Burj Khalifa Dubai

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Burj Khalifa Dubai
Durante il mio soggiorno, ho passato diverso tempo all’interno del Mall Dubai, il più grande centro commerciale,
ovviamente del mondo. Non so se sia vero, ma vi assicuro
che è tanto grande: occupa una superficie di 700 m in
lunghezza per 600 m di larghezza, su quattro piani, ed
ospita più di 1200 negozi, tutti di alto profilo: Armani, D&G, Rolex, Prada, Chanel ecc. 220 boutique di soli
oggetti preziosi (oro, perle e diamanti) oltre a negozi
di sport, elettronica e di ogni altro tipo. Il parcheggio,
giusto per capirci, ha una capienza di 16.000 posti auto.
All’interno non mancano un enorme acquario, una pista di ghiaccio olimpica, su cui svetta un schermo LED
di 20 metri per dieci con un impianto line array Meyer,
ristoranti con cucine internazionali di alto livello.
Nella piazza antistante è stata invece costruita una
grande piscina, di circa 500/600 metri e larga 200, dotata di fontana danzante con showtime ogni venti
minuti. L’impianto di diffusione sonora? Una cinquantina di sistemi Meyer.
ale comunque la pena cercare di raccontare quello che durante i giorni della nostra permanenza in questa località
siamo riusciti a captare. Una città davvero atipica, sorta
agli inizi del ‘800 e che si distingue dalle altre capitali degli
Emirati per la principale fonte di reddito: non il petrolio, come si
potrebbe immaginare, ma il commercio ed il turismo. Una città di
1.300.000 abitanti di cui solo il 10% arabi; il rimanente 90% è infatti formato da emigranti, provenienti soprattutto dall’est asiatico, impiegati nell’edilizia e nel turismo. Opere faraoniche hanno
lanciato nel mondo l’immagine di Dubai come una sorta di paese
dei balocchi: basti pensare che oltre alle spiagge calde e sabbiose
è possibile sciare e giocare a golf in mezzo al deserto.
Tutti hanno visto, almeno in foto, il Burj Al Arab, l’hotel più lussuoso al mondo, oppure lo Sky Dubai, oppure il Mall Dubai, il
centro commerciale più grande al mondo; non male anche l’aeroporto che, con l’ampliamento previsto, nel 2011 diventerà il
più grande al mondo con i suoi 140 km2. Visto l’incremento spaventoso del turismo negli ultimi dieci anni, sono preoccupato
per la mia Riviera romagnola e la mia piadina, decisamente in
concorrenza con il loro cous cous.
Insomma, se qualcosa non è la prima al mondo allo Sceicco non
piace. Non poteva quindi mancare a Dubai il grattacielo più
alto del mondo!
V
Il palazzo più alto del mondo, nella città più giovane
al mondo, in un luogo dove tutto è esagerato.
Questa è Dubai, e non è facile raccontare tutto ciò.
I piani sono 160: una ventina occupati dall’Hotel Armani, mentre quattro
piani se li è tenuti lo sceicco per farci un appartamento personale. I rimanenti saranno appartamenti ed uffici commerciali. Al piano 123° è prevista
una terrazza panoramica da cui sarà possibile apprezzare dall’alto la città di Dubai. Gli ultimi
quattro piani sono stati adibiti
a spazi tecnici per macchinari e tecnologie.
All’interno del grattacielo ci sono 57
ascensori, tutti
a marchio OTIS.
Alcuni fanno
solo una
parte di
piani,
altri il
percorso
Ma in tutta questa grandiosità non manca un po' d'Italia. Jerry Romani e
Riccardo Lancellotti lavorano infatti a Dubai per Prisme. Gli chiediamo di raccontarci qualcosa sull’inaugurazione del Burj Khalifa, le cui immagini hanno fatto il
giro del mondo: “I contatti con la Prisme risalgono a qualche anno fa – ci spiegano – durante un lavoro commissionato dalla Coemar per questa azienda Francese.
Abbiamo trovato una buona sintonia e da allora ci hanno sempre chiamato in
caso di installazioni o lavori particolari come questo.
Che genere di lavori fate?
Lavorando in questo paese, quindi per lo Sceicco, ci troviamo a fare i lavori più disparati, dai matrimoni – e quando parliamo di matrimoni parliamo di 10/15 mila
invitati, con dei budget inimmaginabili dedicati alla spettacolarizzazione – alle
convention, all’inaugurazione di nuove strutture, all’organizzazione di cerimonie varie. La Prisme è un’azienda di produzione a 360° che si occupa di tutto, dal
ricevimento all’aeroporto, all’ospitalità, fino alla creazione dello spettacolo.
Mi racconti qualche cosa su questa nuova struttura?
Questa struttura è denominata Burj Khalifa Dubai, con il nome “Khalifa” aggiunto all’ultimo momento in onore dell’Emiro di Abu Dhabi, venuto in soccorso
al suo vicino di casa con un prestito di 120 miliardi di dollari, necessario a causa
della crisi finanziaria di cui tutti sanno. Noi di solito dal vicino di casa andiamo a
chiedere un po’ di sale o due uova... paese che vai usanze che trovi. L’edificio ha
un’altezza di 828 metri, antenna compresa.
Mi sono informato sul mercato dello show business in Dubai, ed ho scoperto che
per il momento c’è solo un’azienda che domina tutto il mercato, la Prisme International, di origine francese, al 51% di capitale dello Sceicco. Per il resto, alcuni
service più piccoli si spartiscono quello che rimane.
Dimenticavo: lo Sceicco in questione è Mohammed Bin Rashid Al Maktum, attuale
Primo ministro e vice-presidente degli Emirati Arabi Uniti, nonché Emiro di Dubai.
Salito al trono il 4 gennaio del 2006, è succeduto al fratello, di cui ha continuato
la politica di investimento in grandi opere.
Burj Khalifa Dubai
L’inaugurazione del
1
2
3: Uno dei rack di dispositivi per il
trasporto e la conversione dei segnali
di controllo dell’impianto luci.
2: Riccardo Lancellotti e Jerry Romani.
1: Una colonna dell’impianto di
diffusione distribuito per lo
spettacolo delle fontane danzanti.
3
www.soundlite.it
87
unioni, di usare l’impianto già esistente, cosa che ci ha risolto un
problema non da poco: stendere un nuovo impianto fino all’ultimo
piano avrebbe comportato molto più tempo e costi molto più alti.
Quali sono i numeri di questo show?
La Prisme, come dicevamo, azienda che ha prodotto questo spettacolo, si è avvalsa di un gruppo di 300 persone, impiegate per circa
due mesi solo allo scopo di progettare e realizzare questo spettacolo della durata di dieci minuti e nove secondi, per un costo che
non è dato sapere. Se consideri che queste trecento persone sono
tutte specializzate e provengono tutte dall’estero, che i 330 Space
Cannon sono stati fatti arrivare da diversi paesi, tra cui l’America
(in parte quelli usati per l’installazione alle Torri Gemelle), si capisce
che il budget non è propriamente “low-cost”.
Alcune curiosità interessanti: la colonna sonora è stata registrata
a Parigi con musiche originali, eseguite da un’intera orchestra. Per
produrre una parte del filmato, di circa dieci secondi, in cui appare
il grattacelo in controluce, sono stati impiegati 110 Space Cannon
per l’illuminazione. Le persone che hanno lavorato all’istallazione
dei soli pirotecnici sono state cinquantatre!
unico da terra agli ultimi piani. Per l’appartamento dello Sceicco, naturalmente, è
stato previsto un ascensore privato.
Dalla posa della prima pietra all’inaugurazione del quattro gennaio, sono passati solo
quattro anni: hanno lavorato 12.000 operai,
in tre turni giornalieri. Solo assistere al cambio di turno era uno spettacolo: ad una determinata ora arrivavano circa un’ottantina
di pullman, con 4000 persone che davano il
cambio ad altre quattromila smontanti, portate nei propri alloggi per riposare. Sono prevalentemente lavoratori stranieri, provenienti
per lo più dalla vicina India, naturalmente con
un costo della manodopera molto basso. A volte anche noi ci stupiamo del lavoro che fanno
queste persone: capita che torniamo il giorno
dopo e ci troviamo una piazza nuova con tanto
di giardini e fiori dove non c’era nulla! Hanno
dei ritmi vertiginosi: per un lavoro in cui noi
normalmente impiegheremmo trenta persone,
loro ne impiegano 500, ovviamente solo grazie
al costo ridottissimo della manodopera.
Voi in particolare di cosa vi siete occupati?
Noi abbiamo fatto il progetto, e seguito tutta
l’installazione, della trasmissione dei segnali di
controllo che dalla regia servono a pilotare sia
le luci, 320 Space Cannon da 7000 W ognuno, sia
tutti i fuochi pirotecnici, l’audio e la sincronizzazione con le fontane danzanti – ci spiega Jerry –. Per la gestione di questi segnali ci siamo serviti di tre unità di controllo, due
GrandMA ed una Vector, lavorando su 14 universi DMX, il che,
tradotto, significa 7168 canali, e li abbiamo usati praticamente
tutti. I canali passano in un rack in cui alcune macchine dedicate li trasformano in universi ArtNet, per poterli trasportare
tramite rete o fibra. Per poter svolgere questo lavoro con
tranquillità, abbiamo scelto di creare un ulteriore secondo
trasporto di sicurezza, tramite un ponte radio a 5 GHz.
Fortunatamente Riccardo, facendo dei sopraluoghi, ha
scoperto che tutto il palazzo era già cablato in fibra,
e questo ci ha permesso, dopo diverse richieste e ri-
installazioni
Il progetto degli sceicchi di trasformare questo angolo di mondo in un paradiso per le vacanze è decisamente
sulla buona strada; sempre che il mercato finanziario tenga, altrimenti si rischiano forti dolori
per tutti, italiani compresi, perché abbiamo molti interessi in questa terra.
È insomma un parco divertimenti per adulti e ricchi, e con costi tutto sommato piuttosto concorrenziali. Personalmente
ho alloggiato allo Sheraton in una suite di ben
100 m2 per cinque giorni, spendendo l’equivalente
di 520 Euro, cioè il costo di una singola in un tre stelle di Milano! La corsa di un taxi per 20/30 km costa
un decina di Euro. Si mangia normalmente con 1020 Euro, ma certo se ne possono spendere molti di più
se si decide di cenare al ristorante del Burj Al Arab (“la
vela”), dove non è difficile sborsare 500 Euro a cranio.
Un consiglio da amico: se andate con la vostra fidanzata o con vostra moglie... con una donna, insomma, nascondete la carta di credito: a Dubai lo shopping è una
tentazione irresistibile!
Cosa vi posso dire di questa esperienza?
Lo show è stato veramente entusiasmante! Se volete avere una visione più esaustiva potete vedere un video
esclusivo su All Areas TV (www.allareas.tv).
Durante lo spettacolo, mentre ero intento a scattare foto, c’è stato un attimo in cui mi sono dovuto fermare,
conquistato dall’ammirazione per questo spettacolo, tanto imponente era la scenografia nella quale eravamo immersi. Uno spettacolo estremamente coinvolgente, a budget pressoché illimitato!
Massiccia presenza dunque di prodotti dell’italiana Space
Cannon di Fubine (AL).
Il “piccolo” dei due modelli usati (presente nella modesta
quantità di 320 unità!) è la testa motorizzata Ireos 4. Usando
una sorgente allo Xeno da 7000 W, Ireos 4 incorpora un
sistema di miscelazione colori CMY che utilizza filtri dicroici
anziché gel per i rapidi cambiamenti di colore, ed è dotato
di zoom, frost, otturatore e strobo meccanico. Offre un
movimento di 355° in tilt e 260° in pan, con risoluzione di
movimento a 16 bit.
L’altro modello Space Cannon usato, al suo debutto, è stato
il Ramses 2. Alto 2,5 m e con un peso di 1669 kg (senza
alimentatori o trasformatori), utilizza sei lampade allo Xeno
da 12.000 W. Ha la base motorizzata a trazione diretta che gli
permette una velocità fino a 10 rpm in pan da 360°, con un
tilt manuale fino a +75°.
Willy Lunardi
Jessica Deli’anese
Erlank Pienaar
Julie Defais
Nick Chapman
Joha Paul Gladwin
Bernard Provot
Tanguy Jacob
Fabrice Touillaud
Syed Sikander/Shan
Moreau Cedric
Simon Ransom
Xavier Brandy
Antony Moneta
Yves Waucampt
David Chkouropadsky
Denis Couturier
Alexandre Arfeuile
Gianmaria Ravetti
Jerry Roberto Romani
Riccardo Lancellotti
Nourdine Afroune
Andrew Paul Jackson
Cedric Guilbert
Julie Vifquain
Check Kirivong
Al Faris Shivam
Scott Gregory
Logistic director
Logistic assistant
Logistic site manager
Production assistant
General stage manager
Ass. to Nick
Burj Dubai stage manager
Island stage manager
Flower manager
Production logistic coordinator
Fireworks director
Fireworks logistic &
stage manager
Light supervisor
Video manager
Watchout programmer
Power supervisor
Power supervisor
Power manager – tower
Procon Space Cannon
Desk DMX control
DMX Control
Desk Light
Desk Sound-Delta Sound
Sound Manager
Electra event manager
Fountain-project manager
Generator
Scaffolding manager
Supplier
Prisme Crew
Fireworks team
Stage Manager
Logistica
Pierre Marcout
Pierre Alexander Dentant
Jean Francois Touillaud
Serge Huber
Gilles Ledos
Jean Marc Chandoo
Amir Bougtab
Tom Irthum
Federique Touillaud
Eliana Isaza
Pearl-Mareva Hippolyte
Tahrika Toraubally
Artistic director
Show director
Production director
Technical director
Visual director
Event director
Administrative director
Lighting designer
Cue manager
Asst. to artistic director
Show director asst.
Production assistant
Regia
Scheda personale
RJ45
SMPTE
converter
XLR
RJ45
RJ45
RJ45
to Tennis Zone
RJ45
DMX - Ethernet converter
DMX
NSP - Network Signal Processor
GRANDMA Full console
GRANDMA Full console
Il suono, le luci ed i pirotecnici sono stati affidati alla Delta Sound Dubai LLC, una sussidiaria
della Delta Sound di Surrey, Inghilterra. L’azienda ha fornito l’impianto audio principale ed i
sistemi di comunicazione per lo spettacolo, progettato da Andy Jackson.
Delta Sound è stata contattata da Prisme International, con cui aveva già lavorato in diverse
occasioni.
Lavorando in stretta collaborazione con il direttore creativo di Prisme, Pierre Marcout, Delta
ha coordinato il tutto in soli dieci giorni.
“La mancanza di preavviso non dipendeva da Prisme – spiega Jackson – eravamo tutti nella
stessa situazione. Non c’era nessun impegno confermato ai creativi finché la persona giusta
non avesse il foglio giusto, firmato da un’altra persona giusta, con scritto ‘Sì, dovete andare
avanti’”.
Il sistema doveva incorporare la diffusione sonora per lo schermo a proiezione largo 100 m, il
rinforzo sonoro per le fontane ed un sistema per lo svelamento della torre stessa.
“Dovevamo attivare le fontane per la versione dell’inno nazionale di Dubai ed un altro
pezzo appositamente commissionato per l’inaugurazione – continua Jackson –; ciò significa
che dovevamo fornire il timecode per interfacciare la sala controllo delle fontane, situata
a circa un chilometro di distanza. Abbiamo risolto questo problema utilizzando otto BSS
Soundweb Blu 160 ed un Blu 800. Per questo, ed anche e per il fatto che dovevamo mandare
comunicazioni fino al 157mo piano del palazzo, abbiamo steso circa quattro chilometri di
fibra ottica”.
Lo stesso timecode, fornito da Delta, è stato usato per sincronizzare le luci ed i fuochi
d’artificio che partivano lungo l’intera altezza della Torre.
“Abbiamo utilizzato un multitraccia RADAR, dell’IZ Technology, per innescare tutto, come
abbiamo fatto per tanti altri spettacoli – commenta Jackson –; lo spettacolo è stato mixato
su una console DigiDesign Profile, interfacciata con un sistema Pro Tools|HD. Lo stesso
compositore della musica era con noi in regia, a remixare le tracce originali delle sessioni
Pro Tools per poter tirare fuori il meglio del sistema”.
Sono stati inoltre utilizzati un server 360 Designs Instant Replay ed una console Yamaha
LS9‑16. L’impianto audio principale L‑Acoustics comprendeva 28 V‑Dosc, 14 dV‑Dosc, 18
SB218 Sub e MTD 112, pilotati da finali LA48 e processori XTA.
“Con tutto il programma registrato, l’operazione dello spettacolo era piuttosto semplice
– commenta Jackson –; la sfida era semmai la sincronizzazione ed il posizionamento delle
apparecchiature per le comunicazioni nei piani alti della struttura più alta del mondo!”.
Utilizzando 32 beltpack Clear‑Com 501, quattro interfacce EF701, quattro MS232 ed una
centralina MS704, con l’aggiunta di otto sistemi radio HME, il sistema di comunicazione di
servizio ha funzionato egregiamente. E, dato che il record mondiale precedente per il numero
di piani di un palazzo era 108, per difetto Delta può vantare il record per il maggior numero
di piani raggiunti da un sistema di comunicazione in fibra ottica.
optical
multi-mode optical Eth/fiber switch
RJ45
DMX - Ethernet converter
DMX
NSP - Network Signal Processor
from audio Time Code
XLR
RJ45
RJ45
Time Code out
for fireworks
GRANDMA UltraLight
console
(backup)
RJ45
DMX
Disegno fornito da
Jerry Romani.
to Space Cannons
opto-isolated
DMX splitter
DMX
DMX - Ethernet converter
RJ45
multi-mode optical Eth/fiber switch
Wi-Fi signal
directed beyond the Tower
XLR
SMPTE
converter
multi-mode optical Eth/fiber switch
optical
to Space Cannons
Wi-Fi
access point
RJ45
Emaar zone
DMX
opto-isolated
DMX splitter
DMX
DMX - Ethernet converter
RJ45
(spare)
NSP - Network Signal Processor
RJ45
Tower Floor zone
RJ45
multi-mode optical Eth/fiber switch
Tower Floor zone
optical
from Tennis Zone
NSP - Network Signal Processor
Gigabit Ethernet switch
installazioni