il potere delle toghe
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il potere delle toghe
Venerdì 11 aprile 2014 ANNO XLIX NUMERO 86 EURO 1,30 Le buone idee che fanno guadagnare La cappa salva-vita salva i bilanci La trovata di Elica. E la Orion inventa i pavimenti che si disinfettano con la luce CLAUDIO ANTONELLI e TOBIA DE STEFANO a pagina 13 Lavoratori beffati IL POTERE DELLE TOGHE CHIUDETE ANCHE LA CAMERA TANTO FANNO TUTTO I GIUDICI Molto peggio dell’Imu: la Tasi si mangia il «bonus» di 80 euro di FRANCESCO DE DOMINICIS Il rischio è alto: il bonus da 80 euro potrebbe essere letteralmente «mangiato» dalla stangata sulla casa. Se non è una partita di giro - la misura sbandierata dal premier Matteo Renzi per dare un po’ di soldi in busta paga ai lavoratori - poco ci manca.(...) VIENI A TROVARCI ANCHE SUL SITO Dalle campagne elettorali alla fecondazione, dai matrimoni gay alle rotte aeree, hanno sempre l’ultima parola. Risparmiamo almeno i 2,5 miliardi che ci costano ogni anno governo, Parlamento e Quirinale Candidature e Pd La Procura dice sì ai servizi sociali per Berlusconi, ma il Tribunale prende tempo Le «veline» di Renzi di MAURIZIO BELPIETRO Un libro solleva il velo Tempo fa proposi provocatoriamente di chiudere Montecitorio, Palazzo Madama e perfino Palazzo Chigi, delegando tutto il potere - legislativo ed esecutivo - al Quirinale. In tempi di spending review forse si può fare qualche cosa di meglio e cioè chiudere anche la presidenza della Repubblica.Tirando giù le serrande di Parlamento, governo e anche dell'edificio che ospita il capo dello Stato risparmieremmo circa 2,5 miliardi di euro l'anno, più o meno ciò che Renzi recupera da Iva e banche, con la differenza che il taglio non sarebbe una tantum, ma definitivo. Pensate un po': non esisterebbe più neppure il parametro dei 239 mila euro cui fermarsi per limare gli stipendi dei manager pubblici (a proposito, ma a 88 anni Napolitano ha ancora bisogno di un simile appannaggio? Non potrebbe fare il beau geste di rinunciarvi, accontentandosi della pensione?) e dunque i boiardi potrebbero essere pagati ancor meno e gli italiani si risparmierebbero un sacco di complicazioni burocratiche che i Palazzi del potere partoriscono ogni giorno. Proposta provocatoria? Mica tanto. Del resto a che serve il baraccone istituzionale che ci teniamo da oltre sessant'anni? In fondo ormai in questo paese decidono tutto (...) La Germania è ricca ma i tedeschi sono poveri di DANIEL MOSSERI a pagina 14 segue a pagina 7 fanno infuriare pure i suoi fedelissimi di ELISA CALESSI Le liste cambiano così verso che impazziscono,un po’ come la maionese. Dà forfait Michele Emiliano («La mia candidatura è superflua»). Si ritira Giusi Nicolini («La mia candidatura è ormai priva di significato»). Fausto Raciti si auto-congela (...) segue a pagina 8 Questione veneta Le accuse ai separatisti fotocopiate da quelle ai Serenissimi (assolti) di GILBERTO ONETO Chi ha il tempo e la pazienza di leggere le 222 pagine dell’ordinanza del Tribunale di Brescia in base alla quale è stato disposto l’arresto dei ventidue Serenissimi considerati terroristi pronti ad attentare all’unità d’Italia, ecco, chi la legge (...) segue a pagina 5 segue a pagina 10 Dopo la sentenza Esce il libro della Lucarelli Fecondazione, cosa cambia davvero Viola-Selvaggia e il simil Saviano di CATERINA MANIACI E adesso, cosa succede a chi vuole procedere alla fecondazione eterologa? Dopo la sentenza della Consulta che appunto fa cadere il divieto di accedervi, ora in Italia si torna a dieci anni fa, al 2004, prima che la legge 40 venisse promulgata, (...) segue a pagina 17 Commento Ma le leggi restano latitanti di FILIPPO FACCI L'ottimismo di derivazione renziana fa davvero miracoli. (...) segue a pagina 17 di SELVAGGIA LUCARELLI «Questo dovrebbe piacerti. È un Barolo di La Morra, non so se conosci…». «No,non lo conosco… Senti Valerio, come mai sul tuo citofono c’è scritto N.S. Assicurazioni?». «Beh, mi sembra ovvio. Per depistare». «Depistare chi?». Valerio appoggia la bottiglia ap- pena stappata sul tavolo e sospira con aria solenne. «Viola, non so quanto tu abbia capito la situazione, ma io non faccio un lavoro come un altro. Mi occupo di malavita. Non è prudente far sapere dove abito, anzi, tiprego di non confidarlo a nessuno». Non mi è chiaro a chi dovrei confidare le coordinate (...) segue a pagina 28 Prezzo all’estero: CH - Fr 3.00 / MC & F - €2.00 / SLO - € 2.00 \*Con: VOL. 2 “I più celebri discorsi della storia: dalla seconda guerra mondiale alla ricostruzione” € 7,00 2 __Venerdì 11 aprile 2014__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ il potere delle toghe PRIMO PIANO AL BUIO Il leader azzurro dovrà vidimare gli elenchi di candidati alle europee prima di conoscere il proprio destino: pessima condizione in cui fare delle scelte Il tribunale avvia il Cavaliere verso i servizi sociali Ilprocuratore generale accogliela richiesta degliavvocati, che consentirebbe all’ex premier di fare campagna elettorale Ma i giudicisisono presi15 giorniditempo per decidere ::: MARCO GORRA guentemente tararci sopra avrebbe del clamoroso. Nonostante l’assist fornito profilo e strategia dei candidadal procuratore generale, pe- ti. Con i tempi che si sono dati ■■■ Per conoscere il destino di Silvio Berlusconi bisognerà rò, le nubi sull’orizzonte giudi- i magistrati, invece, l’ex presiaspettare.Cinque giorni ad an- ziario di Berlusconi sono lungi dente del Consiglio si troverà dare bene, ma potrebbero an- dall’essersi dissipate. Prima di costretto a procedere al buio, che esserne necessari tre volte tutto perché al momento non licenziando le liste di Forza Itatanto. Il tribunale di Milano, in- è dato sapere di preciso con lia prima di sapere quale e fatti, si è dato un periodo tra i quali modalità gli eventuali quanta sarà la propria agibilità cinque ed i quindici giorni per servizi sociali sarebbero con- politica in vista della camparendere nota la propria deci- cessi,e quali riflessi queste mo- gna elettorale. Che il barometro politicodalità potrebbesione circa le ro avere sulla fa- giudiziario per il Cavaliere modalità (arremosa agibilità non stia virando verso la temsti domiciliari o politica cui il Ca- pesta,ad ogni modo, lo si intuiaffidamento ai valiere tiene as- sce anche dai toni tutt’altro servizi sociali) sai in vista della che apocalittici delle (nemmecon cui il Cavacampagna eletto- no moltissime) sortite degli liere dovrà sconrale per le Euro- esponenti di Forza Italia. Così, tare i nove mesi pee. Ma anche in luogo del consueto muro di di pena residua per via del tempi- dichiarazioni anti-toghe che comminatagli smo: dopo il rin- gli azzurri alzano in difesa del per la sentenza vio di ieri, l’unica leader ogni qual volta la magiMediaset. Così, cosa praticamen- stratura passa il segno, ad imin accordo ai Nicolò Ghedini [Ftg] te certa è che la porsi è il basso profilo. Il consipronostici meAtteggiamento di cautela no ottimisti, la cruciale udien- pronuncia del tribunale arrive- gliere politico dell’ex premier ca della persona che ha di fron- bunale. Meno ottimista Mariaza della verità di ieri tanto del- rà dopo la scadenza del termi- Giovanni Toti «prende atto» te». Anche Michaela Bianco- stella Gelmini, secondo cui «al anche nel Partito democratila verità non è stata: poco me- ne (fissato al 15 aprile) di pre- con una certa intuibile soddi- fiore, una che di solito non usa di là delle decisioni che assu- co. Il reggente Lorenzo Guerino di due ore per partorire il sentazione delle liste per Stra- sfazione della pronuncia del mezzi termini, trattiene a sten- merà il Tribunale di Sorve- ni, richiesto di un parere circa sburgo. Un appuntamento cui pg e e «resta fiducioso che il to l’ottimismo dicendosi «sod- glianza sul presidente Berlu- le ricadute del caso Berlusconi rinvio . Alla fine della giornata, il da- il Cavaliere voleva arrivare sa- tribunale di Sorveglianza sa- disfatta» della linea assunta sconi quella di oggi (ieri, ndr) sul percorso delle riforme, auto saliente che esce dal tribu- pendo di preciso quale sorte prà giudicare tenendo ben pre- dalla Procura e di «attendere è una giornata infausta per la spica la presenza di «unclima sereno». Sulla stessa lungheznale del capoluogo lombardo lo aspettasse e potendo conse- sente la statura umana e politi- fiduciosa» la decisione del tri- democrazia» è che Berlusconi ha comunque segnato un punto a proprio favore. Il sostituto procuIl partito reagisce ratore generale Antonio Lamanna, infatti, ha chiesto ai magistrati giudicanti di accogliere la richiesta della difesa dell’ex premier, che aveva chiesto l’affidamento ai servizi Toti: «Il partito sta bene, ve ne accorgerete», Brunetta: «Silvio come San Suu Kyi». E Scajola pronto a tornare in campo sociali. Il pg ha dunque fatto ::: PAOLO EMILIO RUSSO propria la proposta originaria alle liste in vista delle elezioni europee», dei quali hanno già iniziato a girarsi in da rifinire al Centro, dove le cose saranROMA dell’Uepe (Ufficio esecuzione ha aggiunto Toti. È proprio sulle liste che lungo e in largo iloro collegi. «È sulla serie- no rese più difficili dalla toscanità di Matpenale esterna): Berlusconi col’ex premier è particolarmente concentra- tà dei nostri candidati e il loro radicamen- teo Renzi, mentre restano grosse inco■■■ Innanzitutto si tira un sospiro di to,convinto che le candidature giuste pos- to che possiamo erodere consensi al Mo- gnite per il Nord Est, dove tutti i contattastretto a trascorrere mezza sollievo. Dentro Forza Italia, infatti, pochi sano aiutare gli azzurri a recuperare il gap vimento 5 Stelle», ha spiegato a uno di ti cui è stato chiesto di fare il capolista si giornata alla settimana in una credonoche col Cavaliere ai domiciliari il colclamoroso 37% pidiellistruttura dell’hinterland milaloro. Grazie a questa foga sono sfilati. «L’ultima parola spetta al prepartito fosse davvero in grado di superare no di cinque anni fa. nese (la fondazione Casa di ridi mettere in lista i «porta- sidente, che visterà il lavoro fatto finora a la soglia psicologica del venti per cento poso Restelli, a Rho) assistenDopo avere assecondatori di voti», si sono riaper- metà della prossima settimana», garantialle Europee. Una sicurezza adesso c’è: in to il desiderio di Raffaele do anziani e disabili. te la speranze anche per sce un dirigente azzurro. Qualcuno nel qualche modo, seppur senza mai spostar- Fitto a «dare una mano» e Un parere, quello del pg, tutClaudio Scajola.L’ex mini- partito si aspetta che abbia un paio di si dalla Lombardia, il fondatore potrà dire dimostrare la sua forza a t’altro che scontato ed in forza stro dell’Interno e uomo sorprese in serbo, forse imprenditori. A la sua e telefonare alle trasmissioni della suon di preferenze, l’idea del quale gli avvocati del Cavaforte degli azzurri in Ligu- più avanti sono state rinviate anche le sera. Eppoi ci sono i videomessaggi. Non è quella di scatenare la liere guardano con un briciolo ria è da qualche giorno manifestazioni contro le decisioni del sarà il Silvio Berlusconi di sempre, ma, competizioneinterna,invidi ottimismo alla decisione lontano dai riflettori, ma, Tribunale di sorveglianza di Milano che per quali erano le premesse, è sempre tando tutti i big a scendere del tribunale. Certo, trattandoproprio per questa ragio- i Club Forza Silvio ed alcuni coordinameglio di niente. si di giudici milanesi alle prese in campo per Strasburgo. I ne, potrebbe essere ripe- menti avevano organizzato in vista del «Chi parla di un presidente abbattuto e contattati dalCavaliere socon Silvio Berlusconi tutto scato all’ultimo secondo. pronunciamento. La «prudenza» chiedi un partito ripiegato in se stesso si sba- no quasi tutti gli ex mini- Giovanni Toti [Ftg] può sempre succedere, ma il Il già coordinatore di For- sta a tutti da Niccolò Ghedini ha già dato glia di grosso e se ne accorgerà presto», stri dei vari governi da lui collegio legale dell’ex premier za Italia, del resto, si è sem- alcuni risultati strategici importanti. Sia puntualizza Giovanni Toti,consigliere po- presieduti e gli ex coordinatori regionali. pre detto disponibile a candidarsi anche l’Ncd con Angelino Alfano che Fratelli confida che, di fronte ad accusa e difesa che chiedono la litico dell’ex premier. Seppur, come so- C’è anche il capogruppo a Montecitorio «in coda alla lista» e le cose potrebbero d’Italia con Giorgia Meloni e Guido Crostessa cosa, difficilmente il tristiene la coordinatrice lombarda Maria- Renato Brunetta, che ieri ha paragonato andare proprio così. setto si sono «augurati» che all’ex prebunale vorrà rovesciare il tavostella Gelmini «questo sia comunque un il Cavaliere ad Aung San Suu Kyi, premio Le liste sono quasi complete per il mier sia consentito di «fare campagna lo con una decisione che, angiorno infausto per la democrazia», il Ca- Nobel per la pace, costretta per molti an- Nord Ovest, cuore del «potere» azzurro, e elettorale», mandano segnali distensivi corché legittima (il parere delvaliere ha ancora qualche carta da giocar- ni agli arresti domiciliari dal regime bir- dove correrà proprio Toti, a buon punto che lasciano ben sperare che, in caso di la procura è pur sempre obblisi. «Con Berlusconi aspettiamo fiduciosi mano cui si opponeva. Poi ci sono tutti gli nel Sud dove ci sarà Fitto, anche se non è voto anticipato, si possa ricostituire un gatorio ma non vincolante) e continuiamo a lavorare ai programmi e europarlamentari uscenti, buona parte sicuro che sia capolista. Le liste sono solo fronte comune di centrodestra. Forza Italia respira e va allo sprint sulle liste 3 PRIMO PIANO __Venerdì 11 aprile 2014__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ il potere delle toghe SCONSOLATO L’ex premier potrebbe assistere gli anziani e i disabili presso la fondazione Restelli, una casa di riposo nella periferia milanese «Più che ingiustizia. È una bestialità» Berlusconi deluso e preoccupato, teme che l’affidamento in prova non garantisca la piena agibilità politica. Coi fedelissimi si è sfogato: «È vergognoso rieducare un uomo che ha fatto tanto per l’Italia» ::: SALVATORE DAMA ROMA ■■■ «No, davvero non ho nul- La parola definitiva sulla sorte di Silvio Berlusconi spetta al tribunale di sorveglianza, che si è riunito ieri. L’ok all’affidamento dell’ex premier ai servizi sociali era stato dato, precedentemente, dal procuratore generale di Milano Antonio Lamanna. Nelle foto piccole, due delle opere che ieri mattina l’artista milanese Beast ha appeso in corso di Porta Ticinese per ironizzare sulla situazione del Cavaliere [LaP/Ftg] za d’onda il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio nonché braccio destro del premier Graziano Delrio, secondo cui l’esito della vicenda giudiziaria dell’ex premier «non influirà sul cammino delle riforme». la di cui gioire». Malgrado persino la Procura voglia evitargli gli arresti domiciliari, Silvio Berlusconi non riesce a sorridere alla notizia. Neanche un sospiro di sollievo. Un «poteva andare peggio». Questo è già il peggio, per il Cavaliere: «Ma vi rendete conto? Un uomo con la mia storia, uno che ha solo fatto del bene a questo Paese, costretto ad essere rieducato... Un’ingiustizia mai vista. Una bestialità». Quelle che arrivano da Milano non sono buone notizie. Non perBerlusconi,non per isuoi avvocati: «Servizi sociali non significa garanzia di agibilità politica», spiegava ieri Silvio ai fedelissimi, «il tribunale può imporre delle prescrizioni molto severe. Sottoporre ogni mio spostamento all’autorizzazione. In questa situazione non è affatto scontato che io riesca a fare campagna elettorale», si lamentava un Cavaliere molto arrabbiato. Tardo pomeriggio.AlTribunale di Sorveglianza finisce l’udienza sul caso numero 9, quello di Berlusconi Silvio. Il procuratore generale Antonio Lamanna viene incontro alle richieste del collegio difensivo dell’ex premier e dell’Ufficio esecuzione penale esterna. Il condannato può espiare la pena in affidamento ai servizi sociali. Per l’accusa la situazione che emerge dal fascicolo e dalle relazioni degli esperti non richiede misure più restrittive, tipo gli arresti domiciliari. L’età ha giocato a favore, anche se la legge ex Cirielli non prevede automatismi per gli over 70, ma lascia al potere giudiziario la facoltà di decidere sulle pene alternative al carcere. Berlusconi potrebbe assistere gli anziani e i disabili presso la fondazione Restelli, nella periferia milanese, una casa di riposo dove avrà l’obbligo di presentarsiuna volta a settimana. Per mezza giornata. Il presidente del Tribunale di Sorveglianza si è preso un po’ di giorni - dai 5 ai 15 - per assumere la sua decisione. Non è un aspetto secondario. Perché dal dispositivo dell’ordinanza si capirà quanta libertà le toghe lasceranno al presidente di Forza Italia per fare campagna elettorale. Se dovrà rincasare tutte le sere nottetempo, se potrà viaggiare oltre i confini della Regione di residenza per comiziare o se dovrà rimanere entro il perimetro della Lombardia. O, peggio, entro le mura di Arcore. Con l’affidamento aiserviziè certo che Silvio non avrà limitazioni sulle visite (esclusi pregiudicati e tossicodipendenti) e avrebbe la certezza di poter imbastire una campa- il graffio La balla quotidiana Titolo: «Domiciliari, l’ultima di Berlusconi: Si farà operare al menisco». Catenaccio: «Cerca ilmodo dirinviare l’esecuzione della pena». Con questa perla di giornalismo investigativo il Fatto quotidiano di Travaglio e Padellaro «informava» i propri lettori martedì. Poi, passati due giorni, si è capito che era una balla. Una delle tante. L’intervista «Con Silvio in campo siamo da 24%» L’ex Guardasigilli Nitto Palma: «Gli elettori vogliono vedere lui, l’affidamento in prova è l’unica possibilità» ::: TOMMASO MONTESANO ROMA ■■■ «L’unica soluzione accettabile per noi è l’affidamento in prova ai servizi sociali. E ce l’aspettiamo». Però Nitto Francesco Palma, presidente della commissione Giustizia del Senato, resta cauto in attesa della decisione del tribunale di Sorveglianza di Milano sulle modalità con le quali Silvio Berlusconi dovrà scontare la pena per la condanna Mediaset. Perchè anche nelcaso in cui alCavaliere fosse concesso l’agognato affidamento ai servizi sociali, ricorda Palma, «bisognerà vedere il tipo di prescrizioni che il giudice imporrà: Berlusconi potrà uscire dalla Regione? Potrà lasciare il Comune di residenza?». Solo allora Forza Italia potrà organizzare la campagna elettorale per le Europee. Di certo, ammette l’ex Guardasigilli, «la detenzione domiciliare non consentirebbe neanche un minima agibilità politica a Berlusconi». E voi avete bisogno del Cav. «Il nostro elettorato sa perfettamente che Forza Italia è Berlusconi. Però è chiaro che se Berlusconipotrà partecipare alla contesa per le Europee, per il partito sarebbe un vantaggio enorme. Ogni volta che Berlusconi ha preso su di sè il peso della campagna elettorale, anche in situazioni drammatiche, siamo arrivati a sfiorare la vittoria». Raggiunta quale percentuale di voti Forza Italia si considererà soddisfatta? «Alla luce di tutto quello che è accaduto, inclusa l’esplosione del fenomeno Renzi, ottenere lo stesso risultato delle Politiche, o addirittura qualcosa in più, sarebbe positivo». Un anno fa il Pdl incassò il 21,6%. «Qualunque risultato tra il 20 e il 24% sarebbe da accogliere con favore». Non teme la concorrenza del Ncd? Si vocifera di una decina di senatori forzisti pronti a passare con Angelino Alfano. «Io non ne ho sentore. Ove mai qualcuno dovesse avere quest’idea, credo che attenderebbe l’esito delle Europee per capire se suicidarsi o meno». Tra voi e il Ncd è scontro continuo. La ricomposizione è ancora possibile? «Se la legge elettorale dovesse richiedere la formazione di una coalizione, è interesse di tutto il centrodestra stare insieme. Per questo sarebbe opportuno abbassare i toni. A meno che...». A meno che? «A meno che il Ncd, dopo aver immaginato di rappresentare il nuovo, non tolga la lettera D dal proprio simbolo per fare coalizione con Renzi». A proposito di Renzi, sulle riforme la tensione tra voi e il premier è crescente. «Sul superamento del bicameralismo perfetto, la fuoriuscita del Senato dal meccanismo della fiducia al governo e la riduzione del numero dei senatori, ci siamo e ci saremo». Dove sono i problemi allora? «Sulla composizione del Senato: così com’e non va bene. Per i senatori deve essere prevista l’elezione. Senza indennità». Siete pronti a convergere sul testo depositato dalla minoranza del Pd? «Sull’eleggibilità del Senato la convergenza può esserci sicuramente, ma siamo pronti anche apresentare un nostro disegno di legge». Cosa non vi convince del testo attuale? «Come fa il Senato a lavorare quando i suoi componenti hanno un altro incarico? E poi c’è il problema della rappresentanza». A cosa si riferisce? «Con i rapporti di forza attuali negli Enti locali, c’è il rischio di avere un Senato composto da 80/90 esponenti di centrosinistra contro i 20/30 di centrodestra». gna elettorale basata su videomessaggie interviste a media nazionali e locali. Sempre che il Tribunale non smentisca la procura e decida diversamente. «Prendiamo atto delparere favorevole aiservizisociali e restiamo fiduciosi che il giudice terrà ben presente la statura umana e politica della persona che ha di fronte e, soprattutto, la responsabilità verso i milioni di moderati che si riconoscono in Berlusconi».Il consigliere politico Giovanni Toti pensa positivo. Lo fa anche il Cavaliere, giura lui: «Non è abbattuto, è fiducioso». In realtà nessuno, sia nell’inner circle sia nel partito, osa immaginare cosa accadrebbe nel caso in cui, a sorpresa, arrivassero i domiciliari. Il differimento dell’ordinanza delTribunale milanese non semplifica la vita al leader azzurro. Specie nella delicata operazione didefinizione delle liste per le elezioni europee. Vanno consegnate entro il 15 aprile, quando potrebbe essere ancora incerto il destino berlusconiano. La situazione peggiore è se lui scoprisse il giorno dopo di non poter prendere parte alla campagna elettorale avendo, il giorno prima, deciso di tenere i figli lontani dall’agone politico. Nell’incertezza si vive assai scomodi. Se poi ai tormenti dell’animo si aggiungono gli acciacchi fisici, buonanotte. Berlusconi ieri doveva essere presente al Tribunale di Sorveglianza. Non c’era. Il Cav ha ancora il ginocchio gonfio, non riesce a camminare, con le stampelle si affatica, prevalentemente sta seduto o steso. Sta facendo fisioterapia, ma le cose non sembrano andare molto meglio. Rischia di finire sotto i ferri. L’usura alla cartilagine del ginocchio potrebbe essere operata con l’introduzione di una protesi. Insomma, più che da una toga, la campagna elettorale berlusconiana potrebbe essere frenata da un camice bianco. La libertà di girare le piazze italiane limitata non per sentenza ma dalla cartella clinica. Ma Berlusconi non può permettersi il lusso di fermarsi. È atteso a Roma per un nuovo incontro con Matteo Renzi per aggiornare il patto sulle riforme, in seguito alle difficoltà sopraggiunte con i nuovi meccanismi di selezione del Senato. Ma soprattutto, lo aspettano a piazza San Lorenzo in Lucina per riprendere in mano il timone di una barca alla deriva: Forza Italia. Ieri «Berlusconi ha lavorato tutto il giorno serenamente alle liste e alprogramma», racconta Toti. Le candidature non riserveranno fuori d’artificio. Saranno compiute «scelte difensive», atte ad agevolare la rielezione degli uscenti. Non ci saranno nomi di grido. E soprattutto non ci sarà lui: «Senza di me in lista», riflette Silvio, «e senza di me in tv,Forza Italia finirà al dieci percento». La Pascarella In lista Giusy l’amica della Pascale Giusy Pascarella [web] ::: ROMA ■■■ È consigliere comunale a Maddaloni, in provincia di Caserta, dove «tutti hanno aderito a Forza Italia» e da anni milita nelle file degli azzurri in Campania. Giusy Pascarella, però, è assurta alla notorietà soltanto dopo un pranzo insieme a Francesca Pascale in un ristorante del ghetto di Roma, a inizio novembre. Questa notorietà non potrà che aumentare, visto che il suo nome è comparso tra quelli dei candidati forzisti nella circoscrizione Sud per le Europee. «Ha mai visto una amica di Francesca nelle liste? Lei non siinteressa di queste cose», diceva all’intervistatore del Corriere del Mezzogiorno dopo quelpranzo. Coltempo,l’interesse è evidentemente cresciuto. E una delle “facce nuove” potrebbe essere la sua. Poco più che quarantenne, una foto con autografo delCavaliere sul profilo Facebook, la neo candidata ha conosciuto la compagna dell’ex premier «nel 2008, visto che era amica della segretaria di Fulvio Martusciello»,consigliere regionale e recordman di preferenze. Ai tempi la first lady era una semplice attivista e fondatrice del Club “Silvio ci manchi”, la consigliera di Maddaloni la aiutò nel raccogliere un numero considerevole di preferenze alle Provinciali: 7500. «Da allora ci siamo sempre frequentate», raccontava Pascarella. Dell’amica sembra sapere tutto: «Francesca è felice, innamoratissima, si è sottoposta a qualche piccolo ritocco alle labbra, ma non al naso, niente di importante». E tanto per cambiare ha anche lei un cagnolino: «Dudù è identico al mio, che si chiama Minnie, che però è molto meno famoso». Mai momento fu più propizio per la sua discesa in campo: la campagna elettorale azzurra si giocherà anche su temi animalisti. P.R. 4 PRIMO PIANO __Venerdì 11 aprile 2014__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ il potere delle toghe IL CELESTE SI DIFENDE «Questo è un attacco per distruggere la mia persona e la mia opera. Io che ho creato un sistema virtuoso nella mia Regione» Formigoni si candida? Gli sequestrano i conti Per ordine del Gip di Milano congelati beni per un valore di 49 milioni nell’ambito del rinvio a giudizio nell’inchiesta sulla sanità in Lombardia ::: SALVATORE GARZILLO ■■■ Dal Celeste alle acque az- di sequestro il gup Guidi scrive che Daccò e Simone erano «i gestori di un tesoretto (per decine di milioni di euro) che in parte, negli anni, veniva messo a disposizione di Formigoni e del suo entourage,per spese per ville,imbarcazionidi alto bordo, lussuose vacanze,cene, appuntamentieletto- rali ecc.». Inoltre, l’ex governatore «ha avuto la disponibilità di ingentisomme didenaro in contante non giustificate dai suoi legittimi introiti». La replica del senatore Ncd: «Quello che guadagna un governatore è noto. Questo è un ulteriore attacco per distruggere la mia persona, la mia opera e la mia memoria. Io, che ho creato una sanità virtuosa in Lombardia». E che, forse, si candiderà alle prossime elezioni europee. Per il gup, la «gestione dei finanziamenti nel campo della sanità lombarda era sotto il controllo di un tavolo di cuifacevano parte» l’allora dg Carlo Lucchina «e il Roberto Formigoni [Fotogramma] segretario generale della Regione Lombardia (Sanese)», e Formigoni. Il quale, a chi gli chiede se al processo porterà ricevute per giustificare le presunte regalie, risponde: «Non esistono ricevute. Ma scusate, tra amici che si ospitano o si invitano a cena si fanno fatture?». zurre della Costa Smeralda. Segue una singolare scala cromatica la vicenda giudiziaria dell’ex governatore della Lombardia Roberto Formigoni, a cui ieri il nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza di Milano ha sequestrato una villa da sogno in Sardegna, 5 conti correnti, immobili a Lecco e Sanremo di cui è comproprietario con ifratelli. I beni rientrano nel provvedimento di eventuale confisca in caso di condanna - nell’ambito dell’inchiesta sulla sanità lombarda che individua in «49 milioni 883mila 208» euro la cifra della presunta corruzione contestata a Formigoni,al faccendiere Pierangelo Daccò, all’ex assessore lombardo Antonio Simone, e all’ex ad della Fondazione Maugeri,Costantino Passerino. In dettaglio, 39 milioniriguarderebbero la corruzione per la Maugeri e 7,6 milioni le presunte mazzette intascate dal Celeste per il caso San Raffaele. Tra i beni finiti nel Fondo Unico Giustizia su ordine del giudice Paolo Guidi c’è anche la villa in località Li Liccioli (Arzachena): 13 vani da 400 metri quadrati immersi in una proprietà di 10mila metri quadri, con piscina e vista Roberto Formigoni in vacanza in Sardegna nel 2010 [Web] mozzafiato. La villa della discordia, acquistata nell’ottobre 2011 da Alberto Perego dalla Limes srl Parla Renato Schifani diErika Daccò, una delle figlie dell’imprenditore. Secondo la Procura quella villa sarebbe stata comprata con i quasi 70 milioni guadagnati da Simone e da Daccò grazie alle consu«Stando al governo stiamo guadagnando consensi: noi abbiamo un leader credibile, loro no» lenze per la Fondazione Maugeri, ::: BARBARA ROMANO e poi rivenduta a Perego con uno Nulla da eccepire, quindi, su un Senacondivide le riforme istituzionali di questo sconto di1,5 milioni.«Tranquillizgoverno, la riduzione della pressione fisca- to di nominati? zo tutti, non ho mai posseduto «Su alcuni punti cercheremo di essere ■■■ Presidente Renato Schifani, tra le e gli 80 euro a famiglia che verranno innemmeno la centesima parte di pochi giorni il tribunale di sorveglianza trodottiin busta paga da maggio, la riduzio- costruttivi, ma in una logica di modifiche 49 milionidi euro - ha commentadi Milano deciderà il futuro di Berlusco- ne dei costi della spesa pubblica e la sem- concordate con i partiti di maggioranza, to Formigoni, al quale è stato "rinon con alcuni gruppi dell’opposizione». ni. Che effetto avrà questo su Forza Ita- plificazione amministrativa». sparmiato" il conto sul quale perDa ex presidente del Senato, crede Ma allora perché questo elettorato lia? Quanti sono i senatori azzurri proncepisce l’indennità parlamentare davvero che l’assemblea di palazzo Madovrebbe votare voi anziché Renzi? ti a passare con voi? - Su uno dei miei due conti cor«Perché, se è vero che Renzi sta attuan- dama accetti di fare la parte del tacchi«Ho contatti disola normalità con i collerenti ho un attivo di 18 euro e 20 ghi di Fi. Noi andiamo avanti per la nostra do una politica non esclusivamente di sini- no alla cena di Natale? centesimi, sull’altro un passivo di «Non possiamo apparire come quelli strada, non cerchiamo di fare campagna stra anche con la riforma del lavoro, resta 75mila euro. Posseggo una Alfa acquisti. Abbiamo la forza delle nostre pur sempre il segretario del Pd, un partito che difendono sindacalmente il Senato Mito del 2012 per lontano anni luce da noi». per averne fatto parte per tantissimi anni. idee». me, una Panda A furia di stare al governo col Pd e di Bisogna guardare avanti e sforzarsi di reaPrevede comunque una del 2009 e una diaspora verso il Ncd? applaudire al suo segretario, il rischio è lizzare il monocameralismo invocato da Multipla del 2008 tanti, anche da noi in passato, che renderà «Fi sta vivendo un momen- che vi omologhiate alla sinistra. in dotazione ai «Non saremo assorbiti dal modello Ren- più veloce il percorso legislativo, dando rito molto difficile. Non esclumiei collaboratodo, quindi, che alcuni loro se- zi.La nostra è e sarà sempre una sana com- poste più immediate ai cittadini». ri. Non ho mai Alla vigilia del congresso del Ncd il natori possano in futuro veni- petizione all'interno di un'alleanza che deposseduto una care con noi, perché la scommes- ve procedere rapidamente e bene nel cam- tema più importante è la vostra intesa sa in Sardegna. Le sa del Ncd è stata quella della po delle riforme, per poi tornare ad essere con l'Udc. Morirete democristiani? proprietà immobi«No, perché il nostro progetto non è coerenza: noi siamo rimasti avversari alle elezioni». liari sono: un apÈ possibile che sulla riforma del Sena- un’alleanza con altri, bensì un’aggregaziodove eravamo, cioè alla guida partamento nella del Paese in un momento di to vi accordiate con i grillini e i malpan- ne ditutti i moderati.Ma è anche una rispoperiferia di Sanre- Renato Schifani [Lapr] sta per evitare che il voto degli elettori deldifficoltà. E siamo un partito cisti di Forza Italia e Pd? mo di 36 metri che, a differenza di Fi, ha un «I nostri ministri hanno contribuito si- l’Udc possa disperdersi. Stiamo dimostranquadri e tre appartamenti in Lecgnificativamente a realizzare il testo della do che il nostro coraggio si è consumato progetto e un candidato leader». co di 400 metri quadrati complesGiovanni Toti ha detto a Libero: «Dob- riforma. Il vincolo di coalizione e di appar- non solo nel distacco da FI, ma anche nelsivi, che sono stati ereditati dai biamo smarcarci da Renzi, oppure re- tenenza partitica ci lega a un senso di coe- la sfida di nuove avventure che offrano al miei genitori. Tutti in steremo fregati». Non vale anche per renza e di responsabilità nel non porre fre- Paese un nuovo progetto di centrodestra, comproprietà con i miei due fravoi? ni al percorso di riforme istituzionali volu- in grado di innovare la politica e dare spetelli». Eppure nel provvedimento ranza al futuro dei nostri figli». «No, perché l’elettorato di centrodestra te da Renzi, ma anche da noi». «Molti in Fi passeranno al Ncd» QUATTRO QUESITI I referendum per fermare banche e Equitalia Emilio Fede [Ansa] ■■■ Un Referendum dal titolo emblematico:«Ci tolgono anche le mutande». È indetto dall’Associazione «Alt», dal Movimento dell’Italia in Mutande e dall’Associazione Progetto di Vita. Tra i promotori anche Emilio Fede. Verrà presentato questa sera,all’Hotel Villabella di San Bonifacio (Verona). In questa occasione saranno presentati i 4 punti oggetto della raccolta firme, tra cui il più importante è il condono dei debiti riscossi da Equitalia,perché divengano contenuti di legge. Biagio Maimone, fondatore dell’Associazione «Progetto di Vita», ritiene che «le persecuzioni delle società di recupero crediti e delle banche debbano essere condannate al pari dello stalking nei confronti delle donne. Tale stalking, definito “stalking economico” conduce all’esasperazione ed al suicidio. Bisogna, pertanto, ricorrere alle firme del popolo, che è espressione di sovranità . Il popolo in uno Stato democratico decide». A partire da questa manifestazione i promotori si impegnano a creare un movimento politico, che si chiamerà «U.S.V.» (Uniti Si Vince). I promotori dell’iniziativa referendum chiedono 1)il condono di tutti i debiti contratti con l’agenzia delle entrate Equitalia fino al 31 gennaio 2012 e la regolamentazione del tasso di interesse applicato dall’ente di riscossione e dalle banche; 2) l’abolizione della segnalazione di protesto di assegno bancario o cambiario nelle camere di commercio e nelle banche dati; 3) la lotta allo “stalking” economico; 4) l’uscita dall’euro. 5 PRIMO PIANO __Venerdì 11 aprile 2014__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ A MALI ESTREMI... Meglio dare un taglio alla Casta. Resteremo sempre sudditi, ma almeno avremo la consolazione di risparmiare il potere delle toghe Chiudiamo la politica, comandano i giudici Su Berlusconi prendono tempo, intanto si decidono le candidature. Sulla fecondazione si dimenticano di un referendum. E se uno straniero vuole investire (Fly Emirates) lo bloccano. A questo punto facciamo senza Camera, Senato e Colle: almeno risparmiamo 2,5 miliardi ::: segue dalla prima MAURIZIO BELPIETRO (...) i giudici, dunque meglio cambiare la Costituzione e stabilire che la Repubblica è fondata non sul lavoro ma sulla magistratura, ordinaria,amministrativa e perfino speciale. Esagerazioni? Macché: nei fatti è già così. Prendete ciò che è successo in questi giorni, a cominciare dalla vicenda che riguarda Silvio Berlusconi. Il destino di una forza politica che è stata fino a ieri maggioranza nel Paese e ad oggi è un elemento determinante della vita politica e del processo di riforme della Repubblica è in mano alle toghe. Tocca a loro decidere per il pollice verso, ovvero per il divieto al Cavaliere (ex) di fare politica. Loro, non gli elettori saranno determinanti nella decisione che riguarderà l'uomo politico che ha guidato l'Italia per anni. E, sempre loro, stabiliranno se gli italiani potranno sentire il loro leader o vederlo impegnato nella prossima campagna elettorale. Si dirà, Berlusconi è stato condannato e la giustizia fa ilsuo corso. Vero, ma chissà perché quando si tratta del leader del centrodestra è un corso che viene percorso in fretta, tanto in fretta che perfino il direttore del Fatto quotidiano ha suggerito di rallentare,rinviando ogni decisione a dopo le elezioni europee. Ma tant'è. Il Cavaliere ha quasi settantotto anni, è un pericoloso criminale e non si può lasciare a piede libero, pena il rischio che reiteri il reato e rivinca le elezioni. Ma non è tutto. A conferma che la nostra è una Repubblica giudiziaria ci sono altri fatti. Il primo è quello che riguarda la decisione della Corte costituzionale sulla fecondazione eterologa. Siccome il Parlamento in passato aveva approvato una legislazione restrittiva, ci hanno pensato i supremi giudici a renderla più ampia. Via i divieti e fecondazione assistita per tutti. Chi se ne im- porta delle decisioni dei rappresentanti del popolo, quelli che contano sono i rappresentanti della Consulta, i quali ormai si sono sostituiti al Parlamento, bocciando e modificando tutto ciò che non gli garba. A ciò si aggiunge che le toghe, massime o minime non fa differenza, non modificano soltanto le norme che riguardano principi etici come il dono della vita e la possibilità di procreare secondo natura, ma mettono mano anche altrove, ad esempio su coppie di fatto e matrimoni gay. Camera e Senato si attardano e non approvano la legge che consente la regolarizzazione delle unioni omosessuali (per altro provvedimento che dovrebbe essere preso al più presto,proprio per evitare che la giustizia faccia da sé)? Niente paura, ci pensa il giudice, DA DUBAI A MILANO Il Tar del Lazio blocca il volo Milano-New York Tar del Lazio, infatti, ha bloccato il collegamento con New York che era operativo da ottobre. La notizia getta nella costernazione i vertici della compagnia araba e soprattutto la Sea alla ricerca di nuovi collegamenti per dare consistenza al traffico nella cattedrale del varesotto. Non a caso la stizzita dichiarazione del presidente Pietro Modiano: «È un provvedimento stupefacente e inatteso tanto più in vista di Expo, evento per il quale auspicavamo una politica di Open Sky». Ma soprattutto sono costernati i clienti che vedono sfumare la tariffa oggi più conveniente per raggiungere la Grande Mela. Applaudono Delta e American che si tolgono di mezzo un pericoloso concorrente. Esulta a gran voce Alitalia che ha mo oggi su Libero. La compagnia araba decide di scommettere sull'Italia e di inaugurare un volo Malpensa-New York, ma alla concorrenza non piace, così - in barba agli inviti agli stranieri a venire a investire nel nostro paese interviene il Tar, che sospende il volo e lascia a terra gliaerei di Dubai. E poi dicono non sia vero che la giustizia tarpa le ali all'Italia. All'Alitalia no, ma alla Emirates sì. Potremmo continuare per pagine e pagine a raccontarvidisentenze che scavalcano le leggi e cambiano le carte in tavola: dall’eutanasia (vedi caso Eluana) ai rapporti tra famigliari. Ma ci siamo capiti. Dunque, visto che comandano i giudici e che decidono loro sia in materia di leggi, che di politica e concorrenza, meglio darci un taglio. Resteremo sempre sudditi, ma almeno avremo la consolazione di risparmiare due miliardi e mezzo. Giudicate voi se è poco. [email protected] @BelpietroTweet Schiaffo alla compagnia di Dubai ■■■ Malpensa è sempre più isolata. Il che ordina al Comune di registrare le nozze fra due uomini celebrate all'estero. La legislazione italiana non lo consente? Fa nulla, il giudice dispone l'ordinanza e se il Comune si opporrà a decidere sarà la Corte costituzionale, cioè quelli della fecondazione eterologa e il Parlamento si adeguerà. Altra dimostrazione? La faccenda Emirates che raccontia- presentato il ricorso insieme ad Assoaereo: si tratta dell’associazione di Confindustria che rappresenta il trasporto aereo. Un semplice paravento. A scorrere l’elencodegliiscrittisiscoprechesono tutte sigle legate direttamente o indirettamentelegate allaexcompagniadibandiera. Insomma ancora una volta Alitalia è riuscita a tirare un bel calcione a Malpensa togliendo una opportunità di sviluppo. Non a caso il presidente della Regione, Roberto Maroni, se la prende ancora una volta con Roma che danneggia Milano. Certo la decisione del Tar non è proprio un bel biglietto da visita alla vigilia di Expo. Soprattutto considerando che il governo italiano, non più tardi di un paio di mesi fa con Enrico Letta era andato nei Paesi del Golfo a sollecitare investimenti. È forte l’impressione, infatti, che Sopra, hostess della Emirates; a destra, il volo atterra a Malpensa [Ftg e Ansa] mai come negli affari gli amici vengano scelti in maniera opportunistica. Alcuni vanno bene e altri meno. Dipende dalle circostanze. Per esempio ilcartellino rosso a Emirates può essere un bel vantaggio per Etihad che sta trattando in queste ore, la partita definitiva per acquistare Alitalia. E’ vero che Emirates ed Etihad sono più che cugine: una Dubai e l’altra Abu Dhabi Dubai. Mai come in questo caso, però, i parenti sono serpenti. Aver messo fuori gioco un avversario molto pericoloso su una rotta tanto vantaggiosa come il Malpensa-New York può essere un incentivo alla firma. Tanto più che il Tar rovescia i precedenti pronunciamenti a favore della compagnia araba, poi confermati dal Consiglio di Stato, che avevano rifiutato la procedura d’urgenza richiesta da Alitalia. La motivazione della sentenza è molto tecnica e parla delle vie del cielo che sembrano immense ma sono rigidamente regolate. La regola fondamentale è quella degli accordi bilaterali: i diversi Paesi si accordano perchè le rispettive compagnie nazionali possano volare da una città ad un altra nei diversi Stati. C’è poi quella che viene definita la Quinta libertà del trasporto aereo. Consente di imbarcare passeggeri e merci negli scali intermedi. Il volo di Emirates che arrivava a New York aveva infatti origine a Dubai. La deroga deve essere concessa dal governo e dalle autorità di vigilanza e non è semplicissima da ottenere. Singapore Airlines aveva bussato per tre anni. Non avendo ottenuto risposta si era diretta verso Barcellona. Scottati, forse, da questa esperienza il Ministero dei Tra- il graffio Telegattone Crisi d’ansia ieri. Calava il sole e ancora non si aveva notizia di interviste a Matteo Renzi. Certo, il premier imperversava in tutte le reti tv, ma erano immagini di repertorio. Per fortuna poi è arrivato il Tg3 e la bersaniana Bianca Berlinguer in persona ha provveduto a fornire al popolo la sua dose quotidiana di Renzi parlante. La nazione ringrazia. sporti e l’Enac erano stati generosi con Emirates concedendo il disco verde per diciotto mesi. Alitalia si è messa di traverso fin dall’inizio. Sostiene che i trattati internazionali consentono di rilasciare i permessi straordinari a compagnie ben identificati: i vettori nazionali, comunitari e dei Paesi di destinazione. «In nessuno Stato è neanche ipotizzabile la concessione a compagnie extracomunitarie». Assoaereo lamenta che l'autorizzazione sia stata data «senza alcuna contropartita per i vettori nazionali e per giunta su tratte, come Malpensa-New York, già servite da compagnie aeree sia italiane che statunitensi». La sentenza conclude Alitalia «rappresenta un passaggio fondamentale in quanto allinea l'Italia agli altri Paesi, non solo europei, e fornisce una chiara risposta alle altre compagnie extracomunitarie che volessero seguire l'esempio di Emirates». Un bel messaggio a Etihad: o compra Alitalia o non metterà mai un carrello in Europa. N.SUN. 6 ITALIA __Venerdì 11 aprile 2014__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ TIMORI Padoan ha tempo fino al 18 aprile per trovare la quadra. Dopo la scoperta che gli 80 euro in più andranno a 6 milioni di persone e non a 10, il pasticcio è in agguato i nostri soldi Il bonus ai più poveri lo pagano le imprese Il governo promette di aiutare anche i lavoratori a basso reddito. L’ipotesi: prestiti dalle aziende o dall’Inps. Bonanni (Cisl): «Temo che sia tutta una partita di giro» ::: ANTONIO CASTRO ■■■ I datori di lavoro - famiglie e imprese -faranno da primifinanziatori per elargire il bonus Renzi agliincapienti (tutti quelli che guadagnano meno di 650 euro al mese, 8mila l’anno). L’idea del governo, per includere (tardivamente) gli oltre 3 milioni e 900mila lavoratori a basso reddito nell’operazione, è di concedere il bonus, che però viene anticipato mensilmente dal datore di lavoro. E poi l’azienda, o il datore di lavoro, compenseranno ilbonus(che viene stimato tra i 380 e i 200 euro per i prossimi 8 mesi) in sede di dichiarazione dei redditi. Un pasticcio o una dimenticanza, quello degli incapienti, che è saltata fuori solo alla seconda presentazione del piano per la redistribuzione «a chi ha sempre pagato». In verità i famosi «10 miliardi per 10 milioni di lavoratori» - annunciati il 12 marzo con ricco contributo di slide colorate - sono diventati l’altro giorno 6,7 miliardi. Ora «scoperto» improvvisamente il popolo numeroso e variabile degli incapienti fiscali - che in un primo momento restavano fuori dal bonus renziano - si sta cercando di correre ai ripari. Il problema è che tra le varie ipotesi allo studio non rientra, sembra, l’aumento proporzionale del bonus al diminuire del reddito,anche perché in questo caso bisognerebbe riconoscere a chi guadagna meno di 600 euro al mese molto più dei promessi 80 euro. Ma la sostenibilità finanziaria di questa operazione è inattuabile. Perché invece del miliardo frettolosamente preventivato ne servirebbero molti di più (dai 3 ai 4 miliardi).E poi facendo leva sull’anticipo da parte del datore di lavoro invece di un bonus mensile di circa 50 euro imprese e famiglie dovrebbero elargirne subito circa 200 di euro, operazione insostenibile da attuare. Il paradosso è che chi guadagna meno forse incasserà solo 50 euro. Forse. Perché individuata la copertura estemporanea bisognerà limare da altre parti per quella eventuale e strutturale. Vale a dire per gli anni futuri. Renzi ha garantito «ai profeti di sventura che il taglio di 80 euro al mese sarà confermato anche per i prossimi anni». In attesa del 18 aprile, per conoscere nel dettaglio i decreti e quindi lo strumento attuativo dell’operazione Irpef, rimangono le perplessità. E le altre ipotesi in campo. Si pensa infatti a coinvolgere anche l’Inps, proprio per garantire l’effettiva corresponsione in bustapaga delbonus.Come? Intervenendo per decreto - è la strada più rapida e sicuro - sui contributi previdenziali. Il lavoratore ne verserà un po’ meno all'ente previdenzia- le, il datore di lavoro aumenterà il netto in busta paga e poi il Tesoro provvederà a coprire la differenza. Un modo rapido di intervenire che offre anche il vantaggio contabile dispostare l’effettiva uscita(copertura del bonus), in tempi di competenza più lunghi. Ma questo provocherebbe un ammanco di gettito previdenziale per gli enti pensionistici (non c’è solo l'Inps ad incassare). E tutti gli istituti previdenziali utilizzano questo incasso per poi pagare le pensioni. Considerato che la spesa complessiva per l’Inps è di 270 miliardi grattarne via (temporaneamente) 1 non è un operazione impossibile e insostenibile. Peraltro questa ipotetica operazione costringerà poi a dicembre a chiusura dei conti - il governo a trasferire un altro miliardo all’ente. Insomma, come la giri la giri è sempre un pasticcio monumentale. E incominciano ad accorgersene in molti. «Le misure di Matteo Renzi,volte a dare un piccolo obolo aisuoipossibilielettori», sintetizza ruvidamente Renato Brunetta, capogruppo di Fi alla Camera, «sotto forma di sgravio fiscale, non sono ancora partite e già si stanno incagliando. Troppe le critiche che vengono avanzate da studiosi indipendenti. Violento il fuoco amico che si abbatte su di lui da parte di ex ministri (come Vincenzo Visco) e colleghi dipartito. Il fatto è che quelle proposte, così come sono state comunicate al pubblico, non tengono. Introducono elementidi forte distorsione nel sistema fiscale in quanto tale. Sono state pensate in aperta violazione del principio di eguaglianza e della progressività del sistema fiscale». Brunetta, che nella sua prima vita è un economista mette in guardia Renzi e il governo sulle conseguenze non contemplate: «Una volta che dovesse essere approvata, sarebbero quelli di creare una profonda spaccatura all'interno deglistessilavoratoridipendentiche percepiscono meno di25 mila euro. Guadagnerebbero qualcosa coloro che sono al di sotto dello scaglione di 20mila euro, ma ci rimetterebbe la fascia immediatamente superiore. Resta poi tutto il tema degli incapienti. E, problema dei problemi, quello delle coperture», taglia corto Brunetta che immagina per l’approntamento dei decreti un «vero e proprio percorso di guerra». Nel partito dei dubbiosi si è iscritto anche il segretario della Cisl, Raffaele Bonanni. Il navigato sindacalista teme che si tratti di «una partita di giro», come la vicenda incapienti evidenzia. E poi c’è sempre lo spauracchio della rimodulazione delle «detrazioni dei coniugi». Proprio un gran pasticcio. IL PRIMO MINISTRO Giampaolo Galli (Pd) «ItaglidiRenzi?Sonoirrealistici QuicomandanoGiavazzi&Camusso» ::: FRANCO BECHIS ranno sempre troppo costosi». Gli 80 euro sono l’obiettivo giusto? «Certo, lo sono. Immagino che non saran■■■ Irrealistici perfino su 12 mesi, figurarsi su 6 o7 come è ora. I tagli alla spesa pubblica no rose e fiori. C’era una discussione sul fatto di Renzi sembrano una boutade a Giampao- che fosse meglio puntare sulla competitività lo Galli, ex direttore generale di Confindu- interna. E quindi c’era chi pensava fosse mestria e attuale deputato del Pd. Galli è ospite glio intervenire sull’Irap comunque ora si è della web trasmissione L’Abitacolo che sarà scelta lo sconto Irpef e va bene così». Sembra che su questo punto tutti siano oggi sul sito Internet di Libero (www.liberod'accordo... quotidiano.it). Ecco i passag«Guardi, tutti d’accordo gi fondamentali del collopiù che altro sul fatto che eraquio avvenuto a bordo. no insufficienti le misure che La convince questo Def, aveva preso il governo precedove il famoso contributo dente e guidato da Letta. Tutda 80 euro al mese viene ti: sindacati, imprese, opinioricavato in gran parte dai ne pubblica.Ed era molto stratagli alla spesa pubblica? no perché questo significa «Mi avessero chiesto alcuni mesi fa se si possono fare che sono tutti d’accordo a voler ridurre gli spazi dello Stato 10 miliardiditaglisu base annua nel giro di poco tempo, e tagliare le tasse ai cittadini. avrei detto di no. Avrei detto Giampaolo Galli [Fotogr.] Era un’opinione di Confindustria fino ha qualche tempo che se si vogliono fare, c’è bifa, certo non dei sindacati. Oggi domina una sogno di più tempo». Però ormai Renzi l’ha detto. Non gli cre- strana compagnia, una linea Alesina-Giavazde? zi-Camusso. Una linea economica tipica dei «Il presidente del Consiglio si è tagliato i conservatori, non dei progressisti». E lei non è contento? ponti alle spalle. Ha detto parole di fuoco su «Sì, certo. Noto che però è stata soprattutse stesso, qualora i tagli non venissero fatti e e gli 80 euro al mese non entrassero nelle to questa linea ad essere vincente e aver mesbuste paga dei lavoratori italiani a partire dal so in crisi di governo letta. Più della congiura mese di maggio. Per certi versi questo e un di palazzo, della tragedia alla Riccardo III, almetodo giusto. Perché se tu parti dai tagli e la Giulio Cesare e Bruto, ha contato quella non sai qual è l’obiettivo, quei tagli ti appari- linea che accusava Letta di mancanza di co- Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, nell’aula del Senato durante una seduta [LaPresse] raggio». Lo dice come non la convincesse la ricetta Alesina-Giavazzi... «Per fortuna che è stata presa a piccole dosi. Loro proponevano ritagliare 50 miliardi subito. Ne ritenevo irrealistici 10 ma per fortuna il modello è stato preso a dosi più omeopatiche». D’accordo con Renzi, quando dice dopo di me il diluvio? «Capisco le perplessità. Ma temo che questo sia l’unico modo per tentare di fare le cose. Dopo l’esperienza dell'ultimo governo di Silvio Berlusconi credo che ho si forza la mano, oppure non si riesce a fare nulla. Ridurre le tasse, liberare gli italiani dall’oppressione fiscale, era il principale tema del contratto con gli italiani di Berlusconi. Non ci è riuscito». E ci riuscirà Renzi? «Quando uno fa una promessa cosìimportante e significativa, con tanta risonanza mediatica, vengono immediatamente fuori i lamenti di quelli che quella cosa non ce l’hanno. Per esempio i pensionati e i lavoratori autonomi». In Parlamento passerà ? «In Parlamento... Sa, il Parlamento non è questo grande ostacolo. Io perdo ore lì. Spesso si passano ore inutili, sembra un gioco a perdere i soldi del contribuente. Io non ho nessuna propensione a fare anti-politica... Però passando qualche giorno in Parlamento un po’ di tentazione viene a chiunque... 7 ITALIA __Venerdì 11 aprile 2014__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ COLPA DI CHI? Delrio mette le mani avanti: «È una tassa comunale, se i cittadini non saranno contenti ne devono parlare con i loro sindaci» i nostri soldi Gli80 euro in più se limangia la Tasi Con l’aumento del 33% delle aliquote un immobile che pagava 450 euro ne verserà 600 E la base imponibile di una casa è superiore al prezzo di mercato. Anche di 50 mila euro ::: segue dalla prima FRANCESCO DE DOMINICIS (...) Il sottosegretario Graziano Delrio ha tentato di rassicurare i contribuenti. Tuttavia i dubbi restano. E la quattordicesima di Renzi potrebbe rivelarsi una presa in giro clamorosa. In questi giorni si cercano di fare simulazioni e di calcolare gli importi. Molto dipenderà dalla scelte finali dei sindaci ai quali è stato concesso dipoter alzare l’aliquota base sulla Tasi dal 2,5 per mille al 3,3 per mille. Attenzione: i decimali possono ingannare. L’ammontare del versamento potrebbe infatti crescere del 33%. Un esempio: un immobile che con aliquota base subirebbe un prelievo di 450 euro, con la maggiorazione pari a un terzo deliberata dal comune arriverebbe a «costare» 600 euro di Tasi. Vale a dire 150 euro in più che non sono proprio bruscolini. Ecco perché il probabile inasprimento del prelievo tributario sulle abitazioni potrebbe sostanzialmente sterilizzare, in parte, l’effetto dell’aumento delle retribuzionifino a 25mila euro che l’esecutivo, salvo sorprese, dovrebbe approvare la prossima settimana in ritardo rispetto alla tabella di marcia. Ciò perché quegli 80 euro sbandierati dal premier sono il livello massimo di sgravio fiscale sulle retribuzioni: la media è più bassa. Alla fine della giostra, insomma, la faccenda si risolverebbe con una partita di giro sui bilanci delle famiglie.Con Renzi nelle vesti di chi ti frega col gioco delle interessati. E poi siamo sicuri che anche i politici saranno assoggettati a questo eventuale taglio? E i dipendenti privati? O continuiamo a parlare solo e sempre dei dipendentipubblici? E siamo poi sicuri che la Corte costituzionale darà l’ok a questo eventuale taglio? O finirà come con le pensioni?». Ilterreno è minato e già in passato il Giudice delle leggi ha preso a bastonate analoghi interventi. Ragion per cui il presidente del Consiglio deve muoversi con attenzione se vuole evitare censure da parte dei consiglieri di palazzo della Consulta. Senza dimenticare che alla tagliola (per ora annunciata) sugli stipendidei dirigenti si aggiunge la questione dei contratti di lavoro. Il ministro per la Pubblica amministrazione,Marianna Madia, avrebbe fatto trapelare l’ipotesi dell’ennesimo blocco di contratti già scaduti dal 2009. Con buona pace della ripresa e del rilancio dei consumi. vato ancora il sottosegretario - sarà a regime una tassa più equilibrata». Lo stesso ex sindaco di Reggio Emilia, nel suo ragionamento, è costretto ad ammettere che - nonostante gli interventi normatividiPalazzo Chigio la cosiddetta moral suasion sulle amministrazioni territoriali - l’ultima parola sulla Tasi (la tassa sui servizi indivisibili che ha rimpiazzato la vecchia Imu) spetta ai sindaci e non al governo. «È una tassa comunale e se i cittadini non saranno contenti ne parleranno con i sindaci e gli amministratori». In buona sostanza, Delrio pensa che le detrazioni potrebbero non bastare ad alleviare la botta sui conti delle famiglie. Anche se non lo dice apertamente. Tutto questo in un quadro normativo ancora in via di definizione, quando in teoria mancano appena due mesi al primo pagamento. Il decreto legge sugli enti locali approvato ieri dalla Camera - e ora all’esame del Senato che può «vistarlo» definitivamente entro il 5 maggio - stabilisce che il versamento della Tasi dovuta può essere effettuata al comune per l’anno in corso in due rate di pari importo, la prima il 16 giugno e la seconda il 16 dicembre.Si può pagare il balzello complessivamente dovuto in unica soluzione annuale, da corrispondere entro il 16 giugno. Ed è consentito il pagamento della Tari e della Tasi in unica soluzione entro il 16 giugno di ciascun anno. Secondo le norme licenziate a Montecitorio, sono esenti dal tributo per i servizi indivisibiligli immobili posseduti dallo Stato, dalle regioni, dalle province, dai comuni, dalle comunità montane, dai consorzi fra questi enti, dagli enti del servizio sanitario nazionale, destinati esclusivamente ai compiti istituzionali. Sono inoltre esclusii rifugi alpini non custoditi, i punti di appoggio e i bivacchi. Sui tempi, però, la confusione è già una realtà. Molti comuni, infatti, non hanno ancora approvato le delibere sulla Tasi, quelle con le quali, tra altro, definiscono l’aliquota. Ma nei comuni che non approveranno il provvedimento entro il 23 maggio, il versamento andrà fatto in un'unica soluzione il 16 dicembre, obbligando le famiglie ad andare alla cassa a ridosso di Natale. Una prospettiva che lascerebbe nell’incertezza tutti i proprietari di casa fino alla fine dell’anno visto che le delibere slitterebbero.Quadro che porta Maurizio Gasparri (Forza Italia) a indicare la Tasi come «una patrimoniale, quella che abbiamo sempre denunciato.Con questo governo la pressione fiscale aumenta,questa è l’unica certezza». Mentre nelle file della maggioranza, Maurizio Sacconi (Nuovo centro destra) dice di essere «impegnato a tradurre in fatti i provvedimenti economici: riduzione Irpef e Job act». F.D.D. twitter@DeDominicisF «tre carte». E anche se Palazzo Chigi ha cercato di metterci una pezza, il pericolo che i proprietari di casa si trovino costretti a un salasso peggiore rispetto a quello degli scorsi anni è davvero enorme. Confedilizia, in ogni caso, non ha dubbi. Gli esperti dell’associazione che riunisce i proprietari di immobili hanno spulciato il Documento di economia e finanza, trovando un’altra magagna. «Il Def - spiega il presidente di Confedilizia, Corrado Sforza Fogliani - conferma per tre anni la tassazione immobiliare nata come provvisoria con Monti e resa definitiva da Letta, pur essendo ormai opinione diffusa che la crisi non si risolve finché non riprende a funzionare l’edilizia e con essa i diciotto comparti che dalla stessa dipendono». Secon- do ilnumero uno dell’associazione «confermare le rendite Monti impedisce la ripresa ed è una palese ingiustizia dato che può perfino capitare che la base imponibile Imu/Tasi di un immobile sia superiore al prezzo della sua aggiudicazione in un’asta giudiziaria». Gli esempi parlano chiaro. A Vercelli, un appartamento con base imponibile di 72.353 euro è stato aggiudicato a 27.000 euro. A Taranto lo scarto è di circa 13mila euro (da 101.949 a 88.000), mentre a Torino è addirittura di oltre 50.000 euro (da 93.705 a 41.000). Delrio non ci sta. «Il governo ha messo un miliardo in più» per evitare questo e per dare ai «comuni una disponibilità per fare più detrazioni e aiutare le famiglie in difficoltà.La Tasi - ha osser- IL DG DELLA RAI Gubitosi, mano tesa a Matteo «La politica deve esserci. Fuori la politica dalla Rai è uno slogan, la politica deve esserci purché sia quella con la P miauscola». E così, dopo aver preso atto che il suo futuro resta all’interno di Viale Mazzini - sino a quando la Rai non troverà una nuova sede - il direttore generale della tv pubblica, Luigi Gubitosi, tende la mano al governo. Con il quale dovrà iniziare a dialogare su tutto, visto che è stato tagliato fuori dal giro delle nomine. Nel mirino anche la governance (ovvero la legge Gasparri), che dovrebbe essere cambiata. Il cda della Rai, infine ha approvato all’unanimità il bilancio 2013 che ha visto il ritorno all’utile del gruppo, con un risultato netto positivo pari a 5,3 milioni di euro(4,3 milioni per Rai SpA), a fronte di una perdita di 244,6 milioni (245,7 milioni) dell’esercizio 2012. Pubblica amministrazione I manager minacciano ricorsi sui tagli Il governo vuole prelevare il 6% agli stipendi sopra i 90 mila euro. Renzi: «Chi non ci sta vada nel privato» ■■■ Scatta la rivolta dei funzionari e dei dirigenti pubblici. La categoria si ribella all’ipotesi di incassare un giro di vite sui loro stipendi, paventato in queste ore dal governo di Matteo Renzi. Allo studio di Palazzo Chigici sarebbe un prelievo del 6% suiredditisuperiori ai 90mila euro che salirebbe addirittura fino al 18% sulle retribuzioni che sforano i 180mila euro. Pure le paghe più basse, a partire dai 70mila euro, potrebbero essere colpite con sforbiciate progressive. In buona sostanza, si tratterebbe di una operazione non troppo diversa da quella già adottata sulle cosiddette pensioni d’oro. I dettagli dell’operazione sono ancora poco chiari. Nel Documento di economia e finanza approvato martedì dal consiglio dei ministri si parla di un tetto sui salari che dovrebbe produrre un risparmio, per le casse dello Stato, di circa 1,5 miliardi di euro. Cifra da aggiungere ai 400 milioni risparmiati grazie al nuovo tetto massimo per i salari dei dirigenti che scende dai circa 300mila (paga delprimo presidente della Corte di cassazione) ai circa 245mila assicurati al Capo dello Stato. Se vogliono più soldi, ha detto Renzi, «vadano nel privato». Si va verso un lungo braccio di ferro tra l'esecutivo guidato dall’ex sindaco di Firenze e i rappresentanti dei manager pubblici. «Ci risiamo, anche Renzi se la prende con i soliti noti: dirigenti pubblici e pensionati, gente incapace, inetta, che non vota. Costoro vanno bastonati bloccando i contratti per diecianni e tassati come mai» dice sconfortato a Libero Stefano Biasioli, segretario nazionale di Confedir, la principale confederazione nazionale dei dirigenti pubblici. Le carte bollate sono pronte. Biasioli preannuncia che valuterà «tutti gli aspetti per eventuali ricorsilegali e altri tipi diazioni forti».La categoria comincia a essere stufa. «Dispiace - aggiunge il sindacalista - che ancora una volta non ci sia stato un confronto con i diretti 8 ITALIA __Venerdì 11 aprile 2014__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ ::: I GUAI DELLA SINISTRA IN SICILIA I democratici spaccati su Crocetta ::: segue dalla prima ELISA CALESSI (...) («Sono un candidato figurativo»). E tra quelli che restano scorrono veleni. Il day after della presentazione delle liste del Partito democratico per il Parlamento europeo è a dir poco tumultuoso. Anche se Matteo Renzi guarda, dall’alto dei suoi sondaggi, con indifferenza. «Questa volta», dicono i suoi, «i signori delle tessere dovranno farsene una ragione. Il Pd andrà bene perché c’è Matteo, possiamo rinunciare a qualche notabilone». E dove sono rimasti, vedi in Calabria o in Campania, la strategia è stata quella di moltiplicarli e di metterli gli uni contro gli altri. Con la speranza che si “ammazzino” tr a loro. «Poi però voglio vedere chi porta le preferenze», commenta qualcuno della vecchia guardia. I problemi, comunque, non mancano. Intanto le liste del Sud e delle Isole sono da rifare, dopo che il sindaco di Bari e quella di Lampedusa si sono ritirati. Emiliano, poi, è su tutte le furie. Per tutta la giornata in molti hanno cercato di convincerlo a restare in lista, anche se retrocesso dal primo posto. Hanno provato molti deputati pugliesi.Ha tentato lo stesso Renzi in una lunga telefonata. Ma il sindaco di Bari non ha sentito ragioni. «Potevi dirmelo prima, Matteo. Non avrei impostato la campagna in questo modo», gli ha detto. Ma se Emiliano fa la vittima, per altri non lo è. Il vero obiettivo del sindaco di Bari, spiegava ieri un renziano in Transatlantico, sono le Regionali che si svolgeranno l’anno prossimo. Il suo piano era di utilizzare la corsa per le Europee da capolista come volano per la vera campagna elettorale, quella per le Regionali. Poi a ottobre, per le primarie in Puglia, si sarebbe dimesso, sostenendo di aver accettato di guidare la lista «perché il partito me l’ha chiesto». Ma da semplice candidato, la giustificazione sarebbe stata meno credibile. E il volano più debole. Per questo si sarebbe sfialto. A difesa di Emiliano c’è però chi ricorda che questa è la seconda volta che Renzi (o chi per lui) gli promette I MALPANCISTI Da sinistra in basso, in senso orario, Giusi Nicolini, Fausto Raciti, Michele Emiliano, Antonello Cracolici e Flavio Zanonato. Sono alcuni degli esponenti del Partito democratico che hanno ritirato o congelato la propria condidatura alle elezioni europee di maggio in polemica con le scelte di Matteo Renzi, che ha deciso di mettere cinque donne come capoliste. Tra i dissidenti, il più temuto dal premier è il sindaco di Bari Emiliano [Fotogramma] Il premier: «Adeguatevi» Emiliano guida la fronda nel Pd Trappola Europee per Renzi Il sindaco di Bari e altri dirigenti si ritirano dopo la candidatura di 5 donne capoliste E la minoranza spera che la sentenza sul Cav faccia saltare l’accordo sulla legge elettorale qualcosa che poi non mantiene. Nella fase di nascita del governo si era parlato di lui come ministro. Poi come sottosegretario. E invece non ha fatto né l’uno, né l’altro. A metà pomeriggio, in ogni caso, Emiliano fa sapere che sosterrà Picierno, capolista al Sud, ma non sarà candidato. E in molti, ieri sera, si chiedevano se la sosterrà davvero. C’è poi Nicolini, sindaco di Lampedusa, che accusa il partito siciliano di aver fatto prevalere «altre logiche» sulla sua candidatura. Intanto Raciti, segretario regionale siciliano, ieri in Transatlantico puntava il dito contro il Pd romano (leggi il siciliano Davide Faraone, membro della segreteria), che «ha lavorato a una lista parallela, mentre io ne facevo votare un’altra agli organismi regio- nali, dopo averla concordata passo a passo con Roma, che sentivo mattina e sera per concordare ogni scelta». Intanto, negli stessi minuti, a molti deputati arriva un messaggio di fuoco del siciliano Antonello Cracolici, altro escluso dalla lista,che dava appuntamento per oggi in un hotel di Palermo: «Non ci fermeranno! Ti aspetto domani alle 17!». Caos c’è in Campania, dove si parla di un patto tra dalemiani e bassoliniani per far eleggere Massimo Paulucci, attualmente deputato, al Parlamento Europeo. Se ce la fa, infatti, al suo posto subentra Anna Maria Carloni, prima dei non eletti alla Camera dei Deputati e, guarda caso, moglie di Bassolino. Al Nord Est, invece, è infuriato Flavio Zanonato. Doveva essere il candidato dei bersaniani, ma ora che ci sono Alessandra Moretti capolista e anche Salvatore Caronna, altro bersaniano, rischia di non farcela. Al caos liste si aggiunge la minoranza in gran fermento. L’altra sera si sono riuniti. Hanno deciso di fare un’iniziativa per il 25. L’idea è di strutturare la corrente sul territorio e di dare battaglia su legge elettorale, riforma del Senato e lavoro. Sull’Italicum, in particolare, la speranza è che l’esecuzione della pena nei confronti di Silvio Berlusconi indebolisca l’accordo del Nazareno, così da consentire di modificare il testo votato dalla Camera. Intanto Gianni Cuperlo,sfidante diRenzi alle primarie, dà appuntamento a sabato prossimo per un’altra convention dal titolo “Da sinistra nel Dimissioni dalla presidenza Scelta Civica alla deriva: lascia anche Bombassei ::: CHIARA PELLEGRINI ROMA ■■■ Continua inesorabile la transu- manza all’interno di Scelta Civica. Il «piccolo partito» fondato da Mario Monti perde un altro pezzo importante. Alberto Bombassei lascia la presidenza, esprimendo perplessità «sulla nuova legge elettorale» e contrarietà «al percorso con cuiMatteo Renzi ha fatto cadere il governo Letta». Lo fa in una lettera indirizzata ai capigruppo del partito, al vicepresidente e al segretario. Un addio che arriva a poco meno di sei mesi dal suo insediamento,era il17 ottobre del 2013, infatti, quando l’ex premier Monti lasciava la guida del partito spiegando che undici senatori si erano espressi contro di lui sulla Stabilità, sfiduciandolo. Sono le se- vere le motivazioni dell’addio dell’imprenditore vicentino - Bombassei è presidente di Brembo azienda leader nella produzione di freni a disco - anche se non si tratta di un addio. «Una di queste»,sostiene, è la già citata legge elettorale che non consentirà al partito di «difendere il suo profilo di terzietà rispetto alle coalizioni di destra e di sinistra», per non «concedere sconti ad ogni iniziativa che fosse andata contro quelli che noi riteniamo essere gli interessi del Paese». Poi rivendica per il partito un ruolo di peso all’interno del governo «su un ministero di natura economica, come quello dello sviluppo econonomico o quello del lavoro». È critico nei confronti di Renzi, di cui comunque apprezza «la determinata volontà riformatrice», ma non ha gradito le modalità «con cui ha fatto cadere il go- verno Letta». Quindiringrazia «per ilpercorso compiuto insieme fino a qui» e precisa che «intende onorare l’impegno da parlamentare della Repubblica italiana» e lo farà «se sarà possibile» all’interno del partito, occupandosi «il più attivamente possibile e con maggior libertà di azione di sostenere il ruolo e lo sviluppo dell’industria manifatturiera italiana». Bombassei dunque resta, a differenza di altri colleghi, come l’ex sindaco di Milano, Gabriele Albertini, passato tra le fila del Nuovocentrodestra o l’ex ministro della Difesa, Mario Mauro,che ha fondato Popolari per l’Italia. La notizia è stata comunque uno scossone all’interno del partito. «Una scelta che ci addolora», ha commentato Andrea Romano,presidente dei deputati di Sc. Si dice «rammaricata» Stefania Giannini, segretario politica nuovo inizio”. Renzi, però, non sembra preoccupato né dalle polemiche sulle liste, né dalle (varie) minoranze che si agitano. «Il Pd», ha detto ieri sera intervistato dal Tg3, «ha delle regole al proprio interno. La minoranza non va per i fatti suoi ma va dove va la maggioranza». Quanto a Forza Italia, si è detto sicuro che «manterrà gli impegni». Non ha escluso la possibilità di un incontro con l’ex Cavaliere: «Non è previsto ma se ci fosse ve lo faremmo sapere». Potrebbe tenersia Palazzo Chigi«o al Nazareno,visto che cisiamo trovatibene». Ma qualunque decisione dei giudicinon influirà, per quanto lo riguarda, sull’accordo: «Le questioni della giustizia attengono alla giustizia.A me interessa la politica». Nel Pd siciliano c'è aria di resa dei conti. Da settimane è in atto una guerra senza esclusione di colpi fra le varie anime del partito, che ha lasciato sul campo vittime eccellenti. Chi gongola è il governatore Rosario Crocetta, che è riuscito nell' operazione di farsi benedire la sua nuova giunta regionale direttamente dalla segreteria nazionale, per bocca del renziano Faraone, incassando però come contraccolpo la reazione sdegnata del segretario regionale Fausto Raciti e l'annunciata opposizione di mezzo Pd siciliano. Un paradosso tipico della Sicilia, dove Crocetta da oltre due anni balla da solo con la sua lista del Megafono, pur non avendo mai formalmente abbandonato il Pd e dove, proprio a causa delle sue scelte, i democratici isolani si sono sgretolati. Fra le vittime, le ultime in ordine di tempo sono state il deputato regionale Antonello Cracolici e il sindaco di Lampedusa Giusi Nicolini. Quest'ultima, ieri, si è tirata fuori dalla corsa per le Europee, con una dichiarazione inequivocabile: «Nella direzione nazionale del Pd che discuteva e approvava le liste», ha detto, «sono prevalse altre logiche che hanno privato di significato la mia candidatura» Della serie, bye bye. Poche ore prima era toccato a Cracolici, decenni di militanza dal Pci al Pds, dai Ds al Pd, ed estromesso dalla lista per le Europee per far posto a Nelli Scilabra, bella studentessa universitaria, assessore alla Formazione e ultraprotetta dall'asse Crocetta-Lumia. Mossa che per qualcuno sa di rappresaglia, perché proprio Lumia pochi giorni fa era stato, a sua volta, segato dalla lista ad opera della segreteria regionale. ALBERTO SAMONÀ Alberto Bombassei, ex vicepresidente di Confindustria, ha annunciato le sue dimissioni dalla presidenza di Scelta Civica [Fotogramma] nazionale di Scelta Civica, che ringrazia Bombassei «per il lavoro svolto, nella consapevolezza che la diversità di vedute circa alcune scelte compiute da Scelta Civica non divide le nostre prospettive diimpegno per il Paese».Linda Lanzillotta, vice presidente del Senato, comprende la decisione del presidente ma invita i colleghia restare «uniti» in vista delle elezioni europee, per la costruzione di una nuova Europa che abbia come priorità la crescita». Adesso si tratta di decidere a chi toccherà prendere il posto di Bombassei. Tra i nomi che circolano i più accreditatisono quello di Lanzillotta E di Enrico Zanetti, sottosegretarioalministero dell'Economia e delle Finanze. __Venerdì 11 aprile 2014__ 9 10 ITALIA __Venerdì 11 aprile 2014__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ ::: VOGLIA D’INDIPENDENZA Arresti preventivi In venti ancora in prigione Ma i pm neanche sanno se il «blindato» può sparare ::: ALESSANDRO GONZATO BRESCIA ■■■ Anche e forse soprattutto per colpa del fa- VICENDE PARALLELE Qui sopra, il «tanko» usato dai Serenissimi per occupare piazza S. Marco nella notte fra l’8 e il 9 maggio 1997. Nella foto grande, il blindato artigianale sequestrato ai separatisti veneti [Lapr.] Il riflesso condizionato dei magistrati I reati dei separatisti veneti? Gli stessi dei Serenissimi (assolti) Anche al gruppo recentemente arrestato contestata la finalità eversiva e l’attentato all’unità dello Stato, come a coloro che davvero occuparono simbolicamente piazza San Marco nel ’97. E che alla fine ne uscirono puliti ::: segue dalla prima GILBERTO ONETO (...) scopre alcune cose. Prima cosa: che certi uffici pare davvero non abbiano altro da fare. Secondo: che le accuse si fondano sul nulla: qualunque cittadino al telefono dice cose anche più cattive sul suo rapporto con lo Stato italiano. E poi, terza considerazione: che le motivazioni dell’arresto sono esattamente le stesse che nel 1997 furono rinfacciate ai primi Serenissimi,quellidella simbolica occupazione del Campanile di San Marco. E dunque eccole, queste accuse: «Per il reato di cui all’art. 270 bis 2˚ c.c.p. per avere partecipato insieme ad altre persone ad una associazione denominata “L'Alleanza” con il proposito del compimento di atti di violenza quali l’occupazione militare di piazza San Marco in Venezia, diretti a costringere i legittimi poteri pubblici ad acconsentire all’indipendenza del Veneto e di altre regioni del nord Italia, così determinando lo scioglimento dell’unità dello Stato in violazione dell’art. 5 della Costituzione e quindi per finalità di terrorismo e di eversione dell’ordine democratico, procurandosi a tal fine la disponibilità di armi quali un carro armato [la ruspa, ndr] ed esplosivi da impiegare insieme ad altri strumenti di offesa in azioni illecite tendenti al raggiungimento delle finalità come sopra individuate». L’articolo del codice penale citato dice: «Chiunque promuove, costituisce, organizza, dirige o finanzia associazioni che si propongono il compimento di atti di violenza con finalità di terrorismo o di eversione dell'ordine democratico è punito con la reclusione da sette a quindici anni. (...) Nei confronti del condannato è sempre obbligatoria la confisca delle cose che servirono o furono destinate a commettere il reato (...) o che ne costituiscono l'impiego» [sempre la ruspa, Franco Rocchetta e Lucio Chiavegato [Fotogramma] ndr]. E però nel 1997 la posizione degli “eversori” era di certo molto più grave: c’era il sequestro del traghetto e del suo equipaggio, la minaccia a mano armata, la detenzione di armi, l’occupazione di proprietà altrui. C’era la «depressione del sentimento nazionale», reato che per fortuna è stato nel frattempo cancellato dalla Corte costituzionale. In ogni caso, i Serenissimi erano stati poi assolti in Cassazione nel 2011, con la Suprema Corte che così scriveva nella motivazione: «Ai fini della configurabilità del delitto diassociazione con finalità di terrorismo o di eversione dell'ordine democratico, (...) occorre che ricorra una struttura organizzativa stabile e permanente che, per quanto rudimentale, presenti un grado di effettività tale da rendere possibile l’attuazione del programma». Struttura organizzativa «stabile e permanente» che non c'era allora e tantomeno c’è oggi. Non si vede dunque come questi imputati - che sono accusati molto meno dei precedenti - possano perciò essere condannati. Tenerli al fresco e imbastire processi è contro il buon senso e suona persecutorio. Anche chi ha messo in piedi l’ambaradan ne è conscio,tant’è che ha cominciato a liberare i “pericolosi terroristi” alla spicciolata: tre sono già fuori, e probabilmente il rilascio degli altri seguirà in sordina. Allora, nel ’97, il pervicace motore della difesa dell’unità patria era il giudice Guido Papalia: gli imputati erano stati assolti soltanto quando il caso era stato tolto dalla sua Procura. Papalia è lo stesso che aveva ordinato l’assalto alla sede milanese della Lega in via Bellerio e imbastito il processo a quaranta leghisti per «associazione paramilitare e attentato all’integrità dello Stato» che dura ancora oggi, diciassette anni dopo.Papalia era passato dalla Procura di Verona a quella di Brescia nel 2008; è andato in pensione lo scorso anno, lasciando in eredità al successore il posto, l’inchiesta e il ruolo di ricercatore di feroci eversori. Tanto alla fine paga sempre Pantalone. migerato “tanko”, ossia della ruspa cingolata che - secondo le ipotesi d’accusa - gli indipendentisti veneti avrebbero voluto utilizzare come carro armato per occupare simbolicamente la veneziana piazza San Marco, qualche giorno fa erano finite in galera ventidue persone, e altre due erano state poste agli arresti domiciliari - ora uno è stato scarcerato, anche a un’altra indagata sono stati concessi i domiciliari, dunque in cella restano in venti. Ora si viene a sapere che gli elementi di prova su cui gli arresti si sono basati non sono così solidi: la Procura di Brescia ha infatti consegnato ai Ris di Parma il cannoncino di dodici millimetri che, per i carabinieri del Ros, i venetisti volevano collegare al mezzo agricolo modificato.La magistratura vuol dunque sapere se davvero quella “bocca da fuoco” era in grado di sparare, o se invece da quel tubo al massimo poteva uscire qualche sputo. Il magistrato deve poi capire se il cannoncino - secondo le indagini sarebbe stato consegnato da Michele Cattaneo a Luigi Faccia (uno dei Serenissimi del '97) nel parcheggio del McDonald's di Desenzano (Brescia) può essere considerato un’arma vera e propria, o se in realtà, sia pur collegato alla ruspa cingolata (improbabile che in caso di trasferimento a Venezia le mille telecamere disseminate non l'avrebbero notata), il tubo sarebbe risultato per l’appunto... solo un tubo. Vien da sé che, nel caso fosse accertato che il cannoncino non era in grado di sparare o comunque di creare un serio rischio per l’incolumità di persone o cose, il capo d’imputazione di “fabbricazione di arma da guerra” sarebbe difficile da sostenere. E per la verità, in mancanza di altri elementi più che concreti, anche la gravissima accusa di terrorismo. Intanto in queste ore è nato il comitato “Patrioti Liberi” proprio a sostegno degli arrestati e delle loro famiglie. Si tratta per lo più di promotori di una raccolta difondi che serviranno per affrontare le spese legali. Peraltro, i presidi fuori dalle carceri dove sono rinchiusi i venetisti continuano. L’ultimo ieri sera, a Brescia, dove si trovano dietro alle sbarre Stefano Ferrari, Michele Cattaneo, Corrado Manessi, Roberto Abenie Angelo Zanardini. Martedì il tribunale del riesame di Brescia si pronuncerà sulla posizione di Franco Rocchetta, Flavio Contin, Lucio Chiavegato (che continua nel suo sciopero della fame), e Corrado Turco. Tutto questo mentre su Facebook proliferano i gruppi che si divertono a sfottere il blitz contro i Serenissimi. E stanno anche andando a ruba le magliette umoristiche realizzate dall’imprenditore trevigiano Stefano Cigana (fondatore del marchio d’abbigliamento “Pakkiano”) che raffigurano il “tanko” in ogni modo possibile e sbertucciano l’operazione che ha portato in galera i presunti “golpisti”. Stasera a Vicenza, in piazza dei Signori, Gianluca Busato, leader di plebiscito.eu, proclamerà il primo atto del piano di esenzione fiscale totale nella Repubblica Veneta: un’ulteriore sfida lanciata al governo centrale. Riposizionamenti in vista delle Europee E adesso anche i grillini del Nordest strizzano l’occhio agli indipendentisti ::: TREVISO ■■■ A un mese e mezzo dalle elezioni europee i grillini strizzano l'occhio ai secessionistiveneti.David Borrelli,candidato pentastellato a Bruxelles, ex consigliere comunale di Treviso e storico militante dei 5 stelle - vicinissimo al "guru" Beppe e a Casaleggio - parla di "punti in comune" tra i due movimenti. Dice che sul tema dell'indipendenza le visioni sono molto differenti, ma ribadisce di essere per un federalismo spinto e sottolinea il concetto di Stati Uniti d'Italia. In realtà, i venetisti di federalismo non vogliono sentir parlare nemmeno alla lontana, così come della possibilità di diventare una Regione a statuto speciale (a inizio giugno l'assemblea veneta voterà l'indizione o meno dei referendum su indipendenza e autonomia). Ma i grillini provano comunque a intercettare ivotidei secessionisti, che non parteciperanno alle elezioni di fine maggio nonostante gli oltre due milioni di voti a favore dell'indipendenza dichiarati dagli organizzatori della consultazione online. La decisione di Massimo Colomban fondatore del colosso Permasteelisa e in passato vicino ai grillini (ultimamente è più freddo nei loro confronti) - di mettere a disposizione il suo hotel di lusso di Castelbrando (Treviso) per la prima grande convention dei nuovi Serenissimi, viene commentata con soddisfazione da Borrelli. «Ha fatto bene. Abbiamo incontrato spesso persone di questi schieramenti e già l'8 marzo Grillo aveva detto che tutte le Regioni, se potessero, oggi si staccherebbero da Roma». Poi il comico genovese aveva aggiunto che secondo lui per far funzionare l'Italia è necessario decentralizzare i poteri e tornare agli Stati millenari, come per l'appunto la Repubblica di Venezia. L'altro giorno il leader pentastellato aveva puntato ildito contro la decisio- ne della magistratura di arrestare gli indipendentisti veneti: «Al massimo erano da prendere per il culo in televisione», aveva detto, strappando ben pochi applausi a Nordest.Grillo aveva anche scherzato sulla possibilità di realizzare un piccolo carro armato dei 5 stelle. La sua ironia però non sembra fare molta presa tra i nuovi Serenissimi. Che vogliono l'indipendenza proprio per non avere più nulla a che fare con le questioni italiane. E tra queste, oltre alle tasse,alla burocrazia,e all'elefantiaco apparato statale, ci sono gli inciuci tra partiti e politici a caccia di voti. AL.GON. 11 ITALIA __Venerdì 11 aprile 2014__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ ::: VOGLIA DI SEPARATISMO Reati d’opinione Per un «Napolitano terùn» rinvio a giudizio per Bossi il graffio Avevano già mandato a processo Oriana Fallaci per vilipendio all’islam Ora i giudici di Bergamo vogliono il Senatùr alla sbarra per una battuta ::: ANDREA MORIGI che una delle battaglie della Lega riguarda proprio la selezione all’interno dell’ordine giudiziario. ■■■ Per un termine di uso più che comune e diffuso da secoli Invece di un concorso statale, sanell’Italia settentrionale, ilpiù pa- rebbe più consona all’idea fededano dei padani, Umberto Bossi, ralista un’elezione popolare, come già accade in sarà processato a Paesi indubbiaBergamo. mente civili e nei Durante un coquali la giustizia mizio il fondatore funziona, come delCarroccio avegli Stati Uniti d’Ava definito Giormerica. gio Napolitano Invece in Italia, un «terùn», e per dove i processinoquesto ora dovrà toriamente si tradifendersi dall’acscinano per decusa dioffesa all’ocenni, si riesce a nore e al prestigio recuperare istandelpresidente deltaneamente l’effila Repubblica, oltre che di vilipen- Umberto Bossi [Lapresse] cienza perduta quando si tratta di dio al governo delreprimere i cosidla Repubblica, con l’aggiunta della discriminan- detti reati di opinione. In alcune sedi giudiziarie, inolte etnica, aggravante contestata dal pubblico ministero Gianluigi tre, si sono specializzati nel colpire le idee politicamente scorretDettori. Non che le popolazioni dell’I- te. Il tribunale di Bergamo nel talia del Sud siano minoranze 2005 era riuscito nell’impresa di perseguitate o a rischio di estin- condurre alla sbarra Oriana Fallazione, anzi. All’interno della pub- ciper vilipendio alla religione islablica amministrazione, in parti- mica. Ma la scrittrice morì prima colare fra i magistrati, i settentrio- che il suo libro La forza della ranali quasi non si notano. Tanto gione fosse messo all’indice. Ieri, sempre a Bergamo, è stato deciso il rinvio a giudizio in riferimento alle parole che l’ex leader leghista aveva pronunciato nel corso della manifestazione Berghem frecc svoltasi ad Albino bergamasco il 29 dicembre 2011: «Mandiamo un saluto al presidente della Repubblica.Napolitano, Napolitano, nomen omen: non sapevo fosse un terùn...», accompagnando l’invettiva con il gesto delle corna, tipicamente meridionale. Ci sarà comunque da attendere parecchio, circa un anno, per assistere allo show della prima udienza, fissata per il 3 febbraio 2015. E non è nemmeno certo che si svolgerà entro quella data, poiché la giunta per le autorizzazioni a procedere della Camera dei Deputati non ha ancora terminato l’esame della richiesta di deliberazione presentata dal tribunale di Bergamo. Nel frattempo ogni occasione sarà buona per ritardare qualsiasi decisione, che in ogni caso dovrà essere successivamente ratificata dall’aula di Montecitorio. Il senatùr, attualmente presidente federale della Lega Nord, non replica, ma intanto annun- VERONA Indagini su Tosi dopo «Report» Da Report alla Procura, il passo è breve. Dopo il presunto scoop della trasmissione condotta da Milena Gabanelli sugli ipotetici rapporti del sindaco di Verona Flavio Tosi con la ’ndrangheta, scatta l’indagine. Ad annunciarlo, al Tg regionale del Veneto, è lo stesso procuratore capo della Repubblica di Verona, Giulio Schinaia, che fino al giorno prima aveva sempre negato l'esistenza di un’inchiesta. Ora, invece, l’iniziativa giudiziaria è definita «doverosa» e coinvolge il primo cittadino scaligero e l’ex assessore Giorlo, indicato come tramite con i mafiosi. Tosi, che aveva già denunciato l’esistenza di una trappola nei suoi confronti, annuncia intanto la controffensiva con un video per smontare le accuse. «Duce, duce!» e il Senato trema cia la presentazione di una proposta di legge per sottrarre l’Italia, quindi anche il Sud, al potere di Bruxelles. «No al dovere di sottomissione all’Europa così come formulato nella Costituzione della Repubblica italiana», esordisce Bossi ricordando che «abbiamo sempre creduto nell’importanza dell’Europa dei popoli e delle reti che ne priva la libertà». Lo scopo è la modifica «degli articoli 117, 97 e 119 della Costituzione». Visto che ha intrapreso la strada’delle riforme, potrebbe anche spingersi a chiedere di tutelare meglio la libertà d’espressione. Il Senato vota a favore della «ghigliottina», ovvero la chiusura anticipata della discussione generale sul ddl per il voto di scambio mafioso,e a Palazzo Madama si scatena la bagarre. La richiesta di tagliare i tempi ha provocato la reazione del Movimento 5 stelle, che già in una precedente occasione aveva occupato l’Aula. Tra i senatori è quasi rissa, tanto che il vicepresidente del gruppo Gal,Vincenzo D’Anna avvicinandosi ai cinquestelle grida con il braccio alzato: «Duce, duce». Si riferiva a Grillo? 12 __Venerdì 11 aprile 2014__ 13 ITALIA __Venerdì 11 aprile 2014__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ ::: LE BUONE IDEE CHE BATTONO LA CRISI Con i soldi della Borsa ha puntato sulla ricerca Elica mette sotto la cappa la recessione italiana La società marchigiana, dopo il 2008, ha diversificato nel mondo: ora il 90% del fatturato. E adesso con «Snap» lancia l’accessorio da cucina salva-vita ::: TOBIA DE STEFANO LE MARCHE DEL SUCCESSO ■■■ Facile darsi delle arie quan- do sei leadermondiale deltuo settore o quando fai il 90% del fatturato all'estero mentre l'Italia soffre le pene dell'inferno. Più difficile pensare che nonostante i ricavi in aumento e una crescita superiore alla media nei Paesi emergenti sia ancora il caso di rischiare,diversificare e investire nellungo periodo. Ecco. Se si vuol davvero entrare nel cuore di Elica (oltre 18 milioni di cappe e motori l'anno, 3.400 dipendenti e otto stabilimenti tra Italia, Polonia, Messico, Germania, India e Cina) e capire perché l'azienda ha vinto la sfida con gli anni bui, che sono iniziati nel 2008 e sembrano non finire più, bisogna partire da qui. Dalla ricerca e dallo sviluppo (ogni anno l'azienda ci investe il 4% dei circa 400 milioni che fattura), dal coraggio di puntare gran parte della liquidità arrivata grazie alla quotazione in Borsa del 2006 per aggredire i consumatori messicani, per esempio, e dall'obiettivo di lanciare entro la fine dell'anno un nuovo prodotto ("Snap") a prezzo contenuto (299 euro) che monitora la qualità dell'aria in casa e quando c'è qualcosa che non va la riporta ai livelli standard. A 360 GRADI «E'una nuova sfida - sottolinea l'ad del gruppo Giuseppe Perucchetti - che va in continuità con il nostro business principale. Noi produciamo e commercializziamo cappe da cucina a uso domestico e adesso guardiamo al trattamento dell'aria a 360 gradi». Come funziona? «Semplice, il meccanismo è legato a tre sensori che percepiscono umidità, odori, fumi e temperatura dell'aria in un qualsiasi ambiente dell'abitazione. Quando i livelli scendono sotto una soglia minima "Snap" provvede a riportarli entro i limiti. E' possibile collegarlo via wireless alla cappa della cucina, ma può essere usato anche in tutti gli altri ambienti. Del resto, come tutti i nostri prodotti parliamo di un oggetto di design che arreda la casa. Arriveremo sul mercato entro fine anno a 299 euro e nello stesso momento usciremo anche con i diffusori di flagranza per living room e cucina a 69 euro. Insomma, abbiamo pensato a qualcosa che fosse accessibile a tutti». Perucchetti parla dal Salone del Mobile di Milano, dove lo stand di Elica fa bella mostra di sé. Ci sono clienti e fornitori, addettidella comunicazione e curiosiche fotografano le cappe più avveniristiche, ma è inutile nascondersi che, numeri alla mano, l'Italia è un mercato che soffre.«Se lei osserva ilnostro perimetro - continua l'ad - vedrà che dal 2009 a oggi anche in Italia non abbiamo perso fatturato. Certo se parliamo La cappa Snap, ultima invenzione di Elica. A sinistra lo stand al Salone del Mobile [u.s] UNIONCAMERE 278mila Pmi crescono all’estero e salvano l’Italia di crescita tout courtnon c'è paragone rispetto al più 15%, per esempio, degli ultimi mesi in America del Nord. Ma parlare dell'Italia concentrandosi solo sui numeri è limitativo. Si guardi intorno, siamo al "Salone del Mobile", è qui che nascono le idee e i progetti più innovativi. Insomma, la nostra creatività fa ancora la differenza e per un'azienda come Elica che punta tantissimo su design e innovazione questo è fondamentale». LUCIDA FOLLIA Design, innovazione, certo, ma alle volte per fare impresa ci vuole anche una buona dose di lucida follia. Quella di Ermanno Casoli,di mestiere faceva il veterinario nelle Marche a Fabriano, che nel 1970, quasi per scommessa con l'amico Vittorio Merloni (Indesit), ha fondato la prima Elica. DUE CHOC «Guardi - spiega Francesco, il figlio del fondatore diventato amministratore delegato nel 1990 (dopo essere entrato in azienda a soli 16 anni) e oggi presidente del gruppo - se devo indicarle due date simbolo della storia di Elica non ho dubbi. Le parlo del 1978: la morte di papà e la capacità di superare quello choc. E del 1993: un incendio distrusse completamente uno dei nostri stabilimenti.Riuscimmo a ripartire in tre mesi. Fu la dimostrazione che grazie allo spirito di sacrificio e alla capacità di fare squadra eravamo in grado di andare oltre qualsiasidifficoltà». Quindi l'Italia per voi resta importante? «Assolutamente. Noi non saremmo quello che siamo senza Fabriano, senza le conoscenze e le competenze delle persone che lavorano nella nostra sede principale, nelle nostre desi nelle Marche e nel mondo. Detto questo, saremmo miopi se non vedessimo che all'estero imparano in fretta. In quanto a tecnologia e capacità di lavoro alcu- ne realtà asiatiche non sono seconde a nessuno. Morale della favola: se il nostro sistema Paese non svolta il mercato Italia rischia di scomparire o quasi». Ed Elica? «Uno dei nostri punti di forza - interviene Perucchetti - è quello di essere globali ma localizzati. Cioè? La nostra presenza nei mercati emergenti non si limita alla mera vendita. In Giappone, Cina, India abbiamo stabilimenti,sigliamo joint venture con società del posto, monitoriamo le tendenze e ideiamo per loro prodotti ad hoc. Internazionalizzazione, certo, ma senza mai dimenticare che ogni Paese ha le sue peculiarità». Il business della salute Il brevetto Orion elimina le epidemie: i pavimenti si autosanificano con la luce ::: CLAUDIO ANTONELLI ■■■ Orion è una ditta di Calenzano (Fi) che Orion è un’azienda di Calenzano (Firenze) leader nell’assemblaggio di ambulanze [u.s] produce veicoli speciali e detiene la principale quota di mercato nell'assemblaggio di ambulanze. Negli ultimi anni, mentre l'Italia viveva la crisi, ha scommesso su un brevetto. Ha partecipato alla ricerca della Next Technology di Prato, società partecipata al 40% dal Miur e specializzata in nano-strutture. Ne è nata Pure Health, divisione che di fatto produce superficiche siauto-sanificano da sole semplicemente a contatto con la luce. Ovviamente la prima destinazione è stata all'interno delle ambulanze,poi il sistema ha cominciato a prendere piede anche in altri ambienti che tutti i giorni devono "combattere" contro i batteri. «Il nostro sistema, rivoluzionario nel campo della sanificazione degli ambienti sanitari e non, prevede l'inserimento all'interno di un sub strato di una molecola particolare: il biossido di Titanio», spiega a Libero Andrea Sacerdoti, Area Manager - Pure Health di Orion srl. «Tale molecola nano strutturata e inserita dentro la mescola di PVC, Resine e Vetroresine permette alle superfici(pareti e pavimento) di essere auto-sanificate grazie all'azione combinata di una lampada a spettro completo la quale attiva il biossido di Titanio». Quest'ultimo rilascia radicali liberi che in massimo un'ora e mezza decompongono i micro batteri in acqua e anidride carbonica. Recentemente a Roma è stata inaugurata una clinica veterinaria che utilizza ilsistema Pure Health,ma ilbrevetto potreb- be essere destinato a ospedali, laboratori, centri di lavorazioni alimentari, palestre, celle frigo e asili nido. «L'investimento iniziale è più alto», conclude Sacerdoti, «ma il sistema oltre a evitare la trasmissione di certe malattie si ammortizza perché consente di risparmiare su tutti gli interventi di sanificazione. Tra l'altro frutto di agenti chimici». Non male se si pensa che ogni anno più di 4 milioni di pazienti nella Ue contraggono un'infezione in ospedale. ■■■ Le 278mila imprese racchiuse nei 100 distretti italiani riescono a tenere a galla l’economia tricolore grazie all’export. Dal rapporto annuale di Unioncamere diffuso ieri si evince che queste aziende soffrono meno la crisi. Sono anche quelle che grazie al legame col territorio, alla riconoscibilità e alla qualità del made in Italy riescono a non delocalizzare e in alcuni casi ad aumentare i livelli occupazionali. Quasi il 60% ha aumentato la quota di export negli ultimi tre anni, permettendo così al saldo commerciale di superare i 77 miliardi. Per il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello, «qualità e genialità, tradizione sono inimitabili: un valore che la globalizzazione esalta anzichè distruggere». 14 ESTERI __Venerdì 11 aprile 2014__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ ::: I CONTI DELLA CANCELLIERA ÜBER ALLES La cura Merkel ha regalato milioni di poveri alla Germania Un libro rivela l’altra faccia del boom occupazionale tedesco: un Paese in cui il 16% dei cittadini vive in condizioni economiche precarie. Ma la Cancelliera vuole esportare il modello Schröder a tutta la Ue ::: DANIEL MOSSERI BERLINO ■■■ Sorpresa: un basso livello di disoccupazione non basta per definire «ricca» una nazione. Seconda sorpresa: la Germania è un Paese povero. O meglio, è un Paese dove la percentuale di persone a rischio povertà non solo è alta ma non è sostanzialmente mai scesa. Da anni leggiamo che nella «locomotiva d’Europa» il Pil è in crescita costante, la disoccupazione in calo permanente, l’export brucia un record dopo l’altro e le entrate fiscali corrono allegre, fregandosene della crisi che ha colpito il resto dell’Europa. Ebbene, nella Repubblica federale tedesca il 16% dei cittadini è a rischio povertà (un dato appena inferiore alla media dell’Ue a 28,quella perintendersi che comprende anche Romania e Bulgaria). E il numero dei tedeschi che ha bisogno di un pasto caldo fornito dai centri di assistenza «è raddoppiato negli ultimi cinque anni». Sono solo alcuni dei dati che si leggono in “Ricca Germania. Poveri tedeschi” un libro-inchiesta diPatricia Szarvas,giornalista economico-finanziaria con all’attivo collaborazioni con la Cnbc a Londra e Francoforte e con il canale all-news tedesco N24. Sgombriamo subito il campo da ogni dubbio: il libro sottotitolato “Il lato oscuro del benessere” non è un pamphlet ideologico destinato a lasciare il tempo che trova, ma un’opera di ricerca approfondita, la cui serietà è stata certificata da Hans-Werner Sinn, il presidente dell’istituto di ricerca congiunturale Ifo di Monaco di Baviera che si è scomodato a scrivere la prefazione. Ai suoi lettori, Szarvas spiega che la crescita degli ultimi tre lustri in Germania non è servita a rafforzare la classe media del Paese ma che, al contrario, i contratti atipici e i lavori a tempo determinato hanno contributo «ad assottigliare la colonna vertebrale del Paese. In quindici anni - rivela - oltre 4,2 milioni di persone hanno abbandonato la classe media e la maggior parte è finita fra gli working poor, lavoratori sottopagati che stentano ad arrivare alla fine delmese».Da cuiilsuo avvertimento: «La ricetta che la Merkel impone da anni all’Europa non va presa per oro colato: lo stesso modello tedesco presenta dei problemi». La giornalista nata a Vienna nel1970 guarda indietro per ritrovare la causa di un malessere odierno: è l’Agenda 2010 dell’ex cancelliere socialdemocratico Gerhard Schröder, un mix di tagli alle tasse e al sistema di sicurezza sociale che, avviato nel 2002, ha permesso nel giro di un decennio di dimezzare il tasso dei senza lavoro dall’11 al 5,5%. In molti hanno riconosciuto proprio all’ex cancelliere il merito di aver rilanciato la corsa del sistema produttivo tedesco in un periodo in cui la Repubblica federale era indicata come il «malato d’Europa». «Io sono di stretta fede capitalista e credo che l’Agenda 2010 abbia giovato alla Germania», spiega Szarvas, «ma siamo passati da una mancanza totale di riforme a un eccesso, i cui effetti si vedono oggi». Schröder ha avuto il merito di tenere basso il costo del lavoro permettendo livelli di produttività competitivi anche durante la crisi, «ma oggi la Cina sta rallentando e noi con lei: l’export non basta più e serve stimolare la domanda interna», misura che sia l’Ue che l’Ocse sollecitano a Berlino da mesi. E da brava giornalista, invece che dare risposte si mette a fare domande: «Visto che la disoccupazione è bassa e il costo del denaro irrisorio, perché i tedeschi non si comprano tutti una casa come fanno gli italiani? Perché il mercato dell’auto non tira? Perché non raccontiamo a tutti che abbiamo sì creato 3,5 milioni di posti di lavoro in dieci anni ma che il numero delle ore lavorate è al livello del 1991?». Le risposte sono nel libro: con i contratti atipici e i minijob (lavori da 400 euro almese molto diffusiin Germania) si è contribuito a creare una classe dilavoratori malpagati.Così è scesa la conta dei disoccupati, «ma abbiamo la quantità, non certo la qualità». Szarvas non dimentica la politica. parla delle riforme «eccessive» proprio con il loro inventore. E scrive: «Durante l’intervista ho l’impressione che il cancelliere senta di essere stato imbrogliato dal settore privato»,visto che nelle sue intenzioni i contratti atipici dovevano essere solo base per il pieno reintegro dei disoccupati nel mondo del lavoro. Abusando anche di strumenti immaginati solo per far fronte ai picchi di lavoro, «le imprese tedesche hanno fatto dumping salariale rispetto al resto d’Europa», producendo in sostanza a costi bassissimi grazie alle sovvenzioni di uno Stato che preferisce pagare un lavoro atipico anziché erogare un’indennità di disoccupazione. Concordi con la scrittrice, sia l’ex cancelliere sia il suo ex ministro dell’Interno Otto Schilly affermano che l’Agenda 2010 «deve essere rivisitata, riformata». Ecco perché, voce fuori dal coro, la giornalista saluta i primi passi del governo di Große Koalition (aumento delle pensioni e reddito minimo per legge) quale rettifica degli eccessi precedenti. E se il reddito minimo porterà alla chiusura di qualche azienda, «tanto meglio: chi vive di sussidi non deve stare sul mercato. Sul lungo periodo avremo posti di lavoro più sani e sostenibili». Senza dimenticare , aggiunge, che il reddito minimo colma un vuoto legislativo: alcuni Paesi europei hanno protestato negli scorsi mesicon l’Ue proprio per la capacità delle aziende tedesche di vendere alcuni prodotti «a prezzi stracciati». Meglio allora l’Italia dei cittadini «ricchi» proprietari di case o la Germania dei«poveri» tutelati però da uno Stato sociale generoso? «Purtroppo non ci sono ricette che vanno bene per tutti». ::: LA SCHEDA L’AUTRICE Patricia Szarvas, giornalista economica, è l’autrice di “Ricca Germania. Poveri tedeschi. Il lato oscuro del benessere” (Ube, Università Bocconi Editore, 15 euro; 8,99 l’e-book): un’inchiesta sul boom occupazionale tedesco e ciò che ha comportato per la gente comune. AFFAMATI La Szarvas racconta come oggi in Germania esistano almeno 900 centri di distribuzione viveri rispetto ai soli 35 del 1995. il numero dei tedeschi che hanno bisogno di un pasto caldo al giorno è raddoppiato in 5 anni, arrivando a 1,5 milioni. RIFORME Con le riforme dell’ultimo governo Schröder il Paese si è lasciato alle spalle il periodo dello Stato sociale basato sui sussidi. Il risultato è non solo nei dati che tutti ammirano (crescita Pil e occupazione) ma anche nell’alto numero di impieghi poco retribuiti e nell’aumento dei «working poor» Non sono solo gli immigrati stranieri (nella foto una manifestazione davanti alla porta di Brandeburgo a Berlino) che fanno la fame in Germania: nella locomotiva economica del continente le persone che si rivolgono ogni giorno ai 900 centri di distribuzione viveri sono ormai 1 milione e mezzo. Secondo l’Ufficio federale di statistica il numero degli aventi diritto al reddito minimo garantito dal programma «Sozialhilfe» è aumentato del 3,3% nel 2012 rispetto al 2011, passando da 332mila a 343mila. Problemi anche nel ceto medio: secondo uno studio della fondazione Bertelsmann Stiftung, se nel 1997 circa il 65% dei cittadini tedeschi poteva considerarsi parte della «middle class», la percentuale è scesa al 58% nel 2012 [Lapresse] Alla vigilia del viaggio ad Atene Bomba di benvenuto ad Angela L’ordigno contro la Banca centrale. Proprio il giorno dopo che un bond greco tornava sui mercati ::: MAURIZIO STEFANINI ■■■ Una bomba, per fortuna senza vittime, è esplosa a Atene, davanti alla sede della Banca di Grecia. Il giorno prima, la Grecia era stata paralizzata da uno sciopero generale di 24 ore indetto dai due maggiori sindacati del Paese contro una politica governativa accusata di «portare alla messa in mobilità e ai licenziamenti di migliaia di lavoratori, a ulteriori riduzioni delle pensioni e alla distruzione dello stato sociale»: anche se, a dir la verità, non è che le 10.000 persone di ciascuna delle due marce indette dagli stessi sindacati ad Atene e Salonicco rappresentasse proprio una folla oceanica. Pure il giorno prima era stato pure annunciato il ritorno dei bond greci sul mercato, dopo quattro anni di estromissione, con un’asta di titoli quinquennali sottoposta alle normative britanniche, appunto per rassicurare gli investitori. Il giorno stesso c’era stato il collocamento: 3 miliardi di euro di cui il vicepremier Evangelos Venizelos ha potuto annunciare entusiasta in tv che la domanda era stata «almeno otto volte» superiore all’offerta, 20 miliardi, «con un tasso inferiore alle stime preliminari». Rendimento al 4,75%, quando fonti del ministero delle Finanze greco alla vigilia dell’asta avevano definito «eccellente» un qualsiasi risultato inferiore al 5,30%, e contro il 6,1% del 2010, prima che la tempesta sul debito greco si scatenasse. E il tasso sui decennali grazie al boom del collocamento è sceso al 5,75%, mentre solo due anni fa stava al 44%. Ma bisogna pure ricordare che per il giorno dopo quello dell’attentato, ciò oggi, era attesa la visita della cancelliera tedesca Angela Merkel, l’antipatia per la quale in questo momento è probabilmente la cosa che più unisce i greci al di là delle divisioni ideologica, dai comunisti a Alba Dorata passando per Syriza, Pasok e Nuova Democrazia. Insomma, non è che sia difficile immaginare l’obiettivo simbolico cui gli attentatori possano aver puntato. Semmai, c’è l’imbarazzo della scelta. L’ordigno, composto da almeno 75 chili di esplosivo, è stato posto in una Nissan, parcheggiata davanti all’edificio che ospita la Banca Centrale, poco distante dagli uffici della troika -Ue-Bce-Fmi. La deflagrazione è stata udita in una vasta area della capitale. Alcuni testimoni avrebbero verso le 5 del mattino locali, le 4 italiane, una persona parcheggiare l’autobomba e quindi allontanarsi di corsa dal veicolo. Poco dopo vi sono state due telefonate anonime al sito di notizie Zougla e al giornale Efymerida ton Syndakton,in cui l’interlocutore ha detto che «in una strada tra le vie di Panepistimiou e Stadiou c’è un’auto con dentro 75 chilogrammi di dinamite che esploderà fra 45 minuti». Poco prima delle 6, dopo che la polizia aveva già bloccato l’area, è avvenuta l’esplosione. Si voleva dunque fare effetto, cercando però di evitare una strage. Nessuna rivendicazione,finora. Ma le indagini si starebbero già indirizzando verso Christodoulos Xiros, uno degli ex capi di quel «17 novembre» che fu un po’ l’omologo greco delle Brigate Rosse, e che si rese responsabile di ben 23 omicidi tra 1975 e 2000. A differenza delle Br, e assomigliando in ciò forse agli anarchici di fine ’800, il «17 novembre» faceva anche scoppiare bombe. Evaso dal carcere in gennaio, Xiros è al primo posto nella lista dei sospettati proprio perché secondo la polizia, che ha subito isolato il luogo, è uno dei pochi ad avere le conoscenze tecniche per questo genere di attentati. «L’obiettivo evidente era di cambiare l’immagine del Paese e la sua agenda», ha detto il portavoce del governo Simos Kedikeglou alla rete televisiva Skai. «Ma non permetteremo agli aggressoridi raggiungerlo». La collocazione dei bond è solo il primo passo di un piano più ampio che dovrebbe consentire al paese di raccogliere 5 miliardi entro fine anno, risanando così se non proprio tutto il bilancio per lo meno una gran parte. «È un passo decisivo nella strada che ci sta portando fuori dalla crisi», ha detto un portavoce del governo. 15 ESTERI __Venerdì 11 aprile 2014__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ ::: I CONTI DELL’EUROPA Mosca chiede colloqui Putin all’Occidente: «Volete l’Ucraina? Pagate i suoi debiti» Lettera del Cremlino a 18 leader europei: «Kiev ci deve 16 miliardi di dollari Basta coi prezzi di favore». Il rischio: che chiudano i rubinetti anche a noi ::: FAUSTO CARIOTI Giuseppe Guarino «Un nuovo trattato continentale per uscire dalla crisi dell’euro» ■■■ «Verso un nuovo Trattato Europeo». Giu- Ilsuccesso elettorale degli euroscettici, euro-opseppe Guarino, a 91 anni «e mezzo», come sottoli- positori in Francia - con l’avanzata del Fronte nanea con sottile autoironia, non ha perso né la viva- zionale di Marine Le Pen - ha messo in moto un cità intellettuale né la voglia di andare controcor- fronte,anche italiano, di rinnovatori. E forse la prorente. Ieri alla Fondazione Luigi Einaudi il decano posta di Guarino (declinata recentemente in altri dei costituzionalisti italiani - ed ex ministro della modi anche da altri intellettuali), potrebbe oggi suPrima Repubblica - ha radunato un variegato po- perare le aulee accademiche per arrivare sui banpolo di intellettuali e anche euro-delusi, proprio chi della politica. Prima in Italia e poi, forse, anche per proporre una nuova carta per l’Europa in crisi a Bruxelles e Strasburgo. finanziaria.Spiega Guarino - che ha studiato a fonE proprio da questa riflessione nasce la volontà do il Trattato, i codicilli e le postille di questa gab- di dare una nuova «anima» all’Europa. E di apbia burocratica e normativa che oggi viene confu- prontare un nuovo documento per l’Europa. Cersa con il progetto europeo - che la to l’Italia da sola - pur dall’alto soluzione non è uscire dall’Euroonorifico della presidenza del sepa, ma abbandonare temporanemestre - non avrà la forza di imamente l’euro, aggregarsi (per faporre una sterzata tanto radicale. Però… Però si potrebbe - proprio re massa critica) con i Paesi come come suggerisce Guarino da temFrancia,Spagna,Portogallo e Grepo -fare «massa critica» e riportacia. Dare vita a una nuova valuta re sotto il mantello politico decie poi affrontare da altri presupposioni amministrative, finanziarie stie diverso «peso» politico,le trate burocratiche che un sistema eutative per definire le strategie per ropeo robotizzato ha creato e che superare la crisi, riappropriarsi oggi si auto governa e impone lidella sovranità politica e fiscale miti e vincoli. ed evitare questo veloce declino. Se ne avesse voglia il professor Guarino non è nuovo a posizioGuarino potrebbe serenamente ni tanto nette. Da anni studia e assurgere a leader italiano del approfondisce l’avvitamento del «fronte del Rinnovamento» europrogetto europeo. Proprio ieri ha peo. Di certo il testardo lavoro di presentato il volume: “Cittadini Gisueppe Guarino [Ftgr] analisi e studio dei testi e dei trateuropei e crisi dell’euro” (Editoriale Scientifica), che rappresenta la summa teolo- tati europei, offre a molti una base di discussione gica del pensiero del giurista prestato all’approfon- per riparlare dell’Europa dell’euro nell’era della dimento degli effetti dei Trattati (europei) sulla vi- crisi. E magari iniziare a coagulare il malcontento in una proposta concreta che possa far risorgere il ta di tutti noi. Tanto più che a fine maggio il voto per il rinno- sogno di un’Europa unita. Magari non solo dal rivo del Parlamento europeo rischia di partorire un spetto matematico dei vincoli di bilancio (che paradosso, come ha sintetizzato moderando il strozzano), ma anche da quello più filosofico e poconvegno il direttore de Il Messaggero Virman Cu- litico. L’idea stessa di un’Europa unità sì, ma con senza: «Gli euroscettici saranno probabilmente il un’anima politic a e non solo finanziaria. L’idea di proporre una ricetta esclusivamente rigorista che partito trasversale più numeroso a Bruxelles». Insomma, potrebbero crearsi le condizioni poli- non tenga conto dei tempi globali, tanto mutati tiche per rivedere l’impianto giuridico di un’«Euro- nel volgere solo di qualche anno, va contro forse pa che affronta erroneamente la crisi imponendo gli stessi principi fondatori. Forse... il rigore contabile di bilancio». An. C. ■■■ Soldi e pari dignità politica nel decidere il futuro della Crimea e del resto dell’Ucraina. Questo chiede il presidente russo Vladimir Putin in una lettera inviata a Matteo Renzi e agli altri capi di Stato e di governo dei Paesi europei che importano il gas di Gazprom attraverso l’Ucraina. I soldi (tanti) dovrebbero andare a Kiev, che potrebbe cosìpagare i suoidebiti nei confronti di Mosca. La lettera, apparsa ieri sera sul sito del Cremlino, già da qualche ora era diventata di pubblico dominio in tutto il continente tramite gli uffici diGazprom, che avevano provveduto a diffonderla. Una procedura quantomeno originale (come se l’Eni divulgasse nelmondo i comunicati stampa di Giorgio Napolitano), che se non altro toglie dubbi, casomai ci fossero ancora, sulla contiguità tra la gestione di Gazprom e le direttive politiche del Cremlino. In mancanza di questi interventi, è la minaccia niente affatto velata di Putin, Mosca smetterà di pompare gas nelle condutture ucraine, con i rischi per l’Europa che è facile immaginare. Il blocco delle forniture all’Ucraina è senza dubbio «una misura estrema», scrive Putin. Il leader russo assicura di essere «pienamente consapevole» del fatto che una simile mossa aumenta il rischio che l’Ucraina sottragga il gas che transita nel proprio territorio, e che quindi, in parole povere, l’Europa resti al freddo il prossimo inverno. La Ue infatti compra dalla Russia il 24% del gas che brucia ogni anno (per l’Italia la quota sale al 30%) e la metà di questo flusso passa proprio per le tubature ucraine. «Ma il fatto che i nostri partner europei si siano ritirati unilateralmente dagli sforzi concertati per risolvere la crisi ucraina, e persino dal sedersi al tavolo con la parte russa, lascia la Russia senza alternative», ammonisce Putin. La soluzione c’è, dice il leader russo, e per i Paesi europei consiste nel non seguire le indicazioni di Washington (ovviamente non citata), che vuole isolare Mosca sotto l’aspetto politico ed economico. «C’è una sola via d’uscita dalla situazione che si è venuta a creare», avverte Putin. «Noi riteniamo che sia d’importanza vitale svolgere, senza ritardo, consultazioni a livello di ministri dell’Economia, delle Finanze e dell’Energia pertrovare azioniconcertate per stabilizzare l’economia ucraina e assicurare la consegna e il transito del gas naturale russo nelrispetto deitermini e delle condizionipreviste dal trattato».Riconoscere ilruolo di Mosca come in- Putin attraversa i saloni del Cremlino. Il presidente russo ha avvisato l’Europea che se vuole Kiev deve pagare [Lapresse] terlocutore significherebbe, in sostanza,accettare l’annessione della Crimea e sconfessare la linea atlantica, che prevede di mantenere un cordone sanitario (decisamente più teorico che reale, almeno al momento) attorno alla Russia. Questa richiesta politica è affiancata da una economica. Putin assicura che la Russia è pronta a fare la propria parte per «stabilizzare e far ripartire l’economia ucraina. Non, però, in modo unilaterale, ma a condizioni paritarie con i nostri partner europei». A questo scopo, conclude la lettera, occorrerà mettere nel conto gli investimenti, i contributi e le spese che la Russia ha affrontato per lungo tempo aiutando l’Ucraina. Diquanti soldi si tratta? Mercoledì il premier russo Dmitry Medvedev aveva annunciato che il debito complessivo di Kiev nei confronti di Mosca ammonta a 16,6 miliardi di dollari, dei quali 2,2 sono dovuti proprio al mancato pagamento delle forniture di gas. Se l’Ucraina continuerà a non pagare, le autorità russe hanno già fatto sapere che Gazprom le fornirà ilgas solo su base mensile, dietro pagamento anticipato. Per scongiurare il rischio temuto dagli europei,si legge nella lettera di Putin, bisognerebbe mettere l’Ucraina in condizione di non prelevare gas dalle condutture dirette verso gli altri Paesi (e che, attraverso il Tarvisio, arrivano anche in Italia). Cioè bisognerebbe pompare nel prossimo futuro 11,5 miliardi di metri cubi di gas neisitidistoccaggio ucraini,e questo richiederebbe il pagamento di circa 5 miliardi di dollari. Insomma, tocca ai paesi della Ue, che sinora nei confronti dell’Ucraina hanno prodotto «solo promesse alle qualinon ha fatto seguito alcuna azione concreta», mettere mano al portafogli. La Russia è convinta di avere già dato abbastanza, vendendo per anni gas all’Ucraina a un prezzo scontato, senza che il contratto fosse onorato dall’acquirente. Ovviamente (ma questo Putin non lo dice) la mancata fornitura di gas all’Europa avrebbe effetti negativi anche sulla Russia, che tiene moltissimo ai soldi che incassa dalla vendita del gas e alla propria immagine difornitore affidabile. La situazione politica e militare è in fase di stallo. Ancora ieri il segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen, ha ribadito che «conditio sine qua non» per avviare un dialogo con la Russia è che Mosca ritiri i circa 40.000 soldati ammassati lungo il confine orientale. Intanto il governo ucraino ha fatto sapere di essere pronto a ordinare l’uso della forza contro i «terroristi» filorussi che hanno occupato l’edificio dei Servizi di sicurezza a Lugansk. Nella mattinata era stata offerta l’amnistia ai separatisti che avessero deposto le armi. 16 ESTERI __Venerdì 11 aprile 2014__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ Dire fascista ai Le Pen non è reato IERI IL VOTO ANCHE IN KERALA L’India decide il futuro dei Gandhi Dare della «fascista» alla leader del Fronte nazionale francese non è un insulto. Lo ha stabilito il tribunale di Parigi che ieri era chiamato a decidere sul ricorso presentato da Marine Le Pen contro il leader del Fronte di Sinistra, Jean-Luc Mélenchon, che durante la campagna 2012 aveva usato quel termine. I legali di Mélenchon avevano sostenuto che l’appellativo non andava considerato un insulto, ma una caratterizzazione politica. Il tribunale ha accolto questa impostazione. È partita ieri la lunga maratona elettorale indiana con il supergiovedì: il voto in 14 stati, fra cui la capitale Nuova Delhi, Uttar Pradesh, Kerala, Maharashtra e Orissa. Sono in tutto 814 milioni gli indiani chiamati alle urne per questa lunga tornata elettorale che si è aperta il 7 aprile e proseguirà a tappe nei diversi stati fino al 12 maggio. I risultati saranno resi noti il 16. Sono in gioco alcuni Stati stati chiave, a partire dall’Uttar Pradesh, lo Stato che manda più deputati alla «Lok Sabah». Qui si sono formate lunghe code di elettori ai seggi. Molti i musulmani che si sono recati al voto; per loro, l’imperativo è sbarrare la strada al partito nazionalista hindu Bharatiya Janata (Bjp) di Narendra Modi. Il Bjp è in testa a tutti i sondaggi e potrebbe scalzare dal potere il Partito del Congresso che candida Rahul Gandhi (nella foto, la madre Sonia) [Ap] La Casa Bianca odia l’informazione La Casa Bianca ha vinto il poco ambito «Jefferson Muzzle», premio che ogni anno il Thomas Jefferson Center for the Protection of Free Expression conferisce per il «peggior accesso» dato alla stampa. Il centro, impegnato nella tutela della libertà di espressione, ha in effetti inserito non solo la Casa Bianca ma gran parte del governo federale nella lista con cui ogni anno stigmatizza quelli che definisce gli affronti al primo emendamento. L’amministrazione Obama è stata criticata per la prassi adottata di vietare ai fotografi indipendenti l’accesso a moltissimi eventi del presidente che vengono coperti solo da fotografi ufficiali. Altro che Bush Gli ispanici lo hanno votato Obama li caccia dagli Usa Secondo il «New York Times», Barack è il presidente che ha deportato più immigrati clandestini latinos. Espulsi anche se non socialmente pericolosi ::: GLAUCO MAGGI ■■■ Obama ha vinto la rielezio- ne nel 2012 soprattutto grazie ai voti degliispanici, assicurandosene il 71% contro il 27% per Romney.Eppure, le cifre sulle deportazioni di clandestini attuate da quando è alla Casa Bianca mostrano che il presidente ha calcato la mano anche più di George Bush, espellendo molti più irregolari accusati di aver commesso reati minori. Da un’analisi del New York Times su 3,2 milioni di casi di espulsioni dell’ultimo decennio emerge che dei due milioni di deportati sotto Barack, due terziriguardano gente che era stata fermata dalla polizia per infrazioni stradali (compresi i casi di guida senza patente o in stato di ebbrezza) mentre il20% circa,ossia circa 394mila individui, era stato coinvolto in crimini più seri,compresi i reatilegati allo spaccio di droga. Il Deportatore in Capo, come viene accusato dai gruppidi sinistra, sta ora però frenando leggermente la sua attività direpressione, come ilWashington Times, testata conservatrice, ha rilevato ieri, pubblicando le ultime cifre ufficialidelle deportazioni. Anche se la legge federale vieta a chi non ha un regolare visto di residenza di vivere in America, nella realtà la grandissima maggioranza di irregolari viene scoperta soltanto se colta in flagranza di reato: le polizie statalie cittadine, infatti, non hanno l’autorità di contestare a chicchessia di essere nel Paese senza permesso, una prerogativa che hanno solo gli agenti federali della Homeland Security, ilministero della Sicurezza Nazionale responsabile della immigrazione.E questo personale è dislocato di solito solo lungo i confini con il Messico, con pochissime altre pattuglie al nord, di fronte al Canada. Non a caso,anche per far vedere alla opposizione repubblicana e alla parte di opinione pubblica esasperata per la presenza di11,5 milioni di irregolari che non è tenero nella protezione dei confini e nella repressione del rato di clandestinità, Obama ha concentrato l’azione di «sigillo» del Paese nelle aree vicine al Rio Grande, il fiume che separa Messico e Stati Uniti. Dall’esame dei rapporti ufficiali, ottenuti dal quotidiano di New York grazie alla legge sulla Libertà di Informazione che obbliga le amministrazioni a rilasciare gli atti pubblici, i maggiori incrementi di deportazioni nel tempo si sono registrati a carico di immigranti illegali che avevano commesso infrazioni stradali: questi casi si sono quadruplicati dai 43mila dei primi cinque anni diGeorge W.Bush ai 193mila della presidenza Obama dal 2009 a ::: LA SCHEDA I DATI Da un’analisi del New York Times su 3,2 milioni di casi di espulsioni dell’ultimo decennio in Usa emerge che dei due milioni di deportati sotto Obama, due terzi riguardano gente che era stata fermata dalla polizia per infrazioni stradali mentre il 20%, circa 394mila individui, era stato coinvolto in crimini più seri. RIPENSAMENTO Dal 1˚ ottobre 2013 scorso all’8 marzo, poco più dei primi 5 mesi dell’anno fiscale 2014, la Agenzia dell’Immigrazione ICE ha espulso 129.361 persone, pari a una media quotidiana di 814. Al passo attuale, a fine anno ci saranno 325mila «rimozioni». Nel 2013 l’ICE aveva deportato 1.010 clandestini al giorno, il 20% più di adesso, e nell’anno precedente 1.020. Obama è fra i presidenti Usa il più grande nemico dei clandestini [Lap] oggi. Nello stesso periodo gli allontanamenti collegati ai reati di «ingresso» o «reingresso» irregolare sono triplicati sotto Obama a oltre 188mila, riporta il Times. Un ulteriore inasprimento rispetto all’era Bush, che nel 2004 ottenne il 40% del voti dei Latinos per la sua rielezione grazie alla politica «compassionevole» di quando era stato governatore del Texas, concerne le incriminazioni formali: nell’ultimo anno del presidente repubblicano più di un quarto dicoloro che erano stati fermati senza una storia criminale alle spalle era stato rilasciato. Nel 2013, più del 90% delle persone nella stessa situazione sono state incriminate per «ingresso illegale». La posizione di Obama verso l’immigrazione è sempre stata strumentale al vantaggio politico che poteva trarne. Quando Camera e Senato erano entrambi controllati dai democratici nel primo biennio della sua presidenza, infatti, Obama non spinse per la riforma pro-ispanici pur avendo i voti. Ha preferito tenere la questione calda per la sua conferma nel 2012, e infatti nel 2011 ha firmato un ordine esecutivo, in barba alla legge federale e tra gli applausi degli attivisti favorevoli alla sanatoria,che difatto ha bloccato le deportazioni dei giovani irregolari sotto i 30 anni. La mossa di Barack, combinata alla ottusa obiezione del GOP a ogniapertura ragionevole al tema dei clandestini, ha portato alla umiliante sconfitta di Romney nel 2012. Come anticipato da «Libero» Maduro chiama il Papa per trattare con l’opposizione ::: ALESSANDRO CARLINI ■■■ È ufficiale: ieri è stato annunciato (come anticipato il 29 marzo da Maurizio Stefaninisu queste pagine) che sarà ilnunzio apostolico a Caracas, Aldo Giordano, a seguire a nome del Vaticano le trattative in Venezuela tra il governo e l’opposizione, che si sono aperte tra mille difficoltà e dopo molti morti negli scontri di piazza. Il presidente Nicolas Maduro ha così accettato di incontrare i rappresentanti dell’opposizione: sarà di sicuro una mediazione lunga e difficile ma ci sono i presupposti perché si raggiunga un accordo. La benedizione del Vaticano potrebbe essere proprio determinante.Non è l’unico mediatore di peso, c’è anche infatti l’Unione delle nazioni sudamericane (Unasur) che da tempo era alla ricerca di una soluzione. A scendere in campo nel delicato ruolo porta la firma del ministro degli esteri difacilitatori del dialogo insieme al Vatica- Elias Jaua ed è indirizzato al segretario di no ci sono anche tre Paesi dell’Unasur, e Stato ed ex nunzio apostolico a Caracas, cioè Brasile (la «potenza» del Sudameri- cardinale Pietro Parolin. Nella lettera, veca),Ecuador (nazione politiniva chiesto a «sua Santità, il camente molto vicina alchaPapa Francesco» didesignavismo) e Colombia (paese re una persona quale «testiconfinante con il Venezuela, mone in buona fede» (garanche invece simpatizza per te) del negoziato. Entrambe gli oppositori). Il luogo prele parti si erano infatti riferite scelto per i colloqui,che venal ruolo del Vaticano come gono trasmessi in diretta sulmediatore. Ma alcuni grupla tv pubblica, è il palazzo pi d’opposizione più radicapresidenziale Miraflores a le, come il partito del leader Caracas.Dopo icolloqui pre- Mons. Parolin [Lap] incarcerato Leopoldo Loliminaritra il presidente Mapez, hanno scelto la via del duro e i delegati dell’alleanza antichavista boicottaggio: non ne vogliono sapere di Mud (Mesa de unidad democratica), il go- arrivare a patti. verno ha ufficialmente invitato la Santa SeÉ invece molto agguerrito ma anche de a partecipare quale terza parte. L’invito pronto al confronto Henrique Capriles, Allarme a Bengasi: chiude l’aeroporto Sono stati sospesi tutti i voli nazionali da e per l’aeroporto internazionale Benina di Bengasi, nella Libia orientale. «I voli nazionali sono stati sospesi a causa del peggioramento della situazione della sicurezza», ha detto il direttore dell’aeroporto, Ibrahim Farkach, all’agenzia di stampa libica Solidarity Press. Farkach non ha indicato quando lo scalo tornerà a riprendere la normale attività. La scorsa settimana gruppi della società civile a Bengasi avevano annunciato una campagna di disobbedienza per protestare contro la situazione della sicurezza in città. l’oppositore più moderato di Maduro, che ha tuonato: «Miraflores tremerà». «Diremo al governo la verità in modo da far aprire gli occhi al Paese e vedremo finalmente il cambiamento», ha aggiunto l’ex candidato presidenziale. Per lui il dialogo che faticosamente si sta mettendo in moto in queste ore rappresenta «un’opportunità storica» e ha respinto le critiche di chi gli aveva chiesto di non scendere a patti con gli avversari politici. La rivolta «anti-bolivariana», contro l’erede di Hugo Chavez, è stata affrontata con una dura repressione da parte delle autorità, che contestano a loro volta la legittimità delle «guarimbas»,le barricate che bloccano le strade sia di Caracas sia di altre città del Paese. Il bilancio è stato di almeno 39 morti negli scontri. Sono molti i nodi da sciogliere. C’è per esempio da capire quale ruolo avranno i giovani del movimento studentesco, che ormai da due mesi ogni giorno scendono in piazza per protestare contro Maduro. 17 ATTUALITÀ __Venerdì 11 aprile 2014__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ Dopo la sentenza della Consulta Fecondazione, si cambia. Ma non è per tutti Torna la facoltà di congelare embrioni e avere diagnosi pre-impianto.Resta il divieto per coppie omo, single e coppie fertili in cui l’uomo è malato Il commento ::: segue dalla prima CATERINA MANIACI (...)quando sipotevano congelare gliembrioni,effettuare diagnosi pre-impianto e concepire figli con la fecondazione eterologa, ossia con il seme di un donatore o gli ovociti di una donatrice. Secondo alcuni espertidel settore, i centri di fecondazione assistita, in Italia, sono pronti per la procreazione eterologa. «Non cisono ostacoli: le procedure sono uguali per la donazione interna alla coppia (omologa) o esterna (eterologa)». Lo ha dicharato anche Laura Rienzi, presidente della Società italiana di embriologia riproduttiva (Sierr), durante una conferenza stampa organizzata ieri a Roma dall’associazione Luca Coscioni. La Rienzi non ha negato,però, qualche difficoltà di ordine pratico legato all’accesso alle cellule congelate. «Dovremmo sicuramente consultare gli avvocati per chiarire i dettagli», ha ammesso. Gli strumenti, però, ci sono tutti, perchè, sempre secondo l’embriologa, l’Italia «è leader nel congelamento degli ovociti. Dunque se agli spermatozoi si può già accedere perchè esistono banche europee (e si costituiranno facilmente banche italiane), questo sarà possibile presto anche per gli ovociti grazie ainostri biologi che, insieme ad altri colleghi europei, hanno messo a punto la vitrificazione degli ovociti che permetterà di attivare banche, di facilitare l’ovodonazione e renderla meno costosa». Ma come accedere alla donazione degli ovuli? Nella pratica, secondo l’esperta, la via più semplice potrebbe essere quella di usare, attraverso la donazione, gli ovociti delle donne che ne hanno congelati in sovrannumero durante cicli di fecondazione - «con i necessari controlli e valutazioni» - o quelli conservati in banche europee. Procedure che icentri avvieranno,però, solo dopo aver consultato gli avvocati.In effetti, passando dalla teoria alla pratica, i problemi ci sono. Perchè la legge 40 vieta la commercializzazione di gametimaschili e femminili,chi offre sperma o ovociti lo deve fare a titolo gratuito. In realtà in tutta Europa viene riconosciuto aidonatori un compenso o una sorta dirimborso-spese. In questi dieci anni ai 354 centri (148 pubblici e 206 privati) è stato vietato il congelamento dei gameti, quindi oggi nelle biobanche si trovano materiali «vecchi» e comunque in quantità molto inferiori rispetto alla richiesta. Bisognerà ricreare delle scorte: se non ci saranno problemi per le banche dello sperma, molto complesso sarà il reperimento degli ovociti, che richiede una forte stimolazione ormonale delle donatrici. Ed è difficile pensare che sarà fatto solo «per donazione». E dunque, quando si potrà davvero accedere all'eterologa? Subito, secondo gli avvocati che hanno presentato i ricorsi, già tra un mese, dopo la pubblicazione della sentenza sulla Gazzetta Ufficiale. Ma è legittimo Ma sono sempre le leggi a restare latitanti ::: segue dalla prima FILIPPO FACCI (...) Sulla Stampa è uscito un articolo di Fabio Martini che si presta a più di un equivoco, forse per via dei titoli: «Si è conclusa la stagione delle crociate dei valori», «Nell'Italia che cambia lo scontro sui temi etici passa in secondo piano». In pratica si parte dall'apparente riserbo della Chiesa sulla fecondazione eterologa (dopo che la Consulta ha tolto il divieto) e si presume che ci sia stata una «rottamazione delle ideologie» e che la Chiesa abbia taciuto perché è cambiato il mondo: «La crisi economica ha scombussolato la gerarchia deivalori e delle priorità, e le questioni etiche appaiono meno urgenti di quelle legate alla sopravvivenza,al lavoro,al futuro» dice il sociologo Domenico De Masi,mentre secondo ilpiddiUna dottoressa del Centro per la fecondazione assistita di Napoli al lavoro [Ansa] no Giorgio Tonini «Papa Bergoglio a sua volta ha favorito il primato delle questioni economiConferenza episcopale italiana, chiedersi se ci si potrebbe trova::: LA SCHEDA che e sociali, ha relativizzato le commenta con una nota la decire davanti ad un vuoto normatiquestioni eticamente sensibili, sione della Consulta. Per la Cei vo, con la necessità di una nuoDEFINIZIONE ha riproposto l'autonomia della inoltre «si determina un pericova legge per poter riattivare le La fecondazione eterologa è l’upolitica». loso vuoto normativo nel quale tecniche,così come ha dichiaranione artificiale del seme e di un Insomma: la gente è senza larischia di essere legittimata ogni to il ministro della Sanità Beatriovulo quando uno dei due è di voro, il Papa è meno tecnica di riproce Lorenzin. un donatore esterno alla coppia. Si chiama fecondazione omoloideologico e poi c'è duzione umaOra, comunque, solo le copga quando l’unione è sempre creRenzi, il ritorno della na». pie eterosessuali, sposate o staata in laboratorio ma ovulo e politica:questa la noTra i sostenitobilmente conviventi, con una spermatozoi appartengono alla stra sintesi brutale. ri della sentenza sterilità accertata da documenti coppia di genitori. La tecnica prePeccato che, a nostro e delle sue consemedici, possono accedere alle vede che, dopo un’ovulazione provocata dagli ormoni, gli ovuli dire, non stia in pieguenze sulla legcure. Non potranno quindi divengano prelevati e fecondati in di. La gente è ancor ge 40 c’è poi chi ventare genitori con gameti di provetta. L’embrione viene poi meno disponibile a già pensa a allardonatori coppie omosessuali, impiantato nell’utero discutere di principi gare ulteriormendonne single, ma neanche copI VIAGGI come aveva fatto dote gli orizzonti e pie fertili, se non nel caso in cui Secondo i dati raccolti dalla Sopo l'11 settembre, consetire l’uso l'uomo sia portatore di malattie cietà europea di riproduzione asBeatrice Lorenzin [Lapr.] senz'altro;ma l'articodella eterologa sessualmente trasmissibili, cosistita (Eshre) nel 2010 le coppie lo della Stampa parla anche per gay e me l’Hiv o l’epatite C. I limiti di italiane avevano il primato in Eudi "sordina ai crociati dei valori" e single, come fa ad esempio il età restano quelli stabiliti di età ropa (sono il 31%) per i viaggi ai centri esteri di procreazione assidi un loro "declino" come se si professor Umberto Veronesi. previsti dalla legge 40, cioè l’acstita, e sempre secondo un’altra stessero ritirando di buon grado, Mentre si fa strada l’ipotesi che cesso alle cure entro l’età fertile. indagine del 2010, condotta in come se fossero dei perdenti ormigliaia di coppie potrebbero Il giorno dopo la decisione 36 centri stranieri dall’Osservatomai fuori dal tempo: il dettaglio ora chiedere allo Stato il risarcidella Corte Costituzionale non rio sul turismo procreativo, sono state oltre 2.700 le coppie italiache sfugge, però, è che non solo mento per i danni causati dai disiplacano le polemiche e le conne che si sono recate all’estero restano vincenti, ma potrebbero trapposizioni. «Si snatura il convieti della legge 40, come hanno per poter ricorrere alla fecondaanche riposarsi sugli allori. E' vecetto e l’esperienza di paternità annunciato gli avvocati Gianni zione eterologa. Per il 48% la ro, il discorso parte dalla sconfite di maternità». Così la Cei, la Baldini e Filomena Gallo. meta preferita è la Spagna ta della Chiesa (eccetera) sulla fecondazione eterologa: ma viene dopo dieci anni di una legge uniFORTI CRITICHE DALLA CEI AL COMUNE DI GROSSETO ca al mondo e che non è stata sconfitta dall'autonomia della politica, ma, ancora una volta, dalla supplenza della magistratura. La Stampa, in un riquadro affianco all'articolo, affianca altre tre "bat■■■ La decisione con la quale il Tribunale di mentando l’atto con cui il tribunale di Grossetaglie" tra quelle che sarebbero Grosseto ha disposto la trascrizione, nei regi- to ha ordinato la trascrizione nel registro di stapassate "in secondo piano": vestri di stato civile del Comune, di un matrimo- to civile il matrimonio celebrato a New York fra diamole una per una, dunque. nio contratto all’estero fra persone dello stesso Giuseppe Chigiotti e Stefano Bucci. Prima battaglia, le unioni civili: sesso, continua a suscitare reazioni e polemiLa decisione, invece, «suscita gravi interroganon ci sono. Manca una legge, ci che. Intanto il procuratore capo di Grosseto, tivi e non poche riserve» da parte della Cei. Lo sono solo degli statuti regionali Francesco Verusio, annuncia che impugnerà sottolinea una nota della Presidenza della Condal valore simbolico. In compenla sentenza emessa dallo stesso tribunale: «Per ferenza Episcopale Italiana. «Con tale decisioso le unioni ci sono, e da un pezfortuna esiste una sentenza della Cassazione ne - viene rilevato dai vescovi - rischia di essere zo,in Austria,Belgio,Croazia,Dache dice chiaramente che non si puo' fare. Stia- travolto uno dei pilastri fondamentali dell’istinimarca,Finlandia, Francia, Germo predisponendo le motivazioni della nostra tuto matrimoniale, radicato nella nostra tradimania, Irlanda, Lussemburgo, impugnazione in appello che sarà fatta il pri- zione culturale, riconosciuto e garantito nel noOlanda, Portogallo, Regno Unito, ma possibile». Invece, il Comune di Grosseto, stro ordinamento costituzionale». Il tentativo Repubblica Ceca, Slovenia, Spa«che a suo tempo ha scelto di non opporsi al di negare la realtà del matrimonio tra un uomo gna, Svezia, Grecia, Ungheria, ricorso presentato dalla coppia dopo il rifiuto e una donna per via giudiziaria - conclude la Islanda, Norvegia, Svizzera, Andei nostri uffici, si adeguerà da subito alle deci- Cei - «rappresenta uno strappo, una pericolosa dorra e Liechtenstein.In moltipasioni del tribunale senza alcuna opposizione». fuga in avanti di carattere fortemente ideologiesi c'è anche il matrimonio gay. Lo spiega il sindaco di Emilio Bonifazi, com- co». La Procura ricorre contro le nozze gay riconosciute Tra i paesi che non regolamentano le unioni civili, invece, spiccano l'Italia, il Vaticano e i paesimusulmani o ex comunisti. Nota: ogni volta che se n'è parlato, in Italia, anche di recente, la Chiesa ha fatto un baccano d'inferno. Seconda battaglia, testamento biologico ed eutanasia: non ci sono né uno né l'altro. Il centrodestra stava per varare una legge peggiorativa che per fortuna è annegata nell'inefficienza parlamentare e nelle crisi di governo. In Italia il fine-vita è risolto di nascosto o, se diviene fatto pubblico, da sentenze della magistratura. Nota: ogni volta che se n'è parlato, in Italia, anche di recente, la Chiesa ha fatto un baccano d'inferno. Terza battaglia: l'aborto. Quello c'è, ma solo grazie a una battaglia referendaria promossa negli Annisettanta. La legge è intoccabile perché funziona (nel senso: gli aborti calano ogni anno) ma è sottoposta a veri e propri sabotaggi. L'Italia è uno degli ultimi paesioccidentali in cui è stata introdotta la pillola Ru486 (22 anni dopo la Francia, dopo di noi solo Lituania e Polonia) la quale pillola resta di complicata reperibilità. Le campagne di contraccezione da noi non esistono, la Chiesa non gradisce, e a farne le spese sono le categorie che abortiscono in maggioranza:le ignoranti e le immigrate. Impossibile poi tacere su quell'autentica truffa da codice penale che è l'obiezione di coscienza, esercitata da circa l'80 per cento dei ginecologi (soprattutto in Campania,Basilicata e Sicilia) nonostante l'85 per cento degli italiani sia favorevole alla Legge 194. Naturalmente ogni volta che se ne riparla, in Italia, anche di recente, la Chiesa ha fatto un baccano d'inferno. Sul fatto che sia cambiata la sensibilità degliitaliani, infine, è pure lecito dubitare. Chi non ha mai perso di vita i sondaggi, nel decennio passato, sa bene che le opinioni della Chiesa e quelle della maggioranza degli italiani non si sono mai davvero incrociate. Testamento biologico,Legge 194,aborto, coppie di fatto, divorzio breve, laicità dello Stato: su questi temi la maggioranza degli italiani (anche di centrodestra, con differenze minime) la vedeva in maniera diametralmente opposta alle opinioniecclesiastiche,che pure erano piuttosto rumorose e sponsorizzate, come detto. Un'altra opinione purtroppo condivisa, a destra come a sinistra, era che i temi etici non spostassero un voto che fosse uno. Allora come oggi. oggiche la situazione resdta quella descritta: sicché dovete dirmi, dunque, in che termini "si è conclusa la stagione delle crociate deivalori" e in che modo "lo scontro sui temi etici passa in secondo piano". Forse nei termini che, sparite le crociate sui valori, sono rimasti i valori: ma - non so i vostri - non sono i miei. 18 ATTUALITÀ __Venerdì 11 aprile 2014__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ TRASFERITI FRA GLI ALTRI PROVENZANO, RIINA, I FRATELLI GRAVIANO Rettifica Cambio di carcere per 200 boss al 41 bis La giornalista per errore fra i «furbetti» Sono circa 250 i carcerati in regime di 41 bis trasferiti dagli istituti di pena in cui erano detenuti. Si tratta di boss di mafia, ’ndrangheta, camorra e sacra corona unita. Il provvedimento riguarda anche Bernardo Provenzano (nella foto, il giorno della cattura), Totò Riina, i fratelli Graviano e Leoluca Bagarella. L’iter per il trasferimento è stato avviato a febbraio con il parere favorevole della direzione nazionale antimafia. Bernardo Provenzano è stato trasferito il 6 aprile dall’Ospedale Civile di Parma, dov’era ricoverato dal giugno del 2013, al penitenziario di Milano Opera. Alla richiesta di chiarimenti del ministro della Giustizia, Andrea Orlando, il Dap ha scritto: «Il trasferimento è parte di una più generale movimentazione disposta da questa Direzione Generale che ha riguardato circa 250 detenuti, ristretti in regime di 41 bis e reclusi nel medesimo penitenziario da oltre cinque anni».[Lapresse] ■■■ Nell’ambito di Cattivi esempi Partite vietate ai genitori-hooligan L’ultimo episodio nel Padovano:due adulti si sono presi a testate durante la sfida calcistica fra i figli di12 anni Il questore valuta il Daspo, provvedimento pensato per gli ultras da curva. Ma già applicato ad altri papà esagitati ::: GIORDANO TEDOLDI ■■■ Genitori hooligan. Proprio loro, che dovrebbero dare l’esempio, insegnare ai figlioli che giocano a calcio sotto i loro occhia comportarsi da uomini, non reagire alle provocazioni, tenere i nervi saldi, usare la testa solo sul pallone e riflettere prima di fare sciocchezze. Macché. Per dire: sabato scorso, ai bordi di un campetto a Busa di Vigonza (Padova), due papà si sono addirittura presi a cornate. Una testata, proprio come fanno i bulli, per dare il via a una rissa che ha fatto scoppiare in lacrime i ragazzini,tuttisui 12 anni,che disputavano l’incontro Vigontina-Curtarolese,categoria esordienti.Per entrambi i genitori - avvisa il questore di Padova - potrebbe ora scattare il Daspo, il divieto d’accesso alle manifestazioni sportive per due anni, provvedimento che siamo abituati a veder usato contro gli ultras più scalmanati delle serie maggiori, quelli che si massacrano in curva, magari in partite dove la posta in gioco è alta e i nervi sono a fior di pelle, un derby decisivo,non certo una sfida tra neoadolescenti. Ma tant’è: si vede che han preso dai padri. Tornando nel Padovano: la rissa è cominciata per l’intemperanza del padre di un giocatore della Curtarolese che ha cominciato a insultare l'arbitro, papà di un altro ragazzino in campo. Dopo venti minuti di offese, il presidente della Vigontina e un dirigente della Curtarolese vanno dall’esagitato per chiedergli di darsi un calmata. Ma quello, una vera furia, nel frattempo aveva attaccato briga con un altro spettatore, papà di un giocatore avversario del figlio. I due dirigenti sportivi non fanno in tempo a intervenire che la discussione tra i papà-hooligans degenera e partono le testate, scatenando la rissa bloccata solo dall’intervento dei carabinieri. Ennio Marini, presidente della Vigontina, uno dei due dirigenti testimoni, al Corriere del Veneto sidice favorevole all’applicazione del Daspo: «I problemi li creano i genitori. I bambini, soprattutto a quell’età, vogliono solo giocare a calcio. È vergognoso». E non è il primo caso: nel maggio 2011 ci fu il caso del torneo giovanile “Eurosporting”, in provincia di Jesolo, in cui a passare alle vie di fatto fu un genitore della Fidene di Roma che insultò, minacciò e persino prese a sputi due donne, responsabilidel campo sportivo,dopo aver già minacciato e spintonato l’arbitro,reo diaver sospeso l’incontro peri disordinisulle gradinate. L’uomo, 48 anni (e non sentirli...), fu sanzionato proprio con il Daspo dalla questura di Venezia. E ancora: nel novembre dello stesso anno, a Varese, durante l’incon- ::: LA SCHEDA GENITORI BULLI Di genitori pronti a prendersi a botte per la partitella di un figlio è piena la cronaca. L’ultimo caso risale a sabato: siamo nel Padovano, precisamente a Busa di Vigonza. Qui due papà si sono letteralmente presi a cornate. Come fanno i «bulli» prima di una rissa. Ora rischiano il Daspo IL DASPO Il Daspo è l’acronimo di Divieto di Accedere alle manifestazioni SPOrtive, è una misura prevista dalla legge (13 dicembre ’89) per contrastare la violenza negli stadi. Vieta al soggetto ritenuto pericoloso di accedere in luoghi in cui si svolgono determinate manifestazioni sportive tro Sumirago Boys-Vedanese del campionato juniores provinciale, il padre di un ragazzino della Vedanese diede in escandescenze, prima insultando igiovanigiocatori della Sumirago, poi sferrando calci e pugni agli spettatori che gli avevano detto di calmarsi. Nella rissa una donna cadde giù da una piccola tribuna spezzandosi una gamba, altri ebbero bisogno di cure mediche, investiti dalla violenza del genitore-ultrà, che peraltro aveva già precedenti con la polizia.Anche in quel caso la questura di Varese fece ricorso al Daspo. E però proprio ieri ecco un altro caso, che tra l’altro smentisce la visione un po’ consolatoria secondo la quale i ragazzini sarebbero sempre e comunque anime candi- de: a Civita Castellana (Viterbo) i carabinieri hanno chiesto il Daspo per un padre che, anziché vergognarsi e intervenire per fermare il figlio, giocatore della Real Boccea di Roma, il quale gridava «sporco negro» alportiere avversario del Civita, è sceso in campo per dargli manforte e ha aggredito anche lui il giovanissimo portiere di colore. Ma a cercare i precedenti di casi di genitori inferociti per una partitella tra i figli in un campetto di provincia, si stenderebbe un elenco lunghissimo. E bene fece l’allora ministro degli Interni, Maroni, che nel 2010 avanzò la proposta di introdurre ilDaspo contro giocatori e genitori che dagli spalti incitano i ragazzi a «spezzare le gambe» agliavversari. Uomini frustrati, falliti, che vigliaccamente scaricano la loro aggressività sui figli di12 anni, e che evidentemente sarebbero ben felicise i figlistessi diventassero delle bestie come loro. Ancor meglio del Daspo,sarebbe la rivolta dei bimbi in campo contro i loro patetici genitori. La rivolta dei pulcini. un articolo a firma di Franco Bechis, pubblicato su «Libero» del 17 gennaio 2012, in cui si faceva riferimento a una serie di soggetti, denominati «Furbetti del mattone», che avrebbero acquistato da enti pubblici immobili ad un prezzo vile, veniva citata, tra costoro, anche la dr.ssa Vanjia Luksic, individuata quale giornalista ceca e corrispondente delle testate giornalistiche «L’Express» e «Le Soir». All’esito di un più accurato approfondimento, si precisa che la dr.ssa Luksic è una giornalista di nazionalità belga che per errore è stata inserita nell’elenco del succitato articolo, poiché la stessa ha effettivamente acquistato un immobile, ma da privati contattati attraverso una agenzia e versando un prezzo del tutto congruo rispetto ai valori di mercato. Tanto si riporta per dovere di cronaca, esprimendo rammarico da parte della direzione del giornale e dell’autore dell'articolo per l'erronea informazione nei confronti della collega Vanjia Luksic. Emergenza immigrazione Quattromila sbarchi in poche ore, è iniziata l’invasione Secondo gli ultimi dati dal 2012 al 2013 gli extracomunitari arrivati sulle nostre coste sono aumentati del 224% ::: ALBERTO SAMONÀ ■■■ «Un esodo biblico alla volta delle coste italiane». Non usa mezzi termini il capo di stato maggiore della Marina Militare, ammiraglio Giuseppe De Giorgi, per descrivere la nuova ondata di sbarchi in Sicilia. Che si tratti di un’emergenza senza precedenti è anche confermato dalle cifre da capogiro che danno la misura di un fenomeno che, evidentemente, l’Italia non può più fronteggiare coi mezzi abituali: nel 2012 gli immigrati sbarcati sulle coste italiane erano stati «appena» 13.267, mentre lo scorso anno il numero è salito a 42.925, con un incremento vertiginoso di ben il 224 per cento. Quattromila profughi, poi, sono arrivati nelle ultime quarantotto ore e oltre un migliaio sono quelli soccorsi nella sola notte scorsa. Se da un lato, grazie alla missione «Mare nostrum» sono state salvate tantissime vite, sono stati assicurati alla giustizia diversi scafistie sono aumentate le condizioni generali di sicurezza, questo non ha impedito le partenze dalle coste del Nord Africa, che si sus- Soccorsi della Guardia Costiera [Ansa] seguono a ripetizione. Segno evidente del fatto che, per mettere un freno al traffico di esseri umani, occorra con urgenza una strategia politica della Ue e del nostro Paese, che si affianchi in funzione preventiva all’operazione, messa in atto dalla Marina italiana. Grazie a «Mare nostrum» sono stati18mila i migranti assistiti, con una media di 110 persone salvate al giorno ed è di 66 il numero di scafisti finiti in manette con l’accusa di far parte di organizzazioni internazionali chegestiscono questiviaggi, già a partire dall’Africa sub sahariana. La facile previsione delle scorse settimane, intanto, è diventata realtà e l’Italia - al di là della gestione delle operazioni di soccorso - sembra continuare ad assistere impotente: dalle coste libiche e dagli altri porti nordafricani, infatti, le notizie che arrivano riferiscono di svariate decine di migliaia di altri profughi pronti a imbarcarsi. Numeri, peraltro,in vertiginoso aumento,in previsione delle condizioni meteo favorevoli con l’approssimarsi della stagione estiva. Sul fronte degli arrivi, le navi della Marina militare continuano a lavorare senza sosta: la fregata «Euro» ieri ha soccorso 450 persone,la «Zeffiro» 150,ilpattugliatore «Foscari» 220 e la corvetta «Urania» un centinaio. E ancora, il pattugliatore «906» della Guardia costiera ha portato in salvo 365 immigrati. La stessa nave ha caricato anche 103 profughi provenienti da vari Paesi dell’Africa centrale,individuati da un aereo della Marina, mentre si trovavano a bordo di un barcone, e altre 92 persone imbarcate su un gommone fatiscente. Il mercantile «Dobrota» ha soccorso, infine, 200 migranti, accompagnati al porto di Siracusa. Intanto, sempre ieri sono stati trasbordati a terra, al porto di Catania, 300 immigrati salvati la notte precedente dalla petroliera «Nord Farer» battente bandiera di Singapore.I profughi avevano navigato per 48 ore su tre barconi ed erano stati soccorsi mentre si trovavano a 120 miglia a sud-est di Lampedusa. Tra loro c’era anche il cadavere di un uomo, morto durante la traversata, su cui sarà effettuata l’autopsia. 19 ATTUALITÀ __Venerdì 11 aprile 2014__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ Il delitto di Brembate di Sopra Ora c’è pure la prova scientifica Il killer di Yara è figlio dell’autista Gli esami sul dna dell’uomo di Gorno confermano la compatibilità al 99,9% coi codici genetici dell’assassino Ma dopo 3 annidierrorie 3,5 milioni spesiper effettuare 18mila test,ilcolpevole resta un fantasma ::: ALESSANDRO DELL’ORTO ■■■ Tre anni di misteri, dubbi, perplessità, abbagli, rabbia. Sfiga. E poi solo ipotesi, maledette ipotesi, se e ma e ma e se. Tre anni di niente e ora, toh, la prima certezza. Che non è una novità, anziprobabilmente è solo un modo per tenere aperto il caso, ma almeno è qualcosa di concreto. Giuseppe Guerinoni, l’autista di Gorno scomparso nel 1999 all’età di 61 anni, è al 99,99999987% il padre del killer di Yara Gambirasio, la ragazzina di 13 anni sparita a Brembate Sopra (Bergamo) il 26 novembre 2010 e ritrovata morta tre mesi dopo in un campo nelvicino paese di Chignolo d’Isola. Tradotto, l’identità del padre del bastardo è certa. A dirlo è il risultato - appena consegnato al pm di Bergamo Letizia Ruggeri - delle analisi genetiche effettuate sul dna (prelevato dalfemore) di Guerinoni dopo la riesumazione della salma avvenuta il marzo 2013 su richiesta del genetista forense Giorgio Portera, consulente della famiglia Gambirasio: il codice genetico coincide quasi totalmente con quello del materiale biologico proveniente da una macchia di sangue (l’assassino si era ferito con un coltellino,forse neltentativo di tagliare gli slip della vittima) ritrovata sul corpo diYara. Rispetto a prima è solo una questione di particolari, piccoli numeri, che però almeno sono qualcosa: il precedente raffronto effettuato su un estratto di saliva ricavata da un bollo di una vecchia patente di guida dell’autista di Gorno diceva che l’indice di compatibilità era al 99,99999927%.«Un dettaglio ininfluente - spiega la dottoressa Marina Baldi, biologa, specialista in Genetica Medica e responsabile del Laboratorio Genoma di Roma - perchè in queste situazioni dopo il 99 per cento si è sempre di fronte a una certezza. Il problema resta arrivare al killer o a sua madre (è un figlio illegittimo di Guerinoni n.d.r.) e a questo punto, onestamente, mi sembra davvero difficile. Non è più una questione di tecnologia, ma di indagini». ::: LA SCHEDA KILLER SENZA NOME L’ultima analisi sul dna relativo al caso di Yara Gambirasio non lascia adito ad alcun dubbio: l’autista di Gorno (Giuseppe Guerinoni morto nel 1999) è il padre del presunto killer della 13enne uccisa a Brembate di Sopra (Bergamo) il 26 novembre del 2010. Questo il riscontro che emerge nella relazione dell’anatomopatologa Cristina Cattaneo, la stessa che aveva eseguito l’esame sulla salma della giovane vittima. PATERNITA’ PROVATA La relazione, consegnata al pm di bergamo Letizia Ruggeri, dimostra che la probabilità che Guerinoni sia il padre del cosiddetto «Ignoto 1» è del 99,99999987%. Insomma una paternità praticamente provata scientificamente. L’analisi era stata chiesta dal consulente della famiglia Gambirasio per accertare senza ombra di dubbio la relazione tra «Ignoto 1» e il dna del presunto killer trovato sugli indumenti di Yara. Il problema è che nulla si sa dell’identità del presunto killer della minorenne LA VITTIMA La piccola Yara è scomparsa nel tardo pomeriggio del 26 novembre 2010 nel tragitto che dalla palestra di Brembate portava alla sua abitazione. Il suo corpo fu poi trovato esattamente tre mesi dopo in un campo di Chignolo d’Isola, a pochi km da dove era scomparsa e da dove viveva con la famiglia Yara Gambirasio [Fotogramma] Già,indagini che fin dall’inizio non sono state all’altezza tra situazioni sfavorevoli (la telecamera davanti alla palestra bruciata da un fulmine quattro mesi prima e mai sistemata; il corpo di Yara sepolto e conservato dalla neve per tre mesi), disorganizza- zione e disaccordi (tra Polizia e Carabinieri), tentativi random cui è stato dato troppo peso (i cani molecolari: uno andò diritto verso il cantiere, l’altro dalla parte opposta e venne poi portato sulposto dopo essere stato caricato su un furgoncino) ed abbagli CHI È GIUSEPPE GUERINONI Il timido che amava la discoteca e le cure termali Giuseppe Guerinoni [Ftg] Giuseppe Guerinoni, il padre del killer di Yara Gambirasio, era nato nel 1938 ed è morto nel 1999. Sposatosi nel 1963 dopo aver prestato servizio militare a Roma, padre di tre figli (due maschi e una femmina), lavorava come conducente di autobus in Valle Seriana, amava la discoteca e, prima del matrimonio, era solito trascorrere due settimane l’anno a Salice Terme per sottoporsi a cure termali. L’ipotesi che abbia avuto un quarto figlio (illegittimo) era stata avvalorata mesi fa da un ex collega: «Aveva avuto una relazione con una donna molto più giovane di lui, tra il 1962 e il 1963. Un giorno Guerinoni mi disse del fattaccio: aveva messo nei guai una ragazza con cui aveva una relazione». giudiziari (il marocchino Mohamed Fikri, unico indagato, fu arrestato il 4 dicembre 2010 su una nave in viaggio per Tangeri a causa di un’intercettazione telefonica mal tradotta: in quei giorni si credeva di aver risolto il caso, invece il ragazzo è risultato estraneo alla vicenda e la sua posizione è stata definitivamente archiviata lo scorso agosto). L’unica pista concreta in tre anni è stata quella del dna, nata più per casualità che preciso fiuto investigativo. Tutto ha avuto inizio con l’analisi del profilo genetico dei frequentatori della discoteca “Sabbie Mobili”,a duepassi dal luogo del ritrovamento di Yara. Un giovane abitudinario del locale che si era trasferito in Perù (la cui madre aveva lavorato come domestica a casa Gambirasio) aveva punti di contatto con il dna dell’assassino: risalendo ai parenti, si è finiti allo zio. Giuseppe Guerinoni, appunto. Per giungere a questo punto sono stati esaminati 18 mila profili genetici. Costo dell’operazione: tre milioni e mezzo di euro. Tre milioni e mezzo (e qui si potrebbe aprire un difficile e delicato dibattito etico: vale la pena spenderetanto denaro per un caso in cui purtroppo, ormai, non è più una questione di vita o di morte?) per non arrivare all’assassino, ma solo a una certezza: il mostro è di origini bergamasche. È bergamasco. E va cercato tra i bergamaschi. Un dettaglio non di poco conto per la gente del posto, non certo omertosa (come qualcuno ha cercato di far credere), ma anzi ricca di valori, serietà, impegno, determinazione e soprattutto orgoglio. Quell’orgoglio che - misto alla comprensibile rabbia del momento - portò qualcuno (per fortuna pochi), dopo la notizia dell’arresto del marocchino Fikri, a reagire sfociando nel razzismo. Ecco, ora va rivisto tutto. Dopo tre anni di nulla, la prima certezza: il bastardo che ha ammazzato Yara va cercato in casa. Ma chissà se a questo punto, dopo tre anni di illusioni e fallimenti, sarà ancora possibile trovarlo. Evasione da 250 milioni di euro Lo scandalo dei Parioli ■■■ Una megatruffa con evasione fiscale per ol- ■■■ Ieri la Procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio di otto persone per lo sfruttamento delle due ragazzine fatte prostituire in un appartamento ai Parioli. I reati contestati sono sfruttamento della prostituzione,cessione di droga,estorsione, detenzione di materiale pedopornografico e prostituzione minorile. Il procuratore aggiunto, Maria Monteleone, e il sostituto, Cristiana Macchiusi, hanno chiesto il processo per Mirko Ieni, ritenuto il «gestore» del giro di baby squillo, Nunzio Pizzacalla (per entrambi l’accusa è sfruttamento della prostituzione minorile), Mario De Quattro (per tentata estorsione), la madre di una delle adolescenti,e i clienti Riccardo Sbarra (accusato dipossesso di materiale pedopornografico), Marco Galluzzo Il Pontefice incontra quattro ex prostitute Ieri mattina in Vaticano, Papa Francesco ha incontrato quattro giovani straniere (una cilena, una della Repubblica Ceca, un’ungherese e un’argentina), ex prostitute, che attualmente vivono sotto protezione. Il pontefice - che ha particolarmente a cuore questo tema - si è intrattenuto con loro, ascoltando le loro storie e incoraggiandole a superare i traumi. Secondo alcuni testimoni si è trattato di un «incontro toccante». Concluso il colloquio, Bergoglio si è recato nella Casina Pio IV per parlare ai partecipanti alla conferenza internazionale contro la tratta degli esseri umani. Mafioso latitante arrestato in Belgio Il mafioso latitante GetanoTrainito è stato arrestato ieri in Belgio a Liegi dalla polizia belga su segnalazione della Squadra mobile di Caltanissetta e dell’Interpol. Ricercato da sette mesi, Trainito, 51 anni, esponente di spicco e killer dell’organizzazione mafiosa della «Stidda» di Niscemi, detto «occhio di vetro» perchè è guercio, deve scontare una pena definitiva di 14 anni, 3 mesi e 12 giorni di cella per omidicio e altri reati. Era irreperibile dal 9 settembre 2013. Affiliato al clan Russo, è stato uno dei protagonisti della guerra combattuta negli anni ’90 dalla «Stidda» e da Cosa nostra in provincia di Caltanissetta. Sprangate tra parenti Cinque in manette Rissa a colpi di spranga tra familiari. È accaduto a Santa Flavia nel palermitano, dove ieri i carabinieri hanno arrestato 5 persone. Tutti dovranno rispondere di rissa aggravata. I cinque sono stati sorpresi all’interno di un deposito di automezzi, mentre erano intenti a picchiarsi armati di spranghe e coltelli. Alla base della furiosa lite vecchi dissidi familiari di natura economica. Solo l’intervento dei carabinieri ha evitato il peggio e ha permesso di bloccare i familiari. Per due di loro è stato necessario il ricorso alle cure mediche. C’è la camorra dietro al mercato dei dvd pirata Baby squillo, chiesto il processo per otto persone tre 252 milioni di euro, su materiale informatico, cd e dvd vergini, è stata scoperta e smantellata ieri dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, in collaborazione con la GdF e la Siae. Il successo dell’operazione è il frutto di «un’attività di intelligence attenta e raffinata» hanno detto gli investigatori, «che ha individuato ingenti quantitativi di supporti audiovisivi vergini e altro materiale informatico», destinati ad alimentare il mercato italiano in totale evasione fiscale e dei compensi dovuti per copia privata. Le indagini, avviate dagli uomini della GdF di Fiumicino, partono da una pregressa attività investigativa su clan camorristici che avevano il controllo della pirateria audiovisiva partenopea, per svilupparsi attraverso intercettazioni telefoniche ed ambientali e controlli presso le aziende, volti a ricostruire minuziosamente i canali diapprovvigionamento del materiale informatico. Durante il blitz sono stati sequestrati oltre 23 milioni di cd/dvd «vergini» oltre a 500mila euro in contanti utilizzati per pagamento - in nero - del materiale sequestrato. La DDA ha emesso un decreto di sequestro preventivo d’urgenzaper l’equivalente somma sui beni nella disponibilità degli indagati.In particolare: 164 conti correnti, 46 obbligazioni finanziarie, 34 titoli al portatore, 8 cassette di sicurezza,38 fondi d’investimento, 56 auto e moto di lusso, uno yacht di 15 metri e 71 prestigiose proprietà immobiliari e terriere. (accusato di aver ceduto cocaina in cambio delle prestazioni), Francesco Ferraro e Gianluca Sammarone. L’udienza del giudice dell’udienza preliminare, Costantino del Robbio, sarà fissata subito dopo Pasqua, probabilmente il 23 o il 24 aprile. Con la richiesta di rinvio a giudizio, ieri, si è dunque conclusa la prima tranche dell’inchiesta giudiziaria sulle baby squillo romane. Nel frattempo i magistrati di piazzale Clodio proseguono gli accertamenti sul giro di clienti delle minori. Fino a questo momento sono una cinquantina quelli identificati, ed accusati di prostituzione e molti di loro hanno già fatto agli inquirenti proposte di giudizio con riti alternativi (abbreviato, patteggiamento) a quello ordinario. Una volta formalizzate, le richieste saranno valutate dai magistrati. Borsa Milano-FTSE Mib Gli indici grafica a cura di centimetri.it ::: Borsa Londra-FTSE 100 -1,33% 21.429,09 Intervento Fondazione Carige Allearsi o scomparire ::: GIORGIO OLDOINI ■■■ In questi giorni, molti opinionisti si occupa- no di Banca Carige nel tentativo, fin troppo scoperto, di influenzare le scelte dei potenziali azionisti. Vorrei ricordare luci ed ombre di un Piano che aveva l'obbiettivo di creare un gruppo bancario tra le "top ten", con il cervello a Genova. La vera spina nel fianco è sempre stato il comparto assicurativo: gli interventi per il risanamento sono costati oltre 900 milioni.I principali rilievi hanno riguardato la sottostima delle Riserve sinistri ed alcune operazioni in apparente conflitto. In un periodo come questo, non sarà facile vendere le società a prezzi remunerativi. Nel 1995 "Carige" venne quotata sulla base dello schema classico: rivalutazione dei valori storici e offerta al mercato per acquisire la liquidità destinata alla crescita. In quegli anni, il valore di una banca lo misuravi sul numero degli sportelli, che erano assegnati ai vari Istituti sotto l'attenta regia della Banca d'Italia. Nessuno poteva prevedere lo sviluppo informatico che oggi impone un target di almeno il 30% di sportelli "on line" e la svalutazione di parte degli avviamenti. Una situazione che ha riguardato i principali Istituti di credito italiani. In ogni caso, per assorbire il costo di questi "intangibles", sarebbero stati necessari utili e flussi di cassa adeguati. Il successivo ciclo economico, tuttora in atto, è stato caratterizzato dalla cosiddetta economia di "carta", durante la quale il sistema delle imprese non ha prodotto utili reali. Hanno resistito gli istitutipiù capitalizzati,in grado di assorbire le sofferenze:un prezzo immenso pagato al paese dal sistema bancario.I "write off" operatidall'attuale dirigenza, potrebbero consentire l'emergere di utilità nei prossimiesercizi. I dirigenti e il personale della banca, il cui livello di preparazione è il risultato di una scuola che ha radici lontane, rappresentano il patrimonio aziendale a garanzia del recupero nel breve periodo. Ma l'asset più importante è una clientela fidelizzata,che ha resistito alle lusinghe deicompetitori in questo periodo di transizione. La Fondazione Carige ha svolto un ruolo essenziale nel processo di trasformazione dell'Ente e l'ha fatto in totale sintonia con il consiglio della banca guidato da Berneschi, il "direttore storico" capace di grandi disegni. Secondo la legge Amato, la percentuale della partecipazione doveva essere molto modesta. Per superare i limiti della normativa, fu approvato uno Statuto che limitava i diritti di governance. Si trattò di una soluzione "tecnica", adottata senza rilievi da parte del ministero, che non risolveva il problema di fondo, quello di diversificare il portafoglio. Gli amministratoripensavano di essere nelgiusto,considerata la serie storica di dividendi distribuiti. Bisogna inoltre considerare che l'entità del capitale di rischio nelle mani della Fondazione, non avrebbe potuto garantire da eventuali scalate ostili. Si pose allora la scelta tra ilfare cassa e mantenere il controllo: si optò per la seconda soluzione, aggregando i francesie altri soggettiminori. La Fondazione è arrivata a indebitarsi per sottoscrivere gli aumenti di capitale che si rendevano necessari. Da ultimo, ha dovuto autorizzare l'aumento di capitale, che aveva in precedenza cercato di subordinare al "previo" realizzo di asset patrimoniali. Secondo alcuni analisti, il valore effettivo della banca sarebbe pari a 3/4 volte la capitalizzazione di borsa. Il rinvio al 30 giugno della tempistica di realizzazione, rappresenta un corretto tentativo per non decidere tutto con l'acqua alla gola. In questa fase potrebbero prevalere interessi di natura speculativa e tuttavia, come ha dichiarato il Sindaco di Genova, si spera venga fuori qualche operatore in grado didare stabilità e diesercitare un'Opa, che porterà modesti vantaggi agli azionisti di vecchia data. La Fondazione dovrà ora decidere se entrare in qualche nocciolo duro o realizzare al meglio i propri diritti e gli stessi titoli. Borsa Parigi-CAC 40 6.641,97 +0,10% Petrolio - al barile -0,66% 4.413,49 -0,29% 107,56 $ Euro/Dollaro 1,3867 +0,53% Il parere del procuratore Ue Chi diventa avvocato in Spagna può esercitare anche in Italia La Corte di giustizia europea apre le porte della professione ai laureati in giurisprudenza che ottengono la qualifica in un altro Paese Ue: « Anche se lì c’è una normativa più favorevole, non c’è abuso» ::: ANTONIO SPAMPINATO BIOLOGICO ■■■ L’Europa non ha fron- tiere. Per confermare quello che dovrebbe ormai essere una verità lapalissiana c’è voluto l’intervento della massima autorità del diritto dell’Unione, la Corte di giustizia. Non una sentenza, ma un’autorevole parere. Almeno per ora. La vicenda su cuiè stato scomodato Nils Wahl della Corte dell’Unione europea riguarda la contestata possibilità per un laureato in giurisprudenza di acquisire il titolo di avvocato in Spagna, per alcuni ritenuta una comoda scorciatoia. Wahl non entra nel merito su quale sia il Paese che premia con i sudati o meno galloni di azzeccagarbugli e quale sia quello di provenienza del laureato. Secondo il procuratore Ue il fatto semplicemente non costituisce un abuso del diritto.Se un cittadino sceglie di acquisire il titolo di avvocato in un altro Stato membro dell’Unione europea per beneficiare diuna normativa più favorevole, è liberissimo di farlo. Una vittoria a tutto tondo per i due cittadini italiani che hanno portato fino nei palazzi della Corte le loro pretese. Laureati in giurisprudenza in Italia,i due si sono iscritti all’ordine degli avvocati in Spagna. Pochi mesi dopo l’iscrizione, hanno presentato domanda per essere inseriti nell’ordine degli avvocati di Macerata. Ma la rapidità con cui gli avvocati sono rietrati in patria, ha insospettito i colleghi che hanno preferito chiudere le porte dell’ordine.La vicenda, com’era prevedibile aspettarsi, è finita in tribunale. Dal gustoso sapore forense la motivazione che Wahl ha portato per giustificare il suo parere. Ma vale la pena riportarla.Secondo l’avvocato generale, «la direttiva sul diritto di stabilimento degli avvocati non ammette la prassi di uno Stato membro di rifiutare, con la motivazione dell’abuso del diritto, l’iscrizione all’albo degliavvocati»,nella sezione speciale riservata agli avvocati che hanno ottenuto la qualifica all’estero, di cittadini di tale Stato membro che, poco dopo aver ottenuto iltitolo professionale in un altro Stato membro, ritornino nel loro Stato membro di origine. Nasce il colosso della certificazione Il logo della Corte di giustizia europea nei nuovi uffici in Lussemburgo [Ansa] Fusione fra Ccpb e l’Istituto Mediterraneo di Certificazione (Imc): nascerà una realtà unica a livello nazionale e internazionale nel campo della certificazione biologica. «È la prima volta - avverte una nota - che due società di tale importanza decidono di unire le forze per garantire la tutela di tutti i sistemi produttivi che credono nell’attività di ispezione e certificazione come elemento di qualificazione dei propri servizi e dei prodotti». Il settore di intervento più importante sarà ovviamente l’agricoltura. Ma non solo. Peggio di prima Riformadellavoro,la sinistrasismentisce I contratti a termine potrebbero cannibalizzare gli indeterminati. E Renzi non se ne vergogna ::: GIULIANO CAZZOLA ■■■ Caro direttore,ho letto con attenzione ed interesse l'intervista di Libero a CesareDamiano,presidente della Commissione Lavoro della Camera, a proposito della conversione in legge deldecreto in cui sono raccolte alcune norme delJobs act tra cuila riforma deicontratti a termine e la semplicazione dell'apprendistato. A me non piace Matteo Renzi: del suo governo, non condivido né la legge elettorale né le sgangherate iniziative di carattere istituzionale,a partire dallo “svuotamento” delle Province per arrivare al “superamento” delSenato.Eppure,con ildecreto Poletti, l'esecutivo ha mandato un segnale di innovazione. La sinistra del Pd ha rivolto al provvedimento delle critiche non infondate. Un contratto a termine con siffatte regole - ricordiamo alcune considerazioni a suo tempo svolte proprio da Cesare Damiano - “cannibalizzerà” il contratto di inserimento (non più “unico”) a tutele crescenti: una proposta (sulla quale si è cimentata tutta l'intellighentja della sinistra) e, a parole, presentata ancora come il “pezzo forte” del jobs act.In effetti,le conseguenze che deriverebbero da una riforma del contratto a termine come quella prefigurata nel testo iniziale del decreto (e quindi con un regime di acausalità per tutti i 36 mesi, anche se le proroghe dovessero ridursi a 6) finirebbero per fare di questa forma contrattuale il modello standard nelle assunzioni, perché nessun datore di lavoro sensato utilizzerebbe l'oggetto misterioso del contratto unico (per ora vagamente confinato, ai fini di “una eventuale sperimentazione”, nel disegno di legge delega), ancorchè depotenziato nei primi anni di validità, per quanto riguarda la tutela del licenziamento. Ma la novità sta proprio in questa inversione delle parti: argomenti fino a poco tempo fa considerati ineccepibilie “politicamente corretti”, da un angolo di visuale della sinistra, oggi vengono contraddetti non già da un governo dell'ex Cav (il centro destra,anche quello “nuovo”,che ora si inorgoglisce, non aveva mai osato tanto) ma da un esecutivo che si propone dirappresentare il“cambiamento”. Nei giorni scorsi, a quanti lamentavano che la liberalizzazione dei contratti a termine avrebbe favorito la precarietà, il ministro Giuliano Poletti ha ricordato che già adesso il 70% delle assunzioni avviene con questa forma contrattuale (anche se, in termini di stock, i dipendenti a termine sono soltanto il 13,8% del totale, assolutamente in linea con quanto avviene nella Ue). Più recentemente, il ministro ha sottolineato che, grazie alle modifiche introdotte neldecreto,il governo vuole ridur- re il contenzioso. Proposito lodevole, perché, nella sua genericità, il causalone sottoponeva le imprese alla roulette russa dei tribunali. Ma quando mai un ministro di sinistra, per giunta ex Pci, si sarebbe permesso dicriticare l'invadenza deigiudici del lavoro anziché apprezzare il loro modo (sbrigativo?) di “fare giustizia” in favore del lavoratore “contraente più debole del rapporto”? In occasione di un'intervista televisiva ilministro Giuliano Poletti ha spiegato che, stante l'attuale normativa dei 12 mesi “acausali”, le aziende licenziano prima di raggiungere quel limite, mentre con la nuova disciplina sarebbero invogliate, se il lavoratore lo merita, ad andare avanti per tutto il triennio, a conclusione del quale diventerebbe più probabile l'assunzione in via definitiva. Da questa analisi, se messa a confronto con il pregiudizio verso i datori alla base delle norme della legge Fornero, emerge una differente visione del mondo e dei rapporti sociali. Del resto, come insegna l'esperienza,proprio perché garantirebbe meglio le imprese nei confronti delle scorribande giudiziarie, il contratto a termine liberalizzato non “cannibalizzerebbe” soltanto i contrattia tempo indeterminato, ma anche quelli atipici, caratterizzati da minori tutele per i lavoratori e divenuti più rischiosi da applicare e gestire. __Venerdì 11 aprile 2014__ 21 @ commenta su www.liberoquotidiano.it Sky e Telecom Italia hanno siglato un accordo che, a partire dall’anno prossimo, consentirà ai clienti del gruppo telefonico di accedere all’intera offerta Sky attraverso la rete telefonica a banda larga. Per Telecom la partnership è un mezzo di fidelizzazione della clientela della telefonia fissa cui verrà offerto un nuovo servizio. «La partnership - spiega una nota - conferma l’importanza industriale per le due Telecom si allea con Sky per i programmi via cavo società,leader neirispettivi settori, dioperare nel grande mercato dell’intrattenimento mettendo in sinergia i propri asset e le rispettive competenze, anche in un’ottica di sviluppo della banda larga nel Paese». Sky avrà la possibilità di allargare il bacino commerciale della pay tv e di aprirsi a una fetta di mercato nuova rappresentata da potenziali abbonati che non hanno la possibilità di installare una parabola. Si pensi, ad esempio alle famiglie residenti neicentristoricidelle numerose città d’arte che non sempre possono accedere alla migliore offerta televisiva italiana e «alle innovative modalità di fruizione che la ca- ratterizzano». L’offerta Sky sarà innanzitutto rivolta ai clienti che hanno un collegamento in fibra ottica e rappresenterà un riferimento per lo sviluppo della banda larga. Con connessioni a partire da 30 Megabit/secondo, Telecom Italia porta alla propria clientela le proposte di Sky, la prima pay Il viceministro Calenda L'azienda Missoni presenta al salone la collezione Home 2014 mentre al FuoriSalone sarà presente con la collezione Flower Power (nella foto), storie di colori su nero e bianco, tra fiori e geometrie [u.s.] «Per spingere l’export portiamo tutto l’anno i buyer stranieri in Italia» ::: MASSIMO DE ANGELIS ::: ANTONIO SPAMPINATO ■■■ Marchi del lusso tra tessuti e arre- do. Il viaggio nel Salone Internazionale del Mobile è divenuto un punto di riferimento anche per le novità del lifestyle, in una miscela di estetica e fine artigianato, tradizione e innovazione, con un’attenzione particolare per la cura dei dettagli. È così anche per il comparto del tessuto d’arredamento, tra cui spicca l’azienda Rubelli, fondata a Venezia nel1858 e riconosciuta tra le primequattro realtà più prestigiose del mondo nel settore. Famosa per aver contribuito con nobilistoffe alrestyling diteatri,quali la Fenice, la Scala e il moscovita Bolshoi,la società veneta è presente,in questi giorni, sia nei padiglioni di Rho Fiera con l’ultima collezione sia nello showroom milanese, dove presenta l’iniziativa “Da un filo di seta bianca”, comun denominatore di varie installazioni. Diverse proposte per arredare dimore, alberghi, navi da crociera e uffici di rappresentanza. Nicolò Favaretto Rubelli,amministratore delegato del Gruppo, nel dimostrare soddisfazione per l’andamento commerciale ha dichiarato: «Per stare al passo con i tempi bisogna innovare, pur nel rispetto delle antiche tradizioni. Alcuni anni fa si vendeva moltissimo la tela bianca, mentre oggi vieneapprezzato anche iltessuto colorato e lavorato. Del resto è come un vestito da indossare. Per quanto riguarda i tendaggi, i rivestimenti per divani o poltrone stiamo lavorando bene con un modello classico rivisitato grazie a moderne tecnologie. Ovviamente restiamo legati alle radici veneziane, base di partenza per sviluppare un prodotto capace di soddisfare l’esigente clientela straniera, che per noi oggi vale oltre l’ottanta per cento del fatturato globale». Anche la Maison Armani Casa ha ripreso alcuni di questi temi nella linea Exclusive Textiles, presentata ieri da Re Giorgio. Una sofisticata collezione Home ispirata alle antiche armature caratteristiche dei telai a mano, poi elaborata con particolari tecniche di tessitura. Una speciale attenzione è dedicata alla scelta dei filati, che combinano lurex e fili metallizzati con la bellezza naturale dei lini e delle sete, ottenendo al tatto una composizione bidimensionale.I disegnitraggono ispirazioni da madreperle, conchiglie e pietre. La griffe Armani Casa ha deciso di ampliare la varietà dei Le storie del Salone del mobile ■■■ Il Salone del mobile non è soltanto una vetrina per l’eccellenza del made in Italy. È un’opportunità. E non solo per il settore, l’indotto o i professionisti che lo frequentano. Il presidente di Federlegno Arredo, Roberto Snaidero, ha più volte spronato il governo a dare maggiore attenzione ai mobilieri. Chiediamo lumi e intenzioni a Carlo Calenda, viceministro dello Sviluppo economico. Il bonus mobili ha fatto recuperare al fatturato delle imprese del settore 300 milioni in pochi mesi. Ma la crisi ha falcidiato 12.000 imprese e mandato a casa 50.000 persone. È pensabile tornare ai livelli pre-crisi? «Il bonus mobili è un incentivo mirato che sta funzionando ed è giusto proseguire, come stiamo facendo,su questa strada.Va però tenuto conto che gli stimoli ad hoc hanno senso durante una congiuntura negativa perché danno una boccata d’ossigeno, ma per recuperare il terreno perduto è necessario superare problemi strutturali. È fondamentale, anche per il settore dell’arredamento, lavorare su più fronti». Quali? «Prima di tutto rilanciare la domanda interna dando più soldi in busta paga, poi rafforzare la capacità di esportazione di quelle piccole imprese che faticano ad affacciarsi sui mercati internazionali. Il settore dell’arredo ha un tasso di internazionalizzazione pari al 60% del fatturato e le previsioni parlano di un’ulteriore crescita della di diffondere il concetto di bellezza andomanda internazionale del 4%. Ottimo, ma per che nello stile contemporaneo. Per la tante aziende che ce la fanno ce ne sono moltissiprossima stagione dominano le tinte acme che non escono dai confini». cese, dall’arancio al rosso, dall’oro al ruCome aiutarle? bino. Jacopo Etro ha confermato che a «Stiamo sperimentando, proprio su questo breve sarà lanciata una capsule colleccomparto, la promozione mirata. E non solo antion nel settore arredo. dando all’estero: grazie all’inco«Un tassello in più ming stiamo dando una mano a tanperilnostro lifestyle -sote aziende. Portare in Italia i media e stiene il manager- meni buyer stranieri genera un ritorno tre stiamo avviando ansignificativo a livello d’immagine e che un servizio diconsudi fatturato». lenza per l’arredo diabiSecondo lei lo Stato italiano setazionie hotel,svolto digue le proprie aziende all’estero rettamente da architetti come, per esempio, fanno Franinterni». cia e Germania con le proprie? Ultima nota di colore «Nelpassato non lo ha fatto. Ma stiala lussureggiante linea mo cambiando il modo di lavorare. di tessuti presentata nel Abbiamo raddoppiato, da 23 a 55 Fuorisalone milanese Carlo Calenda [Ansa] milioni, le risorse per la promozione dalla griffe Missoni, dedel made in Italy e decidiamo come impiegarle cisamente affascinata dalla natura, dai insieme alle associazioni imprenditoriali. Su cofiori e dalla ricca vegetazione. Denomime distribuirle lo decidono poi le associazioni. nata “Flower Power” la linea vede arreL’Ice ne segue l’attuazione e ogni iniziativa viene diassaicromaticie riguarda tovaglie,cucostantemente monitorata attraverso un’analisi scini, poltrone, tavolini e oggetti da giardi soddisfazione del cliente. È la prima volta che dino. Un tocco di allegria per un’azienquesto processo di lavoro viene portato avanti e da a forte impronta familiare, trascinata mi sembra che le associazioni siano contente». dalla verve dell’ultima generazione. Anche i tessuti investono nel settore dell’arredo casa Da Rubelli ad Armani: le maison più prestigiose continuano a innovare e cercare nuovi mercati. E c’è chi punta alla consulenza per privati e hotel tessutiper tendaggi,arricchite con tecniche di ricamo tradizionale e interpretate con esclusivi ricami geometrici su sfondi di seta, organza e taffetà. Un altro marchio del made in Italy che ha investito nel settore arredo è il Gruppo Etro, tanto da inaugurare nei giorni scorsi una lussuosa boutique nel cuore di Brera, interamente dedicata al- la casa.Inconfondibili le tonalità e i colori della griffe meneghina, considerando che Etro nella collezione appena proposta coglie la storia del Paisley,conducendolo verso un’estetica senza tempo. Il decoro cachemire, segno di riconoscimento del brand, è simbolo di attenzione verso l’antico, della comprensione delle sue regole estetiche e della volontà MERCATINO Premia Finanziaria da Catania a Bucarest Cresce a Est e prepara la quotazione in Borsa MERCATI Premia Finanziaria ha avviato le procedure per la quotazione alla Borsa di Bucarest. L’esordio sul mercato ufficiale è previsto per il prossimo anno. Nel frattempo ha ottenuto che i suoi titoli vengano scambiati sull’Alternative Trading System. Premia Finanziaria, che fa capo alle famiglie Nardo e Donato ha sede a Catania e si occupa di credito al consumo: cessione del quinto dello stipendio e della pensione, prestito delega. La società ha una rete di distribuzione formata da 53 agenti operanti in esclusiva, attivi su tutto il territorio nazionale, e ha intermediato nel 2013 crediti per 30 milioni. Risiko della difesa La francese Thales vuole pezzi di Finmeccanica ■■■ A Piazza Affari riflettori puntati su Finmeccanica e sulla controllata Ansaldo Sts. In una giornata negativa sono stati fra i pochi titoli con il segno più in chiusura. Finmeccanica ha guadagnato lo 0,29% e meglio ancora Ansaldo Sts salita dell’1,73%. A spingere le quotazione le indiscrezionisull'attenzione della francese Thales verso Ansaldo Sts e Ansaldo Breda. Secondo quanto riportato dal tv italiana, che offre una programmazione ricca di contenuti soprattutto sotto il profilo sportivo.A cominciare dalle esclusive di Sky Sport, con la Formula 1, la MotoGP e la Champions League 2014-15; il meglio del Cinema, dell’intrattenimento e delle Serie TV da tutto il mondo, con il nuovo canale Sky Atlantic Hd. Il tutto con le tecnologie più innovative che garantiscono un’esperienza di visione unica. Corriere della Sera, la società transalpina, da sempre interessata alla società specializzata nel segnalamento ferroviario sarebbe adesso intenzionata ad acquistare anche Ansaldo Breda pur di chiudere l'affare. I francesi, comunque, non sono gli unici possibili acquirenti per le due controllate di Finmeccnica. In lizza ci sono anche le cinesi China Cnr e Insigma, che entro due o tre settimane dovranno decidere se inoltrare un’offerta formale. Ad accendere l’interesse anche il fatto che le due società, insieme a Salini Impregilo hanno vinto la gara per la costruzione della metropolitana di Lima. Il valore complessivo della commessa è di 4,8 miliardi. Gli analisti di Banca Akros hanno fatto anche un po’ di conti: «Stimiamo che ilvalore dell’appalto relativa- Alessandro Pansa, presidente del gruppo della difesa Finmeccanica [Ansa] mente ad Ansaldo Sts sia di 480 milioni, pari al 10% del contratto. La parte di pertinenza di AnsaldoBreda potrebbe valere sui 240 milioni di euro» spiegano gli esperti. «Se le nostre stime sono corrette, il contratto sulla Metro Lima potrebbe avere un peso del 34/28% del nuovo target di ordini fissato da STS per il 2014 (1,4/1,7 miliardi di euro)». Stime che hanno scatenato i potenziali acquurenti delle due aziende. 22 __Venerdì 11 aprile 2014__ Mercato Azionario AZIONI A PREZZO VAR% PREZZO CHIUSURA SU PR. RIF. MED. PON. MINIMO 2013/2014 MASSIMO 2013/2014 VAR% PR. UF. DAL 30/12/13 ACEA ACOTEL GROUP ACQUE POTABILI ACSM-AGAM AEDES AEFFE AEGON AEROPORTO DI FIRENZE AGEAS AHOLD KON AION RENEWABLES ALCATEL-LUCENT ALERION ALLIANZ AMBIENTHESIS AMPLIFON ANSALDO STS ANTICHI PELLETTIERI ARENA ASCOPIAVE ASTALDI ASTM ATLANTIA AUTOGRILL AUTOS MERIDIONALI AXA AZIMUT A2A 10,96 20,62 1,047 1,335 0,0514 0,8295 6,535 13,36 31,78 14 0,621 2,82 3,668 120,8 0,65 4,75 8,24 0,082 0,0058 2,304 7,86 12,17 18,62 7,47 16,78 18,44 23,69 0,9025 1,76 0,39 -0,52 -0,39 -0,46 -0,3 -0,06 -1,4 1,61 -0,17 -1,07 1,5 1,73 -0,95 0,13 -1,54 -2,26 -2,61 -0,47 -2,23 -3,15 -3,11 10,9064 20,7614 1,0453 1,3378 0,0519 0,8376 6,5816 13,3604 31,8921 14 0,6221 2,8571 3,6169 121,2691 0,6563 4,7701 8,2668 0,082 0,0058 2,3176 7,8577 12,1782 18,7401 7,5932 16,7517 18,5676 24,086 0,916 7,995 19,86 0,756 1,05 0,04 0,737 6,23 9,63 30,75 12,4 0,621 2,698 3,234 119 0,49 3,996 7,755 0,082 0,0054 1,781 6,61 10,7 16,52 6,12 15 17,8 19,82 0,7835 10,96 23,16 1,121 1,375 0,057 0,906 6,96 13,68 33,37 14,05 0,621 3,388 3,958 134 0,685 4,89 8,52 0,082 0,007 2,326 7,91 12,95 19,16 7,675 17,33 20,53 26,67 1,029 32,45 4,78 39,79 27,14 28,18 18,33 -4,81 39,24 2,19 7,44 -13,66 11,83 -7,01 32,54 17,63 4,97 5,45 28,64 2,68 5,83 14,16 21,66 6,07 -8,3 19,47 6,11 23/06/14 26/05/03 02/05/06 26/05/14 07/05/07 18/05/09 15/08/13 12/05/14 26/04/13 19/04/13 24/05/10 04/06/07 16/06/14 08/05/14 11/06/12 12/05/14 19/05/14 26/05/08 24/07/00 12/05/14 12/05/14 05/05/14 19/05/14 21/05/12 14/04/14 09/05/13 B CARIGE B CARIGE RSP B DESIO BRIA RNC B DESIO E BRIANZA B IFIS B INTERMOBILIARE B M.PASCHI SIENA B P DI SONDRIO B P EMILIA ROMAGNA B POP ETRURIA E LAZIO B POP MILANO B POP SPOLETO B PROFILO B SANTANDER B SARDEGNA RSP BANCA GENERALI BANCO POPOLARE BASF BASICNET BASTOGI BAYER BB BIOTECH B&C SPEAKERS BCA FINNAT BE BEGHELLI BENI STABILI BEST UNION COMPANY BIALETTI INDUSTRIE BIANCAMANO BIESSE BIOERA BMW BNP PARIBAS BOERO BOLZONI BON FERRARESI BORGOSESIA BORGOSESIA RSP BREMBO BRIOSCHI BRUNELLO CUCINELLI BUZZI UNICEM BUZZI UNICEM RSP 0,561 2,23 3 3,25 15,44 3,318 0,2498 5,2 8,73 1,03 0,712 1,794 0,438 7,08 11,26 22,98 14,6 79,7 2,38 2,92 94,8 122,3 7,8 0,5295 0,421 0,5 0,656 2,16 0,6795 0,751 6,365 0,4195 90,6 56,1 20,9 4,064 31,15 0,905 1,11 27,87 0,126 20,11 13,56 7,88 -1,84 0,81 -1,64 -0,91 -3,32 -1,01 -4,29 -0,95 -2,68 -0,96 -1,52 -2,01 -0,98 4,26 -2,96 -2,14 1,27 -0,5 -2,34 -2,52 -0,89 -2,49 2,68 -1,96 0,92 -0,59 -1,64 -1,16 -0,78 -0,77 -1,32 -0,15 0,95 -1,94 -3,23 -4,55 1,51 -2,02 -0,63 0,5713 2,2732 3,0383 3,2682 15,6812 3,3646 0,2547 5,2301 8,8517 1,0529 0,7206 1,7955 0,4417 7,0661 10,9659 23,2387 14,6303 79,8429 2,3779 2,9413 95,4324 124,8517 7,728 0,5417 0,4227 0,499 0,6566 2,1685 0,6893 0,7611 6,3928 0,4163 90,78 56,523 20,9 4,0073 31,07 0,9006 1,0816 28,3896 0,1296 20,0908 13,7226 7,906 0,39 1,037 2,038 2,2 11,57 3,112 0,1655 4,028 6,5 0,51 0,43 1,794 0,2012 6,245 9,53 21,33 8,9731 75,7 2,12 0,823 93,7 115,5 6,49 0,4 0,259 0,4152 0,4913 1,489 0,224 0,498 5,13 0,3785 79,55 55,5 20 2,928 28 0,8425 0,95 18,88 0,078 19,1 12,94 6,73 0,67 2,296 3,154 3,38 16,35 3,69 0,2845 5,445 9,645 1,04 0,7575 1,794 0,4755 7,19 11,78 25,11 15,78 83,5 2,546 3,87 104,3 147,4 8,14 0,599 0,421 0,654 0,66 2,236 0,93 0,845 6,83 0,45 94 60,85 21,48 4,13 38,98 0,934 1,17 28,8 0,147 26,25 15,15 8,05 26,07 107,64 47,2 48,13 19,23 6,41 42,42 24,16 25,79 100,39 58,22 119,66 8,42 16,08 2,09 38,31 1,79 2,5 254,8 -7,42 5,98 23,81 67,03 61,8 17,7 33,88 45,06 202,67 51,72 20,89 9,02 5,96 -0,71 4,5 41,6 -10,67 0,67 15,75 42,34 66,67 -22,14 3,43 11,14 21/05/12 21/05/12 05/05/14 05/05/14 28/04/14 05/05/08 18/05/09 05/05/14 21/05/12 16/04/12 23/05/11 09/05/11 05/05/14 15/01/14 05/05/14 19/05/14 23/05/11 05/05/14 18/06/12 CAD IT CAIRO COMMUNICATION CALEFFI CALTAGIRONE CALTAGIRONE EDITORE CAMPARI CAPE LIVE CARRARO CARREFOUR CATTOLICA ASSICURAZIONI CELL THERAPEUTICS CEMBRE CEMENTIR HOLDING CENTRALE DEL LATTE TO CHL CIA CICCOLELLA CIR CLASS EDITORI CNH INDUSTRIAL COBRA COFIDE COGEME SET CONAFI PRESTITO’ CR BERGAMASCO CR VALTELLINESE CREDEM CREDIT AGRICOLE CRESPI CSP INTERNATIONAL 5,24 6,38 1,58 2,89 1,254 6,04 0,0766 3,256 28,88 18,47 2,37 10,4 7,075 3,65 0,0529 0,2768 0,3955 1,207 0,378 8,14 1,017 0,56 0,0481 0,605 20,69 1,65 7,78 11,42 0,0257 1,63 -1,13 -3,19 0,64 1,12 2,79 -0,25 0,79 -0,97 -1,2 -1,34 -3,03 -4,91 -8,2 -0,56 -2,88 -1,62 -1,07 -5,26 -1,39 -1,93 0,63 -1,31 -3,63 -5,61 5,06 -1,97 -2,98 5,2368 6,4424 1,557 2,8697 1,228 6,0638 0,0784 3,267 28,8172 18,5653 2,433 10,3817 7,2374 3,8272 0,0528 0,2809 0,3982 1,2077 0,3796 8,2489 1,0184 0,5597 0,049 0,6044 20,8636 1,7116 7,6696 11,451 0,0251 1,6401 4,6 5,89 1,429 1,995 1,05 5,71 0,055 2,926 25,23 18,19 1,47 8,6 4,238 1,751 0,044 0,2521 0,3015 1,032 0,2101 7,57 0,5635 0,5215 0,0481 0,598 14,37 1,13 5,66 9,195 0,0257 1,31 5,3 7,72 1,67 2,89 1,287 6,31 0,0874 3,332 29,41 19,68 3,11 10,4 7,44 6 0,061 0,3096 0,4149 1,22 0,422 8,8 1,09 0,571 0,0481 0,6475 22,07 1,749 7,78 11,94 0,0257 1,844 14,16 7,14 7,48 42,5 16,33 -0,66 36,79 7,53 1,12 -5,77 77,26 15,68 69,99 109,17 19,14 9,8 31,83 5,6 82,7 -1,75 81,77 0,09 0,08 27,32 20,79 33,79 23,26 23,77 06/05/13 12/05/14 19/05/14 19/05/14 21/05/12 19/05/14 DADA DAIMLER DAMIANI D’AMICO DANIELI & C DANIELI & C RSP DANONE DATALOGIC DEA CAPITAL DELCLIMA DE’LONGHI DEUTSCHE BANK DEUTSCHE TELEKOM DIASORIN DIGITAL BROS DMAIL GROUP 3,842 67,45 1,65 0,67 25,14 17,2 52,7 9,625 1,333 1,42 15,51 32,09 11,33 29,54 3,33 4,15 -2,54 -4,33 -1,43 -1,03 0,6 -0,29 -0,57 2,39 -0,89 0,64 -1,71 -0,77 -0,26 -1,37 -4,58 -0,48 3,8484 68,1569 1,6857 0,6751 25,1368 17,2844 53,1535 9,6194 1,3381 1,4077 15,681 32,395 11,3574 29,7275 3,3941 4,1526 3,382 60,35 1,239 0,633 22,91 16,07 48,8 7,7 1,207 1,18 11,86 31,16 11,27 29,54 2,18 3,888 4,2 71,1 1,8 0,7335 26,83 18,07 53 9,625 1,38 1,449 16,41 40,1 12,83 35,69 3,802 4,69 12,87 6,56 34,15 3,55 0,76 5,85 1,35 16,24 4,96 11,72 30,67 -7,73 -8,85 -13,35 49,46 4,27 EDISON RSP EEMS 1,02 0,463 0,2 1,36 1,0152 0,4725 0,976 0,3072 1,053 0,534 4,35 47,73 B C D E 23/06/14 30/04/14 24/03/14 28/04/14 19/05/14 06/05/02 25/06/12 12/05/14 04/07/11 19/05/14 05/08/13 16/05/14 21/05/13 26/04/10 19/05/14 19/05/14 19/08/81 04/02/08 12/05/14 19/05/03 19/05/14 19/05/14 19/05/14 05/05/08 02/05/13 19/05/14 19/05/14 19/05/14 05/05/14 11/05/09 21/05/01 21/05/12 10/05/10 22/04/14 21/05/12 06/05/13 14/04/14 07/05/12 19/05/14 20/06/11 19/05/03 09/06/14 10/04/14 07/04/14 04/11/13 04/11/13 02/05/13 12/05/14 28/04/14 23/05/14 16/05/14 19/05/14 03/12/12 19/05/08 14/04/14 2.334,1 86 37,7 102,3 52,1 89,1 1.031,4 120,7 74.735,8 1.668,6 10,8 6.535,4 159,8 54.831,1 60,3 1.065,7 1.483,2 3,7 10,2 540,1 773,6 1.071 15.376,1 1.900,4 73,4 38.524,1 3.393,7 2.827,4 DIVIDENDO CAPITALIZZAZIONE DATA (MLN/EURO) 41,4035 23,8773 1,9933 0,9741 4,058 1,9956 4,6937 52,4925 18,3592 13,8234 12,0566 0,17 1,672 7,7281 0,7765 2,5621 32,7877 0,9087 33,95 15,93 1,689 0,806 3,134 1,835 3,14 43,8 16,25 13,09 9,835 0,1642 1,353 5,265 0,6185 1,829 28,16 0,7975 44 25,15 2,04 0,99 4,136 2,064 5,94 54,05 18,3 14,39 12,19 0,1879 1,952 8,045 0,855 2,642 33,01 0,995 23,74 50,86 17,98 19,45 27,03 8,03 47,9 21,41 4,29 3,42 23,04 -2,99 21,1 44,04 23,85 39,2 12 10,14 20/05/13 19/05/14 26/05/14 02/06/14 23/06/14 19/05/14 05/05/14 07/07/14 19/05/14 02/05/14 19/05/14 FALCK RENEWABLES FIAT FIDIA FIERA MILANO FINMECCANICA FNM FULLSIX 1,423 8,77 3,314 7,195 6,97 0,627 2,728 0,99 -1,07 -1,02 -0,14 0,29 -3,32 -0,44 1,4172 8,8584 3,334 7,182 7,0127 0,6381 2,7037 1,332 6,58 2,42 7,165 5,445 0,486 2,624 1,49 8,865 3,57 8,56 7,355 0,688 3,198 9,8 47,52 40,42 6,59 26,61 30,08 4,04 19/05/14 18/04/11 20/05/02 07/05/12 23/05/11 09/06/14 414,7 10.969,5 17 303,3 4.029,7 272,7 30,5 0,0399 4,812 19,98 4,08 16,18 3,09 21,28 -0,25 -0,78 0,4 -0,49 -1,58 -4,92 -0,98 0,0401 4,8307 19,9351 4,0734 16,343 3,1452 21,4474 0,0311 4,53 16,25 2,8 15,59 2,714 21,28 0,0435 5,025 20 4,336 17,43 3,486 23,98 15,65 1,31 16,57 47,72 -5,38 17,05 -3,97 15/05/06 26/05/14 15/11/13 30/04/12 19/05/14 20/05/13 19/05/14 86,1 216,1 43.829 58,8 25.190,2 801 3.703,4 2,11 -0,38 2,1153 1,63 2,12 27,88 02/06/14 2.999 I GRANDI VIAGGI IGD IL SOLE 24 ORE IMA IMMSI INDESIT INDESIT RSP INDUSTRIA E INNOVAZIONE ING GROEP INTEK GROUP INTEK GROUP RSP INTERPUMP INTESA SANPAOLO INTESA SANPAOLO RSP INVEST E SVILUPPO IRCE IREN ISAGRO IT WAY ITALCEMENTI ITALCEMENTI RSP ITALMOBILIARE ITALMOBILIARE RSP IVS GROUP 0,7005 1,3 1,241 36,5 0,77 10,55 10,67 0,854 10,06 0,4615 0,583 10,59 2,456 2,044 0,7585 2,088 1,284 2,96 1,991 9,47 5,93 34,5 22,7 8,85 -4,5 0,54 -7,39 0,22 -0,32 -2,31 -5,16 -1,5 -0,4 -1,39 0,34 0,95 -1,52 -2,48 0,2 -0,1 -1,23 -0,6 -0,65 -0,32 -1,66 -1,37 -1,56 0,7139 1,2929 1,2846 36,4623 0,7736 10,7085 10,8403 0,8436 10,1446 0,4673 0,5793 10,5047 2,4801 2,0828 0,7627 2,0695 1,2884 2,9578 1,9626 9,4049 5,9953 34,4752 22,5857 8,7155 0,3803 0,86 0,609 27,7 0,4632 9,39 8,165 0,665 9,67 0,315 0,4121 8,77 1,783 1,457 0,6675 1,675 1,04 2,298 1,489 6,285 3,45 25,1 14,68 7,23 0,86 1,36 1,34 39,22 0,79 11,26 11,56 1,02 10,9 0,4755 0,61 11,23 2,588 2,138 0,83 2,126 1,34 3,08 2,11 9,73 6,2 34,98 22,7 9,025 83,86 50,29 105,8 30,36 65,24 9,9 34,38 32,51 0,6 44,4 43,03 21,44 36,9 39,71 14,92 24,14 15,36 30,97 33,62 52,25 73,39 40,53 56,98 22,07 07/04/08 19/05/14 28/04/08 26/05/14 21/05/12 20/05/13 19/05/14 31,5 452,4 53,8 1.344,2 262,2 1.199,2 5,5 20 20.736,7 159,5 29,2 1.153 38.088,6 1.906 4,8 58,7 1.517,3 51,9 15,7 1.677,3 625,2 765,3 371 344,7 JUVENTUS FC 0,2474 1,19 0,2475 0,2203 0,2544 10,2 04/11/02 249,3 152,8 2,34 1,737 4,8 -2,42 6,63 152,8139 2,3869 1,7591 138,1 1,963 1,569 154,7 2,5 1,893 -1,1 6,07 -10,46 21/01/14 21/05/12 19.337,7 49,9 57,5 LA DORIA LANDI RENZO LAZIO S.S. L’OREAL LUXOTTICA GROUP LVENTURE GROUP LVMH 6,15 1,574 0,5665 118,4 41,17 0,1512 140,3 -2,38 0,83 0,51 -0,53 -0,53 3,54 6,1987 1,5793 0,5709 118,3135 41,2432 0,1534 141,4994 3,924 1,197 0,4872 114,8 37,41 0,0496 121,5 6,36 1,574 0,64 128,9 42,52 0,1785 140,3 57,85 31,39 14,21 -6,77 5,7 209,2 5,81 30/06/14 23/05/11 190,7 177,1 38,4 71.325,7 19.677 16,1 68.738,2 MAIRE TECNIMONT MARR M&C MEDIACONTECH MEDIASET MEDIOBANCA MEDIOLANUM MERIDIE MID INDUSTRY CAPITAL MITTEL MOLESKINE MOLMED MONCLER MONDADORI MONDO TV MONRIF MONTEFIBRE MONTEFIBRE RSP MOVIEMAX MUNICH RE MUTUIONLINE 2,606 14,35 0,1573 5,8 4 7,72 6,55 0,1551 10,35 1,714 1,222 0,7425 12,68 1,414 1,619 0,45 0,0362 0,171 0,064 160,6 4,986 -2,32 0,14 0,13 -1,19 -3,1 -1,97 -1,73 -2,76 -4,17 1,42 0,08 -1,46 1,04 -0,21 17,4 -2,93 5,44 1,65 0,28 2,6411 14,255 0,1578 5,8291 4,0642 7,8202 6,6809 0,1529 10,4892 1,7251 1,2257 0,7504 12,6471 1,412 1,4799 0,4522 0,0373 0,1671 0,0647 160,765 4,9012 1,485 11,62 0,1564 0,6305 3,444 6,31 6,165 0,078 8,5 1,609 1,216 0,5721 12,35 1,311 0,502 0,441 0,0362 0,171 0,0602 150,4 4,05 2,87 14,38 0,1685 7,3 4,332 8,41 7,145 0,1877 10,95 1,794 1,738 0,8487 16,35 1,539 1,619 0,6155 0,0362 0,171 0,0673 160,6 5,2 59,88 18,79 -1,32 -7,86 16,08 21,38 3,97 102,48 12,13 -1,49 -23,63 -0,72 -19,75 0,71 222,51 2,27 -3,32 -3,31 21,25 16/05/11 26/05/14 NICE NOEMALIFE NOKIA CORPORATION NOVA RE 3,19 5,51 5,58 0,935 -3,04 -4,01 0,36 - 3,2321 5,7345 5,6296 0,935 2,726 3,464 5 0,69 3,566 6,06 6,02 0,943 16 53,48 -3,96 29,86 26/05/14 04/05/12 04/06/07 370 42,1 21.209,3 12,6 OLIDATA ORANGE 0,495 10,87 -0,6 0,65 0,4957 10,8595 0,3776 8,755 0,532 10,87 26,21 19,91 10/05/04 06/12/13 16,8 28.418 1,543 2,496 25,55 2,9 0,766 4,766 2,138 11,68 9,865 7,32 0,4201 2,95 0,6405 0,368 13,7 18,61 -2,03 -1,03 -1,01 0,35 -2,79 0,13 -1,57 -0,75 -2,92 -0,87 -5,11 -3,41 -1,01 -2,26 1,5572 2,5131 25,55 2,896 0,7839 4,7788 2,1621 11,7518 9,8912 7,3998 0,4225 2,9511 0,6481 0,3778 13,8143 19,0559 1,26 2,46 24,04 2,122 0,517 3,198 1,8 10,92 8,8 5,9 0,2951 2,284 0,573 0,284 9,355 17,46 1,6 2,554 28,12 2,92 0,813 5,33 2,358 12,93 10,46 8,375 0,4534 2,954 0,764 0,4065 14,5 19,54 21,69 0,81 -3,37 20,23 51,98 54,24 19,31 -7,15 8,89 22,82 40,5 25,53 10,91 27,25 48,11 -0,53 11/05/09 19/05/14 07/05/13 20/05/13 23/05/05 05/08/13 16/06/14 16/06/14 08/05/00 21/05/07 26/05/08 21/04/08 20/06/11 26/05/08 22/04/14 70 4.556,6 24.845,1 1.046,6 36,3 143,8 106,9 5.556,6 120,9 8,7 55,5 413,8 177,5 69,1 143,6 3.993,6 2,476 1,54 -0,16 -1,91 2,4707 1,5684 2,194 1,29 2,608 1,806 12,85 16,67 19/05/14 19/05/08 67,7 654,4 H HERA I J K KERING KINEXIA K.R.ENERGY L M N O P PANARIAGROUP PARMALAT PHILIPS PIAGGIO PIERREL PININFARINA PIQUADRO PIRELLI E C. PIRELLI E C. RSP POLIGRAFICA S.FAUSTINO POLIGRAFICI EDITORIALE POLTRONA FRAU PRELIOS PREMUDA PRIMA INDUSTRIE PRYSMIAN R 112,4 20,2 VAR% PR. UF. DAL 30/12/13 -0,02 0,25 -2,13 -1,06 -2,51 -1,88 4,61 0,19 -0,11 0,36 -1,64 2,68 -1,67 -0,32 2,1 -1,86 -1,91 1,33 GABETTI GAS PLUS GDF SUEZ GEFRAN GENERALI GEOX GTECH 64,1 65.060,7 136,3 282,7 1.027,7 695,3 27.077,4 562,5 408,7 212,4 2.318,7 18.318,9 49.413,8 1.652,7 47 6,3 MASSIMO 2013/2014 41,39 23,7 1,975 0,9795 4,032 1,978 4,718 52,8 18,24 13,92 11,99 0,1688 1,647 7,735 0,779 2,532 32,38 0,9125 G 47,1 499,8 19,8 347,1 156,8 3.508 24,8 149,7 20.357,6 1.049 354,6 176,8 1.125,8 36,5 11,9 25,5 71,4 958,7 39,9 11.013,8 98,7 402,8 3 28,1 1.277,1 777,1 2.586 25.424,8 4,1 54,2 MINIMO 2013/2014 EI TOWERS EL EN ELICA EMAK ENEL ENEL GREEN POWER ENERVIT ENGINEERING ENI E.ON ERG ERGYCAPITAL ESPRESSO ESPRINET EUKEDOS EUROTECH EXOR EXPRIVIA F 1.220 5,7 39,6 380,3 830,8 518,3 2.883,9 1.602,4 2.914,3 223,7 2.299,5 53,4 296,6 81.852,4 74,3 2.652 2.575 73.573,3 145,2 51,9 72.459,6 1.449,3 85,8 192,1 56,8 100 1.257,1 20,2 51 25,5 174,4 15,1 54.540,8 51.168,6 90,7 105,6 175,2 34,3 1 1.861,3 99,2 1.367,5 2.242,1 320,8 PREZZO VAR% PREZZO CHIUSURA SU PR. RIF. MED. PON. RATTI RCS MEDIAGROUP 21/05/12 05/05/14 24/06/13 23/04/12 14/08/08 09/05/11 09/05/11 19/05/14 19/05/14 19/05/14 18/06/01 26/05/14 23/06/14 28/05/12 02/02/09 02/06/14 02/06/14 23/06/14 23/06/14 03/06/13 07/05/13 19/05/14 29/04/02 28/11/13 22/04/02 21/05/12 19/11/12 19/05/14 11/05/09 28/02/11 23/06/14 23/05/11 28/02/05 22/05/06 20/05/02 19/05/03 02/05/14 05/05/14 1.169,8 114,3 125,1 160,6 37.914,3 9.890 84 660 66.287,5 27.853,9 1.802,3 28,2 678,5 405,3 13,8 89,9 7.972,9 47,3 Rif. in € ATLANTIA 18,62 AUTOGRILL 7,47 AZIMUT 23,69 A2A 0,9025 B M.PASCHI SIENA 0,2498 B P EMILIA ROMAGNA 8,73 B POP MILANO 0,712 BANCO POPOLARE 14,6 BUZZI UNICEM 13,56 CAMPARI 6,04 CNH INDUSTRIAL 8,14 ENEL 4,032 ENEL GREEN POWER 1,978 ENI 18,24 EXOR 32,38 FIAT 8,77 FINMECCANICA 6,97 GENERALI 16,18 GTECH 21,28 INTESA SANPAOLO 2,456 LUXOTTICA GROUP 41,17 MEDIASET 4 MEDIOBANCA 7,72 MEDIOLANUM 6,55 MONCLER 12,68 PIRELLI E C. 11,68 PRYSMIAN 18,61 SAIPEM 18,14 SALVATORE FERRAGAMO 22,65 SNAM 4,184 STMICROELECTRONICS 6,58 TELECOM ITALIA 0,8715 TENARIS 16,03 TERNA 3,856 TOD’S 96,5 UBI BANCA 6,79 UNICREDIT 6,27 UNIPOLSAI 2,752 WORLD DUTY FREE 9,95 25,19 YOOX Var.% Titolo -2,26 -2,61 -3,15 -3,11 -4,29 -2,68 -1,52 -2,14 -2,02 -0,25 -1,39 -2,51 -1,88 -0,11 -1,91 -1,07 0,29 -1,58 -0,98 -1,52 -0,53 -3,1 -1,97 -1,73 1,04 -2,26 2,66 1,12 -0,71 -1,05 0,4 -0,5 -1,23 -1,03 -4,1 -2,11 -0,58 -1,49 0,88 Ren. Titolo BOT 99,985 99,972 99,962 99,938 99,903 99,876 99,847 99,836 99,816 99,794 99,755 99,712 99,716 99,7 99,54 99,5 99,926 0,25 0,34 0,34 0,36 0,38 0,41 0,45 0,44 0,46 0,45 0,48 0,52 0,45 0,53 0,55 0,56 0,35 100,395 100,788 101,131 103,187 102,933 101,689 102,377 102,691 104,782 104,013 103,62 103,41 105,97 103,1 106,66 109,28 104,75 101,53 108,38 - BTP BTP 01.06.2014 3,5% BTP 01.07.2014 4,25% BTP 1.8.2014 4,25% BTP 15.11.2014 6% BTP 1.2.2015 4,25% BTP 01.03.2015 2,5% BTP 15.04.2015 3% BTP 15.06.2015 3% BTP 15.07.2015 4,5% BTP 1.8.2015 3,75% BTP 01.11.2015 3% BTP 01.12.2015 2,75% BTP 15.04.2016 3,75% BTP 15.05.2016 2,25% BTP 1.08.2016 3,75% BTP 15.09.2016 4,75% BTP 15.11.2016 2,75% BTP 15.12.2016 1,5% BTP 01.02.2017 4% PREZZO VAR% PREZZO CHIUSURA SU PR. RIF. MED. PON. BTP 01.05.2017 4,75% BTP 01.06.2017 4,75% BTP 1.8.2017 5,25% BTP 01.11.2017 3,50% BTP 01.02.2018 4,5% BTP 01.06.2018 3,5% BTP 01.08.2018 4,5% BTP 01.12.2018 3,5% BTP 1.2.2019 4,25% BTP 01.03.2019 4,5% BTP 01.05.2019 2,5% BTP 01.09.2019 4,25% BTP 1.2.2020 4,5% BTP 01.03.2020 4,25% BTP 01.09.2020 4% BTP 01.03.2021 3,75% BTP 01.05.2021 3,75% BTP 1.8.2021 3,75% BTP 01.09.2021 4,75% BTP 01.03.2022 5% BTP 01.09.2022 5,5% BTP 01.11.2022 5,5% BTP01.05.2023 4,5% BTP 01.08.2023 4,75% BTP 15.09.2023 2,6% BTP 1.11.2023 9% BTP 01.03.2024 4,5% BTP 01.09.2024 3,75% BTP 01.03.2025 5% BTP 01.03.2026 4,5% BTP 1.11.2026 7,25% BTP 1.11.2027 6,5% BTP 01.09.2028 4,75% BTP 1.11.2029 5,25 BTP 01.05.2031 6% BTP 1.2.2033 5,75% BTP 01.08.2034 5% BTP 1.2.37 4% BTP 01.08.2039 5% Ultima rilev. 110,93 111,01 113,1 107,66 111,56 107,93 112,29 108,3 111,76 113,06 103,47 112,08 113,27 111,95 110,61 108,54 108,3 108,23 114,62 116,01 119,57 119,4 111,7 113,91 107,26 148,93 111,39 104,78 115,31 110,77 138,46 131,25 111,94 117,42 126,67 124,22 114,61 102,18 114,11 Ren. Titolo - Ultima rilev. BTP 01.09.2040 5% EUR BTP 15.09.2041 2,55% BTP 01.09.2044 4,75% 113,47 98,4 108,99 CCT 1.12.2014 CCT 01.09.2015 CCT-EU 15.12.2015 CCT 01.07.2016 IND CCT 1.03.2017 CCT-EU 15.06.2017 CCT-EU 15.10.2017 CCT-EU 15.04.2018 CCT-EU 01.11.2018 CCT-EU 15.11.2019 1,365 0,968 13,33 74,55 0,3645 65,65 0,775 0,381 0,2381 1,22 1,659 30,6 71,69 91,07 20,65 25,8 16,68 11,16 33,39 101,03 -0,97 0,09 14,37 8 SABAF SAES GETTERS SAES GETTERS RSP SAFILO GROUP SAIPEM SAIPEM RCV SALINI IMPREGILO SALINI IMPREGILO RSP SALVATORE FERRAGAMO SANOFI SAP SARAS SAT SAVE SCREEN SERVICE SEAT PAGINE GIALLE SEAT PAGINE GIALLE RSP SERVIZI ITALIA SESA SIAS SIEMENS SINTESI SNAI SNAM SOCIETE GENERALE SOGEFI SOL SORIN SPACE STEFANEL STEFANEL RSP STMICROELECTRONICS 14,76 8,71 7,1 15,18 18,14 18 4,67 12,24 22,65 75,8 58,5 1,281 13,06 13,49 0,1578 0,0017 0,92 5,65 13,3 8,85 97,35 0,1085 2,12 4,184 44,8 4,766 6,35 2,13 10,15 0,407 146 6,58 0,14 0,11 -0,56 0,46 2,66 2,21 1,08 -0,08 1,12 -0,92 0,86 -0,54 0,08 -0,37 -4,48 4,55 0,53 -0,37 3,03 -0,71 -0,09 -6,69 -0,71 -0,53 -2,69 -0,86 0,47 -2,4 -1,21 -1,05 14,7811 8,7046 7,1168 15,4168 18,0618 18 4,6339 12,0954 22,871 76,3303 58,675 1,2898 13,0516 13,3699 0,1606 0,0017 0,92 5,5476 13,3507 8,7137 97,7431 0,1104 2,1905 4,1999 44,9119 4,8288 6,3923 2,1327 10,1627 0,4083 146 6,6348 12,42 6,88 6,7 14,43 15,43 16,22 4,288 12,2 20,5 69,3 53,9 0,8325 10,8 12,35 0,0605 0,0016 0,48 4,08 11,38 7,235 89,65 0,107 1,359 3,974 41,2 3,87 5,735 2,1 9,8 0,365 146 5,47 15 8,85 7,805 19,03 18,14 18,5 4,98 13,14 27,68 76,5 62,65 1,3 13,39 13,64 0,178 0,002 0,95 5,65 13,36 8,875 101,1 0,12 2,272 4,25 48,52 4,98 6,57 2,306 10,89 0,462 146 6,865 13,71 24,7 6,61 -10,71 16,58 5,26 -4,42 -3,24 -18,08 -0,13 -7,87 54,15 18,73 8,53 163,44 2,22 41,89 12,43 22,66 -2,84 1,02 53,29 2,9 6,19 9,11 11,89 2,7 3,57 11,2 13,94 26/05/14 05/05/14 05/05/14 12/05/08 20/05/13 19/05/14 20/05/13 26/05/14 19/05/14 09/05/13 05/06/13 18/05/09 19/05/14 05/05/14 28/02/11 21/05/07 19/05/08 28/04/14 TAMBURI TAS TELECOM ITALIA TELECOM ITALIA RSP TELECOM ITALIA MEDIA TELECOM ITALIA MEDIA RSP TELEFONICA TENARIS TERNA TERNIENERGIA TESMEC TISCALI TOD’S TOTAL TREVI TXT E-SOLUTIONS 2,746 0,5935 0,8715 0,7 0,1432 0,5 11,66 16,03 3,856 2,19 0,7175 0,0748 96,5 48,02 8,25 9,43 1,63 -0,59 0,4 1,45 1,56 0,6 -1,44 -0,5 -1,23 -0,45 0,35 -0,27 -1,03 -1,21 -0,54 -2,38 2,708 0,5955 0,8819 0,7052 0,1486 0,5 11,6612 16,0883 3,8643 2,1829 0,7122 0,0755 97,3418 48,1703 8,1877 9,5403 2,174 0,4731 0,7085 0,564 0,1223 0,1711 10,89 14,8 3,56 2,044 0,7 0,0422 90,7 41,54 6,19 9,095 2,81 0,65 0,893 0,7105 0,1469 0,5 12,5 17,16 3,936 2,364 0,9195 0,0795 120,1 48,61 8,365 22,82 19,91 25,48 20,87 23,02 13,2 185,71 -0,85 0,94 6,17 0,92 -3,69 74,77 -20,51 7,89 31,16 3,97 26/05/14 05/05/03 22/04/13 22/04/14 24/04/06 24/04/06 18/05/12 19/05/14 23/06/14 27/05/13 26/05/14 19/05/14 02/06/14 07/07/14 19/05/14 392 24,8 11.693 4.218,3 207,1 2,7 54.860,3 18.924 7.750,5 82,4 76,8 139,2 2.953,8 113.894,2 579,1 111,5 UBI BANCA UNICREDIT UNICREDIT RSP UNILEVER UNIPOL UNIPOL P UNIPOLSAI UNIPOLSAI RSP A UNIPOLSAI RSP B 6,79 6,27 8,95 30,58 5,255 4,7 2,752 269,8 2,746 -4,1 -2,11 -0,78 0,03 0,1 0,86 -0,58 -0,26 -0,44 6,9152 6,3711 8,94 30,6318 5,3086 4,6977 2,7747 270,9757 2,742 4,84 5,36 7,8 27,46 4,086 3,63 2,182 173,2 2,022 7,52 6,825 9,5 30,58 5,74 5,07 2,856 280,4 2,8 37,56 16,54 14,38 3,87 20,97 28,07 17,31 50,31 33,56 19/05/14 19/05/14 19/05/14 05/02/14 19/05/14 19/05/14 19/05/14 19/05/14 19/05/14 6.122,9 36.351,6 21,7 52.436,4 2.333,2 1.285,4 6.194,5 344,5 1.035,8 VALSOIA VIANINI INDUSTRIA VIANINI LAVORI VITTORIA ASS VIVENDI 12,15 1,524 6,45 10,47 20,1 0,83 3,32 -0,31 -0,29 0,5 12,1005 1,541 6,4279 10,4223 20,1 10,4 1,192 4,99 8,6 18,61 12,15 1,524 6,47 10,75 21,26 20,78 26,05 24,76 22,03 4,91 05/05/14 19/05/14 19/05/14 12/05/14 14/05/13 127 45,9 282,5 705,5 23.521,1 0,0012 0,3489 0,0919 0,48 0,1269 0,88 0,025 0,0623 0,051 0,0329 1,15 0,3975 0,28 0,34 1,471 2,89 0,195 0,454 0,5125 3,582 1,3 0,795 0,3667 0,0007 0,0026 1,39 0,3723 0,36 0,025 9,95 -7,69 -7,64 -0,16 -4,97 -1,19 3,83 3,13 -3,41 -0,61 -3,67 -3,4 3,54 0,06 4 -2,39 16,67 -7,14 -2,05 -1,49 0,0011 0,3465 0,0937 0,4354 0,1235 0,8811 0,0254 0,0613 0,0505 0,0329 1,1355 0,3905 0,28 0,3393 1,4997 2,9494 0,1916 0,4694 0,5064 3,5855 1,3 0,7887 0,3733 0,0006 0,0025 1,39 0,3723 0,3309 0,025 10,1055 0,0008 0,09 0,0725 0,1585 0,099 0,791 0,025 0,049 0,028 0,01 0,55 0,2 0,1574 0,085 1,411 0,76 0,135 0,3851 0,245 2,248 0,6115 0,304 0,224 0,0003 0,0023 0,25 0,148 0,03 0,025 9,3 0,0019 0,3489 0,147 0,663 0,1271 1,06 0,032 0,087 0,0899 0,0406 1,15 0,4395 0,38 0,4599 1,488 3,728 0,23 1,118 0,53 3,582 1,8 0,816 0,501 0,001 0,008 1,479 0,4299 0,36 0,025 10,83 -7,69 9,4 180,7 16,42 -19,27 -12,28 27,14 96,15 169,67 109,09 32,94 86,67 159,54 0,41 21,88 -48,99 119,02 39,92 112,59 96,3 31,01 75 -18,75 112,74 8,86 14/05/13 14/05/13 14/05/13 14/05/13 14/05/13 14/05/13 14/05/13 14/05/13 14/05/13 14/05/13 14/05/13 14/05/13 14/05/13 14/05/13 14/05/13 14/05/13 14/05/13 14/05/13 14/05/13 14/05/13 14/05/13 14/05/13 14/05/13 14/05/13 14/05/13 14/05/13 14/05/13 14/05/13 14/05/13 14/05/13 23.521,1 23.521,1 23.521,1 23.521,1 23.521,1 23.521,1 23.521,1 23.521,1 23.521,1 23.521,1 23.521,1 23.521,1 23.521,1 23.521,1 23.521,1 23.521,1 23.521,1 23.521,1 23.521,1 23.521,1 23.521,1 23.521,1 23.521,1 23.521,1 23.521,1 23.521,1 23.521,1 23.521,1 23.521,1 23.521,1 2.532,5 25,19 0,88 25,3704 23,33 34,75 -22,73 6,18 0,1166 0,243 -0,96 -2,02 -1,34 6,2052 0,1174 0,2458 4,998 0,0723 0,185 6,315 0,145 0,308 25,1 59,73 31,35 WAR AEDES 09-2014 WAR AMBROMOBIL 14 WAR COMPAGNIA D RUOTA 2017 WAR CREVAL 2014 WAR D’AMICO 12-16 WAR ENERTRONICA 13-15 WAR ERGYCAPIT 16 WAR FIRST CAPITAL 2016 WAR HI REAL 2015 WAR IKF 10-14 WAR INDUSTRIAL STARS OF ITALY WAR IVS GROUP WAR MC-LINK 13-15 WAR NOEMALIFE 12-15 WAR PARMALAT 2015 WAR PRIMI SUI MOTORI 2015 WAR SACOM 13-16 WAR SAFE BAG 13-16 WAR SERV ITA 12-15 WAR SESA WAR SPACE 12-2015 WAR TAMBURI 2015 WAR TE WIND 18 WAR TISCALI 14 WAR ZUCCHI 11-14 WARR GGP 16 WARR GREENITALY1 WARR INNOVATEC 17 WARR SUN CAP 16 WARR VALORE IT H 15 WORLD DUTY FREE Y YOOX Z ZIGNAGO VETRO ZUCCHI ZUCCHI RSP 100,13 100,068 100,82 99,93 99,82 105,6 100,5 100,81 103,91 101,73 - 99,943 99,776 99,623 99,215 98,839 0,45 0,48 0,54 0,66 0,71 101,751 103,153 105,67 105,32 104,1 103,4 106,45 102,93 105,28 108,17 105,21 104,25 111,46 100,09 - CTZ CTZ 30.05.2014 CTZ 30.09.2014 CTZ 31.12.2014 CTZ 30.06.2015 CTZ 31.12.2015 BTP INDICIZZATI BTPI 15.9.2014 2,15% BTP IT 26.03.2016 2,25% BTP IT 11.06.2016 BTPI 15.09.2016 2,1% BTP IT 22.10.2016 BTP IT 22.04.2017 BTPI 15.9.2017 2,10% BTP IT 12.11.2017 BTPI 15.09.2018 1,7% BTPI 15.09.2019 2,35% BTPI 15.9.2021 2,1% BTPI 15.09.2024 2,35% BTPI 15.9.2026 3,1% BTPI 15.9.2035 2,35% 35,8 65,5 2.639,2 20.843,2 118,8 591,6 122,7 30,3 174,8 150,5 17,6 15.058,4 0,7095 0,4301 10,33 58,2 0,2635 54,35 0,5535 0,1856 0,1869 1,09 1,278 24,9 W CCT DIVIDENDO CAPITALIZZAZIONE DATA (MLN/EURO) 1,2188 0,8401 12,6143 73,2418 0,3173 63,486 0,7495 0,3663 0,2186 1,1462 1,5413 28,77 V - VAR% PR. UF. DAL 30/12/13 1,08 1,76 -0,79 -2,69 -2,62 2,54 0,08 1,6 0,09 2,56 0,81 U Ren. MASSIMO 2013/2014 1,219 0,8405 12,62 73,15 0,3148 63,25 0,747 0,3699 0,2155 1,136 1,52 28,77 T 796,2 954,6 74,6 10,8 4.724,9 6.647,9 4.821,2 8 43,7 150,7 259,1 171,4 3.170 348,5 42,8 67,5 4,7 4,4 1,3 33.148,5 197 MINIMO 2013/2014 RCS MEDIAGROUP RSP RCS MEDIAGROUP RSP B RECORDATI RENAULT RENO DE MEDICI REPLY RETELIT RICCHETTI RISANAMENTO ROMA A.S. ROSSS RWE Oro e monete Ultima rilev. BOT 30.04.2014 (180) BOT 14.05.2014 (365) BOT 30.05.2014 (182) BOT 13.06.2014 (364) BOT 14.07.2014 (367) BOT 31.07.2014 (181) BOT 14.08.2014 (365) BOT 29.08.2014 (182) BOT 12.09.2014 (364) BOT 30.09.2014 (183) BOT 14.10.2014 (365) BOT 14.11.2014 (365) BOT 12.12.2014 (364) BOT 14.01.2015 (365) BOT 13.02.2015 (364) BOT 13.03.2015 (364) BOT 30.06.2014 (179) AZIONI S Titoli di stato FTSE Mib Titolo AZIONI DIVIDENDO CAPITALIZZAZIONE DATA (MLN/EURO) 28/04/14 10/05/13 13/05/02 22/04/14 19/05/08 19/06/06 17/04/14 170,2 127,8 52,4 945,6 8.005,1 2 2.089,5 19,8 3.814,5 99.716,8 71.707,1 1.218,2 128,8 746,5 21,9 27,3 0,6 154,8 187,1 2.013,4 88.997,7 4,6 247,7 14.148,8 26.016,6 562,6 575,9 1.019,7 131,9 34,4 0,3 5.992,4 28/04/14 29/01/14 18/03/93 24/07/00 19/05/14 29/05/13 29/04/13 19/05/14 08/05/06 08/05/06 24/03/14 1.478 12/05/14 01/08/05 19/05/08 543,8 44,4 0,8 Euribor Titolo Denaro ORO FINO (EURO/GR) ARGENTO (EURO/KG) LONDRA ($/ONCIA) ARGENTO LONDRA ($/ONCIA) STERLINA V.C. STERLINA N.C. (ANT.73) STERLINA (POST.74) KRUGERRAND MARENGO ITALIANO MARENGO SVIZZERO MARENGO FRANCESE MARENGO BELGA MARENGO AUSTRIACO 20 MARCHI 29.48 396.75 1318.7 20.06 215.25 217.08 217.08 941.32 175.14 172.18 172.16 172.16 172.15 216.08 Lettera Titolo 31.51 468.89 1319.5 20.11 248.36 251.08 251.08 1022.73 196.31 194.86 190.88 190.73 190.73 242.42 360 365 1 SETT. 0.218 0.221 2 SETT. 0.227 0.23 3 SETT. 0.12 0.327 1 MESE 0.251 0.254 2 MESI 0.289 0.293 3 MESI 0.327 0.332 6 MESI 0.426 0.432 9 MESI 0.509 0.516 12 MESI 0.599 0.607 Cross rates Euro Euro Gran Bretagna Giappone Svizzera Danimarca Canada Norvegia Svezia USA 1,000 1,209 0,709 0,821 0,134 0,661 0,122 0,110 0,721 G. Bretagna 0,827 1,000 0,587 0,679 0,111 0,547 0,101 0,091 0,597 1,158 0,189 0,933 0,172 0,156 101,680 Giappone 141,000 170,454 100,000 Svizzera 1,218 1,472 0,864 1,000 0,163 0,806 0,148 0,135 0,878 Danimarca 7,466 9,026 5,295 6,130 10,000 4,939 0,909 0,825 5,384 Canada 1,512 1,828 1,072 1,241 0,202 1,000 0,184 0,167 1,090 Norvegia 8,216 9,932 5,827 6,745 1,100 5,434 10,000 0,908 5,925 Svezia 9,052 10,942 6,420 7,432 1,212 5,987 1,102 10,000 6,527 Usa 1,387 1,676 0,983 1,139 0,186 0,917 0,169 0,153 1,000 su www.liberoquotidiano.it l'aggiornamento delle borse ogni venti minuti Lavoro mercato, tendenze e offerte email: [email protected] Scolliniamo di ANTONIO BONARDO* Garanzia giovani Impossibile partire senza le agenzie Parte la Youth Guarantee «Entro la fine dell’anno mille giovani al lavoro» L’assessore Porchietto spiega il piano del Piemonte. «Con 5,6 milioni finanziamo un sistema che premia soltanto chi dà opportunità reali» ::: ATTILIO BARBIERI ■■■ Renzi corre. Il Nord ancora di più. Mentre il piano nazionale per la garanzia giovani è impantanato da mesi al ministero del Lavoro, ieri il Piemnonte ha annunciato la partenza della Youth Guarantee declinata alla piemnontese: 5,6 milioni di euro per dare un’opportunità di inserirsi nel mondo del lavoro a mille giovani da qui alla fine dell’anno. «Questo è il nostro obiettivo», spiega a Libero Claudia Porchietto, assessore al Lavoro del Piemonte. E siamo partiti bene perche la sacorsa settimana con Finmeccanica abbiamo firmato un protocollo che consentirà a 200 giovani di essere inseriti in azienda o nell’indotto. Questa mattina (ieri per chi legge, ndr) è stato a Torino ilministro del Lavoro Poletti e ci ha fatto i complimento per quel che siamo riuscirti a farstiamo facendo.A dimostrazione che chi sostiene che le Regioni non sanno fare le cose sbagliano». Immaginiamo di prendere per mano un giovane disoccupato. Da dove può partire per entrare nel programma? «Dal portale Garanziagiovanipiemonte.it che consente non solo di ottenere tutte le informazioni utili e di orientarsi all’interno del sistema del lavoro, ma permette di accedere a un percorso informatico già operativo in cui sono coinvolte imprese, agenzie per il lavoro e organismi di formazione chiamati a inserire i dati deiprofili che cercano.Sull’altro versante i giovani vengono aiutati a inserire il loro profilo con le informazioni ricercate da operatori e aziende. L’Agenzia Piemonte Lavoro ese- L’assessore al Lavoro del Piemonte, Claudia Porchietto [Lapresse] gue il matching fra i profili ricercati e i giovani che si sono registrati sul portale. Stanno aprendo anche dei corner, in pratica dei punti dedicati alla Garanzia Giovani piemontese, collocati in tutti i luoghi di ritrovo degli under 29, le università ma anche i centri commerciali». Ma perché non appoggiarsi alle strutture tradizionali, a cominciare dai centri per l’impiego? «Perché i giovani, e non solo loro, non ci entrano. Abbiamo puntato su uno strumento, quello multimediale, che le nuove generazioni sanno usare molto bene». Oltre al portale avete introdotto anche una carta dei servizi. Come funziona? «Si tratta di un impegno che tutti quanti vogliono lavorare per e dentro il portale Garanziagiovanipiemonte.it devono sottoscrivere. Non basta esistere per essere certificati. Ogni singolo operatore dovrà garantire la qualità dei servizi offerti ma soprattutto i risultati». In che senso? «Le risorse che la Regione ci ha messo finora, 5,6 milioni di euro in attesa che arrivino quelle nazionali della Youth Guarantee,verranno erogate soltanto a risultato raggiunto, vale a dire se il giovane entra davvero nel mondo del lavoro». Quindi per ora vi state autofinanziando? «Sì. Finora da Roma non è arrivato nulla.Ed è per questo che siamo partiti da soli. Primi in Italia». Com’è composta nella sua globalità la filiera chiamata a creare opportunità per gli under 24? «Dall’Agenzia Piemonte Lavoro, dai centri pubblici per l’impiego e dalle agenzie private. Riconosceremo un rimborso spese anche ai centri pubblici, pur essendo già finanziati, ma soltanto nel momento in cui occuperanno i ragazzi. Come accade d’altra parte per gli operatori privati. Il nostro programma non salda a piè di lista i costi. L’obiettivo non è soltanto quello di migliorare l’occupabilità dei giovani. Ma dare loro un’opportunità per entrare nel mondo dellavoro. Cambia l’approccio. E la sottoscrizione della carta dei servizi, per gli operatori, significa soprattutto accettare questa impostazione. Chi fornisce servizi di qualità si vedrà riconoscere lo sforzo profuso a beneficio del giovane. Ma a risuotato ottenuto. Nel momento in cui un giovane esntra in azienda oppure ha l’opportunità di fare ad esempio un tirocinio all’estero. Come prevede la garanzia giovani dell’Europa». Cosa può fare lo Stato a questo punto per il Piemonte? «Nel definire il piano Garanzia Giovani Piemonte ci siamo attenuti a quanto chiedeva l’Europa e alle linee d’indirizzo definite finora a livello nazionale. Il modello che abbiamo realizzato può agganciarsi in ogni momento al piano nazionale. Non si tratta di un livello alternativo. Appena partirà la Garanzia Giovani nazionale saremo in grado di interagire». Al punto in cui siete vi aspettate dei finanziamenti? «Le risorse dedicate al Piemonte dovrebbero essere di 96 milioni di euro ma quando arriveranno noi seremo già partiti. A quel punto la nostra macchina sarà già in marcia. Magari già con la quarta inserita...». twitter@attilionio ■■■ Chi l'avrebbe mai detto un anno fa, quando il Consiglio d'Europa approvava con 6 miliardi di finanziamento la misura di politica attiva del lavoro "Garanzia Giovani" (finalizzata ad offrire un tirocinio, o un apprendistato o un inserimento lavorativo o la ripresa di un percorso formativo ai giovani europei sotto i 25 anni) che proprio la Regione del "bugia nen" sarebbe stata la prima in Italia a partire con l'attuazione del piano operativo nazionale? Infatti, con un mese di anticipo rispetto al via ufficiale, annunciato per il prossimo 1˚ maggio (e due mesi su quello reale, causa norme sulla "par condicio" per le Elezioni Europee) è stato presentato in questi giorni a Torino, durante la manifestazione fieristica "Io lavoro", il piano di attuazione operativo della Garanzia Giovani Piemonte, finanziato con fondi propri, pari a 5 milioni e cinquecentomila Euro residuati dalla programmazione del fondo sociale europeo 2007-2013. E' da sottolineare il notevole passo in avanti attuato dall'Assessorato al Lavoro piemontese in tema di organizzazione dei servizi al lavoro: si è abbandonata (speriamo definitivamente!) la logica dei bandi, che imponeva la necessità di costruire ognivolta deiraggruppamenti tra operatori ed imperniati sulle attività da svolgere a rendicontazione,per approdare ad un virtuoso sistema competitivo pubblico - privato il cui driver è la concreta opportunità di inserimento lavorativo (il placement!) dei giovani, con pagamento in modalità prevalentemente "a risultato"deiservizi di accompagnamento al lavoro svolti da operatori pubblici o privati accreditati all' albo regionale. Ad oggi ci consta che solo altre 4 Regioni stiano per adottare un modello similare: oltre alla consolidata Lombardia, che già da anni ha intrapreso con successo la strada della valorizzazione degli operatori privati remunerandoli prevalentemente a risultato occupazionale raggiunto, abbiamo notizia che anche il Lazio, la Campania e l'Abruzzo stiano lavorando alacremente per la costruzione del sistema di accreditamento regionale degli operatori privati al fine del loro coinvolgimento operativo per l'attuazione della Garanzia Giovani . Come faranno le altre Regioni che hanno deciso di non avvalersi del contributo degli operatori privati a fare in modo che i giovani che si iscriveranno al programma vengano convocati in tempi ragionevolida un operatore competente per l'attivazione del servizio previsto per loro? Come ha preconizzato Guy Rider,Direttore Generale dell'ILO, in un recente convegno a Bruxelles, la comunicazione pubblica di questa iniziativa innalzerà fortemente le speranze della popolazione giovanile e di chi vive con loro, con il rischio che l'attivazione diuna attesa senza poicorrisponderla nei fatti si traduca in un boomerang sociale dalle conseguenze imprevedibili. Inoltre,l'Italia, che più di altri ha spinto la Commissione Europea per l'adozione di questa misura e che è il secondo in classifica tra i paesi beneficiari dei fondi appositamente stanziati, si gioca la faccia davanti a tutti,anche in vista della Presidenza diturno dell'Unione,che partirà il1˚luglio prossimo e che proprio a Torino ospiterà l'11 luglio la conferenza europea sui giovani. Di fronte a queste sfide, le Agenzie per il Lavoro sono pronte a dare al Paese il proprio contributo per accompagnare i giovani al lavoro, laddove le Regioni vorranno avvalersene, dimostrando con i placementche la loro collaborazione è fondamentale quando si vogliano raggiungere risultati concreti! *Responsabile public affairs Gi Group 24 Lavoro __Venerdì 11 aprile 2014__ @ commenta su www.liberoquotidiano.it Il Nord e la Puglia più avanti di tutti Le Regioni sono già partite mentre Roma perde tempo In attesa che il governo definisse il piano nazionale per i giovani chiesto dall’Europa, i governatori hanno avviato dei progetti a livello locale ::: SIMONE CAROLI* L’AVVERTIMENTO ■■■ Sono, come sempre, i pri- mi della classe a farsi avanti. Le Regioni italiane viaggiano a velocità diverse anche nell'attuazione della Garanzia Giovani. In Piemonte, Lombardia e Veneto, dove il tasso di disoccupazione giovanile è relativamente contenuto,i piani attuativi sono già maturi, mentre nelle Regioni più problematiche si susseguono i proclami senza arrivare ad una realizzazione definitiva. Per esempio la Calabria, dove il tasso di disoccupazione giovanile è intorno al54%, paragonabile a quello della Grecia, già a gennaio aveva dichiarato, nel corso del seminario “Youth Guarantee - Liberare lo spirito imprenditoriale deigiovani”,che sarebbe stata "la prima Regione che darà attuazione alle Youth Guarantee". Ma nulla diconcreto è stato ancora presentato e si attende la registrazione del Decreto di affidamento del progetto Working Training, dedicato al tirocinio. Il primato è invece del Piemonte: IoLavoro, job fair partita il 9 aprile, è stata il battesimo italiano della Youth Guarantee, anticipata dal Progetto Straordinario "Garanzia Giovani Piemonte - Gpp", piano da 5 milioni e mezzo di euro approvato lo scorso 27 gennaio. Lombardia e Veneto hanno anticipato la Garanzia Giovani rispettivamente con le esperienze del sistema Dote Unica Lavoro e del Pacchetto Giovani. Il primo è un piano di collocazione e ricollocazione di persone in situazioni di difficoltà lavorativa a fasce di intervento crescenti a seconda della distanza dal mercato del lavoro, mentre il secondo contiene misure finalizzate a migliorare le opportunità di crescita formativa e occupazionale ottimizzando le transazioni scuola-lavoro e promuovendo l'istruzione tecnica. Entrambi puntano ad un potenziamento dell'orientamento in chiave di placement e su un sistema di verifica dei risultati utile anche e soprattutto all’attivazione delsistema premiale che consentirà di indirizzare le risorse solo laddove il risultato operativo si sia effettivamente realizzato. Non brillano per originalità Lazio, Campania ed Emilia Romagna, che hanno investito sulla staffetta generazionale. Un sistema di efficacia per lo meno dubbia, che, pur mobilitando il mercato del lavoro, non crea nuovi posti e indirettamente accetta il postulato che non possano coesistere competenze giovani ed esperienze mature. Buone notizie arrivano dalla Puglia, dove già il 29 gennaio è stato approvato il Piano d'azione “Tutti i giovani sono una risorsa”, all' interno del programma Bollenti Spiriti 2014-2015, con cui sono statipredispostiuna serie di interventi per intercettare i giovani inoccupati che non studiano e La Lagarde: «Ora fate la vera riforma» La ricerca di un lavoro [Fotogramma] non seguono percorsi di tirocinio, i cosiddetti Neet. Le politiche in questo senso sono eterogenee, nelrispetto della politica della Garanzia Giovani, e vanno dal supporto all'imprenditoria giovanile al rilancio del servizio civile, passando per la formazione di professionalità in grado di "attivare" i giovani e metterli in relazione con bisogni ed opportunità de territorio, ispirato al modello anglosassone dello youth work. Altrettanto brillante e ambizioso, almeno nelle sue premesse, è il Piano Giovani Sì della Regione Toscana, che tocca diverse aree di intervento e mira a supportare non solo l'ingresso nel mercato del lavoro, ma anche l'autonomia e l'indipendenza dei giovani. Agli incentivi all'assunzione, all' imprenditoria giovanile e ai prestiti d'onore, la Regione ha affiancato azioni di sostegno all'acqui- sto diuna nuova casa e l'erogazione di contributi a fondo perduto per l'affitto. Da ultimo, si registrano i primi movimenti del Friuli, si punta sull'artigianato in Liguria e sulla promozione culturale nelle Marche. Nel resto del paese, invece, pochi interventisporadici. Molti convegni, eventi e dichiarazioni stampa, ma nessuna traccia di quel sistema organico di interventi indispensabile per la piena realizzazione della Youth Guarantee. Eppure non è ancora il caso di dichiarare persa la partita: varietà e originalità delle misure proposte possono stimolare la mobilità dei giovani lavoratori da una Regione all'altra, valorizzando appieno le peculiarità locali. È una prospettiva incoraggiante, a patto però di non lasciare le promesse solamente sulla carta. *Adapt Junion Fellow In Italia è necessaria una inclusiva riforma del lavoro, così come lo è negli altri paesi (fra i quali la Spagna) dove una significativa quota della popolazione, soprattutto giovani, è sottoccupata o disoccupata. È quanto si legge nell' agenda 2014 del direttore generale del Fondo monetario internazionale, Christine Lagarde. La numero uno del Fmi ha sottolineato che «le riforme del lavoro sono importanti anche per i Paesi dove la partecipazione femminile va aumentata per bilanciare gli effetti dell'invecchiamento della popolazione. Fra questi paesi figurano Germania, Giappone e Corea». Sempre parlando del nostro Paese, in un’intervista al Corriere della Sera, la Lagarde ha detto: «Considero ambizioso il programma di Renzi perchè spazia dal mercato del lavoro alla riforma dei servizi fino al miglioramento di un sistema giudiziario oggi molto lento». «Mi pare ha aggiunto - che la sua sia un’impostazione di politica fiscale che guarda più alla riduzione delle spese che all’aumento delle entrate tributarie». Il libro di Giampiero Falasca L’obiettivo fallito dalle riforme: non si assume più per paura ■■■ «Da quando è iniziata la grande crisi che sta rigida,inutilmente burocratica,difficile da applicaavvolgendo l’economia internazionale, il sistema re e soggetta a diverse interpretazioni. Questa norproduttivo italiano ha subito una crescita esponen- mativa, paradossalmente, è stata resa ancora più ziale dei licenziamenti. L'analisi delle ragioni che complicata dalla legge Biagi e dalle norme che, stanno dietro questa situazione dopo questa, sono intervenute a resembra facile: colpa della crisi. Ma golare il lavoro flessibile.Tutte quequesta lettura rischia diessere tropste leggi nascono con grandi obietpo consolatoria per spiegare queltivi di politica del diritto ma si risollo che accadendo in Italia». Giamvono solo in lunghe “lenzuolate” piero Falasca, avvocato, partner di precetti oscuri, burocratici e podello studio Dla Piper, lancia una co attenti ai bisogni del mercato. provocazione. Che è poi il filo conNe viene fuori un sistema che coduttore del libro che ha appena munica un messaggio dirompenpubblicato: (Divieto di assumere, te:chiunque vuole assumere persoEdizioni Lavoro, 16 euro). «Dietro nale regolare, deve sottostare a deltutti questi licenziamenti, purtrople regole che disegnano un labirinpo, non c'è soltanto la crisi». E qui La copertina del libro to senza uscita». «Si tratta di un sta la chiave di volta per leggere in messaggio devastante. Per cancelmaniera originale la situazione che stiamo viven- larlo,servirebbe un piano straordinario per la semdo. Dice infatti Falasca: «Le assunzioni non si rive- plificazione, finalizzato a rimuovere tutte le procelano una passeggiata, a causa di una normativa dure e le regole inutili e inefficienti». Lavoro __Venerdì 11 aprile 2014__ 25 @ commenta su www.liberoquotidiano.it Il punto Luoghi comuni Quei pregiudizi sulle agenzie per il lavoro ::: GIANNI BOCCHIERI I giovani disoccupati sono saliti al 40% Disco verde dei sindacati al piano lavoro del Piemonte Cgil, Cisl e Uil promuovono l’accordo per il progetto partito ieri. Dodicimila i giovani coinvolti, ma il modello può funzionare anche per gli over 30 ::: ALESSANDRO GIORGIUTTI ■■■ Nel 2008 in Piemonte il tasso di disoccupazione tra i giovani tra i 15 e i 29 anni era al 10,4 per cento. Nel 2013 era salito al 28,3 per cento.Restringendo l’analisi ai giovani tra i 15 e i 24 anni, la percentuale, nello stesso periodo, è cresciuta dal 14,9 al 40,2 per cento. I dati aiutano a capire perché il Piemonte abbia deciso di anticipare tutti, inaugurando per prima in Italia il piano Garanzia Giovani, col quale si punta ad offrire un’opportunità di impiego o di formazione professionale ai giovani fino a 25 anni che abbiano perso ilposto dilavoro o abbiano terminato gli studi nei quattro mesi precedenti. Il progetto, che a livello nazionale sarà finanziato con 1,5 miliardi di euro, ripartiti regione per regione privilegiando quelle dove più alta è la percentuale di giovani senza lavoro, partirà il primo maggio, ma intanto in Piemonte si partirà da 5,6 milioni recuperati dal Fondo sociale europeo. Gli obiettivi per il 2014 sono ambiziosi: 1.000 nuovi occupati, 800 tirocini di qualità in Italia e in Europa, 400 giovani incanalati in programmi formativi pensati per rispondere alle richieste delle aziende regionali, 50 giovani avviati verso l’apertura di una propria impresa... In totale, i ragazzi coinvolti dovrebbero essere circa 12.000. Chiunque abbia compiuto 15 anni potrà iscriversi al portale garanziagiovanipiemonte.it oppure recarsi alla sede dell’Agenzia Piemonte Lavoro, ai centri pubblici per l’impiego che nelle loro sedi allestiranno “punti giovani”,alle agenzie private accreditate (esporranno un apposito logo), ma anche presso università e scuole.L’idea chiave è quella di semplificare l’incontro tra chi offre e chi “ “ ■ Alle regioni bisogna riconoscere un’ampia autonomia. Senza dimenticare le differenze fra una provincia e l’altra ■ Oltre che più snello, il nuovo sistema permetterà di coordinare meglio le opportunità e la vocazione dei singoli ragazzi M.T. CIANCIOTTA MARCELLO MAGGIO cerca lavoro, creando un profilo unico verso il quale convergeranno le opportunità più corrispondenti al curriculum e alla formazione ricevuta. Basta quindi - questo, almeno, è l’auspicio - con il pendolare scoraggiante da agenzia ad agenzia e le lunghe e frustranti attese. Il progetto, promosso dalla Regione, è stato condiviso da Cgil, Cisl e Uil Piemonte, che hanno partecipato attivamente alla sua realizzazione. «Abbiamo condiviso l’impostazione», conferma Marcello Maggio, della segreteria regionale della Cisl Piemonte, con delega al mercato del lavoro, poli- tiche attive e centri per l’impiego: «Dare la possibilità ai giovani (ma in teoria anche agli adulti, una volta che il sistema vada a regime) di essere inseriti in una banca dati ed essere tempestivamente informati sulle opportunità di lavoro e di formazione che possano interessarli. L’obiettivo è mettere fine alle processioni di agenzia in agenzia, spesso scoraggianti, e alle attese inutili... Inoltre, oltre che più snello, il nuovo sistema sarà più mirato, permetterà di meglio coordinare l’opportunità lavorativava e la vocazione o la preparazione del ragazzo». Il piano, che coinvolgerà soggetti privati e pubblici, è anche «un’occasione di rilancio per i centriperl’impiego», scommette Maggio, «oggi vittime della vulgata per cui il pubblico non funziona bene». Ilprogetto piemontese dovrebbe integrarsi senza soluzione di continuità al progetto Garanzia giovani nazionale, una volta partito. «L’importante è che alle regioni venga riconosciuta la necessaria autonomia d’azione»,commenta Maria Teresa Cianciotta, della segreteria Uil Piemonte con delega al mercato del lavoro, «infatti com’è ovvio tra una regione come la nostra e per esempio Puglia e Sicilia le differenze tra i problemi sono moltissime. Non si può scrivere regole uguali per tutti.Anzi, bisogna stare attenti alle differenze anche all’interno di una stessa regione. Quel che serve a Torino non necessariamente è la priorità per Novara o Vercelli». Quali risultatiattendersi? L’assessore regionale al Lavoro Claudia Porchietto scommette su mille nuovi impiegati di qui a fine anno. Certo,il lavoro non si crea semplicemente introducento nuove regole. «I veri risultati li vedremo con la ripresa economica», spiega Maggio (Cisl): «Solo allora si saprà se il sistema funziona davvero. Ma sono fiducioso». Un elemento decisivo è la collaborazione tra le istituzioni e le parti sociali, che in Piemonte sembra funzionare. Si può parlare di un modello piemontese? «Se vuole, lo chiami così. Al di là delle valutazioni politiche sulla Regione, va detto che sul fronte lavoro abbiamo lavorato bene,anche grazie all’assessore Porchietto. Ma più che i modelli contano le persone». E la Cianciotta (Uil) gli fa eco: «Senza l’accordo tra istituzioni, soggetti economici e le parti sociali, che hanno il polso del territorio, non si va da nessuna parte». ■■■ La narrativa delle inefficienze dei servizi pubblici all'impiego si arricchisce ogni giorno di un nuovo capitolo. È tanto innegabile l'urgenza di ripensare l’organizzazione complessiva dei servizi all'impiego per un migliore funzionamento del mercato del lavoro, quanto evidente la strumentalità che spesso si fa di questo tema. In passato, è stato strumentale parlare dell'inefficienza dei servizi pubblici all'impiego gestiti centralmente dallo Stato, per giustificare l'attribuzione delle relative competenze alle province e per l'introduzione in Italia dei servizi privati autorizzati ed accreditati. In questo periodo, la strumentalità dell'argomento viene utilizzata al contrario per giustificare la scelta neo-centralista statale di costituire un'agenzia unica nazionale in cuifar concluire tutti i centri per l'impiego o per giustificare la necessità di finanziare i servizi pubblici all'impiego con i fondi europei della Garanzia Giovani. In tale contesto di strumentalità, vale la pena di richiamare invece l'esperienza della Dote Unica Lavoro della Regione Lombardia, che ha introdotto per la prima volta in Italia un sistema concorrenziale tra i servizi pubblici e quelli privati al lavoro sul modello dei Paesi del nord Europa. In un sistema così fatto, si supera alla radice la differenza tra i servizi privati accreditati e i centri pubblici, perché i finanziamenti non vanno tanto alle strutture, ma ai servizi, finanziati a costi standard, in un contesto di concorrenza tra servizi pubblici e servizi privati accreditati. Che verranno comunque valutati e premiati per la loro capacità di conseguire esiti occupazionali. CioÈ di portare al lavoro le persone che hanno preso in carico. Ciò porta da un lato gli operatori accreditatia riconoscersi come erogatori di un servizio pubblico, per cui l'accoglienza di tutti gli utenti diventa un servizio essenziale, obbligatorio e gratuito. Il monitoraggio continuo e pubblico www.lavoro.regione.lombardia.it - confuta anche le ipotesi per cui gli operatori privati prenderebbero in carico solo persone con minori difficoltà di ingresso o reingresso nel mercato del lavoro. Viceversa, lo stesso monitoraggio smentisce l'idea che gli operatori pubblici non siano in grado di agire in modo efficace: nella top ten degli operatori che hanno conseguito il maggior numero di inserimenti lavorativi con la Dote Unica Lavoro della Lombardia, ci sono diversi operatori dei servizi pubblici all'impiego. Si tratta quindi di superare il pregiudizio diffuso di soggetti pubblici inefficienti e privati efficienti ma interessati esclusivamente al profitto:non è infattiuna questione di tipologia di soggetto erogatore, ma di come le politiche pubbliche possono orientarne i comportamenti. Finché le scelte dei governi sono andate a finanziare le strutture, senza tenere in considerazione i risultati, non ci si poteva aspettare altro se non l'esito di inefficienza denunciato periodicamente. Quando le politiche pubbliche, al contrario, orientano le risorse al risultato, riconoscendole solo ai serviziche hanno raggiunto l'esito occupazionale positivo, anche le strutture pubbliche si adattano di conseguenza. Alcuni vorrebbero far credere che chi lavora per rendere i servizi maggiormente efficaci lo faccia per favorire i servizi privati a discapito del pubblico. È un modo un po' perverso di argomentare. Ormai l'efficienza è un percorso obbligato per tutti gli operatori, pubblici o privati che siano. Non è più tempo per nessuno di giustificare il permanere dello status quo. 26 __Venerdì 11 aprile 2014__ @ commenta su www.liberoquotidiano.it A tu per tu di MATTIAS MAINIERO ::: lelettere [email protected] Le lettere via e-mail vanno inviate sottolineando nell’oggetto: “lettere“. Via posta vanno indirizzate a: Libero - viale L. Majno 42 - 20129 Milano, via fax al n. 02.999.66.264. IMMIGRAZIONE/1 l'italiano arrossisce e ti chiede pure scusa!» Roberta Valenti Nuzzi e.mail Alfano che fa? Morire di frasi fatte Caro Mainiero, ecco in breve la mia odissea: corro al pronto soccorso, poi, dopo l’accettazione,aspetto per quattro ore. Alla fine un medico mi visita ma, per mia sfortuna, non riesce ad individuare il malanno, anche se io continuo a stare male. Il medico mi rassicura e mi rimanda a casa. Domani, immagino, ricomincerà l’odissea, spero in una sala d’attesa non stracolma e non così sporca. C’è poco da commentare: questa è la Sanità italiana, che evidentemente non funziona. Ma ormai dirlo è una frase fatta, uno slogan vuoto, come scrivere che il cielo è azzurro, sapendo che nessuno interverrà o forse che nessuno potrà intervenire. Lei cosa ne pensa? Giorgio Camerini e.mail *** Penso che su un singolo caso non possiamo costruire una statistica e giungere alla conclusione che la Sanità italiana non funziona. Certo è, però, che un mio amico (potrei farle nome e cognome ma so che lui non gradirebbe) in questi giorni è finito anche lui in pronto soccorso. È entrato che erano da poco passate le 17. Aveva avuto la febbre alta, mi ha raccontato, aveva dolori all’addome e una colorazione che gli sembrava giallastra. Sospetto diagnostico: colangite. Non è una bella cosa. Codice verde, a conferma che le sue condizioni non erano sicuramente ottimali. Il primo medico lo ha visto dopo le 21. Policlinico Gemelli di Roma, fiore all’occhiello della Sanità italiana. I risultati delle prime analisi sono giunti dopo le 23. Stesso fiore all’occhiello. Attesa in una sala gremita e senza posto a sedere, qualche flebile e inutile protesta. Gliela faccio breve. Dal pronto soccorso il mio amico è uscito all’una del mattino. Stesso policlinico Gemelli, stesso fiore all’occhiello di cui sopra. E all’una del mattino non aveva una diagnosi certa, dopo analisi del sangue, ecografia, visita e controvisita e otto ore gettate a mare. Ripeto: su un singolo caso non si possono fare statistiche e non si possono fare ragionamenti di carattere generale. Se i casi sono due, e poi, come sappiamo, tre e quattro e dieci e cento e milioni, le cose cambiano. Ha ragione lei: la Sanità italiana non funziona, anche se i medici coscienziosi e preparati sono tanti. E questa, ormai, è davvero una frase fatta, un luogo comune, che a volte purtroppo diventa un incubo privato e che può uccidere. In bocca al lupo, caro Camerini, e speriamo in una pronta guarigione, nonostante quel pronto soccorso. [Fotogramma] [email protected] segui la rubrica anche su www. Le nostre città sono diventate letamai, stracolme di lavavetri, accattoni, venditori abusivi, delinquenti, clandestini... e il ministro dell'Interno che fa? Invece di farsi in quattro per bloccare l'immigrazione con il pugno di ferro (come sarebbe normale e giusto) manda le migliori unità della Marina Militare a prelevare in giro per il Mediterraneo chi ci invade! Speriamo che almeno gli italiani se ne ricordino alle elezioni. Stefano Vizioli Vigevano (Pv) IMMIGRAZIONE/4 Quale avvenire Si ha notizia dell'arrivo di migliaia di extracomunitari (non tutti in fuga da guerre). Mi piacerebbe che mi si spiegasse quale avvenire possono trovare in un Italia in recessione con il 12 per cento di disoccupazione, senza considerare il costo per la comunità. Di fronte a questo fenomeno mi piacerebbe che qualcuno mi spiegasse come mai è stato abolito il reato di clandestinità. Infine vorrei che qualcuno mi spiegasse perché gli immigrati in Italia, con regolare lavoro e che pagano i contributi, domicilio e famiglia devono pagare quattrini, perdere tempo facendo file interminabili agli sportelli preposti per essere in regola, quando il reato di clandestinità non esiste.... Angelo Ferrari e.mail IMMIGRAZIONE/2 Facciamo troppo poco Sifa troppo poco per gli immigrati clandestini. La nostra Marina Militare è impegnata a prelevarli a costi mai chiari, per portarli in Italia, e poi questi si trovano in un Paese immerso nella disoccupazione e sull'orlo del dissesto economico. Perché si lascia il lavoro a metà? Non basta cio che si fa. Bisogna accentuare lo slancio migratorio, senza fermarlo in inutili permanenze in Italia. Su treni speciali, mantenendo lo stesso slancio, il giorno dopo, proseguiamone il viaggio verso i Paesi europei che sembrano approvare questa migrazione Gianni Oneto Rapallo (Ge) fica dalla televisione da mane a sera... Bruno Masetti Pratovecchio (Ar) LAVORO Aumenta la precarietà La liberalizzazione dei rapporti di lavoro, giunta al suo atto finale con il decreto del ministro Poletti, non aumenta l’occupazione ma solo la precarietà. Sul tema del costo del lavoro sarebbe opportuna una inversione di rotta rispetto alle attuali politiche e basata sullo sviluppo di un intervento pubblico in settori innovativi e ad alta intensità di lavoro, unita ad un salario minimo orario e a forme di reddito di cittadinanza, nonché all’estensione dei diritti dei lavoratori, ora calpestati. Comunque, coraggio: con gli ottanta euro in busta paga in più gli acquisti schizzeranno le fabbriche riapriranno gioiose e copiose e tornerà il boom economico. Mario Pulimanti Lido di Ostia (Roma) PD Che fine ha fatto la par condicio? Ora che governa la sinistra sulla par condicio è sceso un silenzio tombale. Chi una volta ne esigeva il rigoroso rispetto, oggi ponti- RENZI/1 EUROPA LOTTO Critici cercansi Estrazione del 10/04/2014 Quando al governo c'era Berlusconi, coi giornali scatenati contro di lui, certi organismi internazionali avevano la faccia tosta di dichiarare che la libertà di stampa nel nostro paese era in pericolo. Invece ora, che c'è Renzi e mai si erano visti tanto entusiasmo e accondiscendenza dei media verso un premier, tali enti non hanno più nulla da obiettare. Questo per dire la serietà di certi richiami internazionali.... Luisa Alberti Pontedellolio (Pc) IMMIGRAZIONE/3 Ipotetica telefonata Telefonata tra un extracomunitario che vive in Italia e un suo parente in Africa: «Ciao amico quando arrivi? Qui, questi imbecilli di italiani ti danno 1000 euro al mese, scheda telefonica, sigarette... E ti ospitano in albergo, puoi fare quello che vuoi: puoi rubare, tanto se ti prendono dopo qualche ora sei libero e non ti tagliano la mano, puoi ubriacarti e correndo in auto, senza assicurazione e patente, puoi ammazzare la vecchietta sulle strisce pedonali, puoi drogarti, stuprare donne, e trovi sempre un avvocato di qualche onlus che ti difende e non costa nulla... Dove lo trovi un paese del genere? E poi se qualcuno ti guarda male gli dici che è uno sporco razzista: do la “mancia” di 80 euro al mese solo ai lavoratori dipendenti con redditi che arrivano fino a 25 mila euro annui – discriminando peraltro così tutti gli altri cittadini e, se non erro, pure togliendo 65 euro al mese a tutti quelli che hanno un familiare a carico – vorrei ricordare che il celebre economista liberale austriaco von Hayek considerava il perseguimento della giustizia sociale come il più serio ostacolo all’eliminazione della povertà, come anche i regimi comunisti ben insegnano. Quindi attenzione ad abbandonarsi al renzismo, perché nessuno si può considerare in salvo dalle manovre populiste redistributive del rottamatore. Carlo Cerofolini Sesto Fiorentino (Fi) RENZI/2 Bari 46 76 80 17 78 Cagliari 73 24 Firenze 27 53 50 41 24 Genova 28 47 44 13 81 Milano 46 85 22 15 70 Napoli 17 85 23 22 18 Palermo 62 57 17 79 Roma 34 67 29 75 36 Torino 81 36 21 Venezia 1 9 Nazionale 4 78 25 52 26 5 RENZI/3 Ho poca fiducia Chi nutre fiducia in Renzi perché parla di giustizia sociale dan- 60 68 82 53 10eLOTTO SUPERENALOTTO La combinazione vincente 22 - 25 - 46 - 52 - 54 - 65 Numero jolly: 51 Numero SuperStar: 61 QUOTE SUPERENALOTTO • Nessun ”6” (jackpot 12.512.363, 24) • Nessun ”5+1” • Ai 12”5” vanno € 18.430,32 • Ai 677 ”4” vanno € 334,42 • Ai 23.703 ”3” vanno € 1 8 , 818 . QUOTE SUPERSTAR • Nessun “5 stella” • Ai 3 “4 stella” vanno € 33.442,00 • Ai 104 “3 stella” vanno € 1.888,00 • Ai 1.762 “2 stella” vanno € 100,00 • Ai 10.044 “1 stella” vanno € 10,00 • Ai 23.869 “0 stella” vanno € 5,00. • Montepremi: € 1.474.425,02 DISTRIBUTORE PER L’ITALIA E L’ESTERO PRESS-DI Distribuzione Stampa e Multimedia Srl STAMPA DIRETTORE RESPONSABILE Maurizio Belpietro CENTRO SERVIZI EDITORIALI Srl - Via del Lavoro, 18 - Grisignano (VI) VICE DIRETTORI Massimo de’ Manzoni (vicario) - Franco Bechis Fausto Carioti - Pietro Senaldi MARTANO EDITRICE Srl - Viale delle Magnolie - Modugno (BA) REDAZIONE ROMA Via Trinità dei Pellegrini, 12 - 00186 Telefono: 06.999.333 - Fax: 06.999.66.443 8 9 47 53 57 62 67 73 76 80 81 85 Renzi farà trovare 80 euro in più nella tasca destra. Controllare nelle altre tasche per capire da dove li ha presi. Cristina Pani e.mail REDAZIONE MILANO e AMMINISTRAZIONE Viale L. Majno, 42 - 20129 Telefono: 02.999.666 - Fax: 999.66.264 35 59 1 5 9 17 24 27 28 34 36 46 Le mani in tasca DIRETTORE GENERALE Stefano Cecchetti La trappola della deflazione LITOSUD SRL - Via Aldo Moro 2- Pessano con Bornago (MI) LITOSUD SRL - Via Carlo Pesenti 130 - Roma La deflazione è peggiore dell’iperinflazione. La prospettiva di prezzi in calo continuo spingerà l’economia in una specie di anoressia. Consumatori ed aziende spenderanno sempre di meno perché si aspetteranno cali ulteriori. E, dunque, altra contrazione di Pil, lavoro, occupazione. Una spirale negativa, a superare la quale ci vorranno più sforzi e più tempo di quanti sono necessari nell’ipotesi contraria. In Giappone la deflazione ha prodotto una stagnazione di un ventennio. Per uscirne c’è voluta l’inversione di rotta del nuovo governatore della Banca Centrale, tal Haruhiko Kuroda. Come Bernanke si è messo a stampare carta moneta con l’obiettivo di arrivare almeno al 2 per cento d’inflazione e dare, così, crediti alle imprese. Draghi non può fare altrettanto, si sa. Ma qualcosa di simile forse sì nella seconda metà dell’anno. Ed allora, mi chiedo: occorreva un quinquennio di lacrime e sangue per illuminare la Merkel ed intenerirne il cuore? Patrizio Pesce Livorno EDITORIALE LIBERO S.r.l. - Società Unipersonale SEDE LEGALE: Viale Luigi Majno, 42 - 20129 Milano CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE PRESIDENTE: Arnaldo Rossi CONSIGLIERI: Carlo Lancella - Stefano Cecchetti CERTIFICATO N. 7376 DEL 10/12/2012 ISSN 1591-0423 L’UNIONE SARDA S.p.A. Centro stampa - Via Omodeo, 5 - 09030 Elmas (CA) S.t.s. S.p.A. - Strada V zona industriale, 35 - Catania TESTATA: Opinioni nuove - Libero Quotidiano Contributi diretti legge 7 agosto 1990 n. 250 nº 86 anno XLVIII Registrazione nº 8/64 del 22/12/1964 - Tribunale di Bolzano La tiratura di venerdì 11 aprile 2014 è di 119.877 copie 27 __Venerdì 11 aprile 2014__ @ commenta su www.liberoquotidiano.it Filo diretto con Maurizio Belpietro vai su www.liberoquotidiano.it e clicca Su Vi invitiamo a scrivere lettere brevi. La redazione si riserva il diritto di tagliare o sintetizzare i testi. Posta prioritaria DI MARIO GIORDANO Rifondiamo la Società degli Apoti do di unire le proprie forze con un programma di pochi punti ma facilmente comprensibile: ricontrattazione degli accordi europei, forte aggressione della spesa pubblica improduttiva,diminuzione della tassazione. Speriamo in bene. Paolo Draghetti - Bologna *** Caro Giordano, sembra che l’ascesa di Renzi non conosca ostacoli perché qualsiasi cosa, dica o faccia, la demagogia dell’annuncio è superiore, attualmente, ai risultati non solo modesti ma fortemente contraddittori. Certo gli italiani si renderanno conto che, dopo Monti l’antipatico e Letta il maestrino, Renzi, l’imbonitore inaffidabile, non rappresenta una grande evoluzione ma se ne accorgeranno tardi, quando i danni politici ed economici saranno difficilmente rimediabili. Occorrerebbe quindi che le persone migliori non si lasciassero infinocchiare ulteriormente, deciden- LEGA Gazebo introvabili La Lega ha perso il controllo del territorio. Favorevole ai referendum proposti dalla Lega Nord con eccezione della riforma di Elsa Fornero, non perché sia d'accordo con la stessa, ma perché ormai c'è, ho cercato invano un gazebo per poter sostenere l'iniziativa sponsorizzata da Salvini. Niente da fare! I gazebo della Lega sono introvabili. Per contro ho trovato svariati gazebo di Sel che sostiene l'iniziativa del greco Tzipras. Emiliano Pozza Milano LEGGE 40/1 La fecondazione eterologa Per volere della Corte costituzionale cade il divieto di fecondazione eterologa proprio nel momento in cui in alcuni Paesi, dove questa tecnica è in uso da decenni, sono in atto ripensamenti e restrizioni a causa dei problemi di carattere psicologico riscontrati nelle coppie e nei bambini nati tramite donatori esterni Visto che il lettore di ieri citava Prezzolini, proporrei ai lettori di Libero di ricostruire la Società degli Apoti, cioè quelli che non se la bevono. Perché, in effetti, lei ha ragione: il nostro premier è bravissimo negli annunci, formidabile negli slogan, straordinario nella comunicazione. E quello che dichiara, in linea di principio, è largamente condivisibile: rilancio dell’economia, riduzione degli sprechi, riforma delle istituzioni, etc. Ma se facciamo il bilancio delle sue prime mosse, in concreto, scopriamo che tra il dire e il fare c’è di mezzo assai più di un mare: 1) la riforma delle Province è una falsa riforma che aumenta le pol- di gameti. Questa sentenza ignora il diritto del neonato a conoscere le proprie radici biologiche. Non va dimenticato inoltre che all'estero si sono verificati casi di unioni tra fratelli e sorelle ignari di esserlo. Questo può avvenire quando i donatori sono più o meno gli stessi e in aree circoscritte. Oppure perchè non viene rispettata la regola di non superare la quota di dieci fecondazioni per ogni donazione. Su questo tema si è sviluppata una campagna solo ideologica a scapito di ragione e buon senso. Luca Draper e.mail LEGGE 40/2 trone, non riduce i costi e lascia la struttura burocratica inalterata; 2) la riforma del Senato è una falsa riforma che premia i consiglieri regionali (la categoria più screditata, quella delle ostriche e dei vibratori), senza elezioni, e con alcune perle di assurdità come i 21 senatori nominati dal presidente della Repubblica; 3) gli stipendi ai manager non sono stati tagliati: quelli che prendevano 6 milioni di euro l’anno (cioè 17mila euro al giorno) continuano a prenderli; 4) gli 80 euro in busta paga sono una buona cosa, certo, ma a parte il fatto che escludono pensionati e lavoratori autonomi, servono al massimo come mancia elettorale e sono del tutto insufficienti per rilanciare il Paese; 5) la riforma del lavoro che sembrava così urgente è ancora persa nelle nebbia dei termini inglesi… Vogliamo andare avanti, caro Paolo? Io mi fermo qui. Credo che i lettori di Libero abbiano già tutti gli strumenti per non farsi infinocchiare ed entrare di diritto nella Società degli Apoti. Ma gli altri? Come fare a salvarli dall’ubriacatura renziana? Ecco il problema… le responsabilità genitoriali anche i donatori. Fulvio Bellani e.mail LEGGE 40/3 Stato e famiglia Da maschietto, io credo che l'unico ad aver il diritto di sindacare sul ricorso a un donatore esterno di spermatozoi debba essere il marito. Che c'entra lo Stato nella vita di coppia? Roberto Costanzo e.mail GLI AMICI ANIMALI A spasso con Fido Poter conoscere i genitori Visto e considerato che con pseudo giustificazioni a favore di genitori che risultano incapaci a procreare con i propri mezzi si tende a smantellare la legge 140 ritengo cosa giusta tutelare anche i nascituri e predisporre delle norme che garantiscano loro il diritto alla conoscenza dei genitori donanti visto e considerato che ci sono, nel mondo, delle sentenze che coinvolgono nel- Chi porta un cane a passeggio sulle strade pubbliche deve seguire alcune regole imposte dalle leggi in materia ed anche alcune ordinanze decise dal Sindaco. In primo luogo si ricorda che il proprio cane deve essere iscritto all'anagrafe canina. Oltre a tenere il cane al guinzaglio o se di razze potenzialmente pericolose di utilizzare anche la museruola è obbligatoria la raccolta delle feci mediante appositi kit. Il mancato rispetto della norma comporta il pagamento di una sanzione amministrativa molto sobria (da 12 a 77 euro) e andrebbe almeno quintuplicata visto che molti proprietari fanno gnorri gnorri delle regole e contribuiscono con la loro inciviltà al degrado dell'ambiente rendendo questi cari e belli amici dell'uomo poco graditi agli altri utenti e cittadini. Remo Dal Toso Padova NORD: Più nubi con locali rovesci o anche qualche temporale pomeridiano tra l'Ovest Piemonte e i rilievi emiliano-romagnoli. Qualche rovescio anche sulle Alpi centro-orientali, meglio altrove. CENTRO: Instabilità pomeridiana caratterizzerà il tempo sugli Appennini all'insegna di rovesci e temporali. Bel tempo prevalente sulla Sardegna e sul resto delle zone. Clima primaverile. SUD: Cieli più nuvolosi con rovesci e temporali al pomeriggio sulla Campania e sulla Lucania; qualche piovasco sulla Puglia, più sole altrove, specie su Sud Calabria e Sicilia. NORD: Instabilità diffusa su tutte le Alpi e Nord Appennino con rovesci e temporali sparsi. Clima sempre mite con 18/20 gradi previsti durante il giorno, valori notturni in lieve aumento. CENTRO: Instabilità diffusa su tutti gli Appennini e nel pomeriggio anche in Sardegna con rovesci e temporali un po' ovunque su queste zone. Più sole sulle coste e zone di pianura. Clima mite. SUD: Tempo asciutto e in prevalenza soleggiato al mattino. Nel pomeriggio si accende un'instabilità temporalesca sui rilievi interni Campani, sul Nord della Puglia e sulla Lucania. Sole altrove. IN AUTOSTRADA Lavori pericolosi Da un pezzo l'autostrada MestreSan Stino di Livenza è in rifacimento (parlo del tratto che percorro) ma pare che l'incarico sia stato dato ad un genio superiore che ha previsto un mucchio di curve «non curve», vale a dire angoli ottusi belli squadrati, così chi ne ignora la presenza e arriva a - diciamo - 110 km/h si trova a far fronte a un zigzag davvero eccitante.. soprattutto intorno a San Donà di Piave. Provare per credere! Ma attenti al cuore... Luciana Di Marco e.mail NORD: Il tempo migliora grazie all'arrivo di correnti più asciutte settentrionali con ampio soleggiamento, salvo ancora qualche addensamento e rovesci al Nord Est e sull'Emilia-Romagna. CENTRO: Correnti fresche da Nord portano nubi con rovesci e temporali pomeridiani sulle regioni adriatiche e appenniniche, localmente su Est Cagliaritano al pomeriggio. Più sole altrove. SUD: Instabilità diffusa pomeridiana interessa tutti i settori appenninici con piogge e temporali. Temporali anche sulla Sicilia centroorientale. Più soleggiato sul resto dei settori. Temperature previste oggi PUBBLICITÀ Abbonamenti nazionali Direzione Generale Via Monte Rosa, 91 - 20149 Milano Tel. 02.3022 1/3837/3820 Fax 02.30223214 e-mail: [email protected] Per le filiali di competenza territoriale: www. system24. ilsole24ore . com PUBBLICITÀ ONLINE Via Monte Rosa, 91 - 20149 Milano Tel. 02 30223003 Fax 02 30223058 e-mail: [email protected] www. websystem. ilsole24ore . com ● 12 mesi: 6 giorni ● 6 mesi: 6 giorni ● 3 mesi: 6 giorni ● 12 mesi: 5 giorni ● 6 mesi: 5 giorni ● 3 mesi: 5 giorni ● 12 mesi: 4 giorni ● 6 mesi: 4 giorni ● 3 mesi: 4 giorni ......................................€ 290 ......................................€ 155 ......................................€ 85 ......................................€ 250 ......................................€ 130 ......................................€ 70 ......................................€ 205 ......................................€ 105 ......................................€ 60 Il versamento dovrà essere intestato a: Editoriale Libero S.r.l. 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Promuovere la lettura regalando un libro a chi ne ha veramente bisogno. È lo scopo dell’ultima iniziativa di «Libreriamo» che, in occasione del suo secondo anniversario, lancia domani il «Booksgiving Day» (https://www.facebook.com/events/1390403601182058/), giornata in cui tutti gli amanti della lettura sono invitati a regalare un libro a chi è in difficoltà e vive in ospedali, orfanotrofi, carceri, o semplicemente a un amico, un parente, il quale può trovare nella lettura consolazione, sostegno e una buona compagnia. SELVAGGIA LUCARELLI Lo strano caso del giornalistadi motori chetentavadiessereRobertoSaviano Nella storia di un neoscrittore che sogna scorta e impegno civile come salto sociale la giornalista-blogger distrugge a colpi di sorrisi un mito della società radical chic Pubblichiamo ampi stralci del capitolo «Il martire immaginario», tratto dal romanzo Che ci importa del mondo (Rizzoli, pp. 540, euro 18,50) dell’editorialista di Libero Selvaggia Lucarelli, da oggi nelle librerie. ::: segue dalla prima SELVAGGIA LUCARELLI (...) geografiche di casa sua, ma abbozzo. «Ma certo che ho capito, solo che forse non so fino a che punto ti sei spinto con le tue inchieste e anzi, a proposito, mi devi raccontare com’è finita la storia del pacco al giornale. Appurato che non era antrace, cos’era quella polvere?». «Lasciamo stare…». Valerio versa il vino nei calici con un’espressione infastidita. «Era polvere da sparo?», gli chiedo con una certa preoccupazione. «No, non era nulla di particolare…». Mi porge il bicchiere come se volesse cambiare discorso il più in fretta possibile. «Era alluminio? Era magnesio? Era nitrato di qualcosa? Roba esplosiva?». «No». «E cos’era?». «Pepe nero». «Come sarebbe a dire pepe nero?!». «Sì, a quanto pare il pacco non era indirizzato a me ma al critico gastronomico del giornale, Randolini». «Scusa e come mai tu haipensato che fosse per te?». «Perché la lettera era sulla mia scrivania per sbaglio, io l’ho aperta senza leggere il destinatario e dentro c’era un messaggio con questa sostanza strana sul fondo di una busta». Non riesco a nascondere un’espressione perplessa. «E il messaggio che diceva?». «Le bombe sono la nostra specialità, prima di scrivere ancora male di noi, annusa la polvere con cui le riempiamo. Questa arriva dalla Cambogia». «E?». «E io pensavo fosse la ’ndrangheta, invece era un ristoratore piacentino». «Cosa aveva scritto Randolini?». «Che in quel ristorante le bombe di riso facevano schifo e che dentro c’era un pepe nero terribile che pareva venire da un discount di Chinatown». Sto per mettermi a ridere per l’assurdità dell’equivoco,ma Valerio sembra poco divertito nel raccontare la vicenda. «E comunque il qui pro quo è stato possibile perché non sarebbe stata la prima minaccia arrivata sulla mia scrivania…», farfuglia mentre rimette il tappo alla bottiglia appena aperta. Il box con la biografia del boss fatto passare per un dettagliato articolo sull’arresto di Schiavuzzo, il pepe nero spacciato per antrace, il citofono col nome di una finta assicurazione… C’è qualcosa che non mi quadra, ma non mi è ancora ben chiaro cosa. (...). «Viola, io sono scomodo», mi dice Valerio accigliato. «Togliti le scarpe e metti i piedi sul divano!», gli rispondo con un sorriso smagliante. «Scomodo per le mie posizioni sulla malavita, non per quella sul divano». Ah.Ritiro il sorriso con una velocità da record olimpico. «Sai, la mia vita non è facile da quando ho cominciato a occuparmi di questo, ma a un certo punto ho sentito che non potevo continuare a scrivere di macchine e motori...». «Ah, non sapevo che prima ti occupassi di automobili...». "Sì, fino a sei mesi fa. A vent’anni facevo il pilota, ma ho smesso presto». «E cos'è che ti ha fatto cambiare idea?». «Sono stato a un incontro con Giuseppe Bellomo, sai lo scrittore che ha venduto due milioni di copie col suo Etna di sangue sulla mafia catanese e ora conduce In trincea su Rete News ed è fidanzato con l’attrice Serena Villa, il tutto sempre sotto scorta... Ecco ho capito che la mia missione era un’altra. Era percorrere la strada di Bellomo». Detta così è un po’ come se io domani andassi a un convegno sulla tettonica a zolle e il giorno dopo mi mettessi a scrivere su «Nature», ma non è una dichiarazione tale da farlo regredire a Neanderthal. «Sì, capisco. Ho letto il libro di Bellomo,l’hanno letto tutti. È anche sugli scaffali del cibo per celiaci nel supermercato sotto casa, è impossibile non comprarlo. E tu di cosa hai scritto in questi mesi?», gli domando curiosa di capire quanta acqua torbida sia riuscito a smuovere in così poco tempo,nonché divalutare quanto rischioso sia sedere nel salotto di casa sua, considerato che la porta ha l’aria di potersi aprire con una spallata di Orlando. «Impossibile elencarti tutto. Ti cito solo le cose più importan- DOMINATRICE Sopra, un bicchiere di Barolo. A destra, la giornalista Selvaggia Lucarelli in una posa scherzosa con Filippo Facci. Sotto la copertina del libro [Ansa] ti. Ho intervistato un giocattolaio di Pizzo Calabro che non paga il pizzo e si è trovato la macchina rigata sotto casa. Poi ho fatto un’indagine incredibile sul racket degli arancini a Misterbianco, a seguito della quale un barista è stato tre mesi ai domiciliari. Ma ho scritto anche un feroce ritratto del mafioso Franco u’ Tuppo e Viola, la mafia non perdona». «Questo Franco u’ Tuppo ti ha minacciato?». «No, è morto nel 1994, ma sai, ci sono sempre due sue cugine che vivono in America...». Comincio seriamente a preoccuparmi. E non per la mafia. Per Valerio. La sensazione che sopravvaluti il peso della sua figura nel giornalismo di inchiesta sulla malavita si fa sempre più concreta. E anche quella che sia leggermente invasato. «Oddio Valerio, per carità, sicuramente sono argomenti molto seri, ma non è che tu abbia proprio sgominato una cupola... Per ora penso che tu possa stare abbastanza tranquillo». «Viola, tu mi piaci e ho rispet- di Paolo Nori Come la coda del maiale ■■■ In questi giorni in molti hanno parlato del fatto che il capo politico del sindaco di Parma, Beppe Grillo, ha rimproverato il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, chiedendogli, più o meno: «Ma perché parli?»; ecco a me, devo dire, il motivo per cui il sindaco di Parma parla sembra chiaro: è un sindaco, deve parlare, e se dovessi chiedergli qualcosa, al sindaco di Parma, io non gli chiederei «Ma perché parli?», gli chiederei un'altra cosa. Tra l’altro, il sindaco di Parma, essendo sindaco di Parma, gli succede che i giornalisti gli fan delle domande, è normale, le fanno perfino a me che non sono neanche sindaco di Parma; qualche mese fa, per esempio, ero a Milano, mi è suonato il telefono, era un giornalista che mi chiedeva di commentare il fatto che all’Università, alla facoltà di Lettere, era calato il numero degli iscritti, e io mi ricordo gli ho detto che non ne sapevo niente e non avevo niente da dire, su quel calo degli iscritti, e lui si era molto stupito: «Ma scusi», mi aveva detto, « lei è un letterato, come fa a non aver niente da dire sul calo degli iscritti alla facoltà di Lettere?»; ecco, se avesse chiamato il sindaco di Parma, quel giornalista lì, secondo me qualcosa da dire il sindaco di Parma l’avrebbe trovato, che lui, tra l’altro, secondo me, il fatto che i giornalisti gli facciano delle domande è una cosa che gli piace molto, mi sembra che risponda sempre molto volentieri, ma non era questo che volevo dire. Quello che volevo dire era che la scorsa settimana, a Parma, il sindaco di Parma ha firmato un’ordinanza di sgombero di due palazzi, ordinanza che sembra fosse motivata «dall’urgente e indifferibile necessità di garantire la salute degli occupanti dal pericolo causato dal degrado degli immobili occupati». Sembra però che gli occupanti si siano rifiutati di andarsene e che il sindaco di Parma, dopo qualche giorno, li abbia incontrati e abbia detto che l’ordinanza rimaneva, ma non ci sarebbe stato nessuno sgombero urgente in tempi brevi. Che, a pensarci, a me sembra stranissimo.Se l’ordinanza rimane,rimane «l’urgente e indifferibile necessità di garanti- to per il tuo, diciamo, “lavoro”, ma ti occupi di argomenti frivoli e male che ti vada ti metti contro un deputato rincoglionito, io qui rischio la vita tutti i giorni!». Lo dice come se Totò Riina stesse cercando di forzare la serratura adesso, tant’è che istintivamente mi volto nella direzione della porta. L’appendichiavi coi gattini stilizzati mi sembra effettivamente un attentato, ma più al buongusto che alle nostre vite. «Ma scusa Valerio, ti sono arrivate minacce?». re la salute degli occupanti dal pericolo causato dal degrado degli immobili occupati», e se c’è questa necessità, c’è bisogno di uno sgombero urgente e in tempi brevi, ma allora perché il sindaco ha detto che non ci saranno sgomberi urgenti e in tempi brevi? E, viceversa, se non ci saranno sgomberi urgenti e in tempi brevi, l'ordinanza decade, ma allora perché il sindaco ha detto che l’ordinanza rimaneva, mi sono chiesto io. E mi son detto che io, al sindaco di Parma, se dovessi chiedergli qualcosa, non gli chiederei «Ma perché parli?», gli chiederei «Ma cosa dici?». Però al sindaco di Parma, io, a pensarci, non gli chiedo niente, mi dispiace solo per lui che deve fare un mestiere che mi sembra che non può mai dire le cose come stanno, deve sempre far finta di aver capito tutto, anche il motivo per cui sono calate le iscrizioni a Lettere (e non è neanche un letterato). 29 CULTURA __Venerdì 11 aprile 2014__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ Il pamphlet di Torno Il pensiero russo invaso dai tedeschi e dal misticismo Nel 1725 Leibniz inaugurò a San Pietroburgo, su invito di Pietro il Grande, l'Accademia delle Scienze e delle Arti. Data da allora una battuta celebre: «La filosofia è come la Russia: è molto grande e continuamente invasa dai tedeschi». Nel suo breve ma stimolante excursus (La filosofia in Russia, Book Time, pp. 52, euro 6,50), Armando Torno ce ne offre una conferma: senza le «invasioni tedesche» e cioè senza Leibniz, e poi Kant, Fichte, Schelling, Hegel e, ovviamente, Marx,«la Russia non avrebbe avuto un pensiero».Tut- tavia, la seminagione delle idee inizia dal X secolo, con la cristianizzazione operata da Bisanzio, che porta in Russia patristica greca, speculazioni neoplatoniche e suggestioni ascetiche. Un patrimonio spirituale rivendicato dallo zar Ivan III che proclamò Mosca «la terza Roma». Nel XVIII secolo, poi, Pietro il Grande apre all’Occidente. Caterina II cerca la collaborazione di Voltaire e Diderot, emana una nuova costituzione ispirata a Montesquieu e fa tradurre Beccaria. Ma lo spirito russo è incline al misticismo e così, a fine ’700, Hryhorij Skovoroda, il primo filosofo autoctono, in cerca dell’Assoluto, magari con venature eterodosse,diffonde le opere diSilesio,Bruno e Cardano. Fiero custode dell’ortodossia è invece Alessandro I. Alle porte premono, però, Kant e Marx. L’anima russa è lacerata. Materia o spirito, Rivoluzione o Tradizione? Torno chiama a dibattere Dostoevskij, Tolstoj, Lenin, Florenskij e Stalin. Ma i nodi restano irrisolti. Mario Bernardi Guardi Manifesti politici Quando Simone Weil voleva abolire i partiti «Hanno vocazione totalitaria e pretendono sottomissione» La filosofa, già nel ’42, denunciava sprechi e abusi della Casta Simone Adolphine Weil, filosofa, saggista mistica e scrittrice francese ::: SIMONE PALIAGA «No ma sai, anche a Bellomo non sono mai arrivate...». «A Bellomo hanno fatto saltare in aria lo scooter sotto casa, se non ricordo male». «Appunto, quella non è una minaccia a Bellomo». «E cos’è, una minaccia alla Piaggio?». «No Viola, non capisci la differenza. Quello è un gesto intimidatorio nei confrontidel giornalismo di denuncia». «Ok, ma non era esattamente una testa di maiale davanti alla porta, tant’è che Bellomo poi ha avuto la scorta». «Esatto, esatto... È un'ipotesi che infatti ho messo in preventivo». «Quella di comprarti uno scooter?». «No, quella di ritrovarmi con la scorta, prima o poi». Mi devo arrendere all’evidenza. La mitomania di Valerio comincia a risultare più marcata delle sue rughe verticali. Temo che se inserirà un altro elemento fortemente paranoico nella conversazione, dovrò rassegnarmi alla sua involuzione in Neanderthal. «Forse la preoccupazione per un’eventuale scorta è un po'prematura... Non mi pare ci siano rischi tangibili nel...». Valerio si alza in piedi di scatto, come se qualcuno avesse appena lanciato l’allarme tsunami. «Ma io non temo la scorta. Io sarei fiero di portare questa cro- ce per la giustizia nel nostro Paese! Come dice Bellomo, “possono blindare la mia auto e la mia vita, ma non blinderanno mai il mio grido di denuncia!”». Valerio vuole la scorta come la Juve vuole la Coppa Uefa. Neanderthal, senza se e senza ma. «Valerio, Bellomo ha scritto un libro di quattrocento pagine in cui fa nomi e cognomi dei più feroci criminali degli ultimi vent’anni e denuncia collusioni con politici, imprenditori, forze dell’ordine e capi di Stato italiani e stranieri, a lui non serve la scorta, servono i caschi blu. La sua situazione è un po’ più delicata...». «Oh, ma ci arriverò. La mia vita tutto sommato ha una quantità impressionante di similitudini con quella di Bellomo. La malavita, il ribellarsi alla cultura omertosa, siamo perfino nati tutti e due a febbraio e ora c'è per entrambi una... insomma... una donna celebre nelle nostre esistenze travagliate, che nel suo caso è una compagna da un anno, nel mio... una splendida presenza qui nel mio salotto...». Miseria ladra. Valerio è posseduto dal demone dell’emulazione mitomane. Ci manca solo che si convinca che la mafia tari i suoicrimini in base alle sue mosse. «Viola, tu pensi che sia un caso che la ’ndrangheta non uccida esattamente da seimesi?». Ecco, forse ci siamo. «No?» gli rispondo buttando giù mezzo bicchiere di vino per stordirmi in previsione della sua risposta. «Quando ho cominciato a scrivere di ’ndrangheta io?». «Sei mesi fa?». "Esatto. Sanno che gli sto addosso e ora si muovono con cautela». È assolutamente convinto che l’organizzazione criminale più potente del mondo tema lui e il suo appendichiavi coi gattini stilizzati. Riesco a pensare solo a due parole. La prima è schizofrenia, che si va a sommare ad altre due sindromi poco rassicuranti (mitomania e paranoia). La seconda è erectus. La rapida involuzione in cui sta precipitando Valerio mi preoccupa a tal punto che sto per alzarmiin piedi anch’io e andarmi a riempire il bicchiere di liquido stordente. A furia di sentir parlare di fantacamorra, mi sento già Michelle Pfeiffer. Mi sento già Elvira in Scarface, col caschetto biondo e l’abito blu senza reggiseno (...). ■■■ «Il primo scopo, e in ultima analisi l’unico scopo di ogni partito politico, è il suo potenziamento e ciò senza alcun limite. I partiti sono organismi costituiti pubblicamente, ufficialmente in modo da uccidere nelle anime il senso della verità e della giustiza». Sono parole che sembrano echeggiare da una trasmissione tv arrabbiata contro lo strapotere della casta. Sembrano uscite da qualche inchiesta sugli sprechi della politica, invece sono state scritte da Simone Weil a Londra tra il dicembre del 1942 e l’aprile del 1943, poco prima che l'aggravarsi della malattia la portasse alla morte, appena 34enne, nell’agosto successivo. Ora quelle pagine vengono ripubblicate con il titolo Appunti sulla soppressione dei partiti politici (La Mandragora, pp. 80, euro 12) con la prefazione di Franco Ferrarotti e la puntuale postfazione di Antonio Castronuovo. Sorella del matematico André, Simone Weil praticherà la filosofia nei licei fin dalla conclusione degli studi, ma non si esilierà dal mondo chiusa tra le quattro mura di una scuola. Lavorerà alla Renault per fare l’esperienza operaia e, nel 1940, al momento dell’invasione della Francia da parte delle armate del Reich, seguirà de Gaulle a Londra per non sottrarsi a quello che riteneva il suo dovere: lottare in difesa della verità contro l’affermazione di un mondo dominato dalla forza. Per quanto proveniente da una famiglia ebrea, non aderì alla religione materna, ma amò smisuratamente il mondo della Grecia antica, come conferma la raccolta di saggi appena pubblicata da Adelphi La rivelazione greca (pp. 490, euro 28). Abbracciò e fece propri i bandoli di sapienza custoditi nel cristianesimo senza rinunciare a individuarli pure nelle sapienze orientali, come confermano i suoi Quaderni. Simone Weil era persuasa che la verità non fosse prerogativa di una parte dell’umanità. Essa non è stata rivelata solo a una parte degli uomini né si poteva pensare di imporla con la forza. Solo una facoltà sensibile come l’attenzione permette all’uomo di riconoscerla e amarla. Sì, proprio quell’attenzione che i partiti politici provano a sminuire per richiedere obbedienza assoluta. «Se un uomo, iscritto a un partito», scrive, «è assolutamente deciso a restare fedele in tutti i suoi pensieri alla sola luce interiore e a niente altro, non può far conoscere questa sua decisione al partito: di fronte ad esso è in stato di menzogna». Il partito prevede sottomissione assoluta e riconoscimento esclusivo della sua autorità. Pretende che il militante e l’iscritto rinuncino alla ricerca della verità e combattano solo per la conquista del potere. E questo perché il «partito politico è una macchina per fabbricare passione collettiva; un’organizzazione costituita in modo da esercitare un’oppressione collettiva sul pensiero di ciascuno degli esseri umani che ne sono membri con lo scopo del suo potenziamento senza alcun limite». Se queste sono le premesse è evidente che il partito politico accarezzi una vocazione totalitaria e ambisca a fagocitare tutto il mondo. «Le lotte di fazione sotto il Terrore», ammonisce ancora la filosofa francese, «si svilupparono secondo il pensiero così ben formulato dal Tomski: “Un partito al potere e tutti glialtri in prigione”. Sul continente europeo il totalitarismo è il peccato originale dei partiti». La loro vocazione totalitaria dipende dal fatto che «la concezione del bene pubblico, caratteristica di questo o di quel partito, è una finzione, una cosa vuota e senza realtà». Se il criterio del bene «non può essere che la verità, la giustizia, e, in secondo luogo, l'utilità pubblica», questa non può pensarsi come il portato di chi difende una parte, di quanti si reputano militanti di un fazione. Infatti «è impossibile esaminare i problemi spaventosamente complessidella vita pubblica badando contemporaneamente da una parte a discernere la verità, la giustizia, il bene pubblico, dall’altra a conservare l’atteggiamento che conviene al membro di tale raggruppamento. La facoltà umana dell’attenzione non è capace di due prestazioni simultanee. Di fatto, chiunque sceglie l’una, abbandona l’altra». Scegliere un partito significa scegliere le sue regole e le sue esigenze. Significa abbandonare la ricerca della verità, del bene e della giustizia indispensabili per perseguire l’utilità pubblica. E se questa non può essere garantita dai partiti, allora andrebbero soppressi per evitare che diventino fonte di pratiche totalitarie costringendo gli uomini a ossequiare alla loro autorità dimenticando di coltivare l’attenzione per la verità. 30 CULTURA __Venerdì 11 aprile 2014__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ Compleanni editoriali Il18˚di«Affaritaliani» Diventare maggiorenni con politica e cultura Affaritaliani.it , il giornale on line fondato e diretto da Angelo Maria Perrino compie 18 anni, diventa maggiorenne, in un mercato editoriale in continua restrizione. Il giornale fondato e diretto da Angelo Maria Perrino in questi anni «si è fatto paladino e interprete del giornalismo indipendente, e ora guarda al futuro preparando molte novità ma conservando la "formula" che lo ha portato al successo: attenzione per la politica e l'economia, per la ricerca dei retroscena, delle anteprime e delle esclusive», dice la critica valutando inchieste, interviste e scoop soprattutto politi- che e culturali (famosa la querelle sulla conversione postuma di Montanelli). In occasione dei18 anni,Affaritaliani.it sta mettendo a punto il restyling grafico e un nuovo sito dedicato per il mobile, oltre a progetti di sviluppo su due direttrici: la crescita del network locale, sull'onda del successo di pagine come MilanoItalia e RomaItalia e l'aggregazione di nuove 'firme' di peso per accrescere la qualità delle news e dei commenti. Inoltre, è in programma il rafforzamento dello sviluppo multicanale, con Ai Radio (la web radio di Affari) e un'inno- vativa versione del sito, a cura di un gruppo di designer della Silicon Valley, che sarà online da maggio. Affaritaliani.it è apprezzato per lo stile «croccante» e l'informazione completa, tempestiva e libera in ambiti come la politica, l'economia, la cronaca, la cultura, il costume, gli spettacoli e lo sport. Nel corso degli anni, il quotidiano di Perrino (a cui è stato assegnato il Premio Biagio Agnes per le «nuove frontiere del giornalismo»), ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra i quali l'Ambrogino d'Oro del Comune di Milano e il Premio Mezzo Digitale dell'Anno. ARTE SACRA LO SMONTAGGIO E I PEZZI PIÙ PREZIOSI Si apre oggi a Lugano (fino al 1˚ giugno) la mostra «Barocco dal Santo Sepolcro». Qui accanto, una fase dello smontaggio delle opere dal Santo Sepolcro di Gerusalemme. In basso, la «Resurrezione» di Paolo De Matteis (1662-1728) nella sua collocazione originale in mezzo alle lampade a olio il cui fumo l’ha annerita nel corso dei secoli. In alto, «L’elevazione della Croce» dell’altro pittore campano Francesco De Mura (1696-1782), l’unico quadro rimasto al chiodo nel corso dei secoli [u.s.] Capolavori del Barocco napoletano in libera uscita dal Santo Sepolcro A Lugano esposte le opere italiane di solito custodite a Gerusalemme Pietà, Resurrezioni e bassorilievi conservati per secoli dai francescani ::: GIOVANNI GIARDINA LUGANO ■■■ A 70 km da Milano c’è un pezzo di Terrasanta. Apre oggi al pubblico a Lugano la mostra Barocco dal Santo Sepolcro, l’immagine di Gerusalemme nelle Prealpi, iniziativa della Galleria Canesso (ingresso libero, fino al 1˚ giugno in piazza della Riforma 2, orari 10-18). Cosa possano avere in comune la Svizzera e la Città Santa è una domanda che va girata a Maurizio Canesso, titolare delle omonime Gallerie a Parigi e Lugano. «L’occasione», racconta, si è presentata durante la mostra “Trésor du Saint-Sépulcre” a Versailles, quando il mio restauratore Serge Tiers mi ha segnalato la presenza a Gerusalemme di vari dipinti napoletani. Mi sono poi reso conto, e per questo ho sollecitato il Custode di Terra Santa padre Pizzaballa, che nelle Prealpi e a Lugano c’è un grande attaccamento a Gerusalemme». C’è stato un periodo in cui il flusso di reperti e opere era a senso unico: finché i pellegrinaggi sono stati possibili, prima che Gerusalemme cadesse in mano musulmana nel 1187, fedeli e meno devoti facevano a gara nel riportare souvenir di ogni genere. Quando i viaggi divennero troppo pericolosi, il flusso si interruppe. La creatività francescana cercò di ovviare con un itinerario alternativo, quello dei Sacri Monti. La fascia prealpina è infatti ricca di questi complessi di cappelle al cui interno sono colti, nella loro teatralità, i momenti della vita di Cristo. L’eccezionalità della mostra voluta da Canesso non è solo nella valorizzazione delterritorio prealpino. È certamente importante il risalto dato alle due lunette affrescate della chiesa di Santa Maria de- gli Angeli a Lugano: due vedute della città di Gerusalemme tanto rare per la loro precisione quanto ancora da scoprire, in una piccola chiesa nota più che altro per la maestosa crocifissione del Luini. Ma il pezzo forte è l’esposizione di alcuni quadri del Barocco napoletano provenienti direttamente dal Santo Sepolcro. Un evento storico,che documenta come durante il ’600 la tendenza si fosse invertita: non più reperti dall’Oriente all’Occidente, ma i sovrani (in questo caso del regno diNapoli) che facevano a gara per spedire in Terra Santa i tesori più preziosi. Il grande merito di averli conservati va ai francescani della Custodia, senza i quali quell’arte sarebbe andata perduta. È sposando la missione francescana di custodire la Terra Santa, nei suoi luoghi e nelle sue ricchezze oltre che nelle pietre vi- ve che sono oggi gli arabi cristiani, che l’iniziativa ha visto la luce. Per la prima volta, dunque, vengono esposti in Occidente dipinti e argenti di altissimo valore provenienti da Gerusalemme. L’ambizioso progetto mostrerà il dipinto della Resurrezione del maestro Paolo De Matteis posto nel luogo dove la Resurrezione avvenne: il Santo Sepolcro. Sempre dalla basilica del Sepolcro è Festival a Salsomaggiore Terme Tre giorni di «Mistero» fra angeli e alieni ::: RICCARDO PARADISI SALSOMAGGIORE ■■■ Ci sono più cose in cielo e in terra di quante ne sospetti la nostra filosofia. Enigmi che premono senza risposta appena oltre il muro delle solide certezze che rendono apparentemente prevedibile, e in qualche modo sicura, la nostra vita. Senonché, basta un piccolo varco in quel muro, una domanda che ci arrovella, il presentarsi dell'interrogazione su cosa ci sia prima della vita o dopo di essa, un segreto a cui alludono la scienza o la storia, per renderci meno sicuri di noi stessi e più aperti all’irrazionale. A questi enigmi sono dedicati i tre giorni del festival Mistero, ispirato all’omonima trasmissione di Italia 1, che si tiene a Salsomaggiore Terme da oggi a domenica, allorché si parlerà dei segreti della storia e della natura, di fenomenologie insolite e di miti, di simboli e di enigmi che da sempre hanno affascinato o inquietato chiunque si pone domande sull'inspiegabile, cioè tutti. «Mistero» non è un convegno di accademici o un’adunata di devotidel paranormale, è un’occasione di intrattenimento per aprire la mente all’imponderabile mantenendo la leggerezza e l'ironia. Stasera, dopo l’inaugurazione con Marco Berry e Claudio Cavalli (ideatore e produttore di Mistero), si parlerà della Gioconda, «il sorriso più enigmatico della storia». E la riflessione sul quadro di Leonardo sarà accompagnata da musiche intonate al mistero.Ma si parlerà anche di tecnologia con una conferenza su «La regia del format tv e le tecnologie con cui si filma e si esplora il mistero», oltre, naturalmente, all’esplorazione di temi classici come «Il mistero dei Templari e la Massoneria». In una tale kermesse, diretta e introdotta da Ade Capone, non potevano mancare gli alieni: si tratterà dei loro avvistamenti e delle leggende che riguardano i rapimenti perpetrati a danno (o vantaggio?) degli umani. Temi su cui si è esercitato anche il cinema hollywoodiano. Presenti, in spirito, pure angeli ed entità varie. I temi conduttori sono comunque gli stessi del format tv e del magazine Mistero, con la presenza, tra gli altri, di Silvano Vinceti, esperto d’arte e di misteri legati all’arte, in particolare quella di Leonardo, di Roberto Pinotti, uno dei maggiori ufologi mondiali, e di Giorgio Baietti, prolifico autore di saggi “misteriosi”. Tre giorni in cui chi visiterà il festival - l’ingresso è libero - potrà calarsi in un’atmosfera diversa da quella di tutti i giorni. Una ricreazione da cui magari uscire con meno certezze e con più dubbi su se stessi e il mondo che ci circonda. Il tutto, come si diceva, con la giusta dose di distacco, leggerezza e ironia. Tanto che persino i seriosissimi demistificatori del Cicap potrebbero fare una capatina per prendersi una vacanza dall'algida ragione. Perché si campa anche di favole e illusioni. E di giudizi sospesi. stato prelevato l’unico quadro rimasto al chiodo nel corso di questi secoli,L'elevazione della Croce di Francesco De Mura. Completano il ciclo del De Mura il Cristo nel Giardino degli Ulivi e la Pietà provenientidalMuseo delconvento francescano di San Giovanni Battista ad Ain Karem, periferia di Gerusalemme. La ciliegina è il paliotto d’altare della tomba del Cristo, un bassorilievo in argento restaurato per la mostra parigina "I tesori del Santo Sepolcro" e riproposta accostata alla Resurrezione del De Matteis. Un’opera, questa, su cui vale la pena soffermarsi:annerita dalfumo delle lampade a olio che adornano il Santo Sepolcro, è stata per secoli poco evidente all’occhio del pellegrino. Non stupisce dunque che il quadro, posto sulla porta d'ingresso, non fosse stato ancora attribuito. È servita una spedizione di esperti, capitanati da Canesso, per accorgersi della sua portata:«Abbiamo visto che sopra l’edicola del Santo Sepolcro c’era un dipinto completamente annerito dal fumo delle candele. Prendendo la scala e andando a vedere con la lampada ci siamo resi conto che era un capolavoro di Paolo De Matteis, in stretta relazione con il bassorilievo d’argento». Dopo aver chiesto i permessi, sono stati concessi 20 minuti per rimuovere le candele, issare una scala e osservare da vicino l'opera. «Lo status quo che vige al Santo Sepolcro»,racconta ancora Canesso,«non agevola il recupero di questi beni. Abbiamo dovuto sostituirli con foto per il periodo di assenza, e stabilire rapporti chiari con tutte le congregazioni presenti al Santo Sepolcro». Meticolosamente preparati alla spedizione, i dipinti sono giunti a Parigi dove Tiers li ha fatti rinascere, pronti per sbarcare a Lugano. 31 SPETTACOLI __Venerdì 11 aprile 2014__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ Complimenti per la trasmissione di FRANCESCO SPECCHIA Corrado Augias e i «Visionari» dell’usato sicuro ■■■ Continuo a pensare che ci sia qual- cosa di profondamente sbagliato nelle giacche di Corrado Augias. Troppo gonfie, maltagliate, dai colori impossibili spesso marroni -l’unico colore vietatissimo in tv-, le giacche di Augias erano l’elemento deragliante delle Le Storie-Diario italiano, il programma dopo il quale Augias aveva giurato di volersi ritirare dal video. Ora, visionando la sua nuova creaturina,Visionari -Raitre, lunedì, ore 23- mi rendo conto che gli abban- doni di Augias dal video sono inaffidabili come le sue giacche. Visionari prevede il racconto delle vite di quelle persone «che hanno cambiato il mondo con le loro intuizioni, da Freud a Darwin, da Marxa Santa Chiara,da Beethoven a Leonardo Da Vinci...». L’altra sera, per dire, c’era lo zombie di Charles Darwin, a cui Augias, con quella sua aria da officiante perennemente preso da narcosi, chiedeva: «Che ne è oggi dell’evoluzionismo? E quali forze si celano dietro il ritorno del creazionismo?», oppure «Professore, dunque secondo leisaremmo solo un capriccio del caso?». E Darwin pareva disorientato. E, di certo, pensava che fosse un capriccio del caso che Augias, uscito dalla porta del mattino di Raitre,vifosse rientrato dalla finestra notturna. Dopodichè, partendo praticamente dalla «morte di Dio» e dal suo laicismo irriducibile, Augias finiva coll’imporre il suo punto di vista apparentemente felpato (e parlo da laico irriducibile) al teologo Vito Mancu- so e, eppoi allo psichiatra dai capelli elettrici Vittorino Andreoli. Chiamando in causa Cesare Lombroso, Ilvo Diamanti, l’evoluzionismo,Telmo Piovani,e la salute delfeto. Mancavano solo Eugenio Scalfari (ma non è detto che non ci faccia un capatina, col suo libro) e il priore di Bose. Tra l’altro, uno dietro l’altro, in un appassionato crescendo intellettuale, affioravano altri feroci interrogativi: nella precarietà globalizzata,qualisono le nuove classi in lotta fra loro? Chi sono oggi i nemici di Papa Francesco? La musica può ancora migliorare il mondo? Si può arrivare a sacrificare la propria vita in nome di un ideale? La psicoanalisi e i suoi dettami quanto e come sono frequentati negli anni 2000? Ora, non che Visionari, col suo carico di pesanti interrogativi, sia un brutto programma. Anzi. Ma la sensazione è quella dell’enorme deja vu, tra le interviste impossibilifiore all’occhiello di Radioraianni 60, Beniamino Placido, Ravasi, un pizzico di Gad Lerner. Usato sicuro. Ma pur sempre usato... PAOLO NUTINI «Sogno un duetto con Adriano Celentano» Il cantante scozzese, in tour in Italia a luglio, presenta «Caustic love» con un omaggio a Chaplin ::: LEONARDO IANNACCI ■■■ «Celentano? Non vedo l’o- ra di lavorare con lui e penso proprio che alla fine dell’estate qualcosa di concreto possa accadere. Di Adriano amo i classici, le canzoni che sono conosciute un po’ in tutto il mondo». Chi parla è Paolo Nutini,ex enfant-prodige della canzone britannica. Lui è scozzese, nato a Paisley ma il cognome evidenzia chiare origini italiane - toscane per la precisione anche se, parlandoci, di mediterraneo ha soltanto lo sguardo e, ascoltando i suoi dischi, le melodia calda delle nostre romanze. A 27 anni Nutini ha un sogno curioso nel cassetto: quello di lavorare fianco a fianco con il Molleggiato che ha quasi il triplo dei suoi anni. «Ma Celentano ha un’energia unica. E poi canta ancora divinamente. Dopo la mia esibizione all’ultimo Festival di Sanremo mi ha telefonato per congratularsi e forse verrà a vedermi in uno dei tre concerti che terrò in Italia a metà luglio (16 a Genova, 17 a Padova e 19 a Roma ndr)». Nutini, uno che ha venduto in pochi anni cinque milioni di dischi e si è imposto in grande stile in top-parade di alto livello come sono quelle americane e inglesi dove a farla da padrona sono satanassi che si chiamano Coldplay e Pharrell Williams, Jay-Z e Michael Bublè oppure regine del calibro di Beyoncè, Lady Gaga o Katy Perry, è di passaggio nella terra dei suoi avi per presentare il nuovo album Caustic love, in uscita martedì prossimo per At- ORIGINI ITALIANE Paolo Nutini è nato in Scozia, ma ha origini italiane. Ha venduto cinque milioni di dischi. È stato ospite all’ultimo festival di Sanremo [u.s.] lantic Records. Un disco coprodotto con Dani Castelar che è già cult dalle sue parti, uscito a cinque anni di distanza dall’ultimo di inediti di questo ragazzo dal gran ciuffo e dalle idee piuttosto chiare su come vanno le cose nel mondo. «Mi chiedete se c’è una cosa che non sopporto? Beh, quelli che raccontano di essere dei perfetti credenti in Dio. Poi vanno a casa e riempiono di botte la moglie perché ha una minigonna troppo corta oppure pestano un uomo soltanto perché si scopre che costui è omosessuale». In cinque anni il buon Paolo ha studiato per il nuovo album, ha composto liriche, ha scritto le parole ma anche vissuto: «Mi so- no fidanzato. Ho imparato a cucinare e a vivere da indipendente. Mi sono anche concesso un’interminabile vacanza in Spagna, steso al sole a meditare e a pensare a nuove canzoni.Sono diventato un po’ più grande con i miei errorisentimentali ma se un giorno avrò una famiglia e dovrò crescere figli, beh vorrei sapere cosa fare,dovrò insegnare loro qualcosa». Confermando che gli scozzesi parlano un idioma strano e incomprensibile rispetto a quello che è l’inglese classico del sud dell’Inghilterra, Nutini ci racconta della nascita di una delle tracce più belle dell’album, Iron sky: «In questa canzone ho voluto inserire il monologo che Charlie Chaplin fa alla fine di uno dei suoi film più significativi, Il grande dittatore. Una pellicola che rimane modernissima. Di Chaplin ho sempre ammirato il suo enorme talento e la capacità di realizzare i sogni artistici attraverso il cinema. Questa canzone parla di quanto sia fondamentale amare il prossimo in questa era». L'album che scorre in sottofondo all’intervista è variopinto nei suoi passaggi: si va dalla dolce Fashion, cantata in duetto con Janelle Monae al rythm&blues One day, dalla divertita ballad Let me down easy all’emozionante Loking for something che Nutini ha voluto dedicare alla madre. Il ragazzo italo-scozzese è esploso sulla scena musicale mondiale nel 2006 con un album molto pop, These Streets, che da solo ha venduto 1,5 milioni di copie nel Regno Unito. Tre anni più tardi, ecco il disco Sunny Side Up. Nominato ai Brits, vincitore di un IvorNovello Award, è l’artista maschile che ha venduto di più in Inghilterra del 2009 e 2010. Prima della lunga pausa per il nuovo album che contiene una straziante canzone d'amore,Diana, su una ragazza che ama senza innocenza né compromessi. È esistita nella sua vita, Nutini? «È chiaro che un amore senza compromessi fa comodo. Raccontavo la storia tormentata di un amico (sorride, ndr) non una mia. E comunque l’amore è caustico, può essere positivo ma anche parecchio corrosivo». CONVEGNO A ROMA Web e legalità, come difendere il diritto d’autore La diffusione della Rete, l’accesso sempre più frequente alla fruizione di contenuti audio e video sul web, hanno fatto registrare un nuovo picco di abusi e costringono i produttori a correre ai ripari. «Nell’audiovisivo sono stati superati i 255 milioni di atti di pirateria e ciò potrebbe causare in Italia la perdita di oltre 20mila posti di lavoro». Questi dati sono emersi nel corso della tavola rotonda «Web e Legalità, il futuro del diritto d’autore» che si è tenuta ieri alla Luiss di Roma. Si sono confrontati sulle ricette contro la pirateria Gina Nieri (CdA Mediaset), Antonio Marano (vicedirettore Rai), Riccardo Tozzi (presidente Anica), l’attore Giulio Scarpati e l’avvocato Stefano Previti. A moderare l’incontro Mario Giordano, direttore del Tg4 ed editorialista di «Libero». Per Gina Nieri «web e legalità devono diventare due termini che vanno a braccetto e in Italia, anche grazie al regolamento dell’Agcom, si stanno facefacendo importanti passi in avanti». La richiesta è «un’assunzione di responsabilità di tutti i Paesi europei per fare in modo che le regole vengano rispettate», ha aggiunto Nieri. Il 26% dei posti di lavoro nella Ue sono originati da qualche forma di proprietà intellettuale. Per Previti è quindi necessario «non essere timidi nel difendere il lavoro di quanti operano e investono nella creazione dei contenuti». Cambio della guardia alla Cbs Il comico Stephen Colbert sarà il nuovo Letterman ::: MARIANNA BAROLI ■■■ Ecco Stephen Colbert. Sarà lui il successore del leggendario David Letterman quando, nel 2015, il presentatore lascerà per sempre la conduzione del suo The Late Show. Un ritiro dalle scene che aveva stupito e fatto chiacchierare e che da subito aveva creato, molti, anzi moltissimi i rumors. Sul web, i più affezionati allo show, davano Colbert come unico e degno successore di Letterman. E lui, rampante 50enne, comico - ovviamente - che divide da sempre l’America, ce l’ha fatta,battendo nomi come Ellen DeGene- res, ormai conosciutissima e apprezzatissima con il suo talk e Jon Stewart, suo guru e maestro. Perché con il suo The Colbert Report, l’unico programma che ricalca le orme diun telegiornale in salsa satirica, Colbert è tra i presentatori più criticati d’America grazie alle battute piccate che non guardano in faccia a nessuno. Colbert ha anche un merito: quello di aver reso la satira televisiva mainstream, alla portata di tutti, non è uno che fa sconti. Il suo programma, in onda su Comedy Time, proprio per i toni inconsueti, si è portato a casa, nel corso degli anni, ben 3 nomination agli Emmy Awards e lo stes- so Stephen Colbert è stato menzionato nella lista delle 100 persone più influenti del 2008 e del 2012 della rivista Time, arrivando sempre al secondo posto nel sondaggio del pubblico. «Siamo emozionati di avere Stephen con noi», ha annunciato Leslie Moonves, presidente e CEO della CBS Corporation.Colbert, che rimarrà legato alla rete da un contratto di cinque anni, è stato descritto da Leslie Moonves come «una delle più inventive e rispettate forze della televisione». La data di partenza è ancora incerta, si attende solo che David Letterman decida quando dire addio alla poltrona. Certo è che, nel 2015, il Stephen Colbert prenderà il posto di David Letterman nel 2015 [u.s.] The Late Show cambierà totalmente veste e luogo di produzione. «Essere stato uno degli ospiti dello show di David Letterman è stato per me uno dei punti più alti della mia carriera», ha affermato Col- bert, «mai avrei immaginato o sognato di essere il suo erede. Tutti noi che facciamo show serali seguiamo i suoi passi, essere nelle suo scarpe è semplicemente fantastico». 32 __Venerdì 11 aprile 2014__ PALINSESTI __Venerdì 11 aprile 2014__ RAI UNO RAI DUE RAI TRE CANALE 5 ITALIA UNO RETE QUATTRO LA 7 6.30 6.45 8.15 6.00 6.00 7.55 6.50 7.20 6.00 6.45 10.00 10.30 10.50 11.00 11.25 12.00 13.30 14.00 14.10 15.20 18.50 20.00 20.30 21.10 21.15 23.45 0.50 TG1 - Previsioni sulla viabilità CCISS Viaggiare informati Unomattina. Condotto da Duilio Giammaria ed Elisa Isoardi. Per il TG1 Paolo Di Giannantonio Che tempo fa (all'interno) Unomattina Storie Vere "Crisi e burocrazia" Unomattina Verde "Tra pasta e cioccolata" Che tempo fa TG1 Unomattina Magazine "Le uova di Pasqua" La prova del cuoco. Condotto da Antonella Clerici TG1 TG1 Economia Verdetto Finale "Storie di bullismo". Condotto da Veronica Maya La vita in diretta. Condotto da Franco Di Mare e Paola Perego L'eredità. Condotto da Carlo Conti TG1 Affari tuoi. Condotto da Flavio Insinna Carosello Reloaded La pista. Condotto da Flavio Insinna. In giuria Rita Pavone, Gigi Proietti e Claudia Gerini TV7 Settimanale del TG1 "Tra i servizi: La satira ai tempi nostri" TG1 Notte Che tempo fa 8.35 10.00 11.00 13.00 13.30 13.50 14.00 16.15 17.45 17.50 17.55 18.15 18.45 20.30 21.00 21.10 23.00 23.30 23.45 1.10 Cartoon Flakes Due uomini e mezzo con Charlie Sheen Desperate Housewives con Teri Hatcher TG2 Insieme I Fatti Vostri. 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Condotto da Barbara d’Urso TG5 Minuti (all'interno) Avanti un altro. Condotto da Gerry Scotti TG5 - Meteo.it Striscia la Notizia La voce del'irruenza. Condotto da Ficarra e Picone Prima tv Le mani dentro la città SuperCinema "Giorgio Pasotti racconta "La Grande Bellezza"" Grande Fratello - Live TG5 Notte - Rassegna Stampa - Meteo 5 Striscia la Notizia La voce dell'irruenza (Replica) Uomini e Donne (Replica) SATELLITI FILM SPORT 19.20 La memoria del cuore Con Rachel McAdamsSCH 19.20 Ti amerò... fino ad ammazzarti Con Kevin Kline SCC 19.35 Le avventure di Zarafa - La giraffa giramondo SCF 21.00 Lou - storia di un sentimento Con Lily Bell Tindley SCP 21.00 Killing Me Softly Con Heather GrahamSCM 21.00 Amistad Con Morgan FreemanSCU 21.00 La dura verità Con Gerard Butler SCC 21.00 Sinbad: La leggenda dei sette mari SCF 21.10 Special Forces Liberate l'ostaggio Con Diane Kruger SCH 21.10 Kill Bill - Volume 2 Con Uma Thurman SC1 22.30 Liz & Dick Con Lindsay Lohan SCP 22.30 Coach Carter Con Samuel L. Jackson SCF 22.40 S.P.Q.R. 2000 e 1/2 anni fa Con Christian De Sica SCC 22.45 Paura Con Peppe Servillo SCM 23.05 Indovina perché ti odio Con Adam Sandler SCH 23.30 Treno di notte per Lisbona Con Jeremy Irons SC1 23.40 La promessa dell'assassino Con Viggo Mortensen SCU LEGENDA C CN D ES DY Cult Cartoon Network Discovery Chan. HD Eurosport HD Disney Channel 15.30 Ciclismo, Giro dei Paesi Baschi 2014 5a tappa (Diretta) ES 17.00 Calcio, UEFA Youth League 2013/2014 Seconda semifinale Schalke 04 Barcellona (Diretta) ES 18.30 Sollevamento pesi, Europei 2014 Da Tel Aviv (Israele) 94 kg Uomini (Diretta) ES 20.00 Rubrica sportiva Serie B prepartita (Diretta) SP1 20.30 Calcio, Serie B 2013/2014 Anticipo 34a giornata Cesena - Spezia (Diretta) SP1 20.30 Rubrica sportiva Sky studio (Diretta) SP2 21.00 Golf, Augusta Masters 2014 Dall'Augusta National Golf Club (Georgia) 2a giornata (Diretta) SP2 21.15 Boxe, Boxe Match internazionale - Pesi Massimi, da Berlino C. Hammer vs K. Airich (Diretta) ES 22.30 Rubrica sportiva Serie B postpartita (Diretta) SP1 HD 10.25 12.25 13.00 13.40 14.00 14.10 14.35 15.00 15.55 17.10 17.50 18.05 18.30 19.20 21.10 0.00 1.40 9.40 10.45 11.30 12.00 12.55 14.00 15.30 15.45 18.55 19.35 20.30 21.15 0.00 0.05 6.55 7.00 7.30 7.50 7.55 9.45 11.00 13.30 14.00 14.40 16.40 18.10 20.00 20.30 21.10 22.40 0.30 TGLa7 - Meteo Oroscopo - Traffico Movie flash Omnibus Rassegna Stampa TG La7 Omnibus meteo Omnibus. Condotto da Andrea Pancani, Alessandra Sardoni Coffee Break. Condotto da Tiziana Panella L'aria che tira. Condotto da Myrta Merlino TG La7 TG La7 Cronache. Condotto da Bianca Caterina Bizzarri Le strade di San Francisco "Un omicidio da 10 dollari" "Gioco pericoloso" con Karl Malden Il Commissario Cordier "Pulsione mortale" con Pierre Mondy L'ispettore Barnaby "Patto di sangue" con John Nettles TG La7 Otto e mezzo. Condotto da Lilli Gruber Crozza nel paese delle meraviglie. Condotto da Maurizio Crozza (Diretta) Bersaglio Mobile. Condotto da Enrico Mentana (Diretta) TG La7 Night Desk. Condotto da Flavia Fratello, Edgardo Gulotta CLASS TV TELEFILM Rai 4 Rai 5 21.00 La famiglia Addams "Uno stipendio per Pugsley" FR 21.00 Prima tv Criminal Minds "Numero privato" FC 21.00 C'era una volta "Una fata piuttosto comune" F 21.05 I maghi di Waverly DY 21.10 Il Trono di Spade "Valar Dohaeris" SKA 21.25 I fantasmi di casa Hathaway "Scambio di figli" NCK 21.30 I maghi di Waverly "Le piccoline di papà" DY 21.35 La famiglia Addams "Tanti auguri, Nonna Frumy" FR 21.50 Drake & Josh NCK 21.50 Da Vinci's Demons "Il sangue dell'uomo" F 21.55 Prima tv The Blacklist "Madeline Pratt" FC 21.55 Life Bites DY 22.05 La famiglia Addams "Morticia arredatrice" FR 22.10 Il Trono di Spade "Ali oscure, oscure parole" SKA 21.10 Silent Hill (Horror, 2006) con Radha Mitchell, Laurie Holden, Sean Bean. Regia di Christophe Ganns. 23.35 Breaking Dawn (Thriller, 2004) con Kelly Overton, James Haven. Regia di Mark Edwin Robinson. 21.15 La guerra dei vulcani Tra Rossellini, Bergman e Magnani (Documentario, 2011) Regia di Andrea Patierno, Francesco Patierno. 22.15 Scaramouche Scaramouche (Canale 27 del digitale terrestre) Cielo Class Cnbc DOCUMENTARI RAGAZZI 19.45 I Simpson "Le allegre comari di Rossor" F 20.25 Vip Action Transformers Prime Beast Hunters CN 21.15 Regular Show CN 21.40 Adventure Time CN 22.05 Regular Show CN 22.30 Lo straordinario mondo di Gumball CN 22.35 Johnny Test NCK 22.55 Gormiti CN 23.10 Johnny Test NCK Canale disponibile anche in alta definizione NGC SC1 SCC SCF SCH 8.35 9.40 8.15 Miami Vice "Rock duro" con Don Johnson Hunter "La dalia nera" con Fred Dryer Carabinieri "Adolescenti in fuga" con Manuela Arcuri Ricette all'italiana TG4 - Meteo.it Un detective in corsia "Assassinio in famiglia" con Dick Van Dyke La signora in giallo "Codice d'accesso per un delitto" con Angela Lansbury Lo sportello di Forum. Condotto da Barbara Palombelli My Life - Segreti e passioni Cuori Ribelli (Avventura, 1992) con Nicole Kidman, Tom Cruise, Thomas Gibson. Regia di Ron Howard. TG4 - Meteo.it Il segreto Tempesta d'amore Quarto Graado "La scomparsa di Elena Ceste ed Eleonora Gizzi". Condotto da Gianluigi Nuzzi con Alessandra Viero (Dir.) I bellissimi di R4 Basic Instinct 2 (Thriller, 2006) con Sharon Stone, David Morrissey, Charlotte Rampling. Regia di Michael Caton-Jones. CANALI FREE DIGITALE TERRESTRE 21.00 Quattro matrimoni in Italia "Terza puntata" FL 21.00 Prima tv Miti da sfatare "Fatelo a casa" D 21.00 Ascesa e caduta del Terzo Reich THC 21.10 Prima tv The Face "Quinta puntata" SKU 21.25 Esperimenti esplosivi "Il fulmine che non c'è" NGC 21.55 Project Runway Italia FL F - FR Fox HD - Fox Retro FC-FL Fox Crime HD Fox Life SKA Sky Atlantic MGM Metro Goldwyn Mayer NCK Nickelodeon 7.45 Friends "La serata rubata" "Il libro di Rachel" con Jennifer Aniston Vecchi Bastardi. Condotto da Paolo Ruffini (Repl.) Urban Wild (Repl.) Come mi vorrei. Condotto da Belen Rodriguez (Repl.) Dr. House - Medical Division "Piegato prima parte" "Piegato seconda parte" con Hugh Laurie Studio Aperto Sport Mediaset Grande Fratello Grande Fratello - Live I Simpson Dragon Ball Le grandi battaglie Vecchi Bastardi. Con Paolo Ruffini Urban Wild Come mi vorrei. Condotto da Belen Rodriguez Vecchi Bastardi. Condotto da Paolo Ruffini Prima tv I Simpson Studio Aperto Meteo.it C.S.I. "Suicidio di massa nel deserto" "Falso colpevole" con George Eads Colorado "Quarta puntata - Ospite: Beppe Braida". Condotto da Diego Abatantuono e Chiara Francini Oktagon, Oktagon Grande Fratello 33 National Geo.HD Cinema 1 HD Cinema Comedy HD Cinema Family HD Cinema Hits HD SCM Cinema Max HD SCP Cinema Passion HD SP1-2-3 Sky Sport 1-2-3 HD SKU Sky Uno THC The History Channel Rai Storia 21.15 I giorni che hanno scosso il mondo 22.25 Res Tore 23.05 Diario Civile Rai Movie 21.15 Nella rete del serial killer (Drammatico, 2007) con Diane Lane, Billy Burke. Regia di Gregory Hoblit. 22.55 Katyn (Storico, 2007) con Andrzej Chyra. Regia di Andrzej Wajda. 21.10 X Factor 7 "Il Live - Ospite Matthew Morrison". 23.45 Ladyboy: il terzo sesso Iris 21.00 Codice Magnum (Azione, 1986) con Arnold Schwarzenegger, Kathryn Harrold Regia di John Irvin. 23.00 Adesso cinema! 23.30 La legge del crimine (Thriller, 2009) con Jean Reno, Gaspard Ulliel. Regia di Laurent Tuel. Class TV 18.40 Law & Order con Sam Waterston 20.40 I Cesaroni. Con Claudio Amendola 22.35 Lo Schiaffo 23.30 Bellessere (Canale 507 di Sky) 21.05 5 Giorni sui Mercati. Condotto da M. Valerio 22.00 Linea Mercati Notte 22.30 Desk China Class Horse (Canale 221 di Sky) 18.25 FEI Equestrian World 2014 19.30 Furusyyia Nations Cup Wellington 20.50 Reem Acra FEI World Cup 0.30 Class Horse TG CANALI PREMIUM DIGITALE TERRESTRE Joi Action Mya 19.30 Psych "Immunità diplomatica" "Vuoto di memoria" con James Roday 21.15 Prima tv Mom 22.05 The Big Bang Theory "Il vortice della caccia al tesoro" "La minimizzazione manipolatoria" con Johnny Galecki 21.15 Prima tv I signori della fuga "Il ricatto" con Domenick Lombardozzi 22.00 Grimm "Storie che raccontiamo ai nostri ragazzi" con David Giuntoli 22.50 Almost Human "Aritmia" con Karl Urban 23.40 Fringe "Visioni forzate" con Anna Torv 20.20 Parenthood "Chiarimenti" con Peter Krause 21.15 E.R. - Medici in prima linea "Karma" con Noah Wyle 22.05 Parenthood "L'anello" con Peter Krause 23.00 Nip/Tuck "Naomi Gaines" con Dylan Walsh Premium Cinema Studio Universal Premium Calcio 21.15 Prima tv The Face of Love (Sentimentale, 2013) con Annette Bening, Ed Harris, Robin Williams. Regia di A. Posin. 22.50 The Five-Year Engagement (Commedia, 2012) con Jason Segel, Emily Blunt, Alison Brie. Regia di Nicholas Stoller. 20.40 A noi piace corto 21.15 Prima tv Milius (Documentario, 2013) Regia di Joey Figueroa, Zak Knutson. 23.05 Il vento e il leone (Drammatico, 1975) con Sean Connery, Brian Keith, Candice Bergen. Regia di John Milius. 19.45 Highlights Uefa Europa League 20.00 Highlights Lega Pro 20.25 Calcio, Serie B 2013/2014 Anticipo 34a giornata Cesena Spezia (Diretta) 22.30 Magazine Champions League 23.00 La tribù del calcio Scandalo doping, Armstrong fa i nomi MotoGp, alle 16.55 prove libere a Austin Atletica, Powell squalificato 18 mesi L’ex ciclista Lance Armstrong avrebbe fatto i nomi delle persone implicate nelle pratiche di doping che lo riguardano. Il texano ha indicato il ds Pepi Marti e i dottori Celaya, Garcia e Ferrari come i fornitori delle sostanze illegali che gli hanno causato la radiazione. Iniziano oggi le prove libere del Motomondiale ad Austin, Texas (week-end in esclusiva su Sky), seconda gara della stagione. Alle 16.55 scende in pista la MotoGp, domani (21) le qualifiche, domenica (21) il Gp. Colin Edwards, 40 anni, annuncia il ritiro a fine campionato. Il giamaicano Asafa Powell, ex primatista del mondo nei 100 metri, è stato squalificato per 18 mesi per doping. La decisione è stata presa dalla commissione disciplinare anti-doping del suo Paese. Il 31enne velocista era stato trovato positivo a uno stimolante (l’Oxilofrine) lo scorso luglio. AVANTI TUTTA La gioia di Andrea Pirlo dopo la punizione vincente dell’1-0. Sopra, il mister della Juve, Antonio Conte, e Alena Seredova, moglie del portiere bianconero Gigi Buffon [Ansa e LaP] EUROPA LEAGUE, 2-1 AL LIONE ::: MATTEO SPAZIANTE ■■■ Missione compiuta: pur con qualche difficoltà di troppo, la Juve batte il Lione 2-1 e vola in semifinale di Europa League. Ci si aspettava una serata tranquilla, alla luce anche dell’1-0 dell’andata, ma i bianconeri si sono complicati da soli la vita con un primo tempo sottotono che ha rimesso in bilico la qualificazione. Eppure la sfida si è messa subito in discesa grazie ad Andrea Pirlo, che sblocca il risultato con una punizione dal limite conquistata da un attivo CarlitosTevez. E ilbresciano suicalcipiazzatiormaiè diventato una sentenza: 43˚ gol in carriera da fermo,da dove ha trovato 14 delle sue ultime 15 reti e tutte le sei messe a segno in questa stagione. Con il vantaggio in tasca la Juve abbassa i ritmi, rischia grosso al 14’ per un tocco di mano non visto di Bonucciin area,sul contropiede seguente anche Tevez si guadagnerebbe un rigore ma Mallenco fa finta di nulla. I molti errori dei bianconeri danno però fiducia ai francesi, che iniziano a prendere campo anche perché la mossa di Garde di marcare a uomo Pirlo dà i suoi frutti. Senza la guida del suo regista, la Juve si perde, affidandosi troppo ai lanci di Bonucci e a un Vucinic fantasma.E la supponenza viene punita: sugli sviluppi di un corner la palla arriva a Briand che di testa trova l’1-1 con la complicità di Marchisio e Buffon. A Torino cala il silenzio e arriva anche un po’ di paura, tanto che la squadra di Conte lascia ancora più spazio agli ospiti dando più di un segnale di stanchezza. L’unica occasione del Lione però arriva per un destro dalla distanza di Gonalons sul quale stavolta Buffon è attento. La sfuriata diConte neglispogliatoi dà i suoi frutti ad inizio ripresa. Arriva subito a inizio ripresa il tanto agognato gol di Tevez per il 2-1 con Juve missione compiuta Bianconeriin semifinaledopo 11 anni con qualche paura di troppo.Pirlo apre,Briand spaventa, Marchisiochiude i giochigrazie a una deviazione.Tevez resta ancora a secco.Alle 12 il sorteggio JUVENTUS-LIONE 2-1 RETI: 4’ pt Pirlo, 18’ pt Briand, 23’ st Marchisio. JUVENTUS (3-5-2): Buffon 5.5; Caceres 6, Bonucci 6, Chiellini 6; Isla 6, Vidal 5.5 (30’ st Pogba sv), Pirlo 6.5, Marchisio 6, Asamoah 6; Tevez 7 (35’ st Giovinco sv), Vucinic 4.5 (14’ st Llorente 6). All. Conte. LIONE (4-3-1-2): Lopes 6; Tolisso 6, Konè 5.5, Umtiti 5, Bedimo 6; Ferri 6, Gonalons 6.5, Mvuemba 6; Malbranque 6.5 (31’ st Danic sv); Briand 6.5 (25’ st Njie 6), Lacazette 6.5 (25’ Gomis 6).All. Garde. ARBITRO: Undiano Mallenco (Spa). NOTE: ammoniti Bonucci, Marchisio, Umtiti, Gonalons. LE ALTRE: Benfica-Az Alkmaar 2-0; Siviglia-Porto 4-0; ValenciaBasilea 5-0 (d.t.s.). In neretto le qualificate. un gran colpo ditesta:ma èfuorigioco. Per il nuovo vantaggio i bianconerinon devono però aspettaretroppo: al 23’ Marchisio batte di nuovo Lopes con un destro dalla distanza nettamente deviato da Umtiti e scaccia le ultime paure dei tifosi, che tornano a respirare. Il finale serve per dare un po’ di riposo ai titolari, con Vidal e Tevez richiamati in panchina da Conte: l’argentino continua il suo digiuno di gol europei addirittura dal 2009 (25 partite e 1788’ senza reti), quando vestiva ancora la maglia del Manchester United. Lo zero nel tabellino per l’Apache non rovina comunque la serata della Juve, che ottiene la qualificazione centrando la prima semifinale per un’italiana da quando esiste l’Europa League (la Fiorentina ciarrivò nel 2007-08, quando ancora si chiamava Coppa Uefa) e tornando al penultimo atto di una competizione continentaledopo 11 anni(ultima volta in Champions nel 2003). Ora di nuovo testa al campionato, lunedì c’è l’Udinese: Conte non vuole fermare la sua corsa verso la storia. Nuovo ds, traballa la tregua al Milan Barbara e Galliani divisi fra Giovanni Galli e Sogliano ::: FRANCESCO PERUGINI ■■■ In casa Milan dovrebbero essere giorni d’attesa per il destino del Cavaliere e il cda del 16 aprile. Ma il calciomercato non lascia tranquilla Barbara Berlusconi al rientro dalla missione in Oriente. Dopo aver ottenuto il versamento di 50 milioni Fininvest nelle casse rossonere, BB deve garantire ai fratelli che quei soldi verranno spesi bene. Non sarà una ricapitalizzazione, bensì un versamento in conto deposito per coprire i mancati introiti di Champions senza interferire sul fair play finanziario. Ad Adriano Galliani e al futuro ds toccherà il compito di farli fruttare. La nomina è di competenza dello storico ad, ma la scelta dovrà essere come sempre condivisa. E mentre il campo fa sorridere (ElShaarawy domanipotrebbe tornare in campo con la Primavera), le due anime della società rischiano di tornare a dividersi. Barbara Berlusconi e Galliani [Ansa] Salutato Ariedo Braida, Galliani vorrebbe un uomo difiducia dalpedigree rossonero: Giovanni Galli. L’ex portiere - da poco allenatore Uefa Pro - ha dato la propria disponibilità a tornare nei panni di dirigente sportivo dopo la corsa fallita a sindaco di Firenze. Si è parlato nelle ultime ore anche di un accordo tra Galliani e Lady B sul suo nome, ma in realtà non ci sarebbe alcuna convergenza. Già ds sfortunato a Foggia,Galliha guidato la risalita della Fiorentina dopo il fallimento. La sua ultima esperienza risale però al 2008: appena due mesi al Verona in C1. Il favorito di Barbara è invece sempre stato un altro gialloblù: Sean Sogliano. Tra Varese e Hellas, il ds ha piazzato tanto colpi come Jorginho e Iturbe. Sarebbe dunque un nome di sicuro affidamento per il “giovane Milan”. Il dirigente ha temporeggiato in attesa di garanzie sulla convivenza con Galliani, l’Hellas ha rilanciato con un ricco rinnovo fino al 2017. Dovesse saltare restano inomi di Riccard Bigon (legato al Napoli fino al 2016) o Andrea Berta (Atletico Madrid). O magari quel Paolo Maldini che sogna il rientro in società. Ma allora si aprirebbero nuovi scenari di crisi. NUOVO AD PER L’INTER Ecco Bolingbroke Rinnoverà San Siro ::: MILANO ■■■ Arriveràanche dalla squadra più indebitata del mondo, cioè il Manchester United (rosso di 569 milioni di dollari), ma Michael Bolingbroke, il prossimo amministratore delegato dell’Inter, è uno che ci sa fare. Sei anni da vicepresidente del Cirque du Soleil, dove si occupava della strategia dello show, per poi passare ai Red Devils nel 2007 con il ruolo di direttore operativo, con particolare attenzione agli aspetti dello stadio (biglietti, ospitalità e tutte le operazioni relative ai giorni delle partite), oltre che dei servizi aziendali, tra cui finanza, risorse umane, legali e dell'information technology. A Milano arriverà a giugno alla scadenza del suo contratto e come ad affiancherà Williamson nella gestione della società. Ovviamente però, essendo il suo campo di lavoro nelle ultime stagioni, avrà particolare attenzione alle questioni riguardantiSan Siro:le operazioni di rinnovamento dello stadio saranno nelle sue mani, a dimostrazione che per ora Thohir non sta pensando ad un nuovo impianto. M.SPA. 35 SPORT __Venerdì 11 aprile 2014__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ ::: SARTEANO (SI) Ciclismo in lutto Addio Nando Terruzzi Era il «Re della 6 giorni» Esordì a quattro anni vittoria. Da allora Terruzzi è stato sinonimo di velodromo e sprint, diventando il «Re della 6 giorni», il migliore di una specialità che oggi resiste ■■■ Se n’è andato ieri a 90 anni, Nando per gli appassionati ma che prima elevava Terruzzi, dopo una vita da predestinato. al rango di stelle. Tanto che in molti scamLa prima corsa a 4 anni e 4 mesi: il Trofeo biavano (o amavano scambiare) Terruzzi Velodromo Sempione, nella sua Milano. Il con il celebre attore francese Jean Gabin. primo dei due giri (ciascuno di 600 metri) Potenza dello sprint e dei successi di Nanlo pedalò senza neanche pensarci, tanta era l’emozione di essere il più piccolino in Terruzzi [web] do, oro nel tandem all’Olimpiade di Londra nel 1948 (con Renato Perona), profespista. Poi incrociò lo sguardo del padre, severo, e in lui si accese la scintilla: scatto, rimonta e sionista dal 1949 al 1965. Su 149 caroselli ne ha vinti 25 e ha collezionato 32 secondi posti e 19 terzi. Gatto in bici (era capace di infilarsi dove non c’erano buchi) quanto istrionico nella vita,Terruzzi erauna delizia per i fotografi: sapeva pedalare con una gamba e l’altra appoggiata al manubrio leggendo il giornale, o frenare con la punta del naso sul copertone. I freestyler di oggi avrebbero avuto di che imparare da un uomo che negli ultimi anni a Sarteano (in provincia di Siena, dove si era ritirato da tempo) era costretto a spostarsi col girello, mentre la memoria di ferro e il suo spirito libero non l’hanno mai tradito. [Loto] BARÇA AL BIVIO La pazza tentazione di vendere Messi Il sacrificio della Pulce sarebbe il primo passo per rifondare la squadra. Ma prima c’è da sbloccare il mercato ::: MATTEO SPAZIANTE ■■■ Accostare le parole “Barcellona” Lionel Messi, 26 anni, al Barça dal 2000: tra i tanti titoli, ha vinto 6 volte la Liga, 3 Champions, 2 Supercoppe europee [Ansa] e “ciclo finito” è sempre stato un azzardo. Ché con i campioni non si può mai sapere, nel momento opportuno tirano sempre fuori il meglio (leggasi una potenziale vittoria della Liga a maggio). Ma se bastano tre indizi per fare una prova, per i blaugrana i segnali di un’era giunta ormai alla conclusione iniziano ad essere tanti. C’è già chi si spinge in là, chiedendo una rifondazione ma servono anche i soldi per farla. Così in Catalogna può prendere piede una pazza idea: vendere Lionel Messi. Non una cessione a cuor leggero. Perché, anche in una stagione complicata come questa (tra infortuni, quello strano malessere che lo portava a vomitare, il Pallone d’oro soffiatogli da Cristiano Ronaldo) la Pulce i gol li continua a fare e non pochi (38 in 39 partite, uno ogni 81’). Quello però visto contro l’Atletico Madrid è sembrato il lontano cugino argentino: 6,8 km percorsi (solo 1,5 km più del portiere Pinto), 0 tiri in porta, 18 palle perse e solo 5 dribbling tentati con 3 errori. Non basta per metterlo sul banco degli bolliti, né per farsi qualche domanda sul suo reale valore. Ma se si vuole andare oltre l’era deltiki-taka bisogna cambiare radicalmente la squadra, e con i 200 milioni che il Psg si vocifera possa offrire tutto sarebbe molto più semplice. Pare fantamercato,ma non è cosìlontano dalla verità. E lo stesso Messi potrebbe scegliere una strada alla Guardiola,cioè spegnere la classica voce del«vince solo perché gioca neal Barça». Tutto ruota però intorno allo stop imposto dalla Fifa ai blaugrana, una sanzione che se confermata potrebbe bloccare tutti i piani di rivoluzione, ipotetica cessione di Messi compresa. Piani che erano già partiti, perché la squadra non è giovanissima, gran parte dei titolari sono gli stessi da anni (Iniesta, Xavi e Bu- squets erano in campo anche nella finale di Champions del 2009) e la vecchia guardia formata dallo stesso Xavi, capitan Puyol e Victor Valdes ormai è vicina a lasciare. Il problema è che con ilmercato chiuso nessuno potrà essere sostituito adeguatamente. Non che avere massima libertà negli acquisti sia sempre sinonimo di ottimi colpi. Basta prendere l’arrivo di Neymar, che ad oggi a Barcellona ha portati più IL GIALLO «Leo ancora papà» Ma la moglie nega Dopo la delusione per l’eliminazione dalla Champions, la serata di Leo Messi sembrava aver preso una piega differente: con un tweet la moglie Antonella Roccuzzo (web) aveva annunciato di essere in dolce attesa. Immediata la smentita della diretta interessata: il profilo Twitter da cui è trapelata la notizia è falso. grane che benefici. Un affare inizialmente da 57 milioni di euro, salvo poi scoprire che la cifra si aggirava intorno ai 90 (con le conseguenti dimissioni del presidente Rosell). E anche in campo c’è stata qualche difficoltà, che però potrebbe rientrare in quella strana caratteristica di Messi, che si è “mangiato” i compagni di reparto.Altro buon motivo per rivoluzionare l’attacco, che passerebbe nelle mani dell’ex Santos. Una soluzione per farli coesistere avrebbe dovuta trovarla Gerardo Martino. Ma i dubbi sul mister argentino sono aumentati, anche se per il futuro prossimo non paiono esserci tecnici che possano sostituirlo. Non mancano gli alibi: si è trovato una squadra che sa giocare un solo calcio (per quanto splendido) senza avere la condizione fisica per farlo. Perché il buon Pep, ben sapendo che la difesa blaugrana non è mai stata il massimo, puntava molto sul pressing alto, in modo da tenere la propria retroguardia il meno impegnata possibile. Un lavoro sfiancante,se a farlo sono sempre glistessi. In generale però è tutto il meccanismo che ha fatto grande questo Barcellona a non funzionare più come prima. Gli indizi erano già arrivati nelle ultime due eliminazioni in Champions, nel 2012 per mano del Chelsea e l’anno scorso con il cappotto patito dal Bayern. Le contromosse al piano di gioco dei catalani le conoscono tutti e in Europa, dove per qualità e quantità si trovano squadre alla pari del Barça, le sconfitte non sono più un’eccezione. E Simeone ha evidenziato molti di questi problemi, con due partite perfette dal punto di vista atletico e tattico, un divario non sottolineato solo dal punteggio fin troppo ristretto. Serve una rifondazione totale come quella di Guardiola, che nel 2008 si liberò di vecchi ed ex campioni per puntare tutto guarda caso proprio su Messi. Quando c’è una rivoluzione, la Pulce è sempre di mezzo. TEGOLA SUL REAL Ronaldo fa crac Salta la finale di Coppa del Re Sono ore d’ansia a Madrid. Almeno sulla sponda Real, alle prese con i problemi fisici di Cristiano Ronaldo. Il comunicato diramato ieri pomeriggio dal club ha gettato nel panico i tifosi delle merengues: gli esami medici a cui si è sottoposto il portoghese hanno evidenziato una lesione muscolare al bicipite femorale della gamba sinistra. Ancora poco chiari i tempi di recupero, ma in Spagna parlano di almeno altre due settimane di stop. Quindici giorRonaldo [Ansa] ni che, a questo punto della stagione, diventano un’eternità. La squadra di Ancelotti, infatti, ha dimostrato di essere in difficoltà senza i gol e le accelerazioni del suo fuoriclasse, e la partita contro il Borussia Dortmund lo ha confermato. CR7 salterà sicuramente la finale di Coppa del Re del 16 aprile contro il Barcellona, a rischio anche la semifinale di andata di Champions, che il Real disputerà il 22 o 23 di questo mese. Champions, alle 12 il sorteggio delle semifinali Incubo Atletico: pescare il Chelsea e perdere Courtois ::: NICCOLÒ GAETANI ■■■ «I giocatori sono sulla luna», confida Diego Simeone subito dopo l’impresa con il Barcellona. Lui no, ha il compito di mantenere i piedi per terra,con un occhio alpassato (a quell’Italia dove allenava a Catania e che se l’è fatto sfuggire, per vederlo poi vincere in Argentina e Europa. Mentre era disoccupato, l’Inter gli preferiva Gasperini...) e uno al presente, al mezzogiorno infuocato di oggi, quando a Nyon si svolgeranno i sorteggi delle semifinali di Champions. Sono rimaste in quattro, e a voler scegliere un’avversaria si casca male comunque. Certo, la cabala dice che dal 2008 chi batte il Barça poi vince, ma sarebbe meglio non finire sulla stra- da del Bayern di Guardiola. Che storia, invece, sarebbe il derby tutto madrileno con il Real. Il vero guaio, forse, si chiama Chelsea, sulla carta la più abbordabile ma che porta con sé una bella grana. Infatti su Thibaut Courtois, uno deisegreti del miracolo biancorosso, pende un accordo capestro. Parcheggiato all’Atletico tre anni fa in prestito dalChelsea,ilportierino è sottoposto alla «clausola della paura», così la chiamano in Spagna, tradizionalmente inserita neiprestitidelle società inglesi: Courtois non può giocare contro la squadra che ne detiene il cartellino. C’è un solo modo per aggirarla, ossia pagare un indennizzo al Chelsea, che secondo i ben informatisi aggira sui tre milioni a partita. «Non possiamo permettercelo», ha ammesso il presidente Enrique Cerezo. Che però, per evitare di dover fare a meno del 21enne belga, cercherà di fare il possibile, magari riaprendo il discorso per l’eventuale cessione di Diego Costa, indicato proprio da Mourinho ad Abramovich come l’uomo in cima alla lista della spesa. Restano due settimane per risolvere il rebus, ma Simeone intanto si gode la sua creatura: poche stelle ma un gruppo capace di ritrovarsi in testa alla Liga e fra le quattro migliori d’Europa dopo 40 anni di digiuno. Merito suo, ma anche di una società che ha avuto pazienza con lui (al primo anno ha fatto peggio del predecessore Manzano) e ha saputo comprare bene e vendere meglio:in estate l’Atletico ha incassato dalle cessioni 79,6 milioni di euro (60 dei qualidalMonaco per Falcao)spenden- done 36 per gli acquisti, con un attivo di 43 milioni. Una gestione virtuosa, in campo e fuori, che trasforma la cenerentola nella mina vagante di questa Champions. Con tanto di record: mai dal 2009 a oggi un club era riuscito ad arrivare così lontano partendo da una posizione così bassa nella classifica dei fatturati. In Europa, secondo Deloitte, i colchoneros sono in 20esima posizione con 120 milioniannui.IlBarça fattura quattro volte tanto (482,6 milioni), il Bayern tre (360), Milan e Juve il doppio, none in questa graduatoria a un passo dal Chelsea, settimo con 303,4. A conferma che le stucchevoli liti sul fatturato tra Conte e Benitez, per quanto teoricamente ineccepibili, omettono una grande realtà: nelcalcio non si vinKoke e Villa esultano dopo il gol al Barça [Ansa] ce solo grazie ai soldi. 36 __Venerdì 11 aprile 2014__ SALONE DEL MOBILE Sfida tra giovani creativi Al «Satellite» trionfa l’Italia M. DE ANGELIS a pagina 43 OPERE IN VENDITA I NUMERI DI IERI ::: 2 Rapine ::: 48 Borseggi ::: 32 Furti in appartamenti e negozi ::: 2 Veicoli rubati rinvenuti ::: 10 Scippi ::: 11 Truffe ::: 30 Furti a bordo di auto ::: 7 Arresti Castello invaso dalle «rondini» per salvare la statua del 1300 T. LAPELOSA a pagina 43 Redazione cronaca: viale Majno 42, 20129 Milano; telefono 02.999666; fax 02.99966227; email: [email protected]. Pubblicità: SYSTEM24, via Monte Rosa, 91 - 20149 Milano; tel. 02.3022 1/3837/3820 - Fax 02.30223214 ::: Degrado urbano Mendicantielavavetri Ilbigliettodavisita dellacittàdeldesign ::: TOMMASO LABRANCA ■■■ Tornavo a casa dopo un pomeriggio pas- sato a visitare il Fuorisalone di via Ventura. Dai colori dei designer olandesi ero ripiombato nella tristezza di via Toffetti, quello stradone pieno di strutture abbandonate e impreziosito da una ben celata discoteca latino-americana e al cui confronto la Striscia di Gaza pare la Promenade de la Croisette a Cannes. Qui parcheggio quando arrivo in città per poiprendere i mezzi pubblici. Al semaforo della grande rotonda di Rogoredo, dove la via Toffetti incrocia la via Cassinis, si è avvicinato all'auto un ragazzo maghrebino per lavarmi il parabrezza nonostante gli gridassi di non farlo. Mi sono perso in un momento di sociologia spicciola: è raro trovare un marocchino al semaforo oggi che le cose in Marocco sono molto cambiate rispetto agli Anni 90 e i flussi migratori giungono da altri Paesi. All'improvviso si sono materializzati due corpulenti signori che ho identificati come Rom. Hanno iniziato a discutere con il ragazzo e lo hanno spinto sul marciapiede. Uno gli ha sferrato un pugno nello stomaco, l'altro un colpo appena più in basso. Il giovane, caduto a terra, è restato lì disteso, mentre i due sono saliti su un macchinone, partendo con sgommata. Avrò avuto intorno una ventina di veicoli in attesa del verde. Nessuno, tanto meno io, si è mosso. Però quelli nelle altre auto non hanno nemmeno guardato l'episodio, ascrivibile al racket dei semafori. Nessuno ha cercato di attirare l'attenzione di un'auto dei Carabinieri ferma a pochi metri, in un punto da cui non era possibile vedere cos'era successo. Convinti magari che stessero girando uno spot, perché cose simili non possono succedere in una città dove le cose sono cambiate e tutti hanno il sorriso negli occhi, come scrisse Roberto Vecchioni all' indomani della vittoria del sindaco Pisapia. Intanto i due picchiatori erano lontani, magari già arrivati in via Lombroso presso il confortevole resort aperto dal Comune, invisibile dalla strada, ma facilmente osservabile dai treni del Passante, poco prima di Porta Vittoria. Il colpo d'occhio è allettante: container, auto di grossa cilindrata,gente che entra ed esce dai labiliconfini in rete metallica, mentre all'ingresso ufficiale vi sono perennemente diversi vigili, pagati per fare mollemente da portinai a questo residence. Chissà cosa succederà oggi, mi domando curioso mentre esco di casa. Perché a Milano, tra Fuorisalone e Fuoriditesta, passando per i Fuorilegge, non ci si annoia mai. A Rozzano 40˚ tra i banchi delle medie Caloriferi accesi in case e scuole Ma fuori il caldo supera i 25 gradi Fino al 15 aprile nessun divieto da Comune e Provincia: riscaldamenti attivi in molti palazzi FINITA LA PRIMA FASE DEI CANTIERI ALL’OTTAGONO ■■■ Fuori, una temperatura di 25 gradi, una serie di limitazioni all’uso dei veicoli più inquinanti, e una cappa di smog pronta a calare sui milanesi non appena il bel tempo dura più di una settimana. Dentro, bambini e ragazzi costretti a fare lezione con i termosifoni accesi nonostante le temperature quasi estive,e caldaie ancora in funzione alla faccia del risparmio energetico e delle emissioni di Pm 10. È il quadro paradossale con cui i milanesi sono costretti a fare i conti in questi giorni. D. BONDAVALLI a pagina 39 NCD IN TRINCEA La Galleria riscopre i colori originali Alla Galleria Vittorio Emanuele sono tornati a splendere i colori di una volta. Tolti i ponteggi della prima porzione di restauri, sopra al negozio di Louis Vuitton, si sono rivisti la pietra grigia e giallo paglierino di Viggiù e di Vicenza e il cemento decorativo color ocra chiaro. Questo il regalo che gli assessori ai Lavori pub- bliciCarmela Rozza e alDemanio Daniela Benelli hanno voluto fare ai turisti e ai milanesi per la settimana del Salone del Mobile. Ora il ponteggio passerà sopra il negozio di Bernasconi mentre sono quasi terminati i lavori per quello mobile da piazza Scala e piazza Duomo sui cui lavoreranno i restauratori [Fotogramma] «Vogliono azzoppare la corsa di Formigoni» di JESSICA M. MASUCCI ■■■ Ncd compatto a difesa dell’ex governatore della Lombardia: «Vogliono screditarlo alla vigilia delle elezioni europee». a pagina 41 Budget sceso del 40%. «Gara irregolare» L’ultima invasione ■■■ Bando contestato ad Atm per il servizio di pulizia di stazioni del metrò, parcheggi, tram e bus. Un’azienda,che in passato aveva gestito il servizio per la società di trasportipartecipata al 100% dalComune diMilano, ha fatto ricorso al Tar contro la gara da 124 milioni e 500mila euro pubblicata nel 2013, perché «con quel prezzo impedisce la presenta- ■■■ Nuovo allarme profughi per la Lombardia. Sono in arrivo in queste ore 500 richiedenti asilo. Di cui 60 andrebbero a Bergamo, 50 a Brescia, 50 a Como, 50 Cremona, 30 a Lecco, 50 a Mantova,50 a Monza, 50 a Pavia, 50 a Sondrio e 40 a Varese. Per Milano e Lodi non si conoscono ancora i dati, ma l’assessore regionale all’Immigrazione, Simona Bordonali, denuncia: Atm taglia sulle pulizie dei tram E il bando finisce in Tribunale zione di un’offerta che sia in grado di permettere il rispetto delcosto del lavoro». La tesi della società di pulizie è che Atm stia chiedendo servizi maggioratidel40% per lo stesso prezzo dell’appalto precedente. In Atm la pensano in maniera esattamente opposta: il precedente contratto pagava troppo per troppo pochi servizi. M. RAVALICO a pagina 38 Altri 500 profughi in Lombardia La Regione: «Siamo allo stremo» Troppo alto l’affitto dell’Agorà L’Hockey Milano pronto a traslocare a Torino ::: MASSIMO COSTA ■■■ L’affitto dell’Agorà è diventato «inaccessibile». Troppo alto il canone pagato per giocare in un palazzetto senza riscaldamento e con le crepe nel ghiaccio. Milano rischia di perdere l’hockey: la società rossoblu, infatti, è pronta a traslocare nella città di Torino se non riuscirà a ottenere «condizioni economiche sostenibili» dal concessionario dell’impianto comunale di via dei Ciclamini. «Oggi spendiamo il 25% del nostro budgetper l’affitto dell’impianto» spiega ildirettore generale Tiziano Terragni. «Abbiamo 130 ragazzi delle giovanili iscritti, facciamo formazione sociale ma così sarà difficile andare avanti». I rossoblu, quest’anno, hanno attirato sugli spalti in media duemila persone con punte di 4mila nei match più caldi. Abbandonare Milano vorrebbe dire chiudere dopo 18 anni la gloriosa storia dell’hockey cittadino, passata attraverso il fallimento dei Vipers e la rinascita all’insegna del vivaio e deii giocatori del territorio. «Non chiediamo fondi» aggiunge Terragni, «solo condizioni sostenibili. Così non possiamo competere con i nostri avversari». La trattativa con il concessionario vedrà nuovi incontri nei prossimi giorni. Le valigie per trasferire la squadra a Torino, però, sono già pronte. E la Milano sportiva rischia di perdere un’altra occasione. «Si tratta di arrivi imposti dallo Stato centrale e dalle Prefetture senza il minimo coinvolgimento della Regione e degli enti locali. È assurdo che la regione Lombardia sia venuta a conoscenza di una imposizione del genere attraverso fonti non istituzionali». Contro anche la Lega, che in Regione ha presentato una mozione urgente. SERVIZIO a pagina 39 38 CRONACA __Venerdì 11 aprile 2014__ @ commenta su www.liberoquotidiano.it L’azienda: procedura regolare FERMATA ZARA Spese tagliate del 40% per pulire i mezzi Atm «Bando fuorilegge» Tenta il suicidio in metropolitana Salvata dall’autista Chieste alle ditte 600mila ore di lavoro in più ai prezzi del 2007 «Paghe inferiori al costo del lavoro». La gara al Consiglio di Stato ::: MICHELA RAVALICO ■■■ Dopo il bando del Comune per il servizio infoline 02.02.02, contestato e denunciato alle autorità perché il prezzo base d’asta è troppo basso, spunta un’altra situazione analoga. Riguarda non il Comune, ma una sua partecipata al 100%: Atm. L’azienda milanese di trasporti, guidata dal presidente Bruno Rota, ha messo a bando un anno fa i servizi di facility, alias pulizia e manuntenzione dituttiglispazi Atm: depositi, parcheggi, autobus, tram, metropolitane. Si tratta di un mega appalto, suddiviso in 5 lotti, per un totale di 124 milioni e 500 mila euro. Una delle aziende, che già in passato si occupava di fornire i servizi di pulizia, ha presentato ricorso al Tar per contestare il prezzo base d’asta. «Quel prezzo impedisce la presentazione di un’offerta che sia in grado di permettere il rispetto del costo del lavoro», si legge nel ricorso. La tesi della società di pulizie è che Atm stia chiedendo un servizio maggiorato del 40% ad un prezzo pari a quello dell’appalto precedente. Si parla di 600mila ore annue in più a pari prezzo. In Atm la pensano in maniera esattamente opposta:ilprecedente contratto,fatto sotto altra gestione e altra maggioranza politica, pagava troppo per troppo pochi servizi. E il fatto che 12 aziende abbiano partecipato albando del2013 lo dimostrerebbe. Ma ilricorso ha elementiconvincenti: per esempio si scopre che l’appalto del 2013 aggiunge tra iservizi da garantire pulizia e manutenzione anche per la linea 5 del metro, con relative stazioni e parcheggidiriferimento;cosa che nelprecedente bando del 2007 non veniva richiesta visto che la linea 5 non esistevaancora.Altro punto controverso: molte attività elencate nel bando di gara sono in misura ben superiore a quelle precedentemente volute.Per esempio la pulizia deiserviziigienici,sino ad ora svolta due volte al giorno, nella nuova gara si pretende per almeno cinque volte al ::: APPALTI NEL MIRINO TRASPORTO PUBBLICO L’ultima gara al centro delle polemiche è quella indetta nel 2013 da Atm (partecipata al 100% dal Comune) per i servizi di pulizia e manutenzione di tutti gli spazi di sua pertinenza: un mega-appalto da oltre 124 milioni di euro. Una delle ditte che se ne occupava in precedenza ha fatto ricorso al Tar, contestando il prezzo a base d’asta troppo basso: a fronte di maggiori servizi richiesti, secondo la ditta, Atm chiede un prezzo pari a quello del bando precedente. A luglio il Consiglio di Stato - che ha sospeso una prima decisione del Tar favorevole alla ditta - pronuncerà il suo verdetto giorno; gli interventi di pulizia su tram e bus sono previsti in tre giornalieri contro il singolo intervento prima richiesto; il lavaggio esterno dituttiiveicoli è chiesto quotidianamente e prima era richiesto ogni 15 giorni; è stato reso quotidiano il serviziobimestrale dieliminazionealoni e impronte sui vetri interni ed esterni delle carrozze delle metropolitane, il che comporta 309mila ore annue in più. Tutto l’insieme di questi nuovi adempimenti, secondo la tesi dell’azienda ricorrente, comporta un aumento dei costi di gestione che si può valutare nel 40%. Invece Atm, che nel 2007 mise a gara i servizi per 123milioni e 350 mila euro, nel 2013 ha offerto “solo” 124milioni e 500 mila euro. Il Tar ha accolto le contestazioni dell’azienda dipulizie e ha annullato il bando Atm. Ma l’azienda dei CALL CENTER Due giorni fa Assocontact, che riunisce le aziende di contact center, ha deciso di rivolgersi all’Autorità di vigilanza sui contratti pubblici per verificare la congruità del prezzo a base d’asta del bando del Comune per l’infoline 020202, giudicato troppo basso BUONI PASTO Palazzo Marino nella bufera anche per il bando per i buoni pasto dei dipendenti comunali. La Edenred avrebbe vinto la gara proponendo uno sconto dello 0,01%, e la presidente del cda dell’azienda è compagna del vicedirettore generale del Comune Sergio Mancuso Nella foto un deposito dei tram dell’Atm. L’azienda partecipata al 100% dal Comune ha effettuato un bando di gara per i servizi di pulizia di depositi, metrò, bus e tram. Il bando è congelato da un anno per un ricorso [Fotogramma] DOMENICA FERMI I TRENI REGIONALI Revocato lo sciopero del personale Sea Voli regolari a Linate e Malpensa La Sea ha sospeso lo sciopero negli aeroporti di Linate e Malpensa, in programma quest’oggi, dalle 13 alle 17. Tutti i voli saranno dunque regolari. Tuttavia, nel corso del weekend, si prospetteranno disagi per i pendolari che viaggiano in treno, in seguito all’agitazione di 8 ore del personale ferroviario, proclamato dai sindacati Fit-Cisl, Ugl Trasporti e Or.Sa. Infatti, la protesta comincerà alle 9 di stamane, e avrà ripercussione soprattutto sui convogli regionali. I motivi del sciopero sono da ricercare nell’aumento esponenziale di aggressioni fisiche a bordo dei treni e le insoddisfacenti soluzioni proposte dall’azienda: turni di lavoro massacranti, la mancata erogazione di ticket al personale e la volontà della dirigenza di stravolgere gli attuali periodi di ferie. L’agitazione, in vigore sino alle 17 di oggi, riprenderà domani alle 21 e si concluderà alla stessa ora, domenica 13 aprile, con a rischio anche i percorsi suburbani e il Malpensa Express. Le Frecce, invece, circoleranno regolarmente. trasportinon si è arresa e ha presentato un contro ricorso al Consiglio di Stato, il quale, il 12 marzo 2014 ha sospeso la decisione del Tar e si è riservato, data la complessità della materia, di decidere nel merito. La sentenza è attesa a luglio e nel frattempo restano in vigore i vecchi contratti di pulizia in proroga. Sul caso, Atm ci tiene a precisare: «Nel 2013 abbiamo praticamente raddoppiato le procedure di gara, con lo scopo di perseguire la più ampia apertura al mercato e la massima trasparenza e partecipazione. L’aumento delle procedure ad evidenza pubblica, come effetto, ha generato un men che proporzionale aumento di ricorsi in sede giuridica. Atm ha come principale obiettivo la trasparenza e l’ottimizzazione delle proprie risorese». Chi avrà ragione, lo si scoprirà a luglio. Tragedia sfiorata ieri, intorno a mezzogiorno, all’altezza della fermata Zara (linea gialla della metropolitana). Una donna di 76 anni ha cercato di togliersi la vita, lanciandosi lungo i binari della M3 poco prima dell’arrivo del treno proveniente dalla stazione di Comasina. Lo sguardo sgomento di tutti, il volto dell’anziana illuminato dai fari del convoglio che s’avvicina, veloce, alla prossima destinazione. La gente assiepata sulla banchina trattiene il respiro. Si aspetta l’intervento provvidenziale del conducente che riesce, miracolosamente, a frenare in extremis e sventa un tentativo di suicidio, dando una seconda chance a chi credeva di non averne nessun’altra. La 76enne, affetta da gravi disturbi depressivi, è stata quindi trasportata dal personale del 118 in ospedale, in codice giallo. Non è in pericolo di vita ma cadendo sulla massicciata ha riportato un lieve trauma cranico. La circolazione dei treni, inizialmente interrotta per alcuni minuti su tutta la linea per permettere i soccorsi, è poi ripresa normalmente. Un mezzo miracolo, come quello di ieri mattina, si era già verificato nella stessa stazione nel dicembre 2012. Allora, a tentare l’estremo gesto, una ragazza di 27 anni, salvata anche in quell’occasione dalla prontezza di riflessi del macchinista. F. MAN. Il progetto di Palazzo Marino «Intimidazioni ai negozi contrari alla ciclabile» Denuncia alla polizia dei commercianti di viale Tunisia: «Minacce e insulti perchè critichiamo l’opera da 1 milione» ■■■ Minacce sul web e di persona a chi contesta il progetto della nuova pista ciclabile di viale Tunisia. E intimidazioni ai commercianti che hanno osato organizzarsi per opporsi a un’opera che potrebbe avere effetti molto negativi sulle loro attività. Questa la denuncia presentata alla polizia da Asscomm Porta Venezia, l’associazione di cittadini e commercianti che si sta opponendo con maggiore vigore alla ciclabile. Il gruppo, nato appena pochi mesi e presieduto da Luca Longo, ha infatti sporto denuncia per le minacce ricevute dal presidente nella serata di martedì, quando due uomini l’hanno seguito dopo la chiusura serale del negozio avvicinandolo con toni tutt’altro che amichevoli per chiedergli conto della battaglia contro la pista. «Avevamo già ricevuto minacce e calunnie sul profilo Facebook dell’associazione, ma quello dell’altra sera, quando mi hanno aspettato all’uscita della mia attività e seguito, è stato un avvertimento intimidatorio in piena regola», racconta Longo. «Per questo abbiamo sporto denuncia, segnalando alla polizia anche chi su Face- ::: LA VICENDA IL BOICOTTAGGIO A marzo scoppia la protesta dei 200 commercianti di Viale Tunisia contro l’amministrazione Pisapia. Motivo del malcontento è la costruzione di una pista ciclabile da 800 mila euro. A guidare la contestazione è l'associazione Asscomm Porta Venezia che tramite il web ha lanciato una petizione contro le due corsie che correranno sui lati esterni della strada L’ESPOSTO Minacce sul profilo Facebook dell’associazione. Nel mirino i negozianti che si sono maggiormente esposti nella protesta contro la pista. Il presindente Luca Longo: «Non ci facciamo intimorire» book è arrivato a ingiurie nei confronti dell’associazione e dei negozianti che ne fanno parte». Il clima che si respira non è certo dei migliori. Oltre alle minacce esplicite, c’è in atto anche una sorta di persecuzione nei confronti dei commercianti che si sono maggiormente esposti nella protesta contro la pista, con foto pubblicate su internet Alcuni cartelli contro l’amministrazione esposti in viale Tunisia [Bondavalli] volte a mettere in cattiva luce la loro attività. «Tutte cose che non ci faranno certo interrompere la nostra battaglia, che non è frutto di una posizione aprioristica contro le biciclette», prosegue Longo. «Noi non siamo contrari alle ciclabili in generale, ma al progetto di viale Tunisia, che ha un costo eccessivo e che non serve a nulla, visto che a pochi metri di distanza c’è già un’altra ciclabile poco utilizzata». Quanto alle minacce, «siamo pronti ad affrontare ben altro. Quando vivevo a Salerno ho fatto arrestare i due delinquenti che chiedevano il pizzo a me e agli altri commercianti: figuriamoci se mi faccio spaventare da questo», conclude Longo. D. BON. CRONACA __Venerdì 11 aprile 2014__ 39 @ commenta su www.liberoquotidiano.it Comune e Provincia scaricano le responsabilità Riscaldamenti ancora accesi in scuole e case Fuori caldo sopra i 25 gradi, ma in molti palazzi i caloriferi sono ancora attivi. A Rozzano 40˚ tra i banchi delle medie ::: DINO BONDAVALLI ■■■ Fuori, una temperatura di25 gradi, una serie di limitazioni all’uso dei veicoli più inquinanti, e una cappa di smog pronta a calare sui milanesi non appena il bel tempo dura più di una settimana. Dentro, bambini e ragazzi costretti a fare lezione con i termosifoni accesi nonostante le temperature quasi estive, e caldaie ancora in funzione alla faccia del risparmio energetico e delle emissioni di Pm 10. È un quadro a dir poco paradossale, che ha il gusto amaro della beffa per i cittadini che si trovano a fare i conti con gli effetti della spending review, con le domeniche senz’auto e con il superticket diArea C, quello con cui i milanesi sono costretti a fare i conti in questi giorni. Mentre fuori la temperatura è ormai di gran llunga superiore ai 25 gradi, in tantissime scuole della provincia e del capoluogo i riscaldamenti funzionano ancora a pieno regime. E anche nei condomini privati, in alcuni casi, gli impianti centralizzati (soprattutto i più vecchi) restano accesi per alcune ore. Il caso più eclatante è quello denunciato a Rozzano da Gianni Ferretti, candidato sindaco per il centrodestra. Nella scuola media di Quinto Stampi, istituto frequentato da 700 alunni, ieri mattina la temperatura è arrivata alla quota record di 40,5 gradi. «A parte la prescrizione regionale della possibilità di erogare il servizio di riscaldamento sino al 15 aprile, è inammissibile che Ama continui a riscaldare i locali pubblici in giornate di sole con temperatura esterna di oltre 20 gradi», ha accusato Ferretti. «Gli operatori scolastici hanno denunciato d’aver segnalato il tutto,ma ad oggi nessuno è intervenuto». Un’accusa alla quale il vicesindaco di Rozzano, Errico Gaeta, ha replicato spiegando che «abbiamo ricevuto la segnalazione dalla scuola lo scorso 7 aprile e i tecnici di Ama Rozzano sono subito intervenuti», riducendo a quattro ore la durata massima di accensione. «Oggi i tecnici della nostra municipalizzata hanno effettuato le rilevazioni delle temperature nelle aule e in diverse zone della scuola: la condizione termica è identica a quella esterna,con temperature massime di 25-26 gradi». Poco di cui andar fieri, anche se il caso di Rozzano non è certo l’unico. Pur senza le punte caraibiche registrate nel comune dell’hinterland, anche in molte scuole di Milano i termosifoni ieri erano ancora in funzione. Quasi che quello di accendere i riscaldamenti per un massimo di 14 ore al giorno dal 15 ottobre al 15 aprile, come prevede il regolamento dello Stato che regola l’esercizio degli impianti termici nel periodo invernale, fosse un obbligo e non una facoltà. Di chi poi sia la responsabilità, rimpallata da una pubblica amministrazione all’altra, è difficile dirlo. «IlComune ha competenza solo su ciò che accade nelle scuole materne e negli asili nido, che essendo equiparati a “ In consiglio comunale Antenne centralizzate Deroga di 3 anni per gli immobili ■ In una scuola media di Rozzano il caldo tocca i 40˚, è inammissibile GIANNI FERRETTI CANDIDATO SINDACO ■ In Comune abbiamo spento i riscaldamenti il mese scorso, invitando i cittadini a fare altrettanto se le temperature fossero rimaste miti ASSESSORATO AMBIENTE COMUNE DI MILANO ■ Gli uffici della Provincia e le scuole superiori hanno le termovalvole che scattano a 20 gradi. Non ci risultano in questi giorni termosifoni accesi CRISTINA SINCARI ASSESSORE PROVINCIALE ospedali e residenze per anziani non hanno nessuna limitazione», spiegano dall’assessorato all’Ambiente di Palazzo Marino, guidato da Pierfrancesco Maran. «Noi peraltro abbiamo spento i riscaldamenti come contributo alla lotta allo smog già ilmese scorso,invitando i cittadini a fare altrettanto se le temperature fossero rimaste miti». Peccato che l’invito non riguardasse anche scuole medie ed elementari. «Gli uffici della Provincia e le scuole superiori, che sono di nostra competenza, hanno le termovalvole che scattano a 20 gradi, quindi in questi giorni non c’è nemmeno un termosifone acceso», sottolinea Cristina Stancari, assessore all’Ambiente della Provincia di Milano. «Gli edifici di proprietà comunale dovrebbero essere dotati dello stesso sistema, perché altrimenti è inutile che fer- miamo le auto per ridurre lo smog se poi riscaldamenti continuano ad andare». «È solo una questione di buon senso», taglia corto Leonardo Caruso, presidente di AnaciMilano (l’associazione degli amministratori di condominio). «Io ho quasi tutti gli impianti spenti già da diverso tempo, perché la stagione è stata favorevolissima. Se le scuole li fanno ancora andare, è davvero una follia». Regolamento edilizio: trovato l’accordo in consiglio comunale fra maggioranza e opposizione. L’approvazione del provvedimento dovrebbe concludersi lunedì prossimo durante la seduta di consiglio già convocata. Soddisfatti i consiglieri di Fi: si tratta dell’accoglimento di «diverse modifiche significative» spiega il capogruppo Fabrizio De Pasquale. Anzitutto, è stato approvato il vincolo del passaggio in consiglio comunale per gli atti del Comune previsti dall’articolo 12 (quello riguardante gli interventi dell’amministrazione sugli immobili lasciati abbandonati e in stato di degrado). Strappata anche una deroga di tre anni per la centralizzazione delle antenne in un unico impianto. Soddisfatta Forza Italia, che comunque esprimerà voto contrario alla delibera, e anche la Lega: il Carroccio ha visto approvare alcuni suoi emendamenti, con cui ad esempio ha ottenuto che non sia possibile il cambio di destinazione d’uso in residenziale per i locali interrati. «Nell’interesse della città e di chi opera abbiamo accettato di concordare alcune modifiche», dice De Cesaris. L’invasione Altri 500 profughi in Lombardia. «Siamo allo stremo» Gli extracomunitari dislocati nelle strutture di 10 Province. La Regione: «Schiaffo dello Stato agli enti locali» ■■■ Nuovo allarme profughi per la OGGI LA VISITA DEL PREMIER Lombardia. A lanciarlo è l’assessore al- Visita a Expo e fiera di Rho Renzi sbarca a Milano Matteo Renzi in arrivo a Milano per Expo. Oggi pomeriggio il premier si recherà al Salone del Mobile e nella sede Expo di via Rovello. Il suo arrivo è atteso dopo le 16 e dovrebbe trattenersi poco più di un paio d’ore. Oltre al tour al Salone, alla Fiera di Rho, non è esclusa una passeggiata per le vie del centro milanese in fermento per le iniziative del Fuorisalone. Più istituzionale l’appuntamento nella sede Expo, in via Rovello, dove dovrebbe essere garantita la presenza dei rappresentanti delle istituzioni locali e i ministri competenti, a cominciare dal titolare delle Politiche agricole, con delega a Expo 2015, Maurizio Martina. Con Renzi è attesa anche Alessia Mosca, capolista Pd nella circoscrizione Nord-Ovest alle europee al suo debuttò sul territorio. Intanto il governatore Roberto Maroni promette: «Ho già consegnato a Renzi due settimane fa l’elenco delle richieste della Regione. Richieste che non sono state soddisfatte. Domani (oggi, ndr) ribadirò il concetto». l’Immigrazione delle Regione Lombardia,Simona Bordonali.«Tra oggie domani (giovedì e venerdì, ndr) sono in arrivo sul territorio lombardo altri 500 presunti profughi»,denuncia l’assessore.«Si tratta diarrivi imposti dallo Stato centrale e dalle Prefetture senza il minimo coinvolgimento della Regione e degli enti locali. È assurdo che la regione Lombardia sia venuta a conoscenza di una imposizione del genere attraverso fonti non istituzionali. Pare che siano in corso riunioni segrete nelle sedi delle Prefetture per decidere dove sistemare queste persone». Nel dettaglio si tratterebbe di 480 stranieri in arrivo sul territorio regionale di cui 60 andrebbero a Bergamo, 50 a Brescia, 50 a Como, 50 Cremona, 30 a Lecco, 50 a Mantova, 50 a Monza, 50 a Pavia, 50 a Sondrio e 40 a Varese. «Mancano ancora i dati di Lodi e Milano - ha aggiunto Bordonali - Sarebbe opportuno che il governo iniziasse a chiedere aiuto all’Unione europea per gestire il fenomeno. Chi manterrà queste persone? Chi pagherà i servizi da erogare?». La risposta dell’assessore è scontata: «Pagheranno gli stessi entilocaliche non sono staticoinvoltinelle decisioni, quindi i cittadini lombardi». Ma non c’è solo Bordonali a puntare il Alcuni profughi arrivati in Centrale nei giorni scorsi [Fotogramma] dito su questo caso. Anche il capogruppo leghista al Pirellone, Massimiliano Romeo, si è aggiunto al coro di chi si lamenta. «Si tratta di un vero schiaffo nei confronti dei nostri disoccupati, sempre più in difficoltà e completamente dimenticati dal governo Renzi-Alfano». E Romeo annuncia che per contestare questo stato di cose la Lega ha depositato una mozione urgente in consiglio regionale in cui si deplora il mancato coinvolgimento della Regione e degli enti locali nelle scelte in materia immigratoria da parte di governo e prefetture. Critico anche il consigliere di Fratelli d’Italia, Riccardo De Co- rato. «Nel giro di due giorni in Lombardia dovrebbero arrivare altri 480 profughi.Queste persone,ancora una volta, sono destinate a essere ospitate in albergo a spese dei cittadini lombardi. Ma prima di farcicarico di questi migranti, siamo davvero certi che abbiano lo status di rifugiati, come richiede la legge?». E ancora: «Finché si continua a parlare di presunti profughi, come per esempio è il caso dei 600 siriani recentemente accolti dal Comune di Milano, non si può pretendere che tutta la cittadinanza paghi» conclude De Corato. M.RAV. 40 __Venerdì 11 aprile 2014__ CRONACA __Venerdì 11 aprile 2014__ 41 @ commenta su www.liberoquotidiano.it Sequestrati i beni dell’ex governatore CASO ROGNONI Ncd in trincea con Formigoni «Vogliono azzopparlo alle Europee» Carugo: «Mossa per frenare la sua candidatura».Pd all’attacco: «Subito una nuova legge sulla sanità» ::: JESSICA M. MASUCCI ■■■ Al Pirellone, dove è stato di casa per circa vent’anni l’ex governatore della Lombardia Roberto Formigoni, la notizia del sequestro preventivo di beni per 49 milioni di euro al senatore del Nuovo centrodestra non poteva non suscitare reazioni. L’intervento della Guardia di Finanza rientra nell’ambito dell’inchiesta sulla Fondazione Maugeri, per la quale Formigoni è indagato per associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e appropriazione indebita. Tra i beni sequestrati ci sono tutti i conti bancari dell’ex governatore (tranne uno) e alcuni immobili, come una villa in Sardegna la cui proprietà è stata però smentita dal senatore. Che ha replicato: «Non ho mai posseduto nemmeno la centesima parte di 49 milioni». Tra i primi a prendere le difese delcollega di partito è stato il consigliere lombardo di Ncd Stefano Carugo che si è affidato a Twitter. «Solidarietà a Roberto Formigoni la verità verrà fuori un giorno». Carugo a telefono con Libero ha commentato: «Via via si scoprono notizie interessanti, come quella che i 49 milioni di euro di possedimenti è una bufala, non sono tutti soldi di Formigoni; i giornali stanno cavalcando l’onda giustizialista e hanno dato una notizia distorta». Il consigliere ha poi chiosato: «Visto che è di moda in Regione Lombardia, con l’approvazione del referendum per abrogare la legge Merlin,faccio anch’io mio questo termine e dico: vogliono sputtanare il presidente…». Ma chi? «Quelli che lo vogliono screditare perché hanno paura che si candidi alle elezioni europee», ha risposto. È parso più prudente il capogruppo di Fi in Regione, Claudio Pedrazzini. «Non ho ancora avuto modo di vedere la documentazione, non ho elementi per commentare…», ha infatti detto, auspicando poi che «la magistratu- ::: LA SCHEDA LO SCANDALO Sequestro preventivo da 49 milioni di euro per Roberto Formigoni, disposto dal gip Paolo Guidi ed effettuato dai militari del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Milano. L’ex governatore lombardo viene travolto dalle inchieste sulla Fondazione Maugeri e sul San Raffaele L’INCHIESTA Nel mirino della Procura sono finiti conti correnti e case (tra cui una villa in Sardegna ad Arzachena) di cui Formigoni dispone grazie all’amico storico Alberto Perego LA REPLICA Formigoni si difende: «Mai posseduto una cifra simile sui miei due conti correnti» ra faccia un lavoro attento e non strumentale». Per il consigliere della Lega Nord Fabio Rolfi «era piuttosto prevedibile che arrivasse un sequestro preventivo in attesa del processo», processo per il quale ::: L’ex presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni [Fotogramma] «attendiamo l’esito, una persona è innocente fino a sentenza passata in giudicato e su questo la nostra posizione non cambia». L’esponente del Carroccio ha poi ricordato che «qualora si ravvedessero danni alla Regione que- sta si costituirebbe parte civile, ma per il resto sono vicende che riguardano Formigoni». Il gruppo del Pd ha sottolineato che «intorno alla sanità lombarda negli ultimi 20 anni si sono creati interessi forti che si sono consolidati in un vero sistema: la nostra preoccupazione è che di quelle contromisure che chiediamo da tempo ancora non c’è traccia». Il M5s ha colto l’occasione per chiedere a Formigonididimettersi e rinunciare al vitalizio da parlamentare. Massimiliano Romeo (Lega Nord) «Le altre Regioni approvino il referendum sulla prostituzione» ::: FABIO RUBINI ■■■ È «l’uomo del referendum».Massimiliano Romeo,capogruppo della Lega alPirellone, ora confida che almeno altri 4 consigli regionali approvino il testo per l’abrogazione parziale della legge Merlin. La Lombardia ha approvato la richiesta di referendum. Adesso cosa succede? «A giorni il testo verrà pubblicato sul Burl e spedito a tutte le altre Regioni. Poi ci sono 4 mesi affinché altre 4 Regioni approvino lo stesso testo. Il passo successivo sarà il deposito in Cassazione del quesito referendario». Ha già avuto contatti con altre regioni? «Per il momento solo informali con consiglieri di Veneto, Emilia, Liguria e Friuli. Dopo la pubblicazione ci faremo sentire». In Lombardia il voto in aula ha visto la maggioranza spaccata. L’Ncd ha preferito sfilarsi e votare contro. Preoccupato? «Assolutamente no. Abbiamo compreso le motivazioni del Nuovo Centrodestra. Quello della legge Merlin non era un tema inserito nel programma e i partiti non erano tenuti a votarlo. Mi fa piacere, però, che altri abbiamo capito che il tema che stiamo trattando è molto sentito dalla gente. Un sondaggio dice che 2 italiani su 3 sarebbero favorevoli all’abrogazione parziale». Subito dopo il voto ha avuto parole lusinghiere verso il Consiglio. «Ha dimostrato una grande maturità, su un tema che è molto sentito dalla gente. In commissione abbiamo sentito molte associazioni anche di stampo cattolico, che ci hanno spiegato che la legge Merlin è vecchia». La Curia però vi ha bacchettato … «Ci hanno detto che il referendum non è lo strumento migliore, ma noi non vogliamo cancellare la legge Merlin perché siamo a favore della prostituzione. La normativa è vecchia e va aggiornata per meglio contrastare la malavita, tutelare le ragazze e rispondere ai cittadini che ci chiedono una stretta sull’ordine pubblico. E il referendum è anche un mezzo di pressione sul Parlamento…». È un antipasto verso la battaglia sullo statuto speciale alla Lombardia? «Me lo auguro, così come spero che le posizioni autonomiste del Pd lombardo non vengano soffocate in nome delle riforme renziane, che mirano a cancellare le regioni». Candidati in 77 per la holding del Pirellone Sono 77 le candidature per l’incarico di direttore generale di Infrastrutture lombarde. Lo ha comunicato ieri, in una nota, Regione Lombardia, precisando però che il numero effettivo potrà essere superiore. Tra le modalità previste per l’invio dei curricula, infatti, figurano anche le raccomandate, per le quali la scadenza è martedì 15 aprile. Tra tutte le candidature arrivate sarà scelto il successore di Antonio Giulio Rognoni, arrestato lo scorso 20 marzo con le accuse di associazione a delinquere, turbativa d’asta, truffa alla Regione e falso. Tra i papabili alla guida della partecipata di Regione Lombardia c’è anche l’ex ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro, come anticipato negli scorsi giorni sulle colonne di Libero. LA SENTENZA «Brega Massone dia alle vittime 595mila euro» L’ex primario della “clinica degli orrori” Pier Paolo Brega Massone, condannato all’ergastolo mercoledì per omicidio volontario, dovrà pagare un totale di 595mila euro a tutte le parti civili costituitesi al processo. Una cifra che è solo un anticipo dei risarcimenti, che saranno poi stabiliti in sede civile. In particolare, Brega Massone dovrà versare 100mila euro ai familiari di Mirella Schiavo, una dei quattro pazienti della clinica Santa Rita morti durante interventi eseguiti - secondo il giudice e l’accusa - solo a scopo di lucro. I risarcimenti per gli altri tre sono già stati pagati in via stragiudiziale dalla clinica come responsabile civile. Tra le parti che dovranno essere risarcite figurano anche Regione, Asl e Ordine dei medici. 42 CRONACA __Venerdì 11 aprile 2014__ @ commenta su www.liberoquotidiano.it TuttoMilano ■ MARCO AURELIO - Via M. Aurelio - zona 2 ■ NEERA - Via Neera - zona 5 ■ PAGANO - Largo V Alpini - zona 1 ■ PISTOIA - Via Pistoia - zona 7 ■ STRESA - Via Stresa - zona 2 Mercati Oggi ■ BENACO - Via Benaco - zona 4 ■ BONOLA - Via Cechov - zona 8 ■ CANALETTO - Via Canaletto - zona 3 ■ CATONE - Via Catone - zona 9 ■ CITTADINI-ARSIA - V. Cittadini - zona 8 ■ CREMA - Via Crema - zona 5 ■ CURIEL - Via Curiel - zona 6 ■ DEI GUARNIERI - Via Dei Guarnieri - zona 5 ■ FRATELLI DI DIO - Via F. di Dio - zona 7 ■ GRATOSOGLIO NORD - Via Baroni - zona 5 Domani ■ ARCANGELI - Via Arcangeli - zona 7 ■ ARDISSONE - Via Ardissone - zona 8 ■ ASMARA - Via Asmara - zona 9 ■ BENEDETTO M. - Via Benedetto M. - zona 3 ■ BORDIGHERA - Via Bordighera - zona 5 ■ CICCOTTI - Via Ciccotti - zona 9 ■ DARSENA - Zona Darsena - zona 1 ::: le lettere ■ DELLA RONDINE - Via Rondine - zona 6 ■ FALCK - Via Falck - zona 8 ■ FAUCHE’ - Via Fauchè - zona 8 ■ GARIGLIANO - Piazzale Minniti - zona 9 ■ MARTESANA - Piazzale Martesana - zona 2 ■ OGLIO - Largo Oglio - zona 4 ■ OLMI - Via degli Ulivi - zona 7 ■ OSOPPO - Via Osoppo - zona 7 ■ PAPINIANO - Piazza S. Agostino - zona 1 ■ P. NUOVA - Bastioni di P.ta Nuova - zona 1 ■ ROGOREDO - Via Rogoredo - zona 4 ■ TABACCHI - Via Tabacchi - zona 5 ■ TRASIMENO - Via Trasimeno - zona 2 ■ V. PERONI - Via Pascal - zona 3 Chiusura al traffico: Viale Lodovico Scarampo: rallentamenti causa lavori stradali per Metropolitana linea 5 secondo tratto. Termine dei lavori previsti per il l’inizio del 2015. Via Nicola Fabrizi: Chiusura al traffico della per l'effettuazione di strada di collegamento "Zara-Expo" - Termine dei lavori previsto: 30/11/14. Piazza XXIV Maggio: chiusura al traffico delle vie Gorizia/Manusardi/Scoglio di Quarto/Ascanio Sforza, che verranno disposte a fondo chiuso. Sulla Cerchia dei Bastioni il traffico sarà difficoltoso causa modifica della viabilità. Termine lavori 30 settembre 2014. Via Vigliani intersezione p.le Lotto sarà chiusa al traffico per lavori metro 5 (realizzazione scale nuova stazione). Il traffico verrà deviato all'intersezione con via Albani sui seguenti itinerari: 1- via Masaccio - via Monte Bianco - piazzale Lotto; 2 - via Veniero - Vi invitiamo a scrivere lettere brevi. La redazione si riserva il diritto di tagliare o sintetizzare i testi SAN SIRO Troppi ciclisti impuniti MILANO AUTOBUS GLORIA MULTISALA ANTEO SPAZIOCINEMA VIA MILAZZO, 9 - TEL. 026597732 Ida Quando c'era Berlinguer Father and Son Mister Morgan 15.00-16.50-18.40-20.30-22.30 15.30-17.50-20.10-22.30 15.30-17.50-20.10-22.30 APOLLO SPAZIOCINEMA 15.30-18.00-20.15-22.30 Nymphomaniac - Volume 1 13.00-15.00-17.30-20.00-22.30 Grand Budapest Hotel13.00-14.40-16.35-18.30-20.30-22.30V.O.SOTT. Piccola Patria 13.00-15.30-17.50-20.15-22.30 Ida 13.00-15.00-16.50-18.40-20.30-22.30 Yves Saint Laurent 13.00-15.30-17.50-20.15-22.30 ARCOBALENO FILMCENTER VIALE TUNISIA 11 - TEL. 199208002 Noah 3D 15.30-18.30-21.30 Nymphomaniac - Volume 1 15.00-17.15-19.30-21.40 15.30-20.00 National Theatre Live - Coriolanus, V.O. sott. ARIOSTO VIA ARIOSTO, 16 - TEL. 0248003901 ARLECCHINO 15.40-18.20-21.00 VIA S. PIETRO ALL'ORTO, 9 - TEL. 0276001214-899678903 Grand Budapest Hotel BELTRADE 15.30-17.50-20.20-22.30 VIA OXILIA, 10 - TEL. 0226820592 I fratelli Karamazov Tim Hetherington: dalla linea del fronte The Blues Brothers 15.15-18.40 17.10-20.40 22.15 CENTRALE MULTISALA Nessuno mi pettina bene come il vento14.30-16.30-18.30-20.3022.30 La luna su Torino 14.30-16.30 18.30-20.30-22.30 The Special Need CINEMAX SAN CARLO VIA ENRICO MOROZZO DELLA ROCCA, 12 - TEL. 02 48199689 Barry, Gloria e i Disco Worms Allacciate le cinture 16.30-18.15 19.45-21.50 COLOSSEO V.LE MONTE NERO, 84 - TEL. 0259901361-899678903 Noah 14.30-17.10-19.50-22.30 Ti ricordi di me? 15.00-16.50-18.40-20.30-22.30 Grand Budapest Hotel 15.30-17.50-20.20-22.30 Captain America: The Winter Soldier 14.45-17.20 Nymphomaniac - Volume 1 20.00-22.30 Storia di una ladra di libri 15.00-19.55 Il pretore 17.50-22.30 DUCALE MULTISALA PIAZZA NAPOLI 27 - TEL. 199208002 ELISEO MULTISALA 15.30-18.30-21.30 17.10-20.00 15.00-17.10-19.20-21.30 15.00 22.30 15.00-17.30-20.00-22.30 VIA TORINO 64 - TEL. 0272008219-899678903 Quando c'era Berlinguer Lei In grazia di Dio Father and Son 15.30-17.50-20.10-22.30 15.00-17.30-20.00-22.30 15.00-17.30-20.00-22.30 15.15-17.40-20.05-22.30 14.50-17.15-20.00-22.40 15.15 17.35-22.30 20.15 MEXICO VIA SAVONA, 57 - TEL. 0248951802 I corpi estranei 16.00-18.00-20.00-22.00 VIA SANTA RADEGONDA, 8 - TEL. 892111 Noah 12.00-15.00-18.00-20.30V.O.-21.05 Noah 3D 13.45-16.30-19.20-22.10 Storia di una ladra di libri 16.00-19.00-22.00 Captain America: The Winter Soldier 12.10-15.10-18.10-21.15 Amici come noi 11.50-13.55 Divergent 12.05-15.05-18.05-21.15 Ti ricordi di me? 12.40-15.00-17.20-20.00-22.20 Captain America: The Winter Soldier 3D 19.20-22.10 Mr. Peabody e Sherman 12.00-14.20-16.40 Un matrimonio da favola 12.30-15.05-17.30-19.55-22.20 Barry, Gloria e i Disco Worms 12.40-15.00-17.20 Oculus 19.40-22.10 ORFEO MULTISALA Divergent Captain America: The Winter Soldier Storia di una ladra di libri Noah Noah 3D 14.30-19.50 17.10-22.30 15.00-17.30-20.00-22.30 14.30-19.50 17.10-22.30 PALESTRINA VIA PALESTRINA, 7 - TEL. 026702700 16.30-18.45-21.00 Philomena VIALE ABRUZZI, 28/30 - TEL. 0229531103 Noah Un matrimonio da favola Grand Budapest Hotel Allacciate le cinture Captain America: The Winter Soldier Storia di una ladra di libri Divergent UCI CINEMAS BICOCCA Noahh The Lego Movie Captain America: The Winter Soldier UCI CINEMAS CERTOSA 15.00-17.30-20.00-22.30 15.00-17.30-20.00-22.30 15.30-17.30-20.20-22.30 15.00-17.30-20.20-22.30 15.00-17.30-20.00-22.30 15.00-17.30-20.00 22.30 VIALE SARCA, 336 - TEL. 892960 Grand Budapest Hotel 14.30-17.15-19.50-22.15-00.35 Captain America: The Winter Soldier 16.10-19.30-22.40 Divergent 16.15-19.30-22.35 Tarzan 14.00 Noah 3D 15.15-18.30-21.45 Barry, Gloria e i Disco Worms 15.10-17.40 300 - L'alba di un impero 20.05-22.35 Oculus 14.50-17.30-20.10-22.45 Un matrimonio da favola 14.15-16.40-19.40-22.10 Lei 19.40 Mr. Peabody e Sherman 14.50-17.20 12 anni schiavo 22.35 Nymphomaniac - Volume 1 14.30-17.10-19.50-22.25 Storia di una ladra di libri 14.00-16.50-19.45-22.40 Cuccioli - Il paese del vento 14.50-16.50 Captain America: The Winter Soldier 3D 22.10 Amici come noi 14.25-17.20-20.00-22.25 Oculus 01.00 Ti ricordi di me? 15.00-17.35-20.05-22.20 Divergent 15.10-18.15-18.50-21.30-00.30 Un matrimonio da favola 15.00-17.20-20.10-22.40-01.05 Noah 15.00-18.10-21.15-00.15 16.20-19.25-22.35-0.35 14.00 14.30-18.30-21.40-00.45 VIA STEPHENSON, 29 - TEL. 892960 Divergent Mr. Peabody e Sherman Captain America: The Winter Soldier 3D Noah Noah 3D Un matrimonio da favola Captain America: The Winter Soldier Storia di una ladra di libri Oculus 18.10-21.20 17.00 19.30-22.35 19.10-22.25 17.30-21.10 17.30-19.45-22.15 18.00-21.15 17.00-19.50-22.40 SPAZIO OBERDAN CINETECA ITALIA 17.15-20.00-22.30 VIALE VITTORIO VENETO 2 - TEL. 0277406300 Arlecchino servitore di due padroni L'amica delle mogli Samsara Il ladro di orchidee 15.00 17.00 19.15 HINTERLAND ASSAGO VIALEMILANO FIORI - TEL. 892960 VIALE CONI ZUGNA, 50 - TEL. 0289403039 PLINIUS MULTISALA VIA TORINO 30/32 - TEL. 02874826 Noah 3D Noah Grand Budapest Hotel Yves Saint Laurent Divergent Nymphomaniac - Volume 1 Noah Mr. Peabody e Sherman Captain America: The Winter Soldier Allacciate le cinture ODEON - THE SPACE CINEMA GALL. DE CRISTOFORIS 3 - TEL. 02780390 Smetto quando voglio Mi trovo sull’autobus 91. Salgo dalla porta posteriore ma l’obliteratrice non è in funzione. Mi sposto, con diligenza tra una fitta rete di persone, verso la parte centrale del mezzo ma la macchinetta accetta solo tessere magnetiche. Cosa fare? Informo l’autista dell’inconveniente ma l’addetto mi risponde inspiegabilmente con maleducazione, come a dire «Sono fatti tuoi». Farò sicuramente reclamo per l’increscioso episodio. Stefania Battistini e.mail CORSO VERCELLI 18 - TEL. 0248008908 Amici come noi Ti ricordi di me? Captain America: The Winter Soldier 3D Storia di una ladra di libri Divergent Captain America: The Winter Soldier Mr. Peabody e Sherman Noah 3D Amici come noi Un matrimonio da favola Noah Oculus Barry, Gloria e i Disco Worms Noah BELLINZAGO LOMBARDO 21.15 UCI CINEMAS FIORI 20.00-22.15 20.10 22.20 17.00-19.50-22.35 17.50-21.20-22.20 17.10-19.40-22.35 17.10 18.30-21.30 17.20 17.00-20.00-22.10 17.00-19.10 17.05-20.00-22.30 17.10 19.30-22.30 C.C. LA CORTE LOMBARDA - TEL. 02954164445 ARCADIA Captain America: The Winter Soldier 17.15-19.50-22.35 Oculus 20.15-23.00 Storia di una ladra di libri 19.55 Divergent 17.05-20.05-22.30 Noah 3D 19.00-22.50 Noah 17.00-18.00-20.00-21.00-22.00 Nymphomaniac - Volume 1 22.40 Un matrimonio da favola 17.20-20.20-22.55 Mr. Peabody e Sherman 17.35 Barry, Gloria e i Disco Worms 17.10 Grand Budapest Hotel 17.40-20.10-22.25 Father and Son 17.50-21.10 Ti ricordi di me? 17.30 CERRO MAGGIORE THE SPACE CERRO MAGGIORE VIA TURATI, 62 - TEL. 892111 Noah Oculus Barry, Gloria e i Disco Worms Storia di una ladra di libri Divergent Mr. Peabody e Sherman Amici come noi Captain America: The Winter Soldier 3D Ti ricordi di me? Grand Budapest Hotel Turno notturno (dalle ore 21 alle ore 8,30) v. Boccaccio, 26; p.za Cinque Giornate, 6; c.so Magenta, 96; p.za Clotilde, 1; Ripa di Porta Ticinese, 33; C.so P.ta Ticinese, 50 v.le Zara, 38; v. Stradivari, 1; v.le Lucania, 10; c.so S. Gottardo, 1; v. Buonarroti, 5; v. Canonica, 32; v.le Ranzoni, 2. p.le Stazione Porta Genova 5/3 ang. via Vigevano 45. Aperte 24h: p.za Duomo, 21; Stazione Centrale (Gall. Delle partenze); Stazione Garibaldi (P.za S, Freud); v. R. Di Lauria, 22; v.le Testi, 90; Musica e solidarietà con Saturnino MOSTRA In pieno periodo pasquale, il museo Diocesano di Milano cerca di raccontare,attraverso l’arte contemporanea, il mistero della morte e resurrezione di Cristo. A partire da oggi, presso la sala dell’Arciconfraternita, i visitatori potranno osservare la “Resurrezione” interpretata dal giovane Christian Cremona, classe 1985. Una videoproiezione che racconta l’opera dell’artista, uno scatto fotografico realizzato con un tempo di esposizione lungo e in movimento. Nella stanza buia il visitatore che si ferma a osservare l’opera da un punto prefissato diventa egli stesso spettatore delprogetto.La macchina fotografica, strumento di creazione e non di indagine, viene utilizzata per modellare la luce, così come lo scalpello viene utilizzato per modellare il marmo. Oggi, ore 10, c.so P.ta Ticinese Ingresso: 2 - 8 euro La finalissima di Coppa dei Campioni a rischio? Tra due anni esatti, la città dell’Expo dovrebbe accogliere il massimo evento sportivo continentale. Ma la situazione non è delle migliori: soprattutto dopo il richiamo della federazione calcistica europea del mese scorso circa i ritardi nei lavori di adeguamento dello stadio, intitolato a Peppino Meazza. La speranza è che il Comune possa accordarsi con Milan e Inter in tempi brevi, in modo da accellerare le opere di restyling dell’impianto. Mario Cambi e.mail Quei conducenti maleducati Commenta anche su Fb e Twitter @liberomilano.it piazzale Lotto. Da sabato 22 marzo al 15 luglio 2014. Via Gavirate: per lavori cantiere M5. Il traffico in direzione centro città viene deviato sull'itinerario Gignese, Caprilli, Lotto. Largo Gemelli: istituzione del senso unico di marcia in direzione di via Sant'Agnese per lavori di realizzazione del parcheggio sotterraneo. Termine lavori previsto: 15 aprile 2014. Traffico difficoltoso in: Viale Forlanini Enrico (tratto da Repetti a Cavriana): traffico difficoltoso in entrambi i sensi di marcia. Termine lavori previsto: 30 aprile 2015. S.S. 33 Del, Via Gallarate, Molino Dorino: traffico difficoltoso in ingresso dal Comune di Pero e dalla Tangenziale Ovest, per modifica della viabilità, nell'ambito dei lavori Expo 2015. Probabili accodamenti nella fascia oraria 07.00 - 09.30. Termine previsto: 31 dicembre 2014. Museo Diocesano Foto in mostra Champions League in bilico A causa del comportamento dissenato di molti ciclisti, ogni giorno rischio la mia vita: che sia a piedi, in auto o in motocicletta, non fa alcuna differenza. In una città in cui vige la retorica ciclofila, anche per colpa della politica (e lo dico da amante delle due ruote), come comportarsi con le nuove esigenze di legalità? L’amministrazione per dare spazio alle biciclette, che non hanno nemmeno la responsabilità civile, sta riducendo lo spazio per i pedoni e i veicoli, creando traffico e confusione. Bisogna punire chi continua a sfrecciare sui marciapiedi o senza mani sul manubrio. Maria Biondini e.mail Turno diurno (dalle ore 8,30 alle ore 21,00) ■ CENTRO v. De Amicis, 51; v. Bigli, 28; v. Cordusio, 2; c.so Garibaldi 83/85. NORD p.za Gasparri, 9; v. Arnaldo da Brescia, 1; v. Schiapparelli, 4; v.le Suzzani, 155; v. Lessona, 55. ■ SUD v. Crema, 17; v. Scheiwiller, 2; v. Boifava, 31/b; v. Rimini, 29.■ EST l.go Murani, 2; c.so Buenos Aires, 55; v. Petrocchi, 21; v Ampere, 87; v. Castelmorrone,6; p.za della Repubblica, 32; p.zza Costantino, 1; v. Monte Suello, 1; v. Sulmona, 23; v.le Umbria, 109. ■ OVEST v. dei Fiordalisi, 2; v. delle Forze Armate, 44; v. Altamura, 20; v. Cherubini, 2; p.za Vesuvio, 14; v. delle Ande, 5; v. Serra, 52; v. Lomazzo, 44. ::: appuntamenti Le lettere via e-mail vanno inviate a: [email protected] sottolineando nell’oggetto: “lettere a LiberoMilano“. Via posta vanno indirizzate a: LiberoMilano - viale L. Majno 42, 20129 Milano; via fax al n. 02.999.66.227 TRAFFICO Farmacie 18.30-21.45 17.25-19.50-22.15-0.35 16.50-19.15 21.40 16.00-19.05-22.15 16.45 19.00 21.10-0.15 17.30-19.50-22.10-0.30 17.00-19.30-22.00-0.25 Proiezioni futuriste in scena a Milano EVENTO Imprenditori, arte e solidarietà si uniscono in occasione del Fuorisalone. Oggi, a partire dalle ore 19, presso lo spazio Illulian avrà luogo l’evento Forme, promosso da Pomaseiuno - innovativo progetto immobiliare che sta sorgendo a Milano - e animato dal dj set di Saturnino, storico bassista di Jovanotti.L’evento è organizzato a favore di Bambini cardiopatici nel mondo, onlus milanese fondata nel 1993 dalprofessor Alessandro Frigiola che opera nei Paesi in difficoltà per dare una speranza di vita ai bambini malati di cuore. Fino a domenica 13 aprile presso lo spazio Illulian saranno esposte, in vendita, le opere dell’artista Marco Lodola, cofondatore agli inizi degli anni ottanta delmovimento delNuovo futurismo. Il 10% del ricavato sarà devoluto alla onlus. Oggi, ore 19, via Manzoni 41 Ingresso libero Un matrimonio da favolla Captain America: The Winter Soldier Noah 3D Noah Divergent 16.50-19.20-21.50-0.15 16.15-19.15-22.15 16.00-19.05-22.15 17.45 21.00 LISSONE UCI CINEMAS LISSONE VIA MADRE TERESA - TEL. 892.960 Mr. Peabody e Sherman Un matrimonio da favola Captain America: The Winter Soldier Un matrimonio da favola Nymphomaniac - Volume 1 Grand Budapest Hotel Ti ricordi di me? Cuccioli - Il paese del vento Divergent Barry, Gloria e i Disco Worms Noah 3D Noah Captain America: The Winter Soldier Noah Storia di una ladra di libri Oculus Nymphomaniac - Volume 1 Grand Budapest Hotel 17.20 20.10-22.30 22.05 17.00 22.35 18.10 20.25 17.20 19.05-19.30-22.30 17.00 19.00-22.00 16.50-19.40-22.35 16.45-19.40-22.35 18.30-21.30 17.10-19.55-22.40 17.30-20.00-22.30 17.30 20.10-22.30 MELZO ARCADIA MULTIPLEX VIA MARTIRI DELLA LIBERTA` - TEL. 0295416444 Un matrimonio da favola Divergent Mr. Peabody e Sherman Captain America: The Winter Soldier Noah Noah 3D 17.40-20.30-22.45 17.10-19.50-22.40 17.35 17.20-20.10-22.50 17.30-21.00-22.10 20.00 MONZA MULTISALA CAPITOL VIA A. PENNATI 10 - TEL. 039324272 Grand Budapest Hotel Mister Morgan 15.30-17.50-20.20-22.30 15.30-17.50-20.10-22.30 MONZA MULTISALA METROPOL VIA CAVALLOTTI 124 - TEL. 039740128 Noah Noah 3D Nymphomaniac - Volume 1 Ti ricordi di me? Divergent Un matrimonio da favola MONZA 14.45-17.20-20.00 22.30 20.00-22.30 15.30 17.20 15.30-17.50-20.10-22.30 MULTISALA TEODOLINDA VIA CORTELONGA 4 - TEL. 039323788 Storia di una ladra di libri Father and Son MONZA 15.00-17.30-20.00-22.30 15.30-17.50-20.10-22.30 VIA DUCA D`AOSTA, 8 - TEL. 039748081 Philomena PADERNO DUGNANO VIA OSLAVIA, 8 - TEL. 029189181 Father and Son Mister Morgan PADERNO DUGNANO VIA BRASILE, 4 - TEL. 0291084250 Noah Captain America: The Winter Soldier 3D Grand Budapest Hotel Oculus Noah 3D Storia di una ladra di libri Un matrimonio da favola Divergent TRIANTE 21.15 AREA METROPOLIS 15.00-21.15 15.15-21.30 LE GIRAFFE 16.30-19.15-22.00 17.30-20.30 17.30-20.30-22.40 18.30-20.40-22.50 18.15-21.10 18.15-21.00 16.30-18.50-21.20 17.10-20.00-22.50 SPETTACOLO Dopo ilsuccesso al Piccolo Teatro e, prima di partire per gli USA per un mesedi tournée,Massimiliano Finazzer Flory torna ad esibirsi sul palcoscenico con la performance “Gran Serata Futurista”, in programma questa sera,presso l’Aula Magna dell’Università degli Studi di Milano. L’attore e commediografo evocherà il senso della grande città, la forza imbrigliata, l'immaginazione senza filie lo splendore geometrico meccanico, assumendo i tonidei Manifesti futuristi di Filippo Tommaso Marinetti. Ma Finazzer Flory darà voce anche a Giovanni Papini, cent'anni dopo la pubblicazione dei suoi testi più polemici. Sullo sfondo, proiezione diimmagini pittoriche di Depero dedicate alla bellezza della metropoli, con suoni urbani della Milano contemporanea. Oggi, ore 21, Università Statale Ingresso libero Un matrimonio da favolla Ti ricordi di me? Non buttiamoci giu' Noi 4 Captain America: The Winter Soldier Barry, Gloria e i Disco Worms Divergent Noah PIOLTELLO 17.40-20.15-22.15 16.30-18.30 20.30 22.40 18.00-21.00 17.15-19.15 21.00 17.00-20.00-22.50 UCI CINEMAS PIOLTELLO VIA SAN FRANCESCO, 33 - TEL. 892960 Noah 3D Storia di una ladra di libri Un matrimonio da favola Divergent Noah Mr. Peabody e Sherman Nymphomaniac - Volume 1 Captain America: The Winter Soldier Noah Divergent Oculus Un matrimonio da favola Captain America: The Winter Soldier Amici come noi Barry, Gloria e i Disco Worms Ti ricordi di me? Grand Budapest Hotel ROZZANO 18.30-21.30 17.00-19.50-22.40 17.15-19.30-21.40 18.20-21.15 18.10-21.30 17.20 19.40-22.20 19.30-22.30 19.30-22.30 19.15-22.20 17.30-20.00-22.30 18.20-20.30-22.40 18.30-21.30 22.40 17.30 19.45 17.15-19.45-22.15 THE SPACE CINEMA ROZZANO C.SO PERTINI, 20 - TEL. 892111 Noah 3D 16.00-19.00-22.05 Un matrimonio da favola 16.35-18.55-21.25 Storia di una ladra di libri 16.05-19.00 Captain America: The Winter Soldier 3D 22.00 Grand Budapest Hotel 16.40-19.05-21.35 Oculus 16.50-19.15-21.40 Amici come noi 19.50-22.10 Non buttiamoci giu' 15.00-17.20 Divergent 15.00-18.45-20.20-21.45 Barry, Gloria e i Disco Worms 15.00-17.20 Ti ricordi di me? 15.30-17.45-20.00-22.15 Noah 17.30-20.45 Mr. Peabody e Sherman 15.05-17.35 Captain America: The Winter Soldier 15.20-18.20-20.30-21.30 Noah 15.10-18.15-21.20 SAN GIULIANO MILANESE MOVIE PLANET S.S. 9 VIA EMILIA, ANGOLO VIA TOLSTOJ - TEL. 899 552578 (PREN.) Un matrimonio da favola Noah Storia di una ladra di libri Captain America: The Winter Soldier Divergent 20,00-22,30 19,45-22,30 19,45-22,30 19,45-22,30 19,45-22,30 SESTO SAN GIOVANNI SKYLINE MULTIPLEX Father and Son Grand Budapest Hotel Barry, Gloria e i Disco Worms Ti ricordi di me? Nymphomaniac - Volume 1 Noah Captain America: The Winter Soldier Mr. Peabody e Sherman Oculus Divergent Un matrimonio da favola Storia di una ladra di libri Noah 3D 15.15-19.45-22.15 15.20-17.35-20.20-22.30 17.45 15.10-20.15 22.20 17.30-20.20 15.10-19.30-22.15 17.45 15.15-20.00-22.15 16.35-19.25-22.15 15.20-17.35-20.20-22.30 15.10-19.40-22.30 C/O CENTRO SARCA - TEL. 0224860547 15.15-19.20-22.10 CRONACA __Venerdì 11 aprile 2014__ 43 @ commenta su www.liberoquotidiano.it Opere di design IL PROGETTO Le «rondini» invadono il Castello per salvare la statua del 1300 Venti sculture nei cortili: i modellini finanzieranno il restauro del monumento a Bernabò Visconti ::: TIZIANA LAPELOSA ■■■ Una rondine non fa prima- vera, narra il proverbio. Ma più rondini di certo aiuteranno a far risplendere il Bernabò Visconti, la scultura equestre risalente al 1300, completamente in marmo, e conservata alMuseo di arte antica del Castello Sforzesco. Le rondini in questione non sono rondini qualsiasi, ma venti sculture giganti,in plastica colorata, che saranno esposte in piazza delle Armi e nei cortili Ducale e Rocchetta fino al 30 giugno. Di piccole dimensioni, ma non per questo meno attraenti, quelle che milanesi e turisti potranno portarsi a casa, sempre in plastica e dai colori allegri, e contribuire così con un minimo di venti euro al restauro della scultura equestre. L’iniziativa si chiama «Deponi un uovo, fai rinascere un monumento» ed è stata realizzata dal gruppo “Cracking art” in collaborazione con il Comune e il Castello. Le rondinelle si potranno acquistare fino alla fine di giugno al banchetto accanto allo spiazzo dell’Agorà di Expo. Una volta acquistata la piccola scultura, l’acquirente potrà anche firmare un uovo che servirà a comporre l’installazione “Nido di rondini”. Rondini e uova, però, si potranno IN MOSTRA PER 3 MESI A destra le rondini colorate; in alto la statua equestre [Ftg.] acquistare e firmare anche nel cortile del Palazzo Reale fino al 30 maggio,a Palazzo Moriggia a partire dal 15 aprile, e a Palazzo Morando dal 30 aprile. Una volta vendute le rondini colorate, con i soldi ottenuti si provvederà a finanziare il restauro del Bernabò Visconti, che, secondo una prima stima, costerà intorno ai 60mila euro. «I fondi necessari saranno raccolti grazie alcontributo degli sponsore attra- verso questa iniziativa delle rondini colorate», ha spiegato Claudio Salsi,direttore del Castello Sforzesco facendo notare l’importanza dell’opera equestre da restaurare: «È un monumento di valore incommensurabile, un simbolo del Castello che raffigura un personaggio storico che dominava Milano all’epoca in cui fu costruito il Castello». Quanto basta per riportarlo agli antichi splendori. Ma perché sono state scelte pro- Padiglione del Salone del Mobile Concorso dei giovani creativi Al «Satellite» trionfa l’Italia ::: MASSIMO DE ANGELIS ma la carta vincente è il saper integrare la progettazione dell’oggetto con la successiva produzione in■■■ Il design si innova con le idee dei giovani cre- dustriale. ativi. Questo è il filo conduttore del Salone Satellite, Momento clou del Salone Satellite è stata la preospitato in due ampi Padiglioni a Rho Pero. Si tratta miazione ieri dei tre progetti migliori, giudicati da di una grande vetrina per i designer under 35, che un team di personalità internazionali. Una buona oggi a Milano trovano una grande opportunità di notizia: la vittoria è andata a un trio di volitivi italiavalorizzazione entrando in contatto diretto con le ni, che oltre al titolo hanno incassato un assegno da numerose aziende presenti in Fiera. In più il circui- dieci mila euro. Il primo posto va quindi all’invento Satellite è aperto al zione tricolore della Volpubblico gratuitamenta Lamp, una lampada te per l’intera durata deldirezionale a Led, il cui la manifestazione. studio tecnico viene Quest’anno le proespresso attraverso una messe del futuro sono soluzione semplice e ingiunte in massa nel catuitiva. Piazza d’onore, poluogo lombardo, se e 5mila euro, per un raconsideriamo l’alto nugazzo francese che ha mero di espositori, ben presentato Atmos, una 650,con prototipiin malampada d’atmosfera, no e tanta speranza nelpezzo creativo capace l’animo. Più della metà di unire tre elementi visi presenta al Salone tali della luce. Medaglia per la prima volta, circa di bronzo, con la consoil 45 per cento è invece lazione di 2.500 euro, alla seconda o terza par- Lampade al Salone Satellite [Fotogramma] per gli americani di tecipazione, essendo Avandi, grazie alla scastati selezionati da un comitato di esperti. Tutti cer- letta antiscivolo Steptool,dove l’inserimento di alcucano di sfondare e in molti arrivano dall’estero per ni elementi innovativi arricchisce l’utilità di un ogquella che potrebbe rivelarsi l’occasione della vita. getto antico. Tra questi c’è chi desidera progettare la casa dei IlSalone Satellite ha infine confermato la collaboprossimi anni, senza dimenticare l’importanza del- razione con la Rinascente di Milano, che selezionel’artigianato e della tradizione, in un connubio vin- rà i migliori prodotti realizzati dalle giovani promescente tra passato e inedito. Quindi accanto a mae- se per poi esporli, e magari venderli, al Design Sustri del tessuto e della pelle, è possibile imbattersi in permarket di piazza del Duomo, da settembre a difanatici del tridimensionale e della stampa digitale, cembre 2014. prio le rondini per finanziare l’opera? «Danno un tocco di speranza, di modernità e di allegria», osserva Marco Parini, presidente di Italia Nostra non dimenticando di ringraziare privati e associazioni «che oggi sono fondamentali per il restauro dei monumenti». Già,perché laddove non arrivano le istituzioni, è ai cittadini che sichiede soccorso.Prima che arrivassero le rondini, infatti, sono arrivati i coloratissimi cucù a porta- re un po’ di allegria sulle guglie del Duomo di Milano. Anche in questo caso gli originalissimi oggetti di design, nati dalla matita del designer Luca Trazzi e realizzati in diversi materiali, sono stati messi in vendita, a 180 euro, per finanziare il restauro delle guglie nell’ambito dell’iniziativa “Adotta una guglia”. L’adozione, quindi, sembra essere l’ultima frontiera per salvare il nostro patrimonio artisctico. Assolombarda adotterà 25 startup Non solo moda e design. Milano ambisce a diventare la capitale delle startup, le nuove imprese nate a partire da un’idea innovativa. Per farlo, Assolombarda ha lanciato il progetto «Startup town», presentato ieri dal presidente Gianfelice Rocca e da Stefano Venturi, amministratore delegato di Hp Italia e responsabile dell’iniziativa. Venticinque startup attive in diversi settori, dall’economia digitale al turismo, sono entrate a far parte gratuitamente della rete che comprende circa 5mila imprese tra Milano, Lodi e la Brianza. Le giovani aziende potranno usufruire di tutti i servizi offerti dall’associazione e «farsi adottare» da una delle imprese aderenti, quello che gli anglosassoni chiamano «cross-fertilization». «La vera sfida è fare della Grande Milano un hub della conoscenza, un quadrilatero composto da ricerca, innovazione, capitale umano e imprese», ha detto Rocca. Non c’è limite, per ora, al numero di startup che potranno far parte del progetto. Solo due le condizioni: l’adesione gratuita non potrà protrarsi oltre i 4 anni e terminerà quando (e se) il fatturato della startup supererà i 500mila euro. Ma a quel punto, forse, la giovane avventura imprenditoriale sarà abbastanza matura per proseguire sulle sue gambe. F.LOI. __Venerdì 11 aprile 2014__