Informazioni - OÖ Volksbildungswerk

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Società Dante Alighieri
Comitato di Linz
Sezioni Steyr e Wels
Österreich.– Italienische Gesellschaft
Bethlehemstr 1d, 5. Stock
A-4020 Linz
Telefon: 0732 / 79 49 29
e-mail: [email protected]
OÖ. VOLKSBILDUNGSWERK
Bildung schafft Kultur
Grazie Kurt!
In questo numero:
In memoriam
Jahrgang 2012 Nr.3
Anno 2012, Numero 3
1
Le conferenze di
aprile-maggio 2012:
Arte e moda
2
Die Fremde
3
viaggio culturale
2012: Lago di Garda 4
Vita della Dante
7
I prossimi
Appuntamenti
8
- Le conferenze
- Festa d’avvento
al casineum
- Festa della Dante
2013
Carissimi amici,
con grande dolore abbiamo appreso la notizia della
morte del nostro amato ex vice-presidente della
Società Dante Alighieri di Linz, Dkfm. Kurt Krippner,
avvenuta il 24 settembre 2012.
Per molti anni è stato un valente ed entusiasta
collaboratore della nostra società e per diversi anni ci
ha fornito e preparato anche gli itinerari per i nostri viaggi culturali in Italia.
Per quanto posso dire personalmente, era una persona molto colta e
interessata all’Italia, alla sua cultura e ai suoi problemi. Aveva anche lavorato
per diversi anni a Milano, la mia città natale, e spesso ci ha intrattenuto e
divertito con i suoi numerosi aneddoti e barzellette, raccontati sempre in forma
elegante e con una certa compostezza „all’inglese“.
Grazie Kurt, per tutto quello che hai fatto per noi.
Ti ricorderò sempre, ti ricorderemo sempre con affetto.
Luisella Kimmel e la Società Dante Alighieri con tutti i suoi soci
Luisella Kimmel
Informazioni
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Da Ferragamo a Furla:
Un secolo di moda e arte
in Italia
Mag. Elena Spinazzé
Piccolo glossario
il legame: Verbindung
citare: zitieren, erwähnen
in vista: (hier) bedeutend
costoletta: Rippchen
fondare: gründen
cerchio: Kreis
sasso: Stein
lanciare: werfen
svolta: Wende
calzolaio: Schuster
sedicenne: sechzehnjährig
raggiungere: erreichen
calzatura: Schuhware
rivendicare:
Anspruch erheben
suola: Sohle
zeppa: Blockabsatz
sughero: Kork
rafia: Bast
tomaia: Oberleder
camoscio: Gämse
(hier) Wildleder
notorietà: Berühmtheit
accostamento: Kombination
bauletto: kleiner Koffer
ventata: Windstoß
la persecuzione: Verfolgung
Il 24 aprile 2012, la dott.ssa Elena
Spinazzé ci ha presentato in una
conferenza entusiasmante un aspetto
dell’italianità che costituisce la base della
cultura italiana e della sua fama mondiale: la creatività e il senso estetico che si
esprimono nell’arte e nella moda.
Numerosi sono gli esempi che testimoniano del forte legame e dello scambio
tra i due settori; per la pittura basti
pensare ad opere come “La Primavera”
di Sandro Botticelli (1445-1510), il
“Ritratto di giovane donna” (“Antea”) del
Parmigianino (1503-1540), “Il sarto” di
Giovan Battista Moroni (1522-1578/79),
per citarne solo alcune.
Numerose sono anche le creazioni di
stiliste e stilisti dai forti richiami artistici.
Dall’arte classica prese ispirazione
Mariano Fortuny (1871-1949), il
creatore della tunica “Delphos” (1913),
prototipo del vestito plissé, e stilista per
personaggi in vista nella sua epoca,
come Isadora Duncan, Eleonora Duse,
Sarah Bernhardt e Peggy Guggenheim.
Elsa Schiaparelli (1890-1973), definita
da Coco Chanel “l’artista che fa vestiti”, è
nota soprattutto per i suoi rapporti stretti
con il Surrealismo e il Cubismo. Della
sua collaborazione con Dalì testimoniano
per esempio i cappelli a forma di cono
gelato o di costoletta d’agnello.
Famoso in tutto il mondo per i suoi abitiscultura è Roberto Capucci.
Nato a Roma nel 1930, fonda la sua
casa di moda nel 1950, e a soli 26 anni
viene definito da Christian Dior “il miglior
creatore di moda italiana”. Nello stesso
anno, 1956, vince con la “linea di
scatola” l’Oscar della Moda a Boston, il
Neiman Marcus Award, prima volta per
un italiano. L’abito più conosciuto di
quest’epoca è senz’altro il “Nove Gonne”
in taffetà rosso, ispirato dai cerchi
prodotti da un sasso lanciato nell’acqua.
Dopo alcuni anni trascorsi a Parigi,
ottenendo successo e critiche positive da
parte della stampa, nel 1968 torna
definitivamente a Roma dove, tra l’altro,
realizza gli abiti di Silvana Mangano e
Terence Stamp per il film “Teorema” di
Pasolini.
Nel 1980 avviene la svolta: decide che la
sua creatività deve viaggiare libera, così
si allontana dalle istituzioni come la
Camera della Moda. Comincia a
realizzare le sue collezioni una volta
l’anno e le presenta in città diverse, come
la mostra personale di un artista.
Nel 1995 dodici dei suoi abiti sono
esposti alla Biennale di Venezia. Molte
delle “sculture in tessuto” di Capucci
sono ospitate a Palazzo Pitti di Firenze,
al Museo Fortuny di Venezia, al Victoria
and Albert Museum di Londra e al KHM
di Vienna.
Salvatore Ferragamo, nato a Bonito
(Avellino) nel 1898 e morto a Firenze nel
1960, iniziò molto giovane a lavorare
come calzolaio. Appena sedicenne,
raggiunse i suoi fratelli in California, dove
creò artigianalmente calzature per
l’American Film Company realizzando
scarpe su ordinazione per attori e attrici,
quali Bette Davis, Marlene Dietrich e Rita
Hayworth. Nel 1927 tornò in Italia per
aprire a Firenze un laboratorio dove
lavoravano circa 60 artigiani: fu la prima
produzione su larga scala di calzature
realizzate interamente a mano. Rivendicò
l’invenzione, nel 1938, delle scarpe con
suola a zeppa e fece esperimenti con
materiali come il sughero, la rafia, il
pizzo, il taffettà e il nylon. Nel 1947 creò il
modello “Invisibile” con tomaia di filo di
nylon trasparente e zeppa a F in camoscio nero. Nello stesso anno ricevette il
Premio Neiman Marcus Award.
Tra le creazioni più famose del “calzolaio
delle dive” sono “Rainbow” (per Judy
Garland), i sandali con tacchi a forma di
piramidi, quelli in oro a 18 carati o con
piume variopinte.
Dal 1938, il palazzo Spini Feroni di
Firenze ospita la sede della ditta e il
Museo Salvatore Ferragamo.
Giuliana Coen, in arte Roberta di
Camerino, nata nel 1920 e morta nel
2010 a Venezia, ha acquisito notorietà
internazionale per il suo “total look” e la
celebre “rivoluzione del colore”.
Attraverso alcune geniali invenzioni soprattutto l’utilizzo di velluti e di
accostamenti cromatici del tutto insoliti
per le borse femminili, ma anche di forme
stravaganti e divertenti, come il bauletto
“Bagonghi”- lo “stile Roberta” portò una
ventata di freschezza e di novità nel
mondo della moda. La mitica borsa
“Bagonghi”, fotografata nel 1956 (lo
stesso anno in cui la stilista venne
premiata con il Neiman Marcus Award) al
braccio di Grace Kelly, fu creata nel
periodo trascorso in Svizzera, dove la
famiglia Coen, di religione ebraica, aveva
trovato rifugio dalle persecuzioni fasciste
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durante gli anni della seconda guerra mondiale.
Negli anni ’60 il suo stile iniziò a interessare anche altri
accessori dell’abbigliamento femminile (foulards,
ombrelli, valigie) per trovare infine un altro campo di
sperimentazione nell’abito da giorno e da sera, per il
quale Roberta di Camerino inventò il “trompe-l’œil”, in
cui i bottoni, le pieghe, le cinture non sono reali ma
semplicemente stampati sul jersey. La consacrazione
del suo talento di creatrice a tutto tondo arriva nel 1980
a New York, quando il Whitney Museum of American Art
le dedica una mostra che prova anche come l’arte sia
affascinata dal suo modo di lavorare.
Altro grande riconoscimento: nel 1987 arriva sulle
pagine di “Topolino” come stilista “Ruperta di Canarino”.
Furla, la famosa azienda di moda italiana che opera nel
campo della pelletteria, è stata fondata a Bologna nel
1927 da Aldo e Margherita Furlanetto. È specializzata in
oggetti e accessori dedicati al mondo femminile, dalle
borse alle cinture, ai portachiavi, ai gioielli. Ultimamente
ha iniziato a produrre alcune linee di borse e accessori
da uomo. Ha numerosissimi negozi monomarca in 64
paesi nel mondo.
L'attività del gruppo è direttamente gestita dalla famiglia
fino al 2007, quando la carica di amministratore delegato
per la prima volta viene assunta da un manager esterno,
Paolo Fontanelli.
Nel 2008 per volontà di Giovanna Furlanetto, attuale
presidente della società Furla, è stata creata la
"Fondazione Furla", con sede a Bologna, che si prefigge
la missione di allargare le possibilità di affermazione dei
giovani talenti nei mestieri creativi, dall'arte alla moda.
Il Premio “Furla per l’Arte” nasce nel 2000 dalla volontà
di documentare e sostenere gli artisti emergenti per
incoraggiare e promuovere la cultura contemporanea
nelle sue varie espressioni: video, fotografia, pittura,
installazioni, performances, scultura.
Prof. Mag. Luise Gütlinger
“Die Fremde: vivere e scrivere in terra straniera”
Nella sua conferenza dell’8 maggio 2012 la dott.ssa Mariangela Novelli ha trattato
un tema che è più attuale che mai: l’interculturalità.
Di solito, quando si pensa all’Italia, vengono in mente aspetti positivi come il sole,
il mare, il bel paesaggio, la ricca cultura, la buona cucina, il vino ecc. Però, con la
crisi economica, la disoccupazione, soprattutto quella giovanile, ha raggiunto
dimensioni tali da far migrare sempre più italiani dal sud verso il nord e all’estero.
La letteratura dell’interculturalità, chiamata “Ausländerliteratur”, “Gastarbeiterliteratur” oppure “Migrationsliteratur”, comunque è una letteratura che scaturisce
dallo spazio creato dall’intersezione, dall’incontro di due o più culture. Secondo
Gino Carmine Chiellino:
“Per interculturalità non si intende narrare l’altro, ma sé stessi in un
contesto di diversità culturale.”
La letteratura tedesca dell’interculturalità nasce praticamente con l’emigrazione italiana in Germania che inizia nel
1955 con il primo accordo fra Germania e Italia (firmato a Roma il 20 dicembre 1955) per il reclutamento di
manodopera straniera. Seguiranno Spagna e Grecia, Turchia, Marocco, Portogallo, Corea, Tunisia, Jugoslavia.
Per creare una rete di solidarietà e di rifugio si formano comunità di simili di origine, lingua o religione, che
diventano le isole di un “arcipelago multiculturale” in cui si riproducono regole, costumi e memorie dei paesi
d’origine. In questo arcipelago, la società di accoglienza rappresenta il mare, cioè il tessuto connettivo fatto di
lingua, storia, cultura e organizzazione sociale.
Dal confronto e dall’interazione tra le diverse culture nasce la cosiddetta letteratura dell’interculturalità.
La prima difficoltà che accomuna i letterati che scrivono in lingua tedesca/italiana, è focalizzata nella parola
tedesca intraducibile “Fremde”. Carico di significati – l’estraneo – l’estraneità – la terra straniera -, questo termine
esemplifica il travaglio degli autori che vivono in un paese straniero.
Nella sua fase iniziale la “Gastarbeiterliteratur” assume un carattere privato e una funzione terapeutica: si scrive in
primo luogo nella lingua d’origine e ci si rivolge a un partner ideale come destinatario con il quale interloquire per
compensare l’emarginazione. Il genere letterario preferito è la poesia e i temi cruciali sono l’impossibilità di un
ritorno in patria, la ricerca di una nuova dimensione per risolvere il dilemma della nazionalità e il lamento per il
proprio destino. Le immagini più frequenti sono la valigia, il treno, la stazione, la foto e la lettera.
I principali esponenti di questa letteratura sono:
• Gino Carmine Chiellino, nato a Carlopoli (Cs) nel 1946, oggi docente di comparatistica all’università di Augsburg
• Franco Biondi, nato a Forlì nel 1947 ed emigrato con la famiglia all’età di 18 anni
• Carmine Abate, calabrese nato nel 1954; “La festa del ritorno”
• Marisa Fenoglio, nata ad Alba nel 1933, vive a Marburg, in Germania. “Vivere altrove”, “Il ritorno impossibile”.
• Lisa Mazzi, nata a Modena, ha scritto una piccola raccolta di poesie dal titolo “Sprachfragmente”.
Con la lettura di tre di queste poesie e le rispettive traduzioni fatte da lei, l’ascolto della canzone inedita “Il paradiso
non è qui” (di cui una frase caratteristica è “Per cognome qui ci chiamano Spaghetti”) di Lucio Battisti e con la
lettera scritta al papà emigrato dal figliolo rimasto in Italia con la mamma, la dott.ssa Novelli ha concluso la sua
bella conferenza provocando forti emozioni. GRAZIE!
Prof. Mag. Luise Gütlinger
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Il viaggio culturale del 2012
LAGO DI GARDA – 3.6. – 8.6.2012
Voltaire hat gesagt: „Reisen tut immer gut!“. Ich kann mich seinen Worten nur
anschließen.
Sobald wir in Alto Adige sind, können wir den Anblick der schroffen Felsen, der
Weinberge, des wilden Eisack und der ruhigen Etsch genießen, oft gesehen, immer
wieder schön.
Mittagspause ist in Klausen, unsere liebe Silvia hat vorgesorgt und uns im Wirtshaus
„Walther von der Vogelweide“ untergebracht. Das Lokal ist hübsch und das Essen
ausgesprochen gut! - Wir haben Zeit; wer mag, kann sogar zum Kloster Seeben
(oder Säben, wie es hier geschrieben steht) hinauf wandern. – Ein bisschen
Einstimmung auf den Gardasee gibt es mit einer Geschichte, die Silvia uns erzählt.
Limone wurde von einem Wildschwein gebissen. Sein Vater Benaco (zugleich der
ursprüngliche Name des Gardasees) pflegte ihn gesund. Zum Dank widmete sich der
junge Mann der Agrarwirtschaft und pflanzte Zitronen an. Seither haben sie und das
Städtchen ihre Namen.
Wohlbehalten sind wir in Peschiera angelangt. In unserem Refugium, dem Hotel „Al
fiore“, waren wir bestens untergebracht, das Essen war ausgezeichnet.
Ponte Visconteo,
Valeggio sul Mincio
Lunedì - Wir sind bereit für Erkundungen - leider regnet es. Keine schöne Aussicht
für den Parco Giardino Sigurtà in Valeggio sul Mincio, der als erstes auf dem
Programm steht. Zuvor zeigt uns Silvia jedoch noch die Visconti-Brücke, erbaut
zwischen 1393 und 1395, welche Gian Galeazzo Visconti als Staudamm errichten
ließ. Der Plan blieb allerdings unvollendet. 50 Jahre später diente er als Bollwerk
gegen die Venezianer, die ihre Kriegsflotte den Mincio hinauf in den Gardasee
schicken wollten. Die Brücke ist 650 m lang und 21 m breit. Am 3. Dienstag im Juni
(dafür sind wir leider zu früh dran) findet auf ihr die Festa del nodo d´amore statt,
welche gigantische Ausmaße hat. Nodo d´amore heißt Liebesknoten und es gibt eine
Geschichte, wie es zu diesem Namen kam.
Erwähnter Gian Galeazzo kämpfte mit seinen Truppen gegen die Mantuaner. Im
Mincio, so erzählte man ihnen, lebten wunderschöne Nymphen. Manchmal stiegen
sie aus dem Fluss, um am Ufer zu tanzen. Dabei müssten sie aber das Aussehen
grässlicher Hexen annehmen. Ein junger Hauptmann, Malco, sah sie, schnell
verschwanden sie im Wasser. Nur Silvia blieb zurück und Malco sah sie in ihrer
schönen Nymphengestalt. Sie verliebten sich auf der Stelle ineinander, aber die Nixe
musste in den Fluss zurück. Als Pfand ihrer Liebe schenkte sie Malco ein goldenes
Taschentuch mit einem zarten Knoten. Aus Liebe zu ihr stürzte er sich bereitwillig in
die Fluten und ließ das Taschentuch am Ufer zurück.
Und seit der Zeit formen die Frauen diese nodi d´amore. Da sich bis zu 4.000 Gästen
an ihnen delektieren, ist das eine Menge Arbeit, denn - zu kaufen gibt es die „nodi“
nicht. Serviert werden sie mit Butter und Salbei, gefüllt sind sie mit Kürbiscreme.
La leggenda del nodo
d’amore
Dann sind wir beim Park, was nun? Es regnet so stark, dass an einen Spaziergang
nicht zu denken ist. Abhilfe wird in Form eines trenino geschaffen, der uns gemütlich
durch die Anlage „zuckelt“. Gegründet hat diesen Park Doktor Carlo Sigurtà. Er hat
aus der trockenen Hügelvegetation ein Paradies geschaffen, indem er ein
hundertjähriges Recht genutzt hat, Wasser aus dem Mincio für die Bewässerung zu
verwenden. Seit 1978 kann man die 50 Hektar umfassende Anlage bestaunen.
Zur Erinnerung ein Auszug aus dem Spruch vom „Stein der Jugend“ bei der Großen
Eiche: „Ihr werdet so lange jung sein, wie Euer Herz die Botschaft der Schönheit, der
Kühnheit und des Mutes aufnehmen wird. Die Botschaft der Größe und der Stärke,
die Euch von der Welt, einem Menschen oder von der Unendlichkeit geschenkt
werden!“
In Garda machen wir Mittagspause, der Regen hat nachgelassen und dann ist er
ganz vorbei. Ich bewundere die Italiener einmal mehr. Mit einer affenartigen
Geschwindigkeit werden die Tische abgewischt, Tischdecken aufgelegt und alles
sieht aus, als wäre nichts gewesen. Garda und der Gardasee verdanken ihre Namen
einer weiteren Nymphe - Engardina.
Parco Giardino Sigurtà
Viale delle rose
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Sie lebte in einem kleinen Bergsee, aber Neptun, der seine Flossen – pardon Finger –
von keiner Schönheit lassen konnte, entdeckte sie dennoch. Sie ging mit ihm unter der
Bedingung, einen größeren See zu bekommen. Wie man sehen kann, wurde ihr dies
gewährt. Und weil sie leuchtend blaue Haare hatte, bekam er deren Farbe.
Egal, ob er nun Bénaco- oder Gardasee heißt, er ist wunderschön. Zauberhaft die
Vegetation: Oliven, Oleander in allen Farben, Zypressen und und und!
Wir machen einen Abstecher nach Punta S. Vigilio. Der Renaissance-Philosoph
Agostino di Brenzone nannte ihn den „schönsten Ort der Welt“. Das ist natürlich
Ansichtssache, bezaubernd ist das Plätzchen allemal. Als Kontrastprogramm fahren
wir Richtung Norden. Hoch über dem Etschtal in den Felsen des Monte Baldo-Massivs
(773 m über dem Meer) thront eine Kirche, die wir besuchen.
Der kleine Ort heißt Spiazzi, die Kirche S. Maria della Corona. Schon im 15. Jh.
entstand ein Wallfahrtsort, nachdem eine Skulptur auf wundersame Weise von
Rhodos (n. a. A.: Malta) hierhergebracht wurde. Es existiert aber auch die Legende,
dass die Madonna selbst hierher geflogen sei. Ein Bild aus dem 14. Jh. beweist aber,
dass Maria hier schon länger verehrt wurde und die Kirche somit älter ist. Zwischen
1975 und 1978 erhielt sie ihr jetziges Gesicht. Vom Parkplatz aus erreicht man sie
entweder über viele, viele Stufen hinunter oder einen relativ bequemen Fußweg.
Moderne Bronzefiguren bilden einen geschmackvollen Kreuzweg.
Die Kirche scheint geradezu im Felsen zu kleben. Ihr Inneres ist schlicht, die Madonna
mit dem toten Christus auf dem Schoß trägt fast bäuerliche Züge. In einem
Nebenraum kann man in einem langen Gang zahlreiche Votiv-Tafeln bewundern.
Nach dem Motto: „Obe geh i, auffe foa i“ nütze ich für den Rückweg den Shuttle-Bus,
und bewundere alle, die den Weg zweimal gegangen sind. Es soll sogar Menschen
geben, welche die letzten Stufen (im Inneren der Kirche) kniend bewältigen, um von
ihren Sünden losgesprochen werden.
Martedì - Das heutige Programm ist wieder sehr vielfältig. Im Laufe des Tages werden
wir den Iseo-See kennenlernen, genannt der „kleine Bruder des Gardasees“. Wie
üblich hat auch er einen zweiten Namen, nämlich Lago Sebino. Die Gegend heißt
„Franciacorta“, wo vorzügliche Weine wachsen, woran ich nicht zweifle.
Unser erster Halt ist S. Pietro in Lamosa. Das Schöne an unseren Kulturreisen ist,
dass wir immer wieder Kleinodien entdecken dürfen, die kaum jemand kennt. So ist es
auch diesmal. Daher möchte ich mich gerade an der Stelle bei denen bedanken, die
das alles für uns immer austüfteln.
Unser charmanter guida Franco geleitet uns in die Kirche und erzählt über die
Geschichte des Klosters. Von 1083 bis 1535 lebten und wirkten hier die Mönche von
Cluny. 1535 erwarben die Chorherren von S. Salvatore in Brescia das Kloster, bis es
1783 in Privatbesitz der Familie Bergomi gelangte, was bis heute der Fall ist. Die
Kirche verlor ihre Rolle als Pfarrei. Das Innere birgt erstaunliche Kunstwerke, wie etwa
ein Freskenzyklus aus dem 16. Jh. über das Leben Jesu in leuchtenden Farben. Der
Künstler ist unbekannt. Nicht minder schön sind jene, die nicht bemalt sind. Ein
weiterer Höhepunkt ist der zauberhafte Kreuzgang. Der Ort heißt übrigens Provaglio
d´Iseo. Zeit für die Mittagspause, die heute in Iseo stattfindet. – Dann geht das
Besichtigungsprogramm weiter.
Zunächst fahren wir den glitzernden See entlang, bestaunen den Monte Isola, zugleich
die größte Insel in einem südeuropäischen Binnengewässer. Leider verderben
zahlreiche Tunnels die Aussicht auf den See. Als er hinter uns liegt, geht es vorbei an
Wiesen und Feldern, mit der Zeit tauchen hohe Bergmassive auf. Es hat 26°.
Im Valcamonica bzw. in Capo di Ponte und seinem Parco nazionale delle incisioni
rupestri di Naquane sind wir am Ziel. Der Name Valcamonica stammt von einem
vorindoeuropäischen Volk, den Camuni.
Was uns hier erwartet? Prähistorische Petroglyphen, kurz gesagt – Felszeichnungen.
Der Weg hinauf führt durch einen Wald. Als unsere guide eintreffen, werden wir in
zwei Gruppen geteilt, Stefania, unsere sympathische Führerin, spricht italienisch mit
uns. Endlich stehen wir beim ersten Felsen. Zuerst sehe ich gar nichts. Ich versuche,
meine Augen scharfzustellen, nach einer Weile kann ich einen Hirsch mit Geweih
ausnehmen. - Die in grauen Sandstein geritzten Zeichnungen sind bis zu 10.000 Jahre
alt, erstrecken sich also vom Neolithikum bis in die Eisenzeit!
Punta San Vigilio
Ingresso al Parco
nazionale di Naquane
Stilizzazione del
labirinto di Naquane
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Die guida spritzt ein wenig Wasser aus einer mitgebrachten Flasche auf die Steine,
so werden die Bilder viel besser sichtbar.
Hirsche gibt es sehr viele, aber auch Pferde, ein Labyrinth, einen höchst dramatischen Schamanen mit wildem Kopfschmuck, sogar einen vierrädrigen Karren. Ich
entdecke ein unglaublich schönes Tier und frage, ob das ein Hund sei? „Un lupo“
antwortet mir die guida. Faszinierend! Natürlich gibt es auch Menschendarstellungen, z.B. einige übereinanderstehende Männer, die wie eine Turnerriege wirken.
Bei der Heimfahrt sind die Berge in Abendstimmung getaucht. Manche sind bis zu
2.800 m hoch! – Ein sehr schöner Tag geht zu Ende, aber erst nach der cena!
La rocca di Bergamo
Gaetano Donizetti
Mercoledì - Wir fahren nach Gardone, wo uns zwei Besichtigungen erwarten.
Zunächst die Villa von Gabriele D’Annunzio (1863 – 1938), Schriftsteller des Fin de
Siècle, Mentor Mussolinis, Frauenverehrer. Bekannt ist vor allem seine Beziehung
zu Eleonora Duse (1858 – 1924), begnadete Theaterschauspielerin des 19.Jh. Die
Liaison dauerte von 1897 – 1902 und deren Ende stürzte die Mimin in schwerste
Depressionen. Legendär ist D’Annunzios Propagandaflug über Wien, wo er am 9.
August 1918 Tausende Flugblätter herabflattern ließ, bedruckt mit reißerischen
Parolen, die er selbst verfasst hatte. Sie endeten mit „Viva l‘ Italia!“
Sein Haus, genannt „Il Vittoriale degli Italiani“ ist vollgestopft mit Kunst, Kitsch,
Absurditäten (vieles davon gleich in mehrfacher Ausfertigung), 7.000 Büchern,
unzähligen Teppichen, Zierkissen – er hat offenbar alles gesammelt, was ihm in die
Hände fiel.
Ein Führer begleitet uns durch die Räume, die Erklärungen kommen vom Tonband.
Mit Schaudern denke ich darüber nach, wer und wie oft dies alles wohl abstauben
muss. - Ich bin wahrlich froh, wieder an die frische Luft zu kommen.
Der an die Villa grenzende Park bietet reizvolle Ausblicke auf den See, jeder kann
anschauen, was er möchte.
Nach einer willkommenen Pause im Schatten spazieren wir zum nahen „giardino
botanico“ von André Heller. Er umfasst 10.000 m" mit über 2.000 verschiedenen
Pflanzen. Entwickelt wurde er von Dr. Arthur Hruska (Arzt und Naturwissenschaftler)
zwischen 1910 und 1971, seit 1988 ist er samt Villa im Besitz von Heller. Es gibt
einen Bambushain, Teiche mit riesigen Fischen, Orchideen, eine Buddhafigur und
Ganesha, den indischen Elefantengott. Meditieren kann man aber hier wohl nur,
wenn man allein ist!
Lustig sind zwei schwarze Masken, die rechts und links von einem Weg an Bäumen
angebracht sind. In kurzen Abständen speien sie einander Wasser in das
aufgerissene Maul, Dunst umwabert das Szenarium, direkt ein bisschen mystisch.
Basilica di Santa Maria
Maggiore, Bergamo
Porta nord, particolare
Il castello di Sirmione
Giovedì - Schon wieder der letzte Tag, schrecklich. Aber – es geht ins schöne
Bergamo! Aus Bergamo stammen Gaetano Donizetti (1797 – 1848) sowie Angelo
Roncalli (1881 – 1963), besser bekannt als Papst Johannes XXIII.
Aus Bergamo kommt aber auch der Arlecchino aus der Commedia dell‘arte.
Donizetti, einer meiner Lieblingskomponisten, hat zahlreiche Werke hinterlassen,
die immer wieder auf allen Opernbühnen der Welt aufgeführt werden. „Don
Pasquale“, „L‘elisir d‘amore“, „La fille du régiment“ (die Heiteren), seine
Königinnendramen „Anna Bolena“ und „Maria Stuarda“ und noch viele mehr, die ich
nicht alle aufzählen kann.
Unsere guida Giulia spricht ausgezeichnet Deutsch, allerdings in italienischem
Tempo! Wir fahren mit der Standseilbahn hinauf in die città alta (was, wie wir alle
wissen, Altstadt heißt, witzelt Silvia) – und - naja, irgendwie hat sie ja recht.
Giulia führt uns zunächst zum ehemaligen öffentlichen Waschplatz, wo die Frauen
nicht nur ihre Wäsche wuschen sondern auch Neuigkeiten austauschten. Richtige
„Waschweiber“ halt. Hätten wir es etwa anders gemacht???
Beim Palazzo del podestà gibt es interessante Ausgrabungen zu bewundern und
dann sind wir auf der Piazza vecchia mit ihrem hübschen Löwenbrunnen.
Früher stand hier auch das Denkmal für Giuseppe Garibaldi, Hermann Hesse hat es
noch gesehen, wie er in seinem Buch berichtet. Mittlerweile wurde es in die città
bassa verlegt und man erzählt, dass er meist hoch zu Ross dargestellt ist, weil er
nur 1,50 m „groß“ war.
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Ein „Muss“ ist der Besuch der Colleoni-Kapelle. Der Feldherr Bartolomeo Colleoni ließ die Kapelle 1472 – 1476 als
Grabmal für sich und seine Tochter Medea erbauen. An der Fassade sind unter anderem Cäsar und Trajan zu
sehen, über ihnen thront Colleoni. Das reichgeschmückte Innere birgt die beiden Sarkophage für ihn und Medea,
unübersehbar ist die vergoldete Reiterstatue von ihm selbst.
Gleich daneben befindet sich die Basilika S. Maria Maggiore. Außer kostbaren flämischen Wandteppichen ist das
Chorgestühl interessant. Ich bin gespannt, ob man uns die Intarsien zeigen wird. Na bitte! Giulia ist hocherfreut und
bereitet uns darauf vor, dass wir nun gleich die Intarsien zu sehen bekämen. Alle zeigen Szenen aus dem Alten
Testament.
Der Küster öffnet zwei Klappen, mit denen sie geschützt und so schön sind, dass man meinen könnte, es wären
bereits die Sehenswürdigkeiten. Zu sehen bekommen wir Judith und Holofernes sowie David und Goliath. Alle
stammen von bergamasker Meistern und entstanden von 1522 bis 1555 nach Vorlagen von Lorenzo Lotto.
Pflichtbesuch für mich ist das Grabmal von Gaetano Donizetti und Simon Mayr.
Danach gehen wir noch zum Dom S. Alessandro. das Baptisterium haben wir bereits vorher gesehen. Wir bestaunen die Sonnenuhr und „gehen noch zur Zitadelle, wenn Sie wollen“ meint Giulia. Ja, sicher. Nach unserer Pause,
geht es husch, husch zur Seilbahn. Wir müssen gemeinsam hinunterfahren, weil wir ein Gruppenticket haben.
Zum Abschluss des Tages machen wir einen Abstecher nach Sirmione! Hier herrscht bereits voller
Touristenbetrieb! Eine gelateria jagt die andere mit Eisungetümen in allen Farben. Ein Schiff legt gerade an, viele
Leute warten auf Einlass, eine Stimme verkündet, wo es überall anlegen wird, es wäre schön mitzufahren, trotz des
Gewimmels. Der Himmel ist blitzblau, der See auch – was will man mehr?
Venerdì - Abreisetag. Zügig geht es voran, wir haben noch eine Besichtigung zu absolvieren. Das Castel Beseno in
der Nähe von Rovereto. Es ist die größte mittelalterliche Festung im Trentino. Majestätisch thront sie hoch oben auf
dem Berg. Unser Riesenbus kann die Straße nicht hinauffahren, also schreiten die meisten wacker voran. Einige,
darunter auch ich, bleiben im kleinen Ort Besenello. Nach und nach treffen die Bergsteiger wieder ein, die
Mittagspause machen wir wieder in Klausen, diesmal bei unserem „Brunnerwirt“. Nach dem letzten Pflichtstopp in
Mondsee ist die Reise endgültig vorüber, wir sind daheim.
Danke an Luisella und Silvia für die Organisation und alles Übrige, wir wissen, dass es eine Menge Arbeit ist und
Nerven kostet. Und – wir hoffen sehr, dass Ihr Euch das alles nächstes Jahr wieder antut. Danke auch an Manfred,
der uns wohlbehalten überall hin und letztlich wieder nach Hause gebracht hat.
Eine wunderbare Reise – Kultur gepaart mit Natur liegt hinter uns. Dennoch hat sie einen kleinen Schönheitsfehler sie war viel zu schnell vorbei!
Heide Müller
Sprech- und Sprachtraining
In ottobre sono ripartiti i CIRCOLI DI CONVERSAZIONE
Con Luisella
! Circolo Raffaello, livello medio
lunedì, 9:00 -10:30
! Circolo Dante, livello medio
mercoledì, 9:00 -10:00
! Circolo Felicità, livello avanzato
martedì, 10:30 - 11:30
! Circolo Leonardo, livello medio
mercoledì, 10:15 - 11:15
Con Renata
Circolo Roma, livello avanzato
giovedì dal 5 novembre, 14:30 - 15:30
Dove? Nei locali della sede, Bethlehemstraße 1d, 4020 Linz.
Anmeldung: 0732/794929
oder E-mail: [email protected]
Unerlässlich für den
Spracherwerb ist das Training
des Hörverständnisses!
Die beste Gelegenheit, dem
nachzukommen, bieten Ihnen
die Vorträge!
Wir laden herzlich dazu ein!
I prossimi appuntamenti della Dante Alighieri Linz
Giovedì, 18 ottobre 2012
16 Uhr u. 18 Uhr
(due conferenze!)
"Un mito a due ruote: la Vespa“
Vortrag in italienischer Sprache mit Bildern
Dott.ssa Rachele MORIGGI aus Treviglio (Bergamo) /Salzburg
Medieninhaber:
Società Dante Alighieri Comitato di Linz
Giovedì, 15 novembre 2012
Österreich.– Italienische
Gesellschaft
Bethlehemstr 1d, 5. Stock
A-4020 Linz
Telefon: 0732 / 79 49 29
16 Uhr u. 18 Uhr
(due conferenze!)
"L’Etna e i suoi tesori“
Vortrag in italienischer Sprache mit Bildern
Dott. Ing. Giuseppe PATANÈ aus Giarre (Catania) /Linz
Telefondienst (neu!)
Dienstag, 15:30 -18:00
Mittwoch, 10:15 - 12:00
e-mail:
[email protected]
Giovedì, 13 dicembre 2012
Für den Inhalt verantwortlich:
Mag. Salvatore Troia
" Giuseppe Verdi: una vita per la musica“
Vortrag in italienischer Sprache mit Musik
Vervielfältigung
Kopierstelle der JKU Linz
Hanno collaborato a questo
numero:
Mag. Luise Gütlinger
Luisella Kimmel
Heide Müller
18 Uhr
Mag. Rudolf WALLNER aus Linz
alle Vorträge:
Linz, Ursulinenhof, Gewölbesaal (Kleiner Saal), 1. Stock
Ingresso libero - Eintritt frei – E’ gradita un’offerta – Spenden willkommen
Ci trovate anche in rete...
Besuchen Sie uns unter:
www.dante-linz.at
e su Facebook.
Società Dante Alighieri –
Comitato di Linz
ab Oktober 2012
Dienstag, 15:30 – 18:00
Mitttwoch, 10:15 – 12:00
Mitgliedsbeitrag
- eine Person:
Telefondienst (neu!)
0732 - 79 49 29
28 # jährlich
- zwei Personen in der Familie:
45 # jährlich
- SchülerInnen, StudentInnen
und Lehrlinge:
17 # jährlich
Società Dante Alighieri Linz
BLZ 20320
Kontonummer 125296
VORM ER K EN !
Festa della D ante 2013
GIOVED !, 17.01.2013
ore 18:00
Kolpinghaus, Linz
„Soirée d’Avant“ – „Serata d’Avvento“
Adventabend
Mercoledì 5 dicembre 2012, ore 19:00
Casineum Linz, Schillerplatz
Gemeinsame Gestaltung: Französische +
Italienische + Spanische Gesellschaft
Wir erinnern uns noch gerne an die schönen
Veranstaltungen der vergangenen Jahren!
Aus organisatorischen Gründen wird um
Anmeldung (telefonisch oder e-mail) gebeten.
Herzliche Einladung!