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Settimanale d'informazione - Poste Italiane s.p.a.- Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n°46) art. 1, comma 1, DCB Ancona Aut. DCSP1/1/5681/102/88LG Taxe Percue TASSA PAGATA 60044 FABRIANO (AN) >Fabriano 5 >Prospettiva Fabriano-Matelica euro 1,20 15 >Matelica 21 n. 4 Anno CIII 1 febbraio 2014 >Sport La carta approda su Google Fabriano, città d'arte da valorizzare Il miglior barista d'Italia è... matelicese! Calcio serie D: il Matelica va fortissimo I V N L l noto motore di ricerca internet dedica uno spazio speciale alle eccellenze italiane, tra cui è inserita anche l'antica produzione fabrianese. ittorio Sgarbi ha recentemente dato uno scossone alla nostra città, definendola molto più bella di alcune metropoli tedesche. Pezzi persi senza reagire Che la città, e di conseguenza l’intero territorio, perda continuamente pezzi comincia ad interessare sempre di meno. E non è un dato confortante. Con il termine pezzi non includiamo la lunga scia di aziende in crisi o di esercizi commerciali in ginocchio. Per questo basta fare una passeggiata lungo il Corso della Repubblica e fermarsi sotto l’arco del Podestà: le vetrine sono sparite. O meglio ci sono, ma impolverate e vuote. Quello che dovrebbe costituire il punto clou di affari e di acquisti. Ma ci limitiamo, questa volta, senza sgranare il rosario delle perdite o percorrere il selciato di una via crucis dolorosa che ha coinvolto la grande e piccola industria come il grande e piccolo brand tra i negozi, ai servizi pubblici più o meno essenziali per il nostro comprensorio. Non fu battuto ciglio per la chiusura dell’unico ufficio di corrispondenza di un quotidiano a Fabriano, come “Il Corriere Adriatico”, così come non c’è stato troppo battage per l’uscita di scena dello storico quindicinale “Il Progresso”. L’informazione si nutriva di questa sana concorrenza e le operazioni sono state etichettate come la logica conseguenza di una flessione economica impietosa che non poteva non coinvolgere l’ambito, spesso ritenuto di lusso, della comunicazione. Ma poi, arrivando a tempi più recenti, la sorte si è scagliata contro il Tribunale, mettendo a repentaglio l’attività di una giustizia che già deve fare i conti con lungaggini bibliche e gorghi burocratici da indispettire anche un colosso della pazienza. Quindi l’Archivio di Stato, e a ridosso l’Agenzia delle Entrate su cui si sta battagliando ancora, ma senza eccessivo successo. Servizi annullati, nel senso che per sbrigare le pratiche bisogna spostarsi, con supplemento di energie, costi e tempo. Fuochi di paglia, piccoli scoppiettii dentro un magma di devastante lava che sta cancellando ogni traccia di autentica utilità. E adesso si parla di una nuova… discesa negli inferi per quanto riguarda l’Unifabriano. La lista si allunga. E prende uno degli aspetti più nevralgici della città, un motore di cultura e di formazione che vantava fino a qualche tempo fa l’unica Università di ingegneria cartaria d’Italia. E dove gli studenti, prima ancora di concludere il corso di laurea, avevano già un lavoro assicurato con la tempestiva chiamata dell’azienda di turno. Quello che infastidisce di più in questi casi è la passività con cui si assiste alle ripetute scomparse di strutture, attività, presenze che non sono assolutamente inutili carrozzoni o la prosecuzione di pletore di organismi che pullulano in ogni angolo. C’è quasi rassegnazione, c’è mancanza di volontà, e quando si avverte un sentore di vitalità, lo si mette in gioco per scatenare polemiche (...) ella competizione nazionale di Rimini, in evidenza Francesco Corona. Le caratteristiche? Velocità, bravura e fantasia. 28 a squadra di mister Carucci sabato recupera il match rinviato a Sulmona: con un risultato positivo può aspirare a raggiungere l'Ancona. Una mano alla vita “G enerare futuro” è il tema della prossima Giornata Nazionale per la vita in programma domenica 2 febbraio. Siamo andati a sentire i responsabili del Cav (Centro Aiuto alla Vita) per conoscere da vicino programmi ed aspettative di un gruppo che da tempo opera con professionalità ed abnegazione in diocesi. Distribuzione di primule ed uno spettacolo teatrale per sensibilizzare l’opinione pubblica su questo bene prezioso da salvaguardare fin dal concepimento. Poi ecco una storia vera e drammatica. Quella di Michele. Servizi a pag. 3 di Marco Antonini (Segue a pagina 2) Carlo Cammoranesi 01 prima.indd 2 29/01/14 10.22 2 >SPECIALE< L'Azione 1 FEBBRAIO 2014 Un'opera cantata a cura della Pastorale Giovanile nello spazio dei mercoledì della Fede: la data è quella del 12 febbraio Lo sposo dell'umanità Un gruppo al lavoro durante le prove dell'opera in musica creata da don Umberto Rotili e Matteo Volpotti I di ROBERTA STAZI l nuovo lavoro della Pastorale Giovanile diocesana è pronto per essere ascoltato! Ascoltato, sì, e non solo guardato: anzi, potremo rinunciare per quella sera a vedere, perché avremo il piacere di sentire - e sarà nostro compito farlo non solo con le orecchie ma anche con il cuore -l’opera in musica creata da don Umberto Rotili e Matteo Volpotti. Mercoledì 12 febbraio alle ore 21 in Cattedrale, con ingresso gratuito, andrà infatti in scena “Lo Sposo dell’Umanità”, un’Opera cantata in cui protagonista sarà la figura di Dio Padre nell’Antico e nel Nuovo Testamento, una figura che intreccia e lega inscindibilmente l’essere Sposo e Padre. Una visione cristiana della figura di Dio, Sposo e Padre dell’umanità. Come è nata l’idea don Umberto? L’idea è nata leggendo gli “Oratori Sacri” di Marco Frisina, opere a metà strada tra il musical e il concerto, in cui la recitazione e il canto si mischiano per creare un’opera completa e unica. Chi si è lasciato coinvolgere in questo nuovo progetto? L'ispiratore del lavoro è Mons. Marco Frisina L’ispiratore di don Umberto è stato Mons. Marco Frisina. fondatore e attuale direttore del Coro della Diocesi di Roma che conta più di 250 elementi. Numerosissime le creazioni e collaborazioni del Mons. Marco Frisina, che lo hanno reso famoso in Italia e all’estero, tra cui la prima trasposizione musicale della Divina Commedia e gli oratori sacri: “Cantico dei Cantici” e “Passio Caeciliae. “La musica può essere un’arma potente, capace di unire i vicini ai lontani facendoli vibrare all’unisono per la bellezza dell’amore di Cristo” Sorta nel 1911 soppressa nel 1925 risorta nel 1945 Direttore responsabile Carlo Cammoranesi Direzione, redazione e amministrazione Piazza Papa Giovanni Paolo II, 10 60044 Fabriano (An) Te l. 0732 21352 Fax 0732 22330 www.lazione.com e-mail: [email protected] Autorizz. Tribunale Civile di Ancona n.11 del 6/09/1948 Amministratore Giovanni Chiavellini www.lazione.com 02 editoriali.indd 2 Redazione Matelica Via Parrocchia, 3 - 62024 Matelica (Mc) Tel. e Fax 0737 787551 e-mail: [email protected] Impaginazione Tania Bugatti Ferruccio Cocco Daniela Pedica Molti più adulti, ragazzi universitari, che adolescenti. Sono una cinquantina di persone. Raccontaci questa esperienza... Tutto nasce dai mercoledì della Fede e dal Padre Nostro. E’ un approccio esclusivamente religioso, e infatti l’Opera inizierà con 15 minuti di anteprima che saranno una “guida all’ascolto”, seguiti da 40 minuti di preghiera e meditazione attraverso la musica e la recitazione. E’ un percorso nella Bibbia della Figura del Padre. Come può la Bibbia rivelarsi in musica? Faccio un esempio per far capire a tutti: è come se leggendo un romanzo, le frasi più belle, i momenti più importanti ispirassero canzoni. E’ così in questo percorso Sacro, che però a differenza di un romanzo, mette al centro come protagonista la figura di Dio – Sposo e Padre dell’Umanità. Parli di un ascolto, di una meditazione e di una preghiera… Sì, e sarà così che dovrà essere vissuto. Tra le idee che abbiamo avuto, c’era anche quella di far vedere l’opera bendati perché è molto più importante l’udito che la vista. E’ un’opera che si guarda senza occhi. Chi è il protagonista di questo musical? Il vero protagonista sarà il Coro, Editore Fondazione di Culto e Religione “Diakonia Ecclesiale” D.P.R. n. 99 del 2/5/84 Aderente FISC. Associato USPI.Spedizione in abbonamento postale gr. 1 Aut. DCSP 1/1/5681/102/88LG pubb. inf. 45%. Iscritto al Roc 1988 in data 29/08/2001. Stampa Rotopress International srl via Brecce - Loreto (An) Ogni copia € 1.20. L'Azione paga la tassa che rappresenta l’Umanità: come noi cristiani ci relazioniamo a Dio, la nostra risposta a Lui. Accanto al coro ci saranno delle voci soliste che condurranno l’ascoltatore all’interno di questo percorso. A chi sono affidate le voci soliste? Cristian Strambolini, nella parte del diavolo, Salvatore Maio, Lisa Fiorani, Francesco Ciappelloni e Simone Campioni. Ci sarà inoltre la partecipazione straordinaria di Fabio Bernacconi, che ringrazio fin da ora per essersi lasciato coinvolgere nel progetto. Pezzi persi senza reagire (...) o portare avanti progetti alternativi di sicura riuscita, ma senza tener conto purtroppo di ciò che è già presente e che dovrebbe essere rafforzato. Si distrugge per ricostruire, si abbatte per ricreare ex novo, anziché per migliorare e potenziare quello che è esistente. Un po’ per spirito di rivalsa, un po’ per avere la giusta primogenitura a progetti ambiziosi e referenziati, un po’ ancora per quel pungolo egoistico che fa sì che l’uomo debba per natura sentirsi sempre assoluto artefice delle magnifiche sorti e progressive, per dirla alla Leopardi, e quindi conquistarsi il meritato spazio nella società. E scalare postazioni negli indici di gradimento cittadini. Ma il bene comune tanto sbandierato? La necessità di unità di visione tanto rilanciata nei momenti di impasse, in forza di una solidarietà desiderata? Risposte solo da “zona elettorale”. Ora poche briciole o magari solo timidi passaggi di convenienza o di formale adesione. La realtà è da un’altra parte. E non si vuole colpevolizzare nessuno. Anzi per una volta è bene che ognuno si senta responsabile, chiamato in ballo senza puntare lo sguardo di disprezzo sul vicino. Anche noi del mondo dell’informazione non ci sentiamo a posto, per non aver sempre affrontato con il piglio giusto certe scottanti questioni o non aver messo in guardia dai pericoli in arrivo. Ed ora continuiamo a perdere i pezzi di un “lego” con la sensazione che non ci interessi più, che non tocca la nostra sfera e quindi non ce ne accorgiamo nemmeno. La comunità deve riappropriarsi del proprio senso di appartenenza e della propria voglia di crescita. Non è uno slancio di orgoglio o un sussulto di dignità. E’ la speranza, non l’illusione, che si possa ancora recuperare quello che sembra scivolare via, lungo la dorsale di una bollente parete. Evitando che scenda tutto a valle. Carlo Cammoranesi L'unione fa la forza Un sodalizio ormai rodato e vincente quello tra don Umberto Rotili e il giovane artista Matteo Volpotti: don Umberto scrive con le parole, Matteo scrive con le note. Così sono nati gli ultimi lavori, da “Face – ogni volto una storia” a “Lo sposo dell’umanità”. Un lavoro a quattro mani in cui ognuno dei due ha messo in discussione il lavoro dell’altro, cercando di migliorare il risultato finale. Una bellissima amicizia, nata per caso durante il musical “Dove sei?”, che ha coinvolto tanti altri giovani lungo il cammino e che ha permesso a don Umberto di trasmettere e condividere con gli altri la spiritualità e la cristianità, e che ha permesso a Matteo di esprimere il suo meraviglioso talento musicale attraverso la creazione di opere originali. per la restituzione di copie non consegnate. ABBONAMENTO ORDINARIO € 40,00 Amicizia € 60,00 - Sostenitore € 80,00 Europa e Bacino Mediterraneo € 165,00 Africa, Asia e America € 165,00 Oceania € 175,00 C.C.P. 17618604 intestato a L'Azione C.C.B. IT 36 U 05035 21110 410570009048 intestato a L'Azione presso Veneto Banca Ag. Corso della Repubblica Ai sensi dell’art. 13 del D. Lgs. n. 196/2003 informiamo gli abbonati che i dati da loro forniti per la sottoscrizione dell’abbonamento vengono trattati per l’espletamento di obblighi di legge e per finalità amministrative, attraverso l’utilizzo di strumenti e procedure idonee a garantirne la sicurezza e la riservatezza. Il trattamento potrà essere effettuato sia mediante supporti cartacei, sia attraverso l’ausilio di strumenti elettronici. Informiamo altresì gli abbonati, che in relazione ai dati personali da loro forniti, potranno esercitare tutti i diritti previsti all’art. 7 del D. Lgs. n. 196/2003. L’informativa completa è disponibile sul sito www. lazione.com e presso la sede de “L’Azione”. Testata che fruisce di contributi di cui all'art. 3 comma 3 della legge 250 del 7/8/1990. 29/01/14 10.56 L'Azione 1 FEBBRAIO 2014 3 >INCHIESTA< Una primula per la vita Fantasia moderna L'attività del Cav in diocesi e gli impegni per domenica teatrale di MARCO ANTONINI G enerare futuro. E’ il tema della Giornata della Vita che si celebra in tutta Italia domenica 2 febbraio. 130mila sono i bambini aiutati a nascere dalla fondazione del primo Centro di Aiuto alla Vita che è avvenuta a Firenze nel 1975. L’affacciarsi di una nuova vita nel grembo materno dovrebbe essere l’evento più lieto per una donna e per una famiglia. Purtroppo, talvolta, è causa di angoscia e disagio. Attualmente sono 315 i Centri e Servizi di Aiuto alla Vita nella nostra penisola. Anche il Cav di Fabriano si prepara a festeggiare questa importante ricorrenza tracciando un bilancio delle attività svolte in questi mesi. “Siamo nati per debellare l’aborto, un male atroce. Con il sorriso portiamo il nostro messaggio: la vita è il dono più bello che Dio ci ha concesso, non sprechiamola, ma viviamo la vita fino in fondo” spiega una volontaria. Sono diversi gli aiuti che il Cav fornisce a mamme in difficoltà: sostegno psicologico, economico, accompagnamento dal pediatra per le vaccinazioni, ospitalità nelle case di accoglienza di Loreto e Ascoli Piceno. “Siamo le mamme che non hanno. Riceviamo richieste di aiuto sia da giovani madri italiane che extracomunitarie di età compresa tra i 20 e i 40.” Attualmente è in vigore il “Progetto Gemma”, coordinato dall’Associazione di Milano “Vita Nova” che consiste in un contributo di centosessanta euro al mese, per diciotto mesi. Le mamme lo devono richiedere prima del terzo La sede del Cav a Palazzo Zuccari e nel riquadro la targa del Centro mese di gravidanza. Spiega Graziella Lorenzetti: “Ci troviamo in difficoltà perché le donazioni sono diminuite mentre sono aumentate le richieste di aiuto. Per questo, domenica 2 febbraio offriremo, in cambio di un’offerta libera, una primula, simbolo della vita che nasce. L’appuntamento, dopo la Messa festiva, nelle Chiese della Diocesi. L’associazione lavora tutto l’anno. La sede è operativa presso Palazzo Zuccari, nella Piazzetta del Podestà, ed è aperta il martedì e il giovedì dalle ore 17 alle 19. “Lavoriamo per il bene di quei bambini e per questo vogliamo lanciare l’appello ai lettori de L’Azione affinchè ci possano donare, anche in un momento di crisi come questo che stiamo vivendo, biberon, lettini, pannoloni e giochi in buono stato per queste creature.” Maria Venanza, responsabile del Movimento per la vita, è impegnata nella trasmissione della cultura della vita. L’iniziativa principale è rivolta ai più giovani. “Da diversi anni ci sentiamo impegnati alla diffusione del messaggio dei nostri Vescovi ed alla “traduzione” dei suoi contenuti per permetterci di renderlo comprensibile ai bambini e, possibilmente, per arrivare anche alle loro famiglie. Lo strumento per arrivare ai bambini e alle famiglie è naturalmente quello dei catechisti delle nostre parrocchie ed è a loro che abbiamo pensato per la miglior diffusione del messaggio e sono loro: i catechisti e i loro parroci, che abbiamo coinvolto in questa non semplice impresa.” Confida una volontaria: “Più delle operatrici dei Centri, sono quei bambini e le loro mamme (in tutta Italia quasi 60 mila l’anno e di esse almeno la metà sono gestanti) che potrebbero raccontare storie drammatiche,di speranze perdute e ritrovate, di fiducia smarrita e restituita. Con il lieto fine. Nessuna mamma ha mai rimpianto la scelta fatta di tenersi il proprio bambino.” Raccontano i coordinatori nazionali: “Diverse donne che avevano abortito, sono spesso diventate entusiaste operatrici dei Cav. Anche molte donne che hanno fatto ricorso all’aborto sono state accolte e aiutate anche psicologicamente a superare le loro difficoltà.” L’attività prosegue con entusiasmo. Per aiutare il Cav si è mobilitata anche la compagnia di attori di Argignano diretta da don Umberto Rotili. L’8 febbraio, alle ore 21, al Teatro della Misericordia, spazio alle “Fantasie moderne”. Sul palcoscenico quattordici attori per una serata dedicata ai personaggi fabrianesi conosciuti... in chiave comica! Il ricavato sarà devoluto proprio al Centro Aiuto alla Vita cittadino. Il 4 maggio, inoltre, si svolgerà a Roma la “Marcia per la vita”, in difesa della vita senza compromessi perchè “Un aborto è una vita cancellata”. Sabato 8 febbraio alle ore 21 presso il teatrino della Misericordia, don Umberto Rotili presenterà: “Fantasia moderna” uno spettacolo teatrale, il cui ricavato verrà elargito al Centro di aiuto alla Vita di Fabriano. L’ingresso è ad offerta libera. L'aborto non risolve il problema Una storia vera, drammatica. Il racconto di un cammino doloroso. La storia di Michele. “In passato ero favorevole all’aborto, ma ho cambiato idea. Mia moglie ed io abbiamo fatto ricorso all’aborto, circa vent’anni fa, pensando di risolvere una situazione e di fare la scelta giusta. Molti ci hanno incoraggiati, ma le conseguenze fisiche e psicologiche furono molto grandi. Tutta la nostra vita di coppia ed anche la relazione con i nostri figli nati vivi, sono stato sconvolte dall’aborto. Avevamo pensato che la nostra vita sarebbe continuata come prima, ma ci sbagliavamo. Restava una traccia, come un’assenza. Abbiamo avuto bisogno di molto tempo, prima di poterne parlare in coppia e poi con i nostri figli. Da cinque anni abbiamo deciso di parlarne con altri e spesso incrociamo la strada di coppie che condividono Generare futuro: tema dell'appuntamento “I figli sono la pupilla dei nostri occhi… Che ne sarà di noi se non ci prendiamo cura dei nostri occhi? Come potremo andare avanti?”. Così Papa Francesco all’apertura della XXVIII Giornata Mondiale della Gioventù ha illuminato ed esortato tutti alla custodia della vita, ricordando che generare ha in sé il germe del futuro. Il figlio si protende verso il domani fin dal grembo materno, accompagnato dalla scelta provvida e consapevole di un uomo e di una donna che si fanno collaboratori del Creatore. La nascita spalanca l’orizzonte verso passi ulteriori che disegneranno il suo futuro, quello dei suoi genitori e della società che lo circonda, nella quale egli è chiamato ad offrire un contributo originale. Questo percorso mette in evidenza “il nesso stretto tra educare e generare: la relazione educativa si innesta nell’atto generativo e nell’esperienza dell’essere figli”, nella consapevolezza che “il bambino impara a vivere guardando ai genitori e agli adulti”. Ogni figlio è volto del “Signore amante della vita” (Sap 11,26), dono per la famiglia e per la società. Generare la vita è generare il futuro anche e soprattutto oggi, nel tempo della crisi; da essa si può uscire mettendo i genitori nella condizione di realizzare le loro scelte e i loro progetti. La testimonianza di giovani sposi e i dati che emergono da inchieste recenti indicano ancora un a grande desiderio di generare, che resta mortificato per la carenza di adeguate politiche familiari, per la pressione fiscale e una cultura diffidente verso la vita. Favorire questa aspirazione (valutata nella percentuale di 2,2 figli per donna sull’attuale 1,3 di tasso di natalità) porterebbe a invertire la tendenza negativa della natalità, e soprattutto ad arricchirci del contributo unico dei figli, autentico bene sociale oltre che segno fecondo dell’amore sponsale. La società tutta è chiamata a interrogarsi e a decidere quale modello di civiltà e quale cultura intende promuovere, a cominciare da quella palestra decisiva per le nuove generazioni che è la scuola. Per porre i mattoni del futuro siamo sollecitati ad andare verso le periferie esistenziali della società, sostenendo donne, uomini e comunità che si impegnino, come afferma Papa Francesco, per un’autentica “cultura dell’incontro”. Educando al dialogo tra le generazioni potremo unire in modo fecondo la speranza e le fatiche dei giovani con la saggezza, l’esperienza di vita e la tenacia degli anziani. La cultura dell’incontro è indispensabile per coltivare il valore della vita in tutte le sue fasi: dal concepimento alla nascita, educando e rigenerando di giorno in giorno, accompagnando la crescita verso l’età adulta e anziana fino al suo naturale termine, e superare così la cultura dello “scarto”. Si tratta di accogliere con stupore la vita, il mistero che la abita, la sua forza sorgiva, come realtà che sorregge tutte le altre, che è data e si impone da sé e pertanto non può essere soggetta all’arbitrio dell’uomo. (...) La nostra società ha bisogno oggi di solidarietà rinnovata, di uomini e donne che la abitino con responsabilità e siano messi in condizione di svolgere il loro compito di padri e madri, impegnati a superare l’attuale crisi demografica e, con essa, tutte le forme di esclusione. Una esclusione che tocca in particolare chi è ammalato e anziano, magari con il ricorso a forme mascherate di eutanasia. Vengono meno così il senso dell’umano e la capacità del farsi carico che stanno a fondamento della società. “È il custodire la gente, l’aver cura di tutti, di ogni persona, con amore, specialmente dei bambini, dei vecchi, di coloro che sono più fragili e che spesso sono nella periferia del nostro cuore. È l’aver cura l’uno dell’altro nella famiglia: i coniugi si custodiscono reciprocamente, poi come genitori si prendono cura dei figli, e col tempo anche i figli diventano custodi dei genitori”. Come un giorno si è stati accolti e accompagnati alla vita dai genitori, che rendono presente la più ampia comunità umana, così nella fase finale la famiglia e la comunità umana accompagnano chi è “rivestito di debolezza” (Eb 5,2), ammalato, anziano, non autosufficiente, non solo restituendo quanto dovuto, ma facendo unità attorno alla persona ora fragile, bisognosa, affidata alle cure e alle mani provvide degli altri. Generare futuro è tenere ben ferma e alta questa relazione di amore e di sostegno, indispensabile per prospettare una comunità umana ancora unita e in crescita, consapevoli che “un popolo che non si prende cura degli anziani e dei bambini e dei giovani non ha futuro, perché maltratta la memoria e la promessa”. Messaggio del Consiglio Episcopale Permanente per la 36 Giornata Nazionale per la vita 03 inchiesta.indd 2 Il Consiglio Permanente della Conferenza Episcopale Italiana con noi la loro sofferenza, per aver fatto ricorso all’aborto. Spesso oggi si tende a minimizzare le conseguenze psicologiche derivanti da un aborto. Ed è anche vero che vent’anni fa nessuno ci ha proposto un’alternativa. Come uomo, l’aborto mi ha ferito. È il mio più grande fallimento: ho accettato la peggiore delle soluzioni. E soprattutto, non ho realizzato l’angoscia della mia compagna. Però, ho avuto anche il sentimento di essere stato tradito. Mi avevano assicurato che l’aborto avrebbe risolto un problema momentaneo. Invece è stato proprio l’opposto. La vera felicità per un padre è imparare a dare la sua vita per i suoi figli. È una trappola per un uomo pensare che può sganciarsi dalla sua responsabilità o può disporre impunemente di un diritto sulla vita dei suoi figli. Oggi testimonio per evitare che altri vivano tutto questo dolore. È molto difficile per un padre fare il lutto di un bambino abortito. Ma nella mia esperienza la Grazia chiesta e ricevuta, dal Signore Risorto, ha guarito la mia famiglia e le ha dato sicurezza e speranza”. m.a. 29/01/14 10.30 4 L'Azione 1 FEBBRAIO 2014 Le battaglie dell'amore Auguri Thomas! 1 febbraio 2014 “Fai della tua vita un sogno, e di un sogno, una realtà”. (Antoine-Marie Roger de Saint-Exupery) Caro Thomas, sembra ieri, invece sono trascorsi già 4 anni da quella indimenticabile notte in cui i nostri volti si sono incontrati per la prima volta… Ora sei diventato un “ometto” e stai dimostrando ogni giorno il tuo carattere, forte e determinato…hai iniziato la scuola materna e così hai fatto il tuo primo incontro con il mondo…ti auguriamo che tu possa vivere ogni giorno con immensa gioia, curiosità e amore affinché ogni tuo sogno si possa realizzare…e che Gesù ti protegga sempre perché la salute, la pace e la vera felicità facciano da sfondo ad ogni giorno della tua vita… Tanti auguri piccolo principe da mamma Chiara, babbo Emanuele, dai nonni Maria e Giancarlo, Bruna e Nazzareno… GLI ANNUNCI VANNO PORTATI IN REDAZIONE, PIAZZA GIOVANNI PAOLO II, ENTRO IL MARTEDÌ MATTINA Per non lasciarli soli I volontari dell’Associazione Animalisti Italiani di Fabriano si occupano di molte colonie di gatti nel fabrianese. Oltre al grande lavoro delle adozioni, i gatti vengono curati, sterilizzati, svezzati quando vengono abbandonati piccolissimi e vengono anche sfamati. Circa 160 gatti gestiti dignitosamente e con cura. Si chiede l’aiuto dei concittadini, di coloro che amano gli animali, di coloro che conoscono il grande lavoro che si svolge con fatica in assenza di risorse finanziarie. Chiunque vorrà regalare del cibo per i gatti potrà farlo presso alcuni negozi di Fabriano dove è stato messo un contenitore dell’associazione. Il cibo che ognuno vorrà comperare lo depositerà nel contenitore e periodicamente i volontari andranno a ritirarlo. Ecco dove trovare il contenitore. Supermercati: Coal – Conad – Coop. Negozi: Agripiù di Cofani Lorenzo – Gatto Silvestro - Isola dei Tesori – Stella Mangimi. Un grazie ai titolari di questi punti vendita per la loro ospitalità preziosa. Grazie a tutti coloro che regaleranno «una pappa» ai gatti che non hanno una casa. Animalisti Italiani Fabriano - [email protected] 3381159663. Un grazie all'Ortopedia La famiglia Zepponi Isidori sentitamente ringrazia tutto lo staff del reparto Ortopedia, con il primario dott. Salari, per l'alta professionalità dimostrata in occasione dell'intervento di protesi al ginocchio destro, effettuato dalla signora Dora Isidori. Inoltre si intende anche ringraziare tutto lo staff della sala operatoria e del reparto riabilitazione dell'ospedale civile di Fabriano. Croce Azzurra: un corso di primo soccorso L’Associazione Volontaria di Soccorso Croce Azzurra Fabriano, via Brodolini 22, tel. 0732629444, effettua servizi di trasporto sanitario di tutti i tipi e per tutte le destinazioni. Con il motto “Unitevi a noi” si può diventare volontario e quindi potersi impegnare nel tempo libero con un aiuto a chi, in alcuni momenti, ha più bisogno di noi. Con questo intento la Croce Azzurra Fabriano organizza il 23° corso di Primo Soccorso che inizierà il giorno 11 febbraio presso la sua sede, nei giorni di martedì e venerdì dalle ore 21 alle ore 22.30. Iscrizioni ed informazioni tutti i giorni dalle ore 16 alle ore 19. Il corso aperto a tutta la popolazione è gratuito ed è tenuto da medici specialisti in medicina d’urgenza, da personale qualificato e da volontari istruttori. Al termine dopo un periodo di affiancamento verrà rilasciato un attestato di Primo Soccorso. Incontro concerto in favore dell'Avsi Due recensioni degli studenti del Liceo Scientifico sui libri vincitori del recente Premio Nazionale "Città di Fabriano" E’ Paolo Ruffilli con “Affari di cuore” il vincitore della sezione dedicata alla poesia nell’ambito del Premio Nazionale “Città di Fabriano”, patrocinato dalla Fondazione Carifac, che si è concluso il 7 dicembre presso l’Oratorio della Carità, con la presentazione degli autori finalisti e la votazione finale della giuria popolare. Sentire la voce di autori di prim'ordine nel panorama della poesia contemporanea, leggere testi di solito trascurati dalla prassi scolastica e cercare di esprimere consapevolmente un voto di preferenza sono stati i momenti centrali di un'esperienza davvero inedita per uno studente di liceo, il cui approccio alla letteratura, e in particolare alla poesia, è spesso faticoso e un po' libresco. Per quanto mi riguarda, ho scelto la strada dell’empatia, dapprima con alcune immagini del libro e in seguito con le parole dell’autore stesso, che si è proposto al pubblico con semplicità e onestà intellettuale. Ruffilli si è dichiarato cosciente di aver corso un grande rischio: parlare senza retorica dell'amore, un sentimento da sempre al centro sia dell’immaginario comune che della tradizione letteraria, non era facile. Dalla sua audacia umana e poetica è scaturito un libro coraggioso, che non teme di diventare impudico: il lettore è condotto per mano nel misterioso labirinto dell’amore e dell’eros, legato alla concretezza di un incontro. Il rapporto con una donna diventa così volontà di condivisione autentica, sogno d’evasione, momento conoscitivo ma anche scontro fisico e mentale, fino all’assimilazione quasi cannibalica dell’altro. La poesia di Ruffilli non assume mai accenti didascalici ma conquista il lettore con immagini forti e fulminee, propone frammenti di vita vissuta e li trasfigura conservandone l’intrinseca e spesso Ruffilli e Garavelli, drammatica verità. Affari di cuore è il vincitori libro di un uomo adulto e di un poeta del "Città di Fabriano" esperto, ma la conflittualità che indaga ed esibisce non può che affascinare un adolescente. Beatrice Brunetti, Liceo scientifico “Vito Volterra” Quell'ordinario mistero Il libro “L'oscurità degli angeli” di Bianca Garavelli è risultato vincitore del Premio Nazionale “Città di Fabriano”, patrocinato dalla Fondazione Carifac, svoltosi il 7 dicembre all'Oratorio della Carità di Fabriano; a decretarlo vincitore della sezione dedicata alla narrativa è stata una giuria popolare di ben trenta persone, tra cui alcuni liceali. Il libro è composto da nove racconti, tra loro indipendenti e molto brevi, tenuti insieme da un sottile filo conduttore noir che lega tra loro le varie storie. In ogni testo, infatti, è presente almeno un personaggio dalle caratteristiche imprevedibili e talvolta quasi soprannaturali; i racconti risultano a tratti inquietanti, i loro protagonisti irrequieti e irrisolti. Ne deriva una narrazione che unisce elementi tipici del giallo, del thriller e del genere fantastico-surreale. Ogni volta, in un crescendo di tensione, l’autrice riesce a spingere il lettore a riflettere sulla complessità e sui segreti della natura umana, indagata con acutezza e al contempo con rispettosa coscienza del suo intrinseco mistero. Delle nove storie la più lunga e strutturata è la prima, L’amico di Arianna, particolarmente drammatica: qui la protagonista, Arianna, è stata segnata da un'infanzia infelice che ha annullato in lei le capacità comunicative e che l'ha resa distaccata dal mondo circostante, legandola quasi visceralmente al tempo immobile della natia Mantova. Questo primo racconto è il più tetro del libro; la figura di Arianna risulta ambigua e a tratti perfino angelica, ben delineata ma anche evanescente, quasi annullata nella trama degli eventi. Le tematiche degli altri racconti sono molto eterogenee: vi è il tema della fede, che a volte vacilla, il tema della perdita dei genitori o di una persona cara e quello delle tradizioni e dei ricordi, che - come ha spiegato la stessa Garavelli nella serata conclusiva - è stato il nucleo generatore dell'intero libro, ispirato dal fascino affabulatorio delle narrazioni popolari. Più a se stante rispetto agli altri, l'ultimo racconto è un chiaro omaggio a Dante, l’autore che ormai da decenni polarizza l’interesse critico della Garavelli, che nasce proprio come dantista. Attraverso il filtro romanzesco, il testo interpreta in modo del tutto originale la profetica allegoria del “veltro”, presente del primo canto dell’Inferno: lo strumento per risanare i mali del mondo - a cui il “veltro” allude - sarebbe la stessa Commedia, che l’autrice immagina vergata da Dante su carta prodotta da artigiani fabrianesi. Anche Fabriano avrebbe dunque cooperato, nel suo piccolo, ad un ambizioso progetto salvifico. Lucia Belardinelli, Liceo scientifico “Vito Volterra” Primavera con l'Avis: pranzo a Marotta L'Avis di Fabriano organizza il pranzo di primavera per domenica 30 marzo presso il ristorante “La Riva” di Marotta. Sono aperte le iscrizioni. Domenica 16 febbraio alle 17.30 avrà luogo presso il Teatro della Misericordia il concerto-incontro con il gruppo “Il turno di guardia” (composto da Andrea Petrini alla chitarra, Gianni Zappaterreni voce solista, Giovanni Mosciatti alla tromba, Mauro Mosciatti alla batteria, Paolo Lepri alle tastiere e Roberto Zamponi al basso) con ingresso ad offerta perché l’evento è stato organizzato per sostenere i progetti Avsi. Quest’anno l’aiuto andrà a sostenere i rifugiati siriani ed un intervento per la diocesi di Aleppo in Siria, una scuola a Nairobi in Kenya come sostegno alle attività educative, i giovani nelle aree disagiate di Lima nel Perù ed i coltivatori di cacao in Amazzonia, una casa per ragazzi invalidi da realizzare a Kharkov in Ucraina. 04 mercatino.indd 2 29/01/14 11.24 5 L'Azione 1 FEBBRAIO 2014 >CRONACA E' possibile effettuare una visita virtuale che ripercorre la storia e la tradizione di questo prodotto che rende Fabriano celebre nel mondo In questa immagine, una delle visualizzazioni che si possono vedere su www.google.it/madeinitaly che riguardano la carta di Fabriano La nostra carta su Google Il noto motore di ricerca ha dedicato uno spazio alle eccellenze taccuino “R ingrazio per la partecipazione del Museo della Carta e della Filigrana all’evento Made in Italy: fantastico stand, bellissima presentazione di un prodotto di grande fascino. Resto a disposizione per futuri sviluppi della nostra collaborazione”. Un messaggio di ringraziamento e di apprezzamento come altri ricevuti dal museo fabrianese se non fosse che a inviarlo è stato Carlo d’Asaro Biondo, presidente di Google, area Sud e Est Europa, Medio Oriente e Africa. L’occasione dell’incontro tra la plurisecolare carta di Fabriano e il motore di ricerca più cliccato al mondo è stata offerta proprio dalla presentazione a Roma dell’ultima piattaforma digitale realizzata dalla multinazionale di Mountain View, negli spazi del Nazionale Spazio Eventi allestiti, per l’occasione, con i colori del marchio Google. Oltre alle eccellenze enogastronomiche gli organizzatori hanno allestito cinque isole dedicate all’artigianato occupate dalla liuteria di Cremona, dalla gioielleria di Firenze ed Arezzo, dai tessuti di Firenze e umbri e dalle ceramiche di Faenza e Deruta con, al centro, la carta di Fabriano prodotta “live” dal mastro cartaio del Museo della Carta e della Filigrana. Protago- nista dell’evento la presentazione ufficiale del progetto Made in Italy: eccellenze in digitale, portale che si propone di avvicinare le eccellenze del nostro Paese alla rete e al suo grande potenziale economico e di export. Del resto, nonostante la crisi, il Made in Italy conferma il suo appeal in controtendenza se, come è stato registrato, nel 2013, le ricerche legate a prodotti del Bel Paese sono cresciute del 12% sul motore di ricerca. La moda è la categoria più cercata mentre turismo e agroalimentare sono le categorie che segnano la crescita più significativa e questo nonostante il Made in Italy risulti ancora poco presente sul web; solo il 34% delle Pmi ha un proprio sito internet e appena il 13% lo utilizza per fare e-commerce. Un trend di crescita apparso estremamente interessante a Erich Schmidt e ai suoi collaboratori tanto che Google, ottenuto il supporto del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali e Unioncamere, ha messo a lavoro un gruppo di ingegneri del Google Cultural Institute che in tre mesi hanno dato forma alla piattaforma google.it/ madeinitaly. Al suo interno, sono presenti un centinaio di “mostre” digitali, allestite con racconti, immagini, video e suggestioni, E la piazza cittadina è tra le dodici più belle! Secondo una classifica stilata dal sito www.iprimidieci.com, dal titolo “Paesi d’Italia: le dieci piazze più belle”, quella di Fabriano si piazza al 12° posto. Il sito, il cui slogan è “Tutto il mondo è classifica”, ha pubblicato la graduatoria nel 2009. In fondo è possibile leggere una nota degli ideatori: “Non siamo riusciti ad estrapolare solo 10 piazze... pardon... i paesi italiani sono 8.108: come si fa? Classifica molto ricercata, abbiamo scaglionato per voi da aprile almeno 2.000 foto e 300 vedute panoramiche su youtube, più approfondimenti sui blog e anche conoscenza personale, avendo visitato in redazione (senza falsa modestia) quasi tutta l’Italia”. La Piazza del Comune di Fabriano rientra nella classifica e si colloca appunto ad un onorevole dodicesimo posto. La prima posizione è occupata da Piazza dei Martiri di Carpi, in Emilia Romagna, la seconda da Piazza Ducale di Vigevano in Lombardia. 05 fabriano.indd 2 attraverso cui gli internauti di ogni parte del mondo potranno scoprire storia e legami con il territorio delle eccellenze dell’artigianato italiano e dell’agroalimentare. Tra questi i prodotti italiani più famosi nel mondo, come Parmigiano Reggiano, Prosciutto San Daniele, vetro di Murano e carta Fabriano ma anche eccellenze meno note quali per esempio, i cappelli di Montappone, il merletto di Ascoli Piceno e il vitellone bianco dell’Appennino Centrale. Presenti all’evento il Ministro dell’Agricoltura, Nunzia De Girolamo, il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello, il Presidente della Fondazione Symbola, Ermete Realacci e il prof. Stefano Micelli della Università Ca’ Foscari di Venezia oltre a circa 300 tra giornalisti operatori commerciali e rappresentanti di enti di settore. “Essere presenti nel portale di Google che promuove le eccellenze italiane - ha commentato l’assessore al Turismo Giovanni Balducci – è un risultato estremamente importante per la carta di Fabriano e per l’immagine stessa della città che nel 2013, per la verità, ha ricevuto altri importanti riconoscimenti internazionali, non ultimo quello di Città Creativa da parte di Unesco. Questa nuova opportunità favorita dalla Ca- mera di Commercio di Ancona – ha aggiunto – ci ha reso partecipi di un progetto estremamente importante per il rilancio del Made in Italy nel mondo, senza contare che ci messo in diretto contatto con i vertici europei di Google e di Google Cultural Institute. Questo ci offre la possibilità di presentare al più grande motore di ricerca mondiale alcuni progetti, nel campo dell’arte su carta, che ci apprestiamo a realizzare nel prossimo futuro. La lettera del presidente Carlo d’Asaro Biondo – che si è detto disponibile a futuri sviluppi della collaborazione con il nostro museo – autorizza ottimismo in tal senso. Il 2014, anno del 750° della carta di Fabriano, sarà un anno particolarmente intenso di attività e di eventi internazionali attraverso cui cercheremo di promuovere la città e la sua tradizione/vocazione creativa; poter contare sulla partnership di un colosso come Google per diffondere i nostri progetti sulla rete – ha concluso l’assessore Giovanni Balducci - aggiungerebbe un valore straordinario allo sforzo organizzativo necessario per realizzare il calendario degli eventi nel quale figurano due congressi mondiali di artisti e di studiosi della carta, premi internazionali, mostre, workshop, residenze artistiche e molto, molto altro”. FABRIANO FARMACIE Domenica 2 febbraio SILVESTRINI Via Brodolini 24 Tel. 0732 252056 DISTRIBUTORI Domenica 2 febbraio Self-service aperto in tutti i distributori EDICOLE Domenica 2 febbraio Edicolè Corso della Repubblica Edicolandia Via La Spina Morelli Simone Via XIII Luglio L'Edicolante Via Profili Belardinelli Via Martiri della Libertà News snc Stazione ferroviaria Braconi Alberto Frazione Marischio Sinopoli Simona Via Corsi Silvestrini Via Benedetto Croce CROCE ROSSA P.zza Altini tel. 0732 21948 orario continuato CROCE AZZURRA Via Brodolini, 22 tel. 0732 629444 GUARDIA MEDICA Rivolgersi al tel. 0732 22860 GUARDIA MEDICA veterinaria Rivolgersi al tel. 0732 7071 BIGLIETTERIA FERROVIARIA dal lunedì al sabato dalle ore 6.30 alle 12.30 e dalle 13.30 alle 19.30 domenica dalle ore 13.30 alle 19.30 Tel. 0732.5345 Agenzia Viaggi del Gentile Atrio stazione FS dal lun. al ven. ore 8.30-12.30 e 16.30-19.30 sabato 8.30-12.30, domenica e festivi chiuso tel. 0732.5345 - 0732.5066 - fax 0732.233063 www.viaggidelgentile.it Agenzia viaggi Santini via Buozzi 24 lun/ven 9-12.45 e 15-19, sab. 9.30/12.30 e 17.30/19 tel. 0732 23161 www.santiniviaggi.it Agenzia Janus viaggi Piazza del Comune 5 (tel. 0732 22522) 29/01/14 10.32 6 >FABRIANO< L'Azione 1 FEBBRAIO 2014 All'ex asilo non si molla! Il Laboratorio Fabbri ha chiesto la concessione gratuita al Comune di CHIARA TIBERI A quattro mesi dall’occupazione dell’ex asilo Borgo, quella del Laboratorio Sociale Fabbri è una realtà pregnante della nostra città. I ragazzi del centro hanno presentato in municipio, venerdì 10 gennaio, un progetto di gestione dello spazio allegando le oltre 700 firme raccolte. L’intento è quello di legittimare la loro esperienza chiedendo la concessione gratuita dello stabile e avviare una collaborazione con l’associazione “Il cantiere delle idee”. Registrata presso la Camera di commercio di Ancona, l’associazione di tipo culturale e artigianale ha conosciuto negli ultimi anni un considerevole aumento dei propri membri. Tra le iniziative che hanno contraddistinto la sua attività di tipo culturale, la realizzazione del festival “Riparte”, che ha visto protagonista la nostra città per quattro edizioni, a cadenza annuale, da giugno 2009 a giugno 2012. “Il Cantiere delle Idee” si occupa di formazione, di sostegno sociale, di sport, di cultura e di incontro con “l’altro”. E proprio con l’obiettivo di contribuire all’arricchimento culturale e all’accrescimento della coesione sociale nella città di Fabriano, l’associazione ha chiesto Gestire il cambiamento veloce, in uno scenario che allarga sempre di più i propri orizzonti e richiede una architettura organizzativa anche istituzionale differente, che faccia leva sulla dematerializzazione e la sburocratizzazione dei processi. E’ il compito cui sono chiamate le Regioni in questa complessa fase attraversata dal nostro Paese. Di questo ha parlato il presidente della Regione, Gian Mario Spacca, nel suo intervento all’incontro con i presidenti di Marche e Umbria organizzato a Fabriano dal Club Ambrosetti “Nuovi modelli di sviluppo regionale: scenari di cooperazione innovativa”. Per la prima volta nella sua storia, il Club ha riunito due governatori regionali per avviare un ampio ragionamento congiunto sul futuro delle aree distrettuali. Quella di stamattina, alla presenza di imprenditori delle due regioni, è stata l’occasione per discutere dei possibili scenari di La palestra Rebelde del Laboratorio Sociale Fabbri all’amministrazione comunale la concessione gratuita dell’ex asilo del Borgo, affinché ospiti e faccia da contenitore alle iniziative proposte. I progetti e le attività sono innumerevoli: corsi di lingue, corsi di recitazione teatrale, di giocoleria, di serigrafia, fotografia, enologia, cucina, yoga, meditazione; realizzazione di una palestra autogestita, di una biblioteca popolare, di un orto sociale, di un’aula studio per studenti; attivazione di uno sportello di consulenza legale e psicologica; attività ricreative per anziani e disabili e tanto altro ancora. Attualmente l’ex asilo del Borgo è sotto occupazione, ma attraverso questa proposta di gestione si intende regolarizzare la condizione dell’immobile ripristinando una situazione di legalità. L’ex asilo risulta assolutamente idoneo ai progetti che si vogliono realizzare, sia per la sua metratura sia per la posizione in cui è collocato, e allo sviluppo e al prosieguo di quelli già esistenti. Allo stesso modo l’associazione intende farsi carico della ristrutturazione interna e della manutenzione dello stabile, con l’obiettivo della riqualificazione estetico-funzionale. Nello spazio esterno all’edificio, infatti, è presente un giardino che lasciato nell’incuria più totale per anni, è già stato oggetto di pulizia da parte dei ragazzi. Vogliono riqualificarlo, procedendo alla sistemazione del verde. L’obiettivo è quello di creare una piccola area di verde attrezzato in questa parte della città e di renderla fruibile al pubblico. Questo giardino verrà inoltre utilizzato dal mese di aprile per il mercatino dei prodotti a km 0, e una parte di esso verrà adibito ad orto sociale attraverso il quale si intendono sviluppare corsi di agricoltura urbana e ortoterapia. Il piano seminterrato è l’area che necessita di maggiori interventi di riqualificazione. Una volta eseguiti gli interventi strutturali si intende adibire una stanza a sala prove insonorizzata e l’altra ad aula didattica nella produzione di prodotti artigianali e lavorazione di prodotti agricoli. Il piano terra risulta essere lo spazio dalla maggior superficie e le sue stanze verranno utilizzate per realizzare le attività elencate pocanzi. Nel primo piano dell’edificio sono già stati allestiti alcuni laboratori e uno spazio verrà adibito a “stanza delle associazioni”, messa a disposizione di tutte quelle associazioni fabrianesi prive di una sede in cui riunirsi, il cui coordinamento delle varie iniziative e decisioni avverrà attraverso lo strumento dell’assemblea aperta. All’interno di tale assemblea, una volta a settimana, verranno discussi gli aspetti relativi alla gestione ed al buon funzionamento dei vari progetti. Ma il punto centrale, aldilà del lodevole progetto presentato, è che l’associazione non intende pesare sulle casse comunali, e intende portare avanti le proprie idee progettuali e la riqualificazione della struttura con fondi propri e tramite la cooperazione dei cittadini. Le utenze, come qualsiasi altra tipologia di spesa, saranno a carico dell’associazione. A fronte dei ser- Cooperazione Marche-Umbria intervento sinergico e condivisione di iniziative strategiche. “Globalizzazione, velocità del cambiamento, dematerializzazione dei processi, decentramento amministrativo: sono i quattro ‘cavalieri dell’apocalisse’ che le Regioni si trovano ad affrontare – ha detto Spacca - Entro questi quattro punti cardinali la Regione Marche disegna la propria strategia di governo, con azioni che incidono in maniera trasversale su ciascuno di essi. Una delle principali, che condividiamo anche con l’Umbria, è la Macroregione adriatico ionica. Una strategia di allargamento degli orizzonti geografici che abbiamo perseguito a lungo e con tenacia. Per noi la Macroregione rappresenta l’occasione per realizzare progetti più grandi, in grado di raggiungere la massa critica necessaria per essere più incisivi”. Tra gli esempi citati da Spacca, la sanità, con la possibilità di mettere a fattore comune delle regioni dell’area adriatico ionica eccellenze come la Cardiochirurgia pediatrica degli Ospedali Riuniti di Ancona. Sempre in campo sanitario, si sta lavorando all’idea di un laboratorio di medicina molecolare che avrà maggiore efficacia se potrà divenire un progetto interregionale ed europeo. Altro tema, le infrastrutture: avere la possibilità di collocare gli assi viari nell’ambito di un più ampio corridoio adriatico, ne agevolerà la realizzazione. Quanto alle strategie di politica industriale, tema particolarmente sentito dagli imprenditori presenti al tavolo, la Regione Marche ha interpretato la velocità del cambiamento che sta interessando il settore, attraverso la forte spinta sull’internazionalizzazione, sull’aggregazione, sull’innovazione. Spacca ha ricordato, per il primo fattore, che la strategia regionale di internazionalizzazione non si basa più soltanto sulla promozione, ma anche sulle piattaforme logistiche. “E’ quanto stiamo facendo in Cina, con i nostri punti di assistenza alle imprese in Hunan, Shandong e Dalian, e in Ghana”, ha detto. Altro tema “sensibile”, il credito. Anche in questo caso, impegno forte della Regione Marche per favorire la liquidità, attraverso i Fondi di vizi che verranno messi in campo e degli interventi di ristrutturazione che verranno effettuati, si richiede al sindaco soltanto la possibilità di accedere ai suoi strumenti di lavoro e la possibilità di utilizzare un suo furgone qualora si renderà necessario trasportare del materiale. Pertanto al Comune di Fabriano non verrà avanzata alcuna richiesta di aiuto economico, poiché tale progetto intende autosostenersi nel tempo. Questa proposta di gestione nasce dalla volontà di aprire la struttura alla città, facendola divenire un luogo di incontro e aggregazione sulla base dell’idea di una “casa delle associazioni”. Diversi studi dimostrano come spazi sociali simili risultino dei punti di forza in alcuni quartieri, poiché sono in grado di aumentare il senso civico e il senso di appartenenza ad una comunità locale che senza tali luoghi rischia di sfaldarsi. Dunque uno spazio come sorta di collante sociale, in grado di generare senso del luogo e aumentare la partecipazione ad attività comuni da parte delle persone. L’associazione, sulla base del proprio statuto, fornirà all’ente comunale un legale rappresentante e stipulerà un’assicurazione per salvaguardare le attività che si svolgeranno all’interno dello stabile. garanzia regionali, e per agevolare, grazie anche alla prossima programmazione delle risorse europee, strumenti finanziari innovativi. Tra i temi su cui Spacca e Marini sono stati sollecitati dagli imprenditori presenti, quello della sburocratizzazione (“Le Marche hanno già fatto molto, ma moltissimo deve ancora fare lo Stato”, ha detto), la tassazione (“Bisogna chiamare ognuno alle proprie responsabilità e alle proprie competenze: nelle Marche dal 2004 la pressione fiscale non solo non è aumentata ma è addirittura diminuita, con il taglio delle aliquote regionali Irap per alcune categorie di imprese, e Irpef, con circa il 50% dei marchigiani che non pagano un euro di addizionale”), l’integrazione tra Marche e Umbria (“Auspicabile perché consente di avere massa critica sufficiente per dare risposte migliori ai bisogni delle comunità e delle imprese”). Tares, ecco il chiarimento del Comune sul pagamento Da sinistra Angelo Tini, il sindaco Giancarlo Sagramola, e la dirigente Immacolata De Simone Chi paga la Tares entro il 28 febbraio, data di chiusura dell’esercizio finanziario, non sarà soggetto ad alcun indennizzo d’interesse o mora. E' quello che hanno chiarito il sindaco di Fabriano, Sagramola, l’assessore al Bilancio e Finanze, Tini e la dirigente dei Servizi Finanziari De Simone. Rassicurazione tanto attesa da tutti i cittadini, arrivata dopo quasi due mesi "di fandonie" – hanno detto gli interlocutori - di implicazioni completamente inventate, strumentali e costruite dall’opposizione per fomentare un clima pericoloso e assolutamente deleterio per la pace e la coesione sociale, di cui invece c’è tanto bisogno in un momento di crisi profonda come quello attuale”. Quindi, ora non restano dubbi per tutti gli abitanti fabrianesi che hanno pagato la Tares (e sono già l’81%) che non dovranno versare nessun altro tributo da versare al Comune “compresa” ha sottolineato Tini "la mini Imu". Tutte queste chiacchiere al vento – è stato detto - le sceneggiate di cattivo gusto e l’esasperazione fatta ad arte per arrivare al tanto peggio tanto meglio da parte dell’opposizione, sono servite soltanto ai giornali per riempire le pagine e alla minoranza per dire una marea di sciocchezze, dimostrando la loro infinita ignoranza su norme e regolamenti comunali e nazionali. Noi, come dichiarato in più sedi, abbiamo dato la possibilità di dilazionare il versamento del tanto odiato balzello, usato strumentalmente dall’opposizione per mettere in serio allarme le persone e questo non aiuta nessuno”. In pratica il tutto si esaurisce nel semplice rispetto del regolamento sulla Tares: prima si è fatto l’invito di pagamento (quello arrivato ai contribuenti) dopo di che arriva l’avviso di accertamento (entro 60 giorni) e solo dopo questo periodo inizia la pratica di riscossione coattiva che coincide con il 28 febbraio, quando si conclude l’esercizio finanziario. “Quindi - hanno concluso gli amministratori - si chiami dilazione o rateizzazione della Tares, c’è ed è effettiva, e soprattutto, entro quella data non ci sono sanzioni o more di alcun tipo”. Daniele Gattucci 06 fabriano.indd 2 29/01/14 10.34 L'Azione 1 FEBBRAIO 2014 >FABRIANO< 7 Il cinema ha il suo circolo La neo associazione intende riportare una sala in centro storico di SANDRO BAROCCI e RAFFAELLA GATTI C ome in molti già sanno, è nata a Fabriano un'associazione per amanti del buon cinema. L’idea iniziale venuta nel periodo primavera-estate scorsa è nata dalla volontà di Claudio Ciccarelli. Vengono svolte tutte le pratiche iniziali, per ufficializzare il gruppo e vengono designati i componenti del consiglio direttivo, in cui l’ideatore preferisce non assumere cariche specifiche. Il consiglio direttivo viene così composto: presidente Giorgio Silvestrini, tesoriere Raffaella Gatti, segretaria Claudia Carmenati, esperti Massimo Cardinaletti, Cesare Ramazzotti e Paolo Paladini, socio attivo Daniele Melacotte, consiglieri Claudio Ciccarelli, Sandro Barocci e Barbara Bellucci (dimissionaria), sindaci revisori e probiviri: Massinissa, Gasparrini, Malpiedi, Mancini, Morelli e Chiodi. Il Circolo del cinema che esisteva già a Fabriano molti anni fa, poi chiuso, ora ritorna facendo parte regolarmente del circuito Nazionale dei circoli del Cinema. L’associazione a cui viene dato il nome “Circolo del Cinema Fabriano” con tanto di logo, non ha scopo di lucro ed ha l’obiettivo di riportare nel centro storico della città almeno una sala cinematografica, momentaneamente assente (auspicabile il cinema Montini); a questo fine l’associazione ha presentato regolare richiesta al Comune, entro i termini richiesti del 31 ottobre 2013. Momentaneamente in attesa di altra sede, i film verranno proiettati al “Cine Teatro” della parrocchia dela Misericordia Gambucci guida il "Marche Press" Sala-teatro dellla Misericordia in una sala confortevole e riscaldata. La tessera d’iscrizione ha il costo di 5 euro e avrà validità un anno, il tesseramento è aperto in qualunque momento. Le programmazioni avranno la cadenza di due film mensili: si è partiti il 23 gennaio e si proseguirà giovedì 6 febbraio con "Becket ed il suo re" di Glenville alle 21.15 e a seguire giovedì 20 febbraio con "Bellissima" di Visconti sempre alle 21.15 E’ auspicabile un dialogo e qualunque suggerimento verrà tenuto in considerazione e valutato per migliorare l’operato e soddisfare i desideri di ciascuno. E’ stato infine aperto un gruppo Facebook, su cui verranno riportati programmi e attività e si potrà instaurare un confronto tra i componenti, aperto al mondo del cinema e altro. Inaugurato il Centro famiglie Se la riuscita di un'iniziativa si giudicasse dai sorrisi dei bambini e da quelli dei loro genitori, potremmo tranquillamente dire che l'inaugurazione del nuovo Centro per le Famiglie di Fabriano - voluto da Regione, Ambito Territoriale Sociale e Comune - è stata un vero successo: moltissime le famiglie che sabato scorso hanno affollato i locali in Piazzetta del Podestà e quelli del Ridotto del Teatro Gentile per partecipare, curiosare, incontrare altre famiglie, e già iniziare - sorprendentemente - a proporre idee ed offrire disponibilità per la gestione di questo nuovo spazio. Bravissimi i due giovani artisti della Compagnia Mille Facce, i marchigiani Simon Luca Barboni e Mirco Bruzzesi, che nel primo pomeriggio hanno gestito quasi 50 bambini (e relativi genitori!) portandoli nel magico mondo dell'illusionismo e della giocoleria grazie ad un fantastico laboratorio per "apprendisti maghi", e che si sono più tardi esibiti, in un affollatissimo Ridotto del Teatro, nello spettacolo comico "Mago per Svago". In mezzo, taglio del nastro nei locali che ospiteranno il Centro per le Famiglie, alla presenza dell'assessore ai Servizi Sociali Giorgio Saitta, della dirigente del settore Servizi Finanziari Immacolata De Simone e del Coordinatore d'Ambito Lamberto Pellegrini. Ora si parte: il Centro sarà aperto, ad accesso libero e gratuito, ogni martedì e domenica dalle 17 alle 19, con un ricco programma di attività disponibile sul sito del Comune, messo a punto grazie alla disponibilità di associazioni, cooperative e singoli volontari. I locali sono quelli del Centro Sollievo, in Piazzetta del Podestà n. 8. Per qualsiasi informazione si può contattare l'Ambito Territoriale Sociale n. 10, presso la sede municipale, tel. 0732.709307, e-mail: ambito10@ comune.fabriano.an.it. Francesca Rogari Venerdì 24 gennaio i giornalisti del comprensorio montano si sono incontrati nella chiesa di San Giuseppe Lavoratore per festeggiare il patrono S. Francesco di Sales. Don Tonino Lasconi, assistente Ucsi, ha celebrato la Santa Messa, alla presenza del vescovo della Diocesi di Fabriano e Matelica, Giancarlo Vecerrica. Presule e parroco del San Giuseppe Lavoratore hanno salutato i trenta giornalisti presenti alla cerimonia, soffermandosi entrambi sul messaggio di Papa Francesco dedicato alla Giornata Mondiale delle Comunicazioni che la Chiesa celebrerà il 1 giugno. “La comunicazione conquista e dono per tutta l’umanità” la sintesi di una missiva in cui si parla di rete e le periferie, di prossimità nei media sociali e di una comunicazione che sia “olio profumato per il dolore – sono parole di Papa Francesco – e vino buono per l’allegria”. Allegria e confronto sui temi della deontologia professionale non sono mancati al termine del rito religioso quando è iniziata l’assemblea del Circolo della Stampa Marche Press, caratterizzato dall’elezione unanime del nuovo presidente: Luciano Gambucci, (nella foto) subentrato a Carlo Cammoranesi e del nuovo direttivo del Circolo della Stampa Marche Press, composto dal presidente Gambucci, dai vice presidenti Giuseppina Ferroni ed Egidio Montemezzo, segretario Daniele Gattucci. “Il mio impegno alla presidenza del circolo della stampa Marche Press – ha dichiarato Cammoranesi - non può essere ora così forte come in passato, causa sopraggiunti incarichi che ho ricevuto all’interno del consiglio nazionale della Fisc, la Federazione dei settimanali cattolici. Ma non farò mancare il mio appoggio ad un’associazione che rappresenta un fiore all’occhiello per l’intera regione, come esempio di organizzazione di eventi, di condivisione di problematiche e di amicizia professionale ed umana". La partecipata assemblea, come detto, primo appuntamento del consiglio direttivo del Circolo comprensoriale della Stampa “Marche Press”, seguendo l’orientamento del pieno rispetto della rappresentanza territoriale, ha stabilito gli incarichi istituzionali: al vertice il veterano dei giornalisti fabrianesi Luciano Gambucci, due i vice presidenti, Giuseppina Ferroni di Sassoferrato ed Egidio Montemezzo di Matelica, con l’assegnazione dell’incarico di segretario a Daniele Gattucci, che ha riottenuto anche il ruolo di addetto stampa così come Montemezzo ha ricevuto ancora il compito di tesoriere. Discussione e confronto sono proseguite nel corso di una ricca conviviale, tenuta nei locali parrocchiali, gentilmente messi a disposizione da don Tonino Lasconi. d.g. A Fabriano sono state recentemente installate due stazioni per il bike sharing, il servizio pubblico di biciclette. Questo strumento rientra nella mobilità sostenibile in grado di diminuire gli impatti ambientali e socio-economici generati dai servizi privati e messo a disposizione dalle amministrazioni pubbliche. “Il progetto”, spiega Giuseppe Galli, assessore alla Mobilità e ai Trasporti del nostro Comune, "è stato adottato dalla precedente amministrazione ed è ora in via di start up, inserito nel contesto più ampio del Put, il Piano Urbano del Traffico, di cui si sta continuando il lavoro. Fabriano ha le caratteristiche morfologiche per assimilare il progetto, le cui stazioni sono destinate a tre punti strategici della città come il parcheggio scambiatore di via Dante, la stazione ferroviaria e il parcheggio di viale Moccia”. Continua Galli nella sua disamina: “Per ora sono state posizionate due postazioni, una delle quali alla stazione, ancora entrambe senza bici, ma tra poco le vedremo pronte ad essere pedalate. Lo scopo è quello di integrare i mezzi pubblici all'utilizzo delle biciclette condivise per i viaggi di prossimità dove il mezzo pubblico non arriva. È quindi una possibile soluzione al problema del cosiddetto ultimo chilometro, cioè quel tratto di percorso che 07 fabriano.indd 2 Ecco il bike sharing Le postazioni installate presso il parcheggio della stazione separa la fermata del mezzo pubblico alla destinazione finale dell’utente. Nelle stazioni del bike sharing sono previste anche delle prese di corrente per auto elettriche o ibride e biciclette elettriche. Le bici in dotazione, infatti, consentono la scelta tra la pedalata tradizionale e la pedalata assistita, cioè coadiuvata dall'elettricità. Queste sono bloccate e utilizzabili dopo averle sbloccate (generalmente o con una chiave o con una tessera). Il servizio quindi richiede una registrazione per la consegna delle chiavi o della tessera: in questo modo si scoraggiano i furti poiché si è a conoscenza di chi ha utilizzato la bicicletta in quel momento. “I costi di utilizzo sono scarsi e il numero di bici per ora limitato. L'augurio è quello che il progetto, che sarà attivo a giorni, nei primi di febbraio, decolli e sensibilizzi la città alla cultura green”, aggiunge l’assessore Galli. Chissà se questa innovativa possibilità, messa a disposizione dall’amministrazione locale, non favorisca un ulteriore stimolo al cittadino per farlo innamorare un po'di più dell’aria aperta, del risparmio energetico e dei mezzi a scarso impatto ambientale. Elisa Pallotta 29/01/14 10.35 8 >SPECIALE SCUOLA< L'Azione 1 FEBBRAIO 2014 La memoria della musica La scomparsa di Claudio Abbado e alcune riflessioni sui talenti professionali di EMILIO PROCACCINI* L a scomparsa di Claudio Abbado, data la grandezza e la complessità della sua figura, ha imposto tutta una serie di riflessioni che hanno riguardato non solo il ruolo di interprete ma anche quello di intellettuale attento alle dinamiche sociali ed educative. Proprio per questa sua peculiarità ha sempre favorito, in forza del suo carisma artistico ed umano, la costituzione di orchestre giovanili (Mahler Jugendorchester, Orchestra Mozart di Bologna – la sua ultima creatura) che ha forgiato con autorevole dedizione ed immensa sapienza musicale. Tale attitudine lo ha anche spinto ad andare alla radice dei meccanismi educativi e pedagogici che possono far crescere i talenti musicali: in particolare ha conosciuto da vicino l’ormai mitica esperienza venezuelana ideata dal musicista ed economista Josè Antonio Abreu e definita come “El sistema”. Dal 1975, attraverso la fondazione una capillare rete di scuole diffuse nei più reconditi territori venezuelani e grazie all’ininterrotto appoggio di tutte le amministrazioni pubbliche che si sono succedute nel paese sudamericano, migliaia di ragazzi e ragazze hanno costituito gruppi di musica di insieme nei quali hanno maturato identità socialmente positive, per effetto della sottrazione da condizioni di vita abbrutite da povertà e disagio, ed artisticamente significative. Da tale contesto sono sorte orchestre professionali e si sono affermati direttori divenuti poi, come ad esempio Gustavo Dudamel, vere e proprie star del panorama concertistico internazionale. Se è stato possibile costruire una realtà didattica e produttiva di siffatte caratteristiche in un paese come il Venezuela, ricco di potenzialità ma non certo paragonabile a situazioni europee in quanto alla disponibilità di strutture educative e sociali, l’Italia, con il suo patrimonio storico-artistico, potrebbe legittimamente risultare in una posizione di preminenza nell’educazione musicale. Ed invece, nonostante la sua storia musicale, l’Italia si trova ad arrancare quanto a capacità di diffondere sistematicamente la pratica strumentale e vocale da cui, poi, individuare e far crescere i talenti professionali da un lato e creare, dall’altro, una diffusa cultura musicale. In termini di progressione e tipologia di studi, l’attuale fase si sta caratterizzando per la transizione fra il passaggio del conservatorio da segmento secondario a universitario, articolato nei codificati triennio e biennio, e per la conseguente ordinamentazione propedeutica del liceo musicale. Il sistema potrebbe dirsi compiuto in Claudio Abbado, durante un concerto considerazione dell’ormai più che trentennale esperienza dei corsi musicali della scuola media. Eppure c’è proprio la percezione di trovarsi in una transizione infinita dove i conservatori continuano, in virtù della propria autonomia statutaria, a far sostenere gli esami secondo i vecchi ordinamenti; parallelamente, si è in attesa che i licei musicali compiano il loro primo quinquennio di attuazione per poi verificare quale livello in uscita riescano a garantire ai suoi alunni e, soprattutto, quanto tale livello sia compatibile con i requisiti in entrata attesi dai conservatori-accademia. All’inizio del percorso, invece, i corsi musicali di scuola media hanno sì conquistato un fondamentale ruolo formativo ed orientativo, ma probabilmente un avvio anticipato e sistematico di esperienze vocali e strumentali nel corso della scuola primaria conferirebbe all’arco degli studi musicali una maggiore potenzialità educativa. A completamento del quadro generale, va osservato come la saltuarietà dell’educazione musicale nella scuola primaria (legata alla disponibilità o meno di competenze specifiche degli insegnanti curricolari ed alla quasi sistematica ricerca di esperti esterni), la canonica coppia di ore settimanali della scuola media e, ad eccezione del liceo delle scienze umane e di qualche residua sperimentazione, la totale assenza nella scuola superiore disegnino un profilo sistemico assolutamente debole e disorganico rispetto alle strutture pedagogiche degli altri paesi europei. La nomina di Abbado a senatore a vita (i cui emolumenti egli aveva destinato alla Scuola di Fiesole) avrebbe potuto, in prospettiva, fungere da stimolo ad una sensibilizzazione politico-istituzionale, al momento vacante, verso un futuro costruttivo degli studi musicali nazionali. Dovremo accontentarci, per il momento, di coltivarne la memoria e l’esperienza concreta almeno come dimostrazione di una possibile, in quanto realizzata, capacità progettuale e culturale. *dirigente scolastico Dialogo tra docenti scolastici e un'idea di comunità Invitata a contribuire al dibattito attorno alla scuola mi è stato chiesto, in particolare, di considerare l’esperienza professionale nella direzione degli Istituti Comprensivi, organizzazione della scuola di base “in verticale”. La scuola di base, infanzia, primaria e secondaria di 1° grado insiste in un’unica Istituzione scolastica autonoma. L’Istituto Comprensivo nasce nel 1994 nell’ambito di un provvedimento sulla tutela delle zone di montagna; la verticalizzazione consentiva la persistenza di istituzioni scolastiche autonome nelle zone di montagna e micro territori. Ha però acquistato via via un valore aggiunto, proprio per le riforme che hanno interessato la scuola di base. Oggi costituisce la normalità dell’ordinamento scolastico, tale è la sua generalizzazione. L’Istituto Comprensivo non è solo insieme dei tre segmenti scolastici ma anche di diversi plessi, luoghi in cui viene offerto il servizio scolastico, pertanto luoghi in cui interagiscono le dinamiche dell’insegnamento-apprendimento. E’ chiaro che in un’organizzazione così complessa il dirigente scolastico è figura strategica che deve dare un senso profondo alla “comprensività”, favorendo soluzioni pedagogico - organizzative innovative, che valorizzino il principio della continuità, che è l’elemento fondativo nelle Indicazioni per il curriculo. Il ruolo trainante del dirigente scolastico si muove attorno alla condivisione di una idea di 08 fabriano.indd 2 comunità professionale responsabile dell’andamento dei risultati della scuola. Tutti i docenti, tutto il personale viene valorizzato nello specifico, rispettando la storia professionale di ciascuno. E allora collegio dei docenti unitario, dipartimenti e commissioni, il cui dibattito affronti la qualità delle didattiche in classe, l’utilizzo delle tecnologie, la cultura valutativa, i processi di inclusione, il clima sociale e, con un’attenzione particolare, il rapporto con i genitori e con il territorio. E’ importante far dialogare la scuola dell’infanzia con la scuola primaria e con la scuola secondaria realizzando momenti di formazione comune e altrettanti specifici, perché le diverse professionalità trovino sviluppo e coerenze spendibili nella comunità scolastica. La mia esperienza evidenzia la difficoltà dei dialogo tra docenti di diversi segmenti, perché spesso l’autoreferenzialità prevale sul confronto e perché il cambiamento richiede impegno e formazione che non tutti riescono ad affrontare, o hanno paura di affrontare. Sicuramente non bisogna demordere. Credere nell’Istituto Comprensivo significa costruire un ambiente professionale orientato alla ricerca e alla formazione mettendo a disposizione fondi per iniziative di autovalutazione, miglioramento e rendicontazione sociale. Quella dell’Istituto Comprensivo è una innovazione ancora da studiare e che richiede il supporto della norma e della contrattazione. Adriana Verdini, dirigente scolastico 29/01/14 10.40 9 >FABRIANO< L'Azione 1 FEBBRAIO 2014 Ritorna la danza sportiva A febbraio Coppa Italia al PalaGuerrieri: il traino è anche turistico di JACOPO DEL PIO L a danza sportiva rappresenta la trasposizione del ballo, generalmente di coppia, da disciplina artistica in disciplina sportiva, con proprie regole, competizioni e gare agonistiche, il cui livello varia dall’amatoriale al professionistico suddiviso in varie classi. Viene riconosciuta dal Coni come sport ufficiale nel 1997. Il Comune di Fabriano la incontra per la prima volta nel 2010. Essa è una disciplina, dove sport-turismo vanno a braccetto in maniera impressionante. In un fine settimana, mediamente, in una gara si contano circa 2500 persone riguardanti ogni fascia d'età. Quindi un gran numero di persone che oltre a seguire le gare di danza, rappresenta una fonte importantissima anche per il turismo locale. Gli appassionati vengono da ogni parte del Paese e la centralità di Fabriano rispetto all'Italia è un fattore importante da sfruttare. Vista la portata del fenomeno, si fece un accordo con Foligno e con la Federazione per portare alcune gare anche nella nostra città, facendola diventare una sede fissa; l’ultima risale al 2012, ancorché fosse una manifestazione di carattere interregionale. All’epoca si stava valutando con gli organi federali di portare a Fabriano circa una quindicina di gare che avrebbero portato nel nostro comprensorio oltre le 30mila persone. Purtroppo il commissariamento della Federazione ha comportato la sospensione delle manifestazioni per un anno e mezzo. Ma la lungimiranza dell’assessore Giovanni Balducci ha fatto sì che i rapporti con il commissario della Federazione non andassero interrotti, né con i comitati regionali. Si disputa nel frattempo però la “Coppa Italia”, che prevede purtroppo solo sei gare all’anno: due al Nord, due al Centro e due al Sud, affidate ai rispettivi comitati regionali. Fabriano si è proposta alla federazione come sede, e fortunatamente avendo avuto buoni riscontri in passato, la Federazione umbra ha chiesto di ospitare nella nostra città una delle due gare del centro Italia il BREVI DA FABRIANO Farmaci scaduti alla portata di tutti! Passando davanti alla Farmacia Comunale vicino al supermercato Coop si può vedere ormai da diverso tempo un ammasso di farmaci scaduti depositati in quel punto di raccolta, che rimangono pericolosamente alla portata di tutti. Mi sono informata e mi hanno detto che il ritiro spetta ad Ancona Ambiente, che pur essendo stata sollecitata non ha ancora provveduto al ritiro. Credo che come avviene per la carta, la plastica, il vetro, a maggior ragione debba esserci un giorno fissato per il ritiro dei farmaci scaduti, poiché a differenza degli altri rifiuti rappresentano un pericolo per i cittadini. p.r. Polpette avvelenate A volte il comportamento di certa gente è proprio incomprensibile! La nuova segnalazione, pubblicata dalla redazione di Radio Gold News, riguarda oggi i nostri amici a quattro zampe. L’Umbria detiene il record di avvelenamenti denunciati con decine e decine di casi di cani avvelenati e successiva morte. Nell’Altotevere ci sono state più di quaranta denunce. Lega Nord Umbria è disposta a pagare 2 mila euro di taglia a coloro che riescono a fornire indicazioni precise per l’identificazione di questi criminali. Scatta la preoccupazione anche nel nostro comprensorio. A Marischio, infatti, si sono verificati episodi analoghi. Nella famosa pineta, ricca di vegetazione e di un “Percorso Vita” per gli amanti del fitness all’aria aperta, alcuni cani sono stati avvelenati con polpette killer. Tre i cani colpiti nelle ultime settimane. Uno è morto mentre gli altri stanno ancora combattendo e soffrendo. Commenta un marischiano: “Mi domando a chi possano dare fastidio i cani sul monte, tanto da arrivare a fare delle polpette avvelenate! Una vergogna!”. Intanto, nelle ultime ore, nuova emergenza "polpette avvelenate". Alcune sono state ritrovate vicino la recinzione dello spazio riservato ai cani poco lontano dal Cimitero delle Cortine di Fabriano. Il cane, da sempre migliore amico dell’uomo, crea legami particolari all’interno di una famiglia e solo chi ha un cane riesce a comprendere questo rapporto. Queste sono ore di sofferenza per l’animale e per i suoi proprietari. Occhi aperti, prudenza e coraggio nel segnalare alle Forze dell’Ordine eventuali persone sospette. ~ COLTIVAVA CANNABIS Genga, 18 gennaio, sera. I Carabinieri arrestano un 43enne del luogo, disoccupato, per “coltivazione e detenzione a fini di spaccio” di cannabis che coltivava in casa, ed inoltre spacciava marijuana. L’uomo, processato e condannato con la condizionale, ad un anno e sei mesi di reclusione, è stato multato anche di 5.000 euro. Aveva in casa sei piante di “cannabis sativa” alte ognuna 130 centimetri e 70 grammi di marijuana, inoltre anche 20 grammi di semi della stessa. ~ ANDATO VIA DA CASA Fabriano, 20 gennaio. Un 27enne si allontana da casa dopo un litigio in famiglia a bordo di una Opel Tigra e da giorni non dà sue notizie ed è irrintracciabile perché il suo telefonino è spento. Le Forze dell’Ordine, allertate, lo stanno cercando. ~ TRENI BLOCCATI 13 ORE Genga, 23 gennaio ore 15.25. Il tratto di ferrovia Genga-Serra San Quirico, per un guasto elettrico forse accidentale, si blocca ed i passeggeri vengono fatti spostare tra le due stazioni con l’autobus. La riparazione della rottura è stata terminata alle 4.30 del giorno dopo. ~ 16ENNE AVEVA RUBATO OCCHIALI Fabriano, giorni fa. La Polizia dopo indagini scopre che una ragazza di 16 anni aveva rubato occhiali del valore di 800 euro in un negozio del centro. La ragazza è stata denunciata per furto aggravato. prossimo 15 e 16 febbraio. Ciò significa che il lavoro svolto in 2 anni di vacatio sta dando i propri frutti. E’ previsto un incontro fra l’assessore Balducci ed il presidente della Federazione umbra, con l’organizzazione e con il comitato regionale marchigiano al fine di rilanciare il discorso danza sportiva a Fabriano. Anche se si riuscisse a farsi assegnare una sola gara, la cosa è comunque importante perché vedrà in un fine settimana l'arrivo di circa 2.500-3.000 persone. Le strutture ricettive sono già state informate per far sì che l’accoglienza sia ineccepibile e pronta da subito. Se su 6 gare, una viene assegnata alla nostra città, è già un bel segnale che dimostra come Fabriano sia riuscita a farsi apprezzare anche dagli appassionati di questa disciplina sportiva. L'auspicio è che mantenendo i contatti con la Federazione, per quando ricominceranno i campionati, Fabriano venga presa in considerazione come una delle sedi per le gare nell’ipotesi che la medesima Federazione riesca ad organizzare il campionato 2014/2015, comprendente una quindicina di gare disseminate in tutta Italia. Se Fabriano riuscisse a farsi assegnare quattro-cinque gare, significherebbe portare in città dalle 10 alle 15mila persone. Le prospettive sono comunque rosee, in quanto da parte degli sportivi c'è una forte richiesta verso la nostra struttura (Palaguerrieri) e per quello che la nostra città è in grado di offrire. Il prossimo appuntamento con la danza sportiva è per la “Coppa Italia – settore Centro” classi B e C; le gare si svolgeranno al PalaGuerrieri nei giorni del 15 ed il 16 febbraio con inizio alle ore 8 e termine alle ore 22 di ogni giorno. Un museo virtuale per Gentile da Fabriano La recente irruzione di Vittorio Sgarbi nella vita culturale fabrianese e l’annuncio di future e più organiche collaborazioni riaccendono l’attenzione sul patrimonio artistico fabrianese e consentono così di rilanciare una proposta maturata alcuni anni fa all’interno del Premio Gentile da Fabriano, subito dopo la straordinaria Mostra su Gentile da Fabriano (“Gentile da Fabriano e l’altro Rinascimento”, aprile – luglio 2006), promossa dal Sen. Francesco Merloni in occasione del suo 80° genetliaco. La proposta, lanciata dal sottoscritto e dal prof. Pietro Zampetti, illustre storico dell’arte, critico, sovrintendente e profondo conoscitore del mondo artistico delle Marche, venne fatta propria dalla Giuria del Premio fabrianese, presieduta nei primi anni dal Sen. Prof. Carlo Bo, Rettore Magnifico dell’Università di Urbino. La proposta, che Zampetti definiva “di notevolissima importanza” per la città di Fabriano consiste nella creazione di un “Museo virtuale” di tutte le opere di Gentile da Fabriano che il grande sviluppo degli strumenti tecnici permetterebbe di riprodurre oggi alla perfezione, cosa impensabile da realizzare soltanto pochi anni fa. Scrivevamo allora: “Se Fabriano riuscisse a realizzare un simile Museo virtuale farebbe una cosa nuova, certamente ammiratissima e tale da richiamare visitatori da tutto il mondo, dal momento che le opere del Gentile sono presenti, per l’appunto, in tutto il mondo”. Non sarà difficile reperire, a Fabriano, un adeguato “contenitore” che raccolga tutti i capolavori del grande Gentile, corredati da accurate didascalie, e il progetto redatto da un apposito Comitato tecnicoscientifico potrebbe vedere la luce senza richiedere costi proibitivi. E’ prevedibile che tale iniziativa susciterebbe un interesse diffuso e creerebbe ulteriori motivi di attrazione, oltre quelli indotti dal pregevole patrimonio museale e pittorico della città. Galliano Crinella, direttore del Premio Nazionale Gentile da Fabriano ~ TAVOLI ALTRUI PER SCIVOLARE… Fabriano, giorni fa. Due 15enni avevano usato due tavolini posti all’esterno di un bar per pattinare sul ghiaccio visto che c’era la pista e la Polizia li identifica. Sembra che i genitori siano stati denunciati per danneggiamento. ~ CONTROLLI DELLA POLIZIA Fabriano e dintorni, 24-26 gennaio. In posti di blocco la Polizia controlla automobilisti, passeggeri ed autoveicoli e rileva varie contravvenzioni. In totale sono stati controllati 60 veicoli e 100 persone. Anche in vari locali pubblici, in due discoteche ed in due locali di intrattenimento, licenze, personale e vari avventori sono stati controllati e si sono rilevate solo alcune violazioni amministrative. Marco Antonini 09 fabriano.indd 2 29/01/14 10.42 10 >FABRIANO< L'Azione 1 FEBBRAIO 2014 Per un rilancio universitario L’ Università di Camerino nell’anno 2013 ha promosso e realizzato molte iniziative formative sul territorio fabrianese in collaborazione con il Comune di Fabriano, la Fondazione Carifac e altri partner, con un unico scopo: il rilancio dell’alta formazione di livello universitario su Unifabriano per favorire ogni forma di cooperazione che potesse contribuire ad incoraggiare lo sviluppo e la ripresa economica del nostro comprensorio. Novembre 2012 Anche il Comune di Fabriano nella Consulta per lo sviluppo Anche il Comune di Fabriano entra a far parte della Consulta permanente per lo sviluppo, fortemente voluta da Unicam con l’obiettivo di individuare le strategie più opportune per favorire lo sviluppo culturale, sociale ed economico del territorio, grazie alla collaborazione degli Enti che ne fanno parte. L’accordo è stato stipulato nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato tra gli altri il Rettore Unicam Flavio Corradini ed il sindaco di Fabriano Giancarlo Sagramola. La “Consulta permanente per lo Sviluppo” è stata voluta dall’Università di Camerino con l’obiettivo di individuare, le strategie più opportune per favorire lo sviluppo culturale, sociale ed economico del territorio, grazie alla collaborazione degli enti che ne fanno parte nel coordinare e mettere a fattore comune professionalità, progetti ed iniziative. 13 maggio 2013 Presentato il corso in “Export Management and International Business Development” E’ stato presentato a Fabriano presso la sede dell’Unifabriano, nell’ambito di un incontro dal titolo “Lo sviluppo internazionale volano del vantaggio competitivo” il corso in “Export Management and International Business Development” promosso dall’Istao, Istituto Adriano Olivetti, in collaborazione con l’Università di Camerino e l’Università Politecnica delle Marche e con il supporto della Fondazione Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana. Il corso si è proposto di fornire le conoscenze pratiche e teoriche a laureandi, neolaureati o laureati inoccupati interessati ad entrare nel mondo dell’International Business e a collaborare con imprese con filiali estere e con aziende che intendono stabilire rapporti commerciali al di là dei confini nazionali. 3 giugno 2013 Grande successo per l’incontro su chimica e opera all’Accademia dei Musici di Fabriano E’ stato davvero un emozionante viaggio attraverso la musica alla scoperta delle relazioni tra chimica e opera lirica, quello vissuto dal pubblico che ha gremito l’auditorium dell’Accademia dei Musici di Fabriano accompagnati da due guide d’eccezione: Claudio Pettinari, Prorettore Vicario Unicam e chimico, e Francesco Micheli, direttore artistico dello Sferisterio. I due, anche grazie alla preziosa collaborazione del maestro Claudio Veneri, direttore artistico dell’accademia dei musici, che ha magistralmente eseguito brani di 10 fabriano.indd 2 Le varie tappe di presenza dell'Unicam nel territorio Una delle numerose iniziative dell'Università di Camerino nel territorio fabrianese Chopin, Mozart e Debussy ad uno dei pianoforti storici presenti nel museo, hanno condotto i presenti alla scoperta di quanto la chimica sia presente nelle opere liriche, in particolare in quelle di Giuseppe Verdi. "La chimica – ha dichiarato il prof. Claudio Pettinari, Pro rettore Vicario Unicam – potrebbe sembrare assolutamente slegata dalla musica, invece così non è. I legami sono dovuti ad esempio a opere classiche nelle quali il ruolo del chimico, del farmacista, dello speziale è ben evidenziato. Il suono di uno strumento, poi, dipende moltissimo dalle sostanze che vengono utilizzate per realizzarli. Musicisti importanti come Mozart o Donizetti hanno inoltre avuto dei legami forti con sostanze chimiche. Risvegliare la passione per la chimica attraverso la musica". 15 luglio 2013 Nuovo Master di livello nazionale: “Diritto e processo penale della sicurezza sul lavoro” L’Università di Camerino, per l’anno accademico 2013/2014, propone un nuovo master di II livello: “Diritto e processo penale della sicurezza sul lavoro” è il titolo del master che si svolgerà a Fabriano, nella sede di Unifabriano (via Don Giuseppe Riganelli, n. 26) da ottobre 2013 a giugno 2014. Il corso è stato presentato a Fabriano nella sede della Fondazione Carifac. Il Master si rivolge, in particolare, a manager, avvocati, commercialisti, personale di varia qualifica dipendente di strutture pubbliche e private, membri di organismi di controllo e di vigilanza, internal auditors, ispettori del lavoro, ufficiali delle forze armate o della polizia municipale ed è finalizzato alla formazione di professionalità in grado di operare nella veste di esperti di sicurezza, capaci di cogliere tutte le implicazioni giuridiche, economico-finanziarie ed organizzative legate alla sicurezza. Il master si propone come un efficace strumento per la formazione di professionisti esperti in materia di sicurezza sul lavoro, che sappiano fornire un valido supporto alle aziende in un ambito che è certamente di vitale importanza”. Il master consente di conseguire 60 crediti formativi universitari, prossima scadenza iscrizioni 15 marzo 2014. 18 luglio 2013 Convegno su “Imprenditorialità giovanile ed innovazione” presso l’UniFabriano “Imprenditorialità giovanile ed innovazione” è il titolo del convegno organizzato a Fabriano presso la sede del Consorzio UniFabriano. L’iniziativa è stata promossa da Università di Camerino, Consorzio UniFabriano, Comune di Fabriano e Made in Fabriano Academy. “L’evento – ha dichiarato il Rettore Unicam, Flavio Corradini – ha voluto evidenziare, in particolare, l’importanza della diffusione e dello sviluppo della cultura d’impresa tra i giovani che rappresenta un indispensabile presupposto per incentivare la nascita di nuove iniziative imprenditoriali. Nel corso del convegno il Rettore ha presentato anche casi di successo come le attività di due Spin-off dell’Ateneo che, ormai da qualche anno, è impegnato nella costituzione di queste società che hanno come scopo l’utilizzazione imprenditoriale, in contesti innovativi, dei risultati della ricerca e dello sviluppo di nuovi prodotti e servizi. Il sistema universitario si sta, infatti, impegnando molto per essere protagonista nel campo dell’innovazione scientifica e tecnologica del nostro Paese e nella creazione di nuove opportunità di lavoro”. Prosegue dunque il percorso dell’Università di Camerino verso una sempre maggiore apertura alle realtà presenti nel territorio e proprio in quest’ottica si colloca la collaborazione con la “Made in Fabriano Academy”, del cui Comitato scientifico è presidente il Rettore Unicam. 4 settembre 2013 Partecipazione di Unicam alla Mostra Mercato regionale dell’Artigianato di Fabriano L’Università di Camerino ha preso parte attivamente alla 26ma edizione della Mostra Mercato regionale dell’Artigianato di Fabriano, la tre giorni dedicata alle imprese artigiane del territorio e alle eccellenze regionali. L’edizione 2013 è stata intitolata ‘AbilMENTE, il futuro nelle tue mani’, proprio a voler sottolineare il fare e il saper fare. Il Rettore Unicam Flavio Corradini ha partecipato all’apertura dell’evento ed è intervenuto in qualità di relatore al forum sul tema “Modello di sviluppo economico per il territorio post-industriale”. Rappresentanti di alcuni spin off Unicam sono intervenuti nella serata dedicata proprio agli spin off universitari e alle start up aziendali. I partecipanti hanno poi potuto avere informazioni sull’Università di Camerino, sull’offerta formativa e sulle agevolazioni per gli studenti all’interno dell’Info Point. 9 ottobre 2013 “Esperto in Finanziamenti Comunitari”: nuovo corso di formazione della Scuola Unicam di Giurisprudenza La Scuola di Giurisprudenza dell’Università di Camerino, in collaborazione con Unifabriano, Ppe (Professionisti per l’Europa) e Civica di Pescara, ha attivato il corso di formazione in “Esperto in Finanziamenti Comunitari” per formare esperti in progettazione e gestione di iniziative cofinanziate da fondi europei. Il corso, della durata di 50 ore si è svolto a Fabriano, a partire dallo scorso 7 novembre, presso la sede di Unifabriano. La Scuola di Giurisprudenza che ha attivato il corso di laurea triennale in “Scienze Sociali per gli Enti non profit e la collaborazione internazionale” ha sostenuto e promosso la realizzazione del corso presso Unifabriano. Il corso si è svolto con un numero considerevole di iscritti, ed è stato di alto valore formativo. Ottobre 2013 In campo misure dell’Ateneo camerte per sostenere il diritto allo studio dei meritevoli nei territori colpiti dalla crisi Il Rettore Flavio Corradini ha annunciato l’esenzione dal pagamento delle tasse di iscrizione per le matricole Unicam diplomate con almeno 90/100, che abbiano uno o entrambi i genitori in cassa integrazione o in mobilità, o siano stati licenziati (residenti nei comuni della Consulta per lo sviluppo di Unicam). E non basta: dieci borse di studio, per studenti che si siano diplomati con un voto superiore a 90/100, i cui genitori risentano della crisi dell’indotto industriale fabrianese (cassa integrazione, licenziamenti, mobilità). "Il futuro non può e non deve essere in crisi, - ha commentato il Rettore - nel futuro occorre investire. Dobbiamo superare questo momento e dobbiamo farlo tutti insieme". 18 ottobre 2013 Il Procuratore Guariniello per la presentazione del master in “Diritto e processo penale della sicurezza sul lavoro” E’ stato presentato lo scorso 18 ottobre a Fabriano, nell’Auditorium della Fondazione Carifac, il master universitario di II livello in “Diritto e processo penale della sicurezza sul lavoro” promosso dalla Scuola Unicam di Giurisprudenza in collaborazione con Unifabriano, Fondazione Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana e Osservatorio Unicam sulla Legalità d’Impresa. Ospite d’eccezione dell’incontro il giudice Raffaele Guariniello che ha affrontato il tema delle “Nuove frontiere del Diritto Penale in materia di sicurezza del lavoro”. Sono intervenuti Flavio Corradini, Rettore dell’Università di Camerino, Claudio Pettinari, Pro Rettore Vicario Unicam, Guido Papiri, Presidente della Fondazione Carifac, Giancarlo Sagramola, Sindaco di Fabriano, Maria Lucia Di Bitonto, Direttore del Master, Giampiero Paoli, Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Ancona, Giovanni Borroni della Iarm s.r.l. e Paolo Massinissa, Dottore commercialista. Procuratore aggiunto presso la Procura di Torino, Raffaele Guariniello ha rivolto la sua attività principalmente ai settori del lavoro, della salute e dell’ambiente. Di notevole importanza alcune delle inchieste che ha condotto, fra le quali ThyssenKrupp, Calcio e Sla, Caso Eternit, Cellule staminali e l’indagine per l’abuso di farmaci nel calcio. 12 novembre 2013 Unicam: incontro a Fabriano per un accordo con “The Hive CoWorking & Incubator” “Start up, manager e business angel: un nuovo ecosistema per favorire l’innovazione e lo sviluppo del territorio fabrianese” è il titolo dell’incontro svoltosi a Fabriano, presso la sede di UniFabriano, nel quale è stata formalizzata la partnership fra l’Università di Camerino e “The Hive - CoWorking & Incubator”, una community collaborativa nella quale singoli cittadini o imprese possono trovare le condizioni ideali per sviluppare la propria idea imprenditoriale. L’introduzione alla giornata di Flavio Corradini, Rettore Unicam, Giancarlo Sagramola, sindaco del Comune di Fabriano e Guido Papiri, presidente della Fondazione Carifac, quindi si è affrontato il tema della promozione di una nuova cultura imprenditoriale attraverso il sostegno all’innovazione e al trasferimento tecnologico con la presentazione della partnership UniCam – The Hive da parte di Flavio Corradini, Rettore UniCam, Manuela Guzzini ed Alessandro Stecconi, coordinatori del progetto. 29/01/14 11.26 L'Azione 1 FEBBRAIO 2014 >FABRIANO< 11 Eolico, la Regione dice no L'impianto a Campodiegoli non si farà: ora c'è anche il Decreto di FERRUCCIO COCCO L’ impianto eolico sul Monte della Rocca di Campodiegoli non si farà. La settimana scorsa, infatti, anche la Regione Marche ha detto “no” alla realizzazione di cinque torri eoliche alte 132 metri, dando seguito al parere negativo già espresso anche dai Soprintendenti di Marche ed Umbria e dal Tar. Dopo un paio d’anni di “battaglia”, dunque, termina qui la vicenda che ha visto coinvolte da un lato la ditta MTRE di Paolo Merloni (intenzionata a costruire l’impianto), dall’altro le associazioni ambientalistiche e di tutela del territorio. La Regione Marche si è espressa con un decreto del dirigente David Piccinini, che ha dato un giudizio negativo di compatibilità ambientale, valutazione di incidenza e autorizzazione paesaggistica per la realizzazione dell’impianto. Esultano le associazioni che fin dall’inizio si erano dichiarate 11 fabriano.indd 2 contrarie alla realizzazione dell’impianto: il Comitato per la Tutela di Campodiegoli, i Comitati in rete, la Federazione Nazionale Pro Natura Marche, il Forum Paesaggio Marche, Italia Nostra Onlus Marche, Lupus in Fabula, Terra Mater e Wwf Marche. “Questo pronunciamento della Regione Marche – hanno dichiarato in un comunicato congiunto - chiude un percorso iniziato qualche anno fa con l’intento di realizzare al confine con l’Umbria alcune torri eoliche che avrebbero comportato un notevole impatto visivo, a causa della loro dimensione ed altezza, su una ampia area circostante con una devastante incidenza sul paesaggio così come formatosi nei secoli. Attorno all’area vi è la presenza diffusa di beni di per se stessi vincolati dal Codice dei Beni Culturali quali numerosi centri storici, beni culturali, chiese ed eremi, viabilità di interesse storico, corsi d’acqua, usi civici, punti panoramici, parchi e zone tutelate dalla Comunità Europea. La conferenza dei servizi ha preso atto dei pareri negativi espressi dal ministero dei Beni Culturali tramite le Soprintendenze delle Marche e dell’Umbria, dalla Regione Umbria, dalla Comunità Montana dell’Esino Frasassi e di altri soggetti e pone la parola fine, si auspica, alla vicenda”. In prima linea sul fronte del no, come detto, c’è sempre stato il Comitato per la Tutela di Campodiegoli, nato proprio per contrastare la costruzione di questa centrale eolica. “Già dall’inizio della vicenda, infatti, avevamo compreso gli enormi impatti che avrebbe causato non solo al paesaggio ma anche sulla fauna e sul valore dei nostri immobili – a parlare è Roberto Giontoni, coordinatore del Comitato - Ora possiamo ritenerci molto soddisfatti di questo importantissimo risultato, anche se ancora non sappiamo se questa vicenda può considerarsi definitivamente chiusa. Continueremo a monitorare la situazione e staremo a vedere se la ditta MTRE farà altre mosse in sede giudiziaria, anche se personalmente credo sia oramai inutile”. Giontoni lancia poi una stoccata all’amministrazione comunale di Fabriano. “L’unico rammarico che ci resta – dice – è relativo allo stranissimo comportamento che ha tenuto: infatti ricordo benissimo che in occasione di una assemblea pubblica, l’assessore Claudio Alianello ci disse che anche il Comune di Fabriano avrebbe fatto un intervento ad opponendum nel ricorso al Tar avanzato dalla MTRE, cosa che invece non è avvenuta”. Quindi le considerazioni finali del Comitato. “L’importante è che ancora una volta il nostro Appennino sia stato salvato. Ricordo che sul nostro territorio sono in piedi 42 progetti di centrali eoliche: anche se qualcuno di questi si è definitivamente concluso senza autorizzazione, possiamo dire che si tratti di un vero assalto al paesaggio e in alcuni casi anche ai diritti dei cittadini che troppo spesso restano ignari di quello che accade”. 29/01/14 10.47 12 >SPAZIO LAVORO< L'Azione 1 FEBBRAIO 2014 Ora "cantieriamo il lavoro" Percorsi formativi con Future Consulting per rilanciare la persona di MARIA PIA PIRRO* F uture Consulting è una società che opera da diversi anni nel settore della formazione, comunicazione, consulenza alle imprese caratterizzandosi anche per una “formazione di sistema” che “accompagna” i partecipanti nei percorsi formativi sia nella costruzione di “bilanci di competenze” individualizzati sia in progetti d’inserimento o reinserimento professionale. L’approccio ai percorsi formativi localizzati a Fabriano che vede coinvolti in gran parte soggetti della ex Merloni in Cassa Integrazione ed in minima parte di altre aziende aldilà dei diversi canali formativi scelti dagli allievi è finalizzato “in primis” a ricostruire “identità personali” e successivamente a strutturare percorsi di crescita /inserimento professionale. Le persone coinvolte sono arrivate sfiduciate, demotivate, rassegnate, intristite, senza progetti, senza sogni , senza certezze. Molto faticoso riuscire a "scavalcare" questo muro ma, attraverso docenti non solo preparati ma "attenti all'essere umano come valore primario" lentamente siamo riusciti ad "alzare il sipario" ed hanno capito che la conoscenza è valore, che ogni persona è unica, che deve poter “spiegare le ali” nel “tempo” a lui destinato, deve potersi spendere sino in fondo per realizzare i sogni, deve poter dar voce alle passioni, concentrarsi sulle sfide! In questo percorso i docenti del corso Magazzinieri (Remo Rossi- Luigi Antognoli-Alberto Cingolani) e quelli del corso Pizzeria (Francesco Genchi e Paola Sabbatini) hanno trasferito prioritariamente passione, Dal corso magazzinieri a quello dei pizzaioli per rimettere in gioco il proprio talento speranza, forza, voglia di mettersi in gioco convogliando tutto in programmi formativi di altissimo contenuto. Abbiamo visto magicamente le persone "uscire" dal percorso formativo in modo diverso, molto diverso da come sono entrate questa e' la formazione vera, quella che trasmette qualcosa di grande che arriva all'anima.... poi germoglierà! I "ragazzi cassintegrati" di Fabriano chiedono però di "fare un passo in più" e vogliono “Cantierare il sapere” come d’altra parte prevedeva anche il progetto “a monte”. Diverse iniziative in programma di cui la prima di approfondimento sui "punti di forza" e le "aree di debolezza del territorio, l'analisi di opportunità settoriali, lo sviluppo di business plan operativi, il "ritorno” di bilanci di competenze individuali. Ed infine la realizzazione di un evento che li “renda visibili" e coinvolga l'intera comunità. E’ un progetto in cui si coniugano solidarietà e speranza per un futuro diverso in cui l’essere umano torni veramente ad essere al centro dei processi di sviluppo! Questi interventi di formazione sono stati realizzati grazie al Progetto di Riqualificazione e Riconversione Industriale, che il Ministero dello Sviluppo Economico ha attivato nell’ambito dell’Accordo di Programma, ha programmato, in accordo tra regione Marche e Regione Umbria, un intervento speciale mirato alla ricollocazione dei lavoratori in Cigs provenienti da A Merloni SpA in amministrazione straordinaria. L'intervento è stato attivato nell’ambito del progetto Feg Merloni - elaborato dalle Regioni Marche e Umbria e presentato dal Ministero del Lavoro alla Commissione Europea a valere sul Fondo Europeo di adeguamento alla Globalizzazione. La Regione Marche, nella sua veste di Organismo Intermedio del programma Feg ha predisposto un documento conformemente alla normativa nazionale e comunitaria di riferimento e tenendo conto delle specificità del contesto organizzativo e procedurale in cui viene definito il Progetto dei servizi personalizzati, definendone inoltre le relative procedure attuative. Il progetto dei servizi personalizzati proposto per il finanziamento del Feg, prevede di attivare nei confronti dei lavoratori target, in totale 911, i seguenti servizi: • Orientamento professionale • Assistenza alla ricerca attiva • Assistenza all'autoimprenditorialità • Misure specifiche per gli over 50 • Voucher formativo: Per dare seguito al percorso di orientamento professionale effettuato presso i Centri per l’Impiego, l’orientamento e la formazione della Regione Marche, è prevista la disponibilità di • 911 voucher formativi del valore massimo di € 1.300,00 per affrontare il percorso formativo individuale concordato tra lavoratore e operatore che eroga i servizi. • Bonus assunzionali: per ogni assunzione a tempo pieno e indeterminato di lavoratori in Cigs provenienti dalla A. Merloni in A.S. residenti nella Regione Marche è riconosciuto all’impresa un bonus assunzionale di € 5.000,00. • Contributo per la mobilità formativa: Per consentire una agevole partecipazione ai corsi di formazione, è prevista, per massimo di 500 lavoratori provenienti da A. Merloni, un sostegno per le spese di trasporto da sostenere per raggiungere la sede dell’attività formativa. Il rimborso spetterà qualora le attività formative siano svolte a non meno di 25 km di distanza dal luogo di residenza del lavoratore interessato e ammonta ad un massimo di € 300,00 da erogare a fronte della presentazione dei giustificativi delle spese sostenute. • Bonus per la mobilità territoriale: Per massimo 100 lavoratori in Cigs provenienti da A.Merloni che accetteranno proposte di lavoro o si ricollocheranno in aziende distanti più di 100 km dal luogo di residenza, è disponibile un sostegno dell’importo massimo pari a € 5.000,00 per supportare le spese di trasloco e trasferimento. Anche tale contributo sarà versato una tantum a fronte della presentazione dei giustificativi delle spese sostenute. Al 20 dicembre, data di scadenza del bando risultano assegnati a Future Consulting n. 188 voucher (Assistente Familiare-PizzeriaPasticceria-Magazziniere-Sistemazione Spazi Verdi-Saldatura-). I percorsi formativi vedono coinvolti 596 soggetti a fronte dei 911 previsti. *titolare Future Consulting Coinvolti in gran parte soggetti dell'ex Merloni in cassa integrazione 12 spazio lavoro.indd 2 29/01/14 10.49 13 >EVENTI< L'Azione 1 FEBBRAIO 2014 Bahrami a tutto Bach L'assalto al treno Il pianista iraniano il 7 febbraio protagonista al Gentile di Albacina di EMILIO PROCACCINI R amin Bahrami si è ormai creato un fecondo spazio artistico nel panorama musicale internazionale. La sua pressoché totale dedizione alla musica di Bach ed il riscontro assolutamente positivo che tale approccio gli sta procurando, anche in termini di visibilità mediatica oltre che di pertinenza interpretativa, fanno sì che la sua presenza a Fabriano abbia i connotati dell’evento significativo. A riprova di tale osservazione c’è il fatto che il concerto sarà “costruito” nel Teatro Gentile con tutta una serie di manifestazioni collaterali: dalla prova aperta della mattina del 5 febbraio - durante la quale alcune classi delle scuole superiori avranno l’opportunità di assistere alle fasi di assemblaggio della concertazione e dell’esecuzione di Bahrami con l’Orchestra Filarmonica Marchigiana coordinata (non diretta) dal primo violino Alessandro Cervo - alla presentazione del suo libro “Come Bach mi ha salvato la vita”, prevista il 6 febbraio, in cui il pianista iraniano narrerà l’assoluta unicità della sua vicenda umana e professionale. L’originale struttura del concerto, inoltre, giustifica ampiamente la descritta creazione di aspettativa: il cuore del programma è ovviamente bachiano ma l’inizio e il termine sono concepiti all’insegna di Franz Joseph Haydn. La celeberrima “Sinfonia degli Addii” (1772), esempio di rivendicazione sindacale ante litteram nei confronti del datore di lavoro Principe Esterhazy, rappresenta un unicum nella storia delle musica europea per la progressiva riduzione dell’organico orchestrale, che avviene nell’ultimo movimento, fino alla residuale presenza di due soli violini. La valenza simbolica e le peculiarità timbrica di questo lavoro hanno offerto lo spunto al giovane compositore marchigiano Matteo Angeloni di creare un contrappeso con la sua “Sinfonia degli Arrivi” che, all’inizio del concerto, rovescerà la prospettiva di rarefazione materica per dar luogo, invece, ad un’accumulazione di energia sonora, sfruttando il materiale tematico haydniano ed utilizzando una prospettiva linguisticoarmonica eminentemente novecentesca. All’interno di questa cornice antinomica, si Presenterà anche il libro e suonerà per gli studenti A margine del prossimo concerto che vedrà protagonista il pianista iraniano Ramin Bahrami, si svolgeranno alcune iniziative collaterali rivolte agli studenti e alla cittadinanza. Il 5 febbraio, dalle ore 11.30 alle 13, trecento alunni delle scuole superiori assisteranno ad una prova aperta che il pianista iraniano realizzerà con l’Orchestra Filarmonica Marchigiana in preparazione dell’esecuzione generale del 7 febbraio (ore 21.15). Tale proposta rappresenta un’opportunità praticata per disvelare come un’interpretazione musicale, scaturibile da un gruppo di musicisti, non derivi da oscuri meccanismi ispiratori ma sia in realtà radicata in un serio lavoro di costruzione e dialogo fra pari. Il successivo 6 febbraio, invece, vedrà il pianista protagonista di un incontro di presentazione del suo libro “Come Bach mi ha salvato la vita”, in cui racconta la sua veramente unica storia di vita e di arte nonché il ruolo catartico svolto dalla musica del grande compositore tedesco. Tanta è la consapevolezza di come gli eventi concertistici debbano essere sostenuti anche da iniziative di coinvolgimento parallelo che l’Orchestra Filarmonica Marchigiana si è resa disponibile a presentare agli alunni delle scuole medie cittadine incontri musicali dedicati alla scoperta del mondo della musica classica. Scopo decisivo, in particolare, è quello di dimostrare come linguaggi musicali che possono apparire distanti fra loro siano in realtà legati da profonde affinità. Verranno poi definite le date di svolgimento dei singoli incontri. dipana tutto il nucleo stilistico costituito dai concerti per tastiera e archi di Bach. Nonostante sia il clavicembalo lo strumento originariamente previsto, l’uso del pianoforte è assolutamente legittimo in quanto il compositore di Eisenach ha sempre preventivato e gestito la possibilità di destinazioni di organico plurime, tanto che i materiali musicali di questi concerti sono stati utilizzati anche in altri lavori con strumenti diversi. I tre concerti presentati da Bahrami in questa occasione – BWV 1052 in re minore, BWV 1054 in re maggiore e BWV 1056 in fa minore – sono quelli in cui Bach riesce massimamente a coniugare il suo inimitabile contrappuntismo concertante, contraddistinto da inesauribile energia ritmica, con momenti caratterizzati da lirismo apparentemente insospettabile, rispetto allo stereotipo del compositore geometrizzante, e pienamente espressivo secondo parametri stilistici di matrice italiana. Il 2 febbraio ricorre il settantesimo anniversario di una delle più importanti azioni che la guerra partigiana ha compiuto in questo territorio, nota come “assalto al treno della stazione di Albacina”. All’inizio del 1944 il movimento di Resistenza si stava organizzando, e la coraggiosa iniziativa intrapresa dai gruppi Lupo e Piero, finalizzata al sabotaggio del convoglio nazi-fascista fermo alla stazione della frazione fabrianese, in cui persero la vita i giovani Ercole Ferranti e Attilio Roselli (qui sotto la loro lapide), diede il via alla lotta di Liberazione nella provincia di Ancona. La sezione Anpi di Fabriano invita la cittadinanza a ricordare insieme nella consueta commemorazione presso la stazione di Albacina domenica 2 febbraio alle 11.15. "Elephant Man", oltre l'apparenza Dopo quasi tre mesi di assenza, si rialza il sipario con un appuntamento della stagione teatrale del Gentile. Domenica 2 febbraio (ore 17) va in scena “Elephant Man”, uno spettacolo forte, sull’umanità, la dignità e il dolore che si nasconde sotto una maschera mostruosa. Tratto dall’omonimo racconto di Frederick Treves (già fortunata pellicola nel 1980 grazie a David Lynch), “Elephant Man” è il racconto di un giovane chirurgo che salvò Joseph Merrick (chiamato Uomo Elefante a causa delle sue deformazioni fisiche) dalle torture dei “freak show” della Londra di fine Ottocento. Perché portare in teatro la vera storia di Jopeph Merrick, mettendola in scena, per la prima volta, in uno spettacolo di prosa? È presto detto; in un momento storico come quello attuale in cui l’estetica del corpo, della “bellezza a tutti i costi”, sono divenuti un motivo perpetuo ed ossessivo, non senza conseguenze finanche drammatiche (si pensi ai danni provocati dalla chirurgia estetica o a patologie impulsive e compulsive letali come la bulimia e l'anoressia) portare sulla scena una storia d’amicizia tra un brillante ed ambizioso chirurgo e “un mostro apparente” significa sovvertire il sistema di vuote apparenze e di superficialità a cui siamo ormai assuefatti. Lo spettacolo, scritto e diretto da Giancarlo Marinelli, è interpretato da Ivana Monti, Daniele Liotti, Rosario Coppolino, con la partecipazione di Debora Caprioglio. La maschera dell’Uomo Elefante è stata realizzata da Sergio Stivaletti. Info e biglietti: 0732 3644. f.c. Daniele Liotti interpreterà (con una maschera) l'uomo elefante 13 eventi.indd 2 29/01/14 10.52 14 L'Azione 1 FEBBRAIO 2014 A sinistra l'opera di Sirio Bellucci, "L'addio" >CULTURA Il suo belvedere favoloso Alla scoperta dell'arte visionaria ed extravagante dell'artista Bellucci “L di FRANCESCO ORSOLINI ’arte non esiste, esistono gli artisti”. Quando ripenso a Sirio mi torna in mente questa frase di Ernst Gombrich, famosa e disperante per storici e critici dell’arte, che di mestiere, invece, cercano invarianti, omologie, codici, linguaggi, stili. Una frase che aleggiava, solo ora me ne rendo pienamente conto, su tutte le nostre animate discussioni di avanguardie, tendenze e artisti emergenti, nella casa-studio di Belvedere. Parole e teorie che facevano da cornice alle sue pizze favolose ed agli spaghetti ai funghi porcini, colti da lui stesso in battute di caccia di cui andava fiero e di cui si vantava con tutto il paese. Manifestava così un sentimento di amore per la natura e la nostalgia di un’abbondanza primigenia, dispensata all’umanità intera da un’altitudine o da una profondità tali da escludere che il loro godimento potesse dipendere dal regime proprietario del suolo. C’era, però, in questa sua frequentazione quasi compulsiva dei funghi, sia reali che dipinti, anche l’adesione fervente ad un mito dell’arte contemporanea, come John Cage, lo statunitense musicista d’avanguardia, esperto micologo, che nel 1959 partecipò, rispondendo a domande sulla stessa materia, al “Lascia o raddoppia” di Mike Buongiorno e vincendo, tra l’altro, cifre ragguardevoli che lo disimpegnarono dalle collette dei molti amici e sostenitori italiani. Nella sua ricerca dei funghi, bottoni superficiali di un grandioso dispenser di vita, Sirio esprimeva, sia un’abilità connaturata all’esperienza, all’intuito, alla furbizia, sia una sorta di mediazione sciamanica con la Natura, per avere accesso alla quale bisognava aver condiviso antiche consuetudini e attitudini magico-animistiche della civiltà contadina, riattualizzate in forma di deposito memoriale. Questa eredità evanescente non si avvaleva di documenti o testimonianze, ma di immagini, ricordi, racconti profondamente incarnati, nei quali il bios si attorciglia intorno al biografico in un tutt’uno indistinguibile. Di questa eredità poteva farsi carico soltanto l’arte, con il suo mettersi in gioco senza scopo, nel binario “Jacobo (Fabrianus) sec. XVI. Tipografo a Padova nel 1550”. Da questa nota di R. Sassi è iniziata una piccola ricerca a ritroso nel tempo. Nei primi anni del Quattrocento uno dei numerosi Mastri cartari emigrati in altre città italiane decise di stabilirsi con la famiglia a Battaglia, nei pressi di Padova. La vecchia cartiera doveva essere ristrutturata e rilanciata con nuove tecnologie, aveva licenza di raccolta degli stracci in tutta la repubblica di Venezia. Col passar degli anni, affari a gonfie vele, accumulati ricchezze e prestigio. Nel 1466 la famiglia 14 cultura.indd 2 disfunzionale del deragliamento, del continuo inciampo che interrompe e interroga il nostro incedere incerto nel mondo e nell’esistenza. La dirompente carica ironica, sua personale e della sua arte, appariva a partire da quel meticciato, sempre favoloso e meraviglioso, apparecchiato da Sirio su se stesso, del viandante-flaneur (tradizione filosofico-artistica alta), del pastore di un’arcadia protrattasi fino all’attualità (tradizione biografica) e del cow boy (unione delle prime due tradizioni, rivisitate all’insegna della nuova frontiera, dell’avventura in quella prateria libera e sconfinata, rappresentata dall’arte contemporanea). Tornando alle nostre discussioni, Sirio s’interessava a quello che gli riportavi da mostre viste qua e là, o da letture fatte, discuteva delle sue, prendeva posizione, poi senza battere ciglio interrompeva i ragionamenti e ti indicava un suo quadro che, terminato da poco, aveva sistemato in bellavista perché lo si potesse ammirare a quattr’occhi. Noi, gli amici che invitava, funzionavamo da sensori per registrarne il gradimento, la percezione di una mancanza o del punto di massima intensità dell’opera. Poi si regolava sul da farsi, talvolta lasciando tutto come si trovava, oppure replicando lo stesso soggetto con numerose varianti, significative o di poco conto. Il replicare a suo piacimento lo divertiva e lo appagava molto, come misura del suo essere creatore, padre padrone delle opere e dei mondi che evocava, molto più di quanto potesse sentirsi tale nei confronti dei pomodori che coltivava nell’orto. Questa potestà generativa assoluta, senza scrupoli, senza remore e demolitrice dell’opera d’arte come pezzo unico, ideologia aliena e rassicurante da salotti buoni di collezionisti, la esercitava in modo beffardo, adottando la maschera del ciarlatano. Il procedere per seriazione e replicazione era, quindi, una parte decisiva del suo modo di intendere l’opera d’arte come un processo in divenire, azione, flusso vitale, piuttosto che come oggettualità finita. In ciò si poneva a distanza siderale da altri modelli di seriazione, come quello della coscienza contemplativa alla Giorgio Morandi, verso cui nutriva un’avversione istintiva da “noia mortale”, come diceva. Processualità, serialità e arte in azione, sono i contenuti espressi in termini programmatici ed esemplari nei suoi lavori concettuali degli anni ’70, come “Grande macchia: inchiostro nero”, “L’esaurimento della penna”, “La traccia di una matita aumenta consumando se stessa”, “Window open”, che trovarono accoglienza in gallerie e mostre importanti, come “Contemporanea”, curata da Achille Bonito Oliva nello spazio suggestivo del nuovissimo parcheggio di Villa Borghese a Roma. Ma le stesse caratteristiche si riscontrano anche nelle opere successive, dagli anni ‘80 a seguire, nelle quali riemerge la figurazione dipinta degli inizi, come la serie dell’ “Ovale”, del “Pagliaio”, del “Carro di piume”, della “Sibilla” delle “Vanghe”e di molte altre. Sirio scherzava seriamente con l’arte, come un giocoliere nel suo lavoro da circo, quando inseguiva nelle sue immagini le evoluzioni di due oggetti-polarità (realtà e apparenza, piacere e desiderio, abbandono e abbondanza, caos e armonia, l’essere soli al mondo e il senso di comunità), lanciati in aria e ripresi in mano senza sosta. Perlopiù tutto aveva origine dall’oscurità di un nero di pozzo, di miniera, di grotta, dal quale liberava, per estrazione, filamenti figurali e macchie di luce, una restituzione luminosa che ha qualcosa di caravaggesco. Affinchè i sui racconti potessero prender vita, grazie ad un’evocazione da sogno, era lui stesso a calarsi da speleologo in quelle profondità, come testimonia in tanti quadri la sua silhouette nera intabarrata, mossa dal rosso svolazzante di una sciarpa e chiusa dal cappello a larghe falde, che tanto ricordano Federico Fellini. L’arte di Sirio Bellucci, ancora in attesa di tutti i riconoscimenti che merita, è un’arte visionaria, extravagante, che può bene associarsi a modelli figurativi creati da altri grandi artisti marchigiani, come Scipione, Licini, Cagli, Cucchi, De Dominicis. Ma, ne sono certo, a ciò che sto scrivendo avrebbe risposto che l’arte non esiste, esistono gli artisti, lasciando però affiorare un autocompiacimento ironico, disegnato sul volto da quel suo sorriso favoloso, al quale abbiamo dovuto dire addio. L'importanza di chiamarsi Fabriano Fabriano venne ascritta alla nobiltà padovana col titolo di Conte. Nel 1546 Giacomo figlio di Pietro Fabriano, venditore di carta e libri a Padova, iniziò l’attività di tipografo a Venezia, grande centro editoriale. Il suo primo lavoro, un’opera di Aristotele tradotta in latino da Leonico Tomeo. In quell’ambiente incontrò il libraio milanese Bernardino Bindoni, fondarono la società per aprire una tipografia nella città di Giacomo. Dai loro torchi uscì una traduzio- ne di Avicenna nel ’47. Dopo la realizzazione di altri due incunaboli la società si sciolse, Bindoni tornò a Venezia. Per Giacomo il periodo di più intensa attività fu nei tre anni successivi con oltre trenta titoli. Nel ’50 venne nominato “stimador da libri” del Monte di Pietà di Padova. Il libro diventa pegno del debitore. A causa di quest’incarico diminuì il lavoro tipografico. Sette libri di Autori famosi in quattro anni. In totale si conoscono di questo tipografo 44 edizioni. Lavori di committenza di eruditi e professori, in regime di monopolio fino al ’52, libretti di piccolo formato, testi in corsivo contenevano orazioni, onoranze, pronostici, corredati da eleganti fregi tipografici. È rimasto famoso per il Metaphrasis summaria eorum quae ad medicamentorium doctrinan attinent del fisico veronese GB Montano. Tre soli libri di più ampie dimensioni e di raffinata, elegante tecnica tipografica cioè, una traduzione della Rettorica di Aristotele, gli Statuti di Padova in volgare, le Orazioni degli oratori greci Eschine e Demostene. Poi, aprirono le officine gli stampatori S. Galignani, GD. Barbetta e Grazioso Percaccino. Troppa concorrenza. Giacomo Fabriano proseguì l’attività di cartolaro-libraro. Ultime notizie in una polizza d’estimo del 1561. Non aveva grandi disponibilità economiche. Oltre ad una casa e alla cartolibreria di Padova denunciò una quarantina di appezzamenti agricoli sparsi nel territorio circostante. Qualche dubbio sul cognome. Probabilmente non si chiamava Fabriano, mai esistito nella “città della carta”. L’avrebbe adottato come secondo nome per dichiarare con orgoglio la sua provenienza corporativa, oppure, gli stessi patavini preferirono nominarlo col nome della famosa città marchigiana. È una vecchia abitudine. Chi ha lavorato all’estero la conosce bene. Ringraziamenti alla Soprintendenza archivistica per il Veneto per le preziose informazioni. B.Beltrame 29/01/14 10.55 L'Azione 1 febbraio 2014 Anteprima anteprima Alessandro Moscè Sgarbi e i tesori dell'arte nelle Marche Vittorio Sgarbi (Ferrara, 1952) è critico d’arte, storico dell’arte, politico, scrittore e personaggio televisivo. Più volte membro del Parlamento e di amministrazioni comunali, tra le ultime pubblicazioni segnaliamo: L’Italia delle meraviglie (Bompiani 2011); Le meraviglie di Roma. Dal Rinascimento ai giorni nostri (Bompiani 2011); Piene di grazia. I volti della donna nell’arte (Bompiani 2011); L’ombra del Divino nell’arte contemporanea (Cantagalli 2012). L’arte è contemporanea. Ovvero l’arte di vedere l’arte (Bompiani 2012); Nel nome del Figlio. Natività, fughe e passioni nell’arte (Bompiani 2012); I tesori d’Italia. La lunga avventura dell’arte (Bompiani 2013). zig zag Cappello: un viaggio interiore clessidra Gallerani, studio su Barthes Vittorio Sgarbi tesse le lodi del nostro territorio e dei progetti in itinere V ittorio Sgarbi tesse le lodi alle Marche e alle sue bellezze nell’ultimo libro I tesori d’Italia. La lunga avventura dell’arte (Bompiani 2013), presentato davanti a più di 300 persone a Fabriano per iniziativa della Fondazione Carifac. Il noto critico d’arte ferrarese ha dichiarato: “Nelle Marche la scoperta si accompagna alla sorpresa. Le Marche sono plurali, misteriose, sfuggenti. Cominciano a Urbino e finiscono ad Ascoli Piceno. Confinano con l’Abruzzo, con la Romagna, con l’Umbria, con il Lazio, con la Toscana. Ma si allargano culturalmente e psicologicamente al Veneto. Nelle Marche c’è tutta l’arte italiana”. Raffaello, Giotto, Gentile, il maestro di Campodonico, Lotto, Veneziano, Tiepolo, Antonio e Bartolomeo Vivarini, Crivelli, Bellini, Tiziano ecc. Potremmo continuare a lungo nell’elenco di artisti di rilevanza nazionale e internazionale nati nelle Marche o che nelle Marche hanno operato. Grande successo ad Osimo (più di 40.000 i visitatori) per la mostra “Da Rubens a Maratta” che ha appena chiuso i battenti: 86 opere di pregio selezionate per una rassegna che nell’insieme si propone come zommata su una pittura arricchita da eccellenti virtuosismi e armoniose pennellate: un primo piano che ha visto estendere le sue meraviglie fino all’inizio del Settecento. La pittura barocca fiorita tra il Cinquecento e il Settecento nelle Marche, non aveva avuto una giusta rilevanza, ma nel 2010, grazie a una mostra realizzata a San Severino e curata dallo stesso Vittorio Sgarbi e da Stefano Papetti, si sono aperti scenari di assoluto interesse. Su questa scia si è realizzata anche la mostra osimana. Sgarbi elogia Fabriano, le sue ricchezze artistiche, monumentali e paesaggistiche, nonché l’affetto che la città nutre da sempre nei suoi confronti. Nel frattempo il vulcanico critico se la prende con Ancona, a suo dire “estranea” ai 15 PROSP.indd 2 15 mondo arte Ghissi a San Domenico grillo parlante L'e-book a scuola archivio Agenda di libri e di mostre Nelle Marche c'è tutta l'arte fermenti culturali che invece percorrono il resto della regione. San Severino, Osimo, appunto Fabriano, Caldarola: le cita in sequenza le sue città preferite, fino ai borghi intatti come Montefiore Conca, Montefano, Montecassiano, Monte San Giusto, Monte Vidon Corrado. E’ un fiume in piena Sgarbi, che lancia la sua candidatura ad Urbino: “Il primo cittadino di Urbi- no dovrebbe essere sempre a Roma per far sapere che la città esiste, perché è uno scrigno e da sola ha un patrimonio artistico superiore a tutta la Germania. Urbino è il Paradiso Terrestre”. E su Fabriano: “Alla Merkel direi di tenersi la bruttissima Berlino. Neanche una città tedesca vale Fabriano, per storia e tradizione. Preferisco di gran lunga Fabriano ad orrende metropoli europee senza capolavori artistici”. E ancora: “Mostrando il patrimonio artistico italiano si può suggerire di giungere ad una riforma statale in cui il ministero dei Beni culturali e dell’Economia possano coincidere, creando un ministero del Tesoro dei beni culturali. Così il patrimonio spirituale e artistico sarà davvero considerato anche materiale, qualcosa di cui l’economia deve tener conto come una ricchezza, non come un peso”. Vittorio Sgarbi ha sottolineato in una recente intervista rilasciata ad Ancona. “Noi abbiamo nella fantasia e nel genio dei valori irraggiungibili. La capacità di resistere in Europa è soltanto nella cultura, nell’estro, nell’infinita varietà della bellezza. E' una scommessa da vincere non attraverso i falsi miti dell’occupazione, della grande industria, ma mediante la valorizzazione del talento italiano, delle imprese individuali, di piccoli gruppi. Ciò che resta dell’Italia è ancora sufficiente a rendere bella e necessaria la battaglia, a farla”. Vittorio Sgarbi sarà presto protagonista a Fabriano con più progetti in itinere: lo aspettiamo. 29/01/14 10.59 16 L'Azione 1 febbraio 2014 Zig Zag Elisabetta Monti Il marchio della scrittura “L a scrittura mi ha torto il collo e ha costretto il mio sguardo nei luoghi felici dell’infanzia o a muovere i miei passi dentro dolori intensi che pensavo di avere rimosso. La scrittura come terapia salvifica, per aiutare a guardarsi dentro, per ripercorrere frammenti di vita vissuta, per fissare nel tempo i dolori e le gioie della propria esistenza”. Con Questa Libertà (Rizzoli 2013) lo scrittore Pierluigi Cappello, dopo diversi successi poetici, segna il suo importante esordio nella narrativa. Nato a Gemona del Friuli nel 1967, Cappello è considerato uno dei maggiori poeti italiani. Con Dittico (2004) ha vinto il premio Montale Europa, con Assetto di volo (2006) è stato vincitore dei premi Pisa e Bagutta Opera Prima. E nel 2010, con Mandate a dire all’imperatore, ha ottenuto il premio Viareggio-Rèpaci. Per Bur ha pubblicato Azzurro elementare (2013). In Questa Libertà l’autore continua a conservare un certo ritmo poetico, alternando ricordi della sua infanzia e della sua adolescenza a considerazioni legate alla sua fortissima passione. Egli vuole soprattutto comunicare come è arrivato alla scrittura, perché, come scrive nella prefazione, “con il marchio della scrittura ci si nasce, così come si nasce con il marchio degli occhi celesti o neri, la pelle chiara o scura”. Alla base di tutto questo c’è la parola scritta, che aiuta a liberare le emozioni, ad allontanarsi dalla realtà attuale per “volare” senza costrizioni nel tempo e nella memoria: “Non ci vuole molto: una matita, un taccuino e il mondo che si raduna intorno a te, e lascia i Guido Mattia Gallerani è un giovane studioso modenese (nato nel 1984, con un dottorato di ricerca in Letterature Comparate) che ha sondato scrupolosamente le intenzioni di Roland Barthes, uno dei maggiori esponenti della critica strutturalista francese del secolo scorso: nello specifico un progetto di cui rimangono solo degli schemi preparatori, alcune tracce e un memorabile discorso critico. Il volume si intitola Roland Barthes e la tentazione del romanzo (Morellini 2013). Quando Barthes entrò nel palco del Collège de France, al suo fianco sedevano Lévi-Strausse e Foucault. Si apprestava a rivelare il “cerchio del possibile”, per dirla con Heidegger: cioè la realizzazione di un’opera ibrida, un romanzo non romanzo, qualcosa che lo ponesse di fronte alla scrittura non teorica. Una sorta di apprendistato, per un uomo di sessantatre anni che sentiva l’esigenza di una sperimentazione, di un linguaggio altro dall’abito prettamente critico, o meglio, la spinta a lasciarsi andare alla scrittura anfibia, tutt’altro che retorica. L’essere “metodico ed edonista”, come è stato detto, e come Gallerani annota, sviluppando i passaggi ideali di una scelta, condusse Barthes all’analisi serrata di 16 PROSP.indd 1 un’invenzione stilistica che fosse anche un’autonomia stilistica. Ecco dunque la genesi del romanzo davvero nuovo, che fissava un tempo, un luogo, e personalmente una sorta di riscatto. E’ molto interessante il lavoro di Gallerani, perché attraversa il senso della scrittura a cavallo tra l’erudizione e la creatività, “mezzi di conoscenza” letteraria apparentemente inconciliabili, non appaiati, per non dire spaccati dalla genesi delle tematiche di fondo. Eppure Roland Barthes optò per una simbiosi, pur rimanendo un autore anacronistico, a latere della sua stessa contemporaneità. Si trattava di addentrarsi in un’esigenza più storica che culturale, ma concreta, malleabile. Emerge un aspetto decisivo inquadrato in pieno da Guido Mattia Gallerani: la volontà di selezionare un oggetto di desiderio, un’intimità, una corporeità, un gusto da raccontare in un punto di equilibrio precario. Il semiologo e critico militante si rifaceva a Proust, ricavandone, ad un certo punto, perfino un’identificazione. E dall’identificazione si fece strada la contaminazione dei generi, una lente che scrutava la realtà come un segreto da svelare al potenziale pubblico. Vita Nova è il titolo dell’opera, che doveva suoi segni sulla pagina da scrivere come baci sulla pelle di un’amata”. Il libro inizia con un capitolo dedicato a Silvio, il canestraio di Chiusaforte (suo paese natale), personaggio che ha lasciato un segno indelebile nella sua infanzia. Colpisce profondamente il parallelismo che l’autore fa tra il mestiere del canestraio e l’azione dello scrivere: “Così come lui intrecciava le festuche secondo un ritmo, così io cerco di intrecciare le parole secondo un ritmo. Come lui lasciava un’impronta di sé nell’intreccio, così io spero di lasciare l’impronta di un mio respiro nelle parole che ho sottratto al bianco del foglio”. Lo scrittore si sofferma poi sulla narrazione di alcuni episodi di quando era bambino, da un ricordo curioso e divertente come “l’arrivo” della lavatrice, definita un’apparizione innaturale come il monolite del film di Kubrick, ad un momento decisamente drammatico come il terremoto del Friuli del 6 maggio 1976: “Il canto del mondo si sgretolò e versò il contenuto della sua ferita in forma di pietre macinate sul prato dove era apparsa per la prima volta la lavatrice”. Un capitolo centrale di Questa libertà è il racconto dell’incidente stradale subìto dall’autore e la difficile convalescenza che ne è seguita. Un periodo della sua vita in cui l’esigenza di lasciarsi andare alla scrittura è stato ancora più forte. Prima, la riscoperta del viaggio letterario con Moby Dick di Melville, “un viaggio fisico e metafisico”. Poi, proprio grazie alla lettura, appoggiando il libro sulla parte insensibile del suo corpo, Cappello è riuscito a riacquistare, di volta in volta, la confidenza con se stesso. Il letto finisce con il diventare così un tappeto volante, un mezzo per evadere dal frastuono del quotidiano e poter osservare il mondo da un’altra prospettiva. Dopo la riscoperta dei classici, ecco arrivare l’ispirazione per la poesia. Un modo per svincolare la mente dai pensieri negativi. Per elevarsi spiritualmente esplorando “nuovi mondi”. “Così possiamo darci alla sostanza tiepida dei sogni e, dopo, chiudendo gli occhi, salire a bordo del tappeto volante e vibrare nel cuore dell’aria più in alto che si può. Questa è la vera “libertà”, secondo Pierluigi Cappello. Pierluigi Cappello e il tappeto volante del sogno che si libera nell'aria Clessidra Alessandro Moscè L'opera anfibia di Barthes procedere per frammenti, rapsodie e variazioni. Scrive Gallerani: “L’ultimo schema ci comunica che Vita Nova avrebbe forse avuto come filo conduttore e principale protagonista nient’altro che la letteratura stessa, confermando quindi la presenza di un forte carattere metaletterario del romanzo di Barthes”. Tempo e spazio, luogo e vicenda si intrecciano tra stagioni, luci, viali, immagini di Parigi, in un tessuto urbano accattivante, ispiratore, ma anche fonte dell’esigenza di superamento dell’attualità per scrivere qualcosa di assoluto, non piegandosi all’ordine canonico del romanzo, come suggerì Robbe-Grillet, che vedeva nella tentazione di Barthes l’ulteriore sfida alle regole del gioco, alla funzione consueta dei personaggi, al genere già consegnato della narrativa. Proprio l’irresoluzione della struttura e della forma sarebbe stata l’incipit di questo romanzo così atipico. In chiusura del libro Guido Mattia Guido Mattia Gallerani e la tentazione metaletteraria Gallerani intuisce: “Fantasticando sul fatto che quand’egli era in fasce, Proust era ancora in vita, e scriveva, Barthes sente di poterlo considerare da una prospettiva più fraterna”. La Recherche è il segno di un oroscopo, come la perdita delle madri, come la conciliazione di un’avventura umana, forse prima ancora che culturale. 29/01/14 11.00 17 L'Azione 1 febbraio 2014 Il Ghissi a San Domenico Mondo Arte Francescucci Ghissi, Morte della Vergine, affresco, Fabriano, San Domenico Giampiero Donnini L a sfortuna del pittore trecentista Francescuccio Ghissi è stata quella di aver lasciato ai posteri tavole firmate e datate raffiguranti l'analogo soggetto della Madonna dell’Umiltà. Un tema assai diffuso nella seconda metà del XIV secolo, che contempla la Vergine assisa su di un cuscino e colta nell’atto materno di nutrire al seno il piccolo Gesù. Questa raffigurazione, di forte impatto devozionale, dovette godere di grande successo se fu richiesta al Ghissi ripetutamente, come del resto era accaduto allo stesso Allegretto Nuzi, suo maestro. Ma il Nuzi aveva lasciato anche affreschi e tavole dorate, che testimoniavano non solo del suo alto grado stilistico e tecnico, ma anche della ricchezza di un repertorio figurativo vario e complesso. Di Francescuccio, invece, tutto ruotava intorno alle Madonne dell’Umiltà di Fabriano, Fermo e Montegiorgio, come se l’artista non fosse stato capace di uscire da un simile ghetto iconografico. In questo, la vecchia critica ha avuto la sua parte di responsabilità, dal Serra al Colasanti al Van Marle a Molajoli, perseguendo un consenso acritico e allineato al referto di una storiografia inerte e superata. Eppure, dispersi nella selva delle memorie locali, esistevano i presupposti per qualificarne un diverso svolgimento espressivo. Basti ricordare la presenza del Ghissi a San Severino Marche, ad eseguire affreschi nella distrutta chiesa di San Francesco. E il suo ruolo preminente sulla formazione del pittore Angeluccio Diotallevi da Esanatoglia, oltre alla presenza di ulteriori versioni del suo tema più fortunato nel Fermano e nell'Ascolano. A sbloccare la situazione ci ha poi pensato lo Zeri, il quale, a metà degli anni settanta, pubblicava un grande dossale d’altare con Storie di S. Giovanni Evangelista, sparso in vari musei degli Stati Uniti ma proveniente da una chiesa fabrianese. In base all’acquisizione di questi nuovi dati figurativi sul pittore, è stato agevole per noi fissarne la partecipazione ad alcuni fatti locali di sostegno alla fase ultima del Nuzi e di individuare nuovi numeri della sua attività. A cominciare dal polittico della Pinacoteca Molajoli, proveniente dall’Abbazia di Santa Maria d’Appennino, per continuare con alcuni affreschi esistenti nella sala capitolare di San Domenico. Intendiamo riferirci ai due lunettoni che impegnano la parete difronte all’ingresso, illustranti a sinistra la Morte di S. Arsenio e a destra la Dormitio Virginis. In quest’ultimo va rimarcata l'insolita impaginazione della morte di Maria e della sua ascensione alle glorie celesti. Strettissima è la relazione formale che lega i protagonisti di tali episodi al polittico della Pinacoteca cui s’è accennato e al dossale americano. Vi si respira la stessa aria di rusticana schiettezza nei volti, che han perso la serena beltà dei modelli nuziani, e tutta una serie di sigle formali proprie del Ghissi, dai grandi occhi allungati all’orientale alle palpebre gonfie, le barbe e i capelli filamentosi, le lunghe e molli pieghe tubolari delle vesti. La Morte di S. Arsenio racconta, come in un grande fumetto, la vita dei monaci eremiti che abitavano il deserto della Tebaide. Le varie e talvolta curiose incombenze degli accigliati protagonisti danno al racconto il fascino di un rito silvestre. Nella gamma cromatica aspra e riarsa della pittura e nello spinto caratterismo che disegna i volti e i gesti degli eremiti, qualche studioso ha inteso ravvisare anche l’influsso di fatti emiliani Il Grillo Parlante Renato Ciavola A scuola la novità e-book Libro cartaceo-libro elettronico, dicotomia che assilla ormai ogni esperto di settore, dal libraio (ma esisterà più la libreria classica nel futuro prossimo?) all’editore, dall’illustratore allo scrittore. Dubbio che sembra pendere ineluttabilmente verso l’oggetto elettronico, mentre in realtà il futuro più immediato sarà un certo tipo di convivenza tra due forme di prodotto e di lettura. Se parliamo infatti di un oggetto illustrato (magazine, libro, fumetto), dobbiamo dire che la qualità e la suggestione delle immagini che si possono ottenere usando il mezzo elettronico non sono ancora assolutamente com- 17 PROSP.indd 1 parabili con quelle ottenute con mezzo cartaceo. Inoltre la comodità, la praticità, la… sensualità del libro cartaceo non sono ancora lontanamente commensurabili con quelle legate al libro elettronico. Se escludiamo l’uso di manuali scientifici e tecnici la lettura non è un fatto fisico da raggiungere necessariamente in modo pratico e veloce. Leggere un romanzo, un libro per bambini, non significa solamente decifrare il messaggio uscente dalla commistione di lettere concatenate a formare parole e periodi del discorso verbale, ma molto di più. È ovvio, ci sono tante comodità che ci regala l’elettronica, ma staremo a vedere. Non è ancora questa la strada per l’Italia, dove la vendita di e-book corrisponde a una percentuale che conta numeri dell’ordine dello 0,0N%! lastico 2014/2015 i collegi dei docenti potranno adottare libri in versione elettronica oppure mista (una parte cartacea e una parte digitale) e solo per i testi di nuova adozione, non per quelli che sono già stati confermati nell’anno precedente. Un atteggiamento più soft rispetto al primo decreto che prevedeva l’adozione di soli libri digitali/ elettronici, una scelta accolta con favore anche dalle associazioni di consumatori e genitori (abbassamento della spesa annuale per libri, zainetti che pesano meno, etc). Ma… ci sarà davvero un abbassamento dei prezzi? chi comprerà tablet, computer e altri gadget digitali? Le case editrici riusciranno ad aggiornare tutte le edizioni misti. Il nuovo documento ministeriale cerca comunque di incentivare l’uso del digitale garantendo risparmi alle famiglie nei casi in cui le scuole adotteranno manuali dei testi attualmente in uso? E le scuole, saranno in grado di offrire l’infrastruttura tecnologica necessaria a supportare i nuovi testi? Nel caso in cui le famiglie non Ma è dei libri scolastici che vogliamo parlare. Ora, dopo un primo decreto con indicazioni molto drastiche, l’introduzione degli e-book nella scuola sembra che sarà graduale. Senza fissare per ora obblighi e scadenze, il provvedimento stabilisce che dall’anno sco- dispongano di un computer o di un lettore e-book dovranno affrontare una spesa iniziale che potrà essere ammortizzata solo negli anni successivi perché gli attuali e-reader in commercio costano sopra i 100 euro. Ma poi: la scuola italiana è davvero pronta a questo passaggio? Non è ancora ben chiaro come gli studenti potranno consultare i testi elettronici in classe, non tutte le scuole infatti dispongono di un computer per ogni alunno. Altro che informatizzazione, esistono tutt’ora regioni italiane che fanno fatica a dotarsi di normali laboratori di base, per cui pensare ad un laboratorio informatizzato…! E i docenti? sono al passo con i tempi? Ma sapete la fatica che si sta consumando in tante scuole italiane solo con l’inserimento del registro elettronico? Riusciranno i docenti ad interagire, ad esempio, con una classe nella quale alcuni alunni hanno edizioni miste e altri solo digitale? Allora è ovvio che qualcuno racconta “scantafavole”: il percorso che porterà alla scuola digitale è ben più complesso di come vorrebbe suggerire la semplice adozione di una nuova tecnologia. Per quanto si faccia lavorare l’immaginazione, si sappia che – anche se qualcuno non ci crederà ancora oggi in Italia quattro alunni su cinque (78%) dichiarano di preferire edizioni cartacee a quelle elettroniche attualmente in commercio (inchiesta realizzata da Skuola.net). Con la nuova normativa bisognerà arrivare a quota 100% fra testi digitali e misti. Epperò resta da vedere se si tratterà solo di un semplice “travaso” dal formato cartaceo a quello pdf (che permette solo la lettura, e poco più! niente immagini né interattività), o se verranno adottati libri scolastici di nuova generazione, simili a quelli lanciati di recente da qualche raro editore: interattivi, multimediali e in grado di offrire un’esperienza di apprendimento più creativa. E qui ci sarebbe da discutere una giornata intera sul lavoro più o meno superficiale di cui sono capaci i ragazzi con questi mezzi. Per studiare occorre focalizzare l’attenzione, riflettere, memorizzare, esercitarsi. Forse quest’ultima cosa è più semplice da fare con il mezzo elettronico. Ma le altre? 29/01/14 11.03 18 L'Azione 1 febbraio 2014 archivio libri bestseller 1. La strada verso casa Volo Mondadori 2. Splendore Mazzantini Mondadori 3. E l’eco rispose Hosseini Piemme NARRATIVA ITALIANA NARRATIVA STRANIERA SAGGISTICA 1. E l’eco rispose Hosseini Piemme 1. Basta piangere! Cazzullo Mondadori 2. Splendore Mazzantini Mondadori 2. L’ombra del sicomoro Grisham Mondadori 2. Philomena Sixsmith Piemme 3. Gli sdraiati Serra Feltrinelli 3. Il gioco di Ripper Allende Feltrinelli 4. Il bordo vertiginoso delle cose Carofiglio Rizzoli 4. La verità sul caso Harry Quebert Dicker Bompiani 5. Per dieci minuti Gamberale Feltrinelli 5. La regina scalza Falcones Longanesi 6. La creatura del desiderio Camilleri Skira 6. Inferno Brown Mondadori 6. Sale, zucchero e caffè Vespa Mondadori 7. Volevo solo averti accanto Balson Garzanti 7. La mia porta è sempre aperta Bergoglio Rizzoli 8. Cinquanta sfumature di grigio James Mondadori 8. Curarsi con i libri Bertoud & Elderkin Sellerio 1. La strada verso casa Volo Mondadori Marco non ha mai scelto, perché ha paura che una scelta escluda tutte le altre. Non ha mai dato retta a nessuno, solo a se stesso. Sembra dire a tutti: amatemi pure, ma tenetevi lontani. Due ragazzi, due uomini, due destini. Uno eclettico e inquieto, l’altro sofferto e carnale. Un’identità frammentata da ricomporre, come le tessere di un mosaico lanciato nel vuoto. Sulla strada che da un piccolo villaggio porta a Kabul, viaggiano un padre e due bambini. Sono a piedi e il loro unico mezzo di trasporto è un carretto rosso. 7. La voce degli uomini freddi Corona Mondadori 8. Fai bei sogni Gramellini Longanesi 9. Marina Bellezza Avallone Rizzoli 10. La costola di Adamo Manzini Sellerio * LE CLASSIFICHE SONO RILEVATE DALLA SOCIETA’ NIELSEN BOOKSCAN CASTELLO BRANCALEONI PIOBBICO (PU) I fasti di Corte. Gli abiti dei Della Rovere GALLERIA PALATINA FIRENZE Giorgio Vasari e l’allegoria della pazienza data di apertura: 17.12.13 data di chiusura: 30.03.14 data di apertura: 26.11.13 data di chiusura: 09.02.14 MUSEO NAZIONALE RAVENNA Jorrit Tornquist e la luce eterna del dolore MUSEO CAPPELLE MEDICEE FIRENZE Il potere dello sguardo data di apertura: 26.10.13 data di chiusura: 09.03.14 PALAZZO DEL GOVERNATORE PARMA Botero a Parma data di apertura: 03.10.13 data di chiusura: 26.01.14 18 PROSP.indd 1 9. Luna di miele a Parigi Moyes Mondadori 10. Il calice della vita Cooper Nord 3. L’educazione (im)possibile Andreoli Rizzoli 4. Banchieri Rampini Mondadori 5. Viaggio... Angela Rizzoli 9. Guardar lontano veder vicino Daverio Rizzoli 10. Se muore il Sud Stella; Rizzo Feltrinelli archivio mostre PALAZZO BRASCHI ROMA Disegni di architettura del Settecento data di apertura: 08.01.14 data di chiusura: 15.03.14 data di apertura: 20.12.13 data di chiusura: 31.03.14 PALAZZO SCIARRA ROMA Il tesoro di Napoli. I capolavori del Museo di San Gennaro ARA PACIS ROMA Gemme dell’Impressionismo data di apertura: 30.10.13 data di chiusura: 16.02.14 data di apertura: 23.10.13 data di chiusura: 23.02.14 29/01/14 11.04 19 L'Azione 1 FEBBRAIO 2014 Testimonianze sulla Shoah Incontri, riflessioni e film per valorizzare la giornata della memoria di SARA NOÈ P rimo Levi aveva ragione, la conoscenza è necessaria, soprattutto se si sta parlando degli eventi e dei fatti che si sono svolti durante l’ultimo grande conflitto mondiale e che la giornata del 27 gennaio pone all’attenzione internazionale. Necessaria dunque, per ricordare, anche se è impossibile comprendere: perché ricordare è il primo passo sulla via per imparare dal passato, dalla storia. Tra il 24 e 25 gennaio a Matelica si sono svolti due incontri che avevano, appunto, l’obiettivo di far conoscere e hanno coinvolto particolarmente i giovani che sono i soggetti a cui questa conoscenza è più necessaria e, allo stesso tempo, quelli più sensibili, più ricettivi ed attenti. Venerdì mattina 24 gennaio, quindi, presso l’Aula Magna della Scuola E. Mattei si è parlato della Shoah, letteralmente “desolazione, catastrofe, disastro”, si sono ricordate le vittime dello sterminio, si sono approfonditi alcuni aspetti e letto o ascoltato testimonianze dirette, perché avere memoria vuol dire non far cadere nell’oblio la storia, vuol dire avere i mezzi per combattere l’ignoranza e il pregiudizio che, da sempre, con poche mosse giungono all’odio. Dopo una breve introduzione del dirigente scolastico prof. Antonio Trecciola e dell’assessore Denis Cingolani, in rappresentanza del Comune, il prof. Claudio Gaetani dell’Isrec (Istituto storico della resistenza) di Macerata, Nando Cingolani dell’Anmig (Associazione nazionale mutilati ed invalidi di guerra), il Consiglio comunale dei Ragazzi e, nella giornata di sabato 25 presso la Sala Boldrini di Palazzo Ottoni, anche il prof. Igino Colonnelli per l’Anpi (Associazione nazionale partigiani d’Italia) hanno generosamente donato la loro conoscenza, competenza ed esperienza a quanti hanno voluto ascoltare, per sapere, ripensare, meditare. Sono i ragazzi quelli che si fanno carico di portare testimonianze dirette, attraverso scritti, poesie e riflessioni personali, dopo aver avuto l’opportunità di approfondire gli eventi locali con il prof. Igino Colonnelli che con lettere e documenti ha dato la possibilità di verificare “nero su bianco” come quegli anni si sono proiettati sul nostro territorio, sulla nostra realtà forse più piccola ma altrettanto densa di spunti di riflessione. Partendo dal commerciante matelicese Annibale Manna che offre rifugio a chi scappa per salvarsi la vita, per poi passare al buon senso, alla familiarità o alla conoscenza che in un paese della provincia vince un poco sulla burocrazia dei documenti: in Comune, infatti, a Matelica, a quanto pare, quando la Questura inviava lettere per avere informazioni di “ricercati” si aspettava sempre un po’ per protocollare e rispondere perché “…nella storia non bisogna mai dimenticare l’importanza delle scelte individuali, l’importanza conservando poi il suo diario, ma anche italiani come Perlasca, che con un trascorso da soldato fascista (nella guerra d’Etiopia e in quella di Spagna) fu attivissimo in Ungheria e contribuì alla salvezza di migliaia di ebrei ungheresi condividendo gli sforzi del diplomatico svedese Raoul Wallenberg e del nunzio apostolico Angelo Rotta. Carlo Angela (padre del divulgatore scientifico Piero Angela) medico e antifascista che attraverso la casa di cura che dirigeva dei piccoli gesti dettati dalla morale delle persone e dalla loro coscienza. La capacità fondamentale di fare scelte giuste, scelte responsabili” dice il professor Colonnelli. Per finire poi con la testimonianza diretta, sabato 25 nel pomeriggio, del sig. Boarelli che racconta ai presenti come abbia visto e vissuto il giorno dell’Eccidio di Braccano, la paura di chi c’era da un lato, e la ferocia di chi ha ucciso dall’altro. Il Sig. Cingolani, invece, ha approfondito un argomento particolare, quello dei “Giusti tra le nazioni”, cioè coloro i quali si sono prodigati per aiutare gli ebrei di tutte le nazionalità a sfuggire allo sterminio. Da Oskar Schindler, che riuscì a salvare i suoi operai (più di mille persone) a Miep Gies che nascose Anna Frank e la sua famiglia, trovando e diede rifugio a numerosi antifascisti ed ebrei, molto probabilmente non solo italiani, falsificando le cartelle cliniche per giustificarne il ricovero. E come Gino Bartali che nel corso dell’occupazione tedesca in Italia ha fatto parte di una rete di salvataggio i cui leader sono stati il rabbino di Firenze Nathan Cassuto e il cardinale Elia Angelo Dalla Costa. Questa rete ebraico-cristiana ha salvato dalla deportazione centinaia di ebrei locali ed ebrei rifugiati. Bartali ha fatto da corriere della rete, nascondendo falsi documenti e carte nella sua bicicletta e trasportandoli attraverso le città, tutto con la scusa che si stava allenando. Il prof. Claudio Gaetani ha illustrato il percorso che la Shoah ha fatto nel cinema, spiegando come immaginare Il professor Igino Colonnelli e rappresentare lo sterminio sia stato difficile prima, in un periodo in cui sembrava proprio che non si volessero mostrare realmente fatti tanto dolorosi, e difficile ora che la rappresentazione e divenuta codificata e troppe volte semplicistica e stereotipata. Del resto il cinema è una forma d’arte che nasce per intrattenere e ne ha tutti i pregi e anche i limiti. “Non bisogna soffermarsi ora sul cielo scuro, ad esempio, che caratterizza negli ultimi anni quasi tutte le locandine che rappresentano un film sulla Shoah, o le scene che la raccontano, o sulle sempli- ficazioni del cinema, perché forse rappresentare davvero lo sterminio è impossibile, bisogna affrontare queste opere con spirito critico e con l’idea che una rappresentazione è per forza qualcosa di limitato. Se c’è un modo più efficace, forse, di raccontare quel periodo è riappropriarsi del lato umano, della singola esperienza, della vita del singolo. Un bell’esempio è il film "La chiave di Sara" (vedi riquadro) dove si ripercorre una singola vicenda umana e per questo il film è in grado di trasmetterne pienamente la forza”. La chiave di Sara 1942: la Francia, occupata e gestita dal governo collaborazionista insediato a Vichy, piega il capo alla richiesta di Hitler che vuole dalla sola Parigi almeno 20.000 dei 25.000 ebrei lì residenti. Verranno deportati in campi di raccolta francesi e poi, terminati i lavori per i forni crematori, inviati a morire. Oggi: una giornalista deve realizzare un servizio proprio su quel rastrellamento, si chiama Julia e siamo sempre in Francia anche se lei è americana. Ha sposato un francese, infatti, e vive a Parigi da anni. Il destino vuole che il passato si intrecci prepotentemente nella sua vita, non solo per lavoro. Julia e suo marito stanno per trasferirsi in un appartamento nel quale abitava una delle famiglie deportate. Inizia così l’indagine e Julia scopre la storia della giovane Sara. Una storia che la porterà indietro nel tempo, immergendola in una delle pagine più buie della guerra, mettendo a fuoco anche le delazioni e le responsabilità dei francesi che in molti (troppi) fecero l’errore di collaborare. Forte è l’impatto emotivo di questo film, intensa e commovente è la storia di Sara che “deve” essere raccontata perché non diventi qualcosa di diverso da una “storia”, perché non divenga qualcosa di dimenticato. Anche perché la tragedia è immane, la Storia (quella con la s maiuscola che ci parla di numeri e di fatti) racconta che lo scontro tra i collaborazionisti e chi invece coraggiosamente rischiò per salvare innocenti portò ad un bilancio di 13.000 deportati di cui 4.000 bambini, pochissimi i sopravvissuti, tra loro nessuno di quei bambini. s.n. A.A.A. campagna elettorale cercasi Stenta a decollare il dibattito per le prossime scadenze comunali Dalla fine della “Prima Repubblica” e l’avvio della seconda, per altro mai terminata, a Matelica abbiamo avuto quattro tornate elettorali e tre sindaci. Il 1994 sancì la vittoria di Roversi; nel 1999 iniziò l’era Gagliardi - nel 2004 Gagliardi fu confermato sindaco; nel 2009 fu la volta di Sparvoli. Nel 2014...? Oggi, a meno di quattro mesi dalle amministrative, non si conoscono ancora i nomi dei candidati alla carica di sindaco, né tanto meno i possibili programmi. Anzi non se ne parla proprio, nemmeno sui forum locali. Nel discutere con amici e conoscenti mi sembra di aver capito che di sicuro ci sia solo la conferma dell’attuale ticket “sindaco - vice sindaco”. Per l’opposizione, o le opposizioni, la soluzione è pronta ma solo mascherata o siamo a: “A.A.A cercasi disperatamente candidato sindaco”? Giovanni Ciccardini 19 matelica.indd 2 Ecco i loghi delle liste delle precedenti elezioni con l'attuale sistema elettorale di elezione diretta. E quest'anno? 29/01/14 11.16 20 >MATELICA< Matelica capitale marchigiana dell’ottica La giovane equipe tecnica Al centro Stefano Lippera; in basso Traù e Battistini A L'Azione 1 FEBBRAIO 2014 di ANTONIO GENTILUCCI rrivavano fino al parcheggio dell’Itc le auto parcheggiate dei tanti ottici ed esperti arrivati a Matelica, lunedì mattina, per partecipare al Primo meeting regionale marchigiano di Ottica oftalmica, organizzato dalla Società Optometrica Italiana nella sede dell’Istituto Pocognoni, che dallo scorso anno ha aperto il nuovo corso per Ottici. L’affluenza, come ci ha spiegato il dirigente scolastico Mezzanotte, ha ampiamente raggiunto le previsioni più ottimistiche, “sono arrivati anche da Rimini, oltre che da ogni parte delle Marche”, puntualizza soddisfatto il preside. Ma questa risposta è anche il frutto di un semplice dato di fatto: “oggi nelle Marche, gli unici centri di formazione per ottici sono qui e ad Ascoli Piceno”: è doveroso dunque che l’Istituto matelicese, anche con iniziative come questa, si candidi ad essere un punto centrale nell’aggiornamento e nella formazione, non solo dei ragazzi ma anche degli addetti ai lavori che nel settore lavorano già, come appunto è successo lunedì. Qualche esempio, qualche argomento trattato? Dagli accorgimenti particolari per le lenti per adolescenti (dott.ssa Sonia Carletti) agli aspetti e alle criticità principali della vista nel bambino (dott.ssa Paola Battistini), dalle tante connes- sioni, più di quante non immaginiamo, tra vista e postura (dott.ssa Chiara Sartori), a quelle esistenti tra occhi e bocca (dott. Alessandro Giusepponi). Seminario aperto a tutti, ma tanti sono stati i volti giovani in platea, oltre comunque a diversi…decani. E’ un mestiere anche per giovani, futuribile. “Un mestiere sicuramente allettante, quello che proponiamo: sono tantissimi ad avere in tasca il diploma di meccanica, ad esempio, ma Il seminario di aggiornamento della Sopti consacra il polo formativo Ipsia chi esce dal nostro corso di ottica avrà un curriculum meno comune, ben spendibile”. E per questo, non si nasconde il dirigente, uno degli obiettivi del seminario era fare pubblicità ad un corso che, al contrario, non ha avuto le iscrizioni sperate: “Sconta ancora il fatto di essere una novità, non ancora conosciuta da tutti e quindi magari non presa in considerazione al momento della scelta del percorso di studi”. Un’altra cosa dimostra un seminario di aggiornamento sulle tecnologie, sulle nuove competenze, sull’evoluzione delle conoscenze scientifiche nel campo dell’ottica e dell’oftalmica, su strumenti e procedure d’avanguardia: si tratta di un mondo molto stimolante e motivante per un ragazzo, a stretto contatto con la scienza e con la ricerca. Anche per questo la figura dell’ottico, sempre bisognoso di studio e formazione, si pone un po’ in contrasto con il cliché del Professionale, visto purtroppo più come un parcheggio, o come l’ultima spiaggia per ragazzi svogliati o problematici, che come luogo di apprendimento. Tanti documenti e cimeli per una visita “obbligata” all’Anmig Molti sapranno che la sede storica dell'Associazione Nazionale Mutilati ed Invalidi di Guerra in via Umberto I è stata da tempo venduta e che la nuova sede è stata inaugurata il 23 settembre 2012. Nella nuova sede (nella foto) abbiamo voluto realizzare sia una parte documentale che ricorda i Mutilati ed Invalidi di Guerra della Sezione (con foto, documenti, cimeli, ricordi) ed una parte didattica per le scuole e le generazioni più giovani. La sede si trova in via Circonvallazione, 99, giusto sul retro dell'edificio (l'ex-conceria Serenelli) che ospita il ristorante "da Biutinu". La sede è aperta due giorni a settimana, il martedì (ore 10-11.30) ed il giovedì (ore 16-17.30) e riteniamo che valga la pena e sia molto interessante una visita. Ci auguriamo che molti matelicesi e anche non matelicesi vogliano visitarla e siamo teatrale Ruvido Teatro. Un buffet per la gioia di tutti ed infine, rullo di tamburi, eccola finalmente a cavallo della sua scopa, la faccia sporca di carbone ma simpatica e soprattutto con tanti ricchi doni. Tutti i bambini presenti sono stati chiamati dalla Befana uno per uno. C’è chi, molto intraprendente, è andato da solo a ritirare i doni, e chi invece ha chiesto il sostegno del papà o della mamma per ritirare il pacco. Ma poi dopo aver trovato il coraggio di fare anche una foto con la Befana, sono andati subito ad aprire il regalo, per controllare se c’era quello che speravano di trovare e per scoprire se secondo la Befana erano stati buoni durante l’anno. Che felicità vedere la gioia in quegli occhi, in quelle guance rosse per l’emozione, in quei sorrisi che solo un bimbo sa regalare! Il successo di questa manifestazione, che si ripete ormai da quasi 20 anni è da attribuire tutto allo staff che si occupa dell’intera organizzazione e che cura con pazienza e sapienza ogni particolare. Un grazie di cuore alle signore Patrizia Pecchia e Lorena Bolognesi responsabili dell’organizzazione della festa, a Sonia Antonelli, Franca Foresti e Nadia Magnatti che lavorano per mesi affinchè tutto si svolga nel migliore dei modi e senza imprevisti. Un ringraziamento è doveroso anche alla direzione della Halley Informatica, a Giovanni Ciccolini e Giovanna Girolami. Anche i bambini ringraziano ed aspettano con gioia l’arrivo per il prossimo anno della loro amata Befana. In Halley la Vecchina più amata dai bimbi! Ritorniamo per un attimo ancora al 6 gennaio, a questo giorno magico in cui tutti i bambini aspettano con trepidazione ed ansia l’arrivo della Befana chiedendosi se sono stati buoni o un po’ meno buoni e se riceveranno tanti doni o solo carbone. Anche quest’anno la Befana non è voluta mancare all’ormai tradizionale appuntamento con i bambini della Halley, portando gioia, allegria, felicità e tanti doni a quasi 160 bimbi che hanno atteso l’arrivo della Vecchina con impazienza e qualcuno anche con un po’ di paura. La festa è iniziata alle 16 con uno spettacolo che ha coinvolto bambini e genitori con le maschere di Arlecchino, Pantalone e Capitan Fracassa interpretate con maestria dal gruppo 20 matelica.indd 2 Paola Chiappa pronti ad accoglierli. Per chi non trovasse comodi gli orari suddetti, anche se si tratta di una singola persona, può concordare un qualsiasi altro orario telefonando al 347-6883010. L'invito è rivolto anche alle scolaresche perché la trasmissione della memoria di ciò che è successo nel passato recente è fondamentale per le nuove generazioni! Associazione Nazionale Mutilati ed Invalidi di Guerra (Anmig), sezione di Matelica Quando i matelicesi cercarono di “addolcire” i generali di Napoleone Nei registri dei Consigli comunali del maggio 1798, conservati nell’Archivio storico di Matelica, risultano a verbale interessanti notizie, di cui alcune già note, altre finora inedite e sconosciute. Siamo in un periodo storico che vede l’occupazione del nostro territorio da parte delle truppe francesi guidate non solo da Napoleone ma dai suoi generali, tra cui Lahoz, Berthier e altri. I matelicesi vivevano tra timori e speranze, consapevoli della loro non facile situazione, anche per le notizie che giungevano dalle zone e dalle città già occupate. Tentarono allora di “ammorbidire” la tensione e di favorire atteggiamenti meno violenti durante l’occupazione armata che poi si verificò, facendo “doni” ai responsabili militari, che si guardarono bene dal rifiutarli. Dai verbali di quell’anno risulta infatti quanto segue. Viene registrata una notevole spesa “per due pietre rigalate all’Ajutante del Generale in capo Berthier, consistente in un’Agata a tre colori e un Intaglio rappresentante una Lupa con i Lupicini”. Il generale Berthier era famoso in tutta Europa e, attraverso questo suo stretto collaboratore, i matelicesi cercarono di rendere “meno dura” l’occupazione militare. Non risulta nessuna titubanza e meno che mai un “tentativo” di rifiuto verso tali doni di pregio non comune. La razzia fu spietata verso gli ordini religiosi. Il tutto risulta dagli elenchi di oggetti sacri in oro e argento inventariati, chiesa per chiesa, e sottoscritti dai funzionari a ciò delegati, con l’obbligo, per i responsabili religiosi, di firmare l’elenco dei beni sottratti, dichiarando che non esistevano altri preziosi oltre a quelli requisiti e mandati a rimpinguare l’erario francese. Fiorella Conti 29/01/14 11.07 21 L'Azione 1 FEBBRAIO 2014 L'alchimista del caffè Francesco Corona trionfa ai campionati italiani per baristi di ANTONIO GENTILUCCI I l matelicese Francesco Corona, classe 1976, ha vinto i campionati italiani per baristi, che si sono tenuti in occasione del Rimini Coffee Expo, evento nell’evento della grande kermesse del 35° Salone internazionale Gelateria, Pasticceria e Panificazione Artiginali. Attualmente Francesco vive a Cuneo, ma è nato e cresciuto a Matelica e qui, tra l’altro, si è innamorato del “mestiere”, precisamente facendo il barista al Bar Centrale. E’ una riconferma per lui, che continua ad aggiudicarsi premi su premi, anche a livello internazionale. Ha anche aperto una scuola, dove insegna, la Coffee and Spirit Academy. A Napoli, luogo che tradizionalmente evoca subito l’aroma tostato del caffè, il bar più famoso è quello de “O’Professore”. Nella realtà Francesco lo è davvero professore, nel mondo del caffè. Un mondo incredibilmente sofisticato, come ci ha spiegato lui stesso quando lo abbiamo contattato. “Ho scoperto che volevo fare questo nella vita quando lavoravo al Bar Centrale. Ho quindi fatto un corso e ho scoperto cosa c’era dentro questo universo del caffè, più complesso ancora di quello del vino. E’ nata una passione e l’ho perseguita”. Cosa è il “Coffee in good spirit”, la gara che ti ha visto eccellere? “Nella fase preliminare, bisogna creare due cocktail alcolici, due caldi e due freddi, di invenzione propria. E’ il caffè la base del drink, tutto parte da lì. E’ un alimento molto complesso che ha molte caratteristiche diverse, in base a provenienza, origine, luogo di coltivazione, se in altura o meno… La finale consiste invece nella preparazione di un irish coffee e due cocktail a scelta, caldi o freddi”. Cosa hai preparato tu? “Ho ideato un irish coffee utilizzando una tecnica inventata da me nel 2012, un’infusione e macerazione del caffè all’interno di uno speciale strumento che si chiama aeropress. Il caffè era un El Salvador 100% arabica. Come cocktail ho scelto invece un caffè etiope, in un drink composto da una tequila invecchiata Reposado e uno Strega, un bitter al cardamomo e uno sciroppo che si chiama pan di zenzero. Negli alcolici ho infuso a freddo bucce d’arancia disidratate. Nell’altro drink ho preparato una tonica speziata con caffè espresso”. Una vera esplosione di fantasia". A chi ci guarda da fuori, dobbiamo sembrare dei chimici che preparano un composto”, forse più degli alchimisti, che preparano una pozione dal sapore magico! Ed è quello che fa nel locale che ha aperto con un altro ragazzo, con un’idea molto originale. “Sì, Un Museo c’è già, ...il Piersanti “Lo vuoi un Museo? “No! Mai una risposta mi è venuta più spontanea ed immediata ma anche fortemente motivata. Nel n. 3 del 25 gennaio 2014 del settimanale diocesano L’Azione in prima pagina giganteggia un titolo “Lo vuoi un Museo?” e nelle pagine interne viene presentato il progetto: 6 stanze espositive per complessivi 280 metri quadrati. Ma lo sanno i promotori (autorità ecclesiastiche comprese) che nel territorio diocesano esiste un Museo, Il “Piersanti”, una Casa-Museo di 4000 (quattromila mq) con oltre 50 ambienti espositivi e una Galleria d’arte comprendente più di 2600 oggetti? E’ vero, non è un Museo “diocesano” ma è pur sempre un Museo “ecclesiastico” di proprietà della parrocchia e del Capitolo della Cattedrale di S. Maria Assunta di Matelica. Il Piersanti, anche a giudizio di Sgarbi, è considerato molto importante e non solo nelle Marche per la sua struttura architettonica, per le opere qui conservate (c’è anche il capolavoro di Antonio da Fabriano, una Crocifissione datata 1452), per le memorie pontificie, per l’arredo….Molte opere vengono richieste per Mostre Questione Biogas: raccolta firme? E’ sempre d’attualità la questione del Biogas. A livello regionale, dopo il tentativo di sanare ex-post l’irregolarità delle 44 autorizzazioni concesse, si riaccende il dibattito e ci si rimpallano responsabilità, tra maggioranza e minoranza e tra Giunta e Consiglio. La novità degli ultimi giorni è quella di un incontro con Anci e primi cittadini coinvolti, proprio in merito alla proposta di sanatoria. Un possibile incontro che ha spinto il M5S matelicese a rivolgere, in un comunicato, un forte invito al sindaco Sparvoli: “…sembra emergere la volontà di un prossimo incontro con i sindaci coinvolti dal problema Biogas, al fine di valutare eventuali interventi in merito, con particolare riguardo alla recente proposta di Spacca che prevede una sanatoria volta a regolizzare, a posteriori, il processo autorizzativo, giudicato incostituzionale, delle diverse centrali sparse per tutto il territorio. Per Matelica è un’occasione da non perdere: il nostro primo cittadino Sparvoli, che ci rappresenterà durante tale incontro, dovrà manifestare tutto il disagio ed i problemi creati dalla centrale”. Un invito che il Movimento intende condividere con i cittadini, organizzando “una raccolta firme con la quale rappresentare al sindaco il pensiero dei cittadini in merito alla centrale a biogas: molti problemi, tanti disagi, nessun vantaggio! Tutti coloro i quali aderiscono alla nostra proposta, sono invitati a partecipare alla raccolta firme. I tempi stringono, l’incontro potrebbe esserci a breve, pertanto invitiamo tutti i cittadini a firmare e farsi promotori dell’iniziativa al fine di aumentare il numero di sottoscrizioni!”. 21 matelica.indd 2 La famosa Sala degli Arazzi A sinistra la veduta della corte rinascimentale importanti come quella di Rio de Janeiro, lo scorso anno, in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù, dove era presente la preziosa Icona della Vergine appartenuta a Papa Alessandro VII. Potrei continuare ancora per molto senza alcun timore di essere accusato di campanilismo, ma il motivo per cui mi sento di rispondere negativamente a quell’interrogativo è questo: creare un nuovo Museo non è un’impresa molto difficile, il problema sta poi nella gestione. Gli stessi Musei statali stentano all’autosufficienza figurarsi i nostri Musei diocesani ed ecclesiastici...! Per esperienza diretta posso dire che un Museo come il Piersanti non riesce assolutamente a sopravvivere con il contributo annuo dell’8 per mille da parte della Conferenza Episcopale Italiana pari a 13.000 euro ed anche il contributo del Comune a seguito di una convenzione tra i due enti non è assolutamente sufficiente a far fronte alle spese ordinarie di manutenzione. Ed allora? E’ opportuno, è saggio pensare di aprire un nuovo Museo in un momento di particolare difficoltà economica per il nostro territorio? Il Piersanti corre il rischio di perdere anche il contributo della Cei in favore del Museo Diocesano? Insomma si aprirebbe un piccolo Museo diocesano (280 mq) e probabilmente si andrebbe verso la chiusura del Piersanti (4000 mq), un notevolissimo bene culturale affidato agli inizi del 1900 alla cura della Chiesa locale a beneficio di tutta la cittadinanza. Non intendo fare polemica, chiedo solo una seria verifica ed una maggiore attenzione a quanto già abbiamo e vorrei che anche qualche altro esprimesse la propria opinione in merito. Don Piero Allegrini, direttore del Museo Piersanti di Matelica e vice direttore diocesano per i Beni culturali per la Vicaria di Matelica Mosciatti, segretario Pd Un volto giovane, ma con un profilo d’esperienza politica già solido, quello scelto la scorsa domenica dagli iscritti del Partito Democratico di Matelica per guidare il partito in questa difficile fase di transizione. E’ stato infatti eletto coordinatore del circolo cittadino Filippo Mosciatti, (nella foto) studente laureando triennale in psicologia presso l’Università di Urbino. Mosciatti, 23 anni, è stato eletto all’unanimità dall’assemblea degli iscritti nella storica sezione Alfredo Cegna, dopo una discussione intensa e partecipata, caratterizzata dalla necessità espressa da più parti di individuare una figura che sapesse si interpretare quelle istanze di rinnovament (non solo anagrafico), giunte da più parti, ma che al contempo garantisse continuità e respiro all’ottimo e lungimirante lavoro fin qui svolto dal direttivo uscente, guidato dall’avv. Bianca Verrillo. L’elezione di Filippo Mosciatti, sul cui nome c’è stata ampia convergenza dalle diverse voci della formazione politica, ha quindi portato grande entusiasmo all’interno e intorno a partito, con molti giovani (ma anche meno giovani...) che hanno espresso volontà di volersi mettere in gioco ed impegnarsi, sia nel direttivo sia nella segreteria di prossima formazione. Già segretario cittadino dei FARMACIE Giovani Democratici, Filippo Mosciatti Sabato 1 e domenica 2 febbraio ha precedentemente ricoperto l’incarico COMUNALE di responsabile scuola per la segreteria Viale dei Martiri tel. 0737 83640 regionale dei Giovani Democratici ed è DISTRIBUTORI stato ex membro del direttivo provinciale Sabato 1 e domenica 2 febbraio del Partito Democratico. Pd Matelica noi non abbiamo neanche un listino: partiamo dal dialogo con il cliente, di cui cerchiamo di capire gusti e personalità, dopodiché creiamo un drink su misura, con tecniche anche retrò: infusioni, affumicazioni particolari… Ho fatto un locale in cui facciamo drink su misura, tecniche retrò con infusioni, affumicazioni, particolari messi a disposizione dei nostri clienti”. Sentendolo parlare ci viene in mente che ad un tale perfezionista, le comuni macchinette per il caffè che ora spopolano nelle abitazioni dovranno sembrare una bestemmia? “Sono una cosa furba, con tante cialde e tante possibilità diverse, un’offerta di cui c’era bisogno. Al bar abbiamo una sola possibilità. Come se in una pizzeria offrissero solo margherita… Vorrei che nei bar si sviluppasse la cultura di proporre caffè di origine e aromi diversi”. Qual è il tuo caffè preferito? “Come modalità, l’espresso è il massimo, ma durante la giornata mi piace sorseggiare un caffè-filtro, all’americana, più lungo. Il miglior caffè è quello che rispecchia più i propri gusti: il problema è che troppo spesso quello che assaggiamo è stato troppo tostato, bruciato: il vero caffè dovrebbe rilasciare tanti aromi diversi, dal cioccolato agli agrumi”. BREVI DA MATELICA ~ RIPARTONO I CORSI CREATIVI DI SCACCOMATTO Ci siamo ragazzi! A partire da febbraio 2014 ScaccoMatto ha in serbo per tutti voi nuovi corsi e nuovi percorsi. Iniziamo con il Laboratorio di Fotografia "Centomila, Uno, Nessuno Scatto" a cura di Francesco Mentonelli per cimentarci nell'arte dello scatto e imparare una volta per tutte a usare queste benedette macchine senza provare dolore al polpastrello!! Contestualmente parte il Laboratorio Argillando per la lavorazione e la decorazione dell'argilla, corso tenuto da tre ceramiste doc: Ombretta Pennesi, Rosalba Dominici e Patrizia Mentonelli. E nelle prossime settimane in arrivo tante novità. Come sempre per tutte le informazioni del caso e le modalità d'iscrizione potete contattare l'indirizzo di posta elettronica cag.scaccomatto@gmail. com o il numero 329.7483909.Oppure seguirci su facebook. Scadenza iscrizioni: 9 febbraio. Vi aspettiamo numerosi! ScaccoMattoStaff IP di Tempestini Paolo 29/01/14 11.34 22 >CERRETO D'ESI-MATELICA< L'Azione 1 FEBBRAIO 2014 Piermarini, buona la prima La stagione teatrale ha preso il via con “Il cielo sopra di noi” con Bonso regista M atelica - Si apre con “Il cielo sopra di noi” la stagione teatrale 2014 del Teatro Piermarini di Matelica. La pièce, portata in scena da Ruvidoteatro per la regia di Fabio Bonso, ha già nel titolo l’eco de “Il cielo sopra Berlino” di Wim Wenders e, nell’intreccio di multisequenze affiancate l’una all’tra non da una trama bensì da un filo rosso – la Presenza – l’eco dello sperimentalismo di un teatro d’eccezione. La Presenza ora è concezione della realtà partorita dagli occhi di un bambino, ora un angelo, ora una speranza, ora si fa convinzione, ora amore. Nel suo molteplice svilupparsi, predicarsi, prender forma, la Presenza cammina con passi scanditi dalle note di Coltrane e dei Led Zeppelin, per la Vie en Rose di Edith Piaf, attraversando le domande esistenziali di bambini diventati uomini e le osservazioni di uomini che hanno in sé il pensiero concreto della fanciullezza: cosa sia il dolore, perché i cinesi abbiano tutti capelli lisci; il terrore che, nel vivere, si possa far del male a qualcuno, il dubbio irrisolto della propria provenienza. La scenografia volutamente essenziale e semplice lascia spazio a movimenti coreografici che vogliono omaggiare l’arte di Pina Bausch. Lascia spazio ad un linguaggio non verbale, mimico, non codificabile razionalmente proprio come il messaggio emozionale che si vuol trasmettere: la Presenza, impercettibile ma ugualmente percepita, che fa dell’uomo caduto un uomo rialzato, di un adulto un eterno bambino che cova i propri sogni. Che fa, di chi non cede alla tentazione di arrendersi, una persona comune. Chiara Riccardi E sabato 1 febbraio arriva la commedia “Falsi d’amore” Si riapre subito, già sabato 1 febbraio, il sipario del Piermarini. Stavolta ritorniamo nel più tradizionale e italiano dei solchi, quello della commedia dell’arte. La compagnia Cantina Rablè presenta lo spettacolo “Falsi d’amore – commedia romantica e pugnace”, per la regia di David Anzalone, con Agnese Barucca, Erika Giacalone, Francesco Mentonelli e Michele Pagliaroni. La commedia è sempre stata la palestra dove gli attori comici e i futuri grandi autori si sono allenati e formati. Tema della commedia dell'arte è sempre l'umanità reale con i suoi istinti, le sue contraddizioni, i suoi bisogni di “pane amore e fantasia”, i suoi vizi e la sua vita quotidiana intrisa di fatica e ostacoli per “sbarcare il lunario”, ma fatta anche di slanci di liberazione... Sì, slanci costantemente bastonati dal Potere che, però, arriva sempre dopo il suo essere stato ridicolizzato. Per questo il Potere sarà sempre “contento e beffato” e gli esseri umani continueranno a coltivare la Speranza. Essendo, i commedianti della "Compagnia Rablé", umani sensibili e maturati nell'ultimo 20ennio, la violenza socio-politica in loro era difficile da sublimare tutta. Per questo nasce “Falsi d'Amore - commedia romantica e pugnace -”, il loro primo spettacolo. Storie di coppie di fatto, di sesso clandestino, di membri delle camere, di soldati bastonati. Costumi meravigliosi. Scenografie incantevoli. Si intrecceranno a ritmo forsennato amori, tradimenti, gelosie, duelli, soprusi, tranelli, morte e naturalmente... vita! A fine spettacolo, per arrotondare, gli attori si trasformano in gigolò per tutte le età e le attrici svestono i panni di cortigiane senza ritegno. Biglietteria aperta sabato dalle 17 ad inizio spettacolo in vendita presso la biglietteria del teatro Piermarini sabato 1 febbraio, dalle 17 ad inizio spettacolo. Ottima performance per le “piccole” racchette Cb: azienda che chiude i battenti Vittoria piena al Torneo Fit-Ranking Program Matelica - Nell’ambito delle manifestazioni giovanili organizzate dalla Fit Marche, si è svolta a Matelica la seconda tappa del torneo Ranking Program, riservato alle ragazze. Due le categorie previste: Racchetta Verde per le giovanissime organizzate in due gironi e Racchetta Rossa per le più grandi a un solo girone con sfide incrociate (tutti contro tutti) e con la disputa delle semifinali e finali. Ottime le performances per le nostre giovani promesse, sempre protagoniste ma stavolta addirittura dominatrici; due vittorie nelle due categorie, di Letizia Carradori nelle racchette verdi, battendo in finale Maria Sole Marziali del T.C. Civitanova e di Milena Sgriccia nelle racchette rosse, battendo in finale Letizia Marzioli, anch’essa del T.C. Civitanova cui si aggiunge il brillantissimo terzo posto di Elena Janata, sconfitta in semifinale proprio da Milena. Non potevamo pretendere di più, anche perchè tutte le altre giovanissime del T.C. Matelica, incluse le esordienti alla prima esperienza agonistica, hanno ben figurato. Le nostre ragazze sono ora attese alle prossime tappe del torneo per confrontarsi con le pari età marchigiane e con ampie aspirazioni di successo, per la soddisfazione dei genitori e di tutto il Tennis Club Matelica. Salute pubblica: il Comune scrive... Chiesti alcuni chiarimenti per l'utilizzo agronomico del digestato, lo scarto prodotto dal biogas Cerreto d'Esi - Il Comune di Cerreto d’Esi recentemente ha chiesto chiarimenti in merito all’utilizzo agronomico del digestato, lo scarto prodotto dal processo di fermentazione dell’impianto di biogas di Matelica. Nella missiva inviata alla Regione Marche e alla Provincia di Macerata, il sindaco Alessandroni comunica che, a seguito della richiesta della società agricola Abr di utilizzare il digestato come concimante su dei terreni nel territorio comunale, il Comune ha richiesto un parere tecnico sia all’Asur che all’Arpam in cui si richiedono analisi approfondite in materia di salute pubblica e di salubrità dei luoghi e dell’ambiente. Preoccupano, infatti, le possibili emissioni di ammoniaca in atmosfera, le perdite di nitrati nelle acque e l’eventuale sovra-presenza di sostanze come 22 cerreto-matelica.indd 2 l’azoto sui terreni. L’Arpam, in pratica, non ha espresso nessun parere vista la mancanza di decreti attuativi, mentre l’Asur non ha ancora risposto. Inoltre, nella documentazione precedentemente pervenuta relativa all’istanza e all’esercizio della centrale, non si faceva cenno a nessun piano di utilizzo agricolo del digestato riguardante il territorio cerretese. In una seconda lettera, il Comune interpella direttamente la società richiedente per conoscere le modalità, le quantità e i tempi di riutilizzo del digestato, in modo da chiarire inequivocabilmente se quest’ultimo derivi da matrici zootecniche. Inoltre le particelle individuate dalla società per lo spandimento non rientrano nei criteri necessari, in quanto troppo vicini a case abitate. “Siamo in palese assenza di regole - afferma Alessandroni. “Non ci sono decreti attuativi, una preventiva autorizzazione regionale, un piano che regolamenti l’utilizzo del digestato, un ente preposto all’analisi e al preventivo controllo di questo materiale che si vuole andare a spandere nei nostri campi: in poche parole non abbiamo dati ufficiali che accertino che spargere il digestato non abbia conseguenze deleterie a breve e a lungo termine per i nostri campi e per le coltivazioni. Chiediamo alla Regione Marche e alla Provincia di Macerata di considerare invece la possibilità di bloccare questa procedura, procedendo con rigorose verifiche che escludano la malaugurata possibilità che la concimazione tramite lo spandimento del digestato sia pericoloso per l’ambiente e per le falde acquifere". Sigarette di contrabbando Cerreto d’Esi - 17 gennaio. Un 31enne macedone qui residente, tornato da poco dal suo paese di origine, aveva in casa ed in auto 4 chilogrammi di tabacchi esteri lavorati di vari marchi, in più 200 pacchetti di sigarette e veniva denunciato per contrabbando di tabacco. Cerreto d'Esi - Un’altra azienda chiude i battenti: si tratta della Cb di Cerreto d’Esi. Si tratta di un’attività imprenditoriale cosiddetta terzista (che realizza prodotti finiti, cioè i forni) della Indesit Company. Da sabato 1 febbraio scatterà la procedura di mobilità per circa 70 dipendenti, costretti ad interrompere il lavoro a causa della mancanza di commesse. Da tempo la Cb era risultata nella cronaca locale per il ritardo con cui arrivavano gli stipendi. Anche se la situazione attualmente si è parzialmente sbloccata, l’azienda non è però in grado di continuare la sua attività. Un altro esempio di recessione economica del territorio, legata agli scricchiolii della Indesit. E’ difficile uscire dalla crisi senza liquidità, come gli stessi sindacati hanno rimarcato più volte. La Cb va ad unirsi alle altre realtà del comprensorio che hanno chiuso i battenti. Un duro colpo che ha riguardato 36 imprese che sono fallite nell’area fabrianese. Le stesse imposte sono salite alle stelle, aumentando la difficoltà tra bolli, timbri, carte varie. Molti ostacoli burocratici come altro ostacolo che ha colpito la stessa Cb. Tentato furto Cerreto d’Esi, 18 gennaio pomeriggio. Tentato furto in casa quando nell'abitazione non c'era nessuno. I ladri avevano forzato il portone, si erano introdotti ed avevano rovistato dappertutto ma, o perché disturbati o perché non avevano trovato oggetti preziosi, hanno fatto danni, ma non hanno preso nulla. I Carabinieri indagano in merito. 29/01/14 11.13 Famiglie al Centro: socialità ed incontri U n luogo di incontro e di confronto per promuovere il proprio e l’altrui benessere. Più precisamente uno spazio di socialità, scambio di idee e solidarietà in cui singoli individui, coppie, genitori e futuri genitori avranno l’opportunità di incontrarsi tra loro e con esperti dei vari settori per sviluppare relazioni interpersonali, ideare progetti, dare vita a momenti formativi e ricreativi, impiegare in maniera utile il proprio tempo libero nell’ottica della promozione della qualità della vita. Tutto questo è il “Centro per le Famiglie”, interessante progetto ideato dalla Regione Marche e dall’Ambito Territoriale Sociale n.10 con la collaborazione dei Comuni di Fabriano e Sassoferrato. Nella città sentinate l’inaugurazione di questo nuovo servizio si terrà il 1° febbraio. Il primo appuntamento sarà di intrattenimento, lo spettacolo “Mago per Svago” che andrà in scena al Teatro del Sentino con inizio alle ore 18,30. Lo spettacolo, ad ingresso gratuito, sarà preceduto, a partire dalle ore 16, da un laboratorio di “magia e giocoleria”, destinato a bambini e ragazzi, che sarà tenuto all’interno del teatro dagli artisti Simon Luca Barboni e Mirco Bruzzesi, gli stessi che poi si esibiranno in palcoscenico. Per iscriversi al laboratorio (gratuito) occorre prenotarsi contattando la sede dell’Ambito Sociale Territoriale (tel. 0732/709307 - e-mail: [email protected]). La sede del nuovo “Centro per le Famiglie” è situata in piazzale IV Novembre, n.1 (l’ex stazione ferro- 23 >SASSOFERRATO< L'Azione 1 FEBBRAIO 2014 viaria), inaugurata dal Comune lo scorso 27 ottobre, negli stessi locali dove è operativo il “Diverticentro”, ovvero il servizio di sostegno didattico, destinato a bambini e ragazzi dai sei ai quattordici anni di età. «Il Centro per le Famiglie - osservano l’assessore alla scuola Lorena Varani e il consigliere comunale con delega ai servizi sociali Daniela Donnini - si prefigge di qualificarsi come realtà viva nel tessuto sociale cittadino, destinata principalmente alle famiglie con figli minori, ma di proporsi anche quale luogo aperto alla partecipazione attiva di quanti, associazioni comprese, desiderano offrire gratuitamente la propria disponibilità, le proprie idee e le proprie competenze a beneficio della comunità». Dunque, spazi aperti a tutti e, soprattutto, gratuiti, che saranno fruibili nella citata sede di piazzale IV Novembre il mercoledì ed il sabato dalle ore 17 alle 19. Queste le altre iniziative del Centro in programma a febbraio: 5 febbraio (ore 16.30): “Decoupage, perline e altre tecniche decorative” (Laboratorio artistico); 8 febbraio (ore 17.30) Palazzo Oliva: Presentazione del libro “Mamma, hai sempre ragione”, di Rosella Pierdomenico (pediatra); 12 febbraio: “I primi appunti del ricamo” (laboratorio artigianale); 15 febbraio: “Mani in pasta: oggi facciamo il pane!” (Laboratorio di panificazione); 19 febbraio: “I primi punti del cucito” (Laboratorio artigianale); 22 febbraio: “S.O.S. Genitori” (Incontro teorico-pratico di primo soccorso pediatrico); 26 febbraio: “Decoupage, perline e altre tecniche decorative”. La Santa Famiglia è sempre venerata a Monterosso La domenica successiva al Natale è quella in cui si celebra la ricorrenza religiosa della Santa Famiglia di Nazareth. A Monterosso, paesino del Comune di Sassoferrato, la ricorrenza è particolarmente sentita non solo per motivi legati alla fede e alla tradizione cristiana, ma anche per un preciso riferimento storico. La chiesa parrocchiale del paese è stata infatti la prima in Italia - anno 1896 - ad essere dedicata alla Sacra Famiglia. Dunque, un evento religioso carico di significati per la comunità locale, che è stato celebrato domenica 29 Calendario Avis... in erba E’ ancora più bello del solito, il calendario che l’associazione volontari sangue di Sassoferrato regala quest’anno. Non tanto perché l’Avis ha scelto di illustrare il 2014 con foto di Sassoferrato ma perché ha scelto scatti del paese firmati dagli alunni della scuola media. Quegli stessi che hanno partecipato al secondo concorso fotografico indetto dal comitato per la festa del Patrono nel 2013. Fotografi in erba che, forti della loro diversa sensibilità, sono riusciti a mostrare una Sassoferrato che tutti conoscono e nello stesso tempo diversa. Come il parco archeologico del Sentino sotto la grandine di luglio di Giada Giovannini o le mura accaldate dal sole d’agosto in castello di Greta Cicetti od ancora la forza della cascata d’acqua di Giorgia Giulietti. Come hanno saputo esaltare la maestà delle chiese e palazzi (Chiara Baldassari e Alessandro Sofo), la pace delle frazioni (Federico Bonci e Giacomo Agostinelli), della campagna (Federico Bravi), del nucleo urbano (Stefano Concu e Andrea Vecchi). Una serie di scatti con cui hanno palesato quanto le nuove generazioni sono orgogliose del legame che hanno con il loro paese e, generosi, amano dividerlo con gli altri. Veronique Angeletti dicembre. Così come gli scorsi anni la ricorrenza è stata nobilitata dalla presenza del vescovo, mons. Giancarlo Vecerrica, che è stato accolto calorosamente dagli abitanti del luogo. Altro ospite di riguardo, anch’egli legato al tradizionale appuntamento religioso, il sindaco di Sassoferrato, Ugo Pesciarelli. E’ stato lo stesso vescovo a presiedere la celebrazione della S. Messa, coadiuvato dal parroco di Monterosso, padre Saverio. Richiamandosi al suo messaggio natalizio, Dacci oggi il nostro pane quotidiano, inviato alla comunità diocesana, il presule ha posto l’accento sul compito che i cristiani sono chiamati a svolgere in questi tempi difficili, seguendo la via indicata da Gesù, ovvero quella della comunione, del dono di sé e dell’amore verso il prossimo. «Come cristiani – ha detto mons. Vecerrica – siamo oggi chiamati a fare la differenza, una differenza intesa non come superiorità, ma come servizio, perché dobbiamo vedere Cristo nel volto di tutti coloro verso i quali noi ci mettiamo a servizio». Un farmacista con mille interessi e idee per la città Luca Antonelli, 42 anni; dal 1811 l’ultima di sei generazioni di farmacisti della farmacia Vianelli. Papà di Dora da appena 4 mesi e compagno di Lucia. Ha fatto parte del direttivo Pro Loco ed è nel direttivo del Comitato Tutela Ambiente di Sassoferrato e San Donato. Due passioni: il canto e la fotografi a. Voce solista della fortunata e apprezzata tribute band “Ostinati e Contrari” che ha portato sui palchi di Marche ed Umbria la poetica di Fabrizio De André. Ora membro della “banda Lavalliere” dove canzone “popolare” e narrazione storica s’intrecciano per ripercorrere alcune tappe della storia italiana dalla fi ne del Settecento al secondo Dopoguerra. Iscritto alla Fiaf (Federazione Italiana Associazioni Fotografiche) ed al circolo fotografico di Sassoferrato Erregibi. Che cosa le piace di più e cosa di meno di Sassoferrato? "Amo il mio paese. Proprio ieri sera parlando con un amico riflettevamo sulla fortuna che abbiamo avuto nel nascere e crescere a Sassoferrato. Poteva andarci molto peggio! I nostri monti e le nostre campagne sono la cosa che amo di più assieme alla salubrità di questo territorio. Ciò che amo di meno è una certa riluttanza dei miei concittadini ad impegnarsi nello sviluppo del proprio paese mentre sono molto inclini a critiche aprioristiche. Ma forse tutto il mondo è paese". Chi è il sassoferratese? "Se ti riferisci alle caratteristiche peculiari e 'storiche' del sassoferratese non ho una risposta: oggi siamo una piccola cittadina multiculturale ed anche un po’ multietnica, quindi faccio difficoltà ad evidenziare connotati specifici". Lei ha dato il suo contributo a diverse associazioni sassoferratesi, tra cui la Pro 23 sasso.indd 2 Loco, cosa manca a Sassoferrato affinché diventi un “polo” turistico o solamente un paese capace di attirare più gente possibile con feste, sagre, mostre ed altro? "Dobbiamo fare un salto di qualità ed iniziare a ragionare in termini turistici: investire sul territorio con delle buone idee ed esportare il tutto anche oltre i confini nazionali. E’ chiaro che turismo e cultura non potranno sostituirsi totalmente al manifatturiero che il nostro comprensorio ha ormai perso, ma già nel 1999 il Censis in uno studio promosso dalla Carifac e costato 50 milioni delle vecchie lire, ci diceva che di lì a breve l’industria fabrianese del bianco avrebbe sofferto, portandosi dietro tutto l’indotto, ed invitava le istituzioni a concentrare idee e risorse nel territorio, nell’attività agrituristica, nella cultura e nella formazione universitaria con sedi distaccate di atenei marchigiani (come era nel progetto iniziale per il Palazzo degli Scalzi). La poca lungimiranza delle classi dirigenti politiche ed economiche non ha dato seguito a queste raccomandazioni ed hanno atteso che le previsioni divenissero realtà. Abbandonando le polemiche ritengo che più che di soldi ci sia bisogno di idee, di qualità dell’offerta turistica e della loro promozione: oggi il web ci può dare una grossa mano e per la verità l’assessorato alla cultura assieme alla pro-loco, ad esempio grazie al paziente lavoro di Serena Moretti con #Sassoferratoturismo sui social network, si sono incamminati su questa strada. Più che di sagre credo ci sia bisogno di qualcosa più vicino ad una 'mostra-mercato' con le eccellenze della nostra terra: miele e norcineria per esempio e magari tornare ad organizzare e riqualificare 'Ambiente In Festa', la festa che il Comitato Tutela Ambiente di Sassoferrato e S. Donato ha orga- Luca Antonelli nizzato per tre edizioni. Inoltre dovremmo creare e promuovere percorsi di trekking, di mountain-bike, di birdwatching, di arrampicata assieme alla vicina gola di Frasassi e di tutte quelle attività che permettano di godere appieno della nostra incantevole natura. Abbiamo il Vintage Event, una riuscitissima rievocazione degli anni ‘60, ‘70, ‘80, nato e cresciuto grazie all’impegno di una decina di sassoferratesi e capace di attrarre gente anche da fuori regione. Abbiamo un grande appuntamento nazionale con la fotografia d’autore che è Face Photo News, abbiamo la Rassegna Salvi, abbiamo Sentinum, due musei meravigliosi come quello archeologico e di arti e tradizioni popolari con il Palazzo degli Scalzi prossima sede del museo di arte contemporanea. Abbiamo tanto, ma forse ciò che ci manca è proprio una cultura dell’accoglienza turistica e saper immaginare qualcosa di nuovo rispetto al passato". Tre idee per la sua città? "Puntare ad essere un esempio per i piccoli comuni italiani riguardo la tutela ambientale, il ciclo virtuoso dei rifiuti e nel fermare il consumo di territorio (in Italia negli ultimi 15 anni circa tre milioni di ettari, un tempo agricoli, sono stati asfaltati e/o cementificati). E’ dimostrato che i buoni esempi “sono in grado di suscitare emozioni positive e di spingere le persone a seguire gli esempi presentati e addirittura provocare reazioni fisiche tali da lasciare un’impronta duratura capace di influenzarne le azioni future. Questo fenomeno, che in psicologia prende il nome di ‘elevazione morale’, può provocare cambiamenti comportamentali e predisporci all’empatia e all’interazione sociale”. (Journal of Personality and Social Psychology). Realizzare un’offerta culturale e turistica di qualità istituendo magari una commissione, senza oneri per il Comune, composta di cittadini interessati e motivati a dare il loro contributo. Istituire un bilancio comunale partecipato e valutare la realizzazione di una moneta locale, sull’esempio di altre realtà come la Sardegna con il Sardex, l’Abruzzo, la Campania ecc. per promuovere un’economia di territorio". A maggio ci saranno le elezioni comunali, cosa chiederebbe al futuro sindaco? "Tanto coraggio: nel voler cambiare il modo “chiuso” di fare politica, nel rifiutare le spropositate speculazioni degli imprenditori di turno legate alla green economy e nel sapersi liberare definitivamente da interessi particolari consolidatisi negli ultimi trent’anni". Il suo motto? “Nessuno fece errore più grande di colui che non fece nulla pensando di poter fare ben poco” di E. Burke. Benigno Amori 29/01/14 11.18 24 >DEFUNTI< L'Azione 1 FEBBRAIO 2014 ANNIVERSARIO ANNIVERSARIO TRIGESIMO ANNIVERSARIO ANNIVERSARIO ANNIVERSARIO ANTONIA CENTOCANTI in SCARAFONI “Non importa quanto ho vissuto, ma che abbia avuto una vita piena d’amore. Tutta questa ricchezza che mi sento dentro non può finire: rimarrà nelle nuvole, nel vento, nell’arcobaleno della pioggia, in un raggio di caldo sole, nell’alone che circonda la luna e vi sarà sempre vicino per proteggervi. Quanto vi amo”. Il 3 febbraio ricorre il 2° anniversario della scomparsa della cara e amata Antonietta, moglie e madre dolcissima. In suo ricordo, lunedì 3 febbraio alle ore 18, saranno celebrate le SS. Messe presso la Chiesa S. Maria della Porta a Cerreto d’Esi e presso l’Oratorio di Santa Maria a Fabriano. La famiglia ringrazia tutti coloro che vorranno unirsi nel ricordo e nella preghiera. SILVANO BONIFAZI 18-3-'36 31-1-2004 CHIESA di ATTIGGIO Giovedì 30 gennaio è ricorso il trigesimo della scomparsa dell'amata ANNA BRIGNOCCHI ved. PECCI Le figlie, i familiari tutti la ricordano con affetto. S.Messa domenica 2 febbraio alle ore 10.15. Si ringrazia chi si unirà alle preghiere. "Non piangete, la mia anima vi amerà dal cielo come vi ha amato sulla terra". CHIESA di S.M.MADDALENA Venerdì 31 gennaio ricorre il 7° anniversario della scomparsa dell'amato 03.02.2013 03.02.2014 CHIESA della MISERICORDIA Lunedì 3 febbraio ricorre il 1° anniversario della scomparsa dell'amato CHIESA di S.NICOLO' Centro Comunitario Martedì 4 febbraio ricorre l'anniversario della scomparsa dell'amata La moglie, i figli, i nipoti, i pronipoti ed i parenti lo ricordano con affetto. S.Messa venerdì 31 gennaio alle ore 18.30. Si ringrazia chi si unirà alle preghiere. CAV. TOMMASO MARINO La moglie, i figli, il genero, le nuore ed i nipoti lo ricordano con immenso affetto. S.Messa lunedì 3 febbraio alle ore 18. Si ringrazia chi si unirà alle preghiere. ITALIA MORETTI in STROPPA Decimo anniversario La moglie e i figli, con profondo rimpianto, lo raccomandano alle preghiere di quanti lo hanno conosciuto. S.Messa in suffragio venerdì 31 gennaio ore 18 nella chiesa parrocchiale di S.Facondino a Sassoferrato. ANTONIO COSTANTINI I figli ed i parenti la ricordano con affetto. S.Messa martedì 4 febbraio alle ore 17.30. Si ringrazia chi si unirà alle preghiere. ANNIVERSARIO ANNIVERSARIO ANNIVERSARIO TRIGESIMO ANNIVERSARIO LAURA MACCARI Nell'anniversario del ritorno alla casa del Padre dell'amatissima Laura ci ritroveremo a pregare con lei mercoledì 5 febbraio alle ore 18 nella chiesa della Sacra Famiglia. ANNIBALE PENSIERI Ad un anno dalla sua scomparsa tutta la famiglia lo ricorda con infinito affetto. S.Messa mercoledì 5 febbraio alle ore 17.30 nella chiesa di San Venanzio. TRIGESIMO CHIESA di S.VENANZIO Nella ricorrenza del trigesimo della scomparsa dell'amata PAOLA COMODI in GALLINARO Il marito ed i parenti tutti la ricordano con affetto. S.Messa giovedì 6 febbraio alle ore 17.30. Si ringrazia chi si unirà alle preghiere. CHIESA di S.SEBASTIANO MARISCHIO Mercoledì 5 febbraio ricorre il 6° anniversario della scomparsa dell'amata ANNIVERSARIO CHIESA della SACRA FAMIGLIA Martedì 4 febbraio ricorre il 1° anniversario della scomparsa dell'amata ELIDE CARSETTI ved. GAGLIARDI I familiari ed i parenti la ricordano con affetto. S.Messa martedì 4 febbraio alle ore 18. Si ringrazia chi si unirà alle preghiere. ANNIVERSARIO ANNIVERSARIO 4 febbraio 2013 4 febbraio 2014 ALBERTO POLVERINI E un anno dalla tua scomparsa è già passato, 365 giorni, 12 mesi, infiniti giorni. Ma ricorda, ci sarà sempre quel legame indissolubile che non mi separerà mai da te. Fiera di te, fiera di quello che sei stato, e di quello che sempre sarai. Ciao angelo mio, ti voglio bene! "La nascita è il sonno dell'anima, è l'oblio; la morte è il risveglio". Tua nipote Valeria La moglie Viviana Polzonetti con Rosella, Luciano, Isabella, Marcello, Miriam, Gabriella, Valeria lo ricordano. Grazie a chi pregherà con noi. S.Messa martedì 4 febbraio alle ore 17.30 nel Centro Comunitario di San Nicolò. ANNUNCIO Mercoledì 22 gennaio, a 89 anni, è mancata all'affetto dei suoi cari ADRIA LUDOVICI ved. BRANCHINI Lo comunicano i figli Enrico, Annamaria e Marcello, le nuore Giuditta e Daniela, il genero Sandro, i nipoti Leonardo, Rachele, Lucia e Pietro, la collaboratrice Michaela ed i familiari tutti. Impresa Funebre Belardinelli ANNUNCIO Martedì 21 gennaio, a 86 anni, è mancata all'affetto dei suoi cari ROSINA BUCCHI ved. BALLANTI Lo comunicano i figli Ennio e Sergio, la figlia Brunella, la nuora Daniela, il genero Luigi, i nipoti Alessandro, Valerio, Irene, i nipoti, i parenti tutti. Marchigiano ANNUNCIO Venerdì 24 gennaio, è mancato all'affetto dei suoi cari UGO LIPPERA Lo comunicano il figlio Adriano, il fratello Giovanni, i parenti tutti. Marchigiano RINGRAZIAMENTO Le famiglie Barbarossa e Pavoni commosse da tanta sincera e profonda manifestazione di stima e di affetto verso il loro amatissimo Francesco ringraziano quanti si sono uniti al loro dolore. Marchigiano 24 defunti.indd 2 CHIESA di S.VENANZIO Sabato 1 febbraio ricorre il 6° anniversario della scomparsa dell'amata STEFANIA BORIONI in SCHICCHI Il marito Amleto, i figli Emanuele e Letizia, i genitori, la sorella, il fratello, il suocero ed i parenti la ricordano con affetto. S.Messa sabato 1 febbraio alle ore 18. Si ringrazia chi si unirà alle preghiere. ANNUNCIO Mercoledì 22 gennaio, a 74 anni, è mancato all'affetto dei suoi cari GIOVANNI LASCONI Lo comunicano la moglie Livia Argalia, il figlio Eliberto, la nuora Selia, i nipoti Sara ed Alessandro, il cognato, le cognate, i parenti tutti. Marchigiano ANNUNCIO Mercoledì 22 gennaio, a 90 anni, è mancata all'affetto dei suoi cari FERNANDA MANCIOLA ved. FIZIALETTI Lo comunicano i figli Silvano e Giovanni, i nipoti, i parenti tutti. Marchigiano ANNUNCIO Martedì 21 gennaio, a 67 anni, è mancato all'affetto dei suoi cari RINALDO PARIS Lo comunicano la moglie Renata Bocci, il figlio Angelo con Debora, la figlia Serena con Sergio, i nipoti Alessandro e Riccardo, la sorella Giovanna, il fratello Fabrizio, il cognato, le cognate, i nipoti, gli amici, i parenti tutti. Marchigiano ANNUNCIO Sabato 25 gennaio, a 107 anni, è mancata all'affetto dei suoi cari ELISABETTA LAMPUCCI ved. LIVIDINI Lo comunicano Maricela con Alberto, i nipoti, i parenti tutti. Marchigiano Domenica 2 febbraio ricorre il trigesimo della scomparsa dell'amato ENRICO FERRETTI La moglie Titti, i figli Paolo e Valeria, la sorella Sandra con Bartolo, i cognati, le cognate, i nipoti e i parenti tutti lo ricordano con immenso amore. S.Messa domenica 2 febbraio alle ore 8.30 presso il Centro Comunitario di S.Nicolò e mercoledì 5 febbraio alle ore 17.30 nella chiesa di San Nicolò. Si ringrazia chi si unirà alle preghiere. ANNUNCIO Sabato 25 gennaio, a 89 anni, è mancata all'affetto dei suoi cari ANNA LORONI ved. STROPPA Lo comunicano i figli Sandro e Mario, le figlie Luciana e Silvana, le nuore Rosella e Licia, i generi Domenico e Dario, i nipoti Katiuscia, Cinzia, Letizia, Lorenzo, Marco, Paolo, Massimo, Roberto, Mirko, i pronipoti, le sorelle Fedela, Ubaldina, Lucia, i cognati, le cognate, i parenti tutti. Marchigiano ANNUNCIO Venerdì 24 gennaio, è mancata all'affetto dei suoi cari LUCIA PAOLONI ved. PALANGA La cara nonna è salita al cielo da dove continuerà a custodire la sua famiglia. Lo comunicano i figli Lina e Nazzareno, il genero, la nuora, i nipoti e pronipoti. Marchigiano ANNUNCIO Venerdì 24 gennaio, a 91 anni, è mancata all'affetto dei suoi cari IDELMA REMIGI ved. BIOCCO Lo comunicano i figli Chiarina e Fabio con Renzo ed Elena, i nipoti Daniele e Massimo, la sorella Marianna, il cognato e i parenti tutti. Impresa Funebre Bondoni ANNUNCIO Martedì 28 gennaio, a 92 anni, a Roma, è mancato all'affetto dei suoi cari BIANCHINO GISMONDI Lo comunicano la figlia Ombretta, il genero Antonio, i nipoti Pietro e Roberta ed i familiari tutti. Impresa Funebre Belardinelli NATALINA BIANCINI in STAZI Il marito, il figlio, la nuora, i nipoti e i parenti tutti la ricordano con grande affetto. S. Messa mercoledì 5 febbraio ore 18. Si ringrazia chi si unirà alle preghiere. ANNUNCIO Lunedì 3 febbraio ricorre il 9° anniversario della scomparsa dell'amata IOLANDA VANNUCCI ved. RUGGERI Le figlie Maria Vittoria e Daniela, l'adorato nipote Federico la ricordano con affetto. ANNUNCIO Sabato 25 gennaio, a 90 anni, è mancata all'affetto dei suoi cari POMPILIA SEVERINI ved. AGOSTINELLI Lo comunicano il figlio Vito, la figlia Augusta con Bruno, i nipoti Martina, Emanuele, Andrea, Francesca Romana, i pronipoti, le cognate Diana e Giulia, i parenti tutti. La cara Pompilia verrà ricordata durante la S.Messa di domenica 2 febbraio alle ore 10.15 nella chiesa di Attiggio. Marchigiano ANNUNCIO Venerdì 24 gennaio, a 69 anni, è mancato all'affetto dei suoi cari GIANCARLO MALDONI Lo comunicano la moglie Isabella Amico, i figli Francesco e Serena, la sorella Giuliana, il fratello Bruno, i cognati, le cognate, i nipoti ed i parenti tutti. Impresa Funebre Bondoni ANNUNCIO Sabato 25 gennaio, a 75 anni, è mancata all'affetto dei suoi cari GIUSEPPA ZOPPI in BRUFFA Lo comunicano il marito Mario, il fratello Remo, la cognata Nadia, i cognati Giulio ed Erminia, i nipoti, la cara Viola, i parenti e gli amici tutti. Impresa Funebre Bondoni GLI ANNUNCI VANNO PORTATI IN REDAZIONE, ENTRO IL MARTEDÌ MATTINA Lunedì 27 gennaio, a 62 anni, è mancato all'affetto dei suoi cari Cav. GUERRINO CONTI Lo comunicano la moglie Maria Rita, i figli Alessandro e Federico, la mamma Lina, la sorella Bruna, la suocera Gina, i cognati, le cognate, i nipoti ed i parenti tutti. Impresa Funebre Bondoni Violenza anticristiana in India L’uccisione nei giorni scorsi di un pastore evangelico nell’Andhra Pradesh - quarto Stato dell’Unione Indiana per superficie e quinto per numero di abitanti, che si affaccia sul golfo del Bengala - non è un caso isolato. Già nei mesi scorsi, era stato denunciato, da parte della comunità protestante, il regime del terrore instaurato dal Rashtriya Swayanmsevak Sang, il movimento estremista indù, autore di numerose aggressioni. Dopo una delle ultime aggressioni - un gruppo di 50 estremisti armati di bastoni e pietre aveva assaltato la Telugu Baptist Church di Mandal, villaggio situato nel distretto di Ranga Reddy (Hyderabad) - Sajan K George, presidente del Global Council of Indian Christians, aveva dichiarato: “Questi estremisti intolleranti hanno creato un loro regno del terrore in Andra Pradesh e minacciano l’esistenza dei cristiani”. In quell’occasione, gli estremisti indù avevano fatto irruzione nell’edificio e trascinato in strada sei pastori accusati di conversioni forzate al cristianesimo, picchiandoli e abbandonandoli svenuti. Umberto Sirio 29/01/14 11.19 25 L'Azione 1 FEBBRAIO 2014 Il messaggio del Papa nella Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali >CHIESA Internet? Un dono di Dio “L di VINCENZO CORRADO a comunicazione è una conquista più umana che tecnologica”. Parte da questa prospettiva essenziale Papa Francesco per analizzare il tema del suo primo messaggio per la Giornata mondiale delle comunicazioni sociali - “Comunicazione al servizio di un’autentica cultura dell’incontro” - che la Chiesa, nella sua 48ª edizione, celebrerà il 1° giugno 2014. “La comunicazione è una conquista più umana che tecnologica”. Parte da questa prospettiva essenziale Papa Francesco per analizzare il tema del suo primo messaggio per la Giornata mondiale delle comunicazioni sociali - “Comunicazione al servizio di un’autentica cultura dell’incontro” - che la Chiesa, nella sua 48ª edizione, celebrerà il 1° giugno 2014. Nel testo, presentato oggi (23 gennaio) in sala stampa vaticana, non mancano temi cari al Pontefice: dalla “scandalosa distanza tra il lusso dei più ricchi e la miseria dei più poveri”, al “contrasto tra la gente che vive sui marciapiedi e le luci sfavillanti dei negozi”, dalle “molteplici forme di esclusione, emarginazione e povertà”, ai “conflitti in cui si mescolano cause economiche, politiche, ideologiche e, purtroppo, anche religiose”. Nel mondo attuale, sottolinea il Papa, “i media possono aiutare a farci sentire più prossimi gli uni agli altri. Comunicare bene ci aiuta ad essere più vicini e a conoscerci meglio tra di noi, ad essere più uniti”. In particolare “internet può offrire maggiori possibilità di incontro e di solidarietà tra tutti, e questa è una cosa buona, è un dono di Dio”. Il Pontefice non tralascia gli “aspetti problematici”, come ad esempio l’isolamento “dal prossimo” causato dal “desiderio di connessione digitale” o l’esclusione di chi “non ha accesso” ai media. “Questi limiti – spiega - sono reali, tuttavia non giustificano un rifiuto dei media sociali”. La “prossimità” nei media sociali. “Che cosa ci aiuta nell’ambiente digitale a crescere in umanità e nella comprensione reciproca?”. Ad esempio, risponde Francesco, “dobbiamo recuperare un certo senso di lentezza e di calma”, di “capacità di fare silenzio per ascoltare”, di pazienza per “capire chi è diverso da noi”. Suggerimenti che rimandano ai messaggi dedicati da Benedetto XVI al silenzio (nel 2012) e alla promozione di una cultura di rispetto, dialogo e amicizia (nel 2009). Ma “come si manifesta la ‘prossimità’ nell’uso dei mezzi di comunicazione e nel nuovo ambiente creato dalle tecnologie digitali?”, incalza il Pontefice, per il quale “una risposta” è “nella parabola del buon samaritano, che è anche una parabola del comunicatore. Chi comunica, infatti, si fa prossimo. E il buon samaritano non solo si fa prossimo, ma si fa carico di quell’uomo che vede mezzo morto sul ciglio della strada”. Il Papa definisce “questo potere della comunicazione come ‘prossimità’”. La rete e le periferie. Oggi, evidenzia Francesco, “noi corriamo il rischio che alcuni media ci condizionino al punto da farci ignorare il nostro prossimo reale. Non basta passare lungo le ‘strade’ digitali, cioè semplicemente essere connessi: occorre che la connessione sia accompagnata dall’incontro vero”. Per il Papa “non sono le strategie comunicative a garantire la bellezza, la bontà e la verità della comunicazione”. Anche perché “la neutralità dei media è solo apparente: solo chi comunica mettendo in gioco se stesso può rappresentare un punto di riferimento. Il coinvolgimento personale è la radice stessa dell’affidabilità di un comunicatore. Proprio per questo L'UNITALSI PER IL MALATO La sottosezione di Fabriano, gruppo di Sassoferrato dell’Unitalsi ha organizzato un triduo di preparazione per la 22° giornata mondiale del malato e la festa della Madonna di Lourdes. A Fabriano il 9 febbraio alle 15.30 presso la Cattedrale ci sarà una catechesi tenuta da don Aldo Mei e a seguire la S. Messa presieduta da don Alfredo Zuccatosta. A Sassoferrato l’8 febbraio alle 17.30 la recita del Rosario e a seguire la S. Messa presso la chiesa di S. Facondino. Il 9 febbraio alle 16.30 sempre a S. Facondino una catechesi tenuta dal parroco don Giovanni Mosciatti sul tema pastorale “Per-correre la verità nella carità”, alle 17.30 il Rosario e a seguire la S. Messa. Il 10 febbraio presso la chiesa degli Scalzi alle 17.30 il Rosario e a seguire la S. Messa. Infine l’11 febbraio alla chiesa di S. Facondino alle 17.30 il Rosario, la S. Messa e a seguire la fiaccolata in piazza Bartolo. Pellegrini a Roma e a Mosca Canonizzazione di Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II, l’Ufficio Pellegrinaggi organizza: VIAGGIO A ROMA, 26-27 aprile, Castel Gandolfo ed Albano Laziale, S. Messa con Papa Francesco per la Canonizzazione. Itinerari dello Spirito, VIAGGIO IN RUSSIA, San Pietroburgo, Mosca, Anello d’Oro dal 10 al 17 luglio, dalle piccole comunità cristiane, alla fede e tradizione ortodossa. Per info: don Andrea Simone 3383027782, Marco Antonini 3403726654, [email protected] 25 chiesa.indd 2 la testimonianza cristiana, grazie alla rete, può raggiungere le periferie esistenziali”. E qui Papa Francesco ribadisce la sua preferenza per “una Chiesa accidentata che esce per strada” a “una Chiesa ammalata di autoreferenzialità”. E “le strade”, spiega, sono “quelle del mondo dove la gente vive, dove è raggiungibile effettivamente e affettivamente”. Tra queste ci sono anche “quelle digitali, affollate di umanità, spesso ferita”. Quindi, prosegue il Papa, “aprire le porte delle chiese significa anche aprirle nell’ambiente digitale”. Anche “nel contesto della comunicazione serve una Chiesa che riesca a portare calore, ad accendere il cuore”. Olio profumato e vino buono. “La testimonianza cristiana – afferma il Papa - non si fa con il bombardamento di messaggi religiosi, ma con la volontà di donare se stessi agli altri”. Al riguardo “occorre sapersi inserire nel dialogo con gli uomini e le donne di oggi, per comprenderne le attese, i dubbi, le speranze, e offrire loro il Vangelo. La sfida richiede profondità, attenzione alla vita, sensibilità spirituale”. Da qui l’invito a una comunicazione che “sia olio profumato per il dolore e vino buono per l’allegria”: “Non abbiate timore di farvi cittadini dell’ambiente digitale. È importante l’attenzione e la presenza della Chiesa nel mondo della comunicazione, per dialogare con l’uomo d’oggi e portarlo all’incontro con Cristo: una Chiesa che accompagna il cammino sa mettersi in cammino con tutti”. In tale contesto, conclude il Papa, “la rivoluzione dei mezzi di comunicazione e dell’informazione è una grande e appassionante sfida, che richiede energie fresche e un’immaginazione nuova per trasmettere agli altri la bellezza di Dio”. Con la consapevolezza, però, che “la comunicazione è una conquista più umana che tecnologica”. VIVERE IL VANGELO di Don Aldo Buonaiuto Domenica 2 febbraio dal Vangelo secondo Luca (Lc 2, 22-40) Una parola per tutti Il popolo giudaico considerava il parto causa di impurità legale della donna, per cui era necessario l’atto purificatorio che non implicava nessun giudizio di valore morale. Maria e Giuseppe presentano Gesù al Signore secondo quanto prescritto dal libro dell’Esodo al capitolo 13. Invece di un agnello di un anno, i due sposi fanno l’offerta dei poveri che consiste in due tortore, una per il sacrificio-olocausto, l’altra per il sacrificio di peccato. Simeone, profeta di Dio, proclama a tutti i presenti l’arrivo del salvatore dell’umanità, luce per illuminare le genti. Lo stupore dei due genitori indica l’atteggiamento di fede sempre pronto ad accogliere nuove rivelazioni. Gesù è colui che avrebbe manifestato il disegno del Creatore su tutta l’umanità. La sua famiglia è santa perché immersa nella volontà di Dio; il cibo del Figlio è infatti fare la volontà del Padre. Maria, misteriosamente associata alla redenzione operata dal Messia, ha il compito di coadiuvare nel portare la salvezza ad ogni creatura. Ella è la serva del Signore che dice “si faccia di me secondo la tua parola”. Giuseppe si fida sempre dell’Onnipotente, consapevole che non c’è una via migliore rispetto a quella di aderire al suo progetto. Come la possiamo vivere Realizzare la giustizia di Dio è ritornare alla famiglia così com’è stata concepita dal Padre Celeste. In essa c’è sempre spazio per l’accoglienza dei più poveri e per la preghiera insieme. Far crescere il rapporto di coppia tra marito e moglie significa sviluppare la salvezza. Gli sposi sono due originalità in comunione che desiderano intimamente e profondamente che l’altro raggiunga la pienezza. Scegliere il Vangelo tutti i giorni fa diventare ognuno di noi un vero cristiano. La debolezza dei credenti sta proprio nel non decidere con fermezza da che parte stare. La quotidianità che conduciamo è la prova per capire se abbiamo scelto: se la nostra esistenza è immersa nello Spirito, splendiamo della sua stessa luce. Seguiamo l’esempio di chi vive in modo semplice e dignitoso senza essere soggetto alla schiavitù del denaro, conducendo un’esistenza che esclude il superfluo, il lusso, lo spreco. Anche noi abbiamo il compito di portare la Parola a tutte le genti. Il nostro dolore per quanti non accettano il lieto annuncio è proporzionato all’amore che abbiamo per Gesù e per il prossimo. Tuttavia la nostra sofferenza non dovrebbe fermarci, ma spingerci ancor più ad annunziare poiché, nel nostro cuore, c’è il desiderio ardente come fuoco di fare di Cristo il cuore del mondo. 29/01/14 11.23 26 >CHIESA< L'Azione 1 FEBBRAIO 2014 "Padre Nostro" per gli artisti Un'iniziativa dell'ufficio cultura con un apposito bando di concorso di DON ANDREA SIMONE* D al discorso di Benedetto XVI il 21 novembre 2009, nella Cappelli Sistina agli Artisti convenuti in udienza: “Troppo spesso la bellezza che viene propagandata è illusoria e mendace, superficiale e abbagliante fino allo stordimento e, invece di far uscire gli uomini da sé e aprirli ad orizzonti di vera libertà attirandoli verso l’alto, li imprigiona in se stessi e li rende ancor più schiavi, privi di speranza e di gioia. Si tratta di una seducente ma ipocrita bellezza, che ridesta la brama, la volontà di potere, di possesso, di sopraffazione sull’altro e che si trasforma, ben presto, nel suo contrario, assumendo i volti dell’oscenità, della trasgressione o della provocazione fine a se stessa. L’autentica bellezza, invece, schiude il cuore umano alla nostalgia, al desiderio profondo di conoscere, di amare, di andare verso l’Altro, verso l’Oltre da sé. Se accettiamo che la bellezza ci tocchi intimamente, ci ferisca, ci apra gli occhi, allora riscopriamo la gioia della visione, della capacità di co- gliere il senso profondo del nostro esistere, il Mistero di cui siamo parte e da cui possiamo attingere la pienezza, la felicità, la passione dell’impegno quotidiano.” Mercoledì 15 gennaio, durante l’incontro in Cattedrale per i Mercoledì della Fede con don Fortunato Di Noto, Mons. Giancarlo Vecerrica, nostro Vescovo, ha reso ufficiale il nuovo progetto del Consiglio Diocesano per la Cultura denominato “Cosa significa imparare ad amare”? L’amore non è forse la cosa più spontanea e fuori dal nostro controllo che si possa immaginare, qualcosa che accade e su cui non abbiamo nessun potere? Che cos’è dunque l’amore perché si debba dire che occorre imparare ad amare? Per dare risposta a queste domande che sono nel cuore di ogni giovane e per uscire dall’analfabetismo affettivo odierno in modo da aiutare i nostri ragazzi a riconoscere un’emozione da un sentimento, da un affetto, da un desiderio, da un bisogno, da un sogno.. (fondamentale per ben impostare le relazioni future)...è stato organizzato in diocesi (Pastorale Giovanile e Pastorale Familiare) un primo percorso di educazione all’affettività e alla sessualità per ragazzi dai 18 ai 30 anni, una sorta di tre giorni di convivenza: dal 31 gennaio (ore 21) al 2 febbraio (ore 17 con S. Messa e conclusioni) presso il seminario di Fabriano. Nella giornata del 1 febbraio sono previsti due incontri con una serata a sorpresa. Il percorso sarà coordinato dal Padre Alessandro Angelisanti dell’Ordine dei Frati Minori con i giovani e da una competente psicoterapeuta familiare cristiana Maria Pia Colella. I lavori da consegnare sulle "sette domande" Alla ripresa delle attività parrocchiali dopo la pausa natalizia, l’équipe dell’Ufficio Catechistico Diocesano si è riunita, insieme al direttore don Tonino Lasconi, per fare il punto della situazione sul prosieguo del cammino catechistico di quest’anno incentrato sulla preghiera del Padre Nostro. In previsione della realizzazione di un opuscolo (dal titolo provvisorio AGENDA LITURGICA di Don Leopoldo Paloni ~ ADORAZIONE EUCARISTICA NOTTURNA A SAN FILIPPO: sabato 1 febbraio alle ore 21 fino alle 6 di domenica 2 febbraio. ~ FESTA DEL “VOTO” DEI FABRIANESI ALLA MADONNA DEL BUON GESÙ E GIORNATA DELLA VITA CONSACRATA: domenica 2 febbraio alle 16.30 nella Cattedrale di San Venanzio, presiede Mons. Giancarlo Vecerrica nella cattedrale di San Venanzio. ~ UFFICIO GIURIDICO REGIONALE: lunedì 3 febbraio alle ore 15, presiede Mons. Vecerrica. ~ FESTA DI SAN BIAGIO NELLA CHIESA DEI SANTI BIAGIO E ROMUALDO: lunedì 3 febbraio alle 18-15, presiede Mons. Vecerrica. ~ ASSEMBLEA DELLA CEM: mercoledì 5 febbraio alle 9.30 a Loreto. ~ COMUNITÀ DEI GIOVANI PRETI: giovedì 6 febbraio alle 9.30 in seminario. il Padre Nostro nell’Arte. Si tratta di un’iniziativa strettamente legata al cammino pastorale della nostra Diocesi offrendo agli artisti del nostro territorio la possibilità di soffermarsi a meditare e contemplare il volto di Dio come Padre attraverso la preghiera che Gesù ci ha voluto donare. Grazie alla professionalità e al possente impegno artistico e culturale della signora Anna Massinissa, che da sempre ha portato avanti il desiderio di mettere in rete gli artisti del nostro territorio con l’Associazione inArte, è stato composto e stilato un puntuale Bando di Concorso dove poter attingere le informazioni necessarie e pratiche per la realizzazione dell’opera che gli artisti offriranno al nostro percorso pastorale, facendoci respirare attraverso le pluriforme vie dell’arte la loro sublime intuizione artistica di Dio come Padre Nostro. Il Bando lo si può scaricare dal sito di InArte (www.inartefabriano.it) e dal sito della nostra Diocesi (www. fabriano-matelica.it) dove troverete tutte le informazioni necessarie per partecipare al concorso. Il progetto si avvale del sostegno culturale e mediatico del Progetto Culturale della Cei oltre che del Patrocinio dei Comuni della nostra Diocesi. Sarà realizzato un catalogo di tutte le opere che perverranno nelle date indicate nel bando e la mostra girerà per diversi siti culturali dei comuni ed enti che fino ad oggi, saputo dell’iniziativa, ci hanno contattato. *direttore Ufficio Diocesano per la Cultura La giornata del voto FESTIVE DEL SABATO ore 17.30: - S. Nicolò (Centro Comunitario) - Collegiglioni ore 18.00: - Cattedrale S.Venanzio - M. della Misericordia - Sacra Famiglia - Oratorio S. Giovanni Bosco ore 18.30: - S. Giuseppe Lavoratore - Collegio Gentile FESTIVE ore 7.00: ore 8.00: ore 8.30: Il 14 gennaio ed il 2 febbraio 1703 forti scosse di terremoto fecero numerose vittime ed ingenti danni nelle città dell’Umbria e dell’Abruzzo. Fabriano attribuì il prodigio di essere stata risparmiata da lutti e distruzioni alla protezione della Madonna del Buon Gesù. Per assolvere al voto fatto, ormai da più di tre secoli, nella Cattedrale di Fabriano domenica 2 febbraio saranno celebrate Ss. Messe alle 9, alle 11.15 e alle 16.30, quest’ultima con il Vescovo insieme ai religiosi per la giornata della vita consacrata e la benedizione delle candele. ore 8.45: S. Biagio, benedizione della gola ore 10.00: Lunedì 3 febbraio Ss. Messe ore 9 (in cripta), 11, 16 e con il Vescovo ore 18.15. Al termine di ogni Messa si farà la benedizione della gola. Si potrà visitare un mercatino ed in più ci saranno le primule per le adozioni a distanza. Le reliquie di S. Romualdo Venerdì 7 febbraio Ss. Messe ore 9 (in cripta), 10.30 (in chiesa). Ore 18 processione dalla cripta alla chiesa con il busto di S. Romualdo e canto del "Te Deum". Ore 18.15 S. Messa celebrata dal Vescovo. “Padre Nostro-Dalla voce dei bambini”), contenente tutti gli elaborati pervenuti dalle parrocchie che hanno deciso di prendere parte a questo cammino comune, l’Ucd vuole fornire alcune coordinate per una migliore riuscita dell’iniziativa. E’ stata fissata entro la fine di febbraio la consegna dei lavori che preferibilmente andrebbero inviati su file all’indirizzo [email protected] o portati presso la chiesa di San Giuseppe Lavoratore e consegnati a don Tonino (previa telefonata per accordarsi su giorno ed ora). I gruppi che, sulla base dell’iniziativa suggerita nell’ultimo incontro diocesano “Il Padre Nostro pregato dai fatti della settimana”, hanno selezionato titoli ed articoli di giornale che seguono o negano le “sette domande” del Padre Nostro ed hanno poi composto dei cartelloni, dovranno utilizzare questi ultimi per far scaturire dai bambini riflessioni, pensieri, commenti, disegni o poesie da inserire nell’opuscolo. I disegni, per risultare ben visibili una volta riportati sul libretto, dovranno essere dai colori marcati e ben definiti, e le foto, per lo stesso motivo, dovranno ritrarre particolari chiari e nitidi. Affinché risulti un’opera omogenea, si raccomanda che i lavori non siano incentrati solo sulle prime parti della preghiera ma vertano su tutte le “sette domande” in essa contenute. Tutto il materiale raccolto sarà poi esaminato e selezionato dall’Ucd che organizzerà l’opuscolo seguendo un filo conduttore tematico (ogni contributo recherà però la firma del gruppo e della parrocchia di appartenenza). Qualora dovessero pervenire doppioni o lavori difficili da stampare (e pertanto esclusi dalla pubblicazione) verrà inserita nel libretto una pagina sulla quale saranno comunque presentati. La segreteria dell’Ucd, nelle persone di Anna Maria e Carla, rimane a disposizione per qualsiasi chiarimento. Buon lavoro a tutti! Antonella Bartolini & Antonella Spilli, Ufficio Catechistico Diocesano 26 chiesa.indd 2 FERIALI ore 7.00: - S. Caterina (Auditorium) ore 7.20: - S. Silvestro ore 7.30: - M. della Misericordia - Mon. S. Margherita ore 7.45: - Monastero Cappuccine ore 8.00: - Casa di Riposo - Collegio Gentile - S. Luca ore 8.30: - Cripta di S. Romualdo ore 9.00: - Mad. del Buon Gesù - S. Caterina (Auditorium) ore 16.00: - Cappella dell’ospedale ore 17.30: - Cattedrale S.Venanzio - S. Nicolò (lun.-merc.-ven.) - S. Nicolò Centro Com. (mart.-giov.-sab.) ore 18.00: - M.della Misericordia - Sacra Famiglia - Oratorio S. Giovanni Bosco ore 18.15: - Ss. Biagio e Romualdo ore 18.30: - S. Giuseppe Lavoratore ore 9.00: ore 9.30: ore 10.15: ore 10.30: ore 11.00: ore 11.15: ore 11.30: ore 11.45: ore 16.30: ore 17.00: ore 18.00: ore 18.15: ore 18.30: - S. Caterina (Auditorium) - M. della Misericordia - Casa di Riposo - S. Nicolò (Centro Comunitario) - Sacra Famiglia - S. Margherita - S. Luca - Cappella dell’ospedale - Ss. Biagio e Romualdo cripta - S. Giuseppe Lavoratore - S. Caterina (Auditorium) - Collegio Gentile - Monastero Cappuccine - Cattedrale San Venanzio - Collepaganello - M. della Misericordia - Nebbiano - Cupo - Attiggio - S. Silvestro - S. Nicolò - S. Giuseppe Lavoratore - Cattedrale San Venanzio - Sacra Famiglia - M. della Misericordia - S. Maria in Campo - Melano - Argignano - Cattedrale San Venanzio - S.Maria in Campo - M.della Misericordia - Ss. Biagio e Romualdo - S. Giuseppe Lavoratore MESSE FERIALI 7.30: - Regina Pacis 8.00: - S.Teresa 9.30: - Concattedrale S. Maria 17.30: - Regina Pacis 18.00: - Concattedrale S. Maria 18.30: - S. Teresa - S. Francesco MESSE FESTIVE DEL SABATO 18.00: - Concattedrale S. Maria 18.30: - S. Teresa 19.00: - Regina Pacis Messe FESTIVE 7.30:- Beata Mattia 8.00:- Concattedrale S. Maria 8.30:- Regina Pacis - Ospedale 9.00:- S. Rocco - S.Francesco 9.30:- Invalidi - S. Teresa 10.30:- Concattedrale S. Maria - Regina Pacis 11.00:- S. Teresa -Braccano 11.15:- S. Francesco 11.30:- Regina Pacis 12.00:- Concattedrale S. Maria 18.00:- Concattedrale S. Maria 18.30:- S. Teresa - Regina Pacis 29/01/14 11.21 27 L'Azione 1 FEBBRAIO 2014 Maurizio Venturi a canestro (le foto di questa pagina sono di Martina Lippera) Basket femminile: Thunder sfortunata Nella seconda giornata di ritorno di C femminile, la Thunder Matelica affronta fuori casa la capolista Spoleto ed esce sconfitta per 54-50 dall’inviolato parquet umbro. Inizio di partita equilibrato, poi nella ripresa Spoleto prova ad allungare con della buone giocate da tre punti, portandosi a +12. Matelica non ci sta e recupera: a 1’30” al termine il risultato è 49-47. Finale di gara incandescente: un tiro da tre e un contropiede assicurano alla squadra di Spoleto la vittoria. Il tabellino matelicese: Ricciutelli I. 17, Stopponi, Nwafor 14, Belli, Granini 14, Ricciutelli G., Stronati, Zabaleta 1, Buscarini 2, Fedeli. All. Costantini; ass. Piermartiri. Per quanto riguarda il settore giovanile, l’under 19 della Thunder Matelica è stata battuta a domicilio per 57-77 dal Basket Girls di Ancona, la squadra più forte delle Marche. Matelica inizia bene chiudendo il primo quarto con otto lunghezze di vantaggio, mentre il secondo è a favore di Ancona. Nella ripresa la squadra dorica non sbaglia più niente e si impone. Il tabellino matelicese: Crescentini, Ricciutelli I. 6, Nwafor 11, Chinigioli, Belli 6, Ricciutelli G. 12, Gargiullo, Stronati 11, Fedeli 9, De Michele; all Costantini; ass Piermartiri. Infine, l’Under 15 della Thunder ha vinto a Fabriano per 35-58, cogliendo il primo successo stagionale grazie ad una buona prestazione agonistica condita da alcune buone giocate. Tra le matelicesi, in evidenza Asya Zamparini, giocatrice che è entrata a pieno titolo nella rappresentativa marchigiana. Il tabellino della Thunder: Morosi, Zamparini 19, Bartilozza 2, Mella, Cola 8, Romagnoli 2, Tozzi 12, Martelli 15. >SPORT BASKET Serie C regionale Janus, ecco punti e fiducia Vittoria secondo pronostico: i fabrianesi consolidano il 3° posto di LUCA CIAPPELLONI V ittoria da pronostico della Janus Fabriano contro San Severino. La squadra di Lupacchini e Cutugno archivia la pratica con un netto 85-58 nel giorno del ritorno sul parquet con la maglia biancoblù di Terris Sifford. C’è partita solo nei primi 20’ con San Severino che riesce a tenere il passo dei più quotati padroni di casa grazie ai canestri di Vissani ed Uncini. La Janus, come abitudine, parte lentamente e la squadra di Formentini mette il naso avanti (8-12 al 5’) con il dinamismo del lungo Uncini che crea qualche grattacapo ai biancoblù. Fabriano si rimette subito in carreggiata con un break di 10-2 per il 22-17 del primo gong. Nel secondo quarto arrivano i primi punti della seconda esperienza fa- classifiche DIVISIONE NAZIONALE C Bottegone 28; Pisaurum 26; Osimo e Halley Matelica 22; Fucecchio 20; Monsummano 18; Empoli 16; Valdisieve e Liburnia Livorno 14; Loreto Pesaro e Civitanova 12; Gubbio 10; Altopascio 6; Pontedera 4. SERIE C REGIONALE Perugia 30; Tolentino 28; Janus Fabriano 26; Urbania e Bramante Pesaro 24; Fermignano 18; Pontevecchio e Gualdo 16; Umbertide 12; Aesis Jesi e San Severino 8; Fano 6; Cagli 4; Maior Senigallia 2. PROMOZIONE girone A Cerreto 18; Spider Fabriano, Temmates Jesi e New Basket Jesi 14; Marotta 12; Dinamo Ancona 10; Brown Sugar Fabriano e Chiaravalle 8; P73 Ancona e Adriatico Ancona 6; Vallesina 0. PROMOZIONE girone B Independiente Macerata, Lully Porto Recanati e Fortitudo Castelfidardo 16; Pro Basket Osimo e Gruppo ’82 Tolentino 14; Pollenza 8; Cus Camerino, Adriatica P. Recanati e Futura Osimo 6; Gladiatores Matelica 4; Acli Recanati 2. SERIE C FEMMINILE Olimpia Pesaro e Blu Spoleto 16; Fermano e Offida 14; Highlander Pesaro e Senigallia 12; Thunder Matelica e Adriatico Ancona 10; Osimo 6; Fabriano 0. 27 sport.indd 2 JANUS FABRIANO SAN SEVERINO 85 58 JANUS FABRIANO – Carnevali 10, Fabrianesi 2, Bugionovo 11, Silvi 14, Piermartiri 2 (foto), Nizi 6, Romagnoli 12, Sifford 12, Pasquini 2, Venturi 10, Pellacchia 4. All. Lupacchini SAN SEVERINO - Vignati 2, Ercoli 3, Trillini 2, Buresta, Vissani 21, Reggio 11, Antinori 3, Foglia 2, Uncini 10, Cruciani 2, Lupo 2. All. Formentini brianese di Sifford ma San Severino non molla e ribatte colpo su colpo ai tentativi di allungo propiziati da Silvi (41-34 al 20’). Lo strappo arriva nella ripresa, quando i biancorossi smarriscono la via del canestro e subiscono i cesti a ripetizione di Romagnoli e Silvi, ancora una volta top scorer fabrianese. L’uscita per cinque falli di Uncini al 27’ (58-42) toglie agli ospiti uno dei giocatori più ispirati e segna sostanzialmente la fine anticipata del match. La Janus ritocca costantemente il vantaggio fino ai trenta punti e trova i canestri anche dei baby Fabrianesi e Pasquini. Consolidato il terzo posto, i biancoblù faranno visita sabato 1 febbraio (ore 18) a Fermignano, squadra ostica in zona playoff. BASKET Promozione Il Cerreto si riscatta e allunga in vetta Riscatto immediato e primo posto cristallizzato, al termine del girone di andata, per la capolista Cerreto. La squadra di D’Innocenzo, dopo il passo falso di Jesi, regola con poche difficoltà la Dinamo Ancona con una grande prova difensiva che permette ai padroni di casa di sopperire all’assenza per infortunio di uno dei suoi migliori giocatori, Moscatelli. Prestazione ottima di Rossini con 17 punti, oltre al solito Jachetta, per un Cerreto che porta a quattro i punti di margine sulle dirette inseguitrici. La sconfitta, infatti, della Spider Fabriano a Marotta (69-60) permette a New Basket Jesi e Teammates Jesi di raggiungere i ‘ragnetti’ al secondo posto. Il girone di ritorno è cominciato già mercoledì, oltre i nostri tempi di stampa, con il super derby proprio fra Cerreto e Spider. All’andata vinse la squadra di D’Innocenzo 65-71. Dopo il turno di riposo torneranno in campo venerdì 31 gennaio i Brown Sugar (Palestra Mazzini, ore 21.15) contro Chiaravalle. Nel girone B, i Gladiatores Matelica perdono in casa contro il Cus Camerino 68-85, restando così al penultimo posto. Domenica 2 febbraio (ore 17, Palasport di Matelica) apriranno il girone di ritorno CERRETO DINAMO ANCONA 66 47 BASKET L'Halley sconfitta ma solo per un soffio Partita in puro stile ottovolante, quella tra la capolista Bottegone Sant’Angelo e Halley Matelica. Primo quarto a base d’attacco. Da entrambe le parti le retine vengono sottoposte ad un superlavoro. Ben bilanciato l’attacco matelicese, con Usberti sugli scudi. Da parte pistoiese c’è il consueto orologio con tante lancette, che si chiamano Giannini, Paci, Rossi e Visigalli, mentre il lungo Marconato non incide come fece all’andata, ben controllato dalla difesa vigorina e parzialmente limitato da un infortunio. Alla fine del quarto siamo 24-22, con i tanti tifosi matelicesi che ancora soffrono e si divertono. Bottegone prova a scappare alla metà del secondo quarto, ma Matelica riesce a restare in contatto fino al 47-42, prima di prendere una brutta imbarcata: i padroni di casa arrivano a 64-44. Sotto di 20, a casa della maggiore corazzata del girone, rientra nella logica, niente di preoccupante. Ma questa Halley tutto cuore e determinazione CERRETO – Prato 4, Manzetti, Spedaletti 4, Rossini 17, Jachetta 15, Marsico 10, Capodimonte 2, Cafasso 2, Chiarucci 5, Perulli 7. All. D'Innocenzo DINAMO ANCONA - Baldini, Molitari 3, Cucchiarelli 10, Trovamala 7, Cianforlini 6, Poggiaspalla 5, De Grandis 3, Ballerini 2, Agostinacchio 5, Ornelli 6. MAROTTA SPIDER FABRIANO 69 60 MAROTTA – Bertazza 5, Paolini 11, Tonelli 3, Santinelli 4, Mutic 8, Giacometti 12, Grilli 3, Marinelli, Venturi, Bertolini 23. All. Bedini SPIDER FABRIANO - Battistoni 5, Ciappelloni 2, Pietrini, Paris, Narcisi 13, Mazzoni 8, Spadini 9, Rossini 5, Cortese 10, Carnevali 8. All. Porcarelli con il cruciale scontro con il fanalino di coda Acli Recanati, a due punti proprio dai Gladiatores. l.c. Divisione Nazionale C Il veterano Luca Usberti in azione BOTTEGONE SANT'ANGELO HALLEY MATELICA 94 90 BOTTEGONE SANT'ANGELO – Giannini 16 (1/2, 4/11), Paci 19 (4/6, 3/7), Staino 7 (0/1, 2/6), Rossi 18 (7/11 da due), Marconato 2 (1/5, 0/1), Bongi 8 (2/2, 0/3), Visigalli 17 (5/5, 2/2), Vannacci ne, Giusti 3 (1/1 da due), Della Rosa 4 (2/3, 0/3). All. Valerio HALLEY MATELICA - Porcarelli ne, Sorci 15 (1/1, 3/8), Pecchia 1 (0/1 da due), Novatti 24 (3/4, 2/5), Montanari 2 (1/2 da due), Gatti 7 (0/1, 2/4), Quercia 16 (4/8, 1/3), Bracchetti ne, Paoletti 8 (1/3, 1/6), Usberti 17 (5/7, 1/2). All. Sonaglia decide che è troppo presto per pensare al match successivo: difendendo alla morte, i matelicesi ereggono un muro che i toscani non sanno come aggirare. L’entusiamo in difesa mette le ali in attacco: Novatti (7 punti fin lì) inizia a vivisezionare la difesa toscana, insieme con Sorci e Quercia. Punto dopo punto rosicchiano vantaggio e certezze a Visigalli e compagni, fino a che il capitano non sigla l’incredibile sorpasso (78-80). Bottegone accusa il colpo, ma il copione di questa partita incredibile non è ancora finito. Entra in scena la dea bendata, che guarda solo al Bottegone e ha le fattezze di Alessio Paci, autore di una tripla allo scadere, di una da oltre sette metri e di una - diciamo eufemisticamente fortunosa - da 9 metri con l’aiuto decisivo a tabellone (chissà se il toscano avrà chiesto scusa, come si fa in questi casi al campetto...). L'Halley non si arrende, attacca il canestro: gli uomini di coach Valerio spendono tantissimi falli, Quercia e Novatti diventano pendolari della lunetta, ma la stanchezza e un recupero così prodigioso non possono non segnare gli ospiti, che sbagliano qualche libero di troppo. Alla fine della battaglia esulta il Bottegone. Sabato 1 febbraio l'Halley torna a giocare in casa (PalaCarifac di Cerreto, ore 18.30) contro il Loreto Pesaro di Massimo Gattoni. Antonio Gentilucci 29/01/14 10.43 28 >SPORT< CALCIO L'Azione 1 FEBBRAIO 2014 Serie D Il Matelica affonda il Bojano e ora affronta le "grandi" di SARA SANTACCHI D ifficile commentare una gara dal risultato scontato ancor prima di cominciare. Carucci, allenatore del Matelica, rende l'onore delle armi agli avversari. “Hanno affrontato una lunga trasferta - dice il mister biancorosso - consapevoli dell'ennesima goleada. Li rispetto per l'impegno dimostrato, ma ovviamente la differenza tecnica si è vista, non ci tenevo affatto a fare tanti gol come avevo annunciato, mi interessavano solo i tre punti, è logico che i bomber sono rapaci e quando annusano la preda facile o difficile la prendono, devo dire che oggi ne hanno beneficiato in particolare Cacciatore e Cognigni, ma in precedenza un po' tutti i bomber del girone si sono comportati in modo analogo, forse la cosa più giusta sarebbe quella di evitare la possibilità di disputare certe gare, ma non è compito mio dirlo, io posso solo analizzare la gara, e dico che questo tipo di partita va sbloccata sùbito per non dare coraggio all'avversario e coplicarci la vita, siamo stati bravi a fare gol alla prima occasione, poi è logico una volta in discesa sembra tutto facile, siamo stati bravi a non rischiare infortuni ed ammonizioni, dobbiamo essere pronti per la prossima gara con il Sulmona”. A proposito del Sulmona, non è un vantaggio per loro giocare sabato 1 febbraio anziché mercoledi 29 gennaio, come previsto in un primo momento? “E' un vantaggio per entrambi dice Carucci - avremo come d'abitudine tutta la settimana per preparare bene l'incontro, noi come loro, inutile creare ancora polemiche su questa gara, noi come al CALCIO Seconda Categoria MATELICA BOJANO L'angolo D... Maurizio Fontenova 9 0 CELANO - Spitoni, Silvestrini, D'Addazio, Gilardi, Tonelli, Moretti (76° D'Alessio), Gadda, Martini, Jachetta (Lanzi 46°),Cacciatore (Cognigni 57°), Staffolani. All. Carucci BOJANO - Di Gennaro (46° Lancetti), Cagiano, De Martino, Montone, Ancona, Ambrosino, Spezzaferro, Mugione, Milici, Lovasto (46° Piscopo), Crimi (76° Bruno). All. Cagiano RETI - Cacciatore 7°, 13°, 16° e 29°; Staffolani 9°; Cognigni 64°, 71° e 82°; Martini 54° solito ci preparemo per vincere, come facciamo con tutti, con il Sulmona deve essere una gara come le altre”, l'ultima chiosa del saggio mister biancorosso. Ora la serie D si ferma per un turno di riposo, ma - come detto - il Matelica scenderà ugualmente in campo per recuperare la partita con il Sulmona, in trasferta. L'esultanza dei matelicesi dopo il 4° gol di Cacciatore La banda di Carucci inizia a dare fastidio... Come da previsione il Matelica ha fatto il suo dovere contro il derelitto Bojano... Un record molto effimero per il Matelica, ma tre punti di sostanza per mettere ancora pressione alla regina Ancona, che grazie al lignaggio ha ottenuto un rigore molto dubbio per battere una Civitanovese tosta e ben messa in campo dal nuovo e giovane allenatore che molto sportivamente ha commentato a fi ne gara che la sua squadra meritava almeno il pari, ma l’Ancona è l’Ancona e la corrazzata è sempre difficile da colpire! Certo che gli anconetani hanno festeggiato la vittoria come se avessero vinto la Champion, consci che l’unica squadra “che ancora dà molto fastidio” è il Matelica. In effetti quello che in settimana ha detto il presidente Mauro Canil, segnali inquietanti che giungono a Matelica e sul Matelica, ragionando molto tranquillamente è non solo verosimile, ma palpabile. Una frase celebre di Giulio Andreotti testualmente recitava: “a pensar male, si fa peccato, ma spesso ci si azzecca”. Allora vorrei fare partecipi del ragionamento i lettori di questa rubrica, a chi dà fastidio in questo momento la squadra del presidente Canil? Andiamo per esclusione… Al Bojano? No di certo... stanno pensando alla prossima stagione già in Eccellenza e poi sono molisani, non c’è rivalità, CALCIO non sono cugini diretti… Come le squadre abruzzesi, nemmeno il Sulmona del famoso recupero “per ghiaccio” che si giocherà proprio sabato. Tolte le molisane e le abruzzesi, restano le marchigiane. Guardiamo la classifi ca alla nostra destra… ed arriva l’illuminazione ragionata… vuoi vedere che i fastidi più grandi li diamo ai cuginetti diretti… la Maceratese… Il capoluogo di provincia può essere messo in secondo piano da quel piccolo comune spostato più verso l’Umbria a quasi 50 km dal capoluogo? E poi il capoluogo di regione, la corrazzata Ancona, che già ad agosto aveva vinto il campionato senza giocarlo, come dicono ad Ancona "noi abbiamo due o tre squadre per vincere, stranieri super bravi da serie A e B, portoghesi, brasiliani, giocatori biondi con la cresta, allenatore che ha giocato in serie A, dovevamo fare il vuoto dietro di noi... ed invece arriva il Matelica… una matricola... che si permette di sedersi al nostro tavolo già imbandito a festa, ma chi è il Matelica… che fa come il Prete de Ficà... arria e vole montà su? E no, il Matelica è il primo anno che conosce la serie D, mentre noi non la sopportiamo proprio più!". Il ragionamento è semplice. Presidente Mauro Canil... provi ancora per un po’ a spaventarli “i cuginetti”, prima a Macerata il 9 febbraio e poi a Matelica il 16 febbraio. Prima Categoria La Fabiani Il Fabriano Cerreto torna a esultare: è corsara Zuccaro-gol piega il Castelfidardo Nel girone D, termina con il risultato di 0-0 la partita tra il Victoria Strada e l’Albacina. La gara è stata giocata su un campo ai limiti della praticabilità e non ha regalato grandi emozioni agli spettatori presenti. I padroni di casa hanno cercato con maggior insistenza il gol della vittoria riversandosi per alcuni tratti della ripresa nell’area di rigore avversaria ma alla fine le squadre sono uscite dal terreno di gioco dividendosi la posta in palio. La formazione dell’Albacina: Cardoni, Archetti, Xheleshi, Biagini, Zampetti, Friday, Scipioni, Lippera, Ragni (53’ Ruggeri T.), Polli, (80’ Carbini), Stridi; all. Biagini. Nel girone F, la Fabiani Matelica vince in trasferta per 3-2 contro la Juventus Club e mantiene il quarto posto in classifica insieme all’Elfa Tolentino a quota 33 punti. Prossimo turno: Albacina-Falconarese (all'andata 1-4), Giovani TolentinoFabiani Matelica (0-1). TERZA CATEGORIA Nel girone C, l’Argignano vince 2-1 contro il Rosora Angeli e conquista la vetta della classifica a quota 31 punti. Il Serradica pareggia 3-3 contro l’Urbanitas Apiro. Nel girone F, il Real Matelica supera con il risultato di 2-1 il Visso e raggiunge il quarto posto in classifica. Prossimo turno: Morro d’Alba-Argignano (2-2), AbbadienseReal Matelica (1-4) l.a.s. 28 sport.indd 2 FABRIANO CERRETO VIGOR CASTELFIDARDO 1 0 FABRIANO CERRETO - Ruggeri, Zaccagnini, Di Luca, Orlando, Galuppa, La Mantia, Martellucci (25’ st Aydari), Arcangeli, Lorenzetti, Zuccaro (40' st Battistoni), Guidarelli. All. Tiranti VIGOR CASTELFIDARDO - Valianelli, Franzoni (15’ st Taddei), Bignani, Tusino, Zappa, Polzonetti, Giampieri, Mandolini (37’ pt Cerasa), Pierantonelli, Caldigioni, Piccini. All. Marincioni RETE - 24' Zuccaro Il Fabriano Cerreto, dopo un periodo di sbandamento, sembra aver intrapreso la strada giusta. Dopo l'ottimo pareggio della scorsa settimana contro Le Torri, ritorna al successo contro la Vigor Castelfidardo, dopo una gara ricca di emozioni. Partenza lanciata dei padroni di casa che sfiorano a più riprese la rete, brava la difesa ospite a chiudere le incursioni dei laterali. Nel finale di tempo un brivido corre sulla schiena del Fabriano Cerreto che rischia la debacle: rigore per gli ospiti, batte Giampieri e Ruggeri si supera, salvando la sua porta dalla capitolazione. Nella ripresa, i ragazzi di Tiranti scendono in campo più convinti dei loro mezzi e dopo aver sfiorato il gol con Guidarelli al 24', passano in vantaggio con Zuccaro che, dopo uno scambio di prima con Galuppa, supera l'estremo ospite con un delizioso pallonetto. Il vantaggio mette le ali al Fabriano Cerreto che ha l'opportunità di dilagare, ma gli attaccanti falliscono un paio di occasioni e la partita si chiude che la vittoria dei padroni di casa. A questo punto del campionato la compagine cerretese deve tirar fuori le unghie e dovrà incominciare ad avere quella continuità nei risultati positivi che fino ad ora non ha avuto. Nel prossimo impegno il Fabriano Cerreto ha un appuntamento di quelli "terribili" che può cambiare in positivo il suo futuro. Se si vuole continuare a CALCIO sperare nella promozione dovranno assolutamente ottenere un ottimo risultato per poter recuperare il terreno perduto. Infatti il Fabriano Cerreto andrà a far visita al Camerano che nel frattempo ha superato 5-0 il fanalino di coda Monserra e in classifica ha allungato sul Collemarino salendo a quota 33 punti, mentre il Fabriano Cerreto ha ancora quattro punti di ritardo. Se si uscirà vincitori da questo confronto, il gap sarà ridotto a solo due lunghezze, ma se si uscirà da questa trasferta con una sconfitta i punti di distacco saranno 7 e allora sarà difficile vincere da subito questa categoria. a.c. Prima Categoria Sassoferrato... a valanga Vittoria schiacciante per il Sassoferrato Genga. La squadra di Ciattaglia rifila un 5-1 al Real Montecchio, fanalino di coda, e si porta ad un solo punto di distanza dal Barbara capolista. I padroni di casa passano in vantaggio dopo soli due minuti grazie ad un autogol di Romani. A spalancare le porte del successo ci pensa Piermattei. Il calciatore ha siglato una tripletta ed è uscito dal campo come "man of the match". Le sue reti sono arrivate rispettivamente all’11', 39’ e 50’. L’altro giocatore del Sasso a finire sul tabellino dei marcatori è Zucca in gol al 54’. A chiudere la gara sul definitivo 5-1 è il calciatore del Real Montecchio Carciani. La formazione del Sassoferrato Genga: Berardi, Altarocca (75’ Conigli), Tinti, Carletti, Vitali, Bellucci, Zucca, Roscini, Fiori (70’ Marchesini), Sebastianelli, Piermattei (62’ Kurti); all. Ciattaglia. Prossimo turno: Laurentina-Sassoferrato Genga (2-2). Luca Antonio Somma CALCIO Prima Categoria Fortitudo sbanca San Biagio Continua a vincere la Fortitudo Fabriano soprattutto lontano dal suo pubblico. Nelle ultime 3 gare, ha ottenuto 7 punti, fra i quali 6 in trasferta e uno in casa. Ha battuto il Fabriano Cerreto e il San Biagio, mentre ha pareggiato con il Monsano. Lontano dal suo pubblico la squadra allenata da Ranaldi rende di più, anche perché non deve pensare a costruire il gioco e in contropiede si rende molto più pericolosa. A questo punto del torneo la Fortitudo sta diventando una bella realtà, infatti ha ottenuto una striscia positiva che ha dell’incredibile: sono da nove turni che non perde e ha conquistato 17 punti frutto di 4 vittorie e 5 pareggi. Se si pensa che era partita in modo disastroso, adesso fa ben sperare in qualcosina in più della salvezza tranquilla. Nell'ultimo turno contro il San Biagio la Fortitudo ha vinto 0-1 giocando una partita accorta senza sbavature e alla fine il risultato ha premiato la buona vena dei cartai. Il gol vincente è di Biagini, molto atteso ad inizio di stagione avendo realizzato moltissimi gol nel precedente torneo. Sembra essersi sbloccato e sicuramente le sue giocate saranno utili per disputare un torneo all’altezza della situazione. La squadra è molto giovane, ma può continuare a disputare un ottimo campionato. L’importante sarà rimanere con i piedi per terra e ripensare ai troppi errori commessi ad inizio di stagione. Comunque andrà a finire questa avventura, la Fortitudo ha dimostrato che con i giovani si può arrivare lontano. Prossimo impegno in casa contro l’Avis Arcevia, che ha superato la vicecapolista Collemarino (punti 31), portandosi al terzo posto a quota 30 a soli tre dalla prima della classe Camerano. Angelo Campioni classifiche SERIE D Ancona 47 (-1); Matelica 40; Maceratese 38; Vis Pesaro e Termoli 37; Giulianova 33; Jesina 31; Sulmona 30; Celano 28; Civitanovese e Fermana 27; Fano 26; Agnonese e Recanatese 23; Amiternina 22; Isernia 17 (-1); Angolana 11; Bojano 3 (-1). PRIMA CATEGORIA girone A Barbara 38; Sassoferrato Genga 37; Gabicce Gradara 34; Della Rovere 33; Urbino Pieve 31; Laurentina e Piobbico 28; Cuccurano 24; Montecalvo e Mondolfo 23; Villa S. Martino 22; Fermignanese 21; Usav Pesaro 20; Peglio 16; S. Cecilia Urbania 15; Montecchio 9. PRIMA CATEGORIA girone B Filottrano e Camerano 33; Collemarino 31; Arcevia e Vallesina 30; Fabriano Cerreto 29; Osimana e Vigor Castelfidardo 28; Le Torri 27; Villa Musone e Fortitudo Fabriano 25; Cameranese 23; Filottranese e Monsano 20; San Biagio 13 (-2); Monserra 10. SECONDA CATEGORIA girone D Leonessa Montoro 43; Sampaolese 35; Falconarese 34; Chiaravalle 33; Borgo Minonna e Castelbellino 31; Cupramontana 29; Falconara 27; Staffolo 26; Victoria Strada 24; Spes Jesi 23; Osimo Stazione 22; Borghetto 18; Albacina 16; Labor 13; Pianello Vallesina 7. SECONDA CATEGORIA girone F Amatori Corridonia 49; Francavilla e Muccia 38; Elfa Tolentino e Fabiani Matelica 33; Giovani Tolentino 26; San Ginesio e Rione Pace 25; Esanatoglia 24; Sarnano e Serralta 22; Colbuccaro 21; Urbisalviense 19; Sefro 16; Juventus Club 13; Robur 10. 29/01/14 10.53 29 >SPORT< L'Azione 1 FEBBRAIO 2014 VOLLEY Serie B2 femminile La capolista è troppo forte, le fabrianesi non ce la fanno di LORENZO CARSETTI L a capolista se l’è vista brutta. La Pallavolo Fabriano ha ceduto 1-3 (25-23, 18-25, 22-25, 11-25) alla Dannunziana Pescara, restando in partita per tre quarti di gara e cedendo solo all’esito di una rincorsa che le ha prosciugato le forze, disidratandola al momento dello sforzo decisivo. Orgoglio. Sonaglia e compagne hanno fatto tremare le abruzzesi. Sotto per tutto l’arco del primo parziale, sono andate a riprendersi il set con una prova di forza insperata. Pescara, colpita al cuore, si è risvegliata dal torpore, impattando di rabbia sull’1-1 e mettendo il muso avanti anche nel terzo parziale, dove però ha sudato le proverbiali camice, salvandosi solo grazie agli errori delle cartaie. Finita la benzina, nel quarto set Fabriano ha ceduto di schianto. E’ arrivata la seconda sconfitta consecutiva, ma i segnali sono positivi. La squadra è in ripresa e può regalarsi una seconda parte di stagione sugli scudi. Sosta benefica. Si riprenderà l’8 febbraio, al PalaGuerrieri contro Altino, cui seguiranno Gubbio (fuori) e Lorese (in casa). Servono punti per ristabilire il margine con la zona a rischio, attualmente ridottosi a soli 4 punti. Classifica. Pescara 35, Gabicce 32, Manoppello 28, Battistelli Rimini 26, Moie 24, Stella Rimini e Fabriano 18, Macerata 17, Perugia 15, Gubbio 14, Lorese 9, Altino 8, Jesi 5. Settore giovanile. La squadra di Prima Divisione non è riuscita l’impresa a Collemarino: le doriche hanno vinto 3-0 (25-17; 25-11; 25-22). La formazione: Angeletti, Balducci, Carnevali, Di Leo, Fattorini, Gubinelli, Malzew, Mariani (L2), Mollari, Pallotta (L1), Spadini; all. Moretti. Sabato 1 febbraio gara ad ad Ancona contro il Pro Patria. Doppia vittoria per la squadra Under 18 contro l’Acli Mantovani Ancona: 1-3 in trasferta (20-25; 19-25; 25-19; 14-25) e 3-1 in casa (25-27; 25-21; 25-7; 25-13). Le fabrianesi si sono così aggiudicate il passaggio al turno successivo. La formazione: Angeletti, Balducci, Fattorini, Furbetta, Gubinelli, Malefora, Malzew, Mariani (L2), Mollari, Pallotta (L1), Paolucci; allenatori Rossini e Moretti. RUGBY Serie C Serie C1 Il Real sorpreso in casa Si è bruscamente interrotta la marcia positiva del Real Fabriano, sconfitto a domicilio dal Castelbellino per 1-6. Nel prossimo turno, venerdì 31 gennaio, i ragazzi di mister Rinaldi andranno in trasferta a Macerata contro il Cus, match non facile, ma che dovrà essere affrontato con la giusta determinazione per continuare a stazionare in zona play-off. La classifica di C1: Corinaldo 41; Fermo 39; Real Fabriano 38; Bocastrum United 36; Cus Macerata 35; Urbino 33; Ascoli 29; Torrese, Sant'Angelo e Fano 27; Castelbellino 22; Falconara 19; San Crispino e Osimo 16; Riviera delle Palme 11; Montegranaro 0. Giornata storta anche per la formazione Juniores del Real, superata tra le mura amiche dal PesaroFano per 2-6. Ai fabrianesi non sono stati sufficienti i gol di Passeri e Pastuglia. Sono scesi in campo: Plebani, Rotoloni, Minetti, Bello Burzo, Laurenzi, Molinari, Palma, Passeri, Pastuglia, Raggi, Burini. Sabato 1 febbraio è previsto il derby a Serra San Quirico contro l'Avis Genga. f.c. Ginnastica ritmica... speciale A Cuccurano si è svolta la prima prova del Campionato Regionale di Specialità di Ritmica. Per la Ginnastica Fabriano erano presenti Azzurra Ottaviani e Sofia Crescentini. Sofia Crescentini nella categoria Junior si è piazzata al 2° posto con il Nastro e al 3° posto con la Fune, mentre Azzurra Ottaviani si aggiudica brillantemente il 1° posto tra le Senior con il Cerchio e il 2° con la Palla. Per cui, in attesa della seconda prova, ci sono ottime possibilità che le nostre ginnaste possano passare alla fase interregionale. Ben quattro ginnaste fabrianesi, inoltre, hanno preso parte nelle scorse settimane a raduni della Federazione Ginnastica a Desio e Pescara, ginnaste oramai da tempo sotto l’occhio attento delle tecniche federali, che controllano la loro crescita fisica e sportiva per poterle includere nelle convocazioni ufficiali in occasione di tornei nazionali ed internazionali. Sono Cecilia Meriggiola, Daniela Mogurean, Martina Centofanti, Letizia Cicconcelli (nella foto con il Presidente Regionale della Ginnastica, Marco Baioni). CALCIO e CALCIO a 5 CALCIO a 5 L'attività della Virtus Fabriano CALCIO a 5 Serie C2 Il Fabriano inizia il 2014 contro l'Amatori Perugia La C2 torna a far punti, tengono botta gli Allievi Cerreto ko di misura Il 2014 riparte pieno di impegni per il Fabriano Rugby. Dopo i primi passi mossi con una partita amichevole contro il Camerino, il quindici di Alberto Sciamanna affronterà la prima giornata di ritorno (prevista per il prossimo 2 febbraio) contro l’Amatori Perugia. Una partita difficile alla quale seguirà la prima apparizione casalinga del girone di ritorno contro i Valmetauro Titans (16 febbraio dopo la prima pausa per la Nazionale impegnata al 6 Nazioni del 9 febbraio contro il Galles). Resta vivo anche l’impegno del Fabriano Rugby per far crescere il settore giovanile nella città. Trentacinque ragazzi continuano ogni lunedì e mercoledì gli allenamenti per preparare al meglio i prossimi appuntamenti sportivi. Gli Under 14 ritorneranno in campo domenica 2 febbraio a Fano. Per i più piccoli (Under 12-10-8) la ripresa dei concentramenti è prevista per l’8 febbraio. Con l’arrivo del 6 Nazioni anche quest’anno il Fabriano Rugby si prepara a vivere la competizione in prima linea, perché verrà organizzata una nuova trasferta a seguito della Nazionale italiana. Dopo la Scozia nel 2012 e l’Irlanda nel 2013, quest’anno sarà la volta dell’Inghilterra che verrà sfidata sul campo dell’Olimpico di Roma. Il 15 marzo, la squadra guidata da Jacques Brunel affronterà la durissima Inghilterra. Un’occasione per sostenere dal vivo la propria Nazionale. Per chi fosse interessato, è possibile ottenere maggiori informazioni consultando il sito internet www. fabrianorugby.it, oppure rivolgendosi all’agenzia “I Viaggi del Gentile” presso la stazione ferroviaria di Fabriano. Saverio Spadavecchia Anche se per il rotto della cuffia, la formazione di C2 di calcio a 5 della Virtus Fabriano torna finalmente a far punti, nella trasferta di Chiaravalle: 2-2 con reti di Piersimoni e Boncristiano. In campo per la Virtus: Pierantonietti; Gentili, Tombolini; Marzoli, Piersimoni, Ruggeri; Scarabotti, Zamponi, Boncristiano, Smargiassi, Guerci. Venerdì 31, al Pala Guerrieri alle 21.30, si giocherà contro il Castelferretti. Sconfitta interna per le ragazze di serie D, nella gara contro l’Olimpia Marzocca: 2-6 il risultato finale per le ospiti, con reti fabrianesi di Marinozzi e Berardi. Formazione: Crocetti; Bianchi, Riccardi; Marcelli, Monticelli, Guerci; Galtelli, Fatzlij, Falsetti, Berardi, Marinozzi; Boraci. Prossimo impegno domenica 2 febbraio a San Costanzo. Prosegue la striscia positiva degli Allievi, che sono andati a vincere in trasferta, in casa della temibile Alma Juventus Fano, con il risultato di 6-9. Reti di Coco, Verdini (2) Bisegna (2), Nocera (2) e Dell’Osso (2). In campo sono andati: Sellitti; Coco; Nocera, Dell’Osso; Bisegna, Verdini. Sabato 1 febbraio, gara interna alle 16 al Pala Cesari contro la Pesarese. Nulla da fare per i Giovanissimi a Senigallia, contro l’Audax S. Angelo, vincitrice 10-4: nel primo tempo comunque i ragazzini di Tizzoni hanno tenuto testa ai più quotati avversari, portandosi addirittura sullo 0-3 all’8’, con le reti di Dandani (2) e Petrucci. I rivieraschi reagivano con cinque reti dal 13’ al 25’ e altre cinque reti nella ripresa, a fronte dell’unica marcatura ospite di Campioni. Formazione Virtus: Roscini; Dandani, Melacotte; Petrone, Petrucci, Bedaj; Campioni, Mennecozzi, Bartoloni, Koci. Sabato 1 febbraio al Pala Cesari alle 18 match contro gli ascolani della capolista ASKL. Il Cerreto è stato battuto a domicilio per 5-6 dal quotato Grottaccia, ma deve fare "mea culpa" perchè nel primo tempo vinceva 4-0... A seguire il recupero ospite, fino alla beffa finale. I cerretesi sono andati in gol con Mosconi (2), Orlando, Mancini e Gubinelli. La formazione: Innocenzi Juri, Sampaolo, Orlando, Tozzi, Mancini, Innocenzi Teo, Leporoni, Mosconi, Spilli, Centocanti, Albini, Gubinelli. Sabato 1 febbraio trasferta a Recanati. La classifica: Nuova Ottrano 47; Grottaccia 40; Castrum Lauri 34; Gagliole 30; Appignano e Cantine Riunite 29; Cerreto 28; Sambucheto e Futsal Macerata 25; Campocavallo 24; Recanati 23; Santa Maria Nuova 20; Potenza Picena e Treia 18; Montelupone 15; Casenuove 8. f.c. CALCIO Settore giovanile Galassia Sport, ai Giovanissimi il big-match Quello passato è stato un altro fine settimana elettrizzante per i portacolori della Galassia Sport. Mentre i bambini delle categorie Pulcini ed Esordienti hanno osservato un turno di riposo, i ragazzi della categoria Giovanissimi sono stati impegnati nello scontro di vertice contro gli avversari della Jesina. Le due squadre si contendevano il primato della classifica parziale del Campionato Provinciale II Fase, che guidavano entrambe a punteggio pieno. L’incontro si è disputato sabato 25 gennaio sul terreno di gioco del Vecchio Campo Sportivo. Visibile nelle fasi iniziali del primo tempo la tensione dei ragazzi fabrianesi, che sono scesi in campo molto determinati ma evidentemente condizionati dall’importanza dell’impegno. Molto determinati anche gli avversari di Jesi, ben preparati dal loro staff e ben disposti in campo. Dopo un avvio sostanzialmente equilibrato, al 10’ del primo tempo è proprio la tensione a giocare un brutto scherzo alla difesa della Galassia Sport, che incappa in un errore veniale del quale è lesto ad approfittare un attaccante avversario, il quale riesce ad impadronirsi del pallone in area e mette in rete per il temporaneo vantaggio jesino. Ritrovatisi sotto di un gol i ragazzi della Galassia 29 sport.indd 2 hanno tirato fuori tutta la loro grinta, spinti anche dal caloroso tifo di dirigenti, genitori e simpatizzanti presenti all’incontro. Gli sforzi sono stati finalmente premiati al 32’, quando dopo l’ennesimo tentativo, un’azione confusa dentro l’area avversaria viene risolta dal guizzo di Gubinelli che riesce a realizzare il gol del pareggio. La ripresa si è dunque aperta all’insegna dell’equilibrio. Fino al settimo minuto, quando un bel lancio in profondità di Pecci coglie nuovamente Gubinelli in posizione favorevole. Pur trovandosi di spalle alla porta, con un bel gesto tecnico il centravanti della Galassia riesce a girarsi liberandosi del difensore e a scavalcare infine il portiere avversario con un bellissimo tocco a giro: 2-1. La reazione della Jesina, squadra solida e determinata, non si fa attendere e al 15’ gli ospiti costruiscono una bella occasione che non riescono però a finalizzare. Sono comunque i ragazzi della Galassia a trovare maggiore confidenza dopo il gol del vantaggio e a pressare maggiormente gli avversari con alcune belle azioni di gioco. Al 16’ ci prova Spuri con uno dei suoi affondi sulla fascia destra, mentre al 18’ un bel tiro di Ceccarelli impegna il portiere avversario e al 21’ la difesa jesina salva in extremis nella propria area su Gubinelli. Dopo un lunghissimo e soffertissimo recupero di ben sette minuti la partita termina infine sul 2-1, per la gioia della Galassia Sport e di tutti i suoi sostenitori, che possono così festeggiare il primato solitario in classifica dopo ben sei vittorie consecutive. Fin qui il risultato sportivo, bello, limpido, sicuramente galvanizzante per i ragazzi e piacevole anche per i genitori, che finalmente vedono i propri figli raccogliere qualche soddisfazione dopo tanto lavoro. Non perdiamo mai di vista però anche l’aspetto sociale ed educativo dello sport. A nostro avviso uno dei meriti dello staff tecnico e di mister Sampaoli è stato quello di aver creato un vero gruppo. Ragazzi che in campo e fuori, anche con il grosso ausilio dei nuovi social media, si sentono uniti e parte di una squadra. L’esultanza e la gioia dei non convocati per la vittoria dei propri compagni, un episodio che abbiamo il piacere di osservare oramai da diverse settimane, è stata la bellissima testimonianza di questo attaccamento alla squadra e dell’amicizia che lega tutti i nostri ragazzi. Molto bene, continuate così, e per i prossimi incontri un grosso in bocca al lupo! C5, serie D: la Junior vola Il match d'altissima quota tra Junior Matelica e Cerreto d'Esi è stato vinto dai matelicesi per 7-3 grazie ai gol di Orpello (3), Catena (2), Ferretti e Prearsi; per i cerretesi in gol Amadei, Montuschi e Di Ronza. Sconfitta casalinga patita dal Campodonico, che ha ceduto per 2-8 contro l'Avenale. Blitz esterno del Nebbiano di mister Farneti, che supera 2-3 la Polisportiva Victoria di Cingoli. Niente da fare per la Virtus Matelica, battuta 8-2 a Camerino dal Cus; matelicesi a segno con Belardini e Mosciatti. Classifica dopo quindici giornate: San Severino e Junior Matelica 39; Cerreto d'Esi 36; Frontale e Cus Camerino 30; Nebbiano 25; Serralta 23; Avenale 22; Castelraimondo 16; Moscosi 15; Polisportiva Victoria 14; Campodonico e Virtus Matelica 7; Cingolana 5. f.c. Cennini (Nebbiano) 29/01/14 10.52 30 >DIALOGO< L'Azione 1 FEBBRAIO 2014 Un ruolo medico e sociale Il Pronto Soccorso fabrianese evidenzia alcuni problemi da risolvere di ELIO PALEGO* E’ appena calato il sipario sull’inaugurazione del nuovo Pronto Soccorso. La struttura è bella e direi anche funzionale, certo, tutto è perfettibile, ma per me e per i colleghi di lunga militanza da sempre abituati a spazi angusti, attrezzature datate, è quasi il coronamento di una vita professionale. Scialitiche, stativi pensili si staccano dal soffitto della shock room e delle sale delle emergenze minori e portano ossigeno, creano il vuoto per l’aspirazione e rendono disponibili prese elettriche per connettervi respiratore, elettrocardiografo, defibrillatore, ecografo, senza quell’intreccio di cavi sul pavimento sui quali spesso inciampavamo nella frenesia dell’urgenza. Nuovi elettrocardiografi con memorie poderose, permettono di confrontare Ecg, una serie di computer mettono in rete tutti gli operatori nelle varie postazioni in stanze diverse e permettono di visionare esami di laboratorio, consulenze, radiografie, Tc, ecografie, risonanze magnetiche senza staccarsi dalla postazione. Nel frattempo continuano ad arrivare i soliti clienti, quelli che in 2-3 anni mettono insieme 80 accessi con i pretesti più strani e quegli altri ancora più insidiosi, che sotto le mentite spoglie di un’apparente normalità, vengono sei, sette volte l’anno e sono più impegnativi perché non riconosciuti d’embleè dal personale come accade per gli altri. Perché i nostri pronti soccorsi sono facilmente accessibili a tutti, ma il problema è dimetterli o trovare loro una collocazione. I reparti per un mese, nel periodo natalizio riducono notevolmente i posti letto per permettere al personale di usufruire delle ferie accumulate nell’anno quando, per la carenza degli organici, ciò non è possibile. La stessa cosa accade in estate. Per i reparti chirurgici la riduzione dei posti letto comporta la sospensione degli interventi in elezione, anche se ciò allunga le liste di attesa, il che è particolarmente odioso per la chirurgia oncologica. Ma chiudere il reparto di Medicina, in pieno inverno, in periodo influenzale, e di riesacerbazione di malattie respiratorie, è folle. I pazienti restano a lungo in Pronto Soccorso, i reparti richiedono per accettarli, nei pochi letti disponibili, l’esecuzione di molti esami e trattative estenuanti. Sappiamo bene anche noi che la patologia in atto non giustifica il ricovero, ma come fai a dimettere chi vive da solo o talvolta con un coniuge altrettanto mal ridotto? Anche per questo si è sviluppata una medicina difensiva che spinge il medico ad eseguire dispendiosi accertamenti per tutelarsi da eventi avversi possibili in pazienti molto anziani. Ormai un trauma anche minore non può fare a meno di una radiografia, un doloretto toracico, chiaramente non cardiaco, richiede un periodo di osservazione con Ecg e dosaggi enzimatici. Spesso anche i credenti dimenticano che “la rinuncia a mezzi straordinari o sproporzionati, non equivale al suicidio o all’eutanasia, esprime piuttosto l’accettazione della condizione umana di fronte alla morte (Evangelium vitae- Paolo VI). Gli anziani rendono difficile il lavoro di medici e infermieri del Pronto Soccorso, c’è anche spesso un deterioramento cognitivo che rende difficile assumere informazioni che facilitino diagnosi e terapia. Ed ecco allora che con questo tipo di pazienti, i nostri fiammanti monitor multiparametrici, sofisticati elettrocardiografi, restano inutilizzati e c’è invece un affannosa ricerca di pannoloni, telini, materassini antidecubito, materiale da medicazione dei decubiti,. Sogno che il nuovo direttore di Area Vasta “piombi” su di noi assumendo infermieri cosicché l’assistenza domi- ciliare non chiuda nel week end e i reparti ospedalieri non riducano posti letto a Natale o a Ferragosto. Che finalmente i cittadini con un problema minore trovino una risposta adeguata fuori dell’ospedale e i medici di famiglia si raggruppino in strutture di base in modo che almeno nelle ore diurne ci sia sempre qualcuno. Che si potenzi il sistema di cure intermedie in cui collocare pazienti che necessitano di un livello assistenziale inferiore. Che le case di riposo abbiano personale sufficiente e medici capaci di gestire i loro ospiti senza ricorrere continuamente al Pronto Soccorso spesso utilizzando le ambulanze del 118, distogliendole dalla loro funzione nelle emergenze nel territorio. Che la Fondazione Cassa di Risparmio, che ci ha già fornito un apparecchio radiologico, completi la dotazione con un piccolo sforzo economico (con due monitor di telemetria che si aggiungano ai due di cui disponiamo per monitorizzare tutti e quattro i letti di medicina d’urgenza). Credo abbiate compreso che fare il nuovo Pronto Soccorso sia stata la cosa più facile: ora viene il bello, perché certo non è facile adeguarlo ai bisogni della nostra società che cambia. Vorrei anche dire che con tutti i problemi e limitazioni che ho mostrato, svolgiamo un importante ruolo sociale e la nostra situazione per quanto difficile, è sempre migliore di quella di quei paesi in cui la gente muore fuori del Pronto Soccorso perché non ha i soldi per pagarselo. *Direttore PS/MURG Ospedale Fabriano Ingresso del Pronto Soccorso di Fabriano Un minimo di gusto sulle targhe cittadine di sequel Fiume Giano... Una sorta di un racconto io ho un programma pubblicato Dopo la famosa peste del 1300 immortalata dal Boccaccio nel Decameron e l’altra del 1600, sfondo storico del capolavoro manzoniano “I Promessi Sposi”, Fabriano rischia di passare, questa volta sì alla storia, per il morbo delle targhe ottonate, diffuse a piene mani su palazzi e siti vari della città. Il fabbro di Mastro Marino di casa nostra si diletta nello spargere questi segni, a futura memoria. Vedi la recente targa per i caduti del bombardamento del ’44 (nella foto), con una scritta che neanche un analfabeta kazako avrebbe saputo fare di meglio! Va bene che il fabbro è incorporato nello stemma del nostro comune ed è lì da secoli, senza far danni, testimone di una corporazione che nel Medioevo vantava nella nostra città circa 40 botteghe di fabbri. Ma questo andrebbe fermato, in nome di una pubblica decenza e di un minimo senso di buon gusto. La Storia gliene sarà grata. Non ho proprio potuto evitare la lettura dell’articolo, pubblicato in data 18/01/2014 (pag.31), il cui titolo “il mio resta solo un sogno” rappresenterebbe, a sentire l’autore, un interessante caso di trasmutazione tipografica rispetto all’originale “io ho un sogno”. Anche per cortesia nei riguardi di chi ha voluto gratificarmi di questa confidenza, ho dovuto convenire su come il significato delle due frasi non sia esattamente lo stesso e, con l’autore, ritenere la versione originale “io ho un sogno” più rispondente al senso del suo racconto. E, a mio avviso, anche più evocativa, tanto da avermi suggerito l’idea di una sorta di “sequel” di quell’articolo. L’immagine di famiglie che, sotto il ponte delle Moline, pescano, preparano le grigliate, magari tengono in fresco il vino,...sarà sembrata, ai più, del tutto criticabile sotto l’aspetto della concretezza ed una ulteriore prova di quanto i sogni possano far danni, se presi seriamente. Così ho pensato ad un mio contributo, attraverso un programma studiato nei particolari, a sostegno della sua piena attuabilità. L’idea, semplice quanto efficace, è di organizzare un’uscita di pesca del tipo “street-fishing”, pesca in pieno centro cittadino, e successiva degustazione del pescato. Il programma, riferito al tratto che va dal ponte delle Moline al ponte della Canizza, è articolato nel modo che segue: Controlli preliminari relativi - verifica dell’assenza di “divieti di pesca” ed altri divieti concernenti salute e sicurezza in m.b. Quanti disagi legati alla Tares! Leggendo sulla stampa locale le vivaci proteste sul notevole aumento della tassa sui rifiuti fatto dalla nostra amministrazione comunale, mi sono venuti in mente i versi di una celebre poesia di Giuseppe Giusti: “Disceso dal cielo con grande fracasso – le teste di legno fan sempre del chiasso”. Perché queste parole? Per un semplice motivo: quello di non aver letto specifiche richieste di spiegazione su detto aumento. Forse i giornalisti non le hanno riportate? Personalmente avrei chiesto: che fine fanno i rifiuti differenziati? A chi vanno consegnati, se vengono regalati o venduti e gli eventuali profitti dove vanno? Perché quando fummo costretti alla raccolta differenziata fu annunciato che essa avrebbe portato un risparmio? Il modo preciso e comprensibile 30 dialogo.indd 2 su come viene calcolata detta tassa. E ora, a titolo privato, chiedo quali siano i servizi che mi dà il Comune di Fabriano, perché rispetto ad altri cittadini mi ritengo benefattore del Comune, in quanto per tutto quello che verso ricevo poco in cambio. Quando si parla di tasse è come andare dal dentista, lo so, ci si va e si chiedono spiegazioni. Chi si sente “suddito” protesti pure ad alta voce e basta. Personalmente mi ritengo cittadino e quindi di avere spiegazioni esaurienti e non in burocratese. S. Tomaso Moro quando venne da re Enrico VIII dimesso dalla carica disse: “Hanno fatto i propri comodi sotto il nome di cosa pubblica”. Forse prevedeva i politici italiani? Francesco Frigio relazione all’interazione con le acque fluviali - consultazione dei calendari piscatori regionali e provinciali; In caso di esiti tutti positivi - richiesta della licenza di pesca e tesserino segna-catture acquisto attrezzatura, canne, esche, stivali... - vino bianco leggermente mosso in caso di pesce - vino rosso in caso di carne - spezie ad ampio spettro... Data dell’evento - posteriore all’ultima domenica di febbraio, giorno di apertura della pesca alla trota. Nel caso questa mia iniziativa abbia il riscontro positivo che mi auguro, avrei pensato ad una raccolta di adesioni per la battuta di pesca e per il successivo momento conviviale, tutto a base di “pescato del Giano”. Allo scopo ho anche provato un autoscatto sul luogo di pesca e mi sembra che, con qualche ritocco in digitale, potrebbe costituire una discreta bozza per il volantino pubblicitario... Ma questa è un’altra storia... r.o. 29/01/14 10.50 31 >DIALOGO< L'Azione 1 FEBBRAIO 2014 Come una persona normale L'impegno dell'Anffas per far vivere la disabilità senza traumi o scandali di GIULIO PIETRANGELI* I n occasione della Giornata internazionale delle persone disabili, ecco qualche riflessione sulla percezione della disabilità da parte di chi disabile non è. Dice la Convezione Onu 2006: “Il rispetto per la dignità intrinseca, l’autonomia individuale, compresa la libertà di compiere le proprie scelte, e l’indipendenza delle persone; la non discriminazione; la piena ed effettiva partecipazione e inclusione nella società; il rispetto per la differenza e l’accettazione delle persone con disabilità come parte della diversità umana e dell’umanità stessa; la parità di opportunità; l’accessibilità; la parità tra uomini e donne; il rispetto dello sviluppo delle capacità dei minori con disabilità e il rispetto del diritto dei minori con disabilità a preservare la propria identità”. Basterebbe questo, il testo dell’articolo 3 della Convenzione Onu per i diritti delle persone con disabilità, che l’Assemblea delle Nazioni Unite ha approvato nel dicembre 2006, per dire tutto quello che c’è da dire oggi, Giornata Internazionale delle persone con disabilità. Ogni anno, dal 1993, in Europa il 3 di dicembre è come se si accendesse un faro sulla disabilità. Ma cosa significa essere disabile, oggi, in Italia? Significa in larga parte avere bisogni inespressi, significa cercare risposte dalle istituzioni che spesso mancano, significa dover fare i conti con i soldi che non bastano, significa ancora sentire su di sè gli sguardi degli altri, significa dover dimostrare che no, non si ha riacquistato la vista da un anno all’altro. Significa dover rinunciare a uscire di casa, significa non avere una maestra di sostegno che ci segue, significa dover scendere le scale della metropolitana a braccia e elemosinare fondi per poter vivere dignitosamente in casa propria, significa fare la fila il doppio all’ufficio di collocamento. E ancora significa affrontare una serie di difficoltà materiali, so- Via della Vena tra fango e frane Risiedo da venti anni a Marischio e posso affermare che è veramente piacevole viverci. La popolazione è affabile e ospitale, ci sono tante belle realtà, tra cui: una comunità parrocchiale molto viva, un circolo ricreativo attivo, un negozio di alimentari dove trovare qualità e cortesia, un salone da parrucchiere molto qualificato e “dulcis in fundo” un bar dove gustare un caffè e un cappuccino senza eguali. Che si vuole di più? Ma…c’è sempre un “ma”. Per raggiungere queste amenità chi deve percorrere anche un centinaio di metri di via della Vena trova una strada (comunale) eternamente malmessa e che, dopo le ultime piogge (soprattutto quelle di fine autunno), è diventata quasi impraticabile. La frana che aveva ostruito la strada è stata parzialmente smantellata dopo alcuni giorni, ma tutto è finito lì. Il fondo stradale è stato eroso e in un tratto si è particolarmente ristretto a causa di una successiva frana. Se si percorre in auto di notte, o di giorno quando ci sarà la neve, il suo bordo sinistro diventa invisibile, per cui potrebbero verificarsi incidenti. Chi deve ciali ed economiche per sé e la propria famiglia. Significa anche domandarsi perché e tante volte non trovare risposta. Ma significa al contempo cercare e trovare soluzioni alternative alle cose che tutti fanno, tutti i giorni, in maniera automatica. Significa, in definitiva, essere. Essere un disabile intellettivo, essere su una sedia a rotelle, essere ciechi, essere sordi, ma essere. Siamo, viviamo, esistiamo, ci innamoriamo, ci arrabbiamo, manpercorrerlo a piedi per andare nei campi o per fare una passeggiata, poiché via della Vena prosegue con i suoi disagi, deve fare i conti con fango, buche ed altro ancora. Tutto ciò che ho descritto è stato fatto presente all’amministrazione comunale dal portavoce della frazione e da altri residenti. Mi rendo conto di quanto siano scarse le risorse disponibili, ma rimediare alle necessità più urgenti, e soprattutto mettere al più presto qualche stabile segnale di pericolo, ritengo siano provvedimenti improrogabili. Ogni giorno sotto i nostri occhi scorrono immagini di disastri derivanti dalla mancata manutenzione, quindi è chiaro a tutti quanto sia necessaria la prevenzione! Sono ottimista ed ho fiducia in un sollecito intervento da parte dell’amministrazione comunale. giamo e ci divertiamo. Non siamo extraterrestri, ma persone con facoltà magari ridotte, con bisogni particolari, ma per il resto in tutto e per tutto siamo, come chiunque. E’ questo (e molto altro) quello che vorremmo dire a chi disabile non lo è. E’ forse questa la difficoltà della gente di percepirti come persona normale, al di là della nostra disabilità. Quante volte ci sentiamo dire frasi come quando siamo in attesa “Ho parcheggiato qui solo per un minuto” (al di là che di solito non è vero che è solo per un minuto) quando qualcuno parcheggia su un posto riservato ai disabili ci si dimentica forse che chi ha bisogno di quel posto ha, esattamente come tutti, appuntamenti e cartellini da timbrare, oppure “Mi fa piacere vederti in giro!” rivolgersi al disabile che si incontra per la prima volta con una e.a., una marischiana quasi doc come “necessità di frequentare il collegio”; ma sembra molto più difficile che nelle spese per la politica possano essere comprese, per esempio, quelle famose mutande verdi, assunte, oggi, come bandiera della malversazione. Si dirà che, contro quest’andazzo, si stanno levando l’azione della Magistratura e la voce dell’opinione pubblica, che suscitano qualche speranza di cambiamento. Ma su queste speranze, ci sia consentito esprimere il nostro scetticismo; perché la radice del male è ben più profonda della furberia o della faccia tosta di chi trasgredisce. E’ la cultura, purtroppo radicata da qualche tempo immemorabile in Italia, per la quale il conferimento di un incarico pubblico, o l’elezione a una carica politica, piuttosto che l’onere di un servizio, sono visti spesso come una specie di assunzione a una sfera celeste, lontana le mille miglia dal mondo dei mortali, con tutti i vantaggi, i privilegi, e talvolta le impunità, che ciò comporta. Se chi dovrebbe cambiare questo stato di cose è anche chi ne trae giovamento, come possiamo pensare che cambi? E’ a questo scetticismo che la più parte di noi aspetta da decenni una smentita. Sugli incarichi politici aleggia sempre un forte scetticismo 31 dialogo.indd 2 *presidente Anffas di Fabriano Il tratto della strada franata a Marischio Soldi pubblici e guadagni privati Non ci compete entrare nel merito delle ormai numerose inchieste giudiziarie che coinvolgono una parte non trascurabile dei consiglieri di varie regioni d’Italia. Né intendiamo farci condizionare da quel giustizialismo – purtroppo assai diffuso- che assume voci e mormorii come prove di reato e indagini giudiziarie come condanne. Tuttavia, l’ampiezza del fenomeno non può non portarci a qualche amara considerazione, che riguarda una certa visione con cui molti eletti dal popolo considerano il loro mandato. A giudicare dai loro comportamenti, sembrerebbe che l’elezione a un qualunque incarico che comporti attribuzioni di denaro pubblico sia vista come il conferimento di diritti non soggetti all’ordinaria giurisdizione ma a una giurisdizione speciale per la quale i soldi dei contribuenti - dei contribuenti, ricordiamolo sempre! - diventano appannaggio privato e possono quindi essere impiegati lecitamente a discrezione di chi li ha ricevuti, anche per le spese più banali e minute. Ovviamente, non alludiamo alle somme erogate dallo Stato come retribuzione personale – del tutto legittime, anche se a volte discutibili - ma a quelle destinate in modo specifico a finanziare l’attività politica. Ora, l’attività politica può essere posta a giustificazione di molte cose che non c’entrano niente, come certe esorbitanti spese di viaggio, naturalmente a carico del pubblico, gabellate vocina da “maestra dell’asilo come fosse un bambino, sentirsi dire quando si espone un problema alle istituzioni “sai ti capisco” non è cosi semplice capire cosa vuol dire vivere la disabilità. Un po’ di rispetto, quindi. Questi sono solo alcuni esempi, che tra l’altro possono valere non per tutti, ma è un modo utile per aiutare la gente a capire. Tutti questi esempi fanno capire, con un pizzico di quell’arma potente che è l’ironia, quanto ancora ci sia da lavorare anche sulla percezione stessa della persona con disabilità, da parte di chi non sia disabile. E quando si parla di barriere culturali si parla anche di questo. Iniziamo da qui per abbattere un po’ di muri! Chiedo scusa per la mia abitudinaria franchezza e semplicità nel mettere in evidenza la realtà di tutti i giorni, spero che questo possa servire per riflettere sulla disabilità e per migliorare il nostro atteggiamento nei confronti di quelle persone, che sono anche i nostri figli, affinché le relazioni e i rapporti possano essere più franchi e sinceri e non compassionevoli. Mario Bartocci Il desiderio di un genitore La società è come un fiume in piena che scorre verso la foce, portando con sé tutti i detriti che incontra. Tu caro figlio non fare come un tronco d’albero, che si mette di traverso, fermandosi nel fianco del fiume aspettando che arriva la bonaccia per poi fermarsi ancora quando vi è risacca, oppure come una roccia che agisce da frangiflutto nel grembo del fiume, formando intorno ad essa una piccola cascata con un vortice di schiuma che forma un gorgo. Sii sempre leggero, flessibile e forte come un giunco, stai sempre al centro del letto del fiume, così potrò correre su tutti i ponti e vederti passare, sempre per primo, sotto ogni ponte dello stesso fiume. l.f. 29/01/14 10.49 Foto Cico diventiamo grandi con l'azione Un'AZIONE Un'AZIONE per crescere Ecco i negozi convenzionati a fabriano Chi pagherà con bonifico bancario o bollettino postale potrà ritirare la card presso le nostre redazioni di Fabriano (Piazza Giovanni Paolo II, 10) e Matelica (Via Parrocchia, 3) esibendo la relativa ricevuta di pagamento. 32 pagina pubb.indd 2 29/01/14 10.46
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