Giornale Interattivo di San Sosti e dintorni Il blog
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OTTOBRE 2010 n° 6 Giornale Interattivo di San Sosti e dintorni Il blog dei cittadini Nel mese di ottobre è successo che.. Eventi: San Sosti perde Giovanni, il Ministro Sacconi invia telegramma alla famiglia. Triste evento: la morte di Vituccio Inaugurata l’azienda casearia “La Fornace” Voce al Cittadino: Un cittadino denuncia sul sito Goladelrosa lo stato di abbandono del cimitero di San Sosti e Cultura e costumi: La Calabria esulta: nel 2011 verrà Benedetto XVI Pietro Bruno alla presentazione del nuovo libro del senatore Mantovani 46-esima settimana sociale: i Cattolici nell‟Italia di oggi Cronaca di San Sosti e dintorni: Muore pensionato investito da auto Un giovane minaccia con il fucile due braccianti: denunciato dai carabinieri Novità per il nostro Pronto Soccorso Politica: Manifesto - Il Pavone e i generali Storia: Sulla cultura della Magna Grecia Rubrica del Medico: Oltre i confini del potere Concorsi letterari: Una Giovane sansostese fra i vincitori del concorso “La Pace si fa in versi” CONTATTI [email protected] Giornale Interattivo di Mottafollone QUESTO MESE HANNO NAVIGATO 19176 UTENTI Giornale Interattivo di San Donato di Ninea www.goladelrosa.eu GRAZIE ottobre 2010 N°6 Eventi San Sosti perde Giovanni. Il Sindaco decreti il lutto cittadino. 11 ottobre 2010 Raffaele Rosignuolo Un incidente sul lavoro strappa alla vita il nostro giovane concittadino Giovanni Bruno di 24 anni. Non bastano parole per descrivere quanto sconvolgente sia questa notizia per la nostra comunità e per tutti i lavoratori che, giornalmente, compiono il proprio dovere svolgendo attività lavorative. Ancora morti sul lavoro, ancora famiglie spezzate, ancora troppi “caduti” in tutt’Italia; e San Sosti ne conta molti. Mi permetto di fare un appello al Sindaco e agli amministratori di maggioranza e minoranza, a tutti i commercianti e cittadini di San Sosti, di decretare un giorno di lutto per sottolineare questa piaga di morti sul lavoro a cui bisogna imperiosamente porre rimedio. Solo con politiche oculate di prevenzione si possono scongiurare queste tragedie che molto frequentemente distruggono le famiglie e funestano la vita delle comunità. Siamo vicini alla mamma Maria Rosaria, al papà Ciriaco, al fratello e alla fidanzata Maria Caterina con la quale Giovanni aveva in progetto il matrimonio. Il Ministro Sacconi invia telegramma alla famiglia Bruno 12 ottobre 2010 Impossibilitato a prendere parte alle esequie, partecipo a nome del Governo all’immenso dolore dei familiari e dei colleghi per la tragica scomparsa di Giovanni Bruno, vittima di un infortunio sul lavoro.Sarà nostro dovere concorrere al più rapido accertamento delle responsabilità, come più tempestivo indennizzo dei superstiti.Più in generale, il Governo conferma il suo impegno, d’intesa con le Regioni per le loro competenze, a promuovere attività di informazione, formazione e prevenzione, oltre alla necessaria vigilanza delle aziende sanitarie e del Ministero del Lavoro. Un abbraccio solidale Maurizio Sacconi P.S. Francesca Chaouqui è stata ricevuta questa mattina dal Ministro, il quale ha manifestato il suo cordoglio e ha fatto sapere che invierà una delegazione di 4 funzionari guidata dai dirigenti Regionali e Provinciali Dott. Contisano e Dott Trapuzzano nonchè in rappresentanza del Governo l’on. Giulio Serra. Triste evento 28 ottobre 2010 Raffaele Rosignuolo Foto ricordo giugno 1980: Vito, seduto, allora Consigliere Comunale P.C.I. Oggi si celebrano i funerali di Vito Di Loria, morto precocemente per il male incurabile che colpisce ancora tantissima gente, nonostante gli studi compiuti e le ricerche avanzate in tutti i Paesi del mondo. Ne voglio ricordare le doti di giovane serio, dedito alla famiglia e al lavoro, amico di tutti, tanto che la comunità sansostese lo rimpiange accoratamente. Rivolgo sentite condoglianze alla moglie, ai figli, alla mamma, al fratello e alle sorelle. Commenti ricevuti all’articolo: Sinibaldo Diurno Apprendo del triste evento, che ha colpito nuavamente na nostra comunità. Ai famigliari tutti, giungano le mie più sentite condoglianze.Sinibaldo Diurno Pietro Bruno Quando ti muore un amico il dolore è grande, ed in quest’ultimo anno di amici ne sono andati via due.Il carissimo Vincenzo Diurno il Dicembre scorso e ieri il carissimo Vito Di Loria.Due amici di sempre; due giovani Padri di Famiglia; due lavoratori onesti; due persone serene.Ricordo che a Vituccio andai a trovarlo in ospedale subito dopo operato e mi accolse con il sorriso di sempre ed il garbo che lo distingueva, nonostante i postumi dolorosi del pesante intervento che aveva subito.Lo rincontravo spesso durante i miei ritorni a San Sosti, parlavamo di tante cose e quasi mi ero dimenticato o forse avevo rimosso il pensiero della sua malattia.Il brutto male invece no. Non si era dimenticato, ed ha proseguito nella sua opera fatale e crudele.Sono vicino a tutta la sua Famiglia e a tutti i suoi amici più stretti, perchè so quanto lo amavano e so quanto gli sono stati vicino.Roma, 28 Ottobre 2010 Pietro Bruno CONTINUA.. Eventi CONTINUA.. Mario Sirimarco Partecipo con commozione al dolore che ha colpito la famiglia Di Loria ed esprimo tutta la mia solidarietà per la perdita di Vituccio una persona buona, sempre sorridente e cordiale: una grande (purtroppo un’altra) perdita per tutta la nostra comunità.Mario Sirimarco Silvio Lucano Toto’ diceva, ironicamente, in un suo film signori si nasce e io lo nacqui ma Vito era è e restera’ sempre un signore di nome e di fatto se n’e’ andato un grande vicino di casa e solo Dio sa il dolore che provo ancora dopo esser stato prima a casa sua a rendergli l’ultimo grande saluto e poi al suo funerale. Spero che da lassù vegli questo paese con la sua forza e protegga la sua famiglia e i suoi amici e chissà forse da lassu’ faccia tornare il sereno e la felicità che a questo paese manca da tempo. Ora lo attende una nuova vita ma per me avrà sempre un posto nel mio cuore e nei miei pensieri. Silvio Lucano Francesco Marasco La morte di ogni persona a noi cara lascia un vuoto, un vuoto materiale, fisico.Un vuoto incolmabile…Ma il ricordo no! Il ricordo resta vivo…Vituccio era un amico buono, discreto, silenzioso.Un uomo esemplare a cui non piacevano i clamori, ma che era in grado di regalare affetto e cordialità anche solo guardandoti, anche solo dicendoti una parola. Una piccola parola.Riusciva a parlare con gli occhi. Con quegli occhi belli e difficili da dimenticare che aveva…Tante sue espressioni, tante sue parole, le sento ancora oggi scolpite nel cuore e mi aiutano a continuare questa vita sempre imprevedibile e piena di incognite.Una vita in perdita è quella di ognuno di noi…Un’ esistenza a cui ci siam dovuti “abituare” soffrendo e che il più delle volte toglie crudelmente, anziché dare…Dicono che ogni morte fa parte di un disegno divino che ai comuni mortali non è dato conoscere. Tutto deve risultare incomprensibile, penosamente inspiegabile per noi…Vituccio è già a conoscenza della Verità e avrà finalmente sciolto ogni suo dubbio, adesso che non è più tra noi…Noi mortali continueremo a “vivere” invece, ma tutti con la stessa inevitabile prospettiva.A tutti resterà ora l’amara illusione di incontrarti per strada, dirti ciao e abbracciarti, caro Vituccio …Il ricordo di te sarà comunque sempre vivo e ci porterà conforto, fino a quando un giorno ci rincontreremo…Continuerò a volerti beneAddio Vituccio Fabio Novello Mi unisco con la mia famiglia al dolore che ha colpito la famiglia dell’amico Vituccio, e soprattutto resto sempre più rammaricato dal fatto che i buoni ci lasciano, vanno in cielo, e la cattiveria regna sempre più sovrana. Ciao Vito e da lassù guarda i tuoi cari e prottegili da questo mondo… Sentite condoglianze alla famiglia, dispiaciuto per non aver partecipato ai funerali per motivi di lavoro e familiari… Concetta Di Loria A volte spero sia solo un brutto sogno ed è mentre i giorni passano che mi accorgo che questa è la cruda realtà. Hai lasciato in tutti noi un vuoto incolmabile, ma allo stesso tempo una serie innumerevole di splendidi e preziosi ricordi oltre che un grande esempio di coraggio e dignità nell’affrontare quel mostro terribile che è stata la tua malattia. Sei stato semplicemente uno zio favoloso e sono fiera ed orgogliosa di essere tua nipote. Ti voglio bene.Concetta Di Loria. Francesco Spagnuolo Questa è la prima volta che scrivo sù questo sito avrei voluto farlo in un altra occasione non in questo triste evento. Io Vito lo conoscevo da tanto sia come compagno di partito e dopo come zio, che dire che era una persone onesta, che era una persona saggia, ogni intervento suo in sezione con la sua compostezza con la sua calma dava forza di meditazione e di positività in qualsiasi cosa si discuteva. Tutti i paesani che mi hanno preceduto nei commenti hanno spiegato bene chi era Vito.Avrei voluto conocserti meglio come zio ma purtroppo non c’è stato tempo. Rimarrai sempre un bel ricordo nei miei pensieri. Ciao zio Vito. Francesco Esposta Non riesco ancora a crederci…..,mi sembra un brutto sogno da cui vorrei svegliarmi…..,continuo a ripetermi che non può essere vero!Ricordo le tante partite giocate a pallone ,davanti alla tua vecchia casa,e poi le tante partite al vecchio campo sportivo,e poi ancora sull’attuale campo e tu, con la passione di giocare in porta.Ti ricordo con la tuta, tuffarti a destra e a sinistra,a volte pieno di fango, a parare palloni e tiri difficili,ma l’ultimo tiro ,purtroppo, nonostante il tuo ultimo disperato tentativo, si è insaccato all’incrocio dei pali……..!Ciao Vituccio.Torino 05/Novembre/2010 Francolino Eventi Inaugurata a San Sosti l’azienda casearia “La Fornace”. 26 ottobre 2010 Raffaele Rosignuolo Sul sito goladelrosa.eu sono stati pubblicati i video dell’inaugurazione dell’azienda casearia. Vanno ai titolari della fabbrica gli auguri di GoladelRosa, affinchè la produzione possa affermarsi, progredire e dare visibilità al nostro paese. Le riprese sono a cura di Pietro Balestra Voce al Cittadino Comunicazione ai cittadini: il cimitero è stato ripulito 11 ottobre 2010 Vincenzo Sabetta (Assessore Comune di San Sosti) Il 28 settembre, un cittadino denunciò su Goladelrosa, con documentazione fotografica, il giusto degrado in cui versava il nostro cimitero. Appena possibile, ho provveduto alla pulizia e al ripristino delle aree degradate all’interno del luogo sacro. Colgo l’occasione per dire che non sempre è facile ottemperare a tali doveri, perchè spesso mancano le condizioni adatte ad operare. Noi amministratori, tuttavia, accogliamo con piacere le richieste e le segnalazioni da parte dei cittadini, se fatte in modo intelligente e costruttivo per l’intera comunità, senza strumentalizzare i problemi oppure offendere l’operato delle persone che devono assolvere a tali compiti. Alla soluzione, come questa volta, possiamo arrivarci sempre; sono necessarie solo un po’ di comprensione e collaborazione da parte di tutti. Vincenzo Sabetta Cultura e costumi La Calabria esulta: nel 2011 verrà Benedetto XVI. 14 ottobre 2010 Cesare De Rosis Domenica 9 ottobre 2011 arriverà a Lamezia Sua Santità Benedetto XVI. Ancora non si conoscono i dettagli sul luogo in cui il Santo Padre celebrerà la Messa e la recita dell’Angelus ma, di certo, tale notizia farà presto mettere in moto la macchina organizzativa di un evento di simile portata storica per la città. Del resto, la notizia è stata resa nota solo ieri, dal vescovo di Lamezia monsignor Luigi Antonio Cantafora e da padre Jacques Dupont, priore della Certosa di Serra San Bruno, dove il Papa si recherà nel pomeriggio per incontrare la comunità dei certosini. La notizia è stata inoltre confermata dalla Prefettura della Casa Pontificia, dall’Osservatore Romano e da Radio Vaticana. „L‟annuncio della visita, in Calabria, di Papa Benedetto XVI per il 9 ottobre del prossimo anno rappresenta, per tutti i calabresi, motivo di grande gioia e soddisfazione ed e’ una forte esortazione alla speranza. Le tappe del suo viaggio, a Lamezia Terme e a Serra San Bruno (VV), testimoniano anche simbolicamente la vicinanza e l’attenzione della Chiesa agli aspetti sociali ed economici del caso-Calabria, ma pure una sottolineatura alla centralita’ della persona umana con le sue attese e i suoi bisogni non solo materiali”. Lo ha dichiarato il presidente del Consiglio regionale della Calabria, Francesco Talarico, da New York, dove si trova impegnato con una delegazione ufficiale dell’Assemblea in una missione istituzionale in America. Il precedente viaggio di un pontefice in Calabria risale a molto tempo fa, sono trascorsi 26 anni dalla memorabile visita di Giovanni Paolo II, il 5 ottobre del 1984. Il Senatore Mantovani presenta il suo ultimo libro:”Carità, Verità e Buongoverno. Il Magistero di Benedetto XVI e l’Azione del Governo Berlusconi” 22 ottobre 2010 Pietro Bruno Il 20 Ottobre 2010, il Senatore M. Mantovani, sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti, con il quale collaboro da quasi tre anni, ha presentato il suo ultimo libro: “Carità, Verità e Buongoverno. Il Magistero di Benedetto XVI e l’Azione del Governo Berlusconi”. L’autore tratta tematiche quali la Globalizzazione, la Bioetica, la Crisi mondiale sia economica sia di valori umani, ripercorrendo sentieri tracciati da Papa Benedetto XVI nella sua Enciclica “Caritas in veritate”. Da uomo di Governo, impegnato nel sociale, ci parla della sua esperienza definendo e rimarcando parametri da cui l’azione dei Governi non può prescindere e a cui non può derogare; la Carità, la Verità, la Solidarietà, il rispetto per l’Uomo. Sono intervenuti alla manifestazione Mon. Vincenzo Paglia, Vescovo di Terni, l’On. Paola Binetti, Deputato della Repubblica, l’On. Sandro Bondi, Ministro per i Beni e le Attività Culturali. I CATTOLICI NELL’ITALIA DI OGGI. Conclusa la 46 settimana sociale 24 ottobre 2010 Cesare De Rosis La ricerca del bene comune deve costituire il riferimento sicuro per l’impegno dei cattolici in politica, afferma il Papa. Il richiamo di Benedetto XVI arriva all’Angelus in Piazza San Pietro, al termine della solenne messa per la canonizzazione di sei nuovi santi il 17 ottobre 2010. Il Papa salutava i 1200 delegati che a Reggio Calabria hanno concluso la 46.ma settimana sociale dei cattolici italiani, alla quale hanno partecipato anche parlamentari cattolici dei diversi partiti italiani. Non ho avuto modo, e questo mi è dispiaciuto, di prendere parte a questo importante avvenimento per la terra di Calabria. I lavori sono ruotati attorno a una lista di problemi cruciali enucleati nel “Documento preparatorio”: alle sessioni plenarie si sono alternati ampi momenti di dibattito tesi a declinare in concreto possibili piste da percorrere, avendo come obiettivo il bene comune e come strumenti la Dottrina sociale della Chiesa e l’enciclica “Caritas in Veritate”. Con questo documento papa Ratzinger, come sappiamo, ha ripreso i contenuti della “Populorum progressio” di papa Montini. Scriveva papa Paolo VI: “Spetta alle comunità cristiane analizzare obiettivamente la situazione del loro paese, chiarirla alla luce delle parole immutabili del Vangelo, attingere principi di riflessione, criteri di giudizio e direttive di azione nell’insegnamento sociale della Chiesa”. Le parole di Paolo VI riassumono ed esprimono lo spirito che muove le “Settimane sociali dei cattolici italiani” fin dalle loro origini, nel 1907. Esse entrano nella storia della Chiesa italiana in un momento particolare e sotto la guida di personalità come Giuseppe Toniolo (come ho avuto modo di sottolineare in calce ad un altro mio recente contributo), il cardinale Pietro Maffi e papa Pio X, che, salito da pochi anni al soglio pontificio, le incoraggia con la sua attenzione. La scelta «sociale» è in particolare il risultato della profezia di Toniolo, che sa intercettare l’evoluzione del movimento cattolico dell’Italia post-risorgimentale. Per Andreotti le settimane sociali mirano al bene comune e alla pace. A tal proposito sulla ben nota rivista “30 giorni” il senatore a vita dice che secondo l’insegnamento pontificio fortemente richiamato da Pio XII, di venerata memoria, la pace è frutto della giustizia.Tornando alla settimina di quest’anno, a fare gli onori di casa è stato ovviamente l’Arcivescovo di Reggio Calabria – Bova Mons. Vittorio Mondello il quale ha sottolineato come “tutto quello che lungo questi giorni é stato offerto, le forti riflessioni consegnate alla coscienza di tutti, le domande che attendono risposta, le proposte decisive che stanno per essere offerte all’intero Paese, acquistano il loro senso e la loro efficacia dentro il grido e il silenzio che diventano preghiera, dentro quella suggestiva icona delle mani alzate dell’eterno orante”. Riprendendo l’esortazione di San Paolo a Timoteo, il presule ha offerto qualche spunto di meditazione: “Ognuno dei Cattolici italiani di questa meravigliosa Settimana ad annunciare la Parola, insistere, ammonire, rimproverare, esortare”. Cioè, testimoniare. Ma forte è risuonato il messaggio del Santo Padre Benedetto XVI il quale ha ripreso il discorso pronunciato a Cagliari nel settembre 2008. In quella circostanza Ratzinger ha esortato la Chiesa e i cattolici a tornare ad «essere capaci di evangelizzare il mondo del lavoro, dell’economia, della politica» che – ha sottolineato – «necessita di una nuova generazione di laici cristiani impegnati, capaci di cercare con competenza e rigore morale soluzioni di sviluppo sostenibile». Nelle diocesi questo richiamo è senza dubbio rimarcato. Fin dall’inizio anche il nostro Arcivescovo mons. Santo Marcianò ha avuto a cuore i fenomeni “tristi” della nostra zona e la sua azione è stata tesa a sensibilizzare il laicato cattolico ad un impegno serio in politica. In una delle sue ultime lettere, quella del 13 agosto scorso, il vescovo ha, infatti, dedicato capitoli al ruolo che il cristiano laico deve avere nella politica richiamando quanto dichiarato da Papa Paolo VI “l’impegno in politica come forma di alta carità”». Cronaca di San Sosti e dintorni Muore pensionato investito da auto 5 ottobre 2010 Fonte il Quotidiano Incidente mortale, questa mattina, lungo la strada provinciale 123, a San Marco Argentano. Intorno alle 6,30 un pensionato ottantenne, T.E., come ogni mattina stava attraversando la strada per recarsi nel suo appezzamento di terreno quando è stato investito da una Wolkswagen Passat condotta da un 35enne di San Sosti, accompagnato dalla moglie. Il pensionato è finito, per cause in corso di accertamento, sotto l’auto. L’impatto non ha lasciato scampo all’anziano. Inutile l’intervento dei Carabinieri e dell’ambulanza. I militari hanno sequestrato il veicolo coinvolto nell’incidente mortale. Un giovane minaccia con il fucile due braccianti: denunciato dai carabinieri 7 ottobre 2010 Fonte Newz San Sosti (Cosenza). Poteva finire molto male una discussione a San Sosti. Due cittadini indiani, regolarmente presenti sul territorio italiano, si sono recati all’ora di pranzo presso l’abitazione di un imprenditore agricolo della zona per reclamare il pagamento di alcune giornate lavorative. I due, infatti, prestavano l’opera di braccianti agricoli. La casa del datore di lavoro si trova a poca distanza dall’abitazione degli stranieri ed i due, certi di trovare qualcuno in casa, hanno deciso di passare di persona. Essendo presente il figlio dell’uomo, un 25enne, è a lui che hanno avanzano le loro richieste., da cui è scaturita una discussione. Il ragazzo, insofferente, ha provato a tagliare corto cacciandoli di casa. Ma, all’improvviso, perdendo il controllo, si è impossessato di un fucile calibro 12, legalmente detenuto dal padre 60enne ed ha inseguito i cittadini indiani. Minacciandoli con l’arma, vi ha introdotto due colpi, costringendo i due a barricarsi in casa ed a chiamare i carabinieri. I militari, giunti sul posto, hanno ascoltato sia la versione degli indiani che quella del ragazzo, il quale ha sostenuto di essere stato esasperato dalle continue richieste di pagamento. I militari hanno, quindi, proceduto al sequestro dell’arma e delle nove cartucce di corredo ed hanno denunciato il 25enne per minaccia aggravata e porto illegale di arma. I carabinieri hanno però voluto accertare anche come sia stato possibile per il ragazzo entrare in possesso così presto e così agevolmente dell’arma. Da un controllo presso l’abitazione del datore di lavoro hanno riscontrato che il fucile era detenuto in un armadio privo della prevista chiusura, rendendo così agevole ed immediato per il 25enne l’impossessamento dell’arma. E’ scattata, di conseguenza, anche per il 60enne il deferimento in stato di libertà presso la Procura della Repubblica di Castrovillari per omessa custodia di armi. Novità per il nostro Pronto Soccorso: 50 volontari della CRI si occuperanno degli ammalati e dei loro familiari 20 ottobre 2010 Di Angelo Biscardi (Gazzetta del Sud 19-10-10) Attivato il nuovo “servizio di accoglienza” al Pronto Soccorso. La notizia è stata diffusa dal responsabile dell’Unità Operativa Giovanni Rosignuolo, dal dirigente medico del nosocomio del Pollino Angela Confessore, dalla dirigente dell’ufficio URP, Maria Pia Tripaldi e dalla responsabile della Croce Rossa Italiana Marjgrazia Mainieri. Ad occuparsi del nuovo servizio di accoglienza saranno una cinquantina di volontari appartenenti al Comitato femminile della Croce Rossa. <<Scenderanno in campo – ha detto la dott.ssa Mainieri – nei modi e nei tempi previsti dalla direzione aziendale. E’ chiaro che abbiamo bisogno di un periodo di rodaggio, proprio perchè esiste la necessità di organizzare, con cura e grande scrupolo, il servizio di accoglienza>>. Tra le curiosità c’è che il servizio è strettamente gratuito, e che i volontari della CRI sono al lavoro da quasi una settimana. Inoltre, il personale della CRI è assicurato e possiede una formazione formativa adeguata a sostenere il personale medico e paramedico che opera quotidianamente nel Pronto Soccorso. Per la dott.ssa Tripaldi si tratta di un nuovo <<punto di forza per l’ospedale del Pollino>>, che servirà ad orientare gli utenti che fruiscono del servizio di primo intervent0. <<I volontari – ha aggiunto la responsabile dell’Ufficio relazioni con il pubblico – saranno impegnati anche in precise attività di informazione e di accoglienza per evitare quel senso di isolamento che spesso coglie gli utenti che giungono nell’unità operativa di emergenza>> Molto più specifico il dott. Rosignuolo. <<Il nostro Pronto Soccorso – ha spiegato – è tra i più frequentati dell’ASP di Cosenza e noi medici, che siamo presi dal ritmo frenetico dell’emergenza, non possiamo dedicare molto tempo ai familiari degli ammalati che si trovano in particolare stato psicologico. A questo punto, abbiamo pensato a tale nuovo servizio: i volontari della Croce Rossa, infatti, creeranno quel “trait-d’union” necessario tra l’ammalato ed il personale medico. Saranno loro che terranno informati i familiari dei degenti. Lo faranno in modo semplice, anche con un sorriso agli ammalati, rendendo, così, meno dura la permanenza al Pronto Soccorso>>. C’è da dire che il Pronto Soccorso di Castrovillari è stato, proprio negli ultimi due mesi, al centro di alcune polemiche riguardanti presunti casi di “malasanità”. Il dott. Rosignuolo, che ha lamentato tutta una serie di carenze, ha fatto presente che giornalmente il Pronto Soccorso affronta più di settantacinque casi di grande emergenza e che, da quando è stato istituito, ha salvato tantissime vite umane. Politica - Manifesti Storia Sulla Cultura della Magna Grecia 18 ottobre 2010 Vincenzo De Luca La Magna Grecia vista attraverso epigrafi e laminette: terra del desiderio, della bellezza e del vigore dei suoi abitanti. Così un colto greco, nel V sec. a. C., immaginava la Magna Grecia. Callimaco di Cirene cantò nelle Origini il pugile Locrese Euthymos, tre volte vincitore a Olimpia (negli anni 484, 476, 472), liberatore della città di Temesa dal tributo di una vergine all’eroe della città (frammento 635 Pfeiffer). La Coppa di Nestore, sicuramente databile tra il 730 e il 725 a.C., incisa con disegni geometrici riporta il testo dell’epigrafe, in alfabeto occidentale calcidese: “Io sono la coppa di Nestore in cui è piacevole bere. Ma chi beva da questa coppa subito lui prenderà desiderio di Afrodite dal bel diadema”.. Nel sec. VII si ha la prova che i poemi omerici erano già diffusi in Occidente. Un’insigne poetessa, Nosside, emulò la celebre Saffo di Mitilene, in Antologia Palatina , dove Meleagro la identifica col fiore del giaggiolo, dodici epigrammi che costituivano il suo libro di poesie (preludio, A.P. V,170):”Nulla è più soave dell’amore, ma ogni altra delizia è seconda: anche il miele sputo dalla bocca - dice Nosside - chi è amato da Cipride non sa quali rose siano fiori - e ancora - ..o straniero, se tu navighi verso Mitilene lieta di canti per cogliere il fiore delle grazie di Saffo , di’ che io fui amica delle Muse, che nacqui a Locri e sai che il mio nome è Nosside”. In altri epigrammi uno canta la dedica delle armi tolte ai Bretti dai Locresi. L’archivio del tesoro del tempio di Zeus Olimpo, scoperto dal Franciscis nel 1972 , è un documento importante per il dialetto dorico della Magna Grecia (lo stesso che troviamo sull’ascia rituale con iscrizione votiva di San Sosti ). Stesicoro, nel frammento 192, scrive “Non è vero raccolto: tu non salisti sulle navi dai bei sedili e non giungesti alla rocca di Troia.. lirico cantore di temi epici e ispiratore delle metope dell’Heraion di Foce del Sele a Paestum” Alessi di Thuri scrive: “Tale è il vivere dell’uomo: come i dadi non cadono sempre dallo stesso lato, cosi la vita mai permane nella stessa forma ma è soggetta a mutamenti nelle commedie della Fanciulla Brettia”. Da una laminetta aurea, iscritta con testi da‟ ispirazione eleusina, (traduzione G. P. Carratelli) dice: “Vengo di tra puri, o pura regina degli Inferi, Euklas e Eubulaus e altri numi immortali: che dichiaro di appartenere anch’io alla vostra stirpe beata. Ma mi assoggettò il Destino e il folgorante Saettatore celeste. Volai via dal doloroso ciclo grave d’affanni, e ascesi alla desiderata corona con piedi veloci; mi immersi nel grembo della Signora regina degli Inferi, discesi dalla desiderata corona con piedi veloci. O felice e beatissimo, nume sarai invece che mortale, Capretto mi lanciai verso il latte” Di Leonida sono, invece, questi epigrammi (da A. Palatina vi ,302): “Fuggite via dal mio tugurio, tenebrosi topi, la povera madia Leonida non sa nutrire topi. Il vecchio ha chicchi di sale e due tozzi di pane e basta a se stesso: lodo questo modo di vita che viene dai miei padri. Perchè allora, topo ingordo, scavi questo mio recesso, dal momento che non puoi gustare neanche le briciole del mio pranzo? Va’ corri nelle case degli altri: di la potrai attingere una razione abbondante. Semplice è quel che io posseggo”. Ancora, A. Paltina (Leonida) dice: “O dea Lathria, accogli da Leonida povero, vagabondo e di piccola madia, come pegno di gratitudine, pingui figurine di pasta e oliva ben conservata e questo verde fico che ho staccato dal ramo; abiti cinque acini che ho staccati dal grappolo vinoso, o venerata, e questa libagione dal fondo della giara. Se come mi liberasti dalla malattia così ancora mi libererai dalla nemica povertà, mi avrai sacrificatore di un capretto”. Da Epicarmo, comico, si riporta il monologo: “Pranzo da chi mi vuole, sol che mi inviti: e da chi non mi vuol :d’invito non c’è necessità . E la ,son tutto spirito , fa slogar le mascelle per le risa: chi il pranzo pagò, levo alle stelle; e ove osi contraddirlo qualcuno in chicchessia , mi vien la mosca al naso, e gli fa villania. Poi va via, rimpinzato di vivande e di vino, ma non l’ho mica, un bimbo che mi schiari il cammino!.. Solo soletto, incespico nel buio, e m’arrabbio; e se, per mala sorte, nella ronda m’imbatto, ho per fortuna somma, rendo grazie ai Celesti, se me la cavo sol con aver gli occhi pesti. Quando così malconcio torno a casa, un giaciglio per dormir, non lo trovo! E già , non me ne piglio, sin che i fumi del pretto m’annebbian l’intelletto”. ( traduzione di Rubrica del Medico Oltre i confini del potere 9 ottobre 2010 Antonio Vigna A volte siamo capaci di capovolgere situazioni che non promettono niente di buono. Un livello di umore sotto lo standard, un tasso di umidità elevato, un’aria stagnante che sembra opprimerci, fanno da cornice ad una circostanza opaca ed anonima. Ma come sempre, “mai dire mai”. All’improvviso percepiamo accendersi una luce, energie che sono dentro di noi emergere. La giornata come d’incanto lascia dietro monotonia e lentezza, si distacca da quella tipica della routine e diventa intensissima ed affascinante. Altre volte al contrario, quando il buon giorno si vede dal mattino, limpidezza, serenità , un cielo splendente, colori tersi ed umore che presagiamo medio alto, finiscono per essere lenti e scialbi. Non siamo in grado di dare il giusto significato della relatività di queste differenze, sebbene la loro importanza è massima e va ricercata dentro di noi. Molte volte ci siamo lamentati perché abbiamo associato il nostro malessere o ne abbiamo imputato la causa ad un determinato contesto, facendo fuoriuscire dalle nostre labbra la frase luogo comune “che paese di”. In altre occasioni pur trovandoci in luoghi precisi di rinomato turismo, con incantevoli panorami, moderne attrezzature, fruibili opportunità di divertimento, ci annoiamo. L’aspetto esteriore, la bellezza di un posto, hanno la loro importanza, ancor più la maturità degli abitanti che vi vivono, ma ciò che fa la differenza è l’equilibrio con noi stessi. Se questa condizione è rispettata riusciamo a stare bene in qualsiasi momento, in qualsiasi luogo, anche in quelli brutti e ad apprezzare e rispettare anche chi ci vive perché ha avuto la sfortuna di esserci nato. Quando avremo acquisito questa consapevolezza ogni situazione sarà solo un relativo corollario per la nostra finale soddisfazione. Questo principio non è valido solo per le aspettative di ciò che ci sta intorno, ma anche per ciò che siamo e per le attese di quello che vorremmo essere. L’esempio classico è quello di una persona apparentemente al di sopra di tutto e di tutti, che detiene il potere in senso lato, considerata dal grosso pubblico come la più amata, la più odiata, ma soprattutto la più invidiata, che dovrebbe essere un prototipo di felicità, la persona a cui non dovrebbe mai mancare niente. Anche in questo caso l’apparenza non riproduce esattamente la realtà. Il potere, se non si accompagna a grande responsabilità e vocazione, diventa un’arma a doppio Continua.. Rubrica del Medico .. CONTINUA taglio che può trasformarsi in conflitto esistenziale e come un boomerang ritorcersi contro chi lo detiene, in modo tanto più devastante quando più grande è la carica gestita. Spesso, in tutti gli ambienti, vengono accettati incarichi più o meno grandi con estrema facilità e superficialità , senza che a questi corrisponda stessa capacità ed abilità. Troppo spesso gli stessi vengono finalizzati ad interessi personali che esulano da quelli della collettività, accettati ed usati come strumento per oltrepassare il lecito fino a sconfinare nel malaffare. Solo quando si hanno fondate capacità e serietà, sorretti da tanta professionalità e giustizia per svolgere tali compiti, si avrà massima stima e grande riconoscimento da parte di tutti. Un giorno tali saggi uomini passeranno alla storia come dei grandi, lasceranno il loro bellissimo ricordo anche alle generazioni future. In vita il loro benessere interiore sarà massimo, direttamente proporzionale alla loro grandezza ed alla fine fregiarsi di essersi sudata e guadagnata la ricchezza più grande che questa terra può offrire. Questa avrà più valore e bellezza perchè ad unanimità sarà accompagnata da ringraziamenti e benedizioni che sono il tessuto connettivo su cui continuare a lavorare, assaporare e dissetarsi “con gli alimenti più genuini” che abbiamo in dono. Percezioni di dolci ebbrezze, intense vibrazioni, sensazioni di vere consapevolezze appaganti, di sana attività comportamentale che sono capaci di dare vigorosa spinta vitale, energia positiva e grande felicità . Concorsi letterari Una Giovane sansostese fra i vincitori del concorso “La Pace si fa in versi” 30 ottobre 2010 Ancora una volta, Enrica Verta, una “figlia” di San Sosti, studentessa uscente dal Liceo Scientifico Pitagora di Rende, si classifica come vincitrice in un concorso di poesia. Questa volta si tratta del Premio “La pace si fa in versi”, promosso dalla Provincia di Cosenza. La cerimonia si è svolta in concomitanza con la giornata internazionale della Pace, il 21 settembre scorso alle ore 16,00, nella Sala degli Stemmi della Provincia di Cosenza. La commissione, composta dai proff. Mario Bozzo, Leonardo Di Vasto e Gennaro Mercogliano, ha valutato e selezionato le liriche di oltre 200 giovani, divisi in due fasce d’età, 14/19 anni e 20/29 anni. Nella prima categoria, la giuria ha assegnato ben quattro riconoscimenti ex-aequo, con dichiarato apprezzamento per l’originalità dei componimenti. Presenti alla cerimonia di premiazione, con consegna di premi in denaro, il Presidente della Provincia di Cosenza, On. Mario Oliverio e l’assessore Maria Francesca Corigliano. Il Giornale Interattivo Il Giornale Interattivo raccoglie tutti gli articoli e i commenti scritti dai cittadini. A differenza dei giornali tradizionali, in cui scrivono solo i giornalisti del settore, in questo può scrivere chiunque e anche in forma anonima. Potrà essere trattata qualsiasi tematica di interesse comune. L’obiettivo è quello di creare un dialogo costruttivo, culturale e propositivo fra cittadini e poter partecipare in prima persona e attivamente alla politica entrando in stretto rapporto con le Istituzioni. Si possono dare consigli, esprimere idee ed esporre necessità. Ovviamente tutti gli articoli prima di essere pubblicati saranno opportunamente vagliati per verificare il rispetto delle comuni regole civili. Gli articoli sono catalogati in categorie. ISTRUZIONI PER SCRIVERE UN ARTICOLO Per scrivere un articolo bisogna mandare una mail a [email protected] con scritto o allegato l’articolo. Per favorire le persone legate ai metodi tradizionali, quelle che non possiedono i mezzi digitali e per quelli che lo trovano più comodo, è possibile mandare gli articoli scritti (inchiostro su carta). Per questa opzione si deve far recapitare l’articolo a mano o per posta a: Rosignuolo Raffaele Via Badia 23, 87010 San Sosti (Cs) oppure Via F.Grimaldi 122, 00146 Roma. QUESTO MESE HANNO NAVIGATO 19176 UTENTI GRAZIE