settembre/ott. 2004 ok - Basilicatanet.it

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settembre/ott. 2004 ok - Basilicatanet.it
il sirino
ANNO XI - N. 5-6
GIU. / LUGLIO 2006
mobili
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Mensile di informazione, cultura e sport del Lagonegrese
LAGONEGRO
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LAURIA (PZ)
PRESIDI GIUDIZIARI/Non si placa l’agitazione degli avvocati del Foro
No alla soppressione del Tribunale di Lagonegro
Contro la chiusura anche i 36 comuni/Rassicurazioni dal Ministro
di ANNA PAPALEO
Continua la spoliazione di
importanti presidi statali sul
territorio del lagonegrese,
depauperato, nel secolo scorso, di significative strutture e
uffici ereditati dai padri.
Dalla Sottoprefettura al
Circondario,
alla
Commissione Tributaria di I
Grado, ai Telegrafi, l’ex Sip,
le stazioni delle Fs e CalabroLucane, il Carcere, a quella
recente
della
Sezione
Decentrata di Controllo della
Regione Basilicata ecc… l’elenco è lungo.
Ora, per la serie “a volte
ritornano” si rifà viva la chiusura del Tribunale di
Lagonegro.
Questa volta la scure dei
tagli viene agitata dal
Dicastero della Giustizia che
mira a ridurre la spesa di
200milioni di euro. L’effetto di
questa manovra porterebbe
alla soppressione di 38 piccoli
Tribunali, come quello lagonegrese, che non raggiunge
almeno il numero di 14 magistrati togati (Lagonegro ne ha
10 n.d.R.).
Da qui lo stato di agitazio-
ne degli avvocati del Foro che,
tramite il Presidente del
Consiglio
dell’Ordine,
Lavitola, hanno inviato le proprie rimostranze al competente Ministro, Mastella, che –
sollecitato dal presidente della
Comunità
Montana,
Carlomagno - ha rassicurato
l’assemblea sul mantenimento
in vita del palazzo giudiziario.
Ciononostante prosegue la
mobilitazione dei legali i
quali, riuniti in assemblea,
hanno investito del problema i
36 comuni del’area, ricevuto
attestati di solidarietà e impegni da parte di parlamentari e
amministratori regionali.
Fra questi un ordine del
giorno del Consiglio comunale
di Lagonegro, atto a scongiurare la soppressione, con la
proposta di costituire comitati, partecipare la questione
agli altri municipi, riaprire il
carcere di Lagonegro e la casa
mandamentale
di
Chiaromonte.
L’opinione è che in un’area depressa come il
Lagonegrese, i tre poteri dello
Stato centrale dovrebbero
fare sentire maggiormente la
loro presenza. La crisi economica non può e non deve
espropriare le nostre comunità di presidi vitali per lo svi-
MARATEA/Legambiente rilancia il Parco Marino
Mari lucani in buona salute
Goletta Verde promuove le acque di Tirreno e Ionio
Buona la salute delle coste lucane, dove
le acque dal punto di vista microbiologico
sono sostanzialmente pulite. Anche se, come
in passato, sono state segnalate chiazze e scie
schiumose sia sulla costa tirrenica che sul
versante jonico e continui ad essere ignorato
il problema del cemento selvaggio sulla
costa. Questa, in sintesi, la fotografia scattata
alle acque marine e alla costa lucana da
Goletta Verde, la storica campagna di
Legambiente giunta al 21mo anno.
Sette prelievi su otto, analizzati alla fine
di giugno, hanno fornito valori dei parametri
microbiologici inferiori alla soglia prevista
dalle leggi. I prelievi hanno riguardato le
spiagge di Maratea, Pisticci, Scanzano
Jonico, Policoro, Rotondella e Nova Siri.
Leggermente inquinato solo il campione prelevato a Rotondella, dove i coliformi fecali
sono risultati 2,8 volte superiori al limite di
legge.
Il risultato del monitoraggio spot delle
acque è stato presentato in una conferenza
stampa a bordo del mitico Pietro Micca,
vascello della Goletta Verde, ormeggiato al
luppo e la crescita globale.
Il decentramento amministrativo e
giudiziario sono alla base della vita sociale, oppongono un valido deterrente a fenomeni devianti e migratori. La loro assen-
Porto di Maratea, alla presenza di Santo
Grammatico portavoce nazionale della campagna e Antonio Nicoletti, responsabile aree
protette e territorio di Legambiente.
L’Associazione ha invitato le autorità
preposte a non abbassare la guardia e tenere
sotto controllo lo stato delle acque.
Legambiente ha, poi, rilanciato l’istituzione
di un Parco Marino protetto a Maratea “per
salvaguardare il patrimonio naturale e paesaggistico dell’area, ma anche per offrire una
concreta opportunità di sviluppo economico
alla regione”.
za, invece, è lesiva perché conduce all’ulteriore impoverimento della periferia e
allontana ancora di più il concetto di Stato
– secondo il pensiero che fu di Levi – dalla
convinzione della gente.
*L’ASTERISCO
Voglia di brava gente
La foto del mese
di MARUZZA FITTIPALDI MAINIERI
Quando ho necessità di brava
gente, rivado con la mente a mio padre
che mi portava con lui dagli amici
campagnoli, così ospitali, così umili,
così affettuosi.
O rivado ai brevi viaggi campagnoli fatti con la mia metà che mi conduceva dai suoi operai per organizzare
con loro il lavoro in montagna. Ancora
oggi vado con lui a Pedali, una frazione immersa nel verde e tanto somigliante ai paesini dell’Umbria, dove
abitano i suoi parenti che mi fanno sentire il calore della fraternità nel pane
appena sfornato, nel formaggio ancora
fresco, nel buon vino appena limpido.
In questi incontri vivo sensazioni
rappacificanti che allontanano dalla
mia mente lo stress della vita moderna
per riportarmi alle origini contadine di
una vita semplice e comunitaria, in cui
vivere e morire, lavorare insieme, mangiare insieme in stretto rapporto con gli
animali e le piante, sono le sole cose
che contano.
La brava gente esiste ancora, anche
se la deludente realtà fa pensare ad un
popolo – massa tutto in negativo.
Penso sia stata la politica ad inquinare questo popolo con le lusinghe, le
promesse non mantenute, gli inganni e
le esaltazioni populiste e demagogiche.
Il buon popolo, abituato a dare il
voto in cambio di favori, indotto a
scambiare i suoi diritti per privilegi,
bisognoso ed ignorante da secoli, e da
secoli gabbato e sfruttato, è caduto
nella trappola e ci ha preso gusto. Ecco
che poi la massa diventa opportunista,
servile, pronta a tradire la propria fede
in cambio di un favore; la massa, condizionata dal pensiero altrui, priva di
idee proprie e di dignità, adescata dalla
morsa del consumismo e dal pensare
comune, sarà trascinata dove i furbi ed
i cinici vorranno.
Che rimane allora della brava
gente?
Esiste ancora la brava gente?
Il buon popolo sano, laborioso, sincero, pronto al sacrificio?
Personalmente credo che di brava
gente ce ne sia ancora molta.
A diseducarla sono appunto i politici, gli istruiti, gli affaristi, gli approfittatori.
Con conseguenze nefaste.
S O S T E N E T E C O N U N A B B O NA M E N T O
Un viadotto… “filogovernativo”
Fra Trecchina e Rivello
“IL SIRINO”
2 / il sirino
P R I MO P I ANO
Il Consiglio Regionale approva la legge istitutiva
Nasce la Società Energetica Lucana
Via libera alla costituzione della società energetica
lucana.
Il
Consiglio regionale ha
approvato a maggioranza
il disegno di legge presentato dalla Giunta, che
promuove la Società
energetica regionale
“quale momento di programmazione energetica,
di razionalizzazione dei
consumi energetici, di
qualificazione
della
domanda attraverso azioni di monitoraggio della
stessa e di propulsione di azioni di
risparmio energetico ecosostenibile”.
Prima del dibattito, nel corso del
quale sono intervenuti i consiglieri
Mattia, Di Sanza, Nardiello, Flovilla,
Straziuso, Pittella, Pagliuca, Lapenna,
Restaino, Latronico, Simonetti,
Digilio, Autilio, Vita, Ruggiero,
Falotico e il presidente De Filippo, il
Consiglio ha respinto con 13 voti a
favore e 16 voti contrari una pregiudiziale presentata dal consigliere
Scaglione (a nome del gruppo consiliare dell’Udeur) e tesa ad ottenere un rinvio dell’esame del disegno di legge
presentato
dalla
Giunta.
Successivamente i consiglieri
dell’Udeur hanno abbandonato l’Aula.
La Giunta regionale adotterà i
provvedimenti necessari alla costituzione ed all’avvio operativo delle attività della Sel, che sarà una società di
capitali a partecipazione interamente
pubblica, ed avrà per oggetto “la defi-
Il Consiglio regionale della
Basilicata ha approvato a maggioranza il piano per il diritto allo studio e dell’offerta formativa integrata
per l’anno scolastico 2006/2007, per
una spesa complessiva di circa 8
milioni e 500 mila euro.
“Sviluppare le condizioni per un
sistema formativo centrato sul
miglioramento qualitativo dei servizi
a sostegno di un diritto allo studio
inteso come diritto alla qualità dell’istruzione”: questa la filosofia del
piano.
Tenendo conto delle trasformazioni sociali che si stanno verificando nel tessuto economico regionale,
dell’emergere di fenomeni di esclusione sociale, di nuove povertà e di
nuove marginalità, il piano punta a
migliorare i servizi dell’accesso al
nizione e l’attuazione
concreta di azioni miranti
a migliorare la gestione
della domanda e dell’offerta di energia, la promozione del risparmio e
dell’efficienza energetica
e a favorire un migliore
utilizzo delle risorse
energetiche locali, convenzionali e rinnovabili,
operando, altresì, nei
mercati dell’energia e del
gas”.
La Sel “provvederà all’esercizio di funzioni strumentali, complementari”, connesse
queste attività. Potrà, inoltre, “promuovere la costituzione di altre società
controllate, ovvero acquisire partecipazioni al fine di implementare specifiche attività nel settore energetico”. La
società, è scritto ancora nella legge,
“potrà essere successivamente partecipata nel suo capitale anche da altri Enti
e soggetti a capitale pubblico o di rilevanza pubblica”.
Su delega della Regione la Sel
curerà inoltre “l’attuazione e il monitoraggio degli accordi stipulati nel settore energetico. Alla stessa potranno
essere trasferite con delibera di Giunta
regionale risorse energetiche da destinare al consumo pubblico o privato e
risorse economiche per il finanziamento di programmi di risparmio energetico”.
L’ammontare del capitale sociale
iniziale è fissato in 180 mila euro.
giu./luglio 2006
LAVORO/In tre anni 700 unità in più e 22 laureati
Approvato il Piano Forestazione triennale
L’assessore Rondinone: “una risposta ad aspettative sociali”
L’assessore
regionale
all’Ambiente e al Territorio, Giovanni
Rondinone, si è detto soddisfatto per
l’approvazione in Consiglio regionale
del Programma triennale di forestazione 2006-2008.
“Il provvedimento – ha sottolineato Rondinone - prevede l’immissione
di 700 nuove unità lavorative nel settore della forestazione (400 per il
primo anno, 150 per il secondo e 150
per il terzo) e lo stanziamento, nel
triennio, di 125 milioni di euro”.
“Il piano – ha spiegato Rondinone
– rappresenta una tappa importante
verso la concreta valorizzazione delle
risorse ambientali e una risposta alle
grandi aspettative sociali e lavorative”.
Secondo Rondinone “non bisogna
tuttavia sottovalutare il fatto che, per
la prima volta in Basilicata, questo
settore verrà aperto a 22 giovani laureati in Scienze forestali e, quindi, a
figure professionali altamente specializzate che avranno anche un ruolo di
grande responsabilità sia sotto il profilo organizzativo che qualitativo, dal
momento che si occuperanno della
direzione dei lavori e della progettazione dei processi qualitativi di valorizzazione del nostro patrimonio forestale”.
Rondinone ha precisato, inoltre,
che “con l’approvazione del regolamento per l’incremento dei livelli
occupazionali nel settore forestale
(turnover) e la previsione di nuovi
addetti nelle liste speciali della forestazione si delinea l’opportunità di
dare una svolta decisiva all’organizza-
zione del lavoro forestale che è ormai
obsoleta e fortemente inquadrata nell’ambito delle emergenze sociali, nonché demotivante per gli operatori”.
“Il piano non più annuale ma
triennale – ha aggiunto Rondinone prevede inoltre finanziamenti agli enti
delegati per l’acquisto di macchinari e
attrezzature specifiche per effettuare
le lavorazioni che, fino ad oggi, sono
state svolte senza l’ausilio di macchine e tecniche adeguate”.
“Il settore forestale – ha concluso
Rondinone - si delinea dunque come
un elemento strategico dello sviluppo
della nostra regione al servizio di
varie attività produttive, a partire dal
turismo ambientale e culturale che
speriamo possa sempre avvalersi di
questo importante patrimonio regionale”.
REGIONE/Si al piano per il 2006/2007
Diritto allo studio
Spesa di circa 8 milioni e 500 mila euro
diritto allo studio, a garantire pari
condizioni e opportunità su tutto il
territorio, a potenziare la formazione
continua e permanente, a valorizzare
le sollecitazioni provenienti dal patto
sociale per il lavoro, perseguendo
una strategia formativa integrata con
le politiche dell’occupazione e del
lavoro e a mettere in atto misure tese
al superamento di qualsiasi forma
d’emarginazione.
Verranno attivate forme di sostegno ai Comuni affinché mettano in
piedi forme consortili volte alla frui-
il sirino
Direttore Responsabile: SALVATORE LOVOI
Redazione: ANTONELLA CANTISANI, MARIO CARRAZZONE,
GIUSEPPE CIUFFO, VINCENZO DEL DUCA, BIANCA G. IELPO, ANNA PAPALEO,
NICOLA PONGITORE, FRANCESCO ZACCARA
Grafica e impaginazione: MARZIO AMOROSI
Il Sirino non ha fini di lucro, offre esclusivamente un servizio.
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Gli articoli rispecchiano le idee degli autori che se ne assumono la responsablità. Tutti gli avvisi pubblicitari
ospitati sono a titolo di omaggio a ditte che offrono un contributo di sostegno al giornale.
zione, tra più realtà territoriali, dei
servizi di trasporto, mensa e assistenza scolastica. Oltre al miglioramento delle strutture scolastiche, si
tenderà a potenziare le connessioni
immateriali e a mettere in rete i servizi. Per quanto riguarda la formazione continua si prevede l’attivazione del comitato regionale per l’EDA
(educazione degli adulti), mentre per
la formazione integrata la messa in
regime dei percorsi d’istruzione e
formazione tecnico-superiore attraverso la realizzazione di specifici
piani regionali d’intervento in concertazione con il mondo delle imprese, della formazione, delle professioni e dell’università.
Verranno predisposti progetti
pilota per sperimentare nuove metodologie di apprendimento per un
efficace raccordo scuola-territorio e
misure per consolidare i processi di
accoglienza, d’integrazione scolastica e sociale dei cittadini stranieri.
S U P E R M E R CATO
“G R AN SO LE ”
tel. 0973 40493
S.S. 19 LAGO SIRINO - NEMOLI (PZ)
giu./luglio 2006
il sirino / 3
A T T UA L I TA’
Prima assemblea regionale dell’Anpci
Piccoli comuni associati a Chiaromonte
Presentato il progetto “Piccolo è bello”
di FRANCESCO ZACCARA
Insieme per tutelare i propri diritti, ma anche per valorizzare il patrimonio e promuovere lo sviluppo. Sono
le basi dell’Anpci, l’associazione
nazionale piccoli comuni d’Italia costituitasi a Roma nel novembre del 1999,
che per la prima volta riunitasi in
Basilicata.
La prima assemblea Regionale dei
Piccoli comuni – svoltasi a
Chiaromonte, nel Centro visite “Mons.
Vozzi” - è stata organizzata dai sindaci
di Nemoli Antonio Filardi e di
Garaguso, Francesco Auletta, entrambi membri del direttivo nazionale e
referenti regionali dell’Anpci.
A fare gli onori di casa il sindaco di
Chiaromonte, Luigi Viola, che ha indicato nell’associazionismo la via maestra da seguire per il futuro. Tre gli
argomenti principali, trattati nel corso
dei lavori. Il primo riguarda la proposta di legge quadro per i Piccoli
Comuni. Il 24 aprile scorso, un gruppo
di parlamentari, tra cui il lucano
Margiotta, hanno ripresentato la legge
Realacci-Bocchino-Molinari. Una
legge sulle “misure per il sostegno e la
valorizzazione dei Comuni con popolazioni pari o inferiore ai 5000 abitanti”.
Presentato anche il progetto
“Piccolo e bello” – ad opera della
Società Promosystem. Un’idea che
vuole mettere insieme tutti i comuni,
aderenti all’Anpci (in Basilicata sono
una trentina) per arrivare a promuo-
vere una serie di peculiarità nel grande mercato del turismo. In definita si
tratta di individuare quelle specificità
collettivi come l’enogastronomia, le
risorse culturali, la produzione tipica,
da pubblicizzare insieme.
L’ultimo argomento: la piattaforma rivendicativa per la legge
Finanziaria 2006-2007. Tra i punti
della relazione del vice-presidente
dell’Anpci, Arturo Manera, troviamo
il mantenimento dell’autonomia e dell’identità comunale, il potenziamento
dei servizi con particolare riferimento
alle scuole, ai servizi postali e di telefonia pubblica, alla sanità, alla viabilità,
ai trasporti. Quindi l’abolizione della
norma che vieta la rielezione del
Sindaco dopo due mandati amministrativi consecutivi. La partecipazione
dell’associazione alla conferenza
Stato-Città e dunque al tavolo costituito fra Governo, Regioni, Autonomie
locali per le riforme istituzionali e alle
conferenze Regioni-Autonomie locali.
Infine il riordino normativo fiscale e la
semplificazione amministrativa attraverso la formazione di un federalismo
solidale in favore dei Piccoli comuni
con l’istituzione di un nuovo parametro per i trasferimenti erariali sia
nazionali, sia regionali, che prenda in
considerazione i fattori di disagi dei
piccoli centri. Come spopolamento,
chilometraggio delle strade comunali,
vincoli ambientali e paesaggistici,
distanze dal capoluogo.
“Il mio augurio e che anche i
comuni della Basilicata, associandosi,
possano dare un contributo per il riconoscimento nazionale delle necessità
dei piccoli centri – ha detto il sindaco
di Nemoli Filardi. Spero che questo
possa portare ad un’approvazione
rapida della legge tenendo conto delle
indicazioni che vengano dal basso”.
Quindi dai Comuni associati
all’Anpci.
Convegno regionale a Nemoli sulle fonti alternative
Energia da biomasse, opportunità di sviluppo
Per l’assessore Fierro, dalle filiere, reddito e occupazione
L’agricoltura sta cambiando “Le biomasse come opportunità di sviluppo
sostenibile in un’area montana”, al centro del VI Convegno regionale svoltosi a
Nemoli, per iniziativa del Dipartimento
Agricoltura, Sviluppo Rurale, Economia
Montana.
Per l’assessore, Gaetano Fierro, esiste l’opportunità reale di creare nel
rispetto dell’ambiente, oltre ad un concreto risparmio economico ed energetico,
nuovi redditi e occupazione.
Un input subito raccolto dal sindaco
di Nemoli, Antonio Filardi, interessato
da tempo con il Consiglio Comunale a
rendere produttive le risorse del territorio, dall’acqua al bosco ai terreni abbandonati, incamerando benefici socio-economici.
L’impegno della Regione, in questo
campo, è tangibile già da due legislature
– ha affermato Francesco Pesce, dirigente dell’Ufficio competente. In atto ci
sono azioni pilota e tre progetti di cui
due a carattere interregionale come il
Ramses 1 e 2, avviati in tandem con
l’Università degli Studi della Basilicata.
Il disegno prevede la creazione di
una filiera bosco-legno, tramite la coltivazione di selve, o piante “no food”, su
terreni abbandonati o degradati, mais,
colza, potatura e quant’altro. Così da realizzare la produzione di pellets tutte lucane. L’area del lagonegrese, che registra
una piovosità annua di oltre 2mila millimetri cubici, sarebbe ideale ad esempio
per pioppeti, ma vi sono anche altre colture come i salici o robinie ed eucalipti
(alberi polloniferi, in genere) da impiantare in terreni aridi.
Per il prof. Severino Romano –
dell’Ateneo lucano – la risorsa boschiva
può giocare un ruolo centrale in questo
settore. Nella sola Comunità Montana
Lagonegrese sarebbero 68mila i quintali
annui di legna disponibili con tagli colturale mirati e non diffusi (Nemoli
1.914,11 q.li). L’operazione, inoltre,
sarebbe proficua anche ai fini turistici
perché la pulizia rende fruibile i luoghi
boscati.
Questo tipo di filiera, che consentirebbe di produrre-commercializzare e
non importare pellets di dubbia provenienza (quelle lucane saranno certificate,
con marchio di qualità), potrebbe consentire, ad esempio, a paesi come
Castronuovo di Sant’Andrea – non servito dal metano – un riscaldamento con
centrale a vapore. Un impianto altamente
innovativo – alla fase di studio - utilizzerà bosco e sottobosco del Titolo (ramaglie ecc.) consentendo l’abbattimento di
costi. Cosa già sperimentata col teleriscaldamento, in Lombardia: nei centri di
Sondalo e Tirano, dove si registra un
risparmio del 50 per cento sulle caldaie a
gasolio e del 30 su quelle a gas.
Energia alternativa anche dai biogas
provenienti dai reflui della zootecnia,
come nei progetti da avviare a Bella e
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Lavello, dove dallo smaltimento – da
sempre un problema per allevatori e agricoltori - si potrà ottenere addirittura un
guadagno, producendo corrente da
immettere nella rete e alimentare una
piscina. Impianti sono previsti nel metapontino e a Stigliano, dove si utilizzeranno le acque reflue del depuratore.
Altre attività tangibili sono quelle
avviate a Calvello, dove la combustione
di pallets, serve un centro polifunzionale
e un edificio isolato.
Questi impianti termici, opportunamente monitorati – ha ribadito il prof.
Romano – contribuiscono a ridurre notevolmente l’utilizzo di fonti petrolifere e
l’immissione nell’atmosfera di fumi
(CO2) come previsto dal protocollo di
Kyoto. E’ ovvio che le caldaie non
dovranno bruciare scarti di mobilifici o
di altre produzioni non controllate. Da
qui la bontà di produrre in loco le pellets
e analizzare anche le ceneri da riutilizzare come fertilizzanti.
Chiaramente di parla di centrali di
piccola potenza non come quella del
Mercure, al centro di polemiche e rischi,
perché necessiterebbe di quantitativi
enormi e quindi da importare.
Un mercato di microfiliere bioenergetiche produttive, in definitiva, adeguato alla realtà geografica della Basilicata.
Una regione dove si può ipotizzare uno
sviluppo sostenibile che consenta di dare
risposte all’assetto del suolo, al lavoro
nei campi agro-forestale-zootecnico,
immettendo nel circuito produttivo
nuove figure professionali, arginando i
flussi migratori giovanili.
Temi, scaturiti dal partecipato dibattito, aperto agli interventi dell’assessore
provinciale Domenico Carlomagno, che
ha rimarcato “la valenza dell’iniziativa –
tra l’altro oggetto di confronto nella
Conferenza Stato-Regioni – l’impegno
dell’assessore Fierro, in tale opera, tendente a creare un cultura diversa nel
campo agricolo. Un valore aggiunto per
l’alleanza di centrosinistra alla regione
Basilicata.”
Altre risposte sono giunte, dal gruppo tecnico, alle sollecitazioni del consigliere Megale, gli ingg. Mandarino e
Manfredelli, l’arch. Labanca, il rag.
Musa, i proff. Melchionda e Franco.
“E necessario recuperare la politica
della ruralità – ha detto concludendo
l’assessore Fierro – La Regione sta lavorando per valorizzare e tutelare il territorio. Bisogna cambiare la cultura agricola
e renderla multifunzionale. Gli scenari
attuali impongono un salto fortemente
innovativo, una differenziazione dei prodotti e dei servizi. Accanto alle colture
tradizionali bisogna offrire nuove proposte e prodotti di qualità sostenibili.”
Vanno in questa direzione la progettualità nel campo della forestazione, con
l’introduzione di nuove figure. I bandi
relativi alle nuove leve (9milioni di
euro), quelli per l’agriturismo (15milioni), la florovivaistica e l’ortofrutta
(2milioni) e, non ultimo, per il miglioramento dei villaggi rurali (16 milioni per
strade e strutture socialmente utili.
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4 / il sirino
FAT T I & P E R S O N E
giu./luglio 2006
VOCI LUCANE DALL’AFRICA/2
Da Nemoli all’Angola con e per gli altri
L’esperienza di Giuseppe Martino volontario del Vis
di SALVATORE LOVOI
Poco più di 12 milioni di abitanti,
la maggior parte (32%) concentrati in
pochi centri come la capitale Luanda, e
una densità abitativa di 10 persone per
Kmq. Ex colonia portoghese,
l’Angola, si estende per la maggior
parte su di un vasto altopiano che si
affaccia sull’Atlantico.
Repubblica per maggioranza di
religione cattolica, registra una crescita
annua del 3,3 per cento e una mortalità
infantile del 125%, mentre la speranza
di vita si attesta sui 45/49 anni.
Al 160° posto dell’indice di sviluppo umano, registra un grado di analfabetismo del 42%. Solo un abitante su
92 può disporre di un’auto, media che
sale a 845 per un posto letto ospedaliero. Tra gli altri indicatori sociali l’uso
annuale di acqua è di 57 metri cubi pro
capite, e le calorie giornaliere disponibili arrivano a 1.927, al di sotto del
minimo stabilito dalla FAO (del 12%)
e molto, molto lontani dalle calorie
incamerate dalla nostra società opulenta.
E’ in questo quadro socio–economico - delineato qualche anno fa1 che si muove anche l’opera del Vis
(Volontariato Internazionale per lo
Sviluppo), di cui andremo a parlare.
Nostro interlocutore privilegiato lo
studente universitario Giuseppe
Martino, di Ernesto, da Nemoli che dal
1998 ha vissuto diverse esperienze col
Vis (associazione legata alla
Congregazione dei Salesiani di don
Giovanni Bosco).
Giuseppe vive da due anni a
Luanda, la capitale dell’Angola, una
città sull’Oceano, cresciuta a dismisura
tanto da contare, forse, la metà della
popolazione angolana (5milioni su 12
n.d.R.).
Ormai qui per una scelta di vita, a
33 anni, è diventato profondo conoscitore del panorama e delle esigenze
locali.
Dall’aprile 2004, referente del Vis
per un progetto di assistenza, lavora
come “capo paese”, dalle 14 alle 15
ore al giorno per ovviare, con altri, alle
emergenze presenti in quella realtà.
L’Angola, come tutti i paesi del
terzo mondo, possiede una ricchezza
che se gestita oculatamente potrebbe
bastare a soddisfare le proprie esigenze. Lo Stato è uno dei massimi produttori ed esportatori di caffè del continente, in più possiede cotone e risorse
minerarie quali il petrolio, ferro e diamanti. Un patrimonio di materie prime
che dopo il colonialismo la giovane
repubblica (indipendente dal 1975),
forse, non riesce a gestire adeguatamente.
Ma c’è di più perché la “solita”
guerra civile ha distrutto praticamente
tutto: fabbriche di tessuti, impianti
agricoli e disseminato per il paese
qualcosa come 12 milioni di mine. La
nazione si trova a far fronte contro corruzione, delinquenza, grandi ingiustizie sociali, disoccupazione, scarsità di
strutture socio-assistenziali, abitabilità,
malattie.
La cooperazione internazionale e
quella italiana fatica a dismisura – ci
dice Giuseppe Martino – ma deve fare
i conti con l’indifferenza delle autorità
locali, quasi ostili alle ONG
(Organizzazioni Non Governative). In
un clima avverso per i cooperanti
(l’Angola
è
seconda
solo
all’Afganistan per rischio), si stanno
attuando progetti di costruzione di
acquedotti, pozzi, punti salute, scuole,
assistenza a rifugiati, distribuzione di
kit, vaccinazioni ecc.
Nel quartiere Lixeira - dove opera
- regna la povertà più estrema: un
milione di persone vivono su una grande una discarica a cielo aperto, in una
baraccopoli periferica. Disoccupati e
giovani, nella misura di 700mila, affollano il mercato come ambulanti al solo
scopo di recuperare il guadagno per
mangiare. Pochi quelli che trovano
occupazione nella ricostruzione, anche
qui ormai “preda” delle imprese made
in Cina.
Riguardo, poi, al costo della vita
qui è altissimo – continua – in quello
che era il “granaio africano” oggi 150
grammi di prosciutto costano 12 euro.
Una volta per desiderio per conprare 6
(sei) pomodori ho speso 6 euro.
Nonostante le difficoltà logistiche,
Martino, non demorde e parla dei
risultati raggiunti nel prevenire malattie (febbri tifoidi, malaria, dotare di
strutture. La sola scuola “Don Bosco”
fornisce istruzione, formazione e assistenza socio-sanitaria a ben 9mila studenti del rione.
E nel tempo “libero” memore delle
esperienze come allenatore a Roma, si
diletta ad allenare anche una squadra
di pallavolo: il Club Pedro Atletico de
Luanda, formato da 15 senior che lo
scorso anno è arrivato secondo nel
campionato nazionale (composto da 8
squadre). Quest’anno puntiamo a vincere il torneo, ci confida, entusiasta,
annunciandoci la sua disponibiltà a
partecipare la sua esperienza alle scuole e consegnandoci l’indirizzo del sito,
per saperne di più o contribuire ai programmi del Vis: www.volin.it.
Ti auguriamo Giuseppe di vincerlo
quel campionato ma soprattutto di
conseguire la vittoria più grande che è
la battaglia della tua vita, che stai combattendo con e per gli altri.
________
1 Atlante Geografico Moderno, De Agostini,
Novara 2001, pag 155.
ESTATE/Riguarda 17.500 ultra65enni del Lagonegrese
Piano per anziani soli dell’Asl 3
Impegnati nel progetto 28 comuni e volontariato
Varato il Piano “Anziani SoliArgento Vivo”, rivolto ai soggetti
ultrassessantacinquenni che vivono
soli per gran parte della giornata e
che non rientrano già nella rete di
assistenza socio-sanitaria.
Voluto dalla Direzione strategica
dell’ASL n. 3 di Lagonegro, messo
in campo dai Distretti Sanitari di
Lauria e Senise in collaborazione
con la Fimmg (Federazione Italiana
Medici di Medicina Generale) e
riguardante anche il Piano sociale di
Zona ambito Lagonegrese-Senisese,
l’iniziativa è stata attivata in tutti i
28 Comuni dell’area sud.
Impegnati in questo progetto
anche soggetti non istituzionali quali
quelli del terzo settore, le
Associazioni di Volontariato e i
Centri Sociali Anziani. L’intervento
dei servizi sanitari sull’area degli
anziani avrà l’obiettivo di tutela dell’anziano fragile, attraverso una rete
di sorveglianza che interessi il
Medico di Medicina Generale, il
medico di guardia medica, le strutture territoriali di emergenza urgenza
rientranti nel 118, le Associazioni di
volontariato con cui, recentemente,
l’ASL ha stipulato un protocollo di
intesa per il trasporto degli infermi
dal domicilio all’ospedale e viceversa e per la consegna di farmaci a
domicilio.
L’Azienda Sanitaria Lagonegrese
consiglia agli anziani di rivolgersi, in
caso di malore, ai medici di medici-
na generale, se è un giorno di festa
alle Guardie mediche, in caso di
grave malore al servizio di emergenza-urgenza 118, mentre per chi ha
particolari difficoltà ad uscire per
fare la spesa o acquisti medicinali di
rivolgersi agli uffici del Servizio
Sociale Comunale. Si consiglia
inoltre di bere e vivere in ambienti
freschi.
Il piano interessa una popolazione totale di 17.468 ultra65enni (di
cui 10.764 nel Distretto di Lauria e
6.714 in quello di Senise).
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il sirino / 5
FAT T I & P E R S O N E
giu./luglio 2006
Si tratta del 52enne Antonio Montesano
Tragedia a Rivello, un fulmine colpisce un bracciante forestale
Salvi due operai rifugiatisi sotto le querce
di BIAGIO FERRARI
Rivello ancora una volta piange per una tragedia causata da un
fulmine.
Nel pomeriggio del 10 luglio
2006, un fulmine ha stroncato la
vita del forestale Antonio
Montesano, cinquantaduenne.
Per ripararsi dalla pioggia, tre
operai si erano rifugiati sotto le
querce, presso il campo sportivo di
Rivello, quando un fulmine ha colpito mortalmente Antonio
Montesano ed ha procurato lievi
bruciature ad Antonio Filizzola; il
terzo operaio è rimasto illeso.
Antonio Montesano era conosciuto e stimato da tutti.
Persona buona, era un eccellente padre, lascia addoloratissime
la moglie Maria, le due figlie
Rosaria e Teresa e l’anziana
madre.
Ai funerali, che si sono svolti
nella Chiesa del Convento di
Sant’Antonio, ha partecipato commossa la cittadinanza di Rivello ed
i rappresentanti del Corpo
Forestale dello Stato.
È un tragico evento che si ripete a Rivello dopo 60 anni: il 10
ottobre 1946, un fulmine colpì
in
contrada
mortalmente,
Molingiuolo, i miei parenti
Giuseppe Chiarelli e la figlia
Angela, giovanissima.
La tragedia fu vissuta con sgomento ed immenso dolore.
Un altro analogo triste episodio
successe a Nemoli il 14 giugno del
1973. Il filo di ferro per stendere i
In ricordo della sig.ra Rosa Risi
Il 18 maggio u. s., la sig.ra Rosa
Risi, ved. Perrella, a
93 anni, assistita
amorevolmente dai
familiari, si è serenamente spenta.
Un
pensiero
commosso va ai
numerosi familiari:
figli, genero, nuore,
nipoti.
In quanti hanno
conosciuto la sig.ra
Rosa resta il caro
ricordo di una donna
buona, religiosa,
sempre disponibile e
serena, laboriosa, dedicata tutta alla
famiglia.
Io la ricordo come depositaria
della memoria storica di Nemoli: spesso
l’intervistavo sui
fatti di Nemoli.
Lei li raccontava
con lucidità e con
espressioni dialettali, arricchite da commenti arguti e precisi.
La ricordo commosso, con affetto e
stima.
Partecipo, così, al
dolore dei familiari.
Biagio Ferrari
EDIL I Z I A ART I G I A NA
panni, legato a due alberi, attrasse
un fulmine che uccise il piccolo
Domenico Cresci aggrappato alle
gambe della nonna Lucia, che fu
soltanto ferita.
Sono disgrazie che purtroppo
succedono con una certa cadenza.
Credo che si siano sempre verificate nel nostro comprensorio.
Lo dimostrerebbe il culto per
Santa Barbara, che protegge dai
fulmini e dai danni del fuoco: a
Rivello, alla Santa è dedicata una
bellissima Chiesa in stile bizantino
e con ottimi affreschi; a Lauria,
dove c’è la contrada Santa
Barbara, ogni anno, il 4 dicembre,
la Santa è solennemente festeggiata dagli operai (minatori, elettricisti, vigili del fuoco, ecc. in loc.
il
Rosa).
Ho citato i suddetti tragici episodi (il loro ricordo addolora sempre) per informare sulla pericolosità dei fulmini nella zona e per
invogliare, così, le persone a prendere le precauzioni opportune
durante i temporali.
Alla famiglia Montesano da “il
Sirino” si esprimono le più sentite
condoglianze.
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6 / il sirino
C RO NAC H E
giu./luglio 2006
Omaggio all’uomo che sa parlare agli alberi, alle stelle…
Maratea: nei luoghi del “Duca”
di MARTA DE NICOLA
Caldo afoso ed umido di una mattina
di agosto.
Il paese è gremito di turisti e la piccola piazzetta si risveglia con i colori dei
fiori e dei ridenti e variopinti tavolini,
che accolgono, come avviene in ogni
bella stagione, lo stupore e la tranquillità
sorniona di gente in fuga da caotiche
città.
E’ una mattina speciale, non si andrà
al mare tra le grida di bimbi ed il rigoglio delle onde.
Si scoprirà un’altra Maratea, sconosciuta a molti ma non per questo meno
affascinante e misteriosa.
Si andrà nei luoghi del “Duca”,
Antonio Aladino Davide Russo, a cui ho
già dedicato un piccolo pensiero qualche
anno fa su questa stessa testata e che
continua ad essere un personaggio che
accende la mia fantasia.
Si andrà nei suoi luoghi, nel bel
mezzo della montagna che sovrasta il
paese, la variegata, per varietà di piante,
montagne di carpini.
Si percorrono le stradine di ciottoli
che portano alla chiesetta di San Vito,
dove io e la mia simpatica e disponibile
accompagnatrice, la Signora Ninuccia
(Anna Limongi) facciamo una breve
sosta.
Non sappiamo bene dove il Duca
abbia stabilito attualmente la sua dimora,
sembra che d’estate si trasferisca in una
grotta… e cercarla non è impresa facile.
Tra una natura ridente e rigogliosa
immersa tra fiorellini selvatici di una
eccezionale delicatezza ed improvvisi
tappeti di ciclamini ci imbattiamo in un
primo indizio della sua presenza.
Accostato a dei piloni metallici di sostegno, unico segno di civiltà, in una natura
incontaminata ecco un sedile, forse una
vecchia sedia a sdraio senza gambe, riciclata per una siesta pomeridiana.
Accanto una maglia e due antichi quadretti che poi diventeranno il prezioso
dono che il caro Antonio mi farà per
quella visita.
Lo chiamiamo più volte, l’uomo dei
boschi, e poi, ad un tratto, ecco spuntare
il suo cane….
Antonio lo segue ridendo come solo
lui sa fare.
Mi chiedo come riesca ad orientarsi
nel bosco anche durante la notte ma lui
mi spiega che la natura non ha segreti.
Rifletto su questa frase forse buttata
lì senza pensare, forse invece più volte
meditata e comprendo che non raramente
è la realtà di tutti ad avere più segreti, a
serbare più sorprese.
Comprendo immediatamente che, al
giorno d’oggi, è più pericolosa una città
immersa nel buio che un innocuo bosco,
sebbene impervio per chi non sia abituato ai suoi odori, alle improvvise e quasi
minacciose rocce, al terreno reso scivo-
loso da un improvviso temporale estivo.
Chiudere gli occhi per un istante e
non sentire altro che un leggero venticello tra i rami degli alberi costellati di cicale, un fruscio tra il fogliame, il cinguettio
degli uccelli può donare un attimo di
paradiso e rendere più comprensibile la
scelta di un uomo così particolare.
Mi hanno raccontato che Antonio
spesso si occupa “della pulizia del cimitero” e qui lo si può trovare alle prime
luci dell’alba a parlare con questo o quel
defunto, con la stessa semplicità con cui
parla ai suoi alberi, con aria rispettosa e
a volte beffarda, distribuendo elogi a chi
ha condotto, a suo avviso, una vita corretta e non disdegnando uno sguardo
simpaticamente “malevolo” per chi in
vita ha commesso una qualche “bricconata”.
E’ mezzogiorno.
Antonio, senza indugio, ci accompagna nella sua dimora, una grotta ricavata
nella roccia dove il tempo è scandito dal
ritmo cadenzato di una goccia d’acqua
che cade incessantemente dalla volta
della grotta stessa, sorprendentemente
recante un’incisione con la data 1889.
E’ lo stesso Antonio, il Duca, ad
indicarcelo.
Scattiamo qualche simpatica foto tra
l’euforia di Antonio che, sempre seguito
dal suo cane, ci mostra i suoi tesori: una
sveglietta rossa, dei lumini con l’effige
di Padre Pio e qualche crocifisso che
pende dalle pareti della sua casa.
E’una mattina speciale, come speciale è Antonio, che, durante l’inverno ho
incontrato nella chiesa dell’Annunziata,
durante la messa, assorto nei suoi pensieri e in preghiera.
E’ una mattina speciale, questa, che
ora voglio ricordare, dell’estate trascorsa
con la promessa, caro Antonio, che ci
sarà un’altra visita, un’altra passeggiata
nei tuoi incantevoli luoghi nell’estate che
è ormai inoltrata.
Un omaggio ad una persona semplice, ad una persona non comune con la
speranza che, leggendo il giornale tu
possa di nuovo ridere di gioia e riporre
questo piccolo mio ricordo tra i tuoi
tesori….
Un piccolo omaggio all’uomo che sa
parlare agli alberi, alle stelle… e a quelli
che furono.
Tra questi il lucano Antonio De Luca di Rotonda
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giu./luglio 2006
il sirino / 7
LAGONEGRO/Il Venerabile guidò le Diocesi di Scala-Ravello e Bovino
A quando la santità del “Vescovo dei poveri”?
Nel 2007, trecentesimo della nascita, anno giubilare di fra’ Nicola Molinari
di SALVATORE FALABELLA
Introdotta nel 1831 dal Papa
Gregorio XVI, nel 1904 si interruppe
la causa per la beatificazione di Padre
Nicola Molinari da Lagonegro, già
Venerabile. Da allora troppo tempo è
trascorso e i lagonegresi quasi non ne
sapevano più nulla, avevano dimenticato questo loro illustre concittadino
che veramente merita gli onori dell’altare. Grazie però alla Provincia di
Basilicata – Salerno dei frati cappuccini, il loro confratello Fra Nicola è
ritornato all’attenzione dei più, grazie
sì alle loro iniziative: celebrazioni,
convegni e pubblicazioni, ma principalmente con la nomina del nuovo
postulatore della causa, Padre
Vincenzo Criscuolo che, previ
approfonditi studi, ha pubblicato un
ampio profilo di Padre Nicola
Molinari, dalla nascita avvenuta il 10
marzo 1707, il vissuto storico pieno di
sante testimonianze, fino alla morte
avvenuta il 18 gennaio 1792. Ora si
attende la ripresa del processo di beatificazione e si auspica, fortemente, che
il nostro Padre Nicola Molinari possa
essere riconosciuto santo.
Fra’ Nicola Molinari, grande predicatore, studioso e maestro con il suo
apostolato nello Stato Pontificio e con
molte sue opere che attendono di essere diffuse per il loro contenuto preziosissimo, postulatore Generale delle
cause dei santi e beati dell’Ordine dei
cappuccini dal 1761 al 1778. Eletto
Vescovo di Scala e Ravello l’1 giugno
1778, traslato poi come vescovo alla
Diocesi di Bovino dove giunse solo
l’11 giugno 1791 e vi morì, in odore di
santità, il 18 gennaio dell’anno successivo. Nella Cattedrale di Bovino sono
ancore le spoglie del nostro Venerabile
Molinari e la tomba, oltre alla significativa epigrafe su marmo, ora è stata
corredata anche di una pregevole
immagine e lampada in ottone, su
colonnina da terra – realizzate e inaugurate in occasione del pellegrinaggio
a Bovino, previsto nel programma per
l’anno giubilare ed effettuato il 25 giugno ultimo scorso.
A Lagonegro, come in molte città
dell’Italia, ci sono luoghi e segni che
parlano del Venerabile Molinari: i
monasteri di Santa Maria degli Angeli,
con la grotta ove soleva portarsi in
profondo raccoglimento e meditazione, in agro e di San Francesco, in città.
A Lagonegro è ravvivata la memoria
del Molinari – Vescovo dei Poveri, per
iniziativa del vice postulatore Padre
Raffaele
Di
Filippo
e
dell’Associazione “Amici del
Venerabile Nicola Molinari”.
L’associazione, nata con atto del
19 febbraio 2006, ha sede, come ogni
altro riferimento per il territorio, pres-
so il convento dei Cappuccini, in
Piazza San Francesco di Lagonegro,
comprende nel suo Consiglio
Direttivo, oltre al vice Postulatore
Padre Di Filippo, un grande conoscitore del Venerabile Nicola Molinari per
la sua passione nelle ricerche attinenti
il prof. Vito Cicatelli – nella veste di
Presidente. L’associazione ha tra i suoi
obiettivi: il trovarsi in preghiera l’ultimo venerdì di ogni mese; tenere vivi
gli insegnamenti e la spiritualità del
Venerabile Nicola Molinari; raccogliere e custodire materiali di ogni genere
che Lo riguardi; approfondire e divulgare la conoscenza dei Suoi scritti;
continuare il servizio e la testimonianza della sua carità operosa.
Battezzato con i nomi Giuseppe
Egidio Paolo, Padre Nicola Molinari
era nato da Carlo e Cecilia Mazzero,
come detto, il 10 marzo del 1707 e
considerato che ricorre il trecentesimo
anniversario della sua nascita, è indetto l’anno giubilare del Molinari con un
nutrito programma di iniziative, in
parte già tenute a Lagonegro: pellegrinaggi, celebrazioni solenni, convegni,
tridui e novene in preparazione di feste
locali, meditazioni comunitarie, targhe
commemorative, accoglienza di pellegrini in visita ai luoghi del Venerabile
in Lagonegro.
Padre Nicola Molinari si propone,
certamente, a modello del cristiano
con la sua testimonianza concreta di
vita offerta, con il percorrere un cammino di santità attraverso la meditazione, gli studi e l’insegnamento sempre
proficui durante il suo vivere. E noi?
Noi vogliamo accoglierlo, conoscerlo,
imitarlo, averlo a riferimento, come lo
fu anche per il Beato Domenico
Lentini da Lauria? Dobbiamo conoscere di più e far conoscere ovunque questo grande ed illustre nostro conterraneo, pregarLo, affidarci alla sua guida
ed al suo patrocinio, pregare la SS.ma
Trinità perché ci dia i segni necessari
al riconoscimento ufficiale della sua
santità.
“Santissima Trinità, noi Ti lodiamo e Ti benediciamo per le meraviglie
che hai operato nella vita del Ven.
Nicola Molinari. Dona anche a noi,
come a Lui, la passione viva per la
conoscenza e l’annunzio della Tua
Parola e del mistero salvifico della
Croce; l’amore filiale alla Vergine
Santa; il desiderio ardente della preghiera; la sollecitudine sincera e operosa per i poveri e i sofferenti; l’avversione a ogni peccato, perché viviamo
pienamente e fedelmente in Te e di Te.
Per i suoi meriti ascolta la nostra preghiera e accordaci la grazia che Ti
chiediamo… Rinnova i Tuoi prodigi e
glorifica il tuo Servo per la gloria del
Tuo Nome e per l’edificazione della
Santa Chiesa. Amen.”
Un francescano dalla patria del Beato Lentini
L’ordinazione di fra’ Vincenzo Lattuga
Già all’opera nel Convento e l’ospedale di Lagonegro
Con l’imposizione delle mani e
l’invocazione dello Spirito Santo da parte del vescovo di TursiLagonegro, Mons. Francesco Nolè –
è stato ordinato presbitero il frate
Vincenzo Lattuga, appartenente
all’Ordine dei Frati Minori
Cappuccini.
La partecipata cerimonia è
avvenuta, il 20 aprile scorso, nella
Chiesa
del
Convento
dell’Immacolata Concezione (suggestivo luogo di culto basiliano,
risalente al 1500, condotto dalle
suore Vincenziane).
All’ordinazione del nuovo
sacerdote erano presenti anche i
due vescovi, originari di Lauria,
Mons. Antonio Cantisani e Mons.
Vicenzo Cozzi, il provinciale della
comunità
Francescana
di
Basilicata-Salerno, padre Carmine
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Apicella, altri religiosi, autorità
civili e fedeli.
L’evento è stato salutato, con
giubilo, sia dal clero che dalla
comunità parrocchiale di San
Giacomo apostolo che, dopo molti
anni, vede consacrato un suo figlio.
Figlio di una famiglia molto
devota, il padre Francesco – originario di Nemoli – e la madre
Antonietta sono impegnati da
tempo in opere sociali e umanitarie.
E’ in questo humus che è cresciuto
padre Vincenzo, prima come stu-
dente, poi come operaio della Fiat,
prima di essere “chiamato” alla
vocazione nei conventi di Eboli,
Morano Calabro e Campobasso,
per finire alla laurea in Bari.
A fra’ Vincenzo - già all’opera
presso il convento dei cappuccini e
presso l’ospedale di Lagonegro - gli
auguri per una proficua missione,
al servizio dei bisognosi, nel solco
della tradizione francescana, che si
ispira agli insegnamenti del Santo
“poverello” di Assisi.
8 / il sirino
C U LT U R A & D I N T O R N I
giu./luglio 2006
MOSTRE/Amuleti e gioielli della Basilicata antica
Magie d’ambra al Museo di Policoro
In vetrina dal 28 giugno al 30 settembre 2006
di TERESA ARMENTI
Pendenti con sfingi, sirene, stripes, collane a più giri, veri e propri
pettorali, diademi, amuleti in ambra,
fanno mostra di sé a Policoro, sorvegliati da guerrieri alati.
Non si tratta di una gioielleria,
come a prima vista potrebbe sembrare, considerata anche la presenza
dell’angolo acquisti.
E’, invece, un’ala del Museo
della Siritide, allestita con raffinata
eleganza e con singolare maestria
dal Direttore Salvatore Bianco, che
ha riportato alla luce preziosi reperti
in ambra, rinvenuti in Basilicata in
contesti di VIII-IV secolo a. C.
La mostra itinerante “Magie
d’ambra”, organizzata con il contributo dell’Unione Europea, della
Regione Basilicata, dell’A.P.T. e con
il patrocinio dell’ambasciata di
Lettonia, in collaborazione con alcuni tra i più importanti musei italiani
di storia e scienze naturali (Ferrara,
Torino, Napoli, Palermo) e con
“Ambra Greco” Brugherio (Milano),
ha avuto la sua prima sede a
Potenza, presso il Museo
Archeologico della Basilicata “Dinu
Adamesteanu” dal 2 dicembre 2005
al 30 aprile 2006.
Inaugurata a Policoro il 28 giugno, è un bel colpo d’occhio per il
visitatore che, fino al 30 settembre,
potrà ammirare, sorpreso, le scoperte
delle ricchissime tombe enotrie di
Alianello, Chiaromonte, Latronico,
Melfi e Vaglio, fedeli custodi di
gemme con intrusione di organismi
viventi che popolavano, nelle ere
geologiche, foreste scomparse.
L’ambra, in effetti, è una resina
originata dalle secrezioni di piante
appartenenti a specie ormai estinte,
che ha subito un processo di fossilizzazione.
Questa gemma è, secondo David
Federman, “come una capsula del
tempo, creata e posta nella terra
dalla natura stessa, conservando più
di 1000 specie di insetti estinti”.
Conosciuta fin dalla preistoria,
ha attirato la curiosità dell’uomo
“per la singolare trasparenza, per l’energia elettrostatica che sprigiona
dopo uno strofinio, per l’aroma resinoso quando brucia, per la leggerezza e per il calore che emana”.
All’ambra si sono interessati
palentologi, per ricostruire la vita
sulla terra nelle sue prime fasi;
archeologi, per puntualizzare la storia archeologica della Basilicata a
partire dal II millennio a.C; medici,
come Celso e Galeno, per curare gli
occhi e la gola; poeti e scrittori,
affascinati dai suoi colori (che vanno
dal bianco, al giallo, al bruno-rossastro, al blu) e dai suoi poteri magici,
che evocano miti e leggende. In un
mito è avvolta l’origine dell’ambra,
descritta
da
Ovidio
nelle
Metamorfosi.
Fetonte, figlio del Sole, nel guidare il carro del sole attraverso il
cielo, si stava avvicinando troppo
alla Terra, con il rischio di incendiarla. Giove colpì Fetonte con un fulmine ed egli precipitò come stella
cadente nel fiume Po.
Le tre sorelle, le Eliadi, a furia di
piangere, si trasformarono in alberi.
Le loro lacrime, che continuavano a
stillare dai tronchi, vennero asciugate dal sole e diventarono ambra.
I Greci usarono l’ambra e l’avorio per realizzare monili e portafortuna, imitando l’arte fenicia.
Durante il VII secolo a.C. l’ambra venne utilizzata, sempre insieme
all’avorio, per le impugnature di
spade, nei bassorilievi e nelle trombe
ricavate da zanne di elefante. Agli
inizi del VI secolo, venne applicata
anche nei mobili di gran lusso.
Attualmente sono due le aree di
estrazione dell’ambra: l’area baltica
e quella centroamericana. Del
Miocene sono le ambre italiane:
l’ambra dell’Appennino e quella
della Sicilia, detta simetite dal nome
del fiume Simeto.
La mostra “Magie dell’ambra”
rappresenta indubbiamente un grande evento culturale che, insieme a
quella esposta in contemporanea nel
Museo di Potenza (22 giugno – 30
ottobre 2006), “Coralli segreti.
Immagini e miti dal mare tra Oriente
e Occidente”, mette in evidenza la
centralità della Basilicata antica nel
bacino del Mediterraneo.
Entrambe le esposizioni rappresentano un affascinante viaggio nel
tempo, con percorsi che variano dal
rosso vivo al giallo solare, intrecciandosi in un rapporto tra natura e
cultura e mescolando strane emozioni nei meandri dell’animo umano.
LIBRI/ Trecento proposizioni per interrogarci sul futuro dell’istituzione formativa
“Quando” la scuola, di Gian Carlo Marchesini
Interessante dibattito alla presentazione di Maratea
Maratea, ha fatto da scenario alla
riuscita presentazione del volume
“Quando” di Gian Carlo Marchesini.
Trecento proposizioni che esordiscono tutte con lo stesso avverbio:
“Quando” introducono varie problematiche inerenti alla situazione scolastica attuale con particolare attenzione ad un liceo romano, frequentato dal figlio diciottenne dell’autore.
Un testo di grande valore e spessore stilistico e culturale, così come
fatto rilevare da Pasquale Stoppelli,
docente di filologia all’università
“La Sapienza” di Roma, non soltanto
La secolare architettura sponta- per le problematiche affrontate ma
nea di piazzetta “Pietra del Sole”, anche per la grande attenzione prenel cuore del centro storico di stata alla fase adolescenziale consi-
Lanterna Verde
di Salvatore Ruggiero
derata dall’Autore fase formativa
essenziale dell’individuo.
Trecento proposizioni che non
hanno una risposta.
È proprio qui il valore e l’originalità di questo testo che si presta a
multiple e anche contrastanti soluzioni da parte sia del corpo docenti,
sia da parte di chi è stato studente e
ha avuto la possibilità, grazie a questo testo, di ripercorrere criticamente la propria vita scolastica spesso
con ironia, spesso con una disapprovazione conseguente alle successive
esperienze di vita che si traducono
inevitabilmente in una inesorabile
fase di coscienza non solo del presente ma anche del passato.
Alla domanda “Perché ho scritto
questo libro” risponde lo stesso
Marchesini il quale afferma che lo
ha fatto per rivivere insieme al figlio
esperienze scolastiche e quindi interrogarsi sulla scuola di ieri e sulla
scuola di oggi.
Questa molteplicità di soluzioni,
stimolate dal testo, ha dato luogo ad
un vivace e, nello stesso tempo, formativo dibattito da considerarsi perciò come un valido momento di crescita culturale e di confronto.
Il volume è edito dall’editore
Meltemi, via Merulana, 38 Roma.
Marta De Nicola
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giu./luglio 2006
il sirino / 9
C U LT U R A & D I N T O R N I
Il Consiglio Comunale patrocina il progetto dell’erede
Sarà riqualificato Palazzo Filizzola di Nemoli
La dimora storica come contenitore culturale
Il Consiglio Comunale di Nemoli ha
posto sotto il proprio patrocinio il progetto di riqualificazione del Palazzo
Filizzola.
Accolta quindi l’istanza, presentata
dalla proprietaria Celeste Pansardi,
indirizzata a destinare a contenitore culturale l’antica dimora gentilizia, tramite
programmi regionali e nazionali.
Noto anche come il “palazzo dei
Signori”, lo stabile ha un impianto del 1600, sul quale si sono
innestati elementi architettonici
sette-ottocenteschi, quali il loggiato ad archi di stile napoletano
ed il portale e stemma in pietra.
Disposto su tre livelli, piano
terra, piano nobile e mansarda,
l’edificio sarebbe candidato ad
ospitare - secondo la volontà dell’erede - attività culturali tali da
apportare benefici sociali ed economici alla comunità.
L’immobile - costituito in
totale, da 32 vani - ed essendo
ubicato in posizione centrale
rispetto al paese, prossimo alla scuola
elementare e ad una piazzetta sede di
manifestazioni, si presterebbe a recitare
sposa a don Angelo Filizzola, medico
tipico.
Da documenti privati del casato e
dell’Archivio di Stato di Potenza (che
alcuni anni fa acquistò all’asta da
Christies il carteggio del Mandarini
n.d.R.) si evince l’importante ruolo, rivestito dallo “strenuo difensore” del
castello di Maratea contro i francesi, nel
1806, e delle cariche ricoperte dopo il
decennio, come Sovrintendente della
Calabria Citeriore.
Di rilievo anche le figure che vissero a palazzo, dai preti, ai medici,
farmacisti, notai, sindaci ecc. che
giocarono una parte non secondaria
nell’autonomia del Casale di
“Bosco seu Taverne”, dal Comune
di Rivello dal gennaio 1834.
Per queste e tante altre buone ragioni, il Consiglio Comunale di Nemoli
- presieduto dal sindaco Antonio
Filardi - ha deliberato con voto unanime una dichiarazione di interesse
che assicura patrocinio e sostegno
all’iniziativa.
Già abibiti a casa comunale, scuola,
abitanti, la famiglia si imparentò con il
Colonnello Alessandro Mandarini, di ufficio postale, sede di associazioni e
Maratea, la cui figlia, nel 1824, andò in negozi, i locali di Palazzo Filizzola, si
un ruolo primario in questa direzione.
Ad avvalorare le tesi non solo gli
aspetti strutturali quanto quelli storicoantropologici del luogo e dei proprietari
che l’hanno abitato nei secoli.
Appartenuto alla borghesia terriera
dell’epoca, il palazzo, già centro di interesse di vaste proprietà fu ampliato e poi
impreziosito di fregi sia all’interno che
all’esterno. Punto di riferimento degli
apprestano a rivivere per altri scopi, non
tanto lontani e fruibili da tutti per il bene
collettivo.
Tra i percorsi individuati nel progetto di riqualificazione il turismo, la ricettività, mostre, biblioteca, cineforum,
museo etnografico (con sezioni dedicate
all’attività ferriera e ramiera del luogo)
e una riservata ai documenti delle famiglie Filizzola-Mandarini, che si lega alla
storia del giovane borgo, privato di
documenti da un incendio al Municipio
nel 1927.
Giudicata di spessore, la proposta è
stata sposata in pieno dal civico consesso che l’ha trovata in linea con i propri
piani di sviluppo e crescita locale e dell’asse turistico Maratea-Sirino.
POESIA/Un libro da leggere e da vedere
Un ragazzo, un ricordo, un sogno
Ricordi e riflessioni, con immagini, di Gerardo Melchionda
Un paese è fatto di bambini, bambine, ragazze e ragazzi che vanno a scuola, di donne e di uomini che si lasciano,
che si uniscono, che si amano, che cantano, che ridono, che inseguono sogni,
che si ubriacano, che infrangono desideri, che cadono e si rialzano…
Questo l’incipit con il quale Gerardo
Melchionda, apre la porta del suo ultimo
libro. “Un ragazzo, un ricordo, un
sogno” si presta ad una lettura libera,
senza alcun leit-motive – ricorda
Fernando Lettieri nella presentazione al
lettore - tuttavia le parole e le immagini
anche se porte, apparentemente, in modo
disunito hanno un loro filo conduttore.
In primis nella linea con la quale
l’autore indica come affrontare il percorso di approccio tramite quei “Nuovi
occhi” che l’esperienza (vedi Tagore)
inducono a guardare ed affrontare l’esistenza. In secundis il recupero del passato, della storia, che, lontano da forme
nostalgiche, ma utile ad apparecchiare il
futuro, ci guida nelle vicende umane di
un paese che non è solo quello della
memoria cristallizzata.
L’impegno sociale dello scrittore si
legge in diverse pagine del libro su temi
quali l’emigrazione, la cultura, il recupero di segni ormai dispersi, nei giochi
della tradizione, negli affetti più intimi,
nella ricerca della verità, nel delineare i
tratti di persone che non sono più o che
hanno significato molto, per la propria e
altrui formazione.
Si tratta di personaggi e anche aspetti
materiali che fanno la storia di un paese,
non quella ufficiale, che siamo abituati a
leggere sui libri – come ricorda
Melchionda, fatta da donne e uomini
invisibili, sempre ai margini della realtà
ma protagonisti anche se non “in prima
fila”.
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Molti di questi volti si ritrovano –
senza riferimento agli scritti – nelle
immagini a corredo del testo, diventato
senza volerlo anche una sorta di fotolibro
su “com’eravamo”.
“Qui ci sono pure io. Questo chi è?
Guarda com’era il paese… Ecco la
banda di Sciacquagnino… lo sposalizio,
i ragazzi che raccolgono i confetti per
terra, o viche 1 d’a Trecchiene, ‘a
Chiazz’e, a’ bbonarme de zie’ Mattie, la
festa dell’Unità. Qui si parla di zie’
Lesie, de Cenzine ‘o Lagghie, d’o sanaporceddre…di giochi terribili come “o
guacchie” e altri tipo “Priessuchille” e
“Te Lisce”.
La corsa e la curiosità dei lettori “en
passant”, si mescola con quelli più esigenti che tra le pieghe del volume, si
ritrovano non solo nei fotogrammi ma
anche tra le righe dei versi, nelle prime
carezze che furono anche di Sinisgalli;
seduti sulla “sedia di paglia” del mitico
“Pawau”, non un capo indiano, ma un
uomo, un forestale messo, a dispetto del
perbenismo e senza mediazioni politiche,
alla guida della locale squadra di calcio.
E’ una delle tante storie, trasformate
in riflessioni poetiche che appartengono
al nostro vissuto. E con le altre liriche,
dai contenuti più forti, ci guidano a considerare diversamente alcuni lati della
convivenza civile e democratica, le proprie convinzioni ideologiche o religiose.
Si può condividerle o meno pure
queste poesie offrono motivi di spunto,
meritano rispetto, sono utili ed utilizzabili per chi legge.
D’altronde - come dice Oriana
Fallaci - un libro diventa quello che i lettori vi vedono. Questo di Melchionda è
insieme poetico e impegnato, storico e
politico, sociologico e filosofico, ha i
caratteri del racconto e della ricerca linguistica (ardua quella in vernacolo, poiché la scrittura dialettale è presentata
senza codici, non fruibile universalmente. Una difficoltà incontrata da grandi
poeti come Albino Pierro con la sua
“parlata friske” di Tursi).
Ma quest’unico neo – perché priva ai
più ulteriori conoscenze – è perdonato se
si considera che chi scrive è “disposto a
cambiare l’esistente” e a sognare con gli
altri “per un futuro migliore”. (S. Lovoi)
1 Nel dialetto nemolese le “e” finali sono atone,
non si leggono alla maniera francese.
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10 / i l s i r i n o
C R O N AC H E
giu./luglio 2006
FINANZA/Convegno SIAT nel convento di S. Antonio
Analisti tecnici italiani a Rivello
Meeting di esperti su analisi dei mercati e gestione del rischio
dà ampio merito e riconoscenza, e
dopo l’intervento del prof. Biagio
Ferrari – profondo conoscitore ed
esperto della storia cittadina – si è dato
inizio al convegno con l’intervento del
vice-presidente del sodalizio, Mauro
Liguori, che ha presentato lo sviluppo
che la Siat ha previsto nelle regioni del
sud d’Italia, con particolare riferimento alla preparazione di percorsi formativi atti a generare, nell’area
Meridionale, la presenza di strutture
associative stabili.
Successivamente il socio, Roberto
Pimpolari, ha introdotto i lavori discutendo delle attuali tendenze del mercato delle materie prime e delle influenze
che da queste si diffondono nei mercasentare tematiche, spunti di riflessione ti azionari ed obbligazionarie delle
e progetti di vita associativa che per- diverse macro-aree geografico-economettano non solo all’associazione di miche.
poter essere più presente in queste
regioni, ma anche a coloro che vogliono sentir ragionare di mercati finanziari di avere, all’interno dell’evento,
informazioni, punti di vista e scambi
qualificati per un maggiore e migliore
sviluppo culturale nel settore disciplinare dell’analisi tecnica.
Dopo il saluto presentato dal
Sindaco, Aldo Savino, della cui attenzione ed ospitalità l’Associazione ne
dell’Osservanza, di S. Antonio, degna
cornice di questo meeting.
E’ questo il primo incontro
nell’Italia meridionale che la Siat propone, nell’intento di offrire con cadenza semestrale un momento atto a pre-
Sabato 9 luglio a Rivello è stato
organizzato dalla SIAT, Associazione
di categoria degli Analisti Tecnici
Italiani, il primo convegno con i soci
ed i simpatizzanti dell’Italia meridionale.
Rivello è una ridente cittadina in
provincia di Potenza, ancorata sulle
pendici dei monti Sirino e Coccovello
(poco distante dalla catena del Pollino,
nella valle del Noce, a pochi chilometri dalle località balneari di Maratea,
Tortora e Praia a Mare).
Densa di memorie storiche, risalenti agli insediamenti greci e medioevali, che ricordano la supremazia territoriale della cittadina dovuta alla presenza della ricca corporazione degl’incisori di rame i cui manufatti si riscontrano ancor’oggi, all’interno di quel
superbo scrigno architettonico che è il
complesso della Chiesa e del Chiostro
del Convento dei Frati Minori
Si è inoltre discusso, sulla base
della tecnologia Metastock, di andamento dei mercati e della loro ciclicità
con l’ausilio di una banca dati estremamente ricca, e, attraverso l’uso di
questo programma operativo, si è
dimostrato come sia possibile costruire
dei livelli operativi per una personalizzata gestione dei livelli di rischio.
Quest’ultima parte è stata sviluppata
dalla Green Byte, attraverso il suo
amm.re, Fabio Pezzano.
L’ampia partecipazione ed il continuo confronto, che si è generato all’interno del convegno, ha appagato sia i
partecipanti - che hanno gradito questo
momento di confronto tecnico - sia i
relatori che hanno trovato una platea
estremamente attenta e preparata.
La giornata e l’intervento si sono
poi conclusi con il soddisfacimento
della richiesta degli astanti di rinnovare l’appuntamento al prossimo autunno, in una giornata che verrà riportata
e pubblicizzata tra le news del sito
della Siat e dalla stampa specializzata.
Grazie Rivello.
Grazie amici della Basilicata, della
Campania, della Calabria e della
Puglia, a tutti un arrivederci a presto.
La SIAT Associazione
RIVELLO/Tesi del neo ingegnere Franco Cantisani di Nemoli
Come riqualificare la Chiesa della Madonna del Popolo
Il culto, risalente al 1610, è ancora vivo nel centro valligiano
di BIAGIO FERRARI
Franco Cantisani di Nemoli ha Comune di Rivello”.
La tesi ha riguardato la Chiesa
conseguito brillantemente la laurea
costruita nel 1610, ad
in Ingegneria Edile
occidente di Rivello,
presso l’Università
poco distante dal
degli Studi Federico II
fiume Noce, per intedi Napoli.
ressamento del sig.
Alla
cerimonia
Damiano Priante, per
erano presenti i familiavoto alla Madonna
ri e numerosi amici.
effigiata nell’edicola,
Il candidato, assistiora altare della Chiesa.
to dal Relatore, prof.ssa
Nella tesi, il neo-ingearch. Flavia Fascia, e
gnere ha illustrato
dal Correlatore ing.
l’Evoluzione storica, il
Serafino Regina, ha
Rilievo dell’edificio,
discusso un’interessante
tesi:
l’Analisi del degrado,
“Riqualificazione ed
Ipotesi progettuale
ampliamento di un
della Chiesa esistente,
complesso socio-parrocchiale nel Ipotesi progettuale struttura ex-novo:
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casa d’accoglienza per pellegrini.
La Chiesa sorge in un posto ricco
di storia: la Madonna era festeggiata
il 5 agosto, come S. Maria ad Nives;
si festeggia, ora, la prima domenica
di luglio, con il titolo molto eloquente di “Santa Maria del Popolo”.
Si tratta di un edificio vetusto e
danneggiato dal sisma del 9 settembre 1998.
La festa della titolare si svolge
provvisoriamente nella Chiesa
dell’Assunta, ex Confraternita, nell’abitato di Rivello.
I fedeli mostrano ancora molta
devozione: seguono sentitamente la
Processione innalzano l’altarino
luminoso all’altro lato del fiume, con
la scritta VSMDP: Viva Santa Maria
Del Popolo.
Nei loro cuori però palpita il
desiderio di poter pregare Santa
Maria del Popolo nella sua Chiesa
sopra il fiume.
La tesi dell’ingegner Franco
Cantisani illumina questa speranza.
Da “il Sirino”, si esprimono
complimenti ed auguri di una buona
affermazione professionale all’ing.
Cantisani e felicitazioni ed auguri
per la madre Antonietta Ferrari, il
padre Egidio Cantisani, lo zio Biagio
Ferrari ed a tutti i parenti.
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ITINERARI
giu./luglio 2006
il sirino / 1 1
Mostra e guida di enogastronomia e turismo
Nonsoloaglianico a Maratea
Vetrina a Villa Tarantini fino al 15 settembre
Una vetrina sui prodotti tipici e una
guida sugli itinerari turisti della
Basilicata. Chi si trova a Maratea può
visitare, a villa Tarantini, per tutto il
periodo estivo, la prima edizione di
“Nonsoloaglianico” e ricevere in omaggio una della guida “Enogastronomia e
turismo in Basilicata” 2006.
Al battesimo dell’iniziativa si è
fatto il punto sul settore turistico, le
nuove tendenze, le percentuali stagionali di afflusso, le iniziative nell’intera
Regione ma soprattutto su Maratea, da
tutti ormai considerata “la grande porta
per il Mediterraneo”.
“La Basilicata sta vivendo il suo
momento di celebrità. Ogni proposta di
offerta turistica ha bisogno di un buon
pretesto intorno al quale creare occasioni di attrattive e di intrattenimento” così
ha presentato la guida Mario Trufelli,
moderando la serata.
Per il sindaco, Francesco Ambrosio,
Maratea ha vissuto un inizio di stagione
soddisfacente anche grazie alla presen-
za di numerosi stranieri. A metà luglio
celebrati 30 matrimoni di coppie provenienti da tutto il mondo. Si parla di area
protetta e Riserva marina, segno di
“un’amministrazione che è attenta alla
qualità della vita, dell’ambiente e che
presta attenzione alle valenze che la cittadina può esprimere”.
Una riflessione sulle Guide turistiche è giunta dall’assessore provinciale
al turismo Giancarlo D’Angelo. “C’è
una forte domanda di giovani come
guide, a fronte di un albo utilizzato
poco”. Quindi su alcuni aspetti su cui
puntare: turismo professionale, formazione culturale e tavolo tecnico per il
turismo.
“Cultura, turismo e ambiente parlano il linguaggio comune dell’enogastronomia” ha detto l’assessore regionale
all’agricoltura Gaetano Fierro. “Queste
voci a livello nazionale e internazionale, spesso non danno l’idea di una
Regione che sta sbarcando verso il resto
d’Europa”, ecco la necessità della clas-
se dirigente e degli addetti del settore,
di “fornire all’utente oltre al mare pulito, ai vini di classe, tutti i prodotti che
fanno la qualità del servizio”.
Per tutti, insomma, non basta più
adagiarsi sull’ambiente straordinario,
ma bisogna rimboccarsi le maniche e
attivarsi per soddisfare le esigenze di un
mercato sempre più “sofisticato”.
Come per Lorenzo Maria di Napoli,
il presidente dell’associazione Amici di
Maratea che ha promosso la mostra e la
guida. “E’ una provocazione per stimolare qualcosa che è rimasta sopita. Per
proporre prodotti che non hanno quel
ruolo che meritano”.
Chi visita la mostra, aperta tutti i
giorni dalle 17,30 alle 21 fino al 15 settembre, si affaccia sulle produzioni
lucani. Vini, oli, acque minerali, liquori,
pane, pasta, salumi, formaggi, fagioli,
peperoni, melanzane, miele, funghi e
prodotti dell’artigianato. Non solo. Se
ne esce con un vademecum sull’intera
Regione. Una guida che contiene foto,
carte territoriali e tematiche, notizie su
sagre e feste, musei e siti archeologici.
E ancora una sezione sugli alberghi ed i
ristoranti, una sulle aziende della produzione tipica e una su tutti i Comuni
della Basilicata.
Franceesco Zaccara
ITINERARI/Santuario a 1089 mt. sulla vetta del Monte S. Maria
La Madonna del Soccorso a Trecchina
Raggiungibile dal paese con un percorso suggestivo di 6 Km
Tra la fine di agosto e la prima settimana di settembre si ripete il tradizionale pellegrinaggio al santuario sul
Monte S. Maria (1089 mt.) che conclude i riti, legati alla venerazione della
Madonna del Perpetuo Soccorso, tra il
paese e la vetta Sacra.
Il culto verso la co-Patrona del centro valliggiano (con S. Michele) risale
al XI secolo ma il ricovero sulla cima, è
di epoca basiliana. Legato ai percorsi
della transumanza il cerimoniale vede il
simulacro ascendere in cima nel mese
di maggio per ridiscenderne il 7 di settembre.
Lassù, durante questo periodo, è
continuo oggetto di visita, da parte di
fedeli e pellegrini lucani e calabresi e
campani, luoghi sui quali volge il Suo
sguardo materno. La Madonna del
Soccorso, infatti, con le sue sei
“Sorelle” proteggerebbe - secondo la
leggenda - le genti delle tre regioni
meridionali.
Il bel tempio montano è stato rinnovato nella sua veste, coi fondi del sisma
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messe in opera coi contributi della
Provincia di Potenza e del Comune di
Trecchina, è stato impreziosito da tele
del maestro-pittore Emilio Larocca che
rappresentano i quattro evangelisti.
Mentre si attende la realizzazione di
altri quadri, sulla storia e i miracoli
della Madonna, dalla frana del 1731 al
bombardamento su Lauria della seconda guerra mondiale.
La discesa a valle, avviene - come
tradizione - in una portantina chiusa
snodandosi su un suggestivo tragitto.
Accompagnato dai suoni delle zampogne e organetti, dagli inni alla Vergine
di donne e uomini, l’itinerario tocca l’animo e luoghi magici.
Dal “munsieddo” (mucchio) delle
pietre alla “ciampa” di cavallo, alla
strada costruita nel dopoguerra coi
“fondi scuola” del Vaticano. Fino ad
arrivare, tra boschi di carpini, cerri e
castagni, al Parco della Forraina, dove
la “Bella Signora” riappare alla vista tra
l’applauso generale, i motivi della
banda e i fuochi artificiali.
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Collocata nella cappella alla venerazione di tutti attende la recita del
Rosario e la Messa notturna. Il giorno
seguente, l’8, nella sua “Casa d’inverno” viene officiata la S. Messa - solenne. Dopo, la Madonna col Figlio vengono portati in processione per le vie del
borgo antico e il Piano (la grande piazza del paese). Incoronata nel 75° e
“armata” di bastone, per sconfiggere il
male, l’Effigie lignea riceve il saluto di
tutta la comunità in un tourbillon di
sentimenti.
Per l’occasione il Comitato Feste la
onora con la presenza del Gran
Concerto Bandistico, che allieta la città
con un repertorio di marce, pezzi classici e moderni. Il Gran finale è affidato,
invece, ad un cantante o gruppo, nella
villa merlettata di luminarie colorate.
Dulcis in fundo - coi sapori della tradizione che qui vedono eccellere dolci di
noce e gelati al castagno - i fuochi pirotecnici, alzando gli occhi al cielo alla
ricerca della Madre Celeste, che tornerà
in corteo, il 21 novembre per la “festa
della Torcia”.
NOZZE D’ORO
Cinquantesimo anniversario di
nozze per i coniugi Emilio Larocca e
Lidia Marotta, di Trecchina.
L’unione aurea, benedetta al tempo
dal Vescovo di Policastro, mons.
Federico Pezzullo, e dal Parrocco Don
Biagio Marotta Sciortino (zio della
sposa) è stata ribenedetta dal Parroco
don Guido Barbella.
Dopo la cerimonia religiosa, l’evento è stato poi festeggiato, con un lieto conviviale, presso l’hotel la Quiete, partecipi parenti ed amici. Grati degli innumerevoli auguri, gli sposi, hanno dato appuntamento alle “prossime” nozze di diamante.
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12 / i l s i r i n o
QUI NEMOLI
giu./luglio 2006
NEMOLI/Per le frane 800mila euro dalla Regione
Approvato il Conto consuntivo 2005
L’avanzo di 215mila euro per opere pubbliche
Approvato dalla maggioranza di
centrosinistra del Consiglio
Comunale di Nemoli il Conto
Consuntivo 2005. L’avanzo di
amministrazione, della gestione
annuale precedente, pari a
215,180,68 euro verrà utilizzato per
lavori di sistemazione del Centro
polifunzionale di via Sirino (100mila
euro); l’acquisto di arredo urbano e
la segnaletica per la vecchia e nuova
onomastica (Euro 15.887,40); del
servizio socio-assistenziale a vantaggio di persone diversamente abili,
anziani e svantaggiati (17.044,58);
spese di funzionamento degli uffici e
personale (18.500,00); la sistemazione delle scuole medie ed elementari
(15.328,06).
Iscritta nel bilancio 2006, con
apposita variazione, invece, la
somma di 800mila euro, riveniente
da stanziamenti della Regione
Basilicata, relativamente ai consistenti danni delle nevicate del 2005.
I fondi saranno destinati ad
interventi sui noti dissesti idrogeologici, attivi Sotto il Lago SirinoMaschera-Castelnuovo, quindi nei
pressi del paese al Canuso-Piano di
Tonne,
e
nelle
contrade
Giammichele, Ischia Grande, a salvaguardia di abitati e infrastrutture
pubbliche (strade di campagna,
acquedotti ecc.). Definita la progettazione si procederà all’appalto e
all’avvio dei lavori per sanare le ferite inferte al territorio, soggetto a
movimenti costanti.
Dalle frane al terremoto. Altra
voce impinguata, infatti, è quella
della ricostruzione (L. R. 49/98) con
EVENTI/Processione con l’antico ostensorio
200mila euro che andranno
a beneficio di opere pubbliche (scuole e viabilità rurale) per il 20 per cento, il
4% per la gestione dell’ufficio sisma ed il restante
per soddisfare l’edilizia privata. La somma assegnata, purtroppo
- ha detto il sindaco Antonio Filardi,
consentirà di far fronte soltanto ad
una o due perizie, a fronte di una
domanda di circa 300 istanze.
Il civico consesso ha provveduto
ad esaminare un’istanza, per il recupero e la riqualificazione di palazzo
Filizzola. Come già pubblicato si
tratta di una dimora storica, destinata
a contenitore culturale - secondo il
progetto, presentato dai proprietari, e
patrocinato dal Comune, che lo candiderà in programmi di sviluppo
LA FESTA/Partecipazione di numerosi emigrati
Il Corpus Domini tra fiori di ginestre
Si rinnova il culto la Vergine delle Grazie
“Ditelo con i fiori”.
Questa l’espressione di
fede rinnovatasi a Nemoli
con il rito dell’infiorata
del Corpus Domini.
Spontaneo, secondo la
tradizione religiosa - che
si rifà al miracolo di
Bolsena - ogni vicolo del centro si ripavimenta di disegni di ostensori, calici, figure e scritte religiose.
Su tutto sovrasta il giallo delle ginestre, simbolo
della comunità parrocchiale, per via di una dolce leggenda, legata al ritrovamento della statua della
Protettrice. Inebriante il profumo del “fiore del deserto” si sprigiona per le vie, misto a quello d’incenso
della processione, aperta dal bianco immacolato dei
primi comunicanti. Simili a colombe, con altri bambini, portano in mano, le rare lanternine di latta e rame,
cesellate dagli ultimi artigiani,
illuminando il percorso, con i balconi impreziositi di lenzuola e
coperte, e costellati di altarini per
riposare il Corpo di Cristo.
Si tratta di una festa che connota il
paese come “un sabato del villaggio”. E la tavolozza, dei colori, di
“gente autentica” accoglie il passaggio del Figlio di Dio nell’unica
volta che esce dal Tempio.
Quest’anno, poi - dopo il restauro, voluto da don
Maurizio Giacoia - è stato riportato alla venerazione
dei fedeli l’antico ostensorio donato al Clero di Nemoli
dal re Ferdinando II di Borbone nel 1854.
Oggetto di studio e drammatizzazione, degli alunni della Scuola Primaria, l’infiorata ha richiamato l’interesse degli amministratori di Parma, che ha invitato il
Comune di Nemoli a tappezzare uno spazio della città
emiliana.
Comunità Parrocchiale
in festa per la novena e le
celebrazioni in onore della
Madonna delle Grazie, l’1
e 2 luglio.
Molto partecipati il
novenario - con la recita
del S. Rosario, animato dal
gruppo liturgico e la celebrazione Eucaristica con
tema di meditazione - e le
funzioni religiose, presiedute dall’Amministratore Parrocchiale, don Maurizio
Giacoia.
Fra gli altri, un nutrito gruppo di emigrati, rientrati per l’occasione. Si tratta del pellegrinaggio che
ogni anno - ormai da oltre un ventennio - giungono in
pullman, dalla Lombardia, per venerare la protettrice
del paese e preludono al grande rientro di agosto.
La Vergine delle Grazie, quuest’anno, presentata
con un nuovo “apparato” è molto venerata dai fedeli
nemolesi anche Oltreoceano, dove dall’800 in poi
emigrarono calderai, ramai e altri artigiani, che non
mancavano di far giungere le loro offerte.
Finita quella generazione sono i figli trasferitisi
al nord Italia a “omaggiare” la Madre Celeste.
La solennità ha visto la presenza di Mons.
Francesco Nolè, Vescovo di Tursi-Lagonegro che ha
presieduto la Messa mattutina, la processione vespertina con le cinte votive di ceri, gonfalone comunale,
sindaco e personalità, la banda di S. Cristoforo, luminarie, spettacoli, fuochi artificiali ecc. previsti nel
programma civile e religioso, predisposto dal
Consiglio Parrocchiale.
regionali e nazionali, previo accordo
di comodato d’uso con gli eredi.
Riguardo agli usi civici, infine, è
stato conferito l’incarico professionale al perito demaniale, nominato
dalla Regione, Donato Telesca, al
fine di procedere alle perizie e l’affrancamento dei terreni, soggetti a
“livella”.
Nominato, infine, il nuovo revisore dei conti, per il triennio 200609, nella persona di Rosa Di Lascio,
di Rivello.
NEMOLI AL REFERENDUM
NO ALLA RIFORMA DELLA
COSTITUZIONE
Sezioni nr. 3 - Elettori 1.324
Votanti 635 (47,96%)
Voti validi 584
SI 122 (20,89) - NO 462 (79,11)
Bianche 5 - Nulle 46
Anagrafe & Demografia
Abitanti al 31.05.2006 n. 1.562
(M. 763 - F. 799) Famiglie n. 571
NATI n. 0 (prec. 8)
MATRIMONI n. 2 (prec. 2)
Canonico Michele e Bianco M. Rosaria, il 16.07.06.
Pezzullo Mario e Franca Forastiero, il 22.07.06
MORTI n. 2 (prec. 15)
Forastiere Anna, ved. Ciuffo, il 07.06 (pensionata, di
anni 91, p.za Umberto I)
Anania Rosa, in Perretta, il 15.07.06 a Lagonegro (di
anni 78, pensionata C.da Paccione)
LUTTO
La Redazione de “Il Sirino” partecipa
con cordoglio al lutto che ha colpito la famiglia
del collaboratore, prof. Giuseppe Ciuffo, per la
perdita della cara madre
ANNA FORASTIERE
SUPERMERCATO "Le Cime"
Via E. Schettini, 53
tel. 0973 826906
Loc. S. Caterina - SS. 585 - tel. 0973 826081 - TRECCHINA (Pz)
TRECCHINA
AV V E N I M E N T I
giu./luglio 2006
PRO-LOCO NEMOLI
il sirino / 1 3
COMUNE NEMOLI
con il patrocinio dell’A.P.T. Basilicata
presentano
“SERE D’ESTATE A NEMOLI”
PROGRAMMA
4 agosto - ore 21,00: Piazzale dei Cedri
Presentazione de “Il Micromondo”
(a cura del Parco tematico sulla geologia del Lago Sirino)
con il Gruppo “Progetto Suono”
5 agosto - ore 6,00: “Escursione
Monte Sirino”
Pellegrinaggio Madonna della Neve
(1908 mt)
ore 21,00: Piazzale dei Cedri
“Spaghetti, Bruschetta & Danze”
6 agosto – ore 21,00: Piazzale dei
Cedri
Concerto del Gruppo “Malanova”
- musica etnica siciliana (a cura dell’Associazione “Noi e gli
altri)
7 agosto – ore 21,00: Piazza Umberto I
“Diesis Live in… non il solito Piano
bar”
(a cura del “Gran Caffè Franco”)
8 agosto – ore 17,00: Piazza Umberto
I°
24^ Marcialonga Nemolese
(juniores)
ore 20,00: Premiazioni
ore 21,00: Spettacolo di Spinning
della Palestra Mastroianni di Lauria
9 agosto – ore 16,00: Piazza Umberto
I°
24^ Marcialonga Nemolese (seniores)
- ore 20,00: Premiazioni
ore 21,00: “Liscio & Company”
con Pino e Giacomo
10 agosto - ore 21,00: Chiesa Madre
Concerto per Canto e Pianoforte
M° Marisa Melfi e M° Rossella
Bonifati
11 agosto – ore 21,00: Vicoli del paese
“Saperi e sapori nel centro storico”
con il Gruppo “Lu Sale Salento”
Itinerario artistico, musicale e gastronomico
(Sagra della Polenta e piatti tipici)
12 agosto – ore 21,00: Piazza Umberto
I
“D#iesis Live Special Guest Vocalist
R. R.”
(a cura del “Gran Caffè Franco”)
12/13 agosto – Lago Sirino
“Festa della Santa Famiglia”
(a cura del Consiglio Pastorale
Parrocchiale)
14 agosto - ore 21,00: Piazzale dei
Cedri
Presentazione del libro di Gerardo
Melchionda
“Un ragazzo, un ricordo, un
sogno…”
16 agosto - ore 21,00: Piazza Umberto
I
X Festival “CantaNemoli”
17 agosto - ore 21,00: Piazzale dei
Cedri
Saggio del Progetto “EthNemus”
(a cura della Scuola Primaria di
Nemoli)
18 agosto - ore 21,00: Via Mercato
“3° Festival della Fisarmonica e
Organetto”
(a cura di Nicola Viceconti)
19 agosto - ore 21,00: Piazza Umberto
I
“E…state in Piazza”
(a cura del “Gran Caffè Franco”)
20 agosto - ore 21,00: Piazza Umberto
I
“Giochi Popolari”
“Ragazzi in pista” (canzoni, balletti
ecc.)
21 agosto – ore 21,00: Piazzale dei
Cedri
“X Premio Sirino d’Argento”
al pittore M° Aldo Carlomagno
(a cura del Mensile “il Sirino”)
22 agosto – ore 21,00: Piazza Umberto
I
“Note al chiaro di Luna”
(a cura del Bar Loredana)
25 agosto – ore 21,00:
“Sagra di Lagane, fagioli e cozze”
(a cura del Ristorante “L’Orchidea”)
29 agosto - ore 21,00:
“Sagra delle Orecchiette alla nemoles
e
”
(a cura del Ristorante “L’Orchidea”)
30-31 agosto - ore 21,00: Lago Sirino
“Festa dello Gnocco alias
Rasckatieddo”
(a cura del Ristorante “Da Mimì”)
___________________
Il programma potrebbe subire variazioni
Buona Estate a tutti
La Pro Loco propone le seguenti iniziative:
dal 10 al 15 agosto Personale di pittura “Omaggio alla natura, ieri e
oggi” di Aldo Carlomagno – Scuole
Lago Sirino
dall’11 al 20 agosto “L’Angolo della
Solidarietà” - a cura dei “Ragazzi
della Gioia”
“Estate a Trecchina”
Pro-Loco di Trecchina
con il patrocinio del
Comune di Trecchina e Provincia di Potenza
Dall’1 al 10 - 0re 10:30 Centro
Arcobaleno
Incontri, canti, laboratori e preghiera
Dalle ore 16:30 Piazza Can. B.
Pignataro
GIOCAESTATE 2006
“BANANACOCCOBAOBAB:
alla scoperta della Comunità”
A cura del Circolo A.N.S.P.I. “M.
Marotta” di Trecchina
Dall’11 al 20 dalle ore 17:00 alle ore
20:00
MAGICO INCANTO
Gonfiabili per bambini
Martedi 1 - ore 21:00 – Piazza del
Popolo
“CAPPUCCETTO ROSSO”
spettacolo di burattini
Mercoledì 2 - ore 21:30 – Piazza del
Popolo
F.F.O*. - SAX MOODS
Grandi melodie e cantautori italiani
Giovedì 3 - ore 21:30 – Piazza del
Popolo
“VI CONTO NA PARMEDIA”
Recital di Miriam Scarcello con
Gennaro Venditto
Venerdì 4 - ore 21:30 – Piazza del
Popolo
F.F.O.* – “AIZAMM’A VOCE”
Spettacolo teatrale di musica popolare
Sabato 5 - ore 21:00 – Piazza del
Popolo
FLASH DANCE
Esibizione dei mini ballerini delle
scuole di ballo
“Flash Dance” di Trecchina e
Lagonegro
Domenica 6 - ore 21:00 – Piazza del
Popolo
GRANDE SERATA SOTTO LE
STELLE
Giochi, balli, banz
A cura del Circolo A.N.S.P.I. “M.
Marotta” di Trecchina
Ore 21:00 – Piazza del Popolo
DEGUSTAZIONE DI SALUMI
TIPICI LOCALI
A cura della
MACELLERIA “DALLO SMITH”
Lunedì 7 - ore 21:30 – Piazza del
Popolo
JAZZ E DINTORNI - LAURIA
FESTIVAL
Colombo Menniti Trio - a cura di
Soleventi
In collaborazione con il Bar “O’
Pontescijeddro”
Martedì 8 - ore 21:00 – Piazza del
Popolo
“IL MISTERO DELL’ISOLA DEI
GABBIANI”
Teatro per bambini
Mercoledì 9 - ore 21:00 –Villaggio
Piano dei Peri
TUTTI A PIANO DEI PERI
Serata musicale eno-gastronomica
con “vino di Pirro”
Giovedì 10 - ore 17:00 - Piazza C. B.
Pignataro
GIMKANA IN MOUNTAINBIKE
a cura del Pollino Bike
Ore 20:30 – Piazza del Popolo
GARA DI TORTE
Ore 22:00 – Piazza del Popolo
CONCERTO JAZZ–LINO PATRUNO&HIS BLUE FOUR
Ore 23:30 - Piazza del Popolo
DEGUSTAZIONE DI ROSOLI
A cura del D.S.M. ASL 3 – Ospiti
Casa Alloggio
“Casina Rosa”
Coop. Spes – Consorzio C.S. Potenza
Venerdì 11 - ore 21:00 – Parco
Forraina
FLAVIO BUCCI - L’AVARO DI
PLAUTO
Spettacolo teatrale Roberto Lerici
Regia di Nucci Ladogana
Sabato 12 - ore 21:00 – Piazza Can.
B. Pignataro
X FESTA DEGLI AUTISTI TRECCHINESI
Musica dal vivo e degustazione enogastronomica
Domenica 13 - ore 21:00 – Villaggio
Parrutta
FESTA A PARRUTTA
Serata musicale con degustazione di
salumi tipici
Esibizione di danza a cura
dell’A.N.S.P.I.
sez. di Parrutta
Ore 21:30 – Piazza del Popolo
MARK ZERO– TRIBUTE BAND
DEEP PURPLE
Serata Rock
Lunedì 14 - Mattina – raduno ore 8:30
I FESTA DELLA MONTAGNA
Escursione guidata al Monte Santa
Maria con pranzo presso la Baita
“Castello in Festa”
un tuffo nella Trecchina medioevale
alla scoperta
del Borgo Antico
in collaborazione con ELISIR VILLAGE
Ore 18:00 – Piazza del Popolo
Inizio Corteo Storico
Sbandieratori, archibugieri, mangiafuoco, fachiri e musici
Ore 21:30 – Rione Castello
Arrivo Del Corteo Storico ed Inizio
Spettacoli
Balli medioevali, sbandieratori, archibugieri, mangiafuoco, fachiri e musici
Esposizione di artigianato artistico
locale
Mostra mercatino delle pulci e antiquariato
Degustazione di prodotti tipici
Martedì 15 - ore 20:00 - Campetto
FINALE TORNEO CALCETTO
Ore 21:30 – Piazza del Popolo
TRIO CLASSICO JAZZ
Antonio Cimino: Flauto
Fabio Schiavo: Pianoforte
Cosimo Lingardo: Contrabbasso
Mercoledì 16 - ore 21:30 – Piazza del
Popolo
COMIC LAB SHOW BAZAR
Spettacolo di Cabaret
Giovedì 17 - ore 17:30 – Piazza del
Popolo
V STRATRECCHINA
Gara podistica
Ore 19:30 – Piazza del Popolo
PREMIAZIONI GARE E TORNEO
Ore 21:00 – C/da Bolago
FESTA AL BOLAGO
Serata musicale con pasta di casa alla
campagnola,
salsiccia alla piastra e griglia, vino
locale
Venerdì 18 - ore 21:00 – Parco
Forraina
LUIGI DE FILIPPO “NON E’ VERO
MA CI CREDO”
Spettacolo teatrale di Peppino De
Filippo
Regia di Luigi De Filippo
Sabato 19 - ore 21:30 – Piazza del
Popolo
II SAGRA DEL GELATO ALLA
CASTAGNA
A cura del
BAR “O’ PONTESCIJEDDRO”
Domenica 20 - ore 21:30 – Piazza del
Popolo
V SAGRA DELLA SALSICCIA
A cura della
MACELLERIA “D’IMPERIO”
Lunedì 21 - In mattinata
PASSEGGIATA SPELEOLOGICA
ALLE
GROTTE DI MARATEA
A cura del gruppo Geo Speleo “Valle
del Noce”
Ore 21:00 – C/da Maurino
FESTA A MAURINO
Serata musicale con gnocchi fagioli e
cozze
Martedì 22 - Piazza Madre T. di
Calcutta
TRECCHINA AMICA DELLA
RICERCA SCIENTIFICA
Giornata di iniziative di volontariato
per la ricerca di fondi da evolvere alle
associazioni per la Ricerca sul Cancro
e sulle Leucemie
Ore 21:30 – Piazza del Popolo
SERATA MUSICALE
A cura dell’Associazione Gian Franco
Lupo
“Un Sorriso alla Vita” – ONLUS
Per lo studio e la cura delle
leucemie e dei linfomi infantili
Mercoledì 23 - ore 15:30 – Piazza del
Popolo
“ALLA RICERCA DEL TESORO
DEL DUCA”
II edizione della caccia al tesoro
Ore 21:30 – Piazza del Popolo
TARANTANOVA CANZONIERI
DEL SUD
Giovedì 24 - ore 20:00 – Piazza del
Popolo
MOSTRA MERCATINO DELLE
PULCI
Collezionismo, rigatteria, piccolo
antiquariato,
artigianato tipico
Ore 20:30 – Campetto Piazza del
Popolo
TORNEO DI PLAY STATION
Venerdì 25 - ore 21:30 – Piazza del
Popolo
F.F.O.* – OVER THE NOTES
Saxophone quartet – dal classico al
jazz
Sabato 26 - ore 21:30 –Villa
Comunale E. Marotta
PRESENTAZIONE LIBRO
EDITO: “CATTURARE UNA STELLA”
CRONACA DI UN AMORE VERO
A cura del Prof. Pasquale Luongo
Domenica 27 - ore 21:00 – Piazza
del Popolo
GARA DI LISCIO
Esibizione Scuola “Shall we Dance?”
di Lauria
Musica a cura di “Liscio Sprint”
Fisarmonica e organetto – Roberto
Berciante
Lunedì 28 - ore 21:30 – Piazza del
Popolo
F.F.O.* – ACOUSTIC MUSIC
ENSAMBLE
Trio di fisarmonica, violino, chitarra
Tango e colonne sonore
Martedì 29 - ore 21:30 – Piazza del
Popolo
F.F.O.* – CONCERTO DI MUSICA
CLASSICA
PER PIANOFORTE
Classico napoletano – Marco De
Gennaro: Pianoforte Cinzia
Gazzaneo: Voce
Mercoledì 30 - ore 21:30 - Piazza del
Popolo
PRO-LOCO DIETRO LE QUINTE
Cronaca di un’estate insieme tra lavoro, soddisfazioni e tanto, tanto divertimento!!!
Giovedì 31 - ore 21:30 – Piazza del
Popolo
ARRIVEDERCI ESTATE…
GEGE’ BEGA BAND
*F.F.O.: Fish Family Orchestra
Il programma protrebbe subire variazioni
Info: www.prolocotrecchina.it
14 / i l s i r i n o
RU B R I C H E
L’ANGOLO DELL’ERBORISTA
Il Rosmarino dalle tante virtù
a cura della dott.ssa MARGHERITA SANTARSIERO
Tra i vari aromi tipici dell’estate
spicca, sicuramente, quello di un arbusto significativo della macchia mediterranea, che vanta una tradizione antichissima: il Rosmarino.
Gli egiziani già lo apprezzavano,
infatti, i suoi rami sono stati ritrovati
nelle tombe delle prime dinastie.
In epoca romana il “rosmarinus
officinalis” è presente nelle cerimonie
religiose come simbolo dell’amore, del
matrimonio e della morte ed Orazio lo
ricorda nei suoi versi attribuendogli
attività magiche.
Anche i medici
della
Scuola
Salernitana del XII
secolo indicano le
virtù della pianta. Al
XIV secolo risale la
storia dell’acqua della
regina d’Ungheria,
liquore di lunga vita a
base di rosmarino, che
sembra abbia consentito
all’anziana
Elisabetta, gottosa e paralitica di riacquistare, all’età di 72 anni, salute e
seconda giovinezza.
Merita di essere ricordato “l’aceto
dei 4 ladri” ottenuto facendo macerare
nell’aceto rosso piante di rosmarino,
salvia, assenzio, menta, ruta, cannella,
lavanda, chiodi di garofano, noce
moscata, aglio e canfora; questo linimento serviva per prevenire le malattie
contagiose.
Il rosmarino è spontaneo sulle
arene marine, sulle rupi, nei luoghi sassosi in prossimità del mare, ma vive
anche nei terreni che non si elevano
mai a notevoli altitudini delle montagne, che si distaccano dal litorale marittimo di Spagna, Francia, Marocco,
Tunisia, Jugoslavia.
In Italia la sua coltivazione ha
occupato, negli ultimi anni, una superficie limitata di circa 4 ettari, ripartita
tra Basilicata e Abruzzo, con circa 1
ettaro, e Sardegna con 3 ha.
La parte attiva dell’arbusto è costituita dalle foglie. I fiori sono blu, l’odo-
re è caratteristico ed il gusto è canforaceo. Il rosmarino contiene diversi costituenti fra i quali alcuni di notevole interesse per le attività salutistiche che
sono capaci di svolgere: olio essenziale, acidi fenolici, principi amari e pigmenti. Certamente l’essenza è il costituente che desta il maggiore interesse e
risulta composta di numerose sostanze
(pinene, borneolo, caneolo, canfora).
L’olio essenziale di rosmarino svolge un’azione tonica e stimolante sulla
circolazione sanguigna e sul sistema
nervoso. Per via esterna svolge un’energica azione antireumatica. Ha, inoltre,
mostrato proprietà
antimicotiche ed antibatteriche.
Gli acidi fenolici
sarebbero responsabili
dell’attività antiossidante ed antinfiammatoria della pianta.
In commercio è presente sotto varie forme
di preparazioni, utilizzate sia per via
interna che esterna.
Particolarmente utile è la tintura
madre, ottenuta per macerazione delle
foglie in una soluzione idroalcolica, da
utilizzare in caso di problemi alla colecisti, nelle cefalee ed emicranie digestive.
Il gemmoderivato, ottenuto per
macerazione delle gemme in solvente
idrogerico, svolge un’azione riequilibrante di alcuni metabolismi, è antiallergico ed è indicato nei vari problemi
epatici e delle colecisti.
Per uso esterno gli estratti di
rosmarino vengono impiegati in cosmesi in cui si sfruttano le proprietà dermopurificanti, deodoranti, stimolanti, tonificanti e astringenti, quindi utili per
pelle grassa e impura e per capelli grassi.
E’ superfluo, infine, sottolineare le
ottime proprietà aromatizzanti del
rosmarino nell’arte culinaria.
Buona salute a tutti.
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MUSEI E MOSTRE
Ferraiuoli campione regionale master 3
E’ di Nemoli il nuovo Campione
Regionale di categoria Master 3: si
tratta di Francesco Ferraiuoli, che ha
conseguito il titolo al “Trofeo
Ciclistico Estetica Marcella”.
La
manifestazione,
del
Campionato regionale cicloamatori
organizzata dal Bici Club Policoro,
si è svolta a Tursi, con ospite d’eccezione il “girino d’Italia”
Domenico
Pozzovivo,
di
Montalbano.
Il centinaio i ciclisti sulla linea
di partenza ha affrontato il percorso
urbano ed extraurbano, della gara,
per un totale di 55 chilometri. Nel
corso della competizione ci sono
stati dei tentativi di fuga, subito neutralizzati dal gruppo. Solo negli ultimi due giri, sono riusciti a staccarsi
una ventina di concorrenti che poi si
sono disputati la vittoria in volata.
Primo assoluto il pugliese
Nicola Ceglie, mentre Ferraiuoli,
che corre per il Ciclo Team Valnoce,
è arrivato ottavo assoluto e primo
della categoria Master 3. Un piazzamento che gli è valso il titolo di
Campione Regionale di Categoria.
Un buon risultato per chi come
Franco Ferraiuoli va in bici per passione, da oltre 10 anni, coniugando
l’amore per le due ruote con gli
impegni lavorativi e familiari.
Lo scorso mese di maggio, è
stato primo di categoria anche al trofeo Tre colli di Marconia.
(F. Zaccara)
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Parrocchia S. M. Grazie
Scuola Secondaria I Grado
Scuola Primaria Nemoli
Scuola dell’Infanzia Nemoli
Scuole dell’Obbligo Lago Sirino
Istituto Comprensivo Trecchina
Posto Telefonico (Alim. Garofalo)
Il Sirino (Redazione)
0973 40001
0973 46003
0973 40024
0973 40492
0973 40511
0973 40194
0973 40016
0973 40064
0973 40526
0973 40462
0973 42972
0973 826035
0973 40090
0973 40512
NUMERI UTILI LAGONEGRESE
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NEMOLI – LAGO SIRINO
“Il Micromondo” Parco tematico
sulla geologia tel. 0973 40632
RIVELLO - Mostra Archeologica
del Lagonegrese – Monastero di S.
Antonio - tel. 0973 46004 (Municipio)
MARATEA - Mostra “Archeologia
tra terra e mare” – Palazzo De Lieto
– tel. 0973 876676
LAURIA - Fondazione “Beato D.
Lentini” - tel. 0973 823373
LATRONICO - Museo Civico
Archeologico/Grotte – Mostra della
Civiltà Contadina, loc. Calda Terme
- tel. 0973 853111 (Municipio)
CASTELLUCCIO INF. - Museo
della Civiltà Contadina, - Chiesa
Madonna della Neve
Ospedale Lauria
Ospedale Maratea
Ospedale Chiaromonte
Tribunale Lagonegro
Capitaneria di Porto Maratea
Comunità Montana Lauria
Agenzia Entrate Lagonegro
Inps Lagonegro
Inail Lagonegro
Azienda Turismo Maratea
Anas Lagonegro
Ferrovie-Stazione Maratea
Stazione Sapri
Autolinee SLA Lagonegro
Acquedotto Lucano Lauria
Compagnia Italiana Gas Lauria
Enel
MERCATO: 2° e 4° Lunedì del mese
Compagnia Carabinieri Lagonegro
Polizia Stradale Lagonegro
Vigili del Fuoco Lauria
Tenenza di Finanza Lauria
Guardia di Finanza Maratea
Ispettorato Forestale Lagonegro
ASL n. 3 - Ospedale Lagonegro
il sirino /1 5
TAC C U I N O
giu./luglio 2006
0973 621111
0973 875111
0973 641111
0973 41270
0973 876859
0973 823909
0973 236411
0973 236311
0973 41485
0973 876908
0973 21831
0973 876906
0973 91907
0973 41416
0973 629689
0973 629109
800900800
EMERGENZE
0973 41291
0973 232011
0973 823079
0973 823134
0973 876923
0973 41517
0973 48111
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il sirino
16
giu./luglio 2006
X PREMIO SIRINO D’ARGENTO
Nemoli, 21 agosto 2006 – ore 21,00
ALBO D’ORO
1997
Gianni
Talamini
pittore-scrittore
1998
Rocco
Papaleo
attore
2000
Giovanni
Ferrari
educatorepoeta
1999
Ulderico
Pesce
attore
2001
Emilio
Larocca
pittore
2002
Maurizio de
Rinaldis
comandante
Frecce
Tricolori
2004
Amici della
Musica
Lagonegrese
associazione
2003
Paola
Bottini
archeologa
2005
Angelo
Oliveto
giornalista
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2006
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Carlomagno
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