POF 2013

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POF 2013
MINISTERO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE
UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO
ISTITUTO COMPRENSIVO
"G. GARIBALDI"
Via Della Signoretta - 00030 GENAZZANO (Roma)
 069579055 / 0695570268
C. F. 93008720588 – 36° Distretto Scolastico - [email protected]
[email protected] – www.comprensivo-genazzano.it
(Piano Offerta Formativa)
ANNO SCOLASTICO 2013/2014
1
INDICE
1. LE FONTI NORMATIVE ESSENZIALI…………………….pag.3
2. I PRINCIPI FONDAMENTALI……………………………...pag.4
3. IL CONTESTO TERRITORIALE……………………………pag.5
4. RACCORDO SCUOLA TERRITORIO………………………pag.6
5. DATI DELL’ISTITUZIONE SCOLASTICA………………...pag.7
6. PROGRAMMAZIONE DEGLI INTERVENTI FORMATIVIpag.11
7. ACCOGLIENZA, INTEGRAZIONE E RECUPERO………..pag.23
8. RACCORDO SCUOLA FAMIGLIA…………………………pag.29
9. TECNOLOGIE DIDATTICHE E INTERVENTI FORMATIVI....32
10. FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO……………………pag.33
11. GESTIONE DEL PERSONALE SCOLASTICO……………pag.34
12. PROGETTI E LABORATORI……………………………….pag38
13. VALUTAZIONE-ORIENTAMENTO E COMMISSIONI…..pag.40
14. VIAGGI D’ISTRUZIONE E VISITE GUIDATE……………pag.46
15. AUTOVALUTAZIONE DI ISTITUTO………………………pag.49
16. CARTA DEI SERVIZI…………………………...……………pag.54
17. ALLEGATI (Patto di corresponsabilità, PDP,)………………………………….……..pag.56
2
LE FONTI NORMATIVE ESSENZIALI CUI SI ISPIRA IL PIANO DELL’OFFERTA
FORMATIVA
Costituzione della Repubblica italiana
Artt. 2, 3, 5, 30, 33, 34, 97, 117, 118, 119
Leggi costituzionali
L.C. 3/2001
Leggi ordinarie
L. 241/1990 e successive modificazioni ; L. 20/1994; L. 169/2008; L. 170/2010
Leggi delega
162/1990; 59/1997; 53/2003; 133/2008
Decreti Presidente della Repubblica
275/1999; 139/2007; 81/2009; 89/2009; 122/2009; 87/2010; 88/2010;89/2010
Decreti Legislativi
81/ 2008; 196/2003;
Indicazioni per il curricolo 2012
I DOCUMENTI EUROPEI CUI SI ISPIRA IL POF
Raccomandazioni del Consiglio d’Europa del 18 dicembre 2006 e 23 aprile 2008
“Relazione congiunta del Consiglio e della Commissione sull’attuazione del programma di
lavoro istruzione
2010” (Bruxelles 18 gennaio 2010)
Consiglio dell’Unione Europea (Bruxelles 26 e 27 novembre 2009 “Istruzione, gioventù e
cultura”)
Comunicazione della Commissione europea “ Una strategia per una crescita
intelligente, sostenibile e inclusiva” (Bruxelles 3.3.2010- recepita il 17 giugno 2010)ET 2020
In particolare, per l’inclusività rispetto alla nazionalità ( Libro verde su Istruzione e
Migrazione- aprile 2008; Consiglio Unione Europea- Bruxelles 20 ottobre 2009- istruzione
dei bambini provenienti da un contesto migratorio- Le vie italiane per l’integrazione e C.M.
2 dell’8 gennaio 2010)
1. per l’inclusività ( Linee Guida per l’Integrazione scolastica degli alunni con disabilitàMIUR agosto 3 2009 C.M. 38 del 15 aprile ’10, L.170/2010, Dir.Min. 27/12/2012,
C.M.8/2013).
2. per l’inclusività rispetto ai disturbi di apprendimento (L.170/2010 Direttiva 27 dicembre
2012- (BSE); Linee guida per il diritto allo studio degli studenti con disturbi specifici di
apprendimento
3. per l’inclusività rispetto alla potenzialità attraverso la flessibilità e l’autonomia della
scuola di cui al presente POF, anche attraverso una “didattica orientativa” e il “tutorato
orientativo” (C.M. 43 del 15 aprile 2009).
Pertanto, alla luce delle “Raccomandazioni del Consiglio d’Europa del 23 aprile 2008”, in
vista della realizzazione dei livelli di conoscenze, abilità e competenze di cui all’European
qualification frame work (Consiglio d’Europa del 23 aprile 2008), e delle 8 competenze
chiave fissate dalle Raccomandazioni del Consiglio d’Europa (18 dicembre 2006), in linea
con la precedente impostazione della scuola (dal 2008) e con le recenti indicazioni per il
curricolo, la progettazione formativa della scuola punterà alle otto competenze chiave
fissate dall’Europa, adottate dalla scuola, e di recente recepite dalle Indicazioni per il
curricolo 2012 .
3
PRINCIPI FONDAMENTALI
Il Piano dell’Offerta Formativa nasce dall’esigenza di ricercare funzionalità operative tra diverse
articolazioni progettuali e vuole essere l’inizio di un dialogo costruttivo che permetta a tutti di
crescere serenamente ma responsabilmente in un ambiente positivo.
Infatti il POF, elaborato dai docenti di Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di I° grado,
prende spunto dalla convinzione che è necessario lavorare “non solo con i contenuti disciplinari, ma
anche con i processi formativi e le motivazioni da cui dipendono il successo e l’insuccesso, la gioia,
la tristezza, la voglia di vivere e lavorare” (C.M. 362/92).
La scuola si propone, quindi, di far leva sui punti di forza degli alunni utilizzando tutte le
strategie a disposizione, per poter rafforzare anche i loro punti deboli. Per raggiungere tali obiettivi
non deve essere trascurato il ruolo importantissimo della famiglia.
L´Istituto Comprensivo di Genazzano- Roma - nel pianificare la propria offerta formativa, fa
propri i principi fondamentali del dettato costituzionale e della Carta dei Diritti dello studente, con
una
particolare
attenzione
per
l´articolo
tre
della
Costituzione:
"Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzioni di
sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando
di fatto la libertà e l´eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e
l´effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all´organizzazione politica, economica e sociale del
paese."
Ne deriva che la scuola deve operare con ogni mezzo per:
Ridurre gli eventuali svantaggi iniziali attraverso l’individualizzazione dell’insegnamento
(diagnosi, scelte metodologiche, strategie);
Offrire opportune modalità d’accoglienza tenendo presente gli eventuali casi di carenze
legate all’area della socializzazione, individuando le attività e gli interventi finalizzati
all’autostima ed una corretta abilità comunicativa;
Promuovere la crescita culturale in termini di sapere, saper essere, saper fare;
Acquisire conoscenza di sé al fine di favorire la progettualità esistenziale, la capacità di
sperimentarsi e valutarsi in modo consapevole;
Equipaggiare gli allievi delle formae mentis capaci di selezionare, interiorizzare e
conservare a lungo l’alfabetizzazione primaria, intesa come padronanza dei saperi essenziali,
delle condotte linguistiche e dei modi di pensare degli ambiti disciplinari;
Superare i pregiudizi, acquisire senso di solidarietà, tolleranza ed accettazione dell’altro, in
un clima scolastico sereno e collaborativo nel quale si viene educati alla legalità, alle pari
opportunità, all’autonomia e alla valutazione;
Assumere coscienza della presenza di soggetti diversi, con cultura, lingua, tradizioni,
religioni diverse dalla nostra;
Promuovere la consapevolezza della tutela, del recupero, della valorizzazione dell’ambiente
negli aspetti storici, naturalistici, antropici al fine di conoscere, riconoscere e comprendere
lo spazio nel quale si vive e scoprire le relazioni tra presente, passato e futuro;
Accrescere la partecipazione dei genitori attraverso incontri mirati alla condivisione di mete
educative fondamentali per la crescita umana e culturale degli allievi.
4
CONTESTO TERRITORIALE
Genazzano è un piccolo centro della zona Sud-Est della provincia romana a circa 380 metri s.l.m.
con una consistenza demografica di circa 6000 abitanti.
Gode di una buona viabilità che permette di raggiungere la Capitale in circa un’ora (distanza
48 Km).
Da un esame dei singoli nuclei familiari risulta che la maggior parte dei genitori è occupata
nel terziario e nel secondario per cui la caratteristica di economia prevalentemente agricola, che ha
distinto il paese nel passato per la produzione di olio e vino, è andata scemando, tuttavia si conserva
a livello di tradizione familiare.
L’occupazione, limitata in loco e con forte pendolarismo, riguarda i seguenti settori
produttivi:
 Settore agricolo con impiego soprattutto di anziani o immigrati;
 Artigianale con discrete unità operative, ma a conduzione familiare;
 Settore edilizio in fase di crescita;
 Terziario, specificatamente turistico, in espansione a seguito della ristrutturazione del
Castello Colonna, divenuto centro di numerose attività.
Da indagini effettuate in campo sociologico nel corso degli anni e dal confronto dei risultati
scolastici nelle diverse aree ottenuti rispetto agli standard nazionali, emerge la necessità di stimolare
e potenziare la capacità espressiva degli alunni, che a causa di stimoli culturali e ambientali non
significativi, appare piuttosto limitata.
A tale scopo, in considerazione delle potenzialità dell’utente si pone inderogabile la
necessità di una programmazione scolastica che punti l’indice su un potenziamento di tutte le
capacità espressive della persona nella sua totalità, dal cognitivo al relazionale e al motorio, intesi
nella loro globalità, proprio perché essa costituisce la risorsa fondamentale di questa comunità.
Il territorio di Genazzano presenta un numero limitato di centri culturali e ricreativi:
Associazione Pro Loco, Associazione Giovanile “Beato Stefano Bellesini”, Audace Calcio, Banda
Musicale, C.A.I., Caritas, Circolo tennis “La Signoretta”, Karate, due palestre private, Protezione
Civile, Tiro con l’Arco.
Genazzano, inoltre, si fregia del titolo di Città d’Arte e, in quanto tale, organizza numerose
manifestazioni culturali nel complesso del Castello Colonna, appositamente ristrutturato.
Da parte dell’Istituzione Scolastica si auspica il consolidarsi del rapporto sinergico con
l’Ente Locale per l’integrazione e la complementarietà fra i diversi sistemi in applicazione al
principio di sussidiarietà verticale e orizzontale, in vista del successo formativo.
5
RACCORDO SCUOLA TERRITORIO
Associazioni
naturalistiche
Associazioni
sportive
Associazione
culturali
ISTITUTO
COMPRENSIVO
GENAZZANO
(P.O.F.)
Enti per la
promozione del
territorio
Rapporti con il
sistema produttivo
locale
Servizi
sociali
comunali
Protezione
Civile
e Forze
dell’Ordine
Biblioteca
comunale
Infrastrutture
territoriali
Università
Roma Tre
Istituzioni
scolastiche del
territorio dei
distretti 36 e 38
ASL
RM G 5
Ente locale
Sinergia col territorio
La scuola realizza il principio di sussidiarietà orizzontale, interagendo funzionalmente col territorio inteso come fattore
di sviluppo e, quindi, indagato nella sua incidenza sulla domanda formativa dei singoli alunni; viene anche utilizzato
come risorsa nella progettazione formativa e come prodotto dell’educazione medesima in quanto gli alunni, debitamente
formati, costituiscono il capitale umano e lo sviluppo di un territorio.
L’Istituto Comprensivo nel predisporre il POF attiva una serie di collaborazioni in Rete (anche in via di definizione) nel
territorio con:
Associazione Pro Loco per la tradizionale Infiorata;
Carabinieri per l’educazione alla legalità;
Servizi Sociali Comunali per attività dinamico-relazionali e adolescenziali;
Ente Locale
Campo polivalente per i Giochi Sportivi Studenteschi;
Scuole 36° Distretto per attività sportiva e iniziative di aggiornamento e di ricerca-azione dei docenti;
XI Comunità Montana.
Istituto Tecnico BOOLE
Banda Musicale “L.Gardini” di Genazzano
CONI
6
DATI DELL’ISTITUZIONE SCOLASTICA
1.1 – La storia della scuola
L’Istituto Comprensivo “G. Garibaldi” nasce il I° settembre 2000 a seguito del Piano Regionale di
Dimensionamento con sede nella Scuola Secondaria ex “Concetto Marchesi”.
Deriva dalla fusione delle scuole materne ed elementari (appartenenti al 277° Circolo di San Vito
Romano) con le 9 classi di Scuola Secondaria (appartenenti alla Scuola Secondaria di Cave “P.
Metastasio”)
1.2 La descrizione strutturale
L’Istituto Comprensivo risulta frequentato da circa 581 alunni dai 3 ai 15 anni di età, di cui 300
maschi e 281 femmine distribuiti in 28 classi.
Circa il 13,10% (0,51% in più dello scorso anno scolastico) è costituito da alunni stranieri
provenienti anche da Paesi esterni alla Comunità Europea.
Gli alunni segnalati che si avvalgono del sostegno rappresentano il 2,41% della popolazione
scolastica.
I docenti sono complessivamente 61, di cui 8 a tempo determinato.
ORDINE
SCUOLA
INFANZIA
INFANZIA
PRIMARIA
SECONDARIA
DI I° GRADO
TOTALE
PLESSO
CORSI
SIGNORETTA
BELLESINI
GARIBALDI
GARIBALDI
A-B-C
D- E-F
A-B-C
A-B-C
SEZIONI
CLASSI
ALUNNI
3
3
13
78
83
258
8
27
162
TOTALE
ALUNNI
161
258
162
581
La consistenza numerica del personale in organico di fatto è così ripartita:
Scuola
Infanzia
Primaria
Secondaria
. Numero Docenti
14
25
22
La totalità dei docenti si dimostra disponibile ad inserire con successo sia gli alunni stranieri che
quelli in condizioni di disagio, utilizzando tutto l’organico assegnato in modo flessibile e adeguato,
prevedendo percorsi sostenibili.
In tutto l’Istituto è praticata la settimana corta, con un numero massimo di due rientri per i moduli
della scuola Primaria.
Il tempo pieno prevede 40 ore settimanali di attività con rientro giornaliero.
Le scuole sono attualmente dislocate su quattro plessi.
La Scuola dell’Infanzia è presente in località S. Filippo ed in località Signoretta dove si trovano
anche gli edifici della Scuola Primaria e Secondaria.
Scuola dell’Infanzia
a) plesso Signoretta
Il plesso ha sede in unico fabbricato, si compone di 5 aule per le attività didattiche, 2 saloni
multifunzionali e una sala mensa.
Sono attive 3 sezioni eterogenee, di cui una a turno antimeridiano e due a tempo pieno.
7
b) Plesso Beato Stefano Bellesini
Il plesso ha sede in un unico fabbricato, che si sviluppa esclusivamente a livello terra.
Sono presenti 3 aule per le attività didattiche, una sala per audiovisivi, un salone multifunzionale e
una sala mensa.
Sono attive 3 sezioni eterogenee a tempo pieno.
Iscrizione anticipata: Possono essere iscritti i bambini che compiono 3 anni entro il 31-12-2012.
Possono essere iscritti anche coloro che compiono 3 anni entro il 30–04-2013, alle seguenti
condizioni:
 disponibilità di posti
 precedenza dei bambini che compiono 3 anni entro il 31 dicembre 2012
 valutazione pedagogica- didattica, da parte del C.D., dei tempi e delle modalità
dell’accoglienza.

Sezione primavera Estende il proprio servizio alle fasce di età dai 24 ai 36 mesi, secondo il bando
regionale di U.S.R: Lazio e secondo l’intesa U.S.R. Regione Lazio.
1.3 - Scuola Primaria
L’edificio è stato sottoposto parzialmente a ristrutturazione per un’ala del fabbricato.
Sono presenti aule di didattica e laboratori:
- aula biblioteca
- aula audiovisivi
- laboratorio informatica
- palestra
Sono operanti 12 classi, di cui 5 a tempo pieno.
L’orario settimanale delle lezioni è di cinque giorni ed è così articolato:
Scuola dell’Infanzia
TEMPO PIENO
entrata 8.15/8.45
ANTIMERIDIANO
entrata 8.15/8.45
uscita 15.45/16.15
uscita 12.45/13.15
Scuola Primaria
Classi a 40 ore
entrata 8.15
uscita 16.15
(5 giorni)
Classi a 30 ore
entrata 8.15
uscita13.15(2 giorni)
uscita12.15(venerdì)
uscita16.15(2 giorni)
Classi a 30 ore settimanali (Scuola Primaria) – Quadro dei rientri
Lunedì:
2B – 3B – IVB -VB
Martedì:
I B – IIC- VC
Mercoledì:
2B – 3B – IVB -VB
Giovedì:
I B – II C-IVC
1.4 - Scuola Secondaria di 1° Grado
L’edificio è stato costruito nel 1971 ed è articolato su due costruzioni adiacenti. E’ attualmente sede
di Presidenza.
Esso è di ampia cubatura ed una parte è utilizzata attualmente dal Comune.
E’ dotato di un’ampia e attrezzata palestra situata in un plesso adiacente all’edificio principale.
Diversi sono i locali e le attrezzature per lo svolgimento delle varie attività didattiche:
- aula biblioteca implementata in aula multimediale
8
- aula convegni dotata di videoproiettore
- laboratorio di informatica
- laboratorio di disegno
- palestra
Attualmente il numero dei corsi è di tre, per un totale di 8 classi.
Scuola Secondaria di 1° grado
dal lunedì al venerdì
Entrata 08,15
Uscita 14,15
MODULO ORGANIZZATIVO DI UNA GIORNATA SCOLASTICA DELLA SCUOLA
DELL’INFANZIA
08,15 – 08,45
Accoglienza;
08,45 – 10,30
Conversazione inerente al percorso didattico;
10,30 – 12,00
Momenti di intersezione, attività di laboratorio;
12,00 – 12,15
Igiene personale;
12,15 – 13,15
Pranzo;
13,15 – 14,15
Gioco libero;
14,15 – 15,15
Attività motoria;
15,15 – 15,30
Merenda;
15,30 – 15,45
Preparativi per l’uscita;
15,45 – 16,15
Uscita.
Si precisa che i tempi avranno solo un valore indicativo e non verranno rispettati in modo
rigido.
9
CURRICOLI OBBLIGATORI
CURRICOLO OBBLIGATORIO DI PRIMARIA
DISCIPLINA
moduli orari
30
ore
40
ore
Italiano
8
8
Matematica
6
7
Storia
2
2
Geografia
2
2
Scienze°
2
2
Inglese
1
1
Religione/Attività
alternativa*
2
2
Arte e immagine
1
Musica
CURRICOLO OBBLIGATORIO SECONDARIA
Discipline
Ore
Ore
settimanali annue
Italiano, Storia, Geografia
9
297
Approfondimento di italiano
1
33
Matematica e Scienze
6
198
Tecnologia
2
66
Inglese
3
99
Seconda lingua comunitaria
2
66
Arte e immagine
2
66
1
Eucazione fisica
2
66
1
1
Musica
2
66
Educazione fisica
1
1
1
33
Tecnologia
1
1
Religione/ Attività
alternativa*
Attivita’ opzionali facoltative 2
2
Tempo mensa e post mensa
5+5
1
*L’attività alternativa si svolge come studio assistito individuale, all’interno della classe
accogliente l’alunno, così come deliberato dal Collegio dei docenti.
°Le ore di inglese variano in seconda e terza primaria, divenendo rispettivamente di 2 e 3 ore.
La variazione delle ore di inglese determina anche una riduzione delle ore di italiano.
L'insegnamento di «Cittadinanza e Costituzione», previsto dall'articolo 1 del decreto-legge n.
137 del 2008, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 169 del 2008, e' inserito nell'area
disciplinare storico-geografica.
10
PROGRAMMAZIONE DEGLI INTERVENTI FORMATIVI
Tutte le azioni educative e ciascuna attività scolastica fanno capo ad un comune intento educativo e
formativo, che possiamo così sintetizzare:
- Il primo obiettivo è l’educazione dell’uomo e del cittadino.
Educazione dell’uomo intesa come sviluppo delle potenzialità di ciascuno secondo una educazione
personalizzata, nella quale vengono offerte a tutti le opportunità migliori per prepararsi ad
esprimere il meglio di sé.
- Il secondo obiettivo è quello della alfabetizzazione culturale, intesa non certo in senso
quantitativo, ma sicuramente in termini qualitativi, come acquisizione degli elementi linguistici ed
operativi essenziali per iniziare un percorso nella cultura complessa e variegata come quella
moderna. La scuola non si limita alla trasmissione degli elementi di basi del leggere, scrivere,
contare (anche se essi conservano tutta intera la loro importanza), ma apre agli studenti prospettive
più ampie sull’ambiente culturale e fisico e permette lo sviluppo globale della loro potenzialità
fisica ed intellettiva.
- Il terzo obiettivo è la realizzazione della continuità educativa che si realizza, verticalmente, con
raccordi pedagogici e didattici con la scuola dell’Infanzia e la scuola Secondaria di I° grado e,
orizzontalmente, accostando e calibrando le attività della scuola con quelle delle numerose agenzie
educative (famiglia, enti locali, associazionismo, Chiesa, ecc.) presenti nel territorio in applicazione
del principio della sussidiarietà (D.lgs n. 112/98) e del nuovo Titolo V della Costituzione.
- Il quarto obiettivo, infine, è la formazione di un giovane autonomo nelle scelte, creativo
nell’applicazione, aperto ai problemi, costruttivo nella definizione del proprio futuro e della propria
attività lavorativa.
Il Piano recepisce le norme in materia di autonomia delle Istituzioni Scolastiche contenute nel
Regolamento emanato con D.P.R. n. 275/1999; tiene conto della programmazione territoriale
dell’offerta formativa del Comune di Genazzano e delle esigenze nel contesto culturale, sociale ed
economico della realtà locale; aderisce agli indirizzi generali del Consiglio di Istituto per le attività
della scuola, le scelte di organizzazione, di gestione e di amministrazione e alle deliberazioni del
Collegio dei Docenti per la parte didattica; è aperto ai pareri e alle proposte avanzate dai genitori
degli alunni attraverso gli organismi rappresentati.
Per programmazione si intende l´elaborazione di un progetto che, in un´ottica di formazione
globale permanente espliciti con chiarezza, precisione, consapevolezza, le varie fasi del processo
educativo, tenendo conto sia delle reali condizioni sociali, culturali, ambientali in cui si opera, sia
delle risorse disponibili.
La sua pianificazione prevede:
1. l´analisi della situazione iniziale;
2. la definizione
a) di obiettivi generali di tipo pedagogico
b) di obiettivi interdisciplinari e disciplinari efficaci alla formazione e
all´apprendimento dell´alunno, promovendo un costante confronto critico con il testo
dei programmi istituzionali in vigore
3. la selezione dei contenuti tenendo presenti le esperienze e le competenze già maturate dagli
allievi
4. la selezione delle metodologie e strategie
5. la ricerca di procedure di osservazione, valutazione e autovalutazione
11
L’istituto comprensivo intende sperimentare nuovi percorsi organizzativi rivolti a potenziare le
scelte e le finalità di cui sopra ed intende, dal momento che ha avviato la partecipazione ed il
coinvolgimento delle varie componenti scolastiche, avvalersi di un contributo più qualificato delle
proprie risorse umane e professionali, attraverso un percorso di ricerca-azione che ne sottolinei il
carattere di sperimentalità per la ricerca del successo formativo ed il miglioramento della qualità.
Ha quindi avviato attività di studio, di divisione in dipartimenti, di formazione negli OO.CC
nella consapevolezza che in regime di autonomia la formazione permea ogni azione dell’istituzione
attraverso le sue componenti e che solo nell’assunzione di tale consapevolezza, operi per il
miglioramento e il raggiungimento delle finalità del servizio e della persona discente, per
l’innalzamento della qualità, per supportarne l’efficienza in vista dell’efficacia.
Tra le nuove strategie adottate intende compiere una nuova lettura dei bisogni attraverso una
analisi della domanda formativa degli alunni dell’Istituto Comprensivo Garibaldi”che appare
eterogenea e complessa.
E’ condotta in momenti diversi:
- dal dirigente con incontri con i genitori
- dai docenti nei Cdc, di interclasse e intersezione per la rilevazione dei bisogni specifici di ciascun
alunno
- dai Dipartimenti disciplinari per la lettura del contesto locale, nazionale, europeo ai fini
dell’analisi disciplinare.
Sotto il profilo oggettivo, la domanda formativa è quella rilevata dai documenti programmatici (e
non) internazionali e nazionali. Tale domanda formativa generale viene contestualizzata nel
territorio specifico.
Ne emerge una conferma della domanda generale di formazione con una particolare attenzione a
compensare la non eccessiva ricchezza di stimolazioni offerte dal territorio, a valorizzare il
patrimonio culturale della città di Genazzano, della sua provincia e della regione Lazio e ad
utilizzarlo quale potenziamento dell’identità territoriale, come strumento di sicurezza per la
cittadinanza italiana ed europea. L’eterogeneità, che caratterizza le classi, viene valorizzata come
ricchezza pluripersonale, volta a garantire la possibilità di stimolazioni reciproche e cooperazioni
funzionali.
Nella progettazione del piano personalizzato di ogni alunno, i docenti pur nel rispetto dei ritmi e dei
tempi di apprendimento di ognuno, si impegnano affinché siano raggiunte le seguenti competenze,
delineate nel curricolo verticale.
La scuola dell’Infanzia ha come finalità lo sviluppo:
dell’identità, per imparare a sentirsi sicuri e a stare bene nell’affrontare nuove esperienze;
dell’autonomia, per acquisire la capacità di conoscere e governare il proprio corpo;
della competenza, per imparare a conoscere attraverso l’esplorazione e l’osservazione;
della cittadinanza, per convivere con gli altri e imparare il rispetto di regole condivise
La scuola primaria mira all’acquisizione degli apprendimenti di base e in essa si offre
l’opportunità di sviluppare le dimensioni cognitive, emotive, affettive, sociale, corporee, etiche e
religiose e di acquisire i saperi irrinunciabili.
La Scuola Secondaria di 1° grado, finalizzata alla crescita delle capacità autonome di studio, al
rafforzamento delle attitudini, alla valorizzazione delle capacità relazionali, intende fornire
strumenti adeguati alla prosecuzione delle attività di istruzione e di formazione attuando percorsi
personalizzati.
12
La scuola, attraverso le discipline, promuoverà percorsi formativi diversificati con l’intento di
accrescere: conoscenze (sapere),abilità (saper fare),competenze (saper applicare).
All’interno dei tre ordini di scuola, sono stati raggruppati i campi di esperienza dell’Infanzia e le
discipline della Primaria e della secondaria nei dipartimenti disciplinari e sintetizzati nella seguente
tabella.
Scuola dell’infanzia
Scuola Primaria e
Scuola secondaria
di I grado
Campi d’esperienza
Discipline
Dipartimento dei Linguaggi
 Linguaggi, creatività,
espressione
 I discorsi e le parole
 Il corpo e il movimento




Italiano
Arte e immagine
Musica
Educazione fisica
Dipartimento Matematicoscientifico
 La conoscenza del mondo
Dipartimento
Antropologico-culturale







Matematica
Scienze
Tecnologia
Storia
Geografia
Il sé e l’altro
Il corpo e il movimento
Nello sviluppo del curricolo verticale sono state elaborate le competenze che gli alunni devono aver
raggiunto al termine della Scuola dell’Infanzia, della Primaria e della Secondaria di primo grado.
Tali competenze sono state estrapolate dalle Indicazioni per il curricolo della scuola dell’infanzia e
del primo ciclo di istruzione emanate dal Ministro della Pubblica Istruzione .
In linea con le indicazioni ministeriali, che prevedono piani di studio personalizzati L.53/2003,
art.2), compito prioritario dell’istituto è la personalizzazione dei percorsi formativi attraverso una
meditata diversificazione e arricchimento del POF.
Il Piano dell’offerta formativa viene verificato e ampliato annualmente con la valorizzazione delle
risorse professionali e l’uso di metodologie differenziate, quali il cooperative learning e la didattica
laboratoriale, attente alla dimensione del sapere, del saper fare e del saper essere.
Per realizzare la continuità, l’istituto ha elaborato i curricoli verticali dipartimentali che partendo
dalla Scuola dell’Infanzia sviluppano fino “ a spirale” i saperi essenziali, riprendendoli in termini di
complessità crescente e di varietà di mediatori metodologici, fino alla conclusione della scuola
secondaria di primo grado.
13
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE
al termine della scuola dell’Infanzia
IL CORPO E IL
MOVIMENTO
I DISCORSI E IMMAGINI;
LE PAROLE SUONI; COLORI
DIPARTIMENTO DEI LINGUAGGI







Conosce e discrimina i colori: primari, secondari, terziari e sperimenta le mescolanze
Si esprime attraverso diverse forme di rappresentazione e drammatizzazione
Sa usare diverse tecniche espressive e i vari materiali a disposizione
Lavora con precisione e concentrazione
Porta a termine il proprio lavoro autonomamente
Sviluppa interesse per l’ascolto della musica
Sperimenta e combina elementi musicali di base




Usa il linguaggio verbale in modo pertinente e appropriato alle situazioni vissute
Usa un repertorio linguistico adeguato alle esperienze ed agli apprendimenti
Ascolta, comprende, inventa e rielabora: poesie, racconti, brani musicali….
Conosce e sperimenta il codice scritto




Conosce le diverse parti del corpo e rappresenta lo schema corporeo in modo completo e strutturato
Controlla e coordina i movimenti nelle situazioni di gioco e nelle attività manuali
Esercita le capacità sensoriali, conoscitive , relazionali, ritmiche ed espressive del corpo
Dimostra autonomia nella cura di sé, nel movimento e nell’orientamento negli spazi
CONOSCENZA
MONDO
DIPARTIMENTO
MATEMATICO-SCIENTIFICO




Dimostra curiosità, sensibilità ed interesse verso il contesto scolastico, la natura e tutto ciò che lo circonda
Confronta, raggruppa, ordina in base a uno o più criteri dati e/o suggeriti da lui stesso
Colloca persone ed eventi nel tempo e nello spazio
Conosce ed usa il codice numerico
IL SE’ E
L’ALTRO
DIPARTIMENTO
ANTROPOLOGICO-CULTURALE








Sviluppa la propria identità personale
Si riconosce parte di un gruppo
Si relaziona positivamente con adulti e pari
Condivide e rispetta le regole concordate
Riconosce ed esprime sentimenti ed emozioni
Collabora con gli altri per un fine comune
Riconosce l’esistenza di altre realtà socio-culturali
Inizia a riconoscere le tradizioni socio-culturali della propria comunità
14
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE
al termine della scuola primaria
DIPARTIMENTO DEI LINGUAGGI
ITALIANO









INGLESE

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
MUSICA




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


EDUCAZIOINE FISICA
ARTE E
IMMAGINE









L’alunno comunica con compagni e docenti (conversazione, discussione, scambi epistolari…) attraverso
messaggi semplici, chiari e pertinenti.
Comprende testi di tipo diverso, ne individua il senso globale e/o le informazioni principali,
Legge testi letterari di vario genere appartenenti alla letteratura dell’infanzia, sia a voce alta, con tono di voce
espressivo, sia con lettura silenziosa e autonoma, riuscendo a formulare su di essi semplici pareri personali.
Produce testi legati alle diverse occasioni di scrittura che la scuola offre.
Rielabora testi manipolandoli, parafrasandoli, completandoli, trasformandoli (parafrasi e riscrittura).
Sviluppa gradualmente abilità funzionali allo studio estrapolando dai testi scritti informazioni su un dato
argomento utili per l'esposizione orale e la memorizzazione.
Svolge attività esplicite di riflessione linguistica su ciò che si dice o si scrive, si ascolta o si legge.
Sa cogliere le operazioni che si fanno quando si comunica ele diverse scelte determinate dalla varietà di
situazioni in cui la lingua si usa.
Recepisce messaggi verbali orali e semplici testi scritti, chiede spiegazioni, svolge i compiti secondo le
indicazioni date in lingua straniera.
Stabilisce relazioni tra elementi linguistico-comunicativi e culturali appartenenti alla lingua materna e alla
lingua straniera.
Individua differenze culturali veicolate dalla lingua materna e dalla lingua straniera senza avere atteggiamenti di
rifiuto.
Comprende frasi ed espressioni di uso frequente, relative ad ambiti familiari.
Interagisce nel gioco e comunica in modo comprensibile e con espressioni e frasi memorizzate in scambi di
informazioni semplici e di routine.
Descrive in termini semplici, aspetti del proprio vissuto e del proprio ambiente ed elementi che si riferiscono a
bisogni immediati.
Discrimina ed elabora i suoni dal punto di vista qualitativo, spaziale e in riferimento alla loro fonte.
Gestisce diverse possibilità espressive della voce, di oggetti sonori e strumenti musicali, imparando ad ascoltare
se stesso e gli altri.
Articola combinazioni timbriche, ritmiche e melodiche, applicando schemi elementari;
le esegue con la voce, il corpo e gli strumenti, ivi compresi quelli della tecnologia
informatica; le trasforma in brevi forme rappresentative.
Esegue, da solo e in gruppo, semplici brani strumentali e vocali appartenenti a generi e culture differenti.
Riconosce gli elementi linguistici costitutivi di un semplice brano musicale.
Utilizza gli elementi grammaticali di base del linguaggio visuale per osservare, descrivere e leggere immagini
statiche e messaggi in movimento.
Utilizza le conoscenze sul linguaggio visuale per produrre e rielaborare in modo creativo le immagini attraverso
molteplici tecniche, di materiali e di strumenti diversificati (grafico-espressivi, pittorici e plastici, ma anche
audiovisivi e multimediali).
Legge gli aspetti formali di alcune opere e ne apprezza il valore.
Conosce i principali beni artistico-culturali presenti nel proprio territorio, e mette in atto pratiche di rispetto e
salvaguardia.
Ha consapevolezza di sé attraverso l’osservazione del proprio corpo e possiede la padronanza degli schemi
motori e posturali.
Utilizza il linguaggio corporeo e motorio per comunicare ed esprimere i propri stati d’animo, anche attraverso la
drammatizzazione e le esperienze ritmico-musicali.
Si muove nell’ambiente di vita e di scuola rispettando alcuni criteri di sicurezza per sé e per gli altri.
Riconosce alcuni essenziali principi relativi al proprio benessere psico-fisico legati alla cura del proprio corpo e
a un corretto regime alimentare.
Conosce il valore delle regole e l’importanza di rispettarle, nella consapevolezza che la correttezza e il rispetto
reciproco sono aspetti irrinunciabili nel vissuto di ogni esperienza ludico-sportiva.
15
STORIA
DIPARTIMENTO
ANTROPOLOGICO-CULTURALE




L'alunno conosce elementi significativi del passato del suo ambiente di vita.
Conosce gli aspetti fondamentali della preistoria, della protostoria e della storia antica.
Usa la linea del tempo, per collocare un fatto o un periodo storico.
Conosce le società studiate, come quella greca e romana, e individua le relazioni tra gruppi umani e contesti
spaziali.
 Organizza la conoscenza, tematizzando e usando semplici categorie (alimentazione, difesa, cultura).
Comprende i testi storici proposti; sa usare carte geo-storiche e inizia a usare gli strumenti informatici con la guida
dell’insegnante.
GEOGRAFIA






L'alunno si orienta nello spazio circostante e sulle carte geografiche, utilizzando riferimenti topologici, punti
cardinali e coordinate geografiche.
Si rende conto che lo spazio geografico è un sistema territoriale, costituito da elementi fisici e antropici legati da
rapporti di connessione e/o di interdipendenza.
Individua, conosce e descrive gli elementi caratterizzanti dei paesaggi con particolare attenzione a quelli italiani.
È in grado di conoscere e localizzare i principali “oggetti” geografici fisici e antropici dell’Italia.
Ricava informazioni geografiche da una pluralità di fonti (cartografiche e satellitari,
fotografiche, artistico-letterarie).
MATEMATICA
DIPARTIMENTO
MATEMATICO-SCIENTIFICO








SCIENZE



TECNOLOGIA







Si muove con sicurezza nel calcolo scritto e mentale con i numeri naturali.
Percepisce e rappresenta forme, relazioni e strutture che si trovano in natura o che sono state create dall’uomo,
utilizzando in particolare strumenti per il disegno geometrico e i più comuni strumenti di misura.
Utilizza rappresentazioni di dati adeguate e le sa utilizzare in situazioni significative per ricavare informazioni.
Riconosce che gli oggetti possono apparire diversi a seconda dei punti vista.
Descrivere e classifica figure in base a caratteristiche geometriche e utilizza modelli concreti di vario tipo anche
costruiti o progettati con i suoi compagni.
Risolve problemi con strategie diverse e si rende conto che in molti casi possono ammettere più soluzioni.
Impara a riconoscere situazioni di incertezza e ne parla con i compagni iniziando a usare le espressioni "è più
probabile", “è meno probabile” e, nei casi più semplici,dando una prima quantificazione.
L’alunno ha capacità operative, progettuali e manuali, che utilizza in contesti di esperienza-conoscenza per un
approccio scientifico ai fenomeni.
Fa riferimento in modo pertinente alla realtà, e in particolare all’esperienza che fa in classe, in laboratorio, sul
campo, nel gioco, in famiglia, per dare supporto alle sue considerazioni e motivazione alle proprie esigenze di
chiarimenti.
Si pone domande esplicite e individua problemi significativi da indagare a partire dalla propria esperienza, dai
discorsi degli altri, dai mezzi di comunicazione e dai testi letti.
Con la guida dell’insegnante e in collaborazione con i compagni, ma anche da solo, sa applicare il metodo
scientifico a semplici esperienze.
Analizza e racconta in forma chiara ciò che ha fatto e imparato.
Ha cura del proprio corpo con scelte adeguate di comportamenti e di abitudini alimentari.
L’alunno esplora e interpreta il mondo fatto dall’uomo, individua le funzioni di un artefatto e di una semplice
macchina, usa oggetti e strumenti coerentemente con le loro funzioni e ha acquisito i fondamentali principi di
sicurezza.
Realizza oggetti seguendo una definita metodologia progettuale cooperando con i compagni e valutando il tipo
di materiali in funzione dell’impiego.
Rileva le trasformazioni di utensili e processi produttivi e li inquadra nelle tappe più significative della storia
della umanità, osservando oggetti del passato.
È in grado di usare le nuove tecnologie e i linguaggi multimediali per sviluppare il proprio lavoro in più
discipline, per presentarne i risultati e anche per potenziare le proprie capacità comunicative.
Utilizza strumenti informatici e di comunicazione in situazioni significative di gioco e di relazione con gli altri.
16
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE
al termine della scuola secondaria di I grado
DIPARTIMENTO DEI LINGUAGGI

ITALIANO




MUSICA
Inglese
Francese
LINGUE COMUNITARIE



L’alunno è capace di interagire in modo efficace in diverse situazioni comunicative, sostiene le proprie idee e si
mostra rispettoso delle idee altrui. È consapevole del valore comunicativo e civico che riveste il dialogo e lo
utilizza per apprendere e confrontarsi rispetto a vari ambiti culturali e sociali.
Usa in modo efficace la comunicazione orale e scritta per collaborare, nell’elaborazione di progetti e nella
soluzione di un problema.
Sa usare i testi, i materiali e gli strumenti di studio, al fine di ricercare, raccogliere e rielaborare i dati, le
informazioni, i concetti e le esperienze necessarie.
Legge con interesse e con piacere testi letterari di vario tipo e comincia a manifestare gusti letterari personali.
Produce con l’aiuto dei docenti e dei compagni semplici ipertesti, utilizzando i linguaggi verbali, iconici e
sonori.
Utilizza la lingua per esprimere stati d’animo, rielaborare esperienze ed esporre punti di vista personali.
Utilizzare le conoscenze metalinguistiche per migliorare la comunicazione orale e scritta.
Varia i registri informale e formale in base alla situazione comunicativa e agli interlocutori e riconosce e usa
termini specifici in base ai campi di discorso.
 L’alunno sa discorrere con uno o più interlocutori, si confronta per iscritto nel racconto di avvenimenti
ed esperienze personali e familiari, espone opinioni e ne spiega le ragioni mantenendo la coerenza del
discorso rispetto a contesti ed argomenti noti,
 Comprende i punti essenziali di messaggi chiari in lingua standard su argomenti familiari che affronta
normalmente a scuola e nel tempo libero.
 Descrive esperienze e avvenimenti, sogni, speranze, ambizioni; espone brevemente ragioni e dà
spiegazioni di opinioni e progetti.
 Comprende in una semplice conversazione i punti chiave del racconto ed espone le proprie idee in modo
inequivocabile anche se può avere qualche difficoltà espositiva.
 Riconosce i propri errori e a volta riesce a correggerli spontaneamente in base alle regole linguistiche e
alle convenzioni comunicative che ha interiorizzato.
 L’alunno riesce a comprendere frasi ed espressioni di uso frequente relative ad ambiti concreti e
conosciuti (ad esempio informazioni di base sulla persona e sulla famiglia, acquisti, geografia locale,
lavoro etc.).
 Comunica in attività che richiedono solo uno scambio di informazioni semplice e diretto su argomenti
familiari e abituali.
 Descrive in termini semplici aspetti del proprio vissuto e del proprio ambiente ed elementi che si
riferiscono a bisogni immediati.
 L’alunno partecipa alla realizzazione di esperienze musicali; esegue semplici brani strumentali e vocali
appartenenti a generi e culture differenti. Sa usare diversi sistemi di notazione funzionali alla lettura,
all’apprendimento e all’esecuzione di semplici brani musicali.
 Sa ideare e realizzare messaggi musicali e multimediali, individualmente e collettivamente anche per mezzo di
semplici tecniche improvvisative, ispirandosi a modelli e repertori musicali diversi.
 Comprende i contenuti musicali di un evento musicale, valutandone il valore estetico, raccordando le proprie
esperienze ai vari contesti storici e tradizioni culturali.
 Sa analizzare gli aspetti formali e strutturali di un evento musicale, utilizzando un lessico appropriato e adottando
codici rappresentativi diversi.
 Integra con altri saperi e altre pratiche artistiche le proprie esperienze musicali, rendendosi consapevole della
propria identità musicale.
17
ARTE E
IMMAGINE
EDUCAZIONE FISICA
 L’alunno padroneggia gli elementi della grammatica del linguaggio visuale.
 Legge e comprende i significati di immagini statiche e in movimento e di prodotti multimediali, rispetto alle
produzioni artistiche storiche e a diversi contesti culturali.
 Riconosce gli elementi principali del patrimonio culturale, artistico e ambientale del proprio territorio ed è
sensibile ai problemi della sua tutela e conservazione.
 Realizza un elaborato personale e creativo, applicando le regole del linguaggio visivo-multimediale, utilizzando
tecniche, materiali e strumenti differenti.
 Descrive e commenta opere d’arte, beni culturali, immagini statiche e multimediali, utilizzando un linguaggio
specifico.
 L’alunno, attraverso le attività di gioco motorio e sportivo ha costruito la propria identità personale e la
consapevolezza delle proprie competenze motorie e dei propri limiti.
 Utilizza gli aspetti comunicativo-relazionali del linguaggio corporeo-motoriosportivo.
 Possiede conoscenze e competenze relative all’educazione alla salute, alla prevenzione e alla promozione di
corretti stili di vita.
 È capace di integrarsi nel gruppo, di cui condivide e rispetta le regole, dimostrando di accettare e rispettare
l’altro.
 È capace di assumersi responsabilità nei confronti delle proprie azioni e di impegnarsi per il bene comune.
 Sperimenta i corretti valori dello sport in contesti diversificati anche a sostegno di una consapevole rinuncia a
qualunque forma di violenza.
DIPARTIMENTO
ANTROPOLOLGICO-CULTURALE









L'alunno ha incrementato la curiosità per la conoscenza del passato. Si informa
in modo autonomo su fatti e problemi storici.
Conosce i momenti fondamentali della storia italiana.
Conosce i processi fondamentali della storia europea medievale, moderna e contemporanea e della storia
mondiale, dalla civilizzazione neo
litica alla rivoluzione industriale, alla globalizzazione.
Conosce gli aspetti essenziali della storia del suo ambiente.
Conosce e apprezza aspetti del patrimonio culturale, italiano e dell'umanità.
Ha elaborato un personale metodo di studio, comprende testi storici, ricava
informazioni storiche da fonti di vario genere e le sa organizzare in testi.
Sa esporre le conoscenze storiche acquisite operando collegamenti e sa argo
mentare le proprie riflessioni.
Usa le conoscenze e le abilità per orientarsi nella complessità del presente, comprende
re opinioni e culture diverse, capire i problemi fondamentali del mondo contemporaneo.
 L'alunno osserva, legge e analizza sistemi territoriali vicini e lontani.
 Utilizza opportunamente concetti geografici (ad esempio: ubicazione, localizzazione, regione, paesaggio,
ambiente, territorio, sistema antropofisico...), carte geografiche, fotografie e immagini dallo spazio, grafici, dati
statistici per comunicare efficacemente informazioni spaziali sull'ambiente che lo circonda.
 È in grado di conoscere e localizzare i principali “oggetti” geografici fisici (monti,
 fiumi, laghi,…) e antropici (città, porti e aeroporti, infrastrutture…) dell’Europa e del
 Mondo.
 Sa agire e muoversi concretamente, facendo ricorso a carte mentali, che implementa
 in modo significativo attingendo all'esperienza quotidiana e al bagaglio di conoscenze. Sa aprirsi al confronto con
l'altro, attraverso la conoscenza dei diversi contesti ambientali e socio-culturali, superando stereotipi e pregiudizi.
 Riconosce nel paesaggio gli elementi fisici significativi e le emergenze storiche, estetiche, artistiche e
architettoniche, come patrimonio naturale e culturale da tutelare e valorizzare.
 Valuta i possibili effetti delle decisioni e delle azioni dell'uomo sui sistemi territoriali alle diverse scale
geografiche.






CITTADINAN
ZA E
COSTITUZIO
NE
GEOGRAFIA
STORIA




Confrontare l’organizzazione della Repubblica italiana con quella degli Stati dell’U.E..
Ricostruire le tappe dell’unificazione europea.
Conoscere gli organismi dell’U.E..
Conoscere la Costituzione europea.
Conoscere gli organismi internazionali dell’ONU.
Conoscere le agenzie non governative.
18
TECNOLOGIA
SCIENZE
MATEMATICA
DIPARTIMENTO
MATEMATICO-SCIENTIFICO

 L’alunno è in grado di trasformare un problema reale in un problema matematico riconoscendo schemi ricorrenti
e stabilendo analogie con modelli noti; si mostra in grado di interpretare la soluzione matematica ottenuta in
termini di situazione reale, individuando anche i limiti della soluzione proposta.
 Confronta procedimenti diversi e produce formalizzazioni che gli consentono di passare da un problema
specifico a una classe di problemi.
 Traduce la realtà in modelli matematici ed interpreta modelli matematici in termini di realtà; utilizza un modello
matematico analizzando e valutando i suoi risultati.
 Legge e comprende un testo matematico ed il linguaggio: acquisisce il linguaggio matematico e la capacità di
passare dal linguaggio naturale al linguaggio simbolico e formale e viceversa; comunica in forma orale e scritta
questioni di carattere matematico.
 Giustifica una regola matematica ed effettua dimostrazioni; esegue una catena di ragionamenti matematici, li sa
creare e comunicare motivando le proprie affermazioni; comprende le argomentazioni degli altri ed è in grado di
valutarne la correttezza.
 Riconosce e risolve problemi di vario genere analizzando la situazione e traducendola in termini matematici,
spiegando anche in forma scritta il procedimento seguito, mantenendo il controllo sia sul processo risolutivo, sia
sui risultati.

 L’alunno ha padronanza di tecniche di sperimentazione, di raccolta e di analisi dati, sia in situazioni di
osservazione e monitoraggio sia in situazioni controllate di laboratorio.
 Utilizza in contesti diversi uno stesso strumento matematico o informatico e più strumenti insieme in uno stesso
contesto.
 Esplicita, affronta e risolve situazioni problematiche sia in ambito scolastico che nell’esperienza quotidiana;
interpreta lo svolgersi di fenomeni ambientali o sperimentalmente controllati.
 Sviluppa semplici schematizzazioni, modellizzazioni, formalizzazioni logiche e matematiche dei fatti e fenomeni,
applicandoli anche ad aspetti della vita quotidiana.
 È in grado di riflettere sul percorso di esperienza e di apprendimento compiuto, sulle competenze in via di
acquisizione, sulle strategie messe in atto, sulle scelte effettuate e su quelle da compiere.
 Ha una visione organica del proprio corpo come identità giocata tra permanenza e cambiamento, tra livelli
macroscopici e microscopici, tra potenzialità e limiti.
 Ha una visione dell’ambiente di vita, locale e globale, come sistema dinamico di specie viventi che interagiscono
fra loro, rispettando i vincoli che regolano le strutture del mondo inorganico; comprende il ruolo della comunità
umana nel sistema, il carattere finito delle risorse, nonché l’ineguaglianza dell’accesso a esse, e adotta
atteggiamenti responsabili verso i modi di vita e l’uso delle risorse.
 Conosce i principali problemi legati all’uso delle scienza nel campo dello sviluppo tecnologico e è disposto a
confrontarsi con curiosità e interesse.
 L’alunno è in grado di descrivere e classificare utensili e macchine cogliendone le diversità in relazione al
funzionamento e al tipo di energia e di controllo che richiedono per il funzionamento.
 Conosce le relazioni forma/funzione/materiali attraverso esperienze personali, anche se molto semplici, di
progettazione e realizzazione.
 È in grado di realizzare un semplice progetto per la costruzione di un oggetto coordinando risorse materiali e
organizzative per raggiungere uno scopo.Esegue la rappresentazione grafica in scala di pezzi meccanici o di
oggetti usando il disegno tecnico.
 Inizia a capire i problemi legati alla produzione di energia e sviluppa sensibilità per i problemi economici,
ecologici e della salute legati alle varie forme e modalità di produzione.
 È in grado di usare le nuove tecnologie e i linguaggi multimediali per supportare il proprio lavoro, avanzare
ipotesi e validarle, per autovalutarsi e per presentare i risultati del lavoro.
Ricerca informazioni e è in grado di selezionarle e di sintetizzarle, sviluppa le proprie idee utilizzando le TIC e è
in grado di condividerle con gli altri.
Tali Indicazioni offrono a questa Istituzione l’importanza di riflettere e considerare come
necessariamente e strategicamente indispensabile il lavoro di sperimentazione e ricerca a norma
dell’art. 6 del DPR n. 275 del 1999, per cui tutto l’Istituto è chiamato a riconsiderare i propri
percorsi, a stabilirne le particolarità, a ricercarne i raccordi e i passaggi più adeguati in vista dei
traguardi per le competenze degli alunni.
19
Poiché l’istituto vive e si unifica nella sua dimensione strategica, organizzativa e unitaria per lo
scopo istituzionale, che è il successo formativo per ciascun alunno, effettua una ricognizione
importante di percorsi, processi e esiti per ripensare la propria azione, nei vari ambiti
dell’autonomia concessa.
Tutto il personale scolastico, docenti dei vari ordini, dovranno contribuire all’attivazione di questo
processo, in vista del monitoraggio e della valutazione degli apprendimenti, e della valutazione e
autovalutazione d’istituto.
Si impone inoltre la necessità di considerare tale processo come un ulteriore elemento di valore
aggiunto alla qualità del servizio prestato dell’Istituto comprensivo Garibaldi che nella quotidianità
delle sue azioni, ripensa con un atteggiamento ricorsivo e ciclico, alla finalità della sua destinazione
di scopo e al servizio che intende offrire agli studenti, alle famiglie, alla comunità scolastica e al
Comune di Genazzano in vista dei traguardi nazionali ed europei.
Alla luce di queste ultimi, in combinazione col dettato delle Indicazioni Nazionali (D.lgs. 59/’04) e
delle Indicazioni per il curricolo di cui al D.M. 31.7.207 e al DPR 89/2009, vengono perseguiti
dalla scuola i traguardi di competenza, attraverso le conoscenze le abilità, secondo l’impostazione
suggerita dal Consiglio d’Europa del 23 aprile 2008.
I suddetti traguardi per le competenze sono stati aggiornati con le Indicazioni Nazionali del 4
settembre 2012.
1.
Comunicazione nella madrelingua
Definizione:
La comunicazione nella madrelingua è la capacità di esprimere e interpretare concetti, pensieri,
sentimenti, fatti e opinioni in forma sia orale sia scritta (comprensione orale, espressione orale,
comprensione scritta ed espressione scritta) e di interagire adeguatamente e in modo creativo sul
piano linguistico in un’intera gamma di contesti culturali e sociali, quali istruzione e formazione,
lavoro, vita domestica e tempo libero.
2.
Comunicazione in lingue straniere
Definizione:
La comunicazione nelle lingue straniere condivide essenzialmente le principali abilità richieste per
la comunicazione nella madrelingua: essa si basa sulla capacità di comprendere, esprimere e
interpretare concetti, pensieri, sentimenti, fatti e opinioni in forma sia orale sia scritta –
comprensione orale, espressione orale, comprensione scritta ed espressione scritta – in una gamma
appropriata di contesti sociali e culturali – istruzione e formazione, lavoro, casa, tempo libero – a
seconda dei desideri o delle esigenze individuali. La comunicazione nelle lingue straniere richiede
anche abilità quali la mediazione e la comprensione interculturale. Il livello di padronanza di un
individuo varia inevitabilmente tra le quattro dimensioni (comprensione orale, espressione orale,
comprensione scritta ed espressione scritta) e tra le diverse lingue e a seconda del suo background
sociale e culturale, del suo ambiente e delle sue esigenze e/o dei suoi interessi .
3.
Competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia
Definizione:
La competenza matematica è l’abilità di sviluppare e applicare il pensiero matematico per risolvere
una serie di problemi di situazioni quotidiane. Partendo da una solida padronanza delle competenze
aritmetico-matematiche, l’accento è posto sugli aspetti del processo e dell’attività oltre che su quelli
della conoscenza. La competenza matematica comporta, in misura variabile, la capacità e la
disponibilità a usare modelli matematici di pensiero ( pensiero logico e parziale) e di presentazione
(formule, modelli, costrutti grafici, carte).
La competenza in campo scientifico si riferisce alla capacità e alla disponibilità a usare l’insieme
delle conoscenze e delle metodologie possedute per spiegare il mondo che ci circonda sapendo
identificare le problematiche e traendo le conclusioni che siano basate su fatti comprovati. La
competenza in campo tecnologico è considerata l’applicazione di tale conoscenza e metodologia per
20
dare risposta ai desideri o bisogni avvertiti dagli esseri umani. La competenza in campo scientifico e
tecnologico comporta la comprensione dei cambiamenti determinati dall’attività umana e la
consapevolezza delle responsabilità di ciascun cittadino.
4.
Competenza digitale
Definizione:
La competenza digitale consiste nel saper utilizzare, con dimestichezza e spirito critico, le
tecnologie della società dell’informazione (TSI) per il lavoro, il tempo libero e la comunicazione.
Essa è supportata da abilità di base nelle TIC: l’uso del computer per reperire, valutare, conservare,
produrre, presentare e scambiare informazioni nonché per comunicare e partecipare a reti
collaborative tramite Internet.
5.
Imparare a imparare
Definizione:
Imparare a imparare è l’abilità di perseverare nell’apprendimento, di organizzare il proprio
apprendimento anche mediante una gestione efficace del tempo e delle informazioni, sia a livello
individuale che in gruppo. Questa competenza comprende la consapevolezza del proprio processo
di apprendimento e dei propri bisogni, l’identificazione delle opportunità disponibili e la capacità di
sormontare gli ostacoli per apprendere in modo efficace. Questa competenza comporta
l’acquisizione, l’elaborazione e l’assimilazione di nuove conoscenze e abilità come anche la ricerca
e l’uso delle opportunità di orientamento. Il fatto di imparare a imparare fa sì che i discenti
prendano le mosse da quanto hanno appreso in precedenza e dalle loro esperienze di vita per usare e
applicare conoscenze e abilità in tutta una serie di contesti: a casa, sul lavoro, nell’istruzione e nella
formazione. La motivazione e la fiducia sono elementi essenziali perché una persona possa
acquisire tale competenza.
6.
Competenze sociali e civiche
Definizione:
Queste includono competenze personali, interpersonali e interculturali e riguardano tutte le forme di
comportamento che consentono alle persone di partecipare in modo efficace e costruttivo alla vita
sociale e lavorativa, in particolare alla vita in società sempre più diversificate, come anche a
risolvere i conflitti ove ciò sia necessario. La competenza civica dota le persone degli strumenti per
partecipare a pieno alla vita civile grazie alla conoscenza dei concetti e delle strutture sociopolitici e
all’impegno a una partecipazione attiva e democratica.A decorrere dall’anno scolastico 2009-2010,
ai sensi della L.169/2008, si avvia l’integrazione del curricolo ordinario con la nuova disciplina
“Cittadinanza e Costituzione” che consentirà un concreto vettore dell’innovazione dell’istituto, in
tale direzione
7.
Senso di iniziativa e di imprenditorialità
Definizione:
Il senso di iniziativa e l’imprenditorialità concernono la capacità di una persona di tradurre le idee
in azione. In ciò rientrano la creatività, l’innovazione e l’assunzione di rischi, come anche la
capacità di pianificare e di gestire progetti per raggiungere obiettivi. È una competenza che aiuta
gli individui, non solo nella loro vita quotidiana, nella sfera domestica e nella società, ma anche nel
posto di lavoro, ad avere consapevolezza del contesto in cui operano e a poter cogliere le
opportunità che si offrono ed è un punto di partenza per le abilità e le conoscenze più specifiche di
cui hanno bisogno coloro che avviano o contribuiscano ad un’attività sociale o commerciale. Essa
dovrebbe includere la consapevolezza di valori etici e promuovere il buon governo.
8.
Consapevolezza ed espressione culturali
Definizione:
Consapevolezza dell’importanza dell’espressione creativa di idee, esperienze ed emozioni in
un’ampia varietà di mezzi di comunicazione, compresi la musica, le arti dello spettacolo, la
letteratura e le arti visive.
Le nuove raccomandazioni per il 2020 (Bruxelles 3/3/2010) sottolineano nel documento della
Commissione Europea E&T 2020, “di puntare su tre obiettivi: equità, coesione sociale e
21
cittadinanza attiva, adoperandosi per assicurare l’equità d’accesso all’educazione della 1° I nfanzia,
combattere la dispersione scolastica e promuovere politiche inclusive a favore dei discenti
provenienti da gruppi svantaggiati”.
Per assicurare tali Raccomandazioni il Collegio dei docenti nella seduta del 30/10/2010, ha
nominato tali funzioni strumentali : Servizio agli studenti-Integrazione agli allievi stranieri e
disabili.
Servizio agli studenti : Diritto allo studio- Rapporti con l’ente locale, Invalsi e alla
comunicazione con le famiglie.
22
ACCOGLIENZA, INTEGRAZIONE E RECUPERO
È ormai un dato scontato pensare alla società in cui viviamo come a un mondo multiculturale; la
scuola è, per molte ragioni, il primo "spazio di confine" in cui il tema delle differenze si manifesta
come ricchezza e come sfida al nostro modo di pensarle e di rapportarci ad esse.
Il mondo che si apre davanti a noi non ci permette di accantonarle utilizzando vecchi modelli di
integrazione: occorre trovare e provare nuovi spazi di interscambio, nuovi itinerari di costruzione di
identità ma capaci di costruire un futuro insieme.
È questa la principale sfida che la contemporaneità pone alla scuola: moltiplicare gli spazi di
incontro costruendo e sperimentando strumenti che sappiano collegare la realtà presente ai vissuti e
alle storie di vita individuali, rivalutandone tradizioni e specificità, e ricercare nuovi territori
impostati sulle mescolanze di saperi, linguaggi, abitudini, sensibilità e razionalità differenti che
compongono l´oggi.
Anche il nostro Istituto è coinvolto in questo processo di accoglienza, in quanto il numero degli
alunni stranieri iscritti è in costante aumento.
La diversità è una categoria generale, di significato pedagogico, oltre che sociale e culturale, che
impegna l´intera scuola al rispetto delle biografie personali, alla valorizzazione dei talenti, alla presa
in considerazione dei bagagli di esperienza e di conoscenza degli alunni; è una potenziale risorsa
per l´innovazione, visto che dà vita a nuove esperienze e significati culturali. La spinta al
cambiamento non deriva solamente da riflessioni pedagogiche, ma scaturisce da dinamiche reali,
pressanti e coinvolgenti: la scuola viene chiamata a misurarsi con culture differenti, con
atteggiamenti nuovi, con interazioni non sperimentate prima, con sistemi diversi di valori.
Quindi riconoscendo la specificità dei bisogni ed agendo nella cornice culturale di un modello
scolastico inclusivo, integrativo e interculturale valorizzante le diversità, la scuola deve dotarsi di
una progettualità adeguata che consenta di gestire un´accoglienza efficace e competente(ved.
Allegato Protocollo Accoglienza).
L’inclusione scolastica è rivolta agli alunni con Bisogni Educativi Speciali, cioè quegli alunni che
presentano qualsiasi difficoltà, transitoria o permanente, di tipo psicologica, motoria,
comportamentale, relazionale, relativa all’apprendimento o derivante da svantaggio socioeconomico o culturale.
Premesso che il processo di integrazione si fonde sulla assunzione, da parte di tutti i docenti
della classe, del progetto di integrazione degli alunni diversamente abili e dei suoi compagni, il
successo dell’integrazione scolastica deve essere un aspetto caratterizzante dell’ordinaria
progettazione didattica e deve divenire oggetto di verifica e valutazione mediante l’individuazione
di indicatori standard di qualità.
Il P.E.I., a sua volta, si colloca all’interno del Piano dell’Offerta Formativa, nel quale sono
indicati i criteri e le modalità organizzative dell’intero servizio formativo che la scuola intende
attuare, anche in relazione alle varie e diversificate esigenze degli alunni e delle famiglie.
Piani personalizzati per alunni diversamente abili
Si fondano sui seguenti documenti:
1. Certificazione a fini scolastici
2. Diagnosi Funzionale "descrizione analitica della compromissione funzionale dello stato
psicofisico dell’alunno handicappato", che deve contenere "l’anamnesi familiare, gli aspetti
clinici (anamnesi fisiologica e patologica, diagnosi clinica), gli aspetti psicosociali (area
cognitiva, affettivo-relazionale, linguistica, sensoriale, motorio-prassica, neuropsicologica,
autonomia)" ad opera dell’unità Multidisciplinare (specialista della patologia invalidante,
neuropsichiatra infantile, terapista della riabilitazione, operatori sociali in servizio presso
l’A.S.L.)
23
3. Profilo Dinamico Funzionale (=proiezione evolutiva della situazione) "descrizione delle
difficoltà e dello sviluppo potenziale dell’alunno nei tempi brevi (sei mesi) e medi (due
anni)" (d.P.R. 24.02.1994, art. 4). Ad esso provvede un gruppo di lavoro misto composto
dall’unità multidisciplinare dell’ASL, dai docenti curricolari, dal docente di sostegno e dai
genitori dell’alunno. Viene redatto "dopo un primo periodo di inserimento scolastico". I
contenuti del PDF riguardano "l’asse cognitivo, affettivo-relazionale, comunicazionale,
linguistico, sensoriale, motorio-prassico, neuropsicologico, l’autonomia, l’apprendimento".
Per ogni asse va analizzato il funzionamento ed il livello di sviluppo. Soggetto a verifiche in
media ogni biennio ("alla fine della seconda elementare, della quarta elementare, della
seconda media, del biennio e del quarto anno superiore")
4. Il Piano Educativo Individualizzato o Personalizzato (PEI o PEP) (="il documento nel quale
vengono descritti gli interventi finalizzati alla piena realizzazione del diritto all’educazione,
all’istruzione ed all’integrazione scolastica") – a cura del Gruppo di Lavoro dedicato al
singolo alunno (GLHO insegnanti curricolari, docente di sostegno, genitori dell’alunno,
operatori); è soggetto a verifiche ordinariamente quadrimestrali da parte del GLHO.
5. Programmazione individualizzata, affidata a tutti i singoli docenti di classe, con il
coordinamento da parte dell’insegnante di sostegno.
6. Lo strumento individuato come strategia di intervento per i BES è un percorso documentato
nel Piano Didattico Personalizzato (ved.All.PDP), che sarà calibrato sulle reali potenzialità
dei bambini e adotterà misure compensative e dispensative, qualora necessarie.
A seguito della Direttiva Ministe riale 27/12/2012 e CM 8 del 6/03/2013, la nostra Scuola ha
elaborato per l’anno scolastico 2013/2014 il “Piano Annuale per l’Inclusività”.
PIANO ANNUALE PER L’INCLUSIONE
Parte I-analisi dei punti di forza e di criticità
A. Rilevazione dei BES presenti:
1.disabilità certificate (legge 104/92 art. 3, commi 1 e 3)
Minorati vista
Minorati udito
Psicofisici
2. disturbi evolutivi specifici
DSA
ADHD/DOP
Bordeline cognitivo
Altro
3. svantaggio(indicare il disagio prevalente)
Socio-economico
Linguistico-culturale
Disagio comportamentale/relazionale
Altro
Totali
12,30% su popolazione scolastica
N° PEI redatti dai GLHO
N° PDP redatti dai Consigli di Classe in presenza di certificazione sanitaria
N° PDP redatti dai Consigli di Classe in assenza di certificazione sanitaria
B. Risorse professionali specifiche
Insegnanti di sostegno
AEC
Assistenti alla comunicazione
17
2
50
69
17
19
Prevalentemente utilizzate in…
Attività individualizzate e di piccolo gruppo
Attività laboratori integrate(classi aperte, laboratori protetti,ecc..)
Attività individualizzate e di piccolo gruppo
Attività laboratori integrate(classi aperte, laboratori protetti,ecc..)
Attività individualizzate e di piccolo gruppo
Attività laboratori integrate(classi aperte, laboratori protetti,ecc..)
Funzioni strumentali/coordinamento
Referenti di Istituto(disabilità,DSA,BES)
Psicopedagogisti e affini esterni/interni
Docenti tutor/mentor
Altro:
Altro:
C. Coinvolgimento docenti curriculari
n°
Si/No
SI
SI
SI
SI
SI
SI
Attraverso…
Si/No
24
Coordinatori di classe e simili
Partecipazione a GLI
Rapporti con famiglie
Tutoraggio alunni
Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva
Altro:
SI
SI
SI
SI
Docenti con specifica formazione
Partecipazione a GLI
Rapporti con famiglie
Tutoraggio alunni
Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva
Altro:
SI
SI
SI
SI
Altri docenti
Partecipazione a GLI
Rapporti con famiglie
Tutoraggio alunni
Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva
Altro:
SI
SI
SI
SI
D. Coinvolgimento personale ATA
E. Coinvolgimento famiglie
F. Rapporti con servizi sociosanitari territoriali e
istituzioni deputate alla sicurezza. Rapporti con
CTS/CTI
G. Rapporti con privato sociale e volontariato
H. Formazione docenti
SI
Assistenza alunni disabili
Progetti di inclusione/laboratori integrati
Altro
Informazione/formazione su genitorialità e psicopedagogia
dell’ età evolutiva
Coinvolgimento in progetti di inclusione
Coinvolgimento in attività di promozione della comunità
educante
Altro:
Accordi di programma/protocolli di intesa formalizzati sulla
disabilità
Accordi di programma/protocolli di intesa formalizzati su
disagi e simili
Procedure condivise di intervento sulla disabilità
Procedure condivise di intervento su disagio e simili
Progetti territoriali integrati
Progetti integrati a livello di singola scuola
Rapporti con CTS/CTI
Altro:
SI
SI
SI
SI
SI
SI
NO
SI
NO
Progetti territoriali integrati
Progetti integrati a livello di singola scuola
Progetto a livello di reti di scuole
SI
SI
SI
Strategie e metodologie educativo-didattiche/gestione della
classe
Didattica speciale e progetti educativo-didattici a prevalente
tematica inclusiva
Didattica interculturale/italiano L2
Psicologia e psicopatologia dell’età evolutiva (compresi
DSA,ADHD,ecc..)
Progetti di formazione su specifiche disabilità(
autismo,ADHD,Dis.Intellettive, sensoriali..)
Altro:
SI
Sintesi dei punti di forza e di criticità rilevati*:
Aspetti organzzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo
Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti
Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’ interno della scuola
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’ esterno della scuola, in rapporto ai
diversi servizi esistenti
Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che
riguardano l’organizzazione delle attività educative;
Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi
inclusivi
Valorizzazione delle risorse esistenti
Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti
di inclusione
Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ ingresso nel sistema
scolastico,la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo.
Altro:
Altro.
* = 0: per niente 1:poco 2:abbastanza 3:molto 4:moltissimo
0
1
SI
NO
SI
NO
2
3
4
X
X
X
x
X
x
X
X
X
X
25
Adattato dagli indicatori UNESCO per la valutazione del grado di inclusività dei sistemi scolastici
Parte II - Obiettivi di incremento dell’inclusività proposti per il prossimo anno
1Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo (chi fa cosa, livelli di responsabilità nelle pratiche di
intervento,ecc.)
DS. Coordina tutte le attività, stabilisce priorità e strategie, presiede il GLI e promuove un sostegno ampio e diffuso per rispondere ai bisogni e alle
diversità di tutti gli alunni;
Referente disagio e alunni H : collabora alla pianificazione di interventi mirati con i coordinatori di classe, riferisce sulle normative al collegio
docenti e mette a disposizione di tutti gli operatori scolastici materiali utili sui BES ;
Coordinatori di classe: raccolgono le osservazioni dei docenti curriculari che individuano i BES che segnalano poi al GLI e propongono interventi di
recupero confrontandosi con le figure di riferimento;
Docenti curriculari: rilevano situazioni di disagio all’interno delle classi, si confrontano con il coordinatore e suggeriscono interventi specifici;
Consiglio di Classe: su proposta del team della classe che osserva e rileva le difficoltà dell’alunno, studio della situazione e progettazione di
interventi educativi , al fine di elaborare ad inizio anno il PDP e il PEI. Azioni per favorire il successo formativo dell’alunno secondo un’ottica
inclusiva.
Personale ATA- Collaborazione con tutte le figure coinvolte nell’inclusività e osservazione di aspetti non formali e dei comportamenti degli alunni
L’osservazione pedagogica compete a tutti i docenti del Consiglio di classe e agli operatori che affiancano lo studente. Ha la finalità di raccogliere
informazioni sugli aspetti cognitivi, emotivo comportamentali e relazionali dello studente.
È funzionale alla stesura del Profilo Dinamico Funzionale (PDF) e alla definizione delle linee del Piano Educativo Individualizzato (PEI) o del
Progetto Educativo Personalizzato (PEP). Va quindi effettuata attraverso modalità e strumenti di registrazione, condivisi dal Consiglio di classe (es.
griglia di rilevazione, colloqui/attività di conoscenza proposte alla classe o a gruppi, attività esplorative delle abilità, proposta di situazioni
diversificate al fine di rilevare interessi e potenzialità).
Nel corso dell’anno scolastico l’osservazione pedagogica ha una funzione di monitoraggio degli esiti dell’azione educativa, funzionale alla verifica
dell’efficacia e dell’adeguatezza del percorso individualizzato. Ciascuna figura professionale che opera all’interno del Consiglio di classe opererà per
condividere le proprie competenze professionali con gli altri educatori al fine di raggiungere in forma collegiale gli obiettivi definiti a favore degli
studenti con BES. Il Consiglio di classe definisce gli interventi didattico/educativi ed individua le strategie e le metodologie più utili per realizzare la
piena partecipazione degli studenti con BES al normale contesto di apprendimento. Ciò rendendo efficaci i tempi dedicati all’analisi della situazione,
alla progettazione e alla condivisione dei progetti personalizzati.
In tale ottica il Consiglio di classe ha particolare cura anche nell’individuare e nel proporre le risorse umane, strumentali e ambientali da utilizzare
per favorire al meglio i processi inclusivi.
Esso si assume in tal modo la responsabilità del percorso educativo dello studente e della pianificazione degli interventi didattici, dà indicazioni in
merito al metodo di lavoro, all’organizzazione delle attività in aula, alle strategie per favorire un clima positivo di lavoro e alla collaborazione tra
scuola/famiglia e territorio.
L’adozione delle misure è collegiale proprio per evitare la delega ai soli insegnanti di sostegno degli studenti con BES. Garantire una reale
integrazione dello studente con BES nella classe richiede un cambiamento degli stili educativi, della trasmissione-elaborazione dei saperi, dei metodi
di lavoro, delle strategie organizzative d’aula, che coinvolge tutti i docenti della classe.
Nel caso in cui l’Istituzione scolastica, e nello specifico un Consiglio di classe, rilevi a carico di studenti non certificati difficoltà nell’apprendimento
o nella relazione tali da suggerire l’utilità di una valutazione clinica, è necessario che:
• i docenti del Consiglio di classe si confrontino sul tipo di difficoltà rilevate in relazione alle scelte didattiche e alle strategie adottate per quello
studente;
• previa condivisione con il Dirigente scolastico, si contatti la famiglia, alla quale compete la richiesta di contatto e di valutazione in carico e
dell’eventuale successiva certificazione all’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari ;
• la scuola predisponga una relazione, che la famiglia consegnerà allo specialista, nella quale si descrivono le difficoltà d’apprendimento, relazionali
e/o comportamentali rilevate, e le azioni educative e didattiche messe in atto fino a quel momento.
ALUNNI CON DSA
Il Progetto educativo personalizzato (PEP) è definito dal Consiglio di classe in accordo con la famiglia e lo specialista di riferimento.
Nel PEP sono delineate le metodologie e le attività didattiche rapportate alle capacità individuali specificando le misure dispensative e gli strumenti
compensativi. In alcuni casi possono essere sufficienti solamente alcune indicazioni a carattere trasversale per tutte le discipline; in altri, invece, si
rende necessaria una definizione precisa all’interno di ciascuna disciplina.
Durante l’anno scolastico ogni verifica ed eventuale aggiustamento degli interventi partirà da quanto condiviso ad inizio percorso e riportato nel
PEP, in particolare nella relazione fra obiettivi, risultati attesi e valutazione.
RILEVAZIONE DELLA SITUAZIONE DI SVANTAGGIO
È compito della scuola rilevare lo svantaggio.
Il Consiglio di classe ha un ruolo pedagogico e didattico importante nella rilevazione dei bisogni relativi all’apprendimento e nell’attivazione di
progettualità personalizzate. È opportuno che il Consiglio di classe nella sua autonomia individui degli indicatori per la rilevazione dello svantaggio
al fine di evitare la sottovalutazione del caso oppure un’interpretazione legata a letture individuali.
L’assunzione del parere di uno specialista in psicologia o in neuropsichiatria, favorisce una comprensione più approfondita e completa della
situazione personale e socio/ambientale dello studente.
2 Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti
Riprogettazione dei percorsi formativi rivolti a tutti gli insegnanti e, in generale, al personale scolastico , con qualificate iniziative di formazione che
riguardino il significato e le modalità di realizzazione di una scuola inclusiva.
Azioni di tutoraggio per i docenti in ingresso curricolari e non
3 Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive
La valutazione degli studenti con disabilità certificata è effettuata sulla base del PEI in relazione alle discipline previste e alle eventuali attività
aggiuntive programmate.
Il Consiglio di classe definisce nel PEI i criteri didattici da adottare per le verifiche e per la valutazione.
Le prove di verifica possono essere uguali o differenziate rispetto a quelle della classe, in relazione alla tipologia di PEI progettata. Laddove sia
possibile si consiglia di non differenziare le prove scritte articolandole piuttosto in richieste graduate a difficoltà crescente.
26
I colloqui orali e le prove in attività pratiche o espressive hanno valore complementare e/o compensativo e concorrono a definire le competenze
raggiunte.
La valutazione intermedia e finale dello studente deve essere congruente con quanto definito nel PEI.
Nel caso di alunni con DSA:
La valutazione degli studenti è effettuata sulla base del PEP in relazione sia alle misure dispensative che agli strumenti compensativi adottati, anche
in via temporanea. La strutturazione delle verifiche dovrà consentire allo studente di mostrare il grado di prestazione migliore possibile.
È opportuno che ciascun docente, per la propria disciplina, definisca le modalità più facilitanti con le quali le prove, anche scritte, vengono formulate
(organizzazione percettiva delle informazioni nello spazio pagina, ripasso pochi minuti prima della verifica, formulazione della stessa domanda con
differenti modalità...).
È particolarmente importante che le prove di verifica vengano programmate, informando lo studente.
Le prove scritte di lingua straniera sono progettate, presentate e valutate secondo modalità compatibili con le difficoltà che presenta lo studente.
La prestazione orale va privilegiata e considerata come compensativa della prestazione scritta.
È buona prassi applicare, anche nell’ambito delle verifiche, le misure che possono favorire le condizioni ottimali per una miglior prestazione
possibile ricorrendo anche all’uso di audiolibri e di sintesi vocali associate, come pure all’uso del PC con correttore automatico e dizionario digitale.
Per la valutazione dell’efficacia degli interventi inclusivi si prevede:
1. la somministrazione di questionari in formato cartaceo, oppure online ai docenti, agli alunni e/o alle famiglie a fine anno.
2. Interviste dirette agli alunni
3. Compilazione di questionari per la rilevazione dell’indice di gradimento
4. Valutazione di competenze trasversali di cittadinanza attiva conseguite anche attraverso percorsi di alternanza scuola-lavoro, di stage e di
laboratorio
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola
Il docente di sostegno ha i seguenti compiti:
• garantire un reale supporto al Consiglio di classe nell’assunzione di strategie e tecniche pedagogiche, metodologiche e didattiche integrative;
• svolgere un’attività di consulenza a favore dei colleghi curricolari nell’adozione di metodologie per l’individualizzazione finalizzate a costruire il
PEI per lo studente con BES.
Concorda con ciascun docente curricolare i contenuti del progetto per la relativa disciplina o per gruppi di discipline e con gli educatori le strategie
metodologiche educative;
• condurre direttamente interventi specialistici, centrati sulle caratteristiche e le capacità dello studente sulla base della conoscenza di metodologie
particolari;
• assistere l’alunno in sede d’esame secondo le modalità previste dal PEI e concordate con la Commissione d’esame;
• facilitare l’integrazione tra pari attraverso il proprio contributo nella gestione del gruppo
classe. Nello svolgimento della propria attività educativa e di assistenza, l’assistente educatore ha i
seguenti compiti:
• collaborare alla programmazione e all’organizzazione delle attività scolastiche in relazione alla realizzazione del progetto educativo;
• partecipare al Consiglio di classe ai fini dell’elaborazione e condivisione di PDF, PEI e PEP in accordo con il docente referente per lo studente con
BES;
• collaborare alla continuità nei percorsi didattici favorendo anche il collegamento tra scuola e territorio in funzione del progetto di vita dello
studente;
• fornire, secondo le modalità individuate dal Dirigente scolastico, elementi per la valutazione unicamente dello studente o degli studenti seguiti;
• assistere lo studente in sede d’esame secondo le modalità previste dal PEI e concordate con la commissione preposta.
BES (104 e DSA) Coordinamento tra docenti curriculari e di classe per la rilevazione iniziale delle potenzialità e definizione dei percorsi
personalizzati.
BES (altra tipologia)
Apprendimento cooperativo per sviluppare forme di cooperazione e di rispetto reciproco fra gli allievi e per veicolare conoscenze, abilità
e competenze
Tutoring (apprendimento fra pari: lavori a coppie)
Didattica laboratoriale per sperimentare in situazione (lavoro di gruppo a classi aperte, peer education, scuola-lavoro…)
Didattica per progetti (Balli Popolari)
5 Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti
La funzione dell’insegnante specializzato si deve sempre più configurare come azione di sistema. Oltre allo specifico rapporto con lo studente in
situazione di bisogno educativo speciale, la funzione di sistema si esplica almeno nelle seguenti direzioni:
1. identificazione dei sostegni professionali e tecnici ritenuti necessari e delle fonti relazionali informali di aiuto (in collaborazione con altri
insegnanti e alunni);
2. collaborazione con il dirigente scolastico, insegnanti e alunni, per determinare le risorse di sostegno da introdurre in classe e nella scuola;
3. organizzazione e attivazione di risorse ritenute più appropriate e valide;
4. ruolo di mediazione, per promuovere la collaborazione tra le persone coinvolte;
5. partecipare a gruppi di ricerca educativo-didattica “sul caso” a livello istituzionale e interistituzione.
Deve occuparsi dei seguenti compiti :Rapporti con ASL per confronti periodici, in occasione degli incontri PEI e per l’attivazione di percorsi di
educazione all’affettività
Collaborazioni con le cooperative ( assistenza specialistica)
Collaborazioni con Enti pubblici (Comune, provincia, USP …)
1.
2.
Modulistica e curricolo degli alunni con BES ( Dsa, svantaggio…)
Cura del Fascicolo personale degli alunni.
Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle
attività educative
Affinché la diversità sia effettivamente ricchezza per tutta la comunità scolastica, la scuola è tenuta ad operare scelte organizzative che coinvolgano
l’intero contesto scolastico, le famiglie e le risorse presenti sul territorio. I normali bisogni educativi di tutti gli studenti diventano “speciali” per gli
studenti con disabilità certificata in quanto richiedono un’attenzione pedagogico/didattica particolare. La scuola, in collaborazione con la famiglia,
gli operatori dei servizi socio-sanitari e le realtà territoriali, deve progettare percorsi educativi e didattici individualizzati, per sostenere il diritto di
questi studenti ad un processo d’integrazione.
I percorsi vanno a costruire il progetto di vita dello studente che trova la sua declinazione nella definizione delle attività educativo/didattiche, nella
scelta degli obiettivi a medio e lungo termine, nell’accompagnamento formativo e nelle modalità di valutazione.
La famiglia di uno studente con DSA va coinvolta sia nel momento dell’invio ai Servizi sanitari per una valutazione, sia nel momento
27
dell’individuazione delle misure dispensative e degli strumenti compensativi.
Essendo fortemente investita nell’impegno domestico dei compiti e dello studio è necessario un confronto ed una collaborazione costante con la
scuola e le strutture sanitarie per la messa a punto delle strategie d’apprendimento più efficaci. La condivisione è utile per favorire l’utilizzo degli
strumenti compensativi sia a scuola che a casa.
Vanno, inoltre, chiaramente esplicitati alla famiglia i criteri e le modalità di verifica e di valutazione come previsti nel PEP.
Si prevedono incontri periodici con le famiglie per Incrementare la collaborazione ai fini del Progetto vita di ciascun alunno
Valorizzazione della rete di collaborazione tra le famiglie, che si danno supporto l’una con l’altra sotto forma di volontariato, al fine di
agevolare il percorso formativo degli alunni.
Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi
La prospettiva dell’integrazione e dell’inclusione ha come fondamento il riconoscimento e la valorizzazione delle differenze e rivolge particolare
attenzione al superamento degli ostacoli, all’apprendimento e alla partecipazione che possono determinare l’esclusione dal percorso scolastico e
formativo.
Nella scuola, oltre ad una buona progettazione didattico/educativa, sono da predisporre dispositivi organizzativi e procedure innovative che sappiano
rispondere ai nuovi bisogni emergenti e supportino nella normalità del “fare scuola” i processi di integrazione e inclusione. Gli studenti con BES
richiedono prassi di integrazione e di inclusione che da un lato affermino il ruolo centrale di ciascun studente e dall’altro valorizzino le diversità
come ricchezza per l’intera comunità scolastica.
Le fondamentali azioni da attuare sono:
Prevenzione: identificazione precoce di possibili difficoltà che se ignorate possono trasformarsi in veri e propri handicap
Insegnamento/Apprendimento che procede tenendo conto della pluralità dei soggetti e non dell’unicità del docente
Valorizzazione della vita sociale: attenzione al progetto di vita, al conseguimento da parte degli alunni delle competenze routinarie (potenziamento)
Ruolo dell’imitazione nei processi di apprendimento (apprendimento cooperativo, lavori a coppie o a piccoli gruppi)
Sostegno ampio e diffuso: capacità da parte della scuola di rispondere alle diversità degli alunni, di cui il sostegno individuale è solo una parte.
Valorizzazione delle risorse esistenti
L’eterogeneità dei soggetti con BES e la molteplicità delle risposte possibili richiede da parte delle singole realtà scolastiche l’articolazione di un
progetto globale che valorizzi prioritariamente le risorse della comunità scolastica e definisca la richiesta di risorse aggiuntive per realizzare
interventi precisi. Ciascuna istituzione è tenuta a leggere i bisogni ed organizzare le risposte per garantire i migliori processi di integrazione e di
inclusione possibili. La scuola diventa così protagonista ed esperta nell’utilizzo delle risorse attraverso opportuni adattamenti organizzativi, didattici
e con il supporto degli interventi clinici, terapeutici, riabilitativi, rieducativi.
I percorsi individualizzati e personalizzati vivono nella didattica comune e quindi i processi di integrazione e di inclusione si fondono all’interno
delle scelte metodologiche e didattiche del processo di apprendimento/insegnamento per tutti gli alunni
E’ necessario che alla scuola vengano assegnate risorse materiali e umane commisurate ai bisogni degli studenti (rilevati con l’utilizzo di sistemi
condivisi a livello internazionale).
Bisogna costruire reali i ed effettive reti di collaborazione/alleanza tra le pubbliche istituzioni, con l’obiettivo più prossimo di mettere in campo e far
circolare risorse umane e professionali per la gestione del presente, garantendo nel contempo la tenuta di quelle progettazioni educative che
richiedono sguardi e prospettive di lungo periodo.
Individuazione delle risorse umane e delle competenze specifiche e aggiuntive di ciascun docente ai fini
dell’attivazione di percorsi e laboratori per l’integrazione di tutti i BES. Scoperta e valorizzazione di capacità e potenzialità peculiari di ciascun
alunno
Personale ATA (collaboratori scolastici).
Partecipazione ai Piani di zona per assistenza educativa familiare prestata dai servizi sociali.
Collaborazione con Associazioni sul territorio per supporto di mediazione linguistica e culturale (Associazione Crea)
Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di inclusione
Fondi area a rischio
Attenzione dedicata alle frasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi
ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo
Attività di orientamento in entrata attraverso progetti “ponte” e incontri programmati da effettuarsi in accordo con La scuola dell’Infanzia, la scuola
secondaria e in uscita attraverso iniziative formative integrate fra l’ istituzione scolastica e le realtà socio/assistenziali o educative territoriali
Alcuni insegnanti dell’Istituto Comprensivo di Genazzano hanno partecipato ad un Master sui DSA pertanto hanno conseguito specifica formazione.
Le insegnanti Cecconi Alessandra, Morelli Mariella e Primi Giuseppina vengono segnalate come docenti formate .
Approvato dal Gruppo di Lavoro per l’Inclusione in data _8/05/2013____________________________
Approvato dal GLH d’Istituto del 13/05/2013________________________________________________
Deliberato dal Collegio dei Docenti in data 27/06/2013________________________________________
Allegati:
Proposta di assegnazione organico di sostegno e altre risorse specifiche (AEC, Assistenti
28
RACCORDO SCUOLA FAMIGLIA
L’intervento della famiglia nella scuola autonoma è da ricercare nel nuovo sistema scolastico che
si configura a seguito del regolamento di autonomia D.P.R. n. 275/99, la legge 53 del 2003, il
D.Lgs n. 59/2004.
Tutta la normativa citata colloca e riconosce alla famiglia il ruolo di società naturale, sancito
all’art. 30 della Costituzione, cui è affidato il dovere e il diritto di educare e istruire i figli e quello
di collaborare e cooperare con l’istituzione scolastica nell’individuazione del percorso formativo
più adeguato di ciascun alunno.
La nuova legislazione, fondata sul decentramento e sull’autonomia, le attribuisce infatti il
compito di esser interlocutrice privilegiata del processo formativo e dell’individuazione insieme alla
scuola, che ne ha la titolarità, della crescita e dello sviluppo del percorso di ogni studente.
Vi è da aggiungere che nel campo della ricerca sull’apprendimento, le nuove scoperte in chiave
psicobiologica e delle neuroscienze, tendono a sottolineare la necessità di conoscere il profilo
formativo dei soggetti in età evolutiva, nel senso di delineare la matrice cognitiva, lo stile e il ritmo
di apprendimento, la motivazione ad apprendere per poter incrementare le potenzialità formative e
definire processi percorribili ed adeguati.
Appare evidente allora, che per poter conoscere tali aspetti e quindi personalizzare i percorsi, sia
fondamentale il rapporto, la collaborazione e la cooperazione con la famiglia, che può contribuire
non poco all’evoluzione di questi processi.
A tal fine sono stati attivati relativi incontri di accoglienza per incrementare nel corso dell’anno
la comunicazione più efficace e la relazione più coinvolgente. Sono stati esaminati poi i bisogni e le
esigenza delle famiglie nei rispettivi consigli di classe, interclasse, intersezione. I genitori entrano
nella scuola quali rappresentanti dei bambini e dei ragazzi e come tali partecipano del contratto
educativo condividendone responsabilità e impegni nel reciproco rispetto di competenze e ruoli.
È compito dell´istituzione scolastica:
formulare proposte didattiche e fornire in merito ad esse, informazioni chiare e leggibili
valutare l´efficacia delle proposte
rendere conto periodicamente degli apprendimenti dei singoli alunni e del loro progredire
individuare le iniziative tese al sostegno e allo sviluppo dei soggetti in situazione di handicap,
svantaggio, disagio, difficoltà
esplicitarne le modalità, la frequenza, la durata.
Ai colloqui individuali si attribuisce una funzione primaria per la raccolta di tutte le conoscenze
necessarie all´elaborazione di un´immagine relazionale del bambino al di fuori del contesto
scolastico, per comunicare, in un clima disteso e nei modi più accessibili, la situazione socioaffettiva e conoscitiva dello studente; per costruire, con i genitori, possibili itinerari per il
superamento delle difficoltà; per l’arricchimento dei campi esperenziali dello studente.
29
I RICEVIMENTI GENERALI CON LE FAMIGLIE SONO I SEGUENTI:
Mese
Scuola dell’infanzia
Scuola Primaria
Scuola Secondaria di I grado
Giovedì 28 16,30-18,30
Ricevimento famiglie
NOVEMBRE
Lunedì 9
16.30-18.30
Ricevimento famiglie
Lunedì 2
Ricevimento famiglie
15.00-16.00 Classi terze
16.00-17.00 Classi prime
17.00-18.00 Classi seconde
DICEMBRE
Mercoledì 12 16.30-18.30
Consegna schede
Lunedì 3
Consegna schede
15.00-16.00 Classi seconde
16.00-17.00 Classi terze
17.00-18.00 Classi prime
Mercoledì 9 - 16.30-18.30
Ricevimento famiglie
Giovedì 10 Ricevimento famiglie
15.00-16.00 Classi prime
16.00-17.00 Classi seconde
17.00-18.00 Classi terze
Giovedì 19
Martedì 10 10.00-11.00
cons. schede III
FEBBRAIO
MARZO
APRILE
Lunedì 9
GIUGNO
16.30-18.30
Ricevimento famiglie
9.30-11.30
Cons. schede
Giovedì 12
9.30-11.30 Consegna
schede I-II
Nella Scuola Primaria e dell’Infanzia il ricevimento individuale avviene secondo necessità
espressa dalla famiglia o dal docente e/o su appuntamento.
Nella Scuola Secondaria avviene secondo il seguente calendario, che riunisce in più giornate
preferibilmente con la possibilità da parte del genitore di trovare in un’unica soluzione più docenti
con più discipline.
30
Docenti
Materia
L. Bangrazi
ARTE
A. Ametrano
ATTIVITA’
di SOSTEGNO
M. Serafini
L. Fabrizi
G. Marras
R. Russo
A . Coccia
A. Rossi
G. Giolo
L. Ricciotti
L. Pasquazi
M. Mazzenga
G. Battistelli
E. Proia
C. Onorati
A.Quaresima
D. Mariani
B. Iacobelli
P. Marcelli
B. Recchia
M. Tola
M.R. Bovino
ATTIVITA’ di
SOSTEGNO
TECNOLOGIA
ATT. di
SOSTEGNO
INGLESE
IRC
EDUCAZIONE
FISICA
MATEMATIC
A/SCIENZE
ITA/STORIA/G
EOGRAFIA
MATEMATIC
A/SCIENZE
MATEMATIC
A/SCIENZE
ATTIVITA’ di
SOSTEGNO
ATTIVITA’ di
SOSTEGNO
ITA/STORIA/G
EOGRAFIA
FRANCESE
MUSICA
ATTIVITA’ di
SOSTEGNO
ITA/STORIA/G
EOGRAFIA
ITA/STORIA/G
EOGRAFIA
ITA/GEOGRAF
IA
INGLESE
RICEVIMENTI DEI DOCENTI a.s. 2013/14
Classi
Orario ricevimento
TUTTE
1B-1C
1A-1B
TUTTE
3A-3B
CORSI A-B
TUTTE
TUTTE
CORSO C
1C-3C-3B
4° ORA dalle 11.15
alle 12.15
3° ORA dalle 10.15
alle 11.15
4° ORA dalle 11.15
alle 12.15
5° ORA dalle 12.15
alle 13.15
2° ORA dalle 09.15
alle 10.15
3A-3C
MARTEDI’
15/10/13 - 29/10/13 - 12/11/13 26/11/13 - 17/12/13
14/01/14 - 28/01/14 - 11/02/1425/02/14 - 11/03/14
25/03/14 - 08/04/14 - 29/04/14 13/05/14 - 20/05/14
3° ORA dalle 10.15
alle 11.15
CORSO A
CORSO B
Giorni di ricevimento
LUNEDI’
14/10/13 - 28/10/13 - 11/11/13 25/11/13 - 16/12/13
13/01/14 - 27/01/14 - 10/02/14 24/02/14 - 10/03/14
24/03/14 - 07/04/14 - 28/04/14 12/05/14 - 19/05/14
4° ORA dalle 11.15
alle 12.15
MERCOLEDI’
16/10/13 - 30/10/13 - 13/11/13 27/11/13 - 18/12/13 15/01/14 29/01/14 - 12/02/14 - 26/02/14 12/03/14 26/03/14 - 09/04/14 - 30/04/14
- 14/05/14 - 21/05/14
1B
2A-2B-3A
TUTTE
TUTTE
1A-1C
1A-2A-3C
1B-3B
3A
CORSO C
5° ORA dalle 12.15
alle 13.15
3° ORA dalle 10.15
alle 11.15
4° ORA dalle 11.15
alle 12.15
5° ORA dalle 12.15
alle 13.15
3° ORA dalle 10.15
alle 11.15
4° ORA dalle 11.15
alle 12.15
GIOVEDI’
17/10/13 - 31/10/13 - 14/11/13 28/11/13 - 19/12/13
16/01/14 - 30/01/14 - 13/02/14 27/02/14 - 13/03/14
27/03/14 - 10/04/14 - 08/05/14 15/05/14
VENERDI’
18/10/13 - 25/10/13 - 15/11/13 29/11/13 - 20/12/13
17/01/14 - 31/01/14 - 14/02/14 28/02/14 - 14/03/14
28/03/14 - 11/04/14 - 09/05/14 16/05/14
N.B. INOLTRE SARANNO CONFERMATI NEL CORSO DELL’ANNO I SEGUENTI
RICEVIMENTI POMERIDIANI:
 Lunedì 2 Dicembre 15.00-18.00 (nell’ordine le classi III-I-II)
 Giovedì 10 Aprile 15.00-18.00 (nell’ordine le classi: I-II-III)
31
TECNOLOGIE DIDATTICHE E INTERVENTI FORMATIVI
Le tecnologie didattiche (e quelle multimediali in modo particolare) rappresentano un decisivo
elemento di innovazione nel sistema scolastico.
Intendiamo la multimedialità come strumento creativo di conoscenza e di interazione in un
ambiente in cui avviene l´apprendimento in forma interdisciplinare.
La multimedialità può svolgere un importante ruolo nei processi di strutturazione delle
conoscenze. L´ambiente reticolare, in cui ci si muove con l´uso consapevole dei nuovi media,
consente di essere in sintonia con i processi mentali soprattutto delle nuove generazioni, che non
sono solo lineari e sequenziali, bensì di tipo reticolare, provvisti di nodi e links. Inoltre, gli
strumenti multimediali, in quanto interattivi, risultano essere estremamente motivanti.
Proponiamo un uso creativo ed attivo delle tecnologie multimediali per permettere:
l´espressione personale,
la comunicazione interpersonale e la cooperazione anche a distanza
la costruzione di un atteggiamento collaborativo fra gli alunni, che li coinvolga in attività di
ricerca che richiedano l´uso di linguaggi diversi e di attrezzature multimediali;
lo sviluppo delle capacità di comunicare con differenti linguaggi;
la fruizione dei messaggi multimediali e dei sistemi di comunicazione al fine di favorire la
crescita culturale.
Attività possibili
Alfabetizzazione: videoscrittura, grafica di base, gestione dei propri documenti.
Navigazione in rete.
Produzione di ipertesti disciplinari ed interdisciplinari, attraverso l´ideazione di mappe
concettuali, reti associative tra le informazioni e strategie di navigazione.
Lezioni multimediali legate alle singole discipline.
Realizzazione di prodotti ipermediali, con uso integrato di testi, immagini fisse e in
movimento, video e audio.
Produzione di immagini con programmi di elaborazione e rielaborazione grafica.
Ricerche didattiche disciplinari di vario tipo, utilizzando Internet per il reperimento delle
fonti.
Comunicazione epistolare con scuole diverse.
Sostegno ad alunni con difficoltà: lezioni multimediali, attività individuali e di gruppo al
computer utilizzando programmi specifici.
Didattica interattiva con l’utilizzo della LIM (Lavagna Interattiva Multimediale)
L´utilizzo della multimedialità nella scuola di base non prevede che gli alunni sviluppino in via
prioritaria la conoscenza di programmi e tanto meno di linguaggi di programmazione. La
conoscenza del computer sta però alla base di ogni operatività. Si ritiene quindi necessario che la
conoscenza dello strumento vada di pari passo con lo sviluppo della creatività.
Va segnalata l´interdisciplinarità del programma, che prevede il coinvolgimento dell´intero team
docente delle scuole che partecipano alle attività didattiche e di ricerca. L´Istituto s´impegnerà
pertanto a promuovere un´adeguata formazione degli insegnanti che vi operano.
32
FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO
“La formazione costituisce una leva strategica fondamentale per lo sviluppo professionale del
personale, per il necessario sostegno agli obiettivi di cambiamento,
per un’efficace politica di sviluppo delle risorse umane”(art.63 CCNL).
L´aggiornamento professionale dei docenti è quindi un importante elemento di qualità del
servizio scolastico; esso è finalizzato a fornire ai docenti strumenti culturali e scientifici per
sostenere la sperimentazione e l´innovazione didattiche.
Il Collegio dei Docenti, annualmente, delibera l’attività di formazione collegiale ed individuale
e le modalità di svolgimento, nell’ambito delle disposizioni normative del C.C.N.L. Le iniziative di
formazione hanno come obiettivi il miglioramento e la crescita professionale; i contenuti che
vengono privilegiati sono quelli volti a creare e sviluppare competenze professionali comuni che
consentano a tutto il collegio di adottare strategie comuni, di migliorare la consapevolezza
educativa e la competenza metodologica, la capacità relazionale e comunicativa con gli alunni, con
i colleghi, con le famiglie. Pertanto la formazione rientra tra gli impegni prioritari della scuola ed è
sostenuta con risorse finanziarie provenienti dal Fondo dell’Istituto. Perché sia un efficace
strumento di crescita umana e professionale è necessario che risponda ai bisogni reali dei docenti.
La consultazione dei docenti è pertanto un’ineludibile premessa per l’individuazione degli obiettivi
da perseguire e dei percorsi da attivare.
E’ data facoltà ai docenti di frequentare corsi di
aggiornamento, organizzati al di fuori della propria istituzione scolastica.
Questi i criteri ai quali si ispirano le attività di aggiornamento che si realizzano nel nostro Istituto:
 l’aggiornamento è finalizzato all´arricchimento professionale in relazione alle modifiche di
ordinamento previste dal nuovo contesto dell´autonomia, allo sviluppo dei contenuti
dell´insegnamento (saperi essenziali, curricoli disciplinari, linguaggi non verbali, tematiche
trasversali, Indicazioni Nazionali), ai metodi e all´organizzazione dell´insegnare,
all´integrazione delle tecnologie nella didattica e alla valutazione degli esiti formativi;
 le attività tendono alla valorizzazione in senso formativo del lavoro collegiale degli
insegnanti ;
 l´aggiornamento è finalizzato a promuovere la cultura dell´innovazione e a sostenere i
progetti di ricerca e di sperimentazione che la scuola mette in atto;
 le proposte sono rivolte ai docenti dei diversi ordini di scuola anche allo scopo di
promuovere
e
consolidare
la
condivisione
della
progettazione
didattica
compatibilmente con le risorse finanziarie disponibili.
I corsi in atto sono relativi all’integrazione, in base alla Legge 440/97 in collaborazione con i
docenti dell’Università Roma Tre, esperti del settore gruppo di ricerca e azione e tecnologia
(secondaria).
Relativamente alla formazione, lo scorso anno 5 docenti della Primaria hanno frequentato il
Master sui DSA e attualmente altre 4 docenti stanno frequentando lo stesso Master presso
l’Università di Roma TRE.
Nell’ambito della rete Edulim, le istituzioni scolastiche di Genazzano , Labico, e Cave, hanno
costituito un gruppo di lavoro di “ricerca-azione” per elaborare un progetto di sperimentazione
delle Nuove Indicazioni Nazionali.
33
GESTIONE DEL PERSONALE SCOLASTICO
L’organizzazione scolastica ruota sull’interazione fra collegio dei docenti, consigli di classe,
commissioni, gruppi di lavoro, consiglio d’Istituto e personale ATA.
DIRIGENTE SCOLASTICO: Prof.ssa ANNA DRUELLA
1° Collaboratore BATTISTELLI GUGLIELMO
2° Collaboratore: MORELLI MARIELLA
Funzioni strumentali: MORELLI N., CECCONI A., MARCHETTI F., ONORATI C.,
LODA’ L..(vedi allegato per compiti e impegni).
Consigli di classe (scuola primaria)
CLASSE
IA
IB
IC
IIA
IIB
IIC
IIIA
IIIB
IV A
IVB
VA
VB
VC
COORDINATORE
CIPROTTI PATRIZIA
ANGELOCOLA FRANCESCA
ROMANO OLIMPIA
LODA’ LUCILLA
ORLANDI ANASTASIA
CIPROTTI SANDRA
MORELLI NATALIA
BEZZI ANNA
PRIMI GIUSEPPINA
DE BIANCHI FRANCESCA
GENTILINI ANNA
MARCHETTI FILOMENA
CECCONI ALESSANDRA
Consigli di classe (scuola secondaria)
Classe
Sezione
Docente coordinatore
1
2
3
1
2
3
1
3
A
A
A
B
B
B
C
C
Marcelli
Pasquazi
Tola
Recchia
Onorati
Recchia
Ricciotti
Ricciotti
Attività sostegno
Marras
34
Commissioni e gruppi di lavoro: componenti
COMMISSIONI E GRUPPI DI LAVORO
Addetti al primo soccorso
Addetti al servizio di
prevenzione
incendi, lotta antincendio,
gestione
emergenze ed evacuazione
GLH di Istituto
Subconsegnatari sussidi
audiovisivi
Responsabile Palestra
Responsabile laboratorio
informatica
Subconsegnatari biblioteca
Commissione mensa scolastica
Commissione elettorale
Funzioni Strumentali al POF
GRUPPO STUDIO
INDICAZIONI
GRUPPO GLI
REFERENTE DSA
COMPONENTI
D’Attilia– Deodati– Rossi–Moroncelli-– Romano Daniela –
Ruggeri
Romano Olimpia– Morelli Mariella – Ciprotti Patrizia –
Orlandi
Pasquazi - Mazzenga– Sallusti - Onorati- Denni
Lucci– Raguzzini - Rossi– Romano Daniela – Moroncelli–
Cinti – Cefaro – Ficorella - Primi – Ranaldi– Morelli
Mariella- Ciprotti Sandra -Cecconi – Romano Olimpia
Morelli Natalia – Ceccobelli – - Pasquazi Laura – Rossi –
Battistelli – Onorati
De Giusti Stefania, Trifogli Veronica, Ciccognani Claudia,
Masella Arianna, Ametrano Antonio, Battistelli Guglielmo,
Iacobelli Barbara, Marras Gisella, Proia Elena, Serafini
Michela
Ruggeri Anna – Lucci Roberta – Romano Olimpia
Rossi Amedeo-Morelli Mariella
Lodà Lucilla – Battistelli Guglielmo
Mariani Domenico- Primi Giuseppina
Primi Giuseppina, Cecconi Alessandra
Ciprotti Sandra – Primi Giuseppina – Morelli Natalia
Marchetti - Cecconi – Onorati – Morelli N. – Lodà
Marchetti, Cecconi, Onorati, Lodà, Morelli N., Morelli M..
Cecconi, Marras, Morelli M., Primi
Primi
COMITATO DI VALUTAZIONE
Comitato di valutazione del servizio
COMPONENTI
Dirigente Scolastico, Morelli N., Luca , Mazzenga,
Marchetti, Ricciotti (S), Recchia (S):
35
COLLEGIO DEI DOCENTI
SCUOLA
DELL’INFANZIA
SCUOLA PRIMARIA
SCUOLA
SECONDARIA
DI I° GRADO
DE GIUSTI STEFANIA, DI SORA LOREDANA, FICORELLA
ENRICA, LUCA NADIA, LUCCI ROBERTA, MORONCELLI
ANNA MARIA, PALADINI MARINA, RAGUZZINI SILVIA,
RANIERI TERESA CARMELA, ROCCHI BARBARA, ROMANO
DANIELA, ROSSI MARIA LUISA, RUGGERI ANNA,
SEBASTIANELLI MARIA TERESA.
ANGELOCOLA FRANCESCA, BEZZI ANNA, CECCONI
ALESSANDRA, CICCOGNANI CLAUDIA, CIPROTTI
PATRIZIA, CIPROTTI SANDRA, DE BIANCHI FRANCESCA,
GENTILINI ANNA, LODA’ LUCILLA, MARCHETTI
FILOMENA, MASELLA ARIANNA, MATTEI PATRIZIA,
MISERIA MARIA, MORELLI MARIELLA, MORELLI
NATALIA, MORONI MARISA, ORLANDI ANASTASIA,
PACIONI ELISA, PRIMI GIUSEPPINA, PROFETA NADIA,
RANALDI ANGELA, ROMANO OLIMPIA, SALES AUGUSTA,
SCACCHETTI ROSELLA, TRIFOGLI VERONICA.
AMETRANO ANTONIO, BANGRAZI LAURA, BATTISTELLI
GUGLIELMO, BOVINO MARIA RITA, COCCIA
ALESSANDRA, IACOBELLI BARBARA, MARCELLI PAOLA,
MARIANI DOMENICO, MARRAS GISELLA, MAZZENGA
MARISA, ONORATI CLAUDIA, PASQUAZI LAURA,
QUARESIMA ANNA, RECCHIA BARBARA, RICCIOTTI
LUCIA, ROSSI AMEDEO, RUSSO ROSSANA, SERAFINI
MICHELA, TOLA MARISA.
CONSIGLIO DI ISTITUO
PRESIDENTE
DIRIGENTE
SCOLASTICO
COMPONENTE
GENITORI
COMPONENTE
DOCENTI
COMPONENTI
BROGNO PIO
DRUELLA ANNA
GIOVANNETTI R.-FERRENTINO A.-DE NARDO L.-ACCADIA
L., MORELLI A., PESCHIAROLI A., SEBASTIANELLI R.
MORELLI M.- MARCHETTI F.- MORELLI N. – CIPROTTI P. –
TRIFOGLI V. – BATTISTELLI G.
GIUNTA ESECUTIVA
PRESIDENTE
COMPONENTE
GENITORI
COMPONENTE
DOCENTI
COMPONENTE ATA
COMPONENTI
COMPONENTI
DRUELLA ANNA
DE NARDO L. – FERRENTINO A.
MARCHETTI FILOMENA
SANCAMILLO MARIA GIULIANA
36
Personale ATA
FUNZIONE/MANSIONE COMPONENTI
D.S.G.A.
ASSISTENTI
AMMINISTRATIVI
COLLABORATORI
SCOLASTICI
UBICAZIONE
Sancamillo Maria Giuliana
Bernardini Francesca, Bezzi Daniela Vittoria,
Sallusti Mario
Domante Giuseppe, Denni Luciana
Consoli Ines, Santiprosperi Angelo,
Ceccobelli Ernesta, Molinari Luciana
D’Attilia Palmira, Deodati Maria Gloria
Cefaro Fulvia, Cinti Paola
Sede Centrale
Sede Centrale
Sede Centrale
Scuola Primaria
Scuola Infanzia
Plesso Signoretta
Scuola Infanzia
Plesso Bellesini
37
PROGETTI E LABORATORI
La realizzazione di laboratori didattici, come previsto nei documenti che accompagnano il
cammino attuativo della Riforma, è condizione ideale per ambientare la personalizzazione dei
percorsi di studio finalizzati all’apprendimento di specifiche competenze.
Attraverso la didattica laboratoriale è possibile coniugare sapere e saper fare in
un’esperienza di apprendimento consapevole. Infatti l’alunno prende atto, delle sue capacità e
sviluppa progressivamente un progetto di vita individuale adeguato alle sue attitudini e ai suoi
interessi.
Inoltre il laboratorio è un momento significativo di relazione interpersonale e di
collaborazione costruttiva tra gli alunni e tra gli alunni e i docenti dinanzi a progetti da realizzare
e compiti comuni da svolgere.
In virtù di tali peculiarità, la didattica laboratoriale coniuga teoria e pratica e contribuisce
allo sviluppo di rapporti interpersonali improntati alla convivenza civile.
Nell’organizzazione dei laboratori opzionali, si ritiene opportuno proporre attività che
avviano gli alunni alla comprensione e all’uso dei diversi linguaggi (verbali, iconici, mimicogestuali, multimediali, ecc. ); tali attività sono pienamente inserite nella programmazione
educativa e didattica di ciascuna classe e/o gruppo di alunni e contribuiscono a garantire in modo
equilibrato lo sviluppo cognitivo, affettivo e relazionale degli alunni.
Le attività comportano una diversi articolazione dell’unità classe, con la costituzione di
gruppi di gruppi di lavoro per: livello di capacità o apprendimento, o per eseguire un preciso
compito, o per assecondare interessi e attitudini comuni.
I docenti, all’inizio dell’anno e nell’ambito del Pof, organizzano i laboratori ordinati per
gruppi di progetto, di livello, di compito o elettivi (v. progettazione curricoli).
Il Laboratorio di Progetto permette momenti di formazione interdisciplinare che
trascendono le singole discipline ed educano alla complessità del sapere, mettendo in gioco le
competenze già acquisite e promovendone di nuove; sviluppa percorsi relativi alla convivenza
civile, legati alla tutela ambientale, all’educazione alimentare, all’educazione alla salute,
all’educazione alla cittadinanza. Prevede la formazione di gruppi di alunni di classi parallele o di
classi verticali.
Il Laboratorio Elettivo valorizza le attitudini personali e consente di diversificare il
percorso formativo in relazione agli interessi dei singoli alunni, sviluppa l’autostima e la
motivazione per la varietà delle proposte e il loro carattere operativo: attività di insegnamento di
uno strumento musicale, attività espressive con utilizzo di varie tecniche, attività di animazione
teatrale. Prevede la formazione di gruppi di alunni sulla base di interessi e attitudini.
Il Laboratorio su Compito contempla osservazioni e sperimentazioni di fenomeni
attraverso esperienze concrete. Prevede gruppi di alunni eterogenei per livello cognitivo, stili di
apprendimento, per competenze specifiche, ma che elaborano un compito comune.
Il Laboratorio di Livello consente la personalizzazione di processi di apprendimento e di
maturazione, tradotti in “moduli di lavoro” progressivi per l’acquisizione graduale di conoscenze
e abilità. Prevede gruppi di alunni che, di fronte a un’attività didattica presentano livelli analoghi
di competenze.
La scuola si impegna a garantire a tutti gli studenti l’esplicitazione delle proprie risorse per
CRESCERE E FORMARE
Ragazzi responsabili:
Ragazzi competenti:
Verso se stessi
In ambito linguistico-espressivo
Verso gli altri
In ambito informatico
Verso le risorse naturali, territoriali e
In ambito motorio
scolastiche
In grado di leggere criticamente
messaggi diversi in linguaggi specifici
Abituati a porsi delle domande e
ricercare delle risposte
38
Arricchimento dell’offerta formativa – Progetti
SCUOLA
PROGETTI IN ARRICCHIMENTO
PROGETTI IN
AMPLIAMENTO
Solidarietà- Madagascar (Ranaldi)
Tetrando a scuola (S.Filippo)
INFANZIA
Nella scatola magica c’è… (Signoretta)
Mininfiorata (Romano O.)
Teatrando e manipolando ( Ciprotti P.)
Primaria
Balli popolari (Cecconi)
Solidarietà – Madagascar ( Ranaldi)
A Scuola di Rec (Bezzi)
Frutta nelle scuole (Morelli N.)
Alfabetizzazione motoria (Ciprotti P.)
Progetto Musicale (Banda Musicale)
Secondaria
Giochi sportivi studenteschi ( Rossi A.)
La fattoria degli animali
The Writer ( Recchia)
(Recchia)
Mininfiorata (Romano)
Latino (Ricciotti)
Solidarietà- adozione a distanza (Marcelli)
Trinity ( Russo)
A lezione di cittadinanza ( D.S. Druella)
Percorsi espressivi e settimana della
memoria ( Battistelli
Orientamento (Onorati)
39
LA VALUTAZIONE
La valutazione è un processo importante e continuo, finalizzato sia alla rilevazione sistematica
degli apprendimenti acquisiti degli alunni, sia al miglioramento della qualità formativa che la
scuola offre per promuovere il pieno sviluppo delle potenzialità di ciascuno.
Premesso ciò “…l’unica valutazione positiva per lo studente di qualsiasi età è quella che
contribuisce a fargli comprendere l’ampiezza e la profondità delle sue competenze e, attraverso
questa conoscenza progressiva e sistematica, a fargli scoprire ed apprezzare sempre meglio le
capacità potenziali personali, non pienamente mobilitate, ma indispensabili per avvalorare e
decidere un proprio futuro esistenziale…” (art.8, D.P.R. n.275/99).
“La valutazione ha per oggetto il processo di apprendimento, il comportamento e il rendimento
scolastico complessivo degli alunni. La valutazione concorre, con la sua finalità anche formativa
e attraverso l’individuazione delle potenzialità e delle carenze di ciascun alunno, ai processi di
autovalutazione degli alunni medesimi, al miglioramento dei livelli di conoscenza e al successo
formativo, anche in coerenza con l’obiettivo dell’apprendimento permanente di cui alla
«Strategia di Lisbona nel settore dell’istruzione e della formazione», adottata dal Consiglio
europeo con raccomandazione del 23 e 24 marzo 2000”(D.P.R. 122 del 2009).
La valutazione didattica e disciplinare viene elaborata sia sulla base delle osservazioni
sistematiche, sia dalla misurazione attraverso le verifiche periodiche (prove scritte,
interrogazioni, controllo sull’uso degli strumenti….) basandosi sempre su criteri di gradualità e
continuità da cui si evidenziano il ritmo di apprendimento e il processo di crescita dell’alunno.
Verrà effettuata dunque una valutazione diagnostica, formativa e sommativa degli allievi.
Dal punto di vista organizzativo, si prevede la divisione dell’anno scolastico in due quadrimestri;
ogni coordinatore di classe, in accordo con i componenti del Consiglio di Classe, prende visione
dei criteri e degli indicatori di valutazione dei seguenti obiettivi trasversali relativi ad ogni
disciplina:
 Socializzazione
 Impegno e partecipazione
 Metodo di lavoro
 Comprensione
 Capacità logiche
 Uso degli strumenti
Con l’entrata in vigore del decreto legge del Ministro Gelmini, a partire dall’anno scolastico
2008-2009, la valutazione nel primo ciclo è stata espressa nella votazione in decimi.
Nel rispetto delle scadenze quadrimestrali dell’anno scolastico, si procederà alle operazioni di
scrutinio tradizionali per la Scuola Primaria e Secondaria, avendo cura di stabilire in sede di
Collegio dei Docenti, le regole di funzionamento e i nuovi criteri relativi al comportamento degli
alunni.
“Il collegio dei docenti definisce modalità e criteri per assicurare omogeneità, equità e
trasparenza della valutazione, nel rispetto del principio della libertà di insegnamento. Detti criteri
e modalità fanno parte integrante del piano dell’offerta formativa”(D.P.R.122 del 2009).
Il Collegio di Primaria ha stabilito di dedicare l’ultimo lunedì di ogni mese alle attività di
valutazione.
La valutazione interna si effettuerà attraverso la autovalutazione d’Istituto (efficacia della
progettazione, qualità dell’insegnamento, grado di soddisfazione di famiglie e territorio) che è da
intendersi come azione ricorsiva e ciclica tesa al miglioramento della qualità mai definita del
40
tutto proprio in risposta a processi e percorsi, pertanto lo stesso POF è da ritenersi un documento
aperto in cui l’Istituzione riflette su se stessa e si flette sui bisogni della propria utenza.
La valutazione esterna continuerà attraverso le prove nazionali dell’INVALSI.
Ai sensi del monitoraggio degli apprendimenti e della legge 53 del 2001 sono prese in
considerazione le assenze degli allievi.
La valutazione del comportamento
Concorre alla valutazione per ogni singola disciplina anche il comportamento che così
recita:
Da DPR 122/09 …“La valutazione del comportamento degli alunni, ai sensi degli articoli 8,
comma 1, e 11, comma 2, del decreto legislativo n. 59 del 2004, e successive modificazioni, e
dell’articolo 2 del decreto-legge, è espressa:
a) nella scuola primaria dal docente, ovvero collegialmente dai docenti contitolari della classe,
attraverso un giudizio, formulato secondo le modalità deliberate dal collegio dei docenti,
riportato nel documento di valutazione;
b) nella scuola secondaria di primo grado, con voto numerico espresso collegialmente in decimi
ai sensi dell’articolo 2 del decreto-legge; il voto numerico è illustrato con specifica nota e
riportato anche in lettere nel documento di valutazione.
La valutazione finale degli apprendimenti e del comportamento dell’alunno è riferita a ciascun
anno scolastico.
Nella scuola secondaria di primo grado, ferma restando la frequenza richiesta dall’articolo 11,
comma 1, del decreto legislativo n. 59 del 2004, e successive modificazioni, ai fini della validità
dell’anno scolastico e per la valutazione degli alunni, le motivate deroghe in casi eccezionali,
previsti dal medesimo comma 1, sono deliberate dal collegio dei docenti a condizione che le
assenze complessive non pregiudichino la possibilità di procedere alla valutazione stessa.
L’impossibilità di accedere alla valutazione comporta la non ammissione alla classe successiva o
all’esame finale del ciclo. Tali circostanze sono oggetto di preliminare accertamento da parte del
consiglio di classe e debitamente verbalizzate”.
Secondo quanto previsto dal DPR 89/09, dal Regolamento sulla valutazione DPR 122/09,
dalle CM 100/08 e 10,46,e 50/09, ed in base alle delibere del Collegio dei Docenti dell’Istituto,
la valutazione del comportamento viene espressa con voti numerici da 10/decimi a 5/decimi,
secondo una scala discendente, che rappresenta diversi livelli di correttezza in riferimento agli
allegati descrittori.
La valutazione si basa sui comportamenti manifestati dagli alunni riguardo al rispetto del
Regolamento di Istituto, alle modalità di frequenza delle lezioni, alla correttezza ed all’impegno
mostrati nel partecipare alle attività proposte ed alla qualità delle relazioni che l’alunno dimostra
di instaurare nel collaborare con i docenti, il personale scolastico ed i compagni.
Si considerano valutazioni pienamente positive i voti 10/decimi, 9/decimi e 8/decimi e
tendenzialmente positivo il voto 7/decimi.
41
Il voto 6/decimi denota, pur all’interno di una soglia di accettabilità della valutazione
generalmente positiva, la rilevazione di una certa criticità, sottolineata dal verificarsi di richiami
verbali e scritti e dall’attribuzione di sanzioni disciplinari di media gravità, fino a sospensione ed
allontanamento dalle lezioni per periodi inferiori a 15 giorni.
Il voto 5/decimi indica una valutazione di insufficienza del comportamento e si riferisce a
condotte gravemente scorrette che hanno previsto la comminazione di sospensioni ed
allontanamento dalle lezioni per periodi superiori ai 15 giorni. Detta valutazione, in sede di
valutazione finale, comporta la non ammissione alla classe successiva e/o all’Esame di Stato al
termine del I ciclo di istruzione.
Considerata la gravità del provvedimento, l’attribuzione della valutazione insufficiente
(5/decimi) sarà debitamente motivata, documentata e verbalizzata dal Consiglio di Classe,
secondo le normative vigenti.
Il Consiglio di classe nell’attribuire il voto del comportamento terrà conto dei seguenti
descrittori:
DESCRITTORI DEL COMPORTAMENTO
Comportamento
Partecipazione
e Relazioni
L’alunno/a manifesta un comportamento Partecipa in modo
esemplare e instaura relazioni significative vivace, propositivo e
con docenti e compagni.
ricco
di
spunti
personali alle attività
proposte.
L’alunno/a manifesta un comportamento Partecipa in modo
corretto e instaura relazioni positive con attivo e interessato
docenti e compagni.
alle attività proposte.
L’alunno/a manifesta un comportamento Partecipa in modo
adeguato ed instaura relazioni appropriate con costante alle attività
docenti e compagni.
proposte.
L’alunno/a manifesta un comportamento Partecipa in modo
tendenzialmente corretto ma non sempre pressoché costante alle
adeguato essendo stato destinatario, a volte di attività proposte.
richiami e note.
L’alunno/a manifesta un comportamento Partecipa in modo non
generalmente accettabile, anche se non sempre costante alle
sempre si è mostrato rispettoso delle regole e attività proposte.
collaborativo, incorrendo in numerosi
richiami, note e sanzioni.
L’alunno manifesta un comportamento
Partecipa
gravemente scorretto nei confronti di
saltuariamente e con
insegnanti e compagni, che ha determinato la scarso interesse alle
comminazione di sanzioni con allontanamento attività proposte e
dalla comunità scolastica superiori a quindici rappresenta
un
giorni; inoltre l’alunno non ha dimostrato
elemento di disturbo
miglioramenti a seguito dei percorsi educativi per la classe.
proposti.
Impegno
Voto
Si
impegna
con
responsabilità,
costanza, puntualità ed
interesse nelle attività
proposte.
Si
impegna
con
costanza e puntualità
nelle attività proposte.
Si
impegna
con
interesse nelle attività
proposte.
Si impegna in modo
adeguato nelle attività
proposte.
Si impegna in modo
accettabile ma non
sempre efficace nelle
attività proposte.
Si
impegna
con
superficialità e con
scarsa efficacia nelle
attività e non risponde
positivamente
alle
sollecitazioni
proposte.
42
10
9
8
7
6
5
AUTOCONTROLLO
E
COMUNICAZIONE
Il suo
comportamento è
sempre responsabile
e disponibile.
RISPETTO
DELLE
REGOLE
Puntuale e
preciso
nell’osserva
re le
regole della
vita
scolastica.
PARTECIPAZIONE
E
IMPEGNO
Si impegna con
serietà e vivo
interesse
partecipando con
contributi personali
alla vita scolastica
ORGANIZZAZIONE
DEL
LAVORO
Utilizza un metodo
di lavoro organico e
strutturato
Il suo
comportamento è
corretto e
abbastanza
disponibile.
Osserva con
diligenza le
regole
della vita
scolastica.
Si dimostra
motivato, segue
con attenzione e
interviene in modo
appropriato.
Organizza il proprio
lavoro in modo
efficace.
Non sempre riesce
ad instaurare
rapporti sereni con
adulti e/o compagni.
Non sempre
rispetta le
regole
della vita
scolastica.
Partecipa alle
attività didattiche
ma per impegnarsi
ha bisogno di
stimoli continui e/o
di essere seguito
costantemente.
Utilizza un metodo
di lavoro non
sempre autonomo e
produttivo.
Manifesta ostilità nei
confronti dei
compagni e manca
di senso di
responsabilità.
Non riesce
ad
accettare le
regole
della vita
scolastica.
Sfugge alle proprie
responsabilità e
non partecipa alle
attività didattiche
disturbandole
Lavora in modo
dispersivo,
impreciso e dunque
improduttivo.
VALU
TAZIO
NE
PIEN
AMEN
TE
ADEG
UATO
ADEG
UATO
POCO
ADEG
UATO
NON
ADEG
UATO
Griglia valutazione comportamento Scuola Primaria
43
Adempimenti connessi con la valutazione
La scuola primaria e secondaria per adempiere ai compiti inerenti alla valutazione si basa anche
su verifiche scritte e orali e procede nel modo seguente:
Numero delle verifiche scritte
Esplicitazione preventiva dei criteri
Almeno 3 a quadrimestre
In itinere e a conclusione di unità di
apprendimento
Modalità di correzione
Individuale/collettiva/autocorrezione
Tempi di restituzione
Entro 15 giorni dalla prova
Comunicazione alle famiglie
Tramite diario personale degli allievi o colloquio
individuale della famiglia
Modalità delle verifiche orali
Interrogazioni
guidate/estemporanee/programmate,
collettive/individuali
Tipologia delle prove:
Diverse a seconda della disciplina
Strutturate/semistrutturate e non
Alla fine delle singole Unità d’Apprendimento
Colloqui orali, interrogazioni guidate e assolveranno ad una funzione sommativa
individuali e/o programmate
Durante
lo
sviluppo
delle
Unità
d’Apprendimento
Assolveranno ad una funzione formativa ed
orientativa
Tutta la valutazione è finalizzata all’acquisizione delle competenze e si configura secondo una
valenza pro-attiva. Le discipline sono gli strumenti della valutazione e si espletano secondo
funzioni orientative e formative.
Nella Scuola dell’Infanzia l’osservazione occasionale o sistematica, consente di valutare le
esigenze dei bambini e di riequilibrarne via via le proposte.
L’evolversi dei livelli di sviluppo prevede:
- un momento iniziale, volto a, delineare un quadro delle capacità con cui il quale il bambino si
presenta a scuola;
- dei momenti interni alle varie sequenze didattiche, che consentono di aggiustare ed
individualizzare
le
proposte
educative
ed
i
percorsi
di
apprendimento;
- dei bilanci finali per la verifica degli esiti formativi, della qualità dell’attività educativa e
didattica e del significato globale dell’esperienza scolastica.
Recupero
Premesso che il recupero per essere efficace necessità in prima persona dello studente e della
collaborazione della famiglia. Si propone quanto segue:
Per la scuola secondaria
Pianificazione e attivazione di percorsi personalizzati di recupero a partire dal mese di
novembre secondo le modalità decise dal Consiglio di Classe e di seguito riportate:
a) Interventi a classi aperte
b) Interventi in flessibilità oraria
c) Rimotivazione allo studio attraverso opportuni colloqui con le famiglie
d) Strategie personalizzate a cura dei docenti
Per la Scuola Primaria
Pianificazione e attivazione di percorsi personalizzati di recupero attraverso:
a) Interventi a classi aperte
44
b) Rimotivazione allo studio attraverso opportuni colloqui con le famiglie
c) Strategie personalizzate a cura dei docenti
Potenziamento e valorizzazione delle eccellenze
Attività per la valorizzazione delle eccellenze e per il successo formativo si garantiscono
attraverso: partecipazione a gare, diffusione delle attività promosse da istituzioni scolastiche e
progetti specifici del MIUR, riconoscimento del buon rendimento scolastico, attività di
approfondimento preparatorio all’Esame di Stato.
Orientamento
L’orientamento si effettua attraverso la ricognizione di ogni informazione utile circa i percorsi
formativi proposti dalle Scuole Superiori. Esso avviene:




con incontri nella sede di scuola secondaria da parte degli Istituti Superiori
con visite specifiche a scuole del circondario
con compilazioni di questionari per la guida all’autorientamento,
con il consiglio orientativo consegnato dal Consiglio di Classe ai genitori prima della
scadenza delle iscrizione all’Istituto Superiore
 con giornate di open day per gli Istituti superiori rivolte ai genitori
45
VIAGGI D’ISTRUZIONE E VISITE GUIDATE
Progettate dai Consigli di intersezione, di interclasse e di classe seguiranno la seguente
organizzazione:
SCUOLA DELL’INFANZIA
SEZIONI
VISITE
DIDATTICHE
NEL PAESE
Si
A-B
C
D-E-F
Come da PSP
2013 -2014
Agriturismo
Sonnina
SPETTACOLI
TEATRALI E
CINEMA
VIAGGI DI
ISTRUZIONE
DOCENTI
ACCOMPAGNATORI*
PERIODO
Si
Docenti della
sezione
Secondo
esigenze
didattiche.
Teatro degli Orsi
Castello
Colonna
Docenti della
sezione
In base alle
proposte
pervenute
SCUOLA PRIMARIA
CLASSI
PRIME
A-B-C
SECONDE
A-B-C
VISITE
DIDATTICHE
NEL PAESE
SPETTACOLI
TEATRALI E
CINEMA
Uscite per la
conoscenza del
paese.
Uscite
finalizzate ai
progetti.
Partecipazione
ad iniziative
proposte
dall’ente locale.
Uscite per la
conoscenza del
paese.
Uscite
finalizzate ai
progetti.
Partecipazione
ad iniziative
proposte
dall’ente locale.
Roma
S.Vito Romano
Colleferro
VIAGGI DI
ISTRUZIONE
DOCENTI
ACCOMPAGNATORI*
Roma Bioparco. Docenti
Agriturismo.
curricolari del
Zoomarine.
gruppo classe
PERIODO
Visite e
spettacoli:
da Novembre a
Maggio
Viaggi di
istruzione:
Aprile / Maggio
Roma
S.Vito Romano
Colleferro
Zoo Marine
Torvaianica.
Agriturismo
Cave o
Genazzano
Docenti
curricolari del
gruppo classe
Visite e
spettacoli:
da Novembre a
Maggio
Viaggi di
istruzione:
Aprile / Maggio
46
TERZE
A-B
QUARTE
A-B
QUINTE
A-B
CLASSI PRIME
CLASSI
Uscite per la
conoscenza del
paese.
Uscite
finalizzate ai
progetti.
Partecipazione
ad iniziative
proposte
dall’ente locale.
Uscite per la
conoscenza del
paese.
Uscite
finalizzate ai
progetti.
Partecipazione
ad iniziative
proposte
dall’ente locale.
Uscite per la
conoscenza del
paese.
Uscite
finalizzate ai
progetti.
Partecipazione
ad iniziative
proposte
dall’ente locale.
Roma
S.Vito Romano
Colleferro
Zoomarine.
Docenti
curricolari del
gruppo classe.
Visite e
spettacoli:
da Novembre a
Maggio
Viaggi di
istruzione:
Aprile / Maggio
Roma
S.Vito Romano
Colleferro
Campo scuola .
Zoomarine
Piana delle
Orme
Docenti
curricolari del
gruppo classe.
Visite e
spettacoli:
da Novembre a
Maggio
Viaggi di
istruzione:
Aprile / Maggio
Roma
S.Vito Romano
Colleferro
TIPOLOGIA
Visita d’istruzione
Grotte di Stiffe e l’Aquila
Visita d’istruzione
Capalbio e Giardino dei Tarocch
Pitigliano
Visita d’istruzione
Villa Torlonia
Visita d’istruzione
Planetario e museo Civiltà romana
Campo scuola
Palestrina:
Tempio della
Dea Fortuna
Ostia Antica
Roma: Fori
Imperiali
Domus Aurea
Colosseo
Labortaori di
didattica delle
scienze:
UNIVERSITà
DI TOR
VERGATA.
Docenti
curricolari del
gruppo classe.
AMBITO
Storico-scientifico
Visite e
spettacoli:
da Novembre a
Maggio
Viaggi di
istruzione:
Aprile / Maggio
PERIODO
Ottobre
Artistico
Aprile
Tecnologico
Artistico
Storico-scientifico
Da destinarsi
Da destinarsi
47
CLASSI
SECONDE
Campo scuola
Orvieto, Lago di Bolsena, Narni
Città di Castello, Spello
Roma Barocca e Fontane
Visita d’istruzione
Capalbio e giardino dei tarocchi
Pitigliano
Durata 2 giorni
Artistico
Artistico
Ottobre
Aprile
Scientifico
Visita d’istruzione
Planetario
Visita d’istruzione
Villa D’Este Tivoli
CLASSI TERZE
Visita d’istruzione
Centro Aeronautico Pratica di
Mare
Campo Scuola
Firenze
Visita
Roma Senato e ghetto
Visita d’istruzione
Fosse ardetine
Visita guidata
Piana delle Orme
Visita d’istruzione
Centro Aeronautico Pratica di
Mare
Visita d’istruzione
Planetario
Campo scuola
Trieste, il Carso, Venezia
Storico
Artistico
Artistico
Letterario
Storico
Artistico
Umanistico
Antropologico
Storico
Artistico
Durata 2 giorni
Dicembre
Maggio
Scientifico
Storico
Artistico
Maggio
4 giorni
Inoltre:
 Sono previste visite presso mostre sul territorio e non, la partecipazione a una o più
proiezioni cinematografiche e spettacoli teatrali. Ci si riserva, inoltre di aderire
durante l’anno ad iniziative e proposte culturali che i docenti riterranno valide.

Gli accompagnatori :
una giornata: Bangrazi, Battistelli, Quaresima, Ricciotti, Recchia, Marcelli,Marras,
Onorati,Ametrano, Fabrizi, Proia, Serafini, Tolla, Giolo;
membri supplenti: Mazzenga e Pasquazi, Giolo e Bovino (Per più giorni);
due o più giorni: Onorati, Bangrazi, Recchia, Ricciotti, Marras, Proia, Tolla.
48
AUTOVALUTAZIONE DI ISTITUTO
A partire dall’anno scolastico 2008-2009 il nostro Istituto ha proposto ai genitori
degli alunni un questionario finalizzato alla conoscenza del livello di soddisfazione e dei
punti di forza o debolezza del servizio scolastico offerto, al fine di migliorarlo, calibrarlo
e rispondere il meglio possibile ai bisogni ed alle aspettative delle famiglie.
Il questionario analizza una serie di aspetti: il clima generale dell’Istituto;
l’atteggiamento ed il metodo di lavoro degli insegnanti; il rapporto scuola-famiglia; le
attese dei genitori e i risultati degli alunni.
Dall’analisi dei dati rilevati (e di seguito riportati) risultano livelli di soddisfazione medio
alti.
INFANZIA
Consegnati 151
Restituiti 30
Percentuale 19.8%
Anno 2008-2009
Esprimere il grado di soddisfazione in
N. relazione ai seguenti quesiti:
1
Vostro figlio\a frequenta volentieri la
scuola?
L’organizzazione della scuola (spazi
didattici,mensa, orari) è adeguata alle
esigenze di vostro figlio\a?
3 Siete soddisfatti dell’offerta formativa
(programmi, progetti, corsi di recupero…)
proposta dalla scuola?
4 E’ soddisfatto delle riunioni tenutesi per la
presentazione del piano dell’offerta
formativa?
5 Le riunioni docenti-genitori raggiungono lo
scopo di coinvolgere le famiglie nel
processo di insegnamento-apprendimento?
6 Vi sentite a vostro agio a discutere con gli
insegnanti su tematiche inerenti
l’apprendimento e il comportamento di
vostro figlio\a?
7 Il Dirigente Scolastico è disponibile ad
ascoltarvi e ad offrire il Suo aiuto per la
soluzione dei vostri problemi?
8 I docenti vi consigliano come aiutare vostro
figlio a migliorare il proprio rendimento
scolastico?
9 Siete soddisfatti dei ritmi di lavoro adottati
dagli insegnanti?
10 L’informazione sul rendimento scolastico di
vostro figlio\a è esauriente?
11 Siete soddisfatti della preparazione
raggiunta da vostro figlio\a?
PRIMARIA
Consegnati 243
Restituiti 148
Percentuale 60,9%
SECONDARIA
Consegnati 182
Restituiti 142
Percentuale 78%
niente poco abbast molto niente poco abbast molto niente poco abbast molto
0%
0%
50%
50%
0%
6%
40%
54%
1%
16%
52%
31%
3%
7%
67%
23%
3%
7%
60%
30%
1%
24%
65%
10%
0%
13%
47%
40%
3%
6%
58%
33%
2%
26%
52%
20%
0%
17%
57%
26%
4%
6%
60%
30%
2%
22%
64%
12%
0%
20%
47%
33%
0%
8%
59%
33%
6%
29%
48%
17%
0%
3%
20%
77%
3%
6%
31%
60%
5%
13%
50%
32%
0%
17%
53%
30%
3%
18%
52%
27%
.
7%
16%
52%
25%
0%
10%
33%
57%
0%
4%
34%
62%
4%
12%
46%
38%
0%
3%
43%
54%
0%
8%
37%
55%
2%
12%
58%
28%
0%
10%
37%
53%
1%
4%
37%
58%
3%
14%
55%
28%
0%
7%
37%
56%
1%
11%
30%
58%
5%
17%
55%
23%
2
49
Anno 2009-2010
N.
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
Esprimere il grado di
soddisfazione in relazione ai
seguenti quesiti:
Vostro figlio\a frequenta volentieri
la scuola?
L’organizzazione della scuola
(spazi didattici,mensa, orari) è
adeguata alle esigenze di vostro
figlio\a?
Siete soddisfatti dell’offerta
formativa (programmi, progetti,
corsi di recupero…) proposta dalla
scuola?
E’ soddisfatto delle riunioni
tenutesi per la presentazione del
piano dell’offerta formativa?
Le riunioni docenti-genitori
raggiungono lo scopo di
coinvolgere le famiglie nel
processo di insegnamentoapprendimento?
Vi sentite a vostro agio a discutere
con gli insegnanti su tematiche
inerenti l’apprendimento e il
comportamento di vostro figlio\a?
Il Dirigente Scolastico è
disponibile ad ascoltarvi e ad
offrire il Suo aiuto per la soluzione
dei vostri problemi?
I docenti vi consigliano come
aiutare vostro figlio a migliorare il
proprio rendimento scolastico?
Siete soddisfatti dei ritmi di lavoro
adottati dagli insegnanti?
L’informazione sul rendimento
scolastico di vostro figlio\a è
esauriente?
Siete soddisfatti della preparazione
raggiunta da vostro figlio\a?
INFANZIA
Consegnati 151Restituiti 90
Percentuale 60%
PRIMARIA
Consegnati 255
Restituiti 150
Percentuale 59%
SECONDARIA
Consegnati 176
Restituiti 130
Percentuale 73%
niente poco abbast molto niente poco abbast molto niente poco abbast molto
0%
2%
48%
50%
0%
8%
42%
50%
2%
17%
41%
40%
1%
6%
73%
20%
2%
10%
38%
50%
1%
34%
40%
25%
0%
12%
43%
45%
2%
10%
23%
65%
3%
5%
62%
30%
0%
20%
35%
45%
5%
12%
23%
60%
4%
15%
55%
26%
0%
17%
40%
43%
2%
17%
31%
50%
7%
17%
44%
32%
2%
5%
30%
63%
5%
5%
38%
52%
6%
14%
37%
43%
0%
2%
38%
60%
2%
20%
19%
59%
.
2%
13%
33%
52%
0%
5%
35%
60%
0%
10%
17%
73%
2%
10%
32%
56%
2%
3%
35%
60%
1%
9%
37%
53%
3%
10%
47%
40%
0%
1%
32%
67%
0%
5%
45%
50%
2%
7%
56%
35%
0%
5%
49%
46%
0%
7%
36%
57%
4%
20%
46%
30%
50
Anno 2010-2011
Esprimere il grado di soddisfazione in
N relazione ai seguenti quesiti:
.
INFANZIA
Consegnati 165Restituiti 85
Percentuale 52%
PRIMARIA
Consegnati 262
Restituiti 180
Percentuale 69%
SECONDARIA
Consegnati 159
Restituiti 103
Percentuale 65%
niente
poco
abbast
molto
niente
poco
abbast
molto
niente
poco
Abbast
molto
1%
1%
38%
60%
0%
3%
57%
40%
1%
5%
70%
24%
5%
2%
90%
3%
1%
7%
65%
27%
1%
14%
80%
5%
0%
2%
72%
26%
0%
9%
30%
61%
0%
7%
60%
33%
2%
18%
51%
29%
0%
9%
61%
30%
0%
27%
59%
14%
3%
6%
41%
50%
2%
18%
30%
50%
2%
21%
63%
14%
2%
4%
18%
76%
1%
7%
32%
60%
1%
10%
37%
52%
8%
11%
24%
57%
2%
10%
60%
28% .
1%
9%
33%
57%
4%
3%
25%
68%
0%
4%
26%
70%
0%
10%
41%
49%
9 Siete soddisfatti dei ritmi di lavoro
adottati dagli insegnanti?
1%
3%
26%
70%
1%
12%
32%
55%
3%
20%
37%
40%
1 L’informazione sul rendimento scolastico
0 di vostro figlio\a è esauriente?
2%
5%
26%
67%
0%
3%
45%
52%
2%
6%
56%
36%
1 Siete soddisfatti della preparazione
1 raggiunta da vostro figlio\a?
2%
2%
63%
33%
0%
2%
42%
56%
4%
5%
46%
45%
1 Vostro figlio\a frequenta volentieri la
scuola?
2 L’organizzazione della scuola (spazi
didattici,mensa, orari) è adeguata alle
esigenze di vostro figlio\a?
3 Siete soddisfatti dell’offerta formativa
(programmi, progetti, corsi di recupero…)
proposta dalla scuola?
4 E’ soddisfatto delle riunioni tenutesi per
la presentazione del piano dell’offerta
formativa?
5 Le riunioni docenti-genitori raggiungono
lo scopo di coinvolgere le famiglie nel
processo di insegnamentoapprendimento?
6 Vi sentite a vostro agio a discutere con gli
insegnanti su tematiche inerenti
l’apprendimento e il comportamento di
vostro figlio\a?
7 Il Dirigente Scolastico è disponibile ad
ascoltarvi e ad offrire il Suo aiuto per la
soluzione dei vostri problemi?
8 I docenti vi consigliano come aiutare
vostro figlio a migliorare il proprio
rendimento scolastico?
51
Anno 2011-2012
N.
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
Esprimere il grado di
soddisfazione in relazione ai
seguenti quesiti:
Vostro figlio\a frequenta volentieri
la scuola?
L’organizzazione della scuola
(spazi didattici,mensa, orari) è
adeguata alle esigenze di vostro
figlio\a?
Siete soddisfatti dell’offerta
formativa (programmi, progetti,
corsi di recupero…) proposta dalla
scuola?
E’ soddisfatto delle riunioni
tenutesi per la presentazione del
piano dell’offerta formativa?
Le riunioni docenti-genitori
raggiungono lo scopo di
coinvolgere le famiglie nel
processo di insegnamentoapprendimento?
Vi sentite a vostro agio a discutere
con gli insegnanti su tematiche
inerenti l’apprendimento e il
comportamento di vostro figlio\a?
Il Dirigente Scolastico è
disponibile ad ascoltarvi e ad
offrire il Suo aiuto per la soluzione
dei vostri problemi?
I docenti vi consigliano come
aiutare vostro figlio a migliorare il
proprio rendimento scolastico?
Siete soddisfatti dei ritmi di lavoro
adottati dagli insegnanti?
L’informazione sul rendimento
scolastico di vostro figlio\a è
esauriente?
Siete soddisfatti della preparazione
raggiunta da vostro figlio\a?
INFANZIA
Consegnati 160Restituiti 76
Percentuale 48%
PRIMARIA
Consegnati 252
Restituiti 194
Percentuale 77%
SECONDARIA
Consegnati 147
Restituiti 67
Percentuale 46%
niente
poco
abbas
t
molto
niente
poco
abbas
t
molto
niente
poco
abbast
molto
2%
5%
32%
61%
0%
5%
38%
57%
7%
6%
54%
33%
2%
9%
59%
30%
1%
10%
60%
29%
5%
15%
72%
8%
1%
21%
45%
32%
1%
5%
54%
40%
6%
18%
51%
25%
4%
22%
55%
19%
1%
10%
45%
44%
6%
21%
55%
18%
1%
12%
53%
34%
1%
6%
49%
44%
7%
21%
51%
21%
0%
0%
60%
40%
1%
5%
27%
67%
6%
8%
52%
34%
26%
26%
30%
18%
14%
21%
42%
23% .
8%
25%
49%
18%
0%
10%
50%
40%
1%
3%
32%
64%
5%
12%
59%
24%
0%
4%
33%
63%
0%
0%
40%
60%
5%
18%
61%
16%
1%
9%
37%
53%
0%
2%
40%
58%
1%
18%
61%
20%
0%
3%
41%
56%
0%
3%
38%
59%
5%
15%
55%
25%
52
Monitoraggio 2012-2013
N.
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
Esprimere il grado di
soddisfazione in relazione ai
seguenti quesiti:
Vostro figlio\a frequenta
volentieri la scuola?
L’organizzazione della scuola
(spazi didattici,mensa, orari) è
adeguata alle esigenze di vostro
figlio\a?
Siete soddisfatti dell’offerta
formativa (programmi, progetti,
corsi di recupero…) proposta
dalla scuola?
E’ soddisfatto delle riunioni
tenutesi per la presentazione del
piano dell’offerta formativa?
Le riunioni docenti-genitori
raggiungono lo scopo di
coinvolgere le famiglie nel
processo di insegnamentoapprendimento?
Vi sentite a vostro agio a
discutere con gli insegnanti su
tematiche inerenti
l’apprendimento e il
comportamento di vostro
figlio\a?
Il Dirigente Scolastico è
disponibile ad ascoltarvi e ad
offrire il Suo aiuto per la
soluzione dei vostri problemi?
I docenti vi consigliano come
aiutare vostro figlio a migliorare
il proprio rendimento scolastico?
Siete soddisfatti dei ritmi di
lavoro adottati dagli insegnanti?
L’informazione sul rendimento
scolastico di vostro figlio\a è
esauriente?
Siete soddisfatti della
preparazione raggiunta da vostro
figlio\a?
INFANZIA
Consegnati 159Restituiti 70
Percentuale 44%
PRIMARIA
Consegnati 252
Restituiti 184
Percentuale 73%
SECONDARIA
Consegnati 149
Restituiti 55
Percentuale 36%
niente
poco
abbas
t
molt
o
niente
poco
abbast
molto
nient
e
poco
abbast
molto
0%
3%
50%
47%
0%
6%
50%
44%
5%
7%
55%
33%
0%
3%
66%
31%
0%
9%
70%
21%
4%
15%
69%
12%
3%
13%
47%
37%
5%
15%
61%
19%
7%
16%
49%
28%
3%
14%
51%
32%
4%
16%
57%
23%
5%
24%
49%
22%
0%
13%
30%
2%
9%
54%
35%
1%
28%
55%
16%
0%
4%
34%
62%
0%
5%
46%
49%
1%
4%
53%
42%
16%
16%
52%
16%
16%
27%
38%
16% .
15%
24%
47%
14%
0%
6%
39%
55%
1%
4%
54%
41%
1%
11%
52%
36%
0%
4%
37%
59%
3%
8%
51%
38%
1%
11%
57%
31%
1%
4%
49%
46%
2%
6%
53%
39%
1%
7%
61%
31%
0%
0%
33%
67%
2%
4%
47%
47%
1%
16%
52%
31%
47%
53
Carta dei servizi
(DPCM 7/6/1995)
Approvata dal Consiglio d’Istituto del 9 novembre 2010
Principi fondamentali
a) Progettazione formativa personalizzata
L’istituto Comprensivo “Garibaldi” di Genazzano tende a formare le personalità degli alunni in ogni area, indagandone le potenzialità
individuali, per trasformarle in abilità e competenze trasversali, debitamente capitalizzate per essere spese, oltre i confini della scuola per tutta la
vita.
Ne scaturisce la scrupolosa attività dei consigli di classe e intersezione, impegnati per ciascun alunno a:
1. rilevare la domanda formativa soggettiva e oggettiva;
2. individuare i punti di forza per utilizzarli come punti strategici di partenza;
3. seguire attentamente i processi formativi per poter apportare, in tempo reale, i correttivi necessari ai percorsi formativi intenzionali e
sistematici progettati e realizzati dalla scuola;
4. documentare debitamente gli esiti anche in itinere.
b) Fattori di qualità
I fattori di qualità della scuola possono essere sinteticamente evidenziati nei seguenti tratti:
1. rilevazione scrupolosa della peculiare domanda formativa da parte di ciascun alunno, sotto il profilo soggettivo (caratteristiche
psicologiche) ed oggettivo (contesto sociale);
2. offerta formativa calibrata a misura della domanda;
3. monitoraggio costante dei risultati e dei processi di formazione;
4. ricerca educativa, valutativa, organizzativa costante per il conseguimento di livelli sempre più soddisfacenti di successo formativo da
parte di ogni alunno, così come il suo statuto psicologico, la sua matrice cognitiva, i suoi stili e ritmi di apprendimento possono
realizzare.
Criteri per il monitoraggio e la valutazione dell’attività svoltaAl fine di garantire la personalizzazione dei percorsi formativi, il criterio cardine
per il controllo dell’attività svolta è la ricerca. Essa coincide con un’attività incessante dei docenti della scuola che controllano gli esiti della
formazione degli alunni per rispondere con attività d’insegnamento alle domande formative continuamente rilevate. Il monitoraggio e la
valutazione dell’attività svolta costituiscono, pertanto, una fase ricorrente e ciclica di tutta l’organizzazione scolastica.
Standard
Si persegue il conseguimento dei traguardi di competenza fissati dai documenti nazionali.
Unitarietà
La scuola, attenta a conservare, potenziare, arricchire l’unità della persona dell’allievo, realizza costantemente la strategia dell’unitarietà
attraverso:
1. il raccordo funzionale tra Scuola dell’Infanzia, Primaria, Secondaria di primo grado e Secondaria di secondo grado;
2. il raccordo costante con la famiglia nelle scelte, nell’informazione reciproca, nell’assunzione specifica di responsabilità;
3. la collegialità dell’azione organizzativa della scuola;
4. la sinergia d’azione all’interno dei consigli di classe, di intersezione e nei colloqui con le famiglie;
5. il raccordo sinergico tra discipline, utilizzate come strumenti per la formazione unitaria.
c) Comunicazione e partecipazione
L’organizzazione della scuola in tutte le sue articolazioni viene comunicata attraverso la pubblicazione all’albo e/o sul sito internet della scuola
(www.comprensivo-genazzano.it).
Ulteriori informazioni possono essere chieste direttamente agli Uffici di Segreteria e Presidenza negli orari di ricevimento del Pubblico.
In tutte le fasi progettuali possibili viene chiesta la partecipazione delle famiglie.
d) Fondamento di ricerca all’organizzazione ed alla didattica
La scuola affida ad un’attenta ricerca preliminare le seguenti azioni professionali:
1. conoscere debitamente le potenzialità formative di ciascun alunno e la sua reale matrice cognitiva (aggiornamento costante circa i
risultati della ricerca soprattutto in campo psicologico, didattico, organizzativo, metodologico e disciplinare);
2. stabilire i livelli di partenza e la conseguente domanda formativa intrinseca da parte dell’alunno e tentare di conciliarla anche con
quella espressa, allo scopo di incrementarne la motivazione ad apprendere;
3. stabilire i livelli di competenze da poter far capitalizzare agli alunni e quindi il livello reale di successo formativo da poter
raggiungere, tenendo presenti i livelli di cui al p.3,
“le finalità e gli obiettivi generali del sistema d’istruzione”
(D.P.R. 275 cit.) gli appelli europei e mondiali lanciati ai sistemi scolastici ( dati Censis ed OCSE, i rapporti Cresson e Delors,
Lisbona 2000 e 2004 – documento 11 luglio 2007);
4. organizzare il raccordo interistituzionale, nonché quello con la famiglia e le altre possibili agenzie formative per garantire funzionalità
sinergica ai percorsi;
5. ricercare strategie efficaci nelle singole discipline per coglierne la valenza formativa necessaria per quegli specifici alunni in quella
peculiare situazione formativa;
6. predisporre eventuali percorsi modulari tali da consentire a ciascun alunno la situazione formativa più idonea per lui;
7. elaborare e controllare un piano formativo che ottimizzi tutte le risorse;
8. controllare i risultati formativi raggiunti (valutazione formativa), per riorientare efficientemente i percorsi (progettazione e controllo
di sistema);
9. documentare i percorsi organizzativi, gli esiti e certificare i livelli di competenza.
e) Criteri per il monitoraggio e la valutazione dell’attività svolta
La ricerca coincide, come sopra precisato, con un’attività incessante dei docenti della scuola che controllano gli esiti della formazione degli
alunni (ricerca valutativa) per rispondere con i piani di studio personalizzati (ricerca educativa) alle domande formative continuamente rilevate.
Il monitoraggio, la valutazione e la documentazione dell’attività svolta costituiscono, dunque, una fase ricorrente e ciclica di tutta
l’organizzazione scolastica.
f) Mezzi a disposizione degli utenti per acquisire informazioni e segnalare disfunzioni
Nell’auspicare un dialogo costante con gli utenti ed un rispetto sostanziale del contratto formativo, la scuola mette a disposizione dei suoi utenti:
54
1.
2.
la possibilità di esporre le eventuali proprie ragioni in un sereno dialogo con il Dirigente Scolastico;
la possibilità di richiedere informazioni specifiche sugli aspetti che riguardano la vita scolastica (accesso agli atti, visione elaborati,
ect…).
g) Frequenza scolastica
La frequenza è obbligatoria per almeno i tre quarti dell’orario personalizzato.
l) Uffici di Segreteria e Presidenza
Gli Uffici di Segreteria sono aperti al pubblico con le seguenti modalità:
mercoledì dalle ore 10,00 alle ore 12,00
lunedì e giovedì dalle ore 14,00 alle ore 16,00
L’ Ufficio di Presidenza riceve, previo appuntamento da fissare con l’Ufficio di Segreteria, i genitori ed altri soggetti esterni alla scuola tutti i
giorni dalle ore 10,00 alle ore 16,00
m) Regolamento disciplinare degli studenti
E’ adottato il regolamento disciplinare degli studenti ai sensi del D.P.R. 249 del 24 giugno 1998.
n) Rispetto della privacy
Tutti i dati personali in possesso della scuola sono trattati nel rispetto di quanto sancito dall’art. 2 della Costituzione italiana e dal D. lgs. 30
giugno 2003, n. 296 (Codice sulla protezione dei dati personali”).
Il presente documento, redatto ai sensi del DPCM 7/6/1995, approvato dal Consiglio d’Istituto in data 9-11-10, con delibera……………….,
viene inviato, ai sensi della normativa vigente, al Dipartimento della Funzione Pubblica – Roma
55
ALLEGATI
Patto educativo di corresponsabilità
(Decreto Presidente della Repubblica 24 giugno 1998,
n. 249, integrato con DPR 235/2007 Art. 5 –bis)
Anno scolastico 2010/2011
L’ alunn……………………………………………….., iscritt.. per l’a.s. 2010/2011 alla classe …..^ sez………..
e la sua famiglia, rappresenta da……………………………………………., in qualità di …………………………………, sottoscrive con la scuola il
seguente patto educativo di corresponsabilità:
la scuola si impegna alla rilevazione
costante della domanda formativa, all’utilizzo strategico delle discipline in prospettiva unitaria, alla
documentazione funzionale di percorsi, processi ed esiti, alla garanzia della libertà di scelta delle famiglie, ai colloqui frequenti nelle diverse possibili
forme ai fini di una sempre più efficace cooperazione funzionale;
la famiglia si impegna al rispetto delle regole della scuola (orari, ingressi puntuali, divieto d’uso del cellulare…), ai colloqui funzionali con singoli
docenti, coordinatori di consigli di classe, consigli di classe in orari e giorni stabiliti, nel rispetto dei ruoli ed ispirati alla più serena e fattiva
collaborazione. Si impegna, altresì, a sorvegliare sulla corretta e completa esecuzione dei compiti a casa da parte dei figli e sulla diligenza anche nell’uso
di libri, quaderni e diari, sulle ore di riposo notturno dei figli che consentano una produttiva frequenza della giornata scolastica;
gli alunni si impegnano allo studio costante, al rispetto di tutte le regole della scuola (ivi incluso un abbigliamento confacente all’ambiente scolastico, il
divieto assoluto dell’uso del telefono cellulare all’interno della scuola, il rispetto dei compagni, dei docenti e di tutti gli altri operatori scolastici,
l’autocontrollo e la non violenza, anche nelle forme verbali)
Genazzano, 1 settembre 2010
L’alunno
Per la famiglia
Per la scuola:
il Dirigente Scolastico
3.
Contestualmente all’iscrizione alla singola istituzione scolastica, è richiesta la sottoscrizione da parte dei genitori e degli studenti di
un Patto educativo di corresponsabilità, finalizzato a definire in maniera dettagliata e condivisa diritti e doveri nel rapporto tra
istituzione scolastica autonoma, studenti e famiglie.
4.
I singoli regolamenti di istituto disciplinano le procedure di sottoscrizione nonché di elaborazione e revisione condivisa, del patto di
cui al comma 1.
5.
Nell’ambito delle prime due settimane di inizio delle attività didattiche, ciascuna istituzione scolastica pone in essere le iniziative più
idonee per le opportune attività di accoglienza dei nuovi studenti, per la presentazione e la condivisione dello statuto delle
studentesse e degli studenti, del piano dell’offerta formativa, dei regolamenti di istituto e del patto educativo di corresponsabilità.”.
Gli alunni devono tenere un comportamento corretto all’interno e negli spazi esterni dell’istituto.
Non sono ammessi più di cinque ingressi in ritardo, durante l’intero anno scolastico. Tutti i permessi sono firmati, controllati e contati
dai docenti di classe.
Le uscite anticipate per gravi motivi, debitamente documentati, non possono superare il numero di 10 nell’intero anno scolastico. Gli
alunni possono, in tal caso, essere consegnati esclusivamente ai genitori che, allo scopo, dovranno esibire un valido documento di
riconoscimento.
Agli alunni non è consentito l’uso del telefono cellulare all’interno dell’istituto. Esso dovrà essere tenuto spento per tutta la durata della
giornata scolastica. Agli alunni trasgressori di tale regola sarà chiesto di depositare il telefonino negli uffici di segreteria dove potrà essere
consegnato ai genitori nei giorni successivi. Dopo la prima volta che accade un fatto del genere, è vietato avere con sé, all’interno
dell’istituto, il cellulare anche se spento.
Per gravi episodi disciplinari, ad insindacabile giudizio del consiglio di classe, appositamente convocato d’urgenza e con voto unanime
dello stesso, l’alunno dichiarato inequivocabilmente responsabile di tali episodi, sarà sospeso dalle lezioni per tre giorni, durante i quali il
consiglio di classe riceverà, pervio appuntamento, la famiglia dell’alunno in questione al fine di concordare gli opportuni percorsi comuni.
56
Piano Didattico Personalizzato
per alunni con certificazione DSA
a.s. …………….…..
Alunno/a …………………………………….………….……….…………….. classe ………….……
1.
Dati generali
Nome e cognome
……………………………………………………………………..……
Data di nascita
……………………………………………………………………..……
Insegnante
coordinatore del C.d.C.
Insegnante
coordinatore DSA
……………………………………………………………………..……
……………………………………………………………………..……
Diagnosi: ……………………………………………………….………
redatta in data ……………. presso……………………………………..
Diagnosi
medico-specialistica
aggiornata in data ……..…. presso……………………….…………….
Interventi pregressi e/o contemporanei al
percorso scolastico
Scolarizzazione pregressa
effettuati da…………………………………………………………..….
periodo e frequenza…………………………………………..……..…..
modalità………………………………………………………………....
Documentazione relativa alla scolarizzazione e alla didattica nella scuola dell’infanzia (per la primaria)
e nella scuola primaria (per la secondaria)
……………………………………………………………………………………………………………
……………………………………………………………………………………………………………
………………………………………………………………………………..
Rapporti scuola-famiglia1
2.
Funzionamento delle abilità di lettura, scrittura e calcolo
Ambiti di osservazione
Elementi
desunti dalla diagnosi
Elementi
desunti dall’oss. in classe
Velocità
Lettura
Correttezza
Comprensione
Grafia
Scrittura
Tipologia di errori
Produzione
Mentale
Calcolo
Per iscritto
Testo orale
1
Registrare gli incontri specifici effettuati da parte dei coordinatori con la famiglia
57
Eventuali disturbi nell'area motorio-prassica:
……………………………………………………………………………………………..
……………………………………………………………………………………………..
Ulteriori disturbi associati:
……………………………………………………………………………………………..
……………………………………………………………………………………………
Altro
Bilinguismo o italiano L2:
……………………………………………………………………………………………..
……………………………………………………………………………………………
Livello di autonomia:
……………………………………………………………………………………………..
……………………………………………………………………………………………
3.
Didattica personalizzata
A.
Strategie e metodi di insegnamento2
(vedi lettera A. Appendice)
Discipline linguistico-espressive
Discipline logico-matematiche
Discipline storico-geografico-sociali
Altre
B.
Misure dispensative/strumenti compensativi/tempi aggiuntivi previsti nelle attività didattiche
(vedi lettere B. e C. Appendice)
Discipline linguistico-espressive
Discipline logico-matematiche
Discipline storico-geografico-sociali
Altre
C.
Strategie e strumenti utilizzati dall’alunno nello studio
(vedi lettera D. Appendice)
Discipline linguistico-espressive
Discipline logico-matematiche
Discipline storico-geografico-sociali
2
Se nella compilazione si nota una corrispondenza rispetto alle aree disciplinari unificare le colonne di destra
58
4.
Valutazione e verifica
A. Elementi della personalizzazione nelle diverse discipline, ambiti della valutazione e modalità di verifica
(vedi lettera E. Appendice)
Descrivere quali obiettivi/elementi
saranno oggetto di una valutazione personalizzata3
Disciplina
Italiano/St/Geo
Matematica/Sc.
Inglese
Francese
Tecnologia
Musica
Arte
Ed. Fisica
IRC
B. Adozione di
misure dispensative/strumenti compensativi/tempi personalizzati
nelle diverse discipline (vedi lettera B. e C. Appendice)
Disciplina
Misure dispensative
Strumenti compensativi
Tempi aggiuntivi
Italiano/St/Geo
Matematica/Sc.
Inglese
Francese
Tecnologia
Musica
Arte
Ed. Fisica
IRC
3
Ad esempio: “Nella produzione del testo scritto si privilegerà la valutazione dell’argomentazione rispetto alla
correttezza ortografica …….
59
5. Il Consiglio di Classe
Disciplina
Firma
Italiano/St/Geo
………………………………………………………………………………………...…
Matematica/Sc.
………………………………………………………………………………………...…
Inglese
………………………………………………………………………………………...…
Francese
………………………………………………………………………………………...…
Tecnologia
………………………………………………………………………………………...…
Musica
………………………………………………………………………………………...…
Arte
………………………………………………………………………………………...…
Ed. Fisica
………………………………………………………………………………………...…
IRC
………………………………………………………………………………………...…
…………………..
………………………………………………………………………………………...…
…………………..
………………………………………………………………………………………...…
…………………..
………………………………………………………………………………………...…
Il Dirigente Scolastico
Prof.ssa Anna Druella
APPENDICE PER LA COMPILAZIONE
A.
Strategie metodologiche e didattiche

Valorizzare nella didattica linguaggi comunicativi altri dal codice scritto (linguaggio iconografico, parlato), utilizzando mediatori didattici
quali immagini, disegni e riepiloghi a voce
Utilizzare schemi e mappe concettuali

60









Insegnare l’uso di dispositivi extratestuali per lo studio (titolo, paragrafi, immagini)
Promuovere inferenze, integrazioni e collegamenti tra le conoscenze e le discipline
Dividere gli obiettivi di un compito in “sotto obiettivi”
Organizzare i processi cognitivi secondo sequenze di processi semplici/analogici
Utilizzare schemi grafici relativi all’argomento di studio, per orientare l’alunno nella discriminazione delle informazioni essenziali
Privilegiare l’apprendimento dall’esperienza e la didattica laboratoriale
Promuovere processi metacognitivi per sollecitare nell’alunno l’autocontrollo e l’autovalutazione dei propri processi di apprendimento
Incentivare la didattica di piccolo gruppo e il tutoraggio tra pari
Promuovere l’apprendimento collaborativo
B.
Misure Dispensative
All’alunno con DSA è garantito l’essere dispensato da alcune prestazioni non essenziali ai fini dei concetti da apprendere. Esse possono
essere, a seconda della disciplina e del caso:









la lettura ad alta voce
la scrittura sotto dettatura
prendere appunti
copiare dalla lavagna
il rispetto della tempistica per la consegna dei compiti scritti
la quantità eccessiva dei compiti a casa
l’effettuazione di più prove valutative in tempi ravvicinati
lo studio mnemonico di formule, tabelle, definizioni
sostituzione della scrittura con linguaggio verbale e/o iconografico
C.
Strumenti compensativi
Altresì l’alunno con DSA può usufruire di strumenti compensativi che gli consentono di compensare le carenze funzionali determinate dal
disturbo. Aiutandolo nella parte automatica della consegna, permettono all’alunno di concentrarsi sui compiti cognitivi oltre che avere
importanti ripercussioni sulla velocità e sulla correttezza. A seconda della disciplina e del caso, possono essere:








D.












E.






formulari, sintesi, schemi, mappe concettuali delle unità di apprendimento
tabella delle misure e delle formule geometriche
computer con programma di videoscrittura, correttore ortografico; stampante e scanner
calcolatrice o computer con foglio di calcolo e stampante
registratore e risorse audio (sintesi vocale, audiolibri, libri digitali)
software didattici specifici
Computer con sintesi vocale
vocabolario multimediale
Strategie/strumenti utilizzati dallo studente nello studio
Strategie
strategie utilizzate (sottolinea, identifica parole–chiave, costruisce schemi, tabelle o diagrammi)
modalità di affrontare il testo scritto (computer, schemi, correttore ortografico)
odalità di svolgimento del compito assegnato (è autonomo, necessita di azioni di supporto)
riscrittura di testi con modalità grafica diversa
usa strategie per ricordare (uso immagini, colori, riquadrature)
Strumenti
strumenti informatici (libro digitale, programmi per realizzare grafici)
fotocopie adattate
utilizzo del PC per scrivere
registrazioni
testi con immagini
software didattici
altro
Strategie, modalità e metodi di insegnamento4
Programmare e concordare con l’alunno le verifiche
Prevedere verifiche orali a compensazione di quelle scritte (soprattutto per la lingua straniera)
Valutazioni più attente alle conoscenze e alle competenze di analisi, sintesi e collegamento piuttosto che alla correttezza formale
Far usare strumenti e mediatori didattici nelle prove sia scritte sia orali (mappe concettuali, mappe cognitive)
Introdurre prove informatizzate
Programmare tempi più lunghi per l’esecuzione delle prove
Cfr. D.P.R. 22 giugno 2009, n. 122 - Regolamento recante coordinamento delle norme vigenti per la
valutazione degli alunni e ulteriori modalità applicative in materia, ai sensi degli articoli 2 e 3 del decretolegge 1° settembre 2008, n. 137, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2008, n. 169 - art.
10. Valutazione degli alunni con difficoltà specifica di apprendimento (DSA)
1. Per gli alunni con difficoltà specifiche di apprendimento (DSA) adeguatamente certificate, la valutazione e la verifica degli apprendimenti,
comprese quelle effettuate in sede di esame conclusivo dei cicli, devono tenere conto delle specifiche situazioni soggettive di tali alunni; a tali
fini, nello svolgimento dell'attività didattica e delle prove di esame, sono adottati, nell'ambito delle risorse finanziarie disponibili a legislazione
vigente, gli strumenti metodologico-didattici compensativi e dispensativi ritenuti più idonei.
2. Nel diploma finale rilasciato al termine degli esami non viene fatta menzione delle modalità di svolgimento e della
differenziazione delle prove.
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