64Densità - Fondazione Architettura Alto Adige
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64Densità - Fondazione Architettura Alto Adige
turrisbabel 11 2004 Dichte Densità 64 Trimestrales Mitteilungsblatt der Stiftung der Kammer der Architekten, Raumplaner, Landschaftsplaner, Denkmalpfleger der Autonomen Provinz Bozen Notiziario trimestrale della Fondazione dell’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti, Conservatori della Provincia Autonoma di Bolzano Historische Betrachtung / Excursus storico Euro 8,00 Spedizione in A.P. – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 numero 47) art. 1, comma 1, DCB Bolzano In caso di mancato recapito, rispedire all’ufficio di Bolzano C.P.O. per la restituzione al mittente che si impegna a corrispondere il diritto fisso Die Vertreibung aus dem Paradies oder die Organisation des Zusammenlebens Urbanistik / Urbanistica Il grattacapo: vicenda di un quartiere pilota Siedlungen / Insediamenti Monster! Monster? turrisbabel Dichte / Densità 64 Editorial / Editoriale 2 Case basse, medie o alte? Luigi Scolari Historische Betrachtung / Excursus storico 4 Die Vertreibung aus dem Paradies oder die Organisation des Zusammenlebens Lukas Abram 10 Cenni di Storia delle tipologie architettoniche di Bolzano Alexander Zoeggeler 16 Urbanistik / Urbanistica Bolzano verso la densificazione Trimestrales Mitteilungsblatt der Stiftung der Kammer Carlotta Polo der Architekten, Raumplaner, Landschaftsplaner, Denkmalpfleger der Autonomen Provinz Bozen Notiziario trimestrale della Fondazione dell’Ordine 22 degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti, Conservatori Tre piani per tre quartieri Rodolfo Zancan della Provincia Autonoma di Bolzano 26 Sparkassenstraße 15 via Cassa di Risparmio Il grattacapo: vicenda di un quartiere pilota Manuela Demattio I — 39100 Bolzano / Bozen Tel. 0471 971741 http://www.bz.archiworld.it 28 e-mail: [email protected] Una storia di esemplare prassi urbanistica Peter Constantini Siedlungen / Insediamenti 32 Sociópolis, la città ideale Carlotta Polo Verantwortlich für den Inhalt / Direttore responsabile: 38 Monster! Monster? Luigi Scolari Karin Kretschmer Vizedirektor / Vicedirettore: Umberto Bonagura 46 Andrea D’Affronto, Monica Carmen Redaktion / Redazione: Lukas Abram, Pierfrancesco Bonaventura, Andrea L’Araba Fenice 50 D’Affronto, Manuela De Mattio, Angela Giudiceandrea, Due complessi IPES di case-albergo a Bolzano Pier Francesco Bonaventura Karin Kretschmer, Carlotta Polo, Emil Woerndle, Rodolfo Zancan, Alexander Zoeggeler Interview Diese Ausgabe wurde von Rodolfo Zancan betreut / Questo numero è stato curato da Rodolfo Zancan 54 Andrea D’Affronto, Rodolfo Zancan Kammerbeauftragter / Resp. rapporti con l’Ordine: Roberto D’Ambrogio Verantw. für die Werbung / Resp. per la pubblicità: Wettbewerbe / Concorsi 56 Ulrich Weger, Tel. 0471/973886 Grafik / Grafica: www. Lupe.it (BZ) Intervista all’architetto Renzo Gennaro Wohnen in der Stadt Ruth Pinzger 62 Druck / Stampa: Europunto (VR) Gemeinsam bauen – persönlich planen Heidi Schwarz Für Wort, Bild und Zeichnungen zeichnen De Architectura die jeweiligen Autoren verantwortlich. Scritti, fotografie e disegni impegnano soltanto 64 la responsabilità dell’autore. Register der Druckschriften des Landesgerichtes Bozen Wohnanlage Rosenbach, Haslach/Bozen Wilfried Menz 68 Registro stampe del tribunale di Bolzano Miracolo in città Angela Giudiceandrea N./n. 22 /97 vom/del 9.12.1997 70 Kurhauspassage in Meran November / Novembre 2004 Lukas Abram Spedizione in A.P., – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 numero 47), art. 1, comma 1, DCB Bolzano Foto Titelseite / Foto copertina: Ausstellung / Mostra 72 Metamorph – 9a Mostra Internazionale di Architettura Castello Incantato di Filippo Bentivegna, Sciacca/Sicilia © Ludwig Thalheimer Fabio Uguccioni, Stefano Valer 2 November Novembre 2004 turrisbabel 64 Luigi Scolari Editorial Editoriale Case basse, medie o alte? Nel 1930 l’architetto Gropius della struttura verticale per ab- lizia: “le condizioni igieniche si pose questa domanda per breviare le distanze orizzontali”. ed economiche” sarebbero far fronte alla questione della Turrisbabel parte da questo state notevolmente migliorate carenza di suolo edificabile e testo1, di cui vi consigliamo “se una nuova legge stabilisse per migliorare le condizioni di lettura per la sua disarmante limitazioni alla densità di popo- salute degli abitanti. Egli ela- attualità, e ripropone un’ana- lazione, invece che all’altezza borò un’analisi che doveva lisi storica ed urbanistica dello degli edifici”. La stessa risposta essere con evidenza razionale, sviluppo di Bolzano, quale potrebbe soddisfare il dibat- ovvero basata su attente valu- antesignano della crescita de- tito locale, che fomentato dalla tazioni economiche, tecniche, gli altri insediamenti urbani in pressione della speculazione ma anche psicologiche e so- provincia. Come appare nella ed animato dal reale fabbiso- ciali. Fa impressione, leggen- domanda di Gropius, questa gno di nuove abitazioni, fa do il testo, verificare come la ricerca coincide necessaria- leva su preoccupazioni tangi- questione posta allora sulle mente con un’indagine sulle bili motivate dalla scarsità di tre alternative, abitazione nella tipologie architettoniche, ed suolo edificabile. Il problema casa con giardino, abitazione è imprescindibile da una valu- è specifico della conca bolzani- nel caseggiato, e caseggiato a tazione della densità edilizia. na e le sue soluzioni sono va- molti piani, enunci delle emer- Le zone residenziali di espan- lide per l’intera provincia, se genze che a tutt’oggi sono ri- sione di Bolzano sono state e si vuole rispettare e salvaguar- maste irrisolte, anzi si sono sono un campo di sperimenta- dare un ambiente naturale aggravate con l’incremento del- zione urbanistica ed architet- unico e irriproducibile, oggi l’inquinamento, del traffico e tonica che ha seguito percorsi eroso con maggior aggressività dei ritmi di lavoro. La risposta, incoerenti. La città è un work dalle costruzioni. Edifici ad alta a cui giunge dopo un confron- in progress, un organismo che densità sono stati sperimentati to approfondito, si schiera a si estende per parti come un con ottimi risultati da Le Cor- favore dell’edificio multipiano: patchwork a cui si aggiungono busier, ma esistono esempi “Il caseggiato a molti piani, tessere difformi. Questo tipo recenti dove la speculazione ha invece è molto più aerato, so- di crescita sembra inevitabile, stravolto le istanze di Gropius leggiato e isolato, e assicura ed alcuni urbanisti e progettisti e la visione di una Cité radieu- le massime superfici verdi in ne esaltano le potenzialità, fon- se producendo dei mostri. cui soprattutto i bambini pos- date sulla caratterizzazione del Le esperienze negative di alcu- sono sfogarsi liberamente (…) singolo macro-intervento, rico- ne realizzazioni sono dovute inoltre è più vantaggioso co- noscibile poi per la sua univo- alla mancata esecuzione o me distribuzione dei costi degli cità e mancanza di permeabi- completamento di tutti i servizi impianti” e di urbanizzazione. lità ed integrazione con il conte- collettivi annessi e degli spazi Contro le degenerazioni dell’e- sto. L’edificazione ha ora rag- verdi adeguati, che avrebbero dificio a torre egli afferma che giunto la cintura verde che li- dovuto trasformare e rendere “la colpa della grave miseria mita l’insediamento bolzanino autonomi questi organismi (…) non è del caseggiato a più e solo a costi rilevanti si è edilizi. All’opposto un esempio piani in se stesso, ma è della acquisito il suolo agricolo che locale di riuscita convivenza legislazione, poco avveduta, darà spazio ai nuovi quartieri, sociale è il complesso St. Al- che ha abbandonato l’edilizia altrove gli spazi liberati dalle buin di Aslago dell’architetto popolare agli speculatori pri- demolizioni sono stati occu- O. Barth, dove il senso di ur- vi di scrupoli, senza fornire pati e già si pensa al trasferi- banità è evidente, senza com- un’adeguata difesa sociale”. mento dell’areale ferroviario promessi con il paesaggio. E ancora: “la peculiarità degli per recuperare spazio alla città. La grande barriera psicologica insediamenti che ruotano in- Tornando a Gropius, egli fa locale è sempre stata la con- torno ad un ristretto centro appello al legislatore, affinché trapposizione tra città e campa- commerciale, richiede tragitti sancisca delle norme in grado gna, (la politica di salvaguardia brevi, cioè lo sfruttamento di impedire la saturazione edi- dell’era Benedikter ha dato i turrisbabel 64 November Novembre 2004 Case basse, medie o alte? – Editorial / Editoriale suoi frutti), ma le spinte specu- in der Fragestellung von Gropius er- Spekulation zu erschreckenden lative, la crescita della città e la sichtlich, muss man sich dazu mit Ergebnissen führte, die mit den Visio- recente regolamentazione urba- den architektonischen Typologien nen von Gropius nichts zu tun haben. nistica pone oggi nuove que- und notwendigerweise auch mit Bau- Diese Negativbeispiele sind deshalb stioni. È ora evidente a tutti che dichten beschäftigen. Die Wohnbau- misslungen, weil die für ihr Funktio- la città necessita di estendersi Erweiterungszonen in Bozen waren nieren erforderlichen Strukturen und o di innalzarsi. und sind urbanistisches und archi- Grünanlagen entweder gar nicht oder tektonisches Versuchsfeld mit nicht in unzureichendem Maße realisiert immer linearen Entwicklungen. Die wurden, – somit konnten keine auto- ser? Das fragte sich schon 1930 Wal- Stadt ist ein Work in Progress, ein nomen baulichen Organismen ent- ter Gropius, weil Baugrund knapp Organismus, der sich in Teilbereichen stehen. Als positives Beispiel ist der war und er die Lebensqualität der entwickelt, wie ein Flickenteppich. Komplex St. Albuin in Haslach von Bevölkerung verbessern wollte. Diese Form des Wachstums scheint Othmar Barth zu nennen, wo die Er entwickelte ein Auswertungsver- unvermeidlich, und einige Planer Urbanität offensichtlich ist, ohne die fahren, das auf ökonomischen, tech- belegen auch das ihm innewohnende Landschaft zu verletzen, und wo das nischen, psychologischen und sozia- Potential: Es liegt in der Betonung soziale Zusammenleben der Bewoh- len Kriterien basierte. Dabei verglich des einzelnen Eingriffs, der in sich ner gut funktioniert. Bisher waren im er drei alternative Wohnmodelle, geschlossen und nicht in den urba- Bewusstsein der Bevölkerung stets das Haus mit Garten, den Wohnblock nen Kontext integriert ist. Die Be- die Stadt und der ländliche Raum als und das Hochhaus. Wenn man heute bauung in Bozen hat bereits den Gegensatzpaar präsent (die strenge diese Abhandlung liest, beeindruckt die Stadt umgebenden Grüngürtel Raumpolitik der Ära Benedikter war es, dass die damals erkannten Prob- erreicht, und mit beträchtlichem hier prägend), nun aber sind neue lematiken heute noch nicht gelöst finanziellem Aufwand wurden neue Auseinandersetzungen notwendig, sind, ja sogar noch gravierender Gründe dazuerworben, um Platz für bedingt durch zunehmende Spekula- sind, angesichts der Zunahme von Wohnquartiere zu schaffen. In ande- tion, das ständige Wachstum der Umweltverschmutzung, Verkehr und ren Stadtbereichen wurde Baugrund, Stadt und die jüngsten urbanisti- Arbeitsstress. Gropius gelangt zum der durch Abbruch frei geworden schen Bestimmungen. Aus all dem Schluss, dass ein vielgeschossiges war, schon wieder verbaut, und man wird ersichtlich, dass die Stadt sich Bauwerk die beste Lösung sei: „Das plant die Verlegung des Bahnhof- entweder ausweiten oder aber in Hochhaus ist wesentlich besser be- areals, um zusätzliche Flächen zu die Höhe wachsen muss. lüftet, belichtet und steht freier (…), gewinnen. Gropius forderte den Ge- außerdem ist es vorteilhafter, was setzgeber auf, Regeln zu erstellen, die Infrastrukturkosten betrifft.“ um der Wohnungsnot vorzubeugen: Zu den Negativbeispielen von Hoch- „Die hygienischen und ökonomischen häusern bemerkt er, dass „die Schuld Bedingungen“ würden wesentlich an dieser Misere (…) nicht im Hoch- verbessert, „wenn ein neues Gesetz haus an sich zu suchen ist, sondern die Bevölkerungsdichte beschränkte in der kurzsichtigen Gesetzgebung, und nicht die Gebäudehöhen“. die den Wohnungsbau für die breite Ein solcher Vorschlag wäre auch Masse skrupellosen Spekulanten hier und heute angebracht, wo der überlässt und sich nicht um soziale knappe Baugrund doch ganz konkre- Gerechtigkeit kümmert.“ Und weiter: te Sorgen auslöst, angesichts des „Siedlungen, die um ein begrenztes Drucks der Bauspekulanten und des Niedrige, mittelhohe oder hohe Häu- 1 Walter Gropius, “Costru- zioni basse, medie o alte?” wirtschaftliches Zentrum herum an- reellen Bedarfs an neuen Wohnun- III Congresso internaziona- geordnet sind, erfordern kurze Wege gen. Das Problem ist typisch für den le di architettura moderna, und somit vertikale Strukturen, um Bozner Talkessel, und die hier gefun- zione italiana in: a cura di horizontale Distanzen zu verringern.“ denen Lösungen gelten für ganz Süd- Carlo Aymonino, “L’abita- Turrisbabel geht von diesem – gerade tirol, wenn man Rücksicht auf Natur wegen seiner Aktualität empfehlens- und Landschaft nehmen will, die Collana Polis, Marsilio Edi- werten – Text aus, um eine histori- von der Bautätigkeit immer stärker tori 1971 Venezia. sche und urbanistische Analyse der in Mitleidenschaft gezogen werden. A destra Esempio di Stadtentwicklung Bozens vorzuneh- Gebäude mit hoher Dichte hatte be- alta densità a Bolzano: men, stellvertretend auch für das reits Le Corbusier mit großem Erfolg Wachstum der übrigen städtischen erprobt, aber es gibt Beispiele aus Strukturen in Südtirol. Wie bereits der jüngeren Vergangenheit, wo die in: Documenti dagli atti del Bruxelles 1930. Pubblica- zione razionale, Atti dei congressi c.i.a.m. 1929–1930”, Armando Ronca, edificio IPEAA in via Sassari Foto Ludwig Thalheimer 1 3 4 November Novembre 2004 turrisbabel 64 Lukas Abram Historische Betrachtung Excursus storico Die Vertreibung aus dem Paradies oder die Organisation des Zusammenlebens Eine naturgemäß unvollständige Historie des verdichteten Siedelns tische Macht besitzen, sich über die existenzielle Grundproblematik des Wohnens einfach hinwegzusetzen (Königspalast, später 1 1 Tell el Amarna, Arbeiterquartier 2 Bebauung Florenz (Mittelalter) Im Garten Eden war die Sache noch geritzt. Hotelwohnen oder obszöne Kubaturver- Das Wetter lau, Essen vorhanden und man schiebungen in die Abgeschiedenheit des brauchte den lieben langen Tag nur nackig landwirtschaftlichen Grüns). Das von den in der Sonne rumzustehn. Aufgrund diver- Machthabern geförderte Wohnen zur Beru- ser und allbekannter Ungezogenheiten higung der arbeitenden Klasse und damit (wohl aus Langeweile) war es damit aber optimierter Ausbeutung. Diese Methode war bald Schluss und Adam und seine Rippe nicht erst bei den von Rauschebart Marx Eva mussten im Schweiße ihres Angesichts kritisierten Kapitalisten, sondern bereits im die Krume beackern, das Feld bestellen, Altertum beliebt. So sehen wir in der inzwi- zwischen Blut und Kot gebären und was zum schen gründlich ausgebuddelten ägyptischen Leben so dazugehört. Die Bibel verschweigt Siedlung Tell el Amarna (um 1300 v.Chr.) die Vergangenheit der menschlichen Vorläu- die Reste von weitläufigen von Mauern fer als nomadisierende Jäger und Sammler umgebenen Anwesen (Gated Communities), und steigt gleich dort ein, wo es für uns in breite Straßenzüge und Märkte neben dicht- diesem Heft interessant wird: Ackerbau gedrängten Arbeitersiedlungen, welche und Viehzucht und das damit verbundene zwar eng und finster gewesen sein müssen, sesshafte Häuslbauen. Natürlich mussten aber immerhin ein Dach über dem Kopf auch die Jäger und Sammler, verweichlich- gewährleistet haben. Im zwangsläufig immer te, zunehmend haarlose vormenschliche genannten zivilisationswieglerischen Baby- Wesen, die sie waren, vor den Unbilden lon war der Weg zum Städtebau so gut wie der Witterung Schutz suchen in primitiven geschafft, mit den heutigen Problemen von Zelten aus Ästen und Blättern, in Höhlen getrennten Wohn- und Arbeitsquartieren, und irgendwann auch in fortgeschrittenen, Einfamilienhäusern, Geschosswohnbauten durchaus komfortablen Konstruktionen mit Mietwohnungen und mit bereits 600 v.Chr. aus Tierhäuten oder gewebten und ausge- belegtem, regem und somit überteuertem klügelten Tragsystemen, wie man sie heute Immobilienhandel. Im römischen Reich noch in z.B. Nordafrika, der Tundra oder schließlich war der Städtebau schon eine der Mongolei bei mit ihren Herden ziehen- ernst zu nehmende Wissenschaft und wurde den Völkern antrifft. Diese Lebensform hat von der Obrigkeit als Instrument der Macht allerdings die Eigenschaft (ob Fluch oder und Kontrolle begriffen. Um die Zeitenwen- Segen sei hier dahingestellt), kein Orts- bzw. de nahm der Geschosswohnbau gemein- Platzproblem zu kennen und damit auch sam mit Wohnungsnot und Mietwucher zu, keines der Probleme, welche das menschliche worauf Cäsar unter anderem eine zulässige Zusammenwohnen in Siedlungen mit sich Bauhöhe von 21 m einführte sowie Stra- bringt. (Freilich gibt’s auch Streit um knap- ßenbreiten festlegte, welche ein Minimum pe Weideflächen, Wasser, den weniger ge- an Sonnenlicht gewährleisten sollten. Nero ruchsintensiven Schlafplatz am Zelteingang, hatte irgendwann die Nase voll von diesem aber auch das interessiert uns hier nicht.) Flickwerk, hat alles warm abgetragen und Wir untersuchen die Unterbringung der ordentlich wieder aufgebaut. Stellt sich die Massen. Das Wohnen der einfachen Leute, Frage, was sich von damals bis heute getan welche weder die monetäre noch die poli- hat. Viel. Schlechteres und Besseres, leider turrisbabel 64 November Novembre 2004 Die Vertreibung aus dem Paradies oder die Organisation des Zusammenlebens – Historische Betrachtung / Excursus storico 2 vieles davon wieder vergessen, weil immer als Grundlage des Feudalsystems ging die mehr Entscheidungen nach dem Kriterium Bedeutung der Städte als Handels- und des kurzfristig maximalen monetären Ge- handwerkliche Produktionszentren stark winns getroffen werden – und daher auf zurück. Die bauliche Struktur aus der Anti- Kosten von Beschäftigung, Umwelt, Solida- ke bestand aber weiterhin und wurde zur rität und Menschlichkeit, wie der Siedlungs- Zufluchtsstätte bei feindlichen Angriffen. soziologe Bernd Hamm die Situation schwarz Thermen, Amphitheater und andere römi- malt. Versuchen wir also in aller gebotenen sche öffentliche Monumentalbauten wurden Kürze einen kleinen Überblick zu bekom- zu Festungen umgebaut, und die Stadt- men, wie sich das geballte Zusammenleben mauer umzäunte nur mehr einen Bruchteil nach der Antike entwickelt hat. Nach dem der ehemaligen Fläche. Kirchen entstanden Zusammenbruch des Weströmischen Rei- oft außerhalb der Stadt an den Gräbern der ches zerfielen die Städte, und ihre Bewohner Heiligen, die nach römischem Recht nicht zogen aufs Land, um ihr Auskommen in der innerhalb der Stadtgrenze hatten bestattet Landwirtschaft zu suchen. Das Land war werden dürfen. Soweit, so dünn besiedelt. in riesige Besitzungen von durchschnittlich 5000 ha aufgeteilt, die einem kirchlichen Stadt und Land glichen sich auch im äuße- oder weltlichen Oberbonzen gehörten. ren Erscheinungsbild immer mehr an. Dieser wohnte umgeben von hunderten Durch die stark abgesunkene Bevölkerungs- Höfen auf seiner Burg, dem Bischofssitz dichte gab es auch innerhalb der Stadtmau- oder einer Abtei, und alles war ihm eitel ern freie Felder mit landwirtschaftlicher Sonnenschein. Die Gehöfte wurden von Nutzung. Die neue Bautätigkeit kam ohne einem Meier verwaltet und waren so auf- qualifizierte Planer und Konstrukteure aus, geteilt, dass gewisses Land allein dem sie wurde bestimmt durchs nackte Über- Grundherrn gehörte, anderes den kargen leben, aber auch durch Witz und Kreativität, Lebensunterhalt der Pächter sicherte und und es herrschte wohl so was wie Zwangs- ein weiterer Teil, meist Sumpfgebiet (!) und optimismus. Man machte sich beim Bauen Wald, stand zur allgemeinen Verfügung. die Topografie zu Nutze und die Unterschie- Danke! In dieser bäuerlichen Gesellschaft de zwischen der starren antiken Geometrie 5 6 Historische Betrachtung / Excursus storico – Die Vertreibung aus dem Paradies oder die Organisation des Zusammenlebens November Novembre 2004 turrisbabel 64 und der Natur verschwammen. Das heißt, So geht folgerichtig im 14. Jh. die Einwoh- der Städtebau wurde nicht ausschließlich nerzahl aufgrund von Epidemien (Pest) vom menschlichen Wollen, sondern auch plötzlich stark zurück und die Umzäunung von den natürlichen Gegebenheiten ge- war wieder zu groß (Padua, Florenz, Siena, prägt. Sowohl antike Stadtmauerreste, als Gent). (Dieses Phänomen der pulsierenden auch natürliche Felsformationen wurden Stadtausbreitung wurde schon vom anti- beispielsweise in die neuen Befestigungs- ken Rom überliefert, erkennbar an den ver- anlagen mit einbezogen. schiedenen Stadtmauerringen.) Die Bevölkerung bestand hauptsächlich aus Hand- Gegen Ende des 10. Jh.s setzte in Europa werkern und Händlern, welche sich nicht ein allgemeiner Wirtschaftsaufschwung ein, mehr dem Feudalsystem unterwerfen woll- und bis 1350 stieg die Bevölkerungszahl ten. Für die wirtschaftliche Entfaltung forder- von vorher 22 auf nun 55 Mio. Menschen. ten sie die persönliche Freiheit, eine unab- Ursachen waren die Sesshaftigkeit der in hängige Gerichtsbarkeit und eine eigene Europa eingedrungenen Völker (Araber, Verwaltung. Ein Steuersystem auf Einkom- Wikinger, Ungarn) und die technischen mensbasis sollte die Finanzierung öffent- Neuerungen in der Landwirtschaft, wie der licher Aufgaben (hauptsächlich Festungsan- Dreijahresrhythmus bei der Felderbestel- lagen und Verteidigungswaffen) sichern. lung, neue Geschirre für das Anspannen Das alles führte zu einem Machtkampf mit von Pferden und Ochsen und die Verbrei- Bischöfen und Feudalfürsten. Es entstan- tung wassergetriebener Mühlräder. Außer- den Städte und Stadtrepubliken mit eige- dem verfestigten Küstenstädte ihre Han- nen Verfassungen, deren Organe meist ein delsmacht (Venedig, Genua, Amalfi, Gent). Oberrat, zusammengesetzt aus Vertretern Wegen des vermehrten Handelsaufkom- der wichtigsten Familien, ein beigeordneter mens in den Städten stieg auch die Bevöl- Rat, der als Exekutive diente und gewählte kerungsdichte, und damit erhöhte sich der oder durchs Los bestimmte Schöffen bilde- Bedarf an landwirtschaftlicher Produktion ten. Diesen Organen standen verschiedene und technischen Geräten. Neuer Boden Lobbys gegenüber, so die Gilden der Kauf- musste urbar gemacht, und bestehendes leute, die Zünfte der Handwerker und die Ackerland intensiver bebaut werden. Das Vertretung des Ritterstands, denen oft eine System der Selbstversorgerhöfe konnte eigene Gerichtsbarkeit und Zollhoheit ge- dem nicht mehr gerecht werden. Die Feu- währt wurde. Die Stadtstaaten blieben auf dalherren gründeten neue Städte für Land- die Landwirtschaft angewiesen und kontrol- arbeiter, welche sich intern oft selbst ver- lierten breite Landstriche, gestanden aber walteten, wenn sie auch dem Feudalherrn der Landbevölkerung nicht die gleichen Rech- weiterhin unterstanden. Die Befestigungs- te wie dem Bürgertum zu. Ebenso gab es mauern aus dem frühen Mittelalter waren kein Mitbestimmungsrecht für Lohnarbeiter. bald zu klein, es entstanden Vorstädte und Gegen Ende des 14. Jh.s wurden Arbeiter- es zeigten sich die bekannten Probleme aufstände während der Wirtschaftskrise von extrem verdichteten Wohngebieten blutig niedergeschlagen und einigen Fami- mit mangelnden sanitären Einrichtungen. lien gelang die Machtübernahme (Patriziat). 1 1 Wohnquartier in Florenz 2 Fuggerei Augsburg turrisbabel 64 November Novembre 2004 Die Vertreibung aus dem Paradies oder die Organisation des Zusammenlebens – Historische Betrachtung / Excursus storico Auch wenn es kein einheitliches Stadtbild Stadt auf mehrere Straßenzüge wurde die- in der mittelalterlichen Kultur gab, so ser Hof auf der anderen Seite meist eben- lassen sich doch einige Gemeinsamkeiten falls von einem Haus begrenzt. Die vertika- feststellen. le Staffelung von Verkauf oder Werkstatt im 1. Ein unregelmäßiges, aber immerhin Erdgeschoss, darüber Lager, dann Wohn- überschaubares Straßennetz mit klarer räume und unter Dach der Vorratsspeicher, Hierarchie von schmalen Nebenstraßen sowie der Wechsel von intensivst umbau- als reine Erschließungsfläche und Haupt- tem Raum mit den Gärten im Innenhof straßen mit Handel und Gewerbe. garantierte eine reichhaltige Vermischung 2. Der öffentliche Bereich war recht kom- von Funktionen, Generationen und sozia- plex strukturiert, weil verschiedene Macht- len Schichten auf engstem Raum. Dennoch zentren nebeneinander Platz finden muss- zeigen sich in der Stadt des Mittelalters in- ten: der Bischofssitz, die Stadtverwaltung, folge gewerblicher Entwicklung erste Merk- religiöse Orden, die Zünfte und Zentren male einer Funktionstrennung. Der Markt für den Handel. ist zwar noch Schauplatz und Mittelpunkt 3. Das Zentrum als prominenteste Lage von Handel und Verkehr: Hier stehen Rat- war auch am höchsten bebaut und be- haus, Dom und Patrizierhäuser – die Hand- stimmte so die Silhouette. werker haben jedoch in Zünften zusammen- Eine gewisse architektonische Einheitlich- gefasst ihre eigenen Gassen und Viertel. keit vermittelte ein allgemein verbreitetes Diese Gliederung stützt sich teils auf gewer- Stilgefühl, vor allem von Vertrauen in die betechnische Gründe, zum andern verfolgt Zukunft geprägt, welches sich nicht an der sie auch städtebauliche und wohnungsfür- Vergangenheit orientierte: die Gotik. sorgliche Ziele, indem sie das oft lärmende, Dieses Bild der mittelalterlichen Stadt prägt feuergefährliche Handwerk zum Schutz der noch unsere heutigen Städte. übrigen Wohngebiete absonderte. Dieses Modell funktionierte eine ganze Weile, bis 2 Mit der Erholung des Bevölkerungswachs- es mit der industriellen Revolution im 19. tums und dem Wiedererstarken der Wirt- Jahrhundert zu einer massiven Landflucht schaft nahmen erneut die Probleme der in die Städte kommt, welche dem Ansturm Landflucht und des wachsenden Gegen- nicht gewachsen sind. Vorher, im Zuge des satzes von Arm und Reich zu. Es stellte sich Merkantilismus, entstand zwar neben dem massiv die Frage, wie man die Massen von Handwerk auch Industrie, jedoch nicht in Tagelöhnern und Bedürftigen unterbringen dem Umfang, dass sie auf die Funktions- sollte. Eine Antwort bot das Stiftungswe- verteilung innerhalb des Stadtgefüges sen: Weltliche oder kirchliche Herren schu- einen umwälzenden Einfluss gehabt hätte. fen kollektive Wohnquartiere für z.B. Wit- Im 18. Jahrhundert wurden die Städte eng, wen und Waisen, Seeleute, Soldaten oder und Grünzonen waren bereits aus der die eigenen Arbeiter. Diese Vorläufer des Stadt gedrängt, lagen aber (durch die nach sozialen Wohnbaus lehnten sich organisa- wie vor geringe Größe) noch in brauchba- torisch an Spitäler, Klosteranlagen und rer Entfernung. Erst die Maschine trennte Militärlager an, waren dementsprechend die Stätten des Wohnens von denen der in sich geschlossen und dicht bebaut. Arbeit. Die wachsenden Fabriken zogen aus Erhalten sind z.B. St. Cross in Winchester Platzgründen irgendwo auf verfügbaren (England) und Teile der Fuggerei in Augs- Grund, meistens an den Rand der vorrücken- burg. Diese Stadt in der Stadt wurde von den Bebauung und wurden bald von der Jakob Fugger dem Reichen 1516 mit sei- Stadterweiterung eingeholt. Dieser konkur- nen Brüdern gegründet und ist die wohl rierende Platzbedarf führte zu einer rück- älteste Sozialsiedlung der Welt für fleißige, sichtslosen Ausschlachtung der Grund- schuldlos verarmte Bürger katholischen stücke, zu menschenunwürdigen Wohnver- Glaubens. Sie umfasst 67 Häuser mit 147 hältnissen und verbannte das Grün gänz- Wohnungen, eine Kirche und einen Brun- lich aus der Stadt. Wien wuchs von 1890 nen. Die Häuser des Mittelalters hatten meist bis 1910 von 1,4 auf 2,1 Mio. Einwohner, der eine schmale Front zur Geschäftsstraße, Bebauungsgrad (überbaute Fläche zu Grund- waren langgestreckt und hatten auf der fläche) lag in den meisten Vierteln um 85% Rückseite einen Hof. Mit dem Wachsen der und die Lebenserwartung bei 35 Jahren. 7 8 Historische Betrachtung / Excursus storico – Die Vertreibung aus dem Paradies oder die Organisation des Zusammenlebens November Novembre 2004 turrisbabel 64 1 2 1 Phalanstere 2 Armenviertel in London 3 Englische Peripherie Die ersten reformerischen Planungen, wel- für die Wiener Ringstraße statt. Zur gleichen che die Probleme des beginnenden Indu- Zeit plante Ildefonso Cerda die Erweiterung striezeitalters zu lösen versuchten, stamm- von Barcelona, durch welche die künftige ten nicht von Architekten und Städtebau- Entwicklung der Stadt über viele Quadrat- ern, sondern von Sozialreformern. Zu den kilometer mit einem strengen Rastersystem ersten gehörten Robert Owen (1771–1858) festgeschrieben wurde und man als besof- und Charles Fourier (1772–1837). Ihre Vor- fener Touri nur noch im Kreis geht… Fast schläge zielten auf die Neugründung zahl- gleichzeitig mit Cerda erarbeitete auch der reicher landwirtschaftlich-industrieller Sied- junge Bauingenieur James Hobrecht den lungen mit sozialistischer Gesellschaftsord- vom Berliner Polizeipräsidenten (welcher nung. Entsprechende Versuche misslangen. damals noch die Hoheit über das Bauwesen Im 19. Jh. nimmt man das Stadtwachstum hatte) in Auftrag gegebenen „Bebauungs- als gegeben hin und bezeichnet die Hoff- plan“, der als Negativbeispiel in die deut- nung, dass dem Vorgang Einhalt geboten sche Stadtbaugeschichte eingegangen ist: werden könne, als unfruchtbar. Erst kurz „Die Polizei verordnet Mietskasernen für vor Ende des Jh.s greift Howard das Thema vier Millionen Berliner“ (Hegemann 1930). mit Leidenschaft wieder auf und leitet aus Zunehmend gerieten neben den unzumut- der Tatsache, dass das Wachstum der Städte baren Platzverhältnissen auch die hygieni- und die Entvölkerung des Landes weltweit schen Missstände in Kritik. Diese Tendenz beklagt würden, die Forderung nach Gegen- wird auch in den 1895 vom Deutschen maßnahmen ab. Von da an werden Äuße- Verein für Öffentliche Gesundheitspflege rungen über das Anwachsen der Städte (mit Ärzten, Politikern, Ingenieuren, Archi- durchweg mit Werturteilen verknüpft; es tekten) beschlossenen „Leitsätzen über geht nicht mehr so sehr um die Beobach- Maßnahmen zur Herbeiführung eines ge- tung einer Entwicklungstendenz als viel- sundheitlich zweckmäßigen Ausbaues der mehr um Programme, ihr entgegenzutreten. Städte“ deutlich, in denen es heißt: Auch den Stadtvätern und Entscheidungs- - Die Aufstellung eines den gesundheit- trägern war klar, dass in ihren Städten eini- lichen Anforderungen entsprechenden ges schief lief. Und so begann man ver- Bebauungsplanes (geeignetes Flucht- schiedene Konzepte zu versuchen, und die liniengesetz) Notwendigkeit einer gezielten „Stadtpla- - Die gesetzliche Feststellung eines amt- nung“ wurde zunehmend anerkannt (auch lichen Verfahrens zur Umlegung unbebau- der Begriff kam im Deutschen zu der Zeit ter städtischer Grundstücke in baugerechte erstmals auf). Paris wurde zum Schauplatz Formen (Umlegungsgesetz) der ersten umfassenden städtebaulichen - Die Ausdehnung des kommunalen Ent- Umgestaltung nach der Mitte des 19. Jh.s, eignungsgesetzes (Gesetz über Zonenent- der Eingriffe des Präfekten Hausmann, quasi eignung) mit der Motorsäge in den Stadtkörper, um - Die unterschiedliche Feststellung der großzügige Boulevards für Verkehr, Reprä- baupolizeilichen Vorschriften für die sentation und militärische Kontrolle zu schaf- inneren und äußeren Stadtteile (abge- fen. 1857 fand der internationale „concours“ stufte Bauordnung) turrisbabel 64 November Novembre 2004 Die Vertreibung aus dem Paradies oder die Organisation des Zusammenlebens – Historische Betrachtung / Excursus storico 3 Auch der theoretische Diskurs kommt in steigerung gerichtete Tendenz der Grund- Gang. Es entstehen Ausstellungen und eigentümer zu sichern sind. Die heutigen Werke zu städtebaulichen Themen (1874 Stadtverwaltungen haben den Kampf Versammlung dt. Arch. und Ing.-Vereine gegen die Individualinteressen zumeist auf- in Berlin, Fachliche Grundsätze der Stadt- gegeben. „Weil die öffentlichen Haushalte planung; 1876 Reinhard Baumeister: kaum mehr die Möglichkeit für selbst- „Stadterweiterung in technischer, wirt- bestimmtes Steuern hergeben, bleibt am schaftlicher und baupolizeilicher Bezie- Ende der Rückzug auf ,freie Unterneh- hung“; 1889 Camillo Sitte: „Der Städtebau menszonen‘ und ,Public-Privat Partner- nach seinen künstlerischen Grundsätzen“; ships‘, die faktisch den Prozess weiter 1890 Stübben: „Der Städtebau“). Die Kri- verstärken, die Armen weiter benachtei- tik an der Stadtentwicklung des 19. Jh.s ligen, den Oligopolisten weitere Vorteile nahm überhand. Es bildet sich ein neuer bringen, die Stadtregierung weiter ent- Berufsstand mit dem Bewusstsein einer machten, die lokale Demokratie weiter umfassenden, von sozialer Verantwortung zugrunde richten. Aus Kommunalpolitik geprägter Ordnungsaufgabe 1904 geben wird Stadtmarketing.“ (Bernd Hamm) Camillo Sitte und Theodor Goecke die Die Folge ist, dass ökonomisch potentere erste Städtebauzeitung heraus. Vorwort: Nutzungen dazu tendieren, schwächere „Der Städtebau ist die Vereinigung aller Nutzungen auf weniger vorteilhafte Stand- technischen und bildenden Künste zu orte zu verdrängen. Somit segregiert sich einem großen geschlossenen Ganzen; die Bewohnerschaft und die Nutzungen der Städtebau ist der monumentale Aus- von neuem, was Verlust an Lebensqualität druck wahren Bürgerstolzes, die Pflanz- mit sich bringt. Der Chicagoer Siedlungs- stätte echter Heimatliebe; der Städtebau soziologe Burgess spricht von fünf kon- regelt den Verkehr, hat die Grundlage zu zentrischen Zonen, die sich nach ihrer Nut- beschaffen für ein gesundes und behagli- zung und Bevölkerungsstruktur deutlich ches Wohnen […]; hat für günstige Unter- unterscheiden: bringung von Industrie und Handel zu sor- - Central Business District (CBD) gen und die Versöhnung sozialer Gegen- - Übergangszone sätze zu unterstützen.“ Durchgehend wird - Arbeiterwohngebiete damals die Auffassung vertreten, die städte- - Bessere Wohngebiete baulichen Errungenschaften hätten zur Ver- - Pendlerzone minderung der sozialen Gegensätze beige- Bleibt noch zu sagen, dass Dichte unter- tragen. Nach 1889 setzt offenkundig eine schiedlich erlebt wird. Wir müssen unter- deutliche Schwerpunktverlagerung in der scheiden zwischen baulicher Dichte, räum- Erörterung hygienischer Gesichtspunkte lich visueller Dichte und der sozialen ein: Nicht mehr Wasserver- und -entsorgung Dichte (Menge und Qualität der mögli- stehen im Vordergrund, sondern Gebäude- chen Sozialkontakte pro Siedlungseinheit). abstände und Grünflächen, „Licht, Luft und Diese drei Dimensionen von Dichte kor- Sonne“ (Martin Wagner, Berlin). Stübben relieren nur sehr bedingt miteinander. gliedert die Einrichtungen von öffentlicher Bleibt also einiges zu tun für uns Planer, Bedeutung nach ihren Standortbedürfnis- leider rückt für Visionäres keiner einen sen und begründet seine Befürwortung Cent raus, ohne die Gewissheit, ihn ver- einer Dezentralisation bereits mit dem vielfältigen zu können. Zum Schluss Wunsch, das Stadtzentrum zu entlasten, kommt noch der Oberkapazunder des das er von einer „Hypertrophie des Ver- Städtebaus (zumindest in Deutschland) kehrs und der Interessen“ bedroht sieht; zu Wort: „Der Komplexitätsgrad unserer mit der Sorge um die Freiflächen beginnt Welt ist zu groß für einen rein pragma- die strukturelle Planung der Stadt im tischen Handlungsansatz; was wir brau- industriellen Zeitalter: Hier zuerst wurde chen ist offenbar ein theoretisches Be- deutlich, dass der Markt, das freie Spiel ziehungssystem, das es möglich macht, der Kräfte, nicht alle Bedürfnisse zu erfül- die sich stellenden Aufgaben ohne die len vermag, dass vielmehr Freiflächen Umwege jahrzehntelanger Erfahrungen nur durch Planung, durch Handeln der mit einer ordnenden Systematik anzu- öffentlichen Hand gegen die auf Ertrags- gehen.“ Gerd Albers 9 10 Historische Betrachtung / Excursus storico November Novembre 2004 turrisbabel 64 Alexander Zoeggeler Cenni di Storia delle tipologie architettoniche di Bolzano Ci sono alcune forme d'arte e di costruzione da Venezia fino a Salisburgo. Nel XIII secolo che il momento attuale ha in gran parte ab- la cittadina, posizionata strategicamente bandonato. L’epoca dei templi greci, l’epoca sull’importante via di comunicazione del dei castelli medioevali, l’epoca dei palazzi Brennero, fungeva da luogo di trasbordo sontuosi della Rinascenza matura è sorpas- delle merci che venivano dall’Oriente, pas- sata, e si può dire siano scomparsi perfino sando per Venezia per arrivare a Monaco e gli ideali estetici che quelle costruzioni in- ad Augsburg. Fiorisce, come in tutt’Europa, formavano. Oggi neppure a un ricco pas- il commercio, e Bolzano si espande a tal serebbe in mente di costruirsi una dimora misura da dover ben presto costruire una quale il palazzo Borghese o il palazzo Altieri: seconda cinta muraia che inglobasse anche i desideri dei ricchi arrivano oggi a mala i quartieri che sorsero lungo le strade che pena ad un villino, in cui le pareti di stucco arrivavano ai conventi che si erano stabi- verniciate ad encausto e il parquet sosti- liti al di fuori dalla cinta muraria cittadina. tuiscono gli affreschi e i marmi d’una volta; Con la circumnavigazione di Gibilterra le ma nel quale non saprebbero mancare il navi riuscivano ad arrivare dall’Oriente ai riscaldamento a termosifone, il bagno ri- porti delle grandi città del nord senza per vestito di majolica, e le lastre molate nei Venezia, il grande asse nord-sud, del quale battenti delle vetrine. La signorilità in gran- fino a quel momento Bolzano era uno dei de stile è spenta, e mentre le classi umili punti focali, perde di importanza. Nel XVI e tendono vivamente a migliorare le proprie XVII secolo, nonostante vi fosse una notevo- condizioni di esistenza, i ricchi abbassano le attività costruttiva, perdipiù dovuta a tut- le loro ambizioni, unendosi ai primi nel de- ta una serie di ristrutturazioni del tessuto siderio eminentemente borghese ed eminen- edilizio, non vi furono grossi cambiamenti temente livellatore del cosidetto villino.(…) all’assetto tipologico della città. Non vi era (Ing. Giuseppe Astorri, Alcune forme caratteristiche del- la necessità di ingrandire la città, ma bensì l’Edilizia Economica in Olanda – 1924) di portarla ad avere sembianze più moderne. Nascono le “ville urbane” – con i pa- 1 1–2 L’attuale Corso Libertà, 1938 La cittadina di Bolzano sorge all’incirca lazzi dei Menz, Pock e Campofranco via nel 1027 nelle vicinanze della cofluenza del della Mostra verrà trasformata in “strada Talvera nell’Isarco grazie all’esproprio di nobile”, gli edifici esistenti saranno in par- un vigneto da parte del vescovo di Trento te rimpiazzati o solamente ristrutturati con Udalrico ai danni dei monaci di Tegernsee. elementi architettonici dei “nuovi tempi”. L’area fu lottizzata in due particelle a fascia Mentre le altre città europee venivano tra- lunga e stretta che si affacciano su di una sformate dal Rinascimento, dal Barocco, strada centrale. Furono infeudate a due fa- dall’Illuminismo e dal Neoclassico, Bolzano miglie a condizione che vi costruissero una aveva continuato a rimanere a lungo nella casa e che vi esercitassero il proprio com- sua veste medioevale. Con la ferrovia, nel mercio, è cosi, che nel corso dell’ XI secolo 1859 fu realizzata la linea Bolzano-Verona si costituisce all’interno della prima cinta e dieci anni dopo la linea Bolzano-Brennero, muraria, il nucleo primitivo di Bolzano, i por- Bolzano riaquista l’importanza e la popola- tici a tipologia gotica: edifici lunghi e stret- rità di un tempo, ed essendo la città più ti, uno attaccato all’altro, che prendevano a sud dell’impero asburgico diviene ben luce dai cosidetti “Lichthöfe”, i cavedi, al pian presto anche un’ambita meta turistica co- terreno i negozi, ai piani superiori gli ap- me stazione climatica (Kur-Tourismus). partamenti dei proprietari e dei lavoranti – Questa situazione portò Bolzano nella posi- tipologia funzionale e molto in voga in que- zione di poter costruire una serie di eleganti gli anni, che si ritrovava un po’ ovunque, Hotel come l’Hotel Laurin, l’Hotel Viktoria, 2 l’Hotel Bristol, Palais Widmann nonché sa- ora aveva nuove “regole”, nuove influenze. natori, passeggiate e giardini – fattori che Ovviamente da Vienna, con la Bekleidungs- portarono un notevole slancio economio- theorie di Semper, ma anche da Monaco, culturale nella quotidianità di una cittadina dove ormai, da quando Ludwig I diede che negli ultimi tempi aveva perso la sua l’incarico a Leo von Klenze di ricostruir- personalità. Bolzano stava cambiando, bi- gli Loggie e Palazzi fiorentini, aveva pre- sognava trovare un nuovo linguaggio che so piede il “Rundbogenstil”, la tipologia fosse in grado di adempiere alle nuove esi- del palazzo fiorentino con la corte inter- genze di questa città. Nel 1857 fu chiamato na come a Firenze il Palazzo Strozzi ecc. l’architetto Sebastian Altmann con l’incari- A Bolzano quindi via Dante, via Rosmini, co di fare una sorta di piano regolatore, un via Carducci, via Cassa di Risparmio venne- nuovo disegno della città, che stava cam- ro costruite usando questo stile, o meglio biando rapidamente. Altmann fece un pro- questi stili “innovativi”. Le tipologie delle getto per la Neustadt – tutta la zona che varie abitazioni erano le più svariate: for- comprende le odierne via Dante, via Car- tezze, castelli, palazzi, la tipologia inglese, ducci, via Cassa di Risparmio –, era un la tipologia di Berlino, il neogotico, il neo- periodo fecondo per l’architettura di Bol- romanticismo, lo stile è quello nordico: zano. Gli appartamenti non venivano più tetti alti e aguzzi, vani alti, grandi finestre, costruiti secondo le “vecchie regole del Erker – comode ed eleganti case, tipologie gotico”. La nuova architettura bolzanina che esprimono la cultura di fine secolo. 12 Historische Betrachtung / Excursus storico – Cenni di Storia delle tipologie architettoniche di Bolzano turrisbabel 64 Le classi medio-alte si trasferiscono in que- metalli (acciaio, magnesio) nasce “l’esigen- sti nuovi cantieri e nelle ville suburbane, za” di ingrandire, e da parte di Mussolini, mentre le antiche case mercantili verrano di italianizzare Bolzano. L’intenzione è quel- sovraffollate dai ceti più poveri. Bolzano la di portare Bolzano da 35.000 a 100.000 continua a crescere e da 14.000 del 1869 abitanti di prevalenza italiana. Vengono “im- passa a 30.000 abitanti nel 1910. Nel 1924 il portate” 50.000 persone, quasi tutti agricol- sindaco Perathoner fa costruire le Beamten- tori, che d’ora in avanti avrebbero dovuto häuser, le case per gli alti funzionari statali, lavorare nelle nuove industrie. Per alleviare dagli architetti Luis Trenker e Clemens un po’ lo choc dovuto a questi cambiamenti Holzmeister. Nel 1928 col fascismo si pas- è stato ideato per loro un rione apposito – sa all’architettura razionalista, verranno le semirurali – una quartiere di casette costruite le case INA e INCIS, le case per (uguali alla casa natale di Mussolini a Forlì) i dipendenti statali, case popolari. L’urbani- a bassa densità con un giardinetto per picco- stica viene affrontata come una scienza. le colture che dovevano aiutare la famiglia Come esempi verranno presi i “Höfe” della dell’operaio ad arrotondare lo stipendio, capitale austriaca, condomini di grandi sono stati segregati e ghettizzati lontano dimensioni, che comprendono interi isolati dal centro e dalla “Bolzano–bene”, con il chiusi attorno ad un cortile o aperti su di ponte Roma e il ponte Resia non avrebbero un lato. Edifici che ospitano un elevato nemmeno dovuto avvicinarsi al centro per numero di alloggi e allo stesso tempo offro- andare alle fabbriche. 1929 viene organizzato no condizioni igeniche ideali, strutture un concorso per il nuovo piano regolatore sociali ed aree dedicate ai negozi e alle bot- di Bolzano, e Piacentini, architetto prediletto teghe artigianali – come per esempio il Karl di Mussolini è in giuria, ma nessuno viene Marx-Hof di Karl Ehn: lungo più di un chilo- reputato all’altezza di vincere il concorso. metro che comprende 1.325 appartamenti, Poco dopo fu lo stesso Piacentini a prendere diversi asili, uffici, negozi ed una biblioteca. mano al progetto, stendere un piano e, A Bolzano si cercheranno tipologie capaci coadiuvato da assistenti vari, a ricostruire di adempiere alle varie funzioni. Con la cre- la città di Bolzano. Vengono stabiliti gli scita dell’industria, lo sfruttamento delle assi viari importanti di Bolzano e la città risorse idroelettriche e la lavorazione dei “vecchia”, la parte austriaca, viene spec- 1 1 Axo Portici 2 Viale Venezia, 1929 3 Sezione Portici November Novembre 2004 turrisbabel 64 November Novembre 2004 Cenni di Storia delle tipologie architettoniche di Bolzano – Historische Betrachtung / Excursus storico 2 3 13 14 Historische Betrachtung / Excursus storico – Cenni di Storia delle tipologie architettoniche di Bolzano November Novembre 2004 turrisbabel 64 chiata sull’asse Talvera, ricostruendo portici della qualità del costruito. È il periodo più e “tipologie antiche” in stile razionalista, triste nella storia dell’architettura e di quel- ingrandendo e riproponendo il tutto in la bolzanina, risulta difficile parlare di chiave “Roma imperiale” sull’altra sponda Architettura, gli edifici sono ormai degli del fiume. Piazza della Vittoria, Corso della oggetti edilizi – che si inseriscono in un Libertà, Corso Italia, Piazza Mazzini, Piazza disegno cittadino inesistente, che progredi- del Tribunale vengono realizzate seguendo sce per parti e senza una visione generale un disegno preciso e definite contornan- della città. Con un astratto metodo di riem- dole con grossi blocchi abitativi, lasciando pimento vengono costruiti casermoni che grandi spazi vuoti di risulta sul retro del- rispettano gli standards: le distanze tra gli l’edificio, il lato “meno importante”, quello edifici, le altezze massime, i metriquadri che non serviva a fare da facciata alla necessari per ogni individuo di spazio piazza. Questi grandi assi viari arriveranno abitativo, di verde, di strade ecc. a congiungere Gries, città-giardino, famosa La progettazione diviene mera soddi- per essere un posto di cura con belle ville, sfazione di requisiti, frutto di freddi cal- alberghi come il Grieser Hof, il Sonnenhof, coli matematici, che spesso non possono Villa Wendtland (palazzo ducale), il casinò tenere conto delle situazioni particolari, (oggi Marcelline) e a trasformarla in un delle esigenze del contesto, storico, elegante quartiere residenziale di Bolzano. ambientale, sociale. Le tipologie odierne Dai primi anni del dopoguerra fino alla sono il prodotto di uno sterile adegua- metà degli anni ’50 Bolzano, come il resto mento a queste regole, standards e dell’Europa, attraversa un periodo di crisi. norme, che hanno trasformato lo spazio Non ci sono i finanziamenti per ricostruire abitativo riducendone le qualità. Para- i danni della guerra. È solo nella seconda dossalmente si tende anche per motivi metà degli anni ’50 e negli anni ’60 che si speculativi ed economici alla riduzione. riprende a costruire, ma ormai sembra che Speriamo che il futuro non preveda il compito dell’urbanista sia quello di riem- di minimizzare ed inscatolare lo spazio pire gli spazi vuoti fino a quel momento in “loculi monoposto” – il monovolume inutilizzati. Viale Europa e zone limitrofe di abitativo – altrimenti per allungare le più giovane concezione vengono costruite gambe dovremo dormire in una Multipla. senza alcuna logica urbanistica – entrano in vigore le norme e gli standards, che Bibliografia sembra siano ora gli unici strumenti che ci - S. Bassetti, A. Biotti, O. Zoeggeler, Bol- mettono in grado di giudicare un edificio zano: Storia urbana e progetti di ristruttu- ed il suo posizionamento. Il giudizio non razione, in “Casabella”, n. 428, settembre è un giudizio di valore, e l’amministrazione 1977, pp. 24–32 si è così dotata di uno strumento di valuta- - Oswald Zoeggeler, Lamberto Ippolito, zione che consente di elargire autorizzazio- L’architettura per una Bolzano italiana ni alla costruzione, senza entrare nel merito 1922–1942, Tappeiner Casa Editrice, 1992 1 1–2 Via Torino 3 Bolzano nel XI Secolo, 1607, 1914, 1940 e 1977 turrisbabel 64 November Novembre 2004 Cenni di Storia delle tipologie architettoniche di Bolzano – Historische Betrachtung / Excursus storico 2 3 15 16 November Novembre 2004 turrisbabel 64 Carlotta Polo Urbanistik Urbanistica Bolzano verso la densificazione Case simbolo di appartenenza al contesto urbano. Non altrettanto felice destino ha avuto il rione 1–2 In ciò che costruiamo si rispecchiano sogni, Dux, ovvero il quartiere delle Semirurali, idee, utopie ed anche ripensamenti e sba- di cui sono stati conservati solamente gli. Una città si sviluppa a grandi e piccoli un paio di esemplari a titolo di memoria. passi sempre continui come in natura cre- Recentemente è stato approvato il proget- sce una montagna. Al pari della geologia to elaborato dall’Arch. Carlo Azzolini per che studia le stratificazioni della roccia, la realizzazione di un piccolo museo delle possiamo riconoscere nell’analisi dell’atti- semirurali che comprende una casa del- vità edilizia non solo le epoche in cui furo- l’epoca e un parco verde con reperti ar- no costruiti gli edifici, ma possiamo risalire cheologici. La bassa densità del quartiere, ai fenomeni sociali che ne hanno compor- che rispondeva alle esigenze di inurbamen- tato la trasformazione. La storia di una città to di una popolazione rurale, non rispon- è quindi anche la storia della cultura che deva più nel 1970 alle esigenze della città, l’ha prodotta. In questo modo ben si rispec- ormai dilatatasi su buona parte della conca chia nel compatto centro storico la società bolzanina. Durante la prima fase di gestio- medievale racchiusa tra i due fiumi, così ne dell’autonomia provinciale (fase Bene- come l’avvento della borghesia trova dikter) lo sviluppo della città viene ridotto espressione nel lotto ottocentesco dell’arch. drasticamente, mentre viene implementato Altmann; questa parte di città si sviluppa invece il decentramento dello sviluppo in una maglia ortogonale ove prevale, con economico e infrastrutturale provinciale. eccezione di via Cassa di Risparmio, la villa Mentre questa riduzione ha prodotto un singola con giardino, segno dell’autorefe- parziale esodo e un significativo amplia- renzialità nascente. L’avvento del fascismo mento nei comuni limitrofi, sono a tutti stipula l’inizio dell’italianizzazione della città. noti gli effetti virtuosi di tale gestione, che Con il nuovo linguaggio architettonico del ci consegna oggi un territorio preservato razionalismo, ha inizio per Bolzano il pro- dallo sprawling incontrollato, che molte gramma per una città italiana da 100.000 altre città europee hanno subito. La zona abitanti e ciò porta alla seconda vera densi- delle ex Semirurali viene quindi sostituita ficazione urbana. Il pregio degli interventi con un quartiere ad alta densità, ove molti principali è riconosciuto dalla cultura archi- architetti, anche noti a livello internazio- tettonica internazionale. Nel piano urbani- nale, poterono esprimere le proprie inter- stico del 1935 dell’architetto Piacentini, pretazioni sul tema della residenza urbana vi è un’evidente ricerca di creare luoghi di a densità più alta. I primi progetti, indipen- identificazione e rappresentatività, ove dentemente dall’odierna efficacia, ci espri- nelle sobrie geometrie degli edifici e nella mono ancora oggi un valore di scelta urba- dimensione dei viali e delle piazze vengono nistica coerente, pur con differenti approcci proposte nuove visioni prefigurative e obbiettivi di socializzazione e di inseri- di nuovi comportamenti sociali. In questi mento nel contesto. Anche la parte inter- anni viene inoltre avviata la costruzione media denota una ricerca di creare un tes- della zona industriale ed ha così inizio l’edi- suto connettivo coerente con una visione lizia popolare, per rispondere al bisogno urbana. Pare invece che il completamento di casa delle migliaia di operai immigrati. della sostituzione nella parte finale della Dapprima viene costruito ai margini della zona si perda in interventi poco sperimen- città il rione Littorio (via Torino), con case tali, ove viene da chiedersi, quale sia il di cinque piani, che, conservato fino ai gior- modello di società a cui questa ultima edi- ni nostri, ha assunto nel tempo la titolarità ficazione si ispira. Tale edificazione ha sod- turrisbabel 64 November Novembre 2004 Bolzano verso la densificazione – Urbanistik / Urbanistica 3 4 1 Casa semirurale per quattro alloggi di 53,6 m2 ciascuno 2 Il quartiere in degrado. Foto di Claudio Polo 5 3 Piazza Don Bosco negli anni quaranta 4 Pianta piano terra 5 Pianta primo piano 1 2 3 4 5 metri 17 18 Urbanistik / Urbanistica – Bolzano verso la densificazione November Novembre 2004 1–2 turrisbabel 64 turrisbabel 64 November Novembre 2004 Bolzano verso la densificazione – Urbanistik / Urbanistica disfatto il fabbisogno abitativo e la rendita di alzare la densità del quartiere da 1,1 a fondiaria, ma, al di là del riscontro dei 3,5 m3/m2, alla città giardino si sovrappone singoli abitanti, sono mancati nella proget- la fisionomia metropolitana. Il primo lotto tazione quel desiderio, quella visione o viene assegnato allo stesso architetto che ricerca di valore urbano che sono alla base progetta un’edificazione con blocchi edilizi della qualità dello sviluppo della città. alti a corte. Questo tipo di edificazione permette la concentrazione della cubatura resi- Città giardino versus città densa denziale e la dotazione di spazi ampi liberi attrezzati a verde pubblico. Questa soluzione Il quartiere operaio delle Semirurali a comportò varie critiche dall’“Arbeitskreis bassa densità rappresentava la mediazione für Umweltgestaltung” che contrapponeva, tra il modello abitativo urbano e la tradi- a parità di densità, la scelta di una tipologia zione rurale che il regime fascista riservava più intima e meno concentrata. Il secondo agli immigrati che abbandonavano le cam- lotto fu quindi messo a concorso e vinto pagne per venire a lavorare a Bolzano nelle da D&D con una proposta di edificazione fabbriche. Il quartiere era completamente diffusa a 2-3 piani, distribuita in modo isolato dal resto della città e privo di ser- indifferenziato su tutta l’area. Gli edifici vizi; Il sig. Ennio Marcelli, presidente del sono progettati adiacenti uno all’altro e tale comitato di quartiere Don Bosco, racconta scelta comporta spazi liberi relativamente che gli abitanti, anche se dapprima diffi- piccoli e, di risulta, caratterizzati da percorsi denti, trovarono la propria forza nell’aiu- pedonali e verde per lo più privato. Due tarsi tra loro e forse quello che è andato modi quindi di interpretare la stessa den- perduto con lo smantellamento delle Semi- sità residenziale che sono agli antipodi. rurali non è tanto il tangibile delle costru- Gli altri lotti sono stati progettati da archi- zioni, bensì il legame che esisteva tra gli tetti locali (tra cui Zoeggeler, Abram& abitanti del quartiere, che secondo una Schnabl ecc.), ciascuno con una diversa dettagliata indagine, fatta nel 1980, contro- interpretazione dello spazio pubblico bilanciava le carenze fisiche del rione in e della tipologia insediativa. A detta del 3–4 degrado; la socialità che si era creata in questo luogo faceva sopportare ai residenti le ingenti difficoltà materiali. Il modello della casa singola immersa nel suo giardino, obbiettivo simbolo della cultura sud1 Planimetria generale 2 Panoramica aerea del quartiere delle Semi- tirolese e di quella europea, fungeva da ulteriore valore aggiunto. La decisione di trasformare radicalmente il quartiere delle rurali sul finire degli anni cinquanta Semirurali ha comportato allora una rea- 3 Manifestazione popolare. zione di protesta da parte degli abitanti. Foto di Claudio Polo 4 Fotografia del plastico del Piano d’attuazione Nel 1976 viene approvato il piano d’attuazione dell’arch. Aymonino che prevedeva 19 20 Urbanistik / Urbanistica – Bolzano verso la densificazione 1–2 November Novembre 2004 turrisbabel 64 presidente del comitato di quartiere Don quindi necessaria una nuova visione orga- Bosco nella zona oggi, in ragione della nica che da un lato risponda alle esigenze discontinua visione che sta alla base della di crescita della città e dall’altro abbando- realizzazione del nuovo quartiere, non vi nando la logica dell’emergenza, garantisca è sufficiente unità e organicità: ci sono “gli la la qualità dello sviluppo urbano. Il pro- abitanti delle case di Aymonino”, “quelli cesso di trasformazione della città difficil- delle case degli inglesi”, ecc, questo signifi- mente si arresterà e ognuno di noi contri- ca che addirittura tra edifici di una stessa buirà a definirlo. Bisognerà coordinare via non vi è relazione di identità organica. e coinvolgere le forze sociali cittadine per Ogni sistema ha prodotto le sue qualità, capire la nostra realtà complessa e per si è però persa l’occasione di realizzare un poter ridefinire un quadro strategico per pezzo di città che permetta una lettura ed lo sviluppo, che risponda ad un progetto una organizzazione coesa da parte degli fatto di desideri e visioni comuni e garan- abitanti. Alla fase benedikteriana di com- tisca alle generazioni future spazi e risorse pressione delle dinamiche di sviluppo del- a loro necessari. la città è subentrata da un decennio la politica più pragmatica di Durnwalder, che Bibliografia sulle Semirurali ha comportato una progressiva riapertura - turrisbabel no 1, “Semirurali prima parte” all’espansione urbana, dapprima attraver- di Carlo Azzolini, marzo 1985; so i cosídetti fazzoletti e successivamente - turrisbabel no 2 “Semirurali seconda con il recupero delle caserme e con la defi- parte” di Franco Anesi, Fiorenza Bortolotti, nizione di vere e proprie nuove zone di Günther Plaikner, giugno 1985; espansione (via Druso, via Resia). Il LEROP - “La parrocchia San Giovanni Bosco. prevede per Bolzano una densità massima Nel rione delle Semirurali” di Ennio Mar- fondiaria di 3,5 m /m e tutte le nuove zone celli, Pluristamp 1994; la raggiungono. Ultimamente con un’ap- - “Semirurali, per non dimenticare” di En- posita legge provinciale si è reso possibile nio Marcelli, Pluristamp 1995; del quartiere di D&D. anche senza rielaborazione del PUC preve- - “La città operaia” di Ennio Marcelli; Circo- Foto di Carlotta Polo dere nuove zone espansive qualora giustifi- lo Culturale Don Bosco, 2001; cate dal fabbisogno emergente (Casanova). - “Le Semirurali, un’occasione per Bolza- Prima che si scatenino dei fenomeni di es- no” di Fulvio Forrer, Sergio Franchini, Ivo pansione incontrollata, ove difficilmente Rossin, FLC 1982; il quartiere di D&D e le si può intervenire a posteriori, bisogna in- - “Oltre i muri. Cantieri, territorio e società” case di Aymonino. dividuare gli elementi di novità e le poten- di Anton Holzer, Giorgio Mezzalira, Hubert zialità nascoste per una strategia di svi- Mock, Maurizio Visintin; CE BK 1995, Collo- luppo sostenibile per la città. Si rende oggi quio con Ennio Marcelli, 16. 07. 04, Bolzano. 3 1 “Le case degli inglesi” vista odierna 2 D&D fotografia del plastico 3 D&D sezioni 4 Vista del quartiere di Zoeggeler; sullo sfondo Foto di Peter Constantini 5 L’unità di abitazione in via Bari0 2 turrisbabel 64 November Novembre 2004 3 4–5 Bolzano verso la densificazione – Urbanistik / Urbanistica 21 22 Urbanistik / Urbanistica November Novembre 2004 turrisbabel 64 Rodolfo Zancan Tre piani per tre quartieri Negli ultimi anni a Bolzano tre aree di bisogno di abitazioni sociali. Vengono ac- notevoli dimensioni sono state destinate quistati 10 ha di terreno agricolo pregiato ad espansioni residenziali, con lo scopo di e viene bandito un concorso internazionale far fronte al fabbisogno abitativo di cui la a curriculum per conferire l’incarico di città soffre da anni: l’area delle ex caserme redarre il piano di attuazione, che viene Mignone (Rosenbach), Firmian (Resia 2), vinto da un gruppo capeggiato dall’archi- e Bivio-Kaiserau (Casanova). Di queste, la tetto olandese Frits van Dongen. prima è già in parte edificata, sulla seconda stanno sorgendo i primi edifici residen- Destinatari /Fruitori ziali, mentre per la terza vengono elaborati i progetti definitivi. Le tre aree differi- A Dell’intera area occupata in precedenza scono per molti aspetti fra cui le dimensio- dalle caserme Mignone, parte viene desti- ni e i singoli contesti in cui si trovano, ma nata ad attrezzature collettive, parte a parco sono accomunate da un dato che rende in- pubblico e parte ad abitazioni. Tutto l’edifi- teressante un confronto: la stessa densità cato residenziale verrà destinato ad edilizia territoriale che oscilla fra i 3 ed i 3,5 m3/m2. sovvenzionata: nello specifico a cooperative Possiamo rilevare come i rispettivi pro- di abitazione. gettisti, partendo dal medesimo indice di B L’edilizia abitativa all’interno del quartiere densità, abbiano espresso, nei piani ela- Firmian è in parte di iniziativa privata, ed, borati, concetti urbanistici e spaziali molto in virtù del principio del riparto previsto diversi, che emergono in modo evidente dalla legge urbanistica provinciale, in parte già da un primo sguardo alle planimetrie. agevolata (cooperative e IPES). Oltre alle Si intende analizzare i tre quartieri, met- abitazioni, il quartiere è dotato di una serie tendoli a confronto, ed evidenziando le dif- di attrezzature collettive. ferenze che li caratterizzano sotto diversi C L’intero quartiere Casanova è destinato aspetti, di contesto e progettuali. interamente all’edilizia abitativa sovvenzionata (IPES e cooperative). Anche qui Committenza sono presenti infrastrutture secondarie ed un isolato è destinato a commercio e strut- A Il quartiere Rosenbach (ex-Mignone) ture terziarie. nasce dalla volontà della Provincia Autonoma e del Comune di Bolzano di restituire Dimensioni e dati quantitativi al tessuto urbano della città un’area che prima era occupata da un complesso di ca- A L’area ex-Mignone occupa una superficie serme. Nel 1997 viene bandito un concorso totale di 60.248 m2 (ca. 6 ha), di cui 36.469 internazionale di idee, vinto dall’architetto sono quelli destinati ai lotti edificabili e Roland Baldi, che viene incaricato di redar- 13.680 (più del 22%) a parco pubblico. re il corrispondente piano di attuazione. La cubatura totale di 180.744 m3 rende con- B Il quartiere Firmian è frutto di un’inizia- to dell’indice di densità territoriale pari a tiva di privati (proprietari) riuniti in un con- 3 m3/m2. Di questa, 136.744 m3 sono destinati sorzio, che decidono di edificare un’area all’edilizia abitativa, pari al 75% del totale. coltivata al margine occidentale della città, B L’area del Firmian occupa una superfi- individuata dal piano urbanistico come cie decisamente maggiore: 165.611 m2 (ca. zona di espansione residenziale. Il progetto 16,5 ha). Di questi, 35.860 (più del 21%) viene affidato nel ’96 agli architetti Bassetti, sono destinati a parco pubblico. La cubatura Barth e Franchini ed approvato nel ’98. complessiva è di 496.830 m3, per un indice C Il quartiere Casanova nasce per iniziativa di 3 m3/m2. Alle attrezzature collettive sono pubblica da parte del comune di Bolzano destinati 57.000 m3, pari al 34% del totale, con finanziamento da parte della Provincia, quella residenziale (la restante) è ripartita con l’intento di soddisfare l’endemico fab- in un 55% di privata, 45% di pubblica. turrisbabel 64 November Novembre 2004 Tre piani per tre quartieri – Urbanistik / Urbanistica B A C C Il nuovo quartiere Casanova occuperà integrare quella fascia di edificato che sor- che è la spina dorsale dell’intera Oltrisarco, una superficie di circa 10 ha. L’indice di ge lungo il bordo ovest della restante parte è quella costituita dalle strutture collettive. densità in questo caso è leggermente di via Resia. Oltre questa fascia restano i Un edificio che ospiterà varie strutture pub- superiore, pari a 3,5 m /m , per una cuba- filari di meli ed è previsto che sul limite si bliche (centro giovanile, distretto socio- tura complessiva di circa 350.000 m3. realizzi una pista ciclabile, laddove il piano sanitario, centro culturale ecc.) a forma di urbanistico comunale prevedeva vi fosse meandro, si snoda arretrandosi rispetto al il cosiddetto “muro verde”: un sistema di fronte strada per formare una piazza pedo- 3 2 Contesto piantumazioni che rimarcasse il confine fra nale, che costituirà lo spazio di ritrovo co- A L’area lasciata libera dalla dismissio- città e campagna. mune per il nuovo quartiere. Una secon- ne delle caserme Mignone è sita all’inter- C Il quartiere Casanova sorgerà ai mas- da fascia più interna è formata dal parco, no del tessuto di Oltrisarco, nella zona simi confini sud-occidentali della città, che si sviluppa in continuità con l’esistente nota col nome di S. Geltrude. La perma- oltre l’esistente quartiere Ortles-Similaun, parco Mignone ad incrementare l’attuale nenza del complesso di caserme si è pre- a ridosso dell’argine dell’Isarco verso sud bassissima quota di verde all’interno del sentata per anni come un nucleo di fatto e limitato ad ovest dalla linea ferroviaria quartiere. Il parco fa da filtro fra strutture completamente impermeabile ed estraneo Bolzano-Merano (e oltre la campagna). pubbliche e la rimanente fascia destinata al tessuto del resto del quartiere. Fra la Proprio la prospettiva di poter realizzare su esclusivamente alle residenze. Queste si spina dorsale di Oltrisarco, costituita da via tale sede una futura metropolitana di su- strutturano in corti formate da edifici pluri- Claudia Augusta e la soprastante via San perficie che colleghi il quartiere con il cen- piano e sono servite da una strada di pe- Vigilio, in questo tratto la connessione era tro città costituisce la grande chance per netrazione cieca che termina con un’area completamente interrotta dal blocco delle ovviare alla marginalità di questa colloca- per l’inversione di marcia in modo da evi- caserme. La nuova edificazione ha per- zione rispetto alla città stessa. tare la presenza di traffico diverso da quel- messo di riappropriarsi di tali spazi, rendendoli accessibili ai cittadini. lo strettamente relativo alle residenze. Struttura B La zona Firmian è sita ai margini occi- B Il progetto dell’area Firmian opera anch’esso una distinzione netta fra struttura dentali della città, oltre via Resia, che in A Il quartiere Rosenbach ha una struttura urbana e verde collettivo: la maggior parte quel punto ha costituito per anni il limite molto chiara e netta: si articola in tre fasce. di questo è concentrata nel vasto parco fra città e campagna. L’intervento va ad La prima, posta lungo via Claudia Augusta, urbano posto all’estremità ovest dell’area, 23 24 UUrbanistik / Urbanistica – Tre piani per tre quartieri A B C November Novembre 2004 turrisbabel 64 turrisbabel 64 November Novembre 2004 Tre piani per tre quartieri – Urbanistik / Urbanistica a ridosso delle campagne. L’edificato è for- la larghezza (limite di massima edificabili- mato invece da un tessuto a corte tipica- tà) si aggira sui 15 m, che diventano 18 agli mente urbano. È stato progettato un cen- angoli. Le corti interne dovranno essere par- tro, costituito da una zona pedonale che si zialmente strutturate con aree gioco. Al di snoda in modo irregolare fra i volumi delle sotto sono previsti due piani di garages. strutture collettive: scuola, asilo, centro C Gli edifici residenziali del piano Casano- parrocchiale, centro comunale ed un edifi- va, come già accennato, sono organizzati cio a carattere commerciale e terziario. per unità di vicinato di forma irregolare. Questo nucleo separa la zona residenziale Ciascuna di queste è costituita da quattro di iniziativa privata a nord, da quella age- edifici, anch’essi di forma irregolare in volata (IPES e cooperative) prevista dalla pianta, la cui profondità oscilla fra i 15 ed i legge urbanistica provinciale. I due nuclei 18 m. Le superfici dei tetti di questi stanno abitativi sono serviti da due sistemi di su un unico piano inclinato lungo l’asse strade indipendenti (con due sbocchi cia- nord-sud, in modo tale, che gli edifici non scuna e diramazioni cieche). si ombreggino a vicenda. I piani fuori ter- C Radicalmente diverso dai due precedenti ra variano perciò dai 3 nel punto più basso Legenda è il piano per il Casanova. Qui si è rifuggito ai 7 in quello più alto. Questi delimitano Infrastrutture secondarie dalle geometrie tradizionali per creare una corti interne poligonali allungate, di super- Edifici residenziali serie di “castelli”, delle unità di vicinato a ficie media equivalente a 35x35 m circa, che Zona pedonale forma di poligoni irregolari in pianta, che sono spazi di pertinenza del “castello” e Strade carrabili galleggiano all’interno del connettivo for- sotto cui sono previsti due piani di garages. Verde pubblico mato dal verde pubblico. La destinazione di Spazi collettivi di questi è esclusivamente residenziale, salvo Spazi collettivi pertinenza delle abitazioni/infrastrutture un edificio, che ospiterà strutture commerciali e terziarie e sarà circondato da aree Sia Rosenbach, che Firmian, che Casanova pedonali, costituendo il centro del quartiere. sono innervati da un’ampia rete di percorsi A questi vanno aggiunte le infrastrutture pedonali e ciclabili che corrono per lo più secondarie (scuola, asilo, centro polifun- in modo indipendente dalle strade carrabili zionale, …). Il sistema di strade carrabili a e sono dotati di zone pedonali. Nel primi carattere residenziale, con un andamento due casi si tratta di spazi più vicini al con- grossomodo a forma di 8, attraversa il cetto tradizionale di piazza (un sistema di centro commerciale e lambisce i singoli piazze nel caso di Firmian); nel terzo di uno “castelli”. Tale sistema viario si allaccia al spazio più magmatico, che si allarga e quello del quartiere Ortles-Similaun, ma è stringe, proseguendo l’andamento di quel- previsto un secondo sbocco sulla strada lo del quartiere adiacente, per attraversare che corre sull’argine destro dell’Isarco, per il “centro commerciale” e raggiungere la sbucare sulla rampa di ponte Resia. prevista stazione della metropolitana di superficie. Gli spazi interni alle corti differi- Tipologia insediativa scono più che altro dal punto di vista morfologico. Radicalmente diverso è il concet- A Le abitazioni, nel progetto Rosenbach, to di un parco diffuso che funge da connet- sono alloggiate in edifici di 5 piani, più tivo fra le “isole” di residenza. 1 edificato al 50%, che si strutturano a formare 5 corti di 40x40 m ca. in media, con Aspetti energetici al centro giardini comuni privati, al di sotto dei quali vi sono due piani di garages. In tutti e tre i casi è stato previsto un allac- Le corti sono formate da edifici in linea con ciamento al teleriscaldamento. Nei quartieri corpo di fabbrica largo 12 m, e torri 15x15 m. Rosenbach e Firmian, tuttavia, pur con la B Anche nell’area Firmian la tipologia degli presenza di un canale di servizio adatto allo edifici residenziali è a corti, di dimensioni scopo, questa misura di risparmio energe- che vanno dai 25 ai 50 m circa di lato. Gli tico non è stata realizzata. Per quanto con- edifici hanno forme più articolate. Gli an- cerne il quartiere Casanova è prescritta goli delle corti sono sottolineati da una inoltre l’adozione di ulteriori misure di ri- maggiore altezza dei corpi di fabbrica (che sparmio energetico, tali da raggiungere la vanno dai 5 ai 9 piani fuori terra), mentre categoria A (livello più alto) di Casa Clima. 25 26 Urbanistik / Urbanistica November Novembre 2004 turrisbabel 64 Manuela Demattio Il grattacapo: vicenda di un quartiere pilota Il progetto CasaNova ha fatto parlare di sé La base del grattacapo è la contraddizione negli ultimi anni e la mia passione di urba- fra la continua domanda di casa, peren- nista mi ha permesso di seguirne in parte nemente irrisolta e la convinzione politico- gli sviluppi dall’idea originaria di un concor- mentale di una strutturale condizione di so Europan, al concorso per il piano d’attua- scarsità di suolo della città. Il Comune di zione, alla trasformazione del progetto urba- Bolzano ha cercato di risolvere questa con- nistico vincitore nell’attuale piano d’attua- traddizione acquistando terreni agricoli sul zione fino al concorso dell’unità-blocco EA7. libero mercato e trasformandoli in aree edi- Al CasaNova sono legati molti slogan ed ficabili con finalità sociali. I 10 ettari di meleti obiettivi che denotano un diverso “fare nel periferico Bivio-Kaiserau hanno i con- urbanistico”. Esso è definito come un’opera- notati di un area svantaggiata con deficit zione urbanistica di eccellenza e una sfida infrastrutturali ed ambientali. Inoltre la sua per l’innovazione e la qualità. Il nuovo fare vicinanza al fiume Isarco e il relativo perico- urbanistico implica un team eccellente per lo di alluvione preoccupa gli ambientalisti. un progetto d’eccellenza, una scommessa Gli abitanti del quartiere attiguo Ortles- per un progetto sostenibile e un’animazione Similaun sono scettici per paura di perdere socio-culturale attraverso la comunicazione, il panorama sulla campagna. I futuri abi- partecipazione e co-progettazione. Tutto que- tanti storcono il naso per la presenza del sto suona come un gesto di ampio respiro depuratore. La codificazione del progetto in e di coraggio, forse di grande velleità urba- strumento legislativo quale il piano d’attua- nistica che però, catapultato in una realtà zione presenta anche delle difficoltà. Questa vincolata come quella di Bolzano, può tra- matassa di deficit, dubbi, paure, preoccu- sformarsi in una vicenda intricata. Se da un pazioni è la cornice in cui imbastire la sfida lato il CasaNova rappresenta finalmente urbanistica per un quartiere modello ad una visione di città, un atto sperimentale e alto livello qualitativo, sia ambientale, abi- soprattutto un progetto urbanistico di cui tativo che sociale. Il grattacapo continua e ci Bolzano è carente, dall’altro ha la caratteri- si domanda quale processo attuare per rag- stica di un grattacapo. Il termine grattacapo giungere tale sogno. La risposta progettua- inteso come “copreoccupazione, vincenda le dello studio olandese De Architekten Cie, ingarbugliata che procura molti pensieri”, si Frits van Dongen, definisce un layout urba- moltiplica in 1000 piccoli grattacapi conca- nistico caratterizzato dall’interpretazione del tenati di matrice politico-amministrativa, modello abitativo agricolo della piana del architettonica, sociale ecc. che rendono dif- fiume Adige e del castello medievale, non ficile la concretizzazione di una bella idea isolato ma moltiplicato otto volte. 8 unità, in un quartiere innovativo, vivo e pulsante. 8 blocchi introversi, irregolari si inserisco- 1 1 CasaNova, planimetria 2 Il principio insediativo: castelli 3 Veduta del plastico 4 Proposta di edificazione turrisbabel 64 November Novembre 2004 Il grattacapo: vicenda di un quartiere pilota – Urbanistik / Urbanistica 2 Progetto CasaNova Zona residenziale di espan- no nel verde cosparso di alberi da frutto, vono lo scenario urbano e mettono in risal- secondo una regola data dalla struttura a to la sua forza immaginativa e rappresen- filare dei meleti. L’idea degli architetti olan- tativa, la sua volontà di ispirare, di fornire desi è molto visionaria e parte dalla lettura canoni linguistici ed estetici, direttive poeti- del paesaggio culturale bolzanino costituito che e quasi fotografiche per la realizzazione dal forte rapporto fra il vuoto (la campagna) architettonica del quartiere. L’ennesimo e il pieno (la città e gli insediamenti sparsi) grattacapo nasce forse allora dalla capacità e si concretizza fino ai dettagli attraverso la interpretativa degli architetti locali, sia quel- proposta dell’uso dei materiali autoctoni li personali delle cooperative, sia quelli come il porfido e il legno nelle facciate. La dell’Istituto per l’edilizia sociale che quella facciata esterna del blocco è liscia e in pie- dei partecipanti all’attuale concorso di pro- tra, austera come quella di un maniero che porre la casa per la vita concretizzando la non tralascia tracce della vita all’interno visione olandese di un quartiere a Bolzano. dell’unità. La facciata interna invece vuole Il loro compito è quello di mettere in atto assomigliare a una stube tirolese conforte- lo spirito del piano guida. Un manuale con vole che invita a un piacevole soggiorno le istruzioni per l’uso come strumento nella corte interna dove si trovano i giardini ispiratore è a disposizione dei progettisti. e il patio. I tetti sono inclinati per permettere Il grattacapo continua trasformandosi però un irraggiamento ottimale. La loro inclina- in un indovinello curioso, che vede, nella zione crea una silhouette che continua flui- lettura divertita di questo manuale ad icone, damente quella lontana delle montagne. una chance creativa per la ricerca di una Il progetto fornisce anche idee e spunti ri- diversità architettonica pur mantenendo il guardanti lo spazio pubblico nelle unità vincolo sacro dell’indice di densità territo- Bivio-Kaiserau a Bolzano e fra di esse. Il parco come frutteto sparso riale di 3,5 m3/m2. Inoltre il grattacapo/indo- De Architekten Cie. – Frits diventa il tessuto connettivo e passaggio vinello si pone come sfida nel riuscire ad Progettisti delicato fra la città e la campagna che le incastrare i rigidi standard abitativi locali arch. Ir Frits van Dongen, unisce anche tematicamente. Gli 8 castelli in una realtà progettuale olandese che al costituiscono 8 vicinati di ca. 100 famiglie contrario richiede molta inventiva. sione “C2” in località van Dongen (Amsterdam) capogruppo, ing. Ton Schaap, Ir. Michael van Gessel (Amsterdam), e la sua conformazione favorisce i rapporti arch. Dimitri Waltritsch, sociali. La partecipazione dei futuri abitanti arch. Pietro Celli (Trieste), Dipl. Ing. Helene Hoelzl, al processo progettuale e decisionale vuole Ing. Erwin Mumelter, facilitare il senso di identità con il proprio ing. Michele Carlini (Bolzano), ing. Christopher McCarthy (prog. preliminare) vicinato e con il quartiere stesso. I concetti principali del progetto CasaNova descri3–4 27 28 Urbanistik / Urbanistica November Novembre 2004 turrisbabel 64 Peter Constantini Una storia di esemplare prassi urbanistica Abbiamo avuto modo di raccontare la sto- si pose mano alla rielaborazione del piano ria del “Rosslauf” come work in progress urbanistico, l’area a nord della città non in più di un’occasione ed ora, mentre chiu- era ancora stata toccata dall’edificazione. de anche l’ultimo cantiere, sembra dovero- In quell’occasione si constatò che l’esten- so un consuntivo. È la storia dell’amplia- sione delle zone residenziali, quale era sta- mento urbano di Bressanone, che è stato ta prevista nel 1968, era largamente esu- realizzato sull’area tra il centro storico ed berante anche rispetto al fabbisogno abita- il monumentale seminario di fine ottocento tivo stimabile per il successivo periodo di a nord della città e che ha tratto la propria validità del piano, che la legge urbanistica denominazione dal toponimo del sito, ori- provinciale nel frattempo entrata in vigore ginariamente destinato a pascolo di cavalli. limitava ad un decennio. Una situazione Si tratta di “storia minore”, ma essendo analoga si riscontrava in quegli anni in ormai scritta la grande storia, sono proprio molti altri comuni del Sudtirolo. Bisogna le piccole storie che possono alimentare ricordare, infatti, che i primi piani urbani- la conoscenza (e la coscienza). È una storia stici erano stati approvati dopo un periodo ultratrentennale, che ha inizio alla fine di severe restrizioni per ogni attività edi- degli anni sessanta, senza contare la man- lizia ed era quindi scontato che, per reazio- cata urbanizzazione dell’area prevista già ne, essi fossero imperniati su temi quali precedentemente durante il periodo fasci- “espansione” e “sviluppo”. La “seconda sta. Nel 1968, infatti, entrò in vigore il generazione” di piani, entrati in vigore dieci primo piano urbanistico del Comune, che anni dopo, si trovò quindi a confronto da vi prevedeva un consistente insediamento, una parte con le precedenti previsioni di destinando oltre 11 ettari alla residenza aree residenziali largamente esuberanti ed un altro ettaro e mezzo per la realizza- rispetto al fabbisogno e dall’altra con la zione di attrezzature di servizio quali chie- generale sottodotazione di aree per attrez- sa, scuole ed impianti sportivi. Sebbene a zature di servizio, fino ad allora pressoché quel tempo non fosse ancora stata varata trascurate. Tale evoluzione della tematica la legge di riforma dell’edilizia abitativa, urbanistica sudtirolese era, rispetto alla che in seguito avrebbe tassativamente pre- generale situazione italiana, appena sfalsa- scritto la pianificazione attuativa per ogni ta nei tempi, ma non differente nella so- nuovo insediamento, il piano urbanistico stanza. Con il nuovo piano urbanistico del aveva già allora imposto un piano partico- 19802 venne pertanto sostanziosamente lareggiato per l’intera area, allo scopo di ridimensionata l’espansione residenziale realizzare una configurazione unitaria e al “Rosslauf” e riclassificata come verde coordinata per la residenza e per le attrez- agricolo gran parte dei terreni, mentre fu zature. Non appena fu varato il piano urba- ampliata la previsione di aree per attrezza- nistico, furono anche abbozzate le prime ture collettive. Per la zona residenziale così proposte per definire i criteri secondo cui ridefinita fu poi predisposto un piano di l’intera area avrebbe dovuto essere edifi- attuazione ai sensi della legge di riforma cata, tuttavia senza giungere alla redazione dell’edilizia abitativa nel frattempo entrata di un compiuto piano di attuazione. Nel in vigore. La storia ha il suo seguito nel frattempo lo sviluppo edilizio di Bressanone 1990: allora, risultando sature le aree edifi- stava avvenendo altrove, prevalentemente cabili nella città, venne prevista una prima nella zona di Millan, dove esistevano già nuova zona residenziale ed altre due ne infrastrutture che bastava potenziare ed furono previste negli anni successivi, a ciò integrare per servire anche i nuovi edifici. destinando i terreni adiacenti alla zona che, Quando verso la fine degli anni settanta sopravvissuta ai tagli del 1980, era stata nel 1 1 turrisbabel 64 November Novembre 2004 Una storia di esemplare prassi urbanistica – Urbanistik / Urbanistica 2 frattempo edificata. Il piano urbanistico, nel 1981, gli altri a più di 10 anni di distan- che nel 1997 è stato oggetto di una nuova za e cioè nel 1991 e rispettivamente nel rielaborazione, ha previsto infine di com- 1993, nel 1995, nel 1997 e nel 19984. Queste pletare l’insediamento aggiungendovi altre zone occupano complessivamente un’area due zone residenziali. Mediante l’assem- di circa 9 ettari e consentono teoricamente blaggio di tali zone si era così finito col l’insediamento di oltre duemila abitanti. ricostruire pressoché identica l’originaria Dunque la pianificazione e la realizzazione previsione insediativa del 1968. del quartiere al “Rosslauf” non sono avvenute di getto, ma si sono lungamente pro- 1 Edificio a torre nel quartiere Rosslauf 2 Evoluzione del quartiere Rosslauf L’espansione urbana al “Rosslauf” è costi- tratte nel tempo: basti pensare che dalla tuita da sei distinte zone residenziali, tutte originaria destinazione dei terreni agricoli classificate come zone di espansione ai ad area fabbricabile sino ad oggi sono tra- sensi della legge di riforma dell’edilizia abi- scorsi 35 anni, mentre ne sono trascorsi tativa, e da alcune aree specificamente 25 dalla realizzazione delle prime infrastrut- destinate ad attrezzature collettive, a verde ture e dei primi edifici. Ciononostante dal pubblico ed a parcheggio pubblico. I piani mosaico delle sei zone è nato un quartiere di attuazione delle sei zone residenziali unitario e nello stesso tempo una nuova sono stati redatti tutti dallo stesso proget- “parte” di Bressanone, equilibrata nei suoi tista . Essi sono entrati in vigore in tempi rapporti interni e nelle sue relazioni con diversi: il primo piano è stato approvato la città. Tale positivo risultato è da attribuire 3 29 30 Urbanistik / Urbanistica – Una storia di esemplare prassi urbanistica turrisbabel 64 in primo luogo ai criteri generali per la con- i complessi edificiali. I collegamenti tra il figurazione dell’intera area, definiti già negli centro dell’insediamento ed i due punti di anni settanta che, sebbene non siano con- connessione con la viabilità pedonalizzata fluiti in un vero e proprio piano di attuazio- del centro storico costituiscono la trama ne, si sono concretizzati in un ponderoso principale di tale rete. Le attrezzature collet- compendio di schizzi e modelli di studio, tive sono sorte nella posizione baricentrica che oggi potremmo definire con appropria- rispetto all’intera area, dove il piano urba- tezza “masterplan”. Nel corso del successi- nistico le aveva fin dall’inizio posizionate. vo lungo processo le idee originali si sono Sono state, però, riorganizzate in modo da spesso modificate al punto, che oggi sono essere meglio integrate nell’area pedona- a stento riconoscibili i tratti della configu- lizzata, ma al tempo stesso lambite da una razione complessiva. Dei primi studi sono bretella carrabile. Nell’intento di fare di quel così andate perse le assonanze con alcu- sito il centro del quartiere, vi si sono con- ni esemplari modelli insediativi degli an- centrati anche negozi ed uffici. Nel cuore ni settanta, tra cui pare essere stato deter- del quartiere avrebbe dovuto sorgere una minante il quartiere Byker progettato da chiesa, ma la superficie a ciò riservata e Ralph Erskin a Newcastle, con la sua fino ad oggi rimasta inedificata è nel frat- alta edificazione perimetrale a protezione tempo diventata di fatto la piazza principale contro il rumore del traffico circostante. di tutto l’insediamento. Ora si è deciso di Dello schema originario è stata invece confermare e di rendere definitiva tale conservata il telaio del sistema infrastrut- situazione spontaneamente creatasi. Un turale, la cui forza evidentemente era tale vago ricordo del linguaggio architettonico da poter recepire le nuove idee sviluppa- del Byker si è conservato nella configura- tesi nel corso degli anni, comprese le inno- zione planivolumetrica degli edifici, dove vazioni del linguaggio architettonico, senza un’edificazione in linea alta da 3 a 4 piani esserne stravolto. L’intero insediamento è accompagna i principali percorsi e si ripie- strutturato sul principio della separazione ga per racchiudere gli spazi aperti, mentre tra la viabilità veicolare e quella pedonale. alcuni edifici a torre alti fino a 9 piani Il traffico veicolare viene bloccato ai mar- segnalano prepotentemente la centralità gini dell'insediamento, dove sono disposti del nucleo dell’insediamento ed un’edifica- adeguati parcheggi per i visitatori e da zione più articolata e diversificata caratte- dove si dipartono le rampe per le autori- rizza le aree periferiche. I piani di attuazio- messe collettive, che sottoterra si spingono ne incentivano anche la ripresa di alcuni fino al centro del quartiere, così servendo elementi architettonici diffusamente usati tutti i residenti. I percorsi pedonali vanno in Inghilterra, come i tetti monofalda. a formare una rete estesa all’intera area, È stato proprio il massiccio ricorso a tale nelle cui maglie irregolari sono integrati forma di copertura ad unificare “sotto un 1 1–2 Immagini del quartiere November Novembre 2004 turrisbabel 64 November Novembre 2004 Una storia di esemplare prassi urbanistica – Urbanistik / Urbanistica 2 1 A cura del prof. arch. O. Barth di Bressanone. 2,75 mc/mq), della zona Tiniga-Rosslauf D (super- unico tetto” i più diversi linguaggi formali È pur vero che nella sua ultima fase la ed a neutralizzare persino qualche strava- pianificazione attuativa è stata sempre ganza postmoderna. Molta parte della più spesso intesa come inutile vincolo buona riuscita dell’urbanizzazione e del- alla libertà progettale ed iniquo appe- l’edificazione nelle nuove zone residenziali santimento procedurale. Il conseguente dipende in generale dal modo in cui i re- abbassamento della guardia ha com- lativi piani di attuazione ne definiscono le portato, dalla fine degli anni novanta in regole ed a tale proposito i piani del “Ross- poi, trascuratezza nella definizione de- lauf” sono esemplari. Accanto a dettagliati gli spazi pubblici e banalità nella defini- vincoli planivolumetrici con allineamenti zione architettonica ed il quartiere al inderogabili e prescrizioni per la forma “Rosslauf” rischia infine di sfrangiarsi delle coperture, essi comprendono anche in una periferia paesana. Nondimeno un “piano normativo per le aree verdi” ed questa complessa strumentazione, un “piano normativo per le autorimesse che ha richiesto impegno e fantasia a interrate” per la specifica normazione di tecnici, amministratori e costruttori, ambiti di progettazione in genere nemme- viene infine riproposta alla sperimenta- no presi in considerazione nella pianifica- zione anche in altri luoghi, tantopiù che zione attuativa. Un’assoluta novità di questi recenti innovazioni della legislazione piani di attuazione è inoltre l’introduzione provinciale in materia di edilizia residen- di un livello intermedio di definizione piani- ziale hanno nel frattempo istituito la pras- ficatoria – il “piano di coordinamento” –, si dell’acquisto di terreni agricoli e la che si colloca tra il piano urbanistico e la loro successiva trasformazione in terre- progettazione architettonica: esso consiste no edificabile per l’edilizia agevolata, conda (1997) rielaborazione bricabilità 2,75 mc/mq), in un progetto di massima, riferito a singo- affidando in tale modo l’approvvigio- del piano urbanistico co- della zona Tiniga-Ross- le sottozone di consistente dimensione, che namento delle aree ad un meccanismo munale di Bressanone sono lauf E (superficie 0,59 ha, “di mercato”, che di per sé non garan- 2 La prima (1980) e la se- ficie 1,01 ha, indice di fab- state curate dall’arch. Peter indice di fabbricabilità definisce in ogni dettaglio le superfici e le Constantini di Bolzano. 2,75 mc/mq), della zona attrezzature di uso pubblico e predetermina tisce l’opportunità “urbanistica” della quegli elementi degli interventi edilizi localizzazione. Risultano quindi più 3 I piani di attuazione sono Tiniga-Rosslauf F (super- stati redatti dallo stesso ficie 1,35 ha, indice di fab- prof. arch. O. Barth su in- bricabilità 2,50 mc/mq). (quote degli accessi, posizionamenti dei che mai attuali strumenti pianificatori carico dei proprietari dei Le due zone di più recen- collegamenti verticali, rampe delle autori- innovativi quali il “masterplan”, atto terreni interessati. te previsione hanno un estensione di 1,85 rispet- messe interrate, porticati, sottopassaggi a garantire a varie scale di intervento dine in cui sono riportati) tivamente 0,93 ha ed ecc.), che sono determinanti affinché gli una funzione di coordinamento di inter- della zona Tiniga-Ross- un indice di fabbricabilità lauf B1 (superficie 3,58 ha, di 1,80 rispettivamente edifici si raccordino adeguatamente tra di venti urbanistici sempre più dipendenti indice di fabbricabilità 2,50 mc/mq) loro e con lo spazio collettivo. da contingenze temporali e localizzative. 4 Si tratta (nello stesso or- 31 32 November Novembre 2004 turrisbabel 64 Carlotta Polo Siedlungen Insediamenti Sociópolis, la città ideale Sociopolis è un progetto sperimentale per ne alla sempre più veloce città moderna. un nuovo quartiere residenziale a Valencia Anche van Dongen per Bolzano si ispira a che cerca in modo innovativo di concretiz- modelli medioevali, in questo caso all’idea zare l’ideale di convivenza tra uomo e natu- di più castelli immersi nel verde. In Socio- ra, costruendo un nuovo habitat basato sul- polis vi sono altri elementi innovativi corag- la tolleranza e la sostenibilità. Il progetto, giosi, che vengono sperimentati a Valencia situato in una zona ai bordi della città, in per la prima volta e che sottendono, a mio diretta relazione con l’antistante quartiere avviso, una doverosa riflessione sulla ad alta densità residenziale, presenta nume- nostra realtà locale a proposito del verde rose analogie con la zona di espansione a agricolo e della monofunzionalità dello Bolzano Sud, il quartiere “Casanova”. zoning tradizionale. La città di Valencia Caratteristica comune ai due progetti è la infatti non rinuncia totalmente alla coltura necessità di destinare allo sviluppo della intensiva preesistente per farne verde pub- città un prezioso terreno, adibito fino a ieri blico di quartiere, bensì assegna ad ogni alla coltivazione agricola intensiva, per parcella un tipo diverso di coltivazione, trasformarlo in quartiere residenziale per facendo diventare proprio l’“hortulus” il l’edilizia agevolata. Sia per Sociopolis che luogo di svago e d’incontro. L’agricoltura per il Casanova la volontà di realizzare un diventa così parte fondamentale del pro- ambiente urbano ottimale, sia dal punto getto, riproponendo quella relazione tra di vista sociale che dal punto di vista della l’uomo e il suo intorno produttivo originale. sostenibilità ecologica, sono prerogative Un’altro aspetto positivo di questo nuovo essenziali del progetto. Guardando più da quartiere è sicuramente l’integrazione vicino il masterplan redatto dall’architetto sociale; le abitazioni (riservate alle fasce Vicente Guallart, scopriamo che l’idea pro- di popolazione più deboli quali anziani, gettuale parte dal concetto medioevale di studenti, famiglie numerose, disabili, ecc.), “hortulus”, ovvero di giardino abitato, ove i servizi e gli spazi pubblici vengono pro- vi era una stretta e diretta relazione tra gettati allo scopo di favorire la comunica- l’architettura e il paesaggio, ossia tra l’abi- zione tra gli abitanti. Con lo slogan “la mia tazione e l’intorno agricolo, proponendo casa è il mio quartiere, il mio quartiere è la così un modello di “slow city” ad alta mia casa” questo complesso ospita tutte le qualità ambientale, in netta contrapposizio- funzioni che si possono trovare in una città: 1 1 2 3 4 5 Viste dell’area di progetto Organizzazione Distribuzione funzionale Tipo di lotti Circuito atletico 2 ➔ 3 ➔ 4 ➔ 5 34 Siedlungen / Insediamenti – Sociópolis, la città ideale November Novembre 2004 turrisbabel 64 ad ogni edificio residenziale viene aggiunto 2. Social Housing un ulteriore programma (uffici, infrastrut- Sociópolis is promoted by the regional ture, terziario) di modo che il sistema resi- government of Valencia, who have stres- denziale e quello pubblico si intersechino, sed the need to encourage social inter- creando quella complessità che è alla base action and to design housing specifically per le auspicabili sinergie tra gli utenti. for the target groups (sheltered flats for Fintanto che questi progetti rimangono sulla the elderly, shared flats for young people, carta è difficile dare un giudizio sulla loro temporary housing for abused women, efficacia, ma è indubbio che la scelta di spe- etc). The entire neighbourhood (which rimentare nuovi approcci con il territorio e also includes an old people’s residence di ricercare nuove risposte alla realtà sociale and day-care centre for autistic children) in mutamento sono il gesto più importante is adapted for the disabled, in both the per lo sviluppo delle nostre città. flats and public spaces. (www.sociopolis.net) 3. Ecological neighbourhood Sociópolis – Project for a socially-aware habitat The complex is adjacent to farmland (huerta). The planning proposal suggests that the huerta can be inhabited Located in Valencia on the outskirts of the without destroying it, following the city and edge of the huerta, an area of medieval Mediterranean tradition orchards and vegetable gardening, Soció- of the "hortulus". Over an agricultural polis is a social housing and facilities con- area a slightly raised pedestrian way, struction project: a new socially-aware similar to a running track, is laid pro- and creative habitat, based on tolerance, viding a right-of-way for pedestrians, coexistence and sustainability. bicycles and electric cars leading to The project is founded on the following a parking facility-interchange sited at principles: the edge of the city. 1. Quality architecture 4. Hybrid programme Thirteen architects of international projec- The entire complex embodies a micro- tion have been invited to present projects: city programme, with places for dwel- all have done research into the sphere of ling, work, rest and urban infrastruc- housing, recalling the Weissenhof experien- tures (recycling, water treatment, ce in Stuttgart, 1927. Working in this way electricity and data), such that each yields advanced proposals for social hou- building contains a hybrid programme sing fostering progress in terms of both which includes housing plus two the building typologies and overall concep- activities, with the aim of having the tion of a neighbourhood. The project was whole neighbourhood functioning presented at the 2003 Valencia Biennial. around the clock. 1 2 Credits tectos, Duncan Lewis, Sociópolis Willy Müller, Eduardo Project for social-aware Arroyo, MVRDV, François housing Roche, Toyo Ito, Vicente Promoter Guallart 2nd Biennial of the Arts. Producer The ideal city. Tomás Ruiz Produced by the Regional Executive Promoter Government of Valencia Ariadna Cantís based on the idea by Con- General Coordinator suelo Ciscar Casaban Margarita Flores Director Sociópolis, a project pro- Luigi Settembrini moted by the Council for Sociópolis Curator Social Welfare of the Vicente Guallart Regional Government of Architects Valencia Ábalos y Herreros, Greg Lynn, FOA, Manuel Gausa, Torres Nadal, Sogo Arqui- 1–2 Prospettive turrisbabel 64 November Novembre 2004 Sociópolis, la città ideale – Siedlungen / Insediamenti 5. Public-private management 2 Winy Maas The housing that is to be built at Sociópolis will be rental flats, and remain as In our block, the flats that are suspended such for at least ten years. like beams throughout these galleries or passageways have so many different The project will be developed on public positions that one can always observe land but built by private interests. The what’s going on within the complex and management will be similar to the residen- maximise the number of shared uses, ces for the elderly built in the Valencian while, on the other hand, they are far region: In order to ensure investment, enough apart to still maintain privacy the regional government will guarantee when wanted, obtaining a composition a minimum number of flats let at a fixed between privacy and public space that price during the period of concession. interlinks the different aspects of life. 1 François Roche 3 Vicente Guallart The project is understood as an achie- In our project we seek spaces for social vement of social – and formal – threaded interaction. We propose the generation interlinkages that will accommodate of shared spaces, that is to say, among flats for young people, vegetation (occup- individual, isolated spaces belonging to ying 65% of the area) and a permanently someone and the common and public accessible night entertainment centre. spaces. With the aim of permitting, on the The fabric, which snakes among the rela- one hand, more social interaction, and, tions between people and the natural on the other hand, efficiency in the system, environment like a spilt liquid, is capable so that people have more space for their of providing with fluidity the routes, personal use, shared places that are in modes of experience, confluence and direct relation with the private spaces of internal links. Its green fibres, mimetic the residents must be defined. In this way, and subtly disordered, make the building certain uses like cooking, eating and leisure an amalgam of buildings carefully inter- can be shared, while other uses – sleeping, linked on three dimensions. They will dressing, having a bath, etc. – are strictly accommodate flats, orange trees and pas- individual and private. sageways, covered in a fabric recalling a handful of largescale grasses delicately superimposed over a running track and thus delimiting the west side of Sociópolis. The experience, as in the rest of the neighbourhood, reinstils architecture with its 1 1 François Roche true social sense. 35 36 Siedlungen / Insediamenti – Sociópolis, la città ideale 2 1 François Roche 2 Winy Maas 3 Vicente Guallart November Novembre 2004 turrisbabel 64 turrisbabel 64 November Novembre 2004 3 Sociópolis, la città ideale – Siedlungen / Insediamenti 37 38 Siedlungen / Insediamenti November Novembre 2004 turrisbabel 64 Karin Kretschmer Monster! Monster? 4 Großwohnanlagen in Marseille, Berlin und Wien Sie ist hier nun zum Prototyp geworden, errichtet am Scheideweg der architektonischen Erneuerung, der effektiven Lebens- Einleitung form der Menschen im Maschinenzeitalter; In einer Zeit, in der auf der einen Seite Groß- der grundsätzlichen Reform des moder- wohnanlagen der 70er Jahre abgerissen nen Städtebaus. Indem sie eine natürliche werden, auf der anderen Seite jedoch wie- soziale Gruppe – eine Gemeinschaft – in der große Wohnblocks (wenn auch nicht in einer harmonischen Einheit versammelt, diesen extremen Ausdehnungen) in Mode schlägt sie als Lösung die „vertikale Garten- kommen, scheint es angebracht, einige stadt“ vor. Sie kann die „horizontale Gar- der „historischen“ Beispiele unter die Lupe tenstadt“ ersetzen, die die letzten hundert zu nehmen, um herauszufinden, aus wel- Jahre bestimmend und die Ursache für chen Umständen heraus sie entstanden die Entartung des Phänomens Stadt war.“ sind und was zu ihrem Gelingen oder auch (Le Corbusier, New York, März 1947, Scheitern beigetragen hat. „L’Homme et l’Architecture“) „Die zeitgenössischen Probleme sind viel- Beispiele schichtig und stellen sich auf dramatische Unité d’habitation, Marseille Weise dar. … In dieser wahrhaft technischen Die Beauftragung Le Corbusiers zum Bau Schlacht durfte man vor allem die Ziele eines Prototyps der Unité d’habitation nicht aus den Augen verlieren; es waren in Marseille erfolgte durch die französische zwei Ziele: Erstens für eine Wohnung zu Regierung, die damit auf die akute Woh- sorgen, die Ruhe, Einsamkeit bietet, der nungsnot der Nachkriegszeit reagierte. Sonne, dem Raum und dem Grün zuge- Die ursprünglich als Sozialwohnungen wandt, die auf vollendete Weise eine Fami- geplanten „Wohnungseinheiten genormter lie aufnehmen kann. Zweitens ein Meisterwerk der Architektur in der Natur Gottes, Unité d’habitation, Ladenzone in der 7. und 8. Größe“ wurden schon kurze Zeit nach der Marseille „Straße“ (Bäckerei, Zei- Fertigstellung in Eigentumswohnungen unter dem Himmel und angesichts der Adresse tungskiosk, Lebensmittel- 280, Bd. Michelet; markt etc.), Buchhand- umgewandelt und großteils an Ministerien, Sonne zu errichten, das mit Strenge, Größe, Marseille, Frankreich lung, Hotel (ursprünglich staatliche Firmen oder gleich direkt an Adel, Lächeln und Eleganz ausgeführt ist. www.marseille- als Ersatz für die Gäste- Staatsbeamte verkauft. Einige der Apparte- Wir sind weit weg vom Mietskasten.“ citeradieuse.org zimmer der Wohnungen Baujahr 1947– 52 geplant); Dachlandschaft ments wurden zu besonders günstigen (Le Corbusier, New York, März 1947, Bauherr Regierung mit Fitnessraum, Kinder- Konditionen an Kriegsobdachlose abgege- „L´Homme et l´Architecture“) von Frankreich garten, Freilichtbühne, Architekt windgeschützten Picknick- Le Corbusier, Paris plätzen und einer Laufbahn das Baugrundstück noch am Stadtrand, Die Unité besteht aus einem Stahlbeton- Geschosse 17 Sonstiges im Foyer statt- inmitten von Gärten und Weiden. Das Pro- skelett, in welches die genormten, nicht Höhe 56 m findender Cineclub und einmal 4 m breiten Wohnungen wie ben. Zum damaligen Zeitpunkt befand sich Länge 138 m Kunstausstellungen; Thea- jekt basiert auf den bereits in den 20er Jah- Wohnungsanzahl 337 ter-, Literatur- und Konzert- ren begonnenen Studien Le Corbusiers zu Schubladen eingesetzt wurden und von Gemeinschaftseinrich- veranstaltungen sowie tungen Tischtennisraum Feste auf dem Dach, eige- zeitgemäßem Städte- und Wohnungsbau welchem sie aus Schallschutzgründen mit Billard, Bibliothek, ner Radiosender („Ausblick auf eine Architektur“ 1920; „Fünf durch Bleielemente getrennt sind. Bis auf Punkte zu einer neuen Architektur“ 1926) die 1-Zimmer-Wohnungen sind sämtliche und ist im Zusammenhang mit den verschie- Grundrisse als Maisonette ausgebildet und denen CIAM-Konferenzen und -Erklärungen von einem im Normalfall in jedem zweiten zu sehen („Erklärung von La Sarraz“ 1928; Geschoss mittig im Gebäude gelegenen CIAM II 1929 Frankfurt/Main „Wohnung für Flur, von Corbusier „rue intérieur“ genannt, das Existenzminimum“; CIAM III 1930 Brüs- erschlossen. Um der „Nachbarschaft“ der sel „Rationelle Bebauungsweisen“; „Charta einzelnen Geschosse eine eigenen Identität von Athen“ 1933). „Die Unité d’habitation“ zu verleihen sowie um die Orientierung im ist die Frucht von fünfundzwanzigjährigen Gebäude zu erleichtern, sind die Wohnungs- Untersuchungen, die unermüdlich ange- türen, Briefkästen und die kleinen Türen für stellt oder wiederaufgenommen wurden. die Brötchen, Zeitung und Milch in jedem 1 – 3 Unité d’habitation, Marseille turrisbabel 64 November Novembre 2004 Monster! Monster? – Siedlungen / Insediamenti Geschoss in einer anderen Farbe gehalten. Sie loben die wohldurchdachten und prak- Die Flure sind über Aufzüge an das als tischen Wohnungsgrundrisse, die immer Treffpunkt fungierende Foyer angeschlos- noch praktischen haustechnischen Anlagen, sen. Die 3- und 4-Zimmerwohnungen hin- die ausgezeichnete Infrastruktur, die gute gegen erstrecken sich in jeweils einem Nachbarschaft sowie, nicht zu vernachläs- Geschoss über die ganze Gebäudetiefe und sigen, die gute Schallisolierung. Es ist ermöglichen ein „Durchwohnen“. Um den diese Mischung aus Privatheit und Gemein- sehr schmalen Grundrissen einen Eindruck schaft, Freizeitangeboten, Geschäften für von Großzügigkeit zu verleihen, reicht der den täglichen Bedarf und die herrliche Wohnraum über die doppelte Geschoss- Aussicht aus den Wohnungen zum Meer höhe, und seine gänzlich verglaste Fassade hin, die die Bewohner sich in diesem gro- zum Balkon hin lässt sich über die gesamte ßen Komplex wohl fühlen lässt. Die Idee Breite öffnen. Die Planung ging soweit, Corbusiers, eine gut funktionierende Stadt dass sämtliche Einbaumöbel einschließlich in der Vertikalen zu errichten, ist ihm ge- der Küchen nach extra Entwürfen gefertigt lungen, und zwar ohne dass die zukünftigen wurden. Soweit diese heute noch vorhan- Bewohner, wie von Corbusier ursprüng- den sind, werden sie von den Bewohnern lich angenommen, von den Behörden auf und Kaufinteressierten als ein wichtiges diese neue Art des Wohnens vorbereitet Qualitätsmerkmal der Wohnung angesehen. werden mussten. Einer der Anwohner be- Die technischen Anlagen entsprachen den merkt: „Le Corbusier versprach uns eine neuesten Errungenschaften der damaligen Wohnmaschine – und sie funktioniert.“ Zeit, um die Le Corbusier sehr zu kämpfen Man merkt, dass ein Großteil der Bewohner hatte: Warm- und Kaltwasseranschlüsse, sich bewusst ist, dass sie nicht in „irgend- Zentralheizung, Elektrizität, Einbauküchen, einem“ Gebäude leben, sondern in einem Bäder mit WC und Dusche – damals in ganz besonderem, welches auch dement- Frankreich keine Selbstverständlichkeit. sprechend behandelt und bewohnt werden Sie trugen dem Architekten den Vorwurf muss. Schon sehr früh (ca. 1955) bildeten ein, Luxusappartements anstatt Sozialwoh- sich eine Eigentümerversammlung und nungen gebaut zu haben (was sich Jahre ein Verwaltungsrat, um sich um die Belan- später auch Harry Glück in Wien vorwerfen ge der Unité und um die Organisation lassen musste). Zum Teil leben noch im- von Veranstaltungen zu kümmern, die mer die ersten Bewohner in der „Maison bis heute existieren. Seit 1986 steht die du fada“, dem übergeschnappten Haus. „Wohnmaschine“ unter Denkmalschutz. 3 1–2 39 40 Siedlungen / Insediamenti – Monster! Monster? November Novembre 2004 turrisbabel 64 Unité d´habitation, Berlin umgeben in einer guten Wohngegend liegt, 1953 beschloss der Berliner Senat, der wird sie heutzutage auch von einer ent- akuten Wohnungsnot im Nachkriegsberlin sprechenden Klientel (Architekten, Künstler mit einer Bauausstellung unter Beteiligung etc.) bewohnt, jedoch nicht ausschließlich. internationaler Architekten zu begegnen. Da ein Großteil der neuen Bewohner der Die InterBau fand auf dem Gebiet des zer- Unité einer gut verdienenden und mobilen störten Hansaviertels am Rande des Tier- Gesellschaftsschicht angehört, spielt für gartens im Zentrum Berlins statt. In diesem sie das Fehlen der für Le Corbusier so wich- Zusammenhang wurde Le Corbusier mit tigen Infrastrukturen im Gebäude keine der Planung einer Unité d´habitation im große Rolle. Im Gegensatz zu den andern Rahmen des sozialen Wohnungsbaues für hier beschriebenen Wohnanlagen steht Berlin beauftragt. Da jedoch die Abmes- hier ganz eindeutig die Marke „Le Corbu- sungen den räumlichen Rahmen dieses sier“ im Mittelpunkt des Interesses der innerstädtischen Gebietes sprengten, wurden Bewohner. Man erkennt u.a. den Stolz ihm andere Grundstücke vorgeschlagen, darauf, in der Unitè zu wohnen, schon an von denen er sich für jenes von Villen und dem Namen der Website (www.corbusier- Grün umgebene, in der Nähe des Olympia- haus-berlin.de), die als Forum und Infor- stadiums gelegene, entschied. mationsportal für die Bewohner dient und auch die die Wohnanlage betreffenden 1 Vom architektonischen Prinzip her und vor Aktivitäten, wie z.B. Führungen, an die allem in der äußeren Erscheinung entspricht Öffentlichkeit bringt. Für viele der neuen die Berliner Unité jener in Marseille, jedoch Bewohner ist es von großer Bedeutung, fielen der deutschen Gesetzgebung sowie in einer Ikone der Architekturgeschichte den Wünschen des Bauherren viele der zu leben und so versuchen sie, möglichst wichtigen Elemente zum Opfer, so dass den originalen Zustand der Wohnungen Unité d’habitation, Berlin Höhe 53 m Adresse Länge 141 m Flatowallee 16, Berlin- Wohnungsanzahl 530 sich Le Corbusier später von dem ausge- und, als Eigentümergemeinschaft, des Charlottenburg (D) Gemeinschafts- führten Projekt distanzierte. Es fehlen u.a. ganzen Gebäudes wieder herzustellen bzw. www.corbusierhaus- einrichtungen Kiosk berlin.de Sonstiges einige der die berühmten Dachaufbauten, es gibt kei- zu erhalten. Gerade sind eine limitierte Postkartensammlung und ein Faltblatt he- Baujahr 1957– 58 Wohnungen werden als nen Kindergarten und andere Infrastruktu- Bauherr Senat von Berlin Gäste- und Ferienwoh- relle Einrichtungen, die Zweigeschossigkeit rausgegeben worden. Wie in Marseille Architekt nungen vermietet Le Corbusier, Paris (sind jedoch als solche des Wohnraumes wurde nicht ausgeführt, wurde auch die Berliner Unité mittlerweile Geschosse 17 nicht geplant worden) und die über die gesamte Breite zu öffnende unter Denkmalschutz gestellt. Glasfassade des Wohnraumes wurde auf 2 eine einzelne Tür und eine feststehende Verglasung reduziert. Anstatt der geplanten Ladenzeilen in der 4. „Innenstraße“ gab es nur einige Geschäfte in der Erdgeschosszone, die später zu einem Supermarkt zusammengefasst wurden, der unter Anteilnahme der besonders älteren Bewohnerschaft vor einigen Jahren schließen musste. Geblieben ist ein Kiosk. Die zur Unité gehörenden Grünanlagen bestehen aus Rasenflächen, einigen Anpflanzungen und Parkplätzen. Das ganze Gelände liegt weit zurückgesetzt von der öffentlichen Straße. Die Wohnungen werden seit 1979 von Mietwohnungen in Eigentumswohnungen umgewandelt, von denen viele durch die Erstmieter erworben wurden. Der Anteil der Eigentumswohnungen beträgt zur Zeit ca. 80%. Das Eingangsfoyer sowie die Flure wurden gerade renoviert. Da die Anlage turrisbabel 64 November Novembre 2004 Monster! Monster? – Siedlungen / Insediamenti Wohnpark Alt Erlaa, Wien hinauf ergibt und deren ideale Besonnung Über die genauere Entstehungsgeschichte somit gewährleistet wird. Ab der 13. Etage von Alt Erlaa ist außer der harschen Kritik, geht die Struktur in einen rechteckigen die in Bezug auf die Wohnanlage geäußert Querschnitt über. In der großen, aber dunk- wurde, sehr wenig zu erfahren. Die Vorwürfe len Mittelzone der unteren Geschosse, zielten unter anderem darauf ab, dass mit die bis zu 60 m tief ist, sind die Service- öffentlichen Geldern „Swimming Pools für und Freizeiteinrichtungen untergebracht. die Proleten“ gebaut wurden. Der Architekt Die großzügig dimensionierten Terrassen Harry Glück wollte mit seinen „gestapelten haben 1 m breite Pflanztröge, die von Einfamilienhäusern“ der Tatsache Rechnung einigen Mietern sogar in Gemüsebeete ver- tragen, dass „über 85% der Österreicher… wandelt wurden. Die oberen Geschosse das eigene Häuschen im Grünen als ideale besitzen Loggien, die so ausgerichtet sind, Wohnform“ betrachten. Unter dem Motto dass sie einen freien Blick nach Norden „Wohnen wie die Reichen – und zwar für und Süden ermöglichen, einen Einblick alle“ beschäftigte er sich schon seit einigen jedoch mehr oder weniger verwehren. Jahren damit, Konzepte für ein individuel- Die so gewonnene Privatheit trägt im gro- les Wohnen im städtischen Bereich mit ßen Maße dazu bei, dass die privaten einem engen finanziellen Rahmen und bei Freibereiche sehr gut angenommen werden. geringem Flächenverbrauch zu entwickeln. Die Krönung des Ganzen im wahrsten Die Anlage besteht aus 3 parallel, mit Sinne des Wortes sind sieben auf den einem Abstand von ca. 180 m zueinander Dächern untergebrachte Schwimmbäder, Wohnpark Alt Erlaa, Wien Gemeinschaftseinrich- liegenden Wohnriegeln und einem quer die von ca. 90% der Bewohner benutzt Adresse tungen 2 Ärztezentren, Ostrandstraße/Anton- 3 Schulen, 2 Kinder- dazu verlaufendem Band, in welchem ein werden. Für die Appartements wurden Baumgartner-Straße, gärten, Sporthalle, Großteil der Gemeinschaftseinrichtungen 35 verschiedene Typen, von der 1- bis zur 1230 Wien (A), Freizeitclubs, Tennishallen, untergebracht sind. Die Zwischenbereiche 5-Zimmer-Wohnung, entworfen, die für www.alterlaa.net eine Kirche, ein Verwal- Planungsbeginn 1968 tungsgebäude, Einkaufs- sind als autofreie Grünzonen mit Spiel- und eine gute Durchmischung der Wohnformen Baujahr 1973 –85 zentrum, 7 Schwimm- Freizeitflächen gestaltet. Das Areal besitzt (Alleinstehende, Alleinstehende mit Kind, Bauherr GESIBA bäder, 21 Saunaanlagen, Architekt 20 Club- und Hobbyräu- eine direkte U-Bahn-Anbindung. Die einzel- Paare, Familien etc.) sorgen. Für deren Erfolg bei den Bewohnern spricht die Tat- Harry Glück, Wien me, 7 Kinderspielräume nen Wohngebäude haben im Sockelbereich Geschosse 27 Sonstiges zwei von den einen parabelförmigen Querschnitt, der sache dass in zwei Geschossen die zukünf- Höhe 70 m Bewohnern herausgege- Länge pro Block 400 m bene Monatszeitschriften, sich aus der Zurückstaffelung der bis zu tigen Mieter mit in die Planung einbezogen 40 m großen Terrassen bis in den 13. Stock wurden, letztendlich sich aber die meisten Wohnungsanzahl 3172 ein eigener TV-Sender 2 3 1 – 2 Unité d’habitation, Berlin 3 Alt Erlaa, Wien 41 42 Siedlungen / Insediamenti – Monster! Monster? November Novembre 2004 für einen der 35 vorgegebenen Typen ent- Wohnumgebung verbringt, was wiederum schieden. Die 1999/2000 durchgeführte im Vergleich mit anderen Großwohnanlagen Studie der Stadtplanung Wien zur Wohn- über dem Durchschnitt liegt. Für den guten zufriedenheit in Wiener Wohnhausanlagen Zustand des Gebäudes ist neben den belegt, das Alt Erlaa in allen untersuchten Mietern vor allem die Hausverwaltung mit Bereichen über, wenn nicht sogar weit 50 Mitarbeitern verantwortlich, die im Not- über dem Durchschnitt liegt. Die Wohnzu- fall rund um die Uhr erreichbar ist. Wie in friedenheit ist hierbei im engen Zusammen- vielen anderen vergleichbaren Objekten hang nicht nur mit der Wohnung selbst, gibt es in Alt Erlaa einen aktiven Mieter- sondern auch mit den vorhandenen Ge- beirat. Was aber viele Mieter noch mehr im meinschaftseinrichtungen und den im Wohn- Interesse der Wohnanlage und des guten umfeld vorhandenen Infrastrukturen zu Zusammenlebens aktiv werden lässt als in sehen, im Besonderen wegen der Einkaufs- anderen Wohnkomplexen, ist die in Öster- möglichkeiten für den täglichen Bedarf. reich bisher einmalige Situation, dass die Außerdem wurde festgestellt: „Je besser Mieter aufgrund vom Kauf von Aktien ein die Ausstattung, desto höher ist die Wohn- Mitbestimmungsrecht in der „Gemein- zufriedenheit, desto geringer ist die Woh- nützigen Wohnbau-AG Wohnpark Alt Erlaa“ nungsmobilität (der Wunsch wieder weg- erwarben. Trotz der allseits bekannten zuziehen), desto besser ist das soziale Netz Zufriedenheit der Bewohner Alt Erlaas ist und desto stärker ist die Identifikation mit die Wohnanlage auch heute noch die Ziel- der Siedlung.“ (aus: Stadtentwicklung Wien: scheibe von vehementer Kritik, u.a. aus- Wohnzufriedenheit in Wien). Seit dem Erst- gerechnet von Seiten derjenigen Architek- bezug hat es in Alt Erlaa kaum Leerstand ten, die selbst wieder dabei sind, solche gegeben und wenn die Wohnung gewech- großen Wohnanlagen zu planen und zu selt wurde, meist deshalb, weil die Mieter bauen – auch in Wien. innerhalb des Gebäudes umzogen oder in eine Wohnung / ein Haus wechselten, welche eine in Alt Erlaa nicht vorhandene Wohnform anboten. Mittlerweile suchen sogar viele der hier Aufgewachsenen wiederum eine Wohnung in Alt Erlaa. Den Bewohnern zufolge ist das von allen gelobte Gemeinschaftsgefühl zu großen Teilen auf die Dachschwimmbäder zurückzuführen. Laut Harry Glück kommt ihnen eine gemeinschaftsfördernde Funktion zu, „so wie im Dorf die Kirche, das Wirtshaus oder der Kaufmann“. Die Studie fand des weiteren heraus, dass ca. die Hälfte der Bewohner Alt Erlaas ihre Freizeit in der näheren 1–2 turrisbabel 64 turrisbabel 64 November Novembre 2004 Monster! Monster? – Siedlungen / Insediamenti Schlangenbader Straße, Berlin und Abgasbelastung das Areal schwer zu Die Entstehung der Wohnanlage geht auf bebauen sei. Die Mehrkosten, die eine den Anfang der 70er Jahre zurück, als der solch aufwendige Konstruktion einer Auto- Bau eines Autobahnteilstückes beschlossen bahnüberbauung mit sich bringen würde, wurde, das die südlichen Berliner Bezirke wurden durch die Doppelnutzung des an den Autobahnring anschließen sollte. Gebietes und eine absolut geringe Inves- Zu diesem Zweck wurde das Areal eines tition für notwendige Infrastrukturen Kleingärtnervereines erworben. Der Kauf (Schulen z.B. waren im Umfeld bereits wurde dadurch ermöglicht, dass das restli- ausreichend vorhanden) relativiert. Im wei- che, nicht für den Autobahnbau benötigte teren Verlauf ging das Projekt an die Woh- Gebiet der Kleingartenkolonie zu Bauland nungsbaugesellschaft DEGEWO über, die erklärt wurde und so den Laubenpiepern zu es im Rahmen des sozialen Wohnungs- einer erheblichen finanziellen Entschädigung baues fertigstellte und bis heute verwaltet. Schlangenbader Straße, (Autobahnüberbauung), Berlin 151 („Schallschutzbau- Adresse ten“), 543 (Straßenrand- verhalf. Damals bestand in der von der Die gesamte Anlage besteht aus der Auto- Schlangenbaderstr. 12-36, bebauung) Mauer umgebenen Stadt ein großer Woh- bahnüberbauung, „Schlange“ genannt, Berlin-Wilmersdorf (D) Gemeinschaftseinrichtun- nungsbedarf bei zeitgleich extremem Mangel den schallabschirmende Bauten im Süden Planungsbeginn 1971 gen 4 Gastwohnungen, und Norden, der straßenbegleitenden Baujahr 1976 – 81 mietbare Hobbyräume, an Baugrund. In diesem Kontext bildete Bauherr zentrale Ladenzeile sich der sogenannte Arbeitskreis AKS6 he- Bebauung an der Schlangenbader Straße Mosch Bauunternehmung, mit Supermarkt, Bäcker, ab 1974 DEGEWO Schuster, Apotheke usw., raus, der aus Architekten, Ingenieuren, und einer Ladenzeile im Zentrum. Die Auto- Architekt Kundenzentrum der Stadtplanern usw. bestand. Er beschäftigte bahnüberbauung besitzt, wie auch die Georg Heinrichs, Gerhard Wohnbaugenossenschaft, sich u.a. mit Überlegungen dazu, wie man Gebäude in Alt Erlaa, die Form eines soge- Krebs, W. Bertelsmann, Grünanlagen mit Spiel- alle Berlin plätzen für alle Altersgrup- die in Berlin reichlich vorhandenen Verkehrs- nannten „Hügelhauses“, mit einem im Quer- Geschosse 11-14 pen, Gemeinschaftsräume, trassen überbauen könne, um so bereits schnitt dreieckigen Sockel, in dessen Dun- Höhe bis zu 46 m Kindertoiletten im EG Länge ca. 600 m Sonstiges 80 Senioren- versiegelte Flächen einer Doppelnutzung zu- 3 Wohnungsanzahl 1064 wohnungen führen zu können, anstatt Grünflächen opfern zu müssen. Diese Idee wurde von einem privaten Bauunternehmer aufgegriffen, der das Grundstück an der Schlangenbader Straße gekauft hatte. Nach einigen Voruntersuchungen hatte sich nämlich herausgestellt, dass aufgrund des Zuschnittes und der Lage mit der entsprechenden Lärm4 1 – 2 Alt Erlaa, Wien 3 – 4 Schlangenbader Straße, Berlin 43 44 Siedlungen / Insediamenti – Monster! Monster? November Novembre 2004 kelbereichen sich die Autobahnröhren und (Wohnungen für Alleinstehende, Allein- die darunterliegenden 2 Parkdecks befinden. erziehende, Paare und Familien) zu einem Darüber erhebt sich der riegelförmige Ge- Miteinander der Bewohner beizutragen. bäudeteil. Um der gekrümmten Form der Dies wird unterstützt durch die im Gebäu- Autobahn folgen zu können, besteht die de verteilten Gemeinschaftseinrichtungen. Anlage aus 7 Elementen, die in ihren Knick- Das Gebäude macht heute einen von den punkten durch die Treppenhäuser aneinan- Mietern angenommenen und sehr beleb- der gekoppelt sind. Die ersten 3 Wohnge- ten Eindruck. Für die Maisonettenwohnun- schosse besitzen großzügige Loggien, dann gen gibt es laut Aussage der DEGEWO folgen einige Etagen mit Terrassenwohnun- Wartezeiten bis zu einem Jahr. Die Außen- gen, die letzten Stockwerke sind mit Balko- anlagen sind eine grüne Oase und wer- nen ausgestattete Maisonettenwohnungen. den durch die Bepflanzung der großen Insgesamt gibt es 30% Maisonettenwohnun- Pflanztröge der Terrassen bis in die obe- gen und 50% der Wohnungen haben Ter- ren Stockwerke fortgeführt. Mit dem Bau rassen mit einer durchschnittlichen Größe dieser Wohnanlage wurde eine auf den von 15 m . Im Gebäude selbst wurde ersten Blick paradoxe Situation geschaffen: versucht, mittels einer guten Durchmi- Eine von Autolärm freie Wohnanlage, schung von Wohnungsgrößen und -typen da sie über der Autobahn errichtet wurde. 2 1–2 1 Terrassenwohnung (2-2,5 Zimmer), Maisonettenwohnung (3 Zimmer) 2 – 3 Schlangenbader Straße, Berlin turrisbabel 64 turrisbabel 64 November Novembre 2004 Monster! Monster? – Siedlungen / Insediamenti Sonderstatus als Pilotprojekte, oder wie bei der Unité in Berlin, als Teil des Kräftemessens im Nachkriegsaufbau zwischen Ost und West. Literatur - „Autobahnüberbauung Schlangenbader Straße – Vom Abenteuer, das Unmögliche zu wagen...“ Berlin, 1990; - www.charlottenburg-wilmersdorf.de/wissenswertes/lexikon/schlangenbader/html; - www.degewo.de/projekte/innovation/ architekturprojekte; - Reinhard Seiß „Paradeiser mit Schneebergblick“ in: Die Presse vom 25./26. August 2001; 3 - Reinhard Seiß „Harry Glücks hängende Zusammenfassung Überwachungsanlagen an den neuralgi- Gärten“ in Wiener Zeitung vom 02.04.2004 Die erste Reaktion, wenn man an Groß- schen Punkten installiert, da auch bei einer „... in die Jahre gekommen“ in: db 10/01 – wohnanlagen denkt, ist im Normalfall, dass guten Nachbarschaft nicht überall die sozia- Reinhard Seiß; sie sozial und baulich heruntergekommene le Kontrolle funktioniert bzw. funktionieren - www.wien.gv.at/stadtentwicklung/ Ghettos seien. Bei der Beschäftigung mit kann. Über die oft innovativen und gut wohnzufriedenheit; den vier oben genannten Projekten stellte durchdachten Grundrisse der Wohnungen - Thomas Rottenberg „Architekt Harry sich jedoch heraus, dass alle, natürlich äußert sich der überwiegende Teil der Glück predigt die Wohnzufriedenheit“ in: mit der ein oder anderen Einschränkung, Bewohner sehr positiv. Einen Schwach- Der Standard vom 11.09.2001; sehr gut funktionieren. Zuallererst trägt punkt bilden eindeutig die Flure: groß, - Gabriele Kaiser, „Wohnpark Alt Erlaa“ zu ihrem Erfolg sicherlich die Tatsache bei, lang, anonym und ohne natürliche Belich- 07.01.2002 veröffentlicht auf: dass sie Personen, die sich den Traum vom tung, die besonders Besuchern die Orien- www.nextroom.at eigenen Haus mit Garten in den Stadtrand- tierung erschweren. Als Gegengewicht zu - www.corbusierhaus-berlin.de; gebieten nicht leisten können, eine gute den Baumassen gibt es großzügige und - infar.architektur.uni-weimar.de/ und kostengünstige Alternative in städti- meist gut gestaltete autofreie Außenberei- innovative_wohnungsbauaspekte; scher Lage mit guter Verkehrsanbindung che, die besonders Familien mit Kindern - www.tu-harburg.de/b/kuehn/lec34.html; bieten. Statt des Gartens gibt es große zugute kommen. Auffallend ist, dass es - www.bwk.tue.nl/architectuur/dmw/group4; Terrassen oder Balkone mit Ausblick. Die in den untersuchten Wohnanlagen eine An- - www.marseille-citeradieuse.org; Wohnungen bieten eine überdurchschnitt- zahl von engagierten Mietervereinigungen - Daniel Wiese, „Zwei Türen rechts, zwei liche technische Ausstattung und einen gibt. Diese organisieren nicht nur Feste Türen links“ in: Berliner Zeitung vom qualitativ hochwertigen Ausbau bei gleich- und andere Aktivitäten der Bewohner, für 05.09.2001; zeitig günstigen Mieten. Außer bei der Unité die sogleich die entsprechenden Räum- - Tobias Schneider, „Der letzte Laden im in Berlin verfügen die Komplexe über eine lichkeiten in der Anlage vorhanden sind, Haus schließt“ in: Berliner Zeitung vom gute Infrastruktur mit Geschäften, Dienstlei- sondern ermöglichen auch eine Einfluss- 03.06.2000; stung, Freizeiteinrichtungen etc., vergleich- nahme der Mieter auf die Verwaltung - „Corbusierhaus ohne Läden“ in: Tages- bar denen einer Kleinstadt. Sie erfüllen, der Anlage und fördern die Eigenverant- spiegel vom 03.06.2000; was W. Wang für das Funktionieren einer wortung dem Gebäude gegenüber. - www.charlottenburg-wilmersdorf.de/ Wohnanlage für unbedingt notwendig hält: wissenswertes/lexikon/le_corbusier_haus; „Die Zufälligkeit und Anonymität der sich Städtebaulich sind und bleiben diese Kom- - „Übergeschnappt – aber mit Wohn- in schiffsähnlichen Großwohnbauten auf- plexe Solitäre und werden nie städtische qualität“ in: Neue Zürcher Zeitung vom haltenden Bewohner braucht gemeinschaft- Räume, im klassischen Sinn, schaffen. Zeit- 03.06.2004; liche Einrichtungen, um nicht nur Grund- gleich sind sie jedoch trotzdem von ihrem - Le Corbusier, „Der Modulor“, Stuttgart 1985 gefühle wie Sicherheit und Verortung zu sozialen Umfeld und ihrer Lage im urbanen - Ulrich Conrads, „Programme und Mani- befriedigen, sondern auch die normalen Kontext abhängig. feste zur Architektur des 20. Jahrhunderts“, Tagesbedürfnisse der Bewohner.“ Bauwelt Fundamente 1 / Braunschweig 1986; (W. Wang, Bauwelt 18–19/2002, S.51). Ein letzter Punkt sollte nicht unerwähnt - Bauwelt 18–19/2002; Um dem Sicherheitsbedürfnis nachzukom- bleiben. Obwohl alle vier Wohnanlagen - ”Le Corbusier – Synthèse des Arts – men, wurden dennoch in einigen Wohn- urprünglich im sozialen Wohnungsbau Aspekte des Spätwerks 1945-1965“ / anlagen, oft auf Wunsch der Bewohner hin, entstanden, genossen sie alle einen Badischer Kunstverein Karlsruhe 1986. 45 46 Siedlungen / Insediamenti November Novembre 2004 turrisbabel 64 Andrea D’Affronto, Monica Carmen L’Araba Fenice Quando un’utopia finisce, la realtà rinasce e diventa un’astronave complessità e la ricchezza di relazioni tipiche della città. Un edificio di nove piani che al quarto diventava una strada con negozi, “corviale non è un qualsiasi pezzo di città… servizi, mercato, al piano terra un percor- corviale è un’astronave non finita e arena- so con piazze e cortili. Nei due piani inter- tasi di cui si sono perse le istruzioni d’uso rati il parcheggio per le auto e negli spazi le istruzioni vanno riscritte esterni un grande parco, giardini, percorsi molti segreti dell’astronave li conoscono ciclabili e pedonali. La parte più rivoluzio- solo gli abitanti naria di Corviale tuttavia riguardava i ser- devono per prima cosa essere raccolti, vizi e gli impianti collettivi: teatri all’aperto, trascritti, condivisi uffici, un’enorme sala riunioni di 500 po- e sì… perché l’astronave può funzionare sti, biblioteca, palestra coperta, complesso solo se gli abitanti ne conoscono l’uso…” parrocchiale, scuole e asili. Il dito segue il percorso indicato sulla map- Dal punto di vista gestionale doveva incen- pa della città, il mio amico guida l’auto. tivare l’iniziativa del singolo abitante, da Gianni è romano ma a Corviale non c’è mai quello istituzionale rappresentare un espe- stato; ne aveva solo sentito parlare e la sua rimento emblematico di edilizia popolare. immagine di Corviale è quella di un luogo “Il progetto rientra nelle ricerche per una lontano, estremamente degradato, confinato nuova dimensione dell’habitat che si ponga ai margini estremi della periferia romana. come radicale alternativa alla dispersione Tuttavia si è lasciato coinvolgere dal mio de- dell’attuale periferia, al ruolo subalterno a siderio di vedere la “grande macchina per livello di uso e di immmagine che riveste abitare”. Attraversiamo la borgata romana nei confronti del centro urbano, alla disgre- percorrendo la portuense verso il mare e ci gazione tra residenze e servizi e al declas- arrestiamo ai piedi di una collina. samento sociale che la caratterizzano.”2 La lunga macchia nera rettangolare dise- Un controaltare alla città storica quindi, gnata sulla piantina che ci portiamo appres- una alternativa spaziale alla periferia. L’edi- so, si erge davanti a noi come un’enorme ficio, commissionato dall’Istituto Autono- diga. Prima di avvicinarmi cerco di scatta- mo Case Popolari (IACP) sulla base della re alcune foto ma ho qualche difficoltà: legge 167, prevedeva una costruzione di il mio obiettivo non riesce a catturare per 60 ettari per 1202 appartamenti (8000 per- intero il fascio chilometrico composto dal- sone), suddivisa in 5 corpi organizzati in l’alternarsi orizzontale di nastri di vetro condomini indipendenti di 220 alloggi. e parapetti grigi in calcestruzzo. A metà circa dell’edificio un prolungamen- 1 to trasversale si tende come un braccio Strisciata foto viaggio Foto Andrea D’Affronto Nell’intento dell’architetto Mario Fioren- verso i vecchi quartieri. Alle spalle del co- tino, progettista di Corviale, la “casa-città” losso e parallelo ad esso un edificio più della lunghezza di un chilometro e dello basso era destinato originariamente ad ac- spessore di 30 metri doveva contenere la cogliere famiglie di anziani e disabili. turrisbabel 64 November Novembre 2004 L’Araba Fenice – Siedlungen / Insediamenti “Una geometria quasi perfetta, fantascien- Eppure il Corviale non va a fondo. tifica per chi ha ribatezzato il serpente: la Per molto tempo nell’occhio del ciclone a navicella spaziale di Corviale.” 3 causa di occupazioni abusive, delinquenza, La prima pietra viene posata nel 1975 ma appelli all’intervento delle istituzioni pub- i primi assegnatari entrano solo nel 1982. bliche da parte degli abitanti, nel Corviale “La verità è che la scommessa è fatta sul si è andata costituendo una comunità che modo in cui sarà gestito Corviale, e cioè si è strutturata secondo proprie regole e tutta questa esperienza è fatta di architettu- modi di vita, che ha delimitato i propri ra e di gestione, come tutte le cose della spazi, li ha reinventati, ha intrapreso azioni città che non sono fatte semplicemente comuni, e in cui convivono legittimi asse- di facciate ma anche di organizzazione, di gnatari e i figli di quelli, immigrati e gente servizi, di trasporti eccetera”. che improvvisa un ricovero. L’esperienza 4 Il sogno si è arenato a causa dei costi ingen- mette in luce sia i limiti di Corviale quale ti di costruzione, dei problemi di gestione utopia di spazio urbano concepito secondo e per l’assenza di servizi e di infrastrutture. logiche astratte, sia le potenzialità di una Niente negozi, niente servizio ospedaliero, struttura che ha accolto forme impreviste niente mercato coperto, niente collegamen- di esistenza e pratiche di uso degli spazi. ti pubblici con la città, strade dissestate. “Sono le seconde generazioni, quelle nate Il colosso di cemento è stato abbandonato dentro Corviale che sentono di appartener- a sè stesso. La grande diga che separa la gli e mostrano la volontà di viverlo non città dalla campagna, che nelle intenzioni come luogo di ghettizzazione ma, al di là di Fiorentino doveva “proteggere” il non di tutti i disagi che continuano a sussistere, costruito dall’invasione della periferia ha come spazio carico di positività.” 7 assunto i connotati di un muro invalicabile. La volontà di non abbandonare Corviale “L’utopia si è esaurita con il tempo. (…) né di cancellarne il vissuto attraverso Ci troviamo di fronte a strutture architetto- l’abbattimento dell’edificio, muove la niche di enorme interesse compositivo domanda essenziale da parte di chi vi abita: ma in cui la costruzione e le forme di costruire una nuova immagine per il gestione politica non sono entrate in alcun quartiere in concomitanza a una sua riqua- rapporto funzionale. Qui si respira un’at- lificazione ambientale. mosfera da disastro dopo una guerra bat- “La mia impressione è che ci troviamo in teriologica.”5 una sorta di ‘extrasistole’ dell’architettura Secondo altre opinioni, non sono i proble- e della cultura urbana. Una death-zone mi di gestione ad aver decretato il fallimen- in cui la potenzialità di un ritorno alla vita, to della struttura: “Il fallimento è innanzi- un’accelerazione del battito cardiaco co- tutto il fallimento di una irragionevole esistono con il rischio latente di un abban- aspirazione: quella di rifondare una co- dono definitivo – voluto o imposto – e munità partendo dall’imporre spazi che quindi con la fine di tutto. (…) Un obiettivo li costringano a sviluppare nuovi modelli interessante a mio avviso è rendere questo di relazione. Non è la dimensione, il suo edificio un ‘attrattore di contemporaneità’. gigantismo ad essersi scontrato con l’op- Penso che far rivivere queste forme è pos- posizione degli abitanti ma la costrizio- sibile solo all’interno di un progetto lin- ne del suo modello di vita che deve esse- guistico che è quello della ricerca e della re stata vissuta come un vincolo.” 6 sperimentazione contemporanea.” 8 47 48 Siedlungen / Insediamenti – L’Araba Fenice November Novembre 2004 turrisbabel 64 Sul versante istituzionale la sfida è stata visione del luogo dall’“interno”. Il docu- raccolta dal Dipartimento XIX del Comune mentario, realizzato dai ragazzi di Corviale di Roma (Assessorato alle Politiche per dopo un workshop appositamente orga- le Periferie, per lo Sviluppo locale, per il nizzato al fine di far acquisire le nozioni di Lavoro, guidato da Luigi Nieri), che, in col- base di ripresa e montaggio, è centrato, laborazione con il Laboratorio Territoriale attraverso le interviste agli abitanti, sull’a- Roma Ovest, ha scelto di sostenere pro- spetto umano della vita quotidiana.” 9 getti finalizzati alla produzione artistica e Nell’ultimo anno il progetto “Immaginare al coinvolgimento degli abitanti. Le azioni Corviale” del gruppo di architetti, artisti, intraprese oltre che al recupero degli spazi ricercatori di Osservatorio Nomade, curato della struttura, alla creazione di attività dalla Fondazione Adriano Olivetti, è diven- di consulenza, formazione e lavoro, mirano tato un laboratorio multidisciplinare sullo ad attivare una nuova percezione sia da spazio urbano, dove si coniugano pratiche parte degli abitanti che della città riguardo di progettazione partecipata e di produzione al senso e alle potenzialità di questo luogo. artistica e multimediale. Nel 2002 il Dipartimento XIX promuove ON: “La scelta di lavoro sul campo è diffici- l’evento Sonìcity a Corviale, organizzato le e può generare diffidenza, ma fa sì che dall’associazione culturale Moorroom. l’individuazione degli ambiti di intervento “Attraverso le immagini e la musica si è non sia il frutto di un’intuizione artistica tentato di dar vita al ‘Corviale non cos- estranea, ma la risonanza di bisogni reali, truito’, quello nascosto, che dà sensazioni vivi e radicati. Da un dialogo con gli abitanti inconsuete. (…) Un percorso basato su a tratti entusiasmante e a tratti conflittuale, istallazioni video/sonore, pone in evidenza è emersa l’importanza di tre dimensioni 1 Corviale network 2 Corviale univercity, il contrasto fra l’immaterialità di queste su cui concentrare la riflessione: la realtà stile libero opere e la materica presenza della struttura vissuta, l’immagine e l’immaginario. (…) 3 laboratorio storie comuni 4 Corviale univercity, architettonica che le contiene. (…) Il punto La realtà – L’obiettivo è quello di conoscere stile libero di raccordo e dialogo fra il progetto artistico lo stato di fatto dell’edificio attraverso una e la realtà territoriale è rappresentato dal mappatura dei diversi luoghi presi in esame, Wokshop_Corviale, il mezzo attraverso dei loro usi, delle microtrasformazioni il quale è stato possibile presentare una autocostruite dagli abitanti per adattarsi 5 laboratorio sonoro 6 Corviale univercity, stile libero Foto Osservatorio Nomade 1 3 2 turrisbabel 64 November Novembre 2004 L’Araba Fenice – Siedlungen / Insediamenti all’ambiente. Dai dati emersi sono state è un’altro dei mezzi di condivisione delle prodotte alcune ipotesi progettuali che esperienze, di documentazione delle attività potrebbero indurre nuovi processi di tra- che si svolgono a Corviale, di quelle in via sformazione e nuove forme di gestione. (…) di formazione e delle vicende interne che L’immagine – Corviale Network: come libe- hanno come protagonisti i suoi abitanti. rarsi della condanna mediatica che fa di 1 Testo tratto da: on/cor- viale – numero zero. 2003/15/15incubo.htm L’insieme di queste azioni e iniziative forse feria. (…) L’intenzione è quella di dar vita realizzerà il proposito, meno utopico e più a una immagine ‘immediatica’ da con- reale, di generare le condizioni affinché la trapporre a quella mediatica consolidata. guida dell’”astronave Corviale” si trovi Usando gli stessi mezzi che hanno prodotto nelle mani di chi la abita. Un’astronave che, questa rappresentazione distorta, insieme per la sua storia e per quella dei suoi abi- ai giovani del quartiere stiamo realizzando tanti, si situa all’incrocio tra arte, architettu- una stazione televisiva locale, Tele Corviale, ra, politica e che oggi appare un territorio con cui costruire una televisione inedita ideale per ridefinire le interazioni tra questi e creativa, attenta a raccontare le trasfor- tre mondi e per sperimentarne di nuove. vedi nota 2, 4 Rivista ideata e realizzata Corviale il simbolo degli orrori della peri- op. cit. pag. 78-79 Intervista all’antropologo mazioni in atto e quelle sognate (…) da Osservatorio Nomade. 5 Progetto interno a “Imma- Massimo Canevacci, ginare Corviale” a cura Roma 2002, publicata in: della Fondazione Adriano www.archphoto.it/ importante che la comunità reale che oggi Olivetti, promosso dal Dip. video.htm abita questo edificio prenda coscienza XIX del Comune di Roma. 6 L’immaginario – La consapevolezza di abitare un monumento. (…) Crediamo Tratto dal testo di Michele N.Campanella, “Roma: Furnari, pubblicato in: del sogno di una comunità ideale che co- Nuovo Corviale, miti uto- www.moorroom.org/ stituisce il senso stesso di Corviale.” 10 pie valutazioni” Romaso- sonicity/2002/corviale.html 2 associazione culturale cietà / 3 – Bulzoni editori 7 1995, intervista a Mario moorroom. Per realizzare questo intento l’idea è creare Fiorentino. www.moorroom.org/ un “manuale d’uso dell’edificio”, una guida 3 B. Romagnoli, “vita e sonicity/2002/corviale.html miracoli di un incubo 8 vedi nota 5. di Corviale in grado di far interagire memo- urbano” 24.04.2003, 9 vedi nota 7. ria e storia dell’edificio, di chi l’ha pensato articolo pubblicato in: 10 www.carta.org/cantieri/ on/corviale – numero zero. cartacitta/Roma/ op.cit. vedi nota 1. testi tratti da: e costruito, con la memoria e la storia degli abitanti di Corviale. La rivista “on/corviale” 4 5 6 49 50 Siedlungen / Insediamenti November Novembre 2004 turrisbabel 64 Pier Francesco Bonaventura Due complessi IPES di case-albergo a Bolzano Minialloggi o case-albergo per lavoratori? sociali e (art. 22/bis) autorizza la Giunta Le parole fanno le cose e non è indifferente provinciale a deliberare un programma in questa sede impiegare l’uno o l’altro speciale di costruzione “per la sistemazio- termine. “Minialloggi” mi fa pensare a un ne abitativa del personale sanitario, che mondo di singles postindustriali e gauden- deve essere assunto allo scopo di garantire ti, refrattari al matrimonio, con una vita il funzionamento delle aziende sanitarie”. professionale e relazionale varia ed interes- Successivamente la Giunta provinciale ha sante. Dico invece “case-albergo per lavo- legiferato nuovamente in materia e con ratori” e mi passano davanti agli occhi vec- l’art. 49 della legge 10 agosto 2001 deno- chie scene di operai stanchi di sfacchinare, minato “Disposizioni per snellire la realiz- sopraffatti dalla nostalgia della famiglia zazione di case albergo per lavoratori” lontana, che escono alle cinque di mattina ha introdotto nella legislazione urbanistica sfilando a testa bassa seguiti dallo sguardo una procedura d’eccezione su cui – proprio diffidente del portiere-sorvegliante dello per la sua eccezionalità – vale la pena di stabile. Non meraviglia quindi che l’Istituto soffermarsi. Innanzitutto le case-albergo per l’Edilizia Sociale (IPES) preferisca la per lavoratori, al pari di un depuratore dizione “minialloggi”, che è infatti quella o di una sede universitaria, sono conside- che si legge sui cartelli dei due cantieri rate “impianti di interesse provinciale”. attualmente in corso al bivio Merano- La loro costruzione non è soggetta a con- Mendola, alle porte di Bolzano. Conviene cessione edilizia da parte del Comune sgombrare ogni dubbio circa la tipologia interessato, ma semplicemente a parere e la destinazione dei due interventi in atto. d’idoneità urbanistica da parte della com- Abbiamo a che fare in effetti con due com- missione urbanistica provinciale. Come plessi di case-albergo per lavoratori, sep- avviene la scelta dei terreni su cui edifi- pure con una dotazione minima di servizi care questi “impianti”? L’IPES indice una comuni: un locale uso lavanderia e una gara per l’acquisto “di aree edificate o sala comune pluriuso. Beneficiari dei 250 non edificate”. Si aggiudica l’appalto l’im- minialloggi da 28-30 mq netti più balcone presa, ovvero il consorzio di imprese, che sono due specifiche categorie di salariati: offre il “mix” più conveniente in base nel primo caso (le tre palazzine di cinque all’ubicazione, alla dimensione, al tipo di piani sul lato nord di via Druso, progetto costruzione e al prezzo. Trattandosi preve- dell’arch. Renzo Gennaro) infermieri e para- dibilmente di terreni in regime di verde medici ivi destinati dal datore di lavoro, agricolo (gli unici che consentono all’im- l’azienda sanitaria di Bolzano; mentre nel- presa di stare nei costi) la Giunta provin- l’altro caso (le due case in linea di tre pia- ciale, previo il parere di idoneità urbanisti- ni presso il consorzio agrario, progetto ca e “sentito il Comune territorialmente dell’ing. Siegfried Unterberger) si tratta di interessato”, delibera la variante d’ufficio singoli lavoratori iscritti nelle graduatorie al piano urbanistico comunale. Il fatto dell’IPES, prevalentemente – anche se non che la Provincia sia disposta a mettere in necessariamente – stranieri. La costruzione gioco con una procedura così spedita e dei due complessi avviene in attuazione deregolativa aree di verde agricolo altri- dell’area con i due lotti dell’ordinamento dell’edilizia abitativa age- menti rese edificabili con il contagocce d’intervento: volata come definito dalla legge provinciale ci dice in sostanza due cose: per personale sanitario. n. 13 del 17 dicembre 1998. Questa stabi- a) Che il mondo è cambiato (e con esso B Case-albergo lisce che nei programmi di costruzione del- il Sudtirolo). Era semplicemente inimma- l’IPES venga determinato il numero degli ginabile vent’anni fa, regnante l’asses- alloggi da riservare a particolari categorie sore all’urbanistica Benedikter, sacrificare Planimetria generale A Case-albergo per lavoratori. In alto, l’Ospedale provinciale. turrisbabel 64 November Novembre 2004 Due complessi IPES di case-albergo a Bolzano – Siedlungen / Insediamenti A B un ettaro e mezzo di frutteto per dare una be una certa fortuna in tempi e contesti ostante abbia dato luogo a realizzazioni casa decente a infermiere polacche e fon- che oggi ci sembrano remoti: nell’Unione pratiche effimere e fallimentari, si può ditori marocchini. Sovietica collettivista degli anni ’30; nella ben dire che l’archetipo del falansterio b) Che il problema dell’alloggio per le due Scandinavia socialdemocratica degli anni attraversi tutta la storia dell’edilizia sociale, categorie beneficiarie degli interventi IPES ’50 e ’60, e in parte anche in Italia, nelle dalla cité industrielle all’unité d’habitation, è una vera emergenza sociale. La legge città industriali del Nordovest ai tempi del- all’Existenzminimum, fino ai grandi inter- riconosce implicitamente che i lavoratori la grande immigrazione dal Mezzogiorno. venti di edilizia economica e popolare stranieri sono vitali per lo sviluppo del- In realtà, l’idea di alloggiare i lavoratori degli anni ’70, ed è spesso evocato per l’economia sudtirolese e in particolare per salariati in appositi insediamenti pianifi- bollare certi esperimenti “inumani” e fuori il mantenimento dell’attuale sistema di cati dotati di servizi è ben più vecchia e la misura di edilizia sociale (vedasi il caso welfare. Soprattutto l’annoso problema si ritrova già nei primi esperimenti sette- del quartiere romano di Corviale o, per dell’abitazione delle infermiere provenienti centeschi di colonia operaia, quali Arc-et- rimanere a Bolzano, le case popolari di dall’est europeo, finora sistemate in strut- Senans in Francia e San Leucio in provin- Aymonino in via Cagliari). La preoccupazio- ture alberghiere dismesse, potrebbe tro- cia di Caserta. Nel XIX secolo la ricerca ne che i nuovi complessi di case-albergo vare una soluzione definitiva con la realiz- di una sistemazione abitativa razionale per non assumano caratteri fourieriani (sepa- zazione del complesso di via Druso. la forza-lavoro fu tra i principali obiettivi ratezza, segregazione, gigantismo, control- dei riformatori sociali dell’epoca ed è con- lo sociale) era ben presente sia agli ammi- È prevedibile che i due interventi al bivio siderata dalla storiografia classica dell’ar- nistratori che alla commissione incaricata Merano-Mendola non siano che i primi chitettura come uno dei momenti fondanti di scegliere i progetti. Sono state scartate di questa natura a Bolzano e provincia. dell’urbanistica moderna. Si deve appunto ubicazioni fuori mano in zona Agruzzo, L’afflusso di manodopera straniera, la diffi- al bizzarro utopista francese Charles Fou- in favore di un inserimento soft nelle vici- coltà di reperire alloggi sul mercato libero rier (1772–1837) il modello forse più noto nanze di un’area di prossima urbanizzazio- dell’affitto, la tendenza alla riduzione dei di casa-albergo, il Falansterio, un insedia- ne; è stata privilegiata – almeno nel primo componenti del nucleo familiare dovreb- mento multipiano di grandi dimensioni progetto – la tipologia a palazzina, non- bero spingere sia l’ente pubblico che gli in cui individui in età lavorativa, vecchi e ostante i maggiori costi che questa compor- investitori privati a impegnare sempre più bambini sono alloggiati separatamente ta, mentre il controllo degli ingressi avrà risorse su questa tipologia residenziale. e beneficiano gratuitamente di standards luogo in modo discreto attraverso l’occhio Torna così da noi un tipo edilizio che eb- abitativi minimi e servizi primari. Non- attento di una telecamera a circuito chiuso. 51 52 Siedlungen / Insediamenti – Due complessi IPES di case-albergo a Bolzano A November Novembre 2004 1 2 3 4 Case-albergo per Progetto architettonico seconda scala esterna sul personale sanitario arch. Renzo Gennaro lato sud per adeguare gli Numero alloggi 150 Collaboratori edifici alla normativa in ma- Committente Istituto per arch. José Pittella teria di esercizi alberghieri. l’Edilizia Sociale (IPES) arch. Augusto Visintini Titolare dell’appalto Progetto esecutivo A.T.I Neufeld arch. Isabella Zamignan, 2 Pianta piano terra 3 Pianta piano tipo 4 Sezione Inizio dei lavori A.I.G. studio associato settembre 2003 Direttore dei lavori Durata dei lavori 18 mesi ing. Stefano Mattei, Volume edificato A.I.G. studio associato 20.527 m3 Responsabile di progetto 1 In fase esecutiva è stata ing. Gianfranco Minotti, aggiunta a ciascuno dei IPES tre corpi di fabbrica una turrisbabel 64 turrisbabel 64 November Novembre 2004 B Due complessi IPES di case-albergo a Bolzano – Siedlungen / Insediamenti 1 2 3 4 Case-albergo per Responsabile di progetto lavoratori ing. Gianfranco Minotti, Numero alloggi IPES 100 (50 per lotto) Progetto architettonico Committente Istituto per ing. Siegfried Unterberger l’Edilizia Sociale (IPES) Collaboratori Titolare dell’appalto arch. Anders Norman A.T.I Oberosler arch. Gaetano Rinaldo Inizio dei lavori arch. Erich Haider 1. lotto: ottobre 2003 geom. Udo Palfrader 2. lotto: giugno 2004 Progetto esecutivo Durata dei lavori arch. Isabella Zamignan, 18 mesi A.I.G. studio associato Volume edificato Direttore dei lavori 16.140 m3 ing. Siegfried Pohl 1 2 3 4 Rendering Pianta piano terra Pianta piano tipo Sezione 53 54 November Novembre 2004 turrisbabel 64 a cura di Andrea D’Affronto e Rodolfo Zancan Interview Intervista all’architetto Renzo Gennaro Limitata nella sua estensione da montagne tettonica e fornire spazi vivibili commisura- e terreni agricoli pregiati, negli ultimi anni ti alle esigenze dei futuri inquilini. Bolzano ha dato risposta al costante bisogno TB Dovendosi confrontare continuamente di abitazioni attraverso grandi interventi di con i limiti imposti dagli imprenditori, iniziativa pubblica e privata (vedi Firmian, non sembra che rimanga molto spazio per Casanova ed ex-Mignone), ma anche in mo- la sperimentazione o l’approfondimento do intensivo attraverso il completamento e di temi architettonici… la densificazione dei tessuti urbani esistenti. RG In effetti possiamo distinguere fra due Renzo Gennaro è uno degli interpreti più diversi tipi di immobiliaristi: da una parte prolifici nella progettazione architettonica una grossa fetta di imprenditori tradizionali, in campo residenziale. Abbiamo voluto sen- poco o per nulla aperti alla sperimentazio- tire la sua opinione in merito al fenomeno. ne, dall’altra una minoranza di imprenditori “illuminati”. Nel primo caso, ogni variazione Turrisbabel La sua attività professionale rispetto ai modi consolidati di costruire è è caratterizzata da numerosi interventi vista come un rischio di insuccesso dal di carattere residenziale. Da quali soggetti punto di vista economico, per cui è molto è costituita la committenza? Quali sono le difficile poter anche solo proporre soluzioni figure che intervengono nell’iter che porta diverse dal solito, sia dal punto di vista spa- alla costruzione degli edifici? ziale, che da quello dell’uso dei materiali. Renzo Gennaro La nostra committenza è Spesso l’aspetto economico condiziona prevalentemente privata, ed è costituita in anche la qualità delle maestranze impiegate, gran parte da imprenditori immobiliari e per cui la loro progressiva dequalificazione ditte di costruzione (soggetti che possono rende difficile realizzare opere curate nei coincidere). Talvolta anche da privati che ci dettagli. Quando invece si opera per im- contattano direttamente. In genere è l’immo- prenditori più “illuminati”, come è il caso biliarista (colui che si assume l’onere finan- di un complesso residenziale di 85 ha che ziario dell’operazione) a scegliere il progetti- stiamo progettando in Germania, allora è sta e l’impresa che realizzerà la costruzione. possibile anche proporre soluzioni diverse, L’operazione è orientata a ricavare un pro- magari ispirate ai principi della biorachitet- fitto, per cui vengono definiti dei range di tura. Se poi ci troviamo di fronte a singoli costo entro cui rimanere. Il progettista ha il privati, allora possiamo veramente permet- compito di tradurre il tutto in forma archi- terci di sperimentare soluzioni nuove, che turrisbabel 64 November Novembre 2004 Intervista all’architetto Renzo Gennaro – Interview ci consentano da un lato, di soddisfare al è un principio estetico che ci guida, bensì meglio le esigenze degli abitanti, dall’altro la volontà di realizzare spazi vivibili all’e- di progredire nel linguaggio architettonico. sterno delle abitazioni in cui poter trascor- TB Il carattere della committenza orienta rere del tempo durante la buona stagione, quindi in misura notevole gli esiti della pro- che nelle nostre condizioni climatiche è gettazione. Che peso hanno nella capacità piuttosto lunga. di orientare il mercato i desideri e le aspet- TB Osservando i condomini da lei proget- tative dei futuri inquilini? tati notiamo proprio come le terrazze siano RG Purtroppo il singolo inquilino o l’acqui- decisamente ampie rispetto alle dimensioni rente medio nella grande maggioranza dei degli alloggi. Potremmo leggerle come casi ha decisamente scarso peso nell’orien- delle villette con giardino (anche se di veri tare il mercato. Trova un’offerta di prodotti giardini non si tratta) fra loro sovrapposte. già pronti e confezionati da parte degli ope- Ritiene che questa possa essere la risposta ratori del mercato immobiliare che si basa- ad un desiderio di edificazione a bassa no sull’acquirente medio. E quasi sempre densità in un luogo dove, per scarsità di (salvo il caso di privati che danno un incari- suolo edificabile, ciò non è possibile? co diretto) manca il contatto ed il dialogo RG È proprio così. Oltre che dalle condi- fra progettista ed inquilino, per cui si opera zioni economiche e da normative molto sulla base di standards definiti dal mercato restrittive, a Bolzano siamo molto condi- immobiliare. Noi comunque cerchiamo zionati dalla scarsità di suolo edificabile. sempre di tenere in conto la vivibilità delle Realizzare ampie terrazze è l’unico modo abitazioni che realizziamo. Al centro della per fornire spazi aperti vivibili alle persone progettazione, dal nostro punto di vista, e se ci fosse una maggiore libertà dal rimane sempre l’uomo. Ritengo poco cor- punto di vista normativo che consentisse retto l’atteggiamento di ricercare a tutti i di giocare coi volumi potremmo anche costi la realizzazione di oggetti formalmen- pensare di farle diventare dei veri e propri te interessanti, che soddisfano il gusto e le giardini pensili. E questo vale per tutte le velleità estetiche del progettista, ma che fasce di disponibilità economica; teniamo risultano assolutamente poco vivibili. Noi conto che a Bolzano non esiste un quartie- preferiamo dare una maggiore attenzione re per ville, per cui anche chi avrebbe la alle esigenze degli abitanti, cercando di disponibilità economica, deve orientarsi realizzare un prodotto architettonicamente piuttosto sull’attico con terrazza. dignitoso, entro i limiti dati dai costi. TB Nelle sue opere balza all’occhio una TB Nella sua architettura ricorrono alcuni ascendenza wrightiana. L’architettura elementi architettonici quali scale aperte, di Wright si basava su un rapporto molto ampie terrazze, tetti giardino… alcuni molto forte fra le costruzioni ed il paesaggio, apprezzati dagli inquilini. Questi sono il e su di un modello urbanistico in cui la frutto di un’autonoma ricerca di linguaggio disponibilità di suolo era pressoché illi- o sono un espressione forte delle esigenze mitata. Quali significati può assumere la dei possibili acquirenti o ancora il risultato scelta dell’architettura “organica” in un di un compromesso con quanto prescritto contesto in cui la disponibilità di suolo dalle norme? è invece assolutamente ridotta? RG Purtroppo il quadro delle norme che RG Condivido tuttora quelli che sono governano l’attività edilizia spesso non i principi fondatori dell’architettura orga- è pensato tenendo conto delle esigenze nica. Apprezzo l’uso della pianta libera, di una progettazione attenta alla vivibilità i giochi di volumi, l’intenso rapporto degli edifici abitativi. Standards minimi, fra interni ed esterni così come un certo volumi già prefigurati che lasciano poco gusto per l’asimmetria ma non voglio spazio per la ricerca di soluzioni architetto- emulare Wright a tutti i costi. E comun- niche alternative così come cubature che que non dobbiamo dimenticare che vanno sfruttate al massimo condizionano Wright non realizzò solo ville per com- moltissimo la progettazione. Le scale aper- mittenti ricchi, ma fece anche degli inte- te non sono altro che una soluzione per ressanti progetti in aree urbane e per poter sfruttare al meglio la cubatura dispo- soggetti meno facoltosi, come testimonia- nibile. Per quanto riguarda le terrazze, non no le Block houses o quelle di Usonia. 55 56 November Novembre 2004 turrisbabel 64 Ruth Pinzger Wettbewerbe Concorsi Wohnen in der Stadt Jury des Wettbewerbs Das „Centro Maia“ im Meraner Stadtteil einrichtungen unter Einhaltung der Stan- - Rosa Franzelin-Werth, Untermais diente bis Ende der 70er Jahre dards des Wohnbauinstitutes und die Errich- Präsidentin des Wohnbauinstituts italienischen Staatsbeamten als Quartier tung einer zweigeschossigen Tiefgarage. - Arch. Ing. Bruno Gotter, für die Sommerfrische. Danach ging es mit Die Projekte sollten mit einem klaren Ener- Abteilungsdirektor der technischen Dienste, WOBI dem als Hotel erbauten Gebäude bergab, giekonzept unter Verwendung alternativer - Arch. Othmar Neulichedl, über Jahre war es Unterschlupf für Obdach- Heizsysteme ausgestattet sein. Die ökologi- Amtsdirektor technisches Amt, WOBI lose, bis schließlich ein Brand jeden Gedan- sche Bauweise sollte mit den Baukosten - Anton Gögele, ken an eine neue Nutzung zunichte machte. des sozialen Wohnbaus abgestimmt werden. öffentliche Arbeiten der Gemeinde Meran Grundstück und Immobilie waren in der Der Baukostenindex von 1.084 Euro/m2 - Arch. Arnold Gapp, Zwischenzeit vom Staat an das Land über- Konventionalfläche musste eingehalten - Arch. Erich Gutmorgeth, gegangen. Schließlich erhielt das Institut werden, wobei auch die Haltung und War- Vorsitzender der Jury, Innsbruck für sozialen Wohnbau den Auftrag, den tung der Wohnanlage bei der Planung - Arch. Gertrud Kofler, wertvollen Bauplatz in unmittelbarer Nähe berücksichtigt werden sollte. Stadtrat für Schlanders Architektenkammer zur Meraner Altstadt zu verwerten. Die Bau- 1. Preis Mit der Vorprüfung wurden aufgabe ist mit einem Raumprogramm von Arch. Susanne Waiz, 28 Wohnungen zwar eher klein, doch nimmt Dipl. Ing. Veronika Dangl und der Bauplatz eine städtebauliche Schlüssel- Georg Mitterhofer, Ruth Pinzger, Cand. Arch. Edith Zemmer position ein, die einerseits durch den Ver- Barbara Pichler (Grünraumgestaltung) beauftragt. kehrsknotenpunkt Romstraße – Petrarca- Ein langer Riegel richtet sich zunächst an straße, andererseits durch die dort verlau- der Tobias-Brenner-Straße aus, knickt dann fende Schnittlinie zwischen historischer im Norden leicht ab und wendet sich stirn- Stadterweiterung (lockere Villenbebauung, seitig der Kreuzung zu. Eine großflächige, Theodor Fischer) und Bauten aus den 60er überstehende Wand schirmt die Wohnun- und 80er Jahren geprägt wird. Bezeichnend gen vom Straßenlärm ab. Auch nach Osten ist der Höhensprung von drei Metern zur ist der Baukörper weitgehend geschlossen. Romstraße hin. Die bestehende Bebau- Im Süden und Westen öffnen sich die Fas- ungssituation entlang der Romstraße ist saden auf durchgehende Balkone, die sich sehr unterschiedlich mit durchgehender mit Glasschiebeelementen zu Wintergärten Randbebauung auf der östlichen, kleinteili- abschließen lassen. Der Baukörper besteht ger Bebauung auf der westlichen Seite und aus drei Zweispännern mit offenen, über- einem sehr prägnanten Gebäude an der dachten Treppenhäusern. Die Wohnräume gegenüberliegenden Ecke Petrarcastraße. orientieren sich nach Westen, die Schlaf- In dieser Situation ist es wichtig, eine urba- zimmer nach Osten. Auf das viergeschossi- nistische Lösung durch einen zeitgemäßen ge Gebäude ist im südlichen Teil eine Dach- Baukörper neu zu definieren. Daher wurde wohnung aufgesetzt. Es besteht die Mög- beschlossen, einen Planungswettbewerb lichkeit, dieses fünfte Geschoss zu vervoll- durchzuführen, um aus einer größeren ständigen. Der große Freibereich im Wes- Anzahl von Projekten jenes auszuwählen, ten unterteilt sich in Privatgärten und einen welches städtebaulich und funktionell die leicht abgesenkten Gemeinschaftspark. beste Lösung bietet. Eine Auflage war Text Susanne Waiz, Auszug aus dem Katalog zur Ausstellung dabei die Erhaltung von zwei geschützten Juryurteil Zedern entlang der Romstraße. Auch die Der zurückhaltend gestaltete Baukörper fügt Gestaltung der Freiflächen war ein wesent- sich nahtlos in die städtebauliche Gesamt- licher Bestandteil der Wettbewerbsaufgabe. situation ein. Zudem versucht das Projekt mit Der bestehende Park bedeutet eine Aufwer- der vorstehenden Stirnfassade im Norden, tung der Wohnungen und einen Ausgleich auf die Situation an der Romstraße einzu- zur stark befahrenen Romstraße. Weitere gehen. Diese Geste könnte sogar noch Planungskriterien waren die Ausschöpfung stärker sein. Durch das Abknicken des Bau- der maximal möglichen Dichte von ca. körpers wird der Schallaufbau verringert. 7.900 m2 für Wohnungen und Gemeinschafts- Positiv bewertet werden die durchgesteck- turrisbabel 64 November Novembre 2004 Wohnen in der Stadt – Wettbewerbe / Concorsi ten Grundrisse mit Hauptorientierung der Jury jedoch korrigieren lässt. Durchlaufende Wohnungen nach Südwesten. Lediglich ein Balkone bzw. Wintergärten sorgen für eine kleiner Teil der Wohnungen weist schmale hohe Wohnqualität. Im Westen entsteht ein Zimmer auf, was sich nach Meinung der großer, geschützter Freibereich. 2 1 1 Grundriss Erdgeschoss 2 Ansicht Südwest 3 Schnitt 3 57 58 Wettbewerbe / Concorsi – Wohnen in der Stadt November Novembre 2004 2. Preis turrisbabel 64 in eine Pergola über. Das Spiel der Fassadensprünge wiederholt sich auf der Nord- Hannes Achammer, ostseite, im 1. Obergeschoss sind die Ein- Stefanie Murero, Giuseppe Bresciano, gangsbereiche zurückgesetzt, im 3. Ober- Noémi Achammer-Kiss geschoss bilden sich Terrassen aus. Der viergeschossige Riegel liegt an der Tobias-Brenner-Straße und belässt einen Juryurteil großzügigen Freibereich im Südwesten. Die Lage und Proportion des Baukörpers Im Norden reagiert der Bau auf die Ver- ist gut gewählt, sie berücksichtigt die ge- kehrssituation der Romstraße, indem er schützten Zedern und schafft einen groß- sich zurücknimmt und an die Stirnseite zügigen, gut nutzbaren Grünraum im Süd- das Stiegenhaus legt. Die Wohnungen im westen. Obwohl das Gebäude sich im Nor- ersten und zweiten Obergeschoss werden den zurücknimmt, ist die Lärmbelästigung durch Laubengänge erschlossen, ins obers- von der Romstraße in den nördlichen Woh- te Geschoss führen wohnungsinterne Trep- nungen stark. Das Projekt zeichnet sich pen (Maisonetten). Allen Wohnräumen durch flexible und differenzierte Grundrisse sind im Südwesten Freibereiche vorgela- aus, die Wohnungen sind aufgrund der gert, die sich durch Vor- und Rücksprünge engen Achsen zwar schmal und etwas tief, in der Fassade in der Tiefe staffeln. Vor doch in sich funktionell und schlüssig. Ein diesen rankt als Sonnen- und Sichtschutz Nachteil ist die Lage von Schlafbereichen ein „grüner Vorhang“ an einer Seilbespan- an den Laubengängen. Die Vor- und Rück- nung bis ins Dachgeschoss und geht dort sprünge wirken beliebig. 2 1 1 Grundriss Erdgeschoss 2 Ansicht West 3 Schnitt 3 turrisbabel 64 November Novembre 2004 Wohnen in der Stadt – Wettbewerbe / Concorsi 3. Preis Juryurteil Das Gebäude ist sehr funktionell, die Stanislao Fierro, Orazio Basso, Wohnqualität der beidseitig orientierten Mario Sbordone, Davide Scagliarini Wohneinheiten mit vorgelagerten Balkonen Der kompakte Riegel entlang der Tobias- ist hoch. Benachteiligt sind die Kleinwoh- Brenner-Straße nimmt den Geländesprung nungen, die zum Teil nur nach Nordosten in sich auf, der westliche Teil des Grund- gehen. Bemängelt werden die an der Süd- stücks wird um drei Meter auf das Niveau westfassade gelegenen Treppenhäuser. der Romstraße abgesenkt. Von dort ge- Durch die Absenkung des Grundstücks im langt man ebenerdig in ein Kellergeschoss, Westen ergibt sich ein großzügiger Frei- darüber liegen die Wohngeschosse. Drei bereich. Die Fassaden sind schlicht und Treppenhäuser erschließen die ost- bzw. zurückhaltend. Die geschlossene Stirnfas- westorientierten Wohnungen. Schlafräume sade im Süden ist unverständlich, die vor- sind durch einen internen Flur vom Wohn- teilhafte Orientierung wird nicht genutzt. zimmer abgetrennt. Alle Räume sind natürlich belichtet und belüftet und auf die durchgehenden Balkone an den Gebäudelängsseiten ausgerichtet. Die größeren Einheiten verfügen über Räume nach Westen und Osten. Die Fassade wird durch bewegliche und feststehende Holzlamellenelemente gegliedert. 2 1 1 Grundriss Erdgeschoss 2 Ansicht 3 Schnitt 3 59 60 Wettbewerbe / Concorsi – Wohnen in der Stadt November Novembre 2004 4. Preis turrisbabel 64 mit Schlafräumen nach Osten und WohnEss-Bereich zum Park. Die größten Wohnun- Paul Senoner, Lukas Tammerle, gen sind Maisonetten, Schlaf- und Wohnräu- Kurt Haselrieder (statisches Konzept), me sind hier nach Geschossen getrennt. Peter Senoner (Künstler) Leitbild für das Projekt ist die kleinteilige Juryurteil Struktur der ‚Favelas’ südamerikanischer Der Riegel bildet einen guten Abschluss Großstädte. Die Grundform bildet ein Riegel, nach Osten, zur Romstraße hin bleibt die der das bewachsene Grundstück von der städtebauliche Situation ungeklärt. Die Idee Tobias-Brenner-Straße abschirmt. Unter- der „Favela“-Struktur und die Einbindung schiedliche Fassaden nehmen Bezug auf ihre in den bewaldeten Grünraum hat hohe Umgebung. Auf der Ostfassade grenzt ein gestalterische Qualität. Jedoch beeinträchti- überdimensionales Bild den Baukörper vom gen die weit auskragenden Kisten Belich- Vorplatz ab. Zur Parkseite wachsen, scheinbar tung und Ausblick. In der Praxis ist die Ver- ungeordnet, Kisten unterschiedlicher Größe wendung vieler verschiedener Materialien aus dem Riegel. Diese öffnen sich nach Wes- für die Fassadengestaltung fragwürdig. Im ten und Süden, wodurch allen Wohnungen Vergleich zu anderen Projekten erscheint die ein sichtgeschützter Freibereich angehört. Erschließung aufwendig, teilweise ist von Die Gebäudeerschließung erfolgt über vier den Stiegenhäusern nur eine Wohnung pro Stiegenhäuser. Ebenerdig liegen die Abstell- Geschoss zugänglich. Das Projekt hat ein räume, darüber die Wohngeschosse. Die ansprechendes, konsequent durchgestalte- kleineren Wohneinheiten sind eingeschossig tes Konzept, deshalb verdient es einen Preis. 2 1 1 Grundriss Erdgeschoss 2 Ansicht West 3 Schnitt 3 turrisbabel 64 November Novembre 2004 Anerkennung Wohnen in der Stadt – Wettbewerbe / Concorsi Wohnbereiche mit vorgelagerten Loggien großzügigen Freiraum im Westen, dies nach Westen bzw. Osten. bedeutet eine erhebliche Aufwertung der Christoph Mayr-Fingerle, Wohnanlage. Die Wohneinheiten sind gut Christian Rübbert, Pavol Mikolajcak Juryurteil orientiert, weitläufige Balkone sichern eine Zwei zueinander leicht verdrehte Baukörper Gewürdigt wird der Versuch, einen Ab- hohe Wohnqualität. Die Orientierung der richten sich im Norden und Osten an den schluss zur Romstraße zu bilden. Die bei- Schlafzimmer zum Laubengang wird kri- Grundstücksgrenzen aus. Im Westen und den südlichen Baukörper haben wenig Be- tisiert, auch wenn dieser von der Fassade zwischen den Gebäuden entsteht ein durch- zug zu ihrer städtischen Umgebung. abgerückt ist. Die Tragstruktur des Gebäu- lässiger Freiraum, an die Romstraße wird ein Die Gebäudeabfolge scheint sehr dicht, die des scheint nicht zu funktionieren. Das Vorplatz gesetzt, von dem Treppen und Ram- Wohnungen blicken großteils auf gegen- Projekt stellt eine sehr konsequente Varian- pen zum höher gelegenen Grundstück füh- überliegende Wände, der dreigeschossige te des „Riegeltypus“ dar und verdient ren. Der Zugang zu den Baukörpern erfolgt mittlere Baukörper wird weniger belichtet. daher eine Anerkennung. jeweils von der Straßenseite. Eine Treppe Die Lage der Tiefgarage unter dem gesam- und kurze Gänge erschließen vier Wohnun- ten Grundstück schränkt die Bepflanzungs- gen pro Geschoss. Die Wohnräume orientie- möglichkeiten der Innenhöfe ein. Wider- ren sich überwiegend nach Süden und Wes- sprüchliche Darstellung in Plan und Modell Stuppner Harald, Stefan Unterweger ten mit Mietergärten oder vorgesetzten erschweren die Beurteilung der Wohnungs- Zwei zueinander gespiegelte Kuben sind Balkonboxen, die zu Wintergärten ausgebaut orientierung und der Fassadengestaltung. durch umlaufende Rahmen miteinander werden können. Diese prägen das Fassa- Die Grundrisse erscheinen jedoch funk- verbunden. Vom öffentlichen Grünraum um denbild im Innenhof, zu den Straßen hin tionell, die Loggien nach Osten und Westen die Gebäude gelangt man in den halböf- zeigen sich die Fassaden eher geschlossen. erhöhen die Wohnqualität. Als besondere fentlichen Hof zwischen den Baukörpern. konzeptionelle Idee verdient diese Arbeit Von hier aus erschließen verglaste Treppen- eine Anerkennung. häuser die über Eck liegenden Wohnungen. ist gut gewählt: Nach Norden entsteht ein Walter Gadner, Magdalene Schmidt, Juryurteil konsequenter Abschluss zur Romstraße, Christoph Flarer, Paul Huez Die gespiegelte Gebäudeanordnung wirkt das südliche Gebäude rückt weit genug ab, Ein langer, schmaler, Riegel ist an die Tobias- schemenhaft und geht kaum auf das ur- um Ausblick und Freiflächen den erforderli- Brenner-Straße gesetzt. Im Erdgeschoss banistische Umfeld und das Grundstück chen Raum zu gewähren. Baumassen und befindet sich nordseitig ein überdachter ein. Auch die Fassadengestaltung berück- Grünraum stehen in gutem Verhältnis zu- Freibereich mit eingestellten Gemeinschafts- sichtigt die unterschiedliche Umgebungs- einander. Aufgrund mangelnder Plandar- und Technikräumen. Der teilweise fünfge- situation nicht. Die architektonische Gestal- stellung ist die Freiraumgestaltung schwer schossige Baukörper könnte im obersten tung der Baukörper ist hingegen kraftvoll zu beurteilen. Auch die Fassaden sind Geschoss vollständig ausgebaut werden. und überzeugend. Der Außenbereich wird schematisch dargestellt. Die Distanz zwischen Die Westfassade wird von fortlaufenden vernachlässigt, eine besondere Qualität des Küche und Wohnzimmer ist bei den Vier- Balkonen gegliedert, eine vorgesetzte Glas- Innenhofes ist nicht erkennbar. Zudem ist zimmer- Wohnungen zu groß. Ansonsten wand dient als Lärmschutz. Im Osten prä- dieser Bereich unterkellert, wodurch die sind die Grundrisse gut nutzbar, zum Teil gen vom Baukörper abgesetzte Lauben- Bepflanzung des Grünraums eingeschränkt aber nur nordostorientiert. Für die gelun- gänge das Erscheinungsbild, an der Rom- wird. Die Wohnungen sind zum Teil aus- gene städtebauliche Idee erhält dieses Pro- straße vermindert eine massive, vorgesetz- schließlich nach Nordost orientiert, der jekt eine Anerkennung. te Scheibe den Verkehrslärm. Die Orien- Nordbau ist dem Verkehrslärm der Rom- tierung der Wohnzimmer erfolgt nach Wes- straße ausgesetzt. Juryurteil Nachrücker Die Position und Proportion der Baukörper Kurt Kurz ten, der Schlaf- und Nebenräume nach Über dem eingeschossigen Garagensockel Osten. Zwei Kleinstwohnungen sind Maiso- schweben drei nach Südosten ausgerich- netten. Der große Gemeinschaftspark im tete Querriegel. Im Erdgeschoss werden sie Westen wird durch einen, auf Straßen- durch einen überdachten Fußweg und niveau abgesenkten öffentlichen Platz an Abstellräume an der Tobias-Brenner-Straße der Romstraße begrenzt. verbunden. Zwischen den Gebäuden entstehen zwei Innenhöfe mit Kinderspiel- Juryurteil bereich. Die Gebäude sind Dreispänner und Zur Tobias-Brenner-Straße bildet der Riegel Zweispänner. In den Dreispännern orien- einen guten Abschluss, nach Norden hin tiert sich der kleinste Wohnungstyp aus- bleibt die städtebauliche Situation un- schließlich nach Süden. Alle übrigen Wohn- gelöst. Die Absenkung des Vorplatzes ist einheiten haben Schlafzimmer nach Süden wegen der geschützten Zedern nicht mög- und Norden (Vierzimmer-Wohnungen) und lich. Der schlanke Baukörper belässt einen 61 62 Wettbewerbe / Concorsi November Novembre 2004 turrisbabel 64 Heidi Schwarz Gemeinsam bauen – persönlich planen Am Anfang waren es neun Einzelpersonen, Wohnanlage, die Bauweise, die Wohnung, die gemeinsam ein Wohnhaus bauen woll- deren Größe und Einteilung, die Anord- ten. Am Ende waren es 64 Familien, die in nung der Zimmer, der Einsatz von Steck- Haslach/Bozen ihre Eigentumswohnung dosen diesen oder jenen Typs, um nur ein bezogen – nach vielen Gesprächen, langen paar Beispiele zu nennen. Die Einzelwün- Diskussionen, Schritten zurück und wieder sche wurden erfasst und die Möglichkeit aufeinander zu, aber innerhalb kürzester zur individuellen Gestaltung der Wohnung Zeit: In nur 18 Monaten wurde Südtirols betont. Im Unterschied zur Immobilien- größtes Niedrigenergiehaus aufgestellt. firma, die zuerst einen Wohnkomplex Ungewöhnlich daran war, dass die Wohn- errichtet und dann Käufer für die Wohnun- baugenossenschaft Bozen I einen architek- gen sucht – denn nicht vom Plan, sondern tonischen Wettbewerb ausschrieb. Warum? nach den eigenen Vorstellungen und Ideen Es galt, die Wünsche von 64 Familien auf sollten die Wohnungen der Genossenschaft einen Nenner zu bringen. Dabei gab es entworfen werden. Die Innengestaltung nur einen gemeinsamen Ausgangspunkt: der Wohnung stand den Mitgliedern völlig Der Neubau sollte unter der Beachtung frei. Diese Vorgehensweise erlaubt einer- ökologischer und energiesparender Richt- seits große persönliche Freiräume, bedingt linien konzipiert werden. Um diese Vor- andererseits aber die Notwendigkeit, ein gabe überhaupt machen zu können, wählte Gleichgewicht zu schaffen zwischen den die Arche im KVW bei der Begleitung und Wünschen des Einzelnen und den gemein- Betreuung von Wohnbaugenossenschaf- schaftlichen Interessen. Wichtige Entschei- ten – im Vergleich zu anderen Genossen- dungen zum Wohngebäude wurden im schaftsverbänden – einen neuen Weg: Rahmen von Vollversammlungen in Anwe- Die Wünsche der Mitglieder und damit die senheit aller Mitglieder getroffen oder im zukünftigen Bauherren wurden in den kleineren Rahmen in Form einer eigens von Mittelpunkt der Planung gestellt. Abgefragt der Genossenschaft gegründeten Ästhetik- wurden die Vorstellungen über die künftige kommission. Keinen individuellen Spiel- 1 raum gab es im Außenbereich des Bauwerks. Um die Wünsche so vieler Mitglieder berücksichtigen und dennoch den engen Termin- und Kostenplan einhalten zu können, bedurfte es einer lückenlosen Organisation und eines strengen Ablaufplans, der durch die Arche im KVW und dem für den Bau beauftragten Projektsteuerer gewährleistet wurde. Gefunden werden musste nach der Erhebung der Bauherrenwünsche „nur“ mehr das Architektenteam, das sich um die Machbarkeit und Umsetzung der Bauherrenwünsche kümmerte. Wie einigt man sich bei so vielen unterschiedlichen Vorstellungen auf einen Planer? Die Lösung war der architektonische Wettbewerb, der das objektiv „beste“ Projekt zum Sieger küren und für qualitative Hochwertigkeit sorgen sollte. Ein Wettbewerb bringt für die Genossenschaft zudem den turrisbabel 64 November Novembre 2004 Gemeinsam bauen – persönlich planen – Wettbewerbe / Concorsi 2 1–2 KVW-Wohnanlage Rosenbach, Haslach/Bozen Vorteil, zwischen mehreren Lösungen wäh- dieser Größenordnung angesichts der vie- len zu können. Bei der Direktvergabe wird len Vorteile angemessen. Wenn wir als der Genossenschaft nur ein Vorschlag vor- Arche ein Resümee ziehen wollen, können gelegt. Die Angst, beim Wettbewerb den wir eine klare Antwort geben: Der architek- Architekten nicht selbst wählen zu können, tonische Wettbewerb eignet sich ausge- wurde der Genossenschaft von Anfang an zeichnet zum Finden der bestmöglichen genommen: In der Jury, die die einzelnen architektonischen Lösung. Wäre es anders, architektonischen Vorschläge bewertet, hätten wir das Verfahren des Wettbewerbs sitzen auch Genossenschaftsmitglieder. den Genossenschaften, die in der Kaiserau Von den Angaben der Genossenschaft aus- 70 Wohnungen bauen, gar nicht erst vor- gehend gewann ein Meraner Architekten- geschlagen… team den Bewerb zur Verbauung von rund Heidi Schwarz betreut die Wohnbauge- 40.000 oberirdischer und unterirdischer nossenschaften für den KVW und ist für Kubatur („Rosenbach“-Siedlung). Zeit- und die Öffentlichkeitsarbeit bei der Arche Kostenfaktor erschienen bei einem Vorhaben im KVW zuständig. 63 64 November Novembre 2004 turrisbabel 64 Wilfried Menz De Architectura Wohnanlage Rosenbach, Haslach/ Bozen Für die Siedlung Rosenbach war ein Durch- den Stützen durchgehende Verkleidungen führungsplan ausgearbeitet worden. Dieser (Dämmungen) und isolierte Trennelemente Plan hat die genaue Grundform der einzel- zwischen den Decken und den auskragen- nen Gebäude vorgegeben. Einen Teil dieses den Balkonteilen; Durchführungsplanes bildet das Baulos 6, - Wärmeschutzgläser (Wärmeschutzglas mit auf dem dieses Projekt realisiert wurde. Gasfüllung), k-Wert 0,9 W/m2K; Die Wohnanlage Rosenbach, Baulos 6, in - kontrollierte Be- und Entlüftung für alle Bozen besteht aus einem langgestreckten Räume der Wohnungen mit Wärmerück- winkelförmigen und einem turmartigen gewinnung und Erdwärmetauscher, dezent- quadratischen Gebäude. Das gesamte Bau- rale Lüftungsgeräte in den Wohnungen; los ist zweistöckig unterkellert. In diesen die Zuluft gelangt über in die Stahlbeton- zwei Geschossen sind die Tiefgarage und decke eingelegte Spiralfalzrohre zu den Abstell- sowie Technikräume untergebracht. Deckenauslässen in den Wohnräumen/Zim- In den 4–5 Obergeschossen sind insgesamt mern. Die verbrauchte, schadstoffbelastete 64 Wohnungen angeordnet. Ziel war es, das Luft wird in Küche, Bad und WC abgesaut, Gebäude als einfachen Baukörper zu konzi- die Wärme im Wärmetauscher des Lüftungs- pieren und als Wohnbau erkennbar zu ma- gerätes an die frische Luft abgegeben und chen. Die zwei Gebäude umschließen einen über Dach ausgeblasen; Innenhof. Mit der Materialwahl der Fassa- - zentrale Heizungsanlage mit Gasbrennwert- den wurde darauf Rücksicht genommen, kessel mit Einzelregelungen der Wohnungen; indem an den dem Innenhof zugewandten - begrünte Dächer. Seiten eine Holzverkleidung aufgetragen Das Gebäude ist in Mischbauweise geplant. wurde, während die straßenseitigen Wän- Die Decken und tragenden Stützen sind in de mit Eternit verkleidet wurden. Um den Stahlbeton vorgesehen. Die Außenwände Wohnungen möglichst viele Freiflächen sind als Fertigelemente in Holzbauweise zu ermöglichen, wurden durchgehende Bal- geplant. Die Dachgeschosswohnungen sind kone angebracht. Im Innenhof wurde ein ganz in Holzbauweise errichtet. Weiters sind Spielplatz geschaffen. Der Wohnbau ist sämtliche Innentrennwände in Gipskarton als Niedrigenergiehaus geplant. Sämtliche ausgeführt und die Böden in Trockenbau- Maßnahmen sind aufeinander abgestimmt weise, mit Ausnahme der 2 Untergeschosse. und ergänzen sich gegenseitig. Der Nied- Durch diese Bauweise war es möglich, die rigenergiestandard wird erreicht durch: Bauzeit extrem zu minimieren. Die Außen- - Kompakte, einfache Bauform; wände sind als Holz-Fertigelemente geplant, - passive Solarnutzung durch hohen Ver- beidseitig beplankt mit innenliegender glasungsanteil der Südfassaden mit ge- Dämmung. Die Wände wurden im Werk schosshohen Fensterflächen und kleinerer vorfabriziert und mit einem speziell für die- Fensterfläche gegen Norden; ses Bauwerk entwickelten Kran montiert. - die hofseitig angeordneten Balkone Sie wurden als ganze Elemente angeliefert vermeiden durch ihre 1,80 m tiefe Auskra- und montiert. Zu einem späteren Zeitpunkt gung die Aufheizung der dahinterliegen- wurde die Innenverkleidung und Außenver- den Räume in den Sommermonaten, las- kleidung angebracht. sen die Wintersonne aber eindringen; 1 KVW-Wohnanlage Rosenbach, Haslach/Bozen 2 Lageplan - hohen Wärmedämmstandard durch aus- Per la zona residenziale Rosenbach è stato ela- reichende Wärmedämmdicken an allen borato un piano di attuazione che ha definito Bauteilen (Fassaden, Decken, Wohnungs- in maniera molto rigorosa la forma dei vari edifici. trennwänden, Dächern usw.); Il lotto 6 fa parte di questo piano su cui è stato rea- - Vermeidung von Wämebrücken, durch vor lizzato il seguente progetto. Questo complesso turrisbabel 64 November Novembre 2004 Wohnanlage Rosenbach, Haslach/Bozen – De Architectura 1 2 65 66 De Architectura – Wohnanlage Rosenbach, Haslach/Bozen November Novembre 2004 turrisbabel 64 residenziale “Rosenbach”, lotto 6 della zona di ne termica tra balconi sporgenti e solai; completamento B4 a Bolzano è composto da un - tutte le vetrazioni delle finestre e portefinestre blocco rettangolare ad angolo e da una torre. sono bassi emissivi con un valore K = 0,9 W/m2K; L’edificio ha due piani interrati (autorimesse con - ventilazione sforzata e controllata di tutti i vani cantine e vani tecnici). Nei 4-5 piani fuori terra di tutti gli appartamenti con recupero calore e con sono collocati 64 appartamenti. L’intenzione prin- apparecchi di ventilazione in ogni singolo appar- cipale era di progettare un edificio molto semplice tamento. L’aria viene aspirata tramite canali nel cor- e di farlo riconoscere come edificio residenziale. tile e viene espulsa tramite tubi che sono stati in- I due edifici formano un cortile interno. Questo seriti nel getto del solaio in tutte le stanze, soggior- aspetto ha determinato anche la scelta dei vari no e l’aria consumata viene aspirata nei bagni, materiali di rivestimento delle facciate. Le faccia- cucine e nei vani accessori con recupero calore te rivolte verso il cortile sono state rivestite con le- e dopo espulsa sopra il tetto; gno e le altre facciate orientate verso la strada - impianto di riscaldamento centralizzato con rego- con tavole di eternit. Per offrire ai vari appartamen- lazione singola in ogni appartamento; ti diversi spazi aperti sono stati realizzati dei bal- - tutti i tetti piani sono stati eseguiti come tetti verdi. Entwurfsbeginn Grundbuch, Kataster, Jänner 2001 Bauabrechnung Abschluss Ausführungs- Vermessungsbüro coni continui e nel cortile interno un parco giochi. L’edificio è una costruzione mista. I solai e i pila- planung Juni 2001 M. Oberschmidt L’edificio è stato concepito come una casa a basso stri portanti sono stati eseguiti in cemento armato. Baubeginn Jänner 2002 Planung Innenhof consumo energetico. Gli interventi per raggiun- Le pareti esterne dei piani fuori terra sono ele- Bauende Juni 2003 Dipl. Ing. Günther Dichgans menti prefabbricati in legno a più strati. Gli appar- Gebäudevolumen Bauunternehmen gere questo obiettivo erano diversi: 40.637,41 m3 Domus Residenz, Bozen - L’edificio ha un a forma molto semplice; tamenti penthouse hanno in più anche il tetto in Baukosten Zimmermann-, Spengler- 9.288.140,42 Euro arbeiten Gostner Dach- - piccole finestre-aperture sul lato nord dell’edificio legno. Le pareti interne sono pareti a struttura Bauherr Wohnbaugenos- bau, Vahrn e aperture più ampie verso sud per poter sfruttare metallica con rivestimento in cartongesso. Le pa- senschaft Bozen I Gipskarton-, Malerarbeiten l’energia solare; reti divisori sono pareti doppie. Le pavimentazioni Projektant Innerbichler Helmuth Arch. Wilfried Menz & Gmbh, Sand in Taufers - i balconi posti sul lato sud hanno una profondità sono costruzioni a secco. Con queste soluzioni Arch. Claudia Gritsch Außen-, Innentüren Tisch- di 1,80 m ed impediscono in estate che il sole progettuali è stato possibile ridurre notevolmente Projektsteuerer – Bauleiter lerei Telser OHG, Mals Ing. Dieter Schönafinger Fenster in Holz, Holz- riscaldi gli appartamenti, mentre d’inverno i raggi il tempo di costruzione. Le pareti esterne sono pre- Planung Hydro-Sanitäran- Aluminium del sole entrano nelle stanze; fabbricate con una struttura in legno con rivesti- lage Per. Ind. Martin Zuech Internorm Gmbh, Bozen - spessori elevati per l’isolamento termico del- mento bifacciale ed interposto l’isolazione termica. Planung Elektroanlage Kalte und warme Böden Le pareti sono state costruite in officina e mon- Per. Ind. Helmuth Stuppner Seeber OHG, Gais l’edificio, delle pareti esterne, solai, pareti diviso- Statik Schlosserarbeiten rie, tetti ecc.; tati con una gru, che è stata costruita per questo Ing. Klaus Plattner Metallbau Alber, Vöran Sicherheitskoordination Aufzugsanalge - eliminazione dei ponti termici con la struttura cantiere. In un secondo tempo sono stati montati Ing. Paul Psenner Punto Lift Gmbh, Bozen portante posta all’interno dell’edificio e separazio- i rivestimenti interni ed esterni. 1 Grundriss / Pianta 2 Schnitt / Sezione 1–2 turrisbabel 64 November Novembre 2004 Wohnanlage Rosenbach, Haslach/Bozen – De Architectura 67 68 De Architectura November Novembre 2004 turrisbabel 64 Angela Giudiceandrea Miracolo in città Nascita di un piccolo edificio residenziale a ammirare la chiesetta di San Giovanni bassa densità nel centro storico di Bolzano, in Villa. Fondamentale sarebbe stata anche luogo di alta concentrazione edilizia, pro- la sua posizione all’interno del lotto: pro- gettato dall’architetto Giuseppina Sorrusca. teso verso i margini a nord in modo da lasciare libera l’area verde verso sud. Il progetto risale al 1989 ed ha avuto un iter Finalmente dopo sette anni, nel 1996, il abbastanza lungo e non molto consueto. progetto è partito in modo concreto: rea- Siamo nel cuore della città di Bolzano, tra lizzare un edificio con 9 appartamenti e via Weggenstein e via Cavour. L’area, sul- due piani di garage interrati e avente un’al- la quale c’era un piccolo vigneto, era, nel tezza massima di 11 m. In accordo con il vecchio Piano Urbanistico, destinata a par- committente – la cui disponibilità e sensi- cheggio in superficie. Così, insieme con bilità è degna di nota – si sono ottenuti il Committente – Nova S.r.L. – si era pen- degli appartamenti spaziosi, uscendo sia sato di proporre al Comune di Bolzano dalla logica dell’Existenzminimum, che la realizzazione di parcheggi interrati per da quella della speculazione. Il contatto gli abitanti della zona, in modo da ottene- con il verde antistante è garantito da ve- re una piccola cubatura per la residenza. rande con ampie vetrate e da logge rivol- Si pensava ad un edificio da integrare te a sud. (Giuseppina Sorrusca) con l’esistente, quindi non alto, che faces- 1–2 Foto Ludwig Thalheimer se parte dell’edificazione più minuta, che Un piccolo paradiso per pochi, inserito nel seguisse le forme morbide delle verdi contesto storico e nascosto dietro muri pendici retrostanti e dal quale si potesse antichi di familiare memoria. Si tratta di un turrisbabel 64 November Novembre 2004 1 Pianimetria 2 Pianta primo piano Progetto Edificio con 9 appartamenti e due Miracolo in città – De Architectura edificio dall’aspetto contemporaneo che i sistemi di intercomunicazione nell’ambito respinge l’“etica del riserbo”, che caratterizza di un fabbricato incentiveranno la separa- gli edifici circostanti: esso, infatti, manife- zione delle parti, rompendo l’attuale prosai- sta apertamente con i propri volumi traspa- ca e noiosa compattezza a favore di forme renti e opachi, in vetro e muratura, la dis- più brillanti. La facciata, nel senso tradizio- posizione funzionale del suo interno. È una nale del termine, scomparirà per dar luogo relazione impegnativa con il contesto che ad una trama di cellule abitabili librate si rispecchia nelle ampie vetrate a tutt’al- nello spazio; un mosaico di facciate.” tezza. Queste, da una parte, estroflettono Mentre osservo l’edificio da dietro un alto la vita interiore del nucleo domestico, cancello, ricordo ciò che Gustavo Giovan- dall’altra riflettono le configurazioni archi- noni esprimeva in merito a come intervenire tettoniche che sorgono attorno. Questo nei nuclei antichi: “(…) Il progettista dovrà fenomeno si propone come paradosso in immergersi nell’atmosfera del quartiere, una lettura ambivalente: tra astrazione dal per coglierne gli elementi di individualità contesto, tentativo di mimetizzazione o e originalità. Dovrà conoscere la storia e il addirittura contrasto. L’edificio rappresenta valore artistico di ciascuno episodio emer- comunque le modalità di insediamento di gente, dovrà studiarne la fisionomia am- una “forma di vita nuova” in un contesto bientale non sulle piante della città ma urbano caratterizzato da storia e tradizione. angolo per angolo, casa per casa, crocchio Esso esemplifica alcuni teoremi dell’archi- per crocchio. (…) Le riforme edilizie dov- Committente tettura contemporanea, già espressi da ranno seguire la fibra del vecchio centro, Nova Lustra S.r.l. Norbert Wiener nel suo libro del 1950, (…) associando effetti di contrasto al tipo e direzione lavori L’uso umano degli esseri umani, per i quali originario edilizio.” arch. Giuseppina Sorrusca la nuova edilizia è resa immediatamente piani di garage interrati Progetto architettonico Progetto statico intelleggibile all’osservatore, che può em- Bibliografia Concessione Edilizia paticamente identificarsi con essa e con il - Gustavo Giovannoni, “Vecchie città ed n. 218/2000 del 23.06. suo contenuto: “(…) Non siamo più interes- edilizia nuova” in “Nuova Antologia”, 1913 d’opera del 23.07. 2002 sati all’epidermide. (…) Vogliamo conoscere - Norbert Wiener, “L’uso umano degli esseri Durata dei lavori le ossa e gli organi. Gli architetti esprime- umani”, 1950 ranno all’esterno tutte le componenti degli - S. Anderson, ‘Behrens’ changing concept, edifici, magari separandole. (…) Del resto, in “The Architectural Design”,1969 Ing. Helmuth Ambach, 2000 e variante in corso 21. 08. 2000–28. 08. 2002 Cubatura fuori terra 3822,39 m3 69 70 De Architectura November Novembre 2004 turrisbabel 64 Lukas Abram Kurhauspassage in Meran Die Kurhauspassage in Meran verbindet La nuova galleria crea un collegamento pedo- Freiheitsstraße und Lauben an einer Stelle, nale fra Corso Libertà e i Portici. Con 100 m di an der unklare Besitzverhältnisse und Bau- lunghezza essa supera un dislivello di 6 m attra- vorschriften ein Gewirr von Hinterhöfen versando una serie di cortili ed antiche super- und Zubauten und somit eine Lücke im fetazioni. Essa offre al piano terra una serie Stadtbild zurückgelassen haben. Die Passage di 16 negozi, nei piani superiori trovano posto überwindet 6 m Höhe und bietet ebenerdig 9 unità terziarie e 30 alloggi. Nonostante la 16 Geschäften und einer Bar Platz. In den altissima densità vi si trovano una serie di cor- oberen Geschossen sind 9 Büros und 30 tili interni soleggiati e a cielo aperto, con viste Wohnungen untergebracht. Trotz der hohen interessanti verso il tessuto edilizio esistente. durch ökonomische Zwänge geforderten I tre cortili lungo il camminamento inclinato Dichte von knapp 7 m3/m2, entstand ein danno l’effetto di un’atmosfera intensamente abwechslungsreiches Ensemble, reich an urbana. Gli alloggi sono di tipo centro città, ser- Aus- und Durchblicken. Die Anlage besteht viti da loggiato. Essi offrono un ambiente ben im Wesentlichen aus vier Häusern an drei protetto e privato. L’uso di grandi vetrate, angoli Innenhöfen, durch die sich eine schräg aperti, ringhiere e scalinate d’accaio conferisce ansteigende Gasse auch als Sichtachse zwi- una certa leggerezza ai fabbricati. La pavimen- schen Lauben und Kurhaus zieht. Die Woh- tazione o a lastre o a cubetti del piano terra, nungen sind auf städtische Wohnbedürf- tutti dello stesso materiale granitico, allarga i pas- nisse zugeschnitten und bieten ein hohes saggi visivamente e crea un’unità dell’insieme. Maß an Privatheit. Gläserne Ecken, zarte Metallgeländer an Treppen und Laubengängen, verglaste Aufzüge und die klare Linie der Materialwahl (weiß gestrichene Mauern, Eichenfenster, Stahl, Glas und Granitböden) lassen die Bauten leichter und die Höfe größer wirken. 1 Projekt Abram & Schnabl Büros, Geschäfte mit Elmar Unterhauser Grundstücksfläche Partner Ulrike Mühlber- 2400 m2 ger, Petra Breddermann, Bebaute Fläche 1400 m2 Thilo Doldi, Mario Festa Kubatur Statik Bruno Marth über Erde 16500 m3 Bauleitung unter Erde 6500 m3 Elmar Unterhauser Baudichte 6,9 m3/m2 Nutzung Wohnungen, Bauzeit 2001–2004 turrisbabel 64 November Novembre 2004 Kurhauspassage in Meran – De Architectura 2 1 Grundriss / Pianta 2 Schnitt / Sezione Fotos Ludwig Thalheimer 71 72 November Novembre 2004 turrisbabel 64 Fabio Uguccioni, Stefano Valer Ausstellung Mostra Metamorph – 9a Mostra Internazionale di Architettura Appunti di viaggio ventina di città accomunate da significativi rapporti con il mare, i laghi e i fiumi, da Per l’uomo contemporaneo il concetto di Bilbao a Genova, da Alessandria d’Egitto metamorfosi è legato alla natura biologica, ad Amburgo, da Atene a Seul presentano ovvero a quella peculiare e magica capa- i rispettivi bilanci delle metamorfosi vissute cità di trasformarsi e di essere trasformato, dai propri waterfront urbani. Il percorso di modificarsi e di essere modificato nel dell’esposizione tematica Metamorph parte tentativo ultimo di adattarsi al luogo e allo dal lungo corridoio delle corderie dell’Arse- spazio. Con quest’idea apre le porte la nona nale con l’allestimento curato dallo studio Esposizione Internazionale di Architettura new-yorkese Asymptote fondato dagli della Biennale di Venezia (12 settembre – architetti Lise-Anne Couture e Hani Rashid. 7 novembre 2004) ai Giardini di Venezia L’allestimento, dicono gli autori, è frutto di diretta da Kurt W. Forster1 sotto il titolo di “sequenze di morphing animation generate “METAMORPH” che, secondo il curatore, al computer” in cui il modulo di base che “è la nuova prospettiva interpretativa in cui fa da supporto ai progetti esposti all’Arse- si muoverà l’architettura del futuro, sempre nale si ispira, moltiplicandosi e sfalsandosi, più attenta ad una spazialità legata ai movi- alla forma della gondola. Giocando dunque menti del corpo umano, alla presenza della sul tema della mostra interpretando l’orga- luce, alle mutevoli condizioni dell’ambiente nica e morfica tendenza dell’architettura naturale.” Dunque con effetti meno spetta- colta di oggi, di fatto l’operazione spaziale colari e provocatori dell’edizione curata da e il risultato complessivo del percorso Massimiliano Fuksas, e senza l’ossessione generano, grazie ai piani inclinati, le super- un po’ conformista del nuovo a tutti costi di fici concave e i muri curvati sui quali emer- quella di Dejan Sudic, Forster cerca di fare gono, quasi cullati, i progetti esposti, un il punto della situazione nel campo architet- contrasto spaesante, seppur a volte irrisolto, tonico con uno sguardo orientato sicura- con la lunga prospettiva storica del salone mente in modo rigoroso. La scelta dei pro- colonnato. Vengono presentati, a volte non getti esposti riflette esplicitamente i risultati per la prima volta alla Biennale, progetti che della rivoluzione linguistica incominciata sviluppano geometrie plastiche sempre più negli anni ‘80 da un gruppo di progettisti di contaminate dall’arte o, grazie alla media- riferimento, chiaramente evocati nelle sale zione grafica del computer, da discipline dell’esposizione, e raccontata da una miriade collaterali. Edifici-molok per le nuove città, di forme nuove ottenute con la tecnologia in grado di catalizzare le grandi esperienze progettuale del computer esposte in ordine relazionali e culturali a scala internazionale, sparso all’Arsenale e nei padiglioni dei Giar- che si manifestano soprattutto legate alle dini. La mostra presenta infatti i lavori di modificazioni delle strutture urbane, del più di 170 studi di architettura, più di 200 paesaggio e delle regole di appropriazione progetti, più di 150 fotografie, numerosi degli spazi, in cui spesso oltre a quella eco- video, grandi immagini di metamorfosi nomica manca una visione del mondo che naturali create dal fotografo Armin Linke, li renda modelli per una nuova socialità. 8 istallazioni speciali di architetti come Ben La mostra, che riecheggia nei risultati quel- Kurt W. Forster: storico anni 1984-1993 della Ghetty dell’arte e dell’architettura Institution for Research) e van Berkel, Peter Eisenman, Kengo Kuma, la ”Architettura Non Standard”, celebrata originario di Zurigo (Sviz- consulente (negli anni Juan Navarro Baldeweg, Massimo Scolari, agli inizi dell’anno al Centre Pompidou di zera) e di rinomanza mon- 1991-1996 consulente del diale, professore delle più Senato di Berlino per la Ron Arad, Wilkinson-Eyre, Sauerbruch + Parigi, dimostra come questo diffuso ricor- prestigiose università ricostruzione della capitale Hutton e altri. Inoltre sotto la direzione di rere al linguaggio dell’immateriale o all’im- americane ed europee, tedesca dopo l’unificazio- apprezzato direttore delle ne della Germania. Rinio Bruttomesso (direttore del Centro materialità di linguaggi altrui si sta sempre istituzioni artistiche (negli Foto Alexander Zoeggeler Internazionale Città d’Acqua di Venezia) una più imponendo nel panorama dell’architet- 1 74 Ausstellung / Mostra – Metamorph – 9a Mostra Internazionale di Architettura 1–2 Foto Werner Senn (1, 3, 4), Alexander Zoeggeler (2) November Novembre 2004 turrisbabel 64 tura di oggi come linguaggio tout court. gioco di superfici riflettenti o opache svi- L’affermarsi di questa sorta di “international luppa una serie di variazioni del grado di style” dell’anamorfico sancisce dunque il trasparenza delle superfici verticali che ruolo dell’architettura contemporanea come danno vita ad edifici che sottolineano di vetrina della nuova società dei consumi volta in volta gli effetti atmosferici, la perce- rappresentata da opere di impatto spesso zione dinamica del tempo. La “continuità superiore al loro reale valore urbano, dotate fluida” dello spazio architettonico e la vita in alcuni casi di enorme fascino e qualità pubblica al loro interno assume caratteri estetica, ma che si pone senza una risposta sempre più centrati sull’evoluzione dell’am- convincente di fronte alla realtà che cambia biente in senso lato e delle capacità del- di pari passo con le inclinazioni delle super- l’architettura di rispondere alle esigenze fici dei nuovi edifici. Non a caso la quasi della nuova società dei consumi urbani. totalità dei progetti esposti riguarda progetti Nella serie Topography, una delle più ricche a forte partecipazione privata, sostenuti e interessanti dal punto di vista della qualità grazie alla pratica sempre più vincente del e originalità delle opere esposte, vengono project financing che garantisce autonomia presentati oggetti architettonici che dissol- espressiva ai nuovi architetti demiurghi a vono il rapporto tra sfondo e figura, caro patto di conquistare gli ambiti canali dei all’architettura della fine del secolo, capaci media internazionali. Il più delle volte si di generare essi stesso paesaggio, emergen- tratta infatti di “edifici di consumo pubblico” do o sprofondando nel suolo o facendosi quali biblioteche, terminal aerei o di qual- essi stessi suolo, come nel caso di Smith- siasi altro mezzo di trasporto, musei, sale Miller + Hawkinson Architects con l’Academy concerto, chiese ecc., spesso non più fonda- school District 20 in Colorado, di Foreign ti sulla dialettica tra supporti e pesi quanto Office Architects Ltd con il Novartis Parking sulla continuità di superfici piegate curvate and Park a Barcelona o ancora, con il Gug- o stratificate, come nella sezione Surfaces genheim Museum Taichung, Taichung a Tai- che presenta, tra gli altri, progetti come la wan di Zaha Hadid Architects. L’esposizione Miran Gallery a Parigi, dello studio dECOi, presenta oggetti architettonici che sono an- il Eye Bean project a New York di Diller & che e non solo organici, ovvero “il prodotto Scifidio o il Water Pavillion dello studio NOX. assolutamente fedele di sistemi ancor + Nella sezione Atmosphere che presenta profondi e indipendenti, che svelano così la progetti quali The 4th Grace, Liverpool di bellezza intrinseca alla loro logica costrutti- Alsop o il Musac in Leon, degli architetti va. Risultando + naturali delle forme che le spagnoli Mansilla + Tuñón Arquitectos, il hanno ispirate”, Aaron Betsky domus 867. turrisbabel 64 November Novembre 2004 Metamorph – 9a Mostra Internazionale di Architettura – Ausstellung / Mostra 3 A concludere l’ideale percorso dell’Arsenale - il Leone d’Oro per la migliore installazio- è la struttura espositiva della sezione Città ne presentata da un Paese al padiglione d’acqua che figura come un autentico padi- del Belgio e all’installazione “Kinshasa, glione galleggiante realizzato in tubi d’ac- La Città immaginaria”. Kinshasa è un’instal- ciaio e plexiglas, ancorato nel bacino del- lazione progettata e presentata da: Katrien l’Arsenale all’ombra delle Gaggiandre, una Vandermarliere (commissario), Filip De sorta di grande struttura provvisoria, come Boeck Koen Van Synghel (curatori), Marie- provvisorio è l’ampio panorama di progetti Françoise Plissart (espositrice). Il ricono- di “città d’acqua”, che offre la possibilità, scimento va a questo progetto per la sua peraltro frammentaria e in progresso, di maniera provocatoria e straordinaria di leggere gli sforzi delle città per creare intor- mostrare al pubblico che le tradizionali no a sé l’interesse mediatico attraverso strategie e tipologie architettoniche non operazioni di restyling urbano legato spesso sempre sono la migliore risposta alle gran- a grandi eventi internazionali. Ai Giardini, di sfide del mondo. Il progetto sostiene con la tradizionale parata dei padiglioni che i problemi dell’identità, della comunità internazionali, l’attenzione si concentra e dell’infrastruttura stanno subendo meta- invece sugli esempi di come i vari cambia- morfosi di tale importanza che occorre menti epocali abbiano portato alle recenti sviluppare nuove definizioni e soluzioni. trasformazioni in campo architettonico. Le selezioni dei vari paesi ospitati nel parco dei Giardini presentano via via i legami esistenti tra le metamorfosi nell’organizzazione della professione, i nuovi tipi di edifici, i materiali, i sistemi costruttivi e le innovazioni nelle modalità di rappresentazione e realizzazione dell’architettura, panoramiche sulla condizione dell’architettura nazionale attraverso le realizzazioni di architetti più o meno affermati, rassegne sull’interrelazione tra l’evoluzione dello spazio urbano e il paesaggio, provocatorie messe in scena della realtà della vita sociale che l’architettura mass-mediatica contemporanea cerca di metabolizzare. 4 Premi ufficiali e otto premi speciali - il Leone d’Oro per l’opera più significativa della mostra Metamorph è assegnato Per la Biennale una giuria internazionale, allo studio giapponese SANAA per i pro- composta da Dieter Bogner (storico e pub- getti del Twenty-First Century Museum of blicista, Vienna), Luis Fernández-Galiano Contemporary Art di Kanazawa, Giappone, (direttore, “Arquitectura Viva” e “Arquitec- e per l’ampliamento dell’Ivam, Valencia, tura y Vivienda”, Madrid), Kent Martinus- Spagna. Kazuyo Sejima e Ryue Nishizawa sen (direttore, Danish Architecture Center, mostrano come gli edifici pubblici possono Copenaghen), Marianne Stockebrand definire uno spazio comune di integrazione (direttrice, The Chinati Foundation, Marfa, e meditazione della più alta qualità. Uno TX), Vittorio Zucconi (inviato, “La Repub- spazio che riflette la necessaria metamor- blica”, Washington, DC) ha assegnato: fosi in corso in questi anni dell’idea stessa di relazione fra lo spazio collettivo, la città - il Leone d’Oro alla carriera a Peter Eisen- e l’individuo, qui con l’esempio di una man (Newark, New Jersey, Usa 1932) per categoria di una lunga tradizione: il museo. il suo valore di pensatore e docente, guida per molteplici menti, architetto di eccezio- - Concert Halls. Il premio speciale è stato nale capacità e inventiva, esemplare pro- assegnato allo studio danese/belga Plot di gettista per il nuovo millennio e luminosa Julien De Smedt e Bjarke Ingels per il pro- guida della professione in tutto il mondo. getto della Concert House Stavanger in 75 76 Ausstellung / Mostra – Metamorph – 9a Mostra Internazionale di Architettura November Novembre 2004 turrisbabel 64 Norvegia. Il progetto mostra un modo radi- le, nel contesto di un ampio campo di ricer- calmente nuovo di evitare il carattere che urbano ed attraverso un ispirato rimo- monolitico e intimidente della tradizionale dellamento dello spazio. tipologia delle sale da concerto. Qui la pelle degli edifici si trasfigura in un enor- - Surfaces. Il premio speciale è assegnato me teatro pubblico all’aperto. all’architetto giapponese Shuhei Endo per il notevole e sobrio progetto Springtecture. - Episodes. Il premio speciale al fotografo Le superfici elegantemente modellate della tedesco Armin Linke e all’architetto italia- Shiga Prefecture in Giappone formano un no Piero Zanini, per l’installazione Alpi. volume semplice ma espressivo che crea L’installazione utilizza tre schermi per svi- la sensazione di una transizione fluida tra luppare una storia atmosferica delle Alpi spazio interno ed esterno. come uno spazio comune, trasmettendo 1–2 con eloquenza e raffinatezza l’esplora- - Atmosphere. Il premio speciale è assegna- zione di un colossale ecosistema naturale to allo studio australiano PTW Architects nel centro dell’Europa. pty Ltd and the Chinese partners CSCEC + Design per il progetto National Swimming Center, Pechino Olympic Green, Cina. Il progetto dimostra in maniera eclatante come il trasformarsi della scienza molecolare, dell’architettura e della fenomenologia possano creare un’atmosfera traslucida per una personale esperienza dei giochi d’acqua. - Hyper-Projects. Il premio speciale è assegnato a Martines Lapeña-Torres Arquitectos per l’Esplanada Forum di Barcellona. - Transformations. Il premio speciale all’ar- Il progetto rappresenta il cuore dello sforzo chitetto austriaco Günther Domenig per il collettivo che ha unito politici, architetti e Documentation Centre at the Party Rally costruttori per la creazione di un nuovo Grounds di Norimberga, in Germania. paesaggio urbano su un impianto di depu- Decostruendo radicalmente la regolarità razione, riuscendo così a riconciliare lo intimidatoria dell’esistente struttura nazista, spazio pubblico con le infrastrutture della Günther Domenig è riuscito con successo città e con la pianificazione ecologica. a trasformare il simbolo di uno spaventoso passato in una struttura di memoria critica. - Morphing Lights, Floating Shadows (Fotografia). Il premio speciale è assegnato alle - Topography. Il premio speciale è assegna- immagini di Marte scattate dalla NASA in to allo studio Foreign Office Architects Ltd collaborazione con JPL e la Cornell Univer- per il Novartis Car Park di Basilea, Svizzera. sity. Le immagini costituiscono una svolta Lo spagnolo Alejandro Zaera-Polo e l’ira- scientifica e una nuova esperienza delle niana Farshid Moussavi, che svolgono la conquiste di pace dell’animo umano e una loro attività a Londra, hanno creato una rappresentazione ammaliante di paesaggi nuova continuità tra il naturale e l’artificia- sconosciuti. 3 Foto Werner Senn (1, 2), Alexander Zoeggeler (3) Cari affezionati lettori! ➔ Dal prossimo numero 65, catalogo dedicato al Premio d’Arte e Architettura in Alto Adige, anche i non iscritti all’Ordine potranno abbonarsi a turrisbabel*. Già questo numero 64 è in vendita presso le migliori librerie della provincia. Passate la voce! Liebe Leser! ➔ Ab der nächsten Ausgabe, Thema ist der Südtiroler Kunst- und Architekturpreis, können alle, die nicht in der Kammer eingeschrieben sind, turrisbabel abonnieren*. Bereits dieses Heft kann in ausgewählten Buchhandlungen erworben werden. Bitte weitersagen! * Offerta abbonamento a 4 numeri: 26,00 euro per l’Italia e 36,00 euro per l’estero Abonnementaktion für 4 Ausgaben: 26,00 Euro für Italien und 36,00 Euro für das Auslandsabo