in Mostra

Transcription

in Mostra
daily n.9 - giovedì 04.09.2014
71. mostra internazionale d’arte cinematografica
in Mostra
l'effetto speciale
di venezia 71?
è la realtà
da the look of silence
a arielle holmes: la vita
invade gli schermi del lido
di elisa grando
'anno scorso fluttuavamo nello spazio con
gli astronauti dell’ipertecnologico Gravity
in 3D scoprendo, letteralmente, una nuova
dimensione di cinema. Nel 2012 la Mostra
veniva travolta dallo tsunami di Bait, fra
squali bianchi e ondate giganti in green
screen. Quest’anno le meraviglie digitali non
risultano nella lista degli arrivi al Lido, e così
l’unico effetto speciale di Venezia 71 pare
essere proprio la realtà, con storie vere che,
spesso, fanno sgranare gli occhi più di
qualsiasi visual effect. È il caso di The Look
of Silence, dei neomelodici del Belluscone
– Una storia siciliana, dei fotogrammi
spontanei di Italy in a Day. Ma anche delle
ruspe che sradicano ulivi secolari in La zuppa
del demonio,
del sadomaso
underground di
Im Keller, di La
trattativa, dei
profughi in fuga
per l’Europa
travestiti da
invitati a nozze
in Io sto con la
sposa, della
diciannovenne
Arielle Holmes
interprete del
suo stesso
passato in
Heaven Knows
What. E la lista
potrebbe continuare. Non si tratta di una
spending review del nostro immaginario:
stare occhi negli occhi con i parenti delle
vittime del genocidio in Indonesia mette i
brividi, più di un volteggio digitale fra
grattacieli appesi a una ragnatela. La realtà
alla Mostra è effetto speciale proprio per
questo, per la capacità di risvegliare la magia
originaria del cinema: generare stupore in
chi guarda.
UN ALTRO PIER PAOLO
Pesante montatura degli
occhiali, sguardo profondo,
volto ossuto ed espressione
intensa: per diventare
Pier Paolo Pasolini,
Willem Dafoe si è
letteralmente trasformato.
L
english version - pag. 6
al lido con stefano disegni a pag. 5
check-in
amore e rabbia
arriva in concorso uno dei film più attesi: pasolini,
in cui abel ferrara racconta l'ultimo giorno dello
scrittore, aiutato da un enorme willem dafoe
di luca barnabé
@LucBarnab
G
li occhiali scuri anche nel buio
della notte, il corpo inquieto, le
parole potenti, il volto scavato,
affilato e fuori dal tempo. Abel Ferrara in
Pasolini - oggi in concorso alle 19.30 in Sala Grande - ricostruisce le ultime ore di vita
del regista di Accattone, tra fatti di cronaca,
fantasia, sogno, libri e film in lavorazione,
con Willem Dafoe a dare il corpo magro,
nervi e somiglianza fisica al poeta. «Non
c’è mistero nella morte di Pasolini» racconta
il regista americano allo sceneggiatore
O
IN
T
N
E
VALELTO
C
HA S
Maurizio Braucci, nell'intervista esclusiva
che trovate su Ciak di settembre. «È come
se il mistero fosse sopraggiunto dopo il suo
omicidio: infatti nessuno dei suoi familiari
fu troppo sorpreso da ciò che accadde la
notte di quel 2 novembre 1975. C’è una
famosa canzone blues, La morte di Delia,
che racconta la storia di una ragazzina
afroamericana uccisa da un suo coetaneo.
I versi suonano così: "La madre di Delia
pianse/ il padre di Delia si addolorò/ le cose
sarebbero state diverse se
Segue a pag. 3
A
T
A
P
sono già sbarcati al lido:
John Leguizamo, Milla Jovovich,
Ivano De
Matteo,
Rosabell
Laurenti Sellers,
Maria De
Medeiros,
Adriana Asti,
Ashley Green,
Ninni
Bruschetta,
Ethan Hawke.
in prima fila alle giornate degli autori
I lettori di Ciak saranno
spettatori privilegiati alle
Giornate degli Autori. Fino
al 6 settembre i primi 10 che
dalle 10 si presenteranno alla
Villa degli Autori
(Lungomare Marconi 56/B)
con Ciak di settembre
potranno partecipare agli
eventi, seguire le
delegazioni, assistere alle
conferenze stampa.
PATA S.p.A.
Via Maestri del Lavoro, 48
46043 Castiglione delle Stiviere (MN) - Italy
t. +39 0376 673874 - f. +39 0376 673879
www.pata.it - www.patartigianale.it
in Mostra
Segue da pag. 1 - Amore e Rabbia
la povera Delia fosse morta a casa". Le
cose sarebbero state diverse se Pasolini fosse
morto a casa, invece è morto in mezzo al
nulla e coloro che lo conoscevano bene un
po’ se lo aspettavano. Potremmo adattare
la canzone di Delia a Pasolini: "La madre
di Pier Paolo pianse/la cugina di Pier Paolo
si addolorò,/le cose sarebbero state diverse
«Non c'è mistero nella
morte di Pasolini. Il
mistero è sopraggiunto
solo dopo...»
Abel Ferrara
se il povero Pier Paolo fosse morto in casa";
poi continuare così: "Pino Pelosi è in una
cella,/beve da una coppa spezzata,/Pier
Paolo è in una tomba e non tornerà più da
noi". Dopo l’omicidio, alcuni si sono detti:
"Non posso credere sia morto così!", ma
probabilmente sarebbero stati più sorpresi
di saperlo morto d’infarto a casa sua». Il
tragico 2 novembre 1975 all'Idroscalo di
Ostia rivive nelle immagini di Ferrara,
nelle luci fioche dei lampioni, nei ragazzi
di vita, fino al sangue. Nell'ultima intervista a Furio Colombo, Pasolini osservava
profetico: «Con la vita che faccio, io pago
un caro prezzo. È come uno che scende
all'inferno. Ma quando torno - se torno
- ho visto altre cose, più cose». Questo è
il suo ultimo viaggio, senza ritorno, che
l'autore de Il cattivo tenente reimmagina
senza giudizi né moralismi e con libertà
estrema. ■
pasolini
Regia Abel Ferrara Interpreti Willem Dafoe, Maria
De Medeiros, Ninetto Davoli, Riccardo Scamarcio
Duratax 1h e 27, Francia/Italia/Belgio
in concorso
un cult in regalo: confessions
Il film candidato all'Oscar per
il Giappone nel 2011, tratto dal
romanzo Confessione di Kanae
Minato in regalo per i lettori di Ciak:
sul nostro sito, www.ciakmagazine.
eu, andando nella sezione Movie
Store, grazie a un accordo con la
piattaforma digitale CHILI
troverete un codice che vi
permetterà di vedere
Confessions.
daily n.9 - giovedì 04.09.2014
L'AMICO RITROVATO
Ninetto Davoli, fotografato
ieri al Capanno di Ciak
mentre legge l'articolo su
Pasolini, ha girato con il
regista friulano ben undici
film, da Il Vangelo secondo
Matteo a Il fiore delle mille e
una notte.
il sogno di una cosa
Il film mai girato, il ruolo di
Eduardo De Filippo. E quel
doppio Ninetto Davoli
di marcello garofalo
I
o conosco nel passato un mondo
meraviglioso in cui tutti sono buoni,
allegri, generosi. Oggi il mondo è orrendo,
ma io so tuffarmi nel passato, io so farlo
rivivere, seguitemi e lo rivivrete anche voi
poiché io vi immergerò in quel mondo di
favola che esiste ancora, dato che io ci
credo fermamente; esiste in me, e se voi
mi seguite esisterà anche in voi».
Così affermava Pier Paolo Pasolini dopo
l’esperienza di Salò, pensando
probabilmente al suo prossimo film
intitolato Porno-Teo-Kolossal, una fiaba
allegorica, ideologica e arcana nella quale
un uomo maturo, Epifanio, e un giovane,
Nunzio (previsti nei ruoli rispettivamente
Eduardo De Filippo e Ninetto Davoli),
come già accadeva in Uccellacci e
l’offerta: avrebbe dovuto ricoprire il ruolo
di sir January (poi affrontato da Hugh
Griffith), un nobile ricco e sporcaccione
che sposa una giovane nel fiore degli anni
e non aveva voglia di simulare scene di
sesso più o meno esplicite. Se la morte il 2
novembre 1975 non lo avesse strappato
con violenza a questo mondo, Pasolini
avrebbe proseguito il suo lavoro artistico
secondo un percorso preciso: oltre al
nuovo film, c’era il grande romanzo
Petrolio da ultimare, nel quale era sua
intenzione denunciare le trame complesse
di un potere politico corrotto fino al
midollo. Grande intuizione di Abel Ferrara
e del suo sceneggiatore, è stata quella per
il loro Pasolini di sfuggire alle trappole di
un biopic più o meno attendibile nella
ricostruzione dei fatti e lavorare su una
moltitudine di frammenti, di schegge di
passato, presente e futuro, innestandoli in
quello che fu l’ultimo giorno di vita del
poeta, reinventando perfino scene del
Porno-Teo-Kolossal, piuttosto che del
disperato Salò. ■
uccellini, intraprendevano un viaggio
verso Oriente inseguendo una cometa
avvistata nel cielo di Napoli. Difficile dire
se il moralista Eduardo,
all’epoca già ultrasettantenne,
avrebbe ac cettato un ruolo
seppur straordinariamente bello
e poetico, così impegnativo e
anche inserito in alcuni contesti
scabrosi. Durante il viaggio che
il personaggio di Epifanio fa,
visitando le quattro città di
Utopia, scopre che a Sodoma la
regola è l’omosessualità, mentre
le coppie etero sono segregate
scamarcio & Ninetto
in un Quartiere Borghese e che a
In Pasolini ci sarà un incredibile corto circuito tra
passato e presente, con Riccardo Scamarcio nei
Gomorra ogni anno si celebra una
panni di Ninetto Davoli (qui sopra, con le valigie
festa, detta dell’Iniziazione, in cui
in mano) e lo stesso Davoli in quelli di Eduardo
giovani nudi saccheggiano, stuprano De Filippo (con il pacchetto in mano) nel film,
mai girato, Porno-Teo-Kolossal. «Con Abel Ferrara»
e rapinano. Per ragioni analoghe,
ci ha spiegato Davoli, «c'è stato un dialogo molto
anche Orson Welles, pur avendo
aperto durante le riprese, ho collaborato alla
inizialmente aderito al progetto dei
sceneggiatura e ho anche prestato dei vestiti di Pier
Canterbury Tales, poi preferì declinare Paolo. Dafoe? La somiglianza è impressionante».
il personaggio del giorno
l'inferno di dante
Alexandra Daddario nel triangolo pop di Burying the Ex
e i due film concorso, Pasolini e Red Amnesia, promettono riflessioni, ci
Sleggerezza,
penserà il film fuori concorso (alle 22 in Sala Grande) a portare una ventata di
visto che si tratta dell'ultima opera di Joe Dante che, purtroppo, non ci
sarà. In compenso ci saranno i tre protagonisti, ovvero Anton Yelchin, Ashley
Greene e Alexandra Daddario, in un triangolo surreale tra morte e vita, amore e
zombi. Un horror pop, con tre volti scelti non casualmente: Yelchin infatti lo avete
visto in Terminator Salvation e nel reboot di Star Trek, Ashley Greene è reduce
dalla saga di Twilight (era la vampira Alice Cullen, sorella di Robert Pattinson),
mentre Alexandra Daddario, oltre a essere stata Annabeth nei due film della saga
Percy Jackson e gli dei dell'Olimpo (Il ladro di fulmini e Il mare dei mostri)
l'abbiamo appena vista nella serie cult True Detective. «Perché ho scelto loro
tre?» ha spiegato Dante «Erano i volti perfetti per il nuovo genere di film che
avevo in mente: una zom com, ovvero una commedia zombie». Andrea Morandi
burying the ex
Regia Joe Dante Interpreti Alexandra Daddario, Anton Yelchin, Ashley Greene, Oliver
Cooper Duratax 1h e 29, Usa
fuori concorso
CIAK | 3
in Mostra
L’ IPERBOLE
(VENEZIA vista DA ROMA)
la rançon de la gloire
Di Enrico Lucherini*
L’ESTATE STA FINENDO,
LA MOSTRA SE NE VA...
• In questi ultimi giorni il tempo non è
3 coeurs
stato favorevole. Una bomba d’acqua ha
sfiorato la tragedia all’isola di San Servolo:
nella casa di riposo, mentre 27 anziani
applaudivano il corto di Manoel De
Oliveira O Velho do Restelo. La laguna si è
alzata di un metro e la
Guardia Costiera del Lido ha
cercato di riportare la calma
facendo vedere loro un rullo
di Un coup de marteau.
ricetta francese
19 film francesi a Venezia. Una campagna aggressiva per le nuove
promesse. E un caffé troppo caro. Dialogo col Presidente di UniFrance
di piera detassis
V
• Il successo previsto dei
enezia è il festival che lancia la
stagione delle grandi rassegne:
Toronto, New York, San Sebastian, la strada
verso l'Oscar. Per questo è importante e
perché regala notorietà a nuovi autori e
giovani promesse. Quest'anno siamo
venuti in forze». A parlare così è il
Presidente di Unifrance, l'organismo di
promozione del cinema francese,
Jean-Paul Salomé, 19 titoli francesi o di
coproduzione sparsi nel programma e una
campagna stampa per il lancio di dieci
giovani stelle (il manifesto/copertina lo
vedete qui a fianco e potete sfogliarlo sul
film italiani ha fatto drizzare
le orecchie ai distributori
romani. Già i primi manifesti
sono di Salemme, Brignano,
Buccirosso. Quindi forza e
coraggio, la sfida sarà
durissima. I 100 Autori sono
già in allarme: le prime locandine del film
di Martone sono state affisse
all’incontrario. Svetta Germano-Leopardi
in primissimo piano, ma il titolo è alla
rovescia. Le malelingue l’hanno già
intitolato “Il giovane capovolto”.
• Dai primi exit poll sembra che due
giurati impazziscano per Belye nochi
pochtalona Alekseya Tryapitsyna di
Konchaloskij e altri due sono per Chuangru
zhe di Wang Xiaoushuai: scontri finali nella
tavernetta dell’hotel.
nostro sito ciakmagazine.eu) che farà il
giro del mondo. «E obbligheremo a
seguirci anche attori e autori, devono
imparare che la promozione è importante.
È facile dire sì a Venezia, ma storcono il
naso se li vogliamo mandare in Germania,
mercato per noi importantissimo». Nella
chiacchierata insieme parliamo anche della
grande indagine che Unifrance ha appena
realizzato, intitolata L'immagine del cinema
francese nel mondo e secondo la quale per
le giovani promesse c'è poco da ridere.
Intervistati sui nomi di star francesi, gli
interpellati di ogni parte del globo
SUPERIPERBOLE
aldo gradimento
Manoel De Oliveira: John Stravolta
Lars von Trier: Finto Brass
di aldo fittante
Domani a Venezia Classici torna il
capolavoro di Robert Bresson
*
Il mitico press agent è a Roma, ma il suo spirito aleggia
sulla Mostra.
★
appuntamenti
Mouchette
★
Ore 10:30: Ca’ Foscari, aula Baratto, incontro con il
regista Im Keontaek e l’attore Ahn Sungkii. A seguire,
alle 16, incontro con il regista Shinya Tsukamoto.
Ore 11:00: Casa dello Spettacolo, seminario L’opzione positiva per le opere prime e seconde. A seguire, alle 16:30, incontro Open Sky Cinema Multiprogrammazione, proseguimento, rassegne: nuove
opportunità grazie all’innovazione.
Ore 11:30: Spazio Luce Cinecittà, Excelsior, Selfieday, incontro sul fenomeno selfie con Stefano Bonaga, Gianni Canova, Cristiana Capotondi, Laura Delli
Colli, Piera Detassis, Ottavia Piccolo.
Ore 11:30: Spazio Fondazione Ente dello Spettacolo, incontro News Gate Tours-Fede, Arte e cultura.
Alle 15, presentazione del libro Sottosopra- La Biennale di Venezia di Angelo Bacci. Alle 16:30, tavola
rotonda La Green economy per il cinema.
Ore 14:30: Excelsior- Spazio incontri, convegno Il
cinema italiano cresce a partire dai giovani. Ore 15,
convegno Cultural Diplomacy and the Role of Cinema.
Alle 19:30 conferenza stampa di Infernet di Michele
Calì.
Ore 16:30: Venice Film Market, incontro Cinecittà
Mon Amour - Gli autori per il rilancio di un bene
pubblico europeo.
Ore 17:30: Villa degli Autori, presentazione portale
video On Demand di The Open Real.
4 | CIAK
conoscono
Depardieu (30%),
Jean Reno (18%),
Alain Delon
(12%), la
Deneuve (9%) e
Audrey Tau tou (7%) mentre per quanto
riguarda i registi il trionfatore è Luc Besson
in una cinquina che prevede Truffaut al
secondo posto e poi Godard, Polanski e
Renoir. Un po' pochino, direi, no? «Per
questo abbiamo creato il format 10 nuovi
talenti da scoprire e lo esportiamo in tutti i
festival possibili». «La vostra è una politica
molto aggressiva», dico a Salomé
ammaliato da Venezia che, incredibile ma
vero, vede per la prima volta. «Se vogliamo
resistere come siamo stati capaci di fare in
questi anni con la nostra identità,
dobbiamo essere aggressivi. La Mostra è
una piattaforma ideale di lancio per questa
nostra nuova politica». Prende il conto, lo
guarda basito, 4, 50 euro un caffè:
«Suggerirei però di dimezzare i prezzi».
Caro Presidente, come si vede che è la sua
prima volta al Lido... ■
primi
amori
Edoardo Creatini
e Francesca
Agostini in Short
Skin, sulle prime
esperienza
sessuali di un
ragazzo di Pisa.
Il laboratorio degli esordi
Duccio Chiarini racconta il suo
Short Skin, la commedia nata
grazie a Biennale College
S
hort Skin del trentasettenne toscano Duccio
Chiarini non è stato solo una delle piacevoli
sorprese di questa Mostra, ma anche una prova
concreta di quanto può far bene al futuro del cinema Biennale College, il laboratorio di formazione che permette ogni anno a tre nuovi autori di
realizzare un lungometraggio low budget. «Quando ho partecipato al bando», racconta Chiarini,
«ero convinto che sarei stato scartato. Certamente, mi dicevo, qui avranno chance solo storie autorali, serie, colte, “da festival” insomma. Mentre
la mia è una commedia, che per di più usa il pro-
blema molto particolare del protagonista adolescente, l’anomalia del prepuzio, per raccontare
una storia di crescita. Invece, a sopresa, non solo
il progetto è stato accettato, ma supportato fin
dall’inizio con entusiasmo. E poi, per uno come
me che si è prodotto da solo cinque corti, proporre un progetto l’estate 2013 e un anno dopo
ritrovarsi alla Mostra a presentare il film ha rappresentato una bella iniezione di fiducia». Per di
più, happy end di una bella storia di cinema, Short
Skin non resterà un ottimo “film da festival”: è
stato infatti acquistato da Good Films e a primavera approderà in sala. E Chiarini è già al lavoro
su un nuovo progetto, che sarà coprodotto da
Valerio Mastandrea.
Stefano Lusardi
Regia Robert Bresson con Nadine Nortier,
Jean-Claude Guilbert, Marie Cardinal
durata 1h e 22’, Francia 1967
Ha 14 anni, vive isolata in campagna, nel bel
mezzo di una miseria senza
speranza, tra malattie e
alcolismo. Una violenza
sessuale subita da un epilettico
è la goccia che la porterà al
suicidio. La solitudine in azione:
immagini impregnate di fredda
passione e laico cristianesimo
in un’opera memorabile,
suggellata da uno dei finali più
struggenti e intollerabili
dell’intera Storia del Cinema. È una delle 13 perle
(in 40 anni) del parco appartato ed ellittico di
Bresson, poeta dell’essenza e dell’assenza.
Come scrisse Serge Daney: «Bresson ha
disprezzo per “ogni” discorso. Non solo perché il
discorso, il fatto di discorrere - e ben presto di
perorare - dà necessariamente luogo al teatro
(enfasi, pathos) e trasforma i “modelli” in attori
o in istrioni; ma anche perché ogni discorso, in
quanto tende alla trivialità (peggio,
all’esemplarità), presuppone un “emittente” e,
per Bresson, l’emittente umano è un dispositivo
sonoro incompleto e irrisorio». Restauro di
Argos Films, con il sostegno del Centre National
du Cinéma et de l’Image Animée (CNC).
daily n.9 - giovedì 04.09.2014
lidoland
di Andrea Algieri
il presidente di giuria alexandre
desplat premiato con il soundtrack
stars mentre cristiana capotondi,
tra i giurati del premio, si rilassa
al nostro capanno
Il senso di Milla
per la moda
Fra le star più attese,
anticipata dall'annuncio
di gravidanza, Milla
Jovovich è arrivata al
Lido portando, tra cene,
photocall e red carpet,
uno stile inconfondibile,
fatto di abitini corti e
smanicati, e tacchi mai
esagerati col pancino
sempre in vista.
Coerenza stilistica
innovativa per la
ex-super modella.
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Desplat ritira il
stelle in muos
di Giuria Alexandre così la scelta:
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i film di Jacques Au
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No Smoking Please
È uno degli attori più
affascinanti del mondo: a
Ethan Hawke si potrebbe
perdonare tutto, ma non la
scelta del completo chiaro
con cravattino slim.
Sembra più un look adatto
al giorno che al red carpet
del festival più vecchio del
mondo. Dopo Owen Wilson
in sneakers, un'altra stella al
maschile cerca nuove vie
stilistiche. Ma lo smoking è
lo smoking.
@Andrea_Algieri
cOol
Or
FoOl
CIAK | 5
in Mostra
daily n.9 - giovedì 04.09.2014
red amnesia
english version
The Festival's Special
Effect? Reality
Regia Wang Xiaoshuai
Interpreti Lu Zhong, Shi Liu,
Qin Hao Durata 1h e 42’,
Cina
IN Concorso
By Elisa Grando
D
settimana
della critica
di anna maria pasetti
Selezionatrice della Settimana della Critica
No One’s Child
Regia Vuk Ršumovi Interpreti Denis Muric,
Milos Timotijevic Durata 1h e 35’,Serbia
T
ra le montagne della Bosnia del 1988 viene trovato un
bimbo cresciuto dai lupi. Portato
all’orfanotrofio di Belgrado, cresce
assistito dagli educatori accanto ai
coetanei, tra i quali sceglie Zika come
amico del cuore. Passano gli anni e
arriva la guerra. Nel 1992 il ragazzo è
costretto a rimpatriare in Bosnia dove,
casualmente, è mandato a combattere.
Nuovamente tra i boschi. Debutto di
estrema drammaticità, che rileggendo
Il ragazzo selvaggio di Truffaut riapre
senza banalizzarli gli (eterni) interrogativi sul non-senso di ogni conflitto.
L’abbiamo scelto perché: Da un fatto
realmente accaduto, un esordio carico
di riferimenti che assume ancora
più forza nel legame con il conflitto
balcanico.
old olive trees in La zuppa del
demonio, or the underground
sadomasochism of Im Keller, of La
trattativa, of the refugees fleeing
for Europe dressed as wedding
guests in Io sto con la sposa, of
19-year-old Arielle Holmes playing
herself in Heaven Knows What.
And the list could go on. This is not
a visual spending review: getting
eye to eye with the relatives of the
victims of the genocide in Indonesia
gives us more goose bumps than
any digital flight between
skyscrapers attached to a spider's
web. The festival's reality is a
special effect for precisely this
reason: its capacity to reawaken
the original effect of cinema, which
was to amaze the viewer.
Last year we floated in space with
the astronauts in the hypertechnological Gravity in 3D, literally
discovering a new dimension of
cinema. In 2012 the festival was
hit by the tsunami of Bait, caught
between a white shark and gigantic
waves in green screen. This year
the digital wonders have not
arrived on the Lido and thus the
only special effect of this year's
festival appears to be reality, with
true stories that are often more eye
opening than any visual effect. This
is true of The Look of Silence, of
Belluscone – Una storia siciliana,
of the spontaneous frames of Italy
in a Day. But the same is true of
the bulldozers uprooting centuries-
eng è una vedova in pensione
che si occupa dei due
figli e della madre
anziana. La sua routine quotidiana verrà
però sconvolta da
una serie di telefonate anonime che la inquietano e le faranno rievocare
il fantasma del marito. Chi c'è dietro quelle chiamate?
A vent'anni dal debutto alla regia, Wang Xiaoshuai Orso d'Argento a Berlino nel 2001 e nel 2008 - porta
sullo schermo una storia autobiografica. «Dopo la
morte di mio padre, mia madre si è ostinata a volersi
occupare di me e dei miei figli» ha spiegato la genesi
del film il regista «e questo mi ha fatto riflettere sulla
Cina e i cinesi della sua generazione, persone che hanno
vissuto le varie fasi del Paese e oggi sono totalmente
disorientate».
Martone e Il giovane favoloso, bassi i voti per Sivas e Nobi. Così la classifica rimane immutata: i critici puntano su The Look of Silence, la giuria popolare preferisce invece Birdman.
GUERRE STELLARI Dopo
P. Mereghetti
IL CORRIERE
DELLA SERA
M. Mancuso
il foglio
M. Gottardi
la nuova
venezia
C. Piccino
M. Caverzan
manifesto il giornale
M. Anselmi
F. Ferzetti
A. De Grandis
IL MESSAGGERO il gazzettino
F. Pontiggia
IL fatto
quotidiano
F. Caprara
la stampa
HHHHH HHH1/2
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HH1/2
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I Critici
M.P. Fusco
LA
REPUBBLICA
birdman
HHHHH HHH
ghesseha (tales)X
la rançon de la gloire
HHHH
the look of silence
HHHHH HHHHH HHHH
ANIme nere
HHHH1/2 HHHHH HH
HHH
HHH1/2
99 homes
manglehorn
HHHH1/2 HH1/2
HHH1/2
HHH
HHHH
H1/2
HH
HH1/2
HH1/2
H1/2
3 coeurs
HHH1/2
HHH
H
HH1/2
HH1/2
HH
hungry hearts
HHHH1/2 HHH
HH
HHH1/2
HHH1/2
HH1/2
the cut
HHHH
H1/2
HH
HH
H1/2
H
loin des hommes
HHHH
HHH1/2
HH
HHHH
HHH
HHH1/2
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il giovane favoloso
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a pigeon sat on a...
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il secolo
XIX
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LE DERNIER COUP...
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SIVAS
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I NOSTRI RAGAZZI
Il Pubblico
LUISA
ViganÒ
filippo
bernabei
alessandra
colombo
arianna
motta
carlotta
d'ambrosio
andrea
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adele
zappalÀ
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tamanini
birdman
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ghesseha (Tales)
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Regia Guy Myhill Interpreti Liam Walpole,
Sean Harris Durata 1h e 26' Gran Bretagna
orfolk. Campagna. Goob ha sedici anni in
questa estate caldissima. Mamma gestisce
una caffetteria che ha come clientela quelli che
lavorano
nei De
campi.
Lui da
sempreAlessandro
durante le
Regia Ivano
Matteo
interpreti
vacanze si Giovanna
arrabatta Mezzogiorno,
dando una mano
Gassmann,
Luigialla
Lo
Cascio
92' Italia
madre eDurata
partecipando
alla raccolta delle zucche.
Quest'anno però c’è una variante, mamma ha
ccoli i nostri quattro eroi, perché di solito così
una storia con Gene, un tipaccio violento che ci
si definiscono i protagonisti dei film. Ma chissà
prova con tutte (Sean Harris, visto in Prometheus
se loro lo sono, seduti come da tradizione nel
e I Borgia). Inevitabile che i due maschi entrino in
ristorante dove si trovano una volta al mese. Sono
conflitto, anche perché Goob sta entrando nell’età
quattro, due fratelli e le mogli. Sono diversi, si deadulta, ha conosciuto la
testano cordialmente, ma
coetanea Eva, i due si
ottemperano a quel dovetrovano bene, e lui non è
re rituale chiacchierando
disposto a tollerare oltre
di futilità, mascherando i
i soprusi del “fucking”
loro sentimenti. Poi però
succede qualcosa che
fa affiorare in superficie
tutte le contraddizioni perché i loro figli ne hanno
combinata una davvero grossa. Ivano De Matteo, partendo del romanzo La cena di Herman
Koch, costruisce un congegno a orologeria dove
le tensione cresce sempre più fino all’esplosivo
epilogo della vicenda.
E
a cura di antonello catacchio
6 | CIAK
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la rançon de la gloire
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the look of silence
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ANime nere
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99 homes
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manglehorn
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3 coeurs
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hungry hearts
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the cut
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il giovane favoloso
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a pigeon sat on a...
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Le dernier coup...
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loin des hommes
in Mostra
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