Cambio al vertice della Sezione
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Cambio al vertice della Sezione
P E R I O D I CO D E L L A SPED. IN A.P. ART. 2 COMMA 20/C LEGGE 662/96 - FILIALE DI BERGAMO ANNO 70 - N. 1 Aprile 2012 STAMPATO NEL MESE DI MARZO 2012 Cambio al vertice della Sezione: lascia Sarti, eletto Macalli. Grazie Antonio! Auguri Carlo! S E Z I O N E A N A D I B E R G A M O n. 1 Aprile 2012 STORIE DI ALPINI LO SCARPONE OROBICO Periodico quadrimestrale della Sezione di Bergamo dell’Associazione Nazionale Alpini Presidente: Carlo Macalli Anno 70 - N. 1 Aprile 2012 Sped. in A.P. Art. 2 Comma 20/c Legge 662/96 Filiale di Bergamo Autorizzazione Tribunale di Bergamo n. 309 del 1°-4-1955 Direzione, Redazione, Amministrazione: Via Gasparini, 30 24125 Bergamo Tel. 035/31.11.22 Fax 035/4248766 E-mail: [email protected] sito nazionale: www.ana.it sito sezione bergamo: www.anabergamo.it E-mail scarpone: [email protected] Tiratura: copie 28.750 Direttore responsabile: Luigi Furia - O.N.G. Tess. n.08221 Comitato di redazione: Giorgio Sonzogni – Presidente Antonio Arnoldi Raffaele Vitali Marco Cimmino Francesco Brighenti Gianni Torri Raoul Chiesa Non gli diedi retta A vederlo in giro così, per Monasterolo, parrebbe un anziano come tanti altri che circolano in paese, uno che dopo una vita di lavoro ora sta godendo la meritata e sudata pensione. È così, ma anche molto di più. Infatti Mariano Lazzaroni è un reduce, avendo vissuto da protagonista la ritirata di Russia. Nato a Monasterolo del Castello, venne arruolato il 9 gennaio 1941 nel 5° Alpini, Battaglione Edolo, Compagnia Comando; partito per il fronte russo il 10 luglio 1942, ha fatto ritorno a casa il 10 marzo 1943, dopo aver vissuto una pagina di eroismo e di grandissima umanità. Alle due di notte del 27 gennaio gli alpini, conquistata Nikolajewka, ripresero la ritirata verso ovest, verso la salvezza. Ed ecco come Mariano ricorda quei giorni: «Dopo la battaglia abbiamo continuato il nostro ritorno, camminando a piedi in mezzo alla neve. Una sera, cercando di raggiungere la mia colonna, scorsi una macchia scura sulla neve che scambiai per uno dei tanti muli che morivano, sfiniti, come noi, dal freddo, dalla stanchezza e dalla fame. Quando gli fui vicino capii che era un soldato; allora mi chinai su di lui, per vedere se fosse ancora vivo e con grande stupore riconobbi in lui il mio caporalmaggiore Giuseppe Merelli di Vertova. Appena mi riconobbe, mi disse di lasciarlo stare, di non aiutarlo o saremmo morti entrambi. Aveva i piedi congelati e mi pregò di prendere il suo portafoglio e di portare i suoi ultimi saluti alla famiglia. Non gli diedi retta, lo aiutai ad alzarsi, gli misi un braccio sotto le ascelle per sorreggerlo e così ci rimettemmo in cammino; e più lui mi diceva di lasciarlo dove era, più sentivo le mie forze aumentare miracolosamente». La vicenda ebbe una felice conclusione, dal momento che sia Mariano che il Merelli sono tornati a casa. «Ma ogni volta che mi ricordo di quei patimenti, dei tanti compagni che ho visto morire ricorda Lazzaroni - non posso fare a meno di commuovermi. Spero solo che queste barbarie non debbano più accadere». Gianfranco Moriondo Addetti al sito sezionale: Natale Bertuletti Roberto Bezzi NUOVO SITO INTERNET Hanno collaborato a questo numero: Natale Bertuletti, Roberto Bezzi, Giuseppe Bonaldi, Matteo Cerea, Lorenzo Dusi, Alberto Giupponi, Giovanni Lugaresi, Matteo Macoli, Pierfranco Marchesi, Gianfranco Moriondo, Francesco Morzenti, Robi Rottigni, Antonio Sarti, Armando Vaghi, Marina Vio. Copertina anteriore: Il passaggio di consegne tra il presidente uscente Antonio Sarti ed il nuovo presidente sezionale Carlo Macalli. Dal direttore e dalla redazione un grazie grande a Sarti e sentiti auguri a Macalli. Copertina posteriore: Un gregge al Rifugio Curò (foto di Tito Terzi) Impaginazione: Presservice 80 s.r.l. - Seriate - BG 2 Dal 6 febbraio è attivo un nuovo sito internet sezionale al seguente indirizzo: www.anabergamo.it Sono inoltre attivi i seguenti indirizzi di posta elettronica per comunicare direttamente con i responsabili delle seguenti commissioni e gruppi di lavoro: $UFKLYLR [email protected] &RULHIDQIDUH [email protected] *LRYDQL [email protected] ,QIRUPDWLFD,QWHUQHW [email protected] /HJDOHHÀVFDOHOHJDOHÀVFDOH#DQDEHUJDPRLW 0DQLIHVWD]LRQL [email protected] 0XVHRVH]LRQDOH [email protected] 5HGD]LRQH6FDUSRQH2URELFR [email protected] 6SRUW [email protected] 7HVRULHUH [email protected] 7HVVHUDPHQWR [email protected] Tutte le altre comunicazioni andranno inviate all’indirizzo mail della sezione: [email protected] EDITORIALE GRAZIE E AUGURI Carissimi Alpini, questa nostra Assemblea è un importante incontro in cui percorrere l’anno associativo che con oggi si conclude, un anno ch ha visto la nostra famiglia alpina ancora compatta, impegnata e che ha vissuto appuntamenti davvero da ricordare. Fra questi, certamente il pensiero va al 90° di fondazione della Sezione e credo che siano ancora vive in noi le immagini di quelle splendide giornate in cui l’aspetto che mi ha maggiormente colpito, è stato la vicinanza, l’entusiasmo, la gioia della nostra gente. Questo pone a tutti noi una domanda e cioè, perché la gente ci apprezza e ci vuol bene? Forse la migliore risposta a questa domanda è contenuta nel Libro Verde della solidarietà, in quell’elenco positivamente impressionante di attività svolte da voi, carissimi Alpini dei Gruppi, a favore della popolazione e delle istituzioni amministrative e religiose. È una ragnatela di amore che con grande concretezza, realizza sul territorio quella che è la nostra missione in tempo di pace e cioè essere vicini ed aiutare particolarmente le fasce deboli della società. Spesso mi avete sentito dire: gli Alpini bergamaschi sono un po’ introversi, duri, brontoloni, ma hanno un cuore grande e braccia forti. Proprio questo voglio ora ripetervi con un sincero grazie per questo vostro essere, per un impegno che viene da lontano, dalla lunga e gloriosa storia delle Penne Nere, in pace e in guerra. Ma credo che gli Alpini abbiano dato alla nostra gente qualche cosa di più. Generazione dopo generazione, pur con profondi cambiamenti nel modo di vivere, siamo infatti sempre stati fedeli ai nostri ideali, a quei valori alpini che per noi sono un vangelo e si possono riassumere nell’amore per la Patria e per il Tricolore. Questo ci ha consentito di essere un costante punto di riferimento, un punto fermo su cui poter costruire un futuro di concordia ed amicizia, obiettivo particolarmente importante in questi momenti difficili anche dal punto di vista morale. Dobbiamo, carissimi amici, continuare ad essere un esempio positivo, specialmente per le nuove generazioni, tenendo così fede al nostro essere Alpini ed alle nostre tradizioni. Abbiamo dunque vissuto un anno associativo davvero positivo, ma ora è il momento di guardare avanti, ad un futuro che vedrà un nuovo Presidente sezionale che certamente guiderà al meglio la nostra grande e forte famiglia alpina. A lui auguro di vivere le intime soddisfazioni ed i momenti d’intensa gioia che ho vissuto in questi nove anni di un meraviglioso cammino percorso con voi, carissimi Alpini. Abbiamo raggiunto traguardi importanti ed in particolare vorrei ricordare l’indimenticabile Adunata Nazionale nella nostra città, ma riflettendo su questa mia presidenza, quello che ricorderò con maggiore emozione sono tutte le volte che ci siamo incontrati, che ci siamo stretti con forza la mano guardandoci negli occhi, sentendoci veri e sinceri amici. Ricordo allora i quattro anni di lavoro per la nostra bellissima Sede sezionale, a tutti i lunedì quando vi vedevo arrivare a Bergamo pronti per lavorare, con impegno e serenità, ai pranzi del giovedì, in fraterna allegria, al saluto grato del venerdì pomeriggio, ai vostri racconti di vita dura, di emigranti, ed è sempre stato così tutte le volte che ci siamo incontrati con l’orgoglio di essere Alpini, nelle nostre numerosissime e belle manifestazioni, ma anche per strada o nei negozi, con la gioia di salutarci e sentirmi chiamare per nome. Vi ho inoltre sentito vicini nei momenti di difficoltà e questo mi è stato di aiuto per guardare avanti con determinazione ed ottimismo ed anche ora mi fa vivere sentimenti di orgoglio e riconoscenza. Orgoglio per essere stato il vostro Presidente. Riconoscenza nel dirvi grazie per questi bellissimi, indimenticabili anni, per la vostra amicizia che è per me un bene prezioso che custodirò con gioia, commozione ed amore per tutta la vita. A tutti voi, un abbraccio fraterno, una forte stretta di mano ed ancora grazie di vero cuore.. Il vostro Presidente Antonio Sarti 3 VITA DELLA SEZIONE RELAZIONE MORALE Dopo un pensiero rivolto ai soci andati avanti ed un ringraziamento per quanti hanno operato per il conseguimento degli scopi associativi, la Relazione del Presidente si sofferma sui vari aspetti dell’attività sezionale. Eccone in sintesi i principali. Forza della Sezione L e operazioni di tesseramento per l’anno 2011 si sono concluse bene, con una forza di 21.145 soci effettivi e 6.971 soci aggregati, per un totale di 28.116 iscritti, con un aumento di 165 unità rispetto al 2010. Questi numeri ci confermano quale prima Sezione dell’A.N.A., sia come forza effettiva, sia come forza complessiva. E’ un buon risultato poiché, nonostante i 248 Alpini che sono andati avanti, abbiamo avuto un incremento di 67 soci effettivi. Il merito di questo sostanziale aumento della forza effettiva va principalmente al perdurare dell’effetto Adunata Nazionale, nonché ai capigruppo, ai consiglieri dei Gruppi ed ai coordinatori di Zona, che hanno saputo recuperare ben 696 Alpini mai iscritti o da tempo non più iscritti all’A.N.A.. Questo forte recupero è il risultato di una lunga, paziente e tenace ricerca, con l’obiettivo di dare un futuro alla nostra Associazione ed a quei valori in cui fortemente crediamo. In questo quadro molto positivo, abbiamo però alcuni Gruppi che hanno fatto registrare notevoli perdite. Per questi, dobbiamo chiederci quali siano stati i motivi e se possibile porvi rimedio. Nel 2011 sono nati ben 5 nuovi Gruppi: Antegnate, Cortenuova, Fara Gera d’Adda, Gerosa e Lallio. Non dobbiamo accontentarci dei risultati rag- 4 giunti, ma è nostro dovere impegnarci al massimo per mantenere e possibilmente aumentare ancora il numero dei soci effettivi, rivolgendoci in particolare ai tanti bergamaschi, giovani e non più giovani, che hanno prestato servizio nelle Truppe Alpine, ma che non si sono mai iscritti all’A.N.A. o che non hanno rinnovato la loro iscrizione. Invito a perseverare con entusiasmo e determinazione in questa attività di proselitismo ed a guardare avanti con ottimismo e serenità. Al riguardo ci confortano i nostri 3.644 soci effettivi che non superano i 40 anni di età. Abbiamo raggiunto il numero di 270 Gruppi, che coprono quasi completamente il territorio provinciale. A questo proposito, dobbiamo continuare a promuovere la costituzione di nuovi Gruppi nelle località che ne sono ancora sprovviste, in particolare nella pianura bergamasca (...) Nel 2012 è prevista la costituzione del nuovo Gruppo di Misano Gera d’Adda. Purtroppo abbiamo dovuto sanzionare lo scioglimento del Gruppo di Barzana. Buona parte dei suoi soci è però transitata nei Gruppi vicini. Molto importanti nella nostra Associazione sono gli Amici degli Alpini, che rappresentano una risorsa preziosa ed a cui rivolgo un vivissimo apprezzamento e ringraziamento per quanto fanno. Nel 2010 sono aumentati di 98. Essi costituiscono il 24,79 % di tutti i nostri soci, con un aumento VITA DELLA SEZIONE dello 0,2 % rispetto al’anno precedente. La loro presenza nella Sezione è ancora superiore al 21% del livello nazionale. In alcuni nostri Gruppi la percentuale è addirittura superiore al 50%. Al riguardo, confermo l’orientamento della Sezione a contenere il più possibile il loro numero, attraverso un’accurata valutazione delle candidature da parte dei Capigruppo, salvaguardando nel contempo le esigenze di Protezione Civile, dei Cori e delle Fanfare. Dobbiamo anche individuare i motivi delle situazioni abnormi, nonché gli eventuali provvedimenti correttivi. Negli anni futuri è peraltro inevitabile che andranno sempre più diminuendo i soci effettivi dell’A.N.A., con conseguenze potenzialmente negative sulla sua capacità di operare nella società, per affermare e diffondere i nostri ideali. Per fare fronte a questa prospettiva, il Consiglio Direttivo Nazionale ha deciso di affrontare il problema del nostro futuro, coinvolgendo al riguardo tutti i livelli associativi. Servizio militare nei Reparti Alpini O rmai l’Esercito è costituito da volontari. Questo provvedimento non esclude però la possibilità, per i nostri giovani che lo desiderino, di effettuare il servizio militare in un Reparto Alpino, anche solo per un anno. Infatti, per il 2012 – come avverrà presumibilmente per alcuni altri anni – è stato indetto un bando di arruolamento nell’Esercito di 8.914 Volontari in Ferma Prefissata di un anno – VFP 1 - che può essere scaricato dal sito internet www.esercito. difesa.it. Il bando è disponibile anche in Sezione. Il bando fornisce tutte le informazioni per la compilazione della domanda. I mesi di incorporazione ancora possibili per quest’anno sono settembre (domanda da presentare entro il 6 aprile) e dicembre (domanda da presentare tra il 9 aprile ed il 27 luglio). L’aspirante dovrà specificare se desidera fare l’Alpino ed indicare, in ordine di precedenza, le regioni geografiche in cui vorrebbe effettuare il servizio. Ad esempio: Trentino, Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia Giulia per la B. Alp. “Julia”; Piemonte ed Abruzzo per la B. Alp. “Taurinense”. Altre informazioni non contenute nel Bando possono essere assunte presso il Centro Documentale di Brescia (Via Callegari, 1) e di Milano (Via Mascheroni, 26), oppure presso il Ministero della Difesa mediante e.mail: [email protected]. Eventuali consigli e chiarimenti possono essere richiesti anche al Segretario Sezionale. Un buon numero di giovani settentrionali presentano domanda per essere incorporati, ma in buona parte vengono ritenuti non idonei dagli psicologi preposti alla loro selezione, poiché “troppo chiusi”. Per cercare di ovviare a questo inconveniente, è in atto un’iniziativa concordata tra il Comando Militare Nord e l’A.N.A.: gli aspiranti alle Truppe Alpine di ciascun “blocco” vengono riuniti, prima della selezione, presso alcune Sedi Sezionali per essere consigliati, da personale militare, su come comportarsi. Allo scopo di aumentare le possibilità d’essere effettivamente assegnati ad un Ente Alpino, suggerisco di inviare in Sezione una copia dei seguenti documenti: -domanda di ammissione inoltrata al Centro Documentale; -certificato di idoneità fisio-psico-attitudinale rilasciato dal Centro di Selezione; -convocazione del giovane al Reparto Addestrativo; -dichiarazione di avvenuta incorporazione da parte del Reparto Addestrativo. Questi documenti saranno poi inviati dalla Sezione alla Sede Nazionale e da questa al Coman5 VITA DELLA SEZIONE do Truppe Alpine. Ricordo che anche per il futuro della nostra Sezione è molto importante che i nostri giovani fruiscano ancora di questa possibilità e si iscrivano poi all’A.N.A.. Inoltre, il Ministero della Difesa organizza corsi di formazione a carattere teorico pratico presso i reparti delle Forze Armate, della durata di circa tre settimane, intesi a “fornire a giovani di entrambi i sessi, di età compresa tra i 18 ed i 25 anni, conoscenze di base riguardanti il dovere costituzionale di difesa della Patria, le attività prioritarie delle Forze Armate, in particolare nelle missioni internazionali di pace a salvaguardia degli interessi nazionali, di contrasto al terrorismo internazionale, di soccorso alle popolazioni locali, di protezione dei beni culturali, paesaggistici e ambientali e quelle di concorso alla salvaguardia delle libere istituzioni, in circostanze di pubblica calamità e di altri casi di straordinaria necessità ed urgenza”. Nel 2011 i corsi effettuati sono stati tre, nei mesi di luglio, di settembre e di ottobre, inizialmente con il nome di “Pianeta Difesa” e successivamente di “Vivi le Forze Armate”. Per quanto riguarda le Truppe Alpine, hanno avuto luogo presso la Brigata Alpina “Taurinense” a Bousson, il Centro Addestramento Alpino a La Thuile, il 6° Reggimento Alpini a S. Candido e la Brigata Alpina “Julia” a Belluno. I partecipanti bergamaschi sono stati alcune decine. Tutti hanno espresso entusiasmo e grande soddisfazione per l’esperienza fatta. Una buon numero di loro si è poi iscritto all’A.N.A. come Amico degli Alpini. In considerazione del successo conseguito, è presumibile che questa iniziativa abbia luogo anche nel 2012. Il relativo “avviso” apparirà sui siti internet www.esercito.difesa.it e www.difesa.it. Ricordo anche che, da oltre un anno, un distaccamento di Alpini è temporaneamente dislocato nella caserma di Orio al Serio, per collaborare con la Forze dell’Ordine nell’iniziativa Strade Sicure. Solidarietà L a Sezione ha continuato ad essere molto attiva nel settore della solidarietà, emergendo nettamente tra tutte la Sezioni dell’A.N.A.. Le iniziative svolte ed i contributi elargiti nel 2011 sono riepilogati nel 10° Libro Verde della Solidarietà Alpina, che verrà presentato nel mese di maggio a Bolzano, in occasione dell’Adunata Nazionale. I dati concernenti gli Alpini bergamaschi – peraltro ancora incompleti – comprendono circa 1.400 iniziative da parte di tutti i nostri 270 Gruppi e della Sede Sezionale, con un impegno lavorativo di 281.786 ore/uomo e con l’elargizione di 983.00 euro. Assicurazioni N essuna variazione è avvenuta nel corso dell’anno per quanto riguarda le garanzie assicurative. Rammento che tutti i soci sono assicurati per la responsabilità civile e la tutela legale per le eventuali richieste avanzate da terzi, con le modalità e le garanzie che sono illustrate nell’opuscolo che è stato distribuito lo scorso anno. Il costo di questa garanzia è compreso nella quota del bollino sociale. Ricordo, come sempre, l’opportunità che i Capigruppo utilizzino la garanzia infortuni. Rammento anche che il costo per questa garanzia resta invariato (1 euro per ogni giornata uomolavoro) e che le modalità per l’inserimento in garanzia dei soci sono rimaste invariate e di facile applicazione. Ribadisco che l’utilizzo di questa garanzia deve costituire un impegno morale per i Capigruppo per fornire la giusta tranquillità ai soci che volontariamente, con tanto impegno e spirito di sacrificio operano sul territorio nazionale ed internazionale in favore di Enti e Comunità locali civili e religiose. Adunate Nazionali P er commemorare il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, l’Adunata Nazionale 2011 ha avuto luogo a Torino, domenica 8 maggio, in una bella giornata di sole. La circostanza è stata particolarmente importante e significativa per tutti gli italiani ed ancora di più per noi bergamaschi, gente della “Città dei Mille”. L’accoglienza da parte della popolazione è stata molto calorosa, anche per lo stretto legame che unisce i piemontesi agli Alpini. La Sezione ha sfilato molto numerosa, articolata 6 nei tradizionali 6 Raggruppamenti, con 7 Fanfare Alpine. I dati ufficiali della Sede Nazionale confermano 4.681 Alpini bergamaschi, secondi per poche decine a quelli della Sezione di Torino. Il comportamento dei nostri Alpini nei vari momenti della manifestazione ed anche in occasione della sfilata è stato buono, anche se può ancora migliorare. Dal 11 al 13 maggio l’Adunata Nazionale 2012 sarà a Bolzano, in una terra la cui popolazione ci ospiterà certamente bene, ma con un’attenzione VITA DELLA SEZIONE particolare al nostro comportamento. Verrà ancora potenziato il Servizio d’Ordine Nazionale e sarà intensificata la collaborazione con le Forze dell’Ordine, allo scopo di prevenire o reprimere atteggiamenti che possano disturbare il prossimo o costituire pericolo per i partecipanti alla manifestazione, o coloro che vi assistono, con particolare attenzione ai cosiddetti “trabiccoli”. Raccomando ancora il rispetto delle distanze tra i vari blocchi - e mi riferisco specificamente alle Fanfare, ma anche alle righe – e l’uso di un abbigliamento consono alla manifestazione, evitando in particolare i pantaloni corti ed i cappelli alpini trasformati in copri capi carnevaleschi o privi di qualche componente. Ricordo, al riguardo, che gli scorsi anni il Servizio d’Ordine Nazionale ha estromesso dalla sfilata alcuni Alpini sul cui Cappello era posto un piumino tricolore in sostituzione della nappina d’ordinanza. Confido che la nostra partecipazione all’Adunata Nazionale sia ancora molto numerosa nonostante la distanza e che tutti si impegnino per il miglior successo della manifestazione, anche per confermare la stima e la simpatia di cui godiamo, sentimenti ulteriormente rafforzati dall’ottimo successo dell’Adunata Nazionale a Bergamo nel 2010. Adunate Sezionali N ella ricorrenza del 90° anniversario di fondazione della nostra Sezione, l’Adunata 2011 si è svolta a Bergamo dal 9 al 11 settembre, in concomitanza con il 35° anniversario dell’inaugurazione della Casa Alpina per disabili di Endine Gaiano ed il 30° anniversario di gestione della stessa da parte della Nostra Famiglia. Alcuni Istituti Scolastici sono stati coinvolti nella definizione del manifesto ufficiale, della medaglia commemorativa, dell’annullo postale e di cartoline. Per il migliore esito di questa manifestazione è stato molto importante l’aiuto dell’Amministrazione Comunale e Provinciale e dell’Ente Fiera. Anche in questa circostanza ci siamo meritati la stima e la simpatia di tutta la comunità berga- masca. L’Adunata Sezionale 2012 avrà luogo a Martinengo, nell’ambito dell’ Area 1. La sfilata sarà articolata su 4 Raggruppamenti – corrispondenti alle 4 Aree - ed utilizzando le nostre 7 Fanfare, secondo un ordine che sarà comunicato a tempo debito. Invece, i nostri Cori sfileranno tutti insieme, su righe omogenee per Coro. Anche gli Atleti della Sezione, purché sufficientemente numerosi, sfileranno in un unico blocco. Il Gruppo e l’Amministrazione Comunale di Martinengo si stanno già impegnando per il migliore esito della manifestazione. Sono certo che i nostri Alpini saranno presenti molto numerosi. Al riguardo, confido nell’opera di traino di tutti i Capigruppo, che invito ancora a curare l’abbigliamento ed il comportamento dei loro Alpini. Museo Alpino I l Museo Alpini Bergamaschi è stato costituito il 3 marzo 2011 con atto del notaio Armando Santus alla presenza dei soci fondatori Antonio Arnoldi, Natale Bertuletti, Carlo Macalli, An- tonio Sarti, quale Presidente pro tempore della Sezione. In tale atto Antonio Arnoldi viene indicato come Presidente del Museo. I soci fondatori nella riunione del 14 novembre stabiliscono le 7 VITA DELLA SEZIONE seguenti cariche: Vice Presidente Natale Bertuletti, Direttore Pierluigi Dall’Angelo, Segretario Roberto Bellavita, Tesoriere Giuseppe Pesenti, Revisore dei Conti Giovanni Torri. Il 9 settembre, in occasione del 90° Anniversario di Fondazione della Sezione, viene inaugurato il Museo - dislocato in un edificio della Sede Sezionale - alla presenza del Presidente Nazionale Corrado Perona e la partecipazione di numerose autorità locali e di tanti Alpini. Alla realizzazione di questa prima presentazione sono state importanti la collaborazione di soci alpini e le donazioni di vario materiale. Abbiamo inoltre usufruito della collaborazione disinteressata di persone estranee alla nostra associazione. Dove possibile, è stato indicato sul cartellino il nominativo del donatore. Particolarmente apprezzato l’allestimento di due ambientazioni: la prima dedicata alla 1ª Guerra Mondiale con trincea e Posto Comando di Compagnia; la seconda dedicata alla 2ª Guerra Mondiale, fronte russo. Circa 20 manichini e mezzi busti mostrano l’evoluzione delle uniformi degli Alpini del corso del tempo. Di notevole interesse, la giacca pesante “spencer” indossata dal Capitano Gennaro SORA nella spedizione al Polo Nord, nonché una completa mascalcia. Si è provveduto altresì alla copertura assicurativa globale (incendio, furto, rischi diversi) di quanto contenuto nel Museo. Rimane da verificare che il tutto sia a norma di legge (Vigili del Fuoco, Questura, Comune). Si dovrà ora studiare il miglior percorso didattico e provvedere all’acquisto di quanto necessario (vetrine, teche ed altro) per la migliore conservazione di materiale cartaceo, reperti e divise. È necessario tener presente che il museo dovrà rappresentare un ricordo imperituro degli Alpini e quindi spetta a tutti i soci il dovere di migliorarlo e mantenerlo sempre in vita. Di conseguenza ci si aspetta che continuino le donazioni di materiale ed anche contributi economici da parte dei nostri sempre generosi Gruppi. Nel periodo 14 - 21 gennaio, il Museo Alpino, in collaborazione con Fondazione Bergamo nella Storia e Associazione Storica Cimeetrincee, ha realizzato una mostra sui Fratelli Calvi nella sala Simoncini del Comune di Bergamo. Tale mostra è a disposizione dei Gruppi che ne facciano richiesta, a condizione che sia ben conservata e che venga allestita in locali dignitosi. Attivita’ delle commissioni P er un corretto, dinamico ed efficiente svolgimento della vita associativa nei suoi vari aspetti, preminente importanza rivestono le Commissioni, ciascuna affidata di norma alla responsabilità di un Consigliere Sezionale, coadiuvato da uno o più collaboratori tratti dai Consiglieri o da altri Alpini. 8 Compito della Commissione è di occuparsi di un settore di attività nei suoi momenti concettuali, organizzativi ed attuativi, di tenere costantemente informato al riguardo il C.D.S. e di formulare proposte allo stesso, per le decisioni che gli competono. VITA DELLA SEZIONE Casa Alpina per disabili di Endine Gaiano L’attività della Casa e del Laboratorio anche nel corso del 2011 è stata pienamente positiva. Il merito della gestione va soprattutto al personale dell’associazione La Nostra Famiglia, oltre ai volontari che si sono alternati nel corso dell’anno, dei Gruppi della Valle Cavallina, Valle Seriana e dell’Alto Sebino. Nel corso del 2011 la Casa ha ospitato 18 Disabili, di cui 10 anche la notte e 8 solo durante il giorno. Durante l’anno numerosi sono stati gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinarie dei fabbricati e del parco. Complessivamente, per l’esecuzione di tali interventi, i nostri volontari, Alpini ed Amici degli Alpini, hanno lavorato 1.720 ore. Il 9 settembre si è celebrato il 35° anniversario di fondazione della Casa. Nella circostanza è stata Cori e Fanfare La Commissione ha continuato, anche nel 2011, la sua impegnativa attività organizzativa a favore delle realtà musicali e canore della Sezione. Sul piano istituzionale, da sottolineare, la presentazione e la relativa approvazione, da parte del Consiglio Sezionale, sia di una regolamentazione dei servizi svolti dalle formazioni musicali e corali - Fanfara Orobica compresa - alle manifestazioni ufficiali della Sezione, sia di un nuovo regolamento per Cori e Fanfare più consono all’attuale realtà alpina, in relazione soprattutto alla richiesta installata una targa in pietra con riportata la frase “Ricordiamo i morti aiutando i vivi”. All’inizio della cerimonia è stata celebrata la S. Messa e sono stati consegnati “attestati” a tutti coloro che hanno partecipato o contribuito alla costruzione della Casa e del Laboratorio. Per la circostanza è stata anche realizzata una mostra fotografica sulla storia della Casa e del Laboratorio, dall’inizio ai nostri giorni. Il 17 dicembre, nel Laboratorio si è celebrata la tradizionale S. Messa, con i relativi scambi di auguri. Ha celebrato Mons. Francesco BESCHI, Vescovo di Bergamo. Hanno assistito alla celebrazione gli Ospiti della Casa con relativi amici, parenti e dirigenti, Leonardo Caprioli, il Presidente Sarti con alcuni consiglieri e numerosi Alpini, autorità civili e religiose. di nuovi inserimenti nel complesso di Cori e Fanfare della Sezione. Una menzione a parte va riservata all’ottima riuscita della 4ª Rassegna delle Fanfare di giugno a Pedrengo, in collaborazione con il locale Gruppo, organizzatore della manifestazione. Le attenzioni maggiori hanno comunque riguardato le manifestazioni per il 90° Anniversario di Fondazione della Sezione, al quale si è abbinata la commemorazione del 35° Anniversario dell’Inaugurazione della Casa Alpina per Disabili di Endine Gaiano. Elettorale La Commissione Elettorale ha avuto il compito di individuare i candidati da sottoporre all’approvazione del Consiglio Direttivo Sezionale per le elezioni del 18 marzo 2012. Per la carica di Presidente sezionale, 4943 soci effettivi hanno segnalato, tramite i loro Capigruppo ed i Coordinatori di Zona, la candidatura di Carlo Macalli del Gruppo di Vertova. Poiché tale numero è superiore al 10% dei 21.145 Soci iscritti, la candidatura è stata accolta. Al riguardo non vi sono state altre segnalazioni. Per l’elezione di 8 Consiglieri Sezionali e di 40 Delegati all’Assemblea Naziona- le, la Commissione ha inviato, con largo anticipo, una lettera ai Coordinatori di Zona con l’invito a segnalare i loro candidati, in accordo con i propri Capigruppo. Per la carica di Consigliere sezionale sono pervenute nove candidature, tutte accolte dal Consiglio Direttivo Sezionale. Pertanto si è provveduto al sorteggio per determinare l’ordine di elencazione nella scheda elettorale. Per quanto concerne l’elezione di 40 Delegati all’Assemblea Nazionale del 27 maggio 2012, la Commissione ha ricevuto la disponibilità di 40 Alpini, tutti accolti dal Consiglio Direttivo Sezionale. Federazione Internazionale Soldati di Montagna Nel 2011 è stato raggiunto un obiettivo che dà forza e continuità alla nostra Commissione Sezionale in ambito internazionale. La nostra continua partecipazione ha contribuito in modo significativo a che l’associazione “Soldati Veterani di Montagna” sia riuscita ad ottenere ufficialmente dal proprio Governo il riconoscimento che dal 2011 la Giornata del Memoriale sia denominata “Giornata di Fratellanza Spagnola Italiana”. Riconoscimento unico nella Federazione I.F.M.S. che testimonia gli ottimi rapporti che intercorrono tra le Associazioni e le Commissioni in ambito nazionale ed internazionale nel divulgare ottimi rapporti di amicizia e di pace tra le Nazioni. Su richiesta del Segretario I.F.M.S. Nazionale Mauro GATTI, le Commissioni delle Sezioni di 9 VITA DELLA SEZIONE Bergamo, Luino, Torino, Udine e Valle Camonica si sono riunite presso la Sede del Gruppo A.N.A. di Azzano S. Paolo per meglio definire il futuro delle Commissioni, il loro riconoscimento nell’ambito della Federazione, l’organizzazione delle manifestazioni e delle commemorazioni. Hanno anche convenuto di adottare una Bandiera o di un Vessillo simbolo della Commis- sione, da sottoporre alla approvazione del Consiglio Direttivo Nazionale e da presentare poi al Congresso della Federazione. Ricordo che la Commissione è disponibile, qualora richiesta, ad essere presente alle principali manifestazioni dei Gruppi, anche allo scopo di fare meglio conoscere gli ideali e le finalità della Federazione Internazionale dei Soldati di Montagna. Legale e fiscale È proseguito il supporto ai Gruppi per le attività associative ed in particolare per le feste alpine. Sono stati condotti corsi per la somministrazione di alimenti. Al termine degli stessi, è stato assegnato l’attestato obbligatorio a circa 1.200 Alpini ed Amici degli Alpini. E’ in atto il supporto ai Gruppi per la redazione del Manuale H.A.C.C.P. (ex libretto sanitario) obbligatorio per chi ha cucina e mescita di bevande al bar. Già numerosi Gruppi sono in possesso del manuale e sono già stati controllati da personale delle A.S.L.. La Commissione Legale e Fiscale è sempre disponibile per fornire indicazioni su quanto deve essere fatto. Si sottolinea la necessità di mantenere sempre un buon rapporto di collaborazione con le amministrazioni pubbliche e con oratori, titolari di bar, trattorie, ristoranti e pizzerie che svolgono attività simili alle nostre. Giovani A seguito di una specifica determinazione della Sede Nazionale, la commissione opera da alcuni anni con il compito di individuare e stimolare i giovani Alpini congedati e non ancora iscritti alla nostra associazione affinché ne facciano parte. Si prefigge inoltre lo scopo di sollecitare i giovani soci ad una maggiore partecipazione alla vita associativa, nei vari settori in cui si articola, tenuto anche conto che da essi dipenderà il nostro futuro. Le più significative attività svolte hanno riguardato lavori di recupero delle fortificazioni della 1ª Guerra Mondiale sul Monte Ortigara; organizzazione di due concerti del cantautore Massimo Bubola al Palacreberg di Bergamo e al Teatro di Seriate; organizzazione di un convegno a Seriate sul tema “I giovani ed il volontariato”, con la presenza di altre Associazioni; partecipazione ad un convegno a Corvara sul “Volontariato giovane”, organizzato dalla Sede Nazionale dell’A.N.A.. Ha inoltre predisposto e distribuito attraverso il nostro Periodico Lo Scarpone Orobico un questionario destinato ai circa 4.000 giovani con me- no di 40 anni, iscritti alla Sezione. Si tratta di un primo strumento di rilevazione delle motivazioni, delle aspettative e delle disponibilità all’impegno nelle attività associative. Tale indagine è finalizzata a rilevare una fotografia del volontariato giovanile presente in Sezione e costituisce un valido elemento di analisi per migliorare la capacità dell’associazione di parlare ai più giovani. Gli esiti del questionario saranno oggetto di confronto per il Gruppo di Lavoro e permetteranno di affinare le successive fasi dell’esplorazione; essi inoltre saranno rielaborati e pubblicizzati attraverso Lo Scarpone Orobico e in altre occasioni. A tale proposito invito i Coordinatori di Zona ed i Capigruppo di sollecitare i giovani iscritti under 40 a far pervenire in Sezione il questionario compilato. Ribadisco la necessità di continuare a sollecitare e coinvolgere i nostri Giovani Alpini in una più incisiva partecipazione alla vita associativa, anche assumendo responsabilità a livello di Gruppo e di Sezione. Lo Scarpone Orobico Il nostro periodico continua ad uscire con cadenza trimestrale ed è considerato una tra le migliori riviste sezionali dell’A.N.A., per veste grafica, per ricchezza di contenuti, per facilità di lettura e per la qualità cartacea. Quest’anno, il Comitato di Redazione, cogliendo l’occasione del 90° Anniversario di Fondazione della Sezione, ha ritenuto opportuno, sentito il parere del C.D.S., rivisitare graficamente la testata del periodico a partire dai due ultimi numeri pubblicati. Manifestazioni Nel 2011 la Sezione ha svolto od ha partecipato a circa 240 manifestazioni con un notevole impegno in particolare per il Presidente, i Vice Pre10 sidenti e per i Consiglieri Sezionali. Per quanto riguarda la tradizionale S. Messa in suffragio degli Alpini defunti della Sezione celebrata a no- VITA DELLA SEZIONE vembre, ha avuto luogo, per la prima volta, in Città Alta, nella Basilica di S. Maria Maggiore, il sabato sera. E’ stata preceduta dalla deposizione di una corona al Monumento agli Alpini in Rocca e dal concerto della Fanfara Alpina di Trescore Balneario in Piazza Vecchia ed accompagnata dal Coro Idica di Clusone. Ricordo ancora l’opportunità di evitare la concomitanza di manifestazioni tra Gruppi vicini. Riconosco che il problema è di difficile soluzione in considerazione dell’elevato numero dei Gruppi della Sezione e, di conseguenza, dei loro anniversari. Al riguardo, atteniamoci a quanto deciso dal C.D.S. e cioè che i Capigruppo formulino le loro proposte ai Coordinatori di Zona, che verificheranno l’eventuale esistenza di controindicazioni a livello di Zona e di Area. Successivamente dovrà essere comunicata la data della manifestazione alla Sezione, con lettera firmata dal Capogruppo e controfirmata dal Coordinatore di Zona. Ogni altra manifestazione deve essere evitata anche in concomitanza di nostre manifestazioni con il Raduno del 2° Raggruppamento. Ricordo l’importanza assunta negli ultimi anni dai Raduni di Raggruppamento e sollecito a partecipare numerosi al prossimo, che avrà luogo a Sondrio. Tutte le modalità particolareggiate di sfilamento verranno definite dalla Commissione per le Manifestazioni e saranno rese note per tempo. Sottolineo ancora una volta la necessità che i Capigruppo controllino il comportamento e l’abbigliamento dei propri Alpini, nonché il rispetto delle note disposizioni, tra cui il divieto di inserire familiari nello sfilamento e di indossare pantaloni corti. Gli striscioni devono essere sostenuti da un numero di Alpini adeguato alla lunghezza. Concludo questo argomento sollecitando i Capigruppo ad assicurare una maggiore presenza dei loro Alpini alle manifestazioni associative, che costituiscono momenti molto importanti di affiatamento e di coesione anche nei riguardi della popolazione. Protezione Civile La nostra struttura di Protezione Civile nel 2011 è stata particolarmente impegnata, con numerose attività e interventi di vario genere: dalla ricerca di persone scomparse, al sostegno alle popolazioni liguri investite da calamità naturali, allo spegnimento di incendi. Nell’ambito del rapporto preferenziale di collaborazione esistente da anni tra la “Provincia di Bergamo” e la nostra Associazione – oggetto di una specifica Convenzione - in considerazione della capillare presenza che abbiamo sul territorio e per la disponibilità e prontezza dimostrata in diverse occasioni, abbiamo anche avuto in gestione gli automezzi e le attrezzature della Colonna Mobile Provinciale. I Volontari adibiti a questa attività sono suddivisi in tre squadre e nel 2011 hanno anche provveduto al trasporto dei molti migranti ospitati nelle varie località della nostra Provincia. La struttura di Protezione Civile è attualmente composta da 66 Nuclei con una consistenza totale di 1300 Volontari regolarmente iscritti ai fini assicurativi nel Registro del Volontariato. Numerosi e non riportati nel dettaglio gli interventi di prevenzione e bonifiche ambientali svolti sul territorio provinciale da parte dei Nuclei che hanno Convenzioni con il proprio Comune. Le attività sono iniziate con l’ingrato compito della ricerca della ragazza Yara Gambirasio, con l’impiego di 23 Nuclei di Protezione Civile e 208 Volontari, per un totale di 1434 ore di ricerca. Nell’ambito della Sede Sezionale e del nostro magazzino di Protezione Civile, alcuni volontari hanno svolto mansioni varie per un totale di 600 ore lavorative. La nostra “Squadra Alpinistica”, formata nel 2010, costituisce l’asse portante di quella di Raggruppamento. Attualmente è composta da 29 Volontari, suddivisi nei Nuclei di Rovetta (5), Costa Volpino (6), Predore (6), Sarnico (9) e Serina (1). L’alto livello di professionalità raggiunto dalla Squadra, l’elevato impegno profuso e l’ottimo lavoro svolto in numerosi interventi senza alcun infortunio, sono stati unanimemente riconosciuti, anche a livello di Raggruppamento. Nel Settore “Antincendio Boschivo”, la Sezione dispone di due Squadre Antincendio Boschivo di 2° Livello, una di Tavernola Bergamasca e l’altra di Villa d’Almè per complessivi 45 Volontari. Le due Squadre hanno partecipato alla prevenzione e repressione di incendi boschivi nelle vallate delle provincie di Bergamo e Brescia. Hanno inoltre partecipando a numerosi interventi locali, provinciali e nazionali, quali: operazione Fiumi Sicuri, pulizia di sentieri, ripristino mulattiere, mantenimento piazzole elicotteri in quota. Al di fuori della Regione Lombardia ed unitamente ad altre Squadre del 2° Raggruppamento, hanno inoltre costituito, per tre settimane, presidio antincendio boschivo in Liguria, con basi ad Alassio e Borghetto di Vara. In occasione della tragica alluvione della Val di Vara, i volontari delle due Squadre sono stati tra i primi ad arrivare sul posto, agevolati dalla conoscenza dei posti e dagli ottimi rapporti già instaurati con gli Amministratori locali e degli 11 VITA DELLA SEZIONE organi preposti dallo Stato. Il nostro Nucleo Cinofilo “ARGO” ha mantenuto alto il proprio standard addestrativo ed ha celebrato il 25° Anniversario di Fondazione. In particolare, nell’ambito del progetto Scuola Sicura ha effettuato prove di sgombero e di ricerca di sepolti presso una quindicina di scuole. Per quanto riguarda l’attività addestrativa, il Nucleo ha organizzato due sessioni di esami operativi a livello nazionale a cui hanno partecipato numerose Sezioni A.N.A.. Gli esami si sono svolti a Fiorano al Serio ed in località Ciaride a Leffe nelle giornate del 17, 18 e 19 giugno e successivamente nelle stesse località il 19 e 20 di novembre. È anche continuato il normale addestramento per mantenere in piena efficienza le Unità Operative in modo da poter essere pronti in qualsiasi momento. Oltre all’attività di routine, nel 2011 il Nucleo ha effettuato anche otto reali interventi di soccorso. L’attuale forza del Nucleo è di 41 Volontari e si compone di: 22 Unità Operative per la ricerca di dispersi in superficie; 2 Unità Operative per la ricerca di sepolti in macerie; 8 Unità in addestramento con il 16° Corso ACCS per la ricerca di dispersi in superficie. Completano l’organico gli importantissimi supporti logistici che svolgono un ruolo preziosissimo. Concludo rinnovando un vivo apprezzamento a tutti i volontari per la piena disponibilità che hanno sempre offerto, contribuendo in modo significativo a sostenere l’importante ruolo ed il prestigio che la nostra Sezione ha tuttora a livello nazionale. Rapporti con le Truppe Alpine La Sezione in quest’ ultimo anno ha rafforzato i rapporti con i Reparti Alpini partecipando a varie cerimonie ed iniziative, quali Feste di Corpo, Cambio di Comandanti, partenza e rientro di Reggimenti e Brigate dalle Missioni di Pace all’estero. Tra l’altro, questa collaborazione si è estrinsecata in raccolta di farmaci, con l’apporto significativo dell’Ospedale da Campo, e materiale scolastico, utilizzati dal 5° Reggimento Al- pini durante la missione in Afghanistan; aiuto all’8° Reggimento Alpini nella vendita delle torte “Gubane” durante i giorni del 90° Anniversario di Fondazione della Sezione; partecipazione di Alpini in servizio a varie manifestazioni organizzate dalla Sezione e dai Gruppi. A questo proposito ricordo che la richiesta di concorso di militari in servizio, a cerimonie ed iniziative dei Gruppi, deve avvenire attraverso la Sezione. Sede Sezionale Nel 2011 è stato iniziato e portato a termine l’intervento riguardante il 1° Lotto lei lavori per la sistemazione dell’area esterna agli edifici della Sede Sezionale e del Gruppo di Boccaleone. Quanto realizzato ha conferito una migliore funzionalità del complesso ed ha valorizzato esteti- camente gli edifici. Nel 2012 si provvederà ad affrontare e portare a termine il 2° e ultimo Lotto dei lavori, con il completamento dei parcheggi e la realizzazione di un’area “container” della Protezione Civile Sezionale. Sito Internet Da numerosi anni la Sezione possiede un proprio sito internet raggiungibile attraverso l’indirizzo www.anabergamo.it. Si è provveduto ad un ulteriore sforzo per migliorarlo, con attenzione particolare ai costi. La nuova versione del sito, semplice da gestire, oltre a mantenere informati sulle ultime attività della Sezione, riporta le principali informazioni della Sezione, rassegna stampa e fotografie delle manifestazioni. Prossimamente sarà possibile accedere ai siti realizzati dai singoli Gruppi o porre a loro disposizione una specifica pagina, qualora lo desiderino. Sollecito i Gruppi, che da tempo hanno ricevuto lo specifico indirizzo e-mail e la relativa password, ad attivarsi per abilitare l’accesso alla casella postale a loro dedicata. Ad oggi solo un centinaio di Gruppi ha provveduto in merito. L’utilizzazione della posta elettronica permetterà di velocizzare le informazioni dalla Sede Sezionale verso i Gruppi e tra i singoli Gruppi, con un notevole risparmio economico. Basti pensare al costo di spedizione postale di un invito alle manifestazioni. Ogni Commissione sarà dotata di una specifica casella di posta elettronica a cui spedire richieste, informazioni. Sport Nel 2011 gli Atleti della Sezione hanno riconquistato il Trofeo Nazionale Gen. Scaramuzza De Marco, prestigioso riconoscimento che premia le 12 affermazioni collettive ed individuali ottenute in tutti i Campionati Nazionali dell’A.N.A.. Esprimo a tutti gli atleti della Sezione un vivis- VITA DELLA SEZIONE simo apprezzamento per i risultati conseguiti, per il loro impegno e per il loro comportamento formale, che tanto hanno contribuito a mantenere elevato il prestigio, non solo sportivo, della Sezione. In sintesi, la Sezione ha continuato ad emergere nettamente a livello nazionale anche nelle attività sportive. Auspico che in futuro queste attività continuino ad estendersi ad altre discipline, anche al di fuori di quelle prettamente alpine, allo scopo di coinvolgere maggiormente il mondo dei giovani. Tricolore nelle Scuole L’iniziativa rivolta a tutte le classi terza media della Provincia di Bergamo e dei Gruppi ubicati nella Provincia di Lecco, ma che fanno parte della nostra Sezione, è proseguita con risultati molto positivi dato che su un totale di 186 scuole ne sono state visitate 170, per 428 classi e complessivamente 9.284 studenti. Questo grazie alla collaborazione dei Gruppi che hanno contribuito economicamente per la consegna ad ogni alunno di un Tricolore, mentre la Sezione ha provveduto per l’opuscolo illustrativo di 32 pagine, rivisto nuovamente nella sua veste grafica. Sollecito ancora la disponibilità di altri Soci a collaborare e partecipare a questa iniziativa molto importante in quanto fa conoscere la nostra Associazione alle giovani generazioni e molto gravosa dal punto di vista organizzativo. Collaborazione con il C.A.I. E’ stata avviata un’aperta collaborazione con la Sezione di Bergamo del Club Alpino Italiano con l’obiettivo di promuovere i comuni valori alpini, favorire la conoscenza e lo studio dei problemi della montagna, nonché il rispetto e la difesa del loro ambiente naturale, anche ai fini della formazione delle nuove generazioni con stimoli culturali, educativi e spirituali. A seguito della positiva esperienza A.N.A. – C.A.I. nel 2002, Anno Internazionale della Montagna, ha avuto inizio la nuova iniziativa condivisa “CamminaOrobie” per percorrere i sentieri delle Orobie bergamasche e raggiungere i vari Rifugi del C.A.I. domenica 8 luglio 2012. Assemblea sezionale SARTI LASCIA, ELETTO MACALLI C ome da tradizione l’Assemblea Sezionale, tenutasi domenica 18 marzo, ha visto la partecipazione corale dei Gruppi. Dopo la S. Messa concelebrata da mons. Gaetano Bonicelli, da padre Armando Gherardi e don Flavio Riva, rispettivamente cappellani della sezione e della Scuola Alpina di Aosta, sono seguiti gli onori alla bandiera e il canto dell’Inno nazionale di tutti i convenuti, supportati dal coro alpino dell’Adda. Dopo di che il presidente Antonio Sarti ha rivolto il saluto alle autorità presenti tra cui gli ex presidenti Decio e Carobbio, il vicepresidente del Consiglio Regionale Carlo Saffioti, i consiglieri regionali Barboni e Bettoni, il presidente del consiglio della Provincia Magri, il vicesindaco di Bergamo Ceci - cedendo poi loro la parola per un saluto all’assemblea. Ceci ha ricordato che con l’Adunata nazionale la città di Bergamo si è rivitalizzata; Magri ha evidenziato che la società ha bisogno di uomini come gli alpini; Saffioti, dopo avere espresso apprezzamenti per la meritoria azione del presidente Sarti, ha rimarcato che gli alpini bergamaschi, da sempre cittadini esemplari, quando indossano il cappello diventano cittadini straordinari; padre Armando ha espresso la propria gioia nell’essere tra le penne nere, poiché è bello respirare aria sana; Antonio Arnoldi, vicepresidente nazionale, a nome e per conto del presidente Perona, ha espresso l’apprezzamento alla sezione che primeggia nelle varie attività associative. È seguita la consegna del Crest a Furia, Paris e 13 VITA DELLA SEZIONE Sangalli a riconoscimento dell’opera svolta quali consiglieri sezionali, giunti al termine del loro doppio mandato, che dovranno stare fermi per un anno come previsto dallo statuto. Poi tra i presenti si sono fatte strada una sentita partecipazione ed un’intima commozione per la consegna di una medaglia di benemerenza in memoria dell’alpino Giovanni Valsecchi, capogruppo di Brembate Sopra, scomparso da poco, che tanto si era prodigato per la ricerca di Yara. Presenti la vedova e la figlia; quest’ultima, col groppo alla gola, ha ringraziato e ricordato quanto suo padre le sia stato d’esempio praticando i valori alpini. Si è poi aperta la parte formale dell’assemblea con l’elezione di Santo Locatelli, quale presidente dell’assise, di Elio Carrara, quale segretario, e della commissione elettorale, dando avvio ufficiale alle operazioni di voto e alle relazioni. Dopo l’introduzione di Santo Locatelli, che ha illustrato la simbiosi che si è creata tra alpini e cittadini in tutte le comunità bergamasche, ha preso la parola Antonio Sarti che con voce vena- 14 ta dall’emozione ha porto il suo grazie ed il suo saluto a tutti i suoi “carissimi Alpini”. Al termine delle sue parole tutti i delegati si sono alzati in piedi tributandogli un lungo e caloroso applauso per dimostrargli la stima e la riconoscenza per quanto ha fatto nei suoi nove anni di presidenza, ricchi d’impegni e risultati prestigiosi dando sempre maggior lustro alla sezione di Bergamo. Dai valori morali si è poi passati ai valori venali, pure questi necessari per un’associazione, con il prezioso, è proprio il caso di dirlo, tesoriere Giuseppe Gritti che ha snocciolato cifre dimostrando quanto la sezione sia amministrata bene, come poi ha confermato il presidente dei Revisori dei conti Franco Anghileri. Dopo brevi interventi sono stati messi in votazione le relazioni morali e finanziarie che sono state approvate all’unanimità. Al termine i vicepresidenti, a nome e per conto del CDS, hanno donato al presidente Sarti e al segretario Carrara - anche lui passa la mano dopo 14 anni di onorato e apprezzato servizio VITA DELLA SEZIONE - un’artistica formella in ceramica. Nel frattempo la commissione elettorale comunicava i dati dell’elezione e Carlo Macalli veniva proclamato presidente avendo ricevuti 974 voti su 1.035. Il nuovo eletto, particolarmente emozionato, ha ringraziato tutti i delegati ed i Gruppi e ha espresso l’impegno nel portare avanti i valori e le iniziative che hanno fatto grandi gli Alpini bergamaschi. Un corale applauso d’augurio, d’incitamento e di disponibilità ha posto il suggello finale all’assemblea. Luigi Furia RISULTATI ELETTORALI Delegati votanti 1.035 su 1.051 aventi diritto, pari al 98,47%. Presidente: Carlo Macalli: voti 974 // Antonio Sarti: 13 // Giorgio Sonzogni: 6 // voti dispersi: 4 // schede bianche: 22 // schede nulle: 16. Consiglieri sezionali eletti: Antonio Taramelli: voti 667 // Alessio Granelli: 658 // Giovanni Ferrari: 621// Isidoro Persico: 591 // Giuseppe Gregis: 583 // Giancarlo Quarteroni: 549 // Luigi Pulcini: 503 // Antonio Bombardieri: 454. IL NUOVO PRESIDENTE Macalli Carlo, nato ad Azzone nel 1951 e residente a Vertova, coniugato con 2 figli. Laureato in architettura è libero professionista. Ha frequentato il 66° corso Allievi Ufficiali Complemento ad Aosta nel 1972 e prestato servizio al 2° Reggimento Alpini in Cuneo. È stato richiamato come Tenente alla 34° Compagnia del Battaglione Susa nel 1978 ad Oulx e come Capitano al Battaglione Saluzzo nel 1988 a Borgo San Dalmazzo. È stato nominato maggiore nel 1998. Iscritto all’ANA dal 1972 a Cuneo è transitato al Gruppo Alpini di Vertova del quale è divenuto ed è Consigliere, svolgendo per alcuni periodi la funzione di Segretario del Gruppo e diventando Capogruppo dal 1996 al 1999. Nominato Coordinatore della Zona 14 per il periodo 2000/2006. Eletto Consigliere Sezionale nel 2005 è stato componente di varie Commissioni della Sezione, nominato Vicepresidente dal 2007 al 2010. È stato componente del Comitato Organizzatore dell’Adunata di Bergamo 2010 coordinando le attività relative alle varie manifestazioni collaterali all’adunata stessa. Successivamente ha coordinato le mostre e altre attività in occasione del 90° anniversario di fondazione della Sezione. A lpini carissimi, ora lo zaino l’ho in spalla e comincio a sentire il suo peso. Adesso mi rendo pienamente conto di cosa significa essere Presidente della Sezione. Assumendomi questo impegno ho la sensazione di intraprendere un’ ascesa verso vette impervie ed in parte inesplorate e fa capolino un certo timore. Ma poi tutto si fa più tranquillo, sapendo che avrò compagni di cordata temprati e fidati, voi tutti Alpini. Sono certo che insieme raggiungeremo, passo dopo passo, le cime che sceglieremo come meta. I nostri Reduci, i nostri veci si aspettano che le loro fatiche ed i sacrifici di quelli che sono andati avanti non vengano dimenticate e che gli Alpini, pur nel rinnovamento continuo, si mantengano fedeli alle proprie tradizioni, alle proprie radici continuando nell’impegno di essere vicini alla gente, ai propri paesi, all’Italia ed al Tricolore, aiutando i giovani a scoprire questi stessi valori. Le cose da fare sono sempre tante e l’impegno dovrà essere corale: il mio come quello dei Vicepre- sidenti, dei Consiglieri sezionali, dei Coordinatori e dei Capigruppo. Dovremo essere interpreti delle aspettative dei soci e della nostra gente, nel rispetto delle finalità dello Statuto, anche quando questo costerà a volte qualche fatica in più non sarà tempo sprecato. Continuiamo ad essere la splendida Sezione di Bergamo, proseguiamo con passo “lént e seguént” come diciamo noi, trasmettendo quel senso di serenità, di disponibilità e di determinazione a chi ci guarda, trovando negli Alpini un esempio ed un aiuto. Un caloroso saluto a tutti voi, agli amici degli Alpini e, non ultimo, alle vostre famiglie che sono quelle che subiscono privazioni per il tempo loro rubato per riversarlo nell’ANA. Vi ringrazio per tutte le manifestazioni di affetto che mi avete riservato ed ora, dopo aver rimesso zaino in spalla riprendiamo il nostro cammino. &DUOR0DFDOOL 15 VITA DELLA SEZIONE La visita del Presidente nazionale GLI ALPINI CALANO, BERGAMO CRESCE S abato 25 febbraio, l’auditorium della Fiera di Bergamo era gremito in ogni ordine di posti all’arrivo del presidente nazionale Corrado Perona, in forma smagliante poiché, ha detto, “l’Ana toglie il peso degli anni”. Egli sta visitando tutte le Sezioni per discutere sul futuro della nostra associazione. Le proiezioni prevedono al 2020 una diminuzione di 95 mila penne nere rispetto al 1998 (passeranno da 332 mila a 237 mila) a fronte di un possibile incremento degli amici degli alpini che dipenderà dalle decisioni che verranno prese. Questo andamento negativo non può più essere fermato data la soppressione della leva obbligatoria. Solo Bergamo è in controtendenza, avendo aumentato il numero dei soci e dei Gruppi sull’entusiasmo dell’Adunata nazionale. Ma il fenomeno è destinato a interrompersi nel breve tempo. Fatti salvi i principi fondanti dell’associazione, il presidente ha evidenziato i proble- mi che si pongono con la diminuzione dei soci e l’innalzamento inevitabile dell’età media degli associati che comporterà il ridimensionamento se non addirittura il ritiro da settori qualificanti e strategici, quali Ospedale da Campo, Protezione Civile, Sport e altro. Ecco allora la discussione per dibattere la strategia da adottare per garantire vita attiva all’associazione. Tra i temi trattati: alpini “dormienti”, che hanno fatto la naja ma non si sono mai iscritti all’associazione; alpini in armi, ora buoni ma sempre pochi; amici degli alpini che devono essere inquadrati diversamente, distinguendo gli “aiutanti” dai “simpatizzanti”. Al dibattito hanno preso parte una ventina di capigruppo e coordinatori di zona che hanno portato idee, anche contrastanti, sulle vie da seguire. Alla fine il presidente nazionale, sentite tutte le sezioni, in collaborazione con il CDN stilerà un documento che sarà sottoposto all’assemblea dei delegati per l’approvazione. Numerose manifestazioni IN MEMORIA DI NIKOLAJEWKA Tanti i Gruppi impegnati nella celebrazione N ikolajewka 26 gennaio 1943: non è soltanto un gesto, non è soltanto un grido del generale degli Alpini Luigi Reverberi: “Tridentina avanti! Tridentina avanti!”, nel 16 gelo della neve fra i colpi, gli scoppi, il fuoco, la paura, i patimenti, il dolore e una disperata speranza (remota). È anche qualcosa d’altro, a rappresentare il valo- VITA DELLA SEZIONE re, il dolore, la fede degli Alpini e di coloro che là, quel giorno, in quell’ora pomeridiana poco prima del calar delle ombre, si trovavano, italiani e romeni, tedeschi e ungheresi, sbandati alla deriva, nella morsa di un accerchiamento, l’uscita dal quale si presentava quasi impossibile. Sappiamo come andò, e a quale prezzo. Da allora, la memoria alpina, diventata storia italiana, appartiene al patrimonio umano, morale e spirituale della nostra nazione, del nostro popolo. Se oggi ricordiamo, dunque, è per questa memoria. Non è per rievocare una guerra infame, per fare del bellicismo inutile e fuori luogo. Ma è per rendere testimonianza, in nome di un sentimento di pietas che ci accomuna a quei poveri giovani che non tornarono a baita, ai sopravvissuti morti in seguito in Patria, nonché a quei reduci che ancora sono fra noi. Ma pensando a Nikolajewka 26 gennaio 1943, non possiamo non ricordare un uomo, un monumento e un’azione. L’uomo si chiama don Carlo Gnocchi, proclamato beato poco più di due anni fa. Lui, che a Nikolajewka c’era, così scrisse nel suo “Cristo con gli Alpini”: “La guerra nasce da un disordine morale, molto prima che da uno squilibrio economico, o da una perturbazione dell’ordine politico. La guerra nasce dalla colpa. Quello che conduce inesorabilmente al conflitto è la superbia e l’egoismo delle nazioni potenti, la cupidigia e l’ottusità dei popoli ricchi, l’odio artificialmente acceso tra le nazioni e le razze, la sfiducia e l’instabilità dei rapporti internazionali, l’arbitrio di quelli che governano, l’edonismo che mina le basi della vita individuale e fa decadere quella delle nazioni, la prepotenza, l’ingiustizia, la menzogna, l’invidia, la calunnia, in una parola, tutto il triste corteggio delle passioni e delle colpe umane. Questo e non altro è il valore vero e sotterraneo che determina le guerre anche se alla superficie appaiono e operano le ragioni della politica, dell’economia e della diplomazia. La guerra è un momento di distacco dell’uomo da Dio, come legge morale, e un temporaneo abbandono degli eventi storici alla logica inflessibile dell’errore. Così che la guerra diventa condanna, castigo e redenzione dagli errori dai quali è originata. Condanna in quanto ne rivela tragicamente l’occulta assurdità, purificazione in forza dei sacrifici degli uomini e delle cose, redenzione in quanto può meritare agli uomini di buona volontà un ordine di vita migliore. In tutti questi arcani rapporti, tra l’uomo e la legge morale, tra Dio e l’umanità, tra il contingente e l’eterno, chi soffre per la guerra è la vittima che paga per tutti, rappacifica l’uomo con Dio e riconquista la pace e l’ordine ai propri fratelli. Come tale, il soldato è un piccolo e umano redentore – dico redentore pensando al Cristo – perché la legge in forza della quale egli soffre e muore è la stessa per la quale il Cristo porta e sale la croce: per gli uomini e per la loro salvezza. Ecco perché il ferito di guerra e il Caduto ispirano un sentimento grave e religioso di soggezione, di venerazione e direi di culto, quale nessun altro ferito o morto comune ha il potere di suscitare” Così don Gnocchi… Il monumento è costituito dall’asilo nido-scuola materna finanziato, progettato, costruito e donato dall’Ana alla popolazione di Rossosch nel 50° anniversario della battaglia e inaugurato il 19 settembre 1993 in un mare di tricolori e di cappelli con la penna nera. Un gesto di amicizia, di fraternità e di amore, compiuto nel ricordo appunto di quelli che non tornarono. L’azione è quella di Onorcaduti per riportare a casa, riportare a baita, i resti dei nostri Caduti rimasti laggiù, nelle steppe sconfinate, e consenti17 VITA DELLA SEZIONE re così alle famiglie di poter deporre un fiore su una tomba, in quel culto dei morti che rifugge le retoriche di qualsiasi genere, ma indulge invece alla pietà, al raccoglimento, alla preghiera, nel devoto ricordo. Credo che le espressioni del beato don Carlo Gnocchi, quell’asilo-monumento e l’azione di Onorcaduti e dell’Ana nel recupero dei resti mortali dei nostri morti in terra di Russia possano parlare al nostro cuore più di tanti retorici monumenti e possano costituire elementi di riflessione 69 anni dopo la battaglia di Nikolajewka. Giovanni Lugaresi Restaurato in monumento OMAGGIO AI FRATELLI CALVI U n cielo azzurro e un’aria frizzante hanno accolto la musica della fanfara della Ramera che sulle note del Trentatre, hanno dato inizio alla cerimonia svoltasi sabato mattina 14 gennaio, nello slargo antistante Palazzo Frizzoni nel centro di Bergamo. L’occasione l’ha data il restauro del monumento ai Fratelli Calvi, che sorge proprio lì vicino. Gli Alpini unitamente all’Amministrazione cittadina hanno voluto salutare in modo degno la fine dei lavori e nel contempo inaugurare una mostra dedicata a questi eroi bergamaschi situata nella Sala Simoncini al piano terra della sede del Comune. Il breve corteo aperto dal vessillo sezionale con il Presidente Sarti ed il consiglio, il vessillo della Sezione Val Camonica, i sindaci di Bergamo e Piazza Brembana, località di nascita dei Calvi, il Gonfalone della Città, con autorità civili e militari è uscito dal cortile di Palazzo Frizzoni posizionandosi di fronte al monumento, mentre quarantacinque gagliardetti già schierati sul piazzale rendevano gli onori. Dopo brevi interventi del Sindaco di Bergamo Tentorio, del vi18 cesindaco Ceci, del Presidente Antonio Sarti e del responsabile dei lavori di restauro, veniva deposto un omaggio floreale da parte di due Alpine in servizio militare a cui facevano seguito le note del silenzio. Ricomposto il corteo e rientrati nella corte, il professor Marco Cimmino, Alpino e appassionato ricercatore storico, ha illustrato la figura dei fratelli Calvi, dando il via al taglio inaugurale del nastro della mostra. Questa - curata con maestria dal Museo Alpino della Sezione e con il valido contributo della Fondazione Bergamo nella storia e dell’Associazione Cime e Trincee - espone gigantografie, foto, documenti, reperti storici, medaglie e vari oggetti appartenuti ai quattro fratelli: Giannino, Natale, Santino e Attilio Calvi. La cerimonia di questa giornata è stata non solo l’ultima in ordine di tempo, ma anche quella conclusiva delle manifestazioni per il 150° dell’Unità d’Italia e il suono dell’Inno nazionale eseguito dalla Fanfara della Ramera e cantato da tutti i presenti poneva la parola fine alla giornata. Raffaele Vitali VITA DELLA SEZIONE Protezione Civile EMERGENZA NEVE Q uest’inverno la neve ha sbagliato indirizzo ed è finita quasi tutta al centro sud, sommergendo paesi e città. Il Dipartimento di Protezione civile si è trovato in difficoltà nel portare soccorso alle popolazioni colpite dall’ondata di gelo ed ha chiesto aiuto all’ANA. La Sezione di Bergamo ha risposto con una cinquantina di uomini che nel mese di febbraio hanno operato in Emilia Romagna e nel Lazio. Al seguito avevano turbine e motoslitte, ma anche badili e pale poiché il problema era liberare le strade ed i tetti dalla neve. Ancora una volta è stata apprezzata la perizia e la laboriosità dei volontari alpini bergamaschi. Protezione Civile PER FORTUNA CI SONO GLI ALPINI I n occasione di uno degli episodi più imbarazzanti, per l’orgoglio italico, degli ultimi tempi, ossia il gigantesco capitombolo della “Concordia” all’isola del Giglio, il responsabile nazionale della PC, Franco Gabrielli, ha detto, più o meno, che la struttura che lui dirige è una specie di carrozzone inefficiente. E, se lo dice lui, non abbiamo ragione di dubitarne. In effetti, nel caso di un certo numero di calamità assortite, abbiamo potuto apprezzare la formidabile inadeguatezza del sistema. In compenso, ha destato la nostra sconfinata ammirazione l’eleganza delle felpe e la debordante autorevolezza dei supersuv messi a disposizione di capetti vari. Sarebbe meglio, però, che il paese fosse messo a conoscenza del fatto che, in Italia, di protezioni civili ce ne sono due: una è quella di cui parla Gabrielli e l’altra, enormemente meno costosa e chiacchierata, è la nostra, quella con la penna sghemba sul cappello alpino, diretta, con grande orgoglio della comunità pennuta orobica, dal nostro bravissimo Bonaldi. Perché, in mezzo a tutte le polemiche da pollaio che circondano ogni evento disastroso che colpisca il nostro Paese, una cosa almeno an- drebbe detta: senza gli alpini e le loro mani che si sporcano volentieri, senza le pale e senza le tute infangate dell’Ana, il problema della protezione civile nemmeno si porrebbe, perché, semplicemente, non ci sarebbe una protezione civile. Dovrebbero ricordarselo tutti quei simpaticoni che, ad ogni ritrovo alpino, commentano severamente, parlando di militarismo o, peggio, di ubriaconi in libera uscita: quando, poi, casa loro resta isolata per la neve o coperta dal fango, quando la terra trema e qualcosa crolla, quando ci sono le alluvioni e le catastrofi, chi viene a spalare, a scavare o a ricostruire non è Gabrielli, ma sono gli alpini. Siccome, però, non è nostra abitudine presentare il conto e menar vanto della nostra buona volontà, perché pensiamo che la buona volontà, in un mondo civile, sia la norma e non l’eccezione, va a finire che la gente pensa davvero che siamo solo una manica di ciucchettoni. Poi, qualche funzionario superpagato proclama che le cose non vanno: e la gente freme di indignazione. Come in Veneto, dove i fiumi straripano perché, prima, gli alvei erano tenuti puliti dagli abitanti, mentre adesso, che dovrebbe farlo tassativamente un’agenzia go19 VITA DELLA SEZIONE vernativa, in realtà non lo fa nessuno. E quando piove, buonanotte suonatori! Capito come funziona? Prima ci si inzuppa il pane e, poi, si piange perché le cose non vanno. E chi ci va di mezzo è sempre la povera gente: cui, in verità, alla fin fine, non restano che gli alpini. Perciò, caro Gabrielli, se davvero vuole che la PC in questo Paese serva a qualcosa, butti via felpe col logo e gipponi da città, e dia le cose in mano a noialtri, razza scarpona. Magari saremo meno telegenici, ma, di sicuro, se c’è da lavorare, non siamo secondi a nessuno. E non ho mai saputo di un alpino che abbia rubato un centesimo dei soldi destinati alla protezione civile. Marco Cimmino Il nostro logo SIMBOLO DI SOLIDARIETÀ ED EDUCAZIONE C apita spesso di incrociare automezzi con esposto sul parabrezza o sul retro dell’autovettura il simbolo di appartenenza agli Alpini. Attenzione però, questo simbolo, esposto con orgoglio, ci fa sentire quasi invulnerabili a tutti gli inconvenienti che ci possono capitare TXDQGRYLDJJLDPRSHUÀQROH)RU]HGHOO·2UGLQH se ci fermano per un controllo, si mostrano più comprensive e quasi si scusano per il disturbo. A me è capitato più di una volta di aiutare o di essere aiutato; come quel giorno che tornando dal mare, la mia macchina si bloccò fuori dal casello dell’autostrada a Milano. Eravamo in piena estate, avevo con me mia moglie e due nipotine; chiamai il soccorso stradale che giunse poco dopo, a bordo c’era un giovane che quando vide il simbolo degli Alpini si fece in quattro per acFRPSDJQDUPLDOO·RFLQDDVVLFXUDQGRVLFKHWXWto si sarebbe risolto in breve tempo. Quando cerFDLGLGDUJOLODPDQFLDODULÀXWzGLFHQGRPLFKH anche lui era un Alpino, di pianura ma Alpino; mi fece un cenno con la mano e ripartì. L’anno scorso a Carona, dove si parcheggiano le macchine per andare al rifugio Calvi, una copSLDGLJLRYDQLÀGDQ]DWLFHUFDYDDLXWRSRLFKpOD loro macchina aveva la batteria scarica e non partiva. Nessuno li aveva aiutati data l’ora tarda, tutti accampavano varie scuse; ma quando videro la mia auto con il simbolo degli Alpini, sperarono in un aiuto. Poco dopo arrivai con mia moglie, erano due giorni che vagavamo per le nostre stupende montagne, eravamo stanchi 20 ma con il cuore pieno di gioia. Alla richiesta dei due giovani, ebbi un attimo di titubanza, ma poi mia moglie mi dette una spintarella e andai alla ricerca dei cavi per la batteria che trovai con un SR·GLIRUWXQDGRSR&DURQD5LIHFLODVWUDGDÀQR al parcheggio e il problema fu risolto. Il sole era ormai tramontato, ci salutammo con una stretta calorosa ed un radioso corale sorriso che illuminò i nostri visi. Purtroppo non sempre le cose vanno come dovrebbero, succede, non tanto spesso ma succede, di trovare dei maleducati che non onorano il simbolo Alpino esposto sulla macchina, compiendo gesti incivili. Vorrei che queste parole le OHJJHVVHURFRORURFKHYLGLJHWWDUHIXRULGDOÀQHstrino il sacchetto dell’immondizia; o quelli che dopo aver demolito lo specchietto retrovisore di XQ·DXWRSURVHJXLURQRLOYLDJJLRIDFHQGRÀQWDGL niente; oppure chi impreca senza alcun motivo per una mancata precedenza o altre cose del genere. Premesso che tanti automobilisti si fregiano del nostro simbolo senza averne titolo, a tutti gli Alpini un consiglio: cerchiamo di onorare sempre il nostro simbolo; agli Alpini maleducati un invito: togliete il logo dalla vostra vettura ... è meglio. Pierfranco Marchesi VITA DELLA SEZIONE Colletta Alimentare SEMPRE PRONTI A DARE UNA MANO S abato 26 novembre, l’annuale appuntamento con la Giornata nazionale della colletta alimentare, ha visto ancora una volta gli Alpini bergamaschi attivi protagonisti in decine di supermercati. Ormai tutti sanno di cosa si tratta, ma non guasta ribadire che la generosità che la popolazione di tutta la Provincia ha dimostrato anche in questa occasione nel donare merci per i più bisognosi, è stata esemplare. Liberamente vengono donati, spesso anche in misura consistente, quegli alimenti non deperibili, che gli Alpini ed altri volontari del Banco alimentare poi suddividono ed inscatolano. Ha quasi dell’incredibile vedere come la nostra gente non si tiri mai indietro quando c’è da dare una mano; i tempi che corrono li conosciamo bene purtroppo, la crisi economica, la recessione, lo spread, la borsa e via di questo passo non danno tregua al bilancio dello Stato e a quello delle famiglie, ma gente di tutte le condizioni sociali, di ogni età e provenienza, non ha avuto bisogno di tante spiegazioni sui ÀQLGHOO·LQL]LDWLYDWXWWLHUDQRJLjEHQFRQVDSHYROLHGqVWDWR commovente sentire molte di queste persone generose che ringraziavano noi Alpini quando mettevano nelle nostre mani il famoso sacchetto giallo. A questa giornata hanno aderito 161 gruppi con 840 Alpini in 138 supermercati e sono state raccolte 230 tonnellate di alimenti con un incremento del 3% rispetto al 2010. A tutti grazie! 5DͿDHOH9LWDOL Alla foiba di Basovizza LA GIORNATA DEL RICORDO I l viaggio organizzato dalla nostra Sezione alla foiba di Basovizza il 10 febbraio in occasione della Giornata del Ricordo, non è stata una gita, ma una sorta di pellegrinaggio in quel OXRJRGLVDFULÀFLRHGLPRUWHGRYHPLJOLDLDGL italiani, di ogni ordine e ceto sociale, furono trucidati e molti gettati ancora vivi in questa profonda cavità del Carso vicino a Trieste, dai partigiani jugoslavi di Tito nel maggio e giugno del TXDQGRRUPDLODJXHUUDHUDÀQLWD 0LOLWDULÀQDQ]LHULFDUDELQLHULFLWWDGLQLRSHUDL partigiani, uomini e donne, fascisti ed antifascisti, tutti questi nostri fratelli erano colpevoli solo di essere italiani. Prelevati di notte dalle ORURDELWD]LRQLFRQLSROVLOHJDWLGDOÀORGLIHUUR a due per volta venivano fatti avvicinare all’orlo della voragine, poi ad uno dei due veniva spaUDWRXQFROSRDOODQXFDDQFKpTXHVWRQHOSUHcipitare trascinasse anche l’altro, ancora vivo, nella foiba. Sono varie le foibe, queste profonde cavità carsiche utilizzate per questo inumano massacro, ma quella di Basovizza dichiarata nel 1992 dal Presidente della Repubblica Scalfaro Monumento nazionale, è divenuta simbolo di tutte queste profondità trasformate in tombe d’innocenti. Il Labaro nazionale era scortato dal Presidente Perona e da alcuni consiglieri, inoltre vi erano 21 VITA DELLA SEZIONE Vessilli e gagliardetti di varie Sezioni del nord Italia. Erano centoventi i bergamaschi, Alpini e familiari, che con due pullman e auto private si sono recati in questa località nei pressi della frontiera orientale e presenziato alla cerimonia commemorativa di questo tragico evento storico. La Sezione di Bergamo era presente con il Vessillo sezionale, il Presidente Sarti, il segretario Gen. Carrara, i vicepresidenti Arnoldi e Granelli, i consiglieri Bertuletti, Moro, Paris, Persico, Sangalli, Stabilini e Valoti e due dozzine di gagliardetti con vari capigruppo e coordinatori. La cerimonia iniziata con l’alzabandiera ed il Canto dell’Inno di Mameli, è proseguita con la deposizione di corone al monumento collocato sopra la voragine, cui hanno fatto seguito brevi discorsi da parte delle autorità cittadine, molto sentito e vibrato quello del sindaco di Trieste. /DERUDFKHVRDYDDSLHQRUHJLPHLQWLUL]]HQdo tutti quanti, non ha impedito lo svolgimento della cerimonia, iniziata più tardi dell’orario stabilito, per attendere l’arrivo del Presidente del Senato Renato Schifani. Questo gelido vento proveniente dalla Russia, che periodicamente 22 VRDVXO&DUVRWULHVWLQRQRQVRORKDIDWWRYRODU via penne e cappelli, ma toglieva letteralmente il respiro e con le folate più violente rendeva GLFLOH VLD FDPPLQDUH FKH VRVWDUH $O WHUPLQH GHOODSDUWHXFLDOHFLVLULWURYDYDWXWWLDOFDOGR SUHVVR XQD YLFLQD WUDWWRULD D ULGRVVR GHO FRQÀne. Nel pomeriggio raggiunta la città di Trieste, si visitava la Risiera di San Sabba, vecchio stabilimento per la pilatura del riso, trasformato in campo di sterminio, l’unico in Italia, dove i nazisti, dal 1943 al 1945, uccisero circa cinquemila prigionieri politici, ebrei, militari e civili in modo atroce, facendo poi scomparire i loro corpi nel forno crematorio. Ecco perché non è stata una semplice gita, ma XQSHUFRUVRGHOODPHPRULDHGHOULFRUGRDQché tutti possano meditare su quanto successo in quei tragici anni della guerra, in modo che simili eventi non debbano mai più succedere; eventi che purtroppo sono passati sotto silenzio per molto tempo, quasi dimenticati o rimossi. 5DͿDHOH9LWDOL VITA DELLA SEZIONE IL PREMIO CRESCE I l bambino cresce. Nel senso che il Premio IFMS del Gruppo di Azzano San Paolo, di anno in anno, cerca di ingrandirsi e di migliorarsi. Per chi ancora non lo sapesse, l’IFMS è la federazione dei soldati di montagna, di cui i soci Ana fanno parte d’ufficio. Il premio, giunto alla quindicesima edizione, è un riconoscimento internazionale per chi abbia operato, a vario titolo, con lo scopo di divulgare, restaurare, ripristinare e così via, manufatti ed opere legate alla storia militare del Novecento, in pretto spirito alpino: questo, in soldoni. Col tempo, alla giuria del premio, composta da soci Ana del gruppo di Azzano, si sono aggiunti nuovi partner, come il Comune, il Cai e l’Associazione Cimeetrincee. Col risultato di una maggiore capacità operativa e di una maggiore visibilità. La cerimonia di premiazione, quest’anno, prevede tre momenti distinti e si preannuncia particolarmente significativa. La sera di sabato 7 luglio, si terrà una conferenza stampa, con presentazione dei premiati e con un intervento storico, ospitata dalla sede sezionale. La domenica 8, invece, si terranno le cerimonie commemorative ad Azzano e, infine, durante il pranzo al campo sportivo, la premiazione vera e propria. Rispetto agli anni precedenti, si respira un’aria nuova, nella commissione del premio: nuovi amici si sono aggiunti e la Sezione ha fatto sentire in modo molto più incisivo il proprio determinante appoggio. Ora non resta che sperare in una partecipazione folta ed appassionata di tutti gli alpini bergamaschi, perché si tratta davvero di un’occasione per riflettere sulla nostra storia e sui nostri valori. Adesso, poi, che c’è il Museo alpino sezionale, tutti i temi legati al recupero e alla ricerca risulteranno, inevitabilmente, potenziati. Ed è un lavoro che dovrebbe interessare tutti, perché è nell’interesse di tutti. DONNE, MERAVIGLIOSE DONNE O gni volta che un alpino se ne va, inevitabilmente, lo accompagnano, insieme al rimpianto e al cordoglio, delle frasi di circostanza: è andato avanti, il Paradiso di Cantore e così via. Spesso, si cita “Signore delle Cime” e, qualche volta, si abusa un po’ della retorica alpina. Non lo si fa per farsi belli, né per ipocrisia, intendiamoci: è che, a volte, quando si soffre, mancano le parole, e ci aiutiamo con quelle degli altri, migliori delle nostre. In questo caso, però, vorrei dire qualcosa di diverso, per un amico, un grande alpino, che è venuto a mancare: Gianni de Giuli, per tanti anni presidente sezionale degli alpini camuni e creatore dei pellegrinaggi in Adamello. Non starò ad elencare le sue moltissime benemerenze, la sua discendenza, il ruolo che ha ricoperto nell’Ana, perché tanti altri, molto meglio di me, l’hanno già fatto. Vorrei dire di sua moglie, la gentile signora Virginia, sempre un passo dietro Gianni, sempre presente, nei momenti buoni come in quel23 VITA DELLA SEZIONE li cattivi, aristocraticamente riservata, eppure disponibile con tutti, sempre. L’ho salutata, il giorno dei funerali del marito: stava mangiando un boccone in fretta, ma mi ha accolto lo stesso, in cucina, alla buona, con il solito garbo. Più che addolorata, mi parve frastornata: il precipitare dello stato di salute di Gianni era stato rapidissimo ed imprevisto e, probabilmente, non si era ancora ben resa conto della sua perdita. Quando se ne rese conto, morì. Semplicemente. Pochi giorni dopo il marito: come in una favola di quelle nostre, in cui la fanciulla aspetta invano il suo fidanzato, sparito tra i ghiacci , e muore di dolore, consumandosi. Ecco, io, oggi, vorrei ricordare le nostre donne: le mogli, le madri, le fidanzate, le vedove. Perché dietro al valore, dietro alla forza degli alpini, quasi sempre c’è una donna eccezionale, nella sua normalità. Una donna che tira su i figli, senza troppe storie, educandoli al dovere, come Mamma Calvi. Una donna che aspetta a casa i fratelli, conservandone le reliquie, come Rosetta Locatelli. Una donna che accompagna il marito nella sua attività pubblica, sempre lontana dal proscenio, ma che c’è e conta enormemente, come Virginia de Giuli, E credo che il modo migliore per ricordare Gianni, che non amava le chiacchiere e le cerimonie, sia ricordare lei, la Virginia: credo che a Gianni farebbe piacere. E che, l’anno prossimo, quando saliremo in Adamello per il prossimo pellegrinaggio, ci aspetteranno insieme, seduti in cima alla Lobbia Alta, con lo Spera e tutti gli altri. E Gianni dirà a Virginia, un po’ scherzando e un po’ facendo sul serio: visto cosa ha tirato in piedi tuo marito? E lei gli risponderà: alà! Con un sorriso pieno di luce. Marco Cimmino Un problema d’attualità GLI AMICI DEGLI ALPINI Sua genesi e proposta di riordino 2SHUDGL$QJHOR%DOGX]]L La genesi N 24 ella seduta del 27 luglio 1975 del CDN, il presidente Franco Bertagnolli propone “di favorire iniziative tese a far co- noscere sempre di più gli Alpini e a cementare quei vincoli, tanto numerosi fra simpatizzanti e amici degli alpini con l’Associazione”. È quindi dell’avviso di accogliere come “Amici degli Alpini” tutti coloro che, non avendo i requisiti VITA DELLA SEZIONE per essere soci dell’ANA, dimostrano il loro attaccamento e la loro simpatia alla nostra Associazione …” II presidente nazionale espone, poi, un suo intendimento, condiviso dal Comitato di Presidenza, che l’Associazione esca del circolo chiuso in cui è rimasta fino ad ora. A suo avviso uno dei modi è quello di diffondere il più possibile il giornale L’Alpino. Lo stato attuale Nella seduta del 7 settembre 1975 il CDN approva la proposta del Presidente e precisa: “possono diventare “Amici degli Alpini” tutti coloro che, non avendo i requisiti per diventare soci dell’ANA, hanno dimostrato in modo tangibile e continuato il loro attaccamento all’Associazione; gli Amici non potranno, in nessuna occasione, portare il cappello alpino e il distintivo associativo, ma solo ricevere il giornale previo pagamento della quota sociale; gli Amici saranno dotati di apposita tessera il cui modello verrà studiato ed adottato dalla Sede Nazionale; potranno frequentare le sedi sociali.” La proposta di riordino In data 11 gennaio 1976 vengono delineate le regole: - introduzione della figura dell’Amico in seno alle Sezioni e di conseguenza ai Gruppi; - tessera su modello unico per tutti; - convalida annuale a cura delle Sezioni (è escluso l’uso del bollino dei soci ordinari); - nessun regolamento preciso per gli Amici in modo che nessuno possa accampare diritti; - Radiazione dei non più meritevoli senza alcuna particolare formalità; - concessione della tessera solo dietro domanda dell’interessato controfirmata da due soci ordinari presentatori e previo parere favorevole della Giunta di Scrutinio e del CDS; - concessione della tessera solo ai meritevoli e mai a titolo di riconoscenza a prefetti, sindaci, parlamentari etc; - pagamento di una quota annuale che comprenda l’abbonamento a L’Alpino ed eventualmente al giornale Sezionale. Viene così introdotto ufficialmente il modello della tessera e la figura dell’Amico degli Alpini è definitivamente introdotta nella famiglia associativa. Nel 1995 per questioni connesse alla spedizione de L’Alpino e alla frequentazione delle sedi (e rischi connessi) l’Amico degli Alpini cambia denominazione, diventa socio aggregato. Col tempo l’idea originaria, quella di un socio Amico “qualificato” di provata fede ed attaccamento all’Associazione si è affievolita, così come la coerenza con le motivazioni originarie esposte da Bertagnolli. La categoria dei soci aggregati, allo stato attuale, è incredibilmente numerosa e molto eterogenea: c’è, insomma, un po’ di tutto. Tornare all’idea originaria di Franco Bertagnolli... e dunque: selezionare come “Amici” quelli che hanno dimostrato in modo tangibile e continuato l’attaccamento alla nostra Associazione; incrementare il più possibile la diffusione de l’Alpino e de Lo Scarpone Orobico. Pertanto riordinare la categoria degli aggregati con una prima classificazione tra quanti si limitano a provare sentimenti di attaccamento e simpatia e quanti, invece, dedicano parte del loro tempo a lavorare nelle nostre varie iniziative. Come fare Mantenendo l’attuale definizione di socio aggregato per l’abbonato a L’Alpino e introducendo la figura del “socio collaboratore” per quelli che hanno dimostrato in modo tangibile e continuato l’attaccamento all’ANA. A scanso di equivoci, si tratta di una semplice catalogazione, lo Statuto non verrà modificato, quindi i soci ANA saranno sempre e solo Alpini. In sostanza, il “socio aggregato” prova semplici sentimenti di simpatia e attaccamento all’ANA ed è abbonato a L’Alpino ed al giornale sezionale; il “socio collaboratore” condivide i nostri valori e dedica parte del suo tempo lavorando con noi e per noi. Per selezionare il socio collaboratore si utilizzerà il criterio del lavoro, unico parametro oggettivo che potrà certificare l’attaccamento tangibile e continuato alla nostra associazione (Costruzione e manutenzione sede, Protezione civile, Ospedale da campo, Cori e Fanfare, Recupero siti e memoria storica, Stampa associativa, Sport, Logistica di Gruppi e Sezioni, ecc.) Quanti avranno lavorato in questi settori per almeno 3 anni potranno essere “promossi” alla categoria dei “soci collaboratori”. Tutti gli altri resteranno soci aggregati: cioè abbonati a L’Alpino e alla stampa sezionale con diritto di frequentare le nostre sedi. Dunque non si tratta di “degradare” nessuno. Il socio collaboratore non avrà diritti associativi 25 VITA DELLA SEZIONE “qualificanti”, ma gli potrà essere riconosciuta una dignità maggiore, magari con un segno distintivo che ne evidenzi lo “status” ad esempio: un copricapo ad hoc. Tutti gli abbonamenti a L’Alpino e alla stampa sezionale (attuali soci aggregati e abbonati) saranno gestiti direttamente da Gruppi e Sezioni. La quota degli aggregati e dei collaboratori sarà identica. I vantaggi Aggregati e collaboratori rimarrebbero di competenza sezionale (senza modificare il rapporto fiduciario con i Presidenti di sezione) e senza necessità di interventi sullo Statuto; si potrebbe lavorare senza remore per estendere il numero degli abbonati a L’Alpino ed alla stampa sezionale con notevoli effetti “benefìci” sull’immagine associativa e sulla forza rappresentata; si darebbe un notevole impulso all’attività di diffusione dei nostri valori e del nostro modo di vivere ed interpretare la società; si darebbe un giusto riconoscimento a chi impegna parte del suo tempo per sostenere attivamente la nostra vita associativa; Capigruppo e Presidenti non si troverebbero nell’imbarazzo di dover operare scelte “antipatiche” ma si limiterebbero a promuovere quanti oggettivamente avranno lavorato e meritato; eventuali tessere a titolo di “ringraziamento” (Sindaci, scuole, enti vari, finanziatori etc. etc.) potrebbero essere date senza alcun problema (si tratterebbe solo di abbonamenti al giornale); l’attività associativa potrebbe essere garantita per altri 25/30 anni senza necessità di interventi sullo Statuto Nazionale. L’analisi dell’attuale portafoglio “aggregati”, passo necessario per la catalogazione delle due nuove categorie, fornirebbe valutazioni più precise per impostare un eventuale futuro dibattito sulle sorti del domani associativo. Modifica del Regolamento In base a quanto deliberato in precedenza, nel 2009 è stato modificato e approvato dal CDN l’articolo 8 del Regolamento nazionale che così recita: Art. 8 Gli amici degli alpini, che le sezioni ritengono di riconoscere tali, su proposta dei gruppi interessati, non hanno qualifica di socio ordinario. Essi vengono iscritti in un apposito albo na26 zionale quali soci aggregati e quali soci aiutanti. In particolare è escluso che essi possano avere la tessera sociale ordinaria dell’A. N.A., portare il cappello alpino e fregiarsi del distintivo sociale ordinario. I soci aggregati pur non avendo la qualifica di socio ordinario, sono tenuti al rispetto del presente Regolamento, dello Statuto e del Regolamento della propria Sezione di appartenenza. La loro attività è limitata all’ambito della sezione: qualunque loro iniziativa deve esser preventivamente approvata dal C.D.S. Su proposta del CDS, l’Assemblea Sezionale determina la quota associativa per i soci aggregati e per i soci aiutanti. Tale quota dovrà essere uguale per entrambe le categorie. La Sezione, ove il rapporto di fiducia, amicizia e collaborazione dovesse venire meno, può revocare l’iscrizione del socio aggregato e del socio aiutante in qualsiasi momento e senza particolari formalità, con semplice decisione del Consiglio Direttivo Sezionale. Art. 8 bis L’ammissione dei soci aggregati è deliberata dal C.D.S. su parere favorevole della Giunta di Scrutinio. La decisione di rigetto della domanda di ammissione non deve essere motivata. Il socio aggregato ha diritto a ricevere il periodico L’Alpino e le pubblicazioni della Sezione e del Gruppo a cui appartenga. Ha diritto a frequentare le Sedi dell’Associazione Nazionale Alpini ed a partecipare alle attività associative. Art. 8 ter Il socio aggregato che vanti un’iscrizione consecutiva di almeno tre anni e che per tale periodo abbia fattivamente collaborato con la Sezione o con il Gruppo nelle attività associative, può presentare domanda per il passaggio alla categoria di socio aiutante. Tale domanda, da redigersi su apposito modulo predisposto dall’Associazione, controfirmata dal capogruppo e da almeno due soci ordinari, sarà valutata dal CDS, previo parere della Giunta di scrutinio. L’eventuale decisione di rigetto della domanda per socio aiutante non dovrà, necessariamente, essere motivata. L’opera per la quale il socio aiutante dovrà aver prestato la sua collaborazione potrà riguardare una qualunque delle diverse attività associative. A mero titolo esemplificativo si indicano: la Protezione civile, l’Ospedale da campo, i Cori e le Fanfare dell’Associazione, le attività di recupero dei siti e della memoria storica, la stampa associativa, le attività culturali e divulgative, l’attività sportiva, la logistica di Gruppi e Sezioni. VITA DELLA SEZIONE Futuro associativo Nel documento “Futuro associativo”, approvato all’unanimità dal CDN nelle seduta del 23 ottobre 2010, in merito alla questione degli Amici degli Alpini si precisa: “Non resta che applicare con rigore le nuove disposizioni per fare in modo di selezionare i “veri” amici, quelli che con noi vivono, soffrono e gioiscono. Sarebbe davvero un errore tragico quello di evitare di applicare le nuove disposizioni per semplice pigrizia o mera convenienza. Occorre davvero selezionare gli “amici veri”, censirli anche per valutare serenamente la loro consistenza. A questi, nel tempo, si potranno riconoscere incarichi anche di responsabilità. Sarà un modo per gratificarli e ringraziarli maggiormente per il loro impegno”. CASA ALPINA DI ENDINE N ell’approssimarsi del Natale scorso il Vescovo di Bergamo, Mons. Francesco Beschi, ha voluto presenziare alla S. Messa celebrata nella Casa Alpina di Endine alla presenza dei ragazzi ospiti, dell’emerito presidente Leonardo Caprioli, del presidente Antonio Sarti, di numerosi consiglieri sezionale e tanti alpini. GRUPPO LAVORO GIOVANI QUESTIONARIO SI RICORDA A TUTTI I SOCI UNDER40 DI COMPILARE IL QUESTIONARIO E FARLO PERVENIRE IN SEZIONE O INVIANDO UN FILE IN JPG ALL’INDIRIZZO DI POSTA ELETTRONICA [email protected] IL MODULO PUO’ ESSERE SCARICATO DAL SITO DELLA SEZIONE www.anabergamo.it NELLA PARTE “MODULISTICA” PRESSO LA SEGRETERIA DELLA SEZIONE SONO DISPONIBILI BANDIERE PER PENNONE Misura 100 x 150: costo unitario € 15,00 Misura 150 X 225: costo unitario € 25,00 27 DONARE VUOL DIRE AMARE Museo Sezione di BG Gruppi: ROMANO DI LOMBARDIA CASAZZA AZZONE LURANO Un Alpino Alpini di Carobbio degli Angeli 100,00 61,00 200,00 200,00 10,00 20,00 Casa per l’Alpino LUCA BARISONZI Gruppi: ZAMBLA BREMBATE SOPRA BG-CITTA’ ALTA BREMBATE BG-CAMPAGNOLA COMUN NUOVO MORENGO ROMANO DI LOMBARDIA BOLGARE VALGOGLIO VALBREMBO CALUSCO D’ADDA CHIUDUNO SANTA BRIGIDA GHIAIE DI BONATE SOPRA CASIRATE D’ADDA PEDRENGO VILLA D’OGNA CALCINATE COSTA VALLE IMAGNA CALOLZIOCORTE ALMENNO S. SALVATORE PALADINA FREROLA CHIGNOLO D’ISOLA AZZONE PONTIROLO NUOVO POSCANTE Un Alpino 150,00 430,00 126,00 300,00 500,00 1.000,00 200,00 300,00 500,00 1.100,00 100,00 500,00 200,00 1.000,00 200,00 250,00 500,00 100,00 300,00 400,00 500,00 500,00 100,00 100,00 200,00 100,00 100,00 100,00 60,00 Sede Sezionale Gruppi: PEDRENGO VILLA D’ADDA PREZZATE PONTIROLO NUOVO 28 1.000,00 200,00 200,00 100,00 Casa Alpini di Endine Gaiano Gruppi: SCANZOROSCIATE BONATE SOTTO ROMANO DI LOMBARDIA TRESCORE BALNEARIO UBIALE/CLANEZZO PRESEZZO PIANICO PEDRENGO BG-LONGUELO SELVA DI ZANDOBBIO LEVATE GRASSOBBIO MOZZO AMBIVERE PONTIROLO NUOVO PONTERANICA Amici del G.A.B. N.N. (S. Omobono Terme) Bepi Locatelli (Villa d’Almè) I Familiari in memoria di Francesco Merisio (Caravaggio) Centro Tumori – Milano Gruppi: PEDRENGO LEVATE TERNO D’ISOLA in memoria di Giovanni Vappiani PREZZATE in memoria di Aldo Rottoli PONTIROLO NUOVO Contributi versati direttamente Gruppo PONTIROLO NUOVO: all’Assoc. Paolo Belli di BG Gruppo PRESEZZO: all’Assoc. Paolo Belli di BG Gruppo UBIALE/CLANEZZO: all’Istituto Mario Negri Gruppo ONETA-CANTONI: al Santuario Madonna del Frassino Gruppi CURNO e Zona 25 (Valserina) in occasione del Pellegrinaggio al Perello: a Jenni Cerea di Curno 1.000,00 1.000.00 200,00 500,00 500,00 200,00 300,00 500,00 70,00 100,00 300,00 200,00 200,00 295,00 200,00 200,00 120,00 900,00 100,00 100,00 500,00 100,00 150,00 50,00 200,00 200,00 200,00 500,00 3.000,00 1.500,00 ALPINI OGGI LE MIE STRADE SICURE A BERGAMO S ono un caporale VFP1 (Volontario in Ferma Prefissata di 1 anno) dell’Esercito Italiano, effettivo dal 1° marzo 2011 al 2° Reggimento Genio Guastatori Alpino con sede a Trento. Dallo scorso settembre sto svolgendo con estremo piacere servizio a Bergamo nell’Operazione “Strade Sicure 4”. Mi sono trovato a svolgere attività di pattugliamento sulle strade e nei principali punti critici della suddetta città, affiancando le Forze dell’Ordine nel loro quotidiano operato, imparando a gestire varie situazioni per la salvaguardia della sicurezza collettiva. La collaborazione con la Polizia di Stato e con l’Arma dei Carabinieri è stata sempre molto costruttiva e leale. Nonostante mi sia immerso da poco nel loro “mondo”, grazie alla disponibilità dimostrata nei miei confronti dal personale delle Forze dell’Ordine ho potuto imparare molto. Un grande riconoscimento va anche dato ai miei colleghi di reparto. Soprattutto i superiori di grado, che hanno messo la loro esperienza e amicizia a mia disposizione, riuscendo a creare un ambiente sereno in cui poter lavorare e portare a termine il nostro compito. Il rapporto con la popolazione è sempre stato ottimo e mi hanno fatto sentire sempre come a casa anche per il fatto di essere un alpino. Credo sinceramente che per noi Volontari in Ferma Prefissata di un anno, che possiamo svolgere solo alcuni impieghi operativi, questa sia una fantastica opportunità, in cui è giusto dedicare anima e corpo e metterci quotidianamente quella professionalità e quell’umanità a dimostrazione del nostro valore. Lorenzo Dusi OPINIONI IN LIBERA USCITA Associazione Nazionale Alpini QUALE FUTURO? I l futuro associativo è un argomento, un problema, che da sempre ha impegnato gli Alpini e Amici che vogliono bene all’ANA. Ed è per questa lungimiranza che l’Associazione vive e prospera da novantatre anni autonomamente, con le proprie forze e risorse, umane ed economiche, con le proprie idee, sapendo stare al passo con i tempi, mantenendo sempre le sue 29 OPINIONI IN LIBERA USCITA peculiari caratteristiche di Associazione d’Arma e portando avanti gli scopi associativi fondanti. In questo contesto si susseguono gli incontri con il Presidente Nazionale Corrado Perona per discutere e riflettere sull’argomento. Una discussione che dovrebbe preliminarmente riguardare un esame attento e disincantato degli scopi associativi, previsti dall’art. 2 dello Statuto. Sono essi ancora attuali? Occorre modificarli insistendo, ad esempio, sul concetto di amicizia disinteressata? Integrarli, ad esempio, con la previsione della obbligatorietà per tutti i cittadini/e di dedicare un periodo della loro vita alla Patria? Sopprimerne alcuni? Attenuare la natura di associazione d’arma o incrementarla a favore del “professionismo”? Incrementare la mininaja o sopprimerla? Una volta fissati eventuali nuovi scopi associativi e/o confermati quelli vecchi si potrà passare ad individuare il modo migliore per attuarli, con un occhio di riguardo verso chi pur non avendo svolto il servizio militare nelle TT.AA. condivide gli stessi scopi (amici, aggregati, aiutanti ecc.). Innanzitutto dobbiamo essere tutti quanti convinti che è un nostro dovere trovare la strada su cui incamminarci, senza timori o paure, con entusiasmo, con la serenità e con l’orgoglio che ha sempre contraddistinto la nostra vita associativa, per dare così continuità a quel cammino indicatoci dai nostri Padri, al fine di onorare e perpetuare l’impegno morale di quel ”per non dimenticare”, inciso nella Colonna mozza 30 dell’Ortigara, e per quel “ricordiamo i morti, aiutando i vivi”, praticato con opere concrete. Agli amici degli Alpini, che sempre più frequentemente risultano essere indispensabili nella vita e nelle attività quotidiane di numerosi gruppi, darei a loro la possibilità ufficiale di poter partecipare ai Consigli direttivi di Gruppo, prevedrei di affidare incarichi ufficiali e non ancora cariche associative, portare il Cappello alpino, no! Ritengo essere importante e strategico, per il nostro futuro associativo, il mantenimento effettivo e operativo delle Truppe Alpine nell’organigramma delle Forze Armate.. Va benissimo, in assenza di meglio, la Mini Naja. La ritengo un’importante fiammella, un lumicino di vita alpina, che mi auguro possa tornare, al più presto, ad essere una fiamma che vada ad alimentare le nostre Truppe Alpine. Rimane ovviamente indispensabile mantenere la semplicità dell’essere Alpini, semplicità e onestà nei comportamenti, cioè il nostro inconfondibile stile di vita. Ritengo strategico e di fondamentale importanza mantenere la semplicità organizzativa, vale a dire mantenere l’attuale struttura associativa, non tendere a coltivare propri orticelli, ma tutto deve essere incanalato e finalizzato in un unico flusso che è gestito dalle decisioni dei tre livelli organizzativi: Presidente Nazionale e CDN, Presidenti di Sezione e CDS, Capigruppo con i loro CDG che sono e devono rimanere gli organi associativi decisionali. OPINIONI IN LIBERA USCITA Quindi, pur nella diversità di vedute, dopo accese ma serene discussioni, tutti allineati e coperti sotto i nostri emblemi associativi, il Labaro Nazionale, i Vessilli sezionali e i Gagliardetti di gruppo; allineati e coperti per vivere e lavorare serenamente in modo ordinato e disciplinato la vita associativa nel segno dell’universale logo ANA. Infine, sono ancora convinto che, così come an- cora oggi prevede l’art. 52 della Costituzione Italiana, ogni singolo cittadino deve prestare per dovere un “servizio obbligatorio” alla sua Patria, un servizio militare/civile, ben organizzato e produttivo, che per me è e rimane sicuramente la scelta che meglio garantirebbe il nostro futuro associativo. Giorgio Sonzogni Amici degli Alpini L’intervento del presidente Perona è stato illuminante. Da più di un anno si sono succedute le discussioni sul tema: amici degli alpini di prima e seconda categoria. Come si fa a distinguerli? Come si fa a classificarli? È una discriminazione! Chi lo fa? Come si fa? Quando si fa? ecc. ecc. Premesso che tutti gli amici degli alpini rimangono tali in quanto l’amicizia non è come la polenta che si può tagliare a fette, c’è solo agli effetti statutari, regolamentari e giuridici (ad esempio: assicurazione soci), oltre che pratici, verificare chi partecipa attivamente alla vita del Gruppo, aiutando nelle varie manifestazioni ed iniziative, e chi invece non ha tempo o altri motivi per farlo. Pur nell’impossibilità a collaborare attivamente, però gli sono simpatici gli alpini, vuole bene alle penne nere, desidera leggere la loro stampa, piace loro partecipare a qualche cena con amici e parenti presso la sede alpina. Detto questo non è difficile né discriminante classificare gli amici degli alpini in “aiutanti” ed in “simpatizzanti”. Gli uni parteciperanno attivamente alla vita del Gruppo, gli altri potranno tesserarsi, ricevere la stampa, partecipare ai momenti ricreativi presso la sede in quanto soci, fare da ala alle varie manifestazioni e sfilate alpine. Luigi Furia LETTERE IN REDAZIONE “ARTÌCOI E MANIFESTASSIÙ A LA SÒ STAGIÙ” L e inviamo in allegato la foto e l’articolo sulla cerimonia dell’85° del Gruppo di Paladina. L’articolo da voi pubblicato sulla rivista Scarpone del n. 3 Dicembre 2011, non è da noi stato ne scritto ne spedito. Si potrebbe sapere l’autore? Le chiediamo per cortesia se è possibile pubblicare questo nuovo articolo più completo. Ringraziamo distinti saluti, il capogruppo Micheletti Giacomo e il Consiglio Direttivo. Per promemoria anche per gli altri Gruppi, si precisa che gli articoli trasmessi dopo mesi dalla manifestazione non sono pubblicati per ovvi motivi. Per quanto riguarda Paladina, il Gruppo non dovrebbe certo rammaricarsi se qualcuno ha ovviato alla loro dimenticanza di inviare per tempo l’articolo per ricordare il loro 85° di fondazione. Nell’occasione si ricorda che gli articoli (in formato word) e foto possono essere inviati via e-mail all’indirizzo: [email protected] 31 CRONACA DAI GRUPPI Gruppi vari ADDIO AI REDUCI Guido Lodi, classe 1920 – Casazza Due giorni prima di compiere 91 anni, Guido Lodi è andato avanti, gli alpini di Casazza lo vogliono ricordare con questa preghiera. “Signore, Guido ti porterà il cappello con la penna nera che è stato il suo orgoglio. Il suo passo, che ha misurato la landa russa, ti racconterà la storia del dolore e del disperato abbandono consumati in quei luoghi, ti racconterà la storia del suo cammino. Quando aprirà lo zaino della sua vita ne trarrà il suo cuore semplice e unico, come la stella alpina che ingentilisce anche le montagne, e tu Signore troverai nel suo sguardo l’amore che questo nostro fratello alpino prova per Te”. Mario Scandella, classe 1920 - Clusone Con la morte di Mario Scandella, Clusone ha perso uno degli ultimi suoi testimoni della battaglia di Nikolajewka. Portava ancora i segni della ritirata di Russia: il gelo gli era costato l’amputazione di tutte le dita dei piedi. Mario venne chiamato alle armi nel 1940, finendo sul fronte francese, albanese e russo. «Ha sempre avuto una tempra dura - ricorda il figlio Angelo. A Natale, nonostante le stampelle, si è preoccupato di accatastare la legna fuori casa». La legna gli ricordava il calore della stufa di casa, quel calore tante volte invocato nella gelida steppa russa. Cividino - Quintano CENA DELL’ALFIERE C ome da tradizione, sabato 21 gennaio il Gruppo di CividinoQuintano ha organizzato presso la propria Sede, una cena per gli alfieri dei Gruppi delle zone Valcalepio e Basso Sebino. Accolti dai capigruppo e da numerosi alpini, gli alfieri sono stati festeggiati per la loro meritoria opera. Il vicepresidente Ales32 sio Granelli portando il saluto della Sezione di Bergamo ha elogiato l’iniziativa, ricordando che quando gli alfieri partecipano alle cerimonie e ai funerali degli alpini che “sono andati avanti” rappresentano con il gagliardetto tutti gli alpini del proprio Gruppo. Si sono uniti ai complimenti il consigliere sezionale Alberto Paris ed i coordinatori di zona Valcalepio e Basso Sebino, rispettivamente Claudio Salemi e Pietro Vavassori, ringraziando Angelo Gondola, Capogruppo di Cividino-Quintano, per la lodevole iniziativa, supportata dai suoi collaboratori e soprattutto dalle “signore” degli alpini che hanno servito e cucinato per la cena. Matteo Cerea CRONACA DAI GRUPPI Misano Gera d’Adda LA PIANURA AVANZA A ncora la pianura bergamasca è protagonista nell’ incrementare la forza dei gruppi della nostra Sezione. In data 31 agosto 2011, tredici Alpini firmatari della petizione inviata alla sede di Bergamo, chiedevano di aderire all’ANA riunendosi in un nuovo Gruppo. Il Consiglio direttivo sezionale nella riunione del 3 ottobre scorso, deliberava la costituzione del Gruppo di Misano Gera d’Adda, contraddistinto dal n° 273 nell’ambito della 28ª Zona guidata da Antonio Sanese; già durante l’estate si erano tenute varie riunioni preparatorie, con l’intervento anche del sindaco, dimostrando così attenzione e disponibilità, per l’istituzione di un nuovo Gruppo. La sera del 7 dicembre, la prima assemblea della nuova compagine eleggeva a Capogruppo l’alpino Mauro Strada. Attualmente i soci sono quattordici, ma c’è da scommettere che tra non molto, come sempre succede alla nuove formazioni, altri soci si aggregheranno rinfoltendo la schiera. Al nuovo Capogruppo ed ai suoi Alpini, vanno gli auguri per un buon lavoro, che certo non mancherà, come non mancherà la voglia di darsi da fare per la popolazione, per l’Associazione, per tutti! Raffaele Vitali Ponte S. Pietro CORO E REDUCI S u idea della madrina Augusta “Biba” Agazzi, per iniziativa del Gruppo si è tenuto il 10 dicembre scorso un concerto del Coro dei Congedati della Brigata Alpina Tridentina presso il Cineteatro di Ponte S. Pietro. Durante la serata il teatro era gremito, con la presenza nelle prime file dei reduci alpini e del sindaco Valerio Baraldi, dei parroci di Ponte San Pietro e Villaggio S. Maria e alcuni consiglieri sezionali. A presentare la manifestazione Francesco Brighenti; il coro, formato da giovani che hanno svolto il servizio di leva fra il 1984 e il 2003, ha eseguito diversi brani, sapendo catturare l’attenzione e il convinto gradimento del pubblico. L’occasione è stata propizia per ricordare i reduci alpini, con il coinvolgimento degli altri dodici Gruppi della Zona 4 Isola Nord; durante l’intervallo del concerto, infatti, sono stati premiati i reduci Valerio Angioletti (1923, Ponte San Pietro), Giulio Epis (1917, Ponte San Pietro), Antonio Venier (1924, Ghiaie di Bonate) e Giuseppe Agazzi (1923, Presezzo), suscitando profonda e sincera commozione in sala. Ottimo infine, a margine dell’evento, il risultato dell’operazione di raccolta fondi per sostenere il progetto di solidarietà “Bocia”: il Coro della Brigata Alpina Tridentina potrà così continuare ad aiutare la Cooperativa Sociale Sole Onlus, le favelas brasiliane di Belo Horizonte, il Villaggio della Gioia e l’Operazione Mato Grosso. Matteo Macoli 33 CRONACA DAI GRUPPI Rosciano GEMELLAGGIO ALPINO D omenica 13 novembre scorso, é stato sancito il Gemellaggio tra i Gruppi alpini di Rivoltella sul Garda e di Rosciano. L’amicizia è nata al campo di Coppito durante il lavoro svolto dopo il sisma dell’ Aquila e si é consolidata al ritorno a casa. Il 4 dicembre scorso, gli alpini di Rosciano si sono recati a Rivoltella sul Garda per partecipare alla festa del tesseramento e per consolidare il gemellaggio con scambio di targhe ricordo e dandosi appuntamento alla prossima Adunata nazionale. Tavernola CAMPO SCUOLA S i è svolta con successo l’iniziativa del campo scuola con mini naia, promossa dal Dipartimento Regionale della Protezione Civile e organizzata dal Gruppo antincendio di Tavernola Bergamasca, guidato, sin dalla sua costituzione, da Francesco Morzenti. All’esperienza, che si è svolta dal 30 settembre al 2 ottobre, con scenario la splendida località di Gombo Alta sul Monte Bronzone , hanno partecipato 35 alunni, tra maschi e femmine, di terza media di Tavernola, Predore, Vigolo e Parzanica. Maria Foresti e Michele Parigi, insegnanti accompagnatori , hanno contribuito non poco alla riuscita dell’iniziativa. La dottoressa Elena 34 Foresti ha garantito la sua presenza nel campo per tutti e tre i giorni , per far fronte , all’occorrenza, ad eventuali problemi sanitari. I giovani allievi hanno potuto sperimentare la vita di campo con le sue regole, i suoi ritmi, i suoi riti (alzabandiera e ammainabandiera per segnare l’inizio e la fine della giornata lavorativa), hanno conosciuto e compreso l’importanza di certi principi: l’ubbidienza, il senso del dovere, il rispetto per gli altri. Interessanti ed istruttive sono state le attività delle tre giornate: il primo giorno due guardie del Corpo forestale statale hanno spiegato sul campo l’uso delle carte topografiche e della bussola; nella mattinata del secondo giorno il prof. Aldo Avogadri, geologo e naturalista, ha spiegato in modo semplice le caratteristiche geomorfologiche del territorio del Sebino. Nel pomeriggio i ragazzi, suddivisi in gruppi, hanno affiancato i volontari in una esercitazione con simulazione di incendio boschivo; successivamente si sono cimentati nell’uso della radio. Il terzo giorno sono intervenuti alcuni rocciatori del gruppo di Sarnico, che, dopo aver spiegato la loro attività , hanno mostrato come ci si imbraca, i vari tipi di nodo e di fune. Successivamente è seguita un’escursione con un’unità cinofili di Fiorano al Serio che ha simulato una situazione di persona scomparsa e la sua ricerca. Dopo la Messa, che è stata celebrata nel pomeriggio, ogni partecipante ha ricevuto un attestato di partecipazione, unitamente ad una cartelletta con materiale cartografico ed illustrativo riguardante il prezioso ruolo del volontariato di protezione civile. CRONACA DAI GRUPPI Trescore UNA CASA PER LUCA S abato 19 novembre nella sede del gruppo alpini di Trescore (BG) si è tenuta la seconda cena di solidarietà degli amici di Stelutis Alpinis che quest’anno ha avuto come obiettivo solidale la raccolta di fondi da destinare all’iniziativa della sede Nazionale “Una casa per Luca”. Intorno alla tavola di questa seconda cena di solidarietà si sono incontrati alpini provenienti dalle Sezioni di Torino con il vice presidente Ramondino e due consiglieri al seguito, la sezione Valsesiana, quelle di Brescia, di Luino, di Udine, gruppi di Biella e di Verona. Ben rappresentata è stata anche la sezione di Bergamo, con i due consiglieri Natale Bertuletti e Paolo Moro ai quali si sono aggiunti in tarda serata altri due consiglieri di casa a Trescore, Facchinetti e Testa. La raccolta fondi organizzata per la serata ha fruttato una cospicua somma, che grazie a tutti gli intervenuti andrà ad aumentare la cifra destinata alla sottoscrizione “Una casa per Luca”. Armando Vaghi Treviolo PER DONO, UN POZZO G li alpini di Treviolo sulle ali della frase “donare vuol dire amare” hanno donato una sostanziosa somma a Padre Ales- sandro Pagani, vescovo di Mangochi (Malawi), che è servita per il ripristino di un pozzo per acqua dolce, evitando così alla popolazione locale lunghe camminate, anche di 40-50 km, per poter bere acqua potabile. L’alternativa è bere quella locale con il grande rischio di varie malattie, in particolare il colera. Nella lettera inviata al Gruppo in data 4 ottobre 2011, Mons. Alessandro Pagani scrive: “Con il vostro contributo abbiamo potuto riattivare un pozzo che non funzionava dal 1994, esso richiedeva il ricambio di tutti i pezzi avariati. Questo pozzo è in una posizione centrale dove c’è una scuola con circa 2.000 tra ragazzi e ragazze e nelle vicinanze ci sono altre 90 famiglie che possono utilizzare la stessa acqua. È proprio vero che l’acqua è vita, è gioia, è mantenere lontano tante malattie, ripeto in modo particolare il colera. I vostri santi protettori San Maurizio e Santa Barbara proteggano tutti voi e le vostre famiglie infondano in voi quell’amore genuino e altruista che fa parte dell’alpino”. Vertova - Colzate IL CORO ALPINO I l Coro - nato dopo la metà degli anni ’80 sotto il nome di “Coro amici di Bondo” (frazione del Comune di Colzate), sotto la guida del Maestro Riccardo Poli - dal 2003, grazie all’interessamento e sostegno del Gruppo A.N.A. Alpini di Vertova e Colzate è entrato a far parte della grande famiglia dei Cori Alpini, assumendo l’odierna denominazione di “Coro A.N.A. Vertova-Colzate”. Nel corso degli anni il Coro si è esibito in piaz35 CRONACA DAI GRUPPI ze, chiese e palcoscenici della nostra provincia, nella vicina Svizzera, più volte al Teatro Donizetti, riscuotendo sempre lusinghieri successi. Le più recenti esibizioni sono state quella di Bergamo in occasione del 90° di fondazione della nostra sezione, coincidente col 150° anniversario dell’Unità d’Italia, animando la S. Messa in San Bartolomeo concelebrata dal nostro Vescovo. Il Gruppo si è poi esibito in concerto, alternandosi con altri cori, presso il Palazzo del Comune. Gruppi vari RINNOVO CAPIGRUPPO ALBANO S. ALESSANDRO: Marchesi Clarino ALBENZA : Rota Fabrizio ALZANO LOMBARDO: Gregis Giuseppe AMBIVERE : Perico Gianpietro AMORA : Carrara Gesualdo ARCENE : Scotti Giancarlo ARDESIO : Pezzoli Alberto BAGNATICA: Andreoli Mario BG-BORGO S. CATERINA: Camponuovo Mario BG-CAMPAGNOLA: Epis Tullio BG-CELADINA: Bonacina Enrico BG-CENTRO: Zucchi Lorenzo BORGOUNITO: Cuni Santino BOSSICO: Arrighetti Enrico BRANZI: Monaci Luciano BREMBATE SOPRA: Valsecchi Giovanni 36 BREMBILLA: Zanardi Mario CALCINATE: Pezzoli Gianluigi CALEPIO: Chiari Oscar CALVENZANO: De Stefani Angelo CAPIZZONE: Bugada Andrea CAPRINO BERGAMASCO: Valsecchi Giuseppe CAROBBIO DEGLI ANGELI: Rota Santo CARONA: Migliorini Simone CASAZZA: Terzi Anselmo CASSIGLIO: Milesi Adriano CENATE SOPRA: Lena Antonio CENATE SOTTO: Gabbiadini Antonello CHIGNOLO D’ONETA: Borlini Giacomo CHIUDUNO: Fratus Domenico CICOLA: Aceti Giuseppe COLLINA ALTO SEBINO: Verzeni Mario COSTA SERINA: Cortinovis Giovanni COSTA VOLPINO: Petenzi Ennio COVO: Probo Basilio DALMINE: Giupponi Domenico DOSSENA: Bonzi Gaudenzio FILAGO: Paris Enrico FIORANO AL SERIO: Piantoni Luca FOPPOLO: Cattaneo Marco FORESTO SPARSO: Freti Guido GANDINO: Piazzini Luigi GANDOSSO: Monieri Angelo *+,6$/%$0DIÀ'HPLV ISOLA DI FONDRA: Midali Mario LEFFE: Marcarini Lidio LOVERE: Ghidini Ettore LURANO: Vanoli Gianpietro MARTINENGO: Manenti Luigi MAPELLO: Fantoni Davide MISANO GERA D’ADDA: Strada Mauro MONTE MARENZO: Bonanomi Elio MORENGO: Ferrari Angelo NEMBRO: Carrara Vincenzo OLTRE SERIO: Vigani Pierangelo ONETA: Pizzamiglio Giovanni ORIO AL SERIO: Tribbia Fabrizio PETOSINO: Taramelli Antonello PIANICO: Ghilardi Riccardo PIARIO: Belotti Nello PONTIROLO NUOVO: Bertocchi Franco POSCANTE: Ruggeri Giovanbattista PRADALUNGA: Valoti Renato PREDORE: Carrara Alberto PRESEZZO: Mazzoleni Ilario PREZZATE: Sangalli Roberto ROGNO: Baiguini Cesare ROMANO DI LOMBARDIA: Volpe Ermanno CRONACA DAI GRUPPI S. GERVASIO D’ADDA: Alessi Mario S. GIOVANNI BIANCO: Milesi Marco SEDRINA: Gotti Massimo SOLA DI FARA OLIVANA: Morandi Mario SOMENDENNA: Vitali Roberto SORISOLE: Zambelli Giuseppe SOTTO IL MONTE: Bolognini Pietro STEZZANO: Cattaneo Mario TALEGGIO: Arnoldi Ambrogio TERNO D’ISOLA: Regazzi Ugo TORRE PALLAVICINA: Ferro Ivan TREVIGLIO: Mariani Marino 75(9,2/20DIÀROHWWL)LRUHQ]R URGNANO: Gabbiadini Francesco VALBREMBO: Crippa G.Franco VALPIANA: Carrara Riccardo VALTORTA: Busi Claudio VERDELLO: Limonta Giacomo VERTOVA/COLZATE: Cattaneo Omar VIADANICA: Paris Lorenzo VILLA D’OGNA: Paccani Marco ZAMBLA: Tiraboschi Valerio ZOGNO: Garofano Luigi SPORT IL PRIMO BERGAMASCO SULL’EVEREST Epis Virginio, alpino di Oltre il Colle M entre sono in auto per gli orridi della Val Serina, il proponimento non è di parlare con un alpinista famoso del secolo scorso, ma di raccontare la vicenda particolare di uno dei tanti giovani che hanno lasciato le nostre valli in cerca di lavoro dopo la seconda guerra mondiale. Sto parlando di Epis Virginio, nato il 18 agosto 1931 a Oltre il Colle, contrada Grimoldo, lo scalatore dell’Everest nella prima spedizione italiana del 1973, capitanata da Guido Monzino. Mi riceve nella sua antica casa paterna; sulla pietra è chiaramente scolpito un numero, 1596. Nella facciata accanto è appiccicato un grosso pero secolare; si intravedono appena, come due piccoli occhi, OHÀQHVWUHGHOSULPRSLDQR0HUDYLJOLDQGRPLSHUO·LQVROLWRTXDGUHWWRVXELWRO·RVSLWHSUHFLVD´4XHVWD qODSLDQWLFDFRQWUDGDGHOSDHVHLOQXFOHRRULJLQDULRHUDFKLDPDWD´ODFRQWUDGDGHOOHSHUHµSHUFKp XQDYROWDWXWWHOHFDVHDYHYDQRXQDSLDQWDGLSHURLQFROODWDVXOIURQWHµ/DJLRUQDWDqOLPSLGDLQWRUQR fanno da corona le cime dell’Alben, del Grem, dell’Arera, del Menna. L’interno della casa è rimasto LQWDWWRVHPSOLFHGLJQLWRVDDQWLFDWLSLFDFRVWUX]LRQHGHOOHQRVWUHYDOOL0DLO1RVWURQRQDELWDTXLGD TXHVWHSDUWLSDVVDVHPSUHFRQODIDPLJOLDLPHVLGLOXJOLRHDJRVWR6LVHQWHDQFRUDFLWWDGLQRGL2OWUH LO&ROOHPDqUHVLGHQWHDG$RVWDGRYHYLYHFRQODPRJOLH0DULD3LDGXHÀJOLHHWUHQLSRWL 3DGUHFRQWDGLQRVHFRQGRGLVHLIUDWHOOLTXDWWURPDVFKLHGXHIHPPLQHERVFDLRORPDQGULDQRPDQRYDOHDVHFRQGDGHOODQHFHVVLWjHRFFDVLRQLÀQRDYHQW·DQQLSHUWLUDUHDYDQWLELVRJQDYDDLXWDUHOD IDPLJOLD,PSDUDDVFLDUHIRQGR1HOYLQFHLOFDPSLRQDWREHUJDPDVFRTXLD2OWUHLO&ROOH3URSULRLQTXHOO·DQQRqFKLDPDWRDOOHDUPLPLOLWDUHGLOHYDGHVWLQD]LRQH6FXROD0LOLWDUH$OSLQDGL$RVWD (Centro Sportivo a Courmayeur).Terminata la leva, dopo breve corso, non essendo provvisto di titoli VFRODVWLFLSDVVDLQVHUYL]LRSHUPDQHQWHFRPHVRWWXIÀFLDOH ´)XXQDVFHOWDFRQYLQWDSRWHYRODYRUDUHDSSOLFDQGRPLDOODPLDSDVVLRQH/RULIDUHL3UDWLFDYRDWWLYLWjVSRUWLYDDJRQLVWLFDSHUOD60$/3LSLD]]DPHQWLHUDQRVRGGLVIDFHQWLTXDVLVHPSUHQHLSULPL GLHFL(QWUDLQHOODVTXDGUDQD]LRQDOHGL%LDWKORQHDUULYDLVHFRQGRDGXQFDPSLRQDWRLWDOLDQR1HO SDUWHFLSDLDOFDPSLRQDWRGHOPRQGRGL%LDWKORQVXTXDWWURFRPSRQHQWLODVTXDGUDWUHHUDYDPR 37 SPORT bergamaschi: Mismetti, Carrara Gianni ed io. Furono anni di soddisfazioni sportive; nel frattempo ero andato ad abitare ad Aosta. Nel 1958 ero diventato istruttore di Sci e di AlpiQLVPRµ Dopo alcune domande sull’attività di istruttore, gli chiedo: «Sig. Maresciallo, vogliamo parlare anche della spedizione del 1973 sull’Everest? Lei allora aveva 41 anni». Si sottomette alla risposta, misurando le parole. Si vede che non YXROH ULQIRFRODUH SROHPLFKH VX TXHVWD VWUDRUGLQDULD DYYHQtura himalaiana. ´/DVSHGL]LRQHWXWWDLWDOLDQDFDSLWDQDWDGD*XLGR0RQ]LQR industriale alpinista, fu molto pesante, nel senso che vi parteciparono 64 membri effettivi, e circa 100 Sherpa. Non si riVSDUPLDURQRQpXRPLQLQpPH]]LDQFKHVHTXHVWLXOWLPLQRQ furono sempre i più adatti allo scopo. Gli alpinisti veri erano XQDWUHQWLQDJOLDOWULHUDQRVFLHQ]LDWLPHGLFLÀVLRORJL«QHO gruppo alpinisti erano rappresentate tutte le componenti delle Forze Armate italiane: Aeronautica, Marina, Carabinieri, Polizia, Finanza, e naturalmente gli Alpini. Si volevano dimostrare il grado di preparazione e le capacità organizzative delle FF.AA. Sede della preparazione: OD60$/3GL$RVWD$OODÀQHVXOODYHWWDDUULYDPPRLQRWWRDOSLQLVWLHVKHUSDRYYLDPHQWHFRQ le bombole per l’ossigeno. Il 5 maggio Minuzzo e Carrel arrivarono sulla cima con 2 sherpa. Il 7 maggio, alle ore 13, anch’io giunsi in vetta con il mio compagno di cordata Innamorati, e Benedetti ci raggiunse con uno sherpa. Tempo bellissimo. Nel ritorno, improvvisamente, il tempo si guastò, e avemmo molti problemi; fumPRFRVWUHWWLDELYDFFDUHODQRWWHDTXRWD,OJLRUQRGRSRLOEHOWHPSRFLSHUPLVHGLVFHQGHUH3HU HUURULQHOO·XVRGHOOHERPEROHUHVWDPPRVHQ]DRVVLJHQRSHUWXWWDODGLVFHVDGDTXRWD6LGLPRVWUzFRVuSHUODSULPDYROWDFRQWUROHFHUWH]]HGLPHGLFLHÀVLRORJLFKHVLSRWHYDUHVLVWHUHVHQ]DO·XVR GHOOHERPEROHDQFKHROWUHJOL6DUj0HVVQHUSRLQHODFRQIHUPDUORµ «Alpino Epis, è noto che all’interno della spedizione ci furono incomprensioni, gelosie, scorrettezze, HJRLVPLGLFXLWDQWRVLqSDUODWRHVFULWWR/HLGDSURWDJRQLVWDFRVDGLFH"ª$TXHVWRSXQWROHSDUROH vengono ponderate una per una. ´&RQIHUPRHVRWWROLQHRIHUPDPHQWHFKHWUDLFRPSRQHQWLDOSLQLVWLGHOODVSHGL]LRQHFLVRQRVHPSUH state correttezza ed amicizia, sia durante che dopo la nostra avventura. Tutte le polemiche sono nate in ambienti esterni. I risultati furono buoni, tenendo conto che nessuno aveva esperienze himalaiane. 6HQRQFLIRVVHURVWDWHSDOHVLFDUHQ]HGLGLUH]LRQHTXHVWLSRWHYDQRHVVHUHVHQ]·DOWURPLJOLRUL,PHULWL QRQVRQRVWDWLDWWULEXLWLFRQJLXVWL]LDHSXEEOLFDPHQWHQRQORVRQRDQFRUDRJJLFRPXQTXHODVFLDPR SHUGHUH'DSDUWHPLDYDGRÀHURGLHVVHUHDUULYDWRVXOODFLPDPDVRSUDWWXWWRGLDYHUIDWWRLOPLR GRYHUHVRFFRUUHQGRHDLXWDQGRFRPSDJQLLQGLIÀFROWjDQFKHHVWUHPH(TXLPLIHUPRµ 6LDPRDOODÀQHGHOO·LQFRQWUR6FRUULDPRXQDOEXPGLIRWRFKHOHÀJOLHHLQLSRWLJOLKDQQRUHJDODWR TXDQGRKDQQRIHVWHJJLDWRO·RWWDQWHVLPRFRPSOHDQQRGLQRQQR9LUJLQLR'DSDUWHVXDTXHVWRDU]LOOR RWWXDJHQDULRGXUDQWHODSHUPDQHQ]DQHOVXRSDHVHQDWDOHTXDVLWXWWLLJLRUQLVDOHVXOOHVXHPRQWDJQH LQWHPSLVHQ]·DOWURLQIHULRULDTXHOOLVHJQDWLVXLFDUWHOOLLQGLFDWRULGHO&$,VDUHEEHDGLUH´GLFRUVDµ 6LLQWHQGHFKHLO´9HFLRµ9LUJLQLR(SLVQRQSHUGHO·RFFDVLRQHSHUSRUWDUHDQFRUDLOVXRFDSSHOORDOSLQR GXUDQWHOHDGXQDWHLUDGXQLHOHIHVWHGHOO·$VVRFLD]LRQH1D]LRQDOH$OSLQLFXLqÀHURGLDSSDUWHQHUH $GLUHLOYHURGRSRTXHVWRLQFRQWURVHQWRFKHDQFK·LRORVRQRXQSR·GLSL+RSDUODWRFRQXQVHPSOLFH0DUHVFLDOORGDOODÀHUDPRGHVWLD $OEHUWR*LXSSRQL 38 SPORT Trofeo Nikolajewka PRIMO POSTO PER SERINA 4 uarantuno sono le edizioni della gara di sci nordico che si sono succedute da TXDQGR JHUPRJOLz O·LGHD GL FHOHEUDUH con una competizione sportiva sulla neve, una EDWWDJOLD GLVSHUDWD YLWWRULRVD QHOOD VFRQÀWWD 1LNRODMHZND4XHVW·DQQRqLO*UXSSRGL3LD]]D Brembana che si è assunto l’onere dell’organizzazione del Raduno Alpino connesso con il Trofeo. La gara si è svolta sulle nevi di Roncobello, SLFKHVXIÀFLHQWLSHURWWHQHUHXQDUDJJXDUGHYRle manifestazione. Il freddo dei giorni precedenti alla ricorrenza poteva preannunciare un evento di secondo piano, ma al contrario la festa è stata completa sotto i diversi punti di vista. La gara di sci nordico del Trofeo Nikolajewka, è un appuntamento sportivo che insieme al Trofeo Sora, rappresenta un momento di aggregazione degli alpini della nostra Sezione. La gara, ÀQGDOODVXDRULJLQHHUDULVHUYDWDHVFOXVLYDPHQWH agli Alpini, in armi ed in congedo, nella formula della staffetta con tre frazionisti ed ora, già da alcuni edizioni, la gara è stata aperta a tutti, in particolare ai più piccoli che con il loro entusiasmo rappresentano un vigoroso e augurabile momento di aggregazione per il futuro della nostra Associazione. &RQ TXHVWH SUHPHVVH VRQR VWDWL ROWUH JOL atleti delle varie categorie, (baby, cuccioli, ragazzi, allievi, giovani, aspiranti, junior e senior) maschili e femminili in rappresentanza di diversi club, che si sono dati appuntamento per lo sportivo confronto. Molti gli spettatori che hanno accompagnato ed incitato i concorrenti delle varie categorie, lungo i perfetti saliscendi della pista preparata con perizia dagli organizzatori. È stata una gara dura, che ha visto il massimo impegno degli atleti partecipanti. Il Trofeo, con un manifesto appagamento del capogruppo Enrico Tiraboschi e di tutti i suoi accompagnatori, è staWRFRQTXLVWDWRGDOO·$1$GL6HULQDFRQ5LFKDUG Tiraboschi, Alessandro Bonaldi e Corrado PiroODDVHJXLUHODVTXDGUDGHOO·$1$GL&UHPHQRH dell’ANA di Gromo. La seconda parte della giornata si è svolta a Piazza Brembana dove la popolazione ha fatto da corQLFHDOODVÀODWDGHJOL$OSLQLSHUOHYLHGHOFHQWUR cittadino. La S. Messa, celebrata dal parroco di Piazza Brembana in un accogliente padiglione, ha visto l’inconsueta ma gradita partecipazione di tutti i Sindaci dell’Alta Valle che hanno così avvalorato, con la loro presenza, una particolare sensibilità per ciò che gli alpini rappresentano di positivo per le loro comunità sia dal punto di vista della solidarietà che dei valori di moralità e impegno sociale. *LXVHSSH%RQDOGL &ODVVLÀFD*UXSSL$OSLQL 1° Serina, 2° Cremeno, 3° Gromo, 4° S. Pellegrino, 5° Valgoglio. 39 RACCONTI ALPINI L’ANGELO DEGLI ALPINI di Marina Vio - Vicenza N ell’accecante biancore nella neve, in mezzo al bosco di betulle spoglie, candide contro il piombo del cielo, tutto era imPRELOHGLXQDÀVVLWjWDJOLHQWHFRPHYHWUR0DLO vetro si spezzò, e cadde una granata. Il Capitano XUOz´$OSLQLDYDQWLµ ´$YDQWL $YDQWLµ JULGDURQR JOL XRPLQL FRPH D WURYDUHQHOVXRQRGLTXHOJULGRODIRU]DGLSURcedere. E sparando, si gettarono fuori dal fossato verso la strada. I russi, dall’altra parte, iniziarono DFRUUHUHTXDVLYROHVVHURFHUFDUHORVFRQWURDOO·DUma bianca. Ma prima che si capisse cosa accadeva, un’esplosione terribile scosse il terreno e sollevò la neve, le betulle e gli uomini. E dopo l’esplosione un’altra ancora. ´6WH]R6WH]Rµ urlò Toni ai compagni e si buttò faccia a terra. Ma una terza esplosione, ancor più forte, parve disintegrare il mondo attorno a lui: ´2VWFKHFROSRµJOLYHQQHGDSHQVDUH3RLQRQ udì più nulla. Appena si riprese, dopo un’ora o un minuto, disse WXWWRLQXQÀDWR´'LREqOO'LREzQ6WDYROWDFL PDFHOODQRµ. Ma nessuno rispose: dalla neve veniva solo un lamento debolissimo. Toni si tirò in piedi, si guardò attorno e vide tutti PRUWLLO&DSLWDQRLO%HSLFKHHUDQRLQVLHPHÀQ dal primo giorno, e tutti gli altri. ´7RVLµ disse senza speranza ´,QSLHGLWRVLµ Ma nessuno si mosse: solo il lamento continuava, ed era appena udibile. (LQTXHOOD7RQLSHQVzDLUXVVLHYLGHFKHQRQFH n’era in piedi neanche dei loro: cancellati, o scappati, lasciando i morti a terra. Ma uno tra i loro morti si lamentava e il gemito, straziante e disperato, ricordò a Toni che era un infermiere e aveva la croce rossa cucita sulla manica. ´'LREzQFKHURJQDµ disse a se stesso ´0LFDFKH SRVVRDQGDUHJLUDQGRPLVXLWDFFKL9DGRDOPHQR DYHGHUHµ E andò dal russo. 4XHOORHUDDWHUUDFRPHPRUWRHEXWWDYDWDOPHQWH tanto sangue da una gamba che presto si sarebbe dissanguato. Era un ragazzo giovane: la barba bionda e rada, sul viso del colore dell’avorio, gli dava un’ aria ieratica, da santo e lo rendeva simile DOOD ÀJXUD GHO &ULVWR FKH VL YHGHYD LQ FKLHVD DO suo paese: ´'LRERQuQµ disse Toni´9DUGDFRVVD PHWzFDYqGDUFKHLPDQGDDIDUODJXHUDLWRVDWqLµPoi volto al russo esanime:´6WDERQ,YDQ ¶GHVRJKHSHQVLPLµ E cominciò a fasciarlo. Ma intanto, mentre era lì che lo fasciava, venne la fanteria in ritirata. E il Tenente, da lontano, gli JULGzGLVFDSSDUHFKHLUXVVLHUDQRSURVVLPL´)UD SRFRµXUOz´VDUHPRVRWWRLOIXRFRGHLFDQQRQLµ 40 Neanche si accorse che curava un russo. Toni disse al ferito: ´7RVR GHYR ¶QGDU YLD YRM VDOYDUHODJKLUEDµ0DTXDQGRVWDYDSHUDQGDUH JOLHQHPDQFzLOFRUDJJLRSHUFKpVDSHYDEHQHFKH lasciato a se stesso lui moriva. Allora lo prese sulle spalle e si avviò pian piano sulla neve. Diceva WUDVpHVp´0LULFRUGRF·qXQLVEDTXLYLFLQR/R SRUWROuHORPROORSHUFKp'LREzQ, somiglia tropSRDO&ULVWRGHOODFKLHVDSHUFKpLRORDEEDQGRQL E un Alpino, un Alpino: mica che lascia il Cristo VXOODQHYHµ&RVuPDOJUDGRODIDWLFDFDPPLQDYD FRQTXHOIDUGHOORVDQJXLQDQWHVXOODVFKLHQDFRPH se portasse la croce. 0DTXDQGRGLORQWDQRJLjLQWUDYHGHYDO·LVEDWXRnò un cannone e il colpo cadde poco indietro. Poi un altro colpo più vicino: ´'LREqOOµ disse Toni ´6WDYROWDÀRFFDQRµ(QRQDYHYDDQFRUDÀQLWRGL parlare, che il terzo colpo lo sollevò per aria insieme alle betulle e al russo. 4XDQGRULFDGGHDOVXRORVLWURYzLQXQDOXFHVLlenziosa, bianca come la neve e risplendente ancora più del sole senza ferire gli occhi. E, nella OXFH F·HUDQR GXH ÀJXUH XQ DQJHOR EHOOLVVLPR dalle candide ali vicino al russo e un altro, molto SLJUDQGHFKHVWDYDGDYDQWLDOXLHORÀVVDYDFRQ uno sguardo dolce e severo assieme. ´$ORUD"µ chiese Toni. ´$ORUD GHYL GLUPHOR WH FRVVD FKH IHWR TXD QRQ GRYHYL PRULUHµ gli disse l’angelo in dialetto. E Toni, a bocca aperta, vide che aveva le ali nere di SHQQHG·DTXLOD ´2VWµ GLVVH ´FKH DQJHOR 1HDQFKH SDUOD 7DOLDQµ(TXHOORJOLULVSRVH´3HUIRUVD Io sono l’ Angelo delle Penne Nere...insomma, degli AlpiQL3HUzQRQVPRFFRODUH6HSROPLJDWLUDUPRFROL GDYDQWLDXQDQJHORµ Toni si vergognò e chiese scusa. ´&RPXQTXHµ GLVVH O·DQJHOR ´2JJL O·KDL IDWWD JURVVDWXQRQGRYUHVWLHVVHUHTXLHLOUXVVRGRvrebbe essere stato pronto pel viaggio e invece è vivo. Si era mica previsto che un 7DOLDQR desse la YLWDSHUVDOYDUHXQUXVVR0DK&RQJOL$OSLQL QRQVLSXzPDLGLUH(DORUD"µ ´$ORUDWHWLVEDJOLQRQVRQRPLFDPRUWR3DUOR ci vedo, neanche sento dolore e non ho freddo. 'XQTXH«µ ´'XQTXHVHLPRUWR7RQL&UHGLFKHPHQHLQWHQdo. Ma il lavoro è il lavoro, e i piani erano diffeUHQWL2JJLWRFFDYDDOXLHQRQDWH$ORUD¶GHVR stai buono e ti addormenti, e lasci che io faccia TXHVWRVFDPELRSUHQGRODYLWDDOXLHODGzDWHµ ´1RµGLVVH7RQL´1R1RQVHQHSDUODQHDQFKH Non vedi che assomiglia al Cristo del paese? E SRLqFRVuJLRYDQH1RQRQSHUPHWWHUzXQDFRVD RACCONTI ALPINI GHO JHQHUHµ H FHUFz GL VWUDSSDUH LO UXVVR GDOOH braccia dell’angelo: ma non aveva forza. L’angelo dalle ali bianche lo guardava con comPLVHUD]LRQHHVRUULGHYD´1RQSXRLVWUDSSDUORDO VXRGHVWLQRµJOLGLVVHJHQWLOPHQWH´1pSXRLVIXJJLUHDOWXRGHYLWRUQDUHDFDVDHPRULUYHFFKLRµ ´'LRERQuQQRµIHFHVHFFRO·$OSLQR´'HYRVDOYDUOR1RQVRSHUFKpQRQ VRVHqVRORSHUFKpVRPLJOLD DO &ULVWR R SHUFKp q JLRYDQHRSHUFKpORVHQWR mio fratello, ma non posso permettere lo scambio: lasciagli la mia vita, e SUHQGLPHµ L’angelo degli Alpini, con le ali nere, si mostrò ratWULVWDWR ´7RQLµ GLVVH ´H tua moglie? E i WRVDWqL e ODFDVDFKHqDQFRUDGDÀnire? (LWRYHFLLWRFDPSLHOHVRUHOH]zYDQLµ L’Alpino sospirò: ´%LVRJQD FKH L VH UDQJLD Hanno le vacche, le capre, le galline, le verdure dell’orto e UREDGDPDJQjUQRJKHQHPDQFD. Io ho il mio orgoglio di Alpino, e per uno che assomiglia al Signore io do la vita: FKqHO6LJQRUO¶KD GDWDOXSDUPLHYRJOLRULFDPELDUHRVWµ ´7DFL QRQ VPRFFRODUHµ JOL GLVVH VHYHUDPHQWH O·DQJHOR´1RQKDLSDXUDGHOODPRUWH"µ ´3DXUDQRµULVSRVH7RQL´0DFHUWRFLKRLOWLPRUH GL DQGDU GDYDQWL D 'LR H GLUJOL VRQR TXD$EEL PLVHULFRUGLDFKHSHFFDWLQHKRWDQWLµ ´(FKHSHFFDWLKDL"µJOLFKLHVHO·DQJHORFRQOHDOL bianche. ´7XWWLµ JOL GLVVH7RQL ´7XWWL L SHFFDWL GHJOL$Opini: ho fatoEDOD, più volte. In chiesa non sono andato tanto: meno che in osteria. E dopo smocFRORPDVRORVHPLLQFD]]Rµ ´6HqSHUTXHOORµIHFHVHYHURO·DQJHORFRQOHDOL QHUH´VPRFFROLDQFKHVHVHLWUDQTXLOORPDQRQq TXHVWRLOSXQWRLOSXQWRqFKHQRQVDUHEEHODWXD RUDµ7DFTXHSHUSOHVVRHLQÀQHDJJLXQVH´·'HVR JKHSHQVLVX, e in ogni caso vedo che cosa si può IDUH7HLQWDQWRVSHWDµ E Toni, sospirando, si mise ad aspettare. Un po’ gli dispiaceva di non tornare DEDuWD, di non vedere i WRVDWpLLYHFLHODPXMHUDFKHVWDYDQRVSHWDQGRSHUzQHOFXRUHVHQWLYDTXHOFDORUHSDUWLFRODUH FKHDYHYDDYXWRDYROWHQHOODYLWDTXDQGRVLHUD LQQDPRUDWR TXDQGR HUD QDWR XQ ÀJOLR TXDQGR aveva abbracciato la sua gente partendo per la guerra...µ/DJXHUDµ disse ´O·pGDYHUR¶QDEHVWLD HTXHLFKHPDQGDLRPHQLDFRSDUVH sono servi GHOGLDYRORµ ´'LFLEHQH´JOLGLVVHO·DQJHORFRQOHDOLELDQFKH ´(TXHVWRSRYHUHWWRTXHVWRUDJD]]RVHQRQHUD per te nemmeno la sperimentava, lui, la vita: non ha nemmeno fatto in tempo a diventare grande, FKHO·KDQQRPDQGDWRQHOODQHYHDPRULUHµ ´0DDGHVVRLQYHFHODVSHULPHQWHUjODYLWD"µGRmandò Toni sforzandosi di parlare Talian. ´&HUWR FKH OD VSHULPHQWHUj OD YLWD H FH O·DYUj EHOOLVVLPD6LVSRVHUjDYUjÀJOLGLYHUUjXQEUDvo medico e un giorno, non lontano, andrà in Italia a un raduno di Alpini per inconWUDUHµ ´0HQRQPLSXzLQFRQWUDUHµ sussurrò Toni piano, e lasciò giù una lagrima. 0DLQTXHOODO·DQJHORGHJOL Alpini ritornò con una faccia scura. Toni si fece forza e domanGz´$ORUD¶QGHPR"µ /·DQJHOR GLVVH ´1R 3XUtroppo c’è un problema: dove dovrei portarti, non c’è SRVWRµ ´*RYHUQRODGUµ ´7DFLFKHQRQVDLFRVDGLFLµULEDWWpO·DQJHOR´'L TXHVWLWHPSLVRQRWDOPHQWHWDQWLJOL$OSLQLPRUWL per la patria che, nel Paradiso degli Eroi, settore Penne Nere, è come in chiesa la notte di Natale: VWUHWWLFRPHVDUGLQH'XQTXHQRQSRVVRSUHQGHUWLµ ´( DORUD"µ FKLHVH 7RQL /D YRFH JOL WUHPDYD GL speranza e paura: un po’ temeva per il russo, un SR·VSHUDYDSHUVp ´$ORUDYDµJOLGLVVHGROFHPHQWHO·DQJHOR´$ORUD WRUQDDEDLWDGDLWRYHFL7RQLµ L’Alpino scoppiò in lagrime. Ringraziò, si aggiustò in testa il cappello con la penna nera che si era tolto per parlare con l’angelo, e dopo si avviò. L’angelo con le ali bianche gli mise sulle spalle il UXVVRHGLVVHDEDVVDYRFH´1RQqVRORSHOSRVWR è che il miracolo è possibile se c’è amore tra gli XRPLQLHVRSUDWWXWWRVHDFFDGHWUDQHPLFL$ORUD il Signore fa lui, e dona tanta vita da bastare per due. Non te l’ho detto? Ivan verrà al raduno degli $OSLQL SHU FRQRVFHUWL 0D DGHVVR 7RQL WRUQD D FDVD9DDEDLWDµ E con le dita, più bianche della neve, gli fece un segno sugli occhi. Toni si addormentò. Si svegliò in un ospedale russo dopo due giorni. Si fece un paio d’anni di SULJLRQLDGDWLUDUHODFLQJKLDHLQÀQHWRUQzDFDVD 7UHQWDFLQTXHDQQLGRSR7RQLHLOSURIHVVRU,YDQ Stjorevic, medico insigne e famoso accademico, si abbracciarono alla stazione di Paderno e piansero commossi tutti due. Probabilmente in cielo piansero anche i due angeOLSHUFKpSLRYYH 5DFFRQWR FODVVLÀFDWR DO 3UHPLR ´3DUROH DWWRUQRDOIXRFRµ$UFDGH 41 SONO ANDATI AVANTI ALBANO S.ALESSANDRO ALMENNO S.BARTOLOMEO ALMENNO S.BARTOLOMEO ALMENNO S.BARTOLOMEO ALMENNO S.BARTOLOMEO ALZANO LOMBARDO Giuseppe Gamba (Aldo) Classe 1934 Alessandro Gualandris Classe 1924 Giuseppe Mangili Classe 1925 Enrico Francesco Mazzoleni Classe 1939 Tarcisio Moscheni Classe 1935 Angelo Zanchi Classe 1942 ARDESIO ARDESIO AZZONE BERBENNO BG-CENTRO BIANZANO Renato Bosio Classe 1952 Virginio Pezzoli Classe 1944 Giovanni Romelli Classe 1923 Samuele Salvi Classe 1932 Giuseppe Vavassori Classe 1927 Giovanni Caglioni Classe 1922 BOLGARE BOLGARE BOLGARE BONATE SOTTO BORGOUNITO BORGOUNITO Marco Belotti Classe 1965 Mario Brevi Classe 1934 Giuseppe Valli Classe 1936 Pierino Colleoni Classe 1963 Zefiro Armati (Tizio) Classe 1929 Giuseppe Consoli Classe 1939 BOSSICO CALOLZIOCORTE CALUSCO D’ADDA CARENNO CAROBBIO DEGLI ANGELI CASAZZA Giuseppe Ceroni Classe 1934 Pietro Bonaiti Classe 1927 Antonio Signori Classe 1941 Giuseppe Cambianica Classe 1923 CAZZANO S.ANDREA Battista Duci Classe 1928 CAZZANO S.ANDREA CAZZANO S.ANDREA CAZZANO S.ANDREA CENATE SOPRA CENATE SOTTO Adamo Bertocchi Classe 1940 Innocente Campana Classe 1921 Giorgio Pezzotta Classe 1959 Luigi Cortesi Classe 1933 Emanuele Nembrini Classe 1931 CERETE BASSO CHIGNOLO D’ISOLA CLUSONE CLUSONE CLUSONE COLERE Francesco Cretti Classe 1948 Mario Pedruzzi Classe 1931 Luigi Trussardi Classe 1925 Raffaele Pedretti Classe 1923 Mario Trussardi Classe 1923 Giovanni Gino Bendotti Classe 1936 Giacomo Vittorio Mognetti Classe 1943 Giovan Maria Capitanio Classe 1922 SONO ANDATI AVANTI COSTA MEZZATE DALMINE FIORANO AL SERIO GANDOSSO GORLAGO GROMO Attilio Pelizzoli Lasse 1947 Arduino Parimbelli Classe 1928 Mario Guerini Classe 1946 Battista Tallarini Classe 1933 Giuseppe Zappella Classe 1935 Ludovico Orsini Classe 1938 GRUMELLO DEL MONTE LOCATE MADONE NEMBRO NEMBRO NEMBRO Aurelio Ravelli Classe 1944 Massimo Gualandris Classe 1947 Marco Natale Mazzucotelli Classe 1929 Antonio Cortinovis Classe 1933 Marino Foini Classe 1938 Ulisse Lodovici Classe 1931 ONETA OSIO SOTTO PALAZZAGO/VALBREMBO PALOSCO PARRE PEDRENGO Alessandro Carobbio Classe 1943 Paolo Calderoli Classe 1931 Angelo Ferruccio Benedetti Classe 1939 Carlo Cominardi Classe 1925 Bernardo Angelo Visini Classe 1921 Mario Rocchi Classe 1923 PONTE S.PIETRO RANICA RANICA ROTA IMAGNA SAN GALLO S.GIOVANNI BIANCO Cesare Locatelli Classe 1943 Gianluigi Milesi Classe 1949 Giuseppe Previtali Classe 1946 Isidoro Locatelli Classe 1913 Pasquale Gervasoni Classe 1936 Giuseppe Augusto Manzoni Classe 1945 SARNICO SCANZOROSCIATE SCANZOROSCIATE SCHILPARIO SCHILPARIO SEDRINA Carlo Cadei (Pina) Classe 1917 Luigi Carbonari Claase 1939 Guglielmo Pezzotta Classe 1925 Bruno Grassi Classe 1938 Mario Poloni Classe 1939 Antonio Marchesi Classe 1937 SOTTO IL MONTE SOVERE SOVERE STEZZANO TELGATE TELGATE Giuseppe Formenti Classe 1930 Giovanni Geniali Classe 1947 Alfonso Rinaldi Classe 1943 Emilio Bassetti Classe 1931 Fausto Consonni Classe 1930 Franco Galeazzi Classe 1943 SONO ANDATI AVANTI TERNO D’ISOLA TERNO D’ISOLA TREVIOLO VALSECCA VERTOVA VIADANICA Rota Gabriele Classe 1940 Giovanni Vappiani Classe 1942 Angelo Cerea Classe 1929 Alberto Galli Classe 1940 Bernardo Paganessi Classe 1934 G. Battista Bellini Classe 1934 VILLA D’OGNA ZANDOBBIO ZOGNO ZOGNO Salvatore Brusetti Classe 1923 Gianbattista Gamba Classe 1937 Carmelo Ghisalberti Classe 1917 Pietro Carminati Classe 1927 ´,VzSDVV GLHQWjFFOLJpU i à lassat i sème di mucc e i va per i pàscoi del FpOµ Ricordiamoli Giuliano Girola - Bg/Centro Nelle prime ore di domenica 15 gennaio, all’età di 83 anni, si è spento Giuliano Girola, personaggio di spicco di Clusone, come ha ricordato Mons. Panfilo durante la S. Messa di suffragio. La sua opera ha spaziato dal sociale allo sportivo con ruoli da protagonista. Socio fondatore dello “Sci Club 13 Clusone” ne fu poi segretario e presidente; ha fatto parte del consiglio provinciale della FISI; ha svolto incarichi di responsabilità nel consiglio d’amministrazione dell’Ospedale S. Biagio; è stato tra i promotori della Delegazione CRI di Clusone, la prima della Valle Seriana, assumendone subito la segreteria e poi la presidenza. Per il suo impegno nel sociale è stato insignito del titolo di Cavaliere della Repubblica. Al rientro del servizio militare è entrato subito nel Gruppo Alpini di Clusone, diventandone poi Capogruppo per una quindicina d’anni. Nel frattempo entrò a far parte del Consiglio Direttivo Sezionale dove si distinse per la sua praticità nello svolgere i compiti assegnatigli. Ottimo oratore diventò un apprezzato speaker di importanti manifestazioni alpine. Ai funerali la basilica era gremita di gente che gli ha voluto per l’ultima volta esprimergli la loro stima ed il loro affetto. Per primi gli alpini con a capo il presidente Sarti, i dirigenti ed i giovani fondisti del “13 Clusone”, delegazioni del CAI e della CRI. Luigi Rudelli - Gandino È difficile in questo triste momento redigere un ricordo degno del nostro Capogruppo Onorario; la commozione per la perdita e per la grande partecipazione alle sue esequie sono ancora vive in noi. “Gigino” era il soprannome con cui era universalmente conosciuto. Nato nel 1922, dopo gli studi al liceo Sarpi si iscrisse alla facoltà di medicina veterinaria presso l’Università di Milano. Presto dovette interrompere gli studi e recarsi a Merano, dove frequentò il corso Allievi Ufficiali. Impegnato SONO ANDATI AVANTI su vari fronti, fu imprigionato dai tedeschi e deportato nei campi di lavoro in Germania; rientrerà a casa, dopo molte vicissitudini, solo alla fine del conflitto. Nel 1948, insieme ad alcuni soci rifonda il nostro gruppo che guiderà sino al sorgere del nuovo millennio. Ma chi era Gigino per i suoi alpini? Un amico, un fratello maggiore, un “papà” per tanti giovani alpini che vedevano in lui un esempio d’integrità morale e d’impegno costante. Un altra sua dote era il saper ascoltare e consigliare senza voler imporre il proprio “io”. I suoi alpini li conosceva uno ad uno e per ognuno aveva una parola di incoraggiamento. Bastino le parole che di lui disse il compianto dottor Crepaldi: “ Un galantuomo di vecchio stampo”. Fu insignito nel 1968 del titolo di Cavaliere dal Ministero della Difesa. Fondatore e presidente della locale sezione del C.A.I., lo ricordiamo come un grande sportivo, capace di conquistare le più importanti vette delle Alpi, di imporsi nelle gare di corsa in montagna e di sci di fondo a livello nazionale fra gli anni 60 e 70. Ma lo ricordiamo anche come “allievo manovale”, sua definizione che ben tratteggia l’uomo, nella costruzione della casa di Endine e, in seguito, del Laboratorio, in Friuli durante il tragico terremoto, a Redona. Immancabile la sua presenza in ogni nostra attività lavorativa o manifestazione: dove non poteva essere presente di persona, la sua mano raggiungeva in silenzio situazioni che solo lontanamente potevamo capire. E il merito era sempre dei “suoi” alpini. Sino alla fine dei suoi giorni ci ha spronati col suo motto: “gli Alpini non hanno paura”. Si, Gigino, non avremo paura di seguire il tuo esempio. Vogliamo pensare che non ci hai lasciato, ma con il tuo passo svelto e sicuro ci guidi verso il paradiso di Cantore. I tuoi Alpini Giovanni Valsecchi - Brembate Sopra Giovanni Valsecchi, classe 1943, capogruppo e responsabile del nucleo di protezione civile se ne andato in punta di piedi, consumato dalla malattia che l’aveva colpito, proprio ad un anno dal ritrovamento del corpo di Yara, circostanza davvero singolare, come se il destino avesse voluto sottolineare con mefistofelica crudeltà il suo ultimo cruccio, quello di non essere stato lui e la sua squadra di volontari a ritrovare quella ragazzina. In quella operazione aveva profuso tutte le sue forze ed un cuore pronto a qualsiasi prova. Così è morto con il suo cruccio e con la fierezza di quel rimorso che colpisce solo gli uomini che sanno cos’è la virtù. E sì che quest’ultima operazione, l’impegno e l’energia profusi nella ricerca di Yara erano dettati da un puntiglio del tutto nuovo e particolare anche per lui: l’aveva strenuamente cercata con il cuore di un padre. Marco Fusco PROSSIMI APPUNTAMENTI CAMMINAOROBIE Insieme sui sentieri delle Orobie L e Sezione ANA in collaborazione con le Sottosezioni e Sezione di Bergamo del Club Alpino Italiano organizzano una giornata aperta a tutti coloro che amano camminare in compagnia sui sentieri di montagna e incontrarsi nei rifugi alpinistici e escursionistici delle nostre belle Orobie bergamasche per domenica 8 luglio. La giornata prevede la partenza dal fondo valle di gruppi di soci ANA e soci CAI che accompagneranno i partecipanti per salire tutti insieme ai diversi rifugi alpinistici e escursionistici delle Orobie Bergamasche, lungo i normali sentieri di accesso e realizzare il seguente programma di massima presso ogni rifugio: - Incontro di tutti i partecipanti ai rifugi - Cerimonia celebrativa con S. Messa oppure un Momento di Silenzio 45 PROSSIMI APPUNTAMENTI - Pranzo Inoltre, per avvicinarci alla giornata di domenica 8 Luglio 2012, sarà organizzata una camminata comune tra i soci ANA e soci CAI che percorreranno tutte le tappe del Sentiero delle Orobie Centro Orientali a partire dal Passo della Presolana e il Sentiero delle Orobie Occidentali a partire da Cassiglio per convergere tutti insieme al Rifugio Alpe Corte in Valcanale, un rifugio senza barriere e senza frontiere, dove saranno presenti anche degli amici disabili e sarà realizzato il programma previsto alla presenza delle autorità civili, militari e religiose. Per i Gruppi e gli alpini che fossero interessati a partecipare possono contattare le seguenti persone: Alberto Paris [email protected] 328.2823515 // Paolo Valoti – [email protected] & 10%// 46 % & * 44, ,12' (17'( 3, * * . * 08,06' ( 3/, 7/, 01,10' ( 2,15'( 24, ) % & 77, 8/, 8' ( 8+ 74, 16, "$!" !$"#! ! PROSSIMI APPUNTAMENTI 7/, 8%04 5/, 8,07' ( 3/, % ,05' ( 08, ' (*% 42+ 7/, 0/%// 0/%// % *% 44, 7/, 30+ 6/, 47