Konoba Toklarija
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Konoba Toklarija
Konoba Toklarija ISTRIENS LÄNDLICHE GASTLICHKEIT AGRITURISMI ISTRIANI OSPITALITÀ VERA REISE ZU LANDW. BETRIEBEN, DIE IHRE ERZEUGNISSE UND KÜCHE OHNE TRICKS ANBIETEN VIAGGIO NELLE AZIENDE CHE PROPONGONO PRODOTTI E CUCINA PROPRI SENZA TRUCCHI L I V I O P H O T O M I S S I O P E T E R G rün, wie Umbrien und groß wie Australien... so erschien uns Istrien in den Erzählungen der Flüchtlinge, die nach dem Zweiten Weltkrieg zu Tausenden das Land verließen. Noch heute sehen die Istrier ihr Land als einen eigenständigen alle Landschaften umschließenden Mikrokontinent. Küsten und Berge, Flüsse und Täler, sanfte Weiden und rauhe Steinwüsten. Es stimmt schon. Wer mal das Meer sein lässt und mit dem Auto eine Fahrt ins Hinterland unternimmt, entdeckt ein ganz anderes noch nicht vom Massentourismus betroffenes Land. Dazu sind drei Dinge nötig. Zunächst eine Straßenkarte im Maßstab 1:100.000 (die von Freytag&Berndt ist ausgezeichnet), um sich im Landstraßenwirrnis zu orientieren. Dann den einen Führer „Istrien – Geschichte, Kunst, Kultur“ von Dario Alberi (Lindt Verlag, Triest), in der Geschichte, Geheimnisse und Sehenswürdigkeiten eines jeden Dorfes aufgeführt sind und letztlich den Bauerngasthofführer „Istra-Ruralni turizam“ des Fremdenverkehrsamtes von Istrien (Parenzo, Tel. + 385 (0) 52 452797). Natürlich ist der Frühling, wenn in den Weinkellern der Wein der letzten Weinlese abgefüllt, die ersten frischen Schinken aufgeschnitten und wilder Spargel und Kräuter für Omelettes und Risotto gesammelt werden, die beste Jahreszeit für eine Spritzfahrt. Schön ist es auch im Herbst, wenn es reichlich Waldpilze und Wildfleisch gibt. Gerade in den Bauerngasthöfen findet man einfache und naturbelassene Erzeugnisse. Bei Tisch, vor einem prasselnden Feuer oder im Schatten eines Maulbeerbaumes, wird kein ellenlanges Menü angeboten. Bauerngasthöfe muss man sich vorher aussuchen, denn es wird nur das angeboten, was direkt erzeugt wird. So bestimmt ein Gesetz, dass ein Bauerngasthof maximal 50 Tischplätze und 25 Betten anbieten darf und dass nur Familienangehörige in Speisesaal und Küche tätig sein dürfen. So bietet ein Bauerngasthof Lammfleisch und Schafkäse und ein anderer Geflügel und hausmacher Nudeln L’OSPITALITÀ GASTLICHKEIT K E L I H V erde come l’Umbria, grande come l’Australia...: così appariva l’Istria nei racconti dei profughi che a migliaia e migliaia se ne andarono dopo la seconda guerra mondiale. E ancora oggi agli istriani piace vedere la loro terra come un microcontinente tutto a sé e che in sé rinchiude tutti gli aspetti della natura: coste e montagne, fiumi e vallate, dolci pascoli e aspre pietraie carsiche. È vero: e se per una volta dimenticate il mare e dirigete l’automobile verso l’interno, scoprirete un’altra Istria, in qualche parte ancora incontaminata dall’industria del turismo di massa. Tre cose vi saranno indispensabili: una carta stradale ai centomila (ottima quella della Freytag&Berndt) per orientarvi nel dedalo di strade rurali; la guida “Istria - storia, arte, cultura” di Dario Alberi (edizioni Lindt, Trieste) che di ogni paesino, anche il più remoto, vi racconterà bellezze, storia e segreti; e la guida agli agriturismi “Istra-Ruralni turizam” curata dall’Ente turistico della regione istriana (Parenzo, tel. + 385 (0) 52 452797). Superfluo dire che la primavera è la stagione migliore, quando nelle cantine si travasa il vino dell’ultima vendemmia ormai pronto, si affettano i primi prosciutti dell’annata nuova, si raccolgono gli asparagi selvatici e le erbe aromatiche per frittate e risotti. Oppure l’autunno, quando i boschi carsici diventano rossi e gialli e regalano funghi e selvaggina in abbondanza. È proprio negli agriturismi che si possono trovare i prodotti più semplici, ma più genuini. Però, a tavola, davanti a un focolare crepitante o all’ombra di un bel gelso, non aspettatevi liste interminabili: all’agriturismo ci si deve accostare con uno spirito diverso, magari scegliendolo prima, e sapendo che troveremo solo quello che produce la famiglia che lo gestisce (una legge alquanto rigorosa impone infatti agli agriturismi di non superare i 50 coperti e i 25 posti letto, e proibisce di tenere personale in sala e cucina che non sia di famiglia). In uno troveremo quindi la carne di agnello e il pecorino, in un altro il pollame e i “fusi” col sugo di gallina, in un terzo i prosciutti e l’ombolo (filetto) di ISTRIA ISTRIEN 77 78 Agriturismo Goli Vrh Konoba Filippini mit Hühnersauce und ein weiterer Schinken und geröstete Schweinelende an. Überall wird der Wein des Hauses, Malvasier oder Refosco (in der Gegend um Momiano auch ein Muskateller) und manchmal eine Flasche Bier ausgeschenkt. Das kroatische Gesetz sieht nämlich vor, dass Bauerngasthöfe hauptsächlich eigene Erzeugnisse anbieten und nur 20% der angebotenen Produkte dürfen Fremderzeugnisse sein. (Das heißt man bekommt eine Tasse Kaffee und eine Limonade). Es werden auch strenge Inspektionen durchgeführt, was nicht verhindert, dass ein weit verbreiteter Tiefkühlschrankmissbrauch betrieben wird. So findet man Trüffel und Pilze auch an Ostern oder Lammkoteletts an Allerheiligen, was natürlich nicht den Jahreszeiten entspricht. Selbstverständlich entscheidet letztendlich der Gast das Menü. Daneben bieten die Bauerngasthöfe auch Zimmer an, was man wegen des strengen kroatischen Fahrverbots selbst bei niedrigstem Promillesatz durchaus in Betracht ziehen sollte. Diese Unterkünfte sind nicht mit den „stancije“, kleinen oft antiken Häusergruppen inmitten der Landschaft, in denen man schlafen aber nicht essen kann (dazu muss man ein Lokal suchen, was mit dem Führer kein Problem ist), zu verwechseln. Übrigens führt der Führer nur zwanzig der ca. 150 Bauerngasthöfe in Istrien (sie schießen, wie Pilze aus dem Boden) auf, was an sich schon eine Garantie ist. Wer einen echten „seljacke turiozam“ ausprobieren möchte, gehe in die konoba Filippini (im gleichnamigen Ortsteil von Parenzo) oder in Nevio Sirotics konoba Toklarija in Buzet (Tel. + 385 (0) 52 663031). Hier gibt es echte Hausmacherkost aus Istrien. Wer vom inzwischen raren Eselfleisch kosten möchte, gehe in maiale alla brace. In tutti il vino di casa, Malvasia e Refosco (e nel momianese anche il moscato), al massimo qualche birra. La legge croata infatti prevede che l’agriturismo offra “prevalentemente” prodotti di propria produzione, e proibisce di offrire prodotti acquistati in misura superiore al 20 per cento (insomma la quota minima per permettere di preparare anche un caffè o di tenere una bibita). E le ispezioni si fanno sul serio. Ciò non toglie che un uso spregiudicato dei congelatori faccia sì che talvolta ci si senta offrire tartufi e funghi anche a Pasqua, o bracioline d’agnello per i Santi (insomma, tutto il contrario di quanto il buon Dio ha disposto e Madre Natura eseguito). Ma qui sta al cliente sapere cosa vuole. Tavola a parte, gli agriturismi offrono anche accoglienza per la notte (e comunque, ricordando che in Croazia vige la tolleranza zero per chi guida dopo aver bevuto alcolici, una bella stanza per un riposino fa sempre comodo). Non confondeteli però con le “stancije”, che sono piccoli insediamenti di poche case, disseminate nelle campagne, spesso antichi. In queste belle case in pietra si può dormire, ma per mangiare bisogna spostarsi (con la guida non avrete problemi). A proposito della guida, va detto che sui circa 150 agriturismi oggi presenti in Istria (nascono come i funghi), ne seleziona solo venti: e questo è già una garanzia. Personalmente, se volete provare un vero “seljacki turiozam” (turismo contadino) andate alla konoba Filippini (nell’omonima località, all’interno di Parenzo) o alla konoba Stancija Negricani Marijan Modrusans Stancija Negricani in Dignano (Tel. 385 (0) 52 391084). Extrafeines vom Schwein (wer vorher anruft bekommt auch ein ganzes Spanferkel am Spieß) gibt es bei Familie Morgan in Verteneglio (Tel. + 385 (0) 52 774520). Lammfleisch ist die Spezialität des Bauerngasthofs Goli Vrh im Hinterland von Umago (Tel. + 385 (0) 52 730207). Herr Maglica ist Schafzüchter und erzeugt auch einen ausgezeichneten biologischen Schafkäse, den er bei Tisch anbietet und verkauft. Zudem kann man Reitausflüge in die umliegenden Wälder machen. In Momiano kann man in Libero Sinkovics Bauerngasthof San Mauro (Tel. + 385 (0) 52 779033) vom auch an den österreichischen Kaiserhof gelieferten Muskateller Likörwein kosten. Vorher sollte man sich aber einen von ihm erzeugten Wein aus Refosco, Merlot und Cabernet zu durchwachsenem Schinken und hausgebackenem Brot munden lassen. Toklarija di Nevio Sirotic a Buzet (tel. +385 (0) 52 663031): scoprirete la vera cucina istriana casereccia. Se volete provare la carne di asinello, ormai quasi introvabile, andate invece alla Stancija Negricani di Marijan Modrusan, a Dignano (tel. 385 (0) 52 391084). Trionfo del maiale (prenotando si può avere anche il porcellino intero allo spiedo) dalla famiglia Morgan a Verteneglio, nel Buiese (tel. +385 (0) 52 774520). La carne d’agnello invece è la specialità dell’agriturismo Goli Vrh nell’entroterra di Umago (tel. +385 (0) 52 730207): il signor Maglica alleva le pecore e produce anche un ottimo pecorino biologico che offre a tavola e vende. In più si possono fare escursioni con i cavalli della fattoria nei boschi circostanti. A Momiano infine il signor Libero Sinkovic sarà ben lieto di farvi provare il suo moscato passito, uguale a quello che si mandava alla corte imperiale degli Asburgo, nel suo agriturismo San Mauro (tel. +385 (0) 52 779033). Ma prima, col suo prosciutto marmorizzato e il pane casereccio, vi proporrà un uvaggio di Refosco, Merlot e Cabernet sempre prodotto da lui. 79 L’OSPITALITÀ GASTLICHKEIT ISTRIA ISTRIEN