Giovanna d`Arco - Parrocchia di Tarzo (TV)

Transcription

Giovanna d`Arco - Parrocchia di Tarzo (TV)
«Voce amica»
Voce amica
Bollettino Parrocchiale di
Tarzo
Ar fanta
Corbanese
Settembre-Ottobre 2012 - Anno XLIX - numero 5
Doroteo di Gaza, un monaco del VI secolo,
scriveva: “Pensate a un cerchio tracciato per
terra. Il cerchio è il mondo e il centro è Dio. I
raggi sono le vie degli uomini: quanto più essi
avanzano, tanto più si avvicinano a Dio e più si
avvicinano anche tra loro e viceversa”.
L’idea è semplice: quanto più gli uomini
si avvicinano a Dio, tanto più diventano
solidali tra loro, e quanto più si stringono
nell’amore tra loro, tanto più scoprono Dio
vicino. Certo, vi è anche il rischio di procedere al contrario, ossia
verso l’esterno, ed allora si spezza l’incontro con Dio e delle persone tra loro. L’autentica fede è principio di unità, non di divisione.
“Chi ama il prossimo ama, anche, Dio e viceversa” (S.
Giovanni).
E Hans von Valthasar, teologo svizzero, scrisse: “Il razzo è come un
raggio di fuoco che rapido vola verso il cielo. Raggiunto il culmine, scoppia e mille scintille discendono rapide verso la terra. La fede ti proietta
verso Dio e Dio ti rimanda in mille pezzi ai tuoi fratelli”. La fede vera
ti proietta verso Dio, ma non ti lascia sospeso; ti rimanda ai fratelli,
alla storia, alla terra. Divenuto fuoco, puoi riscaldare, trasformato in
scintilla puoi illuminare, trasfigurato in Dio diventi un seme di luce
che si rinfranca per raggiungere il gelo e le tenebre degli uomini.
Nel 1928, Mons. Montini che sarebbe divenuto Papa Paolo VI, scriveva: “Carità e verità non sono nemiche; come non lo sono scienza e
fede, pensiero umano e pensiero divino; estrema elaborazione cristica
ed estrema semplicità evangelica”. Proponeva una specie di “duetto” come accade in musica ove persino due voci agli estremi del
registro vocale, come il soprano e il basso, possono coesistere,
dialogare ricreando armonia, così deve essere tra ragione e morale,
tra Cultura e Vangelo. Come il soprano non deve abbassare il suo
timbro, né il basso ricorrere al falsetto, così la fede e la scienza devono ciascuno stare coi piedi piantati nel loro territorio, ma devono anche guardare e ascoltare ciò che nell’altro campo si presenta
e si afferma.
Papa Giovanni Paolo II rappresentava la fede e la ragione come le
due ali per spiccare il grande volo nel cielo della verità.
Luigi Pasteur diceva: “Poca scienza allontana da Dio, ma
molta scienza riconduce a Dio”.
La fede non né un reperto archeologico del paleolitico: i credenti
non temono la scienza, la ricerca, la critica, non sono chiusi in una
religiosità paurosa e cieca, non sono creduloni, ma credenti.
S. Agostino diceva: “La fede, se non è pensata, è nulla”. “Credente non è chi ha creduto una volta per tutte, ma chi rinnova
il suo credo continuamente”. “Quando l’ombra cresce, è la fine
della giornata. Quando il dubbio aumenta è il tramonto della religione”. Così scriveva Victor Hugo, perché credere non ha evidenza
automatica di un teorema, ma è una adesione intima alla verità
di una persona, che si chiama Dio.
Il pericolo
pe
è quando il dubitare si
trasf
trasforma in una tenda nera che fa
scom
scomparire quello che sta sotto, fa
scivo
scivolare nella incredulità e nella
indi
indifferenza.
d.F.
www.parrocchiaditarzo.it
UN SANTO AL MESE
Giovanna
d’Arco
Jeanne d’Arc - Patrona di
Francia
Emblemi: corona d’oro, gigli,
spada
Giovanna, il cui nome significa dono del Signore, nacque a
Domrèmy nei Vosgi, in Lorena
il 6 gennaio 1412 da una agiata
famiglia contadina, quest’anno si
celebrano i 600 anni dalla sua nascita. La sua breve vita, muore a
19 anni sul rogo, si colloca sullo
sfondo della guerra dei Cent’anni (1347 – 1453) tra Francia ed
Inghilterra. Al tempo della sua
adolescenza la guerra volgeva a
favore delle truppe borgognone
ed inglesi. Giovanna a 14 anni
cominciò a sentire delle voci da
lei attribuite all’Arcangelo San
Michele, a Santa Margherita
d’Antiochia (275-290) ed a Santa Caterina d’Alessandria (287 –
305), due giovanissime martiri,
che la invitano a vivere da buona
cristiana e soprattutto a recarsi
dal Delfino, l’erede al trono di
Francia, per indurlo a liberare il
Paese.
Lei è analfabeta, ma invia
una lettera durante la Settimana
Santa del 1429: «Gesù, Maria!
Re d’Inghilterra e voi duca di
Bedford che vi dite reggente del
regno di Francia, voi Guglielmo di La Poule, conte di Suffolk, Giovanni sire di Talbot, e
voi Tommaso sire di Scales, che
vi dite luogotenenti del duca di
Bedford, rendete giustizia al Re
del cielo. Restituite alla Pulzella
che qui è stata inviata da Dio, il
Re del cielo, le chiavi di tutte le
buone città da voi prese e violate in Francia. Ella è venuta qui
da parte di Dio per implorare il
sangue reale. Ella è pronta a far
pace, se volete renderle giustizia,
a patto che le restituiate la Francia e paghiate per averla tenuta.
E fra voi, arcieri compagni di
guerra e voi altri che siete sotto
la città di Orléans, andatevene
nel vostro paese in nome di Dio;
e se non lo fate attendete notizie
della Pulzella che ben presto vi
vedrà in grandissime disgrazie.
Re d’Inghilterra, se così non fate,
Sommario
Comunità cristiana
Cronaca locale
Notizie dal Comune
Arfanta: paese mio
Voce di Corbanese
Parrocchia di Tarzo
1-5
6-8
9-10
11-13
14-18
19-22
Alpini
Pro Loco
Ricordi
Anagrafe
Offerte
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(Segue dalla prima pagina)
io sono condottiero e in
qualunque luogo attenderò in Francia le vostre genti, volenti o nolenti le caccerò via. E
se non vogliono obbedire, tutte le farò uccidere; sono qui inviata
da parte di Dio, Re del
cielo, corpo a corpo,
per espellervi da tutta
la Francia. E se vogliono obbedire saranno nelle mie grazie. E
non pensate altrimenti,
perché non otterrete il regno di Francia da Dio, il Re del
cielo, figlio di Santa Maria, ma l’avrà re Carlo, il vero
erede, perché Dio, il Re del cielo, lo vuole […]».
Il futuro sovrano si convinse della missione divina
della giovane, Giovanna aveva 17 anni, che con la sua
presenza ed il suo coraggio riuscì a galvanizzare le truppe francesi e guidarle alla liberazione di Orleans assediata dagli inglesi l’8 maggio del 1429. Il successo fu
poi completato dall’incoronazione di Carlo VII a Reims
il 17 luglio del 1429 alla sua presenza.
Si susseguirono una battaglia dopo l’altra e qui il coraggio soprannaturale della giovane ricorda la tempra
dei condottieri dell’antico Testamento, garantiti dal Signore degli eserciti.
Vista come un’eroina inviata dal Cielo, la gente voleva toccare i suoi abiti, il suo cavallo, l’avvicinavano per
conoscere il futuro, per richiedere grazie e guarigioni.
Lasciata, poi, sola per la diffidenza della Corte, la pulzella d’Orleans non poté portare a termine la sua missione; fu ferita alle porte di Parigi e, poi, fatta prigioniera
nei pressi di Compiegne dalle truppe Borgognone, era
il 23 maggio 1430. Ceduta tramite riscatto agli inglesi
venne da questi giudicata, con iniquo processo, per eresia, idolatria ed apostasia, e condannata a morte il 30
maggio 1431 a Rouen. Durante il suo processo cui erano presenti molti prelati ed avvocati ecclesiastici, le era
stato chiesto se era in grazia di Dio ed ella rispose: «Se
non ci sono, voglia Dio mettermici, e se ci sono voglia
Dio tenermici».
Nel 1456 fu solennemente proclamata la sua riabilitazione da Papa Callisto III; beatificata da San Pio X nel
1910 e proclamata santa nel 1920 da Benedetto XV.
Jeanne d’Arc vinse il dominio straniero per volontà di
Dio e riuscì ad infondere audacia e speranza nell’esercito regio; ma gli storici concordano anche nel riconoscerle il merito di aver allontanato con il nemico anche
il Protestantesimo, che altrimenti si sarebbe innestato in
Francia.
I tratti salienti della sua santità sono la fede incrollabile e l’abbandono alla volontà di Dio. La solidarietà
con gli uomini, poveri peccatori, al cui soccorso si sente
inviata.
Secondo Charles Pèguy, uno scrittore che ha riflettuto
a lungo sulla vicenda della vergine di Orleans, Giovanna
non è solo colei che combatte per la libertà della Francia, ma una santa della solidarietà che vuole strappare i
peccatori dalla perdizione per portarli a Gesù.
Nell’Udienza generale del 26.01.2011, incentrata proprio sulla patrona di Francia, Benedetto XVI ha così
spiegato: «Il nome di Gesù, invocato dalla nostra Santa
fin negli ultimi istanti della sua vita terrena, era come il
continuo respiro della sua anima, come il battito del suo
cuore, il centro di tutta la sua vita”.
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PAPA GIOVANNI PAOLO I°
Questo anno è il centenario della naNel novembre 1975 è in Brasile e nel
scita di Albino Luciani, vescovo a Vit1977 è pellegrino a Fatima.
torio Veneto, poi Patriarca di Venezia e,
Il 6 agosto 1978 muore papa Palo VI.
infine, Sommo Pontefice con il nome di
Il 26 agosto 1978 viene eletto SomGiovanni Paolo I.
mo Pontefice con il nome di Giovanni
Luciani Albino nacque e Forno di CaPaolo I e il 3 settembre 1979 inizia con
nale (ora Canale d’Agordo) da Giovanni
una solenne concelebrazione il suo
e da Tancon Bortola il 17 ottobre 1912
Pontificato.
e nello stesso giorno ricevette il BatteIl 23 settembre va nella sua Cattesimo. Il 1 ottobre 1923 entra nel Semidrale “S. Giovanni in Laterano”, come
nario di Feltre e nel 1928 nel Seminario
vescovo di Roma.
Gregoriano di Belluno; il 7 luglio 1935
Nella notte del 28 settembre 1978
viene ordinato sacerdote dal vescovo
muore e i suoi funerali vengono celedi Belluno Giosuè Cattarossi.
brati il 4 ottobre.
E’ nominato Vicario Cooperatore
prima al suo paese e poi ad
Agordo. Nel 1937 è viceretInaugurazione dell’asilo
tore nel Seminario Gregoria1967
no di Belluno, dove insegna:
teologia, storia, diritto canonico. filosofia, storia dell’arte, patristica. Il 27 febbraio
1947, si laurea alla Università
Gregoriana di Roma con una
tesi su “L’Origine dell’anima
umana” in Rosmini. Nel 1948
è Direttore dell’Ufficio catechistico diocesano di Belluno e il
2 febbraio il vescovo Girolamo Bordignon lo nomina Pro
Vicario Generale e insegnante
di catechistica in seminario;
incarico confermato nel 1949
dal nuovo vescovo Mons. GioMons. Luciani a Tarzo:
acchino Muccin. In quell’anno Luciani
20 settembre 1959 cresimò 61 ragazzi
pubblica il libro “Catechetica in bri05. 02.1961 - per Ia Visita Pastorale, 33
ciole”, con traduzione anche in lingua
cresime
portoghese. Il 6 febbraio 1954, il ve02.06.1963 - per 36 cresime
scovo Muccin lo nomina Vicario Gene19.06.1966 - per 41 cresime
rale. Il 4 dicembre 1958 viene nominato
09.06.1968 - per 49 cresime
vescovo di Vittorio Veneto e consacrato
27.04.1969 - per 31 cresime
a Roma dal Papa Giovanni XXIII il 27
27.04.1969 - per IIa Visita Pastorale
dicembre 1958. L’11 gennaio 1959 enI Cresimati, della Parrocchia di Tarzo,
tra nella nostra Diocesi e il 10 ottobre
dal Vescovo Luciani sono stati 466.
1959 inizia la sua Prima Visita PastoraVenne in parrocchia, anche, per inle che termina il 1 novembre 1963.
contri con i genitori.
Partecipa dall’inizio, 11 ottobre 1962,
al Concilio Ecumenico Vaticano II.
Come si svolgeva la visita pastoIl 2 giugno 1964 inizia la seconda
rale: La settimana prima incontrava tutVisita Pastorale, che interromperà il 15
ti i ragazzi del catechismo, uno per uno,
dicembre 1969, quando papa Paolo VI
firmava il quaderno attivo, incontrava
lo nomina Patriarca di Venezia.
i membri della Giunta Parrocchiale, i
E’ a Roma l’8 dicembre 1965 per la
Fabbricieri, il Consiglio affari economichiusura del Concilio Vaticano II.
ci e il Consiglio pastorale parrocchiali;
Il 16 agosto 1966 fino al 2 novembre
l’Azione Cattolica, le autorità; visita al
visita la missione diocesana in Burundi.
Cimitero ed alle chiese della parrocL’8 febbraio 1970 fa l’ingresso a Vechia; controllava i registri canonici (Batnezia. E nell’ottobre inizia la Visita Patesimo, Cresima, Matrimoni, Morti, Restorale.
gistri dell’amministrazione). Poi le visite
E’ a Roma per il Sinodo dei vescovi
agli anziani ed ammalati, anche a piedi.
nel 1971, nel 1974 e nel 1977.
Visitò anziani e ammalati a Nogarolo,
A Venezia il 16 settembre 1972 riceColmaggiore, Fratta, Introvigne, Prave la stola pontificale da papa Paolo VI
pian, Rive S. Pietro e al centro.
e nel 1973 viene nominato Cardinale.
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R ICOR DO di «LUCIAN
I
Voc
dal sociologismo, cose peraltro
La gioia
di tutto rispetto anche per lui e
nella giusta misura assunte e
della fede
raccomandate. Tre cose ispira-
A
lessandro Manzoni, così descrive il
Card. Federigo Borromeo: “La sua vita
è come quella di un ruscello che, scaturito
limpido dalla roccia, senza ristagnare, né intorbidarsi mai, in un lungo corso per diversi
terreni, va limpido a gettarsi nel fiume. Badò
fin dalla puerizia a quelle parole d’abnegazione e d’umiltà, a quelle massime intorno
alla vanità de’ piaceri, all’ingiustizia dell’orgoglio, alla vera dignità e ai veri beni, che
vengono trasmesse da una generazione all’
altra nel più elementare insegnamento della religione. Badò a quelle parole, a quelle
massime, le prese sul serio, le gustò, le trovò
vere; vide che non potevano essere vere altre
parole e altre massime opposte, che pure si
trasmettono; propose di preder per norma
dell’azioni e de’ pensieri quelle che erano il
vero” (A. Manzoni, I Promessi Sposi, cap.
XXII).
Penso proprio di non forzare, se mi permetto di veder rispecchiato Albino Luciani
nell’acqua del “limpido ruscello”. Sgorgato
tra le splendide e maestose montagne di Canale d’Agordo, esso va a gettarsi, fiducioso,
senza ristagni né intorbidarsi, tra le braccia
del suo Signore, dopo un corso per diversi
terreni a Belluno, a Vittorio Veneto, a Venezia e a Roma,. Egli trovò vero, gustò e prese
sul serio l’insegnamento della Parola di Dio,
trasmessa dalla Chiesa, dai genitori Giovanni
e Bortola, e dagli educatori: la prese per “norma”. Di essa si fece “postino”, desiderando
che tutti potessero accoglierla e gustarla,
avendola egli, prima, presa sul serio e trovata
vera.
La “memoria” di quei 33 giorni di Pontificato, spuntati con i fulgori della Pentecoste,
si congiunge anche al dono di “grazia” per
quanti ritrovarono la “nostalgia” di sentire la
voce di “casa” e ripercorsero la strada della
Chiesa, diventata per alcuni “erbosa”. Trovarono “eco” le sue parole di direzione per
sostenere la fede, per rassicurare che nessuna
barriera artificiosa impedisce la solidarietà e
per riaffermare che Dio non abbandona nessuno.
Mons. Gioacchino Muccin, vescovo di
Belluno, disse di Luciani: “Nella sua vita di
pastore d’anime non ci fu mai nulla di clamoroso, di sensazionale. Assennatezza sì, e
modestia, semplicità, umiltà, pietà, dottrina,
cultura e i talenti suoi tutti evangelicamente impiegati e trafficati nel sacro ministero a
pro delle anime. Ma con un atteggiamento di
fanciullo buono che spende giudiziosamente
i soldarelli ricevuti da un Altro: non suoi.
Luciani mirava alle anime, a combattere il
peccato, a donare la pace. Non si lasciò suggestionare dall’efficientismo macchinoso e
burocratico, dalle strutture, dalle statistiche,
rono la sua attività pastorale:
la luce della verità rivelata, il
sale della sapienza, la santità
della vita. E il popolo toccò con
mano che il Vescovo, il Patriarca, il Papa; credeva in quello
che diceva e viveva, come diceva, dover vivere un cristiano”. Papa Giovanni Paolo I si
è avvicinato alla luce di Cristo ed è diventato
luminoso; si è avvicinato alla Bontà e divenne buono e seminatore di serenità e di gioia. “Se Cristo, scriveva egli, avesse avuto un
volto da funerale e un fiero cipiglio non poteva certo attirare sciami di bambini, che Lo assaltano, Gli tirano la veste inconsutile, Lo disturbano nelle sue prediche e frotte di uomini
e di donne per giorni, fino da farli dimenticare del mangiare. Cristo poteva sorridere,
ha fatto sorridere soprattutto il loro cuore, il
loro spirito in modo sempre molto gentile.
Si prendono più mosche diceva, riferendo il
pensiero di S. Francesco di Sales, “con una
goccia di miele che non con un barile di aceto”. “Dove tutti sono seri si sta a disagio e
non si vede l’ora di scappare. La casa, in cui
non ci sia almeno qualche volta un po’ di festa, di canto, di musica, di scherzo, diventa
inabitabile”. “Un santo triste - diceva S. Teresa d’Avila - è un tristo santo”. E a chi le
parlava di una monaca santa sì, ma piuttosto
cupa, Teresa rispose: “Temo che colei abbia
mal di fegato più che santità”. In Spagna la
si chiamerebbe “Suor Dolores de Panza”. Lei
era solita fare questa preghiera:”Liberami,
Signore, dalle devozioni sciocche e dai Santi
con la faccia acida”. S. Francesco di Assisi
era chiamato il “giullare di Dio, il santo della
perfetta letizia. E S. Tommaso Moro: “Dammi Signore, una buona digestione e naturalmente anche qualcosa da digerire. Dammi il
senso del ridicolo”.
“La Parola di Dio dice che Dio ha disegnato il nostro nome sul palmo della mano” e
Luciani spiegava: - Se lassù in Paradiso Dio,
per caso, ha un tavolo, su quel tavolo c’è la
mia fotografia e mi tiene continuamente davanti ai suoi occhi: non si dimentica il Signore! Quando ti sei confessato e vieni via con
l’anima che ti canta, allora capirai e dici:
Signore, quanto sei stato buono; Signore, io
non dimenticherò più la bontà e la misericordia che hai avuto verso di me. E questa è una
spinta a fare meglio, ci sarà forse qualche
altra caduta, ma certamente anche la brutta esperienza sarà stata salutare”. Era solito
raccontare: “Quando ero scolaretto delle elementari, la maestra mi consegnava, all’inizio
dell’anno scolastico, un quaderno nuovo. Io
dicevo a me stesso: voglio mettere tutto l’impegno per non sciuparlo, per prendere delle
belle classificazioni. Ma, ahimè! dopo qualche giorno gli angoli si arricciavano, qualche
macchia di inchiostro mi era scappata dal
pennino, qualche errore e qualche brutto voto
non facevano del mio quaderno un capolavoro, ed allora non vedevo l’ora che la maestra
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me ne desse un altro di nuovo. La stessa cosa
fa il Signore con noi; ci dice: dammi qua il
quaderno vecchio e pieno di sgorbi della tua
vita, io te ne dò un altro nuovo; il tuo è pieno
di peccati, io te ne offro uno pieno di bontà;
puoi tornare da capo, incominciare una vita
nuova, come rinascere dà nuovo. Allora bisognerebbe suonare le “campane di Pasqua”
e questa gioia si dovrebbe leggerla sul volto
dei cristiani, che potrebbero fare “buona propaganda” a Cristo”.
La stampa ha sottolineato la gioiosa presentazione del messaggio evangelica di Papa
Giovanni Paolo I. La fonte, l’origine scaturiva dall’interiorità, dall’unione con Dio,
dalla donazione e sublimazione dello spirito,
esercitato alla pratica della carità. Tale “radice” fioriva in manifestazione di linguaggio
e gesti trasparenti di calore, grazie all’amore
di cui il Papa era tanto ricco e per l’accento
misericordioso della sua evange1izzazione.
Era un par1are fresco, vivo, schietto, popolare in attualissimo servizio del Vangelo, per
ogni uomo. Le fonti della sua cultura spaziavano, oltre alla conoscenza di quella teologica, ai romanzieri, scrittori di teatro, poeti
e saggisti, con predilezione per gli autori del
mondo anglosassone, forse per un congeniale
senso della misura e dello humour, che attiravano la sua attenzione di lettore assetato
di conoscere e di gustare il bello e il bene
ovunque si trovasse e ne rimase “incantato”.
Egli ci ha fatto scoprire la certezza della verità, di quei valori trascendentali che sono il
grande patrimonio della nostra fede. Luciani ha parlato in modo pacato, comprensibile
per tutti. Si è fatto semplice e sorridente per
trasmettere il messaggio di verità del Vangelo. Ci ha fatto sentire contenti di essere cristiani, di non essere dei “sorpassati” che non
hanno più niente da dire. Ci siamo accorti
che abbiamo anche una carica ideale di quei
valori di sempre che hanno permesso ieri di
costruire una civiltà, gli unici capaci domani
di aprire nuove strade all’uomo.. “Il vero “alleluja” lo canteremo in Paradiso; quello sarà
l’alleluja dell’amore pieno ed eterno; questo,
di adesso, è l’alleluja dell’amore affamato,
cioè della speranza”.
Nella Piazza Giovanni Paolo I a Vittorio
Veneto, a fianco della Cattedrale, si scorgono
tre grandi querce, un bellissimo albero di olivo piantati in un prato verde, poco più avanti
si “incontra Luciani”, che con le mani protese e con il viso sorridente sembra voglia “accompagnarsi” al passante. E la scena richiama quella dei due viaggiatori di Emmaus, ai
quali il Signore Gesù si unisce nel viaggio e
spiega loro la Scrittura e fa “ardere il cuore”. Luciani continua a seminare e infondere
serenità presentando l’olivo della pace e le
tre querce: della fede, della speranza e della
carità. E allora si può andare avanti, sereni,
perchè in buona compagnia. E la fortezza
viene quando si ha tanta fiducia nel Signore e
la gioia del Signore fu la sua forza.
Questa potrebbe essere la “Enciclica” non
scritta ma vissuta, di Papa Giovanni Paolo I.
Don Francesco Taffarel
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Settembre-Ottobre 2012
MAMMA MARGHERITA
continuazione
Dall’autunno del 1835 all’estate del 1841 Giovanni Bosco vive
nel Seminario maggiore di Chieri.
In quel vasto edificio, ex-convento dei Filippini e adattato a Seminario nel 1828 dall’Arcivescovo
Chiaveroti, per otto mesi all’anno
i seminaristi conducono una vita
quasi monacale. L’orario della
giornata è preciso, spacca il minuto. E tutto segnato su un cartello appeso in qualche angolo, accanto a una campanella. Una filza
di ore, mezz’ore, quarti d’ora.
Ad ogni scadenza il «campanaro» s’avvicina alla campanella,
la scuote. A quel tintinnio tutta
la comunità dei seminaristi esce,
entra, parla, si tuffa nel silenzio,
studia, prega. La sveglia suonava alle 5. Era già pronta l’acqua
fresca nelle lunghe vasche. Poi
la fila dei seminaristi si snodava
verso la chiesa per la Messa quotidiana (alle ore 7). Seguivano la
colazione, la scuola, il pranzo, la
ricreazione, poi ancora la scuola,
lo studio, la cena. Alle 21 le preghiere della sera e subito dopo il
riposo. Alle 5 del mattino dopo,
quando l’aurora non baluginava
ancora, si ricominciava da capo,
sempre da capo, per otto mesi.
Pranzo e cena in silenzio, durante
i quali si ascoltava la lettura della
Bibbia in latino e poi della Storia
della Chiesa.
Giovanni Bosco, appena giungeva al Sussambrino, s’immerge-
va con Giuseppe e la mamma nel
pieno dei lavori estivi. Trovava
naturale deporre il vestito nero e
unirsi a loro a mietere il grano a
falciare l’erba, a spampinare e poi
a vendemmiare. Felici del buon
raccolto, i Bosco e i Febbraiosi
lanciavano frizzi scherzosi da un
filare all’altro, cantavano a gola
spiegata, si inginocchiavano insieme a pregare l’Angelus quando le campane di Castelnuovo e
di Buttigliera intrecciavano i loro
squilli a mezzogiorno. E che gioia sedersi poi insieme sull’erba,
dopo aver tolto con delicatezza
dalle foglie verdi il pane, il salame, e la bottiglia di vinello che si
passavano l’un l’altro dopo aver
bevuto a garganella. Era allegria
vera, rumorosa, benedetta dal Signore.
Quando venivano le prime
piogge d’autunno, e il Seminario
era ancora lontano perché la scuola ricominciava il 3 novembre,
Giovanni impugnava la pialla,
faceva risuonare il soffietto della
forgia, rimetteva a nuovo le zappe
e le vanghe, e batteva ritmato sul
ferro i falcetti il cui filo si era consumato nel grande lavoro estivo.
Nelle mattinate fresche arrivavano anche giovanissimi studenti, a cui Giovanni dava sorridendo
ripetizioni di latino. Si chiamavano Giovanni Bertagna (che diventerà Vescovo a Torino e testimonierà per la beatificazione di Don
IL CATECHISMO
* Perché la professione di fede inizia
con: “Io credo in Dio” ?
Perché tale affermazione è la più importante, la fonte di tutte le altre verità sull’uomo e
sul mondo e di tutta la vita di ogni credente
in lui.
* Perché professiamo un solo Dio?
Perché egli si è rivelato al popolo di Israele come l’Unico, quando disse: “Ascolta,
Israele, il Signore è uno solo, non ve n’è altri”.
Gesù stesso lo ha confermato: Dio è l’unico
Signore. Professare che Gesù e lo Spirito
Santo sono anch’essi Dio e Signore non introduce alcuna divisione sul Dio Uno.
* Con quale nome Dio si rivela?
A Mosè Dio si rivela come il Dio vivente, il Dio di Abramo, di
Isacco, di Giacobbe. Allo stesso Mosè Dio rivela il suo nome
misterioso “Io sono Colui che sono” [YHWH]. Il nome ineffabile
di Dio già nel tempo dell’Antico Testamento fu sostituito dalla
parola “Signore”. Così nel Nuovo Testamento, Gesù, chiamato
Signore, appare come vero Dio.
* Solo Dio “è”.
Mentre le creature hanno ricevuto da Dio tutto ciò che sono
e che hanno, Dio solo è in se stesso la pienezza dell’essere e
di ogni perfezione. Egli è “Colui che è”, senza origine e senza
fine. Gesù rivela che anch’egli porta il Nome divino “Io sono”.
(Catechismo della Chiesa, compendio, nn.36-39).
Bosco), Giorgio Moglia (il bambino che l’aveva visto guardiano
di mucche alla sua cascina), e altri ragazzetti. Giovanni fa scuola
con amorevolezza, e le poche lire
che le famiglie dei suoi alunni gli
danno serviranno per comprare i
libri scolastici del prossimo anno.
L’oratorio sotto gli occhi del
parroco
Alla domenica, quando i lavori
si fermano, Giovanni Bosco scende a Castelnuovo, e sotto gli occhi
del parroco don Cinzano dà vita a
«una specie di oratorio». Dopo la
Messa e nel pomeriggio fa con i
ragazzi «piacevoli ricreazioni».
Non si scatenano in giochi movimentati, perché arrivano da una
settimana di lavoro faticoso e anche loro hanno voglia di riposarsi.
«Li trattenevo in racconti, in canti di laudi sacre. Anzi, osservando che molti erano già inoltrati
negli anni, ma assai ignoranti
nelle verità della fede, mi davo
premura d’insegnare loro anche
le preghiere quotidiane ed altre
cose più importanti in quella età.
Intervenivano circa cinquanta
fanciulli, che mi amavano e mi
ubbidivano, come se fossi stato il
loro padre»
Il pane e il vino della madre
Nel Seminario di Chieri, Giovanni Bosco compie prima due
anni (1835- 37) di studi filosofici,
chiamati rispettivamente “logica”
e “fisica”. Nel 1837 inizia i cinque anni di studi teologici. Per
concessione dell’Arcivescovo,
Giovanni li riduce a quattro, dando però tutti gli esami regolari.
Nella primavera del 1839, dopo
un inverno di studi intensissimi
e dopo le violente emozioni causate in lui dalla morte dell’amico
Luigi Comollo, viene colpito da
una forma seria di esaurimento.
I sintomi sono classici: perdita
del sonno e dell’appetito, dimagrimento accentuato, tristezza e
tendenza ad isolarsi.
Mamma Margherita, avvisata
che suo figlio è a letto da parecchi
giorni e non riesce a riprendersi,
viene a trovarlo portandogli un
grosso pane di miglio cotto nel
forno di famiglia e una bottiglia
di vino vecchio. È commovente
il gesto di questa contadina di 51
anni. Le hanno detto che il figlio
è ammalato da tempo, e lei sa che
per molti contadini la malattia che
viene al termine della primavera
è la denutrizione, quando i sacchi della farina sono quasi vuoti
e fino al prossimo raccolto non
si riesce a mangiare abbastanza.
Anche la medicina è una sola: nutrirsi bene, masticare buon pane e
bere buon vino. Sulle colline si sa
poco delle altre malattie dai nomi
difficili.
E Giovanni non vuole mortificare sua madre rifiutando i suoi
doni, che pure gli danno nausea
come ad ogni depresso. Sta al
gioco. Incoraggiato da lei prende
un pezzettino del pane croccante, e lo spinge giù con un sorso
di vino. E sempre incoraggiato da
lei va avanti. A sorsi e bocconi il
pane è mangiato, il vino bevuto.
E mentre Margherita raccoglie le
briciole che hanno invaso il letto,
Giovanni sente arrivare un sonno
pesante “che durò una notte e due
giorni consecutivi”.
Don Bosco è sacerdote.
Le campane di Castelnuovo
Sabato 5 giugno 1841, Giovanni Bosco è ordinato prete dall’Arcivescovo di Torino, Luigi Fransoni. L’ordinazione avviene nella
chiesa dell’Arcivescovado dedicata alla Madonna Immacolata.
Don Bosco ricorderà: “Ho celebrato la mia prima Messa nella
chiesa di San Francesco di Sales,
assistito dal mio insigne benefattore e direttore don Giuseppe
Cafasso.”.La sua seconda Messa
don Bosco volle dirla all’altare
della Consolata, nel grande Santuario della Madonna in Torino.
Il giovedì seguente era la festa
del “Corpus domini”. Don Bosco
disse la “prima Messa” al suo paese. Le campane avevano suonato
e squillato a lungo. La gente era
ammucchiata nella grande chiesa parrocchiale per vedere «il
figlio di Margherita che è diventato prete». La sera di quel giorno, Mamma Margherita cercò di
averlo un momento solo per sé, e
gli disse: «Sei prete, dici la Messa, da qui avanti sei dunque più
vicino a Gesù. Ricordati però che
cominciare a dir Messa, vuol dire
cominciare a soffrire. Non te ne
accorgerai subito, ma a poco a
poco vedrai che tua madre ti ha
detto la verità. Sono sicura che
tutti i giorni pregherai per me, sia
ancora io viva, o sia già morta.
Ciò mi basta. Tu da qui innanzi
pensa solamente alla salvezza
delle anime e non prenderti nessun pensiero di me»
(Da “Mamma Margherita”,
LDC Torino)
(continua)
Settembre-Ottobre 2012
«Voce amica»
I PAPI
DELLA CHIESA
187. MARTINO IV, francese, 22/23.3.1281 –
28.3.1285
Simone de Brion canonico della Diocesi di Tours e cancelliere di Luigi IX di Francia, e cardinale nel 1261, aveva
guidato per incarico di Urbano IV la delegazione che nel
1264 aveva nominato Carlo d’Angiò re di Napoli e della Sicilia. Eletto dall’intervento di Carlo d’Angiò, dopo uno dei più
tempest
tempestosi e lunghi (sei mesi) conclavi della storia.
Martino IV. Sostenitore degli Angioini anche quanMarti
do i siciliani si sollevarono (I Vespri Siciliani) per
pas
passare sotto gli Aragonesi nel 1282. Ma la flotta
angioina fu sconfitta a Malta nel 1284 e lo stesso
ang
figglio del Re, detto Carlo II lo Zoppo, venne fatto
prigioniero. Martino IV scomunicò Pietro III di
pri
Ar
Aragona e promosse contro di lui una crociata,
che però fallì. I romani contestarono l’azione del
Papa e costrinsero il Martino IV a tenersi lontano
da Rom
Roma, risiedeva a Orvieto e si rifugiò poi a Montefiascone e a P
Perugia, dove morì il 28.3. 1285.
188. ONORIO IV, romano, 2.4.1285 – 3.4.1287
Nipote di Onorio III, Giacomo Savelli, cardinale diacono di
Maria in Cosmedin, venne eletto papa dopo
Santa M
conclave di quattro giorni e prese il nome di
un co
Onorio IV. Si preoccupò di svolgere una politica
Ono
di riconciliazione. Revocò le leggi contro il clero
che erano state promulgate a Firenze, Bologna e
ch
l’interdetto di Martino IV contro Venezia; annull’in
lò la rinuncia di Carlo II d’Angiò alla Sicilia. Assunse però una posizione ambigua nei confronti
sun
d’Asburgo, al quale aveva promesso
di Rodolfo
R
incoronazione, fissandone la data che poi lasciò
la inco
cadere, ccreando imbarazzi nei rapporti tra Chiesa e
Impero. Fu molto attento alle missioni destinate all’oriente,
tanto che impose l’insegnamento delle lingue alla Università di
Parigi e sostenne gli Ordini Mendicanti. Morì il 3 aprile 1287.
189. NICCOLO’ IV, Ascoli, 22.2.1288 – 4.4.1292
Girolamo Masci primo papa francescano della storia. In seguito a var
vari malanni tra cui la peste che aveva ucciso sei
cardina
cardinali, il Conclave si era riunito sull’Aventino a
Rom
Roma, ma non pervenne ad alcun risultato perché
alcu
alcuni elettori preferirono allontanarsi impauriti d
dal contagio della peste. Era rimasto un solo
car
cardinale coraggioso, Girolamo vescovo di Palestr
strina e francescano. Dopo che aveva aspettato
qua
quasi un anno senza paure, venne eletto il 22
feb
febbraio 1288. Uomo di esperienza e di grande
umilt
umiltà venne accolto con favore dai romani che
lo voll
vollero senatore. Quando Roma fu investita di
nuovo dalla
dall peste, egli si trasferì a Rieti, dove ricevette
Carlo II d’Angiò, che giurò fedeltà alla Chiesa. Sostenuto dal
Papa Carlo II entrò a Napoli nel giugno 1289 con il proposito
di riconquistare l’Italia meridionale e la Sicilia. Nel frattempo
Niccolò IV dovette intervenire nella lotta a Roma tra i partiti dei Colonna e degli Orsini. Egli rivolse molta attenzione
alle missioni in Persia e nel 1289 inviò in Cina Giovanni da
Montecorvino, fra mongoli e tartari, utilizzando il suo prezioso
apporto. Fu un fallimento la crociata contro i mussulmani, e
dovette registrare nel 1291 la storica caduta di San Giovanni
d’Acri. Niccolò IV pose la prima pietra per la costruzione del
Duomo di Orvieto e fece realizzare la decorazione di S. Maria
Maggiore, dove dispose di essere sepolto dopo la morte, avvenuta il 4 aprile 1292.
pagina 5
à
t
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u
m
o
C
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l
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invit
Unità Pastorale “dei Laghi”
Nell’”Anno della Fede” voluto da Papa Benedetto XVI in occasione del 50° anniversario dall’apertura
del Concilio Vaticano II° l’Equipe dell’Unità Pastorale
“dei Laghi” propone a tutti i laici di buona volontà delle
parrocchie che la compongono, un cammino formativo
itinerante con incontri aperti a tutta la Comunità. Il percorso strutturato in 5 serate alle ore 20,30 ha come tema:
“IL CREDO”: La nostra Professione di Fede
Lunedì 22 ottobre 20.30
– Chiesa Parrocchiale di
Corbanese
Tema: “IL CREDO” – Parte Ia ; Rel: d. A. Sartori
Lunedì 19 novembre – Oratorio Parrocchiale di Tarzo
Tema: “IL CREDO” – Parte IIa; Rel: d. A. Sartori
Lunedì 10 dicembre 2012 – Saletta Canonica di Revine
Tema: “IL CREDO” – Parte IIIa; Rel: d. A. Sartori
Lunedì 21 gennaio 2013
– “Sala della Comunità” di Lago
Tema: “Conoscere con la sapienza dell’arte e del
messaggio sacro gli affreschi
del “Credo degli Apostoli” conservati nella Chiesetta di
“S. Martino” in Fratta”
PARTE Ia; Rel.: Dott.ssa C. Falsarella
Lunedì 18 febbraio 2013 ore 20.30
– Oratorio Parrocchiale di Tarzo
Tema: “Conoscere con la sapienza dell’arte e del
messaggio sacro gli affreschi
del “Credo degli Apostoli” conservati nella Chiesetta di
“S. Martino” in Fratta”
PARTE IIa; Rel. Dott. G. Mies
GIOVANI CHE SI FANNO ONORE
Ambra De Polo di Giorgio e di Altoè Egle, il
26.09.2012 ha conseguito presso l’Università de-gli Studi di Padova, facoltà di Ingegneria, la laurea
Triennale in Ingegneria per l’Ambiente e il Territorio discutendo la tesi: “ Indagine sperimentale sulle onde trasversali stazionarie indotte da una
schiera di cilindri attraversati da una corrente d’acqua“.relatore Prof. Andrea Defina .
Alice
Ali D’Altoè di Remigio e Milva Farao
raon ha conseguito giovedì 4 ottobre, con il punteggio di 103/110, la Laurea in Scienze Motorie,
teg
Sp
Sport e Salute, presso la Facoltà di Medicina e
C
Chirurgia dell’Università di Parma, discutendo la
te
tesi: “Il ruolo dello Yoga nel controllo emozionale e
nel
nella preparazione psico-fisica dell’atleta”, Relatore
Prof
Prof. Marco Vitale, Tutore Prof. Eros Selvanizza.
Thomas D
Dal Cin di Giancarlo e di
Possamai Rosa si è laureato il 27 settembre 2012
2
alla triennale di “Scienze e tecniche psicologiche”’ dell’Università di Trieste discutendo la
tesi avente per titolo “Struttura e funzione della
corteccia frontale nella dipendenza da alcol”.
«Voce amica»
p g
pagina
6
Nell’ambito degli eventi col
collegati alla Festa della Castagna
sabato 13 ottobre è stato presentato il libro “L’arte di mangiar bene”. Si tratta dell’ultima
opera realizzata da Antonio
Pancot, classe 1922, ex dipen-
ddente comunale, alpino ed ex
ccombattente, da sempre impeggnato in prima linea nel volonttariato e nella vita culturale del
nnostro paese. Il volume raccogglie una selezione di ricette che
rrisalgono alla fine dell’ottocentto. L’opera nasce, infatti, dal rittrovamento da parte di Antonio
Pancot di un vecchio ricettario,
P
eereditato dalla madre, alla quale
eera stato a sua volta donato da
uun’amica cuoca, che aveva lavvorato a servizio di Italo Balbo.
IIn quel vecchio libro erano custoditi tutti i saperi, le tecniche,
i precetti “del mangiar bene”,
frutto di una cucina, oggi quasi
scomparsa, in cui pratica e teoria procedevano di pari passo.
I Fioretti
di Papa Luciani
Un giorno il vescovo Luciani, di ritorno da una
vvisita agli ammali in Ospedale, si trovò a passare
a piedi davanti ad una abitazione dalla quale stavvano uscendo due uomini. Costoro, vedendo dei
ppreti, si misero a bestemmiare. Luciani si avvicinò per dire qualche buona parola, ma ottenne
questa risposta: “Siamo in democrazia, possiamo dire quello che
vogliamo!....Noi non facciamo male a nessuno….è una abitudine
come un’altra…non abbiamo rancore con Dio…”.
Luciani, con tristezza, concluse: Ora andrò nella chiesa qui vicina,
dove pregherò il Signore anche per voi, e cercherò di riparare con
un po’ di penitenza”.
E alla sera, a casa, non volle cenare, facendo un po’ di digiuno e
il giorno dopo volle mangiare la minestra rimasta dalla sera e fece
portare un pacco dono ad una famiglia povera: E scrisse: “E’ necessaria un po’ di “pulizia”! La bestemmia, il parlare volgare, le allusioni
maliziose dilagano…..Molti si comportano come i “monatti” della
peste manzoniana, che “spingevano i cavalli a frustrate, a punzoni, a
bestemmie”. Si ha, in certi momenti, l’impressione che s’avverino i
versi di Heine: “Il nostro vestito è intessuto di bestemmie, di bestemmie
è impastato il pane, di bestemmie sono cementate le nostre case”. E’
ora che ci mettiamo tutti e diciamo: Basta! E’ ora di aver più fame e
più sete di pulizia morale, di curare meglio il settore della creanza
e della gentilezza verso Dio! E che nessuno più ci senta tirar fuori
pretesti!La bestemmia fa male, come è male contagioso il parlare
volgare, a doppio senso e di dubbio humor. E guardando il Grande
Crocifisso collocato all’esterno della Casa vescovile, Luciani commentò: “E si che nelle nostre vene scorre sangue cristiano”!
Papa Luciani racconta
Una serata in famiglia.
André Maurois descrive una serata in famiglia: Il padre, sdraiato
su una poltrona, legge il giornale o sonnecchia. La madre lavora di
maglia e passa in rassegna, con la figlia maggiore, i tre o quattro
problemi, che appesantiscono la vita di una donna di casa. Uno dei
ragazzi legge, canticchiando, un romanzo giallo, un altro sta smontando una presa di corrente, un terzo, lacerando i ben costrutti
orecchi degli altri, prova sulla radio le varie musiche trasmesse
dalle capitali europee. Ne viene una bella cacofonia: il rumore della
radio rovina la lettura o il sonno di papà; il silenzio del marito
rattrista la sposa; la conversazione tra madre e figlia esaspera i
ragazzi, che si lamentano; qualcuno porta il broncio, qualcuno non
risponde alle domande, altri esplode in grida di gioia immotivata”.
Succedeva al tempo di André Maurois; non sarebbe bello che
abbia a succedere ancora!
Attorno al focolare, attraverso
la trasmissione orale e la condivisione di esperienze, le ricette
diventavano a poco a poco patrimonio familiare, comunitario.
Antonio ha deciso di riportare alla luce e condividere questa eredità gastronomica, perché nulla vada perduto. Il libro
è prima di tutto un dono per le
sue figlie, ma anche per la comunità di Tarzo e per quanti lo
leggeranno. Racconta di piatti
che profumano di storia, tradizione, piacere di stare insieme. Sapori di un’epoca lontana, eppure ancora attuali nella
loro genuinità e semplicità, che
l’autore invita a riscoprire.
Un libro che viene dal passato, dunque, ma che si rileva
moderno nel suo approccio al
cibo e alle sue molteplici preparazioni. I condimenti, gli aromi e le cotture appaiono salutari ed equilibrati, il senso della
misura è la regola che prevale
su tutte.
“Gli ingredienti – spiega Antonio – sono quelli che trovate
ogni giorno dall’erbivendolo,
Settembre-Ottobre 2012
dal macellaio, al supermercato.
Il segreto che rende possibile
soddisfare il palato senza penalizzare linea e salute, sta nel
dosaggio intelligente, nell’uso
di certi ingredienti tradizionali,
nonché nel modo di cucinarli.
È questa la scuola di cucina italiana.
In molti hanno preso parte
alla presentazione del nuovo libro di Pancot, che in passato ha
pubblicato anche altri volumi:
“Tarzo 1860-1960 - Immagini
della nostra storia”, catalogo
dell’omonima mostra fotografica, “I primi diciotto anni e il suo
Magnifico Rettore”, dedicato
all’Università degli Adulti della Vallata, “Per non dimenticare - storia del Gruppo Alpini di
Tarzo” e l’autobiografico “Così
scorre il fiume della vita”.
Tra gli intervenuti alla presentazione il sindaco Gianangelo Bof, il presidente della
Pro Loco Luciano Piaia, il presidente di Banca Prealpi Carlo
Antiga. L’incontro è stato moderato da Francesco Introvigne,
la presentazione del libro è stata curata da Martina Tonin.
Festa di classe 1966
Finalmente abbiamo riorganizzato la festa della nostra classe. Ebbene sì, il 27 ottobre 2012, dopo 6 anni siamo riusciti a ritrovarci
per festeggiare i nostri 46 anni! Abbiamo voluto celebrare una Santa
Messa per ricordare i nostri amici defunti: quest’anno è mancato
Ezio. Poi ci siamo ritrovati al ristorante ed è stato davvero un momento importante per scambiarci le nostre esperienze e i nostri ricordi. Alcuni di noi abitando a Tarzo hanno modo di incontrarsi, ma
per chi non ci abita più, è stata una simpatica occasione per ritrovare
i vecchi compagni di scuola e di divertimento! Alla cena eravamo in
26 “i migliori” e di questi 16 non abitano più in paese. Per loro, in
particolare, è stata una grande soddisfazione poter stare ancora tutti
insieme!! Per non far passare ancora 6 anni è stato deciso che sarebbe bello potersi ritrovare tutti gli anni e, quindi, abbiamo concordata
già la data per il prossimo anno. Ovviamente l’invito è esteso anche
a coloro che in questa occasione non c’erano.
Un grazie a tutti!
«Voce amica»
Settembre-Ottobre 2012
27ª FESTA
DELL’ANZIANO
Giornata splendida, piena di
sole e di calore umano, domenica 16 settembre. L’incontro
con i festeggiati è avvenuto nella
chiesa parrocchiale di Corbanese con la celebrazione della S.
Messa officiata dal Parroco don
Angelo Lucchetta il quale, al ter-
Presidente Perin, sono intervenuti: il Sindaco il quale ha avuto
parole di elogio per gli ultrasettantenni, il Presidente Piaia e De
Lorenzi. Alla fine uno degli organizzatori ha ringraziato le Associazioni ideatrici di questa Festa;
il Comune e la Banca Prealpi, per
Antrisioli Armellina di anni 95
mine della cerimonia religiosa,
ha consegnato alle persone più
anziane presenti un quadro con
l’immagine della Madonna.
Al pranzo comunitario nella
nuova struttura della Pro Loco
al Ponte Maset, faceva gli onori
di casa il Presidente Renzo Perin, ed erano presenti, oltre don
Angelo, il sindaco Gianangelo Bof
con l’Assessore alla cultura Andrea De Polo, Mauro De Lorenzi
per la Banca Prealpi, Luciano Piaia ed Arrigo De Polo per la Pro
Loco di Tarzo, Noè Pol per il Comitato di Arfanta e la Superiora
delle Suore Ancelle Missionarie
del S. S.. Alla Festa è intervenuta
anche una bella rappresentanza delle soggiornanti nella Casa
di Riposo “Villa Bianca” accompagnate dal direttore dott. Giovanni Salemme e dell’animatore
Franco. Il clima che si respirava in
mezzo a queste 300 persone era
pieno di allegria.
Dopo il benvenuto dato dal
il determinante contributo erogato; tutte le persone che hanno
collaborato alla sua buona riuscita ed ha concluso con queste
parole: “Viviamo in un contesto,
dove il patrimonio di valori faticosamente conquistati in secoli
di sacrifici e lotte incomincia a
dare noia. Sulla spinta di ideologie
discutibili, di un consumismo e di
un idealismo esasperati, stiamo
assistendo non a una evoluzione,
come è naturale della società, ma
a uno stravolgimento del significato delle regole che ora stiamo
pagando. Questo ritrovarsi ogni
anno non deve essere una pura
e semplice cerimonia, ma un
proficuo felice incontro, vissuto
nel garbo e nella grazia d’una
sana fraternità. Cerchiamo, allora, di trascorrerla nella pienezza
dell’allegria, e non permettiamo
che essa si appanni, ma sia sempre presente nel nostro cuore.”
Antonio Pancot
pagina 7
IL LIBRO D’ERBA
CHE RESPIRA:
LE “RADICI DELLA CONOSCENZA”
La conoscenza non ha il
suo fondamento nella capacità del soggetto di distinguere
l’ideale dal reale, ma di passare da ciò che è inespresso a
ciò che è espresso.
Era l’anno 1994 quando
mi venne l’idea di creare un
libro d’erba, che avrebbe dovuto esprimere l’essenzialità
estrema delle “radici della
conoscenza”.
Suscitò stupore quando
l’esposi in anteprima alla mostra di Bonsai nazionale nella città di Imola. Suscitava
ammirazione. La mia opera
fu vista come innovativa e il
mio modo di fare veniva definito ‘cultura’. Io in realtà non
mi ero posto obiettivi nobili,
tuttavia avevo voluto un libro
vecchio intriso della parola del “Verbo”, perché esso
avrebbe alimentato le “radici
della conoscenza”. Questo libro verde nasce da una ricerca
interiore. Il libro aperto non è
solo una metafora del sapere,
ma è la metafora stessa della
vita umana, consistente nella
nascita, nello sviluppo fisico e intellettuale e,
nella morte. L’erba
mette radici sulle
pagine, sviluppandosi verso la luce.
Cerca di afferrare
l’essenza del “Verbo” in una crescita
senza sosta che tuttavia non sconfigge
la caducità dell’essere vivente.
La vita esce dalle
pagine del libro ed
è intrisa della sapienza di quel libro.
Ho cercato di dire che l’uomo è nulla senza radici e, che
le radici stanno in una conoscenza che viene da lontano
ed è anche sacrale.
E’ persino mistero. E’ stata
una grande emozione immaginare pagine e parole come
la terra. E vedere poi la nascita dell’erba fra le pagine: era
la vita dentro un libro aperto
di cultura.
La metafora del sapere, fat-
ta di frammenti, di crescita
lenta e costante, in un continuo e inesorabile scandire del
tempo. Dal 1994 ne ho realizzati altri. All’epoca del mio
primo libro d’erba mi sarebbe piaciuto usare una vecchia
bibbia, poiché è il Libro della
Conoscenza per eccellenza.
Ne ho usata una recente e la
ho aperta su una delle pagine
più significative del Nuovo
Testamento:
l’Apocalisse,
che non è il libro sulla Fine
del mondo, ma il libro “sul
”fine del mondo”. L’uomo
orientato verso Dio, teso alla
costruzione della Gerusalemme celeste. L’erba, metaforicamente, è il Verbo che si rinnova e da linfa all’Uomo. Il
libro più importante che possiamo scrivere è la nostra vita
quando si dispone al SENTIRE col cuore e, possibilmente, usando i sentimenti.
Armando Dal Col,
Giardino Museo Bonsai della
Serenità. Tarzo (TV) Italy
Maestro e Cultore di Bonsai
armando.haina.
dalcol:amaicom
Phone: O438 587265
pagina 8
«Voce amica»
Settembre-Ottobre 2012
A.I.D.O. IN PIAZZA
Q
uesto titolo non è un semplice modo di
dire ma la realtà di ciò che è avvenuto
in questi ultimi mesi. Il Gruppo A.I.D.O.
(Associazione Italiana per la Donazione di
Organi e tessuti) ha partecipato a diverse
manifestazioni organizzate nei Comuni di
Tarzo e Revine Lago. Per poter far conoscere al maggior numero di persone il messaggio del “dono di se’”che da sempre ci
caratterizza, siamo stati e Revine in occasione de “La Musada” e a Tarzo in occasio-
Tempo tipicamente autunnale quello di sabato
27 ottobre. Gli alpini,
come sempre puntuali,
hanno provveduto alla
cottura delle castagne
portate dagli scolari. Il
cattivo tempo ha impedito di accendere i fuochi
nel cortile della scuola
e si è optato per la “rostidora” della Pro Loco.
Alle ore 10 tutti infila,
molto ordinati, gli scolari
delle Elementari si pre-
ne de “Lo spirito degli antichi sapori”. Con
la pioggia o con il sole ci siamo prodigati
per informare quanti fossero interessati alla
Donazione ed al Trapianto. L’evento che ci
ha dato maggiore soddisfazione è stata la
“SERATA JAZZ” che abbiamo presentato
assieme al Circolo Musicale il 31 agosto.
Un lavoro importante che ha riscosso un
buon successo di pubblico e critica. Sono
questi i modi ed i momenti per farci conoscere e far si che le persone, interessate e non, possano informarsi ed eventualmente
aderire alla nostra Associazione. Per poterci contattare ed eventualmente chiedere informazioni questo è il
nostro indirizzo mail: aido.
[email protected].
Desideriamo ringraziare
tutte le Associazioni ed Istituzioni che ci supportano e
ci permettono di partecipare
ai loro eventi con il nostro
punto informativo. Ogni piccolo spazio è per noi prezioso,
sentano nella sala mensa per la distribuzione delle caldarroste.
Gli Alpini si danno da
fare a riempire i cartocci
e consegnarli ai ragazzi che subito si portano
nei tavoli e si prestano a
sbucciarli e consumarli
con grande avidità. Alle
ore 11 è il turno degli
studenti delle Medie che
in breve tempo svuotano
i cartoni pieni di marroni.
La scarsità dei frutti non ha
compromesso lo svolgersi
lanciamo quindi un appello a tutti coloro
che ci possono ospitare di invitarci. Siamo calorosi, colorati e poco invadenti. Un
GRAZIE sentito a tutti coloro che, il 13 e
14 ottobre, hanno acquistato la pianta di
anturium a favore dell’A.I.D.O. Nazionale.
Il ricavato servirà a migliorare l’informazione sui trapianti in tutta Italia.
Ornella C.
della tradizionale castagnata. Quest’anno, causa la prolungata siccità e la vespa
cinese il raccolto di questi frutti, che
nel passato, negli anni di carestia, erano il pane quotidiano delle famiglie, è
stato molto scarso e scadente; hanno
avuto più fortuna i castagni posti nelle zone a Nord, più ombreggiate, essi
hanno maggiormente resistito alla siccità dando dei frutti più grossi e molto saporiti data la minore quantità del
prodotto.
Dopo la Festa degli alberi promossa
dal nostro Gruppo Alpini, allo scopo
di far conoscere, rispettare ed amare la
natura; con la castagnata si conclude
l’incontro annuale con le scolaresche
inteso a far apprezzare e comprendere l’importanza dei prodotti della nostra
terra.
Antonio Pancot
Voce Amica ringrazia
tutti coloro
che la sostengono.
Prega i collaboratori
di fornire i testi
in formato (word)
e le foto in (jpg)
per
VOCE AMICA
w
ww.comune.2012
tarzo.tv.it
Settembre-Ottobre
SITUAZIONE
FINANZIARIA
Quest’anno è stato, anche
per il nostro Comune, un anno
di forte cambiamento dovuto
alla crisi economica, che ha
portato il governo a fare varie
manovre di tagli ai bilanci degli
Enti locali, risparmiando i “succulenti banchetti” di risorse
pubbliche che vengono perpetrati nelle strutture centrali.
A seguito dell’ultima manovra
sono stati tagliati, al nostro
Comune, ulteriori € 37.000 di
trasferimenti oltre ai tagli imposti con manovre precedenti.
Nonostante ciò siamo riusciti a mantenere le aliquote IMU
base ed in alcuni casi e, per
alcune fasce, ridurle; mentre
molti Comuni le stanno aumentando. Abbiamo, inoltre,
rimodulato le aliquote sull’addizionale Irpef portando la soglia di esenzione ai redditi di
€ 20.000, mantenendo bassa l’aliquota per le fasce più
deboli e recuperando un po’
di gettito dalle fasce più alte
che ritengo, in tempi di crisi,
possano dare un contributo.
Un’oculata gestione del bilancio, una serie di investimenti
fatti negli anni e una progressiva riduzione dei costi correnti
ci consente oggi, nonostante i
tagli governativi, di mantenere
una bassa pressione fiscale
sui nostri cittadini. Per i servizi
a domanda individuale, come
la TARSU, il legislatore prevede che debba esserci una copertura di spesa pari al 100%,
e abbiamo dovuto apportare
un correttivo pari al 15% su
tutte le fasce e del 25% sulle
case di riposo che però, nonostante l’aumento, rimangono
al di sotto del costo reale di
smaltimento. Per le altre utenze si ricorda che l’ultimo adeguamento della tariffa è stato
nel 2006 e che da allora sono
scattati gli aumenti legati all’indicizzazione Istat, gli aumenti
dei prezzi dei carburanti ed i
costi di smaltimento in discarica, oltre il 30%.
Noi siamo convinti della
buona gestione del servizio
e il confronto, seppur poco
simpatico, con bollette di altri
comuni, ci conforta del nostro
operato.
Anche per le aliquote della
famigerata IMU e l’addiziona-
NotizieV dal Comune
«
oce amica»
le IRPEF sono le più basse
possibili e competitive con
altre realtà locali. E, tuttavia,
a fronte di tariffe più basse in
questi anni, come mai prima,
abbiamo fatto moltissimi investimenti in tutti i settori.
Il vostro sindaco Gianangelo Bof
LAVORI PRESSO
GLI SPOGLIATOI
DI CORBANESE
Sono iniziati i lavori di sistemazione degli spogliatoi di
Corbanese, l’intervento prevede la rimozione di tutti i rivestimenti, il rifacimento dell’impianto idraulico, compresi
gli accessori, la sostituzione
delle piastrelle, nonché nuovi
impianti: elettrico e termico.
Poi, la rimozione del tetto in
Eternit e l’intero manto di copertura con un nuovo impianto
fotovoltaico. E’ previsto, inoltre, un isolamento termico alla
struttura. Vista la possibilità di
avere una produzione di energia elettrica in loco si è deciso
di eliminare anche la caldaia a
gasolio molto dispendiosa e
poco rispettosa dell’ambiente, e di istallare una pompa di
calore. L’intervento all’interno
degli spogliatoi è di circa €
20.000 tra lavori idraulici, di
demolizione, elettrici ed il rivestimento. L’intervento invece
sul manto di copertura con
smaltimento dell’Eternit, rifacimento con materiale isolante,
nonché la fornitura e l’installazione dell’impianto fotovoltaico da circa 8 kW un importo
di circa € 26.000. L’istallazione della pompa di calore che
ci consente di tramutare parte
dell’energia prodotta dall’impianto in energia termica per
riscaldare la struttura e per
l’acqua calda; il costo complessivo è di circa € 13.000.
Questi interventi oltre a migliorare notevolmente la fruibilità
delle strutture consentono altresì una maggior economicità
di gestione e sicuramente di
gran lunga un maggior rispetto
per l’ambiente.
Il sindaco Gianangelo Bof
LAVORI DI
MANUTENZIONE
STRADALE
Importanti per i cittadini
sono i nuovi lavori che vengono fatti sul territorio, ma è altresì importante per gli stessi
il mantenimento in efficienza
delle infrastrutture esistenti.
Per questo l’Amministrazione
ha investito moltissimo negli
anni scorsi nella sistemazione
e nell’ammodernamento della
rete viaria, fondamentale per
la vita quotidiana dei cittadini.
In questi mesi abbiamo sistemato e riasfaltato strade per ca. 170.000 €.
A Corbanese grazie alla collaborazione con il SISPS abbiamo rifatto il manto di asfalto
di via Silvio Pellico e di Viale Italia che negli anni erano
state interessate da diversi
interventi di riparazione e di
manutenzione dei sotto servizi.
A Tarzo sono stati sistemati in
via Ruio, due corti pubbliche;
in questo caso oltre al manto
di superficie è stata risolta anche una problematica relativa
allo smaltimento delle acque
bianche che per anni avevano
creato danni alle abitazioni. La
strada del Costarnol, che
costituisce una viabilità alternativa in caso di emergenze,
[email protected]
zo.tv.9it
dopo l’alluvione del 2010 si
era molto danneggiata, non
avendo le caratteristiche per
sopportare un alto flusso viabilistico. Con l’intervento sono
stati sistemati i tratti danneggiati e si sono migliorate le
sue caratteristiche in caso di
ulteriore calamità naturale. In
località Parè di Arfanta per
gli eventi alluvionali del 2010 e
a causa dei lavori fatti sull’acquedotto (sostituzione di un
tratto di linea deteriorata), lo
stato della strada era molto
precario. Grazie anche all’aiuto dell’azienda vinicola Serena
che ha contribuito alla realizzazione dell’intervento siamo riusciti a sistemare la strada e a
reggimentare il deflusso delle
acque meteoriche. In località Nogarolo, via dei Martini,
nel tempo era stata oggetto di
numerosi interventi sui sotto
servizi ed il manto stradale era
molto obsoleto; abbiamo deciso di intervenire con il suo rifacimento, evitando così disagi ai residenti e consentendo
un miglior utilizzo della strada.
In località Castagnera alta
siamo intervenuti su un tratto
di strada bianca che era stata
oggetto nel passato anche di
eventi franosi. C’eravamo impegnati da tempo per la sua
sistemazione e, anche, questo
impegno è stato mantenuto.
In questo elenco ho citato
solo gli interventi principali, in
realtà sono state fatte molte
altre piccole tratte di asfalto
e di manutenzione stradale
che per l’entità non vado delegare singolarmente, ma, da
come ho potuto percepire,
sicuramente molti cittadini se
ne sono accorti. Per quanto
possibile vogliamo essere vicini alle esigenze ed alle problematiche quotidiane della
nostra cittadinanza.
Consigliere Mauro Gava
ASSESSORATO
ALLA CULTURA
Si è appena conclusa la
nona settimana delle biblioteche promossa dal Sistema
bibliotecario del Vittoriese
che quest’anno coincideva
con l’iniziativa provinciale del
“biblioweek”. Queste iniziative
vogliono avvicinare un mag-
«Voce amica»
pagina 10
gior pubblico alle biblioteche
e quest’anno prevedevano
una serie di iniziative, promosse indipendentemente dalle
singole biblioteche, che hanno
avuto luogo da sabato 13 a
domenica 21 ottobre. A Tarzo la biblioteca comunale ha
incentrato l’iniziativa in modo
particolare e originale organizzando delle letture animate
a tema realizzate con le lettrici volontarie, Carla Candiani, Anita Possamai e Danila
Casagrande che domenica
14 hanno intrattenuto i bam-
bini con letture legate
alla preistoria e ai loro
abitatori, i dinosauri.
Mentre presso la Sala
pubblica adiacente al
Municipio è stata allestita una mostra sula
preistoria e i dinosauri, con proiezioni
tematiche,
esposizione di libri, fossili
e immagini legate al
mondo dei dinosauri,
curata dal bibliotecario Lucio Tarzariol
e da Valeriano Dal
Cin. Queste iniziative hanno avuto un
notevole riscontro
richiamando nel “biblioweek”
nonostante le vicine concorrenze delle biblioteche limitrofe, più di duecento persone
che si sono intrattenute partecipando all’originale attività da
noi proposta
Cementificazione
intorno ai laghi!
In questi giorni sulla stampa
si è parlato di una selvaggia
cementificazione a pochi metri
dalle sponde dei laghi. Invece
è stata presentata una osservazione sul PATI. Dei privati
propongono un accordo di
programma con l’impegno a
cedere determinate aree, in
cambio della richiesta di rendere edificabile un’area limitrofa al centro di Fratta, a 350
m dai laghi. Si precisa che è
impossibile costruire a pochi
metri dalle sponde dei laghi in
quanto c’è un vincolo di inedificabilità. La conferenza di servizi provinciale ritiene “accoglibile” l’osservazione in linea
tecnica. Per quanto concerne
i volumi costruibili demanda
tutto, come prevede la legge,
al piano degli interventi (P.I.).
Nelle norme del piano è previsto un successivo doppio passaggio in Consiglio comunale:
per l’adozione e l’approvazione. Pertanto in questa fase,
al di là delle richieste fatte dai
privati con l’osservazione, tutto verrà definito dal Consiglio
comunale con il P.I. Le norme
tecniche che disciplinano il
PATI prevedono che vengano
individuate le aree di espansione e ne vengano definiti i
limiti. Con la sua approvazione
le aree mantengono la destinazione precedente, anche ai
39 anni quanti problemi, quante delibe-
DALLE CRODE CARLO re, quante riunioni, quante notti insonni,
quanti miliardi di lire e poi milioni di euro
erogati per pagare le varie opere pubbliche realizzate, i colleghi dipendenti, i sussidi, le elargizioni, i contributi, ecc..
Non tutto è stato rose e fiori, ci sono
state anche incomprensioni o difficoltà
nel rapportarsi con gli amministratori ed
i colleghi. Questa è la vita di qualsiasi dipendente pubblico o privato, ma in particolare chi partecipa alla gestione della
pubblica amministrazione si trova davanti
Battesimo
Gli anni passano veloci, un altro ex allievo va in pensione.
Carlo ha iniziato a lavorare in Comune
il primo settembre 1971, come impiegato
avventizio, con mansioni presso vari uffici
ed ha operato per la preparazioni dei ruoli
dell’imposta di famiglia (nel 1970 il Comune incassava poco più di 1000 euro);
la tassa asporto rifiuti; nelle operazioni
di censimento; nell’attività
ufficio anagrafe e elettorale sino al 14 maggio del
1972. Poi la parentesi del
servizio militare, 14 mesi
di naja, dal giugno 1972
all’agosto 1973 presso il
7° Reg. Alpini - Btg Feltre.
Ritornato in Comune
nell’ottobre del 1973 ha
lavorato per due anni quale Applicato avventizio
presso l’Ufficio tecnico e
per altri sei come Ufficiale
Amministrativo presso l’Ufficio segreteria.
Diventa poi il “ragioniere” del Comune
dall’ottobre 1981 al 17 novembre 1997
come Ufficiale Amministrativo. Con l’anzianità, le varie modifiche delle normative
e la carriera diventa alla fine Responsabile dell’Area Finanziaria/risorse umane/tributi/socio-assistenziale. Questa in sintesi
la sua attività professionale. Ma in questi
Settembre-Ottobre 2012
a casi di coscienza, a difficoltà burocratiche, a dover dire di no ad amministratori
o a colleghi, ancor prima che a tanti cittadini.
Di Carlo è giusto ricordare anche l’impegno civile e nel volontariato. E’ stato
consigliere del Gruppo Alpini di Tarzo dal
1987 al 2008 ricoprendo le cariche di
cassiere e di segretario; della Pro Loco
fini impositivi, per avere poi
l’effettivo cambio di destinazione ci vuole il P.I. Quindi, si
rasserenino i nostri cittadini,
non ci sarà alcuna cementificazione a “pochi metri” dalle
sponde dei laghi e quanto verrà costruito, permutato o fatto
da codesta Amministrazione
sarà discusso ed approvato
in Consiglio comunale. Riconosco che amministrare non è
facile, ma ogni amministratore,
come ogni funzionario, deve
aggiornarsi sulle norme e sugli
iter che disciplinano la gestione della cosa pubblica. Per noi
è importante che il cittadino
sia consapevole della trasparenza che abbiamo sempre
dimostrato in questi anni e
che questa Amministrazione
non intenderà compiere alcun
atto che sia lesivo dei nostri
territori e dei nostri cittadini.
Purtroppo le notizie che vengono trasmesse dalla stampa
e dai mass media non aiutano
gli italiani ad essere fiduciosi
della politica, ma confido che
i nostri cittadini, che ci hanno
così largamente gratificato
con il voto, non abbiamo mai
da essere delusi da noi.
Il sindaco Gianangelo Bof
di Tarzo della quale è stato segretario per
parecchi anni. E la collaborazione con le
predette Associazioni continua tuttora.
Socio AVIS dal 1979 ha già effettuato
112 donazioni e risulta, infatti, essere il
donatore tarzese con il maggior numero
di donazioni. Collabora pure con la Sezione CAI di Vittorio Veneto per organizzare e accompagnare gli escursionisti in
montagna.
Ora è arrivato il momento della pensione e, un sabato di fine settembre, Carlo ci
ha invitato per una cena di commiato con
i famigliari, i colleghi ed amici, ed anche noi sindaci degli
anni del suo lavoro. Nel suo
saluto ha ricordato tutti ed anche i tre sindaci che sono deceduti: Pradal Giancarlo, Mattarolo Franco e Tomasi Elsa.
Oggi Carlo è pensionato e,
da come ha vissuto gli ultimi
360 giorni, non ne vedeva
l’ora. Le responsabilità del
suo ufficio dovute in parte alla
burocrazia”impazzita” hanno
certamente condizionato questa sua voglia di andarsene. Noi gli facciamo tanti
auguri e buone passeggiate cicloturistiche.
Nicola
PS: ora il ragioniere del Comune è Pietro Cordella. Gli auguriamo buon lavoro.
Settembre-Ottobre 2012
CATECHISMO
Arfanta
Paese mio
Con grande gioia, proprio nell’”Anno della Fede”, anche nella
nostra parrocchia, dopo tre anni di “pausa” riprende l’appuntamento con il catechismo. 5 bambini di 1a e 2a elementare, si incontreranno, a partire da sabato 13 ottobre dalle 14 alle 15 in canonica, a cadenza quindicinale, guidati da Valentina. Sosteniamo
con la preghiera questi nuovi fanciulli che iniziano il loro cammino
di fede. ,
Nel pomeriggio di sabato 27 ottobre nonostante il tempo inclemente, con grande spirito di iniziativa e collaborazione, i genitori
dei bambini hanno messo in piedi una bellissima castagnata durante
la quale i fanciulli si sono divertiti davvero tanto, un modo gioioso
per stare insieme e conoscersi meglio. L’apertura ufficiale si svolgerà con la S. Messa nel mese di gennaio.
Gruppo Ricreativo Arfanta
Ci sembra giusto e doveroso ringraziare tutto lo staff del Gruppo Ricreativo e tutti quelli che hanno partecipato al pozzo di san
Patrizio, vista la buona riuscita della manifestazione. Come ogni
anno lo abbiamo fatto a cena al ristorante la Mondaresca che
ci ha ospitati sabato 13 ottobre. C’eravamo quasi tutti belli e
brutti e come succede in queste occasioni tra una chiacchiera
e l’altra abbiamo fatto le ore piccole! In ogni caso è stata una
grande soddisfazione ritrovarci tutti insieme è, anche questo,
un modo di far vivere il volontariato! Con queste poche righe
rinnoviamo l’invito a tutti i collaboratori per il prossimo anno,
sperando di essere sempre in tanti e anche in più. Ricordiamo a
tutti voi che anche quest’anno il G. R. A. organizza come ormai
da consuetudine il Concerto di Natale nella chiesa di Arfanta
per domenica 9 dicembre alle ore 16.
M. Tania
Alice D’Altoè si è laureata presso l’Università di Parma.
Il lavoro sostiene l’importanza del controllo emozionale, nella preparazione psicologica dell’atleta, per ottenere una migliore performance, e contestualmente promuove l’inserimento della pratica
Yoga nel programma di allenamento. Un atleta deve riuscire a
controllare le proprie emozioni e non permettere che
contro
esse prendano il sopravvento sulla propria capacità di
ragionamento.
rag
La pratica Yogica insegna a conoscere e percepire
il proprio corpo e, a raggiungere un livello di concentrazione, autoconsapevolezza e autocontrollo
ce
tali da permettere all’individuo di riuscire a gestire
le pr
proprie emozioni quando queste sembrano incontrollabili.
trollabil
Il cammino universitario di Alice proseguirà alla facoltà di Medicina e chirurgia di Parma per il conseguimento della Laurea Magistrale
e la specializzazione in “Scienze e Tecniche delle attività motorie
preventive e adattate”.
pagina 11
ni
imo
r
t
a
M
Sabato 22 settembre alle
15.30 nella nostra Chiesa
Parrocchiale LUANA FARAON
e MASSIMO FOLTRAN
si sono promessi amore per
sempre, sotto lo sguardo
felice del piccolo Leonardo, di
parenti, amici e della Comunità
tutta.
Testimoni: Marcon Diego e
Dal Col Silvia della Parrocchia
di Bagnolo, Collot Sonia della
Parrocchia di Solighetto.
SERENA BUOSI
e MARCO CATTELAN
nella chiesa di Arfanta sabato
6 ottobre alle 11 si sono uniti
in matrimonio, con una bella
cerimonia religiosa, circondati
da parenti ed amici.
Testimoni: Fascendini Luisa
della Parrocchia di Pieve di
Soligo e Trentin Luigi della
Parrocchia di S. Stino di
Livenza (VE).
MIRIAM DALLA BONA
e ALESSANDRO NARDI,
sabato 8 settembre alle 15.30
nella nostra Chiesa, hanno
celebrato il loro matrimonio
religioso, circondati da parenti ed
amici.
Testimoni della sposa: Marco
Dalla Bona di Conegliano e Laura
Zanardo di Mirano (VE)
Testimoni dello sposo: Andrea
Marangon di Quinto di Treviso e
Lorenzo Trevisan di Padova.
A queste tre coppie di novelli sposi le felicitazioni
e gli auguri di tutta la Comunità.
«Voce amica»
pagina 12
Settembre-Ottobre 2012
IN MEMORIA
DI EROS
10/06/1979 – 10/10/1997
“Il tuo ricordo rimane
indelebile nel cuore
di ciascuno di noi!”
Domenica 30 settembre alle 9.15 in chiesa parrocchiale è stata celebrata la S. Messa di suffragio
per commemorare il nostro amico Eros nel 15°
anniversario dalla scomparsa. In sua memoria
sabato 20 ottobre alle 17 presso la Palestra Comunale di Tarzo gli amici si sono affrontati nel
tradizionale derby Arfanta - Resera. Quest’anno
sfida particolarmente combattuta e finita con il
gol all’ultimo secondo che ha dato la vittoria ancora una volta a Resera per 8 a 7, dopo il dominio
di Arfanta per tutta la gara. Tra il pubblico, particolarmente numeroso, ringraziamo della loro
presenza l’Assessore allo Sport Antonella Pol e
i “nostri ”Giovanni Tessari e Luana Faraon ed i
familiari di Eros, che hanno gentilmente offerto il
rinfresco conclusivo a tutti i presenti. Tra sfottò,
ricordi e condivisione la serata è proseguita con
una “pizzata” in compagnia.
Gli amici di Eros
“5° PEDALATA
della CASTAGNA”
Si è svolta domenica 14 ottobre la “5a Pedalata della Castagna – Memorial Michele Naibo” prova finale del 14° “Trofeo Livenza Bike”
organizzato da “La Vallata MTB” in collaborazione con la Pro Loco di Tarzo, il Comune e la
Banca Prealpi.
La pedalata è partita da Colmaggiore presso lo stand della Pro Loco per poi raggiungere Piazza 4 novembre, chiusa per l’occasione,
dove ha avuto inizio un circuito di 7 km da ripetere tre volte e che ha portato i partecipanti
fino a Resera su un percorso fatto di strade e
sentieri sterrati con suggestivi passaggi nei boschi e vigneti. Poi ritorno a Tarzo per transitare
nuovamente nella piazza principale, di fronte
ad un pubblico caloroso che incitava ad ogni
passaggio gli oltre 300 atleti in gara, provenienti da Veneto e Friuli.
Per i ragazzi più giovani è stato creato un
apposito circuito che ha riscosso consensi da
parte di tutti i partecipanti. A fine gara per tutti rinfresco, lotteria e pasta party offerto dalla
Pro Loco presso lo stand dove si sono svolte le
premiazioni della pedalata e del “Trofeo Livenza” con l’assegnazione delle maglie ai vincitori
nelle categorie ragazzi 13-16 anni, 6-12 anni e
alle prime 5 società più numerose.
Molti gli apprezzamenti agli organizzatori
per il nuovo tracciato, per il suggestivo passaggio in piazza e per l’organizzazione sempre
impeccabile.
Un doveroso ringrazi mento a tutti i componenti de “La Vallata MTB” per l’impegno dedicato, ai proprietari dei terreni dove sono transitati gli atleti ed alla Pro Loco per il supporto
logistico.
per “La Vallata MTB”
Luciano Resera
GLI
EMIGRANTI
AD ERACLEA
Accompagnati da una
mattinata stupenda alle 8.30
del 16 settembre siamo partiti da Resera destinazione
Eraclea. Arrivati, siamo
stati accolti da un sole estivo, accompagnato un forte
vento che ci ha permesso
ugualmente di trascorrere
in allegria alcune ore sulla
spiaggia e, all’eroico Adriano di fare il bagno. Allo
scoccare del mezzogiorno
leggermente affamati ci siamo recati al Ristorante “La
Terrazza Grill” che ci ha
accolti calorosamente. Cosa
dire, un ottimo pranzo di
pesce. Il tempo è trascorso
piacevolmente, tra una portata e l’altra conversazioni
tra amici, foto e qualche
sana barzelletta. Le ore sono
volate e quando ci siamo
accorti era ora del rientro;
a malincuore, ma felici abbiamo ripreso la via di casa
dopo aver trascorso una
stupenda giornata insieme.
Il Gruppo Migranti porge i
suoi ringraziamenti a Maurizio che con la sua abilità
ci ha condotto e riportato a
casa e a tutti i partecipanti
che hanno contribuito alla
riuscita dell’iniziativa. Arrivederci al prossimo anno!
per il Gruppo Emigranti
Salvatore Buzzo
Settembre-Ottobre 2012
«Voce amica»
A settembre, a casa dei miei nonni, io e mio fratello Tobia abbiamo fatto una cosa bellissima: la
vendemmia. Mamma e papà ci hanno spiegato il lavoro: si raccoglie l’uva per poi portarla in cantina dove è trasformata in vino;
il vino viene messo in bottiglia e venduto.
I nonni, invece, ci hanno raccontato che la vendemmia è una
festa dove parenti e amici si incontrano, magari dopo tanto tempo,
per qualche giorno e raccogliendo l’uva si ravvivano i legami.
E così è stato: la vendemmia che ho fatto con mio fratello è
stata una festa: abbiamo invitato i nostri amici di scuola, loro sono
venuti con mamma
e papà e mentre i
grandi raccoglievano
l’uva dai tralci noi
li abbiamo aiutati a
metterla nelle cassette, giocando tra i filari
e raccontandoci come
è stata la nostra estate. Poi abbiamo messo
l’uva in un grosso tino
e l’abbiamo pigiata coi
nostri piedini. Finito di
pestarla abbiamo bevuto il mosto, il succo
dell’uva. Insieme ab-
biamo pranzato e alla fine abbiamo fatto
un bel disegno della giornata. I nostri disegni diventeranno le etichette di alcune
bottiglie di vino (e qui diventa un lavoro!) che verranno vendute e parte del ricavato andrà alla mia scuola che è l’asilo
di Tarzo.
Mi sono divertita tanto e vorrei che
il prossimo anno tutta la mia classe di
Tartarughe venisse a festeggiare la vendemmia a casa dei miei nonni.
Margherita
Ricordi
Auguri, Albina!
Il 25 ottobre la zia Albina De Biasi ha compiuto 99 anni,
cosa dire…Auguroni!
Anche la comunità tutta si unisce agli auguri di buon
compleanno per questo traguardo davvero invidiabile in
attesa di festeggiarne insieme uno ancora più prestigioso.
Auguri di cuore!
Salvatore e Maria Augusta.
pagina 13
DE MARCHI LUIGI
Caro nonno,
E’ trascorso un anno da quando
non ci sei più, ma il tuo ricordo è
sempre vivo nei cuori di tutti noi. Hai
lasciato un grande vuoto nelle nostre vite, ci manca la tua presenza, le
nostre chiacchierate, la tua compagnia. Sarai sempre nei nostri cuori.
Nipoti e Milena, Bruno e Nadia
Simon Alberto
10.10.2011
Albina e Andrea Gregoletto con le autorità
alla festa dell’anziano del 2010
Noi che abbiamo avuto il privilegio
d conoscere Berto, le sue qualità
di
umane e la sua forza nell’affrontare le
u
vvicende dell’esistenza, proprio per il
rrispetto che gli dobbiamo, cercheremo di fare un modello del suo ricorm
do. La vita è un alternarsi di gioie e
d
dolori. La perdita di una persona cara
d
llascia in noi un ricordo che ci da la
fforza di continuare nella vita.
Le sorelle Alice e Rosa
«Voce
amica»
La
Voce
di Corbanese
p g
pagina
14
“Le TRIBU’ dei
CINQUE SENSI”
Il tema che abbiamo scelto per quest’anno scolastico è quello dei 5 sensi. Da
qualche settimana, infatti, dopo una serie
di curiosi indizi, sono venute ad abitare qui
da noi delle divertenti tribù, i cui membri
hanno caratteristiche fisiche e comportamentali che richiamano ognuna un organo
di senso: la tribù delle lingue verdi (senso
gusto) ci inviterà ad assaggiare! Ci farà
trovare alcuni frutti di stagione da gustare e ci fornirà anche una buffa lista della
spesa con prodotti che andremo ad acquistare al supermercato per scoprire il loro
sapore…dolce, amaro, salato, aspro…
Con la tribù dei nasi gialli (senso olfatto) annuseremo
ed utilizzeremo alcuni elementi
(come caffè, arancia,…) per conoscere molti aspetti del mondo
circostante. La tribù dei pelle
blu (senso tatto) ci farà esplorare
l’ambiente tramite il contatto diretto con
mani e piedi…ci sarà di divertirsi! Con la
tribù delle orecchie rosse (senso udito) faremo esperienze legate al mondo dei suoni per educarci ad ascoltare e riconoscere
suoni e rumori provenienti dalla realtà che
ci circonda; svilupperemo anche l’aspetto
che riguarda la produzione dei suoni. L’ultimo percorso sensoriale sarà quello che faremo in compagnia della tribù degli occhi
rosa (senso vista) e giocheremo soprattutto con i colori, le mescolanze cromatiche,
le luci…e il buio!
Anche le uscite, supporto e arricchimento per le tematiche svolte a scuola, ci inviteranno ad utilizzare con attenzione i nostri
Settembre-Ottobre 2012
sensi: una passeggiata nel bosco alla
scoperta di suoni e colori (vista, tatto,
olfatto), la castagnata (gusto), visita
alla mostra dell’illustrazione per l’infanzia
di Sarmede, visita ad una fattoria didattica
(dove tutti i sensi saranno coinvolti).
Anche quest’anno, inoltre, sono stati attivati per tutta la durata dell’anno scolastico il corso di danza creativa per bambini
e bambine medi e grandi e un percorso
di psicomotricità, entrambi tenuti da professioniste esterne. Da quest’anno, ispirate dal progetto nazionale “Nati per
Leggere”, abbiamo attivato il “progetto
biblioteca” con il prestito di libri della nostra scuola alle famiglie, per favorire la diffusione della lettura, ad alta voce, a casa
oltre che nell’ambiente scolastico. Sarà un
anno sicuramente stimolante per bambini
e insegnanti: sarà un anno per toccare,
impastare, assaggiare, creare, modellare,
ascoltare, mescolare e per tanto tanto altro ancora!!
Le maestre Laura e Michela
AUTUNNO…IN COMPAGNIA!!!
L’autunno è arrivato! Si, forse quest’anno si è fatto un po’
attendere, ma il clima autunnale
ormai si fa sentire…il freddo,
la pioggia e il vento ci sono, gli
alberi iniziano a cambiare le foglie e i frutti dell’autunno come
le castagne, anche se poche, iniziano a farsi vedere dal loro riccio, e allora noi maestre e bambini della scuola dell’infanzia di
Corbanese abbiamo accolto con
piacere l’invito offertoci dalla
Pro loco di Tarzo: una bella castagnata in compagnia! Si, una
castagnata con i bambini della
scuola dell’infanzia di Tarzo!
Mercoledì 17 ottobre accompagnati dalla nostra cuoca
Tiziana ci siamo recati con il
pulmino presso lo
stand della Proloco
di Tarzo; appena arrivati abbiamo fatto
una tranquilla passeggiata fino al lago
durante la quale i
bambini hanno potuto osservare gli alberi e i diversi colori e
forme delle foglie…i
bambini sanno davvero come stupirsi…
una foglia rossa che
si fa vedere tra le altre
ancora verdi e la gioia di raccoglierla, per
mostrarla al ritorno
alla mamma e al papà,
spicca sui loro visi: che meraviglia!
Torniamo allo stand con una
gran fame e lì troviamo i bambini di Tarzo che salutiamo e
subito ci sediamo perché è quasi pronto… infatti, i cuochi e le
cuoche ci portano una buonissima pastasciutta che mangiamo
di gusto! Terminato il pranzo
usciamo per vedere come si cucinano le castagne. Un grande
fuoco ci riscalda, le castagne
scoppiettano e dai bambini entusiasti di tutto ciò parte un bel
applauso. Mangiamo insieme
le castagne calde ma il tempo
si sa vola e arriva l’ora di tornare a scuola. Salutiamo i bambini della scuola
di Tarzo e ci fermiamo a fare
una bella foto insieme ai cuochi
e agli organizzatori ai quali i
bambini gridano col cuore ricco
di felicità un grande GRAZIE!
Ma per noi le uscite autunnali
non sono finite. Così martedì 23
abbiamo deciso di fare una passeggiata dalla nostra scuola fino
all’agriturismo “Agli Ulivi”.
Per fortuna, dopo vari rinvii, il
tempo è stato clemente e un bel
sole ha scaldato la nostra camminata.
I bambini dei grandi e dei
medi prendono per mano i bambini dei piccoli, i quali sono
pronti ad una nuova avventura
da vivere insieme ai loro nuovi compagni e alle
maestre. Accompagnati da due mamme
disponibili
partiamo. Anche questa
è un’occasione per
osservare la natura che ci circonda:
i colori, i suoni, i
rumori sono particolari che sempre
ci accompagnano
nella quotidianità
ma che osserviamo
e ascoltiamo poco,
e tutto è ancora più
bello se fatto in
compagnia e anche
la fatica della salita non si fa sentire!
I cani che abbaiano al nostro
passaggio, le galline che si rincorrono nei cortili, una mucca che si avvicina al recinto…
“Maestra: che bello!” non c’è
suono più dolce delle voci dei
bambini che gioiosi ed entusiasti pronunciano queste frasi. Arriviamo all’agriturismo
dove Paola e Glauco ci accolgono con una tavola colma di
cose buone da mangiare e da
bere, una piccola pausa e siamo
pronti per raccogliere nel bosco
tante foglie, castagne, ricci e bastoncini da mettere nella nostra
“scatola dell’autunno”. E con la
scatola piena di cose autunnali
siamo pronti per affrontare la
discesa e il ritorno…..stanchi,
ma raggianti arriviamo a scuola,
felici di aver trascorso una bella
mattinata insieme! “Bambini:
che bello l’autunno!
Laura
«Voce amica»
Settembre-Ottobre 2012
CHIESA DI
CORBANESE:
COSA PENSI DEL
TUO AVVENIRE
pagina 15
Festa della Famiglia
?
Riscontriamo come è difficile, nella società di oggi vivere da cristiani fedeli, quanto
lo fosse per i primi fedeli di
Gesù, che venivano martirizzati come criminali. Analisi,
verifiche, sogni sono all’ordine del giorno, sia quando ci
ritroviamo per catechismo,
sia quando domandiamo di
ricevere un sacramento, sia
quando partecipaino alla S.
Messa. Siamo sempre invitati a trovare, spazi nuovi di
libertà,di giustizia, di amore,
di perdono! Con la nostra
vita, educarsi ed educare ad
essere sensibili e generosi,
verso le necessità degli altri, cercando di trovare la
nostra ragione dell’essere,
dell’operare. Credo che nel
Leit-motiv “Costruiamo
nell’entusiasmo un mondo migliore di quello
attuale”, troviamo il tono
per impostare la vita. L’Anno della fede può diventare
un’occasione di stimolo ad
inventare un nuovo criterio
di intelligenza e di azione
che cambi la nostra vita e la
parrocchia, per l’oggi e per il
domani. La fede è certamente un dono e non dipende da
noi, ma domanda, anche, la
nostra risposta e corresponsabilità. La fede non s’impone, ma si propone. Ma solo
una fede autentica, convinta,
credibile e non superstiziosa,
intollerante, bigotta o tradizionale, può rispondere alle
attese degli altri.
L’Anno della fede diventi
una occasione per riscoprire
i valori cristiani, per rivitalizzare la fede, a livello personale e comunitario. Dobbiamo, per questo, nutrirci della
parola di Dio con la catechesi, con i Sacramenti, in modo
particolare l’Eucaristia, con
la S. Messa e, non ultima, con
la testimonianza della carità:
la fede senza le opere è
morta, ci ricorda San Paolo.
d. A.
Come ormai da tradizione nella prima domenica di settembre si è svolta la Festa della famiglia durante la quale vengono ricordati i vari anniversari di matrimonio delle coppie presenti.
L’importanza della famiglia sta nell’essere uniti con forza ed amore anche nelle giornate che possono
essere difficili.
La festa è iniziata con la S. Messa, cerimonia sempre suggestiva e partecipata da numerose coppie
con i loro famigliari. Non mancava il Coro, da molti anni diretto da Rossana Pradal, sempre disoponibile nelle grandi occasioni. Sempre presente, anche, Mara Tarolli che ha cantato l’Ave Maria di Gounod. I
partecipanti si sono, poi, spostati nello stand della Pro Loco per trascorrere un momento di convivialità.
Abbiamo avuto il piacere di avere con noi suor Lidia Rita Tomasi che ha festeggiato il suo 50° di
consacrazione e Ugo e Lina Tomasi, sono giunti dal Canadà, per festeggiare il loro 50° anniversario di
matrimonio con i parenti italiani.
A tutte le cooppie presenti auguriamo un felice proseguimento per tanti e tanti anni insieme.
Il comitato.
Suor Lidia Rita Tomasi
II 30 settembre Suor Lidia Rita Tornasi, suora della Misericordia di Verona, è ritornata in mezzo
a noi per celebrare con i suoi familiari e con la nostra comunità il cinquantesimo della sua consacrazione religiosa. L’inno di lode e di ringraziamento che insieme abbiamo elevato al Signore sia
a Lui gradito e sia per noi fonte di nuove benedizioni. Una preghiera composta da lei: “O Signore,
ti ringrazio per avermi scelta, chiamata da Te, a servizio del Tuo regno. Grazie per i doni con cui
hai largamente e fedelmente
cosparso il mio cammino.
Con tutta questa assemblea
di Corbanese, ti ringrazio
per questi 50 anni vissuti al
tuo servizio nell’Istituto Sorelle della Misercordia, donami di proseguire il cammino con rinnovata giovinezza
di spirito e con gioia, nella
certezza che Tu sei sempre
con me”.
Nella foto
con il parroco
ed i coniugi Tomasi
Ugo e Lina
«Voce amica»
Notizie
flash
dalla
parrocchia
Settembre-Ottobre 2012
PELLEGRINAGGIO A
CANALE
D’AGORDO
La processione
Domenica 9 settembre, a ricordo della Natività della Beata Vergine Maria che quest’anno cadeva di sabato, dopo la Santa Messa
delle 10.45 celebrata dal nostro parroco Don Angelo ed animata dal
nostro coro parrocchiale, si è svolta la consueta processione lungo
le vie del paese, con la statua della Madonna portata da alcuni parrocchiani. Durante il percorso si sono innalzati dei canti mariani e
preghiere dedicate alla Madonna. La celebrazione si è conclusa con
un festoso suono di campane.
Francesco Borsoi
Mercoledì 17 ottobre
2012 nel pomeriggio un
gruppo di fedeli di Corbanese e Tarzo ha partecipato al pellegrinaggio
organizzato dalla diocesi
di Vittorio Veneto a Canale
d’Agordo per il centenario
della nascita di Albino Luciani. Siamo partiti nel primo pomeriggio dalla nostra piazza a lui dedicata e durante il viaggio
Don Angelo ci ha illustrato la vita di Papa Luciani.
Giunti a Canale d’Agordo abbiamo visto la casa di Luciani, già
Vescovo di Vittorio Veneto e Patriarca di Venezia, dove erano proiettate alcune immagini della sua vita, poi abbiamo assistito alla
Santa Messa nella Chiesa Parrocchiale celebrata
dal nostro vescovo Corrado Pizziolo e concelebrata da moltissimi parroci delle parrocchie della diocesi.
Francesco B.
PELLEGRINAGGIO A CASTELMONTE
D
omenica 7 ottobre un gruppo di pellegrini
da Corbanese ha partecipato ad un pellegrinaggio alla Madonna di Castelmonte. Siamo
partiti da piazza Papa Luciani di buon mattino
e durante il tragitto abbiamo recitato il Santo
Rosario.
Giunti a Castelmonte abbiamo partecipato
alla celebrazione della Santa Messa animata da
un coro.
Al termine delle funzione religiosa ci siamo
trasferiti a Cividale del Friuli per il pranzo, durante il quale abbiamo fatto festa alla più longeva del gruppo, nonna Italia, novantaseienne.
Nel pomeriggio siamo andati a visitare la cittadina di Gemona che ha subito gravissimi danni
ed avuto molti morti nel terremoto del 1976.
Durante la visita al duomo siamo rimasti stupiti particolarmente per le colonne della navata
centrale rimaste inclinate per effetto del sisma.
Poi abbiamo percorso tutta la via principale ricostruita come era prima che fosse distrutta e
alla fine una visita alla mostra fotografica con le
terribili immagini del terremoto. Chiara ce le ha
illustrate raccontandoci come ha vissuto quella
brutta esperienza.
Nel tardo pomeriggio siamo ripartiti e, giunti
a San Daniele, non poteva mancare una piccola sosta in una prosciutteria. Poi rientro a casa
felici di aver trascorso una giornata in buona
compagnia.
Arrivederci alla prossima e un Grazie a Miranda, Chiara, Renata e Rina
F. Borsoi
UN GRAZIE
La parrocchia ringrazia
per l’impegno costante nella sistemazione delle opere parrocchiali: Pol Dario,
Tomasi Cesare, Meneguz
Bruno, Battiston Antonio,
che hanno dedicato il loro
tempo e professionalità prima per sistemare la chiesa
ed il campanile ed ora sono
impegnati nei lavori di sistemazione dell’Oratorio.
La parrocchia ringrazia per
il forte lavoro nell’apertura della scuola materna: le
signore Augusta, Tiziana,
Giulietta e Simone. Un altro grazie, non inferiore
agli altri, al gruppo dei catechisti, dei cantori ed in in
modo particolare a Rossana
l’organista, a Lavinia per
la pulizia della Chiesa ed a
tutte le anonime persone che
offrono servizi e offerte alla
nostra Parrocchia.
d. A.
«Voce amica»
Settembre-Ottobre 2012
pagina 17
Concerto vocale e strumentale
Giovedì 6 settembre nella Chiesa Parrocchiale si è tenuto
un concerto vocale e strumentale in preparazione alla nostra
festa Mariana. Un successo. Non si era mai vista la chiesa
così piena e con un pubblico attento e competente.
Nella prima parte del concerto abbiamo ascoltato alcuni brani eseguiti all’organo dal maestro Bruno Barazza e,
a seguire, la Corale dei Laghi diretta dalla maestra Nadia
Steffenino.
Al termine abbiamo avuto una bella sorpresa Nadia Steffenino si è calata nei panni di soprano ed ha interpretato
magistralmente il Panis Angelicus.
Un grazie di cuore alla Corale dei laghi, alla parrocchia
di Corbanese, alla Banca Prealpi e alla Pro loco che hanno
organizzato questo bellissimo concerto
Arrivederci al prossimo anno
Francesco Borsoi
l’iscrizione di
un alpino ed
un amico degli
alpini, regolarmente tesserati con uno dei
trenta gruppi della sezione. Il gruppo Corbanese quest’anno si è presentato, addirittura, con tre coppie che si sono distinte,
per qualità e per bravura. Le coppie erano:
1: Aldo Dal Col; Umberto Franceschet,
2: Dario Pol; Giannantonio Battiston, 3:
TORNEO DI BOCCE SEZIONALE
Domenica 21 ottobre si è svolto, a Pieve
di Soligo, l’annuale torneo di bocce della
sezione Alpini di Conegliano, torneo itinerante che ogni anno viene organizzato da
un gruppo diverso. Quest’anno appunto
organizzato dalla sezione Gruppo Alpini di
Pieve di Soligo.
Il torneo, a trentadue coppie, prevedeva
Francesco Franceschet; Giuliano Salton
Su 32 coppie, i nostri si sono classificati
terzi con la coppia Dal Col- Franceschet e
quinticon Pol - Battiston.
A tutti i partecipanti vanno i complimenti di tutto il gruppo per l’ottima figura che
ci hanno fatto fare, augurandoci che anche
per il prossimo anno si possa ripetere tale
risultato.
De Nardo Davide
I premi del torneo - La coppia classificata terza
TRADIZIONALE CASTAGNATA
Anche quest’ anno, come ormai è tradizione, il gruppo alpini ha organizzato un’allegra
castagnata in compagnia dei
bambini della scuola elementare. L’allegro momento conviviale si è svolto lunedì 29
ottobre, primo giorno di scuola
nella rinnovata sede di Corba-
nese, in un clima di genuina serenità e gioia per essere tornati
nella scuola del paese, dopo i
lavori di miglioramento antisismico, realizzati in breve tempo
dall’Amministrazione comunale. Fortunatamente il clima è
stato piacevole: una bellissima
giornata di sole anche se un po’
fredda! Data l’occasione, alla
castagnata ha partecipato anche
il Sindaco con gli assessori A.
Pol e V. Sacchet, a testimoniare
la volontà dell’Amministrazione comunale di mantenere viva
la nostra scuola. Questo even-
to oltre che ad aver allietato in
modo sano la mattinata di bambini ed adulti è un segno concreto della volontà di tenere vive le
tradizioni, volontà questa che
sta molto a cuore agli alpini.
Gruppo Alpini
Corbanese.
pagina 18
ANAGRAFE
BATTESIMI
5. MATTIUZ ANGELA di
Christian e di Guzzo Lisa, nata
a Vittorio Veneto il 13 luglio
2012 e residenti in Castagnera Bassa. Al rito di accoglienza
è seguito il battesimo comunitario il 14 ottobre.
Padrini: Piol Sonia e Michelon Walter, da Revine Lago.
6. CASAGRANDE LORENZO di Michele e di Carlet Tatiana, nato a Conegliano
il 17 luglio 2012, residenti in
Mondragon. Dopo il rito di ac-
«Voce amica»
NELLA CASA DEL PADRE
coglienza è stato celebrato il
battesimo il 14 ottobre 2012.
Madrina:Speranza Paola,della
parrocchia di Ceneda.
7. GRAZZINI EDOARDO
di David e di Pradal Elisabetta,
abitante in via Ghette 8, nato
il 7 maggio 2018 a Milano.
Dopo il rito di accoglienza, il
14 ottobre è stato celebrato il
battesimo.
Padrini: Pradal Maddalena,
da Conegliano Duomo e Grazzini Maria,da Albinatico (PT.)
5. DAL MOLIN PATRIZIO
di anni 60, coniugato con Carniel Carla. Per lavoro trascorse
molto tempo della sua vita in
Cadore. Le sue giornate erano
scandite dall’alternanza delle
stagioni e del tempo, belle in
estate e difficili in inverno. Incominciava il lavoro al sorgere
dell’alba e terminava spesso
ben oltre il tramonto del sole.
Lo ricordiamo nella malattia
che in modo quasi improvviso
ha piegato la sua voglia e forza di vivere. Per questo venne
meno la vita l’11 luglio 2012
e il suo corpo da Cortina venne portato a Corbanese dove
il 18 luglio venne tumulato nel
nostro cimitero.
6. ANTONIAZZI
GIUSEPPINA ved. Battiston Angelo. Una vita lunga
di 99 anni. E’ ricordata con
riconoscenza da tante persone. Amava la vita e la stimava come un valore, come un
dono di Dio. Spesso si accostava alla Comunione, felice
di poterla ricevere. Rese la
sua anima il giorno 21 agosto
2012 dopo essere stata assistita amorevolmente. La Messa esequiale venne celebrata
il 23 agosto.
7. DE POLO MARIA di anni
85, fu Paolo e Altoè Chiara. Si
era sposata con Dal Cin Giuseppe e visse fino alla fine con
il figlio in via Calvario, assistita
con tanto amore dai familiari.
Ha per molti anni lavorato, con
l’aiuto della famiglia, per la manutenzione della chiesetta del
Calvario e delle sue adiacenze.
La malattia la aggredì, la indebolì e concluse il suo viaggio
su questa terra all’Ospedale
di Vittorio Veneto il 24 agosto
2012. La S. Messa esequiale
a suo suffragio venne celebrata nella nostra Chiesa e poi tumulata nel nostro camposanto
il 25 agosto.
8. MATTIUZ PIETRO, sposato con D’Altoè Carmela, a
88 anni terminò la sua vita il
giorno 12 settembre 2012 a
S. Pietro di Feletto dove abitava. Gli anni, resero la sua
vita fragile e si sforzò di superare le fasi alterne della vita.
Settembre-Ottobre 2012
Dopo la S. Messa esequiale, il
14 settembre venne rispettata
la sua volontà di essere tumulato nel nostro cimitero di Madonna di Loreto in attesa della
resurezione.
9. FRANCESCHET
EDOARDO di anni 71, coniugato con Pianca Maria Antonia. Fu un uomo attivo e molto attaccato alla famiglia che
tanto amava. Per il suo lavoro
di mugnaio a Corbanese era
conosciuto da tutta la comunità. Ha incontrato una vita non
facile, con sofferenze fisiche e
morali che hanno lasciato traccia nel suo carattere. La malattia rese fragile il suo fisico
e fu sempre assistito amorevolmente dalla moglie Antonia
e familiari. Il suo passaggio al
mondo di Dio avvenne il 10
ottobre 2012. Le sue esequie
vennero celebrate il giorno 12
ottobre, con la presenza della
nostra Schola cantorum, nella
Chiesa di Corbanese e poi accompagnato al cimitero.
Ricordo
DA ROS ALDO
Il ricordo di chi ci precede è con noi, resta nella
nostra mente e ci accompagna nel nostro vivere
quotidiano. Solo nell’unità
c’è la bellezza di Dio. Sempre con grande affetto e
certi che dal cielo guardi
noi, quaggiù.
La moglie, il figlio Silvano, la nuora, i nipoti e i
fratelli nel 10° anniversario lo ricordano con tanto
amore.
Voce Amica
«Voce amica
amica»
Tarzo
Settembre-Ottobre 2012
SCUOLA MATERNA
E’ iniziato un nuovo anno
di scuola e in questo lungo viaggio saremo
accompagnati dal tema: “L’acqua, che forza!”.
Senza perdere tempo ci siamo subito incamminati per vederla da vicino, toccarla e
ascoltare il rumore del torrente che si trova
poco distante da scuola.
Ogni bambino ha raccolto una bottiglietta del prezioso liquido e una volta portata a
scuola abbiamo iniziato una fase di esplorazione e di esperimenti per capire di tutto e
di più di questo prezioso e importante dono
di Dio. Ma le camminate non finisco qui,
con la bella stagione andremo al Molinetto
della Croda, sulle rive del lago e al lavatoio per farci raccontare da una nonna come
una volta si lavavano i panni.
Durante questi mesi con giochi, canti e
attività didattiche impareremo a cosa serve l’acqua e a non sprecarla. Nei mesi più
caldi i bambini di 5 e 6 anni saranno accompagnati alle piscine di Vittorio Veneto
per un corso d’acquaticità, per vivere altre
sensazioni piacevoli, scoperte ed emozioni
che questo elemento naturale ci offre. La
CONSIGLIO PASTORALE PARROCCHIALE
Con il mese di settembre il
C.P.P. ha ripreso il proprio cammino pastorale prendendo in
esame il nuovo piano pastorale
diocesano e il sussidio diocesano fatto dopo il convegno
ecclesiale appena concluso. Il
convegno è stato, per tutti i partecipanti alle varie fasi, un’ottima occasione per incontrarsi e
riflettere sulla situazione spirituale che le nostre parrocchie
attualmente vivono. Il convegno
ha riportato una nuova “ventata” di speranza per continuare
a fare ciò in cui crediamo. Il vescovo ci incoraggia a continuare questo cammino pastorale,
anche se riconosce che a volte
non è facile poter operare per il
bene della parrocchia a causa
di un “cambiamento d’epoca”,
così lo ha chiamato lo stesso
vescovo. E’ compito del vescovo promuovere e coordinare
attraverso le varie commissioni
pastorali il cammino spirituale
delle parrocchie della diocesi,
mentre a livello parrocchiale
tale compito spetta al parroco con l’aiuto del C.P.P.. Tutti
dobbiamo lavorare insieme, per
raggiungere l’obiettivo: la testimonianza del vangelo. Ma per
poter meglio operare bisogna
tenere presente la parola di Dio
e dialogare con Gesù mediante
la preghiera e le buone azioni.
Saper testimoniare la propria
www.parrocchiaditarzo.it
fede e portare agli altri la parola
di Dio non è semplice; essere
portatori di pace e di speranza è molto complicato anche
a causa dei continui cambiamenti che stanno avvenendo
in questo difficile momento di
“crisi” non solo economica, ma
anche spirituale. Tutti abbiamo
dubbi e incertezze.
Ma dobbiamo reagire, non
rimanere nel nostro guscio, ma
unire le nostre forze e con l’aiuto dello Spirito Santo potremo
riprendere questo cammino,
anche se è in salita.
Da questo convegno sono
usciti vari suggerimenti e proposte concrete realizzabili durante questo anno chiamato
dal Santo Padre “Anno della
fede”, anno del rinnovamento
spirituale di tutto il popolo di
Dio. Riscoprire la fede e la parola di Dio. Dobbiamo far uscire
dal nostro animo divisioni, insicurezze, indifferenza ed individualismo. Abbandonare questi
démoni che oscurano la nostra
vita spirituale, abbandonare il
buio per andare verso la luce
che è Dio e cibarsi attraverso la
sua parola. La fede poi ha bisogno di speranza e di carità.
Sempre nel mese di settembre si è svolto un incontro delle
5 parrocchie (Tarzo, Arfanta,
Corbanese, Revine e Lago)
che costituiscono “l’unita’
pagina 19
possibilità di fare questo corso ci è stata
data grazie al contributo della Banca Prealpi e del Gruppo Genitori che ringraziamo.
Ma le novità di quest’anno non finiscono
qui! A gennaio nella nostra scuola arriverà
Luisa per un corso di psicomotricità e durante l’anno i progetti sono molti: musica,
laboratorio di pittura (con Suor Leontina),
educazione motoria, educazione alla religione cattolica e inglese per i bambini più
grandi.
Ringraziamo tutte le persone che ci sostengono e ci sosterranno durante quest’anno perché sono forti e importanti come
l’acqua!
Maestra Elisa
pastorale dei laghi” diretta
dal moderatore che è don Ezio
Segat (parroco di Revine e di
Lago) che ha preso in esame
proprio il tema dell’anno della
fede e la riscoperta del “credo”.
Antecedentemente a questo
incontro generale l’unità aveva
deciso di fare degli incontri sul
tema dell’anno pastorale in corso. Il primo incontro si è svolto
a Corbanese e il prossimo sarà
a Tarzo il 26 novembre alle ore
20.30 e un terzo a Revine. Il 10
dicembre alle ore 20.30. Questi incontri sono aperti a tutta la
comunità non solo agli eletti nel
C.P.P.
Siamo invitati, anche, a collaborare con la parrocchia di S.
Pietro di Feletto per un progetto chiamato “arte e fede” ovvero la scoperta della bellezza
della fede attraverso l’arte sacra. Nella chiesetta di Fratta ci
sono degli affreschi che rappresentano il “credo”, questa chiesetta potrebbe essere inserita
entro un itinerario spirituale
fatto di arte sacra che partendo
dalla Pieve di S. Pietro di Feletto, chiesa ricca di affreschi,
si recherà in altre chiese della
zona dove si hanno
delle opere d’arte
interessanti.
Vorremmo ricordare ai nostri lettori
l’importanza della
erna,
Scuola Materna,
na di
scuola cristiana
à alla
grande utilità
comunità, che dopo varie difficoltà, anche economiche, ha
ripreso dando ai bimbi che la
frequentano un insegnamento
cattolico, utile per la loro formazione. A tal proposito ringraziamo tutte le persone che
operano perchè essa possa
continuare a svolgere il proprio compito educativo. Ringraziamo, inoltre, le persone
che operano in vari campi per
lo svolgimento delle varie attività parrocchiali. Non dimentichiamo i chierichetti, il piccolo
coro che canta all’interno delle
varie celebrazioni. Loro sono i
piccoli, ma non meno importanti collaboratori pastorali, che
ci auguriamo diventino i futuri
laici che lavoreranno per questa parrocchia. Comunque un
grande “grazie”a tutti per il vostro generoso e indispensabile
aiuto. L’importante è di essere
“connessi” tra di noi nel nome
di Gesù Cristo. Ricordiamo
inoltre che la preghiera è la via
migliore per “ciattare” con Dio
nostro padre,.
A tutti i nostri lettori va il nostro cordiale saluto.
La segretaria
pagina 20
«Voce amica»
Settembre-Ottobre 2012
VIAGGIO A ROMA
3-6 SETTEMBRE 2012
Sveglia all’alba e partenza da Tarzo alle
4.30 tutti carichi di zaini, valigie e quant’altro. Ancora assonnati saliamo in corriera e
partiamo alla volta di Roma. Dopo alcune
ore trascorse in allegria giungiamo a Loreto, dove abbiamo visitato la casa di Maria di
Nazaret. Qui abbiamo partecipato alla Santa
Messa e, dopo esserci rifocillati, siamo ripartiti. La seconda parte del viaggio in corriera
non è stata meno divertente della prima! Verso le 6 del pomeriggio siamo arrivati all’istituto Don Orione, nostra casa temporanea per
tre giorni. Ci siamo sistemati nelle nostre
camere, abbiamo cenato e, dopo una serata
passata insieme a chiacchierare e scherzare,
abbiamo goduto il meritato riposo. Il giorno
seguente sveglia alle 6.30 e, dopo una frugale colazione, abbiamo preso la corriera
per andare a visitare la città. Giunti in Vaticano abbiamo avuto la fortuna di ammirare i giardini vaticani con un bus navetta. La
visita è stata piuttosto movimentata a causa
della pioggia, ma comunque molto piacevole. Dopo la visita ai giardini ci siamo avviati
alla Basilica di San Pietro. Appena entrati ci
riusciti a entrare in un’immensa sala, dove
abbiamo ascoltato l’udienza del Papa. Nel
pomeriggio abbiamo visitato il Pantheon e
le piazze più importanti di Roma: Piazza di
Spagna e Piazza Navona. Dopo aver camminato a lungo, siamo arrivati alla Basilica
di San Paolo dove c’erano i suoi resti e le
catene che lo tenevano legato durante la sua
prigionia. Mentre tornavamo alla corriera
abbiamo avuto l’occasione di vedere l’Ara
Pacis, monumento fatto erigere da Augusto nell’anno 13 a.C. Il mattino seguente
siamo sentiti davvero piccolissimi davanti
all’immensità di questa Basilica. Abbiamo
visitato l’interno e, dopo aver discusso animatamente sulle effettive dimensioni delle
grandi lettere incise nella parte superiore
della basilica, siamo usciti e ci siamo diretti
alla casa Don Orione per pranzare. Verso le
due del pomeriggio siamo ripartiti alla scoperta dei segreti di Roma. La prima tappa
sono stati i Fori imperiali, seguiti dal meraviglioso Colosseo. Dopodiché siamo saliti al
Campidoglio. Abbiamo percorso i 273 scalini dell’Ara Coeli. Il tutto accompagnato da
un’abbondante dose di acqua. Per finire la
giornata in bellezza ci siamo recati all’altare
della Patria e di certo non è mancata la visita alla Fontana di Trevi, dove abbiamo lanciato l’immancabile monetina. Il mercoledì
mattina dopo un’interminabile coda, siamo
ci siamo svegliati molto presto, alle 5.45,
per assistere alla Messa nella catacomba di
San Pietro, dove ci sono anche le tombe di
molti altri Papi. Salutata Roma, con un po’
di malinconia, ci siamo diretti verso La Verna, dove abbiamo visitato l’Abbazia di San
Francesco. Abbiamo visto dove riposava,
i suoi luoghi di preghiera e molte delle sue
reliquie (il saio, il bicchiere, la ciotola...).
Dopo la sosta in Toscana ci siamo diretti verso casa, e, tra risate e spuntini, siamo arrivati
a Tarzo, ognuno alla propria dolce casetta.
Nonostante la pioggia,è stata una bellissima
avventura e ci siamo divertiti come non mai.
Un ringraziamento lo dobbiamo anche alla
nostra guida speciale, Don Francesco.
I cresimandi: Bianchetti Alessandro, Bottega Aurora, Bottega Nicola, De Coppi Lisa,
Antoniazzi Nicola
Nogarolo
La chiesa in cima alla collinetta in
centro al paese di Nogarolo, da sempre
ha costituito il punto d’incontro della comunità. La domenica vi si celebra la S.
Messa, nel mese di maggio si recita del
S. Rosario e ci si raduna per la recita del
S. Rosario in suffragio dei defunti.
Intorno alla chiesa c’è un piccolo sagrato che si affianca su una ripida discesa.
Anni fa il Sig. Lucio Tomasi aveva costruito un recinto in legno che offriva una
certa sicurezza, ma il tempo e la pioggia
avevano reso precario questo parapetto e
necessitava di essere sostituito.
L’Associazione
“Amici di Nogarolo” si è resa disponibile all’acquisto
della nuova recinzione in metallo,
che alcuni Soci
hanno provveduto
a mettere in opera. Il lavoro è stato
apprezzato da tutti
e ai volonterosi va
il caloroso ringraziamento di tutta
la nostra comunità
e, anche, di coloro
che alla domenica
vengono da fuori
paese per partecipare alla Santa
Messa.
D.C.C.
«Voce amica»
Settembre-Ottobre 2012
CATECHISMO PARROCCHIALE
Classe
Catechista
Giorno
Orario
1 elem.
Tomasi Cinzia
Pol Debora
Giovedì 14.30
V. Mondini
2 elem
Ceneda Valentina
Carlet Anna Maria
Lunedì
14.30
V. Mondini
3 elem.
Melito Caterina
Mattarolo Flavia
Sartor Maria Teresa
Casagrande Luisa
Lunedì
14.30
V. Mondini
4 elem
Tomasi Luigina
Zuanella Luigina
Lunedì
14.30
Oratorio
5 elem
Suor Ignazia
Lunedì
14.30
Canonica
1 media
Fava Orietta
Martedì
14.30
Oratorio
2 media
Rossano Rossanna
Martedì
14.30
Oratorio
3 media
Suor Leontina
Martedì
14.30
Canonica
1 sup.
Sant Caterina
Lunedì
ACR
Chiara,Elisabetta,Luigi, Sabato
Giulia, Cristina, Marika,
Marco, Ilaria, Elena
18.00
Canonica
15.00 -
Oratorio
Sabato
14.30
Chiesa
Piccolo
Coro
Sabato
14.00 -
Chiesa
SEGNI DI FEDE
a TARZO
Chiesette, Capitelli,
Edicole, affreschi...... le
devozioni ai Santi
Nell’anno della Fede
è importante anche
sottolineare queste
testimonianze di
devozione, antiche e
recenti che sono presenti
in tante vie, case, borghi,
piazzette del nostro paese.
Vorremmo sensibilizzare
i lettori nel contribuire
alle prossime uscite del
Bollettino inviandoci
foto, notizie su queste
espressioni di fede.
Nogarolo: Capitello
dedicato alla Beata
Vergine del Rosario,
devozione molto sentita
dai nogarolesi che, il 7
ottobre, partecipavano
nella giornata a lei
dedicata con bandierine
per tutta la borgata ed i
fuochi d’artificio.
A.C.R. Si ricomincia!!
Aula
Chierichetti Introvigne Mario
Silvia-RossellaBarbara – Ilesia –
Valentina
pagina 21
Sabato 13 ottobre è cominciato il nuovo anno, con bans e tanti giochi. Ci sono tanti volti noti, ma anche nuovi, a cominciare
dagli aiuto animatori, Giorgia, Andrea, Giulia e Silvia e la nuova
animatrice Elena! Il tema di quest’anno è IN CERCA D’AUTORE, saremo quindi trasportati nell’atmosfera del teatro. Le attività
si svolgono ogni sabato pomeriggio dalle ore 15 alle 16 presso la
canonica; si faranno tanti giochi e lavoretti!
Date da ricordare:
Festa della Pace il 27 gennaio (o 10 febbraio);
Festa Unitaria il 21 aprile.
Le iscrizioni sono ancora aperte, per cui se siete ragazzi tra i 6 e
i 13 anni vi aspettiamo sotto la canonica ogni sabato pomeriggio!!
Gli animatori.
Anniversari Di Matrimonio
Il giorno 25 novembre 2012 la Parrocchia si unisce in ringraziamento a Dio e in festosa accoglienza alle coppie di Sposi che in questo anno celebrano gli anniversari del loro matrimonio.
Gli Zanella detti “Luchetta” 1395 - 2012
E’ questo il titolo della pubblicazione di Delfino Zanella di Vallonto, dettagliato studio che porta
alla luce il cognome Zanella dalla sua nascita al successivo sviluppo in altri paesi.
Nato in Tarzo dal ceppo “Da Nogarol” di Nogarolo nel Settecento e poi continuato con i discendenti nei paesi di Montaner, Fregona, Pianzano, Vallonto. L’opera è stata presentata il 30 settembre
durante il II° incontro degli Zanella svoltosi a Montaner - San Vendemiano.
Bruno M.
pagina 22
ALLARGANDO
GLI ORIZZONTI
Nel week-end del 27 e 28 Ottobre 2012 si è
svolto a Laggio di Cadore un convegno sul tema
“la cooperazione internazionale” organizzato
dall’associazione “Famiglie Rurali” in collaborazione con altre undici associazioni di volontariato. Per cooperazione si intende il dovere
di solidarietà, aiutare, cioè, quei paesi che non
godono dei bisogni essenziali: la casa, la salute, il cibo, l’istruzione. Lo scopo dell’incontro
è stato principalmente capire se il modo in cui
si sta cercando di aiutare questi paesi sia quello giusto e come si potrebbe migliorare. Attraverso uno scambio di opinioni e testimonianze
tra la mia classe scolastica, la quarta superiore
del liceo socio-psico pedagogico di Pieve di Soligo, insieme a professori universitari, sociologi, economisti, medici e politici sia italiani che
stranieri che si occupano di cooperazione, siamo
arrivati alla conclusione che prima di iniziare a
cooperare con un paese bisogna tener conto di
alcuni fattori, ad esempio: ognuno ha i propri
fondamenti culturali; ciò che noi consideriamo
corrotto o illecito, in altri paesi, può essere considerato giusto. Quindi, il voler imporre la nostra
cultura o il nostro modo di vivere nel resto del
mondo non è affatto corretto; ognuno ha il diritto di avere un’identità propria, non di vivere
secondo istruzioni di altri. Una delle frasi che mi
ha più colpita è stata: “Sviluppo può anche voler
dire fare un passo indietro” e penso che questo
passo indietro si riferisca a puntare ad uno sviluppo eco-sostenibile, perché stiamo sfruttando
troppo la natura per garantire il nostro (apparente) benessere; dovremmo imparare proprio dai
paesi come l’Africa che la natura è un dono da
rispettare, da amare e non da sottovalutare. Inoltre, per avviare un sano processo di cooperazione bisogna partire dal basso: interagire con gli
altri paesi attraverso piccoli progetti per socializzare con i cittadini, comprendere i loro desideri
e fare il possibile per realizzarli. “Cercare di aiutarli, però, non deve avvenire perché ci sentiamo
obbligati, o perché non vogliamo fare la figura
degli egoisti o per appagamento personale, lo
dobbiamo fare semplicemente perché possiamo
e perché se ci trovassimo noi dall’altra parte, non
aspetteremmo altro che un aiuto da quelli che sarebbero in grado di darlo”. Mi rendo conto che
non tutti possono dedicare il proprio tempo al
volontariato perché il lavoro o la famiglia chiamano, vi invito però a dedicare un attimo del vostro tempo all’informazione. Informatevi su ciò
che accade, ancor oggi, in Colombia, in Africa,
in America Latina e in altri paesi in via di sviluppo e contribuite con le associazioni a spargere
la voce, per far sì che qualcosa si muova e che
chi di dovere prenda realmente in mano le redini
del suo paese, per non permettergli di cessare di
vivere.
Caterina M., catechista e animatrice.
«Voce amica»
Settembre-Ottobre 2012
Sacramento della Confermazione
Domenica 28 ottobre 2012 il vescovo di Vittorio Veneto Monsignor Corrado Pizziolo ha
celebrato il Sacramento della Cresima nella parrocchia di Tarzo. Hanno ricevuto questo
il sigillo dello Spirito Santo: Antoniazzi Nicola, Bez Giulia, Bianchetti Alessandro, Bottega Aurora, Bottega Nicola, Cadalt Jessica, Casagrande Denis, Casagrande Giorgia, De
Coppi Lisa, De Giusti Tommaso, De Zanet Luca, Franceschet Lara, Introvigne Andrea,
Introvigne Maria, Jeorzejczak Michal, Nardi Chiara, Perin Silvia, Pilat Lucrezia, Pilat
Veronica, Pizzin Luca, Rizzo Alessia, Tomasi Beatrice.
Il cammino fino ad ora, non è stato semplice, ma con tanta pazienza ce l’abbiamo fatta. I
ragazzi con il tempo hanno cercato di capire l’importanza nel mettere in pratica i sette doni
dello Spirito Santo: Sapienza, Intelletto, Consiglio, Fortezza, Scienza, Pietà e Timor
di Dio.
Sanno che non sarà facile andare contro corrente
in una società dove esiste il
consumismo, il non rispetto
per le cose e soprattutto per
il prossimo. Sanno che per
riuscire ad andare avanti,
avranno bisogno dell’aiuto
dei genitori, dei loro padrini
o madrine, della comunità
e, innanzitutto, del Signore che sarà al loro fianco
per sempre.Un augurio che
continuino il loro cammino
anche dopo questo giorno e
che non demordano. Sempre
avanti ragazzi!!
Caterina
Il gruppo dei bravi e fedeli chierichetti con il Vescovo
Concerto di Natale
Nella chiesa parrocchiale di Tarzo,
sabato 15 dicembre alle ore 20.30,
si svolgerà il tradizionale
concerto natalizio
in prossimità delle feste di fine anno.
La serata viene organizzata
dalla Pro Loco in collaborazione con
il Circolo Musicale.
L’invito è esteso a tutta la cittadinaza.
Settembre-Ottobre 2012
«Voce amica»
pagina 23
GRUPPO ALPINI TARZO
41° AL BOSCO
DELLE “PENNE MOZZE”
Domenica 2 settembre, nella valle di San
Daniele a Cison di Valmarino, abbiamo
presenziato al 41° raduno annuale al Bosco
delle Penne Mozze, Memoriale degli Alpini della provincia di Treviso, oltre 2500
caduti al servizio della Patria ed ognuno
rappresentato da una stele posta sul verde
pendio. Circa 3mila i convenuti da ogni
parte d’Italia e dall’estero, con a capo il
Presidente nazionale dell’A.N.A. Corrado
Perona, al suo ultimo anno di mandato.
Dopo l’inaugurazione delle targhe delle
Sezioni di Gorizia, Pavia, Torino e Venezia, alla Stele monumentale delle Sezioni
A.N.A., ha portato il saluto il Presidente
del Comitato per il Bosco e dell’As.Pe.M.
Claudio Trampetti. Nel discorso commemorativo ufficiale, molto applaudito,
il Presidente Perona, rivolto agli alpini stipati su ogni anfratto del bosco, ai
molti Sindaci, agli eurodeputati Antonio
Cancian e Giancarlo Scottà, al Comandante del 7° Reg.to Alpini Col. Sfarra,
si è soffermato sui valori di patria, di
nazione, di senso di appartenenza, del
servire gratuitamente ed ovunque vi sia
bisogno in Italia e nel Mondo, con dispendio anche, purtroppo, di vite umane, così, tra l’altro, tuonando: «Sosteniamo l’Italia, che è più povera nel morale
che nel portafoglio».
La solenne funzione religiosa è stata
celebrata dal vescovo emerito di Trieste
Mons. Eugenio Ravignani, già nostro
Vescovo.
Momento della celebrazione con le Autorità.
Alpini nella chiesetta di San Pietro
140° ANNIVERSARIO
Venerdì 12 ottobre 2012 il Gruppo ha
celebrato il 140° anniversario della fondazione delle truppe alpine, con una S. Messa
celebrata nella chiesetta alpina alle Rive
di San Pietro, “sede spirituale” del sodalizio, presieduta dal Parroco Mons.
Francesco Taffarel che, all’omelia, ha
ricordato il ruolo degli Alpini tarzesi
nel sociale, nel recupero e nella conservazione del patrimonio ambientale, artistico e religioso, tra cui le chiesette di
San Pietro e di Collaldrà. La funzione,
sentita e partecipata, è stata l’occasione
per ricordare tutti i commilitoni “andati
avanti” in tempi avversi e diversi, nel
comune ideale di promuovere sempre e
comunque la pace tra i popoli e le nazioni, anche nelle difficili missioni delle martoriate terre d’oriente che continuano a chiedere il sacrificio di giovani
vite umane.
GITA SOCIALE
Turismo, storia, cultura e gastronomia: questi i temi trattati durante l’annuale gita sociale svolta quest’anno il 9 settembre, meta il lago
d’Iseo, con visita alla zona del Franciacorta. La degustazione di cibi tipici, presso un locale agriturismo e di ottimi vini, nell’attigua cantina,
con successiva escursione in motonave sul lago e periplo del Monte Isola, hanno soddisfatto il numeroso gruppo dei partecipanti.
Francesco Introvigne
V
PRO
LOCO
«
pagina 24
42ª festa
della
castagna
Da venerdì 5 ottobre a domenica 21
ottobre si è svolta la Festa della Castagna.
Appuntamento sentito e partecipato da un
numeroso pubblico che arriva, anche, da altre regioni. Nella serata inaugurale c’è stato
un convegno sulla valorizzazione della
produzione di antiche varietà e di prodotti
agroalimentari. Si è discusso sulla professione di produttore agricolo, dimostrando,
grazie all’Istituto Agrario di Feltre, con il
prof. Sanson, che recuperare varietà, tipo
il “mais poncio” ed altri prodotti potrebbe
diventare una realtà economica redditizia.
Durante le tre settimane di festa dalla nostra cucina sono uscite specialità per tutti
i palati, piatti che rappresentano la nostra
cultura gastronomica: dalla pasta e fasoi
alla poenta e mus, speo, capriolo, poenta
e osei ed atri piatti proposti nelle nostre
feste. Le castagne, sono state cotte a puntino, ma purtroppo non possiamo dire che
provenissero tutte dalle nostre colline. Gradita anche la vetrina dedicata ai produttori
e aziende agricole del territorio, un valore
aggiunto per la manifestazione e una vivacità per la festa ed, inoltre, uno stimolo per
i produttori per far degustare le loro prelibatezze.
Le domeniche mattina, abbiamo proposto le consuete passeggiate alla scoperta
del paesaggio. Alla via dei murales si è aggiunta un’altra opera realizzata da Giusep-
oce amica»
pe Grava, e che rappresenta una ‘tradizione
perduta” quale è la produzione dei ‘cop’:
quante famiglie un tempo vivevano di questo lavoro!
Nella terza domenica c’è stata l’ottava passeggiata tra i castagni con grande
partecipazione di appassionati, che hanno
apprezzato le nostre colline ed i suggestivi
panorami. Alla domenica abbiamo propo-
Settembre-Ottobre 2012
sto anche spettacoli e balli, senza tralasciare i più piccoli con una giornata dedicata
a loro ed animata da un giocoliere e, in
collaborazione con il “Parco del Livelet”,
dall’interessante laboratorio didattico per
la lavorazione dell’argilla. Il concorso fotografico quest’anno si è concesso una “pausa”, ma non abbiamo dimenticato l’arte
della fotografia grazie alla mostra personale del fotografo Bepi Marciano. La collaborazione con M.T.B. Vallata mountain
bike ha portato a Tarzo, anche quest’anno,
il trofeo Livenza Bike. Una gara sempre
apprezzata dai partecipanti sia per l’ottima
organizzazione che per il tracciato davvero molto suggestivo. Importante evento
culturale è stata la presentazione del libro
del concittadino Antonio Pancot, dal titolo
“L’arte del Mangiar Bene. Altro appuntamento con l’artista è stata la presentazione
del libro di Max Solinas, artista poliedrico,
dal titolo “L’ordine della Lupa”. Ben riuscita anche la serata in collaborazione con
l’osteria Ponte Maset dove lo chef Daniela
e tutto il suo staff hanno dato vita ad una serata unica. La Pro Loco è convinta di continuare la collaborazione con i ristoratori per
promuovere e valorizzare le diverse realtà
presenti a Tarzo. Un sentito ringraziamento a Banca Prealpi sempre presente e disponibile, la quale con l’Amministrazione
Comunale ha patrocinato e presenziato ai
vari eventi, agli sponsor e, non ultimi, ai
numerosi volontari che per tre settimane si
sono impegnati a fondo perché tutto si svolgesse come sempre al meglio. In questo sta
il vero successo della Festa della Castagna.
Vi aspettiamo per le prossime iniziative che
potete trovare anche nel sito: www.prolocotarzo.com.
Pellegrinaggio in TERRA SANTA
Fine agosto e primi giorni
di settembre 2013.
Iscrizioni in parrocchia.
Tutti i giorni Sistemazione in
albergo e Pensione completa.
1 ° Giorno: VERONA - NAZARETH Riunione dei Signori
Partecipanti a Verona e imbarco
sul volo per Tel Aviv. All’arrivo
incontro con la guida e trasferimento a Nazareth lungo l’antica
Via Maris.
2° Giorno: NAZARETH BANJAS In mattinata partenza
per il lago di Tiberiade. Visita
agli scavi di Cafarnao con la Sinagoga e sosta sul Monte delle
Beatitudini. Proseguimento per
Banjas e visita all’antica Cesarea di Filippo, alle pendici del
Monte Hermon.
3° Giorno: NAZARETH Visita ai Santuari di Nazareth
con Santa Messa nella Chiesa
dell’Annunciazione, piccolo Museo dell’antico villaggio di Nazareth con il Kaire Maria, Chiesa
di San Giuseppe, Fontana della
Vergine. Pomeriggio Monte Tabor, Monte Della Trasfigurazione
e proseguimento per Gerico.
4° Giorno: GERICO – MASADA. In mattinata partenza per
Masada con sosta a En Ghedi
per una passeggiata sino alla
caverna di Davide. Salita in funivia per visita dell’imponente
fortezza erodiana di Masada,
divenuta simbolo per il popolo
ebraico. Lungo la via di rientro
a Gerico sosta a Qumran per
visita degli scavi del monastero
degli Esseni.
5° Giorno: GERICO. In mattinata partenza per Gerusalemme e inizio della visita della città
con il quartiere arabo e cristiano: Chiesa di Sant’Anna con la
Piscina Probatica, il Lithostratos, Via Dolorosa, Basilica della
Resurrezione. Nel pomeriggio
trasferimento a Betlemme per
visita della Basilica della Natività e del Campo dei Pastori.
6° Giorno: BETLEMME - HEBRON – HERODION. Al mattino escursione a Herbron, città
dei Patriarchi, legata alla memoria di Abramo con sosta alle piscine di Salomone e a Mambre,
ricordata nelle Scritture. Nel
P. Pro Loco di Tarzo Luciano Piaia
pomeriggio visita
all’Herodion, fortezza voluta da re Erode quale luogo di
sepoltura della sua
famiglia.
7° Giorno: GERUSALEMME.
Intera giornata a
Gerusalemme con
sosta al Muro del
Pianto, spianata del Tempio,
Quartiere Ebraico e Cristiano
con il Cenacolo e la Chiesa della Dormizione e di San Pietro in
Gallicantu. Pomeriggio Santuari
del Monte degli Ulivi: Chiesa del
Pater Noster, Dominus Flevit,
Basilica dell’Agonia, Orto del
Getsemani e Tomba di Maria.
8° Giorno: BETLEMME – VERONA. Tempo a disposizione.
Trasferimento all’aeroporto di
Tel Aviv per le operazioni di imbarco sul volo per Verona.
Settembre-Ottobre 2012
CANDOTTI Prof. Ileana
Lunedì 10 Settembre 2012 è stata portata
per il riposo eterno nel cimitero di Tarzo Candotti Ileana in Pradella.
Ileana era nata ad Aviano (PN) il 22.03.1962,
trascorse infanzia e giovinezza tra il Friuli ed il
Veneto là dove si prospettavano le condizioni
d
di lavoro migliori per il Pad
dre Franco.
La nascita della sorellla Sonia portò una nuova
ccompagnia in casa dove
ttrascorreva lunghe ore in
g
giochi sotto l’occhio vigile
d
della Mamma Luisa che
ll’accompagnava
anche
aalle lezioni di danza classicca sua passione per tutta
lla vita.
Dopo gli studi al Liceo classico di Pordenone e a Venezia, dove si laureò in lettere
moderne, entrò da subito nel mondo della
Scuola dove si impegnò con caparbietà e determinazione per dare ai suoi studenti il massimo della preparazione.
Si sposò con Carlo Pradella ed ebbe la gioia di dare alla luce Irene, che fu battezzata a
Tarzo, e vederla raggiungere dei bei traguardi
nella vita.
L’ ultima scuola dove insegnò Lettere e Latino è stato il Liceo Marconi di Conegliano,
numerosi studenti e colleghi hanno voluto
darle l’ultimo saluto nella Chiesa Santa Maria
di Lourdes, parrocchia dove abitava.
Il ripresentarsi di un temibile male, che sembrava superato dalle cure fatte, in soli dieci
giorni di ospedale la ha tolta all’ affetto terreno dei suoi cari.
Sentendo l’avvicinarsi della fine chiedeva:
ma non avete paura voi della morte ? Alla risposta di chi le diceva: “basta avere la coscienza a posto”, era rimasta convinta
e soddisfatta di questa sua ultima interrogazione.
Il giorno 8 Settembre 2012, Natività di Maria, con il conforto dell’ Unzione degli infermi, si è presentata a Dio Padre portandogli
l’impegno e gli affetti di una vita intera e il
calvario della malattia.
«Voce amica»
Ricordi
prezzare nonostante fosse un autodidatta; era
appassionato di storia contemporanea, e si
documentava continuamente: parlava volentieri con gli amici di queste sue due passioni.
Dopo la chiusura del suo bar, la piazza del paese sembrava spegnersi.
Era stato costretto però a metter fine alla
bella esperienza e a dedicarsi a un altro lavoro, piuttosto pesante, fino alla pensione, raggiunta dopo tanti sacrifici. Ha vissuto sempre
con semplicità, serenamente circondato dai
suoi familiari, fiero di quanto aveva realizzato.
Amava i suoi nipoti che definiva così: Riccardo Magnifico, Alessia Magica, Giulia Meravigliosa.
La malattia che lo ha purtroppo privato della vita non ci ha impedito, né ci impedirà, di
conservare nella nostra memoria l’immagine e
l’esempio di Cesare, la sua bonomia, il suo
sorriso, la sua voglia di vivere.
A. Pavan
P
PANCOT
EMILIO
E
Nato nel 1955 a
Vittorio
V
Veneto e deceduto
c
improvvisamente
m
nella sua casa
in
i Tarzo.
I familiari desiderano
r
ricordarlo come
persona riservata e
seria, stimata nella sua professione e disponibile.
•
De Coppi Mario
D
CESARE TONIN è mancato prematuramente lo scorso 1° settembre.
Fin da ragazzo aveva lavorato come carpentiere nei cantieri di mezza Italia, prevalentemente sulle autostrade. In seguito ad un inccidente era stato costretto
a cambiare attività. È stato
ccosì che ha preso in gestionne un bar, a Tarzo, e lo ha
ttenuto per circa vent’anni.
Q
Questo locale è stato imp
portante per lui, perché lo
hha realizzato come personna, e per gli altri, in paese,
cche hanno potuto conosscerlo e apprezzarlo per il
ssuo carattere di persona
generosa, cordiale, senza pregiudizi. Amava la vita e le piccole cose, e per questo era
sempre attento e disponibile all’ascolto dei
suoi clienti, che si sentivano a loro agio: a ciascuno sapeva riservare la giusta battuta. Si
era fatto benvolere al punto che nel suo bar
venivano anche da fuori Tarzo.
Amava la pittura, che sapeva capire ed ap-
8
8.11.1924
20.07.1995
Casagrande
Maria
29.05.1926
25.10.2008
Cari genitori, il tempo passa, ma il vostro
ricordo resta sempre vivo in mezzo a noi e nei
nostri cuori. Vi ricordiamo con profondo affetto, certi che voi da lassù ci proteggete .
I vostri figli con le loro famiglie.
pagina 25
PILAT FLAVIO
Flavio, classe 1929, abitava in via Rujo con la
moglie Maria Teresa.
Nato in anni difficili, in una famiglia numerosa
e di salute cagionevole, seppe superare le
avversità con una dedizione e una costanza
nel lavoro che lo fecero apprezzare da tutti.
Iniziò a lavorare a 17 anni nella sistemazione
della strada di Colmaggiore. In seguito
lavorò con varie imprese stradali, in cantieri
ed acquedotti; lavorò al Brennero, a San
Candido e negli anni 1946-48 ai forti di
Dobbiaco, dopo aver frequentato un corso
di scuola professionale. Anche sotto la naja
nel 1950, nel corpo degli Alpini, è occupato
come disegnatore. Presidente dall’AIEM,
terrà per decenni il registro dei morti di silicosi
del nostro Comune. Annota con scrupolosa
esattezza i vari lavori, per lo più stradali, cui
partecipa ed allora ricorda: l’Alpago, Pieve di
Soligo, strada di Farrò-Rolle-Arfanta, Motta
di Livenza, Revine e Valdobbiadene ecc.. A
Tarzo viene nominato “assistente” in opere
avviate dal Comune: Sistemazione Ruio
Fossai, Volper, Filippini
ecc.. Segue il nuovo
acquedotto realizzato
fra il 1971 e ’73.
Decine di chilometri di
tubazioni, con pozzetti,
cisterne, impianti di
pompaggio che riporta
con accuratezza nelle
mappe,
riportando
tutto in vari schizzi.
Segue i lavori della
strada per Nogarolo.
Nel 1978 i lavori della
Scuola Media e in
seguito della palestra,
per cui solo dai suoi
quaderni si conosce
oggi la profondità
dei vari diaframmi
(max. 25,50 metri),
oppure dove sono
posizionate le tubature degli scarichi delle
acque meteoriche. I suoi rapportini, sempre
datati, sono minuziosi e simpatici, talvolta
nel commento ricorda anche le condizioni
del tempo o il numero degli operai che vi
lavorano. Segue i lavori eseguiti nella Chiesa
di Tarzo e nel campanile. Per questo impegno
civile e per le sue qualità professionali venne
insignito della onorificenza di Cavaliere della
Repubblica Italiana. Con il trascorrere degli
anni, Flavio si sente estraniato è amareggiato
per la poca gratitudine, ma non si dimentica
dei lavori pubblici, che “controlla” come
cittadino che ama il suo Comune e, se gli
sembra che non si lavori bene, si sfoga con
le persone che ritiene competenti. Negli ultimi
anni Flavio per rendersi ancora utile ha fatto
“il sagrestano”, sempre presente ai funerali.
Anche con questo servizio ha dimostrato il
suo amore per il paese. Flavio ora se ne è
andato, in silenzio, ma con dignità. Mi sembra,
quasi, che se ne avverta già la mancanza e
sono sicuro che per quanto ha dato al paese
merita riconoscenza ed imperituro ricordo.
Nicola
«Voce amica»
pagina 26
Settembre-Ottobre 2012
Anagrafe
Battesimo
CASAGRANDE Nicolò di Roberto e Gavagnin Giorgia è nato a
Vittorio V. il 30 maggio 2012.
Il suo battesimo è stato celebrato da don Ezio Segat nella chiesa
parrocchiale di Revine il 23.09.2012.
Padrini: Baldassar Erik di Revine e Monica Gavagnin da Venezia.
90 ANNI di Jole
Questa bella e gioiosa compagnia che vedete qui sopra, ha festeggiato al ristorante “Ai Pini” i 90 anni di Jole DE NARDI. Jole
è nata a Tarzo il 28 settembre 1922 ed ha raggiunto un invidiabile
traguardo. Una “bella età”, così si dice, vissuta con entusiasmo e
vitalità.
Parenti ed amici, le augurano di proseguire nel lungo cammino
della vita in serenità e salute, sempre attorniata da quanti le vogliono bene.
BANCO ALIMENTARI di “CARLA”
Lo spirito Vicenziano: “un cuore che vede”
Conclusa la pausa estiva, si riprende il cammino per aiutare le famiglie bisognose, siano esse italiane che extracomunitarie. L’attività
primaria della San Vincenzo è l’aiuto portato a loro, un rapporto personale e diretto, un contatto da “uomo a uomo” col dono personale
del proprio cuore e amicizia, e di farlo in una comunità di Laici animati
dalla stessa vocazione con un cammino comune spirituale. Ora per
svolgere adeguatamente tutto ciò, ci vuole oltre al cuore e la buona
volontà, le braccia! Il banco Alimentari di “Carla”, nostra indimenticabile Presidente, ha bisogno di persone nuove, disposte a seguire la
strada della Carità, dell’altruismo. Persone che devono essere mosse,
innanzitutto, dall’amore di Cristo, l’amore e la pace, la fratellanza, ecco
i beni che ci importa conservare. Chi si mette a servizio del prossimo
può sentirsi su una parabola, diamoci da fare allora con nuovi propositi
verso il bene altrui.
La Società di San Vincenzo de” Paoli è una organizzazione cattolica
internazionale di laici, fondata nel 1833 a Parigi da Federico Ozanam e
dai suoi compagni. Posta sotto il patrocinio di San Vincenzo de’ Paoli, si
ispira al suo pensiero ed alla sua opera, sforzandosi di portare sollievo
in spirito di giustizia e carità, con impegno personale, a coloro che
soffrono. Da il suo aiuto a tutti, qualunque sia la religione, l’opinione.
1’origine e la casta.
DEFUNTI
29.TONIN CESARE. Nato
a Tarzo il 13 settembre 1942 e
residente a Tarzo in via S. Pio
X, coniugato con Zanchettin
Giustina. Da giovane aveva
lavorato come carpentiere in
varie parti d’Italia. A causa di
un infortunio dovette cambiare
attività e prese in gestione un
bar in centro paese e nel quale
espresse le migliori sue qualità. Amava la vita, facendosi
ben volere. Amava la pittura,
appassionato di storia contemporanea, si documentava e
voleva essere aggiornato. Visse con semplicità, circondato
dai suoi familiari, dagli amici e
vicino ai suoi tre adorati nipoti.
Il male che lo colpì rese fragile
e difficile la sua esistenza che
si concluse all’ospedale di Vittorio Veneto il 1.9.2012. Il funerale venne celebrato a Tarzo
il 3 settembre e poi accompagnato al cimitero.
30.DE BASTIANI RAFFAELE. Era nato a Tarzo il
24.101931 e la sua vita si
concluse a 80 anni. Il lavoro
di muratore lo aveva fatto risiedere a Bolzano e poi per
circa tre anni in Francia. Ritornato a Tarzo continuò la sua
professione di muratore e con
bravura costruì, ammodernò
e sistemò tante case. Si era
formata la sua famiglia celebrando il matrimonio con Michelon Amelia e questo anno
potevano ricordare i 54 anni
di vita insieme, nella loro casa
di via Introvigne, vita tessuta
di amore e di sacrifici. Ebbe la
gioia dei figli Flavio e Vittorino
e pianse la morte di un figlio in
tenera età. Ultimamente venne
ospitato presso l’Istituto Padre
Pio dove il 16.9.2012 raggiunse il traguardo della vita. La S.
Messa esequiale venne celebrata a Tarzo il 18 settembre.
Le sue ceneri ora sono custodite nel nostro cimitero.
31. BURIGANA ANGELA – Suor MARIA GIULIA.
Religiosa delle Suore Francescane di Cristo Re, era nata a
Venezia il 30.7.1920, nella par-
rocchia di S. Francesco della
Vigna, vicino alla Casa Madre
delle Suore. A 23 anni entra
nella Congregazione e il 23
aprile 1945 fa la professione
religiosa. Si dedicò all’educazione dei bambini orfani nelle
case di Roma, di Napoli, di
Formia ed ai ragazzi del Preventorio di Feltre. Nel 1984
ritorna a Roma, a Casetta
Mattei, dove affianca l’opera
di assistenza dei fanciulli della
scuola elementare e durante
l’estate è a Tarzo nella Scuola
Materna, dove insegna ricamo
alle fanciulle. La malattia la costrinse a trascorrere tre anni
nella casa di S. Maria delle
Grazie e nel 1998 arriva a Villa
Bianca. Le sue sono giornate
di preghiera e di servizio. Incontrò il Signore all’Ospedale
Vittorio Veneto il 15.9.2012.
La S. Messa esequiale venne
celebrata nella Chiesa di Villa
Bianca di Tarzo il giorno 17
settembre e poi accompagnata al Cimitero, in attesa della
resurrezione.
32. PANCOTTO EMILIO.
Era nato a Vittorio il 20.3.1955
e viveva da solo nella sua abitazione in via Roma. Assiduo,
da 12 anni, allo svolgimento
della sua mansione nel settore
delle manutenzioni come pittore edile e degli impianti sportivi
presso il Comune di Conegliano. Improvvisamente concluse
la sua vita sulla terra 57 anni
il 18.9.2012. I suoi colleghi di
lavoro ne conservano un grato
ricordo, come pure i suoi famigliari per la sua disponibilità.
Era anche appassionato dei
“mobili antichi” nei quali egli
scorgeva bellezza e sapienza. La Santa Messa esequiale
venne celebrata nella chiesa di
Tarzo il 26 settembre.
33. PILAT ELDA. Ha concluso il suo viaggio sulla terra
a 88 anni. Era nata a Tarzo il
14 gennaio 1924 e trascorse
la sua giovinezza assieme ai
suoi numerosi fratelli. Celebrato il matrimonio con Franceschet Erminio abitò in via XXV
aprile ed ebbe la gioia dei figli
Settembre-Ottobre 2012
Caterina e Sandra e il suo amore si estese alla nipote Margherita e, da bisnonna,
ai nipotini Aldebrando e Leonardo. Dopo
la morte del marito, con l’avanzare degli
anni, trascorse le sue giornate a Bagnolo,
dove concluse la vita il 26.9.2012. Il suo
funerale venne celebrato a Tarzo il giorno
29 e poi venne accompagnata al cimitero
in attesa della resurrezione.
34. FRANCESCHET OTTILIA. Era
nata a Tarzo il 1 ottobre 1921 e risiedeva
in via Alnè. Per necessità lavorò in Svizzera e nelle strutture alberghiere di Pieve
di Cadore. Celebrò il matrimonio con Lino
Pizzin ed ebbero la gioia dei figli Dario e
Virginia. Alla morte del marito portò avanti la vita della famiglia. Confortò molti alleviando sofferenze; per anni fu solerte
nell’assistenza agli ospiti di Villa Bianca,
accanto alle Suore, e come ricordano i
figli, che tornando a casa vedevano la
mamma uscire per assistere qualche ammalato. Tante persone la ricorderanno per
la sua opera di volontariato. Era richiesta
perchè era in grado di compiere cure ed
assistenza agli anziani bisognosi. Invitata,
anche, alla feste paesane per la sua bravura nel preparare gustose pietanze. Ultimamente era ospite di Villa Bianca; la salute divenne fragile e ricoverata all’Ospedale di Vittorio Veneto concluse la sua
vita andando incontro al Signore Gesù il
26.9.2012. Il funerale venne celebrato a
Tarzo il 29 settembre e poi accompagnata
al cimitero.
35. ZANDEGIACOMO DE LUGAN
MARIA di anni 84. Era nata ad Auronzo
di C. il 14 ottobre 1927. Con i suoi sette
fratelli, di cui uno disperso in Russia, viveva con il panorama delle Dolomiti con
l’aria è fresca e pura. Ma la vita era fatica,
bisognava tener conto del ciuffo d’erba,
del ramoscello, dei prodotti del piccolo orto per il vivere quotidiano. La vita si
svolgeva nell’alternarsi delle stagioni, con
le giornate estive piene di turisti e con le
lunghe notti invernali e la valle bianca di
neve. Celebrato il matrimonio con Corazzin Antonio si stabilì a Tarzo ed ebbe la
gioia del figlio Claudio, e poi della nuora
Oio e dei nipoti Ilaria e Matteo. Si alzava
presto per preparare il pane fragrante per
quanti si avviavano al lavoro. Con gli anni,
la salute si rivelò malferma e fu bisognosa
di assistenza. Concluse la sua vita ospite di Villa Bianca il 27 settembre 2012. Il
suo funerale venne celebrato a Tarzo il 1°
ottobre e poi accompagnata al cimitero in
attesa della resurrezione.
36. TOMASI CATERINA. Era nata a
Tarzo 81 anni fa, l’8.1.1931. Uno solo dei
fratelli con i quali trascorse i suoi primi anni
è ancora vivo. Anche Caterina, come molti
compaesani, ha dovuto lasciare la sua famiglia e cercare lavoro prima in Svizzera
«Voce amica»
e poi a Milano, come domestica. Celebrò
il matrimonio con Arcangelo Franceschet,
di cui pianse la morte nel 2008. ed ebbe
la gioia nel figlio Carlo. Caterina aveva
gran cura della sua casa in Introvigne,
al mattino, dopo aver partecipato alla S.
Messa, vi ritornava per ordinarla ed abbellirla. La malattia e gli anni debilitarono
il suo fisico. Ricoverata all’Ospedale De
Gironcoli di Conegliano terminò la sua
vita 10.10.2012. Il suo funerale venne
celebrato a Tarzo il 13 ottobre e poi, con
cristiana partecipazione, accompagnata
al cimitero.
37. DA SOLLER SILE. Nasce a Cison
di Valmarino, 82 anni fa il 25.7.1930, dove
trascorse la giovinezza insieme alla sorella
Elia. Come molti in quelli anni, anche Sile
lascò la casa e la famiglia e cercò lavoro
in Francia e in Germania, lavorando come
carpentiere. Ritornato a Soller di Cison, si
dedico al lavoro dei campi, che è soggetto
al tempo e al variare delle stagioni. Visse a
stretto contatto con la natura, che era per
lui come un libro aperto sulle pagine nelle quali leggeva la potenza e la meraviglia
del Creatore. In questi ultimi si trovava a
Tarzo presso i parenti ed in via Introvigne il
13.10.2012 concluse la sua permanenza
su questa terra. Il funerale venne celebrato nella nostra Chiesa il 16 ottobre e poi
accompagnato al cimitero.
38. PIN DOROTEO. Era nato a Tarzo
il 6 febbraio 1934 trascorse la giovinezza
con i fratelli Lino, Flavio e Giovanni, che è
morto pochi mesi fa. Anche Doroteo varcò le frontiere, lasciò la casa e il paese
per cercare lavoro. Rimase per quasi 10
anni in Svizzera, lavorando come carpentiere nella costruzione di ferrovie e di strade. Ritornato in Italia con i fratelli iniziò a
Fratta una attività nel settore edile, infine
raggiunse la pensione lavorando in fonderia. Celebrò il matrimonio 52 anni fa ad
Arfanta con Franceschin Anna conosciuta in Svizzera. Ebbero la gioia di amare
i figli Eros, Ivano e Remo, e poi i nipoti.
Pur con qualche malanno dovuto alle fatiche sognava di godersi la pensione e di
passare in serenità gli ultimi anni, invece,
improvvisa la sua morte, nella sua casa,
il 12.10.2012. Il suo funerale venne cele-
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brato a Tarzo il 16 ottobre e poi accompagnato, nella fede della resurrezione, al
cimitero.
39. PILAT FLAVIO. Nato a Tarzo 21
aprile 1929, aveva trascorso gli anni della
sua giovinezza con i 10 fratelli, dei quali
oggi sono ancora viventi: Cecilia, Aurelio,
Vittorio e Rina. Celebrò il matrimonio con
Campagnuta Maria Teresa e visse sempre
nella sua casa di via Rujo. Iniziò a 17 anni
la sua attività lavorativa e con alterne vicende, dovute alla cagionevole salute, lavorò nel settore delle costruzioni con varie
ditte in molte zone del nord Italia. E Flavio
annota: Quanta miseria e quanta fame!
Nel 1950 è nel corpo degli Alpini. Un
breve ricovero in ospedale a Torino e poi
riprende la sua attività. Riceve l’onorificenza di Cavaliere della Repubblica Italiana.
Negli ultimi anni Flavio era spesso in Chiesa, ne curava l’ordine, la sistemazione dei
foglietti domenicali, delle candele e dei lumini votivi. Partecipava alle Messe feriali e
festive ed alla S. Comunione, sempre nei
primi banchi, cantava con la sua robusta
voce baritonale. Sostava in chiesa a pregare, a leggere il Libro della Parola di Dio.
Di questo servizio la Parrocchia gli è riconoscente. Gli ultimi giorni Flavio li trascorse nella Casa di Riposo Bon Bozzola di
Soligo di Farra di S. dove morì il 19 ottobre 2012. Il suo funerale venne celebrato
nella chiesa di Tarzo il giorno 22 ottobre e
poi accompagnato al cimitero.
40. TOMASI PAOLA di anni 91, era
nata a Tarzo il 9 agosto 1921. Trascorse
la sua giovinezza con i suoi 7 fratelli, tutti
la hanno attesa nel mondo di Dio. Ha abitato per tanto tempo in via Castellich. Le
sue giornate iniziavano con le prime luci
dell’aurora e terminavano a notte inoltrata,
condizionate dal tempo e dalle stagioni,
con la preoccupazione di provvedere alla
famiglia, ma trovando anche il modo di aiutare chi ne aveva bisogno. Celebrato il matrimonio con Balbinot Guerrino, morto nel
1955, ebbero la gioia dei figli Giovanni e
Mario. Riuscì a costruirsi la sua casa in via
Rive di S. Pietro, un poco alla volta, pietra
su pietra; Paola faceva da manovale e carpentiere assieme a Keris. Amava la natura,
i frutti della terra e del suo lavoro, coltivava
l’orto e il giardino, sempre pieno di fiori,
dove aveva costruito una piccola grotta
di Lourdes, con la luce sempre accesa
per illuminare l’immagine della Madonna.
Concluse la sua esistenza all’ospedale di
Conegliano il 29.10.2012. Il suo funerale
venne celebrato nella nostra Chiesa il 30
ottobre e poi accompagnata al cimitero in
attesa della resurrezione.
O
F F E R T E
Per la CHIESA dalla visita alle famiglie
Casagrande Massimo 10 €, Pin Alberto
10, Casagrande Michelangelo 10, Del
Puppo Giuseppe 10, NN 20, De Nardi
Antonio 20, Pizzin Dario 15, Pizzin Stefano 20, Pin 20, Faraon Mirco 10, Della
Bella Maria 10, Della Bella Franco 15 e
10 il figlio Della Bella Giacomo 10, Casagrande Manuela 5, Meneghel Franco
10, Dalle Crode Carlo 25, Casagrande
Roberto 30, Dal Gobbo Giovanni 20,
Favero Franco 20, Bianchet Celeste 20,
Casagrande Mario 20, Spinazzè Elena 10,
Favero Gianfranco 30, Favero Alma 10,
Tardivo Keis 10, Pradal Leo 20, Sopracordevole R. 10, Cisetto Stefano 10, Baldassar Giacomo Davide 10, Dal Gobbo
Marianna 20, Casagrande Giuseppe 20,
Casagrande Luigi 20, Dal Gobbo Mirko 10, NN 10, Dal Gobbo Claudio 20,
Dal Gobbo Giovanni 20, D’Altoè Rita
10, Dal Gobbo Aurelio 30, De Coppi Lino 30, NN 20, Zuanella Rina 20,
Pradal Michele 10, Favero Luigi 50, De
Coppi Luciano 10, De Coppi Flavio 30,
De Coppi Tiziano 30, De Coppi Abramo 30, Latteria Coop. Tarzo Revine 50,
Grava Giovanni 50, Zandonella Luciano
10, Tomasi Dino 15. NN 10, Casagrande
Vittorino 10.
Per la CHIESA
NN 109 €, Funerale di Bressan Clementina 13.51 e per opere parrocchiali
19, Messa a Collaldrà 61.20, Funerale
di Tonin Cesare 116.07 e per opere
parrocchiali 37.21, In memoria di Candotti Ileana in Pradella 200, Dal Grest
parrocchiale 111.40, Morandin Gino 10,
Funerale di De Bastiani Raffaele 31.94,
per opere parrocchiali 10, i Familiari
100. Carpenè Brigida (USA) 50, In memoria di Franceschet Ottilia, offerte in
chiesa 28.80, per opere parrocchiali 2 e
i familiari 120,. NN 10, Funerale di Pilat
Elda 22.22 e er opere parrocchiali 2.20,
in memoria di Pilat Elda 50, Funerale di
Pancotto Emilio 40.55, per opere parrocchiali 29.70 e in memoria di Emilio
100, Mieli 20, Masatti Roberto 100,
Pizzol Luisa 100, Gruppo Alpini Tarzo
Messa alle Rive 39.38, NN 20, NN 50,
Zamberlan Maria Grazia 100, Antoniazzi Gino 200, Cadalt Elio 10, Biz Paolina
20, Franceschet Ottilia 10, Mazzucco
Maria 100, De Nardi Jole 100, Funerale
di Zandegiacomo De Lugan Maria 30.72
e per opere parrocchiali 8.07, Funerale
di Tomasi Caterina 47.70 e per opere
parrocchiali 22, il figlio 100, In memoria di Da Soller Sile 100, funerale di Da
Soller Sile in chiesa 21.22 e per opere
parrocchiali 55, Funerale di Pin Doroteo
37 e opere parrocchiali 25. Dalle Crode
Sante 10, Longo Natale 15, Offerte festivo 607.94, Offerte feriale 157.5, stampa:
“VOCE AMICA”
Direttore responsabile
Don Mario Fabbro
Direttore:
Mons. Francesco Taffarel
Iscriz. Al n. 705 Reg. Stampa
Tribunale TV 1-6-88
Stampa: TIPSE - Vittorio Veneto
290.22, candele 434.9, i Cresimati 235,
Roncolato Maria 10 , Giornata Missionaria 118.97, Funerale di Pilat Flavio
45.94 e per opere parrocchiali 24.80.
Spese: sussidi catechismo 512 €, varie pulizia chiesa 20, a 3 sacerdoti per
ministero 90, Energia elettrica 497, Riparazione filtri riscaldamento, caldaia riscaldamento riparazione 255, Catechesi
55, varie chiesa, benzina per rasaerba,
lampade chiavi 75, stampa 198.88, cancelleria – carta fotocopiatrice – cartelle
78. 50, riscaldamento 161.
Angolo dei
ricordi
Chiesa di FRATTA
Offerte. Dal Maso Ennio (Monza) 50
€, offerte in chiesa 160.47
Spese: Energia elettrica 69.37.
Chiesa di NOGAROLO
Offerte: in chiesa 261.31 €
Spese: Energia elettrica 65.47
SCUOLA MATERNA
Offerte: In memoria di Candotti Leana
in Pradella 100, Antoniazzi Gino 200.
Spese: Personale 6.771 €, CESA
1.156,59, tinteggiatura 1.633,50, alimentari 1.816,25, materiale didattico 517.24,
raccomandata alla Regione 6, per spese
varie a Suor Leontina 200, Riparazione
cancello 7, lampade 15, Riscaldamento
265.12, Energia elettrica 248.86.
Per VOCE AMICA
Tarzo: Bernardi Remo 10 €, De Noni
Luigi (Voltaggio AL) 30, Sozzi Mariangela Pontigliate MI 50, Primi Fiorami 30,
Fiorami-Della Bella 20, Bolzan Casagrande Ada (Calvena VI) 20, In memoria
di Tonin Cesare 40, NN 5, NN 10, Bernardi Antonio 10, Suore Francescane di
Cristo RE di Villa Bianca 20, De Coppi
Camillo (TS) 20, Dal Gobbo Carmela
10, Trinca Giuseppe 5, NN 10, Pradal
Amalia 10, Pilat Ada 20, Morandin Gino
10, NN 10, Michelon Giovanni 20, D’Altoè Francesco 25, Pante 10, NN 40, NN
30, Meneguz Celestino 15, NN 10, F.lli
Bernardi 30, NN 10, Trevisanello Sara 5,
Bernardi Marisa 20, Gallon Gino (Canadà) 35.89, Dal Mas Ennio (Monza) 25,
NN (Milano) 30, NN 10, NN 20, NN 10,
Tomasi Ugo e Lina (Canadà) 20, Edicola
Nicola 100. Totale 816 €
Corbanese: via Madonna di L. 23,50 €,
Condominio Betulla Magnolia 15, Piazza
Papa Luciani 10, Pro loco 50, De Nardo
Franco 20, Pradal De Zanet Maria 12,
De Pizzol Dima 10, Antonietta10, Maria
Grazia 5, Santina 5, Dal Molin Arcangelo
10, Salone Liviana 65, Da Ros Aldo 10.
Totale 245 €
Arfanta: 80 €. Totale entrate 1141 €
Spese: per spedizione agli emigrati
239,33.
Si parte per una gita in bicicletta
Piazza di Tarzo 1914
Sullo sfondo casa De Bertolis e ex arengo
- casa comunale (ex scuole elementari)
Calendarietto appuntamenti
Novembre
1. Solennità dei Santi (processione
e preghiera al Cimitero)
2. Ricordo dei fedeli defunti. Recita del Rosario per i Defunti
presso la famiglia De Coppi
Lino
4. Giornata del giornale “Avvenire”. Ricordo dei “Caduti”
9. Segreteria pastorale
10. A Vittorio Veneto: il Vescovo
incontra tutti i cresimati della
Diocesi. Incontro Famiglie n. 3.
11. Festa di San Martino patrono
di Fratta.
La parrocchia di S. Pietro di
Feletto visita gli affreschi della
chiesa di Fratta.
14. Incontro Catechisti
15. Inizia il Corso in preparazione
al matrimonio
17. Incontro famiglie n. 2
19. A Tarzo Don Alberto Sartori
incontra i cristiani dell’Unità
pastorale dei laghi sul tema:
Credo in Dio
20. Consiglio Pastorale Parrocchiale
21. A Reseretta festa della Patro-
na e Incontro famiglie n. 1.
22. A Revine: incontro dei Cori
Parrocchiali nella festa di Santa
Cecilia
24. Pellegrinaggio alla Madonna
della Salute a Costa di Vittorio
25. Festa di Cristo Re. Festa della
Suore Francescane di Cristo
Re. Anniversari di Matrimonio
Dicembre
2. Inizio dell’Avvento un preparazione al Natale
6. San Nicolò
8. Festa della Madonna Immacolata (processione e affidamento alla Madonna)
10. A Revine, Don Alberto Sartori
incontra i cristiani dell’Unità
pastorale sul tema: Credo in
Dio
14. Inizio Novena di Natale
24. Vigilia di Natale
25. S. Natale di Gesù Cristo
26. Santo Stefano
28. Redazione di Voce Amica
30. Festa della Santa Famiglia
31. Te Deum di ringraziamento a
Dio alla fine dell’anno 2012.
Redazione e Collaboratori di questo numero
Parrocchia di Tarzo: Parroco, suor Leontina, Nicola De Polo, David e Roberto Casagrande, Antonio Pancot, Franco Introvigne, Bruno Michelon, A. Dal Col, O. Cancian, Elisa, Caterina.
Parrocchia di Corbanese: Parroco, Liviana Favero, Damian Renata, Sara Meneguz, S. Meneghin, Francesco Borsoi, Laura e Michela, D. De Nardo.
Parrocchia di Arfanta: don Angelo, Salvatore Buzzo,Valentina Resera, Manuela Tessari x Margherita , Maria Teresa Tomasi, Milva Faraon