POF I.C. 28 Aliotta 2012/2013
Transcription
POF I.C. 28 Aliotta 2012/2013
Istituto Comprensivo “28 GIOVANNI XXIII-ALIOTTA” Infanzia – Primaria – Secondaria 1°grado Via Nuova Toscanella, 235 – 80145 Napoli VIII Municipalità M.I.U.R. Ministero Istruzione, Università, Ricerca Uff. di segreteria Unione Europea 081 7405899 [email protected] [email protected] Cod. Mecc. NAIC8DC00V - C.F. 80031860630 www.28circolo.na.it Prot. n° _____/B15 Napoli, ____________ Approvato dal Collegio dei docenti nella seduta del 3/09/2012, con del. n°17 Adottato dal Consiglio di Circolo nella seduta del 3/12/2012 , con del. n°3 Aggiornamenti successivi: CdD del ___________ delibera n. _____ CdI del ___________ delibera n. _____ 1 INDICE CAP. 1 CAP. 2 PREMESSA 3 4 IL CONTESTO TERRITORIO-SCUOLA LA STORIA LE STRUTTURE EDILIZIE LE RISORSE STRUTTURALI LE RISORSE UMANE LE RISORSE FINANZIARIE 4 5 6 7 8 9 LA SCUOLA L’ORGANIZZAZIONE PER COMPITI E FUNZIONI ORGANIGRAMMA D’ISTITUTO COMPITI E FUNZIONI DEL DS E DEL DSGA ORGANIZZAZIONE DEI SERVIZI GENERALI E AMMINISTRATIVI LE FUNZIONI STRUMENTALI LE NOMINE COLLEGIALI L’ORGANIZZAZIONE DEL TEMPO SCUOLA IL CALENDARIO SCOLASTICO CAP. 3 L’IDENTITA’ I CARDINI DELL’OFFERTA FORMATIVA L’ AZIONE DIDATTICO-EDUCATIVA CAP. 7 23 24 25 27 29 31 33 34 35 36 LA SCUOLA DELL’INFANZIA LA SCUOLA PRIMARIA LA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO LA SCUOLA IN OSPEDALE LE ATTIVITÀ DI PROGETTO CAP. 6 18 19 21 22 DISPERSIONE SCOLASTICA - DISAGIO INTERVENTI PER ALUNNI CON DSA VALORIZZAZIONE DELLA DISABILITA’ LA CONTINUITA’ EDUCATIVA IL RAPPORTO CON LE FAMIGLIE L’ALLEANZA TERRITORIALE LA COSTRUZIONE DI COMPETENZE LE COMPETENZE DEGLI STUDENTI – LA VALUTAZIONE INVALSI LE COMPETENZE DEL PERSONALE CAP. 5 10 12 13 14 15 16 17 18 VISION E MISSION OBIETTIVI, FINALITA’, VALORI LA DIMENSIONE EUROPEA DEL POF CAP. 4 10 36 37 41 43 44 GESTIRE LA QUALITA’ DELL’ORGANIZZAZIONE 47 I MODELLI PER LA GESTIONE DELLA QUALITÀ OBIETTIVO “MIGLIORAMENTO” IL CICLO DI MIGLIORAMENTO MONITORAGGIO VERIFICA E VALUTAZIONE DEL POF MONITORAGGIO, VERIFICA, VALUTAZ. DEL PROCESSO FORMATIVO NELL’INFANZIA MONITORAGGIO, VERIFICA E VALUTAZ. DEL PROCESSO FORMATIVO NELLA PRIMARIA MONITORAGGIO, VERIFICA, VALUTAZIONE DEL PROCESSO FORMATIVO NELLA SSIG MONITORAG, VERIFICA, VALUT. DEL PROCESSO FORMATIVO NELLA DIVERSABILITA’ MONITORAG, VERIFICA, VALUTAZ DEI LAVORI DI COMMISSIONI, REFERENTI, FF.SS. 47 49 51 52 53 54 56 57 58 INFORMAZIONE E COMUNICAZIONE 58 LA STORIA DEL NOSTRO SITO WEB LE FINALITÀ LA PAROLA AL DIRIGENTE SCOLASTICO ….. 59 59 60 2 PREMESSA Cos’è il POF POF (Piano dell’Offerta Formativa) è il Il documento fondamentale attestante l’identità culturale e progettuale della scuola, lo strumento che rende note le attività offerte dal servizio scolastico: costituisce, quindi, la carta d'identità collettiva dell'istituto, esprime la progettualità educativa in relazione con il territorio, collega i bisogni formativi delle famiglie al curricolo. Ogni istituzione scolastica, nell’ambito della sua autonomia, lo elabora con la partecipazione di tutte le sue componenti e con esso rende esplicita la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa ed organizzativa (art. 3 D.P.R. n° 275 dell‟ 8 marzo 1999). Il P.O.F. può e deve essere consultato per comprendere il funzionamento della Scuola, deve essere coerente con gli obiettivi generali ed educativi determinati a livello nazionale e riflettere le esigenze del contesto culturale, sociale ed economico della realtà locale. Esso è uno strumento operativo di massima importanza per: - il Consiglio di Istituto che ne definisce gli indirizzi generali e lo adotta; - il Collegio Docenti che lo elabora; - i Gruppi disciplinari per l’adeguamento della prassi educativa (percorsi disciplinari, strategie, ecc.); - la componente non docente per la parte gestionale amministrativa e di collaborazione alla sua realizzazione; - i genitori per la condivisione, l’impegno, il coinvolgimento e la collaborazione - il territorio che vi deve riconoscere coerenza, inclusione, integrazione Con il POF la Scuola intende rendere trasparente e leggibile il proprio progetto educativo, organizzativo ed operativo, assume responsabilità di fronte ai risultati delle scelte effettuate e definisce il contratto formativo con l’utenza diretta e con quella esterna (alunni, insegnanti, genitori, cittadini). Sentite le famiglie e le istituzioni presenti sul territorio, il Collegio dei Docenti dell’Istituto Comprensivo “28 Giovanni XXIII-Aliotta” ha elaborato il proprio Piano dell’Offerta Formativa, il Consiglio d’Istituto lo ha riconosciuto, adottato e reso pubblico. Il POF è un documento mai concluso e sempre aperto a integrazioni e modificazioni che possono e devono rispondere in modo flessibile alle esigenze del contesto. Nel corso dell’anno scolastico, pertanto, sarà modificato ogni qualvolta se ne verificherà l’esigenza. E questo accadrà perché “riconosciamo nel cammino la nostra meta”. 3 Cap. 1 - LA SCUOLA IL CONTESTO TERRITORIO-SCUOLA L’analisi del contesto territoriale costituisce un presupposto essenziale per rispondere con coerenza ai bisogni educativi del quartiere, rilevandone sia le condizioni di vita (economiche, politiche, sociali e culturali), sia le richieste formative che provengono dal territorio. E’ importante osservare il contesto da cui provengono gli allievi, per definire meglio le scelte formative della scuola, valorizzando tutte le risorse che l’ambiente possiede e commisurando ad esso gli interventi. L’Istituto ha sede nell’VIII Municipalità (Chiaiano, Piscinola, Marianella, Scampia), nel quartiere di Chiaiano, un territorio molto ampio che si estende lungo tutto l’intero versante nord della collina di Camaldoli. C’è un nucleo storico al centro, intorno al quale, nel tempo, si sono aggregati insediamenti privati, per lo più non strutturati da un piano regolatore, di cui il più esteso è quello di via Toscanella, e quattro grandi gruppi di costruzioni di edilizia popolare. Di conseguenza Chiaiano risulta un quartiere “assemblato” da molteplici e differenti tipologie abitative, i cui servizi non sempre sono adeguati ai bisogni. La nostra scuola, unica I.S. statale del quartiere Chiaiano, funge da polo di aggregazione, oltre che di formazione educativa e culturale. Diverse, invece, sono le scuole dell’Infanzia private, alcune anche con classi di scuola primaria ed una scuola dell’infanzia comunale. Due gli “asili-nido” comunali. Il quartiere presenta una prevalenza di abitanti di non elevato livello socio-economico : accanto ad operai, agricoltori, piccoli commercianti o ambulanti, piccoli imprenditori definiti tali solo perché proprietari di officine a gestione familiare, si rileva anche un considerevole numero di sottoccupati, inoccupati e disoccupati. La scuola opera, quindi, in un territorio di periferia metropolitana, che presenta, come molte periferie delle grandi città, problemi di degrado, disgregazione sociale, disagio adolescenziale. Negli ultimi anni sono stati diversi gli inserimenti di alunni stranieri e la platea scolastica risulta molto diversificata sotto il profilo socio-economico-culturale, con la coesistenza di differenti stili di vita ed educativi. Da un’attenta analisi, si nota che alla quasi generale attenzione alla cura personale dei figli, non corrisponde un’altrettanto generale cura per l’educazione e l’istruzione: i genitori, per ragioni di lavoro o per forma mentis, delegano alla scuola ogni compito di istruzione ed educazione. 4 La convivenza democratica e l’interazione tra le varie realtà socio-culturali sono causa di un costante lavoro di integrazione non privo di conflitti, e l’aggregazione tra alunni, provenienti da molteplici e diversificati contesti, è uno dei cardini del nostro operato . La scuola primaria, con organizzazione a tempo pieno fin dagli anni ’70 (tempo pieno ope legis – L.820/71 – art. 1), si distingue proprio per questa caratteristica su un vasto territorio. La platea, che precedentemente si aggregava nettamente rispetto alle scelte del tempo scuola, facendo confluire nel tempo pieno le fasce più disagiate, oggi si distribuisce in modo più uniforme, anzi è aumentata la richiesta di tempo pieno per soddisfare le esigenze lavorative dei genitori, qualunque sia lo status sociale di provenienza. La popolazione scolastica dell’intero Istituto comprensivo è costituita da 1236 alunni: 255 dell’Infanzia, 693 della primaria e 288 della secondaria di I grado. La grande attenzione che si pone nei confronti delle singole individualità, ha concretizzato una presenza, di anno in anno sempre più numerosa, di alunni diversamente abili (56), la cui integrazione costituisce per l’istituto un rilevante impegno. In questo contesto, quindi, la Scuola opera seguendo le più moderne metodologie didattiche ed impegnandosi ad attuare, nel migliore dei modi, il proprio dovere di agenzia formativa dello Stato. È questo un compito che si presenta spesso molto arduo, ma che viene altresì affrontato con impegno da tutte le componenti dell’istituto: dai docenti al personale amministrativo, dagli ausiliari agli assistenti materiali, in ogni momento dell’anno scolastico, per garantire, nella totale sicurezza, la crescita psicofisica degli alunni. Cittadinanza attiva, educazione alla legalità, condivisione dei valori di etica e civiltà costituiscono i principi fondanti della strategia educativa, che convoglia la massima attenzione nell’impegno alla prevenzione della dispersione scolastica, sia per quel che concerne il recupero strumentale degli alunni che presentano problemi nella alfabetizzazione di base, sia per quanto riguarda l’aspetto relazionale, per garantire a ciascuno il pieno successo formativo. A tal fine la progettualità della scuola è tesa al coinvolgimento costante e significativo delle famiglie, soprattutto quelle degli alunni a maggior rischio di dispersione e di devianza, con lo scopo di stimolare e sostenere lo sviluppo di relazioni sociali positive, spesso negate nell’ambiente di provenienza. Tale compito, portato avanti negli anni con costanza e determinazione dalla scuola, le ha consentito di costruire intorno a sé una stretta rete, territoriale e non, concreta e fattiva, con le altre Istituzioni, l’ASL, i Servizi Sociali, La Municipalità, il Comune, la Regione, con alcune Fondazioni, e con il terzo settore, il mondo dell’Associazionismo, il privato Sociale, le parrocchie, i centri culturali, i centri sportivi, …. Rappresentativa ed operosa la presenza delle Associazioni di genitori, che affiancano la scuola nel suo complesso compito e con essa condividono principi, attività, iniziative, intenti, valori. In un contesto esterno non di rado “ostile”, si realizza un sapere connesso e complesso, si educa ai valori, alla partecipazione e alla cittadinanza, si pratica il difficile esercizio della tolleranza e della solidarietà, si promuove il senso identitario dell’appartenenza, si elabora un progetto di vita che guarda al futuro. LA STORIA … due scuole che diventano una! Le strutture scolastiche del territorio trovarono una prima importante realizzazione nel 1883, quando nello spazio intermedio tra le frazioni di Chiaiano e Polvica sorse il primo edificio scolastico a un solo piano, poi sopraelevato nel 1891 per insediarvi la casa comunale. Il primo edificio scolastico vero e proprio sorse nel 1953, quando venne progettata la nuova scuola elementare "Giovanni XXIII", portata a termine nel 1958, al Corso Chiaiano n. 50. Dal 1980 il circolo si è arricchito di alcune sezioni di scuola in ospedale, con sede nel II Policlinico. 5 Successivamente alla sede centrale è stato affiancato, con pari funzionalità, il plesso di Cupa Spinelli, inaugurato nell'anno 1987, dotato di ampi spazi e di una moderna struttura. Dal 2003 la sede centrale è stata trasferita da Corso Chiaiano a via Nuova Toscanella, in una delle più ampie strutture scolastiche inaugurate nel corso degli ultimi anni dal Comune di Napoli. Sia nella sede centrale che nel Plesso di Cupa Spinelli sono presenti , oltre a classi di Scuola Primaria, molte sezioni di Scuola dell’Infanzia. La Scuola Media Statale “Antonio Aliotta” nasce istituzionalmente nel 1971 in via Tiglio, in concomitanza con la realizzazione di nuove infrastrutture pubbliche che caratterizzavano la crescita del quartiere. Dal 1° settembre 2012 per effetto del dimensionamento, di cui alle DGR della Campania n.11 e n.36 del 2012, il 28° Circolo didattico “Giovanni XXIII” e la Scuola secondaria di I grado “Antonio Aliotta ” hanno dato vita ad una nuova I.S. : L’ISTITUTO COMPRENSIVO “28 GIOVANNI XXIII-ALIOTTA” LE STRUTTURE EDILIZIE ISTITUTO COMPRENSIVO “28 GIOVANNI XXIII-ALIOTTA” Sede centrale - pad. A Via Toscanella, 235 Scuola primaria Sede centrale - pad. B Via Toscanella, 235 Scuola infanzia e primaria Plesso Spinelli Scuola in ospedale Via Cupa Spinelli, 1 Scuola infanzia e primaria II Policlinico – Via Pansini Scuola infanzia e primaria Plesso Aliotta – Scuola media Via Tiglio, 6 6 LE RISORSE STRUTTURALI SEDE TOSCANELLA Padiglione A Ufficio del Dirigente Ufficio del DSGA Ufficio di segreteria Sala riunioni Aule didattiche con LIM Laboratorio multimediale Laboratorio musicale Laboratorio scientifico Laboratorio artistico Biblioteca alunni Biblioteca magistrale e genitori Aule/laboratori di approfondimento Aule abilità speciali x x x x x x Palestra Spalti palestra Refettorio Ascensore Auditorium Ampi spazi esterni Area parcheggio PLESSO SPINELLI PLESSO ALIOTTA x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x Aula psicomotricità Sala sussidi SEDE TOSCANELLA Padiglione B x x x x x x 7 x x x LE RISORSE UMANE ALUNNI SEZIONI/CLASSI ALUNNI INFANZIA SEDE 11 255 INFANZIA OSPEDALE 3 PRIMARIA SEDE 36 PRIMARIA OSPEDALE 1 SECONDARIA I GRADO 15 288 TOTALE 66 1236 693 PERSONALE PERSONALE AMMINISTRATO DALLA SCUOLA PERSONALE DOCENTE INFANZIA PRIMARIA SECONDARIA I GRADO Docenti posto comune 22 57 29 Docenti sostegno 3 15 13 Docenti religione 1 4 1 5 + 1 IRC 2 + 1 IRC 0 TOT. 31 TOT. 78 TOT. 43 Docenti ospedalieri PERSONALE ATA DSGA 1 Amministrativi 6 Collaboratori scolastici 16 PERSONALE NON AMMINISTRATO DALLA SCUOLA Custode 1 Osa 2 Personale ex LSU 5 Elenchi del personale: ALLEGATO 1 – DOCENTI PRIMARIA ALLEGATO 2 – DOCENTI INFANZIA E SCUOLA IN OSPEDALE ALLEGATO 3 – DOCENTI SEC. 1° GRADO ALLEGATO 4 – PERSONALE ATA 8 LE RISORSE FINANZIARIE In ottemperanza alle disposizioni delle norme vigenti, le risorse assegnate dallo Stato, costituenti la dotazione ordinaria di istituto, sono utilizzate senza altro vincolo di destinazione che quello prioritario dello svolgimento delle attività di istruzione, di formazione e di orientamento proprie dell’Istituzione scolastica, come previste e organizzate nel Piano dell’Offerta Formativa. La programmazione finanziaria della scuola è riportata in un importante documento: il Programma Annuale. Il Dirigente scolastico, responsabile della gestione finanziaria, nella redazione del Programma annuale, provvede all’autonoma allocazione delle risorse finanziarie, esplicitando le sue scelte all’interno dei documenti previsti e allegati alla propria relazione al Programma Annuale. Esso viene predisposto in coerenza con le finalità delineate dal POF, dal quale emergono i diversi livelli della progettazione d’Istituto (curricolare, educativa, organizzativa). Il Programma Annuale è il documento contabile attraverso il quale le scelte educative, didattiche ed organizzative del Piano dell’Offerta Formativa vengono tradotte in scelte finanziarie. La sua gestione compete al Dirigente, che opera insieme al DSGA, secondo il principio della separatezza tra le funzioni di indirizzo ed i compiti di gestione. Esso rappresenta, come il POF, uno strumento di controllo in itinere della gestione dell’attività scolastica; pone l’attenzione alla dimensione amministrativo – contabile, e permette di correlare le voci di questo documento con l’articolazione del POF. Il P.A. è quindi la traduzione in chiave contabile delle voci e quindi delle scelte del POF: traduce gli obiettivi che il singolo istituto si propone, in impegni economico-finanziari e pertanto le scelte di una scuola determinano l’uso delle risorse di cui esso dispone. I due momenti, quello della progettazione educativa, didattica ed organizzativa proprio del Piano dell'Offerta Formativa e quello della progettazione finanziaria presente nel Programma Annuale, vengono integrati da un’opera di ottimizzazione delle risorse, svolta a tutti i livelli dell’organizzazione scolastica, che permette di conseguire finalità ed obiettivi definiti a livello progettuale, secondo i principi di economicità, efficienza ed efficacia che devono caratterizzare l’azione amministrativa nella Pubblica Amministrazione. Naturalmente l’intera attività della scuola deve rispondere al criterio generale della trasparenza. Il POF e il programma annuale sono due facce di una stessa medaglia: sono provvedimenti di “alta programmazione“. Sono entrambi documenti compositi e complessi che si condizionano reciprocamente e richiedono capacità politiche e perizia tecnica. In quanto provvedimenti di programmazione comportano scelte di indirizzo politico – amministrativo il cui esercizio appartiene agli organi di governo. Infatti sia l’atto finale di adozione del POF che quello di approvazione del Programma Annuale, sono espressamente affidati dalle norme ( art. 3 DPR 275/99 e art. 2 D.M. 44/01 ) al Consiglio di Istituto. L’indispensabile integrazione dei due documenti: uno propriamente politico e l’altro prevalentemente contabile è resa problematica dalla dicotomia dei termini temporali di riferimento. Il POF, di valenza pluriennale, ha come riferimento l’anno scolastico, mentre il programma annuale coincide con l’anno solare. Il POF che ha una valenza temporale di medio o lungo periodo può fissare obiettivi anche ambiziosi eccedenti le risorse (professionali, finanziarie, patrimoniali, logistiche) a disposizione, ma non può prescindere dalle stesse, pena il rischio di assumere la veste di un documento irrealistico. Riferimenti: Programma Annuale 2012 (4/12) e Programma Annuale 2013 (8/12) Contratto Integrativo d’Istituto 2012/13 9 Cap. 2 - L’ORGANIZZAZIONE PER COMPITI E FUNZIONI ORGANIGRAMMA D’ISTITUTO DIRIGENTE SCOLASTICO Silvana Casertano I Collaboratore vicario Amelia Beffi Supporto al Coordinamento Didattico Spinelli : Carmela Napolano II Collaboratore Ciro Palladino Docenti referenti : Anna Musella (Spinelli) Carmen Esposito (Infanzia) Lucia Pisani (Sc. In Ospedale) Claudia Peluso Supporto al Coordinamento Didattico Pad. B : Patrizia Piacente CONSIGLIO DI ISTITUTO Dirigente Scolastico: Silvana Casertano Componente docenti (8) Amelia Beffi, Ettore Pinto , Patrizia Troisi, Patrizia Piacente, Floriana Di Lorenzo,Maria Domenica Capasso, Delianna Facchini,Anna Savarese Componente ATA (2) Russo Antonio, Monteasi Niccoletta Componente genitori (8) Abbondanza Manuela, Balzamo Concetta, Marfella Rosa, Napolano Maria, Ombelino Antonio, Sambiase Maria ,Sergiacomo Maria Rosaria, Treno Monica Presidente: Monica Treno Vicepresidente: Antonio Ombelino COMITATO PER LA VALUTAZIONE DEL SERVIZIO DIRIGENTE SCOLASTICO DOCENTI Titolari: Facchini Delianna, Verde Cristina, Capasso Maria Domenica, Iommelli Marianna DOCENTI Supplenti: Pugliese Antonietta, Sarnelli Bruna Supporto al Coordinamento Didattico scuola media GIUNTA ESECUTIVA Dirigente Scolastico DSGA M. Lentini Doc. Beffi Amelia Genitori: Abbondanza M. Sambiase Maria Ata: Antonio Russo RSU DI ISTITUTO: RESPONSABILE SICUREZZA (RSPP): Ing. Gennaro Borgia RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA (RLS): Russo Antonio PERSONALE ATA Amministrativi : Diomaiuti Stefania De Simone Maria Ausiliatrice Monteasi Carmelina Monteasi Nicoletta Montesanto Assunta Zoppo Gennaro 10 DIRIGENTE SCOLASTICO Dott.ssa Silvana Casertano CONSIGLIO DI ISTITUTO DS + 18 CONTRATT. DI ISTITUTO RSU STAFF DI DIREZIONE I Collabor. vicaria II Collabor. DS Respons. di plesso N°4 FF.SS. N° 7 DSGA D.S.G.A: Lentini Maria Assist. Amm.vi n. 6 Collab. Scol. N°16 Ex Lsu N°5 Custode N°1 RESPONS ABILI DI PLESSO N° 4 • • • • • • • • COLLEGIO DOCENTI SERVIZIO SICUREZZA FUNZIONI STRUMENT ALI N°7 REFERENTI Di AREA N° 9 DOCENTI N° 155 EROGAZIONE e QUALITA’ DEL SERVIZIO Insegnamento apprendimento Arricchimento dell’Offerta Formativa Contrasto della dispersione scolastica ed integrazione Valorizzazione delle eccellenze Curricoli, continuità e valutazione Formazione del personale Sicurezza ed igienicità degli ambienti. Laboratori e materiale didattico 11 COMPITI E FUNZIONI DEL DS e DEL DSGA IL DIRIGENTE SCOLASTICO • • • • • • • • • • • • • Assicura la gestione unitaria dell’organizzazione Ne ha la legale rappresentanza, nei rapporti istituzionali, davanti ai terzi e in giudizio E’ responsabile della gestione delle risorse umane, finanziarie e strumentali E’ responsabile dei risultati del servizio Ha autonomi poteri di direzione, di coordinamento, di valorizzazione delle risorse umane, nel rispetto della competenze degli OO.CC. Organizza l’attività scolastica secondo criteri di efficienza e di efficacia E’ titolare delle relazioni sindacali Adotta provvedimenti di gestione delle risorse e del personale E’ datore di lavoro nella gestione del personale (dalla costituzione alla risoluzione del rapporto di lavoro) e per la sicurezza del personale e degli alunni Ha responsabilità giuridica in materia fiscale e contributiva Promuove interventi per assicurare la qualità dei processi formativi, per assicurare la collaborazione delle risorse culturali, professionali, sociali ed economiche del territorio, per l’esercizio della libertà di insegnamento, per la libertà di scelta educativa delle famiglie, per l’attuazione del diritto all’apprendimento Nello svolgimento delle proprie funzioni organizzative e amministrative può avvalersi di docenti da lui individuati cui delegare specifici compiti E’ coadiuvato dal responsabile amministrativo (DSGA) che sovrintende ai servizi amministrativi e generali, coordinando il relativo personale IL DIRETTORE DEI SERVIZI GENERALI E AMMINISTRATIVI • • • • • • Sovrintende, con autonomia operativa, ai servizi generali amministrativo - contabili e ne cura l'organizzazione svolgendo funzioni di coordinamento, promozione delle attività e verifica dei risultati conseguiti, rispetto agli obiettivi assegnati e agli indirizzi impartiti, al personale Ata, posto alle sue dirette dipendenze Formula, all'inizio dell'anno scolastico una proposta di piano dell'attività inerente le modalità di svolgimento delle prestazioni del personale Ata previa definizione del Piano annuale delle attività del personale Ata, organizza autonomamente le attività, nell’ambito delle direttive del dirigente scolastico, e attribuisce al personale Ata, sempre nell’ambito del piano delle attività contrattato tra dirigente e RSU, incarichi di natura organizzativa e le prestazioni eccedenti l’orario d’obbligo, quando necessario. svolge con autonomia operativa e responsabilità diretta attività di istruzione, predisposizione e formalizzazione degli atti amministrativi e contabili; è funzionario delegato, ufficiale rogante e consegnatario dei beni mobili. può svolgere attività di studio e di elaborazione di piani e programmi richiedenti specifica specializzazione professionale, con autonoma determinazione dei processi formativi ed attuativi. Può svolgere incarichi di attività tutoriale, di aggiornamento e formazione nei confronti del personale. Possono essergli affidati incarichi ispettivi nell'ambito delle istituzioni scolastiche 12 ORGANIZZAZIONE DEI SERVIZI GENERALI E AMMINISTRATIVI I profili professionali del personale ATA sono individuati dalla tabella A del C.C.N.L. Il personale amministrativo svolge il proprio lavoro secondo direttive e compiti assegnati dal D.S.G.A. ed esegue tutte le mansioni previste dal proprio profilo professionale. Il servizio amministrativo della nostra scuola è organizzato in aree distinte di attività e compiti strumentali al Piano dell’Offerta Formativa: AREA FINANZIARIA con organizzazione, coordinamento, controllo e verifica del lavoro svolto dal DSGA MARIA LENTINI personale ATA sulla base delle direttive di massima impartite dal DS AREA AMMINISTRAZIONE A.A. DIOMAIUTI STEFANIA – ZOPPO GENNARO AREA DIDATTICA A.A. MONTEASI CARMELINA AREA CONTABILE A.A. MONTEASI CARMELINA – DIOMAIUTI STEFANIA AREA PATRIMONIO A.A. MONTEASI CARMELINA–DE SIMONE M. AUSILIATRICE AREA MAGAZZINO A.A. MONTESANTO ASSUNTA – ZOPPO GENNARO AREA AFFARI GENERALI A.A. MONTEASI NICOLETTA AREA PROTOCOLLO E ARCHIVIAZIONE A.A. DE SIMONE MARIA AUSILIATRICE I Collaboratori scolastici (Personale Ausiliario) coordinati dal DSGA assolvono alle funzioni operative e di sorveglianza connesse all'attività dell'Istituzione scolastica, in rapporto di collaborazione con il Dirigente Scolastico e con il personale docente. Sono figure importanti nel rapporto con gli alunni di tutte le età. Essi svolgono funzioni operative, di sorveglianza e strumentali previste dall’area di appartenenza da incarichi specifici : sulla base di disponibilità e/o per profilo professionale L’orario e le prestazioni di lavoro sono coerenti con le finalità e gli obiettivi della Scuola. La Scuola è luogo di relazioni educative: tutte le figure professionali, in modi e con competenze diverse, sono “educatori”. Di qui l’attenzione dovuta da tutti, quindi anche delle figure con funzioni ausiliarie, ad osservare Comportamenti, Atteggiamenti, Linguaggio, Ascolto, idonei alle situazioni e all’ambiente. Funzioni assistenziali: assistenza generica alle persone, assistenza alle persone disabili, Pronto Soccorso Accoglienza e Sorveglianza alunni (all’ingresso, all’uscita e all’intervallo) COMPITI E FUNZIONI del collaboratore scolastico Vigilanza alunni a mensa e in altri contesti (manifestazioni sportive, spettacoli…) in collaborazione con i docenti cui sono affidati Accoglienza del pubblico Pulizia dei locali Custodia/sorveglianza dei beni Ausilio ai disabili, negli spostamenti, per l’accesso ai Servizi e l’igiene personale. 13 LE FUNZIONI STRUMENTALI 14 LE NOMINE COLLEGIALI AREE di INTERVENTO REFERENTI REFERENZA DI PLESSO INFANZIA : Esposito Carmela PAD. B : Piacente Patrizia SPINELLI : Musella Anna OSPEDALE : Pisani Lucia SUPPORTO AI DOCENTI SPINELLI : Napolano Carmela ALIOTTA : Peluso Claudia GRUPPO DI MIGLIORAMENTO BARONE, BROGNA, BRUNO, CHIANESE, DI PRISCO, FACCHINI, IAGROSSI, MUSELLA, NOCERA, PINTO, PUGLIESE, TUFANO INFANZIA: Verde A.- Sarnelli B. TOSCANELLA: Ferritto Carmela SPINELLI: Mascioli Nunzia ALIOTTA : Calandro Ivana LETTURA E BIBLIOTECA SCIENTIFICA TOSCANELLA: Iommelli Marianna SPINELLI : Sequino Rosaria ALIOTTA : Facchini Delianna INFORMATICA TOSCANELLA PAD. B : Guadagno Giovanni SPINELLI : Musella Anna ALIOTTA: Giordano Maria MOTORIA TOSCANELLA : Monaco Paolo SPINELLI : Musella Anna MUSICALE SPINELLI : D’Errico Patrizia ARTISTICA TOSCANELLA : Ronga Angelina VIAGGI E VISITE GUIDATE PRIMARIA + INFANZIA : Maresca Cristina ALIOTTA : Davino Olga SUSSIDI INFANZIA : Esposito Carmela TOSCANELLA : Verde Cristina SPINELLI : Sequino Rosaria COMMISSIONE ELETTORALE D’Orta – Iagrossi – Pugliese - Monteasi C. PRESIDENTE CONSIGLI INTERSEZIONE Esposito Carmela PRESIDENTI CONSIGLI INTERCLASSE 1^De Blasio, 2^D’Errico, 3^Angelucci, 4^ Caiazzo, 5^ Filogamo COORDINATORI CONSIGLI DI CLASSE 1^A- FACCHINI; 2^A –BASILONE; 3^A – CENTRELLA; 1^B – PUGLIESE; 2^B – FUSCO; 3^B – DÌ GIROLAMO; 1^C – SOLOMBRINO; 2^C- DI DONATO, 3^C- DAVINO 1^D – BERGAMASCO; 2^D – TOMO, 3^D- RISORTO 1^E – BRUNO, 2^E- SAVARESE, 3^E –BARONE COORDINATORI DIPARTIMENTI DISCIPL. Iodice L, Bergamasco C, Amore L, Calandro I. 15 L’ORGANIZZAZIONE DEL TEMPO SCUOLA SCUOLA DELL’INFANZIA Orario delle lezioni 5 giorni 8,00-16,00 Sezioni N°8 Toscanella N°3 Spinelli Tempo scuola 40 ore settimanali SCUOLA PRIMARIA Orario delle lezioni Classi Tempo scuola 1 prolungamento 8,00-16,00 4 giorni 8,00-13,00 1^, 2^, 3^ TEMPO NORMALE 28 ore settimanali 2 prolungamenti 8,00-16,00 3 giorni 8,00-13,00 4^, 5^ TEMPO NORMALE 31 ore settimanali 1^, 2^, 3^, 4^, 5^ TEMPO PIENO 40 ore settimanali 5 giorni 8,00-16,00 SCUOLA SECONDARIA PRIMO GRADO Orario delle lezioni 5gg./sett. ore 8,00-14,00 Classi Tempi 15 (corsi A,B,C, D,E) Tempo normale 30 ore settimanali 16 IL CALENDARIO SCOLASTICO (giusta delibera Giunta Regionale della Campania n.283 del 12/06/2012) Come da delibere degli OO.CC. il calendario scolastico di questo Istituto Comprensivo, è stato così adattato: Inizio delle lezioni martedì 11/09/2012 (anticipo di 2 giorni) Termine delle lezioni: venerdì 7/06/2013 (per la sola scuola dell’Infanzia venerdì 28 giugno 2013) Festività a rilevanza nazionale: tutte le domeniche; giovedì 1° novembre, festa di tutti i Santi; sabato 8 dicembre, Immacolata Concezione; martedì 25 dicembre, Natale; mercoledì 26 dicembre, Santo Stefano; martedì 1° gennaio, Capodanno (domenica) 6 gennaio, Epifania; il giorno di lunedì dopo Pasqua (1° aprile); giovedì 25 aprile, anniversario della Liberazione; mercoledì 1° maggio, festa del Lavoro; (domenica) 2 giugno, festa nazionale della Repubblica; la festa del Santo Patrono (mercoledì 19 settembre). Vacanze natalizie da sabato 22 dicembre 2012 a domenica 6 gennaio 2013. Vacanze pasquali da giovedì 28 marzo a lunedì 1° aprile 2013. Sono interrotte le attività didattiche nei giorni: venerdì 2 novembre 2012 – Commemorazione dei defunti; martedì 12 febbraio 2013 - Ultimo giorno di carnevale. Tenuto conto dell’autonomia scolastica, dei due giorni di anticipo sull’apertura e della consueta bassissima frequenza degli alunni nelle giornate a interposte tra due festività, gli OO.CC. hanno deliberato altresì la sospensione delle attività didattiche nelle giornate di: lunedi 11/02 e venerdì 26/04 Ai fini della valutazione degli alunni l’anno scolastico è suddiviso in due quadrimestri - primo quadrimestre: dall’11 settembre 2012 al 31 gennaio 2013 - secondo quadrimestre: dal 1° febbraio 2013 al 7 giugno 2013 ALLEGATO 5 – PIANO DELLE ATTIVITA’ ALLEGATO 6 – CRONOGRAMMA DELLE ATTIVITA’ 17 Cap. 3 – L’IDENTITA’ VISION E MISSION Con i termini vision e mission si intendono: a) L’identità e le finalità istituzionali della scuola (come si vede e si percepisce la scuola); b) Il “mandato” e gli obiettivi strategici della scuola (cosa intende fare per adempiervi) e si definiscono quali elementi influenzeranno, nel lungo periodo, obiettivi e scelte da adottare allo scopo di mantenere coerente con l’impostazione originale l’agire del vertice e della base dell’organizzazione. “Vision” “Mission” COMPETENZE SOCIALI FORMAZIONE DELL’UOMO E FORMAZIONE DELL’UOMO E DEL DEL CITTADINO CITTADINO RESPONSABILE E CONSAPEVOLE FAVORIRE: • L’ACQUISIZIONE • IL CONSOLIDAMENTO • L’AMPLIAMENTO DELLE COMPETENZE CULTURALI ATTRAVERSO CRITERI METODOLOGICI CONDIVISI La mission, la Missione, aiuta le persone all’interno dell’organizzazione a comprendere meglio le priorità del lavoro quotidiano e soprattutto funge come punto di riferimento nelle attività di pianificazione dell’offerta formativa e dei servizi in genere. La Mission svolge inoltre un ruolo importante nella formulazione della Vision dell’Istituto, ossia di quel quadro che indica come il dirigente e gli organi di indirizzo vorrebbero che l’Istituto fosse in un periodo di medio lungo termine. La nostra mission è una dichiarazione di intenti a cui vogliamo ispirarci nel definire gli obiettivi e successivamente le strategie, definendo di conseguenza la nostra impostazione strategica. Fissare gli obiettivi significa definire traguardi di tipo quantitativo, utili a dimensionare l’organizzazione e ad orientare la sua strategia. Pertanto, la corretta definizione degli obiettivi richiede che essi siano: misurabili, ovvero definiti in modo tale che sia possibile valutarne, a posteriori, il grado di raggiungimento, ciò sia per poterne valutare la soddisfazione, che per poter comprendere le motivazioni dell’eventuale mancato raggiungimento; raggiungibili, e dunque, che tengano conto delle diverse variabili e situazioni, realisticamente alla portata dell’organizzazione e delle sue risorse; 18 temporalmente limitati, ovvero indicati per un orizzonte di tempo sufficiente per definire razionalmente, anche sulla base della complessità e della dimensione dell’organizzazione, un percorso di crescita che tenga conto delle difficoltà iniziali di istituzione, ma valuti anche le potenzialità dell’organizzazione una volta giunta alla fase di regime; geograficamente limitati, ovvero riferiti all’area geografica specifica in cui la scuola opera. Perciò la mission deve essere: - chiara, non generica - definita, non troppo ampia - attraente - condivisa da ogni membro dell’organizzazione Delineare la mission è propedeutico alla definizione della strategia dell’organizzazione. OBIETTIVI, FINALITA’, VALORI Nell’ottica di perseguire la vision e la mission sopraindicate, si individuano i seguenti punti essenziali da perseguire come obiettivi e valori fondanti dell’Offerta Formativa: RISPETTO DELLA DIVERSITA’ Educare al valore della diversità, all’apertura verso culture diverse, alla solidarietà, al riconoscimento e al rispetto dei bisogni dei più deboli, con particolare attenzione ai bambini diversamente abili. DIFESA DIRITTO ALLO STUDIO Rendere concreto l’esercizio del diritto allo studio garantendo uguaglianza di opportunità educative e contrastando le innumerevoli cause che inducono alla dispersione scolastica CONOSCENZE E COMPETENZE Innalzare il livello delle conoscenze e delle competenze, e quindi il successo scolastico di ciascun allievo e far comprendere l’importanza della scuola per la costruzione del proprio progetto di vita. SVILUPPO INTEGRALE Favorire lo sviluppo integrale ed armonico della persona, mirando tanto agli aspetti cognitivi, quanto a quelli fisici e relazionali. LEGALITA’ Promuovere la cultura della legalità e il rispetto delle regole, sia in relazione alle persone che alle cose. COOPERAZIONE SENSO DI APPARTENENZA TUTELA DELL’AMBIENTE Promuovere lo sviluppo dell’identità, della relazione, dell’interazione e della cooperazione all’interno del gruppo classe, creando un favorevole contesto di apprendimento. Favorire la consapevolezza di appartenere ad un contesto storico e culturale, superando forme di marginalizzazione tipiche di un’ area urbana di periferia. Stimolare l’acquisizione di abitudini e comportamenti corretti nei confronti della natura e dell’ambiente in cui si vive. TUTELA DELLA SALUTE Educare a sane abitudini di vita e ad una sana e corretta alimentazione. DIFESA DELLA PACE E DEI DIRITTI UMANI Promuovere la cultura della pace, della solidarietà, del rispetto della dignità umana e del rifiuto della violenza. 19 Le finalità della scuola devono essere definite a partire dalla persona che apprende, con l’originalità del suo percorso individuale e le aperture offerte dalla rete di relazioni che la legano alla famiglia e agli ambiti sociali. La definizione e la realizzazione delle strategie educative e didattiche devono sempre tener conto della singolarità e complessità di ogni persona, della sua articolata identità, delle sue aspirazioni, delle sue capacità e delle sue fragilità, nelle varie fasi di sviluppo e formazione.” ( INDICAZIONI NAZIONALI PER IL CURRICOLO – 5 SETTEMBRE 2012). E’ indispensabile, perciò, partire dalle esperienze e dagli interessi degli alunni, facendo assumere loro consapevolezza del proprio rapporto con la vita stessa, creandogli intorno un clima sociale positivo e favorevole. Attraverso una puntuale analisi della situazione ed un’attenta lettura dei bisogni non solo degli allievi, ma dell’intero territorio di riferimento, si individuano strategie da mettere in campo e strumenti adatti alla loro realizzazione, allo scopo di garantire le fasce più deboli e disagiate della popolazione scolastica e al tempo stesso creare le migliori condizioni per sostenere e promuovere quelle che fin dall’inizio si delineano quali fasce di eccellenza scolastica. I punti forza di questo modello didattico-educativo sono: • • • • • • L’azione pedagogico-didattica e culturale, mai esclusivamente assistenziale, del tempo scuola; L'accettazione reale di tutti, nessuno escluso; La ricerca continua di un adeguamento dell'istituzione scolastica alle diverse modalità di relazione e di apprendimento dei bambini e degli adolescenti; L'incremento dei livelli di professionalità degli insegnanti, anche attraverso attività di aggiornamento permanente; Il rapporto costante di comunicazione e confronto costruttivo con le famiglie; L'apertura al territorio, non casuale, ma organicamente programmata. Gli obiettivi dell’intera azione educativa sono : 1. Recuperare lo svantaggio socio-culturale attraverso: a) Attuazione di progetti e scelte metodologiche volte al superamento delle difficoltà di relazione e di comportamento b) Partecipazione ai progetti europei con coinvolgimento costante delle famiglie e progressivo allineamento agli obiettivi formativi dell’Europa c) Creazione di condizioni favorevoli perché la scuola sia ambiente di apprendimento e comunità educante d) Promozione di atteggiamenti di interesse, partecipazione, motivazione allo studio e) Progettazione di percorsi individualizzati per rimuovere specifiche difficoltà nell’acquisizione della strumentalità di base, in particolare per la letto-scrittura f) Progettazione di percorsi ed individuazione di risorse all’interno della scuola e nel territorio per una reale integrazione dei bambini diversamente abili 2. Garantire agli alunni portatori di deficit, di handicap, o comunque in situazione di svantaggio, il diritto ad essere inseriti ed integrati nel processo formativo, progettando appositi percorsi educativo-didattici 3. Educare alla legalità promuovendo la cultura del rispetto di regole e norme 4. Elevare il tasso di successo formativo con attività che potenzino il pensiero divergente, il pensiero critico e le capacità espressive, attraverso i diversi linguaggi. 5. Offrire alle “eccellenze” una concreta opportunità di potenziamento sia nel curriculare che nell’adesione a progetti specifici. 6. Coinvolgere e responsabilizzare i genitori nel loro ruolo educativo passando da un atteggiamento “delegante” ad uno collaborativo, sia per affrontare il recupero di eventuali difficoltà, sia per essere da stimolo ed in ultima analisi utilizzare quanto i figli apprendono per migliorare se stessi. 20 LA DIMENSIONE EUROPEA DEL POF La raccomandazione del parlamento europeo ribadisce la centralità delle competenze chiave per l’apprendimento permanente, in seno ad un Quadro di riferimento europeo. Si tratta di strategie di alfabetizzazione universali, segnate dalla volontà di una globalizzazione europea in campo educativo. In tale ottica, l‟istruzione e la formazione, nelle loro sfere di azione sociale ed economica, devono garantire ai giovani, in particolare a quelli diversamente svantaggiati, gli strumenti per sviluppare le competenze chiave. Il livello conseguito attraverso le competenze chiave deve essere tale da saper preparare il giovane alla vita adulta, includendo anche la vita lavorativa. Il “Quadro di riferimento comune europeo” delinea otto competenze chiave, che al termine del Primo ciclo di istruzione i nostri alunni dovranno possedere: Queste competenze sono da considerare pietre angolari del sistema educativo teso allo sviluppo di una cittadinanza attiva nella società della conoscenza. Alcune di esse vanno considerate nella loro sovrapponibilità e correlazione con le altre, per questo funzionali all’acquisizione delle conoscenze, abilità e delle competenze. Il loro denominatore comune è una forma di apprendimento “globale” nel quale, convergono parimenti i valori strutturali del pensiero critico, della creatività, dello spirito di iniziativa e di potere decisionale, nella consapevolezza di una sana gestione dei sentimenti personali. 21 Cap. 4 – I CARDINI DELL’OFFERTA FORMATIVA La nostra scuola impianta il proprio operato su 7 “pilastri” fondanti, che possono considerarsi i cardini dell’intera offerta formativa, l’espressione rappresentativa della sua identità, gli strumenti operativi di cui ci si serve per realizzare Mission e Vision: 1. Azioni di contrasto alla dispersione scolastica 2. Azioni di contrasto al disagio e all’esclusione 3. Continuità didattica ed educativa 4. Relazione significativa con le famiglie 5. Sviluppo della rete territoriale 6. Cultura della qualità 7. Costruzione di competenze 22 DISPERSIONE SCOLASTICA - DISAGIO Gli interventi educativi e didattici mirano a creare nella scuola un ambiente propositivo di aggregazione e integrazione, attraverso il superamento dei conflitti sia nelle relazioni tra alunni, che tra scuola e genitori o all’interno dei team docenti. Da quest’anno , con la nascita dell’Istituto Comprensivo, particolare attenzione viene destinata ai casi di drop-out che spesso si evidenziano nella fascia di età adolescenziale. I risultati di indagini statistiche evidenziano che «la decisione di abbandonare la scuola risulta associata in modo non trascurabile al livello culturale della famiglia di appartenenza, al livello di reddito e della sua variabilità». Altri fattori di rischio sono il basso livello di autostima, la convinzione di avere scarsa attitudine verso lo studio, la volontà di guadagnare precocemente, la presenza di problemi nel rapporto con la scuola nel suo complesso e/o l’incomprensione con gli insegnanti. Problematiche differenti tra loro, di natura personale, familiare, sociale, culturale, scolastica, che rendono la situazione particolarmente complessa e difficili le azioni da mettere in campo. Pertanto elevata è la responsabilità della scuola, che deve tenere in debito conto il contesto esistenziale con cui interagire, anche in vista «dei processi di frantumazione e di disseminazione che creano mancanza di punti di riferimento e disorientamento». Soprattutto è necessario “intercettare” i segnali premonitori di una possibile futura dispersione, che si manifestano già in tenerissima età, con assenze frequenti, ritardi nell’ingresso a scuola, richieste continue di uscita anticipata, malessere latente nella relazione con coetanei e adulti, scarso impegno nello studio, livelli bassi di attenzione in classe. Il nostro Istituto effettua una rilevazione costante e regolare delle assenze e dei ritardi, messa a sistema già da qualche anno, che coinvolge tutti gli alunni dai 5 anni in poi (ultimo anno di scuola dell’infanzia). Alla rilevazione segue la raccolta e la sistematizzazione dei dati, l’elaborazione in grafici ed il confronto con quelli relativi agli anni precedenti, per verificare il trend e riflettere sull’efficacia delle azioni messe in campo. Esaminando i dati relativi al numero di alunni che si è assentato per più di 30 giorni, nello scorso anno scolastico, sono stati rilevati i seguenti esiti: SCUOLA INFANZIA 5 ANNI – n. 69/96 SCUOLA PRIMARIA – n. 140/626 SCUOLA SECONDARIA IG – n. 126/ 304 A cospetto di un quadro di tale elevata complessità, la nostra scuola opera per ricercare strategie e modalità innovative e personalizzate di gestione dei “casi a rischio”, nella piena consapevolezza che la dispersione è solo il sintomo, l’effetto, di cause che spesso vengono “da lontano”, ma sulle quali la scuola può e deve scendere in campo affinando competenze, costruendo tempi e luoghi di apprendimento accattivanti, definendo progetti personalizzati, potenziando l’azione educativa e di accompagnamento nei confronti delle famiglie, integrando il proprio operato con quello delle altre istituzioni, scolastiche e non (ASL, EE.LL., Servizi Sociali, …), curando la formazione del proprio personale, cercando di costruire una rete sempre più solida ed operativa con le altre realtà educative del territorio: associazioni, cooperative, società sportive, terzo settore, privato sociale, parrocchie, volontariato. Il Collegio ha designato per quest’area un’apposita Funzione Strumentale. Numerosi e particolarmente validi i progetti attivati (consultare apposita sezione Progetti pagg. 44 e 45) 23 INTERVENTI PER ALUNNI CON DSA I Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA), se non riconosciuti in tempo utile ed adeguatamente affrontati, sono fonte, a scuola, di forte disagio per un numero sempre crescente di alunni. La legge 8 ottobre 2010, n. 170, riconosce la dislessia, la disortografia, la disgrafia e la discalculia come Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA), assegnando al sistema nazionale di istruzione il compito di individuare le forme didattiche e le modalità di valutazione più adeguate affinché alunni e studenti con DSA possano raggiungere il successo formativo. Per la peculiarità dei Disturbi Specifici di Apprendimento, la Legge apre, in via generale, un ulteriore canale di tutela del diritto allo studio, rivolto specificamente agli alunni con DSA, che si focalizza sulla didattica individualizzata e personalizzata, sugli strumenti compensativi, sulle misure dispensative e su adeguate forme di verifica e valutazione. Ancor prima che la Legge 170 accendesse i riflettori sul tema DSA, la nostra scuola aveva già intrapreso percorsi di formazione del personale docente. Il primo corso per i docenti è stato infatti realizzato a scuola nel 2007 e da allora la formazione è proseguita in maniera regolare ogni anno, per 5 anni, coinvolgendo praticamente l’intero corpo docente della scuola primaria. Oggi la metodologia e le strategie messe a punto per gli alunni con DSA, vengono utilizzate con successo da molti docenti nella regolare attività curricolare con le rispettive classi. La scuola è diventata punto di riferimento per altre Istituzioni scolastiche, sede di formazione aperta anche ad esterni ed ha attivamente contribuito alla realizzazione di due Convegni Nazionali sui DSA presso il II Policlinico di Napoli. Ogni anno il percorso messo a sistema per i DSA si svolge in diverse fasi: riconoscimento del disturbo: normalmente avviene nel corso dei primi anni di frequenza della scuola primaria, ma attraverso attività mirate e osservazione messa a sistema, è possibile individuare segnali rilevatori già nella scuola dell’infanzia. La scuola attiva uno screening annuale su tutti gli alunni delle classi III. Per i casi che risultano positivi alla somministrazione dei test, si procede nei passaggi successivi; segnalazione alla famiglia; accertamento e certificazione da parte di strutture sanitarie pubbliche o private; approccio metodologico-didattico specifico. Al fine di individuare i soggetti che presentano maggiori difficoltà negli apprendimenti e di supportare alunni, docenti e famiglie nel percorso di diagnosi e di intervento, l’Istituto si avvale del supporto dell’Università, di esperti esterni particolarmente qualificati e della presenza di una propria docente, specialista in materia, la Dott.ssa Cristina Veneroso che, con incontri periodici, fornisce ai docenti indicazioni scientifiche e metodologico-didattiche. Quest’anno l’azione di screening verrà effettuata con gli alunni delle classi 4^ per l’individuazione di eventuali casi “positivi” da segnalare, previo consenso dei genitori, alle strutture sanitarie per la dovuta certificazione. L’azione della scuola è fondamentale per accelerare i tempi di individuazione ed elaborare il dovuto piano didattico per supportare l’alunno nel suo percorso scolastico. Alcuni docenti seguono anche corsi di formazione di ricerca-azione promossi dal MIUR per essere sempre aggiornati sulle nuove disposizioni e metodologie. Per gli alunni con DSA presenti nel nostro Istituto, come prescritto dalla norma (L. 170/2010) predispongono: programmazione personalizzata PDP; utilizzo di strumenti compensativi e misure dispensative; tempi personalizzati di realizzazione delle attività ; valutazione personalizzata si Gli alunni con DSA hanno diritto ad utilizzare gli strumenti compensativi e le misure dispensative durante le attività quotidiane, sia a scuola che a casa, durante le verifiche periodiche e in sede di Esame di Stato, come predisposto dal Piano Didattico Personalizzato elaborato per ciascuno di loro. 24 VALORIZZAZIONE DELLA DISABILITA’ Nelle scelte educative della scuola, l'integrazione della persona diversamente abile è un obiettivo prioritario: è un processo che prevede un piano di lavoro atto a promuovere nell'alunno le migliori competenze in relazione alle proprie capacità. Quest’anno scolastico, per la costituzione della nostra nuova identità di Istituto Comprensivo, si è sentita la necessità di condividere attraverso numerose riunioni di GLH allargato, l’approfondimento delle Indicazioni Nazionali fornite dalle “Linee Guida per l’Inclusione e l’Integrazione degli alunni con disabilità” fornite dal Ministero, e le prescrizioni fornite dalla L. 104/92 in merito ai tempi e agli strumenti ed alle modalità operative da utilizzare per garantire il diritto all’istruzione, all’inclusione e all’integrazione di ciascun alunno e in particolare dell’alunno con disabilità. La grande attenzione che la nostra Scuola pone nei confronti delle singole individualità, ha concretizzato una presenza, di anno in anno sempre più numerosa, di alunni diversamente abili (57 alunni di cui : 3 nella Scuola Infanzia, 29 nella Scuola Primaria, 25 nella S.S.I.G.), la cui integrazione costituisce per l’istituto un impegno per raggiungere obiettivi non solo di socializzazione, ma anche di sviluppo della personalità totale, ivi compresi gli aspetti intellettivi, emotivi, affettivi e psicomotori. Per intervenire concretamente ai fini di un’effettiva integrazione, vengono formulati itinerari didattici individualizzati, inseriti nella didattica complessiva della classe, in funzione di mete e obiettivi strettamente legati alle particolari situazioni di Handicap. Per l’integrazione scolastica degli alunni diversamente abili, la scuola incentiva la formazione degli insegnanti specialisti che , oltre ad operare in stretta collaborazione con gli insegnanti di base, progettano attività previste dal PEI tali da consentire la realizzazione di una reale e fattiva integrazione degli alunni D.A nell’ambito della comunità scolastica. Anche a causa dell’elevato numero di alunni DA iscritti nei vari ordini di Scuola, è stata definita dal Collegio dei docenti la necessità di nominare tre insegnanti referenti all’Area disabilità per consentire ad ogni plesso di avere un coordinatore che possa seguire da vicino le necessità dei singoli alunni. L’ inserimento degli alunni in situazione di handicap nelle sezioni e nelle classi è finalizzato all’integrazione e alla valorizzazione dei singoli, garantendo una flessibilità organizzativa che consenta agli alunni disabili di accedere ad ogni possibile opportunità formativa della scuola. Il processo di integrazione avviene attraverso un continuo raccordo tra scuola, famiglia, operatori familiari, terapisti e tutto il personale dei vari centri polispecialistici di riabilitazione frequentati dagli alunni. Per ciascun alunno disabile è istituito un fascicolo personale e viene elaborato un progetto abilitativo-riabilitativo come punto di partenza per un fondamentale atto di collaborazione scuola-famiglia-ASL. Una programmazione di team condivisa e l’utilizzo di strumenti “canonici” quali il PDF e il PEI, redatti da docenti di base, docenti di sostegno, ASL, terapisti e genitori, come recita la normativa, rientrano nell’ordinario compito progettuale di tutti i docenti che, con la presa in carico del gruppo classe a loro affidato, stilano il “progetto di vita” di ogni alunno e in particolare dell’alunno con disabilità. 25 Modalità d’intervento Per realizzare il progetto di integrazione, il docente di sostegno e i docenti di sezione o di classe collaborano con la famiglia e con l’équipe socio-sanitaria che segue l’alunno, per la stesura del Profilo Dinamico Funzionale (PDF) e della Programmazione Educativa Individualizzata (PEI), come previsto dalla normativa vigente. Il PDF, la cui compilazione è periodica, contiene una previsione dello sviluppo dell’alunno nelle diverse aree di intervento e la definizione di obiettivi di sviluppo a breve e medio termine. In seguito alla stesura del PDF, si procede alla compilazione del PEI, che contiene la definizione degli obiettivi educativi e didattici che si prevede l’alunno possa raggiungere nel corso di un anno scolastico. Il PEI viene redatto ad inizio anno, dopo un periodo di osservazione iniziale, e viene verificato a fine anno e, se necessario, può essere modificato in corso d’anno. Per rispondere a questi intenti vengono percorse, nella pratica scolastica, diverse strade: ►condivisione di comuni linee pedagogiche e di condotta tra insegnanti di sostegno e curricolari nella gestione della classe; ►sensibilizzazione della classe all’accoglienza dei compagni; ►conoscenza degli spazi, tempi e ritmi della scuola, ►rilevazione dei bisogni specifici di apprendimento e modalità di semplificazione e/o facilitazione per ogni disciplina; ►utilizzo di strategie e metodologie individualizzate; ►valutazione degli apprendimenti coerente con gli obiettivi prefissati, anche in sede d’Esame di Stato; ►promozione di attività in piccolo gruppo, cooperative learning, laboratori; ►promozione di attività educative e formative extrascolastiche. Strategie e metodologie didattiche: la relazione come apertura all’altro il confronto attraverso la discussione la comunicazione attraverso i diversi linguaggi, non solo verbali la crescita dell’autostima e l’assunzione di responsabilità il confronto attraverso il lavoro di gruppo, l’apprendimento cooperativo, il circle time, la didattica laboratoriale Potenziamento della strumentalità di base: Numerosi sono gli alunni che manifestano diffuse difficoltà nella strutturazione del linguaggio ed in particolare nell’acquisizione della lettura e della scrittura. A tal proposito, il POF prevede: attività di prevenzione, in relazione ai pre-requisiti necessari, nella scuola dell’infanzia attività di recupero per le difficoltà di letto-scrittura nella scuola primaria attività per il recupero strumentale in altri settori di apprendimento recupero individualizzato curricolare all’interno del gruppo-classe Durante il suo percorso scolastico l'alunno viene guidato con gradualità a consolidare le sue competenze, fino a prefigurare il corso di studi secondario più adatto alle sue potenzialità. Nella scuola secondaria di primo grado il team dei docenti di sostegno ha elaborato uno specifico progetto destinato all’integrazione degli alunni disabili che presentano particolari difficoltà prassiche e/o relazionali. 26 LA CONTINUITA’ EDUCATIVA Al fine di rispondere ai bisogni di ogni singolo alunno è necessario che tra i docenti dei diversi ordini di scuola si consolidi una cultura della continuità, un’attitudine a considerare la propria azione docente all’interno di un percorso evolutivo che vede l’alunno come protagonista e che di conseguenza prevede sempre un collegamento tra un “prima” e un “dopo” tramite la pratica di attività comuni e collegiali. E’ necessario innanzitutto comprendere natura e significato della continuità educativa, in quanto strettamente correlata al concetto di continuità dello sviluppo della personalità. Generalmente si distingue tra continuità orizzontale e continuità verticale. Quando si parla di continuità orizzontale ci si riferisce di solito alla continuità tra la diverse agenzie educative: scuola, famiglia ed extrascuola; mentre per continuità verticale si fa riferimento a quella tra successivi ordini di scuola, o anche tra le classi successive della stessa scuola. In un Istituto Comprensivo la continuità didattica ed educativa è di fondamentale importanza, in termini di approccio educativo, di strutturazione dei curricoli, di valutazione, …… L'istanza della continuità educativa, affermata negli orientamenti della scuola materna, nelle indicazioni della scuola primaria e in quelle della scuola secondaria di I grado, investe l'intero sistema formativo di base. La continuità sottolinea il diritto di ogni bambino e di ogni ragazzo a un percorso scolastico unitario, organico e completo e si pone l'obiettivo di attenuare le difficoltà che spesso si presentano nel passaggio tra i diversi ordini di scuola; per questo richiede un percorso coerente che riconosca altresì la specificità e la pari dignità educativa di ogni grado scolastico. Il Collegio dei docenti della nostra scuola ha deciso di destinare una Funzione strumentale alla cura di quest’area. Continuità significa avviare forme di comunicazione continua tra i diversi ordini di scuola e tra scuola e servizi formativi che operano nell'ambito del territorio. Tra le possibili modalità di concretizzazione, particolarmente significativo risulta lo scambio di informazioni tra un ciclo scolastico e l'altro, che riguarda sia gli allievi, sia i modelli educativi e organizzativi della scuola e delle agenzie formative. In secondo luogo, continuità significa progettare iniziative didattiche congiunte, chiaramente leggibili nei loro intrecci anche dagli allievi e dalle famiglie. Le forme possibili sono quelle dei progetti-ponte che di anno in anno possono trovare una realizzazione diversa, a seconda della progettazione didattica concordata a livello d'Istituto (che prevede la possibilità di iniziare in un ordine scolastico particolari percorsi didattici che proseguono sistematicamente e si concludono nel primo periodo dell'ordine successivo) e di progetti in parallelo (che coinvolgono allievi di ordini scolastici diversi in un unico percorso didattico eventualmente con parti specifiche e parti comuni, parti da effettuarsi con modalità e sedi separate e parti da svolgersi insieme…). Infine, continuità significa stabilire rapporti pedagogici e non soltanto burocratico-funzionali fra ordini scolastici diversi e fra scuola ed extrascuola. Questo è possibile se si conducono iniziative, convenute tra i diversi gradi scolastici, volte ad assicurare la reciproca conoscenza e la possibilità di collegamenti strutturali attraverso il coordinamento dei rispettivi curricoli e modalità di aggiornamento comune, rispettose delle differenti professionalità, tra i docenti dei diversi ordini scolastici e tra questi e gli operatori dell'extrascuola. 27 Le iniziative poste in essere nella nostra scuola, rispetto alla continuità, si possono così sintetizzare: Continuità scuola dell’infanzia/ scuola primaria scambio di informazioni sui percorsi formativi, sulle strategie e le metodologie tra docenti di scuola dell’infanzia e della prima classe mediante incontri programmati costruzione di un curricolo-ponte tra la sezione dei cinquenni e la prima classe primaria Continuità scuola primaria/ scuola secondaria di primo grado incontri volti a migliorare la comunicazione ed il confronto tra i due ordini di scuola confronto sui curricoli relativi ai due ordini di scuola confronto dei parametri relativi alla valutazione delle discipline e del comportamento costruzione di percorsi formativi in verticale, per gli alunni con disagio nell’inserimento scolastico definizione di prove d’ingresso e verifiche finali per l’ammissione al successivo ordine di scuola attività laboratoriali e partecipazione a progetti comuni azioni di “accompagnamento”, ove necessarie, all’inizio del nuovo percorso nella scuola media Continuità tra primo e secondo ciclo Questo passaggio rappresenta un punto di elevata criticità rispetto al rischio dispersione. E’ indispensabile individuare forme di orientamento idonee in ingresso e in itinere, poste come antidoto ai processi di esclusione che, sotto la maschera della valorizzazione dei cosiddetti talenti personali, sanciscono un “destino sociale” collocato nelle vecchie e nuove forme di marginalità e sviluppare una cultura della valutazione per un intervento coerente e di qualità sul disagio educativo. Continuità scuola/famiglia: scambio di informazioni sul vissuto familiare e scolastico degli alunni coinvolgimento della famiglia in attività di miglioramento formativo attraverso 1. la partecipazione a dibattiti organizzati dalla scuola 2. il funzionamento di uno sportello di ascolto 3. laboratori aperti ai genitori da realizzare con i gruppi-classe 4. partecipazione dei genitori ad appositi percorsi loro dedicati Continuità nella valutazione: La valutazione non è un formale adempimento burocratico, richiesto dalla normativa. Essa rappresenta lo strumento essenziale della programmazione e della realizzazione dell'attività educativa e didattica, della quale deve assicurare l'efficacia. La valutazione deve essere formativa in quanto deve rendere possibile la programmazione di un'azione educativa e didattica adeguata alle caratteristiche personali degli alunni, alle loro capacità ed esigenze di apprendimento, attraverso l'utilizzazione delle metodologie e delle tecnologie educative e didattiche più aggiornate. La scuola ha elaborato un proprio documento - “Il Protocollo Valutativo” - frutto del lavoro di ricercaazione condotto dal Gruppo di Miglioramento, condiviso dagli OO.CC. e, da quest’anno integrato nel rispetto delle peculiarità proprie dei tre ordini di scuola presenti nell’Istituto. Allegato n. 7 - Protocollo Valutativo 28 IL RAPPORTO CON LE FAMIGLIE La Costituzione assegna ai genitori e alla scuola il compito di istruire ed educare; risulta pertanto irrinunciabile, per la crescita e lo sviluppo degli alunni, una partnership educativa tra famiglia e scuola fondata sulla condivisione dei valori e su una fattiva collaborazione, nel rispetto reciproco delle competenze. Il dialogo tra scuola e famiglia, necessario per la crescita culturale e per la formazione dei giovani, è un momento imprescindibile del progetto educativo che la scuola si propone di attuare con modalità di informazione, comunicazione e collaborazione serena e costruttiva. E’ necessario far crescere e migliorare questo dialogo perché scuola e famiglia devono seguire un progetto comune, ricoprendo insieme un ruolo formativo in senso ampio. E’ compito della scuola conoscere e collaborare con la famiglia per favorire il successo formativo del bambino/adolescente, in quanto la scuola ha una grande responsabilità nella crescita e nella costituzione del’identità personale di ogni alunno. Naturalmente questo rapporto non è sempre privo di difficoltà: Difficoltà di comunicazione Carenza di fiducia da parte di entrambe le agenzie educative Diversità di cultura Rispetto reciproco dei ruoli Difficoltà nel comunicare eventuali problemi di apprendimento e / o comportamento. Difficoltà a riconoscere la continuità educativa e formativa tra i due ordini di scuola Il rapporto scuola/famiglia è un punto cardine importantissimo nella nostra scuola. La scuola è aperta alle famiglie con Incontri periodici scuola/famiglia Assemblee generali di classe o di sezione per a) presentazione della scuola b) organizzazione dei servizi c) compartecipazione alle finalità educative d) illustrazione dei progetti didattici e) reperimento di conoscenze e competenze da utilizzare nella scuola f) discussioni di problemi di gruppo classe / sezione Colloqui individuali per a) soluzioni di problematiche sorte all’interno della classe / sezione b) difficoltà e/o bisogni sia sofferti dall’alunno come tale, sia sofferti dalla famiglia e che si riflettono in campo scolastico. Per la scuola dell’infanzia il rapporto si realizza con assemblee ma soprattutto con il rapporto giornaliero che consente ai genitori di essere sempre informati su eventuali problemi che possono verificarsi. Le famiglie sono coinvolte in numerose occasioni di vita scolastica : Manifestazioni Visite guidate Spettacoli teatrali e cinematografici Laboratori e progetti loro dedicati Vita di classe Open day 29 Tutte queste iniziative hanno lo scopo di : garantire la massima informazione possibile agli utenti, favorire la circolazione delle informazioni all’interno della scuola, documentare l’attività didattica e non, svolta nel corso del tempo, rendere visibile all’esterno il “prodotto scolastico” dotarsi di strumenti per ottenere informazioni dall’esterno. L’aumento di casi di handicap e di difficoltà, l’emergere di fenomeni di ansia e di disagio infantile, l’aumento di casi di comportamenti di intolleranza alle regole, in diversi casi l’ incapacità di genitori a gestire il ruolo di educatori (atteggiamenti ostili nei confronti degli operatori scolastici e mancanza di comunicazione genitori/insegnanti ) ha reso per noi primario e urgente il potenziamento del rapporto con i genitori, soprattutto nell’aspetto educativo e formativo: le strategie e le finalità infatti vanno il più possibile condivise, perché punti di vista diversi disorientano il ragazzo e ne possono peggiorare la situazione. La scuola si impegna quotidianamente a responsabilizzare i genitori rispetto al loro ruolo educativo: non è possibile delegare alla sola scuola questo compito. Grazie alla presenza delle Associazioni di genitori, molto attive e collaborative nella nostra scuola: Il CGD Coordinamento Genitori Democratici–operante in prevalenza nella sede Toscanella, La Torre di Babele – presente ed operante in prevalenza nel quartiere Spinelli si assiste di recente progressivamente alla crescita di atteggiamenti più comprensivi e partecipativi delle famiglie verso la scuola e si sta implementando anche lo scambio tra le famiglie, perché l’eterogeneità che le caratterizza non sia un elemento di isolamento, ma la comune esperienza scolastica dei figli possa servire ad una maggiore integrazione del tessuto sociale del territorio. Splendida esperienza in tal senso il Progetto della Presidenza del Consiglio dei Ministri EDU.CARE, realizzato a scuola con 15 famiglie, nello scorso anno scolastico. Al fine di una maggiore condivisione di scopi e metodi, è stato elaborato un Regolamento scolastico che prevede, oltre a tutte le regole di base dell’istituzione scolastica, l’individuazione di comportamenti positivi volti a migliorare la dimensione collettiva, la partecipazione, l’utilizzo degli spazi, la crescita personale. Parte integrante del Regolamento è il “Patto Educativo di corresponsabilità Scuola - Famiglia”, che é l’insieme delle norme che le varie componenti della scuola, presenti nel Consiglio d’Istituto, concordano per il corretto svolgimento delle attività didattiche. Il Patto scuola-famiglia è un documento stipulato tra la scuola ed i genitori allo scopo di: • far conoscere e condividere alle famiglie le finalità della scuola • definire e sottoscrivere, in modo chiaro e trasparente, le reciproche responsabilità ed impegni • illustrare le norme che regolamentano la vita della scuola, sia sul piano organizzativo che didattico-educativo. Al pari del Regolamento, anche il Patto Educativo di Corresponsabilità Scuola-Famiglia viene consegnato e fatto sottoscrivere ai genitori. Riferimenti : Allegato n. 8 - Patto Educativo di Corresponsabilità Scuola-Famiglia Allegato n. 9 - Regolamento di Istituto Allegato n. 10 - Linee di Indirizzo MIUR “Partecipazione dei genitori e corresponsabilità educativa” 30 L’ALLEANZA TERRITORIALE Quando la realtà si fa più complessa, anche quella scolastica, si avverte l’esigenza di mettersi in relazione con chi, in un determinato momento e su determinati scopi e risultati, può fare un pezzo di strada con noi. Questa è stata la considerazione da cui la nostra scuola ha preso le mosse per iniziare un percorso di lavoro che, con gli anni, le ha permesso di crescere creando sinergie con il territorio, facendo cioè rete. Qui ci riferiamo al termine rete sia in senso proprio, cioè di rete formalizzata con accordi specifici, sia nel senso di rete di relazioni che ha permesso di creare valore aggiunto all’offerta formativa della scuola. I rapporti fra l’Istituzione Scolastica, gli Enti Locali territoriali, gli organismi associativi e le altre istituzioni scolastiche del territorio, sono improntati alla massima collaborazione allo scopo di: promuovere un impiego efficace ed integrato delle risorse umane che gli EE.LL. mettono a disposizione delle scuole ( personale per assistenza ai soggetti con handicap, operatori in servizio civile, mediatori culturali, ecc) promuovere un impiego integrato del personale ausiliario (collaboratori scolastici) per una gestione razionale ed efficace in via prioritaria dei servizi di assistenza agli alunni in situazione di handicap e in via subordinata dei servizi di refezione scolastica promuovere un uso integrato delle strutture scolastiche anche al di fuori degli orari di lezione per attività sportive e culturali di interesse generale promuovere, in ogni forma possibile, il raccordo e la collaborazione con le associazioni culturali, sportive e ludiche valorizzare le competenze professionali di quanti operano all’interno delle Associazioni valorizzare l’opera di volontariato dell’associazionismo promuovere l’utilizzo delle risorse umane a disposizione di ogni istituzione scolastica promuovere scambi e incontri fra le scolaresche realizzare progetti didattici comuni L’istituzione scolastica può stipulare accordi, intese e convenzioni con le Università e con i Centri di formazione professionale riconosciuti dalla Regione allo scopo di promuovere attività di ricerca didattica e iniziative congiunte di formazione e di tirocinio. Nello scorso anno scolastico (ottobre 2011) è stato stipulato un PATTO/PROGRAMMA TRA SCUOLE DEL PRIMO CICLO D’ISTRUZIONE, MUNICIPALITA’ 8, ASSESSORATO ISTRUZIONE COMUNE DI NAPOLI finalizzato alla realizzazione di un Piano di Miglioramento dei Servizi Scuola-MunicipalitàComune. L’obiettivo è soprattutto quello di creare un’efficace interlocuzione tra Scuola, Municipalità, Comune di Napoli, Provincia, Regione Campania allo scopo di contribuire, con proposte ed iniziative comuni, alla ottimizzazione di risorse umane, strutturali ed economiche Attraverso il Patto/Programma le parti si impegnano a promuovere incontri e tavoli di lavoro per sviluppare il confronto e la progettualità sui seguenti contenuti: AMBITO 1:I servizi di supporto alle persone Servizi Sociali e contrasto alla dispersione scolastica Servizio di Refezione scolastica Servizi di supporto alle famiglie AMBITO 2: I servizi di supporto ai luoghi Servizi di manutenzione ordinaria e straordinaria degli edifici Lavori di messa in sicurezza Manutenzione aree esterne 31 I firmatari del Patto costituiscono una “rete”, non autoreferenziale, non una somma di singoli, ma un valore aggiunto che sappia stabilire relazioni con nuove ed innovative modalità per costruire un cammino comune su un territorio che ha bisogno di un continuo confronto e di un dialogo allargato tra tutti coloro che vi lavorano. Il Patto è stato firmato il 10 settembre 2011, al termine di una intensa mattinata dedicata alla Scuola, tenutasi presso la Sala Consiliare dell’8^ Municipalità. CONTINUITA’ TRA SCUOLE Al fine di garantire la continuità tra i vari ordini di scuole, si realizzano incontri fra docenti per ‟scambi di informazioni su alunni ‟scambi e confronti sulle progettazioni allo scopo di creare un curricolo verticale ‟promozione di iniziative comuni Nel nostro Istituto si possono individuare tre momenti significativi per la continuità: • Incontro insegnanti uscenti di classe quinta della scuola primaria con gli insegnanti dell’ultimo anno della scuola dell’infanzia (raccolta dati per la formazione delle classi prime e scambio di informazioni sul livello di maturazione raggiunta dai bambini e sulla programmazione didattica). • Incontro insegnanti uscenti di classe quinta con gli insegnanti della scuola secondaria di primo grado . • Incontro del Dirigente Scolastico con i genitori degli alunni nuovi iscritti sia della scuola dell’infanzia che della scuola primaria . COLLABORAZIONI DI RETE PARTNERSHIP TERRITORIALI PARTNERSHIP EXTRATERRITORIALI Istituzioni scolastiche di primo e secondo grado Polizia di Stato – Commissariato di Scampia Unità Multidisciplinare ASL NA 1 Distretto 28 GPA – UTB 48 Centri di riabilitazione Servizi sociali di zona Associazione genitori “CGD di Napoli” Associazione genitori “La Torre di Babele-TdB Italia” Associazione “Realtà futura” Cooperativa Sociale “Occhi Aperti” Star Judo Club “Maddaloni” Piscina Comunale “Galante” Società polisportive territoriali Associazione Sportiva “Fortitudo” Associazione Sportiva “Napoli a Gonfie Vele” Coop. Sociale “Obiettivo uomo” Coop. Sociale “La Gioiosa” Parrocchia “S. Giovanni Battista” Centro culturale e di formaz. profession. “Hurtado” Associazione culturale “S. Raffaele Arcangelo” Centro Sociale “Villa Nestore” Università degli Studi di Napoli “Federico II” USR Campania Polo Qualità USR Campania FORMEZ Comune di Napoli VIII Municipalità e relativi servizi Fondazione con il Sud Rete “Crescere al Sud” CONI Napoli Associazione Nazionale “Amici del Presepio” - NA Museo di Capodimonte Società Coop. CASBA Consultorio familiare Istituto Toniolo Studi Superiori ASIA Autorità Portuale di Napoli Comune di Riva del Garda Biblioteca Civica Riva del Garda Istituto Comprensivo “Riva 2” – Riva del Garda Associazione École Cinema Atelier Multimediale ANDA – Associaz. Nazionale Disturbi Apprendimento 32 LA COSTRUZIONE DI COMPETENZE Profilo educativo, culturale e professionale dello studente alla fine del primo ciclo di istruzione (pecup) Il Profilo educativo, culturale e professionale che segue rappresenta ciò che un ragazzo di 14 anni dovrebbe sapere e fare per essere l’uomo e il cittadino che è giusto attendersi da lui al termine del Primo Ciclo di istruzione. Il traguardo può ritenersi raggiunto se le conoscenze disciplinari e interdisciplinari (il sapere) e le abilità operative (il fare) apprese ed esercitate nel sistema formale (la scuola), non formale (le altre istituzioni formative) e informale (la vita sociale nel suo complesso) sono diventate competenze personali di ciascuno. Al termine di questa esperienza formativa, i ragazzi saranno capaci di porsi in modo attivo di fronte alla crescente quantità di informazioni e di sollecitazioni esterne, non subendole ma decifrandole, riconoscendole e valutandole anche nei messaggi impliciti, negativi e positivi, che le accompagnano. 33 LE COMPETENZE DEGLI STUDENTI LA VALUTAZIONE INVALSI Le PROVE INVALSI sono prove oggettive standardizzate che hanno lo scopo principale di misurare i livelli di apprendimento raggiunti dagli studenti italiani relativamente ad alcuni aspetti di base di due ambiti fondamentali, la comprensione della lettura e la matematica, e di collocarli lungo una scala in grado di rappresentare tutti i risultati degli studenti, da quelli più bassi a quelli più alti. L’INVALSI, negli ultimi due anni, ha messo a punto un sistema di comunicazione grazie al quale ciascuna scuola riceve i risultati dei propri alunni, con i dati disaggregati a livello di singole classi e, all’interno di queste, con la distribuzione delle risposte domanda per domanda. Il nostro Istituto ha posto sempre una particolare attenzione alla lettura dei risultati pervenuti, effettuando un’attenta comparazione tra le proprie verifiche interne e quelle proposte dall’Invalsi e creando momenti di incontro di gruppo e collegiali in cui vengono condivisi i dati emersi. Essi rappresentano un momento costruttivo atto a stimolare la riflessione e sostenere i processi di valutazione e autovalutazione, al fine di individuare gli aspetti positivi da mantenere e gli elementi di criticità rispetto ai quali attivare interventi migliorativi attraverso strategie didattiche adeguate. Quest’anno la somministrazione delle Prove di Italiano e Matematica avverrà secondo il seguente calendario: PROVE DATA CLASSI COINVOLTE prova preliminare di lettura e 7 maggio 2013 II PRIMARIA prova di italiano prova di italiano 7 maggio 2013 V PRIMARIA prova di matematica 10 maggio 2013 II PRIMARIA prova di matematica e questionario studente 10 maggio 2013 V PRIMARIA prova di matematica, di italiano e questionario studente 14 maggio 2013 I Secondaria di primo grado prova dell'esame di stato 17 giugno 2013 III Secondaria di primo grado Le prove per la scuola primaria e per la prima classe della secondaria non sono test per la valutazione dei singoli alunni, dunque non concorrono alla valutazione dei giudizi quadrimestrali. Saranno, invece, determinanti per il buon esito dell’esame di licenza, per le classi terze della secondaria. 34 LE COMPETENZE DEL PERSONALE Il Piano di Formazione 2012/13 • MIGLIORARE LE COMPETENZE DEL PERSONALE (relazionali, tecnologiche, didattiche, organizzative, valutative, metodologiche) PER : • • MIGLIORARE LE COMPETENZE DEGLI ALUNNI MIGLIORARE IL PROCESSO DI APPRENDIMENTO/INSEGNAMENTO • DEFINIRE E REALIZZARE MODELLI E STRUMENTI ATTI A PERSEGUIRE IL MIGLIORAMENTO CONTINUO DELL’INTERO SISTEMA ORGANIZZATIVO. UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II IDENTITA’ IN GIOCO percorsi di crescita consapevole per la costituzione dell’istituto comprensivo METODI E STRUMENTI DELLA QUALITÀ: qualità di sistema e qualità d’aula LABORATORI DI RICERCA-AZIONE APPROCCIO CLIL per l’apprendimento integrato di lingua e contenuti POLO QUALITÀ USR CAMPANIA CLIL (Content and Language Integrated Learning) FORMAZIONE AREA VALUTAZIONE E DISABILITA’ LA DIDATTICA LABORATORIALE E GLI STRUMENTI DI VALUTAZIONE PER LA DISABILITÀ DSA FORMAZIONE MIUR SUI DSA PROGETTAZIONE E COSTRUZIONE DI PROVE DI VERIFICA per la valutazione delle competenze nella scuola primaria e secondaria di I e di II grado AUTOANALISI E AUTOVALUTAZIONE D’ISTITUTO SECONDO IL MODELLO CAF FORMAZIONE LINGUA ITALIANA FORMAZIONE SCIENZE MATEMATICHE FORMAZIONE DEL PERSONALE SULLE NUOVE TECNOLOGIE FORMAZIONE DEL PERSONALE SULLE STRATEGIE DI CONTRASTO ALLA DISPERSIONE SCOLASTICA NUOVE TECNOLOGIE DIDATTICHE FORMEZ – CAF FOR MIUR PON PQM PON PQM PON – PIANO FSE 2011 – AZIONE D1 PON – PIANO AZIONE/COESIONE – F3 LIM FORMAZIONE DOCENTI CLASSI 2.0 FORMAZIONE DEL PERSONALE DOC E ATA FORMAZIONE DOCENTI PRIMARIA SECONDARIA 1° GRADO ORGANIZZAZIONE PER MODULI DI DUE INCONTRI CIASCUNO PER MICROTAPPE DI APPRENDIMENTO SICUREZZA REGISTRO ELETTRONICO FORMAZIONE INTERNA SULLE TIC 35 E Cap. 5 – L’ AZIONE DIDATTICO-EDUCATIVA LA SCUOLA DELL’INFANZIA 1. CRITERI Il progetto educativo della scuola dell'infanzia ha come obiettivo primario il benessere psico-fisico dei bambini e di conseguenza l'intervento mira a: scoprire la propria identità conquistare l'autonomia accettare, collaborare e interagire con gli altri acquisire competenze Queste tappe faciliteranno la rilevazione del disagio prima e il raggiungimento del successo formativo dopo. La scuola dell'infanzia condivide i criteri della scuola primaria, e per migliorarne ulteriormente la qualità persegue i seguenti obiettivi: lavoro collegiale dei docenti attenzione al tema della continuità attenzione alla "diversità" utilizzazione razionale degli spazi rapporto costante scuola/famiglia disponibilità all'aggiornamento professionale Condivide con la scuola primaria anche i criteri per l'utilizzo delle risorse finanziarie per ciò che attiene le visite guidate, compatibilmente con la disponibilità delle famiglie. 2. MODALITA' Le attività di laboratorio favoriscono i rapporti interpersonali tra bambini, docenti e le altre figure adulte della scuola; infatti sono privilegiate le seguenti attività: attività di laboratorio in intersezione attività di piccolo gruppo attività di gruppo di età omogenea Sono attivati i seguenti laboratori all’interno di un unico progetto finalizzato allo sviluppo del “saper fare” in relazione ad abilità diverse: laboratorio scientifico laboratorio motorio laboratorio espressivo – verbale laboratorio musicale laboratorio manipolativo laboratorio di “lettura” laboratorio di inglese 36 Per consentire un’unitarietà di intervento per tutti i bambini delle diverse sezioni e tempi più distesi si prevedono la realizzazione di feste in occasione della ricorrenza del Natale, delle giornate di Open Day, del Carnevale e della fine dell’ anno scolastico. Tutte le manifestazioni prevedono la presenza dei genitori 2. TEMPO SCUOLA La scuola dell'infanzia funziona a tempo pieno per tutte le sezioni, dalle 8,00 alle 16,00, garantendo 40 ore di frequenza su cinque giorni. I docenti sono presenti a scuola per 5 ore; turno antimeridiano 8,00-13,00 turno pomeridiano 11,00-16,00. Tale organizzazione consente ai docenti la realizzazione di laboratori e di esperienze di intersezione in orario curriculare e/o , anche , in A.O.F. Per gli alunni 5enni si realizzano progetti in continuità con la scuola primaria. 4. PROGRAMMAZIONE Per garantire maggiori uniformità e condivisione nell’azione educativa, la programmazione è elaborata per fasce di età in riferimento agli obiettivi individuati nei seguenti Campi di esperienza: Il sé e l’altro Il corpo e il movimento Immagini suoni e colori I Discorsi e parole Conoscenza del mondo Gli insegnanti, tenendo conto delle Nuove Indicazioni per il curricolo della scuola dell’infanzia emanate dal Ministero della Pubblica Istruzione e attenendosi alla tematica del nostro Istituto “Insieme per il territorio” hanno elaborato tre diverse programmazioni parallele. Il cartone animato della famiglia dei Barbapapà è stato scelto come sfondo integratore del percorso didattico condotto quest’anno dalla Scuola dell’Infanzia. I numerosi personaggi componenti tale serie animata accompagneranno gli alunni alla scoperta di nuove conoscenze e li inviteranno ad esperienze coinvolgenti esplicitate nelle varie “Unità di apprendimento”, con obiettivi differenti per le tre fasce d’età. Criteri comuni: Programmazione individualizzata per gli alunni diversamente abili Partecipazione ai progetti Attività comuni all’intersezione ( tematiche/visite guidate/laboratori…) Verifica in itinere e finale degli apprendimenti in relazione alle diverse aree, attraverso l’individuazione di descrittori di abilità Compilazione di una scheda dettagliata di “osservazione” LA SCUOLA PRIMARIA 1 . CRITERI Le attività didattiche si sviluppano secondo i seguenti criteri: sviluppo di attività di ricerca, individuale e di gruppo, volte a migliorare il senso di responsabilità e l’organizzazione del pensiero; promozione delle attività laboratoriali, per l’acquisizione di competenze intese come sintesi di sapere e saper fare; acquisizione di competenze trasversali trasferibili e utilizzabili in ambiti diversi; riferimento alla pratica del gioco come invito ad un apprendimento piacevole e gratificante; 37 promozione degli aspetti emotivi ed affettivi nei processi di conoscenza; creazione ed uso di biblioteche scolastiche aggiornate; impiego di strumenti multimediali, risultati particolarmente motivanti e intesi come mezzi per valorizzare l’intelligenza intuitiva, empirica e immaginativa dei bambini; educazione interculturale, intesa come prospettiva culturale e pedagogica nella quale realizzare l’intervento educativo nel suo complesso. 2. MODALITA’ Le attività didattiche sono organizzate e svolte con modalità diverse allo scopo di rendere più efficace l’intervento formativo: - lezione collettiva con il gruppo classe per economizzare scambio di informazioni per tutti e per utilizzare sussidi fruibili dal grande gruppo; - attività di piccolo gruppo (laboratori) in alternativa all’insegnamento collettivo, essenziale per la sua funzione formativa ( sia sul piano dell’apprendimento che sul piano relazionale); - interventi individualizzati come percorso diversificato di recupero dello svantaggio di partenza, per il raggiungimento degli standard minimi e per il potenziamento di quegli alunni che mostrano particolari attitudini e abilità . La tematica trasversale “Insieme per il territorio”, individuata nel corrente anno 2012/13 per tutto l’Istituto, costituirà il contenitore delle esperienze all’interno del quale gli spazi didattici, i tempi della giornata scolastica, le attività all’interno delle singole discipline, i mediatori di gioco sono organizzati per la maturazione dell’identità, la conquista dell’autonomia e lo sviluppo delle competenze degli alunni, per favorire e stimolare la loro capacità di fare, di produrre, di inventare. 3. TEMPO SCUOLA La scuola primaria del circolo offre un tempo scuola strutturato su 5 giorni, dal lunedì al venerdì, in tre tipologie: Tempo Pieno, Tempo Normale a 31 ore, Tempo Normale a 28 ore. Il Tempo Pieno è costituito da 40 ore settimanali, distribuite in 5 giorni con 8 ore giornaliere di lezione dalle 8,00 alle 16,00. Il team docente è composto da 2 insegnanti di base, più l’insegnante di religione. Tale organizzazione è presente nella scuola dagli anni ’70: essa consente agli alunni tempi più distesi sia a livello operativo che per la socializzazione; le attività di rinforzo vengono svolte quasi esclusivamente nel tempo scuola e di conseguenza l’assegnazione di compiti a casa è prevista prioritariamente il venerdì e, solo qualora l’insegnante lo reputi necessario, anche nel corso della settimana. La scuola ha una grande tradizione per la sua organizzazione a tempo pieno ed accoglie alunni di una platea molto vasta, proveniente anche da comuni limitrofi di tutta l’area Nord della città: è quello che viene definito “tempo pieno storico”. Non si tratta soltanto di garantire agli alunni 40 ore settimanali di scuola, con attività aggiuntive, supplementari o di carattere assistenziale, quanto piuttosto di attuare un modello didattico-pedagogico-organizzativo, con un potenziale ad impianto fortemente unitario e laboratoriale, sia rispetto al progetto educativo che all’alternanza tra didattica antimeridiana e pomeridiana. Con uno spartiacque fondamentale rappresentato dallo spazio mensa, che nel tempo pieno è “servizio essenziale”. Il Tempo Normale (classi 4^, 5^) con funzionamento a 31 ore settimanali, distribuite in 5 giorni, è strutturato con due giornate lunghe (con orario 8,00/16,00) e tre con orario solo antimeridiano (8,00/13,00). Il Tempo Normale (classi 1^, 2^, 3^) con funzionamento a 28 ore settimanali, distribuite su cinque giorni, svolge 4 giorni con turno antimeridiano 8,00/13,00 ed uno lungo con orario 8,00/16,00. L’insegnamento della lingua inglese (1 h nelle classi 1^; 2 h nelle classi 2^; 3 h nelle classi 3^, 4^, 5^) nella maggioranza dei casi viene garantito da un insegnante specializzato del team di classe; in sua mancanza l'insegnamento della L2 è garantito da docenti di altri team, prevedendo la modularizzazione tra alcune discipline. L’insegnamento della religione cattolica viene assicurato per 2 h/settim. da docenti specialiste. Sono previste attività alternative per coloro che ne fanno richiesta. 38 Le discipline vengono distribuite all’interno dei diversi tempi/scuola nel rispetto delle seguenti soglie minime (l’oscillazione di ore per alcune discipline: italiano, matematica, storia è determinato dall’assegnazione delle ore di mensa): TEMPO SCUOLA E CURRICOLO NELLA SCUOLA PRIMARIA Il Tempo Normale (classe 1^): classi con funzionamento a 28 ore settimanali, distribuite su 5gg: 4 giorni con turno antimeridiano 8,00/13,00 ed uno con orario 8,00/16,00. Italiano Matematica Scienze Religione Storia Tecnologia 7/8 h 6/7 h 2 h 2 h 2/3 h 1 h Musica Arte e Immagine Educazione fisica Lingua inglese Geografia 1 h 1 2 1 h h h 2 h Il Tempo Normale (classe 2^): classi con funzionamento a 28 ore settimanali, distribuite su 5gg: 4 giorni con turno antimeridiano 8,00/13,00 ed uno con orario 8,00/16,00. Italiano 6/7 h Musica 1 h Matematica 6/7 h Arte e Immagine 1 h Scienze 2 h Educazione fisica 2 h Religione 2 h Lingua inglese 2 h Storia 2/3 h Geografia 2 h Tecnologia 1 h Il Tempo Normale (classi 3^): classi con funzionamento a 28 ore settimanali, distribuite su 5gg: 4 giorni con turno antimeridiano 8,00/13,00 ed uno con orario 8,00/16,00. Italiano 6/7 h Musica 1 h Matematica 6/7 h Arte e Immagine 1 h Scienze 2 h Educazione fisica 1 h Religione Storia Tecnologia 2 h 2/3 h 1 h Lingua inglese Geografia 3 h 2 h Il Tempo Normale (classi 4^, 5^): classi con funzionamento a 31 ore settimanali, distribuite su 5gg, strutturato con due giornate lunghe (con orario 8,00/16,00) e due con orario solo antimeridiano (8,00/13,00). Italiano 6/7 h Musica 1 h Matematica 6/7 h Arte e Immagine 1 h Scienze Religione Storia Tecnologia 3 h 2 h 2/3 h 1 h Educazione fisica Lingua inglese Geografia 2 h 3 h 2 h Il Tempo Pieno: classi con funzionamento a 40 ore settimanali, distribuite su 5gg con 8 ore giornaliere di lezione dalle 8,00 alle 16,00 Italiano Matematica Scienze Religione Storia Tecnologia 7/ 8 /9h 6/7/8 h 3 h 2 h 3/4 h 2 h Musica Arte e Immagine Educazione fisica Lingua inglese Geografia 39 2 h 2 h 2 h 1/2/ 3 h 3 h PROGRAMMAZIONE Continua il lavoro che la scuola ha già intrapreso da qualche anno per la costruzione di un curricolo verticale che viene formalizzato attraverso i Piani Annuali di Lavoro, organizzati per discipline, elaborati dai docenti del Team. Essi si ispirano, in armonia con le Nuove Indicazioni Nazionali per il Curricolo, ad una visione unitaria del sapere, finalizzata alla “promozione del pieno sviluppo della persona”. L’alunno, la cui personalità è vista come integrazione di più dimensioni (emotiva, affettiva, cognitiva, etica, corporea), deve essere guidato a dare un senso alla propria esperienza, a promuovere la pratica consapevole della Cittadinanza Attiva e ad acquisire gli alfabeti di base della cultura. In quest’ottica, le discipline, pur nella loro specificità, sono utilizzate in modo da esaltare gli elementi di trasversalità, così che possano costituire “strumenti” per guidare gli alunni alla conquista di competenze trasversali nello stesso momento in cui acquisiscono quelle specifiche. I TEAM dei Docenti, nel rispetto della libertà d’insegnamento, promuoveranno apprendimenti significativi e si impegneranno a garantire il successo formativo degli alunni, creando uno stimolante ambiente di apprendimento. Il lavoro di Programmazione è strettamente collegato a quello della valutazione attraverso un costante feedback che avviene sia a livello personale (alunno-docente) sia a livello collegiale mediante il confronto sui risultati di prove oggettive che vengono appositamente costruite dal Gruppo di miglioramento per favorire un percorso unitario dell’intera scuola. Ciascuna interclasse elabora un’unica programmazione annuale, per consentire in modo più proficuo un reale confronto in corso d’opera sui risultati raggiunti e prospettare modifiche in itinere. Inoltre, vista la diffusa presenza di alunni con notevoli carenze strumentali e difficoltà di apprendimento, sia nel tempo pieno che nel tempo normale, si ritiene necessario individuare obiettivi minimi di uscita per ciascuna interclasse. Ciò assume particolare rilevanza nelle classi quinte, in vista di un più concreto rapporto di continuità con l’ordine di scuola successivo, per contenere il fenomeno della dispersione, che esplode nella scuola media, causato principalmente dall’ insuccesso scolastico. La programmazione è costituita dalle seguenti sezioni: 1. Competenze a livello disciplinare/comportamentale 2. Abilità minime 3. Piano di recupero strumentale 4. Programmazione individualizzata per gli alunni diversamente abili per competenze ( a livello strumentale/operativo/ comportamentale) 5. Partecipazione ai progetti 6. Eventuali attività comuni all’interclasse ( tematiche/visite guidate/laboratori…) 7. Verifica in itinere e finale degli apprendimenti a livello disciplinare/comportamentale attraverso l’individuazione di descrittori di abilità. 8. Verifica mensile delle assenze. Nell’ambito della programmazione settimanale di team, in riferimento alla programmazione di interclasse annuale, si prevede l’individuazione di obiettivi specifici ed attività per la singola classe, in aderenza alla specificità del gruppo-classe. Le due ore settimanali destinate alla programmazione si svolgono a cadenza settimanale (dalle ore 16,00 alle 18,00) nella giornata del martedì nel I Quadrimestre e nella giornata del mercoledì nel II Quadrimestre. Gli incontri sono organizzati alternativamente come programmazione di team, di plesso e di interclasse, secondo apposito calendario, per favorire il confronto didattico e organizzativo delle varie attività. 40 LA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO Quadro orario settimanale SSIG DISCIPLINA ORE DISCIPLINA ORE ITALIANO 6 FRANCESE 2 STORIA 2 ARTE E IMMAGINE 2 GEOGRAFIA 1 MUSICA 2 APPROFONDIMENTO 1 TECNOLOGIA 2 MATEMATICA 4 EDUCAZIONE FISICA 2 SCIENZE 2 RELIGIONE 1 INGLESE 3 ALL. 11 – CONSIGLI DI CLASSE 41 Programmazione della Scuola Secondaria di Primo Grado Gli obiettivi generali del processo formativo, orientano le scelte educative e didattiche dei docenti nella progettazione dei percorsi formativi. La scuola secondaria di primo grado, attraverso le discipline di studio, è finalizzata alla crescita delle capacità autonome di studio e al rafforzamento delle attitudini all'interazione sociale; organizza ed accresce, anche attraverso l'alfabetizzazione e l'approfondimento nelle tecnologie informatiche, le conoscenze e le abilità, anche in relazione alla tradizione culturale e alla evoluzione sociale, culturale e scientifica della realtà contemporanea; è caratterizzata dalla diversificazione didattica e metodologica in relazione allo sviluppo della personalità dell'allievo; cura la dimensione sistematica delle discipline; sviluppa progressivamente le competenze e le capacità di scelta corrispondenti alle attitudini e vocazioni degli allievi; fornisce strumenti adeguati alla prosecuzione delle attività di istruzione e di formazione; introduce lo studio di una seconda lingua dell'Unione europea; aiuta ad orientarsi per la successiva scelta di istruzione Metodologia I docenti si propongono di utilizzare il metodo problematico, della ricerca operativa reale, il metodo laboratoriale, nonché il metodo espositivo della lezione frontale. Nel laboratorio gli allievi diventano maggiormente protagonisti del processo di apprendimento e sono guidati a lavorare in gruppo in modo consapevole e costruttivo. Inoltre il laboratorio consente di instaurare un rapporto docenti-alunni più diretto e proficuo perché l’alunno, motivato da un’attività più vicina ai suoi interessi, riesce ad esprimere al meglio le sue potenzialità. Per le attività laboratoriali si utilizzeranno: • mappe concettuali • tecnica del brainstorming e modalità di comunicazione circolare e non lineare • attività di studio guidato all’interno di piccoli gruppi • valorizzazione degli interventi e gratificazione per ogni tipo di contributo • lavori di gruppo • test e prove differenziate Si parte dal vissuto e dall’esperienza personale di ciascun alunno per permettergli di prendere coscienza del proprio sé e di mettersi in relazione con gli altri. Attraverso la metodologia della ricerca si cerca di attuare quel “progetto-persona” che consentirà una graduale conquista dell’autonomia e garantirà un apprendimento attivo per tutta la vita. I laboratori, i lavori di gruppo, le visite guidate, i viaggi d’istruzione, finalizzati all’educazione al vivere insieme, permetteranno il raggiungimento delle competenze di base che la società complessa di oggi richiede. 42 LA SCUOLA IN OSPEDALE La scuola in ospedale del 28° c.d. di Napoli, nasce negli anni ’70 per la sensibilità dei Professori universitari del 2°POLICLINICO di NAPOLI Prof. GIORDANO per la neuropsichiatria infantile e Prof. RUBINO per la PEDIATRIA, chiesero supporto e sostegno per un intervento educativo alle scuole circostanti . Il 28° c.d. di NAPOLI si propose con impegno e professionalità, rispondendo a due diritti imprescindibili dell'infanzia ossia prima quello del gioco, poi quello dello studio. Sicché il primo organico reclutato fu di scuola materna con due docenti di base e due docenti di sostegno con turno a tempo pieno. La scuola ebbe ed ha tuttora un'ubicazione situata sia al terzo piano, dove accoglie bambini e adolescenti, ricoverati o in regime di day hospital di tutta la pediatria, che al quarto piano nel reparto di neuro-psichiatria infantile. Nel corso degli anni, ci sono stati Protocolli di intesa e Circolari Ministeriali, inerenti la scuola in ospedale, tanto che hanno riconosciuto legalmente la necessità di garantire ai minori ricoverati e in day hospital, il diritto all'istruzione per contribuire al mantenimento ed al recupero dell'equilibrio psico-fisico del bambinoadolescente. Nel 1996 si è istituita la scuola primaria e, nel 1997 la scuola media, sicché l'organico del 28° circolo di Napoli è aumentato non solo nel numero, ma di professionalità e collaborazione per un'organizzazione modulare, flessibile, intercambiabile, e secondo il principio della continuità con la Scuola media Russo1 di Pianura(Na) che opera insieme presso il 2°Policlinico. L'organico ospedaliero è formato da 7 docenti (infanzia e primaria) + 2 di religione (infanzia e primaria). Frequentano la Scuola bambini ricoverati per lunghe degenze, brevi degenze e day hospital, di provenienza cittadina, regionale, nazionale o anche straniera. La didattica degli interventi attiene ad una sua specifica caratterizzazione basata su : 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. personalizzazione e diversificazione degli interventi educativi selezione dei contenuti e della metodologia d’intervento predisposizione e cura della documentazione didattica coinvolgimento attivo della famiglia e degli altri operatori coinvolti nella presa in carico del minore gestione delle relazioni tra le diverse figure che si trovano ad operare con l’alunno in situazione di malattia utilizzo delle tecnologie più avanzate a supporto della didattica padronanza della didattica di innovazione ( personalizzata, breve, modulare, laboratoriale ed esperienziale) gestione dello stress e di situazioni emotive particolarmente forti. La scuola in ospedale garantisce ai bambini e ai ragazzi ricoverati il diritto all’istruzione come diritto a conoscere e ad apprendere in ospedale, nonostante la malattia. In molti casi essa permette ai ragazzi e alle loro famiglie di continuare a sperare, a credere e a investire sul futuro. Tale particolare offerta formativa opera nel campo della prevenzione e del contrasto della dispersione scolastica. Essa vuole promuovere il benessere e la crescita della persona, pur in situazioni di difficoltà. La scuola in ospedale sperimenta e mette in pratica continuamente il “modello integrato di interventi” che ogni vera comunità educante realizza specie quando si rivolge alle fasce di utenza più deboli. La scuola è organizzata a tempo pieno. Al termine della degenza, viene rilasciato un attestato di frequenza per l’istituzione scolastica di provenienza del minore. Le insegnanti di sostegno elaborano una scheda di osservazione e relazioni mirate alla conoscenza dell’alunno degente per gli operatori del reparto. Ogni anno si realizzano progetti in orario aggiuntivo per l’arricchimento dell’O.F. ed iniziative in collaborazione con volontari ed operatori sanitari. 43 LE ATTIVITA’ DI PROGETTO I progetti per l’anno scolastico 2012/2013 propongono nuove e/o già consolidate opportunità formative, oltre che per il superamento del disagio, anche per l’arricchimento e il miglioramento di fasce sempre più ampie di alunni e pongono una particolare attenzione al disagio presente negli alunni della Scuola secondaria di primo grado. I progetti, molti dei quali in continuità con gli scorsi anni e già sperimentati in quanto a successo e qualità, vedono in primo piano la consistente programmazione PON, le attività motorie con il CONI e con le Associazioni sportive territoriali, il progetto con l’Ente Porto di Napoli, le iniziative con l’Associazione di lettura “A Voce Alta”, ed alcuni progetti che prevedono contributi o finanziamenti da parte del Comune di Napoli. Eventuali altre proposte di progettazione dovessero pervenire alla scuola dopo l’approvazione del presente Piano, purché ritenute didatticamente valide e finanziariamente sostenibili, saranno portate all’attenzione degli OO.CC. o saranno oggetto di consultazione tra i docenti ed inserite successivamente nel POF, di cui diventeranno parte integrante. L’ALLEANZA EDUCATIVA TRA SCUOLA ED EXTRASCUOLA I progetti di seguito riportati sono frutto di un’intensa azione di coordinamento e di collaborazione tra la nostra scuola ed altre agenzie educative (territoriali e non), grazie al supporto delle quali è possibile sviluppare azioni formative gratuite a beneficio delle diverse fasce di età degli alunni SCUOLA INFANZIA • Associazione sportiva “Napoli a Gonfie Vele” – attività ludico-motorie e di psicomotricità per la scuola dell’infanzia (alunni cinquenni) SCUOLA PRIMARIA • • • • • • • • • • Progetto “Il Porto di Napoli incontra le scuole” – IV edizione” Progetto “Viaggi a Voce Alta” - Comune di Riva del Garda CONI – Progetto Giocosport – classi 5^ Minibasket e ginnastica artistica Progetto “Centro Sportivo Sociale Star Judo Club” di Giovanni Maddaloni Associazione sportiva Fortitudo “ Progetto Easy Basket Junior Club”: classi II e III Tempo Pieno Toscanella Progetto “ScuolAmbiente” – Comune di Napoli e ASIA Progetto “Amici del Presepio” – Sezione di Napoli Progetto “ANSISA” – Comune di Napoli Progetto “Patto Formativo Intergenerazionale” – GPA cittadino - Comune di Napoli Progetto “Mi perdo ma non mi disperdo” – Comune di Napoli SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO • • • • • • • • Progetto Territ. “Io Valgo” (Fratelli Lasalliani) per recupero successo form. alunni a rischio Progetto Territoriale “L’isola del tesoro” con Associazione “Realtà Futura-Arciragazzi” per recupero successo formativo alunni a rischio S.S.I.G. Progetto “Scuola e Volontariato”, in collaborazione con il CSV e l’Associazione Asfodelo – iniziative di educazione al volontariato attraverso l’educazione all’ambiente. Progetto Nuoto Piscina Comunale Galante (Scampia) CONI - Giochi della Gioventù: SSPG – Sviluppo delle competenze motorie di base Progetti con ASL NA 1 – prevenzione e formazione per educazione sessuale Concorso a premi di poesia “Gino Avolio” Concorso “Il Napoli in Tribuna” 44 PROGETTI COMUNI PRIMARIA/SECONDARIA • • • • • • Progetto Orto didattico “Maestra Terra”: Riqualificazione di spazi pubblici come contributo al miglioramento della qualità della vita di tutti (finanziamento Comune di Napoli) Progetto biennale “Wel-fare rete a Scampia”– Iniziative di progettazione partecipata rivolte a minori e famiglie (contributo Fondazione per il Sud) Progetto “ABC – A Ben Cominciare - Agenzia Territoriale per la prevenzione e la lotta al disagio socio – educativo e relazionale dell’infanzia e dell’adolescenza napoletana” (finanziamento Comune di Napoli). Progetto CINEMA DOC “Racconti di periferia”progetto sperimentale di prevenzione e contrasto della dispersione e dell'abbandono scolastico (finanziamento Comune di Napoli) Progetto “Sono un ragazzo fortunato” - prevenzione e contrasto della dispersione e dell'abbandono scolastico (finanziamento Comune di Napoli) Progetti di Educazione alla salute: progetti igiene dentale, alimentazione, obesità, ambiente SCUOLA IN OSPEDALE • • Progetto “Un cuore per amico” – Dipartimento di cardiochirurgia Progetto ANEF Italia – Calendario disabilità – Dipartimento clinico di pediatria PROGETTI PON • • • • • • • Progetto PON FSE 2012 azione F3 - “Realizzazione di prototipi di azioni educative in aree di grave esclusione sociale e culturale, anche attraverso la valorizzazione delle reti esistenti” Progetto PON FSE 2011 – Azioni C1 (formazione alunni lingua italiana) e D1 (formazione docenti NT) Progetti PON FSE PQM - Obiettivo: A Sviluppare la capacità diagnostica e i dispositivi per la qualità del sistema scolastico – Prosecuzione percorso italiano ( III E) Progetti PON FSE PQM - Obiettivo: A Sviluppare la capacità diagnostica e i dispositivi per la qualità del sistema scolastico – Prosecuzione percorso matematica (III B) Progetti PON FESR – Obiettivo Specifico E.1 “Realizzazione di ambienti dedicati per facilitare e promuovere la formazione permanente dei docenti attraverso l’arricchimento delle dotazioni tecnologiche e scientifiche e per la ricerca didattica degli istituti”. Progetti PON FESR – Obiettivo A1 “Dotazioni tecnologiche e reti delle istituzioni scolastiche” Progetti PON FESR - ASSE II Obiettivo C (Accordo MIUR-MATTM) - “AMBIENTI PER L’APPRENDIMENTO-QUALITA’ DEGLI AMBIENTI SCOLASTICI” PROGETTI PER I GENITORI • Progetto PON azione F3 • Sportello genitori • Cineforum per le famiglie • Progetti Educazione ala Salute con ASL NA 1 • Laboratorio artistico • Attività sportive • Concorso “Il Napoli in Tribuna” Per il progetto “Viaggi e Visite Guidate” si rimanda a: Scuola infanzia e primaria: Allegato n. 12 - Scuola secondaria: Allegato n. 13 45 Uno spazio particolare nel POF è occupato dal Progetto PON F3, in attuazione del “Piano d’Azione Coesione per il miglioramento dei servizi pubblici collettivi al Sud” . Obiettivo specifico del PON Azione posta a bando F) Promuovere il successo scolastico, le pari opportunità e l’inclusione sociale F3 – Sviluppo di reti contro la dispersione scolastica e creazione di prototipi innovativi Gli interventi dell’Azione 3 del Piano Azione Coesione sono finanziati con le risorse del Fondo Sociale Europeo (FSE) nell’ambito dei Programmi Operativi (POR) delle Regioni in Obiettivo Convergenza. L’azione è specificamente rivolta a contrastare i fenomeni di fallimento formativo precoce in aree di esclusione sociale e culturale. Con questo progetto sarà possibile realizzare interventi rispondenti ai fabbisogni del territorio ed azioni finalizzate al miglioramento delle competenze dei giovani, al contrasto alla dispersione scolastica e al sostegno alla transizione dalla scuola al lavoro, garantendo maggiore incisività all’azione della politica aggiuntiva sostenuta con i Fondi Strutturali, sperimentando interventi di carattere più innovativo e azioni anticipatorie e coerenti con “Europa 2020”. Si tratta di un insieme di interventi differenziati e complementari rivolti a studenti, alle loro famiglie, al personale docente, finalizzati, nel complesso, a rendere la scuola più capace di curare la relazione educativa insieme all’apprendimento e di innovare le metodologie e l’azione didattica, fornendole gli strumenti per divenire un luogo aperto e aggregante, dove i saperi possono costruirsi in spazi collaborativi, flessibili e dinamici, anche attraverso percorsi pensati per assicurare, consolidare e valorizzare l’apprendimento in tutti i contesti, formali, informali e non formali. La scuola, dunque, potrà svolgere la funzione di raccordo fra i vari attori del territorio, divenendo un passaggio nodale per rafforzare gli interventi diretti a prevenire il fallimento formativo e l’esclusione sociale precoce che ne è la principale conseguenza e a recuperare i giovani che abbandonano precocemente gli studi o vivono un difficile percorso scolastico. Il traguardo prioritario del progetto riguarda la diminuzione della dispersione scolastica e la promozione del successo formativo, documentabili attraverso portfolii anche costruiti in modo multimediale e bilanci di competenze costruite durante i percorsi puntualmente indicati. Si tratta perciò di un approccio fortemente improntato a metodologie partecipative e ad azioni pensate per coinvolgere in prima persona ciascun bambino/ragazzo e costruite insieme agli alunni interessati. Il progetto è dunque centrato su azioni misurabili in termini di effettivi percorsi di recupero e prevenzione centrati sulle singole persone destinatarie delle azioni stesse. L’idea di creare e mettere a sistema prototipi territoriali di azioni educative a supporto dei minori, pone in una relazione costante e coerente gli ambiti di riferimento delle politiche scolastiche con quelle sociali, per costruire una progettazione integrata territoriale, da tempo auspicata e discussa, ma difficile da realizzare. Il progetto, di durata biennale, coinvolgerà in rete 4 II.SS. : I.C. Virgilio 4 (soggetto capofila della rete), I.C. 28° Giovanni XXIII-Aliotta, I.C. 58° Kennedy-Virgilio, Liceo Elsa Morante. Ad esse si affiancheranno altri Enti, Associazioni, Cooperative sociali, Società sportive, che supporteranno le scuole della rete, integrando azioni e competenze nell’ambizioso obiettivo di creare modelli replicabili ed esportabili. 46 Cap. 6 – GESTIRE LA QUALITA’ DELL’ORGANIZZAZIONE I MODELLI PER LA GESTIONE DELLA QUALITA’ Per gestire un’organizzazione e per renderla sempre più adeguata ai propri fini, è utile fare ricorso a“modelli”. I modelli di gestione sono molteplici e si caratterizzano in relazione al loro fine. Nelle amministrazioni pubbliche, ad esempio, si incontrano modelli per la gestione economico finanziaria, per la gestione dei progetti e dei processi, per la valutazione dei progetti, per la valutazione dei dirigenti, per la gestione dei processi formativi, per la valutazione dell’apprendimento, ecc. Anche nel campo della gestione per la qualità è utile avere dei modelli, cioè degli schemi rappresentativi delle dinamiche organizzative. Le due tipologie di modelli più importanti oggi sono: 1. Modelli “normativi” (tipica la Norma ISO 9001) 2. Modelli finalizzati al miglioramento continuo (tipici i Modelli TQM – Total Quality Management - o di Eccellenza). La nostra scuola li segue entrambi. Modello Normativo: Dal 2010/11, grazie al supporto del Polo Qualità dell’USR Campania, la scuola è certificata per la qualità, secondo la Norma Europea UNI-EN ISO 9004:2009 e aggiorna di anno in anno il Manuale per la qualità e le relative procedure. Cos’è la Norma UNI-EN ISO 9004:2009 Norma numero : UNI-EN ISO 9004:2009 Titolo : Gestire un’organizzazione per il successo durevole – L’approccio della gestione per la qualità Sommario : La norma europea EN ISO 9004 (edizione novembre 2009) fornisce alle organizzazioni una guida per aiutare a raggiungere il successo durevole attraverso l’approccio della gestione per la qualità. Essa è applicabile a qualsiasi organizzazione, indipendentemente da dimensione, tipo ed attività e non è intesa per la certificazione, né per fini regolamentari o contrattuali. Il successo durevole di un’organizzazione è conseguito mediante la sua capacità di soddisfare le esigenze e le aspettative dei suoi clienti e di altre parti interessate, nel lungo periodo ed in modo bilanciato. La norma promuove l’autovalutazione come uno strumento importante per il riesame del livello di maturità dell’organizzazione, comprendente la sua leadership, la sua strategia, il suo sistema di gestione, le sue risorse ed i suoi processi, per identificare aree di forza e di debolezza ed opportunità di miglioramenti e/o innovazioni. La norma si rivolge alle esigenze ed aspettative di tutte le pertinenti parti interessate e fornisce una guida per il miglioramento sistematico e continuo delle prestazioni complessive dell’organizzazione. Modello TQM (Total Quality Management) - Dal 2011/12, la scuola sta seguendo anche il progetto FORMIUR (modello TQM) “Miglioramento delle performance delle Istituzioni scolastiche”, realizzato nell'ambito del PON 2007-2013 "Competenze per lo sviluppo" (FSE Asse II Capacità istituzionale - Obiettivo H) dal Dipartimento della Funzione Pubblica, su incarico del MIUR, in collaborazione con FormezPA. A seguito di opportuna rilevazione, la nostra scuola è stata inserita nel gruppo delle ”scuole pilota”, riservato alle II.SS. che: hanno già effettuato esperienze di autovalutazione/autoanalisi rilevano periodicamente la customer satisfaction e il benessere organizzativo hanno realizzato azioni di miglioramento organizzativo negli ultimi tre anni dispongono di infrastrutture tecnologiche avanzate 47 Attività Realizzazione, con il supporto a distanza del Centro Risorse CAF, di un processo di autovalutazione e di pianificazione del miglioramento. Il modello utilizzato per questo progetto è il CAF. Il CAF (Common Assessment Framework) si presenta come uno strumento di facile utilizzo che assiste le organizzazioni del settore pubblico in Europa nell’uso di tecniche di gestione della qualità finalizzate al miglioramento delle performance. Il CAF è stato progettato per essere usato in qualsiasi settore della pubblica amministrazione, a tutti i livelli: nazionale, regionale e locale. Può essere usato, a seconda delle circostanze, sia come parte di un programma sistematico di riforme, sia come base per indirizzare le azioni di miglioramento in singole organizzazioni pubbliche. Il CAF ha quattro scopi principali: 1. Introdurre le amministrazioni pubbliche ai principi di TQM e guidarle progressivamente, attraverso l’uso e la comprensione del processo di autovalutazione, dalla sequenza corrente Plan-Do al ciclo “Plan – Do – Check – Act ” pienamente integrato. 2. Facilitare l’autovalutazione di una organizzazione pubblica al fine di ottenere una diagnosi e intraprendere azioni di miglioramento. 3. Agire come ponte tra i vari modelli in uso per la gestione della qualità. 4. Facilitare il benchlearning fra le organizzazioni del settore pubblico. I vantaggi della partecipazione Per le scuole: realizzare il processo di autovalutazione in autonomia con un forte collegamento alla valutazione esterna e un ritorno in termini di visibilità attraverso la partecipazione al premi Per il personale delle scuole: acquisire competenze ed esperienza sulle modalità di conduzione del processo di autovalutazione utilizzabili in futuro nell'ambito delle iniziative del Centro risorse CAFrealizzate sul territorio Per il progetto: supportare un elevato numero di scuole a fronte dell'impiego di metodologie avanzata che riducono i costi di gestione delle attività Mentre la qualità normata può essere delegata a tecnici con adeguate competenze, il TQM richiede l’impegno diretto del vertice. Ed è il vertice che deve identificare i giusti equilibri per l’organizzazione (quando si parla di vertice ci si riferisce non a un apice isolato, ma possibilmente a un team di vertice). ALL. 14 – MANUALE PER LA QUALITA’ 48 OBIETTIVO “MIGLIORAMENTO” La scuola da cinque anni elabora un Piano di Miglioramento, annualmente aggiornato, che realizza con il supporto formativo del “Polo Qualità” dell’USR Campania, con l’obiettivo di migliorare l’offerta formativa, intervenendo non solo sui processi pedagogici, ma anche migliorando l’efficacia e l’efficienza dell’organizzazione del sistema scolastico. Le finalità principali sono: promuovere la cultura dell’autovalutazione e della qualità attraverso la diffusione di metodi e tecniche innovative; attivare pratiche di autovalutazione per individuare i propri punti di forza e di debolezza; tracciare le linee portanti del miglioramento. avviare processi di cambiamento. Tutto ciò si realizza attraverso una serie di iniziative altamente innovative di supporto, di promozione e di potenziamento volte alla qualificazione del sistema di istruzione e formazione, con il coinvolgimento delle istituzioni, della dirigenza e del personale in progetti di ricerca-azione finalizzati a perseguire la logica del miglioramento continuo. • • • • • Da alcuni anni la scuola partecipa anche alle iniziative del Ministero della Funzione Pubblica per l’implementazione dei percorsi della Qualità e dei Piani di Miglioramento: a.s. 2009/10 – Concorso della P.A. Premiamo i Risultati (il 28° Circolo è stato premiato con una “menzione” nel corso del Forum della P.A. Roma – maggio 2010) a.s. 2010/11 – Concorso III Edizione Premio Qualità della P.A. (attivazione del Modello CAF – in fase di realizzazione). a.s.2010/2011 – E’ stato compilato il “Manuale della Qualità”, con allegate alcune procedure: la scuola ha ottenuto la “Certificazione di qualità” (secondo la norma UNI-EN ISO 9004:2009) dal Polo Qualità dell’USR Campania a.s. 2011/12 – Il lavoro già in atto è stato implementato attraverso la partecipazione al progetto CAF FOR MIUR, grazie al quale si è avviato il processo di Autovalutazione d’Istituto secondo il modello europeo CAF (presentazione a luglio del RAV-Rapporto di Autovalutazione)) a. s. 2012/2013- La Scuola prosegue il proprio percorso nell’ottica del miglioramento continuo secondo il ciclo PDCA (presentazione del Piano di MIglioramento) Attraverso le modalità del Project Cycle Management (PCM) si intende implementare tutto il sistema qualità della Scuola. Nel 1993 l’ Unione Europea ha adottato il “Manuale della Gestione del Ciclo del Progetto” ed il QL (Quadro logico), quali strumenti per la valutazione dei progetti di Cooperazione internazionale e sviluppo locale. Attualmente la U.E. sta sempre più promuovendo la loro applicazione nei bandi relativi a tutti gli ambiti di intervento progettuale. Queste metodologie fanno riferimento all’aspetto formale della proposta progettuale, chiarendo in modo inequivocabile finalità ed effetti del progetto . Esse servono, altresì, per rendere intellegibile i contenuti del progetto ai valutatori, mantenendo cautelata la libertà progettuale. Il programma si basa su alcuni principi fondamentali : Condivisione delle scelte educative Unanime rispetto per il regolamento interno adottato Collaborazione ( personale docente, amministrativo e ausiliario ) nella gestione dei problemi organizzativi della scuola 49 Organizzazione collegiale del lavoro degli insegnanti Condivisione dei criteri di valutazione Continuità nell’azione educativa Valorizzazione della “diversità” Unitarietà dell’insegnamento attraverso raccordi interdisciplinari Potenziamento delle competenze individuali del personale scolastico Individualizzazione delle procedure di insegnamento per colmare le differenze di partenza in una logica di pari opportunità Utilizzazione razionale degli spazi educativi Cura del rapporto fra insegnanti e famiglie Disponibilità degli insegnanti all’aggiornamento professionale Celerità nelle procedure Efficienza degli orari di funzionamento degli uffici Trasparenza degli atti amministrativi Implementazione dell’uso degli strumenti informatici Il PCM scandisce le diverse fasi del progetto. Trattandosi di un percorso ciclico, esso consente di sottoporre il progetto a verifica continua, sin dalla sua prima formulazione e di intervenire in itinere sull’attività progettuale, apportando modifiche e/o miglioramenti. La partecipazione ai sopradescritti percorsi di ricerca-azione, sia regionali che nazionali, consente alla scuola la conoscenza e l’utilizzo di strumenti e modalità operative ampiamente validati e riconosciuti ed alimenta il confronto ed il progressivo allineamento con modelli di qualità di “taglio europeo”. Nella logica del Project Cycle Management, il nostro Istituto Pianifica Cura l’organizzazione Definisce finalità, obiettivi, valori Programma le attività Agisce Realizza Mette in atto azioni di Miglioramento prodotti e servizi Verifica Attraverso una costante azione di monitoraggio e valutazione 50 IL CICLO DI MIGLIORAMENTO Migliorare la qualità dei servizi è una delle nostre grandi finalità. Ciò avviene attraverso scelte organizzative adeguate alla formazione culturale, affettiva e socio-culturale di tutti i soggetti coinvolti, in primo luogo degli alunni e delle famiglie. Nello stesso tempo richiede alla nostra istituzione un processo di autovalutazione dei propri risultati ed una verifica che permetta di conoscere se i servizi offerti rispondano alle esigenze di studenti e genitori, all’interno di una prospettiva globale. Per questo occorre monitorare i processi attivati e i risultati conseguiti sia in una direzione verticale – che guarda alla continuità, all’unitarietà della struttura interna e alla circolarità delle informazioni – sia in una direzione orizzontale, che rivolge l’attenzione ai rapporti tra la nostra istituzione scolastica e le altre agenzie presenti nel territorio. L’autovalutazione si basa su questo modello: ALL. 15 – PIANO DI MIGLIORAMENTO 51 MONITORAGGIO VERIFICA E VALUTAZIONE DEL POF Autoanalisi e autovalutazione d’istituto Uno degli scenari più significativi per una scuola che vive appieno la dimensione dell'autonomia e della progettazione educativa e didattica è sicuramente quello che la vede coinvolta e impegnata a "guardarsi dentro", ad autoanalizzarsi e ad autovalutarsi per: • Individuare, valorizzare ed ampliare i propri punti forti; • Riconoscere i propri punti deboli • Assumere le necessarie azioni di miglioramento In quest'ottica la validità delle attività e dei servizi offerti dalla scuola viene ogni anno valutata dagli alunni, dalle famiglie e dal personale della scuola stessa tramite questionari. La valutazione d’istituto, relativa all’offerta formativa e al servizio scolastico nel suo complesso, avviene attraverso la somministrazione di questionari di gradimento rivolti ai genitori, agli alunni, ai docenti e al personale ATA. Ciò permette di conoscere il grado di soddisfazione degli utenti per individuare i punti di forza e gli aspetti critici sui quali intervenire in un’ottica di miglioramento del servizio erogato. I questionari sono anonimi e finalizzati alla rilevazione delle problematiche sentite più urgenti a livello di servizi, d’informazione, di partecipazione e inerenti gli aspetti didattici, educativi e relazionali. La modalità di risposta è sempre a scelta multipla. In continuità con il lavoro iniziato nello scorso anno scolastico, la scuola sta operando, per costruire, nel corso del tempo, un adeguato sistema di monitoraggio del POF e poter procedere, attraverso una riflessione condivisa, ad un costante miglioramento dell’offerta formativa a partire dai bisogni della popolazione scolastica. Grazie all’utilizzo del software “Cometa” del POLO QUALITA’ di Napoli, è stato possibile effettuare una diagnosi dell’istituto scolastico ed ottenere informazioni estremamente utili per: 1. Definire i punti di forza e di debolezza della scuola; 2. individuare, nei processi chiave del servizio scolastico, gli ambiti dove apportare miglioramenti; 3. scegliere gli obiettivi più appropriati per pianificare e programmare azioni e progetti. I dati elaborati hanno dato informazioni significative circa: • I processi attraverso i quali si realizzano gli apprendimenti • L’utilizzo delle risorse umane • La gestione della comunicazione interna • La gestione delle responsabilità (deleghe, coordinamento ecc) CHI VALUTA A tale proposito è stato predisposto un piano di riflessione e miglioramento dei criteri di valutazione che coinvolge tutto il collegio dei docenti e prevede l'assegnazione di specifici compiti alle FF.SS (POF e Area Qualità Valutazione- Autovalutazione di Istituto) ed alla commissione Studio-Ricerca-Valutazione e Sviluppo. 52 Il POF viene aggiornato ed integrato mediante apposite consultazioni in incontri periodici che coinvolgono: collegio dei docenti consiglio di istituto consigli di classe/di interclasse / di intersezione commissioni di lavoro staff di direzione rappresentanti dei genitori Il presente Piano è il risultato di correzioni, integrazioni e aggiustamenti progressivi derivanti dalle diverse azioni di monitoraggio realizzate dalla scuola in modo autonomo o nell'ambito di programmi più ampi di carattere nazionale o regionale. Anche in futuro il Piano potrà essere rivisto e/o integrato a seguito degli esiti di rilevazioni condotte fra gli utenti o gli operatori. Le proposte di modifica/integrazione/aggiornamento vengono formulate, eventualmente anche su propria iniziativa, dallo staff di direzione che a questo scopo si riunisce periodicamente. Le proposte stesse vengono inviate ai collegi dei docenti e/o al consiglio di istituto per la successiva approvazione, nella salvaguardia delle rispettive competenze. Il Piano viene controllato e aggiornato anche in relazione ad una periodica valutazione degli esiti formativi realizzata mediante strumenti diversificati: autoanalisi dei diversi gruppi di insegnamento dei docenti impegnati nelle attività analisi collegiale degli esiti di apprendimento condotta sulla base di strumentazione oggettiva utilizzata in tutte le classi della scuola primaria e con i bambini dell'ultimo anno di scuola dell'infanzia analisi della congruenza fra obiettivi del progetto e risultati raggiunti da svolgersi in sede di collegio dei docenti e di consiglio di circolo per gli aspetti di rispettiva competenza questionari rivolti agli alunni e alle famiglie per verificarne l'accettazione dell'organizzazione didattica incontri con esperti allo scopo di controllare e regolare i processi in atto esiti delle indagini condotte dall’Invalsi nell’ambito delle rilevazioni nazionali sul sistema di istruzione MONITORAGGIO, VERIFICA, VALUTAZIONE DEL PROCESSO FORMATIVO NELLA SCUOLA DELL’INFANZIA Nella scuola dell’infanzia la valutazione si avvale principalmente dell’osservazione occasionale e sistematica dei bambini ed è parte integrante della progettazione. La funzione valutativa si basa sulla documentazione essenziale dei percorsi e dei progressi compiuti dai bambini con riferimento agli obiettivi formativi, agli apprendimenti (conoscenze e abilità) e al comportamento. Essa si completa con la rilevazione e registrazione dei risultati raggiunti dall’alunno al fine di ottenere un profilo individuale. La griglia di valutazione è lo strumento d’indagine per valutare le competenze. La verifica e la valutazione si articolano in tre momenti: 53 ►momento iniziale, teso a delineare un quadro delle capacità con cui ogni bambino/a entra nella scuola d’infanzia; ►momenti interni alle varie esperienze didattiche per aggiustare e individuare le proposte educative ed i percorsi di apprendimento; ►momento finale nel quale si valuta il profilo complessivo del bambino/a tenendo presenti gli obiettivi generali: sviluppo dell’identità, dell’autonomia, delle competenze, della cittadinanza. Pertanto, vengo no elaborate de lle schede a conclusione de ll'anno scolastico per ciascuna fascia di età per evide nziare i comportamenti dei bambini e d i loro ritmi di sviluppo e di apprendimento, Dallo scorso anno la Scuola dell’ infanzia ha elaborato una nuova scheda di valutazione per gli alunni di passaggio alla scuola primaria. La scheda offre la possibilità di valutare tutti gli aspetti evidenziati dai vari Campi di esperienza e consente una lettura approfondita della personalità dell’alunno molto utile nella fase di presentazione al successivo grado di scuola. MONITORAGGIO, VERIFICA E VALUTAZIONE DEL PROCESSO FORMATIVO NELLA SCUOLA PRIMARIA LA VALUTAZIONE Nella scuola è stato avviato già da alcuni anni un percorso, promosso dal Gruppo di miglioramento, atto a sensibilizzare maggiormente i docenti verso una “Cultura della valutazione”. Da quest’anno, con la costituzione dell’Istituto Comprensivo, sono stati definiti criteri condivisi dai vari ordini di Scuola che sono stati dettagliatamente esplicitati nell’allegato Protocollo di valutazione. Nella scuola primaria e nella scuola secondaria la verifica e la valutazione sono due momenti fondamentali dell'attività didattica, perché consentono di controllare l'apprendimento degli allievi e giudicare l'efficacia dell'insegnamento al fine di operare con flessibilità sul progetto educativo. Inoltre permettono di offrire all’alunno la possibilità di aiuto per favorire il superamento delle difficoltà che si presentano in itinere; predisporre, collegialmente, piani individualizzati per i soggetti in situazione di insuccesso; far crescere la consapevolezza degli studenti e delle famiglie sul rendimento; sostenere la motivazione e la voglia di recupero. La valutazione, pur tenendo conto del criterio di individualizzazione dell'apprendimento, deve avere come riferimento l'acquisizione di un patrimonio culturale e delle abilità che consentono all'alunno di affrontare adeguatamente le classi successive. Gli insegnanti dell’Istituto effettuano tre fasi di valutazione: una iniziale per accertare i livelli di partenza e per raccogliere informazioni che riguardano le esperienze precedenti una interna al percorso didattico che prevede diversi momenti di verifica e di misurazione una finale che evidenzia i risultati raggiunti negli apprendimenti e negli aspetti educativi. 54 La verifica del raggiungimento degli obiettivi avviene attraverso prove di tipologia diversificate ed osservazioni che registrano le modificazioni rispetto alla situazione iniziale. Tali verifiche sono utilizzate dai docenti per controllare la quantità e la qualità dell’apprendimento e costituiscono un orientamento per gli interventi successivi. L’attività di valutazione del processo di apprendimento nella scuola primaria utilizza griglie, indicatori e criteri approvati in sede collegiale e si basa anche sui risultati di prove di verifica concordate nei team di classi parallele. La Legge 169/2008 ha introdotto la valutazione degli apprendimenti e del comportamento in decimi, utilizzando i voti numerici. Nella Scuola Primaria l’insufficienza è espressa con il voto 5 mentre nella scuola Secondaria anche con il voto 4; la scala utilizzata è quindi indicata con le cifre da 4-5 a 10. La valutazione, parte integrante della Progettazione, è intesa, non solo come controllo degli apprendimenti, ma come verifica dell'intervento didattico al fine di operare con flessibilità sul progetto educativo. La valutazione accompagna i processi di insegnamento/apprendimento e consente un costante adeguamento della progettazione didattica in quanto permette ai docenti di: ‟personalizzare il percorso formativo di ciascun alunno; ‟predisporre collegialmente percorsi individualizzati per i soggetti in situazione di insuccesso; ‟potenziare le eccellenze. Tale valutazione, di tipo formativo, assolve funzione di: → rilevamento, finalizzato a fare il punto della situazione; → prognosi, per prevedere opportunità e possibilità di realizzazione del progetto educativo: → diagnosi, per individuare eventuali errori di impostazione del lavoro. Nell’Istituto è attivo un Gruppo di miglioramento che individua criteri di valutazione e misurazione comuni per rendere più omogeneo il processo valutativo. Tale misurazione avviene a livello: - iniziale (attraverso prove d’ingresso) - finale (attraverso prove di verifica) La scuola si è dotata negli ultimi anni di alcuni strumenti, frutto di un attento lavoro collegiale, per rendere equo e condiviso il processo e l’esito della valutazione dello studente: 1. il nuovo documento per la valutazione periodica (uno per ciascuna delle cinque classi), 2. il protocollo della valutazione, 3. la certificazione delle competenze. MODALITA’ Per procedere alla verifica del processo formativo è indispensabile individuare presupposti comuni e condivisi. Per tale motivo: sono state elaborate delle programmazioni annuali di interclasse nelle quali centrale risulta l’individuazione di abilità minime e competenze a livello disciplinare/comportamentale di uscita per ciascuna classe; in base a tale griglia di riferimento, in sede di interclasse sono individuati dei descrittori di abilità in base ai quali ciascun team programma le proprie verifiche (prove scritte non strutturate, interrogazioni, prove scritte strutturate, osservazioni sistematiche); i risultati raggiunti sono oggetto di confronto, di discussione e di eventuali modifiche in sede di interclasse. CRITERI I diversi team/interclassi procedono sistematicamente alla valutazione dell’azione educativa: Sono utilizzati strumenti oggettivi solo per la valutazione degli aspetti cognitivi 55 Sono registrate osservazioni per ciascun alunno in relazione a: metodo di studio/ autonomia / partecipazione / interazione nel gruppo – classe Sono tenuti in dovuto conto tutti gli aspetti che inibiscono l’apprendimento e l’inserimento Sono tenuti in dovuto conto i pareri degli esperti dei servizi sociali e riabilitativi Per l’ammissione alle classi successive, si valutano i reali progressi compiuti dall’ alunno rispetto alla situazione di partenza, nonché la sua integrazione ed interazione con il gruppo classe. FINALITA’ Assumere decisioni didattiche tempestive in relazione alle esigenze Apportare modifiche al percorso didattico individuato in sede di programmazione Accertare l’opportunità di organizzare il recupero per gli allievi che non hanno raggiunto gli obiettivi prefissati Potenziare il progetto didattico in relazione agli interessi ed ai bisogni emersi in itinere TEMPI Le verifiche saranno svolte durante e alla fine di ciascun segmento didattico, attraverso pratiche condivise di confronto all’interno dell’interclasse/del team docente. I risultati saranno riportati sui registri personali dei docenti e risistemati, per socializzarli, sulla scheda valutativa. MONITORAGGIO, VERIFICA, VALUTAZIONE DEL PROCESSO FORMATIVO NELLA SSIG Quando si parla di valutazione a scuola, immediatamente il pensiero va a quella serie di attività o "compiti" che spettano agli insegnanti e che riguardano la rilevazione del profitto e del rendimento degli alunni, degli apprendimenti interiorizzati e delle competenze conquisite. In realtà, la valutazione non riguarda solo gli alunni, ma tutti i protagonisti del sistema formativo. Lo scopo, in entrambi i casi, è comunque lo stesso: individuare i "punti deboli" per promuovere effettive strategie di miglioramento. Dall’anno scolastico 2008/2009, come da D.L. 1 Settembre 2008, N. 137 art.3 ,nella scuola secondaria di primo grado, la valutazione periodica ed annuale degli apprendimenti degli alunni viene espressa in decimi. Nel nostro istituto il collegio dei docenti ha approvato la scansione temporale dei quadrimestri. La valutazione è considerata non soltanto come un insieme di modalità e criteri per la misurazione dei livelli di apprendimento degli studenti e delle competenze da essi acquisite ma anche come momento sistematico di monitoraggio dell’efficacia del processo di insegnamento - apprendimento. Infatti è ispirata alla duplice funzione formativa e sommativa, di cui si cui si riportano, di seguito, le modalità di verifica. Verifiche diagnostiche • • • Rilevamento situazione iniziale. Tale fase viene svolta a diversi livelli in funzione delle diverse esigenze di diagnosi: Rilevamento degli atteggiamenti, delle motivazioni, del vissuto dell’alunno: viene svolto dai docenti di Classe attraverso metodi, tempi e strategie diverse ,ad esempio prove aperte semi strutturate, questionari, colloqui mirati Rilevamento delle conoscenze pregresse (derivate dal percorso scolastico o dal vissuto) dell’alunno: viene svolto dall’insegnante della singola disciplina che rileva all’inizio dell’anno il livello di partenza e, prima di ogni nuovo modulo o unità didattica, i prerequisiti necessari alle nuove acquisizioni. Egli può utilizzare test, prove strutturate o semi strutturate, momenti di dibattito e verifiche orali. 56 Verifiche formative Al termine di ogni unità didattica verrà svolta una verifica per rilevare il livello di apprendimento della classe. Tale verifica non avrà necessariamente un giudizio di valore ma dovrà informare l’alunno sul suo percorso didattico al fine di renderlo consapevole dei risultati del suo operato. La verifica in tale modo assume un ruolo pedagogico e orientativo per il ragazzo e permette all’insegnante di misurare e differenziare con maggiore competenza i suoi interventi. Saranno naturalmente possibili verifiche in itinere e riassuntive di più unità. Verifiche sommative Hanno valore “pubblico” ed accertano il livello di competenze e capacità raggiunto in funzione degli obiettivi prefissati. Il tipo di prova è in funzione della categoria degli obiettivi che si vogliono misurare: Obiettivi di conoscenza e comprensione: prove strutturate Abilità di analisi e sintesi :prove semi strutturate(questionari-problemi)prove non strutturate (relazioni, progettazioni, temi) Abilità di comunicazione logica, lessico (prova orale, colloquio) Si possono prevedere inoltre opportuni strumenti di verifica che siano comprensivi delle diverse tipologie o che prevedano l’attuazione di particolari attività artistiche, espressive, pratiche e motorie. Valutazione finale Al termine di ogni quadrimestre il voto espresso in decimi sia del profitto che del comportamento tiene conto degli indicatori approvati dal Collegio dei docenti. Per gli alunni che presentano particolari condizioni socio-ambientali e familiari, condivise dal consiglio di classe,verrà elaborata una programmazione individualizzata che preveda il raggiungimento degli obiettivi minimi. MONITORAGGIO, VERIFICA, VALUTAZIONE DEL PROCESSO FORMATIVO NELLA DIVERSABILITA’ Il Protocollo per l’accoglienza e l’integrazione è un documento nato dalla volontà di condividere criteri, principi educativi e pratiche comuni in tema di accoglienza e d’integrazione degli alunni diversamente abili, consentendo di attuare, in modo operativo, le indicazioni normative contenute nella Legge Quadro n° 104/92 e successivi decreti applicativi. Per gli alunni diversamente abili sarà compilata alla fine anno scolastico una scheda di osservazione, nella quale saranno riportati gli elementi peculiari del percorso formativo seguito, le soluzioni e le scelte didattiche individuate, anche a seguito delle problematiche emerse. Tale strumento viene compilato dall’insegnante di sostegno e dagli insegnanti di base, successivamente costituisce oggetto di riflessione nell’ambito del GLH. 57 MONITORAGGIO, VERIFICA, VALUTAZIONE DEI LAVORI DI COMMISSIONI, REFERENTI, FF.SS. I referenti dei progetti, le commissioni di lavoro e le funzioni strumentali procedono alla verifica in itinere e finale delle attività oltre che attraverso la compilazione di una scheda, anche attraverso incontri periodici. La scheda di rilevazione viene compilata secondo i seguenti indicatori Destinatari e partecipazione degli alunni ( attività svolte e congruenza con gli obiettivi proposti o elementi problematici) eventuali proposte di miglioramento/modifiche valutazione e autovalutazione I dati emersi sono tabulati, diffusi in forma sintetica e sottoposti alla discussione e al parere di consigli di interclasse / intersezione e del collegio dei docenti. A fine anno scolastico si procede ad una valutazione complessiva del Piano dell’Offerta Formativa mediante: rilevazione di dati/pareri a livello di team docente mediante apposita scheda di monitoraggio in riferimento alle attività nella classe/ alle attività relative ai diversi settori del POF/ alle attività relative ai progetti alle commissioni di lavoro e per le funzioni strumentali/ alle modalità di comunicazione/ a eventuali modifiche e suggerimenti; approvazione finale in sede collegiale dei lavori delle commissioni delle funzioni strumentali, illustrati mediante relazione finale. Cap. 7 – INFORMAZIONE E COMUNICAZIONE La nostra istituzione scolastica, riscontrando l’importanza e la necessità di adeguati strumenti di informazione e comunicazione, sia esterna che interna, si propone di migliorare costantemente la pratica di una corretta circolazione e scambio di informazioni ed il sito web della scuola è il primo strumento di comunicazione. Al suo interno sono presenti notizie ed informazioni riguardo la struttura e la vita dell’Istituto, le iniziative, i progetti, gli appuntamenti, i materiali di lavoro, la modulistica. Uno strumento fondamentale anche nel processo di “dematerializzazione” dei documenti: il Piano delle Attività, il POF, Il Regolamento di istituto, il Patto di Corresponsabilità, la Contrattazione di istituto, le schede di progetto, non necessitano più di migliaia di copie per la diffusione, ma ciascun interessato vi può accedere e visionare, stampando dal proprio pc e quindi solo se veramente necessario. All’area dell’informazione e della comunicazione, il Collegio dei docenti anche quest’anno ha deliberato di destinare il lavoro di apposita Funzione Strumentale. 58 LA STORIA DEL NOSTRO SITO WEB Il sito del 28° C.D. è nato nell’aprile 2008, all’interno del portale del Ministero “Scuola e Servizi”, a seguito di un’iniziativa di formazione online rivolta alle scuole, per stimolare e rispondere alla necessità di miglioramento della comunicazione all’interno delle istituzioni scolastiche, tra di esse e con il Ministero. Il sito è stato accolto positivamente dalla nostra utenza scolastica, ha fatto registrare un crescente numero di visitatori, numerosi quelli esterni, ha reso visibile l’offerta formativa della scuola ed ha contribuito al miglioramento della comunicazione mediante la progressiva attivazione di nuove rubriche, sia relative alla progettualità interna che ad iniziative del territorio, culturali e del mondo della scuola. Nell’a.s. 2010/11 il Ministero, all’interno di una politica di tagli, ha chiuso, nel lasso di breve tempo, il portale di “Scuola e Servizi”; ciò ha determinato immediatamente la necessità di trovare un dominio per la realizzazione di un sito autonomo della scuola. Di conseguenza, a seguito di un contratto annuale del 28° C.D. con altro gestore di spazio web, è stato possibile trasferire il sito e procedere ad una prima revisione delle pagine web all’interno del dominio www.28circolo.na.it. Inoltre il nuovo contratto ha offerto la possibilità di utilizzare anche servizi aggiuntivi : • uno spazio foto album, • un blog • un’area riservata. Così come accade periodicamente nell’evoluzione di un sito web, quest’anno si rende necessaria una revisione, che vada ad individuare pagine poco funzionali, da modificare o eliminare, che ne potenzi altre, che migliori la navigabilità, che rinnovi la grafica. Tale riorganizzazione, di per sé già necessaria, oggi, a seguito della nascita dell’Istituto Comprensivo, che ha riunito all’interno di una stessa istituzione scolastica il 28° C.D. e la scuola secondaria di primo grado “Aliotta” nel neonato “I.C. 28 Giovanni XXIII-Aliotta”, risulta essere oltremodo necessaria. LE FINALITA’ Mentre il neonato istituto comprensivo fa i primi passi, il sito web costituisce un facilitatore di “scambi”, tra le diverse sedi scolastiche: Toscanella, Spinelli e Aliotta e stimola l’assunzione di una nuova identità, ai docenti, ma principalmente agli alunni. Per potenziare ulteriormente la rete di comunicazione interna all’istituzione scolastica ci si prefiggono le seguenti finalità : 1. Rendere visibile l’offerta formativa della nuova istituzione scolastica “I.C. 28 Giovanni XXIII Aliotta”. 2. Facilitare la comunicazione all’interno della scuola, tra i diversi gradi di istruzione, sia per i docenti che per gli alunni. 3. Facilitare la circolazione di informazioni per i genitori, sull’ organizzazione ed il funzionamento della scuola, sulle iniziative curriculari ed extracurricolari rivolte agli alunni. 4. Promuovere la navigazione nel web, sia tra il personale interno, che tra gli alunni, a partire dal sito della scuola quale strumento di collegamento con altre realtà /iniziative afferenti al mondo della scuola e della cultura in senso lato. 5. Pubblicizzare le produzioni di alunni e docenti in relazione all‘Offerta Formativa, con documentazione di percorsi didattici, di iniziative e manifestazioni realizzate dalla scuola. Periodicamente sarà realizzato un monitoraggio/consultazione dei docenti e degli alunni, per verificare la funzionalità e l’efficacia del sito e delle modalità di comunicazione ad esso connesse visto che il lavoro necessario per la realizzazione di un sito web è sempre e, più che mai, “work in progress”. 59 LA PAROLA AL DIRIGENTE SCOLASTICO ….. Ci auguriamo che dalla lettura di questo POF abbiate potuto evincere con chiarezza il “Progetto di Vita” della nostra scuola, le finalità ed i valori che ci guidano, gli obiettivi per i quali lavoriamo tenacemente, gli strumenti di cui ci serviamo, le tecniche ed i modelli che utilizziamo per verificare e riprogrammare apportando i necessari correttivi ed operando nella logica del Miglioramento continuo. Ci piacerebbe avere certezza di essere riusciti a far trasparire anche l’entusiasmo con cui lavoriamo, l’attenzione che poniamo ai processi di apprendimento piuttosto che solo ai risultati finali, la cura che destiniamo a ciascun soggetto che si interfacci con la scuola, minore o adulto che sia, lo spirito dell’accoglienza, il senso di appartenenza, l’orgoglio dell’identità, la tensione organizzativa, la voglia di costruire alleanze educative significative, capaci di impegnare al meglio le risorse, interpretare correttamente i bisogni, offrire risposte concrete e coerenti ai nuovi cittadini in formazione. Perché no….. ci piacerebbe anche potervi testimoniare la stanchezza delle lunghe giornate di lavoro, il rammarico per gli errori che si potevano evitare, la delusione per un risultato fallito, la solitudine di certe situazioni, l’intensità delle giornate, la “fame” di tempo che spesso ci attanaglia…. Ci piacerebbe poter condividere con voi - con chiunque legga questo POF - cosa rappresenta per noi LA SCUOLA e qual è il nostro impegno quotidiano per migliorarla, e, attraverso di essa, cercare di migliorare il territorio, tracciando strade e sentieri significativi da percorrere!!! Se volete saperne di più, e non siete già dei nostri, veniteci a trovare o visitate il nostro sito, che al momento risponde ancora all’indirizzo www.28circolo.na.it. Per ora … augurateci <<Buon Lavoro!!!>>. Il Dirigente scolastico Silvana Casertano L’elaborazione di questo documento è stata curata dalla F.S. al POF doc. Ida Iagrossi, coadiuvata dal gruppo di supporto al Pof: docenti Alma Barone, Rosaria Bruno e Assistente Amministrativo Lina Monteasi. Coordinamento del Dirigente scolastico Silvana Casertano. 60
Similar documents
l`istituto comprensivo “piazza gola”
IL PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA “Il P.O.F. è il documento fondamentale costitutivo dell’identità culturale e
More information