POF 2013
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POF 2013
MINISTERO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO ISTITUTO COMPRENSIVO "G. GARIBALDI" Via Della Signoretta - 00030 GENAZZANO (Roma) 069579055 / 0695570268 C. F. 93008720588 – 36° Distretto Scolastico - [email protected] [email protected] – www.comprensivo-genazzano.it (Piano Offerta Formativa) ANNO SCOLASTICO 2013/2014 1 INDICE 1. LE FONTI NORMATIVE ESSENZIALI…………………….pag.3 2. I PRINCIPI FONDAMENTALI……………………………...pag.4 3. IL CONTESTO TERRITORIALE……………………………pag.5 4. RACCORDO SCUOLA TERRITORIO………………………pag.6 5. DATI DELL’ISTITUZIONE SCOLASTICA………………...pag.7 6. PROGRAMMAZIONE DEGLI INTERVENTI FORMATIVIpag.11 7. ACCOGLIENZA, INTEGRAZIONE E RECUPERO………..pag.23 8. RACCORDO SCUOLA FAMIGLIA…………………………pag.29 9. TECNOLOGIE DIDATTICHE E INTERVENTI FORMATIVI....32 10. FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO……………………pag.33 11. GESTIONE DEL PERSONALE SCOLASTICO……………pag.34 12. PROGETTI E LABORATORI……………………………….pag38 13. VALUTAZIONE-ORIENTAMENTO E COMMISSIONI…..pag.40 14. VIAGGI D’ISTRUZIONE E VISITE GUIDATE……………pag.46 15. AUTOVALUTAZIONE DI ISTITUTO………………………pag.49 16. CARTA DEI SERVIZI…………………………...……………pag.54 17. ALLEGATI (Patto di corresponsabilità, PDP,)………………………………….……..pag.56 2 LE FONTI NORMATIVE ESSENZIALI CUI SI ISPIRA IL PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA Costituzione della Repubblica italiana Artt. 2, 3, 5, 30, 33, 34, 97, 117, 118, 119 Leggi costituzionali L.C. 3/2001 Leggi ordinarie L. 241/1990 e successive modificazioni ; L. 20/1994; L. 169/2008; L. 170/2010 Leggi delega 162/1990; 59/1997; 53/2003; 133/2008 Decreti Presidente della Repubblica 275/1999; 139/2007; 81/2009; 89/2009; 122/2009; 87/2010; 88/2010;89/2010 Decreti Legislativi 81/ 2008; 196/2003; Indicazioni per il curricolo 2012 I DOCUMENTI EUROPEI CUI SI ISPIRA IL POF Raccomandazioni del Consiglio d’Europa del 18 dicembre 2006 e 23 aprile 2008 “Relazione congiunta del Consiglio e della Commissione sull’attuazione del programma di lavoro istruzione 2010” (Bruxelles 18 gennaio 2010) Consiglio dell’Unione Europea (Bruxelles 26 e 27 novembre 2009 “Istruzione, gioventù e cultura”) Comunicazione della Commissione europea “ Una strategia per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva” (Bruxelles 3.3.2010- recepita il 17 giugno 2010)ET 2020 In particolare, per l’inclusività rispetto alla nazionalità ( Libro verde su Istruzione e Migrazione- aprile 2008; Consiglio Unione Europea- Bruxelles 20 ottobre 2009- istruzione dei bambini provenienti da un contesto migratorio- Le vie italiane per l’integrazione e C.M. 2 dell’8 gennaio 2010) 1. per l’inclusività ( Linee Guida per l’Integrazione scolastica degli alunni con disabilitàMIUR agosto 3 2009 C.M. 38 del 15 aprile ’10, L.170/2010, Dir.Min. 27/12/2012, C.M.8/2013). 2. per l’inclusività rispetto ai disturbi di apprendimento (L.170/2010 Direttiva 27 dicembre 2012- (BSE); Linee guida per il diritto allo studio degli studenti con disturbi specifici di apprendimento 3. per l’inclusività rispetto alla potenzialità attraverso la flessibilità e l’autonomia della scuola di cui al presente POF, anche attraverso una “didattica orientativa” e il “tutorato orientativo” (C.M. 43 del 15 aprile 2009). Pertanto, alla luce delle “Raccomandazioni del Consiglio d’Europa del 23 aprile 2008”, in vista della realizzazione dei livelli di conoscenze, abilità e competenze di cui all’European qualification frame work (Consiglio d’Europa del 23 aprile 2008), e delle 8 competenze chiave fissate dalle Raccomandazioni del Consiglio d’Europa (18 dicembre 2006), in linea con la precedente impostazione della scuola (dal 2008) e con le recenti indicazioni per il curricolo, la progettazione formativa della scuola punterà alle otto competenze chiave fissate dall’Europa, adottate dalla scuola, e di recente recepite dalle Indicazioni per il curricolo 2012 . 3 PRINCIPI FONDAMENTALI Il Piano dell’Offerta Formativa nasce dall’esigenza di ricercare funzionalità operative tra diverse articolazioni progettuali e vuole essere l’inizio di un dialogo costruttivo che permetta a tutti di crescere serenamente ma responsabilmente in un ambiente positivo. Infatti il POF, elaborato dai docenti di Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di I° grado, prende spunto dalla convinzione che è necessario lavorare “non solo con i contenuti disciplinari, ma anche con i processi formativi e le motivazioni da cui dipendono il successo e l’insuccesso, la gioia, la tristezza, la voglia di vivere e lavorare” (C.M. 362/92). La scuola si propone, quindi, di far leva sui punti di forza degli alunni utilizzando tutte le strategie a disposizione, per poter rafforzare anche i loro punti deboli. Per raggiungere tali obiettivi non deve essere trascurato il ruolo importantissimo della famiglia. L´Istituto Comprensivo di Genazzano- Roma - nel pianificare la propria offerta formativa, fa propri i principi fondamentali del dettato costituzionale e della Carta dei Diritti dello studente, con una particolare attenzione per l´articolo tre della Costituzione: "Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzioni di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l´eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l´effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all´organizzazione politica, economica e sociale del paese." Ne deriva che la scuola deve operare con ogni mezzo per: Ridurre gli eventuali svantaggi iniziali attraverso l’individualizzazione dell’insegnamento (diagnosi, scelte metodologiche, strategie); Offrire opportune modalità d’accoglienza tenendo presente gli eventuali casi di carenze legate all’area della socializzazione, individuando le attività e gli interventi finalizzati all’autostima ed una corretta abilità comunicativa; Promuovere la crescita culturale in termini di sapere, saper essere, saper fare; Acquisire conoscenza di sé al fine di favorire la progettualità esistenziale, la capacità di sperimentarsi e valutarsi in modo consapevole; Equipaggiare gli allievi delle formae mentis capaci di selezionare, interiorizzare e conservare a lungo l’alfabetizzazione primaria, intesa come padronanza dei saperi essenziali, delle condotte linguistiche e dei modi di pensare degli ambiti disciplinari; Superare i pregiudizi, acquisire senso di solidarietà, tolleranza ed accettazione dell’altro, in un clima scolastico sereno e collaborativo nel quale si viene educati alla legalità, alle pari opportunità, all’autonomia e alla valutazione; Assumere coscienza della presenza di soggetti diversi, con cultura, lingua, tradizioni, religioni diverse dalla nostra; Promuovere la consapevolezza della tutela, del recupero, della valorizzazione dell’ambiente negli aspetti storici, naturalistici, antropici al fine di conoscere, riconoscere e comprendere lo spazio nel quale si vive e scoprire le relazioni tra presente, passato e futuro; Accrescere la partecipazione dei genitori attraverso incontri mirati alla condivisione di mete educative fondamentali per la crescita umana e culturale degli allievi. 4 CONTESTO TERRITORIALE Genazzano è un piccolo centro della zona Sud-Est della provincia romana a circa 380 metri s.l.m. con una consistenza demografica di circa 6000 abitanti. Gode di una buona viabilità che permette di raggiungere la Capitale in circa un’ora (distanza 48 Km). Da un esame dei singoli nuclei familiari risulta che la maggior parte dei genitori è occupata nel terziario e nel secondario per cui la caratteristica di economia prevalentemente agricola, che ha distinto il paese nel passato per la produzione di olio e vino, è andata scemando, tuttavia si conserva a livello di tradizione familiare. L’occupazione, limitata in loco e con forte pendolarismo, riguarda i seguenti settori produttivi: Settore agricolo con impiego soprattutto di anziani o immigrati; Artigianale con discrete unità operative, ma a conduzione familiare; Settore edilizio in fase di crescita; Terziario, specificatamente turistico, in espansione a seguito della ristrutturazione del Castello Colonna, divenuto centro di numerose attività. Da indagini effettuate in campo sociologico nel corso degli anni e dal confronto dei risultati scolastici nelle diverse aree ottenuti rispetto agli standard nazionali, emerge la necessità di stimolare e potenziare la capacità espressiva degli alunni, che a causa di stimoli culturali e ambientali non significativi, appare piuttosto limitata. A tale scopo, in considerazione delle potenzialità dell’utente si pone inderogabile la necessità di una programmazione scolastica che punti l’indice su un potenziamento di tutte le capacità espressive della persona nella sua totalità, dal cognitivo al relazionale e al motorio, intesi nella loro globalità, proprio perché essa costituisce la risorsa fondamentale di questa comunità. Il territorio di Genazzano presenta un numero limitato di centri culturali e ricreativi: Associazione Pro Loco, Associazione Giovanile “Beato Stefano Bellesini”, Audace Calcio, Banda Musicale, C.A.I., Caritas, Circolo tennis “La Signoretta”, Karate, due palestre private, Protezione Civile, Tiro con l’Arco. Genazzano, inoltre, si fregia del titolo di Città d’Arte e, in quanto tale, organizza numerose manifestazioni culturali nel complesso del Castello Colonna, appositamente ristrutturato. Da parte dell’Istituzione Scolastica si auspica il consolidarsi del rapporto sinergico con l’Ente Locale per l’integrazione e la complementarietà fra i diversi sistemi in applicazione al principio di sussidiarietà verticale e orizzontale, in vista del successo formativo. 5 RACCORDO SCUOLA TERRITORIO Associazioni naturalistiche Associazioni sportive Associazione culturali ISTITUTO COMPRENSIVO GENAZZANO (P.O.F.) Enti per la promozione del territorio Rapporti con il sistema produttivo locale Servizi sociali comunali Protezione Civile e Forze dell’Ordine Biblioteca comunale Infrastrutture territoriali Università Roma Tre Istituzioni scolastiche del territorio dei distretti 36 e 38 ASL RM G 5 Ente locale Sinergia col territorio La scuola realizza il principio di sussidiarietà orizzontale, interagendo funzionalmente col territorio inteso come fattore di sviluppo e, quindi, indagato nella sua incidenza sulla domanda formativa dei singoli alunni; viene anche utilizzato come risorsa nella progettazione formativa e come prodotto dell’educazione medesima in quanto gli alunni, debitamente formati, costituiscono il capitale umano e lo sviluppo di un territorio. L’Istituto Comprensivo nel predisporre il POF attiva una serie di collaborazioni in Rete (anche in via di definizione) nel territorio con: Associazione Pro Loco per la tradizionale Infiorata; Carabinieri per l’educazione alla legalità; Servizi Sociali Comunali per attività dinamico-relazionali e adolescenziali; Ente Locale Campo polivalente per i Giochi Sportivi Studenteschi; Scuole 36° Distretto per attività sportiva e iniziative di aggiornamento e di ricerca-azione dei docenti; XI Comunità Montana. Istituto Tecnico BOOLE Banda Musicale “L.Gardini” di Genazzano CONI 6 DATI DELL’ISTITUZIONE SCOLASTICA 1.1 – La storia della scuola L’Istituto Comprensivo “G. Garibaldi” nasce il I° settembre 2000 a seguito del Piano Regionale di Dimensionamento con sede nella Scuola Secondaria ex “Concetto Marchesi”. Deriva dalla fusione delle scuole materne ed elementari (appartenenti al 277° Circolo di San Vito Romano) con le 9 classi di Scuola Secondaria (appartenenti alla Scuola Secondaria di Cave “P. Metastasio”) 1.2 La descrizione strutturale L’Istituto Comprensivo risulta frequentato da circa 581 alunni dai 3 ai 15 anni di età, di cui 300 maschi e 281 femmine distribuiti in 28 classi. Circa il 13,10% (0,51% in più dello scorso anno scolastico) è costituito da alunni stranieri provenienti anche da Paesi esterni alla Comunità Europea. Gli alunni segnalati che si avvalgono del sostegno rappresentano il 2,41% della popolazione scolastica. I docenti sono complessivamente 61, di cui 8 a tempo determinato. ORDINE SCUOLA INFANZIA INFANZIA PRIMARIA SECONDARIA DI I° GRADO TOTALE PLESSO CORSI SIGNORETTA BELLESINI GARIBALDI GARIBALDI A-B-C D- E-F A-B-C A-B-C SEZIONI CLASSI ALUNNI 3 3 13 78 83 258 8 27 162 TOTALE ALUNNI 161 258 162 581 La consistenza numerica del personale in organico di fatto è così ripartita: Scuola Infanzia Primaria Secondaria . Numero Docenti 14 25 22 La totalità dei docenti si dimostra disponibile ad inserire con successo sia gli alunni stranieri che quelli in condizioni di disagio, utilizzando tutto l’organico assegnato in modo flessibile e adeguato, prevedendo percorsi sostenibili. In tutto l’Istituto è praticata la settimana corta, con un numero massimo di due rientri per i moduli della scuola Primaria. Il tempo pieno prevede 40 ore settimanali di attività con rientro giornaliero. Le scuole sono attualmente dislocate su quattro plessi. La Scuola dell’Infanzia è presente in località S. Filippo ed in località Signoretta dove si trovano anche gli edifici della Scuola Primaria e Secondaria. Scuola dell’Infanzia a) plesso Signoretta Il plesso ha sede in unico fabbricato, si compone di 5 aule per le attività didattiche, 2 saloni multifunzionali e una sala mensa. Sono attive 3 sezioni eterogenee, di cui una a turno antimeridiano e due a tempo pieno. 7 b) Plesso Beato Stefano Bellesini Il plesso ha sede in un unico fabbricato, che si sviluppa esclusivamente a livello terra. Sono presenti 3 aule per le attività didattiche, una sala per audiovisivi, un salone multifunzionale e una sala mensa. Sono attive 3 sezioni eterogenee a tempo pieno. Iscrizione anticipata: Possono essere iscritti i bambini che compiono 3 anni entro il 31-12-2012. Possono essere iscritti anche coloro che compiono 3 anni entro il 30–04-2013, alle seguenti condizioni: disponibilità di posti precedenza dei bambini che compiono 3 anni entro il 31 dicembre 2012 valutazione pedagogica- didattica, da parte del C.D., dei tempi e delle modalità dell’accoglienza. Sezione primavera Estende il proprio servizio alle fasce di età dai 24 ai 36 mesi, secondo il bando regionale di U.S.R: Lazio e secondo l’intesa U.S.R. Regione Lazio. 1.3 - Scuola Primaria L’edificio è stato sottoposto parzialmente a ristrutturazione per un’ala del fabbricato. Sono presenti aule di didattica e laboratori: - aula biblioteca - aula audiovisivi - laboratorio informatica - palestra Sono operanti 12 classi, di cui 5 a tempo pieno. L’orario settimanale delle lezioni è di cinque giorni ed è così articolato: Scuola dell’Infanzia TEMPO PIENO entrata 8.15/8.45 ANTIMERIDIANO entrata 8.15/8.45 uscita 15.45/16.15 uscita 12.45/13.15 Scuola Primaria Classi a 40 ore entrata 8.15 uscita 16.15 (5 giorni) Classi a 30 ore entrata 8.15 uscita13.15(2 giorni) uscita12.15(venerdì) uscita16.15(2 giorni) Classi a 30 ore settimanali (Scuola Primaria) – Quadro dei rientri Lunedì: 2B – 3B – IVB -VB Martedì: I B – IIC- VC Mercoledì: 2B – 3B – IVB -VB Giovedì: I B – II C-IVC 1.4 - Scuola Secondaria di 1° Grado L’edificio è stato costruito nel 1971 ed è articolato su due costruzioni adiacenti. E’ attualmente sede di Presidenza. Esso è di ampia cubatura ed una parte è utilizzata attualmente dal Comune. E’ dotato di un’ampia e attrezzata palestra situata in un plesso adiacente all’edificio principale. Diversi sono i locali e le attrezzature per lo svolgimento delle varie attività didattiche: - aula biblioteca implementata in aula multimediale 8 - aula convegni dotata di videoproiettore - laboratorio di informatica - laboratorio di disegno - palestra Attualmente il numero dei corsi è di tre, per un totale di 8 classi. Scuola Secondaria di 1° grado dal lunedì al venerdì Entrata 08,15 Uscita 14,15 MODULO ORGANIZZATIVO DI UNA GIORNATA SCOLASTICA DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA 08,15 – 08,45 Accoglienza; 08,45 – 10,30 Conversazione inerente al percorso didattico; 10,30 – 12,00 Momenti di intersezione, attività di laboratorio; 12,00 – 12,15 Igiene personale; 12,15 – 13,15 Pranzo; 13,15 – 14,15 Gioco libero; 14,15 – 15,15 Attività motoria; 15,15 – 15,30 Merenda; 15,30 – 15,45 Preparativi per l’uscita; 15,45 – 16,15 Uscita. Si precisa che i tempi avranno solo un valore indicativo e non verranno rispettati in modo rigido. 9 CURRICOLI OBBLIGATORI CURRICOLO OBBLIGATORIO DI PRIMARIA DISCIPLINA moduli orari 30 ore 40 ore Italiano 8 8 Matematica 6 7 Storia 2 2 Geografia 2 2 Scienze° 2 2 Inglese 1 1 Religione/Attività alternativa* 2 2 Arte e immagine 1 Musica CURRICOLO OBBLIGATORIO SECONDARIA Discipline Ore Ore settimanali annue Italiano, Storia, Geografia 9 297 Approfondimento di italiano 1 33 Matematica e Scienze 6 198 Tecnologia 2 66 Inglese 3 99 Seconda lingua comunitaria 2 66 Arte e immagine 2 66 1 Eucazione fisica 2 66 1 1 Musica 2 66 Educazione fisica 1 1 1 33 Tecnologia 1 1 Religione/ Attività alternativa* Attivita’ opzionali facoltative 2 2 Tempo mensa e post mensa 5+5 1 *L’attività alternativa si svolge come studio assistito individuale, all’interno della classe accogliente l’alunno, così come deliberato dal Collegio dei docenti. °Le ore di inglese variano in seconda e terza primaria, divenendo rispettivamente di 2 e 3 ore. La variazione delle ore di inglese determina anche una riduzione delle ore di italiano. L'insegnamento di «Cittadinanza e Costituzione», previsto dall'articolo 1 del decreto-legge n. 137 del 2008, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 169 del 2008, e' inserito nell'area disciplinare storico-geografica. 10 PROGRAMMAZIONE DEGLI INTERVENTI FORMATIVI Tutte le azioni educative e ciascuna attività scolastica fanno capo ad un comune intento educativo e formativo, che possiamo così sintetizzare: - Il primo obiettivo è l’educazione dell’uomo e del cittadino. Educazione dell’uomo intesa come sviluppo delle potenzialità di ciascuno secondo una educazione personalizzata, nella quale vengono offerte a tutti le opportunità migliori per prepararsi ad esprimere il meglio di sé. - Il secondo obiettivo è quello della alfabetizzazione culturale, intesa non certo in senso quantitativo, ma sicuramente in termini qualitativi, come acquisizione degli elementi linguistici ed operativi essenziali per iniziare un percorso nella cultura complessa e variegata come quella moderna. La scuola non si limita alla trasmissione degli elementi di basi del leggere, scrivere, contare (anche se essi conservano tutta intera la loro importanza), ma apre agli studenti prospettive più ampie sull’ambiente culturale e fisico e permette lo sviluppo globale della loro potenzialità fisica ed intellettiva. - Il terzo obiettivo è la realizzazione della continuità educativa che si realizza, verticalmente, con raccordi pedagogici e didattici con la scuola dell’Infanzia e la scuola Secondaria di I° grado e, orizzontalmente, accostando e calibrando le attività della scuola con quelle delle numerose agenzie educative (famiglia, enti locali, associazionismo, Chiesa, ecc.) presenti nel territorio in applicazione del principio della sussidiarietà (D.lgs n. 112/98) e del nuovo Titolo V della Costituzione. - Il quarto obiettivo, infine, è la formazione di un giovane autonomo nelle scelte, creativo nell’applicazione, aperto ai problemi, costruttivo nella definizione del proprio futuro e della propria attività lavorativa. Il Piano recepisce le norme in materia di autonomia delle Istituzioni Scolastiche contenute nel Regolamento emanato con D.P.R. n. 275/1999; tiene conto della programmazione territoriale dell’offerta formativa del Comune di Genazzano e delle esigenze nel contesto culturale, sociale ed economico della realtà locale; aderisce agli indirizzi generali del Consiglio di Istituto per le attività della scuola, le scelte di organizzazione, di gestione e di amministrazione e alle deliberazioni del Collegio dei Docenti per la parte didattica; è aperto ai pareri e alle proposte avanzate dai genitori degli alunni attraverso gli organismi rappresentati. Per programmazione si intende l´elaborazione di un progetto che, in un´ottica di formazione globale permanente espliciti con chiarezza, precisione, consapevolezza, le varie fasi del processo educativo, tenendo conto sia delle reali condizioni sociali, culturali, ambientali in cui si opera, sia delle risorse disponibili. La sua pianificazione prevede: 1. l´analisi della situazione iniziale; 2. la definizione a) di obiettivi generali di tipo pedagogico b) di obiettivi interdisciplinari e disciplinari efficaci alla formazione e all´apprendimento dell´alunno, promovendo un costante confronto critico con il testo dei programmi istituzionali in vigore 3. la selezione dei contenuti tenendo presenti le esperienze e le competenze già maturate dagli allievi 4. la selezione delle metodologie e strategie 5. la ricerca di procedure di osservazione, valutazione e autovalutazione 11 L’istituto comprensivo intende sperimentare nuovi percorsi organizzativi rivolti a potenziare le scelte e le finalità di cui sopra ed intende, dal momento che ha avviato la partecipazione ed il coinvolgimento delle varie componenti scolastiche, avvalersi di un contributo più qualificato delle proprie risorse umane e professionali, attraverso un percorso di ricerca-azione che ne sottolinei il carattere di sperimentalità per la ricerca del successo formativo ed il miglioramento della qualità. Ha quindi avviato attività di studio, di divisione in dipartimenti, di formazione negli OO.CC nella consapevolezza che in regime di autonomia la formazione permea ogni azione dell’istituzione attraverso le sue componenti e che solo nell’assunzione di tale consapevolezza, operi per il miglioramento e il raggiungimento delle finalità del servizio e della persona discente, per l’innalzamento della qualità, per supportarne l’efficienza in vista dell’efficacia. Tra le nuove strategie adottate intende compiere una nuova lettura dei bisogni attraverso una analisi della domanda formativa degli alunni dell’Istituto Comprensivo Garibaldi”che appare eterogenea e complessa. E’ condotta in momenti diversi: - dal dirigente con incontri con i genitori - dai docenti nei Cdc, di interclasse e intersezione per la rilevazione dei bisogni specifici di ciascun alunno - dai Dipartimenti disciplinari per la lettura del contesto locale, nazionale, europeo ai fini dell’analisi disciplinare. Sotto il profilo oggettivo, la domanda formativa è quella rilevata dai documenti programmatici (e non) internazionali e nazionali. Tale domanda formativa generale viene contestualizzata nel territorio specifico. Ne emerge una conferma della domanda generale di formazione con una particolare attenzione a compensare la non eccessiva ricchezza di stimolazioni offerte dal territorio, a valorizzare il patrimonio culturale della città di Genazzano, della sua provincia e della regione Lazio e ad utilizzarlo quale potenziamento dell’identità territoriale, come strumento di sicurezza per la cittadinanza italiana ed europea. L’eterogeneità, che caratterizza le classi, viene valorizzata come ricchezza pluripersonale, volta a garantire la possibilità di stimolazioni reciproche e cooperazioni funzionali. Nella progettazione del piano personalizzato di ogni alunno, i docenti pur nel rispetto dei ritmi e dei tempi di apprendimento di ognuno, si impegnano affinché siano raggiunte le seguenti competenze, delineate nel curricolo verticale. La scuola dell’Infanzia ha come finalità lo sviluppo: dell’identità, per imparare a sentirsi sicuri e a stare bene nell’affrontare nuove esperienze; dell’autonomia, per acquisire la capacità di conoscere e governare il proprio corpo; della competenza, per imparare a conoscere attraverso l’esplorazione e l’osservazione; della cittadinanza, per convivere con gli altri e imparare il rispetto di regole condivise La scuola primaria mira all’acquisizione degli apprendimenti di base e in essa si offre l’opportunità di sviluppare le dimensioni cognitive, emotive, affettive, sociale, corporee, etiche e religiose e di acquisire i saperi irrinunciabili. La Scuola Secondaria di 1° grado, finalizzata alla crescita delle capacità autonome di studio, al rafforzamento delle attitudini, alla valorizzazione delle capacità relazionali, intende fornire strumenti adeguati alla prosecuzione delle attività di istruzione e di formazione attuando percorsi personalizzati. 12 La scuola, attraverso le discipline, promuoverà percorsi formativi diversificati con l’intento di accrescere: conoscenze (sapere),abilità (saper fare),competenze (saper applicare). All’interno dei tre ordini di scuola, sono stati raggruppati i campi di esperienza dell’Infanzia e le discipline della Primaria e della secondaria nei dipartimenti disciplinari e sintetizzati nella seguente tabella. Scuola dell’infanzia Scuola Primaria e Scuola secondaria di I grado Campi d’esperienza Discipline Dipartimento dei Linguaggi Linguaggi, creatività, espressione I discorsi e le parole Il corpo e il movimento Italiano Arte e immagine Musica Educazione fisica Dipartimento Matematicoscientifico La conoscenza del mondo Dipartimento Antropologico-culturale Matematica Scienze Tecnologia Storia Geografia Il sé e l’altro Il corpo e il movimento Nello sviluppo del curricolo verticale sono state elaborate le competenze che gli alunni devono aver raggiunto al termine della Scuola dell’Infanzia, della Primaria e della Secondaria di primo grado. Tali competenze sono state estrapolate dalle Indicazioni per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione emanate dal Ministro della Pubblica Istruzione . In linea con le indicazioni ministeriali, che prevedono piani di studio personalizzati L.53/2003, art.2), compito prioritario dell’istituto è la personalizzazione dei percorsi formativi attraverso una meditata diversificazione e arricchimento del POF. Il Piano dell’offerta formativa viene verificato e ampliato annualmente con la valorizzazione delle risorse professionali e l’uso di metodologie differenziate, quali il cooperative learning e la didattica laboratoriale, attente alla dimensione del sapere, del saper fare e del saper essere. Per realizzare la continuità, l’istituto ha elaborato i curricoli verticali dipartimentali che partendo dalla Scuola dell’Infanzia sviluppano fino “ a spirale” i saperi essenziali, riprendendoli in termini di complessità crescente e di varietà di mediatori metodologici, fino alla conclusione della scuola secondaria di primo grado. 13 TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE al termine della scuola dell’Infanzia IL CORPO E IL MOVIMENTO I DISCORSI E IMMAGINI; LE PAROLE SUONI; COLORI DIPARTIMENTO DEI LINGUAGGI Conosce e discrimina i colori: primari, secondari, terziari e sperimenta le mescolanze Si esprime attraverso diverse forme di rappresentazione e drammatizzazione Sa usare diverse tecniche espressive e i vari materiali a disposizione Lavora con precisione e concentrazione Porta a termine il proprio lavoro autonomamente Sviluppa interesse per l’ascolto della musica Sperimenta e combina elementi musicali di base Usa il linguaggio verbale in modo pertinente e appropriato alle situazioni vissute Usa un repertorio linguistico adeguato alle esperienze ed agli apprendimenti Ascolta, comprende, inventa e rielabora: poesie, racconti, brani musicali…. Conosce e sperimenta il codice scritto Conosce le diverse parti del corpo e rappresenta lo schema corporeo in modo completo e strutturato Controlla e coordina i movimenti nelle situazioni di gioco e nelle attività manuali Esercita le capacità sensoriali, conoscitive , relazionali, ritmiche ed espressive del corpo Dimostra autonomia nella cura di sé, nel movimento e nell’orientamento negli spazi CONOSCENZA MONDO DIPARTIMENTO MATEMATICO-SCIENTIFICO Dimostra curiosità, sensibilità ed interesse verso il contesto scolastico, la natura e tutto ciò che lo circonda Confronta, raggruppa, ordina in base a uno o più criteri dati e/o suggeriti da lui stesso Colloca persone ed eventi nel tempo e nello spazio Conosce ed usa il codice numerico IL SE’ E L’ALTRO DIPARTIMENTO ANTROPOLOGICO-CULTURALE Sviluppa la propria identità personale Si riconosce parte di un gruppo Si relaziona positivamente con adulti e pari Condivide e rispetta le regole concordate Riconosce ed esprime sentimenti ed emozioni Collabora con gli altri per un fine comune Riconosce l’esistenza di altre realtà socio-culturali Inizia a riconoscere le tradizioni socio-culturali della propria comunità 14 TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE al termine della scuola primaria DIPARTIMENTO DEI LINGUAGGI ITALIANO INGLESE MUSICA EDUCAZIOINE FISICA ARTE E IMMAGINE L’alunno comunica con compagni e docenti (conversazione, discussione, scambi epistolari…) attraverso messaggi semplici, chiari e pertinenti. Comprende testi di tipo diverso, ne individua il senso globale e/o le informazioni principali, Legge testi letterari di vario genere appartenenti alla letteratura dell’infanzia, sia a voce alta, con tono di voce espressivo, sia con lettura silenziosa e autonoma, riuscendo a formulare su di essi semplici pareri personali. Produce testi legati alle diverse occasioni di scrittura che la scuola offre. Rielabora testi manipolandoli, parafrasandoli, completandoli, trasformandoli (parafrasi e riscrittura). Sviluppa gradualmente abilità funzionali allo studio estrapolando dai testi scritti informazioni su un dato argomento utili per l'esposizione orale e la memorizzazione. Svolge attività esplicite di riflessione linguistica su ciò che si dice o si scrive, si ascolta o si legge. Sa cogliere le operazioni che si fanno quando si comunica ele diverse scelte determinate dalla varietà di situazioni in cui la lingua si usa. Recepisce messaggi verbali orali e semplici testi scritti, chiede spiegazioni, svolge i compiti secondo le indicazioni date in lingua straniera. Stabilisce relazioni tra elementi linguistico-comunicativi e culturali appartenenti alla lingua materna e alla lingua straniera. Individua differenze culturali veicolate dalla lingua materna e dalla lingua straniera senza avere atteggiamenti di rifiuto. Comprende frasi ed espressioni di uso frequente, relative ad ambiti familiari. Interagisce nel gioco e comunica in modo comprensibile e con espressioni e frasi memorizzate in scambi di informazioni semplici e di routine. Descrive in termini semplici, aspetti del proprio vissuto e del proprio ambiente ed elementi che si riferiscono a bisogni immediati. Discrimina ed elabora i suoni dal punto di vista qualitativo, spaziale e in riferimento alla loro fonte. Gestisce diverse possibilità espressive della voce, di oggetti sonori e strumenti musicali, imparando ad ascoltare se stesso e gli altri. Articola combinazioni timbriche, ritmiche e melodiche, applicando schemi elementari; le esegue con la voce, il corpo e gli strumenti, ivi compresi quelli della tecnologia informatica; le trasforma in brevi forme rappresentative. Esegue, da solo e in gruppo, semplici brani strumentali e vocali appartenenti a generi e culture differenti. Riconosce gli elementi linguistici costitutivi di un semplice brano musicale. Utilizza gli elementi grammaticali di base del linguaggio visuale per osservare, descrivere e leggere immagini statiche e messaggi in movimento. Utilizza le conoscenze sul linguaggio visuale per produrre e rielaborare in modo creativo le immagini attraverso molteplici tecniche, di materiali e di strumenti diversificati (grafico-espressivi, pittorici e plastici, ma anche audiovisivi e multimediali). Legge gli aspetti formali di alcune opere e ne apprezza il valore. Conosce i principali beni artistico-culturali presenti nel proprio territorio, e mette in atto pratiche di rispetto e salvaguardia. Ha consapevolezza di sé attraverso l’osservazione del proprio corpo e possiede la padronanza degli schemi motori e posturali. Utilizza il linguaggio corporeo e motorio per comunicare ed esprimere i propri stati d’animo, anche attraverso la drammatizzazione e le esperienze ritmico-musicali. Si muove nell’ambiente di vita e di scuola rispettando alcuni criteri di sicurezza per sé e per gli altri. Riconosce alcuni essenziali principi relativi al proprio benessere psico-fisico legati alla cura del proprio corpo e a un corretto regime alimentare. Conosce il valore delle regole e l’importanza di rispettarle, nella consapevolezza che la correttezza e il rispetto reciproco sono aspetti irrinunciabili nel vissuto di ogni esperienza ludico-sportiva. 15 STORIA DIPARTIMENTO ANTROPOLOGICO-CULTURALE L'alunno conosce elementi significativi del passato del suo ambiente di vita. Conosce gli aspetti fondamentali della preistoria, della protostoria e della storia antica. Usa la linea del tempo, per collocare un fatto o un periodo storico. Conosce le società studiate, come quella greca e romana, e individua le relazioni tra gruppi umani e contesti spaziali. Organizza la conoscenza, tematizzando e usando semplici categorie (alimentazione, difesa, cultura). Comprende i testi storici proposti; sa usare carte geo-storiche e inizia a usare gli strumenti informatici con la guida dell’insegnante. GEOGRAFIA L'alunno si orienta nello spazio circostante e sulle carte geografiche, utilizzando riferimenti topologici, punti cardinali e coordinate geografiche. Si rende conto che lo spazio geografico è un sistema territoriale, costituito da elementi fisici e antropici legati da rapporti di connessione e/o di interdipendenza. Individua, conosce e descrive gli elementi caratterizzanti dei paesaggi con particolare attenzione a quelli italiani. È in grado di conoscere e localizzare i principali “oggetti” geografici fisici e antropici dell’Italia. Ricava informazioni geografiche da una pluralità di fonti (cartografiche e satellitari, fotografiche, artistico-letterarie). MATEMATICA DIPARTIMENTO MATEMATICO-SCIENTIFICO SCIENZE TECNOLOGIA Si muove con sicurezza nel calcolo scritto e mentale con i numeri naturali. Percepisce e rappresenta forme, relazioni e strutture che si trovano in natura o che sono state create dall’uomo, utilizzando in particolare strumenti per il disegno geometrico e i più comuni strumenti di misura. Utilizza rappresentazioni di dati adeguate e le sa utilizzare in situazioni significative per ricavare informazioni. Riconosce che gli oggetti possono apparire diversi a seconda dei punti vista. Descrivere e classifica figure in base a caratteristiche geometriche e utilizza modelli concreti di vario tipo anche costruiti o progettati con i suoi compagni. Risolve problemi con strategie diverse e si rende conto che in molti casi possono ammettere più soluzioni. Impara a riconoscere situazioni di incertezza e ne parla con i compagni iniziando a usare le espressioni "è più probabile", “è meno probabile” e, nei casi più semplici,dando una prima quantificazione. L’alunno ha capacità operative, progettuali e manuali, che utilizza in contesti di esperienza-conoscenza per un approccio scientifico ai fenomeni. Fa riferimento in modo pertinente alla realtà, e in particolare all’esperienza che fa in classe, in laboratorio, sul campo, nel gioco, in famiglia, per dare supporto alle sue considerazioni e motivazione alle proprie esigenze di chiarimenti. Si pone domande esplicite e individua problemi significativi da indagare a partire dalla propria esperienza, dai discorsi degli altri, dai mezzi di comunicazione e dai testi letti. Con la guida dell’insegnante e in collaborazione con i compagni, ma anche da solo, sa applicare il metodo scientifico a semplici esperienze. Analizza e racconta in forma chiara ciò che ha fatto e imparato. Ha cura del proprio corpo con scelte adeguate di comportamenti e di abitudini alimentari. L’alunno esplora e interpreta il mondo fatto dall’uomo, individua le funzioni di un artefatto e di una semplice macchina, usa oggetti e strumenti coerentemente con le loro funzioni e ha acquisito i fondamentali principi di sicurezza. Realizza oggetti seguendo una definita metodologia progettuale cooperando con i compagni e valutando il tipo di materiali in funzione dell’impiego. Rileva le trasformazioni di utensili e processi produttivi e li inquadra nelle tappe più significative della storia della umanità, osservando oggetti del passato. È in grado di usare le nuove tecnologie e i linguaggi multimediali per sviluppare il proprio lavoro in più discipline, per presentarne i risultati e anche per potenziare le proprie capacità comunicative. Utilizza strumenti informatici e di comunicazione in situazioni significative di gioco e di relazione con gli altri. 16 TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE al termine della scuola secondaria di I grado DIPARTIMENTO DEI LINGUAGGI ITALIANO MUSICA Inglese Francese LINGUE COMUNITARIE L’alunno è capace di interagire in modo efficace in diverse situazioni comunicative, sostiene le proprie idee e si mostra rispettoso delle idee altrui. È consapevole del valore comunicativo e civico che riveste il dialogo e lo utilizza per apprendere e confrontarsi rispetto a vari ambiti culturali e sociali. Usa in modo efficace la comunicazione orale e scritta per collaborare, nell’elaborazione di progetti e nella soluzione di un problema. Sa usare i testi, i materiali e gli strumenti di studio, al fine di ricercare, raccogliere e rielaborare i dati, le informazioni, i concetti e le esperienze necessarie. Legge con interesse e con piacere testi letterari di vario tipo e comincia a manifestare gusti letterari personali. Produce con l’aiuto dei docenti e dei compagni semplici ipertesti, utilizzando i linguaggi verbali, iconici e sonori. Utilizza la lingua per esprimere stati d’animo, rielaborare esperienze ed esporre punti di vista personali. Utilizzare le conoscenze metalinguistiche per migliorare la comunicazione orale e scritta. Varia i registri informale e formale in base alla situazione comunicativa e agli interlocutori e riconosce e usa termini specifici in base ai campi di discorso. L’alunno sa discorrere con uno o più interlocutori, si confronta per iscritto nel racconto di avvenimenti ed esperienze personali e familiari, espone opinioni e ne spiega le ragioni mantenendo la coerenza del discorso rispetto a contesti ed argomenti noti, Comprende i punti essenziali di messaggi chiari in lingua standard su argomenti familiari che affronta normalmente a scuola e nel tempo libero. Descrive esperienze e avvenimenti, sogni, speranze, ambizioni; espone brevemente ragioni e dà spiegazioni di opinioni e progetti. Comprende in una semplice conversazione i punti chiave del racconto ed espone le proprie idee in modo inequivocabile anche se può avere qualche difficoltà espositiva. Riconosce i propri errori e a volta riesce a correggerli spontaneamente in base alle regole linguistiche e alle convenzioni comunicative che ha interiorizzato. L’alunno riesce a comprendere frasi ed espressioni di uso frequente relative ad ambiti concreti e conosciuti (ad esempio informazioni di base sulla persona e sulla famiglia, acquisti, geografia locale, lavoro etc.). Comunica in attività che richiedono solo uno scambio di informazioni semplice e diretto su argomenti familiari e abituali. Descrive in termini semplici aspetti del proprio vissuto e del proprio ambiente ed elementi che si riferiscono a bisogni immediati. L’alunno partecipa alla realizzazione di esperienze musicali; esegue semplici brani strumentali e vocali appartenenti a generi e culture differenti. Sa usare diversi sistemi di notazione funzionali alla lettura, all’apprendimento e all’esecuzione di semplici brani musicali. Sa ideare e realizzare messaggi musicali e multimediali, individualmente e collettivamente anche per mezzo di semplici tecniche improvvisative, ispirandosi a modelli e repertori musicali diversi. Comprende i contenuti musicali di un evento musicale, valutandone il valore estetico, raccordando le proprie esperienze ai vari contesti storici e tradizioni culturali. Sa analizzare gli aspetti formali e strutturali di un evento musicale, utilizzando un lessico appropriato e adottando codici rappresentativi diversi. Integra con altri saperi e altre pratiche artistiche le proprie esperienze musicali, rendendosi consapevole della propria identità musicale. 17 ARTE E IMMAGINE EDUCAZIONE FISICA L’alunno padroneggia gli elementi della grammatica del linguaggio visuale. Legge e comprende i significati di immagini statiche e in movimento e di prodotti multimediali, rispetto alle produzioni artistiche storiche e a diversi contesti culturali. Riconosce gli elementi principali del patrimonio culturale, artistico e ambientale del proprio territorio ed è sensibile ai problemi della sua tutela e conservazione. Realizza un elaborato personale e creativo, applicando le regole del linguaggio visivo-multimediale, utilizzando tecniche, materiali e strumenti differenti. Descrive e commenta opere d’arte, beni culturali, immagini statiche e multimediali, utilizzando un linguaggio specifico. L’alunno, attraverso le attività di gioco motorio e sportivo ha costruito la propria identità personale e la consapevolezza delle proprie competenze motorie e dei propri limiti. Utilizza gli aspetti comunicativo-relazionali del linguaggio corporeo-motoriosportivo. Possiede conoscenze e competenze relative all’educazione alla salute, alla prevenzione e alla promozione di corretti stili di vita. È capace di integrarsi nel gruppo, di cui condivide e rispetta le regole, dimostrando di accettare e rispettare l’altro. È capace di assumersi responsabilità nei confronti delle proprie azioni e di impegnarsi per il bene comune. Sperimenta i corretti valori dello sport in contesti diversificati anche a sostegno di una consapevole rinuncia a qualunque forma di violenza. DIPARTIMENTO ANTROPOLOLGICO-CULTURALE L'alunno ha incrementato la curiosità per la conoscenza del passato. Si informa in modo autonomo su fatti e problemi storici. Conosce i momenti fondamentali della storia italiana. Conosce i processi fondamentali della storia europea medievale, moderna e contemporanea e della storia mondiale, dalla civilizzazione neo litica alla rivoluzione industriale, alla globalizzazione. Conosce gli aspetti essenziali della storia del suo ambiente. Conosce e apprezza aspetti del patrimonio culturale, italiano e dell'umanità. Ha elaborato un personale metodo di studio, comprende testi storici, ricava informazioni storiche da fonti di vario genere e le sa organizzare in testi. Sa esporre le conoscenze storiche acquisite operando collegamenti e sa argo mentare le proprie riflessioni. Usa le conoscenze e le abilità per orientarsi nella complessità del presente, comprende re opinioni e culture diverse, capire i problemi fondamentali del mondo contemporaneo. L'alunno osserva, legge e analizza sistemi territoriali vicini e lontani. Utilizza opportunamente concetti geografici (ad esempio: ubicazione, localizzazione, regione, paesaggio, ambiente, territorio, sistema antropofisico...), carte geografiche, fotografie e immagini dallo spazio, grafici, dati statistici per comunicare efficacemente informazioni spaziali sull'ambiente che lo circonda. È in grado di conoscere e localizzare i principali “oggetti” geografici fisici (monti, fiumi, laghi,…) e antropici (città, porti e aeroporti, infrastrutture…) dell’Europa e del Mondo. Sa agire e muoversi concretamente, facendo ricorso a carte mentali, che implementa in modo significativo attingendo all'esperienza quotidiana e al bagaglio di conoscenze. Sa aprirsi al confronto con l'altro, attraverso la conoscenza dei diversi contesti ambientali e socio-culturali, superando stereotipi e pregiudizi. Riconosce nel paesaggio gli elementi fisici significativi e le emergenze storiche, estetiche, artistiche e architettoniche, come patrimonio naturale e culturale da tutelare e valorizzare. Valuta i possibili effetti delle decisioni e delle azioni dell'uomo sui sistemi territoriali alle diverse scale geografiche. CITTADINAN ZA E COSTITUZIO NE GEOGRAFIA STORIA Confrontare l’organizzazione della Repubblica italiana con quella degli Stati dell’U.E.. Ricostruire le tappe dell’unificazione europea. Conoscere gli organismi dell’U.E.. Conoscere la Costituzione europea. Conoscere gli organismi internazionali dell’ONU. Conoscere le agenzie non governative. 18 TECNOLOGIA SCIENZE MATEMATICA DIPARTIMENTO MATEMATICO-SCIENTIFICO L’alunno è in grado di trasformare un problema reale in un problema matematico riconoscendo schemi ricorrenti e stabilendo analogie con modelli noti; si mostra in grado di interpretare la soluzione matematica ottenuta in termini di situazione reale, individuando anche i limiti della soluzione proposta. Confronta procedimenti diversi e produce formalizzazioni che gli consentono di passare da un problema specifico a una classe di problemi. Traduce la realtà in modelli matematici ed interpreta modelli matematici in termini di realtà; utilizza un modello matematico analizzando e valutando i suoi risultati. Legge e comprende un testo matematico ed il linguaggio: acquisisce il linguaggio matematico e la capacità di passare dal linguaggio naturale al linguaggio simbolico e formale e viceversa; comunica in forma orale e scritta questioni di carattere matematico. Giustifica una regola matematica ed effettua dimostrazioni; esegue una catena di ragionamenti matematici, li sa creare e comunicare motivando le proprie affermazioni; comprende le argomentazioni degli altri ed è in grado di valutarne la correttezza. Riconosce e risolve problemi di vario genere analizzando la situazione e traducendola in termini matematici, spiegando anche in forma scritta il procedimento seguito, mantenendo il controllo sia sul processo risolutivo, sia sui risultati. L’alunno ha padronanza di tecniche di sperimentazione, di raccolta e di analisi dati, sia in situazioni di osservazione e monitoraggio sia in situazioni controllate di laboratorio. Utilizza in contesti diversi uno stesso strumento matematico o informatico e più strumenti insieme in uno stesso contesto. Esplicita, affronta e risolve situazioni problematiche sia in ambito scolastico che nell’esperienza quotidiana; interpreta lo svolgersi di fenomeni ambientali o sperimentalmente controllati. Sviluppa semplici schematizzazioni, modellizzazioni, formalizzazioni logiche e matematiche dei fatti e fenomeni, applicandoli anche ad aspetti della vita quotidiana. È in grado di riflettere sul percorso di esperienza e di apprendimento compiuto, sulle competenze in via di acquisizione, sulle strategie messe in atto, sulle scelte effettuate e su quelle da compiere. Ha una visione organica del proprio corpo come identità giocata tra permanenza e cambiamento, tra livelli macroscopici e microscopici, tra potenzialità e limiti. Ha una visione dell’ambiente di vita, locale e globale, come sistema dinamico di specie viventi che interagiscono fra loro, rispettando i vincoli che regolano le strutture del mondo inorganico; comprende il ruolo della comunità umana nel sistema, il carattere finito delle risorse, nonché l’ineguaglianza dell’accesso a esse, e adotta atteggiamenti responsabili verso i modi di vita e l’uso delle risorse. Conosce i principali problemi legati all’uso delle scienza nel campo dello sviluppo tecnologico e è disposto a confrontarsi con curiosità e interesse. L’alunno è in grado di descrivere e classificare utensili e macchine cogliendone le diversità in relazione al funzionamento e al tipo di energia e di controllo che richiedono per il funzionamento. Conosce le relazioni forma/funzione/materiali attraverso esperienze personali, anche se molto semplici, di progettazione e realizzazione. È in grado di realizzare un semplice progetto per la costruzione di un oggetto coordinando risorse materiali e organizzative per raggiungere uno scopo.Esegue la rappresentazione grafica in scala di pezzi meccanici o di oggetti usando il disegno tecnico. Inizia a capire i problemi legati alla produzione di energia e sviluppa sensibilità per i problemi economici, ecologici e della salute legati alle varie forme e modalità di produzione. È in grado di usare le nuove tecnologie e i linguaggi multimediali per supportare il proprio lavoro, avanzare ipotesi e validarle, per autovalutarsi e per presentare i risultati del lavoro. Ricerca informazioni e è in grado di selezionarle e di sintetizzarle, sviluppa le proprie idee utilizzando le TIC e è in grado di condividerle con gli altri. Tali Indicazioni offrono a questa Istituzione l’importanza di riflettere e considerare come necessariamente e strategicamente indispensabile il lavoro di sperimentazione e ricerca a norma dell’art. 6 del DPR n. 275 del 1999, per cui tutto l’Istituto è chiamato a riconsiderare i propri percorsi, a stabilirne le particolarità, a ricercarne i raccordi e i passaggi più adeguati in vista dei traguardi per le competenze degli alunni. 19 Poiché l’istituto vive e si unifica nella sua dimensione strategica, organizzativa e unitaria per lo scopo istituzionale, che è il successo formativo per ciascun alunno, effettua una ricognizione importante di percorsi, processi e esiti per ripensare la propria azione, nei vari ambiti dell’autonomia concessa. Tutto il personale scolastico, docenti dei vari ordini, dovranno contribuire all’attivazione di questo processo, in vista del monitoraggio e della valutazione degli apprendimenti, e della valutazione e autovalutazione d’istituto. Si impone inoltre la necessità di considerare tale processo come un ulteriore elemento di valore aggiunto alla qualità del servizio prestato dell’Istituto comprensivo Garibaldi che nella quotidianità delle sue azioni, ripensa con un atteggiamento ricorsivo e ciclico, alla finalità della sua destinazione di scopo e al servizio che intende offrire agli studenti, alle famiglie, alla comunità scolastica e al Comune di Genazzano in vista dei traguardi nazionali ed europei. Alla luce di queste ultimi, in combinazione col dettato delle Indicazioni Nazionali (D.lgs. 59/’04) e delle Indicazioni per il curricolo di cui al D.M. 31.7.207 e al DPR 89/2009, vengono perseguiti dalla scuola i traguardi di competenza, attraverso le conoscenze le abilità, secondo l’impostazione suggerita dal Consiglio d’Europa del 23 aprile 2008. I suddetti traguardi per le competenze sono stati aggiornati con le Indicazioni Nazionali del 4 settembre 2012. 1. Comunicazione nella madrelingua Definizione: La comunicazione nella madrelingua è la capacità di esprimere e interpretare concetti, pensieri, sentimenti, fatti e opinioni in forma sia orale sia scritta (comprensione orale, espressione orale, comprensione scritta ed espressione scritta) e di interagire adeguatamente e in modo creativo sul piano linguistico in un’intera gamma di contesti culturali e sociali, quali istruzione e formazione, lavoro, vita domestica e tempo libero. 2. Comunicazione in lingue straniere Definizione: La comunicazione nelle lingue straniere condivide essenzialmente le principali abilità richieste per la comunicazione nella madrelingua: essa si basa sulla capacità di comprendere, esprimere e interpretare concetti, pensieri, sentimenti, fatti e opinioni in forma sia orale sia scritta – comprensione orale, espressione orale, comprensione scritta ed espressione scritta – in una gamma appropriata di contesti sociali e culturali – istruzione e formazione, lavoro, casa, tempo libero – a seconda dei desideri o delle esigenze individuali. La comunicazione nelle lingue straniere richiede anche abilità quali la mediazione e la comprensione interculturale. Il livello di padronanza di un individuo varia inevitabilmente tra le quattro dimensioni (comprensione orale, espressione orale, comprensione scritta ed espressione scritta) e tra le diverse lingue e a seconda del suo background sociale e culturale, del suo ambiente e delle sue esigenze e/o dei suoi interessi . 3. Competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia Definizione: La competenza matematica è l’abilità di sviluppare e applicare il pensiero matematico per risolvere una serie di problemi di situazioni quotidiane. Partendo da una solida padronanza delle competenze aritmetico-matematiche, l’accento è posto sugli aspetti del processo e dell’attività oltre che su quelli della conoscenza. La competenza matematica comporta, in misura variabile, la capacità e la disponibilità a usare modelli matematici di pensiero ( pensiero logico e parziale) e di presentazione (formule, modelli, costrutti grafici, carte). La competenza in campo scientifico si riferisce alla capacità e alla disponibilità a usare l’insieme delle conoscenze e delle metodologie possedute per spiegare il mondo che ci circonda sapendo identificare le problematiche e traendo le conclusioni che siano basate su fatti comprovati. La competenza in campo tecnologico è considerata l’applicazione di tale conoscenza e metodologia per 20 dare risposta ai desideri o bisogni avvertiti dagli esseri umani. La competenza in campo scientifico e tecnologico comporta la comprensione dei cambiamenti determinati dall’attività umana e la consapevolezza delle responsabilità di ciascun cittadino. 4. Competenza digitale Definizione: La competenza digitale consiste nel saper utilizzare, con dimestichezza e spirito critico, le tecnologie della società dell’informazione (TSI) per il lavoro, il tempo libero e la comunicazione. Essa è supportata da abilità di base nelle TIC: l’uso del computer per reperire, valutare, conservare, produrre, presentare e scambiare informazioni nonché per comunicare e partecipare a reti collaborative tramite Internet. 5. Imparare a imparare Definizione: Imparare a imparare è l’abilità di perseverare nell’apprendimento, di organizzare il proprio apprendimento anche mediante una gestione efficace del tempo e delle informazioni, sia a livello individuale che in gruppo. Questa competenza comprende la consapevolezza del proprio processo di apprendimento e dei propri bisogni, l’identificazione delle opportunità disponibili e la capacità di sormontare gli ostacoli per apprendere in modo efficace. Questa competenza comporta l’acquisizione, l’elaborazione e l’assimilazione di nuove conoscenze e abilità come anche la ricerca e l’uso delle opportunità di orientamento. Il fatto di imparare a imparare fa sì che i discenti prendano le mosse da quanto hanno appreso in precedenza e dalle loro esperienze di vita per usare e applicare conoscenze e abilità in tutta una serie di contesti: a casa, sul lavoro, nell’istruzione e nella formazione. La motivazione e la fiducia sono elementi essenziali perché una persona possa acquisire tale competenza. 6. Competenze sociali e civiche Definizione: Queste includono competenze personali, interpersonali e interculturali e riguardano tutte le forme di comportamento che consentono alle persone di partecipare in modo efficace e costruttivo alla vita sociale e lavorativa, in particolare alla vita in società sempre più diversificate, come anche a risolvere i conflitti ove ciò sia necessario. La competenza civica dota le persone degli strumenti per partecipare a pieno alla vita civile grazie alla conoscenza dei concetti e delle strutture sociopolitici e all’impegno a una partecipazione attiva e democratica.A decorrere dall’anno scolastico 2009-2010, ai sensi della L.169/2008, si avvia l’integrazione del curricolo ordinario con la nuova disciplina “Cittadinanza e Costituzione” che consentirà un concreto vettore dell’innovazione dell’istituto, in tale direzione 7. Senso di iniziativa e di imprenditorialità Definizione: Il senso di iniziativa e l’imprenditorialità concernono la capacità di una persona di tradurre le idee in azione. In ciò rientrano la creatività, l’innovazione e l’assunzione di rischi, come anche la capacità di pianificare e di gestire progetti per raggiungere obiettivi. È una competenza che aiuta gli individui, non solo nella loro vita quotidiana, nella sfera domestica e nella società, ma anche nel posto di lavoro, ad avere consapevolezza del contesto in cui operano e a poter cogliere le opportunità che si offrono ed è un punto di partenza per le abilità e le conoscenze più specifiche di cui hanno bisogno coloro che avviano o contribuiscano ad un’attività sociale o commerciale. Essa dovrebbe includere la consapevolezza di valori etici e promuovere il buon governo. 8. Consapevolezza ed espressione culturali Definizione: Consapevolezza dell’importanza dell’espressione creativa di idee, esperienze ed emozioni in un’ampia varietà di mezzi di comunicazione, compresi la musica, le arti dello spettacolo, la letteratura e le arti visive. Le nuove raccomandazioni per il 2020 (Bruxelles 3/3/2010) sottolineano nel documento della Commissione Europea E&T 2020, “di puntare su tre obiettivi: equità, coesione sociale e 21 cittadinanza attiva, adoperandosi per assicurare l’equità d’accesso all’educazione della 1° I nfanzia, combattere la dispersione scolastica e promuovere politiche inclusive a favore dei discenti provenienti da gruppi svantaggiati”. Per assicurare tali Raccomandazioni il Collegio dei docenti nella seduta del 30/10/2010, ha nominato tali funzioni strumentali : Servizio agli studenti-Integrazione agli allievi stranieri e disabili. Servizio agli studenti : Diritto allo studio- Rapporti con l’ente locale, Invalsi e alla comunicazione con le famiglie. 22 ACCOGLIENZA, INTEGRAZIONE E RECUPERO È ormai un dato scontato pensare alla società in cui viviamo come a un mondo multiculturale; la scuola è, per molte ragioni, il primo "spazio di confine" in cui il tema delle differenze si manifesta come ricchezza e come sfida al nostro modo di pensarle e di rapportarci ad esse. Il mondo che si apre davanti a noi non ci permette di accantonarle utilizzando vecchi modelli di integrazione: occorre trovare e provare nuovi spazi di interscambio, nuovi itinerari di costruzione di identità ma capaci di costruire un futuro insieme. È questa la principale sfida che la contemporaneità pone alla scuola: moltiplicare gli spazi di incontro costruendo e sperimentando strumenti che sappiano collegare la realtà presente ai vissuti e alle storie di vita individuali, rivalutandone tradizioni e specificità, e ricercare nuovi territori impostati sulle mescolanze di saperi, linguaggi, abitudini, sensibilità e razionalità differenti che compongono l´oggi. Anche il nostro Istituto è coinvolto in questo processo di accoglienza, in quanto il numero degli alunni stranieri iscritti è in costante aumento. La diversità è una categoria generale, di significato pedagogico, oltre che sociale e culturale, che impegna l´intera scuola al rispetto delle biografie personali, alla valorizzazione dei talenti, alla presa in considerazione dei bagagli di esperienza e di conoscenza degli alunni; è una potenziale risorsa per l´innovazione, visto che dà vita a nuove esperienze e significati culturali. La spinta al cambiamento non deriva solamente da riflessioni pedagogiche, ma scaturisce da dinamiche reali, pressanti e coinvolgenti: la scuola viene chiamata a misurarsi con culture differenti, con atteggiamenti nuovi, con interazioni non sperimentate prima, con sistemi diversi di valori. Quindi riconoscendo la specificità dei bisogni ed agendo nella cornice culturale di un modello scolastico inclusivo, integrativo e interculturale valorizzante le diversità, la scuola deve dotarsi di una progettualità adeguata che consenta di gestire un´accoglienza efficace e competente(ved. Allegato Protocollo Accoglienza). L’inclusione scolastica è rivolta agli alunni con Bisogni Educativi Speciali, cioè quegli alunni che presentano qualsiasi difficoltà, transitoria o permanente, di tipo psicologica, motoria, comportamentale, relazionale, relativa all’apprendimento o derivante da svantaggio socioeconomico o culturale. Premesso che il processo di integrazione si fonde sulla assunzione, da parte di tutti i docenti della classe, del progetto di integrazione degli alunni diversamente abili e dei suoi compagni, il successo dell’integrazione scolastica deve essere un aspetto caratterizzante dell’ordinaria progettazione didattica e deve divenire oggetto di verifica e valutazione mediante l’individuazione di indicatori standard di qualità. Il P.E.I., a sua volta, si colloca all’interno del Piano dell’Offerta Formativa, nel quale sono indicati i criteri e le modalità organizzative dell’intero servizio formativo che la scuola intende attuare, anche in relazione alle varie e diversificate esigenze degli alunni e delle famiglie. Piani personalizzati per alunni diversamente abili Si fondano sui seguenti documenti: 1. Certificazione a fini scolastici 2. Diagnosi Funzionale "descrizione analitica della compromissione funzionale dello stato psicofisico dell’alunno handicappato", che deve contenere "l’anamnesi familiare, gli aspetti clinici (anamnesi fisiologica e patologica, diagnosi clinica), gli aspetti psicosociali (area cognitiva, affettivo-relazionale, linguistica, sensoriale, motorio-prassica, neuropsicologica, autonomia)" ad opera dell’unità Multidisciplinare (specialista della patologia invalidante, neuropsichiatra infantile, terapista della riabilitazione, operatori sociali in servizio presso l’A.S.L.) 23 3. Profilo Dinamico Funzionale (=proiezione evolutiva della situazione) "descrizione delle difficoltà e dello sviluppo potenziale dell’alunno nei tempi brevi (sei mesi) e medi (due anni)" (d.P.R. 24.02.1994, art. 4). Ad esso provvede un gruppo di lavoro misto composto dall’unità multidisciplinare dell’ASL, dai docenti curricolari, dal docente di sostegno e dai genitori dell’alunno. Viene redatto "dopo un primo periodo di inserimento scolastico". I contenuti del PDF riguardano "l’asse cognitivo, affettivo-relazionale, comunicazionale, linguistico, sensoriale, motorio-prassico, neuropsicologico, l’autonomia, l’apprendimento". Per ogni asse va analizzato il funzionamento ed il livello di sviluppo. Soggetto a verifiche in media ogni biennio ("alla fine della seconda elementare, della quarta elementare, della seconda media, del biennio e del quarto anno superiore") 4. Il Piano Educativo Individualizzato o Personalizzato (PEI o PEP) (="il documento nel quale vengono descritti gli interventi finalizzati alla piena realizzazione del diritto all’educazione, all’istruzione ed all’integrazione scolastica") – a cura del Gruppo di Lavoro dedicato al singolo alunno (GLHO insegnanti curricolari, docente di sostegno, genitori dell’alunno, operatori); è soggetto a verifiche ordinariamente quadrimestrali da parte del GLHO. 5. Programmazione individualizzata, affidata a tutti i singoli docenti di classe, con il coordinamento da parte dell’insegnante di sostegno. 6. Lo strumento individuato come strategia di intervento per i BES è un percorso documentato nel Piano Didattico Personalizzato (ved.All.PDP), che sarà calibrato sulle reali potenzialità dei bambini e adotterà misure compensative e dispensative, qualora necessarie. A seguito della Direttiva Ministe riale 27/12/2012 e CM 8 del 6/03/2013, la nostra Scuola ha elaborato per l’anno scolastico 2013/2014 il “Piano Annuale per l’Inclusività”. PIANO ANNUALE PER L’INCLUSIONE Parte I-analisi dei punti di forza e di criticità A. Rilevazione dei BES presenti: 1.disabilità certificate (legge 104/92 art. 3, commi 1 e 3) Minorati vista Minorati udito Psicofisici 2. disturbi evolutivi specifici DSA ADHD/DOP Bordeline cognitivo Altro 3. svantaggio(indicare il disagio prevalente) Socio-economico Linguistico-culturale Disagio comportamentale/relazionale Altro Totali 12,30% su popolazione scolastica N° PEI redatti dai GLHO N° PDP redatti dai Consigli di Classe in presenza di certificazione sanitaria N° PDP redatti dai Consigli di Classe in assenza di certificazione sanitaria B. Risorse professionali specifiche Insegnanti di sostegno AEC Assistenti alla comunicazione 17 2 50 69 17 19 Prevalentemente utilizzate in… Attività individualizzate e di piccolo gruppo Attività laboratori integrate(classi aperte, laboratori protetti,ecc..) Attività individualizzate e di piccolo gruppo Attività laboratori integrate(classi aperte, laboratori protetti,ecc..) Attività individualizzate e di piccolo gruppo Attività laboratori integrate(classi aperte, laboratori protetti,ecc..) Funzioni strumentali/coordinamento Referenti di Istituto(disabilità,DSA,BES) Psicopedagogisti e affini esterni/interni Docenti tutor/mentor Altro: Altro: C. Coinvolgimento docenti curriculari n° Si/No SI SI SI SI SI SI Attraverso… Si/No 24 Coordinatori di classe e simili Partecipazione a GLI Rapporti con famiglie Tutoraggio alunni Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva Altro: SI SI SI SI Docenti con specifica formazione Partecipazione a GLI Rapporti con famiglie Tutoraggio alunni Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva Altro: SI SI SI SI Altri docenti Partecipazione a GLI Rapporti con famiglie Tutoraggio alunni Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva Altro: SI SI SI SI D. Coinvolgimento personale ATA E. Coinvolgimento famiglie F. Rapporti con servizi sociosanitari territoriali e istituzioni deputate alla sicurezza. Rapporti con CTS/CTI G. Rapporti con privato sociale e volontariato H. Formazione docenti SI Assistenza alunni disabili Progetti di inclusione/laboratori integrati Altro Informazione/formazione su genitorialità e psicopedagogia dell’ età evolutiva Coinvolgimento in progetti di inclusione Coinvolgimento in attività di promozione della comunità educante Altro: Accordi di programma/protocolli di intesa formalizzati sulla disabilità Accordi di programma/protocolli di intesa formalizzati su disagi e simili Procedure condivise di intervento sulla disabilità Procedure condivise di intervento su disagio e simili Progetti territoriali integrati Progetti integrati a livello di singola scuola Rapporti con CTS/CTI Altro: SI SI SI SI SI SI NO SI NO Progetti territoriali integrati Progetti integrati a livello di singola scuola Progetto a livello di reti di scuole SI SI SI Strategie e metodologie educativo-didattiche/gestione della classe Didattica speciale e progetti educativo-didattici a prevalente tematica inclusiva Didattica interculturale/italiano L2 Psicologia e psicopatologia dell’età evolutiva (compresi DSA,ADHD,ecc..) Progetti di formazione su specifiche disabilità( autismo,ADHD,Dis.Intellettive, sensoriali..) Altro: SI Sintesi dei punti di forza e di criticità rilevati*: Aspetti organzzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’ interno della scuola Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’ esterno della scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative; Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi Valorizzazione delle risorse esistenti Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di inclusione Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ ingresso nel sistema scolastico,la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo. Altro: Altro. * = 0: per niente 1:poco 2:abbastanza 3:molto 4:moltissimo 0 1 SI NO SI NO 2 3 4 X X X x X x X X X X 25 Adattato dagli indicatori UNESCO per la valutazione del grado di inclusività dei sistemi scolastici Parte II - Obiettivi di incremento dell’inclusività proposti per il prossimo anno 1Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo (chi fa cosa, livelli di responsabilità nelle pratiche di intervento,ecc.) DS. Coordina tutte le attività, stabilisce priorità e strategie, presiede il GLI e promuove un sostegno ampio e diffuso per rispondere ai bisogni e alle diversità di tutti gli alunni; Referente disagio e alunni H : collabora alla pianificazione di interventi mirati con i coordinatori di classe, riferisce sulle normative al collegio docenti e mette a disposizione di tutti gli operatori scolastici materiali utili sui BES ; Coordinatori di classe: raccolgono le osservazioni dei docenti curriculari che individuano i BES che segnalano poi al GLI e propongono interventi di recupero confrontandosi con le figure di riferimento; Docenti curriculari: rilevano situazioni di disagio all’interno delle classi, si confrontano con il coordinatore e suggeriscono interventi specifici; Consiglio di Classe: su proposta del team della classe che osserva e rileva le difficoltà dell’alunno, studio della situazione e progettazione di interventi educativi , al fine di elaborare ad inizio anno il PDP e il PEI. Azioni per favorire il successo formativo dell’alunno secondo un’ottica inclusiva. Personale ATA- Collaborazione con tutte le figure coinvolte nell’inclusività e osservazione di aspetti non formali e dei comportamenti degli alunni L’osservazione pedagogica compete a tutti i docenti del Consiglio di classe e agli operatori che affiancano lo studente. Ha la finalità di raccogliere informazioni sugli aspetti cognitivi, emotivo comportamentali e relazionali dello studente. È funzionale alla stesura del Profilo Dinamico Funzionale (PDF) e alla definizione delle linee del Piano Educativo Individualizzato (PEI) o del Progetto Educativo Personalizzato (PEP). Va quindi effettuata attraverso modalità e strumenti di registrazione, condivisi dal Consiglio di classe (es. griglia di rilevazione, colloqui/attività di conoscenza proposte alla classe o a gruppi, attività esplorative delle abilità, proposta di situazioni diversificate al fine di rilevare interessi e potenzialità). Nel corso dell’anno scolastico l’osservazione pedagogica ha una funzione di monitoraggio degli esiti dell’azione educativa, funzionale alla verifica dell’efficacia e dell’adeguatezza del percorso individualizzato. Ciascuna figura professionale che opera all’interno del Consiglio di classe opererà per condividere le proprie competenze professionali con gli altri educatori al fine di raggiungere in forma collegiale gli obiettivi definiti a favore degli studenti con BES. Il Consiglio di classe definisce gli interventi didattico/educativi ed individua le strategie e le metodologie più utili per realizzare la piena partecipazione degli studenti con BES al normale contesto di apprendimento. Ciò rendendo efficaci i tempi dedicati all’analisi della situazione, alla progettazione e alla condivisione dei progetti personalizzati. In tale ottica il Consiglio di classe ha particolare cura anche nell’individuare e nel proporre le risorse umane, strumentali e ambientali da utilizzare per favorire al meglio i processi inclusivi. Esso si assume in tal modo la responsabilità del percorso educativo dello studente e della pianificazione degli interventi didattici, dà indicazioni in merito al metodo di lavoro, all’organizzazione delle attività in aula, alle strategie per favorire un clima positivo di lavoro e alla collaborazione tra scuola/famiglia e territorio. L’adozione delle misure è collegiale proprio per evitare la delega ai soli insegnanti di sostegno degli studenti con BES. Garantire una reale integrazione dello studente con BES nella classe richiede un cambiamento degli stili educativi, della trasmissione-elaborazione dei saperi, dei metodi di lavoro, delle strategie organizzative d’aula, che coinvolge tutti i docenti della classe. Nel caso in cui l’Istituzione scolastica, e nello specifico un Consiglio di classe, rilevi a carico di studenti non certificati difficoltà nell’apprendimento o nella relazione tali da suggerire l’utilità di una valutazione clinica, è necessario che: • i docenti del Consiglio di classe si confrontino sul tipo di difficoltà rilevate in relazione alle scelte didattiche e alle strategie adottate per quello studente; • previa condivisione con il Dirigente scolastico, si contatti la famiglia, alla quale compete la richiesta di contatto e di valutazione in carico e dell’eventuale successiva certificazione all’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari ; • la scuola predisponga una relazione, che la famiglia consegnerà allo specialista, nella quale si descrivono le difficoltà d’apprendimento, relazionali e/o comportamentali rilevate, e le azioni educative e didattiche messe in atto fino a quel momento. ALUNNI CON DSA Il Progetto educativo personalizzato (PEP) è definito dal Consiglio di classe in accordo con la famiglia e lo specialista di riferimento. Nel PEP sono delineate le metodologie e le attività didattiche rapportate alle capacità individuali specificando le misure dispensative e gli strumenti compensativi. In alcuni casi possono essere sufficienti solamente alcune indicazioni a carattere trasversale per tutte le discipline; in altri, invece, si rende necessaria una definizione precisa all’interno di ciascuna disciplina. Durante l’anno scolastico ogni verifica ed eventuale aggiustamento degli interventi partirà da quanto condiviso ad inizio percorso e riportato nel PEP, in particolare nella relazione fra obiettivi, risultati attesi e valutazione. RILEVAZIONE DELLA SITUAZIONE DI SVANTAGGIO È compito della scuola rilevare lo svantaggio. Il Consiglio di classe ha un ruolo pedagogico e didattico importante nella rilevazione dei bisogni relativi all’apprendimento e nell’attivazione di progettualità personalizzate. È opportuno che il Consiglio di classe nella sua autonomia individui degli indicatori per la rilevazione dello svantaggio al fine di evitare la sottovalutazione del caso oppure un’interpretazione legata a letture individuali. L’assunzione del parere di uno specialista in psicologia o in neuropsichiatria, favorisce una comprensione più approfondita e completa della situazione personale e socio/ambientale dello studente. 2 Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti Riprogettazione dei percorsi formativi rivolti a tutti gli insegnanti e, in generale, al personale scolastico , con qualificate iniziative di formazione che riguardino il significato e le modalità di realizzazione di una scuola inclusiva. Azioni di tutoraggio per i docenti in ingresso curricolari e non 3 Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive La valutazione degli studenti con disabilità certificata è effettuata sulla base del PEI in relazione alle discipline previste e alle eventuali attività aggiuntive programmate. Il Consiglio di classe definisce nel PEI i criteri didattici da adottare per le verifiche e per la valutazione. Le prove di verifica possono essere uguali o differenziate rispetto a quelle della classe, in relazione alla tipologia di PEI progettata. Laddove sia possibile si consiglia di non differenziare le prove scritte articolandole piuttosto in richieste graduate a difficoltà crescente. 26 I colloqui orali e le prove in attività pratiche o espressive hanno valore complementare e/o compensativo e concorrono a definire le competenze raggiunte. La valutazione intermedia e finale dello studente deve essere congruente con quanto definito nel PEI. Nel caso di alunni con DSA: La valutazione degli studenti è effettuata sulla base del PEP in relazione sia alle misure dispensative che agli strumenti compensativi adottati, anche in via temporanea. La strutturazione delle verifiche dovrà consentire allo studente di mostrare il grado di prestazione migliore possibile. È opportuno che ciascun docente, per la propria disciplina, definisca le modalità più facilitanti con le quali le prove, anche scritte, vengono formulate (organizzazione percettiva delle informazioni nello spazio pagina, ripasso pochi minuti prima della verifica, formulazione della stessa domanda con differenti modalità...). È particolarmente importante che le prove di verifica vengano programmate, informando lo studente. Le prove scritte di lingua straniera sono progettate, presentate e valutate secondo modalità compatibili con le difficoltà che presenta lo studente. La prestazione orale va privilegiata e considerata come compensativa della prestazione scritta. È buona prassi applicare, anche nell’ambito delle verifiche, le misure che possono favorire le condizioni ottimali per una miglior prestazione possibile ricorrendo anche all’uso di audiolibri e di sintesi vocali associate, come pure all’uso del PC con correttore automatico e dizionario digitale. Per la valutazione dell’efficacia degli interventi inclusivi si prevede: 1. la somministrazione di questionari in formato cartaceo, oppure online ai docenti, agli alunni e/o alle famiglie a fine anno. 2. Interviste dirette agli alunni 3. Compilazione di questionari per la rilevazione dell’indice di gradimento 4. Valutazione di competenze trasversali di cittadinanza attiva conseguite anche attraverso percorsi di alternanza scuola-lavoro, di stage e di laboratorio Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola Il docente di sostegno ha i seguenti compiti: • garantire un reale supporto al Consiglio di classe nell’assunzione di strategie e tecniche pedagogiche, metodologiche e didattiche integrative; • svolgere un’attività di consulenza a favore dei colleghi curricolari nell’adozione di metodologie per l’individualizzazione finalizzate a costruire il PEI per lo studente con BES. Concorda con ciascun docente curricolare i contenuti del progetto per la relativa disciplina o per gruppi di discipline e con gli educatori le strategie metodologiche educative; • condurre direttamente interventi specialistici, centrati sulle caratteristiche e le capacità dello studente sulla base della conoscenza di metodologie particolari; • assistere l’alunno in sede d’esame secondo le modalità previste dal PEI e concordate con la Commissione d’esame; • facilitare l’integrazione tra pari attraverso il proprio contributo nella gestione del gruppo classe. Nello svolgimento della propria attività educativa e di assistenza, l’assistente educatore ha i seguenti compiti: • collaborare alla programmazione e all’organizzazione delle attività scolastiche in relazione alla realizzazione del progetto educativo; • partecipare al Consiglio di classe ai fini dell’elaborazione e condivisione di PDF, PEI e PEP in accordo con il docente referente per lo studente con BES; • collaborare alla continuità nei percorsi didattici favorendo anche il collegamento tra scuola e territorio in funzione del progetto di vita dello studente; • fornire, secondo le modalità individuate dal Dirigente scolastico, elementi per la valutazione unicamente dello studente o degli studenti seguiti; • assistere lo studente in sede d’esame secondo le modalità previste dal PEI e concordate con la commissione preposta. BES (104 e DSA) Coordinamento tra docenti curriculari e di classe per la rilevazione iniziale delle potenzialità e definizione dei percorsi personalizzati. BES (altra tipologia) Apprendimento cooperativo per sviluppare forme di cooperazione e di rispetto reciproco fra gli allievi e per veicolare conoscenze, abilità e competenze Tutoring (apprendimento fra pari: lavori a coppie) Didattica laboratoriale per sperimentare in situazione (lavoro di gruppo a classi aperte, peer education, scuola-lavoro…) Didattica per progetti (Balli Popolari) 5 Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti La funzione dell’insegnante specializzato si deve sempre più configurare come azione di sistema. Oltre allo specifico rapporto con lo studente in situazione di bisogno educativo speciale, la funzione di sistema si esplica almeno nelle seguenti direzioni: 1. identificazione dei sostegni professionali e tecnici ritenuti necessari e delle fonti relazionali informali di aiuto (in collaborazione con altri insegnanti e alunni); 2. collaborazione con il dirigente scolastico, insegnanti e alunni, per determinare le risorse di sostegno da introdurre in classe e nella scuola; 3. organizzazione e attivazione di risorse ritenute più appropriate e valide; 4. ruolo di mediazione, per promuovere la collaborazione tra le persone coinvolte; 5. partecipare a gruppi di ricerca educativo-didattica “sul caso” a livello istituzionale e interistituzione. Deve occuparsi dei seguenti compiti :Rapporti con ASL per confronti periodici, in occasione degli incontri PEI e per l’attivazione di percorsi di educazione all’affettività Collaborazioni con le cooperative ( assistenza specialistica) Collaborazioni con Enti pubblici (Comune, provincia, USP …) 1. 2. Modulistica e curricolo degli alunni con BES ( Dsa, svantaggio…) Cura del Fascicolo personale degli alunni. Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative Affinché la diversità sia effettivamente ricchezza per tutta la comunità scolastica, la scuola è tenuta ad operare scelte organizzative che coinvolgano l’intero contesto scolastico, le famiglie e le risorse presenti sul territorio. I normali bisogni educativi di tutti gli studenti diventano “speciali” per gli studenti con disabilità certificata in quanto richiedono un’attenzione pedagogico/didattica particolare. La scuola, in collaborazione con la famiglia, gli operatori dei servizi socio-sanitari e le realtà territoriali, deve progettare percorsi educativi e didattici individualizzati, per sostenere il diritto di questi studenti ad un processo d’integrazione. I percorsi vanno a costruire il progetto di vita dello studente che trova la sua declinazione nella definizione delle attività educativo/didattiche, nella scelta degli obiettivi a medio e lungo termine, nell’accompagnamento formativo e nelle modalità di valutazione. La famiglia di uno studente con DSA va coinvolta sia nel momento dell’invio ai Servizi sanitari per una valutazione, sia nel momento 27 dell’individuazione delle misure dispensative e degli strumenti compensativi. Essendo fortemente investita nell’impegno domestico dei compiti e dello studio è necessario un confronto ed una collaborazione costante con la scuola e le strutture sanitarie per la messa a punto delle strategie d’apprendimento più efficaci. La condivisione è utile per favorire l’utilizzo degli strumenti compensativi sia a scuola che a casa. Vanno, inoltre, chiaramente esplicitati alla famiglia i criteri e le modalità di verifica e di valutazione come previsti nel PEP. Si prevedono incontri periodici con le famiglie per Incrementare la collaborazione ai fini del Progetto vita di ciascun alunno Valorizzazione della rete di collaborazione tra le famiglie, che si danno supporto l’una con l’altra sotto forma di volontariato, al fine di agevolare il percorso formativo degli alunni. Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi La prospettiva dell’integrazione e dell’inclusione ha come fondamento il riconoscimento e la valorizzazione delle differenze e rivolge particolare attenzione al superamento degli ostacoli, all’apprendimento e alla partecipazione che possono determinare l’esclusione dal percorso scolastico e formativo. Nella scuola, oltre ad una buona progettazione didattico/educativa, sono da predisporre dispositivi organizzativi e procedure innovative che sappiano rispondere ai nuovi bisogni emergenti e supportino nella normalità del “fare scuola” i processi di integrazione e inclusione. Gli studenti con BES richiedono prassi di integrazione e di inclusione che da un lato affermino il ruolo centrale di ciascun studente e dall’altro valorizzino le diversità come ricchezza per l’intera comunità scolastica. Le fondamentali azioni da attuare sono: Prevenzione: identificazione precoce di possibili difficoltà che se ignorate possono trasformarsi in veri e propri handicap Insegnamento/Apprendimento che procede tenendo conto della pluralità dei soggetti e non dell’unicità del docente Valorizzazione della vita sociale: attenzione al progetto di vita, al conseguimento da parte degli alunni delle competenze routinarie (potenziamento) Ruolo dell’imitazione nei processi di apprendimento (apprendimento cooperativo, lavori a coppie o a piccoli gruppi) Sostegno ampio e diffuso: capacità da parte della scuola di rispondere alle diversità degli alunni, di cui il sostegno individuale è solo una parte. Valorizzazione delle risorse esistenti L’eterogeneità dei soggetti con BES e la molteplicità delle risposte possibili richiede da parte delle singole realtà scolastiche l’articolazione di un progetto globale che valorizzi prioritariamente le risorse della comunità scolastica e definisca la richiesta di risorse aggiuntive per realizzare interventi precisi. Ciascuna istituzione è tenuta a leggere i bisogni ed organizzare le risposte per garantire i migliori processi di integrazione e di inclusione possibili. La scuola diventa così protagonista ed esperta nell’utilizzo delle risorse attraverso opportuni adattamenti organizzativi, didattici e con il supporto degli interventi clinici, terapeutici, riabilitativi, rieducativi. I percorsi individualizzati e personalizzati vivono nella didattica comune e quindi i processi di integrazione e di inclusione si fondono all’interno delle scelte metodologiche e didattiche del processo di apprendimento/insegnamento per tutti gli alunni E’ necessario che alla scuola vengano assegnate risorse materiali e umane commisurate ai bisogni degli studenti (rilevati con l’utilizzo di sistemi condivisi a livello internazionale). Bisogna costruire reali i ed effettive reti di collaborazione/alleanza tra le pubbliche istituzioni, con l’obiettivo più prossimo di mettere in campo e far circolare risorse umane e professionali per la gestione del presente, garantendo nel contempo la tenuta di quelle progettazioni educative che richiedono sguardi e prospettive di lungo periodo. Individuazione delle risorse umane e delle competenze specifiche e aggiuntive di ciascun docente ai fini dell’attivazione di percorsi e laboratori per l’integrazione di tutti i BES. Scoperta e valorizzazione di capacità e potenzialità peculiari di ciascun alunno Personale ATA (collaboratori scolastici). Partecipazione ai Piani di zona per assistenza educativa familiare prestata dai servizi sociali. Collaborazione con Associazioni sul territorio per supporto di mediazione linguistica e culturale (Associazione Crea) Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di inclusione Fondi area a rischio Attenzione dedicata alle frasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo Attività di orientamento in entrata attraverso progetti “ponte” e incontri programmati da effettuarsi in accordo con La scuola dell’Infanzia, la scuola secondaria e in uscita attraverso iniziative formative integrate fra l’ istituzione scolastica e le realtà socio/assistenziali o educative territoriali Alcuni insegnanti dell’Istituto Comprensivo di Genazzano hanno partecipato ad un Master sui DSA pertanto hanno conseguito specifica formazione. Le insegnanti Cecconi Alessandra, Morelli Mariella e Primi Giuseppina vengono segnalate come docenti formate . Approvato dal Gruppo di Lavoro per l’Inclusione in data _8/05/2013____________________________ Approvato dal GLH d’Istituto del 13/05/2013________________________________________________ Deliberato dal Collegio dei Docenti in data 27/06/2013________________________________________ Allegati: Proposta di assegnazione organico di sostegno e altre risorse specifiche (AEC, Assistenti 28 RACCORDO SCUOLA FAMIGLIA L’intervento della famiglia nella scuola autonoma è da ricercare nel nuovo sistema scolastico che si configura a seguito del regolamento di autonomia D.P.R. n. 275/99, la legge 53 del 2003, il D.Lgs n. 59/2004. Tutta la normativa citata colloca e riconosce alla famiglia il ruolo di società naturale, sancito all’art. 30 della Costituzione, cui è affidato il dovere e il diritto di educare e istruire i figli e quello di collaborare e cooperare con l’istituzione scolastica nell’individuazione del percorso formativo più adeguato di ciascun alunno. La nuova legislazione, fondata sul decentramento e sull’autonomia, le attribuisce infatti il compito di esser interlocutrice privilegiata del processo formativo e dell’individuazione insieme alla scuola, che ne ha la titolarità, della crescita e dello sviluppo del percorso di ogni studente. Vi è da aggiungere che nel campo della ricerca sull’apprendimento, le nuove scoperte in chiave psicobiologica e delle neuroscienze, tendono a sottolineare la necessità di conoscere il profilo formativo dei soggetti in età evolutiva, nel senso di delineare la matrice cognitiva, lo stile e il ritmo di apprendimento, la motivazione ad apprendere per poter incrementare le potenzialità formative e definire processi percorribili ed adeguati. Appare evidente allora, che per poter conoscere tali aspetti e quindi personalizzare i percorsi, sia fondamentale il rapporto, la collaborazione e la cooperazione con la famiglia, che può contribuire non poco all’evoluzione di questi processi. A tal fine sono stati attivati relativi incontri di accoglienza per incrementare nel corso dell’anno la comunicazione più efficace e la relazione più coinvolgente. Sono stati esaminati poi i bisogni e le esigenza delle famiglie nei rispettivi consigli di classe, interclasse, intersezione. I genitori entrano nella scuola quali rappresentanti dei bambini e dei ragazzi e come tali partecipano del contratto educativo condividendone responsabilità e impegni nel reciproco rispetto di competenze e ruoli. È compito dell´istituzione scolastica: formulare proposte didattiche e fornire in merito ad esse, informazioni chiare e leggibili valutare l´efficacia delle proposte rendere conto periodicamente degli apprendimenti dei singoli alunni e del loro progredire individuare le iniziative tese al sostegno e allo sviluppo dei soggetti in situazione di handicap, svantaggio, disagio, difficoltà esplicitarne le modalità, la frequenza, la durata. Ai colloqui individuali si attribuisce una funzione primaria per la raccolta di tutte le conoscenze necessarie all´elaborazione di un´immagine relazionale del bambino al di fuori del contesto scolastico, per comunicare, in un clima disteso e nei modi più accessibili, la situazione socioaffettiva e conoscitiva dello studente; per costruire, con i genitori, possibili itinerari per il superamento delle difficoltà; per l’arricchimento dei campi esperenziali dello studente. 29 I RICEVIMENTI GENERALI CON LE FAMIGLIE SONO I SEGUENTI: Mese Scuola dell’infanzia Scuola Primaria Scuola Secondaria di I grado Giovedì 28 16,30-18,30 Ricevimento famiglie NOVEMBRE Lunedì 9 16.30-18.30 Ricevimento famiglie Lunedì 2 Ricevimento famiglie 15.00-16.00 Classi terze 16.00-17.00 Classi prime 17.00-18.00 Classi seconde DICEMBRE Mercoledì 12 16.30-18.30 Consegna schede Lunedì 3 Consegna schede 15.00-16.00 Classi seconde 16.00-17.00 Classi terze 17.00-18.00 Classi prime Mercoledì 9 - 16.30-18.30 Ricevimento famiglie Giovedì 10 Ricevimento famiglie 15.00-16.00 Classi prime 16.00-17.00 Classi seconde 17.00-18.00 Classi terze Giovedì 19 Martedì 10 10.00-11.00 cons. schede III FEBBRAIO MARZO APRILE Lunedì 9 GIUGNO 16.30-18.30 Ricevimento famiglie 9.30-11.30 Cons. schede Giovedì 12 9.30-11.30 Consegna schede I-II Nella Scuola Primaria e dell’Infanzia il ricevimento individuale avviene secondo necessità espressa dalla famiglia o dal docente e/o su appuntamento. Nella Scuola Secondaria avviene secondo il seguente calendario, che riunisce in più giornate preferibilmente con la possibilità da parte del genitore di trovare in un’unica soluzione più docenti con più discipline. 30 Docenti Materia L. Bangrazi ARTE A. Ametrano ATTIVITA’ di SOSTEGNO M. Serafini L. Fabrizi G. Marras R. Russo A . Coccia A. Rossi G. Giolo L. Ricciotti L. Pasquazi M. Mazzenga G. Battistelli E. Proia C. Onorati A.Quaresima D. Mariani B. Iacobelli P. Marcelli B. Recchia M. Tola M.R. Bovino ATTIVITA’ di SOSTEGNO TECNOLOGIA ATT. di SOSTEGNO INGLESE IRC EDUCAZIONE FISICA MATEMATIC A/SCIENZE ITA/STORIA/G EOGRAFIA MATEMATIC A/SCIENZE MATEMATIC A/SCIENZE ATTIVITA’ di SOSTEGNO ATTIVITA’ di SOSTEGNO ITA/STORIA/G EOGRAFIA FRANCESE MUSICA ATTIVITA’ di SOSTEGNO ITA/STORIA/G EOGRAFIA ITA/STORIA/G EOGRAFIA ITA/GEOGRAF IA INGLESE RICEVIMENTI DEI DOCENTI a.s. 2013/14 Classi Orario ricevimento TUTTE 1B-1C 1A-1B TUTTE 3A-3B CORSI A-B TUTTE TUTTE CORSO C 1C-3C-3B 4° ORA dalle 11.15 alle 12.15 3° ORA dalle 10.15 alle 11.15 4° ORA dalle 11.15 alle 12.15 5° ORA dalle 12.15 alle 13.15 2° ORA dalle 09.15 alle 10.15 3A-3C MARTEDI’ 15/10/13 - 29/10/13 - 12/11/13 26/11/13 - 17/12/13 14/01/14 - 28/01/14 - 11/02/1425/02/14 - 11/03/14 25/03/14 - 08/04/14 - 29/04/14 13/05/14 - 20/05/14 3° ORA dalle 10.15 alle 11.15 CORSO A CORSO B Giorni di ricevimento LUNEDI’ 14/10/13 - 28/10/13 - 11/11/13 25/11/13 - 16/12/13 13/01/14 - 27/01/14 - 10/02/14 24/02/14 - 10/03/14 24/03/14 - 07/04/14 - 28/04/14 12/05/14 - 19/05/14 4° ORA dalle 11.15 alle 12.15 MERCOLEDI’ 16/10/13 - 30/10/13 - 13/11/13 27/11/13 - 18/12/13 15/01/14 29/01/14 - 12/02/14 - 26/02/14 12/03/14 26/03/14 - 09/04/14 - 30/04/14 - 14/05/14 - 21/05/14 1B 2A-2B-3A TUTTE TUTTE 1A-1C 1A-2A-3C 1B-3B 3A CORSO C 5° ORA dalle 12.15 alle 13.15 3° ORA dalle 10.15 alle 11.15 4° ORA dalle 11.15 alle 12.15 5° ORA dalle 12.15 alle 13.15 3° ORA dalle 10.15 alle 11.15 4° ORA dalle 11.15 alle 12.15 GIOVEDI’ 17/10/13 - 31/10/13 - 14/11/13 28/11/13 - 19/12/13 16/01/14 - 30/01/14 - 13/02/14 27/02/14 - 13/03/14 27/03/14 - 10/04/14 - 08/05/14 15/05/14 VENERDI’ 18/10/13 - 25/10/13 - 15/11/13 29/11/13 - 20/12/13 17/01/14 - 31/01/14 - 14/02/14 28/02/14 - 14/03/14 28/03/14 - 11/04/14 - 09/05/14 16/05/14 N.B. INOLTRE SARANNO CONFERMATI NEL CORSO DELL’ANNO I SEGUENTI RICEVIMENTI POMERIDIANI: Lunedì 2 Dicembre 15.00-18.00 (nell’ordine le classi III-I-II) Giovedì 10 Aprile 15.00-18.00 (nell’ordine le classi: I-II-III) 31 TECNOLOGIE DIDATTICHE E INTERVENTI FORMATIVI Le tecnologie didattiche (e quelle multimediali in modo particolare) rappresentano un decisivo elemento di innovazione nel sistema scolastico. Intendiamo la multimedialità come strumento creativo di conoscenza e di interazione in un ambiente in cui avviene l´apprendimento in forma interdisciplinare. La multimedialità può svolgere un importante ruolo nei processi di strutturazione delle conoscenze. L´ambiente reticolare, in cui ci si muove con l´uso consapevole dei nuovi media, consente di essere in sintonia con i processi mentali soprattutto delle nuove generazioni, che non sono solo lineari e sequenziali, bensì di tipo reticolare, provvisti di nodi e links. Inoltre, gli strumenti multimediali, in quanto interattivi, risultano essere estremamente motivanti. Proponiamo un uso creativo ed attivo delle tecnologie multimediali per permettere: l´espressione personale, la comunicazione interpersonale e la cooperazione anche a distanza la costruzione di un atteggiamento collaborativo fra gli alunni, che li coinvolga in attività di ricerca che richiedano l´uso di linguaggi diversi e di attrezzature multimediali; lo sviluppo delle capacità di comunicare con differenti linguaggi; la fruizione dei messaggi multimediali e dei sistemi di comunicazione al fine di favorire la crescita culturale. Attività possibili Alfabetizzazione: videoscrittura, grafica di base, gestione dei propri documenti. Navigazione in rete. Produzione di ipertesti disciplinari ed interdisciplinari, attraverso l´ideazione di mappe concettuali, reti associative tra le informazioni e strategie di navigazione. Lezioni multimediali legate alle singole discipline. Realizzazione di prodotti ipermediali, con uso integrato di testi, immagini fisse e in movimento, video e audio. Produzione di immagini con programmi di elaborazione e rielaborazione grafica. Ricerche didattiche disciplinari di vario tipo, utilizzando Internet per il reperimento delle fonti. Comunicazione epistolare con scuole diverse. Sostegno ad alunni con difficoltà: lezioni multimediali, attività individuali e di gruppo al computer utilizzando programmi specifici. Didattica interattiva con l’utilizzo della LIM (Lavagna Interattiva Multimediale) L´utilizzo della multimedialità nella scuola di base non prevede che gli alunni sviluppino in via prioritaria la conoscenza di programmi e tanto meno di linguaggi di programmazione. La conoscenza del computer sta però alla base di ogni operatività. Si ritiene quindi necessario che la conoscenza dello strumento vada di pari passo con lo sviluppo della creatività. Va segnalata l´interdisciplinarità del programma, che prevede il coinvolgimento dell´intero team docente delle scuole che partecipano alle attività didattiche e di ricerca. L´Istituto s´impegnerà pertanto a promuovere un´adeguata formazione degli insegnanti che vi operano. 32 FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO “La formazione costituisce una leva strategica fondamentale per lo sviluppo professionale del personale, per il necessario sostegno agli obiettivi di cambiamento, per un’efficace politica di sviluppo delle risorse umane”(art.63 CCNL). L´aggiornamento professionale dei docenti è quindi un importante elemento di qualità del servizio scolastico; esso è finalizzato a fornire ai docenti strumenti culturali e scientifici per sostenere la sperimentazione e l´innovazione didattiche. Il Collegio dei Docenti, annualmente, delibera l’attività di formazione collegiale ed individuale e le modalità di svolgimento, nell’ambito delle disposizioni normative del C.C.N.L. Le iniziative di formazione hanno come obiettivi il miglioramento e la crescita professionale; i contenuti che vengono privilegiati sono quelli volti a creare e sviluppare competenze professionali comuni che consentano a tutto il collegio di adottare strategie comuni, di migliorare la consapevolezza educativa e la competenza metodologica, la capacità relazionale e comunicativa con gli alunni, con i colleghi, con le famiglie. Pertanto la formazione rientra tra gli impegni prioritari della scuola ed è sostenuta con risorse finanziarie provenienti dal Fondo dell’Istituto. Perché sia un efficace strumento di crescita umana e professionale è necessario che risponda ai bisogni reali dei docenti. La consultazione dei docenti è pertanto un’ineludibile premessa per l’individuazione degli obiettivi da perseguire e dei percorsi da attivare. E’ data facoltà ai docenti di frequentare corsi di aggiornamento, organizzati al di fuori della propria istituzione scolastica. Questi i criteri ai quali si ispirano le attività di aggiornamento che si realizzano nel nostro Istituto: l’aggiornamento è finalizzato all´arricchimento professionale in relazione alle modifiche di ordinamento previste dal nuovo contesto dell´autonomia, allo sviluppo dei contenuti dell´insegnamento (saperi essenziali, curricoli disciplinari, linguaggi non verbali, tematiche trasversali, Indicazioni Nazionali), ai metodi e all´organizzazione dell´insegnare, all´integrazione delle tecnologie nella didattica e alla valutazione degli esiti formativi; le attività tendono alla valorizzazione in senso formativo del lavoro collegiale degli insegnanti ; l´aggiornamento è finalizzato a promuovere la cultura dell´innovazione e a sostenere i progetti di ricerca e di sperimentazione che la scuola mette in atto; le proposte sono rivolte ai docenti dei diversi ordini di scuola anche allo scopo di promuovere e consolidare la condivisione della progettazione didattica compatibilmente con le risorse finanziarie disponibili. I corsi in atto sono relativi all’integrazione, in base alla Legge 440/97 in collaborazione con i docenti dell’Università Roma Tre, esperti del settore gruppo di ricerca e azione e tecnologia (secondaria). Relativamente alla formazione, lo scorso anno 5 docenti della Primaria hanno frequentato il Master sui DSA e attualmente altre 4 docenti stanno frequentando lo stesso Master presso l’Università di Roma TRE. Nell’ambito della rete Edulim, le istituzioni scolastiche di Genazzano , Labico, e Cave, hanno costituito un gruppo di lavoro di “ricerca-azione” per elaborare un progetto di sperimentazione delle Nuove Indicazioni Nazionali. 33 GESTIONE DEL PERSONALE SCOLASTICO L’organizzazione scolastica ruota sull’interazione fra collegio dei docenti, consigli di classe, commissioni, gruppi di lavoro, consiglio d’Istituto e personale ATA. DIRIGENTE SCOLASTICO: Prof.ssa ANNA DRUELLA 1° Collaboratore BATTISTELLI GUGLIELMO 2° Collaboratore: MORELLI MARIELLA Funzioni strumentali: MORELLI N., CECCONI A., MARCHETTI F., ONORATI C., LODA’ L..(vedi allegato per compiti e impegni). Consigli di classe (scuola primaria) CLASSE IA IB IC IIA IIB IIC IIIA IIIB IV A IVB VA VB VC COORDINATORE CIPROTTI PATRIZIA ANGELOCOLA FRANCESCA ROMANO OLIMPIA LODA’ LUCILLA ORLANDI ANASTASIA CIPROTTI SANDRA MORELLI NATALIA BEZZI ANNA PRIMI GIUSEPPINA DE BIANCHI FRANCESCA GENTILINI ANNA MARCHETTI FILOMENA CECCONI ALESSANDRA Consigli di classe (scuola secondaria) Classe Sezione Docente coordinatore 1 2 3 1 2 3 1 3 A A A B B B C C Marcelli Pasquazi Tola Recchia Onorati Recchia Ricciotti Ricciotti Attività sostegno Marras 34 Commissioni e gruppi di lavoro: componenti COMMISSIONI E GRUPPI DI LAVORO Addetti al primo soccorso Addetti al servizio di prevenzione incendi, lotta antincendio, gestione emergenze ed evacuazione GLH di Istituto Subconsegnatari sussidi audiovisivi Responsabile Palestra Responsabile laboratorio informatica Subconsegnatari biblioteca Commissione mensa scolastica Commissione elettorale Funzioni Strumentali al POF GRUPPO STUDIO INDICAZIONI GRUPPO GLI REFERENTE DSA COMPONENTI D’Attilia– Deodati– Rossi–Moroncelli-– Romano Daniela – Ruggeri Romano Olimpia– Morelli Mariella – Ciprotti Patrizia – Orlandi Pasquazi - Mazzenga– Sallusti - Onorati- Denni Lucci– Raguzzini - Rossi– Romano Daniela – Moroncelli– Cinti – Cefaro – Ficorella - Primi – Ranaldi– Morelli Mariella- Ciprotti Sandra -Cecconi – Romano Olimpia Morelli Natalia – Ceccobelli – - Pasquazi Laura – Rossi – Battistelli – Onorati De Giusti Stefania, Trifogli Veronica, Ciccognani Claudia, Masella Arianna, Ametrano Antonio, Battistelli Guglielmo, Iacobelli Barbara, Marras Gisella, Proia Elena, Serafini Michela Ruggeri Anna – Lucci Roberta – Romano Olimpia Rossi Amedeo-Morelli Mariella Lodà Lucilla – Battistelli Guglielmo Mariani Domenico- Primi Giuseppina Primi Giuseppina, Cecconi Alessandra Ciprotti Sandra – Primi Giuseppina – Morelli Natalia Marchetti - Cecconi – Onorati – Morelli N. – Lodà Marchetti, Cecconi, Onorati, Lodà, Morelli N., Morelli M.. Cecconi, Marras, Morelli M., Primi Primi COMITATO DI VALUTAZIONE Comitato di valutazione del servizio COMPONENTI Dirigente Scolastico, Morelli N., Luca , Mazzenga, Marchetti, Ricciotti (S), Recchia (S): 35 COLLEGIO DEI DOCENTI SCUOLA DELL’INFANZIA SCUOLA PRIMARIA SCUOLA SECONDARIA DI I° GRADO DE GIUSTI STEFANIA, DI SORA LOREDANA, FICORELLA ENRICA, LUCA NADIA, LUCCI ROBERTA, MORONCELLI ANNA MARIA, PALADINI MARINA, RAGUZZINI SILVIA, RANIERI TERESA CARMELA, ROCCHI BARBARA, ROMANO DANIELA, ROSSI MARIA LUISA, RUGGERI ANNA, SEBASTIANELLI MARIA TERESA. ANGELOCOLA FRANCESCA, BEZZI ANNA, CECCONI ALESSANDRA, CICCOGNANI CLAUDIA, CIPROTTI PATRIZIA, CIPROTTI SANDRA, DE BIANCHI FRANCESCA, GENTILINI ANNA, LODA’ LUCILLA, MARCHETTI FILOMENA, MASELLA ARIANNA, MATTEI PATRIZIA, MISERIA MARIA, MORELLI MARIELLA, MORELLI NATALIA, MORONI MARISA, ORLANDI ANASTASIA, PACIONI ELISA, PRIMI GIUSEPPINA, PROFETA NADIA, RANALDI ANGELA, ROMANO OLIMPIA, SALES AUGUSTA, SCACCHETTI ROSELLA, TRIFOGLI VERONICA. AMETRANO ANTONIO, BANGRAZI LAURA, BATTISTELLI GUGLIELMO, BOVINO MARIA RITA, COCCIA ALESSANDRA, IACOBELLI BARBARA, MARCELLI PAOLA, MARIANI DOMENICO, MARRAS GISELLA, MAZZENGA MARISA, ONORATI CLAUDIA, PASQUAZI LAURA, QUARESIMA ANNA, RECCHIA BARBARA, RICCIOTTI LUCIA, ROSSI AMEDEO, RUSSO ROSSANA, SERAFINI MICHELA, TOLA MARISA. CONSIGLIO DI ISTITUO PRESIDENTE DIRIGENTE SCOLASTICO COMPONENTE GENITORI COMPONENTE DOCENTI COMPONENTI BROGNO PIO DRUELLA ANNA GIOVANNETTI R.-FERRENTINO A.-DE NARDO L.-ACCADIA L., MORELLI A., PESCHIAROLI A., SEBASTIANELLI R. MORELLI M.- MARCHETTI F.- MORELLI N. – CIPROTTI P. – TRIFOGLI V. – BATTISTELLI G. GIUNTA ESECUTIVA PRESIDENTE COMPONENTE GENITORI COMPONENTE DOCENTI COMPONENTE ATA COMPONENTI COMPONENTI DRUELLA ANNA DE NARDO L. – FERRENTINO A. MARCHETTI FILOMENA SANCAMILLO MARIA GIULIANA 36 Personale ATA FUNZIONE/MANSIONE COMPONENTI D.S.G.A. ASSISTENTI AMMINISTRATIVI COLLABORATORI SCOLASTICI UBICAZIONE Sancamillo Maria Giuliana Bernardini Francesca, Bezzi Daniela Vittoria, Sallusti Mario Domante Giuseppe, Denni Luciana Consoli Ines, Santiprosperi Angelo, Ceccobelli Ernesta, Molinari Luciana D’Attilia Palmira, Deodati Maria Gloria Cefaro Fulvia, Cinti Paola Sede Centrale Sede Centrale Sede Centrale Scuola Primaria Scuola Infanzia Plesso Signoretta Scuola Infanzia Plesso Bellesini 37 PROGETTI E LABORATORI La realizzazione di laboratori didattici, come previsto nei documenti che accompagnano il cammino attuativo della Riforma, è condizione ideale per ambientare la personalizzazione dei percorsi di studio finalizzati all’apprendimento di specifiche competenze. Attraverso la didattica laboratoriale è possibile coniugare sapere e saper fare in un’esperienza di apprendimento consapevole. Infatti l’alunno prende atto, delle sue capacità e sviluppa progressivamente un progetto di vita individuale adeguato alle sue attitudini e ai suoi interessi. Inoltre il laboratorio è un momento significativo di relazione interpersonale e di collaborazione costruttiva tra gli alunni e tra gli alunni e i docenti dinanzi a progetti da realizzare e compiti comuni da svolgere. In virtù di tali peculiarità, la didattica laboratoriale coniuga teoria e pratica e contribuisce allo sviluppo di rapporti interpersonali improntati alla convivenza civile. Nell’organizzazione dei laboratori opzionali, si ritiene opportuno proporre attività che avviano gli alunni alla comprensione e all’uso dei diversi linguaggi (verbali, iconici, mimicogestuali, multimediali, ecc. ); tali attività sono pienamente inserite nella programmazione educativa e didattica di ciascuna classe e/o gruppo di alunni e contribuiscono a garantire in modo equilibrato lo sviluppo cognitivo, affettivo e relazionale degli alunni. Le attività comportano una diversi articolazione dell’unità classe, con la costituzione di gruppi di gruppi di lavoro per: livello di capacità o apprendimento, o per eseguire un preciso compito, o per assecondare interessi e attitudini comuni. I docenti, all’inizio dell’anno e nell’ambito del Pof, organizzano i laboratori ordinati per gruppi di progetto, di livello, di compito o elettivi (v. progettazione curricoli). Il Laboratorio di Progetto permette momenti di formazione interdisciplinare che trascendono le singole discipline ed educano alla complessità del sapere, mettendo in gioco le competenze già acquisite e promovendone di nuove; sviluppa percorsi relativi alla convivenza civile, legati alla tutela ambientale, all’educazione alimentare, all’educazione alla salute, all’educazione alla cittadinanza. Prevede la formazione di gruppi di alunni di classi parallele o di classi verticali. Il Laboratorio Elettivo valorizza le attitudini personali e consente di diversificare il percorso formativo in relazione agli interessi dei singoli alunni, sviluppa l’autostima e la motivazione per la varietà delle proposte e il loro carattere operativo: attività di insegnamento di uno strumento musicale, attività espressive con utilizzo di varie tecniche, attività di animazione teatrale. Prevede la formazione di gruppi di alunni sulla base di interessi e attitudini. Il Laboratorio su Compito contempla osservazioni e sperimentazioni di fenomeni attraverso esperienze concrete. Prevede gruppi di alunni eterogenei per livello cognitivo, stili di apprendimento, per competenze specifiche, ma che elaborano un compito comune. Il Laboratorio di Livello consente la personalizzazione di processi di apprendimento e di maturazione, tradotti in “moduli di lavoro” progressivi per l’acquisizione graduale di conoscenze e abilità. Prevede gruppi di alunni che, di fronte a un’attività didattica presentano livelli analoghi di competenze. La scuola si impegna a garantire a tutti gli studenti l’esplicitazione delle proprie risorse per CRESCERE E FORMARE Ragazzi responsabili: Ragazzi competenti: Verso se stessi In ambito linguistico-espressivo Verso gli altri In ambito informatico Verso le risorse naturali, territoriali e In ambito motorio scolastiche In grado di leggere criticamente messaggi diversi in linguaggi specifici Abituati a porsi delle domande e ricercare delle risposte 38 Arricchimento dell’offerta formativa – Progetti SCUOLA PROGETTI IN ARRICCHIMENTO PROGETTI IN AMPLIAMENTO Solidarietà- Madagascar (Ranaldi) Tetrando a scuola (S.Filippo) INFANZIA Nella scatola magica c’è… (Signoretta) Mininfiorata (Romano O.) Teatrando e manipolando ( Ciprotti P.) Primaria Balli popolari (Cecconi) Solidarietà – Madagascar ( Ranaldi) A Scuola di Rec (Bezzi) Frutta nelle scuole (Morelli N.) Alfabetizzazione motoria (Ciprotti P.) Progetto Musicale (Banda Musicale) Secondaria Giochi sportivi studenteschi ( Rossi A.) La fattoria degli animali The Writer ( Recchia) (Recchia) Mininfiorata (Romano) Latino (Ricciotti) Solidarietà- adozione a distanza (Marcelli) Trinity ( Russo) A lezione di cittadinanza ( D.S. Druella) Percorsi espressivi e settimana della memoria ( Battistelli Orientamento (Onorati) 39 LA VALUTAZIONE La valutazione è un processo importante e continuo, finalizzato sia alla rilevazione sistematica degli apprendimenti acquisiti degli alunni, sia al miglioramento della qualità formativa che la scuola offre per promuovere il pieno sviluppo delle potenzialità di ciascuno. Premesso ciò “…l’unica valutazione positiva per lo studente di qualsiasi età è quella che contribuisce a fargli comprendere l’ampiezza e la profondità delle sue competenze e, attraverso questa conoscenza progressiva e sistematica, a fargli scoprire ed apprezzare sempre meglio le capacità potenziali personali, non pienamente mobilitate, ma indispensabili per avvalorare e decidere un proprio futuro esistenziale…” (art.8, D.P.R. n.275/99). “La valutazione ha per oggetto il processo di apprendimento, il comportamento e il rendimento scolastico complessivo degli alunni. La valutazione concorre, con la sua finalità anche formativa e attraverso l’individuazione delle potenzialità e delle carenze di ciascun alunno, ai processi di autovalutazione degli alunni medesimi, al miglioramento dei livelli di conoscenza e al successo formativo, anche in coerenza con l’obiettivo dell’apprendimento permanente di cui alla «Strategia di Lisbona nel settore dell’istruzione e della formazione», adottata dal Consiglio europeo con raccomandazione del 23 e 24 marzo 2000”(D.P.R. 122 del 2009). La valutazione didattica e disciplinare viene elaborata sia sulla base delle osservazioni sistematiche, sia dalla misurazione attraverso le verifiche periodiche (prove scritte, interrogazioni, controllo sull’uso degli strumenti….) basandosi sempre su criteri di gradualità e continuità da cui si evidenziano il ritmo di apprendimento e il processo di crescita dell’alunno. Verrà effettuata dunque una valutazione diagnostica, formativa e sommativa degli allievi. Dal punto di vista organizzativo, si prevede la divisione dell’anno scolastico in due quadrimestri; ogni coordinatore di classe, in accordo con i componenti del Consiglio di Classe, prende visione dei criteri e degli indicatori di valutazione dei seguenti obiettivi trasversali relativi ad ogni disciplina: Socializzazione Impegno e partecipazione Metodo di lavoro Comprensione Capacità logiche Uso degli strumenti Con l’entrata in vigore del decreto legge del Ministro Gelmini, a partire dall’anno scolastico 2008-2009, la valutazione nel primo ciclo è stata espressa nella votazione in decimi. Nel rispetto delle scadenze quadrimestrali dell’anno scolastico, si procederà alle operazioni di scrutinio tradizionali per la Scuola Primaria e Secondaria, avendo cura di stabilire in sede di Collegio dei Docenti, le regole di funzionamento e i nuovi criteri relativi al comportamento degli alunni. “Il collegio dei docenti definisce modalità e criteri per assicurare omogeneità, equità e trasparenza della valutazione, nel rispetto del principio della libertà di insegnamento. Detti criteri e modalità fanno parte integrante del piano dell’offerta formativa”(D.P.R.122 del 2009). Il Collegio di Primaria ha stabilito di dedicare l’ultimo lunedì di ogni mese alle attività di valutazione. La valutazione interna si effettuerà attraverso la autovalutazione d’Istituto (efficacia della progettazione, qualità dell’insegnamento, grado di soddisfazione di famiglie e territorio) che è da intendersi come azione ricorsiva e ciclica tesa al miglioramento della qualità mai definita del 40 tutto proprio in risposta a processi e percorsi, pertanto lo stesso POF è da ritenersi un documento aperto in cui l’Istituzione riflette su se stessa e si flette sui bisogni della propria utenza. La valutazione esterna continuerà attraverso le prove nazionali dell’INVALSI. Ai sensi del monitoraggio degli apprendimenti e della legge 53 del 2001 sono prese in considerazione le assenze degli allievi. La valutazione del comportamento Concorre alla valutazione per ogni singola disciplina anche il comportamento che così recita: Da DPR 122/09 …“La valutazione del comportamento degli alunni, ai sensi degli articoli 8, comma 1, e 11, comma 2, del decreto legislativo n. 59 del 2004, e successive modificazioni, e dell’articolo 2 del decreto-legge, è espressa: a) nella scuola primaria dal docente, ovvero collegialmente dai docenti contitolari della classe, attraverso un giudizio, formulato secondo le modalità deliberate dal collegio dei docenti, riportato nel documento di valutazione; b) nella scuola secondaria di primo grado, con voto numerico espresso collegialmente in decimi ai sensi dell’articolo 2 del decreto-legge; il voto numerico è illustrato con specifica nota e riportato anche in lettere nel documento di valutazione. La valutazione finale degli apprendimenti e del comportamento dell’alunno è riferita a ciascun anno scolastico. Nella scuola secondaria di primo grado, ferma restando la frequenza richiesta dall’articolo 11, comma 1, del decreto legislativo n. 59 del 2004, e successive modificazioni, ai fini della validità dell’anno scolastico e per la valutazione degli alunni, le motivate deroghe in casi eccezionali, previsti dal medesimo comma 1, sono deliberate dal collegio dei docenti a condizione che le assenze complessive non pregiudichino la possibilità di procedere alla valutazione stessa. L’impossibilità di accedere alla valutazione comporta la non ammissione alla classe successiva o all’esame finale del ciclo. Tali circostanze sono oggetto di preliminare accertamento da parte del consiglio di classe e debitamente verbalizzate”. Secondo quanto previsto dal DPR 89/09, dal Regolamento sulla valutazione DPR 122/09, dalle CM 100/08 e 10,46,e 50/09, ed in base alle delibere del Collegio dei Docenti dell’Istituto, la valutazione del comportamento viene espressa con voti numerici da 10/decimi a 5/decimi, secondo una scala discendente, che rappresenta diversi livelli di correttezza in riferimento agli allegati descrittori. La valutazione si basa sui comportamenti manifestati dagli alunni riguardo al rispetto del Regolamento di Istituto, alle modalità di frequenza delle lezioni, alla correttezza ed all’impegno mostrati nel partecipare alle attività proposte ed alla qualità delle relazioni che l’alunno dimostra di instaurare nel collaborare con i docenti, il personale scolastico ed i compagni. Si considerano valutazioni pienamente positive i voti 10/decimi, 9/decimi e 8/decimi e tendenzialmente positivo il voto 7/decimi. 41 Il voto 6/decimi denota, pur all’interno di una soglia di accettabilità della valutazione generalmente positiva, la rilevazione di una certa criticità, sottolineata dal verificarsi di richiami verbali e scritti e dall’attribuzione di sanzioni disciplinari di media gravità, fino a sospensione ed allontanamento dalle lezioni per periodi inferiori a 15 giorni. Il voto 5/decimi indica una valutazione di insufficienza del comportamento e si riferisce a condotte gravemente scorrette che hanno previsto la comminazione di sospensioni ed allontanamento dalle lezioni per periodi superiori ai 15 giorni. Detta valutazione, in sede di valutazione finale, comporta la non ammissione alla classe successiva e/o all’Esame di Stato al termine del I ciclo di istruzione. Considerata la gravità del provvedimento, l’attribuzione della valutazione insufficiente (5/decimi) sarà debitamente motivata, documentata e verbalizzata dal Consiglio di Classe, secondo le normative vigenti. Il Consiglio di classe nell’attribuire il voto del comportamento terrà conto dei seguenti descrittori: DESCRITTORI DEL COMPORTAMENTO Comportamento Partecipazione e Relazioni L’alunno/a manifesta un comportamento Partecipa in modo esemplare e instaura relazioni significative vivace, propositivo e con docenti e compagni. ricco di spunti personali alle attività proposte. L’alunno/a manifesta un comportamento Partecipa in modo corretto e instaura relazioni positive con attivo e interessato docenti e compagni. alle attività proposte. L’alunno/a manifesta un comportamento Partecipa in modo adeguato ed instaura relazioni appropriate con costante alle attività docenti e compagni. proposte. L’alunno/a manifesta un comportamento Partecipa in modo tendenzialmente corretto ma non sempre pressoché costante alle adeguato essendo stato destinatario, a volte di attività proposte. richiami e note. L’alunno/a manifesta un comportamento Partecipa in modo non generalmente accettabile, anche se non sempre costante alle sempre si è mostrato rispettoso delle regole e attività proposte. collaborativo, incorrendo in numerosi richiami, note e sanzioni. L’alunno manifesta un comportamento Partecipa gravemente scorretto nei confronti di saltuariamente e con insegnanti e compagni, che ha determinato la scarso interesse alle comminazione di sanzioni con allontanamento attività proposte e dalla comunità scolastica superiori a quindici rappresenta un giorni; inoltre l’alunno non ha dimostrato elemento di disturbo miglioramenti a seguito dei percorsi educativi per la classe. proposti. Impegno Voto Si impegna con responsabilità, costanza, puntualità ed interesse nelle attività proposte. Si impegna con costanza e puntualità nelle attività proposte. Si impegna con interesse nelle attività proposte. Si impegna in modo adeguato nelle attività proposte. Si impegna in modo accettabile ma non sempre efficace nelle attività proposte. Si impegna con superficialità e con scarsa efficacia nelle attività e non risponde positivamente alle sollecitazioni proposte. 42 10 9 8 7 6 5 AUTOCONTROLLO E COMUNICAZIONE Il suo comportamento è sempre responsabile e disponibile. RISPETTO DELLE REGOLE Puntuale e preciso nell’osserva re le regole della vita scolastica. PARTECIPAZIONE E IMPEGNO Si impegna con serietà e vivo interesse partecipando con contributi personali alla vita scolastica ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO Utilizza un metodo di lavoro organico e strutturato Il suo comportamento è corretto e abbastanza disponibile. Osserva con diligenza le regole della vita scolastica. Si dimostra motivato, segue con attenzione e interviene in modo appropriato. Organizza il proprio lavoro in modo efficace. Non sempre riesce ad instaurare rapporti sereni con adulti e/o compagni. Non sempre rispetta le regole della vita scolastica. Partecipa alle attività didattiche ma per impegnarsi ha bisogno di stimoli continui e/o di essere seguito costantemente. Utilizza un metodo di lavoro non sempre autonomo e produttivo. Manifesta ostilità nei confronti dei compagni e manca di senso di responsabilità. Non riesce ad accettare le regole della vita scolastica. Sfugge alle proprie responsabilità e non partecipa alle attività didattiche disturbandole Lavora in modo dispersivo, impreciso e dunque improduttivo. VALU TAZIO NE PIEN AMEN TE ADEG UATO ADEG UATO POCO ADEG UATO NON ADEG UATO Griglia valutazione comportamento Scuola Primaria 43 Adempimenti connessi con la valutazione La scuola primaria e secondaria per adempiere ai compiti inerenti alla valutazione si basa anche su verifiche scritte e orali e procede nel modo seguente: Numero delle verifiche scritte Esplicitazione preventiva dei criteri Almeno 3 a quadrimestre In itinere e a conclusione di unità di apprendimento Modalità di correzione Individuale/collettiva/autocorrezione Tempi di restituzione Entro 15 giorni dalla prova Comunicazione alle famiglie Tramite diario personale degli allievi o colloquio individuale della famiglia Modalità delle verifiche orali Interrogazioni guidate/estemporanee/programmate, collettive/individuali Tipologia delle prove: Diverse a seconda della disciplina Strutturate/semistrutturate e non Alla fine delle singole Unità d’Apprendimento Colloqui orali, interrogazioni guidate e assolveranno ad una funzione sommativa individuali e/o programmate Durante lo sviluppo delle Unità d’Apprendimento Assolveranno ad una funzione formativa ed orientativa Tutta la valutazione è finalizzata all’acquisizione delle competenze e si configura secondo una valenza pro-attiva. Le discipline sono gli strumenti della valutazione e si espletano secondo funzioni orientative e formative. Nella Scuola dell’Infanzia l’osservazione occasionale o sistematica, consente di valutare le esigenze dei bambini e di riequilibrarne via via le proposte. L’evolversi dei livelli di sviluppo prevede: - un momento iniziale, volto a, delineare un quadro delle capacità con cui il quale il bambino si presenta a scuola; - dei momenti interni alle varie sequenze didattiche, che consentono di aggiustare ed individualizzare le proposte educative ed i percorsi di apprendimento; - dei bilanci finali per la verifica degli esiti formativi, della qualità dell’attività educativa e didattica e del significato globale dell’esperienza scolastica. Recupero Premesso che il recupero per essere efficace necessità in prima persona dello studente e della collaborazione della famiglia. Si propone quanto segue: Per la scuola secondaria Pianificazione e attivazione di percorsi personalizzati di recupero a partire dal mese di novembre secondo le modalità decise dal Consiglio di Classe e di seguito riportate: a) Interventi a classi aperte b) Interventi in flessibilità oraria c) Rimotivazione allo studio attraverso opportuni colloqui con le famiglie d) Strategie personalizzate a cura dei docenti Per la Scuola Primaria Pianificazione e attivazione di percorsi personalizzati di recupero attraverso: a) Interventi a classi aperte 44 b) Rimotivazione allo studio attraverso opportuni colloqui con le famiglie c) Strategie personalizzate a cura dei docenti Potenziamento e valorizzazione delle eccellenze Attività per la valorizzazione delle eccellenze e per il successo formativo si garantiscono attraverso: partecipazione a gare, diffusione delle attività promosse da istituzioni scolastiche e progetti specifici del MIUR, riconoscimento del buon rendimento scolastico, attività di approfondimento preparatorio all’Esame di Stato. Orientamento L’orientamento si effettua attraverso la ricognizione di ogni informazione utile circa i percorsi formativi proposti dalle Scuole Superiori. Esso avviene: con incontri nella sede di scuola secondaria da parte degli Istituti Superiori con visite specifiche a scuole del circondario con compilazioni di questionari per la guida all’autorientamento, con il consiglio orientativo consegnato dal Consiglio di Classe ai genitori prima della scadenza delle iscrizione all’Istituto Superiore con giornate di open day per gli Istituti superiori rivolte ai genitori 45 VIAGGI D’ISTRUZIONE E VISITE GUIDATE Progettate dai Consigli di intersezione, di interclasse e di classe seguiranno la seguente organizzazione: SCUOLA DELL’INFANZIA SEZIONI VISITE DIDATTICHE NEL PAESE Si A-B C D-E-F Come da PSP 2013 -2014 Agriturismo Sonnina SPETTACOLI TEATRALI E CINEMA VIAGGI DI ISTRUZIONE DOCENTI ACCOMPAGNATORI* PERIODO Si Docenti della sezione Secondo esigenze didattiche. Teatro degli Orsi Castello Colonna Docenti della sezione In base alle proposte pervenute SCUOLA PRIMARIA CLASSI PRIME A-B-C SECONDE A-B-C VISITE DIDATTICHE NEL PAESE SPETTACOLI TEATRALI E CINEMA Uscite per la conoscenza del paese. Uscite finalizzate ai progetti. Partecipazione ad iniziative proposte dall’ente locale. Uscite per la conoscenza del paese. Uscite finalizzate ai progetti. Partecipazione ad iniziative proposte dall’ente locale. Roma S.Vito Romano Colleferro VIAGGI DI ISTRUZIONE DOCENTI ACCOMPAGNATORI* Roma Bioparco. Docenti Agriturismo. curricolari del Zoomarine. gruppo classe PERIODO Visite e spettacoli: da Novembre a Maggio Viaggi di istruzione: Aprile / Maggio Roma S.Vito Romano Colleferro Zoo Marine Torvaianica. Agriturismo Cave o Genazzano Docenti curricolari del gruppo classe Visite e spettacoli: da Novembre a Maggio Viaggi di istruzione: Aprile / Maggio 46 TERZE A-B QUARTE A-B QUINTE A-B CLASSI PRIME CLASSI Uscite per la conoscenza del paese. Uscite finalizzate ai progetti. Partecipazione ad iniziative proposte dall’ente locale. Uscite per la conoscenza del paese. Uscite finalizzate ai progetti. Partecipazione ad iniziative proposte dall’ente locale. Uscite per la conoscenza del paese. Uscite finalizzate ai progetti. Partecipazione ad iniziative proposte dall’ente locale. Roma S.Vito Romano Colleferro Zoomarine. Docenti curricolari del gruppo classe. Visite e spettacoli: da Novembre a Maggio Viaggi di istruzione: Aprile / Maggio Roma S.Vito Romano Colleferro Campo scuola . Zoomarine Piana delle Orme Docenti curricolari del gruppo classe. Visite e spettacoli: da Novembre a Maggio Viaggi di istruzione: Aprile / Maggio Roma S.Vito Romano Colleferro TIPOLOGIA Visita d’istruzione Grotte di Stiffe e l’Aquila Visita d’istruzione Capalbio e Giardino dei Tarocch Pitigliano Visita d’istruzione Villa Torlonia Visita d’istruzione Planetario e museo Civiltà romana Campo scuola Palestrina: Tempio della Dea Fortuna Ostia Antica Roma: Fori Imperiali Domus Aurea Colosseo Labortaori di didattica delle scienze: UNIVERSITà DI TOR VERGATA. Docenti curricolari del gruppo classe. AMBITO Storico-scientifico Visite e spettacoli: da Novembre a Maggio Viaggi di istruzione: Aprile / Maggio PERIODO Ottobre Artistico Aprile Tecnologico Artistico Storico-scientifico Da destinarsi Da destinarsi 47 CLASSI SECONDE Campo scuola Orvieto, Lago di Bolsena, Narni Città di Castello, Spello Roma Barocca e Fontane Visita d’istruzione Capalbio e giardino dei tarocchi Pitigliano Durata 2 giorni Artistico Artistico Ottobre Aprile Scientifico Visita d’istruzione Planetario Visita d’istruzione Villa D’Este Tivoli CLASSI TERZE Visita d’istruzione Centro Aeronautico Pratica di Mare Campo Scuola Firenze Visita Roma Senato e ghetto Visita d’istruzione Fosse ardetine Visita guidata Piana delle Orme Visita d’istruzione Centro Aeronautico Pratica di Mare Visita d’istruzione Planetario Campo scuola Trieste, il Carso, Venezia Storico Artistico Artistico Letterario Storico Artistico Umanistico Antropologico Storico Artistico Durata 2 giorni Dicembre Maggio Scientifico Storico Artistico Maggio 4 giorni Inoltre: Sono previste visite presso mostre sul territorio e non, la partecipazione a una o più proiezioni cinematografiche e spettacoli teatrali. Ci si riserva, inoltre di aderire durante l’anno ad iniziative e proposte culturali che i docenti riterranno valide. Gli accompagnatori : una giornata: Bangrazi, Battistelli, Quaresima, Ricciotti, Recchia, Marcelli,Marras, Onorati,Ametrano, Fabrizi, Proia, Serafini, Tolla, Giolo; membri supplenti: Mazzenga e Pasquazi, Giolo e Bovino (Per più giorni); due o più giorni: Onorati, Bangrazi, Recchia, Ricciotti, Marras, Proia, Tolla. 48 AUTOVALUTAZIONE DI ISTITUTO A partire dall’anno scolastico 2008-2009 il nostro Istituto ha proposto ai genitori degli alunni un questionario finalizzato alla conoscenza del livello di soddisfazione e dei punti di forza o debolezza del servizio scolastico offerto, al fine di migliorarlo, calibrarlo e rispondere il meglio possibile ai bisogni ed alle aspettative delle famiglie. Il questionario analizza una serie di aspetti: il clima generale dell’Istituto; l’atteggiamento ed il metodo di lavoro degli insegnanti; il rapporto scuola-famiglia; le attese dei genitori e i risultati degli alunni. Dall’analisi dei dati rilevati (e di seguito riportati) risultano livelli di soddisfazione medio alti. INFANZIA Consegnati 151 Restituiti 30 Percentuale 19.8% Anno 2008-2009 Esprimere il grado di soddisfazione in N. relazione ai seguenti quesiti: 1 Vostro figlio\a frequenta volentieri la scuola? L’organizzazione della scuola (spazi didattici,mensa, orari) è adeguata alle esigenze di vostro figlio\a? 3 Siete soddisfatti dell’offerta formativa (programmi, progetti, corsi di recupero…) proposta dalla scuola? 4 E’ soddisfatto delle riunioni tenutesi per la presentazione del piano dell’offerta formativa? 5 Le riunioni docenti-genitori raggiungono lo scopo di coinvolgere le famiglie nel processo di insegnamento-apprendimento? 6 Vi sentite a vostro agio a discutere con gli insegnanti su tematiche inerenti l’apprendimento e il comportamento di vostro figlio\a? 7 Il Dirigente Scolastico è disponibile ad ascoltarvi e ad offrire il Suo aiuto per la soluzione dei vostri problemi? 8 I docenti vi consigliano come aiutare vostro figlio a migliorare il proprio rendimento scolastico? 9 Siete soddisfatti dei ritmi di lavoro adottati dagli insegnanti? 10 L’informazione sul rendimento scolastico di vostro figlio\a è esauriente? 11 Siete soddisfatti della preparazione raggiunta da vostro figlio\a? PRIMARIA Consegnati 243 Restituiti 148 Percentuale 60,9% SECONDARIA Consegnati 182 Restituiti 142 Percentuale 78% niente poco abbast molto niente poco abbast molto niente poco abbast molto 0% 0% 50% 50% 0% 6% 40% 54% 1% 16% 52% 31% 3% 7% 67% 23% 3% 7% 60% 30% 1% 24% 65% 10% 0% 13% 47% 40% 3% 6% 58% 33% 2% 26% 52% 20% 0% 17% 57% 26% 4% 6% 60% 30% 2% 22% 64% 12% 0% 20% 47% 33% 0% 8% 59% 33% 6% 29% 48% 17% 0% 3% 20% 77% 3% 6% 31% 60% 5% 13% 50% 32% 0% 17% 53% 30% 3% 18% 52% 27% . 7% 16% 52% 25% 0% 10% 33% 57% 0% 4% 34% 62% 4% 12% 46% 38% 0% 3% 43% 54% 0% 8% 37% 55% 2% 12% 58% 28% 0% 10% 37% 53% 1% 4% 37% 58% 3% 14% 55% 28% 0% 7% 37% 56% 1% 11% 30% 58% 5% 17% 55% 23% 2 49 Anno 2009-2010 N. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 Esprimere il grado di soddisfazione in relazione ai seguenti quesiti: Vostro figlio\a frequenta volentieri la scuola? L’organizzazione della scuola (spazi didattici,mensa, orari) è adeguata alle esigenze di vostro figlio\a? Siete soddisfatti dell’offerta formativa (programmi, progetti, corsi di recupero…) proposta dalla scuola? E’ soddisfatto delle riunioni tenutesi per la presentazione del piano dell’offerta formativa? Le riunioni docenti-genitori raggiungono lo scopo di coinvolgere le famiglie nel processo di insegnamentoapprendimento? Vi sentite a vostro agio a discutere con gli insegnanti su tematiche inerenti l’apprendimento e il comportamento di vostro figlio\a? Il Dirigente Scolastico è disponibile ad ascoltarvi e ad offrire il Suo aiuto per la soluzione dei vostri problemi? I docenti vi consigliano come aiutare vostro figlio a migliorare il proprio rendimento scolastico? Siete soddisfatti dei ritmi di lavoro adottati dagli insegnanti? L’informazione sul rendimento scolastico di vostro figlio\a è esauriente? Siete soddisfatti della preparazione raggiunta da vostro figlio\a? INFANZIA Consegnati 151Restituiti 90 Percentuale 60% PRIMARIA Consegnati 255 Restituiti 150 Percentuale 59% SECONDARIA Consegnati 176 Restituiti 130 Percentuale 73% niente poco abbast molto niente poco abbast molto niente poco abbast molto 0% 2% 48% 50% 0% 8% 42% 50% 2% 17% 41% 40% 1% 6% 73% 20% 2% 10% 38% 50% 1% 34% 40% 25% 0% 12% 43% 45% 2% 10% 23% 65% 3% 5% 62% 30% 0% 20% 35% 45% 5% 12% 23% 60% 4% 15% 55% 26% 0% 17% 40% 43% 2% 17% 31% 50% 7% 17% 44% 32% 2% 5% 30% 63% 5% 5% 38% 52% 6% 14% 37% 43% 0% 2% 38% 60% 2% 20% 19% 59% . 2% 13% 33% 52% 0% 5% 35% 60% 0% 10% 17% 73% 2% 10% 32% 56% 2% 3% 35% 60% 1% 9% 37% 53% 3% 10% 47% 40% 0% 1% 32% 67% 0% 5% 45% 50% 2% 7% 56% 35% 0% 5% 49% 46% 0% 7% 36% 57% 4% 20% 46% 30% 50 Anno 2010-2011 Esprimere il grado di soddisfazione in N relazione ai seguenti quesiti: . INFANZIA Consegnati 165Restituiti 85 Percentuale 52% PRIMARIA Consegnati 262 Restituiti 180 Percentuale 69% SECONDARIA Consegnati 159 Restituiti 103 Percentuale 65% niente poco abbast molto niente poco abbast molto niente poco Abbast molto 1% 1% 38% 60% 0% 3% 57% 40% 1% 5% 70% 24% 5% 2% 90% 3% 1% 7% 65% 27% 1% 14% 80% 5% 0% 2% 72% 26% 0% 9% 30% 61% 0% 7% 60% 33% 2% 18% 51% 29% 0% 9% 61% 30% 0% 27% 59% 14% 3% 6% 41% 50% 2% 18% 30% 50% 2% 21% 63% 14% 2% 4% 18% 76% 1% 7% 32% 60% 1% 10% 37% 52% 8% 11% 24% 57% 2% 10% 60% 28% . 1% 9% 33% 57% 4% 3% 25% 68% 0% 4% 26% 70% 0% 10% 41% 49% 9 Siete soddisfatti dei ritmi di lavoro adottati dagli insegnanti? 1% 3% 26% 70% 1% 12% 32% 55% 3% 20% 37% 40% 1 L’informazione sul rendimento scolastico 0 di vostro figlio\a è esauriente? 2% 5% 26% 67% 0% 3% 45% 52% 2% 6% 56% 36% 1 Siete soddisfatti della preparazione 1 raggiunta da vostro figlio\a? 2% 2% 63% 33% 0% 2% 42% 56% 4% 5% 46% 45% 1 Vostro figlio\a frequenta volentieri la scuola? 2 L’organizzazione della scuola (spazi didattici,mensa, orari) è adeguata alle esigenze di vostro figlio\a? 3 Siete soddisfatti dell’offerta formativa (programmi, progetti, corsi di recupero…) proposta dalla scuola? 4 E’ soddisfatto delle riunioni tenutesi per la presentazione del piano dell’offerta formativa? 5 Le riunioni docenti-genitori raggiungono lo scopo di coinvolgere le famiglie nel processo di insegnamentoapprendimento? 6 Vi sentite a vostro agio a discutere con gli insegnanti su tematiche inerenti l’apprendimento e il comportamento di vostro figlio\a? 7 Il Dirigente Scolastico è disponibile ad ascoltarvi e ad offrire il Suo aiuto per la soluzione dei vostri problemi? 8 I docenti vi consigliano come aiutare vostro figlio a migliorare il proprio rendimento scolastico? 51 Anno 2011-2012 N. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 Esprimere il grado di soddisfazione in relazione ai seguenti quesiti: Vostro figlio\a frequenta volentieri la scuola? L’organizzazione della scuola (spazi didattici,mensa, orari) è adeguata alle esigenze di vostro figlio\a? Siete soddisfatti dell’offerta formativa (programmi, progetti, corsi di recupero…) proposta dalla scuola? E’ soddisfatto delle riunioni tenutesi per la presentazione del piano dell’offerta formativa? Le riunioni docenti-genitori raggiungono lo scopo di coinvolgere le famiglie nel processo di insegnamentoapprendimento? Vi sentite a vostro agio a discutere con gli insegnanti su tematiche inerenti l’apprendimento e il comportamento di vostro figlio\a? Il Dirigente Scolastico è disponibile ad ascoltarvi e ad offrire il Suo aiuto per la soluzione dei vostri problemi? I docenti vi consigliano come aiutare vostro figlio a migliorare il proprio rendimento scolastico? Siete soddisfatti dei ritmi di lavoro adottati dagli insegnanti? L’informazione sul rendimento scolastico di vostro figlio\a è esauriente? Siete soddisfatti della preparazione raggiunta da vostro figlio\a? INFANZIA Consegnati 160Restituiti 76 Percentuale 48% PRIMARIA Consegnati 252 Restituiti 194 Percentuale 77% SECONDARIA Consegnati 147 Restituiti 67 Percentuale 46% niente poco abbas t molto niente poco abbas t molto niente poco abbast molto 2% 5% 32% 61% 0% 5% 38% 57% 7% 6% 54% 33% 2% 9% 59% 30% 1% 10% 60% 29% 5% 15% 72% 8% 1% 21% 45% 32% 1% 5% 54% 40% 6% 18% 51% 25% 4% 22% 55% 19% 1% 10% 45% 44% 6% 21% 55% 18% 1% 12% 53% 34% 1% 6% 49% 44% 7% 21% 51% 21% 0% 0% 60% 40% 1% 5% 27% 67% 6% 8% 52% 34% 26% 26% 30% 18% 14% 21% 42% 23% . 8% 25% 49% 18% 0% 10% 50% 40% 1% 3% 32% 64% 5% 12% 59% 24% 0% 4% 33% 63% 0% 0% 40% 60% 5% 18% 61% 16% 1% 9% 37% 53% 0% 2% 40% 58% 1% 18% 61% 20% 0% 3% 41% 56% 0% 3% 38% 59% 5% 15% 55% 25% 52 Monitoraggio 2012-2013 N. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 Esprimere il grado di soddisfazione in relazione ai seguenti quesiti: Vostro figlio\a frequenta volentieri la scuola? L’organizzazione della scuola (spazi didattici,mensa, orari) è adeguata alle esigenze di vostro figlio\a? Siete soddisfatti dell’offerta formativa (programmi, progetti, corsi di recupero…) proposta dalla scuola? E’ soddisfatto delle riunioni tenutesi per la presentazione del piano dell’offerta formativa? Le riunioni docenti-genitori raggiungono lo scopo di coinvolgere le famiglie nel processo di insegnamentoapprendimento? Vi sentite a vostro agio a discutere con gli insegnanti su tematiche inerenti l’apprendimento e il comportamento di vostro figlio\a? Il Dirigente Scolastico è disponibile ad ascoltarvi e ad offrire il Suo aiuto per la soluzione dei vostri problemi? I docenti vi consigliano come aiutare vostro figlio a migliorare il proprio rendimento scolastico? Siete soddisfatti dei ritmi di lavoro adottati dagli insegnanti? L’informazione sul rendimento scolastico di vostro figlio\a è esauriente? Siete soddisfatti della preparazione raggiunta da vostro figlio\a? INFANZIA Consegnati 159Restituiti 70 Percentuale 44% PRIMARIA Consegnati 252 Restituiti 184 Percentuale 73% SECONDARIA Consegnati 149 Restituiti 55 Percentuale 36% niente poco abbas t molt o niente poco abbast molto nient e poco abbast molto 0% 3% 50% 47% 0% 6% 50% 44% 5% 7% 55% 33% 0% 3% 66% 31% 0% 9% 70% 21% 4% 15% 69% 12% 3% 13% 47% 37% 5% 15% 61% 19% 7% 16% 49% 28% 3% 14% 51% 32% 4% 16% 57% 23% 5% 24% 49% 22% 0% 13% 30% 2% 9% 54% 35% 1% 28% 55% 16% 0% 4% 34% 62% 0% 5% 46% 49% 1% 4% 53% 42% 16% 16% 52% 16% 16% 27% 38% 16% . 15% 24% 47% 14% 0% 6% 39% 55% 1% 4% 54% 41% 1% 11% 52% 36% 0% 4% 37% 59% 3% 8% 51% 38% 1% 11% 57% 31% 1% 4% 49% 46% 2% 6% 53% 39% 1% 7% 61% 31% 0% 0% 33% 67% 2% 4% 47% 47% 1% 16% 52% 31% 47% 53 Carta dei servizi (DPCM 7/6/1995) Approvata dal Consiglio d’Istituto del 9 novembre 2010 Principi fondamentali a) Progettazione formativa personalizzata L’istituto Comprensivo “Garibaldi” di Genazzano tende a formare le personalità degli alunni in ogni area, indagandone le potenzialità individuali, per trasformarle in abilità e competenze trasversali, debitamente capitalizzate per essere spese, oltre i confini della scuola per tutta la vita. Ne scaturisce la scrupolosa attività dei consigli di classe e intersezione, impegnati per ciascun alunno a: 1. rilevare la domanda formativa soggettiva e oggettiva; 2. individuare i punti di forza per utilizzarli come punti strategici di partenza; 3. seguire attentamente i processi formativi per poter apportare, in tempo reale, i correttivi necessari ai percorsi formativi intenzionali e sistematici progettati e realizzati dalla scuola; 4. documentare debitamente gli esiti anche in itinere. b) Fattori di qualità I fattori di qualità della scuola possono essere sinteticamente evidenziati nei seguenti tratti: 1. rilevazione scrupolosa della peculiare domanda formativa da parte di ciascun alunno, sotto il profilo soggettivo (caratteristiche psicologiche) ed oggettivo (contesto sociale); 2. offerta formativa calibrata a misura della domanda; 3. monitoraggio costante dei risultati e dei processi di formazione; 4. ricerca educativa, valutativa, organizzativa costante per il conseguimento di livelli sempre più soddisfacenti di successo formativo da parte di ogni alunno, così come il suo statuto psicologico, la sua matrice cognitiva, i suoi stili e ritmi di apprendimento possono realizzare. Criteri per il monitoraggio e la valutazione dell’attività svoltaAl fine di garantire la personalizzazione dei percorsi formativi, il criterio cardine per il controllo dell’attività svolta è la ricerca. Essa coincide con un’attività incessante dei docenti della scuola che controllano gli esiti della formazione degli alunni per rispondere con attività d’insegnamento alle domande formative continuamente rilevate. Il monitoraggio e la valutazione dell’attività svolta costituiscono, pertanto, una fase ricorrente e ciclica di tutta l’organizzazione scolastica. Standard Si persegue il conseguimento dei traguardi di competenza fissati dai documenti nazionali. Unitarietà La scuola, attenta a conservare, potenziare, arricchire l’unità della persona dell’allievo, realizza costantemente la strategia dell’unitarietà attraverso: 1. il raccordo funzionale tra Scuola dell’Infanzia, Primaria, Secondaria di primo grado e Secondaria di secondo grado; 2. il raccordo costante con la famiglia nelle scelte, nell’informazione reciproca, nell’assunzione specifica di responsabilità; 3. la collegialità dell’azione organizzativa della scuola; 4. la sinergia d’azione all’interno dei consigli di classe, di intersezione e nei colloqui con le famiglie; 5. il raccordo sinergico tra discipline, utilizzate come strumenti per la formazione unitaria. c) Comunicazione e partecipazione L’organizzazione della scuola in tutte le sue articolazioni viene comunicata attraverso la pubblicazione all’albo e/o sul sito internet della scuola (www.comprensivo-genazzano.it). Ulteriori informazioni possono essere chieste direttamente agli Uffici di Segreteria e Presidenza negli orari di ricevimento del Pubblico. In tutte le fasi progettuali possibili viene chiesta la partecipazione delle famiglie. d) Fondamento di ricerca all’organizzazione ed alla didattica La scuola affida ad un’attenta ricerca preliminare le seguenti azioni professionali: 1. conoscere debitamente le potenzialità formative di ciascun alunno e la sua reale matrice cognitiva (aggiornamento costante circa i risultati della ricerca soprattutto in campo psicologico, didattico, organizzativo, metodologico e disciplinare); 2. stabilire i livelli di partenza e la conseguente domanda formativa intrinseca da parte dell’alunno e tentare di conciliarla anche con quella espressa, allo scopo di incrementarne la motivazione ad apprendere; 3. stabilire i livelli di competenze da poter far capitalizzare agli alunni e quindi il livello reale di successo formativo da poter raggiungere, tenendo presenti i livelli di cui al p.3, “le finalità e gli obiettivi generali del sistema d’istruzione” (D.P.R. 275 cit.) gli appelli europei e mondiali lanciati ai sistemi scolastici ( dati Censis ed OCSE, i rapporti Cresson e Delors, Lisbona 2000 e 2004 – documento 11 luglio 2007); 4. organizzare il raccordo interistituzionale, nonché quello con la famiglia e le altre possibili agenzie formative per garantire funzionalità sinergica ai percorsi; 5. ricercare strategie efficaci nelle singole discipline per coglierne la valenza formativa necessaria per quegli specifici alunni in quella peculiare situazione formativa; 6. predisporre eventuali percorsi modulari tali da consentire a ciascun alunno la situazione formativa più idonea per lui; 7. elaborare e controllare un piano formativo che ottimizzi tutte le risorse; 8. controllare i risultati formativi raggiunti (valutazione formativa), per riorientare efficientemente i percorsi (progettazione e controllo di sistema); 9. documentare i percorsi organizzativi, gli esiti e certificare i livelli di competenza. e) Criteri per il monitoraggio e la valutazione dell’attività svolta La ricerca coincide, come sopra precisato, con un’attività incessante dei docenti della scuola che controllano gli esiti della formazione degli alunni (ricerca valutativa) per rispondere con i piani di studio personalizzati (ricerca educativa) alle domande formative continuamente rilevate. Il monitoraggio, la valutazione e la documentazione dell’attività svolta costituiscono, dunque, una fase ricorrente e ciclica di tutta l’organizzazione scolastica. f) Mezzi a disposizione degli utenti per acquisire informazioni e segnalare disfunzioni Nell’auspicare un dialogo costante con gli utenti ed un rispetto sostanziale del contratto formativo, la scuola mette a disposizione dei suoi utenti: 54 1. 2. la possibilità di esporre le eventuali proprie ragioni in un sereno dialogo con il Dirigente Scolastico; la possibilità di richiedere informazioni specifiche sugli aspetti che riguardano la vita scolastica (accesso agli atti, visione elaborati, ect…). g) Frequenza scolastica La frequenza è obbligatoria per almeno i tre quarti dell’orario personalizzato. l) Uffici di Segreteria e Presidenza Gli Uffici di Segreteria sono aperti al pubblico con le seguenti modalità: mercoledì dalle ore 10,00 alle ore 12,00 lunedì e giovedì dalle ore 14,00 alle ore 16,00 L’ Ufficio di Presidenza riceve, previo appuntamento da fissare con l’Ufficio di Segreteria, i genitori ed altri soggetti esterni alla scuola tutti i giorni dalle ore 10,00 alle ore 16,00 m) Regolamento disciplinare degli studenti E’ adottato il regolamento disciplinare degli studenti ai sensi del D.P.R. 249 del 24 giugno 1998. n) Rispetto della privacy Tutti i dati personali in possesso della scuola sono trattati nel rispetto di quanto sancito dall’art. 2 della Costituzione italiana e dal D. lgs. 30 giugno 2003, n. 296 (Codice sulla protezione dei dati personali”). Il presente documento, redatto ai sensi del DPCM 7/6/1995, approvato dal Consiglio d’Istituto in data 9-11-10, con delibera………………., viene inviato, ai sensi della normativa vigente, al Dipartimento della Funzione Pubblica – Roma 55 ALLEGATI Patto educativo di corresponsabilità (Decreto Presidente della Repubblica 24 giugno 1998, n. 249, integrato con DPR 235/2007 Art. 5 –bis) Anno scolastico 2010/2011 L’ alunn……………………………………………….., iscritt.. per l’a.s. 2010/2011 alla classe …..^ sez……….. e la sua famiglia, rappresenta da……………………………………………., in qualità di …………………………………, sottoscrive con la scuola il seguente patto educativo di corresponsabilità: la scuola si impegna alla rilevazione costante della domanda formativa, all’utilizzo strategico delle discipline in prospettiva unitaria, alla documentazione funzionale di percorsi, processi ed esiti, alla garanzia della libertà di scelta delle famiglie, ai colloqui frequenti nelle diverse possibili forme ai fini di una sempre più efficace cooperazione funzionale; la famiglia si impegna al rispetto delle regole della scuola (orari, ingressi puntuali, divieto d’uso del cellulare…), ai colloqui funzionali con singoli docenti, coordinatori di consigli di classe, consigli di classe in orari e giorni stabiliti, nel rispetto dei ruoli ed ispirati alla più serena e fattiva collaborazione. Si impegna, altresì, a sorvegliare sulla corretta e completa esecuzione dei compiti a casa da parte dei figli e sulla diligenza anche nell’uso di libri, quaderni e diari, sulle ore di riposo notturno dei figli che consentano una produttiva frequenza della giornata scolastica; gli alunni si impegnano allo studio costante, al rispetto di tutte le regole della scuola (ivi incluso un abbigliamento confacente all’ambiente scolastico, il divieto assoluto dell’uso del telefono cellulare all’interno della scuola, il rispetto dei compagni, dei docenti e di tutti gli altri operatori scolastici, l’autocontrollo e la non violenza, anche nelle forme verbali) Genazzano, 1 settembre 2010 L’alunno Per la famiglia Per la scuola: il Dirigente Scolastico 3. Contestualmente all’iscrizione alla singola istituzione scolastica, è richiesta la sottoscrizione da parte dei genitori e degli studenti di un Patto educativo di corresponsabilità, finalizzato a definire in maniera dettagliata e condivisa diritti e doveri nel rapporto tra istituzione scolastica autonoma, studenti e famiglie. 4. I singoli regolamenti di istituto disciplinano le procedure di sottoscrizione nonché di elaborazione e revisione condivisa, del patto di cui al comma 1. 5. Nell’ambito delle prime due settimane di inizio delle attività didattiche, ciascuna istituzione scolastica pone in essere le iniziative più idonee per le opportune attività di accoglienza dei nuovi studenti, per la presentazione e la condivisione dello statuto delle studentesse e degli studenti, del piano dell’offerta formativa, dei regolamenti di istituto e del patto educativo di corresponsabilità.”. Gli alunni devono tenere un comportamento corretto all’interno e negli spazi esterni dell’istituto. Non sono ammessi più di cinque ingressi in ritardo, durante l’intero anno scolastico. Tutti i permessi sono firmati, controllati e contati dai docenti di classe. Le uscite anticipate per gravi motivi, debitamente documentati, non possono superare il numero di 10 nell’intero anno scolastico. Gli alunni possono, in tal caso, essere consegnati esclusivamente ai genitori che, allo scopo, dovranno esibire un valido documento di riconoscimento. Agli alunni non è consentito l’uso del telefono cellulare all’interno dell’istituto. Esso dovrà essere tenuto spento per tutta la durata della giornata scolastica. Agli alunni trasgressori di tale regola sarà chiesto di depositare il telefonino negli uffici di segreteria dove potrà essere consegnato ai genitori nei giorni successivi. Dopo la prima volta che accade un fatto del genere, è vietato avere con sé, all’interno dell’istituto, il cellulare anche se spento. Per gravi episodi disciplinari, ad insindacabile giudizio del consiglio di classe, appositamente convocato d’urgenza e con voto unanime dello stesso, l’alunno dichiarato inequivocabilmente responsabile di tali episodi, sarà sospeso dalle lezioni per tre giorni, durante i quali il consiglio di classe riceverà, pervio appuntamento, la famiglia dell’alunno in questione al fine di concordare gli opportuni percorsi comuni. 56 Piano Didattico Personalizzato per alunni con certificazione DSA a.s. …………….….. Alunno/a …………………………………….………….……….…………….. classe ………….…… 1. Dati generali Nome e cognome ……………………………………………………………………..…… Data di nascita ……………………………………………………………………..…… Insegnante coordinatore del C.d.C. Insegnante coordinatore DSA ……………………………………………………………………..…… ……………………………………………………………………..…… Diagnosi: ……………………………………………………….……… redatta in data ……………. presso…………………………………….. Diagnosi medico-specialistica aggiornata in data ……..…. presso……………………….……………. Interventi pregressi e/o contemporanei al percorso scolastico Scolarizzazione pregressa effettuati da…………………………………………………………..…. periodo e frequenza…………………………………………..……..….. modalità……………………………………………………………….... Documentazione relativa alla scolarizzazione e alla didattica nella scuola dell’infanzia (per la primaria) e nella scuola primaria (per la secondaria) …………………………………………………………………………………………………………… …………………………………………………………………………………………………………… ……………………………………………………………………………….. Rapporti scuola-famiglia1 2. Funzionamento delle abilità di lettura, scrittura e calcolo Ambiti di osservazione Elementi desunti dalla diagnosi Elementi desunti dall’oss. in classe Velocità Lettura Correttezza Comprensione Grafia Scrittura Tipologia di errori Produzione Mentale Calcolo Per iscritto Testo orale 1 Registrare gli incontri specifici effettuati da parte dei coordinatori con la famiglia 57 Eventuali disturbi nell'area motorio-prassica: …………………………………………………………………………………………….. …………………………………………………………………………………………….. Ulteriori disturbi associati: …………………………………………………………………………………………….. …………………………………………………………………………………………… Altro Bilinguismo o italiano L2: …………………………………………………………………………………………….. …………………………………………………………………………………………… Livello di autonomia: …………………………………………………………………………………………….. …………………………………………………………………………………………… 3. Didattica personalizzata A. Strategie e metodi di insegnamento2 (vedi lettera A. Appendice) Discipline linguistico-espressive Discipline logico-matematiche Discipline storico-geografico-sociali Altre B. Misure dispensative/strumenti compensativi/tempi aggiuntivi previsti nelle attività didattiche (vedi lettere B. e C. Appendice) Discipline linguistico-espressive Discipline logico-matematiche Discipline storico-geografico-sociali Altre C. Strategie e strumenti utilizzati dall’alunno nello studio (vedi lettera D. Appendice) Discipline linguistico-espressive Discipline logico-matematiche Discipline storico-geografico-sociali 2 Se nella compilazione si nota una corrispondenza rispetto alle aree disciplinari unificare le colonne di destra 58 4. Valutazione e verifica A. Elementi della personalizzazione nelle diverse discipline, ambiti della valutazione e modalità di verifica (vedi lettera E. Appendice) Descrivere quali obiettivi/elementi saranno oggetto di una valutazione personalizzata3 Disciplina Italiano/St/Geo Matematica/Sc. Inglese Francese Tecnologia Musica Arte Ed. Fisica IRC B. Adozione di misure dispensative/strumenti compensativi/tempi personalizzati nelle diverse discipline (vedi lettera B. e C. Appendice) Disciplina Misure dispensative Strumenti compensativi Tempi aggiuntivi Italiano/St/Geo Matematica/Sc. Inglese Francese Tecnologia Musica Arte Ed. Fisica IRC 3 Ad esempio: “Nella produzione del testo scritto si privilegerà la valutazione dell’argomentazione rispetto alla correttezza ortografica ……. 59 5. Il Consiglio di Classe Disciplina Firma Italiano/St/Geo ………………………………………………………………………………………...… Matematica/Sc. ………………………………………………………………………………………...… Inglese ………………………………………………………………………………………...… Francese ………………………………………………………………………………………...… Tecnologia ………………………………………………………………………………………...… Musica ………………………………………………………………………………………...… Arte ………………………………………………………………………………………...… Ed. Fisica ………………………………………………………………………………………...… IRC ………………………………………………………………………………………...… ………………….. ………………………………………………………………………………………...… ………………….. ………………………………………………………………………………………...… ………………….. ………………………………………………………………………………………...… Il Dirigente Scolastico Prof.ssa Anna Druella APPENDICE PER LA COMPILAZIONE A. Strategie metodologiche e didattiche Valorizzare nella didattica linguaggi comunicativi altri dal codice scritto (linguaggio iconografico, parlato), utilizzando mediatori didattici quali immagini, disegni e riepiloghi a voce Utilizzare schemi e mappe concettuali 60 Insegnare l’uso di dispositivi extratestuali per lo studio (titolo, paragrafi, immagini) Promuovere inferenze, integrazioni e collegamenti tra le conoscenze e le discipline Dividere gli obiettivi di un compito in “sotto obiettivi” Organizzare i processi cognitivi secondo sequenze di processi semplici/analogici Utilizzare schemi grafici relativi all’argomento di studio, per orientare l’alunno nella discriminazione delle informazioni essenziali Privilegiare l’apprendimento dall’esperienza e la didattica laboratoriale Promuovere processi metacognitivi per sollecitare nell’alunno l’autocontrollo e l’autovalutazione dei propri processi di apprendimento Incentivare la didattica di piccolo gruppo e il tutoraggio tra pari Promuovere l’apprendimento collaborativo B. Misure Dispensative All’alunno con DSA è garantito l’essere dispensato da alcune prestazioni non essenziali ai fini dei concetti da apprendere. Esse possono essere, a seconda della disciplina e del caso: la lettura ad alta voce la scrittura sotto dettatura prendere appunti copiare dalla lavagna il rispetto della tempistica per la consegna dei compiti scritti la quantità eccessiva dei compiti a casa l’effettuazione di più prove valutative in tempi ravvicinati lo studio mnemonico di formule, tabelle, definizioni sostituzione della scrittura con linguaggio verbale e/o iconografico C. Strumenti compensativi Altresì l’alunno con DSA può usufruire di strumenti compensativi che gli consentono di compensare le carenze funzionali determinate dal disturbo. Aiutandolo nella parte automatica della consegna, permettono all’alunno di concentrarsi sui compiti cognitivi oltre che avere importanti ripercussioni sulla velocità e sulla correttezza. A seconda della disciplina e del caso, possono essere: D. E. formulari, sintesi, schemi, mappe concettuali delle unità di apprendimento tabella delle misure e delle formule geometriche computer con programma di videoscrittura, correttore ortografico; stampante e scanner calcolatrice o computer con foglio di calcolo e stampante registratore e risorse audio (sintesi vocale, audiolibri, libri digitali) software didattici specifici Computer con sintesi vocale vocabolario multimediale Strategie/strumenti utilizzati dallo studente nello studio Strategie strategie utilizzate (sottolinea, identifica parole–chiave, costruisce schemi, tabelle o diagrammi) modalità di affrontare il testo scritto (computer, schemi, correttore ortografico) odalità di svolgimento del compito assegnato (è autonomo, necessita di azioni di supporto) riscrittura di testi con modalità grafica diversa usa strategie per ricordare (uso immagini, colori, riquadrature) Strumenti strumenti informatici (libro digitale, programmi per realizzare grafici) fotocopie adattate utilizzo del PC per scrivere registrazioni testi con immagini software didattici altro Strategie, modalità e metodi di insegnamento4 Programmare e concordare con l’alunno le verifiche Prevedere verifiche orali a compensazione di quelle scritte (soprattutto per la lingua straniera) Valutazioni più attente alle conoscenze e alle competenze di analisi, sintesi e collegamento piuttosto che alla correttezza formale Far usare strumenti e mediatori didattici nelle prove sia scritte sia orali (mappe concettuali, mappe cognitive) Introdurre prove informatizzate Programmare tempi più lunghi per l’esecuzione delle prove Cfr. D.P.R. 22 giugno 2009, n. 122 - Regolamento recante coordinamento delle norme vigenti per la valutazione degli alunni e ulteriori modalità applicative in materia, ai sensi degli articoli 2 e 3 del decretolegge 1° settembre 2008, n. 137, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2008, n. 169 - art. 10. Valutazione degli alunni con difficoltà specifica di apprendimento (DSA) 1. Per gli alunni con difficoltà specifiche di apprendimento (DSA) adeguatamente certificate, la valutazione e la verifica degli apprendimenti, comprese quelle effettuate in sede di esame conclusivo dei cicli, devono tenere conto delle specifiche situazioni soggettive di tali alunni; a tali fini, nello svolgimento dell'attività didattica e delle prove di esame, sono adottati, nell'ambito delle risorse finanziarie disponibili a legislazione vigente, gli strumenti metodologico-didattici compensativi e dispensativi ritenuti più idonei. 2. Nel diploma finale rilasciato al termine degli esami non viene fatta menzione delle modalità di svolgimento e della differenziazione delle prove. 4 61