63Le case degli architetti - Fondazione Architettura Alto Adige
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63Le case degli architetti - Fondazione Architettura Alto Adige
tb63_completo 03.08.2004 14:26 Uhr Seite a turrisbabel i 63 08 2004 Architektenhäuser Le case degli architetti 63 Trimestrales Mitteilungsblatt der Stiftung der Kammer der Architekten, Raumplaner, Landschaftsplaner, Denkmalpfleger der Autonomen Provinz Bozen Notiziario trimestrale della Fondazione dell’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti, Conservatori della Provincia Autonoma di Bolzano Der Traum von den eigenen vier Wänden Timidi architetti vanitosi Taxe Percue Sped. in a. p., 45%, art. 2, comma 20/b legge 662/96 (BZ) In caso di mancato recapito, rispedire all’ufficio di Bolzano C.P.O. per la restituzione al mittente che si impegna a corrispondere il diritto fisso 08 2004 Architektenhäuser / Le case degli architetti Points of View tb63_completo 03.08.2004 14:26 Uhr Seite b tb63_completo 03.08.2004 14:26 Uhr Seite 1 turrisbabel Architektenhäuser / Le case degli architetti 63 Editorial / Editoriale 2 Abito ergo sum Luigi Scolari Vorwort / Prefazione 4 Voyeur Angela Giudiceandrea Points of View 6 Le case degli architetti Umberto Bonagura 10 Der Traum von den eigenen vier Wänden Lukas Abram Trimestrales Mitteilungsblatt der Kammer 13 Timidi architetti vanitosi der Architekten, Raumplaner, Landschaftsplaner, Alexander Zoeggeler Denkmalpfleger der Autonomen Provinz Bozen Notiziario trimestrale dell’Ordine degli Architetti, Interiors Pianificatori, Paesaggisti, Conservatori della Provincia Autonoma di Bolzano 14 Open Space Nilis Wouter (16), Thomas Kienzl (17), Sylvie Riant über Sparkassenstraße 15 via Cassa di Risparmio ein Projekt von Werner Seidl (18), Astrid Katzenbach und I — 39100 Bolzano / Bozen Tel. 0471 971741 http://www.bz.archiworld.it Luis Mola (20), Claudio Polo (22), Roberto da Sois (24), e-mail: [email protected] Armin Kienzl (25), Kurt Wiedenhofer und Monika Angerer (26) 28 casa-studio-lavoro Angelika und Gotthard Kerschbaumer (30), Wolfgang Piller (31), Stanislao Fierro (32), Weber und Winterle (33), Verantwortlich für den Inhalt / Direttore responsabile: Roland Seidl (34), Barbara e Gianluca Fontana (36) Luigi Scolari 38 Vizedirektor / Vicedirettore: Kitsch Angela Giudiceandrea su un progetto di Pier Paolo Umberto Bonagura Tessarin (40), Angela Giudiceandrea su un progetto di Luigi Redaktion / Redazione: Smiraldi (42), Claudio Cappellotto (43), Werner Schmidt (44) Lukas Abram, Manuela Demattio, Karin Kretschmer, Sabrina Pievani, Rodolfo Zancan 46 A proposito di ieri Diese Ausgabe wurde von Angela Giudiceandrea, Luca Marastoni (48), Zeno Abram (50), Angela Giudice- Carlotta Polo und Alexander Zoeggeler betreut / Questo numero è stato curato da Angela Giudiceandrea, andrea (51), Andrea Rinaldi e Roberta Casarini (52), Elisabeth Carlotta Polo e Alexander Zoeggeler Schatzer und Walter Pardeller (54), Marion Palla (56), Kammerbeauftragter / Resp. rapporti con l’Ordine: Luigi Scolari (58) Roberto D’Ambrogio Verantw. für die Werbung / Resp. per la pubblicità: 60 To move to change Gereon Pilz van der Grinten (62), Domenico Mariani (64), Ulrich Weger, Tel. 0471/973886 Alessandro Scavazza (66), Karl Spitaler (68), Anne Catherine Grafik / Grafica: www. Lupe.it (BZ) Fleith und Peter Zoderer (70), Edoardo Narne (70), Druck / Stampa: Europunto (VR) Alexander Zoeggeler (72) Für Wort, Bild und Zeichnungen zeichnen die jeweiligen Autoren verantwortlich. 74 Scritti, fotografie e disegni impegnano soltanto Das Haus des Lebens Heinrich Zöschg (76), Lukas Abram (78), Carlotta Polo (79), la responsabilità dell’autore. Oswald Zoeggeler (80), Benno Simma (81), Sabrina Pievani Register der Druckschriften des Landesgerichtes Bozen su un progetto di Othmar Barth (82) Registro stampe del tribunale di Bolzano Antenne N./n. 22 /97 vom/del 9.12.1997 August / Agosto 2004 84 Spedizione in a.p., 45%, art. 2 comma 20/b, L’individualità nel collettivo Carlotta Polo legge 662 /96 – Filiale di Bolzano Termin / Agenda Kostenlose Verteilung / Distribuzione gratuita Foto Titelseite / Foto copertina: © Gianluca Fontana 85 Towards… a room with views Angelika Burtscher tb63_completo 03.08.2004 14:26 Uhr Seite 2 2 August Agosto 2004 turrisbabel 63 Luigi Scolari Editorial Editoriale Abito ergo sum Qual’è il risultato del progetto incarico da terzi ed assumia- Il committente autodidatta si di interni quando il committen- mo un impegno progettuale, ingegna ed in genere i risultati te è l’architetto? Questa doman- o sono qualcosa di diverso? sono scarsi, ma queste sono da, apparentemente asciutta, Sono architetture di interni, valutazioni da professionista. poiché doveva tradursi in una composizioni d’arredo o cos’al- Cosa cambia, se con scarsità rassegna di esempi illustrati tro? Le immagini hanno sve- o ricchezza di mezzi, è l’archi- e rappresentativi, ha scatenato lato i nostri personali modi tetto che interviene a definire, reazioni inattese. La maggior di vivere l’abitazione, naturali caratterizzare il proprio spazio parte dei colleghi ha risposto o rigorosi, comodi, puramente abitativo? A parte alcuni esem- con diplomatica ritrosia, o con estetici… e risultano interes- pi, quelli citati sono alla por- atteggiamenti gentilmente re- santi proprio perché lontane tata di tutti, si tratta di appar- nitenti. Alcuni hanno parteci- dalle modalità con cui le riviste tamenti in affitto, o in proprietà, pato, e si sono messi in gioco, di architettura mostrano, o me- di dimensioni normali, come mostrandoci quello che è il loro glio dire, mettono in mostra, quelli che, aihmé, ci impone il senso della domesticità. Così i teatrini dell’abitare, dove mercato immobiliare. Eppure era stato loro richiesto di de- l’abitante è comparsa e l’am- anche qui, è possibile promuo- scriverlo: con tre foto ed un biente è studiato, a volte volu- vere una ricerca personale, motto, o una breve descrizione. tamente falsificato, per dive- esibire il proprio carattere, per- Evidentemente hanno sacrifi- nire scenografia. Quando l’ar- ché arredare è come vestirsi, cato un piccolo ambito della redo va oltre la soddisfazione manifestare esteriormente il loro sfera privata. Ma l’archi- delle esigenze primarie e fun- proprio modo di essere. Riaf- tetto non richiede altrettanto al zionali – possedere una sedia, fiora pertanto l’aspetto cultu- suo cliente, quando pubblica un tavolo ed un letto – esso di- rale e psicologico legato alla un progetto e di riflesso gode viene il frutto di scelte culturali. propria identità. Se il ruolo del della pubblicità e divulgazione Queste tengono conto di fat- progettista e del committente di quelle immagini? L’aspetto tori quali il comfort, e l’estetica, coincidono, si genera un corto voyeuristico di questa indagine ma possono anche essere scel- circuito? Esso è generatore di non è stato un complice favo- te eminentemente simboliche energie positive e pertanto vir- revole. Abbiamo raccolto una e autorappresentative. L’arre- tuoso, o negative e perciò sterile. documentazione variegata, che do attiene alla sfera individua- Si dà luogo ad un’esplosione abbiamo riordinato in un tenta- le ed ognuno può giocare a creativa o ad un’implosione, tivo di catalogazione. Questi fare l’architetto, l’arredatore. in cui una feroce autocritica o ambienti domestici sono frutto Le stesse pubblicità che veico- eccessive aspirazioni ed ambi- di un progetto studiato a ta- lano le tendenze del mercato, zioni portano alla desistenza, volino, come avviene quando e le riviste specialistiche che per cui alcuni preferiscono farsi propagandano il gusto del mo- arredare la casa da colleghi? mento, servono d’ispirazione Oppure tutto avviene regolar- o da modello. mente, e con il debito distacco rispondiamo ad un si riesce a trascendere da un processo di autoanalisi e si risolvono freddamente, da puri tecnici, i requisiti che soddisfano le proprie esigenze dell’abitare? Alcune immagini dimostrano chiaramente che l’abitare, e gli oggetti domestici che lo caratterizzano, è frutto della stratificazione, della storia individuale, dell’adattamento all’ambiente, dell’evolversi del tb63_completo 03.08.2004 14:26 Uhr Seite 3 turrisbabel 63 August Agosto 2004 Illustrazioni Barbara Schindler Abito ergo sum – Editorial / Editoriale nucleo familiare, e non certa- Innenarchitektur, Einrichtungskompo- bringen, weil Einrichtung – wie Klei- mente solo il prodotto di un sitionen oder was sonst? Die Abbil- dung – die Funktion hat, die eigene progetto che si estingue in un dungen enthüllen unsere ganz per- Persönlichkeit nach außen zu kehren. atto unico e conclusivo. Arreda- sönlichen Arten zu Wohnen, streng Was passiert nun, wenn die Rollen re per se, diviene per l’architet- oder locker, gemütlich, ästhetisch… des Planers und des Auftraggebers to sinonimo di allestire, speri- sie scheinen gerade deshalb interes- in einer Person zusammentreffen? mentare, giocare, ironizzare, sant, weil sie von den gewohnten Kommt es zum Kurzschluss? Werden rallegrare, criticare, un mezzo Bildern der Architekturzeitschriften positive oder negative Energien frei? per esprimere il proprio valore, abweichen, die häufig ein Theater Entsteht eine kreative Explosion comunicare un messaggio in- des Wohnens zur Schau stellen, oder eine Implosion, in der ständige timo e personale. Forse tutto wo der Bewohner Statist ist und der Selbstkritik und zu hohe Ansprüche quello che solo in parte gli rie- Raum zum Bühnenbild wird. Sobald zum Stillstand führen, weshalb sce quando opera per gli altri. Einrichtung über das Erfüllen von einige Architekten lieber ihre Woh- Basis-Bedürfnissen hinausgeht – das nung von einem Berufskollegen Was ist das Ergebnis eines Einrich- Besitzen eines Stuhls, eines Tisches planen lassen? Oder kann es gelin- tungsprojektes, wenn der Architekt und eines Bettes –, ist sie bestimmt gen, sich mit der nötigen Distanz sein eigener Auftraggeber ist? Diese von kulturell geprägten Entscheidun- und nüchterner Professionalität Frage löste unter den Kollegen uner- gen. Dabei spielen Faktoren wie das eigene Heim selbst zu planen? wartete Reaktionen aus. Die meisten Komfort und Ästhetik eine Rolle, Einige Bilder zeigen klar und deut- antworteten diplomatisch widerspens- aber vielleicht auch in hohem Maße lich, dass das Wohnen Ergebnis der tisch oder freundlich ablehnend. Symbolik und Selbstdarstellung. schichtenweisen Ablagerung von Einige ließen sich auf das Spiel ein Die Einrichtung ist Teil der persön- persönlicher Lebensgeschichte ist, und zeigten uns, wie sie planen. lichen Individualität und jeder Ein- der Anpassung an das räumliche Jeder musste seine Wohnung mit zelne kann Architekt oder Einrichter Umfeld, der Entwicklung der Familie, drei Fotos und einem Motto oder spielen. Als Vorlage dienen dabei und nicht nur einem Projekt ent- einer kurzen Beschreibung darstellen. Fachzeitschriften und die Werbung, springt, das in einem einmaligen und Natürlich gibt jeder damit einen Teil welche die Trends diktieren. Der definitiven Akt geschaffen wurde. seiner Privatsphäre preis, – aber ver- Autodidakt bemüht sich redlich und Für sich selbst eine Wohnung ein- langt der Architekt nicht dasselbe die Resultate sind dürftig, aber dies richten bedeutet für den Architekten von seinem Bauherrn, wenn er ein sind Bewertungen aus der Sicht spielen, experimentieren, erfreuen, Projekt veröffentlicht und durch den des Architekten. Was ändert sich, kritisieren, ironisieren, es ist ein Werbeeffekt davon profitiert? Jeden- wenn der Architekt sein eigenes Mittel sich auszudrücken, auf eine falls hat dieser voyeuristische Aspekt Wohnumfeld gestaltet? Mit Ausnah- sehr intime und persönliche Weise. unsere Bestandsaufnahme nicht me weniger Beispiele sind die hier Vielleicht ist es all das, was ihm in gerade erleichert. Das gesammelte präsentierten Wohnungen keine der Arbeit für seine Auftraggeber Material war sehr vielfältig, und wir Luxusobjekte, es handelt sich um nur teilweise gelingt. haben versucht, es zu ordnen und zu Miet- oder Eigentumswohnungen katalogisieren. Sind alle diese Räume von durchschnittlicher Größe. Ergebnis einer akkuraten Planung, Aber es ist unabhängig von der wie wir sie für unsere Bauherren Wohnungsgröße möglich, durchführen, oder sind sie etwas völ- persönlichen Geschmack und lig Anderes? Sind es Beispiele für Charakter zum Ausdruck zu 3 tb63_completo 03.08.2004 14:26 Uhr Seite 4 4 August Agosto 2004 turrisbabel 63 Angela Giudiceandrea Vorwort Prefazione Voyeur Casa nostra, spazio tanto privato quanto una somma di frammenti in cui si scom- unico e perciò da intendersi oggetto di pone l’esistenza di ogni uno. Le super- molteplici letture ed interpretazioni e di fici, gli spazi, gli stessi arredi si concretiz- apprendimento. Noi architetti siamo da zano o si smaterializzano, vengono enfa- sempre manipolatori degli spazi altrui, tizzati o ridotti all’essenziale e nel definirsi ma come ci comportiamo nella nostra rispecchiano il nostro essere ed abitare. sfera privata? Ci siamo mai chiesti se la In questa carrellata di immagini, alcuni nostra abitazione è capace di raccontare colleghi approfittano diversamente del- qualche cosa di noi, oppure se è una ca- la materia, per scavarla, scolpirla, mo- sa “molto normale” (Ettore Sottsass)? dellarla, tagliarla. Altri esprimono il proprio gusto agendo sul colore. Oppure Foto da Il Sole 24 ore dal volume “Italia – Ritratto di un paese in sessant’anni di fotografia” A queste domande è seguita una richie- enfatizzano linguaggi e mode un tempo sta di immagini, da parte di turrisbabel trasgressivi. Se da una parte si riscopre ai colleghi architetti, formulata in modo il valore della tradizione, dell’antico, stringato e abbastanza perentorio, che del vernacolo, dall’altra c’è chi adotta documentasse la loro intimità. Così la ri- in maniera incondizionata la serialità del- vista è riuscita ad entrare all’interno delle l’industria, il culto della tecnica. Alcuni mura domestiche e ad osservarle attra- eleggono il design a status symbol ed verso gli occhi di coloro che le hanno appagano così il loro senso del bello. pensate, individui diversi per età, sesso, Altri si irrigidiscono nella ricerca di uno lingua, aventi in comune solo il mestiere. stile unico e coerente. Altri ancora non Ovviamente, per quanto estesa, questa amano essere distratti da una vera inti- rassegna non può delineare una esau- mità domestica, limitandosi al bisogno riente visione complessiva; essa pertanto pratico. C’è chi è attento e sensibile agli si limita a ricostruire solo una degli infi- aspetti più percettivi dell’abitare, alle qua- niti orizzonti possibili. Paradossalmente, lità immateriali, perché legate al comfort la forza di queste ricognizioni non risie- fisico ottenuto con la corretta illumina- de nella loro completezza, bensì nella loro zione, climatizzazione ed insonorizzazione. ineluttabile parzialità. I modi di abitare, Altrove primeggia l’aspetto psicologico così come le idee e le opinioni, sono tante. e simbolico, emozione e ragione si al- Fino a cinquant’anni fa la casa era intesa ternano per offrire l’immagine variega- in modo statico ed inalterabile. Oggi essa ta delle arti e delle mode dell’abitare. è un work in progress, dove convergo- Questa volontaria esibizione, concessaci no la memoria e il presente. L’abitazione dai colleghi privi di inibizioni, ci consen- diventa terreno di scontro dove mode e te di avvicinarsi al mondo architettonico tendenze, gusto personale e suggerimen- senza pregiudizi. Le numerose fotografie ti convergono con eguale impeto. Se è sono ami lanciati al lettore per stimola- vero che la forma segue l’emozione, allo- re, attraverso il confronto, la versatilità ra ciò che affiora lentamente ma con as- del gusto. Con passione ed ironia le abi- soluta precisione da questo numero, è tazioni di questi “addetti ai lavori” illu- una folta galleria di immagini, un diver- strano un percorso ricco e curiosamente tente affresco molto soggettivo di casa, irregolare, che ci permette una deam- dove luoghi, personaggi, umori si offrono bulazione surreale attraverso un mondo al nostro sguardo curioso. Gli architetti eclettico, quale esempio di mescolanza. che sono stati al gioco, sono consapevo- Questo viaggio ci obbliga a dimenticare li che la rivelazione del gusto non pas- i luoghi comuni, i clichè e le opinioni e sa per argomentazioni logiche e che non valori consolidati. Il nostro obbiettivo mira ha fondamenti scientifici, ma si articola a fare sì che la Weltanschauung locale nel linguaggio dei simboli. Essi disegna- ed universale si mescolino in “una coc- no i percorsi e i movimenti della vita, ciuta speranza di epifania” (Franco Vaccari). tb63_completo 03.08.2004 turrisbabel 63 August Agosto 2004 14:26 Uhr Seite 5 Voyeur – Vorwort / Prefazione 5 tb63_completo 03.08.2004 14:26 Uhr Seite 6 6 August Agosto 2004 turrisbabel 63 Umberto Bonagura Points of View Le case degli architetti “Solo se sappiamo abitare possiamo co- distacco. L’analisi introduttiva fa risalire la struire.” La citazione di Martin Heidegger particolare attitudine domestica di ognuno che apre Le case degli architetti sembra ad un insieme di variabili che vanno dalla essere il filo conduttore della vasta ricerca vicenda familiare e affettiva alla formazio- biografica che Adriano Cornoldi, docente ne culturale, dalla carica ideale all’estrazio- di Composizione all’Istituto Universitario ne e all’aspirazione sociale. Diversissime di Architettura di Venezia, ha recentemente sono poi le motivazioni che spingono alla raccolto nel Dizionario privato dal Rinasci- realizzazione della propria casa, intesa di mento ad oggi, pubblicato per Marsilio. volta in volta come manifestazione del Il presupposto è quello di far luce su un’a- proprio linguaggio poetico o affermazione spetto poco frequentato dalla critica archi- di uno status sociale, come ideale ricerca tettonica, di norma impegnata in tematiche tipologica o personale appagamento edo- più “alte”, rispondendo a un interrogativo nista. Altrettanto variegate le ragioni dei tanto inconsueto quanto stimolante: che “grandi” che scelgono di non realizzare tipo di spazio domestico hanno realizzato nulla per sé. Nella varietà degli esempi per sé i più conosciuti costruttori di spazi per esposti, emergono così due grandi modelli: gli altri, come hanno risolto la loro privata la “casa monumento” e “la casa dell’uo- “questione dell’abitazione” i maestri dell’ar- mo”. È verso quest’ultima che il libro con- chitettura? Il risultato è una serie di tante centra la sua attenzione, ricercando “la microstorie ordinate nella forma sintetica casa della vita, luogo per eccellenza della del Dizionario che, spaziando dal Rinasci- normalità”. Manifestando la sua delusione mento ad oggi, ci svela la biografia domes- verso il mero formalismo di certe case “da tica e la vita privata dei maggiori architetti architetti”, esercizi di retorica senza un vero e per così dire, ci apre la porta delle loro spazio per la persona, Cornoldi identifica case. Attraverso un percorso biografico ric- uno spartiacque tra buoni architetti “priva- co di risvolti aneddotici, si profila il lato uma- ti” dotati di particolare sensibilità al tema no di personaggi comunemente conosciuti della casa, e “pubblici”, più portati verso e ricordati per l’immagine professionale. temi maggiori, senza per questo stabilire Certo non è semplice stabilire un nesso in- una gerarchia di merito quanto piuttosto equivocabile tra la sfera privata e l’opera una diversa sensibilità di scala. L’inversione pubblica di un architetto. Ma senza scadere o meglio la fusione dei ruoli di progettista nel facile determinismo psicologico al mot- e committente porta con sé una forte carica to di – dimmi come abiti e ti dirò chi sei –, di rottura degli schemi precostituiti, tanto è difficile negare una sorta di osmosi tra da far affermare che “le abitazioni costruite noi e la nostra casa, tra come siamo e come per sé, fuori da limitazioni e così pure da abitiamo. Il libro spinge la sua indagine in correzioni portate dall’esterno, sono dun- questa direzione – cosa succede quando ad que laboratorio privilegiato per verificare abitare sono gli architetti? – e proprio a par- simultaneamente l’arte e l’umanità dell’au- tire dal ritratto privato dei protagonisti rin- tore, le luci e le ombre della sua figura di traccia forti relazioni tra l’“habitat” privato artista e di uomo.” Diventa quindi inevitabi- e la loro sensibilità progettuale, analogie e le appassionarsi alla lettura del libro, am- contraddizioni che si rivelano illuminanti piamente corredato di notizie e aneddoti per una migliore comprensione della loro che compensano l’apparato iconografico opera e delle sue fasi di sviluppo. Chi però necessariamente discontinuo e non sempre moglie nella prima casa si aspettasse una risposta univoca restereb- esaustivo. Tralasciando i casi più conosciuti a New Canaan. be evidentemente deluso. È sorprendente come quello di John Soane o di Frank appartamento a Parigi. scoprire come gli architetti abbiano verso il Lloyd Wright, vale la pena soffermarsi su 3 Richard Josef Neutra tema dell’intimità domestica atteggiamenti alcuni degli affettuosi ritratti di grandi archi- completamente opposti, che passano dal tetti. Come il sodalizio umano e professio- massimo coinvolgimento al più completo nale di Eliel Saarinen e Hermann Gesellius, 1 Marcel Lajos Breuer (1902–1981), con la 2 Le Corbusier (1887–1965), (1892–1970), sul tetto solarium della sua ultima casa a Los Angeles. tb63_completo 03.08.2004 14:26 Uhr Seite 7 turrisbabel 63 August Agosto 2004 Le case degli architetti – Points of View 7 1 2 4 3 tb63_completo 8 03.08.2004 14:26 Uhr Seite 8 Points of View – Le case degli architetti August Agosto 2004 2 1 5 turrisbabel 63 tb63_completo 03.08.2004 14:26 Uhr Seite 9 turrisbabel 63 August Agosto 2004 3 4 Le case degli architetti – Points of View che realizzano la deliziosa Hvitträsk, “la sentirsi “come un pesce in un acquario”). grande villa, opera d’arte totale del ‘ro- Il riserbo Biedermeier di Josef Hoffmann manticismo nazionale’ dove ogni più pic- nel proteggere la propria vita familiare, al colo dettaglio della costruzione e dell’arre- punto che ”conservò l’alloggio da scapolo, do, ogni utensile e decorazione viene pro- e lì si faceva portare dai conoscenti quando gettato insieme, insediandovi le rispettive volevano accompagnarlo a casa, senza abitazioni e lo studio.“ Intorno alla villa ruo- lasciarsi sfuggire una parola sulla seconda tano anche i loro destini privati: dissociatisi abitazione” situata nella strada vicina. La per divergenze personali e d’ispirazione, perfetta continuità di Frank Owen Gehry, al proseguiranno l’attività in proprio e si quale “interessa che il lavoro non sembri scambieranno moglie e abitazione. “Gesel- terminato, con ogni mobile al suo posto lius sposerà Mathilda Gyldén, da poco pronto per le fotografie”, e che “coerente- divorziata da Saarinen, risposatosi nel frat- mente con la sua teoria di work in progress tempo con la sorella di Hermann, Louise, ha rimodellato più volte la sua casa adot- chiamata Loja, e dividerà con l’amico la tando nelle diverse fasi i nuovi approcci tomba.” O come l’esasperato contrasto tra che andava via via sperimentando”, otte- la ricchezza devozionale della sua creazio- nendo “per la sua fresca informalità un ne, e l’aschetismo dello stile di vita modello applicabile per – la casa per tutti – dell’ultimo Antoni Gaudì, dedicato al sacri- del nostro tempo.” Una ricerca di questo ficio personale nell’esaltazione del cattoli- tipo era impensabile in periodi di maggior cesimo, che installa il proprio letto in impegno politico e sociale, e sembra debi- mezzo ai suoi disegni nell’ufficio di cantiere trice della diffusa attenzione che viviamo alla Sagrada Familia, il cui“arredamento oggi verso il privato, spesso distorto nella consisteva in nulla più che un letto incurva- sua esibizione mediatica. Ci troviamo di to, uno scomodo sofà usato sia come tavo- fronte ad una Storia riscritta in chiave vo- lo da notte che come armadio, a giudicare yeuristica, come in una sorta di “Grande Fra- dalla pila di oggetti in mostra; un piccolo tello” dell’architettura? Potrebbe sembrare crocifisso era appeso al muro. Come iso- così a una lettura superficiale; si tratta piut- lamento aveva appeso al soffitto le bozze tosto del tentativo di recuperare la dimen- e i modelli dei doccioni”. La lunga gestazio- sione umana a favore di una visione com- ne progettuale tipica di Carlo Scarpa, che plessiva, di tipo olistico. Partendo da un abita molte case tutte accoglienti ma con aspetto solo apparentemente marginale si un carattere molto temporaneo, e provoca vuole ribadire la centralità dell’individuo la reazione della moglie Nini, che “poiché nella dinamica di vicende collettive come Carlo non si decide”, mentre lui si trova l’architettura, e ricordare il valore della all’estero, fa togliere arredi, intonaci, soffiti. persona rispetto alla realtà materiale delle Nonostante l’intervento radicale non siste- cose. Lo testimonia la sentita riflessione merà mai l’abitazione, anche perché la di Alvaro Siza Vieira che a proposito della prima cosa che realizza – una scala d’in- casa che non si è costruito scrive: “Nella gresso in cemento a vista – scontenta tal- società in cui viviamo è impensabile il pro- mente la moglie (“mi sembra di entrare getto senza dialogo, senza conflitto e in- nella tomba di Tutankamon”) che insisterà contro. Costruirsi una dimora, possederla sempre meno per procedere nei lavori.” Fa quindi per davvero, appare decisamente riflettere l’atteggiamento antidomestico di precluso in quanto fatica insostenibile an- 1 Carlo Scarpa Ludwig Mies van der Rohe, che “per rica- che se obiettivo affascinante. Vivere in una (1906 –1978), con Nini e vare una camera per gli ospiti trasferisce il vera casa è un lavoro a tempo pieno. Ed è 2 David Chipperfield suo letto nell’unica stanza da bagno (il wc per questo che considero un atto eroico (*1953), appartamento a è in un vano separato), cosicché per dicias- gestire, mantenere, trasformare una casa. sette anni lui e i suoi ospiti si laveranno Tuttavia quando questa fatica scompare,… (1874 –1916), con la moglie nella sua camera da letto…” Torna alla e quando in essa ci sentiamo felici – noi Mathilda (già moglie di mente l’assoluta trasparenza e l’assenza visitatori irresponsabilmente poco attenti 4 Josef Hoffmann d’intimità delle case del maestro, capisaldi alla felicità – dimentichi delle nostre an- (1870 –1956), il suo studio. di stile ma spesso fallimenti come abitazioni gustie di barbari nomadi,… allora l’unica (la signora Edith Farnsworth venderà subi- medaglia possibile è quella della gratitu- to la sua, come opera d’arte, dicendo di dine, del plauso silenzioso.” Tobia Scarpa nel 1951. Londra, 1985. 3 Hermann Gesellius Saarinen). 5 Alvaro Siza (*1933), ‘A casa di Ulli Böhme’, Berlino 1981. 9 tb63_completo 10 03.08.2004 14:26 Uhr Seite 10 Points of View August Agosto 2004 turrisbabel 63 Lukas Abram Der Traum von den eigenen vier Wänden – ein Erklärungsversuch (Willy): Also, das ist eigentlich großartig. klappt‘s ja auch mehr oder weniger toll. Eine Hypothek in 25 Jahren abzuzahlen, In der eigenen Wohnung erleben wir oft un- das ist schon… ser persönliches Waterloo. Die eigenen Be- (Linda): Eine Leistung ist das. dürfnisse und die der oft angeschlossenen (Willy): Überleg bloß mal. Da arbeitet man Familie entsprechen nicht dem Bild der ein Leben lang, um ein Haus abzuzahlen. Hochglanzmagazine, die Wohnung wird von Schließlich gehört’s dir, und keiner ist da, der idealen zur realen, und wir trauen uns um drin zu leben. großteils nicht mehr, sie im Rahmen dieses (Linda): Ja, Lieber, das Leben besteht aus Hefts zu zeigen. Wir vergessen dabei, dass Enttäuschung, so geht es allen. wir auch Menschen, wenn auch natürlich (Arthur Miller, Tod eines Handlungsreisenden) besonders feinfühlige und freidenkende, sind, welche ganz bestimmten Zwängen und Ja das hätt’ste gern: Vorn den Ku’damm, Mechanismen unterworfen sind und blei- hintenraus die Ostsee. ben, die Psychologie, Soziologie und Stadt(Kurt Tucholsky) planung schon seit langem beschäftigen. Dass der Mensch wohnt, ist ihm von den Nichts ist wie die Wohnung das Objekt des Internationalen Menschenrechten zugestan- eigenen Gestaltungswillens. Die Spielräume den. Auch wenn immer noch große Teile zur aktiven Aneignung, zur eigenwilligen der Menschheit von den eigenen vier Wän- Gestaltung, spielen eine bedeutende Rolle den bloß träumen können, hat der Mensch für das Selbstbild. Die Identifikation mit ein primär physisches, aber gleich danach einer Wohnung entsteht durch das selbst- auch psychologisch fundiertes Verlangen bestimmte Handeln, wo einem keiner nach Wohnraum. Wo wir hochgezüchteten dreinzureden hat. Der Mensch als körperli- Industrie-, Dienstleistungs- und Wissens- ches Wesen beansprucht Platz, also Raum, protze das Primärbedürfnis nach Dach über und dieser Raum kann nicht gleichzeitig dem Kopf längst geklärt haben, fangen von einem anderen Menschen oder einem andere Probleme an. Einfach nur wohnen Objekt eingenommen werden. Die Distanz, genügt uns nicht. Die Wohnung, nach der welche Menschen untereinander einhalten, Epidermis und der Kleidung unsere dritte bezeichnet der Soziologe Stuart Hall als Haut, soll immer auch noch einen Mehrwert „Raumblasen“. Die Wohnung stellt sich als transportieren. Wir Architekten sind stets eine Erweiterung des Selbst, der indivi- auf der Suche nach dem gestalteten Raum, duellen Raumblase dar. Sie ist der Ort des wo auch noch das letzte Detail von Kopfzer- Privaten und bildet in einer Metapher Goff- brechen zeugt. Die Feuilletons sind voll von manns (1969) die Hinterbühne, wo neue hybriden Wohnräumen, Arbeit, Schlafen, Rollen geübt werden, und wo man die per- Kochen miteinander verwoben, edle Mate- sönliche Fassade aufbaut, überprüft und rialien, erstaunliche Sichtachsen, beinharte vervollständigt, bevor man sich dem Publi- Askese in der Ausstaffierung mit Objekten kum stellt.1 Dennoch laden wir Leute zu uns persönlichen Affekts. Dieser propagierte ein (auch das zweimal im Jahr ein Bürger- State of the Art ist uns notorisch zur akade- recht), um ihnen mit der Wohnung ein mistisch abgeschotteten Nabelschau neigen- Stück von uns preiszugeben. So kann man den Architekten in Fleisch und Blut über- von Zeit zu Zeit in Goffmanns Metapher die gegangen, und wo wir für andere planen, eigene Wohnung zur Vorderbühne machen, tb63_completo 03.08.2004 turrisbabel 63 August Agosto 2004 14:26 Uhr Seite 11 Der Traum von den eigenen vier Wänden – ein Erklärungsversuch – Points of View auf der das Stück „Uneingeschränkte Per- lung des Bodens und den CO2-Ausstoß sönlichkeitsentfaltung“ gegeben wird. der Autos, abgesehen von den immer län- Die Zuschauer (Gäste oder wie hier die ger werdenden Staus auf dem Weg von Leser der Zeitschrift) werden auf privatem und zur Arbeit. Aber auch Probleme der Territorium empfangen und dementspre- Vereinzelung: In den neuen Wohnsiedlun- chend nur in den seltensten Fällen dazu gen fehlen die alten nachbarschaftlichen eingeladen, negative Kritik zu üben. und verwandtschaftlichen Beziehungen, Je nach sozialer Stellung der Bewohner der Zwang zum Autofahren unterbindet wird dieses angeeignete Territorium größer die früher häufigen Kneipenbesuche im oder kleiner ausfallen. Nach Bernd Hamm Anschluss an die Arbeit.“3 Die individuellen zeigt sich Reichtum u.a. im Anspruch auf Träume vom Eigenheim können sich so zahlreiche, große, deutlich markierte Terri- schnell zum kollektiven Alptraum summieren. torien, und die Möglichkeit, andere vom ‘Das eigentliche Leben spielt sich wie immer in der Küche ab.’ Betreten der eigenen Territorien abhalten Das aber nur nebenbei, wir wollten unter- zu können, bedeutet Macht. Durch das be- suchen, welche Kräfte hinter dem Wunsch grenzte Angebot an Bauflächen im Zentrum, nach den eigenen vier Wänden stecken. und somit begrenzten Entfaltungsmöglich- Pierre Bourdieu führt zur oben genannten keiten, führt dies zu Zersiedelung und Se- Selbstinszenierung der eigenen Raumblase gregation (örtliche Trennung von Nutzun- weitere Mechanismen an: „Das Eigenheim gen wie Arbeiten, Wohnen, Einkaufen, und soll neben einer Geldanlage auch Symbol örtliche Trennung von sozialen Schichten). für die Existenz und die – von Scheidungs- „Zudem zielen die Wohnwünsche gerade fällen u.ä. nicht berührte – Fortdauer der der Besserverdienenden auf viel Platz, Familie über Generationen hinweg sein, Garten und Landschaftsnähe, während ihre eine Projektion, die sich auf die Produk- hochspezialisierten und deshalb hoch be- tions- und Werbestrategie der Baufirmen zahlten Arbeitsplätze häufig in zentralen auswirkt, die diese Wünsche aufgreifen, um Großorganisationen liegen: Statt Mischung sie kommerziell ausbeten zu können.“3 eine extreme räumliche Polarisation!“2 Der Wunsch nach Sicherheit, nach einem „Das bringt enorme Probleme mit sich: Ruhepol, nach währenden Werten nimmt die Zersiedelung der Landschaft, die Ver- zurzeit wieder mal stark zu, gefördert von ödung der Innenstädte, ökologische Pro- Wirtschaft und Staat, welche den Menschen bleme durch die zunehmende Versiege- weismachen, dass sich alles immer schnel- 11 tb63_completo 12 03.08.2004 14:26 Uhr Seite 12 Points of View – Der Traum von den eigenen vier Wänden – ein Erklärungsversuch August Agosto 2004 turrisbabel 63 ler ändert, dass es keine Gewissheiten gungen macht, die Fehlkäufe, die erfolglo- mehr gibt, und so eine allgemeine Unruhe sen Unternehmungen in seinen eigenen schüren, welche sich in Sicherheitsinvesti- wie in den Augen seiner Angehörigen zu tionen der Bürger niederschlägt. Mit finan- rechtfertigen… Das Eigenheim funktioniert ziell selbst vorsorgenden und teilweise daher wie eine Falle. Es hat die Tendenz, finanziell überforderten Hausbesitzern nach und nach zum Ort der Fixierung aller braucht sich kein Politiker mehr Gedanken Besetzungen und Investitionen zu werden. um den Aufstand der Straße zu machen. Derjenigen, welche in der – materiellen und Bourdieu weist nach, dass der Wunsch psychischen – Arbeit enthalten sind, die nach dem eigenen Herd nicht nur endogen zum Akzeptieren seiner von den Antizipatio- im Menschen selbst, sondern auch exogen nen oft so weit entfernten Realität erforder- von verschiedenen Interessensgruppen lich ist. Derjenigen, welche es durch das gefördert wird, wobei er besonderes Augen- Besitzgefühl in Gang setzt, das eine Art von merk auf den Verkauf und somit die Praxis Domestizierung der Wünsche und Vorhaben der Kreditvergabe und die damit einherge- zur Folge hat. Derjenigen, welche es durch henden Einschränkungen der Lebensquali- das Aufzwingen eines neuen Bedürfnis- tät und Entscheidungsfreiheit legt. systems auslöst, das in den Anforderungen an diejenigen enthalten ist, die der (sozial Nicht aus den Augen verlieren darf man geprägten) Idealvorstellung entsprechen weiters, dass die Wohnung (noch viel mehr wollen, die sie sich von ihm machen.“3 das eigene Haus) immer auch seine Bewohner beinhaltet. Das Haus ist nicht zu trennen von der Hausgemeinschaft, der Familie als beständiger sozialer Gruppe, und von dem Vorsatz sie weiterzuführen. Nur so lassen sich all die Investitionen an Geld, Arbeit, Zeit und Affekten begreifen, die man in seine Behausung investiert. Dazu gehört, dass wir Sterblichen mit Sachausstattungen historische Kontinuität schaffen wollen. Jeder Häuslbauer baut um einen Stock zu groß, damit seine Kinder dort einziehen können und richtet ihn nach Möglichkeit fix und fertig ein. Das erste, was diese Kinder dann machen, ist, zumindest die scheußliche zwanzig Jahre alte Möblierung rauszuwerfen, wenn Sie nicht sowieso das ganze Haus veräußern, weil es ihrem Lebensstil nicht entspricht (das hindert sie aber meistens nicht dran, unter großen Opfern wiederum selbst ein zu großes Haus zu bauen, um es ihren Kindern zu vererben). „Eine Hauptquelle des kleinbürgerlichen Elends: Dadurch, dass er sich häufig auf für ihn zu groß angelegte, weil eher auf seine 1 „Siedlungssoziologie, Ansprüche als auf seine Möglichkeiten zu- Umweltsoziologie und Planungssoziologie“ von geschnittene Projekte einlässt, bringt er Bernd Hamm, Ingo Neu- sich selbst in eine von übermächtigen Zwän- mann; UTB, Stuttgart 2 gen beherrschte Lage. In dieser bleibt ihm Ort und Welt, Raum und als Ausweg nur, sich um den Preis einer Zeit, Stadt und Land“ von enormen Anspannung den Folgen seiner „Zwischenstadt – zwischen Thomas Sieverts; Vieweg, Wiesbaden (1998) Entscheidung zu stellen und sich zugleich „Der Einzige und sein darum zu bemühen, sich mit dem, womit 3 Eigenheim.“ von Pierre Bourdieu VSA-Verlag, Hamburg (Januar 2002) die Realität seine Erwartungen sanktioniert hat, zufriedenzugeben, indem er alle Anstren- tb63_completo 03.08.2004 14:26 Uhr Seite 13 turrisbabel 63 August Agosto 2004 Points of View Alexander Zoeggeler Timidi architetti vanitosi Al primo anno di università il professore il costruirsi una casa attorno alle proprie di disegno e rilievo ci diede come tema esigenze. Le problematiche con le quali “la casa ideale”, ci consigliò di approfittar- abbiamo a che fare quotidianamente con ne e di cercare di farlo al meglio, spiegan- i nostri clienti si amplificano quando proget- doci che una volta laureati ed entrati nel tiamo per noi stessi e i limiti che di solito ci mondo del lavoro non avremmo mai più vengono imposti, li ritroviamo anche in avuto la possibilità di confrontarci con una casa nostra sotto forma di bisogni: le abitu- simile “pacchia”. Proprio con la ricerca del dini, la ricerca di armonia e di comodità, materiale per questo numero mi sono reso il voler trovare uno spazio intimo, la situa- conto che quello che anni fà avevo consi- zione finanziaria, la famiglia, e mille altre derato poco più di una battuta che all’epo- cose che giorno dopo giorno allungano la ca mi aveva fatto sorridere è invece la cru- nostra lista e per le quali siamo “costretti”, da realtà. Solo pochi sono gli architetti che volenti o nolenti, a far crescere la nostra hanno avuto la possibilità di costruirsi la abitazione di continuo. La sperimentazione propria casa, e credo che tanti di loro non in casa propria è un’altra delle cose che ci la reputino nemmeno ideale, viste le com- distingue, non credo che tra gli architetti plicazioni che dobbiamo affrontare anche ci siano così tanti design-freaks come nelle quando i committenti siamo noi stessi. altre categorie, magari ci sono alcuni ogget- Credo proprio che sia ormai ora di smitiz- ti, lampade e libri che possediamo un po’ zare la figura dell’architetto ricco e troppo tutti, ma penso più come omaggio ai nostri caro, sempre pronto a riempire le case dei maestri, che non come simbolo per appari- propri clienti con soluzioni ed oggetti che re, anche perché sono certo che l’architetto, alzano i costi e il proprio onorario. L’archi- essere vanitoso ed egocentrico, preferisca tetto non è colui che mette timbro e firma trovare da solo una soluzione adeguata – su qualsiasi cosa pur di far quadrare il pro- ecco forse il motivo per il quale in casa prio tornaconto. Basti osservare gli esempi degli architetti si accumulano prototipi su di questo numero per capire che l’architetto prototipi di oggetti spesso nemmeno funzio- è una persona di cultura che conosce la sto- nanti che attendono in un angolo per anni ria, i miti, le leggende, i movimenti, le rivo- l’idea decisiva che li renderà perfetti. luzioni e le evoluzioni, le mode, i materiali, La timidezza (spero non sia stato snobbi- le tecniche di utilizzo e l’attenzione al detta- smo) riscontrata tra i colleghi che non ci glio. Ognuno a modo suo si rispecchia nel- hanno fatto entrare nelle loro case mi ha le scelte prese nel crearsi il proprio habitat. quasi fatto ricredere sul fatto che la vanità Si vedono i vari approcci all’architettura: fosse una malattia appartenente a tutta la c’è chi ha potuto costruirsi ex novo la pro- categoria, peccato, ma forse è proprio per- pria abitazione dei sogni, c’è invece chi ha ché lo giudicano uno spazio così personale dovuto intervenire in un luogo o un edifi- e privato, e non tutti vogliono farci sapere cio già esistente e chi ancora, solo con l’ar- come lo vivono – effettivamente l’architetto redamento e l’organizzazione degli spazi in- è pur sempre solo un essere umano… terni, ha dato una forma al proprio rifugio. Rimane in ogni caso la ricerca di uno spazio nel quale sentirsi a proprio agio. Si nota come alcuni hanno voluto stravolgere lo stato di fatto perché troppo diverso dalla propria interpretazione dell’abitare, e anche come altri invece sono andati alla ricerca dello stile originario dell’edificio riportando il tutto allo splendore iniziale. La cosa che secondo me accomuna tutti quanti è la continua crescita dell’ambiente abitativo, 13 tb63_completo 14 03.08.2004 14:26 Uhr Interiors Seite 14 August Agosto 2004 turrisbabel 63 Angela Giudiceandrea Open Spa Voglia di una nuova dimensione dell’abitare che privilegia i grandi spazi eliminando qualsiasi diaframma, e laddove possibile, sottraendo le separazioni tra le stanze. Essi si trasformano in oggetto per esercizi estetici e spirituali, cercando di soddisfare un desiderio di neutralità, di simmetria e di silenzio. Privato di barocca libertà, lo spazio diviene drasticamente vuoto. Il progettista preferisce lavorare sui volumi che diventano pura forma. I materiali, la cui scelta è semplificata al massimo, sono usati con sincerità ed austerità. La luce, che arriva da ampie finestre e dal tetto, amplifica il bianco delle pareti. Le aperture sull’esterno, prive di tendaggi o in- tb63_completo 03.08.2004 14:26 Uhr Seite 15 turrisbabel 63 August Agosto 2004 Interiors ace differenti agli sguardi indiscreti, si trasformano in grandi schermi offrendo alla strada la vista dell’intimità domestica. Decisa è la volontà di non rinunciare alla sperimentazione dei materiali e delle tecnologie. Un primato spetta allo spazio cucina ed al bagno, che diventano luoghi di ricerca per soluzioni innovative e si lasciano ammirare isolati o diventano i protagonisti della scena. In questi spazi neutri, singoli pezzi scelti di arredo svettano in rigorosa solitudine. Scelte forti per un luogo dello spirito. >> His Privacy Nilis Wouter (16), Casa con vista Thomas Kienzl (17), Das halbe Doppelhaus Werner Seidl (18), Haus am Dreipfuhlpark Astrid Katzenbach und Luis Mola (20), La casa tra gli alberi Claudio Polo (22), Musica nella casa Roberto da Sois (24), Einfache Geometrien Armin Kienzl (25), Wohnung unter einem Krüppelwalmdach Kurt Wiedenhofer und Monika Angerer (26). Nella foto: Solario della casa Beistegui, Le Corbusier, Paris 1930–31, da “Después de afterwards”, Q. Rosell 15 tb63_completo 16 03.08.2004 14:26 Uhr Seite 16 Interiors – Open Space August Agosto 2004 turrisbabel 63 Nilis Wouter His Privacy La casa, datata 1908, si trova nel centro di È proprio la voglia di mantenere intatto Leuven, incastrata tra altre case del tutto il rapporto con l’ambiente circostante, simili nella forma: al piano terra, un lungo a spingere Nilis ad allargare le finestre corridoio ti introduce nell’abitazione, la fino a trasformarle in enormi schermi. quale, a sua volta, si articola su più piani Per offrire alla strada la sua intimità fatta e in una serie di stanze che si susseguono di grandi spazi neutri sui quali si stagliano una dopo l’altra. L’affaccio opposto dà su pochi ma essenziali mobili. Ma per per- un rigoglioso giardino, quasi a ricordare mettere anche al proprietario di abbraccia- che la natura è parte integrante della vita. re con lo sguardo il vasto modo esterno. tb63_completo 03.08.2004 14:26 Uhr Seite 17 turrisbabel 63 August Agosto 2004 Open Space – Interiors Thomas Kienzl Casa con vista La casa, in cui abito, sorge sul pendio poco spazi interni del mio appartamento: il salot- al di sopra del centro di Sarentino. L’abbia- to ha un’ampia vetrata con gli infissi ridotti mo progettata mio fratello Armin ed io; al minimo, e dà sulla terrazza permettendo è stata realizzata nel 2003 e siamo entrati di godere appieno del paesaggio. Salotto e ad abitarci nell’autunno scorso. È composta cucina, insieme all’ingresso, costituiscono da tre appartamenti fra loro parzialmente un unico grande spazio, differenziato da un sfalsati e sovrapposti, che ospitano rispet- salto di livello e diviso dalla scala, molto tivamente mia madre, mio fratello e me trasparente, che porta alla zona notte supe- con le nostre fidanzate. La parte fuori terra riore. Ho voluto, in generale, porre parti- è interamente realizzata in legno. È dotata colare attenzione alle relazioni spaziali fra di tutti gli accorgimenti che permettono di i singoli ambienti, attraverso sfalsamenti sfruttare al meglio l’energia solare e geoter- delle rispettive quote e diverse condizioni mica, compreso un sistema di ventilazione di illuminazione. Nello specifico, ad esem- a recupero di calore. La casa gode di una pio, la zona del salotto in cui è sistemato notevole vista sulla vallata. Questa caratte- il divano, e quella dove sta il piano della ristica ha condizionato la disposizione degli cucina, trovandosi a ridosso di una parete posta contro il terreno, prendono luce dall’alto attraverso una vetrata orizzontale. Nel disegno dei dettagli e nella scelta dei materiali, ricercavo contrasti netti, fra materiali grezzi e altri più raffinati, utilizzandoli in modo talvolta distante da quello che se ne fa comunemente. Accanto alla struttura in legno vi sono le ampie vetrate, il pavimento è invece un unico massetto industriale, mentre la scala che conduce al piano di sopra è formata da lastre sagomate di multistrato (di quello che si usa per ricoprire i pianali di carico dei furgoni). Alla ricerca di un materiale economico, ma allo stesso tempo di impatto, ho fatto realizzare su misura il piano della cucina in calcestruzzo. 17 tb63_completo 18 03.08.2004 14:26 Uhr Seite 18 Interiors – Open Space August Agosto 2004 turrisbabel 63 Sylvie Riant über ein Projekt von Werner Seidl Das halbe Doppelhaus „Was mich betrifft, so bewohne ich weiter Diese Treppe, die sich als Leitmotiv durch mein Glashaus, wo zu jeder Zeit einsehbar die ganze Höhe des Hauses zieht, dient im ist, wer mich besucht, wo alles an Decken Erdgeschoss als Hauptraumteiler, der vier und Wänden Gehängte wie von Zauberhand verschiedene Bereiche – Eingang, Küche, hält, wo ich des Nachts auf einem Glasbett Essraum und Wohnraum – in klare geome- unter gläsernen Betttüchern ruhe, wo mir trische Achsen anordnet. Mit Rücksicht auf früher oder später vor Augen treten wird, das gesamte Raumgefühl wird das Erdge- mit Diamant graviert, wer ich bin…“ schoss nur mittels eingebauten Elementen Zitat aus „Nadja“, André Breton oder Möbeln markiert. Es sind Schwellen, die uns von einem Bereich zum anderen Zwei Geschwisterfamilien bauen 1996 auf weiterführen: Die funktionelle eingebaute einem gemeinsamen Grundstück in Reischach Küche kommuniziert direkt mit dem Ess- ein Doppelhaus, in seiner Mitte klar getrennt bereich, der selbst nur durch den Ofen und durch eine geschützte Passage, die links und eine Stufe vom Wohnbereich getrennt ist. rechts zu einem Hauseingang führt. Einen Der erste Stock wirkt intim und geborgen, Teil bewohnen Dora Aichner und Werner wie bei Schlafzimmern gewünscht. Aber Seidl, ein Team im Beruf sowie im Privat- auch hier bleibt die Flexibilität erhalten. leben, mit ihren 3 Kindern. Das Architekten- Eingebaute Schränke und Regale trennen paar verwendete in der Planung seines die nach Süden gerichteten Kinderzimmer Hauses Konzepte, die es konsequent in all voneinander ab. Später kann es anders seinen Bauten verfolgt, immer weiter ent- werden und sich umwandeln, wenn die Kin- wickelt, und so seine persönlichen Bedürf- der groß sind. Um die Treppe herum ergibt nisse kompromisslos zu erfüllen suchte. sich ein Raum, von mildem Licht umhüllt, Von Außen gibt sich der Bau als schlichter der zugleich Pufferzone zwischen Eltern und Glas- und Massivbaukörper, mit großzügigen Kinderterritorien ist, Ort für alle, geeignet nach der Sonne gerichteten Öffnungen. Die für kurze Gespräche im neutralen Land, südliche Glasfront auf der Straßenseite lässt Begegnungen zwischen Zähneputzen und uns einen freien Blick in den Wohnraum der Gutenachtgeschichte… Unter dem Dach Familie wagen. Hier herrscht keine strenge befindet sich ein Raum, der flexibel zu ver- Ordnung, sondern ein Hauch von Leben schiedenen Zwecken verwendet wird: und Bewegung, ermöglicht und unterstützt Arbeits- und Wirtschaftsraum, Studio, Spiel- von Raum und Lichtqualität. Nach links bie- raum, Gästezimmer etc., und eine große gen. Die Tür öffnet sich. Nicht wie die mei- Terrasse auf der Vorderseite, ein Sonnenfleck sten nach innen, sondern nach außen. auf dem letzten Stock des Familienreiches. Es ist ein Detail, bedeutungsvoll und praktisch. So gewinnt man Platz im Eingangsbereich. Es sagt aber noch mehr über die Lebensart seiner Bewohner aus: Als ob das Haus einstimmig sich mit ihnen in die Welt öffnen würde, oder als ob das Haus offen zu den Anderen und allgemein zum Leben steht und permanent im Kontakt zur Außenwelt bleibt. Dieser Eindruck verstärkt sich beim Betreten des Raumes, der das gesamte Erdgeschoss besetzt und dem offenen Wohnen entspricht. Die Treppe steht im Zentrum wie ein minimalistisches Objekt, das sich auf einer Seite als milchiger Glasschleier 1 Erdgeschoss 2 Obergeschoss darstellt, der eine filigrane und quasi orna- Fotos Hermann Maria Gasser mentale Treppenlinie durchscheinen lässt. tb63_completo 03.08.2004 14:26 Uhr Seite 19 turrisbabel 63 August Agosto 2004 Open Space / Das halbe Doppelhaus – Interiors 1 2 19 tb63_completo 20 03.08.2004 14:26 Uhr Seite 20 Interiors – Open Space August Agosto 2004 turrisbabel 63 Astrid Katzenbach und Luis Mola Das Haus am Dreipfuhlpark Das vor kurzem fertiggestellte Zweifami- der Glasfassade vergrößern im Sommer lienhaus befindet sich im Südwesten von den Raum bis auf die Terrasse. Im Mittel- Berlin in einer amerikanischen Siedlung punkt des Wohnraums steht ein großer aus den 50er Jahren. Auf dem Grundstück Tisch, seitlich und von oben belichtet; dort befand und befindet sich noch eine zum wird gegessen, gearbeitet, gesprochen, Teil unterirdische Fernwärmeverteilersta- gemalt… Rechts und links befinden sich tion. Das neue Wohnhaus fügt sich mit den eine offene Küche und ein Sitzbereich mit vorhandenen Bauten zu einer Einheit zu- Kamin. Die Rückzugsbereiche im Ober- sammen. Ein einfaches und elementares geschoss sind einfache kubische Räume. räumliches Konzept liegt dem Wohngebäu- Ein dunkler Dielenboden wurde verlegt, de zu Grunde: Ein multifunktionaler, groß- die weiß lasierte Holzkonstruktion der zügiger und offener „Wohnraum“ korres- Decke bleibt unverkleidet, der Blick geht pondiert mit angefügten abgeschlossenen über die Bungalows hinweg in den Park. Rückzugsbereichen. Die Situation, Archi- Bauweise und Materialien sind unter an- tekt und Bauherr zu sein, ermöglichte derem aus baubiologischen sowie ökologi- die entschiedene Umsetzung der räum- schen Gesichtspunkten bestimmt worden. lichen Idee. Der ausgedehnte „Wohnraum“ Das Kellergeschoss wurde in Stahlbeton besetzt das Volumen im Inneren und errichtet, um den statischen Anforderun- macht es in seinen Ausmaßen erfahrbar. gen gerecht zu werden. Die darüberlie- Licht fällt aus verschiedenen Richtungen genden Geschosse sind aus Ziegelmauer- ein, Regen ist auf dem Oberlicht hörbar. werk, das Dach ist als Holzkonstruktion Als wäre der Baukörper aufgeschnitten, ausgeführt. Die Oberflächenmaterialien setzt sich der Innenraum im Außenraum beschränken sich im wesentlichen auf fort und findet dort erst seine eigentli- mineralische Putzflächen, Holz, Beton, Flie- che Begrenzung. Große Schiebetüren in sen und Lackbeschichtungen. tb63_completo 03.08.2004 turrisbabel 63 August Agosto 2004 14:26 Uhr Seite 21 Open Space / Das Haus am Dreipfuhlpark – Interiors 21 tb63_completo 22 03.08.2004 14:27 Uhr Seite 22 Interiors – Open Space August Agosto 2004 turrisbabel 63 Claudio Polo La casa tra gli alberi Costruire per sé stessi non significa co- casa dell’amico e al contempo molta atten- struire la propria residenza fissa, vi può zione alla discrezione, quasi al mimetismo. essere infatti tra le due azioni la stessa dif- La piccola unità di circa venti metri quadrati ferenza che si ipotizza ci sia tra l’essere e comprende una stanza per due con angolo l’avere di marcusiana memoria. Raramente cucina e bagno e una terrazza appesa tra i accade di poter costruire per sé stessi, senza rami delle querce di circa dieci metri quadrati. la connotazione del possesso, del valore Gli appoggi principali sfruttano le rocce economico, senza la necessità di autocon- granitiche affioranti e le robuste biforcazio- ferma, ma semplicemente per il gusto di ni delle querce esistenti, non vi sono fon- un proprio rapporto immediato ed effimero damenta nè movimenti di terra, seguendo con una porzione di territorio incontrato tra il principio della salvaguardia assoluta del amici e con gioia. Le condizioni dell’infan- paesaggio e dell’ambiente circostante. zia, dunque una casa tra gli alberi. L’occa- La struttura a sandwich prevede uno schele- sione mi si è presentata in Sardegna, al- tro in ferro, assi da tre centimetri maschia- l’interno di un bosco di querce da sughero, te per le pareti sia all’esterno sia all’interno intorno ad un podere di una famiglia che, e l’isolamento mediano in lana di roccia. in diversi anni di conoscenza, per amicizia, mi propose di realizzare, assieme ad una famiglia di amici di antica data, una piccola costruzione per uso sia mio sia loro. Nessuna proprietà dunque ma un “diritto d’uso” sulla parola, sull’amicizia. Le condizioni furono immediatamente chiare, un mio progetto, una realizzazione a mano comune, tra sei amici, un periodo di intesa costruttiva a mano comune. Tali condizioni dettarono anche le caratteristiche del progetto: dimensioni minime, massima semplicità costruttiva, minima esigenza di manutenzione, massima apertura verso la tb63_completo 03.08.2004 turrisbabel 63 August Agosto 2004 14:27 Uhr Seite 23 Open Space / La casa tra gli alberi – Interiors 23 tb63_completo 24 03.08.2004 14:27 Uhr Seite 24 Interiors – Open Space August Agosto 2004 turrisbabel 63 Roberto da Sois Musica nella casa 5m Due amici decidono di unire le loro rispet- sazione ideale alla propria vita, il deside- tive capacità: suonare e costruire. La po- rio di comunicarla ad un pubblico intel- tenza dell’onda sonora prodotta da un lettuale e ristretto mediante infiniti concer- pianoforte impone anche un grado di spet- ti, tenuti in casa. Una villa come interprete tacolarità che è data dalla casa. Così l’ef- di tutto ciò. Un punto centrale di rotazio- fetto acustico interviene in un’opera vi- ne dal quale tutto dipende, tutto si genera, suale. Una villa collocata ai piedi delle tutto si dimensiona. E l’esplosione di que- prealpi Bavaresi. Due amici veri: un medi- sta genialità musicale determina l’anima co, neurologo di professione, musicista e centrale dell’intera opera: la galleria, un compositore geniale per hobby, estroverso, pianoforte a coda. Intorno ad essa si ge- amante dei concerti; un architetto sudtiro- nerano tutti gli altri spazi “accessori”, ri- lese di scuola viennese che cerca di inter- spetto a quello mediano. Anzi, esso assume pretare uno stile di vita, diametralmente una centralità tale da interrompere anche diverso dal proprio ma geniale nel carat- gli spazi più privati, più intimi, più intro- tere. La creazione di un mondo proprio, versi, posti al piano superiore. I balconi intellettuale, dove non la propria profes- delle camere da letto, non esterni all’edifi- sione ma la musica diventa principale filo cio ma interni ad esso, che si affacciano conduttore e punto centrale del progetto. verso la galleria: quasi un segnale di rive- La musica al centro della propria vita e renza, di rispetto, di subalternità, di sot- della propria dimora. Intorno ad essa, pa- tomissione, nei confronti di qualcosa di rallelamente agli affetti familiari, ruotano infinitamente più “grande”. Nei confronti tutti gli altri interessi, tutte le altre neces- di un centro generante dove musica, archi- sità come realtà solo subalterne ed ac- tettura e poesia si fondono insieme par- cessorie. La necessità di comporre musica lando un linguaggio comune, diventando nel proprio tempo libero come compen- un unico elemento senza tempo. tb63_completo 03.08.2004 14:27 Uhr Seite 25 turrisbabel 63 August Agosto 2004 Open Space – Interiors Armin Kienzl Einfache Geometrien Ein Haus mit drei Wohnungen für unse- gleichzeitig die Weite und Luft der Um- re Familie, als Rückzugsbereich und gebung aufzusaugen. Die Bereiche zum Ausgangspunkt der Zukunft ins Auge zu Kochen, Essen, sich Unterhalten, Ausru- schauen. Ein Ort des Nachhausekom- hen, die Sonne zu genießen, gehen inein- mens, der angenehmen Zeit und des Rhyth- ander über. Morgens von der Sonne ge- muswechsels. Die Wohnung mit dunk- weckt werden und sich abends an einem len und hellen Bereichen, Bereiche allein windgeschützten Ort im Freien aufhal- zu sein und Freunde um sich zu versam- ten. Ob all diese Anforderungen erfüllt meln. Sich drinnen aufzuhalten und werden? Das Wohnen wird es zeigen. 25 tb63_completo 26 03.08.2004 14:27 Uhr Seite 26 Interiors – Open Space August Agosto 2004 turrisbabel 63 Kurt Wiedenhofer und Monika Angerer Wohnung unter einem Krüppelwalmdach Die Wohnung war mehrere Jahre lang un- Wohnblöcke der Drususstraße ein wenig bewohnt und in einem desolaten Zustand. eingeschränkt, im Westen sehen wir das Somit war eine Totalsanierung erforderlich. Etschtal und im Norden sehen wir auf die Beim Umbau standen die Funktionalität Weingüter der Kellerei Muri Gries. Die Ein- und die alltäglichen Bedürfnisse im Vorder- richtung unserer Wohnung ging und geht grund. Den ästhetischen Ansprüchen wur- sehr bedacht voran, da wir uns Zeit beim de man mehr bei den Details (Schiebetür Planen und Auswählen von Einrichtungsge- ins Wohnzimmer, Stahltreppe ins Dachge- genständen lassen. Jedes Stück ist deshalb schoss, Türstöcke) gerecht. Unsere Woh- immer auch etwas Besonderes, sei es von nung ist ein reales und ein ideales Haus: Ikea oder ein Designermöbel. Das wichtigs- Außen wurde das Haus bis auf eine ver- te in der Wohnung ist das Licht, die Groß- glaste Überdachung des Eingangsbereiches zügigkeit der Räume, sowie die Ruhe. Was und die Dachterrasse nicht verändert. unterscheidet das Haus eines Architekten Wir genießen einen Rundum-Panorama- von einem anderen Haus? Ich versuche bei Blick: Im Osten sehen wir den Rosengarten, jedem meiner Projekte Häuser eines Archi- im Süden ist das Sichtfeld nur durch die tekten zu planen und zu bauen. tb63_completo 03.08.2004 14:27 Uhr Seite 27 turrisbabel 63 August Agosto 2004 1 – 2 Bestand und Umbau Open Space / Wohnung unter einem Krüppelwalmdach – Interiors 1–2 27 tb63_completo 28 03.08.2004 14:27 Uhr Interiors Seite 28 August Agosto 2004 turrisbabel 63 Angela Giudiceandrea casa-stud Abitare e lavorare possono a volte coesistere o addirittura coincidere. Se lo spazio è limitato, allora i confini si assottigliano e il contenitore domestico combina il luogo di lavoro con le scene dell’abitare. Sfumano i limiti tra privata intimità e sfera pubblica della professione. L’arredo risolve con soluzioni mobili o fisse, a volte multifunzionali, questa coesistenza. Altrove è lo spazio, sapientemente ripartito a nascondere e poi svelare le funzioni dell’abitare e del lavorare. tb63_completo 03.08.2004 14:27 Uhr Seite 29 turrisbabel 63 August Agosto 2004 Interiors 29 udio-lavoro >> Sie und Er Angelika und Gotthard Kerschbaumer (30), Mein Haus von jemandem anderen planen lassen Wolfgang Piller (31), La mia casa Stanislao Fierro (32), My work… my home Weber und Winterle (33), Passivhaus Roland Seidl (34), Ristrutturazione di un piccolo appartamento a Milano Barbara e Gianluca Fontana (36) Foto da: „Wohnen und Bauen“, Dora Schafhuber, 1975 tb63_completo 30 03.08.2004 14:27 Uhr Seite 30 Interiors – casa-studio-lavoro August Agosto 2004 turrisbabel 63 Angelika und Gotthard Kerschbaumer Sie und Er Gotthard _ Mein Credo: Bauen–Wohnen– Angelika _ Kein Dachgiebel, keine Türm- Sein sind etwas grundsätzlich Zusam- chen, keine malerischen Fassadenverzie- menhängendes und jedes Werk ein Aus- rungen, keine Gardinen oder Vorhänge, druck seiner Zeit, klein oder groß, es soll nicht einmal Balkonblumen – ein alter so gut wie möglich gelöst werden. Mein Stadel wurde abgerissen und ein moder- Stadelumbau war der Versuch, mit einfachs- nes Zweifamilienwohnhaus errichtet. ten Mitteln „Wohnqualität“ (Licht; Aus- Zu modern für das Architekturverständnis sicht; Durchblicke; Einblicke; oben; unten…) der Grödner und daher für einige Nach- ineinander fließen und spüren zu lassen. barn immer wieder ein Dorn im Auge. Ausgehend von der totalen Süd-Ausrich- Die Innenarchitektur betreffend konnte der tung des Bestandes war der Gedanke Bauherr seine Vorstellungen ohne große da, schon im Grundriss (T-Form) die Him- Kompromisse planen und umsetzen – die melsrichtungen O–S–W miteinzubeziehen, Möglichkeiten des Experimentierens wa- welche gleichzeitig die Aussichten durch ren gegeben. Wobei aber kein fertiges das Tal ermöglichen, und „Stimmungen“ Produkt entstand, sondern dauernd wei- während des gesamten Tagesablaufs ein- ter experimentiert und entwickelt wird. zufangen. Die Nord-Seite ist hingegen Da kein fixes Mobiliar vorhanden ist, ist völlig abgeschlossen, um den bestmög- die Möglichkeit der Veränderung auch lichen Schutz gegen die vorbeiführende leicht und man kommt somit einmal näher Staatsstraße zu gewähren. Wegführung; an das „ideale Haus“ oder man entfernt Erwecken der Neugier; Schichtenarchi- sich wieder weiter davon. Der Übergang tektur im Kleinen = Duplex; offene und vom „Haus der Kunst“ zum „Haus des geschlossene Bereiche; Einfachheit und Lebens“ hängt meist von der Ordnung Konsequenz in der Materialwahl; keine fixe oder Unordnung der Bewohner ab. Durch Einrichtung; Farben; gleichzeitig „Werk- ein paar Handgriffe ist beides möglich – statt“ zum Ausprobieren der verschiedens- das Haus des Lebens wird kunstvoll und ten Materialien (Bad–Küche–Zimmer), im Haus der Kunst läßt es sich sehr gut aber trotzdem immer wieder neue Ansätze, leben. Das Wichtigste ist einmal die große dies und jenes anders zu machen. Fensterfront, die viel Licht und Sonne in den verschiedensten Schattierungen und Stärken ermöglicht. Und zum Zweiten die offene Bauweise, die Raum zum Atmen und zum Bewegen gewährleistet und trotzdem Rückzugsmöglichkeiten bietet. Das Fehlen einer Terrasse wird durch die Möglichkeit des Öffnens der südseitigen Fensterfront wettgemacht – wo man im Freien, aber doch etwas geschützt, die Sonne genießen kann. Die verschiedenen Farben geben der Wohnung Wärme und Behaglichkeit, dass es keine Vorhänge gibt, hinter denen man sich selbst und alles verstecken kann, fällt überhaupt nicht auf. Schönes kann jederzeit gesehen werden. Die Handschrift des Architekten ist nicht zu übersehen. tb63_completo 03.08.2004 14:27 Uhr Seite 31 turrisbabel 63 August Agosto 2004 casa-studio-lavoro – Interiors Wolfgang Piller Mein Haus von jemandem anderen planen lassen Ich halte weder die Unzulänglichkeit Progettare per se stessi può diventare noch die Datierbarkeit des selbst Entwor- insopportabile: troppi i dubbi, troppa fenen gut aus. Deshalb würde ich mir – architettura datata. Meglio incaricare un wenn schon – mein Haus von jemand collega. In fondo gli architetti abitano anderen planen lassen. Aber eigentlich nei loro studi. wohnen Architekten in ihrem Büro. 31 tb63_completo 32 03.08.2004 14:27 Uhr Seite 32 Interiors – casa-studio-lavoro August Agosto 2004 turrisbabel 63 Stanislao Fierro La mia casa La mia casa è frutto di una ristrutturazione tervento. La mia abitazione è una Casa di un antico edificio nel cuore del centro Studio, si sviluppa su due livelli: al piano storico di Bolzano. La ristrutturazione, non basso l’abitazione, nella parte alta lo stu- effettuata da me, mi colpì per discrezione, dio professionale. La scelta di una Casa il carattere del vecchio edificio era ancora Studio nacque da una precisa necessità. vivo e predominante rispetto al nuovo in- Lo studio professionale prende posto in un sottotetto con capriate lignee. Questa parte della casa è caratterizzata da due ampie vetrate dalle forme decisamente singolari: una “termale”, ed una sorta di “Timpano”. Da queste aperture si domina l’intera città. Il paesaggio, nel suo ciclico mutarsi, è sempre presente. Questo straordianario punto di vista conferisce un forte valore aggiunto all’intera casa. Nonostante la netta divisione tra abitazione e studio, l’intreccio tra la vita domestica ed il lavoro è inevitabile, e tutto ciò che orbita intorno all’Architettura prende il sopravvento, la paura di una perdita di intimità si trasforma, piano piano, in una piacevole e feconda convivenza. tb63_completo 03.08.2004 14:27 Uhr Seite 33 turrisbabel 63 August Agosto 2004 casa-studio-lavoro – Interiors Weber und Winterle My work… my home 3 2 1 4 4 1 ingresso 2 studio 3 abitazione 4 bagno/doccia 5 soppalco/stanza 5 Abbiamo trasformato un loft nel centro sto- modulare e da quattro tavoli uguali im- rico di Trento, precedentemente occupato piegati come piani di lavoro, tavolo riunio- da una galleria d’arte, in questa casa-studio. ni e tavolo pranzo. La trasformazione è nata dal bisogno e dal È un luogo dove abbiamo potuto speri- desiderio di fare coesistere nello stesso mentare le nostre capacità ed i nostri de- spazio le esigenze del lavoro con quelle sideri architettonici, cercando il più pos- dell’abitare. Il confine tra lavoro e vita pri- sibile di assoggettare le necessità funzio- vata non è netto. È semplicemente accen- nali all’estetica. È il biglietto da visita del nato con l'inserimento di una lunga libreria nostro modo di concepire lo spazio. 33 tb63_completo 34 03.08.2004 14:27 Uhr Seite 34 Interiors – casa-studio-lavoro August Agosto 2004 turrisbabel 63 Roland Seidl Passivhaus Fotos Ludwig Thalheimer Das Ziel dieses Projektes war die Verwirkli- lichtdurchflutet und angenehm hell. chung eines Passivhauses mit angeschlos- Im Inneren des Hauses reduzierte der Ar- senem Architekturbüro. Der Architekt wollte chitekt die Materialien auf Holz und Natur- ein Passivhaus schaffen, das seinen Vor- stein. Diese natürlichen Materialien wurden stellungen von zeitgemäßer, moderner Ar- nach ökologischen Gesichtspunkten be- chitektur gerecht wird. In diesem Sinne handelt (Lehmputz an den Wänden, die besteht der Großteil des Hauses aus Glas- Lärchenböden wurden nur gewachst u.ä.). elementen (Glaskörper=Wintergarten). Die Räume sind großzügig gestaltet, teils Der Standort des Hauses war ideal für abgeschlossen (Zimmer und Arbeitszimmer), sein Konzept des Passivhauses. Das Haus teils sind sie offen und gehen ineinander erhielt eine optimale Südausrichtung mit über: Küche, Essraum und Wohnraum. kaum Öffnungen nach Norden hin. Folge- So leicht und offen sich das Haus gegen richtig gibt es bei Seidl keinen Kamin Süden hin präsentiert, so verschlossen und überhaupt keine Heizung, nur Sonne zeigt es sich an der Straßenseite mit tief und Erdwärme. Kernstück des Energie- heruntergezogenem Dach. Erwähnenswert konzeptes ist zum einen die kontrollierte ist vor allem der Wintergarten im Westen, Be- und Entlüftung mit vorgeschaltetem der energietechnisch nicht unbedingt Erdwärmetauscher und zum anderen notwendig gewesen wäre, aber dem Haus die Solarfassade mit dahinterliegendem vom Architektonischen und Räumlichen her Lehmwandspeicher. Die Familie Seidl lebt einen besonderen, individuellen Anstrich seit eineinhalb Jahren im neuen Haus, gibt. Das angeschlossene Büro ist ein Engpässe hat es trotz niedrigster Winter- „Erdhaus“, das ebenso auf ein konventio- temperaturen noch keine gegeben, im nelles Heizsystem verzichtet. Die sichtbare Gegenteil, sie hätten noch überschüssige Fassade bildet eine Art gläserne Böschung. Energie. Sollte aber über sehr lange Zeit Der Rest ist unterirdisch in Massivbauweise überhaupt keine Sonne scheinen, hat errichtet, bewusst schlicht und einfach, der Architekt die Möglichkeit vorgesehen, auch aus Kostenüberlegungen – mit viel den Speicher mit Strom nachzuheizen. Sichtbeton, Industrieparkett und Stahl- Für das Wohnhaus wählte Seidl die Holz- elementen. Hierbei wollte Seidl bewusst bauweise mit Holzständern und Bretter- auf die Abhebung der Arbeitswelt von stapeldecken. Da sich das Haus nach Sü- seiner Privatsphäre hinweisen. Sein Haus den hin öffnet, sind alle Räumlichkeiten ist das Resultat einer jahrelangen intensiven Auseinandersetzung mit der Solararchitektur, vielen Lehrfahrten und eigenen Überlegungen dazu, deren Verwirklichung sich nicht immer einfach gestaltet. Kompromisse gab es für Seidl dennoch keine. Er wollte etwas Neues schaffen, was ihm auch gelungen ist. Im Inneren schuf er für sich und seine Familie ein helles, modernes Ambiente mit optimalem Raumklima und einmaligem Panoramablick, nach außen hin schuf er einen Baukörper, der sich städtebaulich und topographisch gut eingliedert. tb63_completo 03.08.2004 turrisbabel 63 August Agosto 2004 14:27 Uhr Seite 35 casa-studio-lavoro / Passivhaus – Interiors 35 tb63_completo 36 03.08.2004 14:27 Uhr Seite 36 Interiors – casa-studio-lavoro August Agosto 2004 turrisbabel 63 Barbara e Gianluca Fontana Ristrutturazione di un piccolo appartamento a Milano “Non ci si dovrebbe mai costruire una casa, nate le porte, in modo che la luce diretta per non divenire troppo dipendenti da se pervadesse tutti gli ambienti, mantenen- stessi. La frequentazione quotidiana con l’ar- do chiuso solamente lo spazio riservato chitettura che si è creata è in realtà un pro- al bagno, ottenendo così una successione cesso incessante di riprogettazione, un ri- di spazi aperti. Un piccolo box-dispensa- muginare costante su quello che si sarebbe ripostiglio, dotato di un vetro opalino, potuto o dovuto fare diversamente…” illumina e filtra l’ingresso verso il primo (O. M. Ungers, ‘Aforismi sul costruire case’ Lotus n 90) ambiente costituito da cucina-pranzo-sog- o giorno. Gli ambienti si succedono senza L’appartamento oggetto dell’intervento è soluzione di continuità. Il bagno colloca- situato al terzo piano di un palazzo mila- to in posizione baricentrica rispetto alla nese dei primi del ’900, all’interno di una pianta, filtra il primo ambiente totalmen- corte caratterizzata da un grande albero te “pubblico” dai due ambienti succes- di faggio su cui si affacciano tutti gli ap- sivi “semi-pubblici”: il primo dedicato ad partamenti. Prima dell’intervento le stanze una zona guardaroba-studio, il secondo si succedevano una dietro l’altra distri- al soggiorno-studio. Ad ogni ambiente si buite da un unico corridoio lungo, stretto richiede la massima flessibilità in modo e buio. Il progetto nasce dal presupposto che si possa adattare alle esigenze quoti- di eliminare le singole “stanze” per otte- diane e all’umore del momento, evitando nere una successione di “ambienti”, spazi la specificità delle singole stanze. concatenati che conferiscano fluidità e continuità alla pianta; un’abitazione conce- Ambito privato – Un ribassamento isola pita come luogo di sperimentazione che la zona notte dal resto della casa. Un sop- facendo i conti con le necessità quotidia- palco “appeso” ospita il letto al quale si ne strizzi l’occhio “all’arte” cercando di ap- prevede di accedere attraverso un mobile- pagare i desideri di coloro che la vivono. scala (in via di realizzazione). Questa soluzione ha permesso di lasciare tutta la Foto Gianluca Fontana Spazi aperti – sfruttando l’orientamento superficie della casa a disposizione ed ha a sud dell’unico affaccio, sono state ridot- consentito di aumentare lo spazio ricrean- te al minimo le pareti divisorie ed elimi- do un ambiente totalmente privato che tb63_completo 03.08.2004 turrisbabel 63 August Agosto 2004 14:27 Uhr Seite 37 casa-studio-lavoro / Ristrutturazione di un piccolo appartamento a Milano – Interiors comunica e prende luce grazie alla doppia della lampada Zettel di Ingo Maurer – o su- altezza dell’ambiente su cui si affaccia. blimandoli – come nel caso dei neon colorati, turchesi nel bagno e fucsia nel sog- Sobrietà delle finiture – L’interno dell’ap- giorno. Rispetto all’arredo, sono stati me- partamento, le pareti, il soffitto, i serra- scolati pezzi di grandi autori come il si- menti, i mobili, sono tutti di colore bianco, stema di sedute Camaleonda realizzate da mentre il pavimento è in parquet indu- Mario Bellini per B&B, i tavolini Tris e la striale essenza rovere, sbiancato e trattato cassettiera Mobil realizzati da Antonio Cit- a cera per ottenere un effetto più chiaro e terio per Kartell, le sedie di Marcel Breuer naturale possibile. Colori brillanti – come o gli elastici porta abiti di Droog Design, il rosso e il turchese – sono stati utilizza- con pezzi di Habitat o Ikea e pezzi su dise- ti per sottolineare, attraverso il contrasto, gno come il mobile-scala. la linearità e la sobrietà dell’insieme, arricchito anche dai quadri. Particolare atten- “… la casa non è un oggetto d’uso e quindi zione è stata attribuita anche alla scelta non la si può usare. La casa è un pezzo di delle lampade che caratterizzano i singoli mondo e una parte di esistenza, un piccolo ambienti, sovrastandoli – come nel caso universo, in cui si trascorre la propria vita”. 37 tb63_completo 38 03.08.2004 14:27 Uhr Seite 38 Interiors August Agosto 2004 turrisbabel 63 Angela Giudiceandrea Kitsch Il Kitsch fa accaponire la pelle? Hermann Broch avverte che esso non è “affatto arte deteriore”, Gillo Dorfles nel suo testo “Il Kitsch, antologia del cattivo gusto” osserva che il Kitsch si è ormai immerso nel cuore stesso della creazione artistica. Esso non fa più paura. Trasposto dall’arte all’abitazione esso diventa generatore di felicità in quanto espressione, direi sfogo, della creatività individuale. A prescindere da un giudizio di valore estetico, il Kitsch diviene anima della casa in un tripudio di orpelli, suppellettili, oggetti della memoria, pepli e maculati pompier, dorate essenze Biedermeier o Deco, ethno-chic e pop-metropolitano, tutto in bilico tra global e no-global. È proprio il dettaglio stridente, la tessera assolutamente fuori posto, la svista lampante a rendere indimen- tb63_completo 03.08.2004 14:27 Uhr Seite 39 turrisbabel 63 August Agosto 2004 Interiors ticabile un ambiente, a rivelarne la vera identità, a regalarci una via d’accesso rapidissima ed affascinante a colui che vi abita. Cosa potrà accomunare al Kitsch una collezione di superbi oggetti singoli, accumulati senza discernimento, o disseminati con indifferenza in uno spazio la cui scarsa disponibilità all’affollamento è caratteristica primaria della sua costituzione? Un giudizio di valore soggettivo. Quali contrasti di accostamento, quanto furibondo horror vacui caratterizza questi interni, popolati di oggetti che rappresentano schegge emotive, sentimenti solidificati, sensazioni rapprese. Facciamo quindi, una tantum, riconoscimento di valore a questo modo di rapportarsi con l’abitare. >> Fetish chic Pier Paolo Tessarin (40), Synthetic cave Luigi Smiraldi (42), Dedicato a… Claudio Cappellotto (43), Badeblase Werner Schmidt (44). Nella foto: Tomas Norström in “Kitchen Stories” di Bent Hamer, Webfoto, da Il Sole 24 Ore 39 tb63_completo 40 03.08.2004 14:27 Uhr Seite 40 Interiors – Kitsch August Agosto 2004 turrisbabel 63 Angela Giudiceandrea su un progetto di Pier Paolo Tessarin Fetish chic Foto Tessarin, Smiraldi 30 mq di puro spettacolo. Tutto quello che aguzzano gli occhi tutto quello che elen- avete sognato di possedere e non avete cherò di seguito è presente, anche se ben mai osato chiedere. Ricerca, humor e auto- mimetizzato), sedie (esposte al Salone del produzione. Egli si muove senza inibizioni Mobile ’99 di Milano, padiglione satellite), dal disegno di un mobile allo studio di un paraventi, una libreria, strani copricapo a oggetto, dal pezzo unico alla progettazione forma di orologi settecenteschi. È lo stesso scenografica di allestimenti. Sempre recu- artista dei boccali di cartapesta (Slobs, vedi perando e riciclando di tutto. La sua è la Elle 02. 99). Vastissima è anche la raccolta filosofia del “recycling design” dove nulla di oggetti recuperati per la città di Firenze va buttato, anzi qualsiasi materiale o og- e durante i tanti viaggi. Un esempio è il getto è una scusa per liberare la fantasia. presepio dentro un’ampolla di vetro realiz- Una naturale simpatia per i materiali pove- zato da lui stesso: voleva ricordare una com- ri, una vocazione al risparmio anche eco- posizione napoletana, come quella vista a logico, un piacere di operare trasformando. Napoli stessa. Questi oggetti, insieme ad La sua è una creatività che ama le sfide. altri mille, rendono lo spazio accogliente e Ha realizzato con il cartone lampade (se si personalissimo, anche se non finito. tb63_completo 03.08.2004 14:27 Uhr Seite 41 turrisbabel 63 August Agosto 2004 Kitsch / Fetish chic – Interiors Essi sono messi uno accanto all’altro, uno misteriosa. Ha formato un’abitazione che sopra l’altro, uno dentro l’altro in un affa- non cerca di integrarsi alla città rinasci- scinante gioco di incastri per modellare lo mentale di Firenze, ma ha scelto la strada spazio intorno a sè: per allargarlo o rin- dell’autonomia con un’identità definita. chiuderlo a suo piacimento. Il suo style è Colori, stili, decorazioni, oggetti, tutto qui il trionfo del feticismo e della mescolanza, è ostentato, forte, per connotare in modo fonte, per lui, di attrazione irresistibile e preciso il suo territorio. 41 tb63_completo 42 03.08.2004 14:27 Uhr Seite 42 Interiors – Kitsch August Agosto 2004 turrisbabel 63 Angela Giudiceandrea su un progetto di Luigi Smiraldi Synthetic cave Forme Seventies, tessuto optical, pareti le proprie esigenze, che non sono stabili- morbide, sono i protagonisti atti a sugge- te, ma si evolvono, si rinnovano. Luigi rire proiezioni visionarie. E la casa diven- punta tutto su un’unica fluida entità in cui ta lo specchio dell’anima. Circoscriviamo muoversi liberamente. Dove il mutamen- la nostra attenzione ad un accessorio-capo to diventa una condizione dell’ambiente. di abbigliamento – un luminoso paio di Foto Tessarin, Smiraldi zeppe argentate – promosso ad oggetto di “Abbiamo scelto – intervengono quasi design, ed immaginiamo stili di vita pos- all’unisono Luigi e Pier Paolo – lo stile de- sibili ed alternativi. Per “imparare ad abi- gli anni settanta per raccontare una casa- tare” la sua esistenza. Questo piccolis- sogno, perchè esso induce alla variabi- simo appartamento è il riflesso di chi lo lità, sottolinea la mutevole dinamica del abita. Rispecchia gli umori, il suo caratte- gusto, propende alla bizzarria”. Ne recu- re e stile di vita. Di ritorno da New York, perano soprattutto la valenza ludica. Qui dove per alcuni anni vi ha lavorato come regnano sovrani i materiali sintetici e la designer, Luigi allontana da sè il concetto plastica. Dalla resina acrilica lucida che di bellezza e funzionalità e di cellula abi- ricopre le pareti, insieme agli specchi rigo- tativa privata perfettamente basata su gri- rosamente tondi, nascono riflessi di luci glie planimetriche, apprese dalla scuola di e di immagini che si sommano nella stan- architettura fiorentina. Egli dà vita a una za e portano l’occhio a giocare. Indispen- casa dalle pareti morbide – semplici tende – sabile è il tessuto optical, originale, come e riducendo al minimo i vincoli abitativi. esperimento tra estetica e supporto di sè. Essa ha una struttura flessibile: ogni vano Forse l’elemento legante al gusto contem- è retraibile e mutevole per le più inaspet- poraneo che tende alla bio-architettura tate funzioni. L’interno viene sottoposto e alla natura, è il colore: il verde muschio ad una metamorfosi incessante, per tra- e il marrone nelle sue svariate sfumatu- sformare lo spazio, per seguire i flussi emo- re, ci ricordano una cave – grotta appunto. zionali. Oppure per ricercare e conoscere Naturalmente perfettamente sintetica. tb63_completo 03.08.2004 14:27 Uhr Seite 43 turrisbabel 63 August Agosto 2004 Kitsch – Interiors Claudio Cappellotto Dedicato a… Vivo in un paese di modeste dimensioni Quel luogo dedicato a me e agli amici e l’appartamento, oggetto del mio inter- delle feste di ieri, uniti e goliardici anche vento, è ancora più modesto. Si tratta di nelle attività culinarie. Questo luogo non un arredamento-allestimento per un bilo- rappresenta né la casa dell’arte, né la ca- cale. Tutto è accaduto in un momento sa della vita ma è il punto di quel preciso preciso della mia vita: avevo trent’anni, momento, delle mie percezioni e delle single, fresco di laurea e reduce di una mie nostalgie: il frigo anni ’70 è dipinto chiusura tutt’altro che indolore dall’espe- con lo stesso nero che usavo per rinfre- rienza universitaria. La voglia di iniziare scare la marmitta della Vespa. La scritta un nuovo “corso” non meno importante, sulla parete “We live here” è il titolo di esprimere tanta, tanta energia e di altri di un album di Pat Metheny. Sopra i pan- amici mi schiacciava. Sentivo il bisogno nelli sono appiccicati i messaggi degli di un luogo dove poter ricordare una città, amici e di chi li è sostato qualche giorno. che tutt’ora amo. Sentivo il bisogno di un I neon a soffitto, rossi e blu, sono dis- luogo dove accendere le serate. Deside- posti come una scintilla. Fresco dei miei ravo che chiunque entrasse in quel luogo, frequenti viaggi a Berlino, è a questa vivesse il momento con intensità e vigore. città che, inconsciamente, lo ho dedicato. 43 tb63_completo 44 03.08.2004 14:27 Uhr Seite 44 Interiors – Kitsch August Agosto 2004 turrisbabel 63 Werner Schmidt Badeblase Die Badeblase steht in einem alten 3-stö- blase etc.). Die Badeblase erfüllt als ckigen Fabrikgebäude aus dem Jahr 1896 Objekt dabei nicht nur die Bedürfnisse ei- (ehemalige Tuch- und Kleiderfabrik Truns). nes Nassraumes, sondern sie ist zugleich Das mittlere Geschoss ist umgebaut in Raumteilung, Beleuchtung und ein sich eine Wohnung, ein Loft (8,5 m breit, 14 m veränderndes Objekt im großen Raum. lang und 3,2 m hoch). Die Idee ist es, den Wird in der Badeblase geduscht, sind auf- großen Raum zu belassen und die notwen- grund der Schatten die Formen des Men- digen Bedürfnisse der Bewohner mit ein- schen von außen erahnbar. Das „Wesen zelnen, im Raum stehenden Objekten zu Badeblase“ im Großraum lebt, was sehr befriedigen (Schlafhöhle, Kochinsel, Bade- sinnlich, erotisch sein kann. tb63_completo 03.08.2004 turrisbabel 63 August Agosto 2004 14:27 Uhr Seite 45 Kitsch (Badeblase) – Interiors 45 tb63_completo 46 03.08.2004 14:27 Uhr Interiors Seite 46 August Agosto 2004 turrisbabel 63 Angela Giudiceandrea A proposit Esistono vari modi di rapportarsi al passato. Si privilegia una convivenza, dove strutture antiche ospitano soluzioni d’arredo contemporanee, più adatte alle moderne esigenze di comfort. Gli standards dimensionali degli spazi dell’architettura di un tempo sono certamente più generosi e caratterizzanti di quelli odierni. Anomala, per un progettista contemporaneo può sembrare la scelta di innamorarsi, senza riserve, di tutto quanto appartiene al passato, arredo e suppellettili o complementi compresi. Questo atteggiamento di rispetto filologico della storia fa del passato una celebra- tb63_completo 03.08.2004 14:27 Uhr Seite 47 turrisbabel 63 August Agosto 2004 Interiors ito di ieri zione entusiasta. Qui il progetto si trasforma in analisi delle preesistenze e ricerca, ove esse manchino di completezza, di ricostruzioni adeguate, che rischiano di scadere in operazione scenografica e fuori del tempo. Più aderente ad esigenze pratiche è la rifunzionalizzazione rispettosa degli spazi del passato, con la quale si conservano le tipologie ed i materiali ereditati, che non sono altrimenti riproducibili. Abitare uno spazio antico, significa confrontarsi con la storia ed i suoi sedimenti, alla cui stratificazione, coscienti o no, partecipiamo quotidianamente. >> La stalla recuperata Luca Marastoni (48), Spuren Zeno Abram (50), Fashion victim Angela Giudiceandrea (51), Casa in via Cantarana Andrea Rinaldi e Roberta Casarini (52), Wohnen im Urbanotop Elisabeth Schatzer und Walter Pardeller (54), La casa di un architetto Marion Palla (56), Un appartamento da galera Luigi Scolari (58) 47 tb63_completo 48 03.08.2004 14:27 Uhr Seite 48 Interiors – A proposito di ieri August Agosto 2004 turrisbabel 63 Luca Marastoni La stalla recuperata 1 2 3 4 5 6 ingresso cucina soggiorno sauna camera camera 7 8 9 10 11 12 bagno guardaroba terrazza-giardino camera bagno armadio Il progetto della mia abitazione parte da tre arcate centrali con l’inserimento strut- un’idea lontana, cercavo una casa vec- turale delle centine in ferro calandrato chia, con i muri grossi e storti, dentro cui, che costituiscono l’elemento portante del- nell’assoluto rispetto della storia, inse- la realizzazione. Un’architettura semplice rire me stesso. Mi diverte chiamarlo “mini- e lineare, fatta con pochi materiali, ripe- malismo etnico” quello che ho realizzato tuti nelle diverse funzioni attraverso for- ristrutturando la vecchia stalla di via Colo- me pulite, nel rispetto costante della gna. La ricerca della luce è alla base del meravigliosa scatola che con fortuna so- progetto, e da qui deriva l’apertura delle no riuscito a trovare nelle vie di Bolzano. tb63_completo 03.08.2004 turrisbabel 63 August Agosto 2004 Foto Guenter Richard Wett 14:27 Uhr Seite 49 A proposito di ieri / La stalla recuperata – Interiors 49 tb63_completo 50 03.08.2004 14:27 Uhr Seite 50 Interiors – A proposito di ieri August Agosto 2004 turrisbabel 63 Zeno Abram Spuren Häuser waren es natürlich keine. Woh- zu schade für Bilder. Ein Breuer-Stuhl, nungen, kleinere oder größere, mit Gar- eine L.C.-Liege, das braucht man als Ar- ten, wenn es ging, das war natürlich Spit- chitekt. Sonst wenig Ästhetisches. Später ze. Draußen sitzen in der Februarsonne dann dieses alte Haus, diese großen vor der Tür, den Eidechsen zuschauen. Räume, das 2 cm Eichenparkett, die Raum- Innen und außen verbinden, die Glastü- höhe 3,30 m. Die englischen Schiebefens- ren weit offen lassen, die Rosen riechen. ter, die Beschläge von F. Klett & Co. in Den ganzen Winter mittags draußen sit- München von 1905, die Türdrücker eine zen, wenn die Sonne scheint. Innen dann Andeutung von Jugendstil, die Terrazzo- wenig Zeug, wenig Ballast, viele Bücher, böden, die dunkelblau glasierte Kera- einige Bilder von den Früheren, nur mikware im Treppenhaus. Das Handwerk an einer Wand. Die anderen Wände leer. um die Jahrhundertwende, jeden Tag ein Nichts schöner, als so eine leere Wand, Genuss, hinzuschauen. tb63_completo 03.08.2004 14:27 Uhr Seite 51 turrisbabel 63 August Agosto 2004 A proposito di ieri – Interiors Angela Giudiceandrea Fashion victim L’impossessarsi di un vecchio appartamen- me. Da notare che niente è “ancorato” al- to completamente ristrutturato nel cuore l’involucro: ogni cosa è a sé stante e po- di Bolzano non ha intaccato la sua secolare trebbe ruotare in senso orizzontale per personalità. “Io convivo con questa casa. tutto l’appartamento così per altri ancora. Ha una bella presenza. Nei suoi tantissimi Perché scelgo l’oggetto di arredo solo per anni di vita ha acquistato anche una forte soddisfare il mio senso estetico, non con- personalità, accresciuta, credo, da il suo sidero la struttura che me lo accoglierà. recente lifting… ops… ristrutturazione”. Forse è questo che la casa, anche se alte- La sua personalità sta nelle mura. È silen- ra, si è prestata alla mia invasione: ha man- ziosa, introversa. Tento di superare questa tenuto inalterata la sua rigidità. restrizione ignorandola. Così i suoi spazi vantano un numero indefinito di libri, mobili di design degli anni settanta e ottanta mescolati allo stile tirolese, quadri realizzati da familiari ed amici, fotografie che riportano frammenti di storie vissute ed oggetti sempre di design realizzati con materiali inusuali alla loro funzione. È stata paragonata ad un acquario: finestre alte dalle quali non vi è affaccio esterno, che permettono una visione continua di quasi tutto l’appartamento e dalle quali entra una luce incredibile. Sul salotto-cucina-camera da pranzo-luogo di culto si affaccia in modo un pò teatrale un soppalco. Così la continuità della casa-acquario è totale: faccio da mangiare chiacchierando con gli amici, magari già seduti a tavola o davanti al televisore. L’appartamento ha accolto, anche se con ritrosia, il mio modo intimo ed affettivo di vivere lo spazio. Ma non ha nessuna intenzione di amalgamarsi con Foto Claudio Pollacci 51 tb63_completo 52 03.08.2004 14:27 Uhr Seite 52 Interiors – A proposito di ieri August Agosto 2004 turrisbabel 63 Andrea Rinaldi e Roberta Casarini Casa in via Cantarana L’edificio è il risultato del recupero di una gia, completano i caratteri distributivi degli minuscola schiera storica di soli ml 3,50 di spazi. Un sistema di solai a box interamente larghezza e ml 10,70 di lunghezza sviluppata in legno con pannelli tipo Multiplan e iso- su 4 piani e orientata sull’asse nord-sud, lanti termoacustici, riduzione del consumo priva di rilievi storici o artistici ed in condi- dell’acqua potabile e recupero parziale del- zioni di manutenzione mediocri, ma inte- l’acqua piovana, sistema di riscaldamento ressante dal punto di vista tipologico. L’idea con pannelli radianti “a secco” e caldaia a di recupero è costituita da un “contenitore” condensazione dei fumi, impianto elettrico esistente, costruito con la tecnologia tradi- a bassa tensione, intonaci dell’involucro a zionale (a umido) che consente di conservare calce con caratteristiche coibenti, costitui- il rapporto tra la casa e l’ambiente urbano, scono le caratteristiche tecnologiche prin- e un “contenuto” costruito interamente in cipali della casa, nel rispetto delle risorse legno, ferro e cartongesso con l’intento di naturali e del benessere degli abitanti. costruire nuovi spazi abitativi, di portare la natura in città. Fulcro dell’intero progetto è il “giardino d’inverno” posto in copertura: un ampio tetto in vetrocamera antisfondamento, inonda di luce, riscaldamento passivo e di aria rigenerata gli spazi per la vita dell’uomo. Un giardino che nelle calde notti estive si apre al cielo ed alle stelle, porta il verde all’interno dell’abitazione e diviene il luogo per l’armonia dello spirito nella caotica vita cittadina. L’ingresso che diviene autorimessa e si configura come un “cortile” aperto sulla città, le camere da letto disposte su due livelli a nord, nella tranquillità di un giardino interno all’isolato, un vecchio servizio igienico rivestito in rame e recuperato a guardaroba, gli spazi giorno portati ai livelli più luminosi della casa, composti nel rispetto e nella valorizzazione della tipolo- tb63_completo 03.08.2004 turrisbabel 63 August Agosto 2004 14:27 Uhr Seite 53 A proposito di ieri / Casa in via Cantarana – Interiors 53 tb63_completo 54 03.08.2004 14:27 Uhr Seite 54 Interiors – A proposito di ieri August Agosto 2004 turrisbabel 63 Elisabeth Schatzer und Walter Pardeller Wohnen im Urbanotop Ort: Bozen, ein Hinterhof in der Altstadt, terrasse, Dachterrasse; Flora und Fauna: ein Kosmos, von außen kaum wahrnehm- Pawlonia im Hof, begrünte Wände, Mauer- bar: Gärten und Einbauten, umrahmt von feige, Topfolive und hundert andere Kübel- den Rückfassaden der Randbebauung, pflanzen – Amseln, Spatzen, Meisen, Ra- ein vielfältiges Raumgefüge; Baujahr: um ben, Marder, Katzen und der Hund von 1900 (zeitgleich mit der angrenzenden Herz- nebenan; Wohngefühl: südliches Ambiente Jesu-Kirche), 1999 saniert und umgebaut; im Spannungsfeld von städtischem Trei- Zugang: von der Museumstraße, durch ben und absoluter Ruhe, kein Straßen- Haupt- und Stöckelgebäude, über den Hof – lärm, nur sonntägliches Glockengeläut; langer Gang – Atelier, Aufgang ins Ober- in der Geschlossenheit des Hinterhofs die geschoss, Nordterrasse – Wohnung – Süd- Großzügigkeit lichtdurchfluteter Räume. tb63_completo 03.08.2004 turrisbabel 63 August Agosto 2004 14:28 Uhr Seite 55 A proposito di ieri / Wohnen im Urbanotrop – Interiors 55 tb63_completo 56 03.08.2004 14:28 Uhr Seite 56 Interiors – A proposito di ieri August Agosto 2004 turrisbabel 63 Marion Palla La casa di un architetto Bisogna vivere per costruire la propria casa pesce in noce massiccio, le boiserie in e non costruire per vivere la propria casa. castagno e ciliegio, le stufe in maiolica, (Gaston Bachelard) le pareti rivestite con carta da parati con tematiche floreali cangianti e con la pittu- Paradossalmente alla mia professione ra con sagoma sono tutte testimonianze tecnica considero l’abitare non come mero vive dello “stile spaghetti” che non de- fatto architettonico e come realtà tecnica vono essere appesantite dall’inventario e monumentale, ma come un microcosmo aggiuntivo. Ai mobili autentici Jugend- dove vivere, sognare e giocare in sintonia stil, come i mobili lavabo in ciliegio con con l’universo circostante. Il mio habitat il piano in marmo grigio e agli analoghi viene perciò concepito come uno spazio comodini, ho affiancato solo pochi ele- riservato, un’oasi felice e non è altro che menti d’arredo leggeri quasi trasparenti il mio rifugio creativo. Per raggiungere la per non sovraccaricare e appesantire con qualità e il benessere psicofisico di una superfetazioni l’ambiente e per evitare di dimora moderna il progettista deve quin- rompere la sintonia dei singoli ambienti. di guardare oltre i canoni e parametri Le ampie vetrate inondano notevolmen- progettuali focalizzando soprattutto l’uni- te di luce diurna gli spazi interni e con- verso emotivo del fruitore onde evitare sentono il contatto visivo con l’esterno; la sindrome di non mi sento mai a casa anche le policromie dei vetri colorati mia, caratteristica del sick building dei dello sporto ravvivono lo spazio renden- complessi edilizi anonimi, sterili e stan- dolo movimentato e caldo. L’armonia è dardizzati senza anima delle grandi città il risultato di un insieme di elementi fun- che somigliano più a container o celle zionali ed estetici, creata dalle mono- abitative dove ogni possibilità di flessibi- cromie di colori pastello, le boiserie e la lità e creatività viene soffocata. Va quindi presenza di un focolaio (stufa in maio- valorizzato il sentimento in quanto è fon- lica) che rendono il mio habitat partico- te di sicurezze e dovizie psicologiche, larmente accogliente e confortevole. di serenità di rapporti personali e sociali. La propria casa è uno spazio in cui co- Il mio spazio abitato è quindi un luogo struirsi il proprio io tartassato spesso dove si mescolano fattori estetici, ludici, dalla vita quotidiana. I criteri progettuali di riflessione ed di operosità e costitui- devono sempre garantire la possibilità scono il mio rifugio creativo personale di sprofondarsi nel proprio inconscio lontano dalla vita frenetica esterna. È inol- per trasformare lo spazio abitato infine tre impostante la presenza di vita nella in un piccolo mausoleo personalizzato. mia casa e per questo mi rallegrano le Ho la fortuna di poter abitare uno spazio piante e la compagnia della mia bellis- che appartiene ad un’epoca culturale, sima boxerina. La mia dimora è un con- artistica ed architettonica che mi affasci- tenitore di ricordi (fotografie), di rifles- na molto e che costituisce un’espressio- sioni (angoli di lettura e di studio), di fan- ne tangibile della mia personalità. La vita- tasie (collezioni d’arte) e sogni (biblio- lità, la freschezza delle delicate tonalità teca) dove l’assemblaggio di colori, di di colori pastello, l’eleganza, la leggerez- forme e di materiali è spontaneo e libero. za, i temi floreali stilizzati, le linee sinuose Sono circondata da elementi che ricor- e fluenti e la sensualità sono i canoni del- dano il passato ma anche il presente. lo stile liberty dove la scelta di colori, di Il mio nucleo abitativo è perciò in conti- forme e di materiali è un gioco sublime ed nua evoluzione e non è mai uno spazio armonioso. La ricchezza di elementi de- finito. Sono contro ogni forma di habitat corativi rappresentata dai dipinti floreali standardizzato, ovvero contro il non sen- con incastonature di pietre colorate di tirsi mai a casa propria, perché l’habitat è murano dei soffitti, il parquet a spina di l’inconscio assolutamente personale. tb63_completo 03.08.2004 turrisbabel 63 August Agosto 2004 14:28 Uhr Seite 57 A proposito di ieri / La casa di un architetto – Interiors 57 tb63_completo 58 03.08.2004 14:28 Uhr Seite 58 Interiors – A proposito di ieri August Agosto 2004 turrisbabel 63 Luigi Scolari Un appartamento da galera Appartamento in centro, casa storica, no- Amministratori conniventi. Gestione assente. biliare o popolare? Inizi del ’900. Ex gatta- Nuovo adattamento degli impianti elettrici buia, Stadtpolizeigefangenenhaus, forse a norma: enorme scasso in vista sulla pa- edificata per far passare la notte al cittadino rete d’ingresso per collocare batterie di ne- sbronzo, che doveva rinfrescarsi le idee. ri contatori, facilmente leggibili dagli in- Alle finestre ancora i resti degli anelli per caricati. Moderno comfort, velocità d’ispe- le inferriate, parapetti alti, per vedere la zione. Prima gli esattori dovevano salire le strada si deve salire su uno sgabello… Poi scale ed aprire vecchi armadietti in legno, l’abbandono, la destinazione ad uso resi- magari qualche gentile signora, un po’ sor- denziale, proprietà comunale, settore edi- niona gli avrebbe offerto un caffè. Ma è lizia abitativa… E allora: si dispongono le storia passata, e queste macchine ticchet- stanze da letto a sud e la zona giorno a tanti, che calcolano i nostri consumi, quan- nord! Sul giroscale si espropria lo spazio to a lungo abbiamo cotto la pasta, quanto generoso dei pianerottoli in terrazzo alla è durata la doccia calda, ci guardano ogni veneziana, per realizzare banali ingressi con giorno dalla loro nicchia aperta ed ancora piccoli portoncini blindati in rivestimento da intonacare. Dicono che anche la facciata plastico finto rovere. Si salvano solo alcuni non sia stata risparmiata dai lavori di “rin- serramenti in legno e vetro a tutta altezza novamento”. Un’altra ditta, ancora in con- incassati sotto le alte volte d’ingresso. tenzioso, ha partecipato al massacro, sacri- Ma anche questi non soddisfano le moder- ficando decori e modanature, neutralizzate ne esigenze di sicurezza e privacy, ed allo- sotto una nuova patina d’intonaco sintetico. ra ai vetri si applicano bianche pellicole Comunque, c’è chi allestisce fiori alle fine- adesive. E via così: sulla facciata si sosti- stre, geranei sui balconi, ed allora il de- tuiscono le finestre doppie, in legno a due coro, l’immagine generale è salva, e beata battenti con sopraluce, e si montano telai l’ignoranza. All’esterno sul portale in legno in alluminio o plastica ad anta unica, ve- d’ingresso, qualche diligente imbianchi- trata singola, economica, facile da pulire, no, un po’ beghino ha cancellato la scritta fuori scala, da palazzinaro. L’impresa na- impressa a fuoco nel legno, Stadtpolizei- zionale per le telecomunicazioni diede in gefangenenhaus, che non avrebbe poi sto- appalto il tracciamento delle fibre ottiche nato, perché un architetto sensibile, dentro per connessioni veloci di una popolazio- a queste mura potrebbe sentirsi un po’ in ne ultra ottuagenaria: il giroscale ne porta prigione e soffrirne. Per fortuna almeno lo ancora i segni indelebili, tubi vuoti che cor- spazio privato, quello che si apre dietro rono come arterie indurite sotto la pelle la soglia di casa, del proprio appartamento, offesa di un intonaco martirizzato. Blocco è oggetto del nostro interesse, amore dei lavori per causa civile, intentata ai con- e cure. Qui si apre il nostro mondo intimo e domini da ditte esecutrici inadempienti. domestico, se volete conoscerlo, bussate. tb63_completo 03.08.2004 turrisbabel 63 August Agosto 2004 14:28 Uhr Seite 59 A proposito di ieri / Un appartamento da galera – Interiors 59 tb63_completo 60 03.08.2004 14:28 Uhr Interiors Seite 60 August Agosto 2004 turrisbabel 63 Angela Giudiceandrea To move to Un locale può risolvere più funzioni contemporaneamente, la mobilità degli arredi consente di soddisfare situazioni mutevoli. Gli arredi abituati a scivolare tra le mura raccontano storie diverse tra loro. L’abitare viene concepito come esplorazione di uno spazio in divenire. In alcuni casi il continuo e volontario traslocare, il nomadismo, diventa sintomo di un rapporto meno vincolante con la casa, più disinibito tb63_completo 03.08.2004 14:28 Uhr Seite 61 turrisbabel 63 August Agosto 2004 Interiors to change e naturale con gli oggetti d’arredo. Si realizzano così ambienti volutamente e necessariamente semplici ed essenziali. Ad ogni spostamento sia dei mobili che della persona si ricostruiscono funzioni pratiche e si dà sfogo ai desideri, bisogni ed aspirazioni tutte aderenti alle diverse personalità. L’ordine dei volumi si restringe al corpo. >> … wir reisen und wohnen unterwegs… Gereon Pilz van der Grinten (62), Combinazioni spaziali Domenico Mariani (64), Arredo ad uso molteplice Alessandro Scavazza (66), Bozen-Sulden-Wien: Hin und zurück Karl Spitaler (68), Mietwohnung Anne Catherine Fleith und Peter Zoderer (70), Spazialità generosa Edoardo Narne (70), Meine Wanderwohnung Alexander Zoeggeler (72). Nella foto una curiosa scena della Berlino degli anni ’30, da Il Sole 24 ore del 30.05.2004 61 tb63_completo 62 03.08.2004 14:28 Uhr Seite 62 Interiors – To move to change August Agosto 2004 turrisbabel 63 Gereon Pilz van der Grinten … wir reisen und wohnen unterwegs… Man fragt, ob meine Wohnung im Stande mentanen Aufenthalts eines Individuums sei, mein eigenes Ich widerzuspiegeln, definiert. Das heißt, auch wenn Wohnen oder ob sie „nur gewöhnlich“ sei. Wie das überall ist, hat es immer einen Ort. Dieser Wohnen aussieht, ist gefragt. Wie ich woh- Ort wird geprägt durch die jeweilige Inten- ne? Das interessiert niemanden.1 Dennoch; sität der Auseinandersetzung mit ihm und die Frage sollte lauten, ob meine Art zu diese ist durchaus individuell.3,4 Mein Woh- wohnen mein Innerstes widerspiegelt. nen ist ein temporäres und daher ‚unge- Die Antwort darauf bedarf primär der be- wöhnlich‘. Oft mehr ein sich Einrichten in – grifflichen Klärung des Wohnens. Das Wort statt Auseinandersetzen mit – Räumen; „Wohnen“ geht auf die mhd. Wurzel wan ein Aneignen, wobei ein recht hohes Maß zurück, so auch „Wahn“. Wohnen beruht an Selbst-Bestimmung verwirklicht wird, auf dem Leiblichen, Elementaren. Die Ur- ohne dies gegenüber anderen verteidigen sprünge liegen im indogermanischen wen, zu müssen. Individuelle Inszenierugen in der Venus, dem Lieben, beziehungsweise Abhängigkeit des kulturellen Erbes. Oder van (vanus), der Lust. Mit Wohnung hinge- ist Wohnen ohne Tisch und Stuhl möglich? gen meinen wir die dritte Hülle des Men- Der Glaube, man könne sich individuell schen (nach Haut und Kleidung). Dieser Zu- einrichten, beruht auf einem Irrtum?! sammenhang offenbart sich im Sprachlichen, wenn wir das Haus, oder germanisch hus, Gästebucheinträge – Mitten in Berlin eine an (s)keus anschließen, was soviel bedeu- grüne, gemütliche Oase… Troppo poco tet wie bedecken, umhüllen. Wir wohnen tempo per comprendere lo spirito della nicht bloß, das wäre beinahe Untätigkeit,… casa. Penso proprio dovrò tornare… Ich wir reisen und wohnen unterwegs, bald habe mich in ihrer Wohnung soooo wohl hier, bald dort… Das Wohnen ist die Weise, gefühlt, zwischen all den Kunstwerken wie wir Sterblichen auf der Erde sind.2 und liebevollen „Kleinigkeiten“! Ich wer- Man wohnt unterwegs, somit ist das Woh- de zuhause auch etwas mutiger werden… nen zwangsläufig dort, wo man sich mo- Das Radio auf der (zum Glück videoüber- mentan befindet, was wiederum bedeutet, wachten!) Toilette spielt den Deutschland- dass es sich als spezieller Raum des mo- funk – da fühlt man sich doch prima!… tb63_completo 03.08.2004 turrisbabel 63 August Agosto 2004 1 vgl. D. Hoffmann-Axthelm, Daidalos 60, 1996 2 Heidegger: Bauen, Woh- nen, Denken 3,4 vgl. poolpage, vgl. ‘living in motion’- Vitra-Museum 14:28 Uhr Seite 63 To move to change / … wir reisen und wohnen unterwegs… – Interiors 63 tb63_completo 64 03.08.2004 14:28 Uhr Seite 64 Interiors – To move to change August Agosto 2004 turrisbabel 63 Domenico Mariani Combinazioni spaziali L’idea che ho perseguito nel ristrutturare e chiudendole si ottengono diverse com- l’appartamento è stata quella di rendere binazioni spaziali senza percepire mai il gli spazi molto fluidi attraverso l’elimina- confine tra un ambiente e l’altro. Per quan- zione di alcune pareti percepite come ‘con- to concerne gli arredi, ho utilizzato spesso fine’ fra le stanze. Questo principio è pre- l’accostamento dell’alluminio con il legno, sente in ogni angolo della casa, alcune o dell’acciaio con il vetro, sottolineando porte ad esempio sono pensate con la fi- in questo modo la leggerezza e la traspa- nalità sia di rendere meno drastico il pas- renza che trasmettono. A distanza di tre saggio tra una stanza e l’altra, che di at- anni dalla ristrutturazione, posso dire che traversare con lo sguardo l’intera casa, la casa risponde a pieno sia alla funzio- da esterno a esterno. L’elemento più inte- nalità che all’idea base del progetto che ressante è costituito proprio dalle due por- prevedeva spazi fluidi e diversamente te collocate nell’ingresso comunicante combinabili con lo scopo di evitare la mo- con la cucina e con il corridoio. Aprendole notonia di spazi sempre uguali. tb63_completo 03.08.2004 turrisbabel 63 August Agosto 2004 14:28 Uhr Seite 65 To move to change / Combinazioni spaziali – Interiors 65 tb63_completo 66 03.08.2004 14:28 Uhr Seite 66 Interiors – To move to change August Agosto 2004 Alessandro Scavazza Arredo ad uso molteplice Nella prima casa, specie se in affitto, non si Situazione A resta per molti anni. Conviene quindi usare arredi facilmente combinabili in situazioni diverse, e con piccoli interventi personalizzare al meglio il proprio appartamento. Situazione A _ Il soggiorno viene organizzato anche come stanza per il bimbo: il letto viene sistemato lungo la parete di sinistra ed in prossimità dell’ingresso; due cavalletti ed un piano di appoggio in legno fungono da fasciatoio (facilmente removibile); a sinistra, lo spazio del gioco è definito dalla presenza di un materassino in gommapiuma. Questa condizione permette la massima fruibilità della stanza da letto. Situazione B _ Il soggiorno può essere organizzato anche come studio: il tavolo in legno su cavalletti diventa un piano di lavoro per plastici, schizzi etc., disposto però lungo la parete di sinistra in modo da avere il più ampio spazio possibile nel soggiorno; il centro della stanza diventa il luogo in cui organizzare le tavole di progetto e i testi di riferimento; un cuscino per terra vicino al computer individua la postazione di lavoro al computer. Il letto del bimbo viene spostato accanto al letto dei genitori, sul quale viene sistemato il fasciatoio. Situazione B turrisbabel 63 tb63_completo 03.08.2004 14:28 Uhr Seite 67 turrisbabel 63 August Agosto 2004 To move to change / Arredo doppio uso – Interiors Situazione C _ L’eventuale presenza di ospiti ci obbliga a riorganizzare completamente l’assetto dell’abitazione. In questo caso il tavolo da pranzo viene spostato dalla piccola cucina e messo in salotto; le sedie pieghevoli, sistemate solitamente dietro la parete di sinistra, vengono aperte e disposte attorno al tavolo; in questo modo la cucina, privata del tavolo, acquista uno spazio maggiore nel quale potersi muovere più comodamente durante la preparazione dei cibi. La stanza da letto, ahimè, diventa anche guardaroba. Situazione C 67 tb63_completo 68 03.08.2004 14:28 Uhr Seite 68 Interiors – To move to change August Agosto 2004 turrisbabel 63 Karl Spitaler Bozen-Sulden-Wien: Hin und zurück Wir Architekten haben schon immer frem- sein, mit Leben gefüllt wird es erst durch den Raum verarbeitet. Aber wie benehmen das Benützen. Das sind die Kinder und die wir uns in unserem eigenen Umfeld? Gattin. Sie interpretieren die Linien und Haben wir uns gefragt ob unsere Wohnung Achsen anders als ich, der Planer. Aber imstande ist unser eigenes Ich widerzu- auch sie erleben das Wachsen und sich Fül- spiegeln, oder sie sie „nur gewöhnlich“. len der Räume. Linien werden für sie zur (Ettore Sottsass) Selbstverständlichkeit. Möbel prägen sich in ihre Erinnerung, Raumempfinden be- Vor einigen Jahren habe ich in Finnland einflusst ihr Gemüt. Sie halten sich wie Kat- das Sommerhaus Muuratsalo (1953) von zen in der „richtigen“ Ecke auf: Dort fühlen Alvar Aalto besucht. Er hat hier mit Materi- sie sich auch wohl. Wahrscheinlich auch alien, Farben, Strukturen und Formen pro- ohne Designermöbel. biert. Es ist eine Art Experimentierhaus. Diese Erinnerung kommt jetzt wieder. Im Heizraum der Bozner Wohnung wurde das Wachsen unserer Kinder in die Mauer 1 Leben-Bozen 2 Erholung-Sulden 3 Wohnen-Wien 1 Ich hatte die Möglichkeit, in Sulden ähnlich geritzt. Unser Haus, unsere Wohnungen zu probieren, ein Experimentierhaus zu sind keine Häuser der Kunst, sie sind Häu- realisieren. Neue Techniken, Formen, Mate- ser des Lebens. Unsere Kinder und wir rialien auf 2000 m, auf meine Kosten, unter sind mit neuen Formen und Räumen auf- den kritischen Blicken meiner Familie. gewachsen und bringen diese Kultur weiter. Diese war mein strengster, skrupellosester So wie ich als Architekt bestrebt bin, mei- und unnachgiebigster Bauherr. Diese Span- nen Bauherren/Innen und den Besuchern nung führte aber zu Ergebnissen, die uns meiner Bauten ein Architekturverständnis alle schlussendlich zufrieden stellte. Eines mitzugeben, möchte ich, dass es meinen hat mir die Familie gezeigt: Ein Wohnhaus, Nachfolgern (jungen Architekten) ermög- eine Wohnung, ein Wohnzimmer kann in licht wird, wieder bessere Architektur zu rea- den Augen des Architekten noch so gestilt lisieren, weil sie nunmehr verstanden wird. tb63_completo 03.08.2004 14:28 Uhr Seite 69 turrisbabel 63 August Agosto 2004 To move to change / Bozen-Sulden-Wien: Hin und zurück – Interiors 2 3 69 tb63_completo 70 03.08.2004 14:28 Uhr Seite 70 Interiors – To move to change August Agosto 2004 turrisbabel 63 Anne Catherine Fleith und Peter Zoderer Mietwohnung Turrisbabel Ist es ein Neubau, ein Umbau T Ist dein Haus ein ideales Haus oder ein oder eine Einrichtung? Welche Kompromis- reales Haus? Ist es ein „Haus der Kunst“ se hast du zwischen alltäglichen Bedürfnis- oder ein „Haus des Lebens“? sen und Ästhetik eingehen müssen, und FZ Es ist sicher nicht die ideale Wohnung, welche mit der Familie? Entsteht dein Haus es fehlt wohl die Dachterrasse. wegen eines oder mehrerer Wünsche oder T Ist es ein fertiges Paket oder entwickelt wegen individueller Bedürfnisse? es sich dauernd weiter? Fleith, Zoderer Unsere Wohnung ist ein FZ Eigentlich ist die Wohnung fertig, aber Altbau im 5. Wiener Bezirk. Wir haben sie vielleicht nehmen wir demnächst die Türen vor drei Jahren übernommen und eigent- raus. Das Wegnehmen als Methode inter- lich nichts hinzugefügt, eher haben wir ressiert uns. Es ist ein befreiendes Gefühl, allerhand entfernt. Eigentlich wollten wir wenn man nutzlose Dinge entfernen kann. in diese Wohnung nichts investieren; die T Ist es ein Ort des Experimentes? Herausforderung bestand darin, aus dem FZ Sicher nicht, höchstens Kochexperimente. Vorhandenen das Bestmögliche zu machen. Es ist ein Ort des Rückzugs. Zur Zeit bevorzugen wir, in einfachen, lee- T Das Wichtigste in deiner Wohnung? ren Räumen zu wohnen, es ist ein ange- FZ Das Bett. nehmer Kontrast zum Alltag. Fast wie eine T Ist dein Haus das Haus eines Architekten? Massage fürs Hirn. FZ Nein. Edoardo Narne Spazialità generosa Nel 1997 ho intrapreso la ristrutturazione tettura, casa Lissma, e un architetto, Ralph di un piccolo bilocale di 35 m nel centro Erskine, mi hanno sempre affascinato e in di Padova, per trasformarlo nella mia resi- questa circostanza ne hanno influenzato denza. Nella ricerca di una spazialità più l’idea e la stessa strategia progettuale. generosa ho eliminato alcune tramezza- È stato un piacevole esperimento, vissuto ture, introducendo al loro posto delle pan- sulla mia persona e successivamente anche nellature, alcune abbracciate al setto por- su quella di mia moglie. Abbiamo condivi- tante dell’edificio ed altre incernierate alle so questa situazione limite con entusiasmo, pareti, capaci di configurare l’ambiente ma anche con grande intensità affettiva, stesso in molteplici assetti funzionali. finchè nel 2001 è nato Marco e le prospet- 2 tive sono completamente mutate. Ancora Agli interni viene restituita una libertà di oggi proviamo una grande nostalgia per relazioni prima negate, senza mai dimen- quei piccoli ambienti comunicanti e allo ticare di caratterizzare i luoghi fondativi stesso tempo raccolti, probabilmente per- della vita domestica: la zona personale ché esprimevano in maniera intensa e chia- e privata del riposo e quella più pubblica ra un forte senso di protezione e un rifugio e aperta del pranzo-soggiorno. Una archi- dal caotico e aggressivo mondo esterno. tb63_completo 03.08.2004 turrisbabel 63 August Agosto 2004 14:28 Uhr Seite 71 To move to change – Interiors 71 tb63_completo 72 03.08.2004 14:28 Uhr Seite 72 Interiors – To move to change August Agosto 2004 turrisbabel 63 Alexander Zoeggeler Meine Wanderwohnung Mein Haus befindet sich in Griechenland, neue Personen und neue Kulturen ken- auf einer kleinen Insel, an einem einsamen nen, und wie diese Sachen uns berei- Strand; ein schönes Haus mit großen Fen- chern, so sollte auch unsere Wohnung stern, vielen Terrassen und mit einer gemüt- von denselben Dingen bereichert werden. lichen Veranda, wo ich im Schatten in einer Die Lage der Wohnung war mir immer Hängematte liege und von dort aus das wichtig, ich liebe es, in der Stadt zu woh- Meer beobachten kann… nein, stimmt nen, und von den Städten liebe ich das nicht… bzw. noch nicht… Ich habe in den Zentrum. Ich gehe gerne aus, und es freut letzten 15 Jahren wahrscheinlich zehnmal mich, wenn ich die Stiegen hinuntergehen Wohnung gewechselt: aus Studiengründen, kann und mich schon dort befinde, wo aus beruflichen Gründen, habe oft Land, sich das Leben der Stadt abspielt. Ich lebe Stadt und Wohnviertel gewechselt. Habe jetzt seit einigen Jahren wieder in Bozen, in verschiedenen WGs gelebt, habe das aber erst seit einigen Monaten in einer Zusammenleben mit ehemaligen Freun- Wohnung alleine. Sie ist zwar nicht riesig, dinnen versucht und habe auch oft alleine aber dafür wunderschön, viele Fenster, gelebt, war in vielen Mietwohnungen, viel Licht, hohe Räume, meine Bücher, oft bei Freunden zu Gast. Ich hänge nicht meine Musik und natürlich meine Kenzia, so sehr an den Mauern einer Wohnung, die schon lange nicht mehr in mein Auto sondern vielmehr an meiner initimen passt. Diese Wohnung ist noch ziemlich Sphäre, an den Gewohnheiten, die mei- leer, wie fast alle Wohnungen, in denen nen Lebensstil charakterisieren. Ich war ich bis jetzt gelebt habe, da ich immer immer der Meinung, meine Wohnung sei zu schnell übersiedelte und deshalb nie dort, wo ich meine Bücher, meine Musik richtig Zeit hatte, sie zu füllen, aber wer und meine Kenzia habe, und habe mir weiß, vielleicht schaffe ich es dieses Mal… immer vorgestellt, meine Wohnung müsse man in einem halben Tag in ein Auto laden können, um dann weiterfahren und anderswo wieder von vorne anfangen zu können. Als ich vor neun Jahren nach Wien zog, bin ich mit zwei Koffern gestartet, und glaubte, ich wäre mit den selben Koffern wieder zurückgekommen. Als ich dann zwei Jahre später wieder nach Florenz zurückkehrte, musste ich zwei Mal mit vollem Auto hin- und zurückfahren, um das ganze Zeug zu transportieren, das sich in diesen Jahren gesammelt hatte. Ich glaube, dass eine Wohnung nicht ein fertiges Paket ist. Ein Hotelzimmer ist ein fertiges Paket, man verbringt auch nie mehr als wenige Tage darin. Ich verstehe die Leute nicht, die in Möbelhäusern fertige, sterile Zimmer kaufen und erst dann in die Wohnung einziehen, wenn auch der letzte Aschenbecher richtig steht. Eine Wohnung wird dann ein Zuhause, wenn sie mit den Bewohnern mitwächst. Man ändert ständig die eigene Meinung, den eigenen Geschmack, man macht neue Erfahrungen, neue Reisen, lernt tb63_completo 03.08.2004 turrisbabel 63 August Agosto 2004 14:28 Uhr Seite 73 To move to change / Meine Wanderwohnung – Interiors 73 tb63_completo 74 03.08.2004 14:28 Uhr Interiors Seite 74 August Agosto 2004 turrisbabel 63 Angela Giudiceandrea Das Haus d È la nostra casa, noi ci viviamo bene e basta. Una casa dove l’atto intellettuale del progetto viene costantemente negato da un modo intimo ed affettivo di vivere lo spazio. Cosa può dare felicità? Forse solo una poltrona davvero comoda, un letto molto confortevole, un mobile veramente utile, alcuni oggetti che sappiano soddisfare il nostro bisogno di tenerezza. Soluzioni ‘easy’ che piacciono sia agli architetti che ai loro tb63_completo 03.08.2004 14:28 Uhr Seite 75 turrisbabel 63 August Agosto 2004 Interiors des Lebens familiari e che raccontano la classicità dell’abitare. Si sottolinea la libertà di modificare la casa nel tempo. Forse la magia dell’abitazione ha anche questo significato: essa rafforza una memoria personale o collettiva, della famiglia, che diventa consapevole e concreta proprio tramite gli oggetti ed il loro modo di porsi nello spazio e nel tempo. >> Umbau Bäder und Schlafbereich – Frühjahr 1999 Heinrich Zöschg (76), So einfach ist das Lukas Abram (78), In libertà Carlotta Polo (79), Unsere Wohnung Oswald Zoeggeler (80), Crescere assieme/Zusammenwachsen Benno Simma (81), Viviamo in città Othmar Barth (82). Nella foto la poltrona in legno Isokon (M. Breuer, 1936) da “Storia dell’architettura moderna” di L. Benevolo 75 tb63_completo 76 03.08.2004 14:28 Uhr Seite 76 Interiors – Das Haus des Lebens August Agosto 2004 turrisbabel 63 Heinrich Zöschg Umbau Bäder und Schlafbereich – Frühjahr 1999 Problematik: Sechsköpfige Familie (Eltern, Dabei entstehen zwangsläufig interessante vier Kinder, zur Zeit 18, 16, 10, 7 Jahre alt); Lichteffekte (auch nachts). Das „Elternbad“ Der bestehende Bad- und Schlafbereich ist gleichzeitig Um- und Ankleide. Zusätz- sollte der Anzahl und dem Alter der Kinder lich sind hier die Waschmaschine und der entsprechend umgestaltet werden; und zwar Bügelbereich unsichtbar integriert. nach dem Prinzip Verdichtung notwendiger Fotos Augustin Ochsenreiter Funktionen durch Flexibilität. Im Sinne der Wenn die einzelnen Funktionsbereiche auch Gleichberechtigung aller Kinder wurden sehr klein bemessen sind, vermittelt die drei Kinderzimmer (je 14 m2) aneinanderge- klare Raumabfolge trotzdem Offenheit und reiht; sie sind untereinander durch Schiebe- Großzügigkeit. Eine reduzierte Material- türen verbunden. Der gesamte Schlaf- und und Farbwahl sowie die Ausbildung ein- Gangbereich erhielt einen durchgehenden facher, klarer Linien und glatter Flächen Boden (Industrieparkett Buche), wobei die durch großformatige Gestaltungselemente Räume, modular, mittels schallisolierter (Verkleidungsplatten in Terrazzo, durchge- Schranksysteme abgetrennt sind. Intensive hend gegossener Terrazzoboden, Raum- Reflexion und eingehende Auseinanderset- höhe, Spiegelflächen, rahmenlose Schrank- zung erforderte die Gestaltung der Bäder. und Türelemente) unterstützen dieses Kon- Die Lösung: Das „Bad im Bad“ (eine Nass- zept. Diesem formalen Anspruch an Reduk- zelle, bestehend aus Badewanne und tion werden bewusst einige spielerische Dusche) als Kernbereich, zweiseitig begeh- Elemente entgegengesetzt: Eine Glasvitrine bar über Tages-WC/Kinderbad, bzw. Eltern- mit der Parfümkollektion der Bauherrin als bereich. Durch die Verwendung von sati- semitransparentes Trennelement zwischen niertem Glas als Schiebetüren, bzw. Trenn- Gang und Tages-WC; orange lackierte Schie- elementen wird allen Teilbereichen das not- betüren im Gang für die Stauschränke; wendige Ausmaß an Tageslicht gespendet. grüne Tafelwände in den Kinderzimmern. tb63_completo 03.08.2004 turrisbabel 63 August Agosto 2004 14:28 Uhr Seite 77 Das Haus des Lebens / Umbau Bäder und Schlafbereich – Frühjahr 1999 – Interiors 77 tb63_completo 78 03.08.2004 14:28 Uhr Seite 78 Interiors – Das Haus des Lebens August Agosto 2004 turrisbabel 63 Lukas Abram So einfach ist das Die Wohnung ist das Ergebnis eines grö- promiss, als eine gelungene Antwort auf ßer angelegten Umbaus, bei dem es galt, die Frage nach der Verbindung von ver- aus einem mehr oder weniger verwohn- schiedensten Wünschen, Vorlieben, Lebens- ten Einfamilienhaus aus den Siebzigern mit einstellungen und Wohngewohnheiten. verschachtelter Zimmeraufteilung Sie sieht so aus, weil wir darin leben, das Obergeschoss funktional zu entkop- entwickelt sich somit natürlich immer peln. Ein Minitreppenhaus im Windfang weiter. Die Wohnung ist real, weil ja bau- löste dieses Problem mit dem angeneh- lich manifestiert und bewohnt, eine Woh- men Nebeneffekt, auch noch das Gäste- nung des Lebens, weil es inzwischen auch zimmer mit Bad getrennt zugänglich zu ein Kind drin gibt, und ein Ort des Experi- machen. Im Haus wohnt zwar außer uns ments, weil man immer gespannt ist, erdgeschossig nur die Mutter, aber man was das Leben alles so daherbringt. Das kommt doch viel besser aus, wenn man Wichtigste daran sind die Bewohner und sich nicht dauernd auf die Zehen tritt. nachdem ich Architekt bin, ist es die Woh- Überhaupt halte ich es im Wohnungsbau nung eines Architekten. So einfach ist das. für unumgänglich, Ausweichmöglichkeiten zu schaffen und nutzungsneutrale Räume anzubieten, welche dann je nach Tageszeit, nach momentanen Vorlieben und ändernden Familiensituationen bespielt werden können. Aus dem Vorraum und zwei Zimmern wurde ein großer heller Raum mit Kochnische, den man nach Herzenslust zumüllen kann. Bad, WC und Schlafzimmer sind abgetrennt hinter einer Holzvertäfelung versteckt und können durch eine Schiebetür noch weiter vom Geschehen im Wohnbereich abgekoppelt werden. Die Wohnung ist weniger ein Kom- tb63_completo 03.08.2004 14:28 Uhr Seite 79 turrisbabel 63 August Agosto 2004 Das Haus des Lebens – Interiors Carlotta Polo In libertà La casa in cui vivo è la casa dove sono Tutto è ispirazione e musica. Libri, fogli e nata e cresciuta. Sono tornata a vivere penne sono sparsi un po’ ovunque e sem- in questo appartamento da poco più di pre a portata di mano, affinché in questo un anno, dopo vari anni di studio all’este- apparente caos si creino invece dei luoghi ro, per trasformarlo ed adattarlo secondo a tema, delle sovrapposizioni da abitare il mio gusto e le mie esigenze. Questo secondo diversi stati d’animo. Sotto que- processo di trasformazione dura tuttora sto punto di vista posso affermare che la e credo non avrà mai una fine certa, poi- casa è proprio lo specchio dell’anima. ché contemporaneamente cambio io stes- Ma non solo. È anche il luogo dell’intro- sa con rapidità estrema. Ogni angolino spezione, il luogo dove ci si può fermare della mia casa cambia di giorno in giorno a riflettere, il luogo dove si arriva ogni formando delle costellazioni variopinte sera e si riparte ogni mattina, l’entrata che raccontano insieme le mie esperien- e l’uscita. Per questo, secondo me, dov- ze e le mie aspettative, il mio passato rebbe essere un luogo di chiarezza, ma e il mio futuro. Si intravedono stralci di non nel senso di ordine, bensì nel sen- obiettivi raggiunti e obiettivi ancora da so di sincerità, una sorta di visuale sulla raggiungere, volontà e desideri. Nella mia propria persona e sul proprio modo di casa non esistono oggetti pigri, ai quali vivere e di essere, in cui ritrovare il vero dare solamente un valore fine a sé stesso. senso che diamo alla nostra esistenza. 79 tb63_completo 80 03.08.2004 14:28 Uhr Seite 80 Interiors – Das Haus des Lebens August Agosto 2004 turrisbabel 63 Oswald Zoeggeler Unsere Wohnung Ich werde mich hoffentlich nie schwarz an- dem geschenkt, von jemandem entworfen ziehen, um wie ein Architekt auszusehen oder benutzt, irgendwo gefunden oder ge- und werde hoffentlich nie von minimaler stohlen. Neue Objekte sind leer und steril, Architektur schwärmen, um mir intellek- sie müssen erst eingelebt werden wie die tueller vorzukommen. Minimalismus ist neuen Schuhe, die der englische Gentleman sterile Theorie und Abstraktion, ist sicher seinem Butler zum Eintragen gibt. Unsere sehr interessant, aber die Architektur ist Wohnung wurde nie geplant und ist heute vielfältiger und reicher. Die Begeisterung angenehm mit Möbelstücken überfüllt, für den Minimalismus ist ungefähr so, als und ich kann mir noch nicht so recht vor- würde uns vom Menschen nur das Ske- stellen, wie das weitergehen soll. Zur Be- lett interessieren. Dies ist zwar wunder- ruhigung muss ich mich dann an Mies van schön, aber zum wahren Menschen ge- der Rohes eigene Wohnung erinnern, und hört auch der Rest mit seinen Formen sollte mir einmal nichts mehr einfallen, und Falten. Die Falten sind eine Doku- kann ich mich immer noch schwarz anzie- mentation des Lebens, sie kommen hen und endlich aussehen wie ein Architekt. vom Lachen und vom Weinen, beides ist für unser Leben wichtig. Als wir vor vielen Jahren in unsere Wohnung einzogen, war sie leer, minimalistisch und wunderschön. Anfangs lebten wir ohne Möbel, bis wir anfingen – meistens aus Freude an Formen – Möbel zu sammeln. Der Sinn der Möbel liegt nicht in ihren Funktionen, sie sind vielmehr ein Stück Dokumentation eines Lebens, sie haben ihr eigenes Leben, eine Geschichte und für uns eine Patina von Erinnerungen, mit welchen ihre Seele bereichert wurde. Sie wurden irgendwo gekauft, von jeman- tb63_completo 03.08.2004 14:28 Uhr Seite 81 turrisbabel 63 August Agosto 2004 Das Haus des Lebens – Interiors Benno Simma Crescere assieme – Zusammenwachsen La casa che divido con Sandra è cresciuta entwickelten Produkten), die die bereits nel tempo. A partire dal lontano 1987 ab- zahlreiche Familie von Hausobjekten ver- biamo occupato i suoi 75 m2 con tutte le größern. Sandra ist damit nicht immer zu- cose della nostra vita: libri, suppellettili frieden, ist aber schnell im Stande, einen vari – non riusciamo mai a buttare via nien- Neuankömmling in die bestehenden Verhält- te “nascondendo” ciò che non gradiamo – nisse einzubauen und fast verschwinden zu ma soprattutto con la storia comune del lassen. Das Wichtigste in meiner Wohnung nostro vivere: mangiare, dormire, amarsi, ist das Klavier, das leider ins Schlafzimmer stare con gli amici, piangere, ridere… verbrummt wurde, dort aber schon seit längerem gegenüber dem Bett seine Domi- Nun, die Geschichte mit meiner Wohnung nanz behauptet und stolz an der Wand geht ungefähr so: 1987 sind wir eingezo- trohnt: es wird fast jeden Tag zum schönen gen und haben die vom vorhergehenden Klang herausgefordert. Insofern ist mein Besitzer bestimmte Raumsituation wohl Haus nicht das eines Architekten, sondern oder übel übernehmen müssen. Haus, Domus… ja, ja, etwa in die Richtung. 1990 haben wir groß umgebaut: neue Fenster, eine Heizung mit Rohren, die über dem Putz verlegt wurden, eine neue Küche und allerlei Durchstiche und Durchbrüche. Aus einer Vierzimmerwohnung wurde ein Raum mit vier Lebensbereichen zum Wohnen. Seit 15 Jahren basteln wir weiter herum, stellen um und schaffen stets neue Situationen. Nichts ist eigentlich für immer geplant, alles ist in dauernder Veränderung. Bücher und Gegenstände sind unsere Begleiter und manchmal auch unsere Peiniger (sie fressen Raum). Blumen und Pflanzen sind unsere geduldigen Wächter. Ich liebe meine Wohnung, wenn sie von der Morgensonne durchflutet ist und denke mir: So möchte ich wohnen und zack… so wohne ich auch. Es ist ein Ideal- und zugleich auch ein Realhaus. Oft bringe ich Möbel und Gegenstände nach Hause (Prototypen von 81 tb63_completo 82 03.08.2004 14:28 Uhr Seite 82 Interiors – Das Haus des Lebens August Agosto 2004 turrisbabel 63 Sabrina Pievani su un progetto di Othmar Barth Viviamo in città Le foto rappresentano la casa così come la come uno spazio aperto sottolineato dalla viviamo. Studiata precedentemente in un presenza di sole tre porte che chiudono plastico per verificare se mia moglie ed io dietro di sé i bagni e una stanza. Linearità, eravamo in sintonia con idee e aspettative, chiarezza ed essenzialità sono le caratteri- l’edificio è nato dalla ristrutturazione della stiche che connotano l’appartamento e che casa dei nonni. L’appartamento in cui vivia- rispecchiano il nostro pensiero, … poche mo si trova al secondo piano, è concepito parole, le chiacchiere non valgono niente! tb63_completo 03.08.2004 turrisbabel 63 August Agosto 2004 Foto Sabrina Pievani 14:28 Uhr Seite 83 Das Haus des Lebens / Viviamo in città – Interiors 83 tb63_completo 03.08.2004 14:29 Uhr Seite 84 84 August Agosto 2004 turrisbabel 63 Carlotta Polo Antenne L’individualità nel collettivo Nella nostra società è certamente l’indivi- Jener Wert, der sich in unserer Gesellschaft dualità il valore che maggiormente si è vornehmlich durchgesetzt hat und der vom moder- affermato e che è stato acquisito e assimi- nen Bürger aufgenommen und assimiliert wurde, lato dal cittadino moderno. Direi quasi che ist sicherlich die Individualität. Man könnte fast ogni individuo è oggi diventato l’universo behaupten, dass jeder einzelne Mensch heute di sé stesso, nel senso che rimanda all’e- sein eigenes Universum darstellt, in dem Sinne, sperienza individuale – e non a quella col- dass er aus individueller Erfahrung – und nicht lettiva – la propria visione del mondo. der gemeinschaftlichen – die eigene Weltan- Un mondo che in effetti è in rapida trasfor- schauung ableitet. Sein Herangehen an eine Welt, mazione e che diventa difficile comprendere die sich tatsächlich schnell verwandelt und die, nella sua totalità e impossibile catalogare, aufgrund unzähliger Schattierungen, in ihrer data l’innumerevole varietà dei suoi colori. Gesamtheit schwer zu verstehen und unmöglich A livello urbano il nostro nuovo modo di zu katalogisieren ist. Im städtischen Bereich spie- vivere ben si rispecchia nei luoghi di adden- gelt sich diese unsere neue Lebensweise in den samento, dai centri commerciali ai musei Orten der Verdichtung wider, von den Einkaufs- alle via del centro, dove non è più richiesta zentren bis zu den Museen und den anderen un’opinione altrui, ma dove conta la capa- zentralen Versammlungsstätten, wo keine Mitent- cità del singolo e dove ognuno è concentra- scheidung des Einzelnen mehr erforderlich ist to sulle proprie esigenze personali. Eppure und jeder sich auf die eigenen persönlichen Be- il modello dell’uomo unico non è realmente dürfnisse konzentriert. Dieses Verhalten des ver- sostenibile e non può portare alla felicità, einzelten Individuums ist jedoch nicht wirklich poiché l’individuo da solo non sopravvive, geeignet, glücklich zu machen, da der Mensch mentre acquista valore all’interno di una allein nicht überleben und sich nur innerhalb comunità. Il luogo in cui gli uomini posso- der Gesellschaft bewähren kann. Der Ort, wo sich no esprimere la propria unicità e confron- die Menschen in ihrer Individualität behaupten tarsi è quindi il luogo pubblico, che sembra und untereinander vergleichen können, ist also però oggi soffrire di un calo d’interesse e der öffentliche Raum, dessen Wirkung aber heute di efficacia. Con questo numero di turris- im Niedergang scheint. Mit dieser Ausgabe von babel cerchiamo di creare un tessuto con- turrisbabel versuchen wir, eine Verbindung zu nettivo, senza togliere valore alla singola schaffen und die verschiedenen Realitäten aufzu- cellula, in modo da far conoscere le diver- zeigen, ohne die einzelnen Elemente abzuwerten. se realtà, raccontandole. La grande sfida è Die große Herausforderung ist jene, die Indivi- quella di urlare l’individualità in collettivo. dualität im Kollektiv ans Licht zu bringen. Diese Questo numero ha forse il connotato di Ausgabe scheint vielleicht in ihrem Inhalt flüchtig essere effimero nei suoi contenuti, in quanto zu sein, weil zu den einzelnen Projekten keine Kri- non si esprime critica ai singoli progetti, ma tik ausgedrückt wird; ihre große Kraft liegt darin, la sua grande forza sta nel divulgare un’im- ein Bild des individuellen Gedankens darzustellen, magine del pensiero individuale, sostenu- getragen von einem gemeinsamen Nenner: die ta da un denominatore comune, la ricerca Suche nach dem architektonischen Ausdruck. dell’espressione architettonica. Noi vor- Wir würden gerne das Durchsetzen der unsicht- remmo sottolineare l’affermarsi dei legami baren Bindungen, der latenten Freundschaften, invisibili, delle amicizie latenti, dei parame- der allgemeinen Parameter und der unterschied- tri comuni e delle scelte differenziate, invi- lichen Entscheidungen unterstreichen und unsere tando i nostri colleghi a farsi avanti e a co- Kollegen einladen, hervorzutreten und miteinan- municare tra loro, ribadendo l’importanza der zu kommunizieren. Wir möchten noch einmal di un luogo, anche se non fisico come quel- die besondere Bedeutung dieser Gelegenheit be- delle pitture su roccia lo di una rivista, da sempre espressione tonen, sich unserer Zeitschrift zu bedienen, wel- del riparo di Songo (Mali), della progettazione in Sudtirolo, e comun- che seit je Ausdruck der Planung in Südtirol ist que pur sempre con un connotato essen- und jedenfalls ein Ort, wenn auch kein physischer, ziale: l’essere un luogo di dibattito pubblico. wo eine öffentliche Debatte entstehen kann. 1 1 Dogon, particolare Architettura primitiva di Enrico Guidoni, Electa Editrice, 1975 tb63_completo 03.08.2004 14:29 Uhr Seite 85 turrisbabel 63 August Agosto 2004 85 Angelika Burtscher Termin Agenda Towards… a room with views Als fiktives Hotelzimmer zeigt Lungomare Leute, die sich dort aufhalten. Er ist mit Objekte, Bilder, Lichter – mitgebrachte unterschiedlichem Komfort ausgestattet, Spuren einer imaginären Reise von Schwe- kann anonym oder personalisiert sein. den in Richtung Lungomare. Dabei fügen In den Ausstellungsräumen von Lungo- sich zu jeder Etappe neue Objekte und mare wird mittels Objekten und Installa- Projekte hinzu, die den Charakter des Zim- tionen ein Hotelzimmer inszeniert, dessen mers im Rahmen eines „work in progress“ beteiligte Künstler und Entwerfer in Ort- verändern. Mithilfe eines satellitären GPS- schaften tätig sind, die sich nördlich von Navigationsystems kann die Position eines Bozen befinden. Objekte, Bilder, Lichter jeden Ortes auf der Erdoberfläche mittels und Klänge werden in Beziehung zueinan- der Kreuzung zweier Richtungen darge- der gebracht. Die Ausstellung ist als work stellt werden. Als Abfahrts-, Durchfahrts- in progress konzipiert, so dass während oder Zielpunkt kann jener Ort somit in die ihrer Dauer immer neue Werke in die Planung einer Reise einbezogen werden. Räumlichkeiten von Lungomare gebracht Ausgehend von Skandinavien beginnt eine werden. Das Zimmer erfährt so eine stän- imaginäre Reise zur exakten Position von dige Umwandlung und seine Inneneinrich- Lungomare_Bozen (46,51425° Nord und tung wird metaphorisch während einer 11,35240° Ost). Die Reise der Lungomare Entdeckungsreise von Norden nach Süden Gallery stellt eine Richtung dar, eine Vi- zusammengetragen. Auf diese Weise wer- sion, eine Recherche, einen subjektiven den die Inhalte eines Projekts geschaffen, Blickwinkel. Dieser wird nicht geschaffen dessen Dreh- und Angelpunkt – das Zim- durch die Aneinanderreihung unterschiedlicher Orte oder durch eine Erzählung, die von Bewegung und Geschwindigkeit berichtet, sondern durch ein unbewegliches Objekt – das Zimmer eines Hotels. Eine Sequenzfolge von Hotelzimmern als Aufenthaltsorte während der Etappen einer Reise, oder ein einziges Hotelzimmer, in das man immer wieder zurückkehrt, können zu temporären Wohnungen und zu universellen Orten des Nachdenkens, des Treffens und der Entspannung wer2 den. „Towards – a room with views“ will 3 nicht eine anthologische Inszenierung mer selbst – Möglichkeiten aufwirft, neue unterschiedlicher Hotelzimmer sein, son- Entwurfsregeln, -beziehungen und -weisen dern eine Ansammlung von Objekten, zu definieren: Junge Entwerfer, Designer Produkten, Bildern, Spuren und Lichtern, und Künstler sind eingeladen, sich mit welche die wechselseitigen Spannungen, dem Thema der Ausstellung auseinander- Gesten, Meinungen, Ideen und Tenden- zusetzen und bereichern den Rahmen, zen aufzeigen, auf welche man im Laufe den die Lungomare Crew ihnen zur Ver- einer Reise von Skandinavien in Richtung fügung stellt. Die Reise ist in 5 Phasen Lungomare stoßen kann. Einblicke in das aufgeteilt, mit der jeweiligen Dauer von Hotelzimmer verweisen auf Etappen die- ca. 1 Monat. Der Raum verändert und er- son (Malmö), Peter Thör- ser Route. Der Raum in seinen unterschied- weitert sich in diesen einzelnen Phasen. neby, Thomas Bernstrand lichen Erscheinungsformen gelangt wäh- Die Reise wird nicht als eine lineare Reise 3 Etappe 2 (17. 04. 2004) rend dieser Reise zu einer fundamentalen vom Norden nach Bozen gesehen, son- Holland: Chris Kabel, Funktion: Durchgangsort, weder privat dern setzt sich aus unterschiedlichen noch öffentlich, keinem gehörig, doch mal Fragmenten, welche die nördlichen Punk- „Schlafgelegenheit“, mal Wohnung für te und Orte kennzeichnen, zusammen. 2 Etappe 1 (19. 03. 2004), Schweden: David Svens- (Stockholm) Arian Brekveld (Rotterdam), Frank Tjepkema, Laurens van Wieringen (Amsterdam) tb63_completo 14:29 Uhr Seite 86 Termin/Agenda – Towards… a room with views August Agosto 2004 turrisbabel 63 in progress in cui la stanza si trasforma e viene Foto: Ivo Corrà 86 03.08.2004 dotata di comfort sempre crescenti tramite l’arrivo cadenziato di nuovi oggetti. Metaforicamente l’arredamento della stanza viene raccolto nel corso di un viaggio esplorativo tra la Svezia e Lungomare. La messa in scena di questo spazio diventa così materia di un progetto e, in quanto elemento paradigmatico di un itinerario, la stanza stessa è occasione per definire nuove regole, nuove relazioni e modalità fra i progetti pervenuti e il loro nuovo contesto. Giovani progettisti, designer ed artisti vengono infatti invitati a confrontarsi con il tema della mostra ed arricchiscono la cornice installata dalla crew di Lungomare. Il viaggio verso il Lungomare è suddiviso sia geo1 graficamente che cronologicamente in 6 tappe Non è una rappresentazione antologica di stanze a cui corrispondono 6 eventi/azioni che introdu- d’albergo, ma una raccolta di oggetti, immagini, cono l’arrivo e la disposizione di nuovi oggetti e tracce e luci che esprimono le tensioni, i gesti, progetti diventando occasione per approfondire le opinioni, le idee, le mode incontrate in un viag- il viaggio immaginario. Ad ogni sosta nel viag- gio dalla Svezia al Lungomare. La stanza nelle gio immaginario corrisponde un evento organiz- sue svariate forme assume un ruolo fondamentale: luogo di passaggio né privato né pubblico, essa non è oggetto di proprietà, ma per quelli che vi sostano può diventare un luogo nel quale solo pernottare o anche soggiornare. Dotata di confort diversificati, la stanza d’albergo può essere anonima o personalizzata. Lungomare viene trasformato in una camera d’albergo con oggetti ed installazioni di giovani designer, artisti ed architetti che operano in località geograficamente a nord di Lungomare. I progetti vengono messi in relazione reciproca. La stanza non vuo- 2 le essere né anonima né asettica. Essa non ri- zato nella galeria. 5 eventi scandiscono il ritmo chiede di essere costantemente ripulita e mes- del viaggio e diventano occasione per approfon- sa in ordine per l’arrivo di un nuovo ospite. dire il soggetto della mostra. Le tappe non so- Si tratta di uno spazio passibile di svariate muta- no vernissage, ma azioni organizzate per l’arrivo zioni dovute alle tracce lasciate da chi vi ha sog- di nuovi oggetti e progetti. L’apertura della mo- giornato. Il viaggio è concepito come un work stra è a luglio, quando il viaggio sarà terminato. 3 “towards – a room with views” è curata da: Angelika Burtscher, Manuela Demattio, Roberto Gigliotti / allestimento: Daniele Lupo / Lungomare Gallery, via Rafenstein 12, Bolzano www.lungomare.org [email protected] 1 Etappe 3 (07. 05. 2004), England: Tord Boontje (London) 2 Etappe 4 (04. 06. 2004), Deutschland: Netzwerk Architekten (Frankfurt) 3 Etappe 5 (25. 06. 2004), Österreich: The walking chair (Wien)