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PICCOLA ENCICLOPEDIA DELLA COMMEDIA AMERICANA Stagione 2010-2011 Carlo Griseri E-BOOK PRODOTTO E DISTRIBUITO DA : LENKA BLAHETOVA,URBONE PUBLISHING WWW.URBONE.EU [email protected] PRIMA EDIZIONE MAGGIO 2012 COPERTINA: BY Salvatore Patteri © Tutti i diritti di Copyright sono di proprietà dell’Autore Questo ebook contiene i dati codificatii al fine di una protezione in caso di pirateria. Tutti i diritti sono tutelati a norma di legge. Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta con alcun mezzo senza l’autorizzazione scritta dell’Autore e dell’Editore. È rigorosamente vietato passare ad altri il presente e-book, né in formato cartaceo né in formato elettronico, né per denaro né a titolo gratuito. Introduzione Ecco le quattro cose da tenere presente prima di affrontare la lettura di questa Piccola Enciclopedia: 1- Prende in esame tutte le commedie americane (ben 66 su 380 titoli arrivati in Italia) uscite al cinema nella stagione 2010-2011, per la precisione tra il 28 giugno 2010 e il 26 giugno 2011 (come indicato ed elencato da Segnocinema 171). Per ognuna, breve scheda e recensione. 2- Per “commedia” si intende il classico film che “fa ridere”, ma anche la “commedia rosa”, i film d'autore che strappano risate, i cosiddetti “dramedy” (che mischiano dramma e commedia) e tutti i film d'animazione. 3- Per “americana” si intende ovviamente statunitense, ma non solo nell'accezione di “prodotta negli USA”. Sono considerate infatti anche le commedie canadesi o britanniche che presentano un cast artistico principalmente americano (un esempio? “Ladri di cadaveri”). 4- Le recensioni di questo volume sono tutte state pubblicate (in forma pressoché uguale, qui lievemente corretta e modificata) sul sito di riferimento New American Comedy (http://newamericancomedy.blogspot.com/). Il progetto generale della Piccola Enciclopedia prevede ogni anno, dopo questa prima uscita, la pubblicazione di un nuovo “capitolo”, che comprenderà tutte le recensioni – sempre tratte dal sito New American Comedy – delle commedie americane uscite in sala in Italia nella stagione precedente: prossimo appuntamento per l'autunno 2012 con il riepilogo 2011-2012. Per comunicare con l'autore: [email protected] Indice alfabetico 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. 19. 20. 21. 22. 23. 24. 25. 26. 27. 28. 29. 30. 31. 32. 33. 34. 35. 36. 37. 38. 39. 40. 41. 42. 43. 44. 45. 46. 47. 48. 49. 50. A cena con un cretino (Dinner for Schmucks) American Life Amici, Amanti e... (No Strings Attached) Amore & Altri Rimedi (Love & Other Drugs) Amore a mille... miglia (Going the Distance) L'Apprendista Stregone (The Sorcerer's Apprentice) L'Artista della Truffa (The Con Artist) Il Buongiorno del Mattino (Morning Glory) Cani & Gatti – La Vendetta di Kitty (Cats & Dogs: The Revenge of Kitty Galore) Cars 2 Cattivissimo Me (Despicable Me) Come Lo Sai (How Do You Know) Cyrus Il Dilemma (The Dilemma) Due Cuori e una Provetta (The Switch) Easy Girl (Easy A) I Fantastici Viaggi di Gulliver (Gulliver's Travel) Fratelli in Erba (Leaves of Grass) Garfield il Supergatto (Garfield's Pet Force) Gnomeo & Giulietta (Gnomeo & Juliet) The Green Hornet Hop Incontrerai l'uomo dei tuoi sogni (You Will Meet a Tall Dark Stranger) Innocenti Bugie (Knight and Day) Jackass 3D Kick-Ass Ladri di Cadaveri (Burke & Hare) Laureata... e Adesso? (Post Grad) Letters to Juliet Libera Uscita (Hail Pass) Mangia Prega Ama (Eat Pray Love) Matrimonio in Famiglia (Our Family Wedding) Megamind Mia Moglie per Finta (Just Go with It) Un Microfono per Due (The Marc Pease Experience) Milo su Marte (Mars Needs Moms) Mordimi (Vampires Suck) Una Notte da Leoni 2 (The Hangover Part II) L'Orso Yoghi (Yogi Bear) Parto col Folle (Due Date) Paul Un Perfetto Gentiluomo (The Extra Man) Pirati dei Caraibi – Oltre i Confini del Mare (Pirates of the Caribbean: On Stranger Tides) Qualcosa di Speciale (Love Happens) I Ragazzi Stanno Bene (The Kids Are Alright) Ramona e Beezus (Ramona and Beezus) Rango Rapunzel Red Il Regno di Ga'Hoole (The Owls of Ga'Hoole) 51. 52. 53. 54. 55. 56. 57. 58. 59. 60. 61. 62. 63. 64. 65. 66. Rimbalzi d'Amore (Just Wright) Rio Sansone (Marmaduke) Scott Pilgrim vs. The World Segui il Tuo Cuore (Charlie St. Cloud) Shrek e Vissero Felici Contenti (Shrek Forever After) Stanno tutti bene (Everybody's fine) Lo Stravagante Mondo di Greenberg (Greenberg) Toy Story 3 Tre all'Improvviso (Life as We Know It) Un Tuffo nel Passato (Hot Tub Time Machine) La Versione di Barney (Barney's Version) Vi Presento i Nostri (Little Fockers) Un Weekend da Bamboccioni (Grown Ups) Winnie The Pooh Zack & Miri Amore a Primo Sesso (Zack and Miri Make a Porno) LEGENDA L'elenco delle uscite è tratto da Segnocinema 171 Le date di uscita in Italia sono prese da MyMovies.it A CENA CON UN CRETINO (Dinner for Schmucks, 2010, di Jay Roach) Cast: Bruce Greenwood, Chris O'Dowd, Jemaine Clement, Lucy Punch, Octavia Spencer, Stephanie Szostak, Steve Carell, Zach Galifianakis Uscita Italia: 5 novembre 2010 Il remake de "La cena dei cretini" era un film sbagliato già in partenza: talmente unico e riuscito l'originale (nonché recente!) che se fosse andato bene sarebbe stato merito dello script francese, fosse stato meno riuscito sarebbe stato un delitto... Purtroppo è questo secondo il caso del film di Jay Roach (la saga di "Austin Powers" e di "Ti presento i miei" nel curriculum): l'ironia di partenza diventa - era il rischio maggiore - volgare presa in giro, e il talento di Steve Carell nell'interpretare il cretino del titolo è inutile per risollevare la situazione. Troppo forzata la sua performance, per quanto in più occasioni divertente. Un gruppo di elitari uomini d'affari ha l'abitudine di organizzare una cena a cui ognuno deve invitare un "cretino", una persona talmente idiota (inconsapevolmente) da poter esser presa impunemente in giro e "vincere" il titolo del mese. Tim è al suo primo invito, e sta al gioco per ottenere la promozione lavorativa che cerca: l'incontro con Barry gli permetterà di avere una chance. Paul Rudd è il protagonista, colui che lo sceglie per la "cena" e che si affeziona a lui (La sua stranezza? Costruire modellini con topini imbalsamati, protagonisti degli splendidi titoli di testa e davvero incredibili!). La sua fidanzata è la bella Stephanie Szostak, il capo da accontentare Bruce Greenwood. Uno dei punti più bassi è però la folla dei cretini, con Zach Galifianakis protagonista di alcuni siparietti davvero stupidi (nel senso peggiore del termine), ma anche un'attrice talentuosa come Lucy Punch è ridotta qui a macchietta sessualmente perversa. Cosa rimane da salvare? Detto degli splendidi titoli di testa (davvero imperdibili...), qualche situazione "malin-comica" con il duo Carell-Rudd, abbastanza affiatato, e alcune stranezze viste alla cena (Chris O'Dowd schermidore ceco, l'Octavia Spencer di "The Help" come medium sui generis). Ma è troppo poco, peccato. AMERICAN LIFE (Away we go, 2009, di Sam Mendes) Cast: Allison Janney, Catherine O'Hara, Chris Messina, Jeff Daniels, Jim Gaffigan, John Krasinski, Maggie Gyllenhaal, Maya Rudolph, Melanie Lynskey, Paul Schneider Uscita Italia: 17 dicembre 2010 Burt e Verona sono una coppia felice, in attesa del loro primo figlio. Una sera, quando lei è ormai al sesto mese, i genitori di lui - su cui la coppia faceva affidamento per un sostegno nel tenere il bambino dopo il parto, lei è rimasta solo con una sorella che vive lontano - comunicano loro che hanno deciso di trasferirsi in Europa. Superato lo shock, i due cercano una soluzione e iniziano un lungo viaggio per gli Stati Uniti (nessuno dei due è vincolato da un posto fisso di lavoro) alla ricerca del luogo migliore in cui vivere: accanto ad amici o parenti, che si trovano quindi impegnati in una sorta di "verifica di compatibilità" che porta Burt e Verona a conoscersi meglio. Forse l'unica pecca di questo "American Life", commedia d'autore dai toni soffusi, è proprio la consapevolezza di essere un film intelligente e di non fare nulla per nasconderlo (basti pensare alla scena iniziale con la "inusuale" scoperta della gravidanza...): la sceneggiatura, affidata alla coppia di scrittori indie Dave Eggers e Vendela Vida, è un gioiello che riesce a proporre ritratti precisi ed efficaci, ben gestita da un cast di attori ottimamente selezionati. Maya Rudolph e John Krasinski passano dai soliti ruoli di caratteristi al ruolo di personaggi principali e riescono a regalare due figure a cui ogni spettatore può riuscire a sentirsi vicino. I genitori di lui, Jeff Daniels e Catherine O'Hara, gli amici (da una folle ma credibile Maggie Gyllenhaal a Allison Janney ai "pluri-genitori" Chris Messina e Melanie Lynskey) e i parenti (la sorella di lei, Carmen Ejogo, e il fratello di lui, Paul Schneider): tutti contribuiscono a rendere il quadro completo. Evitiamo commenti (o no?) sul titolo italiano, che invece di essere un fedele "Ce ne andiamo" (o qualche variazione sul tema) prova a riprendere il più noto film di Mendes ("American Beauty") inventandosi un nuovo titolo in inglese e sperando di "accalappiare" qualche spettatore in più... AMICI, AMANTI E... (No strings attached, 2011, di Ivan Reitman) Cast: Ashton Kutcher, Cary Elwes, Greta Gerwig, Kevin Kline, Lake Bell, Ludacris, Natalie Portman, Olivia Thirlby Uscita Italia: 25 marzo 2011 Adam ed Emma si conoscono fin da ragazzini. A un campo estivo lui l'aveva approcciata (fallendo...) chiedendole: "Posso masturbarti?". Dopo un paio di incontri rapidi nel corso della crescita, un giorno decidono di diventare "trombamici" (o amici con benefici, come preferite). Lei è medico, fa turni folli e non ha né tempo né voglia di trovarsi un uomo fisso. Lui vuole dimenticare la ex, che lo ha lasciato per il padre, attore di fama. Ma "solo sesso" durerà? Il film di Ivan Reitman (maestro della comicità anni '80-'90 con "I Gemelli", "Ghostbusters" e altro, un po' in calo negli ultimi anni) si inserisce nel filone amici che fanno sesso, in cui si contano altri due titoli quasi contemporanei, l'"Amici di letto" con Justin Timberlake e Mila Kunis e l'"Amore & altri rimedi" con Jake Gyllenhaal e Anne Hathaway. La pecca principale di questo film è la scarsa affinità di coppia tra lui, Ashton Kutcher (bello ma senz'anima espressiva) e lei, Natalie Portman (bella e con l'anima, ma forse l'aveva dimenticata a casa...). I due non sono credibili, e probabilmente la colpa è tutta di lui, anche se la Portman qualche responsabilità ce l'ha, essendosi dimostrata molto meno coraggiosa - per esempio - della sua collega Hathaway (che si è "concessa" decisamente di più). In un film del genere anche una pudica come lei doveva fare di più. Se la chimica di coppia non funziona, meglio si può dire del resto del cast: Kevin Kline è l'ingombrante padre di Adam, Cary Elwes è il dottor Metzner, Greta Gerwig è un po' sprecata nel piccolo ruolo di amica di Emma, Olivia Thirlby forse ancor di più in quello della sorella perfettina. Ludacris e Jake M. Johnson (Nick in "New Girl") sono i migliori amici di Adam. Ophelia Lovibond (Pippi in "I pinguini di Mr. Popper") è la sua ex. Qualche scena simpatica, qualche attore piacevole (ma senza dubbio sono tutti sottoutilizzati!) e poco più. AMORE & ALTRI RIMEDI (Love & other drugs, 2010, di Edward Zwick) Cast: Anne Hathaway, Gabriel Macht, George Segal, Hank Azaria, Jake Gyllenhaal, Jill Clayburgh, Judy Greer, Oliver Platt Uscita Italia: 18 febbraio 2011 Tra i primi titoli della nuova moda hollywoodiana a mischiare commedia e dramma, "Amore e altri rimedi" di Edward Zwick si basa sull'ottima integrazione della coppia protagonista, formata da Jake Gyllenhaal e Anne Hathaway. Jamie è un brillante ragazzo che non riesce a trovare la sua strada nella vita finché non entra nel campo delle vendite farmaceutiche, con il miraggio di vedersi affidare il farmaco del futuro, il Viagra (siamo nel 1996): amato dalle donne e grande seduttore, il ragazzo è infatti convinto - a ragione - di poter fare il "botto" con quella commissione. Maggie ha il Parkinson, e incontra Jamie in ospedale. Un incontro-scontro, che nasce dalla volontà di entrambi di avere solo storie senza impegno, sesso senza pretese e senza conseguenze (lei perché la malattia non le lascia futuro, lui per comodità). Come sempre capita, le cose si svilupperanno in modo diverso dal previsto. Enorme spot per la casa farmaceutica Pfizer (ma, a dire la verità, è un product placement che disturba meno di tanti altri), il film di Zwick si allinea per certi versi anche a un'altra moda di questi anni, quella degli amici "con benefici" ("Amici amanti e...", "Amici di letto", ...). Il regista ha nel curriculum la direzione di film come "Vento di passioni", "Glory", "L'ultimo samurai" e "Blood diamond": tutti film in cui il protagonista (maschio) è un eroe senza macchia che dovrà vincere sfide impossibili. Qui Gyllenhaal deve scontrarsi con la malattia della sua amata, una malattia non curabile e con cui non è semplice convivere. Buono il cast di contorno, con Hanz Azaria, Judy Greer, Jill Clayburgh, Gabriel Macht, George Segal... Simpatica l'idea del barbone curato involontariamente con il Prozac. AMORE A MILLE MIGLIA (Going the distance, 2010, di Nanette Burstein) Cast: Charlie Day, Christina Applegate, Drew Barrymore, Jason Sudeikis, Jim Gaffigan, Justin Long, Leighton Meester, Oliver Jackson, Rob Riggle, Ron Livingston, Sarah Burns Uscita Italia: 3 settembre 2010 Le relazioni a distanza possono funzionare? E se uno non le volesse ma ci finisse involontariamente? E' quello che capita a Erin e Garrett, che si conoscono casualmente una sera in un locale (lei sta per battere un record ai videogame...) e iniziano senza accorgersi che stanno "impelagandosi" in qualcosa di serio. La regista Nanette Burnstein guida una commedia frizzante basata sulla coppia affiatata (insieme sullo schermo e nella vita ai tempi) composta da Drew Barrymore e Justin Long. Lei è una giornalista-stagista precaria, lui lavora in una casa discografica ma deve occuparsi di teen band che non stima: iniziano a uscire già sapendo che poche settimane dopo lei partirà per un'altra città, e nessuno di loro vuole storie a distanza. Ma chissà... Sms e telefonate potranno compensare le miglia di lontananza? Si ricompone la coppia Charlie Day-Jason Sudeikis (ormai lanciatissimo dal Saturday Night Live di cui è protagonista), già vista e vincente in "Come ammazzare il capo e vivere felici": sono la coppia di amici d'infanzia di Long, protagonisti di alcuni dei momenti più divertenti di tutto il film. Leighton Meester è la prima fidanzata di Garrett, Natalie Morales la collega-amica di Erin, Christina Applegate la sorella maggiore stressata dai bambini, Ron Livingston il capo della casa discografica, Rob Riggle e June Diane Raphael sono la coppia di amici di famiglia, mentre Oliver Jackson-Cohen è Damon, potenziale rivale in amore. Simpatico e riuscito, "Amore a mille miglia" regala sorrisi e complicità grazie a personaggi convincenti e attori adatti. La gag dei baffetti alla Chaplin/Hitler è uguale a quella di "Tre uomini e una pecora" (ma questa è venuta prima, probabilmente...)! L'APPRENDISTA STREGONE (The Sorcerer's Apprentice, 2010. di Jon Turteltaub) Cast: Alfred Molina, Jay Baruchel, Monica Bellucci, Nicolas Cage, Teresa Palmer Uscita Italia: 18 agosto 2010 Sì, è proprio quel "L'apprendista stregone", quello di “Fantasia”. L'idea alla base del film di Jon Turteltaub è questa: simpatico quel segmento del film Disney, perché non lo espandiamo e ne facciamo un film intero? Detto, fatto: Merlino affidò i suoi poteri ai tre discepoli, Balthazar (Nicolas Cage), Veronica (Monica Bellucci) e Horvath (Alfred Molina). Quest'ultimo tradì, e aiutò la perfida strega Morgana (Alice Krige) a conquistare il potere, ma Balthazar e Veronica arrivarono in tempo per salvare la situazione. Lei però si trovò costretta a catturare l'anima della strega, e in attesa di trovare una soluzione Balthazar le ha imprigionate in una matrioska magica... Tutto chiaro? Impossibile, ma non è importante: l'azione passa al giorno d'oggi, dove lo sfigato Dave (Jay Baruchel) incontra Balthazar e - un po' controvoglia - scopre di essere l'unico che può aiutarlo (e lo stregone lo aiuterà a conquistare la bella di turno, Becky (Teresa Palmer)). L'apprendista riceve così il suo addestramento, che avrà alcuni momenti spettacolarmente difficili (la famosa scena delle scope!) ma darà ottimi risultati! Effetti speciali spettacolari, un cast azzeccato e un po' di avventura mixata a commedia rendono questo film di Turteltaub ("Il mistero dei templari", "Cool runnings") una visione piacevolmente leggera, perfetta per una serata disimpegnata a base di incantesimi. L'ARTISTA DELLA TRUFFA (The Con Artist, 2010, di Risa Bramon Garcia) Cast: Donald Sutherland, Greg Germann, Jed Rees, Rebecca Romijn, Rossif Sutherland, Russell Peters, Sabrina Grdevich, Sarah Roemer Uscita Italia: dato mancante Non si sa da dove iniziare nel parlare male di questo "L'artista della truffa" di Risa Bramon Garcia. Probabilmente è meglio partire dal protagonista, Rossif Sutherland (figlio di Donald, anche lui nel cast), fascino stropicciato adatto al ruolo ma totale incapacità espressiva. E dire che sulla carta il copione non sembrava malissimo: ex-ladro d'auto, Vince esce di prigione e vuole rifarsi una vita. Da un lato però il suo ex-capo, Mr. K (Donald Sutherland), lo costringe ad un ultimo colpo prima di appianare un vecchio debito, dall'altro viene casualmente scoperto da una mercante d'arte (Rebecca Romijn) che vede le sue sculture realizzate con rottami d'auto e vuole lanciarlo. Rubare auto è facile ma rischioso, nella galleria lavora la bella Kristen (Sarah Roemer): cosa sceglierà di fare Vince? La responsabile casting Risa Bramon Garcia ogni tanto si diletta alla regia ("200 cigarettes"), ma in questo caso ne avremmo fatto anche a meno: dialoghi senza senso e banali, messa in scena posticcia che neanche nelle peggiori fiction italiche, attori presi alla cieca, sviluppo dei personaggi pari a 0, azione (il film dovrebbe essere una via di mezzo tra commedia e action/heist movie) filmata senza capacità. Non si salva nulla. Due parole sul resto del cast, con il vecchio leone Sutherland che sembra finito lì per caso (o per giustificare l'assunzione del figlio...), Sarah Roemer ("Hachiko", la serie "The Event") che è carina al punto giusto ma non ha spazio per esprimersi e una Rebecca Romijn che si diverte ma appare ancora appesantita dal parto gemellare avuto poco prima dell'inizio delle riprese. Degli altri, meglio tacere. IL BUONGIORNO DEL MATTINO (Morning glory, 2010, di Roger Michell) Cast: Diane Keaton, Harrison Ford, Jeff Goldblum, Patrick Wilson, Rachel McAdams Uscita Italia: 4 marzo 2011 E' duro il mondo della tv, specie quella americana e ancor più quella del mattino (l'alba, e anche prima). Becky Fuller è una stakanovista del lavoro, si occupa di gestire una trasmissione del mattino in New Jersey ma viene licenziata per tagli. Trova lavoro in una trasmissione di fama ma scadente e in rovina, Day Break: accetta con entusiasmo ma si dovrà scontrare con tanti, tantissimi ostacoli. Rachel McAdams è Becky, perfetta nel ruolo della frenetica e iperattiva protagonista. Diane Keaton è la star viziatissima della trasmissione, Harrison Ford il grande cronista in caduta libera che viene scritturato per risollevarla (o affossarla del tutto?). Ty Burrell di "Modern Family" è il conduttore vanesio (e porco) dello show (poi sostituito da Ford), Jeff Goldblum il capo che la assume e John Pankow il regista che la aiuterà. Paul Wilson, infine, è il collega di canale che farà breccia nel suo cuore. Ritmo frenetico, dialoghi brillanti, alcune situazioni assurde ma nel complesso "Il buongiorno del mattino" funziona e diverte: difficile forse entrare nell'ottica di come e cosa sia la tv del mattino negli USA (forse la domenica pomeriggio italiana ci si avvicina...), ma dando per scontato che il ritratto che se ne fa qui sia fedele il film risulta decisamente piacevole. Dirige Roger Michell, quello di "Notting hill", "Ipotesi di reato" e "L'amore fatale". CANI & GATTI – LA VENDETTA DI KITTY (Cats & Dogs 2, 2010, di Brad Peyton) Cast: Chris O'Donnell, Fred Armisen, Jack McBrayer Uscita Italia: 17 settembre 2010 Sono passati 9 anni dal primo episodio di "Come cani & gatti", e il successo di quel capitolo (quasi 100 milioni al botteghino per 60 di spese, questa volta 85 di spesa per soli 45 di incassi: e la saga è finita qui) ha fatto crescere per il secondo il livello di effetti speciali e idee: si parte già con il botto, con i titoli di testa spettacolari sulle note di "Get the party started", e il messaggio allo spettatore è arrivato. Il pericolo per i cani questa volta è la temibile Kitty Galore. Chris O'Donnell è un poliziotto affiancato da un cane stile Rex, troppo esuberante e per ciò sospeso dal servizio: per lui arriva subito però la convocazione come spia, accanto alle vecchie conoscenze Butch e Lou (ma non solo loro tornano dal primo film, c'è anche il mitico gatto Mr. Tinkle!). Dopo aver messo all'angolo i gatti nel lontano 2001, questo film cerca di raddrizzare il tiro mettendo cani e felini sulla stessa barca (insieme anche a un piccione "scemus") contro un unico gatto impazzito e pericoloso... Il risultato non si discosta molto in questo secondo film, in cui gli umani sono ancora - se possibile meno presenti, gli effetti speciali più curati e le battute più numerose (il piccione domina in questo senso, ma anche il gatto-Hannibal non è male!). Ma il pubblico destinatario è sempre "under 12", niente di più, nonostante le tante citazioni "adulte". Il cast umano: Jack McBrayer di "30 Rock" è il padrone di Kitty, Fred Armisen è Friedrich, che all'inizio si fa fregare dal gatto-cane. CARS 2 (2011, di John Lasseter e Brad Lewis) Uscita Italia: 22 giugno 2011 Di più, di più, di più: sembra essere stato questo il motto che ha spinto John Lasseter ha tornare sul luogo "del delitto" e a girare il seguito di "Cars", successo Pixar da lui - a capo dello studio d'animazione più importante del mondo - fortemente voluto. Amante delle auto e delle corse, in questo secondo capitolo Lasseter ha forse voluto mettere troppe cose: ci sono tre gare in giro per il mondo (una anche in Italia, in un paesino d'invenzione che in parte è stato ripreso da Montecarlo e in parte da Piozzo, nelle Langhe) che vedono sfidarsi principalmente Saetta McQueen e un'insopportabile Ferrari (doppiata da Turturro in originale e da un pessimo Alessandro Siani in Italia), ma anche uno spy-movie che segue le vicende internazionali dello sport e vede protagonista Cricchetto, simpatico ma tonto amico di Saetta. Troppe corse, troppi inseguimenti, troppi personaggi fanno un po' affondare le belle invenzioni e la (sempre) spettacolare resa visiva di casa Pixar: la cura del dettaglio di questo film rappresenta un ulteriore passo avanti nella capacità dello studio californiano di migliorare l'animazione (e il merito va molto a Sharon Callahan, la responsabile della fotografia). Se quindi il voto per un film di questo tipo non può comunque scendere sotto l'ampia sufficienza, dispiace vedere che in questo caso si sia esagerato: già l'idea di un sequel non sempre è azzeccata, in questo caso il primo "Cars" sembrava aver (ampiamente) esaurito le trovate e l'interesse per un mondo animato da automobili. Evidentemente per Lasseter non è così, ma il risultato - incredibile a dirsi - è che dopo metà visione gli sbadigli hanno iniziato ad apparire e il finale è sembrato davvero molto liberatorio... CATTIVISSIMO ME (Despicable Me, 2010, di Pierre Coffin) Uscita Italia: 15 ottobre 2010 "Cattivissimo me" è uno straordinario esempio di come sia ancora possibile - nel 2010 - inventare qualcosa di nuovo e di divertente senza affidarsi a seguiti o altre ispirazioni. Il film di Pierre Coffin e Chris Renaud, prodotto da Universal, prende il via dalla scoperta che le piramidi in Egitto sono state sostituite da copie in gomma: chi sarà stato a compiere il crimine? Un cattivo, sicuramente. O forse un "cattivissimo". L'idea alla base della sceneggiatura è sicuramente originale, con il "lato oscuro" messo nel ruolo di protagonista e i buoni (in teoria...) relegati in secondo piano. Il furto della piramide spinge il cattivo Gru a darsi da fare per tornare in cima alla classifica dei "pericoli pubblici": peccato che sulla sua strada finiscano tre ragazzine che provano a vendergli dei biscotti per beneficenza... La critica principale che si può fare a questo film è sicuramente quella di non aver spinto troppo sulla trovata iniziale, con i cattivi che alla fine, in fondo in fondo, non sono così cattivi come sembrano. Ma bisogna invece sottolineare la grande trovata di questo lavoro, la creazione dei mitici Minion, che con il loro atteggiamento ingenuo e il loro facile entusiasmo diventano da subito (ancor prima dei titoli di testa!) il principale motivo di attrazione per lo spettatore. E per loro siamo già disposti a firmare l'obbligo a vedere in sala il prossimo "Cattivissimo me 2", e poi gli eventuali 3, 4, 5, ... Il doppiaggio, infine: Max Giusti nella versione italiana non è una bella scelta. Meglio lo Steve Carell originale (per non dire che con lui ci sono Jason Segel, Russell Brand, Kristen Wiig, Will Arnett e... Julie Andrews!). COME LO SAI (How do you know, 2010, di James L. Brooks) Cast: Jack Nicholson, Kathryn Hahn, Owen Wilson, Paul Rudd, Reese Witherspoon Uscita Italia: 18 febbraio 2011 Lisa è una (quasi) ex giocatrice di softball, una campionessa molto amata da tifosi e compagne, che è ancora single. George sarebbe il suo "appuntamento al buio", che si presenta per rompere prima ancora di conoscerla. Matty è un campione di baseball all'apice del trionfo, pieno di donne e di successo ma un po' vuoto (notevole il suo campionario a disposizione delle donne che passano da casa sua!). Parte da questo insolito triangolo "Come lo sai" di James L. Brooks, primo suo film dai tempi di "Spanglish" (2004): lei è Reese Witherspoon, reginetta della commedia rosa che qui fa girare la testa all'inquadrato (e disastrato, è al centro di un'inchiesta che rischia di rovinarlo) Paul Rudd e al sicuro di sé Owen Wilson, decisamente a suo agio nel ruolo dello sciupafemmine senza (troppa) morale. Gli sviluppi e i meccanismi sono quelli tipici della commedia rosa di qualità, di cui Brooks è un maestro: "Voglia di tenerezza" e "Qualcosa è cambiato" sono solo due titoli, ma dicono molto più di tante parole. Tre attori in parte, con un cast di supporto che vanta Jack Nicholson (presenza abbastanza costante nella carriera di Brooks) nel ruolo del padre degenere del povero Rudd, e Kathryn Hahn in quello della segretaria passionale. La sceneggiatura fa "palleggiare" con intelligenza la bella Lisa tra i due uomini che le fanno la corte, così diversi tra loro e così diversi con lei: volgerà tutto al meglio? Una commedia come se ne fanno poche ormai (purtroppo), una visione davvero piacevole. CYRUS (2010, di Jay e Mark Duplass) Cast: Catherine Keener, John C. Reilly, Jonah Hill, Marisa Tomei Uscita Italia: 10 dicembre 2010 John è timido, un po' imbranato, divorziato. Sembra bloccato dopo l'abbandono della moglie (con cui resta in buoni rapporti, e che anzi cerca di aiutarlo in ogni modo a tornare a vivere) e pare senza speranze, fino a quando ad una festa incontra Molly, la donna che fa per lui. Si piacciono, si danno appuntamento, fanno l'amore. Il giorno dopo John conosce Cyrus, il figlio di Molly, ancora più 'alieno' di lui. E qui comincia il film, con il feeling mancato tra i due uomini che lottano - in modo molto infantile ma ugualmente "pericoloso" - per quella che ritengono essere la "donna della loro vita". Questa la trama di "Cyrus", godibile film scritto e diretto da Jay e Mark Duplass e interpretato da John C. Reilly, Marisa Tomei, Jonah Hill e Catherine Keener. Una trama non propriamente originalissima, ma il film è simpatico e decisamente godibile. Tutto si gioca sullo splendido duello tra i personaggi Cyrus e John, con i due attori maschi che "gareggiano" per ottenere le attenzioni di una bellissima (migliora con gli anni, possibile?) Tomei e che regalano risate alla platea. Se quello di Reilly è un talento consolidato (da "Chicago" ai duetti con Will Ferrell fino all'ultimo "Carnage"), Jonah Hill si propone come uno dei talenti del futuro. Dalle sboccate ma riuscite performance di "SuXbad" a oggi (peraltro nettamente dimagrito, anche rispetto allo stesso Cyrus), Hill è passato da caratterista e buffo personaggio a protagonista, con una gamma interpretativa che sembra più vasta di quella dell'ex sodale Michael Cera. Divertente e non (troppo) scontato, "Cyrus" resta il film giusto da recuperare per passare una serata spensierata. Ci si aspettava forse qualcosa di più visti i talenti in campo, ma resta un ottimo punto di partenza per una carriera (quella dei Duplass) che potrà riservare in futuro ottime cose. Lasciamoli lavorare e continuiamo a seguirli. IL DILEMMA (The Dilemma, 2011, di Ron Howard) Cast: Channing Tatum, Jennifer Connelly, Kevin James, Queen Latifah, Vince Vaughn, Wynona Ryder Uscita Italia: 20 maggio 2011 Se vedeste la moglie del vostro migliore amico che bacia un'altra, cosa fareste? Lo terreste per voi o lo confidereste, rischiando così di minare la stabilità della vostra vita lavorativa e affettiva (i migliori amici in questione lavorano insieme ed escono sempre in "doppia coppia")? E' questo il dilemma che Vince Vaughn si trova ad affrontare quando scopre che Wynona Ryder, moglie del suo amico Kevin James, lo tradisce. Lui non ha problemi con sua moglie, Jennifer Connelly, ma teme che il disastro possa arrivare se renderà nota la tresca... Stupisce vedere Ron Howard alla guida di una commedia simile, anche se poi "Il Dilemma" è molto più serio di quanto possa sembrare guardando il cast (maschile, il femminile è più "abituato"). Wynona prende una sbandata per il bello e folle Channing Tatum, e nascondere (inizialmente) questa notizia rischia di creare più danni ancora. Sul lavoro i due sono un team perfetto, e compatibile al massimo, e Vaughn mette questo davanti alla verità: i suoi dubbi e le sue facce e la sua verbosità sono adatte al ruolo, così come convince la Ryder traditrice. Meno spazio per gli altri due, con Jennifer Connelly in particolare relegata (purtroppo) a ruolo di comprimaria. L'amicizia è più forte dell'amore? "Il Dilemma" convince su più fronti, anche se spiazza viste le premesse iniziali (mai fidarsi dei trailer...) e se "sbraga" un po' nel finale, quando diventa un'americanata con l'hockey su ghiaccio usato come rivincita sulla vita. DUE CUORI E UNA PROVETTA (The Switch, 2010, di Josh Gordon e Will Speck) Cast: Jason Bateman, Jeff Goldblum, Jennifer Aniston, Juliette Lewis, Patrick Wilson, Thomas Robinson, Todd Louiso Uscita Italia: 5 novembre 2010 Wally e Kassie sono grandi amici (ma l'amicizia tra uomo e donna esiste?). Lei, prossima agli 'anta', decide di volere un figlio e inizia la ricerca del donatore perfetto. Lui, un po' geloso, alla lunga rischia di non reggere la situazione. Ma come mai? Patrick Wilson è il bellone prescelto, ma forse non tutto andrà come previsto... Per far crescere il bambino lei lascia New York, ma quando il pupo ha 7 anni torna in città per un nuovo lavoro. Sarà l'occasione per riprendere i contatti, e fare un bilancio delle proprie vite. "Due cuori e una provetta" (pessimo titolo italiano) è una commedia rosa con una delle regine del genere, Jennifer Aniston, e uno dei nuovi "aficionados" del genere, Jason Bateman. La loro coppia sullo schermo funziona, sono credibili e i loro duetti sono frizzanti al punto giusto. C'è però troppa seriosità nel tutto (basti ad esempio la voce fuori campo introduttiva di Bateman), che stona nella visione di un film che è sì "da fazzoletto", ma - ci si aspetta - a cuor leggero. E invece qui la pesantezza di alcuni passaggi rovina un po' il clima. Si ride troppo poco, e i momenti di "respiro" sono quasi tutti riservati ad alcuni passaggi tra Wally e il piccolo Sebastian (forse il personaggio migliore, lo interpreta Thomas Robinson). Ottima - peccato sia troppo poco sullo schermo - la coppia di amici dei due: Jeff Goldblum gigioneggia da par suo, Juliette Lewis è l'amica acida e sboccata ed è perfetta nel ruolo (tornare a darle un ruolo da protagonista, prima o poi?). I due registi, Josh Gordon e Will Speck, sono gli stessi di "Blades of glory", commedia folle sul pattinaggio con Will Ferrell. EASY GIRL (Easy A, 2010, di Will Gluck) Cast: Amanda Bynes, Bert V. Royal, Cam Gigandet, Emma Stone, Lisa Kudrow, Malcolm McDowell, Patricia Clarkson, Penn Badgley, Stanley Tucci, Thomas Haden Church Uscita Italia: 4 marzo 2011 Film d'esordio sia per il regista Will Gluck sia per lo sceneggiatore Bert V. Royal, "Easy Girl" è una commedia fresca e frizzante, interpretata con stile e simpatia da Emma Stone e da un cast di "comprimari" di grandissimo livello (insolito per una commedia giovanile). Iniziamo proprio da questo particolare: padre e madre di Olive sono Stanley Tucci e Patricia Clarkson, splendidamente sopra le righe nel ruolo di moderni e felici genitori; Malcolm McDowell è il preside della scuola, che in verità si deve poco; Thomas Haden Church il professore preferito della protagonista (quello che dandole da leggere "La lettera scarlatta" le darà l'ispirazione per gli eventi...), Lisa Kudrow la consulente scolastica. Niente male come cast. Accanto a Emma Stone, ormai lanciatissima sul "mercato" di Hollywood (grazie anche a questo film: la comparsata all'inizio del successivo film di Gluck, il campione di incassi "Amici di letto", è un omaggio-ringraziamento), ci sono tra gli altri i compagni di classe Penn Badgley ("Gossip Girl"), Amanda Bynes (il serial "Le cose che odio di te") e Cam Gigandet ("O.C." e "Burlesque"). La trama: Olive è una ragazza qualunque della sua scuola, ha buoni voti, un'amica e nessun appeal verso i ragazzi. Si lamenta della sua "anonimicità" finché per un caso non si diffonde la voce che lei abbia perso la verginità. Il gossip è incontrollato e in poco tempo - anche perché Olive un po' gode del fatto di essere finalmente notata - lei diventa quella facile della scuola, con tutte le conseguenze del caso (scontate e non: dall'aiuto "immaginario" agli studenti più sfigati all'ostracismo che le riserva il gruppo cattolico della scuola). La situazione degenera quando Olive prende spunto dalla lettura del libro di Hawthorne (che per gli studenti americani è un po' come "I promessi sposi" per quelli italiani), si cuce la "A" del peccato sui vestiti e inizia a comportarsi da "zoccoletta"... Per uscire dal gorgo in cui lei stessa si è infilata non le resterà che la creazione di un video-diario in cui svelare il tutto. Divertente e brioso, il film gode della bravura della Stone (è solo poco credibile nel ruolo di "anonima" studente, ma è un peccato comune a questo genere di film!) e di un brillante copione che sfrutta al meglio il classico libro e lo reinventa, citando a piene mani il cinema rom-com studentesco anni '80 ("Vorrei che la mia vita fosse diretta da John Hughes" è una delle battute più belle del film, e c'è anche l'omaggio al John Cusack di “Non per soldi ma per amore”). I FANTASTICI VIAGGI DI GULLIVER (Gulliver's Travel, 2010, di Rob Letterman) Cast: Amanda Peet, Billy Connolly, Catherine Tate, Chris O'Dowd, Emily Blunt, Jack Black, Jason Segel, T.J. Miller Uscita Italia: 4 febbraio 2011 C'è qualcosa che non convince appieno di questo "I fantastici viaggi di Gulliver": gli effetti speciali non sono male, il protagonista Jack Black è una garanzia in questo tipo di film e il resto del cast è di primo livello (due nomi su tutti, Jason Segel ed Emily Blunt!). Sicuramente a peggiorare le cose per noi italiani è il doppiaggio inascoltabile del re e della regina di Lilliput, affidato scriteriatamente a Patrizio Roversi e Syusy Blady: una tortura dal primo all'ultimo minuto. Comici poco noti dalle nostre parti, poi, non aiutano, ma è tutta l'operazione che sembra poco convincente, come se non ci credessero troppo neanche gli stessi protagonisti... Black (anche produttore) è Gulliver, uno sgangherato addetto alla posta in un giornale, innamorato senza speranze (e senza alcuna fiducia in sé) della caporedattrice della sezione viaggi Amanda Peet, spronato dal nuovo collega T.J. Miller a provarci con lei... Inconcludente sul lavoro e infelice, per "caso" si ritrova a scrivere di viaggi per la rivista e deve partire per le Bermuda. I suoi "fantastici viaggi" lo portano (quasi) come da tradizione letteraria a contatto con i lillipuziani e con i giganti, ma le variazioni sul tema sono all'ordine del giorno: dopo l'iniziale diffidenza, Gulliver diventa un eroe per i piccoli abitanti di Lilliput e li travolge con le riproposizioni di classici del cinema recente (da "Star Wars" a "Titanic") e mettendo sulle loro bocche le provocanti parole di Prince (la dichiarazione d'amore con "Kiss" è ottima!). Ma le cose si complicheranno, perché il generale Edward interpretato da Chris O'Dowd (e l'implacabile nullafacenza di Gulliver) mettono nei guai il gigantesco nuovo arrivato: ma prima della fine avrà nuove occasioni di riscatto! Rob Letterman, il regista, è qui al suo primo lavoro con attori in carne e ossa dopo l'animazione di "Shark Tale" e "Mostri contro Alieni", ma non sembra troppo a suo agio in questa operazione. FRATELLI IN ERBA (Leaves of Grass, 2009, di Tim Blake Nelson) Cast: Edward Norton, Keri Russell, Melanie Lynskey, Richard Dreyfuss, Susan Sarandon, Tim Blake Nelson, Ty Burrell Uscita Italia: 17 settembre 2010 Doppio ruolo per Edward Norton in questo "Fratelli in erba": da un lato Bill, il professore integerrimo di filosofia, amato dalle sue studentesse e apprezzato da colleghi e superiori, dall'altro Brady, il fratello gemello, rimasto nel paese d'origine in Oklahoma e dedito alla coltivazione in grande stile di marijuana. Un giorno quest'ultimo viene ucciso (con una balestra!) e il professore dopo anni torna a casa: ad aspettarlo troverà la madre, Susan Sarandon, che si è rintanata da tempo in un ospizio pur non avendone ancora l'età, e la fidanzata incinta del fratello, Melanie Lynskey. Oltre a un sacco di problemi da sistemare, alla bella Keri Russell "country" e a situazioni diverse da quelle che si aspettava... Norton è ovviamente il motivo principale per cui bisognerebbe guardare questo "Fratelli in erba", la sua doppia performance conferma il suo già riconosciuto talento attoriale: per il resto il canovaccio non è particolarmente approfondito, ci sono le problematiche familiari e un po' di casini di droga e malaffare che servono a dare il via alla storia ma non molto di più. Per non dire della poco convincente svolta drammatica del finale. Il regista è Tim Blake Nelson, che di mestiere fa principalmente l'attore ma ogni tanto passa dietro alla macchina da presa ("O come Otello" il titolo più noto della sua carriera), e qui si ritaglia anche il ruolo di Bolger. Il titolo italiano svilisce il senso dell'originale, quel "Leaves of grass", foglie d'erba, che riprende la celebre raccolta di poesie di Walt Whitman e gioca con la versione intellettuale di Norton e i suoi dialoghi poetici con la Russell... GARFIELD - IL SUPERGATTO (Garfield's Pet Force, 2009, di Mark A.Z. Dippé) Uscita Italia: 1 giugno 2011 Operazione televisiva e davvero poco appetibile (almeno pensandola come uscita in sala) questo terzo capitolo della saga di "Garfield": dopo due film discreti realizzati con attori umani e il gatto più famoso dei fumetti in una convincente computer grafica, in questo film (uscito in 3D!) si è passati a una più anonima animazione digitale. L'incontro tra il supereroe Garzooka e il solito, pigro e sempre affamato Garfield è al centro del film, che sembra solo una lunga puntata di un qualunque cartone (tra l'altro poco curato a livello grafico) e non riesce a farsi piacere né dai più piccoli - abituati a molto meglio - né dai più grandi, che cercheranno di far scorrere più rapidamente possibile i 73 minuti di durata. Non molti, per fortuna: i primi 9 sono passati a presentare i personaggi del fumetto "reale" dei Pet Force, squadra di supereroi a cui Garfield controvoglia si troverà costretto in qualche modo a unirsi... Per il resto, poca roba: simpatica ma non inedita l'idea del fumetto che si "forma" passo dopo passo (e anche i riferimenti al mondo dei cartoni e alle sue regole), e per Garfield le solite e collaudate battute, ma un ruolo quasi di secondo piano nella storia. Negli Stati Uniti questo terzo Garfield (che poi a contare bene negli USA sarebbe il quinto, altro mistero...) non è neanche uscito al cinema, mentre da noi ha avuto l'onore della sala, un'uscita estiva che ha portato comunque più di 1 milione di euro nelle casse della produzione. Il regista è Mark A.Z. Dippé, alla guida di ben 3 pellicole sul gatto ma anche - udite udite - di quel trash horror che risponde al titolo di "Frankenfish - Pesci mutanti": chi ha orecchie per intendere... GNOMEO E GIULIETTA (Gnomeo & Juliet, 2011, di Kelly Asbury) Uscita Italia: 16 marzo 2011 C'è davvero qualcuno che ride quando le voci dei personaggi di un film sono doppiate in italiano caratterizzandole fortemente con accenti di ogni regione? Ne dubitiamo fortemente... La storia di questo film di Kelly Asbury (è un uomo, nonostante il nome, e ha diretto "Shrek 2" e "Spirit") è la solita vecchia storia di Romeo e Giulietta, rivisitata in chiave gnomesca... Montecchi e Capuleti sono due vicini di casa, e nel giardino di entrambi si trovano un sacco di gnomi da giardino. Come nella miglior tradizione ("Toy Story" insegna) quando gli umani non guardano loro prendono vita, e si odiano tra loro ferocemente come i loro padroni. Gnomeo e Giulietta appartengono ai rossi e ai blu, e si innamorano non sapendo di quale "famiglia" fanno parte: il loro sentimento aiuterà i due gruppi ad accettarsi, ma non sarà facile. L'idea in sé non è male per un film d'animazione, una rivisitazione di un classico per i più piccini: e per migliorarlo ci sono le musiche di Elton John (che ha molto creduto nel progetto) e voci di doppiatori di qualità (in originale, ovviamente: James McAvoy, Emily Blunt, Michael Caine, Maggie Smith!). Da noi invece si è scelto drammaticamente di dare agli gnomi voci dialettali ridicole e disturbanti che rendono davvero impossibile apprezzare il film: i bambini faticheranno a capire cosa dicono i personaggi, i grandi saranno disturbati dalla stupidità del tutto. Cosa resta per noi italiani di apprezzabile? Qualche musica, qualche scena (il primo incontro tra i due amanti è molto riuscito)... Troppo poco, però. THE GREEN HORNET (2011, di Michel Gondry) Cast: Cameron Diaz, Christoph Waltz, David Harbour, Edward Furlong, Edward James Olmos, Jamie Harris, Jay Chou, Seth Rogen, Tom Wilkinson Uscita Italia: 28 gennaio 2011 Insolita e incompiuta sortita di Michel Gondry nel mondo dei film tratti da fumetti: "Il calabrone verde" spiazza il suo pubblico perché non è il solito film di supereroi (qui di "super" c'è poco, se non i mezzi a disposizione del protagonista) e non è - soprattutto! - il solito film del regista francese. Ricco, viziato e amante della bella vita: così è Britt Reid al momento dell'improvvisa morte del padre, magnate dell'editoria che gli lascia in eredità il suo impero (e i ricordi di un'infanzia vissuta con una dura educazione). Lui si preoccupa inizialmente solo del fatto che il suo cappuccino non è più buono come prima: nella voglia di cambiare, aveva licenziato tutti i dipendenti del genitore, tra cui il meccanico Kato. Sarà proprio la conoscenza di Kato (richiamato di corsa per avere la giusta sveglia al mattino!) a cambiare la sua vita: il domestico cinese si rivela un genio della tecnica, un inventore, un lottatore imbattibile e molto altro ancora. Grazie a lui Britt conoscerà un nuovo lato di sé, quello da "giustiziere". Se inizialmente il tiro non sarà proprio quello giusto, col tempo imparerà a diventare un vero caposaldo nella lotta contro il male. Effetti speciali non esaltanti, sceneggiatura un po' farraginosa e troppo sbrigativa nella costruzione dei personaggi: questi i lati che non convincono nell'operazione "Green hornet". Il protagonista (Seth Rogen, anche sceneggiatore e produttore) è molto preso dal suo ruolo, Jay Chou è un ottimo Kato, Christoph Waltz gigioneggia nel ruolo del cattivo, Cameron Diaz è la bella di turno. Nomi di peso che, associati alla genialità di Gondry, facevano pensare a un film di altro "spessore". HOP (2011, di Tim Hill) Cast: Elizabeth Perkins, Hank Azaria, James Marsden, Kaley Cuoco Uscita Italia: 1 aprile 2011 "Hop" è un film di difficile esportazione, profondamente americano nella sua storia: il coniglietto pasquale e tutte le sue tradizioni non sono comuni qui da noi, e diventa quindi arduo immedesimarsi nello spirito che contraddistingue tutta la pellicola di Tim Hill (regista di "Garfield 2" e del primo "Alvin Superstar"). Il giovane erede della dinastia di coniglietti non vuole continuare nella tradizione di famiglia, vuole fare il batterista. Quindi fugge nel mondo "normale", generando inconsapevolmente tutta una serie di vicissitudini inattese e di sconquassi che alla fine - per fortuna - si assesteranno facendo tutti felici. L'animazione digitale del coniglietto è di grande qualità, ed è il motivo principale per cui guardare il film: James Marsden è l'umano che capiterà sulla sua strada, ma si limita a fare faccette e poco altro. Meglio di lui si comporta Kaley Cuoco, nel ruolo della sorella, e i pulcini animati! Nota di demerito per l'edizione italiana, funestata dal doppiaggio sgangherato di Francesco Facchinetti (non che quello di Luca Argentero per Marsden sia molto riuscito!)... INCONTRERAI L'UOMO DEI TUOI SOGNI (You Will Meet a Tall Dark Stranger, 2010, di Woody Allen) Cast: Anthony Hopkins, Antonio Banderas, Freida Pinto, Gemma Jones, Josh Brolin, Lucy Punch, Naomi Watts Uscita Italia: 3 dicembre 2010 Voce fuori campo, personaggi vari legati da parentele e amicizie, tic e discorsi intellettuali, amori e tradimenti nella borghesia (in questo caso, il quarto per Woody Allen, londinese): ci sono tutti i classici ingredienti delle commedie alleniane in questo "Incontrerai l'uomo dei tuoi sogni", dal cast ricco e ben collaudato ma con una sceneggiatura che si affida troppo al "pilota automatico" e stenta a divertire e coinvolgere lo spettatore. C'è Helena (Gemma Jones), disperata per essere stata lasciata dal marito Alfie (Anthony Hopkin), che non si vuole arrendere al passare del tempo e si finge giovane uscendo con l'oca giuliva Charmaine (Lucy Punch, vera rivelazione del film). La loro figlia Sally (Naomi Watts) è sposata con uno scrittore (quasi) fallito, Roy (Josh Brolin): lui non riesce a finire il secondo libro da anni, dopo il primo successo, lei è tentata dal capo della sua galleria d'arte, Greg (Antonio Banderas). Quando lui si invaghisce della misteriosa vicina di casa, Dia (Freida Pinto), la situazione degenera. E poi c'è anche una veggente poco seria (Pauline Collins). Allen si ferma qui: dopo aver costruito un quadro di personaggi che potrebbero essere anche convincenti (e averli presentati uno per uno al pubblico), li abbandona agli eventi non curandosi minimamente di verificare che ciò che accadeva avesse un senso e fosse (minimamente) divertente. Forse pensava già al film successivo... A salvare il film e non farlo passare nel dimenticatoio più totale (oltre alla bellezza della Pinto) è la verve di Lucy Punch, comica di razza, autoironica ed esilarante che speriamo possa avere (dopo tantissimi ruoli minori) anche la ribalta che merita. Per il resto, bisogna dire due parole sul titolo: l'originale (che suonerebbe "Incontrerai uno straniero alto e nero") si riferisce alla Morte, sensazione incombente in tutta la pellicola. In italiano diventa "Incontrerai l'uomo dei tuoi sogni", e la differenza di messaggio risulta evidente, purtroppo. INNOCENTI BUGIE (Knight & Day, 2010, di James Mangold) Cast: Cameron Diaz, Jordi Mollà, Maggie Grace, Patrick O'Neill, Paul Dano, Peter Sarsgaard, Tom Cruise, Viola Davis Uscita Italia: 8 ottobre 2010 Se si giudicassero i film in base al numero e alla fantasia delle acrobazie in programma, "Innocenti bugie" sarebbe uno dei migliori lungometraggi degli ultimi anni... Purtroppo per la pellicola di James Mangold ("Ragazze interrotte", "Walk the line") non è così: l'insolita scelta del regista newyorkese, assistito dalla sceneggiatura di Patrick O'Neill, di dirigere un film di spionaggio ironico e spettacolare poteva/doveva essere meglio di così. Tom Cruise gigioneggia egregiamente nella parte della super spia imbattibile e folle, che coinvolge l'ignara Cameron Diaz in una fuga rocambolesca per un malinteso con chi lo vuole morto. L'impressione che resta è che però l'apparente ironia con cui Cruise affronta un personaggio molto sopra le righe sia, per l'appunto, apparente, perché l'attore ci ha abituato in questi anni a esagerazioni varie che ridimensionano molto quelle del "suo" Roy Miller. Cameron Diaz ha una parte da svampita-sfortunata in cui si muove a suo agio, ma sul suo personaggio si è evidentemente lavorato poco in fase di sceneggiatura. La storia è sfilacciata e difficile da seguire, anche se facilmente ci si può rilassare seguendo solo le acrobazie di Cruise e le splendidi immagini (quelle sì notevoli). Il cast di contorno è stato curato nelle scelte ma poco supportato in fase di sviluppo: il genio da difendere è Paul Dano, che si limita a qualche faccetta, Viola Davis è sotto-utilizzata, Peter Sarsgaard e Jordi Mollà (purtroppo) inutili. Resta il rimpianto per quella che avrebbe potuto essere una piccola chicca e invece si è rivelata un'occasione sprecata. JACKASS 3D (2010, di Jeff Tremaine) Cast: Johnny Knoxville Uscita Italia: 3 dicembre 2010 “Scandalosa demenza”: l'intera saga di Jackass, composta da 3 serie televisive e da 3 film (al momento, non si sa mai cosa potrà riservarci il futuro), viene riassunta da queste due parole, definizione coniata dalla giornalista Elizabeth Weitzmann del New York Daily News, “orgogliosamente” riportata sul retro di copertina del bluray del terzo film dell'epopea di Johnny Knoxville e soci, uscito per Paramount. Dalla sinossi del film, alcune delle performance autodistruttive dei protagonisti del film: Johnny Knoxville che va sui pattini in mezzo a un branco di bufali, Bam Margera che si getta a rotta di collo in un corridoio pieno di pistole stordenti ad alto voltaggio, Steve-O che finisce in aria in un gabinetto portatile pieno. Novantaquattro minuti di follie, che al cinema erano "esaltate" dall'effetto 3D: chi l'avrebbe mai detto lo scorso millennio, quando la serie iniziò tra le polemiche. C'è chi ama e chi odia questo tipo di pellicole, impossibile restare indifferenti: chi scrive questa recensione prova un'insana passione per le “str###ate” che Knoxville e soci riescono a inventarsi ad ogni occasione, per le imprese che affrontano senza alcuna vergogna e senza alcun rispetto verso il proprio corpo! Una visione da affrontare solo se ampiamente preparati. E ricordatevi che “gli stunts del film sono stati interpretati da veri professionisti, pertanto né voi né i vostri figli dovete in alcun modo imitare le scene presenti in questo film” (recita una scritta sulla locandina)... Nota aggiunta: Lo scorso giugno è morto a soli 34 anni Ryan Dunn, una delle colonne del team Jackass. Gli è stato fatale un incidente d'auto, ed è parso un gioco del destino dopo tutte le follie intraprese nella saga. Una sbandata, lo scontro con il guard-rail, l'auto in fiamme: il futuro di Jackass è in dubbio, e comunque andrà non sarà più la stessa cosa, per l'assenza di Ryan e per lo spirito goliardico che – anche nel migliore dei casi – non potrà più contraddistinguere le loro (dis) avventure. KICK-ASS (2010, di Matthew Vaughn) Cast: Aaron Johnson, Chloe Moretz, Christopher Mintz-Plasse, Elizabeth McGovern, Evan Peters. Clark Duke, Lindsy Fonseca, Mark Strong, Nicolas Cage Uscita Italia: 1 aprile 2011 Curioso esperimento di film di supereroi tratto da un fumetto di successo, "Kick Ass" racconta la riscossa di un qualunque ragazzo (un nerd, si potrebbe dire) che un giorno stanco di subire e di essere un signor nessuno decide di diventare un eroe. Si costruisce una divisa e va in giro per salvare le persone, ma è inevitabilmente vittima di una mancanza assoluta di poteri (che siano super o meno...). Internet e un sottobosco di eroi a lui ignoto (da cui arriva la mitica e giovanissima Hit Girl) lo faranno diventare migliore, ma lo metteranno anche sulla strada dei cattivi di turno. Il cast di giovani è eccellente: Aaron Johnson (già John Lennon in "Nowhere boy") è perfetto per la parte del finto supereroe, i suoi amici Clark Duke ed Evan Peters hanno le facce giuste per stargli accanto, Chloe Moretz è una "Hit Girl" che rimarrà nella storia per la sua cattiveria e capacità di insulto paragonata alla sua età, Christopher Mintz-Plasse un cattivo talmente improponibile da affascinare, Lyndsy Fonseca la bella della scuola da conquistare. E che dire dei "vecchi"? Nicolas Cage autoironico in modo sublime, e Mark Strong è un cattivo perfetto. Alla regia c'è Matthew Vaughn, lanciato da questa pellicola verso budget enormi e palcoscenici planetari ("X-Men - L'inizio"). Un film calibrato, divertente ma non troppo, riuscito in tutti i suoi aspetti e che lascia aperta la strada a un - attesissimo - capitolo 2. LADRI DI CADAVERI (Burke & Hare, 2010, di John Landis) Cast: Andy Serkis, Hugh Bonneville, Isla Fisher, Simon Pegg, Tim Curry, Tom Wilkinson Uscita Italia: 25 febbraio 2011 Grottesca e riuscita commedia nera firmata da John Landis, che torna così a dirigere un film importante dopo anni bui e solo gli episodi dei "Masters of Horror" a confortare i suoi fan (ma per riuscire a farlo si è dovuto spostare in Gran Bretagna!): "Ladri di Cadaveri" è una divertente storia in costume che riprende alcune vere leggende ambientate a Edimburgo. Burke e Hare sono due disgraziati che scoprono quanto siano disposti a spendere i medici (senza guardare troppo per il sottile per quanto riguarda la provenienza...) per avere cadaveri freschi su cui poter fare liberamente i loro esperimenti. Il denaro sonante e immediato (e - in un certo senso - "facile") li porta però a lasciarsi un po' prendere la mano... Simon Pegg e Andy Serkis (quest'ultimo finalmente in persona e non dietro al "motion capture"!) costituiscono una splendida coppia di personaggi principali, che divertono e convincono anche quando si trovano nella parte di assassini senza (troppi) scrupoli. Intorno a loro alcuni prestigiosi attori (da Tom Wilkinson a Tim Curry) e una prorompente Isla Fisher nel ruolo di un'attrice disposta a tutto pur di avere l'occasione di esibirsi completano il cast, felice "congrega" selezionata con attenzione da Landis. Non bastasse tutto ciò (e crediamo possa bastare), si aggiungono alcune chicche, come le apparizioni del grande Christopher Lee e - soprattutto! - del mitico Ray Harryhausen, classe 1920, leggendario creatore di effetti speciali di Hollywood e personaggio mai abbastanza celebrato. LAUREATA... E ADESSO? (Post Grad, 2009, di Vicky Jenson) Cast: Alexis Bledel, Andrew Daly, Catherine Reitman, Craig Robinson, Fred Armisen, J.K. Simmons, Jane Lynch, Michael Keaton, Rodrigo Santoro, Zach Gilford Uscita Italia: 9 luglio 2010 Un film che bisogna vedere con la consapevolezza che negli USA le abitudini sono diverse da quelle italiane... e che forse oggi - rispetto al 2009 in cui è stato realizzato - anche là le cose sono cambiate per l'acuirsi della crisi economica. Ryden si è appena laureata con successo, e si appresta a fare un colloquio presso la casa editrice dei suoi sogni: è molto (troppo) fiduciosa, e dopo la mancata assunzione entra in crisi. Trovare un lavoro sembra impossibile, e il triste ritorno a casa sarà l'inizio di una serie di sfortune da cui, con impegno e fortuna, forse riuscirà a uscire... Sentirsi falliti se a pochi giorni dalla laurea non si è ancora trovato un lavoro e si è costretti a vivere a casa è una cosa che noi italiani capiamo poco, ma dati i presupposti la credibilità della sceneggiatura è garantita. La povera Ryden (ma anche il suo amico-innamorato Adam non è in una condizione molto migliore...) è in crisi ma piena di talenti, dovrà solo capire cosa vuole dalla vita! Alexis Bledel dopo le fortune di "Una mamma per amica" è un po' sparita, ma con le sue faccette e la sua fisicità riesce a dare alla sua Ryden la giusta "inquadratura", mentre un po' sciapo è forse il personaggio di Adam (Zach Gilford di "Friday night lights"). La rivale Jessica è interpretata da Catherine Reitman, figlia di Ivan e sorella di Jason. Molto meglio il cast adulto: i genitori della ragazza sono Michael Keaton (un po' sopra le righe ma rivederlo in scena e in forma è decisamente la cosa migliore del film) e Jane Lynch, il padre di lui è J.K. Simmons, il bel vicino Rodrigo Santoro, la simpatica e strampalata nonna Carol Burnett. Simpatico il cameo di Fred Armisen come "uomo-guacamole", di Craig Robinson e di Andrew Daly. La regista Vicky Jenson è tornata dietro la macchina da presa dopo qualche anno di assenza, dopo i suoi successi "Shrek" e "Shark tale": "Laureata... e adesso?" è una commedia senza pretese, con qualche trovata simpatica, un plot scorrevole e banalotto con una risoluzione finale (in particolare quella lavorativa!) troppo semplicistica e tirata via. LETTERS TO JULIET (2010, di Gary Winick) Cast: Amanda Seyfried, Franco Nero, Gael Garcia Bernal, Luisa Ranieri, Marina Massironi, Oliver Platt, Vanessa Redgrave Uscita Italia: 25 agosto 2010 Film zuccheroso e melenso, da guardare con il fazzoletto in mano e senza pretendere troppo in quanto a trovate cinematografiche o di sceneggiatura particolari: si parte dall'amore di Romeo e Giulietta e dalla tradizione (vera? verosimile?) delle "Giuliette" che a Verona raccolgono le lettere degli innamorati da tutto il mondo e si premurano di rispondere, una specie di "Babbo Natale" del cuore. Sophie (Amanda Seyfried) è una giornalista in vacanza qui con il suo futuro marito, il distratto e troppo amante del buon vino Victor (Gael Garcia Bernal). Lui è sempre in giro per vigne, lei rimane sola a Verona e scopre la storia delle "Giuliette" e ne rimane affascinata: da una ricerca casuale, ritrova una vecchia lettera abbandonata e mai letta. Rispondere alla richiesta di Claire diventa per lei un passatempo pre-matrimoniale (lui non c'è mai, si è capito?) e una missione. Partirà alla ricerca del misterioso Charlie insieme all'anziana signora britannica e di suo nipote, uno scontroso ragazzo che piano piano imparerà a sciogliersi... Amanda Seyfried ha il viso giusto per questo genere di storie melense ("Mamma Mia" insegna), Bernal è ormai un abitudinario di pellicole rosa (e qui è meglio che ne "Il mio angolo di Paradiso"), e poi è sempre bello rivedere sullo schermo insieme la coppia - nella vita e nell'arte - formata da Vanessa Redgrave e Franco Nero. Dispiace dover confermare anche in questo caso i soliti luoghi comuni statunitensi sugli italiani (qui in buona rappresentanza nel cast: Luisa Ranieri, Remo Remotti, Milena Vukotic, Marina Massironi...). Peccato. "Letters to Juliet" è diretto da Gary Winick, già alla guida di "30 anni in un secondo" e "Bride Wars", scomparso prematuramente nel febbraio 2011 per un tumore al cervello. LIBERA USCITA (Hail Pass, 2011, di Peter e Bobby Farrelly) Cast: Alyssa Milano, Christina Applegate, Jason Sudeikis, Jenna Fischer, Nicky Whelan, Owen Wilson, Richard Jenkins, Stephen Merchant Uscita Italia: 15 giugno 2011 Uomini infantili che si "scontrano" con donne più mature (emotivamente, non di età) che provano a farli crescere: in estrema sintesi questa potrebbe essere gran parte della filmografia dei fratelli Peter e Bobby Farrelly (da "Tutti pazzi per Mary" ad "Amore a prima svista"). In questo "Libera uscita", che in Italia è passato quasi inosservato pur non essendo inferiore alla media delle loro produzioni, sono due amici storici, Rick e Fred, ad occupare quel posto: sposati da tempo con le loro fidanzate del liceo, non sono mai diventati responsabili e ancora oggi passano le giornate a vantarsi di donne che li idolatrebbero, di avventure inesistenti, di sesso e simili. Le loro mogli, stanche per la loro impossibile condizione, decidono di regalare loro una settimana di "libera uscita": per 7 giorni vivranno da single e potranno andare con chi vorranno, ma poi - una volta tornati nei "ranghi" - dovranno smetterla e comportarsi seriamente. La libertà però non sarà così semplice da vivere per i due, e anzi potrebbero essere le loro consorti ad approfittare del "pass"... La coppia di protagonisti è affiatata, e vede Owen Wilson, ormai consolidato in commedie di questo tipo (dopo l'esperienza a Parigi con Woody Allen cosa farà?), e Jason Sudeikis, pressoché sconosciuto in Italia ma star USA grazie al Saturday Night Live e ad alcune commedie di successo. Le loro pazienti mogliettine sono rispettivamente Jenna Fischer (tra i protagonisti di "The Office", da cui arriva uno degli amici dei mariti, Stephen Merchant) e la mai abbastanza (cinematograficamente) sfruttata Christina Applegate. Situazioni un po' scontate e linguaggio un po' triviale, ma "Libera uscita" funziona e diverte quanto basta. MANGIA PREGA AMA (Eat Pray Love, 2010, di Ryan Murphy) Cast: Billy Crudrup, James Franco, Javier Bardem, Julia Roberts, Luca Argentero, Richard Jenkins, Viola Davis Uscita Italia: 17 settembre 2010 Polpettone indifendibile: è questo il primo commento che viene in mente dopo aver visto "Mangia Prega Ama", film infinito (sono 133', ma sembrano molti di più!) firmato dal Ryan Murphy dei televisivi "Glee", "American Horror Story" e "Nip/Tuck". Julia Roberts è Liz, scrittrice di successo che dopo una grossa delusione d'amore decide di prendersi una pausa dalla sua vita, e di recarsi a soddisfare i suoi desideri principali. E quindi va qualche mese in Italia per i piaceri del cibo, in India per la mente e a Bali per lo spirito. Nel tour incontrerà anche l'amore, nella persona di Javier Bardem. In ogni continente via con gli stereotipi più biechi e ritriti che gli americani riescono a tirar fuori quando parlano degli stranieri. Quelli sull'Italia poi sono imbarazzanti, l'intero "capitolo" sarebbe da cestinare. Il livello dell'approfondimento? "Avere un bambino è come farsi un tatuaggio in faccia: bisogna esserne convinti". Ecco, si parla d'amore e di sentimenti a questo livello, con frasette che sarebbero scartate anche dai cioccolatini... Julia Roberts va col pilota automatico (il mestiere la salva, ma il suo personaggio è costretto a dire cose tremende!), il povero Javier Bardem sembra un pesce fuor d'acqua. Poi c'è Viola Davis, nomination all'Oscar per "The Help" (amica e collega di Liz), mentre Billy Crudrup è il marito cattivo. Nel suo giro del mondo la Roberts incontrerà anche James Franco e Luca Argentero, Remo Remotti e Richard Jenkins. MATRIMONIO IN FAMIGLIA (Our Family Wedding, 2010, di Rick Famuyiwa) Cast: America Ferrera, Carlos Mencia, Forest Whitaker, Lance Gross, Regina King, Shannyn Sossamon Uscita Italia: 23 luglio 2010 Lucia e Marcus sono innamorati: lei è messicana, lui nero. Al momento della cena di famiglia in cui annunciare il loro matrimonio, però, gli attriti tra i rispettivi padri (che si sono conosciuti casualmente nel pomeriggio e hanno iniziato da subito a litigare) danno il via a una serie di problematiche che metteranno a rischio il loro rapporto. Commedia rosa senza impegno, che prova a superare gli stereotipi interraziali (per noi italiani curiosamente senza "bianchi"...) con l'amore: il padre di lui è uno speaker radiofonico di successo che ogni notte ha nel letto una ragazza diversa (e alla cena di famiglia ha portato una compagna di scuola della futura nuora, Shannyn Sossamon), i genitori di lei sono una coppia stabile, lui ha una carrozzeria e ha conosciuto il consuocero quando gli ha portato via l'auto per divieto di sosta. Comunità latina contro comunità nera, a botte di frecciatine razziste che si mischiano alle solite situazioni tra genitori e futuri generi ("Ti presento i miei" insegna...): messo alle strette, Marcus rischia di scoppiare ma l'amore, si sa, vince sempre... Stupisce che con tanti film (anche di questo genere) che faticano ad arrivare in Italia proprio questo sia riuscito ad arrivare in sala, anche se in piena estate. Non ci sono attori di particolare appeal dalle nostre parti (Forest Whitaker è lo speaker radio, America Ferrera - "Ugly Betty" - è Lucia), la sceneggiatura è abbastanza piatta e non si può dire che "Matrimonio in famiglia" brilli in alcun modo, neanche nella seconda parte dedicata alle nozze (simpatica solo la previsione dei tavoli del ricevimento, con le varie possibili collocazioni “immaginate”). MEGAMIND (2010, di Tom McGrath) Uscita Italia: 17 dicembre 2010 Come già in "Cattivissimo me" (uscito quasi in contemporanea), anche "Megamind" ribalta con successo l'abitudine narrativa di porre i buoni al centro della storia: Megamind è il cattivo-protagonista e i buoni, Metroman l'eroe e la bella Roxanne, sono in secondo piano. Cosa succederebbe se il personaggio negativo di un film riuscisse per una volta nel suo intento nefasto, e cioè uccidere il buono? Forse si sentirebbe in colpa e proverebbe a rimettere le cose a posto, magari creando un nuovo eroe (il rapporto tra Megamind e Titan è la cosa migliore del progetto)... Come anche l'altro film citato, "Cattivissimo me", la nota di demerito è che l'idea iniziale non viene portata avanti con decisione fino in fondo e il cattivo di turno si rivela poi in fondo in fondo un po' buono pure lui... Ma è un coraggio che i film d'animazione fanno fatica a trovare, il loro pubblico principale sono pur sempre i bambini. Il film di Tom McGrath (sua la trilogia di "Madagascar") è uscito in sala in un'ottima versione 3D, che ne ha valorizzate le ambientazioni spettacolari. Citazioni e battute divertenti rendono poi "Megamind" una visione altamente consigliata anche a un pubblico adulto. Le voci originali sono di grande prestigio, da Will Ferrell a Brad Pitt a Tina Fey e Ben Stiller, per l'Italia - bravi! - ci si è affidati questa volta a professionisti del settore e non a nomi noti della tv... Meno male. MIA MOGLIE PER FINTA (Just go with it, 2011, di Dennis Dugan) Cast: Adam Sandler, Brooklyn Decker, Happy Madison, Jennifer Aniston, Mia moglie per finta, Nick Swardson, Nicole Kidman Uscita Italia: 1 aprile 2011 Facciamo finta di non sapere che "Mia moglie per finta" sia il remake (seppur non dichiarato ufficialmente) di "Fiore di cactus", commedia riuscitissima che vedeva nel suo cast Walther Matthau, Goldie Hawn e Ingrid Bergman... Quel film è inarrivabile, e il suo rifacimento lontano anni luce. Detto questo, approcciare un film con Adam Sandler (come approcciarne uno con Jennifer Aniston) da qualche anno è ormai diventato molto semplice: sai già cosa ti aspetta, sai già che ruolo interpreterà, sai già che la storia sarà simpatica (non troppo, ma neanche troppo poco) e che la visione scorrerà via piacevolmente. E’ raro che uno dei due “re” della commedia romantica cambi questo copione: è successo un po’ a Sandler con "Funny People" (abbastanza incompreso, sicuramente troppo lungo) e ancor più con "Reign over me", che hanno infatti avuto poco successo. Più raro che capiti alla Aniston, ricordiamo giusto un incompiuto "Friends with money" del 2006, o ancor prima "Derailed". Copione prevedibile, pilota automatico inserito: il film promette e mantiene, impossibile uscire dalla sala delusi sapendo cosa propone il lavoro di Dennis Dugan ("Un weekend da bamboccioni", "Zohan", "Vi dichiaro marito e marito"... un habitué dei film di Sandler e della sua casa di produzione Happy Madison!). La storia è questa: lui scopre che la donna che sta per sposare non lo ama e lo cornifica poco prima di andare all’altare, decide di lasciarla e di buttarsi in un bar a bere. Con la fede al dito (prima di sposarsi?!?) riesce senza fare nulla a sedurre una bella ragazza... e da lì ha l’idea di diventare uno sciupafemmine che finge di essere sposato e infelice, fino al giorno in cui conosce una ragazza bellissima che viene invece respinta da quella fede. Inizia qui una commedia degli equivoci, con Jennifer Aniston - single, madre di due figli e assistente di Sandler, chirurgo plastico - chiamata a interpretare la ex-moglie per far capire alla nuova fiamma che quella è una storia finita... Nulla o quasi andrà come previsto, ma alla fine l’amore trionferà (tra chi non ve lo diciamo, però). A interpretare il ruolo che fu di Goldie Hawn è questa volta Brooklyn Decker, modella statunitense al suo esordio in un ruolo importante sul grande schermo. Il “fisico del ruolo” c’è, senza dubbio, e la ragazza in bikini lascia senza parole sia i protagonisti (bambini compresi) del film sia gli spettatori in sala, ma per il resto il confronto con l’originale è inclemente. Rivedremo comunque sicuramente la Decker sul grande schermo, ne siamo sicuri: la moglie del tennista Andy Roddick (che fa una simpatica comparsata nel finale buonista) andrebbe giudicata dopo una visione in lingua originale ma l’impressione è che oltre alla bellezza non ci sia molto altro... Diverso e più complesso il discorso relativo a Nicole Kidman, qui presente con un piccolo ruolo decisamente insolito per la sua carriera. Vecchia compagna di college della Aniston, la sua Devlin ha fama di donna insopportabile e tremendamente competitiva, che ha sempre soverchiato la compagna in gioventù. Nel corso di un folle weekend alle Hawaii con fidanzata, finta ex-moglie (accompagnata dai due figli e da un nuovo finto compagno - Nick Swardson, "solito" compagno di avventure di Sandler...) non potrà mancare anche l’incontro con lei. L’inserimento della Kidman in un contesto simile affascina sulla carta (si tratta sostanzialmente di un gioco che la stessa attrice accetta e sfata sulla sua immagine da donna perfetta) ma che visto sullo schermo invece non convince pienamente. Jennifer Aniston recita il suo ruolo da moglie ideale per l’ennesima volta, sottovalutata a inizio film e piano piano scoperta dal suo partner come “quella giusta” (Come ha fatto Brad Pitt a lasciarla?, dovranno chiedersi le spettatrici in sala ancora in lutto per la separazione dall’attore. Mentre gli spettatori maschi questa domanda non se la fanno, visto con chi sta ora). Abiti poco sexy e molto anonimi, occhiali in viso e trucco rado all’inizio, per dare spazio al miglioramento graduale col passare dei minuti (fino al bikini - quasi nel finale - che lascia a bocca aperta il suo finto marito): una trasformazione da manuale, già vista mille volte e già in programma in altrettanti film nei prossimi anni. "Mia moglie per finta" non è un brutto film, è solo un film come tanti altri prima e tanti altri ancora dopo, in cui a infastidire di più è lo spreco di un attore dalle potenzialità molto maggiori. Per non ricorrere sempre al solito citatissimo "Ubriaco d’amore" di Paul Thomas Anderson, in cui è strepitoso, o i due titoli segnalati in apertura di questo post, si possono elencare alcuni titoli significativi in cui il “nostro”, pur senza strafare, riesce a lasciare il segno con qualche guizzo, cosa che qui non fa: "50 volte il primo bacio" o "Spanglish", due commediole sulla carta non dissimili da "Mia moglie per finta", hanno una freschezza e un senso della commedia che qui manca. E Sandler, come detto anche produttore di tutte queste pellicole, non può risparmiarsi le critiche. UN MICROFONO PER DUE (The Marc Pease Experience, 2009, di Todd Louiso) Cast: Anna Kendrick, Ben Stiller, Jason Schwartzmann, Jay Paulson Uscita Italia: 14 luglio 2010 E' davvero un film insolito e difficile da definire questo "Un microfono per due" (titolo italiano poco azzeccato) di Todd Louiso. Iniziamo a descriverne il regista, Todd Louiso: attore lanciato dalla sua interpretazione in "Alta fedeltà" (era l'altro commesso insieme a Jack Black, lanciato anche lui da quel film), negli anni seguenti ha recitato in decine di pellicole ma non ha più lasciato il segno. Passato dietro la macchina da presa nel 2002 con "Love Liza", ha scritto e diretto questo bizzarro lavoro... Si prova per uno spettacolo scolastico, "Il mago di Oz", diretta da un esigente professore (a suo tempo artista incompreso?) interpretato da Ben Stiller, qui in un ruolo maturo e poco consono nella sua filmografia. E' lo stesso show che tempo prima aveva visto crollare emotivamente Marc Pease (Jason Schwartzmann) che aveva il ruolo dell'omino di latta ma scappò dal teatro prima della sua parte. Ora lui ha finito la scuola, ma la sua fidanzata Meg (Anna Kendrick) è ancora lì ed è nel cast. Marc è rimasto legato al suo gruppo vocale musicale di quei tempi, i Meridian 8 (che però nel frattempo sono rimasti in 4...), ed è disposto a vendere la casa di famiglia per finanziare loro un demo in uno studio, senza accorgersi che il tempo ormai è passato e le sue sono solo illusioni di un ragazzino non cresciuto. Schwartzmann interpreta una variazione (meno riuscita) del suo Max in "Rushmore", ed è attorno all'incapacità di crescere del suo personaggio che si costruisce questa commedia che non è una commedia (si ride poco, e amaramente) ma più una storia di formazione in musica che non ha nulla, o quasi, di scontato. Spiazzante ma interessante, merita una visione (in lingua originale, già che ci siete, il doppiaggio non è curatissimo). Tutti gli attori cantano con la loro voce, Stiller compreso. MILO SU MARTE (Mars Needs Moms, 2011, di Robert Zemeckis) Uscita Italia: dato mancante Resterà negli annali per aver affossato definitivamente il percorso nel mondo della performance capture di Robert Zemeckis (in questo caso utilizzando come attori Seth Green, Dan Fogler e Joan Cusack), e basta. "Milo su Marte" racconta la storia di Milo, bambino disubbidiente che non sopporta la rigidità della madre. Gli alieni da Marte però sanno che una madre così è quello che ci vuole per i loro bambini e la rapiscono: Milo proverà a salvarla, ma dovrà andare fino sul "pianeta Rosso" per riuscirci. Fantascienza per ragazzi (come anche "Monster house") per questo film che non riesce mai ad appassionare: gli effetti speciali di Marte non sono male ma comunque non esaltanti, ma la resa della performance capture è ancora troppo all'inizio per convincere (i buoni risultati de "Le avventure di Tintin" sono di là da venire...). Qualche cosa si salva qua e là (la scena del respiratore nel finale, per dirne una) ma in generale il film è da dimenticare. Dopo gli esperimenti di "Polar express", "Beowulf" e "A Christmas carol", il flop assoluto di questo "Milo su Marte" (20 milioni di incassi per 150 di budget!) ha fatto chiudere dalla Disney la divisione di Zemeckis che si occupava di questa particolare tecnica: a giudicare dai film realizzati in questi anni, viene da dire "poco male". MORDIMI (Vampire Sucks, 2010, di Jason Friedberg e Aaron Seltzer) Cast: Arielle Kebbel, Chris Riggi, Dave Foley, Jenn Proske, Ken Jeong, Matt Lanter Uscita Italia: 17 settembre 2010 Demenziale parodia della saga di "Twilight", "Mordimi" è purtroppo vittima della voglia dei produttori di sfruttare il successo dei film tratti dai libri di Stephenie Meyer, senza perdere troppo tempo nella costruzione di una trama significativa. L'idea è solo una: ricalcare la storia del primo "Twilight" (con qualche spunto dai successivi) e ironizzare su tutti. Se ogni tanto scappa qualche sorrisetto, nella maggior parte dei casi il risultato è sconfortante: Edward e Bella si potevano prestare a una parodia, ma alla fine risultano nettamente vincitori gli "originali" Pattinson-Stewart. Non di solo "Twilight" vive "Mordimi", però, ci sono riferimenti rapidissimi (e trascurabili, a dire il vero) ad altri film e fenomeni del periodo, da "Gossip girl" a "Dear John", dai Black Eyed Peas a molti altri ancora. Il livello della recitazione è davvero risibile (forse migliorato addirittura dal nostro doppiaggio!), si salvano solo alcuni riferimenti meta-cinematografici (la sfida tra i Team Jacob e Team Edward, le due amiche che vanno al cinema a vedere "Breaking Dawn"...) ma è davvero poco. Nel cast anche Ken Jeong, il coreano di "Una notte da leoni". UNA NOTTE DA LEONI 2 (The Hangover part II, 2011, di Todd Phillips) Cast: Bradley Cooper, Ed Helms, Jeffrey Tambor, Justin Bartha, Ken Jeong, Mike Tyson, Nick Cassavetes, Paul Giamatti, Zach Galifianakis Uscita Italia: 25 maggio 2011 Dopo l'inatteso e straordinario successo di pubblico (e anche un po' di critica, ammettiamolo) del primo film torna il "branco di lupi" interpretato da Bradley Cooper, Ed Helms, Zach Galifianakis e Justin Bartha (che è sempre quello "escluso", in un modo o nell'altro). La ricetta del primo film è risultata perfetta: un gruppo amalgamato (il bello con la faccia da schiaffi, lo sfigato a cui capitano un po' tutte, il pazzo alienato che "sabota" le serate...), una festa di addio al celibato e un risveglio post-sbronza in cui bisogna capire cosa diavolo è successo e cercare di rimediare... E allora perché non ripeterla esattamente anche per il secondo film? Cambia giusto il minimo indispensabile: lo sposo (questa volta è il dentista Stu), la location (da Las Vegas si passa a Bangkok), l'animale (dalla tigre si passa alla scimmia, molto più protagonista). Il resto è lo stesso, compreso l'autore del "tilt" e il processo di recupero della memoria (torna pure Tyson, e ce lo saremmo risparmiato volentieri). Todd Phillips, regista e autore della sceneggiatura - questa volta insieme a Craig Mazin e Scot Armstrong, ha puntato al massimo risultato con il minimo sforzo ed è stato ampiamente ripagato dal pubblico, che ha regalato al film oltre 250 milioni di dollari di incasso solo negli States! Che dire ancora di questo lavoro? Chi ha riso la prima volta riderà anche questa, anche se meno (e soprattutto con la sensazione di "già visto" che un po' irrita...). Alcune trovate sono riuscite, come il flashback meditativo di Alan, in cui sono dei bambini a interpretare tutto ciò che lui ricorda. Ma in generale c'è "puzza di vecchio". L'asticella è posta un po' più in alto per quanto riguarda le volgarità gratuite (che con il primo film sono state sdoganate ufficialmente a Hollywood), e se nel primo ci si doveva accontentare del pene al vento di Mister Chow - che ripete in questo secondo - qui c'è la scena del camerino di trans a dominare. Per non dire del servizietto simulato di una scimmietta ad un monaco buddista. Nessun puritanesimo, per carità, ma in questo caso molto più che nel primo capitolo sembra proprio che siano state inserite per "dovere", senza alcuna funzionalità con lo svolgimento della storia. In attesa di capire e vedere se ci sarà un terzo capitolo, non resta che rivivere le due "notti da leoni" riguardando i servizi fotografici che "nessuno dovrà mai vedere"... L'ORSO YOGHI (Yogi Bear, 2010, di Eric Brevig) Cast: Andrew Daly, Anna Faris, Nathan Corddry, T.J. Miller, Tom Cavanagh Uscita Italia: 14 gennaio 2011 Le avventure de "L'orso Yoghi" hanno accompagnato l'infanzia di generazioni di bambini, negli Stati Uniti come nel resto del mondo (e in Italia, ovviamente) nella loro versione animata firmata Hanna & Barbera. Eric Brevig, regista della serie "Xena" e di "Viaggio al centro della terra", dirige questa prima versione cinematografica che mescola personaggi in carne e ossa e i due orsi, Yoghi e Bubu (doppiati in originale da Dan Aykroyd e Justin Timberlake!). La resa digitale è incredibilmente verosimile e incanta, ma è la sceneggiatura ad appiattirsi su banali situazioni già viste e battute che non divertono più di tanto. Peccato: il cast "umano" è composto dal ranger Tom Cavanagh (stranamente "amico" dell'orso invece che rivale come nei cartoni), visto in "Scrubs" e "Eli Stone", dalla documentarista Anna Faris, dal vice-ranger tentato dal "lato oscuro" T.J. Miller e dal team del perfido sindaco, Andrew Daly e Nathan Corddry. Un team interessante, che interagisce molto bene con i due orsi in computer grafica: i bambini apprezzeranno, ma manca il ritmo e un po' - nonostante i soli 77 minuti di durata - alla fine ci si annoia. Ma il fascino dell'orso Yoghi resta intatto, e speriamo prima o poi di vederlo ancora protagonista sul grande schermo di una storia un po' più interessante! PARTO COL FOLLE (Due Date, 2010, di Todd Phillips) Cast: Danny McBride, Jamie Foxx, Juliette Lewis, Michelle Monaghan, Robert Downey Jr, RZA, Zach Galifianakis Uscita Italia: 28 gennaio 2011 Sulla carta le premesse per un film da ricordare e da consigliare senza rischi agli amici c'erano tutte: Todd Phillips, regista di uno dei più grandi successi di culto della commedia statunitense degli ultimi anni ("Una notte da leoni") prende il simbolo di quel film, la "scoperta" Zach Galifianakis, e gli affianca l'attore più cool del decennio, Robert Downey Jr. Li mette in macchina per un road movie pieno di (dis)avventure e aggiunge nel cast nomi di qualità e di presa sul pubblico (Juliette Lewis, Jamie Foxx, Michelle Monaghan, Danny McBride...). Il risultato? Invece di un film da ricordare, un film (quasi) da dimenticare, con scenette già viste e un feeling di coppia tra i due protagonisti che latita... Downey Jr. è Peter Bingham, lontano per lavoro dalla compagna, Michelle Monaghan (la telefonata iniziale è uno dei momenti migliori del film, dal sogno alla scelta dei nomi), che cerca di raggiungerla nei giorni immediatamente precedenti al parto. Ma l'incontro in aeroporto con l'eccentrico aspirante attore Ethan/Stu (Zach Galifianakis) sarà l'inizio di una serie di disavventure che rischieranno di farlo perdere, in ogni senso... E' probabilmente il personaggio di Galifianakis quello che stona di più, troppo sopra le righe anche per uno come lui che dell'eccesso ha fatto la sua fortuna. Si salva qualche battuta qua e là, il rapporto con il cagnetto da compagnia Sonny e non molto di più: peccato, l'occasione era buona. Simpatica l'incursione di Stu nel finale in una puntata della sitcom "Due uomini e mezzo"! PAUL (2011, di Greg Mottola) Cast: Bill Hader, Blythe Danner, David Koechner, Jane Lynch, Jason Bateman, Jeffrey Tambor, John Carroll Lynch, Kristen Wiig, Nick Frost, Seth Rogen, Sigourney Weaver, Simon Pegg Uscita Italia: 1 giugno 2011 Nota bene: in questa recensione parliamo della versione originale del film, con la voce di Seth Rogen a doppiare l'alieno Paul e non di quella italiana con Elio. A ciascuno di voi capire perché. Graeme e Clive (Simon Pegg e Nick Frost) sono due grandi amici, sono britannici, sono dei nerd appassionatissimi di fantascienza e mistero e sono in vacanza negli Stati Uniti tra il Comic Con e i luoghi storici delle presenze aliene: un viaggio mitico che li porterà... a conoscere un alieno, Paul! Paul è in fuga dall'area 51, dove pare essere stato tenuto decenni e torturato, e deve fuggire da chi lo rivuole catturare: i due amici lo aiuteranno a tornare a casa. Sulla strada sono tantissimi gli incontri che faranno, dall'odioso scrittore di fantascienza interpretato da Jeffrey Tambor al teppista David Koechner, dagli agenti Jason Bateman, Bill Hader e Joe Lo Truglio (e il loro capo "misterioso"!), senza dimenticare la splendida parte riservata a Kristen Wiig (stella del Saturday Night Live, qui all'ultimo film prima della definitiva affermazione con "Le amiche della sposa"), una cristiana osservante (splendida la sua t-shirt con Gesù contro Darwin!) che insieme a loro scoprirà molto di sé e del mondo. Un film calibrato, divertente ma anche ben ritmato come i migliori road movie, "Paul" vede per la terza volta insieme al cinema la coppia di attori inglesi Pegg e Frost (già ne "L'alba dei morti dementi" e "Hot Fuzz"), una coppia affiatata che funziona e conquista. Molte le battute e le situazioni da ricordare in questo film, non perfetto anche perché molte erano le aspettative. Alla regia c'è Greg Mottola ("Suxbad" e "Adventureland" nel suo curriculum). UN PERFETTO GENTILUOMO (The Extra Man, 2010, di Shari Springer Berman e Robert Pulcini) Cast: Dan Hedaya, John C. Reilly, Katie Holmes, Kevin Kline, Paul Dano Uscita Italia: 13 maggio 2011 Film insolito, stralunato e divertente "Un perfetto gentiluomo" di Shari Springer Berman e Robert Pulcini (quelli di "American Splendor" e "Il diario di una tata"). Tratto dal romanzo di Jonathan Ames, racconta la storia di Louis (un sempre bravo e convincente Paul Dano), giovane in cerca di sé stesso che a New York conosce uno strano personaggio, Henry Harrison (Kevin Kline). Louis affitta una stanza in casa sua, e si mette anche - dopo aver conosciuto il suo "mondo" e le sue stranezze - a farne lo stesso lavoro: l'extra man del titolo originale è l'accompagnatore che le signore dell'alta società richiedono quando serve un "uomo in più" a ricevimenti e feste. Un ruolo che richiede portamento, educazione, conoscenza del bon-ton (un "perfetto gentiluomo") e - all'occorrenza - la disponibilità a diventare una specie di "gigolò per anziane signore altolocate". Nelle regole di questo strano mestiere Louis troverà un po' di sé, ma convivere con le follie di Henry non sarà affatto semplice. A complicare le cose l'amore del ragazzo per una collega del suo ufficio (Kathy Holmes, carina e poco più) e l'inquietante vicino di casa dalla voce squittente, interpretato da un John C. Reilly molto sopra le righe. Cast convincente, script originale e alcune trovate molto riuscite non rendono però "Un perfetto gentiluomo" il film che ci si aspettava: brillante ma un po' farraginoso in alcuni momenti, sembra non riuscire a smettere di essere eccentrico e alla fine la sensazione è di vaga pesantezza. Peccato, poteva essere un cult e invece è solo un discreto film da riscoprire. PIRATI DEI CARAIBI - OLTRE I CONFINI DEL MARE (Pirates of the Caribbean: On Stranger Tides, 2011, di Rob Marshall) Cast: Astrid Bergès-Frisbey, Geoffrey Rush, Ian McShane, Johnny Depp, Judi Dench, Penelope Cruz, Richard Griffiths, Sam Claflin Uscita Italia: 18 maggio 2011 Torna il pirata più amato di tutti i tempi... ancora?!?!?! Già, Johnny Depp e la Dysney non hanno alcuna intenzione di mandare in soffitta le avventure di Jack Sparrow, nato da una attrazione di un parco giochi e diventato macchina da soldi (nei primi film firmati Gore Verbinski) capace di affascinare generazioni di bambini in tutto il mondo. Se il primo film della serie era spumeggiante e divertente, dal secondo in poi la macchina pareva essersi incagliata, persa in avventure sempre più grandi e complicate e in pellicole sempre più lunghe, con un Depp sempre più (troppo?) gigione... La trilogia si era chiusa, e nessuno pareva rimpiangerla. E invece ecco qui questo quarto volume, con un nuovo regista (Rob Marshall, quello di "Chicago") e un nuovo cast di contorno: solo Geoffrey Rush (e Keith Richards!) rimangono, e Penelope Cruz entra in scena con impeto per sostituire Keira Knightley. Per il resto gli ingredienti non cambiano: follia, fughe, pirati, incantesimi, grandi traversate, ironia, trucchi incredibili ed effetti speciali convincenti, e poi sempre e soprattutto Sparrow. Personaggio simbolo della sua saga, il pirata di Johnny Depp è entrato da subito nell'immaginario collettivo ma non riesce con il procedere dei film ad acquisire più di tanto spessore. Talmente "perfetta" la prima interpretazione che dalla seconda è diventata routine. Peccato, anche se questa quarta parte è molto meglio della numero 2 e della numero 3, che ci toccherà presto o tardi vedere la 5, la 6... E la trama? Troppo intricata per una singola recensione, e poi a nessuno spettatore di Sparrow, in fondo in fondo, interessa. QUALCOSA DI SPECIALE (Love happens, 2009, di Brandon Camp) Cast: Aaron Eckhart, Dan Fogler, Frances Conroy, Jennifer Aniston, Joe Anderson, John Carroll Lynch, Judy Greer, Martin Sheen, Sasha Alexander Uscita Italia: 20 agosto 2010 Con i limoni aspri puoi fare due cose: o fai la faccia inacidita, oppure fai una limonata. E' questa la (sintesi della) filosofia del "guru" di successo Burke (Aaron Eckhart), vedovo inconsolabile che ha saputo riprendersi dal lutto applicando su di sé le regole che ora propone al suo pubblico. Una patina di sicurezza e di fiducia quella che mostra sul palco, ma dentro di lui si sente come spento. Finché un giorno non incontra Eloise (Jennifer Aniston, convincente in un ruolo più secondario e difficile del solito), e in lei vede qualcosa che lo riporta alla vita: ma convincersi (e convincerla) ad amare non sarà così facile. Soffrire per tornare a vivere, e l'amore più forte di tutto: "Qualcosa di speciale" ("Love happens" in originale, e forse per la prima volta il titolo italiano di un film toglie la parola amore invece di aggiungerla!) punta tutto sulle emozioni e sul "pianto libero", un meccanismo forse un po' troppo facile e "patetico" ma in questo caso efficace. Un cast ricco anche nei ruoli meno importanti: ci sono Martin Sheen, il simpatico Dan Fogler (visto in "Take me home tonight" e qui manager senza troppi scrupoli di Burke), John Carroll Lynch, Judy Greer, Frances Conroy, Joe Anderson e Sasha Alexander. I RAGAZZI STANNO BENE (The kids are alright, 2010, di Lisa Cholodenko) Cast: Annette Bening, Josh Hutcherson, Julianne Moore, Mark Ruffalo, Mia Wasikowska Uscita Italia: 11 marzo 2011 Lisa Cholodenko torna, dopo qualche rimando nel suo "Laurel Canyon" e anche un episodio della serie "L Word", a occuparsi di amore lesbico, e lo fa in questo "I ragazzi stanno bene" mettendo al centro della storia una famiglia composta da due madri (Jules e Nic) e due figli, i giovani Joni e Laser, che giunti ai 18 anni decidono di voler sapere qualcosa sul loro padre biologico. Una scelta - inizialmente del fratello, ma che poi prende entrambi - che rischia seriamente di stravolgere l'equilibrio familiare. Questa la trama del film, che ha fatto molto parlare di sé per l'amore lesbico posto come una condizione familiare normale e con problematiche che accomunano la famiglia sullo schermo a tutte le altre. C'è un membro che porta a casa i soldi e uno che si sente poco apprezzato, l'insicurezza che avvicina al tradimento e figli che cercano di capire qualcosa di più su loro stessi: tutto "normale", appunto, ma - purtroppo - non siamo abituati come pubblico a vedere storie simili. Onore alla Cholodenko quindi, per questo ma anche per essere riuscita ad assemblare un cast che è la vera forza del film: Annette Bening e Julianne Moore (come sempre generosa nel buttarsi in un ruolo) sono la coppia, bravissime come sempre ma forse meno credibili di altre nel ruolo lesbico (siamo troppo abituati a vederle "etero"...), le promesse ormai consolidate Mia Wasikowska e Josh Hutcherson sono i figli e Mark Ruffalo è quel padre cercato e fonte possibile di guai. "I ragazzi stanno bene" è un film godibile e riuscito, andando al di là della sua tematica: ottimi attori per uno script interessante che poteva forse essere affinato meglio e alla fine scade un po' in moralismi eccessivi e svolte banalotte. Come un film "normale", appunto. RAMONA & BEEZUS (2010, di Elizabeth Allen) Cast: Bridget Maynahan, Ginnifer Goodwin, Joey King, John Corbett, Josh Duhamel, Sandra Oh, Selena Gomez Uscita Italia: 11 marzo 2011 Ramona e Beezus sono sorelle, ma non potrebbero essere più diverse: la prima ha 9 anni ed è una furia scatenata, a scuola (dove va male perché è sempre presa dalla sua fantasia sfrenata) e a casa; la seconda è un'adolescente secchiona e perfettina. Inutile dire che le due vanno poco d'accordo, ma al centro della storia ci sono le avventure della piccola Ramona, la sua immaginazione, i suoi guai e i suoi tentativi di risolvere i problemi: simpatica e scatenata, è lei il motore del film e le sue avventure sono divertenti anche se - alla fine - un po' ripetitive... La piccola Joey King ("Crazy Stupid Love") è Ramona, l'idolo delle teenager Selena Gomez è Beezus (in un ruolo meno importante di quanto ci si potesse attendere), John Corbett e Bridget Moynahan sono i genitori. Ma il cast è ricco: Ginnifer Goodwin interpreta zia Bea, e poi ci sono ancora Josh Duhamel e Sandra Oh! Un sacco di nomi noti per un piccolo film per tutti, frizzante e originale (simpatici gli effetti speciali) che fa passare una serata in allegria a tutta la famiglia. RANGO (2011, di Gore Verbinski) Uscita Italia: 11 marzo 2011 E' uno splendido, sentito e riuscitissimo omaggio al western l'esordio di Gore Verbinski nell'animazione, "Rango". Un film dalla tecnica sopraffina (non a caso premiata con l'Oscar di categoria), che si avvale nella voce e non solo della genialità di Johnny Depp. "Rango" è stato prima girato dagli attori (Depp in particolare) e poi gli animatori al computer hanno ripetuto - non ricalcato, come ad esempio in "A scanner darkly" - i movimenti e le espressioni per i personaggi del film. Rango è un camaleonte domestico che per un incidente finisce sperduto nel deserto. Qui, casualmente, si ritrova in una cittadina di frontiera, caratterizzata come i tipici villaggi del West. Ci sono i cattivi, c'è un "vuoto" di legalità e - inoltre - c'è un nemico pericolosissimo, che Rango affronta con mezzi scarsi ma tanta fortuna... E c'è anche una "bella", e un nuovo senso alla propria vita che verrà trovato. Ci si diverte molto guardando "Rango", e inoltre la visione è arricchita da tantissime citazioni dal genere (che verranno apprezzate più dai grandi che dai piccoli...), da musiche efficaci e ambientazioni mozzafiato. Non solo Johnny Depp, comunque, nella versione originale (il consiglio è di recuperarne la visione in bluray): ci sono anche Isla Fisher, Abigail Breslin, Ned Beatty, Alfred Molina, Bill Nighy, Harry Dean Stanton... RAPUNZEL (Tangled, 2010, Nathan Greno e Byron Howard) Uscita Italia: 26 novembre 2010 Forse il primo vero successo (commerciale e di critica) per la Disney in 3D. Senza contare i film Pixar, ovviamente, che rimangono un caso a parte. "Rapunzel" di Nathan Greno e Byron Howard (già dietro al simpatico "Bolt" e prossimi a girare il seguito di questo film) prende in prestito dalla tradizione recente dell'animazione, da "Shrek" in poi, l'idea di riprendere con ironia e rispetto le vecchie favole per ri/decostruirle e riproporle al pubblico moderno. Un fiore magico, una strega che non vuole invecchiare, una giovane tenuta prigioniera e un principe "sui generis" (è un ladro dal cuore d'oro, in effetti): tutti gli ingredienti ideali per una fiaba d'animazione riuscita, divertente e coinvolgente. I lunghi capelli di Rapunzel (che in Italia un tempo chiamavamo Raperonzolo) saranno la chiave della fuga, ma contrariamente alla semplice funzione di "scala" che avevano nella leggenda, qui diventano una strepitosa e precisissima arma al servizio della loro padrona. Si ride (molto con i consueti animaletti di contorno Disney, questa volta un camaleonte particolarmente riuscito, ma anche con alcune simpatiche trovate come i manifesti con il naso sbagliato...), ma i più piccoli riusciranno anche ad emozionarsi e forse, in qualche momento più "dark", a spaventarsi un po'... Nota di merito per il doppiaggio, efficace e in linea con quello originale. RED (2010, di Robert Schwentke) Cast: Bruce Willis, Chris Owens, Ernest Borgnine, Helen Mirren, John Malkovich, Julian McMahon, Karl Urban, Mary Louise Parker, Morgan Freeman, Rebecca Pidgeon, Richard Dreyfuss Uscita Italia: 11 maggio 2011 Riuscitissima e scatenata commedia spionistica: "Red" di Robert Schwentke ("Un amore all'improvviso" e "Flightplan") vede all'opera un autoironico Bruce Willis nei panni di un super agente segreto che vorrebbe tanto potersi godere la pensione e invece viene rimesso in pista dai suoi ex datori di lavoro... Annoiato dalla vita "civile", il suo Frank Moses ha una casta relazione telefonica con la "telefonista disperata" Sarah (Mary Louise Parker). Un giorno decidono di incontrarsi, peccato che sia anche il momento in cui lui deve iniziare a difendere la sua vita (e quella di chi gli sta intorno). Per salvarsi e andare finalmente a godersi una vita normale dovrà prima ricostituire la sua squadra (e che squadra): Morgan Freeman, John Malkovich ed Helen Mirren sono anche loro "vecchietti" terribili che non vedevano l'ora di poter tornare a menare le mani. Scatenati e irresistibili (la Mirren è di gran lunga la più cool!), coinvolgeranno nelle loro azioni anche la povera Sarah, che dopo aver tanto sperato di avere un po' di movimento nella sua vita inizierà a rimpiangere la calma piatta precedente. Un cast azzecatissimo, ironia continua ma anche scene d'azione convincenti, un gruppo di grandi vecchi affiatato e personaggi secondari riusciti (il "russo" Brian Cox, per dirne uno, o Karl Urban, o Rebecca Pidgeon, o Richard Dreyfuss, o Julian McMahon, o ancora il mitico Ernest Borgnine) hanno reso "Red" una pellicola di grande successo. E' stato annunciato un seguito, non vediamo l'ora! IL REGNO DI GA'HOOLE (The Owls of Ga'Hoole, 2010, di Zack Snyder) Uscita Italia: 29 ottobre 2010 Un film totalmente interpretato da gufi: sembra (e probabilmente lo è!) un'idea folle quella che ha guidato Zack Snyder nella trasposizione della saga letteraria fantasy per ragazzi "I guardiani di Ga'Hoole", scritta da Kathryn Lasky e illustrata da Richard Cowdry. Fare un film per i propri figli è ciò che ha spinto il regista de "L'alba dei morti viventi" e "300" a buttarsi in un'avventura così lontana dai suoi standard, anche se l'elemento dark e la suspense sono così presenti con un tasso eccessivo per il pubblico giovane che dovrebbe invece essere l'ideale di questo tipo di lavoro (anche perché gli adulti non saranno mai attirati da un film simile, e ciò spiega il flop al botteghino). I guardiani di Ga'Hoole sono dei gufi buoni, a cui ci si affida per dirimere le problematiche tra le varie tipologie di gufi (sono tante!): è il caso di Soren, che dopo essere stato rapito dai Puri insieme al fratello Kludd scopre il loro piano per dominare il mondo dei gufi e, dopo essere riuscito a scappare, cerca di allertare i guardiani e salvare la situazione. Se l'animazione dei gufi e le scenografie digitali lasciano senza fiato, lo stesso non si può dire del film, che rimane a metà tra un gotico avventuroso e un film d'animazione classico, con la difficoltà non da poco di riconoscere a prima vista i vari tipi diversi di gufi. Dispiace che la storia non riesca a coinvolgere più di tanto, il lavoro magnifico degli animatori andava premiato. Jim Sturgess, Helen Mirren, Geoffrey Rush e Abbie Cornish sono le voci originali, mentre in Italia ci si è affidati (giustamente) a doppiatori professionisti. RIMBALZI D'AMORE (Just Wright, 2010, di Sanaa Hamri) Cast: Common, James Pickens Jr, Laz Alonso, Pam Grier, Paula Patton, Phylicia Rashad, Queen Latifah Uscita Italia: 13 agosto 2010 Commedia rosa "all black" questo "Rimbalzi d'amore" di Sanaa Hamri, una storia d'amore forse molto prevedibile ma sicuramente con più di una freccia al suo arco. Leslie è una fisioterapista molto brava nel suo lavoro, grande appassionata di basket Nba (e in particolare dei suoi New Jersey Nets) con un'amica, la bellissima Morgan, che sogna di conquistare un giocatore per sposarlo e diventare famosa. Una sera per caso Leslie incontra Scott McGrady, il campione dei Nets, che la trova simpatica e la invita alla sua festa di compleanno: qui Morgan riesce a fare breccia sul giocatore, che però un giorno subisce un grave infortunio che ne compromette la carriera... Il film scorre via leggero e piacevole, senza alcuna variazione rispetto allo sviluppo "prevedibile" della vicenza, con ostacoli e soluzioni posti proprio dove ci si aspetta: difetto però sopportabile, anche perché il genere commedia rosa di certo non brilla mai in tal senso. Queen Latifah, anche produttrice, è l'anima del film e mette molta passione nella sua Leslie, cuore d'oro ma sfortuna con gli uomini (con Paula Patton sempre a fianco, in effetti, gli uomini non la guardano!). L'ex-rapper Common (visto nella parte del soldato nel recente "Capodanno a New York", ma anche in "Terminator Salvation" e "Smokin' Aces") è molto credibile nel ruolo del cestista professionista e dimostra buone doti per il genere. Il cast è all black (tanti i veri giocatori Nba presenti). Oltre ai due protagonisti, tanto di cappello per i "genitori": Pam Grier ("Jackie Brown") e James Pickens Jr. ("Grey's Anatomy") sono padre e madre di Leslie, mentre addirittura Phylicia Rashad (la mamma dei Robinson!) è la scelta per Scott. Da segnalare, infine, nel ruolo della superficiale Morgan la splendida Paula Patton: lanciata dal successo di "Precious", è pronta alla fama mondiale grazie al quarto episodio di "Mission Impossibile" a fianco di Tom Cruise. RIO (2011, di Carlos Saldanha) Uscita Italia: 15 aprile 2011 Preda di bracconieri nella foresta amazzonica, il pappagallo Blu finisce casualmente nelle mani della piccola Linda, e con lei cresce felice e viziatissimo in un freddo paese degli Stati Uniti (e qui il richiamo ai tre precedenti film di Carlos Saldanha, la trilogia de "L'Era Glaciale", pare evidente). Un giorno però viene "convocato" a Rio, in Brasile, perché è in via d'estinzione e l'unica femmina della sua specie lo attende per la riproduzione: saranno di nuovo i bracconieri, però, a mettersi sulla loro strada e a complicare il tutto... Ma dalla comodità casalinga tanto amata, il pappagallo potrebbe iniziare ad apprezzare il suo habitat naturale e i suoi simili! Frizzante, colorato e musicale (per l'Italia ci si è affidati alla calda voce di Mario Biondi), "Rio" è un film d'animazione sicuramente per i più piccoli ma in grado anche di farsi apprezzare dai meno giovani: disavventure varie nella calda città sudamericana - con ampio uso del carnevale per rendere il tutto ancora più affascinante - e un ritmo davvero ben sostenuto lo rendono un film consigliato e consigliabile. Nel comparto voci solito lavoro "a perdere" dell'edizione italiana, con Fabio De Luigi appena sufficiente e Victoria Cabello decisamente pessima nel doppiare i due pappagallini: ancora una volta si penalizza un film per un ipotetico "ritorno" dato da personaggi televisivi... Finirà prima o poi questo delitto? In originale c'erano Leslie Mann, Jesse Eisenberg, Jane Lynch, Rodrigo Santoro, Jamie Fozz e Anne Hathaway. SANSONE (Marmaduke, 2010, di Tom Dey) Cast: Judy Greer, Lee Pace, William H. Macy Uscita Italia: 13 agosto 2010 All'origine c'è la striscia di fumetti di Marmaduke ("Sansone" è il suo nome italiano), enorme alano simpatico e combinaguai che fa impazzire i suoi padroni. Il film di Tom Dey ("Pallottole cinesi" e "A casa con i suoi") ne riprende il plot per far divertire i bambini con una storia semplice semplice che però regge fino alla fine (sarà che dura meno di un'ora e mezza...). Il film (che in proporzione è andato meglio in Italia, con 2 milioni di incasso, che non negli USA, dove ha chiuso a 33 milioni incassati con un budget però di 50!) si regge quasi esclusivamente sugli animali parlanti, con un effetto abbastanza credibile ma che lo rende simile ai tanti altri già usciti dello stesso tipo (nello stesso periodo anche il volume 2 di "Come cani e gatti"). La famiglia di Sansone si trasferisce in California per un nuovo lavoro del capofamiglia (il poco espressivo Lee Pace): la moglie Judy Greer, i figli, il cane e il gatto partono con lui e devono imparare ad ambientarsi. Per Sansone il luogo deputato è il parco, abitato da decine di cani di razze e provenienze diverse (un vero microcosmo), in cui tra l'altro va sempre il nuovo capo del suo padrone (William H. Macy), che bisogna ben impressionare. Incidenti, confusione e anche una storia d'amore canina: questi gli ingredienti di un onesto film per famiglie, una pellicola gradevole e senza grandi pretese che deve molto alla bravura degli animali interpreti (meno bene invece gli effetti speciali, che danno l'impressione di essere abbozzati). Dispiace, ma anche per un piccolo film come questo bisogna sottolineare le pessime scelte della distribuzione italiana in materia di doppiaggio: in originale i vari cani sono affidati a Owen Wilson, Emma Stone, Steve Coogan e Kiefer Sutherland, noi in Italia ci dobbiamo accontentare di... Pupo! Tristezza. SCOTT PILGRIM VS THE WORLD (2010, di Edgar Wright) Cast: Anna Kendrick, Brandon Routh, Brie Larson, Chris Evans, Jason Schwartzmann, Kieran Culkin, Mary Elizabeth Winstead, Michael Cera Uscita Italia: 19 novembre 2010 L'idea di trasportare sul grande schermo il fumetto di Bryan Lee O'Malley era folle, per di più volendo utilizzare la live action e non una più consona animazione. Poteva provarci forse solo uno un po' fuori di testa come Edgar Wright, alla regia dei piccoli cult "Shaun of the Dead" e "Hot Fuzz" (qui anche sceneggiatore insieme a Michael Bacall). Esperimento largamente riuscito: il mix tra linguaggio cinematografico, mondo dei videogiochi (una citazione continua, da Zelda a Tekken a tantissimi altri!) e fumetto è brillante e in alcuni tratti addirittura geniale (o si ama o sia odia un film così). Scott è un ragazzo confuso che non sa cosa vuole dalla vita, esce da qualche giorno con una ragazzina cinese, vive nella minuscola casa di un amico gay e suona in un gruppo indie. La sua vita va avanti senza che lui quasi se ne accorga finché un giorno nella sua "testa" incontra Ramona Flowers, ragazza dai capelli rosa che fa le consegne per un sito internet. Tenta goffamente di avvicinarsi a lei, non sapendo che così scatenerà la reazione della lega dei sette temibili ex della ragazza. Sembra incomprensibile (e aver letto il fumetto aiuta la comprensione!) ma alla fine tutto - più o meno - sembra tornare. Michael Cera sembra nato per interpretare Scott Pilgrim, mentre Mary Elizabeth Winstead forse non giustifica - almeno a prima vista! - una tale corte di ex accaniti per riaverla... Brilla il cast di contorno: Chris Evans e Brandon Routh giocano con grande acume con il loro status da superoi (Capitan America il primo, Superman il secondo!), Anna Kendrick ha il piccolo ruolo della sorella di Scott ma è bravissima, Brie Larson ("United States of Tara") è l'ex di Scott, Envy. Nota di merito per Kieran Culkin, uno dei personaggi più riusciti (è l'amico gay), e per Alison Pill, che interpreta la batterista del gruppo sempre incazzata. Infine due parole per Jason Schwartzman, deux ex machina della rivolta, fondamentale stratega che sembra divertirsi un mondo nell'interpretare il suo Gideon. Bizzarro e citazionista dal primo all'ultimo minuto, "Scott Pilgrim" è uno dei più riusciti esempi di trasposizione cinematografica di un fumetto degli ultimi anni. Thomas Jane e Clifton Collins Jr. sono i poliziotti vegani: performance da ricordare! SEGUI IL TUO CUORE (Charlie St. Cloud, 2010, di Burr Steers) Cast: Amanda Crew, Charlie Tahan, Kim Basinger, Matt Ward, Ray Liotta, Zac Efron Uscita Italia: 21 gennaio 2011 Zac Efron è il protagonista assoluto di questo "Charlie St. Cloud" (è il titolo originale, il nome del suo personaggio), diretto nel 2010 dal Burr Steers di "17 again" (sempre con Efron, che lentamente sta affinando le sue capacità). Charlie è una promessa della vela, per cui ottiene una borsa di studio prestigiosa. Pochi giorni prima di partire, ha un incidente con la macchina: il fratellino che è con lui muore, lui viene salvato per miracolo. Ma da quel giorno ha un "dono": vede i morti, e si dà appuntamento col fratello per vedersi nel bosco tutte le sere e passare insieme un po' di tempo. Dopo 5 anni, Charlie lavora al cimitero locale e vive modestamente. Continua a "vedersi" con il fratello e con i morti che "passano" dal cimitero, ma la sua quotidianità viene minata dall'incontro con una vecchia compagna di scuola, Tess (Amanda Crew, vista ne "Il messaggero" e in "Sex Movie"), abile nella vela come lui. L'incontro con lei lo porterà a voler cambiare le cose, ma forse non tutto è come sembra. Melodrammone sentimentale che poggia interamente sul fascino di Efron, "Segui il tuo cuore" è un film da vedere con il fazzoletto in mano sempre pronto: meno banale di altri film del genere, non è di certo un film imperdibile ma garantisce ai fan della commedia strappalacrime una visione di buon livello. SHREK E VISSERO FELICI E CONTENTI (Shrek Forever After, 2010, di Mike Mitchell) Uscita Italia: 25 agosto 2010 Quarto e ultimo capitolo di una saga iniziata nel 2001 con un travolgente e dissacrante primo episodio, proseguita con un secondo valorizzato (quasi) esclusivamente dall'apparizione di un nuovo personaggio, il Gatto con gli Stivali, caduta nel terzo con un film da dimenticare e chiusa da questo "E vissero felici e contenti" con una lieve risalita di tono. Fortuna vuole che la Dreamworks abbia deciso di chiudere il tutto (proseguendo con discreta fortuna con "Il Gatto con gli Stivali" del 2011): il personaggio su cui ruota il film è il temibile Tremotino, a cui si scopre che i genitori di Fiona prima dell'intervento inatteso di Shrek (all'inizio del primo film) avevano promesso il regno in cambio del salvataggio della figlia. Peccato che l'orco lo abbia battuto sul tempo, e Tremotino ora viva rabbioso e abbandonato: il "solito" Shrek, che in quasi in tutti i suoi film ha momenti di pentimento e nostalgia verso la sua vecchia vita, si fa però fregare e si ritrova per incantesimo in un mondo in cui le cose erano andate molto diversamente... L'orco ci mette poco a capire di aver sbagliato, ma non sarà semplice rimettere le cose a posto. L'annullamento di tutto quanto avevamo imparato serve agli autori (alla regia c'è Mike Mitchell) per giocare un po' con i luoghi comuni, che nel giro di quattro pellicole erano diventate sempre le stesse: la sequenza iniziale con la "ripetizione" a cui Shrek vuole sfuggire riprende un po' la sensazione dello spettatore, che rivede (di nuovo) il simpatico Gatto e il logorroico Ciuchino, le stesse dinamiche e le stesse situazioni. Se nel primo film avevamo riso molto, nel secondo un po' e nel terzo per nulla, in questo quarto si riesce a evitare il tracollo ma solo per tornare su livelli di sufficienza, non all'altezza della (giusta) fama del primo film: si salvano alcuni momenti - soprattutto con i due "amici" del mostro verde, sempre simpatici - con la riconquista della propria identità da parte dell'orco, un Tremotino che riesce a far sorridere per la sua crudele incapacità e un'atmosfera che comunque resta "familiare" e piacevole. E il Gatto "ciccione" è imbattibile! STANNO TUTTI BENE (Everybody's Fine, 2009, di Kirk Jones) Cast: Drew Barrymore, Kate Beckinsale, Melissa Leo, Robert De Niro, Sam Rockwell Uscita Italia:12 novembre 2010 I quattro figli di Frank Goode stanno per tornare a casa - dopo qualche tempo - per incontrare il loro vecchio padre, in pensione e vedovo: ma uno per uno daranno disdetta e Frank deciderà di recarsi direttamente da loro, per vedere come va. Nonostante sia malato, nonostante non possa viaggiare in aereo. Kirk Jones ("Svegliati Ned" e "Tata Matilda") firma a quasi vent'anni dall'originale il remake del film "Stanno tutti bene" di Giuseppe Tornatore, con Robert De Niro nel ruolo del padre di famiglia che in Italia toccò a Marcello Mastroianni: inutile fare confronti tra le due pellicole, non è compito di questa recensione... On the road sentimentale, "Stanno tutti bene" vede De Niro tornare ad un livello recitativo degno del suo nome, dopo tanti (troppi) filmetti e filmacci in cui si è svenduto. Dimesso ed equilibrato, il suo Frank Goode è un personaggio credibile e commovente. Riuscita la scelta degli attori che impersonano i figli: se Drew Barrymore e Kate Beckinsale hanno il fisico del ruolo ma si lasciano andare a sentimentalismi forse eccessivi, è Sam Rockwell a convincere più di tutti e a lasciare il segno (il quarto figlio non si vedrà...). Come ogni "on the road" che si rispetti, tra New York, Chicago, Denver e Las Vegas il film è costellato da incontri e scontri, da discorsi con sconosciuti e confessioni spontanee. La camionista Colleen (Melissa Leo), personaggio - e attrice - che avrebbe meritato più spazio. LO STRAVAGANTE MONDO DI GREENBERG (Greenberg, 2010, di Noah Baumbach) Cast: Ben Stiller, Greta Gerwig, Jennifer Jason Leigh, Rhys Ifans Uscita Italia: 8 aprile 2011 E' un film insolito (ma neanche troppo) nella filmografia di Ben Stiller ma perfettamente in linea invece con quella del regista Noah Baumbach (che lo ha scritto insieme a Jennifer Jason Leigh, qui in un cameo): "Greenberg" è una pellicola delicata e intelligente, in cui il ritmo è lento e i personaggi scritti con cura e approfondimento. La protagonista è Florence (una convincente Greta Gerwig, già in "Amici amanti e" e in "Arturo"), che si ritrova per soldi a dover lavorare per Greenberg (Stiller), misterioso personaggio con molti problemi relazionali con cui lentamente riuscirà ad entrare in sintonia. Anche lei è infelice di come sta andando la sua vita, e la sua solitudine insieme a quella di Greenberg potrà forse far nascere qualcosa di nuovo e insperato. Bravi i due attori, con un Ben Stiller su toni drammatici come raramente lo abbiamo visto (ma non "mai": ricordare "Amici e Vicini" e anche "I Tenenbaum"...). C'è un cane da curare, un talento musicale da scoprire, una conoscenza da approfondire. Insieme, o forse anche no. Chiamiamola commedia amara o dramedy, come va di moda ora, di certo questo è il "campo da gioco" di Baumbach: le sue regie ne "Il calamaro e la balena" e "Il matrimonio di mia sorella" bastino, ma si può aggiungere anche la sceneggiatura di "Steve Zissou" e "Fantastic Mr. Fox". E' molto bravo a scrivere e dirigere questi film, che rimangono nel cuore dopo aver fatto fare anche alcune risate al suo pubblico. E non è poco. TOY STORY 3 (2010, di Lee Unkrich) Uscita Italia: 7 luglio 2010 A 15 anni dal primo episodio (e 11 dal secondo), la Pixar torna nelle sale con i giocattoli animati di "Toy Story", per un terzo capitolo che chiude la saga riuscendo a rimanere qualitativamente in linea con i suoi ottimi predecessori. Un'impresa complicata quella di non deludere gli appassionati spettatori di Woody e Buzz, cresciuti negli anni come Andy, il bambino loro proprietario che in questo terzo film sta per lasciare la sua casa per andare al college. Che fare dei vecchi giochi? Portarsi dietro qualcosa (anche solo Woody)? Buttare gli altri o regalarli? E a chi? La qualità del plot è garantita dalla credibilità delle situazioni degli "umani", ma anche ai sentimenti e alle assurde situazioni in cui vanno a trovarsi i giocattoli una volta che non sono visti da nessuno: in questo caso finiscono tutti all'asilo, donati ai bambini perché possano giocare con loro. Peccato che i piccoli siano pestiferi, e tutto l'asilo sia governato come una dittatura feroce da un orso, Lotso, e dai suoi "sgherri". L'avventura è assicurata, e il divertimento "rinnovato" dall'interazione tra i vecchi giochi e alcuni nuovi: risate e commozione per tutti coloro che non hanno dimenticato quando erano bambini ed erano loro a giocare con lo stesso entusiasmo. Solito (purtroppo) neo quello del doppiaggio italiano: se ormai ci siamo abituati a Fabrizio Frizzi che doppia Woody (meno peggio di tanti altri...) e Fabio De Luigi che doppia Ken strappa qualche risata, questa volta abbiamo da sopportare "cose" come Gerry Scotti! Ma perché? TRE ALL'IMPROVVISO (Life as we know it, 2010, di Greg Berlanti) Cast: Christina Hendricks, Hayes MacArthur, Josh Duhamel, Josh Lucas, Katherine Heigl, Melissa McCarthy Uscita Italia: 3 dicembre 2010 Non si può certo pretendere che un film come "Tre all'improvviso" regali sorprese e svolte imprevedibili allo spettatore, ma bisogna ammettere che il film di Greg Berlanti qualche piccola idea originale ce l'ha: Holly ed Eric vanno ad un appuntamento al buio organizzato dai loro rispettivi migliori amici, che sono fidanzati tra loro. Non si piacciono per nulla, ma qualche tempo dopo si trovano costretti (non sveliamo perché, no spoiler) ad accudire la loro figlia appena nata, Sophie. La vita costretta insieme li porterà a conoscersi meglio, ma non tutto andrà come dovrebbe (e nella direzione che lo spettatore scafato si aspetterebbe...). Risate e lacrime in questo film, con Katherine Heigl che ripete uno dei suoi ruoli tipo (li fa bene, certo, ma sembra più o meno sempre lo stesso personaggio) e Josh Duhamel fa (di nuovo, anche lui) il seduttore incorreggibile... La coppia di amici è composta da Hayes MacArthur e Christina Hendricks ("Mad Men"), Josh Lucas è il Sam che sembra far innamorare Holly e Melissa McCarthy ("Le amiche della sposa") è un'odiosa amica di famiglia dei loro amici. La "famiglia" comprende anche Jessica St. Clair, Andrew Daly e Sarah Burns. "Tre all'improvviso" non è un film imperdibile, ma riesce a calibrare bene le parti comiche e drammatiche e a segnalarsi in quel difficile mondo del "dramedy" come una delle pellicole da vedere per chi ama il genere. UN TUFFO NEL PASSATO (Hot tube time machine, 2010, di Steve Pink) Cast: Chevy Chase, Craig Robinson, Crispin Glover, Evan Peters. Clark Duke, John Cusack, Lindsy Fonseca, Lizzy Caplan, Rob Corddry, Sebastian Stan Uscita Italia: 24 giugno 2011 Una magica (e malfunzionante) vasca idromassaggio è in grado di riportare indietro nel tempo un gruppo di amici che si ritrova nel luogo in cui una ventina di anni prima aveva partecipato a una festa sensazionale di fine scuola, una serata epica in cui tutti loro avevano la vita in mano e occasioni che (forse) si sono fatti scappare. Inutile dire che oggi sono tutti insoddisfatti e che l'occasione di tornare indietro nel tempo (che non "cercano") sarà per tutti loro una possibilità di riscatto da non lasciarsi sfuggire: Adam (John Cusack) è in piena separazione e ospita in casa sua il nipote Jacob (Clark Duke); Nick (Craig Robertson) ha un triste lavoro in un negozio di animali; Lou (Rob Corddry) è infelice e - forse - ha tentato il suicidio... Diretto da Steve Pink, "Un tuffo nel passato" vede sbloccare gli eventi con il "possibile" tentato suicidio, che riunisce i vecchi amici e convince Adam e Nick a proporre un weekend rigenerante in montagna (a cui si unirà anche Jacob). Qui un inserviente misterioso, interpretato da Chevy Chase, che lavora in un albergo fatiscente - in cui lavora il monco Crispin Glover (le gag con i possibili incidenti "amputa-braccio" ambientati nel passato sono una delle trovate più simpatiche...) li "guiderà" nel passato. Vecchie fidanzate, risse da (non) evitare, gioventù da rivivere senza ricommettere gli stessi errori: i tre nel passato saranno di nuovo giovani (bella la pettinatura di Robertson!) e dovranno fare del loro meglio... Simpatico e senza troppe pretese, "Un tuffo nel passato" funziona e coinvolge anche grazie ad alcune trovate originali e a quattro attori in sintonia. Lindsy Fonseca e Lizzy Caplan sono le giovani ragazze del loro passato. La gag della canzone nuova usata per avere successo sul palco era già stata usata in pellicole migliori... LA VERSIONE DI BARNEY (Barney's Version, 2010, di Richard J. Lewis) Cast: Bruce Greenwood, Dustin Hoffman, Minnie Driver, Paul Giamatti, Rachelle Lefevre, Rosamund Pike, Scott Speedman Uscita Italia: 14 gennaio 2011 Attesa trasposizione del capolavoro letterario di Mordecai Richler, "La versione di Barney" è poggiato completamente sulla straordinaria interpretazione di Paul Giamatti, che impersona il suo protagonista con totale trasposizione e aderenza. E' lui (e l'ottimo Dustin Hoffman, nel ruolo del padre) il motivo di interesse principale: impossibile non segnalare la delusione per una resa minore di quanto fosse auspicabile, pur essendo molto complicato riportare al meglio il libro di Richler. Anziano e disilluso, abbandonato (per sue colpe) da mogli e figli, Barney Panofsky ripercorre la sua vita tra rimpianti e rivendicazioni, con un sospetto omicidio da cui è stato scagionato (quello del suo - ex? - migliore amico...), tra l'Italia - con attori tricolore, Thomas Trabacchi e Massimo Wertmuller - e il Canada. Giamatti è bravissimo, ma il suo Panofsky - per colpa della sceneggiatura di Michael Konyves, poco talentuoso, e della regia di Richard J. Lewis, nel cui curriculum si trovano più che altro puntate di "C.S.I." - non regge il paragone con quello cartaceo e solo chi non ha letto il libro può apprezzarlo al meglio. Il cast di contorno vede Scott Speedman nel ruolo del migliore amico scomparso, le comparsate di David Cronenberg e Atom Egoyan (perché non affidare a uno di loro la direzione?) e, soprattutto, di Rosamund Pike nel ruolo dell'eterno amore della sua vita, lasciato e ripreso a ripetizione...). Rimangono alcune cose dopo la visione, Giamatti e Hoffman a parte: su tutte, la scena del primo incontro tra Barney e Miriam, e la travolgente svolta che prende da allora la vita dello scontroso (più nel libro che sullo schermo...) Panofsky. VI PRESENTO I NOSTRI (Little Fockers, 2010, di Paul Weitz) Cast: Barbra Streisand, Ben Stiller, Blythe Danner, Dustin Hoffman, Harvey Keitel, Jessica Alba, Laura Dern, Owen Wilson, Robert De Niro, Teri Polo, Thomas McCarthy Uscita Italia: 14 gennaio 2011 Terzo e (al momento) ultimo capitolo della saga dei "Focker/Fotter", "Vi presento i nostri" vede Paul Weitz ("American Pie", "About a boy") al posto di Jay Roach in cabina di regia e tutto il cast ancora in forze: ci sono gli sposini Ben Stiller e Teri Polo, i consuoceri Robert De Niro e Blythe Danner da un lato, Dustin Hoffman e Barbra Streisand dall'altro, l'ex di lei Owen Wilson, il "Dr. Bob" Thomas McCarthy (che torna dal primo film) e la new entry Jessica Alba. E' proprio lei la minaccia che rischia di far saltare (di nuovo) il rapporto di coppia tra Greg e Pam: entusiasta fan del lavoro da infermiere di Greg (e promotrice di un farmaco che favorisce l'erezione...), crea tentazioni da una parte e gelosie dall'altra. Per non dire che si chiama Andi Garcia, giusto per aggiungere un nome famoso al cast! Riunione di famiglia con problemi assortiti: questo il canovaccio del film, come già nei due precedenti. "Vi presento i miei" è comunque meglio del capitolo 2, ma non convince neanche questo. L'arrivo dei piccoli Focker/Fotter mette di nuovo in crisi l'equilibrio della coppia, e neanche il solito Kevin (Owen Wilson) riesce a risollevare il ritmo. Il Dr. Bob ha tradito la fiducia del suocero, e per Greg arriva una "promozione" sul campo che potrebbe, però, nuocergli... Da segnalare che il "super-cast" in questo caso è addirittura più ricco: alla congrega si sono infatti aggiunti anche Harvey Keitel e Laura Dern. L'effetto però è più quello della raccolta di figurine preziose, come se si considerasse più importante aggiungere nomi al cast senza preoccuparsi di fornire loro una storia decente. Carino il video remix sui titoli di coda. UN WEEKEND DA BAMBOCCIONI (Grown Ups, 2010, di Dennis Dugan) Cast: Adam Sandler, Chris Rock, David Spade, Kevin James, Madison Riley, Maria Bello, Maya Rudolph, Rob Schneider, Salma Hayek, Steve Buscemi Uscita Italia: 1 ottobre 2010 La morte del loro amato coach di quando erano bambini è il motivo che fa incontrare nuovamente (dopo 30 anni) cinque amici di infanzia che si sono persi di vista crescendo: c'è Lenny "Hollywood", agente di successo interpretato da Adam Sandler (qui anche produttore con la sua Happy Madison), sposato con la stilista bella e impossibile Salma Hayek; Eric (Kevin James) oberato da moglie (Maria Bello) e figli; Kurt (Chris Rock), sposato con Maya Rudolph e ridotto a fare il "casalingo"; Marcus (David Spade), scapolo impenitente e Rob (Rob Schneider), sposato con una "vecchietta". All'uscita dal funerale Lenny e gli altri si recano (volenti o nolenti) nella vecchia casa sul lago in cui passavano le vacanze estive ai bei tempi: sarà l'occasione per fare un bilancio delle proprie vite, per riesumare antichi "sospesi" e ritrovare la "retta via". Una sorta di "grande freddo" (penalizzato dal titolo italiano, assegnato quando la parola bamboccioni era di moda...), con punte di buon livello e cadute di tono evitabili. La regia è affidata a Dennis Dugan, socio fidato di Sandler in tante occasioni ("Zohan", "Mia moglie per finta", "Vi dichiaro marito e marito"), la sceneggiatura è opera dello stesso Sandler e di Fred Wolf (suo "socio" fin dai tempi del Saturday Night Live). Famiglie opprimenti più o meno per tutti (quando non assenti): la Hayek è distaccata e snob ("Arpia insensibile ossessionata dal lavoro"), la Rudolph donna in carriera, la Bello ancora allatta il figlio che ha ormai 7-8 anni... Ma anche per loro verrà il tempo del riscatto, così come per gli ex-bambini che avranno la loro nuova sfida contro i nemici di un tempo (ottimo Steve Buscemi). Alcune chicche: il cane senza corde vocali è tristissimo ma fa molto ridere, i tentativi di far scoprire la bellezza della natura ai bimbi, le figlie di Schneider (soprattutto Madison Riley!), la gita al Parco acquatico... ma sono soprattutto i momenti di gruppo a convincere maggiormente. WINNIE THE POOH (2011, di Stephen J. Anderson e Don Hall) Uscita Italia: 20 aprile 2011 Un film breve breve (siamo sui 60' totali contando anche i titoli!) per le nuove avventure dell'orsetto più famoso tra i bambini di tutto il mondo, Winnie the Pooh: c'è bisogno di miele e lo si va a cercare, si incontrano i propri vecchi amici e li si aiuta (questa volta c'è una coda da ritrovare!), ci si diverte e si vivono emozioni senza esagerare, adatte al pubblico dei più piccoli ma forse meno ai loro genitori (si parla anche molto lentamente per farsi ben comprendere da tutti). Stephen J. Anderson e Don Hall (al lavoro in vari ruoli in "Spirit", "I Robinson" e "Le follie dell'imperatore”) dirigono un film che non si discosta dalla tradizione dei personaggi ormai storici di Milne, con tante canzoni, un po' di giochi grafici con l'origine letteraria di Winnie e tanti buoni sentimenti. Molto zucchero e poca sostanza, ma il pubblico a cui questo film è destinato pretende proprio questo: i bambini spettatori escono felici dalla proiezione. Curiosità: la versione originale del film ha il tocco in più della presenza di Zooey Deschanel nella colonna sonora, interprete di numerosi brani e di uno nel finale, sui titoli di chiusura, che è rimasta per fortuna! - in inglese anche nella versione approdata in Italia! ZACK & MIRI - AMORE A PRIMO SESSO (Zack & Miri make a porno, 2008, di Kevin Smith) Cast: Brandon Routh, Craig Robinson, Elizabeth Banks, Jason Mewes, Jeff Anderson, Justin Long, Katie Morgan, Seth Rogen, Tom Savini, Traci Lords, Tyler Labine Uscita Italia: 1 giugno 2011 Arrivato in Italia anni dopo la sua realizzazione e (quasi) direttamente in home video, "Zack & Miri make a porno" (titolo troppo esplicito per il perbenista pubblico italiano...) è, in fondo in fondo, una commedia romantica. Zack e Miri sono due vecchi amici dai tempi della scuola, che dividono una casa - senza coinvolgimenti sentimentali - e che si barcamenano tra lavori sottopagati, bollette arretrate e il rigido clima della Pennsylvania. Un giorno, dopo la riunione dei 10 anni dalla fine della scuola, si ritrovano di fronte alla dura realtà del loro fallimento nella vita (contribuisce anche un video che spopola in rete...), e decidono di dare una svolta. Il bello della scuola, Brandon Routh (con l'amante Justin Long), si scopre essere diventato una star dei porno gay, e questo dà loro l'idea: è un'industria che garantisce incassi sicuri, quindi... perché no? Il set lo garantisce il locale in cui lavora Zack, che di notte è vuoto e a disposizione. L'amico e collega di Zack, Delaney (Craig Robinson), mette i soldi, e dopo qualche provino si può iniziare. Le riprese procedono, ma forse per i due amici sarà l'occasione per scoprire che tra loro c'è qualcosa di più... La coppia Rogen-Banks (finalmente in prima fila, soprattutto lei, e non in un ruolo minore!) funziona e rende credibile ogni situazione, dall'amicizia iniziale alle disavventure sul set pornografico. Sono i dialoghi come sempre per Kevin Smith la parte migliore di tutto il film, volgari e intelligenti al punto giusto, all'altezza dei suoi migliori copioni anche se gli incassi non sono stati memorabili (ma comunque positivi: 31 milioni contro i 24 spesi). Ed essendo un film di Smith, non poteva mancare Jason Mewes: dopo essere stato Jay in quasi tutti i suoi film precedenti, qui è l'attore porno che li aiuterà nel loro progetto (insieme a una vera professionista, Traci Lords). E le riprese del film sono affidate a un'altra vecchia conoscenza, Jeff Anderson di "Clerks"! C'è anche Tom Savini nel cast, e anche il Tyler Labine che i più appassionati riconosceranno dalla chicca "A good old fashioned orgy".