IMPAGINAZIONE TESI - 17 03
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IMPAGINAZIONE TESI - 17 03
ARCHITETTURA, INVOLUCRO ed ENERGIA: ABITARE AD ALTA EFFICIENZA ENERGETICA NELLE REGIONI MEDITERRANEE 1 2 indice PARTE PRIMA - INTRODUZIONE 1 INTRODUZIONE E STRUTTURA DELLA RICERCA 06 1.1 Parole chiave 1.2 Considerazioni preliminari 1.3 Inquadramento del problema scientifico 1.4 Limitazione del campo d’indagine 1.5 Target di riferimento e beneficiari della ricerca 1.6 Obiettivi della ricerca 1.7 Il metodo della ricerca 1.8 Risultati attesi 1.9 Struttura della ricerca 06 06 09 11 13 13 15 16 17 PARTE SECONDA - L’ARCHITETTURA MEDITERRANEA 2 3 4444 I MODELLI MEDITERRANEI DELL’EPOCA PRE E POST INDUSTRIALE 22 2.1 L’Architettura Italiana 2.1.1 I modelli dell’Italia meridionale 2.12 I modelli dell’Italia centrale 2.2 L’Architettura Araba 2.3 L’Architettura Greca 2.4 Conclusioni 22 22 37 44 51 65 ARCHITETTURA MEDITERRANEA E QUESTIONE ENERGETICA 74 3.1 Considerazioni preliminari 3.2 La questione energetica nell’Architettura del XX secolo 3.2.1 Gropius e i suoi ideali 3.2.2 Le Corbusier e il suo rapporto con l’Architettura del mediterraneo 3.2.3 Il pensiero e l’esperienza di Fathy Hassan 3.2.4 Il pensiero e l’esperienza di Dimitris Pikionis 3.2.5 Il razioanlismo italiano 3.2.6 Conclusioni 3.3. L’Identità mediterranea. Tra natura e ambiente costruito 3.3.1 Introspezione e chiusura 3.3.2 Pesantezza e leggerezza 3.3.3 Colore 3.3.4 Luce 3.3.5 Acqua 3.4 Conclusioni 74 76 79 81 88 102 111 116 117 118 125 126 136 137 139 NORMATIVA ED EFFICIENZA ENERGETIA IN REGIME ESTIVO 142 4.1 Norme UNI, leggi nazionali e regionali. Il progetto in periodo estivo. 4.2 Programmi europei e prgrammi obiettivo 142 169 3 PARTE TERZA - IL PROGETTO DI RCHITETTURA NELLE REGIONI DEL MEDITERRANEO 5 6 ABITARE IN EDIFICI PASSIVI 188 5.1 Abitare in edifici passivi in Italia. 5.2 Definizione degli obbiettivi di comfort degli utenti in regime estivo. Parametri esigenziali – prestazionali. 5.2.1 Sicurezza, Benessere, Fruibilità e Gestione 5.3 Definizione dei requisiti Tipologici, Ambientali e Tecnologici degli edifici rispetto le differenti localizzazioni di tipo urbano o extraurbano 5.4 Definizione degli obbiettivi finalizzati al miglioramento degli standard 5.4.1 Metodi per la formulazione di modelli progettuali 5.4.2 Strumenti per la verifica e la valutazione dell’efficienza dei modelli di studio 188 191 L’ARCHITETTURA PASSIVA NELLE REGIONI DEL MEDITERRANEO 294 6.1 I dieci fattori di controllo per il progetto di eficio passivo 6.2 La riduzione dei consumi energetici 294 360 192 196 206 206 214 PARTE QUARTA - CONCLUSIONI 7 8 4 CONCLUSIONI 376 7.1 Verifica tra obbiettivi e risultati raggiunti 7.2 I nuovi vettori di sviluppo della ricerca 376 379 BIBLIOGRAFIA 383 8.1 Bibliografia e Normativa 383 1 Introduzione e struttura della ricerca INDICE PARZIALE 1.1 Parole chiave 1.2 Considerazioni preliminari 1.3 Inquadramento del problema scientifico 1.4 Limitazione del campo d’indagine 1.5 Target group e beneficiari della ricerca 1.6 Obiettivi della ricerca 1.7 Il metodo della ricerca 1.8 Risultati attesi 1.9 Struttura della ricerca 06 06 09 11 13 13 15 16 17 Viene introdotto con considerazioni preliminari l’inquadramento del problema scientifico successivamente enunciato, segue la definizione degli obiettivi della ricerca e dei risultati attesi, insieme all’individuazione del target group di riferimento e dei beneficiari dei risultati ottenuti. Vengono delineati i limiti del campo d’indagine, la metodologia applicata e la struttura della ricerca. 5 1 Introduzione e struttura della ricerca 1.1 PAROLE CHIAVE può ridurre fino al 90% l’uso di energia, rispet- Architettura, Involucro, Energia, Abitare, Benes- to allo standard della casa media europea, riu- sere estivo, Mediterraneo. scendo ad ottenere un eccellente comfort interno, rispetto alle abitazioni tradizionali. 1.2 CONSIDERAZIONI PRELIMINARI Il crescente sovraffollamento dei paesaggi ur- Il protocollo di Kyoto, firmato nel dicembre del bani da una parte, e il costante degrado delle 1997 e in vigore dal 16 febbraio 2005, sta im- risorse naturali e dell’ambiente dall’altra, ren- pegnando tutti i paesi industrializzati e quelli a dono necessaria un’attenta riflessione e nuovi economia in transizione a ridurre le principali approfondimenti sui modi di progettare e vivere emissioni antropogeniche di gas serra1 entro il lo spazio architettonico e urbano. Il nostro con- 2012. sumo delle risorse mondiali non può continuare La scadenza è prossima e l’Italia è impegnata a con questo trend. ridurre le emissioni di CO2 per una quantità del Costruire un edificio ad alta efficienza energe- -6,5% rispetto alle emissioni del 1990, divenute tica è possibile, lavorando sulla morfologia dei ormai di circa il 19,5% rispetto alle emissioni volumi i materiali, razionalizzando i sistemi co- 2008. Siamo ormai del tutto consapevoli che le struttivi e impiantistici. L’efficienza energetica risorse di energia non rinnovabili avrà una dura- non è, come erroneamente si crede, solamen- ta limitata perché non sono infinite e secondo te questione di fisica tecnica o di impiantistica, numerosi studi, siamo ormai prossimi al picco ma, prima di tutto questione di integrazione tra di produzione per petrolio e gas, e moto vicini il progetto dell’architettura ed il concept ener- al picco del cabone . Inoltre il 40% dell’energia getico. adoperata in Europa è consumata nel settore Obiettivo principale del concept energetico è dell’edilizia abitativa e del terziario, di cui circa la costruzione di un edificio autosufficiente ad il 70% per il riscaldamento e raffrescamento emissioni di CO2 pari a zero operando sull’in- degli ambienti, il 12% per l’acqua sanitaria, ed tegrazione tra forma architettonica, involucro, il restante per l’energia elettrica, illuminazione, e sostenibilità energetica. L’approfondimento usi di cucina. Il settore dell’edilizia è pertanto il scientifico, derivante dalla pluriennale espe- maggior responsabile di produzione di CO2, ma rienza dei paesi del Nord Europa, in merito ai di contro possiede un alto potenziale di rispar- temi del contenimento energetico in regime in- mio energetico. vernale e/o clima freddo, deve lasciare spazio 2 Infatti con la realizzazione di case Passive , si 3 6 nelle regioni. del centro e sud Italia ai temi del 7 contenimento energetico e del benessere an- te, ognuna delle quali rappresenta un sistema che in regime estivo. Le caratteristiche climati- completo di archetipi, di forme di pensare di- che di queste regioni infatti, evidenziano inverni verse […].” ”[…] Come un confronto tra tradizio- mediamente rigidi ma estati molto calde: l’ar- ni, forme culturali, perfino razziali, di pensare chitettura deve essere in grado di fornire una le cose, [in contrapposizione] al nord Europa risposta alle esigenze di comfort in questi climi, […]”.4 Tra queste culture si inserisce di certo an- caratterizzati dal elevate escursioni termiche che quella italiana. stagionali e giornaliere. Analogamente il termine mediterraneo sugge- Si ricercheranno pertanto quei fattori di proget- risce quelle aree geografiche in cui l’architet- to importanti per edifici dall’elevato benessere tura storicamente si è dovuta confrontare con termico invernale e soprattutto estivo oltreché una progettazione in ambiti climatici nei quali per il benessere termo igrometrico degli utenti, è rilevante il fattore estivo e diventa cogente la tali da caratterizzare il progetto di un’architet- necessità di risolvere le problematiche di raffre- tura pensata nel rispetto della conservazione scamento degli ambienti e di protezione dall’ir- dell’ambiente, delle risorse naturali, del benes- raggiamento solare durante la stagione calda. sere delle persone, della qualità del paesaggio Tale affermazione risulta in parte reale nel mo- urbano e naturale. mento in cui si considera, l’Italia un paese me- Nel caso Italiano si introduce pertanto il tema diterraneo nella sua totalità, dalle regioni più a della casa passiva nelle regioni mediterranee, nord ai confini con i paesi dell’Europa meridio- in cui diventa rilevante il problema della riduzio- nale, alle regioni della Puglia e la Calabria com- ne dei consumi per il raffrescamento estivo. La prese le isole. risposta passiva al problema si traduce in tre Considerando l’intero paese rileviamo in esso sintetiche risposte: norme per proteggere l’edi- sensibili differenze climatologiche e meteorolo- ficio dai guadagni di calore; tecniche per modu- giche, che portano il progettista a considerazioni lare i guadagni termici, tecniche di dissipazione progettuali diametralmente opposte in funzione del calore utilizzando mezzi naturali. della zona climatica di riferimento. Basti pen- Quando si parla di regioni mediterranee stori- sare al confronto tra regioni più settentrionali camente si intende “la tradizione dei popoli del delle zone climatiche F5, in cui la progettazione mediterraneo” […] “da qui nasce l’idea che esi- si occupa del controllo del riscaldamento attra- ste una mediterraneità dell’Architettura” […]. ” verso la captazione dell’irraggiamento solare Risultato dell’esistenza di situazioni polarizza- in regime invernale, e la regione Sicilia in cui si 8 progetta pensando alla protezione dall’irraggia- mente intese”6, o la definizione dei parametri mento solare e il raffrescamento estivo. per controllare l’efficienza degli involucri. Tali Per tali motivi in termini di studi scientifici è linee guida diventano generali riferimenti, per corretto analizzare l’Italia nella sua complessità la progettazione in clima freddo, temperato, cal- climatica e paesaggistica con i suoi scenari di do-secco o caldo-umido validi a grande scala. montagna, di collina di pianura e costa presenti In relazione all’adeguamento normativo, legato lungo l’intero territorio. Complessità che si ritro- agli obbiettivi del protocollo di Kyoto, con l’in- va esaminando piccole fasce territoriali, dalle troduzione di linee guida e parametri di riferi- delineate limitazioni geografiche e caratterizza- mento per una progettazione energeticamente te da tradizioni costruttive proprie. efficiente, le regioni del nord Europa compresa Da qui la scelta di lavorare sulle regioni dell’Ita- l’Italia settentrionale, hanno sviluppato appro- lia centrale, per approfondire il tema dell’edifi- fondimenti che oggi sono diventati una realtà cio ad alta efficienza energetica con problema- consolidata ed efficace rispetto all’intero pano- tiche in regime estivo rapportate al fabbisogno rama europeo. invernale, considerando come caso studio la Alla base della progettazione di un edificio pas- regione Marche. sivo, in tali regioni, è la morfologia dello stesso, definita da standard progettuali dalle delineate 1.3 INQUADRAMENTO DEL PROBLEMA SCIEN- connotazioni, che garantisce il controllo dei pa- TIFICO rametri energetici. All’interno di un complesso panorama, quello Oggi sono ancora da verificare gli standard della progettazione bioclimatica, numerosi sono per la progettazione di edifici passivi di nuova gli approfondimenti che hanno caratterizzato lo costruzione nelle regioni dell’Italia centro me- studio della tipologia dell’edificio o la qualità ridionale, anche in relazione alle più recenti in- dell’involucro per rispondere alle esigenze di dicazioni del decreto del 2 aprile 20097, il quale comfort. Tali studi erano finalizzati alla redazio- rende operative le norme per l’efficienza ener- ne di linee guida progettuali sia per l’elabora- getica, definendo i criteri generali, metodologie zione di “…configurazioni spaziali, in funzione di calcolo e requisiti minimi per la prestazione dell’uso che di tale spazio fanno gli utenti, ed energetica degli edifici in regine estivo ed inver- in relazione al comfort ambientale che devono nale8. essere ottenute, prescindendo quindi dalle de- Tale normativa ha ricadute dirette sulle singole stinazioni d’uso specifico, così come comune- regioni italiane, che dovranno adeguare i loro 9 1 standard costruttivi. E’ evidente che le regioni posto. I fattori di progetto saranno in grado di dell’Italia centro meridionale hanno in questi fornire risposte per una progettazione efficiente termini un bagaglio normativo regionale caren- nelle diverse aree climatiche nella regione og- te e di contro problematiche in regime estivo getto di studio, la zona appenninica, quella di cogenti. pianura e di mare, assimilabili alle altre regioni Ma appoggiandosi a un’esperienza costruttiva dell’Italia centrale in zona climatica D. storica locale, in grado di fornire indicazioni In particolare verranno esaminate le problema- base sulle morfologie edilizie impiegate sui ma- tiche in regime estivo essendo queste prepon- teriali e le tecniche costruttive storicamente uti- deranti nelle aree suddette, verificate anche lizzate, si può giungere a indicare dei fattori per rispetto il comportamento invernale. la progettazione di edifici energeticamente effi- I risultati della ricerca e le linee guida elaborate, cienti in regimi climatici invernali ed estivi in cui saranno verificate sul campo per evidenziarne quest’ultimo diventa il fattore preponderante. limiti e potenzialità, attraverso l’applicazione di Considerando area di studio le regioni dell’Ita- modelli di studio in un ambito climatico defini- lia centrale, si introduce lo studio del progetto to. I casi studio si collocano sul litorale costiero architettonico come prima e principale risposta della regione Marche, come motivato e descrit- al contenimento energetico nei regimi climatici to nel paragrafo che segue. suddetti. Questo attraverso una progettazione Si parlerà di miglioramento della qualità edili- che parallelamente verifica l’efficienza delle ca- zia degli edifici in termini di comfort e risparmio ratteristiche tipologico e morfologiche ipotizza- energetico in regime estivo, quindi alle esigen- te per l’edificio, associate a differenti tipologie ze relative al raffrescamento, in relazione al d’involucro, massivo o leggero. Involucri studia- mantenimento delle condizioni di comfort dei ti anche sulla base dei materiali e dei sistemi fruitori e al contenimento dei consumi energe- costruttivi impiegati nella tradizione dei luoghi tici dell’edificio. studiati e supportati dalle attuali tecnologie I risultati ottenuti saranno riferibili a dati nor- proposte dal mercato. mativi legati alla norma EN ISO 13790:20089 L’energia si pone come dato variabile, riferibile a documento elaborato in accordo con le norme fenomeni naturali microclimatici, che influisco- preparate dal CEN nell’ambito del mandato no in maniera determinante nelle caratteristi- M/343 a supporto dei requisiti essenziali della che della tipologia e dell’involucro che divente- Direttiva Europea 2002/91/CE sulla prestazio- ranno valori fissati nella scelta del modello pro- ne energetica degli edifici. Nelle applicazioni 10 1 Divisione per aree climatiche secondo Koeppen. Tratto da, Manuale di progettazione dilizia, volume II, Ulrico Hoepli Editore S.p.a., Milano, 1994. STAGIONE CALDA 3 2 2 Divisione per aree climatiche secondo Koeppen. Tratto da, Manuale di progettazione dilizia, volume II, Ulrico Hoepli Editore S.p.a., Milano, 1994. 3 Divisione per aree climatiche calde e fredde del territorio italiano. Individuzione area di studio. Tratto da, Clima e progetto, Branka Jankovich, Edizioni Medicea, Firenze, 1990. STAGIONE FREDDA legati al rispetto di regolamenti espressi in ter- nee erano quelle regioni bagnate dal mare me- mini di obbiettivi energetici, e di confronto delle diterraneo caratterizzate e contaminate della prestazioni energetiche di varie alternative pro- cultura antica classica e protagoniste all’inizio gettuali per un edificio in progetto. del secolo dei gran tour degli intellettuali d’Europa. 1.4 LIMITAZIONE DEL CAMPO D’INDAGINE Per gli approfondimenti sperimentali è stata All’interno della ricerca con il termine Mediter- scelta la regione Marche in cui i valori macro- raneo vengono intese le regioni dell’Italia cen- climatici di temperature si caratterizzano per trale oggetto di studio. Queste regioni vengono le significative escursioni termiche giornaliere denominate mediterranee perché ricadono in e stagionali, ed anche in funzione della com- quell’ambito territoriale in cui le caratteristiche pleta varietà paesaggistica caratterizzata da del clima vengono definite mediterranee secon- mare, pianura, collina e montagna, all’interno do la classificazione climatica europea orga- della quale si è scelta come località di studio nizzata da Koeppen10, già proposta nel 1918 la città di Falconara. In più nella regione Mar- e perfezionata fino il 1936, in seno alle carat- che non sono state ancora svolte ricerche affini teristiche di particolari valori di temperatura e agli obiettivi qui proposti, ma nelle altre regioni di piovosità, misurati secondo le esigenze della dell’Italia centrale ritrova dei punti di riferimen- vegetazione delle aree in esame. La fascia ge- to legati ai risultati di ricerche già sviluppate12. ografica d‘azione comprende le regioni geogra- Al fine di completare e implementare un pano- fiche dell’Italia all’altezza dei 43° N, nelle quali rama geografico di riferimento accrescendo gli le caratteristiche paesaggistiche e climatiche standard per la progettazione di edifici energe- sono similabili e dove il fattore climatico estivo ticamente efficienti in queste regioni. incide più di quello invernale, regioni rapporta- Viene scelta Falconara come riferimento perché bili alla classificazione di zone climatiche date vicina al capoluogo di regione Ancona in quanto dal CNR . Sono escluse le regioni dell’Italia più città di costa a più basso livello sul mare, nel- meridionale e le isole in cui il fattore climatico la quale climaticamente incide maggiormente estivo presenta caratteri molto diversi, anche il fattore estivo e quindi diventa il caso limite se rimarranno un riferimento in termini architet- all’interno dell’abito regionale, nel quale spe- tonici storico e culturali. rimentare e delineare i fattori progettuali ed Questa scelta è strettamente connessa anche energetici. Città per la quale abbiamo più dati a ragioni storiche per le quali le aree mediterra- climatici raffrontabili, forniti e documentati dall’ 11 11 ENEA13 e dal “Geografical meteorology – Wea- gia fossile o di altre fonti convenzionali” e privi ther 13 (11)” del 1958 disponibili all’interno di dispositivo meccanici ausiliari. della banca dati di riferimento dall’aeronautica La ricerca prevederà uno studio in regime dina- militare. Valori climatici da quest’ultima monito- mico dei modelli tipologici e tecnologici propo- rati nella stazione climatica di riferimento che sti, verificati attraverso l’uso di un software in qui si trova in prossimità della zona aeroportua- grado di analizzare il trend dei consumi energe- le della stessa città. L’utilizzo del programma tici durante l’interno anno solare. Si analizza il “Design Builder”, con il quale vengono analizza- comportamento energetico dell’edificio, control- ti sperimentalmente i fattori approfonditi nella lando anche le caratteristiche di sfasamento e ricerca, ha come riferimenti climatici per la re- attenuazione degli involucri edilizi formulati, il gione Marche quelli della città di Falconara. carico di soleggiamento negli ambienti interni, La stessa regione è inoltre caratterizzata da un sia in termini energetici sia di illuminazione e panorama normativo attualmente in evoluzione considerando l’apporto di ventilazione naturale e implementabile di parametri per la progetta- fornita in grado di soddisfare l’esigenza di rimo- zione di edifici al alta efficienza energetica e zione del calore all’interno dell’edificio in perio- compresa all’interno di aree geografiche coin- do estivo. Non verrà svolta un’analisi LCA dei volte in programmi di finanziamenti europei per materiali impiegati per il progetto dei modelli questo si potranno presentare opportunità di d’involucro in quanto è stato scelto di utilizzare veder resi operativi e implementati i risultati materiali certificati dalle singole ditte produttri- della ricerca. ci, scelti in relazione alle caratteristiche fornite Nella studio verranno verificati e approfonditi dalle stesse. Inoltre non ci si occuperà del con- i principi per la progettazione di edifici passivi trollo dei fattori acustici. (efficienti), nelle aree geografiche sopra deli- Verranno analizzati modelli di edifici di nuova neate. Verranno sviluppati dei modelli di edifici costruzione, considerando tipologie edilizie af- passivi in cui“(…) le condizioni di comfort [estivo fini a più usi considerando in fase di calcolo la ed invernale] vengono raggiunte grazie a carat- destinazione d’uso abitativa per la quale sono teristiche dell’involucro edilizio (forma orienta- maggiori e più restrittivi i fattori di controllo mento, isolamento termico e massa, protezioni energetico. solari, ecc.) e a sistemi di trasporto del calore I riferimenti tipologici storici e contemporanei da o verso l’ambiente circostante (aria, terreno, presi in esame sono modelli che si sono svilup- cielo, ecc.) che non richiedano utilizzo di ener- pati nelle regioni dell’Italia centro meridionale, 14 15 12 nelle regioni greche e arabe. Si considera un passive idonee all’abbattimento dei consumi ambito territoriale d’interesse variegato tipo- energetici nell’ambito della produzione edilizia. logicamente e climaticamente ma omogeneo - Imprenditori; Le linee guida di riferimento in termini territoriali perché si affaccia su una permetteranno di far comprendere al mondo stessa porzione di mare mediterraneo nel quale dell’imprenditoria edile le possibilità che que- condividono un percorso storico. sto tipo di strategie costruttive sono in grado di rinnovare proficuamente il nuovo mercato della 1.5 TARGET GROUP E BENEFICIARI DELLA RI- produzione edilizia, nelle aree geografiche og- CERCA getto di studio. La ricerca è impostata avendo come riferimento - Tecnici: Architetti, Ingeneri civili-edili. La ricer- il target group di interlocutori scientifici e tecnici ca è rivolta ai tecnici operatori nel settore in sotto delineato. Parallelamente è possibile indi- quanto è in grado di fornire strumenti pratici viduare quelli che sono i beneficiari che posso- al fine di progettare un edificio passivo in cui il no usufruire del prodotto della ricerca concreta- controllo del fattore estivo si ha dalla fase pre- mente, con ricadute dirette dei risultati ottenuti liminare del progetto, attraverso la gestione di applicati in forma operativa. 10 fattori di riferimento e in funzione delle solu- Target Group zioni tipologiche d’involucro fornite dai modelli - Università; di studio. - Centri di ricerca; - Autorità locali: pubbliche, private; 1.6 OBIETTIVI DELLA RICERCA - Tecnici: Architetti, Ingeneri civili-edili; L’obiettivo della ricerca è implementare gli - Costruttori; standard per la progettazione di edifici ad alta Beneficiari efficienza energetica (passivi) di nuova costru- - Università; la ricerca verrà utilizzata come stru- zione nelle regioni dell’Italia centrale, definite mento per programmi di ricerca e finanziamenti mediterranee, considerando come caso studio e come punto di partenza per ulteriori approfon- la regione Marche. Lavorando principalmente dimenti (come delineato nelle conclusioni finali sulla morfologia dell’involucro, per il conteni- al capitolo 7). mento dei consumi energetici estivi ed invernali - Autorità locali: pubbliche, private; Messa a pun- e il controllo dell’irraggiamento solare in regime to della normativa regionale rispetto il controllo estivo. Si vuole determinare come i fattori di dei fattori estivi definendo strategie progettuali progetto “variabili”, possono incidere in regime 13 dinamico nel progetto di un edifico “passivo”, tipologica - morfologica degli spazi dell’abi- affinché di delineino i metodi ed i fattori su cui tare nella regioni dell’Italia centrale per cia- lavorare nel progetto di architettura, per soddi- scuna delle differenti zone, appenninica di sfare l’esigenza di benessere estivo dell’utenza. pianura e mare; Questo per l’utenza che vive nelle regioni medi- - Definizioni di soluzioni tecnologiche d’invo- terranee oggetto di studio in cui il fattore estivo lucro verificate e coerenti con gli schemi ti- incide quanto o maggiormente quello invernale. pologici formulati. Involucri che permettono Gli obiettivi sono così articolati: di ottenere valori di Epi ed Epe inferiore a 15 1 - Definizioni delle condizioni di comfort per kWh/m2a. Si parlerà di edifici passivi16. utenti, in riferimento ai parametri termo-igro- - Definizioni di soluzioni tecnologiche d’invo- metri e ai fattori psicofisici connessi agli spazi lucro di tipo leggero e massivo. dell’abitare e alle caratteristiche climatiche del- - Verifica delle proposte sopra citate attra- le regioni oggetto di studio. verso un’analisi in regime dinamico di casi - Sicurezza: Attraverso la definizione di mo- applicativi (modelli) dai quali è possibile ri- delli tipologici-morgologici e tecnologici veri- levare dati rapportabili a parametri di rife- ficati. rimento. - Benessere termo-igrometrico: Controllo del - Comfort:Comfort all’interno degli ambienti, microclima interno con particolare attenzio- per l’utenza finale in termini di benessere ne alle esigenze di benessere estivo. termo-igrometrico, psicofisico di gestione e - Fruibilità: definizione di modelli abitativi sicurezza. che soddisfano i fattori psico-fisici dell’abi- - Ottimizzazione energetica: in termini di tare. equilibrio tra le risorse energetiche impiega- - Gestione: Intesa come facilità del funzio- te e acquisite, la cui regolazione si ha per namento per l’abitazione passiva in clima mezzo delle caratteristiche del progetto ar- mediterraneo. chitettonico e i requisiti dell’involucro. 2 - Approfondimento di linee d’indirizzo per una - Qualità architettonica: nella composizione progettazione energeticamente efficiente nel- dell’organismo edilizio, controllata paral- le regioni dell’Italia centrale (utilizzando come lelamente al soddisfacimento dei requisiti caso studio la regione marche nella località di di comfort e risparmio energetico, anche Falconara Marittima); per il ripristino di un’architettura specchio - Definizione di fattori per la progettazione 14 dell’identità dei luoghi. 1.7 IL METODO DELLA RICERCA dere in che misura la ricerca è spendibile in La metodologia della ricerca si è articolata in programmi di cooperazione e competitività otto fasi operative in ordine secondo la sequen- in ambito europeo ed extra europeo. za riportata. 3 - Indagine bibliografica e sitografica attraver- 1 - Analisi del problema scientifico e del con- so lo studio e la lettura di testi, articoli di riviste testo generale, individuazione del tema e defi- e atti di convegni. nizione del programma di ricerca, elaborazione - Lettura di testi relativi la cultura storica del degli obiettivi e dei risultati attesi. mediterraneo e le caratteristiche architetto- 2 - Indagine legislativa, normativa e programmi niche dell’edilizia storica nelle regioni geo- europei all’interno dei quali la ricerca può avere grafiche in ci esso si esplicita maggiormente ricadere operative. e in maniera e coerente anche con le aree - Legislazione europea e documentazione geografiche oggetto di studio nella ricerca. sulle leggi nazionali in materia di prestazio- - Libri nei quali si delineano i principi e le ne energetica degli edifici e certificazione strategie per il progetto di bioarchitettura e energetica degli edifici. la progettazione bioclimatica. Testi e articoli - Leggi regionali relative le metodologie in- di riviste, riguardanti principi e strutture di trodotte per la certificazione energetica de- ricerche al fine di indagare gli strumenti per gli edifici e i criteri di progettazione di edifici la progettazione e realizzazione di edifici ad sostenibili. Regolamenti edilizi comunali e alta efficienza energetica. individuazione di casi virtuosi di comuni che - Testi di dottorato per comprendere in quale adottano principi per la progettazione e rea- modo organizzare e migliorare l’impostazio- lizzazione di edifici a basso impatto ambien- ne di struttura della ricerca e l’individuazio- tale. Al fine di individuare i punti di criticità ne dello stato dell’arte nel settore d’indagi- implementabili dai risultati della ricerca. ne scelto. - Normative UNI relative i principi e gli stru- - Indagini su riviste e siti web, per la cono- menti di controllo del comfort abitativo negli scenza delle caratteristiche climatologiche edifici e progettazione di edilizia ad alta effi- delle regioni italiane oggetto di studio e del cienza energetica anche nel caso estivo. trend climatico dell’Italia. - Programmi europei, all’interno dei quali 4 - Partecipazioni a convegni, seminari e wor- siano coinvolte le regioni del’Italia centrale kshop al fine di arricchire ed implementare le in particolare le marche al fine di compren- conoscenze relative lo stato d’avanzamento 15 della ricerca nell’ambito dell’efficienza energe- fattori riferiti alla regione geografica oggetto di tica in edilizia in particolar modo riferita al tema studio, la regione Marche. Individuazioni di casi delle prestazioni in clima estivo. studio di progetti pilota attuati all’interno della 5 - Incontri e colloqui con docenti ed esperti del regione Marche, esperienze sperimentali, nate settore oltre il regolare confronto con il Tutor An- come incentivo all’adeguamento normativo drea Rinaldi. oggi cogente. - Confronto con il Prof. Pietro Maria Davoli 7 - Analisi dei fattori geografici e climatici del (Facoltà di Architettura dell’Università di Fer- sito in esame: Definizione dei fattori climatici rara), Prof.ssa Maria Cristina Forlani (Facolà caratteristici delle regioni geografiche oggetto di Architettura dell’Università di Pescara); di studio, come riferimento per la ricerca; de- Prof. Carlo Truppi (Facoltà di Architettura terminazione delle caratteristiche geografico- dell’Università di Siracura); Prof. Corrado paesaggistiche dei siti scelti per dimostrare Trombetta (Facoltà di Architettura dell’Uni- le ricadute concrete della ricerca nei differenti versità di Reggio Calabria). paesaggi urbani, di montagna, collina-pianura e - Confronto con il tecnico Arch. Rino Paterno mare della regione Marche. referente TBZ nella città di Bari, realtà in cui 8 - Sperimentazione di principi progettuali vali- si stanno studiando attraverso sperimenta- dati, attraverso la sperimentazione di modelli di zioni costruttive le caratteristiche della Pas- studio. Ricerca e conoscenza di programmi per sive House in regime mediterraneo. analisi in regime dinamico di modelli di studio - Incontro con il Maggiore Emilio Rossini ipotizzati al fine di ricavare dati in regime estivo. dell’Aeronautica Militare, presso la stazione operativa di Roma Pratica di mare, riguardo 1.8 RISULTATI ATTESI le caratteristiche climatiche della regione Il risultato atteso della ricerca è la definizione marche oggetto di studio e del trend clima- e la misura dell’importanza di fattori per la tico dell’Italia e acquisizione di documen- progettazione di architetture ad alta efficienza tazione relativa immagini fotografiche nella energetica nelle regioni mediterranee dell’Italia regione dell’Afganistan. centrale nei contesti appenninici di pianura e 6 - Analisi di casi studio applicativi di edifici sto- mare. Questo attraverso strategie di controllo rici; individuazione dei caratteri insediativi, tipo- energetico passivo. La definizione dell’impor- logici – morfologici, tecnico costruttivi dell’ar- tanza di fattori progettuali consentirà l’utilizzo chitettura mediterranea. Studio dei medesimi di questi fattori con una maggior consapevolez- 16 za nel processo di progetto e costruzione di edi- 2 Seconda fase fici ad alta efficienza in climi mediterranei. - Definizione dello stato dell’arte della norma- I risultati attesi possono avere potenzialmente tiva, nazionale, regionale e comunale, rispetto ricadute applicative nella messa a punto di: il tema energetico e di prestazione degli edifici - Normative regionali in materia di efficienza ed individuazione delle peculiarità e dei punti energetica; con particolare riferimento alle nor- di criticità. mative regionali che attualmente sono utilizza- - Conoscenza dei fattori progettuali che caratte- te come strumento di controllo e certificazione rizzano l’architettura mediterranea e definizio- energetica, implementando i parametri qualita- ne della questione energetica nell’architettura tivi (Protocollo Itaca). del XX secolo. - Sensibilizzazione dei progettisti, delle istitu- - Organizzazione dei caratteri insediativi tipo- zioni pubbliche e delle imprese, affinché con logici-morfologici e tecnologici dell’architettura i risultati ottenuti si delineino modelli costrut- mediterranea attraverso l’analisi delle architet- tivi applicabili che siano un punto di partenza ture nelle regioni italiane, arabe e greche. per la modificare e il miglioramento la qualità 3 Terza fase energetica del costruito. Con la formulazione di - Definizione degli obbiettivi di comfort degli principi che permettono di controllare il proget- utenti in regime estivo e determinazione del to di un edificio passivo, nelle regioni oggetto principio di edificio passivo per la ricerca.- di studio. - Definizione e studio dei fattori progettuali che - Spendibilità ed esportabilità della ricerca; i ri- possono influire sui caratteri passivi negli edi- sultati della ricerca potranno essere spendibili fici delle regioni dell’Italia centrale. Lavorando all’interno di programmi di cooperazione e com- principalmente sulla morfologia dell’involucro petitività in ambito europeo. e sulle sue caratteristiche tecnologiche, per il controllo dell’irraggiamento solare e del conte- 1.9 STRUTTURA DELLA RICERCA nimento dei consumi energetici in regime estivo 1 Prima fase si sono definiti 10 fattori di progetto, classificati - Individuazione dell’ambito tematico all’interno in tipologici/morfologici e tecnologici a seconda del quale è stato selezionato il settore d’inte- della loro capacità di incidere sulla morfologia/ resse della ricerca e l’area geografica in cui si tipologia o sulle caratteristiche tecnologiche. renderà operativa, al fine di definire gli obiettivi 1 Orientamento - fattore tipologico/morfolo- e i risultati attesi dalla stessa. gico. 17 2 Rapporto di forma - fattore tipologico/mor- - Definizione di linee d’indirizzo. Confronti fra fologico. soluzioni tipologiche e tecnologiche. Definizio- 3 Inerzia termica - fattore tecnologico. ne dei requisiti tipologici, ambientali e tecnolo- 4 Trasmittanza - fattore tecnologico. gici delle spazi dell’abitare, differenziati rispetto 5 Schermature solari - fattore tecnologico. le diverse localizzazioni individuate all’interno 6 Ventilazione naturale - fattore tipologico/ dell’ area geografica oggetto di studio. morfologico. - Comparazione tra i risultati ottenuti e quelli 7 Spazi a differenti temperature - fattore ti- attesi sopra proposti e definizione delle nuove pologico/morfologico. linee di sviluppo della ricerca. 8 Strategie passive d’involucro - fattore tecnologico. 9 Impermeabilità all’aria - fattore tecnologico 10 Colore - fattore tipologico/morfologico. - Progettazione di modelli edilizi dai definiti caratteri morfologici-tipologici e soluzioni d’involucro edilizio - Organizzazione di una metodologia di analisi dei modelli sviluppati e definizione di schede di descrizione dei modelli e di verifica e valutazione dei risultati ottenuti. 4 Terza fase - Analisi in regime dinamico dei modelli sviluppati con il programma Design Builder, analisi dei pacchetti tecnologici formulati con il programma JTempest per conoscerne le caratteristiche di sfasamento e attenuazione e verifica degli apporti d’illuminazione naturale interna nei modelli con il programma Ecotech. - Verifica, comparazione e validazione di principi progettuali formulati dai dati ottenuti nelle prove eseguite. 18 NOTE 1 “Il paniere di gas serra considerato nel Protocollo include sei gas: l’anidride carbonica, il metano, il protossido di azoto, i fluorocarburi idrati, i per fluorocarburi, l’esafluro di zolfo.” Attilio Carotti - La casa Passiva in Europa, guida professionale alle normative energetiche e ai modelli di Calcolo, Milano, editore Clup, 2005, p. 2 2 Tratto da Progettazione ed efficienza energetica, a cura di Andrea Rinaldi, Maggioli Editori, Rimini, 2010, pag 12, riferimento nota 2. “Il Peak Oil (denominato anche picco di “Hubert”), ovvero il momento di superamento della domanda rispetto all’offerta disponibile del petrolio è diversamente stimato è stimato in funzione dei diversi modelli di calcolo, di stima delle riserve disponibili, dei consumi in base alla crescita demografica, dalla progressiva sostituzione del petrolio con fonti energetiche alternative. Quello che è certo è che sarà raggiunto molto presto. La maggior parte delle stime colloca il Peak Oil tra il 2020 e il 2050. Di pochi anni superiore è considerato il picco per il gas naturale, e di qualche decennio per il carbone. Per l’uranio le informazioni esistenti sono di dubbia veridicità, vista la sua importanza in campo militare. Tuttavia anch’esso non ha disponibilità illimitata e le riserve sono molto modeste. di energia per il riscaldamento ed il raffrescamento ambientale”- Linee guida per l’applicazione nazionale. Energie performance of buildings-Calculation of energie use for space heating and cooling-Guidelines for national application. 10 Koppen W., Das geographische System der Klimate, 1936. 11 Nella stagione calda zona climatica 3, per la stagione fredda zona climatica 3b. 12 Per la regione Lazio nella città di Roma sono stati condotti i primi studi su questi ambiti tematici attraverso il progetto europeo Passive-On coordinato dal Politecnico di Milano e nella regione Toscana, nella città di Firenze, attraverso la Facoltà di Architettura. 13 Secondo una registrazione datati 2001 e i dati. 14 www.meteoam.it 15 Givoni, Baruch: Passive and low Energy cooling of buildings, John Wiley, New York, 1994. 16 Edifici capaci di funzionare autonomamente. 3 Per la definizione di edificio passivo, così come inteso nella ricerca si rimanda al capitolo 5. 4 Georges Duby, Gli ideali del mediterraneo, Messina, Megosa by Gem, 2000, p. 442, p. 401-402. 5 Con il termine zona climatica si fa riferimento alla suddivisione dell’Italia secondo i gradi giorno (GG), cioè in funzione delle ore considerate per il riscaldamento invernale secondo la normativa. Con F si intende la zona climatica in cui i gradi giorno sono GG>= 3001. 6 Cristina Benedetti, Manuale di progettazione bioclimatica, Rimini, Maggioli editore, 1994, p. 119. 7 Regolamento di attuazione dell’articolo 4, comma 1, lettere a) e b), del decreto legislativo 19 agosto 2005, n.192,concernete attuazione della direttiva 2002/91/CE sul rendimento energetico in edilizia. 8 Supportato dalle norme UNI. 9 Prestazione energetica degli edifici-“Calcolo del fabbisogno 19 20 2 I modelli Mediterranei DELL’EPOCA PRE E POST INDUSTRIALE INDICE PARZIALE Caratteri tipologici di modelli mediterranei. Sistema insediativo, Architettura: Tipologia, Involucro, Sistemi di protezione solare. 2.1 L’Architettura Italiana 2.1.1 I modelli dell’Italia meridionale 2.1.2 I modelli dell’Italia centrale 2.2 L’Architettura Greca 2.3 L’Architettura Araba 2.4 Conclusioni 22 22 37 44 51 65 Vengono presentati i caratteri insediativi, tipologici e costruttivi “mediterranei”, attraverso l’analisi di modelli tipologici noti. Tutto ciò al fine di comprendere le strategie di controllo termico derivate dalle scelte delle caratteristiche tipologiche e morfologiche degli insediamenti, la tipologia degli edifici e la scelta dei materiali componenti l’involucro. Questi contestualizzati all’interno di un dato ambito territoriale-orografico e climatico, rispetto al quale sono in grado di garantire confort all’utente che vi abita, attraverso un completo controllo del microclima esterno e interno senza l’utilizzo di impianti. Si farà riferimento all’architettura storica dell’Italia, della Grecia e quella araba. L’analisi parte da campioni di edifici storici significativi. 21 2 I modelli Mediterranei DELL’EPOCA PRE E POST INDUSTRIALI CARATTERI TIPOLOGICI DI MODELLI MEDITERRANEI SISTEMA INSEDIATIVO, ARCHITETTURA: Tipologia, involucro, sistemi di protezione solare. 2. 1 ARCHITETTURA ITALIANA Su un lato della corte si aprono i vani destinati Tra i più significativi esempi di architettura ver- al riposo mentre sull’altro quelli destinati al se- nacolare noti nel panorama italiano ritroviamo vizio, come la cucina e i ripostigli. Ogni casa è il Dammuso di Pantelleria e il Trullo di Albero- separata dall’altra per mezzo del cavedio (am- bello, esempi che rappresentano modelli abita- bitus) in cui si accolgono i canali del deflusso tivi ad alta efficienza e che ritrovano i più antichi delle acque meteoriche. archetipi come le più antiche Domus Romane. I cortili compluviali hanno un’origine tuscanica. Parallelamente la definizioni dei caratteri tipolo- Le case di Marzabotto hanno un’impostazione gici delle abitazioni rurali che ancora oggi popo- genetica della casa pompeiana, considerata lano le campagne dell’Italia centrale. come un momento di evoluzione della Domus romana. E’ molto probabile che in virtù di carat- 2.1.1 I MODELLI DELL’ITALIA MERIDIONALE teristiche climatiche, sociali e culturali si siano DOMUS ROMANA sviluppati modelli abitativi simili in aree lontane La Domus Romana è considerata il più antico tra loro. esempio di tipologia abitativa che racchiude La Domus che nasce dal modello etrusco sopra in se i caratteri tipici dell’architettura mediter- esaminato è un edificio ad un unico piano, ad ranea. Trae le sue connotazioni dalla tipologia uso unifamiliare, che l’architetto Vitruvio descri- etrusca come testimoniano i ritrovamenti di un ve come “bassi, massici e lunghi”, organizzati edificio residenziale rinvenuto nelle immediate attorno a un vano centrale, inizialmente a corte vicinanze di Marzabotto. La Domus è la tipologia poi coperto, totalmente o parzialmente, il patio. abitativa di famiglie nobili nella civiltà romana. Anche la Domus romana è un’abitazione uni- L’abitazione presenta una forma rettangolare, familiare, a uno o a due piani, chiusa verso si imposta in un tessuto compatto. Nel perime- l’esterno e aperta verso gli spazi interni; gene- tro sono posizionati i locali abitativi e di lavoro, ralmente si compone di spazi con destinazioni organizzati attorno ad una corte scoperta. L’in- fisse che si collocano intorno ad un atrio o peri- gresso avviene attraversando un lungo corrido- stilio, cioè un portico affacciato su un giardino io che scavalca gli spazi destinati alle attività che nel tempo si può estendere fino a circon- artigianali affacciati sulla strada. La stanza di darlo completamente. Le case sono realizzate rappresentanza della casa si affaccia sulla cor- le une accostate alle atre, in file semplici o dop- te dalla parte opposta dell’ingresso, nel casi di pie, all’interno di isolati di cui costituiscono il impianto simmetrico. modulo dimensionale. 22 Foto di villaggio afgano. 23 1 2 Le pareti portanti erano realizzate in pietra 15*30m). squadrata, anche di grandi dimensioni. Da Car- Nell’esempio di casa Fauno, residenza più son- tagine viene importata la struttura cementizia tuosa della precedete, che si estende su una formata da inerti e sabbia di fiume legati con superficie complessiva di circa 3000 mq per calce. Successivamente viene utilizzato il late- 92*33 ml, occupando un interno isolato, pro- rizio integralmente o come camicia esterna per babilmente realizzata dalla composizione di getti di conglomerato cementizio. La copertu- due Domus. ra come nella precedente tipologia costruttiva E tale tipologia nella sua trasformazione si ar- è realizzata in legno e ricoperta con tegole in ricchisce di forno in grado di riscaldare gli spazi cotto. come il tepidariume e di un calidarium. L’evoluzione polimetrica della Domus, risenten- Esiste una terza topologia dalle dimensioni di do nel tempo dell’influsso del modello a peristi- circa 160 mq (10*16 ml) che probabilmente si lio, vede le forme diventare irregolari e gradual- sviluppa due piani viste le ridotte dimensioni mente scomparire l’atrio. del piano terra. Questa ritrovata dall’archeologo Lo sviluppo tipologico si identifica nella casa del Adolf Hoffman. Chirurgo ritenuta una delle tipologie più antiche - La tipologia della Domus è la prima nella sua (IV secolo a.C.) tra le case di Pompei, l’edificio forma più arcaica a contenere l’elemento tipo- risulta essere modificato e ampliato nel tempo. logico del patio, il quale sia come spazio aperto Da un corridoio d’ingresso fauces si entra nel- (peristilio) o semi aperto come (atrio) pavimento la strada nell’atrio, dotato solo in un secondo o verde (orto) costituisce la principale connota- tempo di impluvium, il bacino per la raccolta zione che riflette l’esigenza climatica del luogo. del’acqua piovana. Il patio come riserva di aria fresca nelle caldi L’atrio come luogo cuore della casa è il luogo su stagioni estive. Ambiente che diventa termore- cui si affacciano tutti gli ambienti in modo sim- golatore degli spazi interni delle ambientazioni metrico, due camere da letto e un’ala per ogni estive durante la stagione più calda, per le sue lato maggiore; sull’asse delle fauces e di fronte caratteristiche. ad esse trova il posto il tablinum, il soggiorno - La forma tipologica risulta particolarmente della Domus, finestrato sul portico posteriore e compatta il rapporto di forma che si può calco- fiancheggiato da due vani; da uno di questi si lare nella tipologia Pompeiana del “Chirurgo” accede al portico posteriore. è 0,90, caratterizzata da un atrio e un orto, le La casa ha una superficie di circa 450 mq (circa cui superfici sono superiori alle dimensioni de- 24 1 Domus Romana casa di Trebio Valente, Pompei. Sezione. 2 Tipo edilizio della città etrusca vicino a Marzabotto. 3 Pompei: Casa del Chirurgo. LEGENDA 1 ingresso 2 stanza trasformata in luogo di vendita 3 stanza 4 atrio 5 camera da letto 6 ala (luogo per la conservazione dei latri) 7 stanza di passaggio al portico e all’orto 8 tablinum 9 stanza 10 portico 11 orto 3 4 Casa del fauno a Pompei. LEGENDA 1 ingresso 2 tabernae 3 cubicula 4 atrio 5 atrio tetrastilo 6 tablinum 7 triclino 8 alae 9 peristilio 10 esedra con mosico 11 triclino estivo 12 atrio triclino 13 cucina 14 bagni 15 grande peristilio 16 posticum gli spazi abitati, mentre quella di Fauno è pari 5 Ricostruzione gafrica dell’trio tuscanico della casa del Fauno. - Il tessuto urbano in cui si inserisce la tipologia 5 a 0,55, l’estensione dell’abitazione ricordiamo essere circa 3000 mq con cinque spazi a corte, di tipologia aperta o semiaperta. Si può affermare che aumentando la dimensione del patio diminuisce il rapporto di forma, quindi è apprezzabile l’uso di una tipologia articolata sia ai fini funzionali dell’abitazione sia a quelli bioclimatici, sfruttando le caratteristiche geometriche degli spazi a differenti temperature. è un tessuto storico anch’esso compatto quindi si evince che l’aggregazione di più tipologie aumenta il livello di compattezza dato dalla singola abitazione. - la muratura massiva in pietra o laterizio ha una dimensione di circa 50-60 cm e l’uso della pietra e del laterizio conferisce elevata inerzia termica agli ambienti, strategie di controllo termico estivo ed invernale. - La chiusura dei muri perimetrali è una strategia efficace di controllo solare limitando l’uso di piccole aperture esterne per garantire l’illuminazione naturale degli ambienti durante la stagione estiva. 4 25 6 DAMMUSO un arco a tutto sesto; Tipica costruzione di Pantelleria nella quale la -l’arkòva, stanza da letto solitamente priva di storia della architettura ha raggiunto il massi- aperture o dotata in alto di una piccola finestra, mo della evoluzione, si tratta infatti di uno dei grande poco più di un letto matrimoniale, isola- più antichi e significativi esempi di architettura ta dalla kàmmira solo da tendaggi che coprono spontanea, dalla forte identità. Le origini della l’apertura ad arco; tipologia del dammuso risalgono all’epoca della - I kammarini, stanze da letto più piccole dell’ar- collocazione araba, tuttavia è stato accertato kòva, senza finestre; che l’utilizzo della pietra vulcanica locale, nella - il cuffulàru, ovvero la cucina, lungo la parete costruzione di abitazioni era diffuso anche nelle viene sistemato ‘u furnìddru , tradizionale pia- epoche precedenti, dato che la prima struttura no di cottura in muratura, con piccoli armadi simile a un dammuso risale ai primi secoli dopo rettangolari ricavati nei muri, detti casèna o Cristo, quando Pantelleria era un possedimen- stìpu a mmùru. to romano. L’utilizzo del dammuso è originaria- Elemento portante della struttura del dammuso mente stagionale e prevalentemente agricolo, sono i muri spessi fino a due metri, realizzati attualmente utilizzato anche come residenza con la tecnica della casciata, consistente in una stabile, come già detto Il dammuso nasce per doppia parete in muratura di pietre a secco con esigenze pastorali e di coltivazione, nella sua l’intercapedine riempita da pietrame minuto, forma più essenziale consiste in un unico am- assestato e costipato e in seguito innaffiato con biente, con il passare dei secoli, e l’evoluzione terra per riempire gli interstizi e rendere il muro dell’urbanizzazione i dammusi diventano dimo- compatto nonché refrattario al calore, al freddo re stanziali, sia nei borghi che nelle contrade, e ai rumori. A volte le pareti esposte a sud ven- assecondando le esigenze della famiglia, lo gono intonacate all’esterno con strati successi- spazio si dilata prima nello spessore dei muri, vi di calce e sabbia o calce e pomice, rifiniti fino dove vengono ricavate nicchie e armadi, per poi ad ottenere una superficie perfettamente liscia, ospitare più ambienti, La “cella base” del dam- per ridurre ulteriormente l’assorbimento della muso tipico conta dei seguenti vani: radiazione solare. La copertura è costituita da - la sala, stanza disimpegno dalla quale si ac- una o più volte o cupole realizzate in pietre rot- cede in quasi tutte le altre stanze; te disposte a taglio, rivestite in terra battuta e -la kàmmira, vano soggiorno adiacente alla impermeabilizzate con un impasto di calce, tufo sala e dalla quale si entra nell’arkòva tramite e lapilli vulcanici, che permettono di aumentare 26 6 Dammuso di Pantelleria. Tratto da A. Scrano, Identità e differenze nell’architettura del mediterraneo, Gangemi editore, Roma. 7-8 Sezione tecnologica del dammuso. LEGENDA 1- Strato impermeabile composto da calce, tufo e lapilli vulcanici , compresso con mazzuoli in legno sino ad assumere uno spessore di circa 4 cm. 2- Riempimento dello spazio tra la volta e il paramento esterno di pietre di varia grandezza, atto a fornire maggiore stabilità alla struttura e a distanziare e proteggere l’interno della cupola del deflusso delle acque piovane. 3- Strato di terra atto a livellare la superficie esterna della volta e a permettere un migliore ancoraggio del manto impermeabile, nonché a facilitarne la compressione durante la battitura. 4- Pietre della volta posizionate a raggiera con il lato corto rivolto verso il centro della base della cupola con piccole pietre dure disposte a cuneo a mo’ di fermo. 5- Strato di terra impastata (taio) posta su tutta la superficie interna della cupola al fine di livellarne le imperfezioni. 6- Serie di pali secondari che vengono appoggiati seguendo una serie di perimetri che vanno a diminuire gradualmente mentre si sale verso l’alto . Pali di sezione. 7- Pietre di limitato spessore, poste nello spazio tra i pali, atte a fungere da supporto per la terra impastata con 4 1 3 2 10 5 5 7 12 11 6 14 8 9 13 15 8 7 acqua . 8- Coppia parallela di pali in legno di leccio atti a supportare, insieme alla colonna centrale in pietra, il peso complessivo della forma. 9- Piccoli cunei in pietra posti tra le pietre della colonna centrale, necessari per facilitare lo smontaggio della forma tramite dei colpi che liberano parzialmente i pali superiori fissati dal peso della cupola. 10- Pali di sezione. 11- Pietre poste sui pali di supporto per definire linea curva della cupola, tra le quali vengono fissati i pali secondari. 12- Nicchia all’interno dei muri che permette lo scorrimento dei pali in legno di leccio durante lo smontaggio della forma. 13- Paoli di supporto degli spigoli. 14- Colonna di pietra atta a sostenere, insieme ai pali,l’ingente carico della struttura. Tratto da A. Scrano, Identità e differenze nell’architettura del mediterraneo, Gangemi editore, Roma. l’altezza dei locali non intaccandone la posizio- il mese di agosto si mantiene quasi costante in- ne, e che contribuiscono a mantenere fresco torno ai 26°C sia durante il giorno che durante l’ambiente specialmente nel periodo estivo, in la notte. quanto l’aria calda interna tende a salire ver- L’impianto di edificazione del dammuso aveva so l’alto. Anche le aperture del dammuso sono inizio con l’opera di bonifica dei terrazzi adia- pensate per mantenere inalterato il microclima centi al luogo scelto per la costruzione, e con interno: piccole e rare, sono costituite unica- la raccolta delle pietre in cava, durante la quale mente dalla porta d’ingresso e da piccole ferito- avveniva una prima selezione a seconda della ie, di forma rettangolare o rotonda, i cosiddetti grandezza e della forma delle stesse, identifica- “occhi di pietra”, che, orientati di solito verso te ancora oggi con nomi specifici, ovvero tartisi, sud ma posizionati nei muri in modo da cattura- strummuli, mazzacani per le pietre da 3 a 15 re le brezze estive e sfuggire il terribile scirocco, cm, cantune, balati, cantunere per quelle da permettono di ottenere una ventilazione nottur- 15 a 70 cm, e che ricoprivano ognuna un ruolo na e un’illuminazione diurna debole Il senso di specifico nella costruzione dei muri. frescura che si prova all’interno dei dammusi Durante questa prima fase di bonifica e prepa- nelle giornate estive di scirocco dimostra infat- razione veniva costruita la cisterna per la raccol- ti come queste costruzioni siano state conce- ta dell’acqua: tuttavia, poiché era uso comune pite per raggiungere condizioni di benessere edificare il dammuso su rovine di epoca punica abitativo. Riassumendo, possiamo dire che le o romana, venivano il più delle volte riutilizzate strategie di raffrescamento del dammuso sono le antiche cisterne campanulate, impermeabi- basate principalmente: lizzate con il coccio pesto, conservatesi integre - sul ruolo di sfasamento e smorzamento dei e funzionanti fino ad oggi senza bisogno di ma- flussi di calore da parte della massa muraria; nutenzione né di pulizia. - sulla dissipazione di calore per reirraggiamen- Le modalità di costruzione dei muri di soste- to notturno attraverso la volta che, dal punto di gno delle cupole e della copertura delle volte vista degli scambi energetici, può essere assi- costituiscono uno degli esempi più interessanti milata ad un tetto piano; di coibentazione termica del mondo mediterra- - sulla ventilazione notturna permessa dalle neo: la cupola e i muri, infatti, spessi fino a 200 piccole aperture nei muri, che dissipa il calore cm e ripieni di tartisi, mazzacani, strummuli, accumulato durante il giorno. terra e aria, consentono di controllare l’umidità La temperatura interna del dammuso durante degli ambienti interni grazie alle correnti d’aria 27 9 che si creano sotto le volte della cupola, che zione delle volte in pietra, a secco o legata con 9 Dammuso. permettono lo scambio naturale del calore tra calce, nelle forme più complesse, a capanna, a interno ed esterno secondo la stagione, e quin- botte, a crociera o a vela, con lunette o a volata di il controllo del gradiente termico all’interno reale, e nella forma tipica della cupola. 10 Funzionamento anbientale del Dammuso. Gallo Cettina, Architettura bioclimatica, Roma, Syntesis, 1998, p.157 dell’abitazione. La copertura è realizzata in pietra e ricoperta Per quanto riguarda la costruzione dei muri por- da uno strato di terra per livellarne la superficie, tanti, il metodo più usato è quello della pietra sulla quale si stende in seguito uno strato di murata a secco con doppio paramento riempito calce, tufo rosso e lapilli vulcanici dello spes- con piccole pietre. Lo spessore dei muri si basa sore di 7 cm, che viene poi battuto per diversi sia sulla luce della cupola che verrà costruita, giorni fino a ridurne lo spessore a 4 cm, e che sia sul tipo di roccia adoperata: lo spessore sarà serve ad impermeabilizzare la copertura e a far infatti maggiore qualora si adoperino lave soda- defluire l’acqua piovana verso la cisterna attra- trachitiche o basaltiche, minore qualora le lave verso la cannalata, un canale aperto ricavato usate siano ignimbritiche. Con lave ignimbriti- nella muratura e trattato come la copertura. che si ha anche la possibilità di costruire muri Grazie ai lapilli vulcanici, si risolve il problema con monoliti regolari legati alla malta, metodo dell’assorbimento e del successivo rilascio del tipico del periodo che va dal 1700 al 1950 e calore, creando un manto impermeabile allo presente specialmente nelle abitazioni del cen- scorrimento dell’acqua piovana, che permette tro di Pantelleria e delle principali contrade. inoltre la traspirazione dell’umidità dall’interno Le aperture principali del dammuso sono del dammuso verso l’esterno. quasi sempre orientate verso meridione, al Lo spessore complessivo della copertura – i cui fine di sfruttare la luce e il calore proveniente fianchi sono rialzati, in modo da evitare la di- dall’esterno, ma le finestre, delle dimensioni di spersine dell’acqua piovana – tra pietre, terra e 40x50 cm, sono posizionate al di sopra delle battuto di tufo, si aggira intorno ai 30 – 40 cm. architravi degli ingressi, ad un’altezza quindi su- La costruzione di una volta è possibile solo con periore ai 180 cm, per lasciare entrare una luce il supporto di una forma che possa sostenere più tenue e superare la calura estiva tipica del l’ingente peso delle pietre durante la costru- clima dell’isola. zione. I materiali adoperati per questa struttu- Ma quel che ha dato davvero un’impronta in- ra portante sono tre: legno, pietre e terra. Per confondibile all’isola di Pantelleria sia dal lato quanto riguarda il legno, troviamo nelle contra- stilistico sia da quello tecnico è stata la costru- de misure standardizzate che hanno un ruolo 28 11 Dammuso. Tratto da A. Scrano, Identità e differenze nell’architettura del mediterraneo, Gangemi editore, Roma. 10 11 fondamentale della determinazione del periodo cupola viene lasciato in pietra a vista, mentre di costruzione dei dammusi. la superficie esterna viene consolidata con del- Nel disegno è illustrata l’impostazione dei legni la semplice terra mista a piccole pietre. Il cor- per la costruzione di una volta a botte. Lo spa- dolo viene rialzato, e lo spazio intercorrente tra zio tra i legni viene riempito incastrandovi pietre il bordo superiore dei muri e la cupola riempito piatte di limitato spessore, che creano un buon con pietre e terra, per far si che il complesso supporto alla terra impastata con acqua (taio) della cupola pesi verso il centro, equilibrando le da applicare successivamente per la rifinitura naturali spinte verso l’esterno. dell’intera superficie. La superficie irregolare esterna della volta è li- Si inizia impastando lungo il perimetro pietre vellata con la terra, sulla quale in seguito viene di maggiori dimensioni,per poi passare a pie- steso un impasto impermeabilizzante di calce tre di dimensioni minori, mantenute comunque e lapilli per il deflusso dell’acqua piovana, che nell’ordine di 35 cm di lunghezza media. viene così convogliata verso la cisterna. Fino ai due terzi dell’altezza della volta viene L’impasto di calce e lapilli prima di essere ste- seguito lo sviluppo del perimetro, per poi inizia- so sulle cupole, viene miscelato con acqua una re con una serie d’archi impostati sui due lati quindicina di giorni prima e poi lasciato a cumu- lunghi della base. lo, in modo che i lapilli possano assorbire una Le pietre finali al centro della cupola vengono certa quantità di calce, che funge da legante; rinforzate con piccole pietre dure, che agisco- all’impasto si aggiungono poi acqua e terra. Lo no da cuneo tra quelle di grandezza maggiore, spessore iniziale dello strato è di 7 cm circa; la in modo da comprimere la struttura fino a ren- compressione è effettuata coprendo la volta derla un monoblocco statico, anche senza l’uso con mazzuoli di legno duri per due o tre giorni, della malta quale legante. fino a ridurne lo spessore a circa 4 cm. Se la struttura è adibita ad abitazione, prima La forma per la costruzione della volta viene di murare le pietre della cupola viene steso sul smontata gradualmente partendo dal centro e fondo un impasto di calce e sabbia, in modo allentando poi l’intera struttura. Considerando da creare una base regolare per la successiva il periodo storico nel quale fecero la loro com- stesura dell’intonaco sulla superficie interna parsa, queste tecniche costruttive possono a della cupola, ovviamente dopo aver smontato ragione essere definite “avanzate”, se confron- la struttura portante. Se la struttura è invece tate con la situazione abitativa delle basse clas- adibita a stalla o a magazzino, l’interno della si sociale nel resto dell’Europa del XV secolo. A 29 12 13 Pantelleria , infatti, queste tecniche elementari – su livelli sfalsati o su unico livello, a seconda hanno reso possibile la creazione di una strut- che il terreno sia pianeggiante o scosceso - o in tura, il dammuso, capace di riparare da agenti linea, quest’ultima tipica dei dammusi realizzati atmosferici quali il caldo e il freddo eccessivi, e su di un unico terramento. di offrire una indipendenza idrica fondamentale L’immagine di questi aggregati è certamente per vivere sull’isola. quella di un’architettura massiva, composta In conclusione, l’approvazione da parte di tutti dalla giustapposizione di solidi geometrici sem- gli strati sociali di tecnologie costruttive basa- plici. L’effetto percettivo muta però in relazione te sulle risorse del territorio ha permesso una al trattamento della superficie dei solidi, che larga diffusione della tipologia del dammuso può essere lasciata in pietra a vista o intona- sull’isola, che ha così acquisito un’identità ar- cata. chitettonica unica nel Mediterraneo e ancora I dammusi in pietra a vista paiono nascere oggi chiaramente percepibile. letteralmente dalla terra pantesca: l’aspetto La forma base del dammuso è quella di un pa- compositivo è fortemente serrato, caratteristica rallelepipedo compatto, con possibilità di aggre- che viene enfatizzata dai muri pieni che, gene- gazione di più moduli, mentre l’orientamento è ralmente rastremati – in particolare nelle tipo- tale da offrire la minor superficie al vento do- logie più antiche – e “addolciti” agli angoli dalla minante, il maestrale (nord-ovest). La trama del pietra sbozzata che crea spigoli mai troppo pro- costruito non è congiunta, in relazione al clima nunciati, “ancorano” l’edificio al suolo. L’effetto molto ventoso. compatto di questi nuclei viene ulteriormente Il dammuso è costruito da un sistema di celle sottolineato dalla quasi totale assenza di ele- ad un unico livello con copertura a volta, col- menti decorativi; a volte è presente un leggero locate in zone pianeggianti o su pendii terraz- strato di calce sulle facciate rivolte a sud, che zati, unite tramite una rete di percorsi esterni si limita di solito a “sporcare” la pietra dei muri – scale e rampe in muratura, terrazzi, spiazzi e piuttosto che a nasconderla. Le facciate in pie- selciati – che fungono da collegamento fra i vari tra lavica possono assumere colori e tessiture nuclei. La forma tipica della cellula base, cioè il differenti, a seconda della tipologia di pietra nucleo abitativo, è quella di un parallelepipedo utilizzata, i cui colori possono variare dal nero compatto, al quale si aggregano i corpi degli dell’ossidiana ai toni più chiari delle ignimbriti, ambienti di servizio, anch’essi di forma stereo- e della lavorazione dei conci, che possono esse- metrica, secondo una disposizione a grappolo re semplicemente sbozzati o sagomati in forme 30 12 Cellula base del Dammuso. Tratto da A. Scrano, Identità e differenze nell’architettura del mediterraneo, Gangemi editore, Roma. 13 Tipologia di Dammuso più articolta. Tratto da A. Scrano, Identità e differenze nell’architettura del mediterraneo, Gangemi editore, Roma. 14 Tipologia di Dammuso Paolazzotto. Tratto da A. Scrano, Identità e differenze nell’architettura del mediterraneo, Gangemi editore, Roma. 15 Pianta tipo di un Palazzotto. Tratto da A. Scrano, Identità e differenze nell’architettura del mediterraneo, Gangemi editore, Roma. 14 15 più regolari. il 60% - si ha nelle aree intorno alla cittadina A differenza dei dammusi intonacati, quelli in di Pantelleria, a causa del prestigio sociale di pietra a vista si confondono talmente col pae- cui godevano le famiglie proprietarie di queste saggio da essere a distanza quasi del tutto invi- abitazioni rurali. sibili; solo il profilo sinuoso delle volte imbianca- Le planimetrie sono tutte differenti anche se te a calce, che in qualche modo “alleggerisce” possiamo ritrovare dei sistemi di ambienti in- anche la “pesante” immagine dei dammusi, varianti, come il complesso camera – camerino permette di intravedere le abitazioni, spiccando –alcova, che identifica i palazzotti quali derivan- sui toni scuri dei muri e dell’ambiente naturale ti del dammuso. circostante. Attorno al palazzotto, ma non addossato ad L’immagine dei dammusi intonacati è certa- esso, erano generalmente collocati ambienti mente meno “grave” e collegata al suolo di funzionali all’attività agricola o di allevamento, quella dei dammusi in pietra a vista; tuttavia, le con magazzini e stalle. tessiture e le tonalità cromatiche dell’intonaco Il sistema costruttivo dei palazzotti ripete quello a calce creano un legame con l’ambiente natu- dei dammusi classici, con l’aggiunta del pon- rale ugualmente profondo: la terra sulla quale teggio necessario per costruire una struttura sorgeva di dammuso veniva infatti spesso utiliz- a due piani costituita da massi squadrati delle zata nella preparazione dell’intonaco da appli- dimensioni medie di cm35x30x70 e del peso care sulle superfici murarie, che assumevano in di 70 kg ed oltre. tal modo le sfumature cromatiche dell’ambien- Le volte del piano superiore, erano generalmen- te circostante. I colori utilizzati presentano così te costruite con le cosiddette “pietre di monte”, una gamma variabile dal bianco avorio della ovvero grossi lapilli delle cuddie – Cuddia del calce pura ai toni dell’arancio, del rosso matto- Monte, Cuddie Rosse, Cuddia Bruciata – pro- ne e del viola della terra vulcanica dell’isola. venienti dall’ultima fase eruttiva dell’isola, che Al dammuso segue il palazzotto come sua evo- uniscono residenza a leggerezza, oppure, in luzione tipologica, si presenta come una struttu- alternativa, con lava ignimbritica leggera e po- ra a due livelli che si trova in zone prettamente rosa; lo spazio tra il perimetro dei muri e la cu- agricole, e che ricalca un modello utilizzato nel pola veniva riempito con pietre miste a pomice, vecchio centro di Pantelleria, purtroppo distrut- mentre nei dammusi venivano utilizzate pietre to durante la Seconda Guerra Mondiale. pesanti, al fine di rinforzare la staticità dell’in- La più alta concentrazione di palazzetti – circa tera struttura. 31 16 Caratteristiche deometrico tipologiche gio pantesco un’impronta riconoscibile. 16 Trullo pugliese. Lo sviluppo verso l’alto di questi costosi sistemi Cellula base del dammuso - La costruzione, in costruttivi era un chiaro simbolo del benessere pietra locale, è realizzata totalmente a secco economico raggiunto dalle famiglie proprieta- senza alcun legante, contrariamente a modelli rie. Spesso, in questo tipo di edifici le facciate cronologicamente successivi, nei quali si ricorre- 17-18 Scorci di Trullo Ad alberobello. Tratto da A. Scrano, Identità e differenze nell’architettura del mediterraneo, Gangemi editore, Roma. seguono alla base l’inclinazione molto accen- va a legati quale calce, pazzolana o terra per la tuata dei muri dell’antica costruzione,per poi realizzazione di volte complesse, reali o a vela. assumere al livello del primo piano un’inclina- I muri portanti del dammuso sono composti di zione moderata. pietre locali scure con qualità litiche sodarioliti- Molti palazzotti si sviluppano su di un’antica che, differenti da quelle delle cupole della ca- abitazione monovano appartenuta ai primi mera, dell’alcova e del camerino, costruite con esponenti della famiglia proprietaria della te- pietre ignimbritiche tagliate in forme regolari e nuta agricola, e spesso è possibile leggere la fatte combaciare con precisione. difficoltà di adattamento della nuova costruzio- Come già detto, il dammuso ha subito una evo- ne allo spessore dei muri e al volume di quella luzione nel corso di 200 anni, sino ad assumere originiaria. la definitiva forma classica a “cellula base”, ri- U jardinu - Queste strutture architettoniche di masta inalterata – con la sua superficie di cir- uso rurale meritano una particolare attenzione, ca 40 mq atta ad ospitare una famiglia di sei sia per la forma circolare che fuoriesce dai ca- persone - fino all’abbandono dell’edificio negli noni dei volumi stereometrici del dammuso, sia anni ’50. per il notevole impegno costruttivo, necessario Dammuso in località Rekhale - Questo dammu- a realizzare strutture che raggiungono i 4 metri so, risale al XVIII secolo, rappresenta una delle di altezza media per un diametro che può arri- più antiche abitazioni pantesche dotate di por- vare a 9 metri, con uno spessore murario medio tico in facciata, l’edificio mostra ancora le tracce di 140 cm alla base e 80-100 cm nella parte delle raffinate finiture, nelle modanature delle superiore, e all’interno dalle quali si accede tra- volte a crociera e delle lunette che coprono gli mite un’unica apertura che non supera l’altezza ambienti interni. Il camino elemento di grande di un uomo. interesse costituito da un semicilindro in pietra Queste opere, realizzate in pietra a secco, han- intonacato con tre comignoli cilindrici; tipologia no caratterizzato uno stile costruttivo mantenu- molto antica con impostazione ottocentesca, tosi invariato nei secoli, che ha dato al paesag- rintracciabile nell’arcipelago delle Cicladi. Al 32 17 18 nucleo di base si aggiungono elementi esterni che costruttive: i muri laterali, nei quali sono come la cisterna , il giardino arabo incassato stati ricavati un basso vano per la cottura e il nel nucleo abitativo e il mulino dei cerali. sottoscala, sono costituiti da pietre balsamiche Dammuso in località Scauri - Questo dammuso del luogo, mentre il muro dove si trova l’ingres- mostra la sua facciata principale imbiancata a so, dello spessore di solo 38 cm, è costituito da calce è rappresentativo della tipologia ottocen- pietre regolari di lave ignimbritiche che permet- to - novecentesca con portico in facciata. Lo tono di essere facilmente lavorate. stesso risulta interessante per il suo aspetto Le pareti della camera e dell’alcova sono in- funzionale e compositivo: il sistema di blocchi clinate verso l’interno di pochi gradi, in modo in pietra a vista collocati a sinistra del nucleo da compensare le spinte verso l’esterno delle abitativo presenta dimensioni maggiori del con- cupole. sueto, e ospita varie funzioni collegate all’ atti- La cisterna, posizionata anch’essa di fronte al vità agricola prospetto principale, raccoglie l’acqua piova- Palazzotto in località Kaddiuggia - Il palazzotto na che proviene dal tetto del palazzotto, e che preso in esame, localizzato nei pressi del cen- scende per oltre otto metri lungo un incavo che tro abitato principale dell’isola, in località Kad- ne incanala il percorso, arricchendosi in tal diuggia , si è sviluppato sulla base di un antico modo dell’ossigeno che si forma tramite il forte dammuso, dal quale dipende l’inclinazione ac- impatto con l’aria, produce nell’acqua un effet- centuata dei muri portanti che lo fa apparire to sterilizzante. più alto di quanto sia in realtà , e che ha fatto si che i panteschi gli abbiano dato l’appellativo IL TRULLO di “castello”. La costruzione del vano origina- Il trullo pugliese , costituisce un interessante rio, una stanza di 2,60x5 metri per 3,2 metri di esempio di architettura mediterranea le cui ori- altezza, con uno spessore murario di circa 1,3 gini risalgono a tempi remotissimi. Una delle più metri ed una inclinazione esterna di oltre 8 gra- diffuse forme preistoriche di abitazione umana di. Tutti i muri della costruzione originaria, il cui è infatti quella conica, dalla tipica struttura a impianto si può ancora leggere nel piano terra tenda o realizzata in paglia. Esiste una ulterio- del palazzotto, sono stati realizzati con pietre re tipologia , costituita da spessi muri di pietra irregolari basaltiche, con riempimento dell’in- chiusi da una copertura di pietre disposte in tercapedine mediante pietre miste di diversa strati concentrici. Originariamente, il trullo ser- grandezza. Ritroviamo l’utilizzo di varie tecni- viva unicamente da riparo diurno durante il la33 19 voro dei campi, era costituito da un unico vano si sostituisce quindi quella di un ricovero tem- a pianta circolare; per poi passare dalla forma poraneo, che si configura generalmente come circolare anche a quella quadrangolare. un edificio a blocco compatto, costituito da uno Tipologia diffusa in una parte dell’altopiano del- o due ambienti con diametro fra 2 e 4 metri, tal- le Murge (latr. Da 41,5° a 395°), caratterizzato volta arredata di un focolare e una mangiatoia da un clima mediterraneo temperato ( temp. e comunicante con l’esterno da una sola porta. Medie: gennaio 6,5° C, agosto 24°C, escursio- Nel secondo caso, pur essendo presente la stes- ne estiva media 10-12° C; bassa umidità rela- sa conformazione geologica cretaica, abbiamo tiva). Il comportamento ambientale del trullo è il così detto villino, una casa di tre o quattro molto simile a quello del tipo ipogeo. Infatti la ambienti al massimo, di cui il centrale adibito a grande massa di pietra associata spesso alla cucina-soggiorno e i restanti a camera da letto, vasca d’acqua di accumulo sottostante atte- dotato inoltre di piccole finestre e privo di locali nua in estate la temperatura interna rispetto a rustici. Planimetricamente, gli ambienti sono di- quella esterna di circa 6-7° C e questo garan- stribuiti a due o tre in linea, mentre un eventua- tisce un buon raffrescamento estivo, connesso le quarto ambiente viene collocato sul retro, in anche alla ventilazione attraverso le forature comunicazione con quello centrale. Il perimetro della pseudo cupola e al colore chiaro (calce) della pianta è in genere rotondeggiante,e solo dell’esterno della copertura conica. nelle tipologie più evolute diviene quadrangola- Caratteristiche funzionali e di disposizione tipo- re, con il relativo volume di base che assume logica degli ambienti la forma di un parallelepipedo sormontato da Il passaggio dalla originaria pianta circolare pseudo cupole. a quella quadrata lascia invariato l’elemento Una delle caratteristiche importante è la bi- fondamentale della pseudo-cupola, ma con- partizione in altezza del vano principale, effet- sente la composizione di più elementi e la loro tuata attraverso un soppalco di tavole sorrette intercomunicazione, il che permette al trullo di da travi di quercia, posto a circa due metri e assumere i requisiti essenziali di una vera e mezzo di altezza, all’imposta della volta, al fine propria dimora familiare. Fanno così la loro ap- di creare un attico da adibire a magazzino per parizione, insieme col nuovo tipo di impianto, le la conservazione delle granaglie e delle derra- alcove e la cucina, ricavate nello spessore dei te alimentari, al quale si accede attraverso una muri perimetrali, le piccole scansie a muro, le scala in legno. Tali ambienti sono costituiti dalle mensole e le finestre. Alla esigenza di una casa camere da letto e dal triplice spartito dell’alco- 34 20 19 Sezione di un trullo: 1, magazzino; 2 ambiente multiusi con alcova; 3 Cisterna. 20 Funzionamento ambientale del Trullo. Gallo Cettina, Architettura bioclimatica, Roma, Syntesis, 1998, p.157 21 Sezione tipo di un trullo e pianta. Tratto da A. Scrano, Identità e differenze nell’architettura del mediterraneo, Gangemi editore, Roma. 22 Immagine di trullo a Ostuni. (Foto di Luca Lazzaro). 21 22 va, del camerino e del magazzino. In realtà, il influenzano la capacità di controllo climatico, termine “alcova” viene utilizzato per disegnare quali l’imbiancatura a calce e la collocazione qualunque vano di piccole dimensioni ricoperto del focolare. da una volta a botte. I Muri - Sono realizzati quasi esclusivamente in Un elemento fisso del trullo è costituito dalla ci- pietra a secco, come tutti gli edifici che risalgo- sterna per l’acqua piovana, posta generalmen- no alla preistoria. A seconda del grado di resi- te al di sotto dell’abitazione. Essa è alimentata stenza e compattezza del materiale, si hanno da un canale di scolo nella copertura ed è usua- variazioni nello spessore murario e nelle moda- le nei borghi la possibilità di accedervi diretta- lità di trattamento della superficie esterna, che mente dall’interno dell’abitazione tramite un può necessitare di un rivestimento di calce e sistema a puleggia e secchio. sabbia o calce e tufina, per garantire una mag- La dimora rurale formata di cellule a trullo si giore protezione interna dall’umidità, nel caso può configurare tanto come un blocco compat- in cui le pietre siano troppo porose. to quanto come un organismo a componenti di- Lo spessore murario può variare da uno fino a sgiunti, a seconda che i rustici siano addossati tre metri, si utilizzano pietre squadrate per la al nucleo abitativo, o collocati sull’altro lato del parete esterna, mentre lo spazio tra quest’ulti- viale di accesso. In ogni caso, possiamo dire che ma e la parete interna è riempito con pietrame, <i trulli hanno una certa tendenza alla libera terriccio e schegge di calcare, le quali essendo crescita>. La tipologia di organizzazione cellula- poste in opera a secco, creano delle camere re permette infatti la possibilità di aggiungere, d’aria che assorbono gli sbalzi di temperatura a seconda delle necessità, nuovi locali collegati mantenendo costante il microclima interno. Alla sempre al nucleo iniziale. capacità di smorzamento e sfasatura dell’escur- Caratteristiche costrittive e di controllo climati- sione termica dovuta allo spessore e alla mo- co - Il trullo può essere considerato un involucro dalità costruttiva della muratura, si aggiunge la bioclimatico termoregolatore che protegge pas- scarsa capacità di conduzione termica del cal- sivamente l’interno dall’esterno. Tali prestazioni care, e il potente riflettente dell’imbiancatura bioclimatiche si fondano su alcuni fattori princi- a calce, non di rado applicata sulla superficie pali: l’utilizzo del calcare posto in opera a secco esterna. e lo spessore dei muri, la forma e le modalità La copertura - La copertura a pseudo cupola di costruzione della pseudo-cupola, la tipologia è più leggera e di spessore decrescente verso di aperture, oltre ad altre caratteristiche che la cuspide chiusa dalla chiave di volta e dal 35 23 pinnacolo. Le aperture sono limitate alla porta temperatura, e quindi diminuendo di parecchi d’ingresso, quindi la trasparenza è bassa e l’in- gradi la temperatura interna rispetto a quella terno del trullo è piuttosto buio. La perforazione esterna. Le prestazioni termiche del trullo sono per la ventilazione è limitata alla canna fuma- state studiate verificando la convergenza fra i ria del focolare che permette una ventilazione risultati della simulazione con un codice a rete trasversale notturna espellendo l’aria calda e termica sviluppato dal Laboratorio di Progetta- richiamando l’aria fresca esterna da apposite zione Ambientale ed i risultati di una campagna fessure nella parte bassa della porta. di misura condotta in una settimana estiva. La Le finestre a feritoia - Come in tutte le condizioni convergenza tra temperatura dell’aria misurata climatiche di tipo mediterraneo che impongano e simulata è buona e l’oscillazione della tempe- la necessità di proteggere il microclima inter- ratura dell’aria interna è di 4° C mentre quella no dell’edifico dalla calura esterna, garantendo dell’aria esterna è di 10° C. che la temperatura non subisca forti variazioni e si mantenga fresca d’estate, i trulli presentano poche finestre, sottili come feritoie, che permettono la ventilazione interna moderando l’ingresso della radiazione solare. Tuttavia a causa del grande spessore murario, le finestre impediscono l’ingresso non solo del calore, ma anche della luce; a questo problema si ovvia dipingendo di bianco sia le feritoie, sia le pareti interne dell’abitazione, che in tal modo assumono una maggiore capacità di rifrazione della poca luce solare immessa. Funzionamento termico del trullo - La risposta alla domanda di climatizzazione estiva nel clima caldo della Puglia è affidata esclusivamentre alla funzione di regolazione termica della grande massa muraria del trullo, che assorbe di giorno il calore prodotto dalla radiazione e lo restituisce di notte, livellando le oscillazioni di 36 24 23 Planimetria di un gruppo di trulli. 24 Pianta delle coperture della pianta di p.24. 25 Immagine di insediamento collinare marchigiano. 26-27-28 Immagini di tipologie di case a torre. 25 2.1.2 MODELLI DELL’ITALIA CENTRALE stilemi. Si pongono infatti come risultato di cri- Architettura marchigiana stallizzazioni tipologiche, di forme e tecniche La scelta di analizzare l’architettura rurale mar- che nascono come risposta alle esigenze pro- chigina è legata alla raffinatezza delle caratteri- duttive, gestionali, famigliari e personali delle stiche e varietà di soluzioni tecnico-architettoni- attività mezzadrili. Risposte concrete che han- che in esse utilizzate. no dimostrato una elevata durabilità e coeren- La conoscenza dell’architettura rurale marchi- za in riferimento alle risorse materiche presenti giana consente di comprendere, nella ricerca, nel luogo. le radici, i riferimenti nella definizione di modelli Tra il VI e VII secolo, il territorio occupato dai tipologici, dei materiali e le tecniche costruttive bizantini, fu diviso in grandi proprietà, quelli adottate storicamente nella regione considera- che noi chiamiamo poderi. Ma già nel X secolo ta come sito di applicativo d’indagine. si manifestano i frazionamenti, ulteriormente Approccio analitico che segue l’analisi sotto il sminuzzati nel XII e XXIII secolo. Le residenze profilo delle forme, delle regole modulari, dei qui presenti prendono il nome di “Domus” tra materiali e delle tecniche costruttive e dei rap- il VI e VII secolo, mentre vengono denominate porti con l’insieme urbanistico e climatologico. “CA” quelle costruite tra il XII e XIII secolo. E’ il Si è scelto di prendere in esame tali tipologie periodo in cui si istituiscono le parrocchie, dopo perché rispetto il contesto in cui si sono venute le rare pievi, queste al servizio dei contadini a a sviluppare, sono ambiti edilizi meno toccati difesa delle popolazioni agricole si crea un com- dalla modernizzazione e dall’evoluzione degli plesso di ville o luogo di primo rifugio come cit- 26 27 28 37 29 tadelle, torri. Questa è la tipologia più antica alla quale segue La “Colombara”, toponimo poderale ed esem- la Colombara. plare assai diffuso può essere ritenuta “avam- La “casa Torre” - si sviluppano su tre piani: uno posto urbano di colonizzazione e di difesa, pro- per la stalla uno per la famiglia uno per il grana- tagonista del disboscamento o della bonifica io. La torre è a pianta quadrangolare, per lo più delle terre, architettura a metà tra quella mili- quadrata, con lato interno di 5 ml, altra tra i set- tare e quella rurale” (G. Volpe). te e i 10 ml, copertura del tetto a due spioventi. Nella zona di montagna le case sparse sono cir- Poco al di sotto delle grondaie corre un cornicio- ca 9 per Kmq, nella collina se ne contano dician- ne di mattoni sporgenti (spesso a punta come nove, densità, quest’ultima, tra le più alte della un merletto), con feritoie aperte per vari scopi, penisola. Esse si distribuiscono, discendendo non ultimo quello di farvi annidare i piccioni. dai vertici collinari al fondo valle, infittendosi ai L’interno è scandito da 3 o 4 piani, ognuno dei margini delle pianure, lungo le strade marginali quali costituisce un solo vano, intercomuni- che le percorrono, sui terrazzi, per risalire poi cante con gli altri per mezzo di una scaletta sulle dorsali. Per lunghi tratti dell’alta valle, da di legno “a pioli”. All’edificio primitivo, si sono ovest ad est, si osserva una differente densi- giustapposte nel tempo 2, 3 o 4 parti nuove, tà di case sui due versanti: è preferito quello spesso di altezza diversa, ma quasi sempre più sinistro (settentrionale) volto a mezzogiorno e basse della torre e con modalità varie. quindi riparato dai venti più freddi ed esposto a Nel XV si sono diffusi modelli di abitazione ru- “caldese”, ossia al solatio. A tale proposito oc- rale con scala interna nel displuvio urbinate, corre notare che la maggiore parte delle dimore il “Tipo Urbinate”, caratterizzate da una loggia ha la facciata con l’ingresso aperto verso i qua- esterna piuttosto ampia, come completamento dranti meridionali, tranne nei luoghi ove ciò sia essenziale dell’edificio: si colloca sul lato mag- impedito da particolari condizioni topografiche. giore e lo segue per tutta la sua lunghezza. Vi si Tra il XI e XII secolo, non esistono dimore sparse trova l’entrata alla cantina e alla cucina attra- fuori della città dei castelli o dei borghi, tranne verso una rampa esterna di pochi gradini, oltre alcune “Case-Torre” o “Casa-Forte”, costruita al ricovero del carro, per l’esattezza si dovrebbe in tutta l’Italia centro settentrionale. Edifici che parlare di “Tipi Misti” con scala esterna, inter- originariamente avevano una funzione militare na di pendio con pianta quadrata nella zona ad difensiva in seguito verranno riutilizzate con fi- oriente di Fossombrone. Questa è caratteristica nalità agricole (veri e propi presidi sul contado). della valle superiore del Metauro con varianti 38 29 Quattro tipologie di case a Bigattiera. 30 Esempio di edificio residenziale rurale progettato nel 1846 dall’Ing. Guerrieri. Macerata. 31 Esempio di casa con Bigattiera rialzata al secondo piano. 30 a Urbania dove è tipico l’addossamento sui sviluppa l’allevamento domestico dei colombi fianchi della casa il capanno e la stalla. Qui le quindi nei secoli XVI-XVIII si aggiungono alle dimore hanno la cucina in posizione centrale; case le “Colombaie”, che verranno definite aggiungono gli essiccatoi del tabacco, chiama- “Casa-Torre-Colombaia”, allineandosi meccani- te “Tabaccaie”. La tabaccaia nell’asse di Fer- camente alla teoria di “H. Desplanques”, secon- mignano – Mercatello ha un solo finestrone, in do il quale nel medioevo, in questa zona, non alto, e una porta d’accesso. sarebbero esistite dimore sparse, cioè fuori di I materali da costruzione città, castelli o borghi murari, tranne rare case- Il quadro dell’edilizia agricola metaurense è torri. Qui la colombaia si presenta come una molto variegato: dalla paglia (come sopravviene piccola parte addossata al corpo centrale poi si dal toponimo “Pagliere”, nei pressi di Urbania) definisce una tipologia abitativa specifica detta alla pietra , ai sassi di fiume, all’argilla cruda al appunto “Colombara”, per il legante con l’alle- cotto, secondo adattamenti orografici tradizio- vamento del colombo torraiolo, la costruzione ne culturale specifica, situazione economica. di questa tipologia abitativa specifica, per il le- Nelle varie fasi di evoluzione seguono edifici in game con l’allevamento del colombo torraiolo, pietra tratta da rocce calcaree e arenacee com- la costruzione non diminuisce in età moderna, patte, numerose ed estese lastre di arenaria co- la loro maggiore diffusione si ha proprio tra il prono il tetto, la scala esterne vi è predominate. cinquecento e seicento. Seguono resienze fatte con blocchi laterizi o in Nell’area litoranea prevale la “varietà fanese” pietra, a base rettangolare, tetto a due pioventi a pianta rettangolare, più raramente quadrata, coperti di coppi e di notevole altezza, 6-7 metri. costruite per lo più con mattoni, talvolta coperte Va tenuto presente che in età medievale si d’intonaco e con tetto a due pioventi. Appoggia- 31 39 32 to a un lato della casa c’è il capanno in muratu- (coltivazione che ha avuto inizio dal 1912). ra, il cui fondo è occupato dal forno. La cultura edilizia dell’area metaurense, sulla Sulla collina Fanese si moltiplicano le case con quale hanno padroneggiato le corti dei Monte- caratteristiche molto semplici, a pianta rettan- feltro e dei della Rovere, e, anche se meno, dei golare, costruite con pietrame e mattoni: la cu- Malatesta, ha dato uno stile connotato di gusto cina scende dal primo piano a quello terreno artistico- architettonico alla casa rurale. per l’evidente comodità che la comunicazione Nella corte di Federico da Montefeltro Il Mori diretta tra interno ed esterno, e tra l’abitazione intende con insistenza ad inserire la tipologia e le stalle. toscana considerata espressione di civiltà più Una sistemazione che si corregge a mano mano evoluta (si legge l’influenza dell’opera de ae- che si sale verso la montagna, dove l’insedia- dificandi, di Francesco di Giorgio Martini e poi mento sparso è più antico e quindi risente dei del suo allievo Gerolamo Genga nel concetto di periodi di minore sicurezza, che hanno imposto dimora difensiva all’interno del concetto di di- forme di insediamento più facilmente definibili: mora aperta, serena). cucina e camere da letto sono quindi ai piani Dal VI al XIII secolo hanno operato intensamen- superiori. te (da Fano a Lamoli), di dieci in dieci chilome- La zona della collina lungo il corso centrale del tri, le abazzie benedettine, parzialmente tra- Metauro (200-250 metri s.l.m.) è formata da sformate, a partire dal XV, in residenze agricole. terreni accidentati abitati da tempi remoti e in Lo stile preromanico e romanico con il quale i fasi diverse, presentano pertanto una diversa benedettini edificano usufruendo del materiale varietà tipologica di dimore rurali. del luogo e della mano d’opera locale, condizio- La fase più antica è riferita alla tipologia di case na la costruzione delle dimore rurali. Per le ca- yorri e delle colombaie. ratteristiche architettoniche degli edifici anche Salendo verso bocca Trabaria, si fanno palesi successivi si evidenzia un’influenza fino a pieno delle reminescenze toscane. Alla quota di 400 novecento. metri compaiono i Fienili separati dalla casa, Secondo il Brignoli, l’abitazione colonica, era ma posti nelle immediate vicinanze, e le dimore costituita dal solo piano terreno, comprendente tendono ad aumentare di volume, specialmente una piccola cucina e una o due stanze talora nel fondo valle, ove si aggregano anche in pic- umide (per il dipartimento del Metauro). coli gruppi (“Comunanze” e “Vicinanze”,come In qualche caso si riscontra la presenza di una a Montiego) con perno sull’edificio più antico. stanza piccola al secondo piano alla quale si 40 33 32 Esempio di edificio rurale marchigiano con portico. 33 Esempio di edifico rurale in laterizio con particolare di scala e l’oggetta d’ingresso. 3 34 34-35 Edifcio con sistema di gelosie. 35 poteva accedere per mezzo di scala esterna. zioni che per ovvi motivi di stabilità non rag- Una stalla bassa e angusta, una tettoia per il ri- giungono mai dimensioni notevoli ne in altezza covero degli attrezzi (nel podere di montagna). (massimo due piani), ne in volume, cioè svilup- La situazione nei terreni di pianura era migliore, pano solo quanto è strettamente necessario in particolare per le abitazioni di proprietà ec- per ospitare un nucleo familiare. clesiastica o di ricchi proprietari. Le case erano Lo spessore della muratura è variabile, ma mai prive di fienile e di recinto per difendere da ladri inferiore a 50 cm (Il fango veniva impastato con e da animali selvatici, prive di granai, a volte an- degli inerti affinché acquistasse maggiore com- che di cantine e stalle. pattezza e forma in blocchi veniva posato sotto Per il dipartimento maceratese il dott. Spadoni la guida di casseforme in legno grezzo per al- descrive le case coloniche come costruzioni in tezze successive di 60 cm, oggi definito metodo mattoni cotti e situate in luoghi asciutti e venti- pisè). lati al piano terreno si trovano le stalle e le can- I materiali dominati sono senz’ altro la pietra ed tine, le quali non comunicano con l’abitazione il mattone, mentre sembra essere praticamen- che è posta al piano superiore. te assente l’uso del legname (se non per soli Tecniche costruttive e analisi architettonica dei infissi e dettagli e per qualche rara copertura a manufatti - Architettura di terra scandole). Le case di terra, costruite fino non più di cin- Le pietre più comuni sono i calcari compatti, quanta anni fa (anni 30-in realtà ancora oggi) popolarmente detti scaglia o genga, bianchi, e delle quali restano oggi significative testimo- grigi o rosati che siano; come pure si vedono nianze lungo la valle del Cesano, nel Metauren- impiegate spesso le arenarie grigie o giallastre; se e nell’Ascolano, dove possono vedersi non raramente si trovano il tufo, le pietre di origine solo architetture isolate, ma anche nella forma gessosa e le cosiddette “pietre spugna”, una aggregata di interi quartieri. sorta di travertino grigiastro molto poroso. Ac- Si tratta degli antichi atterrati, delle case terra- canto a questo è diffuso il ciottolame di fiume, nee di fango, legno e paglia più volte ricorrenti il cui utilizzo è frequente per le caratteristiche nei documenti medioevali, negli atti notarili di geografiche del territorio marchigiano, ricco compravendita dei terreni, nei catasti. com’è di fiumi torrenti e fossi. Le case di terra che ancora resistono e che po- E’ sempre per la stretta relazione tra materia- polarmente vengono chiamate anche pagliare, li impiegati e luoghi che pur all’interno di aree pinciaie, pinciare, casette di terra, sono abita- geograficamente omogenee (si veda per es. la 41 37 36 38 dorsale appenninica) il cromatismo delle archi- […] ma certamente anche tante architetture po- tetture varia da zona a zona, a seconda che lì polari e rurali che costellano il paesaggio. esista un calcare bianco o rosa o a seconda Il maggiore impiego del mattone in ambito rura- della presenza o no di un corso d’acqua. le è infatti legato all’importante sviluppo agrico- Le costruzioni che sorgono in prossimità di lo dei secoli XVIII e XIX […] La grande quantità un fiume tendono quasi sempre all’utilizzo del di case coloniche costruite in questo arco di ciottolame fluviale, di gran lunga più comodo tempo, principalmente sui terreni più redditizi, rispetto alle pietre estratte, mentre le case più in zona di bassa collina e di fondo valle, più appartate o isolate su qualche sperone roccio- prossime ai centri forti dell’economia, portò alla so impiegano esclusivamente la pietra cavata “standardizzazione”, se così si può dire di for- sul posto, direttamente di filari dove magari poi me e tipi edilizi, persino di una “moda estetica”, andranno a poggiare le fondazioni. E così dicasi per cui l’uso del mattone ebbe successo anche per le costruzioni nelle aree di confine tra pietra in aree geografiche rimaste estranee, prima, e cotto, dove spesso si vedono inframmezzati a questo materiale; ( questo portò nell’edilizia ritmicamente ciottoli, pietre spaccate o arena- l’uso di materiali più solidi e resistenti come rie a ricorsi di mattoni, in una varietà spesso pianelle e pianelloni , coppi, calcine e malte più modulata tra il bianco e il rosa. Come accade di leganti, intonaci e tinteggiature vedere spesso nella media valle del Metauro. La fascia medio bassa della collina marchigia- Accanto alle pietre l’altro grande protagoni- na da Pesaro fino il confine con l’Abruzzo, è ca- sta dell’architettura marchigiana è il mattone, ratterizzata da architettura rurali maestose. ovviamente molto diffuso in virtù delle carat- Case strutturalmente semplici che con l’uso del teristiche argillose di molti terreni, che hanno mattone hanno permesso la realizzazione di senz’altro favorito sin dall’antichità il sorgere edifici solidi e architettonicamente competitive delle fornaci di laterizio; che se di regola resta- con le case padronali dei fattori, scandendo il no legate all’economia urbana, talvolta sorge- termine della precarietà strutturale e salubre vano spontaneamente in campagna accanto a ormai troppo lunga degli edifici rurali dell’epo- quelle per la calcina. ca medievale e tardo rinascimentale. Infatti pur Quando si dice che nelle Marche esiste una vera restando ferme struttura, tipologia, dimensioni e propria “civiltà del cotto” non va dimenticato e forma rispetto ad una casa in ciottoli o in terra che a questa immagine non appartengono solo pressata con paglia, coperta con strame o can- le tipiche cortine murate di tanti centri storici, ne fluviali, con il cotto se ne è potuto ingentilire 42 36 Schematizzazione di alcuni tipi di murature in pietra: 1. a sacco; 2. a filaretto; 3. con pietra tagliata; 4. con ciotolame irregolare; 6. con pietre spaccate alternate afile di mattoni. 37 Immagine di muratura a sacco. 38 Immagine di muratura a filaretto 39 40 39 edificio a torre con sistema di muratura a filaretto. l’aspetto arricchendo il dettaglio architettonico progetto tipologico. e perfezionando il meccanismo dei dettagli co- Come dice Rudofsjy “L’architettura vernacola si 40 materiali impiegati nell’architettura rurale marchigina. Dall’alto: Pietra; legno; terra cuda; paglia e laterizio. struttivi. estende con tanta ampiezza nello spazio e nel Infine anche a proposito dell’uso dei materia- tempo da sfidare ogni compendio. li vegetali e dei legnami si può rilevare come Attraverso un’ indagine svolta dall’Ufficio cen- l’impiego di un qualsivoglia arbusto in una data trale di Statistica del Regno d’Italia Si contano zona alla presenza in quella zona di una certa nella regione marche 1401 abitazioni in terra: pianta. [Nelle aree interne si ritrova in uso] il di cui 95 nella provincia di Ancona, 361 Asco- legno di castagno, d’abete o di faggio utilizza- li Piceno, 931 Macerata e 14 Pesaro - Urbino. to per tavolati, travi, paletti, infissi e mensole, Viene precisato inoltre che alcune di queste di- mentre prevalgono l’acero, il rovere, la quercia, more sono realizzate fino ad una certa altezza l’olmo o il gelso nelle zone collinari più bas- di muratura e poi in terra. se. [Vengono anche impiegati alberi da frutto] Caratteristiche tipologiche di insediamenti quelli più vecchi o più robusti, soprattutto noci, preindustriali castagni e gelsi. Vengono poi utilizzati anche il Nelle regioni di montagna, gli agglomerati ur- carpino, l’orniello, la sanguinella, le ginestre e bani di edifici singoli si organizzeranno in modo le stesse canne per fare tettoie , pareti leggere, da adattarsi alla conformazione orografica del divisori, ecc., più o meno posticci. Questo deter- luogo. mina una varietà tipologica e compositiva lega- Di questo ne sono un esempio concreto gli in- ta al diverso materiale impiegato. sediamenti che storicamente ritroviamo come I procedimenti costruttivi delle case di terra del- nuclei compatti che si sviluppano come centri le colline marchigne si ricollegano a quelli usati fortificati. per le pinciare abruzzesi delle quali gli atterrati Questi seguono l’orografia del terreno, adattan- sembrano costituire un’appendice settentrio- dosi con un tessuto dalla forma ellittica o semi- nale della grande area della diffusione che per circolare di tipo centralizzato o a griglia. epicentro ha il subappennino abruzzese. La Il sistema viario è ad anelli concentrici con casa rurale marchigiana è caratterizzata dalle percorsi di collegamento radiali o dall’orienta- modeste dimensioni e dai bassi costi di costru- mento casuale, oppure a griglia, con uno o due zione, condizione nella quale le scelte costrut- percorsi principali disposti secondo il diametro tive tecnologiche adottate vengono valorizzate maggiore dell’ellisse e percorsi secondari di per l’eccellete risultato ottenuto coniugato al collegamento disposti perpendicolarmente ai 43 41 principali. I sette insediamenti tradizionali di Sifnos, lo- Nell’organizzazione di questo impianto si dovrà calizzati su di un altopiano dall’orografia irre- individuare una centralità (piazza o luogo d’in- golare all’interno dell’isola, sono interconnessi teresse comune) come luogo d’origine dell’or- in un sistema continuo che si dispiega per le ganizzazione del tessuto. colline. Questo complesso insediativo è unico Privilegiando l’uso di una tipologia a schiera nelle Cicladi, e la sua intricata organizzazione si (mono o pluricellulare) e in linea, gli edifici sono combina con il terreno naturale in modo tale da posti ad anelli concentrici ravvicinati o in file mettere in risalto i volumi geometrici dell’archi- quasi parallele racchiuse entro i limiti definiti. tettura, creando un ambiente affascinante. Tipologie abitative 2.2 L’ARCHITETTURA GRECA Organizzazione dello spazio abitativo Configurazioni e tipologie abitative nelle isole Le case si basano sull’evoluzione di un’unità greche. abitativa singola, o monochoro, la cui dimen- Caratteri tipologici sione è stata determinata dalla lunghezza del Nell’isola di Sifnos gli insediamenti formano legno locale che all’epoca veniva utilizzato per una rete quasi continuativa nella piana centra- i solai. Le abitazioni più povere sono costituite le, e presentano un’organizzazione lineare. da un unico ambiente come la casa di Th. Syno- Il tessuto urbano descritto da un viaggiatore dinou, e le abitazioni plurifamiliari, nelle quali al tempo della guerra d’indipendenza, descrive ogni piano apparteneva a una diversa famiglia come un fort-hameau, è estremamente com- – un sistema costruttivo che divenne consueto. patto e presenta un’organizzazione più circola- In seguito l’organizzazione costruttiva si è evo- re e rivolta all’interno. luta fino a raggiungere un modello fisso negli Questa forma di organizzazione urbana costitu- insediamenti tradizionali diventando così uno isce forse una tappa di transizione tra la tipo- dei caratteri tipologici principali delle abitazioni logia di insediamento difensivo, e le posteriori sifniote. tipologie puramente lineari. Il disegno di questi Caratteri geometrico tipologici nuclei fu probabilmente dettato da problemi di La maggioranza delle abitazioni sono costrui- sicurezza, e in principio essi si configuravano te da file continue, ognuna delle quali ricopre forse come centri di insediamenti che imitava- l’intera ampiezza dei terrazzi. Le case sono no l’organizzazione del Kastro. a duo o tre piani, e quelle dell’anello esterno Caratteristiche funzionali e compositive presentano un dislivello fra il lato rivolto verso 44 42 41 Casa Kondoropoulakis a Katavati. Tratto da A. Scrano, Identità e differenze nell’architettura del mediterraneo, Gangemi editore, Roma. 42 Casa Vao-Fousteris ad Artemonas. Tratto da A. Scrano, Identità e differenze nell’architettura del mediterraneo, Gangemi editore, Roma. 43 43 Tipologia Arkhondiko. Tratto da A. Scrano, Identità e differenze nell’architettura del mediterraneo, Gangemi editore, Roma. 44 Casa Kariotis a Katavati. Tratto da A. Scrano, Identità e differenze nell’architettura del mediterraneo, Gangemi editore, Roma. 43 l’esterno, e quello rivolto sulla strada interna , tradizionali. queste abitazioni presentano solitamente degli Caratteristiche bioclimatiche ambienti seminterrati ai quali si accede dalla Le modalità di costruzione e la morfologia delle strada esterna. Nella tipologia base è possibile abitazioni vernacolari contribuiscono in misura distinguere una cellula singola, di ampiezza ge- significante all’aspetto scultoreo degli insedia- neralmente regolare, che è stata senza dubbio menti tradizionali di Sifnos. I materiali di base determinata dalla lunghezza del legno all’epoca adoperati sono la pietra e il legno e, a un livello disponibile per i solai. supplementare, la calce, la sabbia, la terra, l’ar- Campo esigenzaile e controllo ambientale gilla, il “cemento di Thera” e le alghe marine. Lo La casa urbana vernacolare e le archondika, è scisto locale venne usato per produrre lavori in un tipo di abitazioni che si trova in gran parte muratura di alta qualità,nei quali come agente degli insediamenti tradizionali. Nonostante ri- legante veniva usato il fango. I muri delle abita- entri nello stile di architettura presente nel re- zioni venivano di solito intonacati, sia all’interno sto dell’arcipelago, la casa sifniota ha una sua che all’esterno, con una mistura di calce e sab- particolare organizzazione, che ricorre regolar- bia che veniva applicata direttamente senza mente e che ha continuato a persistere fino essere levigata. agli anni 50. La parte più interessante delle abitazioni è la Oggi queste abitazioni sono a un solo piano e il copertura piana, che fornisce ombra, protezione loro disegno è dettato dal bisogno di raggiunge- dalla pioggia e isolamento termico. I tetti sono re un’unità funzionale costituita dagli ambienti retti da una struttura di travicelli di legno duro principali e subordinati. La loro principale carat- affiancati. Su aree di ridotte dimensioni, spesso teristica è l’organizzazione del nucleo di base, la struttura portante consisteva in lunghe lastre che consiste in un soggiorno fornito da un’am- di scisto. Immediatamente al di sopra i travicelli pia facciata, con due stanze da letto sul retro; c’è una copertura, che negli edifici più costosi la cucina e la dispensa . Lo spazio è diviso in consiste in assi di legno disposti ad angolo retto aree più piccole tramite archi litei di passaggio, rispetto ai travicelli; comunque, normalmente chiamati volta, oppure tramite grandi travi di vengono adoperate le lastre di scisto, e, nelle legno dette axonia. I primi , che consistono in costruzioni più economiche, rami o canne. Poi strutture molto pesanti , si trovano generalmen- seguono vari strati isolanti di alghe marine o te in piani seminterrati. Il loro utilizzo sembra terra. Per assicurare l’impermeabilità del tetto, essersi perso gradualmente negli insediamenti viene fatto uso di argilla o di Kourasani, o an45 45 che di cemento di Thera . Infine la superficie del decorativo. L’effetto geometrico creato dai vo- tetto viene dipinta con calce bianca alla quale lumi architettonici è sottolineato dal fatto che i è stato aggiunto dell’olio di oliva per renderla soffitti nelle diverse stanze dell’abitazione sono impermeabile. I tetti imbiancati a calce garanti- posizionati a differenti livelli. Il risultato è una scono inoltre che l’acqua piovana raccolta nella rottura dei volumi e un arricchimento della com- cisterna durante l’autunno sia pura. posizione architettonica. Caratteri geometrico tipologici Lastre di scisto venivano utilizzate in un’ampia L’organizzazione delle case urbane vernacolari, varietà di dettagli strutturali. Esse si ritrovano tutte ad un unico piano, non ripete quella del- sulle facciate esterne, usate per creare cornici le case a due piani e delle archondika, basate di porte e finestre, al fine di definire le aperture; sulla ripetizione della cellula base monochoro e disposte in file continue o spezzate per formare di eventuali elementi elementi aggiunti lateral- cornicioni al di sopra delle aperture. mente ad essa. In questo caso è presente, infat- Le lastre di scisto vengono usate per pavimen- ti, un’organizzazione topologica degli ambienti tare l’interno e l’esterno delle case. basata su una griglia modulare, con moduli di Isola di Naxos dimensioni quasi uguali per tutte le abitazioni. Tipologie aggregative ed insediative All’interno di questa griglia si articolano le fun- Il Kastro della Chora è uno dei rari casi dove zioni; la cucina-pranzo rappresenta sempre un è possibile leggere chiaramente in quale modo blocco distinto da quello principale che ospita viene creato un insediamento egeo. La parte la zona giorno e la zona letto, eventualmente tradizionale della Chora è un esempio di di- un Cellaio, è sempre presente un cortile di ac- segno urbano compatto, basato sull’utilizzo di cesso. forme architettoniche omogenee . Caratteri configurazionali e compositivi Caratteri geometrico tipologici I muri di pietra spessi con le loro piccole aper- Le mura si configurano come una sorta di pen- ture danno una qualità monolitica agli edifici, tagono. Le case furono costruite tramite un pro- il che rappresenta, insieme con i pesanti tetti, cesso cumulativo, Un principio importante nel una delle principali caratteristiche morfologi- disegno dell’insediamento durante le fasi più che di questa architettura. recenti del suo sviluppo fu la ripetizione di un Altre caratteristiche sono ricche tessiture scul- modulo. toree dell’intonaco grezzo e i muri bianchi, non Caratteri configurazionali e compositivi sormontati da alcun elemento architettonico L’immagine degli insediamenti tradizionali dei 46 46 45 Città di Astipalea. Tratto da A. Scrano, Identità e differenze nell’architettura del mediterraneo, Gangemi editore, Roma. 46 Dettaglio d’ingrsso di casa Greca. Tratto da A. Scrano, Identità e differenze nell’architettura del mediterraneo, Gangemi editore, Roma. 47 Strada del Kastro. Tratto da A. Scrano, Identità e differenze nell’architettura del mediterraneo, Gangemi editore, Roma. 48 Tipologia Laiko. Tratto da A. Scrano, Identità e differenze nell’architettura del mediterraneo, Gangemi editore, Roma. 47 48 villaggi cicladici; si tratta di complessi di bian- con ramoscelli di phida mesi ad angolo retto, chi volumi geometrici, gruppi di case per lo più con assi di legno o con stuoie di canne che na- a due piani che si adattano all’andamento oro- scondono lo strato isolante di alghe poste al di grafico del terreno sotto di esse. Infine vi è uno spesso strato di ter- Tipologie abitative ra pressata, seguito da uno strato di fine terra Le abitazioni di Naxos possono essere suddivi- grigia che viene ben compattata perché agisca se in tre gruppi: le laika della Chora e dei villag- come sigillante. Quest’ultimo strato viene rinno- gi, che rappresentano la tipologia residenziale vato e pressato ogni anno. più comune. Tutti i tetti presentano parapetti bassi e intona- Campo esigenziale e controllo ambientale cati, non solo sui bordi ma anche sui muri por- La forma più sviluppata di laìko consiste in tanti esterni. un’abitazione formata da ambienti con funzioni Si tratta di un elemento strutturale che si ritrova strettamente distinte. Ognuno dei diversi spa- su tutte le isole, costituito di conci rastremati zi rappresenta un ambiente separato: quello di pietra calcarea posizionati con l’aiuto di una principale, che è allo stesso tempo soggiorno e centina di legno. camera da letto, suddiviso dall’arco (il volto) in Caratteri Geometrico tipologici due parti uguali, la cucina e la sala da pranzo, In origine questa tipologia abitativa consisteva e il cortile interno. in uno spazio rettangolare coperto, il monocho- Caratteristiche bioclimatiche ro, disegnato per rispondere alle più elementari I materiali da costruzione utilizzati a Naxos esigenze di riparo. Forme più complesse furono sono in gran parte locali. I muri delle case sono ideate sulla base di questa tipologia semplice. in pietra, molto spessi e di solito inclinati in alto Le abitazioni monovano possono essere divise verso l’interno, coperti con tre strati di calce e in due gruppi, quelle a facciata stretta e quelle un rivestimento di intonaco. Il tetto è piano, i a facciata ampia seconda che la porta e le fine- muri esterni formano un sottile parapetto, il stre siano posizionate sul lato corto o su quello samari (alto 10-20 cm.) intorno ad esso, dise- lungo del rettangolo. Le case sono costruite in gnato con una pendenza verso l’interno per la modo contiguo e presentano piccolissimi cortili. raccolta dell’acqua piovana. La struttura sulla In tal modo le case sono collegate fra loro e i quale poggia il tetto consiste in travi di legno problemi dell’illuminazione e della ventilazione della phida locale, che ricoprono luci ampie fino sono risolti tramite la costruzione di un sopralu- a quattro metri. Le travi stesse sono ricoperte ce nel tetto. 47 50 49 Gli insediamenti dell’architettura greca e italiana di assi orizzontali, tagliati da brevi percorsi tra- Gli insediamenti collocati sui colli, possono pre- sversali disposti in modo irregolare. sentare piante con vie radiali lungo erti pendii, Nelle pianure si privilegiano piante regolari, con gradini, cordonate e vie concentriche ai vari molto spesso a scacchiera, come nei borghi livelli. Lungo la via principale si dovranno inter- dell’Italia del sud con strade a raggiera che si secare brevi strade perpendicolari. espandono in varie direzioni delle campagne. Avendo come riferimento il Katro di Naxos nelle Insediamento in Pianura Cicladi, i centri fortificati della Puglia Ostuni Lo- Perimetro esterno: di forma poligonale tenden- corotondo, Altamura bitonto, La medina di Tuni- te al circolare. si (insediamento in crinale o colle isolato) Struttura planimetrica: policentrica con organiz- Si evince che la forma poligonale del tessuto zazione gerarchica che vede, ad un primo livello tende spesso alla forma circolare con struttura di lettura, il sistema piazza percorsi principali, centralizzata, un sistema viario ad anelli con- ad un secondo livello di sub sistemi a percorsi centrici collegati da percorsi radiali o dall’orien- secondari. tamento casuale. Sistema viario: a maglia irregolare con presen- Il fulcro dell’insediamento è rappresentato dal- za di numerosi vicoli ciechi. la piazza centrale posta in sommità, nella quale Fulcro dell’insediamento: in base alla divisione si trovano la chiesa o il nucleo fortificato più an- del sistema urbano in due livelli gerarchici, ab- tico, che funge da spazio pubblico in contrappo- biamo la piazza centrale con il fulcro dell’intero sizione agli spazi privati delle zone residenziali. insediamento, e gli slarghi come fulcri dei quar- La tipologia edilizia più frequente è quella a tieri. schiera, lungo il perimetro delle mura esisto- Tipologia edilizia: pseudo schiera, talvolta svi- no comunque varie tipologie edilizie all’interno luppatasi tramite parcellizzazione di abitazioni dell’isolamento, organizzate serrata degli edifici a corte. disposti su più quote che seguono l’orografia Nei villaggi di pendio le case dovranno essere del terreno. disposte a varia altezza, generando un agglo- Per questo si privilegiano insediamenti con im- merato compatto dalle vie tortuose e in forte pronta radiale interrotti da brevi percorsi tra- pendenza. Affinché i raggi solari non incidano sversali, oppure a scacchiera dove il sistema con regolare continuità le superfici degli edifici non ricalchi necessariamente la tradizionale ma vengano bloccati da cambiamenti di sezioni impronta a insula ma si ordini su una maglia e andamento del percorso. 48 51 49 La Corricella isola di procida. Tratto da A. Scrano, Identità e differenze nell’architettura del mediterraneo, Gangemi editore, Roma. 50 Schemi tipologici di struttura insediativa a spiva di pesce e a grappolo. Tratto da A. Scrano, Identità e differenze nell’architettura del mediterraneo, Gangemi editore, Roma. 51 Isola di Kythera. Tratto da A. Scrano, Identità e differenze nell’architettura del mediterraneo, Gangemi editore, Roma. 52-53 Isola i Sifnos, Grecia. Tratto da A. Scrano, Identità e differenze nell’architettura del mediterraneo, Gangemi editore, Roma. 52 53 Caratteristica di questi villaggi è la loro straor- fila ai lati del percorso principale, poi a grappolo dinaria unità di forma, di architettura e di mate- su vari livelli di quota che seguono l’orografia riali, coperte di tegole romane o di pietre piatte del terreno. in altitudine, imbiancate o intonacate, coperte Sistema viario: percorso principale costituito da tetti piani, simili a piccoli cubi luminosi ag- dalla via di collegamento tra i vari nuclei inse- grappati sui pendii. La loro struttura urbana se- diativi, dal quale si dipartono vari percorsi se- gue modelli regolari, i cerchi la scacchiera o le condari perpendicolari, che separano le unità curve di livello. abitative ai lati della via principale. Agglomerati che si sviluppno su pendio intor- Fulcro dell’insediamento: non presente no ad un nucleo fortificato, come nelle Chore Tipologia edilizia: ad unità singole con copertu- dell’Egeo e i villaggi bianchi dell’andalusia. ra a terrazzo Perimetro esterno: indefinito Sistema planimetrico a grappolo Struttura planimetrica: a grappolo, con unità Perimetro esterno: indefinito singole giustapposte in modo serrato, poste su Struttura planimetrica: a grappolo, con unità vari livelli di quota che seguono l’orografia del singole giustapposte in modo serrato, poste su terreno. vari livelli di quota che seguono l’orografia del Sistema viario: a maglia irregolare con percorsi terreno stretti tra le unità edilizie e che assumono fre- Fulcro dell’insediamento: non presente quentemente la forma di gradonate o di rampe Sistema viario: a maglia irregolare Fulcro dell’insediamento: l’agglomerato non Tipologia edilizia:ad unità singole di uno o più presenta spazi fulcro, ma il perno dello svilup- piani, con copertura a terrazzo o a falde po urbano è rappresentato al nucleo fortificato Insediamenti a carattere rurale nella pianura. intorno al quale si distribuiscono le abitazioni Perimetro esterno: variabile dell’agglomerato. Struttura planimetrica: a grappolo, vagamente Tipologia edilizia: ad unità singole di due o più centralizzata. piani a terrazzo o a spioventi. Sistema viario: a maglia irregolare, con percorsi Iinsediamenti a carattere rurale e di pendio, che si dipanano a partire da uno o più slarghi come nei villaggi rurali delle Cicladi. principali Perimetro esterno: indefinito Fulcro dell’insediamento: è rappresentato dallo Struttura planimetrica: a spina di pesce, con slargo o dagli slarghi principali da cui si dipana- unità singole giustapposte in modo serrato, in no i vari percorsi 49 54 55 Tipologia edilizia:ad unità singola pluricellulari Gli elementi di configurazione ricorrenti dell’ar- disposte lungo i percorsi, che definiscono grup- chitettura sono: pi di abitazioni disposti a corte intorno a terreni - corpi parallelepipedi compatti che si compon- coltivati. gono sul terreno in modo più o meno fitto con Indesiamenti a struttura discreta con bitazioni variazione d’orientamento che seguono l’oro- sparse su pendio grafia del terreno; Perimetro esterno: indefinito - la muratura di massa in pietra o terra, dalla Struttura planimetrica: a grappolo, con unità grande inerzia termica; singole sparse, poste su vari livelli di quota che - le aperture orientate in direzione sud, di di- seguono l’orografia del terreno, e separate da mensioni ridotte, posizionate in alto, per facili- terreni coltivati. tare la ventilazione e la protezione dell’irraggia- Sistema viario: a maglia irregolare mento solare, opportunamente schermate; Fulcro dell’insediamenti inesistente: assente Tipologia edilizia: ad unità singole unicellulari o pluricellulari generalmente ad unico piano, con copertura a terrazzo o a volta. Insediamneti in costa su declivi, come Corricella a Procida. Perimetro esterno: indefinito Struttura planimetrica: a grappolo, con unità singole giustapposte in modo serrato, posti su vari livelli di quota che seguono l’orografia del terreno. Sistema viario: percorso principale costruito dal lungomare, dal quale si diparte la maglia irregolare di percorsi stretti che si inerpicano tra le unità edilizie, e che assumono frequentemente la forma di gradonate. Fulcro dell’insediamento: non presente Tipologia edilizia: ad unità singole di due o più piani prevalentemente a terrazzo. 50 54 Casa Zambelis, Kato Petali. 55 Casa Karyotis, Katavati. 56 56 Hassan Fhaty, Mercato di New Baris. Tratto da A. Picone, La casa araba d’egitto, Jaka Book, 2009. 2.3 ARCHITETTURA ARABA della casa, e dispositivi ambientali. E’ interessante comprendere quelli che sono i I sistemi spaziali sono: El-Magaz il vestibolo caratteri tipologici e le strategie di controllo cli- d’ingresso, El-Qa’a il sistema degli ambienti di matico che caratterizzano insediamenti in climi rappresentanza, El-Sahn la corte interna, El-Ta- caldo-secchi, passando dalla tipologia di abita- khtabush la loggia a pian terreno, El-Maqa’ad la zione del Cairo, ai modelli oasiani fino ad esem- loggia al primo piano. pi d’architettura contemporanea. I dispositivi ambientali sono: El-Malqaf dispo- Abitare il Cairo medioevale: Un modello di casa sitivo per catturare il vento, El-Salsabil fon- per climi aridi tana a parete, El Fiskia fontana a pavimento, Le abitazioni che ritroviamo nella città medie- El-Masharabiya diaframma composto da una vale del Cairo rappresentano i modelli di case grata di legno. per climi caldo aridi. Si può osservare che alcu- El-Magaz, o vestibolo d’ingresso, o spazio di at- ni palazzi sono dotati di un sistema di condizio- traversamento che nella casa araba è uno spa- namento naturale frutto di una serie di accorgi- zio interno coperto per passare dallo scoperto menti e dispositivi spaziali in grado di creare un urbano allo scoperto domestico cioè la corte. microclima interno confortevole. Mentre nella tradizione egiziano-arabo assume A questo si è giunti attraverso un percorso pas- comunque l’aspetto di sequenza di spazi coper- sato nella realizzazione di un prototipo e che è ti di differenti altezze e modi. partito dall’epoca faraonica. Se gli edifici erano El-Qa’a è un sistema spaziale complesso pro- nati da esigenze sociali e religiose la qualità de- gettato secondo la regola della centralità, ovve- gli spazi al loro interno, così come forme misu- ro secondo il concetto che ogni singolo spazio re e proporzioni, sono orientate ad esigenze di può divenire un nuovo centro controllo ambientale. Essendo la qa’a destinata agli ospiti di riguar- Si riscontrano quindi una serie di elementi ar- do nasce l’esigenza di collocarla in prossimità chitettonici base le cui caratteristiche sono da della corte con un accesso indipendente. Qa’a ricondurre all’esigenza di modulare e sfruttare i è come dispositivo climatico rappresentato una caratteri del clima esterno. sorta d’anello del sistema di climatizzazione na- Gli elementi architettonici che contribuiscono turale e dimostra come ogni singolo elemento alla climatizzazione naturale possono essere nell’architettura della casa sia correlato al fun- di due tipi: sistemi spaziali-ambienti, che cor- zionamento del sistema. Ogni componente è un rispondono a determinate funzioni all’interno elemento determinante del sistema, interrotto 51 57 con l’avvento di Muhammad’Ali e l’adozione dei armoniosa dagli elementi decorativi. sistemi occidentali di costruzione. Ma anche il legame con la natura è evidenziato La qa’a è destinata ad essere occupata da mol- nalla “qa’a” dall’infinito con cui si identifica il te persone contemporaneamente che staranno deserto nella geometria delle decorazioni. Infat- sedute come in un anfiteatro, deve quindi es- ti i pavimenti sono rivestiti di mosaici conmotivi sere posta in una zona centrale per evitare che geometrici con cui l’Arabo diffuse il concetto di le pareti siano esposte all’irraggiamento diretto “immensità-estensione”. del sole. Esempi si trovano in alcune case come quella L’altezza della copertura della durqa’a, corte di Gammal Al Din El Dahaby, che conserva tutti coperta che consente l’accesso alla qa’a, deve i caratteri della tipica casa egiziana, e quella di essere maggiore degli altri ambienti, inoltre As-Suhaymi. ad una zona inferiore chiusa con mura spesse Analizzando l’impostazione planimetrica della deve contrapporsi una zona superiore aperta e casa di As-Suhaymi si possono ricavare delle ri- leggera che consenta l’ingresso della luce. flessioni che possono essere ricondotte a tutte “Lo stesso principio del doppio, messo in atto le altre abitazioni “sul rapporto esistente tra la attraverso l’accostamento degli attributi di pe- direzione-orientamento e giacitura- della corte santezza/leggerezza, viene applicato anche e la disposizione della qa’a. Siccome in queste nella scelta dei materiali e delle decorazioni, zone il vento soffia da nord la corte della casa instaurando in tal modo una rispondenza tetto- egiziana è quasi sempre orientata in direzione nica tra parti strutturali, esigenze climatiche ed nord-sud. Inoltre la qa’a deve avere uno degli elementi decorativi”. iwanat orientato verso nord, quello in cui è col- Gli spazi intorno alla durqa’a, kunjas e iwanat locato il malqaf. hanno invece una altezza ridotta prevedendo la Il sistema della qa’a, tipico delle dimore nobi- fruizione da seduti e sono coperti a volte per liari, ha trovato una sua evoluzione nel “rab’a”, favorire il raccoglimento. tipico del periodo ottomano del Cairo, che è Altro elemento di rilievo nella “qa’a” è l’accosta- una specie di albergo multipiano ammobiliato mento della grande scala alla piccola scala. senza collegamento tra i vari piani dove trova- Questa duplicità di aspetti della “qa’a” è resa no alloggio stabile nuclei familiari di mercanti 52 57 Oasi di Kharga, sezioni AA’ e BB’’. Tratto da A. Picone, La casa araba d’egitto, Jaka Book, 2009. 59 58 58 Casa a Shali. Pianta e sezione. Tratto da A. Picone, La casa araba d’egitto, Jaka Book, 2009. 59-60 Villaggio Adrère Amellal. Tratto da A. Picone, La casa araba d’egitto, Jaka Book, 2009. 60 e artigiani. ture del Mediterraneo. Prima tra tutte la Domus Altra struttura multipiano simile al rab’a, ma de- Romana di Pompei e la casa araba, soprattutto stinato ad essere occupato da persone di pas- quella urbana, ne riprende i caratteri principali saggio, è il wakala. come la presenza di patii interni e le variazioni La struttura della rab’a è simile a quella della volumetriche degli ambienti. “qa’a” ma riconducendo tutto all’essenziale. Nella casa araba questa introspezione ha radi- Nella “rab’a” si trovano tre ambienti distinti: ci negli aspetti sociali e religiosi ma risponde “iwanat”, “durqa’a” e “riwaq”. Con le sue dop- anche ad una esigenza di rinfrescamento della pie altezze la “riwaq”, la stanza principale de- casa. stinata al ricevimento, permette di ricreare le La corte, o cortile in Italia, è utile per rinfrescare condizioni climatiche che consentono il funzio- ma assume anche un altro valore “l’arabo vuol namento della “qa’a”. proteggere la propria casa dall’esterno contro il Fathy spiega come l’articolazione volumetrica deserto, aprendo invece al cielo le parti interne, coniugata con la modernità diano nella “qa’a” come i cortili che danno sollievo alle stanze”. una chiara risposta alle esigenze di natura cli- Nelle case nobiliari del Cairo medievale la posi- matica. Le esigenze di ventilazione naturale zione della corte assume un ruolo determinante appaiono ben rispettate grazie anche ad una nella composizione planimetrica della casa. suddivisione su più livelli. Tuttavia non tutte le abitazioni del Cairo pote- “El-Sahn”, ovvero la corte interna. L’impianto di vano vantare la corte infatti possiamo trovare una casa a uno o più patii è tipico di tutte le cul- tre tipologie: 53 62 61 - case tradizionali con corti centrali; no aperto verso la corte. E’ un luogo destinato a - case in cui la corte non assume una posizione ricevere gli ospiti di riguardo di sesso maschile. centrale; Vi si accede tramite una scala. Questa loggia - case con corte esterna. non è attraversata da flussi d’aria ma è orienta- Le case con corte centrale appartenevano al ta a nord perché cattura le brezze fresche e non ceto alto della città. è riscaldata dai raggi diretti del sole. Uno degli aspetti fondamentali della casa a “El-Malqaf” è’ un dispositivo che appartiene corte dei contesti urbani è di essere una casa al sistema della “qa’a”. Si tratta di un torrino multipiano fino ad arrivare agli estremi della ra- orientato di solito al Cairo a nord. Ha origini an- ba’a. tichissime e caratterizza il paesaggio del Cairo La pianta della corte è quadrata o rettangolare medievale. mentre la parte della casa rivolta sulla corte è la Si tratta di una struttura per la ventilazione che facciata principale, ricca di elementi decorativi cattura le brezze ed è collocato nel punto più nelle parti di cui il progetto si compone come alto dell’edificio. finestre, loggiati e grate, mentre non lo è quella Osservando una “qa’a” ci si accorge che il mec- rivolta verso la strada. canismo di climatizzazione naturale funziona La disposizione e le forme delle bucature nella solo se esiste il “malqaf” che capta le brezze e parete dipendono esclusivamente da esigenze le direziona negli ambienti interni. climatiche per facilitare il flusso dell’aria e per Nella casa cairota il “malqaf” è unidirezionale schermare i raggi solari. infatti è orientato sempre verso il nord perchè è “El-Takhtabush” è una loggia a pian terreno da qui che soffia il vento al Cairo ed è collocato aperta verso la corte interna ed è posta in un nell’”iwan” rivolto a nord e negli esempi più an- gradino più alta rispetto ad essa. tichi ha al suo interno un canale di legno. Si trova tra la corte e il giardino, offre una so- “El-Salsabil”, “El-Fiskia”, sono due dispositivi sta al visitatore prima di essere ricevuto nella che introducono l’acqua all’interno della casa. casa. Il “salsabil” è una fontana verticale posta nella Secondo Fathy, essendo posto tra due luoghi parete di fondo di un “iwan”. Un canale scavato aperti di diverse dimensioni, svolge un impor- nel pavimento portava poi l’acqua dal “salsabil” tante ruolo climatico creando delle correnti di al bacino posto al centro della corte. aria fresca dovute alle differenze di pressione. Durante il percorso l’acqua entrava in contatto “El-Maqa’ad” è una loggia collocata al primo pia- con l’aria calda e secca ed iniziava il suo pro- 54 63 61 Casa di Ibraim. Tratto da A. Picone, La casa araba d’egitto, Jaka Book, 2009. 62-63 Volte nubiane in costruzione. Tratto da A. Picone, La casa araba d’egitto, Jaka Book, 2009. 64 Sezoni casa di Ibraim. Tratto da A. Picone, La casa araba d’egitto, Jaka Book, 2009. 64 cesso di evaporazione aumentando l’umidtà Carattere insediativo - Strategie urbane di con- dell’aria e fornendo refrigerio. trollo termico Il percorso dell’acqua conduce alla centralità Nelle oasi egiziane gli aspetti tecnici, strutturali, della casa come se allo stesso fosse affidato il di materiali impiegati, dispositivi per il control- compito di svelarlo riaffermando l’intensità del lo climatico e aspetti socio culturali ed estetici legame tra elementi naturali e progetto d’archi- sono fortemente correlati. tettura egiziana tradizionale. L’oasi racchiude la complessità di un mondo “El-Masharabiya” è una sorta di diaframma del ma è anche un ambiente dove esiste una forte legno spesso delle dimensioni di una parete e coesione sociale, elevato tradizionalismo ed at- formato da colonne che formano disegni dalle titudine alla conservazione. geometrie complesse. Le oasi che si trovano nel deserto occidentale Attraverso esso filtra la luce che penetra affievo- sono cinque: Dakhla, Kharga, Farafra, Bahriyah lita dagli elementi circolari che la compongono. e Siwa. Intorno ad esse si trovano dei villaggi In un unico elemento vengono convogliate di- sparsi che fanno capo al centro oasiano più verse aspettative: bisogno di privacy, illuminare vicino. Le prime quattro hanno caratteristiche senza abbagliare, incrementare la ventilazione simili mentre Siwa è molto diversa soprattutto a naturale, esigenze estetiche come aspetto de- causa del suo isolamento geografico. corativo del muro. Una delle caratteristiche comuni degli inse- Secondo Fathy è un simbolo ed emblema della diamenti oasiani è l’impianto libero, infatti gli tradizione e dell’identità culturale ma è anche edifici sono aggregati casualmente secondo un un elemento di “apertura, di vuoto nella faccia- andamento curvilineo. Il villaggio principale as- ta” e quindi ha importanti funzioni climatiche sume la forma di massa compatta. Come suc- come elemento schermante e di ventilazione cede anche nelle progettazioni di Hassan Fathy naturale. viene seguita un’impronta di natura climatica, Un allievo di Fathy ha sostenuto che ha anche orografica e socio-culturale. delle proprietà igroscopiche, infatti le colonnine A Bahriyah le case si adagiano sulla penden- trattengono anche l’umidità dell’aria che la at- za della collina e offrono la parte nord, dove traversa. ci sono le fessure, all’ingresso dell’aria fresca. Quindi più che ogni altro la “masharabiya” è un Le stesse curvature delle strade permettono di dispositivo di controllo ambientale. avere più ombre. Generalmente i villaggi hanno posizione elevate per questioni difensive. 55 In tutte le città delle zone a clima caldo-arido Come affermato anche da Fathy Hassan nelle troviamo strette stradine tortuose, con la fun- zone caldo aride, essendoci una forte escursio- zione di conservare il fresco. Nelle oasi come ne termica, la gente ha imparato a chiudere la nelle grandi città islamiche la strada è spesso sera le case verso l’esterno e ad aprirle all’inter- coperta e passa anche dentro le abitazioni me- no verso la corte. Corti aperte verso il cielo che diante la costruzione di solai o sakaef. Si cerca consentono un abbassamento della temperatu- di evitare l’abbagliamento dal sole e le strade ra di 10° - 20°. Di giorno la corte rimane per lo coperte forniscono la creazione di zone di bassa più ombreggiata e il vento caldo non vi entra. La e alta pressione che danno luogo ad un effetto corte interna è diffusa nell’architettura dei pa- di Bernulli. Le strade hanno dimensioni ridotte esi caldo aridi sia nella casa rurale che urbana. perché hanno il ruolo di regolatori della tempe- Nell’oasi sia la casa come la corte non hanno ratura così come fanno le corti nelle case. An- una geometria prestabilita ma la distribuzione che se gli insediamenti islamici sembrano con- delle stanze è dettata da esigenze funzionali cepiti senza ordine in realtà sono il frutto di un sia di ordine sociale che religioso. consistente ordine sotto le righe di gerarchiche Il soggiorno è anche stanza per gli ospiti ed è sequenze di aperti e chiusi che corrispondono più grande delle altre stanze e collocato vicino ai modelli di relazioni sociali. all’ingresso. Carattere tipologico - Strategie tipologiche di Nella casa delle oasi si assiste a un “noma- controllo termico dismo interno alla casa” a causa della forte Gli edifici sono compatti per ridurre la superfi- escursione termica giornaliera e della differen- cie esposta al sole e formano come un tutt’uno za climatica nelle stagioni. dove le varie altezze creano delle ombre. Al fine di proteggersi dal caldo e dal sole sui I tetti sono pieni e sfruttati come terrazze sia muri ci sono solo poche fessure mentre le fine- per viverci che per dormire. stre si affacciano sulla corte interna. In relazione al clima come noto la strategia tipo- Ogni parete ha agli opposti delle forature per logica della corte è l’elemento principale delle favorire la ventilazione. abitazioni nei climi aridi e quindi anche nelle Vi sono inoltre i daraui, i parapetti sulle terraz- oasi dove vengono a colmare la mancanza di ze e sono alti per garantire la privacy di chi vi vuoti urbani. Dal punto di vista climatico la cor- è all’interno, forniscono ombra e sono dotati di te agisce come regolatore della temperatura e piccoli fori per rinfrescare chi vi dorme. fornisce zone d’ombra. Caratteristiche dei materiali – Strategie tecno- 56 65 65 Disegni che illustra il movimento dell’aria nella Qa’a. Tratto da A. Picone, La casa araba d’egitto, Jaka Book, 2009. 66 66 La Qa’ a al -Dardiri. Tratto da A. Picone, La casa araba d’egitto, Jaka Book, 2009. logiche di controllo termico Yemen case-torre. Quindi diventano di primaria Come materiali da costruzione vengono impie- importanza le tecniche costruttive che sono gati, la terra, la pietra e il legno. Si usa la tefla, tutt’altro che primitive. terra molto fine, impiegata per costruire matto- Le fondazioni possono essere di due tipi: sab- ni crudi, mentre l’uso della pietra è limitato a biosa nella piana, rocciosa nella collina. causa dei costi di trasporto e di taglio ma anche Nella roccia il muro viene poggiato direttamen- perché a contatto con sabbia e polvere si sfalda te mentre nei terreni sabbiosi viene fatta una facilmente. fondazione in pietra fino a cinquanta centimetri Si usa legno, di palma, olivo e albicocco prin- fuori terra. cipalmente impiegato nei solai per le sue ca- All’esterno del muro si costruisce un altro mu- pacità di isolamento termico. Le piante recise, retto usato come seduta ma con la funzione di prima di essere impiegate, si lasciano essiccare rinforzo. per almeno tre anni. Il muro in terra cruda può essere costruito o a I muri esterni di solito non vengono intonacati. ricorsi orizzontali (classico) o con due filari con Si usa intonacare con un impasto di tefla, sab- il mattone in verticale e uno con il mattone in bia fine e paglia mischiate ad acqua, i muri in- orizzontale. terni e gli intradossi dei solai. Per incatenare le murature si impiegano tron- “L’utilizzo della terra cruda conferisce un sen- chi di palma, o con leganti o con incavi nelle so di radicamento delle architetture alla terra”. murature, che sono anche un ottimo appoggio L’elevato spessore delle murature attribuisce per i solai. Al fine di rendere più resistenti i solai stabilità ed isolamento termico. L’uso della ter- si possono utilizzare anche dei pilastri di olivo ra cruda e di elevati spessori murari conferisce che vengono conficcati a terra agli angoli delle elevata massa e quindi inerzia termica all’edi- stanze. Nasce così un’intelaiatura primitiva che ficio, che sarà in grado di accumulare il calore ha lo scopo di sorreggere i solai. del giorno e ritardarne l’emissione interna negli L’architettura delle oasi riesce ad esprimere uno ambienti abitati fino la sera, riscaldandoli quan- stile proprio frutto di una chiara identità cultu- to le temperature esterne si saranno notevol- rale con una semplice composizione di volumi mente abbassate. che hanno lo scopo di rispondere alle esigenze L’uso della terra cruda sembrerebbe limitare della gente utilizzando le risorse locali. la costruzione nella sua altezza ma nell’oasi di Ne scaturisce una unitarietà in sintonia con Siwa, si trovano case di sei o sette piani o nello l’ambiente in cui nasce. Le facciate delle case 57 67 68 con bucature esterne di varie forme e dimen- Aghurmi venne abbandonata durante il Medio- sioni soddisfano le necessità di illuminazione evo, a causa dei ripetuti attacchi dei Berberi e e ventilazione degli ambienti interni. Le case dei Beduini, quando la gente decise di fondare dell’oasi rispecchiano pienamente i caratteri una nuova città sulla collina. Nacque così Shali della casa islamica e sono fortemente integrate che è il centro storico dell’attuale Siwa, circon- nell’ambiente in cui nascono. L’architettura del- data da una cinta muraria che contiene essa la casa è improntata alle esigenze climatiche. stessa abitazioni: le case torre. L’oasi di Siwa rappresenta, a causa della sua Si entrava in città da un’unica porta e non si collocazione geografica, all’estremo limite occi- poteva costruire fuori le mura. dentale del territorio egiziano, sia per la storia G. Rohlfs, geografo, definì Siwa “un’unica casa” che per le condizioni culturali e ambientali, una tale era la sua compattezza e chiusura del nu- realtà a sé. cleo urbano, creando un vero e proprio edificio– Numerosi sono i visitatori di Siwa che si rag- città. giunge dall’Egitto dalla via carovaniera chiama- L’esigenza climatica imponeva di evitare ogni ta “Masrab al Istabl”. vuoto urbano come le piazze. L’oasi di Siwa ha subito nel tempo varie trasfor- Nel 1926 una grande pioggia distrusse in parte mazioni a causa anche delle diverse dominazio- Shali. ni di cui sono rimaste varie culture e tradizioni. Oggi Shali è un’abbandonata città fantasma La lingua parlata è diversa da quella che si par- che rischia di essere inghiottita dalla sabbia da la in Egitto perché conserva lontane radici dei cui proviene. dialetti berberi, I materiali da costruzione e le tecniche costrut- La città è situata diciotto metri sotto il livello del tive differenziano ulteriormente l’architettura mare ed è costituita da un centro urbano princi- delle case di Siwa da quella del Deserto Occi- pale circondato da più villaggi. dentale. Nel paesaggio svettano tre cime di tre picchi I materiali sono reperibili in loco infatti si utiliz- rocciosi: la roccia di Jabal El Mostashfal, quella zano la sabbia del deserto, la pietra, le forma- che occupa l’insediamento di Shali e la roccia zioni saline dei laghi, il legno di palma (usato di Aghurmi dove si trovava la città antica e dove per i solai) e il legno di olivo che, essendo più troviamo le rovine del tempio di Giove Ammone, resistente della palma, sopperisce alle funzioni sede di uno degli oracoli più famosi del Medi- strutturali, si usa per realizzare i cordoli delle terraneo. murature e delle travi nelle pareti perimetrali o 58 67 Qa’a. Tratto da A. Picone, La casa araba d’egitto, Jaka Book, 2009. 68 Durqa’a. Tratto da A. Picone, La casa araba d’egitto, Jaka Book, 2009. 69 Disegni di palazzo Bestak, Cairo. Tratto da A. Picone, La casa araba d’egitto, Jaka Book, 2009. 69 negli incroci dei muri o con funzione di catena uno a quello superiore, l’espansione della casa per irrigidire alcuni punti della costruzione. avveniva in verticale e ad ogni piano era attribu- Le murature sono denominate “kershef” e sono ito un ruolo preciso. fatte di massi di pietra regolare che vengono I servizi, il bagno e la cucina erano collocati in usati così come sono estratti e sono tenuti in- un patio scoperto addossato alla parete esterna sieme da un impasto di argilla. Alla sua costru- e i terrazzi si affacciavano al patio della cucina. zione devono lavorare contemporaneamente Le terrazze erano collocate di solito in basso due manovali e un maestro muratore che si perché si potesse vedere fuori mentre nella pa- posiziona accovacciato sulla testa del muro e rete sono disposte diverse bucature in relazio- lo plasma con le mani unendo pietra e argilla. ne alle esigenze degli ambienti interni. A mano a mano che il lavoro procede lui indie- La composizione di pieni e vuoti si relaziona for- treggia sul muro. temente con l’ambiente circostante. Il muro così costruito, e una volta solidificato, Gli abitanti dell’oasi hanno edificato una casa avrà il beneficio di resistere alle avverse condi- museo come modello dell’abitazione tradizio- zioni climatiche ma nello stesso tempo manter- nale che è poi divenuto il “Museo della casa di rà bassa la temperatura al suo interno. Siwa”. Si viene così a formare un meccanismo di stret- La sua realizzazione è stata fatta dalle mae- ta correlazione fra l’ambiente, il clima, i mate- stranze locali senza un progetto ma con lo sco- riali, le tecniche e le forme un po’ come succe- po di trasmettere alle nuove generazioni una de nell’architettura vernacolare. serie di conoscenze patrimonio di anziani ma- Se tuttavia la casa di Siwa può essere accomu- stri costruttori. nata alle case egiziane per molti aspetti non lo In essa si nota l’assenza della corte, che è sta- è nella divisione degli ambienti interni infatti le ta sostituita da terrazze, a cui si accede attra- case torre di Shali avevano molti aspetti in co- verso una scala interna. A piano terra si trova mune con l’architettura yemenita. una loggia con pareti rivestite di foglie di palma Nella case di Shali riscontriamo l’assenza del- che permette di arrivare al ricovero degli anima- la corte interna e a differenza della case delle li. L’ingresso non è come nelle case islamiche altre oasi si è di fronte a un disegno in sé con- deviato ma si accede direttamente al soggiorno cluso e che non fa pensare ad un’estensione attraversando il quale si giunge alla stanza dove infinita. si trova la scala che conduce al primo piano C’erano due soggiorni, uno al pian terreno e dove si svolgono le funzioni più importanti. Qui 59 70 nelle tecniche costruttive di scala e solai sono L’interesse maggiore sta nella volta parabolica evidenti i due tipi di legno impiegati e il modo in realizzata con mattoni in fango e volte e cupo- cui è realizzata la struttura degli orizzontamen- le ereditate dagli antichi Egizi, tecniche queste ti, con i rami di olivo che sono cordoni e nuclei che gli egiziani avevano dimenticato e solo i nu- irrigidenti della muratura. Tutti gli altri aspetti biani hanno conservato. funzionali e volumetrici rispecchiano le case di Il mattone usato per le volte conteneva più pa- Shali. I più recenti restauri di queste abitazioni, glia del normale per essere al tempo stesso più viene svolto nel rispetto dell’origine e identità di leggero e più resistente. Il muratore abbozzava queste architettura divenedo musei all’aperto. con il fango la forma parabolica della volta sulla La casa nubiana parete di fondo della camera da coprire e poi vi Nella regione di Nubia a sud dell’Egitto si trova- deponeva mattoni contro il muro e così veniva no villaggi in prevalenza rurali. Negli anni ’30, a formarsi un arco supportato dalle due pareti con la costruzione della diga di Assuan, si di- laterali. Così si coprivano le stanze che erano strussero i villaggi e gli abitanti li dovettero ri- fresche grazie alle alte pareti e con apertura in costruire in un anno. Qui le case sono disposte alto. lungo il corso del Nilo con l’ingresso che guarda A volte si costruiva anche una cupola ad esem- al fiume. pio negli edifici religiosi. La sua realizzazione, Diversamente dalle tipologie abitative delle oasi essendo chiusa, richiedeva una particolare ma- qui la casa a corte chiamata haush è più di una estria del muratore che lavorava interamente a normale corte perché è divisa in due parti: una mano e ad occhio. per il lavoro agricolo e una per la famiglia. Hassan Fathy definì questo procedimento “ar- Le case nubiane si compongono da forme re- chitettura a tre dimensioni”. golari anche nell’interno dove gli ambienti sono Grazie alla loro maestria i nubiani riuscirono ad disposti intorno alla corte. La ventilazione è for- esprimere anche le loro capacità artistiche e ar- nita dalla corte e per quanto riguarda l’orienta- chitettoniche. mento seguono sempre il fiume. L’uso della luce naturale nell’opera di Ramses Nella descrizione della ricostruzione dei villaggi Wissa Wassef nubiani Fathy osserva che le persone lavora- Nel periodo 1940 – 1960 il Cairo medieva- no senza sosta facendo esclusivo affidamento le era il centro culturale di tutto l’Egitto. Nomi sulle proprie risorse per costruire le loro case, importanti come Hassan Fathy, Ramses Wissa essendo i villaggi isolati e remoti. Wassef, Nagib Mafouz, Hamed Said credevano 60 71 70 Iran , wind tower. Tratto da A. Picone, La casa araba d’egitto, Jaka Book, 2009. 71 Maiqaf. Tratto da A. Picone, La casa araba d’egitto, Jaka Book, 2009. 72 72 Interno di una Maqa’ad. Tratto da A. Picone, La casa araba d’egitto, Jaka Book, 2009. 73 Cortile interno di casa al Cairo. Tratto da A. Picone, La casa araba d’egitto, Jaka Book, 2009. 73 negli stessi ideali all’avanguardia e Hamed Said del materiale con il rispetto della tradizione. fondò un circolo i cui membri erano convinti del Ecco perché sia per Hassan Fathy che per Ram- ruolo fondamentale della natura nel processo ses Wissa Wassef il ritorno dal viaggio nell’Alto di riscoperta di alcune parti della società egi- Egitto significava l’assunzione della vera archi- ziana. Costoro erano uniti dall’idea nazionalista tettura nubiana come incarnazione della reale secondo cui andavano recuperati i legami con tradizione architettonica egiziana. Quindi quan- le tradizioni e le identità dei luoghi. do inizia la realizzazione di Harraneya, Wissa Ramses Wissa Wassef si dedicò alla fondazione Wassef porta con sé i muratori nubiani e ragaz- del villaggio di Harraneya dedito alla produzione zi in grado di insegnare l’arte tessile. di tappeti. Questo villaggio ha molto in comu- Questo villaggio si trova nei pressi della pirami- ne con la Nuova Gourna che Fathy stava realiz- de di Giza ed ancora oggi viene ampliato. zando in quegli anni senza però conseguirne il Il museo di Habin Gorgy fu realizzato da Ram- successo. ses Wissa Wassef in omaggio ad Habib Gorgy Questo progetto era stato concepito cercando ed è l’opera più importante della sua produzio- di coniugare le istanze architettoniche con quel- ne architettonica. le sociali ed economiche e nasce dai suoi ideali E’ la testimonianza della sua costante ricerca di di difesa delle classi deboli, rispetto dell’identi- un rapporto armonioso con gli elementi naturali tà culturale dell’Egitto, ma anche di amante di e con la luce in modo particolare. Il museo è arte e cultura. composto da più volumi ciascuno destinato ad Prima di questo progetto aveva realizzato una ospitare un particolare tipo di scultura. scuola di ceramica nel quartiere copto del Cairo I suoi ambienti sono un chiaro riferimento alla deve i bambini, dopo la scuola, imparavano a casa tradizionale egiziana con i suoi elementi tessere i tappeti. tipici: iwanat, magaz, qa’a, iwan, corte. Vede quindi l’importanza del ruolo dell’artigia- Quasi sempre le statue sono contenute nella no contrapposto con il prodotto industriale. struttura stessa della compagine muraria. La materia rappresenta per Wassef il legame L’intero edificio scaturisce dalla considerazione dell’uomo con il suo ambiente naturale, infatti della luce come un materiale del progetto infatti la può plasmare come fa con i mattoni di terra il museo è costruito per vivere in armonia con il cruda. percorso solare. Infatti non vi è prevista alcuna In Nubia legame tra forma e materia era eviden- forma di illuminazione artificiale. Ramses Wis- te perché i maestri nubiani coniugavano l’uso sa Wassef aveva studiato attentamente l’utiliz61 74 zo della luce da parte degli antichi Egizi come viva per risolvere i problemi dell’abitazione a nel tempio di Abu Simbel. basso costo nelle aree rurali. Khaled Asfour in un suo saggio, “Crisi cultura- James Steel traccia un bilancio dell’eredità la- le”, definisce il periodo architettonico del XX se- sciata da Fathy rilevando che i temi da lui trat- colo nel mondo arabo come “taglia e incolla” tati sono ancora di grande attualità. ovvero un processo che porta a tagliare un’idea Il suo linguaggio architettonico era basato sulle estrapolandola dal suo contesto, quello euro- fonti del luogo tuttavia lo stesso Fathy si era mo- peo, ed incollarla in un altro contesto culturale strato dubbioso nel trasferire ad esempio una cioè quello arabo. cupola in un edificio residenziale o la qa’a nello Con l’avvento di Mubarak si guarda con atten- stile di vita contemporaneo. zione all’architettura europea. Basti pensare che le volte, concepite per aera- Nel periodo del Modernismo il mondo arabo è re, vengono oggi chiuse da vetri vanificando il stato sommerso da una grossolana immagine ruolo per cui si costruirono. di modernismo associata ad una semplicistica Comunque il progettare alla maniera di Fathy nozione di funzionalismo in cui gli spazi veni- è diventato di grande attualità anche se questi vano sistemati come un puzzle. L’idea che si progetti si indirizzano ora ai ricchi e non ai pove- diffondeva in Egitto era modernità così come in ri come nel loro originario concepimento. Basti Europa. pensare che l’ultimo progetto realizzato da Fa- Negli anni ’50 si fa strada una tendenza al raf- thy era per il palazzo di uno sceicco. forzamento dell’identità nazionale che coincide Molti architetti fanno un eccessivo uso della con la rivalutazione dell’architettura tradiziona- storia antica estrapolando elementi dai proget- le e con l’attenzione ad esperienze vernacolari. ti di Fathy il quale non considerava i tipi storici Dieci anni dopo si diffuse l’utilizzo del passato come prodotto ma ne evidenziava una tipologia delle architetture tradizionali nel progetto mo- che contemplava innovazioni tecnologiche. derno. Le forme dell’abitare nell’Egitto contempora- Da ricordare le ricerche di Fathy Hassan e di neo Wissa Wassef sull’argomento. Abdel Wahed El Wakil rappresenta la persona- Infatti al centro della filosofia di Fathy “…c’è una lità più complessa del panorama architettonico supplica morale in favore della conservazione egiziano contemporaneo. degli antichi valori della cultura rurale”. Inoltre Collaborò con Fathy alla realizzazione del libro per Hassan Fathy la sapienza vernacolare ser- Gourna e i suoi studi si basano sulle relazio- 62 74 Villaggio di New Baris. Dettaglio sistema di ventilazione dei magazzini. Tratto da A. Picone, La casa araba d’egitto, Jaka Book, 2009. 75 75 Immagine dei malqaf. Tratto da A. Picone, La casa araba d’egitto, Jaka Book, 2009. ni esistenti tra aspetti simbolici e geometrici sia quelli della direzione dei venti. dell’architettura tradizionale. Gli anni ’90 hanno rappresentato per la società Nel suo lavoro la riproposizione di elementi di egiziana la ricerca di una identità culturale. Il architettura del passato è coniugata con l’uso diffondersi del capitalismo e l’avvento del turi- di tecnologie informatiche. smo hanno determinato conseguenze nella ri- Cerca un legame tra passato e presente risco- cerca architettonica. prendo un patrimonio che investe le abilità ar- Se l’apertura all’Occidente ha promosso fre- tigiane. quenti scambi tra architetti, le istituzioni gover- Progettò la piccola casa di Hamdy costruita lun- native si occupano sempre più della realizzazio- go la strada delle Piramidi nella cui ideazione ne di nuovi insediamenti nel deserto. ha dimostrato come sia possibile fare architet- Come il concorso di idee per realizzare la città tura anche con mezzi molto ridotti. di Toshka al fine di tracciare “il profilo della casa Il suo scopo era di consolidare la tradizione co- di abitazione contemporanea per climi aridi”. struttiva locale con un progetto che reintegras- Questi progetti rappresentano più una serie di se le esistenti tradizionali imprese di costruzio- norme per realizzare una casa nel deserto che ne e l’artigianato in Arabia Saudita. un vero e proprio progetto. La ricerca di un costante equilibrio tra tradizio- Negli anni ’90 si assiste inoltre al fiorire della ne e innovazione rappresenta una costante del cultura architettonica post-moderna in cui si è suo lavoro. semplicemente incollata una tendenza cultura- E’ questo il tema in base a cui realizzò il pro- le con origini altrove. getto della casa Halawa ad Agamy, una località Tuttavia si assiste alla tendenza ad instaurare balneare, dove ha potuto mettere in pratica gli progetti e costruzioni che prevedano la parte- studi sull’architettura vernacolare. cipazione sociale come quella di Hager Al Da- La casa ricorda molto l’abitazione di Stopplaer biah. realizzata da Fathy. La novità è che non utilizza Nel 1993 una disastrosa alluvione distrusse mattoni di terra cruda bensì una spoglia pietra molti villaggi rurali dell’Alto Egitto e il Governo calcarea locale, mattoni rossi cotti e malta di fu costretto ad intraprendere un piano di rico- fango. Il muratore incaricato è il mastro nubia- struzione nelle regioni di Assuan e Quena. no che aveva lavorato con Fathy a Gourna. Fra questi villaggi ci fu la previsione di realizzar- Oltre la paradigma della casa per climi aridi ne uno nella regione di Hager El-Dabiah con lo sono rispettati sia i requisiti dell’orientamento scopo di essere un progetto pilota per l’intera 63 75 76 ricostruzione. e posa in opera: infatti la costruzione è esclu- Si tratta di un progetto che si riallaccia alla tra- sivamente in muratura portante e le murature dizione e in linea con le sperimentazioni di Has- sono di una pietra calcarea estratta nelle zone san Fathy e di Ramses Wissa Wassef. limitrofe. In questo insediamento si afferma il principio Viene riproposta la volta nubiana come sistema della fondazione urbana ma si vuol individuare di copertura degli ambienti e ciò vuol ribadire anche un modello di intervento economico e so- l’appartenenza dei luoghi ad una precisa identità. ciale con il coinvolgimento delle stesse vittime La scelta di sistemi di costruzione tradizionale, del disastro, sia nella progettazione che nella vuol riaffermare una precisa identità culturale realizzazione. A distanza di trenta anni si trat- di cui l’Egitto vuole sempre più riappropriarsi. tava di un nuovo tentativo di “costruire con la Tutto l’argomentare nell’architettura greca si gente”. incentra principalmente sul rapporto: progetto- Il villaggio si configura come un insediamento clima-tradizione. rurale autosufficiente a cui si accede tramite un L’impostazione di Fathy si basa su una opera- edificio-porta. L’impianto urbano è impostato zione di riduzione di complessità per cui la sua sulla traccia di un asse principale che divide il città araba coincide con una dimensione urba- villaggio in due parti: gli edifici pubblici da un na non complessa situata in un’utopica armo- lato e gli edifici residenziali dall’altro. I blocchi nia con la natura. edilizi sono sfalsati tra di loro in modo da alter- Il modello tradizionale a cui Hassan Fathy si nare anche gli spazi aperti. La tipologia scelta rapporta appartiene al mondo arabo e contiene è quella a patio sia per motivi climatici che per elementi tratti dalla cultura arabo-egiziana. la tradizione. Fathy trasforma gli elementi storici quali la “Il rapporto con il paesaggio naturale desertico “qa’a”, la corte, il “malqaf” in elementi tipologi- – in quanto clima e suolo – e con il contesto ci dandone una lettura climatica. ambientale è alla base della scelta dei materiali Il rapporto con l’ambiente naturale, nonché i e delle tecniche costruttive”. rapporti dimensionali tra le unità elementari, Principi come la conservazione energetica, la- sono dettati da regole geometriche che richia- vorare con il clima, rispetto del luogo, dialogo mano gli antichi Egizi. con l’ambiente naturale indirizzano tutte le E’ chiara un’influenza reciproca tra Fathy e scelte progettuali. La ricerca dei materiali è sta- Ramses Wissa Wassef. ta effettuata con l’esigenza di facile reperibilità La metodologia di Fathy ha avuto un seguito nel- 64 75 Disegni di Hassan Fathy. Tipologia residenziale per contadini con l’uso del Qa’a. Tratto da A. Picone, La casa araba d’egitto, Jaka Book, 2009. 76 Costruzione mercato New Baris. Tratto da A. Picone, La casa araba d’egitto, Jaka Book, 2009. 77 77 Pianta del mercato di New Baris. Tratto da A. Picone, La casa araba d’egitto, Jaka Book, 2009. la produzione architettonica contemporanea. pubblici e privati, in stretto rapporto osmotico; Tuttavia, nell’Egitto contemporaneo, non c’è un proliferazione degli spazi verdi; percorsi ripara- substrato culturale in grado di raccogliere l’ere- ti dal sole estivo e dalle precipitazioni (portici, dità dei due maestri. tendaggi, alberi). Gli architetti contemporanei sono catturati da Nella definizione dei caratteri del tessuto urba- un’architettura sostenibile bioclimatica eco- no idoneo alle aree oggetto di studio, per una compatibile e non hanno compreso che l’attua- progettazione energeticamente efficiente appa- le crisi della forma non è risolvibile in quanto è re opportuno considerare, che storicamente gli ancora una volta un problema interno alla disci- insediamenti nelle regioni mediterranee si dif- plina della progettazione architettonica. ferenziano in relazione a tre tipi di aree, all’interno delle quali ricorrono tipologie abitative. 2.4 CONCLUSIONI - Le alture, in cui si inseriscono generalmente Analizzando le diverse tipologie prese in esame, i paesi di origine medievale, in cui gli insedia- collocate nelle differenti località geografiche e menti sono arroccati su di un nucleo centrale. climatiche emergono strategie per il controllo - I pendii, in cui vengono realizzate prevalente- bioclimatico per il progetto di edificio autosuffi- mente case a terrazza; ciente in termini energetici quali: - La pianura in cui ricorrono abitazioni con cortili - orientamento interni; - rapporto di forma - Il mare, con tipologie da due o più piani in pre- - inerzia termica delle pareti valenza a terrazzo - protezioni solari I differenti paesaggi sono ancora oggi oggetto - ventilazione naturale di studio, nella definizione dei caratteri delle - Spazi a differente temperatura nuove tipologie architettoniche passive che si - Sistemi di protezione solare caratterizzano e differenziano proprio in stretta - Colore relazione con le configurazioni orografiche alle Sistema tessuto quali corrisponderanno differenti tipi di tessuti Tipologia insediativa, tessuto edilizio - Si utilizza urbani e diversi gradi di isolamento dell’abitato un tessuto disperso, libero, con poca vegeta- dall’esterno. zione un tessuto compatto per diminuire la su- Rispetto ogni sito si dovranno considerare le perficie esposta al sole estivo ed ai venti freddi caratteristiche climatiche del luogo, e la pro- forte presenza di spazi esterni o esterni-interni, gettazione dovrà innanzi tutto controllare l’or65 78 ganizzazione del sistema viario, se si tratta di - Le porzioni di facciata a sud con portico risul- un insediamento complesso o il rapporto con gli teranno protette in virtù dell’elevata incidenza elementi del contesto se si tratta di un singolo dei gradi solari producendo ombra negli spazi di edificio. loggia che garantiscono raffrescamento; La verifica dell’efficacia di questi rapporti si ha - La facciata degli edifici rivolti a nord rimane alle ore 12 del 21 dicembre quando è maggiore sempre protetta, ed essendo in ombra conser- il livello di soleggiamento raggiunto dalla fac- va un certo grado di raffrescamento; ciata durante la stagione invernale e alle ore - Risulta soleggiato il piano stradale con un au- 12 del 12 Luglio quanto è maggiore il livello mento dei fenomeni di riflessione e/o di restitu- di soleggiamento raggiunto dalla facciata du- zione dell’energia termica; rante la stagione estiva. (l’altezza dell’edificio Rispetto la direzione dei venti dominanti l’aria di fronte deve essere pari alla larghezza della dovrà essere sempre meno canalizzata all’in- strada moltiplicata per la tangente dell’angolo terno del percorso stradale, affinché non si adiacente). provochino disagi per i pedoni ed aumentino Si può affermare che le strade lungo la direzio- le dispersioni termiche dell’involucro degli edi- ne est-ovest, così nelle ore più calde della sta- fici stessi. Fenomeno che include in se varianti gione invernale: derivate da caratteristiche configurazionali sui - Privilegiano la facciata degli edifici rivolti a fronti come sporgenze rientranze, in pianta e sud; sezione nonché interruzioni e soluzioni di con- - Penalizzano la facciata degli edifici rivolti a tinuità. nord; Per tali ragioni risulta fondamentale lavorare - Lasciano in ombra il piano stradale e quindi sulla configurazione della stradale, questa non riducono – se non eliminano – i fenomeni di deve mantenere un andamento planimetrico e riflessione e/o di restituzione dell’energia ter- altimetrico perfettamente regolare, ne in lar- mica; ghezza ne in altezza; Si può concludere, rilevando, che le strade lun- - Il suo orientamento non deve necessariamen- go la direzione est-ovest nelle ore più calde del- te mantenere un andamento regolare nord-sud la stagione estiva: o est-ovest anzi si privilegiano percorsi anche ir- - Privilegiano la facciata degli edifici rivolti a regolari e/o curvi rispetto le direzioni degli assi sud che dovrà per questo essere opportuna- cardinali. mente protetta; - Percorsi brevi per un maggiore controllo ma- 66 79 78-79 Museo di Habibi Gorgy, di Ramses Wassef. Tratto da A. Picone, La casa araba d’egitto, Jaka Book, 2009. 80 80 Sezione di museo Habibi Gorgy, di Ramses Wassef. Tratto da A. Picone, La casa araba d’egitto, Jaka Book, 2009. croclimatico, così da controllare il soleggiamento. la costa dove al riparo di uno sperone roccioso, Il percorso interno all’insediamento, di tipo pe- l’abitato ha potuto avvantaggiarsi della vasta donale o carrabile dovrà essere a unico senso zona d’ombra, fornita dalla particolare configu- di marcia. Data un’altezza di tre piani dell’edifi- razione orografica. cio, il percorso deve avere una sezione pari ad Orientamento - Negli insediamenti costieri un terzo (come documentabile dalle sezioni che dell’Italia Meridionale molti abitati marini si caratterizzano gli edifici e i percorsi pedonali sono sviluppati in fasce strette disposte lungo della città di Molfetta o dell’isola di naxos nel- l’asse est-ovest, ottimizzate per ricevere la mi- le cicladi in Grecia), affinché in estate la via si nore quantità possibile di irraggiamento estivo. comporti da patio esterno in ombra diventando Egualmente, nelle strutture a corte di origine canale di raffrescamento. Tali percorsi saranno agricola, la disposizione dei diversi locali sui interni tra due isolati compatti di sezione circa quattro lati è tale da assegnare agli ambienti 3 ml, percorsi il cui andamento non è rettilineo destinati all’alloggio la disposizione di minore e non orientato perfettamente secondo gli assi irraggiamento per i mesi estivi. cardinali, questo proprio per ridurre l’incidenza Rapporto di forma - Nel periodo invernale la dei raggi solare sui fronti degli edifici nel perio- compattezza degli isolati permette la riduzione do estivo. delle dispersioni di calore. E’ possibile ipotizza- Configurazione orografica - La morfologia degli re che questi esternamente si aprono in sezio- elementi naturali e in particolare la presenza ni di percorsi o spazi comuni (o semi comuni) di rilievi altimetrici, variamente orientati, deter- per cui le caratteristiche dell’altezza dei fronti mina una riduzione delle ore di insolazione che e la larghezza degli spazi esterni garantiscono può incidere anche sensibilmente sulle condi- l’incidenza e la captazione dei raggi solari nei zioni climatiche locali. La particolare configu- periodi più freddi. razione orografica dell’Appennino meridionale, La forma degli edifici prospicienti i percorsi, nel- che si protende sovente fino al mare con estese la dimensione verticale si privilegia l’utilizzo di penisole, ripidi pendii e profonde gole scavate logge arretrate lungo uno stesso profilo nella nei suoi rilievi, ha determinato la formazione di direzione verticale. Su uno stesso profilo stra- coste molto frastagliate, costellate di piccole in- dale i corpi di fabbrica si devono differenziare senature chiuse lateralmente da alte pareti roc- per le altezze sia sul lato nord sia sul lato sud. ciose. In questi luoghi, di preferenza, si sono in- Mentre nella direzione orizzontale le case dalle sediate le piccole comunità disseminate lungo differenti altezze alte e snelle, saranno strette 67 81 le une contro le altre. tutti elementi che contribuiscono a rendere pe- Inerzia termica delle pareti - Nell’architettura sante l’insieme dell’involucro murario. del Mezzogiorno la coincidenza tra involucro Unici elementi che interrompono questo effetto esterno e struttura portante continua compor- di barriera dell’involucro sono ta proprietà termiche essenziali per la clima- - le aperture, tizzazione della casa. L’involucro murario, inte- - porte e finestre, che di conseguenza vengono so come frontiera climatica tra spazio interno realizzate in modo tale da ridurre al minimo il ed esterno, assolve alla funzione essenziale loro effetto di ponte termico. di ridurre al minimo, nei periodi più caldi, la Spazi a differenti temperature - Le forme più quantità di calore che penetra nelle ore diur- rudimentali di abitazioni ricavate utilizzando e ne all’interno dell’abitazione. In relazione alle adattando gli anfratti rispondono molto bene, specifiche proprietà dei materiali più diffusi nel sul piano climatico, nelle zone caldo-secche. Mezzogiorno (tufi, pietre calcaree, ecc.) l’azio- Infatti, essendo ricavate lungo scoscesi pendii ne di frontiera dell’involucro murano si esplica rocciosi, gole, valloni, canjons, si trovano incas- soprattutto operando sulle superfici esterne in sate nella roccia ad una profondità tale da non modo da conferire loro un notevole potere riflet- risentire minimamente delle escursioni termi- tente, avvalendosi dell’inerzia. che esterne. Nel Mezzogiorno, la costruzione in pietra, che In questo tipo di ambienti, per la differenza di richiede sempre spessori notevoli, consente di temperatura tra la parete esterna riscaldata dai utilizzare la capacità termica dei materiali in re- raggi solari e quelle interne più fredde, si ge- lazione alla variazione delle temperature tra il nerano dei moti convettivi che contribuiscono a giorno e la notte, usufruendo efficacemente dei mantenere fresco lo spazio interno. raffreddamento notturno. Nelle configurazioni a terrazza e dei nuclei abi- Lo spessore delle pareti verticali (dell’ordine tati sorti lungo i crinali delle colline si favorisce dei 50 cm), il notevole peso delle coperture, lo sfruttamento dell’effetto refrigerante della comunque esse siano realizzate (volte in tufo, parete rocciosa utilizzata come supporto, inte- ricoperte con lastrico, volte in pietra, solai piani grandola intimamente alla struttura dell’abitato. con massetti molto spessi, ecc.), la presenza Nelle case a terrazza, ricavate nei fianchi di for- quasi costante di corpi aggiunti (scale, ballatoi, mazioni rocciose, di gradini orografici naturali o loggiati che aumentano lo spessore delle pareti sui terrazzamenti realizzati artificialmente ta- specialmente nelle facciate esposte a sud) sono gliando il fianco della collina, si opera in modo 68 81 Villa Halawa,di Abdel El Wakil. Tratto da A. Picone, La casa araba d’egitto, Jaka Book, 2009. 82 82 Villa Halawa,di Abdel El Wakil. Tratto da A. Picone, La casa araba d’egitto, Jaka Book, 2009. da utilizzare la parete verticale del gradino ridotta delle strade, difficilmente superiore a come parete stessa della casa, che presenta in 3 ml, fa sì che, ad eccezione delle ore centrali questo modo due o tre pareti a temperatura co- della giornata, esse siano in ombra per buona stantemente più fredda, oltre il piano di appog- parte del giorno. gio. Dal pavimento verso il soffitto e dalle pareti - La strada e le rare piazzette che si aprono in a contatto della roccia verso le pareti esterne si questi tessuti edificati compatti, diventano l’ide- generano di conseguenza moti convettivi, age- ale completamento della casa, luoghi di incon- volati dalla disposizione delle aperture verso tro e di attività all’aperto. l’alto che favoriscono la fuoriuscita dell’aria più - Le coperture a cupola prevalentemente estra- calda. dossate, caratteristiche delle zone costiere In tutta la tradizione mediterranea il sistema a campane, e quelle coniche o troncoconiche, corte, con soluzioni più o meno raffinate in rela- che si riscontrano in Puglia, per la loro forma zione alle particolari condizioni climatiche e allo godono in modo continuo dell’effetto raffred- sviluppo di culture più o meno evolute, è stato dante dell’ombra in movimento. elaborato, - La geometria elementare del quadrato e del oltre che come forma di abitazione comunita- rettangolo si arricchisce di elementi accessori, ria, come un complesso organismo termorego- logge, porticati, scale esterne che migliorano il latore. funzionamento climatico della casa. - presenza di doppi patii comunicanti; L’uso di elementi vegetali viene impiegato per - presenza sul patio di una torre del vento; ottenere, zone d’ombra mutevoli al variare delle La casa a corte, infatti, oltre a sfruttare, come stagioni. Strategia ampiamente utilizzata dalle già visto, comunità del Mezzogiorno a vocazione preva- - l’inerzia termica delle murature, lentemente agricola. - sfrutta l’effetto camino di aperture nella co- Colore pertura per attivare una ventilazione notturna La giacitura delle superfici rispetto ai raggi so- quando l’abbassamento della temperatura lari, il loro colore e il grado di opacità, sono tutti esterna consente una refrigerazione dell’edificio. elementi che, saggiamente adoperati possono Nell’Italia meridionale costituire un ulteriore valido schermo all’ingres- - la compattezza dell’abitato favorisce in gene- so del calore nella casa. E’ questa consapevo- rale la creazione di ampie zone d’ombra; lezza che ha determinato la diffusione, nell’ar- - in particolare la dimensione sempre molto chitettura costiera e in quella dei paesi interni 69 83 più caldi, dell’uso del bianco come colore do- l’umidificazione, allo scopo di climatizzare sia minante, sia esso ottenuto mediante imbianca- lo spazio vuoto della corte (che è uno spazio tura a calce o con l’adozione di pietra calcarea collettivo destinato a svolgere specialmente in chiara lasciata a vista. estate la maggior parte delle attività diurne) sia Schermatura solari - In un’architettura che deve gli ambienti che su di essi si affacciano. difendersi dal sole lo spazio d’ombra è, infatti, I meccanismi termici principali sono essenzial- in primo luogo assenza di sole e sensazione di mente di due tipi: fresco9; in secondo luogo si configura come una - la ventilazione per effetto camino, dipendente zona intermedia tra spazio indefinito e spazio dalla configurazione geometrica del cortile, e la racchiuso, tra esterno ed interno. I meccanismi, permanenza di una sensibile differenza di tem- la geometria degli spazi d’ombra sono quelli del peratura tra parti alte e basse del cortile, sole e perciò legati alla variabilità nel tempo e - accentuata dall’irraggiamento notturno verso nello spazio del suo corso. il cielo chiaro del suolo e di tutte le superfici Dall’alba al tramonto, dall’inverno all’estate, orizzontali riscaldate dal sole durante il giorno. l’arco del sole e la sua altezza sull’orizzonte Climatologia dell’ambiente costruito cambiano gli spazi d’ombra e ne suggerisco- Agrumeti e vigneti, elementi costitutivi tipici del no una utilizzazione variabile temporale, pre- giardino mediterraneo, che hanno caratterizza- valentemente estiva. Le comunità dell’Italia to le sistemazioni agricole a terrazza di tanta meridionale, come del resto tutti i paesi che si parte delle coste tirreniche, soprattutto in Cam- affacciano sul Mediterraneo, hanno fatto largo pania hanno contraddistinto anche l’immagine uso di questa possibilità di difesa dal caldo e della casa. La configurazione di queste colture, dalla luce eccessiva, dapprima utilizzando la basata su un reticolo spaziale a maglia quadra- natura, poi costruendo spazi d’ombra sempre ta o rettangolare costituito da sostegni lignei più complessi e assoggettando la natura stes- orizzontali e verticali, si trasforma, nella casa sa, con l’uso appropriato di vegetazione a foglia rurale, nel pergolato che delimita spesso lo spa- caduca, alla variabilità dell’esigenza di ombra zio aperto della corte agricola. Il pergolato, spo- e di sole. glio d’inverno e coperto d’estate dal fogliame Ventilazione naturale - Utilizzando sapiente- delle viti o di rampicanti, viene costruito dagli mente la configurazione geometrica e l’alter- stessi contadini con elementi molto semplici ed nanza di pieni e vuoti, consente di regolare, economici realizzando, con una minima spesa, oltre l’irraggiamento, anche, la ventilazione e un comodo spazio di penombra. Il pergolato 70 83 Abdou Ahmed, villaggio di Suzanne Mubarak. Tratto da A. Picone, La casa araba d’egitto, Jaka Book, 2009. 84 84 Abdou Ahmed, villaggio di Suzanne Mubarak. Tratto da A. Picone, La casa araba d’egitto, Jaka Book, 2009. è stato presto trasferito anche nelle strutture più tipicamente urbane e caratterizza molti dei piccoli centri delle coste campane, impiantato non solo nei cortili ma anche sui terrazzi, che diventano, in questo modo, abitabili durante i mesi estivi. 71 72 3 Architettura Mediterranea E QUESTIONE ENERGETICA INDICE PARZIALE 3.1 Considerazioni preliminari 3.2 La questione energetica nell’Architettura del XX secolo 3.2.1 Gropius e i suoi ideali 3.2.2 Le Corbusier e il suo rapporto con l’Architettura del mediterraneo 3.2.3 Il pensiero e l’esperienza di Fathy Hassan 3.2.4 Il pensiero e l’esperienza di Dimitris Pikionis 3.2.5 Il razionalismo italiano 3.2.6 Conclusioni 3.3. L’Identità mediterranea. Tra natura e ambiente costruito 3.3.1 Introspezione e chiusura 3.3.2 Pesantezza e leggerezza 3.3.3 Colore 3.3.4 Luce 3.3.5 Acqua 3.4 Conclusioni 74 76 79 81 88 102 111 116 117 118 125 126 136 137 139 In questo spazio si definiscono come i linguaggi che delineano l’identità dell’architettura mediterranea, hanno da sempre caratterizzato una progettazione che si concretizza in un’architettura espressione di equilibrio tra uomo, ambiente costruito e ambiente naturale. Si impronta un confronto tra i principi architettonici, l’Architettura del 900 e quella dei paesi del mediterraneo, per cogliere in che misura rispetto i diversi contesti storico culturali ci sia stata sinergia tra la progettazione dell’Architettura e l’ambiente naturale attraverso con un confronto trasversale nel quale si delinea in quale misura si può parlare di quella che oggi viene chiamata efficienza energetica. Presentando cosa si è inteso per Architettura dagli inizi del XX secolo e in quale modo si inserisce il concetto di efficienza energetica, di edilizia passiva e controllo climatico. Nonché l’importanza che hanno i principi architettonici, nei differenti contesti storico-culturali e il loro ruolo sociale. L’assunto del confronto tra le esperienze sopra delineate e il loro grado di affinità a questo tema, diventa la base di riferimento per delineare le radici del problema scientifico. Quest’ultimo infatti non è legato unicamente ai punti di criticità normativi o manualistici, ma ha le sue origini nell’approccio progettuale che da secoli si basa sui linguaggi le tipologie architettoniche e costruttive antiche delle regioni dell’Italia centro meridionale, dei paesi arabi e della Grecia, e delle strategie progettuali analizzate al capitolo 2. 73 3 Architettura Mediterranea E QUESTIONE ENERGETICA 3.1 CONSIDERAZIONI PRELIMINARI mincia a parlare di architettura mediterranea, Le radici del tema dell’architettura efficiente si quando all’idea di considerare la storia in forma collocano dal più antico prototipo abitativo che lineare e cronologica è fine del XIX secolo, la fi- l’individuo umano abbia scelto, o costruito in un losofia di Nietksche produce un modo di pensa- continuo intreccio con le vicende evolutive della re non più cronologico ma bi polarizzati in cui si cultura del progetto. Partendo dalla definizione parla di cultura del nord quella del sud e rispetto di “edificio passivo” per il quale si intende un a quella in oggetto si fa riferimento alla cultura edificio in cui le condizioni di comfort vengono dei paesi mediterranei contrapposto al nord Eu- raggiunte grazie alle caratteristiche dell’involu- ropa (della Germania del movimento moderno). cro edilizio e a sistemi di trasporto di calore da o Intesa come una situazione localizzata di cui verso l’ambiente circostante, che non richiedo- non si considera la storia come un susseguirsi no l’utilizzo di energia fossile, si può affermare di trasformazioni ma come situazioni polarizza- che già nelle caratteristiche dell’edilizia e i tes- te ognuna delle quali rappresenta un sistema suti urbani più antichi questo è un principio che completo di archetipi, di modi di pensari diver- possiamo ampiamente ritrovare. Sia nell’archi- se. A tal proposito Pedrag Matvejevic scrive: tettura rurale, collinare e montana sia in quella “Il mediterraneo al di la delle sue attuali divisio- costiera dei paesi mediterranei. ni politiche, […] con tre comunità culturali […] Da qui la prima sinergia con il contesto, un pro- rappresenta i soli destini di lungo respiro che blema legato al nostro secolo. si possono seguire ininterrottamente attraverso La cultura del mondo mediterraneo trova le sue le peripezie e i casi della storia mediterranea. radici nella storia dell’architettura, dalla cultura Tre civiltà: innanzi tutto l’Occidentale, o forse egiziana, passando attraverso la greca, la mice- sarebbe meglio dire la cristianità […]. Il secon- na, la romana, l’araba ecc. do universo è l’Islam […], che costituisce da Nacque nel seno della cultura europea più re- solo l’altro mediterraneo, il contro-mediterra- cente l’idea di un’architettura specificatamente neo prolungato dal deserto. Oggi il terzo perso- mediterranea come qualcosa da porre come naggio non palesa immediatamente il proprio manifesto. L’idea di cultura mediterranea è il volto. Si tratta dell’universo greco, dell’universo risultato delle contraddizioni e delle esigenze di ortodosso […]. “5 Queste civiltà , dalle quali le culture che il XX secolo ha imposto in parte del nostre attuali società derivano, hanno genera- mondo. to tre modelli insediativi che prevalgono su tut- Tra la prima e la seconda guerra mondiale si co- ti: quello islamico, quello del levante e quello 74 Abdel Wahed El Wakil, villaHalawa, Agamy, 1975. Tratto da “La casa araba d’Egitto. Costruire con il clima dal vernacolo ai maestri contemporanei”, Milano, Editoriale Jaca, 2009. Tratto da A. Picone, La casa araba d’egitto, Jaka Book, 2009. 75 europeo”6. a quel momento raccolta8. “Non esiste una sola cultura mediterranea: ce “Saranno gli edifici privati ben disposti, se dal ne sono molte in seno a un unico Mediterraneo. bel principio si rifletterà agli aspetti e ai climi, Sono caratterizzati da tratti per certi versi simili nei quali si fabbrica; imperciocchè è fuori di e per altri differenti, raramente uniti e mai iden- dubbio che abbiano ad essere diverse le fabbri- tici. Le somiglianze sono dovute ad un mare co- che si fanno nell’Egitto da quelle che si fanno mune e all’incontro sulle sue sponde di nazio- nella Spagna, diverse quelle di Ponto da quelle ni e forme di espressioni vicine. Le differenze di Roma, e così anche negli altri paesi. sono segnate da origini e storia, credenze e co- Giacché una parte della terra è sottoposta al stumi, talvolta inconciliabili. Né le somiglianze corso del sole, un’altra ne resta lontana; e l’al- ne le differenze sono assolute o costanti: talvol- tra che è nel mezzo rimane temperata. Laonde ta sono le prime a prevalere, talvolta le ultime. siccome la costruzione del cielo, riguardo alla […]”7. Terra, per la inclinazione dello zodiaco e per il Quindi la mediterraneità nel progetto d’architet- corso del sole, è naturalmente dotata di diverse tura si ritrova nell’appartenenza alla specificità qualità, con questa regola conviene formare gli dei luoghi a cui essa appartiene. edifici secondo il temperamento dei luoghi e i vari aspetti del cielo. 3.2 LA QUESTIONE ENERGETICA NELL’ARCHI- Sotto il settentrione si hanno fare le abitazioni a TETTURA DEL XX SECOLO volta, il più che si può riparate, anzi rivolte agli Tra architettura ed energia è sempre esistita aspetti caldi: nei luoghi meridionali all’incontro una sinergia completa. Il rapporto tra progetto sottoposti alla veemenza del sole, perché vi si di architettura e caratteri microclimatici di un muore dal caldo, si debbono fare delle apertu- luogo, è stato sempre al centro dei risultati co- re e rivolte a Tramontana o a Greca. Così con struttivi rappresentati dall’architettura di ogni l’arte si ripara al danno che farebbe da sé la civiltà. Rapporti affrontati e discussi anche nei natura. Si prenderà negli altri paesi della stes- tratti di architettura a cominciare da Vitruvio, sa maniera un temperamento corrispondente il quale afferma, con il principio salubritas, la al loro clima”. necessità che la casa non fosse mai fredda e Delinea l’importanza di distinguere gli approcci umida durante l’inverno e calda d’estate, pre- progettuali e costruttivi in regioni con caratteri- disponendo le buone norme per raggiungere stiche climatiche molto differenti tra loro; in cui questo risultato, basandosi sull’esperienza fino le architetture realizzate saranno molto diversi 76 in funzione delle esigenze richiamate dei ri- li per lo caldo s’infocano nel solstizio) essendo spettivi climi. Quindi l’edificio dovrà essere ben opposto al corso del sole, riesce sempre fresco, disposto al fine di usufruire al meglio di quelle e di uso salubre e piacevole”. che sono i caratteri del sole e delle temperature Affronta inoltre il tema del confort interno di un dato sito. Descrive alcune strategie mor- dell’ambiente, legato al rapporto con l’umidità, fologiche in grado di ovviare a problematiche l’esigenza di illuminazione naturale, e consiglia dirompenti in clima caldo. la disposizione degli ambienti, relazione alle ca- Parla inoltre di regione temperatura, riferendo- ratteristiche del sole e del vento. si all’area climatica mediterranea, in relazione Il modello di edificio “passivo” come noi oggi all’incidenza del fattore solare sulla terra. lo intendiamo, in passato era l’unico modello “Trattamento che debbono avere tutte le specie edilizio presente, quello che ottimizza le risorse di edifici sì per l’uso , sì ancora perché siamo ri- energetiche rinnovabili. In termini di impianti si volte al giusto aspetto del cielo. I triclini dunque utilizzavano sistemi per il riscaldamento inver- d’inverno e i bagni riguardino verso ponente. nale. Dall’antica Mesopotamia si ritrova l’uso Ciò perché vi bisogna lume la sera, e oltracciò dei bracieri per gli inverni più freddi, per prose- il sole che va a tramontare, manda giusto di- guire ai camini, alle stufe, tutti azionati con fonti rimpetto i suoi raggi, e col suo calore rende più energetiche tratte da materiali naturali. tiepido l’aspetto delle ore vespertine. Le stanze La necessità progettuale di porre in relazione da dormire le librerie devono guardare il levan- spazio costruito e clima nel movimento moder- te; poiché l’uso delle medesime richiede lume no verrà surclassato da problematiche linguisti- di mattina: oltreché in si fatte librerie non si ci e formali di un’architettura prettamente fun- guastano i libri e in quelle che riguardano mez- zionalista, specchio di una modernità mecca- zogiorno o ponente, patiscono per le tignuole e nicistica attenta a rompere i rapporti linguistici per l’umido, perché i venti umidi, corrompono con il passato preindustriale classicista. Quin- con la muffa i libri. di nel primo decennio del movimento si porrà I triclini di primavera e di autunno riguardano meno attenzione a questi basilari aspetti della il levante: perché tenendosi chiuse le finestre, progettazione. Ma parallelamente il movimen- finché la forza del sole trapassi per ponente, to razionalista italiano, ritrova come riferimenti restano temperati per le ore nelle quali se ne della produzione architettonica i criteri d’igiene vuole far uso. Gli estivi poi verso il settentrione ambientale e prestazione climatica, che sono perché questo aspetto (non come gli altri, i qua- diventati il riferimento per la produzione di ma77 nuali di progettazione che ancora oggi conten- esasperato uso delle fonti di energia fossile che gono le principali regole di buona programma- nei differenti settori della produzione a determi- zione progettuale, nelle quali si sono delineati i nato pesanti bilanci di produzione di sostanze caratteri delle tipologie edilizie, il controllo della nocive e conseguenti squilibri ambientali che luce naturale in termini d’illuminazione, il fatto- oggi si cerca di attenuare. re di riscaldamento, ecc. partendo dall’assetto Il settore dell’architettura è uno dei settori che urbano dei sistemi edilizi. ha inciso particolarmente in questo bilancio, Tanto questo principio era radicato nell’assetto perché l’introduzione di nuovi sistemi tecnolo- della cultura razionalista, che mentre lo svilup- gici nell’abitazione, che sfruttano l’utilizzo di po industriale portava al consumo spropositato energie non rinnovabili, una minore attenzione di fonti energetiche non rinnovabili con l’indi- alla qualità delle caratteristiche prestazionali scriminata diffusione dell’International Style, in dell’involucro edilizio, stanno producendo uno cui la questione ambientale era ancora molto dei più elevati tassi di sostanze nocive. Questo lontana, due architetti ungheresi i fratelli Olg- significa che lavorare al miglioramento della yay, di formazione prettamente razionalista qualità dell’architettura in termini prestaziona- emigrano in America e appoggiandosi all’Uni- li significa ottimizzare l’utilizzo delle principali versità di Princeton sviluppano uno studio siste- fonti di consumo fossili. matico del rapporto tra condizioni ambientali e In questo contesto la ricerca energetica non edificazione, basta sia sulla vasta e complessa sarà la soluzione risolutiva del problema energia rilevazione di dati climatici ma anche su modelli nel lungo periodo, ma aprirà le porte all’insieme e apparati di simulazione. di risorse necessario al superamento del mo- Dagli studi originali portati dal movimento razio- nopolio delle fonti fossili con un nuovo modo di nalista i due architetti hanno precorso i tempi intendere l’energia. Si può tornare oggi all’idea introducendo negli anni 50’ la questione am- di energia come motore di vita e benessere. bientale, le regole e i principi dell’architettura Se consideriamo questa come una tecnologia bioclimatica sulla quale ancor oggi si lavora, da sfruttare in qualità di risorsa data all’uomo analizzando sotto il profilo del comportamento dalla natura e per suo essere inesauribile e pa- energetico passivo delle costruzioni il loro con- rallelamente consideriamo l’architettura la tec- seguente assetto edilizio e urbanistico. Questi nologia in grado di porsi in relazione con essa principi si diffonderanno solo negli anni 70’ a al fine di soddisfare le esigenze di benessere seguito della crisi energetica. Derivata da un dell’individuo, scopriamo la complementarità 78 dei due fattori, in cui l’architettura si pone come l’età moderna dominata dall’industrializzazio- strumento in grado di controllare strettamente ne, aveva generato, in confronto all’armonia e l’energia. Riscoprendo così il valore che l’ener- alla bellezza delle città antiche. gia aveva nei tempi passati per sviluppare il pro- A questo proposito è interessante considerare getto tecnologico, prima di quelle conoscenze la figura dell’architetto Gropius nella sua matu- scientifiche che hanno radicalmente modificato rità professionale, al termine del dibattito mo- il rapporto con la progettazione edilizia. dernista, quando si trova in America in qualità In un pianeta sempre più fragile l’architettura di preside della facoltà di architettura di Har- non può prescindere dalle proprie responsabi- vard dal 1937 al 1952. lità di migliorare la qualità di vita dell’uomo, e L’architetto afferma che contrariamente a riscoprire l’identità del luogo e dello spazio. quanto si diceva delle realtà del nord Europa, E proprio in questi principi che la tradizione ar- si può considerare infelice il termine attribuito chitettonico-costruttiva mediterranea più antica alla nuova corrente ossia “Stile internazionale” ha basato il suo sviluppo e per questo si pone perché risulta una terminologia superficiale. oggi come principale riferimento progettuale “…Un’espressione regionale, indigena, derivata per la definizione dei nuovi modelli dell’abitare, dall’ambiente, dal clima, dal paesaggio, dalle con particolare riferimento a quelle regioni in abitudini della popolazione.” W. Gropius cui le caratteristiche climatiche sono similabi- Gli obiettivi prefissati dalla ricerca indotta dal li, dove cioè insiste maggiormente il fattore di movimento erano due, la liberazione dell’archi- regime estivo. tettura da un eccesso di ornamento, e di enfatizzazione delle sue funzioni strutturali, focaliz- 3.2.1 WALTER GROPIUS zandosi su soluzioni semplici ed economiche, Walter Gropius è la figura principale in cui si come aspetto puramente materiale di quel pro- identifica la nascita e la crescita dello stile inter- cesso di formalizzazione da cui dipende il valore nazionale e modernista sviluppatosi dagli anni pratico della Nuova Architettura. L’altro obiettivo 20’ nel nord Europa e che ha sottratto attenzio- era l’appagamento estetico dell’animo umano, ne alle esigenze energetiche dell’architettura, non di minor valore di quello materiale. rivolgendo maggiore attenzione alle problema- Quel che riveste un’importanza ben superiore tiche linguistiche come specchio d’essenziali- all’economia strutturale e alla sua enfasi fun- tà funzionalista, avvertendo sin da giovane la zionale, è la conquista intellettuale che ha reso caotica disarmonia dell’ambiente umano che possibile una nuova visione dello spazio. Infatti, 79 1 mentre il lavoro del costruttore implicava esclu- vanti diversità. In una visione molto più orienta- sivamente metodi e materiali, quello dell’ar- ta verso l’aspetto della composizione spaziale chitetto richiede la profonda conoscenza e la attraverso cui si esprime la differenza che potrà padronanza dello spazio. Ora una nuova con- risultare da questo solo fatto, in cui l’architetto cezione del costruire, si relaziona a una nuova porrà le relazioni tra esterno e interno in modo concezione dello spazio. Queste trasformazioni profondamente diverso nelle due regioni. Si af- sono rese possibili dal nuovo contributo della ferma un’idea di regionalismo in cui si manten- tecnica, che hanno accelerato la disintegrazio- gono saldi i principi basilari della progettazione ne delle solide masse costruite in muratura e legata all’efficacia delle qualità dello spazio la loro trasformazione in sottili pilastri in ce- del’abitare, dove si pensa di trovare una rispo- mento armato o acciaio, i muri divisori vengo- sta attraverso i caratteri compositivi dell’edificio no realizzati con cemento leggero di pomice, in e le nuove tecnologie nate per mezzo dell’indu- calcestruzzo di scorie o altri materiali sintetici strializzazione. sottoforma di blocchi cavi e lastre sottili. Le so- Da qui ripercorrendo i temi trattati dal CIAN si stanze sintetiche introdotte sono quindi acciaio può affermare che con l’idea di creare un lin- cemento e vetro e stanno sostituendo l’uso e i guaggio unico, vi è l’intento di creare uno “spa- sistemi costruttivi utilizzati con i materiali della zio” in cui condividere i quesiti formulati da tradizione, ma la cosa più eclatante è la perdi- architetti dei differenti paesi europei industria- ta di massività del muro e della sua funzione lizzati. Quesiti riferiti ai temi dell’abitare a cui portante. questo fenomeno conduce, per avere risposte Da qui si può pienamente comprendere che il condivisibili che possano assimilare le proble- tema dell’edificio che si relazionato ai fattori matiche dell’”abitare” nei nuovi quartieri che energetici, non era al centro delle discussioni nasceranno durante e per mezzo del fenome- e dei problemi della ricerca modernista, ma è no dell’industrializzazione senza però ricadere chiaro come il tema della costruzione in rela- su questioni progettuali puntuali che necessa- zione alle caratteristiche del luogo sia un fat- riamente avranno un’interpretazione regionale tore assodato e integrato al pensiero. Infatti lo con riferimento preciso al contesto d’azione. stesso Gropius afferma che se si considera la Il modernismo come afferma Gropius non si differenza delle condizioni climatiche della Ca- vuole definire uno stile, ma una nuova imposta- lifornia rispetto al Massachusetts, ci si renderà zione d’azione come carattere essenziale del conto che l’architettura si esprimerà con rile- nuovo lavoro compositivo, flusso di un continuo 80 1-2 Casa del direttore del Bauhaus. 2 sviluppo, il trasformarsi dell’espressione secon- qualità di conoscenze preliminari ai successivi do i mutamenti vitali. approfondimenti legati all’innovazione tecno- In riferimento a questo ideale e al contesto so- logica, in cui la figura dell’uomo è al centro di ciale ed industriale in cui ci si inserisce si ge- questo momento storico di modernizzazione nera la nuova visione dell’architettura contrap- sociale ed economica. posta al linguaggio classista, ricco di eccessi. Di fondo emerge un’ideale di sostenibilità nel Diventa un atteggiamento sostenibile nel nuovo processo produttivo dell’architettura anche se rapporto con l’industrializzazione e la costruzio- più rivolto ad un rapporto con il fenomeno indu- ne, in cui si fa del fenomeno locale una risor- striale, visto come risorsa e matrice di rinnova- sa per l’architettura. Mentre oggi l’eccesso di mento e non ai fattori energetico ambienti. questi fenomeni industriali produttivi conduce a nuove problematiche che sotto il tema della 3.2.2 LE CORBUSIER E IL SUO RAPPORTO sostenibilità hanno nuovi obbiettivi. CON L’ARCHITETTURA DEL MEDITERRANEO La cultura dei paesi mediterranei veniva am- All’interno nel panorama europeo Le Corbusier mirata per il forte regionalismo in quanto forte si pone come una figura cruciale, infatti in lui si espressione dell’identità dei luoghi, dalla quale rivedono concettualmente e progettualmente i si riflettono chiaramente i colori, l’essenzialità primi effetti del meccanicismo edilizio specchio compositiva e linguistica del linguaggio moder- dell’evoluzione industriale nell’edilizia. no, ma nel contempo veniva criticata perché Nel suo “Verso un’Architettura” descrive gli non era stata in grado di evolversi. effetti della rivoluzione industriale che han- Il modernismo nega ciò che è eccessivo nel pro- no come tappa primordiale la sostituzione dei getto che non ha valore ma includono a se tutti materiali naturali con i materiali artificiali, dei quei fattori che ne determinano un’efficienza materiali eterogenei e discutibili con i materiali funzionale ed estetica in termini di funzionalità artificiali omogenei e controllati con verifiche di e vivibilità. laboratorio e realizzati con elementi stabiliti. Il Queste sono delle considerazioni specchio materiale artificiale sostituirà il materiale natu- di una individualità matura, che si è generata rale, variabile all’infinito. durante il più intenso periodo meccanicistico Condizione che definisce un nuovo mercato all’interno del quale non è stata mai rinnegata economico, nel quale l’uso dei nuovi materiali la conoscenza delle tecniche antiche compreso è proporzionale alle reali necessità strutturali l’artigianato, anche sotto il profilo didattico, in perché preventivamente calcolati con strumenti 81 3 esatti che ne definiscono le caratteristiche di- di unici centimetri per reggere enormi pesi. mensionali. Come nel caso delle travi in acciaio L’industrializzazione ha generato un rapido e le opere in cemento armato la cui qualità si evolversi delle qualità degli impianti di riscalda- può controllare in laboratorio. Tali condizioni mento e di illuminazione, nonché della raziona- hanno fatto in modo che il legno e la pietra ve- lizzazione delle strutture, a tal punto da portare nissero meno utilizzati, perché se si considera il Le Cordusier a concepire la casa in serie, acces- primo caso la lavorazione di una sola trave con sibile a tutti. la presenza di imperfezioni genera un notevole Non una casa che nasce per durare come scarto di materiale e nel secondo caso deve es- espressione del culto della famiglia, della raz- sere troppo il materiale impiegato per la realiz- za, ma un’abitazione prodotta dell’industria ed zazione di muri eccessivamente spessi. espressione delle recenti esigenze della moder- A questi si vanno ad unire i servizi sviluppati nità e del nuovo sistema di relazioni sociali. dai nuovi tecnici come, l’acqua e l’illuminazione Questo è quanto afferma fino ai primi anni 20’, che sono in rapida evoluzione, mentre il riscal- ma a partire dal 1928, fino i primi anni 60’ Le damento centrale ha preso in considerazione la Corbusier contrappone alla dimensione esclusi- struttura dei muri e delle finestre – superfici raf- vamente meccanicistica della produzione edili- freddanti – e di conseguenza la pietra utilizzata zia, l’uomo come identità reale, cioè l’uomo che in sezioni murali da un metro è stata soppianta- vive sulla terra che ha una identità fisica, l’uomo ta da leggere putrelle doppie e scorie di ferro. che è toccato dalla luce dal sole dall’aria, dalle Così queste nuove possibilità lasciano cadere condizioni del mondo esterno, che non hanno dei riferimenti storici per l’architettura, infatti nulla a che vedere con la meccanizzazione. Tale non vi è più bisogno di fare un tetto a falde per confronto definisce un cambiamento, il momen- sgombrare l’acqua, le finestre non hanno più to di separazione tra l’ideologia modernista di dimensioni limitate al sistema costruttivo uti- quel momento e le revisioni che di seguito sono lizzato, quindi si potrà avere più luce al’interno succedute. dell’abitazione, non si adopereranno più le travi Tale passaggio è segnato da un acceso dibatti- in legno massicce ed eterne perché si spezzano to che intercorre tra lui e lo svizzero Sigfried Gie- in presenza di un radiatore, mentre il metallo dion in cui Giedion esalta la meccanizzazione rimane saldo. della nuova architettura, nel quale Le Corbusier Ora bastano sottili muri per proteggere e con- polemizza contrapponendo le esigenze dell’uo- trollare le differenze di temperatura e putrelle mo reale. Questo avviene durante un congresso 82 4 3-4 Unità d’abitazione a Marsiglia 1945-53. 5 Primo progetto per marsiglia 1945. 5 del CIAN che si svolge su di una nave verso Ate- dellano le caratteristiche dell’architettura. ne, in cui si produrrà un documento denominato Non introduce nella sua ricerca i problemi “Carta di Atene” all’interno della quale si deline- dell’architettura in termini di risparmio energe- ano i principi di sanità, della creazione di nuovi tico, ma riconosce alla cultura mediterranea di quartieri residenziali e si richiama per la prima essere lo specchio concreto di una cultura po- volta a quello che nel Mediterraneo costituisce polare che è arrivata a ottimizzare le qualità ar- una ricchezza fondamentale, l’uomo. E da qui si chitettoniche e costruttive dell’edificio compati- genera la teoria del Modulor, come tentativo di bilmente con la realtà paesaggistica e climatica rappresentare la vecchia tradizione mediterra- dei luoghi in particolare con il sole. Qualità che nea, teorizzazione della scala umana. si esplicano nelle semplici forme prismatiche e In quanto l’architettura non è un oggetto insen- la scelta essenziale delle cromie in cui prevale sibile, ma è un luogo le cui dimensioni i cui spa- il colore bianco. Infatti le caratteristiche morfo- zi, si relazionano con il corpo umano. In questo logiche di questi insediamenti gli permettono di si rapporta all’architettura Greca, a quelle del- proteggersi dal sole, sia nell’illuminazione sia le isole Cicladi alla cultura Etrusca, delle quali per il problema del calore. esalta e indaga il momento della nascita per Afferma che l’Architettura moderna aveva esal- comprendere su quali base e principi esse si tato i materiali nuovi, mentre l’architettura me- sono formate ed evolute, anche nell’ambito ar- diterranea, quella “anonima”, aveva insegnato chitettonico. che i materiali quali pietra, ceramica, calce e Questo è un interesse che viene da lui condivi- legno sono alla base dell’edificazione e nella so con molti architetti italiani ed europei negli definizione dei colori che nascono dalla terra. anni trenta, alla riscoperta dei caratteri dell’ar- I colori delle superfici si scelgono in relazione chitettura anonima compresa quella dell’Italia alle caratteristiche della luce locale, che rela- meridionale, dell’Algeria, del nord Africa e del zionandosi alla forma dell’architettura proget- medio oriente. tata coerentemente, crea zone d’ombra, zone Attraverso questa ricerca ha potuto constatare soleggiate e di penombra. Ciò che dimostra e che non era generalizzabile l’uso dei grandi mu- apprezza è che è così che si produce la qualità ri-cortina di vetro, ed è corretto in queste regio- di un’architettura più umana, che corregge il ca- ni utilizzare muri dall’elevato spessore perché rattere inumano dell’architettura moderna. questi sono in grado di filtrare la quantità della Questi nuovi ideali che si fondono sugli interessi luce dall’esterno all’interno, elementi che mo- dell’architettura mediterranea si concretizzano 83 6 nell’opera dell’architetto, attraverso esperienze fine di regolare l’acquisizione della luce interna. progettuali, che cominciano dagli anni trenta, Mentre la copertura sembra l’interpretazione come Unitè d’Habitation a Marsiglia, dove dedi- formale di conchiglie di mare mediterraneo. ca enorme attenzione al sistema di produzione Ideologie condivise con il suo allievo Josep-Lluìs della casa con idee meccanicistiche e paralle- Sert il quale conosciuto ad Harvard negli Stati lamente si sofferma allo studio della trama e Uniti è riuscito a portare nella sua produzione del colore dei materiali e soprattutto al colore elementi e linguaggi dell’architettura mediter- e alla profondità che la luce del sole è capace ranea spagnola così come aveva fatto in pro- di dare. getti realizzati a Barcellona e a Ibiza. Risulta Da quest’opera si evince come l’architetto ten- interessante vedere come negli edifici realizzati de a fondere i due principi della ricerca, ed è tra Cambridge e Boston si possa riconoscere per questo che non si può parlare di architettu- un’identità in parte americana e in parte me- ra tradizionale, perché lo sforzo sta nell’elimi- diterranea. nare i canoni popolari dell’architettura storica Altro personaggio che produsse un’architettura, in una traduzione alle esigenze del tempo, per sintesi dei linguaggi e delle esigenze della mo- la creazione di un’architettura che vuole essere dernità e le caratteristiche della cultura locale innovazione. Infatti in uno scritto del 1935 Sert ricca di tradizione mediterranea è l’opera di afferma: Josè Antonio Coderch. “Noi quando ci avviciniamo all’architettura tra- Le Corbusier definirà tre areae di cultura archi- dizionale, non lo facciamo per ritornare a un’ar- tettonica l’area latina, l’ara germanica e l’area chitettura un’architettura slava. La cultura latina si estende geografica- d’imitazione più o meno forklorica delle tradi- mente da Marsiglia ad Algeri e a levante da zioni locali: quello che vogliamo è apprendere Roma e a ponente Barcellona. Un’area geogra- alcuni dei suoi principi.” Josep-Lluìs Sert fica che definiscono le regioni del mediterraneo Un altro esempio è la cappella di Ronchamp qui occidentale aree in cui si agisce attenti alla vita i due elementi che compongono l’edificio dichia- collettiva e alle condizioni locali. rano una piena influenza mediterranea, innanzi Questa viene detta “fascia climatica Lecorbu- tutto le murature bianche, il loro elevato spes- seiana” dove l’architetto definisce dei territori sore e massa tipico della trazione mediterranea il cui clima è caratterizzato da estati asciutte e le piccole aperture. Le bucature sono un con- escursioni termiche giornaliere, che in termini trollo dell’incontro del sole con le superfici al generali portata a un modello bioclimatico do- 84 pseudofolklorica, 7 7 Chandigar India. Le Corbusier. Tratto da Gallo Cettina, Architettura bioclimatica, Roma, Syntesis, 1998, p.157 8 Chandigar India, dettaglio sistema schermante esterno. Le Corbusier. Trtto da Gallo Cettina, Architettura bioclimatica, Roma, Syntesis, 1998, p.157 8-9 Cappella di Ronchamp 1960-55. Le Corbusier. Tratto da Gallo Cettina, Architettura bioclimatica, Roma, Syntesis, 1998, p.157 8 9 minato da una necessità di raffrescamento sia latitudine) al fine di orientare la ricerca architet- degli spazi aperti che di quelli chiusi, a cui corri- tonica verso soluzioni in accordo con la biologia sponde una risposta morfologica che varia con umana. Si tratta di regolarizzare e di rettificare i fattori culturali e climatici. in modo utile gli eccessi di climi “estremi” e “In Algeria, nel Nord d’Africa, Medio Oriente, nel di realizzare con accorgimenti architettonici le sud Europa vicino al mediterraneo, ritroviamo condizioni capaci di assicurare il benessere e la lezione di queste architetture. La lezione di il comfort. un’architettura fatta a partire da una raziona- Lo strumento che introduce è la Grille Climati- lità che è andata migliorando lungo il tempo, que, questa è una matrice formata da quattro che è andata trovando il linguaggio esatto dei bande orizzontali che forniscono le condizioni materiali disponibili, che è andata accumulan- dell’ambiente. Le bande sono tagliate da ver- do esperienze (…). Mentre l’architettura moder- ticali che scandiscono i tempi. Nel senso della na contrappone il mondo artificiale della città lunghezza, la griglia è costituita da tre settori al mondo naturale, l’architettura del Mediterra- successivi che riproducono i medesimi com- neo ci dà una lezione completamente diversa: parti. Questi settori assicurano le dimostrazioni quella di un dialogo, di una relazione intelligen- seguenti su: a) condizioni d’ambiente; b) cor- te, non sempre mimetica. Non è che l’architet- rezioni in vista del comfort e del benessere; C) tura imiti sempre la natura, ma l’architettura soluzioni architettoniche. popolare a trovato il modo di interpretare le a) Condizioni d’ambiente. Rappresentazione condizioni della topografia, dei materiali locali, del clima considerato. Ogni clima può essere della luce, della vegetazione, in un modo molto utilmente espresso da quattro elementi essen- più saggio che l’astrazione dell’architettura mo- ziali: - temperatura, - umidità dell’aria, - movi- dera.“ Ignasi de Solà-Morales menti dell’aria (venti e correnti), irraggiamento Le Corbusier, come illustrato in Oeuvre comp- termico degli oggetti considerati. lète risente di quelli che sono i fattori energeti- La Griglia comporterà dunque 4 bande orizzon- ci di controllo climatico come il sole definendolo tali che permettono di visualizzare le variazioni uno strumento di controllo dell’Architettura. A di ciascuno dei quattro fattori summenzionati, tale proposito introduce l’uso della griglia clima- nel corso di un arco di tempo preso in consi- tica un mezzo materiale di visualizzazione che derazione (giorno o anno ecc.). Il tempo sarà permette di enumerare, coordinare ed analizza- espresso dalle verticali che scompongono op- re i dati climatici di un luogo definito (dalla sua portunamente le durate considerate: momenti, 9 85 10 giorni anni, ecc. Così la prima banda orizzontale corrisponde quelle del pannello 2, nelle quali darà, per esempio, le variazioni di temperatura erano state apposte le rettifiche e correzioni di nel corso di mesi, stagioni, anni, nei punti carat- ordine biologico, il timbro segnala ch esiste un teristici dei solstizi, degli equinozi, dei monsoni, grafico, di di formato 21-27 (+6) = 21-33, che ecc. un colore rosso disegnerà la curva annuale propone la soluzione architettonica adeguata. delle temperature. Una tinta blu sulla seconda Il timbro porta una “D” che segnala, a questo banda disegnerà la curva igrometrica dell’aria; punto della Griglia, l’esistenza di un disegno. la terza banda mostrerà le direzioni e le intesità Sotto la D, in due spazi bianchi, sono scritti i ri- diverse dei venti, sempre nel corso dell’anno. ferimenti che permettono di rapportare il docu- Infine la quarta banda fornirà l’irraggiamento mento alla sua collocazione esatta nel settore 3 dei muri, dei tetti, ecc…presi in considerazione della griglia e la data della sua realizzazione. nel progetto architettonico. Così si troveranno I documenti grafici costituiscono la risposta visualizzate le condizioni d’ambiente. Le prime dell’architetto. Opportunamente ordinati essi informazioni che l griglia fornisce sono le carat- formano il “Quaderno allegato alla Griglia”. teristiche climatiche. Un’operazione manuale relativamente facile b) Correzioni in funzione del comfort e del be- può dotare di molta efficacia il settore 3 della nessere. Sono enunciate le correzioni e rettifi- griglia. Ecco l’operazione: si designerà nelle ca- che di natura biologica necessarie per assicu- selle “incrementate”, nello spaio lascito libero rare benessere e comfort. La lettura del primo dal timbro D, lo schema del disegno che costi- settore aveva rivelato i punti critici, le condizio- tuisce il documento corrispondente. ni in cui l’uomo soffre. Il settore della Griglia Si farà cosi, grazie a una sufficiente visualizza- è contiguo al primo e comporta le medesime zione, facilitato l’uso della griglia. caselle determinate dalle orizzontali e vertica- Nella carta d’Atene redatta nel 1933, in riferi- li. In alcune di esse il fisico-biologo inserirà le mento al controllo climatico nella progettazione correzioni o rettifiche giudicate indispensabili. si afferma che: Così la lettura del secondo pannello della Gri- “ Per ogni alloggio dovrà essere stabilito un nu- glia costituisce essa stessa il programma alla mero minimo di ore di insolazione…Il sole deve base dell’intervento architettonico. penetrare in ogni alloggio per alcune ore del c) Soluzione architettonica. Il terzo settore del- giorno, anche nella stagione meno favorita…Si la grigia è contiguo al secondo, con le stesse dovrà rifiutare severamente qualsiasi progetto ripartizioni dei precedenti due. In ogni casella di abitazione nel quale anche un solo alloggio 86 10 Le Corbusier: La griglia climatica. Tratto da, Gallo Cettina, Architettura bioclimatica, Roma, Syntesis, 1998, p.157 11 La torre delle ombre; Chandigar. Le Corbusier. Tratto da Gallo Cettina, Architettura bioclimatica, Roma, Syntesis, 1998, p.157 11 sia orientato esclusivamente a nord, o venga controllare il fattore di soleggiamento per l’en- privato del sole a causa do ombre portate. trata benefica del calore solare in inverno e il Bisogna eseguire da ogni costruttore un dia- controllo dell’acquisizione dannosa in estate, gramma che dimostri come nel solstizio inver- questo in virtù della svariata gamma di condi- nale il sole entri in ogni alloggio almeno due zioni di soleggiamento che si hanno durante ore al girono. Ove ciò non avvenga, si deve ri- l’intero anno solare. fiutare l’autorizzazione a costruire. Far entrare Le Corbusier introduce l’utilizzo di sistemi di il sole: questo è il nuovo è più imperioso dovere protezione solari esterni per le grandi finestre dell’architetto”10. vetrate. L’uso d’imposte scorrevoli istallate sul L’architettura di Le Corbusier dalla prima metà fronte dei parapetti del balcone, i quali diven- degli anni 30’ sarà caratterizzata dal rispetto e tano elementi che fungono anche da sistemi lo studio di quelli che sono i fattori ambientali di ombreggiamento interpretati dal progettista che incidono nel progetto d’architettura. Questa come prolungamenti esterni del pavimento di- attenzione ai fattori climatici si lega sia all’espe- segnato internamente e che va oltre il pannello rienza architettonica antica che Le Corbusier vetrato per una lunghezza di un metro o un me- comprende nel suo percorso di conoscenza tro e mezzo. Si sviluppano strategie progettuali come matrice e riferimento per una atteggia- nate da modellazioni architettoniche che hanno mento coerente di progettazione nel rapporto permesso di realizzare architetture nelle quali è tra spazio costruito e ambente naturale e quelle già integrato per morfologia il sistema di control- che sono le esigenze nate dall’introduzione dei lo solare. Seguono esperienze progettuali per le nuovi materiali, descritti nel paragrafo prece- quali sono state documentati interessanti stu- dente, i quali più leggeri e trasparenti determi- di solari come la torre delle ombre a Chadigar nano nuovi problemi per il riscaldamento dei lo- in India (1957-58). L’edificio che si colloca hai cali, la ventilazione e in particolare le condizioni bordi della piazza del Capidoglio tra il Palazzo di soleggiamento. Basti pensare all’uso prepon- della Giustizia e il Parlamento è orientato per- derante delle superfici vetrate che permette ne- fettamente Nord-Sud. Questo è una grande hall gli ambienti l’ingresso dell’apporto energetico aperta, molto alta e ombreggiata, il lato nord è solare più copioso all’interno dello spazio abi- molto aperto mentre le altre facciate hanno il tato, favorendo altresì quell’effetto di continuità brise-soleil. Per progettare accuratamente l’uti- visiva e percettiva dell’ambiente esterno fino ad lizzo di questi sistemi di protezione solari l’archi- ora non possibile. Quindi si pone l’esigenza di tetto analizza minuziosamente il movimento del 87 sole, sia realizzando un modello in cui esegue esperienza culturale, in cui l’architettura deve simulazioni di soleggiamento sia sviluppando essere espressione della perfetta coniugazione studi grafici e considerazioni geometriche, at- tra energia naturale, identità del luogo ed esi- traverso al’uso di diagrammi. Gli studi dimostra- genze umane. Secondo lo stesso Hassan quin- no come la facciata a sud sia sempre in ombra di l’architetto deve conoscere tanto le scienze nei periodi più caldi, mentre il sole la colpisce e meccaniche quanto la sociologia, l’economia, penetra negli ambienti in inverno. la climatologia, la teoria dell’architettura este- L’esperienza lecorbuseiana mostra l’evoluzione tica e lo studio delle culture in generale perché del movimento moderno alla fine degli anni 50’, scienze che riguardano direttamente l’uomo e e di come il fattore energia diventa rilevante ai a lui servono per la gestione della complessità fini progettuali, attraverso ricerche applicative della progettazione architettonica. che nella produzione edilizia di questi tempi E per questo che diventa imprescindibile il rac- e dei successivi decenni verrà trascurata per conto della sua esperienza nel progetto della lasciare spazio ad un’edilizia energivora11 in città di Gourna, come espressione completa cui l’evoluzione della tecnica permette che il del suo approccio progettuale all’architettura progetto d’architettura si sleghi dalle naturali secondo i differenti aspetti correlati alla cultura esigenze di relazione con il contesto climatico e all’esigenza umana. d’inserimento. Il legame al mondo contadino di Hassan Fathy deriva dalle sue origini, in quanto suo padre era 3.2.3 IL PENSIERO E L’ESPERIENZA DI FATHY un proprietario terriero e la madre aveva vissuto HASSAN per parecchi anni in campagna. E’ per questo La figura dell’architetto Hassan Fathy nato e vis- che inizialmente provò ad entrare alla facoltà suto al Cairo (1900-1989), diventa emblemati- di Agraria ma non riuscendovi si iscrisse ad Ar- ca in contrapposizione al movimento moderno chitettura. che si sviluppa nel nord Europa. La sua ricerca Fino ad adulto non aveva mai visto la campa- infatti si articola nella definizione e raccolta dei gna dal vero ma, visitando una fattoria di fami- caratteri dell’architettura vernacolare come fat- glia constatò l’enorme povertà e squallore in tori di sviluppo della modernità dell’architettu- cui vivevano i contadini che vi lavoravano. Era ra. Un’architettura fatta dal popolo per il popo- evidente che nulla si faceva per gli esseri uma- lo, in cui l’innovazione tipologica e morfologica ni che vi abitavano e su sue pressioni i genitori della stessa è radicata nell’evoluzione di una ristrutturarono la fattoria. 88 Si rese quindi conto che i contadini avevano granai con volte costruiti da oltre tremilaquat- usato per costruire le loro case un materiale trocento anni con mattoni di fango. Ciò gli per- così semplice e facile da reperire: il fango. In- mise di rendersi conto dell’importanza delle vol- fatti i mattoni erano realizzati con il fango ma si te e delle cupole nella storia egizia mentre i suoi chiese perché solo le case dei contadini doveva- studi di architettura gli avevano insegnato che i no esserlo e non anche quelle dei proprietari. primi a realizzarle erano stati i romani. Quindi Tuttavia i costi non erano poi più contenuti di assunse dei muratori nubiani per costruire il tet- quelle in mattoni perché l’armatura in legno del to dell’edificio della fattoria della Reale Società tetto era molto costosa. Infatti il problema era di agricoltura. Costruirono i mattoni per le volte rappresentato dal tetto ma, senza centine, que- con più paglia del solito e facendovi delle sca- sti sarebbero crollati. nalature parallele con il dito in diagonale da un Venne a sapere da suo fratello che i nubiani angolo all’altro della facciata più grande, i mat- coprivano le loro volte e le moschee senza pog- toni avrebbero aderito ad una superficie fango- giare su alcuna armatura. Quindi si recò ad As- sa come una ventosa. Il metodo di costruzione suan e dalla visita del villaggio di Gharb Assuan degli archi da parte dei muratori era semplice trovò le sue risposte. Il villaggio lo stupì per la perché si basava su una differente inclinazione loro bellezza, non aveva nulla a che fare con dei mattoni ottenuta con una soletta di fango, l’ammasso di case tipico dei villaggi egiziani, era una tecnica economica, infatti si avvaleva si trattava infatti di una architettura con legami solo di una paletta e delle mani per sistemare i autentici con la natura. Nello stesso monastero mattoni. Metodo che applicò per ricoprire i tetti di S. Simeone ad Assuan volte e cappelle erano di una fattoria il cui legno era stato rubato dai state realizzate con mattoni crudi. contadini. In breve tutti i tetti furono ricoperti Si stava maturando in lui la convinzione che: con un metodo non solo economico ma anche “i materiali e i metodi tradizionali dei contadini con risultati estetici apprezzabili. Benché si egiziani si adattavano perfettamente agli archi- considerino i limiti della resistenza di questo tetti moderni e che la soluzione del problema materiale, il fango, degli alloggi in Egitto si trovava nella sua storia “(…) l’architetto si trova d’improvviso libero di passata”. plasmare con la sua costruzione lo spazio (…)”. Si mise così alla ricerca di qualcuno che fosse Ben presto la sua attenzione fu attratta da un in grado di insegnargli come fabbricare quelle villaggio abitato per lo più da ladri: Ezbet el volte. Da Assuan si spostò a Luxor dove c’erano Basry distrutto da una grossa inondazione. Si 89 13 aggiudicò l’appalto per costruire almeno una Nell’Egitto moderno si è perduta ogni tradizione casa di prova ottenendo dal Governo un misero sia nelle abitazioni dei ricchi che in quelle dei finanziamento ma da lui ritenuto sufficiente per poveri. Infatti si rilevava una contrapposizione realizzare una casa applicando il suo metodo tra stile copto, considerato discendente dall’an- costruttivo. Tuttavia, nonostante gli ottimi risul- tico Egitto, e arabo. Del resto negli studi di ar- tati, non gliene furono commissionate altre e si chitettura spesso si tralasciava l’edilizia civile preferì a lui un altro architetto che costruì case senza capire che un’architettura autentica non in cemento a costi molto più elevati. Comunque può esistere senza considerare la tradizione. l’abitazione che aveva realizzato gli fece acqui- Questo portò alla nascita di “scatole rattrappi- stare una certa notorietà nell’ambiente. te di ogni dimensione” che ricalcavano quelle Nella zona del cimitero di Tebe era nato un dei quartieri più poveri delle metropoli, costrui- villaggio abitato da circa settemila contadini, te con materiali scadenti e già vecchie quando Gourna. Gli abitanti avevano fondato le loro at- nascevano. I contadini cercavano di adeguarsi tività sul saccheggio delle tombe degli antichi anche loro a questi modelli abitativi e i risultati egizi e ne vendevano il ricavato a trafficanti sen- erano ancora peggiori con la conseguenza di in- za scrupoli guadagnando molto meno del valore taccare la tradizione più autentica. reale. Il governo decise di espropriare loro case Hassan Fathy riteneva che “costruire è un’attivi- e terreni ma occorreva dare a queste persone tà creativa il cui momento decisivo coincide con nuove abitazioni preferibilmente poco costose. l’istante del concepimento (…)”, così le carat- L’attenzione della Sovrintendenza archeologica teristiche di una costruzione sono determinate si rivolse ad Hassan Fathy. Ottenne così un man- da tutti coloro che partecipano al processo de- dato di tre anni per costruire il nuovo villaggio di cisionale ed in ciascuna fase di lavoro. Ecco il Gourna. Gli fu messo a disposizione un terreno ruolo determinante del processo creativo dove vicino alla strada principale e alla ferrovia. le decisioni prese dagli uomini richiedono più Per l’architetto fu l’occasione di mettere in prati- valutazioni consapevoli. Queste decisioni devo- ca il suo approccio progettuale in cui la scelta di no essere prese sia considerando la tradizione, forme architettoniche sono espressione del ca- frutto dell’esperienza pratica di più generazioni, rattere di un popolo e del suo paese, andando sia attraverso l’analisi scientifica, come frutto contro le tendenze che si stavano diffondendo dell’osservazione sistematica di un problema, quelle di trapiantare modelli di edifici e tecniche entrambi condurranno allo stesso risultato. in un ambiente diverso dal contesto originario. Molte volte l’abitudine libera l’uomo dal dover 90 12 Nuova Gourna, Luxor 1950. Vista Moschea. Tratto da A. Picone, La casa araba d’egitto, Jaka Book, 2009. 13-14 Vista della moschea e della scala del minareto. Tratto da A. Picone, La casa araba d’egitto, Jaka Book, 2009. 14 15 prendere delle decisioni secondarie e gli per- contadino, solo perché gli vengono forniti i ma- mette di concentrarsi su quelle realmente im- teriali, è in grado di costruire qualcosa di bello, portanti. a volte farà una copia più brutta e meno cara La tradizione è secondo l’architetto l’equivalen- dell’abitazione dei ricchi. te sul piano sociale dell’abitudine personale e Nella realizzazione di Gourna, Hassan Fathy svolge lo stesso ruolo in campo artistico per- chiese agli artigiani, come agli operai, di utiliz- mettendo all’autore di concentrarsi su scelte zare tecniche tradizionali. Gli operai che realiz- più importanti. La tradizione è per i contadini zavano il progetto erano esperti quanto l’archi- l’unico modo per salvaguardare la loro cultura tetto nelle varie fasi di costruzione. L’artigiano e l’architetto la deve rispettare, rispettando il venne inserito a pieno titolo nel gruppo di lavo- lavoro di quanti l’anno preceduto. ro, mentre risultò difficile coinvolgere i contadini Fathy rileva che un tempo tutte le decisioni ine- che erano reticenti all’idea di doversi spostare renti la costruzione di una casa venivano prese dal loro villaggio ed avevano difficoltà ad espri- dal proprietario insieme agli artigiani che vi lavo- mere le loro idee e bisogni. ravano ma, i progressi della tecnologia moder- Risultava quanto mai difficile, senza la loro par- na, con nuovi materiali e nuovi metodi di costru- tecipazione come clienti, costruire una casa zione, richiedevano la presenza di un architetto che soddisfacesse le loro esigenze. Sarebbe professionista, e quindi le decisioni venivano stato utile interpellare le donne ma ciò appariva prese sulla carta. Nel caso delle costruzioni go- improponibile. Fathy e i suoi collaboratori era- vernative le decisioni venivano prese dell’archi- no visti solo come esecutori governativi. Inoltre tetto senza consultare le famiglie che vi avreb- l’arte di Gourna , villaggio situato tra Nubia e bero abitato. Tutte le famiglie vivranno in una Basso Egitto, non era significativa e non aveva serie di case identiche: “le persone diventeran- nulla dell’architettura della Nubia. Tuttavia gli no tristi e depresse, come le loro case, e la loro abitanti della vecchia Gourna, pur nella loro fantasia si inaridirà”. Secondo Fathy il Governo povertà, si erano inventati angoli della propria dovrebbe capire che la rinascita dell’edilizia do- abitazione veramente unici e le linee delle loro vrebbe partire dalle famiglie considerando che abitazioni offrivano lezioni di architettura au- la casa è simbolo dell’identità familiare. tentica. Si notava in esse la volontà di adattare i La Nubia è l’espressione di come i contadini materiali alla loro vita con l’attenzione esclusiva possono fare meglio di qualsiasi politica gover- alla praticità. “La casa possiede la stessa tran- nativa sulla questione alloggi. Non sempre il quilla autonomia dell’opera d’arte di qualsiasi 91 15 professionista affermato”. la casa. Giunse alla conclusione che occorreva Era evidente che questo tipo di casa doveva praticare dei piccoli fori nella parete rivolta ver- essere costruita dal proprietario e non si pote- so il vento e lasciare aperta una loggia sotto- va realizzarla a tavolino. Appariva necessario vento, ciò avrebbe permesso di avere una aera- esprimere l’anima degli abitanti di Gourna nei zione costante. nuovi progetti. Circolazione dell’aria: Cubic ft°/h = 3150 x su- Lo scopo di Hassan Fathy era di superare le perficie d’entrata in square ft° x velocità del barriere tra l’architettura popolare e quella pro- vento in migliaia/h. Questa formula evidenzia fessionale. come più il rapporto tra superficie d’uscita e la Occorreva tuttavia tenere in considerazione an- superficie d’entrata è alto, più il flusso d’aria che l’ambiente naturale, il paesaggio, la flora e che circola attraverso la costruzione sarà gran- la fauna. de. Era inoltre convinto che la nuova Gourna non Inoltre l’orientamento dell’edificio avrebbe do- doveva tradire l’antico Egitto. vuto tenere in considerazione sia il sole che il Un altro aspetto da considerare era la situazio- vento che doveva soffiare in una porzione di ne climatica, infatti nell’alto Egitto ci sono forti muro più grande possibile per rinfrescare la escursioni termiche. Occorreva quindi realizza- casa. re edifici che tenessero conto delle proprietà Se in Europa la finestra assolve a tre ruoli: far termiche di muri e tetti, quindi i cattivi condut- entrare l’aria, la luce e fare vedere fuori, così tori di calore, come il mattone di fango seccato, non è in Medio Oriente. erano l’ideale. Il malkaf, o torre del vento, è un sistema di ven- Tuttavia i mattoni crudi non apparivano la solu- tilazione diffuso al Cairo che venne utilizzato zione migliore per conservare il fresco: sarebbe nelle scuole di Gourna e che permise di risol- stato opportuno vivere al piano terreno di gior- vere il problema dell’orientamento dell’edificio no e salire in terrazza di notte per dormire al rispetto al vento. fresco sotto una tenda o qualcosa di altrettanto Il mushrabiya era invece una specie di finestra leggero. con applicata una grata in legno per permettere Altro elemento per rendere più confortevole di vedere fuori senza essere visti. l’abitazione era la circolazione dell’aria, appa- Ma perché il nuovo villaggio svolgesse a pieno riva quindi necessario mettere delle aperture la sua funzione era necessario scoprire la vita dove il vento fresco potesse entrare per areare quotidiana dei suoi abitanti in modo che ne po- 92 15 Piccionaia di Nuova Gourna. Tratto da A. Picone, La casa araba d’egitto, Jaka Book, 2009. 16 Strada di Gourna Nuova. Tratto da A. Picone, La casa araba d’egitto, Jaka Book, 2009. 16 tesse esprimere anche il carattere. Infatti l’abi- a rimettere in sesto l’economia. Nel “khan” si tazione riflette in pieno chi la abita, dalla posi- sarebbe dovuto insegnare a realizzare: gioielli, zione sociale alla sua attività. Era quindi indi- oggetti in legno lavorati al tornio, falegnameria, spensabile consultare ogni famiglia di Gourna. stoffe fantasia, ebanisteria, riproduzione di og- Si cominciano a delineare i caratteri tipologici getti antichi ed altre. Per sviluppare l’arte della degli edifici da edificare nella città, in Egitto cor- tessitura e della tintura sarebbe stato necessa- tili e piazze sono elementi di assoluta importan- rio organizzare una scuola professionale. Fathy za. Ecco perché Fathy pensò di collocare ogni pensava inoltre di realizzare un’esposizione casa intorno ad un cortile interno e ogni gruppo permanente dei prodotti degli artigiani, affin- di case doveva comprendere un grande corti- ché i turisti potessero vederli, lungo la strada le o piazza che serviva un gruppo di famiglie o principale che va da Luxor ai Colossi di Mem- badana. none. Si pensò anche alla realizzazione di un Il badana era un gruppo di più famiglie unito dispensario e ad una clinica con la presenza di da un forte spirito di gruppo con a capo un pa- un medico. triarca. La piazza in cui convergevano le case La descrizione di tutti gli edifici ed una relazione era quindi simile ad un cortile interno privato furono presentate alla Sovrintendenza archeolo- utilizzato per riunirsi in occasione di cerimonie gica dove si spiegavano anche i metodi di lavoro religiose o feste. e le modalità di risarcimento delle famiglie che Occorreva tenere in considerazione anche le ri- dovevano traslocare. Sarebbero stati in grado sorse da cui avrebbero potuto attingere gli abi- di costruire l’intero villaggio da soli fabbricando tanti della nuova Gourna vista l’esiguità delle i mattoni e tutto il resto, impiegando muratori terre coltivabili che circondavano il villaggio. Si- reclutati ad Assuan e gli abitanti della stessa curamente potevano sfruttare la sua vicinanza Gourna, ma anche con l’aiuto dei loro artigiani. con Luxor, avrebbe potuto ingrandirsi. Una par- La libertà totale di azione e l’immediata attri- te del progetto ideato da Hassan Fathy mirava buzione di un’area da parte del Governo su cui quindi ad incrementare le risorse economiche edificare non corrisposero ad una uguale gene- degli abitanti. rosità per quanto riguardava l’elargizione del Fathy pensò quindi ad un albergo, “khan”, do- denaro necessario. tato di laboratorio, dove alloggiare gli artigiani Inoltre il progetto di realizzare un nuovo villaggio con le loro famiglie al fine di insegnare il mestie- in tre anni era certo ambizioso ma incontrava re a degli apprendisti con lo scopo di riuscire l’ostilità della gente. Il rapporto partì ma Fathy 93 17 non ne seppe più nulla e non avendo ottenuto trattare gli affari relativi a grossi animali. risposta iniziò con la realizzazione. Diceva Fathy: “Alla piazza del mercato di Gourna Nella nuova Gourna la disposizione delle strade volevo conferire un aspetto più ameno”. principali avrebbe delimitato i quattro quartie- Poi il teatro, infatti Fathy pensava di realizzar- ri del paese ognuno dei quali ospitava uno dei ne uno a Gourna dove presentare balli, canti e gruppi tribali che formavano la città. Il mercato sport della vita di tutti i giorni, come la lotta, e stava all’ingresso del villaggio, più avanti si tro- ne vedeva la necessità tanto quanto il munici- vava la piazza su cui si doveva affacciare la mo- pio e la scuola. schea, il “khan”, il municipio, il teatro e il salone In quel periodo un progetto governativo pre- di esposizione permanente. Le strade che se- vedeva la costruzione di una scuola in tutti i paravano i quartieri erano piuttosto larghe per villaggi. Tuttavia i progetti erano gli stessi sia facilitare l’aerazione mentre le vie dei badana per costruire una scuola ad Alessandria che in erano più strette per dare intimità. Nubia con clima ed allievi totalmente diversi. Tuttavia Fathy era pronto a modificare il proget- Fathy riteneva che nel progettare una scuola to di ciascuna abitazione per adattarlo a chi vi l’architetto “deve vedere il mondo con gli occhi avrebbe vissuto, ne scaturiva quindi una suddi- di un bambino, non soltanto per capire le sue visione degli spazi irregolare che ben si allonta- esigenze in termini di spazio e dimensioni, ma nava dalle costruzioni monotone di alloggi tutti soprattutto per conoscere che cosa gli infonde- uguali. rà fiducia o lo spaventerà (…). La classe deve Il progetto prevedeva l’edificazione di vari edifici essere per i bambini come una casa (…)”. considerati di pubblica utilità e luoghi di svago. A Gourna vecchia non c’erano scuole, quindi Come la moschea, nella cui realizzazione l’ar- Fathy anticipò i tempi e ne costruì subito due chitetto doveva tenere in considerazione che le naturalmente in mattoni di fango che lasciaro- preghiere andavano orientate verso la Mecca, no il Ministero entusiasta. Realizzò le classi in- o come il mercato che svolgeva un ruolo fonda- torno ad un cortile pavimentato risolvendo così mentale nella vita del villaggio sia per gli affari il problema della polvere e tranquillità. sia perché era un luogo che le donne potevano Secondo l’autore l’architetto deve trattare con frequentare liberamente per vendere e acqui- la stessa attenzione delle costruzioni anche le stare e dove si sentivano finalmente parte di aree esterne in modo che ogni spazio possa es- una società e di una comunità e non solo della sere utilmente sfruttato. famiglia. Gli uomini invece avevano il compito di In fondo al grande cortile della scuola collocò la 94 17-18 Realizzzione di volte in terra. Nuova Gourna. Tratto da A. Picone, La casa araba d’egitto, Jaka Book, 2009. 18 moschea dove la luce penetrava da finestrelle terre arse e infette da malattie per riequilibrare poste nella parte più alta della cupola in modo il microclima dell’oasi Gourna. che risultasse soffusa. Lo scopo da raggiungere con l’edificazione di Un altro luogo di pubblica utilità, che era passa- Gourna era che rappresentasse un modello del to da un po’ di tempo di moda, era l’hamman “fai da te” da seguire da parte di tutti i conta- o bagno turco. Un tempo era il luogo prediletto dini, dalla realizzazione dei mattoni all’edifica- dagli uomini per incontrarsi e chiacchierare e zione. Hassan Fathy sperava di reintrodurne l’usanza L’obbiettivo di Fathy era di essere di aiuto alle al fine di favorire l’integrazione sociale nel vil- comunità contadine ripristinando anche tecni- laggio ma anche come occasione di pulizia a che di una volta come quella del tetto a volta. fondo. Gourna sarebbe potuta diventare un esempio La nuova Gourna si doveva costruire con matto- per una politica nazionale degli alloggi più re- ni di fango da realizzarsi con terra comune, sab- alista: tante case a un prezzo abbordabile. Del bia del deserto, paglia ed acqua e mescolando resto gli architetti non lavoravano di solito per terra e sabbia nella proporzione di un volume di i contadini ma per i ricchi in quanto i contadi- sabbia ogni tre volumi di terra. Il procedimen- ni non potevano permettersi di pagarli. Inoltre to richiedeva una serie di operazioni e il ritmo i prezzi per edificare una casa lievitavano sia a produttivo della fabbrica doveva essere eleva- causa dei materiali, e i mattoni di fango avreb- to in quanto occorrevano milioni di mattoni. La bero rappresentato una valida soluzione, sia a fabbrica sarebbe poi potuta diventare fissa, ma causa dell’esecuzione dei lavori che venivano questo non fu possibile a Gourna, e sorgere vi- affidati ad imprenditori privati. cino a un canale per avere acqua ma anche in Solo di recente il Governo aveva iniziato a consi- prossimità di una cava di terra. derare le misere condizioni di vita dei contadini Fathy rileva che la casa di un contadino è diver- le cui case erano state costruite dagli stessi co- sa da quella di città e riflette la differenza di vita struttori senza consultare gli architetti. dei suoi abitanti; il contadino voleva tenere con Di recente stava prendendo piede un altro me- sé i suoi raccolti e il suo bestiame ecco perché todo costruttivo noto con la definizione di “in- le nuove case dovevano necessariamente esse- centivo alle iniziative locali” nel quale Governo re a due piani. o Nazioni Unite fornivano gratuitamente mate- Fathy aveva intenzione di realizzare un lago arti- riali e attrezzi ai contadini che lavoravano gra- ficiale in un angolo dell’area, sia per risnarre le tuitamente alle loro case. Ma finiti gli incentivi 95 19 non potevano più acquistare i materiali con la organizzazione e controllo della progressione conseguenza che il loro adeguamento ai nuovi del lavoro. metodi di costruzione gli portava a dimenticare Per quanto riguarda gli operai la proposta di Fa- i metodi tradizionali lasciandoli così più impove- thy era di formarli sul posto: era necessario che riti di prima. i contadini acquisissero un minimo di abilità Secondo l’autore gli incentivi governativi dovreb- pratica perché il fine non era che diventasse- bero avere lo scopo di consentire ai contadini di ro degli operai specializzati ma che fossero in mettere a frutto le loro capacità creative. grado di costruire e mantenere in buono stato Un altro sistema è quella della costruzione da la propria abitazione. La formazione affiancan- parte del Governo di una piccola parte lascian- do gli abitanti del villaggio a maestri artigiani do il compito di completare l’opera ai contadini e architetti si sarebbe rivelata fondamentale. ma costoro, non potendosi permettere mattoni Formare gli apprendisti per i lavori più comples- e cemento, ultimavano i lavori con il fango. Se- si, come realizzare una volta o squadrare una condo Fathy per ottenere dei risultati occorre stanza, richiedeva un percorso lungo. Tuttavia stimolare i contadini a costruire da sé e poten- la realizzazione della nuova Gourna secondo ziare l’artigianato locale. Fathy non doveva essere fine a sé stessa ma lo Sia i tecnici che ingegneri e architetti dovevano scopo era quello di migliorare la vita della gen- capire che era impossibile costruire case per le te che nella stragrande maggioranza dell’Egitto popolazioni dei villaggi senza suscitare l’entu- viveva nei villaggi. Del resto la condizione di un siasmo della gente del luogo. alloggio è uno degli elementi che determina il In un sistema tradizionale quando si realizza livello di vita di un popolo così come il cibo. una nuova casa tutti danno una mano gratuita- La conclusione dei progettisti era che non era mente e quindi lavorano in cooperativa. La mo- possibile dare ai contadini case di cemento, tivazione di apportare lavoro volontario e tempo sia piccole che grandi, perché troppo costose. è il desiderio di ricevere un aiuto analogo in fu- Non era quindi possibile utilizzare i materiali turo, il lavoro è quindi un prestito da ripagarsi costruttivi di produzione industriale, bisognava con analogo lavoro. uscire dallo schema del sistema monetario. La Occorre quindi quantificare l’apporto di lavoro di risposta si trovava in una casa contadina del- ciascun individuo (operaio) e quante ore ha ri- la Nubia, dove i contadini realizzavano volte di chiesto la realizzazione di ogni singolo elemen- mattoni in fango e quindi senza spese anche to della stessa. Tutto ciò richiedeva un’attenta per la copertura. Altro aspetto era che poteva- 96 19 Modello di Casa Ezbet el Basry. Tratto da A. Picone, La casa araba d’egitto, Jaka Book, 2009. 20-21 Isolati di nuova Gourna. stradine interne di passaggio. Tratto da A. Picone, La casa araba d’egitto, Jaka Book, 2009. 20 21 no contare sulla collaborazione reciproca senza perta tecnica che permetteva di fabbricare i dover pagare gli operai. Gli abitanti della Nubia mattoni rapidamente utilizzando una betoniera usavano questo metodo da oltre seimila anni e meccanica che mescolava gli ingredienti asciut- nessuno se ne era mai interessato. ti con una controllata quantità di vapore, dopo La realizzazione della nuova Gourna si limitava questa fase si ottenevano dei mattoni utilizzan- a suggerire delle possibili soluzioni e la colla- do una pressa meccanica. Il loro vantaggio era borazione degli abitanti sarebbe stata neces- che potevano subito essere utilizzati senza do- saria ma, non volendo loro trasferirsi nel nuovo verli lasciare asciugare. villaggio, si dovette ricorrere all’assunzione di Fathy aggiunse che l’utilizzo di macchinari era operai. giustificato dalla necessità di realizzare veloce- Dopo Gourna l’autore sognava di poter realizza- mente il villaggio. Secondo Hassan Fathy i vil- re un sistema di cooperazione volontaria in un laggi egiziani necessitavano di essere ricostruiti programma edilizio più ampio. ma ciò doveva essere fatto nell’ambito di un Nel 1954 un incendio distrusse il villaggio di programma nazionale di ricostruzione rurale da Mit-el-Nasara e il Governo doveva costruire ve- attuarsi a tappe prestabilite dopo aver effettua- locemente nuove abitazioni. La soluzione delle to un’attenta analisi dei vari aspetti interessati. case di fango per la sua economicità era ideale. Rileva inoltre che qualsiasi tentativo di migliora- Furono divise le famiglie in gruppi e si organizzò re le condizioni di vita di una nazione non può un viaggio a Gourna per far vedere agli abitan- non incidere sulle risorse economiche, l’Egitto ti che abitazioni avrebbero avuto. Si comprese era già sovrappopolato e la popolazione conti- subito che non era possibile tenere il conto del nuava ad aumentare mentre le risorse di cui si lavoro fornito da ciascuno e fu messo in chiaro poteva disporre erano invariate. Investire negli che tutti avrebbero avuto delle abitazioni ma chi alloggi non poteva che contribuire ad aggravare voleva cose aggiuntive avrebbe dovuto pagarle la già difficile situazione economica. di tasca propria. Il progetto venne accettato con Tuttavia gli investimenti in campo edilizio avreb- entusiasmo dalla popolazione. bero comportato lo sviluppo dell’industria, la Purtroppo, a causa di un passaggio di compe- formazione di operai specializzati e, grazie ai tenze governative, il progetto fu affidato ad altri nuovi alloggi, reso la popolazione più sana e architetti che applicarono tecniche tradizionali felice. Ciò avrebbe contribuito ad aumentare la e venne tolto a Fathy. produzione del paese. Il programma di ricostru- Da questa esperienza rimase a Fathy una sco- zione rurale sarebbe dovuto quindi procedere 97 per fasi: partendo dallo sfruttamento delle ri- apprendisti. sorse naturali, allo sviluppo delle risorse uma- Terminate le indagini l’avvio dei lavori prevedeva ne con la preparazione a mestieri utili, fino a l’assunzione degli operai e la preparazione del raggiungere il miglioramento del tenore di vita. materiale. Il sistema usato poteva essere quel- Era necessario fare un’analisi reale degli attua- lo della cooperazione volontaria. Le famiglie si li insediamenti umani in Egitto, fare previsioni sarebbero divise in gruppi o badana mentre la sul futuro, sempre tenendo come punto di rife- terra sarebbe stata ricavata dallo scavo del lago rimento le esigenze della gente, coinvolgendo che doveva essere collocato in luogo idoneo e quindi sociologi, etnografi sociali, economisti e dove la terra sarebbe stata adatta alla realizza- demografi. zione dei mattoni. Soltanto con i dati forniti da un’indagine scien- L’esperimento di Gourna tuttavia non riuscì, in- tifica si può essere sicuri che le mete a cui è fatti il progetto originario non è stato terminato indirizzato un programma di ricostruzione siano e ad oggi il villaggio non è ancora diventato una giuste. comunità rurale fiorente, perdendo la speranza Per avere una distribuzione pianificata della po- di dare ai contadini un tenore di vita decente. polazione era necessario prevedere varie attivi- Tutta la teoria di Fathy Hassan sull’utilizzo di tà lavorative per ogni centro abitato. materiali non industriali e delle arti tradiziona- Ogni villaggio doveva avere un architetto che li furono considerati complicati. L’edificazione controllasse i lavori al fine di salvaguardarne il della nuova Gourna non venne completata a piano generale, ma era necessario anche for- causa degli intoppi e delle difficoltà che di volta mare una equipe di architetti che lavorassero in volta gli si presentavano. Si sarebbero dovute insieme offrendosi stimoli reciproci e scam- costruire circa novecento abitazioni in tre anni, biandosi consigli. i costi dovevano essere contenuti, ma già da su- La proposta di Hassan Fathy era di costruire un bito si rese conto che tra i collaboratori messigli villaggio, il primo del piano di ricostruzione, che a disposizione dal Governo non c’era alcun ar- facesse da centro di studi rurali e che operasse chitetto. Se il pregio di Gourna doveva ricavarsi a stretto contatto con i vari ministeri e gli altri dai bassi costi di realizzazione era necessario organi scientifici ed artistici. Vi sarebbero abi- impiegare sempre produttivamente gli operai tati architetti, muratori di Assuan, fabbricanti di senza che la produzione dovesse fermarsi per vetrate provenienti dal Cairo insieme con le loro mancanza di materiali. La burocrazia richiede- famiglie e pronti ad insegnare il mestiere agli va continuamente degli adempimenti che de- 98 terminavano un allungamento dei tempi. buto alla teoria “del risparmio e dello sfrutta- Nel settembre 1947 venne convocato al Cai- mento delle risorse locali” introducendo la figu- ro dal Sottosegretariato di Stato e scoprì con ra dell’uomo come creatore del proprio alloggio sorpresa che il re voleva leggere una relazione e coordinatore del processo produttivo. sull’andamento dei lavori. La proposta di costru- Hassan Fathy ha tradotto nel fare architetto- ire con mattoni di argilla suscitava per questo nico il rapporta tra gli elementi naturali e la curiosità, ma ostilità tra le persone importanti forma portati dalla tradizione. Le architetture del paese. sono state progettate a partire dal 1942 men- Qualcuno giunse persino ad affermare che il tre i suoi saggi sono successivi al suo proget- mattone crudo non era un buon materiale dal to. Dopo dieci anni dall’esperienza della Nuova punto di vista tecnico benché ciò fosse in con- Gourna si è occupato di vari progetti: The City of traddizione con gli esperimenti di laboratorio Future, Il Piano regionale per lo sviluppo della effettuati. Grande Mussayib, l’ampliamento del villaggio Gli architetti egiziani negli anni 60’ preferivano di Harranya, progetti questi nelle cui piante si il cemento come nuovo materiale dell’edilizia, ritrova una convergenza concettuale. vedendo il mattone crudo come un componen- Fathy fa suo il concetto di progettare con il cli- te vivo perché impiega circa un anno ad asse- ma non solo da un punto di vista tecnologico e starsi del tutto. strumentale. La speranza di Hassan Fathy è che un giorno il La sua metodologia scientifica di progetto della Governo metta davvero mano alla ricostruzione città è fondata sulla tradizione e sulle relazioni dell’Egitto rurale. Facendo ritorno a Gourna nel con il clima. Infatti in “Natural Energy” si legge 1961 osservò che tutto era rimasto come l’ave- che lo scopo di un edificio è quello di cambiare va lasciato senza che nessun nuovo edificio ve- il microclima, infatti dentro l’edificio ogni stanza nisse edificato. La piazza, il teatro, la moschea ha un suo microclima che è il risultato della mo- erano deserti, solo qualche abitazione era stata dificazione di uno o più microclimi esterni. occupata da abusivi. Tutti i modi in cui i popoli hanno scelto di costru- Conclude auspicando di portare l’esperienza di ire le loro case sono il frutto di infinite sperimen- Gourna a Nabaroh e da qui partire per attua- tazioni di varie generazioni e sono quindi frutto re una rivoluzione in tutto l’Egitto nel campo della tradizione. Se qualcosa della costruzione dell’edilizia degli alloggi. venisse cambiato comprometterebbe il suo as- L’esperienza di Gourna è un importante contri- setto climatico. 99 E’ chiaro che in Fathy si attua spesso una con- climatico, demografico, della circolazione, este- vergenza tra clima e tradizione e la sua meto- tico; dologia si può dire basata su due punti: “pro- 3 ricerca di progetti che in condizioni ambientali gettare con il clima” e “progettare con la tra- analoghe hanno fornito risposte alle esigenze dizione”. dettate dai caratteri ambientali individuati; Tuttavia l’elemento di congiunzione tra clima e 4 verifica della rispondenza dei “fattori” rap- tradizione è l’ambiente dove Fathy distingue presentativi individuati nell’esempio analogo ancora tra ambiente naturale e ambiente co- scelto. struito. Individua gli aspetti da sviluppare insieme con i Infatti l’architetto posiziona l’edificio in due am- caratteri architettonici da conferire ad ogni par- bienti: uno quello creato da Dio, ovvero il pae- te al fine di rispettare l’identità dei luoghi. saggio, e l’altro quello creato dall’uomo, strade Nelle zone aride il clima è l’elemento primario e città. Questo è quanto affermato da Hassan da tenere in considerazione. Fathy in “Baris: a case study in rural housing” Quasi in tutte le città tradizionali troviamo stra- un progetto questo che prevedeva l’edificazio- de strette e tortuose, che trattengono l’aria fre- ne di un nuovo insediamento nel cuore del de- sca delle ore notturne, e ampie corti scoperte serto egiziano vicino ad un ambiente oasiano. con giardini interni che sono utili riserve di aria Come esempio di pianta a cui ispirarsi scelse fresca. quella di un villaggio del deserto tunisino. Fathy Questo sembra preferibile all’impianto urbano soprappose quindi su essa i vari fattori: clima- a scacchiera con ampi boulevards, strade am- tico, demografico, circolazione viaria e fattore pie e dritte, dove l’aria calda carica di polvere estetico. delle auto tende a raccogliersi. Se si esaminano gli studi compiuti su queste L’architetto che preferisce un insediamento a piante è chiaro il percorso attuato da Fathy: scacchiera dovrebbe prevedere almeno delle 1 Individuare i caratteri ambientali del progetto aree verdi per ridistribuire il calore all’interno distinguendo tra: della città. - Ambiente naturale: paesaggio, clima, suolo, Una volta stabilito il tipo di impianto urbano - Ambiente costruito: sistema delle conoscenze sarà poi relazionato al sole e al vento cercando tradizionali; di stabilire il miglior orientamento verso il sole e 2 Individuazione dei “fattori” rappresentativi di il vento prevalente. quella specifica condizione ambientale: fattore Per un edificio del Cairo il miglior orientamento 100 rispetto al sole è est-ovest. Il vento fresco al Cai- loro due piazze, una più grande ed una più pic- ro soffia da nord-ovest quindi la soluzione miglio- cola, tramite una loggia aperta. re è che il lato lungo della schiera sia nord-est Riconduce anche il takhtabush ad un principio o sud-est. Quindi l’ideale è orientare la schiera climatico collocando la piazza più grande sot- nord-est-est verso sud-ovest-ovest tagliando in tovento per rinvigorire le correnti che si creano due l’angolo degli orientamenti ottimali. per differenziale di pressione. Tuttavia la schiera può essere orientata verso Il progetto della casa di Fathy deriva dall’aggre- l’orientamento del sole est-ovest perché nei cli- gazione di varie unità-stanza tra di loro all’inter- mi aridi c’è il malqaf. no di un definito ordine geometrico tenendo in Quindi l’architetto si occuperà solo dell’orienta- tal modo insieme, secondo necessità funziona- mento del sole. Hassan Fathy, nell’applicare i li, climatiche e compositive, spazi coperti e corti principi di natura climatica, deve fare anche i interne. conti con l’attuale situazione che prevede an- In questo contesto è significativo il ruolo del- che il traffico automobilistico e che segna la la qa’a, che è quanto di più rappresentativo differenza fra città contemporanea e quella tra- dell’architettura tradizionale egiziana, intorno dizionale. al cui sviluppo si è evoluta l’architettura. Per non abbandonare l’impianto tradizionale la Secondo Fathy studiando l’evoluzione della soluzione è circondare il quartiere residenziale concezione spaziale della qa’a e in vari edifici con una strada ad anello. con diverse destinazioni funzionali, si compren- Caro a Fathy e collegato ad esigenze di natura de che è solo analizzandola attraverso i progetti climatica è il tema della loggia urbana, dove si di case unifamiliari, in quanto con meno vincoli viene a creare l’effetto Bernoulli ottenuto grazie di natura funzionale e compositiva, che si può al fatto che la loggia si apre in una corte nel comprendere a pieno il peso che ha nel proces- lato sottovento ed è chiusa al vento tramite una so compositivo. parete traforata. Il flusso d’aria sopra e intorno L’analisi è stata condotta analizzando quindici all’edificio produce bassa pressione nel lato progetti di case unifamiliari che coprono l’intero sottovento e quindi dentro la loggia si produce arco della sua carriera, analizzando la qa’a e l’effetto Bernoulli, cioè un flusso d’aria costante il suo rapporto con la corte che a volte viene grazie alle piccole aperture. posizionata sull’asse di simmetria della qa’a Nel progetto di Baris, Hassan Fathy, usa anche oppure tangente ad essa. il principio del “takhtabush” relazionando tra La geometria della pianta che se ne ricava di101 mostra che il progetto nasce e si compie una I dispositivi adottati per la ventilazione naturale volta stabiliti il luogo, la posizione della qa’a e sono concentrati sul funzionamento delle cor- la posizione della corte. ti interne con una parete esposta a nord-ovest La casa Stopplaer fu commissionata a Fathy per ricevere frescura, le murature esterne sono durante il periodo di costruzione della Nuova molto spesse, le bucature esterne distinguono Gourna. le funzioni di illuminazione da quelle di aerazio- Infatti nella valle dei Re sorsero le case degli ne e veduta. archeologi che erano occupati negli scavi. Se il sistema spaziale della qa’a è nel lavoro Il Dr Stopplaer, inglese, commissionò la casa di Fathy l’elemento base nella costruzione del negli anni cinquanta in cima ad una collina. progetto e nasce come dispositivo climatico per Questa casa, come quelle dei polacchi e di altri il rinfrescamento degli ambienti, ad ogni qa’a inglesi, sono state commissionate e poi abitate corrisponderà un malqaf. Si tratta quindi di un da uomini occidentali e l’interazione delle due percorso in continuità con la tradizione. culture si manifesta soprattutto negli aspetti Fathy si occuperà anche di studiare il malqaf al funzionali. fine di giungere ad un’evoluzione estetica dello Solo nella casa dei polacchi l’influenza occiden- stesso sempre finalizzata alla funzione per cui tale entra negli aspetti compositivi. nasce. Sono case costruite di sabbia e quindi con mattoni in terra cruda essiccati al sole, e sottoline- 3.2.4 IL PENSIERO E L’ESPERIENZA DI DIMITRIS ano l’uniformità di materiali tra suolo e archi- PIKIONIS tettura. L’architetto Dimitris Pikionis (1887-1968), quel- La casa di Carter adotta per il controllo clima- le dei suoi trent’anni di lotte in difesa del pae- tico gli elementi delle antiche case del Cairo: saggio. corte interna, malqaf, qa’a. Parole che non si può evitare di sentire. Dopo Il sito della casa di Stopplaer è una collina che il secondo conflitto mondiale, quando il proble- domina la Valle dei Re e “rappresenta l’arche- ma della difesa del paesaggio si fa impellente, tipo della forma primordiale dell’ambiente de- Pikionis diventa membro del Comitato direttivo sertico”. del Paesaggio nazionale e della città. I suoi di- La casa è impostata intorno a quattro corti a scorsi si fanno sempre più drammatici e critici ognuna delle quali si affaccia un gruppo di am- nei confronti delle amministrazioni e della man- bienti. canza di interventi nei riguardi di Atene e del 102 suo territorio. Sono noti la sua ammirazione e il scritto costituisce una sorta di dichiarazione di rispetto per il paesaggio attico. intenti e di obiettivi a cui Pikionis si rivolgerà con Non negava l’ampliamento della città, esso era coerenza in tutta la sua opera, e per il raggiungi- una necessità, ma combatteva affinché questo mento dei quali, anche con ostinazione, a volte avvenisse senza distruggere il carattere del pa- arriva a rilevanti cambiamenti nella personale esaggio: le case non avrebbero dovuto, secon- ricerca formale, senza tuttavia mai contraddirsi: do Pikionis, superare i tre piani di altezza, non “La forma di un luogo è la scoperta della sua certo per paura dell’altezza in se stessa, ma af- essenza più profonda. Un luogo dà la sua idea, finché non si coprissero i punti di vista da una la forma nelle espressioni della cultura, dell’ar- collina all’altra. Se al posto della pianura vuota te, della religione. Le forme più astratte venute si formava un “mare” di case, questo era ne- fuori dalla mente umana hanno la loro ispira- cessario, ma doveva essere eseguito in modo zione nella natura. L’uomo attinge dalla natura che le colline rimanessero come emergenze come da una fonte inesauribile. Non c’è distru- predominanti e, soprattutto secondo una logica zione maggiore di quella che è irreversibile. E formale controllata. non ne conosco altra irreversibile più grande, L’unità e l’armonia del paesaggio nella sequen- più vandalica di quella subita dal paesaggio za di queste emergenze naturali, che furono attico e in particolare della natura ateniese a protagoniste nell’immaginario religioso dei poe- causa delle cave. Un luogo che è la culla dello ti dell’antichità e che sono vive nella tradizione stile (del ritmo), un luogo in cui il minimo det- popolare, devono così essere preservati e valo- taglio ha un senso plastico incommensurabile, rizzati, ma soprattutto devono essere motivo di ha subito per secoli e sta subendo ancora una attenzione nei progetti contemporanei. distruzione che non ha eguali e che tende a far Tra i numerosi scritti riferiti al tema della distru- sparire il suo carattere più peculiare”. zione del paesaggio uno dei saggi più dramma- L’asse dell’Acropoli, dice Le Corbusier, è l’asse tici è Oltraggio alla terra. del paesaggio dal Pentelico fino al mare. Uno dei primi discorsi di Pikionis sulla questio- Rimane ancora qualcosa d’altro da difendere: ne del paesaggio è del 1928, periodo in cui il “La nostra Architettura Popolare”. Significativa dibattito architettonico è rivolto alla città con- è la Relazione Introduttiva della Commissione temporanea: il IV Congresso Internazionale di per la nomina del professore di Arte decorati- Architettura moderna si svolgerà ad Atene nel va del Politecnico di Atene, 1924. “Il candidato 1933 con il tema della città funzionale. Questo sottopone questi studi come prove di una più 103 22 ampia applicazione pratica della nostra arte resse per la cultura tradizionale greca prende popolare, riguardo alla quale propone anche un corpo con il movimento del Filoellenismo, legato commentario degno di nota di 32 pagine dat- alla guerra di indipendenza. In un primo tempo tiloscritte. In questo commento, accompagna- prevalgono le ricerche svolte da esperti di folk- to anche da tavole che illustrano esempi tratti lore, prevalentemente insegnanti e filologi e, in dall’architettura popolare di Egina E Tinos, Il alcuni casi, geografi. Nel 1908 viene fondata la candidato pone il problema della creazione di Società Greca di Arte Vernacolare con l’obietti- una moderna architettura greca, attingendo a vo di promuovere ricerche e studi sul folklore in fonti puramente greche, alla nostra arte popo- Grecia. La società pubblica dal 1909 la rivista lare. Sottolinea il pericolo che corriamo accet- annuale “Laografia” (folklore). Con Aristoteles tando e applicando in modo sconsiderato gli Zachos (ingegnere 1879-1939), negli anni Venti elementi stranieri e propone di respingere con l’architettura vernacolare greca diventa oggetto coraggio il giogo straniero e di volgere il nostro di studio e di analisi sistematica. Zachos con- sguardo, di fare come l’operaio che costruisce centra la sua ricerca sulle questioni tipologiche avendo un’unica regola il bisogno e la verità. dell’architettura popolare, in particolare quella Non più giustapposizione di linee di vana fan- del nord della Grecia. In questi anni pubblica un tasia, ma linee che derivano solo dalla neces- saggio in lingua tedesca sull’argomento (Altere sità. Solo così nascerà la vera proporzione che, Wohnbauren auf griechischen Boden, 1922- accompagnata dalla natura del materiale ci 23), anche se gran parte del materiale raccolto fornirà la desiderata armonia dei volumi, l’ar- sull’architettura vernacolare sono andati perduti. monia della forma, l’architettura segreta della I suoi studi pongono in evidenza la relazione necessità”. E infine, più sotto: “La Commissio- tipologica fra l’architettura macedone e quella ne, avendo considerato l’ampia preparazione bizantina. Gli studi di Zachos sono la premessa di Pikionis e la sua pluriennale esperienza e il per i tre più importanti scritti sull’arte vernaco- suo impegno con questioni di arte decorativa lare, tutti pubblicati nel 1925: Angeliki Hatzi- e ritenendo questi fatti adeguati per occupare michali, Arte popolare, Pyrsos, Atene; Dimitris la Cattedra in questione, ha l’onore di proporre Pikionis, La nostra arte popolare e noi, in “Fi- all’unanimità il candidato Pikionis come Profes- likì Eteria”, n. 3, 1925; Dimitris Loukopoulos, sore straordinario alla Cattedra di Arte decora- Case e utensili in Etolia, illustrato da Pikionis. tiva”. Atene, 29 ottobre 1924, La Commissione Il lavoro di Loukopoulos consiste in uno studio (A.Orlandos, E. Kriezis, I. Chatzopoulos). L’inte- sistematico dell’arte popolare, attraverso il qua- 104 22 Hotel Xenia 1951-56, Delfi. Tratto da, Dimitris Pikionis 1987-1968, Electa, Milano, 1999. 23 Bozzetti per una scenografia. Tratto da, Dimitris Pikionis 19871968, Electa, Milano, 1999. 23 le descrive e classifica secondo i tipi gli edifici Chiamato dagli stessi componenti Omada filon, della regione; in esso vi include uno studio sulle il gruppo non stabilisce un “decalogo” formale capanne rurali e sulla tradizione costruttiva. comune (e anche in questo, in architettura per Il pregio del lavoro sta nella classificazione. A esempio, si differenzia dal Movimento moder- questi tre saggi, negli anni successivi, segui- no) ma si pone come obiettivo l’elaborazione di ranno altri importanti scritti: Anastasios C. Or- nuovi linguaggi poetici fondati sullo studio del landos, Architettura dei Monasteri, Atene 1927. luogo e sui caratteri della tradizione greca. Si Questo saggio ha il merito di dimostrare la con- tratta di un vero e proprio atto di rifondazione tinuità fra l’arte tardo-bizantina e quella della culturale, attraverso il quale tradizione e luogo, turcocrazia, mettendo in luce le contaminazioni ricerca di nuove forme, storia e avanguardia, di- avvenute tra diversi stili in Grecia e l’origine di ventano temi dominanti nella sperimentazione matrici tipologiche comuni. Partendo dall’ana- di una nuova architettura (e di una nuova arte) lisi dell’architettura dei monasteri individua i in grado di esprimere un’identità nazionale, ma caratteri presenti nelle case e li individua come anche radici profonde e universali. elementi necessari per costruire un’architettura Il gruppo entra nel vivo del dibattito contempo- basata sulla continuità con la tradizione e sen- raneo attraverso alcune iniziative, documenta- za contaminazioni o influenze straniere; Aristo- zioni di una vera e propria battaglia culturale in teles Zachos, Ioannina. Note architettoniche, contrasto con le politiche dominanti di rottura 1928. In questo saggio è evidenziato come le verso il passato più prossimo e di identificazio- antiche forme dell’architettura bizantina (come ne con lo Stile internazionale. Gli antecedenti: l’iliakòs, solarium) siano state trasmesse all’ar- il gruppo Asilon Techni e l’Omada Techni. Le chitettura dell’Epiro e della Macedonia. armi teoriche: un libro, curato da Nikos Velmos, Omada filon - Paesaggio, arte moderna per una Vecchia Atene, 1931 e tre riviste, “Franghelio”, “nuova linea greca” e, infine, arte popolare. Tre “Filikì Eteria”, entrambe attive negli anni 20 e, punti cruciali. Il dibattito su queste questioni, infine, la più importante “To trito mati”, 1935- nel periodo compreso tra le due guerre, è molto 1937. Riviste costruite con pochi mezzi, perlopiù significativo, eroico, coinvolgente; nuove speri- autofinanziate che trattano di letteratura, pittu- mentazioni formali corrono lungo una linea di ra, architettura: “teniamo nelle nostre mani un confine in equilibrio tra l’arte contemporanea, vero tesoro, sconosciuto e originale, scaturito da una parte, e tradizione popolare dall’altra. dalla tradizione greca, tesoro degno anche delle Si costituisce un vero e proprio movimento. più severe riviste d’Europa. Apriamo gli occhi e 105 24 25 riconosciamole”, scrive uno dei componenti su re e editore; Nikos Velmos, scrittore e editore; una rivista negli anni 2010. Lo scopo principale Nikos Hatsikyriakos-Ghikas, pittore; Yannis Tsa- è «mostrare la relazione di un’opera arcaica con rouchis, pittore; Nikos Engonopoulos, pittore una forma meccanica, di questa con un’opera di e poeta; Diamantis Diamantopoulos, pittore. Picasso, di un’opera bizantina con un progetto Artisti sopraffini, personalità completamente urbanistico di Le Corbusier, di queste con l’arte diverse una dall’altra e con esiti artistici assolu- popolare e in generale l’unità di tutte le forme tamente autonomi. Il lavoro di ognuno si intrec- sincere ed autentiche nella vita e nell’arte». Si- cia con gli altri, alcune opere sono addirittura gnificativa è la replica al manifesto della rivista frutto di una collaborazione reciproca: stessi “To trito mati”: «Questo ‘nuovo’ abbiamo il do- presupposti estetici, a volte tecnica simile, stes- vere di conoscerlo, di giudicarlo, di conquistar- se prove, stessi esercizi, ispirandosi alle stesse lo. La tradizione del nostro ingegno, la nostra fonti, ma con risultati completamente differenti. esperienza non sono tanto ricche da poter giu- E se è vero che un grande uomo non ha sol- dicare questa novità al primo sguardo. Per una tanto il suo intelletto, ma anche quello di tut- vita culturale non del tutto sviluppata come è la ti i suoi “amici”, è altrettanto indiscutibile che nostra, ogni elemento nuovo può - nonostante non basta solo un grande uomo per esprimere gli eccessi, sostanzialmente anzi grazie ad essi- una grande idea, per supportarla totalmente; poiché scoprono un lato nascosto della verità, occorre che molti vi si applichino, riprendano contribuire come un’ulteriore componente alla quell’idea originaria, la ripetano, ricostruzione del nostro essere ideale. Di con- la rifrangano, facendone risaltare un’ultima seguenza la questione è questa: con quali crite- bellezza. Il merito di Pikionis è stato quello di ri, con quale spirito saranno affrontate le novità raccogliere, attraverso un’abile lavoro di regia, che la nostra epoca offre, dal nostro punto di l’opera di ognuno per costruire un’idea comu- vista nazionale, intendo la loro assimilazione e ne; di creare i presupposti affinché diverse di- la loro armonizzazione con le leggi incomprensi- scipline potessero proiettare le loro teorie (let- bili ma non meno inoppugnabili che governano terarie, matematiche o figurative) una nell’altra, la personalità di ogni popolo». mantenendo come soggetto centrale del pen- Personaggi ed interpreti di questa “avventura siero che sta nelle rigorose esigenze dello spiri- intellettuale” Dimitris Pikionis architetto; Fotis to architettonico. Ispiratore “mitici”: lo scultore Kondoglu, pittore; Spìros Papalukàs, pittore; Ni- Yannoulis Chalepàs, Teofilos, artista del popolo, kos Mitsàkis, architetto; Stratìs Doukas, scritto- colui che, senza saperlo, ha traghettato la tradi- 106 24 Disegni grafici Casa Gorkas. Tratto da, Dimitris Pikionis 1987-1968, Electa, Milano, 1999. 25 Planimetria casa Dorcas. Tratto da, Dimitris Pikionis 1987-1968, Electa, Milano, 1999. 26 Schizzo di villa.Tratto da, Dimitris Pikionis 1987-1968, Electa, Milano, 1999. 26 zione popolare nell’arte contemporanea. Di lui progetto. se ne riparlerà in seguito. Il catalogo è curato dal pittore Engonopoulos. Per evitare i comuni fraintendimenti, nel passa- «Scopo di questa mostra è conoscere noi stes- re in rassegna le opere di questo movimento, è si. Sarebbe un grande guadagno se facesse in necessario ribadire che non si tratta di esercizi, modo che ciascuno di noi confrontasse la pro- ma di invenzioni, come scrisse nel 1931 Pikio- pria vita e la propria opera a quella della tra- nis, il cui ruolo, insieme a quello di Ghikas, si dizione». Qui vengono passate in rassegna le rivela fondamentale anche nella didattica al tipologie delle costruzioni tradizionali e le figure Politecnico di Atene fino alla fine degli anni cin- dell’arte popolare, analizzate dettagliatamente, quanta. Così, per esempio, le opere di Kòndo- catalogate in maniera sistematica, riviste con glu, ci ricordano che i grandi artisti non hanno un “occhio nuovo”, ridisegnate attraverso pit- mai paura di imitare. La vera originalità non è ture astratte, e, infine, rimontate in sequenza sempre evidente; all’opposto l’apparenza biz- come in un film. E in questo paesaggio inaspet- zarra serve soltanto a nascondere una profon- tato scorrono le figure fantastiche di Teofilos, da mancanza di emozione e che sopravviveva dipingendo i muri delle case un temperamento banale e che ciò che fa gran- e dei negozi a Mitiliene, nel Pelio e popolando de un’epoca è proprio che tutte le menti da cui intere essa è composta vanno ad abbeverarsi alle pareti di eroi della storia greca: Alessandro stesse acque. Magno, Kostantinos Paleologo, Kolokotronis, Una mostra - Così, sull’onda degli studi sull’arte Marcos Botsaris, Erotòkritos e Aretusa rivivono popolare in svolgimento, viene elaborato il più così tutti insieme fuori dal tempo in uno spazio grande progetto di paesaggio mai visto, un im- immaginario. In questo montaggio straordinario menso montaggio: la Mostra di arte popolare entrano in scena anche le ironiche figure-cari- del 1938. cature del teatro delle ombre Karaghiosis, por- La mostra è un progetto, cioè una rielaborazione tavoce di una Grecia umiliata e asservita alla moderna di arte popolare; non è un lavoro filo- turcocrazia, ma anche di una cultura che cerca- logico, tanto meno nostalgico, qui sono esposti va di sopravvivere come poteva, nei dialoghi e disegni, rilievi, dipinti svolti con i mezzi formali nelle figure di un teatro itinerante di fortuna. dell’arte contemporanea. Accanto i disegnatori La tradizione, scriveva Pikionis, “sottintende la dell’arte popolare, oggetti, dipinti e architettu- continuità”; continuità ininterrotta, una cate- re della tradizione tutte forme potenziali per un na di civilizzazioni e lo spirito di questa “rivo107 27 luzione greca” moderna (di cui l’Omada filon è delle parti che, ai piani superiori determinano il principale artefice) ha costituito la sintesi di aggetti. Il primo sistema costruttivo, quello delle una tradizione millenaria del paese. Continuità isole, manca di “tensioni” verso l’esterno; il se- nell’arte, di cui l’arte popolare è il fondamenta- condo, quello delle montagne, rende autonomi i le “cemento”, nella lingua, nella religione, conti- piani anche grazie alla sovrapposizione di diver- nuità nella sostanza profonda dell’architettura, si sistemi costruttivi e alla distinzione tra il gran- nella letteratura. de basamento solitamente in pietra e le parti C’è un altro personaggio secondo il quale la ai piani superiori aggettanti in legno. Il secon- memoria del passato e la continuità sono una do indirizzo costruttivo distingue formalmente condizione fondamentale per la modernizzazio- le diverse funzioni dell’edificio, magazzini e ne della Grecia, Antonis Benakis. Appassionato laboratori nel basamento in pietra che adatta ed entusiasta assertore degli ideali nazionali la sua forma al terreno su cui poggia, abitazio- del suo tempo, impiega tutte le sue fortune per ne ai piani superiori. Pikionis sceglie di segui- collezionare testimonianze della tradizione gre- re la logica costruttiva dei tipi tradizionali della ca, dalla preistoria al Novecento. Sotto consiglio Grecia continentale, quella delle montagne di di Pikionis incarica i pittori dell’Omada di ridi- Kastorià, del Pelio. Questo è il risultato di una segnare opere della tradizione (ora conservate lunga ricerca formale verso la paratassi, l’auto- nel suo museo). Così nella sua casa, donata nomia dei volumi, delle parti per poter sfruttare allo Stato Greco nel 1931, ha costruito un itine- al massimo le potenzialità del cemento armato. rario (che va dalla Non si tratta quindi di una brusca virata verso il preistoria ai giorni nostri, attraverso l’arte popo- “tradizionalismo”: a quello lare) nel quale è evidente il filo rosso che tiene ci era già arrivato da tempo; né di un distacco insieme tutte le cose. È visibile nelle figure, nel- teorico dalla modernità. Semmai il contrario. le immagini, nei frammenti. Aveva intuito la corrispondenza concettuale tra Dalle immagini che animano la mostra del 38 il sistema a telaio del cemento armato e quello emerge chiaramente l’esistenza, nell’architet- in legno degli aggetti. Si trattava quindi di “ru- tura popolare della Grecia, di due tradizioni co- bare” procedimenti compositivi e costruttivi da struttive, quasi opposte nella loro concezione. applicare con i nuovi materiali. La prima si realizza con muri pieni, è geometri- La casa di via Heyden - Questo progetto per ca, “razionalista”, dai volumi puri. La seconda una casa ad appartamenti, unico edificio dal è paratattica, “cubista” nella scomposizione carattere urbano costruito da Pikionis, offre un 108 27 Disegni Casa Moraitis. 1921. Tratto da, Dimitris Pikionis 19871968, Electa, Milano, 1999. 28 Disegni Casa Moraitis. 1921. Tratto da, Dimitris Pikionis 19871968, Electa, Milano, 1999. 28 possibile tipo per la città contemporanea, una sempre. costruzione per la vita, la vita quotidiana nella La casa ha successo negli ambienti culturali; le Atene del XX secolo, per soddisfare dei bisogni intenzioni vengono capite: «La sua importanza reali, ma anche delle aspirazioni che apparten- maggiore – scrive un giornale di arte dell’epoca gono all’essenza dell’abitare. - è che dà una significativa soluzione personale Questa casa non è un capriccio della fantasia, al problema dell’impiego estetico del cemento essa indica un cammino da seguire. Il lotto su e scopre in quale modo questo materiale può cui insiste è stretto e lungo, la casa è in adiacen- prendere un suo stile e organizzare la nuova za con altri palazzi. Questo renderà necessaria architettura... Il condominio di via Heyden per una distinzione tra il fronte sulla via, con agget- la prima volta ci ha fatto provare amore per il ti e rientranze poco evidenti per rispettare gli cemento. Fino ad ora nessuno aveva osato pre- allineamenti delle altre case, e quello interno, sentare questo materiale in modo puro, chiaro dove nella pianta si fa ricorso a quelle deviazio- e senza coprirlo con intonaci che spengono l’or- ni dell’ortogonia suggerite dal lotto stesso, de- ganicità della costruzione». viazioni che «smussano la dinamica inflessibile Pikionis infatti ha lasciato che il cemento, col di una composizione basata sull’ortogonalità suo colore e la sua struttura facesse vedere e concorrono a creare prospettive impreviste, lo scheletro della costruzione e si è limitato a a conferire movimento». Così sul fronte che si verniciare i muri intermedi, esattamente come affaccia sul piccolo giardino, la parte privata succedeva con l’armatura in legno nelle case e nascosta del palazzo, gli aggetti si fanno più greche della Macedonia. Il muro non intona- marcati per captare la luce e per tendersi verso cato, scrive Pikionis nel 1946, «sia che venga l’esterno e i piani si sovrappongono seguendo imbiancato o tinto con un colore, oppure no, re- molteplici varianti. La casa di via Heyden è cubi- stituisce la percezione del tessuto del materiale sta nel procedimento: nonostante il rigore della naturale, l’effetto delle penombre, che compon- geometria e delle proporzioni, sembra davvero gono un’armonia a contrasto con la geometrici- in movimento, le variazioni prospettiche sem- tà delle nostre forme». brano essere infinite. Il rapporto fra progetto e storia è una questione L’opera è il risultato di un lavoro di gruppo: con cruciale; su questo tema le opinioni e le posi- Pikionis lavorano l’architetto Mitsàkis (sono zioni della cultura progettuale moderna sono suoi gli studi delle piante e del fronte sulla stra- spesso del tutto contrastanti. Infatti se, da un da) e il pittore Hatsikyriakos-Ghikas, gli amici di lato, c’è un rifiuto della storia, legato all’idea 109 29 che il Movimento moderno si sia identificato nel tutti i molteplici aspetti della modernità è ne- drammatico distacco per una rifondazione in cessario tenere le distanze da categorie di ge- nome del funzionale; dall’altra c’è, sotterranea nerica applicazione, che deformano la realtà e e tenace, l’idea della continuità delle tradizioni, ne danno uno schema semplificato e tenere in delle forme e dei tipi. È un’oscillazione presente conto che il “moderno” in Grecia oltrepassa i anche nel dibattito architettonico della Grecia limiti evidenti che gli sono stati finora attribuiti degli anni 50, ma che ha portato schematiche per svilupparsi verso molteplici direzioni, tem- e fortemente riduttive suddivisioni tra “moder- porali e concettuali, ponendosi in relazione con nisti” e “tradizionalisti”: chi è con Pikionis, chi quello internazionale, ma non identificandosi con Konstantinidis, chi con Zenetos? Niente necessariamente con esso. di più sviante. L’accanimento di Konstantinidis “…A oltre percepivo che nelle fondamenta che nei confronti di Pikionis, di cui fu assistente al ne penetravano in profondità nella terra, nei Politecnico nel dopoguerra, è più legata al vo- volumi delle mura e delle volte, la mia anima ler ribadire una propria autonomia, una sorta era una pietra fra le tante, murata nella massa di preoccupazione del secondo a non rimanere anonima delle altre pietre.” “intrappolato” nella rete ideologica del primo, La sua originalità può essere valutata nella piuttosto che un contrasto concettuale. Infatti ripresa fotografica d’epoca molto simile nelle entrambi fondano i propri procedimenti nello componenti ma privo di ogni interesse architet- studio dell’architettura tradizionale, dei luoghi, tonico. La casa Heyden è il risultato di mecca- del paesaggio. Aris Konstantinidis, oltreché un nismi di intreccio molteplici; Dimitris Filippidis raffinato progettista si rivela un fervente soste- ha notato come il tentativo di sintesi messo in nitore dell’architettura popolare; nell’intento di atto con questo progetto non abbia solo una fi- diffondere le sue idee e di dimostrare la validi- nalità estetica ma rifletta piuttosto lo sforzo di tà di modelli nazionali, pubblica libri e articoli trasferire “un sistema in un altro” sfruttando le con schizzi, disegni e fotografie dell’architettura analogie costruttive esistenti tra le moderne co- tradizionale della campagna greca. Non deve struzioni in cemento e un certo tipo di edilizia quindi sembrare provocatorio o azzardato il tradizionale. Una sperimentazione resa possibi- considerare la casa di via Heyden come primo le da una conoscenza profonda dei meccanismi anello di una “catena” di progetti, sequenza della molte analogie che li muovono, orientata trasversale di opere di architetti appartenenti a al raggiungimento di un confort che sfrutti al generazioni diverse. Per comprendere a fondo tempo stesso i benefici del progresso e l’espe- 110 29 Schizzio. Tratto da, Dimitris Pikionis 19871968, Electa, Milano, 1999. 30 Centro delfico, 1934. Tratto da, Dimitris Pikionis 1987-1968, Electa, Milano, 1999. 30 rienza della tradizione popolare. re offrono una riserva di ragioni e di equilibri Il pensiero di Pikionis restituisce l’immagine di intatti a cui ritornare per depurare se stessi. una tradizione dinamica e necessaria, conteni- Negli edifici del popolo gli elementi costitutivi, le tore di antichi valori e rapporti originari con la relazioni e i simboli usati con semplicità, espri- natura, in grado di rispondere anche al modifi- mono nel loro insieme, una necessità che l’ar- carsi delle funzioni e al mutare delle esigenze chitettura moderna sembra aver ormai perso, umane senza negare l’espressività che ne co- specie rispetto alla capacità di abbracciare tutti stituisce parte integrante e distintiva. Con que- gli aspetti dell’essere umano e non solo quelli di sta idea della tradizione Pikionis osserva, negli tipo funzionale. In essi, quei principi immutabili edifici del popolo, quei processi di semplifica- che Pikionis ha costantemente l’impressione di zione che mettono in luce l’essenza e l’autono- riconquistare ogni volta sembrano più chiari e a mia degli elementi architettonici, il comporsi di portata di mano. questi in un numero infinito di possibilità com- L’architecture de la Grèce contemporaine, in binatore per produrre la varietà che convive con grado di esprimere “già da molti anni ciò che un’omogeneità di fondo: legge, in quegli esem- l’arte moderna ricercava, di offrire un “ voca- pi, le proporzioni e le simmetrie in funzione del- bolario nuovo, perfettamente trascrivibile sul le necessità, i canoni dimensionali in funzione piano tecnico come su quello estetico: ci sono dei tagli medi della pietra e considera infine lo al tempo stesso l’ossatura, le grandi vetrate, i stile come null’altro che il risultato di tutte le riempimenti dei pannelli murati al rustico, le componenti. Immergersi nell’arte del popolo. combinazioni tra i portici e gli elementi chiusi Pikionis è attratto dalla sua naturale attitudine che costituiscono un gioco di livelli molto vivo, a includere selettivamente gli apporti di incroci all’interno come all’esterno”. e passaggi, e ancor più dalla sua capacità di preservare, in un insieme di relazioni rispetto- 3.2.5 IL RAZIONALISMO ITALIANO se, un suolo di cui costituisce il proseguimento In queste architetture è dato rintracciare, in va- e che sente come sacro. Avviene per Pikionis rie forme, quei caratteri espressi dalla mediter- ciò che è frequente nella storia dell’architettura raneità e che, già codificati in ambito teorico, moderna. Di fronte al progressivo allontanarsi andranno a costituire un preciso repertorio ti- delle convenzioni estetiche dalle loro ragioni di pologico, costruttivo e formale. Da questa sorta fondo e al prevalere delle sovrastrutture stilisti- di catalogo non scritto provengono gli elementi che, l’architettura primitiva o quella vernacola- di identificazione più noti dell’architettura medi111 31 32 terranea, almeno secondo la nozione comune, il perché di quelle scelte morfologiche–tipologi- vale a dire: il legame intimo con la natura e il che e tecnologiche, e scoprirono “la loro tradi- paesaggio, l’aderenza al sito, l’influsso determi- zionale autenticità”, e capirono che la loro per- nante dei dati climatici nella progettazione, la fetta razionalità coincideva con l’optimum dei perfetta coincidenza delle forme di vita con la valori estetici. Si comprese che solo attraverso struttura spaziale, la semplificazione geometri- la geometria si poteva attuare il perfetto geu- ca nella costruzione. mtlich dell’abitare. In un viaggio nel Salento a Il razionalismo Italiano risente pienamente del Santa Maria di Leuca, del 1929, nel quale Belli fenomeno di mediterraneità, come sopra de- ebbe occasione di visitare e conoscere quei luo- scritto e non si può parlare di un reale di batti- ghi collinari composti da architetture bianche to energetico ma si riconosce nell’architettura spontanee, inglobate in un ordine orizzontale, spontanea mediterranea, la nuova risorsa scoprì la ricchezza di soluzioni lampanti che lo Carlo Bellini afferma: “Il tema della mediter- illuminarono. Provò a telegrafare a Terrigni e raneità è cresciuto, al tempo dell’architettura chiedergli di recarsi al sud per vedere insieme razionale, come nostra stella oritentatrice”. queste architettura, ma al tempo non era facile Si comprese che avvicinarsi al Mediterraneo poterlo fare si poteva essere definiti nordici, an- avrebbe restituito all’architettura quei valori tifascisti, ecc. sommersi da sovrapposizioni gotiche e da fan- Il dibattito sulla parola “mediterraneità” fu mol- tasie accademiche. Esiste uno scambio nu- to accesso, e portò all’attenzione di molti temi tritissimo di lettere tra Bellini, Pollini, Figgini, e quali la tradizione, la linea italiana dell’arte e Terragni su questo argomento e lo stesso Belli dell’architettura, l’architettura di stato, perché fece una serie di articoli sui giornali nei quale di- il linguaggio mediterraneo era un linguaggio in batteva contro l’architettura degli architetti qua- cui non si potevano riconoscere parti politiche, li Piacentini, Calza Bini e Maraini ancora molto diventando un mondo in cui si univa attraverso legati ad una romanità littoria, ma anche contro l’innovazione architettonica, tradizione e mo- Giovannoni il quale come accademico non era dernità. ancora riuscito a recepire quell’innovazione che Questo dibattito nasce tra il 1930 e 1934 e tro- si legava ad una tradizione, seppur vicina, lon- va in Edoardo Persico una voce dissenziente e tana dai banchi dell’insegnamento. in Pagano quella figura che si contrappone alla Si cominciò lo studio delle case di Capri, per co- scelta di riscoprire la tradizione come strumen- noscere il modo in cui erano fatte e comprende to di rinascita di una contemporaneità, al fine 112 31-32 Edificio per appartamenti, Atene 1936. Tratto da, Dimitris Pikionis 1987-1968, Electa, Milano, 1999. 33 Casa del fascio di Luigi Terragni 1932 33 di riproporre un modernismo Italiano come ri- realtà unificante di linguaggio con cui conciliare cerca di uno stile razionalista unico che risolva architettura nazionale e straniera. problemi sul piano della forma come risposta Si parlerà anche di unità mediterranea e com- unitaria a tutte le arti. ponenti tipologiche come il Patio, un impluvium, Gli stessi italiani arrivarono in ritardo rispetto a una piscina e un solarium sono strategie tipolo- intellettuali europei come gli Olandesi, a com- giche utilizzate da Figini e Pollini per la realizza- prendere le opportunità che erano legate alla zione della villa-studio a Napoli e da altri come conoscenza dell’architettura spontanea del me- Albni Portaluppi ecc. diterraneo. Quindi al concetto di solarità mutuato dalle pro- Alla presentazione dell’esposizione del MIAR grammatiche iterazioni di Le Corbusier (Maison nel 1931 si definì con il termine mediterranea Clartè – ville lumier – ville radieuse – village il carattere dell’architettura latina. Chi aderiva radieaux) si rafforzano temi compiacenti il Re- al MIAR vuole ritrovare le proprie radici nella gime, come l’igenismo, il salutismo e il natura- tradizione di un’architettura spontanea, nelle lismo. A fine di rafforzare questa visione Bardi costanti diacroniche del clima, della natura, di parla di latinità come mediterraneità intesa una equazione sole-mare, mediterraneo muri come nozione avanzata di mito collettivo, in ter- bianchi, ponendosi come seguito dell’apertura mini classicisti in cui si ritrovano le istanze cen- europea del Gruppo 7, composto da G. Figgini, traliniste di roma Mare nostrum, sostituiando al G.Frette, S.Larco, A. Libera, G. Pollini, C.E. Rava, lessico dell’arco o altri simboli di un classicismo G. Terragni, attuata attraverso i loro scritti. al tramonto, il lessico del razionalismo itaòiano. Per alcuni questo termine significava una ra- E’ possibile affermare che ciò che gli architet- refazione puristica, per altri come Rava questi ti dell’Europa del nord hanno “scoperto” non significava considerare l’architettura minore sono altro che “architettura di pareti bianche, spontanea, da cui trarre lo stimolo originario del rettangolari o quadrate, orizzontali o verticali: movimento italiano per l’architettura razionale. architettura di vuoti e pieni, di colore e di forme, Ritrovando nelle sue radici la fonte di autenti- di geometria e proporzioni […]. cità delle forme tipologiche in un momento nel Per il gruppo di quadrante il Mediterraneo rap- quale si doveva reinventare un’architettura che presentava la Grecia, il neoplatonismo delle interessasse il ceto borghese, lavorando sulla stetiche puriste. funzionalità, facile fruibilità, e morbidità dei Il razionalismo in una prima fase era impostato modelli abitativi proposti. Proponendosi come sull’asse torino-Milano, succerivamente si apri113 34 rà a Roma per un’idea più totalizzante dell diffu- “In uno spazio libero , chiudendola verso l’ester- sione di questo linguaggio come strumento per no è facilmente riconducibile l sopravvivenza di ‘acquisizione di commissioni pubbliche lavori. una tradizione antichissima, quella che si ri- Momento storico in cui Terragni aspira alla reli- specchia in una tradizione antichissima, quella zazzione della casa del Fascio come prototipo di che si rispecchia nella tradizione delle case di un’ausicataKoinè. Il mediterraneo diventò una Pompei e che già tanti secoli prima, sin dall’età parola che delineò un linguaggio architettonico, cretese-micena, era praticata in tutti i paesi me- questa parallelamente non fu piena portatrice diterranei. di quei prinipi di architettura Le Corbusier durante il viaggio in Italia, realizza Al cospetto di una introduzione di linguaggio degli schizzi: mediterraneo come componente riconoscibile “Cielo aperto immenso vestibolo colossale al- del razionalismo italiano, appaiono gli elementi tezza di cattedrale piena d’ombre e, in fondo, lo che caratterizzano l’architettura nella figura di splendore del giardino, […] la variazione di am- Luigi Cosenza. piezza delle porte gioca un ruolo enorme ve ne Quest’ultimo utilizza la tipologia del patio è un sono di grandissime e di molto piccole.” Il senso punto in comune a tutte le culture del Mediter- della casa è affidato tutto a questo spazio aper- raneo, costituisce infatti un’invariante al proget- to, cielo aperto, sovradimensionato, intorno a to della casa tradizionale. cui si svolge la distribuzione della casa. Come le “Abbagliamenti muri bianchi, con finestre pic- funzioni dell’abitare sono regolate dalla presen- cole e basse, a proteggere dalla luce eccessiva, za di questi spazi aperti, in cui si svolge sia la racchiudono la stanza, coperta da una cupola vita pubblica della casa (atrio) che quella priva- non alta oppure da una volta a botte. Un’ampia ta (peristilio), così l’impostazione planimetrica scala esterna con un pianerottolo e un pergola- è rigorosamente vincolata all’assalita che lega to di viti conduce a questa attraverso il cortile. fauces-atrio-peristilio-hortus. E tutt’intorno, in un pittoresco raggruppamento La casa araba tradizionale riprende i caratteri che offre molte pause d’ombra, si dispongono principali della Domus, la presenza dei patii in- ambienti grandi e piccoli, realizzando sempre terni e la variazione volumetrica degli ambienti, una costruzione unitaria e conclusa, che risulta e ciò avviene anche in virtù della convergenza netta, nel suo luminoso candore e nella sempli- della configurazione della casa con le istanze ce sagoma, sullo sfondo azzurro del cielo e su religiose e sociali, oltre che con le necessità di quello scuro della montagna” . natura climatica. Il carattere di forte introversio- 12 114 35 Stamberga per sciatori, V Triennale di ilano 1933. L. Vietti. 36 Padiglione della stampa. L. Baldassarri, 1933. 35 36 ne risponde perfettamente alle esigenze ed al - la cupola che segnala l’ambiente principale credo della famiglia araba, e costituisce anche della casa: una idonea risposta ai problemi del raffredda- - il rapporto corte interna/cupola/paesaggio. mento. Il patio non occupa il centro della composizione “L’ambiente naturale per un Arabo è il deserto. ma si colloca in adiacenza dei muri di confine, Esso ha determinato le sue abitudini, la sua vi- non è mai osservata una simmetria o assialità sione della vita e la sua cultura. Egli è debitore con l’ingresso, ma in esso è essenziale la pre- al deserto della sua semplicità, della sua geo- senza degli elementi che determinano il control- metria, del suo amore per la scienza, la mate- lo climatico di quegli ambienti costruiti, come la matica, l’astronomia, del suo modo di vivere e vegetazione, l’acqua, in cui la necessità diventa dei suoi rapporti familiari”13. simbolo e acquista valori estetici. Hassan Fathy ha perseguito per tutta la vita Una tappa importante nel suo processo do per- l’obiettivo di fornire attraverso la sua opera fezionamento del modello di casa araba è la un’interpretazione contemporanea dei valori casa di Hamed Said14: “Una struttura semplice della cultura araba, come espressione della composta da uno spazio per studio tutto inter- identità del popolo arabo. A tal fine vuole ridur- no, voltato, con annesso iwan per dormire, e da re quelle complessità dei processi storico cultu- una loggia, anch’essa voltata, completamente rali, riferendosi alle tradizioni del popolo arabo, aperta su un lato, per creare un equivalente per il quale intende, tutte le civiltà del mondo architettonico della tenda in cui loro – Fathy e arabo. Said – vissero una esperienza di totale relazio- Questo lo fa al fine di semplificare lo spazio fi- ne con il paesaggio”15. Lo stesso Said definisce sico e sociale nel quale lui andrà a definire le l’architetura di Fathy terra e costruzione nello caratteristiche di abitazione e che fanno riferi- stesso tempo. mento al progetto urbano. Il rapporto con il suolo si lega al materiale di cui Definisce il deserto come luogo di elezione, la casa è fatta, la terra cruda, mattoni di fango, privo di specificità geografiche, luogo nel qua- intonaco costituito da un impasto di terra e pa- le perfezionerà durante il lavoro il suo ideale di glia. Il suolo diventa materiale. casa: In lui la mediterraneità risiede nell’attitudine - la dimensione molto orizzontale, che egli dimostra nell’interpretare la natura di - il prevalere dei pieni sui vuoti nelle masse mu- luoghi desertici nel suo caso. rarie, 115 37 3.2.6 CONCLUSIONI intendere due fenomeni, in riferimento a quale All’interno del dibattito mediterraneo come si significato gli viene conferito. Da un lato è cioè è potuto descrivere si inseriscono interessanti che si considera nella ricerca, il dato “variabile”, figure che da inizio secolo ricercano nell’archi- legato alle caratteristiche climatiche del sito in tettura spontanea le radici di una metodologia esame, caratteristiche del sole del vento ecc., progettuale, modelli tipologici, morfologici e fattori che si vogliono utilizzare con le massime tecnologici, al fine di sviluppare un linguaggio potenzialità in termini di guadagni energetici, architettonico in grado di essere sempre rispo- dati dalle caratteristiche climatiche dei siti, sta concreta al comfort per l’utente a cui lo spa- dall’altro è il termine che caratterizza il dibattito zio dell’abitare deve rispondere, in riferimento che dagli anni 70 anni in cui si delineano i primi ai caratteri climatici del sito in esame. obiettivi di ridurre il consumo di energie fossi- In questo passaggio la conoscenza dell’archi- li utilizzate per ottimizzare artificiosamente il tettura “spontanea” tipica del sito d’interesse, comfort interno negli spazi dell’abitare. diventa la chiave di lettura per ricondursi univo- Nel primo caso la storia descritta ci fa compren- camente a una tradizione che definisce le radici dere che l’uomo a inconsapevolmente sempre di una provenienza e imput imprescindibili per seguito l’obiettivo di realizzare un edificio ener- delineare nuovi linguaggi architettonici che non geticamente efficiente, e proprio in questo per- possono esimersi dal assimilare le loro origini. corso si sono affinate strategie e metodologie Quell’architettura che è stata realizzata e per- che ancora oggi è possibile verificare vivendo fezionata da popoli che conoscendo le caratte- quegli spazi, equilibri microclimatici raggiunti in ristiche del clima delle proprie regioni sono riu- origine sono ancora garantiti dalle prestazioni sciti a mettere a punto tipologie edilizie e stra- di questi spazi. Dall’altro con i termini, questio- tegie morfologiche in grado di diventare efficaci ne energetica, si identifica quel dibatto che si risposte a tali esigenze, mostrandosi ancora lega alle conseguenze del fenomeno d’indu- oggi validi esempi di riferimento. Nei quali sono strializzazione d’inizio secolo che ha introdotto stati da sempre impiegati i materiali propri della l’uso di sistemi impiantistici nell’abitazione al tradizione di quelle terre, al fine di ottimizzare fine di ridurre i deficit dati dalla realizzazione di tecnologie facilmente riproponibili. modelli abitativi in cui la componete involucro Pertanto si può affermare che la questione non garantisce più le stesse prestazioni di por- energetica l’uomo con l’architettura la da sem- tanza e inerzia che avena in origine. Portando pre affrontata, e con questi termini si possono al consumo di risorse energetiche esauribili e 116 38 37-40 Casa studio per artista, V Triennale di Milano. L. Figgini, G. Pollini. 39 40 la formazione di gas nocivi in quantità ora non ampie zone climatiche., la regione italiana così più tollerabili. come le tradizioni dei popoli del mediterraneo E’ evidente come i due significati siano portato- e le ricerche perseveranti degli architetti tra i ri di contenuti tanto differenti quanto comple- primi del 900 e gli anni 40 è riuscita a definire mentari, perché il primo contiene pienamente strumenti non solo innovativi tipo logicamente le risposte per sopperire all’attuale questione e tecnologicamente, ma coerenti con l’esigen- energetica legata al secondo significato attri- za di un’architettura specchio del luogo in cui buito al termine. Questo attraverso un processo questi anno vissuto e nei quali la tradizione ha d’innovazione della tradizione. Quindi la que- lasciato caratteri riconoscibili di una’architet- stione energetica si pone come significante che tura che può solo subire un’innovazione in ter- in se contiene le risposte più contemporanee, mini della tradizione specchio dell’identità dei di atteggiamento sociale e strumento per la de- luoghi. finizione dei nuovi modelli per un’architettura efficiente. 3.3 L’IDENTITA’ MEDITERRANEA. TRA NATU- E quindi si può affermare che la mediterranei- RA E AMBIENTE COSTRUITO tà è proprio la capacità di leggere la natura dei “L’uomo cammina per giornate tra gli alberi e luoghi, al fine di individuare punti di riferimento le pietre. Raramente l’occhio si ferma su una progettuali che in funzione di questi raggiunga- cosa, ed è quando l’ha riconosciuta per il se- no obbiettivi di confort abitativo e qualità archi- gno d’un’altra cosa: un’impronta sulla sabbia tettonica. indica il passaggio della tigre, un pantano an- A questo proposito si può affermare che la que- nuncia una vena d’acqua, il fiore dell’ibisco la stione energetica nasce nel momento in cui l fine dell’inverno. Tutto il resto è muto e inter- adimensione delle architetture qui non raccon- cambiabile; alberi e pietre sono soltanto ciò che tate entrare in connessione con lo sviluppo del- sono. Finalmente il viaggio conduce alla città di le nuove tecnologie che permettono di ottimiz- Tamara […]. Lo sguardo percorre vie come pa- zare la qualità microclimatica all’interno degli gine scritte: la città dice tutto quello che devi ambienti abitati sfruttando risorse di energia pensare, ti fa ripetere il suo discorso, e mentre non rinnovabile, circa negli anni 70 e mentre i credi di visitare Tamara non fai che registrare i fratelli Olgyay percorrono una ricerca per defini- nomi con cui essa definisce se stessa e tutte le re strategie progettuali idonee ai differenti am- sue parti.” I. Calvino1 biti climatici definiti secondo caratterizzazioni di L’ uomo per raggiungere un equilibro con la so117 cietà in cui vive sente il bisogno di affermare la grazione tra lo studio del territorio e della tipo- sua identità, in quanto essere umano, in quan- logia architettonica, intesa sia come ambiente to membro di un gruppo, in quanto individuo visibile e percepito, ma anche come struttura che possiede un margine di libertà e responsa- ricca di relazioni sociali ed economiche tra loro bilità personale, ed ogni supporto all’identità è correlate. efficace solo a condizione di essere conosciuto Si prendono in esame le culture del mediterra- o riconosciuto da altri. Tra i segni distintivi di neo più storicizzate in cui la progettazione era un’identità riconosciamo l’ambiente costruito, strettamente legata alle caratteristiche territo- la topologia architettonica e i luoghi che esso riali-climatiche e sociali dei luoghi, architetture delimita. Il paesaggio, inteso come insieme di dalle definite connotazioni linguistiche. luoghi, consente all’uomo di situarsi nel tempo Passando dalla figura di Gropius al linguaggio e nello spazio, di identificarsi in una cultura, del razionalismo lecorbuseiano e i principali at- con una società, con un gruppo. tori della più recente esperienza mediterranea, “Questa identificazione profonda tra uomo e dopo aver delineato i caratteri della tradizione paesaggio che, dice ancore Borges, finisce costruttiva mediterranea, e studiato le forme col disegnare il vuoto degli ambienti, e che si costruite e abitate, si descrivono i fattori che esprime perfino con musicalità e drammaticità connotano i linguaggi Architettonici dell’espe- secondo i casi, deriva dalla capacità dell’uomo rienza mediterranea preindustriale. di specchiarsi, di veder se stesso, ossia di farsi “Che cos’è il Mediterraneo? Mille cose insieme. attore e spettatore insieme su quegli sfondi nei Non un paesaggio ma un susseguirsi di pae- quali vive e recita il dramma della propria esi- saggi. Non un mare ma un susseguirsi di Mari. stenza, guidandolo non solo nel suo agire so- Non una civiltà ma una serie di civiltà accosta- ciale ma anche nel suo rapportarsi alla natura, te” 4. F. Braudel. all’ambiente che lo circonda”. A. Loos2 Si analizza la mediterraneità come cultura che “Ciò non solo ad un adattamento materiale alle aveva la capacità di equilibrare, compensare e condizioni di una morfologia, del clima, delle correggere l’astrazione e il grado di generalità formazioni vegetali, ma anche come adesione dell’Architettura moderna. spirituale, estetica, religiosa, indotta dal paesaggio e dalle sue forme, dai suoi messaggi”. 3.3.1 INTROSPEZIONE E CHIUSURA F. Portanova Parlare di rapporto tra interno ed esterno, di Quindi l’azione progettuale risulta essere l’inte- chiusura e di apertura con l’ambiente circostan- 3 118 41 42 38 41-42 Casa Mistretta 2005. Marsala. Ernesto Mistretta. te significa parlare di definizione e progetto del- Doesburg, ritrova il suo equilibrio inquadrando lo spazio, rispetto il quale il muro si pone come lo spazio in un reticolo di linee perpendicolari elemento fisico che concretizza un’idea. tra loro, all’interno delle quali ogni forma si può Agli inizi del 900, gli architetti maestri alle diver- comporre con piccoli rettangoli. Nella traduzio- se correnti del movimento moderno affermava- ne di un metodo filosofico in cui si attua l’astra- no che l’architettura nel suo essere era l’“arte zione della natura all’interno della quale si ri- dello spazio”: cercano le regole che definiscono i rapporti di “L’aspirazione delle nostre creazioni è l’arte equilibrio tra gli elementi che la compongono. dello spazio, l’essenza dell’architettura” H.P. Su di essa si applica un’azione di smaterializ- Berlage zazione per la quale viene ridotta all’essenza “L’Architettura è unicamente l’espressione tan- della sua struttura e geometrizzata. gibile dello spazio di cui lo spirito umano sia ca- Le regole ricavate da questo procedimento di- pace” E. Mendelsohn ventano matrici proporzionale per definire l’or- “La fondazione della costruzione è lo spazio. Di dine e la dimensione degli spazi dell’abitare, conseguenza la coscienza visuale dell’archite- nell’idea che così facendo ci si possa avvicinare to dovrebbe essere fondata sul’idea di spazio. a quell’equilibrio che gli elementi hanno in na- Le relazioni che si stabiliscono tra le forme e lo tura, nella ricerca di una relazione con essa, in spazio determinano il ritmo e il valore estetico una continuità fisica. della costruzione”. T. Van Doesburg L’idea sopra delineata si concretizza anche gra- ”L’architettura è la volontà di un’epoca tradot- zie l’introduzione dei nuovi materiali dell’archi- ta in spazio: vivente, mutevole, nuova”. L. Mies tettura, le grandi finestre vetrate, e i sottili pila- Van Der Rohe stri in c.a. e/o acciaio che hanno permesso di “L’architettura è la pensosa creazione di spazi. enfatizzare non solo il carattere di ordine dello Il continuo rinnovamento dell’architettura di- spazio ma anche la relazione di continuità per- pende dal cambiamento dei concetti di spazio”. cettiva con esso, in alcuni casi non distinguen- L.I. Khan do più un fuori o un dentro, ma solo pubblico Queste definizioni rivelano assunti di pensie- e privato, alla ricerca di effetti emozionali ed ro correlati ad una visione dello spazio come atmosfere ricreate. Principi attraverso cui si vo- opera creata dall’uomo. In cui l’inquadramento leva ritrovare la primigenia matrice dell’ordine, di aree avviene attraverso regole preordinate, uniformabile ed applicabile in differenti conte- che, come affermano Mondrian e Theo Van sti, come scelta in contrapposizione a filosofie e 119 linguaggi neoclassici compresenti nello stesso zione architettonica mediterranea si evidenzia periodo. un rapporto tra spazio interno ed esterno, di Nell’architettura vernacolare del mediterraneo forte coerenza e simbiosi. quella fatta dai non architetti, che a lungo è Infatti anche quando l’architettura sceglie for- stata ritenuta un’architettura casuale, si rivela me e limiti murari come elementi che concre- una tradizione di ciclica innovazione. Perfezio- tamente sembrano preferire un distacco con namenti graduali che conducono alla realizza- essa, in realtà scelgono ancora di più una sim- zione di modelli ancora oggi validi. biosi. Diventando risposta concreta a quelle Modelli generati dal solido legame con la natu- esigenze climatiche che essa stessa richiede. ra sia sotto il profilo storico sia sotto un profilo Il muro nella tradizione mediterranea europea, compositivo e tecnologico. Un’architettura che greca e quella islamica è un limite dall’elevato si rivela ancora oggi per la sua efficacia e abita- spessore. Questo può essere inteso, come muro bilità. Lontani dall’idea dei modelli primitivi pri- che delimita gli spazi abitati, come il recinto di migeni e dalle teorizzazioni degli stili moderni. uno spazio esterno delimitato o la protezione di Anche qui la tecnologia si è affinata mantenen- un intero complesso edilizio. do come punto di riferimento l’uso dei materiali Il concetto di muro si concretizza in una compo- del luogo. nete costruttiva che si presenta uniforme e ca- La il loro legame con il luogo si concretizza ratterizzata da piccole aperture. Si può parlare nell’adattandosi sempre più al clima del sito, di muri massicci, compatti e impenetrabili. infatti non si hanno regole generalizzabili, se Piccole finestre aperte o sistemi di gelosie che non la definizione di modelli tipologici di spazi diventano filtri visivi con l’intorno, il cui ruolo è che vengono ordinati secondo le esigenze spe- quello di captare l’ingresso dei venti durante i cifiche degli utenti da cui verranno fruiti e dal momenti più caldi della giornata e dell’anno e clima e orientamento del luogo in cui andranno fare entrare quella quantità di luce essenziale inseriti. all’illuminazione degli ambienti. Quindi il rapporto con il contesto naturale assu- Per l’architettura popolare greca e italiana, il me i caratteri di una scientificità. muro è il limite che delinea le conformazioni Il rapporto che si è intessuto tra gli spazi dell’abi- cubiche quadrangolari delle abitazioni popola- tare e l’ambiente costruito sono simbiotici. ri che caratterizzano i paesaggi collinari delle Nella lettura del più consolidato panorama ar- aree di coste ed entroterra di queste regioni. chitettonico che rivela gli archetipi della tradi- Compattezza e uniformità sono le principali ca- 120 43-44 Interno Casa sencio. Alberto Campo Baeza. 2001. 43 44 ratteristiche intrinseche del componente che sua accezione spirituale e religiosa. si smaterializzano attraverso l’uso del colore Le tipologie costruttive più diffuse infatti utiliz- bianco e l’incidenza della luce che ne esalta il zano modelli abitativi ed insediativi che riduco- carattere effimero. no quasi completamente le loro relazioni con Abitazioni ordinate a grappolo che collocate lun- l’esterno utilizzando tipologie a patio completa- go la costa o all’interno di un paesaggio agri- mente introverso, in una negazione di relazione colo possono relazionarsi percettivamente e con il clima e i paesaggi desertici ostili, dai quali visivamente con il contesto naturale, passando cercano protezione. dallo spazio completamente chiuso del nucleo Gli spazi interni diventano luoghi di socialità abitato al paesaggio circostante. Nel caso dei della casa su cui confluiscono tutti gli ambienti densi agglomerati urbani che si collocano nelle principali e molto spesso assumendo anche ca- colline, gli spazi interni più chiusi, vengono me- ratteri sfarzosi e imponenti. diati da patii verdi, piccoli pozzi di luce e fonte di Il principio si lega non solo al funzionamento raffrescamento estivo, su cui si affaccia la casa di una singola abitazione ma anche a quello in forma privata. Spazi delineati dal sistema di un intero sistema urbano, ne è un esempio murario delle abitazioni che vengono ordinate chiaro il villaggio di New Baris di Fathy Hassan e costruite in forma compatta e coerente con le come esempio recente, che trae le loro origine caratteristiche morfologiche dei luoghi. da modelli più antichi, come il centro storico Caratteristiche dettate per lo più da esigenze dell’attuale Siwa16, fuori dal quale fino a poco fa ambientali e di protezione dagli agenti esterni. era impossibile costruire, perché il muro era un Le civiltà arabe hanno fatto riferimento all’ar- limite intoccabile. chetipo del recinto, che nell’Islam diventa sia Il recinto rappresenta anche il grado di astraz- scelta di vita che matrice figurativa dell’archi- zione bidimensionale che si relaziona al piano tettura, della città e del territorio essendo città spirituale di un popolo che si ritrova nell’archeti- costruite in regioni il cui paesaggio è caratteriz- po del temenos greco, nel quadriportico cristia- zato da ampie zone desertiche di sabbia o pie- no, nella cisterna bizantina e nell’apadana per- tra, in cui l’acqua si ritrova solo in laghi salati e siano, dando origine a splendidi spazi inclusi. sulla costa mediterranea. Il muro non solo un luogo di passaggio ma un In questo contesto il recinto viene visto come vero e proprio confine, materiale e spirituale. muro inviolabile che delimita uno spazio all’in- Anche nella fascia di territorio ordinata sud del terno del quale si svolge la vita privata o nella Mediterraneo la luce e il sole solo l’elemento 121 45 46 ordinatore dell’Architettura; prima di entrare re degli uomini, l’abitare. in un ambiente deve essere derivata, smorza- La preoccupazione fondamentale che l’abita- ta, resa innocua. Le infinite gradazioni di luce, zione esplicita è mantenere separato ciò che dal buio alla luminosità abbagliante, guidano il appartiene all’esterno e proteggere quanto for- visitatore e diventano elementi ordinatori della ma il mondo esterno, accogliere e assimilare gerarchia degli spazi. La luce tollerata all’inter- dal mondo esterno solo quanto può contribuire no delle vie, con un sistema di pozzi dall’alto all’equilibrio di quello interno. Tadao Ando e leggi quasi matematiche, ricordano la distri- Ed è per questo che si crea una sensazione di buzione dell’acqua, è direttamente proporzio- tensione nella relazione che si genera tra le due nale alla sezione e all’importanza di queste. Si dimensioni (di esterno ed interno) che si con- passa così dalle piazzette, dove il riverbero e il cretizza in un confronto. Infatti arriva un mo- calore impediscono durante il giorno qualsiasi mento in cui i due ordini si incontrano e hanno vita associativa, alla strada del bazar ritmata un contatto, attraverso aperture e filtri, questi dalla luce che piove dall’alto, alla oscurità più assumono un’importanza decisiva, perché de- completa dei “cul de sac”, che conducono alle terminano le scelte architettoniche che genera- case, dove solo il padrone è capace di muoversi no gli equilibri tra le due parti. con disinvoltura. Relazioni in cui i fattori amorfi e immateriali Il muro a volte possiede un potere che confina quali il vento, la luce del sole, il cielo, il paesag- con la violenza: divide lo spazio, trasforma un gio vengono separati e catturati dai muri che in luogo, definisce un nuovo territorio. tale maniera operano a favore del mondo inter- 17 (Tadao Ando) no che definiscono. Questi fattori vengono così L’involucro oltre ad assumere delle caratteri- assimilati quali aspetti specifici dello spazio ar- stiche che servono all’individuo per protegger- chitettonico. si dall’esterno climaticamente, con il termine Soffermandoci su alcune riflessioni di natura muro diventa un elemento che viene impiegato culturale, si può affermare che queste relazioni per tagliare lo spazio dividendo come una re- progettuali tra interno ed esterno nascono dalla cinzione un interno e un esterno non solo fisica- costante esigenza che l’uomo ha di rapportarsi mente ma anche psicologicamente. con la natura, intesa come madre incontamina- Accogliere quanto è desiderabile e rigettare ciò ta, con la quale egli è sempre stato obbligato a che si teme: questi gli atteggiamenti di fondo creare un rapporto storicamente difficile. che informano il più elementare modo di esse- Natura in cui l’uomo deve essere responsa- 122 45-46-47 Residenze sociali ad Umbrete. 2006 Silins Verd rquitectos. Autore immagine Jesus granada. 47 bile per garantire in futuro un equilibrio tra la sto rapporto, così anche quella mediterranea. spontaneità della natura e il suo inevitabile pro- Per ampli gresso. E nel rapportarsi a contesti urbani ed are il panorama regionale è interessante l’espe- extraurbani con valori naturalistici, l’obiettivo rienza architettonica di Barragan per il quale si progettuale è quello di riuscire a generare co- può affermare: erenti relazioni di “chiusura e/o apertura” che “Non mi trovo in un giardino ma in mille giardini determinano un equilibrio diretto tra l’utenza e che si combinano nello spazio. Mille recinti se- questi contesti. Nella ricerca di utilizzare frontie- greti cresciuti per mille anime, mille ore in cui re sempre più “trasparenti” in grado di ritrovare assistere all’interno di essi a una processione l’identità all’interno della seguente definizione di delizie e di condanne eterne. In questo me- di limite: raviglioso labirinto bisogna essere audaci” Fer- “Esso non è una semplice linea…non è un con- dinand Bac. fine ma semmai un luogo in cui si svolgono dei Nella sua architettura si esprime una energica riti: riti di passaggio appunto, che si rivelano a riflessione tra le proprietà materiali e immate- noi nello spazio concreto delle cose” (W. Ben- riali dello spazio, sui rapporti tra architettura e jamin) natura. I suoi muri sono limiti che separano la Un’astrazione di questa suggestione di passag- realtà “vera” dal trascorrere della quotidianità gio che si ritrova anche attraverso il concetto di irreale, confini che garantiscono la pace tra soglia intesa: l’uomo e l’ambiente. “(… )come tramite tra due realtà nel tempo e Nel ripercorrere la sua esperienza progettuale nello spazio” (W. Benjamin) è interessante come dalla produzione dei pri- Riuscendo a trasmettere questa suggestione vi- mi anni trenta si senta una contaminazione sivamente e percettivamente non si parlerà più degli elementi della cultura mediterranea che di distinzione tra spazi costruiti e spazi naturali si esplicava nei modi di trattare il sottile into- perché verranno vissuti con continuità. Ciò si- naco delle pareti e dalla superficie colorata. gnifica dunque riuscire a creare un’unione tra Caldi rivestimenti interni, tessiture terrose e due entità spaziali concettualmente opposte. ruvide all’esterno e apparati decorativi ispirati E’ su queste relazioni che si basa la definizione alle opere di Bac. Un esempio è la casa Rayòn e la costruzione dell’atmosfera di uno spazio del 1934. Scelte che si concretizza nell’uso abitato. acritico di questi linguaggi europeo – mediter- Ogni civiltà esplicita architettonicamente que- ranei, legati alla proprio interesse e passione 123 48 e al riscontro che avevano sulla domanda dei modelli dell’International Style. (riferimenti Le ceti borghesi, diventando espressione visibile Corbusier e Richard Neutra). dell’elevato status sociale della famiglia che Si definisce nei primi anni 50 il tema su cui egli abitava in quella particolare abitazione. concentrerà la sue attenzioni, il Limite.19 Super- E al contrario di ciò che ci mostrano gli inte- fici realizzate anche attraverso l’uso dell’acqua ressi e i dibattiti dell’esperienza italiana negli e dove la luce rimane sempre l’ingrediente pri- anni 30 in cui viene pienamente riscoperta l’ar- mario. Esempi significativi sono la cappella di chitettura dei non architetti, nei suoi caratteri Tlalpan la casa di Francisco Gilardi (1975-77) e formali, funzionali e climatici, attraverso una l’abitazione per la famiglia Valdez (1981-83) nuova rielaborazione. Barragan ripropone que- Una ricerca che ha come filo conduttore diretto gli aspetti strutturali e i linguaggi formali che e indiretto la mediterraneità in cui le correnti contraddistinguono queste culture storicamen- contemporanee riscoprono l’efficacia e la vali- te consolidate. dità dei suoi eterni linguaggi e scelte. Successivamente l’attenzione dell’architetto si Uno degli aspetti contestati alla cultura medi- sposta tutta nell’interesse di lavorare nel muro terranea meridionale è un regionalismo che come se fosse un grande foglio in cui imprime- non è riuscito a staccarsi dai linguaggi consoli- re un’ideologia pittorica espressione dell’inte- dati, perché considerati eterni. In questi aspet- grazione tra architettura e scultura nel rapporto ti Barragan non dimentica lo spirito magico e con la natura. gli effetti del tempo come elementi di bellezza, E’ interessante come questi caratteri formali e per questo muoverà anche molte critiche tratti dall’esperienza del più antico mondo me- all’uso del calcestruzzo che ha sostituito la mol- diterraneo, portano l’architetto a rielaborare i teplicità dei materiali da costruzione che fin’ora metodi di quanto veniva da lui prodotto fin’ora venivano utilizzati, tenendo in guardia contro attraverso la contaminazione della ricerca Le- il pericolo che le costruzioni contemporanee corbuseiana in cui i muri si presentano come correvano nel rischio di risultare prive “di un’es- piani leggeri e lisci, come tele che avvolgono gli senza assai importante: l’essenza che raccoglie organismi e che evidenziano la presenza di fine- la bellezza dello spazio e del tempo. Infatti nes- stre a nastro e il ridursi delle facciate a spessori sun materiale artificiale è in grado di accogliere minimi, privi di funzione portante. Per poi arriva- l’azione del tempo come principale fattore della re a considerare il piano come generatore dello bellezza, perché si deteriora. spazio. Si avverte una riconducibilità ai nuovi Mentre un muro, un intonaco, una superficie in 18 124 49 48-49-50 Casa Asencio Pascual. 2001. Alberto Campo Baeza. 50 pietra reagiscono ciascuno a modo proprio al scono elevati valori di sfasamento termico nella sole, al vento, alla pioggia, alla vita della città stagione stiva. Quelle stesse muratura ha inol- che gli circonda, danno prova della loro vitalità, tre finiture con tinture chiare, al fine di ridurre quella che invece i materiali moderni non pos- ancora di più l’effetto di acquisizione energe- seggono, perché ritenuti strutture inafferrabili tica riflettendo gran parte degli apporti solari prive di realtà e di peso. in prima istanza di contatto con la superficie. Afferma questo anche contro la sua stessa pro- Quelle stesse murature attraverso l’uso di co- duzione, nella quale utilizza i nuovi materiali lori chiari determinano in una lettura linguistica e nelle superfici lavora con le caratteristiche dell’oggetto architettonico un alleggerimento dell’intonaco e i colori. dell’effetto di pesantezza che questi edifici di E’ interessante come un architetto messicano loro costituzione avrebbero potuto trasmettere, inizi la propria esperienza architettonica ispi- sia esteriormente, ricalcando quelli che sono i randosi alla cultura mediterranea, cultura che caratteri plastici delle forme geometriche solide geograficamente si trova sullo stesso parallelo che li compongono, parallelepipedi sia super- nella parte opposta della terra, per la forte sug- ficiali, sia la leggerezza di muri di confine i cu gestione che ha di questa cultura storica. caratteri sono enfatizzati anche dalle forature che presentano per filtrare i raggi solari. Effetto 3.3.2 PESANTEZZA E LEGGEREZZA di leggerezza che si ritrova anche internamen- Pesantezza e leggerezza, luce e colore, sono te, quelli stessi diaframmi forati in pietra i le- fattori che sono in stretta correlazione tra loro gno con l’effetto di attraversamento della luce, per quello che concerne il fattore espressivo conferendo anche un effetto di morbidezza allo dell’architettura mediterranea. stesso paramento murario. Sotto il profilo climatico ritornando a quelli che La scelta dell’uso di colore interno come nell’ar- sono i principi di pesantezza e leggerezza, con chitettura di garriga dimostra come questi ele- il termine pesantezza ritorna immediatamente menti diventano significativi ai fini perfetti per come riferimento il comune denominatore del- l definizione della qualità architettonica interna le architettura preindustriali mediterranee, le degli ambienti per garantite un comfort all’uten- grandi masse murarie. Questa caratteristica è te non solo di benessere termo igrometrico ma legata a far si che si garantisca inerzia termina anche percettivo, diventando questo un fattore agli ambienti interni, con l’ausilio di murature di grande rilevo. che realizzate o in terra cruda o pietra favori- Parallelamente si possono definire leggeri tutti 125 51 52 quei dispositivi realizzati in materiale ligneo, le colore sia un problema di “estro personale”. La cui caratteristiche sono inconsistenti. somma di tutti i colori è il bianco, perché la luce che li comprende tutti è bianca. 3.3.3 COLORE Usando il bianco è come se li usassimo tutti, Il colore viene si può considerare elemento co- e per di più si ha l’equilibrio del candore, del struttivo, strumento e mezzo di comunicazione bianco simbolo della purezza. Ma questo diven- del pensiero architettonico. Elemento che va ta solo una questione puramente intellettuali- conosciuto attraverso uno studio morfologico, stica. approfondendone la sua grammatica e sintas- È importante a questo proposito ricordare un si. Accade di frequente infatti di osservare, in articolo di Giulio Carlo Argan, pubblicato negli chi usa i colori senza aver compiuto prima uno anni ’60 sulla rivista “Colore”, n. 7, intitolato studio adeguato, come la scelta cromatica sia Il colore e la rappresentazione dello spazio in basata su colori indefinibili, anche se saturi. Fra particolare là dove dice: “La ricerca non ha questi è frequente l’uso delle terre, dei marro- soltanto carattere sperimentale: essa mira a ni, tramite una gamma di colori che in genere eliminare l’antico pregiudizio che il dato senso- finiscono in catrame o in fumo oppure vi è chi rio sia, se non addirittura fallace, impreciso e rifugge decisamente dall’impegnarsi nel campo talvolta illusorio, e che esso acquisti un valore dei colori e la scelta istintiva è il grigio, istinti- di conoscenza soltanto dopo che l’intelletto lo vamente sapendo di essere nell’equilibrio già abbia sottoposto a un processo di critica e di scontato, nel “giusto mezzo” dove tutto si smus- aggiustamento. In pratica avviene il contrario: il sa. I dilettanti coraggiosi e ottimisti escono in- dato della percezione, in quella ulteriore elabo- vece allo scoperto, e all’opposto degli amanti razione, viene assimilato a un insieme di nozio- delle terre bruciate si impegnano con colori mo- ni già acquisite e di convenzioni, sicché perde nocordi. Da una parte i bruni, i neri, i canna da il suo valore di esperienza immediata e smar- fucile, i verdi bottiglia, i viola funebri, e dall’altra risce la chiarezza che ha, appunto, come fatto i verdi pastello o gialloni, i pistacchi, i rosa e i di percezione. Come momento dell’esistenza o celesti, i ciclamini e i gialli limone, che in ge- dell’esperienza, il momento della percezione nere concludono con il giallo di Napoli o con i appare tanto più importante in quanto, in esso, paglierini. il soggetto è meno profondamente condizio- Alla base di tante anomalie nel campo del co- nato dall’ambiente; e, come esperienza in se lore vi è un pregiudizio molto radicato: che il stessa compiuta, ha una sua struttura, che è 126 51-52 Cappella Tlalpan. Luis Barragan. stata recentemente studiata dagli psicologi del- magine o concetto di colore per comprendere la Gestalt e, con particolare riguardo alla condi- come questo diventi segno. zione del senziente, da Merleau-Ponty. In arte, Come segno interpreta i suoi “valori spaziali”, questa ricerca è stata portata innanzi da quasi nel ruolo di relazione e della loro comunicazio- tutte le correnti moderne: l’Impressionismo, il ne visiva. Il colore diventa significativo perché Neo Impressionismo, l’Espressionismo, il Cubi- è pura luce. I colorori principali a noi noti se- smo e, con un rigore metodologico scientifico, condo la teoria del colore sono sei secondo il dal gruppo olandese De Stìjl, da Moholy-Nagy disco cromatico in modo diametrale: tre colori e da alcuni gruppi di recentissima formazio- primari e tre colori secondari o derivati. Paul ne. Nella sua apparente istantaneità e imme- Klee ha dissolto con un’immagine poetica il ma- diatezza la percezione di un fatto coloristico è gico mito del numero sette (a cui si legava l’idea un atto estremamente complesso, che non dà di sette colori basilari, quelli dell’arcobaleno) e una prima immagine, ma una esperienza in se il mistero degli estremi viola al di là dei quali stessa valida, anche se suscettibile di ulteriori dovrebbero esserci i colori che l’uomo non può approfondimenti. Quando, dunque, si parla di percepire: rappresentazione dello spazio mediante colore, “Al confine tra il cielo e la terra, tra l’allineamen- non si allude a un modo di rappresentazione to cromatico dei colori nell’arcobaleno e il disco dello spazio tra i molti possibili e, nei migliore cromatico, fu fatta forza al disco nel viola, e si dei casi, altrettanto legittimo; si vuoi dire invece spezzò, e si distese nell’arcobaleno”. L’imma- che, nella percezione del fatto coloristico, si da gine di Klee, proprio perché si tratta di un’im- una esperienza di spazio organica e completa, magine poetica, ha un valore comunicativo che anzi, in rapporto alle conoscenze e alle esigen- nessuna dimostrazione verbale riuscirebbe ad ze moderne, la sola possibile e concretamente avere. I movimenti dei colori caratterizzano il fondata “. continuo trapasso da uno all’altro, la loro con- A partire da quelle riflessioni lo studio della tinua trasformazione, sono i movimenti da un componente cromatica ci porta ad analizzare il colore all’altro e le trasformazioni di un colore colore come segno; il colore come significato; il nell’altro che formano le serie o scale cromati- colore come significante; il colore come signifi- che, e caratterizzano la topografia del colore. cazione. Dobbiamo a Klee la denominazione di topogra- Si considera il colore come struttura, o meglio fia del colore. E non a caso, che Paul Klee è dalla forma, dall’idea, o, se si vuole, dall’im- stato forse l’artista più topologico dell’epoca 127 contemporanea. se combinazioni e i diversi accordi cromatici. È necessario, tenere ben presente che lo scopo Perché è del tutto evidente che il giallo usato da attivo di ogni composizione cromatica è quello Piet Mondrian vuol significare qualcosa di molto di realizzare sempre e comunque la totalità cro- diverso dal giallo usato da Vincent van Gogh. È matica, ovvero l’equilibrio centrale o diametrale ancora Johannes Itten che ci insegna una lettu- del grigio, per avere la percezione della pienezza ra combinatoria dei colori. Sono da considerarsi cromatica della composizione, per raggiungere procedimenti combinatori, in pittura, la tecnica la completezza, o meglio il completo equilibrio del pointillisme ideata dai pittori neo-impressio- visivo e psicologico. Quindi lo studio di equilibri nisti; nella grafica, la tecnica della stampa a cli- cromatici tra coppie sono interessanti in ter- ché e a offset (il pointillisme è la scomposizione mine di ricerca della totalità cromatica perché della luce per pigmenti; l’offset è la scomposi- rendono il colore significante: né il valore strut- zione delle macchie o zone di colore in punti turale (segno), né il valore luministico (signifi- o in reticoli colorati); nei tessuti, l’intreccio a cato), quanto invece il valore della materialità trame colorate. Un esempio classico nel campo (significante). È dalla materialità del colore che dei tessuti è dato dalle stoffe scozzesi, ottenu- si hanno accoppiamenti cromatici che posso- te per trame di righe e strisce colorate. Antica- no avere valori significanti anche se si tratta di mente i colori delle stoffe scozzesi variavano false coppie. Ed una falsa coppia è significante da villaggio a villaggio, in quanto le famiglie e per l’accostamento dei due colori ma anche e le diverse contrade avevano determinati colori soprattutto per l’operazione di equilibramento come emblemi. Si hanno combinazioni lineari, che noi compiamo per raggiungere in ogni caso o « binarie », di colori. la totalità cromatica. Si tratta di uno studio so- Una seconda lettura combinatoria è quella che stanzialmente topografico, che ha come mira avviene tramite accordi cromatici (accordi cro- di conoscere come si trasforma un colore. Le matici tramite il contrasto di quantità espresso trasformazioni cromatiche avvengono per via di da J. Itten e lo studio della scala cromatica di movimento dei colori. Goethe) che ci permette di fare accostamenti Quando noi vogliamo dare un senso ad un co- di due o più colori tramite quantità di aree delle lore, “significare” un colore, cioè destinarlo ad campiture colorate accostate tra loro. assumere un certo senso, a diventare signifi- È comunque ovvio che, al di fuori dei succitati cante, procediamo sul piano metodologico per sistemi di composizione cromatica vaste sono scomposizione, al fine di comprendere le diver- le variazioni delle composizioni cromatiche che 128 53 53 Vista della cittadella di Ostuni. 54 La Città di Algheri. 54 si possono ottenere, e che dipenderanno in che uno pistacchio. ogni caso dalla nostra sensibilità a comprende- Il 90% del costruito nelle aree suburbane, peri- re la luce, lo spazio, le variazioni dei colori che feriche, territoriali è dominato da un kitsch che vogliamo unire in un insieme. Lo studio delle denota come i fattori economici e gli standard composizioni cromatiche ha un pregio fonda- tecnici dell’edilizia corrente prescindano com- mentale, che ci permette di modulare il colore e pletamente dai valori estetici, formali, cultura- di stabilire delle precise relazioni spaziali. li, con conseguenze disastrose non solo per la La conoscenza della componente cromatica è stessa economia e per la stessa tecnica, ma importante elemento di progetto architettonico anche per l’equilibrio emotivo delle persone è trattato al pari delle altre componenti di pro- che vivono questi ambienti. Affermava giusta- getto può contribuire sostanzialmente ad inve- mente Siegfried Giedion a questo proposito: rare quel sistema di segni per mezzo dei quali si “Gli autentici valori estetici sono inscindibili attua una comunicazione: una comunicazione dall’oggetto. Essi irradiano dall’oggetto, come visiva e tattile, ambientale e materiale, che è dai fiori e dai cibi (…), e determinano le nostre trasmissione di significati. reazioni sensitive o emotive. In ogni istante le Si può osservare come nei decenni recenti si impressioni estetiche ci condizionano. Talvolta sia diffusamente affermata un’edilizia che parla consapevolmente, più spesso però inconsape- una sorta di esperanto, cioè un linguaggio che, volmente, esse producono in noi reazioni favo- nei materiali, negli elementi costruttivi, nelle revoli o sfavorevoli… I valori estetici non sono strutture, nei caratteri distributivi interni e nelle quindi semplici aggiunte ornamentali. La forma configurazioni urbanistiche e formali esterne, degli oggetti, delle case, dei ponti e, soprat- è un linguaggio rigidamente manualistico, che tutto, la configurazione dell’ambiente umano non fa distinzione alcuna tra una casa costruita dipendono da essi. Se le esigenze estetiche o, in un luogo ed un’altra costruita altrove. come preferiamo dire, i bisogni sentimentali In questa diffusa edilizia corrente le uniche con- non sono soddisfatti, le conseguenze sono a figurazioni formali ed estetiche dipendono solo lungo andare disastrose” dal ricorso ad idioletti (l’idioletto è un abito lin- Non c’è dubbio che, fra le arti, l’architettura ha guistico della singola persona), per cui uno met- uno “speciale carattere obiettivo” (diceva Gram- te un balcone cilindrico al posto di uno cubico, sci) perché non mira alla creazione dell’opera una cornice triangolare o un finto arco in cima come unicum, ma piuttosto come servizio socia- al tetto, un colore senape alla casa piuttosto le qualificato anche in senso estetico, dato che 129 55 56 “l’edificio è l’estrinsecazione sociale dell’arte, pulizia, come sostenuto dalla legge di Ripolin, la sua diffusione, la capacità data al pubblico di non a caso la calce era concettualmente colle- partecipare alla bellezza”. gata con l’abitazione dagli albori dell’umanità. Noi possiamo ascoltare o non ascoltare una sosteneva che il bianco ed il colore coesistono musica, come possiamo partecipare o meno e sono tra loro collegati. Lo stesso Partenone al messaggio di una pittura; ma non possiamo per Le Corbusier non era bianco ma si poneva esimerci dal rapporto con l’architettura perché al di sopra del colore. Ritornando dall’Oriente, trascorriamo nella casa e nella città tutto il no- di fronte all’Acropoli, si domandava di che co- stro tempo, abitiamo dentro l’architettura. lore era il Partenone, non era quel bianco im- Il maestro Le Corbusier, purista e contraddetto- ponente che ci saremmo aspettati leggendo i rio, considerava nella sua scuola il colore come suoi ultimi scritti, ma nella sua descrizione del pericoloso, in quanto proveniente dall’Oriente e grande tempio accanto alla forma, al volume, con la sua capacità di stupire, portatore della alla massa e allo spazio dell’architettura il co- sindrome dell’acromia. lore comincia a cedere terreno, non ha più la Per questi motivi doveva essere controllato e centralità del discorso. Il colore non possiede classificato in sistemi e gruppi. Già nel 1920 nel la stessa forza significante, nemmeno la stessa suo manifesto del Purism scritto con Amédée intensità. Ozenfant esprime il principio importante che L’architettura del Partenone si colora con la l’architettura è pittura e la pittura è una questio- luce dell’atmosfera, i marmi riflettono i colori ne di architettura. Anche se non mantenne que- del paesaggio e sono rossi come la terracotta. sto dogmatismo riguardo l’acromia, dal momen- Nella mia vita, scrive Le Corbusier, non ho mai to che la sua costruzione manifesto il Pavillion più sentito il fascino di una simile monocromia. de l’Esprit Nouveau era dipinto di fatto con ocre Solo più tardi nel corso di una tempesta, il Par- gialle chiare e scure, con terra di Siena bruciata tenone si imbianca: “ho visto attraverso larghe e scura, azzurro chiaro, oltre al bianco, al nero gocce di pioggia, la collina diventare bianca di e al grigio chiaro e scuro. Come ci ha evidenzia- un colpo e il tempio scintillare come un diade- to Mark Wigley, solo una casa del maestro fu ma contro l’Imetto nero di inchiostro e il Pente- realizzata completamente in bianco. L’idea cor- lico devastato dal ciclone!”. rente riguardo a Le Corbusier è quella del miti- Ancora una volta il Partenone riflette i colori del co biancore che segnala in contemporanea una suo ambiente e dell’atmosfera e non sembra serie di valori morali e ideologici a favore della avere un colore suo proprio. Il Partenone è in 130 57 55 August Macke, Kairouan. 1914 56 Paul Klee, davanti alle porte di Kairouan. 57 D. Robert, vista del Cairo. qualche modo al di là del colore. Questa luce quello della vegetazione, legati ai cicli stagiona- metafisica che Le Corbusier sceglie come co- li e come il colore delle acque e del cielo che lore immateriale del luogo, si trasforma negli variano in relazione alle diverse condizioni at- anni successivi in un dogmatismo del bianco, mosferiche. contribuendo alla separazione tra bianco e co- Il colore naturale si riferisce al colore intrinseco lore, per una campagna volta ad affermare il che possiedono gli elementi che compongono dominio della calce. Queste opinioni sul bianco il paesaggio, ricco di sfumature date da una sono in piena sintonia con la contemporanea genesi naturale e animale sia che faccia parte concezione del colore, che si separa dalla for- di un paesaggio spontaneo sia che caratteriz- ma. Forma architettonica e colore non sono più zi componenti naturali ordinati secondo degli messi in relazione. schemi che compongono la tessitura di uno Il colore è uno dei tre elementi che caratterizza scenario artificiale. Tra questi i materiali locali l’architettura mediterranea in seno a quanto af- adoperati nella costruzione o nelle opere rurali. fermato in precedenza per porre le basi su cosa Un colore contribuisce a individuare intere aree si intende l’uso del colore le sue valente e l’ap- geografiche,come nel caso delle regioni medi- proccio di Le Corbusier al tema del colore nel terranea nel quale si considera il bianco calce mediterraneo si più affermare che i colori come come colore caratterizzante con cui sono tinteg- le tessiture sono i due elementi secondari che giati gli intonaci di tante architetture. vanno a costituire il paesaggio, sono elementi l viaggio nel colore del Mediterraneo è comples- importanti perché i primi a relazionarsi con la so, è una ricerca di una totale esperienza della vista, la percezione istantanea del paesaggio. natura, dell’estetica e della scienza. Simbiosi e E grazie alla vista si è in grado di individuare tessuto fatto di sensi e logica, una riproposizio- un elevato livello di sfumature di colori e tes- ne della relazione tra scienza e bellezza, come siture con precisione analitica. La percezione relazione fondante e intrinseca alla dimensione dei due fattori è perfettamente correlata e per biologica. entrambi si può parlare di artificiale e naturale. Comuni compagni di questo viaggio nel Medi- Ogni elemento naturale di un territorio, sia esso terraneo sono: la natura e la città, il tempo e i terra, sabbia, pietra o vegetazione, possiede la colori, i frattali e la complessità. sua peculiarità cromatica. I colori della natura l colore, però, in particolare nella città mediter- possono avere stabilità come nel caso della ter- ranea è un elemento che nasce dall’ambiente e ra e della roccia, oppure essere mutevoli come dalla luce violenta e non un elemento decorati131 58 vo applicato successivamente. rivelano un paesaggio univoco quello composto Il colore è un fenomeno complesso, inteso da elementi naturali e costruiti dall’uomo. come qualità, irriducibilità - individualità, come Rivelando lo spirito che ancora oggi è sentito peso, come estensione, così come si presenta all’interno della cultura mediterranea quello di in una continuità cromatica in esempi antichi e un paesaggio prodotto in una relazione di conti- moderni. nuità con tra gli elementi naturali e tutte le for- Come tale, il colore deve essere considerato me dell’attività umana incluso l’architettura in elemento centrale e costitutivo della forma ar- una continuità che rimarca e ci fa ritornare al chitettonica. legame con quell’acropoli come se non si fosse Il colore esprime il tentativo di creare uno spa- mai perso e ci si dirigesse verso un asse d’azio- zio nello spazio, l’equilibrio fra luce ed ombra, ne in cui la sensibilità e le modalità d’azione l’equilibrio delle masse, un articolato collega- progettuali sono lo specchio di un’innovazione mento dello sguardo, passando da uno spazio della tradizione che lascia spazio all’innovazio- cromaticamente insignificante e monotono ad ne tecnologica mantenendo intatti gli ideali di uno spazio cromaticamente preciso che ripro- identità dell’architettura in quei luoghi. pone l’atmosfera armonica del Mediterraneo, Come la descrizione che riporta il francese che ha come archetipo il paesaggio naturale. Thèophil Gautier, in un viaggio verso Istambul, il Ed è proprio la relazione che scaturisce tra co- cui resoconto intitolato Costantinople sarà pub- lore e luce che definisce l’atmosfera di un luogo blicato nel 1853 anno successivo al compimen- e lo rende riconoscibile. to del viaggio, al quale seguirà una sosta alle E’ difficile definire e raccogliere quelli che sono isole Cicladi. Più di ogni altro la citazione rivela i colori che caratterizzano la cultura mediterra- quali sono questi colori: nea (architettura, paesaggio pianura, paesag- Capo Matpan si alza tra due golfi profondi, di- gio collina, paesaggio costa, Italia meridionale, videndoli con la sua cresta; è una lingua di ter- Grecia nord africa) uno dei modi in cui è possibi- ra arida e scarnificata, come tutte le coste di le rivelarlo è descrivere i paesaggi che li caratte- Grecia. Supera torlo, vi mostrano sulla destra rizzano, paesaggi composti dalla compresenza un blocco di rocche rossicce, screpolate dalla di elementi costruiti e naturali. In cui gli illustri siccità, calcinate dal colore, senza nessuna viaggiatori, come poeti scrittori pittori e musici- traccia di verzura e neppure di terriccio: è Ceri- sti alla ricerca della conoscenza dell’arte clas- go, l’antica Citera, l’isola dei mirti e delle rose, sica e dei paesaggi della cultura mediterranea il soggiorno prediletto di venere il cui nome 132 58-59 Casa per Folke Egestrom. l. Barragan 59 riassume i sogni di voluttà. Che cosa avrebbe da ogni parte. Alcune barche si dirigevano ver- detto Watteau con il suo imbarco per Citera tut- so il nostro vascello a forza di remi, in una sorta to azzurro e rosa di fronte a quest’aspra riva di di regata di cui eravamo la meta. rocce sgretolate che staglia i suoi contorni seve- Lo stesso pittore Paull Klee rivela nei suoi ac- ri sotto un sole senz’ombra, e può forse offrire querelli i toni di un paesaggio costellato di colori una caverna alla penitenza degli anacoreti ma tenui e artificiali quelli del costruito che si ap- non un boschetto alle carezze degli amanti? [...] poggiano in continuità ai toni del cielo e dell’ac- Quanto risalimmo si poteva scorgere Milo e An- qua in una fluida sequenza percettiva. timilo, già bagnate di tinte violette dall’appros- Numerose mostre recenti hanno posto l’accen- simarsi del crepuscolo; l’aspetto era sempre lo to sull’importanza dei viaggi compiuti da Klee stesso: scarpate sterili, pendii denudati,ma che nelle regioni mediterranee in particolare, quello importa? [...]. La mattina era davanti a Syra. Vi- di formazione in Italia nel 1901-02, alla Pasqua sta dalla rada, Syra somiglia molto ad Algheri, “epocale” del 1914 a Tunisi, fino alle numero- naturalmente in piccolo. Su uno sfondo di mon- se vacanze in Italia, Egitto e Sud della Francia. tagna del tono più caldo, terra di Siena o topa- La scoperta del Mediterraneo, sulla scia di Go- zio bruciato, applicate un triangolo di bianchez- ethe, e la sua fascinazione, subita da Klee si za la cui base si immerge in mare e il cui vertice esprimono nell’attenzione dell’artista non solo sia occupato da una chiesa, e avrete l’idea più verso il paesaggio e i suoi abitanti, ma anche esatta di quella città, ancora ieri catasta infor- verso l’arte di quei paesi. In alcuni suoi dipin- me di stamberghe, e che il passaggio dei basti- ti si rivela e scelta di Klee di privilegiare il fat- menti renderà in breve la regina delle Cicladi. tore “primitivo”, inteso non esclusivamente in Mulini a vento a otto o nove ali frastagliavano senso etnografico, ma anche come arcaico e un poco quel profilo acuto; del resto, non un al- anti-accademico. In cui vuole rivelare il mondo bero, non un ciuffo d’erba, per quanto lontano degli “archetipi”, visto l’amore che nutre per il si spingesse lo sguardo. passato. Una gran quantità di navi d’ogni forma e di ogni In alcune descrizione di questi paesaggio che tonnellaggio stagliava in nero il loro startame, a noi si rivelano come tavolozze con differenti sottile sulle bianche case della città, e si am- cromie…si identificano le forme architettoniche massava lungo la riva; canotti andavano e veni- tipiche di questi paesaggi, riferiti ai borghi, alle vano con gioiosa animazione; l’acqua la terra il pianure, alle colline e alle coste composte da cielo tutto ruscellava di luce;la vita prorompeva abitazioni ed edifici con conformazioni di rego133 60 lari parallelepipedi, forme cubiche, caratteriz- ti sempre alle finiture presenti in natura colori zate dal colore bianco. Questo è il colore tipico che si mimetizzano con i paesaggi interno. costruzioni popolari greche, di quelle che ritro- Quando lo scrittore Corrado Alvaro descrive la viamo nei paesaggi della Tunisia di Malta delle città di Atene nel 1932 rivela quelle suggestio- regioni del sud Italia, colore che rivela l’uso di ni che ancora rimarcano i colori e le preponde- uno stesso materiale di finitura povero e sempli- ranze del paesaggio di fine 800’ e i colori della ce, la calce, facilmente reperibile nel territorio. stessa Acropoli: La scelta di questo colore vista la povertà dei Il colore di Atene è il giallo luminoso come fa complessi edilizi in cui è stato impiegato non la luce sul promontorio del Pireo che fa una è legato a una pura scelta formale, ma si lega fosforescenza notturna sul mare colore del fir- a esigenze costruttive. La calce facilmente re- mamento. Le strade e le piazze larghe, ville e peribile nei diversi siti conduce a un largo uso parchi, e le ville tra il verde: formano una cit- di questa finitura come strato protettivo e uni- tà pulita, piana e confidente. Non ha nessuna formante di una struttura portante realizzata intenzione di spaventare. Il giallo da spicco ai in terra o in pietra, successivamente coperta e verdi e agli azzurri delle vesti delle donne, ren- protetta, strato che permette di coprire anche de vibranti il rosso del berretto degli euzoni; e le irregolarità costruttive. Ad esso si associa la in questi colori dominati dal ricordo del marmo, peculiarità che ha il colore bianco di riflettere i c’è l’idea di una policromia sull’avorio. Città dei raggi solari e quindi ridurre l’apporto di calore tavoli all’aperto, delle passeggiate pei viali, dei nelle abitazioni. La semplicità d’impiego e la grandi spiazzi e delle palestre, lo stesso fron- funzionalità ne estendendone l’utilizzo, e di- tone dell’Accademia, in stile classico, è quello ventando il colore caratterizzante il paesaggio dello Zapèion sembrano scenari illusori; sem- mediterraneo. bra di essere tornati in una tranquilla città di A questo tono molto chiaro segue le cromie dei provincia. La sua luce fa un alone attorno alle gialli, quelli delle pietre lapidee e marmoree e cose, sfuma il bianco del marmo. quelli degli intonaci usati nelle architetture ara- Per ciò che riguardai paesaggi relativi al nord bo egiziane. africa, quello del mondo arabo ed egiziano, e Oltre il bianco erano presenti toni di gialli legati nel ricordo dei primi viaggi di Alexander Dumas alluso di intonaci poco più scuri o l’uso di pietre alla città di Tunisi nei primi anni del 1800, de- e marmi del luogo, sia in riferimento ai paesag- scrive il molo appena arrivato e afferma che il gi napoletani quelli dell’architettura araba lega- paesaggio è splendido nonostante forre il 5 di 134 61 60 Paul Klee, “Motiv aus Hammamet”. 61 Paul Klee, Saint Germain presso Tunisi. 62 Vervloet, edifici per abitazione a Napoli. 62 dicembre e dal quel molo si estendeva un’estre- I viaggi proseguono anche in Algeria e lo stesso mità del lago “Tunisi la Bianca, come la chia- Moupassant nel 1881 definisce Algheri come mavano gli stessi turchi, saliva ad anfiteatro in una macchia bianca che si intravede all’orizzon- modo che le ultime case si stagliavano contro te, come fosse un mucchio di biancheria messo l’azzurro del cielo” ad asciugare sulla costa, poi sopra di dispone a E come descrive Moupassant in suo viaggio nel terrazza la città araba un agglomerato di muri 1887 sempre sulla stessa città durante l’incon- bianco latte, lucente e balaustro, incredibilmen- tro con un funzionario francese: te chiaro sotto la luce accecante del giorno. “Dalla sua abitazione si domina l’intera città, Nella stessa città lo scrittore francese Thèophi- una cascata di tetti quadrati verniciati a calce le parla di “malattia del blu”nei quali si indicano su cui si rincorrono gatti neri e dove ogni tanto i due elementi principali di questo paesaggio, le si leva il fantasma di un essere drappeggiato bianche delle abitazioni, il mare e il cielo. La cui in stoffe palide o colorate. Qua e là una grande intensità è cercata quando si apre la stagione palma si insinua fra le case, e spande il ver- delle piogge e si ha la nostalgia di queste splen- de ventaglio delle sue foglie al di sopra di tutto dide cromie. quel biancore uniforme. Si può trattare sia di paesaggi collinari sia mon- Poi quando la luna si fu alzata, tutto questo pa- tani sia di mare ma in ogni caso le cromie di rife- esaggio divenne una spuma d’argento che cor- rimento rimangono inalterate. Altra distinzione reva verso il mare, la realizzazione di un prodi- sopraggiunge nel considerare come regioni del gioso sogno di poeta, l’apparizione inverosimile mediterraneo anche le coste dell’Italia centrale di una città fantastica, donde una luminosità e i territori che climaticamente sono stato defi- lattea saliva verso il cielo.” niti come tali che i loro paesaggi sono caratte- I colore bianco identifica il paesaggio antro- rizzate si da colori chiari negli usi degli intonaci, pizzato delle principali città di mare è il colore ma per ciò che riguarda gli edifici nelle sono le dell’architettura che si dispone sulle coste del collinari si caratterizzano dai toni chiari degli in- mediterraneo e che compare come elemento tonaci, le alternanze cromatiche bianche grigie distintivo su una varietà tipologica costruttiva delle pietre montane e i marroni degli edifici in che caratterizza gli insediamenti delle diverse laterizio a vista sia delle abitazioni isolate di pia- regioni, è interessante la sua relazione con gli nura e collina sia delle roccaforti altri due elemento presenti in questo paesag- Il paesaggio ha un ruolo da protagonista nella gio, l’acqua la luce. formazione dello spirito greco, dell’identità tra 135 63 pensiero e forme. Del resto è proprio qui che gli rale durante l’inverno. architetti moderni riscoprono il rapporto armo- Interessanti i dispositivi tipologici egiziani uti- nico fondato sulla misura e sulla scala umana: lizzati a tal fine. Come il mashabhiya e clau- la Grecia per Le Corbusier, come più volte ha strum. affermato, costituiva uno stato mentale, un ac- Sono dispositivi interessanti il primo si confi- cordo, cioè il “diapason” da cui partire per «fis- gura architettonicamente come un elemento sare la direzione della propria vita all’unisono composto da un sistema di diaframmi perme- con avvenimenti intensi e straordinari. abili montati all’esterno della superficie della E’ per questo che il colore diviene un problema facciata, realizzati in legno. Questo ha cinque che si trasferisce anche in altre culture come funzioni: quella dell’architetto Barragan. - controllare il passaggio della luce - controllare i flussi d’aria 3.3.4 LUCE - ridurre la temperatura dell’aria La Luce intesa come fonte energetica e di illu- - aumentare l’umidità dell’aria minazione naturale è il fattore principale che - assicurare la privacy caratterizza il rapporto tra costruzione e benes- Il legno ha la capacità di ridurre di assorbire sere tremo igrometrico, nel climi caldo-secchi e l’acqua, e il vento che passa attraverso le grate, temperati. rilascia una parte di umidità ai listelli di legno Il controllo di questo fattore determina la più nelle ore notturne , mentre di giorno la radiazio- grande influenza al livello di microclima interno ne solare fa evaporare l’acqua contenuta negli degli ambienti. Le elevate temperature estive stesso aumentando il tasso di umidità dell’aria che caratterizzano i luoghi dei territori arabi, all’interno dell’edificio. greci e sud italiani impone alle diverse tipologie Si configurano come dei bow-window chiusi edilizie di proteggersi da questo ed in molti casi composti da listelli lignei di sezione circolare. conduce all’assenza di aperture nelle parti del- Mentre il claustrum è uno schermo di materiale la casa orientate verso lapideo, formato da mattoni in terra cruda che Si evince come nella tradizione preindustriale si dispongono secondo dei disegni che lasciano italiana la protezione dal fattore irraggino estivo fori attraverso i quali permettono il passaggio erq dato dall’uso di piccole finestre i muri rivol- dell’aria e attenuano il passaggio della luce ti verso l’esterno con completa assenza di fori. dell’aria. Sono pareti che si pongono a diretto Parallelamente cercare di garantire luce natu- contatto con l’esterno. Anche questo come il di- 136 63-64-65 A. Libera, Villa Malaparte a Capri. 64 65 spositivo sopra descritto saper garantire il com- 3.3.5 ACQUA fort frutta il principio evaporativo. L’acqua del mediterraneo è l’elemento che defi- I dispositivi possono essere integrati da giare nisce i confini territoriali di questa cultura. con acqua per regolare il tasso di umidità. Si ga- Insieme al colore bianco essa definisce il limite rantisce protezione solare circolazione dell’aria interno da cui si bipartiscono le regioni medi- e limitata dispersione termica, è facile accede- terranee, cioè le aree geografiche bagnate da re a questi ambienti e quindi anche la manu- questo mare. tenzione. Nel toccare la terra ferma definisce una linea Dispositivi di controllo che si ritrovano anche che bipartisce due materie, terra e acqua. De- nella cultura architettonica greca di isole pros- finendo un limite di discontinuità percettiva ed sime alle aree climatiche egiziane. E che inve- emotiva. ce si semplificano nel panorama italiano con Si considera l’acqua come componente archi- l’uso calibrato di piccole aperture, sostituendo tettonica del paesaggio, una delle sue trame ad esso dispositivi di protezione come i portici, naturali che insieme alla luce determina signifi- così come l’utilizzo di colori molto chiari di tin- cativi mutamenti di atmosfera che caratterizza- teggiatura delle superfici degli edifici, no la percezione dello scenario costruito. La luce è quindi una connotazione del paesag- La sua trasparenza ne concede una percezione gio mediterraneo, che diventa così un linguaggio smaterializzata che si contrappone simmetrica- identificativo di un fenomeno climatico cultura- mente ai colori saturi del cielo sui cui esso si le, infatti è la luce come fonte di vita insieme rilette. Così lo stesso per gli elementi che vi si all’acqua,stessa che pone in relazione i diversi affacciano lo specchio di loro colori, la percezio- elementi della natura che essi siano artificia- ne di un’immagine reale riflessa e capacita di li o naturali, è lei che ne determina i caratteri riflessione della luce solare dei colori di cui si morfologici e ne rivela i colori, diventando stru- caratterizzano gli elementi vicini ad essa mento di equilibrio progettuale in una coerenza L’acqua nel tempo a sempre svolto un ruolo architettonico paesaggistica ed ambientale. fondamentale nello sviluppo delle prime civil- Luce indispensabile fattore di confort di visibi- tà antiche, localizzate sulla costa lungo i fiumi, lità naturale degli ambienti interni garantito sia dell’Oriente, minore, ma tutt’altro che trascura- attraverso il dosaggio delle radiazioni filtrate sia bile, fu anche l’importanza dei mari interni, so- attraverso le aperture poste nei patii o atri che prattutto il mare Mediterraneo, che facilitavano caratterizzano le diverse tipologie edilizie. i commerci e i contatti culturali fra popoli lonta137 66 ni, con la formazione di civiltà prevalentemente creare un’atmosfera piacevole ha il compito di dedicate al commercio. miscelarsi all’aia per aumentarne l’umidità. L’acqua in specchi orizzontali all’interno degli - Salsabil: è un sistema che si azione anche in spazi abitati (giardino) – funzione ambientale assenza di elevate quantità di acqua. Questo (raffrescamento) consiste una lastra di marmo intarsiata di dise- I sistemiche sfruttano le proprietà dell’acqua gni minuti, disposta con una certa inclinazione, sono molto diffusi prevalentemente nei climi rispetto il piano orizzontale, così da favorire lo caldo secchi, dove l’acqua ha anche un forte scivolamento dell’acqua per gravità e consen- significato simbolico. Sono interessanti come tirne l’evaporazione. Spesso è un sistema che sistemi di raffrescamento passivo, con forti va a convogliarsi con il funzionamento di una caratteri simbolici, le cui differenze tipologiche fontana nei momenti in cui non c’è sufficiente sono legate all’integrazione con altri sistemi pressione per far zampillare quest’ultima, si bioclimatici: In particolare due sistemi che si considera come la trasposizione della bocca trovano nella tradizione andalusa Spagnola: della fontana che funziona esternamente ad -Fontana: come sistema bioclimatico presente essa. L’acqua quindi si incanala lungo una sca- soprattutto negli edifici a corte, che presume la nalatura del marmo fino a raggiungere la fonta- disponibilità di una discreta quantità di acqua. na al centro del dur-qa’a. Il funzionamento segue il principio di incanalare Nella tradizione italiana si ricollega sempre l’uso l’acqua nella corte e a contatto con la superficie di cisterne o patii con acqua o con citare-pozzi dello specchio d’acqua subisce una diminuzio- con d’acqua, sia nella tipologia del dammuso ne della temperatura con un aumento del tasso sia nei trulli di Alberobello il cui funzionamento di umidità. La sua forma è legata a motivi di tipo anche qui garantisce il buon livello di umidità religioso, generalmente a una forma quadrata e del microclima esterno all’abitazione, general- al centro un bacino a forma pentagonale o otta- mente non sono spazi coperti. gonale in cui si colloca la sorgente. Ogni sistema ha il compito di rispondere al con- La collocazione della fontana sempre nella cul- trollo della temperatura e dell’umidità dell’ria e tra egiziana è a contatto con le iwanat, e nel mo- si integra con facilità ad altri sistemi di ventila- mento in cui questo patio verrà chiuso questo zione naturale. L’uso dell’acqua e questi dispo- spazio prenderà il nome di qà’a, costituito da sitivi assicura un buona circolazione dell’aria. un dur-qà’a e sul quale si articolano le iwanat, Sono sistemi di facile accesso e facile manu- qui a fontana occupa lo spazio centrale e oltre a tenzione. 138 68 Casa Folke Egestrom 1966-68. L. Barragan 67 68 Nella cultura araba costruttiva vengono utiliz- fort e il benessere visivo olfattivo e percettivo zati materiali come terra e pietra, sono sistemi degli spazi interni abitati e quelli esterni in rela- che richiedono la realizzazione di sistemi di zione con essi. Equilibrio che si riflette quindi in canalizzazioni per l’acqua, anche se in alcuni un’armonia con l’intorno attraverso un effetto casi possono essere utilizzati anche bacini di di complementarità ed esaltazione dell’identità acqua ferma che svolgono ugualmente la loro dei luoghi. funzione, il movimento del fluido però permette Introspezione e chiusura, pesantezza e legge- di contribuire all’ossigenazione dell’aria. rezza, colore, luce e acqua sono gli ingredienti Questi dispositivi sfruttano il fenomeno del linguisti all’interno dei quali si articolano strate- raffreddamento per evaporazione dal quale gie tecniche risolutive di ogni esigenza umana dipende per di più il comfort termico in climi all’interno degli spazi abitati progettati, applica- caldo-secchi, dove si ha l’esigenza di mantene- bili attraverso lo sfruttamento ponderato delle re costante il livello di acqua nel corpo umano, dinamiche fisiche di principi termodinamici con la formazione di vapore acqueo. quali: - Temperatura, 3.4 CONCLUSIONI - Conduzione termica e resistenza, Ripercorrere i fattori che caratterizzano l’archi- - Radiazioni, tettura mediterranea ha permesso di delineare - Potere irraggiamento, assorbività e potere ri- come quei caratteri d’impostazione prettamen- flettente te strategica in termini climatico - ambienta- - Trasparenza li e funzionali, è stato in grado di costituire il - Convezione termica del calore linguaggio architettonico della realtà mediter- - Pressione atmosferica ranea in tutte le sue declinazioni territoriali più - Vapore acqueo complesse. - Raffreddamento per evaporazione Questo al fine di comprendere le regole con cui - Guadagno termico gli abili “architetti” erano in grado di controllare - Dispersione termica con limitate strategie compositive - architetto- - Equilibrio termodinamico niche la gestione delle fonti energetiche carat- - Meccanismi di termoregolazione del corpo teristiche del luogo, riuscendo a determinare umano interessanti equilibri di tipo compositivo archi- - Misurazione delle condizioni di confort tettonico, avendo come primo obiettivo il com139 NOTE 1 Calvino I., Le città invisibili, Mondadori, Trento, 2007, p. 13-14. 2 Loos A., Parole nel vuoto, Adelphi, Milano 1972, pp.255156. 3 Portanova F., Domus, n. 76/Febbraio 1934 . 4 Braudel F., Il mediterraneo, trad. It. Bompiani, Milano 1987. 5 Fernand Broudel. 6 Tratto da “ Architettura: La specificità Mediterranea” di Ignasi De Sola-Morales, all’interno del testo di Duby Georges (a cura di), Gli ideali del Mediterraneo, Messina, Mesogea, 2000. 7 Pedrag Matvejevic, Il Mediterraneo e l’Europa, Garzanti Elefanti, Milano, 1998, pag 31. 8 Vitruvio, De architettura, IV libro. 9 Da le Corbusier, Oeuvre complète, ed. Artemis, Zurich. 10 “La Charte d’Athène”, Paris 1941. 11 Energivoro: consumo elevato di energia fossile. 12 Dall’articolo L’Architettura dell’isola di capri, 1897, tradotto pubblicato nel testo di Gravagnolo Bendetto, Il mito mediterraneo nell’Architettura contemporanea, Electa, Napoli 1994. 13 Fathy Hassan, Lezione tenuta all’Al-Azhar University, Cairo1967, in Casabella n.653, 1998 p.60. 14 Famoso artista egiziano con cui Hassan Fathy ha potuto condivider l’esperienza di lettura del sito per poi interpretarne al meglio l’essenza della costruzione. 15 Steel Jmes, An Architecture for people, Thames and Hudson, London 1997, p.55. 16 Località che si trova all’estremo limite occidentale del territorio egiziano. 17 Francsco dal co, “Tadao Ando- le opere, gli scritti la critica”, Electa, Milano, 2003, p. 521, pp. 449 140 18 Viene trasmessa e appresa da Barragan attraverso la scuola dell’artista Orozco. 19 Questo tema compare nell’arte messicana, ad esempio nella pittura di Josè Marìa Velasco, rilevante paesaggista e maestro dei muralisti. 4 Normativa ED EFFICIENZA ENERGETICA IN REGIME ESTIVO INDICE PARZIALE 4.1 Norme UNI, leggi nazionali e regionali. Il progetto in regime estivo. 4.2 Programmi europei e programmi obiettivo. 142 169 Si delineano i punti salienti della normativa che individuano i rifermenti di progetto per le aree geografiche oggetti studio, analizzando i parametri di progettazione relativi al sistema tecnologico in regime invernale ed estivo. Parametri che quantificano numericamente gli obiettivi prestazionali del sistema tecnologico e gli obiettivi di confort del sistema ambientale, al fine di individuare i punti di criticità finalizzati all’approfondimento degli obbiettivi progettuali della ricerca1. Questo permetterà di affrontare il tema del’abitare in architetture passive e di come regolamentarne le strategie per la progettazione. Parallelamente vengono indagati i programmi di ricerca europee e i programma obiettivo all’interno dei quali i risultati della ricerca possono riscontrare ricadute operative in termini di esportabilità e capitalizzazione. 141 4.1 NORMATIVA UNI, LEGGI NAZIONALI espresse in termini di target energetici e E REGIONALI. IL PROGETTO IN PERIODO confrontare le prestazioni energetiche di varie ESTIVO. alternative progettuali per un edificio progettato Le specifiche tecniche UNI TS 11300:2008 (design rating), valutazione energetica di edifici forniscono dati e mezzi per la determinazione esistenti attraverso il calcolo in condizioni del fabbisogno di energia termica utile per standard (asset rating) o in particolari condizioni il riscaldamento e il raffrescamento degli climatiche e d’esercizio (tailored rating). edifici. L’intento è quello di sottolineare come Zonizzazione e accoppiamento termico tra zone l’aspetto della qualità energetica dell’edificio Individuazione del sistema edificio-impianto. Ai sia un valore aggiunto di grande importanza fini dell’applicazione della presente specifica anche in termini di consumi e risparmio di tecnica, il sistema edificio-impianto è costituito risorse, fornendo inoltre gli strumenti idonei per da uno o più edifici (involucri edilizi) o da consentire una univocità di valori e metodi per porzioni di edificio, climatizzati attraverso un una riproducibilità e un confronto dei risultati unico sistema di generazione. ottenuti. Il volume climatizzato comprende gli spazi che si considerano riscaldati e/o raffrescati a date temperature di regolazione, in cui l’impianto UNI EN 11300 - 1: Maggio 2008 energetiche si considera unico per più edifici, unico per un degli edifici - Parte 1: determinazione del solo complesso edilizio, oppure due differenti fabbisogno di energia termica dell’edifico per la all’interno di uno stesso complesso. Nella climatizzazione estiva ed invernale; componente sperimentale della ricerca si La presente specifica tecnica definisce le considera il secondo caso come condizione modalità per l’applicazione nazionale della UNI esemplificativa in caso di raffrescamento e EN ISO 13790:2008 con riferimento al metodo riscaldamento. mensile per il calcolo dei fabbisogni di energia Definendo altresì le modalità di suddivisione, termica per riscaldamento (Q H,nd) e per con ambienti termici in uno stesso edificio, delle raffrescamento (Q C,nd). zone termiche aventi proprie caratteristiche di La presente normativa tecnica è rivolta a tutte dispersione ed esposizione. le possibili applicazioni previste dalla UNI EN Temperatura interna ISO 13790:2008: calcolo di progetto al fine Si definisce il livello di temperatura standard di di giudicare la rispondenza a regole tecniche progetto: UNI 142 TS 11300, Prestazioni Zona climatica A B C D E F Inizio Fine 1° dicembre 1° dicembre 15 novembre 1° novembre 15 ottobre 5 ottobre 15 marzo 31 marzo 31 marzo 15 aprile 15 aprile 22 aprile Tabella 1 Giorno Lunedì - Venerdì Sabato - Domenica Ore 07.00 - 17.00 17.00 - 23.00 23.00 - 07.00 Media 07.00 - 17.00 17.00 - 23.00 23.00 - 07.00 Media Media Soggiorno e cucina W/m2 Altre aree climatizzate (per esempio stanza da letto) W/m2 8,0 20,0 2,0 9,0 8,0 20,0 2,0 9,0 9,0 1,0 1,0 6,0 2,67 2,0 4,0 6,0 3,83 3,0 Tabella 2 Tabella 1 Durata della stagioene di riscaldamento e raffrescamneto. Tabella 2 Apporti termici interni. Invernale - Per il progetto di riscaldamento si diverse tipologie dei sistemi di ventilazione sono considera un valore standard per tutti gli edifici descritte nel CEN/TR 14788. Ulteriori definizioni e per tutte le categorie di edifici ad esclusione riguardo alla ventilazione ed all’aerazione sono delle categorie E.6(1), E.6(2) e E.8 , si assume fornite nella UNI EN 12792. una temperatura interna costante pari a 20 °C. Valutazione di progetto o standard Temperatura che si assume anche per edifici Nel caso di aerazione o ventilazione naturale 2 confinati e appartamenti vicini normalmente per gli edifici residenziali si assume un tasso di abitati. ricambio d’aria pari a 0,3 vol/h. EstivO - Per tutte le categorie di edifici ad Ai fini della determinazione della portata di esclusione delle categorie E.6(1) e E.6(2) si ventilazione richiesta per soddisfare l’esigenza assume una temperatura di progetto interna di qualità dell’aria interna si fa riferimento alle costante pari a 26 °C al fine di calcolare i UNI EN 13779 e UNI EN 15251. Ai fini di un consumi per il raffrescamento. Temperatura calcolo dettagliato della portata di ventilazione che si assume anche per edifici confinati e si fa riferimento alla UNI EN 15242. appartamenti vicini normalmente abitati. Apporti termici interni Durata della stagione di riscaldamento e Per edifici residenziali si considerano gli apporti raffrescamento - Per il riscaldamento la globali dovuti a occupanti, acqua sanitaria reflua, durata del periodo di calcolo è correlata alla apparecchiature elettriche per l’illuminazione e zona climatica di appartenenza, e in caso di la cottura. articolate diagnosi energetiche si considera il Ombreggiatura - Il fattore di riduzione per periodo preso in considerazione nel quale si ombreggiatura F sh,ob può essere calcolato mantiene costante il valore della temperatura come prodotto dei fattori di ombreggiatura di progetto. relativi ad ostruzioni esterne (F hor), ad aggetti La stagione di raffrescamento è il periodo orizzontali (F ov) e verticali (F fin). durante il quale è necessario un apporto Fsh,ob = Fhor . Fov . Ffin dell’impianto di climatizzazione per mantenere I valori dei fattori di ombreggiatura dipendono all’interno dell’edificio una temperatura interna dalla latitudine, dall’orientamento dell’elemento non superiore a quella di progetto. ombreggiato, dal clima, dal periodo considerato Ventilazione Naturale - Per quanto riguarda i e dalle caratteristiche geometriche degli dati di riferimento progettuali in riferimento elementi ombreggianti. Tali caratteristiche al tasso di ventilazione caratteristiche delle sono descritte da un parametro angolare. 143 Fattore di ombreggiatura - Si definiscono ηmm e stagionale ηms del sistema di produzione fattori d’ombreggiamento da 36° nord e il 46° dell’energia frigorifera; per ostruzioni esterne, ostruzioni orizzontali 2. il fabbisogno di energia primaria QC,P e verticali. Riassumendo in riferimento alle necessaria per il raffrescamento dell’edificio latitudini d’interesse dal 42° al 44° N si (eventualmente maggiorata del fabbisogno riportano i seguenti valori, nei medi di dicembre di energia termica utile dovuto ai trattamenti giugno e marzo, nei quali si individuano solstizi dell’aria) in base al tipo e alle caratteristiche ed equinozi. dell’impianto previsto o installato. La presente specifica tecnica fornisce dati e UNI EN 11300 - 3: Maggio 2008 metodi per la determinazione: Prestazioni energetiche degli edifici – Parte - dei rendimenti e dei fabbisogni di energia dei 3: Determinazione del fabbisogno di energia sistemi di climatizzazione estiva; primaria e dei rendimenti per la climatizzazione - dei fabbisogni di energia primaria per la estiva climatizzazione estiva. La prestazione energetica di un edificio esprime La specifica tecnica si applica unicamente la quantità di energia primaria richiesta per ad impianti fissi di climatizzazione estiva con la climatizzazione dei suoi ambienti e per macchine frigorifere azionate elettricamente, la produzione di acqua calda sanitaria in per sistemi di nuova progettazione, ristrutturati condizioni di riferimento per quanto riguarda o esistenti: i dati climatici, le temperature interne ed il - per il solo raffrescamento; consumo di acqua calda sanitaria. - per la climatizzazione estiva. La determinazione della quantità di energia - Procedura di calcolo: fabbisogno di energia primaria richiesta per la climatizzazione estiva primaria per la climatizzazione estiva Qc,p si basa sul valore del fabbisogno di energia rendimento globale medio stagionale. termica utile QC,nd dell’edificio, calcolato in - Fabbisogno effettivo di energia termica condizioni ideali (temperatura uniforme in tutto dell’edificio per raffrescamento QCr il volume climatizzato) per la stagione estiva e - prevede una procedura che porta ad individuare, dell’edificio per il raffrescamento QC,n su base mensile estesa a tutta la stagione di UNI EN 13970 Prestazione energetica degli raffrescamento, le seguenti grandezze: edifici, calcolo del fabbisogno di energia per il 1. il coefficiente di prestazione medio mensile riscaldamento e il raffrescamento 144 Fabbisogno ideale di energia termica Ostruzioni esterne-Fattore di ombreggiatura F fin relativo ad ostruzioni esterne 42° N latitudine 44° N latitudine Dicembre S E/O N S 0° 1,00 1,00 1,00 1,00 10° 0,90 0,80 0,83 0,87 20° 0,57 0,58 0,67 0,46 30° 0,08 0,44 0,52 0,05 40° 0,04 0,23 0,38 0,04 Marzo 0° 1,00 1,00 1,00 1,00 10° 0,95 0,86 0,83 0,96 20° 0,91 0,68 0,67 0,91 30° 0,87 0,52 0,52 0,87 40° 0,78 0,33 0,38 0,64 Giugno 0° 1,00 1,00 1,00 1,00 10° 0,89 0,86 0,83 0,89 20° 0,78 0,72 0,64 0,79 30° 0,68 0,56 0,53 0,69 40° 0,59 0,39 0,40 0,61 Ostruzioni orizzontale- Fattore di ombreggiatura F fin relativo ad aggetti orizzontali 42° N latitudine 44° N latitudine Dicembre S E/O N S 0° 1,00 1,00 1,00 1,00 30° 0,89 0,87 0,80 0,90 45° 0,83 0,84 0,72 0,84 60° 0,74 0,81 0,65 0,77 Marzo 0° 1,00 1,00 1,00 1,00 30° 0,78 0,82 0,80 0,79 45° 0,67 0,75 0,72 0,68 60° 0,54 0,68 0,65 0,56 Giugno 0° 1,00 1,00 1,00 1,00 30° 0,63 0,77 0,82 0,64 45° 0,56 0,67 0,76 0,55 60° 0,51 0,55 0,71 0,51 Ostruzioni verticali - Fattore di ombreggiatura F fin relativo ad aggetti verticali 42° N latitudine 44° N latitudine Dicembre S E/O N S 0° 1,00 1,00 1,00 1,00 30° 0,92 0,69 0,89 0,92 45° 0,87 0,55 0,85 0,87 60° 0,80 0,40 0,80 0,80 Marzo 0° 1,00 1,00 1,00 1,00 30° 0,88 0,84 0,89 0,88 45° 0,83 0,76 0,85 0,83 60° 0,78 0,67 0,80 0,78 Giugno 0° 1,00 1,00 1,00 1,00 30° 0,89 0,93 0,84 0,89 45° 0,85 0,90 0,78 0,85 60° 0,82 0,87 0,74 0,82 E/O 1,00 0,76 0,55 0,40 0,22 N 1,00 0,83 0,67 0,52 0,38 1,00 0,86 0,67 0,50 0,33 1,00 0,83 0,67 0,52 0,38 1,00 0,87 0,72 0,56 0,39 1,00 0,84 0,65 0,52 0,41 E/O 1,00 0,88 0,85 0,82 N 1,00 0,80 0,72 0,65 1,00 0,82 0,76 0,70 1,00 0,80 0,72 0,65 1,00 0,78 0,67 0,56 1,00 0,82 0,76 0,70 E/O 1,00 0,68 0,53 0,38 N 1,00 0,89 0,85 0,80 1,00 0,83 0,75 0,66 1,00 0,89 0,85 0,80 1,00 0,92 0,89 0,86 1,00 0,84 0,78 0,74 UNI EN 15251 Criteri per la progettazione UNI EN 13363 - 1 Dispositivi di protezione dell’ambiente interno e per la valutazione della solare in combinazione con vetrate, Calcolo prestazione energetica degli edifici, in relazione della trasmittanza solare e luminosa Parte 1: alla qualità dell’aria interna, all’ambiente Metodo semplificato termico, all’illuminazione e all’acustica. UNI EN 13363 - 2 Dispositivi di protezione UNI 11277 Sostenibilità in edilizia - Esigenze e solare in combinazione con vetrate, Calcolo requisiti di ecocompatibilità dei progetti di edifici della trasmittanza solare e luminosa Parte 2: residenziali e assimilabili, uffici e assimilabili, di Metodo di calcolo dettagliato nuova edificazione e ristrutturazione. UNI EN 15603 Prestazione energetica degli UNI EN ISO 7730 Ergonomia degli ambienti edifici, Consumo energetico globale e definizione termici, dei metodi di valutazione energetica Determinazione analitica e interpretazione del benessere termico mediante UNI il calcolo degli indici PMV e PPD e dei criteri di costruzione, Conduttività termica e permeabilità benessere termico locale. al vapore. EN 10351:1994/EC Materiali da 145 UNI 10355 Murature e solai, Valori della riguarda la definizione dei criteri, metodologie resistenza termica e metodo di calcolo. di calcolo e requisiti minimi delle prestazioni UNI EN ISO 6946 Componenti ed elementi termiche degli edifici per la climatizzazione per edilizia, Resistenza termica e trasmittanza estiva. termica, Metodo di calcolo. Con la più recente norma nazionale, il DPR UNI EN 12792 Ventilazione degli edifici, Simboli, 59/2009, sono stati introdotti i basilari terminologia e simboli grafici. requisiti per la climatizzazione in clima caldo UNI EN 13779 Ventilazione degli edifici non attraverso l’adozione dei metodi di calcolo residenziali, Requisiti di prestazione per i riferite alla norma UNI TS 11300 parte 1 e 3 sistemi di ventilazione e di climatizzazione. (ancora in fase di completamento), in base UNI EN 15242 Ventilazione degli edifici, Metodi alla prestazione termica dell’involucro, come di calcolo per la determinazione delle portate già introdotto nel D.Lgs. 115/2008. I criteri d’aria negli edifici, comprese le infiltrazioni. generali, le metodologie di calcolo e i requisiti minimi di prestazione energetica sono stati già NORMATIV NAZIONALE introdotti dal D.Lgs. 192/05, dal D.Lgs. 311/06 Ai fini della ricerca si vuole indagare come e dal D.Lgs. 115/08 in regime transitorio. nella normativa europea, nazionale italiana e D.Lgs. del 19 agosto 2005, n. 192 - “Attuazione regionale si affronti il tema delle prestazioni della energetiche degli edifici in clima caldo e i rendimento energetico nell’edilizia” - pubblicato requisiti relativi alle soluzioni di involucro per nella Gazzetta Ufficiale n. 222 del 23 settembre il comfort termico durante la stagione estiva, 2005 - Supplemento Ordinario n. 158 con particolare riferimento agli edifici di nuova Il più recente DPR 59/2009 rimanda alle costruzione. indicazione base fornite dal suddetto decreto La normativa nazionale a seguito della 192/2005, in quanto è il primo a definire i direttiva europea 2002/91/CE, sul rendimento criteri generali, le metodologie di calcolo e i energetico degli edifici, ha visto una moderata requisiti minimi di prestazione energetica degli evoluzione in quanto non ha ancora completato edifici nel caso estivo ed invernale, al quale il un totale recepimento della direttiva europea. DPR ha apportato integrazioni ad alcuni valori Per tale ragione l’attuale panorama legislativo di verifica e parziali modifiche alle procedure di riferimento è in continua evoluzione e di verifica, lasciando invariate le tabelle di perfezionamento, in particolare per quanto riferimento contenenti i valori limite per il 146 direttiva 2002/91/CE relativa al Rapporto di forma dell’edificio S/V <0,2 >0,9 Zona Climatica A B fino a a 600 601 GG GG 8,5 8,5 36 36 a 900 GG 12,8 48 C a 901 GG 12,8 48 D a 1401 GG 21,3 68 a 1400 GG 21,3 68 a 2100 GG 34 88 E a 2101 GG 34 88 F oltre 3000 GG 46,8 116 a 3000 GG 46,8 116 Tabella 3 Tabella 3 Indici di prestazione energetica per la climatizazzione invernale. fabbisogno annuo di energia primaria e i valori sovvenzionata e convenzionata, nonché per limite di trasmittanza termica dell’involucro l’edilizia pubblica e privata, anche riguardo alla come aggiornati dal D.Lgs. 311/06. All’articolo ristrutturazione degli edifici esistenti e sono 1 il decreto definisce le sue finalità: indicate le metodologie di calcolo e i requisiti “Il presente decreto stabilisce i criteri, le minimi finalizzati al raggiungimento degli condizioni e le modalità per migliorare le obiettivi di cui all’articolo 1, tenendo conto prestazioni energetiche degli edifici al fine di quanto riportato nell’allegato «B» e della di favorire lo sviluppo, la valorizzazione e destinazione d’uso degli edifici3.” l’integrazione delle fonti rinnovabili e la I fattori di riferimento riportati nell’allegato diversificazione sopra citato sono : energetica, contribuire a conseguire gli obiettivi nazionali di limitazione “a) clima sterno e interno; b) caratteristiche delle emissioni di gas a effetto serra posti dal termiche protocollo di Kyoto, promuovere la competitività riscaldamento e di produzione di acqua calda dei comparti più avanzati attraverso lo sviluppo sanitaria; d) impianto di condizionamento tecnologico.” dell’aria e di ventilazione; e) impianto di Questo decreto disciplina, la metodologia per il illuminazione; f) posizione ed orientamento calcolo delle prestazioni energetiche integrate degli edifici; g) sistemi solari passivi e degli edifici e l’applicazione di requisiti minimi in protezioni solari; h) ventilazione naturale; materia di prestazioni energetiche degli edifici i) utilizzo di fonti energetiche rinnovabili, di come ricordato all’articolo 4 comma 2 a) sistemi di cogenerazione e di riscaldamento e “(…) tenendo conto di quanto riportato condizionamento a distanza.“ nell’allegato «B» e della destinazione d’uso All’allegato C si disciplinano i requisiti per la degli edifici. Questi decreti disciplinano la prestazione energetica degli edifici e all’allegato progettazione, l’installazione, l’esercizio, la I requisiti, criteri e metodi di calcolo in regime manutenzione e l’ispezione degli impianti transitorio. termici per la climatizzazione invernale ed estiva D.Lgs. del 29 dicembre 2006, n.311 - degli edifici, per la preparazione dell’acqua Disposizioni correttive ed integrative al decreto calda per usi igienici sanitari e, limitatamente legislativo 19 agosto 2005, n. 192, recante al settore terziario, per l’illuminazione artificiale attuazione della direttiva 2002/91/CE, relativa degli edifici; [si definiscono] (…) i criteri al rendimento energetico nell’edilizia generali di prestazione energetica per l’edilizia In riferimento al fabbisogno di energia primaria dell’involucro; c) impianto di 147 Tabella 2.1 Valori limite della trasmittanza termica U delle strutture opache verticali espressa in W/m2K Zona climatica Dall’ 1 gennaio 2006 U (W/m2K) Dall’ 1 gennaio 2008 U (W/m2K) Dall’ 1 gennaio 2010 U (W/m2K) A B C D E F 0,85 0,64 0.57 0,50 0,46 0,44 0,72 0,54 0.46 0,40 0,37 0,35 0,62 0,48 0.40 0,36 0,34 0,33 Tabella 3.1 Valori limite della trasmittanza termica U delle strutture opache orizzontali o inclinate di copertura 2 espressa in W/m K Zona climatica Dall’ 1 gennaio 2006 2 U (W/m K) Dall’ 1 gennaio 2008 2 U (W/m K) Dall’ 1 gennaio 2010 2 U (W/m K) A 0,80 0,42 0,38 B C D E F 0,60 0,55 0,46 0,43 0,41 0,42 0.42 0,35 0,32 0,31 0,38 0.38 0,32 0,30 0,29 Tabella 3.2 Valori limite della trasmittanza termica U delle strutture opache orizzontali di pavimento espressa in 2 W/m K Zona climatica Dall’ 1 gennaio 2006 2 U (W/m K) Dall’ 1 gennaio 2008 2 U (W/m K) Dall’ 1 gennaio 2010 2 U (W/m K) A B C D E 0,80 0,60 0,55 0,46 0,43 0,74 0,55 0,49 0,41 0,38 0,65 0,49 0.42 0,36 0,33 Tabella 4a. Valori limite della trasmittanza termica U delle chiusure trasparenti comprensive degli infissi espressa 2 in W/m K Dall’ 1 gennaio 2008 Dall’ 1 gennaio 2010 Dall’ 1 gennaio 2006 2 2 2 Zona climatica U (W/m K) U (W/m K) U (W/m K) A B C D E F 5,5 4,0 3,3 3,1 2,8 2,4 5,0 3,6 3,0 2,8 2,4 2,2 4,6 3,0 2.6 2,4 2,2 2.0 2 Tabella 4b. Valori limite della trasmittanza centrale termica U dei vetri espressa in W/m K Zona climatica Dall’ 1 gennaio 2006 2 U (W/m K) Dall’ 1 luglio 2008 2 U (W/m K) Dall’ 1 gennaio 2011 2 U (W/m K) A B C D E F 5,0 4,0 3,0 2,6 2,4 2,3 4,5 3,4 2,3 2,1 1,9 1,7 3,7 2,7 2,1 1,9 1,7 1,3 148 per il riscaldamento invernale e alla trasmittanza intermedi ai limiti delle zone climatiche riportati termica degli involucri opachi, i minimi introdotti in tabella si procede mediante interpolazione dal D.Lgs. 192/05 vengono ridefiniti dal D.Lgs. lineare. 311/06 riducendo del 10% quelli di riferimento, I valori di trasmittanza termica delle strutture divenendo base di riferimento del il DPR opache orizzontali o inclinate sono individuate 59/09. nelle tabelle riportate a lato in riferimento alla Per quanto riguarda i livelli limite di trasmittanza componete dell’involucro in esame. termica (esclusi Secondo la normativa il rispetto dei valori collegi, conventi, case di pena e caserme) si limite introdotti deve essere seguito con una fa riferimento alla tabella 1.3 riportante i valori tolleranza del 30%. limite, applicabili dal 1 gennaio 2010, dell’indice DPR del 2 aprile 2009, n. 59 - Regolamento di di prestazione energetica per la climatizzazione attuazione dell’articolo 4, comma 1, lettere a) invernale, espresso in kWh/m2 a. e b), del decreto legislativo 19 agosto 2005, Per tutti gli altri edifici la tabella 2.3 riporta n. 192, concernente attuazione della direttiva i valori limite, applicabili dal 1 gennaio 2010, 2002/91/CE sul rendimento energetico in dell’indice di prestazione energetica per la edilizia. climatizzazione invernale espresso in kWh/m3 Il DPR 59/2009 si pone come documento di anno. attuazione dell’art. 4 comma 1 a e b del D.Lgs. I valori limite riportati nelle tabelle sono espressi 192/05. È in vigore da 25 giugno 2009 e in funzione della zona climatica, così come contiene criteri generali, metodologie di calcolo individuata all’articolo 2 del DPR del 26 agosto e requisiti minimi, relativi alle prestazioni 1993, n. 412, e del rapporto di forma dell’edificio termiche degli edifici per la climatizzazione S/V, dove S, espressa in metri quadrati, è la invernale ed estiva e al rendimento energetico superficie disperdente che delimita l’edificio degli impianti termici per la climatizzazione verso l’esterno (ovvero verso ambienti non invernale e per la produzione di acqua dotati di impianto di riscaldamento), il volume calda sanitaria. “I criteri minimi generali, le riscaldato V è il volume lordo, espresso in metri metodologie di calcolo e i requisiti minimi per cubi, delle parti di edificio riscaldate, definito la prestazione energetica degli impianti termici dalle superfici che lo delimitano. per la climatizzazione estiva e, limitatamente Per valori di S/V compresi nell’intervallo 0,2 al terziario, per l’illuminazione artificiale degli – 0,9 e, analogamente, per gradi giorno (GG) edifici (…) saranno integrati con successivi negli edifici residenziali 149 provvedimenti”. calcolata tenendo conto della temperatura Per ciò che riguarda i requisiti minimi per la di progetto estiva secondo la norma UNI/TS climatizzazione invernale ed estiva il decreto 11300 - 1, e la superficie utile, per gli edifici conferma , secondo quanto indicato al comma residenziali, o il volume per gli edifici con altre 2 dell’art.4, la richiesta di verifica: destinazioni d’uso, e alla verifica che la stessa “(…) in sede progettuale alla determinazione sia non superiore ai seguenti valori5 per gli dell’indice di prestazione energetica per la edifici residenziali: climatizzazione invernale (EPi), e alla verifica - 40 kWh/m2 anno nelle zone climatiche A e B; che lo stesso risulti inferiore ai valori limite che - 30 kWh/m2 anno nelle zone climatiche C, D, sono riportati nella pertinente tabella di cui al E, e F; punto 1 dell’allegato C al decreto legislativo”. mentre per tutti gli altri edifici ai seguenti 4 I valori sono definiti all’interno delle tabelle valori: allegate al D.Lgs. 311/06, riportate al paragrafo - 14 kWh/m3 anno nelle zone climatiche A e B; precedente. Viene confermato inoltre quando - 10 kWh/m3 anno nelle zone climatiche C, D, già enunciato al predetto D.Lgs., anche per gli E, e F”. edifici di nuova costruzione, quando il rapporto Il decreto fissa i limiti di prestazione del tra la superficie trasparente complessiva fabbisogno termico dell’involucro in attesa dell’edificio e la sua superficie utile è inferiore della terza parte della normativa UNI TS 11300 a 0,18, è possibile infatti omettere il calcolo del (Prestazioni energetiche degli edifici - Parte fabbisogno annuo di energia primaria, qualora 3ª: determinazione del fabbisogno di energia vengano rispettati i valori limite di trasmittanza primaria e dei rendimenti per la climatizzazione termica previsti dal D.Lgs. 311/06 e alcune estiva) attraverso la quale sarà possibile prescrizioni impiantistiche definite nel DPR. determinare il fabbisogno di energia primaria Per quanto riguarda la verifica prestazionale per la climatizzazione estiva. energetica estiva viene introdotta all’art.3 I valori di trasmittanza limite per gli edifici di comma 2 a). nuova costruzione con ponte termico corretto, “(…) la determinazione della prestazione sono riferiti a quei valori limite introdotti dal energetica estivo D.Lgs. 311/06 nell’allegato C per tutte le dell’involucro edilizio (Epe, invol), pari al componenti dell’involucro edilizio qui prese in rapporto tra il fabbisogno annuo di energia esame, diventando valori limite inderogabili termica per il raffrescamento dell’edificio, senza alcuna tolleranza percentuale. 150 per il raffrescamento All’art. 16 si definisce per le zone climatiche C, - schermature solari delle superfici trasparenti; D, E, e F il valore di: - inerzia termica degli involucri opachi; “(…) trasmittanza (U) delle strutture edilizie - ventilazione naturale. di separazione tra edifici o unità immobiliari Questi fattori di controllo vengono applicati confinanti (…) deve essere inferiore o uguale a a differenti categorie di edifici così come 0,8 W/m K, nel caso di pareti divisorie verticali classificate all’art.3 del DPR del 26 agosto e orizzontali. Il medesimo limite deve essere 1993 n. 4126, tranne (secondo normativa) alle rispettato per tutte le strutture opache, verticali, categorie E.6 ed E.8, cioè gli edifici adibiti ad orizzontali e inclinate, che delimitano verso attività commerciali, scolastiche, sportive ed l’ambiente esterno gli ambienti non dotati di industriali. Si fa riferimento alla ristrutturazione, impianto di riscaldamento”. alla manutenzione straordinaria di involucri Segue all’art. 17 l’indicazione anche per gli edilizi di edifici con una superficie utile minore edifici di nuova costruzione in tutte le zone a 1000 m2 e ad edifici di nuova costruzione. climatiche, conformemente alla normativa Quest’ultima categoria è quella presa in esame tecnica UNI EN ISO 13788:2003, della: all’interno della presente ricerca. “(…) verifica dell’assenza di condensazioni Rispetto superficiali e che le condensazioni interstiziali schermature solari delle superfici trasparenti delle pareti opache siano limitate alla quantità individuato all’articolo 4 Criteri generali e rievaporabile, conformemente alla normativa requisiti delle prestazioni energetiche degli tecnica vigente. Qualora non esista un sistema edifici e degli impianti, comma 19 si afferma di controllo della umidità relativa interna, per i che: calcoli necessari, questa verrà assunta pari al “Per tutte le categorie di edifici, (…), al fine 65 per cento alla temperatura interna di 20 °C”. di limitare i fabbisogni energetici per la All’interno del decreto 59/2009 si individuano climatizzazione estiva e (…) contenere la i requisiti minimi per il comfort estivo introdotti temperatura interna degli ambienti, nel caso come minimi di edifici di nuova costruzione (…), e’ resa enunciati nei precedenti decreti in relazione obbligatoria la presenza di sistemi schermanti all’abbassamento del fabbisogno energetico esterni. Qualora se ne dimostri la non per la climatizzazione estiva e al contenimento convenienza in termini tecnico-economici, detti delle temperature interne degli ambienti, sistemi possono essere omessi in presenza di puntando sempre su tre fattori chiave: superfici vetrate con fattore solare (UNI EN 410) 2 modificazione dei requisiti al primo fattore relativo alle 151 minore o uguale a 0,5. Tale valutazione deve e materiali, anche innovativi, ovvero coperture essere evidenziata nella relazione tecnica di cui a verde, che permettano di contenere le al comma 25 ”. oscillazioni della temperatura degli ambienti Ciò significa che si richiede anche di misurare e in funzione dell’andamento dell’irraggiamento dimostrare l’efficacia delle schermature solari solare. In tale caso deve essere prodotta una interne e/o esterne alle superfici vetrate, per adeguata documentazione e certificazione verificare l’effettiva riduzione dell’apporto di delle tecnologie e dei materiali che ne attesti calore per irraggiamento solare come indicato al l’equivalenza con le predette disposizioni”. punto a) del comma 18 dello stesso articolo7. Infine per ciò che riguarda la ventilazione Si richiede inoltre di appurare “in tutte le naturale si introducono alcune indicazioni zone climatiche ad esclusione della F, per le all’interno del comma 18 c): località nelle quali il valore medio mensile “utilizza al meglio le condizioni ambientali dell’irradianza sul piano orizzontale, nel mese di esterne e le caratteristiche distributive degli massima insolazione estiva, Im,s, sia maggiore spazi per favorire la ventilazione naturale o uguale a 290 W/m3, che le pareti verticali dell’edificio; nel caso che il ricorso a tale opache con l’eccezione di quelle comprese nel ventilazione non sia efficace, può prevedere quadrante nord-ovest, nord, nord-est, abbiano l’impiego di sistemi di ventilazione meccanica un valore di massa superficiale Ms superiore nel rispetto del comma 13 dell’articolo 5 a 230 kg/m3, oppure che il valore del modulo decreto del Presidente della Repubblica 26 della trasmittanza termica periodica (YIE) sia agosto 1993, n. 412.” inferiore a 0,12 W/m °K”; si chiede inoltre che In riferimento all’uso di fonti rinnovabili nel caso all’interno delle stesse circostanze tutte le pareti di edifici di nuova costruzione il DPR impone8 di opache orizzontali ed inclinate (copertura) il progettare l’impianto di produzione di energia valore del modulo della trasmittanza termica termica utilizzando fonti di energia rinnovabile periodica YIE sia inferiore a 0,20 W/m °K”; affinché venga coperto almeno il 50% del Si afferma che: fabbisogno annuo di energia primaria richiesta “gli effetti positivi che si ottengono con il per la produzione di acqua calda sanitaria. E’ rispetto dei valori di massa superficiale o inoltre obbligatoria l’istallazione di pannelli trasmittanza termica periodica delle pareti fotovoltaici per la produzione di energia elettrica. opache previsti alla lettera b), possono essere A questa normativa seguiranno provvedimenti raggiunti, in alternativa, con l’utilizzo di tecniche che illustreranno le modalità applicative di 3 2 152 questi obblighi e le prescrizioni minime anche l’illuminazione artificiale. in riferimento alle dimensioni e destinazione Nel caso di edifici residenziali tutti gli indici sono d’uso degli edifici. espressi in kWh/m2anno. Decreto Ministeriale 26 giugno 2009 – Nel caso di altri edifici (residenze collettive, Ministero dello Sviluppo Economico - Linee terziario, industria) tutti gli indici sono espressi guida nazionali per la certificazione energetica in kWh/m3anno. degli edifici (G.U. 10/7/2009 n. 158 – in vigore Le modalità di calcolo dell’energia primaria e i dal 25/7/2009) contributi delle fonti rinnovabili sono valutati, All’interno della normativa vengono forniti degli nell’ambito delle metodologie di riferimento allegati, nell’allegato A sono indicate le linee nazionali di cui al paragrafo 5, con le modalità guida nazionali per la certificazione energetica disposte ai decreti ministeriali 24 luglio 2004 e degli edifici. successive modifiche ed integrazioni, in materia Vengono qui riportati i metodi di calcolo per di efficienza energetica e sviluppo delle fonti la prestazione energetica globale e i fattori di rinnovabili”. valutazione qualitativa relativi all’involucro per L’indice di prestazione energetica globale EPgl la climatizzazione estiva. tiene conto: Prestazione energetica degli edifici - del fabbisogno di energia primaria per la La complessiva climatizzazione invernale ed estiva, per la dell’edificio è espressa attraverso l’indice di produzione di acqua calda sanitaria e per prestazione energetica globale EPgl. l’illuminazione artificiale; prestazione energetica - dell’energia erogata e dell’energia ausiliaria EPgl= EPi + EPacs + EPe + EPill dei sistemi impiantistici, inclusi i sistemi per l’autoproduzione o l’utilizzo di energia. dove: Si ricorda che la determinazione dell’indice EPi: indice di prestazione energetica per la di prestazione energetica per l’illuminazione climatizzazione invernale; degli ambienti è obbligatoria per gli edifici EPacs: indice di prestazione energetica per la appartenenti alle categorie E. 1, limitatamente produzione di acqua calda sanitaria; a collegi, conventi, case di pena e caserme, E. Epe: indice di prestazione energetica per la 2, E. 3, E. 4, E. 5, E. 6, e E. 7, di cui all’articolo climatizzazione estiva; 3, del decreto Presidente della Repubblica 26 EPill: indice di prestazione energetica per agosto 1993, n. 412. 153 Tuttavia, nella fase di avvio, ai fini della metodo DOCET del CNR/ENEA, sono le norme certificazione degli edifici, si considerano tecniche di cui al paragrafo 5.1 e, a oggi, per nelle presenti linee guida solamente gli indici il caso specifico la seguente norma tecnica e di prestazione di energia primaria per la sue successive modificazioni e integrazioni: climatizzazione invernale e per la preparazione UNI/TS 11300 – 1 Prestazioni energetiche dell’acqua calda per usi igienici e sanitari. degli edifici – Parte 1: Determinazione del Inoltre, per la climatizzazione estiva è prevista fabbisogno di energia termica dell’edificio per una valutazione qualitativa delle caratteristiche la climatizzazione estiva ed invernale; Sulla dell’involucro edilizio volte a contenere il base dei valori assunti dal parametro EPe,invol, fabbisogno energetico per l’erogazione del calcolati con la predetta metodologia, si predetto servizio come definito al paragrafo 6. definisce la seguente classificazione, valida per 6.1 Metodo basato sulla determinazione tutte le destinazioni d’uso (Tabella 4) dell’indice di prestazione termica dell’edificio 6.2 Metodo basato sulla determinazione di per il raffrescamento (EPe,invol) parametri qualitativi Congiuntamente all’applicazione delle Congiuntamente all’applicazione delle metodologie di cui al paragrafo 5.1 e al paragrafo metodologie di cui al paragrafo 5.2, punto 3, 5.2, punti 1 e 2, sia in applicazione di disposizioni e con le limitazioni ivi previste, in alternativa legislative che per scelta di utilizzo, si procede alla metodologia di cui al paragrafo 6.1, si può alla determinazione dell’indice di prestazione procedere alla determinazione di indicatori quali: termica dell’edificio per il raffrescamento lo sfasamento (S) espresso in ore, ed il fattore (EPe,invol), espresso in kWh/m2anno, pari al di attenuazione (fa) coefficiente adimensionale. rapporto tra il fabbisogno di energia termica per Il riferimento nazionale per il calcolo dei predetti il raffrescamento dell’edificio (energia richiesta indicatori è la norma tecnica UNI EN ISO dall’involucro edilizio per mantenere negli 13786, dove i predetti parametri rispondono ambienti interni le condizioni di comfort, senza rispettivamente alle seguenti definizioni: tenere conto dei rendimenti dell’impianto che a) fattore di attenuazione o fattore di decremento fornisce il servizio e che quindi non è energia è il rapporto tra il modulo della trasmittanza primaria) e la superficie calpestabile del volume termica dinamica e la trasmittanza termica in climatizzato. Il riferimento nazionale per il condizioni stazionarie. calcolo del fabbisogno di energia termica per b) sfasamento è il ritardo temporale tra il raffrescamento, direttamente o attraverso il il 154 massimo del flusso termico entrante EPe,invol (kWh/m2anno) EPe,invol < 10 10< EPe,invol < 20 20< EPe,invol < 30 30< EPe,invol < 40 EPe,invol > 40 Qualità prestazionale I II III IV V Prestazioni Ottime Buone Medie Sufficienti Mediocri Tabella 4 Sfasamento (ore) S> 12 12 >S > 10 10 >S > 8 8 >S > 6 6>S Attenuazione Prestazioni Fa<0,15 0,15<fa<0,30 0,30<fa<0,40 0,40<fa<0,60 0,60<fa ottime buone medie sufficienti mediocri Qualità prestazionale I II III IV V Tabella 5 Tabella 5 Classi prestazionali della struttura edilizia di contenimento proposte dal D.M. 26/6/2009 . nell’ambiente interno ed il massimo della “Norme per l’edilizia sostenibile” temperatura dell’ambiente esterno. - Delibera 13 luglio 2009 n. 1141 Nei casi in cui le coppie di parametri caratterizzanti - Delibera 11 maggio 2009 n. 760 “Procedure l’edificio non rientrino coerentemente negli regionali per l’accreditamento dei certificatori intervalli fissati in tabella, per la classificazione della sostenibilità energetico ambientale”. prevale il valore dello sfasamento. (Protocollo Itaca) La Metodologia di certificazione dell’edificio Con la Delibera di Giunta 1141/2009, la è lasciata alla gestione delle singole regioni Regione Marche ha definito le procedure per e province autonome. Questo ha portato alla la certificazione della sostenibilità energetico definizione di differenti sistemi di classificazione - ambientale degli edifici e il sistema di che in molti casi valutano anche gli aspetti accreditamento dei soggetti abilitati al rilascio di sostenibilità ambientale a volte in forma dei certificati, istituendo l’albo dei certificatori preponderante rispetto ai caratteri energetici. energetici. La delibera attua l’art. 14, comma 3 lett. b) della LR 14/2008 “Norme per l’edilizia NORMATIVA REGIONALE sostenibile” e specifica che la Regione Marche Si analizzano le leggi regionali delle regioni ha adottato quale strumento di valutazione, il dell’Italia centro meridionale. In particolare si Protocollo Itaca, adattandolo alle specificità del analizza quella della regione Marche e delle territorio regionale nel Protocollo Itaca - Marche. regioni dell’Italia centro settentrionale, per La certificazione della sostenibilità energetico comprendere il livello di approfondimento - ambientale non ha carattere obbligatorio, condotto in termini di indicazioni per il progetto ma è volontaria. Nell’allegato 1 alla Delibera del sistema tecnologico e ambientale, con 1141/2009 è illustrato lo schema dei processi particolare riferimento al regime estivo e al che compongono il sistema di certificazione controllo dei parametri di comfort ambientale. e sono identificati i ruoli e le responsabilità Lo stato normativo della regione Marche dei diversi soggetti coinvolti. Fino all’entrata a ci consente di verificare lo stato dell’arte regime del sistema di certificazione, l’organismo normativo della regione considerata come area certificatore sarà l’Università Politecnica delle sperimentale. Marche, che potrà avvalersi di ITACA, ITC-CNR e iiSBE Italia. Regione Marche I criteri per la definizione degli incentivi e il - Legge Regionale del 17 giugno 2008, n. 14 programma per la formazione professionale 155 sono stati già emanati con la Delibera della provincia di Pesaro e Urbino. Definendo 760/2009, che contiene anche le linee guida nell’articolo 4 la funzione della Regione delle per la valutazione energetico - ambientale degli Province e comuni. La legge nei punti salienti è edifici residenziali. così articolata: Mancano, il capitolato tipo prestazionale, il Art. 1 - Finalità e oggetto prezzario per la realizzazione degli interventi, 1. La Regione promuove e incentiva la e le linee guida per la valutazione della sostenibilità energetico - ambientale nella sostenibilità energetico - ambientale degli edifici realizzazione delle opere edilizie pubbliche non residenziali, previsti dall’art. 14, comma 3 e private, nel rispetto dei vincoli derivanti lettere a) e c) della LR 14/2008. Procedure che dall’ordinamento comunitario e dei principi sono state sistematizzate attraverso la delibera fondamentali desumibili dal decreto legislativo 11 Maggio 2009 n.760. 19 agosto 2005, n. 192 (Attuazione della Marche - Legge Regionale del 17 giugno 2008, direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento n. 14 - Norme per l’edilizia sostenibile (B.U. 26 energetico nell’edilizia) ed in armonia con la giugno 2008, n. 59) direttiva 2006/32/CE concernente l’efficienza La in degli usi finali dell’energia e i servizi energetici. considerazione rappresenta l’ultimo stadio 2. (…) La presente Legge definisce le tecniche d‘avanzamento del percorso di perfezionamento e le modalità costruttive di edilizia sostenibile e certificazione energetica che attualmente si (…), negli interventi di nuova costruzione. sta sviluppando nella ragione anche attraverso Art. 2 - Definizioni il supporto dell’Università Politecnica delle 1. Edilizia sostenibile pubblica e privata che Marche. soddisfa i seguenti requisiti: Certificazione che si appoggia al sistema di a) sono progettati, realizzati e gestiti secondo qualità ambientale legato al protocollo Itaca e criteri avanzati di compatibilità ambientale e di che ha già visto la certificazione di alcuni edifici sviluppo sostenibile, in modo tale da soddisfare nella provincia di Pesaro con questa metodologia le necessità del presente senza compromettere applicata in una prima fase sperimentale. Si quelle delle future generazioni; evince chiaramente l’approccio della regione b) hanno l’obiettivo di minimizzare i consumi di a una certificazione qualitativa legata per lo energia e delle risorse ambientali in generale, di più alla sostenibilità dell’edifico, metodologia favorire l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili, appoggiata anche dai prossimi referenti INBAR nonché di contenere gli impatti complessivi 156 normativa che viene qui presa sull’ambiente e sul territorio; Tale sistema è finalizzato, in c) sono concepiti e realizzati in maniera tale particolare, a certificare il livello di sostenibilità da garantire il benessere e la salute degli degli interventi edilizi anche ai sensi dell’articolo occupanti; 4 del d.lgs. 192/2005, a definire le priorità e) promuovono e sperimentano sistemi edilizi e graduare gli incentivi economici, nonché a a costo contenuto con riferimento al ciclo di stabilire le soglie minime al di sotto delle quali vita dell’edificio, anche attraverso l’utilizzo di non è consentito il rilascio delle certificazioni metodologie innovative o sperimentali. né l’accesso ai contributi e agli incentivi previsti Art. 3 - Criteri di selezione dei materiali da dalla presente legge. costruzione e delle tecniche costruttive 3. Le linee guida sono suddivise in aree di 1. Negli interventi di edilizia sostenibile (…) valutazione che includono, in particolare, quelle è previsto l’uso di materiali da costruzione, che fanno riferimento: componenti per l’edilizia, impianti, elementi a) alla qualità ambientale degli spazi esterni; di finitura, arredi fissi e tecnologie costruttive b) al risparmio delle risorse naturali; che: c) alla riduzione dei carichi ambientali; 1) siano riciclabili, riciclati, di recupero, di d) alla qualità ambientale degli spazi interni; provenienza locale e contengano materie prime e) alla qualità della gestione dell’edificio; rinnovabili e durevoli nel tempo; f) all’integrazione con il sistema della mobilità 2) siano caratterizzati da ridotti valori di energia pubblica. e di emissioni di gas serra inglobati; 4. Il sistema di valutazione definito nelle linee 3) rispettino il benessere e la salute degli guida deve consentire l’attribuzione di un abitanti. punteggio di prestazione del singolo edificio Art. 7 - Linee guida che permetta una valutazione finale del relativo 1. La Giunta regionale approva, nel rispetto livello di sostenibilità e a tal fine indica: delle disposizioni di cui al d.lgs. 192/2005, le a) la prestazione minima di riferimento in base linee guida per la valutazione della sostenibilità alle norme legislative e tecniche vigenti e alle energetico - ambientale degli edifici. peculiarità costruttive locali; 2. Le linee guida, relative agli edifici residenziali b) un sistema di ponderazione dei requisiti di e non residenziali, contengono il sistema cui al comma 3, che consenta di definire le di valutazione della qualità ambientale ed priorità all’interno delle diverse problematiche energetica degli interventi di edilizia sostenibile. ambientali considerate. 157 1 2 5. Le linee guida di cui al comma 1 contengono il 2015 dovrà portare la città a ridefinire la sua in particolare: identità in termini di progettazione sostenibile. a) le indicazioni necessarie ad effettuare Una delle prime azioni è stata l’adozione l’analisi del sito, comprendendo l’analisi dei del PRG con criteri di eco sostenibilità e varo fattori climatici ed ambientali, nonché dei contestuale di un regolamento comunale di relativi rischi; Bioarchitettura. b) i sistemi di calcolo o di verifica riferiti ad Numerosi sono i concorsi progettuali dove si ogni requisito e gli esempi di possibili soluzioni rinnovano questi obbiettivi, come il progetto per tecniche; Abitare ECOstruire e il finanziamento ottenuto c) la modulistica e i sistemi di calcolo per i progetto sustainable housing in Europe informatizzati per la semplificazione delle sviluppo in qualità di progetto pilota nella procedure di verifica. località Villa Fastiggi – Copers consorzio di cooperative attuato durante l’anno 2007. I comuni delle Marche L’ing. Angelo Mingozzi, gli architetti Ugo Sasso, Parallelamente all’evoluzione in corso della Annarita Santilli, Maurizio Giannotti e Ombretta normativa, la regione Marche presenta delle Pietrelli hanno definito l’impostazione generale realtà comunali, come il comune di Pesaro, del, che hanno adottato norme che indirizzano ad all’utilizzo delle tecniche di Bio-Architettura, una progettazione energeticamente efficiente, sulla base del Protocollo Itaca, del Regolamento definendo parametri e valori ancor più restrittivi Edilizio tipo regionale dell’Emilia Romagna e della normativa nazionale, ponendosi come delle linee guida del sistema di Valutazione riferimento progettuale idoneo alle esigenze Energetico climatiche locali, riferibili agli obiettivi di Regione Marche. controllo energetico dell’edificio e comfort per Sono qui riproposti i punti salenti del regolamento l’utente. Attualmente le normative presentati per quelli che sono i parametri rapportabili alla sono in percorso di sviluppo e nei prossimi normativa nazionale. Emerge dall’impostazione mesi vedranno il prodotto di nuove riflessioni e delle indicazioni fornite come, secondo gli approfondimenti. autori, si interpreti il progetto dell’intervento Comune di PESARO edilizio sostenibile come lo strumento in Nel 2000 il comune di Pesaro ha adottato il grado di raggiungere gli obiettivi generali di: “Piano Strategico della qualità”. Piano che entro salvaguardia dell’ambiente, uso razionale delle 158 Regolamento di Ambientale attuazione degli relativo edifici della 1-2 Viste degli edific realizzati con il programma Sustainable housing in Europe, sviluppo di un progetto pilota, località Villa Fastiggi – Copers consorzio di cooperative. 2007 3-4 Funzioanmento ambuentale delgi edifici relativi lle fig. 3-4 3 4 risorse e delle potenzialità offerte dal sito, in La struttura di copertura degli edifici realizzati relazione agli obiettivi di benessere e risparmio a diretto contatto con gli ambienti sottostanti energetico e della valorizzazione delle risorse destinati ad attività principali devono avere ambientali. Sotto il profilo ambientale durante il valori di massa superficiale non inferiori a ciclo produttivo fuori opera9, il ciclo produttivo 300 Kg/m2, fanno eccezione le strutture di in opera10 e il ciclo funzionale del complesso copertura sempre a stretto contatto con gli insediativo ed edilizio11. ambienti abitati sottostanti. Pesaro – Comune di Pesaro – Regolamento In caso di nuova costruzione nelle vicinanze di attuazione relativo all’utilizzo delle tecniche di reti di teleriscaldamento, è obbligatoria di Bio-Architettura. Approvato con delibera di la predisposizione delle opere necessarie a consiglio comunale n.35 del 02/04/2007, favorirne il collegamento. aggiornato al 08/11/2007. Modificato con Allegato B – Famiglia 2 – Uso razionale delle delibera di consiglio comunale n.98 del risorse climatiche e energetiche – Controllo 30/06/2008. dell’apporto La struttura si compone in due gruppi di estivo. linee guida denominate: Allegato A, in cui si Esigenze da soddisfare individuano i prerequisiti PR1 legati all’ “Analisi Al fine di concorrere ad un uso razionale del sito” e allegato B, riferito alle “Schede delle risorse climatiche ed energetiche, è tecniche dei requisiti”, in particolare: necessario Allegato B – Famiglia 2 – Uso razionale delle estivo dell’organismo edilizio anche utilizzando risorse climatiche e energetiche - Contenimento l’ombreggiamento, senza contrastare l’apporto dei consumi energetici complessivi. energetico dovuto al soleggiamento invernale. Specifiche di prestazioni – Nuove costruzioni Specifiche prestazionali 5 - Trasmittanza termica delle chiusure Nel trasparenti, comprensive degli infissi, K <= ciascuna delle chiusure trasparenti (finestre, 3,1 W/m2 °K come da D. Lgs. 28 agosto lucernari, ecc.) degli spazi dell’unità immobiliare 2005, n.192 e successive modificazioni e destinate ad attività principale deve essere integrazioni. uguale o superiore all’80%. Il livello deve 8 - Massa superficiale (m) (6) delle pareti essere verificato in ognuna delle seguenti ore: esterne opache di ambienti destinati ad attività 12, 14, 16 del 21 luglio (ora solare), individuato principale superiore o uguale a 300 Kg/m2; come giorno rappresentativo della stagione energetico contenere periodo estivo da il soleggiamento surriscaldamento l’ombreggiamento di 159 5 6 surriscaldata. dalla città di Ancona ha come obiettivo la E’ necessario il soddisfacimento del FLD >= valorizzazione del patrimonio culturale e 0,5% con il dispositivo ombreggiante in uso. paesaggistico della città e delle sue molteplici Allegato B – Famiglia 2 – Uso razionale delle e plurali declinazioni come risorsa centrale risorse climatiche e energetiche – Controllo per il rafforzamento dell’identità urbana, in dell’inerzia termica - Obbligatorio una chiave non solo di tutela, salvaguardia Il valore di inerzia termica deve essere contenuto e messa in rete dei diversi luoghi ed edifici i>= 1,5 m2/m2. Il valore dell’inerzia i è ottenuto riconducibili ad una storia di lunga durata, ma dal rapporto fra il valore della superficie lorda anche di sviluppo di una qualità architettonica equivalente Sleq e la superficie del pavimento diffusa dei nuovi interventi entro cui ricercare del vano Sp. la realizzazione di nuove eccellenze connotanti Allegato B – Famiglia 3 – Benessere naturale l’immagine urbana. Passaggio fondamentale – Controllo dell’illuminamento naturale - per questa operazione di riconoscimento è la Obbligatorio identificazione degli ambiti di paesaggio intesi Al fine di assicurare il livello di illuminamento come contesti fisici, ambientali, funzionali, naturale per la destinazione d’uso residenziale sociali e culturali che caratterizzano la città e il si deve garantire negli ambienti principali territorio anconetani. Essi costituiranno anche plurimi12 dell’abitazione un valore di (fattore di l’occasione per governare, entro dimensioni luce diurno medio) FLDm>= 2%. discrete, i processi di riqualificazione urbana Allegato B – Famiglia 3 – Benessere naturale – non più affidati alle aree-progetto ma ad una Controllo della ventilazione – Obbligatorio pluralità diffusa di interventi coerenti con le Il controllo della ventilazione degli spazi chiusi identità di ciascun ambito di paesaggio e con le è finalizzato al controllo, del livello di umidità esigenze delle “microcittà” che vi ricadono. relativa, per assicurare un adeguato ricambio La loro articolazione evoca l’immagine di un d’aria. In particolare per gli ambienti principali “mosaico” a grana grossa che ricompone degli edifici residenziali: un’unica immagine della città nel rispetto della superficie apribile ≥1/8 della superficie di diversità delle sue parti. pavimento o n≥ 0,5 m3/hm . L’obiettivo strategico si articola nei seguenti ANCONA – Documento programmatico – Primo lineamenti e azioni: rapporto – 28 Luglio 2008 1 3 Il 160 documento programmatico sviluppato Rappresentare l’identità territoriale e il paesaggio storico di Ancona in senso 5-6 Viste degli edific realizzati con il programma Sustainable housing in Europe, sviluppo di un progetto pilota, località Villa Fastiggi – Copers consorzio di cooperative. 2007 7 7 Diagramma dell’iniziativa nella provincia di Ancona. contemporaneo ai cittadini come il Cardeto, il sistema dei Forti a. Identificare i punti di forza dei molteplici Ottocenteschi, la Cittadella, San Francesco ad paesaggi Alto. storico-culturali e ambientali attraverso: - La predisposizione di politiche di sostegno - La valorizzazione dei caratteri fisici e immateriale in grado di sostenere il Museo ambientali e dei significati permanenti e diffuso urbano. persistenti del territorio storico, del sistema - La ricerca di forme di gestione innovativa dei crinali e dei paesaggi agrari (centri e nuclei dei singoli edifici specialistici come la Mole storici delle frazioni, strade di importanza Vanvitelliana, i Musei e la Biblioteca Comunale, urbana e territoriale, edifici specialistici, aree privilegiando forme di coordinamento tra archeologiche, usi e disegno degli spazi aperti) il Comune e soggetti diversificati come - Il ripensamento del rapporto città-mare e, imprenditori, fondazioni bancarie, istituzioni dentro questo, del rapporti città-porto attraverso culturali internazionali una ipotesi unitaria di ridisegno della linea di c. Rilanciare il ruolo della città di Ancona come costa. Capoluogo di Regione attraverso: - La promozione di nuove funzioni nei contenitori - Il rafforzamento della città come vetrina delle recuperati e in quelli dismessi, riconducibili eccellenze e delle qualità espresse dal territorio soprattutto alle attività culturali e alle filiere anconetano e marchigiano e come luogo di collegate anche di tipo turistico. rappresentazione culturale della collettività - Il sostegno alle forme contemporanee della Regione, anche attraverso nuovi spazi del vivere e del fruire gli spazi storici nella museali e del tempo libero (Museo del Mare, contemporaneità, con particolare attenzione Acquario, ecc.) inseriti nella rete museale alle fasce giovanili e a quelle produttive (da 18 cittadina a 40 anni); - La valorizzazione della città e del suo ruolo nei b. Mettere in rete le risorse per dare forza e confronti della realtà adriatica, mediterranea e competitività al sistema, ricostruire il legame balcanica, inserendola all’interno dei principali fra mare-città campagna attraverso: network culturali e di programmazione di La riqualificazione diffusa dei tracciati “minori” eventi: e la ricostituzione della loro continuità per Sviluppare la qualità architettonica rafforzare le relazioni più significative e a. Promuovere un’azione costante per il recupero sollecitare la riscoperta di luoghi a lungo preclusi del patrimonio insediativo e architettonico 161 storico attraverso: edifici e degli spazi aperti rispetto ad alcune - La definizione di regole e strumenti per il risorse ambientali (sole e aria) in termini di restauro e la manutenzione nel tempo di edifici ricerca di soluzioni efficaci di soleggiamento/ e ambienti urbani storici ombreggiamento e ventilazione naturale; - La messa a disposizione di incentivi finanziari - il raggiungimento di un’elevata permeabilità per il recupero primario e il coordinamento naturale e profonda dei suoli; attuativo degli interventi - la garanzia di un’adeguata piantumazione b. Prevedere azioni pubbliche mirate degli spazi aperti in grado di contribuire in modo all’innalzamento della qualità architettonica dei sensibile alla qualità della risorsa aria; nuovi interventi attraverso: - la mitigazione dei principali impatti inquinanti - La messa a disposizione di incentivi premiali che interessano l’area; di tipo urbanistico finalizzati alla ricerca di - la ricerca di prestazioni microclimatiche degli proposte innovative e di qualità edifici che garantiscano un comportamento - Lo sviluppo della concorrenzialità progettuale energetico prevalentemente passivo integrato attraverso la promozione di concorsi di dall’uso di fonti energetiche da risorse rinnovabili architettura nazionali e internazionali nei luoghi nonché la protezione o il risanamento acustico notevoli della riqualificazione e trasformazione degli edifici; urbana. - l’uso privilegiato di materiali, componenti Verrà offerta anche qualità architettonica, edilizi e tecnologie costruttive riciclabili, riciclati ambientale e costruttiva dei nuovi edifici e e di recupero, che contengano materie prime spazi aperti, coniugata alla garanzia di elevati rinnovabili e durevoli nel tempo, caratterizzate standard ecologico - ambientali attraverso da ridotti valori di energia e di emissioni di gas l’adesione ai principi della bio-architettura e serra inglobati e capaci di garantire la salute e il il contributo alla rigenerazione delle risorse benessere degli abitanti e dei fruitori; ambientali fondamentali (acque profonde, - l’adozione di soluzioni finalizzate alla riduzione suolo, aria) attraverso: dei consumi idrici e al riciclo delle acque - il rispetto di indirizzi progettuali finalizzati meteoriche per usi collettivi come, per esempio, all’innalzamento della qualità architettonica la manutenzione del verde pubblico e privato. anche attraverso l’obbligo, in alcuni casi, di La fattibilità di tale offerta è garantita procedure concorsuali di tipo pubblico dall’attivazione di specifiche quote premiali di - la disposizione e conformazione degli capacità edificatoria all’interno della procedura 162 normativa della “perequazione urbanistica”. Macerata – In provincia di Macerata nasce lo energetica ed ambientale degli edifici in Toscana” sportello per il risparmio energetico - Delibera Regionale del 3 aprile 2006 n. 218 Dall’8 Gennaio 2008 è attivo uno sportello per Le linee guida elaborate in seguito alla delibera il risparmio energetico. La sede è all’interno del febbraio 2005 si pongono come un vero della casa ecologica di Belfort del Chienti. e proprio manuale a disposizione di operatori Gli operatori a diretto contatto con i cittadini privati e pubbliche istituzioni per orientare le forniscono indicazioni sulle buone pratiche proprie scelte e le proprie politiche in favore ambientali nelle azioni della vita quotidiana. dell’eco-compatibilità degli edifici. Grazie a Informazioni sulle: questo strumento, ogni nuovo progetto, così - Tecnologie per il risparmio energetico come - Prodotti eco-compatibili potranno essere valutati dal punto di vista - Iniziative di corsi di formazione dell’ecoefficienza e della sostenibilità, secondo - Informazioni sui temi legati alla bio-edilizia un metodo di punteggio qualitativo. Sono state - Fonti rinnovabili individuate cinque aree di riferimento cui - Ecoincentivi afferiscono le schede di controllo dei differenti - Consumo consapevole parametri presi in esame. Le aree sono: - Buona pratiche per risparmiare energia e - qualità ambientale esterna denaro - risparmio di risorse Operazione seguita e attivata nell’anno ogni intervento di ristrutturazione, - carichi ambientali 2009 anche da comune di Pesaro, che vede - qualità ambiente interno promuovere molte iniziative nell’ambito del - qualità del servizio risparmio energetico. - qualità della gestione - trasporti Regione Toscana Articolazione delle leggi di riferimento per la Rione Puglia Regione Toscana riguardanti la progettazione Articolazione delle leggi di riferimento per la sostenibile: Regione Puglia riguardanti la progettazione - L.R. 1/2005 sostenibile e la certificazione energetica: - Delibera Regionale del 28 febbraio 2005 - L.R. 27 luglio 2001, n. 20, “Norme generali di - “Linee guida per la valutazione della qualità governo e uso del territorio” 163 - L.R. 10 giugno 2008, n. 13, “Norme per energetico nell’edilizia e in linea con la direttiva l’abitare sostenibile” 2006/32/CE del Parlamento europeo e del - L.R. 10 giugno 2008, n. 14, “Misure a sostegno Consiglio, del 5 aprile 2006, concernente della qualità delle opere di architettura e di l’efficienza degli usi finali dell’energia e i servizi trasformazione del territorio” energetici e recante abrogazione della direttiva - Bollettino Ufficiale della Regione Puglia n. 93/76 CEE del Consiglio, privilegiando la 133 del 27 agosto 2009, DGR 4 agosto 2009, tutela e valorizzazione delle proprie peculiarità n. 1471, Sistema di valutazione del livello storiche, ambientali, culturali e sociali. di sostenibilità ambientale degli edifici in Nella legge n. 20 del 2001 regola e controlla gli attuazione della Legge Regionale “Norme per assetti, le trasformazioni e gli usi del territorio l’abitare sostenibile” (art. 10, L.R. 13/2008) persegue gli obiettivi della tutela dei valori - Bollettino Ufficiale della Regione Puglia - n. 201 ambientali, storici e culturali espressi dal del 15-12-2009, DGR 24 novembre 2009, n. territorio, nonché della sua riqualificazione, 2272, Certificazione di sostenibilità degli edifici finalizzati a destinazione residenziale ai sensi della Legge comunità regionale. Regionale “Norme per l’abitare sostenibile” (Art. Le leggi del giugno 2008 definiscono i fattori 9 e 10 L.R. 13/2008): Procedure, Sistema di d’approfondimento delle leggi attuative legate Accreditamento dei soggetti abilitati al rilascio, alla certificazione energetica e definiscono Rapporto con la Certificazione Energetica e i riferimenti progettuali rispetto gli obiettivi integrazione a tal fine del Sistema di Valutazione di: Risparmio idrico - risparmio energetico – approvato con DGR n. 1471/2009. approvvigionamento energetico – criteri di La Regione promuove e incentiva la sostenibilità selezione ed ei materiali. Per ciascuna delle ambientale e il risparmio energetico sia nelle categoria vengono richiamati i riferimenti trasformazioni territoriali e urbane sia nella normativi nazionali. realizzazione delle opere edilizie, pubbliche I DGR di agosto e dicembre 2009 rendono e private, nel rispetto dei vincoli derivanti operativi gli articoli 9 e 10 della legge regionale dall’ordinamento comunitario e dei principi n.13 del 2008 con particolare riferimento ai fondamentali normativa sistemi di certificazione per i quali si utilizza vigente in attuazione della direttiva 2002/91/ il sistema di valutazione protocollo ITACA. CE del Parlamento europeo e del Consiglio, In particolare come definito all’articolo 10 del 16 dicembre 2002, relativa al rendimento della legge n.13 del 2008 dovranno essere 164 desumibili dalla allo sviluppo sostenibile della soddisfatti i requisiti previsti nel disciplinare Come definito all’art.1 della L.R. del 18 tecnico, identificati in aree di valutazione, si novembre 2008 la presente legge, promuove riferiscono in particolare: la salvaguardia dell’integrità ambientale e il - alla qualità ambientale degli spazi esterni, risparmio delle risorse naturali secondo i principi - al risparmio delle risorse naturali; dello sviluppo sostenibile, definisce norme e - alla riduzione dei carichi ambientali; criteri di sostenibilità da applicarsi agli strumenti - alla qualità ambientale degli spazi interni; di governo del territorio e agli interventi edilizi, - alla qualità della gestione e del servizio; stabilisce le modalità per la valutazione e la - all’integrazione con il sistema della mobilità certificazione delle prestazioni di sostenibilità collettiva. ambientale e degli edifici, nonché le forme di Il sistema di valutazione strutturato dovrà sostegno e di incentivazione promosse dalla consentire di Regione e dagli enti locali. Impostati secondo i sostenibilità ambientale degli edifici rispetto la principi attuativi, resi operativi del’aprile 2009 prestazione minima di riferimento di ciascuna improntato sul sistema di certificazione del area di valutazione. Protocollo ITACA. la valutazione del livello Nella L.R. 17/2008 al titolo 2 si definiscono Regione Unmbria i criteri di certificazione di sostenibilità Articolazione delle leggi di riferimento per la ambientale degli edifici mentre, all’interno del Regione Umbria riguardanti la progettazione titolo 3 si definiscono le disposizione in materia sostenibile e la certificazione energetica: di urbanistica ed edilizia sostenibile. - L.R. 18 novembre 2008, n. 17, “Norme in materia di sostenibilità ambientale degli Regione Abruzzo interventi urbanistici ed edilizi” - L.R. 19 agosto 2009, n. 16, “Intervento - Decreti di Giunta, del 27 aprile 2009 regionale a sostegno del settore edilizio”, Bura “Approvazione del Disciplinare Tecnico per la Ordinario N° 45 del 28 agosto 2009 valutazione della sostenibilità ambientale degli - ARAEN edifici di cui all’art. 4 della L.R. 17/2008 «Norme Secondo quanto definito dall’art. 14 della L.R. in materia di sostenibilità ambientale degli del 19 agosto 2009 in merito agli interventi per interventi urbanistici ed edilizia”. (Protocollo favorire il risparmio energetico e l’impostazione Itaca) di impianti a fonte rinnovabile, si applica quanto definito nell’art. 11 del D.Lgs 30 maggio 2008 165 n. 115. regionali, si pone come interlocutore per gli La Regione Abruzzo non ha ancora legiferato in attori del sistema energetico regionale e per materia di certificazione energetica degli edifici. tutti i cittadini. Si applica quindi la normativa nazionale, che è basata sul D.lgs. 19 agosto 2005, n. 192 e Regione Basilicata sui suoi decreti attuativi, tra cui le Linee Guida - L.R. del 28 dicembre 2007 n. 28 (art.11-13) nazionali alla certificazione energetica (D.p.r. 2 “Disposizioni per la formazione del bilancio di aprile 2009) e il Regolamento sul Rendimento previsione annuale e pluriennale della regione energetico in edilizia (D.m. Sviluppo economico Basilicata” – Legge Finanziaria 2008 - Fonte: 26 giugno 2009). Bollettino ufficiale della regione Basilicata n. 60 In Abruzzo troviamo l’ARAEN - Agenzia Regionale del 31 dicembre 2007. per l’Energia - rappresenta un ente permanente Nella normativa di riferimento in attesa del decreto e strumentale della regione Abruzzo, costituito attuativo all’art. 10 riferito fa al Miglioramento con Legge Regionale n. 6 dell’8 febbraio 2005 delle prestazioni energetiche degli edifici ai art.64. sensi degli artt. 117 e 119 comma 2 della ARAEN è un organo che si occupa di attività Costituzione la Regione Basilicata, in attuazione legate al miglioramento della gestione di della direttiva 2002/91/CE del Parlamento domanda di energia mediante la promozione europeo e del Consiglio del 16 dicembre 2002, dell’efficienza energetica per favorire un relativa al rendimento energetico nell’edilizia, migliore utilizzo e una migliore gestione delle e nel rispetto dei principi fondamentali di risorse locali e rinnovabili, ottimizzare i costi cui al decreto legislativo 19 agosto 2005, n. di produzione, sostenere la ricerca finalizzata 192 e s.m.i., promuove il miglioramento delle allo sfruttamento delle condizioni ottimali prestazioni energetiche degli edifici esistenti e dell’approvvigionamento la di nuova costruzione, tenendo anche conto delle gestione delle funzioni regionali in materia di condizioni climatiche locali, al fine di favorire lo energia. sviluppo, la valorizzazione e l’integrazione delle Le sue azioni sono inoltre orientate al fonti rinnovabili e la diversificazione energetica, miglioramento dell’ambiente e al controllo dando la preferenza alle tecnologie a minore dell’inquinamento atmosferico. L’ARAEN nello impatto ambientale. svolgere il suo ruolo di sostegno nell’attuazione e Si definiscono strategie di incentivazione al nella predisposizione delle politiche energetiche miglioramento delle prestazioni energetiche 166 energetico e dell’edificio, in particolare per quanto concerne territoriale ed urbanistica, risparmio idrico, fonti l’uso di forti rinnovabili di energie. All’art. 11 si energetiche rinnovabili, recupero delle tradizioni definiscono le volumetrie edilizie per favorire costruttive biosostenibili. Dall’art. 7 all’11 si il risparmio energetico e l’utilizzo delle fonti definiscono il protocollo e la certificazione degli rinnovabili, art. 13 Misure per la riduzione interventi di bioedilizia, in cui si delineano i dei consumi energetici e l’attenuazione delle criteri di selezione dei materiali da costruzione emissioni inquinanti e climalteranti. e delle tecniche costruttive e di certificazione di sostenibilità degli interventi di bioedilizia. Regione Sicilia: La norma non è stata ancora attuata da un Articolazione delle leggi di riferimento per la apposito decreto. Regione Sicilia riguardanti la progettazione sostenibile: - L. R. Sicilia 10/8/1985 n.37, B.U.R. 17/8/1985 Considerazioni norme regionali n.35 “Nuove norme in materia di controllo La regione Marche dallo scorso anno ha dell’attività urbanistico - edilizia, riordino sviluppato una legge regionale che fornisce uno urbanistico e sanatoria delle opere abusive”. strumento di riferimento per il controllo della - L.R. 17 giugno 2008 n. 14 “Norme per l’edilizia sostenibilità degli interventi edilizi. Gli obbiettivi sostenibile” (B.U. 26 giugno 2008, n. 59). delle linee guida enunciate, sono paragonabili a quelli del protocollo Itaca. Regione Lazio: Parallelamente la provincia di Pesaro ha Articolazione delle leggi di riferimento per la introdotto un regolamento edilizio per la Regione Lazio riguardanti la progettazione bioarchitettura in cui è riuscito a incorporare sostenibile: i principi del controllo di sostenibilità dei - L.R. 27 Maggio 2008, n. 6, Disposizioni progetti nel rispetto della legge regionale e regionali in materia di architettura sostenibile del controllo energetico, ricalcando i punti del e di bioedilizia. regolamento introdotto dalla regione Emilia Nella L.R. 6/2008 si definiscono le direttive per Romagna, le applicazioni fondamentali della sostenibilità di rispetto di alcuni valori come la massa energetico ambientale, dall’art. 3 al 6 si superficiale, obbligando inoltre a proteggere le delineano i principi di sostenibilità energetico superfici vetrate con un 80% anziché un 50% ambientale negli strumenti della pianificazione di schermature solari, ponendo particolare incrementando però la soglia 167 attenzione al comportamento del’edificio in - Compattezza - fattore tipologico regime estivo. Viene introdotto un accurato - Inerzia termica (sfasamento e smorzamento, paragrafo nel quale si delinea come controllare massa) - caratteristiche tecniche dell’involucro l’illuminamento, negli edifici di progetto e - rispetto gli edifici all’intorno, rimanendo sempre dell’involucro in linea con la normativa vigente 192 del 2005 - Colore - caratteristica tecnica dell’involucro resa obbligatoria del decreto del giugno 2009. - Schermatura - fattore tipologico Le Marche si compongono di 4 province Ancona, - Pesaro - Urbino, Macerata e Ascoli Pieno, il tipologico panorama normativo si riscontra pienamente - Spazi a differenti temperature - fattore attivo nella città di Pesaro che in questi tipologico giorni sta attuando ulteriori provvedimenti di - Ventilazione naturale - fattore tipologico aggiornamento al regolamento edilizio vigente, Fattori già presi in esame in termini normativi, di contro però, nelle città delle altre province si per i quali si desidera migliorare le prestazioni stanno proponendo piani strategici ancora non limite richieste, diventano parametri di confronto attivi. per la condizione invernale ed estiva. Considerando come caso studio la regione Considerazioni sulle norme regionali Marche è visibile la necessità di delineare norme E’ interessante vedere come la normativa comuni che possano essere assimilabili dalle nazionale differenti località. Linee guida che rispondano sull’incidenza dei fattori energetici e su alle esigenze abitative e di comfort degli utenti come questi incidano nella classificazione nelle differenti condizioni climatiche presenti, prestazionale delineando in termini morfologici e d’involucro, particolare per il riscaldamento invernale. Norme dei modelli abitativi passivi in cui si riscontri qualitative da poco implementate con la più un’assenza d’impianto di riscaldamento e recente norma 11300-3 che approfondiscono raffrescamento. il tema legato al calcolo del fabbisogno di Modelli sviluppati nel controllo dei seguenti raffrescamento estivo. Le regioni al contempo, fattori, rilevato al di là di casi emblematici come la regione nell’indagine tipologica dei modelli mediterranei Emilia Romagna, sta adottando metodologie indagati nei capitolo precedenti: (come il protocollo Itaca) spesso adattate alle - Orientamento - fattore morfologico esigenze locali della regione stessa, trascurando 168 che confermano quanto Trasmittanza Strategie - passive si caratteristica d’involucro soffermi dell’organismo tecnica - fattore maggiormente edilizio, in quelli che sono i fattori incisivi legati agli aspetti in continuo mutamento e adeguamento. Gli energetici e limitandosi all’acquisizione delle obiettivi delineati in favore della ricerca potranno norme nazionali, non calandole in quella che in essere fattore d’interesse per implementare realtà è il contesto climatico - ambientale del alcune normative, venendo impiegate come luogo. indici di coordinamento in fase progettuale e Da qui è interessante capire come i due normativa. aspetti di certificazione siano complementari l’uno all’altro. Per garantire i livelli di comfort 4.2 PROGRAMMI EUROPEI E PROGRAMMI definiti OBIETTIVO nella norma 15251, è corretto comprendere per le regioni dell’Italia centrale Il progetto di ricerca che viene qui presentato (area geografica d’interesse della ricerca) in diventa uno strumento di interesse concreto quale misura i fattori morfologici e tipologici in riferimento alla complementarità e capacità del progetto architettonico siano relazionati di implementare largamente i riferimenti alle caratteristiche prestazionali dell’involucri normativi europei e nazionali portando risposte edilizio e quanto i singoli fattori variando possano concrete incidere sul valore delle prestazioni energetiche un’ottimizzazione degli obiettivi in termini di dell’edificio. Così da determinare il peso di consumo energetico nella progettazione della ciascuno in fase progettuale nell’ambito di aree nuova edilizia nelle regioni mediterranee. climatiche in cui diviene rilevante il fabbisogno Si riscontra inoltre un’ampia affinità con i di raffrescamento estivo oltre a quello invernale. programmi di finanziamento dell’Unione Europea Potrà essere questo il punto di partenza per la ed i programmi obiettivo che coinvolgono il determinazione di linee guida che solo in un territorio mediterraneo13. secondo momento potranno essere delineate, Nei differenti programmi operativi sviluppati nel ciò è possibile ipotizzarlo per aree climatiche periodo 2007-2013 si rilevano assi d’interesse ampie in cui queste verifiche siano una perfetta che rimarcano l’elevato livello di esportabilità correlazione tra la prestazione dell’edificio in della ricerca, sia in riferimento al metodo clima invernale ed estivo attraverso gli indici applicato nella formulazione dei principi, sia di consumo per riscaldamento invernale e in merito ai principi stessi formulati rispetto raffrescamento estivo. alle aree territoriali oggetto di studio, a quelle E’ evidente che le normative nazionali, così climaticamente similari ad esse in termini come quelle regionali in questo momento sono geografici e climatici e a regioni con le quali si ed applicabili direttamente per 169 può proporre un programma di cooperazione. strumenti coerenti con i programmi di ricerca Si evidenziano così anche i caratteri di individuati, implementabili e sperimentabili sul capitalizzazione, del progetto stesso, rispetto campo e quindi suscettibili di finanziamento e all’approccio di competitività e cooperazione. concreta adozione. In edilizia quindi i temi dell’efficienza e del risparmio energetico, verranno ottimizzati non IEE – Intelligent Energy Europe - PROGRAMMA solo considerando l’introduzione dell’uso di fonti OPERATIVO - 2007 di energia rinnovabili, ma ponendo il progetto 11. SAVE: EFFICIENZA ENERGETICA E USO dell’architettura come principale risposta al RAZIONALE DELLE RISORSE contenimento dei consumi energetici. Questo Efficienza energetica e uso razionale delle risorse attraverso una corretta integrazione di strategie costituiscono i modi più efficaci per migliorare passive di controllo energetico suscettibili di la sicurezza dell’approvvigionamento, ridurre le diventare prassi comune nella produzione emissioni di anidride carbonica e promuovere edilizia e architettonica, affinché si riducano la competitività. sensibilmente i limiti minimi imposti dalla legge Secondo il recente piano d’azione per l’efficienza in termini di consumo. energetica, è tecnicamente ed economicamente Questo può contribuire sensibilmente possibile per l’Unione europea risparmiare il all’obiettivo fissato dall’UE, di un risparmio 20% della sua energia primaria fino ad ora in termini di consumi del 20% rispetto alle consumata, entro il 2020, pari al risparmio di proiezioni per il 2020, come stimato dalla carburante del valore annuale di 100 miliardi Commissione Europea nel suo libro verde di euro e Mt 780 di riduzione delle emissioni di sull’efficienza energetica, rispetto cui gli stati CO2 rispetto allo scenario di base. membri dovranno adottare piani nazionali per Le attività finanziate nell’ambito del programma l’efficienza energetica. SAVE mirano a sfruttare il grande potenziale di A tale proposito si vuole porre in evidenzia la risparmio energetico, migliorando efficienza compatibilità con la struttura del programma energetica e uso razionale delle risorse Europeo IEE- Intelligent Energy Europe, e energetiche, in particolare nell’edilizia e con i programmi di cooperazione territoriale nell’industria. (OB3), quali, MED, IPA, SEE e programmi di Le attività nel quadro di SAVE possono agevolare competitività e cooperazione (OB2-POR) . l’attuazione ottimale della legislazione in Le linee guida tracciate al capitolo 6 sono materia di efficienza energetica diventando 14 170 un sostegno, affinché la società utilizzi meno 31 COM (2006) 545 def. energia fossile pur fruendo della stessa 32 La normativa attuale prevede: la direttiva migliorando la qualità della vita. 2006/32/CE A questo proposito il rafforzamento delle energetica dei servizi energetici, Numero capacità sensibilizzazione, del regolamento 2422/2001 concernente il l’accesso al capitale, la formazione e le programma Energy Star, la direttiva 2005/32/ informazioni chiare, credibili e accessibili sulle CE sulla progettazione ecocompatibile requisiti tecnologie di efficienza energetica e le pratiche, per prodotti che consumano energia, la sono elementi chiave di SAVE, che favorirà un direttiva 2004/8/CE sulla promozione della comportamento razionale, mobilitando i livelli di cogenerazione, la direttiva 2002/91/CE sul governo, insieme con gli operatori del mercato. rendimento energetico nell’edilizia e direttiva SAVE progetti possono riguardare una o più 92/75/CEE in materia di etichettatura. delle seguenti azioni chiave: Energetica edifici - Per favorire l’adozione di modelli di utilizzo efficienti: per l’icremento del rendimento intelligente di energia negli edifici. energetico degli edifici nuovi e già esistenti, sia - Per migliorare la capacità dei professionisti nel settore residenziale che nel terziario, dove della costruzione, di offrire soluzioni per il potenziale è stimato rispettivamente a circa il l’energia intelligente e aumentare la domanda 27% e il 30% dei consumi energetici. di tali soluzioni. Eccellenza industriale nel settore dell’energia: - Per facilitare l’attuazione e il monitoraggio accrescere l’efficienza energetica in campo della direttiva 2002/91/CE sull’energia e le industriale in particolare le PMI. Sebbene prestazioni degli edifici (EPBD). l’industria abbia compiuto, in materia di - Per favorire l’azione al di là dei requisiti EPBD. efficienza energetica, progressi più rapidi di altri - Per contribuire alla promozione della EPBD settori, il risparmio potenziale rimane elevato, in linea con i suggerimenti elencati in “Energia nell’ordine del 25% nel settore manifatturiero Piano d’azione per l’efficienza”. industriale. 11.1.2. Le priorità di azione 11.1. Energetica edifici efficienti (a) politiche e strategie di abilitazione 11.1.1. Obiettivi - l’azione finalizzata a raggiungere più adeguati - Per migliorare le prestazioni energetiche approcci integrati e armonizzati all’attuazione di edifici nuovi ed esistenti e promuovere della EPBD. l’integrazione delle fonti di energia rinnovabili - analisi, studi per l’espansione del campo istituzionali, la concernente l’efficienza 171 di applicazione della direttiva sulla falsa riga - Vederificare l’iniziativa dei servizi energetici. del programma “Energia Piano d’azione per (e) la formazione l’efficienza”, ad esempio abbassando la soglia - istruzione su vasta scala e azioni di formazione/ per le prestazioni minime requisiti per importanti attività in tutti gli stati membri per l’attuazione lavori di ristrutturazione. della EPBD: accordi con università, associazioni - l’azione volontaria/sistemi per la certificazione di installatori, camere di commercio, ecc. per degli edifici secondo la EPBD normativa, anche istituzionalizzare la necessaria istruzione/ se non sono in vendita o in affitto, e per gli edifici formazione. che non rientrano nella direttiva (ad esempio 11.1.3. Attori chiave e gruppi target piccole proprietà e ristrutturazione). 11.1.4. Indicatori (b) la trasformazione del mercato (a) politiche e strategie di abilitazione - azioni mirate per affrontare specifiche - maggiore coerenza tra i regimi nazionali di categorie di edifici e / o specifici temi/tecnologie attuazione della EPBD. (ad esempio, di raffreddamento, di isolamento, - riconoscimento da parte di diverse autorità sistemi di gestione dell’energia, ecc.) della attuazione della EPBD e dei benefici del (c) Modificare il comportamento programma per l’attuazione della EPBD. - azioni relative agli edifici pubblici - nel 2007 - Ingressi generati dai beneficiari EIE, che l’accento è posto su edifici di istruzione per servano a favorire l’EPBD. dare l’esempio e adottare nuove tecnologie (b) la trasformazione del mercato collaudate (c) Modificare il comportamento e strategie, comprese quelle rinnovabili fonti energetiche. - Impatto delle attività promozionali in termini di - larga-sensibilizzazione su vasta scala e numero di persone raggiunte, quando possibile, campagne di informazione per il pubblico, con circa l’attuazione delle misure sui certificati di interessate. efficienza energetica. (d) Formazione - larga-sensibilizzazione popolazioni -Numero di lavoratori edili e professionisti della in merito agli aspetti comportamentali e costruzione formati in tutta Europa e stimato culturali di impiego degli edifici (ad esempio effetto a catena. l’adeguamento il PROGRAMMA SEE - European Territorial Co- cambiamento dei modelli di vita quotidiana, ecc.) operation 2007 – 2013 - South East Europe (d) L’accesso al capitale (SEE) 172 posto vasta delle scala del su categorizzazione di lavoro, 8 9 8 Regioni del sud-est Europa cui è rivolto il programma SEE. Transnational Co-operation Programme for l’intera area del 6° piano d’azione ambientale a European area in transition on the way to dai cui derivano sette strategie tematiche 9 Diagramma che sintetizza il programma strategico di cooperazione SEE. integration che offrono delle linee guida utilizzabile per Operational Programme - Final version endorsed un’azione transnazionale. by the European Commission - 20 December Il Sud-Est Europa è caratterizzato da un 2007 (decision number: C(2007)6590) ecosistema ampio e diversificato composto da Il programma strategico di cooperazione, che si diversi ambienti naturali che vanno dall’alpino compone di obiettivi e assi prioritari, si organizza continentale e alle regioni del Mediterraneo. Un secondo il diagramma a fig. 9. Ed è rivolto alle gran numero di aree sono rurali e caratterizzati regioni del sud-est Europa, fig.8. da ecosistemi intatti e incontaminati, altre invece La strategia del programma è il risultato sono fortemente colpite dall’industrializzazione, dell’interazione di tre fattori15 che definiscono e contraddistinte dallo sprawl urbano. il profilo della strategia globale, gli obiettivi Nel specifici e degli assi prioritari corrispondenti “Promuovere l’energia e l’efficienza delle del programma operativo. La strategia dei risorse” si ritrovano alcuni concreti campi programmi si articola lungo un obiettivo globale, d’applicazione della ricerca16: tre obiettivi specifici e principi di attuazione, - Attivare strategie comuni per il risparmio che saranno realizzati mediante l’attuazione di energetico cinque assi prioritari. - Sostenere l’assegnazione e la promozione All’interno di questo sistema si può individuare di energia e di risorse tecnologie efficienti; l’asse di interesse per la ricerca, l’asse 2 - Sviluppare politiche transnazionali per ridurre “Protezione e miglioramento dell’ambiente” le emissioni di gas a effetto serra; a cui si lega la politica di coesione dell’UE - Promuovere l’efficienza energetica e lo come definito nel Göteborg, sottolineando sviluppo delle energie rinnovabili, nonché un la dimensione ambientale degli interventi migliore coordinamento; promuovere l’ impiego dell’Unione europea e la necessità di tutela e di sistemi efficienti di gestione dell’energia e la valorizzazione delle risorse ambientali come di sistemi di trasporto sostenibile, promuovere pre-condizione per una crescita sostenibile. l’informazione su questioni quali la riduzione Gli obiettivi ambientali si riassumono nel 6. del consumo di energia. Programma di azione ambientale comunitario Per secoli l’ambiente naturale della zona ha della Comunità europea 2002-2012 (6 EAP) per costretto le comunità locali a fare il massimo quarto punto e di sviluppo l’efficienza dell’asse energetica 173 uso delle risorse e delle fonti energetiche il previsto aumento della domanda di energia e disponibili presso la regione. Questa eredità è di consumo delle risorse ambientali attraverso stata trascurata nel recente passato a causa approcci amichevoli. della centralizzazione, dell’industrializzazione La cooperazione transnazionale dovrebbe e di nuovi modelli di consumo. La domanda generare progetti concreti, che sosterranno di energia e risorse è diminuita negli ultimi l’adozione di energia e di risorse politiche e anni, ma dovrebbe aumentare rapidamente tecnologie efficienti. I progetti devono inoltre nel prossimo futuro a causa della convergenza facilitare il coordinamento tra i soggetti previste per il resto della UE. La recente interessati e accrescere la consapevolezza normativa e le tendenze tecnologiche offrono delle risorse per le tecnologie e le politiche di una grande opportunità per la promozione e efficienza nella zona del programma. l’impiego di energia e di risorse ad alta efficienza nel settore. PROGRAMMA - MED Le politiche comunitarie in materia ambientale Per fissano obiettivi chiari, ad esempio in materia cooperazione di clima, il cambiamento e la riduzione delle mediterraneo (MED), Cooperazione 2007-2013, emissioni di gas a effetto serra. Altre iniziative Decisione C (2007) 6578 della Commissione e, in particolare, il CIP 2007-2013 e il suo sub- Europea del 20 dicembre 2007, nella definizione programma “Energia intelligente per l’Europa”, di asse prioritario 2 e relativo obbiettivo 2.217 sottolineano la promozione di energia e di si riscontra la coerenza tra gli obiettivi ed i efficienza nell’utilizzo delle risorse. Azioni consequenziali risultati della ricerca in oggetto. transnazionali che contengono un elemento In particolare l’asse prioritario 2 riferito alla significativo di trasferimento di know-how dalle “Protezione dell’ambiente e promozione dello zone più “esperte” a quelle con risorse ancora sviluppo sostenibile”, fa riferimento ad una inutilizzate. regione mediterranea caratterizzata da una Lo scopo è quello di assicurare il coordinamento geografia complessa composta di penisole, e il trasferimento di know-how in materia di isole, montagne, grandi coste e agglomerati energia e politiche di efficienza delle risorse e urbani nonché zone periferiche, soggette ad cooperare con l’adozione e l’adeguamento delle alte pressioni sotto il profilo ambientale, in politiche e direttive UE nei settori interessati, termini di agricoltura intensiva, industria, pesca preparando la zona di investimento, per coprire e turismo eccessivi, attività domestica ed 174 quanto concerne il territoriale programma di transazionale 10 10 Regioni a cui è rivolto il programma MED. urbanizzazione. sull’ambiente, i cambiamenti climatici in corso Nell’ottica di preservare il territorio da grandi (effetto serra e aumento delle temperature rischi ambientali – naturali, si promuove una ambientali) e la progressiva riduzione delle cooperazione che induca uno sviluppo regionale fonti di energia fossile. sostenibile al fine di garantire una pianificazione La definizione di nuovi modelli tipologici, e gestione territoriale responsabile, con l’intento costruttivi e tecnologici che definiscono linee di valorizzare e conservare le risorse naturali guida per una progettazione energeticamente dei luoghi in oggetto. efficiente che impiega strategie passive di Rispetto al profilo delineato dall’obiettivo controllo climatico risultano una risposta 2.2 denominato “Promozione delle energie concreta rinnovabili energetica”, tecnologica qui richiesta in linea con gli obiettivi ritrovando perfetta coerenza tra l’articolazione del protocollo di Kyoto. Progettazione in grado di dei risultati raggiunti dal progetto presentato, soddisfare le esigenze climatiche dei differenti il target group di riferimento ed alcuni esempi paesaggi territoriali sopra delineati. Queste si riportati come azioni possibili: configurano come pratiche costruttive condivise - diffondere l’uso di metodi di costruzione e ed indispensabili per una sensibile riduzione di materiali innovativi per progetti pubblici e d’uso delle fonti energetiche fossili, diventando privati; modelli di costruzione, consumo e metodo - utilizzare i risultati della ricerca e promuovere di programmazione e progettazione su scala progetti pilota per sviluppare i processi, transazionale. Pratiche adeguate e coerenti migliorare l’efficienza e ridurre i consumi in un’area mediterranea fragile sotto il profilo energetici; ambientale, ma forte di una propria identità - innovare nel settore delle norme (di costruzione, territoriale e costruttiva dalla quale la nuova realizzazione di alloggi, ecc.); metodologia trae la propria identità perché - favorire l’armonizzazione delle norme e specchio di una sostenibilità architettonica promuovere il rispetto delle linee guida che mira a sottolineare una pratica costruttiva internazionali in materia di economia, efficienza attenta alle esigenze ambientali e alla coerenza e consumo di energia; linguistica in una reinterpretazione dei caratteri - informare ed educare la società civile. dell’architettura storica di quei luoghi e del Tutto questo nell’ottica di far fronte alle continue paesaggio. pressioni In particolare ci si riferisce a quelle aree e dell’efficienza esercitate dall’attività umana nell’ambito dell’innovazione 175 11 territoriali e climatiche in cui il problema di e quelli candidati e i potenziali candidati è stato definire strategie costruttive sostenibili in grado istituito il nuovo quadro finanziario 2007-2013 di ovviare il problema del raffrescamento estivo che prevede un approccio unico attraverso è ancora un tema aperto delineando delle un solo strumento di assistenza preadesione risposte concrete e trasferibili territorialmente. IPA (transfrontaliero adriatico - Programma Capaci di razionalizzare in particolare i consumi di cooperazione transfrontaliero 2007 CB 16 derivanti dal raffrescamento estivo. IPO 001). Regolamento quadro di sostegno Per tali ragioni si può affermare che i risultati alla transizione e allo sviluppo istituzionale, della cooperazione ricerca possono essere applicati transfrontaliera e sviluppo concretamente in qualità di progetti finanziabili regionale20. dall’ente FERS18. Gli obiettivi di programma cooperano alle Questo con particolare riferimento alle regioni agende di Lisbona e Göteborg. climatiche mediterranee cosi come definite Qui sono coinvolte le provincie italiane e le dalla ricerca19 che includono sia la regione regioni che si affacciano sul mare Adriatico. Per Marche oggetto di sperimentazione sia i territori l’Italia le aree di livello NUTS III ammissibili sono assimilabili per caratteristiche geografiche e le province di Pescara, Teramo, Chieti (Abruzzo), climatiche. Ferrara, Forlì - Cesena, Rimini, Ravenna (Emilia Si delineano come potenziali beneficiari enti Romagna), Trieste, Gorizia, Udine (Friuli Venezia locali, strutture di cooperazione tra autorità Giulia), Campobasso (Molise), Foggia, Bari, locali, regionali, i servizi responsabili della Brindisi, Lecce (Puglia), Venezia, Rovigo, Padova gestione energetica, le agenzie e gli istituti (Veneto). Ad esse si uniscono le provincie specializzati in materia di efficienza energetica dell’Aquila, Pordenone, Taranto e Isernia21. Per e certificazione. quanto riguarda la regione Marche oggetto A fig. 9 sono visualizzate le regioni dell’UE che di studio abbiamo: Pesaro - Urbino, Ancona, aderiscono al programma e che si affacciano Macerata, Ascoli Piceno. sul mare mediterraneo. Le provincie italiane individuate si relazionano a quelle scelte per la regione della Slovenia e PROGRAMMA - IPA Dopo una Grecia interne all’UE, Croazia, candidata alla esperienza programmazioni per di tre cicli di cooperazioni transfrontaliere tra i paesi dell’unione europea 176 quale seguono Bosnia-Erzegovina, Montenegro, Albania e Serbia22. All’interno del programma di cooperazione si 11 Regioni a cui è rivolto il programma IPA. 13 12 12 Obiettivi specifici in cui si articolano le priorità. 13 Priorità in cui si articola il programma IPA. La priorità n°2 riscontra affinità con i risultati attesi dalla ricerca. rilevano affinità tra i risultati della ricerca e le di nuove tecnologie e a promuoverne con finalità della priorità 2 relativa alle “Risorse campagne naturali e Culturali e prevenzione dei rischi” che da parte delle piccole e medie imprese, sull’intero programma hanno un’incidenza del individuando come beneficiari piccole - medie 30% essendo questa una delle principali priorità imprese e autorità pubbliche. relativa alla cooperazione . Nella quale si I risultati della ricerca, ottenuti per la regione identifica l’obiettivo prioritario di “promuovere, Marche possono avere un riscontro concreto ed migliorare e proteggere le risorse naturali e esportabile in termini metodologici e strategico culturali attraverso la gestione congiunta dei - progettuali nelle regioni che appartengono rischi tecnologici e naturali”, con l’intento di al gruppo IPA con particolare riferimento alla massimizzare l’utilizzo delle risorse, migliorare regione in oggetto e quelle che si trovano in la governance e la creazione di una migliore asse geografico con essa per similitudine gestione. geografica e climatica nonché per le regioni Con riferimento alla misura 2.3 “Sviluppo delle più a sud per le quali le linee guida progettuali fonti energetiche rinnovabili e del risparmio risultano verificate e suscettibili di valutazioni energetico” nei quali si delineano gli obiettivi di: integrative. - diffondere le migliori pratiche di risparmio In forma più ampia si può riuscire a colmare energetico e fonti rinnovabili; l’esigenza di avere dei riferimenti progettuali - promozione di campagne sul risparmio concreti che in forma preliminare siano in energetico e l’uso di fonti rinnovabili; grado di definire modelli di edifici passivi in - elaborazione di programmi regionali e locali grado di risolvere in dette regioni le esigente per la produzione e il consumo di energia derivanti dal risparmio energetico per il sostenibile; raffrescamento estivo e per il riscaldamento - promozione di progetti pilota e azioni invernale. Questo ottimizzando in maniera dimostrative per l’uso delle fonti rinnovabili, in massiccia il risparmio energetico e diventando particolare attraverso la creazione di impianti a prassi comune di progettazione anche dopo energia rinnovabile di piccola scala. una serie di casi pilota realizzabili con questi Quindi la misura mira al risparmio energetico, programmi di finanziamento, riuscendo a provvedimento in linea con gli obiettivi fissati rafforzare la capacità di sviluppo sostenibile dall’Unione Europea che mira a migliorare dell’area adriatica attraverso la cooperazione l’efficienza energetica con il finanziamento economica, sociale ed istituzionale, nell’ambito 23 di sensibilizzazione l’adozione 177 Attività Incremento della produzione di energia da fonti rinnovabili Tipologia di beneficiari Promozione di azioni relative al miglioramento dell’efficienza energetica mediante la cogenerazione Iniziative di promozione del risparmio energetico in contesti urbani ed industriali Sostegno agli investimenti delle imprese finalizzati al risparmio energetico e all’utilizzo delle fonti rinnovabili Temi prioritari Regione Marche; Enti pubblici; Soggetti pubblici e/o privati in forma singola e associata 39 – Energia rinnovabile: eolica; 40 – Energia rinnovabile: solare; 41 – Energia rinnovabile: da biomassa; 42- Energia rinnovabile:da geotermica; 43 – Efficienza energetica, cogenerazione, gestione energetica. Imprese in forma singola o aggregata Tabelle 6 Attività Incremento della produzione di energia da fonti rinnovabili Descrizione attività prevista Tale attività, considerati gli scarsi progressi della Regione Marche nell’utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili, è finalizzata ad aumentare, in tutto il territorio regionale, il numero delle fonti di energia rinnovabile nell’ambito dei tre filoni previsti (elettricità, calore, biocombustibili), contribuendo cosi alla riduzione della forte dipendenza dalle fonti tradizionali. Gli interventi previsti nell’ambito dell’attività riguardano interventi infrastrutturali di realizzazione di impianti da fonti energetiche rinnovabili – energia eolica (minieolico), solare, biogas e biomassa - per la produzione di energia elettrica e termica. Promozione di azioni relative al miglioramento dell’efficienza energetica mediante la cogenerazione La linea di intervento prevede il sostegno alla realizzazione di impianti di cogenerazione e trigenerazione, anche da fonti rinnovabili. Tale attività permetterà di migliorare le performance regionale in termini di efficienza energetica e quindi di ridurre l’impatto complessivo del settore energetico sull’ambiente. E’ anche previsto nell’ambito dell’attività il finanziamento di sistemi di teleriscaldamento a servizio delle utenze industriali e delle PMI. Gli interventi riguardanti le aziende energetiche dovranno rispettare la normativa relativa agli aiuti di stato. Iniziative di promozione del risparmio energetico in contesti urbani ed industriali L’attività fornisce un supporto attivo alla promozione di comportamenti e buone pratiche nell’ambito del risparmio energetico nel settore pubblico. Sono in particolare previsti interventi relativi al risparmio energetico nell’edilizia (esclusa l’edilizia residenziale), alla diffusione di nuove tecnologie eco-efficienti, nonché la promozione all’utilizzo di bio-materiali particolarmente nell’ambito di interventi di bioedilizia. Sostegno agli investimenti delle imprese finalizzati al risparmio energetico e all’utilizzo delle fonti rinnovabili La linea di intervento fornisce un supporto alla diffusione della cultura dell’efficienza energetica nei sistemi produttivi marchigiani. Gli interventi previsti riguardano in particolare: a) la diffusione di tecnologie che consentono un minor consumo energetico nel processo produttivo, e di conseguenza una riduzione dell’intensità energetica; b) la realizzazione di impianti (micro e mini) che sfruttano fonti energetiche rinnovabili, in particolare la biomassa; c) interventi che migliorano il sistema di gestione dell’energia sul sito produttivo (compreso l’audit energetico). Tabelle 7 Obiettivo Operativo Indicatori Unità di misura Promuovere il risparmio energetico in contesti urbani ed industriali Interventi di risparmio energetico, di cui numero riguardanti edilizia sostenibile numero Tabelle 8 Obiettivo Specifico Promuovere uno sviluppo energetico sostenibile attraverso l’utilizzo delle fonti rinnovabili, il miglioramento dell’efficienza energetica e la promozione del risparmio energetico Indicatori Unità di misura Energia da fonte fossile risparmiata Tep/anno Emissioni evitate tCO2/anno Tabelle 9 della ricerca e l’innovazione, per facilitare lo definire le metodologie attuative del Programma sviluppo, conducendo ad una crescita. Operativo. PROGRAMMA - POR - Programma operativo Perciò la regione Marche, con il documento regionale MAPO25 procede in maniera dettagliata a Marche – Competitività e Occupazione stabilire i meccanismi che governano la nuova Con la decisione C(2007)3986 del 17/08/2007, programmazione 2007-2013 e che sono CCI 2007IT162PO007, la Commissione europea indirizzati all’efficiente ed efficace gestione ha approvato il POR. degli interventi finanziati dal Fondo europeo per La nuova programmazione comunitaria prevede lo sviluppo regionale (FESR). che il Programma Operativo (POR) assuma un Negli assi d’azione che individuano, le attività, gli ruolo di indirizzo programmatico e indichi gli obiettivi specifici e gli indicatori, risulta coerente obiettivi da raggiungere nell’ambito del nuovo l’Asse Prioritario 3 “Efficienza energetica e periodo promozione delle energie rinnovabili”. di programmazione 2007-201324; spetta invece a specifiche disposizioni regionali 178 L’obiettivo dell’Asse è quello di contribuire al perseguimento di uno sviluppo energetico ambientale positivo non solo nel territorio in equilibrato e sostenibile del territorio regionale, cui si interviene, ma anche in riferimento agli superando alcuni fattori nodali che creano altri territori, e che si realizzeranno significative situazioni di forte dipendenza rispetto alle fonti ricadute occupazionali attivando sinergie con le energetiche esterne alla Regione e migliorando produzioni locali. le performances del sistema regione in termini La probabilità di verifica di impatti rilevanti di risparmio e di efficienza energetica. sul territorio sarà in particolare rafforzata Gli interventi previsti nell’ambito dell’Asse dal rispetto dei due seguenti principi da intendono implementare in fase di attuazione: impattare positivamente sulla situazione regionale sia riducendo i punti di − la promozione dell’innovazione a tutti livelli, debolezza rappresentati dalla forte dipendenza sia per la produzione e l’utilizzo dell’energia energetica della Regione rispetto alle fonti non che in riferimento all’utilizzo di materiali più rinnovabili, sia rafforzando o potenziando i punti eco-efficienti, in un’ottica di promuovere i di forza evidenziati sul territorio dall’analisi cambiamenti durevoli nelle prassi dei soggetti SWOT quali l’elevata sensibilità delle istituzioni e privati pubblici; dell’opinione pubblica alla tematica energetica. − la definizione di priorità per il finanziamento In particolare tali interventi programmati di interventi nelle aree di maggior criticità in forniranno un contributo sicuramente positivo termini di sviluppo sostenibile, con particolare al raggiungimento degli obiettivi che l’Unione riferimento alle aree Urbane Funzionali e Europea si è fissata nell’ambito delle energie l’AERCA (Area ad Elevato Rischio Ambientale). rinnovabili e dell’emissione di gas effetto serra Obiettivi (Protocollo di Kyoto e gli obiettivi di Göteborg). Ciascun obiettivo operativo, nello specifico Dal punto di vista qualitativo, inoltre, tali potrebbe essere attuato attraverso le seguenti interventi promozione attività (linee d’intervento) e in riferimento ai di una nuova cultura della produzione e seguenti possibili beneficiari come definito in dell’utilizzo dell’energia a livello regionale. Va tabella 6. inoltre precisato che la produzione di energia Nella tabella 7 sono riporatate le attività che da fonti rinnovabili oltre che a contribuire consentono di conseguire gli obiettivi definiti alla nell’ambito della strategia dell’asse prioritario. contribuiranno riduzione delle alla emissioni inquinanti e climalteranti e dei precursori causanti In tabella 8 e 9 si indivuduano rispettivamente l’inquinamento secondario, assicurerà un saldo l’indicatore di realizzazione e indicatore di 179 risultato. seguenti interventi di efficienza energetica: Con particolare riferimento all’attività 3.1.3; - bioedilizia finalizzata al risparmio energetico; “Iniziative - edifici passivi; di promozione del risparmio energetico in contesti urbani ed industriali”. - impianti ad alza efficienza. Rispetto a quest’ultime sono state definite Modalità di attuazione schede di attuazione delle attività all’interno L’intervento verrà attuato attraverso un bando delle quali si riscontrino piene affinità e campi pubblico o un accordo di programma (si ricorre di applicazione della ricerca, ed è l’intervento all’accordo di programma qualora vi siano più 3.1.3.43.01 “Promozione efficienza energetica Enti interessati alla realizzazione dell’opera). negli enti pubblici e territoriali” per il quale il Tipologia dell’aiuto PF responsabile è “Aree Protette, Protocollo di Non è previsto alcun aiuto di stato. Kyoto, Riqualificazione Urbana”, in cui i caratteri Criteri di ammissibilità si sono sintetizzati in tabella 10. - Rispetto della normativa sugli aiuti di stato e Contenuto dell’intervento della pianificazione di settore. La presente attività intende favorire il risparmio - Presentazione del progetto definitivo. energetico - Nel caso di interventi diretti al risparmio attraverso la concessione di contributi per la riduzione delle emissioni energetico climalteranti in linea con quanto stabilito dal esclusivamente interventi negli edifici pubblici Protocollo di Kyoto, dando attuazione alle non residenziali. strategie energetiche delineate nel Piano - Soglia minima dell’investimento. Energetico Ambientale Regionale (PEAR). Criteri di valutazione In generale l’impostazione del PEAR si ispira Macro-criterio relativo alla qualità del progetto: alle logiche della riduzione del prelievo di - Validità tecnico-economica del progetto e risorse naturali, dell’utilizzo innovativo delle capacità di innovazione. energie rinnovabili, della produzione distribuita - Numero di utenti serviti. a piccola scala di energia e di una forte dose - Uso dei materiali naturali, rinnovabili e di innovazione tecnologica e gestionale. Il riciclati. PEAR individua tre assi principali, di cui uno è - Massimizzazione del contributo alle riduzione il risparmio energetico, ai quali destinare in via di gas effetto serra. prioritaria le risorse a disposizione. - Contributo alla riduzione dei consumi energetici Sono ammessi a contributo, indicativamente, i da 180 fonti nell’edilizia, fossili, sono rispetto ammissibili all’investimento Asse Obiettivo specifico Obiettivo operativo Codice Tema Prioritario Risorse disponibili Asse 3 Efficienza energetica e promozione delle energie rinnovabili 3.1 Promuovere uno sviluppo energetico, sostenibile attraverso l’utilizzo delle fonti rinnovabili, il miglioramento dell’efficienza energetica e la promozione del risparmio energetico 3.1.3 Promuovere il risparmio energetico in contesti urbani ed industriali 43 - Efficienza energetica, cogenerazione, gestione energetica 1.000.000 euro Tabelle 10 Asse Obiettivo specifico Obiettivo operativo Codice Tema Prioritario Risorse disponibili Asse 3 Efficienza energetica e promozione delle energie rinnovabili 3.1 Promuovere uno sviluppo energetico, sostenibile attraverso l’utilizzo delle fonti rinnovabili, il miglioramento dell’efficienza energetica e la promozione del risparmio energetico 3.1.3 Promuovere il risparmio energetico in contesti urbani ed industriali 43 - Efficienza energetica, cogenerazione, gestione energetica 5.000.000 euro Tabelle 11 ammissibile. approvato dalla Conferenza delle Regioni nel - Grado di partecipazione del beneficiario al co- gennaio 2004. finanziamento del progetto. Ad Macro-criterio relativo all’efficacia trasversale: “Promozione efficienza energetica nell’ente - Sinergie con altri assi del POR ed altri fondi di regione Marche” in cui il PF responsabile: “Aree finanziamento comunitari, nazionali e regionali. Protette, Protocollo di Kyoto, Riqualificazione - Urbana” (Tabella 11). Implementazione di progetti avviati esso segue l’intervento 3.1.3.43.02 nell’ambito della precedente programmazione Contenuto dell’intervento comunitaria. La presente attività intende favorire il risparmio Criteri di priorità energetico - Occupazione creata, con particolare riguardo contributi per la riduzione delle emissioni all’occupazione femminile creata. climalteranti in linea con quanto stabilito dal - Localizzazione in aree di maggior criticità Protocollo di Kyoto, dando attuazione alle ambientale strategie energetiche delineate nel Piano con particolare riferimento attraverso la concessione di all’AERCA e/o alle FUAs (Aree Urbane Funzionali Energetico Ambientale Regionale (PEAR). cosi come riportate nel DSR ). In generale l’impostazione del PEAR si ispira - Sinergia con obiettivi di particolare interesse alle logiche della riduzione del prelievo di sociale, con particolare riguardo a strutture risorse naturali, dell’utilizzo innovativo delle riguardanti gli anziani, i giovani e l’infanzia. energie rinnovabili, della produzione distribuita Beneficiario a piccola scala di energia e di una forte dose Enti pubblici. di innovazione tecnologica e gestionale. Il Conformità delle procedure di attuazione con PEAR individua tre assi principali, di cui uno è i regolamenti comunitari e le leggi nazionali e il risparmio energetico, ai quali destinare in via regionali di settore prioritaria le risorse a disposizione. Normativa di riferimento: Sono ammessi a contributo indicativamente i - Regolamenti comunitari e Direttiva 91/02/ seguenti interventi di efficienza energetica: CE, legge 10/1991, dlgs 192/2005 e dlgs - bioedilizia finalizzata al risparmio energetico; 311/2006; - edifici passivi; - Piano Energetico Ambientale regionale (PEAR) - efficienza impianti. DACR n. 75/2005. Proposta legge edilizia Modalità di attuazione sostenibile DGR n. 5/2007, Protocollo Itaca L’ intervento è a titolarità regionale e riguarda 26 181 edifici e/o impianti di proprietà dell’Ente nell’ambito della precedente programmazione regionale. comunitaria. Tipologia dell’aiuto Criteri di priorità Non è previsto alcun aiuto di stato. - Occupazione creata, con particolare riguardo Criteri di ammissibilità all’occupazione femminile creata. - Rispetto della normativa sugli aiuti di stato e - Localizzazione in aree di maggior criticità della pianificazione di settore. ambientale - Presentazione del progetto definitivo. all’AERCA e/o alle FUAs (Aree Urbane Funzionali - Nel caso di interventi diretti al risparmio cosi come riportate nel DSR). energetico ammissibili - Sinergia con obiettivi di particolare interesse esclusivamente interventi negli edifici pubblici sociale, con particolare riguardo a strutture non residenziali. riguardanti gli anziani, i giovani e l’infanzia. - Soglia minima dell’investimento. Beneficiario Criteri di valutazione Regione Marche Macro-criterio relativo alla qualità del progetto: Conformità delle procedure di attuazione con - Validità tecnico-economica del progetto e i regolamenti comunitari e le leggi nazionali e capacità di innovazione. regionali di settore - Numero di utenti serviti. Normativa - Uso dei materiali naturali, rinnovabili e comunitari e Direttiva 91/02/CE, legge 10/1991, riciclati. D.Lgs. 192/2005 e D.Lgs. 311/2006; - Massimizzazione del contributo alle riduzione Piano Energetico Ambientale regionale (PEAR) di gas effetto serra. DACR n. 75/2005. Proposta legge edilizia - Contributo alla riduzione dei consumi energetici sostenibile DGR n. 5/2007, Protocollo Itaca da approvato dalla Conferenza delle Regioni nel fonti nell’edilizia, fossili, sono rispetto all’investimento con di particolare riferimento - riferimento Regolamenti ammissibile. gennaio 2004. - Grado di partecipazione del beneficiario al co- In entrambi gli interventi si strutturano rispetto finanziamento del progetto. i movimenti delineati dal Piano energetico Macro-criterio relativo all’efficacia trasversale: ambientale regionale adottato dalla regione - Sinergie con altri assi del POR ed altri fondi di PEAR27 all’interno dei quali i modelli sviluppati finanziamento comunitari, nazionali e regionali. nella ricerca possono diventare esempi che - concretamente rispondo ai contenuti previsti 182 Implementazione di progetti avviati Tavola di Coerenza Obiettivi Globali OSC n. 1.1 Perseguire uno sviluppo energetico equilibrato e sostenibile della regione 1.1.3 - Affrontare l’uso intensivo delle fonti energetiche tradizionali in Europa. OSC n. 1.2 Obiettivi specifici del Quadro Strategico Nazionale 3.1.1 - Diversificazione delle fonti energetiche e aumento dell’energia prodotta da fonti rinnovabili. 3.1.2 Promozione dell’efficienza energetica e del risparmio dell’energia. Tabelle 12 Obiettivi Globali Obiettivi PICO Perseguire uno sviluppo energetico equilibrato e sostenibile della regione. Tutela dell’ambiente. Strategia rinnovata di Lisbona Incoraggiare l’uso sostenibile delle risorse e raffor-zare le sinergie tra pro-tezione ambientale e cre-scita. Strategia di Goteborg - Lotta ai cambiamenti climatici. - Gestire le risorse naturali in modo più responsabile. Tabelle 13 negli interventi stessi. Coerenza con quanto illustrato dettagliatamente nello schema seguente, gli obiettivi globali individuati dalla strategia delineata dal POR FESR implicano l’implementazione di tipologie di intervento che vanno nella direzione delineata dagli Orientamenti Strategici Comuni (OSC) e dal Quadro di Riferimento Strategico Nazionale (QRSN). (Tabella 12) Elevata è la coerenza del POR FESR anche con il Piano di intervento per la Crescita e l’Occupazione (PICO), la Strategia rinnovata di Lisbona e la strategia di Göteborg, così come riportato nella tabella 13. 183 NOTE 1 Descrizione contenuti e individuazione dei punti di criticità relativamente alla direttiva 2002-97 CE, Dlgs 192-05, Dlgs 311-06, Assemblea legislativa della regione EmiliaRomagna 4 Marzo 2008, Analisi della NORNA UNI 11300 TS e NORMA UNI 13790. 2 Al momento della pubblicazione della presente specifica tecnica è in vigore il Decreto Presidente Repubblica n. 412/93, che definisce, nell’articolo 3, le categorie degli edifici. 3 Comma 1 a e b 4 Come già espresso nel D. Lgs. 192/05 per tutte le categorie di edifici. 5 Edifici residenziali di cui alla classe E1, così come classificati, in base alla destinazione d’uso, all’articolo 3, del decreto del Presidente della Repubblica 26 agosto 1993, n. 412, esclusi collegi, conventi, case di pena e caserme. 6 DPR del 26 agosto 1993, n. 412, pubblicato nel supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale del 14 ottobre 1993, n. 242. «Regolamento recante norme per la progettazione, l’installazione, l’esercizio e la manutenzione degli impianti termici degli edifici ai fini del contenimento dei consumi di energia, in attuazione dell’art. 4, comma 4, della legge 9 gennaio 1991, n. 10»: «Art. 3 (Classificazione generale degli edifici per categorie). - 1. Gli edifici sono classificati in base alla loro destinazione d’uso nelle seguenti categorie: E.1 Edifici adibiti a residenza e assimilabili: E.1 (1) abitazioni adibite a residenza con carattere continuativo, quali abitazioni civili e rurali, collegi, conventi, case di pena, caserme; E.1 (2) abitazioni adibite a residenza con occupazione saltuaria, quali case per vacanze, fine settimana e simili; E.1 (3) edifici adibiti ad albergo, pensione ed attività similari; E.2 Edifici adibiti a uffici e assimilabili: pubblici o privati, indipendenti o contigui a costruzioni adibite anche ad attività industriali o artigianali, purché siano da tali costruzioni scorporabili agli effetti dell’isolamento termico; E.3 Edifici adibiti a ospedali, cliniche o case di cura e assimilabili ivi compresi quelli adibiti a ricovero o cura di minori o anziani nonché le strutture protette per l’assistenza ed il recupero dei tossico-dipendenti e di altri soggetti affidati a 184 servizi sociali pubblici; E.4 Edifici adibiti ad attività ricreative, associative o di culto e assimilabili: E.4 (1) quali cinema e teatri, sale di riunione per congressi; E.4 (2) quali mostre, musei e biblioteche, luoghi di culto; E.4 (3) quali bar, ristoranti, sale da ballo; E.5 Edifici adibiti ad attività commerciali e assimilabili: quali negozi, magazzini di vendita all’ingrosso o al minuto, supermercati, esposizioni; E.6 Edifici adibiti ad attività sportive: E.6 (1) piscine, saune e assimilabili; E.6 (2) palestre e assimilabili; E.6 (3) servizi di supporto alle attività sportive; E.7 Edifici adibiti ad attività scolastiche a tutti i livelli e assimilabili; E.8 Edifici adibiti ad attività industriali ed artigianali e assimilabili. 7 Come sopra puntualizzato tale valutazione è richiesta anche nel caso di interventi di manutenzione straordinaria di involucri di edifici con superficie utile superiore a 1000 m2 e nei casi di nuova installazione d’impianti termici in edifici esistenti. 8 Secondo l’art.4 comma 22. 9 Si intende la salvaguardia dell’ambiente e l’uso razionale delle risorse nella fase di produzione dei materiali, dei semilavorati e degli elementi prefabbricati. Questo significa che, ovunque possibile, deve essere preferito l’uso di materiali e componenti prodotti con il minore impatto ambientale, spreco di risorse e consumo di energia. 10 Si intende la salvaguardia dell’ambiente nelle fasi di esecuzione, ristrutturazione e demolizione del complesso insediativo ed edilizio. 11 Si intende la salvaguardia delle risorse climatiche ed energetiche (in riferimento la qualità dell’aria, al clima acustico, al campo elettromagnetico, all’accesso al sole al vento), della salubrità dell’aria, delle risorse idriche, del suolo e del sottosuolo, del paesaggio e del sistema del verde, delle risorse storico culturali, ed inoltre l’uso razionale dei rifiuti solidi e liquidi, delle risorse idriche e delle risorse climatiche ed energetiche per la realizzazione del risparmio energetico e del benessere ambientale degli utenti (benessere igrometrico, visivo, acustico, ecc.). 12 Spazi dove si svolgono contemporaneamente attività principali e secondarie in ambiti precisamente individuati negli elaborati di progetto. 13 Formulati in riferimento alle ricadute che si hanno sulle regioni italiane oggetto di studio, le quali concorrono direttamente alla definizione delle linee guida rispetto alle esigenze e i risultati ottenuti dalla precedente programmazione 2000-2006. 14 Programma operativo regionale. Si farà riferimento a quello della regione marche oggetto di studio. 15 Seguono i tre fattori: - le decisioni strategico dell’UE, come previsto dagli orientamenti strategici comunitari in materia di coesione (2006/702/CE). - I bisogni specifici e le sfide della cooperazione Sud-Est europeo, area dell’operazione presentata nell’analisi e nella SWOT del presente documento. - La portata ei limiti di un obiettivo 3 transnazionale programma di cooperazione, come indicato nei rispettivi regolamenti (ad esempio, il regolamento n. 1080/2006). 16 Esempi di partenariati transazionali sostenuti in quest’area. 17 Il Programma operativo di cooperazione territoriale MED si caratterizza da 5 assi prioritari con relativi obiettivi specifici. 18 FERS: Fondo Europeo di Sviluppo Regionale; Commissione Europea – Direzione Generale Politica Regionale (75%) e Fondi nazionali (25%). 19 Area d’azione della ricerca sono le regioni dell’Italia centarle. Si è scelto come caso studio di sperimentazione la regione Marche. 20 Nonché sviluppo delle risorse umane e rurali. 21 Province alle quali è stata applicata una deroga. 22 A quest’ultima è stato concesso d’inserirsi gradualmente nella partecipazione al programma IPA fino il 2012 incluso, dopo aver dimostrato idoneità per il precedente programma Italia2004-2006-Adriatico programma. Questo per un sostegno transitorio affinché si consenta ai partner serbi la cooperazione istituzionale, la cooperazione tra università, istituti di ricerca, istituti culturali, ecc. 23 Insieme alla 1 relativa la cooperazione in ambito economico, sociale e istituzionale. 24 Obiettivi formulati a seguito della comparazione tra una tabella di indicatori chiave che consente di collegare il contesto marchigiano agli indicatori di programma (impatto) ed agli obiettivi comunitari prioritari, definiti in particolare nell’ambito della Strategia di Lisbona e Göteborg. 25 Modalità attuative del piano operativo regionale. 26 Approvato con Deliberazione Amministrativa del Consiglio Regionale n.33/06 pubblicata nel BUR n.144 del 30/11/2006. 27 Piano a medio termine (anno 2015) di tutto il comparto energetico regionale, nel quale si segnala in primo luogo la revisione profonda delle modalità costruttive in edilizia con l’adozione di tecniche di risparmio energetico, di sfruttamento dell’energia solare e di edilizia bioclimatica. L’installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda sanitaria diventa obbligatoria in tutte le nuove costruzioni. Tre sono gli assi principali e costitutivi del PEAR e nel primo riscontano affinità con i contenuti della tesi: - risparmio energetico tramite un vasto sistema di azioni diffuse sul territorio e nei diversi settori del consumo, soprattutto nel terziario e nel residenziale. Strumenti attivabili sono le campagne di sensibilizzazione ed informazione e programmi di incentivazione agili e significativi caratterizzati da semplicità burocratica nonché da sistematicità e continuità degli interventi; 3.1 Risparmio energetico ed efficienza negli usi finali Viene promossa una revisione profonda delle modalità costruttive in edilizia con l’adozione di tecniche di risparmio energetico, di sfruttamento dell’energia solare e di edilizia bioclimatica. L’utilizzo di tali tecniche dovrà diventare lo stato dell’arte per tutti gli edifici nuovi e da ristrutturare attraverso l’inserimento progressivo di norme, anche cogenti, nel Regolamento Edilizio Tipo e nei Regolamenti Edilizi comunali. Tra le altre misure si segnala l’obbligo di installare pannelli solari per la produzione di acqua calda sanitaria in tutte le nuove costruzioni, in linea con le più avanzate esperienze delle città europee. 185 186 5 Abitare in edifici passivi E METODI DI STUDIO INDICE PARZIALE 5.1 Abitare in edifici passivi in Italia. 5.2 Definizione degli obbiettivi di comfort degli utenti in regime estivo. Parametri esigenziali – prestazionali. 5.2.1 Sicurezza, Benessere, Fruibilità e Gestione 5.3 Definizione dei requisiti Tipologici, Ambientali e Tecnologici degli edifici, rispetto le differenti localizzazioni di tipo urbano o extraurbano. 5.4 Definizione degli obbiettivi finalizzati al miglioramento degli standard. 5.4.1 Metodi per la formulazione di modelli progettuali. 5.4.2 Strumenti per la verifica e la valutazione dei modelli di studio. 188 191 192 196 206 206 214 Viene sviluppato il concetto di abitare in architetture passive nelle regioni mediterranee dell’Italia. Verranno delineati i profili di utenza e definiti requisiti prestazionali necessari al soddisfacimento delle esigenze per il loro fabbisogno. Formulazione dei requisiti Tipologici, Ambientali e Tecnologici degli edifici considerando le diverse situazioni ambientali che caratterizzano le regioni geografiche prese in esame. 187 5.1 ABITARE IN EDIFICI PASSIVI IN ITALIA nato servizio utilizzando solo i flussi di energia In linea, con gli obiettivi del Protocollo di Kyo- rinnovabile, senza impiegare macchinari ausi- to, la Commissione Europea ha approvato nel liari (ad esempio, ventilatori o pompe), in una dicembre 2006 un Action Plan for Energy Effi- espressione che non proponga a priori alcuna ciency, il quale propone un obiettivo strategico indicazione precisa in merito al tipo di tecnolo- per la politica energetica e delineato, sulla base gie utilizzate. dell’importanza del settore delle costruzioni nel “Il termine edificio passivo è generalmente ri- bilancio energetico europeo (40% dei consumi ferito a edifici in cui le condizioni di comfort totali) . Si individuano: (invernale e/o estivo) vengono raggiunte grazie - gli obiettivi per l’espansione della portata della a caratteristiche dell’involucro edilizio (forma Direttiva sulle Prestazioni Energetiche degli Edi- orientamento, isolamento termico e massa, pro- fici [EPBD] al 2009; tezioni solari, ecc.) e a sistemi di trasporto del - l’inserimento di target minimo per le nuove co- calore da o verso l’ambiente circostante (aria, struzioni (e per gli edifici esistenti con superfi- terreno, cielo, ecc.) che non richiedano utilizzo cie utile superiore a 1000 m ), con l’obiettivo di di energia fossile o di altre fonti convenzionali”. raggiungere, a partire dal 2015 , il livello della (anche sistemi di recepimento passivi che sono casa passiva. attivi , fotovoltaico, solare termico,ecc.) Il termine casa passiva viene utilizzato nella La definizione di edificio passivo nasce nell’Eu- bibliografia di settore, con sfumature di signi- ropa centrale, in relazione alle caratteristiche ficati differenti; secondo l’Action Plan il termi- climatiche e alle abitudini degli abitanti in quel- ne di casa passiva indica una casa priva dei la data regione e riguarda il regime invernale di tradizionali sistemi di riscaldamento e di ogni riscaldamento. impianto di condizionamento di tipo attivo; con- In questa visione il termine casa passiva non cetto, questo, associato ad una serie di requi- corrisponde ad una procedura generale di pro- siti prestazionali, quali alti livelli di isolamento gettazione, quanto piuttosto ad uno standard e adozioni di particolari tecnologie (sistemi di costruttivo specifico, ossia il modello “Passi- ventilazione meccanica combinati ad impianti vhaus”, definito da Feist nel 1995, che identifi- per il recupero del calore) che definiscono, di ca precisamente i requisiti di energia e di qua- fatto, uno standard costruttivo. lità e fornisce un insieme di soluzioni codificate In realtà, per sistema passivo si dovrebbe in- con i quali essi possono essere raggiunti, sulla tendere un sistema che fornisce un determi- base di tre cardini progettuali: 2 188 1 1 Numero di ore di funzionamento degli impianti di aria condizionata ne settore residenziale in Europa (fonte: Altener Project 41030/Z/01118/2001) - un limite alla domanda totale di energia prima- della ricerca possiamo pensare di suddividere ria [15 kw/m2 anno]; l’Italia in due zone climatiche principali: - un requisito di comfort termico; - una zona che include le regioni settentriona- - un insieme di tecnologie passive preferenziali. li e le aree appenniniche del centro Italia nelle Ma il modello della “Passivhaus” è stato svilup- quali i consumi energetici sono legati condizio- pato negli ultimi 15 anni a partire dalle istanze nati dal fabbisogno termico per il riscaldamento connesse al clima relativamente freddo dell’Eu- invernale; ropa centrale, perciò rimane riduttivo definire - una zona che riguarda le aree centro meridio- un panorama extranazionale all’interno uno nali dove i consumi per il raffrescamento estivo standard applicabile in forma generale a tutte aumenta e proporzionalmente diminuiscono le fasce climatiche del contesto europeo. Infatti quelli per il riscaldamento invernale. Quest’ul- l’architettura vernacolare del mediterraneo ci tima regione oggi viene definita fascia medi- dimostra come le caratteristiche climatiche di terranea, sia per le caratteristiche di consumo molte regioni dell’Europa meridionale hanno energetico sia per il clima, come definito da Ko- sempre dovuto soddisfare l’esigenza di prote- eppen. E’ per quanto che si parlerà per queste zione dal surriscaldamento estivo. Quindi è ne- regioni di edifici passivi nel mediterraneo.“Con cessario definire un modello più coerente alle questa poco felice definizione ci si intende ri- aree del bacino mediterraneo. ferire ad elementi costruttivi dell’edificio (pa- Recuperando, ovviamente, le istanze originali reti, finestre, schermi, ecc.) capaci di trasferire della progettazione passiva che ricercano una energia solare allo stesso, e quindi di limitare interpretazione tecnologica delle indicazioni il consumo di energia esterna non rinnovabile. strategiche per il controllo e la riduzione dei Un uso intelligente di componenti passivi può ri- consumi di energia e che trovano, nei requisiti durre considerevolmente (20 ÷35%) i consumi di inerzia termica, ventilazione naturale e scher- di energia degli edifici. In pratica il comporta- matura solare, nuovi cardini progettuali. mento di questi elementi è assimilabile a quelli La stessa regione italiana infatti nel suo inter- dei collettori solari; essi captano energia solare no non ha un paesaggio climatico uniforme: è e la distribuiscono in qualche modo all’interno possibile distinguere nella stessa regione delle dell’edificio Le problematiche sull’utilizzo dei aree geografico – climatiche con caratteristiche componenti passivi sono sensibilmente diverse molto differenti tra loro. a seconda che ci si riferisca alle condizioni in- Ai fini dei consumi energetici e degli obiettivi vernali o alle condizioni estive. Il comportamen189 Standard Passivhaus esteso Criterio di raffrescamento La domanda di energia sensibile utile per il raffrescamento ambientale non superiore ai 15 kWh/m2a di superficie netta abitabile per anno. Criterio di riscaldamento La domanda di energia sensibile utile per il riscaldamento ambientale non superiore ai 15 kWh/m2a di superficie netta abitabile per anno. Criterio di energia primaria La domanda di energia primaria per tutti i servi energetici, inclusi riscaldamento, acqua calda sanitaria, elettricità per l’abitazione e gli ausiliari, non superiore ai 120 kWh/m2a di superficie netta abitabile per anno. Tenuta all’aria Se una buona qualità dell’aria ed un altro comfort termico sono raggiunti per mezzo di un sistema di ventilazione meccanica, l’involucro edilizio dovrebbe presentare un risultato del test di pressurizzazione (a 50 Pa), non superiore 0.6 h-1, secondo la EN 13829. Per località con temperature di progetto invernali esterne superiori a 0°C, un risultato del test di pressurizzazione pari a 1.0 h-1 dovrebbe essere sufficiente. Criterio di comfort estivo Criterio di comfort estivo Nelle stagioni calde ed umide, la temperatura operativa deve rimanere all’interno di comfort definito dalla norma EN 15251. Inoltre, se viene utilizzato un sistema di raffrescamento attivo la temperatura operativa può essere mantenuta sotto i 26°C In inverno, la temperatura operativa nelle stanze può essere mantenuta sopra i 20 °C, entro i limiti energetici sopra dimensionati 2 to di un elemento passivo, infatti, non è sempre - un livello di tenuta all’aria che può essere leg- positivo. Ad esempio, se utilizziamo un elemen- germente inferiore, soprattutto nelle località più to per catturare molta energia solare durante a sud; il periodo invernale abbiamo poi l’esigenza di - finestre e altre superfici trasparenti dotate di limitare il surriscaldamento estivo mediante protezioni solari fisse e mobili capaci di inter- artefici sullo stesso elemento passivo e anche cettare completamente la radiazione solare di- con la sua parziale esclusione. Quasi sempre i retta; componenti passivi hanno lo scopo di riscalda- - in estate, ventilazione notturna naturale i al- re l’edificio e quindi occorre sempre prevedere cuni locali e nel vano scale e ventilazione mec- un sistema di protezione estivo dal surriscalda- canica in altri, per ottimizzare la riduzione del mento interno”. calore e il comfort acustico; Potremo quindi parlare, in maniera più corretta, - un eventuale impianto (passivo o attivo) per di edificio ad alta efficienza energetica. assolvere alle necessità di raffrescamento re- Il clima mite del Mediterraneo può essere sicu- sidue . ramente considerato come un notevole vantag- Con il termine passivo “(…) non si esclude l’uso gio per la realizzazione di edifici ad alta efficien- di un ventilatore o una pompa quando la loro za energetica, perché non occorrono i medesimi applicazione può innalzare la prestazione. Que- termici apporti di energia in regime invernale sto termine enfatizza la utilizzazione di sorgenti di un clima continentale: l’edificio deve essere di raffrescamento naturali, o pozzi di calore, per pensato e costruito principalmente per evitare i l’asportazione di calore fuori dall’edificio e, se è surriscaldamenti estivi, e il problema degli ap- necessario fornire energia per attuare il siste- porti energetici invernali (determinante per un ma, allora il sistema di trasferimento di calore è edificio passivo in climi freddi) è decisamente a basso costo e semplice è il rapporto tra l’ener- inferiore. gia consumata e l’energia di raffrescamento ot- Quindi un edificio passivo rivela caratteristiche tenuta è piuttosto basso (…)”. differenti per le regioni del sud Europa rispetto Quindi con il termine passivo si definisce un quelle delle regioni del nord: approccio progettuale, per la realizzazione di - un elevato isolamento termico, con livelli dif- edifici ad alta efficienza energetica, conside- ferenziati per clima e per elemento costruttivo rando i caratteri climatici come principale stru- (tetto, pareti e superfici a contatto con il terre- mento per assolvere alle esigenze energetiche no); dell’edificio, approccio preso come riferimento 190 2 Standard Passivhaus esteso. Tratto da Progetto Passive-On, progetto Europeo coordinato da eERG-Politecnico di Milano. all’interno dello studio sviluppato. e sviluppati in funzione del loro comportamento Si parlerà di regioni mediterranee e di esigenze in regime estivo ed invernale e ne verrà illustra- legate al fattore estivo all’interno delle quali si ta la capacità di interferire sul comportamento darà opportuna risposta anche al comfort inver- energetico di un edifico tipo in funzione delle nale e di illuminazione. caratteristiche conferite alle unità tipologiche e Le strategie passive per le regioni mediterranee ai sistemi tecnologici. Questo attraverso un per- non sono richiudibili in uno schema, ma se ne corso di validazione sperimentale, di seguito possono rilevare i fattori e proporzionalmente illustrato che permetterà di comprendere come quanto e come questi incidono all’interno del variando uno solo di questi parametri si modi- progetto d’architettura. fica il comportamento energetico, in termini di Tali criteri sono dei riferimenti legati all’espe- consumi per il rafrescamento. rienza che attualmente si ha rispetto alla te- Secondo lo standard Passivhaus esteso si de- matica, in qualità di fase transitoria che subirà finiscono i criteri di controllo der il fabbisogno modificazioni nel divenire della ricerca. energetico per il raffrescamento come riportato Dall’esame delle caratteristiche di funziona- in tabella, valori che verranno rivisti in seguito mento delle architetture storiche e moderne in a una maggiore esperienza maturata in campo clima mediterraneo, si sono estrapolati quindi applicativo. 10 fattori ritenuti determinanti per il progetto di architetture ad alta efficienza in clima mediter- 5.2 DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI DI CON- raneo: FORT DEGLI UTENTI IN REGIME ESTIVO. PA- - orientamento RAMETRI ESIGENZIALI-PRESTAZIONALI. - rapporto di forma Per delineare gli obiettivi di confort degli uten- - inerzia termica ti in regime invernale ed estivo per la regione - trasmittanza climatica oggetto di studio, analizzata nel para- - schermatura solari grafo precedente, si considerano come utenti le - ventilazione naturale famiglie. - spazi a differenti temperature Per la determinazione delle caratteristiche di - strategie passive d’involucro spazio dei modelli abitativi-tipologici assimila- - impermeabilità all’aria ti a residenze capaci di soddisfare gli obiettivi - colore del comfort indoor, sono stati individuati i re- Nel capitolo 6 verranno singolarmente enunciati quisiti esigenziali-prestazionali, per definire su 191 quali basi dovranno essere formulati le diverse Segue la resistenza alle intrusioni esterne at- tipologie d’involucro nella differenziazione dei traverso l’uso di sistemi di protezione alle fine- caratteri tipologici e tecnologici, con l’obiettivo stre che oltre a regolare la captazione solare di garantire il benessere degli utenti negli am- permetteranno di controllare l’ingresso di corpi bienti confinati, nonché i requisiti di controllo estranei come animali o residui vegetali. gestionale–ambientale dello stesso involucro Si terminerà con il soddisfare il requisito di che di conseguenza verrà predisposto e soddi- tenuta, in particolare riferito alle tenuta della sferà l’esigenza anche di controllo ambientale. portata d’aria, per cui si dovrà controllare l’in- A questo scopo viene utilizzato lo schema di gresso delle masse ventose con una opportuna classificazione del sistema tecnologico definito calibrazione dell’apertura delle parti vetrate. dalla norma UNI 8290 prima e seconda parte, Tale controllo potrà essere regolato dai disposi- scelti sulla base della quale sono stati determi- tivi di ombreggiamento che lasciati chiusi dopo nati i requisiti esigenziali–prestazionali riportati avere aperto le finestre possono essere utilizza- nelle tabelle seguenti. ti come primo filtro che blocca la parte dei flussi di vento più incisivi, determinando anche un 5.2.1 SICUREZZA, FRUIBILITA’, GESTIONE E effetto ombra raffrescante che risulta efficace BENESSERE. in particolare in stagione estiva. O ancora usu- Sicurezza fruendo del controllo dell’orientamento dell’edi- Per la sicurezza si intende la sicurezza concreta ficio che consente di controllare non solo l’inci- dell’utente nella comodità d’uso dei dispositivi denza dei raggi solari ma l’angolo d’incidenza che lo spazio dell’abitare può presentare, come dei flussi ventosi. il controllo della scabrosità, per il quale si pone Fruibilità particolare attenzione sulle finiture utilizzate E’ necessario formulare modelli tipologici che, nella realizzazione degli intonaci interni e tinte, oltre a essere assimilabili a una tipologia resi- nonché alle finiture dei pavimenti interni degli denziale, presentino internamente una suddivi- ambienti abitati. Questi saranno realizzati ri- sione spaziale in grado di soddisfare ogni esi- spettivamente in calce bianca rasata e legno di genza di vivibilità e fruibilità degli spazi. abete trattato con lucidanti e posato a colla su Per queste ragioni anche i modelli tipologici ipo- struttura lignea o chiodato su massetto, in rela- tizzati per le verifiche di ricerca presenteranno zione al sistema tecnologico utilizzato, leggero gli opportuni spazi distributivi e di collegamento o pesante. ai diversi piani e si definiranno spazi per alloggi 192 3 Tabella requisiti (secondo la norma UNI8290) per edificio passivi in regioni mediterranee. CLASSE ESIGENZIALE CLASSI DI REQUISITI REQUISITI STRATEGIE DI CONTROLLO SICUREZZA Di sicurezza d’utenza Controllo della scabrosità Comodità d’uso Resistenza alle intrusioni Di tenuta Controllo delle dispersioni Tenuta all’aria: controllo della portata Tenuta all’aria: controllo della velocità FRUIBILITA’ Di adattaglità delle finiture Tenuta all’aria: controllo della velocità BENESSERE Termici e igrometrici Controllo del fattore solare Orientamento Rapporto di forma Schermature solari Colore Spazi a differenti temperature Controllo della temperatura Orientamento Trasmittanza Inerzia termica Isolamento termico Visivi GESTIONE Di economia SALVAGUARDIA DELL’AMBIENTE Inerzia termica Strategie passive d’involucro Trasmittanza Controllo dell’inerzia termica Inerzia termica Tenuta all’aria Impermeabilità all’aria Ventilazione Orientamento Ventilazione naturale Assorbimento luminoso Schermature solari Colore Controllo del flusso luminoso Schermature solari Controllo delle dispersioni di calore per trasmissione Controllo del fattore solare Isolamento termico Manutenibilità Facilità d’intervento Pulibilità Di funzionamento Controllo delle dispersioni Tenuta all’aria: controllo della portata Tenuta all’aria: controllo della velocità Di salvaguardia dell’ambiente 3 o ambienti dimensionati al fine di poter ipotizza- strategie introdotte per il controllo di benesse- re differenti destinazioni d’uso, come ad esem- re termoigrometrico devono essere sufficiente- pio il lavoro terziario. mente, semplici per essere gestiti da una famiglia. Gestione Benessere Questo requisito è molto interessante visto nei Garantire l’equilibrio termo igrometrico in un casi di clima estivo e invernale. Nelle regioni og- ambiente con l’intento di ottimizzare il confort getto di studio il fattore climatico estivo e quello dell’utente, grazie alla creazione di un adegua- invernale incidono entrambi in maniera signifi- to microclima interno è il primo obiettivo che cativa, con la prevalenza del primo. In questo l’uomo nel suo percorso di vita attraverso la caso si devono regolare i dispositivi che dovran- costruzione edilizia ha cercato di raggiungere. no garantire un buon raffrescamento naturale Pertanto, le scelte progettuali utilizzate sono degli ambienti abitati. finalizzate al miglioramento del benessere La scelta di studiare tipologie efficienti compor- dell’utente con particolare riferimento al con- ta la predisposizione di un sistema edilizio in fort. Principale obiettivo della ricerca è poi il grado di essere facilmente manutentibile. Le confort termico estivo. 193 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 Fattori Orientamento Rapporto di forma Inerzia termica Trasmittanza Schermature solari Ventilazione naturale Spazi a differente temperatura Strategie passive d’involucro Impermeabilità all’aria Colore Tipo di fattore Tipologico-Morfologico Tipologico-Morfologico Tecnologico Tecnologico Tecnologico Tipologico-Morfologico Tipologico-Morfologico Tecnologico Tecnologico Tecnologico Tabella 1 I tre fattori importanti per il controllo del benes- agli effetti del tasso metabolico. L’attività svolta sere indoor calore sono calore, luce ,aria, che dall’individuo all’interno dell’abitazione è infatti vanno ad agire su dei parametri quali la tem- un parametro che condiziona l’equilibrio termi- peratura dell’aria, la velocità dell’aria indoor, la co interno dell’ambiente in virtù delle tempera- temperatura superficiale delle pareti esterne, ture corporee prodotte che vanno a interagire l’umidità relativa. con le temperatura dell’ambiente indoor. Per L’obiettivo di confort indoor è il filo conduttore ottenere condizioni termiche ideali è necessa- che lega ogni fattore di controllo progettuale. rio equilibrare lo scambio di calore prodotto dal Per esempio nella scelta dei componenti tecno- corpo umano e l’assorbimento conseguente da logici si dovrà controllare il fattore luce inteso sia parte dell’ambiente confinato: in tal caso gioca in termini di apporti di calore ma anche come un ruolo determinante la temperatura ottima- fattore luminoso per garantire il corretto livello le dell’aria. Ai fini del progetto si considera un d’illuminazione naturale interna degli ambienti. tasso di occupazione degli ambienti pari a 0,2 Con la psicometria si è inoltre potuto compren- persone/mq. L’attività prevista negli ambienti dere come è possibile ottenere il benessere formulati è quella di consumare cibi, svolte da ambientale considerando quelle che sono le individui e riportate secondo questi valori: atti- attività svolte dall’uomo all’interno dello spazio vità svolte da uomini, uomini = 1.00, donne = definito. A tale fine lo studio dei modelli svilup- 0.85, bambini = 0.75 pati dovrà considerare parametri indispensabili E’ importante considerare la destinazione d’uso al fine del controllo e il raggiungimento di questi degli spazi perché questa calibrazione consen- obiettivi. te di ottimizzare le risorse termiche con un evi- Vengono individuate le destinazioni d’uso degli dente risparmio energetico. spazi abitati all’interno del progetto edilizio e si Poi si considerano come dati fissi la resistenza considera il tasso di occupazione e il tempo di che comporta il vestiario in clima estivo e inver- occupazione, ai fini di una più attendibile veri- nale calcolato secondo in Clo. Rispettivamente, fica di calcolo. Si considerano due tipi di spazi vestiti invernali (clo) 1.00 – vestiti estivi (clo) in funzione di una macro suddivisione tra spazi 0.50. abitati e spazi non abitati destinati alla distribu- Per ciò che riguarda la temperatura degli spazi zione ai differenti alloggi. Negli spazi abitati non interni si può affermare che non esiste il clima si considerano suddivisioni interne di ambienti, ottimale, ma esiste un campo ristretto che defi- ma si prende in esame i fattori che competono nisce le condizioni gradevoli, ammissibili o sod- 194 Tabella 1 Articolazione dei dieci principi progettuali. Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Lunedì D.F. D.F. D.F. D.F. D.F. D.F. D.F. D.F. D.F. D.F. D.F. D.F. Martedì D.F. D.F. D.F. D.F. D.F. D.F. D.F. D.F. D.F. D.F. D.F. D.F. Mercoledì D.F. D.F. D.F. D.F. D.F. D.F. D.F. D.F. D.F. D.F. D.F. D.F. Giovedì D.F. D.F. D.F. D.F. D.F. D.F. D.F. D.F. D.F. D.F. D.F. D.F. Venerdì D.F. D.F. D.F. D.F. D.F. D.F. D.F. D.F. D.F. D.F. D.F. D.F. Sabato On On On On On On On On On On On On Domenica On On On On On On On On On On On On Tabella 1 Tabella 2 Schematizzazione del tasso di occupazione ipotizzato nei calcoli dinamici. Con D.F. si intende dalle ore 7:00 alle 9:00 dalle 16:00 alle 23:00. disfacenti. lucro dovranno per questo essere in grado di In inverno secondo normativa si considera una rispondere alle esigenze di benessere del mi- temperatura interna degli ambienti che deve croclima interno riuscendo a soddisfare le clas- essere uguale a 20°C, in generale si può con- si di requisiti di benessere termo-igrometrico, siderare come temperatura ammissibile anche oltre quelle visive e tattile, più legate agli spetti i 18°C, ma limitatamente a quelle che posso- psico-fisici della percezione che ha l’individuo, no essere le ore lavorative durante il giorno. In in particolare nelle regioni oggetto di studio in estate la temperatura interna deve essere com- cui diventa incisivo il fattore di calore estivo. presa tra i 26 e 28 °C, per temperature più alte I fattori vengono riassunti nella tabella allegata non si può parlare di comfort termico, soprattut- suddivisibili in strategie tipologiche-morgologi- to se il caldo si sviluppa per un lungo periodo. che e strategie tecnologiche. Infatti temperature superiori ai 28° si tollerano Le strategie introdotte sono correlate alla co- per breve tempo. Molto importante è anche la noscenza dei basilari strumenti di controllo temperatura superficiale interna dell’involucro energetico conosciuti attraverso la bibliografia e la differenza di temperatura che si crea tra ed evidenziati rispetto all’analisi delle caratteri- queste e la temperatura dell’aria: minore è la stiche tipologiche e tecnologiche tipiche dell’ar- differenza e maggiore sarà il comfort termico chitettura pre e post industriale analizzata nel dell’utente. territorio mediterraneo. Per ciò che riguarda l’umidità quando la tem- Da qui si confermano i dieci fattori di progetto peratura dell’aria media è di 20°C si considera per un edifico efficiente, che verranno esplicita- un’umidità relativa compresa fra 40 e 70% in ti nel capitolo successivo per le loro caratteristi- generala senza scendere al 30%. Questi pa- che prestazionali in regime estivo ed invernale rametri sono condizioni di comfort che l’uomo (tabella 1). nel corso della sua storia ha rispettato al fine di Finalità della ricerca è di comprendere quando produrre un’architettura nel rispetto di queste ciascun fattore è in grado di incidere in termini esigenze per la costruzione di ambienti confina- di consumi energetici estivi ed invernali, nel pro- ti. Diventano per questo importanti i fattori che getto di un edificio energeticamente efficiente. influenzano il progetto dell’involucro dell’edifi- Per poter raggiungere questo obiettivo è neces- cio in qualità di frontiera che delimita lo spazio sario predisporre i dati necessari a implementa- abitato fungendo da termoregolatore. re il sistema di calcolo. Le caratteristiche tecnico costruttive dell’invo- Primo riferimento è ottenere un benessere in195 terno dell’ambiente in termine termo-igrometri- 5.3 DEFINIZIONE DEI REQUISITI TIPOLOGICI, co rispetto il quale la normativa UNI 11300 e AMBIENTALI E TECNOLOGICI DEGLI EDIFICI, 15251, presuppone una temperatura interna RISPETTO ALLE DIFFERENTI LOCALIZZAZIONI indoor di 26°C per il periodo estivo e di 20°C DI TIPO URBANO ED EXTRA URBANO per quello invernale. Come descritto nel paragrafo precedente viene In fase sperimentale (utilizzando il programma considerata la regione Marche oggetto di stu- Design Builder), nella programmazione di requi- dio, la quale presenta un interessante variazio- siti attribuiti agli spazi abitati si ipotizza un tam- ne climatica articolata in montana-collinare, plate di attività Dwell_DomLounge per tutti gli pianura e mare, nel quale si includono anche le ambienti riscaldati corrispondente alla funzione aree di fiume e laghi. abitativa. Rispetto a ogni condizione climatica si ipotiz- Il tasso di occupazione prevista è pari a una zano 6 tipologie d’involucro differenti, capaci densità di persone/mq pari a 0,2 la cui frequen- di soddisfare per ogni clima i requisiti prece- za è schematizzata in tabella 2. dentemente rilevati: l’analisi strumentale ne In cui D.F. corrisponde a Domestic Family che verificherà la reale incidenza quantitativa per le corrispondono a un lasso di tempo che va dalle differenti condizioni climatiche in virtù dell’area ore 7:00 alle 9:00 e dalle 16:00 alle 23:00 e si campione presa in esame. può considerare valido per tutti i giorni feriali, Nei successivi paragrafi vengono descritte le mentre il sabato e la domenica si considera un condizioni climatiche delle regioni climatiche ambiente sempre occupato. prese in considerazione. Si individua nell’impostazione degli ambienti in- Area montana e collinare terni le temperature come Set Point di Riscalda- L’area montana e collinare presenta un clima mento (20 °C) e Set Point di Raffrescamento freddo in cui le temperature sono rigide in in- (26 °C). Si considera una quantità di apporti di verno e rimangono altrettanto basse in estate. energie corrispondenti ad attività che vengono Queste si elevano solo durante alcuni periodi svolte all’interno dell’ambiente abitato, pari a dell’anno in cui i fattori estivi tendono ad au- 6,00 W/mq, in cui la frazione dispersa è pari a mentare anche le temperature appenniniche 0 e la frazione radiante 0,2. avendo cime che non superino i mille metri di altezza. Questo in funzione di un maggiore irraggiamento solare e l’assenza di venti freddi, costante climatica nella stagione invernale. 196 Considerando and esempio quote all’altezza Nelle località di mare, di fiume e lago si pos- di mille metri si registrano infatti temperature sono definire caldo-umide, in cui diventa inte- invernali minime che oscillano tra 9° e -9,8°C ressante l’incidenza del fattore d’inerzia che contro quelle massime che possono arrivare in determinano le masse d’acqua specialmente ottobre ad avere valori fino a 15°C. Di contro durante la stagione estiva, in grado di mitigare durante il periodo estivo nelle medie massime il microclima estivo. Ottenendo un buon livello si registrano temperature che possono arrivare di umidità relativo esterno e un opportuno ab- a 25°C. bassamento d’incidenza delle temperature che Nelle zone collinari più assimilabili a quelle rimane comunque molto alto, arrivando a dei montane si rileva un aumento di questi valori picchi di circa 37°C arrivando durante l’inverno in favore di un addolcimento dalle temperature anche a picchi di -5°C. invernali e l’aumento dell’incidenza dei fatto- Area di approfondimento Report Meteorologico ri estivi che conducono le temperature medie Come enunciato nel paragrafo al primo capito- massime a valori di 30°C ma che in inverno re- lo, riferito alla limitazione del campo d’indagine, gistrano temperature fino a -7,9 °C, con un’inci- in riferimento all’ambito di sperimentazione, è denza annuale di radiazione solare pari a 5200 stata scelta la regione Marche, sia rispetto MJ/mq. E’ interessante rilevare da qui che tra i alle caratteristiche climatiche con significative requisiti correlati all’esigenza di benessere ter- escursioni termiche giornaliere e stagionali, mo igrometrico all’interno dell’unità abitativa, ed anche in funzione della completa varietà determina l’incidenza dei fattori termo-igrome- paesaggistica caratterizzata da mare, pianura, trici enunciati, per i quali si privilegiano strate- collina e montagna, all’interno della quale si è gie tipologiche d’involucro pesanti scelta come località di studio la città di Falco- Area di pianura nara. Nella zona di pianura si registra un clima caldo Temperature: Come rilevato nella stazione me- secco caratterizzato da poche precipitazioni e teorologica di Falconara Marittima, dall’aero- cospicua escursione termica giornaliera e sta- nautica militare, nel triennio 61-90’, in un con- gionale infatti in per aree campioni si evidenzia- fronto con i dati rilevati dal ENEA si nota un no temperature invernali che possono arrivare aumento delle temperature massime nel mese a picchi di -7°C per arrivare nella stagione cal- di agosto tanto da eguagliare nel 2001 il mese da a temperatore di 33°C. di luglio. Per quanto riguarda le minime nel Area di fiume e mare mese di Gennaio si registra un aumento delle 197 temperatore di +1,5 °C. Temperature massime: relativamente al CliNo 61’90 del mese di Maggio, sono state osservate sulle regioni centro-settentrionali, con valori fino a + 5.0 unità di deviazioni standard, I valori più alti, con anomalie relative superiori a +4 unità, sono stati registrati su un vasta area della Lombardia, nella zona di Civitavecchia e sull’Appennino tra l’Umbria e la Toscana. Anomalie positive comprese tra +2.5 e +3.5 unità sono state registrate su gran parte del Lazio, della Toscana, delle Marche, dell’EmiliaRomagna, della Lombardia, del Piemonte orientale, del Veneto e dell’Alto Adige. Nel corso del mese di Maggio si è avuto un progressivo e costante aumento delle temperature massime su gran parte del paese con una brusca diminuzione negli ultimi quattro giorni del mese, specie sulle regioni del settore orientale. Durante la prima decade le temperature massime sono state essenzialmente comprese tra 20°C e 25 °C, su gran parte del paese ad eccezione del settore alpino, dove sono state relativamente più basse . A partire dall’inizio della seconda decade fino al 27 maggio le temperature sono costantemente aumentate fino ad assumere valori tra 30 °C e 35°C. 198 LETTURA DATI CLIMATICI. LEGENDA - msg: num. synop appartenenti al periodo. - min: valore minimo avg: valore medio. - max: valore massimo. - sqm: scarto quadratico medio. - dataval: data in cui si registrato il valore min/max p>1, p<1, tmax>30, tmin< 0 : n.di giorni in cui precip<1 mm, precip >1 mm, tmax>30 C. Nelle righe indicate con ‘globale’ sono riportat i i valori riepilogativi dell’intero intervallo: valori min/ max assoluti, valori medi totali (avg, sqm, tot, p>1, p<1, t_aria>30, t_rug<0). DATI METEOROLOGICI DELLA LOCALITA’ DI FALCONARA MARITTIMA (AN) TEMPERATURE DELL’ARIA periodo 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 Dati forniti dall’Aereonautica Militare - Pratica di Mare (Roma) Dati riferiti all’anno solare 2009. FALCONARA MARITTIMA (AN) Zona climatica D Grdi - giorno 1888 Altitudine 5 m s.l.m Coordinate 43° t>30 0 0 0 0 8 10 23 26 4 0 0 0 min -2,8 -1,9 0,2 7,9 8,6 13 15,1 18,1 13,5 5 2,2 -4,5 avg 5,6 6,7 10 13,5 19,6 21,8 24,8 24,9 21 14,7 11,2 7,3 max 14,4 18,6 19,9 23,4 32,4 34,5 36,6 35,1 32,7 25,6 18,8 21,6 min 51,7 30,8 30 31 30 30,8 16,6 20,2 36,8 39,1 49,6 39,5 avg 77,5 66,1 68 79,9 69,1 68,7 63,8 67,8 74 76,7 86,8 80,9 max 92,5 95,4 96,7 97,5 100 100 96,8 96,3 98,7 100 100 99,3 UMIDITA’ RELATIVA periodo 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 FALCONARA MARITTIMA (AN) hum<30 0 0 1 0 1 0 7 3 0 0 0 0 PRECIPITAZIONI MESE n° bollettini con precipitazione <1 1 11 156 19 63,6 2 9 149 5 24,6 3 7 166 10 38 4 5 6 7 8 9 10 11 12 11 3 12 2 3 1 19 14 19 166 162 159 175 171 164 161 156 158 13 49 12 4 16 14 23 10 8 65,4 79 66 6,6 25,8 15,2 113,4 65,2 58,2 N. bollettini con prec. precipitazione precipitazione Massima cumulata (mm) =0 (mm) 199 DISTRIBUZIONE DEI VENTI ORE 00 Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Calme NNWNNE NNWNNE NNWNNE Calme 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 3,7 0 01 - 10 3,45 0 0 3,33 0 3,85 0 3,45 0 0 3,7 3,7 11 - 20 3,45 4 3,45 0 0 3,85 0 0 0 0 0 3,7 >=21 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 NNE-ENE NNE-ENE NNE-ENE 01 - 10 0 4 0 3,33 0 3,85 0 0 4 0 0 0 11 - 20 0 4 3,45 0 0 0 0 0 4 4 0 0 >=21 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 ENE-ESE ENE-ESE ENE-ESE 01 - 10 0 8 0 3,33 4 0 4 3,45 0 0 3,7 0 11 - 20 0 0 3,45 3,33 0 0 0 0 0 0 0 0 >=21 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 ENE-ESE ENE-ESE ESE-SSE 01 - 10 3,85 0 0 10 0 12 0 3,7 0 3,33 3,33 0 11 - 20 0 0 3,57 0 0 0 0 0 0 0 0 0 01 - 10 7,69 7,69 3,57 3,33 3,7 8 0 7,41 6,9 6,67 10 6,9 ENE-ESE ENE-ESE ESE-SSE 01 - 10 0 0 0 6,9 0 0 0 0 0 3,33 3,7 0 11 - 20 0 0 0 3,45 0 0 0 0 0 0 0 0 01 - 10 0 4 3,45 0 17,24 3,33 0 3,23 3,85 6,67 3,7 6,45 DISTRIBUZIONE DEI VENTI ORE 03 Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Calme NNWNNE NNWNNE NNWNNE Calme 0 0 0 0 0 0 0 3,7 0 0 0 0 01 - 10 11,54 3,85 3,57 0 3,7 4 0 0 0 0 6,67 0 11 - 20 0 3,85 0 0 0 0 0 0 3,45 0 0 0 >=21 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 NNE-ENE NNE-ENE NNE-ENE 01 - 10 0 0 3,57 0 0 0 0 0 6,9 3,33 0 3,45 11 - 20 0 7,69 3,57 0 0 0 0 3,7 0 0 0 0 >=21 0 3,85 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 DISTRIBUZIONE DEI VENTI ORE 06 Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic 200 Calme NNWNNE NNWNNE NNWNNE Calme 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 01 - 10 6,45 0 6,9 0 6,9 10 0 3,23 0 0 0 3,23 11 - 20 0 8 3,45 0 0 3,33 0 3,23 0 0 0 6,45 >=21 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 NNE-ENE NNE-ENE NNE-ENE 01 - 10 0 0 6,9 0 0 0 0 3,23 0 0 0 3,23 11 - 20 0 8 0 0 0 0 0 0 0 6,67 0 0 >=21 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 ESE-SSE ESE-SSE ESE-SSE 01 - 10 0 4 6,9 10 0 0 20 17,24 12 8 3,7 11,11 11 - 20 0 0 0 0 0 0 0 0 0 4 0 0 >=21 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 ESE-SSE ESE-SSE 11 - 20 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 >=21 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 SSE-SSW SSE-SSW 01 - 10 29,03 56 41,38 51,72 44,83 36,67 61,29 77,42 80,77 60 51,85 35,48 11 - 20 3,23 4 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 SSWWSW SSWWSW WSWWNW WNWNNW WNWNNW >=21 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 01 - 10 27,59 8 24,14 10 24 23,08 16 0 8 16 25,93 18,52 11 - 20 0 4 3,45 0 0 3,85 0 0 0 0 0 0 01 - 10 13,79 8 6,9 6,67 8 3,85 4 6,9 0 4 7,41 18,52 01 - 10 10,34 12 3,45 3,33 0 0 0 0 0 4 14,81 3,7 11 - 20 3,45 0 3,45 0 0 0 0 0 0 0 0 3,7 SSWWSW SSWWSW WSWWNW WSWWNW WNWNNW WNWNNW SSE-SSW SSE-SSW SSE-SSW 01 - 10 37,93 44 37,93 56,67 64 57,69 56 68,97 72 60 37,04 37,04 11 - 20 0 0 3,45 0 0 0 0 0 0 0 0 0 SSE-SSW SSE-SSW SSE-SSW 01 - 10 23,08 46,15 50 56,67 59,26 52 84 77,78 72,41 66,67 43,33 34,48 11 - 20 0 0 3,57 0 0 0 0 0 0 0 0 3,45 >=21 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 01 - 10 19,23 15,38 10,71 16,67 22,22 20 16 0 10,34 16,67 23,33 13,79 11 - 20 0 0 7,14 0 0 0 0 0 0 0 0 3,45 01 - 10 26,92 3,85 3,57 6,67 3,7 4 0 0 0 0 13,33 20,69 >=21 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 01 - 10 7,69 7,69 3,57 6,67 7,41 0 0 3,7 0 3,33 0 10,34 11 - 20 0 0 3,57 0 0 0 0 0 0 0 0 3,45 SSWWSW SSWWSW SSWWSW WSWWNW WSWWNW WSWWNW WNWNNW WNWNNW WNWNNW 01 - 10 22,58 4 27,59 17,24 27,59 36,67 29,03 9,68 11,54 10 29,63 6,45 11 - 20 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 >=21 0 0 3,45 0 0 0 0 0 0 0 0 0 01 - 10 22,58 12 0 13,79 3,45 3,33 0 0 3,85 3,33 11,11 16,13 11 - 20 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 >=21 0 0 0 0 0 0 3,23 0 0 0 0 0 01 - 10 12,9 4 6,9 3,45 0 6,67 6,45 0 0 0 0 19,35 11 - 20 3,23 0 0 3,45 0 0 0 0 0 6,67 0 3,23 >=21 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 201 DISTRIBUZIONE DEI VENTI ORE 09 Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Calme NNWNNE NNWNNE NNWNNE Calme 0 0 0 0 0 0 0 0 3,7 0 3,7 0 01 - 10 3,85 0 24,14 24,14 37,93 16,67 32,26 46,67 14,81 10 3,7 9,68 11 - 20 0 11,11 6,9 0 3,45 0 0 3,33 0 0 0 6,45 >=21 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 NNE-ENE NNE-ENE NNE-ENE 01 - 10 3,85 0 6,9 10,34 13,79 16,67 22,58 20 7,41 6,67 0 0 11 - 20 0 7,41 3,45 0 0 10 0 0 3,7 0 0 0 >=21 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 ENE-ESE ENE-ESE ENE-ESE 01 - 10 0 0 0 6,9 6,9 3,33 3,23 3,33 0 0 3,7 6,45 11 - 20 0 0 0 0 3,45 0 0 0 0 0 0 0 >=21 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 ENE-ESE ENE-ESE ENE-ESE 01 - 10 0 0 6,67 6,9 0 10 6,45 0 3,57 6,67 0 0 11 - 20 0 0 0 0 3,45 3,33 0 0 0 0 0 0 >=21 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 ENE-ESE ENE-ESE ENE-ESE 01 - 10 3,7 0 0 10,34 11,11 3,57 3,33 14,29 0 14,29 0 0 11 - 20 0 0 3,45 3,45 7,41 3,57 3,33 0 0 0 0 0 >=21 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 DISTRIBUZIONE DEI VENTI ORE 12 Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Calme NNWNNE NNWNNE NNWNNE Calme 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 3,57 0 01 - 10 16,67 18,52 20 24,14 34,48 20 22,58 23,33 28,57 16,67 21,43 16,67 11 - 20 0 25,93 3,33 6,9 6,9 3,33 3,23 6,67 3,57 3,33 0 0 >=21 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 NNE-ENE NNE-ENE NNE-ENE 01 - 10 6,67 14,81 16,67 31,03 37,93 26,67 48,39 46,67 21,43 36,67 7,14 3,33 11 - 20 0 0 13,33 0 3,45 6,67 6,45 10 10,71 0 0 0 >=21 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 DISTRIBUZIONE DEI VENTI ORE 15 Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic 202 Calme NNWNNE NNWNNE NNWNNE Calme 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 3,85 3,33 01 - 10 7,41 42,31 6,9 31,03 25,93 25 20 17,86 34,62 21,43 7,69 16,67 11 - 20 0 3,85 3,45 0 0 0 0 0 15,38 7,14 0 6,67 >=21 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 NNE-ENE NNE-ENE NNE-ENE 01 - 10 3,7 7,69 24,14 13,79 37,04 25 36,67 42,86 42,31 21,43 19,23 3,33 11 - 20 0 0 10,34 10,34 3,7 0 6,67 10,71 0 0 0 3,33 >=21 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 ESE-SSE ESE-SSE 01 - 10 7,69 3,7 3,45 6,9 0 6,67 0 0 7,41 0 3,7 6,45 11 - 20 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 ESE-SSE ESE-SSE 01 - 10 6,67 11,11 10 0 0 3,33 0 3,33 3,57 6,67 17,86 3,33 11 - 20 0 0 3,33 6,9 0 0 0 0 0 0 0 0 ESE-SSE ESE-SSE 01 - 10 14,81 11,54 17,24 10,34 3,7 7,14 10 7,14 3,85 7,14 15,38 10 11 - 20 0 0 10,34 6,9 0 7,14 0 0 0 0 0 0 SSE-SSW SSE-SSW SSE-SSW 01 - 10 15,38 29,63 13,79 3,45 0 6,67 6,45 0 7,41 13,33 25,93 16,13 11 - 20 0 3,7 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 >=21 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 SSE-SSW SSE-SSW SSE-SSW 01 - 10 16,67 0 3,33 3,45 0 3,33 0 0 0 10 14,29 6,67 11 - 20 0 3,7 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 >=21 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 SSE-SSW SSE-SSW SSE-SSW 01 - 10 3,7 7,69 3,45 3,45 0 3,57 3,33 3,57 0 3,57 11,54 3,33 11 - 20 0 0 0 0 0 0 3,33 0 0 0 0 0 >=21 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 SSWWSW SSWWSW WSWWNW WSWWNW WNWNNW WNWNNW 01 - 10 26,92 22,22 13,79 10,34 6,9 16,67 3,23 6,67 3,7 26,67 33,33 16,13 11 - 20 0 0 10,34 0 0 6,67 9,68 0 7,41 3,33 0 3,23 01 - 10 23,08 7,41 6,9 3,45 3,45 3,33 0 10 0 23,33 18,52 25,81 11 - 20 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 01 - 10 11,54 14,81 3,45 31,03 17,24 3,33 19,35 10 37,04 13,33 7,41 9,68 11 - 20 7,69 0 6,9 3,45 6,9 10 3,23 0 7,41 0 0 0 SSWWSW SSWWSW WSWWNW WSWWNW WNWNNW WNWNNW 01 - 10 3,33 7,41 3,33 3,45 0 0 0 3,33 0 0 3,57 10 11 - 20 0 3,7 6,67 3,45 3,45 6,67 6,45 0 7,14 0 0 6,67 01 - 10 10 0 0 0 3,45 0 0 0 0 3,33 7,14 16,67 11 - 20 3,33 3,7 0 0 0 3,33 0 0 0 0 3,57 0 01 - 10 23,33 3,7 0 10,34 0 13,33 0 6,67 7,14 10 21,43 23,33 11 - 20 13,33 7,41 13,33 3,45 6,9 0 0 0 14,29 6,67 0 13,33 SSWWSW SSWWSW WSWWNW WSWWNW WNWNNW WNWNNW 01 - 10 3,7 0 0 0 0 10,71 6,67 0 0 3,57 7,69 10 11 - 20 0 11,54 3,45 0 3,7 0 0 0 0 0 3,85 0 01 - 10 7,41 0 0 0 0 7,14 0 3,57 0 0 7,69 13,33 11 - 20 0 3,85 0 0 0 3,57 3,33 0 0 0 0 6,67 01 - 10 48,15 7,69 6,9 6,9 7,41 3,57 3,33 0 3,85 10,71 23,08 13,33 11 - 20 7,41 3,85 10,34 3,45 0 0 0 0 0 7,14 0 10 203 DISTRIBUZIONE DEI VENTI ORE 18 Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Calme Calme 0 0 0 0 0 3,45 0 3,57 3,57 3,23 0 3,23 NNWNNE 01 - 10 3,33 7,41 6,9 13,33 18,52 20,69 20 17,86 10,71 9,68 10 6,45 NNWNNE 11 - 20 0 7,41 3,45 3,33 0 0 0 0 3,57 3,23 3,33 6,45 NNWNNE >=21 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 NNE-ENE NNE-ENE NNE-ENE 01 - 10 11 - 20 >=21 3,33 0 0 3,7 0 0 6,9 6,9 0 10 0 0 0 0 0 3,45 3,45 0 10 0 0 10,71 0 0 7,14 0 0 6,45 0 0 0 0 0 0 0 0 ENE-ESE 01 - 10 0 3,7 0 23,33 11,11 3,45 23,33 14,29 7,14 6,45 3,33 3,23 ENE-ESE 11 - 20 0 0 0 0 7,41 0 0 0 0 0 0 0 ENE-ESE >=21 0 0 0 0 3,7 0 0 0 0 0 0 0 NNE-ENE NNE-ENE NNE-ENE ENE-ESE ENE-ESE ENE-ESE 01 - 10 0 3,7 6,9 3,33 0 0 0 3,33 0 0 0 0 11 - 20 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 >=21 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 DISTRIBUZIONE DEI VENTI ORE 21 Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic 204 Calme NNWNNE NNWNNE NNWNNE Calme 0 0 0 0 0 0 3,33 0 0 3,23 3,33 0 01 - 10 0 3,7 0 6,67 0 6,9 0 3,33 3,45 3,23 0 6,45 11 - 20 3,7 7,41 3,45 0 0 3,45 0 0 6,9 3,23 0 3,23 >=21 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 01 - 10 3,7 7,41 0 6,67 3,85 3,45 0 3,33 6,9 3,23 3,33 0 11 - 20 0 3,7 3,45 0 0 0 0 3,33 0 0 0 0 >=21 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 ESE-SSE 01 - 10 10 22,22 34,48 13,33 22,22 27,59 26,67 32,14 25 16,13 16,67 6,45 ESE-SSE 11 - 20 0 0 3,45 6,67 0 0 0 0 0 0 0 0 SSE-SSW SSE-SSW 01 - 10 11 - 20 16,67 3,33 14,81 0 3,45 6,9 10 0 11,11 0 3,45 0 3,33 0 3,57 0 3,57 0 35,48 0 53,33 0 29,03 0 SSWWSW 01 - 10 26,67 11,11 10,34 6,67 7,41 17,24 3,33 3,57 7,14 6,45 3,33 16,13 SSWWSW 11 - 20 0 3,7 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 WSWWNW 01 - 10 26,67 0 10,34 0 0 10,34 0 0 17,86 0 3,33 16,13 WSWWNW 11 - 20 0 0 0 0 0 0 3,33 0 0 3,23 0 0 WSWWNW >=21 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 WNWNNW 01 - 10 6,67 22,22 6,9 13,33 18,52 6,9 10 14,29 14,29 6,45 6,67 9,68 WNWNNW 11 - 20 3,33 3,7 0 0 0 0 0 0 0 0 0 3,23 ESE-SSE ESE-SSE SSE-SSW SSE-SSW SSWWSW SSWWSW WSWWNW WSWWNW WSWWNW WNWNNW WNWNNW 01 - 10 7,41 3,7 10,34 16,67 3,85 13,79 33,33 23,33 13,79 9,68 3,33 6,45 11 - 20 0 3,7 0 3,33 0 0 0 0 0 0 3,33 0 01 - 10 18,52 11,11 6,9 16,67 15,38 27,59 20 10 10,34 12,9 20 19,35 11 - 20 0 3,7 6,9 0 3,85 0 0 0 3,45 0 0 0 01 - 10 37,04 11,11 10,34 6,67 3,85 0 3,33 3,33 0 3,23 16,67 9,68 11 - 20 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 >=21 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 01 - 10 3,7 0 17,24 0 3,85 3,45 0 0 3,45 0 6,67 3,23 11 - 20 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 9,68 01 - 10 25,93 40,74 34,48 40 65,38 41,38 40 50 51,72 58,06 43,33 41,94 11 - 20 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 205 5.4 DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI FINALIZZA- ti scelti edifici con differenti caratteristiche di- TI AL MIGLIORAMENTO DEGLI STANDARD mensionali. Il modello a corte e lineare infatti hanno una superficie riscaldata par a 900 mq circa, mentre la tipologia articolata di circa 180 5.4.1 METODI PER LA FORMULAZIONE DI MO- mq, al fine di comprendere come le varianti di DELLI PROGETTUALI. verifica introdotte nei modelli possano incidere Per la determinazione dei modelli di studio si in maniera diversificata per tipologie con carat- sono scelti modelli tipologici-morfologici e tec- teristiche dimensionli simili o differenti. nologici, quali involucro e sistemi di schermture. Per le tipologie il rapporto S/V è compreso tra 0,4 e 0,6. Modelli tipologici - Per le verifiche scientifiche; sono stati individuati tre modelli tipologici di Modelli tecnologici - I tecnologici d’involucro edifici. scelti sono sati suddivisi in leggeri e pesanti. Il modello Corte, Lineare e Articolato. Tipologie Considerando per leggeri tipologie d’involucro che riflettono lo studio svolto sui modelli della con sistema costruttivo in legno. Con il termine tradizione vernacolare introdotta nella prima pesanti si intende l’uso di involucri in laterizio. parte della ricerca. Infatti ognuno di essi ne pre- La loro diversificazione in qualità di variante senta almeno una peculiarità. sull’analisi del comportamento, dei modelli tipo- Il modello a corte sfrutta la caratteristica morfo- logici formulati, è legata alla posizione dell’iso- logica del patio come riserva di aria fresca e in lante, esterno all’involucro, interno e interposto quaità di spazio d’ombra e termoregolatore. in un sistema di parete ventilta. Nel modello lineare si ritovano le caratteristiche Le caratteristiche di questi involucri scelti sono di una tipologia allungata e compatta. riassunte nelle successive schede che ne ana- Mentre nel modello articolato, si combinano la lizzano il valore di sfasamento e per la tipolo- compattezza della componete costruita e l’uso gia A1 mostrano la struttura di un modello tipo, di un patio interrato come spazio d’ombra e svolta in regime dinamico con il programma De- riserva di aria fresca, nonchè l’elevato grado sign Builder. d’inerzia del terreno, veicolo d’accumulo in periodo estivo. Come si potrà vedere dalla descrizione delle singole tipologie riportate di seguito, sono sta206 INVOLUCRI LEGGERI A1 - Involucro con parete ventilata A2 - Involucro con isolante esterno A3 - Involucro con isolante interno INVOLUCRI PESANTI B1 - Involucro con parete ventilata B2 - Involucro con isolante esterno B3 - Involucro con isolante interno MODELLI TECNOLOGICI 1 2 3 Sistemi di schermature scelte per le analisi 207 DESCRIZIONE DEI MODELLI TIPOLOGICI 1 TIPOLOGIA CORTE La tipologia suddetta è stata scelta perché ritenuta importante in termini di interesse costruttivo per imprese e progettisti che dovranno proporre nuovi modi di abitare. Si tratta un modello che ricalca il perimetro di una possibile palazzina in grado di ospitare fino a dodici appartamenti dell’ampiezza ciascuno 1 di 80 mq lordi. Si considerano piani di 375.21 mq. Il volume complessivo incluso vano scale e di servizio comuni è 3510 mq. L’altezza del modello è 9,7 ml, si considerano solai di 0,40 ml e un interpiano di 2,7 ml. Il rapporto S/V è pari a 0,40. 2 208 1 MODELLO CORTE 9.70 1 - ORIENTAMENTO BASE 2 - DIMENSIONI 20.00 6.00 Sezione 8.50 S/V = 0.6 n. piani = 3 h. interpiano = 2.70 ml sup. riscldata = 900 mq 22.50 Pianta tipo Modello in cui sono evidenziati le zone di distribuzione 209 1 TIPOLOGIA LINEARE La tipologia suddetta è stata scelta perché ritenuta importante in termini di interesse costruttivo per imprese e progettisti che dovranno proporre nuovi modi di abitare. Si tratta un modello che ricalca il perimetro di una possibile palazzina in linea in grado di ospitare fino a dodici appartamenti dell’ampiezza 1 ciascuno di 80 mq lordi. Nel volume complessovi sono inclusi due vani scala distributivi. Si considerano piani di 300 mq riscaldati. L’altezza del modello è 9,7 ml, si considerano solai di 0,40 ml e un interpiano di 2,7 ml. Per un volume complessivo di 7950. Il rapporto S/V è di 0,6. 1 modello con schermature orizzontali di (tipo 2) composte da venti lamelle ciascuna di profondità 10 cm distante l’una dall’altra 10 cm e distante dalla superficie vetrata 10 cm. Sechermatura (tipo 2) composta da 9 doghe orizzontali, con profondità di 20 cm, distanti l’una dall’altra 20 cm e distante dalla finestra 20 cm. 2 2 Schermatura verticale e orizzonatle (tipo 3) con sporgenza sui quttro lati di di 80 cm. 210 2 MODELLO LINEARE 9.70 1 - ORIENTAMENTO BASE 10.00 Sezione 2 - DIMENSIONI S/V = 0.6 n. piani = 3 h. interpiano = 2.70 ml sup. riscldata = 900 mq 39.00 Pianta tipo Modello in cui sono evidenziati le zone di distribuzione 211 3 TIPOLOGIA ARTICOLATA La tipologia suddetta è stata così formulata perchè in essa convergono caratteristiche morfologiche di due corpi accostati con patio interrato. Composizione scelta perché ritenuta importante in termini di interesse costruttivo per imprese e progettisti che dovranno proporre nuovi modi di abitare. 1 Si tratta un modello che ricalca il perimetro di una possibile abitazione unifamiliare singola o aggregata a schiera. La sua superficie riscaldata è pari a 180 mq ed ha un volume lordo complessivo è di 602 mc. Nel volume sono inclusi vano scale e servizi (il corpo più basso si è ipotizzato come servizio). Si considerano piani di 45 mq per un’altezza complessiva di 9,7 ml, considerando come riferimento base per l’analisi, solai di 0,40 ml e un interpiano di 2,7 ml. Il valore di S/V relativo al compesso è pari a 0,6. 1 modello con schermature orizzontali di (tipo 2) composte da venti lamelle ciascuna di profondità 10 cm distante l’una dall’altra 10 cm e distante dalla superficie vetrata 10 cm. Sechermatura (tipo 2) composta da 9 doghe orizzontali, con profondità di 20 cm, distanti l’una dall’altra 20 cm e distante dalla finestra 20 cm. 2 Schermatura verticale e orizzonatle (tipo 3) con sporgenza sui quttro lati di di 80 cm. 212 2 3 MODELLO ARTICOLATO 9.70 1 - ORIENTAMENTO BASE 9.50 Sezione 2 - DIMENSIONI S/V = 0.6 n. piani = 3 fuori terra 1 interrato h. interpiano = 2.70 ml sup. riscaldata = 180 mq Pianta tipo 15.40 Modello in cui sono evidenziati le zone di distribuzione 213 5.4.2 STRUMENTI PER LA VERIFICA E LA VALUTAZIONE DEI MODELLI DI STUDIO ANALISI CON IL PROGRAMMA JTEMPEST CARATTERISTICHE E PROPRIETA’ DI SFASAMENTO E SMORZAMENTO DEGLI INVOLUCRI SCELTI A.1 CARATTERISTICHE DEL SITO E PROPIETA’ DELLA STRUTTURA A.1 Partizione verticale esterna in legno con parete ventilata. Esterno Interno CARATTERISTICHE DEL SITO E PROPIETA’ DELLA STRUTTURA Localizzazione FALCONARA (AN) Latitudine 43° 36’ Zona Climatica - D Tipo struttura Partizione verticale esterna in legno con parete ventilata Orientamento parete Sud Colore parete esterna Bianco Numero strati Spessore totale Resistenza termica totale Trasmittanza termica totale 7 0,273 m 4,8611 m²K/W 0,2057 W/(m²K) Attenuazione Sfasamento 0,2146 11 h 53’ COMPOSIZIONE DEGLI STARTI DELLA PARTIZIONE VERTICALE ESTERNA Resistenza Conduttività Descrizione Materiale Spessore [m] [m²K/W] [W/(mK)] Superficie esterna 0,0741 1 Legno larice 0,02 0,02 0,1538 0,13 2 Aria up 0,04 0,04 0,16 0,25 3 Membrana neoprene 0,003 0,013 0,23 4 Legno larice 0,02 0,02 0,1538 0,13 5 Lana di roccia 0,15 0,15 3,9474 0,038 6 Legno abete 0,02 0,02 0,1538 0,13 7 Cartongesso 0,02 0,08 0,25 Superficie interna 0,125 214 Densità [kg/m³] Cal. spec. [J/ kgK] 600,00 1000,00 1240,00 600,00 40,00 470,00 2800,00 2719,5999 1004,16 2510,4001 2719,5999 1171,52 2719,5999 1046,00 Orario 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 ANDAMENTO ORARIE DELLE TEMPERATURE Temp. esterna Irraggiamento Temp. superficiale massima estiva incidente esterna 25,590 0 25,590 25,315 0 25,315 25,040 0 25,040 24,820 0 24,820 24,655 0 24,655 24,600 48 26,733 24,710 191 33,198 24,985 157 31,962 25,480 110 30,368 26,195 124 31,706 27,020 134 32,975 27,955 143 34,310 28,835 145 35,279 29,495 143 35,850 29,935 134 35,890 30,100 124 35,611 29,935 110 34,823 29,550 157 36,527 28,945 191 37,433 28,230 48 30,363 27,515 0 27,515 26,910 0 26,910 26,360 0 26,360 25,920 0 25,920 Temp. superficiale interna 31,629 31,7515 31,7601 31,7001 31,5312 31,8968 32,0912 30,5741 29,963 29,8332 29,7152 29,6208 29,55 29,491 29,432 29,3848 29,3493 29,7953 31,1826 30,9173 30,5753 30,8623 31,1346 31,4211 215 A.2 CARATTERISTICHE DEL SITO E PROPIETA’ DELLA STRUTTURA A.2 Partizione verticale esterna in legno con isolante esterno. Esterno Interno CARATTERISTICHE DEL SITO E PROPIETA’ DELLA STRUTTURA Localizzazione FALCONARA (AN) Latitudine 43° 36’ Zona Climatica - D Tipo struttura Partizione verticale esterna in legno con isolante esterno Orientamento parete Sud Colore parete esterna Bianco Numero strati Spessore totale Resistenza termica totale Trasmittanza termica totale 6 0,255 m 5,2021 m²K/W 0,1922 W/(m²K) Attenuazione Sfasamento 0,1383 14 h 0’ COMPOSIZIONE DEGLI STARTI DELLA PARTIZIONE VERTICALE ESTERNA Resistenza Conduttività Descrizione Materiale Spessore [m] [m²K/W] [W/(mK)] Superficie esterna 0,0741 1 Intonaco con rete 0,02 0,0222 0,90 2 Fibra di legno 0,08 2,00 0,04 3 Legno abete 0,015 0,015 0,1154 0,13 4 Lana di roccia 0,10 0,10 2,6316 0,038 5 Legno abete 0,02 0,02 0,1538 0,13 6 Cartongesso 0,02 0,08 0,25 Superficie interna 0,125 216 Densità [kg/m³] Cal. spec. [J/ kgK] 1800,00 160,00 470,00 40,00 470,00 2800,00 1464,40 2719,60 2719,60 1171,52 2719,5999 1046,00 Orario 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 ANDAMENTO ORARIE DELLE TEMPERATURE Temp. esterna Irraggiamento Temp. superficiale massima estiva incidente esterna 25,590 0 25,590 25,315 0 25,315 25,040 0 25,040 24,820 0 24,820 24,655 0 24,655 24,600 48 26,733 24,710 191 33,198 24,985 157 31,962 25,480 110 30,368 26,195 124 31,706 27,020 134 32,975 27,955 143 34,310 28,835 145 35,279 29,495 143 35,850 29,935 134 35,890 30,100 124 35,611 29,935 110 34,823 29,550 157 36,527 28,945 191 37,433 28,230 48 30,363 27,515 0 27,515 26,910 0 26,910 26,360 0 26,360 25,920 0 25,920 Temp. superficiale interna 30,9558 31,1404 31,2744 31,3534 31,3589 31,3203 31,2114 31,4470 31,5723 30,5946 30,2008 30,1171 30,0410 29,9802 29,9346 29,8965 29,8585 29,8281 29,8053 30,0927 30,9867 30,8158 30,5954 30,7803 217 A.3 CARATTERISTICHE DEL SITO E PROPIETA’ DELLA STRUTTURA A.3 Partizione verticale esterna in legno con isolante interno. Esterno Interno CARATTERISTICHE DEL SITO E PROPIETA’ DELLA STRUTTURA Localizzazione FALCONARA (AN) Latitudine 43° 36’ Zona Climatica - D Tipo struttura Partizione verticale esterna in legno con isolante interno Orientamento parete Sud Colore parete esterna Bianco Numero strati Spessore totale Resistenza termica totale Trasmittanza termica totale 7 0,2613 m 5,2506 m²K/W 0,1905 W/(m²K) Attenuazione Sfasamento 0,1265 14 h 14’ COMPOSIZIONE DEGLI STARTI DELLA PARTIZIONE VERTICALE ESTERNA Resistenza Conduttività Descrizione Materiale Spessore [m] [m²K/W] [W/(mK)] Superficie esterna 0,0741 1 Intonaco con rete 0,02 0,0222 0,90 2 Legno abete 0,02 0,02 0,1538 0,13 3 Lana di roccia 0,10 0,10 2,6316 0,038 4 Legno abete 0,02 0,02 0,1538 0,13 5 Fibra di legno 0,08 2,00 0,04 6 Natural 0,0013 0,01 0,13 7 Cartongesso 0,02 0,08 0,25 Superficie interna 0,125 218 Densità [kg/m³] Cal. spec. [J/ kgK] 1800,00 470,00 40,00 470,00 160,00 910,00 2800,00 1464,40 2719,60 1171,52 2719,60 2719,60 1255,20 1046,00 Orario 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 ANDAMENTO ORARIE DELLE TEMPERATURE Temp. esterna Irraggiamento Temp. superficiale massima estiva incidente esterna 25,590 0 25,590 25,315 0 25,315 25,040 0 25,040 24,820 0 24,820 24,655 0 24,655 24,600 48 26,733 24,710 191 33,198 24,985 157 31,962 25,480 110 30,368 26,195 124 31,706 27,020 134 32,975 27,955 143 34,310 28,835 145 35,279 29,495 143 35,850 29,935 134 35,890 30,100 124 35,611 29,935 110 34,823 29,550 157 36,527 28,945 191 37,433 28,230 48 30,363 27,515 0 27,515 26,910 0 26,910 26,360 0 26,360 25,920 0 25,920 Temp. superficiale interna 30,9282 31,0970 31,2195 31,2917 31,2968 31,2615 31,1619 31,3774 31,4920 30,5978 30,2376 30,1611 30,0915 30,0359 29,9941 29,9593 29,9246 29,8967 29,8759 30,1387 30,9564 30,8001 30,5985 30,7676 219 B.1 CARATTERISTICHE DEL SITO E PROPIETA’ DELLA STRUTTURA B.1 Partizione verticale esterna in laterizio con parete ventilata. Esterno Interno CARATTERISTICHE DEL SITO E PROPIETA’ DELLA STRUTTURA Localizzazione FALCONARA (AN) Latitudine 43° 36’ Zona Climatica - D Tipo struttura Partizione verticale esterna in laterizio con parete ventilata Orientamento parete Sud Colore parete esterna Rosso laterizio Numero strati Spessore totale Resistenza termica totale Trasmittanza termica totale 5 0,37 m 3,8234 m²K/W 0,2615 W/(m²K) Attenuazione Sfasamento 0,0975 13 h 13’ COMPOSIZIONE DEGLI STARTI DELLA PARTIZIONE VERTICALE ESTERNA Resistenza Conduttività Descrizione Materiale Spessore [m] [m²K/W] [W/(mK)] Superficie esterna 0,0741 1 Laterizio pieno ventilato 0,03 0,0357 0,84 2 Aria up 0,04 0,04 0,16 0,25 3 Eps 0,12 3,00 0,04 4 Laterizio forato 0,16 0,40 0,40 5 Intonaco calce di gesso 0.02 0,0286 0,70 Superficie interna 0,125 220 Densità [kg/m³] Cal. spec. [J/ kgK] 1700,00 1000,00 15,00 744,00 1400,00 920,48 1004,16 1673,60 2092,00 1255,20 Orario 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 ANDAMENTO ORARIE DELLE TEMPERATURE Temp. esterna Irraggiamento Temp. superficiale massima estiva incidente esterna 25,590 0 25,590 25,315 0 25,315 25,040 0 25,040 24,820 0 24,820 24,655 0 24,655 24,600 48 26,733 24,710 191 33,198 24,985 157 31,962 25,480 110 30,368 26,195 124 31,706 27,020 134 32,975 27,955 143 34,310 28,835 145 35,279 29,495 143 35,850 29,935 134 35,890 30,100 124 35,611 29,935 110 34,823 29,550 157 36,527 28,945 191 37,433 28,230 48 30,363 27,515 0 27,515 26,910 0 26,910 26,360 0 26,360 25,920 0 25,920 Temp. superficiale interna 30,9903 31,0847 31,1403 31,1442 31,1170 31,0403 31,2063 31,2946 30,6056 30,3280 30,2690 30,2154 30,1725 30,1404 30,1136 30,0868 30,0653 30,0493 30,2518 30,8819 30,7615 30,6061 30,7364 30,8602 221 B.2 CARATTERISTICHE DEL SITO E PROPIETA’ DELLA STRUTTURA B.2 Partizione verticale esterna in laterizio con isoalmento esterno. Esterno Interno CARATTERISTICHE DEL SITO E PROPIETA’ DELLA STRUTTURA Localizzazione FALCONARA (AN) Latitudine 43° 36’ Zona Climatica - D Tipo struttura Partizione verticale esterna in laterizio con isoalmento esterno Orientamento parete Sud Colore parete esterna Bianco Numero strati Spessore totale Resistenza termica totale Trasmittanza termica totale 4 0,41 m 3,5416 m²K/W 0,2824 W/(m²K) Attenuazione Sfasamento 0,0338 18 h 9’ COMPOSIZIONE DEGLI STARTI DELLA PARTIZIONE VERTICALE ESTERNA Resistenza Conduttività Descrizione Materiale Spessore [m] [m²K/W] [W/(mK)] Superficie esterna 0,074 1 Intonaco con rete 0,02 0,022 0,90 2 Minopor 45 0,12 2,667 0,05 3 Laterizio forato 0,25 0,25 0,625 0,40 4 Intonaco calce di gesso 0,02 0,029 0,70 Superficie interna 0,125 222 Densità [kg/m³] Cal. spec. [J/ kgK] 1800,00 115,00 774,00 1400,00 1464,40 1548,08 2092,00 1255,20 Orario 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 ANDAMENTO ORARIE DELLE TEMPERATURE Temp. esterna Irraggiamento Temp. superficiale massima estiva incidente esterna 25,590 0 25,590 25,315 0 25,315 25,040 0 25,040 24,820 0 24,820 24,655 0 24,655 24,600 7 24,756 24,710 46 25,732 24,985 85 26,874 25,480 161 29,058 26,195 300 32,862 27,020 414 36,220 27,955 488 38,799 28,835 514 40,257 29,495 488 40,339 29,935 414 39,135 30,100 300 36,767 29,935 161 33,513 29,550 85 31,439 28,945 46 29,967 28,230 7 28,386 27,515 0 27,515 26,910 0 26,910 26,360 0 26,360 25,920 0 25,920 Temp. superficiale interna 30,107 30,145 30,219 30,348 30,461 30,548 30,598 30,600 30,560 30,480 30,370 30,299 30,250 30,196 30,167 30,146 30,128 30,113 30,102 30,092 30,083 30,076 30,070 30,074 223 B.3 CARATTERISTICHE DEL SITO E PROPIETA’ DELLA STRUTTURA B.3 Partizione verticale esterna in laterizio con isoalmento interno. Esterno Interno CARATTERISTICHE DEL SITO E PROPIETA’ DELLA STRUTTURA Localizzazione FALCONARA (AN) Latitudine 43° 36’ Zona Climatica - D Tipo struttura Partizione verticale esterna in laterizio con isoalmento interno Orientamento parete Sud Colore parete esterna Bianco Numero strati Spessore totale Resistenza termica totale Trasmittanza termica totale 4 0,41 m 3,8749 m²K/W 0,2581 W/(m²K) Attenuazione Sfasamento 0,0576 15 h 52’ COMPOSIZIONE DEGLI STARTI DELLA PARTIZIONE VERTICALE ESTERNA Resistenza Conduttività Descrizione Materiale Spessore [m] [m²K/W] [W/(mK)] Superficie esterna 0,0741 1 Intonaco con rete 0,02 0,0222 0,90 2 Latterizio forato 0,25 0,25 0,625 0,40 3 Eps 0,12 3,00 0,04 4 Intonaco calce di gesso 0,02 0,0286 0,70 Superficie interna 0,125 224 Densità [kg/m³] Cal. spec. [J/ kgK] 1800,00 774,00 15,00 1400,00 1464,40 2092,00 1673,60 1255,2001 Orario 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 ANDAMENTO ORARIE DELLE TEMPERATURE Temp. esterna Irraggiamento Temp. superficiale massima estiva incidente esterna 25,590 0 25,590 25,315 0 25,315 25,040 0 25,040 24,820 0 24,820 24,655 0 24,655 24,600 48 26,733 24,710 191 33,198 24,985 157 31,962 25,480 110 30,368 26,195 124 31,706 27,020 134 32,975 27,955 143 34,310 28,835 145 35,279 29,495 143 35,850 29,935 134 35,890 30,100 124 35,611 29,935 110 34,823 29,550 157 36,527 28,945 191 37,433 28,230 48 30,363 27,515 0 27,515 26,910 0 26,910 26,360 0 26,360 25,920 0 25,920 Temp. superficiale interna 30,6166 30,6936 30,7667 30,8435 30,8993 30,9321 30,9344 30,9184 30,8730 30,9711 31,0233 30,6163 30,4523 30,4175 30,3858 30,3605 30,3415 30,3257 30,3099 30,2972 30,2877 30,4073 30,7795 30,7084 225 C.1 CARATTERISTICHE DEL SITO E PROPIETA’ DELLA STRUTTURA Esterno C.1 Solaio di copertura in legno. Interno CARATTERISTICHE DEL SITO E PROPIETA’ DELLA STRUTTURA Localizzazione FALCONARA (AN) Latitudine 43° 36’ Zona Climatica - D Tipo struttura Solaio di copertura in legno Orientamento parete Sud Colore parete esterna Bianco Numero strati Spessore totale Resistenza termica totale Trasmittanza termica totale 9 0,6006 m 4,9073 m²K/W 0,2038 W/(m²K) Attenuazione Sfasamento 0,0083 28 h 13’ COMPOSIZIONE DEGLI STARTI DELLA PARTIZIONE VERTICALE ESTERNA Resistenza Conduttività Descrizione Materiale Spessore [m] [m²K/W] [W/(mK)] Superficie esterna 0,0741 1 Terra 0,30 0,2344 1,28 2 Natural 0,0013 0,01 0,13 3 Polipropilene 0,10 0,40 0,25 4 Membrana neoprene 0,003 0,013 0,23 5 Legno abete 0,015 0,1154 0,13 6 Fibra di legno 0,15 3,75 0,04 7 Natural 0,0013 0,01 0,13 8 Legno abete 0,015 0,1154 0,13 9 Cartongesso 0,015 0,06 0,25 Superficie interna 0,125 226 Densità [kg/m³] Cal. spec. [J/ kgK] 1460,00 910,00 1150,00 1240,00 470,00 160,00 910,00 470,00 2800,00 1046,00 1255,20 1255,20 2510,40 2719,60 2719,60 1255,20 2719,60 1046,00 Orario 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 ANDAMENTO ORARIE DELLE TEMPERATURE Temp. esterna Irraggiamento Temp. superficiale massima estiva incidente esterna 25,59 0 25,59 25,315 0 25,315 25,04 0 25,04 24,82 0 24,82 24,655 0 24,655 24,6 19 25,4444 24,71 188 33,0656 24,985 377 41,7406 25,48 554 50,1022 26,195 706 57,5728 27,02 822 63,5533 27,955 895 67,7328 28,835 920 69,7239 29,495 895 69,2728 29,935 822 66,4683 30,1 706 61,4778 29,935 554 54,5572 29,55 377 46,3056 28,945 188 37,3006 28,23 19 29,0744 27,515 0 27,515 26,91 0 26,91 26,36 0 26,36 25,92 0 25,92 Temp. superficiale interna 41,7769 41,7719 41,7673 41,7636 41,7609 41,7586 41,7563 41,7545 41,7531 41,7597 41,8231 41,8953 41,9648 42,027 42,0767 42,1115 42,1281 42,1243 42,101 42,0595 42,0019 41,9332 41,8583 41,7899 227 C.2 CARATTERISTICHE DEL SITO E PROPIETA’ DELLA STRUTTURA Esterno C.2 Solaio di copertura in laterizio. Interno CARATTERISTICHE DEL SITO E PROPIETA’ DELLA STRUTTURA Localizzazione FALCONARA (AN) Latitudine 43° 36’ Zona Climatica - D Tipo struttura Solaio di copertura in laterizio Orientamento parete Sud Colore parete esterna Scuro Numero strati Spessore totale Resistenza termica totale Trasmittanza termica totale 7 0,7643 m 4,8851 m²K/W 0,2047 W/(m²K) Attenuazione Sfasamento 0,0026 30 h 29’ COMPOSIZIONE DEGLI STARTI DELLA PARTIZIONE VERTICALE ESTERNA Resistenza Conduttività Descrizione Materiale Spessore [m] [m²K/W] [W/(mK)] Superficie esterna 0,0741 1 Terra 0,30 0,2344 1,28 2 Natural 0,0013 0,01 0,13 3 Polipropilene 0,10 0,40 0,25 4 Membrana neoprene 0,003 0,013 0,23 5 Eps 0,10 2,50 0,04 6 Solaio latero cemento 0,24 1,50 0,16 7 Intonaco calce di gesso 0,02 0,0286 0,70 Superficie interna 0,125 228 Densità [kg/m³] Cal. spec. [J/ kgK] 1460,00 910,00 1150,00 1240,00 15,00 900,00 1400,00 1046,00 1255,20 1255,20 2510,40 1673,60 1004,16 1255,20 Orario 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 ANDAMENTO ORARIE DELLE TEMPERATURE Temp. esterna Irraggiamento Temp. superficiale massima estiva incidente esterna 25,59 0 25,59 25,315 0 25,315 25,04 0 25,04 24,82 0 24,82 24,655 0 24,655 24,6 19 25,4444 24,71 188 33,0656 24,985 377 41,7406 25,48 554 50,1022 26,195 706 57,5728 27,02 822 63,5533 27,955 895 67,7328 28,835 920 69,7239 29,495 895 69,2728 29,935 822 66,4683 30,1 706 61,4778 29,935 554 54,5572 29,55 377 46,3056 28,945 188 37,3006 28,23 19 29,0744 27,515 0 27,515 26,91 0 26,91 26,36 0 26,36 25,92 0 25,92 Temp. superficiale interna 41,8848 41,8637 41,8597 41,8582 41,8568 41,8557 41,8548 41,8541 41,8534 41,8528 41,8524 41,8544 41,8739 41,8962 41,9176 41,9367 41,952 41,9627 41,9678 41,9666 41,9594 41,9467 41,929 41,9078 229 C.3 CARATTERISTICHE DEL SITO E PROPIETA’ DELLA STRUTTURA Esterno C.3 Solaio a terra. Interno CARATTERISTICHE DEL SITO E PROPIETA’ DELLA STRUTTURA Localizzazione FALCONARA (AN) Latitudine 43° 36’ Zona Climatica - D Tipo struttura Solaio a terra Orientamento parete Sud Colore parete esterna Scuro Numero strati Spessore totale Resistenza termica totale Trasmittanza termica totale 7 0,878 m 4,4406 m²K/W 0,2252 W/(m²K) Attenuazione Sfasamento 0,0019 29 h 59' COMPOSIZIONE DEGLI STARTI DELLA PARTIZIONE VERTICALE ESTERNA Resistenza Conduttività Descrizione Materiale Spessore [m] [m²K/W] [W/(mK)] Superficie esterna 0,0741 1 Ghiaia 0,30 0,5769 0,52 2 Aria 0,2 0,20 0,16 1,25 3 Solaio latero cemento 0,24 1,50 0,16 4 Membrana neoprene 0,003 0,013 0,23 5 Xps polistirene 0,05 1,6667 0,03 6 Getto di posa 0,06 0,1463 0,41 7 Pavimento in legno 0,025 0,1786 0,14 Superficie interna 0,125 230 Densità [kg/m³] Cal. spec. [J/ kgK] 2050,00 1000,00 900,00 1240,00 35,00 1200,00 650,00 209,20 1004,16 1004,16 2510,40 1673,60 1004,16 1422,56 Orario 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 ANDAMENTO ORARIE DELLE TEMPERATURE Temp. esterna Irraggiamento Temp. superficiale massima estiva incidente esterna 25,59 0 25,59 25,315 0 25,315 25,04 0 25,04 24,82 0 24,82 24,655 0 24,655 24,6 19 25,4444 24,71 188 33,0656 24,985 377 41,7406 25,48 554 50,1022 26,195 706 57,5728 27,02 822 63,5533 27,955 895 67,7328 28,835 920 69,7239 29,495 895 69,2728 29,935 822 66,4683 30,1 706 61,4778 29,935 554 54,5572 29,55 377 46,3056 28,945 188 37,3006 28,23 19 29,0744 27,515 0 27,515 26,91 0 26,91 26,36 0 26,36 25,92 0 25,92 Temp. superficiale interna 41,8879 41,8724 41,8694 41,8683 41,8672 41,8664 41,8658 41,8653 41,8647 41,8643 41,8640 41,8655 41,8799 41,8963 41,9120 41,9261 41,9374 41,9453 41,9491 41,9482 41,9429 41,9335 41,9204 41,9049 231 ESEMPIO DI DATI UTILIZZATI PER LA COSTRUZIONE DI UN MODELLO DI STUDIO ANALIZZATO ANALISI ELABORATE IN REGIME DINAMICO 1. COMPOSIZIONE DEGLI STRATI DELLA PARTIZIONE VERTICALE ESTERNA * Descrizione Materiale Spessore [m] Conduttività [W/ (mK)] Densità [kg/m³] Cal. spec. [J/kgK] % Superficie esterna 1 2 3 3* 4 Intonaco con rete 0,02 0,90 1800,00 1464,40 Minopor 45 0,12 0,05 115,00 1548,08 Laterizio forato 0,25 0,25 0,40 774,00 2092,00 Cemento armato 2,50 2400,00 1000,00 10 Intonaco calce di gesso 0,02 0,70 1400,00 1255,20 Superficie interna Trasmittanza U (W/mqK) 0,285 Trasmittanza U (W/mqK)* 0,296 * Lo strato è termicamente eterogeneo (UNI 6946), il materiale con numerazione e simbolo ad apice indica il secondo materiale presente in quella sezione e la quantità di esso espressa in percentuale 1.1 COMPOSIZIONE DEGLI STRATI DELLA PARTIZIONE VERTICALE INTERNA Descrizione Materiale Spessore [m] Conduttività [W/ (mK)] Densità [kg/m³] Cal. spec. [J/kgK] 0,02 0,14 0,06 0,03 0,02 0,70 0,40 0,038 0,40 0,70 1400,00 774,00 40,00 774,00 1400,00 1255,20 2092,00 840,00 2092,00 1255,20 % Superficie interna 1 2 3 4 5 Intonaco calce di gesso Laterizio forato Lana di roccia Tavella in laterizio Intonaco calce di gesso Superficie interna Trasmittanza U (W/mqK) 0,448 2 COMPOSIZIONE DEGLI STRATI DEL SOALIO DI COPERTURA* Descrizione Materiale Spessore [m] Conduttività [W/ (mK)] Densità [kg/m³] Cal. spec. [J/kgK] 0,30 0,0013 1,28 0,13 0,30 0,25 0,30 0,23 0,04 0,16 0,70 1460,00 910,00 1000,00 1150,00 1000,00 1240,00 15,00 500,00 1400,00 880,00 1100,00 1000,00 1000,00 1000,00 2140,00 1400,00 840,00 1255,20 % Superficie esterna 1 2 2* 3 3* 4 5 6 7 Terreno per vegetazione Rete filtrante ferma radici Air gup>=15 mm (upwards) Polipropilene Air gup>=15 mm (upwards) Membrana di neoprene EPS Solaio in laterocemento Intonaco calce di gesso Superficie interna 0,10 0,003 0,10 0,24 0,02 50 50 Trasmittanza U (W/mqK) 0,207 Trasmittanza U (W/mqK)* 0,212 * Lo strato è termicamente eterogeneo (UNI 6946), il materiale con numerazione e simbolo ad apice indica il secondo materiale presente in quella sezione e la quantità di esso espressa in percentuale 2.1 COMPOSIZIONE DEGLI STARTI DEL SOLAIO INTERPIANO Descrizione Materiale Spessore [m] Conduttività [W/ (mK)] Densità [kg/m³] Cal. spec. [J/kgK] 0,02 0,24 0,003 0,10 0,70 0,16 0,23 0,04 1400,00 500,00 1240,00 10,00 1255,20 840,00 2140,00 1400,00 0,09 0,41 1200,00 840,00 0,02 0,14 650,00 1200,00 % Superficie interna 1 2 3 4 5 6 232 Intonaco calce di gesso Solaio in laterocemento Membrana di neoprene EPS Massetto di posa e integrazione impiantistica Pavimento in doghe di legno Superficie interna Trasmittanza U (W/mqK) 0,264 2.2 COMPOSIZIONE DEGLI STRATI DEL SOLAIO A TERRA Spessore [m] Descrizione Materiale Conduttività [W/ (mK)] Densità [kg/m³] Cal. spec. [J/kgK] % Superficie interna 1 Vespaio 2 3 4 5 Air gup>=15 mm (upwards) Solaio in laterocemento Membrana di neoprene EPS Massetto di posa e integrazione impiantistica Pavimento in doghe di legno Superficie interna Trasmittanza 6 7 0,30 0,52 2050,00 184,00 0,20 0,24 0,003 0,10 0,30 0,16 0,23 0,04 1000,00 500,00 1240,00 10,00 1000,00 840,00 2140,00 1400,00 0,09 0,41 1200,00 840,00 0,02 0,14 650,00 1200,00 0,237 3 TIPOLOGIA DI APERTURA Orientamento N-S-E-O Ante 1 Dimensione 0,8 * 2,7 [m] Area 2,18 [mq] Superficie vetrata su involucro Numero di aperture per ambiente riscaldato 14,5% 5 - 6 unità 3.1 COMPOSIZIONE FINESTRE - VETRO UTILIZZATO NELL’INFISSO Descrizione Materiale Spessore [m] Categoria Doppio vetro Valori calcolati Trasmissione solare totale (SHGC) 1 PYRB Clear 0,006 2 3 Argon PYRB Clear 6mm Trasmittanza U (W/mqK) 0,013 0,006 Chiaro 0,635 Trasmissione solare diretta 0531 Trasmissione luce 0,721 Chiaro 1,689 3.2 COMPOSIZIONE FINESTRE - TELAIO INFISSO Descrizione Materiale Spessore [m] Conduttività [W/ (mK)] Densità [kg/m³] Cal. spec. [J/kgK] % Telaio finestra 1 Legno di abete 0,13 470,00 470,00 2100,00 2 3 Air gup>=15 mm (upwards) Legno di abete Trasmittanza 0,04 0,13 160,00 470,00 2800,00 470,00 880,00 2100,00 1,583 3.3 SISTEMA DI OMBREGGIAMENTO SOLARE - FRANGISOLE ORIZZONATLE Frangisole 1 Legno di larice Numero di palette Interspazio vericale Amgolo Distanza dalla finestra Profondità delle palette Direzione doghe Ombreggiamnto Spessore [m] Conduttività [W/(mK)] Densità [kg/m³] Cal. spec. [J/kgK] 0,13 470,00 600,00 2100,00 20 0,10 [m] 0 0,10 [m] 0,10 [m] orizzonatali 80% 233 ESEMPLIFICAZIONE DEI RISULTATI PIU’ SIGNIFICATIVI OTTENUTI DALLA SIMULAZIONE DI UN MODELLO TIPOLOGICO SOTTO DESCRITTO IN REGIME ESTIVO ED INVERNALE DI UN MODELLO 1 MODELLO COMPATTO - Partizione esterna pesante ventilata leggera (legno) 9.70 1 - ORIENTAMENTO 2 - COMPATTEZZA 8.50 S/V = 0.6 n. piani = 3 h. interpiano = 2.70 ml sup. riscldata = 900 mq 22.50 Pianta tipo Modello in cui sono evidenziati le zone di distribuzione 234 20.00 6.00 Sezione Analisi invernale - 1 ottobre al 30 aprile Bilancio termico e ventilazione invernale Confort invernale Analisi estiva - 1 maggio al 30 settembre Bilancio termico e ventilazione estiva Confort estivo Energia di riscaldamento Apporti interni invernali Consumi invernali Apporti interni estivi Consumi estivi 235 ANALISI DI VERIFICA DEL SOLEGGIAMENTO ESTERNO E INTERNO DEI MODELLI CON IL PROGRAMMA ECOTEC Definizione delle maschere di ombreggiamento per i modelli a corte e lineri, orientati nord sud e ruotati ad est e ovest fino a 45° con movimenti di 15°. Seguiranno le analisi di soleggiamento interno nel mese di luglio e nel mese di dicembre, utilizzando per ciascuna tipologia tre diversi sistemi di ombreggiamento. Verifica che verrà eseguita con orientamento dei modelli a sud e ruotati in direzione est e ovest fino a 45°. 236 237 MASCHERE OMBREGGIAMENTO - MODELLO CORTE - SENZA SCHERMATURE - 12 LUG LATO INTERNO EST - OVEST 15° LATO INTERNO EST - OVEST 30° LATO INTERNO EST - OVEST 45° 238 MASCHERE OMBREGGIAMENTO - MODELLO CORTE - SENZA SCHERMATURE - 12 LUG LATO INTERNO EST - OVEST 15° LATO INTERNO EST - OVEST 30° LATO INTERNO EST - OVEST 45° 239 MASCHERE OMBREGGIAMENTO - MODELLO CORTE - SENZA SCHERMATURE - 12 DIC LATO ESTERNO SUD - EST 15° LATO ESTERNO SUD - EST 30° LATO ESTERNO SUD - EST 45° 240 MASCHERE OMBREGGIAMENTO - MODELLO CORTE - SENZA SCHERMATURE - 12 DIC LATO ESTERNO SUD - OVEST 15° LATO ESTERNO SUD - OVEST 30° LATO ESTERNO SUD - OVEST 45° 241 MASCHERE OMBREGGIAMENTO - MODELLO CORTE - SENZA SCHERMATURE - 12 DIC LATO INTERNO EST - EST 15° LATO INTERNO EST - EST 30° LATO INTERNO EST - EST 45° 242 MASCHERE OMBREGGIAMENTO - MODELLO CORTE - SENZA SCHERMATURE - 12 DIC LATO INTERNO OVEST - EST 15° LATO INTERNO OVEST - EST 30° LATO INTERNO OVEST - EST 45° 243 MASCHERE OMBREGGIAMENTO - MODELLO CORTE - SENZA SCHERMATURE - 12 DIC LATO INTERNO NORD - EST 15° LATO INTERNO NORD - EST 30° LATO INTERNO NORD - EST 45° 244 MASCHERE OMBREGGIAMENTO - MODELLO CORTE - SENZA SCHERMATURE - 12 DIC LATO INTERNO NORD - EST 15° LATO INTERNO NORD - EST 30° LATO INTERNO NORD - EST 45° 245 OMBREGGIAMENTO INTERNO - MODELLO CORTE - SENZA SCHERMATURE - 12 DIC EST 15° EST 30° EST 45° 246 OMBREGGIAMENTO INTERNO - MODELLO CORTE - SENZA SCHERMATURE - 12 LUG EST 15° EST 30° EST 45° 247 OMBREGGIAMENTO INTERNO - MODELLO CORTE - SENZA SCHERMATURE - 12 DIC OVEST 15° OVEST 30° OVEST 45° 248 OMBREGGIAMENTO INTERNO - MODELLO CORTE - SENZA SCHERMATURE - 12 LUG OVEST 15° OVEST 30° OVEST 45° 249 OMBREGGIAMENTO INTERNO - MODELLO CORTE - SENZA SCHERMATURE - 12 DIC INTERNO - EST 15° INTERNO - EST 30° INTERNO - EST 45° 250 OMBREGGIAMENTO INTERNO - MODELLO CORTE - SENZA SCHERMATURE - 12 LUG INTERNO - EST 15° INTERNO - EST 30° INTERNO - EST 45° 251 OMBREGGIAMENTO INTERNO - MODELLO CORTE - SENZA SCHERMATURE - 12 DIC INTERNO - OVEST 15° INTERNO - OVEST 30° INTERNO - OVEST 45° 252 OMBREGGIAMENTO INTERNO - MODELLO CORTE - SENZA SCHERMATURE - 12 LUG INTERNO - OVEST 15° INTERNO - OVEST 30° INTERNO - OVEST 45° 253 CARICO D’IRRAGGIAMENTO SOLARE: VALORI ASSOLUTI, NORD - OVEST, SUD - EST, VISTA SUPERIORE. ORIENTAMENTO: 30° EST CARICO D’IRRAGGIAMENTO SOLARE: VALORI ASSOLUTI, NORD - OVEST, SUD - EST, VISTA SUPERIORE. ORIENTAMENTO: 30° OVEST 254 CARICO D’IRRAGGIAMENTO SOLARE: VALORI ASSOLUTI, NORD - OVEST, SUD - EST, VISTA SUPERIORE. ORIENTAMENTO: 45° EST CARICO D’IRRAGGIAMENTO SOLARE: VALORI ASSOLUTI, NORD - OVEST, SUD - EST, VISTA SUPERIORE. ORIENTAMENTO: 45° OVEST 255 OMBREGGIAMENTO INTERNO - MODELLO LINEARE - SENZA SCHERMATURE - 12 DIC EST 15° EST 30° EST 45° 256 OMBREGGIAMENTO INTERNO - MODELLO LINEARE - SENZA SCHERMATURE - 12 DIC OVEST 15° OVEST 30° OVEST 45° 257 OMBREGGIAMENTO INTERNO - MODELLO LINEARE - SCHERMATURE TIPO 1 - 12 DIC EST 15° EST 30° EST 45° 258 OMBREGGIAMENTO INTERNO - MODELLO LINEARE - SCHERMATURE TIPO 1 - 12 LUG EST 15° EST 30° EST 45° 259 OMBREGGIAMENTO INTERNO - MODELLO LINEARE - SCHERMATURE TIPO 1 - 12 DIC OVEST 15° OVEST 30° OVEST 45° 260 OMBREGGIAMENTO INTERNO - MODELLO LINEARE - SCHERMATURE TIPO 1 - 12 LUG OVEST 15° OVEST 30° OVEST 45° 261 262 OMBREGGIAMENTO INTERNO - MODELLO CORTE - SCHERMATURE TIPO 3 - 12 DIC INTERNO 0° OMBREGGIAMENTO INTERNO - MODELLO CORTE - SCHERMATURE TIPO 3 - 12 LUG INTERNO 0° 263 OMBREGGIAMENTO INTERNO - MODELLO CORTE - SCHERMATURE TIPO 3 - 12 DIC EST 15° EST 30° EST 45° 264 OMBREGGIAMENTO INTERNO - MODELLO CORTE - SCHERMATURE TIPO 3 - 12 LUG EST 15° EST 30° EST 45° 265 OMBREGGIAMENTO INTERNO - MODELLO CORTE - SCHERMATURE TIPO 3 - 12 DIC OVEST 15° OVEST 30° OVEST 45° 266 OMBREGGIAMENTO INTERNO - MODELLO CORTE - SCHERMATURE TIPO 3 - 12 LUG OVEST 15° OVEST 30° OVEST 45° 267 OMBREGGIAMENTO INTERNO - MODELLO CORTE - SCHERMATURE TIPO 1 - 12 DIC EST 15° EST 30° EST 45° 268 OMBREGGIAMENTO INTERNO - MODELLO CORTE - SCHERMATURE TIPO 1 - 12 LUG EST 15° EST 30° EST 45° 269 OMBREGGIAMENTO INTERNO - MODELLO CORTE - SCHERMATURE TIPO 1 - 12 DIC OVEST 15° OVEST 30° OVEST 45° 270 OMBREGGIAMENTO INTERNO - MODELLO CORTE - SCHERMATURE TIPO 1 - 12 LUG OVEST 15° OVEST 30° OVEST 45° 271 OMBREGGIAMENTO INTERNO - MODELLO CORTE - SCHERMATURE TIPO 3 - 12 DIC EST 15° EST 30° EST 45° 272 OMBREGGIAMENTO INTERNO - MODELLO CORTE - SCHERMATURE TIPO 3 - 12 LUG EST 15° EST 30° EST 45° 273 OMBREGGIAMENTO INTERNO - MODELLO CORTE - SCHERMATURE TIPO 3 - 12 DIC OVEST 15° OVEST 30° OVEST 45° 274 OMBREGGIAMENTO INTERNO - MODELLO CORTE - SCHERMATURE TIPO 3 - 12 LUG OVEST 15° OVEST 30° OVEST 45° 275 OMBREGGIAMENTO INTERNO - MODELLO CORTE - SCHERMATURE TIPO 3 - 12 DIC OVEST 15° OVEST 30° OVEST 45° 276 OMBREGGIAMENTO INTERNO - MODELLO CORTE - SCHERMATURE TIPO 3 - 12 LUG INTERNO - OVEST 15° INTERNO - OVEST 30° INTERNO - OVEST 45° 277 OMBREGGIAMENTO INTERNO - MODELLO LINEARE - SCHERMATURE TIPO 2 - 12 DIC EST 15° EST 30° EST 45° 278 OMBREGGIAMENTO INTERNO - MODELLO LINEARE - SCHERMATURE TIPO 2 - 12 LUG EST 15° EST 30° EST 45° 279 OMBREGGIAMENTO INTERNO - MODELLO LINEARE - SCHERMATURE TIPO 2 - 12 DIC OVEST 15° OVEST 30° OVEST 45° 280 OMBREGGIAMENTO INTERNO - MODELLO LINEARE - SCHERMATURE TIPO 2 - 12 LUG OVEST 15° OVEST 30° OVEST 45° 281 OMBREGGIAMENTO INTERNO - MODELLO CORTE - SCHERMATURE TIPO 1 - 12 DIC INTERNO - OVEST 15° INTERNO - OVEST 30° INTERNO - OVEST 45° 282 OMBREGGIAMENTO INTERNO - MODELLO CORTE - SCHERMATURE TIPO 1 - 12 LUG INTERNO - OVEST 15° INTERNO - OVEST 30° INTERNO - OVEST 45° 283 OMBREGGIAMENTO INTERNO - MODELLO CORTE - SCHERMATURE TIPO 3 - 12 DIC INTERNO 0° 284 OMBREGGIAMENTO INTERNO - MODELLO CORTE - SCHERMATURE TIPO 3 - 12 LUG INTERNO 0° 285 OMBREGGIAMENTO INTERNO - MODELLO CORTE - SCHERMATURE TIPO 3 - 12 DIC INTERNO - EST 15° INTERNO - EST 30° INTERNO - EST 45° 286 OMBREGGIAMENTO INTERNO - MODELLO CORTE - SCHERMATURE TIPO 3 - 12 LUG INTERNO - EST 15° INTERNO - EST 30° INTERNO - EST 45° 287 OMBREGGIAMENTO INTERNO - MODELLO CORTE - SCHERMATURE TIPO 1 - 12 DIC INTERNO - EST 15° INTERNO - EST 30° INTERNO - EST 45° 288 OMBREGGIAMENTO INTERNO - MODELLO CORTE - SCHERMATURE TIPO 1 - 12 LUG INTERNO - EST 15° INTERNO - EST 30° INTERNO - EST 45° 289 All’interno dell’analisi viene indagato il carico fino au massimo di 30% raggiungendo i 45° d’irraggiamento incidente nelle superfici del d’inclinazione del complesso edilizio. Decre- modello a corte (considerato come modello mento che subisce anche la parete interna al d’analisi di riferimento), calcolato come somma patio anch’essa orientata verso est. Sulla fac- dei carichi incidenti durante il periodo estivo ciata ovest esterna ed interna sul patio si ha un dal 15 Giugno al 15 Settebre. incremento dei carichi del 15%. Il calcolo è stato ripetuto ruotando il modello Ruotando il modello in direzione ovest si ha un di 15° in 15° in direzione est e ovest al fine incremento dei carichi di soleggiamento sulle di comprendere con quale intensità incidono pareti est di un massimo del 20% con inclina- i carichi solari sulle singole superfici esterne zione a 45° e parallelamente una riduzione per poterle poi comparare ai consumi derivati nelle pareti sud della stessa percentuale. E un dall’analisi in regime dinamico. incremento del 25% sulla superficie ovest. E’ possibile riscontrare che i carichi solari superficili (Wh/m2) ruotando l’edificio veso est tendono a rimanere costanti sulla facciata principale orientata a sud, sud-est mentre nella facciata ad est tendono gradualmente a ridursi CARICO D’IRRAGGIAMENTO SOLARE: VALORI ASSOLUTI, NORD - OVEST, SUD - EST, VISTA SUPERIORE ORIENTAMENTO: 0° 290 CARICO D’IRRAGGIAMENTO SOLARE: VALORI ASSOLUTI, NORD - OVEST, SUD - EST, VISTA SUPERIORE ORIENTAMENTO: 15° EST CARICO D’IRRAGGIAMENTO SOLARE: VALORI ASSOLUTI, NORD - OVEST, SUD - EST, VISTA SUPERIORE ORIENTAMENTO: 15° OVEST 291 292 6 L’Architettura passiva NELLE REGIONI DEL MEDITERRANEO 6.1 I dieci fattori di controllo per il progetto di edificio passivo 6.2 La riduzione dei consumi energetici. 294 360 Criteri di progettazione in relazioni alle regioni microclimatiche oggetto di studio. 293 6 L’Architettura passiva NELLE REGIONI DEL MEDITERRANEO CRITERI DI PROGETTAZIONE IN RELAZIONE ALLE REGIONI MICROCLIMATICHE IN OGGETTO. 6.1 I DIECI FATTORI DI CONTROLLO PER IL 4. Protezione dal surriscaldamento PROGETTO DI EDIFICIO PASSIVO L’orientamento è definito dalla posizione dell’oggetto rispetto gli assi cardinali nord-sud ed est- 1 ORIENTAMENTO ovest. Il sole è una fonte di energia rinnovabile capace Questo perché nel nostro emisfero, l’arco tem- di fornire una quantità di energia di circa 15000 porale percorso dal sole si svolge in direzione volte superiore a quanto i 6,7 miliardi di abitan- sud, quindi questo orientamento è quello otti- ti del pianeta sono in grado di consumare. Si male per il guadagno energetico nella stagione tratta di energia discontinua e disponibile non invernale; viceversa, l’orientamento verso nord, in forma concentrata ma utilizzabile in modo che riceve la radiazione solare in misura ridot- passivo, in altre parole attraverso i concetti pro- tissima, spesso maggiormente esposto a venti gettuali e le soluzioni costruttive dell’edificio. freddi, risulta più suscettibile alle dispersioni Il principio dell’effetto serra che garantisce la termiche dell’involucro edilizio. vita sul pianeta, può essere facilmente sfrutta- Generalmente si consiglia una rotazione del to nell’architettura per guadagnare energia in volume dell’edificio posizionando il sud verso modo passivo. Un sistema solare a uso passivo ovest di 5-10 gradi; fino a una rotazione di 15 si basa sull’interazione di quattro importanti parti: gradi poiché non comporta sensibili riduzioni 1. Isolamento termico passivo: anche il vetro del guadagno termico. isolante può essere considerato un isolamento Un forte guadagno termico nella stagione inver- termico passivo. La luce solare penetra nell’edi- nale è auspicabile; viceversa si può dire della ficio e la sua energia termica non è più rilascia- stagione calda quando l’esposizione a sud com- ta all’esterno. porta la necessità di schermature con elementi 2. Superficie assorbente: la luce del sole vie- edilizi (frangisole, tende, ecc. come grazie alle ne assorbita da una superficie (preferibilmen- articolazioni dovute alla forma stessa dell’edi- te scura), trasformata in energia termica che ficio) oppure naturale (alberature) per evitare il contemporaneamente può essere allontanata surriscaldamento degli ambienti. o raccolta. L’ottimizzazione dell’orientamento va posta in 3. Accumulo: l’energia termica assorbita viene relazione anche con la forma planimetrica, nel accumulata nella massa e rilasciata nello spa- senso che, a parità di superficie considerata, zio interno gradualmente nel tempo sotto forma forme planimetriche allungate, con i lati mag- di radiazione. giori esposti rispettivamente verso sud e verso 294 1 1 Orientamento solare. nord, determinando un guadagno termico mag- litativo utilizzando i punti cardinali: Nord, Sud, giore, durante l’inverno, sulle pareti verticali. Est, ovest e le direzioni secondarie. La descri- E’ opportuno tenere conto dell’orientamento zione quantitativa consente invece di assegna- dell’edifico, non soltanto nei confronti nel per- re un orientamento ad ogni livello di angolatura. corso apparente del sole, ma anche per quanto Le differenze principali tra facciate con diversi riguarda la direzione da cui provengono i venti orientamenti sono nel valore dell’irradiazio- dominanti. Infatti il passaggio di calore dall’in- ne solare che colpisce ciascuna facciata e terno dell’edificio all’esterno (o viceversa) av- nell’esposizione rispetto ai venti dominanti. viene per conduzione (attraverso l’involucro) e Edifici che ripropongono la stessa composizio- convezione. ne di facciata su ogni lato, sono edifici privi di La convezione ha luogo quando almeno uno dei ogni ragionamento progettuale, perché ogni due corpi che prendono parte al fenomeno è un direzione cardinale richiede un suo particolare fluido. trattamento riguardo al clima. L’orientamento In un mezzo con temperatura non uniforme si più vantaggioso in climi temperati o freddi è manifestano delle correnti convettive (dovu- quello verso sud. I fronti esposti a sud possono te alla diversa densità, da punto a punto) che ricevere sole durante tutto il giorno. In inverno, provocano la miscelazione della massa fluida e sfruttando la posizione bassa del sole all’oriz- quindi la trasmissione del calore: è il caso del- zonte la radiazione incide quasi perpendicolar- la convezione naturale. Nel fluido si verificano mente sulla facciata e quindi alla sua massima anche moti convettivi generati da cause mecca- intensità, mentre in estate, con la posizione del niche esterne. sole alta, la facciata riceve apporti solari meno L’esperienza dimostra che la maggior parte intensi. Sfruttando le due posizioni del sole, a delle differenze di temperature si localizza nei sud le finestre sono più facilmente ombreggia- pressi della superficie della parete scaldante (o bili tramite schermature orizzontali fisse (sporti, raffreddante) a contatto con la massa fluida. balconi, ecc.), prevenendo il surriscaldamento L’orientamento è un parametro definito per degli ambienti ed evitando così energivori im- ognuna delle pareti esterne dell’edificio. Quanti- pianti di raffrescamento. I fronti esposti a est e tativamente, esso deve essere ricavato dall’an- ovest, definiti lati neutri, pongono però maggiori golo esistente tra la perpendicolare alla parete problemi perché sono investiti dalla radiazione e la direzione nord. Tuttavia, è generalmente solare quando la posizione del sole è bassa possibile parlare di orientamento in modo qua- (mattina e pomeriggio). Le finestre orientate 295 verso est e ovest sono pertanto meno facilmen- ottimizzare la captazione del guadagno solare te ombreggiabili e specie nel fronte ovest sono e la captazione delle brezze e dei venti che ca- spesso causa di surriscaldamenti. Le finestre ratterizzano il microclima del sito. esposte a nord non ricevono radiazione diretta Questo determina una variazione dei bilancia- e quindi non sono in grado di massimizzare gli menti energetici interni. La massima acquisi- apporti solari. zione dei guadagni invernali infatti, permette di Il buon orientamento dell’edificio è un prerequi- minimizzare il consumo di energia per il riscal- sito in tutte le aree climatiche e i ragionamen- damento invernale e viceversa sfruttare le brez- ti in climi caldi cambiano sensibilmente, è per ze, i moti derivanti da differenze di pressione questo che risulta opportuno ridurre le aperture tra ambiente interno ed esterno e le differenze verso sud ed aumentarle a nord. Così sarà pos- di pressione interne ed esterne presenti ridu- sibile durante l’estate proteggersi dall’elevato cendo sensibilmente i consumi estivi. irraggiamento solare. Dovrà essere comunque L’involucro viene preso in causa per quanto ri- garantita la buona captazione dei raggi lumino- guarda i suoi punti di discontinuità che sono le si durante l’interno, specialmente nel clima del parti vetrate e le sue caratteristiche costruttive. centro Italia. Tuttavia non si è sempre liberi di realizzare la Importanza del principio in regime estivo conformazione migliore a causa di limitazioni L’orientamento verso sud è il migliore per due esterne come, ad esempio, le caratteristiche motivi: il lato sud riceve il massimo della ra- del tessuto urbano. In questi casi, è necessario diazione in inverno (quando è più richiesta), in adottare altri metodi per compensare il più pos- estate, quando invece si vogliono evitare surri- sibile l’effetto di un orientamento non adegua- scaldamenti, il sole a sud è alto sull’orizzonte e to, sfruttando le caratteristiche morfologiche l’edificio riceve meno radiazione. dell’edificio. La superficie ottimale delle vetrate sul lato sud è dell’ordine del 25% della superficie comples- Influenza del principio sull’efficienza energetica siva della facciata (per la nostra latitudine è e sull’involucro sufficiente il 30%). Un aumento della superficie Come sopra accennato la scelta dell’orienta- vetrata oltre il 50% della superficie complessiva mento dell’edificio comporta la determinazio- della facciata sud non fa aumentare in modo ne della capacità dell’involucro, in relazione significativo i guadagni solari invernali e quindi all’orientamento delle singole componenti, di influisce solo in misura trascurabile sul fabbiso- 296 gno termico; di contro in estate si avvertirà un componenti vetrate, al fine di controllare anche surriscaldamento dei locali tale da ridurre sen- gli apporti di illuminazione interni, per garantire sibilmente il benessere termico. Una riduzione un comfort interno di illuminazione naturale. della superficie vetrata al di sotto dell’optimum - Ultimo parametro preso in esame sono i ven- riduce il pericolo di surriscaldamento in estate, ti dominati nel sito d’intervento: favorire la loro ma riduce anche l’illuminazione naturale e au- captazione significa garantire nel periodo esti- menta quindi i consumi energetici dovuti all’illu- vo una maggiore possibilità di sfruttare fonti di minazione artificiale. ventilazione naturali. I risultati ottenuti ci permettono di compren- Risultati dei calcoli sui modelli dere quanto il fattore di orientamento diventa Si vuole comprendere quanto il fattore rilevante rispetto a questi due profili di osser- dell’orientamento incida nella progettazione vazione, è chiaro che parallelamente determina di edifici a basso consumo energetico e nelle anche quanto diventano efficaci i sistemi scher- regioni dell’Italia centrale, attraverso il monito- manti e quanto questi incidono nel comporta- raggio delle tipologie edilizie prese in esame, di mento del modello. superficie utile riscaldata pari a circa 1000 mq, Per ciascun modello sono stati infatti rilevati i verificate presso la località di Falconara (AN), consumi energetici mensili, invernali ed estivi assunta a località di riferimento e verifica. in regime dinamico, verificati ruotando ciascun Sono state eseguite parallelamente tre verifiche: modello di 9° in 9° in direzione sud-est e in - La variazione dei consumi energetici di raffre- direzione sud-ovest fino così ad arrivare alla scamento e riscaldamento rispetto all’inclina- posizione più critica di inclinazione di 45° che zione attribuita ai modelli sugli assi cartesiani si considera come rotazione massima consen- (ottenuta con simulazioni dinamiche attraverso tibile, questa operazione è stata ripetuta per il programma Design Builder), anche rispetto al cinque volte con soluzioni differenti di sistemi monitoraggio di variazioni fornite dai diversi di di ombreggiamento esterno localizzati nell’area sistemi schermati per le componenti vetrate. delle aperture: - Verifica del soleggiamento esterno delle com- - senza ombreggiamento ponenti dell’involucro di ogni singola tipologia, - frangisole a lamelle orizzontali – con profondi- con il programma Ecotect, con simulazioni di tà e frequenza 10 cm modelli che vengono ruotati fino a inclinazioni - frangisole a lamelle orizzontali – con profondi- critiche, modificando i sistemi schermanti per le tà e frequenza 20 cm 297 - schermatura orizzontale e verticale un ottimo rapporto di forma i valori vanno con- Si considerano modelli che possiedono le me- tenuti e compresi tra > 0,2 - 0,6 <. desime caratteristiche tecnologiche e la stessa Più l’indice, derivato dal rapporto sopra descrit- posizione delle schermature. to, è prossimo allo zero, maggiore è l’efficacia Si è potuto constatare come la rotazione sem- di questo parametro e proporzionalmente l’ef- plice dei modelli ipotizzati determini una varia- ficienza dell’edificio, inoltre, più è prossimo zione dei consumi energetici per il raffresca- all’uno o superiore, minore è l’efficienza. mento. In particolare: Il rapporto di forma dipende da due fattori, vo- - Tipologia lineare: Si è potuto verificare che con lume e superficie (forma), a parità di forma un la rotazione di un modello in direzione sud-est volume maggiore è più efficiente, e a parità di si riscontra un aumento dei consumi di raffre- volume una forma più compatta è più efficiente. scamento complessivo che variano. Un edificio con un volume molto elevato è potenzialmente più efficiente energeticamente di un 2 RAPPORTO DI FORMA edificio a volume ridotto, cosi come un edificio Il rapporto di forma di un edificio, è un indice con poche articolazioni volumetriche ottimizza definito dalla relazione S/V. E’ il rapporto tra la la forma in funzione del consumo energetico. superficie disperdente (copertura, chiusure ver- L’indice S/V è in grado di condizionare l’efficien- ticali esterne, pareti con locali non riscaldati, za di un edificio soprattutto in climi freddi, dove aperture e solaio a terra) e il volume riscaldato. la differenza di temperatura tra il clima interno Questo indice rivela quanto le caratteristiche di e il clima esterno è elevata ed è decisiva per forma di un edificio influenzano sensibilmente edifici a bassissimo consumo. Per questi climi e le dispersioni termiche dell’involucro edilizio. questa tipologia di edifici la differenza di pochi Infatti lo scambio termico avviene attraverso decimi di rapporto S/V può incidere decisamen- la superficie dell’involucro e maggiore è la sua te sulla riduzione del consumo energetico: un dimensione, maggiore sarà la dispersione. Inol- edificio del tipo passivo in climi rigidi non do- tre, maggiore è la dimensione generata da pic- vrebbe avere un rapporto S/V maggiore di 0,6. cole porzioni di superfici, maggiori sono i punti In climi più temperati o mediterranei è sempre critici di ponte termico da risolvere. opportuno rispettare un buon indice di compat- I valori entro i quali sono accettabili i rapporti di tezza per limitare lo scambio termico, ma non forma sono tra > 0,2 - 0,9 < secondo la legge è così importante ricercare un’elevata compat- 192 del 2005, ma per un edificio passivo per tezza. In questi climi la differenza di temperatu- 298 ra in regime invernale è pur sempre limitata e in no presenta un’elevata differenza e risulta de- regime estivo sono più opportune forme capaci terminate per la progettazione e realizzazione di creare zone ombreggiate (patii, logge profon- di edifici a basso consumo, per garantire la ri- de, ecc.) per limitare il surriscaldamento degli duzione delle perdite di calore interne (special- elementi dell’involucro. mente in clima invernale). Questa relazione dimostra che un volume, più Si definisce compatto, un volume, o un edifi- le sue dimensioni sono elevate, più risulta po- cio “che sia rigorosamente unitario e solidale, tenzialmente efficiente sotto il profilo energeti- unanime…di massa, struttura o aggruppamen- co, rispetto ad un volume con dimensioni ridot- to, rigorosamente coerente o virtuosamente te. Le forme compatte risultano più efficaci di addensato”1. un volume articolato, secondo quelli che sono Sapendo che le caratteristiche della forma di i parametri progettuali degli edifici passivi del un edificio influiscono in modo significativo sul- nord Europa. le perdite di calore dello stesso, e che lo scam- Un edificio, per definizione, tanto è più compat- bio termico tra esterno ed interno di un edificio to tanto più verifica i valori predefiniti, ma que- avviene attraverso la superficie dell’involucro, si sto significa rinunciare alla presenza di balconi può affermare che le caratteristiche di forma di e logge a meno che questi non si sottraggano un complesso edilizio influiscono in maniera in- al conteggio del volume complessivo e quindi cisiva sull’efficienza energetica dello stesso. siano esterni all’involucro termico. E’ necessario considerare che la forma di un Infatti, considerando un edificio compatto, di edificio, è la qualità che lo caratterizza esterior- forma parallelepipeda, con un rapporto S/V mente, ed è un fattore che è possibile leggere e pari a 0,2, questo risulta verificato in termini misurare metricamente individuando la dimen- geometrici ma, in condizione di forte irraggia- sione del perimetro, della base, dell’altezza e mento solare, qualsiasi sia la facciata irradiata, della superficie su cui si estende esternamente. lascia prevedere poche configurazioni formali, Le caratteristiche climatiche del sito richiama- rimanendo come unica strategia di protezione il no la scelta di idonee geometrie per l’edificio controllo delle dimensioni delle porzioni vetrate affinché i principali requisiti di comfort ambien- e la loro protezione ottimale, impedendo un pos- tale siano dettati dalla scelta corretta di questo sibile lavoro sulla morfologia del complesso. fattore conferendo all’edificio elevata qualità al Tali considerazioni valgono per i climi freddi funzionamento per il risparmio energetico e il dove la temperatura tra clima interno ed ester- raggiungimento del comfort ambientale. 299 L’adattamento della geometria dell’edificio al tazione unifamiliare articolata su tre piani. La funzionamento energetico, perseguito in funzio- scelta di utilizzare anche in climi caldi un basso ne del comfort ambientale e del risparmio ener- rapporto di forma (> 0,2 - 0,6 <) rimane sempre getico, può essere studiato in modo sistematico verificata ma l’effetto incisivo dell’irraggiamen- e metodologico controllando come le variabili, to solare in termini di apporti di calore e lumino- introdotte di volta in volta, modificano la geo- sità richiede forme più articolate, perché la tipo- metria dell’edificio e incidono sulle prestazioni logia durante la stagione invernale deve capta- energetiche. re il più possibile apporti energetici esterni, ma La compattezza geometrica, in qualità di carat- parallelamente deve proteggersi dagli apporti tere che più di forma architettonica, è anche il luminosi ed energetici durante il periodo estivo, carattere che più degli altri diventa influente in le caratteristiche morfologiche stesse dell’invo- termini di comportamento energetico di un vo- lucro possono quindi migliorare le prestazioni lume. dell’edificio per ottimizzare questi fattori. Da qui possiamo affermare che è possibile con- E’ necessario sempre considerare i fattori clima- trollare parallelamente qualità architettonica tici del sito in esame, infatti quando il problema ed efficienza energetica, considerando lo stu- del contenimento energetico diventa rilevante dio d’influenza di questo fattore, un’opportunità per il riscaldamento in inverno così come il raf- per la composizione da cui partire per una nuo- frescamento in estate, ci si trova in un clima in va idea di forma, che caratterizza le architetture cui incidono entrambe le condizioni e la com- sostenibili. pattezza non è sempre la soluzione ottimale. Si- Infatti, per ciò che riguarda un clima temperato curamente è una soluzione che verifica quanto o un clima caldo-umido in periodo sia invernale stabilito in termini normativi per ciò che riguar- che estivo, le differenze tra temperature interne da i consumi del riscaldamento invernale, ma ed esterne non sono così notevoli come invece non lascia la possibilità di risolvere attraverso in clima freddo, è possibile quindi considera- la forma dell’edificio le basilari prestazioni del- re rapporti di forma maggiori, che per alcune lo stesso per ciò che riguarda il raffrescamento tipologia abitative, come verificato, possono ar- estivo e le esigenze di protezione solare nella rivare anche a 0,86 senza modificare il livello stagione calda. di efficienza di una tipologia più articolata, in Una forma più articolata con un valore del rap- particolare per quanto riguarda edifici con una porto di forma maggiore rispetto una più com- dimensione limitata, assimilabile ad un’abi- patta, può dimostrasi adeguata nel momento 300 in cui è in grado di controllare la captazione proporzionale al rapporto di forma S/V dell’edi- solare risultando efficace sia in regime estivo ficio. sia in quello invernale. Considerazioni semplici Data un’analisi geografica e climatologica ed che dimostrano come la qualità architettonica essendo noti i rapporti di forma dei singoli mo- può rispondere sia a parametri normativi, che delli adottati, che si differenziano per avere dei esigenziali-prestazionali e di comfort. rapporti S/V crescenti da 0,4 a 0,6, sono state Il rapporto di forma è un valore che nasce da attribuite caratteristiche d’involucro differenti, considerazioni geometriche per questo dovrà con sei tipi di chiusure suddivise in leggere e essere rapportato alle caratteristiche tecniche pesanti, come descritto nel paragrafo prece- dell’involucro che lo caratterizza e perché que- dente. ste considerazioni diventino un valore di riferimento, altrettanto importante è considerare Influenza del principio sull’efficienza energetica geometrie d’involucro che delineano spazi abi- dell’edificio tabili, con conformazioni assimilabili a tipologie Nei climi dell’Italia settentrionale questo fat- abitative che concorrono alla definizione di mo- tore di progetto assume una grande rilevanza, delli edilizi realizzabili. diventando il primo e di conseguenza il princi- A tale proposito verranno predisposti dei model- pale parametro di progettazione per il controllo li in cui verranno considerate come invarianti le dell’efficienza del progetto d’architettura. Infatti caratteristiche di trasmittanza dell’involucro, un complesso con un volume maggiore è poten- l’orientamento e quindi l’incidenza dell’irrag- zialmente più efficiente energeticamente di un giamento solare sulle pareti durante l’anno, al edificio a volume ridotto. fine di valutare quanto incide in regime estivo Secondo quanto confermato dalla bibliografia e la variazione del rapporto di forma e quindi i dai diversi esempi di architetture passive realiz- caratteri morfologici di un edifico, confrontando zate nel nord Europa, risulta necessario che il consumi invernali per il riscaldamento e consu- volume riscaldato sia il più possibile compatto, mi estivi per il raffrescamento di ogni singolo privo di piccole addizioni o sottrazioni, lascian- modello. do integra la compattezza. Si considera come area geografica la località di Si dovranno individuare strategie compositi- Falconara (AN) rientrante in zona climatica D, ve che permettano di addizionare elementi in riferimento a cui la normativa nazionale fissa all’esterno o conformare il volume dell’edificio un massimo dei consumi in kWh/mqa, in forma così da prevedere delle rientranze o sporgen301 ze, senza generare ponti termici o aumenti di dispositivi schermanti fissi e mobili. superfici disperdenti che penalizzano l’efficacia - Ottimizzare la ventilazione interna. del modello abitativo. Può essere utile introdurre l’uso di “volumi” In clima caldo questo sarà possibile, in partico- che, non considerati nel calcolo del rapporto lare considerando elementi addizionati all’invo- di forma perché non riscaldati, diventano spazi lucro esterno che non siano strettamente con- e luoghi di raffrescamento o protezione solare nessi alla struttura tanto da determinare una per migliorare il comfort di vivibilità degli spazi discontinuità dell’involucro, spazi a differenti interni e interni-esterni. temperatura o componenti schermanti che di- Questo ventano importanti nella stagione calda perché dell’edificio ottimizzando l’uso dei caratteri assumono il ruolo di spazi ombreggianti. climatici del sito come verrà spiegato succes- In un complesso edilizio le zone fredde come sivamente nel paragrafo relativo a gli spazi a le scale o le logge dovranno quindi essere pen- differente temperatura, senza interferire sui sate come luoghi autonomi o interni al volume caratteri morfologici “efficienti” del complesso ma racchiuse, in continuità con il volume riscal- costruito. migliora ampiamente l’efficienza dato, dallo stesso involucro che delimita gli ambienti abitati. Quanto importante è per il regime estivo Sicuramente in clima estivo è possibile lavo- Il principio in regime estivo non ha la stessa rile- rare maggiormente sul linguaggio e sulla for- vanza che possiede in regime invernale. L’ana- ma dell’architettura e progettare in climi caldi lisi in regime dinamico del comportamento un’architettura che ha come obiettivo la difesa energetico dei modelli proposti dimostra come, dal caldo significa lavora sulla morfologia della per garantire un contenimento energetico du- stessa al fine di: rante la stagione estiva, non sia necessaria la - Ridurre la superficie vetrata esposta ai raggi “compattezza del modello abitativo”. Quindi solari rispetto al volume costruito; il rapporto di forma è un indice di riferimento - Impedire un eccessivo riscaldamento dell’in- orientativo, che non è in grado, secondo i riferi- volucro murario; menti originari, di definire quanto una maggiore - Creare sensibili differenze di temperatura tra articolazione degli ambienti, possa favorire una le varie parti della casa e tra la casa e l’ambien- corretta ventilazione naturale e un’efficace pro- te circostante; tezione dagli apporti energetici solari, modulati - Creare ampie zone d’ombra attraverso l’uso di per le differenti stagioni ed escursioni quotidia- 302 ne, in regime estivo. non rilevanti, anche modificando le tipologie Per tali ragioni è possibile affermare che nel d’involucro per uno stesso modello ed i loro va- caso estivo, per le regioni dell’Italia centrale lori di trasmittanza termica. con particolare riferimento alla zona climatiche Considerando le due tipologie lineare e a arti- C e D, il rapporto di forma ottimale per gli edi- colata che hanno uno stesso rapporto S/V ma fici risulta essere 0,6 che è parallelamente più volumi e tipologie edilizie differenti, si è dimo- efficace anche in termini di consumi energetici. strato che a una maggiore articolazione dovuta E’ possibile comunque andare oltre il valore 0,6 per esempio alla presenza del patio, si verifica ed utilizzare un valore 0,8 rispetto al quale si un ottimizazzione del dispendio dei consumi potranno realizzare tipologie edilizie in grado di energetici estivi. mantenere contenuti i fabbisogni per il raffre- Si evidenzia come il rapporto S/V in questo caso scamento estivo. diventa un fattore trascurabile nel momento in Con uno stesso rapporto di forma 0,6 le tipo- cui ad un dato valore del rapporto di forma cor- logie edilizie che si possono ottenere sono in rispondo consumi energetici invernali non mol- grado di verificare i loro standard progettuali in to differenti. regime estivo e invernale, analizzati e ponderati Parallelamente, confrontando modelli di gran- successivamente con le caratteristiche tecnolo- di dimensioni con superficie riscaldata di 900 giche del modello in esame. mq, con altre di 180 mq, rispettivamente appartenenti alla tipologia lineare e articolata, in Risultati della ricerca quest’ultima che ha un rapporto S/V di 0,60 Per la progettazione di un edificio ad alta effi- (che si compone con un’articolazione comples- cienza nelle regioni dell’Italia centrale, il valore sa di volumi, un patio interrato e un corpo adia- legato al rapporto di forma diventa poco rilevan- cente comunicante non riscaldato), si evince te al fine di determinare i reali consumi ener- come i consumi rispetto alle diverse tipologie getici di un edificio, in quanto, a parità di rap- d’involucro leggero utilizzato, siano rapportabili porto di forma e uguali caratteristiche tecnico- e proporzionali a quelle del complesso. Si dimo- costruttive del modello in esame corrispondono stra così come per un edificio di dimensioni cin- differenti consumi del complesso. que volte inferiori, con superficie disperdente - Si è verificato che a parità del rapporto S/V e proporzionalmente superiore del 6% corrispon- di medesime caratteristiche d’involucro è pos- da un consumo proporzionalmente uguale. sibile ottenere differenze di consumi energetici E’ evidente come questi risultati siano coerenti 303 con quanto affermato per le tipologie di passive, parallelo rispetto al flusso di calore. poiché, come definito a monte, tutte le tipologie Se in un edificio le condizioni di temperatura hanno un rapporto di forma compreso tra >0,2 ambientale interne ed esterne sono costanti, e 0,6< che però diventa trascurabile essendo i dopo un periodo di assestamento, si stabilirà consumi in regime estivo prevalentemente di- un gradiente termico costante attraverso il muro pendenti da fattori di massa termica (inerzia, esterno mentre l’effetto della capacità termica trasmittanza, sfasamento, attenuazione), dalla svanirà; se invece il ritardo iniziale è paragona- collocazione degli spazi non riscaldati e dalla bile in ampiezza al tempo nel quale la tempera- possibilità che diventino vettori di ventilazione e tura interna e/o del muro cambia, il momento quindi riduttori del carico energetico. Per queste del massimo ingresso del calore da uno dei motivazioni un volume più articolato all’interno due lati può concludersi prima che l’ondata di del rapporto di forma “passivhouse” si dimostra temperatura raggiunga l’altro lato. Perciò una tanto più prestante quanto la conformazione quantità di calore che viene immagazzinata della sua articolazione è in grado di abbattere nella massa del muro comincia a percorrere lo i consumi energetici (integrando con strategie spessore in senso inverso, e ad essere emessa di protezione solare e caratteri morfologici che su entrambi i lati. permettano una ventilazione naturale e un ab- L’inerzia termica non influenza grandemente le battimento dei carichi energetici incidenti). temperature interne di un edificio quando l’occupazione e il riscaldamento sono continuativi, 3 INERZIA TERMICA mentre nel caso di riscaldamento intermittente E’ un fenomeno fisico che avviene, in condizio- un edificio massiccio conserva il calore per un ni termiche variabili, all’interno di un sistema lungo periodo raffreddandosi lentamente, e re- (come ad esempio un muro) di elevato spesso- stituendo il calore stesso quando il sistema di re e costituito da particolari materiali, venendo riscaldamento è disattivato. identificato con una trasmissione lenta del flus- L’inerzi termica è correlata alle caratteristiche so di calore da un lato all’altro del sistema. dei materiai dell’involuco in particolae la capci- Tale fenomeno si verifica quando le temperatu- tà termica. Questa è una proprietà che descrive re ambientali subiscono oscillazioni, e se i ma- la capacità di un sistema omogeneo a tratte- teriali componenti possiedono proprietà speci- nere il calore all’interno delle sue cellule senza fiche, quali la capacità termica, l’elevato spes- trasmetterlo immediatamente all’ambiente cir- sore e la stratificazione dei materiali disposti in costante, formato sia da corpi fluidi che solidi. 304 Questa proprietà che dipende anche da altre d’involucro a contatto con il terreno). caratteristiche fisiche, è direttamente proporzio- Come ormai noto in regime estivo lavorare con nale alla massa per un’area unitaria (la densità la massa dell’involucro è la scelta più coerente, superficiale, espressa in kg/mc) e alla capacità infatti la stessa tradizione costruttiva che ca- termica specifica (espressa in J/kg C). ratterizza le tipologie dell’architettura mediter- Se uno dei materiali di un componente o di un ranea storica (italiana, greca, ecc.), ci insegna sistema costruito presenta un elevato valore di che privilegiare l’uso dei materiali con rilevan- capacità termica, all’interno del sistema stesso te massa è la scelta migliore rispetto all’uso di si verificherà un ritardo della trasmissione del materiali a bassa conduttività, perché in grado calore da un lato all’altro del suo spessore, veri- di assicurare un contributo al fine di ridurre i ficandosi il fenomeno dell’inerzia termica. consumi energetici garantendo negli spazi in- E’ noto che l’inerzia termica è una caratteristica terni confinati un equilibrio di comfort. dell’involucro che dipende dalla capacità termi- Come sopra accennato questa è la proprietà ca e dalla conduttività dei materiali componen- che si relaziona alla capacità termica dei ma- ti. Lavorare con questi fattori significa attribuire teriali utilizzati e risulta efficace sia durante la alla parete una maggiore o minore capacità stagione invernale che estiva. di attenuare e ritardare l’ingresso in ambiente COrrelata all’inerzia abbimo l’influenza della dell’onda termica esterna derivante dalla ra- massa, che si può definire un termoregolato- diazione solare incidente su una data porzione re, in grado di ridurre le variazioni (oscillazioni) d’involucro. della temperatura al fine di garantire condizioni Quindi la caratteristica d’inerzia termica dell’in- di comfort all’interno degli ambienti, riducendo volucro esterno in tutti i suoi componenti, incide sensibilmente i consumi energetici. fortemente nel controllo dell’equilibrio tra tem- L’uso di un proporzionato livello di massa nell’in- peratura interna ed esterna, e i fattori variabili volucro edilizio, consente durante la stagione che determinano la variazione di comporta- estiva di accumulare l’elevato apporto di ener- mento di quest’ultimo sono: le caratteristiche gia termica incidente su di essa, trattenendola dei materiali componenti e la loro posizione, il al fine di ridurre i picchi più alti di temperatura tipo di isolante il suo spessore e la sua posizio- e rilasciarla con ritardo nell’ambiente interno, ne, la caratteristica tipologica del muro preso in prevalentemente durante la sera, al fine di di- esame, nonché i materiali che si affiancano alle minuire la necessità di raffrescamento durante partizioni stesse (si fa riferimento alle porzioni le ore diurne. In regime invernale invece, l’uso 305 della massa viene regolato in funzione dell’esi- co e non statico. Nel regime statico infatti, su genza di rilasciare negli ambienti interni, calore cui si basa la normativa per contenere i consu- quando le temperature interne tendono ad ab- mi energetici, si fa rifermento alle caratteristi- bassarsi, in particolar modo nel pomeriggio e che di trasmittanza dell’involucro per attribuirgli durante la sera. Strategia ottimale per control- il livello di prestazione che deve garantire, de- lare i consumi energetici. terminando il valore di riduzione di dispersioni Affinché si controllino coerentemente le dispe- che ha la parete verso l’esterno. Ma Il problema risioni dell’involucro, in regime estivo non si è maggiore nel momento in cui non si conside- dovrà privilegiare il livello di isolamento termi- rano le caratteristiche dei materiali componen- co dell’involucro, che impedisce di ridurre le ti, che a parità di trasmittanza conferiscono alla dispersioni termiche dell’ambiente interno, ma parete un comportamento termico molto diver- privilegiare l’analisi del carattere capacitivo di so, dato dallo sfruttamento dei flussi di calore e tutti i materiali costituenti il sistema edilizio e la dal loro accumulo in virtù delle caratteristiche loro giustapposizione. massive dei materiali impiegati, e anche in rela- Perché la caratteristica di contenimento dei zione alla loro posizione nel pacchetto murario. consumi energetici dipende dal processo di ac- Per questo è corretta un’analisi in regime dina- cumulo e rilascio del calore in cui si predilige mico in cui si considera l’azione della variabile l’uso di materiali ad elevata massa, cioè eleva- tempo, rispetto alla quale si definisce come la ta capacità termica. capacità termica dei materiali che compongo- La massa infatti è in grado di accumulare il ca- no l’involucro, influisca sul fabbisogno termico lore proveniente, in esterno, dall’azione dei cari- dell’edificio. chi energetici solari, internamente dagli apporti Nel momento in cui un ambiente è dotato di un antropici o sorgenti di calore legati ad apparec- dato grado di inerzia termica significa che: chiature elettriche. Il calore accumulato verrà - minore è il tempo di risposta che una struttura rilasciato gradualmente nel momento in cui le con elevata massa rispetto ad una struttura con temperature interne ed esterne tenderanno ad minore massa, maggiore è la sua capacità di abbassarsi, riducendo gli sbalzi di temperatura, moderare le variazioni cicliche della temperatu- fornendo più equilibrio al funzionamento degli ra esterna. impianti. - sia in climi caldi che in climi freddi si è verifica- E per fare questo è indispensabile valutare il to, come alti livelli di massa termica diminuisco- comportamento della parete in regime dinami- no i valori del consumo energetico degli edifici 306 rispetto a edifici con involucri meno massivi recepimento di calore da fonti esterne. - accumulare energia nella massa significa ritar- Inoltre le caratteristiche d’inerzia termica e di dare l’azionamento degli impianti di climatizza- massa diventano rilevanti nel momento in cui zione, riducendolo a un numero breve di ore o garantiscono uno sfasamento dell’onda termi- addirittura, non utilizzandolo. ca in grado di ritardare e smorzare i picchi dei L’inerzia e massa sono due caratteristicheche flussi di colore acquisti, negli ambienti interni in non si interfacciano con le capacità di coibenza fase notturna quanto il livello di temperatura e termica dei materiali utilizzati, per i quali sono umidità interna ed esterna si abbassa e quindi richiesti bassi livelli di densità, ma risulta pro- le componenti di calore acquisite vengano poi porzionale al peso specifico e allo spessore del rimosse con meccanismi di ventilazione naturali. componete edilizio. Importanza del principio sul regime estivo Risultati della ricerca L’incidenza dell’inerzia sull’involucro diventa un Le partizioni esterne funzionano sia come ac- fattore rilevante nel momento in cui si relazio- cumulatori sia come isolanti, che trattengono na con altri fattori legati alla progettazione del il calore acquisito dall’esterno e in parte lo ri- complesso edilizio, quali il sito d’intervento, la lasciano con gradualità nell’ambiente interno forma, la destinazione d’uso e le caratteristiche adiacente in un tempo che permette la dissi- dei materiali componenti l’involucro edilizio. pazione del calore stesso e la sua acquisizio- Questo valore assume un ruolo di rilievo nell’edi- ne interna durante le ore notturne. Sia in clima lizia spontanea, che matura come evoluzione caldo che in clima freddo risulta importante consapevole di tecniche di controllo termico ve- questo meccanismo ed in particolare assume rificate nel corso dei secoli. Rispetto alle quali, maggiore rilevanza nel periodo estivo quando sia nelle regioni del sud Italia, che quelle greche le temperature esterne, raggiungono un eleva- e arabe si utilizzano materiali come la pietra in to valore (ad esempio Falconara (AN) 37°C). La blocchi e la terra cruda le quali avendo elevata caratteristica d’inerzia dell’involucro diventa ef- la capacità termica e densità determinano ele- ficace nel momento in cui si evidenzia come lo vati livelli di sfasamento termico con proporzio- sfasamento delle pareti verificate si riconduce nali effetti di smorzamento nell’acquisizione dei a un tempo di circa 8-10 ore, riuscendo a sod- carichi energetici esterni. Fungendo anche da disfare un equilibrio di temperature interne che materiali isolanti di ambienti interni, rispetto il posso arrivare a 36°. 307 Lo sfasamento sopra accennato è la capacità di Questi due valori, indici dei rispettivi parametri una parete di ritardare nel tempo, gli effetti ter- caratterizzano la proprietà dell’Inerzia termica mici che caratterizzano l’ambiente all’esterno. della parete. Lo sfasamento (fi) è l’arco di tempo (ore) che Si può affermare in conclusione, che lo smorza- serve all’onda termica per fluire dall’esterno mento che una parete è in grado di garantire, è all’interno di uno spazio abitato attraverso un una riduzione del valore di temperatura verifica- materiale. Maggiore è il tempo di sfasamento, tosi nel tempo; lo sfasamento, invece significa maggiore sarà il tempo di passaggio del calore ritardare, nel tempo quelle condizioni termiche. dall’esterno all’interno dell’edificio. Lo sfasa- Se una muratura non garantisce uno sfasamen- mento dunque è la differenza di tempo che in- to accettabile la temperatura di un ambiente in- tercorre tra l’ora in cui si ha la massima tempe- terno risente in breve tempo dei valori raggiunti ratura all’esterno e l’ora in cui si ha la massima all’esterno. temperatura all’interno di un ambiente, e per Le caratteristiche di smorzamento di una pa- garantire la migliore caratteristica di comfort rete composta da più strati, insieme al valore interno, questo parametro non deve risultare del fattore di attenuazione, alla capacità termi- inferiore alle 8/12 ore, al fine di ottenere del- ca dei materiali e la diffusività termica, sono le le prestazioni che vengono definite sufficienti e proprietà termiche che caratterizzano i materia- buone secondo la normativa. li massivi e che devono essere considerate ai Lo smorzamento è un valore adimensionale fini di un calcolo dinamico del comportamento che, (chiamato anche attenuazione o fattore di di un involucro edilizio. decremento), esprime il rapporto tra la variazio- Infatti come descritto nel principio relativo ne massima della temperatura esterna delta all’inerzia, nel valore che descrive le caratteri- Te e quella della temperatura interna delta Ti stiche di trasmittanza termica di un involucro in riferimento alla temperatura media della su- non si considera che ciascun materiale compo- perficie interna. nente l’involucro edilizio in esame ha la capa- La parete provoca uno smorzamento dell’am- cità di assorbire una piccola quantità di calore piezza dell’onda, nel passaggio dall’ambiente così da aumentare la sua temperatura prima esterno all’ambiente interno (rapporto tra il di trasmettere il calore allo strato successivo. valore dell’ampiezza dell’onda esterna e quello Il calore acquisito e immagazzinato, viene ce- dell’ampiezza dell’onda interna) e uno sfasa- duto con un certo ritardo di tempo, all’interno mento tra l’onda esterna e quella interna. del quale le condizioni al contorno potrebbero 308 essere cambiate. Questo può portare a far si tipologici, involucri descritti nelle loro compo- che parte del calore accumulato in precedenza nenti dove è possibile verificare la successione possa rifluire nella direzione di provenienza ori- degli strati che compongono le partizioni ester- ginaria, così da ottenere che solo una parte del ne verticali. calore accumulato riesce ad arrivare opposta Si è inoltre verificato quali sono i livelli di sfa- del muro. samento che si possono ottenere modificando E’ possibile verificare l’effetto della capacità i parametri relativi allo spessore di base che termica dei materiali impiegati, sul flusso termi- ha l’involucro edilizio secondo lo standard, di co, attraverso la definizione dello sfasamento 10, 15 cm. Conferendo a ciascun componente (ritardo del picco di flusso termico della pare- tecnologico un valore di trasmittanza uguale al te: capacitività rispetto a quello istantaneo e fine di capire quanto isolante era necessario e l fattore di decremento e attenuazione, che è di conseguenza il livello di sfasamento ottenuto uguale al rapporto fra il massimo flusso della ed infine, verificare per gli spessori 10 e 15 cm parete capacitiva e il massimo flusso della pa- di un isolante che avesse sempre le stesse ca- rete a massa termica nulla). La configurazione ratteristiche di conducibilità pari a 0,038. ottimale di un involucro si ottiene soddisfacen- Si è calcolato il valore di trasmittanza della do il massimo sfasamento e il minimo valore di stessa tipologia d’involucro modificando con attenuazione. dimensioni stabilite lo spessore dell’isolante al A tale proposito si considerano le caratteristi- fine di verificare il livello di smorzamento rag- che dei materiali utilizzati per la formulazione giunto ed indicato sotto il valore di trasmittanza dei pacchetti tecnologici. corrispondente. Ipotizzando tre tipologie d’involucro leggero e Da qui emerge come in pareti leggere modifi- tre di involucro pesante con diverse caratteri- cando la dimensione dell’isolamento rispetto stice di sfasamento dimostra come la trasmit- alla posizione attribuita per ogni diversa solu- tanza che identificati il valore di isolamento dei zione tipologica d’involucro si modifica il livello componenti, non è in grado di descrivere le re- di sfasamento in un aumento pressoché pro- ali caratteristiche degli involucri edilizi ipotizzati porzionale con quello dell’aumento di dimen- e formulati. sione dello spessore di isolante e inversamente Al capitolo 5 sono riportati i risultati e i diagram- a diminuzione della trasmittanza. mi di sfasamento degli involucri utilizzati come Da qui emergono i modelli tipologici presi in base di partenza per la definizione dei modelli esame per i quali si evidenzia un livello di smor309 zamento termico che si colloca per normativa assenza di solaio ventilato e con un isolamento in classe ottima, visto che con la diminuzione nullo, al fine di verificare lo sfruttamento delle della componente isolante si ottengono valori principali caratteristiche del terreno in quale è di smorzamento di circa 9 ore, quindi validi ma in grado di mantenere in se costanti il valore non ottimali per quello che riguarda l’esigenza delle temperature sempre pari a 10-12°C così in clima estivo per la quale si cerca di verificare da ottimizzare la possibilità di ridurre i carichi di quanto il fattore di sfasamento sia in grado di calore interno anche grazie alla dispersione che determinare un miglioramento delle prestazioni può avere utilizzando come massa di accumulo per le diverse tipologie edilizie. il terreno in virtù del suo differenziale di tempe- Per ciò che riguarda gli involucri pesanti emerge ratura. Per un valore di trasmittanza di questa chiaramente che non si ha un grande cambia- porzione d’involucro che arriva anche fino 1W/ mento di sfasamento al varie della dimensione m2K. dell’isolante nelle diverse tipologie d’involucro Si è verificato che questo comporta un benefi- a tal fine si utilizza la tipologia con una dimen- cio all’intero edificio in termini di riduzione dei sione di isolante pari a 12 cm per le quali si fabbisogni per il raffrescamento estivo, essen- verifica un intervallo di valori di smorzamento do l’edificio verificato in un complesso con tre ampiamente verificati. piani e per il quale il beneficio generato da que- Questi come punti di partenza della ricerca per sta strategia passive ripercuote la sua efficacia la definizione di modelli base, segue la scelta di sull’intero complesso. verificare i modelli con le 6 tipologie d’involucro Mentre la copertura rimane una costante per le quali prima il valore di trasmittanza della dell’involucro così come le caratteristiche delle parete è pari a 0,24 e poi 0, 30 per tutte. componenti vetrate. Simulando i modelli a cui sono stati attribuiti va- Consumi energetici invernali e consumi per il lori coerenti per questi parametri si sono regi- raffrescamento estivo, consideriamo tre tipi di strati questi consumi a mq per il raffrescamen- isolante: to estivo considerando il periodo dal 1 Maggio - Coibentazione tetto con 18 cm di isolante in al 31 Settembre. fibra minerale valore 0,040: fi = 5,9 ore Lavorando anche sul livello di isolamento - Coibentazione tetto con 18 cm di isolante in dell’involucro a terra si è considerata una tipo- fibra legno valore 0,040: fi = 13,7 ore logia di solaio contro terra con 5 cm di isolante - Le fibre di legno possiedono, oltre ad un’otti- termico e un sistema di solaio ventilato. Poi in ma conduttività termica, (l = 0,037 per densità 310 (ρ)160 kg/m3 circa e l = 0,052 per densità (ρ) ne al suo comportamento in termini di inerzia 250 kg/m3), eccellenti proprietà di accumulo termica, sfasamento ed attenuazione dell’onda termico (capacità termica (c) 2100 J/kgK. termica. Pertanto analizzare il comportamento Si verifica che il beneficio in termini di comfort di un edificio assumendo la trasmittanza come nel periodo estivo è tanto maggiore quanto più unico indicatore può condurre a scelte ineffi- elevati sono i valori di sfasamento e di smorza- caci poiché l’isolamento che trattiene il calore mento del flusso termico. d’inverno, durante l’estate svolge la stessa fun- Come si può evincere la fibra di legno registra zione, determinando il surriscaldamento degli altissimi valori di sfasamento e di smorzamento ambienti. dell’onda termina; queste capacità combinate La stessa delibera sottolinea anche l’importan- consentono l’ottimale protezzione delle escur- za della massa superficiale, che rappresenta il sioni termiche sia in estate che in inverno, ga- parametro principale caratterizzante il compor- rantendo così il massimo confort abitativo. La tamento in regime dinamico della parete in re- costruzione di edifici a basso consumo energe- lazione allo sfasamento dell’onda termica. tico non richiede investimenti gravosi, ma pre- Sono indicatori di contenimento delle oscillazio- cisi accorgimenti nel progetto e nella scelta dei ni della tempertura. materiali per differenti fenomeni assolutamen- La massa termica influisce sul flusso di calore te naturali come ad esempio l’inerzia termica. periodico. Le variazioni diurne della temperatu- In Italia spesso si utilizzano materiali derivati ra esterna implcano flussi di calore verso l’edi- da altri paesi europei senza tenere in adeguata fico durante il giorno dove una parte del calore considerazione le differenti sollecitazioni clima- viene immagazzinata nel materiale. Durante la tiche dell’area mediterranea. notte il flusso del calore è inverso (dall’edificio In molte parti d’Italia, infatti, si consuma più verso l’esterno). energia per raffrescare che per riscaldare. Le variazioni diurne risultanti della temperature Questo concetto è stato ben recepito, per esem- interna variano fra una massa termica bassa ed pio dalla regione Emilia-Romagna con la delibe- una massa termica alta. Quanto più alta è la ra n.156 del 4 Marzo 2008 nella quale viene massa termica, tanto più elevato è il ritardo e prescritta l’adozione di sistemi costruttivi che più piccolo il fattore di decremento fra la varia- conferiscano caratteristiche prestazionali all’in- zione delle temperature interne ed esterne. volucro edilizio, non solo in termini di verifica di In tal modo la massa termica comporta un be- trasmittanza termica, ma soprattutto in relazio- nessere termico e carichi di punta ridotti per gli 311 impianti meccanici. riodi estivi e soprattutto nei paesi cal- La massa termica, ovvero la capacità di immagaz- di o comunque con temperature più miti. zinamento del calore nei materiali, ha importanti effetti sulle prestazioni termico-dinamiche degli edifici, con maggiore rilevanza nel periodo estivo. La “massa termica” ha diretta influenza sul flusso di calore che attraversa le strutture opache. Le variazioni diurne della temperatura esterna implicano flussi di calore via via più elevati verso l’interno dell’edificio durante il passare del giorno, una parte del calore viene invece immagazzinata negli strati che compongono la chiusura opaca. Durante la notte il flusso del calore è inverso (dall’interno dell’edificio verso l’esterno). Le variazioni diurne interne risultanti delle variazioni di temperatura esterna variano quindi a seconda del valore di massa termica delle partiture che dividono l’esterno dall’interno; ad un’alto valore di massa termica corrispondono basse temperature interne, e viceversa. Inoltre maggiore è la massa termica, tanto più elevato è il ritardo o sfasamento che otteniamo nel passaggio del flusso di calore esterno interno, ottenendo l’effetto di ritardare il flusso di calore La massa termica è legata all’Inerzia termica (calcolata in kJ/mcK) ovvero la quantità di calore necessaria ad innalzare una data quantità di massa, di un grado Kelvin, relativa quindi alle caratteristiche fisico-chimiche del materiale, ma anche alla quantità di massa per unità di superficie o Massa superficiale, definita dalla legge 311: “la massa per unità di superficie della parete opaca compresa la malta dei giunti esclusi gli intonaci, l’unità di misura utilizzata è il kg/m2”. Quindi maggiore è la quantità di materiale ad alta inerzia termica per metro quadro, maggiore è la capacità della frontiera fisica perimetrale di resistere al flusso di calore verso l’interno (nel periodo estivo). Alta inerzia termica hanno calcestruzzo e materiali laterizi compatti (ma anche le pietre naturali), adatti a rallentare il flusso di calore estivo verso l’interno (maggiore efficienza di questo sistema nel periodo caldo), e ad immagazzinare calore nei periodi invernali per poterlo poi rilasciare con effetto benefico verso l’interno. verso l’interno nelle ore più calde. In tal modo la massa termica comporta un maggiore benes- 4 TRASMITTANZA TERMICA sere termico e carichi di punta ridotti per l’eser- La trasmittanza definisce la capacità isolan- cizio degli impianti di condizionamento estivo. te di un elemento. La trasmittanza termica è E’ diven- quel fenomeno fisico che definisce le caratte- ta energeticamente più rilevante nei pe- ristiche dell’involucro in termini di prestazione 312 chiaro che questo fattore e conservazione d’energia negli spazi interni Più il valore è basso, maggiore è l’isolamento dell’edificio. Determina in che misura le parti- della struttura in esame. L’inverso della trasmit- zioni esterne sono in grado di controllare i flussi tanza è la resistenza termica ovvero la capacità di energia e massa tra l’ambiente esterno ed di un materiale di opporsi al passaggio del ca- interno affinché si riesca a garantire una con- lore: dizione di benessere all’interno degli ambienti confinati, contenendo i consumi energetici e gli R=1/U [m²*K/W] impatti dell’ambiente esterno. Infatti dato un fenomeno di trasmissione di calo- La trasmittanza aumenta al diminuire dello re in condizioni di regime stazionario (in cui cioè spessore dell’isolamento e dell’involucro nel il flusso di calore e le temperature non variano suo complesso, ed all’aumentare della condu- nel tempo) la trasmittanza misura la quantità cibilita’ termica. Strutture con bassissima tra- di calore che nell’unità di tempo attraversa una smittanza termica si caratterizzano per fornire porzione di involucro edilizio della superficie di un elevato isolamento termico. 1 m² in presenza di una differenza di tempera- Come riepilogato nel capitolo delle normative, tura di 1 grado tra l’interno e l’esterno. vengono indicate all’interno delle norme nazio- Nella formula si tiene conto di una trasmissione nali i valori limite minimi di trasmittanza, per l’in- di calore da un aeriforme ad un altro aeriforme tera regione italiana in funzione dei gradi giorno separati dalla superficie piana del materiale in delle aree geografiche. Valori che sono calcolati esame, per irraggiamento e convezione tra le e prescritti in funzione di analisi energetiche in superfici e gli ambienti esterno ed interno, e regime stazionario in cui si fa riferimento al pe- conducibilità interna dei materiali solidi. riodo di riscaldamento dell’edificio. L’espressione che ci permette di calcolare il va- Tali valori non considerano l’incidenza del fat- lore di trasmittanza è: tore raffrescamento in funzione del periodo in cui esso è richiesto e per il quale si contano U=1/(1/Hi + s/λ + 1/He) [W/m²*K] consumi e periodi d’incidenza uguali a quelli per riscaldamento nelle zone C e D e propor- dove: Hi e He [W/m² K] sono i coefficienti di ad- zionalmente crescenti fino la zona climatica A duzione interna ed esterna, s [m] lo spessore tanto da essere nettamente superiori ai periodi del materiale, λ [W/m K] la conducibilità termi- di consumo per il riscaldamento. ca interna del materiale. Inoltre per la stagione estiva deve essere con313 siderata l’applicazione di strategie di ventila- sulta evidente che se si considera la stagione zione diurna e notturna capaci di soddisfare il invernale è richiesto un elevato isolamento per fabbisogno di raffrescamento e l’esigenza di ridurre le dispersioni di calore, parallelamente dissipazione degli accumuli di energia termica. in estate vi è l’esigenza di raffrescamento e Quest’ultime applicate in forma passiva, senza questo è possibile riducendo il fattore di tra- l’adozione ventilazione meccanica forzata e re- smittanza. cuperatore di calore. A tal fine nelle regioni del sud Italia per edifici E’ possibile affermare che : di due piani si predilige un basso isolamento o - il valore di trasmittanza si lega al valore del- addirittura nullo, scegliendo le prestazioni che il le temperature esterne variabili, in funzione solaio contro terra è in grado di fornire in estate di questo si può affermare che, la dimensione essendo questa la stagione più critica in quanto dell’isolante oltre un dato valore nell’incremen- incide maggiormente di quella invernale. to di spessore, diventa poco significativa in ter- Favorendo l’uso della capacità di accumulatore mini di effetto. Infatti se si considera un clima termico diurno che ha il terreno, il quale duran- caldo non è necessario un isolamento massic- te la notte rilascia il calore che viene portato cio in quanto si predilige un comportamento all’esterno dalla ventilazione trasversale o ver- dell’involucro che si correli all’esigenza di raf- ticale fornita dai dispositivi di raffrescamento frescamento che si attuerà con sistemi di venti- passivi predisposti. lazione naturale ed utilizzando materiali con un Considerando edifici con un numero maggiore adeguato livello di inerzia termica. di piani, le valutazioni sopra riportate non di- - sia in inverno che in estate diventano rilevanti ventano rilevanti per i piani successivi al secon- l’isolamento delle superfici verticali esterne e do, ma risultano ugualmente efficienti nell’eco- della copertura perché maggiore è quest’ultimo nomia dell’intero complesso in rapporto alle e proporzionalmente si riduce la trasmittanza strategie tipologiche e morfologiche adottate in degli elementi edilizi che conducono a una pro- fase di progetto gressiva riduzione delle dispersioni termiche Tali considerazioni valgono per edifici con per l’effetto isolante che le pareti opache gene- un’elevazione di tre piani. Quando questi han- rano. no un’elevazione ancora maggiore, l’assenza di - per quanto riguarda il solaio a terra il fattore isolamento a terra diventa un veicolo di grande di trasmittanza si comporta in maniera uguale dispersione che in climi come quello del centro agli altri elementi come sopra descritto, ma ri- Italia in cui il fattore invernale ha una sua in- 314 cidenza, viene posto in una condizione di crisi pertura e solaio a terra rispettivamente di 0,2, perché non si garantisce un sufficiente isola- 0,3 e 1-0,5 W/mqK. mento dell’intero complesso. Partendo da queste considerazioni e sapendo In particolare considerando i risultati ottenuti che le caratteristiche di trasmittanza dell’invo- da un progetto Europeo coordinato da eERG-Po- lucro sono legate allo spessore dello stesso, liecnico di Milano in riferimento a casi campioni alle caratteristiche fisico-tecniche dei materiali sperimentati a Roma e Palermo per verificare il utilizzati e alla dimensione e posizione dell’iso- comportamento di un edificio a due piani e per lante, è possibile fare ulteriori considerazioni. conoscerne il comportamento nel caso estivo si Lavorando nelle regioni dell’Italia centrale e evince che: considerando le trasmittanze termica dell’in- - nella località di Roma diminuendo la resisten- volucro come fattore costante per ogni compo- za termica dell’edificio aumenta l’esigenza di nente, così distribuite: energia utile netta per il riscaldamento mentre - Chiusure orizzontali esterne: coperture, 0,29 il fattore raffrescamento viene controllato da W/mqK un diverso livello di isolamento degli elementi - Chiusure orizzontali esterne: solaio a terra costruttivi, isolando in maniera più significativa 0,29 W/mqK le pareti esterne e la copertura e in maniera mi- - Chiusure verticali esterne trasparenti 0,7 W/ nore il basamento, perciò che riguarda edifici mqK a due piani in funzioni delle dimensioni ridotte - Partizioni verticali interne: pareti tra differenti delle piccole unità considerate. alloggi Invece per edifici a più piani con un’elevata - Partizioni orizzontali interne: solai interpiano superficie utile di estensione si predilige una In cui varia il valore per la trasmittanza delle pa- distribuzione più uniforme di isolamento affin- reti perimetrali esterne ché il comportamento dell’edificio risponda in - Chiusura leggera ventilata: 0,24 W/mqK maniera uniforme a contenimento di guadagni - Chiusura leggera con isolante esterno: 0,20 energetici dall’esterno. W/mqK In un confronto con lo standard di riferimento - Chiusura leggera con isolante interno: 0,21 W/ è possibile affermare che per soddisfare le esi- mqK genze di raffrescamento estivo e riscaldamento - Chiusura pesante ventilata: 0,27 W/mqK invernale è possibile considerare un livello di - Chiusura pesante con isolante esterno: 0,29 trasmittanza per partizioni verticali esterne, co- W/mqK 315 - Chiusura pesante ventilata: 0,27 W/mqK interpone una massa al perimetro esterno che Si è potuto verificare che in termini di bilancio calcola un livello di trasmittanza pari 0,20 W/ energetico considerando valori di trasmittanza mqK che garantisce 14 ore di sfasamento, pa- secondo la norma UNI 6968 che calcola la per- rallelamente l’involucro con parete ventilata centuale di eterogeneità dello strato dell’involu- dimostra di avere un ottimizzazione dei bilanci cro in esame. energetici inferiore al 10% con un valore di sfa- Nel comparare le caratteristiche degli involucri samento verificato di 12 ore. utilizzati ed analizzando il loro comportamento Parallelamente gli involucri massivi caratteriz- in regime si evidenzia come rispetto alle carat- zati da una maggiore sezione definiscono un bi- teristiche dei materiali componenti l’involucro lancio termico peggiorativo che si può conside- in particolare in riferimento al componente iso- rare costante, considerando che il componente lante, risulta una strategia efficace l’impiego massivo diventa pressoché irrilevante la sua della parete ventilata in legno. posizione nell’involucro. Si evidenzia che rispetto le tipologie d’involucro Per mezzo dell’effetto di ventilazione che carat- riassunte e adottate nei diversi modelli tipologi- terizza la parete ventilata, i flussi di aria interni ci la trasmittanza è differente e di conseguen- all’intercapedine consentono di ridurre il carico za proporzionalmente lo è la capacità isolante di calore accumulato sulla superficie dell’in- della parete stessa. Se si considera inoltre la volucro e parallelamente possono porsi come famiglia d’involucri leggeri risulta proporziona- ulteriore barriera al calore che insiste sulla fi- le ad esso anche il livello di sfasamento che li nitura esterna, riuscendo così ad equilibrare e caratterizza. a migliorare le prestazioni del componente iso- Nonostante questo è possibile affermare che in lante utilizzato. un bilancio energetico nei mesi estivi tra aprile E’ possibile affermare che se si prendono in e settembre è evidente come proporzionalmen- esame per uguali valori di trasmittanza diffe- te questi risultati siano sempre più positivi per renti tipologie di involucro, suddivisi in involucri la parete ventilata, infatti avendo un livello di “leggeri” in legno e “pesanti” in laterizio in cui massa interposta all’ambiente esterno ad ele- cambia fisicamente la posizione dell’isolante, vata capacità termica e un livello di conduttività per le stesse prestazioni quantitative calcolate costante, la parete ventilata risulta quella con in regime statico corrispondo comportamenti di un bilancio termico più positivo. efficienza differenti in relazione alla posizione Rispetto quindi una tipologia d’involucro che dell’elemento isolante. Infatti se per entrambe 316 le tipologie di involucro si ipotizza che l’isolante In riferimento al tema dell’isolamento termico si collochi all’esterno nella soluzione a cappot- si ricollega la necessità di controllare i ponti to, oppure internamente o ancora interposto termici, che nella costruzione sono i punti di in una soluzione di parete ventilata, potemmo criticità dell’involucro edilizio rispetto al flusso verificare come il comportamento dell’involucro di calore in entrata e in uscita, in quanto punti stesso cambia in maniera incisiva. di discontinuità. Nella fattispecie sono elemen- A tale proposito è possibile affermare che ti termicamente isolati in modo insufficiente in mantenendo costante il valore di trasmittanza cui il calore si diffonde più rapidamente. Infatti di un involucro e variando le caratteristiche di il trasferimento termico per trasmissione non spessore e materiale di cui esso si compone avviene solo nei normali punti in cui l’involucro si lascia come unico elemento che determina presenta caratteristiche di omogeneità come la la variabilità del comportamento dell’involucro parete verticale o la copertura ecc. ma anche stesso la posizione dell’isolante e le caratteri- nei punti in cui l’involucro presenta una discon- stiche dei materiali componenti l’involucro (es. tinuità geometrica della struttura edilizia. I casi laterizio o legno), dove per il materiale isolante principali sono gli angoli di parete in cui si re- il suo stesso spessore rimane anche questo fat- gistrano anche variazioni di temperatura fino a tore costante. 7°C, segue la disomogeneità termica dei mate- E’ possibile però affermare che i valori più re- riali che compongono l’involucro edilizio, come strittivi imposti dal 1 gennaio 2010 sono valori i punti in cui è presente la struttura in c.a., rac- suscettibili di variazioni in funzione di un’analisi cordi d’infissi, architravi sbalzi. Qui il flusso di e studio del progetto edificio in regime dinami- calore deve muoversi in maniera più complessa co, considerando i consumi che ne derivano. e non riscontrando omogeneità nella stratifica- Rispetto al riferimento normativo che dal 2009 zione materica genera una maggiore dispersio- impone per le strutture verticali opache un va- ne energetica, causando un incremento dello lore di 0,40 W/mqK si considera un valore co- stesso flusso. stante di 0,24 W/mqK, per le diverse tipologie La normativa italiana con riferimento al D.Lgs. di involucro progettate, al fine di rendere veri- 311/2006 chiede che nel progetto di questi ficate le prestazioni sotto il profilo nominativo, punti di criticità si rispettino i limiti di trasmit- imponendo inoltre il livello di prestazione che tanza riferiti all’involucro, incrementati di un rende l’involucro più performante. 15% massimo che considerino come riferimen- I ponti termici to la trasmittanza attribuita alla zona climatica 317 in oggetto. va questo venga perfettamente controllato, così Nella ricerca le tipologie tecnologiche d’involu- come in fase di progettazione e in questo caso cro vengono considerate prive di ponti termici, di analisi sperimentale. cioè tutti gli elementi edilizi si trovano all’inter- Sia in regime estivo che invernale è necessaria no dell’involucro edilizio, si considera verificata la corretta valutazione dell’incidenza dei ponti la quantità di isolamento utilizzato, così come termici nella struttura. In particolare durante il la risoluzione dei nodi di collegamento tra mu- periodo estivo si evidenzia come possono esse- ratura e finestre. Non vengono risolti attraverso re elevate le escursioni termiche giornaliere, al un disegno del nodo tecnologico risolutivo dei fine di non mettere in crisi i punti di discontinuità reali problemi costruttivi, ma si considerano ve- e garantire un più efficiente funzionamento del- rificati rispetto al valore di trasmittanza calcola- le caratteristiche di inerzia della massa termica ta considerando i punti di disomogeneità della e di ottimizzare per tutti i punti della struttura struttura, rispettando sempre la percentuale la reale efficacia di sfasamento e smorzamento del 15% di limite imposto. che caratterizza l’involucro. Inoltre si sono considerati modelli tipologici in assenza di logge e balconi al fine di ridurre i 5 SCHERMATURE SOLARI punti critici di discontinuità nel progetto dell’in- I sistemi di schermatura o oscuramento utiliz- volucro, in quanto questi sono i punti in cui an- zati negli edifici sono dei dispositivi di protezio- che le temperatore registrano un incremento, ne che controllano l’azione dei raggi luminosi quindi nei periodi della stagione più freddi, in incidenti sull’involucro in termini di protezione contrasto con il calore prodotto internamente, dall’apporto di energia all’interno degli ambien- si generano fenomeni di condensa e muffe, pro- ti abitati, come integrazione all’azione delle vocando in alcuni casi l’indebolimento del ma- componenti opache dell’involucro e come pro- teriale termoisolante che viene inumidito. tezione da un eccessivo irraggiamento solare Perciò il loro controllo porta a migliorare il com- che si ha in prevalenza durante la stagione esti- fort e la qualità dell’aria interna, oltre che a ri- va. Diventano particolarmente importanti nelle durre i consumi energetici. regioni in cui il regime estivo ha un’incidenza In edifici passivi risolvere correttamente i nodi uguale o maggiore rispetto al regime climatico termici è uno dei principali fattori che determi- invernale. Se si considera il territorio italiano, si nano il corretto funzionamento della tipologia fa particolare riferimento alle zone del centro e edilizia. E’ indispensabile che in fase costrutti- del sud. 318 Queste rivestono un’enorme rilevanza dell’ar- tro gruppi: chitettura, perché sono capaci durante il perio- - Schermature esterne: tutti quei sistemi fissi do estivo di impedire il facile surriscaldamento in facciata o sul serramento ma che non fanno degli ambienti interni. corpo con il serramento stesso La loro presenza ha permesso di aumentare la - Schermature interne: tutti i sistemi di prote- dimensioni delle superfici finestrate garantendo zione della finestra con funzione più decorativa una corretta modulazione dei carichi energetici che protettiva al fine di ridurre gli apporti energetici all’interno - Schermature integrate nel sistema vetro – ser- dell’edificio e parallelamente regolando gli ap- ramento: sistemi inseriti nella vetrocamera in porti luminosi. modo da creare un’unica struttura La caratterizzazione dell’involucro edilizio ha - Materiali schermanti o schermature traspa- subito nel tempo un’evidente trasformazione. renti: tutte le tipologie di vetro trattato al fine Se in origine si considerava come elemento por- si creare una protezione solare e altri materiali tante, limite di uno spazio il cui ruolo era quello come il verde, i tessuti ecc. di proteggere dagli agenti atmosferici esterni, I primi due tipi di schermature, quelle esterne sole, vento, acqua e la presenza di aperture in e quelle interne, sono le principali famiglie in esso erano limitate, ora l’involucro ricerca sem- quanto risultano i sistemi più consueti nelle pre più caratteri di leggerezza e trasparenza con pratiche costruttive. l’intento di mettere maggiormente in relazione All’interno degli studi che vengono qui appro- l’ambiente interno con quello esterno. fonditi si vuole sistematizzare un insieme di E’ possibile quindi affermate che le scherma- pratiche di scelta relative alle protezioni solari ture hanno il ruolo più complesso di ogni altro più efficienti e consuete che ottimizzino le loro fattore preso in esame perché: prestazioni in relazione ai fattori esigenziali de- - in estate devono consentire l’esclusione della terminati dai caratteri che contraddistinguono il fonte diretta; territorio mediterraneo e le tipologie edilizie sia - in inverno non devono ostacolare la captazio- residenziali che specialistiche per definire tipo- ne degli apporti solari; logie e morfologie ecc., in grado di ottimizzare - durante tutto l’anno dovrebbero garantire i caratteri di efficienza edilizia dell’involucro, un’ottimale illuminazione naturale senza fasti- semplificando l’applicazione che si integra a de- diosi abbagliamenti. gli schemi tipologici di edifici, definendo soluzio- Le tipologie di schermature si dividono in quat- ni equilibrate anche sotto il profilo compositivo. 319 E’ stato ormai appurato che l’azione delle pro- funzioni, quali: tezioni esterne è più efficace rispetto quelle - schermare il flusso luminoso dei raggi solari interne per il controllo solare, in quanto agisce incidenti sulla facciata favorendo, comunque, il in maniera diretta come primo elemento che il flusso di ventilazione alle spalle dello schermo raggio luminoso incontra nel contatto con l’in- - schermare il flusso di raggi luminosi incidenti volucro edilizio (nella maggior parte dei casi ve- sulla facciata evitando fenomeni di abbaglia- trato), quindi viene bloccato e in questa azione mento all’interno degli ambienti si ha una maggiore dispersione di energia che - assicurare una prima protezione dagli agenti viene fermata, filtrata e riflessa e solo parte di atmosferici essa entra in contratto con il vetro o la parte - assicurare la possibilità di operare la manu- opaca dell’involucro. tenzione sia per gli elementi oscuranti sia per Contrariamente le protezioni interne lasciano la facciata entrare i raggi solari bloccando solo in parte - raccordare gli elementi murari evitando la cre- l’effetto di surriscaldamento perché attraver- azione di sporgenze che possano favorire rista- sando le superfici trasparenti non riescono più gni e/o penetrazioni idriche. ad uscire e viene trattenuto il calore accumu- Oltre queste funzioni è necessario precisare lato creando una sorta di piccolo effetto serra che la progettazione di questi elementi di prote- localizzati. Il calore non viene quindi smaltito se zione devono essere pensati anche per la loro non con l’apertura della finestra per permettere qualità architettonica in quanto spesso diventa- la ventilazione e quindi la rimozione delle mas- no elemento caratterizzante di intere facciate. se d’aria calda. Queste schermature possono essere realizzate I dispositivi di controllo esterno, essendo espo- in differenti materiali a seconda della tipologia sti agli agenti atmosferici, devono possedere di frangisole da realizzare: cemento prefabbri- una buona resistenza per opporsi alle sollecita- cato rivestito in laterizio, pannelli prefabbricati zioni del vento, dell’acqua e del sole. in calcestruzzo, alluminio, compensato marino, Ritenendo più efficaci i sistemi di oscuramento lastre di vetro, tessuti, verde, ecc. esterno verranno presi in considerazione questi Perché un dispositivo di protezione sia efficace all’interno dell’analisi dei dispositivi di protezio- è necessario che si considerino tutti quei fatto- ne. ri che ne permettano un corretto dimensiona- Le schermature esterne nel progetto di architet- mento e una corretta scelta delle caratteristi- tura devono assicurare l’efficienza per cinque che tipologiche – morfologiche. 320 Suddividendo questi elementi in due categorie: individuo che ad un’intera famiglia. elementi soggettivi e oggettivi affinché si possa Quindi per le regioni dell’Italia centro meridio- arrivare alla progettazione di schermature mi- nale si considerano temperature di esame mas- gliori per un edificio inserito in un dato contesto sime che arrivano fino ai 37 °C. urbano e climatico. - la localizzazione geografica: individuare la lati- I fattori oggettivi sono quei riferimenti che ri- tudine ci consente di capire la durata di una sta- mangono immutati e sono legati alle caratte- gione, l’inclinazione del sole sul suolo e come ristiche costruttive del progetto e ai caratteri queste incidono nelle diverse facce dell’edificio ambientali-climatici del sito d’azione. nell’intera giornata. I fattori ambientali che si legano ad un edifico - orientamento delle facciate: conoscere la po- sono: sizione delle facciate rispetto al percorso del - le temperature di esercizio: la corretta rivela- sole nella giornata e nell’intero anno, per capi- zione ed elaborazione di tali temperature è fon- re precisamente per quanto tempo e con quale damentale non solo per la precisa definizione di inclinazione i raggi solari colpiranno le finestre. sistemi di schermatura ma anche per la corret- Ci sono softwares che, dati i valori di latitudine, ta progettazione dell’impianto di riscaldamento longitudine, orientamento e quota dell’edificio e raffrescamento. Di base, per progettare una permettono di calcolare adeguatamente il cari- schermatura appropriata è necessario cono- co energetico e la dimensione delle scherma- scere la temperatura massima esterna media ture. mensile (Te massima) e la temperatura massi- A tal fine con il programma Ecotect sono stati ma interna alla quale si desidera mantenere gli analizzati i differenti modelli tipologici ai quali ambienti. Quindi considerare il periodo di fun- vengono attribuiti differenti tipologie di scher- zionamento di una data tipologia, sia in mesi mature esterne, prima senza schermatura poi dell’anno sia in ore durante l’arco di un’intera con frangisole orizzontati ravvicinati, frangisole giornata. Così da provvedere ad una progetta- orizzontali più ampi, schermature verticali, po- zione in grado di risolvere i problemi climatici sizionate in modo omogeneo per tutto l’edificio. delle stagioni in cui è in uso. Sono state eseguite verifiche di soleggiamento La residenza è il caso più complesso perché il interno ed esterno della struttura si è partiti suo funzionamento è protratto per l’intero an- da un orientamento nord-sud ortogonale per nuo e durante il giorno viene considera l’intera poi operare per ciascuna tipologia la rotazione giornata sia che si faccia riferimento ad un solo progressiva di 15° in 15° verso est poi verso 321 ovest, fino ad arrivare per ciascun orientamen- smittanza che può arrivare a valori molto per- to a 45°, già verificato come condizione limite. formanti come 0,6 W/mqK queste alte pre- Verificando, al termine delle prove, il migliorare stazioni sono particolarmente efficaci in climi utilizzo delle diverse tipologie di schermature molto freddi per i quali si deve prevedere un fisse, con particolare riferimento all’apporto elevato isolamento e prestazione della parete d’illuminazione naturale interna che viene ga- riducendo anche ogni tipo di infiltrazione che rantita e verificare successivamente i carichi questo può generare. energetici che entrano nell’edificio modificando Mentre nelle regioni mediterranee del centro e i dispositivi di schermatura. sud Italia questo non è così perentorio, infatti I fattori sistemici sono quelli che definiscono le un semplice doppio vetro camera con riempi- componenti proprie di un edificio in particolare mento a gas argon, consente delle buone per- la sua facciata (come i parametri e i valori ter- formances dovendo questo interfacciarsi con la modinamici del sistema serramento adottato). stagione estiva di un clima in cui le temperature Quindi sono fattori che diventano facilmente massime esterne sono di circa 37°C. controllabili in fase di progettazione perché rife- Infatti l’utilizzo di un infisso con una struttura in riti alla pianta e ai prospetti dell’edificio stesso, metallo e un rivestimento in legno consente di e sono: coniugare il carattere di tenuta statica e anco- - il tipo di serramento: si fa riferimento alla co- raggio diretto per la schermatura e l’elemento noscenza del materiale utilizzato per la realizza- in legno consente una maggiore prestazione zione del serramento e la caratteristica tipolo- di carattere isolante nel punto più delicato di gia - morfologica dell’apertura. Quindi specifica discontinuità dell’involucro edilizio, riducendo se si fa riferimento a finestre a una sola anta, inoltre i guadagni termici dall’esterno. finestre a nastro, facciate strutturali. - il valore di irraggiamento luminoso totale: in - il tipo di vetro utilizzato: si considera il grado si relazione a questo valore si è in grado di com- trasmissione del vetro utilizzato e definito con g prendere quanto il nostro schermo deve proteg- (fattore solare) e l’eventuale coefficiente di iso- gere dal calore o regolare l’intensità luminosa lamento della vetrocamera. all’interno dei locali. I vetri generalmente possono essere composti Si calcola in Lux la radiazione luminosa totale e da un vetro singolo, doppio vetro camera e tri- si ottiene dall’orientamento e dalla dimensione plo vetro camera. della facciata. Tale valore è la somma della luce Il triplo vetro camera ha un coefficiente di tra- trasmessa (TL) + la luce riflessa (RL) + la luce 322 assorbita dal sistema (AL) - Fruizione dei locali: in relazione alla destina- - Il valore di energia termica irradiata, trasmes- zioni d’uso dei locali e ai periodi del giorno e sa e assorbita: l’energia totale (Et) che irraggia dell’anno in cui vengono fruiti. il serramento è la somma dell’energia che tra- - Riservatezza: il dispositivo schermante diventa smessa (Ep) + Energia Riflessa(Re) + Enegia un filtro che permette di ridurre la possibilità di assorbita (Ae) + energia adiata (Ke) sono valori captazione visiva dall’esterno all’interno di un utili in via teorica, nella pratica è utile determi- edificio sia che essa sia un’abitazione sia che si nare la temperatura di esercizio. tratti di uffici o studi medici o strutture recetti- - il coefficiente di isolamento o di trasmittanza: ve, bagni, camere da letto, aumentando il livello U è il principale parametro per l’isolamento ter- di privacy di uno spazio. mico indica il valore che attraversa una superficie quando tra i due ambienti, interno ed ester- Le schermature sono di tipo attivo e passivo; la no si ha una differenza di temperatura. Quanto prime sono quei sistemi che consentono la mo- minore risulta questo coefficiente tanto migliore dulazione controllabile dei parametri di risposta è la prestazione del serramento o del vetro, va- alle sollecitazioni energetiche esterne e sono in lori che possono essere calcolati e considerati grado di fornire una gamma di risposte a cia- separatamente o in un unico valore. scuno dei parametri di controllo e più ampia Gli elementi soggettivi sono quei fattori che in- è la gamma di risposte possibile migliore sarà cidono su quella che è la qualità architettoni- la flessibilità operativa e d’impiego di queste ca del complesso, per il quale il dispositivo di schermature. Mentre le seconde sono quelle protezione solare non deve essere unicamente che vengono prese in considerazione all’inter- uno strumento che risponde ai principi esigen- no della ricerca e fanno riferimento a quelle so- ziali-prestazionali ma si relaziona alla qualità luzioni che consentono di controllare l’intensità architettonica dell’edificio. Questi fattori sono: del fattore solare, l’irraggiamento, in luoghi in - Design architettonico: è la capacità di una cui il fattore di soleggiamento rimane costante schermatura di integrarsi alla facciata sulla e lineare tutto l’anno. quale si deve inserire, sotto il profilo funziona- Possiamo nella realtà affermare che il fattore le e formale, azione che viene lasciata al pro- di soleggiamento in termini di apporti energe- gettista il quale ricerca il migliore carattere del tici nelle regioni dell’Italia centro meridionale è dispositivo schermante affinché si ottenga un molto incisivo durante l’estate ma si sono scelti equilibrio tra i due obiettivi. dispositivi di questo tipo, perché consentendo 323 una corretta semplificazione del sistema “di- una superficie vetrata corrispondente a non spositivo protezione solare” attraverso di essi meno del 25% della superficie opaca d’involu- è possibile definire delle condizioni ottimali di cro. captazione e protezione solare. Questo utiliz- La tipologia, il dimensionamento e il colloca- zando dispositivi semplici nelle fasi di: mento di un sistema di oscuramento solare - progettazione, sono direttamente correlati al tipo e alla qualità - montaggio, di radiazione solare diretta, diffusa o riflessa in- - manutenzione, cidente sulla superficie da schermare. La com- - costo di realizzazione. ponente riflessa è quella più facilmente control- Si fa riferimento alle regioni dell’Italia centrale labile anche attraverso l’uso di vegetazione. La per le quali si considera un fattore d’irraggia- componente diffusa può essere controllata da mento solare che porti alla progettazione di sistemi di oscuramento interni, tende interne, un dispositivo capace di proteggere in estate veneziane, o vetri speciali schermanti. dall’incisivo irraggiamento solare e in inverno Mentre i raggi solari direttamente incidenti sui permetta di far filtrare i raggi luminosi per otti- serramenti o sulle superfici vetrate in generale mizzare il riscaldamento degli ambienti. possono essere controllati con sistemi di scher- Questo in prevalenza nelle aree geografiche di matura esterni, in questo caso è necessario bassa quota, quindi le aree di costa di pianura e trovare un compromesso tra una garanzia di collina in cui la condizione estiva ed invernale in effettiva schermatura e accettabili livelli di illu- termini di incidenza energetica si equivalgono. minazione naturale e la possibilità della vista A tale scolo è importante capire la dimensione sull’esterno. delle aperture, che secondo la tradizione archi- Più in generale nelle regioni a clima temperato tettonica delle regioni di studio e ancora di più e caldo umido si favorisce l’uso di sporti oriz- delle regioni mediterranee del territorio risulta zontali verso sud per l’intercettazione dei raggi ridotta. solari estivi, così come gli sporti verticali nei lati Infatti si considerano finestre della dimensione est e ovest regolabili al fine di adeguati alle esi- di 2,7*0,8 ml e se ne considera almeno una per genze invernali. Poi si consigliano anche scher- ogni stanza ipotizzata nell’ingombro delineato mature naturali come alberature, poste sui lati come cellula abitativa, rispettando il rapporto est e ovest al fine di garantire un’adeguata aereo illuminate di 1/8 definito dalla normativa, schermatura estiva dei due fronti. talvolta superandolo, in generale considerando Sistemi di oscuramento per serramenti 324 Tra le tipologie di schermature esterne, passive, sensibile. esiste una nuova suddivisione in fisse e mobili. I sistemi schermanti posizionati all’esterno di un Fisse si intendono frangisole, lamelle o griglia- involucro, in aderenza o lontani, come sistemi di ti fissi, “bugie” fori nella parete esterna dati da alberature, sono quei dispositivi che durante la sfalsamenti di piccoli elementi costituenti la pa- stagione estiva per primi intercettano il raggio rete, balconi o sporgenze. E mobili come persia- luminoso e sono in grado di agire in merito alla ne o frangisole mobili, che si possono adattare, riduzione degli apporti energetici che possono ad esempio durante il giorno assumono una entrare all’interno degli ambienti sia attraverso data inclinazione che consente l’ingresso della le finestre che attraverso le partizioni opache. luce negli spazi interni e la protezione dall’ap- Questo comporta un maggiore equilibro termico porto energetico, mentre durante la notte può all’interno dell’ambiente costruito garantendo essere completamente chiuso e quindi impedi- un minore innalzamento delle temperature e re l’ingresso della luce e aumentare la capacità di conseguenza un minore dispendio di ener- termo isolante dei serramenti. gia per il raffrescamento, ottimizzando l’effetto Tra i principali sistemi di oscuramento fissi e di sfasamento e smorzamento dell’involucro mobili troviamo; Tende da sole, tapparelle, an- opaco al fine di ritardare il flusso di calore così toni e persiane, tende alla veneziana, scherma- ridotto. Ottimizzando anche le prestazioni del- ture solari fisse. le componenti vetrate attraverso le quali verrà Se si considerano due tecnologie di involucro, percepito calore solo durante il periodo inver- leggero e pesante, vengono presi in considera- nale. Infatti controllare l’ingresso del calore in zione tipologie di schermature coerenti con le regime estivo è indispensabile e a tal fine è cor- tipologie d’involucro ipotizzate, il legno e il la- retto procedere al dimensionamento di disposi- terizio, ciò che verrà valutata è la loro efficacia tivi idonei. in qualità di elementi schermanti, in virtù della loro posizione e dell’orientamento conferito Risultati dei calcoli sui modelli all’edifico stesso. I modelli hanno dimostrato che al variare del di- Influenza del principio sull’efficienza energetica spositivo di schermature utilizzate, paragonate e sull’involucro. ai consumi rilevati sul modello di base privo di Come si può desumere dalle considerazioni schermature: riportate qui sopra l’influenza di questo para- - Data una stessa tipologia edilizia si verifica metro sull’efficienza energetica dell’edificio è che applicando a tutte le aperture un sistema di 325 schermatura orizzontale si ha una diminuzione una data area d’intervento. Parallelamente di- del consumo di energia per il raffrescamento venta una condizione di minore comfort perché pari a 1 kWh/mqa. in virtù del movimento solare si lascia la minore - Utilizzando un dispositivo schermante orizzon- esposizione dell’edificio all’azione di raggi sola- tale a lamelle con una profondità di 20 cm e ri la cui l’inclinazione ha una variazione repenti- distante 20 cm dalla parete vetrata si ha una na durante il giorno ed in realtà non è facile da diminuzione del valore di raffrescamento pari controllare. a 2 kWh/mqa. È interessante sapere che il consumo energeti- - Utilizzando sistemi di ombreggiamento vertica- co estivo di un edificio dipende dal dispositivo li e orizzontali a cellula, la riduzione è di 3 kWh/ di schermatura per una valore medio del 25%, mqa, in cui si è verificato che lo sporto orizzon- questo diventa un parametro importante per- tale è la componete che incide maggiormente ché fino ad ora risulta il più influente. sulla riduzione dei carici di raffrescamento Parallelamente è necessario che questo venga Con la rotazione del modello di 9° in 9° si ve- supportato dai risultati dell’analisi di ombreg- rifica: giamento che questi dispositivi sono in gra- - Per ogni tipologia schermante utilizzata si regi- do di determinare. Questo per non prendere sta che utilizzare sistemi di frangisole significa unicamente come dato il valore di risparmio ridurre da un 20% da un 30% il fabbisogno per energetico, ma parallelamente anche il livello il raffrescamento estivo. d’illuminazione interna naturale che è in grado - A questo corrisponde una corrispettiva riduzio- di garantire. Solo così si può comparare quale ne dei carichi di apporti termici. dispositivo è realmente più efficace e definire - Al fine di ridurre ad una quota così sensibile il una percentuale corretta d’incidenza sui consu- fabbisogno di raffrescamento è necessario che mi più attendibile. nel momento in cui le pareti si trovino ruotate a Parallelamente all’analisi eseguita con Ecotet 45° sud est vengano adottati sistemi a cellula rispetto ai passaggi più significativi dell’analisi o dispositivi verticali. relativa ai consumi energetici, si è potuto verifi- - La situazione di edificio ruotato è di certo esem- care il fattore di ombreggiamento e il fattore di pio di un fabbisogno legato alla non possibilità luce diurno medio. di scegliere il sito in cui intervenire ma, in cui il il primo è il fattore della frazione di radiazione progettista si trova nella situazione di dover otti- solare intercettata dallo schermo trasparente mizzare le prestazione del complesso edilizio in rispetto a quella totale che su di esso incide in 326 un dato istante. soluzioni si possono comparate le maschere di Questo calcolo dovrebbe essere effettuato pun- ombreggiamento generato con lo studio delle tualmente nei momenti più critici di soleggia- tipologie nel programma Ecotect. mento in cui i raggi solari si trovano quasi per- È interessante a tale proposito la verifica che pendicolari al dispositivo vetrato non solo nei si è potuto fare con le maschere d’ombreggia- momenti critici in cui mento ricavate nei punti significativi della su- 1.12 / 2,7= 0.41 inverno 21 dicembre ore 12 – perficie schermata ci dimostra schermatura 1 2.195 / 2.7 = 0.81 estate 21 giugno ore 12 – Ad esso segue il valore del fattore di luce diur- schermatura 1 na che viene garantito in quanto pari a FLD>= 0.837 / 2.7 = 0.31 inverno 21 dicembre ore 12 2%, tale valore si considera verificato anche nel – schermatura 2 momento in cui si garantisce il rapporto di su- 2.149 / 2.7 = 0.79 estate 21 giugno ore 12 – perficie aereo illuminante pari a 1/8 e questo schermatura 2 è verificato in quanto la superficie trasparente 0.291 / 2.7 = 0.10 inverno 21 dicembre ore 12 garantisce il limite o lo supera di un 10%. – schermatura 3 2.198 / 2.7 = 0.81 estate 21 giugno ore 12 – 6 VENTILAZIONE NATURALE schermatura 3 Sistemi passivi per il raffrescamento degli am- Questi calcoli hanno il limite di essere statici e bienti, per il controllo igrometrico e la qualità non si possono considerare realmente i livelli dell’aria di inclinazione che il sole può assumere nel I sistemi di raffrescamento passivo sono delle movimento reale durante l’arco della giornata strategie di controlli progettuali e fisico-tecnici e sarebbe altrettanto complesso verificarli con che consentono di utilizzare le caratteristiche un calcolo manuale in una rotazione del corpo microclimatiche di un sito per risolvere l’esi- rispetto il sud. genza progettuale del raffrescamento interno È comunque interessante verificare anche ed esterno di un edificio. Il sistema di raffre- come il dispositivo dalle migliori prestazioni in scamento si definisce passivo quando si basa termini di riduzione dei carichi energetici, sia sull’uso del più basso impiego di energie eso- anche quello che ha il migliore fattore di om- gene, fruttando al massimo i flussi di vento e la breggiamento. pressione di aria esterna, per il raggiungimento A tale proposito per verificare l’efficacia delle di un più alto livello di comfort all’interno di un 327 ambiente. o ad acqua); Nel momento in cui si parla di raffrescamen- - raffrescamento evaporativo, basato sulla sot- to passivo di un edificio significa adottare due trazione del calore contenuto nell’aria immessa strategie: in un ambiente, tramite il passaggio della me- - Controllo termico: respingere il calore, prove- desima a contatto con superfici umide (bacini, niente dall’esterno, prima che raggiunga lo spa- canali, fontane, serpentine) o getti nebulizzati zio da (sistemi passivi diretti), o apparecchiature (si- climatizzare o ridurre la quantità di calore pro- stema ibrido indiretto), che inducono l’evapora- dotto all’interno di un edificio; zione dell’acqua stessa; - Raffrescamento dissipativo o naturale: dissi- - raffrescamento radiativo, attuato per disper- pare il calore in eccesso, tramite l’uso di pozzi sione notturna, verso il cielo sereno, del calore termici naturali. accumulato nelle strutture (sistema passivo di- Attuare queste strategie significa utilizzare si- retto) o trasportato da un fluido, tramite pannel- stemi e tecniche che si differenziano in funzio- li radianti (sistema ibrido indiretto). ne: del calore, della fonte e delle modalità di Per ottimizzare le potenzialità dei sistemi di raf- trasferimento, per quanto riguarda il controllo frescamento naturale è necessario controllare i termico; mentre per quanto attiene il raffre- carichi termici attraverso una corretta progetta- scamento dissipativo si fa riferimento al pozzo zione preliminare dell’organizzazione spaziale termico utilizzato. Per questo si può parlare di di un edificio al fine di evitare punti ad elevata controllo solare termico, isolamento termico, concentrazione di calore. Quindi è necessario inerzia termica e controllo termico interno. limitare gli spazi in cui si concentrano quantità Le tecniche di raffrescamento naturale princi- elevate e di calore a SO e a O, porre gli ambienti pali sono quelle in funzione del pozzo termico che non producono ma necessitano di apporti utilizzato: di calore invernale verso sud e l’utilizzo di si- - raffrescamento microclimatico, realizzato con stemi di controllo tecnici che consentono il con- aria a temperatura più bassa di quella dell’am- trollo del fattore energetico nel caso in cui le biente da raffrescare; due strategie sopra citate non possono essere - raffrescamento geotermico (passivo diretto, utilizzate per la loro massima efficacia. se avviene per contatto tra involucro e terreno, Questo significa innanzi tutto controllare il fat- come negli edifici ipogei, o ibrido indiretto, se tore d’apporto energetico attraverso dispositivi realizzato attraverso condotti interrati, ad aria di protezione, (come descritti del principio n. 5 328 sopra riportato) e successivamente agire con fonte energetica adottata. il corretto utilizzo dell’isolante termico e della Per le zone con clima temperato (secondo la massa termica. classificazione di Oligay) e mediterraneo (se- - Massa termica complessiva, generalmente condo la classificazione di Koppain) i sistemi di elevata, per qualsiasi tipo di destinazione d’uso, raffrescamento passivo più efficaci sono il raf- eventualmente riducibile in relazione all’utilizzo frescamento ventilato microclimatico e quello di materiali a cambiamento di fase geotermico. - Collocazione della massa termica prevalente – con superficie interna esposta – negli ele- Il raffrescamento ventilativo microclimatico si menti di confine con elementi spaziali i cui si ha può articolare nelle seguenti modalità: un’elevata produzione di calore endogeno, con - Raffrescamento ventilativo corporeo (RVC) preferenze per le partizioni orizzontali (solai) (comfort ventilation), prodotto dallo scambio - Nel caso in cui la massa termica sia colloca- convettivo tra aria e pelle, per effetto sia del- ta su chiusure esposte all’irreggimento solare la differenza di temperatura, sia della velocità diretto, nel periodo invernale – con funzione di dell’aria. isolamento solare passivo (pareti ad accumulo - Raffrescamento ventilativo ambientale (RVA) – Muri Trombe) – si deve prevedere il comple- (free cooling), relativo all’abbassamento della to ombreggiamento della superficie esterna nei temperatura dell’aria in un ambiente confinato, periodi di poneziale surriscaldamento ed even- per effetto dell’introduzione d’aria più fredda tualmente la predisposizione di uno schermo dall’esterno. isolante mobile. - Raffrescamento ventilativo strutturale (RVS) Le tecniche di raffrescamento passivo si avval- (structural cooling), prodotto dallo scambio gono prevalentemente delle tecniche per dissi- convettivo tra le superfici delle strutture edi- pazione che utilizzano come vettore l’aria, per lizie (pareti, pavimenti, soffitti, ecc.) ed aria a questi si parla di raffrescamento passivo ven- temperatura più bassa di quella delle superfici tilato. Queste strategie si ordinano in funzione; stesse. del meccanismo di dissipazione utilizzato (tec- Le forze attive che permettono questi tipi di nica di raffrescamento), la tecnica di ventilazio- raffrescamento ventilativo sono i flussi d’aria, ne l’uso e il mezzo di movimento del fluido. Il il vento e il gradiete termico usati in modo con- pozzo termico utilizzato; e la tecnica di distri- trollato. Questo si lega all’effetto che ha il vento buzione dell’aria, in rapporto allo spazio e alla alla differenza di temperatura dell’aria tra am329 biente interno e ambiente esterno e l’effetto di elementi spaziali per l’ottimizzazione di una flussi d’aria passanti la cui efficacia è legata ventilazione trasversale si lega alla distribuzio- alla presenza dei due sistemi di raffrescamento ne orizzontale degli spazi per la quale si cerca sopra descritti. di ottimizzare un più fluido movimento dei ven- Se si considerano gli spazi abitativi, per ottimiz- ti orizzontale, in cui si deve evitare per quan- zate l’uso dei flussi d’aria è necessario control- to possibile l’interposizione di ostacoli (pareti, lare i caratteri di distribuzione e orientamento arredi, ecc…) affinché i flussi attraversino gli degli elementi spaziali perimetrali e le caratteri- spazi abitati senza rallentare la loro velocità. stiche di dimensionali geometriche e funzionali Utilizzabile in particola in edifici residenziali in delle chiusure opache e trasparenti. cui si considerano alloggi con due affacci su Le classi di sistema di ventilazioni naturali si punti cardinali opposti ordinati per l’acquisizio- classificano in dirette e indirette : ne di questi flussi, in cui la zona di soggiorno si - Sistema di raffrescamento diretti si a per mez- dovrebbe collocare nella zona sopravento. zo di interazione/alterazione diretta sulle con- A tale riguardo è importante che per massimiz- dizioni dell’aria interna, in cui il flusso dell’aria zare il raffrescamento all’interno di un ambien- entra ed esce sulle pareti di uno stesso ambien- te utilizzando solo l’aria derivante dai flussi di te (ventilazione, immissione aria raffreddata, vento esterni, le finestre non si collochino sulla umidificazione adiabatica). stessa parete, perché così facendo non si gene- 1 Sistemi di raffrescamento diretti ra quella differenza di temperatura che innesca Per l’efficacia di questi sistemi di raffresca- il movimento di aria. Per ciò che riguarda la lo- mento si deve considerare la disposizione degli calizzazione orizzontale questa influenza la ven- elementi spaziali, quali spazi abitati vani di di- tilazione passante generata dal vento e deve stribuzione verticale e orizzontale spazi comuni essere rapportata alla direzione dello stesso. E come patii cortili e le caratteristiche degli ele- se si desidera collocarle verticalmente il movi- menti tecnici riferite alle partizioni verticali in- mento dell’aria è influenzato dal gradiente ter- terne, permeabili all’aria o con massa esposta mico. e le chiusure trasparenti. - Localizzazione orizzontale. Presupponendo 1.1 Sistemi per la ventilazione trasversale di che i flussi d’aria sono ortogonali alla maggiore tipo orizzontale. lunghezza dell’edificio, per ottimizzare l’acqui- Questo si ha per mezzo della distribuzione oriz- sizione di questi è corretto inserire nella parete zontale o verticali degli spazi. I requisiti degli sopra vento le aperture d’ingresso ai flussi. In 330 corrispondenza quelle d’uscita non dovranno il quale si ottiene un’efficace risultato di raffre- collocarsi simmetricamente sulla parete oppo- scamento, in una scelta correlata alle esigenze sta, ma porsi in posizione non perfettamente degli ambienti. Il sistema Bernulli-Venturi utiliz- ortogonale, producendo così una ventilazione za i due principi insieme generando una zona di efficace. Ancora più efficace sarebbe porre depressione, inducendo l’aumento dell’effetto l’edificio o avere flussi d’aria che incidono a di suzione del flusso. 45° per i quali avendo aperture d’ingresso so- E’ corretto inoltre utilizzare finestre piccole per pravento, si ritrovano efficaci aperture d’uscita l’ingresso dei flussi e finestre più grandi per la su tutto lo sviluppo del perimetro dell’ambiente loro fuoriuscita così da innescare un aumento delimitato. di velocità del flusso stesso nel limite delle esi- - Sistemi di ventilazione verticali che sfruttano il genze di raffrescamento e comfort dell’ambien- principio di torri/camini del vento te che viene attraversato. Si utilizzano anche - Localizzazione delle aperture verticale. Collo- aperture in copertura sfruttando i flussi d’aria care a differente altezza le finestre d’ingresso e ascendenti e discendenti. di uscita di un flusso ne provocano un cambia- Questi sono applicabili a edifici residenziali a mento di direzione per tali ragioni è bene collo- complessi di edifici anche di tipo direzionali carle ad altezza uomo se l’obiettivo è quello di multipiano. garantire un comfort corporeo per l’utente, altri- - Sistemi a flussi d’aria discendenti che ripren- menti se si desidera raffrescare la massa mu- dono tipologie e spazi all’interno degli ambienti raria è bene posizionale le aperture d’ingresso che per effetto del fenomeno fisico che si sce- vicino alla massa stessa, quindi o prossima al glie utilizzare sono simulabili al: soffitto o al solaio. In questo ultimo caso i re- Malqaf strategia per climi cado secchi. Costitu- quisito sopra esposto non è obbligatorio si può ita da una torre del vento che svolge una fun- prevedere anche l’utilizzo dell’effetti camino zione della captazione dei venti dominanti per per il quale la forza d’estrazione dell’aria deriva questo generalmente situata in punto strategi- dalla differenza di pressione e dalla posizione co rispetto gli ambienti circostanti. di uscita del flusso. - Malqaf Iraq; Dimensioni contenute general- Valutando modelli di schematizzazione di al- mente direzionato a nord rispetto i quali spirano cuni casi in cui il flusso d’aria passante verti- le brezze dominanti. E’ una torre che si sviluppa calmente e i suoi consequenziali movimenti in per tutta l’altezza dell’edificio e con apertura in funzione del posizionamento delle aperture per tutti i piani dell’edifico anche quello interrato, 331 che sfrutta l’inerzia termica del terreno per arri- timizzano la captazione del venti in particolare vare ad abbassare la temperatura. Genera aria ai primi piani fuori terra, anche nel caso in cui i anche in assenza di vento. tessuti sono densi e pochi gli affacci possibili. - Malqaf Egitto; Una torre del vento più o meno Ad esso seguono i dispositivi ad atrio o a vano elevata e dotata di una sola apertura rispetto scala, in cui viene utilizzata l’elevata altezza dei ai venti domnanti. La torre ha una copertura li- piani e gli spazi di servizio come canale recet- gnea inclinata con un angolo varibile dai 30° tivo dei flussi, considerando che le aperture di ai 45°. Alcune soluzioni prevedono una boto- captazione dei venti freschi avviene attraver- la che, aperta, consente il passaggio dell’aria so aperture che si collocano nel basso o negli e chiusa protegge da ll’immissione di elementi spazi direttamente connessi al vno ascendente intrusivi protegge gli ambienti dalla sabbia, un del’aria anche sugli altri piani dell’edificio, così problema diffuso nelle zone desertiche. Genera l’aria calda esce da aperture poste in copertura. aria anche in assenza di vento. E’ un ambiente complesso articolato in una serie di spazi che si intersecano, (all’interno dei -Sistemi a flussi d’aria ascensionale che ricalca- quali si svolge la vita sociale delle famiglie). Nel- no morfologicamente i dispositivi Qa’a d’egitto la sua complessità si integra con l’uso di altri o quelli a doppio condotto iraniano, anch’esse sistemi come il malqaf e iwanat. E’ un sistema strategia per i climi caldo secchi. Efficace in di ventilazione naturale di derivazione turca, luoghi con tessuti edilizi moto densi, implica costituito da una serie di ambienti, diffuso in un rallentamento dei flussi d’aria all’esterno tessuti edilizi molto densi, che L’aria catturata rendendo inefficace la ventilazione assicurata dal malqaf o che entra dalle aperture ai livelli dalle superfici finestrate (che sono di superficie più bassi, viene incanalata prima nell’iwanat, e ridotta). Il meccanismo di ventilazione si instau- una volta giunta nel qa’a vero e proprio, tende ra tra i diversi ambienti e tra esterno ed interno. a salire, Sfrutta l’effetto di incanalare dal basso aria raf- - Sistema a funzionamento misto (con flusso frescata, che passando in una seria non troppo d’aria ascendente/discendente). articolata di spazi si crica del calore degli am- Badgir stategia per climi caldo secchi: sistema bienti interni salendo poi nel camino portando di captazione multi direzionale del vento, che con se il calore in eccesso. svolge una duplice funzione: catturale l’aria E’ idoneo nei luoghi in cui non si riesce a co- dall’ambiente esterno e quella di abbassarne struire un sistema di aperture ordinate che ot- la temperatura, sfruttando la massa della strut- 332 tura, dotata di elevata inerzia termica, che tra- - Logge e porticati. Sono conosciuti per il loro sforma il sistema in volano termico. ruolo di spazi d’ombra e si collocano spesso In ciascuno di questi casi è impostante control- all’esterno di un edificio, ricavati dallo stesso lare i requisiti delle aperture interne ed esterne, volume che li racchiude, per lo più dell’altezza la loro configurazione, il dimensionamento e la di un piano. Prospicienti a vie o stretti percorsi posizionamento (anche il tipo di chiusura e la pedonali diventano luoghi in cui si incanalano modalità di apertura, che qui non sono presi brezze fresche, che durante l’estate godono in esame). Nello studio sono state consiedrate di temperature più basse essendo in continua semplici aperture finestrate ad anta unica sulla condizione d’ombra. Le logge interpretate con quale è predisposto un sistema di schermatura oriz- portico sono i luoghi che circondano i grandi pa- zontale. tii all’interno delle abitazioni, come ci mostra la tradizione più antica della Domus romana con 7 SPAZI A DIFFERENTI TEMPERATURE portico. Questi diventano spazi filtro nei quali Si considerano spazi a differenti temperature il livello di raffrescamento generato all’interno quegli spazi che si distinguono dall’edificio per- dell’ambiente del patio viene poi ripartito nei ché luoghi “non riscaldati”. Questi si dividono in differenti ambienti che li circondano, attraverso spazi interni o esterni. le aperture localizzate, al fine di favorire l’inges- - Serre solari separate dallo spazio abitato, so di queste brezze. Il loro sviluppo tutt’intorno - Spazi in ombra esterni (gazebo-spazi con pa- alla zona del patio o solo nelle zone non irraggia- reti filtranti tipo gelosie). Si intendono quegli te consente di avere sempre zone ombreggiate spazi protetti da involucri composti da elementi con più basso livello di temperatura, durante i che lasciano filtrare la luce. All’interno dei pa- diversi momenti della giornata dei periodi mag- tii si possono ipotizzare prolungamenti di rive- giore soleggiamento. stimenti o corpi esterni che delineano luoghi Più in generale si può parlare di ambienti pro- d’ombra. Spazi esterni delimitati da un invo- tetti in continuità con l’edificio ma che rispetto lucro schermante all’interno del quale si crea al complesso edilizio si pongono come elementi un ambiente con temperature inferiori a quelle ricavati all’interno o affiancati ad essi. esterne in virtù dei luoghi d’ombra che si deter- Le differenti tipologie di patio, che possiamo minano. Il sistema di frangisole che compone il considerare anche come strategie di raffresca- tessuto protettivo protegge dai guadagni solari mento passivo naturale, si possono articolare per determinare spazi d’ombra raffrescati. in tre tipologie (questi esempi considerati si de333 scrivono perché considerati più coerenti con le fresca. caratteristiche climatiche delle aree oggetto di Inoltre i flussi d’aria calda tendono a salire per studio): effetto di moti ascensionali, infatti, a mano a - Patii interni ad una abitazione, verdi o pavi- mano che l’aria calda sale e si accumula su una mentati. massa, come il terreno, questa verrà sostitui- La presenta del patio come caratteristica della ta dall’aria fredda. E se sotto una massa d’aria tipologia abitativa conferisce a questa la pre- calda si ha una fonte che in maniera costante senza di una zona capace di sfruttare sistemi emette calore ne deriva un flusso d’aria costan- di ventilazione efficaci utilizzando i flussi d’aria te (effetto dei moti convettivi notturni, con il ri- per convezione. lascio del calore dal terreno del patio che funge Nelle zone dell’Italia centrale, durante le ore da accumulatore termico vista la sua elevata serali del periodo estivo, le temperature tendo- massa; tanto maggiore è l’irraggiamento che no ad abbassarsi, dopo la fase d’irraggiamento colpisce il terreno tanto maggiore saranno le delle ore diurne, si nota che il calore e i raggi in- correnti ascensionali che si genereranno). frarossi tendono a deviare verso il suolo. Quindi I fenomeni convettivi di una casa a patio non l’aria calda del patio, che viene riscaldata di- sono fortemente dinamici ma risultano equili- rettamente dal sole durante il giorno, alla sera brati rispetto alle esigenze di raffrescamento tende a salire e durante la notte viene sostituita che gli spazi abitati richiedono. dall’aria fresca, che si stratifica verso il basso Il patio è una delle più antiche strategie di raf- e raffresca gli ambienti confinanti con il patio, frescamento e attualmente, anche in termini mantenendo la medesima temperatura fino architettonici, è diventato un riferimento tipolo- alla mattina successiva. gico reinterpretato in funzione delle esigenze di Il patio sfrutta l’effetto d’ombra che si viene a raffrescamento dei differenti siti presi in con- creare su di esso per effetto della posizione dei siderazione. Al fine di garantire gli equilibri mi- volumi costruiti che lo circondano, riuscendo a croclimatici dell’abitazione nelle regioni in cui rimanere a temperature più ridotte fino a quan- il fenomeno estivo è particolarmente incidente, do il sole non investe direttamente con i suoi può diventare un unico luogo su cui far affac- raggi solari lo spazio. ciare le aperture dell’abitazione, limitandone Comunque, generalmente, i flussi di aria calda l’inserimento nelle pareti più esterne. non entrano ma provocano vortici d’aria interni, Le tipologie a patio, oltre a presentare elementi lasciando questo luogo come una riserva di aria di accumulo quali il terreno e avendo come in- 334 terfaccia verticale l’involucro edilizio confinate da isolante. L’aria fresca che si genera e si ac- con l’ambiente interno, Quindi l’effetto d’ombra cumula, può essere immessa all’interno degli non si determina solamente per la sovrappo- ambienti caldi interni all’abitazione, che attra- sizione di parti costruite e abitate ma anche verso modi ascensionali, per effetto camino o composte da “muri” che definiscono il limite di correnti trasversali (in prossimità dello stes- tipologico. so livello dell’abitazione) rimuovono l’aria calda Attraverso un semplice rilievo metrico della all’interno degli ambienti, con l’aiuto anche di ricostruzione della Domus romana (casa del tipologie che assumono conformazioni tipologi- Chirurgo illustrata nel 2° capitolo) si è potu- che di camini ventilanti. to calcolare il valore S/V di questa che risulta L’efficacia nell’uso di una tipologia di spazio a 0,55. Confrontato con quello di un dammuso di differente temperatura è dimostrata dall’anali- tipologia base con patio di dimensioni inferio- si in regime dinamico di una tipologia abitativa ri, si è riscontrato un valore di rapporto di for- preposta, che ci mostra come la presenza di un ma superiore, quindi è possibile affermare che patio interrato sia in grado di diminuire l’uso di maggiore è la dimensione del patio minore è il energia per il raffrescamento in una quantità rapporto di forma. pari alla metà di quella che normalmente si do- - Patii ipogei. I patii ipogei sfruttano per la loro vrebbe utilizzare, passando da un consumo di collocazione, ancora in maniera più consistente, 12 kWh/mqa per il raffrescamento a 20 kWh/ l’effetto di massa termica dato dal terreno che mqa senza il patio ipogeo la cui dimensione diventa luogo di contenimento parziale dell’edi- planimetrica è uguale a quella della tipologia in ficio e per i restanti lati massa di accumulo e esame (in cui la parte costruita si sviluppa su protezione dall’irraggiamento solare esterno. quattro piani di cui tre fuori terra). Vale quanto detto sopra per le tipologie a patio - Vicoli, sono gli spazi di passaggio tra un edi- semplici, per ciò che riguarda lo sfruttamento ficio e l’altro, luoghi di percorrenza che si carat- dei flussi d’aria generati, che in questo caso terizzano per le più basse temperature che rie- diventano maggiori in virtù della più elevata scono a garantire durante il clima estivo. La loro superficie captante. Inoltre tutte le superfici de- conformazione strategia, caratterizza gli inse- gli ambienti riscaldati, adiacenti alla superficie diamenti urbani più antichi e compatti, favorisce del terreno, godono di un mantenimento delle la formazione di luoghi comuni che sfruttano i temperature di comfort, in quanto il terreno a principi della tipologia a corte. La loro presenza contatto con queste porzioni d’involucro funge è molto importante, nella programmazione di 335 un piano urbano complesso o di piccole dimen- prossimi alla superficie esterna dell’involucro sioni come un insediamento, con l’obiettivo di edilizio, influenzando anche l’equilibrio del ridurre l’incidenza della radiazione solare estiva comfort interno degli ambienti. e l’acquisizione di elevati carichi di irraggiamen- - Le superfici vegetali rispetto a qualsiasi altra to termico. Lo studio delle ombre consente di superficie hanno una bassa conduttività termi- definire i luoghi di passaggio e di percorrenza ca ed è bassa la componete riflessa dei raggi carrabile e pedonale per raggiungere i diversi solari che incidono sulle foglie, le quali hanno edifici, la cui dimensione consente che ad una un’elevata capacità d’assorbimento; risulta ele- qualsiasi posizione del sole risultino sempre in vato il tasso di evaporazione dell’acqua piovana ombra, al fine di proteggerli dal diretto soleggia- e la capacità di assorbimento di energia cineti- mento e dell’azione dei carichi termici. ca del vento, la protezione dal soleggiamento Infatti, i progetti per le aree urbane dei centri incidente sulle foglie consente di comporre un storici dell’Italia centrale, così come quelli per filtro estivo. le località caratterizzate da clima caldo-umido, La presenza di piante in prossimità di un am- hanno vicoli stetti e sono composti con tipologie biente costruito diventa favorevole in virtù del architettoniche provviste di ampi patii. fenomeno di evapo-traspirazione che le foglie Le strade strette assolvono la stessa funzione sono in grado di attuare. Questo infatti rego- del patio, impediscono che l’aria fresca depo- la il raffrescamento delle foglie e dell’aria che sitata durante la notte venga dispersa dalla viene a contatto con esse, determinando un prima folata di vento, come avviene negli inse- aumento dell’umidità nell’aria. Quindi più ele- diamenti urbani progettati su ampie griglie e vata è la massa verde prossima o componen- caratterizzati da grandi viali. te dell’involucro edilizio, maggiore è il livello di Concentrare gli insediamenti quindi diventa raffrescamento che si è in grado di raggiungere un’ottima strategia per la riduzione dei venti nel microclima circostante e sul componente che agiscono sul un nucleo urbano. involucro stesso, riducendo anche il livello di - Aree alberate. La presenza di essenze arboree umidità. in prossimità degli ambienti costruiti determina La tipologia vegetativa è in grado di soddisfare un naturale equilibrio del microclima esterno l’equilibrio microclimatico, lavorando sui fattori dello spazio naturale, sono luoghi che, in conti- temperatura e umidità, per questo è una solu- nuità con edifici occupati, possono riequilibrare zione molto valida in climi caldi, secchi e tem- le caratteristiche di temperatura e i microclimi perati. 336 La loro efficacia in qualità di schermatura so- vato livello di raffrescamento perché diventa lare si ha nel momento in cui si considerano barriera ai venti caldi e viceversa nella stagione essenze arboree caduciformi, le quali durante fresca determina l’aumento delle temperature la stagione estiva hanno un’ampia chioma che, nel microclima circostante. se le alberature sono posizionate verso sud, diventa un’ottima barriera filtrante, riducendo dal - Specchi d’acqua o cisterne. La presenza di 55% al 65% la radiazione solare trasmessa. Nel bacini d’acqua in prossimità delle abitazioni periodo invernale la stessa essenza perderà la è in grado di modificare il microclima intorno chioma, permettendo il passaggio della radia- ad esse. Se si considera in particolare il clima zione solare ottimizzando l’apporto luminoso mediterraneo, la presenza di cisterne o piccoli ed energetico sull’edificio. specchi d’acqua determina una mitigazione ter- Nel caso estivo si genera un effetto di raffre- mica per raffrescamento, nei periodi surriscal- scamento dato dalla zona d’ombra che si vie- dati, che si verifica per mezzo dell’evaporazione ne a creare e diventa efficace come strategia dell’acqua stessa, nel momento in cui l’acqua rispetto alle latitudini dell’Italia centrale, in viene a contatto con le masse d’aria calda che cui la posizione del sole risulta inclinata ad ne lambiscono la superficie. un’angolazione che favorisce la formazione di Questo determina una mitigazione termica, gra- momenti d’ombra prolungati ed efficaci, visto zie all’attenuazione delle escursioni termiche che per queste aree geografiche, il momento di giornaliere e stagionali delle masse d’aria che surriscaldamento durante la stagione estiva va si trovano sopra i bacini d’acqua, con un’effi- oltre il mezzogiorno. cienza maggiore di quella generata dal contatto Le stesse essenze arboree sono un’efficace con il terreno, effetto che si ha sia durante la barriera protettiva verso i flussi di vento, infatti stagione estiva che invernale. ne riducono sensibilmente la velocità, questo Parallelamente si ottengono una differenza di proporzionalmente alla caratteristiche delle densità e pressione, date da un abbassamento piantumazioni (alberi, siepi, ecc.) quali altezza, delle temperature generate dal contatto tra aria forma, profondità, ecc. L’abbattimento della ve- e acqua e terreno, che riducono i moti convettivi locità del vento è data anche dal loro livello di orizzontali e gli spostamenti verticali delle stes- porosità. se masse d’aria. Questo determina uno sfalsa- E’ importante precisare che in regime estivo mento temporale delle dinamiche di scambio come questo elemento naturale genera un ele- termico tra atmosfera e l’acqua e terreno. Que337 sto in clima temperato non implica un aumento do una riduzione dei carichi di soleggiamento. dell’umidità relativa, anzi per effetto dei moti Negli ambienti interni invece, la permeabilità a convettivi dell’aria, tende a scendere. questi flussi d’aria, consente una diminuzione Se le aree in cui sono collocati gli organismi edi- delle temperature fino a 3°-4°C, ottimizzando lizi si trovano in prossimità della costa di mare o le condizioni di benessere termoigrometrico in- lago, possono beneficiare delle brezze costiere terne. Come descritto nel capitolo 2°, gli inse- generate da gradienti termici dati dalle variazio- diamenti si andavano a sviluppare proprio nelle ni di pressione giornaliera e che comportano zone di costa così da ottimizzare le capacità di variazioni di temperatura e quindi di densità raffrescamento date dai flussi di venti mitigati dell’aria, che si ottengono grazie ad uno scam- dalle grandi masse d’acqua. bio tra acqua e terreno. Queste sono date dal- Influenza che non risulta così elevata nel caso la differenza di capacità termiche tra il bacino di piccoli volumi d’acqua in prossimità di spazi d’acqua e il terreno, infatti queste si muovono abitativi. nel momento in cui le temperature della terra Ma il privilegio di poter costruire in prossimità di aumentano e si ottiene un differenziale di pres- aree costiere oggi non è più così frequente, per sione che decresce durante la notte determi- questo si può consigliare nel progetto di piccoli nando una diminuzione della velocità del vento piani particolareggiati di considerare oltre alla e l’inversione del flusso. La brezza può avere creazione di zone verdi anche quella di “piaz- notevoli differenze in termini di velocità, quelle ze” o elementi che garantiscano la presenza e di mare arrivano anche fino a 10 m/s, mentre lo scorrere di corsi d’acqua così da favorire per quelle di terra notturne fino ai 2 m/s. piccole porzioni di aree un effetto di mitigazio- Questo diventa un fenomeno interessante se si ne climatica localizzata. O ancora l’utilizzo di ipotizza la presenza di un bacino marino o di contenitori d’acqua all’interno dello spazio del un lago in prossimità di insediamenti abitativi patio in modo da ridurre il livello di umidità che in quanto essi determinano un incisivo effetto in esso si può raggiungere (come insegna la più di riequilibrio del microclima, favorendo un ab- antica tradizione araba nei climi caldo-secchi). bassamento di temperature e umidità dell’aria I nei periodi di maggiore surriscaldamento esti- nfluenza del principio sull’efficienza energetica vo, stagionale o giornaliero e attraverso i moti e sull’involucro dell’aria garantiscono un raffrescamento degli Il ruolo di ciascuna strategia di spazi a differen- spazi esterni all’involucro edilizio determinan- te temperatura diventa rilevante al fine dell’effi- 338 cienza energetica dell’edificio quest’ultimi infat- scelti, essendo l’altezza complessiva dell’edifi- ti, determinano una regolazione del microclima cio pari a 9,7 ml, una dimensione che si relazio- in prossimità del sistema edificio, favorendo la na coerentemente con il livello di efficacia, rag- diminuzione dei consumi energetici in regime gio d’azione ottimale delle strategie di controllo estivo indotti dall’esigenza di raffrescamento. climatico analizzate. Gli effetti indotti dalle strategie di evaporazione, massa termica (di liquidi o terreno) e moti con- Importanza del principio sul regime estivo vettivi che vengono innescati da questi sistemi, L’utilizzo di queste strategie ci dimostra ancora risultano essere semplici accorgimenti morfo- una volta come la compattezza dell’edificio ri- logici o strategie di articolazione di elementi sulti poco influente in regime estivo, lasciando naturali che determinano soluzioni tipologiche, spazio a soluzioni più articolate capaci di creare capaci di ridurre sensibilmente i carichi termici spazi ombreggiati e quindi differenze di tempe- sull’involucro. ratura. Anche le grandi aperture aiutano a fa- Ciascuno di questi principi è efficace prevalen- vorire la ventilazione, elementi sporgenti come temente in regime estivo infatti, in ogni caso si volumi aggettanti, pensiline o coperture proteg- cerca di provvedere a: gono dal sole porzioni di facciata e spazi aperti - la riduzione dei carichi di riscaldamento; ristretti limitano la radiazione solare. - l’ombreggiamento delle zone a più alto grado di soleggiamento; Risultati dei calcoli sui modelli Favorendo quindi: Si è potuto verificare come la presenza di un - La diminuzione delle temperature esterne e sistema di patio sia in grado di ridurre sensi- consequenzialmente quelle degli ambienti in- bilmente gli apporti di consumi per il raffresca- terni mento. Se per ciascuna tipologia abitativa, uti- - L’abbassamento dei livelli di umidità in prossi- lizzando la strategia di patio interrato, si otten- mità delle superfici esterne dell’edificio gono carichi di consumi per il raffrescamento - Il controllo degli apporti di ventilazione, dai pari a circa pari a 12kWh/mqa, senza patio si flussi d’aria esterni ottengono consumi per il raffrescamento sensi- E’ da considerare inoltre che rapportando le bilmente superiori, maggiori di un terzo rispetto strategie descritte con le tre tipologie prese in a quelli di riferimento. Questo perchè la confor- esame si riscontra una proporzionalità tra le di- mazione dell’edificio permette l’acquisizione mensioni delle stesse e l’efficacia dei sistemi dei flussi d’aria dal patio immettendolo poi negli 339 ambienti interni. tratta del sistema a guadagno diretto in cui la radiazione solare, penetrando attraverso le su- 8 STRATEGIE PASSIVE D’INVOLUCRO perfici trasparenti all’interno dei locali, viene Vengono solitamente definite “strategie di in- accumulata e conservata negli elementi tecno- volucro passivo” quelle configurazioni che con- logici (pavimento e pareti) grazie alla loro capa- sentono la captazione di una parte dell’energia cità termica. Per operare queste valutazioni, a solare radiante che giunge a contatto della su- fianco della capacità di accumulo della massa perficie esterna dell’involucro. Sono sistemi ca- termica, va presa in considerazione anche la paci di massimizzare quelli che sono gli apporti capacità di ritardo termico, definita come la energetici gratuiti, sfruttando questa energia, possibilità di utilizzare al momento necessario, convertita in calore, che viene immagazzinata il calore immagazzinato, in modo che l’energia e ridistribuita negli spazi interni, senza l’impie- termica disponibile venga ceduta per convezio- go di sistemi meccanizzati o che prevedano lo ne all’aria dell’ambiente interno e in modo che sfruttamento di altre energie. la massa di accumulo trasmetta per irraggia- Passivo non significa soltanto il subire passiva- mento questo calore alle altre pareti. mente gli stimoli esterni, ma è anche capacità Per avere un buon guadagno diretto è neces- di entrare in relazione con le caratteristiche sario che l’apertura attraverso cui il calore pas- climatiche dell’area oggetto di studio, senza sa all’interno dell’edificio sia dimensionata e lasciare il controllo del comfort interno ai soli orientata in maniera oculata, tale da consentire strumenti impiantistici. nel periodo invernale un guadagno termico su- Vengono impiegati al contrario dei meccani- periore delle dispersioni. Guadagno che andrà smi naturali, che a volte possono comunque controllato, specialmente nella stagione più cal- richiedere componenti e tecnologie sofisticare, da per evitare fenomeni di surriscaldamento e ma che sono in grado di limitare il consumo di di discomfort. energia virando verso un impiego delle energie Nei casi in cui sia predominante l’incidenza rinnovabili e disponibili a livello locale. Si tenta energetica per i consumi invernali, potrà essere cioè di utilizzare in modo positivo le caratteristi- presa in considerazione la progettazione di ele- che e le potenzialità dell’ambiente, instaurando menti captanti, rivolte prettamente a sud, come delle efficaci dinamiche di interazione. ad esempio facciate captanti con doppi vetri, La prima tipologia di sistema passivo è la più serre solari, ecc., con l’obiettivo di immagazzi- immediata e di semplice comprensione. Si nare calore, consentendo il raggiungimento del 340 comfort interno in tempi abbastanza rapidi e - Sistemi con superfici captanti diffondenti mantenendo tali condizioni per il tempo neces- Vi è la possibilità, soprattutto in realtà in cui sario, in rapporto alla disponibilità di energia sia necessario un maggiore controllo dell’ir- solare. raggiamento durante il periodo estivo, di Nelle regioni del centro Italia i sistemi a guada- adottare un sistema integrato in cui il siste- gno diretto dovranno essere opportunamente ma di captazione diretta possa essere inter- schermati e funzioneranno per il guadagno ter- facciato con dei componenti schermanti tra- mico solo nei mesi più freschi dell’anno. Men- sparenti. La quantità di calore in entrata non tre nelle regioni meridionali, si dovranno ridurre subisce grandi abbassamenti e viene inoltre al minimo di normativa per quanto riguarda le garantita una buona visuale verso l’esterno. superfici finestrate captanti, affinché si riduca Queste componenti trasparenti sono composte sensibilmente il veicolo diretto di acquisizione da materiali innovativi, che grazie a particolari di calore. caratteristiche fisico-tecniche, possono essere 1.1.A Sistemi a superfici vetrate captanti e mas- trasparenti alla radiazione luminosa ma essere sa termica interna all’ambiente allo stesso tempo per una certa misura opachi - Sistemi con disposizione verticale alla radiazione solare diretta. Sono cioè ma- Si riferisce a semplici dispositivi di superfici teriali a comportamento selettivo che danno vetrate di finestre, collocate prevalentemente cioè una differente risposta al sollecitamento sull’involucro verticale. sole > superficie traspa- del raggio solare (che viene bloccato o lascia- rente > massa. to filtrare) a seconda del suo angolo di impatto. - Sistemi con disposizione a sky-light Tra - Sistemi con disposizione a Clerestory i vetri e le superfici prismatiche, i ve- Sistema di captazione solare diretto che sfrutta tri a pellicola olografica, gli aerogels e i la presenza di una superficie vetrata orientata TIM verticalmente, collocata in copertura e interpo- Le superfici prismatiche vengono impiegate sta come raccordo, agli estremi, delle due falde per la realizzazione di superfici “captanti dif- di copertura con differenti inclinazioni. Il siste- fondenti” e offrono un vero controllo della ra- ma si può definire sole > superficie trasparente diazione solare, potendo infatti bloccarla e > massa. ridirezionarla evitando un eccessivo apporto Tale dispositivo se apribile può essere utilizzato solare gratuito senza però inficiare sui livelli come sistema passivo per il raffrescamento. di luminosità naturale riscontrabili all’inter- questi isolanti (transparent selettivi insulation ricordiamo materials). 341 no dei locali. Vengono impiegate per la rea- consistente, grazie anche al posizionamento di lizzazione di superfici “captanti diffondenti”. una intercapedine di circa 10 cm posta tra di Queste superfici speciali sono ovviamente tra- esso e la superficie trasparente di accumulo sparenti, sono realizzare con lastre di resine esposta a sud che permette la produzione in acriliche con una faccia piana e l’opposta a pri- questo piccolo spazio di un effetto serra che in- smi e possono presentare diverse configurazio- nalza ulteriormente la temperatura, in piccola ni. I pannelli possono essere fissi oppure mobili, intercapedine le temperature possono arrivare con possibilità di ruotare (per mezzo di sistemi anche a 50°C-60°C. Occorre dunque necessa- manuali o motorizzati) attorno ad un asse oriz- riamente prevedere un sistema che consenta al zontale in funzione della luminosità interna e muro di irraggiare verso l’ambiente ma che ne della capacità captante desiderata. impedisca il contatto diretto. sole > superficie trasparente-diffondente > 1. Radiazione solare incidente, 2. Superficie massa. trasparente di captazione, 3. Intercapedine 1.1B Abbiamo inoltre sistemi con copertura e/o (5-10 cm), 4. Massa di accumulo (muro solare), involucro a membrana. 5. Irraggiamento del flusso termico 1.2 Sistemi a guadagno indiretto Questi sistemi a guadagno indiretto si articola- I sistemi a guadagno indiretto, operano la cap- no in due metodi di applicazione principali: tazione dell’energia solare attraverso apposite A. Sistemi a muro solare pieno superfici vetrate captanti dietro cui è posiziona- B. Sistemi a “muro di Trombe” to un elemento di accumulo, solitamente una 1.2.A Sistemi a muro solare parete (solar wall), in cui viene immagazzinata Sistemi a muro solare pieno l’energia termica e lasciata diffondersi per ir- Nei sistemi a muro solare pieno la massa di ac- raggiamento all’interno del locale. cumulo è appunto costituita da una parete pie- L’ambiente interno non può però trovarsi a di- na, che trasmette per irraggiamento agli spazi retto contatto con le elevate temperature del adiacenti il calore immagazzinato, con l’aggiun- muro solare, altrimenti verrebbe a realizzarsi ta di una piccola quantità di calore scambiata una condizione di discomfort e verrebbe vanifi- per convezione dai flussi d’aria che sfiorano la cata la vera natura di questo sistema captante. parete. In questo caso potrebbero venire inoltre a man- Questo è un sistema adatto maggiormente ai care le condizioni per un uso in sicurezza del climi freddi, poiché non sono necessarie aper- locale poiché il muro solare sviluppa un calore ture sulla superficie massiva o su quella vetra- 342 ta, per cui anche nel periodo estivo si andreb- scare anziché scaldare la parete massiva. Per bero a misurare delle temperature molto eleva- rendere ciò possibile, è opportuno prevedere te non potendo agire su una regolamentazione aperture sulla superficie vetrata per produrre dell’evaporazione. un moto convettivo “inverso” rispetto alle dina- Essendo un sistema di stivaggio del calore, più il miche invernali. muro sarà spesso e più alta sarà la conduttività La notte e nelle giornate con cielo coperto è del materiale impiegato per la sua costruzione, quindi possibile operare un raffrescamento, più alto sarà il suo rendimento. Una componen- durante i giorni soleggiati va previsto invece te importante in questo caso, per l’incidenza un sistema di schermatura esterno per limita- del fattore solare è anche la finitura cromatica re i guadagni solari. A questo pro è possibile dell’elemento. impiegare lastre di vetro ad elevata resisten- 1.2.B Sistema a muro Trombe za termica o applicare sulla superficie esterna Il secondo sistema a guadagno solare indiretto della parete una vernice selettiva assorbente e è soprannominato “muro di Trombe”, è costitu- bassoemissiva. Comportamento estivo durante ito cioè da una parete pesante, con una finitu- il giorno e la notte. ra esterna di colore scuro, separata anche in 1.2.C Sistemi a copertura solare (roof pond) questo dalla superfice captante trasparente da Il sistema a copertura solare, consente di non una intercapedine. In questo caso la parete è utilizzare sistemi captanti esposti a sud, ma di dotata di aperture poste sul lato alto e basso: utilizzare appunto la copertura. l’aria fredda, più pesante, entra dalla bocchetta Il corpo massivo di accumulo è costituito dalla posta verso il basso, acquista temperatura per struttura metallica del solaio mentre per cap- poi uscire più leggera dall’apertura in alto e an- tare i raggi solari, vengo solitamente utilizzata dare a riscaldare l’ambiente. Grazie allo sfasa- l’acqua, chiusa in cisterne o in appositi sacchi mento e allo smorzamento propri della massa di plastica posati direttamente sulla copertura. termica del sistema tecnologico di accumulo, il Per controllare un corretto apporto di guadagni moto dell’aria avviene nelle ore diurne e il flus- solari e utilizzare il sistema sia per il riscalda- so di calore raggiunge la parete con alcune ore mento che per il raffrescamento, è necessario di ritardo, nelle ore notturne. Comportamento un sistema di isolamento mobile. invernale durante il giorno e la notte. Data la particolarità tecnica del sistema, questo Nella stagione estiva il muro di Trombe può es- risulta difficilmente applicabile ad edifici multi- sere impiegato come camino solare per raffre- piano, poiché è l’ambiente immediatamente 343 sottostante alla copertura a beneficiare del mi- sa incidenza dei raggi solari sul piano orizzon- croclima, mentre può essere vantaggioso se uti- tale. Questa volta come elemento captante tro- lizzato in edifici con destinazioni d’uso diverse viamo un ambiente serra con vetrata inclinata dal residenziale, come scuole, palestre, edifici esposta a sud elemento che ritroviamo invece artigianali e industriali. è l’utilizzo dei pannelli di isolamento per conte- Sistemi a captazione orizzontale. nere le dispersioni di calore. La dispersione av- Il roof pond a captazione orizzontale trasmette viene sempre allo stesso modo: l’elemento ac- calore dall’elemento captante del solaio di co- cumulatore posto all’interno della serra rilascia pertura agli ambienti interni sottostanti, sola- il calore per irraggiamento ai locali interni sotto- mente per irraggiamento. L’isolamento mobile stanti. Allo stesso modo del sistema orizzonta- prima citato è utile durante la notte, per coprire le, durante il periodo estivo i pannelli vengono la massa captante e impedire le dispersioni ter- utilizzati di giorno e la notte vengono rimossi e miche verso l’esterno. D’estate il funzionamen- viene aperto l’elemento serra, per consentire la to è invertito, i pannelli isolanti vengono utiliz- ventilazione. zati di giorno per impedire il surriscaldamento 1.2.D Sistemi a spazio solare (serre addossate). dell’acqua, che tende comunque a scaldarsi - con il calore sottostante degli spazi abitati. La ciata vetrata). notte vengono levati i pannelli lasciando irrag- Il sistema a parete divisoria trasparente è un giare la massa d’acqua verso l’esterno che per- sistema sprovvisto di massa termiche che divie- derà calore raffrescandosi. ne utile nei casi in cui sia necessario avere un Questo sistema di captazione è adatto soprat- immediato uso dell’energia solare, senza ovvia- tutto per latitudini non molto elevare comprese mente accumulo termico e senza un prolunga- tra i 28° e i 36° N, poiché in queste condizioni mento di apporto termico notturno poiché non il sole ha un’altezza sufficiente a colpire con i c’è sfasamento dell’onda termica. In sostanza suoi raggi solari una superficie sufficientemen- viene realizzata una sorta di serra addossata te ampia del piano orizzontale. Alle alte latitudi- all’edificio con un diaframma di separazione ni l’efficacia risulta notevolmente ridotta. tra spazio solare e spazio abitato. Tale siste- Per ovviare al problema del sistema a captazio- ma è adatto specialmente per una destinazio- ne orizzontale nelle latitudini medio alte, oltre i ne d’uso differente dal residenziale, come ad 40°N, è possibile utilizzare la variante del roof esempio per uffici in cui non è necessario un pond inclinata, ovviando al problema della bas- rilascio termico notturno. 344 A parete divisoria trasparente (doppia fac- - A parete divisoria accumulatrice (con siste- di un letto di pietre disposto sotto il pavimento ma di accumulo solare e/o acqua) dell’ambiente da riscaldare. Alla base della pa- Il sistema a parete divisoria accumulatrice, pre- rete, è collocata una intercapedine che anche vede una speciale parete, dal comportamento grazie all’ausilio di ventole, riscalda il flusso di simile al muro solare già visto in precedenze, aria calda proveniente dallo spazio solare e lo a divisione dello spazio solare e degli ambienti trasmette pavimento e da qui, per irraggiamen- interni. Infatti la quantità di calore trasmessa to, agli ambienti interni. agli ambienti è condizionata sopratutto dalle Per un corretto scambio termico la superficie caratteristiche, materiali costruttivi, caratteristi- interessata dal pavimento con sistema rock che dimensionali, ecc. della parete. bed, deve essere ampia, pari a circa il 75-100% Il guadagno termico è assicurato anche durante dell’intero pavimento climi freddi e pari a circa le ore notturne, grazie allo sfasamento dell’on- il 50-75% nei climi temperati. da termica, grazie a delle aperture previste Schema del funzionamento. sulla sommità e sul fondo della parete, il gua- 1.2.E Sistemi a spazio tampone (buffer space) dagno termico può essere ulteriormente incre- Tra le strategie passive per l’involucro va anno- mentato, utilizzando gli stesi principi del muro verato anche l’impiego di spazi tampone, detti di Trombe. anche buffer space. Questa tecnica prevede - Sistema rock bed-wall la copertura degli spazi compresi tra differenti Il sistema rock bed-wall si compone di una pare- corpi di fabbrica all’interno di uno stesso com- te divisoria tra lo spazio solare e interno, realiz- plesso edilizio e la gestione di spazi aperti an- zata con un riempimento di ghiaia e/o pietrame nessi all’edificio quali patii, corti, ecc.; il siste- sciolto. Il calore si trasmette essenzialmente ma è una sorta di ambiente serra di dimensioni per convezione, l’aria presente all’interno della maggiorate, un grande atrio interno che copre serra viene convogliata all’interno della parete l’intera altezza dell’edificio, su cui possono af- speciale, realizzando un’apertura in alto alla facciarsi gli spazi interni. facciata interna poteri aumentare le dinamiche Durante il periodo invernale l’obiettivo è quel- di accumulo del calore. lo di ridurre le dispersioni termiche dell’edificio - Sistema rock bed sfruttando le caratteristiche dello spazio tam- Altro tipo di sistema passivo a spazio solare, è pone e di favorire i guadagni termici grazie alla il rock bed, adatto per il residenziale, anche per presenza di ampie superfici vetrate. Il calore l’unifamiliare ecc. ed è necessaria la presenza può essere accumulato nelle pareti direttamen345 te prossime alle superfici trasparenti della serra mente grazie alle differenti densità di aria calda oppure può essere sfruttato lo scambio convet- e fredda che innescano un circuito connettivo. tivo tra gli spazi abitati e la zona filtro. Il calore Le serre, costituiscono una tipologia sicura- verrà trasmesso all’interno anche in funzione mente complessa, anche dal punto di vista della trasmittanza delle frontiere che delimita- tecnologico e funzionale, possono però essere no il buffer space associate sia a sistemi passivi che attivi, a se- In estate invece, si potrà dissipare un pò di calo- conda della loro progettazione. re in eccesso e porre attenzione alla ventilazio- 1.3.A Sistemi a camino solare con accumulo a ne degli ambienti interni. Le pareti di frontiera, solaio (sistemi “Barra Costantini”) potranno essere realizzate con masse termi- Il camino solare con accumulo a solaio, immet- che accumulatrici che grazie allo sfasamento te l’aria calda dell’intercapedine in canalizzazio- dell’onda termica potranno accumulare calore ni ricavate nei solai superiori, che fungono da anche nel periodo notturno. accumulatori. Questo sistema per un verso as- 1.3 Sistemi a guadagno isolato somiglia ad un sistema a guadagno isolato poi- Nei sistemi di accumulo isolato, gli elementi di ché l’inerzia termica delle sue frontiere murarie captazione e accumulo non sono a ridosso degli è molto bassa, per ovviare a questo problema spazi abitati, sono appunto isolati, permettendo nasce il sistema Barra-Costantini, che sfrutta una loro sussistenza completamente indipen- la presenza di un pannello metallico all’inter- dente dal corpo di fabbrica. Dal punto di vista no dell’intercapedine presente tra la vetrata del controllo dell’ambiente termico, sono vicini captante e il muro che è stato reso isolante. ai sistemi attivi, poiché l’interazione sistema- Il pannello si surriscalda e cede calore all’aria spazio può essere del tutto controllata, attivata che grazie ad un sistema i aperture con valvola, o interrotta. raggiunge le canalizzazioni predisposte nei so- Tra queste tipologie a guadagno isolato vanno lai; in questo caso è la stessa struttura che una annoverate le serre, i camini solari e i sistemi a volta isolata funge da accumulatore termico. termosifone. Durante il periodo estivo l’aria viene fatta fuo- I camini solari e i sistemi termosifone fornisco- riuscire attraverso delle aperture strategiche no calore che viene convogliato verso l’edificio poste sulla vetrata, che richiamano aria fresca attraverso vere e proprie canalizzazioni impian- dai locali ombreggiati e la immettono nel circuito. tistiche, questa circolazione avviene comunque 1.3.B Sistemi a camino solare con accumulo in senza l’impiego di mezzi meccanici, ma sola- pareti termiche interne 346 Seguono altri pitologiie di involucro passivo d’estate viceversa. L’umidità condensa a una quali: temperatura più bassa di quella di saturazione: 1.3.C Sistemi con circuito convettivo per questo motivo le fessure non sigillate com- - Sistemi con circuito convettivo chiuso portano un danno favorendo la formazione di - Sistemi a scambio convettivo con l’ambiente muffa, riducendo il benessere termico indoor 1.3.D Sistemi a doppio involucro sia d’inverno sia d’estate2 1.3.E Sistemi di guadagno isolato con accumu- L’involucro edilizio è sollecitato dalle naturali lo di materiale inerte sfuso correnti d’aria e dei venti, l’entità di tali pressio- - Rock-bed ni sono caratteristiche proprie del clima ester- - Rock bed-wall no, della morfologia del terreno e del contesto urbano in cui l’edificio è insediato, e sono ca- 9 IMPERMEABILITÀ ALL’ARIA ratterizzate da una considerevole variabilità nel L’impermeabilità all’aria in un sistema edilizio tempo. fa riferimento alle caratteristiche d’infiltrazio- Il parametro che descrive il comportamento ne dell’aria nei punti di discontinuità dell’invo- dell’involucro in rapporto allo spostamento lucro architettonico in relazione alle differenti naturale delle masse d’aria è la permeabilità condizioni di pressione tra l’interno e l’esterno all’aria che viene espressa in termini di ricambi dell’edifico stesso. d’aria orari e si misura in h-1 ed è dato dal rap- Una scadente impermeabilità all’aria può con- porto tra i volumi orari entranti e il volume dei dizionare i consumi energetici di un edificio. Ciò locali. dipende dal fatto che gli edifici non sono per La permeabilità all’aria dell’involucro di un edi- natura perfettamente stagni ma permeabili ad ficio è un fattore determinate per descriverne aria e vento. Il passaggio libero di aria non è da correttamente e completamente il suo intero scambiare con la diffusione del vapore che in- comportamento termico. vece è un effetto positivo. Il passaggio di vento Inoltre in un edificio, pur essendo dotato di un comporta problemi di tipo termico con conse- elevato isolamento termico, molto calore viene guente perdita di potere isolante e l’entrata di disperso quando l’aria fredda attraversa giunti aria calda in estate e di aria fredda in inverno, e fessure, e come accennato i punti più deboli oltre che problemi di tipo acustico. Il passaggio in cui avviene la maggior parte delle infiltrazioni di aria va nella medesima direzione del calore, d’aria sono i giunti tra finestra e porta e tutti i ovvero d’inverno dall’interno verso l’esterno e componenti impiantistici che attraversano l’in347 volucro (tubi, scarichi scatole, ecc.) e che devo- zone esterne all’involucro, è consigliabile appor- no essere accuratamente controllati in fase di tare il minor numero di fori e adottare l’utilizzo isolamento. La situazione risulta peggiorativa di guarnizioni a chiusura ermetica che l’indu- nel momento in cui la pressione avviene dall’in- stria oggi offre finalizzati a questo obiettivo. Si terno, in quanto l’aria più calda che si trova rileva che ulteriori punti di criticità delle pareti all’interno si raffredda in prossimità dei giun- sono le zone in cui si inseriscono tubi, scatole ti, il vapore acqueo condensa e inumidisce le di derivazione, ecc. strutture. La classificazione veniva effettuata secondo la Nei climi rigidi, durante i momenti più freddi norma UNI 7979, che prevedeva tre classi di delle stagioni, un’elevata permeabilità all’aria, prestazione (A1 - A2 - A3), ad essa è subentrata determina la presenza di infiltrazioni che cau- la norma UNI EN 122073 definendo una classi- sano numerosi problemi, infatti oltre a compor- ficazione dei serramenti in funzione della loro tare una maggiore domanda di riscaldamento, permeabilità all’aria. I flussi d’aria che attraver- i flussi d’aria attraverso fessure e interfaccia a sano l’involucro possono provenire dall’esterno tenuta insufficiente aumentano i rischi di con- o dall’interno in entrambi i casi si dovrà provve- densazioni interstiziali diminuendo i livelli di dere a contrastare con barriere al vapore appli- comfort interni (correnti d’aria fredda, gradienti care con attenzione e precisione4. verticali di temperatura ecc.). Per questo è necessario controllare il collega- Inoltre le infiltrazioni difficilmente forniscono un mento tra i singoli elementi costruttivi, infatti lo ricambio d’aria sufficiente e regolatore, in gra- strato impermeabile deve racchiudere l’intero do di mantenere e garantire una buona qualità edificio senza interruzioni e i singoli elementi dell’aria interna. Gli elementi che maggiormen- devono essere sempre collegati. Tale situazione te influenzano la permeabilità all’aria di un in- risulta più favorevole nel momento in cui l’edi- volucro edilizio sono le componenti finestrate. fico non presenta né rientranze né sporgenze, Nella pratica, le infiltrazioni d’aria possono es- quando invece i particolari costruttivi sono com- sere controllate attraverso infissi a tenuta, do- plessi è necessaria una maggiore attenzione di tati di guarnizioni in gomma che proteggono i posa nei punti in cui si deve seguire l’andamen- giunti apribili. to della conformazione dell’involucro. Nel caso della presenza di elementi impianti- Realizzare un edificio bene impermeabilizzato stici di tipo elettrico o idrico, che attraversano alla pressione del vento significa anche realiz- le partizioni verticali e che devono raggiungere zare una buona muratura intonacata interna- 348 mente ed esternamente coprendo da cielo a dell’edificio, l’efficienza di recupero diminuisce terra la superficie verticale (da solaio a solaio). considerevolmente. Le strutture in legno sono più delicate in quan- La tenuta all’aria di un’abitazione può essere to hanno un sistema composto da maggiori misurata mediante il cosiddetto Blower Door punti di discontinuità (giunti). L’uso di pannelli Test descritto all’interno della norma ISO/DIS in compensato, pannelli in truciolare o a par- 9972. Questo procedimento prevede il posi- ticelle orientate, impermeabilizzazioni con fogli zionamento di un ventilatore in una porta o fi- in PE o in materiale plastico stabilizzato, feltro nestra esterna e misura il ricambio d’aria per bituminoso o carta antistrappo rinforzata, appli- infiltrazione in modo da creare una differenza di cata sul lato interno dell’isolante termico realiz- pressione di 50 Pa5. Il corrispondente tasso di za una muratura a tenuta d’aria. Per garantire ricambio d’aria complessivo (n50, espresso in l’impermeabilità i teli devono essere applicati a h-1) indica la permeabilità all’aria dell’edificio. giunti sfalsati, bloccati ed uniti con nastro ade- Il numero di ricambi d’aria ottenuti in questa sivo. condizione (n50) sono dati dalla formula: In particolare per i climi freddi, il tasso di ricam- n50=V’50/VL bio d’aria per infiltrazioni è uno dei parametri dove: di progetto che influenza maggiormente la do- V’50 è il volume dell’aria infiltrata manda energetica per il riscaldamento dell’edi- VL è il volume riscaldato, o climatizzato dell’edi- ficio. Per raggiungere i requisiti prestazionali ficio. individuati definiti dallo standard di edificio pas- Nnel nord Europa si realizzano invece edifici sivo è indispensabile ridurre a valori molto bas- ad alta efficienza considerando un limite mas- si la permeabilità dell’involucro edilizio, questo simo del parametro n50 è compreso tra 0,2 e comporta però la necessità di rispondere alle 0,6 h-1 cioè la metà d quello richiesto dalla DIN richieste di rinnovo dell’aria interna per altra via 4108-2. (con un sistema meccanico di ventilazione con Come già affermato le indicazioni fornite sopra recuperatore). sono legate per lo più alle regioni del nord Eu- Questa strategia risulta più efficace in presenza ropa, mentre per quanto riguarda le aree medi- di limitate infiltrazioni: se i flussi d’aria interna terranee oggetto di studio è possibile affermare vengono disturbati e, invece di seguire i percor- che l’incidenza di questo fattore all’interno del si previsti (dalle bocchette di immissione e quel- complesso edilizio diventa un fattore poco rile- le di evacuazione), si dirigono verso le fessure vante. Infatti è possibile ipotizzare che gli effetti 349 di pressione tra i flussi di aria in entrata e in il raffrescamento rimangano inalterati. Questo uscita che si generano tra ambiente interno ed dimostra come in regime estivo il fattore d’im- ambiente esterno non sono così differenti in vir- permeabilità dell’involucro non incida sulle pre- tù di temperature più alte esterne. stazioni energetiche dell’edificio per il raffre- Intensità che si sviluppa maggiormente duran- scamento. te la notte e che permette, insieme all’effetto di ventilazione naturale di asportare il calore 10 IL COLORE acquisito dalla massa dell’involucro, questo in Il colore è la percezione visiva generata dai virtù delle temperature esterne che caratteriz- segnali nervosi che i fotorecettori della retina zano i climi di queste aree geografiche. Le mas- mandano al cervello nell’istante in cui assor- se d’aria entranti per infiltrazioni sono media- bono radiazioni elettromagnetiche di date lun- mente più calde ed incidono quindi meno sui ghezze d’onda e intensità. consumi energetici. Orientativamente in questi Spesso il colore viene erroneamente inteso contesti è possibile considerare come valore di come una caratteristica assoluta della materia, riferimento quello di 1 h nel caso si adotti una in realtà i colori che percepiamo non sono altro strategia di ventilazione forzata e valori superio- che determinate frequenze dello spettro visibile. ri di n50 qualora sia possibile fare a meno del Il colore ha quindi un significato psicofisico spe- recupero di calore. cifico, perché dipende dalla capacità dell’occhio -1 di rispondere ad un campo limitato dello spetImportanza del principio sul regime estivo tro elettromagnetico: la luce visibile tra 380 nm Si può comunque ipotizzate che in regime esti- (ultravioletto) e circa 780 nm (infrarosso). vo questo fenomeno comporti problemi inferiori L’occhio umano è sensibile soltanto alle radia- visto il livello di equilibrio termico in cui si trova- zioni elettromagnetiche di lunghezza d’onda no spazi interni ed esterni. compresa tra 400 e 700 nm. Ad ogni lunghezza d’onda corrisponde una determinata sensa- Risultati dei calcoli sui modelli zione di colore: per esempio, la radiazione più Attraverso l’analisi dei modelli tipologici analiz- corta (400 nm) viene percepita come violetto, zati in regime dinamico ai quali sono stati at- quella intermedia (550 nm) come verde e quel- tribuiti alternativamente livelli di impermeabili- la più lunga (700 nm) come rosso. tà prima pari a 0,6 e successivamente 2 si è Questa definizione ci riconduce a che cosa è potuto verificare come i carichi di energia per il colore, fattore che modifica la capacità per- 350 cettiva dell’occhio umano. Questa è una qua- vantaggi climatici derivanti dall’organizzazione lità che caratterizza la superficie di un oggetto, spaziale dell’edificio, dalla sua forma e dalle che esso provenga dalla natura o sia prodotto modalità d’uso. dall’uomo, in entrambi i casi è un fattore che Così come la luce viene trasmessa o rifratta at- influenza sensibilmente le qualità fisiche della traverso i materiali o riflessa dalle trame e dai materia a cui appartiene. colori delle pareti modificando le sue caratteristiche percettive, così gli apporti di calore pro- Influenza del principio sull’efficienza energetica ducono effetti differenti e la sensazione termica e sull’involucro. è influenzata dall’interazione dei materiali con Considerando lo strato esterno di una superficie il calore. d’involucro opaco, questo è caratterizzato dalle I materiali, con le loro proprietà chimico-fisiche proprietà fisiche dei materiali impiegati, che in- influiscono pesantemente sul bilancio dello cidono in maniera differente sulla qualità del scambio di calore tra l’esterno e l’interno di un bilancio energetico, una di queste è proprio il edificio e quindi condizionano sia l’ambiente colore che incide fortemente su questo bilancio. termico interno sia il comfort degli occupanti. In Infatti sappiamo che i raggi solari oltre a ga- particolare, è possibile determinare il grado di rantire apporti luminosi, negli ambienti interni, appropriatezza di un materiale rispetto ad uno attraverso le porzioni di involucro trasparenti, specifico impiego, attraverso l’analisi delle sue sono vettori di apporti energetici. caratteristiche, quali la conduttività termica, la Questa considerazione rende necessaria una capacità termica, il coefficiente convettivo del- particolare attenzione ai materiali utilizzati, in- la superficie, la trasparenza all’irraggiamento fatti quando si parla di colore si fa riferimento nelle diverse lunghezze d’onda ed i fattori di alle tinte che si sovrappongono agli intonaci, assorbimento, di riflessione e di emissione che ma altresì alle caratteristiche cromatiche che determinano le caratteristiche della superficie caratterizzano i materiali stessi. esterna esposta all’irraggiamento solare. E per materiali componenti si intendono sia i Quando la radiazione solare colpisce una pa- materiali che costituiscono l’involucro edilizio, rete esterna o altre superfici opache, parte con le loro caratteristiche fisiche intrinseche e dell’energia è assorbita e trasformata in calore, superficiali sia le caratteristiche cromatiche che la restante parte è riflessa. In questo caso non compongono il luogo. Questo permette all’edi- c’è radiazione trasmessa. ficio di modificare, amplificare o indebolire i Parte dell’energia assorbita si propaga attra351 verso la parete. Quella restante si perde come corpo e non viene trasmessa, ma si trasforma in emissione infrarossa verso il cielo o altre super- calore. La riflettanza è il fenomeno per cui parte fici adiacenti o per convezione verso l’esterno. della radiazione elettromagnetica viene reinvia- La quantità di energia assorbita dalla parete ta in modo ordinato e regolare dalla superficie dipende dalla quantità di radiazione incidente, di separazione tra ambiente interno ed esterno dall’angolo con il quale colpisce la parete e dal (involucro). Ed infine l’emissività è associabile colore della superficie esterna. Superfici scure alla radianza cioè la capacità di emettere ener- e non levigate assorbono più energia di quelle gia di un corpo. chiare e levigate. La radiazione luminosa quindi a contatto con Il concetto della captazione del calore attraver- la superficie viene in parte assorbita e in parte so le pareti è applicabile soprattutto nelle regio- riflessa. ni calde dove c’è necessità di riscaldamento du- L’assorbanza e la riflettanza di una superficie rante la notte ma non è necessario l’isolamento determinano la risposta alla radiazione solare termico. Nelle regioni più fredde dove le pareti che la colpisce. La radiazione è parzialmente esterne necessitano di un isolamento, questo assorbita dalla superficie e parzialmente rifles- impedisce la diffusione del calore attraverso la sa. Solo la frazione assorbita influenza la tem- parete. peratura della superficie in questione e, conse- Il colore delle pareti esterne degli edifici deter- guentemente, anche il guadagno termico e la mina l’impatto della radiazione solare sull’edi- temperatura interna dell’edificio. ficio. Infatti, solo la frazione di energia solare La radiazione assorbita è proporzionale all’as- assorbita dalle pareti esterne determina il gua- sorbenza relativa alla radiazione visibile (lun- dagno termico e conseguentemente anche la ghezza d’onda corta), che praticamente di- temperatura interna, mente la frazione di ener- pende dal colore della superficie stessa. La gia solare riflessa non influenza le condizioni radiazione riflessa, invece, è proporzionale alla termiche dell’edificio. riflettanza della superficie. Tre proprietà fisiche delle superfici determinano Tutte le superfici però, emettono ed assorbono lo scambio termico radiativo di queste con l’am- anche radiazione infrarossa (lunghezza d’onda biente circostante: l’assorbanza, la riflettanza e lunga) in funzione della loro emissività. Questa l’emissività. proprietà è indipendente dal colore della super- Per assorbanza si intende il fenomeno fisico per ficie e per la maggior parte delle superfici non cui la radiazione elettromagnetica penetra in un metalliche l’emissività vale circa 0.9, indipen- 352 dentemente della loro assorbanza alla radiazio- all’uso del colore scelto per le superfici esterne, ne solare. è l’assorbimento solare della superficie stessa. La quantità di radiazione solare che colpisce E’, quindi, chiaro come un considerevole con- le pareti di un edificio varia notevolmente con trollo sugli effetti della radiazione solare assor- l’esposizione (orientamento) delle varie pareti. bita sia possibile tramite la scelta dei colori. Per cui, sarà il colore della parete associato a una corretta scelta dell’orientamento a miglio- Importanza del principio sul regime estivo rare gli scambi energetici indotti. Ad esempio, E’ possibile affermare che è elevata l’importan- nel caso di pareti imbiancate l’orientamento za della scelta del colore superficiale per edifi- influisce poco poiché la maggior parte della ci in regime estivo in quanto essendo elevata radiazione incidente è riflessa via. Al contrario, l’incidenza dei raggi solari e quindi l’apporto quando le pareti hanno dei colori scuri, l’effetto energetico indotto, la scelta corretta del colore dell’orientamento sulla temperatura esterna ed superficiale dell’involucro svolge la prima fun- interna è rilevante. zione di schermatura alle radiazioni solari, po- Dal punto di vista visivo il colore è definito da nendosi come prima protezione all’incidenza tre attributi: tinta, luminosità e saturazione. dei carichi energetici superficiali. Superfici metalliche esposte al sole di mez- Questo influenza in forma pesante il carico ter- zogiorno, dipinte con colori di pari luminosità mico di raffrescamento degli edifici e la neces- e saturazione ma con tinta mediana rispetto sità di isolamento termico in estate nelle regioni alla lunghezza d’onda, come il verde, il giallo, con clima caldo. Si fa rifermento a scelte croma- il blu - verde, grigio - verde, ecc. assorbono più tiche per le superfici verticali e quelle di coper- calore determinando una maggiore temperatu- tura (anche con l’uso di essenze arboree). ra superficiale (70°C). Invece, colori con tinte Si sceglieranno dunque cromie chiare che sfrut- a maggiore o minore lunghezza d’onda, come tino quanto più possibile le proprie capacità il rosso e giallo-rosso da una parte e il blu e il riflettenti, riducendo l’assorbimento del calo- viola dall’altro lato, determinano equivalenti li- re per trasmissione diretta. Questo comporta velli di temperatura tra loro (60°C), ma inferiori la diminuzione della temperatura superficiale rispetto al primo caso, tutti considerando una esterna dell’involucro. temperatura ambiente di 38°C. Ne consegue che dal punto di vista termico, il Risultato dei calcoli sui modelli parametro principale di interesse, conseguente Attraverso la sperimentazione del comporta353 mento in regime dinamico di una serie di invo- In un edificio con una notevole massa termica lucri verticali esterni leggeri e pesanti esposti le fluttuazioni della temperatura risulteranno a sud per i quali in entrambi i casi sono state smorzate in ampiezza e sfasate nel tempo, fun- scelte alternativamente finiture esterne con zionando come una sorta di volano termico con materiali naturali non trattati (legno di larice) e la conseguenza di smorzare l’influenza delle superfici intonacate e tinteggiate con toni chiari variazioni esterne sulle condizioni dell’ambien- di colore, tendenti al bianco, è possibile affer- te interno, con un effetto positivo sulla sensa- mare sperimentalmente che si ha un calo di zione termica degli occupanti l’edificio. Quindi temperatura della superficie esterna nei mesi la scelta di colori chiari migliora l’efficacia della estivi di luglio e agosto che può arrivare al 5%, massa termica favorendo l’azione dello sfasa- stessa incidenza di riduzioni delle temperature mento termico. superficiali che si hanno durante le ore più cal- Compiendo una oltre che una scelta di forma, de della giornata dalle 10 alle 16. una scelta cromatica per l’edificio, si è capaci di Questa rilevanza è fortemente legata anche alla influire nella riduzione delle variazioni stagiona- scelta dell’involucro edilizio leggero o pesante, li dell’energia solare per rendere uguale l’inso- rispetto a cui si ha il fattore d’incidenza migliore lazione dall’estate all’inverno. Inoltre, correlan- in caso d’involucro leggero. do alla scelta cromatica anche la presenza di In maniera più specifica si può affermare che il venti freschi, è possibile avere un’attenuazione cambiamento dei consumi per raffrescamento delle temperature superficiali esterne delle pa- è di circa 2kW/mqa passando da una superficie reti asportando parte dell’energia accumulata intonacata e tinteggiata con il colore bianco e dalla stessa, impedendo fenomeni di stress alla aumentando repentinamente portando a toni superfici. più scuri di marroni avendo questo livello di as- La scelta di colori mediamente assorbenti con- sorbenza elevato. sentirà anche di poter assorbire, durante l’inver- Per un ingresso di energia in un materiale, sia no un coerente livello di calore per consentire il che esso avvenga in seguito all’irraggiamento riscaldamento della superficie esterna. solare che per convezione dall’aria, comporta E’ dunque evidente che la scelta di toni chiari l’innalzamento della temperatura superficiale di colore nel caso di tinteggiature superficiali che dipende dalla capacità termica del materia- (non solo bianco ma anche colori in toni caldi le, il suo spessore e da quanto rapidamente il poco saturi), o di materiali che hanno per na- calore si propaga al suo interno (conducibilità). tura pigmenti di colore chiaro (come la pietra o 354 Assorbanza Emissività Calce, nuova 0.15-0.2 0.9 Vernice bianca 0.2-0.3 0.9 Grigio, verde, marrone, colori chiari 0.4-0.5 0.9 Grigio, verde, marrone, colori scuri 0.7-0.8 0.9 Vernice nera 0.85-0.9 0.9 Alluminio lucido 0.05 0.05 Alluminio verniciato 0.5 0.5 Assorbanza ed emissività delle superfici laterizi dai colori pastellati), migliora la capacità continuamente la radiazione solare, e in caso riflettente delle superfici, quindi la riduzione dei di eccessivi apporti energetici si possono appli- carichi termici che vengono assorbiti dall’invo- care rivestimenti e pitture selettive (Cool Roof) lucro e le temperature superficiali esterne, ot- in grado di riflettere una grande frazione della timizzando il fattore d’inerzia. La scelta d’im- parte infrarossa della radiazione solare. piego delle cromie alla fine dovrà essere legata E’ comunque da considerare che caratterizzare sia alla scelta di migliorare il benessere interno uno stesso edifico con cromie differenti non è all’ambiente costruito e parallelamente andrà una scelta formalmente coerente. Per tali ragio- valutata la coerenza con le cromie del paesag- ni è bene scegliere tinte omogenee secondo i gio circostante, quindi una scelta di materiali criteri sotto enunciati. con colori chiari sempre correlata all’impiego di In relazione alla tradizione mediterranea più tecnologie autoctone. ampia e considerando la regione Marche come Come l’architettura spontanea è entrata nei se- caso di studio applicativo possiamo affermare coli a far parte di un linguaggio paesaggistico e che l’uso dei colori si può differenziare rispetto cromatico prevalentemente per funzioni abitati- ai diversi paesaggi di costa-mare, pianura-col- ve e esigente di prestazione energetica, crean- lina e montagna, affinché il loro uso concorra do un tutt’uno con l‘ambiente naturale, così la alla definizione di un’architettura efficiente . scelta dell’uso del colore riscopre l’efficacia di - Costa-mare: Secondo la più conosciuta tradi- una scelta tecnologica in un know how che si zione cromatica dell’architettura mediterranea, rinnova dalla tradizione. quella greca del sud Italia e più in generale quel- In maniera più generale si può affermare che la che caratterizza gli edifici sulla costa, si pre- l’uso del colore bianco è efficace utilizzato nelle dilige l’uso di colori molto chiari, come il bianco superfici ad ampio sviluppo. se si tratta di tinteggiature o la calce, essen- La scelta ottimale è differenziare le cromie do queste zone geografiche collocate a bassa delle superfici di un edifico in relazione al loro quota sul livello del mare in cui l’incidenza dei orientamento così da massimizzare le capaci- raggi solari agisce intensamente, raggiungendo tà di proteggere lo stesso nella stagione estiva livelli di temperatura elevati fino a 37 °C solo dall’acquisizione degli elevati apporti energe- nella regione Marche. Temperature che sono tici e parallelamente in quella invernale per- progressivamente crescenti nelle regioni italia- mettendone l’assorbimento. Tra le superfici è ne (prevalentemente sulla costa), scendendo inclusa anche la copertura sulla quale agisce verso sud, in cui questi caratteri climatici sono 355 presenti per periodi lunghi coinvolgendo in ma- di il colore potrebbe assumere anche toni di niera significativa anche la stagione primaverile colori chiari ma non necessariamente bianchi. e autunnale. A tale proposito per coerenza linguistica e per Il bianco è il colore idoneo per la sua elevata percentuali di influenza prestazionale del fatto- capacità di riflettere i raggi solari facendo in re colore sull’involucro, si può affermare che è modo che la superficie ne assorba una quantità possibile utilizzare un tono cromatico velato ma che oscilla tra lo 0,3 e lo 0,5 efficaci coefficienti differente dal bianco (verde, marrone, azzurro, che agiscono in maniera pressoché uniforme ecc.), senza intaccare in forma decisiva la pre- sull’intero edificio. stazione del fattore stesso. - In particolare nella tipologia lineare, in cui le - Nella tipologia articolata viste le piccole di- superfici hanno un’equivalente estensione con mensioni che la caratterizzano, si prediligono differente orientamento geografico, si compor- sempre toni chiari, prevalentemente il bianco, tano in maniera uniforme vista l’equivalenza che può essere impiegato sia per la finitura tin- d’estensione e forma delle 5 superfici esterne teggiata delle superfici che per la colorazione dell’involucro. delle protezioni solari. - Per la tipologia a patio potremo dire altrettan- In maniera più ampia per queste zone si consi- to, rispetto le tipologie sopra descritte per ciò gliano colori chiari l’uso di finiture ad intonaco che riguarda le superfici esterne; ma durante tinteggiato e legno. la stagione estiva all’interno del patio si avrà - Pianura-collina e montagna: Nelle zone collina- già un’attenuazione dell’incidenza dei raggi ri prospicienti le regioni di costa si possono con- solari proprio grazie alla sua conformazione ti- siderare le valutazioni fatte al punto superiore. pologica, creando per sua stessa forma luoghi Ma per le zone rivolte verso le aree appennini- d’ombra in relazione all’incidenza angolare dei che in cui la quota di altezza sul livello del mare raggi solari. I luoghi d’ombra risultano anche supera i 1000 ml ci sono delle variazioni, infatti spazi freschi nei quali si ha un elevato grado di se si considerano le regioni dell’Italia centrale dissipazione del calore, che si unisce a quello e i caratteri climatici dell’intera stagione si può già dissipato grazie alle chiare cromie delle su- constatare che durante l’inverno l’incidenza perfici esposte. Per questa ragione le superfici delle basse temperature è uguale o di poco in- esposte, interne al patio, hanno un’influenza feriore a quella della stagione estiva, quindi è proporzionale alla quantità delle zone esposte necessario predisporre dispositivi che rendano durante l’arco temporale della giornata. Quin- l’edificio capace di captare calore. 356 Per questo si favorisce l’uso di materiale con pannelli o listelli – con alternanza dei pannelli colori scuri oppure a filari alternati chiari e scuri tra chiari e scuri in un sistema a scacchiera per mezzo dei quali si ottimizzano le capacità - Terra cruda solo uniforme (si parla di quella di assorbimento delle superfici in inverno, e in senza intonaco di finitura, così com’è in natu- estate si modera l’assorbimento di calore, la cui ra) dissipazione è favorita anche dal raffrescamen- - Laterizio faccia a vista – continuo – protezione to superficiale derivante dalle temperature delle solare brezze estive che caratterizzano le alte quote. Pietra – finitura per parete ventilata – distribu- Quindi si suggeriscono materiali quali la pietra zione uniforme in pianura – non uniforme ad al- a filari alternati più chiari e più scuri o il legno titudini maggiori – colore non uniforme, a filari. naturale o ancora la terra cruda. - Per la tipologia a corte e articolata per la quale si consigliano le tecnologie del legno e della terra cruda in relazione ai toni cromatici naturali è possibile affermare che anche sotto il profilo cromatico risultano coerenti perché sono materiali che per tradizione costruttiva si collocano in queste zone dai cui è inoltre possibile prelevare il materiale stesso. - Per la tipologia in linea, prevalentemente in zona pianeggiante, si può ipotizzare sia un rivestimento in laterizio, sia in pietra Colori da tinteggiatura consigliati - Bianco o calce uniforme -Colori pastello, molto velati uniforme (pianura e mare) - Colori pieni uniforme (collina e montagna) - Per alcune tipologie funzionali anche l’uso di più cromie (esempio scuole ecc.) - Materiale Legno - toni uniformi, che si tratti di 357 358 359 DATI RELATIVI AI CONSUMI PER IL RAFFRESCAMENTO ESTIVO E RISCALDAMENTO INVERNALE OTTENUTI ATTRAVERSO L’ANALISI INFORMATICA 360 Risultati relativi a consumi per il riscaldamento invernale e il raffrescamento estivo verificate per la tipologia a corte, lineare e articolata con diversificazione del sistema di schermature solari S/V Corte 0.44 Lineare 0.60 Lineare* 0.80 Articolata 0.60 Sup. riscaldata 963 900 900 180 Senza Schermatura A.1 RISC A.1 RAF 5.9 34.4 4.20 39.56 4.85 25.00 10.5 12.20 Con Schermatura A.1 RISC A.1 RAF 6.4 30.27 5.56 35.37 5.8 22.85 12.3 11.22 Risultati relativi ai consumi di riscaldamento invernale e raffrescamento estivo ricavati analizzando la tipologia a corte diversificando il sistema di schermatura Tipo di schermatura Orient. Nord-Sud Modello Corte Nessuna schermatura Schermatura 1 Schermatura 2 Schermatura 3 5.9 34.4 12466 6.40 30.27 9857 6.30 29.90 10431 8.20 22 4260 A.1 RISC A.1 RAF Risultati relativi ai consumi di riscaldamento invernale e raffrescamento estivo ricavati dall’analisi per la tipologia a corte modificando il sistema di schermatura Modello Lineare Tipo di schermatura Orient. Nord-Sud Nessuna schermatura Schermatura 1 Schermatura 2 Schermatura 3 4.2 39.56 5.55 34.85 5.47 34.43 7.50 25.29 A.1 RISC A.1 RAF Risultati relativi ai consumi per il riscaldamento invernale e il raffrescamento estivo verificate per la tipologia a corte con rotazione della tipologia, senza schermature solari Corte Orientamento 0° A.1 RISC A.1 RAF LEGENDA A.1 involucro leggero ventilato A.2 involucro leggero con isolante esterno A.3 involucro leggero con isolante interno B.1 involucro pesante ventilato B.2 involucro pesante con isolante esterno B.3 involucro pesante con isolate interno RISC fabbisogno di riscaldamento invernale kWh/m2a RAFF fabbisogno di raffrescamento estivo kWh/m2a Iso spessore isolente in cm λ Conducibilità termica (W/mk) S valore di sfasamento (h) U trasmittanza termica (W/m2K) 5.9 34.4 12466 Orientamento 45° Ovest A.1 RISC A.1 RAF 6 37 12096 Orientamento 45° Eest A.1 RISC A.1 RAF 5.9 35.52 12276 Risultati relativi a consumi per il riscaldamento invernale e il raffrescamento estivo verificate per la tipologia a corte, lineare e articolata con diversificazione del sistema di schermature solari S/V Sup. riscaldata Nessuna schermatura A.1 RISC A.1 T RAF Schermatura 1 A.1 RISC A.1 RAF Corte 0.44 963 Lineare 0.60 900 Lineare* 0.80 900 Articolata 0.60 180 5.9 34.4 4.20 39.56 4.85 25.00 10.5 12.20 6.4 30.27 5.56 35.37 5.8 22.85 12.3 11.22 361 Risultati relativi ai valori di sfasamento, consumi per riscaldamento invernale e raffrescamento estivo ricavati dall’analisi della tipologia a corte senza sistemi di schermatura orientata in direzione nord-sud Variabile trasmittanza U U=0.20 U=0.24 U=0.30 A.1 S A.1 RISC A.1 RAFF Iso 18 Iso 15 Iso 12 15 4.8 35.79 12 5.9 34.40 8 7 34.76 A.2 RISC S A.2 RISC A.2 RAFF Iso 8+10 Iso 5+10 Iso 12 14 5.2 37.32 10.15 5.6 35.45 8.58 6.8 35.10 A.3 S A.3 RISC A.3 RAFF Iso 10+8 Iso 10+5 Iso 12 14 5.2 37.30 10.36 5.6 35.50 B.1 S B.1 RISC Iso 17 13.51 4.45 B.1 RAFF 36.83 B.2 S Variabile spessore isolante Iso 10 cm Iso 15 cm Variabile λ C 0.038 C 0.038 Iso 10 cm Iso 15 cm U=0.32 U=0.24 11 12 7.5 5.9 34.53 34.40 U=0.32 11 7.5 34.53 U=0.24 12 5.9 34.40 U=0.36 7.29 7.93 35.00 U=0.24 10.15 5.6 35.45 U=0.36 7.29 7.93 35.00 U=0.24 10.15 5.6 35.45 9.23 6.8 35.30 U=0.36 7.29 7.93 35.20 U=0.24 10.36 5.6 35.50 U=0.36 7.29 7.93 35.20 U=0.24 10.36 5.6 35.50 Iso 14 13.31 5.3 Iso 12 13.13 6.1 U=0.32 13 7.1 U=0.23 13.20 4.75 U=0.3 13.23 6.8 U=0.2 14.13 4.75 36.35 36.02 35.59 36.30 35.59 40.51 Iso 19 Iso 15 Iso 12 U=0.34 U=0.24 U=0.30 U=0.22 B.2 RISC B.2 RAFF 20 2.09 38.41 19.28 2.53 37.47 18 5.44 37.51 17.21 5.50 37.80 19.28 2.53 37.47 16 3.28 37.40 16.46 2.14 38.39 B.3 S B.3 RISC B.3 RAFF Iso 17 18.41 2.20 39.01 Iso 14 16.10 2.60 38.20 Iso 10 15.41 5.52 37.53 U=0.3 15.41 5.75 37.53 U=0.22 16.30 2.80 37.90 U=0.30 16 5.30 37.10 U=0.22 16.52 3.45 38.40 Risultati relativi ai valori di sfasamento, consumi per riscaldamento invernale e raffrescamento estivo ricavati dall’analisi della tipologia lineare senza sistemi di schermatura orientata in direzione nord-sud Variabile trasmittanza U U=0.20 U=0.24 U=0.30 A.1 S A.1 RISC A.1 RAFF Variabile spessore isolante Iso 10 cm Iso 15 cm Variabile λ λ 0.038 λ 0.038 Iso 15 cm 0.24 12 3.33 39.56 0.32 11 4.45 39.02 0.24 12 3.33 39.56 Iso 10 cm 0.32 11 4.45 39.02 8.58 6.73 40.52 0.36 7.29 7.69 40.20 0.24 10.15 5.64 41.10 0.36 7.29 7.69 40.20 0.24 10.15 5.64 41.10 12 9.23 0.36 7.29 0.24 10.36 0.36 7.29 0.24 10.36 Iso 18 Iso 15 Iso 12 15 2.22 39.84 12 3.33 39.56 8 4.2 39.25 A.2 S A.2 RISC A.2 RAFF Iso 8+10 Iso 5+10 Iso 12 14 4.20 41.54 10.15 5.64 41.10 A.3 S Iso 10+8 Iso 10+5 14 10.36 Verifiche di consumi per riscaldamento invernale e raffrescamento estivo ricavati dall’analisi della tipologia a corte senza sistemi di schermatura orientata in direzione nord-sud per verificare l’incidenza della variazione dell’impermeabilità dell’involucro Impermeabilità al’aria vol/h 1 1.5 0 0.6 A.1 RISC A.1 RAFF 5.30 25.72 25.45 23.58 45.63 21.68 A.1 RISC A.1 RAFF 10.50 12.20 11.00 11.70 11.50 11.20 362 2 2.5 67.03 18.27 98.12 14.86 120.20 11.45 11.95 10.60 13.70 10.10 16.70 9.50 Verifiche di consumi per riscaldamento invernale e raffrescamento estivo ricavati dall’analisi della tipologia a corte senza sistemi di schermatura orientata in direzione nord-sud per verificare l’incidenza della variazione del tasso di assorbenza del colore esterno dell’involucro Tipologia Corte A.1 RISC A.1 T RAF Lineare Articolata A.1 RISC A.1 T RAF Assorbenza 0,2 Assorbenza 0,7 Assorbenza 0,9 5.26 35.33 5.2 37.4 4.67 38.52 5 42.71 4.92 45.91 4.43 45.91 10.8 11.33 10.5 12.2 9.75 13.88 6.1.2 LA RIDUZIONE DEI CONSUMI ENERGETICI ne del complesso edilizio. Ruotando il modello in direzione ovest si ha ORIENTAMENTO un incremento dei carichi di soleggiamento Tipologie considerate: corte e lineare. sulle pareti est fino ad un massimo del 20%, Fattori invarianti: la tipologia edilizia, tipologia con inclinazione a 45° e prallelamente una costruttiva, componenti tecnologici, dimensione riduzione nelle pareti sud pari alla stessa delle singole aperture vetrate, percentuale di percentuale. Infine si nota un incremento del superficie vetrata per singole superficie esterne, 25% sulla superficie esposta ad ovest. quantità di superficie vetrata per alloggi, - Per la tipologia lineare vale quanto detto per localizzazione delle parti vetrate nelle tipologie, quella a corte, in riferimento alle caratteristiche assenza di sistemi di schermatura. dei consumi invernali ricavati, questi infatti, Per comprendere la rilevanza del fattore di non variano sensibilmente in relazione alla orientamento, è necessario operare una rotazione dell’edificio. Rimangono pressoché distinzione in base alla differente incidenza invariati anche i consumi per il raffrescamento, dei carichi energetici in riferimento alle diverse in quanto i carichi energetici solari incidono tipologie adottate, non essendo possibile in maniera costante e con maggiore intensità generalizzare. sulla superficie sud che ha maggior sviluppo - Per la tipologia a corte la rotazione del model- nel modello, questo per ciascuna rotazione del lo verso ovest o verso est, non determina una modello. variazione dei consumi energetici invernali, Quindi è possibile affermare che l’orientamento mentre per il raffrescamento estivo si registra nord-sud risulta essere quello ottimale anche un aumento dell’ 8%. Si è ottenuto quest’ultimo per il clima mediterraneo. L’incidenza dei raggi dato come risultato dell’incidenza dei carichi solari inoltre risulta meno incisiva, anche al energetici raccolti dalle analisi eseguite con il variare del rapporto di forma. Si dovrà però porre programma Ecotect. Si è riscontrato che ruotan- attenzione alla quantità e all’estensione delle do l’edificio verso est, i carichi solari superficiali aperture poste sulle pareti sud che dovranno (Wh/m ) tendono a rimanere costanti sulla fac- essere ridotte per evitare un eccessivo apporto ciata principale orientata a sud, mentre nella solare nel periodo estivo poiché non vi è facciata ad est esterna ed interna verso il patio, necessità di elevati guadagni invernali. Questo tendono gradualmente a ridursi fino ad un mas- lo mostra anche il fatto che i consumi per il simo del 30%, raggiungendo i 45° d’inclinazio- riscaldamento rimangono i medesimi anche 2 363 cambiando l’orientamento. di 0,8, il risultato risulterebbe invece pressoché invariato, apportando un risparmio capace di RAPPORTO DI FORMA Tipologie considerate: attestarsi solamente attorno ad un ulteriore 5%. corte, lineare e Durante la stagione estiva invece, considerando articolata. sempre modelli di pari superficie riscaldata, Fattori invarianti: la tipologia edilizia, tipologia si evidenzia un aumento del bisogno di costruttiva, componenti tecnologici, dimensione raffrescamento pari al 15% nel confronto limite delle singole aperture vetrate, percentuale di per le tipologie con più alto valore di rapporto superficie vetrata per singole superficie esterne, di forma. I fabbisogni per il raffrescamento quantità di superficie vetrata per alloggi, risultano proporzionali al rapporto di forma, localizzazione delle parti vetrate nelle tipologie, infatti sono stati confrontati modelli con assenza di sistemi di schermatura. differente superficie di sviluppo esposta a sud Per l’indagine sulla compattezza è stato posto pari a circa 310 mq per la tipologia a corte (in a confronto con le tre tipologie in esame il cui si sommano le superfici esterne ed interne comportamento del quarto modello tipologico al patio) e 380 mq per la tipologia lineare (con con S/V pari a 0,8 e una superficie riscaldata estensione della superficie a sud). Da queste pari a 900 mq. osservazioni si può dedurre come il livello di Dal confronto tra modello lineare e articolato, compattezza della tipologia a corte sia maggiore con medesimo rapporto di forma e differente rispetto all’altra tipologia, la possibilità di superficie utile, si evince come i consumi per il sfruttare la presenza della corte come spazio riscaldamento invernale del modello articolato d’ombra inoltre, incide favorevolmente sulla arrivino ad un raddoppio e parallelamente come riduzione dei carichi energetici. avvenga la riduzione del fabbisogno di energia Le per il raffrescamento per la stessa tipologia, pari concentrazioni di dispersioni termiche, nella a un terzo di quella necessaria per il modello a tipologia a patio, sono maggiormente localizzate corte. Nel clima mediterraneo, considerando nei locali a nord e proporzionalmente, si evince tipologie di grandi dimensioni (900 mq riscaldati) come l’energia impiegata per il riscaldamento di i consumi invernali potrebbero diminuire fino questi ambienti, sia pari al 60% di quella totale. a un 13%, aumentando il rapporto di forma I consumi per il raffrescamento si concentrano S/V da un valore di 0,4 a 0,6, aumentando invece, nella parte frontale della tipologia, con ulteriormente il rapporto S/V sino ad un valore un’estensione limitata ai locali rivolti a sud della 364 analisi infatti, dimostrano che le tipologia lineare, poiché in questo modello, particolare nei casi di piccole dimensioni) la concentrazione dei consumi è pressapoco e la stessa per gli ambienti, essendo sono tutti morfologiche dell’edifico utilizzandole come orientati nella medesima direzione sud e per potenziali elementi di protezione dai carichi ciò si registra un aumento del fabbisogno per solari estivi. sfruttare al meglio le caratteristiche il raffrescamento, rispetto alla tipologia a corte, del 15%. COLORE - Nel caso di un modello con stessa estensione Tipologie di superficie riscaldata del modello lineare articolata. ma con un rapporto S/V diverso, pari a 0,8, i Fattori invarianti: la tipologia edilizia, tipologia consumi per il raffrescamento verrebbero ridotti costruttiva, componenti tecnologici, dimensione sensibilmente, questo agendo sulla variazione delle singole aperture vetrate, percentuale di della morfologia e aumentando il valore di S/V, superficie vetrata per singole superficie esterne, si potrebbe riscontrare inoltre una notevole quantità di superficie vetrata per alloggi, variazione nei bilanci energetici in caso estivo. localizzazione delle parti vetrate nelle tipologie, Avendo ridotto la superficie sud maggiormente assenza di sistemi di schermatura. esposta e facendo arretrare di metà parte del Il colore incide notevolmente sui consumi coprpo di farbbrica del corpo di fabbrica. invernali ed estivi dell’edifico. Per la lettura E’ possibile quindi affermare che per tipologie dei risultati è necessario in primo luogo il edilizie utile confronto tra i consumi energetici invernali ed riscaldata, il rapporto di forma per il progetto, estivi ricavati dall’applicazione sulla superficie nel clima mediterraneo e nel clima rigido esterna delle tipologie edilizie in esame, di del nord Italia, non ha il medesimo valore, tinte con toni di diverso grado di assorbenza, in quest’ultimo caso infatti, per ottenere un verificando al variare della colorazione, i corpo edilizio più efficiente dal punto di vista consumi per una stessa tipologia; risultati che energetico la compattezza risulta un parametro vengono confrontati in un secondo momento molto importante. Per questa ragione il valore in relazione al differente rapporto di forma di del rapporto di forma, riferendoci ad una tipologie con lo stesso valore di superficie utile progettazione in aree mediterranea, può arrivare riscaldata e tra tipologie con uguale rapporto di sino al valore di 0,8 al fine di garantire un buon forma ma differente superficie utile riscaldata. livello di articolazione del modello edilizio (in Considerando i due modelli edilizi di tipologia a con medesima superficie considerate: corte, lineare e 365 corte e lineare la cui superficie utile riscaldata Le variazioni riscontrate si riferiscono alle è di circa 900 mq, si può riscontrare come si prove svolte prima sul modello a corte registri, per il fabbisogno energetico invernale e per il riscaldamento una variazione compresa tra dimostrando che la variazione percentuale dei il 4 e il 9% facendo rifermento, rispettivamente, valori è sempre la medesima e corrisponde a alle seguenti variabili e considerando tre tipi di un 10%, considerando i consumi per tinte con tinte a partire dal bianco. caratteristiche estreme di assorbenza. Questo valutando caratteristiche di assorbenza Altresì, se si confrontano i valori ottenuti (secondo le caratteristiche che è stato possibile applicando attribuire attraverso il programma Design assorbenza alla tinta superficiale, ma a due Builder) pari a: modelli tipologici differenti con stessa superficie - assorbenza termica (emissività) 0,9 utile riscaldata e differente rapporto di forma - assorbenza solare 0,2 si potrà verificare che linearmente sussiste - assorbenza visibile 0,2 una variazione percentuale del fabbisogno considerando questi valori, il fabbisogno energetico invernale pari al 4-5%. invernale risulta massimo a causa dell’elevato In riferimento ai differenti rapporti di forma valore di riflessione dei raggi solari e quindi della si può affermare quindi che la variazione del riduzione degli apporti di colore, fabbisogno che fabbisogno energetico per il riscaldamento diminuisce gradualmente utilizzando colori più invernale diventa poco rilevante nel momento scuri ad assorbenza maggiorata, con tinta di in cui varia il rapporto di forma da 0,4 a 0,6 per riferimento dalle caratteristiche: edifici con superficie utile riscaldata di circa - assorbenza termica (emissività) 0,9 900 mq. - assorbenza solare 0,7 Se si considera il confronto tra i risultati - assorbenza visibile 0,7 ottenuti con tipologie dalle caratteristiche Il consumo si riduce al le su stesse quello lineare, caratteristiche di limite sopra descritte e una tipologia articolata con considerando una tinta molto scura con superficie utile riscaldata pari a 180 mq, per caratteristiche d’assorbenza assimilabili ad un la stessa tipologia si conferma una variazione colore nero: del fabbisogno energetico di circa un 8%; in - assorbenza termica (emissività) 0,9 relazione al suo rapporto di forma pari a 0,6, - assorbenza solare 0,9 rapportabile a quello della tipologie lineare, si - assorbenza visibile 0,9 registra una diminuzione del fabbisogno pari al 366 inoltre, successivamente 50%, rimanendo sempre verificati gli standards riduzione dei consumi pari al 75% da quella per l’edificio passivo. maggiore alla minore e si evidenzia come Questo dimostra come la variazione della per la tipologia articolata, assimilabile ad un superficie esposta sia rilevante e come i consumi edificio residenziale unifamiliare, i consumi si riducano notevolmente e proporzionalmente siano sempre all’interno dei limiti per l’edificio alla sua diminuzione di estensione, questo nel passivo. momento in cui il rapporto di forma non sia In conclusione si può sottolineare come i valori fattore determinante di questa variazione. di consumo per il raffrescamento possano Come il rapporto di forma non sia rilevante è variare in modo incisivo rispetto ai differenti dimostrato anche dal confronto tra i consumi rapporti di forma, diminuendo di un 20% nel correlati alla tipologia lineare e a corte in cui a passaggio da un valore di 0,6 a 0,4 di rapporto variare è solo il rapporto di forma. S/V di ed anche in relazione all’estensione della Per quanto riguarda la variazione ricavata superficie esposta. Infatti se si considerano dal fabbisogno per il raffrescamento estivo proporzionalmente le superfici complessive della seguendo la lettura sopra definita, si dimostra tipologia articolata quella lineare (con stesso come in una stessa tipologia edilizia con rapporto di forma) si evince che quest’ultima è 5 superficie utile raffrescata pari a 900 mq ma volte superiore e i consumi aumentano di circa con diverso rapporto di forma (tipologia a corte 3.5 volte. La differente capacità assorbente e lineare), si verifichi linearmente un aumento di una tinta diventa incisiva nel caso in cui le dei consumi per il raffrescamento pari al 2%. dimensioni dell’edificio siano ridotte (tipologia Nel confronto tra le due tipologie, a parità articolata) diventando una variazione meno d’attribuzione del livello di assorbimento, viene influente in tipologie che abbiano una superficie considerata la tipologia articolata al variare esterna maggiormente esposta e un volume del valore di assorbenza della tinta esterna maggiore. superficiale e registrando una variazione dei Nel caso invernale invece si può ritenere incisivo consumi in aumento, di verifica in verifica, il livello di compattezza di un edificio che, a di un 8-14%, arrivando anche, nel confronto parità di rapporto di forma ma con volume tra i due casi limite, a variazioni pari a circa il maggiore, riduce della metà i consumi invernali, 22%. Nel confronto tra la tipologia articolata lasciando alla variazione delle caratteristiche di e lineare con uguale rapporto di forma e assorbenza a una tinta di circa 8%. differente superficie utile, si registra inoltre una Diventa perciò rilevante il fattore tipologico367 morfologico del colore e si consiglia nella scelta raffrescamento fino a raggiungere anche i 2 un livello di capacità d’assorbenza pari a 0,4 vol/h. Le modalità di raffrescamento andranno assicurando una buona mediazione tra quelle opportunamente controllate durante la stagione che sono le esigenze invernali e la principale invernale affinché non siano superati i 0,6 incidenza del fattore in clima estivo. vol/h. Verificando lo stesso procedimento con la IMPERMEABILITA’ ALL’ARIA tipologia articolata, si riscontra un proporzionale Tipologie considerate: corte e articolata. aumento dei consumi per il riscaldamento Fattori invarianti: la tipologia edilizia, tipologia durante la stagione invernale, con un aumento costruttiva, componenti tecnologici, dimensione del 5% in ogni fase di calcolo, nel quadro dei delle singole aperture vetrate, percentuale di consumi rilevati questi però non si modificano superficie vetrata per singole superficie esterne, significativamente poiché garantiscono un quantità di superficie vetrata per alloggi, elevato localizzazione delle parti vetrate nelle tipologie, Così si registra una diminuzione dei valori di assenza di sistemi di schermatura. raffrescamento il cui decremento registrato di Considerando separatamente i consumi livello di prestazione energetica. fase in fase è pari al 4% e non risulta influente invernali ed estivi verificati per la tipologia edilizie ai fini dell’efficienza del complesso edilizio. a corte, è possibile affermare che modificando Come noto, nella tipologia ad alta efficienza in il valore di impermeabilità all’aria, partendo da clima freddo, il livello di impermeabilità all’aria un valore pari a zero per arrivare a 0,6 vol/h, 1 dell’involucro deve risultare compreso tra 0 vol/h e continuare fino a 2,5 vol/h in step di 0,5 vol/h e 0,6 vol/h per garantire che i consumi che vol/h, si registrano variazioni elevate di consumi non superino i 15 kwh/mqa, fattore rispondente per il riscaldamento invernale che aumentano ai risultati ottenuti mediante i calcoli svolti. in Parallelamente Per il raffrescamento è possibile affermare si registrano consumi per il raffrescamento che aumentando il fattore di impermeabilità che tendono a diminuire linearmente con un all’aria non vengono modificati sensibilmente i decremento di circa un 8% per ogni step ma in consumi per il raffrescamento i quali vengono termini di peso sul risparmio dei consumi per ridotti ottimizzando le prestazioni energetiche il raffrescamento, diventa interessante vedere del complesso. Riduzioni che appaiono quasi come aumentando il livello di impermeabilità, ininfluenti sui bilanci di consumo energetico nel si riducano positivamente i fabbisogni per il modello articolato (con minore superficie utile). 368 maniera esponenziale. TRASMITTANZA utilizzando tipologie d’involucro differenti ma Tipologie considerate: corte e lineare. con medesima trasmittanza, si riscontrano Fattori invarianti: la tipologia edilizia, tipologia valori differenti d’incidenza dei fattori dipendenti costruttiva, dimensione delle singole aperture dalla specifica natura dell’involucro, leggera vetrate, percentuale di superficie vetrata o pesante e dalla posizione e proprietà dello per singole superficie esterne, quantità di stesso componete isolante. Si può comunque superficie vetrata per alloggi, localizzazione affermare che in una stessa tipologia leggera delle parti vetrate nelle tipologie, assenza di dato uno stesso valore di trasmittanza si schermature. registarano differenze di un 8% di consumi. Il fattore di trasmittanza che secondo i principi dell’architettura del nord Europa è uno dei SCHERMATURE fattori determinati per la qualità del progetto Tipologie considerate: corte e lineare. d’architettura, non è determinante nel progetto Fattori invarianti: la tipologia edilizia, tipologia in clima mediterraneo per quanto riguarda la costruttiva, componenti tecnologici, dimensione riduzione dei consumi per il raffrescamento delle singole aperture vetrate, percentuale estivo. di superficie vetrata per singole superficie Lavorare con il fattore trasmittanza significa esterne, quantità di superficie vetrata per modificare il livello di isolamento delle pareti, alloggi, localizzazione delle parti vetrate nelle considerando le tipologie d’involucro formulate tipologie. nel capitolo 6 applicate alle tipologie a corte L’analisi d’incidenza del fattore schermature e lineare. Si è potuto così riscontrare che per solari è stata verificata attraverso l’uso dei ciascuna tipologia d’involucro, portando la softwares Design Builder ed Ecotect, attraverso trasmittanza ad un valore di 0,20, poi 0,24 e i quali sono stati monitorati i consumi energetici successivamente 0,30, mentre il fabbisogno invernali ed estivi rispetto alle differenti per una condizioni di ombreggiamento, inoltre si valutato variazione pari al 18%, i consumi nel periodo effettivamente quanto il fattore luminoso sia in estivo subiscono variazioni molto piccole e grado di soddisfare l’illuminazione interna degli non rilevanti. Comportamento che è possibile ambienti nelle stagioni significative (anche in confermare per tutte le tipologie d’involucro conformità con le richieste della normativa). prese in esame e applicate nei due modelli. La superficie vetrata per i modelli analizzati è Parallelamente, confrontando i consumi ricavati pari complessivamente al 25% della superficie il riscaldamento invernale ha 369 d’involucro rivolta a sud e a nord, sia per la che godono di un perfetto controllo del fattore tipologia corte che lineare, mentre la superficie solare durante la stagione estiva. Durante delle aperture rivolte a ovest e ad est viene questo periodo, le superfici a sud delle tipologie considerata pari al 5% della superficie per la sono esposte al sole diretto dalle ore 8:00 tipologia a corte e non sono presenti aperture alle 16:30, con una massima condizione di su questi lati nella tipologia lineare. soleggiamento, che arriva a 45° est a ridurre Si riscontra una riduzione del carico di apporti l’apporto solare dalle ore 4:00 alle 13:00 del luminosi (kWh) di un 30% nel caso dell’uso di pomeriggio circa e a 45° est dalle 11:00 alle sistemi di schermatura orizzontali sia in inverno 19:00, interessando le superfici est e ovest che che in estate. Parallelamente si nota come tra risultano in parte aperte nella tipologia a corte un modello privo di sistemi schermanti e uno e permettono di acquisire un buon livello di dotato di frangisole orizzontali interposti sulla soleggiamento. superficie vetrata, sia presente una variazione del 10% dei consumi invernali (che aumentano SPAZI A DIFFERENTE TEMPERATURA laddove non siano presenti schermature) Tipologie considerate: articolata. e inversamente una riduzione dei consumi Fattori invarianti: tipologia edilizia, sistema per il raffrescamento estivo pari al 10%, che costruttivo, componenti tecnologici, dimensione possono ridursi fino ad un 30% utilizzando delle singole aperture vetrate, percentuale di un sistema verticale, che però non garantisce superficie vetrata per superficie in riferimento un elevato grado di illuminazione degli spazi alle singole tipologie, quantità di superficie interni durante il periodo invernale. Condizione vetrata per vani per tipologie, localizzazione che invece viene soddisfatta dalle tipologie di delle parti vetrate nelle tipologie. schermature solari di tipo 1 e 2 per le quali è Secondo la verifica svolta con il modello ipotizzabile sfruttare l’apporto solare gratuito articolato, si è potuto constatare come anche in periodo invernale. l’assenza del patio interrato accresca i consumi Verificando il livello d’illuminazione degli per il raffrescamento estivo del 30%, lasciando ambienti interni facendo ruotare il modello pressoché inalterati quelli per il riscaldamento tipologico, si può riscontare come per le invernale tipologie di schermatura orizzontali sia garantito, variazione del 10%. durante la stagione invernale un elevato livello E’ interessante verificare come le caratteristiche di illuminazione degli ambienti interni, ambienti d’inerzia del terreno associate alla morfologia 370 che subiscono solamente una del patio interrato determinino una riduzione che crea spazi rientranti e sporgenti comporta così sensibile dei consumi energetici; risultato in regime estivo una riduzione dei consumi del che è ottenibile anche senza affiancare altri 10%. elementi architettonici in grado di determinare spazi d’ombra, elementi che quindi potrebbero SFASAMENTO E SMORZAMENTO rendere solamente ulteriormente verificato Tipologie considerate: compatta e lineare. questo dato. Quindi il patio si pone come Fattori invarianti: tipologie edilizie, dimensione bacino in cui si generano piccoli spazi d’ombra delle singole aperture vetrate, percentuale di e grazie alle caratteristiche d’inerzia del terreno superficie vetrata per superficie in riferimento diviene una sorta di accumulatore, diventando alle singole tipologie, quantità di superficie così contenitore d’aria e luogo di acquisizione vetrata per vani per tipologie, localizzazione d’aria fresca che per convezione è in grado di delle parti vetrate nelle tipologie. asportare le masse di calore riducendo così le Confrontando temperature interne. il Negli edifici più grandi si è verificato come la combinazione di modelli tipologici e tipologie stessa tipologia a patio, nel confronto con quella tecnologiche d’involucro, si evince come i lineare, proprio in virtù della sua compattezza a consumi non subiscano variazioni in funzione del parità di superficie, registri una diminuzione dei fattore di sfasamento. Data una base tipologica consumi per il raffrescamento estivo, questo d’involucro di cui sono stati modificati i parametri dato è in alta percentuale determinato dalla di trasmittanza, dimensione e capacità termica capacità del patio di creare sia un maggiore dell’elemento isolante si ottengono dei valori di livello di compattezza ma ancor di più un sfasamento differenziati in un intervallo di ore rilevante spazio d’ombra, luogo in cui il livello di pari a 8 e 15 oppure 7 e 14; da questi valori temperature è minore, condizioni vantaggiose è possibile notare come i consumi energetici che influiscono sugli aspetti di comfort degli corrispondenti alle differenti situazioni non ambienti. A tale proposito si registra una subiscano una variazione sostanziale, che si riduzione del 5% dell’umidità interna degli limita a percentuali di circa 1,5%. ambienti, garantendo una temperatura interna Quanto detto è riferito alle tipologie d’involucro vicina ai 26-27°. leggere, anche per quelle pesanti mantenendo Allo stesso modo nella tipologia lineare con inalterata l’articolazione della differenziazione fattore S/V pari a 0,8 la sua stessa morfologia dei fattori d’involucro che hanno condotto alla i raffrescamento consumi estivo ottenuti ricavati per dalla 371 determinazione dei risultati di consumo, si - A causa della variazione del livello di verifica che per valori di trasmittanza nettamente conducibilità superiori in un intervallo di 13 ore o dalle 16-20 variazioni fino a un 10% del consumo per il ore, attraverso una verifica lineare, si registrano raffrescamento. valori di consumo molto simili dove il fattore di - Con il variare della tipologia (da quella consumo anche qui varia fino ad un massimo corte a quella lineare) tutti i valori hanno un dell’isolante si registrano del 1,5%. Per ciascun esempio di combinazione incremento del 10% circa ma non si modificano tra tipologia edilizia e tecnologica d’involucro, le relazioni che intercorrono tra questi e il valore i consumi per il raffrescamento estivo non di trasmittanza. variano al variare del valore dello sfasamento Dà qui è possibile affermare che è un valore per l’involucro per cui si modificano i coefficienti moto importante per garantire il benessere di sfasamento in funzione delle caratteristiche negli spazi interni dell’edificio ma non un fattore tecniche dei materiali utilizzati, in particolare determinate in termini di riduzione dei consumi con il variare della dimensione dello strato energetici. isolante (trasmittanza) e la variazione della sua posizione. VENTILAZIONE NATURALE E’ altresì interessante come per alcune tipologie La ventilazione naturale è uno dei fattori d’involucro sia possibile evidenziare una determinanti per il consumo energetico in grande differenza dei valori di sfasamento tra le regime estivo, la cui efficacia dipende spesso tipologie d’involucro in una verifica dei risultati dal rapporto che intercorre tra caratteristiche di ottenuti, applicando ad esempio ad un modello ventosità e brezze dei luoghi che si interfacciano con le stesse caratteristiche di trasmittanza, con gli spazi abitati, dalle chiare caratteristiche uno strato isolante delle medesime dimensioni morfologico-tecnologiche del modello edilizio in collocato nella stessa posizione all’interno esame nonché dalla gestione della chiusura- del pacchetto tecnologico verticale, però con apertura degli elementi vetrati. una differente capacità tecnica dell’elemento Come rilevabile dai dati di ventosità acquisiti isolante, in questo caso l’incidenza osservata e introdotti al capitolo 5, si evince come nella è del 3%. località analizzata si registrino elevati livelli di - Tra involucri leggeri e pesanti intercorre un ventosità distribuiti durante i mesi dell’anno; aumento dei consumi per il raffrescamento pari dalle ore 24:00 alle ore 6:00 queste brezze al 3%. incidono maggiormente in direzione SE e SW, 372 mentre durante le ore diurne diventano rilevanti interno all’ambiente da pare dei flussi d’aria. anche a NW e NE così come nelle ore serali fino Tale principio è coerente sia nella tipologia alle 21:00. lineare che può a pieno usufruire della modalità L’efficacia del sistema di ventilazione naturale di ventilazione naturale di tipo trasversale diventa interessante quando vengono sfruttate orizzontale ed è applicabile in parte per la le caratteristiche climatiche per cui diviene corte, in riferimento agli alloggi collocati a efficace il modello orientato in direzione NE e diretto contatto con la superficie sopravento, NW i cui i venti sono preponderanti. Verificando mentre che le aperture siano collocate in modo non possono sfruttare il livello di ombreggiatura e allineato tra entrata ed uscita delle brezze, si di protezione dai raggi solari determinato dalla può consentire un ottimo livello di ventilazione rotazione dell’edificio rispetto all’asse sud. trasversale. Si possono inoltre considerare L’azione di ventilazione opera positivamente le pareti dell’edifico adibite a distribuzione, anche all’interno del sistema di parete ventilata come porzioni d’edifico permeabile all’effetto che viene proposta assieme ad altre alternative, di ventosità diurna, che può determinare un tra le variabili del sistema tecnologico. quelli con superficie sottovento abbassamento di temperature durante il periodo estivo nelle parti in continuità con gli alloggi che TIPOLOGIE PASSIVE D’INVOLUCRO vengono da lì distribuiti. Nella tipologia a corte Le tipologie d’involucro utilizzato suddivise i flussi d’aria contenuti possono determinare in leggere e pesanti, sono caratterizzate un ricambio di aria nel patio e una riduzione dall’uso del principio della parete ventilata e delle temperature interne, ottimizzando la sua dell’involucro con cappotto esterno o cappotto naturale funzione di spazio termoregolatore interno. Considerando giunti termici sempre e luogo di raffrescamento nelle ore serali, verificati in relazione ai test svolti sia in caso migliorando il livello di comfort. di stagione invernale che estiva, la tipologia Essendo la stagione invernale incidente con parete ventilata risulta la più efficace quanto quella estiva nelle regioni in esame è infatti, grazie a quest’ultima è possibile ridurre i auspicabile un controllo e una chiusura ai venti consumi per il raffrescamento estivo dell’ 8-10% durante i periodi invernali per non aumentare la rispetto all’impiego di una parete con isolante necessità di consumo energetico; consumi che esterno o interno, registrando però valori più nella stagione estiva possono essere abbattuti alti di consumo per il fabbisogno invernale. anche di un 30%, grazie all’asporto del calore 373 NOTE 1 Op. cit. Dizionario Le MonNier, di Giacomo Devoto e Giancarlo Oli, Casa Editrice Felice, Le Monier S.p.a. 1995. 2 Ogni giorno attraverso una giunzione larga 1 mm e lunga 1 ml possono entrare fino a 800 grammi di umidità, mentre in presenza di una barriera al vapore stagna il valore si riduce a 0,5 grammi. Una fessurazione di questo tipo provoca un peggioramento dell’isolamento termico al metro quadrato pari a 5 volte. 3 La norma si basa sul metodo di prova descritto dalla UNI EN 1026 (“Finestre e porte – permeabilità all’aria”). 4 Una scorretta posa di questo componete può determinare una perdita di calore corrispondente a 800-1000 kWh/anno -1. Dato tratto da Schulze-Darup, Burkhard: Optimierung von Niedrigenergiehausern bein kostengunstigen Bauen, Atti del convegno internazionale sugli edifici passivi, 27-28 febbraio 1998 a Breghenz, p. 181-190. 5 “Il test avviene montando un ventilatore sulla porta d’ingresso o su una finestra, mentre tutte le altre aperture rimangono ermeticamente chiuse. Il ventilatore espelle l’aria all’esterno fino ad arrivare alla differenza di pressione prescelta, poi si misura con un flussimetro il volume dell’aria il volume dell’aria che affluisce attraverso l’involucro. L’afflusso d’aria viene normalmente misurato in differenti condizioni di pressione e dai risultati ottenuti si determina il ricambio d’aria in condizione di una differenza di 50 Pa.” U. Wienke, “L’edificio passivo, standard – requisiti – esempi”, Alinea Editore, Firenze, 2002. 374 7 Conclusioni INDICE PARZIALE 7.1 Verifica tra obiettivi e risultati raggiunti 7.2 I nuovi vettori di sviluppo della ricerca 376 379 Il capitolo conclusivo riguarda la verifica tra gli obiettivi e i risultati attesi indicati nel progetto di ricerca. Individuazione di nuovi vettori di sviluppo della ricerca. 375 7.1 VERIFICA TRA OBIETTIVI E RISULTATI RAG- mediterraneo è stato possibile ottenere un’ap- GIUNTI profondita conoscenza della materia di studio, Grazie allo studio delle legislazioni e dei rego- in particolare delle peculiarità delle aree me- lamenti vigenti relativi all’efficienza energetica diterranee e delle loro architetture, giungendo relativi all’ambito nazionale italiano e regiona- ad una definizione e ordine di dieci fattori pro- le, dei programmi operativi europei e dei pro- gettuali di riferimento, verificandone le ricadute grammi obiettivo, è stato possibile costruire un sulle componenti energetiche e di benessere in quadro normativo preciso allo stato di fatto in regime estivo e invernale. Questi fattori sono: riferimento anche alle aree geografiche di specifico interesse. 1 orientamento - fattore tipologico/morfologico. Queste normative, sono in continuo aggiorna- 2 rapporto di forma - fattore tipologico/morfo- mento, spesso però si assiste ad una mera ac- logico. quisizione delle norme nazionali senza opera- 3 inerzia termica - fattore tecnologico. re un ulteriore sforzo per un loro adattamento 4 trasmittanza - fattore tecnologico. critico alle specifiche caratteristiche climatico- 5 schermatura - fattore tecnologico. ambientali dell’area di intervento. Rimane inol- 7 spazi a differenti temperature - fattore tipolo- tre il problema di una restituzione utile dei dati gico/morfologico. ottenuti da un modello di calcolo dei fabbisogni 8 strategie passive d’involucro - fattore tecnolo- energetici, che possano essere completi, com- gico. parabili e oggettivamente validi. 9 impermeabilità all’aria - fattore tecnologico Partendo da queste premesse, la ricerca è giun- 10 colore - fattore tipologico/morfologico ta a proporre delle linee di indirizzo per la progettazione edilizia di edifici passivi residenziali, Le linee di indirizzo prodotte, delineano come la potenzialmente sviluppabili in un futuro prossi- gestione di questi fattori importantissimi, possa mo in linee guida utili allo sviluppo di integrazio- migliorare e quindi garantire un’elevata qualità ni per le normative regionali o nazionali specifi- delle condizioni di comfort psico-fisico e paralle- catamente in merito alle aree mediterranee, al lamente condurre a un risparmio energetico in fine di ottenere norme più specifiche e colmare termini di riscaldamento e raffrescamento. le lacune presenti allo stato attuale. Per ciascuno di questi fattori è stato possibile Dall’analisi e dallo studio delle componen- quantificare percentualmente la loro singola ti dell’architettura antica e moderna in clima incidenza in fase progettuale, per ottimizzare 376 377 il comportamento energetico del complesso eseguire ponendo come dati base di progetto, edilizio, avendo come riferimento modelli con le condizioni di comfort e di benessere termo- caratteristiche tipologiche/morfologiche e tec- igrometrico, riferiti alle temperature interne nologiche definite “invarianti” ai quali sono stati degli ambienti e alla loro destinazione d’uso, applicati variabili volta per volta differenti ma secondo il target di utenti che si è stabilito po- afferibili al parametro preso in esame. tranno usufruire di questi spazi e il loro livello di Grazie all’utilizzo di softwares specifici quali De- occupazione. sign Builder è stato analizzato il comportamen- Si considerando verificati gli altri requisiti deli- to dinamico dell’edificio ad ogni modifica del neati per le classi esigenziale di sicurezza, fru- dato variabile richiesto sia nel comportamento ibilità, gestione e salvaguardia dell’ambiente invernale sia estivo, in termini di consumi ener- in virtù delle caratteristiche morfologico-tipo- getici, grazie a queste analisi e a controlli com- logiche e tecnologiche attribuite ai modelli di parati tra i vari fattori si è giunti a determinare studio, di gestione dei terminali impiantistici di la percentuale di incidenza del fattore preso in base ad essi attribuiti e in funzione dei fabbi- esame sul modello. sogni energetici considerati per le attività varie Utilizzando il software JTempEst sono stati in- svolte all’interno degli ambienti. tegrati i risultati precedentemente ottenuti, Il fattore ventilazione naturale è stato invece approfondendo l’incidenza di parametri quali definito in rapporto alla conoscenza dei dati ri- l’inerzia termica, la trasmittanza e la scelta di cavati per altri parametri, in particolare per spa- strategie passive per l’involucro, in riferimento zi a differente temperatura e strategie passive alle specifiche di sfasamento e di attenuazione d’involucro ad esso affini per l’incidenza sul del flusso termico attraversante le componen- comportamento estivo dell’edificio. Dati imple- ti tecnologiche. Con il software Ecotect invece, mentati con la conoscenza della ventosità della sono state verificate la completa incidenza e località geografica presa in esame e delle stra- rilevanza delle componenti schermanti, control- tegie di termoregolazione attive nelle tipologie lando inoltre l’irraggiamento sulle superfici e il analizzate e quindi dell’efficacia dei meccani- corretto apporto luminoso negli ambienti interni smi di ventilazione naturale ivi utilizzabili. durante le differenti stagioni. Questi risultati mancano però di una validazio- Queste verifiche con un confronto dei risultati, ne puntuale attraverso l’uso dello stesso sof- hanno condotto alle valutazioni delineate nel tware Design Builder per analisi in regime di- capitolo 7. Valutazioni che è stato possibile namico impiegato nello studio degli altri fattori, 378 al fine di ottenere risultati coerenti e realmente come modello di riferimento d’analisi quella comparabili a quelli ricavati per gli altri principi dell’edificio a corte poiché si è riusciti a studiar- in esame. lo con maggiore definizione, rispetto ad esso, L’analisi del fattore spazi a differente tempera- inoltre, sono stati incrociati i dati ottenuti dalle tura ha portato come primi risultati dei valori analisi condotte sugli altri modelli tipologici uti- d’incidenza inaspettati per i quali si delineano lizzati. però alcuni limiti dovuti ad una mancanza di Dal modello di calcolo, si è potuta verificare la confronto con ulteriori dati ottenibili su modelli distribuzione dei consumi nelle diverse unità differenti da quello del patio interrato, su tipo- abitative, in funzione della loro collocazione logia articolata, ad esempio considerando un all’interno dell’edificio riuscendo a comprende- patio superficiale, delle serre, bacini d’acqua, re con più efficacia i dati rilevati con le prime un bowindow realizzato con involucri leggeri e analisi dinamiche. permeabili oppure vetrati e protetti. Questa ul- Durante la fase di verifica si sono riscontarti dei teriore analisi sarebbe necessaria al fine di in- valori di consumo per il raffrescamento che ri- terfacciare i consumi invernali ed estivi ottenuti sultano coerenti col progetto di un edificio pas- con le differenti strategie applicate non solo a sivo, i valori di Epe ed Epi infatti, sono inferiori modelli tipologici di edifici con superfici di 180 a 15 KW/m2a, questo avviene in particolare mq ma anche a modelli con superficie riscalda- per il modello articolato dalle dimensioni più ta di 1000 mq. contenute, mentre per i modelli di dimensioni I risultati complessivi ottenuti hanno concesso maggiori, i consumi per il raffrescamento estivo di capire come l’incidenza di questi fattori pos- risultano superiori. sa variare anche in funzione della dimensione del complesso edilizio sia che questo sia assi- 7.2 I NUOVI VETTORI DI SVILUPPO DELLA RI- milabile ad esempio ad un edificio mono resi- CERCA denziale oppure ad una palazzina di tre piani. Tra i possibili vettori di sviluppo della ricerca Gli esiti sono interessanti e sono stati maggiori presentata, si può operare una suddivisione tra rispetto a quanto si era ipotizzato in partenza, vettori finalizzati all’implementazione della ri- poiché è stato possibile interfacciare parame- cerca, al fine di far avanzare il percorso di inda- tri metrici anche molto dissimili confrontandoli gine delineato e vettori di sviluppo in qualità di con le diverse tipologie edilizie. strumento metodologico d’interesse più ampio La varietà dei risultati ottenuti pone sempre applicabile a diversi ambiti territoriali. 379 In primo luogo inoltre, sul piano culturale, potrà sviluppo di una possibile implementazione nor- indubbiamente essere mezzo di sensibilizzazio- mativa. ne per le tematiche di risparmio ed efficienza Come delineato nel precedente paragrafo si po- energetica, rivolgendosi al mondo universitario, trà inoltre approfondire il fattore relativo all’inci- alle pubbliche amministrazioni e agli enti di tu- denza degli spazi a differente temperatura per tela e gestione del territorio indagare la rilevanza d’uso di altri modelli oltre La ricerca potrà proseguire in vista di un com- a quello del patio interrato e comprendere se pletamento dei dati utili a chiarire anche l’inci- e quanto questi agiscono sui consumi energe- denza del fattore ventilazione al fine di cono- tici, sul miglioramento del microclima esterno scerne esattamente la rilevanza come fattore dell’edificio e comprendere se sono presenti le progettuale per le tipologie edilizie proposte e le condizioni di comfort per l’individuo in regime caratteristiche tecnologiche ad esse attribuite, estivo o invernale. sulle quali verranno diversificati volta per volta i In seguito alla messa a punto di questi fattori si parametri invarianti. potranno perfezionare le linee guida progettuali Ottimizzando e affinando l’uso dello stesso sof- per edifici passivi nelle regioni dell’Italia centra- tware d’analisi dinamica Design Builder utilizza- le, secondo protocolli di progetto sistematizza- to per la verifica degli altri parametri e ponendo ti. a confronto questi risultati con quelli ottenuti Si potrà auspicare l’applicazione del metodo dall’analisi del modello in regime dinamico o proposto, anche in altre tipologie edilizie che semidinamico con un secondo software specifi- per uguale superficie riscaldata e raffrescata co per l’analisi della ventilazione naturale come abbiano rapporti di forma superiori ai limiti di SperaVent o similare, in grado di definire in ter- 0,6 e 0,8 per verificarne l’efficienza in termini mini di consumo energetico quanti kW/m a per energetici. E ancora, considerando i modelli ti- raffrescamento estivo sarebbe possibile rispar- pologici di base, sarà possibile prevedere un’ul- miare sfruttando la ventilazione naturale. teriore suddivisione degli spazi interni (per ora A queste indagini verranno affiancati calcoli che considerati come spazi unitari) nelle differenti si relazioneranno con la normativa UNI da poco unità abitative, secondi ipotetici alloggi o am- introdotta, la UNI TS 11300 parte 3° e aggior- bienti. Sarà possibile estendere le valutazioni namenti della parte 1°, essendo la componen- anche ad edifici con destinazioni d’uso differen- te normativa in continua evoluzione e poiché la ti da quella residenziale, come quella terziaria ricerca stessa si pone come strumento per lo ad esempio, per i quali si va a sostituire o ad 2 380 implementare un rilevante fattore “invariante”. gli edifici passivi, in riferimento a condizioni cli- Inoltre si potrà approfondire nella ricerca l’inci- matiche diverse ma interne ad uno stesso am- denza, in termini di consumi in regime estivo e bito regionale-geografico. Le linee indirizzo, po- invernale, delle variabili attribuite al sistema tec- trebbero così evolvere in linee guida di progetto nologico come la trasmittanza, valutando quin- per edifici efficienti rivolte a località estese op- di le dimensioni e le proprietà del componente pure strumento più specifico specifiche per sin- isolante e di conseguenza anche sfasamento e gole località puntuale, al fine di delineare con inerzia termica, lavorando sia sulle componenti maggiore attendibilità un protocollo coerente. tecnologiche dell’involucro esterno, sia varian- Indagare località differenti da quella in esame do le caratteristiche del solaio a terra e della magari in contesti regionali differenti con carat- copertura. teristiche climatiche similari potrebbe diventare Si potrebbe inoltre introdurre il fattore impian- una buona matrice di confronto per improntare tistico, che in questa sede è stato considerato delle valutazioni energetiche a più ampia scala come costante di progetto, ma che potrebbe territoriale. invece diventare un fattore variabile in un’ottica coerente con gli obiettivi per l’ottenimento di un edificio passivo, prevedendo ad esempio impianti solari fotovoltaici o termici che già secondo normativa dovrebbero essere utilizzati negli edifici di nuova costruzione. Sarà possibile definire inoltre, grazie a questa indagine, una metodologia di analisi esportabile come strumento basilare per conoscere l’incidenza dei differenti fattori di progetto dell’edificio passivo per le singole località prese in esame. Infatti quest’analisi potrà essere estesa anche ad altre località della regione presa in esame, anche con caratteristiche climatiche dissimili, al fine di arricchire in maniera marcata le conoscenze sull’incidenza dei fattori di progetto per 381 382 8 Bibliografia e Norme - AA. VV. Passivhaus per il sud dell’Europa, linee Bompiani, 1994, p. 188 guida per la progettazione, Milano, ERG-Politecnico di Milano, Rockwool Italia S.p.a., 2008, - Boeri Andrea, Criteri di progettazione ambien- p.67 tale. 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