Giugno 2013 - La Scuola Polo Liceale GUARINO VERONESE
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Giugno 2013 - La Scuola Polo Liceale GUARINO VERONESE
NUMERO III G i ug no 2 0 1 3 IL GIORNALE SCOLASTICO DEL DAL CERO E DEL GUARINO SOMMARIO Docente Responsabile Prof. Damiano De Facci Consulente Prof.ssa Lara Giuliari Direttore Giulio Fellin (Guarino) Gabriele Lain (Dal Cero) Articoli Giulio Fellin, Andrea Castellan, Alejna Imeri, Elisabetta Ciavarella, Gabriele Lain, Francesca Zigiotto, Prof. Franco Scartozzoni Disegni ● SCUOLA 3 A SCUOLA UN ANNO IN MENO di Giulio Fellin 4 INTERVISTE… CON LA STORIA del prof. Franco Scartozzoni 6 OPPORTUNITA’ DI STUDIO ALL’ESTERO di Gabriele Lain ● LIBRI 8 STRANIERI COME NOI di Elisabetta Ciavarella ● CULTURA 10 SUPERSTIZIONE di Andrea Castellan 12 NIPPOMANIA di Alejna Imeri 14 IL GIRO DEL MONDO IN 7 RICETTE Di Andrea Castellan ● OROSCOPO 15 di Francesca Zigiotto ● GIOCHI 15 Valentina Curti, Andrea Castellan, Giulia Ottaviani, Laura Mariani Impaginazione Giulio Fellin Sito a cura di Prof. Armando Ruggeri (Dal Cero) Sito web www.xelentia.com/giornalino.php (provvisorio) e-mail [email protected] Ringraziamenti Alessandro Albertini (didattica) 2 SCUOLA La scuola durerà un anno in meno, così è stato stabilito dall’uscente Ministro della Pubblica Istruzione, dell’Università e della Ricerca Francesco Profumo. Questa e altre direttive sono state inserite nell’“Atto di indirizzo 2013”, documento che passerà al prossimo Ministro e la cui adozione è, secondo Profumo, «da considerarsi urgente ed improcrastinabile». Il documento è formato da dieci priorità politiche, di cui daremo qualche breve ed essenziale informazione, con particolare attenzione a ciò che riguarda direttamente la scuola superiore. Oltre l’adeguamento della durata dei percorsi scolastici agli standard europei, risalta la promozione dell’innovazione tecnologica all’interno degli istituti, con il fine di diffondere l’utilizzo degli strumenti informatici, di promuovere la conoscenza degli stessi e di garantire un accesso sempre più ampio ai servizi direttamente online. Ciò comporta un’istruzione approfondita del personale docente e del personale ATA in materia tecnologica ed informatica, cor- relata all’ammodernamento dei modelli didattici e ad uno sviluppo professionale dei docenti. Altro punto rilevante è il completamento del sistema nazionale di valutazione, ovvero la comparazione dei risultati di tutti gli studenti della Nazione per «promuovere e sviluppare la cultura della trasparenza». Vi è poi l’esortazione ad aumentare l’efficienza del sistema scolastico secondo i modelli europei semplificando la complessità organizzativa del sistema dell’istruzione, promuovendo l’innovazione digitale nelle scuole e favorendo le opportunità di studio all’estero; oltre alla sollecitazione a promuovere il diritto allo studio cercando di fermare il fenomeno dell’abbandono scolastico ed introducendo percorsi formativi miranti l’educazione alla cittadinanza e alla legalità. Si chiede quindi di attuare interventi di edilizia scolastica e di messa in sicurezza delle scuole secondo i nuovi standard energetici e di sicurezza. L’atto conclude con precise istruzioni riguardo il rinnovamento dello stesso Ministero al fine di aumentarne l’efficienza. Spetterà però al nuovo Ministro, Maria Chiara Carrozza, decidere se seguire o ignorare le linee guida poste da Profumo, secondo il proprio giudizio. A prescindere da ciò, sembra comunque probabile l’attuazione delle manovre indicate vista la direzione europeizzante e mirata ai tagli che ha avuto il Ministero negli ultimi tempi. Giulio Fellin 5F (Guarino) 3 SCUOLA Si avvicina il 70° anniversario di quell'anno, il 1943, cruciale per i destini dell'Italia, che vide cadere il regime fascista e nascere speranze di un paese libero e diverso. Gli studenti della 5F del liceo scientifico Guarino Veronese, guidate dal loro insegnante di storia prof. Massimo Bardin, hanno avuto la possibilità di "rivisitare" quel difficile passaggio epocale nei racconti dei loro nonni, che erano allora adolescenti o poco più. “Il progetto, spiega il prof. Bardin, ha prodotto video-interviste con testimonianze dirette di persone che hanno vissuto l’epoca resistenziale della occupazione nazista e della Repubblica di Salò, cercando di mettere in evidenza i sentimenti, le emozioni, le riflessione e l’aderenza della popolazione locale agli ideali resistenziali.” “La proposta didattica – spiega ancora il prof Bardin – è stata accolta con entusiasmo dai ragazzi, che hanno così integrato conoscenze generali sulla resistenza politica e armata con dati di prima mano riguardanti soprattutto la popolazione civile, cioè con le esperienze di quanti hanno vissuto sulla loro pelle quel drammatico biennio 43-45 sotto il tallone dell'occupazione nazifascista. Il nostro obiettivo metodologico era quello di mettere in gioco gli stu- 4 denti su un attivo lavoro di ricerca storica, migliorandone la capacità di ricerca storica e archivistica, valorizzando l’importanza della memoria e del racconto orale. di un tema storico attraverso la letteratura tematica “ L'iniziativa, inserita nel progetto “Luoghi della memoria”, ha coinvolto gli studenti anche in una serie di letture sul tema, come illustra il docente di italiano, Franco Scartozzoni “La letteratura, soprattutto la grande letteratura, è uno straordinario strumento di conoscenza di eventi storici, nel senso che restituisce al lettore la dimensione privata, cioè più autentica, delle lotte partigiane.” È il caso di Calvino, ma anche di Luigi Meneghello, il grande scrittore vicentino autore de “I piccoli maestri”, sulle cui tracce la classe ha effettuato una visita guidata in Altopiano, nel settembre scorso. I risultati del lavoro di un anno scolastico, che ha visto i ragazzi impegnati nel lavoro di selezione e sistemazione dell'abbondante materiale raccolto, sarà presentato al pubblico sotto forma di documentario, martedì 4 giugno alle ore 21.00 presso la Sala Rossa del centro San Giovanni Bosco di San Bonifacio. Prof. Franco Scartozzoni (Guarino) 5 SCUOLA Imparare una lingua straniera non è una cosa semplice. Soprattutto riuscire a capire il parlato, poiché una cosa è leggere e fare brevi frasi, un’altra è riuscire a mantenere una conversazione. Se infatti a scuola vengono date le basi della grammatica, poi le possibilità di parlarla davvero sono poche. E si sa, la lingua si impara usandola spesso e in tutti i tipi di circostanze, non solamente nelle interrogazioni. Quali opportunità, dunque, per noi studenti? La prima possibilità, forse la migliore, è quella di studiare all’estero (per un arco di tempo che va dai 3 mesi all’anno scolastico intero) offerta da progetti come quello di Intercultura. Intercultura è una ONLUS che promuove e organizza scambi ed esperienze interculturali, inviando ogni anno circa 1800 ragazzi e ragazze delle scuole superiori a vivere e studiare all’estero, ed accogliendo nel nostro paese un migliaio di studenti di ogni nazione aderente allo scambio. Chi vive questa esperienza si costruisce, nel periodo trascorso all’estero, una nuova famiglia e un grandissimo numero di nuovi amici con i quali, grazie ai social network, potrà sempre tenersi in contatto. È consigliata una buona media scolastica per prendere parte al progetto e nella maggioranza dei 6 casi vengono richiesti esami integrativi una volta tornati in Italia. Ma senz’altro ne vale la pena. Le mete sono le più disparate e i costi relativamente contenuti. L’apprendimento della lingua straniera è assicurato, soprattutto se si opta per il soggiorno all’estero dell’intero anno scolastico. Per chi invece desidera studiare in Italia fino alla fine delle scuole, ma non rinunciare ad andare “abroad” c’è la seconda possibilità: i viaggi e le vacanze studio. Il costo è spesso maggiore, in relazione alla durata del viaggio, ma questo perché una volta là non è solo scuola. Solitamente di due settimane la vacanza studio propone mete tra le più gettonate nel mercato turistico come Londra, Parigi, New York, ma anche città più piccole come Canterbury o Dublino, con notevoli escursioni soprattutto nei weekend. I corsi d’inglese o della lingua straniera scelta si tengono in college moderni, con insegnanti tutti madrelingua e con programmi diversificati a seconda del proprio livello. La sistemazione può essere in college o famiglia: quali vantaggi/svantaggi? Chi vi scrive ha provato entrambe le sistemazioni nei viaggi passati e proverò a mettere in evidenza entrambe le possibilità. La famiglia offre maggiore ap- prendimento della lingua straniera per il fatto che si è obbligati a parlare la lingua estera per ogni esigenza si abbia durante il soggiorno. Si è meno vincolati dagli orari del college e si acquisisce una grande indipendenza poiché spesso ci si deve arrangiare con i mezzi pubblici per girare la città o raggiungere la scuola. Il cibo è più vario e si possono instaurare rapporti destinati a durare nel tempo con la famiglia ospitante. Ma molto dipende dalla famiglia che si trova. Il college invece offre senza ombra di dubbio una maggiore comodità, per il fatto che si trova nelle stesse strutture dei 7 corsi, offre “vita notturna”, tornei sportivi, cibo internazionale, più incontri con gli altri studenti che alloggiano nella struttura. Segnalo poi la possibilità delle borse di studio: spesso le stesse compagnie di viaggi studio emettono bandi di concorso per viaggi all’estero. Soggiorni di qualche settimana pagate tutte, o in parte, dalla compagnia ai vincitori di questi concorsi. Chissà che la fortuna non vi assista e non possiate vincere un viaggio che vi porti dall’altra parte del mondo! Gabriele Lain 5At (Dal Cero) LIBRI “Stranieri come noi” è una raccolta di 11 racconti, ambientati in diversi paesi del mondo, scritti da Vittorio Zucconi, inviato speciale all’estero di “Repubblica”, “Corriere della Sera” e “La Stampa”. Lo scrittore immagina di spedire tante «cartoline» ai lettori, per avvicinarli a «gente molto diversa eppure molto simile». Come il protagonista della prima storia, Yussuf, ragazzo marocchino trasferitosi in Francia alla ricerca di denaro e dove poi troverà l’amore, un amore che gli costerà molti lividi. O come Chenille, ragazza che vive a " South Side" ghetto nero di Chicago. Per la sua posizione sociale, Chenille era quasi miracolata: infatti prendeva bei voti a scuola, riuscendo così ad evitare le disgrazie di quel ghetto e quindi la madre, per premiarla, le fa un regalo che le costa la vita. E Joao, ragazzo brasiliano, salvato dalla strada e da un destino che lo avrebbe portato a vivere di piccoli crimini, dalla sua più grande passione, il calcio. Zucconi ci aprirà le porte sulla vita di Taro undicenne giapponese che vive, come ogni suo coetaneo, una vita basata sullo studio e sulla costruzione del proprio futuro, fatta di pochi momenti di svago; in una nazione in piena crescita come il Giappone. E vi stupirà il coraggio del piccolo Mustafà: beduino che rischia la vita per salva- 8 re un militare nemico dallo scoppio del suo aereo o quello di Rosa Carmen Cruz: madre colombiana, l'unica donna che è stata capace di ribellarsi alla mafia nazionale di droga, vendicandosi della morte del figlio. Protagonisti di un altro racconto sono i Russi: l'intero popolo, nel '91, soprattutto i giovani, sono protagonisti della fine del governo di Lenin, prima venerato e poi considerato un lontano ricordo. Un’altra storia è quella di due famiglie provenienti da culture e ambienti sociali completamente diversi: da un lato ci sono i MacMahon, famiglia ricca della Florida composta dalla madre pediatra, il padre avvocato e l'unico figlio; dall’altro i LaBarraque: famiglia cubana povera composta dal padre muratore, la madre casalinga e i sette figli. Ospiteranno i MachMahon dopo che essi sono stati vittime la furia del tornado Andrew. A conclusione troviamo la storia di Cecilia: adolescente italiana che scopre la triste storia di un'anziana, prima considerata da lei una strega ma che poi, grazie alla sua generosità riuscirà ad alzarle il morale in un momento di sconforto. Questo per ribadire quanto siano inutili ed infondati i pregiudizi della gente, soprattutto su un argomento o su persone di cui si conosce poco o nulla. 11 volti, 11 paesi diversi, 11 storie che affrontano temi importanti ( come l'e- marginazione degli immigrati all'estero, la speranza del riscatto e i modelli da imitare o sognare, la normalità e quotidianità della violenza, l'infanzia negata, la conoscenza e la ragione, per superare le barriere del pregiudizio) e talvolta difficili da comprendere con una semplicità davvero ammirevole. Lo scrittore ci invita a guardare senza pregiudizi alle altre culture, per capire e accettare il diverso in una società dove viene disprezzato e giudicato quotidianamente. Ci invita a metterci realmente nei panni di questi “stranieri” che poi così tanto stranieri non sono, a vivere come vivono loro, a mangiare quello che mangiano loro, ad andare nei posti dove vanno loro. E così facendo possiamo scoprire che questi non sono poi tanto diversi da noi: le differenze possono consistere nel mangiare piatti che noi riteniamo disgustosi, nel parlare una lingua che a noi può sembrare incomprensibile…ma, alla fine dei conti, proviamo tutti gli stessi dolori e le stesse gioie, o meglio, per citare una frase che William Shakespeare ha utilizzato nella commedia Il mercante di Venezia : “Tutti sanguinano allo stesso modo quando si pungono. Tutti ridono allo stesso modo, quando gli fai il solletico”. Zucconi ci vuole fare capire che più si conosce il mondo, più si va fuori dal paese e dal quartiere dove siamo nati, più ci si accorge che i cinque miliardi e mezzo di esseri umani che popolano la terra oggi sono tutti ‘stranieri’ agli occhi degli altri. E se tutti siamo stranieri, nessuno lo è realmente! Quindi l’autore in questo libro ci racconta storie belle e brutte, avventure terribili e dolci, di ragazzi come noi che vivono in situazioni diverse: non solo per insegnarci qualcosa… ma per farci sentire un po’ più vicini, un po’ meno estranei rispetto a persone, forme di vita e situazioni lontane e ad iniziare, una volta per tutte, ad apprezzarle. Elisabetta Ciavarella 2G (Guarino) 9 CULTURA Ogni popolo e ogni età hanno avuto e hanno tuttora le proprie superstizioni, cioè paure e credenze irrazionali che possono condizionare il comportamento dell’individuo; anche l’enorme e variegata cultura popolare italiana ne è ricca, e in ogni territorio, perfino in ogni paese possono nascere superstizioni diverse. Molte superstizioni sono legate in qualche modo al mondo animale: è diffusa la convinzione che i gatti, in particolare quelli neri (e, in particolare, se ti tagliano la strada), portino sfortuna, a causa dell’associazione che nel medioevo c’era tra gatto e strega; il verso della civetta, specie se ripetuto per tre volte di seguito, è portatore di disgrazie e morte; allo stesso tempo il gufo è considerato un animale portafortuna. Porta male uccidere un gabbiano, mentre la zampa essiccata del coniglio è considerata un portafortuna, come pure la coccinella e il cornetto. Quando due persone tirano il cosiddetto “osso della fortuna” spezzandolo, quella a cui spetta la parte più grande potrà esprimere un desiderio. Alcune superstizioni sono legate alle festività, in particolare al Capodan- 10 no, come l’usanza di gettare oggetti vecchi dalla finestra (una simbolica liberazione dagli affanni dell’anno precedente), oppure quella di mangiare lenticchie, uvetta o datteri, con lo scopo di propiziarsi la fortuna economica. Porta male posare il cappello sul letto, porta fortuna il ferro di cavallo (ma appeso con le estremità verso l’alto, altrimenti…), per le sarte le forbici puntate verso una persona sono presagio di morte, infine mai e poi mai aprire l’ombrello in casa! Il pane poggiato al rovescio sopra la tavola porta carestia, e non va mai versato il sale (simbolo di ricchezza), altrimenti l’unico modo per togliersi la sfortuna di dosso è gettarsene qualche granello dietro le spalle. Spesso si sente anche il detto: sposa bagnata, sposa fortunata; Porta sfortuna passare sotto le scale aperte, porta fortuna pestare la cacca e trovare una monetina a terra; Trovare un quadrifoglio è un evento raro e portatore di buoni avvenimenti. Il venerdì 13 e il venerdì 17 sono considerati giorni in cui è più facile cadere sotto i colpi della cattiva sorte (il corrispondente latino di 17, XVII, è anagramma di “vixi”, “vissi”); in particolare non bisogna tagliarsi le unghie di venerdì. Riguardo al numero 13, si dice anche che il primo che si alza da una tavolata di 13 persone sarà il primo a morire. In Giappone il 4 è omofono della parola che indica la morte, per questo è assente negli hotel, negli ospedali o negli aerei (lo stesso vale in certi posti per 13 e 17); allo stesso tempo l’8 è considerato fortunato. 11 Se si rompe uno specchio si è destinati a sette anni di sfortune, quando si vede una stella cadente o se si spengono contemporaneamente tutte le candeline della torta di compleanno è possibile esprimere un desiderio. Inoltre per gli attori di teatro porta male vestire di viola. Infine, alcune superstizioni sono legate ai sogni: per esempio, se si sognano denti o sangue è presagio di morte e se si sogna la morte di una persona le si allunga la vita. Andrea Castellan 3F (Guarino) CULTURA Cosa ci viene in mente quando sentiamo la parla “Giappone”? Spesso o quasi sempre ci vengono in mente i manga a e gli anime, molto famosi da noi, o i loro piatti tipici, come il ramen o i noodles. Il Giappone è una tra le potenze mondiali sia per la sua forte e rigida economia sia per il suo grande investimento in ambito culturale e turistico. Il sistema scolastico è stato ideato durante la seconda guerra mondiale secondo l'esempio della scuola americana e quindi molto simile al tipo occidentale, al contrario delle opinioni infondate di molte persone sulla sua diversità. Come ho accennato prima, noi conosciamo meglio la cultura giapponese grazie ai suoi fumetti, in giapponese chiamati manga o manhwa, che hanno riscosso un grande successo in tutto il mondo, e con questo anche il numero degli otaku (ovvero coloro che li seguono sempre) è aumentato. Di manga ce ne sono di vario genere: partendo da quelli più realistici, riferiti alla scuola e alla vita quotidiana di ogni persona, a 12 quelli più fantastici, i quali fanno uso di miti e leggende tipiche giapponesi come Naruto, Bleach, etc. La quantità di questi articoli è a dir poco infinita e grazie a loro è possibile farsi un'idea sulla vita e sulla personalità di una persona di origini giapponesi. Molti, però, sostengono che questi manga siano utilizzati come strumenti atti allo sfogo emotivo e psicologico di studenti che subiscono la grande competizione tra i propri coetanei sia in ambito scolastico sia in ambito lavorativo. Da questo possiamo aprire un'importante parentesi per dire che purtroppo questa grande competizione tra i giapponesi ha portato il Giappone stesso ad essere uno dei stati con tasso di suicido tra i più elevati nel mondo. Continuando a parlare del turismo in questo paese, si può certamente vedere com'è cresciuto grazie al fenomeno della globalizzazione, infatti ci sono molte persone che si recano in Giappone, tra i quali anche studenti che fanno scambi culturali e esperienze di 1 anno o più. Molti di loro affermano che i primi mesi possono essere definiti come un ''inferno'' a causa delle grandi difficoltà nell'inserimento sociale, agevolato però dalle famiglie, ma poi conseguono un grande percorso di maturazione grazie all'apertura di nuovi orizzonti verso nuove tradizioni e quindi verso una maturità maggiore. Ciò che più li colpisce sono i costumi di questo popolo, la grande privacy emotiva che viene riconosciuta in tutte le persone e il sistema scolastico molto complicato e rigido. La carriera scolastica è divisa in 5 cicli: scuola materna (3 anni), elementare(6 anni), media inferiore (3 anni), media superiore (3 anni), college e/o università (circa 4 anni). Le scuole sono principalmente di 2 tipi: quelle pubbliche sono quelle meno frequentate e il diploma ricevuto non ha grande valore nella carriera lavorativa; quelle private, molto diffuse e frequentate soprattutto perché assicurano ai loro diplomati un posto di lavoro assicurato spesso durevole per tutta la vita. L'anno scolastico dura 11 mesi da Aprile fino a Mar- 13 zo. Le peculiarità delle scuole Giapponesi sono principalmente 2: le loro uniformi, spesso descritte anche nei manga, le quali variano da scuola a scuola, anche se sono tutte disegnata a partire da una base comune. Per i ragazzi ci sono delle uniformi, chiamate gakuran, spesso blu scure o semplicemente nere con lo stemma della scuola, con una camicia bianca sotto (anch’essa con lo stemma della scuola); per le ragazze delle uniformi a modello da marinaio, chiamate serafuku, con gonne basse fino alle ginocchia (anche l'altezza della gonna varia da scuola a scuola). Il modo con cui queste uniformi vengono indossate dagli alunni viene controllato regolarmente da regolamenti molto severi e rigidi che se non rispettati comportano pene gravi nel curriculum. L'altra peculiarità sono i club, ovvero dei gruppi di persone che dopo le ore scolastiche fanno attività di vario genere e organizzano grandi eventi che poi propongono al festival di fine anno. Spesso gli studenti sfruttano la popolarità della scuola e dei club a cui sono iscritti come uno strumento più rapido per lanciarsi nel mondo del lavoro. Io, personalmente, adoro questa cultura e i segreti che la compongono senza, però, dimenticare tutti i pro e i contro che infondo la caratterizzano; e posso dire con grande fierezza che è una delle culture più belle del mondo e che in me hanno comportato una nuova visione del Giappone stesso grazie ai fumetti innumerabili che ho letto, da Otaku. Alejna Imeri 3A (Guarino) CULTURA Kebab: carne speziata turca servita con pane o piadina Tè: infuso di foglie di Camellia sinensis originario dell’Asia Bife de chorizo: bistecca grigliata di petto di animale, tagliata a fette di 4-5 centimetri di spessore Pizza: pane di forma piatta, cotto al forno e variamente condito Onigiri: polpetta di riso bianco con cuore di salmone o di tonno e vari condimenti Escargot:: lumache cotte, spesso servite come antipasto in Francia Jiaozi: fagottini ripieni di carne o verdura, avvolti con una sottile pasta sigillata con la pressione delle dita 14 OROSCOPO ARIETE La decisione è di vitale importanza, quindi non lasciatevi dominare dagli altri. BILANCIA C’è chi non è d'accordo e fa una resistenza passiva; non sottomettetevi d'ora in poi. TORO Siete osservati con occhio critico e l'amicizia non può essere condizionata dai dubbi. GEMELLI I sentimenti si approfondiscono e la passionalità cresce; non volete ricevere consigli superflui. SCORPIONE La forza dell'amicizia vi sorreggerà; ascolterete il parere di chi vi stima sinceramente. SAGITTARIO Astenetevi dai commenti e avrete maggior potere decisionale; tutti attenderanno una risposta. CANCRO C'è chi domina e continuerà a farlo per puro spirito di contraddizione; non immischiatevi. LEONE Guardate oltre, avete concretizzato molto, e gli altri non sono proprio all'altezza. CAPRICORNO Un'energia incredibile; avete puntato ad un obiettivo molto ambizioso e volete centrarlo. AQUARIO La vostra fantasia vola alto, ma considererete anche la realtà da più punti di vista. VERGINE I progetti sono molti, e non tutti possono decollare contemporaneamente; puntate ad una scelta ragionata. GIOCHI 15 PESCI Siete sicuri di venire apprezzati; vi inserirete in un ambiente selezionato ed esclusivo. IL SALTO DEL CAVALLO Il gioco ha inizio dall’ultima vignetta della penultima riga. Esso consiste nel collegare successivamente tutte le 30 vignette per attinenza o per analogia (a volte umoristiche), oppure per un particolare che le accomuna, o ancora in base a un bisenso (ad es.: la viola è un fiore e uno strumen- to musicale). Per passare da una vignetta alla successiva bisogna procedere con quello che negli scacchi è detto salto del cavallo (mostrato in figura). Alla fine, tutte le vignette saranno collegate e si potrà così rispondere alla domanda: QUALE SOGGETTO C’È NELL’ULTIMA VIGNETTA?