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l’inchiostro fresco aprile - maggio 2012 1 n. 4 - aprile/maggio 2012 www.inchiostrofresco.it [email protected] Fondato nel 1985 3UHGRVD *DWWLDYYHOHQDWL VHUYL]LRDSDJ 0RODUH 7XULVWL SHUFDVR 0RUQHVH 6LPRQH3HVWDULQRDOODJXLGDGHLJLRYDQLGL³(´ 7XWWRDSDJ L’intervista: il Consigliere Zacchini Maurizio Zacchini, 57 anni, agente assicurativo, consigliere comunale, da tre anni segue la Fiera “Arti e mestieri”, avendo la delega al commercio e dunque è la persona più indicata a parlare della prossima edizione ormai vicina. I l programma di quest’anno ricalcherà in parte quello delle passate edizioni, con alcune novità. Gli stand espositivi saranno 24 e contiamo di riempirli tutti con le attività produttive, ma anche associative e culturali, di Basaluzzo. Inoltre, la domenica, lungo via Nuova avremo le bancarelle, almeno una dozzina, che completeranno il quadro delle esposizioni dirette. Mentre sul lato opposto, nel viale alberato, riprenderemo la simpatica iniziativa dell’anno scorso, Sbaròs an cò (“Ripulisco casa”), dedicata soprattutto ai bambini che, a prezzi simbolici, metteranno in vendita gli oggetti di casa andati segue a pag III ,QVHUWRQHOOH SDJLQH FHQWUDOL A Basaluzzo il 19 e 20 maggio una festa piena di tradizione San Bovo “Arti e mestieri” D a molti anni la Festa di S. Bovo, che è sempre stata una tradizione fissa e molto attesa del nostro paese, è tornata ad avere un ruolo centrale nel programma annuale delle manifestazioni di Basaluzzo, anche grazie al contributo del Gruppo Alpini e delle associazioni locali, dopo aver perso un po’ della sua risonanza e visibilità. Ci avviamo così alla XVIª edizione della due giorni di “Arte e mestieri”, sabato 19 e domenica 20 maggio, l’esposizione di stand industriali, commerciali e artigianali che intendono rappresentare la vivacità e i prodotti delle aziende che operano nel nostro territorio e non solo e riescono a mantenere il proprio progetto di crescita nonostante i tempi duri che stiamo attraversando. Per questo, come Amministrazione comunale, sentiamo ancora più attuale e opportuna la seconda edizione del premio ”Imprenditore dell’anno” che verrà consegnato all’inaugurazione della Fiera per riconoscere il merito e l’impegno di chi continua a spendersi per far crescere sé e la nostra economia. Soprattutto in questo periodo storico le eccellenze e la qualità del lavoro riescono a restare a galla in acque mosse dalla crisi e dalla concorrenza sfrenata. Un altro appuntamento che mi piace ricordare, oltre a tutti gli altri presenti nel programma completo riportato nelle pagine seguenti, è quello con l’unità mobile dell’autoemoteca che permetterà controlli gratuiti nella mattinata di domenica 20 maggio per non dimenticare il valore delle prevenzione nella cura delle malattie soprattutto cardiache e cardiovascolari. Come primo cittadino confermo la convinzione dello sforzo della mia amministrazione per l’organizzaziwone di questa festa che, come volevano i nostri avi, introduce alla bella stagione e al lavoro in campagna grazie all’uscita beneaugurante del santo a cavallo, Bovo, protettore del bestiame e dell’agricoltura, portato in processione per invocare prosperità e un rinnovato benessere. Invito quindi a intervenire alla nostra Fiera per ritrovarci e guardare con maggiore speranza al futuro. Il Sindaco Gianfranco Ludovici 2II Speciale Basaluzzo l’inchiostro fresco aprile - maggio 2012 Una festa piena Un po’ di storia B euve o Bevons d’Audiffret nacque a Noyers, in Provenza (Francia) nel 940 e morì a Voghera probabilmente il 22 maggio (giorno in cui ricorre la sua festa) del 986. Il suo nome venne latinizzato in Bobo e poi italianizzato in Bovo. Bovo fu un tipico cavaliere medievale, discendente di una famiglia nobile e ricca che possedeva un castello e molti terreni. Venne educato alle armi e alla caccia, ma coltivò anche un notevole spirito religioso che lo distinse per la sua magnanimità nei confronti degli abitanti del suo feudo, soprattutto i più poveri. Morto il padre, assunse le redini del feudo e si distinse nella difesa contro i Saraceni che prima del Mille penetrarono anche in Provenza. Secondo la tradizione, se avesse scacciato il nemico turco, promise che si sarebbe recato ogni anno a Roma a piedi attraverso le vie dei pellegrini. Un altro fatto cambiò la sua vita: graziò l’assassinio del fratello e lo perdonò di avergli tolto una delle persone più care. Nei suoi viaggi annuali a Roma attraverso una delle vie romee, quelle che conducevano appunto nella città eterna, faceva sosta spesso a Voghera dove si fece diversi amici che tornava a trovare. di tr Colpito dalla peste, morirà a Voghera il 22 maggio 986, sepolto a Borgo S. Pietro, appena fuori la città. Secondo i racconti medievali, in quel punto una bambina cieca riacquistò la vista e da quel momento incominciò il culto di Bovo, il cavaliere generoso protettore degli infermi. Nel XII secolo venne canonizzato e venne costruita una chiesa nel luogo della sua morte. Un documento del 1230 attesta già l’esistenza di un ospedale eretto in suo nome. Le reliquie, dopo diverse traslazioni, sono state definitivamente collocate nel Duomo di Voghera nel 1954. Eventi Rondinaria sabato 19 maggio Domenica 03/06/2012: Cronometro individuale competitiva premi 3 assoluti e primi 10 ctg Ore 15.00: Centro Sportivo incontro di Tamburello ŘŜ Ore 17.30: Inaugurazione ed apertura Stands £ȱǭȱ Da domenica 17/06/2012: concorso di pittura estemporanea aperta a tutti tema “Ciclismo e Paesaggi di Rondinaria”. Premiazioni domenica 24/06/2012 Domenica 24/06/2012: V° Gran Tour di Rondinaria ia pacco gara e premi. ££ Ore 18.30: Esibizione Karate Club in Novi Ligure Řś ££ *UDQ7RXU GL5RQGLQDULD Ore 19.00: Apertura Stand Gastronomico ǯ £DZ Ore 21.00: Commedia in due atti “Florville la lancia di Catrion” ££ DZȱ DZ info concorso: 339/53.915.60 Info ciclismo: 338/31.200.01 ǯ DZ ££ Řś Ĵ PREMIO ALL’IMPRENDITORIA BASALUZZESE - II EDIZIONE RISTORANTE A SBARÒS AN CÒ di Notarangelo Matteo & C. Produzione - Vendita - Assistenza Manutenzione di macchine agricole Ricambistica - Commercializzazione dell’usato Carpenteria in ferro di ogni tipo e officina via Bedale 9 15060 Basaluzzo (AL) tel e fax 0143 489397 e-mail: [email protected] progra Progettiamo e realizziamo strutture mobili o fisse per pro loco, sagre e feste pesane &RQWLHQHO¶,1&+,2675,12LOJLRUQDOLQRGHLEDPELQL l’inchiostro fresco aprile - maggio 2012 3 ,OPHQVLOHGHOWXRWHUULWRULR 'LUHWWRUHRQRUDULR5LQR9DFFDUR 'LUHWWRUH5HVSRQVDELOH/XLVD5XVVR radizione $112;;9,,1$35,/(0$**,2 6SHGLQDEESRVW'/FRQYLQ/QDUWFRPPD'&%$OHVVDQGULDQUDQQR7D[HSHUoXH7DVVDULVFRUGLQIS] La struttura fondata dal benefattore Davidson festeggia il centenario &DPSR/LJXUH Auguri all’Asilo di Borgo Fornari! C amma AL COPERTO ent’anni e non sentirli. L’Asilo di Borgo Fornari ha raggiunto il prestigioso traguardo di cento anni di attività, come ci spiega una rappresentante dell’Amministrazione, che abbiamo incontrato per celebrare l’evento. I lavori, infatti, avviati nel 1911, terminarono l’anno successivo e finalmente, il 2 ottobre 1912, l’Asilo aprì i battenti, dando ospitalità a ben quaranta bambini. L’edificio, fatto erigere dal benemerito fondatore dell’ente, l’armatore italo-scozzese George Davidson, fu inizialmente intitolato alla “Regina Elena” e solo dopo la caduta della monarchia cambiò la dedica in “Adelina Davidson”, figlia del benefattore prematuramente scomparsa, che tuttora mantiene. Esiste tutt’oggi una lista delle sottoscrizioni che menziona non solamente i possessori delle azioni dell’ente, ma chiunque abbia fornito il proprio contributo gratuito, anche il più piccolo intervento, per la costruzione dell’Asilo. Esso nasce come Ente Morale per acsegue a pag 2 $QGUHD2WWRQHOOR VLLQWHUURJDVXOOH ELRPDVVH VHUYL]LRDSDJ 0LJQDQHJR George Davidson I l Signor George Davidson era un ricco armatore italo-scozzese inserito nella “Genova bene” di inizio Novecento. Quando un giorno scese dal treno per osservare come procedevano i lavori di costruzione della sua villa di campagna a Borgo Fornari, un tempo rinomato luogo di villeggiatura per le ricche famiglie genovesi tanto da meritarsi il nome di “piccola Svizzera”, vide moltissimi bambini giocare nella polvere della piazza principale del paese, in condizioni di semi o totale abbandono, e fu pervaso dal caritatevole desiderio di fare qualcosa per loro. Pertanto, per togliere dalla strada quei fanciulli e dare loro un’istruzione, prendendo a cuore il progetto, ottenne il terreno su cui sarebbe sorto l’asilo, grazie alla gentile donazione delle sorelle Serrasio, allora le maestre elementari del paese, e affidò l’incarico di progettare la struttura a Gino Coppedè, architetto di grido dell’epoca. Davidson si occupò di fornire i materiali per la costruzione, la manodopera fu messa a disposizione dai cittadini del paesegue a pag 2 6FLQWLOOHWUD0DOIDWWL H3DVWRULQR WXWWRDSDJ $FTXL7HUPH $OO¶DYYRFDWR 2VYDOGR$FDQIRUD OD³7RJDG¶RUR´ LQWHUYLVWDDSDJ 4 2 l’inchiostro fresco DALLA PRIMA E RICORRENZE aprile - maggio 2012 Asilo Borgo Fornari prosegue da pag 1 cogliere i bambini disagiati e tuttora mantiene, nel suo statuto, tale funzione: accogliendo gratuitamente i bambini le cui famiglie non siano in grado di pagare l’iscrizione. L’edificio, progettato dall’architetto Gino Coppedè e decorato esternamente dal pittore Elvezio Bouvier con disegni di bambini che giocano, è stato nominato monumento storico nel 2003: fatto che rende orgogliosi coloro che vi operano insieme alla comunità tutta, ma che vincola gli interventi di restauro ad un rigoroso rispetto del progetto originale. L’Asilo durante il suo longevo servizio è stato costretto a sospendere la propria attività solamente per due anni, durante la Seconda Guerra Mondiale, quando fu adibito a dormitorio dai Tedeschi: ne resta traccia, ancora oggi, in una macchia del pavimento originale (ndr: riportato alla luce due anni fa in seguito a un oneroso intervento di restauro) dovuto all’inchiostro dei ciclostili o al grasso di fucile. Tuttavia la pronta ristrutturazione, guidata dall’ingegner Umberto Musante, cui fu sottoposto nell’immediato dopoguerra, riportarono l’edificio all’originale splendore, con adeguamento della struttura alle più recenti e rinomate esigenze. L’attuale presidente, Dante Ameri, è in carica da ben cinquant’anni e guida l’amministrazione grazie a un consiglio, composto da altri quattro volontari, tutti del paese. La struttura ospita più di quaranta bambini (ndr: mantenendo quasi inalterato nel tempo il numero di iscrizioni), suddivisi in due classi: 3 anni e 4-5 anni. Nonostante le difficoltà, gli ostacoli burocratici e i costi che una struttura come questa deve sostenere, l’Asilo di Borgo Fornari continua a sopravvivere, dopo cent’anni, grazie alle doti di forza e determinazione che gli amministratori e le maestre hanno sempre dimostrato di possedere e grazie anche al supporto del Comune, del “Gruppo aquilotti” e di alcuni imprenditori locali, ma soprattutto dei genitori dei bambini e dei paesani, sempre in prima linea quando si tratta di raccogliere soldi con iniziative di beneficienza o fornire anche il più piccolo aiuto, ma fondamentale per la sopravvivenza dell’asilo. Federico Cabella Una riflessione sul 25 Aprile C ome ogni anno, ritorna il 25 aprile. Come ogni anno, ritornano le vecchie polemiche, probabilmente frutto di un comportamento contradditorio. Da un lato si vuole il 25 Aprile come festa di tutti, cardine morale del Paese. Dall’altro si vuole imporre una Resistenza di plastica, proprietà immacolata di una sola parte politica e con contenuti che non devono essere discussi, ma solo accettati dogmaticamente. Tale costruzione, semplicemente, non regge più e non è più giustificabile. Non regge più perché la rielaborazione dei dati consente una visione più accurata. Non è giustificabile perché non è necessaria alla struttura repubblicana. Come spiegò giustamente Vittorio Foa, una delle fortune dell’Italia del dopoguerra fu la capacità del duo De Gasperi - Togliatti di inventare un’Italia convintamente e decisamente anti-fascista, mutando una sconfitta militare di fatto in una vittoria politica morale. Così facendo, un Paese debole e diviso trovò la sua identità comune in cui rispecchiarsi. Ma la stampella, necessaria ad una democrazia neonata, è (o dovrebbe essere) superflua alla sua versione matura. E’ allora pienamente possibile che il recente 25 Aprile diventi momento di riflessione adulta, senza tifo da stadio o reazione da fondamentalisti se i quali, generalmente il sabato e la domenica, dopo aver svolto per tutta la settimana il proprio duro lavoro, trovavano ancora la forza di dare il proprio contributo per l’edificazione dell’Asilo. Pertanto, quando l’inserviente sparava un colpo di cannone a salve dalla Villa del ricco commericante, tutti i volontari si recavano al lavoro, assistiti dal signor Davidson stesso che provvedeva a La Festa della Liberazione, tra vecchi fantasmi e desiderio di nuova chiarezza politici. Non deve allora essere una bestemmia poliNo a fango e tica o motivo a retorica, per di scandalo afarrivare ad una fermare come realtà matura il fascismo godette di un e reale grandissimo consenso popolare e che la Resistenza fu fenomeno molto più elitario, diventato “di popolo” a guerra quasi finita per il desiderio di molti di salire sul carro del vincitore. Né affermare come la Resistenza non fu proprietà privata del partito comunista, ma movimento variegato, con fazioni liberali, monarchiche e repubblicane. E, colpendo il ventre molle della questione, mettere in luce le derive estremiste: la Resistenza non fu un movimento immacolato, fu una guerra civile dove all’estremismo di destra si contrappose un estremismo di sinistra, concretizzato da episodi come il massacro di Porzus o le stragi del triangolo della morte in Emilia. Sono temi sgradevoli e difficili, ma non impossibili da affrontare. Sia perché il tempo aiuta a gestire le questioni spinose, sia perché far luce sui punti oscuri non significa infangare i protagonisti della Liberazione né negarne L’Unione fa la forza i meriti. Solo così il discorso prosegue da pag 1 sul 25 Aprile passerà da storia infinita a storia, nel senso più reale e maturo del termine. distribuire loro focaccia e vino bianco. Da questo splendido esempio di col- L’anima della Liberazione non laborazione trasversale, segno dello deve perciò stare in cortei e spirito di cooperazione dei paesani e bandiere, ma nel capire come della voglia di unirsi per fare qualcosa tutti debbano lavorare per di grande, nasce l’asilo: qui risiede la tenere in piedi la democrazia forza della struttura che prosegue inin- che, anche se debole, è migliore di ogni dittatura (come terrotta da cent’anni la sua attività. insegnava Churchill). Federico Cabella Matteo Clerici l’inchiostro fresco aprile - maggio 2012 5 Il Laboratorio Sociale di Alessandria, uno sguardo per conoscere e capire Oltre il cancello... L a mia curiosità aumenta man mano che mi avvicino all’ingresso del Laboratorio: conosco questo posto da anni, da quando era la Caserma dei Vigili del Fuoco, e l’ultimo ricordo che ho è quello di una struttura incrostata e ignorata. Ignorata fino a un certo punto in quanto qualche politico la sfruttava quando voleva, ma si tratta di sporadiche e rade manifestazioni che poco hanno da spartire con il concetto di “utilizzo” inteso in senso più comunitario. Varco la soglia e mi ritrovo in un supermarket umano: sono presenti tutte le marche di essere umano in un unico spazio!! Maghrebini, nigeriani, vari sudamericani, senegalesi, albanesi, romeni… tutti! Ci sono anche italiani e c’è perfino un italo-iraniano! Le pareti sono ricoperte di parecchie fotografie, che immortalano manifestazioni varie. Proseguo nell’edificio e sfilo davanti alla “scuola d’italiano per migranti” gestita da professori in pensione che con passione cercano di eliminare le barriere linguistiche di chi si trova costretto a lasciare il proprio Paese: una bella iniziativa che sopperisce alle lacune statali in questo settore. Salendo le scale mi ritrovo nella palestra in cui si esercitavano i VVFF: è rimasta più o meno intatta ma i sacchi da boxe e le porte da calcetto simboleggiano la fremente attività sportiva offerta dai ragazzi della Polisportiva Antirazzista Uppercut: corsi di arti marziali e calcetto sono proposti a prezzi popolari. Quando riscendo le scale rimango stupito per quello che vedo, una ventina di persone, tutti italiani dai quaranta in su, look da agricol- Le Aziende informano: “Il Container” contro la crisi Alessandria - Qualità, assortimento vastissimo, prezzi d’occasione. Il Container, la nuovissima catena di Outlet sta rapidamente diventando un solido punto di riferimento anche nella nostra città, nella sede di via Piave, all’angolo con via Sardegna. “Tutto in stock a prezzi shock” rappresenta un biglietto da visita estremamente eloquente, perchè presso “Il Container” vengono trattati prodotti di stock, con la possibilità di scegliere tra le principali marche presenti sul mercato, a prezzi davvero concorrenziali: articoli di altissimo livello, ma di fine serie, e quindi decisamente convenienti. A “Il Container” è possibile trovare tantissime occasioni per il mondo della casa: si va dai mobili ad ogni genere di elettrodomestico, dalle tv agli hi-fi o ai piccoli attrezzi per la cucina, senza dimenticare il tessile, i casalinghi e il bricolage. Il vero spirito del “Il Container” è: comprare subito quello che si trova al momento, perchè domani quello stesso prodotto potrebbe già essere esaurito. Ricambio continuo, fornitori nazionali ed internazionali, rappresentano ulteriori punti di forza di una catena già diventata leader nel proprio settore. Acquistare da “Il Container” è divertente come una caccia al tesoro, i vari reparti non hanno pareti divisorie e le opportunità di acquisto sono veramente interessantissime. Il Container, ad Alessandria, è in via Piave all’angolo con via Sardegna, aperto sette giorni su sette: dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12.30 e dalle 15 alle 19.30, il sabato e la domenica dalle 9 alle 13 e dalle 14.30 alle 19.30. Il modo migliore per conoscere tutti i vantaggi e le occasioni di “Il Container” è quello di andarlo a visitare di persona. tori stanno sistemando cassette di derrate alimentari nella stanza: mi spiegano che si tratta del GAS, gruppo di acquisto solidale. Il GAS consiste in un piccolo mercato a kilometri zero: gli agricoltori locali incontrano le famiglie per vendere in maniera diretta i prodotti della loro terra, frutta e verdura di stagione vengono offerti a prezzi vantaggiosi. Mi siedo nel cortile con Luca, un ragazzo di Cartosio pieno di tatuaggi e piercing, il classico ragazzo che la nostra nonna additerebbe; ha due lauree ed è un ricercatore dell’ Università Avogadro, trascorre buona parte del suo tempo libero nell’ex Caserma. Il Laboratorio non è solo le iniziative sopraccitate, ma è anche “Rete Sociale per la Casa” un coordinamento di persone che lotta contro gli sfratti, e s’interessa in più settori per sopperire ai licenziamenti e abbraccia le cause più disparate dei lavoratori che vedono calpestati i propri diritti. L’ultima iniziativa nata tra le mura dell’ ex Caserma è la “Ludoteca di Enea” frequentabile dai bambini fino a nove anni, l’obiettivo della ludoteca è abbattere le barriere razziali che interessano la scuola primaria avvicinando i bambini di etnie e culture diverse fin dall’infanzia. La Redazione Nicholas Capra l’inchiostro fresco 6 4 ALESSANDRIA E PROVINCIA aprile - maggio 2012 Ambiente, chance di sviluppo L’impianto a turboespansione cogenerativa in Regione Aulara ad Alessandria, è stato presentato al Convegno biennale di Confindustria a Milano il 16 marzo ed il 27 marzo alla Commissione Industria ed Energia del Parlamento Europeo a Bruxelles L ’ambiente rappresenta l’investimento più importante per il nostro futuro. Lo ha affermato il Sindaco di Alessandria Pier Carlo Fabbio nell’incontro presso la Commissione Industria del Parlamento Europeo, il 27 marzo, in merito all’impegno dell’Amministrazione Comunale in questo settore, a partire dall’impianto di turboespansione cogenerativa in Regione Aulara. Il Presidente del Gruppo Amag, Lorenzo Amag diventa dunque protagonista dell’economia del Paese, avendo dimostrato di saper investire sulle energie rinnovabili e di essere in grado di progettare e realizzare obiettivi importanti. Come è stato possibile? Il Presidente Lorenzo Repetto dice “Siamo partiti da due semplici domande: perché buttiamo l’energia prodotta dalla riduzione della pressione del gas metano per l’immissione nella rete cittadina e per- Il Presidente del Gruppo Amag ed il Sindaco di Alessandria al Parlamento Europeo Repetto, ha illustrato le caratteristiche tecniche ai Commissari europei, precisando che è in fase di avanzata progettazione anche la realizzazione di un secondo impianto di questo tipo, presso la Cabina gas di Litta Parodi, che sarà alimentato ad energia solare. Di questi risultati si è parlato anche al Convegno biennale di Confindustria a Milano, sempre nel mese di marzo; il Gruppo ché ne consumiamo altra per riscaldarlo? La risposta l’abbiamo trovata inserendo una turbina e un motore a olio vegetale: adesso siamo in grado di produrre energia termica ed elettrica e, allo stesso tempo, di ridurre l’inquinamento”. Il trasporto del metano lungo la rete nazionale viene effettuato a pressioni generalmente comprese tra i 40 e i 70 bar. Prima Il Presidente del Gruppo Amag, il Sindaco di Alessandria ed il Vice dell’immisPresidente del Parlamento Europeo alla Commissione Industria sione nelle reti cittadine la pressione è ridotta al costituito da caldaie a me- vestimento più importanvalore di 5 bar e, in segui- tano, è stato integrato da te è quello per l’ambiente to, a circa 0,02 bar per ali- un impianto di cogenera- e dunque per il futuro. Il mentare la maggior parte zione, ossia un motore in turboespansore dimostra delle utenze civili. Tradi- grado di generare contem- come si possano produrre zionalmente tale riduzione poraneamente calore ed innovazione, occupazione di pressione è effettuata elettricità. Le potenze in- e sviluppo senza inquinatramite organi di lamina- stallate sono pari a 410 kW re. L’importante appuntazione, sostanzialmente elettrici e 490 kW termici. mento di Bruxelles è stato delle strozzature, che non Con il turboespansore co- il preludio ad un ulteriore consentono di recuperare generativo vengono pro- importante incontro, con l’energia posseduta dal gas dotti circa 4.500.000 kWh la delegazione della muad alta pressione. elettrici, pari al consumo nicipalità di Kiev, prevista Gli impianti di turboespan- di oltre 1.000 famiglie, e entro la metà del mese di sione sfrutta- circa 3.500.000 kWh ter- aprile. Passo dopo passo, no il salto di mici. Grazie agli incentivi AMAG ha collaudato, sempressione tra statali alle fonti rinnova- pre in questo importante la rete di tra- bili, erogati per 15 anni, e mese di marzo, un altro sporto nazio- al contenimento dei costi importante impianto, per nale e quella di investimento iniziali, il la captazione del biogas c i t t a d i n a , sistema sarà in grado di ri- presso la discarica di Musostituendo i pagarsi entro i primi 3 anni garone. Il biogas è una dispositivi di di esercizio. Nei successivi miscela di vari tipi di gas riduzione del- dodici anni di vita garanti- (metano dal 50 all’80%) la pressione rà entrate importanti per prodotto dalla fermentatradizionali AMAG e quindi, di riflesso, zione batterica in assenza con turbine, per la città di Alessandria di ossigeno, dei residui accoppiate in termini di infrastrutture, organici provenienti da ria generato- servizi e occupazione. Si fiuti. Le discariche ne sono ri elettrici. deve tenere presente che grandi produttrici, visto L’inserimen- la quantità di olio vegetale che normalmente il 30to di una li- necessaria equivale a cir- 40% dei rifiuti è costituito nea di turbo ca 2.000 ettari di terreno da materiale organico; tale espansione, e costituisce una rilevante gas deve essere captato consente di opportunità di sviluppo per evitarne la diffusione a l i m e n t a r e per la realtà agricola loca- nell’ambiente e se possibiuna turbina le, oltre a rappresentare il le riutilizzato. Con questo all’interno della quale ef- punto di partenza per lo obiettivo, è stato realizfettuare l’espansione del sviluppo di solide sinergie zato l’impianto di Mugametano, riducendone la imprenditoriali sul terri- rone, per la captazione di pressione ai livelli voluti. torio. L’impiego dell’olio circa 1 milione di metri Contemporaneamente vie- vegetale per produrre cubi di gas all’anno per 10 ne prodotta energia elettri- calore ed elettricità con- anni, mediamente 100 mc ca, con una potenza instal- sente inoltre di evitare ogni ora. L’impianto ha un lata pari a 320 kW. Sia negli l’immissione in atmosfe- potere calorifico di 4125 impianti tradizionali sia in ra di circa 1.000 t/anno di kilocalorie/metro cubo, quelli di turboespansione CO2, mentre l’espansione grazie ad un impianto di è necessario preriscaldare del gas in turbina ridurrà recupero e relativo gruppo il gas, poiché il fenomeno ulteriormente le emissioni elettrogeno da 250 kW, che di espansione ne riduce di CO2 di circa 700 t/anno. produrrà, nei 10 anni di atsensibilmente la tempe- Ha ragione, dunque, il Sin- tivitàprevista, 15 milioni ratura. L’impianto di ri- daco Pier Carlo Fabbio, di kWh, pari a 1.250.000 scaldamento, attualmente quando afferma che l’in- kWh/. l’inchiostro fresco IRONFISH7 IRONFISH aprile - maggio 2012 carpenteria in ferro di Enzo e Mauro Pesce Snc Intelaiature meccaniche di grandi dimensioni Cancellate e ringhiere Cancelli scorrevoli e ad apertura automatica Rilievi sul posto e progettazione Via della Cantina 15064 Capriata d’Orba (AL) tel 0143/46.166 cell 328/47.85.477 Il centro Storico torna a nuova vita: il primo fabbricato pronto per giugno “Aie”: la nuova realtà di Ovada Ovada - Si continua a lavorare nelle Aie per la costruzione di un quartiere nuovo nel centro storico. Con la recente stipulazione della Convenzione Urbanistica relativa alla variante al Piano Particolareggiato viene confermato il progetto originario dei fabbricati ma con lievi modificazioni conseguenti a rettifiche dei confini delle proprietà ed alla creazione di un passaggio idoneo all’accesso dei mezzi anticendio nel fabbricato verso Via Bisagno ed alla estensione dell’intervento a casa Recagno da tempo abbandonata e fatiscente che costituiva un tratto incompiuto della cornice alla nuova piazza Centrale verso la via Aie. La variante conferma le pecularietà urbanistiche ed architettoniche dell’intervento tese a razionalizzare la utilizzazione dell’intero comparto con la creazione di ampie piazze pubbliche ed il collegamento pedonale verso la viabilità confinante che avverrà verso Via Bisagno, con la nuova piazzetta, verso Via Gilardini con le storiche vie Aie di cui viene mantenuto il percorso e piazzetta della Legna e verso Via S.Paolo della Croce con i nuovi passaggi pedonali con gli archivolti di Palazzo Maineri e dell’Albergo Italia e con Via Aie. L’intero comparto sarà pedonalizzato con accesso ai mezzi pesanti nei casi di emergenza. I nuovi fabbricati sono quattro, in fase già di avanzata costruzione e ripropongono l’architettura strorica del Centro Storico con forme semplici valorizzate dai materiali, dalle lavorazioni e dalle decorazioni di scuola genovese. L’ultimazione del primo fabbricato è prevista per il prossimo mese di giugno. Vengono realizzati due piani interrati con oltre 250 box e posti auto privati oltre ad un parcheggio pubblico di circa 70 posti d’auto. L’interven- to prevede l’ascensore di accesso al parcheggio al piano primo interrato e le opere di fatto riqualificano l’intero comparto con pavimentazioni in pietra, lampioni e panchine caratteristici e la dotazione del parcheggio pubblico. La società AIE che con l’impresa C.E.S.A di Ovada realizza l’intervento sta inoltre adottando significativi accorgimenti per il risparmio energetico, l’abbattimento dei rumori e il perseguimento della qualità ambiantale. Complessivamente vengono realizzati circa 70 alloggi e 15 negozi e le aree che vengono dismesse dalla soc. Le Aie al Comune di Ovada sono circa mq. 1860 per viabilità e piazze, mq 500 per passaggi pedonali e mq 1708 per parcheggi pubblici al piano primo interrato. 2QRUDQ]HIXQHEUL 29$'(6,GL*ULOORH6SD]DO Diurno, notturno e festivo. Con comprensione, rispetto ed onestà offriamo i nostri servizi 'RWW*LDQSDROR3LDQD 3URPRWRUH&RQVXOHQWH)LQDQ]LDULR 3LD]]HWWD6WXUD2YDGD$/ 9LD0DUHQJR$OHVVDQGULD$/ 7HO &HOO HPDLOJLDQSDRORSLDQD#ÀQDQ]DHIXWXURLW Vestizione e composizione salma - pratiche burocratiche camera ardente - addobbi - cofani comuni e di lusso - fiori e corone - stampa e affissione manifesti - autofunebre trasporti ovunque - ritratti e foto ricordo - iscrizione lapidi e monumenti - ringraziamenti - servizi cimiteriali - cremazioni Capriata Tel. 0143/84.13.13 Silvano d’Orba, Via XX Settembre, n. 72 Tel. 0143/84.12.46 - Fax 0143/88.24.50 Ovada Tel. e Fax 0143/83.37.76 Molare Tel. e Fax 0143/88.90.89 Novi Ligure Grillo: 335/142.08.65 (G.L.) 8 6 l’inchiostro fresco OVADESE aprile - maggio 2012 L’agenda della Proloco di Molare Terzo mandato per il gruppo Antincendi Boschivi Appuntamenti Un molarese al comando L a Proloco Molare torna quest’anno con un consiglio direttivo in parte rinnovato e un calendario delle manifestazioni leggermente cambiato rispetto agli anni passati. Proprio lo scorso 20 febbraio infatti in seguito alle dimissioni della Presidentessa Eliana Bisio, che ringraziamo per l’impegno e il tempo dedicato in questi anni alla realizzazione delle manifestazioni e soprattutto per il rilancio delle amatissime Polentiadi, si sono svolte le elezioni per il nuovo Consiglio Direttivo che ora è così composto: Giancarlo Totaro - Presidente, Alessio Librandi - Vicepresidente, Serena Danielli - Segretaria, Andrea Barisone - Tesoriere, Silvia Zunino, Paolo Lucchesi, Ilaria Romanelli, Marika Rivarone, Enrica Boveri e Giulia Peruzzo sono invece i consiglieri dell’Associazione. Come dicevamo in apertura, il calendario delle manifestazioni quest’anno sarà diverso, il primo appuntamento rimarrà comunque Paesi e Sapori dove potrete incontrare il nostro stand assieme a quello di tutte le altre Pro loco dell’ovadese in Piazza Rossa ad Ovada il 19 e 20 maggio prossimi, mentre il Polentone quest’anno sarà anticipato, per problemi di date e sovrapposizioni ad altre feste del Comune, all’8, 9 e 10 giugno prossimi dove oltre alle serate gastronomiche potrete assistere al grande scodellamento della polenta nella giornata di domenica. Anche le Polentiadi verranno anticipate al primo week end di agosto quando potrete fare il tifo al campo sportivo di Molare per la vostra squadra preferita, se invece vorrete partecipare in prima persona dovete sapere che le iscrizioni ai giochi saranno aperte da sabato 26 maggio e ci sarà tempo per iscriversi fino al 6 luglio quando verranno consegnati alle squadre i giochi della prossima edizione delle Polentiadi. Per maggiori informazioni potete contattarci alla nostra pagina Facebook cercando Proloco Molare! Andrea Barisone Molare - Giovanni Albertelli di Molare è stato riconfermato per il terzo mandato Ispettore Provinciale nei quadri del Corpo Volontari Antincendi Boschivi, mentre Vice Ispettore è Andrea Morchio di Ovada. Due nomine, a carattere quadriennale, importanti per la zona ovadese che premiano il lavoro e l’impegno a difesa del nostro territorio. L’Associazione Antincendi Boschivi e Protezione Civile di Molare ha provveduto anche all’elezione del nuovo direttivo con il Caposquadra Marco Minetti; vice caposquadra Andrea Ottonelli e Mauro Zunino; segreteria: Anna Barisone. Tra le innovazioni del 2012 finalmente è stato approvato il progetto per l’ampliamento della sede, sita in località Madonna delle Rocche. Attualmente il gruppo di Molare dispone di una casetta al cui interno trovano una siste- Enzo Prato Destina il 5 per 1000 alla salvaguardia dei tuoi boschi: c.f. 90017680068 Da sinistra: Giovanni Albertelli, Marco Minetti, Andrea Ottonelli e Mauro Zunino $/%(5*25,6725$17( ,7$/,$ GL3HUDVVR$OEHUWR FDPHUHDPSLRVDORQHSHUFUHVLPHFRPXQLRQLHPDWULPRQL R 3UDQ]RGLODYRU DIIq SULPRVHFRQGRF ¼ mazione la sala riunioni, una camera per i volontari, i servizi igienici ed un garage per i mezzi. Con i lavori che inizieranno in primavera e che dovrebbero essere portati a termine entro l’estate, questa struttura verrà ampliata grazie all’aggiunta di due ulteriori autorimesse per permettere a tutti mezzi a disposizione di essere al riparo dalle intemperie. Sempre in questa area dell’AIB Molare si trovano due vasche da 25.000 litri per il pescaggio con l’elicottero in caso di incendio. È stata un’annata con pochi incendi (fortunatamente) ma con diversi interventi di Protezione Civile. “L’alluvione in Liguria - dice il caposquadra - ha visto il nostro gruppo intervenire con numerosi volontari che per diversi giorni si sono recati giornalmente a Borghetto Vara per sostenere ed aiutare la popolazione nello sgombero di strade, case e cantine. Anche la grande nevicata dello scorso mese di febbraio ci ha visti coinvolti come Provincia nella “missione neve” che ha portato diverse squadre della nostra zona in Umbria, a Fossato di Vico, dove, con l’aiuto di numerosi volontari e mezzi di soccorso, abbiamo cercato nel possibile di aiutare la popolazione coinvolta. La squadra di volontari dell’AIB Molare ringrazia il Sindaco Gianmarco Bisio che ci ha sempre appoggiato e sostenuto in questi anni”. 9LD;;6HWWHPEUH6LOYDQRG¶2UED$/ 7(/ l’inchiostro fresco OVADESE aprile - maggio 2012 9 7 I ragazzi di Mornese si uniscono per creare “E20” per valorizzare il loro paese Pestarino alla guida dei giovani Mornese - L’Associazione giovanile Mornese E20 ha riconfermato, dopo quattro anni di attività, il consiglio direttivo in carica e si è rinnovato con l’arrivo di alcuni ragazzi che hanno concorso alla buona riuscita delle manifestazioni organizzate. Alla presidenza è stato riconfermato Simone Pestarino (24 anni) mentre le cariche di Vice Presidente e di Segretario sono state affidate a Matteo Gastaldo e Diego Malvasi, rispettivamente di 22 e 21 anni. A completare l’organo esecutivo, i consiglieri Eugenio Gastaldo, Simone Mazzarello, Roberta Gigliotti, Lorenzo Pestarino, Leonardo Pestarino e, la più giovane del gruppo, Giorgia Mazzarello di appena diciott’anni. Nata nel 2008 con l’intento di unire i giovani del paese e di concentrare il loro impegno nell’organizzazione di manifestazioni ricreative e culturali, Mornese E20 ha confermato la sua impronta giovanile, tanto che anziano il membro più “anziano” haa solo ventisei anni. Noostante l’età, nostante erò, in questi però, uattro anni quattro attività l’attività dell’associazione è stata fondamentale per animare un paese, che, altrimenti, non avrebbe avuto nessun’altra guida a livello di organizzazione di eventi. Tanto per citare soltanto le iniziative più significative, basta ricordare il Presepe Vivente della Vigilia di Da sinistra: Simone Pestarino, il Presidente e i ragazzi di E20 Natale, l’ormai celebre Carnevale, la Grande Fiera di San Nicola, la Castagnata di San Nicolino, oltre alle numerose feste da discoteca organizzate per i giovani di tutto il circondario. Soddisfatti i responsabili dell’associazione, che si dichiarano pronti a continuare questa buona tradizione: “È veramente un piacere che la gente si accorga dell’impegno che profondiamo nell’allestimento delle varie manifestazioni. Cercheremo di organizzarci sempre meglio, in modo da migliorare la riuscita degli eventi e da introdurne di nuovi. È fondamentale che noi ragazzi rimaniamo uniti, perché soltanto insieme possiamo riuscire a creare qualcosa di importante”. Luisa Russo 10 8 l’inchiostro fresco OVADESE aprile - maggio 2012 Osservazioni e riflessioni dell’Osservatorio Attivo Onlus sul nosocomio ovadese L’ospedale di territorio non convince S erve una nuova mobilitazione per l’Ospedale di Ovada. L’Osservatorio Attivo sta seguendo con grande interesse ed apprensione le vicende e le ripercussioni che potrebbe avere l’Ospedale di Ovada dopo l’approvazione del recente Piano Sanitario e l’assunzione terminologica di Ospedale di territorio. Attorno a questo termine ruotano le più svariate considerazioni e riflessioni: un ospedale di territorio significa un ospedale che ha sì il Pronto Soccorso, ma non viene specificato se a 12 o 24 ore, con il trasferimento immediato dei pazienti critici con una nuova riorganizzazione del 118 (non bene definita), un laboratorio ana- lisi (che ad Ovada non c’è più), un centro poliambulatorio specialistico. Fra i non-servizi nel nostro nosocomio segnaliamo che dopo le 16 non è possibile fare una TAC con mezzo di contrasto, per cui il paziente viene trasferito ad Acqui o a Novi; c’è poi la preoccupazione per una gestione dell’emergenza intraospedaliera totalmente a carico del 118. Questo stato di cose non soddisfa per nulla l’Osservatorio Attivo Onlus: già precedentemente abbiamo avuto modo di esprimere negative considerazioni sull’approvazione del nuovo piano sanitario, ma a distanza di poco tempo ritorniamo nuovamente in campo per farci sentire affinchè i cit- tadini sappiano realmente a cosa si va incontro. Non è stato per nulla salvato il nostro ospedale. Dal prossimo mese di maggio potrebbe partire una ulteriore “operazione chirurgica” nei confronti della struttura ovadese che si vedrebbe privata di personale e servizi a favore naturalmente degli ospedali cardine dove verrebbe dirottato gran parte del personale. L’Ospedale di Ovada si troverebbe dunque ad essere una “scatola vuota” dove esisterebbero soltanto degli ambulatori e un luogo di lungodegenza, concetto già peraltro affermato in tempi mai sospetti, S i sono brillantemente laureati in ingegneria delle costruzioni il 09\03\2012, presso l’Università degli Studi di Genova Ilaria Bodratto di Stazzano e Alberto Dolcino di Castelletto d’Orba, rispettivamente con la votazione di 103 e 105. Titolo della tesi di Ilaria “Valutazione della sicurezza sismica della Badia Morronese a Sulmona (AQ)” La tesi di Alberto ha per titolo “Una procedura per la verifica sismica delle Chiese: applicazione all’Abbazia San Clemente a Casauria (PE)”. Relatore per entrambi il Chiarissimo Prof. Sergio Lagomarsino. Ai neo ingegneri vivissime congratulazioni e auguri di una brillante carriera. Gian Battista Cassulo 'RWW6HUJLR'LDQD 2UDUL &787ULEXQDOHGL*HQRYD li e sindacali che si vedono espropriati del diritto di confronto e di partecipazione su un tema centrale come le scelte sanitarie. Osservatorio Attivo Onlus il Presidente Padre Ugo Barani Ritorna “Paesi e Sapori” Lauree 0HGLFR&KLUXUJR 3URIDFGLLPSLDQWRORJLD 8QLYHUVLWjGL*HQRYD 6SHFLDOLVWDLQ&KLUXUJLD0D[LOOR)DFFLDOH 6SHFLDOLVWDLQ2GRQWRVWRPDWRORJLD quando tutti affermavano che l’Ospedale di Ovada era salvo. Si prospettano dunque nuovi scenari di fronte ai quali serve non solo più chiarezza, ma una reale conoscenza del territorio. Noi saremo a fianco, anche con opportune iniziative di discussione e di denuncia, alle istituzioni, ai cittadini, alle organizzazioni socia- Dopo l’enorme successo delle passate edizioni, ritorna ancor più ricco di adesioni, il vivace “raduno” in Piazza Martiri della Benedicta delle Pro Loco e delle Associazioni dell’Ovadese, durante il quale sarà possibile fare un primo assaggio delle più interessanti feste e sagre dei Paesi. L’appuntamento è nel terzo week-end del mese di maggio sabato 19 e domenica 20 maggio. Alla manifestazione parteciperanno ben ventiquattro tra Pro Loco ed Associazioni della zona, ognuna delle quali proporrà il suo “piatto tipico”. Alle ore 19.00 di sabato si apriranno gli stand e i visitatori potranno degustare le numerose por- tate, accompagnate dai vini locali; alle 21.00 spettacolo musicale. Nella mattina della domenica sono in programma manifestazioni collaterali con il raduno di “MotorinOvada” ossia ciclomotori d’epoca a rullo, monomarcia, turismo, scooter sportivi e fuoristrada immatricolati entro il 1990 e la StraOvada Memorial “Giorgio Giacobbe”denominata anche “Rincorri Sapori”, manifestazione podistica per le vie del centro storico con partenza alle 9.30 da Piazza Martiri con l’organizzazione di Ovada in Sport. Si proseguirà nel pomeriggio con guide acrobatiche, gimkane e gara di reallenamento seguite dalle premiazioni. (l.r.) 5HJLVWUD]LRQH7ULEXQ (GLWRUH3XEOLWUH6U DOHGL$OHVVDQGULDQ ,QIR7HO O9LD*)HUUDULVGHO &RRUGVWDPSD09 )D[ $/(66$1'5,$$/ VHUYL]LJUDILFLHGLWRU LQIR#SXEOLWUHLW LDOL0RQFDOLHUL72 LOTXLQG TXLQGLF LFLQDOH LFLQDOHJ LQDOH JUDWXLW JUDW UDWWXLWRFRQ XLWRRFRQOH FRQQOH OOHPLJOL PLJOLR PLJOLRU RUL ULRFFDV LRFFDVLR RFFD LRQLHL QLHLQ QLHLQL LQL]LD QL]LDWLY ]LDWLY LYHFRP HFRPP PHUFL HUFLDOL RVVDQD%LVRJOLR RVV 9LD7RULQR 2YDGD /XQ 0HU *LR 7HO 3HUODWXD SXEEOLFLWj COMPPRO COMPR CO O AUTO AU Dii qqualunque D uaalun lunquue ma marca arca e modello VHUGLDQ#WLQLW VHUYL]LRXUJHQ]HIHVWLYR 9LD;;6HWWHPEUH *HQRYD /XQ 0DU 0HU 9HQ 7HO 7HOH)D[ aanche incidentate ANTI A LA PROVINCIA el 38 380 6843373 l’inchiostro fresco RONDI- aprile - maggio 2012 11 Intervista al Sindaco di Predosa, Gian Carlo Sardi, sul grave fatto di cronaca L’incendio ci ha lasciato senza parole avvenuta. Contiamo di approvare il bilancio di previsione intorno alla fine di maggio: solo allora potremo far fronte all’emergenza garantendo la copertura finanziaria agli impegni che si dovranno assumere”. Non sono tuttavia esclusivamente materiali i danni derivati dall’incendio: “Per quanto riguarda l’atto in sé - evidenzia Sardi - né gli amministratori né i cittadini sanno darsi una spiegazione sul perché di questo grave fatto. Spero che gli inquirenti individuino i responsabili per capire il motivo di un simile gesto che colpisce lo Stato in uno degli enti che, nel piccolo, lo rappresentano”. C’è la volontà, tuttavia, di guardare avanti e lasciarsi alle spalle questo spiacevole evento, anche se il segno rimarrà profondo negli animi di amministratori e dipendenti: “Ogni volta che entriamo negli uffici bruciati - conclude il Sindaco - veniamo colti dallo sconforto. Se cerchiamo una pratica in uno degli armadi anneriti dalla fuliggine, dobbiamo pulirla prima di poterla consultare: si tratta, ogni volta, A sinistra: il Sindaco Giancarlo Sardi Qui sotto: uno degli uffici interessato dall’incendio di una ferita che si riapre”. Una dichiarazione spontanea sulla vicenda, infine, ci viene fornita anche dal Consigliere comunale di Minoranza, Avv. Giancarlo Rapetti “Se si conferma l’incendio di natura dolosa - afferma - è da considerarsi un attacco al Comune in quanto istituzione, quindi un attacco a tutti i cittadini di Predosa”. Federico Cabella Eventi organizzati dalla Polisportiva “Mario De Negri” di Castelferro: Appuntamenti C i accoglie nella sua macchina il Sindaco di Predosa, Gian Carlo Sardi, ormai diventata il suo nuovo ufficio: “Abbiamo dovuto raccogliere la sede del Comune in due piccole stanzette - esordisce - perciò siamo costretti a realizzare l’intervista nella mia auto, in modo da stare più tranquilli e non disturbarci a vicenda”. L’Amministrazione e la comunità di Predosa hanno dimostrato un temperamento coriaceo nell’affrontare le gravi conseguenze dell’incendio: “Si tratta certamente di un fatto doloso - prosegue Sardi - ci sono tutti i riscontri per affermarlo. Ci sono delle indagini in corso, protette da un certo riserbo, pertanto scelgo di non fare alcun commento. Preferisco che gli investigatori lavorino con la massima serenità”. Il Sindaco, tuttavia, esprime il proprio rammarico per gli ingenti danni subiti dall’edificio: “Siamo in attesa di definirne l’entità con i periti dell’Assicurazione, ma la stima provvisoria si aggira attorno ai trecentomila euro. La stima sarà più precisa solo a bonifica • “Camminata dei Colli Castelferresi”: venerdì 22 giugno, serale • “Asino chi ride” recitando Govi: sabato 30 giugno • “Asado” serata argentina: sabato 7 luglio • 37° edizione della “Sagra dei salamini d’asino”: dal 16 al 23 agosto Eventi organizzati da privati: • 1° edizione “Ricordando Margherita…”: venerdì 29 giugno. Il ricavato sarà interamente devoluto al Reparto di Ematologia dell’Ospedale di Alessandria. • 2° edizione “Amici di Claudio”: sabato 25 agosto. Il ricavato sarà interamente devoluto all’associazione Vela Onlus. ,QRVWULVHUYL]L VLQFH &RQFHVVLRQDULSHULO%DVVR3LHPRQWH GHOPDUFKLR67$%,/ LOPHJOLRGHOSYF 6JUDYL¿VFDOLGHOVRVWLWXHQGR SRUWH WUHH QHV YH¿ QXR FRQ VVL Q¿ LWXRLYHFFKLL 3UHYHQWLYLJUDWXLWL &RVWUX]LRQHHPRQWDJJLRGLVHUUDPHQWLHSHUVLDQH LQDOOXPLQLRFRQSUR¿OLDQRUPD&(( 7DSSDUHOOHLQDOOXPLQLRSYFHDFFLDLR &DVVRQHWWL±9HUDQGH±9HWULQH 3RUWRQFLQLG¶LQJUHVVR =DQ]DULHUH¿VVHHVFRUUHYROL 9HQH]LDQH &DQFHOOHWWLHVWHQVLELOL 3RUWHEOLQGDWHHSRUWHLQWHUQH &DSULDWDG¶2UED$O9LD5RPDQ 7HO)D[ &HOOHPDLOFVVHUUDPHQWL#OLEHURLW 12 10 l’inchiostro fresco RONDINARIA aprile - maggio 2012 Fresonara, dove sei? ia. L’Italia è stata divisa, dal 1993, in 6 zone climatiche. Trovandoci noi nella Zona Climatica E, il limite massimo consentito di accensione degli impianti termici delle nostre case è di 14 ore giornaliere dal 15 ottobre al 15 aprile. Ciò perché si è stabilito, convenzionalmente, che la temperatura esterna sia sempre di 20 gradi per tutto l’anno. Calcolando la differenza tra la temperatura convenzionale e la temperatura reale di Fresonara in un anno, risulta che noi abbiamo bisogno di 2.671 gradi giorno (GG), distribuiti in sei mesi per pareggiare il conto. Tanto per curiosità, nella fascia E ci sono altri 4.270 comuni. Più il numero dei GG è alto, più gli abitanti di quel comune hanno diritto a tenere il riscaldamento acceso per un periodo più lungo. La legge è chiara: “Al di fuori di tali periodi gli impianti termici possono essere attivati solo in presenza di situazioni climatiche che ne giustifichino l’esercizio e comunque con una durata giornaliera non superiore alla metà di quella consentita a pieno regime”. Passiamo ad analizzare, ora, la Classificazione Sismica. Fresonara è fortunata: si trova nella ZONA 4, vale a dire la meno pericolosa. Nei Comuni inseriti in questa zona le possibilità di danni sismici sono basse. Comprende 3.488 Comuni. E terminiamo con la Regione Agraria. Fresonara è classificata come: n. 11 B. Il che equivale a dire: Pianura del Tanaro alessandrino e del Bormida. E adesso speriamo di non perderci più. Ancora “pallido e assorto” come sempre… Il 21 marzo scorso si è celebrata la Giornata mondiale della poesia. Convegni, incontri, concorsi, premiazioni, eno hanno coinvolto poeti più o meno ersi. famosi di varie età e luoghi diversi. n Sembra impossibile che in un mondo così arido e senza scru-re poli si possa ancora pensare alla poesia. Tuttavia, tra i primi nutrimenti della poesia non ci sono forse le sofferenze, ciò che ci turba la vita, le forti emozioni o le ingiustizie? Tutti stimoli che non mancano nemmeno oggi e mai mancheranno certo in futuro. Basta saperli cogliere, ed è qui che entra in scena il poeta. Non è un caso se grandi artisti sono nati da esperienze negative o da situazioni psicologiche al limite della patologia. I grandi temi di tutti i tempi sono sempre gli stessi. Il senso della vita e della morte, il dolore, l’amore e gli affetti. In fondo è quasi un sollievo sapere che al di là degli interessi, degli affari, delle lotte di potere e del chiasso mediatico quotidiano dal quale siamo bombardati anche su futili motivi, l’uomo è ancora l’uomo con le fragilità di sempre, da mettere a nudo di fronte agli altri per esorcizzarle e per lasciare, se non altro, nero su bianco, un segno di sé. Ester Matis Dom&Nico BISio AMPIA DISPONIBILITA’ DI VETTURE ECONOMICHE A PARTIRE DA 500 EURO FINO A 3.000 EURO AUTO NUOVE ED USATE DI TUTTE LE MARCHE VIA ALTIERO SPINELLI (ZONA BENNET) NOVI LIGURE (AL) TEL/FAX 0143.51.05.32 CELL 347.427.21.71 [email protected] WWW.TODAUTO.NET DISPONIBILITÀ DI VETTURE KM 0/AZIENDALI pOSSIBILITÀ DI FINANZIAMENTO CON PIANO DIFFERENZIATO ES: FINANZIAMENTO 10.000,00 €, ACCONTO 1.000,00 €, RESTANTE 36 RATE DA 99,00 €, E 36 RATE DA 254,50 € DISPONIBILITÀ DI MOLTISSIME VETTURE AZIENDALI SU RICHIESTA CON PIANO DI PAGAMENTO MINI RATA CORBIS Fresonara, dov’è? Non al mare, non in montagna, non nel Monferrato, tantomeno nelle Langhe… Probabilmente sarà in Pianura Padana… Proviamo comunque a ritrovarla, iniziando dalle coordinate. La latitudine indica 44° 47’ 2”04 NORD. Vale a dire 4.975 km dall’equatore e 5.025 km dal Polo Nord. La nostra longitudine è: 8° 41’ 13”92 EST. E questo precisa che quando l’orologio del campanile suona mezzogiorno, in realtà a Fresonara sono le ore 11, 34 minuti e 44 secondi. La nostra altitudine media sul livello del mare è di 143 m. In realtà andiamo dai 160 m di S. Glicerio ai 120 m dell’Orba. Passando alla superficie, il nostro paese misura 6,94 kmq, cioè 694 ettari, che a loro volta valgono 10.000 mq ciascuno. Orbene: sapendo che lo staio di Fresonara equivale a 589,50 mq, vuol dire che un ettaro è pari a 17 staia. Dunque Fresonara conta 11.798 sta- l’inchiostro fresco RONDINARIA aprile - maggio 2012 13 11 Intervista ai Sindaci di Bosco Marengo e Frugarolo per un impianto a Biomasse Battibecchi tra vicini per la Centrale Da Bosco Marengo un contenzioso, per un impianto che dovrebbe sorgere in frazione Quattro Cascine”. Proprio le eventuali esalazioni Il Municipio ed il Sindaco Angela Lamborizio della centrale, unitamente al trasporto delle materie Bosco Marengo - La recente notizia delQuesta prime, sono argomento di acceso dibattito, la costruzione di una seconda centrale a centrale s’ha nel quale l’amministrazione sembra voler biomasse, per lo smal- da fare! esprimere un parere timento di materiali favorevole: “Il proprieorganici e agricoli e la produzione di energia, a Bosco tario della ditta stessa che costruMarengo ci ha portati ad incon- irebbe il fabbricato - prosegue la trare il Sindaco del paese, Angela Lamborizio - ha aperto un proprio Lamborizio, per affrontare la que- spaccio di carni di fianco al sito stione, e, approfittando dell’occa- dove sorgerebbe la centrale. Non sione, per fare anche il punto sulla credo che lo avrebbe fatto se questa situazione del Comune. “Riguardo fosse così inquinante. Per quanto alla costruzione della centrale riguarda, invece, la viabilità, i a biomasse - è subito entrata nel camion che, si dice, passerebbemerito della controversia il Primo ro vicino alle scuole, sarebbero Cittadino - negli ultimi tempi ab- dirottati su una strada privata biamo avuto tre diverse richieste del proprietario stesso della ditdi realizzazione di tali impianti: ta, eliminando così il problema”. la prima presso i “prati stabili” L’energia ricavata dalla centrale (ndr: prati che non hanno subito servirebbe a scaldare gli edifici interventi di aratura o dissoda- di proprietà comunale, con netto mento, non coltivati e lasciati a ve- abbattimento dei costi, garantisce getazione spontanea), nell’imme- il Sindaco, che afferma: “Non mi diata periferia del paese, contro voglio comunque sostituire alla la quale i cittadini hanno fatto Conferenza dei Servizi (ndr: istiricorso. La seconda, in seguito re- tuto provinciale di semplificazione alizzata, presso la località Casci- amministrativa, volta ad acquisire na Vecchia, sta dimostrando che, licenze, mediante convocazione di se fatte a regola d’arte, tali strut- apposite riunioni collegiali), che, ture non provocano nessun tipo valutando attentamente il terrid’inquinamento, nemmeno catti- torio, ha espresso il suo parere vo odore. Ci è, infine, giunta una segue a pag 12 terza richiesta, oggi al centro di Da Frugarolo Frugarolo - Il 13 aprile alle ore 21,15 si è svolta presso il salone della Società di Mutuo Soccorso di Frugarolo un’importante assemblea sul tema della centrale a biogas Un momento dell’Assemblea di prossima costruzione nella confinante Bosco di costruire un altro Marengo. L’evento, promosso da un’ammiCentrale impianto a Bosco Marengo: “Attualmente ne nistrazione che pone al primo posto l’infor- a biogas? No è già presente uno, cui se ne potrebbe aggiunmazione verso i propri grazie! gere un secondo, non cittadini, è stata un’imrealizzato ma ancora portante occasione di confronto, con toni accesi ma sen- soggetto a un ricorso al TAR. Se veza mai eccedere, fra gli abitanti dei nisse autorizzato, questo potrebbe Comuni interessati, le istituzioni cit- essere il terzo impianto sul suolo tadine e i rappresentanti della ditta cittadino di Bosco Marengo: va costruttrice dell’impianto. “Ritengo bene le energie alternative, ma bila difesa dell’ambiente - ha esordito sogna far prevalere il buonsenso”. il Sindaco di Frugarolo, Pietro Gaz- Un ultimo motivo di perplessità è zaniga, aprendo l’incontro - uno dei stato individuato nelle acque reflue valori fondamentali in cui credere, della centrale, convogliate nel Rio pertanto mi adopero per cercare di Fossatello, che scorre lungo la protrovare alternative a iniziative che vinciale fra Bosco Marengo e Frumi sembrano inopportune”. Pur garolo, le quali “posto anche che sinon mostrandosi pregiudizialmente ano salubri, rischierebbero in ogni contrario alla centrale, il primo cit- caso, per la potenza del getto con tadino, si è dimostrato dispiaciuto le quali sono scaricate, di esporre dell’assenza, anche se inivitati, degli il torrente a un maggiore rischio amministratori di Bosco Marengo i di esondazione”. All’intervento del quali “avrebbero potuto spiegare Sindaco di Frugarolo hanno replica- ha continuato - le motivazioni to l’amministratore delegato della del parere favorevole visto che in società che si propone di costruire quell’area hanno osteggiato, anche l’impianto, il dott. Andrea Tomaselli attraverso le vie legali, un altro in- e l’ingegner Masone, tecnico prosediamento non certo più impat- gettista della centrale, i quali, dopo tante della centrale a biogas”. Ha aver rassicurato i presenti sulla espresso, inoltre, alcune perplessità salubrità della struttura, ne hanno circa la salubrità del prodotto finale spiegato il funzionamento, evidendel processo di produzione di biosegue a pag 12 gas, il “digestante”, e l’opportunità 14 12 l’inchiostro fresco RONDINARIA aprile - maggio 2012 da Bosco Marengo prosegue da pag 11 positivo”. Esaurito questo argomento, abbiamo colto l’occasione per chiedere alla nostra interlocutrice notizie sui temi di più recente e scottante attualità sul futuro degli enti locali, ovvero sull’IMU e sull’Unione dei Comuni: “A fine aprile approveremo il bilancio comunale. - conclude la Lamborizio - La nostra intenzione, nonostante la recente “stangata” da parte del Governo, è di mantenere le aliquote al minimo, cioè il 4‰ per la prima casa e il 7.6‰ per la seconda: sono disposta a mandare il bilancio in disavanzo pur di non pesare sulle tasche dei cittadini. Per quanto riguarda l’Unione dei Comuni, nonostante occorra ancora preparare il personale al futuro scenario che vedrà coinvolti paesi dalle più disparate realtà e diverse esigenze, stiamo tuttavia dialogando con gli enti a noi limitrofi, ovvero Frugarolo, Pozzolo Formigaro, Basaluzzo, Fresonara, Predosa e Casalcermelli”. Federico Cabella Un gattile al centro del vandalismo Crudeltà gratuita Predosa - Si è recata presso la Caserma dei Carabinieri, in data 19 aprile, la signora Francesca Rava, residente a Predosa. Oggetto della sua denuncia sono le sospette sparizioni di alcuni gattini dei quali si occupava assieme alla sorella, iniziate nello scorso mese di marzo e che già a metà aprile avevano raggiunto il numero di undici unità. Pertanto il dubbio che le povere bestiole siano state avvelenate o fatte sparire è forte, tanto che la signora, d’accordo col ASL, personale dell dell’ASL, si riserva, nel caso vato il venga trovato corpicino dii uno di essi, di fare verifiche sulella la causa della morte. Se, inetfatti, i sospeto ti fossero confermati,, si trattereb-be dell’ennesimo episodio di intolleranza e maltrattamento nei confronti dei nostri amici animali, che non riescono davvero a trovare spiegazione se non nella fredda crudeltà che gli uomini, pur dotati a loro differenza di una coscienza, sanno purtroppo dare dimostrazione di possedere. La Redazione Chi è crudele con gli animali è crudele con se stesso perché, agendo nell ombra, con la suo fa nell’ombra, fare vile e cattivo non rispetta il mondo dove vive. Alla si sig. ra Francesca Rava tutta la nostra solidarietà. (g.b.) da Frugarolo prosegue da pag 11 ziando l’indubbio vantaggio di “produrre energia elettrica da fonti rinnovabili. Infatti, i reflui bovini prodotti in zona, insilati e stoccati, sono la materia prima di un processo chiuso i cui risultati sono biogas e digestante, quest’ultimo facilmente smaltibile nei campi come fertilizzante”. È stato inoltre da loro ricordato che l’eventuale costruzione della centrale darebbe lavoro a molte persone “poiché occorre gente che semina, trincia, coltiva e alleva, producendo nello stesso tempo energia rinnovabile”. Gli interventi energici ma pertinenti del pubblico, che hanno accompagnato e spesso incalzato i pareri istituzionali, hanno focalizzato giustamente l’attenzione attorno agli aspetti più strettamente quotidiani che l’eventuale costruzione dell’impianto comporterebbe, ovvero il cattivo odore, la vicinanza della struttura alle prime case del paese e il vorticoso aumento del traffico dovuto al trasporto di materia prima e prodotto finito lungo le strade frugarolesi e boschesi. Insomma, è stata opinione comune alla maggior parte dei presenti, se la centrale dovesse per forza essere fatta, occorrerebbe ripensarne almeno la collocazione. Il Sindaco, infine, ha concluso il dibattito invitando i cittadini che lo volessero a sottoscrivere un documento da consegnare alla Provincia e alla Conferenza dei Servizi nel quale fossero esplicati tutti i dubbi, le perplessità e i disagi che l’eventuale costruzione dell’impianto implicherebbe. Matteo Clerici Libertà di circolazione La fitoterapia risulta un valido complemento nel trattamento dell’insufficienza venosa periferica, sia essa correlata a posizioni forzate (lungo tempo in piedi, o seduti), che a disfunzioni organiche dell’apparato cardiovascolare. Contribuendo alla funzionalità del microcircolo restituisce progressivamente sollievo e benessere. Erbaflor presenta una linea completa dedicata alla Circolazione con integratori in capsule, gocce e tisane, oltre ad erbe per impacchi, pomate e gel specifici contro varici e gambe pesanti. Maggiori informazioni su: www.erbaflor.com. Erboristerie a insegna Erbaflor: Novi Ligure - Alessandria - Casale Monferrato - Acqui Terme - Ovada - Gavi - Tortona - Asti - Genova - Portofino. Esclusivisti: Arquata Scrivia - Bra. l’inchiostro fresco CAPRIATA D’ORBA aprile - maggio 2012 15 Il Circolo Cattolico del paese diventa il punto principale di aggregazione giovanile “Estate ragazzi” 2012 a Capriata E L a Parrocchia di Capriata d’Orba in collaborazione con il Comune organizzerà Estate ragazzi, un progetto che prevede di impegnare i ragazzi di età compresa dai 5 anni ai 14 anni in attività ludiche, sportive ed educative. Nelle 5 settimane che coprono il mese di luglio e l’ultima settimana di giugno sarà possibile iscrivere i bambini (settimana per settimana) a questa proposta educativa che si terrà presso il circolo parrocchiale, completamente rinnovato nell’esterno grazie al lavoro dell’Ente Manifestazioni di Capriata d’Orba che provvederà a ristrutturare il campetto da calcio e da pallavolo. I bambini, che saranno occupati dal lunedì al venerdì dalle 8,30 alle 12,30 per tre giorni la settimana e per i restanti due dalle 8,30 alle 17, usufruiranno tuttavia anche di altre strutture quali i campi “professionali” del centro sportivo “Franco Maccagno” e dell’ingresso della piscina “Il Lido di Capriata”, in cui si svolgerà il corso di nuoto, per i due giorni in cui è previsto il pomeriggio. Il programma delle attività è del più vario prevede giochi all’aperto, laboratori grafici e manuali, lezioni di avvio allo sport, gite e ore fissate all’esecuzione dei compiti delle vacanze. Le ragazze impegnate in questo progetto hanno seguito corsi volti alla formazione professione nel campo dell’animazione con i bambini o hanno provata esperienza lavorativa in questo campo. Informazioni dettagliate e precise saranno fornite più avanti tramite brochure e attraverso il sito di Capriata d’Orba www. comune.capriatadorba. al.it dove a breve sarà possibile visionare il regolamento e il modulo di iscrizione. Inoltre sarà previsto un incontro il giorno 23 maggio alle ore 20,30 presso il circolo parrocchiale a cui invitiamo i genitori a partecipare per chiarire dubbi porre domande e verificare l’interesse della comunità a questo progetto, che ha l’obiettivo di coinvolgere i bambini in attività stimolanti ed istruttive anche nei mesi estivi e di rafforzare i legami di amicizia tra i ragazzi di classi differenti, ma soprattutto per avere la soddisfazione di vedere finalmente giocare tutti insieme i nostri figli nel nostro bel, seppur piccolo, paese. Daniela Poggio Info: rivolgersi al Circolo la domenica mattina state Ragazzi per Capriata d’Orba non è solamente un’occasione per far trascorrere salutari giornate all’aperto ai nostri ragazzi, ma anche un buon motivo per far interagire tra loro i giovani capriatesi, magari volgendo l’occhio verso realtà di altri paesi simili a queste, che in futuro, nell’ottica delle “Unioni dei Comuni” potrebbero collaborare in sinergia, favorendo una socializzazione non solo interna al paese ma anche fra tutti i bambini di Rondinaria. Noi della Redazione “lanciamo il sasso”, senza nascondere la mano: agli organizzatori il compito di verificare la fattibilità di questa proposta che ci sembra essere interessante. Perché la nostra zona di iniziative aggreganti come queste ha un gran bisogno, affinché i giovani oltre a divertirsi imparino a conoscere il territorio, anche extra-comunale, e le istituzioni che con dedizione vi operano per favorirne il progresso civile e sociale. (f.c.) Appuntamenti 16 14 l’inchiostro fresco UNIONE COLLINARE DEL GAVI aprile - maggio 2012 Dal Sindaco di Capriata riceviamo e pubblichiamo Una laurea più che meritata Capriata d’Orba - Nonostante la sua impegnativa attività di lavoro dopo aver condotto gli studi condotti con determinazione, costanza e notevoli sacrifici, il giorno 12 aprile 2012 al capriatese Dottor Marco Massone è stata conferita la Laurea in Economia Aziendale alla Facoltà di Economia dell’Università degli Studi di Torino con il brillante risultato di 110/110. Tutti insieme con entusiasmo e gioia, la moglie Elena, gli amici Anna e Roberto, Daniela e Maurizio con Asia e Luca, omaggiano Marco per questo meritatissimo traguardo. Congratulazioni! Da sinistra: Roberto, Anna, Elena, Marco Massone e Daniela Comunioni e Cresime a Capriata d’Orba (s.r.) - Ecco la foto della Comunione e Cresima dei bambini della 5° elementare (leva 2001), che ad Aprile hanno ricevuto il Sacramento della Confermazione dal Parroco del paese, Don Aldo Dolermo. Nella foto scattata da “Ottica Foto Benzi”, i Cresimati, Don Aldo, Padre Elia, la Catechista prof.ssa Alda Terreni e i Chierichetti Si scrive “opposizione costruttiva” ma si legge Cittadinanza “polemica” L a classe politica italiana sta vivendo uno dei momenti più difficili della sua pur travagliata storia. Noi amministratori di piccoli comuni non ci siamo mai sentiti “politici”, ma questo non significa che possiamo rimanere indifferenti all’indignazione che i cittadini italiani stanno manifestando nei confronti dei partiti, e non dovremmo occuparci di privilegiare gli interessi di partito agli interessi dei nostri amministrati. C’è una parte della minoranza consigliare del Comune di Capriata d’Orba che, mentre dichiara di agire nell’interesse dei cittadini, alimenta polemiche inutili e dannose. A chi giova scrivere che sarebbe stato meglio cedere la gestione dell’acquedotto comunale ai “Comuni riuniti” di Belforte, sapendo che la condizione per farne parte è avere meno di mille abitanti e che il comune di Capriata è già associato per quel servizio in Unione di comuni con Francavilla Bisio e Tassarolo, i quali da tempo avevano aderito a “Gestione Acque S.p.a”? A chi giova far finta di non sapere che in base al Decreto “Salva Italia” tutti i comuni sotto i 5.000 abitanti entro la fine dell’anno dovranno gestire servizi pubblici ed appalti in associazione di Comuni? A chi giova presentare valanghe di interrogazioni consiliari, dicendo che si vuole dare risposte ai cittadini sull’operato della Giunta comunale, salvo poi rifiutare la proposta della maggioranza consigliare di fare una gestione del comune unitaria, proposta presentata ufficialmente lo scorso venerdì 20 Aprile, e con essa l’attribuzione alla minoranza dell’Assessorato al Bilancio del Comune, sicuramente il compito più importante dopo quello del Sindaco? Un bilancio che ha chiuso il conto consuntivo 2011 con un avanzo minimo, ma reale, un bilancio che a differenza di tanti altri Comuni non ha né entrate gonfiate, né spese sottostimate. Purtroppo oggi lo Stato, la Regione e la Provincia non hanno più fondi per finanziare le opere comunali e allora, visto che dobbiamo purtroppo cestinare i nostri programmi elettorali, non sarebbe meglio, anziché privilegiare la polemica, unirci per fare al meglio gli interessi dei nostri cittadini? Pier Sandro Cassulo Attiva A lla luce della c o n t ro v e r s i a innescatasi sulle queste colonne sul tema dell’Acquedotto, ostentiamo un certo orgoglio nel favorire, attraverso la dialettica, il senso della comunità e del civile convivere. Mantenendo fede al dettato democratico della nostra Costituzione, tentiamo di favorire la libera espressione di opinione di chiunque lo richieda, purché si attenga al limite delle 22 righe in corpo 12 (i nostri ideali sono illimitati, ma purtroppo gli spazi finiti!) Vorremmo vedere, infatti, sempre più persone partecipi alla vita politica locale, e sempre meno gente lamentarsi senza costrutto agli angoli delle strade, parlottando quasi di soppiatto: il mezzo c’è, lo spirito pure. Si faccia avanti chi si sente di avere qualcosa da dire o condividere con tutti gli altri. (f.c.) Scrivete a: [email protected] &DSULDWDG¶2UED 3HUOHWXHSULPH FROD]LRQLSHULWXRL DSHULWLYLSHUXQR VWX]]LFKLQRDPHWj SRPHULJJLR 6ORWPDFKLQHV 6DODSHUULFHYLPHQWL &HULPRQLH &RPSOHDQQL )HVWHGLIDPLJOLD (QRWHFD LOEDU6ROH/XQD qDWXDGLVSRVL]LRQH WXWWLLJLRUQL GHOODVHWWLPDQD 3LD]]D*DULEDOGL 7HO $PH]]RJLRUQRSLDWWLFDOGLHIUHGGL Parlaci di te. La previdenza con 3 linee di investimento. Per un futuro pieno di interessi. Intermediario assicurativo Maurizio Zacchni Ufficio di Novi Ligure via Pavese 53/1 - tel. 0143 75276 l’inchiostro fresco aprile - maggio 2012 17 Stanziati dalla Regione altri 235.000 euro per gli impianti della Valle Stura Soldi per le biomasse: servono? Campo Ligure - Quando arrivano dei soldi per i nostri territori, in questi tempi di ristrettezza, è di per sé una buona notizia.Nella fattispecie la Regione Liguria (DGR n.982/2010) ha riservato ben 235.000 euro per “aggiornamenti tecnologici e di miglioramento di efficienza energetica” delle caldaie a biomasse forestali di Rossiglione, Campo Ligure e Masone. Al momento infatti la caldaia di Campo Ligure è al secondo inverno di prolungata inattività; quella di Masone praticamente non è mai entrata in funzione. A onor del vero, la storia del “progetto biomasse” è costellata di intoppi: le caldaie di Campo Ligure e Rossiglione, entrate in funzione nell’inverno 2005/2006, evidenziarono da subito diversi problemi (blocchi frequenti della coclea di alimentazione, rendimento lontano dal regime ottimale, eccessivo contenuto di acqua nel cippato, etc.). Nel 2008/9 un condominio di 70 unità venne collegato all’impianto di Campo Ligure per ottimizzarne il rendimento: l’utenza si è già scollegata, perché l’acqua arrivava appena tiepida ai rubinetti. Venendo all’ultimo inverno, il Palazzetto dello Sport ha fortemente sofferto per l’assenza della fornitura a biomasse, con ricadute economiche per il gestore. L’impianto di Masone, il cui progetto doveva far tesoro dell’esperienza delle 2 precedenti caldaie, ne ha esaltato i medesimi difetti (Inchiostro Fresco Gennaio-Febbraio 2012 pag.16). Ma allora: a chi bisogna chiedere conto? La gestione delle caldaie è affidata a SOBEA, una società a partecipazione al 97% pubblica (gli stessi Comuni) ed il 3% privata (Consorzio Forestale). Va evidenziato che nei contratti con SOBEA non esiste nessun vincolo per la fornitura di acqua calda. In altri termini: se la caldaia funziona, bene, sennò va bene ugualmente! Questo è l’approccio utilizzato per tutti i cosiddetti “progetti pilota”, che in Valle Stura trovano da sempre terreno fertile, grazie alla compiacenza degli Amministratori Comunali. Per questi progetti c’è sempre qualcuno che incassa i soldi messi a A proposito delle Centrali a Biomasse ecco un contributo giuntoci in Redazione La caldaia a biomasse di Campo Ligure La Valle dei pannelli. Guasti! (v.c.) - Distribuiti equamente tra i paesi della Valle Stura, i 6 pannelli per l’allerta meteo hanno avuto utilizzo breve. Da più di 12 anni sono spenti e inutilizzabili. Altro capitolo: pochi anni fa sono stati installati 2 pannelli per rilevazione velocità lungo la SP456 del Turchino all’altezza della Stazione ferroviaria di Campo Ligure (Km 87). Alimentati a luce solare, anche questi sistemi hanno funzionato per un paio di mesi e sono in tilt da tempo immemore. Quanto ancora dovremo attendere perché vengano rimossi i primi e ripristinati i secondi? La Valle Stura onoranze funebri spa la generale JUXSSR pompe funebri spa 5HIHUHQWL il consigliere Andrea Ottonello disposizione dagli Enti pubblici, senza mai dover rispondere dei risultati. Dopo qualche anno (quando si esauriscono i finanziamenti) tutto termina. Esempio lampante l’istallazione dei pannelli allerta meteo (vd. occhiello sotto). Torniamo ai 235.000 euro: serviranno per installare dei puffer (silos di accumulo dell’acqua calda) a supporto degli impianti. Nei momenti di bassa richiesta, il calore prodotto in continuo dalle caldaie a biomassa verrà accumulato nell’acqua di questi silos, evitandone così la dispersione; nel contempo la riserva di acqua calda dovrebbe servire in modo adeguato le utenze, durante i picchi di consumo di acqua calda. Traducendo: la caldaia di Campo Ligure potrà alimentare con efficienza il condominio privato; la caldaia di Masone potrà funzionare. C’è da augurarselo. Ma ancora più degli aspetti tecnici, pesano quelli di sostenibilità economica. Gli impianti a Biomasse non sono remunerativi; dipendono in toto da finanziamenti Comunitari, veicolati dalla Regione Liguria. Non è difficile prevedere un impoverimento degli stanziamenti. Inoltre, secondo le recenti leggi sugli Enti pubblici, i Comuni della Valle Stura dovranno dismettere la loro partecipazione da SOBEA. Come finiranno dunque la Società e gli Impianti? I nostri Sindaci, più volte interpellati su questi aspetti, si mostrano tranquilli; noi pensiamo che si debba aprire una seria riflessione sul futuro e la sostenibilità di questi impianti e, insieme agli altri gruppi di Minoranza della Valle, stiamo lavorando in questo senso. Temiamo infatti che anche il destino degli impianti a biomasse sia segnato, come troppo spesso accade ai progetti a gestione pubblica ed a responsabilità … ignota. Andrea Ottonello Consigliere di Minoranza-Campo Ligure 9,$*5$06&, &$032/,*85(*( 7(/ 9,$520$ 0$621(*( 7(/ 'RPHQLFR2WWRQHOOR 5LQDOGR3DVWRULQR &HOO &HOO 6(59,=,2&217,18$7212778512()(67,927(/ 18 16 l’inchiostro fresco VALLE STURA aprile - maggio 2012 un’idea per il 5 x 1000 Servizi Sociali di Valle A seguito dei mancati trasferimenti dei fondi statali destinati ai comuni per i servizi sociali, le Minoranze consiliari di Masone, Campo Ligure, Rossiglione e Tiglieto, vista l’attuale crisi finanziaria che sta colpendo le fasce più deboli della popolazione, invitano tutti i cittadini di Valle Stura a far propria l’indicazione espressa dalle Giunte comunali per destinare il 5 per mille della dichiarazione dei redditi ai Servizi Sociali. Tale causale non è una aggiunta alla tassazione e non è in alternativa all’otto per mille. Per aderire basta apporre una firma sulla dichiarazione dei redditi CUD, 730 o UNICO. Le Minoranze consiliari della Valle Stura Presentato a Masone l’ultimo libro di Pasquale Aurelio Pastorino Il sogno infranto Masone - L’opera di Pasquale Aurelio Pastorino, “Il sogno infranto. Carlo Pastorino a Masone”, edito a Genova da Red@ zione con il contributo del Comune di Masone e della “Associazione Nazionale Alpini di Masone” può apparire soltanto come l’ennesimo tributo allo scrittore di chiara fama nazionale, Carlo Pastorino (Masone, 1887-1961), il vibrante autore di uno splendido reportage sulla Prima Guerra Mondiale, “La prova del fuoco” e di un’indelebile testimonianza autobiografica sulle tradizioni del mondo contadino dell’Appennino ligure-alessandrino come ”Il ruscello solitario”. La personalità e l’esperienza di Paquale Aurelio Pastorino hanno prodotto molto di più di quanto non dica il mero titolo. È lecito è doveroso attingere a quest’opera come a una storica testimonianza delle condizioni del Comune di Masone nel periodo bellico e resistenziale e nell’immediato dopoguerra. Non poteva esserci un narratore più autorevole dello stesso Pastorino, due volte sindaco di Masone, già giornalista pubblicista, appassionato cultore di storia locale. Vent’anni il compianto e severissimo Edoardo Grendi, cattedratico di da sinistra: l’editore Mario Bottaro, l’autore, il Sindaco Paolo Ottonello, e Massimiliano Macconi Storia moderna dell’Univerisità di Genova riabilitò una parte della storia locale ligure, dichiarandola spesso capace di produrre saggi di sicura e provata scientificità. Da allora lericerche storiografiche compiute in Valle Stura hanno, quasi sempre, avuto il pregio del rigore metodologico e critico. Un esempio sono i risultati raggiunti da Pastorino con i suoi ultimi saggi, “Si fece la pace tra que’di Campo e di Masone. Spunti di storia della valle Stura tra il XII e il XVI secolo” e “Va là che vai bene. L’emigrazione da Masone e dalla Valle Stura verso l’America tra Ottocento e Novecento”, editi come l’ultimo, tra il 2009 e il 2012 dall’illuminata Red@zione di Genova. Dividerei l’opera in tre momenti fondamentali: la drammatica e commovente infanzia di Carlo Pastorino, un gigante partorito dall’infinita miseria contadina della Valle Stura, e assunto fino alla gloria delle patrie lettere e alla medaglia d’argento al valor militare; l’angosciosa situazione di Masone, stretta nella morsa del nazifascismo e vessata in modo crudele, da non lasciare scampo (Pastorino ha un linguaggio secco, asciutto, apparentemente neutro ma capace di portarci sui luoghi dei misfatti, delle violenze, delle torture, delle fucilazioni illuminandoli di una luce grigiastra, tagliente, pronta a virare nel nero della morte e dell’oblio. Ci costringe a riflettere, ad emettere un giudizio morale che non lascia scampo alla malvagità, alla crudeltà gratuita); il terzo momento è quello di uno storico che sa perchè scrive, che descrive lo sgomento di un paese rimasto un borgo feudale in pieno Novecento dove la proprietà della marchesa Matilde Negrotto Cambiaso Giustiniani ingloba tutti, uomini, animali e cose sotto un giogo sempiterno e inesorabile. Carlo Pastorino osa rivolgere contro questa amministrazione capitalistica e feudale il suo furore di oppresso, ribelle e resistente... Masone non deve soltanto liberarsi dai fascisti e dai tedeschi ma anche dalle catene che lo hanno avvinto da secoli e di cui la marchesa è l’ultima a tenere in pugno le chiavi. Tocca però a Voi cimentarvi in una lettura che non consente il solito distacco dei tradizionali saggi accademici ma coinvolge senza tregua, perché ci restituisce la nostra storia, quella dei nostri avi, contadini e chiodaroli, dei nostri geni, denuncia la brutalità dell’eterna dialettica dei servi e dei padroni... Franco Paolo Oliveri l’inchiostro fresco VALLE STURA aprile - maggio 2012 Hollywood sul Tevere a Masone S abato 12 maggio presso il cinema di Masone “Opera mons. Macciò” sarà proiettato il film documentario “Hollywood sul Tevere” realizzato dal regista Marco Spagnoli. Alle ore 16.30 vi sarà l’incontro con l’Autore, con conversazione e presentazione dei filmati; seguirà, alle 17, la proiezione del film, cui seguiranno, alle ore 18.15, le domande che il pubblico potrà rivolgere al regista Spagnoli per terminare alle 19 con la visita ad una mostra fotografica realizzata per l’occasione con rinfresco finale. L’evento, ideato da Luigi Pastorino, ha il patrocinio del Comune di Masone, della locale Telemasone - Sezione film - e dell’Unione dei Comuni Valli Stura ed Orba e Leira. Marco Spagnoli è direttore Artistico del Galà del Cinema e della Fiction in Campania e vicedirettore del Festival cinematografico di Bari. Ha svolto molte attività di consulenza per Festival cinematografici italiani, pubblicando varie opere su personaggi del mondo dello spettacolo. 19 17 Elio Zunino: una vita troppo breve, ma degna di essere vissuta Una grave perdita Hollywood sul Tevere è un film documentario che comprende immagini inedite della Roma degli anni ’50 ai ’70 del Novecento, quelli della “dolce vita felliniana”, e riprende le star del cinema hollywoodiano che allora “giravano” a Cinecittà. Il film ora proposto è stato presentato in anteprima mondiale nella Sezione Controcampo della 66esima Edizione della Mostra del Cinema di Venezia ed è stato candidato al David di Donatello 2010 nella categoria “Miglior documentario” ed al Nastro d’Argento 2011. L’ingresso è gratuito. Insomma: un appuntamento da non perdere assolutamente! Virginia Calissano Rossiglione - Ci ha lasciati Elio Zunino. Increduli e shockati concittadini, colleghi di lavoro e del consiglio comunale, amministratori, dipendenti comunali si stringono intorno alla moglie Barbara, alle figlie Sara ed Elisa, alla mamma Pina, al fratello Claudio ed ai parenti tutti. I numerosi amici hanno fatto la spola tra casa dell’adorata famiglia e la camera mortuaria allestita in ospedale, un’instancabile processione ha tributato l’ultimo saluto ad un amico onesto, sti- mato, laborioso, dotato di spiccato buon senso. Marito affettuoso, padre attento ed amorevole, amico generoso, amministratore dignitoso che non ha mai perso di vista il pubblico interesse, capace di intercettare esigenze di ogni fascia di popolazione. Sorriso sincero, battuta pronta, abnegazione con cui ha affrontato 13 anni di amministrazione pubblica in cui non ha risparmiato energie, dedizione, passione politica genuina. L’attenzione per il prossimo e lo stoico spirito di servizio lo contraddistinguevano sul posto di lavoro, nell’attività comunale, nelle associazioni venatorie e di volontariato in cui militava, nei gruppi di protezione civile e difesa ambientale con cui ha collaborato. Nominato assessore per la prima volta nel 1999, Elio era giunto al suo terzo mandato sostenuto da consenso e gratitudine, ha donato alla famiglia ed alla comunità se stes- so, nel seguire il suo paese riversava un impegno pressoché quotidiano, ricoprendo il ruolo amministrativo con senso civico encomiabile. Viabilità, manutenzione, lavori pubblici e protezione civile erano alcune delle voci che componevano la delega assegnatagli, ma Elio si occupava del paese a tutto tondo con uno sguardo acuto e pragmatico in grado di affrontare le problematiche più disparate, distinguendosi anche nel fronteggiare la recente alluvione, in prima linea nel coordinare i soccorsi e rimboccarsi le maniche. “Oggi restiamo tutti più soli, di questo caro amico e prezioso collaboratore rimane per tutti i Rossiglionesi - ricorda commosso il Sindaco Martini - un esempio di moralità e serietà nel portare avanti il suo impegno civico”. Pubblici ringraziamenti ad Elio per l’impegno profuso in questi anni sono stati pronunciati ufficialmente anche durante le esequie, partecipate da una folla talmente gremita che la chiesa non è stata in grado di contenerla al suo vasto interno. Grazie, Elio, grazie di averci donato la fortuna di poterti conoscere. Katia Piccardo di Minetto Rosa Anna e Oliveri Cinzia snc VENDITA DI ARTICOLI IN CASHMERE DI PRIMA QUALITA’ A PREZZI DI FABBRICA Nuovo orario di apertura: lunedi e mercoledi 9.00 - 12.00 13.00 - 17.00 via Repubblica 29 - 16013 Campo Ligure (GE) tel. 010 921054 - fax 010 920926 - e-mail: [email protected] 20 18 l’inchiostro fresco VALLE STURA aprile - maggio 2012 Detto in dialetto U na affezionata lettrice e collaboratrice del nostro giornale, ci ha inviato un simpatico componimento in rima dialettale scritto dal campese Agostino Oliveri per ringraziare “Gli Amici del Presepio”, un gruppo di volontari che ogni anno cura l’allestimento e la manutenzione del famoso presepio meccanizzato, di cui fa parte. Anche in occasione del S. Natale 2011 dopo mesi di lavoro la riproduzione meccanizzata della Natività nella tipica ambientazione campese ha rappresentato l’attrazione principale ed in questa occasione non mi dilungherò in descrizioni particolareggiate ma lascerò a voi il piacere di scoprire come una pur breve e semplice poesia in dialetto (qui a fianco riportata) sappia rendere al meglio l’immagine dell’operosità di questo compagnia molto affiatata. Una targa alle donne masonesi A naziunale der Preseppi È na bella furmaziun, un nra batte mancu u trun Iumma Luccu er cappu grossu, esigente fin-na a l’ossu Ma l’è Gian u ciù verasciu, guai ar mundu chi va adasciu Se quarcosa u iè c’un moscia, u ruva u Ciuettu senza sprescia Fazzu lode au Ciapparin, c’u métte smurciu, casétte… …e Bambin U ié un gran centrocampista, parlu d’Luca er macchinista E Tonino, quel de R’sciugni, zoegna metle cun quei bugni Pier Domenico, ultimu acquistu, er papè noevu un’la mai vistu Anche Frazéscu er puliziottu, u s’atmura me ’n fiurottu U ié Sergiu bun e bravu, cu spiega tuttu fin’na au diavu Allantu ei sun anche mi, che vaiu menu di s’papè chi An mezzu a tutta sta maretta, u centravanti u l’è Cicetta Travetti, tore e cumpensà, u l’è u Segnu c’u l’à mandà Machi rezze a situaziun, l’è Giuseppe de Scaiun Forza squadra, forza fioei, l’è za tempu t’curmuroei Un toccu d’fiazza e ‘n gottu d’vin, anvitumma anche er Bambin N’atra vota vurantè, anvitrumma anche er muiè A ‘ra fin applausi e ounui a chi iera avanti a nui. In occasione del SS Natale 2011 Tino Fausto Piombo Masone. È stato recentemente inaugurato dall’Amministrazione Comunale il restauro della lapide posta lungo la salita che conduce al Centro storico in memoria delle “fiere donne masonesi che, addette al trasposto del carbone dai boschi alle fucine, esauste dalle fatiche e mal retribuite, scioperarono e riunitesi sotto le mura del Castello, il 20 settembre 1642, contestarono quei medievali sistemi per ottenere dal marchese Lazzaro Spinola, signore e padrone del paese, trattamenti più umani per loro e per tutti i lavoranti dei chiodi”. L’Assessore alla Cultura Luisa Giacobbe, curatrice dell’iniziativa, ha ricordato che l’ origine della Festa della Donna risale proprio a uno sciopero, quello del 1908 delle operaie tessili di New York che protestarono per le disumane condizioni in cui erano costrette a lavorare, e bloccate nella fabbrica dal proprietario, perirono nel tragico incendio 129 operaie. Inoltre, ha detto l’Assessore, “credo che celebrare l’8 marzo con il restauro della lapide sia anche un modo di ovviare simbolicamente alla scarsa presenza femminile nella toponomastica: come le vie dedicate a figure femminili di rilievo, questa lapide indica validi modelli di riferimento, fondati innanzitutto sulla difesa della dignità della persona e sulla salvaguardia dei diritti civili. Il Presidente della Repubblica ha affermato che il livello di dignità e di considerazione di cui godono le donne sono tra i principali indicatori della maturità dei sistemi democratici. Spetta dunque ai cittadini, e in particolare alle donne, il dovere di contrastare con impegno civico e senso di responsabilità i luoghi comuni, per confermare l’importante ruolo della donna nella società”. L’Assessore ha ringraziato il geometra e le maestranze del Comune per il restauro e il Signor Luigi Pastorino di Tele Masone-Rete Valle Stura per la collaborazione. (m.b.) l’inchiostro fresco aprile - maggio 2012 21 5HJLVWUD]LRQH7ULEXQDOH (GLWRUH3XEOLWUH6UO GL$OHVVDQGULDQG ,QIR7HO 9LD*)HUUDULV$/( HO &RRUGVWDPSD09VH)D[LQIR#66$1'5,$$/ UYL]LJUDILFLHGLWRULDOL0 SXEOLWUHLW RQFDOLHUL72 LOTXLQGLFLQDOHJ LFL FLQDOH QDOHJUD JUDWXL UDWXLWRF WXLWR WRFRQ WRFRQOH FRQOHPL OHP PLJOLRUL LJO JOLRULRF OLRULRFF RFF RFFDVLRQLH DVLRQLHLQL]LDWLY LLQ LQLL]LD ]LDW DWLYHFR HFRPP PPHUFLD HUFLDOL HVSRQVDELOH5RVVDQD%LVRJOLR HVSRQVDELOH5RVVDQD ,PPRELOL SDJ 3HUODWXD SXEEOLFLWj Il Comune non dimentica i problemi dei cittadini... A passeggio tra i boschi per respirare l’aria salubre dei nostri monti Sulla sanità Progetto Turismo Percorsi: È F quantomeno singolare e irriguardevole il comportamento dell’Assessore alla Salute Regionale, che dopo l’incontro avuto a Dicembre 2011, aveva promesso (dopo la soppressione del servizio a Novembre) una verifica/ studio per istituire il Servizio nei mesi estivi e estendere lo stesso il periodo Il Palazzo Mucipale di Urbe invernale tramite i medici operanti sul territorio, con un incon- bilità e alle distanze sono tro chiarificatore ad inizio note, il danno economico Febbraio 2012. sarebbe fortissimo per Nonostante le numero- un’economia già precaria se sollecitazioni, ad ora come la nostra. nessun cenno di risposta, Evidente pur conoscencome ad un tratto il ns. Co- do le problematiche, alla mune non esistesse più, e Giunta Regionale poco ripeto nemmeno la corte- interessa un’ulteriore sia di un qualsiasi contat- declino della vivibilità to. dell’entroterra, è un attegLa stagione estiva sta per giamento alquanto indecoiniziare, come risaputo roso in quanto in tutte le nella nostra Valle solita- occasioni gli Amministramente arrivano dai 7.000 tori regionali, a parole si ai 10.000 turisti/villeggian- sprecano e si stracciano le ti, ma molti di loro in età vesti a favore del NOSTRO avanzata sono perplessi ENTROTERRA, nei fatti, se continuare, perchè pre- l’abbandono o quasi. occupati per la mancanza di questo servizio fondamentale in una zona dove M.C. Ramorino le difficoltà legate alla viaSindaco Comune di Urbe inalmente, anche grazie all’Amministrazione Provinciale, siamo riusciti a partecipare con successo al Bando Regionale - Provinciale “Progetto Turismo STL”. Questa iniziativa che fa parte del nostro programma amministrativo e che perseguivamo da tempo prevede un progetto per valorizzare il nostro bellissimo territorio tramite la sistemazione dei sentieri e dei luoghi di maggior interesse, anche con testimonianze della nostra storia e cultura, ed altre iniziative sempre dedicate al paesaggio; pulizia, adeguamento, cartellonistica, promozione tramite brochure - stampa - internet - Iat, acquisto attrezzature, ecc. il tutto per attrarre ospiti amanti della natura nel nostro Comune. L’organizzazione al momento prevede: passeggiate, percorsi per mountain bike, passeggiate a cavallo, orienteering. Sono previsti anche eventuali punti di raccolta per portare con mezzo idoneo i turisti nelle varie zone del ns. territorio ( a monte dei percorsi) Ad ora, per avviare l’attività, grazie alla collaborazione della Pro Loco e di numerosi amici, abbiamo individuato 4 sentieri con numerose deviazioni/varianti che coinvolgono le nostre 5 frazioni e i relativi punto di ristoro esistenti. 1 S. Pietro Area Feste Montà (mulattiera) - Madonna della Guardia - Giro monte Colma - Chiavarino - Vrera - S. Pietro Area Feste o viceversa. P.sso del Faiallo - Monte Ruscà - (visita ai “Segni della Madonna”) - Montà delle pietre - Colla dei Cianetti - Ciapela - Maraschino - Martina (spiazzo vicino Tonitto) o viceversa. P.sso del Faiallo - Cà du Rostu - Foi lunghi - Bancarera - Gatazzè - Rosto Acquabianca (p.zza Chiesa) o viceversa. P.sso del Faiallo - Monte Ruscà - (visita ai “Segni della Madonna”) - Montà delle pietre - Colla dei Cianetti - Vassuria - Vara Sup. Piazzale Rist. Ravera - Faia - Vara Inferiore (p.zza Chiesa) o viceversa. DEVIAZIONE: da Colla dei Cianetti - Case Trattoria Tognu - Vassuria e si riprende il sentiero per Vara Sup. e Vara Inf. VARIANTE: Chiesa Vara Inf. (p.zza Chiesa) -Brescia - Mrizu - Mondamito - Vara Sup. (piazzale Rist. R a v e ra) - Faia - Vara Inf. (p.zza Chiesa) o viceversa. 2 3 4 22 20 l’inchiostro fresco URBE aprile - maggio 2012 Urbe e le sue Chiese... Manifestazioni religiose Pasquali Un po’ della nostra Storia... Una tradizione rispettata La chiesa di Vara Inferiore San Gualberto Scuratta Giudei È quella dello “SCURATTA GIUDEI” che puntualmente si ripete (tempo permettendo) ogni anno, la sera del Venerdì Santo, nella frazione di San Pietro. P er la costruzione della chiesa di Vara inferiore, dedicata a San Gualberto, fu stipulato il contratto nel maggio 1827, per una spesa di lire 11.396 e furono iniziati i lavori. La spesa fu molto superiore e l’opera vide la conclusione anche grazie ad un contributo di S.M. Carlo Felice. Fu inaugurata e benedetta il 6 luglio 1828. Nel periodo 1844/1845, per l’interessamento di un Parroco della frazione, fu costruita, vicino alla Chiesa, la “casa del cappellano” e nel 1932, dal lato campanile, e stato costruito, un locale adibito a teatrino, che attualmente ospita l’ufficio postale ed un interessante Museo di civiltà contadina. La Chiesa è ad un’unica navata, con bella cupola ovoidale. Il campanile, al lato sinistro, è stato rimesso a nuovo nel 1962, con sei campane ad orologio elettrico. Lavori in corso 1 Ampliamento dell’impianto di fognatura in Località Dano 2 Sostituzione tubo deteriorato dell’acquedotto in zona Tavernè 3 Sostituzione di tutte le lampade di illuminazione in tutto il territorio Comunale La manifestazione si svolge al termine delle funzioni religiose che rievocano la passione, la crocifissione e la morte di Nostro Signore e si concludono con la processione per le vie del paese illuminate con il corpo del Cristo Morto. Consiste in una scorribanda di giovani che trascinano latte di diverse dimensioni, legate assieme, per le strade del centro del paese, producendo un rumore infernale… come a voler inseguire i “Giudei” colpevoli di aver condannato e ucciso Gesù. La tradizione è rigorosamente rispettata ed anche molto sentita sia dagli abitanti della frazione che dagli altri cittadini del Comune, nonché dai turisti che, approfittando delle vacanze pasquali, si trovano a soggiornare nella nostra Valle. l’inchiostro fresco aprile - maggio 2012 23 “Arte, cultura e vino immersi nelle colline acquesi” Alla riscoperta di Villa Ottolenghi U n luogo incantato tra le colline dell’alto Monferrato acquese. E’ Villa Ottolenghi, una sinfonia architettonica che domina la città di Acqui Terme. Edificata negli anni ’20, la Villa è protagonista fin dalla sua nascita di un intreccio di arte, cultura e tradizione vitivinicola. Per anni è stata luogo d’incontri dell’élite acquese, poi con la scomparsa dei suoi proprietari, i Conti Ottolenghi, la Villa è abbandonata a se stessa. Con il passare del tempo furono in pochi a scommettere nella sua bellezza originaria e solo nel 2006 la struttura è stata venduta ad una famiglia interessata alla suo recupero. Si tratta della famiglia Invernizzi, proprietari delle Terme di Lurisa, e distributori della sue acque conosciute in tutto il mondo. Ad aprire l’uscio “..della villa a forti linee dominanti, visibile da lontano in armonia con il grandioso territorio”, che da sogno si è fatta realtà, ormai non ci son più i Conti Arturo e Herta Ottolenghi, e nemmeno il loro figlio Astolfo, bensì Vittorio Invernizzi che in tempi rapidissimi ha cancellato i segni lasciati da trent’anni anni di abbandono e ha restituito al territorio la Villa Ottolenghi in tutto il suo rinnovato splendore. Una sapiente opera di recupero che ha permesso di mettere in luce quanto i “grandi solisti”, che hanno lavorato nella villa sotto la direzione della famiglia Ottolenghi, siano stati capaci di comporre una sinfonia che si chiama “stupore”. Non parliamo infatti di una semplice villa ma della Villa più prestigiosa della zona. Tra i filari di Barbera, Sauvignon, Viognier si scorge la prima sontuosa cancellata. Entrando si può intravedere un grande parco con fontane e sculture di bronzo accompagnate dal Pergolato di glicine che collega la due parti della Villa. Lo stupore aumenta con il giardino Formale creato da Pietro Porcinai, uno dei più autorevoli architetti italiani del Paesaggio. E proprio questa oasi floreale ha ricevuto il 1° Premio del “European Garden Award” del 2011, per aver valorizzato in maniera originale il “giardino storico”. Il Premio costituisce un chiaro apprezzamento per l’impegno e per i risultati conseguiti dal dottor Invernizzi e non a caso all’entrata della Villa i visitatori potranno leggere questa frase “l’arte è scienza, non si improvvisa e non si accontenta, è un duro e sistematico lavoro”. Un lavoro non semplice per una dimora così complessa che si estende su una superficie di 35 ettari tra boschi, parchi e vigneti. “In una villa contemporanea come questa, ho voluto unire arte e cultura per rileggere in modo significativo le volontà degli Ottolenghi, ospitando opere di diversi artisti tra cui Arturo Martini e Crocetti” sottolinea Vittorio Invernizzi. Se l’affascinante si trova all’interno, al suo esterno la villa non può che essere un incantevole chateau vi- tivinicolo caratterizzato da vigne giardino. “Un modo per rafforzare il marchio Borgo Monterosso e dare voce alla famosa M, simbolo storico dei Conti nel settore del vino, cercando di interpretare il loro volere non solo nell’arte ma anche nell’agricoltura” conclude il proprietario. E proprio per la sua bellezza e il suo fascino a 360 gradi la Villa è luogo di numerose manifestazioni. Ad aprire la sue porte al pubblico per il 2012 la mostra di Giò Pomodoro terminata a fine aprile che ha visto a Borgo Monterosso l’afflusso di un pubblico proveniente da diverse parti del Nord Italia. In questo mese sarà possibile invece visitarla ogni domenica con la rassegna “en plein air”, con aperitivi a tema dislocati alternativamente nei luoghi piú suggestivi della residenza. Interessanti poi gli incontri del martedì pomeriggio delle “Cantine Aperte” per apprezzare i suoi grandi Vini con annesse visite ai giardini della Villa. Il mese di giugno sarà caratterizzato da spettacoli, film ed evensegue a pag 22 24 22 l’inchiostro fresco VALLE BORMIDA aprile - maggio 2012 Nuovo sferisterio: l’occasione per riaccendere l’entusiasmo per questo antico sport A Monastero ritorna la pallapugno N ella Valle Bormida esiste da diversi anni la dedizione per uno sport antico, la pallapugno. Un gioco che ha conquistato sin dalla sue origini gli abitanti di molti paesini situati alle sponde del fiume Bormida. La pallapugno ha una sua storia importante a Monastero Bormida dove da qualche tempo questa attività sportiva è rinata grazie alla riqualificazione di un luogo che ne permette la pratica denominato “sferisferio”. Partiamo dagli anni ’70 e ’80 con in fasti del mitico sferisterio “Laiolo” e delle epiche sfide tra Massimo Berruti e Felice Bertola. Successivamente la pallapugno va inesorabilmente in declino e di conseguenza anche la struttura appositamente creata. “I giovani non si sono più appassionati a questo antico e Vedere anche altro servizio nella rubrica dello Sport a pag. 48 nobile sport e la gente si è disabituata al calore e al tifo delle sfide più accese” dice un veterano del gruppo di amici della “pantalera”. Poi negli ultimi anni qualcosa ha iniziato a muoversi. Prima la nascita della Pallonistica Valle Bormida, che con il presidente Colla Giacinto ha riacceso la fiammella sportiva con alcuni anni di partecipazio- Villa Ottolenghi prosegue da pag 21 ti letterari. Il 5 di giugno in collaborazione con Masca In Langa si terrà lo Spettacolo di Danza Contemporanea “Corpi in Villa” con Fattoria Vittadini mentre il 6 giugno ci sarà la proiezione del film capolavoro di Eisenstein “Sciopero” con l’accompagnamento sonoro del gruppo musicale YoYo Mundi di Acqui Terme. Il 16 giugno si darà il via a cinque “Eventi Letterari” con letture di brani legati al territorio, con accompagnamento ne ai campionati giovanili. In seguito la decisione del Comune di realizzare un nuovo sferisterio, avvalendosi di contributi regionali e di mutui agevolati con il Credito Sportivo. E ora la struttura è rinata insieme alla sua società, guidata dal nuovo Presidente Beppe Stanga e dal Vice Roberto Garbarono. Da circa due mesi è partito il campio- musicale e la concomitanza di aperitivi e degustazioni di prodotti locali abbinati ai vini del dominio Borgomonterosso. Gli altri appuntamenti dedicati alla letteratura saranno organizzati durante l’estate. Infine, il 21 Luglio altro appuntamento musicale con il concerto dell’Orchestra Sinfonica Giovanile Aleramica composta da 40 elementi, un progetto ambizioso che si è concretizzato grazie alla grande passione del Maestro Alessandro Bares. (g.p.) nato C1 ed il “Monastero” dovrà confermare la sua tradizione in questo sport difendendo l’onore degli “Avi”. Un’occasione per riaccendere gli entusiasmi del paese e della Valle Bormida. “È una grande soddisfazione aver fatto rinascere la pallapugno a Monastero - commenta il sindaco Gigi Gallareto non solo per non lasciar morire il ricordo degli anni d’oro dello sferisterio “Laiolo”, ma anche per avviare i nostri ragazzi alla pratica di uno sport sano, atleticamente completo e veramente di squadra. Un grazie di cuore alla Pallonistica, a tutti i volontari, ai numerosi sponsor che hanno permesso questo piccolo “miracolo” per il nostro paese. Ora il Comune ha affidato anche i lavori di illuminazione, per cui da giugno sarà possibile giocare in notturna, con lo splendido scenario del castello medioevale sullo sfondo”. Ed un grazie anche al Gruppo Alpini di Monastero che ha voluto donare un piccolo contributo da devolvere alla Pallonistica Valle Bormida per il campionato di pallapugno in corso. (g.p.) l’inchiostro fresco VALLE BORMIDA aprile - maggio 2012 Toga d’oro per cinquant’anni di professione a Osvaldo Acanfora Il galantuomo del Foro L a toga d’oro, cinquant’anni di professione e 85 anni portati come un giovanotto. Osvaldo Acanfora è un avvocato come forse non ve ne sono più, ma soprattutto è un galantuomo. Arrivato da Napoli ad Acqui da ragazzino, in una famiglia numerosa, figlio di un maresciallo della finanza, dopo il liceo è andato a lavorare in una fabbrica di mattonelle di carbone per pagarsi l’università, lì, il datore di lavoro lo spostò al peso intimandogli di studiare tra un carico e l’altro, pena il licenziamento. Altri tempi... altre storie... L’avvocato passò poi come messo al comune, facendo da segretario all’ente di assistenza per gli indigenti, alla mensa dei poveri. “Ho conosciuto l’Acqui povera dice - che mi ha fatto ricco, perché una volta laureato, i miei primi assistiti sono stati proprio quegli indigenti che si ricordavano di me, li assistevo gratuitamente e loro mi facevano pubblicità”. A quei tempi l’avvocato faceva tutto, civile, penale, amministrativo. I tempi della giustizia erano brevissimi e la giustizia arrivava a casa. “Rimpiango la Pretura, la più bella istituzione giuridica, penetrava dappertutto, era un primo grado di giudizio e si occupava di tutto, la gente nei pae- si era soddisfatta perché l’avvocato con il pretore andava fino a domicilio per risolvere le controversie.” La carriera di Acanfora pian piano si è delineata sempre più sul civile e il diritto di famiglia. “Ho fatto carriera con l’adulterio e il concubinato che allora erano reato, articoli 559 e 560 e ricordo che in Acqui, sempre bollente nel senso di gaudente, i casi sono stati numerosissimi e al momento del processo la pretura era affollatissima come se fosse uno spettacolo e la poverina era davvero alla gogna dell’opinione pubblica, altro che lapidazione musulmana”. La causa che ricorda con un sentimento di umanità oggi impensabile, è quella che ha riguardato un mandante di un omicidio condannato all’ergastolo. Durante una visita in carce- re a Genova, erano gli anni di piombo, l’avvocato si trovò nel bel mezzo di una rivolta carceraria nel braccio degli omicidi, Acanfora divenne “amico” del suo difeso. Gli comprò il pigiama, riuscì poi a fargli avere la liberazione condizionale. “Quando il detenuto è poi uscito - racconta con la voce vibrante - non era più in sé, il carcere non fa bene a nessuno, fu portato all’ospedale psichiatrico di Alessandria e dopo una sola notte, fu trovato morto. Non si è mai capito perché. Sono andato al funerale e ancora oggi, ogni tanto, gli porto un fiore al cimitero”. Acqui è mutata sotto gli occhi di Acanfora: “I contadini lavoravano la terra - racconta l’avvocato - ed erano impiegati alla vetreria, le terme erano frequentate dai maraja che arrivavano in carrozza, alla bollente si andava a prendere l’acqua calda per il bagno del sabato, eravamo più poveri ma più vitali. Gli avvocati erano diversi, i magistrati erano diversi, la politica era marginale e non si dubitava della parola altrui”. Osvaldo Acanfora é patrocinante in Cassazione, é stato esaminatore all’Ordine degli avvocati, membro della consulta regionale per le iniziative legislative popolari, è vicepresidente dell’Università della terza età, presidente del circolo nautico di Alassio, da 45 anni porta la sua barca e ancora oggi fa la traversata fino in Sardegna e con orgoglio dice che i più giovani lo seguono. Tutti gli avvocati di Acqui, compreso il presidente attuale dell’Ordine, sono stati suoi praticanti. La sua fama di divorzista ed esperto di diritto di famiglia è nota e va ben oltre i confini di Acqui e ridendo confessa che la sua fortuna è dovuta, anche, al fatto che quando ancora non esisteva la legge sul divorzio, riuscì per sé ad ottenere l’annullamento del suo matrimonio dal tribunale ecclesiastico difendendosi da solo con la dispensa del vescovo. Mai toga d’oro fu più meritata. Fausta Dal Monte 25 23 Un gioiello acquese Quando vi entri una volta, non puoi non tornare; Piccolo Bar in corso Viganò é un gioiellino che ti accoglie con la sua linea minimale e il calore dei proprietari. Ti sembra di prendere il caffè a casa di amici grazie alla simpatia, alla cortesia di Cristiano Magistrello ed é un punto di incontro, di relazione quando c’é la mamma, la signora Ivana, nata per le pubbliche relazioni, e che fa da collante tra i clienti e crea magicamente un’atmosfera conviviale. Al Piccolo Bar ci si incontra, si chiacchiera, si gusta un ottimo aperitivo o una succulenta colazione con il vantaggio di trovarti nel posto giusto. E’ aperto da sei anni e d’estate il suo, seppur piccolo, dehors é un salotto al centro di Acqui; gli stuzzichini, le focacce, i formaggi sono freschi di giornata, così come le brioche e i dolci, anche la scelta dei vini è di qualità e tutto è sempre condito con garbo ed eleganza. Prosit! (f.d.m.) 26 24 l’inchiostro fresco VALLE BORMIDA aprile - maggio 2012 Quando un cane “è soltanto un cane” Don Mazzi in un’intervista a “Chi” lamenta le difficoltà economiche nel portare avanti le sue comunità che tanto bene fanno ai giovani emarginati e denuncia lo Stato che lo ha lasciato solo. Fa poi un appello agli italiani “Non spendete soldi per aiutare cani e gatti, noi salviamo vite umane”. Soltanto chi non conosce gli animali non dubita della presunta superiorità dell’essere umano. È il caso di ribadire: “Più conosco gli uomini, più amo gli animali”. Una ragione più che sufficiente per non esse- re d’accordo è la storia di Tippi, un meraviglioso Cavalier King Charles Spaniel, morto un mese fa, dopo 12 anni di autentico e vero amore con i suoi proprietari. Tippi era il cane che ha leccato fino all’ultimo respiro il suo padrone mentre moriva; era il cane diventato fratello di chi era rimasto orfano; era il cane che quando piangevi ti si accoccolava in grembo e ti guardava con due occhi come stelle, era quello che amava seguirti ovunque, nei lunghi viaggi in auto, nel lavoro, agli aperitivi con gli amici, era quello che faceva il modello per sensibilizzare i cittadini sulla pulizia delle strade, era quello che era felice semplicemente perché stava con te. Sempre con gioia e con saggezza. Era quello che osservandolo ti insegnava cosa era la vita. La vita l’ha goduta cogliendo l’attimo, sempre con eleganza e dignità. E Tippi era “soltanto” un cane. Fausta Dal Monte La voce del canile di Acqui Questo simpatico musetto si chiama SPINO sia perché il suo pelo è un po’ ispido sia perché il suo carattere a volte è spigoloso. È un maschio di circa tre anni, da circa un anno è in canile, di taglia media. È un tipo solitario e schivo non abituato alle coccole: quando i volontari cercano di accarezzarlo e coccolarlo lui osserva stupito che qualcuno possa rivolgergli tante attenzioni. Purtroppo della sua storia non sappiamo nulla, se non il motivo della sua cattura: rincorreva con un compagno molto più svelto di lui un capriolo. Maschio, taglia grande, di anni 11, si chiama Demon ed è il nostro “lupo di Capuccetto Rosso” ormai in pensione. È in canile da due anni poiché la sua dimensione ed il colore del suo mantello incutono timore anche se immotivato. Adottato da cucciolo da una giovane coppia ha vissuto in alloggio anche con la presenza di bambini molto piccoli. Quando la famiglia si è disgregata è cominciato il suo peregrinare. Affidato ad altri è stato poi abbandonato a seguito di un avvelenamento. Ora gode di ottima salute. l’inchiostro fresco aprile - maggio 2012 27 Con le donne per le donne. Un reparto all’avanguardia grazie anche al volontariato L’unità di Senologia di Tortona N ello scorso anno 6077 prestazioni ambulatoriali (+12% rispetto all’anno precedente), 335 interventi di chirurgia mininvasiva, conservativa, demolitiva, ricostruttiva, oncoplastica (+9%), 3 studi clinici multicentrici in corso, pubblicazioni nazionali ed internazionali, soluzioni chirurgiche personalizzate e all’avanguardia, ricostruzione immediata, lipofilling sulle cicatrici, rimodellamenti e tecniche della chirurgia plastica. Nel 2012 novità in ambito internazionale a proposito dello stile di vita, dell’alimentazione e dei gruppi a rischio c o r- relati alle patologie mammarie. Tutto ciò non avviene a Milano o in Svizzera ma all’ospedale di Tortona grazie all’équipe della dottoressa Maria Grazia Pacquola; in tutto tre professionisti, oltre a lei, la dedizione del dottor Francesco Millo, della dottoressa Francesca Pasquali, di due infermiere, Angela Peruggia e Lorella Ragalzi e una volontaria Filomena Milito. Un miracolo di efficienza e qualità grazie al supporto dell’Associazione Franca Cassola Pasquali, un’onlus che dal 1999 finanzia con il ricava- to di numerose iniziative sul territorio, il reparto, appunto, di senologia. La dottoressa Pacquola è fiera dello screening iniziato nel ‘91 sul territorio di Tortona ben otto anni prima della regione Piemonte, ed orgogliosa dell’attività scientifica fin qui svolta, partecipando a numerosi studi fin dal 1980. Quali sono i fattori di rischio per il tumore della mammella? Il fattore di rischio più grosso é l’età, più si invecchia più aumenta il rischio, poi la familiarità, aver avuto un’iperplasia atipica e l’essere stati sottoposti alla radioterapia toracica. Da sinistra: il Dott. Francesco Millo, la Dott.ssa Maria Grazia Pacquola e la Dott.ssa Francesca Pasquali Senologia equivale sempre ad oncologia? No, senologia riguarda tutte le patologie della mammella ed è rivolta a tutte le donne di qualsiasi età. Dai 40 ai 50 anni, le donne devono fare una mammografia all’anno, e dalla menopausa in avanti ogni due anni. La prevenzione fa molto, nelle popolazioni dove viene effettuato lo screening l’incidenza del cancro al seno si riduce del 38%, la prevenzione in questo caso é come una vaccinazione non soltanto anticipazione diagnostica come diagnosi precoce. Si muore ancora di cancro della mammella? È la prima causa di morte delle donne italiane per quanto riguarda le patologie oncologiche. 30.000 donne ogni anno si ammalano e l’85% di chi ha un tumore inferiore ai 2 centimetri di diametro guarisce, per le altre la strada è un po’ più in salita. L’incidenza sul nostro territorio di Tortona é aumentata? Purtroppo c’è una crescita dovuta alla tipologia del nostro territorio, cioè il nord Italia è industriale e anche se non dimostrato, é chiaro che il fattore ambientale incide; infatti, é una patologia della civiltà occidentale. Per esempio c’é una correlazione con il sovrappeso e l’obesità. L’incidenza é aumentata dell’1,7% mentre il tasso di mortalità é diminuito del 2%. Una donna nella sua vita ha il 10% di probabilità di ammalarsi e il picco avviene intorno ai 50 anni. Chirurgia conservativa o resezione massiva? Tutte le tecniche chirurgiche hanno un loro ruolo e la chirurgia demolitiva riletta alla luce di nuove tecnologie, con l’aiuto della chirurgia plastica e ricostruttiva, può dare un’ottima risposta al controllo della malattia permettendo l’asportazione di tutta la ghiandola mammaria lasciando talvolta la pelle. Le varie tecniche hanno trovato la loro giusta collocazione nell’idea che l’obiettivo è, per ciascuna donna, il minimo trattamento efficace e non il massimo trattamento tollerabile. segue a pag 26 28 26 l’inchiostro fresco COLLINE TORTONESI aprile - maggio 2012 Senologia prosegue da pag 25 L’approccio medico paziente prevede varie figure professionali? Parliamo, secondo le linee-guida più aggiornate e che noi qui seguiamo, di molte figure professionali: il radiologo, il chirurgo, l’oncologo, il radioterapista, il medico nucleare, il chirurgo plastico, lo psicologo, l’anatomopatologo, il fisiatra, eventualmente nel prossimo futuro il nutrizionista, in una parola, l’equipe di Senologia. Qual é la correlazione tra terapia ormonale sostitutiva e cancro della mammella? I primi cinque anni di terapia ormonale sostitutiva non sono pericolosi, dal sesto anno il rischio comincia ad aumentare. La menopausa é un fattore naturale, non é una patologia; la terapia si dà se c’é una patologia che lo richieda. Il messaggio é chiaro: non pensare di essere immuni nonostante le speranze sopravvalutate dalla comunità scientifica negli anni ‘80 ma sapere che con la prevenzione si può fare molto. Fausta Dal Monte Costa Vescovato: un piccolo incantevole vecchio borgo Una perla immersa nel verde L ’Italia dei campanili, dei comuni, dei piccoli borghi che fanno incantare i turisti stranieri e trasudano dalle pietre la storia e la tradizione delle nostre genti. Costa Vescovato è uno di questi: il suo nome Costa deriva dalla sua posizione geografica, a cavallo delle valli lungo la dorsale collinare che degrada verso il torrente Ossona e la divide da quella del suo affluente Cornegliasca e Vescovato per la sua storia di comune della diocesi di Tortona. Il piccolo comune, con poco più di 300 abitanti, appartiene alla Comunità montana delle valli Curone, Grue ed Ossona, si trova a 12 Km da Tortona e a 33Km da Alessandria, ad un’altitudine di 300 m., compren- de tre frazioni: Costa, Montale Celli e Sarizzola. Costa Vescovato compare nei documenti storici già dal XII sec. e fino al 1784 appartiene all’enclave vescovile della diocesi di Tortona per poi essere, in quell’anno, ceduta a casa Savoia. Si ha traccia nel Medioevo di una miniera di zolfo, anche se la sua vocazione agraria è il connotato principale fin dagli albori. Il paesaggio é tipico collinare, tra frutteti e distese di vigneti, declivi e prati; il panorama é mozzafiato e l’aria assolutamente pura grazie all’assenza di fonti di inquinamento. In autunno ed inverno l’odore della legna nelle stufe delle case è il profumo dominante, mentre in primavera ed estate l’erba bagnata e le fioriture degli alberi da frutto inebriano durante le passeggiate. D’estate, al crepuscolo, i campi si illuminano a giorno, le lucciole sono ancora migliaia a Costa Vescovato. In paese, sulla piazza c’è la chiesa di San Martino già citata nelle cronache del 1523, c’é l’ufficio postale, una bottega di alimentari, lo studio medico e il municipio. Gli abitanti sono anche serviti da un divertente camioncino che una volta alla settimana, in tutte le stagioni, rifornisce di tutti i generi, mentre il farmacista di Carezzano, un paese più a valle, recapita di casa in casa le medicine ai costaioli. Un’atmosfera d’altri tempi, autentica e genuina: campi, frutteti, orti, vigneti non sono recintati, qui non é mai giunta notizia dell’editto anglosassone delle enclosures, e se incontri qualche abitante é normale che ti venga offerta della frutta o degli ortaggi, a seconda della stagione. Tante le possibilità di passeggiate a piedi per sentieri e boschi o in bicicletta lungo la meravigliosa pista ciclabile. Per ristorarsi, poi, da giugno, la Locanda dei Vigneti, sulla piazza del Municipio, offrirà cucina di alta qualità e vini pregiati del territorio come il Barbera e il bianco prestigioso Timorasso. La locanda offre anche la possibilità di soggiornare e godersi Costa Vescovato per un fine settimana immersi nella natura, il buon cibo ed il buon bere. Fausta Dal Monte l’inchiostro fresco COLLINE TORTONESI SI aprile - maggio 2012 Molino dei Torti: Fiera di Santa Croce Tortona: Cantarà e Catanaj Il primo di tre appuntamenti annuali con il “Mercatino dell’Antiquariato” sempre di grande successo D omenica 29 aprile si è svolto il primo dei tre appuntamenti annuali di “Cantarà e Catanaj”, il tradizionale mercatino dell’antiquariato che si svolge in via Emilia a Tortona. La manifestazione, che sarà ripetuta il 30 settembre e il 25 novembre, ha riscosso come sempre un grande successo ed è stata arricchita in questa edizione da un’esposizione a carattere storico (auto, stampe, fotografie) allestita tra le bancarelle. Il nome dell’evento deriva dal dialetto tortonese; “Cantarà” significa madia ovvero un mobile che serviva da ricovero a oggetti vari, “catanaj” è un insieme di cose vecchie, in particolare vecchi oggetti in metallo di scarso valore. In occasione del mercatino, il Comune di Tortona ha aperto le porte della città ai cittadini 29 27 provenienti dalle regioni limitrofe, organizzando l’evento “Turisti non per caso”. La manifestazione, inserita nel bando regionale per “Sistemi Urbani di valorizzazione integrata del patrimonio culturale”, ha permesso a centinaia di turisti di visitare la città attraverso due percorsi (uno Medievale e l’altro Barocco) con partenza da piazza Duomo. L’associazione Flos et Leo ha contribuito alla realizzazione dell’evento occupandosi dei tour guidati della città e portando alcuni oggetti medievali in piazza Malaspina; nel pomeriggio si è svolta una dimostrazione di arti marziali antiche e un torneo di tiro con l’arco. Appuntamento al 30 settembre, per il secondo mercatino “Cantarà e Catanaj”. Luca Piana Riscoperta e conservata una tradizione di antiche origini portoghesi. Una fiera da non perdere. I l 6 maggio, Molino dei Torti rivivrà un’antica tradizione. Come fu di usanza dal 1708 al 1954 infatti, nel piccolo Comune situato sulle rive dello Scrivia, si svolgerà nuovamente la storica Fiera di Santa Croce. La ricorrenza, che cadeva sempre la prima domenica di maggio, celebrava la ‘Via Sacra’, secondo un rituale derivato dalla tradizione Portoghese. I fedeli che vi partecipavano, ripercorrendo le 12 croci che dalle strade del paese portavano fino alle rive del fiume, commemoravano d’innanzi ad ognuna di esse le 13 stazioni della via Crucis, dalla condanna di Gesù fino alla deposizione dalla Croce. Le croci, in ferro battuto montate su ceppi di pietra, sono rimaste integre fino ad oggi, rendendo così ripercorribile l’antico cammino. Nel 2002, la comuni- tà molinese si è trovata concorde nel voler conservare e riscoprire questo tesoro di fede e di cultura, decidendo così di rinnovare la manifestazione grazie al contributo della Pro Loco. La fiera si aprirà alle 9,30, con l’esposizione di alcuni prodotti tipici con bancarelle di vario genere, in concomitanza alla rassegna dei mezzi della Protezione Civile e ad un’esposizione di auto e mezzi militari d’epoca. Poco dopo verrà ripercorsa la Via Sacra, alla quale seguirà la celebrazione della messa. Terminate le funzioni religiose, gli ospiti sono invitati al pranzo che si terrà nel Parco di Villa Carena. A seguire, nel pomeriggio, sono in programma un’esercitazione della Protezione Civile e una sfilata di moda. Marcello Rossi 30 28 l’inchiostro fresco COLLINE TORTONESI aprile - maggio 2012 Carbonara Scrivia: Sagra della Farinata Volpedo: Fiera delle Fragole Tutti a Carbonara il 20 maggio dalle ore 15.00 fino alla tarda serata per divertirsi in allegria. I l 20 maggio il paese di Carbonara Scrivia è pronto a ricevere numerosi visitatori da tutta la provincia in occasione della Sagra della Farinata. La festa avrà inizio alle ore 15, e durerà fino alla tarda serata. Oltre ai sei forni a legna e ai numerosi cuochi impiegati per la produzione di farinata, la giornata sarà animata dalla band “Ida Music Live”, che si esibirà all’interno del salone della Soms. La farinata, piatto tipico della tradizione culinaria ligure e del basso Piemonte, vanta origini molto antiche, tanto che addirittura alcuni manoscritti in greco e in latino riportavano una ricetta simile alla “belacauda”. Ma la leggenda racconta che il piatto sia stato inventato grazie ad un evento casuale, quando i genovesi, di ritorno vittoriosi dalla battaglia di Meloria contro i Pisani, trovarono alcuni sacchi di farina di ceci rovesciati. La farina, mischiata con l’acqua salata del mare e lasciata a cuocere sotto il sole, piacque così tanto ai marinai, che una volta giunti a terra riprodussero e migliorarono la ricetta. Il piatto ebbe parecchio successo e in poco tempo si diffuse in tutto il Mediterraneo, e successivamente fu esportato anche in Sud America dagli emigranti genovesi. Per rendere più gustosa la ricetta, vennero aggiunti alcuni condimenti come il rosmarino, la salsiccia o il gorgonzola. Se il pensiero vi ingolosisce, allora per voi l’appuntamento è a Carbonara Scrivia! Marcello Rossi Fragole, gara di torte, bancarelle e mercatini, giochi per bambini... tutto per una giornata all’aria aperta. D omenica 22 maggio a Volpedo si svolgerà la tradizionale “Festa delle Fragole”, evento che si svolge annualmente nella terza domenica di maggio per celebrare il dolcissimo frutto tipico di questa stagione. Protagoniste principali della manifestazione saranno le fragole, che verranno vendute nelle bancarelle posizionate nel centro storico di Volpedo. Inoltre verrà organizzata una gara di torte alla fragola e la migliore verrà premiata dalla giuria con il trofeo “Penati-Malaspina”. Nel pomeriggio sarà possibile degustare il gelato artigianale con le fragole presso lo stand della Soms. La Festa delle Fragole è sempre stato un evento clou non solo per Volpedo ma per tutta la provincia alessandrina. Nel corso degli anni è cresciuto in modo esponenziale, con l’aggiunta del mercatino dell’antiquariato e i raduni di trattori e auto d’epoca. Per i più piccoli è stato ideato il campo di “calcetto saponato” (presso Piazza delle Mura Spagnole) e il “calciobalilla vivente”, mentre gli adulti avranno la possibilità di visitare le antiche mura del “foro boario”, la Pieve Romanica, l’ormai famosa Piazza Quarto Stato e le vie del centro storico riportate con una diligente ed oculata opera di restauro all’originario splendore. Gli amanti della cultura potranno visitare lo studio ed il museo didattico “Pellizziano”, mentre per i bambini sarà allestito un piccolo Luna Park nella piazza centrale del paese. Luca Piana l’inchiostro fresco aprile - maggio 2012 31 29 Le recite Una lettera Con gli anni molti episodi del nostro vissuto scolastico vengono dimenticati, ma sicuramente ciascuno di noi ricorda nei dettagli una propria esibizione. Ricordo, nella mia carriera di insegnante, che alunni normalmente poco interessati allo studio diventavano proprio i più impegnati e coinvolti quando si trattava di mettere in scena la recita di fine anno. Debbo però constatare che ultimamente non tutte le scuole continuano la tradizione della recita cosiddetta “auto-prodotta”, cioè con i ragazzi protagonisti, e si preferisce optare per spettacoli con attori professionisti. Le prove e la recita finale risultano utili anche agli insegnanti perché possono trarre ulteriori indicazioni sulla personalità dei ragazzi, così da portare alla luce la loro parte migliore. Fortunatamente, per la scuola dell’infanzia di Molare, la recita costituisce un’attività didattica molto importante e curata in ogni dettaglio, che di anno in anno viene sempre più perfezionata ed arricchita. Vada quindi ai bambini e alle insegnanti il mio affettuoso plauso a nome di tutto l’Istituto. Sono la mamma di due bambini frequentanti la Scuola dell’Infanzia e la Scuola Primaria di Molare. Come tutti i bambini anche i miei adorano il periodo delle recite... l’energia che infonde in loro, entusiasti anche per quella minima parte che dovranno ballare o recitare. Purtroppo è sempre stata una “prerogativa” riservata alla Scuola dell’Infanzia. Ma quest’anno ho avuto una bellissima sorpresa: i bambini della prima elementare avrebbero fatto una “incursione” durante la serata! E da essere una semplice canzone si è rivelato essere poi una vera e propria “pièce teatrale” con tanto di battute in dialetto e splendide coreografie! Quindi lasciatemi ringraziare le maestre Antonella, Ivana, Giovanna F., Giovanna M., Maria Rosa, Marina, Rossella (rigorosamente in ordine alfabetico) unitamente alle collaboratrici scolastiche per tutta l’attenzione che dedicano giornalmente con tutto il loro cuore ai nostri figli! Grazie. Il Dirigente Scolastico Prof. Elio Barisone I n data 4 aprile 2012, alle ore 20,30, presso la palestra dell’Istituto Comprensivo di Molare, si è svolta la rappresentazione teatrale dal titolo: “TU CHIAMALE... SE VUOI... EMOZIONI” DIARIO DI UN VIAGGIO A MOLARE a cura della Scuola dell’Infanzia e della prima classe della Scuola Primaria del plesso, nell’ambito di un progetto di continuità didattica tra i due ordini. Per noi insegnanti è fondamentale che giunga ai bambini l’amore per un territorio ricco di valori, tradizioni, cultura, conservazione di antichi messaggi di saggezza popolare (es. i proverbi) affinché questo tesoro venga tramandato nel tempo. Pensiamo che s i a motivo di orgoglio vivere in un ambiente ancora a di- mensione di uomo e fondamentale che questa dimensione venga conservata e che susciti il desiderio di trasmetterla anche ad altri. La vicenda è incentrata sulle emozioni di viaggio provate da una coppia di ricchi ed annoiati milanesi Vicky e Ricky (Vittoria e Amedeo, 5 anni), che dopo aver visitato tutti i luoghi più suggestivi del mondo, su indicazione del loro ormai disperato agente di viaggi, decidono di trascorrere un intero anno a Molare. Questo sconosciuto paesino si rivelerà ricco di luoghi semplici e naturali capaci di suscitare forti sentimenti e di creare la cornice ideale per suggellare il sogno d’amore dei protagonisti. Le persone che via via incontrano durante questa esperienza, dapprima diffidenti, diventeranno, col tempo, coloro che faranno scoprire le bellezze e le caratteristiche del paese ricco di fascino e di magia, allacciando con la coppia un bel rapporto di amicizia. Questo viaggio inizia in autunno con un paesaggio nebbioso, per terminare, dopo aver trascorso l’intero anno, in estate al mitico torrente Orba. Ogni stagione si presenta con un video contenente gli elementi che la caratterizzano: uno o due balletti, canzoni (una in lingua inglese eseguita dai bambini dell’Infanzia) e dialoghi, in parte in dialetto molarese, pronunciati dai bambini della Primaria. Una mamma 32 30 l’inchiostro fresco TURISTI PER CASO aprile - maggio 2012 Vicky e Ricky in viaggio, ovvero... P arla Vittoria: “Io facevo Vicky una ragazza molto viziata che vuole che suo marito la porti sempre in vacanza... la mamma mi ha prestato la borsa di L. Vuitton”. Parla Amedeo: “Io facevo Ricky, il marito di Vicky ed ero stufo perché... l’ho portata alle Sheychelles, alle Maldive, con aragosta tutte le sere ma lei non e’ mai contenta...” Parla Vittoria: “Per forza l’aragosta mi aveva fatto venire le bolle...” Parlano Filippo, Denise e Alessia 1° primaria: “Noi eravamo quelli dell’agenzia di viaggi ed eravamo disperati perché non sapevamo più dove mandare quella coppia di terribili ricconi...” Parla Alessia 1° primaria: “Per fortuna a me è venuta in mente la vacanza dei bambini di Molare, dei bimbi che accompagnano i turisti nel loro splendido paese fatto di semplici cose e semplici emozioni ma vere, belle e pulite...” Narratore: “Vicky e Ricky accettano di andare in vacanza a Molare ed arrivano su un potente fuoristrada in autunno sulla piazza del paese; lì trovano dei bimbi che giocano con la nebbia...” Martina G.: “Io facevo la bambina che balla nella nebbia e c’era la canzone di Fiorello... la nebbia era un velo di tulle con tutti i brillantini.” Parla Alessio P.: “Io facevo il contadino che cuoce lo spiedo sul fuoco... c’era un pollo finto sullo spiedo”. Parla Andrea F.: “Io ero il cacciatore che era sull’uscio della casa e fischiavo... ma per finta”. Narratore: “I bambini di Molare invitano Vicky e Ricky in località Campale a camminare sul tappeto di foglie autunnali secche che scricchiolano sotto ai piedi”. Parla Camilla: “Ho tre anni e facevo la foglia di Campale rotolavo con la musica e facevo la foglia rossa d’autunno... mi hanno aiutato a ballare le bimbe grandi”. Narratore: “Il tempo passa e dopo l’autunno arriva l’inverno e con l’inverno Vicky vuole sciare ma i bimbi di Molare portano i turisti a passeggiare nel bosco proprio mentre le fate del ghiaccio fanno scendere la neve sui rami degli alberi... Parla Laura: “Ero la fata del bosco e mettevo i ghiaccioli sugli alberi... ballavo una musica che si chiama Antartica”. Parla Vittoria: “Dopo una bella nevicata di notte, il giorno dopo abbiamo fatto un bel pupazzo di neve e intorno a lui hanno ballato gli scoiattoli e poi ci siamo tirati le palle di neve mentre cantavamo in inglese “Build a snowman”. Parla Amedeo: “Intanto era arrivata la primavera e gli scoiattoli si erano svegliati e facevano la serenata alle scoiattoline... c’erano anche i Kiss (n.d.r. noto gruppo musicale)... cioè i miei amici che li facevano... “I was made for loving you” Parla Anna l’inchiostro fresco TURISTI PER CASO aprile - maggio 2012 33 31 ...due dilettanti allo sbaraglio! Giulia: “Mi piaceva fare la scoiattola e il mio fidanzato scoiattolo era Francesco che mi ha regalato una grossa ghianda...” Parla Vittoria: “Dopo aver guardato gli scoiattoli io e mio marito siamo andati a stenderci su un tappeto di fragole a guardare le nuvole... CHE BELLO!!! Parla Amedeo: “Dopo la primavera è arrivata l’estate e allora siamo andati a ballare di sera lungo il fiume al chiaro di luna... abbiamo ballato “Summer nigths”. Sembravamo quelli di Grease!!! Parla Alice: “Abbiamo ballato “Gre- ase” ma abbiamo ascoltato anche le cicale, la canzone che hanno cantato i nostri amici della Primaria”. Parla Vittoria: “Alla fine io dovevo dire: “Ci sono stata così bene qui che voglio viverci tutta la vita…questo è un paradiso...” Narratore: “...e allora la primaria si cimenta in una splendida coreografia sulle note di “Paradise” dei COLDPLAY!!! Così termina la nostra recita ricca di emozioni ma anche di tanti apprendimenti che a volte sfuggono ma ci sono e sono proprio quelli che non si scordano più perché nascono dal cuore. L Proviamo insieme ad individuare quanti obiettivi all’interno degli ambiti di esperienza sono stati presi in considerazione e il più delle volte raggiunti oltre le aspettative di noi insegnanti: “LA NEBBIA AGLI IRTI COLLI” - FIORELLO Capacità di muovere il proprio corpo in relazione allo spazio ed in sincronia con i compagni; Capacità attraverso il corpo di conoscere, comprendere ed apprezzare un testo classico della letteratura italiana; Capacità di associare gesti di danza alla musica e alle parole. LE FOGLIOLINE “EVERYWHERE” Capacità relazionale di collaborare per un fine comune. (le bimbe più grandi aiutano i piccoli di tre anni a realizzare il loro balletto). “ANTARTICA” Comprendere i fondamentali concetti topologici e porli in atto attraverso un’indicazione convenzionale concordata con le insegnanti. (vicino-lontano; aperto-chiuso; dentro-fuori; su-giù; davanti-dietro). “SUMMER NIGHTS” Capacità di individuare la direzione da dare al corpo per girare intorno ad una seggiola in sincronia con altri. “BUILD A SNOWMAN” Capacità di eseguire una canzone in lingua inglese comprendendone il significato attraverso un riferimento grafico-pittorico iniziale associato ad ogni fase e non più usato durante la rappresentazione. Tutta la recita contribuisce all’arricchimento lessicale, alla possibilità di esprimersi in altri linguaggi condividendo momenti faticosi ma gratificanti INSIEME che contribuiscono a consolidare i rapporti affettivi bambini-bambini e insegnanti-bambini. e insegnanti colgono l’opportunità offerta da “l’Inchiostro fresco”, che sempre dedica molte attenzioni alla scuola, per rivolgere dei ringraziamenti sentiti e sinceri. Innanzi tutto ringraziano le autorità comunali intervenute all’evento, il dirigente scolastico; il vicepreside; il professor Fabio Travaini per l’insostituibile professionalità nell’allestimento dell’impianto audio; le nostre preziose collaboratrici scolastiche; e soprattutto tutti i genitori che hanno collaborato attivamente e con entusiasmo al buon esito dello spettacolo, occupandosi anche delle illuminazioni, delle riprese video e dei ritocchi artistici ai costumi. Un ringraziamento particolare all’insegnante Claudio Pareto, responsabile di un Laboratorio di cultura locale e valorizzazione del territorio, che ha preparato un gruppo di bambini della classe 1° Primaria all’esposizione di alcuni dialoghi della recita in dialetto molarese. Si ringrazia inoltre la ditta GOSLINO di Fontanile che ha contribuito con un dolce regalo al confezionamento dei regali di Pasqua realizzati dai bambini, dopo la “caccia agli ovetti” che ogni anno si organizza come vuole la tradizione inglese. Si ringrazia inoltre il numeroso pubblico intervenuto e si spera che la rappresentazione sia stata di suo gradimento. 34 32 l’inchiostro fresco TURISTI PER CASO aprile - maggio 2012 Tu chiamale... se vuoi... emozioni L L’inizio di ogni percorso scolastico, come l’ingresso nella Scuola Primaria, rappresenta per i bambini un evento ricco di emozioni, di significati, di aspettative e al tempo stesso carico di ansie e paure. Da ciò l’esigenza di sperimentare un progetto per predisporre ambienti accoglienti, relazioni rassicuranti, occasioni d’incontro e condivisione tra gli alunni delle classi “ponte”, affinché si realizzi una effettiva continuità. La Scuola dell’Infanzia e la classe 1° della Scuola Primaria di Molare nell’evento del 4 aprile hanno comunicato cosa significa realmente fare continuità fra i diversi ordini di scuola. Hanno sottolineato lo spirito di collaborazione con il quale ci si propone di guidare al meglio il percorso di questi giovanissimi alunni che si sono esibiti in uno spettacolo al fine di valorizzare il nostro territorio, alternandosi sul “palco” e presentando performance di recitazione, danza, musica e canto. La scena si è aperta con l’arrivo di due ricchi e annoiati signori a Molare, che scoprono la bellezza del nostro territorio che cambia con le stagioni e scoprono, inoltre, la bellezza degli abitanti… Il viaggio è stato inteso, quindi, come percorso di vita e di crescita verso la conoscenza degli altri, del mondo e di se stessi. Momenti d’intensa emozione e di gioia… in cui i protagonisti sono stati tutti gli alunni dai tre ai sette anni e la commozione, tra canti, balli e musica si è respirata soprattutto tra il pubblico. La stessa emozione si è riversata come un fiume durante il canto: “Cicale” e durante il ballo conclusivo: “Paradise” (Classe 1° della Scuola Primaria). I diciotto bambini della Primaria, a gruppi di tre, hanno sorretto teli di stoffa di diverso colore. Ogni telo ha rappresentato simbolicamente il loro universo e la danza armoniosa ha rappresentato il confronto, lo scambio, racchiudendo il senso di una delle esperienze fondamentali Autofficina Carlo GL&DEULD0DXUR 2)),&,1$0(&&$1,&$08/7,0$5&+( 6(59,=,231(80$7,&,9(7785$',&257(6,$ 5HYLVLRQHYHLFROL&DULFDFRQGL]LRQDWRUL 'LDJQRVLHOHWWURQLFDULSDUD]LRQHSDUDEUH]]D SURYDIUHQLHDPPRUWL]]DWRULQROHJJLRDXWR Via Amendola 6 - Novi Ligure tel. 0143.745398 [email protected] della vita: quello stretto rapporto con i luoghi e con le persone che si consolida ogni giorno e che diviene radice e arricchimento incancellabile per la memoria. Insieme si può sorreggere e affrontare il peso (i teli colorati) della quotidianità frenetica (“...non voglio fare l’altalena su e giù ...” dal testo della canzone: “Cicale”) ma insieme alle persone che ci circondano (“…nella scatola del mondo io… tu…”) si può superare ogni problema e s’impara ad accettare la vita come ci viene incontro, ad accettare gli altri e a rispettarli. La danza ha simboleggiato, inoltre, un mezzo per collegare l’uomo al mondo, per dare un senso all’esistenza, propria di ogni essere umano e di prendere forza dalla stessa per affrontare la quotidianità della vita. I dialoghi nella recita hanno raccontato di un viaggio nel nostro territorio, tra passato (battute in dialetto molarese) e presente (“…automobili… telefoni… TV…”) ponendosi come obiettivo quello di riscoprire le radici culturali, rilanciare le bellezze naturali ed architettoniche e puntare alla valorizzazione del territorio, stabilendo uno stretto contatto tra l’orgoglio di abitarlo, la salvaguardia dell’ambiente e del patrimonio storico culturale ed il bisogno di farlo riconoscere. L’insegnante della Classe 1° Primaria di Molare l’inchiostro fresco OLTRE DAI TREJS APPENNINO PAIS CLASSE QUARTA SARACCHINO aprile - maggio 2012 41 35 33 occhiello Cimitero di Novi Ligure: i mutamenti sociali investono anche i defunti Ad ognuno la sua giusta sepoltura Novi di ieri, Novi di oggi Le città cambiano come le persone. Il passare del tempo e, soprattutto, le decisioni politiche e gli interessi privati modificano il territorio, gli edifici, allargano o restringono le strade, aggiungono o tolgono elementi del paesaggio. Non operazioni neutre, ma mosse che rivelano, nel bene e nel male, la volontà edt il pensiero di chi prende le decisioni e dei gruppi di pressione che stanno dietro. E, comunque sia, mosse che trasformano la città di oggi in qualcosa di completamente diverso da quella di ieri. L’Inchiostro Fresco ha deciso di registrare tali modifiche per offrire ai suoi lettori un quadro il più possibile completo della Novi di ieri e di oggi. Ecco una serie di articoli dedicati ai principali luoghi e strutture pubbliche, fotografie di parole per mostrare i cambiamenti. La Redazione Novi Ligure - Come tutte le opere dell’uomo, il cimitero di Novi Ligure non è immune alle discussioni e al disaccordo politico. Infatti, tanto per citare un esempio, nei tempi recenti i lettori ricorderanno la questione sollevata dal consigliere indipendente Francesco Sofio sul reperimento di un’area cimiteriale dedicata agli animali di compagnia. L’ipotesi spaccò in due la cittadinanza: alcuni approvarono, mentre altri trovarono inappropriato spendere soldi per un’iniziativa che ritenevano non indispensabile. Un’altra questione, certamente molto più importante, è stata quella riguardante l’area da riservare ai credenti di religione musulmana, quando fecero scalpore le parole del consigliere Pino Dolcino, quando dichiarò, come riportato dal quotidiano “Novionline”, “Io personalmente sono contrario che si spendano soldi pubblici per cimiteri ai musulmani, eppure a Novi sono stati spesi e si è trovato il terreno”. A fronte delle critiche ricevute (“Una vaccata abominevole”, secondo il Dirigente Daffonchio), Dolcino fu costretto a ret- tificare. Egli spiegò che: “Non volevo offendere i musulmani. Ho amici di questa religione che rispetto e loro rispettano me. Ho dichiarato che il Comune ha recuperato un posto al cimitero per seppellire i musulmani come semplice osservazione, ma potevo metterci altre cose”. Ma anche in tempi meno recenti le polemiche non sono certo mancate. Famosa fu quella negli anni Ottanta innescata dall’allora consigliere comunale Gianfranco Chessa sui “morti riscaldati”, ovvero su un impianto di riscaldamento a serpentina che avrebbe dovuto tenere sgombri dalla neve i vialetti e che clamorosamente fallì. Oppure, sempre negli anni Ottanta, quella sull’uso di loculi prefabbricati, la cui architettura tutta sviluppata in verticale venne ritenuta da alcuni consiglieri contrastante con quella “celeste corresponsione di amorosi sensi” che un contesto cimiteriale richiederebbe, tanto che qualcuno propose lo spostamento del cimitero in zona Merella. Polemiche che tuttora proseguono come dimostra ancora una recente interpellanza del consigliere Sofio molto critica sui i lavori per il lastricato d’ingresso all’area cimiteriale a completamento dell’ala nuova oggi pavimentata e dotata di rete fognaria nonché di punti luce a basso consumo. Tutto ciò evidenzia l’acceso dibattito che da sempre vi è sul cimitero, tema controverso come Il progressivo invecchiamento e le diverse esigenze obbligano a ripensare la politica funeraria qualunque settore della vita e della politica, soprattutto in quest’epoca di ristrettezza economica e di divisioni morali. E allora in un territorio sempre più urbanizzato come quello del Novese, perché non ripensare la politica cimiteriale? Per risparmiare spazio e rendere meno costipata l’area cimiteriale nella vicina Genova, a Staglieno, è stata ricavata un apposito settore per la cremazione e per la conservazione delle urne. Potrebbe essere questa una nuova soluzione? Matteo Clerici 36 34 l’inchiostro fresco NOVESE aprile - maggio 2012 Intervista al prof. Sergio Tinello per l’ambito riconoscimento conferito all’Istituto Il Liceo Amaldi primo in Provincia Novi Ligure - Se il sottoscritto ha “rimesso piede” nell’istituto scolastico frequentato in gioventù, il prestigioso Liceo Amaldi, non è stato per completare il percorso di studi, malinconicamente già archiviato, ma per incontrare il suo Dirigente scolastico, Prof. Sergio Tinello, e raccogliere le sue impressioni sul lusinghiero risultato ottenuto nella graduatoria di eccellenza pubblicata annualmente dalla fondazione Agnelli: primo posto in provincia e tredicesimo in regione! Numeri che non lasciano indifferenti: “Siamo davvero soddisfatti - ha esordito il preside - sono ormai alcuni anni che le classifiche stilate da questi enti ci omaggiano con risultati assolutamente positivi, rendendo merito al nostro lavoro”. Il liceo Amaldi, infatti, non frequenta in pianta stabile le prime posizioni della classifica della sola Fondazione Agnelli, i cui criteri incrociano i risultati ottenuti nei primi anni di università con alcuni più nebulosi e meno oggettivi fattori socioculturali, ma anche quelle del Progetto Iris. Questo secondo organo di monitoraggio, creato dall’Università di Genova, si propone di valutare in maniera molto più meccanica il rendimento degli istituti che indirizzano almeno cinque studenti presso l’Ateneo ligure, tramite il calcolo della media matematica del risultato degli esami. Il territorio preso in considerazione, comprendente Liguria, Basso Piemonte e Alta Toscana, risulta, se possibile, ancora più esteso. “La ricetta che ci rende una scuola seria e performante, al di là di questi pur considerevoli risultati - prose- gue Tinello - è un perfetto miscuglio di un ottimo personale docente e impiegatizio, in genere stabile, studenti motivati e una precisa organizzazione, che ci consentono di promuovere anche iniziative extrascolastiche e avviare numerosi contatti con varie associazioni”. Aggiungiamo, infine, la varietà e la qualità dell’offerta formativa: “Dall’anno scorso - conclude il Preside - abbiamo attivato il nuovo indirizzo dedicato alle “Scienze Umane” e quello delle “Scienze Applicate”, na- turale sbocco del vecchio “Tecnologico”. Possiamo fregiarci di essere stati l’unico Liceo della provincia ad avviare tale percorso (ndr: generalmente associato agli Istituti Tecnici), a partire dalla sua creazione a metà anni Novanta.” Complimenti allora al Liceo Amaldi, con l’augurio di continuare a formare con competenza e passione gli studenti di Novi Ligure e paesi limitrofi, per moltissimi anni ancora e con gli stessi eccellenti risultati! Federico Cabella Aperto a Novi Ligure un Asilo Nido: ecco un esempio di spirito imprenditoriale Arrivano i Tartarugotti È stato inaugurato a Novi Ligure, in via C.G.Abba 17, il nuovo Asilo nido “I Tartarugotti”, gestito da una giovane educatrice, Cinzia Remersaro, che ha trovato il modo di inserirsi nel mondo del lavoro attraverso una sua passione innata: l’amore per i bambini. La nuova struttura, composta di un accogliente salone-gio- chi e di uno spazio riservato al riposo e al relax, offre ospitalità e assistenza qualificata per un massimo di cinque bambini. L’orario, dal lunedì al venerdì, va dalle 7,30 alle 18. L’asilo fornisce, inoltre, alcuni servizi extra, come per esempio la disponibilità di una babysitter il venerdì e il sabato dalle 19 alle 22 ed anche il solo sabato dalle 8 alle 17. La notizia che abbiamo appena riferito, nella sua estrema semplicità, ci sembra interessante per una diversa serie di motivi: la comodità della struttura, sita in pieno centro storico, la bravura dell’educatrice e l’importanza di appoggiare la coraggiosa scelta lavorativa di una giovane novese in un periodo in cui tanti si lamentano di non trovare lavoro, ma non fanno nulla per mettere a frutto le proprie inclinazioni e capaci- tà. Con queste brevi righe vorremmo far conoscere l’iniziativa di Cinzia e aiutare sia lei che le famiglie che hanno necessità di far crescere i loro piccoli in un ambiente a misura di bambino con tutti i comfort e gli stimoli educativi necessari al loro sviluppo affettivo, intellettuale e sociale. Del resto basta una visita per rendersene conto. Perché quindi non provare? Marcella Traverso l’inchiostro fresco NOVESE aprile - maggio 2012 37 35 36 La sordità: una patologia che spesso non si individua tempestivamente Controllate il vostro udito Novi Ligure - Abbiamo incontrato la dott. ssa Cinzia Aghito (nella foto), laureata in Scienze Audioprotesiche, che ha una decennale esperienza nel campo delle protesi e che da poco ha aperto uno studio in Via Paolo Giacometti a Novi Ligure, per parlare della sordità, patologia da cui sono affette numerose persone, molte delle quali, tuttavia, non da subito ne percepiscono i sintomi. “L’udito è uno dei cinque sensi che ci aiutano a relazionarci col mondo esterno - esordisce la nostra interlocutrice ma noi troppo spesso lo trascuriamo”. Quante volte infatti effettuiamo un controllo alla vista e quante invece all’udito? Eppure, apprendiamo dalla dottoressa che “in Italia ci sono circa otto milioni di persone ipoacusiche (ndr: affette da una perdita uditiva), delle quali solo duecentomila sono portatori di protesi: ciò avviene perché chi ha problemi di udito prova imbarazzo nell’ammettere le proprie difficoltà che spesso vengono confuse con un deficit intellettivo, al contrario di quanto avviene per la vista. Anzi, in questo caso l’occhiale è trattato quasi come un accessorio modaiolo”. Occorre ricordare che l’Organizzazione Mondiale della Sanità afferma che la sordità rappresenta la maggior causa di disabilità e riduzione della qualità della vita e colpisce non soltanto gli anziani. Tendenzialmente le persone afflitte da tale patologia tendono a rifiutare il problema, non prendendo in considerazione la possibilità di risolverlo, avviandosi così verso un progressivo isolamento dalla vita sociale. “Negli ultimi tempi, tuttavia, è molto cambiata la concezione dell’audioprotesista, spesso identificato con un semplice venditore di un prodotto poco conosciuto. Questi, invece, è una figura professionale laureata nell’apposita disciplina che, ascoltando i dubbi e le esigenze del paziente, propone il rimedio più indicato per risolvere il problema, sfruttando non solamente le proprie competenze ma anche gli enormi progressi che la tecnolo- gia ha effettuato negli ultimi anni in questo settore”. Infine la dott. ssa Aghito ci congeda ricordandoci che “una volta che si sceglie di intraprendere questo percorso occorre seguire una “riabilitazione”, al fine di non vanificare tutti gli sforzi”. In sintesi, considerando quanto ci ha riportato la nostra interlocutrice, potremmo concludere che l’udito, essendo uno dei cinque sensi fondamentali, non va trascurato, come tutto ciò che riguarda la salute. Pertanto il consiglio che offriamo, se ci è concesso, alle persone afflitte da questo problema è quello di “non fare orecchie da mercante”! Federico Cabella In Italia ci sono circa otto milioni di persone ipoacusiche delle quali solo duecentomila sono portatori di protesi 38 36 l’inchiostro fresco NOVESE aprile - maggio 2012 Mostra fotografica e presentazione di un libro tutto a nome di Elisabetta Goggi Scatti per una Novi che non c’è più Alcune fotografie tratte dal libro di Elisabetta Goggi In concomitanza con la settimana della cultura, con il patrocinio dell’assessorato alla cultura del comune di Novi Ligure e la collaborazione dell’associazione Amici della chiesa del S.Giorgio e il suo Presidente Antonio Morettini, verranno presentati il libro fotografico e la mostra: “San Giorgio” di Elisabetta Goggi. Novi Ligure - Il 21 aprile è stata inaugurata la mostra fotografica di Elisabetta Goggi sul Collegio San Giorgio e presentato il relativo volume a firma delle stessa Goggi con prefazione di Don Erasmo Magarotto (ex preside del Collegio) e testo critico del prof. Ettore Bonessio di Terzet dell’Università di Genova. Sono intervenuti l’assessore alla cultura Simone Tedeschi, l’ex allievo Bruno Soro, ora docente presso l’Università di Genova, e l’architetto Giorgio Simi. II prestigioso Collegio fu fondato all’inizio del secolo scorso da don Orione e destinato all’educazione e alla formazione di migliaia di allievi provenienti dalle zone del Basso Piemonte e della Liguria. Le immagini realizzate da Elisabetta Goggi dopo la chiusura documentano lo stato di abbandono del nobile edificio di origini secentesche e contemporaneamente intendono sottolineare il vuoto che si è venuto a creare in città in ambito religioso, sociale e culturale. La precarietà delle strutture storiche e l’incertezza della sua destinazione fanno sì che sia importante mantenerne vivo il ricordo e l’interesse presso l’opinione pubblica. Cosimo De Mercurio ELISABETTA GOGGI Con una passione genetica per la fotografia derivatale dal padre, Elisabetta Goggi ha realizzato i suoi primi scatti con una reflex. In principio si è occupata principalmente di reportages; dopo la laurea in storia dell’Arte, e il Dottorato di ricerca con una tesi sulla storia della fotografia, “Genova: l’idea di città attraverso dei fotografi tra la metà dell’Ottocento e gli inizi del Novecento”; ha seguito le lezioni di fotografia dell’Accademia Ligustica ed ha collaborato per due anni con una galleria d’arte di Genova, partecipando a diverse mostre. Il primo premio al concorso “Acqua e Ferro” l’ha indirizzata verso le foto di archeologia industriale, agraria e urbana, senza però farle trascurare altri temi, come il paesaggio e i riflessi. PER INFORMAZIONI: Elisabetta Goggi: [email protected] Comune di Novi Ligure: www.comune.noviligure.al.it, Via Paolo Giacometti, 22 15067 Novi Ligure - Alessandria - 0143/77.21 l’inchiostro fresco aprile - maggio 2012 39 I pareri degli amministratori e dei Comitati sui lavori per la TAV Spineto: no al Terzo Valico Arquata Scrivia - In Italia per fare un “buco” ai piedi di una montagna ci vuole l’esercito e la vicenda TAV (la linea alta velocità “Torino-Lione”) è esempio classico. Vent’anni fa, l’opera ha ricevuto il via libera di Francia, Italia ed Unione Europea. Risultato, in Francia esistono 6 tunnel del genere, in Italia la situazione è ancora in stallo. Tutto per una protesta limitata, circoscritta ad aree ben definite, che però interessa l’intera nazione a causa delle possibili conseguenze sul trasporto di merci e persone. Il peso della TAV sul territorio è stato l’argomento principale dell’assemblea, organizzata dal “No Tav - Terzo Valico” di Arquata, Novi, Val Lemme, Val Polcevera, Tortona, Alessandria, con lo slogan “Fermiamo il Tav - terzo Valico. Democrazia, Ambiente, Salute”. L’assemblea, ospitata alla SOMS di Arquata, ha ribadito i motivi dell’opposizione al progetto. Primo i costi elevati: 7 miliardi di euro per 54Km di linea da costruire nel territorio. Secondo: i pericoli per l’ambiente. I campioni prelevati tra Val Lemme e Ronco Scrivia hanno infatti evidenziato livelli oltre la norma di Forse sarebbe opportuno migliorare le linee esistenti e non sconvolgere il territorio amianto, con conseguente rischio di contaminazione quando i camion per il trasporto dello smerino (ndr: la terra proveniente dallo scavo) circoleranno per le strade della zona. Infine, le insidie per Arquata: prosciugamento degli acquedotti (ACOS e Serravalle) espropri di terreni ed abbattimento di case per la costruzione di strutture supplementari. Sulla questione dell’Alta Velocità si sono espressi anche esponenti della pubblica amministrazione arquatese. In primis, il Sindaco Paolo Spineto: “Due sono i cantieri, uno a Radimero, l’altro a Moriassi. Non ci è chiaro a cosa serva il terzo valico, è invece chiaro il costo notevole e il disagio per il paese. Il valico da Genova a Tortona non ha significato. In un primo tempo sembrava che potenziasse il porto di Genova, in realtà è stato potenziato quello di Rotterdam. Se sul piatto della bilancia metto da Rigoroso sarà stravolta dai lavori per il Terzo Valico. Ecco nelle foto due angoli caratteristici di questa simpatica frazione. In alto: la fontana dell’antico acquedotto romano A sinistra: il Circolo un lato l’utilità dell’opera e dall’altro il costo, le criticità, quali il rischio di perdere le falde acquifere, l’amianto, l’abbattimento di case, il dubbio è forte. L’Osservatorio tecnico raccoglierà le istanze e le richieste, così da poter andare a discutere con il COCIV, per cercare, nel passaggio dal progetto definitivo a quello esecutivo una negoziazione a nostra tutela e per trarre il massimo beneficio a compensazione: defiscalizzazione, lavoro per gli Arquatesi. Forse sareb- be opportuno migliorare le rotaie esistenti e non sconvolgere il territorio”. Meno diplomatica Stefania Pezzan, capogruppo di maggioranza e da sempre contraria alla Tratta: “Non c’è nessuna ricaduta positiva. I dati trasportistici sulla TAV non supportano la validità dell’infrastruttura in quasi tutte le tratte, anche facendo politiche su rotaie. A livello nazionale è incentivato il trasporto su gomma, mediante contributi. Dovrebbero già ora, invece, incenti- vare il trasporto su rotaie, mediante la manutenzione di linee storiche. Si parla di linea ad alta capacità e alta velocità per il trasporto di merci e persone, ma in Europa non esiste il binomio merce - passeggeri, è un controsenso perché la linea passeggeri ha caratteristiche completamente diverse”. Marisa Pessino Vedere altri articoli a pagina 40 titolati “Politici in piazza” a firma di Aldo Liguori e “Di male in peggio” a firma di Stefano Rivara. Rifiniture accurate e cura del dettaglio Novi Ligure (AL) Str. del Turchino, 32 tel. 0143/74.33.40 fax. 0143/31.43.61 www.carozzeriamerlino.com o co com om [email protected] SOSTITUZIONE RAPIDA VETRI - RECUPERO DANNI - AUTO SOSTITUTIVA 40 38 l’inchiostro fresco ARQUATA SCRIVIA aprile - maggio 2012 I Rangers alla fiera del 1 Maggio I nizia con questo numero la rubrica dedicata all’importante attività del Gruppo Rangers Volontari (GRV), protezione civile, con compiti anche di antincendio boschivo. L’attività più importante di questi ultimi mesi è stato il servizio di assistenza logistica fornito, da oltre 20 anni, durante la fiera del 1 Maggio, in collaborazione con il Comune di Arquata. In particolare sono stati messi a disposizione 21 volon- tari e 2 unità mobili per dare supporto alla Polizia locale, alla Stazione Carabinieri, alla Croce Verde e a tutti gli altri enti impegnati per garantire il regolare svolgimento dell’evento. Altre attività rilevanti del gruppo sono state il monitoraggio del territorio durante le rigide temperature della prima settimana di febbraio, la segnalazione di due piccole discariche abusive di materiali ferrosi a Montaldero (vedi foto), al comando della polizia municipale di Arquata, il 17 marzo e il supporto operativo ai VVF, CC e 118 nel soccorso di un anziano caduto in casa e rimasto chiuso all’interno. Dal prossimo numero verranno di volta in volta presentati i “16 itinerari verdi” da percorrere a piedi, in mountain bike o a cavallo proposti dal GRV in Arquata e dintorni. Giacomo Ponzano L’arte abita a Grondona Distribuendo “l’Inchiostro fresco”, accompagnandolo quasi come un bambino dalla Redazione alle mani del lettore, siamo incappati a Grondona di fronte a questa casa artisticamente decorata con delle spugne. Non abbiamo potuto fare a meno di fotografarla e proporla a tutti voi. Vi consigliamo come turismo locale di visitare i paesi come questo per scoprire angoli dimenticati. (g.b.) Crescere in rete Ad Arquata: internet al servizio della gente C oncesso al Comune di Arquata, vincitore del bando della Regione Piemonte per gli anni 2007- 2013, il contributo a valere sulla linea d’intervento del PSL “Il crescere in rete” del GAL Giarolo (Giarolo leader sportello per lo sviluppo e la creazione di impresa). Il progetto prevede la realizzazione di un nuovo laboratorio informatico e multimediale a sostegno della popolazione locale, perché acquisisca le competenze necessarie all’utilizzo di internet e assicuri a tutti i cittadini l’accesso alla rete telematica con finalità di lavoro, di informazione e di intrattenimento. Il nuovo laboratorio risponde a un reale bisogno dell’utenza, in quanto è diventato ormai indispensabile conoscere le tecnologie multimediali per accedere a tutti i servizi. In questo modo, oltre a incrementare l’aggregazione sociale, si darà l’opportunità a chi non sa usare il computer di accedere alla rete telematica e alle tecnologie dell’informazione. La fascia di utenza sarà molto ampia, dagli alunni della secondaria di primo grado agli iscritti all’UNITRE, ai frequentatori della biblioteca, e a tutti coloro che vogliono imparare l’uso del computer. Il laboratorio potrebbe essere utilizzato anche per corsi avanzati di aggiornamento rivolti ai dipendenti comunali e ai commercianti del territorio. Le tecnologie installate consentiranno un ampio servizio attraverso l’alfabetizzazione informatica, corsi di elaborati grafici, abbinamento di testi e immagini, rielaborazione di fotografie, filmati con musiche e suoni, realizzazione di progetti multimediali personali, creazione di pagine Web. L’organizzazione dei corsi sarà diversificata in relazione alle diverse tipologie di utenti e si articolerà in una lezione alla settimana di due ore pomeridiane e serali per la durata di due-tre mesi, escluso il periodo estivo. Il nuovo laboratorio sarà collocato in un’aula all’interno della scuola secondaria, avrà un’entrata esterna separata e indipendente ed un ingresso interno per gli alunni della secondaria. I tempi di realizzazione sono previsti entro il 15 maggio 2012. La spesa complessiva è di circa 46.000 euro, di cui 21.000 contributo GAL e il resto con fondi propri del Comune. (m.p.) l’inchiostro fresco ARQUATA SCRIVIA aprile - maggio 2012 41 39 CGIL e UIL portano in piazza i dipendenti pubblici di Busalla Paradase: Il Comune in stato d’agitazione ovvero il paradiso degli asini Busalla - Un manifesto apparso nella bacheca della sede comunale di Piazza Macciò, scritto congiuntamente dalle sedi Cgil e Uil della Valle Scrivia, annuncia lo stato di agitazione del personale comunale. Ma cosa è successo? Il nostro periodico ha contattato Donatella Rizzo, responsabile della funzione pubblica della Cgil provinciale di Genova che ha spiegato la situazione: “È la prima volta, da quando mi occupo del personale dei Comuni che si arriva ad una situazione simile, qui siamo di fronte ad una totale mancanza di trasparenza nella gestione della macchina comunale, apertura di uffici di cui non si capisce la funzione, delibere cambiate all’ultimo minuto ed altro ancora”. Ma la faccenda più sconcertante secondo Donatella Rizzo riguarda gli stessi dipendenti del Comune di Busalla “appena ci siamo occupati del Comune valligiano abbiamo trovato una situazione ai limiti del paradossale per dei dipendenti pubblici, gli impiegati vivevano una situazione che possiamo definire di mobbing, avevano quasi paura el mese di maggio l’associazione Paradase di Busalla organizza due iniziative: il 6 maggio “A passeggio con gli asini” un’escursione breve di 8 chilometri con tema “la bioenergetica e la natura” trattato dalla dott.sa Chiara Nardini di Spazio Mentecorpo. Il 23 maggio si svolge la 25° giornata nazionale dell’escursionismo, organizzata dalla Federazione Italiana Escursionisti e il Gruppo Escursionisti Busallesi, gli asini dell’associazione accompagneranno i partecipanti dalla stazione di Busalla al Santuario della Bastia sede della manifestazione, con pranzo offerto ai partecipanti. Dal 23 al 29 giugno è in programma inoltre il “Grande Anello 2012” l’escursione di sette giorni con gli asini lungo l’Alta Via dei Monti Liguri dedicata agli escursionisti molto allenati. a parlare. È il primo Comune dove mancava addirittura la bacheca per le comunicazioni sindacali, un fatto decisamente grave” spiega, ma a lasciare perplessi secondo i sindacati è anche la stessa gestione degli apparati amministrativi “È stato aperto un terzo ufficio di area tecnica all’apparenza inutile e vi è stato un concorso sospetto effettuato tramite delibera di assunzione, dove è stata “riassunta” un ex assessore comunale che si era dimessa qualche mese prima, nonostante le sollecitazioni non sappiamo ancora quanto costa questa procedura”. Proprio le mancate risposte da parte dell’amministrazione comunale di Busalla sono al centro delle accuse delle due organizzazioni sindacali “abbiamo trovato davanti un’am- ministrazione arrogante, che pensa di fare quello che vuole, il Sindaco, più volte sollecitato non ha mai dato risposte, probabilmente si ritiene più un imperatore del paese che non il Sindaco” spiega Donatella Rizzo e “dal portavoce del Sindaco abbiamo avuto lo stesso atteggiamento arrogante e di chiusura totale”. I sindacati Cgil e Uil (la Cisl non ha iscritti in ambito comunale) vogliono vederci chiaro ed andare avanti, per ora lo stato è di agitazione, ma il 18 aprile in un’assemblea congiunta potrebbero decidere di andare oltre e di richiedere l’intervento della Corte dei Conti, soprattutto se da parte del Sindaco continuerà questo assordante silenzio. Alcuni risultati, spiega la responsabile della Cgil sono già stati ottenuti “con l’affissione della bacheca sindacale e la convocazione delle RSU, la paura da parte dei dipendenti è venuta meno, quello che continua a fare male è questo atteggiamento da parte del Comune che è dannoso sia verso i dipendenti che verso i singoli cittadini”. N Fabio Mazzari Fabio Mazzari 42 40 l’inchiostro fresco VALLE SCRIVIA aprile - maggio 2012 Continua la mobilitazione contro Terzo Valico Uno scrittore genovese tra le colline dell’Alto Monferrato Politici in piazza Mostri e misteri Arquata Scrivia - “Io credo che la nostra d’inquinamento, che a causa delle numerobattaglia a difesa della bellezza e del terri- se fabbriche locali, è tra i più alti della zona. torio, essendo anche una battaglia a difesa Per questi motivi al termine dell’Osserdegli oppressi, sia, dal punto di vista eco- vatorio Ambientale, il sindaco di Arquata nomico, territoriale e morale, una giusta Paolo Spineto ha confermato l’opposiziobattaglia per quella che dev’essere la socie- ne dell’amministrazione comunale all’opetà di domani”. Così conclude uno dei tanti ra. Questo, insieme al “no” del Sindaco di che da vent’anni combattono la Tav. L’ope- Voltaggio Gianni Repetto, che considera ra costa ai contribuenti più di sei miliardi l’opera “inutile, tranne che per coloro che di euro e dubbia è la sua utilità visto che ci la propongono, e per i loro personali intesono già cinque linee tutt’oggi utilizzate al ressi”, rappresenta una forte dichiarazione 30% e che il nuovo tracciato porterà un ri- politica contro il Terzo Valico. L’assessore sparmio di tempo di viaggio tra Genova e la alle opere pubbliche Franco Bisignano Pianura Padana definisce “inacdi circa venti micettabili i rischi Tagliate altre 12 linee in Piemonte nuti. Indiscutibile per l’ambiente e è invece l’impatto la popolazione”, ambientale che d’effetto è anavrà in Valle Scri- Alessandria - La nuova (scellerata) decisione che l’intervento via, Val Polceve- concordata tra Trenitalia e Regione Piemonte che dell’assessore ra, Val Lemme, a prevede, per motivi di bilancio, la soppressione di all’ambiente SteSerravalle, Novi 12 linee sono ritenute poco utilizzate, tra le quali fania Pezzan che e Tortona. Oltre “Novi - Tortona” e “Alessandria - Ovada”, oltre alle conclude: “Nesalla presenza di “Alba - Asti”, “Alba - Alessandria”, “Asti - Casale - suna cifra, nesamianto dove Mortara”, “Cuneo - Mondovì”, “Cuneo - Saluzzo suna compenverranno scavate - Savigliano”, “Casale - Vercelli”, “Santhià - Aro- sazione, niente le gallerie, molti na”, “Pinerolo - Torre Pellice”, “Chivasso - Asti” di economico e studi del Cociv e “Ceva - Ormea”, ha suscitato le proteste di di- materiale può confermano il versi comitati di cittadini e sindaci del territorio, pagare in nesrischio idrogeo- nonché un’interrogazione parlamentare dell’on. sun modo la delogico: i tunnel Mario Lovelli. Attendiamo gli sviluppi di questa vastazione che provocherebbero vicenda poco chiara che penalizza una volta di quest’opera comquasi certamen- più sia i pendolari interessati sia gli interi territori porterebbe. Voi te la dispersione che vedrebbero aumentare traffico e inquinamen- come cittadini e delle falde acqui- to da autobus e auto private. noi come ammifere e rovinerebStefano Rivara nistrazione dobero le sorgenti. vremo fare tutto Sarà la fine dell’acquedotto di Sottovalle, il possibile per impedire che questo acdella Lavandara di Rigoroso e di molti tor- cada”. Nelle prossime settimane la giunta renti che sorgono sul Monte Zuccaro, con arquatese convocherà un consiglio comuconseguenti deforestazioni e frane. Saran- nale aperto al pubblico per deliberare nel no molti i disagi relativi alla costruzione dei merito. Con tutta probabilità, si opporrà cantieri, all’ampliamento delle strade, al definitivamente all’opera. passaggio diurno e notturno di camion, che Arquata sembra lanciare un messaggio si prevede durerà almeno nove anni. Que- molto chiaro: No al Terzo Valico. sto è quanto sostengono i tecnici. Ciò comporterebbe un ulteriore aumento del tasso Arnaldo Liguori Di male in peggio U na storia enigmatica ambientata a Lerma, piccolo paese dell’Ovadese, questa è la nuova opera di Marco Marengo, personaggio eclettico (restauratore, pittore e scrittore), classe 1973, residente nel ponente genovese ma con radici familiari a Lerma. La nuova opera si intitola “Il pane del boia ed il mistero della Rocca di Lerma”, quest’opera ha il pregio di riproporre, con uno stile molto originale, un avvenimento storico - i combattimenti delle milizie di Facino Cane da Casale alla fine del XIV secolo - unendolo ad una narrazione di tipo giallo-horror. Il protagonista di questo romanzo è Tino, che l’autore definisce “un antieroe per eccellenza” che non può sottrarsi ad una serie di enigmi che riaffiorano dalla terra; a cui si aggiunge il mistero della Rocca di Lerma, e il pane rovesciato che veniva dato al boia (da qui il titolo) dopo aver svolto il suo lugubre lavoro. Ma qual’è il mistero della Rocca di Lerma? Anticamente i contadini del posto raccontavano di alcuni mostri chiamati i “rancaeucc” cioè i mangiaocchi, dei mostri primitivi che abitavano le viscere della rocca e che, secondo la leggenda, riuscirono a spaventare addirittura i terribili soldati di Facino Cane. Il libro poi fa un excursus storico e arriva ai giorni nostri quando, la macelleria di Lerma, una classica e tranquilla bottega di paese, cambia gestione e da li iniziano ad accadere degli avvenimenti impensabili che si credevano legati a delle leggende antiche raccontate più per spaventare i bambini che altro. Per vendere il suo libro Marengo ha usato un canale insolito, infatti l’opera “Il pane del boia” non è stampata su carta ma è acquistabile solamente tramite internet tramite il sito www.smashwords.com, dove è possibile leggere gratuitamente i primi capitoli, “una scommessa qui, dove l’e-book praticamente è quasi sconosciuto, mentre negli Stati Uniti ormai quasi la metà dei libri viene venduta on line” spiega l’autore del libro. Marco Marengo non è nuovo all’attività di scrittore, ha infatti alle spalle altri libri tra cui “Come non fare sesso in Thailandia” e il recente “Bunker-U”, un romanzo fantascientifico di tipo distopico. (f.m.) Caffè della Posta di Sandra La Forgia Il bar dove la sosta è piacevole!!! prime colazioni aperitivi stuzzichini pausa pranzo merende Aperto tutti i giorni via Roma, 189 - Isola del Cantone (GE) Cell. 339/720.06.13 [email protected] l’inchiostro fresco VALLE SCRIVIA aprile - maggio 2012 CULTURA E TERRITORIO Rubrica a cura di Sergio Pedemonte 43 41 Ci eravamo lasciati parlando del reclutamento a carattere “nazionale” del Regno d’Italia: qui descriviamo, nello specifico, i criteri con cui veniva organizzato La “leva” alpina nell’Oltregiogo L ’Esercito Italiano aliano divenne così un di miscuglio meridionali al nord e di settentrionali al sud: la recluta si trovava sradicata e senza legami in zone a lei sconosciute o addirittura ostili, magari analfabeta e con il suo dialetto come unico mezzo di comunicazione. Una situazione ideale per poter imporre una disciplina forte e per isolare elementi anti-patriottici. Così i “(...) reggimenti umbri di recente formazione, per esempio, ebbero il loro deposito a Palermo, i reggimenti abruzzesi la loro sede a Milano e a Bergamo, e quelli calabresi a Brescia e a Mantova (...)”. E poi: “(...) ogni reggimento era composto in tempo di pace, da soldati di due differenti regioni, ed era stanziato in una terza; per di più le unità mutavano sede all’incirca ogni quattro anni. Di conseguenza, in caso di mobilitazione, i richiamati non avrebbero potuto raggiungere il loro vecchio reggimento senza complicare enormemente i trasporti (...)”. Ad esempio il Distretto Militare di Genova, prima i d dell 1914 1914, iinviava i i suoi coscritti alla brigata “Pinerolo” che aveva sede all’Aquila e Foggia, alla brigata “Acqui” con sede ad Ascoli A li Pi Piceno e Chi Chieti, ti alla ll brigata “Reggio” con sedi a Sassari e Cagliari, nonché alla “Messina” ad Ancona e Fano. In senso opposto Ciclisti a Casella Uno spettacolo multicolore ha caratterizzato domenica 22 aprile le strade che, dipanandosi sulle antiche “vie del sale”, uniscono Casella al suo naturale retroterra: quello di Arquata e della Val Borbera. 1380 cicloturisti si sono infatti dati battaglia nella “1ª Gran Fondo” organizzata da Bike Evolution di Busalla in collaborazione con l’Assessorato allo Sport di Casella. “È stata una grande soddisfazione per noi - ci ha detto Si- di Piana Fabrizio & C. SNC LEGNAME DA COSTRUZIONE E PER RIVESTIMENTI PELLET PER STUFE TETTI PRE-TAGLIATI CAPRIATE TRAVI LAMELLARI Via XX Settembre, 92 15060 Silvano d’Orba Tel. 0143/84.13.90 Cell. 337/24.02.55 le due brigate residenti a Genova e cioè la “Modena” e la “Salerno”, ricevevano personale dai Distretti Militari di Lodi, Nola, Pinerolo, Pistoia, Reggio Calabria, Reggio Emilia, Roma, Savona, Siracusa, Sulmona, Teramo, Venezia e Voghera. Era l’Italia appena formata, erano gli italiani che andavano formandosi nel crogiuolo dell’Esercito, anche se forse non vi era un chiaro progetto nel senso che diamo oggi alla locuzione, e per quanto l’Esercito stesso si proponesse, anche solo per ragioni di mera comunicazione, di amalgamare persone pro- venienti dalle diverse regioni d’Italia. Reclutare in tutto il paese e mischiare i soldati era quindi un elemento per far conoscere gli italiani agli italiani, un metodo per far crescere la fiducia in un grande Stato (non più piemontese) e nella sua classe dirigente. Purtroppo le condizioni di vita nelle caserme fecero naufragare questo intento nobile e, anzi, condizionarono ed accelerarono nelle masse, soprattutto contadine, un distacco dagli ideali del Risorgimento e dello Stato liberale. 3/continua mone Campaner, Assessore alla Sport del Comune di Casella - vedere una così grande adesione. I ciclisti con le loro famiglie hanno riempito non solo il nostro paese ma anche le località circostanti. Un ottimo mezzo per far conoscere i nostri posti”. Posti bellissimi che accomunano diverse realtà, come ci dimostra la foto a fianco dove un milite della Protezione Civile di Isola del Cantone è stato colto dal nostro obbiettivo mentre svolgeva il servizio di sorveglianza alla corsa in quel di Grondona! Agli organizzatori vanno i nostri complimenti. vedi altro articolo a pag. 48 La Redazione 44 42 l’inchiostro fresco VALLE SCRIVIA aprile - maggio 2012 Terza e ultima puntata &DVVLVVD Servizio a cura di Gian Pietro Bernuzzi Cassissa, un paese abbandonato Isola del Cantone - Ogni famiglia preparava pranzi luculliani perché arrivava sempre qualche parente o amico dai paesi vicini, invitato a pranzo. Invito che, naturalmente, veniva contraccambiato in occasione della festa del paese da cui l’invitato proveniva. Gli uomini e le donne mettevano gli abiti migliori, quelli delle grandi occasioni. Adesso la festa della Madonna della salute è tutta un’altra cosa. Vi partecipano principal- mente quelli che di Cassissa sono totalmente o parzialmente originaria; quelli che, magari da bambini, hanno avuto la fortuna di conoscere Cassissa nel suo pieno splendore, ma anche quelli che, pur essendone in qualche modo originari, ne hanno solo sentito parlare. Ci sono anche i curiosi e, sicuramente, non si pentono della loro curiosità perché Cassissa offre a tutti panorami stupendi, aria incontaminata e silenzi che rasserenano l’anima. Sì, quelli che ci vanno una volta ci tornano volentieri e, fortunatamente, ci portano anche figli e nipoti. Che altro aggiungere? Il convegno di cui parlavo all’inizio, in conclusione dei suoi lavori, ha fatto sua una ottimistica ipotesi che rappresenta anche una speranza per tutti noi: che tutti questi luoghi abbandonati e desertificati possano tornare a vivere per volontà dei tanti giovani che faticano a trovare un posto di lavoro, aiutati dai numerosi migranti che vivono nel nostro paese. Insieme dovranno dare sfogo a tutta la loro fantasia per inventarsi nuovi lavori e creare nuove opportunità di guadagno. Se ciò accadrà non avremo che da rallegrarcene. Forse Cassissa non rientrerà tra i luoghi da “recuperare”, almeno per ora, ma, sicuramente non sarà mai abbandonata ne dimenticata perché, lassù, la Madonna della Salute sarà sempre disponibile ad accogliere le suppliche dei fedeli e ad intercedere per loro. G. P. Bernuzzi l’inchiostro fresco aprile - maggio 2012 45 5HJLVWUD]LRQH7ULEXQDOH (GLWRUH3XEOLWUH6UO GL$OHVVDQGULDQG ,QIR7HO9LD*)HUUDULV$/( HO &RRUGVWDPSD09VH )D[LQIR#66$1'5,$$/ UYL]LJUDILFLHGLWRULDOL0 SXEOLWUHLW RQFDOLHUL72 LOTXLQGLFLQDOHJ LFLLQDOHJUD QDOH JUDWXL UDWXLWRF WXLWR WRFRQ WRFRQOH FRQOHPL OHP PLJOLRUL LJO JOLRULRF OLRULRFF RFFDVLRQLH RFF DVLRQLHLQL]LDWLY LLQ LQLL]L L]LDW DWLYHFR HFRPP PPHUFLD HUFLDOL HVSRQVDELOH5RVVDQD%LVRJOLR HVSRQVDELOH5RVVDQD ,PPRELOL SDJ 3HUODWXD SXEEOLFLWj Forse una guerra di confine alla ricerca dello “spazio spazio vitale vitale” di antica memoria? mem Scintille tra Busalla e Mignanego Mignanego - Una tormentata storia di un confine, no, non stiamo parlando del confine tedesco-polacco o di altro in giro per l’Europa, ma di un confine molto più piccolo, quello che separa Busalla da Mignanego e più in generale la Val Polcevera dalla Valle Scrivia. L’oggetto dello scontro parte da un ricorso fatto dal Sindaco di Busalla, Mauro Valerio Pastorino contro il Comune di Mignanego, l’oggetto del contendere è una piccola strada interna situata poche centinaia di metri dopo il Passo dei Giovi. Abbiamo intervistato il Sindaco di Mignanego Michele Malfatti per ascoltare la sua opinione sulla faccenda, rimanendo in attesa di una replica da parte del Sindaco di Busalla Pastorino sul nostro periodico. Malfatti racconta come si è evoluta la vicenda: “Pastorino ed io e siamo stati eletti per la prima volta nel 2004, durante il primo mandato i rapporti sia a livello personale, sia a livello di collaborazione tra i due comuni erano ottimi, al punto che mi è capitato qualche volta di dare un passaggio a Pastorino di ritorno dal lavoro, poi continua Malfatti - di punto in bianco, circa quattro anni fa, scoprii questa richiesta fatta dal comune di Busalla nell’ufficio del vicepresidente della Provincia Tizzoni senza che ne sapessi assolutamente nulla, è uno scontro che il nostro comune sta subendo e che non ha cercato”. Il Comune di Busalla ha avanzato questa richiesta facendo appello ad un vecchio confine risalente a prima del 1929, quando, con la soppressione del “mandamento di Ronco” i confini dei vari Comuni sono stati ridefiniti e, reclama il terreno in quanto, secondo la giunta comunale è un Comune piccolo con molti abitanti, ostacolato in tre lati. La strada in questione parte poco prima dell’Ospedale Luigi Frugone ed arriva al lago della Busalletta, di fronte alla località Chiappari, in questa strada non vi sono abitazione, ma, il Comune di Busalla attacca sostenendo che Mignanego in un piano urbanistico comunale ha previsto in quella zona un’area industriale che danneggerebbe l’economia di Busalla, a ciò Nella foto sopra: la strada fonte della contestazione A destra: il Sindaco di Mignanego, Michele Malfatti la replica di Malfatti. “La giunta di Busalla - dice Malfatti - fa riferimento ad un vecchissimo piano comunale, risalente al 1995-96 sotto il sindaco Francesco Parodi, ma che non è mai stato applicato, se davvero avessimo voluto costruire attività industriali in tutti questi anni lo avremo già fatto”. Il Sindaco Malfatti spiega come i rapporti, anche personali, siano peggiorati: “Dopo questa faccenda Pastorino mi ha persino tolto il saluto, una cosa assurda specie in un periodo dove i comuni in tutta la regione stanno collaborando fra di loro, la mia spiegazione è che il comune di Busalla sia retto da un Sindaco a dir poco “eccessivamente originale”, altrimenti non si spiegherebbe una richiesta simile”. La stessa richiesta è un fatto inedito per la provincia di Genova, chiamata a fare da arbitro in questa vicenda, in passato vi sono state rettifiche di confini, ma qui spiega Malfatti: “non si tratta di rettificare un confine discusso, ma di cambiare Comune a migliaia di metri quadri di territorio”. Michele Malfatti dà due possibili spiegazioni a questa richiesta avanzata da Pastorino “la prima spiegazione è che dietro a fantomatiche ragioni storiche si celino interessi edilizi ed immobiliaristi, la seconda mi fa venire in mente, con le debite pro- porzioni la teoria dello “spazio vitale” utilizzata come scusa da un personaggio nefasto dell’ultimo secolo per invadere l’Austria e la Polonia”. Quello che è certo è che entrambi i comuni dovranno spendere ingenti somme in avvocati, Busalla per veder accolta la propria richiesta e Mignanego per difendersi “assurdo sprecare così soldi pubblici” conclude Malfatti, come non essere d’accordo specie in questo periodo? Fabio Mazzari l’inchiostro fresco 46 44 aprile - maggio 2012 inviate le vostre lettere a: Redazione Inchiostro Fresco via Cara 4 Capriata d’Orba (AL), oppure a: [email protected] La politica è una “cosa da signori”? Secondo voi? i Renzo Boss iliano Michele Em Corruzione Pulviscolare ono tutti ladri? Dire così suona un po’ qualunquista, però è certo che l’occasione “fa l’uomo ladro”. Oggi, che il mondo della politica è attraversato, forse più che ieri, da una poderosa tempesta giudiziaria, bisognerebbe creare per i partiti, che per tutti questi anni, pur ricevendo sovvenzioni pubbliche, hanno avuto norme al pari di una qualsiasi sodalizio di puro volontariato, una sorta di regolamentazione più rigida, magari investendoli, così come accade in Germania, di compiti burocratici, come ad esempio quelli sino ad oggi esperiti dai CAF. Certo che il metodo migliore per sovvenzionare la politica a nostro parere dovrebbe essere quello che passa direttamente attraverso la volontà dei cittadini, con le donazioni del 5 per mille al momento della denuncia dei redditi, oppure tramite le classiche donazioni liberali registrate pubblicamente mettendo un limite all’importo, S ti Filippo Pena co Alberto Tedes Corruzione Sistemica anche perché la politica NON deve diventare una “cosa da signori”, come ai tempi del suffragio per censo. Con questo tipo di sovvenzioni il sostegno ai partiti - che sono insostituibili organizzazioni di mediazione tra società civile ed istituzioni per trasformare le singole istanze in politiche pubbliche generali - potrebbe diventare più trasparente, anche se la corruzione in se stessa sarà sempre e comunque presente perché inscindibilmente legata alla natura umana. Gli uomini sono infatti propensi alla corruzione e lo fanno per diversi motivi: chi per arricchimen- elsito Luigi Lusi Francesco B e Tutte le mafi Corruzione Rampante Antistato to personale (la corruzione pulviscolare), chi per soddisfare meccanismi di apparato (la corruzione sistemica) oppure per affermare il proprio status (la corruzione rampante). Il primo e il terzo tipo di corruzione accompagneranno sempre l’umanità nel suo cammino, perché esistere la democrazia senza i Comuni, senza le Province, senza le Regioni, senza il Parlamento, senza i Partiti? Un’epoca così c’è già stata: si chiama medioevo, le uniche autorità erano da un lato i signorotti, dall’altro i banditi, ed è tuttora difficile stabilire chi fosse peggio. Le nostre società ricche ed organizzate non sono un prodotto della natura, ma il risultato di un grande lavoro sviluppato nei secoli, dal ‘700 in poi, da molte persone che si sono occupate dell’interesse pubblico almeno quanto del proprio, se non di più. Credo che se ciascuno dedicasse alla partecipazione politica (a cominciare da quella locale) anche solo un decimo delle energie che mette nell’odiare la politica, le prospettive sarebbero migliori per tutti. legata alla natura dell’uomo, e per contenerle sarà necessario più che altro agire sul piano culturale e delle coscienze. Più facile, invece, sarà agire sulla seconda, che se in certi casi potrebbe favorire lo sviluppo economico, nel lungo periodo lo opprime, perché è legata a rapporti tra i soggetti pubblici e privati: rendendo trasparenti tali rapporti, questo tipo di corruzione si potrebbe meglio fronteggiare. Ci sarebbe poi un quarto tipo di corruzione: quella legata al mondo mafioso, ma lì è tutto un altro discorso in quanto mafia, ’ndrangheta, cosa nostra e camorra, altro non sono che dei veri e propri antistato che purtroppo con la loro organizzazioni controllano consistenti fette del nostro Paese. Qui non servono regole ma, da un lato, i servizi segreti e, dall’altro, politiche pubbliche rivolte a riaffermare l’autorità nazionale. Giancarlo Rapetti Gian Battista Cassulo Signorotti, banditi e politica I l maggior guasto prodotto dal ventennio di cosiddetta “Seconda Repubblica” è la distruzione della credibilità della politica, lo smantellamento della fiducia dei cittadini nelle istituzioni della democrazia rappresentativa. Fenomeno costruito e sviluppato nel tempo, alimentato con inesorabile progressione, non solo dagli ultimi incredibili scandali partitico-familistici. Ora va di moda l’attacco alla politica: eliminazione dei Comuni, abolizione delle Province, riduzione dei fondi alle Regioni (cioè alla sanità pubblica), dimezzamento dei parlamentari (in attesa di cancellare il Parlamento), eliminazione del finanziamento pubblico dei partiti (primo passo per la estinzione dei partiti, tranne quelli di proprietà personale di qualcuno). Mi sorge spontanea una domanda: e poi? Chi governerà? Può l’inchiostro fresco aprile - maggio 2012 Quale sarà il nostro futuro? Sarò capace di affrontarlo? 47 45 Un’indagine conoscitiva sui nostri giovani “Destabilizzati” ma coraggiosi I giovani e il futuro: più ci penso e più capisco di non avere opinioni al riguardo. Certo, ho dei sogni che vorrei realizzare, ma mi sono sempre concentrata sul particolare della mia vita e mai sul generale della collettività. Credo che le persone si dividano in due macrocategorie: chi non affronta il proprio futuro e chi, invece, lo fa. Ad alcuni piace vivere giorno per giorno, non hanno particolari ambizioni e non si preoccupano di costruirsi pazientemente una solida base su cui potersi, prima o poi, appoggiare; altri si pongono degli obiettivi ben precisi e tentano di raggiungerli, in un modo o nell’altro. Viviamo ora in un’epoca di crisi, non solo economica, ma anche di valori. I “modelli di vita” validi fino a qualche anno fa sono ormai obsoleti; perché non è sempre vero che una laurea possa portare da qualche parte, come non è vero che, una volta assunti, si avrà la certezza “Più che crisi economica, quella attuale è crisi di valori. Servono quindi non tanto risorse finanziarie ma speranza ed energia per affrontare un futuro che, più che ignoto, è incerto. Per una scelta di vita serve insomma, invece di intraprendere la via più semplice, tentare un salto verso l’alto….” di un posto fisso fino alla pensione. Anzi, non è nemmeno sicuro che un giorno si potrà accedere allo status di “pensionati”. Tutti questi mutamenti sociali hanno portato a un concetto molto precario di futuro, che, detto sinceramente, terrorizza un po’. Si cerca sempre di andare a parare su strade che sembrano un po’ più solide di altre: si vedono quindi orde di maturandi che si iscrivono a Medicina o Ingegneria, perché è risaputo che: “Se ti iscrivi a Filosofia poi finisci al McDonald’s” vanificando, quindi, anni di studio. La nostra generazione sta crescendo in un’epoca abbastanza critica; diventare grandi in un ambiente poco stabile non è di per sé rassicurante, ma è indubbiamente un’opportunità in più per acquisire nuove abilità e, magari, scoprire dentro di sé talenti nascosti, uno su tutti “l’arte dell’arrangiarsi”. Le caratteristiche principali dei giovani sono sicuramente speranza ed energia; nonostante la paura dell’ignoto (e del precariato) la voglia di fare c’è, e qualcuno che vuole cambiare le cose ogni tanto si fa sentire. A volte ci si lascia demoralizzare prima di aver ottenuto un fallimento, ma si potrebbe, ogni tanto, smettere di ascoltare la televisione e almeno tentare un salto in alto, prima di scegliere la via più semplice. Il commento... “Senza etica si fanno scelte economiche che alla fine si rivelano diseconomiche” citava Don Sturzo nel 1958 in una lettera indirizzata all’amico giornalista e parlamentare Nicola Pistelli.: “Tutto ciò che è offerto e donato dall’alto va perduto, mentre quello che si produce con il proprio lavoro e il proprio sacrificio fruttifica […] se le riforme non sono impregnate di eticità, realizzate nel sacrificio, non approdano”. Ed è vero: solo con la determinazione e la forza di volontà si raggiunge l’autorealizzazione e forse questa crisi potrebbe rivelarsi utile al nostro futuro, perché è proprio in questi momenti che esplodono i veri ingegni. Come appunto ci suggerisce la nostra bravissima Giulia Bottaro. Gian Battista Cassulo Giulia Bottaro OREFICERIA 2URORJL *LRLHOOL Colomban 6LHVHJXRQRULSDUD]LRQL Via Rossini, 8 – (fronte strada provinciale Novi –Basaluzzo) Chiuso domenica e lunedì mattina - Ampio parcheggio clienti Tel. 0143/489.489 ȱ ȱ ȱȱǰȱŗŚȱȬȱŗśŖŜŝȱȱȱǻǼ ǯȱŖŗŚřȱŘřŖŞȱȬȱȓǯŗşŗǯ 46 48 l’inchiostro fresco MAGAZINE aprile - maggio 2012 Il sistema bibliotecario novese si è arricchito di un ulteriore punto di riferimento Francavilla Bisio: Nati per Leggere C on una presentazione avvenuta il 20 aprile il Sistema Bibliotecario Novese si è arricchito di un ulteriore punto Nati per Leggere, il secondo nel Comune di Francavilla Bisio. L’evento si è svolto presso la Scuola dell’Infanzia Paritaria “A. Giriodi” con la consegna del kit comprendente un forziere con tesoretto di libri per i più piccoli, un coloratissimo tappeto piumone, materiali informativi, locandine, tesserine ed una valigia di “Libri con le ruote” del progetto novese sostenuto dalla Regione Piemonte e dalla Compagnia di San Paolo. Ospiti d’onore sono stati tutti i bambini frequentanti la Scuola cui si sono uniti quelli da 0 a 3 anni e, naturalmente genitori, nonni e figure professionali legate all’infanzia. Con l’oc- casione i piccoli “lettori”, hanno ricevuto la tesserina di iscrizione per il prestito gratuito messo a disposizione dalla biblioteca centro rete di Novi Ligure ed usufruibile anche presso la Biblioteca Civica di Francavilla Bisio, all’in- terno della quale è presente il punto Nati per Leggere, già da molti anni. Durante il pomeriggio l’insegnante della Scuola dell’Infanzia, Maestra Roby, ha proposto letture ad alta voce scelte tra i più noti testi della guida NpL, mentre ai genitori sono state date informazioni sull’importanza della lettura per i piccoli fin dal primo anno di vita, con la visione di una ricca selezione di libri per i loro bambini. Lucia Bellingeri l’inchiostro fresco 49 aprile - maggio 2012 5HJLVWUD]LRQH7ULEXQDOH (GLWRUH3XEOLWUH6UO GL$OHVVDQGULDQG ,QIR7HO9LD*)HUUDULV$/( HO &RRUGVWDPSD09VH )D[LQIR#66$1'5,$$/ UYL]LJUDILFLHGLWRULDOL0 SXEOLWUHLW RQFDOLHUL72 LOTXLQGLFLQDOHJ LFLLQDOHJUD QDOH JUDWXL UDWXLWRF WXLWR WRFRQ WRFRQOH FRQOHPL OHP PLJOLRUL LJO JOLRULRF OLRULRFF RFF RFFDVLRQLH DVLRQLHLQL]LDWLY LLQ LQLL]LD L]LDW DWLYHFR HFRPP PPHUFLD HUFLDOL HVSRQVDELOH5RVVDQD%LVRJOLR HVSRQVDELOH5RVVDQD ,PPRELOL SDJ 3HUODWXD SXEEOLFLWj Novi Ligure: grande successo per lo stage di Kyokushin Budokai Nuova disciplina di arti marziali Novi Ligure - Inseguito all’accordo siglato dal presidente di Krav Maga IDS Italia Enzo Lupo con l’ International Budo Kai (IBK) lunedì 19 aprile l’istruttore di Krav Maga IDS Alex Spagnoli ha organizzato a Novi Ligure presso il circolo ILVA uno stage gratuito di Kyokushin Budokai tenuto dai Maestri Bruno Comba e Roberto Comba. La volontà del novese Alex Spagnoli, anche cintura nera di karate shotokan e praticante di kick boxing, di promuovere lo scambio fra le varie discipline marziali è stata subito colta dall’USAM Karate di Arquata Scrivia che ha partecipato all’evento con alcuni dei migliori atleti dell’associazione. La disciplina di arti marziali oggetto dello stage, fino al 19 aprile scorso quasi sconosciuta nella nostra zona, è stata codificata dal karateka olandese Jon Bluming. Nel 1980 Jon Bluming era già da diversi anni al di fuori della federazione mondiale e europea del Karate Kyokushinkai, così come Kenji Kurosaki, che per divergenze di vedute con il gran maestro Mas Oyama sull’impostazione del combattimento, aveva fondato nel 1976 la Mejiro Gym, la prima palestra al mondo di Japanese Kick Boxing. Jon Blum i n g decide in quegli anni di creare un nuovo gruppo di praticanti di arti marziali. Lo spirito è giapponese, ma l’organizzazione e l’impostazione del combattimento sono occidentali, nasce così il Kyokushin Budokai. Oltre al repertorio classico del karate kyokushinkai, il Kyokushin Budokai prevede lo studio della lotta corpo a corpo, della thai boxe, della Kick Boxing, del Free Fight e di qualsiasi altra tecnica che permetta di diventare più forti nel combattimento. Il Kyokushin Budokai è insegnato all’interno dell’International Budo Kai (IBK), che ha come presidente onorario Kenji Kurosaki e come presidente Jon Bluming. Scopo di questa federazione era, ed è rimasto, quello di dare la possibilità ai suoi aderenti di studiare le tecniche delle arti marziali, e del Budo giapponese in particolare, unendo diversi stili, senza che nes- Grande successo di pubblico, di partecipanti e di passione sportiva 73° Giro dell’Appennino Genova - La settantatreesima edizione del Giro dell’Appennino ha visto un ottimo riscontro da parte del pubblico, nonostante il tempo non fosse dei migliori. La gara, definita da molti come “l’ultima in bianco e nero” ha visto quest’anno al via diciannove squadre provenienti da quattor- dici nazioni differenti, a questa edizione hanno partecipato quattro squadre extra-europee: la canadese “Spydertech”, la statunitense “United Healthcare” e soprattutto, per la prima volta, due squadre asiatiche, la cinese “Champions System Pro” e la giapponese “Nippo”, sulle quali è andata molta attenzione della stampa, perchè si tratta del debutto di team asiatici in corse europee. La presenza di questi team dimostra la caratura realmente internazionale che questa gara ha assunto negli anni. Fabio Mazzari sun problema “politico e territoriale” impedisca ad un praticante di migliorare, trovandosi di fronte al divieto del suo maestro o della sua federazione di allenarsi o prendere parte a corsi e gare di altri gruppi in qualsiasi nazione. Jon Bluming è: 10°dan di karate, 9° dan di judo, 4° dan di bo-jutsu, 4° dan di iai-jutsu e2° dan di kendo. Giacomo Ponzano 50 48 l’inchiostro fresco SPORT aprile - maggio 2012 Simpatiche, determinate e vincenti La Gran Fondo Terze le ragazze della “Città di Casella” pallapugno di Gavi Pubblichiamo con vero piacere questo pezzo che ci hanno inviato gli organizzatori per ringraziare chi ha permesso la realizzazione di questo evento sportivo di grande successo Casella - Dopo un duro e lungo lavoro, si è svolta il 22 aprile la seconda prova di Coppa Piemonte, la manifestazione ha visto al via oltre 1300 iscritti su due inediti percorsi che hanno coinvolto la Provincia di Genova e quella di Alessandria. Il battesimo è stato doppio, da una parte la prima edizione della manifestazione, dall’altra la prima vittoria di Manuel Caddeo, l’imperiese dopo diversi piazzamenti è riuscito a conquistare una grande vittoria, unico rammarico che lo abbia fatto in casa Bike Evolution, e alle spese di P.G. Camussa, portacolori del team busallese. Un ringraziamento particolare alla Regione Liguria e al Comune di Casella, a loro il merito di aver creduto, autorizzato e sostenuto la manifestazione portando in Liguria un evento di altissimo livello. Un sentito ringraziamento alla Provincia di Genova nella persona dell’assessore G.P. Fossati e a Roberto Costa presidente del Parco dell’Antola, intervenuti per dipanare problemi burocratici e per rendere il manto stradale di alcune zone all’altezza dell’evento. Obbligatori i ringraziamenti a Polizia Stradale, Volontari del Soccorso delle Pubbliche Assistenze e alla Protezione Civile, quest’ultimi coordinati da Andrea Mangini e Davide Fusaschi, sono stati protagonisti su ogni incrocio del percorso e attenti ad ogni situazione difficile, mettendo in mostra una professionalità sottolineata da tutti i partecipanti. Bisogna dedicare i più sentiti ringraziamenti alle aziende sponsor che con i loro interventi hanno permesso l’ottima riuscita della manifestazione, grazie a loro, allo staff non sono mai mancate risorse ed energie per operare al meglio. In conclusione vanno menzionati e ringraziati tutti i volontari al lavoro nel villaggio di partenza, ai ristori e nel palazzetto dello sport e alla Pro Loco di Casella, impegnata nel pasta party. La buona riuscita di una manifestazione è data non solo dal clima, percorso e dai nomi che partecipano, ma da decine e decine di persone che spesso nell’ombra lavorano giorno e notte impegnandosi al 100%. A tutti loro è dedicato questo successo. Renzo Prefumo 62/8=,21,*/2%$/, 8Q¶LPSRUWDQWHPRPHQWRGHOUHFXSHURq DQFKHTXHOORGHOODWULWXUD]LRQHGHL¿OWUL GHOO¶ROLR*UD]LHDOQRVWURPRGHUQRLPSLDQWR GL3UHGRVDVLDPRLQJUDGRGLVRWWUDUUHDOOD GLVFDULFDLQJHQWLTXDQWLWjGLUL¿XWLHSRWHU LQYHFHGHVWLQDUHDJLXVWRUHFXSHURPLJOLDLD GLWRQQHOODWHGLPHWDOOLHGLROLHVDXVWL I l pallone elastico, chiamato anche pallapugno, e definito “balon” in lingua piemontese e ligure, è uno sport di squadra sferistico giocato con una palla su un terreno di gioco privo di rete. Questa specialità è storicamente radicata nel basso Piemonte e nella Liguria di ponente dove è praticata a livello professionistico. Tra Ottocento e Novecento il pallone elastico attraversò una crisi che portò alla sua quasi totale scomparsa, con l’eccezione di alcune Province del Piemonte (Torino, Asti e Cuneo) e della Liguria (Savona e Imperia). Il pallone elastico è da sempre un emblema della cultura contadina e del folklore piemontese e ligure: è stato narrato da scrittori come Edmondo de Amicis, Cesare Pavese, Beppe Feg e Giovanni Arpino. noglio Laa squadra femminile dell’Istituto omprensivo De Simoni di Gavi, alComprensivo lenata dal prof. Stefano Moressa si è classificata al terzo posto nella fase provinciale dei Giochi della Gioventù di Pallapugno. Le atlete si sono allenate con entusiasmo, scoprendo uno sport poco conosciuto ed ottenendo un buon risultato. Superato il primo turno vincendo 2-0 contro il Tortona, sono passate alla fase provinciale. Mercoledì 18 Aprile, in Alessandria, nella palestra di Via Gentilini, dove ha sede il Provveditorato agli Studi, sono state prima sconfitte dalla squadra di Alessandria, riuscendo poi a battere lo Spigno mostrando grinta e determinazione. Prima classificata la squadra di Vignale che ha dimostrato una netta superiorità nel gioco di squadra. Silvia Rinaldi Da sinistra: Giulia Merlo, Agnese Ghio, Alice Gamalero, Elena Carrea, Martina Guglielmino, Matilde Carrea e il Prof. Stefano Moressa (allenatore) 3(5/¶$0%,(17( 6LULWLUDQRWRQHUSHUVWDPSDHVDXULWL FRQWHQHQWLVRVWDQ]HSHULFRORVH FRGLFLH ,OQRVWURLPSLDQWRGL3UHGRVDqHGL¿FDWRVXSODWHHLQFHPHQWRDUPDWR FRQLQWHUSRVL]LRQHGLWHORLQ+'3(GDPPHFROOHWWDPHQWRLQWHJUDOH GHOOHDFTXHPHWHRULFKH $FRPSOHWDPHQWRGHOOHPLVXUHGLFRQWUROORHVLFXUH]]DO¶$]LHQGDqGRWDWD DQFKHGLXQVLVWHPDGLYLGHRVRUYHJOLDQ]DFROOHJDWRD&HQWUDOH2SHUDWLYD 9LDSHU5HWRUWR3UHGRVD$/7HOUD)D[ l’inchiostro fresco SPORT aprile - maggio 2012 51 49 Da Ovada a Rimini Il grande Karate Il Team Savate ai campionati italiani a Basaluzzo I l Team Savate Ovada ci prova La savate (nota anche col nome anche quest’anno. Il 12 magdi boxe francese) è una discipligio sarà presente allo stand na sportiva nata nei quartieri dedicato della fiera del fitness di più poveri e malfamati di Parigi Rimini per partecipare ai camnei primi anni dell’Ottocento. pionati nazionali Savate assalto F.I.Sa. con 4 atleti: Andrea Bonanno (Maestro e campione italiano 2010 FSI), Yado Marchelli (campione italiano 2011 FIKB), Raffaele Valpondi e Michele Piscitelli, accompagnati dal Maestro acquese Walter Giraudo (campione italiano 2011 FIKB). La speranza è di conquistare almeno un titolo italiano 2012 per accedere al torneo mondiale Savate assalto che a settembre si terrà in Bulgaria. Gli atleti del Team Savate Ovada ASD si allenano tutti i martedì e giovedì sera attualmente presso la palestra Le Club in Nella foto: in piedi da sinistra, Raffaele Valpondi, Michele Reg. Carlovini 12 ad Piscitelli, Yado Marchelli; seduti da sx, Walter Giraudo e Ovada. Andrea Bonanno. (e.p.) Gli atleti del Karate Club di Novi Ligure Il 19 Maggio per la festa di San Bovo, a Basaluzzo, gli atleti del Karate Club Novi Ligure e Basaluzzo e la Polisportiva Vignolese karate, saranno impegnati in una dimostrazione. Il Club novese è reduce dal successo conseguito al 18° Trofeo Città di Voghera, svoltosi domenica 29 aprile a Voghera. In questa competizione la scuola novese si è imposta nella specialità Kata categoria Seniores con gli atleti Luca Lerma e Lorenzo Cavo, cinture nere (primo e secondo posto). Nella categoria cadetti si è affermato Riccardo Giotta, con due perfette esecuzioni del kata “Gojushiho Sho”, mentre un meritato quarto posto è andato ad Alice Rocca nella stessa specialità. Questi atleti, allenati dal M° Domenico Lerma e dai suoi collaboratori, stanno dando grandi soddisfazioni ai tecnici della loro società. Gian Battista Cassulo 52 50 l’inchiostro fresco SPORT aprile - maggio 2012 Gran Fondo “La Resistenza” Lettera del Sindaco, Andrea Oddone D omenica 13 maggio 2012 il grande ciclismo sbarcherà ad Ovada, dove prenderà il via la seconda edizione della Gran Fondo Andrea Tafi “La Resistenza”, così chiamata per ricordare i tragici fatti che tra il 1943 ed il 1945 si verificarono nell’appennino ligure-piemontese, tra l’ovadese e la Valle Stura. L’edizione 2012 della gara ovadese si articolerà su due tracciati: la granfondo su una distanza di 125 chilometri, mentre la mediofondo (una novità) sarà di 97 chilometri. Le altre novità per “La Resistenza” GF Andrea Tafi sono gli ingressi nei Circuiti. Dopo essere stato inserito nel Circuito Dalzero, entra a far parte del Giro d’Italia UISP e del Piemonte Bike Tour. Con il Circuito Dalzero (www.dalzero.it) l’accordo era già stato siglato da parecchio tempo e ciò consentirà alla granfondo ovadese di far parte di gruppo di una quindicina di gare dislocate su tutto il territorio nazionale. Per gli iscritti al Circuito ci saranno delle agevolazioni nell’atto dell’iscrizione alla gara di Ovada e premi particolari per tutti coloro che porteranno a termine la gara stessa. Le due novità assolute riguardano, invece, il Giro d’Italia Uisp e il Piemonte Bike Tour. Il Giro d’Italia Uisp (www.ciclismo.uisp.it è costituito da dodici appuntamenti nel corso del 2012 e “La Resistenza” GF Tafi è l’unica prova che si disputerà nel nord Italia, il che la dice lunga sull’importanza che verrà ad assumere la gara ovadese per tutti i ciclisti appartenenti a questa zona geografica. La manifestazione Uisp ha visto, nelle precedenti edizioni, un buon numero di adesioni sempre in continua crescita, è quindi lecito credere che anche per l’edizione 2012 la presenza di atleti, alcuni di valore assoluto per tali competizioni, sia in aumento. Infine il Piemonte Bike Tour (www.piemontebiketour.it) al suo primo anno di vita ma con grande voglia di partire subito al meglio. A farne parte saranno sette granfondo dislocate nel territorio piemontese. Anche in questo caso premi finali per i partecipanti e premio speciale per gli scalatori. Un’occasione per Ovada In Ovada la passione per il ciclismo è cosa antica. Agli albori della disciplina furono diversi gli atleti locali che, seppur con risultati non eccelsi, si diedero battaglia in sella alla “macchina”, termine, questo, che veniva usato per la bicicletta. Per molti anni, durante il ciclismo “eroico”, la classicissima “Milano Sanremo” aveva in Ovada il punto di rifornimento e di controllo per gli atleti. Ciò avveniva nella via dove, quest’anno, avrà sede di partenza ed arrivo la Gran Fondo. Ma la passione ovadese per le due ruote si è protratta nel tempo anche sotto forma di organizzazione di eventi ciclistici. Ecco, allora, che quando è stata proposta la Gran Fondo come Amministrazione Comunale abbiamo dato la disponibilità nel collaborare per la riuscita dell’evento. In primo luogo perché una simile gara richiama molti accompagnatori in Città e, lungo tutto il tracciato, centinaia di protagonisti che, seppur sotto sforzo atletico, hanno modo di scoprire il nostro territorio. Poi, perché gli organizzatori hanno scelto di denominare la Gran Fondo “La Resistenza”, con lo scopo ben preciso di ricordare un periodo storico tanto esaltante, ma al tempo stesso tragico, dell’Appennino ligure - piemontese. Non ultimo, la Gran Fondo, al pari di altre manifestazioni, è pure un’opportunità per fare conoscenze e di socializzare. E noi Ovadesi lo abbiamo fatto con Andrea Tafi, un Campione non solo del ciclismo ma anche sotto il profilo umano. Buona pedalata a tutti! Andrea Oddone Da sinitra: Andrea Oddone e Andrea Tafi SPORT l’inchiostro fresco aprile - maggio 2012 53 51 l’inchiostro fresco SPORT aprile - maggio 2012 ELEVEN PRONTI PER UN’ALTRA STAGIONE DI VERTICE PR A.S.D. BEVINGROS 54 52 Un società giovane, iperattiva, ambiziosa. E’ l’Associazione Sportiva Una del presidente) e il neo direttore tecnico di tutto il settore giovanile Picardi D Dilettantistica Bevingros Eleven, nata nel 2002 come società di calcio Paolo stanno incontrando in questi giorni, presso il Centro Sportivo Europa a 5 e a 7 per partecipare ai campionati Uisp e Aics, dimostrando fin da (nuova sede della Società), genitori e ragazzi al fine di determinare le rose subito la propria attitudine…alla vittoria. Bevingros, delle formazioni per l’ormai prossima stagione sportiva. Le guidata dal presidente Stefano Giacchero, ha idee sono molto chiare: “La cosa più importante – aggiunge 1^ SQUADRA inanellato trionfi nel calcetto: 5 titoli provinciali, 4 Giacchero - non è di avere, ma di saper costruire un titoli regionali e, nel 2007, la grande soddisfazione Bevingros 57 ‘fenomeno’ che dal settore giovanile arrivi sino alla prima di laurearsi Campione d’Italia nel calcio a 7. Il La Sorgente 55 squadra…e magari anche oltre!”.Un ringraziamento a tutti passo verso il calcio a 11, quello vero, è stato Ovada 42 i genitori che con spirito sportivo si sono adoperati affinché i quasi scontato. La società si è quindi affiliata alla loro ragazzi si sentissero parte di un gruppo consolidato. Castellettese 41 FIGC-LND e si è velocemente imposta ai vertici Infine, la Promozione: “Porta un amico in Bevingros”, Pro Molare 40 delle categorie dilettantistiche. Nel 2010, patròn Castelnovese 39 valida per i ragazzi già iscritti nella stagione scorsa: a chi si G Giacchero aggiunge un’altra importante freccia al G3 Real Novi 35 tessera per il 2012-2013 e presenta un amico che entri a far pr proprio arco, assumendo la rappresentanza dell’Arsenal Monferrato 34 parte della società verrà consegnato un buono da 25 euro da Soc Soccer Schools e divenendo Hosting Club (vale a dire Sarezzano 34 spendere presso il negozio al dettaglio della Bevingros srl. “socie ospitante” dei corsi organizzati dalla importante “società Un’iniziativa che…merita un brindisi. società calcistica londinese) con esclusiva per la provincia Arquatese 32 di Alessandria. Si viene, così, a confermare la volontà di Asca 32 LA PAROLA AL MISTER DEI PORTIERI, ANDREA FRANZOLIN: edificare un settore giovanile importante, che sia in grado, in Quargnento 30 “Trovo molto gratificante che il presidente abbia scelto me ottemperanza delle nuove regole che imporranno dal 2015 la Tagliolese 29 per questo importante ruolo, di cui vado molto fiero. I portieri presenza in prima squadra di giovani calciatori con almeno tre Villaromagnano 28 hanno dimostrato grande impegno e voglia di imparare e anni di settore giovanile alle spalle, di costruire per il futuro! Il Boschese 27 anche grazie a loro le varie categorie hanno ottenuto buoni presidente Giacchero, infatti, e i suoi collaboratori, l’allenatore risultati. In questa società ci si sente sempre utili e parte di Stazzano 26 della prima squadra, Mirko Russo (presenza storica al fianco un grande progetto”. ROSA GIOCATORI: Pavese Michele - Morrone Antonio - Fuentes Luciano - Manprin Andrea – Greco Mattia – Rapetti Fabio – Giordano Giulio – Tosto Romeo – Martinelli Victor – Franzolin Andrea – Vescovo Cristian – Pellicani Federico – Cavallaio Alfio – Raccone Emanuele – Pavese Alberto – Marcon Lorenzo – Teodoro Caiceido – D’Auria Manuel – Tiozzo Matteo – Riotto Carmine – Cassano Edoardo – Chalhy Ahmed – Bova Riccardo – Donaira Jesus – Maldonado Miguel – Capocchiano Ivan DIRIGENTI ACCOMPAGNATORI: Lovato Pierangelo – Latino Michele – Russo Agostino MASSAGGIATORE: Dardato Giorgio LA PAROLA AL MISTER, MIRKO RUSSO: “Sono contento di allenare questa squadra che il presidente mi ha messo a disposizione. A dicembre abbiamo ridotto il gruppo per valorizzare la juniores dalla quale provengono ottimi giovani. Le prestazioni di tutti sono soddisfacenti e in campo è dimostrata la loro professionalità. Ringrazio i miei collaboratori e la società che non ha mai fatto mancare la loro presenza e tutto ciò che necessita ad una squadra seria come la nostra. Giocare in Bevingros Eleven vuol dire far parte di una grande famiglia divertendosi e rispettandosi; chissà perchè, chi decide di cambiare vuole sempre ritornare”. 1^ SQUADRA LE CLASSIFICHE JUNIORES ALLIEVI Mado 41 Bevingros 40 Auroracalcio Monferrato S. Giuliano N. Castelnovese Don Bosco AL Atl. Pontestura Fulvius 1908 Fortitudo Castelnuovo S. Cabanette 38 37 35 34 28 24 24 23 6 0 GIOVANISSIMI B Castelnovese Colline Alf. Asca Giarole SC La Sorgente Junior San Damiano Sale 37 29 25 24 23 18 15 7 Bevingros 3 Bevingros 44 Acqui Derthona Dertona Felizzano Fulvius Don Bosco AL Orti Real Novi Mado 38 35 35 28 19 9 9 6 6 Classifiche aggiornate al 06/05/2012 l’inchiostro fresco SPORT LO STAFF DELLA BEVINGROS: • • • • • • • • • • • • • Giacchero Stefano - Presidente Giacchero Alberto - Pres. Onorario De Rinaldis Marcella - Segretaria Francese Silvio - Consigliere Giordano Costantino - Consigliere Giordano Vincenzo - Consigliere Sacchi Pasquale - Consigliere Sisinni Simona - Consigliere Russo Melchiorre - Direttore Sportivo Picardi Paolo - D. S. settore giovanile Dardato Giorgio - Massaggiatore Latino Michele - Assistente Arbitro Lovato Pierangelo - Resp. Sicurezza JUNIORES aprile - maggio 2012 ALLIEVI ROSA GIOCATORI: Cibin Gianluca – Yahya Chouayb – Barbieri Eric – Dumas Paz Bryan – Hernande Santiago – Donaira Parraga Anthony – Poletti Andrea – Marzocca Matteo – Braghiroli Elia – Antico Simone – Soriano Marco – Bologa Adrian – Thoma DIRIGENTI ACCOMPAGNATORI: Antico Gianenrico – Quintero Willy – Juliano Gabriele LA PAROLA AL MISTER, TEODORO CAICEDO JAUCH: “E’ stato molto faticoso portare questo gruppo eterogeneo di ragazzi fino a questo punto del campionato. Oggi sono molto orgoglioso della squadra e dei progressi fatti dai singoli giocatori. Ringrazio il mio presidente che mi ha dato piena fiducia, non facendo mai mancare la sua presenza e il suo incoraggiamento”. GIOVANISSIMI B ROSA GIOCATORI: Alvaro Giovanni – Nicoara Raul – Carretta Niccolò – Verta Nicolas – Ronchiato Matteo – Albenga Federico – Hasanas Almarino – Bova Riccardo – Shabani Atnand – Abdelilah Yahya – Isufi Mateus – Iavarone Antimo – Martinez Jordy Fernando – Rei Hoxha – Yilmaz Hasan – Pereira Luan – Donaira Alberto – Arellano Jose – Falco Simone – Ugo Matteo – Codogno Roberto – Maggio Francesco DIRIGENTI ACCOMPAGNATORI: Boccone Valerio – Falcone Giuseppe – Lanza Giuseppe LA PAROLA AL MISTER, ALBERTO FRIZIERO: “Nel mese di luglio 2011, col presidente Stefano Giacchero, abbiamo cercato di allestire una rosa competitiva per puntare il più in alto possibile. La squadra, fin da subito, ha rivelato grandi potenzialità e buone individualità. Siamo partiti bene in campionato ritrovandoci ai vertici della classifica. Nel nostro percorso non sono mancati, purtroppo, i momenti negativi, con partite poco fortunate e una presunzione eccessiva da parte dei ragazzi, che si sentivano ormai la “squadra da battere”. A poche giornate dalla fine ci troviamo secondi a 1 punto dal vertice. Ce la metteremo tutta per non regalare altri punti agli avversari e dando il massimo in campo fino alla fine. Ringrazio la squadra per il lavoro svolto finora e per l’impegno dimostrato, come pure tutto lo staff della Bevingros per il supporto costante e fondamentale, e infine il presidente Giacchero che non ha mai fatto mancare la sua presenza e la sua fiducia”. ROSA GIOCATORI: Hina Ossama – Kolaj Antonio – Mercadante Gabriele – Carotenuto Simone – Benabid Lahcen – Benabid Elhoussain – Manciocchi Luca – Masha Armando – Romano Mattia – Chiarion Luca – Bronchi Valerio – Beltran Jean Pierre – Baio Mirco – Picardi Nicolò – Birbiglia Danilo – Zanda Matteo DIRIGENTI ACCOMPAGNATORI: Picardi Paolo - Bertolino Paola – Masha Arben, Chiarion Massimo (massaggiatore) LA PAROLA AL MISTER, ROCCO RIOTTO: “Sono molto soddisfatto del risultato ottenuto dai miei ragazzi. Ammetto che è stato faticoso amalgamare questo gruppo, ma la soddisfazione finale appaga il lavoro fatto. I giocatori sono maturati atleticamente, senza perdere una partita di campionato e dimostrando la loro continuità e il loro impegno. Ringrazio la società che ha creduto nella mia professionalità e nelle mie capacità, i miei diretti collaboratori e tutti i ragazzi che si sono impegnati in questa grande avventura”. 55 53 ESORDIENTI ROSA GIOCATORI: Conza Stefano – Garbin Christian – Hicham Abdessamad – Anselmi Giovanni – Hbilou Amin – Bartoluccio Manuel – Cardone Michael – Poli Emanuele – Tolomeo Lorenzo – Nani Gregorio – Russo Matteo – Mino Thomas – Mino Nicolas – Giacchero Gabriele – Bressan Valerio – Sorbino Francesco – Vendramin Lorenzo – Grillo Cristian DIRIGENTI ACCOMPAGNATORI: Poli Alberto – Grillo Gennaro – Molinari Debora – Bartoluccio Roberto – Amoroso Barbara LA PAROLA AL MISTER, MAXIMILIANO MINO: “Questo è un gruppo molto speciale, che conosco da anni, al quale sono molto affezionato. I ragazzi mi hanno spesso dimostrato quanto siano capaci di superare i loro limiti con prestazioni a volte sbalorditive. Ogni singolo giocatore ha dato il massimo dell’impegno richiesto ad altissimo livello, rendendo orgogliosa tutta la società”. PULCINI ROSA GIOCATORI: Bonifacio Alberto – Bonifacio Andrea – Andrei Alexandru Gorge – Guasco Marco – Duta Jon Gabriel – Samperisi Giuseppe – Ponte Andrea – Tolomeo Christian – Vella Leonardo – Bologa Andrei DIRIGENTI ACCOMPAGNATORI: Guasco Claudio LA PAROLA AL MISTER, GIUSEPPE TOLOMEO: “Allenare i bambini non è facile, ma questi bambini hanno saputo creare un bel gruppo; agli allenamenti hanno dimostrato tanta voglia e grande entusiasmo, ottenendo buoni risultati in campionato. Voglio ricordare anche i genitori, che si sono resi sempre disponibili, e ringraziare il nostro presidente che in questi anni ha costruito un ottimo settore giovanile, mettendo a disposizione tutto il materiale che serve per l’attività di base”. 56 54 l’inchiostro fresco aprile - maggio 2012 SPORT l’inchiostro fresco SPORT aprile - maggio 2012 57 ,OJLRUQDOLQRGHLEDPELQL 1° Circolo Didattico di Ovada Progetto di giardinaggio della Scuola dell’Infanzia “Giovanni Paolo II” a cura delle maestre Elisa, Cristina e Donatella Percorso di educazione alimentare della Scuola dell’infanzia di Via Galliera Il giardino racconta... “Mangiare bene per crescere meglio” ei mesi primaverili la natura si presenta ai nostri piccoli alunni della Scuola dell’Infanzia come uno spettacolo magico e insostituibile: germogli, alberi in fiore, erbetta verde nel prato, quasi un soffice tappeto su cui giocare e osservare il ritorno delle rondini, il volo delle farfalle e il risveglio degli insetti. Come ogni anno è questo il tempo del giardinaggio: ogni bambino porta a scuola il fiore preferito e lo trapianta con molta cura nelle aiuole della scuola, preparate da un giardiniere speciale, il Sig. Nicola, volontario instancabile. N Queste semplici esperienze di educazione ambientale si prestano a significative osservazioni di carattere scientifico, pittorico e manipolativo. In attesa che i fiorellini crescano nel giardino con le necessarie cure e con l’aiuto della pioggerellina, in aula cresce ogni giorno il giardino virtuale su un grande pannello murale dove c’è posto per disegnare fiori, per rappresentare poesie e filastrocche che poi canteremo insieme, aspettando l’estate. Gli alunni della scuola Giovanni Paolo II ella popolazione giovanile stanno aumentando i problemi legati a cattive abitudini alimentari e alla pratica di stili di vita poco sani. Per sensibilizzare gli alunni e i genitori al problema quest’anno è stato organizzato un percorso di educazione alimentare rivolto ai bambini di 5 anni della Scuola dell’Infanzia di Via Galliera. Il progetto condotto dalla Dottoressa Giulia De Berchi, dietista, intitolato “Mangiare bene per crescere meglio” si è ar- N ticolato in quattro incontri durante l’orario scolastico. Gli obiettivi del progetto erano quelli di favorire corrette abitudini alimentari e instaurare un positivo approccio con il cibo per consentire un futuro stile di vita equilibrato ed armonioso. Attraverso la realizzazione di cartelloni, lavori di gruppo, giochi e indovinelli i bambini hanno appreso l’importanza del rapporto cibo-salute e ampliato la conoscenza sulla problematica “Alimentazione”. &DQWLQD6RFLDOHGL0DQWRYDQD 9,1&,725('(//¶26&$5'28-$'¶25',$67,0(5(1*2'2&±&,77$¶$&48,7(50( 6FRQWRGHO VXRJQLDFTXLVWRFRQOD &$57$)('(/7¬ )UD]0DQWRYDQD3UHGRVD$O7HOID[ZZZPDQWRYDQDLWL ±LLQIR#PDQWRYDQDFRP I # 2UDULRPDWWLQR±SRP±'RPHQLFD&+,862,)(67,9, SRQLELOL LVRQRGLV ,QRVWULYLQ R[GDHOW LQ%DJLQ% LFLOLRLQWXWWDOD GRP &RQVHJQH QFKHIXRUL5HJLRQH GD H D FL LQ Y 3UR aprile - maggio 2012 2YDGD l’inchiostro fresco 58 SPORT Scuola Primaria di Cremolino-Trisobbio Visita al Museo Etnografico “C’era C una volta” Ecco il progetto “Ti Muovi”: Un tuffo nel passato La strada e i Segnali oi alunni della scuola primaria di Cremolino - Trisobbio, insieme ai nostri insegnanti, ci siamo recati in Alessandria per visitare il Museo Etnografico “C’era una volta”. N Le signore responsabili del museo ci hanno accolto e suddiviso in due gruppi per seguire in modo più proficuo le varie attività. Abbiamo intrapreso il percorso “ L’arco della vita” che propone la ricostruzione degli ambienti domestici nei quali si svolgeva la quotidianità tra la fine dell’800 e i primi del 900. Ci siamo entusiasmati nel rivivere le fasi della vita di una famiglia del passato osservando giochi,cibi,corredi,abiti e varie suppellettili dell’epoca passata. È stato molto divertente anche realizzare con il cartoncino colorato una girandola che rappresenta uno dei giochi preferiti dai bambini di un tempo. Abbiamo, inoltre, ammirato l’esposizione di innumerevoli oggetti costruiti secondo la tecnica giapponese degli “origami” e noi stessi ci siamo cimentati nella realizzazione di un semplice manufatto. Un sentito grazie alle curatrici del museo che con grande disponibilità e competenza ci hanno accompagnato nella conoscenza di questo autentico patrimonio culturale. ’educazione stradale è uno dei temi di maggior attualità del nostro tempo. La nostra scuola ha aderito al progetto di educazione alla sicurezza stradale “Ti muovi” promosso dal Ministero della Pubblica Istruzione. L Le tematiche affrontate hanno come obiettivo la promozione di atteggiamenti e comportamenti consapevoli e responsabili sulla strada e nell’ambiente urbano. La realizzazione di un Power Point ha consentito di riassumere la didattica laboratoriale dove gli alunni sono stati attivi protagonisti. Le strisce pedonali sono uno spazio riservato ai pedoni: usale sempre per attraversare la strada. Vi presentiamo alcune riproduzioni: Quando vedi questo segnale devi fermarti e dare la precedenza. UNA REGOLA IMPORTANTE! Sul marciapiede: procedi tenendo la destra, non usare pattini, skate-board, biciclette. I segnali ci indicano qualcosa di necessario per la nostra sicurezza e quindi bisogna rispettarli. Il semaforo è rosso e ti dice: “Alt! Fermati e attendi il verde prima di attraversare” 59 aprile - maggio 2012 3DVWXUDQD l’inchiostro fresco Le classi III, IV e V della Scuola Primaria di Pasturana a Genova alla mostra di Van Gogh Racconti di un viaggio dall’Antartide a Van Gogh giallo de “I girasoli” che irradia luce e calore si comprende come in quel momento il pittore fosse felice. Se c’è una cossa che venerdì abbiamo imparato è che l’uomo può compiere tre tipi di viaggio: quello spirituale, il viaggio che si fa dentro di noi per indagare nel nostro animo; i viaggi magici a contatto con la natura; quello realistico, cioè il viaggio che compiamo tutti i giorni nello srotolarsi della vita. *OLDOXQQL GL 3DVWXUDQD e come dice Francesco De Gregori “dietro un miraggio c’è sempre un miraggio da considerare e alla fine di un viaggio c’è sempre un viaggio da ricominciare” di sicuro l’esperienza fatta a Genova ci ha svelato territori nuovi e ha aperto una finestra sul mondo dell’arte, della scoperta della vita intesa come viaggio. “Race,alla conquista del Polo Sud” e “Van Gogh e il viaggio di Gauguin”sono due mostre apparentemente diverse tra loro, accomunate dal tema del viaggio. La prima racconta, una sfida memorabile: l’impresa di conquista dell’Antartide, compiuta all’inizio del secolo scorso da Robert Scott e Roald Amundsen. La seconda racconta ,attraverso i quadri di Van Gogh, Gauguin e altri pittori il viaggio come esplorazione della vita reale e spirituale. S Ricostruzioni tridimensionali, riproduzioni, oggetti storici, fotografie, slitte e manufatti sopravvissuti alla spedizione ci hanno trasportati al centro del Polo Sud e ci hanno permesso di entrare a far parte delle due squadre di esplorazione. Allo stesso modo l’impatto con la ricostruzione della stanza di Arlès ci ha proiettato nel mondo tormentato di van Gogh. Non c’era modo più originale di iniziare un viaggio nella vita di Vincent: le scarpe, compagne inseparabili ci raccontano della strada percorsa dall’Olanda ad Arlès. Da tutte le sue tele emergono i suoi sentimenti interiori. Ne “Il giardino dell’ospedale” traspare tutta la sua angoscia interiore e la sua voglia di scappare da quel posto; dal 1HOO·LPPDJLQH LOSLWWRUH 9,QFHQW9DQ*RJK &RUVR0DUHQFR1RYL/LJXUH$/ &RUVR0DUHQFR129,/,*85($/ 7HO)D[HPDLOODPSDGDULIODPS#OLEHURLW 7HO)D[ HPDLOODPSDGDULÁDPS#OLEHURLW aprile - maggio 2012 9DOOH6WXUD 60 l’inchiostro fresco SPORT Riportiamo due approfondimenti fatti dagli alunni dalla Scuola di Rossiglione Rossiglione tra Etruschi e Egizi LE ATTIVITA’ ECONOMICHE a ricchezza degli Etruschi si basava soprattutto sull’agricoltura sull’estrazione dei minerali, il commercio e la navigazione. Gli Etruschi svilupparono una fiorente agricoltura cerealicola, coltivavano: ulivo, vite e grano. Anche il lino era un loro prodotto,da cui ricavavano filato per gli abiti e per le reti da caccia e da pesca. I pastori allevavano: ovini, bovini e suini. I cacciatori ricavavano soprattutto la selvaggina acquatica dalle paludi ma anche: cinghiali, lepri, caprioli e cervi. Gli artigiani Etruschi erano abilissiminella lavorazione dei metalli: rame, stagno, bronzo e ferro. Producevano vari attrezzi agricoli come: vanghe, zappe e falci L Alessia Piana ma anche: coppe, vassoi e altri oggetti Elena Colajacomo preziosi. Nicolò Barigione Un altro famoso prodotto artigianale e Gabriele Zunino. era il bucchero un particolare tipo di ceramica nera, molto lucida, che gli Etruschi ottenevano mescolando argilla e carbone vegetale; con esso realizzavano: vasi, caraffe, coppe, scodelle, tazze e calici. Gli Etruschi sfruttarono il legname dei boschi per costruire navi; erano infatti abili navigatori. Per mare commerciavano i loro prodotti. Essi seppero inoltre sfruttare i giacimenti minerali in particolare modo di ferro, praticando l’estrazione e la lavorazione dei metalli con tecniche avanzate. l’inizio dell’ estate, l’attività dei contadini diventava frenetica: era finalmente venuto il moell’ Antico Egitto l’inizio mento di raccogliere i frutti del dell’ anno coincideva con lungo lavoro prima della prossila grande inondazione ma piena del Nilo. del Nilo che lasciava sul terDalla fertile valle del Nilo si rireno una sostanza detta Limo cavavano abbondanti prodotti, che lo rendeva molto fertile. quali grano, orzo, fagioli, cipolPer circa quattro mesi le, uova, datteri, fichi (tra l’estate e l’ autunecc… no) il fiume ricopriva Il raccolto veniva tutte le terre coltivate e conservato in graNel prossimo numero i bambini di Masone interviallora gli Egizi si dedinai, sotto l’attenta steranno Nonno Pino, il nonno di Simone. cavano alla costruzione sorveglianza dei funNon perdetevi l’appuntamento! di opere edilizie come zionari del Faraone templi, piramidi, opere La Redazione che dovevano riferire idrauliche ecc…. Quesull’ andamento del sti lavori facevano parte raccolto. I contadidegli obblighi che ogni ni erano considerati agricoltore aveva nei uomini liberi, ma poconfronti del Faraone. chissimi possedevaA metà novembre circa, no campi propri; la le acque del Nilo si rimaggior parte di loro tiravano e il contadino coltivava le terre del doveva mettersi al lavoFaraone, ricevendo ro: doveva arare e sein compenso appeminare finchè il terreno na il necessario per era ancora umido. Dallo vivere. LA VITA NEI CAMPI N GRUPPO DI LAVORO FORMATO DA: storico greco Erodono c’è stato riferito un sistema di aratura piuttosto curioso: gli agricoltori Egizi facevano passare sul campo un gregge di montoni. In tal modo gli animali “aravano il suolo con le proprie zampe” e affondavano le semenze nel terreno. Tra la primavera e Anteprima! GRUPPO DI LAVORO FORMATO DA: Helena, Teresa, Irene e Sanaa since 1985 l’inchiostro fresco Anno XXVI 'LUHWWRUHRQRUDULR 5LQR9DFFDUR 'LUHWWRUH UHVSRQVDELOH /XLVD5XVVR 3UHVLGHQWH *%&DVVXOR 3URELYLUL 'RPHQLFR%LVLR *UD¿FDH LPSDJLQD]LRQH $QQD%DULVRQH $OLFH3RURWWR 6LWR 'DIQH*LDFREEH 7UDWWDPHQWRGDWL *%&DVVXOR $PPLQLVWUD]LRQH *LXV\&URD]]R • Redazione di Rondinaria e Valle dell’Orba: Domenico Bisio, Marta Calcagno, Davide Ferreri, Claudia Gambarotta, Alice M. Mazzarello. • Redazione della Valle Scrivia: Antonio Coppola, Sergio Pedemonte, Giacomo Ponzano, Marisa Pessino. • Redazione della Valle Stura: Massimo Calissano, Fabio Cavanna, Marino Berti, Fabio Mazzari. • Redazione della Val Borbera e Val Lemme: Fausta Dal Monte, Arnaldo Liguori. • Corrispondenti: Luca Piana, Stefano Rivara. • Sport: Enzo Prato. • Inchiostrino: Silvia Rinaldi. UHGD]LRQH#LQFKLRVWURIUHVFRLW 7HO (GLWRUH³&OXE)OOL5RVVHOOL´6HGH/HJDOH9LD 3RUWD/HRQH&DSULDWDG¶2UED$/ 5HJ6WDPSD$/QGHO52&Q GHO 5HGD]LRQH&HQWUDOH9LD&DUD&DSULDWD G¶2UED$/WHO 5HGD]LRQH9DOOH6WXUD9LD5RPD 0DVRQH*(WHO 5HGD]LRQHGL$OHVVDQGULD9LD9HFFKLD7RULQR $OHVVDQGULD$/WHO &RQFHVVLRQDULDSHUODSXEEOLFLWj ³3XEOLWUH´$/6DQ%LDJLR 6WDPSD*H%RO]DQHWR /DWLUDWXUDGLTXHVWRQXPHURqGL FRSLH Masone 4 locali, centrale, balcone. Da ristrutturare € 68.000,00 Campo Ligure Ordinati con balcone e solaio. Soleggiati, vista aperta. € 140.000,00 Campo Ligure Comoda a mezzi e servizi, quadrifamiliare con parco privato cantina e box. Ottima esposizione. € 565.000,00 Rossiglione indipendente ordinata, con stalla, fienile e terreno. Ideale per allevamento. € 280.000,00 Rossiglione 4 locali, centro paese con balcone e solaio. Ordinato. € 98.000,00 Campo Ligure Indipendente disposta su due piani con giardino, internamente da ultimare € 120.000,00 Studio Masone s.a.s. Viale Vittorio Veneto 1bis MASONE (Ge) 010 92 36 092 • 010 97 52 142 [email protected] Masone Nuova costruzione, villette monofamiliari disposte su tre piani con giardino e box. € 250.000,00 Campo Ligure Prime alture 3 locali, balcone, solaio. Zona tranquilla e soleggiata vista aperta. € 90.000,00 61 aprile - maggio 2012 %RUJR5RYHUHWR l’inchiostro fresco La Bottega di Mastro Geppetto alla festa del Borgo Rovereto l 12 e il 13 maggio si rinnova il classico appuntamento del vecchio centro storico di Alessandria, Borgo Rovereto, la cui fattura, assai diversificata, degli edifici svela la serie di dominazioni che si sono succedute nel tempo e gli otto secoli di vita del borgo, sorto attorno alla Chiesa di Santa Maria di Castello e al suo chiostro. Tra le vie del centro, gli austeri palazzi patrizi racchiudono talvolta incantevoli giardini interni, mentre le dimore più modeste sono sovente collegate tra loro da un intrico labirintico di cortili e passaggi. La Festa di Borgo Rovereto quest’anno giunge alla sua 18a edizione. La manifestazione, nata l’anno dopo la disastrosa alluvione del 1994 per testimoniare la rinascita della città, è diventata una delle fiere più importanti della provincia. Sono circa un centinaio gli operatori di artigianato e gastronomia che affollano le vie del vecchio centro storico di Alessandria, in un’affascinante quanto suggestiva cornice fatta di eventi culturali, musicali e d’intrattenimento che animano ogni via del borgo. Le strade si animano, gli antichi cortili si aprono e fanno musica, agli angoli i cantori della poesia e i lettori della letteratura. Il tema di via Bissati, per esempio, sarà quello di dare nuova vita, nuovo uso agli oggetti vecchi; per incanto e maestria un ferro da stiro diventerà un vaso da fiori, grazie al fai da te della Bottega di Mastro I ww ottegadimastrogeppet w.lab to.c om Geppetto. Il negozio, aperto ormai dal 2007, è un vero e proprio tempio delle arti minori: decoupage, scrap-art, pittura, stencil, bijouteria,, mosaico, paste polimeriche, cucito creativo, creazione di sapone, lavorazioni in feltro, creazioni di candele dalle cen- tinaia di essenze. La Bottega di Mastro Geppetto è il punto di riferimento per tutti gli alessandrini creativi e che si sentono un po’ artisti e da quest’anno troveranno anche i nuovi prodotti del To-Do, con colori nuovi e completamente atossici. Un hobby che spesso e, soprattutto durante la crisi, diventa un mestiere inventato, grazie ai corsi per bambini ed adulti della Bottega di Mastro Geppetto. Per la festa del Borgo Rovereto, la Bottega di Mastro Geppetto, sarà presente oltre che con i suoi oggetti, proprio con i corsi per bambini ed adulti: sabato 12 maggio si avrà la possibilità di imparare il decorative e la pasta oplà, il 13 di domenica, al mattino, ci sarà un corso di pittura country, il corso della lavorazione delle paste; nel pomeriggio si prosegue con il confezionamento del bracciale stratificato, del gatto porta anelli e del bracciale con palline. I corsi sono gratuiti e vi porterete a casa l’oggetto da voi creato, solo con il costo dei materiali. La bottega di Mastro Geppetto è nata dalla passione di Federica Trucco che fin da bambina amava le candele e che di moccolo in moccolo ha creato un’azienda sempre in espansione, sua è l’Art Candle & Co che produce candele e diffusori per l’Italia e il mercato estero, e che fra poco venderà anche con l’e-commerce. La bottega di Mastro Geppetto è anche eventi, organizzazione e realizzazione degli accessori per i matrimoni, dalle bomboniere, alle lanterne, ai centrotavola, per un effetto di personalizzazione e stile delle cerimonie. Red Per la festa del borgo rovereto del 12/13 maggio 2012 Mastro geppetto presenta: L’oggetto passato e trasformato racconta una storia a nostra memoria Via Milano 46, Alessandria Lab Tel: 0131 227348 o oratorio Artistic Ar tigianale 12 maggio 2012 - Stamperia: 10:00 - 12:00 - Corso di decorative 12:00 - 13:00 - Pausa 13:00 - 15:00 - Corso di pasta oplà 15:00 - 16:00 - Corso bambini 16:30 - 18:30 - Dimostrazione gratuita WEEK END CREATIVO I corsi del 12/13 maggio 2012 sono GRATUITI, a pagamento solo il materiale che poi rimarrà vostro. 13 maggio 2012 - Stamperia: 10:00 - 12:00 - Corso di pittuta country 12:00 - 13:00 - Pausa 13:00 - 14:00 - Corso paste 15:00 - 17:00 - Dimostrazione gratuita 17:00 - 18:30 - Corso bambini 13 maggio 2012 - To-Do pasta polimerica 10:00 - 12:00 - Corso bracciale stratificato 12:00 - 13:00 - Pausa 13:00 - 15:00 - Dimostrazione 15:00 - 16:30 - Corso gatto porta anelli 16:30 - 18:00 - Bracciale con palline 62 60 l’inchiostro fresco aprile - maggio 2012 SALUTE E BENESSERE Una festa piena di tr progra RISTORANTE Speciale Basaluzzo l’inchiostro fresco gennaio aprile -- febbraio maggio 2012 2012 63 III “...Una bimba cieca riacquistò la vista nel luogo dove fu sepolto e da quel momento iniziò il culto di Bovo, il cavaliere generoso protettore degli infermi.” radizione Il Gruppo Alpini I l Gruppo Alpini di Basaluzzo quest’anno compie 20 anni essendo stato fondato nel 1992 da Sante Greggio e Agostino Motta. Attualmente l’Associazione è composta da 18 “penne nere” con Capogruppo Greggio. Il gruppo è stato uno degli artefici della rinascita della Fiera di San Bovo durante la quale si tra- sporta in processione la statua del Santo per le vie del Paese, a cui segue il tradizionale rinfresco gentilmente offerto. Qualche delegato partecipa ogni anno ai Raduni nazionali degli Alpini. Quest’anno in collaborazione con la S.M.S. il gruppo allestirà uno stand dedicato alle opere artistiche dei basaluzzesi. Intervista Zacchini prosegue da pag I I portatori del Santo nell’edizione del 2010 amma domenica 20 maggio Ore 09.00: Apertura fiera di merci varie e mostra degli attrezzi agricoli antichi e moderni Ore 12.00: Apertura Stand Gastronomico Ore 16.30: S.Messa e tradizionale Processione di San Bovo Ore 19.00: Apertura Stand Gastronomico Ore 20.00: Esibizione Centro Danze Piemonte Ore 21.00: Serata Danzante “Orch. Melody” dalle 9.00 alle 13.00: UNITÀ MOBILE AUTOEMOTECA AMBULATORIO MOBILE PER VISITE AL COPERTO Bancarelle espositive di privati che vendono merce usata alla domenica lungo il viale Comune ...e Pro Loco UN PATTO PER LA SICUREZZA S ono incominciati i lavori per il rinnovamento delle cucine a norma di legge. L’amministrazione comunale, proprietaria dei locali, al fine di ottemperare alle norme del TU 81/2008 in tema di sicurezza sul lavoro e di preparazione degli alimenti, concluderà a breve le opere di costruzione ed ammodernamento dei locali cucina dati in uso alla Pro Loco, pertanto lo sforzo economico dei due enti è rivolto a dare un servizio migliore al pubblico e rendere più sicuro il lavoro dei volontari. La Pro Loco, in collaborazione con l’Unpli - Unione Nazionale Pro Loco del Piemonte (fra l’altro è di fresca nomina Bruno Ragni alla presidenza di quelle della provincia di Alessandria) - predisporrà il piano di sicurezza e le attività di formazione per i volontari della stessa Pro Loco. E...STATE A BASALUZZO 2012 27/05 Raduno Radioamatori 23-24/06 Sagra del Pesce 14-15/07 Sagra del Cinghiale 21-22/07 Sagra del Cinghiale 1-2/09 Sagra del Pesce 15/09 Festival Internazionale “A. Lavagnino” musica e cinema IL TUO INVERNO NON È MAI STATO COSÌ CALDO... VENDITA PELLET E STUFE A PELLET VENITE A TROVARCI PER MAGGIORI INFORMAZIONI BASALUZZO VIA VECCHIA NOVI, 13/B TEL. 0143/ 489.787 in disuso. Per questa edizione mi preme segnalare una novità: grazie alla collaborazione della Confartigianato e della CNA (Confederazione artigiani di Novi) ospiteremo l’Associazione Fabbri d’Eccellenza che nei due giorni della Fiera daranno dimostrazioni pratiche delle loro lavorazioni e incominceranno a forgiare lo stemma del comune di Basaluzzo che poi, in una serata ufficiale, verrà collocato nella sala consiliare. Per la prossima edizione ho alcune idee a cui dovremo dare seguito. Prima di tutto ampliare lo spazio a disposizione delle bancarelle aprendo anche altre vie e poi pensare a un mercato a tema, magari d’abbigliamento di alta qualità di qualche zona d’Italia. Vedremo, per quest’anno mi auguro che la Fiera possa riscontrare il successo degli anni passati. 64 IV l’inchiostro fresco aprile - maggio 2012 EVENTI