Vercelli - Federazione Coldiretti Vercelli

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Vercelli - Federazione Coldiretti Vercelli
COLDIRETTI
PERIODICO D’INFORMAZIONE DELLA COLDIRETTI VERCELLESE, BIELLESE E VALSESIANA - ANNO 61 n° 6 - Giugno - Luglio 2012
Direttore Responsabile Guido Gabotto - Via F. Petrarca, 35 - 13100 Vercelli - Poste Italiane. Spedizioni in a.p. - 45% - art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Stampa: Litocopyvercelli - via F. Rossi, 60 - 13100 Vercelli
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ATTUALITÀ DI S. EUSEBIO
Reduce dal lungo esilio che tuttavia mai riuscì a spegnerne l’anelito pastorale, l’amore per la
propria diocesi e per tutti i credenti del Piemonte, S.Eusebio, nel 363, fu accolto a Vercelli
dal popolo di Dio che egli aveva tanto amato con grandi, commosse e commoventi manifestazioni di affetto e gioia. Gli storici riferiscono che la gente Gli si rivolgesse esclamando "Sia
benedetto il Signore Dio nostro che ti restituì alla nostra chiesa!... Ti assicuriamo che abbiamo
conservato integro il patrimonio della fede come tu ce l'hai insegnata a viva voce e confermata con lettere dall'esilio".
Ogni anno, il 1 agosto, quando celebriamo la Solennità di S.Eusebio, protovescovo, primo
Pastore della comunità vercellese e piemontese dei credenti ci domandiamo: siamo degni eredi
di quei nostri lontani progenitori? Sappiamo quanto dobbiamo al Santo Vescovo? Ne facciamo
memoria e, soprattutto, ci domandiamo cosa Lui consiglierebbe di fare a noi, cristiani del nostro tempo, per “custodire la fede, conservare la concordia”, così come ci raccomandava in una
sua accorata lettera?
Come troverebbe, se tornasse oggi a visitarci, la sua Diocesi, questo Pastore di un “quadrante”
ante litteram (siamo sicuri che ci perdonerebbe la licenza) già che estendeva le sue cure ed il
suo amore al popolo di Dio che abitave le zone di Vercelli, Tortona, Novara, Crea, Oropa?
Di certo non resterebbe deluso del Suo successore, Padre Enrico Masseroni,
che pare avere assunto fino ad interiorizzare profondamente, anche in
accenti talvolta (ma anche così si dimostra vero epigono del Santo
primo Vescovo) di sofferenza e, sempre, insieme (di nuovo, una sintesi tutta “eusebiana”) di speranza. Anche nell’omelia tenuta lo
scorso 1 agosto (il giornale ha atteso qualche giorno per andare in
stampa, anche per offrire una sintesi di questo testo magistrale)
2012 in Cattedrale a Vercelli, Padre Enrico ha mostrato sapere
bene come attualizzare, innestandolo nella realtà e nella società di
oggi, il messaggio eusbiano. Innanzi tutto – ha detto Mons. Masseroni alla numerosa ed attenta assemblea – la comunità civile e dei
credenti sia comunità educante:”Le domande sono precise: Come trasmettere ai giovani i valori che danno un senso alla vita? Come restituire
alla famiglia il suo primato educativo? Come riportare tra i banchi di scuola
una credibile autorevolezza educativa? Come coniugare gradualmente la libertà con la responsabilità nei vari passaggi dell’età evolutiva? Oggi, nella festosa memoria del proto-vescovo,
il patrono della regione pedemontana, la domanda sembra suggerire un altro orizzonte: come
restituire alla città la sua vocazione educativa? Quando, infatti, si parla di vocazione, si allude a un’ identità personale. Ciascuno ha un suo progetto di vita, una professione, un’attitudine egemone; e si dimentica che anche una comunità, la città, ha una vocazione, un’identità.
Ogni città racconta la sua storia; anche se oggi è in atto quel processo di globalizzazione che
sembra vanificare la differenza, il particolare”.
Non manca, nel discorso dell’Arcivescovo, un appunto quasi sociologico trasmesso non senza
dispiacere. Lo scontro che in origine era tra “agnelli” e “lupi”, tra miti ambasciatori delle beatitudini e violenti ambasciatori del mondo, si è fatto più insinuante anche se non meno insidioso:” da una parte c’è una Chiesa che annuncia, educa e dà testimonianza, nonostante le
sue ombre; dall’altra si erge il muro dell’indifferenza, dell’opposizione sorda.
Il clima che si respira nella città del terzo millennio sembra essere il disinteresse nei confronti
del messaggio. La città è piena di notizie al plurale; l’unica notizia che cambia la storia del
mondo non è riconoscibile né ascoltata. L’evento di Gesù “morto e risorto” è divenuto marginale. Pertanto l’interrogativo è inquietante: Come l’educazione alla fede può fare breccia nel
muro dell’indifferenza? Come la città può ridiventare educativa?”
La lucida analisi del Presule apre tre prospettive: i segni della memoria, la riscoperta delle vestigia di una fede che è stata storie di vite vere di uomini e donne. I segni di un tempo ritrovato e restituito al proprio valore di parte di una prospettiva eterna, anche nel recupero di una
cadenza “umana” e insieme divina del “consumo” delle ore e giorni. La domenica è momento
essenziale della dinamica sociale, non solo come sospensione del tempo di lavoro, ma anche
come Pasqua settimanale. Infine, la valorizzazione degli educatori, di coloro - genitori, insegnanti, amministratori della cosa pubblica - che non devono limitarsi all’esercizio formale di
un magistero civile, ma essere testimoni della Parola che diventa storia mediante la vocazione
dei credenti alla fraternità in Cristo e tra gli uomini.
Un compito, conclude Padre Enrico, che deve risvegliare dal torpore anche quei.” cristiani
anagrafici, rassegnati al vento delle mode e ai miti della cultura del vuoto”.
Direttore Editoriale
Domenico Pautasso
Direttore Responsabile
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In redazione
Sarah Trevisan
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Redazione ed amministrazione
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N° 6-7 Giugno-Luglio 2012
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ORGANIZZAZIONE
In Piemonte, il mercato del latte resta condizionato
da forti importazioni di latte e di cagliate
È ripresa, venerdì 29 giugno, la trattativa regionale per il prezzo del latte alla
stalla. Coldiretti Piemonte evidenzia
l’importanza che riveste la ripresa delle
trattative e che è nuovamente in atto,
nella nostra Regione, una forte importazione di latte e di cagliate dall’estero. Prodotti usati da molte
industrie piemontesi per “tagliare” il
nostro latte ed abbattere così i loro
costi di produzione, con una inevitabile perdita di gusti e sapore, frutto
della tradizione casearia piemontese a
danno dei consumatori e degli allevatori.
Coldiretti ha richiesto all’assessore
Claudio Sacchetto di rilevare con urgenza dall’U.V.A.C. (l’Ufficio che monitora le importazioni agro-alimentari
nel nostro Paese) i dati, che già nel
2010, anno di ultima pubblicazione,
con un’azione di Coldiretti Piemonte
erano stati resi pubblici ed evidenziavano in maniera forte il fenomeno.
“Fenomeno sicuramente in aumento dicono Paolo Rovellotti e Bruno Rivarossa, presidente e direttore di Coldiretti Piemonte - a danno dell’economia
piemontese. Le importazioni di latte e
cagliate rappresentano una concorrenza
sleale al nostro prodotto. Se poi i trasformati vengono spacciati per prodotti caseari made in Piemonte, allora, si tratta
di una truffa ai danni dei consumatori”.
Intanto, in un incontro tenutosi venerdì 22 giugno a Roma, Coldiretti
Piemonte ha evidenziato al Commissario straordinario di Agea per la gestione delle quote latte, Paolo
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Gulinelli, la necessità dell’applicazione
totale della legge 33/2009. Uno strumento legislativo importante che
aveva e deve avere lo scopo di consentire la regolarizzazione delle multe
sulle quote latte.
Dicono Tonino Gai e Paolo Odetti
che guidano con specifico mandato
della giunta regionale la delegazione di
Coldiretti Piemonte alla trattativa regionale: “Importazioni di latte e trasformati
da una parte,
inadempienze
continue nella
gestione
delle
multe sulle quote latte
dall’altra, mettono il
mondo degli allevatori
piemontesi in una condizione di grande dif-
ficoltà non più accettabile. All’Assessorato, tramite l’intervento sull’U.V.A.C.,
chiediamo di conoscere quanto latte arriva in Piemonte dall’estero, dove arriva,
dove viene trasformato e quali prodotti a
marchio va a produrre. Ad un tavolo di
trattativa così importante, chiediamo
alla parte industriale di rafforzare e rilanciare il percorso intrapreso sull’indicizzazione del prezzo, nell’interessere del
comparto e di tutto l’indotto”.
ORGANIZZAZIONE
Nella multifunzionalità stanno i nuovi spazi dell’agricoltura
italiana: interpretare i mutamenti dell’Europa e la nuova Pac
La centralità del territorio nelle dinamiche evolutive dell’agricoltura determina
un crescente interesse della Società geografica italiana per il settore agricolo, soprattutto rispetto alle politiche di
sviluppo.
Ciò anche in conseguenza del rilievo ambientale riconosciuto al settore primario,
che attraverso nuovi metodi e modelli di
consumo promuove uno sviluppo sostenibile capace di preservare e valorizzare
la biodiversità del pianeta. Sul punto, da
una riflessione della Società geografica
sul settore agricolo, nasce il Rapporto, “I
nuovi spazi dell’Agricoltura italiana”, presentato lo scorso 25 giugno, che si propone di interpretare, alla luce dei
mutamenti dello scenario europeo e
della nuova Pac, le prospettive dell’Agricoltura italiana ed il ruolo che il settore
può assumere nello sviluppo del Paese.
Il Rapporto mette in rilievo la propensione multifunzionale dell’impresa agricola che si interfaccia con le ulteriori
attività che caratterizzano il settore, quali
la preservazione degli equilibri ambien-
tali e degli assetti paesaggistici, la produzione energetica nonché la manutenzione del territorio. La Società geografica
individua attraverso il Rapporto quali
devono essere gli obiettivi prioritari per
lo sviluppo del settore agricolo. Si evidenzia l’esigenza non tanto di accrescere
i livelli di produttività, ma di adeguare il
quadro agronomico e zootecnico nonché
le pratiche colturali alle caratteristiche
del contesto territoriale ed ai cambiamenti climatici. L’agricoltura può assumere il ruolo di traino per l’economia
locale promuovendo la crescita di legami
interattivi all’interno delle filiere alimentari per ampliare la collaborazione di settore e rafforzare il potere contrattuale
all’interno delle filiere. Condizione imprescindibile per la redditività degli investimenti agricoli e per lo sviluppo dei
territori rurali è promuovere l’apertura
dei sistemi agricoli al mercato internazionale, che richiede un accrescimento
del livello manageriale delle imprese agricole. Il Rapporto sottolinea, inoltre, a tutela del settore, l’importanza di
interventi di mercato rivolti a contrastare
i fenomeni della contraffazione, della pirateria e dell’italian sounding.
Infine, tra gli obiettivi da raggiungere, si
mette in rilievo quello dell’ “imprenditorialità”, ossia la necessità di favorire lo
sviluppo di una nuova classe imprenditoriale giovane e con una formazione che
possa rispondere, da un lato, alla sfida
competitiva posta dalla crescente concorrenza che è conseguita alla liberalizzazione dei mercati e, dall’altro, al ruolo
sempre più complesso e articolato che il
settore agricolo è chiamato a svolgere all’interno del nostro sistema-paese, soprattutto
in
un’ottica
di
multifunzionalità.
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ORGANIZZAZIONE
Il Papa a Coldiretti: “La vostra sfida contro la crisi. La Chiesa
non è mai indifferente alla qualità della vita delle persone”
“La perdurante crisi economico-finanziaria, con le conseguenti incognite, pone
gli imprenditori agricoli e ittici di fronte
a sfide inedite e certamente difficili, che
voi siete chiamati ad affrontare da cristiani, coltivando un rinnovato e profondo senso di responsabilità, dando
prova di solidarietà e di condivisione.
Considerato poi che alla base dell’attuale
difficoltà economica vi è una crisi morale, adoperatevi con sollecitudine affinché le istanze etiche mantengano il
primato su ogni altra esigenza. Occorre,
infatti, portare il rimedio là dove è la radice della crisi, favorendo la riscoperta
di quei valori spirituali dai quali poi
scaturiscono le idee, i progetti e le opere.
Come ho ricordato nell’enciclica Caritas
in Veritate, «dobbiamo assumere con
realismo, fiducia e speranza le nuove responsabilità a cui ci chiama lo scenario
di un mondo che ha bisogno di un profondo rinnovamento culturale e della riscoperta di valori di fondo su cui
costruire un futuro migliore» (n. 21)”.
È uno dei passaggi del discorso di Papa
Benedetto XVI ai dirigenti nazionali,
regionali e provinciali della Coldiretti,
pronunciato nel corso dell’udienza a
cui hanno partecipato in Vaticano i
vertici della principale Organizzazione
agricola italiana.
“La società, l’economia, il lavoro non
rappresentano ambiti unicamente secolari, tanto meno estranei al messaggio
cristiano, ma spazi da fecondare con la
ricchezza spirituale del Vangelo - ha poi
ricordato il Pontefice -. La Chiesa, infatti, non è mai indifferente alla qualità
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della vita delle persone, alle loro condizioni lavorative, e avverte la necessità di
prendersi cura dell’uomo e dei contesti in
cui egli vive e produce, affinché siano
sempre più luoghi autenticamente
umani e umanizzanti”.
“L’obiettivo che ci proponiamo è quello
di garantire un sistema di tutela sociale
ed economica in grado di assicurare il
giusto reddito alla nostra gente e un cibo
sicuro e accessibile a tutti”. Lo ha affermato il presidente Sergio Marini nel
suo discorso davanti al Papa, in occasione dell’udienza in Vaticano. “La
Coldiretti persegue i propri obiettivi alla
luce di una sana sussidiarietà e di una
fattiva solidarietà tra i soci e verso i cittadini più bisognosi. Valori questi che
applichiamo con uguale impegno in ogni
parte del Paese con lo scopo di tenere alto
il sentimento della coesione nazionale.
Sono soprattutto le parole della Caritas
in veritate, in cui Vostra Santità invita
le organizzazioni sindacali a uscire dalla
esclusiva difesa degli interessi dei propri
iscritti, per individuare nella società civile l'ambito più consono all’azione di
difesa e promozione del mondo del lavoro, che ci hanno motivato a dare vita
a un progetto che abbiamo chiamato Filiera agricola italiana. È la nostra risposta all’appello che abbiamo letto nelle
Vostre parole. È il nostro contributo per
rispondere alla difficile crisi che attanaglia tutti noi. Un impegno che da un
lato va a salvaguardia dell’identità dell’agricoltura italiana, il rispetto dell’ambiente e della biodiversità; dall’altro
garantisce ai consumatori giusta qualità
e quantità, genuinità e sicurezza degli
alimenti, conciliando i bisogni di consumatori e di produttori. Questo nostro
quotidiano impegno, coglie l’obiettivo di
ritrovare, per noi tutti e per la comunità
in cui viviamo, un diverso equilibrio fra
dimensione materiale e dimensione immateriale, agganciata a valori permanenti e non usurabili, soprattutto in
questi tempi di crisi”.
ECONOMICO
Versato l'acconto Imu su fabbricati e terreni, ora abbassare
l'aliquota: seconda rata andrà versata entro il 17 dicembre
Prima tornata di Imu anche in agricoltura. Per i fabbricati rurali ad uso
strumentale è stato versato l’acconto
di giugno (effettuato quest’anno entro
il giorno 18) nella misura del 30 per
cento mentre il restante 70 per cento
sarà liquidato con il saldo del 16 dicembre 2012.
Per quanto concerne i fabbricati rurali
(abitativi e strumentali) ancora iscritti
al catasto terreni, che dovranno essere
trasferiti a quello urbano entro il 30
novembre 2012, il pagamento dell’imposta dovrà essere assolto in
un’unica soluzione a dicembre 2012,
successivamente all’aggiornamento catastale.
Ma proprio sui fabbricati andrà a influire la norma che prevede che con
decreto del Presidente del Consiglio
dei Ministri, si possa procedere, sulla
base del gettito della prima rata del tributo, ad una modifica delle aliquote,
delle relative variazioni e della detrazione previste dalla legge, rendendo
meno gravosa l'imposta per le imprese.
In particolare, infatti, per il settore
agricolo l'abbassamento delle aliquote
prima del versamento della seconda
rata dovrà riguardare i fabbricati strumentali laddove, come si prevede, il
gettito stimato dopo l'accatastamento
andrebbe a superare il limite di 135
milioni stimati dal Ministero dell'Economia.
Per quanto riguarda la dichiarazione
Imu è precisato che deve essere presentata entro 90 giorni dalla data in
cui il possesso degli immobili ha avuto
inizio o sono intervenute variazioni rilevanti ai fini della determinazione
dell’imposta. Ai Comuni è data la possibilità di predisporre i propri regolamenti e deliberare le aliquote entro il
30 settembre 2012 (termine in precedenza fissato al 30 giugno).
Tale differimento presuppone che, in
occasione del pagamento della prima
rata, l’imposta è stata calcolata con
l’applicazione delle aliquote previste
dalla normativa di riferimento salvo
conguaglio in sede di saldo. Per
quanto riguarda i terreni agricoli, posseduti e condotti da coltivatori diretti
o Iap (Imprenditori agricoli professionali) iscritti nella previdenza agricola,
la prima rata ha riguardato il 50% dell’importo totale. La seconda rata andrà
versata entro il 17 dicembre, a saldo
dell’imposta complessivamente dovuta
per l’intero anno, con conguaglio sulla
prima rata. Il gettito stimato dal Ministero dall’Imu sui terreni è di 89 milioni di euro.
Per chi non ha rispettato la scadenza
del 18 giugno si potrà pagare entro 14
giorni con una sanzione ridotta allo
0,2% più interessi di mora (2,5%). Da
15 a 30 giorni di ritardo, la sanzione è
del 3% più la mora; oltre 30 giorni e
fino a un anno dalla scadenza, la sanzione salirà al 3,75% oltre alla mora.
In caso di accertamento però la sanzione per il mancato versamento sarà
del 30%.
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ECONOMICO
Lotta al brusone, campagna 2012
Per la quarta stagione consecutiva è
stato attivato il progetto “Lotta al Brusone”, la cui finalità continua ad essere
la segnalazione del rischio di insorgenza della malattia in campo mediante la puntuale diffusione di un
bollettino sul rischio da brusone. Il
progetto offrirà costante supporto ai risicoltori vercellesi e novaresi nel corso
dell’intero periodo in cui la coltura può
essere colpita da brusone fogliare e mal
del collo. Il progetto è coordinato dall’Assessorato all’Agricoltura della Provincia di Vercelli e supportato dai
seguenti enti: Consorzio dei Comuni
per lo Sviluppo del Vercellese, Regione
Piemonte, Fondazione Agraria Novarese, Fondazione Banca Popolare di
Novara, Università degli Studi di Pavia.
Un team di esperti della problematica
partecipa attivamente al progetto, rendendo esecutiva la rete di monitoraggio della malattia in campo. Inoltre
collaborano: per la parte tecnica l’Ente
Nazionale Risi e per la parte divulgativa le tre Associazioni di Categoria
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(Coldiretti, Unione Agricoltori e Confederazione Italiana Agricoltori) delle
Province di Novara, Vercelli e Biella, ed
Alessandria. Vi sono 7 postazioni di
monitoraggio del rischio da brusone,
appositamente selezionate per coprire
la maggior parte della zona risicola vercellese e novarese. In provincia di Vercelli: Trino V.se, Pezzana, Santhià, fraz.
Vettignè, San Giacomo V.se, Villata. In
provincia di Novara: Nibbia, Garbagna
N.se. Per ciascuna postazione di monitoraggio saranno indicati i livelli di rischio riscontrati, secondo la seguente
scala:
rischio 0-basso: condizioni scarsamente favorevoli all’insorgenza del
brusone;
rischio 1-medio/basso: condizioni favorevoli all’insorgenza del brusone solo
in presenza di un fattore predisponente
(varietà di riso sensibili, terreni leggeri,
concimazioni abbondanti);
rischio 2-medio/alto: condizioni favorevoli all’insorgenza del brusone in
presenza di più fattori predisponenti
(varietà di riso sensibili, terreni leggeri,
concimazioni abbondanti);
rischio 3-alto: condizioni estremamente favorevoli all’insorgenza del
brusone. Il bollettino di segnalazione
dei livelli di rischio da brusone sarà disponibile nel tardo pomeriggio delle
giornate di lunedì e giovedì, dal 14 giugno al 3 settembre 2012.
E PA C A
Ad Asti, XV Giornata Regionale dei Pensionati Coldiretti:
risorsa preziosa per famiglia e società
Circa 800 persone hanno partecipato
alla XV Giornata Regionale dei Pensionati Coldiretti, che si è svolta giovedì 14 giugno, in provincia di Asti, a
Monastero Bormida.
Dopo il benvenuto ai partecipanti, è
stata celebrata la Santa Messa, officiata
da Mons. Pier Giorgio Micchiardi, vescovo di Acqui, con i Consiglieri ecclesiastici di Coldiretti e, a seguire, i
dirigenti dell’Organizzazione hanno
portato il loro saluto ai presenti.
Bruno Porta, presidente dell'Associazione regionale Pensionati Coldiretti,
nonché astigiano, ha ricordato quanto
sia stato motivo d’orgoglio per la sua
provincia avere in terra astigiana i pensionati Coldiretti piemontesi che, da
sempre, sono un perno importante
dell’Organizzazione. Porta, parlando
in generale del momento di difficoltà
che sta attraversando il Paese, ha sottolineato il ruolo, più attivo che mai,
che rivestono oggi i pensionati, anche
e soprattutto per il buon funzionamento e la crescita dell'impresa agricola: “Soprattutto in un momento, come
questo, in cui crescono le difficoltà a
causa del perdurare della crisi econo-
ciale è stato sottolineato anche negli
interventi di Paolo Rovellotti, presidente, e Bruno Rivarossa, direttore
della Federazione Regionale: “La Festa
Regionale dei Pensionati è sempre un
momento molto atteso, di aggregazione,
di riflessione e condivisione. Coldiretti è
impegnata sia sindacalmente che in un
ambito più specificamente sociale per difendere e tutelare quanti hanno dedicato
una vita al lavoro nei campi, a presidio
del nostro territorio: l’impegno di Coldiretti è, ogni giorno di più, in supporto ai
nità e della genuinità di Coldiretti, costituendo la prima Bottega di Campagna Amica aperta in Piemonte.
Le sedi
Vercelli
P.zza Zumaglini, 14
Tel. 0161.261615
Operatrice: Ileana Gili
Biella
Via Maestri del Commercio, 4
Tel. 015.404532
Operatrice: Elena Gremmo
Cigliano
Piazza Don E. Ferraris, 1
Tel. 0161.44700
Operatrice: Vilma Gioito
Santhià
Via Matteotti, 58
Tel. 0161.930071
Operatrice: Marina Magnetti
Borgosesia
Viale Varallo (Pal. Lingottino)
Tel. 0163.25250
Operatrice: Barbara Barberi
mica, occorre lavorare per garantire i servizi essenziali, soprattutto nelle
campagne e nelle zone più disagiate,
dove servono dei presidi a tutela degli
anziani e dove sempre di più le pensioni
agricole sono inadeguate al costo della
vita”.
L’impegno di Coldiretti come forza so-
servizi delle Istituzioni per non lasciare
soli quanti costituiscono una risorsa preziosa e insostituibile per la famiglia e la
società”.
La giornata di festa è proseguita con il
pranzo presso l’Azienda agricola San
Desiderio, che ha segnato una tappa
storica nel percorso a tutela dell’italia-
Per ogni informazione o consulenza
ricordiamo che l'Ufficio EPACA
è a vostra completa disposizione.
Responsabile:
Gianmario Cenerini
Tel. 0161.261614
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LEGALE
Il tempo e l’acquisto nell’usucapione
Nell’usucapione, il decorso del tempo
è un elemento essenziale per la nascita
del diritto. La durata del periodo di
tempo necessario per usucapire varia a
secondo:
- della categoria del bene;
- della situazione soggettiva del possessore (buona o mala fede);
- dell’esistenza o meno di un titolo
idoneo;
- dell’esistenza o meno della trascrizione (mezzo di pubblicità dei beni
immobili e mobili registrati).
Così, mentre l’usucapione ordinaria di
immobili richiede il possesso ininterrotto per venti anni, l’usucapione “abbreviata” di immobili (ex art. 1159
c.c.) richiede che il possesso si sia protratto, ininterrottamente, per soli dieci
anni, a far data dalla trascrizione del
titolo.
A seconda della natura del bene oggetto di usucapione, la legge prescrive,
oltre alla sussistenza dei requisiti tipici
dell’usucapione abbreviata (la buona
fede del possessore; il titolo astrattamente idoneo al trasferimento; la trascrizione dello stesso), che:
- per i beni mobili non registrati, allorché manchi il titolo astrattamente
idoneo, necessario per l’acquisto a
non domino ex art. 1153 c.c., ma
sussistano gli altri requisiti appena
visti, l’usucapione si compia per effetto del possesso protratto per dieci
anni ( ex l’art. 1161 c.c.).
- per i beni mobili iscritti in pubblico
registro, il termine è di soli tre anni
di possesso continuato (ex art. 1162
10
Avvocato
Chiara Roncarolo
Avvocato
Maurizio Randazzo
Studio Legale
Randazzo&Roncarolo stp
Viale Garibaldi, 5 - 13100 Vercelli
Tel.: 0161 21 94 99-55205
Fax: 0161 60 52 53
[email protected]
comma 1 c.c.).
- l’usucapione breve delle universalità
di mobili si compia a seguito del
possesso ininterrotto per 10 anni
(ex. art. 1160 c.c.).
Occorre tener presente che non è possibile usucapire le servitù non apparenti, cioè quelle che sono esercitate
senza che vi siano opere visibili e permanenti a tale scopo.
Altro requisito essenziale dell’usucapione è la buona fede dell'acquirente.
Essa consiste nell’ignoranza di ledere
un diritto altrui, è presunta e basta che
sia stata presente al tempo dell’inizio
del possesso stesso. Tuttavia, bisogna
chiarire che la buona fede dell’avente
causa è da intendersi nel senso che
quest’ultimo deve ignorare che il suo
dante causa non era il proprietario. La
norma in esame, infatti, tende a proteggere, oltre alla sicurezza dei traffici
giuridici anche il legittimo affidamento dell’acquirente, che, al momento della consegna della res, si era
fondato sull’apparenza di titolarità del
suo dante causa.
Ultimo requisito, infine, indispensabile per l’avverarsi dell’usucapione speciale è l’esistenza di un titolo
astrattamente idoneo, nel senso che il
dante causa non è davvero il titolare
del diritto che si intende trasferire e,
quindi, il titolo sarà solo “astrattamente” idoneo al trasferimento medesimo, poiché l'effetto traslativo sarà
precluso proprio dalla menzionata assenza di legittimazione. Ora, non potendosi avere effetto traslativo, perché
nessuno può realmente trasferire un
diritto che non ha, ma perdurando la
necessità di tutelare il legittimo affidamento dell’acquirente, al legislatore
non restava altro che introdurre questa
particolare ipotesi di acquisto a titolo
originario. E’ da precisare, tuttavia,
che, ai fini dell’operatività dell’acquisto a non domino, il titolo non deve
essere nullo, ossia non deve presentare
vizi talmente gravi da essere insanabili.
Secondo la giurisprudenza e la dottrina prevalenti, comunque, i negozi
che possono venir meno a seguito di
annullamento o di rescissione ma produttivi di effetti sono da considerarsi
“idonei” a tal fine.
MOVIMENTI
Istituto Tecnico Agrario, dove la simbiosi
tra scuola e lavoro è una realtà concreta
L'Istituto Tecnico Agrario “G.Ferraris”
in questi anni ha sviluppato sinergie
con tutti gli attori del territorio, in
particolare con le associazioni di categoria con l'obiettivo di avvicinare il
mondo della scuola a quello del lavoro.
Numerose le iniziative: stage formativi, incontri tecnici e per ultimo la
partecipazione con una delegazione all'Assemblea nazionale di Giovani Impresa Coldiretti, tenutasi a Roma lo
scorso 17 maggio.
“In controtendenza rispetto all’andamento generale - dice Lella Bassignana, referente del rapporto con gli
enti territoriali - torna ad aumentare
competenze idonee sia a lavorare nelle
aziende di famiglia, portando innovazione e miglioramento, sia di trasferirle
e metterle al servizio delle aziende come
professionisti o aprendo attività proprie
nell'ambito della multifunzionalità”.
“La formazione dei nostri allievi è fondamentale - asserisce il Dirigente Scolastico Giovanna Taverna - ma lo è
ancora di più il collegamento con il
mondo del lavoro. Formazione, ricerca e
istruzione sono alla base delle azioni che
il nostro istituto persegue per portare i
nostri allievi ad affrontare con professionalità e competenze il mondo del lavoro”.
“La formazione degli imprenditori agri-
Il laboratorio dell’Istituto Tecnico Agrario, da sempre all’avanguardia
l’occupazione nelle campagne dove è giovane addirittura un lavoratore dipendente su quattro e si registra il più
elevato tasso di crescita nel 2010. Tuttavia il ricambio generazionale in agricoltura in Italia è solo del 2,6% contro il
3% europeo. Per queste ragioni riteniamo importante fornire ai nostri giovani allievi la possibilità di acquisire
coli e dei tecnici di settore - e conseguentemente dei giovani allievi che lo
diventeranno in futuro - è un tema fondamentale nella politica sindacale di
Coldiretti”, afferma il Direttore della
Coldiretti di Vercelli e Biella, Domenico Pautasso, il quale sottolinea che
“per garantire un futuro all’agricoltura,
ad essa vanno aggiunte le azioni strate-
giche portate avanti da Coldiretti negli
ultimi anni. Alla formazione vanno associate sempre le opportunità, e proprio
in questo senso si muove l’organizzazione, attraverso la creazione di percorsi
di filiera innovativi (sul riso, sul latte,
sull’ortofrutta), oppure le nuove prospettive aperte dalla multifunzionalià più
avanzata, come la vendita diretta e le
Botteghe di Campagna Amica, o come le
iniziative di agricoltura sociale (agriasili), o ancora la ristorazione, ecc.”
“Avvicinare i giovani futuri tecnici o
agricoltori alle problematiche reali della
nostra agricoltura è importante per una
crescita personale e professionale per
avere una classe dirigente agricola informata. Per questo motivo - continua Stefano Franceschina, delegato di
Giovani Impresa Coldiretti di Vercelli
e Biella - abbiamo ritenuto importante
portare una delegazione di allievi dell'Istituto alla nostra Assemblea Nazionale a Roma.
In tale occasione gli allievi hanno potuto
conoscere anche l’impegno di Coldiretti
sul versante dell’accesso al credito, con la
creazione di appositi pacchetti gestiti da
CreditAgri Italia, che nell’ultimo anno
ha assistito quasi 500 richieste di finanziamento per un ammontare di circa 37
milioni di euro erogati”.
11
i. p.
A P P U N TA M E N T I
Attività dimostrativa, da sempre tassello importante
tra sperimentazione, ricerca e divulgazione
Quante cose ci sono dietro un chicco
di riso. C’è l’attenzione e la cura degli
agricoltori, il sole, la natura. Tutto ha
inizio in primavera, con la preparazione delle risaie, ovvero dei terreni in
cui verrà seminato il riso. Si rivolta il
terreno con l'aratro, perché deve affiorare in grandi zolle la terra fresca. Le
zolle sono poi sbriciolate e livellate con
l'erpice. Dopo di che si fertilizza, per
nutrire la terra e permettere la crescita
delle piante. Dopo che le risaie sono
spianate e concimate, si inserisce l'acqua che, ricavata dai canali irrigati o
dai fiumi, entra nelle risaie. Le macchine seminatrici spargono i semi con
trattori che hanno ruote dentate di
ferro.
L'acqua difende dalle basse tempera-
Massimo Camandona, Assessore
all’Agricoltura della Provincia di Vercelli
Provincia di
Vercelli
ture notturne i semi che devono germogliare e poi le pianticelle cui daranno vita. La coltura in immersione
richiede un controllo del livello dell'
acqua durante il ciclo vegetativo. In
giugno si procede alla monda delle risaie dalle erbe che sottraggono nutrimento al riso, operazione cui erano
addette le mondine impiegate anche
per il trapianto. Dietro al lavoro delle
mondine e dei contadini c’è una storia
che è lunga una vita. Le mondine,
spinte da necessità economiche, lasciavano le loro abitazioni da maggio a
giugno per arrivare nelle risaie piemontesi. Durissime giornate lavorative
senza tregua. Alle cinque si salutava la
campagna con le gambe nell’acqua a
schiena curva. Si lavorava con gli in-
L’Assessorato all’Agricoltura della Provincia di Vercelli
in collaborazione con l’Ente Nazionale Risi
organizza la visita guidata
CAMPI RISO 2012
Martedì 4 Settembre
VERCELLI - VILLATA - GREGGIO
Ore 14.00 - Vercelli
Partenza con pullman da P.zza Pajetta
Ore 14.15 - Vercelli
Azienda “Cascina Boschine”
Campo prova densità di semina varietà Puma e Lince
Prove di confronto di gestioni dei residui colturali
Ore 15.30 - Villata
Azienda “Fabio Casalino”
Campo vetrina di varietà appartenenti
a diversi gruppi merceologici
Porteranno il loro saluto
Claudio Sacchetto
Assessore Agricoltura Regione Piemonte
Carlo Riva Vercellotti
Presidente Provincia di Vercelli
Massimo Camandona
Assessore Agricoltura Provincia di Vercelli
o
Davide Gilardino
Assessore Ambiente Provincia di Vercelli
Guido Dellarovere
Assessore Agricoltura Provincia di Biella
Marzio Liuni
Assessore Agricoltura Provincia di Novara
Ore 16.45 - Greggio
Azienda “F.lli Ariagno”
Campo vetrina di varietà aromatiche
Lino Carlo Rava
Assessore Agricoltura Provincia di Alessandria
Paolo Carrà
Presidente Ente Nazionale Risi
Ore 17.30 - Greggio
Centro Polifunzionale del Comune di Greggio
Relazioni con aperitivo
Le sperimentazioni in campo saranno illustrate da
Carlotta Caresana
Dario Sacco
Ente Nazionale Risi
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Università di Torino
Giovanni Carlo Verri
Presidente Camera Commercio di Vercelli
È stato invitato il
Ministro delle Politiche Agricole,
Agroalimentari e Forestali
Mario Catania
setti che assalivano ogni parte del
corpo scoperta. Donne tenaci, che
procedevano alla "strepa", al trapianto,
e alla "munda". Tanta fatica e qualche
momento di festa. Per quaranta giorni
il riso era la base di tutto. Per diverse
famiglie contadine quel periodo era
davvero manna dal cielo: si poteva
avere una risorsa economica in più.
Contadini e mondine lavoravano
senza indugio, dalle 5 alle 9, poi ci si
sedeva per una sosta, seduti sugli argini. C’era la "barletèra" che portava
l'acqua. Poi avanti, fino a mezzogiorno. Nel pomeriggio si continuava.
Durante alcune sere si ballava per cercare di combattere la stanchezza e il
dolore muscolare. Oggi la monda
viene fatta con prodotti fitosanitari.
Quando le piantine sono un pò cresciute si estirpano le erbe infestanti.
Dopo il diserbo, la pianticella del riso
continua a crescere, fiorisce e forma la
spiga che matura in agosto o settembre. Anche se gli anni sono passati, i
valori della tradizione restano intatti.
Oggi si punta alle tecnologie, al moderno, ma sempre tenendo lo sguardo
rivolto alle tradizioni passate. Ecco
perché l’Assessorato all’Agricoltura
della Provincia di Vercelli ha pensato
di programmare per martedì 4 Settembre nelle risaie vercellesi, la visita
guidata ai campi dimostrativi della Ba-
raggia e della Bassa Vercellese. La manifestazione è giunta alla sua quinta
edizione, ed è promossa dalla Provincia di Vercelli nella persona dell’Assessore Massimo Camandona con
l’imprescindibile apporto tecnico dell’Ente Nazionale Risi. L’iniziativa
coinvolge tre aziende (F.lli Ariagno di
Greggio- Fabio Casalino di Villata e
l’Azienda Boschine dell’Istituto Tecnico Agrario di Vercelli) che hanno
messo a disposizione i terreni per realizzare la sperimentazione in campo relativa a nuove varietà di riso, tra cui
quelle aromatiche sempre più richieste dai consumatori e nuove tecnologie.
Sottolinea l’Assessore Camandona:
“La manifestazione di presentazione
delle prove in campo, promosse dalla
Provincia di Vercelli con l’Ente Risi avrà
luogo martedì 4 settembre. Si partirà
con il pullman per vedere in campo le
prove sperimentali. Quest’anno la chiusura di questo tour pomeridiano degli
agricoltori avverrà a Greggio, dove la
Pro loco proporrà una degustazione di
panissa. È un’iniziativa che da quattro
anni la Provincia di Vercelli ha ripreso
proprio per dare la possibilità al mondo
agricolo di valutare sul campo dal punto
di vista tecnico e produttivo le molteplici
varietà e le tecniche, così gli agricoltori
possono valutare cosa sia meglio per le
proprie aziende. Non ci sono interessi a
gratificare una varietà di riso piuttosto
che un’altra, ma c’è la necessità di portare a conoscenza i dati tecnici e veritieri
di queste prove. Come tutti gli anni,
spero che ci sia una buona affluenza.
Abbiamo proprio scelto i giorni di settembre per non che certi agricoltori siano
impegnati nella raccolta”.
Il programma prevede: alle ore 14,
partenza con il pullman da Piazza Pajetta a Vercelli, alle ore 14.15 si visiterà l’Azienda “Cascine Bochine” con
Campo prova per densità di semina
con varietà Puma e Lino. Seguirà una
prova di Miglioramento Gestionale
dei Residui colturali in risicultura. Alle
ore 15.50 a Villata, nell’Azienda Fabio
Casalino, si terrà il Campo vetrina di
varietà appartenenti a diversi gruppi
merceologici. Alle ore 16.10, a Greggio, nell’Azienda dei F.lli Ariagno,
Campo vetrina di varietà aromatiche.
Le sperimentazioni in campo saranno
illustrate da Carlotta Caresana dell’Ente Nazionale Risi e da Dario
Sacco dell’Università di Torino. Poi,
proprio per assaggiare le specialità del
territorio, alle ore 17, nel Centro Polifunzionale del Comune di Greggio,
sarà previsto un momento conviviale
con aperitivo per vivere insieme il momento che precede il taglio del riso.
13
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essiccatoio Zanotti - Bruciatore per essiccatoi - Seminatrice grano e riso “Carraio” - Trattore “John Deere”
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Tel. 348.0883183
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serie 20.20 con 6.600 ore - Caricaletame “Omas”
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q.li, pari al nuovo - Rimorchio 2 ruote ribaltabile, doppie sponde, non omologato - Erpice a dischi doppi
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pompa - Cassette di plastica per raccolta uva.
Vendesi anche separatamente.
Tel. 015.542690 (ore pasti)
Vendesi per cessata attività: Mietitrebbia “John Deere”
1166 con barre mais e grano - Rincalza mais “Moreni”, 4 file, cassone acciaio grande - Macchina diserbo 15 q.li - Disco rompizolle (24 dischi) - Fresa
“Maletti”, 2,5 mt. - Spacca tronchi orizzontale “Pezzolato”, 30 q.li, nuovo. Tel. 335.6167628
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due ruote, completo di bocchettone di scarico, utilizzabile anche come vasca per cisterna gasolio.
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cancelletti. Tel. 0161.424398 / 347.0181304
A Borgo D’Ale, il 29 aprile 2012, all’età di 75 anni, è mancata all’affetto dei suoi cari la nostra associata GIUSEPPINA
SANTHIÀ. La piangono il marito Antonio Perla, la figlia Domenica con il marito Silvano e i nipoti Selene e Loris. La Coldiretti esprime le proprie sentite condoglianze.
Il 17 aprile 2012, all’età di 84 anni, è mancato all’affetto
dei suoi cari il nostro associato GIOVANNI RAVETTO, di
Alice Castello. Ne danno il triste annuncio i nipoti Maria
Teresa Occleppo, Carlo Mazza, e Lidia Ravetto con le rispettive famiglie. A tutti loro vanno le più sentite condoglianze della Coldiretti.
A Moncrivello, il 6 febbraio 2012, è mancata all’affetto dei
suoi cari ANGIOLETTA TAMIATI, di 84 anni. La piangono
i figli Giovanni e Annamaria Branca con le rispettive famiglie. A tutti loro vanno le condoglianze della Coldiretti.
Il 7 marzo 2012, all’età di 84 anni, è deceduto il nostro
associato signor GIUSEPPE FRANCISCONO, di Alice Castello. Ne danno il triste annuncio le figlie Caterina e Giovanna con le rispettive famiglie. La Coldiretti esprime
sentite condoglianze.
Il 28 gennaio 2012 è mancato LUIGI DAGO, di 83 anni. La
Coldiretti porge le proprie condoglianze alla moglie Luigina
Strambo, ai figli Ida, Eugenia, Guido, Ermenegildo, Lucia e
Margherita, e alla nipote Ilaria. Il suo ricordo di uomo semplice e onesto rimanga vivo nel rimpianto della sua famiglia
e di quanti lo conobbero e l’amarono.
A Cigliano, il 4 giugno 2012, all’età di 92 anni, è mancato
all’affetto dei suoi cari il nostro associato CARLO BELLOTTO. Lo piangono la moglie Maria Domenica Capra, i
figli Ivano ed Enzo con le rispettive famiglie. A tutti loro
vanno le condoglianze della Coldiretti.
Il 24 giugno 2012, all’età di 84 anni, è mancato GIUSEPPINO NOVELLA, di Borgovercelli. Ne danno il triste annuncio la moglie e le figlie, alle quali vanno le
condoglianze della Coldiretti.
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6
9
...a conti fatti,
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