le più importanti società del settore minerario ambiente di lavoro. “Dal punto di vista ingegneristico era necessario lasciar perdere qualsiasi elucubrazione accademica”, dichiara convinto Du Plessis che, fin da quando è stato avviato questo progetto nel giugno del 2004, si è dedicato ad analizzare il problema, progettare la soluzione concettuale più adatta, sviluppare il sistema finale e perfino installare personalmente i dispositivi lungo le pareti della miniera. “L’aspetto più importante era cercare di vivere il problema in prima persona e comprendere quali difficoltà assillavano i conducenti”. Du Plessis ha conseguito a tale scopo una speciale patente di guida sotterranea. “Non è facile guidare giù per una galleria e incrociare un camion da 50 tonnellate che procede in direzione contraria”, dichiara. “Abbiamo voluto provare personalmente le sensazioni sperimentate dai conducenti. Solo in questo modo, infatti, siamo riusciti a capire come potevamo raggiungere il nostro obiettivo”. IDENTIFICAZIONE ELETTRONICA DEI VEICOLI Dopo un’attenta valutazione, CSC ha individuato nella tecnologia di identificazione a radiofrequenza (RFID), utilizzata per la prima volta al mondo in ambiente sotterraneo, il punto di partenza per una gestione innovativa della circolazione all’interno della miniera. In sostanza, sulla sommità di ogni automezzo è stato installato un tag RFID attivo che, trasmettendo continuamente un segnale, indica in tempo reale la posizione del veicolo. Ricevuto da sensori RFID, il segnale viene adeguatamente rappresentato su schermi LCD installati in più luoghi strategici all’interno della galleria, permettendo ai conducenti di capire – CSCO_0808103_Premium_N5_Ital.qxp:Mise en page 1 6/10/08 19:13 Page 15 CIFRE 47,5 39.000 13,7 240.000 miliardi di dollari di ricavi nel 2007 “Per trovare la giusta soluzione era necessario vivere il problema in prima persona e comprendere le reali difficoltà sperimentandole sul campo”. miliardi di dollari di utili dipendenti in oltre 100 sedi presenti in 25 Paesi forniture a oltre 1300 clienti in tutto il mondo KOBUS DU PLESSIS, SYSTEM ARCHITECT, SOLUTION DESIGNER E PROJECT MANAGER DI CSC MIGLIORARE SICUREZZA E PRODUTTIVITÀ In seguito a queste misure, si è ottenuto un sensibile incremento di produttività soprattutto in una sezione critica della zona 14. In quest’area, estesa per una lunghezza di sei chilometri e una profondità di 90 metri all’interno della miniera Cannington, profonda complessivamente 605 metri, la circolazione degli automezzi risulta particolarmente intensa e pericolosa per la presenza dell’entrata principale, una galleria rinforzata da lamiere ondulate, lunga 30-40 metri, attraverso la quale devono transitare tutti i veicoli, che funge da ingresso alle dure rocce della miniera. Le sfide non sono mancate nemmeno dopo l'installazione del sistema. “Abbiamo riscontrato anche problemi dovuti a cali di tensione che ci hanno costretto a sostituire gli schermi”, ricorda Russell. Inoltre, a causa della possibilità di frane, pericolo abbastanza comune nelle miniere sotterranee, vi sono stati due periodi, di tre mesi ciascuno, in cui è stato necessario rimuovere l’intero sistema per consentire la ristrutturazione delle gallerie con reti d’acciaio. Da quando il sistema è stato installato, nel febbraio 2007, nell’area della zona 14 non si sono più verificati incidenti né infortuni. Inoltre, la tecnologia RFID fornisce informazioni sui reali spostamenti dei veicoli, estremamente utili al miglioramento della produttività poiché consentono ai responsabili di produzione di essere continuamente aggiornati sui reali spostamenti e sul funzionamento dell'attrezzatura operante sottoterra. È, inoltre, evidente anche la particolare importanza che deriva da un aumento considerevole della fiducia da parte dei conducenti, ora in grado di reagire abbastanza rapidamente ed evitare potenziali incidenti. “Ovviamente mi sento più tranquillo quando riesco a vedere se c’è un grande automezzo che viene verso di me”, afferma Russell. “Credo davvero che abbiamo raggiunto il nostro obiettivo”. Il team CSC che ha concepito e realizzato questo innovativo sistema di gestione del traffico sotterraneo è stato insignito nel 2008 del CSC Chairman's Award for Excellence, il più prestigioso riconoscimento riservato ai dipendenti CSC. PER INFORMAZIONI MEGAN SHAW // [email protected] FOCUS ■ BHP Billiton, la più grande società mineraria al mondo BHP Billiton nasce nel 2001 a seguito della fusione dell’australiana BHP, leader a livello mondiale nelle risorse naturali, e la britannica Billiton, una delle più importanti società nel settore minerario. BHP Billiton è prevalentemente leader di mercato nelle maggiori attività legate alla produzione, alla trasformazione e al commercio di importanti materie prime quali alluminio, carbone fossile e carbone metallurgico, rame, manganese, minerali di ferro, uranio, nichel, argento e titanio. BHP Billiton è presente anche nel settore petrolifero, in quello del gas, del gas naturale liquido e dei diamanti. ■ Un’applicazione RFID decisamente innovativa La tecnologia di identificazione a radiofrequenza (RFID) viene comunemente utilizzata nella supply chain, consentendo un controllo più efficace della movimentazione delle merci e il conseguente abbattimento dei costi di produzione dovuti alle inefficienze nella catena di approvigionamento. Con questa tecnologia è, infatti, possibile tracciare i prodotti dalla produzione fino al loro consumo, anche se la carenza di standard di frequenza comuni rappresenta ancora oggi un ostacolo alla sua più ampia diffusione. Tuttavia, nell’ambito di un processo interno, come è il caso della circolazione di automezzi in una miniera, l’impiego delle frequenze RFID avviene in un ambiente controllato e circoscritto che richiede, date le condizioni particolarmente critiche, l’adattamento di tutti i dispositivi RFID alla specifica situazione ambientale. PREMIUM / CSC / AUTUNNO 2008 attraverso specifiche informazioni quali il tipo, la posizione e la direzione – quali veicoli sono in avvicinamento e con quale modalità, nei tre o quattro livelli che hanno davanti a sé. Vedere in tempo reale dove altri automezzi si stanno dirigendo offre ai conducenti dei veicoli un ragionevole arco di tempo per accostare in una piazzola e lasciare passare il veicolo che sale. “È una soluzione semplice, ma con un impatto enorme”, dichiara Du Plessis. “Stiamo aiutando i conducenti a prendere decisioni tempestive che permettano loro di guidare in modo più sicuro”. Durante la fase pilota, durata tre mesi, il sistema è stato installato in tre zone all’interno della miniera. “Ci siamo subito accorti che i tag utilizzati non offrivano un adeguato livello di affidabilità” ricorda Jeremy Davies, Account Executive di CSC. “Si verificavano, infatti, errori di lettura e perdite di segnale”. Becker, il fornitore della tecnologia RFID alla base della soluzione, sotto la direzione di CSC ha, dunque, effettuato cambiamenti significativi perfezionando gli algoritmi e sviluppando nuovi tag e lettori specifici per questo progetto. “Una volta attivato il sistema, gli addetti alla miniera si sarebbero sentiti più sicuri e avrebbero fatto affidamento su di esso”, dichiara Davies. “Per questo motivo era assolutamente fondamentale che il sistema fosse operativo al cento per cento”. 15 CSCO_0808103_Premium_N5_Ital.qxp:Mise en page 1 6/10/08 19:13 Page 16 FOCUS DIRECTV CRESCERE OTTIMIZZANDO LA SUPPLY CHAIN A SEGUITO DELLA REINGEGNERIZZAZIONE DELLA PROPRIA SUPPLY CHAIN, REALIZZATA GRAZIE ALLA PARTNERSHIP CON CSC, DIRECTV – UNO DEI PRINCIPALI DISTRIBUTORI DI PROGRAMMI TELEVISIVI SATELLITARI AL MONDO – HA TRIPLICATO LA PROPRIA CAPACITÀ DI EVASIONE DEGLI ORDINI RIDUCENDO I COSTI DI ACQUISIZIONE DEI NUOVI ABBONATI DI OLTRE IL 9%. PREMIUM / CSC / AUTUNNO 2008 Ogni giorno, gli abbonati DIRECTV possono accedere a oltre 265 canali con immagini e suono digitali perfetti 16 A fronte della progressiva saturazione del mercato della TV digitale e dell’aumento della competitività nella conquista dei clienti, DIRECTV ha deciso di adottare un nuovo modello di business con l’adozione di una supply chain più snella. Con il contributo di CSC, per DIRECTV è stato possibile riorganizzarsi in funzione dei propri obiettivi di crescita e della necessità di soddisfare le esigenze dei propri clienti con un’offerta sempre maggiore di prodotti e servizi. DIRECTV è riuscita nell’impresa e si è spinta addirittura oltre, incrementando i profitti e riducendo il costo di acquisizione dei nuovi abbonati di oltre il 9%. “Si tratta di un grande successo per DIRECTV”, ha dichiarato John Powers, Chief Information Officer di DIRECTV. “CSC è riuscita a creare un contesto eccezionale per la gestione della nostra supply chain”. SNELLIRE LA SUPPLY CHAIN DIRECTV, uno dei principali distributori di programmi televisivi satellitari al mondo, ha avviato un programma di lungo periodo per snellire e ristrutturare l’intera supply chain. Alla fine del processo di ricerca di un partner in grado di combinare competenze di business e IT e di contribuire attivamente al conseguimento del massimo ritorno sugli investimenti, è stata scelta CSC, già fornitore di DIRECTV per i servizi tecnologici dal 1995. CSC ha affiancato la società nella definizione delle nuove strategie per la riduzione del numero dei fornitori in rete, il miglioramento dei rapporti con i partner e la semplificazione del coordinamento tra domanda e fornitura del servizio. CSC ha utilizzato il proprio Supply Chain Maturity Model, frutto di una lunga e consolidata esperienza internazionale, per disegnare e implementare una roadmap CSCO_0808103_Premium_N5_Ital.qxp:Mise en page 1 6/10/08 19:13 Page 17 CIFRE 17 USING SUPPLY CHAIN MANAGEMENT TO IMPROVE PROFITS Questo è il titolo del secondo dei sei podcast della serie Why Wall Street Cares About Your Supply Chain prodotta da CSC, in cui Wall Street espone la propria visione sui principali obiettivi che le aziende dovrebbero porsi sul ruolo strategico della supply chain, dei processi e della rete per ottenere risultati finanziari di successo, sostenibili e duraturi. Nel podcast si scoprirà anche il ruolo di leadership ricoperto dai CFO nell’ottimizzazione dei processi trasversali, sia di business che funzionali, in linea con i requisiti di Wall Street. L’intera serie di podcast è scaricabile dal blog di CSC: milioni di clienti negli Stati Uniti Oltre 5,1 milioni di clienti in America Latina 17 miliardi di dollari di fatturato nel 2007 http://www.csc.com/ee/supplychain SOSTENERE LA CRESCITA “Grazie al lavoro svolto con CSC, DIRECTV ha ora il pieno controllo della gestione della supply chain estesa”, dichiara Michael Bek, Senior Partner della Practice Supply Chain di CSC. DIRECTV, inoltre, è passata da un modello di gestione del prodotto in cui controllava meno del 25% della distribuzione a uno in cui ne coordina il 100%. Ora, infatti, la società detiene la proprietà delle apparecchiature, le noleggia e ne cura la manutenzione, ed è quindi in grado di pianificare per tempo gli acquisti ed eventualmente posticiparli, riducendo in maniera significativa i costi d’acquisto e di gestione delle scorte e permettendo ai suoi partner di fare lo stesso. Il nuovo modello, inoltre, favorisce un più stretto contatto di DIRECTV con i propri clienti, consentendole di raccogliere una maggiore quantità di informazioni, consolidare la relazione, aumentare la vendita dei servizi e fidelizzarli ulteriormente. “CSC è riuscita a creare un contesto eccezionale per la gestione della nostra supply chain” JOHN POWERS, CHIEF INFORMATION OFFICER, DIRECTV OTTENERE RISULTATI TANGIBILI Sempre secondo Bek, a fronte di un aumento del personale davvero irrisorio, il volume di evasione degli ordini di DIRECTV è triplicato. I costi dei resi e delle riparazioni sono diminuiti di oltre il 10% e i tempi di gestione dei crediti dei clienti sono scesi dell’85%. DIRECTV ha inoltre iniziato a ridistribuire l’hardware rigenerato, risparmiando milioni di dollari semplicemente riprogrammando le date d’acquisto del nuovo hardware. “Ogni trimestre DIRECTV installa i suoi set-top box presso quasi un milione di nuovi abbonati, ciascuno dei quali ha specifiche esigenze in termini di apparecchiature e di personalizzazione del servizio”, afferma John Schweisberger, Global Business Solutions Director di CSC. “Questa complessità e questi volumi metterebbero in crisi molte organizzazioni, ma noi siamo riusciti a trasferire in DIRECTV tutta la competenza maturata da CSC in materia di supply chain management presso altre grandi aziende, la stessa competenza che permette loro di continuare a godere di una crescita continua anche in futuro”. PER INFORMAZIONI MEGAN SHAW // [email protected] FOCUS A PROPOSITO DI DIRECTV Con oltre 17 milioni di clienti, DIRECTV è il principale distributore di programmi televisivi satellitari degli Stati Uniti e sta guidando la rivoluzione HD (High Definition) con 95 canali in alta definizione. Ogni giorno, gli abbonati DIRECTV possono accedere a oltre 265 canali con immagini e suono digitali perfetti, usufruire di esclusive programmazioni, contare su un servizio clienti di eccellenza, beneficiare di tecnologie di punta quali avanzati servizi DVR e HD-DVR e pacchetti sportivi interattivi. Attraverso una specifica divisione business, l’offerta di DIRECTV si estende anche a bar, ristoranti, hotel, comunità e ospedali. L’azienda offre, inoltre, servizi di televisione satellitare mobile per automobili e veicoli ricreazionali, barche e aeromobili. PREMIUM / CSC / AUTUNNO 2008 dettagliata di tutti i cambiamenti di processo, organizzativi e tecnologici necessari per trasformare la supply chain estesa e favorire una maggiore interazione con i partner commerciali. DIRECTV ha quindi implementato un piano strategico di approvvigionamento, associato a una razionalizzazione della rete, diretto non solo alla riduzione dei costi di approvvigionamento ma anche all’aumento dell’efficienza delle relazioni con i fornitori e ad un più severo monitoraggio dei prodotti durante tutto il loro ciclo di vita. Successivamente, il gruppo di lavoro costituito da DIRECTV e CSC ha migliorato i processi di pianificazione interna e di evasione degli ordini. DIRECTV ha poi fornito ai propri partner strumenti per gestire autonomamente gli ordini, gli acquisti, il tracciamento dei prodotti e i resi. Analogamente, è stata reingegnerizzata e implementata in senso inverso la stessa procedura logistica per i resi, i test e il rinnovamento dei prodotti. Infine, poiché per l’implementazione operativa del nuovo modello è stato scelto di utilizzare numerosi moduli della suite SAP Enterprise Applications e un’architettura SOA su piattaforma SeeBeyond, CSC ha lavorato a stretto contatto con DIRECTV anche per l a definizione del nuovo approccio organizzativo e la gestione di un rigoroso programma di Change Management. 17 CSCO_0808103_Premium_N5_Ital.qxp:Mise en page 1 6/10/08 19:13 Page 18 FOCUS CAISSE NATIONALE DES CAISSES D’ÉPARGNE REVISIONE DEI SITI WEB PER IL GRANDE PUBBLICO E DEL PORTALE DI INTERNET BANKING A SEGUITO DI UN’APPROFONDITA ANALISI STATEGICA CHE SUGGERIVA IL RIFACIMENTO DEI SITI INTERNET, LA CAISSE NATIONALE DES CAISSES D’ÉPARGNE (CNCE) HA REALIZZATO, AVVALENDOSI DELLA COLLABORAZIONE DI CSC, UN UNICO SITO CHE RISPONDE ALLE ESIGENZE DI STANDARDIZZAZIONE DEL GRUPPO E SODDISFA I REQUISITI DI USABILITÀ DELLE TECNOLOGIE WEB 2.0. PREMIUM / CSC / AUTUNNO 2008 Grazie alla navigabilità più snella e immediata del portale caisse-epargne.fr, i clienti possono oramai effettuare tutte le operazioni su uno stesso unico sito. 18 Uno studio a cura di Forrester Research stima che oggi sono 15 milioni i francesi che usufruiscono dei servizi finanziari online e che il loro numero nel 2013 salirà a 22 milioni. Per grandi realtà del mondo bancario, come il Gruppo Caisse d’Épargne (GCE), diventa quindi inderogabile dotarsi di un sito che sia il più possibile user-friendly e adatto alle esigenze dei propri clienti ma, allo stesso tempo, anche all’avanguardia dal punto di vista tecnologico. Con questa consapevolezza GCE ha avviato, già nel 2006, un’analisi approfondita dei propri siti preannunciandone, in qualche misura, il loro completo rifacimento. Questa fase ha avuto una triplice valenza: strategica, perché sono stati definiti i grandi orientamenti dell’internet banking per i prossimi anni, tecnica, poiché integrazione, struttura e usabilità dei siti sono stati rivisti, e infine operativa, dal momento che è stato analizzato a fondo anche come rispondere concretamente alle attese della clientela. A CSC LA STRATEGIA E LA DIREZIONE DEI LAVORI Per portare a termine questo progetto nel migliore dei modi, la Caisse d’Épargne ha scelto di affidarsi alla professionalità e alle competenze di CSC. “CSC ha proposto un approccio originale, contribuendo a rafforzare l’analisi strategica grazie alle esperienze maturate nel campo dell’e-commerce e della finanza”, osserva Hervé Leroux, responsabile del Servizio di internet banking di GCE. Definito l’obiettivo, è stata assegnata la priorità all’integrazione dei profili cliente, alla personalizzazione dell’offerta e alla multicanalità, non perdendo di vista la necessità di standardizzazione degli strumenti e dei processi di back-office. All’inizio del 2007, la Direzione Generale del Gruppo ha CSCO_0808103_Premium_N5_Ital.qxp:Mise en page 1 6/10/08 19:13 Page 19 CIFRE 4770 51.200 27 filiali (al 31 dicembre 2007) N° 1 Con la valutazione 9,5/10, il sito delle Casse di Risparmio si pone in testa alla classifica dei siti migliori delle banche on line, pubblicata dalla rivista Internet pratique. collaboratori milioni di clienti HERVÉ LEROUX, RESPONSABILE INTERNET BANKING, CAISSE NATIONALE DES CAISSES D’ÉPARGNE approvato le linee guida generali e ha affidato a CSC la direzione dei lavori per la realizzazione della prima fase del progetto, denominato NGI (Nouvelle Génération Internet). È stato subito organizzato un gruppo di lavoro per raccogliere la grande sfida che le dimensioni del progetto ponevano. Il Gruppo Caisse d’Épargne non aveva una gestione centralizzata e, pur appoggiandosi a una piattaforma comune, ognuna delle 17 banche regionali gestiva autonomamente il proprio sito. Esaminato l’insieme, dunque, si contavano 17 siti distinti, costituiti complessivamente da 5000 pagine, ai quali venivano effettuate 22 milioni di visite al mese, per un totale di 45 milioni di pagine viste. In termini di project management si trattava di coordinare simultaneamente un team di 50 professionisti di diverse estrazioni: gruppi interni dell’internet banking, responsabili del marketing relazionale, commerciali e amministrativi, addetti alla comunicazione, webmaster nazionali e regionali. Occorreva, inoltre, considerare che nel Gruppo Caisse d’Épargne sono compresenti tre diversi sistemi informatici, la cui fusione è prevista all’inizio del 2010. “Uno dei fattori chiave di successo per la riuscita del progetto era la comprensione della dimensione esatta da governare”, continua Hervé Leroux. TRE SITI IN UNO Uno degli obiettivi principali del rifacimento era l’accorpamento dei tre siti attraverso i quali i clienti erano fino a quel momento costretti a navigare: il primo concepito come sito istituzionale e di prodotto, il secondo per la gestione dei conti online e il terzo dedicato alle operazioni di borsa. Oggi, invece, ogni cliente della Caisse d’Épargne può effettuare tutte le operazioni che desidera in un ambiente omogeneo e di immediata usabilità, senza doversi riconnettere di volta in volta a un sito specifico. Oltre alla maggiore comodità per il cliente, è interessante come la banca abbia la possibilità di proporgli, tramite banner personalizzati, prodotti rispondenti al suo profilo, aumentando conseguentemente le opportunità di vendita online. Tra le sfide che questo progetto comportava vi era anche la necessità di standardizzare le diverse esigenze e modalità di visualizzazione, allo scopo di ottenere un’interfaccia e un sistema di navigazione adatti a tutti i soggetti e ad ogni tipo di clientela, gestibili con un unico strumento. “Le esigenze di accessibilità, robustezza e sicurezza hanno richiesto una notevole competenza delle tecnologie Web 2.0 per la realizzazione di una soluzione davvero completa”, osserva Stéphanie Tostivint, responsabile del team CSC per il progetto NGI. PRIMI SUCCESSI Il nuovo portale ha aperto i battenti, come previsto, il 2 giugno 2008. Tuttavia, per facilitare la progressiva transizione al nuovo sito da parte di tutta la clientela, fino a settembre sono rimaste attive anche le precedenti versioni. La solidità dell’architettura è stata il primo motivo di soddisfazione. Il nuovo portale, infatti, si è rivelato efficace fin da subito, tanto che le vendite online delle casseforti elettroniche, più visibili e meglio valorizzate, sono addirittura quintuplicate. Hervé Leroux, sottolineando il valore strategico del progetto NGI per il Gruppo Caisse d’Épargne, aggiunge che: “Il team CSC, che si è sempre dimostrato molto legato al progetto, ha svolto un ruolo fondamentale dimostrandosi capace di spronare efficacemente tutti i partecipanti e di proporre sempre soluzioni ingegnose per superare ogni difficoltà”. Nell’immediato futuro GCE e CSC replicheranno il percorso presso altre società del Gruppo, facendo tesoro dell’esperienza acquisita durante la prima fase del progetto. Si tratterà allora di integrare nel portale le possibili funzionalità multicanale in tempo reale e di veicolare, all’interno del motore decisionale, tutte le informazioni relative ai comportamenti online dei clienti che possano contribuire a meglio personalizzare le azioni promozionali. PER INFORMAZIONI STEPHANIE TOSTIVINT // [email protected] FOCUS IL GRUPPO CAISSE D’ÉPARGNE Il Gruppo Caisse d’Épargne (GCE), che oltre a Caisse d’Épargne comprende anche Crédit Foncier, Banque Palatine, Océor e le sue filiali specializzate, è una delle più importanti banche retail francesi e si colloca nel gruppo di testa delle principali banche mondiali. Con 51.200 dipendenti, GCE è presente in tutti i settori, nei diversi segmenti di clientela e nei principali mercati finanziari internazionali, in cui opera attraverso Natixis, società comune con il Gruppo Banque Populaire. Con Nexity il Gruppo Caisse d’Épargne ha costituito un grande polo di servizi immobiliari che vanno a completare la propria organizzazione, accanto alla banca commerciale, che parallelamente è stata rafforzata e sviluppata internazionalmente, e al polo assicurativo. Banca universale, compagnia di assicurazioni, specialista nel campo immobiliare: il Gruppo Caisse d’Épargne sviluppa le proprie attività in una logica di qualità delle prestazioni e di servizio del cliente. PREMIUM / CSC / AUTUNNO 2008 “Uno dei fattori chiave di successo per la riuscita del progetto era la comprensione della dimensione esatta da governare” 19 CSCO_0808103_Premium_N5_Ital.qxp:Mise en page 1 6/10/08 19:13 Page 20 TRENDS AUMENTARE LA CLIENT REDEMPTION E IMPLEMENTARE UN MARKETING EFFICACE COME FARE PROFITTI FIDELIZZANDO I PROPRI CLIENTI PREMIUM / CSC / AUTUNNO 2008 QUALI INSEGNAMENTI TRAGGONO I RESPONSABILI DEL MARKETING DALLA LORO CONOSCENZA DEI CLIENTI? COME SFRUTTARE QUESTE INFORMAZIONI PREZIOSE? UN’INCHIESTA SUL THOUGHT LEADERSHIP, CONDOTTA SU AMPIA SCALA TRA LA FINE DEL 2007 E L’INIZIO DEL 2008 DAL CMO (CHIEF MARKETING OFFICERS) COUNCIL, SI PREFIGGE DI CAPIRE QUANTO E IN QUALE MODO GLI ESPERTI DI MARKETING TRASFORMANO IN “STRUMENTI OPERATIVI" LE LORO INFORMAZIONI E CONOSCENZE SPECIFICHE DEI CLIENTI. FINANZIATA DA CSC, IBM SOFTWARE E D&B L’ANALISI, REALIZZATA INTERVISTANDO OLTRE 450 ESPERTI DI MARKETING CHE OPERANO IN TUTTO IL MONDO, NON MOSTRA SEGNALI POSITIVI. 20 Se da un lato le aziende sono sempre più impegnate nel tentativo di acquisire nuovi clienti, dall’altro esse non spendono le stesse energie per fidelizzare quelli esistenti. La profittabilità del rapporto con la propria clientela costituisce la linfa vitale di qualsiasi impresa commerciale, eppure le aziende fanno decisamente ben poco per coltivare la relazione con i propri clienti, per coccolarli o anche semplicemente stimolarli, allo scopo di dare maggior impulso alla crescita del proprio fatturato, alla loro fidelizzazione e all’aumento dei relativi profitti. Gli esperti di marketing sono privi di punti di riferimento quando si tratta di mettere a frutto dati e analisi sui clienti. Poche aziende, infatti, effettuano ricerche nei propri database per estrarre informazioni ed elementi di valutazione in grado di rivelare quali clienti – esistenti, persi o dormienti – possono generare maggior valore e profittabilità. La ricerca dal titolo “Business Gain From How You Retain. Addressing the Challenge of Custom Churn and Marketing Burn” evidenzia una serie di elementi che contribuiscono ad approfondire, consolidare e prolungare i rapporti con la clientela. FIDELIZZARE I PROPRI CLIENTI Inconsapevoli della ricchezza di informazioni di cui possono disporre, la maggior parte delle aziende investe in campagne di marketing che fanno acquisire la clientela meno interessante e poco contribuiscono, invece, a valorizzare o fidelizzare le relazioni di maggior valore. Lontano dall’essere una semplice memoria storica del servizio clienti o un database dello storico dei clienti, le moderne tecniche di analisi predittiva possono aprire la porta a crescita e opportunità di business impensate. Tuttavia, gli esperti di marketing non hanno ancora sviluppato una metodologia o una visione completa sul modo di estrarre, valutare correttamente e ottimizzare le loro risorse informative, spesso inutilizzate. "Se a livello intuitivo sembra sensato fidelizzare i clienti, lo è a maggior ragione a livello economico", afferma Alexander Black, Senior Partner dello Strategic Services Group di CSC. “Indipendentemente dal fatto che un’azienda abbia un modello di business B2B o B2C, quello che conta è la sua capacità di misurare il grado di fidelizzazione e il tasso di abbandono da parte dei clienti, di identificare le cause alla radice e di intervenire, in modo proattivo oppure reattivo, nel tentativo di salvare o di riconquistare quelli a maggior potenziale". Anche quando gli esperti di marketing riescono a identificare le attività chiave per fidelizzare i clienti, essi si trovano sprovvisti dei mezzi necessari per implementare i loro piani. Dalla ricerca, infatti, emerge che, mentre quasi il 50% dei partecipanti afferma che un migliore servizio di customer service sia fondamentale per fidelizzare i clienti, solo il 55% ammette di avere accesso in tempo reale ai dati da questi raccolti. Eppure ben il 67% è consapevole che, una volta perso, è molto difficile recuperare un cliente e che l’acquisizione di uno nuovo può costare fino a cinque volte in più rispetto alla fidelizzazione di uno esistente. INTEGRARE DATABASE SPESSO DISOMOGENEI La mancanza di conoscenza dei clienti, associata alla scarsità di politiche e processi per la condivisione delle informazioni ad essi relative, può comportare un tasso di abbandono estremamente oneroso. Appena il 50% degli esperti di marketing intervistati riferisce di aver attuato strategie idonee a comprendere meglio o valorizzare i rapporti con i loro key clients. Inoltre, un sorprendente 45% di essi giudica carente o necessaria di miglioramento l’efficacia dei sistemi CRM e solo il 15% delle aziende ritiene di essere estremamente abile o abbastanza efficiente nell’integrare le informazioni relative ai clienti contenute in banche dati e fonti disomogenee. CSCO_0808103_Premium_N5_Ital.qxp:Mise en page 1 6/10/08 19:13 Page 21 FOCUS A PROPOSITO DEL CMO COUNCIL Il CMO Council è sorto allo scopo di favorire a livello mondiale la condivisione della conoscenza, l’affermazione del thought leadership e la creazione di un network tra responsabili di marketing e decision-maker in una molteplicità di settori. Il CMO Council rappresenta oltre 3000 Top Manager operanti nell’ambito del marketing, appartenenti a società di 52 Paesi e ai quali è affidata la gestione di un budget annuale complessivo di oltre 70 miliardi di dollari. È POSSIBILE VISITARE IL SITO DEL CMO COUNCIL Per scoprire e conoscere nel dettaglio programmi ed eventi: http://www.cmocouncil.org propri clienti, in modo da comprendere il singolo valore di ognuno di essi e formulare loro nel modo più efficiente le migliori offerte di prodotti e di servizi”, sostiene Black. Per far questo è necessario avere a disposizione una ricca base di informazioni e dati standardizzati mediante opportuni programmi di Master Data Management (MDM). “Le aziende già tendono ad avvicinarsi al MDM solitamente per i dati sulla clientela poiché questi generalmente costituiscono circa il 75% di tutte le informazioni presenti in azienda”, afferma Black. “È evidente, dunque, che la CDI debba divenire un elemento chiave del MDM, così come accade per le informazioni sui prodotti e gli altri dati aziendali”. Considerati nel loro complesso, i risultati di questa ricerca evidenziano come oggi i responsabili di marketing si trovino di fronte a una sfida estremamente importante: ottenere maggiore efficienza nella raccolta dei dati, nell’applicazione e nella valutazione delle preziose informazioni che riguardano i clienti. Investire in sistemi integrati può divenire il fattore critico di successo per l’ottimizzazione delle performance aziendali e di marketing. COSTRUIRE LA CONOSCENZA “Le aziende devono attivarsi concretamente per conoscere appieno i “Nella realtà di oggi, multicanale e real-time, tutti gli aspetti che incidono sulla customer experience sono strettamente correlati: prodotti, servizi, percezione del brand e interazione con l’azienda. La comprensione del cliente è sempre più importante per essere in grado di soddisfare le sue molteplici esigenze”. ALEXANDER J. BLACK, SENIOR PARTER CSC PER ULTERIORI APPROFONDIMENTI PER INFORMAZIONI ALEXANDER BLACK // [email protected] Il sommario e il rapporto completo sono disponibili all’indirizzo: http://www.cmocouncil.org/resources/form_retain.asp PREMIUM / CSC / AUTUNNO 2008 È interessante notare come, a causa di diversi tipi di inefficienze, i responsabili di marketing si trovino spesso a compiere enormi sforzi nel tentativo di avere una visione corretta e tempestiva dei clienti. Le ragioni di tali inefficienze possono dipendere, ad esempio, da sistemi informativi e database inadeguati o incompatibili, dalla difficoltà di reperire dati memorizzati in diverse aree funzionali, da obiettivi strategici limitati o dalla mancanza delle autorizzazioni necessarie per la gestione delle informazioni nell’ottica di quella che viene ormai comunemente definita Customer Data Integration (CDI). "Riscontriamo da parte dei responsabili di marketing l’esigenza fondamentale di poter utilizzare appieno e più efficacemente il patrimonio prezioso costituito dai dati relativi ai clienti, spesso nascosti all’interno della loro stessa azienda", commenta Donovan Neale-May, Executive Director del CMO Council. "Per dare maggior impulso al marketing, e dunque al business, è necessario investire in sistemi integrati che raccolgono in modo semplice ed efficace tutte le informazioni disponibili”, aggiunge. 21 CSCO_0808103_Premium_N5_Ital.qxp:Mise en page 1 6/10/08 19:13 Page 22 TRENDS LE SFIDE NELLA GESTIONE DELL’IDENTITÀ E DEGLI ACCESSI PREMIUM / CSC / AUTUNNO 2008 PASSAPORTO BIOMETRICO, SMART CARD INNOVATIVE, CHIAVETTE USB… LE TECNOLOGIE DI GESTIONE DELL’IDENTITÀ E DEGLI ACCESSI, COMUNEMENTE DEFINITE CON L’ACRONIMO IAM (IDENTITY & ACCESS MANAGEMENT), SONO OGGI SEMPRE PIÙ DIFFUSE. LE SFIDE E LA CONTINUA EVOLUZIONE DI QUESTO SETTORE, IN MODO PARTICOLARE PER L’AUTENTICAZIONE E LA PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI, DIPENDONO SOPRATTUTTO DAL FATTO CHE LA QUALITÀ DELLA GESTIONE DELL’IDENTITÀ DELLE PERSONE CONTINUA AD ESSERE ANCOR OGGI CERTIFICATA DA SEMPLICI DOCUMENTI, COME IL PASSAPORTO O LA CARTA D’IDENTITÀ. ECCO COME NEI PRINCIPALI PAESI EUROPEI CSC STA AFFIANCANDO GLI ORGANISMI GOVERNATIVI PREPOSTI A SEGUIRE TALI IMPORTANTI PROGETTI. 22 Le tecnologie utilizzate dalle imprese per controllare e limitare l’accesso alle risorse, siano esse fisiche o virtuali, sono oggi in pieno sviluppo. Gli archivi virtuali, la gestione degli accessi basata sui ruoli aziendali, l’identità delegata e federata, l’autenticazione per mezzo di certificati numerici o di caratteristiche biometriche stanno progressivamente soppiantando l’utilizzo di semplici password. È tuttavia in atto un ulteriore sforzo per stabilire con accuratezza la stessa identità, la sua veridicità e la gestione dei dati relativi allo stato civile, sempre soggetti a possibili cambiamenti. Si tratta, infatti, di una materia estremamente importante nell’ambito della Pubblica Amministrazione, che deve essere gestita tenendo sempre in dovuta considerazione il rispetto della libertà individuale e della confidenzialità dei dati personali. NUMEROSE IDENTITÀ “Lavoriamo già oggi a fianco di molti Governi europei particolarmente sensibili a queste tematiche”, afferma Daniel Frauman, Senior Consultant di CSC. “Le differenze culturali esistenti nei diversi Paesi rendono il nostro impegno particolarmente complesso ma allo stesso tempo estremamente appassionante”. Se è pur vero che tutti noi possediamo contemporaneamente più identità contestuali completamente diverse tra loro (come, ad esempio, nei rapporti con la banca e con il datore di lavoro, nei siti di e-commerce etc...), solamente la nostra “identità principale” è unica e irripetibile, poiché ci definisce come singoli individui. È proprio su questo aspetto che risiede il fondamento stesso dell’identificazione. Occorre, inoltre, considerare che, a seconda di ogni singolo Paese, la costruzione di questa identità principale si realizza attraverso procedure differenti. UN PROGETTO APERTO PER I GOVERNI Tradizionalmente, nell’Europa continentale, sono i singoli Stati ad attribuire e gestire l’identità dei propri cittadini, sebbene ci siano alcune differenze non trascurabili. In Danimarca, ad esempio, fin dalla nascita ogni individuo è identificato mediante un numero, riportato in un registro nazionale e utilizzato da tutte le Amministrazioni statali. Nei Paesi anglosassoni, invece, dove la questione dell’identità personale è meno vincolante, le informazioni sullo stato civile sono distribuite in diversi organismi, rendendo alquanto complesso il rilascio di documenti d’identità attendibili. La disparità esistente tra i vari Paesi europei rispecchia i diversi fattori culturali e storici: in Danimarca la presenza di un codice identificativo personale unico è di per sé una prova di identità sufficiente e universalmente accettata; in Belgio la carta d’identità elettronica viene sempre più utilizzata per rendere sicure anche le transazioni elettroniche; nel Regno Unito si è deciso di creare un registro nazionale che si avvale dei parametri biometrici per accertare l’identità di ogni cittadino. Nell’ambito delle regolamentazioni internazionali la biometria si è imposta dove si rende necessario un controllo rigoroso dell’identità: passaporti, visti, permessi di soggiorno, etc... “Per quanto concerne l’identità principale, 6/10/08 19:13 Page 23 FOCUS CSC AL FIANCO DEI GOVERNI EUROPEI IDENTITÀ PRINCIPALE E IDENTITÀ CONTESTUALE ■ ITALIA: realizzazione del SIF (Sistema Informativo Frontiere), che permette di controllare in maniera automatica l’autenticità dei passaporti e dei documenti necessari all’ingresso nel Paese. ■ FRANCIA: elaborazione del progetto Grégoire per il Ministero dell’Interno, finalizzato a modernizzare il sistema di gestione dei cittadini stranieri. ■ REGNO UNITO: raccolta e gestione, per conto del Governo, dei dati richiesti dal programma per i visti UKVisas, con la creazione di 30 centri in tutto il mondo. ■ DANIMARCA: gestione dell’Anagrafe centrale della popolazione per conto del Governo. ■ BELGIO: elaborazione della carta di identità elettronica. L’identità principale permette di identificare in maniera univoca una persona fisica all’interno di una popolazione. Questa deve essere gestita esclusivamente da un’autorità pubblica che abbia applicato tutti i controlli necessari per stabilire e per verificare l’autenticità e l’unicità della stessa. Identità contestuali multiple derivano generalmente da sottoinsiemi di informazioni su identità personali (ad esempio, la data di nascita) che sono casualmente abbinate a diritti o permessi applicabili a specifici contesti (ad esempio, il permesso di guidare un veicolo). L’obbligo legale di rispetto della privacy rappresenta un deterrente sufficientemente valido per prevenire l’accesso sconsiderato a informazioni personali che potrebbero servire a costituire un’identità contestuale (un venditore su eBay, ad esempio, non ha necessità di conoscere il nome dell’acquirente, ad eccezione dei casi in cui si verifichi una contestazione). “L’identità virtuale rappresenta un mercato importante perché permette di risolvere due problemi: da una parte l’accertamento della reale identità delle persone, dall’altra il conferimento ad esse della possibilità di accedere a servizi sempre più complessi e interconnessi”. DANIEL FRAUMAN, SENIOR CONSULTANT CSC è fondamentale che essa sia stabilita e gestita accuratamente affinché sia sempre possibile provarla in modo inconfutabile, utilizzando strumenti in grado di verificarne l’autenticità, per prevenire eventuali frodi e abusi”, spiega Daniel Frauman. COME PROTEGGERE LA PRIVACY Una gestione efficiente e rigorosa dell’identità non riesce ad eliminare completamente le reticenze dovute al timore di una violazione dei dati personali e al mancato rispetto della privacy. Inoltre, se da una parte l’armonizzazione delle diverse procedure nazionali avviene a livello comunitario tramite una direttiva europea, dall’altra è pur vero che la sua applicazione può variare anche in modo significativo in funzione del contesto culturale proprio di ogni singolo Paese europeo. Infatti, il confine tra identità principale e identità contestuale è estremamente labile. La sfida, dunque, non è banale: gestire oculatamente le identità contestuali per garantirne allo stesso tempo il diritto e l’abilitazione, senza rinunciare al rispetto della privacy. Forrester ha recentemente pubblicato sul proprio sito uno studio secondo cui il mercato IAM mondiale passerà dai 2,6 miliardi di dollari registrati nel 2006 a 12,3 miliardi nel 2014. “L’identità virtuale rappresenta un mercato importante perché permette di risolvere due problemi: da una parte l’accertamento della reale identità delle persone, dall’altra il conferimento ad esse della possibilità di accedere a servizi sempre più complessi e interconnessi”, conclude Daniel Frauman. “È di fondamentale importanza che siano sempre organismi governativi ad occuparsi della definizione e della gestione dell’identità principale. Senza il loro coinvolgimento diretto tutte le tecnologie IAM sono destinate a fallire”. PER INFORMAZIONI DANIEL FRAUMAN // dfrauman@©csc.com PREMIUM / CSC / AUTUNNO 2008 CSCO_0808103_Premium_N5_Ital.qxp:Mise en page 1 23 CSCO_0808103_Premium_N5_Ital.qxp:Mise en page 1 6/10/08 19:13 Page 24 “I NOSTRI DIPENDENTI CAMBIANO POSIZIONE LAVORATIVA OGNI TRE ANNI” ANNE MARION-BOUCHACOURT DIRETTORE DELLE RISORSE UMANE DI SOCIÉTÉ GÉNÉRALE CSCO_0808103_Premium_N5_Ital.qxp:Mise en page 1 6/10/08 19:13 Page 25 INTERVISTA PARIGI, LA DÉFENSE. ANNE MARION-BOUCHACOURT GODE DI UNA VISTA INEGUAGLIABILE SULLA CAPITALE FRANCESE DAL SUO UFFICIO AL 23° PIANO. MA IL DIRETTORE DELLE RISORSE UMANE DI SOCIÉTÉ GÉNÉRALE VEDE OLTRE. OGGI, INFATTI, DEI 151.000 DIPENDENTI DI QUESTA BANCA PIÙ DEL 60% LAVORANO ALL’ESTERO. COME GESTIRE LE RISORSE UMANE SU SCALA INTERNAZIONALE? QUALI SONO LE SFIDE E LE ESIGENZE DI SOCIÉTÉ GÉNÉRALE PER LA RICERCA DEL PERSONALE? E COME ATTUARE OGGI UNA POLITICA DI GESTIONE DEL PERSONALE RIGOROSA MA CHE SODDISFI, AL CONTEMPO, LE ASPETTATIVE DEI DIPENDENTI? L’INTERNAZIONALITÀ È UN ASPETTO IMPORTANTE DELLA VOSTRA POLITICA DI GESTIONE DEL PERSONALE? A M.-B.: È essenziale. Nel corso degli ultimi anni, Société Générale si è reinventata, riuscendo a triplicare il fatturato e il numero dei dipendenti grazie soprattutto alla sua espansione internazionale. Nel 1998, l’80% dei nostri dipendenti era in Francia. Oggi sono soltanto il 38%. La mobilità a livello internazionale è quindi diventata un elemento essenziale nello sviluppo delle carriere, nelle funzioni centrali come pure nelle Business Unit operative. QUALI MECCANISMI AVETE PREDISPOSTO PER RISPONDERE A QUESTE SFIDE? A M.-B.: Abbiamo innanzitutto avviato un processo di integrazione che, ad ogni nuovo assunto, dà una visione di “gruppo” e presenta tutte le opportunità di carriera. Ormai questo approccio viene condiviso con tutti i dipendenti o futuri tali, fin dal primo contatto con l’azienda e indipendentemente dalla loro successiva destinazione. Parallelamente, abbiamo sviluppato una politica attiva di mobilità interna. Il principio è semplice: mediamente ogni tre anni, i nostri collaboratori devono cambiare posizione, che si tratti di promozione o di mobilità trasversale. QUESTO RICHIEDE UN VERO E PROPRIO “BORSINO INTERNO DEI POSTI DI LAVORO”! A M.-B.: Esattamente. Al momento funziona soprattutto in Francia. Poiché il 30% dei nostri dipendenti annualmente cambia posizione, possiamo affermare che l’obiettivo è stato raggiunto. Rimane da sviluppare questo borsino su scala internazionale, in modo da favorire la crescita dei talenti indipendentemente dal loro luogo di provenienza e rafforzare una cultura di respiro internazionale. I GIOVANI LAUREATI RAPPRESENTANO UN ALTRO TEMA DECISIVO PER LE DIREZIONI DELLE RISORSE UMANE… A M.-B.: Sì, la famosa “Generazione Y”! Contrariamente alle caricature che se ne fanno, questi giovani non sono né demotivati né disillusi. I neolaureati che integriamo oggi sono ambiziosi, ma non fanno concessioni all’azienda. Per noi l’equazione è semplice: se si è in grado di proporre loro sfide interessanti, essi le raccolgono. CHE COSA INTENDE CON “NON FANNO CONCESSIONI”? A M.-B.: La generazione Y pretende molto dai manager e dall’azienda nel suo complesso. Questi giovani vogliono, inoltre, che sia riconosciuto il loro apporto alla performance generale dell’azienda. Sta a noi essere altrettanto esigenti nell’attuazione delle nostre politiche, proponendo, ad esempio, regolari occasioni per valutare nuove opportunità e, conseguentemente, un’adeguata formazione. Ma questo, in fondo, vale per tutti i nostri dipendenti! QUI SI SOLLEVA ANCHE LA QUESTIONE DELLA FEDELTÀ DEI DIPENDENTI… COME CREARE L’IMPEGNO OGGI? A M.-B.: L’impegno funziona nei due sensi. Da un lato, diamo fiducia a giovani talenti ai quali affidiamo responsabilità. Dall’altro, chiediamo loro di fidarsi della nostra capacità di creare per loro opportunità di crescita professionale. È per loro fondamentale sentire di poter costruire un futuro insieme. Ed è ancor più importante in una cultura imprenditoriale come la nostra. PARLANDO APPUNTO DI CULTURA, VOI METTETE AL PRIMO POSTO LA PROMOZIONE DELL’INNOVAZIONE. COME SI CONCRETIZZA TUTTO QUESTO? A M.-B.: Dobbiamo dare a tutti l’opportunità di contribuire con idee nuove. A livello di Gruppo, organizziamo ogni anno diversi premi per promuovere l’innovazione al nostro interno, che riguardi il business o la qualità della vita sul lavoro. Ma questo si svolge anche a livello manageriale. Tollerare l’errore è un elemento essenziale della nostra cultura. I manager devono spingere i loro collaboratori a prendere iniziative calcolate, guidarli e rispondere insieme a loro, sia dei fallimenti sia dei successi. Concentrarsi sui risultati invece che sui processi è una questione di responsabilità. L’inglese ha un termine ideale per esprimere questo concetto: accountability. E, naturalmente, il buon esempio deve venire dall’alto! FOCUS BAROMETRO CSC– LIAISONS SOCIALES–E&P: I TREND IN ATTO NEL MONDO HR Dal 2001 il Barometro CSC–Liaisons Sociales–E&P rileva annualmente le priorità espresse dai Direttori delle Risorse Umane delle più grandi e importanti aziende europee: dalla gestione delle competenze alle relazioni sociali, passando per la gestione della funzione HR e le politiche di sviluppo sostenibile. Nell’edizione 2008 emergono i seguenti fattori chiave: ■ attrarre e trattenere le risorse migliori (65%); ■ migliorare la gestione delle competenze chiave (50%); ■ guidare le riorganizzazioni (44%); ■ supportare lo sviluppo internazionale dell’azienda (30%); ■ aumentare l’impegno dei dipendenti (25%); ■ coinvolgere i dirigenti e i dipendenti nella gestione delle risorse umane (24%); ■ migliorare il dialogo e preservare la pace sociale (20%). I risultati completi del Barometro saranno pubblicati a novembre 2008 e resi disponibili su www.csc.fr/rh PREMIUM / CSC / AUTUNNO 2008 DALL’INDAGINE CONDOTTA NELL’AMBITO DEL BAROMETRO SULLE RISORSE UMANE, A CURA DI CSC–LIAISONS SOCIALES–E&P (VEDERE RIQUADRO), RISULTA CHE LE DIREZIONI HR INDICANO COME PRIORITÀ ASSOLUTA LA NECESSITÀ DI “ATTRARRE E TRATTENERE I TALENTI” E DI “MIGLIORARE LA GESTIONE DELLE COMPETENZE CHIAVE”. CHE COSA NE PENSA? ANNE MARION-BOUCHACOURT: Sono pienamente d’accordo. Del resto questi due obiettivi sono inscindibili. Nel mercato del lavoro attuale, se si vogliono trattenere le risorse migliori, bisogna saper proporre prospettive concrete di carriera. Quindi sviluppare le loro competenze! Per preparare il futuro del Gruppo, dobbiamo anche individuare a monte i talenti, non soltanto qui in Francia, ma in tutti i Paesi. 25 CSCO_0808103_Premium_N5_Ital.qxp:Mise en page 1 6/10/08 19:14 Page 26 APPROFONDIMENTO COME ORGANIZZARSI PER INNOVARE IN COLLABORAZIONE CON ESSEC-ISIS MOLTI DIRIGENTI AFFERMANO CHE L’INNOVAZIONE IN AZIENDA SIA DI PROPRIA RESPONSABILITÀ, ANCHE SE LA RITENGONO UNA QUESTIONE DI TUTTI! MA ALLORA L’INNOVAZIONE È UN PROBLEMA CHE RIGUARDA TUTTI E QUINDI, ALLA FINE, NESSUNO? CHI INNOVA, COME E CON QUALI CRITERI? PREMIUM / CSC / AUTUNNO 2008 DI CHI E’ LA RESPONSABILITÀ? 26 Da diversi studi recentemente pubblicati emerge che la maggioranza dei dirigenti d’azienda ritiene che la principale leva per la crescita della propria azienda sia l’innovazione. Oltre che attraverso il lancio di nuovi prodotti e servizi, il 65% dei manager intervistati dichiara di voler dare impulso al business apportando cambiamenti “innovativi” nei prossimi mesi. Che l’innovazione riguardi il modello di business, i prodotti o i servizi, perché abbia successo bisogna poter assolutamente individuare i trend in atto, filtrare e attuare le idee migliori, in una parola: “organizzarsi”. Ma organizzare l’innovazione non è cosa semplice, perché significa predisporre gli individui ad un approccio innovativo che comporta un impegno molto personale. Di fatto, per ottenere il massimo di idee potenzialmente innovative, occorre rivolgersi al maggior numero di persone possibile in grado di formulare una proposta. D’altro canto, la paternità di un’idea è un fatto molto personale, quasi intimo, che l’essere umano per sua stessa natura condivide mal volentieri, tanto meno in contesti professionali dove spesso entrano in gioco dinamiche legate alla gerarchia e al potere. Tale dicotomia traspare chiaramente dalle risposte dei dirigenti, quando si chiede loro di indicare di chi è la responsabilità dell’innovazione in azienda: il 50% risponde che la questione coinvolge tutti, l’altro 50% che sia di propria pertinenza. Dall’indagine emerge, inoltre, la considerazione che le principali fonti di innovazione provengono: per il 40% dai dipendenti, per il 35% dai fornitori e per il 35% dai clienti (risposte multiple). Esiste verosimilmente una certa confusione tra responsabilità e origine, contributo personale e bene comune. DALLA RICERCA & SVILUPPO ALLA DIREZIONE DELL’INNOVAZIONE Il confronto tra ego del dipendente e bene comune dell’azienda in questi ultimi anni è stato ulteriormente sollecitato. Per molto tempo l’innovazione è rimasta di competenza della funzione Ricerca & Sviluppo (R&D), soprattutto nei settori più spiccatamente scientifici. Ricorrere all’intuito delle persone non era affatto pratica diffusa; l’innovazione nasceva quasi esclusivamente da quel microcosmo. In quest’ultimo decennio l’innovazione è diventata “responsabilità di tutti” ed è diventata una regola non scritta stimolare i dipendenti a formulare idee innovative, indipendentemente dal loro inquadramento e livello di seniority. Il Gruppo Renault, ad esempio, promuove periodicamente una campagna interna che consente di raccogliere ogni anno e per ogni dipendente cinque o sei idee che, sommandosi, arrivano a un totale di circa 500.000. L’innovazione si sta svincolando sempre più dalla R&D e le aziende stanno istituendo apposite “Direzioni dell’Innovazione”. A diretto contatto con la Direzione Generale, questi uffici, costituiti solitamente da pochi uomini e con pochi mezzi a loro disposizione, vengono spesso affidati a un esperto dell’azienda di cui siano unanimemente riconosciuti anzianità, esperienza e valore. A questi viene chiesto di immaginare un modello di “innovazione partecipativa” e di far capire che la responsabilità non è tanto una questione del singolo, ma di tutti. INDIVIDUALIZZAZIONE E COLLABORAZIONE Le nuove “Direzioni dell’Innovazione”, sulla cui utilità oggi ancora non ci si può esprimere, saranno tanto più efficaci quanto saranno in grado di fare coniugare contributo personale e bene comune. Si tratta, in qualche modo, di propagare il funzionamento e l’organizzazione delle Direzioni R&D a tutti i livelli dell’azienda. Per raggiungere tale obiettivo, i dirigenti, loro stessi colpevoli di un ego spropositato di fronte all’innovazione, devono modificare il proprio atteggiamento. Non ci sarà, infatti, segnale positivo di cambiamento fino a quando espressioni come “l’innovazione sono io” oppure “è una questione che riguarda tutti” non scompariranno per lasciare spazio al concetto che “l’innovazione nasce dalla collaborazione”. XAVIER PAVIE, EXECUTIVE DIRECTOR ESSEC-ISIS CSCO_0808103_Premium_N5_Ital.qxp:Mise en page 1 6/10/08 19:14 Page 27 CSCO_0808103_Premium_N5_Ital.qxp:Mise en page 1 6/10/08 19:12 Page 28 CSC Essere leader globale nella fornitura di servizi IT innovativi: è questa la mission di CSC. Facendo leva su un’ampia gamma di competenze, esperienze e referenze, CSC offre ai clienti soluzioni ad hoc per gestire al meglio problematiche complesse, focalizzandosi sul loro core business, collaborando attivamente con ognuno di essi, aiutandoli a incrementare l’efficienza e l’efficacia dei propri processi operativi. Per CSC la comprensione delle specifiche esigenze di clienti e prospect è un asset fondamentale e mette al servizio di tali bisogni i migliori professionisti e le più avanzate tecnologie. CSC è vendor-independent, garantendo a clienti e partner una trasparenza e una integrità che producono risultati. Da oltre 45 anni, le maggiori aziende internazionali si affidano a CSC perchè trovano risposte concrete alle proprie necessità di business process e IT outsourcing, systems integration, consulting. L’azienda è quotata al New York Stock Exchange con il simbolo “CSC”. OFFICES IN EMEA SOUTH & WEST REGION CSC HEADQUARTERS Italia Centro Direzionale Milanofiori Strada 3, Palazzo B1 20090 Assago (MI) +39 02 577751 Francia Immeuble Balzac 10 Place des Vosges 92072 Paris La Défense Cedex +33 1 55707070 The Americas 3170 Fairview Park Drive Falls Church, VA. 22042 United States +1 703 876 1000 Via Paolo di Dono 73 00142 Roma +39 06 515061 Axe Liberté 14 place de la Coupole 94227 Charenton +33 1 43 53 57 57 Europe, Middle East, Africa Royal Pavilion Wellesley Road Aldershot, Hampshire GU11 1PZ United Kingdom +44(0)1252.534000 Via San Crispino 28 35129 Padova +39 049 6983111 Corso Inghilterra 41 10138 Torino +39 011 4402711 Aéropôle Bâtiment 5 2e étage 5 Avenue Albert Durand 31700 Blagnac +33 5 67 69 89 00 Belgio Hippokrateslaan 14 B-1932 Sint-Stevens-Woluwe +32 2 714 7111 Spagna Av. Diagonal, 545 Planta 6 08029 Barcelona + 34 93 4930900 Lussemburgo 5 rue Eugène Ruppert L-2453 Luxembourg +352 24 834-1 C/Agustín de Foxá, 27 pl.3 28036 - Madrid +34 91 3237253 Portogallo Lagoas Park, Edifício 1 2740-264 Porto Salvo +351 21 00 40 800 Australia 26 Talavera Road Macquarie Park, NSW 2113 Australia +61(0)29034.3000 Asia 139 Cecil Street #06-00 Cecil House Singapore 069539 Republic of Singapore +65.6221.9095 CSC Asturias IT Service Center Valle de Tamón, s/n 33469 - Avilés +34 985 124101 WWW.CSC.COM/IT