sezione 1 - Comune di Santa Marina
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sezione 1 - Comune di Santa Marina
COMUNE DI SANTA MARINA PROVINCIA DI SALERNO LAVORI DI RIQUALIFICAZIONE DELL’ECOSISTEMA DEL “BASSO CORSO” DEL BUSSENTO E INTERVENTI INTEGRATI PER LA FRUIBILITA’ DEL PARCO FLUVIALE PROGETTO DEFINITIVO - R.D_01_Relazione Generale - R.D_02_Relazione Tecnica e di calcolo preliminare - R.D_03_Valutazione d’Incidenza - R.D_04_Relazione di Fattibilità ambientale - R.D_05_Aggiornamenti sulle Prime indicazioni per la redazione del P. S. C. - R.D_06_Disciplinare Descrittivo e Prestazionale degli Elementi Tecnici - R.D_07_Quadro Economico - R.D_08_Computo Metrico Estimativo e allegati di computo estimativo - E.D_ Elaborati Grafici: ELABORATO D_01 – Inquadramenti su Aereofoto, Carta Geologica e Plan Catastale; ELABORATO D_02 – inquadramenti su Carte P. A. I, Aree S. I. C. e Z. P. S e Carta dell’erosione costiera; ELABORATO D_03 – Planimetria e Sezioni di Progetto; ELABORATO D_04 – Planimetria e Sezioni di Progetto; GESTIONE TECNICA Arch. Mario G. S. Giudice visto U. T. C. CONSULENTI SPECIALISTICI: Dott. For. Antonio Satriano Ing. Marcello Luongo COMUNE DI SANTA MARINA PROVINCIA DI SALERNO PROGETTO DI RIQUALIFICAZIONE DELL’ECOSISTEMA FLUVIALE DEL BASSO CORSO DEL FIUME BUSSENTO VALUTAZIONE DI INCIDENZA SIC BASSO CORSO DEL FIUME BUSSENTO IT8050007 ZPS COSTA TRA MARINA DI CAMEROTA E POLICASTRO BUSSENTINO IT8050047 L’INCARICATO IL CONSULENTE SPECIALISTICO Dott. For. Antonio SATRIANO Arch. Mario GIUDICE Lavori di riqualificazione ambientale dell'ecosistema del "basso corso" del Bussento e interventi integrati per la fruizione del parco fluviale SOMMARIO INTRODUZIONE............................................................................................................................................................................ 3 LA PIANIFICAZIONE NEL SITO DI INTERESSE COMUNITARIO (SIC) “basso corso del fiume bussento”............................................................................................................................................................................................. 5 Premessa ................................................................................................................................................................................... 5 INDIVIDUAZIONE E DESCRIZIONE DELL’AREA VASTA DI RIFERIMENTO .................................. 6 IL SIC “BASSO CORSO DEL FIUME BUSSENTO”.......................................................................................... 11 Caratterizzazione climatica ........................................................................................................................................................ 13 Valutazione d’incidenza.............................................................................................................................................................. 14 Contenuti della S.I.C. n° codice del sito IT8050007 - TIPO SITO k (specie) ........................................................... 18 Specie importanti di Flora................................................................................................................................................ 18 Valutazioni delle possibili interferenze sugli habitat, sulle specie e misure di mitigazione ................................. 19 BIBLIOGRAFIA ........................................................................................................................................................................... 25 ALLEGATI ..................................................................................................................................................................................... 26 Pagina 2 Lavori di riqualificazione ambientale dell'ecosistema del "basso corso" del Bussento e interventi integrati per la fruizione del parco fluviale INTRODUZIONE Per incarico ricevuto dallo Studio Mario Giuseppe Salvatore Giudice di Salerno di Via dei Principati 57, il sottoscritto Dott. For. SATRIANO Antonio da Satriano di Lucania (PZ), iscritto all’Albo dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali della Provincia di Potenza al n. 492 redige lo Studio di Valutazione di Incidenza a supporto dell’ intervento progettuale di riqualificazione dell’Ecosistema del Basso corso del F. Bussento e di miglioramento ambientale per la fruibilità del parco fluviale previsto in prossimità della foce del F. Bussento in agro del territorio di SANTA MARINA (SA) all’interno del demanio fluviale nel Sito S.I.C. denominato “Basso Corso del Fiume Bussento” cod. IT8050007 e nel sito ZPS denominato “Costa tra Marina di Camerota e Policastro Bussentino” cod. IT8050047. Gli interventi progettuali preliminari si inseriscono nell’ambito del PIRAP, cioè del Progetto Integrato Rurale per le Aree Protette. Quest’ultimo è identificato come uno strumento attuativo delle misure di intervento identificate nella Programmazione di Sviluppo Rurale (PSR 2007 - 2013) della Regione Campania. In seguito alla firma del protocollo d’intesa tra l’Ente Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano, Provincia di Salerno, Comuni (tra cui Santa Marina), Comunità Montane, L’Ente Parco, in qualità di capofila del partenariato pubblico del PIRAP, ha raccolto idee e manifestazioni di interesse che provengono dal territorio. Tra queste idee di progetto, vi è quella del Comune di Santa Marina (SA), riguardante il recupero ambientale e la fruizione pubblica delle aree fluviali del basso corso del Fiume Bussento e nel contempo l’attivazione di itinerari culturali. L’obiettivo prioritario degli interventi sono la difesa globale - acqua, terra, flora, fauna – dalle forze che disgregano l’ attuale struttura ambientale. Con il decreto Dirigenziale n°49 del 13/06/2012, la Regione Campania ha preso atto che l’Ente Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano, ha presentato in data 22 gennaio 2010 – prot. n.2010.0056468 – il progetto preliminare collettivo che prevede la realizzazione di interventi a valere sul P. S. R. Campania 2007/2013 ovvero inerente “investimenti non produttivi”, per un importo complessivo di 26'420'000,00 euro e ha dunque decretato anche per il Comune di Santa Marina (per la Misura 227, Azione a/h) la pre_ammissione al finanziamento di 250'000 euro per i lavori di riqualificazione ambientale dell’Ecosistema del “basso corso” del Bussento e di interventi integrati destinati alla fruizione del Parco Fluviale. La proposta progettuale è essenzialmente di tipo infrastrutturale consistente in opere di ingegneria idraulica e forestale con l’applicazione di tecniche e tecnologie che prediligono quelle dell’Ingegneria Naturalistica. Pagina 3 Lavori di riqualificazione ambientale dell'ecosistema del "basso corso" del Bussento e interventi integrati per la fruizione del parco fluviale Il presente studio è stato eseguito in applicazione del D.P.R. 8 settembre 1997, n. 357 – “Regolamento recante attuazione della direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della fauna selvatica”. La vegetazione esistente è tipica di habitat con vegetazione riparia dei corsi d’acqua mediterranei permanenti, con foreste di salici e pioppi, ma non mancano habitat boschivi, di prateria, mediterranei e anche una piccola percentuale di habitat rupicoli. Di seguito verranno descritti i luoghi, la climatologia, l’area S.I.C e Z.P.S., il Piano di Gestione adottato e gli interventi proposti oltre che le misure di prevenzione e mitigazione, in conformità con il D.P.R. n. 357/1997. Pagina 4 Lavori di riqualificazione ambientale dell'ecosistema del "basso corso" del Bussento e interventi integrati per la fruizione del parco fluviale LA PIANIFICAZIONE NEL SITO DI INTERESSE COMUNITARIO (SIC) “BASSO CORSO DEL FIUME BUSSENTO” PREMESSA Nell’ambito della pianificazione territoriale la salvaguardia della biodiversità attraverso la conservazione e la riqualificazione degli habitat naturali, si è andata affermando sia a livello Comunitario, sia a livello nazionale (DPR n.357/1997, di recepimento della DIR92/43CEE sulla conservazione della Rete Natura 2000, recentemente sostituito dal DPR n.120/2003). Anche la Regione Campania, con vari atti amministrativi e normativi, ha inteso adeguarsi al nuovo approccio alla pianificazione ambientale, realizzando di concerto con il Ministero dell’Ambiente il Progetto Bioitaly, per l’individuazione dei Siti da proporre per l’inserimento nella Rete Natura 2000, perfezionando successivamente tale individuazione. Anche nella recente norma in materia di Valutazione di Impatto Ambientale ( D.G.R. n. 211/2011 – Regolamento regionale n° 2/2010 “Disposizioni in materia di valutazione d'impatto ambientale". Approvazione degli "Indirizzi operativi e procedurali per lo svolgimento della Valutazione di Impatto Ambientale in Regione Campania") la Regione, inserendo fra le aree sensibili i Siti individuati dal medesimo progetto, ha ribadito la necessità di una loro tutela. Il principio informatore comune a tutti questi atti amministrativi, consiste nel nuovo approccio alla tutela della qualità ambientale. Esso vede la tutela non come insieme di atti protezionistici riferiti a siti specifici dotati di grande rilevanza ambientale, ma come tutela diffusa all’intero ambiente in cui l’uomo vive ed opera. In tal senso, la tutela – attiva – si concretizza in azioni volte ad arrestare il degrado ambientale grazie alla armonizzazione delle attività dell’uomo con le esigenze di mantenimento dell'integrità degli ecosistemi naturali. La Rete Natura 2000 costituisce il fulcro delle iniziative dell’Unione Europea per la tutela della natura. “E’ essenziale, ora, far capire che Natura 2000 porterà opportunità anziché limitazioni per gli abitanti, ed è per questo che la Commissione sostiene una campagna di comunicazione, intitolata “Natura Networking Iniziative”, la quale sottolinea che, per la riuscita del programma, le parti interessate locali – tra cui gli enti locali, le ONG e gli abitanti – devono essere chiamate a partecipare alla costituzione ed alla gestione della rete. Vi sono già molti validi esempi di partenariati riusciti, compresi quelli finanziati nell’ambito del programma LIFE” (Commissione Europea, 2004). Pagina 5 Lavori di riqualificazione ambientale dell'ecosistema del "basso corso" del Bussento e interventi integrati per la fruizione del parco fluviale Anche dal punto di vista scientifico tale assunto ha dato impulso a nuovi ambiti di ricerca applicata: di grande importanza è considerato quello delle reti ecologiche, considerate fondamentali elementi della riqualificazione ambientale. La presente relazione è richiesta dal DPR 357/1997 (regolamento di attuazione della direttiva 92/49/CEE, “Habitat”), per le disposizioni in ordine alle misure di conservazione ed alla valutazione di incidenza di piani e progetti. Fra essi rientrano gli strumenti di pianificazione urbanistica, in quanto le modificazioni dell’assetto insediativo ed infrastrutturale sono potenzialmente causa di perturbazioni sui Siti Natura 2000. Il presente studio pertanto viene redatto ai sensi dell’art. 6 del D.P.R. 12 marzo 2003, n.120 – “Regolamento recante modifica ed integrazioni al decreto del Presidente della Repubblica 8 settembre 1997, n. 357, concernente attuazione della Direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della fauna selvatica” - al fine di verificare l’eventuale incidenza del Progetto Strutturale avente ad oggetto “Riqualificazione dell’Ecosistema del basso corso del F. Bussento e degli interventi integrativi per la fruizione del parco fluviale” del Comune di Santa Marina nei siti individuati dalla rete "Natura 2000", sugli habitat e le specie da conservare. Nel territorio amministrativo del Comune ricadono oltre ad aree sottoposte al vincolo idrogeologico così come istituito dal regio decreto del 30 dicembre 1923 n. 3267, anche un SIC (Sito d’Importanza Comunitaria) denominato “Basso corso del Fiume Bussento” (codice del sito IT8050007 - Tipo K superficie 414 ha, che interessa i Comuni di Santa Marina, Morigerati e Torre Orsaia) e un ZPS (Zona di Protezione Speciale denominata “Costa tra Marina di Camerota e Policastro Bussentino” - tipo J – superficie 3.276 Ha, che interessa i Comuni di Camerota, San Giovanni a Piro e Santa Marina). Le aree inserite nel S.I.C. e Z.P.S. ed interessanti il Progetto sono evidenziate nelle cartografia allegate. Tali aree ricadono nella Regione Bio-Geografica Mediterranea. I tipi di habitat presenti nel S.I.C. sono il codice 3250 - vegetazione di sponda - , 92A0 - habitat fluviali, siano essi boschi ripariali -, il 5330 – ambiente arbustivo di macchia mediterranea, l’8310 - Grotte non ancora sfruttate turisticamente”. Di seguito nell’area vasta di riferimento gli habitat verranno descritti rispettivamente. INDIVIDUAZIONE E DESCRIZIONE DELL’AREA VASTA DI RIFERIMENTO L’area vasta può essere definita come l’ambito territoriale le cui unità ecosistemiche sono legate strutturalmente e funzionalmente al sito oggetto della valutazione. Tali legami e relazioni devono essere Pagina 6 Lavori di riqualificazione ambientale dell'ecosistema del "basso corso" del Bussento e interventi integrati per la fruizione del parco fluviale quantitativamente significativi. In altri termini, occorre tenere conto degli impatti indiretti che, anche se localizzati esternamente al sito, possono comunque determinare perturbazioni su di esso. Il SIC è collocato nella zona sud del Parco ed il suo territorio è compreso tra i 0 m s.l.m. ed i 100 m s.l.m.; ricade all’interno dei Comuni di Santa Marina, Morigerati, Torre Orsaia, Tortorella e Vibonati. All’interno del sito risultano predominanti gli ambienti fluviali, costituiti da vegetazione ripariale dei fiumi mediterranei e da ambienti forestali dominati da pioppo e salice. Sono anche presenti arbusteti mediterranei e, data la natura carsica di quasi tutto il territorio del PNCVD, una piccola porzione del sito è occupata da grotte che hanno conservato una notevole naturalità, data l’assenza di sfruttamento turistico. La qualità del sito è legata alla presenza di specie ornitiche nidificanti quali Lanius collurio e Alcedo atthis (entrambe elencate in allegato I della Direttiva Uccelli) e di interessanti comunità ittiche e di chirotteri, oltre che dalla presenza di una ricca vegetazione riparia. Altro elemento caratterizzante del sito è la presenza della lontra (Lutra lutra). Da un punto di vista più generale i Siti Natura 2000 presi in considerazione dal presente Piano di Gestione sono caratterizzati dalla presenza di ambienti prevalentemente ripariali e prativi, e da una piccola percentuale di ambienti forestali e rocciosi. Gli habitat presenti, e di conseguenza la fauna ad essi associata, sono tuttavia potenzialmente soggetti a perturbazioni/modificazioni di varia natura, tra cui quelle indotte e/o accelerate dalle attività antropiche presenti sul territorio, qualora queste non risultino ecosostenibili. A tale riguardo quindi è stato necessario individuare le criticità specifiche che minacciano realmente e/o potenzialmente la conservazione di habitat e specie, determinando quali siano le loro esigenze ecologiche, ossia le condizioni ambientali che ne garantiscono il mantenimento nel tempo. La conoscenza delle esigenze ecologiche permetterà, di fatto, di definire quali siano gli obiettivi principali da perseguirsi per una buona gestione dei siti, in coerenza con le finalità della Rete Natura 2000. La valutazione integrata delle esigenze di tutela e di sviluppo in relazione allo stato di conservazione degli habitat e delle specie floristiche e faunistiche presenti nei Siti Natura 2000 oggetto del piano di gestione è stata condotta avendo quale obiettivo principale quello di garantire la persistenza di habitat e specie di interesse comunitario in condizioni soddisfacenti, ma anche di individuare strategie ed azioni di sviluppo sostenibile funzionali al raggiungimento di tale obiettivo principale Una gestione dei siti coerente con le finalità di tutela per i quali sono stati istituiti implica la necessità di raggiungere, nel lungo termine, uno status di conservazione ottimale delle specie faunistiche e gli habitat di importanza comunitaria, con particolare riferimento agli habitat prioritari e alle specie faunistiche di eccezionale rarità e/o valore conservazionistico, nonché alle specie che nidificano e/o si riproducono nei siti. Sarà necessario, a questo scopo, rimuovere le cause di degrado e ripristinare, se necessario, gli equilibri biologici alla base dei processi naturali. Altrettanto importante, ai fini della conservazione, è garantire le connessioni ecologiche dentro i siti e tra i siti e le aree naturali adiacenti e Pagina 7 Lavori di riqualificazione ambientale dell'ecosistema del "basso corso" del Bussento e interventi integrati per la fruizione del parco fluviale limitrofe. Gli obiettivi gestionali di sostenibilità ecologica, mirati alla tutela di una o più valenze naturalistiche di rilievo dei siti, sono riportati nella tabella seguente. Di seguito gli obiettivi per ciascuno codice habitat inseriti nell’adottato Piano di Gestione: Obiettivo E-1: Gli habitat forestali sono rappresentati da faggete (cod. 9210), querceti (cod. 9340, 9330), pinete (9540) e castagneti (cod. 9260), la cui attuale gestione non risulta coerente con gli obiettivi di conservazione dei SIC. È necessario dunque elaborare un approccio gestionale che miri a conservare l’integrità di tali habitat allo scopo di: (I) difendere l’assetto idrogeologico, (II) prevenire l’innesco di processi erosivi, (III) ripristinare e consolidare la funzionalità ecologica dei boschi e (IV) conservare i valori paesaggistici e naturalistici. Gli indicatori principali da prendere in considerazione sono l’estensione e lo stato di conservazione degli ambienti forestali, da rilevare con apposite campagne di monitoraggio. Lo stato di conservazione è quantificabile, anche in maniera indiretta, mediante la presenza di specie faunistiche tipiche degli ambienti boschivi. Obiettivo E-2: Gli ambienti prativi del sito, costituiti dagli habitat prioritari 6210, 6220 e 6110, e l’ambiente arbustivo di macchia mediterranea (cod. 5330), presentano problematiche di gestione legate soprattutto al pascolo ed al rischio incendio. E’ necessario attuare una gestione che sia mirata alla tutela di questi habitat ed alle specie faunistiche associate, con particolare riferimento alla fauna ornitica nidificante e all’erpetofauna. Anche in questo caso gli indicatori principali da prendere in considerazione sono l’estensione e lo stato di conservazione di questi habitat, utile anche il rilievo di specie faunistiche tipiche. Obiettivo E-3: Quest’obiettivo prevede innanzitutto la tutela degli habitat fluviali, siano essi boschi ripariali (cod. 92A0) o vegetazione di sponda (codd. 3250 e 3270). Il buono stato di conservazione di questi habitat contribuisce alla persistenza di una ricca fauna, composta da numerose specie ittiche endemiche, dalla lontra e dal gambero endemico e ormai raro Austropotamobius italicus. Questo intervento e mirato anche alla tutela degli habitat rocciosi gli ambienti rocciosi e ipogei dei siti, identificati con gli habitat di importanza comunitaria “Pareti rocciose calcaree con vegetazione casmofitica”(cod. 8210) e “Grotte non ancora sfruttate turisticamente” (cod. 8310), che necessitano di una gestione che ne preservi la naturalità e ne promuova l’espansione. La conservazione di tali habitat è particolarmente urgente non solo per la loro elevata vulnerabilità, ma anche per l’alto numero di specie faunistiche di importanza comunitaria legate a questi ambienti (chirotteri, coppie nidificanti di Falco peregrinus). La presenza di tali specie è un ottimo indicatore di qualità ambientale per questi habitat. Obiettivo E-4: Mirato alla difesa dei chirotteri e della lontra, l’obiettivo comprende una serie di interventi di gestione attiva mirati sia alla tutela degli ipogei e dei siti di alimentazione dei chirotteri, sia al restauro degli ambienti umidi idonei alla presenza della lontra. Una particolare importanza è data inoltre alla sensibilizzazione della popolazione locale nei confronti delle esigenze ecologiche dei mammiferi da tutelare nei siti, spesso percepiti come repellenti (chirotteri) e alla presenza e alla rarità e alle esigenze di conservazione delle lontra (Lutra lutra). Gli indicatori principali da prendere in considerazione sono Pagina 8 Lavori di riqualificazione ambientale dell'ecosistema del "basso corso" del Bussento e interventi integrati per la fruizione del parco fluviale presenza e abbondanza delle popolazioni delle singole specie nei siti; questi dati saranno ancora più utili se rilevate con monitoraggi regolari che permettano di estrapolare informazioni sull’andamento demografico delle popolazioni. Obiettivo E-5: Data l’abbondanza di specie ornitiche nei S.I.C., è importante tutelare gli ambienti trofici e riproduttivi di questo gruppo faunistico, con particolare riferimento alle specie nidificanti. Anche qui gli indicatori principali da prendere in considerazione sono presenza e abbondanza delle popolazioni delle singole specie nei SIC, con particolare riferimento alle nidificanti; questi dati saranno ancora più utili se rilevati con monitoraggi regolari che permettano di estrapolare informazioni sull’andamento demografico delle popolazioni e possano essere integrati con le informazioni pregresse e future provenienti dalle stazioni di inanellamento del Parco. Obiettivo E-6: Quest’obiettivo si propone di aumentare l’idoneità dei siti per le specie erpetologiche, ittiche e per gli invertebrati di importanza comunitaria, finalizzata a garantire la stabilità delle popolazioni e favorire la colonizzazione da parte di altre specie di importanza conservazionistica. Gli indicatori principali da prendere in considerazione sono presenza e abbondanza delle popolazioni delle singole specie nei siti; questi dati saranno ancora più utili se rilevate con monitoraggi regolari che permettano di estrapolare informazioni sull’andamento demografico delle popolazioni. Obiettivo E-7: L’approfondimento delle conoscenze sulle minacce e le pressioni che interessano le valenze naturalistiche dei siti, nonché le conoscenze di base su specie e habitat presenti, è essenziale per poter attuare una buona gestione naturalistica e socio-economica. I risultati degli studi saranno utili per affinare le strategie gestionali e impiegare al meglio le risorse disponibili. Obiettivo E-8: Risponde alla necessità di tutelare le aree Natura 2000 del PNCVD in un’ottica di rete ecologica. Le singole aree vengono interpretate come parte di una rete, nell’ambito della quale è necessario rafforzare le connessioni già esistenti e crearne di nuove per permettere l’espansione degli habitat naturali e la salvaguardia delle comunità faunistiche. Fra gli uccelli migratori abituali non elencati nell’Allegato I della Direttiva 79/409/CEE si segnalano: nome scientifico codice Caprimulgus europaeus A224 Alcedo atthis A229 Acrocephalus melanopogon A293 Lanius collurio A338 Streptopelia turtur A210 Rallus aquaticus A118 Coturnix coturnix A113 Turdus viscivorus A287 Pagina 9 Lavori di riqualificazione ambientale dell'ecosistema del "basso corso" del Bussento e interventi integrati per la fruizione del parco fluviale Turdus philomelos A285 Gallinula chloropus A123 L’avifauna e le specie animali riportate ai fini della conservazione, sono evidentemente legate all’ambiente ripariale e fluviale a stretto contatto con i coltivi e le aree antropizzate sia per l’approvvigionamento di cibo e/o per la costituzione dei siti di nidificazione. Scendendo nel particolare dei codici habitat dell’area di intervento ritroviamo per il codice 3250 “Fiumi mediterranei a flusso permanente con Glaucium flavum” ovvero comunità erbacee pioniere su alvei ghiaiosi o ciottolosi poco consolidati di impronta submediterranea con formazioni del Glaucion flavi. Le stazioni si caratterizzano per l’alternanza di fasi di inondazione e di aridità estiva marcata. Questi greti ciottolosi, interessati solo eccezionalmente dalle piene del corso d'acqua, costituiscono degli ambienti permanentemente pionieri, la cui vegetazione è caratterizzata da specie del genere Helichrysum (H. italicum, H. stoechas), Santolina (S. insularis, S. etrusca), Artemisia (A. campestris, A. variabilis), ecc..Per il codice 92AO “Foreste a galleria di Salix alba e Populus alba” ritroviamo boschi ripariali a dominanza di Salix spp. e Populus spp. presenti lungo i corsi d’acqua del bacino del Mediterraneo, attribuibili alle alleanze Populion albae e Salicion albae. Sono diffusi sia nel piano bioclimatico mesomediterraneo che in quello termomediterraneo oltre che nel macrobioclima temperato, nella variante submediterranea; i boschi ripariali sono per loro natura formazioni azonali lungamente durevoli essendo condizionati dal livello della falda e dagli episodi ciclici di morbida e di magra. Generalmente sono cenosi stabili fino a quando non mutano le condizioni idrologiche delle stazioni sulle quali si sviluppano; in caso di allagamenti più frequenti con permanenze durature di acqua affiorante, tendono a regredire verso formazioni erbacee; in caso di allagamenti sempre meno frequenti, tendono ad evolvere verso cenosi mesofile più stabili. Le cenosi ripariali sono frequentemente invase da numerose specie alloctone, tra cui si ricordano in particolar modo Robinia pseudoacacia, Ailanthus altissima, Acer negundo, Amorpha fruticosa, Buddleja davidii, Helianthus tuberosus, Solidago gigantea, Parthenocissus quinquefolia, P. tricuspidata, Lonicera japonica, Phytolacca americana. Per il codice 5330 “Arbusteti termo-mediterranei e pre-desertici” trattasi di arbusteti caratteristici delle zone a termotipo termo-mediterraneo. Si tratta di cenosi piuttosto discontinue la cui fisionomia è determinata sia da specie legnose (Euphorbia dendroides, Chamaerops humilis, Olea europaea, Genista ephedroides, Genista tyrrhena, Genista cilentina, Genista gasparrini, Cytisus aeolicus, Coronilla valentina) che erbacee perenni (Ampelodesmos mautitanicus). In Italia questo habitat è presente negli ambiti caratterizzati da un termotipo termomediterraneo, ma soprattutto laddove rappresentato da cenosi a dominanza di Ampelodesmos mauritanicus può penetrare in ambito mesomediterraneo. Gli arbusteti a Euphorbia dendroides possono avere carattere primario laddove le condizioni stazionali non permettano l’evoluzione della vegetazione verso forme più complesse; tuttavia spesso queste cenosi rappresentano stadi Pagina 10 Lavori di riqualificazione ambientale dell'ecosistema del "basso corso" del Bussento e interventi integrati per la fruizione del parco fluviale di sostituzione di comunità di macchia alta. Le comunità ad Ampelodesmos mauritanicus sono praterie secondarie che sostituiscono comunità di macchia mediterranea, boschi di leccio e nelle regioni più meridionali anche boschi a dominanza di roverella. A fronte di eventi di disturbo che eliminino gli accumuli di suolo su cui si insedia l’ampelodesmo, questo può essere sostituito da comunità a dominanza di Hyparrhenia hirta o da praterie a dominanza di terofite. Per il codice 8310 “Grotte non ancora sfruttate a livello turistico” trattasi di grotte non aperte alla fruizione turistica, comprensive di eventuali corpi idrici sotterranei, che ospitano specie altamente specializzate, rare, spesso strettamente endemiche, e che sono di primaria importanza nella conservazione di specie animali dell’ Allegato II quali pipistrelli e anfibi. I vegetali fotosintetici si rinvengono solo all’imboccatura delle grotte e sono rappresentati da alcune piante vascolari, briofite e da alghe. In assenza di perturbazioni ambientali, sia naturali (variazioni nel regime idrico), sia antropiche, l’habitat è stabile nel tempo ed è caratterizzato da una notevole costanza dei fattori ecologici nel lungo periodo. Esso rappresenta un ambiente di rifugio per una fauna cavernicola, spesso strettamente endemica, di notevole interesse biogeografico. Questo habitat assume notevole importanza soprattutto per la conservazione di una fauna cavernicola caratterizzata da animali molto specializzati e spesso strettamente endemici. Si tratta di una fauna costituita soprattutto da invertebrati esclusivi delle grotte e dei corpi idrici sotterranei come i coleotteri appartenenti alle famiglie Bathysciinae e Trechinae i crostacei (Isopoda, Amphipoda, Syncarida, Copepoda) e i molluschi acquatici della famiglia Hydrobiidae. Le grotte costituiscono spesso i luoghi di rifugio durante il letargo invernale per varie specie di vertebrati dell’allegato II. Più specie possono utilizzare a tal fine la stessa grotta. Le grotte sono importanti habitat per i chirotteri, esse ospitano inoltre anfibi molto rari come Proteus anginus e diverse specie del genere Speleomantes. La peculiarità ecologica rilevante delle aree fluviali di basso corso sono quello di avere una specifica e naturale vocazione di area di ‘Zona Umida’, popolata da specie e varietà di flora e di fauna che potremmo dire sono tipiche delle regioni salmastre e paludose. IL SIC “BASSO CORSO DEL FIUME BUSSENTO” L’area corrispondente al S.I.C. IT8050007 “Basso corso del Fiume Bussento (Torre Orsaia, Santa Marina, Morigerati, Tortorella e Vibonati);” (cartografia in allegato) si estende per 414,27 ha, di cui l’80% e di proprietà pubblica e il restante 20% e detenuta da privati. L’habitat di riferimento è il codice habitat 92A0 “Foreste a galleria di Salix alba e Populus alba” caratterizzato da boschi ripariali a dominanza di Salix spp. e Populus spp. presenti lungo i corsi d’acqua del Fiume, attribuibili alle alleanze Populion albae e Salicion albae. Caratteri salienti del SIC sono (da scheda Natura 2000): “L’ambiente è caratterizzato da un tratto di fiume che risale in superficie dopo aver attraversato il sottosuolo calcareo. Nell’alveo sono presenti depositi alluvionali”. Pagina 11 Lavori di riqualificazione ambientale dell'ecosistema del "basso corso" del Bussento e interventi integrati per la fruizione del parco fluviale L’area S.I.C. in Comune di Santa Marina occupa una superficie totale di Ha 211,12. L’Altitudine Minima 0 m s.l.m., e la Massima e di 100 m s.l.m., infine appartiene alla Regione biogeografica Mediterranea. La qualità e l’importanza del sito sta nell’interessanti ambienti fluviali, costituiti da vegetazione riparia dei fiumi mediterranei e da ambienti forestali dominati da pioppo e salice. Particolarità dell’area SIC è la presenza di grotte carsiche che hanno conservato una notevole naturalità, data l’assenza di sfruttamento turistico. Dal punto di vista geologico, i terreni delle pendici dell’area provengono da disfacimenti di calcari del trias mesozoico e scisti argillosi e silicei, policromi con alternanze di calcari a liste e noduli di selce, di argille scagliose. Pedologicamente il suolo presenta la struttura alluvionale da cui ha avuto origine e dei successivi fenomeni di trasporto di materiali incoerenti. I territori sono prevalentemente montuosi e verdeggianti di difficile accessibilità. Il colore scuro del suolo è indice di ricchezza, di sostanza organica che, oltre a esaltare le anzidette qualità fornisce al suolo elementi nutritivi ed è garanzia di un buon contenuto microbico. Dal punto di vista floristico-vegetazionale, l’area presenta le tipiche associazioni vegetali che caratterizzano le zone dell’areale mediterraneo, con tutte le gradazioni presenti nelle aree collinari e pedemontane dell’Appennino meridionale. La varietà botanica è legata sia al paesaggio costituito da rilevanti dislivelli altimetrici, diversi substrati geografici e tortuosi percorsi dei numerosi corsi d’acqua, sia alla varietà e complessità della geologia e della geomorfologia. Alla bellezza di questo territorio contribuisce notevolmente la sua flora, un manto vegetale costituito da specie di grande effetto estetico e di elevato valore scientifico (specie botaniche endemiche come la famosissima Primula di Palinuro (Prìmula palinuri), il Garofanino rupestre (Dianthus rupicola), la Ginestra del gasparrini (Genista ephedroides), il cardo di Creta (Cirsium creticum) e, tra le piante acquatiche presenti nei numerosi corsi d'acqua, la Coda di cavallo (Hippuris vulgaris) e l'Equiseto variegato (Equisetum variegatum). Questa diversità ambientale è legata non solo all'azione dell'uomo, ma soprattutto alla litologica, geomorfologia ed al clima. L’importanza del sito è rappresentata da strette fasce di vegetazione ripariale e fluviale a stretto contatto con i coltivi e le aree antropizzate. Pagina 12 Lavori di riqualificazione ambientale dell'ecosistema del "basso corso" del Bussento e interventi integrati per la fruizione del parco fluviale CARATTERIZZAZIONE CLIMATICA Ai fini dell’analisi climatica, importante per la comprensione degli habitat e della diffusione delle specie animali e vegetali sul territorio, è necessario analizzare i dati meteorologici. L’inquadramento climatico della zona oggetto del presente approfondimento di studio, è stato fatto utilizzando i dati termopluviometrici disponibili. In Campania sono stati effettuati diversi studi sull’inquadramento climatico e sui rapporti fra clima e vegetazione. Lo studio più completo e che ha elaborato i dati termopluviometrici delle 105 Stazioni del Sevizio Idrografico Italiano e dell’unica Stazione (Vibonati) dell’Aeronautica Militare. Il clima è uno dei più miti d'Italia ed è caratterizzato da inverni tiepidi e da estati calde ma non afose. Le temperature medie annuali si aggirano intorno ai 18°C ed il periodo estivo è caratterizzato da prolungati periodi di aridità con temperature comprese tra 20-30°C nel mese di luglio. Infatti, le temperature crescono verso la costa con possibilità di inattesi rovesci anche d'estate, mentre all'interno, a fronte di un clima meno caldo, le piogge si presentano nel corso dell'anno quasi unicamente nella sola stagione invernale. Il territorio rientra nel gruppo climatico delle aree temperate: clima subtropicale del litorale e clima continentale della zona interna con caratteristiche di stabilità di precipitazioni. La dolcezza climatica è dovuta al fatto che il territorio è protetto dai venti freddi nord-orientali ed esposto a quelli sud-occidentali. Lungo le coste il clima, mitigato dalla presenza del mare che influenza anche alcune aree più interne, è dolce. Le precipitazioni sono concentrate nel periodo primaverile e tardo autunnale. Le aree interne ed i massicci montuosi sono caratterizzati da precipitazioni di norma molto abbondanti sempre con massimi invernali - primaverili e minimi concentrati nei mesi di giugno-luglio. Le precipitazioni annuali vanno da 500 a 1000 mm. I periodi di maggiore piovosità sono l'autunno e l'inizio della primavera. Pagina 13 Lavori di riqualificazione ambientale dell'ecosistema del "basso corso" del Bussento e interventi integrati per la fruizione del parco fluviale VALUTAZIONE D’INCIDENZA La proposta progettuale di riqualificazione ambientale di un area del Comune di Santa Marina (SA), localizzata tra la Strada Statale Tirrena Inferiore n. 118 e la foce del Fiume Bussento è attraversata dal Fiume Bussento per un tratto di 657 metri in linea d’aria, misurati a partire dal ponte della S. S. 118 fino alla sua foce per una superficie di Ha 0.57.20. L’obiettivo dell’Ente riguarda il recupero ambientale e la fruizione pubblica delle aree fluviali del basso corso del Bussento e nel contempo l’attivazione di itinerari culturali. L’obiettivo prioritario degli interventi sono la difesa globale - acqua, terra, flora, fauna – dalle forze che disgregano la attuale struttura ambientale. La proposta progettuale è essenzialmente di tipo infrastrutturale consistente in opere di ingegneria idraulica e forestale con l’applicazione di tecniche e tecnologie che prediligono quelle dell’Ingegneria Naturalistica. Il progetto che fa capo alla misura del PSR detta 227 (azione ‘a’ e sottoazione ‘h’) ovvero inerente “investimenti non produttivi” tra gli altri punti, mira a garantire una migliore fruizione turistico – ricreativa delle risorse forestali (ambientali) anche in relazione alla realizzazione/valorizzazione in termini di pubblica utilità di percorsi ciclabili e pedonali (tematici) con aree attrezzate per il turismo verde ed in particolare per il turismo studentesco. In questo tratto già esiste lungo il fronte sinistro dell’alveo in direzione della foce un’area destinata alla ricreazione e al tempo libero poiché dotata di elementi infrastrutturali idonei e nello specifico una strada inghiaiata attrezzata che corre parallela al Fiume con steccato in legno e un’area verde che richiama le specie autoctone del luogo. Da ciò si evince senza alcun dubbio che allo stesso modo esiste un potenziale anche sul lato destro del Fiume rendendo pertanto più fruibile e agevole dal punto di vista dell’offerta turistica sia nei confronti degli utenti locali e sia verso coloro che sono di passaggio secondo un modello di sviluppo sostenibile che coniughi l’esigenza del sito con quello della fruibilità ecosostenibile del sistema territorio. Figura 1 - sullo sfondo fronte sinistro gia' riqualificato Pagina 14 Lavori di riqualificazione ambientale dell'ecosistema del "basso corso" del Bussento e interventi integrati per la fruizione del parco fluviale Altro vantaggio in quest’ultimo caso è l’esigenza di evitare potenziali esondazioni che il fiume determinerebbe in fasi di piena grazie alla costruzione di vasche di accumulo che eviterebbero ciò e contestualmente garantirebbero una velocità di flusso dell’acqua minore che spesso portano via grosse quantità di sedimenti andando a intorbidire notevolmente l’acqua rendendola sporca. Figura 2 - Foce fiume bussento Da questa premessa, che definisce le finalità del Progetto, si evince come l’attività progettuale di riqualificazione ambientale con valorizzazione della fruibilità turistica dell’alveo debba tener conto di tutte le componenti ambientali, siano esse biotiche che abiotiche. Il tipo di intervento infrastrutturale prescritto garantirà in ogni modo una copertura erbacea, arbustiva e forestale pre-esistente e quindi la massima protezione idrogeologica nonchè il mantenimento costante degli Habitat anche attraverso richiami di colorazioni floreali tipiche dell’area. La riqualificazione ambientale dell’area sarà finalizzata strettamente all’adeguamento e miglioramento dell’area attrezzandola, valorizzandola e tutelando la vegetazione pre-esistente anche attraverso piantumazioni di specie forestali autoctone dell’habitat 92A0 (habitat prevalente). L’idea di progetto proposta è essenzialmente di tipo infrastrutturale consistente in opere di ingegneria idraulica e forestale con l’applicazione di tecniche e tecnologie che prediligono quelle dell’Ingegneria Naturalistica. Inoltre, ricordando che la misura del PSR detta è la 227 (azione ‘a’ e sottoazione ‘h’) ovvero inerente “investimenti non produttivi” che tra gli altri punti, mirano a garantire una migliore fruizione turistico – ricreativa delle risorse forestali (ambientali) ai fini della valorizzazione in Pagina 15 Lavori di riqualificazione ambientale dell'ecosistema del "basso corso" del Bussento e interventi integrati per la fruizione del parco fluviale termini di pubblica utilità, si era proposta la realizzazione di percorsi ciclabili e pedonali (tematici) con aree attrezzate per il turismo verde ed in particolare per il turismo studentesco. Le opere da realizzare sono schematizzate, descritte ed elencate in ordine prioritario o di esecuzione: - Rimozione dei rifiuti e del materiale derivante dalle attività antropiche in tutta l’area del demanio fluviale. - Ripristino e Protezione delle aree inondabili a Rischio Reale Medio – Elevato, con l’ipotesi di realizzazione di casse di espansione. - Realizzazione di opere di mitigazione degli impatti negativi sull’ambiente protetto (da manufatti edilizi posti a margine delle sponde); - Esecuzione delle opere dirette alla difesa delle sponde (ove strettamente necessario), realizzate con un’opere in blocchi di pietra, resistente all’erosione della corrente e palificate da realizzare in legno e pietrame. - Ripristino delle piste e dei sentieri di ambito spondale (con uso di materiali tradizionali ovvero legno, pietra e materiale per pavimentazione in terra battuta); - Realizzazione di aree attrezzate per le attività ludico – ricreative (escursioni, canoa, bird – watching); - Realizzazione di una pista ciclabile e sentieri naturalistici integrati ( anche intorno alla vasca) con altri itinerari e di aree attrezzate per la sosta e di servizio al “turismo verde”; in questo caso si prevedeva l’individuazione di percorsi pedonali didattici da articolare in quattro percorsi: 1. percorso naturale con esposizione della flora mediterranea e fluviale nelle differenti situazioni pedoclimatiche; 2. percorso storico della flora locale, che presenta lo sviluppo e l’evoluzione delle varietà della specie locali; 3. percorso innovativo, che presenta la risposta naturale alle perturbazioni ambientali e il restauro delle zone ripariali degradate dall’attività entropica; 4. percorso emozioni, lungo il quale vengono esaltate forme, colori e profumi della flora mediterranea, in modo da suggestionare il visitatore. - Una vasca di accumulo/sedimentazione/laminazione di circa 3.300 mq. di profondità non superiore a 2 m e con pareti oblique (incl 45°) costituita da tre isolette in terra rinverdite finalizzata alla raccolta di parte dell’acqua del fiume al fine di evitare che la velocità/portata dell’acqua vada a intorbidire/inquinare l’acqua nel tratto che va dal ponte della S.S. 118 e la foce. Pagina 16 Lavori di riqualificazione ambientale dell'ecosistema del "basso corso" del Bussento e interventi integrati per la fruizione del parco fluviale Figura 3 - tratto di fiume tra il ponte della s.s. 118 e la foce oggetto degli interventi e' caratterizzato da intorbidimento delle acque Pertanto si ritiene che gli interventi proposti nel presente progetto centrino tali obiettivi: riqualificazione dell’Ecosistema e fruibilità del Parco fluviale del Bussento. Per le porzioni territoriali sopra individuate sarà in seguito valutata l’incidenza degli interventi previsti nei confronti degli habitat e delle specie da conservare in relazione a quanto contenuto nella Direttiva Uccelli 79/409/CEE e nella Direttiva Habitat 92/43/CEE. Per le restanti aree non ricadenti nell’area S.I.C., si precisa che, al momento, non vi sono interventi tipo pertanto non vi sono incidenze che vadano ad alterare l’ecosistema esistente. Pagina 17 Lavori di riqualificazione ambientale dell'ecosistema del "basso corso" del Bussento e interventi integrati per la fruizione del parco fluviale CONTENUTI DELLA S.I.C. N° CODICE IT8050007 - TIPO SITO K (SPECIE) DEL SITO SPECIE IMPORTANTI DI FLORA Nome scientifico: Acer campestre - Aremonia agrimonioides - Asphodelus albus ssp. albus - Carpinus orientalis -Cirsium strictum - Dactylis glomerata -Hedera helix - - Lathyrus jordani - Lathyrus niger - Narcissus poeticus Physospermum verticillatum -Pimpinella anisoides -Quercus cerris - Quercus frainetto -Quercus pubescens -Rubus hirtus w. et k. - Scutellaria columnae - Silene italica (l.) pers. - Sorbus torminalis. Pagina 18 Lavori di riqualificazione ambientale dell'ecosistema del "basso corso" del Bussento e interventi integrati per la fruizione del parco fluviale VALUTAZIONI DELLE POSSIBILI SUGLI HABITAT, SULLE SPECIE MITIGAZIONE INTERFERENZE E MISURE DI Gli interventi in linea generale non presuppongono cambiamenti nei confronti dei suoli interessati, risultano coerenti con gli obbiettivi prioritari di conservazione e tendono a migliorare la funzionalità biologica, la perpetuità e l’uso dei popolamenti presenti. In base a quanto sopra riportato, si può affermare che l’ intervento previsto così come precedentemente descritto non andrà ad interferire direttamente sugli habitat e sulle specie oggetto di conservazione, poiché trattasi di opere di invaso per la sedimentazione e la laminazione delle portate con periodo di ritorno di 2 anni e/o comunque di opere che consentono la multi canalizzazione del deflusso di piene biennali e favoriscono, come detto, la sedimentazione con un abbattimento delle torbidità nella misura di circa il 15% sul totale del materiale trasportato. Nel contempo i materiali naturali impiegati (trattandosi essenzialmente di opere in terra con rivestimenti in biostuoie, e di pennelli disposti trasversalmente all’alveo, da realizzare in pietrame e massi sciolti) sono eco_compatibili e non comportano la perdita del carattere di Zona Umida per l’area investita. Peraltro in nessun modo viene lesa la migrazione della fauna acquatica con l’insediamento delle opere trasversali. Infatti i pennelli occupano solo parzialmente le sezioni d’alveo in savanella. Nel contempo il paesaggio dell’area fluviale è valorizzato con opere di sistemazione che mirano anche alla fruibilità tranquilla e rispettosa da parte dell’uomo e gli offrono spazi di svago nella natura ( sentieri percorribili in bici o a piedi e percorso culturale di tipo naturalistico con la presentazione di varie specie della flora adattata a vivere nell’area della foce fluviale). Si ribadisce l’aspetto importante, che tutti i materiali impiegati per la realizzazione delle opere sono naturali: terre e rivestimenti naturali rinverdibili e biodegradabili, legno e massi . La biodiversità del sito è protetta e se ne consente lo sviluppo. Anche le specie di flora e di fauna che popolano il tratto di basso corso del F. Bussento, è davvero specifica. Si consideri che: - Il fatto che il fiume defluente in savanella, possa periodicamente allagare le sue golene, immergendo la vegetazione ripariale e riempendo il nuovo invaso, porta i micro e macroinvertebrati bentonici a insediarsi temporaneamente nelle nuove aree per svilupparsi. Nel contempo venendo predati innescano i trasferimenti energetici che mantengono attiva la proliferazione delle biodiversità: in tali fasce si insediano tutti gli animali che sono adattati a sopravvivere in ambienti umidi stagnanti (es. anfibi); Pagina 19 Lavori di riqualificazione ambientale dell'ecosistema del "basso corso" del Bussento e interventi integrati per la fruizione del parco fluviale - La temperatura lungo la colonna d’acqua del fiume è maggiore, perché d'altronde l’alveo molto largo non è adombrato dalla vegetazione ripariale e dunque è esposto al sole. Si tratta di una situazione ben differente da quella del fiume nel medio – alto corso, molto più stretto e adombrato dalle fronde degli alberi che hanno rami aggettanti sul fiume; - Infine si deve considerare un’altra specificità ambientale quando ci si trova in tratti in Foce. Le correnti di densità che determinano l’ingresso di acqua salata del mare, all’interno del corso fluviale d’acqua dolce (e dunque più leggera) generano un cuneo salino permanente che si estende anche per centinaia di metri verso monte, creando per effetto del mescolamento un ambiente di acqua salmastra. Le specie e varietà di piante sommergibili totalmente o parzialmente in queste condizioni sono del tutto particolari. Anche quest’ultima è una specificità che non possiamo trovare nelle zone di medio e alto corso, così come non si possono trovare in mare. L'assenza di manutenzione annuale e l'inesistenza di opere d'arte essenziali, nonché l'errata conservazione dell’area completamente aperta anche alla pesca non regolamentata nel sito, la mancanza di senso civico da parte di molti cittadini, ha fatto si che lungo l’area esistente si sviluppassero dei veri e propri fenomeni di degrado quali: fango in molteplici punti del tracciato, presenza di vegetazione arbustiva ed erbacea abbondante. Pertanto vi e la necessità di realizzare degli interventi volti a limitare i fenomeni di degrado ed a migliorare l’area turistico-ricreativa. L’ intervento in linea generale, non presuppone alcun cambiamento di destinazione d’uso dei suoli interessati, risulta coerente con gli obbiettivi prioritari di conservazione (o migliorare), la funzionalità infrastrutturale del sito, quella biologica della vegetazione forestale, arbustiva ed erbacea esisitente che non viene intaccata in maniera alcuna, la perpetuità e l’uso dei popolamenti vegetazionali. Pertanto sicuramente gli interventi strutturali ipotizzati nel Progetto non modificano in senso radicale bensì creano costruttività di un “nuovo” equilibrio che tenderà a ripristinare l’originale ecosistema deterioratosi per un abbandono dell’area e delle risorse naturali. Pagina 20 Lavori di riqualificazione ambientale dell'ecosistema del "basso corso" del Bussento e interventi integrati per la fruizione del parco fluviale Figura 4 - Sito fronte destro dal ponte s.s. 118 alla foce (lato intervento) Nel rispetto delle misure di tutela e di conservazione del Sic, conformemente agli adempimenti legislativi le misure di mitigazione ed attenuazione relativamente agli interventi imporranno in relazione agli interventi da effettuare alcune accortezze: gli interventi saranno concentrati entro l’area fluviale e non all’esterno, impegnando le superfici golenali a minore copertura vegetale d’alto fusto. Le opere artificiali (principalmente la cassa di accumulo e laminazione) saranno realizzate in terra e rivestite con materiale biodegradabile e rinverdibile e quindi saranno perfettamente integrabili con le caratteristiche naturali delle golene. Quest’ultime cioè, si caratterizzano nel biotopo specifico di una foce fluviale come zone umide, inondabili solo periodicamente ovvero in occasione delle piene non contenibili dalla sezione d’alveo riconosciuta come savanella. Pagina 21 Lavori di riqualificazione ambientale dell'ecosistema del "basso corso" del Bussento e interventi integrati per la fruizione del parco fluviale Figura 5 - porzione di terreno priva di vegetazione forestale ripariale sul fronte sinistro che ospitera’ la vasca In corrispondenza di un tratto di circa 100 metri che costeggia un'area di circa 700 m2 si potranno impiantare le differenti specie vegetali che potranno adattarsi all'habitat del contesto e che richiamino quattro differenti temi in sintonia con i 4 percorsi tematici descritti in precedenza. All'interno dell'invaso di laminazione, si trovano tre isole che potranno essere rinverdite con le specie vegetali che richiamano i quattro temi floristici vegetazionali. Il sentiero in destra idraulica detto, ha una larghezza di 3,30 metri ed è realizzato in terra battuta. Vi saranno staccionate con correnti in legno e correnti in corda che dividono una pista ciclabile da quella pedonale. Inoltre sono previsti lungo il sentiero 5 capannelli in legno. Il legno utilizzato è l'acero. Per l'ingresso dell'acqua del fiume nella vasca, sono stati previsti 3 opere idrauliche chiamate pennelli. In sostanza i pennelli sono la stessa cosa di una scogliera di massi che hanno dimensioni molto grandi (dell'ordine di 1 metro). I pennelli sbarrano parzialmente il moto della corrente del fiume ordinario sulla sponda destra idraulica al fine di permettere alla fauna acquatica lo sviluppo e la riproduzione. Per quanto riguarda il sentiero in sinistra idraulica, esso è sempre realizzato in terra battuta, possiede una staccionata che si sviluppa lungo il suo percorso con un corrente in corda o fune. Ha una lunghezza complessiva di 400 metri e la larghezza di 80 cm. Detti interventi concorrono ad implementare e valorizzazione in termini di pubblica utilità la proposta infrastrutturale grazie alla realizzazione di percorsi ciclabili e pedonali (tematici) con aree attrezzate per il turismo verde ed in particolare per il turismo studentesco. I rapporti dell’infrastruttura proposta con servizi già in essere quali quelli garantiti dalla viabilità S.S. n° 118 negli ultimi anni è assorta ad essere il collegamento più veloce per raggiungere le maggiori località marine. Pagina 22 Lavori di riqualificazione ambientale dell'ecosistema del "basso corso" del Bussento e interventi integrati per la fruizione del parco fluviale Inoltre non si effettueranno movimenti di terreno atti a stravolgere la natura pedologica del suolo, né si costiperà in maniera stressante il terreno. Possibili interferenze che gli interventi strutturali potranno apportare sono rappresentate dal disturbo legato all’operatività del cantiere in fase esecutiva ma come già affermato al fine di tutelare e proteggere le specie animali prioritarie presenti nell’area Sic e Zps nonché il rispetto del proprio ciclo riproduttivo sarà necessario osservare un periodo di sospensione dei lavori forestali nel periodo compreso tra il 15 Marzo e il 30 Giugno di ogni anno. A questo si aggiunge il divieto di interessare zone naturali limitrofe a quelle d’intervento con aree di cantiere tali da emettere polveri e rumore. La fauna presente avrà quindi modo di riadattarsi alla originaria situazione senza subire una diminuzione del numero di individui. Sebbene questi interventi incidano in modo non rilevante, è opportuno fornire delle indicazioni finalizzate alla ricostruzione di nuove strutture di vegetazione idonee a costituire corridoi ecologici e spazi utili alla nidificazione, fondamentali per consentire gli spostamenti locali e quindi la frequentazione dei diversi ambienti presenti all’interno del territorio comunale da parte della fauna. A dette opere di difesa si aggiungono opere di sistemazione che valorizzano il sito senza stravolgere la sua natura: sentieri percorribili in bici o a piedi adeguatamente cinti con staccionate, che si sviluppano rispettivamente, intorno alla vasca di laminazione e lungo la golena in sinistra idraulica per una lunghezza complessiva di circa 1200 metri. Si integreranno aree di interesse culturale per il pubblico con la presentazione di specie e varietà di piante adattate all’habitat della foce fluviale dalle caratteristiche attrattive e che sino legate alla storia locale del sito. Anche all’interno della vasca artificiale dalla capacità di circa 6.600 m3 e che si configura come zona umida si realizzeranno tre isole che saranno occupate da vegetazione autoctona tipica degli ambienti fluviali/ripariali. Pagina 23 Lavori di riqualificazione ambientale dell'ecosistema del "basso corso" del Bussento e interventi integrati per la fruizione del parco fluviale Figura 6 - Vegetazione forestale ad ontano nero in corrispondenza della sponda del fiume Possibili interferenze che si potrebbero avere sono da imputare all’eventuale disturbo legato all’operatività del cantiere in fase esecutiva. Gli interventi infrastrutturali avverranno comunque in modo graduale, per cui il disturbo derivante sarà modesto e discontinuo nello spazio e nel tempo. La fauna presente avrà quindi modo di riadattarsi alla originaria situazione senza subire una diminuzione del numero di individui. Pagina 24 Lavori di riqualificazione ambientale dell'ecosistema del "basso corso" del Bussento e interventi integrati per la fruizione del parco fluviale BIBLIOGRAFIA 1. www.comunedisantamarina.org/ 2. www.cilentoediano.it 3. www.unipg.it/habitat/ 4. Piano Faunistico Venatorio della Provincia di Salerno 2011 - 2016 Pagina 25 Lavori di riqualificazione ambientale dell'ecosistema del "basso corso" del Bussento e interventi integrati per la fruizione del parco fluviale ALLEGATI Scheda SIC Scheda ZPS Cartografia area intervento rispetto a SIC e ZPS Carta vegetazionale Pagina 26 Codice Sito IT8050007 NATURA 2000 Data Form NATURA 2000 FORMULARIO STANDARD PER ZONE DI PROTEZIONE SPECIALE (ZPS) PER ZONE PROPONIBILI PER UNA IDENTIFICAZIONE COME SITI D ’IMPORTANZA COMUNITARIA (SIC) E PER ZONE SPECIALI DI CONSERVAZIONE (ZSC) 1. IDENTIFICAZIONE DEL SITO 1.1. TIPO K 1.2. CODICE SITO 1.3. DATA COMPILAZIONE 1.4. AGGIORNAMENTO IT8050007 199505 200907 1.5. RAPPORTI CON ALTRI SITI NATURA 2000 NATURA 2000 CODICE SITO IT8050047 1.6. RESPONSABILE(S): Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare - Direzione Conservazione della Natura, Via Capitan Bavastro 174, 00147 Roma 1.7. NOME SITO: Basso corso del Fiume Bussento 1.8. CLASSIFICAZIONE SITE E DATE DI DESIGNAZIONE / CLASSIFICAZIONE DATA PROPOSTA SITO COME SIC: DATA CONFIRMA COME SIC: 199505 DATA CLASSIFICAZIONE SITO COM Stampato il : 22/07/2009 DATA DESIGNAZIONE SITO COME ZSC: 1/12 Codice Sito IT8050007 NATURA 2000 Data Form 2. LOCALIZZAZIONE SITO 2.1. LOCALIZZAZIONE CENTRO SITO LONGITUDINE E 15 29 LATITUDINE 49 40 6 12 W/E (Greenwish) 2.2. AREA (ha): 2.3. LUNGHEZZA SITO (Km): 414,00 2.4. ALTEZZA (m): MIN MAX MEDIA 0 100 70 2.5. REGIONE AMMINITRATIVE: CODICE NUTS NOME REGIONE IT8 CAMPANIA % COPERTA 100 2.6. REGIONE BIO-GEOGRAFICA: Alpina Atlantica Stampato il : 22/07/2009 Boreale Continentale Macaronesica Mediterranea 2/12 Codice Sito IT8050007 NATURA 2000 Data Form 3. INFORMAZIONI ECOLOGICHE 3.1. Tipi di HABITAT presenti nel sito e relativa valutazione del sito: TIPI DI HABITAT ALLEGATO I: CODICE 3250 92A0 5330 8310 % COPERTA 20 20 10 1 RAPPRESENTATIVITA SUPERFICE RELATIVA B B B A Stampato il : 22/07/2009 C C C C GRADO CONSERVAZIONE VALUTAZIONE GLOBALE C C C B C A B A 3/12 Codice Sito IT8050007 NATURA 2000 Data Form 3.2. SPECIE di cui all'Articolo 4 della Direttiva 79/409/CEE e elencate nell'Allegato II della Direttiva 92/43/CEE e relativa valutazione del sito in relazione alle stesse Stampato il : 22/07/2009 4/12 Codice Sito IT8050007 NATURA 2000 Data Form 3.2.a. Uccelli migratori abituali non elencati dell'Allegato 1 della Direttiva 79/409/CEE CODIC NOME E Roprod. POPOLAZIONE Migratoria Roprod. A224 A229 A293 A338 Caprimulgus europaeus Alcedo atthis Acrocephalus melanopogon Lanius collurio Svern. VALUTAZIONE SITO Popolazion Conservazione Isolamento Globale e Stazion. R C C C C 1-5 i 1-5 i C C C C C C C C 11-50 i C B B C 3.2.b. Uccelli migratori abituali non elencati nell'Allegato I della Direttiva 79/409/CEE CODIC NOME E Roprod. POPOLAZIONE Migratoria Roprod. A210 A118 A113 A287 A285 A123 Streptopelia turtur Rallus aquaticus Coturnix coturnix Turdus viscivorus Turdus philomelos Gallinula chloropus Svern. VALUTAZIONE SITO Popolazion Conservazione Isolamento Globale e Stazion. P 1-5 i 6-10 i C C C C C C C B C B C C C C C B B B B B C C C C C B B B B B 3.2.c. MAMMIFERI elencati nell'Allegato II della Direttiva 92/43/CEE CODIC NOME E Roprod. POPOLAZIONE Migratoria Roprod. 1303 1304 1307 1310 1324 1355 Rhinolophus hipposideros Rhinolophus ferrumequinum Myotis blythii Miniopterus schreibersii Myotis myotis Lutra lutra Svern. VALUTAZIONE SITO Popolazion Conservazione Isolamento Globale e Stazion. P C A C A P C A C A P C C P P R B B C B C C B A C B B A 3.2.d. ANFIBI E RETTILI elencati nell'Allegato II della Direttiva 92/43/CEE Stampato il : 22/07/2009 B B 5/12 Codice Sito IT8050007 CODIC NOME E NATURA 2000 Data Form Roprod. POPOLAZIONE Migratoria Roprod. 1279 1193 1220 Elaphe quatuorlineata Bombina variegata Emys orbicularis Svern. VALUTAZIONE SITO Popolazion Conservazione Isolamento Globale e Stazion. R C R V C C B B C B C A B B A 3.2.e. PESCI elencati nell'Allegato II della Direttiva 92/43/CEE CODIC NOME E Roprod. POPOLAZIONE Migratoria Roprod. 1095 1096 1099 1108 1136 1103 Petromyzon marinus Lampetra planeri Lampetra fluviatilis Salmo macrostigma Rutilus rubilio Alosa fallax Svern. VALUTAZIONE SITO Popolazion Conservazione Isolamento Globale e Stazion. V C D C V A B A A A A B B A A A D V C R C C C C 3.2.f. INVERTEBRATI elencati nell'Allegato II Direttiva 92/43/EEC CODIC NOME E Roprod. POPOLAZIONE Migratoria Roprod. 1092 1044 1041 Austropotamobius pallipes Coenagrion mercuriale Oxygastra curtisii Svern. VALUTAZIONE SITO Popolazion Conservazione Isolamento Globale e Stazion. P C P C A C A P C A C A B A B 3.2.g. PIANTE elencate nell'Allegato II della Direttiva 92/43/EEC Stampato il : 22/07/2009 6/12 Codice Sito IT8050007 NATURA 2000 Data Form 3.3 Altre specie importanti di Flora e Fauna GRUPPO B M A R F I P I I R I A R I R A A A NOME SCIENTIFICO Boyeria irene Ceriagrion tenellum Coluber viridiflavus Cordulegaster boltoni Hyla italica Lacerta bilineata Onychogomphus forcipatus Podarcis sicula Rana dalmatina Rana italica Triturus italicus POPOLAZIONE P P C P R C P C R C C MOTIVAZIONE C C C C A C C C C C C (U = Uccelli, M = Mammiferi, A = Anfibi, R = Rettili, P = Pesci, I = Invertebrati, V = Vegetali) Stampato il : 22/07/2009 7/12 Codice Sito IT8050007 NATURA 2000 Data Form 4. DESCRIZIONE SITO 4.1. CARATTERISTCHE GENERALI SITO: Tipi di habitat % coperta Inland Eaux douces waterintérieures bodies (Standing (Eaux water, stagnantes, Running Eaux water) courantes) MaraisMarshes, Bogs, (vegetation Water defringed ceinture), vegetation, Bas-marais, FensTourbières, Autresarable Other terresland arables Zones de plantations d'arbres (incluant les Vergers, Vignes, Non-forest areas cultivated with woody plants (including Orchards, Dehesas)Vineyards, Dehesas) groves, Copertura totale habitat 40 40 10 10 100 % Altre caratteristiche sito Tratto di fiume che risale in superficie dopo aver attraversato il sottosuolo calcareo. Nell'alveo presenze di depositi alluvionali 4.2. QUALITÁ E IMPORTANZA Strette fasce di vegetazione ripariale e fluviale a stretto contatto con i coltivi e le aree antropizzate. Interessanti comunita' di chirotteri e ittiche. Presenza di EMys orbicularis 4.3. VULNERABILITÁ I fattori di rischio sono: l'incremento delle attivita' estrattive dal fiume, incremento delle variazioni di portata, nonche' urbanizzazione delle fasce costiere e canalizzazione. 4.4. DESIGNAZIONE DEL SITO 4.5. PROPRIETÁ Public %: 80; Private %: 20; 4.6. DOCUMENTAZIONE Stampato il : 22/07/2009 8/12 Codice Sito IT8050007 NATURA 2000 Data Form 4. DESCRIZIONE SITO 4.7. STORIA Stampato il : 22/07/2009 9/12 Codice Sito IT8050007 NATURA 2000 Data Form 5. STATO DI PROTEZIONE DEL SITO E RELAZIONE CON CORINE: 5.1. TIPO DI PROTEZIONE A LIVELLO Nazionale e Regionale: CODICE %COPERTA IT01 100 5.2. RELAZIONE CON ALTRI SITI: designatI a livello Nationale o Regionale: CODICE TIPO NOME SITO SOVRAPPOSIZIONE TIPO IT01 P.N. Cilento e Vallo di Diano %COPERTA 100 designati a livello Internazionale: 5.3. RELAZIONE CON SITI "BIOTOPI CORINE": CODICE SITO CORINE 300100610 300200109 300200110 Stampato il : 22/07/2009 SOVRAPPOSIZIONE TIPO / * * %COPERTA 30 8 10/12 Codice Sito IT8050007 NATURA 2000 Data Form 6. FENOMENI E ATTIVITÀ NEL SITO E NELL'AREA CIRCOSTANTE 6.1. FENOMENI E ATTIVITÀ GENERALI E PROPORZIONE DELLA SUPERFICIE DEL SITO INFLUENZATA FENOMENI E ATTIVITÁ nel sito: CODICE 100 130 140 180 200 220 230 300 402 501 502 507 621 622 830 852 INTENSITÀ A B C A B C A B C A B C A B C A B C A B C A B C A B C A B C A B C A B C A B C A B C A B C A B C %DEL SITO 30 20 30 20 1 30 40 9 10 1 3 1 30 2 5 40 INFLUENZA + 0 + 0 + 0 + 0 + 0 + 0 + 0 + 0 + 0 + 0 + 0 + 0 + 0 + 0 + 0 + 0 - FENOMENI E ATTIVITÁ NELL'AREA CIRCOSTANTE IL sito: 6.2. GESTIONE DEL SITO ORGANISMO RESPONSABILE DELLA GESTIONE DEL SITO Parte alta: Parco - Parte bassa: Genio Civile GESTIONE DEL SITO E PIANI: Inesistente Stampato il : 22/07/2009 11/12 Codice Sito IT8050007 NATURA 2000 Data Form 7. MAPPA DEL SITO Mappa NUMERO MAPPA NAZIONALE SCALA PROIEZIONE 210-IIINO 210-IIISO 25000 25000 UTM UTM DIGITISED FORM AVAILABLE (*) (*) CONFINI DEL SITO SONO DISPONIBILI IN FORMATO DIGITALE? (fornire le refernze) Fotografie aeree allegate 8. DIAPOSITIVE Stampato il : 22/07/2009 12/12 Codice Sito IT8050047 NATURA 2000 Data Form NATURA 2000 FORMULARIO STANDARD PER ZONE DI PROTEZIONE SPECIALE (ZPS) PER ZONE PROPONIBILI PER UNA IDENTIFICAZIONE COME SITI D’IMPORTANZA COMUNITARIA (SIC) E PER ZONE SPECIALI DI CONSERVAZIONE (ZSC) 1. IDENTIFICAZIONE DEL SITO 1.1. TIPO J 1.2. CODICE SITO 1.3. DATA COMPILAZIONE 1.4. AGGIORNAMENTO IT8050047 199910 201101 1.5. RAPPORTI CON ALTRI SITI NATURA 2000 NATURA 2000 CODICE SITO IT8050007 IT8050011 IT8050037 IT8050040 1.6. RESPONSABILE(S): Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare - Direzione Conservazione della Natura, Via Capitan Bavastro 174 - 00147 Roma 1.7. NOME SITO: Costa tra Marina di Camerota e Policastro Bussentino 1.8. CLASSIFICAZIONE SITE E DATE DI DESIGNAZIONE / CLASSIFICAZIONE DATA PROPOSTA SITO COME SIC: DATA CONFIRMA COME SIC: DATA CLASSIFICAZIONE SITO COM DATA DESIGNAZIONE SITO COME ZSC: 199910 Stampato il : 17/01/2011 1/12 Codice Sito IT8050047 NATURA 2000 Data Form 2. LOCALIZZAZIONE SITO 2.1. LOCALIZZAZIONE CENTRO SITO LONGITUDINE E 15 26 LATITUDINE 15 40 1 57 W/E (Greenwish) 2.2. AREA (ha): 2.3. LUNGHEZZA SITO (Km): 3276.00 2.4. ALTEZZA (m): MIN MAX MEDIA 0 660 150 2.5. REGIONE AMMINITRATIVE: CODICE NUTS NOME REGIONE IT8 CAMPANIA % COPERTA 100 2.6. REGIONE BIO-GEOGRAFICA: Alpina Atlantica Stampato il : 17/01/2011 Boreale Continentale Macaronesica Mediterranea 2/12 Codice Sito IT8050047 NATURA 2000 Data Form 3. INFORMAZIONI ECOLOGICHE 3.1. Tipi di HABITAT presenti nel sito e relativa valutazione del sito: TIPI DI HABITAT ALLEGATO I: CODICE 5330 1240 8210 1130 6220 5320 5210 8330 8310 92A0 % COPERTA 40 20 10 5 5 5 5 1 1 1 RAPPRESENTATIVITA SUPERFICE RELATIVA A A B GRADO CONSERVAZIONE C C C A A C C C C C C A A A A A VALUTAZIONE GLOBALE A B B B D A B A A A Stampato il : 17/01/2011 C A B A A A C C 3/12 Codice Sito IT8050047 NATURA 2000 Data Form 3.2. SPECIE di cui all'Articolo 4 della Direttiva 79/409/CEE e elencate nell'Allegato II della Direttiva 92/43/CEE e relativa valutazione del sito in relazione alle stesse Stampato il : 17/01/2011 4/12 Codice Sito IT8050047 NATURA 2000 Data Form 3.2.a. Uccelli migratori abituali non elencati dell'Allegato 1 della Direttiva 79/409/CEE CODIC NOME E Roprod. POPOLAZIONE Migratoria Roprod. A080 A084 A098 A002 A181 A074 A073 A392 A191 A229 A082 A176 A103 A302 A338 A100 A072 A081 A224 Circaetus gallicus Circus pygargus Falco columbarius Gavia arctica Larus audouinii Milvus milvus Milvus migrans Phalacrocorax aristotelis desmarestii Sterna sandvicensis Alcedo atthis Circus cyaneus Larus melanocephalus Falco peregrinus Sylvia undata Lanius collurio Falco eleonorae Pernis apivorus Circus aeruginosus Caprimulgus europaeus 2-8p Svern. 10-15i 1-2i VALUTAZIONE SITO Popolazion Conservazione Isolamento Globale e Stazion. R R R R P R P P B C C C B B B A C C C B C C C B B B B B C C B A R C B C B R V V C C C B B B C C C B B B C C C C C C C B B B B B B B C C C C C C C B B B B B B B 5 p 11-50 p 11-50 p P C C C C C C C C R C C C 3.2.b. Uccelli migratori abituali non elencati nell'Allegato I della Direttiva 79/409/CEE CODIC NOME E Roprod. POPOLAZIONE Migratoria Roprod. A155 A285 A179 A210 A113 Scolopax rusticola Turdus philomelos Larus ridibundus Streptopelia turtur Coturnix coturnix Svern. C C C 11-50 p VALUTAZIONE SITO Popolazion Conservazione Isolamento Globale e Stazion. C C C C C C C B B B B C C C C B B B B C C B C B 3.2.c. MAMMIFERI elencati nell'Allegato II della Direttiva 92/43/CEE CODIC NOME E Roprod. POPOLAZIONE Migratoria Roprod. Stampato il : 17/01/2011 Svern. VALUTAZIONE SITO Popolazion Conservazione Isolamento Globale e Stazion. 5/12 Codice Sito 1303 1304 IT8050047 Rhinolophus hipposideros Rhinolophus ferrumequinum NATURA 2000 Data Form P C A C A P C A C A 3.2.d. ANFIBI E RETTILI elencati nell'Allegato II della Direttiva 92/43/CEE CODIC NOME E Roprod. POPOLAZIONE Migratoria Roprod. 1279 Elaphe quatuorlineata Svern. VALUTAZIONE SITO Popolazion Conservazione Isolamento Globale e Stazion. R C A C A 3.2.e. PESCI elencati nell'Allegato II della Direttiva 92/43/CEE 3.2.f. INVERTEBRATI elencati nell'Allegato II Direttiva 92/43/EEC CODIC NOME E Roprod. POPOLAZIONE Migratoria Roprod. 1062 1041 Melanargia arge Oxygastra curtisii Svern. VALUTAZIONE SITO Popolazion Conservazione Isolamento Globale e Stazion. C P C C B B C C B A 3.2.g. PIANTE elencate nell'Allegato II della Direttiva 92/43/EEC CODIC E 1468 1628 NOME POPOLAZIONE Popolazione Dianthus rupicola Primula palinuri Stampato il : 17/01/2011 P P C A VALUTAZIONE SITO Conservazione Isolamento A B B B Globale A B 6/12 Codice Sito IT8050047 NATURA 2000 Data Form 3.3 Altre specie importanti di Flora e Fauna GRUPPO B M A R F I P P I I R P R A R P I R A NOME SCIENTIFICO Campanula fragilis Ceriagrion tenellum Coldulegaster boltoni Coluber viridiflavus Crocus imperati Elaphe longissima Hyla italica Lacerta bilineata Limonium remotispiculum Onychogomphus forcipatus Podarcis sicula Triturus italicus POPOLAZIONE R R C R C C P P P P P P MOTIVAZIONE A A B A A B A A D B B A (U = Uccelli, M = Mammiferi, A = Anfibi, R = Rettili, P = Pesci, I = Invertebrati, V = Vegetali) Stampato il : 17/01/2011 7/12 Codice Sito IT8050047 NATURA 2000 Data Form 4. DESCRIZIONE SITO 4.1. CARATTERISTCHE GENERALI SITO: Tipi di habitat % coperta Tidal rivers, Rivières et Estuaires Estuaries, soumis Mud flats, à la marée, Sand flats, Vasières Lagoons et bancs (including de sable, Lagunes basins) saltwork (incluant les bassins de production de sel) Heath, Maquis and Garrigue, Phygrana Landes,Scrub, Broussailles, Recrus, Maquis et Garrigues, Phrygana Mixed Forêtswoodland mixtes Inland Screes, Sands,rocheux, PermanentDunes Snow and ice Rochersrocks, intérieurs, Eboulis intérieures, Neige ou glace permanente Other (including Towns, Roads, Waste places, Mines, Autresland terres (incluant les Villages, Zones urbanisées et industrielles, Industrial sites) Mines) Routes, Décharges, Copertura totale habitat 5 50 10 30 5 100 % Altre caratteristiche sito Litorale frastagliato, con ampie insenature, caratterizzato da rupi e falesie subverticali pressoché inaccessibili, di origine prevalentemente calcareodolomitica; presenza di numerosi valloni. 4.2. QUALITÁ E IMPORTANZA Sito di elevata valenza ambientale-naturalistica, con presenza di preziose peculiarità biologiche (stazioni di Primula palinuri); macchia mediterranea ben conservata; ricca ornitofauna, specie durante il passo. Interessante erpetofauna. 4.3. VULNERABILITÁ Elevata pressione antropica (attività turistiche) specie durante i mesi estivi. 4.4. DESIGNAZIONE DEL SITO 4.5. PROPRIETÁ 4.6. DOCUMENTAZIONE La Valva V., Ricciardi M. e Caputo G., 1985 - La tutela dell'ambiente in Campania: situazione attuale e proposte. Inf. Bot. Ital., 17(1-2-3): 144-154. Mazzoleni S. e Ricciardi M., 1993 - Boschi misti costieri in Campania. Ann. Bot. (Studi sul Territorio), 51(Suppl. 10): 341-351. Ricciardi M., 1971 - Osservazioni fitogeografiche ed ecologiche sulla Primula palinuri Pet. Ann. Fac. Scienze Agr. Portici, Serie IV, 5(1): 51-59. Ricciardi M., 1973 - Nuove stazioni di Primula palinuri Petagna lungo la costa tirrenica meridionale. Webbia, 28(2): 417-421. Stampato il : 17/01/2011 8/12 Codice Sito IT8050047 NATURA 2000 Data Form 4. DESCRIZIONE SITO 4.7. STORIA Stampato il : 17/01/2011 9/12 Codice Sito IT8050047 NATURA 2000 Data Form 5. STATO DI PROTEZIONE DEL SITO E RELAZIONE CON CORINE: 5.1. TIPO DI PROTEZIONE A LIVELLO Nazionale e Regionale: CODICE %COPERTA IT01 100 5.2. RELAZIONE CON ALTRI SITI: designatI a livello Nationale o Regionale: CODICE TIPO NOME SITO SOVRAPPOSIZIONE TIPO IT01 Cilento e Vallo di Diano %COPERTA 100 designati a livello Internazionale: 5.3. RELAZIONE CON SITI "BIOTOPI CORINE": CODICE SITO CORINE 300100610 300200110 300100602 Stampato il : 17/01/2011 SOVRAPPOSIZIONE TIPO + + + %COPERTA 100 100 100 10/12 Codice Sito IT8050047 NATURA 2000 Data Form 6. FENOMENI E ATTIVITÀ NEL SITO E NELL'AREA CIRCOSTANTE 6.1. FENOMENI E ATTIVITÀ GENERALI E PROPORZIONE DELLA SUPERFICIE DEL SITO INFLUENZATA FENOMENI E ATTIVITÁ nel sito: CODICE 403 409 420 501 INTENSITÀ A B C A B C A B C A B C %DEL SITO 5 5 5 2 INFLUENZA + 0 + 0 + 0 + 0 - FENOMENI E ATTIVITÁ NELL'AREA CIRCOSTANTE IL sito: 6.2. GESTIONE DEL SITO ORGANISMO RESPONSABILE DELLA GESTIONE DEL SITO GESTIONE DEL SITO E PIANI: Stampato il : 17/01/2011 11/12 Codice Sito IT8050047 NATURA 2000 Data Form 7. MAPPA DEL SITO Mappa NUMERO MAPPA NAZIONALE SCALA 209 II SE 210 III SO 25000 25000 PROIEZIONE DIGITISED FORM AVAILABLE (*) Si Si (*) CONFINI DEL SITO SONO DISPONIBILI IN FORMATO DIGITALE? (fornire le refernze) Fotografie aeree allegate 8. DIAPOSITIVE Stampato il : 17/01/2011 12/12 COMUNE DI SANTA MARINA Provincia di Salerno LAVORI DI RIQUALIFICAZIONE DELL'ECOSISTEMA DEL BASSO CORSO DEL FIUME BUSSENTO E INTERVENTI INTEGRATI PER LA FRUIBILITA' DEL PARCO FLUVIALE CARTA USO DEL SUOLO E VEGETAZIONE µ PROIEZIONE: UTM FUSO: 33 - DATUM: WGS84 UNITA': METRI 0 SCALA 1:3.000 60 120 metri Legenda Area di intervento Fiume SIC - IT 8050007 Frutteto HABITAT Oliveto Area antropizzata Pascolo arborato Area coltivata Vegetazione erbacea ripariale Canneto Vegetazione forestale ripariale Il Consulente specialistico Dott. For. Antonio Satriano L'incaricato Arch. Mario Giuseppe Salvatore Giudice Rofrano Laurito Torre Orsaia Roccagloriosa Celle di Bulgheria San Giovanni a Piro Camerota MorigeratiCasaletto Spartano Tortorella Casaletto Spartano Vibonati Santa Marina Ispani Sapri Sapri COMUNE DI SANTA MARINA Torre Orsaia Roccagloriosa Provincia di Salerno LAVORI DI RIQUALIFICAZIONE DELL'ECOSISTEMA DEL BASSO CORSO DEL FIUME BUSSENTO E INTERVENTI INTEGRATI PER LA FRUIBILITA' DEL PARCO FLUVIALE Santa Marina Ispani CARTA DI INQUADRAMENTO COROGRAFICO RISPETTO ALLE AREE SIC E ZPS PROIEZIONE: UTM FUSO: 33 - DATUM: WGS84 UNITA': METRI 0 500 µ SCALA 1:25.000 1.000 metri Legenda Area di intervento SIC - IT 8050007 ZPS - IT 8050047 Limiti Amministrativi San Giovanni a Piro Il Consulente specialistico Dott. For. Antonio Satriano L'incaricato Arch. Mario Giuseppe Salvatore Giudice Rofrano Laurito Torre Orsaia Roccagloriosa Celle di Bulgheria San Giovanni a Piro Camerota MorigeratiCasaletto Spartano Tortorella Casaletto Spartano Vibonati Santa Marina Ispani Sapri Sapri