Campo de` fiori 68:1
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Campo de` fiori 68:1
Marco Mengoni. Intervista alla mamma Nadia. Paolo Gatti e le melodie romane. Gli Adelfi. La storia del gruppo civitonico anni ‘60. Don Marciano Ercolini. Ufficiale sacerdote. 2 Campo de’ fiori In occasione dell’ormai prossima S. Pasqua desidero far pervenire i più cordiali auguri alla Redazione ed ai lettori di Campo de’ fiori, auguri che non vogliono essere soltanto un generico auspicio di bene, ma soprattutto implorazione di serenità, di vero bene e di pace per tutti e per ciascuno, da Colui che festeggiamo in modo particolare in questi giorni, Gesù Cristo, Figlio di Dio risorto, vero Dio e vero uomo. Egli è sincero amico di ogni uomo, non solo di chi lo accoglie nella fede, ma anche di chi per ora non lo crede, ma che in futuro, magari in situazioni mutate, potrebbe accogliere il Suo messaggio di amore e la Sua promessa ed offerta di eterna felicità, grazie alla redenzione di Lui operata, mediante la passione, morte e risurrezione. Auguri e cordiali saluti. Romano Rossi, Vescovo di Civita Castellana SOMMARIO Editoriale: Un’altra Pasqua .......................................3 L’intervista: Marco Mengoni, ora credici ancora.........4-5 Paolo Gatti e le melodie romane.............6-7 Curriculum vitae: Maria Pignatelli ........................................8 Cinema News: Avatar......................................................9 I nostri occhi...che ciacchieroni.........11 Roma che se n’è andata: C’era una volta piazza Montanara........12-13 Stalking. Un anno dopo......................14 7 anni di successi................................15 Suonare Suonare: Mike 3rd La passione per lo studio......16-17 Premio SIAE per Demo.......................18 Top model per una sera......................19 Una “Fabrica” di ricordi: “... Be’ ... buona Pasqua pure a te”..........20 Anno dei Cosmati................................21 Ecologia e ambiente: OGM, l’Europa ha deciso.........................22 Come eravamo: Quanti guai per gli ... anta .....................23 Le guide di Campo de’ fiori: Capranica. ........................................24-25 Sicurezza nei cantieri e nelle aziende................................................26 La fede è l’intero.................................27 Ass. Artistica IVNA: Alfredo Mercutello...................................28 Attività dell’Ass. nell’anno 2009 ...............29 Il santo più amato da papa Ratzinger.............................................30 Il Fumetto: Rozen Maiden.........................................31 Thinking day 2010..............................32 L’angolo del poeta...............................33 Le storie di Max: Gli Adelfi...........................................34-35 Il mondo del Jazz: Beniamin David Goodman.......................36 L’angolo Bon Ton Il barbecue.............................................37 Per ricordare Don Marciano Ercolini............................................38-39 Una scuola per i bambini di Tenkodogo ..........................................40 Le (dis)avventure del sig. G Call Center.............................................41 Concorso fotografico: “La maternità. Parole e immagini”.............................42 La storia del cimitero di Civita Castellana............................................43 Albero genealogico.............................44 Caccia di frodo nelle tenute del barone Trocchi.................................................45 Numero Unico......................................46 .La rubrica dei perchè.........................47 Oroscopo..............................................48 Agenda ................................................49 Messaggi.........................................50-51 I nostri amici ......................................52 Roma com’era.....................................53 Album dei ricordi.........54-55-56-57-58-59 Annunci Gratuiti ............................60-61 Selezione Offerte Immobiliari.......62-63 Campo de’ fiori Un’altra Pasqua di Sandro Anselmi “Il tempo e la memoria s’oscurano ogni sera”, così dice il poeta, ma per tanti come me, con qualche anno e molti pensieri, questa massima non vale. Se il giorno scorre in mezzo a tante cose da fare, la notte non riesce proprio a passare. Sempre più bilanci e pochi sogni occupano le ore insonni e, spesso, sembra di immaginare un futuro già vissuto. In mezzo a tanta confusione, però, mi compiaccio di alcune cose (poche per la verità) che mi hanno donato soddisfazione e gioia e, fra queste, una molto importante è senz’altro Campo de’ fiori. Vesto adesso giorni più miti. La mimosa, che ha acceso l’inverno, lascia ora il posto alla primavera con il suo tripudio di colori. E’ l’ottava Pasqua che viviamo insieme con queste pagine, e so che siete sempre più numerosi, ed io nutro la stessa stima per tutti, come per i primi, affezionati lettori. Sette anni fa scommettevo su di un meraviglioso sogno per incominciare insieme questa avventura, ed oggi sono qui a ringraziarvi di tutto l’amore e la stima che mi avete dato, ed a promettervi i più ambiti traguardi. Il consenso unanime ottenuto nei tanti e tanti paesi dove Campo de’ fiori è arrivato, è l’energia che nutre me e tutti i miei splenditi collaboratori. Faremo sempre meglio, ed adesso che abbiamo superato il settimo, fatidico anno, tutto sarà più facile! Le tante iniziative sociali che l’Accademia Internazionale D’Italia (A.I.D.I.) e Campo de’ fiori hanno intrapreso in questi anni con il consenso e l’aiuto di tanti cari amici, hanno contribuito a sviluppare la sensibilità ed il senso civico. Non finirei mai di ringraziare, ma voglio comunque augurare a tutti, proprio a tutti una Buona Pasqua. 3 Campo de’ fiori 4 Non strappa il primo posto, ma per molti è il vincitore Marco Mengoni, ora credici ancora! A quattr’occhi con Nadia, la mamma della rivelazione di X-Factor di Ermelinda Benedetti Ronciglione, la cittadina in provincia di Viterbo della giovanissima rivelazione del progamma televisivo di Rai Due, X Factor, Marco Mengoni. Le sue foto sono dappertutto e in piazza campeggia uno striscione di ringraziamento con la sua immagine. Noi ci siamo recati sul posto per raccogliere, a caldo, le opinioni e le impressioni sulla mancata vittoria al 60° Festival di Sanremo. Tutti, qui ma anche in tutta la provincia ed in gran parte d’Italia, tifavano per lui, sostenendolo con il televoto e, stando anche ai sondaggi, lo davano per vincitore. Tutto il sostegno dei suoi fan ed ammiratori, però, non è bastato ed il televoto, infatti, ha premiato Valerio Scanu, ex concorrente di un altro seguitissimo programma televisivo, “Amici” di Maria De Filippi. Inutile dire che l’opinione comune rimanda tutti i sospetti della classifica ad un “complotto” della coppia “Costanzo-De Filippi”, ma di critiche ne sono state fatte fin troppe e noi non vogliamo avallarle, anche perché, non sempre la canzone vincitrice è quella che ha più successo ed infatti Marco Mengoni, con il suo “Re matto” ce lo sta dimostrando. I suoi concittadini sono molto orgogliosi. “E’ un ragazzo impagabile”, “Lui può can- tare le canzoni degli altri, ma gli altri non sarebbero in grado di cantare le sue”, “Mengoni non è paragonabile a nessun cantante”, questi sono solo alcuni dei commenti che abbiamo raccolto nei bar e per le strade, prima di entrare nel negozio di nostro vecchio modo di dire. Quando da proprietà della mamma, Nadia, che abbiabambino, magari mi chiedeva di portarlo al mo avuto la fortuna di trovare lì, perché parco giochi, io gli rispondevo con una spesso si trova in giro per l’Italia insieme voce da bambina “forse sì, forse no”. Il al suo figlio, con il quale è veramente brano di Morgan, per la precisione recita molto legata. Un rapporto speciale il loro, “Forse sì. Forse mai”, quindi non ha nulla a molto intimo, confidenziale, anche amiche vedere con il brano scritto da Marco. chevole. Fortunatamente Morgan si è accorto di Come ha vissuto Marco l’esperienza aver sbagliato ed ha affermato invece, di di Sanremo? stimare molto Marco. Era davvero tranquillissimo, perché a lui Dopo questa prima esperienza, pensa piace cantare, lo fa per divertimento e con di voler nuovamente partecipare a entusiasmo, come in tutte le cose. Non gli Sanremo? interessava la vittoria, ma solo provare Con questo Festival ha chiuso, non credo questa nuova ebbrezza. proprio che vorrà salire in futuro su quel Cosa lo ha colpito di più del Festival? palco come concorrente, forse come ospiE’ rimasto molto colpito e ben impressiote, stando anche ad alcune sue dichiaranato dall’orchestra, per il feeling che si era zioni. venuto a creare tra lui ed i musicisti. Già Quand’è che ha dimostrato le sue dalle prove non esitavano ad esternare doti e la passione per l’arte canora? l’ammirazione, alzandosi in piedi al termiFin da piccolo ha dimostrato il suo amore ne dell’esecuzione. per l’arte in genere. A lui piaceva molto Con quale degli artisti in gara ha anche ballare e travestirsi, tant’è che legato di più? quando avevo anche abiti di carnevale qui Ha stretto molto amicizia con Simone in negozio, lui, di tanto in tanto, si nasconCristicchi e con Toto Cotugno, ma sono deva in magazzino e poi usciva ogni volta stati tutti molto solidali con lui. Ed è rimacon una maschera diversa. Poi ha fresto molto male quando sono rimasti fuori quentato l’Istituto d’arte ed ora è iscritto Malika Yan, Cristicchi ed Irene Grandi, alla facoltà universitaria di lingue. Marco, avrebbe ceduto il suo posto se avesse in realtà, nella vita è un ragazzo molto potuto, anche perché Marco non si sente timido, ma quando è sul palco si scatena, mai all’altezza di ciò che fa. quello è il suo mondo, la sua vità. Marco aveva la possibilità di sceglieCome ha partecipato al programma re tra due suoi brani per presentarsi che ha cambiato la sua vita? al festival. Perché ha scelto Re E’ stato il gruppo musicale di cui faceva matto? parte a spingerlo a presentarsi ai provini. Perché Marco non ama le cose semplici e E’ stato scelto e poi da lì è arrivata la vitl’altro brano “In un giorno qualunque”, era toria e la notorietà che è stata per lui molto più sul pop e molto probabilmente avrebbe avuto anche più possibilità La Clerici lo aveva già premiato ad X-Factor di essere apprezzato. “Credimi ancora” comunque rappresenta il genere che lui sente più suo e che vorrebbe continuare a fare per sempre, quello che meglio lo rappresenta e con il quale riesce a dare il massimo di se stesso, ad esprimersi pienamente con tutte le sue sfaccettature. Cosa pensa della polemica mossa da Morgan? Lo ha fatto solo per attirare l’attenzione su di sé, ma la frase che lui ritiene Marco gli abbia copiato “Forse si, forse no”, in realtà era un Campo de’ fiori come una doccia gelata, una cosa veramente inaspettata che ha completamente rivoluzionato la sua quotidianità. Abbiamo molto poco tempo per vederci e stare insieme, ma sono davvero felice per lui, perchè è un ragazzo straordinario. Qual è il suo prossimo obiettivo? Incidere un nuovo cd, fatto come si deve, con i tempi giusti. Questo che contiene il brano di Sanremo ed altri sei inediti, è stato realizzato in un mese circa. Marco ha scritto, musicato, interpretato e registrato i suoi brani facendo quasi un miracolo. Mi spiace che non sia stato premiato il suo talento, aiutiamolo comunque a rimanere in cima alla vetta, se lo merita. Il disco di Marco, infatti, è al momento al 29esimo posto della classifica europea Bill Board. Ha ricevuto telefonate da Giorgia, Bonolis, Celentano, Elisa, le Vibrazioni, Sposini, che si complimentati con lui, e poi la grande Mina ha voluto regalargli una sua foto con una dedica personale: “Marco sei strabiliante, canti con le astuzie di una che canta da venti anni, in America però… Felice di fare il tuo stesso lavoro…”, parole veramente lusinghiere, visto soprattutto chi le ha scritte. Anche Pippo Baudo sembra averlo preso proprio a ben volere, tanto da avergli detto “Mi spiace che non ti ho scoperto io!”. Grazie alle ospitate nelle varie trasmissioni televisive lo stiamo conoscendo sempre più. “Marco è un istrione”, sono pienamente 5 ragazzo molto sensibile, fragile. A Ronciglione siamo rimasti tutti delusi, ma continueremo a sostenerlo sempre!”. Ora Marco è in giro per le più grandi città d’Italia per promuovere il suo disco ed ha già affrontato una trentina di showkeys. “Chi non lo conosce può tendere a giudicarlo diversamente, ma lui è veramente un ragazzo umile ed altruista, ha sempre pensato prima agli altri. Ed ora non si è montato la testa affatto, anzi, è diventato più umile di prima. E’ un perfezionista e sempre molto critico con se stesso. Vorrei che alla gente arrivasse questo messaggio e questa immagine schietta di Marco. In questi giorni si è recato all’ospedale L’abbraccio con la mamma Nadia, dopo la vittoria Bambino Gesù di Roma per donare i peluche che le fan gli avevano ragalato, ai del programma di Rai Due bambini ricoverati e portare loro un sorriso!”. Nella cittadina tutti attendono di d’accordo con questa affermazione di uno poterlo rivedere passeggiare presto per le dei personaggi più conosciuti e stimati di strade ed il sindaco si è già messo in moto Ronciglione, nonché mia grande amica e per organizzare vecchia conoscenza di Campo de’ fiori, la un mega con“maestrina” Maria Cangani. “E’ innamoracerto estivo di to della musica e della libertà. Ha un granMarco, a cui noi de entusiasmo musicale, è totalmente non potremo preso dal palcoscenico, lì riesce a vivere mancare di tutte le vite che vuole. certo! Ha un tratto elegante, particolare ed un fraseggio non comune. Ama il nostro piccolo lago in tutte le sue forme, lo ha dichiarato più volte lui stesso. Spero possa La copertina del acquistare la sicurezza necessaria che gli suo cd dia la forza di andare avanti, perché è un New - Trattamento Relax in aromaterapia con oli essenziali - Stiratura permante liscio da 6 a 9 mesi - Prodotti Biologici oltre la linea capelli e baby, da oggi anche la nuova linea viso e corpo Sara con il gruppo “Al Pacino Look Maker” ha collaborato dietro le quinte del 60° Festival di Sanremo, per curare l’immagine di alcuni volti noti dello spettacolo. Nei giorni di martedì 16 e mercoledì 17 feb- Roberta Cirica, Marco Mengoni, Sara Iannoni e Ylienya Tetyana braio ha avuto il piacere di preparare alcuni dei cantanti, partecipanti al festival, per le varie conferenze stampa con radio, giornali e tv. Un ‘esperienza indimenticabile!!! Ti aspettiamo!!! Fabrizio Moro e Sara Iannoni PACCHETTO PROMOZIONALE 6 trattamenti in aromaterapia Sara’s Secrets Hair Style di Sara Iannoni Via Giovanni Marconi, snc - Corchiano (Vt) Tel. 0761.575031 - 327.9929322 Orario 08.30 - 12.45 / 14.30 - 18.30 (invernale) 08.30 - 12.45 / 15.00 - 19.00 (estivo) Venerdì e Sabato 08.00 - 18.00 Simone Cristicchi e Sara Iannoni Toto Cotugno e Sara Iannoni 6 Campo de’ fiori Direttore artistico del Teatro “E. Petrolini”, fondato nel ‘94 insieme a Fiorenzo Fiorentini PAOLO GATTI E LE “MELODIE ROMANE” di Sandro Alessi Questo mese vogliamo parlarvi di un personaggio che rappresenta, da diversi anni, la storia del teatro ed in maniera particolare di quel filone dedicato alla romanità. Infatti il maestro Paolo Gatti è il direttore artistico del “Teatro Petrolini”, storico palcoscenico testaccino, che ha visto nascere tantissimi attori ed è ancora palestra di moltissimi giovani. L’artista romano nasce l’8 giugno 1955 e, figlio d’arte, si appassiona subito all’apprendimento musicale ed in maniera particolare alla chitarra. Frequenta il Conservatorio di Santa Cecilia e, giovanissimo (15 anni), inizia la sua carriera artistica suonando allo storico locale Folkstudio di Via Garibaldi, fondato da Giancarlo Cesaroni, con gli allora debuttanti Antonello Venditti e Francesco De Gregori. Appassionatosi subito alle melodie della sua città, nel 1973 viene pubblicato dalla IT-Rca un disco di canzoni romane “Due gatti pe’ Roma” e in quello stesso anno partecipa al Cantagiro Show nel girone dedicato al folk. A partire dal 1984 scrive melodie e testi teatrali e cinematografici per Fiorenzo Fiorentini, Flavio Bucci, Nando Gazzolo, Carlo Giuffrè e molti altri. La sua creatura, il Teatro Petrolini, invece nasce per volontà sua e del grande Fiorenzo Fiorentini, nel 1994. Infatti, dopo anni di nomadismo, si cercava una sede stabile che ospitasse gli spettacoli della compagnia di Fiorenzo Fiorentini, diretta dallo stesso Gatti, che metteva in scena spettacoli teatrali dedicati alla cultura popolare romana. Il debutto inaugurale fu dedicato ad Ettore Petrolini, altro grande attore e macchiettista romano con “Petrolini, biografia di un mito”. La prima sede fu in Via Romolo Gessi e nel 1997 si trasferì in Via Rubattino 5, sempre a Campo de’ fiori 7 Testaccio. Dopo aver seguito per tanti anni le gesta di Fiorenzo Fiorentini, alla sua scomparsa il maestro si dedicò completamente ai giovani, trovando anche un suo spazio personale e dedicando a Roma molti spettacoli e canzoni. “Melodie Romane” è il titolo dello spettacolo/progetto di cui è autore, con il quale si impegna nella divulgazione della cultura romana. Nelle serate vengono rinnovate le tradizioni romane, attraverso aneddoti, curiosità e canzoni legate alla storia della città eterna. Vengono altresì ricordati personaggi ed artisti celebri che hanno impegnato la propria vita professionale alla diffusione della cultura romana tra cui Gabriella Ferri, Romolo Balzani, lo stesso Fiorentini, Ettore Petrolini…. Da sx: Paolo Gatti, con una copia di Campo de’ fiori in mano, e Sandro Alessi, subito dopo l’intervista Cari, carissimi amici, sto proseguendo il mio impegno nel rilancio della Canzone Romana e questa volta voglio farlo insieme ai giovani affinché possano appassionarsi rinnovandola con le loro nuove e fresche idee musicali e raccontarla con i loro video, salendo e cantando insieme a me sul palco, continuando così la tradizione canora romana. A questo fine ho lanciato il concorso “Roma…note di giovani tradizioni” che premierà musicisti e filmakers con un premio di 10.000 euro. Se pensate che anche ai vostri figli, nipoti, amici possa interessare questa notizia farete cosa gradita a me e a loro nel divulgarla. Il bando del concorso (già ampiamente pubblicizzato in rete e da stampa) è pubblicato sul mio sito www.elenabonelli.com. Non esitate a contattarmi per qualsiasi necessità. Mi auguro che da ciò esca una bella collaborazione per creare insieme un evento giovane e originale che unisca al divertimento la cultura. Un abbraccio a tutti. Elena Bonelli Campo de’ fiori 8 CURRICULUM VITAE di Sandro Alessi MARIA PIGNATELLI Maria Pignatelli (Roma, 20/02/1983), bella e brava attrice di talento, si accorge giovanissima che la sua passione è il teatro e, appena quindicenne, inizia a frequentare i primi corsi a livello amatoriale quasi per gioco. Dopo alcuni anni, però, si accorge che quello che avrebbe voluto fare nella vita era proprio la professione di attrice. Comincia, perciò, a frequentare alcune scuole professionali tra cui il Laboratorio Teatrale di Pino Loreti, l’Accademia Drammatica “Pietro Sharoff” di Roma e l’Accademia Rosebud. La incontriamo in uno dei teatri romani dove sta terminando le ultime repliche della commedia comica “Ciao papà, ti presento mia madre!” di Salvatore Scire’. Maria, quali sono i ruoli che preferisci interpretare, comici o drammatici? “Sinceramente mi trovo bene in entrambi i ruoli e penso che in questo campo ci voglia una grande umiltà, perchè non si finisce mai di imparare. Quindi ritengo molto importante che sia utile seguire periodicamente degli stages tenuti da professionisti di alto livello; poi se si ha anche la fortuna di lavorare accanto a grossi nomi del teatro, artisticamente si cresce ancora di più.” Ricordiamo che Maria Pignatell,i infatti, ha seguito molti stage tra cui “Scuola di cinema” nel 2005, “Recitare davanti alla telecamera” presso l’ International Acting School (2006), Corso di Doppiaggio presso lo studio Feedback di Roma, Master Comicità presso l’ Accademia Nazionale del Comico, tenuto dai Fratelli Morini (2007) e Laboratorio Teatrale tenuto da Caterina Merlino, presso il Teatro dell’Orologio nel 2008. Nel 2006 Maria viene chiamata a partecipare ad alcune puntate de “I Cesaroni” (Canale 5) per la regia di Francesco Vicario. Per il Teatro ricordiamo “La Lisistrata” di Pino Loreti (2002), “Il Berretto a Sonagli” di Luigi Rendine (2003), “Miles Gloriosus” con Sergio Ammirata (2004), “Ricordati di chiudere la finestra” di Francesco Ansaldo (2005), “L’Osteria de lo spillo” di Giuseppe Caporuscio (2009). Ma che differenza esiste tra Cinema e Teatro? “Recitare a teatro suscita una maggiore emozione per un attore, in quanto il risultato è immediato. Si percepisce subito quale è la reazione del pubblico. Davanti alla telecamera, invece, la scena si ripete tante volte finché non si giunge alla “perfezione” e prima di sapere cosa ne pensa la gente della tua performance devi aspettare anche molti mesi…” C’e’ una parte che non hai mai inter- pretato ma che vorresti tanto? “Ho sempre desiderato interpretare la parte di Giulietta. Purtroppo questo desiderio resterà inappagato perché ormai non ho più l’età. Comunque un altro personaggio che vorrei tanto interpretare è Blanche in “Un tram che si chiama desiderio“. ”Sembra avere le idee molto chiare la nostra Maria ed è per questo che insieme a tutti i nostri lettori le auguriamo di raggiungere i traguardi che sognava sin da bambina. Maria Pignatelli e Sandro Alessi DIECI DOMANDE DIECI 1) Attore/attrice preferito: Johnny Deep e Meryl Streep 2) Comico/drammatico: drammatico 3) Mare/montagna: mare 4) Sole/luna: sole 5) Tanga/topless: bikini 6) Macho/tenerone: tenerone 7) Bianco-nero/colore: nero 8) Single/coppia: single 9) Melodia/rock: melodia 10) Cinema/teatro: teatro Campo de’ fiori 9 CINEMA NEWS ... continua dal n. 67 AVATAR Oscar 2010: migliori effetti speciali, migliore scenografia e miglior fotografia Il corpo dello stile. Un tempo, il critico letterario Stefano Rosso affermò che il rapporto causaeffetto stabilito da Frederic Jamenson tra di l’assoluta diversità di una Maria Cristina guerra come - ad esemCaponi pio - quella combattuta in Vietnam e un qualsiasi racconto marziale, diventato incomprensibile, caotico e, dunque, postmoderno, non coglie perfettamente nel segno. Lo stesso si potrebbe dire anche nel caso di Avatar, seppur per motivi diversi. Per prima cosa, l’ultima fatica del regista di Titanic non utilizza minimamente una struttura irrisolta che mette ripetutamente in scena la propria frattura ripetuta, anzi: già a una prima occhiata, lo stile verbale di quest’opera audiovisiva suona semplice, piatto, prevedibile e scevro di orpelli del tutto inutili; al contrario, il silver screen manifesta una rivoluzione visiva finora mai concepita. Il compito che James Cameron si prefigge e porta a compimento nel migliore dei modi possibile consiste, perciò, nel comporre una pellicola di stampo classico basata su un preambolo iniziale, una parte centrale e un (inevitabile) happy end. Il filmaker Cameron vuole semplicemente essere fedele alla sua vocazione di rispettare le regole che, certo senso scontata, in quanto materiali come fantascienza, fantasy, war movie hollywoodiani di serie A e B non vengono semplicemente citati nel corso della narrazione, ma vengono incorporati in toto, ovvero in tutta la loro sostanza. Pertanto, è assolutamente inevitabile che riflessi di un passato comune saltino agli occhi, facendo sì che un particolare ne ricordi subito un altro e così via, all’infinito. Si tratta di un’operazione che rimarca né più né meno quella messa in atto ultimamente da molti, celebri, autori cinematografici, Quentin Tarantino in testa su tutti. Eppure, in Cameron l’eterno ritorno citazionistico assume proporzioni a dir poco ciclopiche, tanto che l’immaginazione si stempera finanche nella pozzanghera della scarsa originalità, nonostante riesca a evitare per un pelo l’insidiosa minaccia della tautologia. In quello che si prefigge essere il suo “canto del cigno” approdano tanto le umane avventure di Pocahontas e degli indiani originari del Nord America quanto la guerriglia in puro stile vietcong. L’ostinata struttura architettata da Cameron tende a contenere memorie di seconda mano che riecheggiano quel non so che di epico contenuto nei racconti di James Fenimore Cooper (per chi non lo sapesse, Cooper è l’autore del romanzo L’ultimo tradizionalmente, fanno procedere la narrazione. Facendo ciò, però, il regista rischia a tratti di rimanere intrappolato e soggiogato dall’obbligo di adattarsi alle attese idealistiche ed estetiche di coloro ai quali lo scontro epico tra umani e alieni è narrato. Eppure, la sua pellicola supera di getto la barriera del mero modernismo per approdare al mare magnum del già citato postmoderno. Perché? La risposta è semplice e in un dei Mohicani). Inoltre, non si può definire una semplice circostanza fortuita il fatto che Cameron abbia reclutato nel suo cast un’icona dei film di fantascienza come Sigourney Weaver, da lui diretta nel lontano 1986 in AlienScontro finale, o il giovane Sam Worthington, già visto all’opera nel poco esaltante Terminator Salvation di McG. I profili dell’immagine. Era la primavera del 1997 quando nelle sale cinemato- grafiche esce un kolossal con Leonardo Di Caprio e Kate Winslet, un film inspirato a una storia tragica realmente accaduta agli inizi dell’900. Il suo nome è destinato a rimanere inscritto per sempre negli annali della storia della settima arte: Titanic. Costato poco più di 200 milioni di dollari, guadagna in meno di un baleno la cifra record di 1.842.879.955. E pensare che a Hollywood, la mecca del cinema, nessuno ci avrebbe scommesso neppure un cent! Tuttavia, Avatar sembra destinato a bissare il successo del suo predecessore, se non addirittura a superarlo visto che dopo appena tre settimane (nel resto del mondo la pellicola è uscita il 18 dicembre) è già il secondo film più ricco di sempre, con un incasso di 1.131.752.464 dollari. Un motivo in più per spingere “il re del mondo” Cameron - come lui stesso si è definito - a ipotizzare un possibile sequel della sua fiaba hi-tech, non prima però di aver prodotto un fantasy dal titolo Battle angel. Il suo personale contributo a una nuova genealogia fondata sulla potenza dell’immagine in 3D si è fatto attendere ben oltre un decennio, il tempo necessario affinché la tecnologia avanzasse abbastanza per rendere credibili le innumerevoli visioni digitali. Al centro della realizzazione di Avatar vi è soprattutto la modernissima tecnica della “e-motion capture”, anche detta “performance capture”, di recente balzata agli onori della cronaca in quanto si basa su appositi sensori che, applicati sui corpi degli interpreti, permettono di intercettare il benché minimo movimento degli attori per poi riprodurlo in video. Aggiungici le 197 cineprese usate simultaneamente per riprendere le scene da ogni angolo di visuale e il gioco è fatto! All’uscita dall’anteprima, il regista Steven Spielberg ha profetizzato che Avatar sarà, senza alcun dubbio, «il più grande film in 3-D di tutti i tempi». Dello stesso parere, il suo collega Ridley Scott che non ha lesinato a definirlo «fenomenale». Ma, tutto ciò non sarebbe stato neanche lontanamente immaginabile se alle spalle di Cameron non ci fosse stata la WETA, la società neozelandese fondata dal papà de Il signore degli anelli, Peter Jackson, e i suoi strabilianti effetti speciali di primo ordine che tanto fanno invidiare un altro guru del settore come il George Lucas di Guerre stellari. Detto ciò, ne dedurrete con me che assistere a una proiezione di Avatar in 2D non vale letteralmente neanche il costo del biglietto. Campo de’ fiori 11 Pensa ad un orsacchiotto rosa in sella ad un ippopotamo verde I nostri occhi… che chiacchieroni I loro movimenti sono importantissimi per interpretare il pensiero dell’interlocutore ...continua dal numero 68 All’inizio degli anni ‘70, vennero individuati i modelli di movimento oculare che abbiamo descritto nel numero precedente. Questo schema sembra essere Paolo Balzamo una costante per tutti i Responsabile destrorsi della razza Formazione ed Informazione umana (con la possibile Centri Ottici Lisi eccezione dei Baschi, la cui popolazione sembra & Bartolomei www.lisi- barto- contenere un numero importante di eccezioni). lomei.com Molti mancini, al contrario, tendono ad invertire destra e sinistra. In questo modo, i loro segnali oculari di accesso sono l’immagine speculare degli stessi segnali nei destrorsi. Essi guardano in basso a sinistra per le sensazioni cinestesiche, invece che in basso a destra. Allo stesso modo, guardano in alto a destra per ricordare immagini visive, invece che in alto a sinistra, eccetera. Per esplorare le relazioni tra movimenti oculari e pensiero, trova un partner,e, senza spiegargli nulla, formula le domande che seguono ed osserva i suoi movimenti oculari. Per ogni domanda, segna il movimento oculare in uno dei riquadri (secondo lo schema posto dopo le domande) usando segni, linee o numeri che rappresento la sequenza delle posizioni osservate. 1) Visivo ricordato: pensa al colore della tua automobile. Che tipo di disegno c’è sul tuo copriletto? Pensa all’ultima volta in cui hai visto qualcuno correre. Chi è stata la prima persona che hai visto questa mattina? 2) Visivo costruito: immagina il tuo profilo come potresti vederlo da una distanza di due metri da qui e guardalo trasformarsi nello skyline di una città. Riesci ad immaginare la testa di un cane giocattolo appoggiata sul corpo di un ippopotamo verde? 3) Uditivo ricordato: puoi pensare ad una delle tue canzoni preferite? Pensa al suono di un applauso. Che suono produce il motore della tua automobile? 4) Uditivo costruito: immagina il suono del fischio di un treno che si trasforma nel suono prodotto dal girare delle pagine di un libro. Riesci a sentire il suono di un sassofono e, nello stesso tempo, il suono della voce di tua madre? 5) Uditivo digitale (dialogo interno): prenditi un momento ed ascolta la tua voce interna mentre ti parla. Come sai che si tratta della tua voce? In quali situazioni parli di più a te stesso? Pensa alle cose che dici più spesso a te stesso. 6) Cinestesico ricordato (sensazione tattile): quando è stata l’ultima volta che ti sei sentito davvero bagnato? Immagina la sensazione della neve sulle tue mani. Che sensazioni dà toccare una pigna? Quando è stata l’ultima volta in cui hai toccato un attrezzo da cucina caldo? (Sensazione viscerale / emozionale) Puoi ricordare una situazione in cui ti sei sentito soddisfatto per avere completato qualcosa? Pensa a come ci si sente quando si è esausti. Quando è stata l’ultima volta in cui ti sei sentito impaziente? 7) Cinestesico costruito (sensazione tattile): immagina la sensazione di due dita che si incollano tra loro e poi cambia- la sentendo della sabbia che scivola tra le stesse dita. Immagina la sensazione di toccare la pelliccia di un cane, quindi trasformala nella sensazione di toccare del burro soffice. (Sensazione viscerale / emozionale) Immagina il senso di frustrazione e trasformalo in una sensazione di forte motivazione per intraprendere un’azione. Immagina il senso di noia e trasformalo nella sensazione di chi si sente stupido per aver provato noia. E fin qui possiamo parlare di gioco, interessante e basato sull’organizzazione mentale, ma comunque sempre un gioco. Tuttavia non sempre siamo consci di quanto percepiamo, ed una errata percezione dei movimenti oculari dell’interlocutore ci può mettere in imbarazzo o creare delle incomprensioni anche gravi. È per questo che si prova normalmente imbarazzo a parlare con una persona strabica o che indossa occhiali scuri: qualsiasi alterazione della percezione dei movimenti oculari di chi abbiamo di fronte è di ostacolo alla comunicazione.I nostri occhi raccontano tante cose di noi: un motivo in più per togliere loro ogni bavaglio di occhiali: oggi le lenti a contatto, sicure, affidabili e tranquille risolvono ogni problema visivo, lasciando lo sguardo libero ed i nostri occhi liberi di parlare bene di noi… Campo de’ fiori 12 Roma che se n’è andata: luoghi, figure, personaggi C’era una volta Piazza Montanara Sul versante occidentale del Campidoglio, fra il Teatro di Marcello e Via Bocca della Verità, insisteva uno slargo a forma di “fiocco”, uno spiazzo allungato simile a quello di Piazza di Spagna con altimedi Riccardo Consoli tria variabile, era Piazza questa Montanara, una zona della città quasi completamente scomparsa, spazzata via dalle demolizioni degli anni Trenta e dei primissimi anni Quaranta del Novecento, per consentire la realizzazione della c.d. Via del Mare, l’attuale Via del Teatro di Marcello, con la sola eccezione di una brevissima tratta di quella che era stata Via Montanara. Piazza Montanara occupava in parte l‘area del Foro Olitorio che, in età antica, costituiva il mercato della verdura e della frutta, un sito irregolare allungato e stretto rimasto tale anche dopo l’allargamento dell’anno 1876 in direzione Monte Savello. Quando il piccone degli urbanisti iniziò a demolire uno dei luoghi più carichi di storia di tutta Roma sulla base di criteri meramente scenografici e spettacolari, sparì la piazza ma non riemerse il Foro Olitorio. Il nome del luogo deriva verosimilmente dalle proprietà della famiglia Montanari, successivamente estintasi nei Cesarini, come riportato da un documento dell’anno 1479, che fa riferimento a tale Giovanni Montanaro della parrocchia di Santa Maria in Portico ovvero San Galla a cui erano soggette Piazza e Via Montanara. Contornata da edifici modesti, questa famosa piazza di Roma, arricchita dalla fontana dell’Acqua Vergine di Giacomo Della Porta, era sede di una vivace attività commerciale stante il fatto che in questo luogo, fra il Settecento e l’Ottocento, si riunivano i c.d. “burini”, persone che si offrivano come braccianti nella campagna romana e, fu per tale motivo, che nei dintorni erano sorte varie Osterie e Locande d’infimo ordine, che offrivano un ricovero economico anche in stalle, fienili o magazzini. Peraltro, era abbastanza usuale per l’avventore trovare riparo a ridosso di vecchi muri o tra antichi ruderi. Demoliti gli edifici che contornavano la piazza, fu smontata anche la fontana dell’Acqua Vergine voluta da Gregorio XIII, Ugo Boncompagni, 1572 - 1585, che venne provvisoriamente trasferita nel giardino degli Aranci all’Aventino, per poi essere nuovamente spostata e definitivamente sistemata nell’attuale piazzetta San Simeone, davanti al Palazzo Lancellotti ai Coronari. Piazza Montanara era anche sede fissa di lavoro per i c.d. “Pubblici Scrivani o Segretari”, che su commissione scrivevano lettere per le famiglie lontane o lettere d’amore, ma anche memoriali per pratiche burocratiche, domande di grazia, ricorsi in Tribunale e, poiché le prestazioni dei suddetti erano destinate non solo ai burini, ma anche ai numerosi cittadini analfabeti, le lettere di vario genere erano già predisposte con spazi lasciati in bianco per i nomi del mittente e destinatario. In considerazione del fatto che l’opera di questi Pubblici Scrivani o Segretari si svolgeva in questa piazza, ecco che non potevano mancare generi di conforto per mangiare e bere reperibili presso i negozi, nei più economici chioschi o anche in carrettini trainati dai venditori ambulanti; molto spesso, quasi sempre, erano presenti anche palchetti allestiti per consentire l’esibizione di saltimbanchi, cantanti e burattinai. Ancora nei primi anni del Novecento questa pittoresca piazza era sinonimo di movimento, trasgressione e grande confusione, un andirivieni di burini in cerca di lavoro, venditori ambulanti, strozzini e caporalacci che assegnavano lavori a giornata, una zona a connotazione fortemente popolare, frequentata anche da prostitute di basso rango e poca spesa, tanto che Giuseppe Gioachino Belli, con due sonetti del 12 dicembre 1832, dal medesimo titolo, “Santaccia di Piazza Montanara”, e dal contenuto improponibile, ha immortalato una di queste donne, la notissima Santaccia per l’appunto. Lo stesso Poeta di Roma, appena sette giorni dopo, il 19 dicembre 1832, scriveva un altro sonetto dal titolo: “Er zegretario de Piazza Campo de’ fiori Montanara” Siggnori, chi vvò scrive a la regazza / venghino ch’io ciò cqua lettre stupenne. / Cqua ssi tiè ccarta bbona e bbone penne, / e l’inchiostro il più mmejjo de la piazza. Cqua ggnisuno, siggnori, si strapazza. / Le lettre ggià ssò ffatte coll’N.N / Basta netterciil nome, e in un ammenne / chi ha ppresscia d’aspettàcqua ssi sbarazza. Io ciù llettre dipinte e ttutte bbelle. / C’è il core co la frezza e cco la fiamma: / c’è il zole co la luna e cco le stelle. Cuant’ al prezzo, tra nnoi ci accomodamo: / quant’ a srive, io so scrive a ssottogamma: / duncue avanti, siggnori: andiamo, andiamo. Un sonetto questo che rende con grande efficacia l’atmosfera della piazza con lo Scrivano che cerca di vendere le sue lettere già preparate; interessante il linguaggio, lo Scrivano non dice, come ci si aspetterebbe, annamo, annamo ma andiamo, andiamo, un sistema usato dal Belli tutte le volte che vuole rendere l’idea di una persona che cerca di apparire colta usando un linguaggio ricercato per distinguersi dal popolino che, invece, parla solo il romanesco. A quell’epoca, peraltro, il Pubblico Scrivano era una presenza costante e necessaria in particolari siti urbani in considerazione dell’altissimo tasso di analfabetismo presente, ma la sua vita non era però tanto facile poiché la merce da lui offerta non aveva una grande domanda. Scrivere qualcosa per chi non sa leggere è, infatti, operazione quasi del tutto inutile, pertanto, egli doveva cercare di piazzare la propria merce ricorrendo a particolari tecniche: esaltando, per esempio, le sue “lettre stupenne”, la carta, la penna e persino il migliore inchiostro. Il Pubblico Scrivano stava seduto davanti a un tavolinetto sgangherato, pieno di fogli e buste, di lettere già scritte o da riscrivere, per tutti gli usi e per tutte le borse, a lui ricorrevano generalmente soldati, servette e contadini e lui era in grado di accontentare tutti come efficacemente scrive il poeta romanesco Armando Fefè: Ricco de naso e povero de panza, / er pubbrico scrivano co’ l’occhiali, / carico d’apparenze dottorali / metteva in bella copia l’ignoran- za, / o vidimava, pieno d’importanza, li compromessi fatti tra sensali. Come ricordato in altra occasione, a Piazza Montanara esercitava anche il c.d. “Barbiere della meluccia” che, per un solo soldo, radeva le barbacce dure dei contadini, che lì si recavano settimanalmente usando una piccola mela, sempre la stessa, che veniva posta in bocca di ciascuno di questi allo scopo di tendere le guance avvizzite e che lasciava poi mangiare all’ultimo cliente della giornata. Oggi Piazza Montanara non esiste più come luogo fisico, ma sopravvive nella memoria di tutti quei roman,i e non solo, che considerano la perdita di questo luogo irripetibile come una delle più gravi causate dagli sventramenti. Anche la stampa ha contribuito nel tempo a conservarne vivo il ricordo, basti citare “Il Rugantino”, vecchio e glorioso giornale di Roma la cui nascita risale al 13 settembre 1848, con il primo numero diretto da Odoardo Zuccari, che divenne il primo di una serie di testate che utilizzarono il dialetto per diffondere nuovi 13 programmi e nuove idee. Questi periodici ebbero soprattutto il merito di farsi interpreti delle istanze popolari contro il Potere utilizzando la carta stampata e superando, in tal modo, quella antica usanza di apporre foglietti manoscritti sulle statue parlanti di Roma, prima fra tutte in quella di Pasquino. Il Teatro, per parte sua, ha da sempre contribuito alla conservazione dei ricordi e delle atmosfere di questo magico luogo; voglio citare una commedia in romanesco - napoletano di Paolo Gennaro Procaccini e Francione dal titolo: Piazza Montanara non esiste più. Nel periodo compreso tra la fine del Settecento ed i primi anni dell’Ottocento fra l’esercito napoletano di re Ferdinando IV di Borbone e quello rivoluzionario francese del generale Jean Etienne Vachier Championnet, ci fu un lungo tira e molla per impadronirsi della città di Roma, ora vi entrava un’armata, ora l’altra. In questo scenario si muovono due famiglie: una romana di Cecco, “Scrivano -Poetucolo” e una napoletana di Felice, “Barbiere Mediconzolo”; le loro rispettive figlie Teresa e Lucia sono innamorate, essendone ricambiate, del marchesino Filippo Capuano e del principe Saverio Caffarelli, due ufficiali in servizio nei contrapposti eserciti, ciò malgrado, dopo una serie di scontri e di alterne vicende, riusciranno a coronare un sogno di felicità e di fratellanza. Un nuovo lavoro teatrale, questo, destinato a creare un interessante filone grazie all’opera di un poeta romanesco e uno napoletano. 14 Campo de’ fiori STALKING. UN ANNO DOPO 5.200 denunce e oltre mille arresti. Un reato sempre più frequente. Attenzione! Ad un anno dall’entrata in vigore della legge sullo Stalking è tempo di bilanci. Lo fa il Ministro delle Pari Opportunità Mara Carfagna, che tanto impegno ha profuso per l’introduzione di questo delitto nel dell’Avv. Ilaria nostro ordinamento. Becchetti Dal sito del dicastero la Carfagna fa sapere che, dall’entrata in vigore della legge sullo stalking (23 febbraio 2009), è emerso un fenomeno dalle dimensioni allarmanti, che Il Ministro delle Pari Opportunità Mara Carfagna somme ad un richieste anno dal-di ha portato tira alla le luce moltissime l’entrata in vigore della legge sullo aiuto da parte delle vittime. stalking I dati del Ministero della Giustizia riferisco- no di 5.200 denunce e oltre mille arresti, con un aumento delle richieste di aiuto del 25 %. Sebbene siano le donne ad essere i soggetti maggiormente colpiti da questo reato, occorre sottolineare come il 20 - 25 % di querele e segnalazioni provenga dagli uomini. A scatenare gli atti persecutori sono soprattutto la fine di un matrimonio o di un rapporto sentimentale in genere. Succede, infatti, che l’attenzione del soggetto abbandonato si trasforma in ossessione, che si traduce poi in minacce seriali, molestie di vario genere, e-mail e sms continui. Può essere un ex partner, un vicino di casa, un amante o addirittura un familiare. Non esiste l’identikit del potenziale stalker: chiunque, in determinate condizioni, potrebbe ritrovarsi a compiere atti di persecuzione. Ne sono convinti all’Osservatorio Nazionale sullo stalking, associazione aperta dal 2002 che, attraverso oltre 9mila 500 interviste, ha tracciato il quadro del fenomeno. Il reato previsto dall’art. 612 bis, oltre a punire condotte che prima andavano praticamente esenti da censura, rappresenta anche un mezzo di prevenzione di delitti ancor più gravi. Il reato di atti persecutori punisce, infatti, le minacce reiterate e le altre condotte moleste prima che possano sfociare in reati più gravi quali la violenza sessuale e l’omicidio. Ricordiamo ancora una volta il numero gratuito 15.22, operativo 24 ore su 24, volto a fornire una prima assistenza psicologica e giuridica alle vittime. C i r o i f ’ e d o p m a 7 ANNI DI SUCCESSI GRAZIE A VOI !!! “Il futuro è ogni singolo giorno che passa”, diceva Abram Lincon ed i giorni che passano diventano passato. Non potevamo certo pensare che il nostro futuro sarebbe stato così, ce ne accorgiamo solo ora, guardando questi sette anni trascorsi! Campo de’ fiori è veramente cresciuto e si è trasformato da giornalino a vera e propria rivista, allargando i propri confini, senza perdere però le sue caratteristiche originarie ed originali, per le quali si contraddistingue! E’ doveroso ringraziare tutti i personaggi famosi che ci hanno offerto il loro contributo, rilasciandoci interviste in esclusiva e che sono rimasti affezionati alla rivista, nonché i preziosissimi sponsor che sono la sola nostra forza di sostentamento, i collaboratori che ogni mese vi raccontano qualcosa di nuovo e tutti voi lettori, che con il vostro calore, la stima e l’affetto ci spronate a fare sempre meglio! Campo de’ fiori esiste perché tutti voi lo volete, ci credete, vi piace. Campo de’ fiori è la vostra rivista, contribuite a renderla come più la desiderate, con foto e suggerimenti, anche visitando e scrivendoci tramite il sito, dove potete trovare tutti i numeri della rivista, a partire dal primo, o tramite facebook. Grazie… continuate così… Campo de’ fiori 16 di Carlo Cattani MIKE 3rd La passione per lo S T U D I O ... E’ notte alta e sono sveglio , con le orecchie schiacciate …ma direi meglio oppresse tra gli auricolari di una vetusta cuffia Koss “Phase/2” :un componente hi-fi ,ormai, da considerare di interesse storico , risalente ai primi del ’70 ,dal ragguardevole peso di(ben) oltre ½ kg ,regalo genitoriale per il diploma di III media.Sotto questo “ponte vecchio ” ma perfettamente funzionante (ri)ascolto uno s t r e p i t o s o lavoro della Mahavishnu Orchestra capitanata dal grande chitarrista John Mclaughlin, ”The Inner Mounting Flame” del ’71 …. e gli occhi son fissi sulla pagina bianca del pc alla ricerca di un “pixel ispiratore” che contrasti l’incalzante “desertificazione cerebrale ” dell’ora tarda ! Insonne ,nel cuore della notte , straccetti di ricordi ,al solito, ti giocano a “chiapparella” nel cervello e, qualcuno di essi , sembra si giri a guardarti con aria di sfida e sussurrare : ricordami bene se ci riesci !E,allora,mi ritorna (ben ) in mente quella trepidazione che avevo negli anni ’70 in occasione dell’uscita di un nuovo lp realizzato da quei diversi artisti che seguivo e ,ancora , tutto il rito che ogni volta officiavo : l’ ascolto preventivo del disco presso il negozio di fiducia e il suo successivo acquisto ; il ritorno a casa con l’oggetto del desiderio e la premurosa cura dell’estrazione dalla busta di carta (o plastica) con un calibrato gioco di dita , l’attenta analisi della grafica di copertina e la “mandata a memoria “ di formazioni e notizie su ingegneri del suono,produttori e luoghi di registrazione …la discesa della puntina e la prima “aratura” del disco ….stump…frrrrrrrrr…MUSICA!… era l’epoca in cui il Mondo aveva ancora tutti i numeri …e la musica non scorreva sul “binario” della tecnologia digitale …1- 21- 2 ! Appunti sparsi sul mio inseparabile taccuino mi ricordano che questo mese l’argomento che ho piacere di proporvi parte da lontano,ha una lunga gestazione:ho seguito il realizzarsi di un sogno da parte di un caro amico musicista ,già sceso in “Campo” in qualche numero del passato . Si tratta di Mike 3rd ,chitarrista –compositore ,fondatore della rock band veneta “Hypnoise” che ha progettato e, quindi, realizzato, uno studio di registrazione rigorosamente fondato sulla tecnologia analogica con un’operazione che non è mero recupero ed riutilizzo di apparecchiature del passato ma qualcosa di più …… Le porte del Prosdocimi Recording si aprano :REC ON ! Carlo:Ciao Mike ,innanzitutto ben ritrovato da queste pagine : come hai maturato l’idea di realizzare uno studio di registrazione con tecnologia analogica andando , dunque , controcorrente rispetto allo status imperante ? Mike 3rd:La convinzione sulla bontà dell’analogico ed il mio progressivo avvicinamento alla tecnologia analogica nasce anni fa, ancor prima di registrare il secondo disco di una delle mie band , gli Hypnoise. Mi ero stancato di questa (1^ parte) continua discesa in direzione del risparmio in termini di spazio/tempo e qualità. Così, anche grazie ai consigli, alla cultura ed alla passione di un caro amico, il dott. Lorenzo Breda di Padova, ho riscoperto il calore, in tutti i sensi, delle valvole unitamente al suono del vinile e del nastro audio, le mitiche “bobine” per intenderci. Così, in primo momento, dopo aver restaurato tutte le radio d’epoca di casa ed averne acquistate delle altre,son approdato al mondo del suono con la “S” maiuscola, l’alta fedeltà vintage. Il passo dal mondo audiofilo a quello della registrazione di alta qualità è stato breve ! Se si ascolta l’eccellenza e,come nel mio caso, si è anche musicista, col passare del tempo si inizia a “portare a casa” tutta una serie di apparecchi audio; così la lista si allunga ... si allunga ... e ,alla fine, serve un luogo per custodirli e regalare ai posteri il loro magnifico suono….adesso la domanda te la faccio io: quale posto migliore di uno studio di registrazione? Carlo: Parlami della tua passione per l’analogico e le tue distanze dal digitale Mike3rd: Una bella domanda che esige una risposta doverosamente articolata . Dunque, tutto ricomincia dalla mia frequentazione con l’amico Lorenzo (Breda) ….ricomincia perché da bambino spesso osservavo affascinato la luce incandescente delle valvole del televisore in bianco e nero di casa, annusando l’inconfondibile Campo de’ fiori profumo che emanavano i componenti interni.Anni dopo, da musicista, con la mia tesi di laurea avrei studiato il mondo del “Digital Right Management”(i Diritti d’autore Digitali) e le problematiche ad essi collegate.Per la cronaca mi son laureato in Giurisprudenza all’Università di Ferrara:con la mia tesi ho voluto far luce sulle molte ombre gettate dai media su quella tecnologia analogica che, nuovamente, ritornava a deliziare i miei sensi e, parimenti, a capire i concetti con i quali si tenta di giustificare la serie di tasse poste sui media digitali. La mia ricerca però non si è fermata al solo aspetto giuridico, si è espansa a settori ad esso apparentemente estranei. Così mi son preso la briga di acquisire informazioni da studenti della Facoltà di Ingegneria di Padova sulla conversione del segnale da Analogico a Digitale e viceversa oltre allo studio di teorie economiche illustratemi dall’amico Dott. Commercialista Lorenzo Breda che si occupa oggi di ristrutturazioni aziendali e che in passato ha svolto anche l’attività di Docente. E’ stato illuminante capire che a) nella conversione Analogico / Digitale Digitale / Analogico molte informazioni, (parti del suono), vengono irrimediabilmente perse per cui il suono è tutt’altro che puro e perfetto b) Il cambiamento di tecnologia, in questo caso da Analogico a Digitale non è dovuto alla bontà assoluta della nuova o alla sua sbandierata superiorità; il cambiamento tecnologico corrisponde sempre, guarda caso, all’azzeramento del profitto del produttore ! Provate solo ad immaginare quanti milioni di € e prima di esso Lire/Marchi/Dollari etc hanno intascato le case discografiche, i fabbricatori di CD e di lettori cd nel rifornire l’utenza su scala mondiale che, persuasa del fatto che il digitale fosse perfetto e puro, sostituiva tutti i giradischi, impianti hi-fi e ultima ma non meno importante tutta la propria discografia nel nuovo formato. Lo stesso sta succedendo oggi con i televisori piatti. Stessa tattica, milioni di persone che gettano il vecchio senza porsi la domanda ,semplice come bere un bicchiere d’acqua: ma qual’è il televisore che mi fa vedere la realtà nel modo più fedele? Qual’è la tecnologia che è più duratura? 17 Più affidabile? Ma spingiamoci avanti: Qual’è la tecnologia che costa meno al produttore e garantisce un profitto maggiore? A voi la risposta se avrete la voglia di aprire la mente e andare oltre la propaganda. Nella mia tesi, che è scaricabile gratuitamente dal mio sito al seguente indirizzo ww.mike3rd.com/tesidrm.pdf, è spiegato tutto in modo accurato. Il risultato delle conoscenze acquisite è stato direi illuminante, infatti, se da un lato ho constatato che il legislatore sia Italiano che Europeo in materia non ne capisce proprio nulla o fa finta di non capire per tassare i poveri cittadini, dall’altro mi ha fatto considerare il digitale in tutte le sue forme per quel che è, comodo da portare in giro e basta! Se cerco qualità ed affidabilità io sono Analogico al 100%. Sai, quando ho discusso la tesi di laurea tutta la commissione ha fatto domande solo ed esclusivamente sull’introduzione tecnica, non una domanda sulla parte giuridica ed economica il che la dice lunga sulla “preparazione” ma anche sulla voglia di sapere la verità che sta alla base di tanti ragionamenti totalmente sbagliati. Al momento sono consapevole che tutti noi siamo stati sonoramente presi per il sedere per soddisfare gli interessi di multinazionali produttrici di apparecchi digitali che han sfruttato l’ignoranza imperante in materia.Spero che questa intervista serva anche per risvegliare la capacità critica di qualcuno. ww.youtube.com/prosdocimirecording—www.mike3rd.com —— www.hypnoise.net/ continua sul prossimo numero .... Campo de’ fiori 18 Presentata a Roma la IV edizione Premio SIAE X Demo: “Sprigioniamo la musica” Le finali il 3,4 e 5 giugnopresso il carcere borbonico di Avellino Eugenio Finardi, Paolo Belli, Niccolò Fabi e Francesca Schiavo saranno le “guest star” nonché i padrini dei finalisti al “Premio SIAE X DEMO”, manifestazione giunta alla quarta edizione e dedicata alla creatività musicale che avrà luogo il 3-4 e 5 giugno ad Avellino. E’ stato annunciato mercoledì 17 Marzo a Roma presso la Biblioteca e Raccolta Teatrale SIAE del Burcardo, in una sala affollatissima che annoverava la presenza, oltre alla stampa e agli operatori del settore, degli autori e conduttori del programma DEMO di Radio1 Rai Michael Pergolani e Renato Marengo, le istituzioni della Provincia di Avellino, ente sostenitore dell’iniziativa Irpina – presente il vicepresidente della Provincia on. Giuseppe De Mita e il consigliere provin- ciale Salvatore Biazzo – il direttore eventi della SIAE dott. Filippo Gasparro e il responsabile musica di Radio1 Rai Gianmaurizio Foderaro. Nata nel 2004 con l’obiettivo di premiare la parte autorale oltre che l’interpretazione dei giovani talenti musicali, la manifestazione conferma il felice e solido connubio stabilitosi tra SIAE e DEMO. Il vincitore del PREMIO SIAE X DEMO, cui è destinata una targa e un riconoscimento in denaro offerti dalla SIAE, oltre alla realizzazione di un CD singolo offerto dalla One E Music, viene prescelto all’interno di una rosa di 20, da cui è scaturita una nomination di 8 artisti che verranno ascoltati e opportunamente selezionati per la scelta del vincitore. I candidati per l’edizione 2010 sono: Mattanza (Reggio Calabria), Margherita Pirri (Peschiera Borromeo, MI), Angelica Lubian (Udine), Peppa Marriti Band (S. Sophia d’Epiro, CS), Matteo Ceci (Terni), Debora Petrina (Padova), Giacomo Sferlazzo (Lampedusa, AG) e Smooth B. (Avenza, MS). A questi 8 artisti DEMO si aggiungeranno 2 artisti/gruppi scelti all’interno di una selezione regionale che sarà attivata a breve e dalla quale scaturirà il vincitore del PREMIO SIAE X DEMO – CAMPANIA. Durante la manifestazione verrà allestito un DEMOVillage a cura dei partners istituzionali e settoriali che da anni appoggiano la causa di DEMO: SIAE, AFI, AUDIOCOOP, NOTE LEGALI, ASSOMUSICA, RAI TRADE e MUSICALNEWS. Il DEMOPoint di Radio 1 consentirà inoltre agli artisti che desiderano farsi conoscere in ambito musicale di lasciare i propri demo ed incontrare direttamente la redazione e gli autori del programma. Alla prima edizione, il Premio SIAE è andato agli A67, il gruppo di Secondigliano che ha vinto con la canzone “Voglia e’ parla’”, mentre la giovanissima cantautrice romana Nathalie si è aggiudicata la seconda edizione del premio SIAE nel 2006. Dopo una pausa di qualche anno, il felice sodalizio tra la trasmissione della Rai al servizio dei giovani e la SIAE è ripreso nel 2009 ad Avellino con la terza edizione del premio. Ad aggiudicarsi la vittoria è stato il gruppo Compagnia dell’Encelado Superbo di Lentini. L’edizione 2010, che avrà luogo nella splendida e restaurata cornice del Carcere borbonico di Avellino, si intitolerà “Sprigioniamo la musica”. Campo de’ fiori 19 Le rotariane in passerella per beneficenza a “Top model per una sera” In 23 hanno sfilato l’11 marzo per l’iniziativa organizzata dal Rotary Club Roma Nord Ovest Donne di tutte le taglie e di tutte le età hanno sfilato per beneficenza giovedì 11 marzo all’Hotel Parco dei Principi di Roma per l’originale manifestazione “Top Model per una sera” promossa dal Rotary Club Roma Nord Ovest, presieduto da Carlo Fucelli Pessot del Bò. Un piccolo grande evento che, una volta tanto, ha visto protagoniste le rotariane in un’attività destinata a ricercare fondi per la tradizionale attività della Rotary Foundation votata innanzitutto ad aiuti umanitari con il progetto 3-H Health, Hunger, Humanity e alla sconfitta della poliomielite nel mondo con il progetto Polio Plus. Con ironia e passione ragazze e signore hanno per una sera coperto il ruolo top model indossando abiti caratterizzati dalla portabilità, dalla freschezza e dall’allegria. Tutto è nato da un’idea di Emanuela Fucelli Pessot del Bò che assieme a Paola Saraceno ha saputo coinvolgere 23 rotariane in un progetto che si è rilevato vincente. “Lo spirito – commenta l’ideatrice Emanuela Fucelli Pessot del Bò – è stato quello di creare un modo affinché le signore del Rotary potessero conoscersi meglio tra loro e organizzare insieme una iniziativa”. Un lavoro svolto con entusiasmo che ha richiesto tuttavia impegno. “La serata – commenta Paola Saraceno – è andata molto bene. Abbiamo lavorato molto. Ci siamo viste cinque volte per le prove e questa sera – aggiunge – le modelle erano sì un po’ in apprensione, ma anche entusiaste, felici e divertite”. In passerella infatti hanno sfilato da professioniste indossando molte gli abiti dello Studio HF Diffusione. Sì è iniziato con una serie di abiti in bianco e nero, per passare via via a coloratissimi tailleur fantasia, a abiti da cerimonia e da sera. Magre, magrissime, giovani e non più giovani, hanno potuto fare tutte la loro bella figura. In passerella sono salite Giulia Billi, Chiara Capogreco, Marcella Chelli, Veronica Eleuteri, Ilana Habib, Monica Marotta, Cecilia Perrone, Giulia Rossini, Clementina Armato, Cristina Billi, Cinzia Di Roma, Mary Eleutery, Maria Grazia Melchionni, Giulia Pollari Maglietta, Marilù Rossini, Biancamaria Santargangelo, Licia Valli, Lia Venceslai, Daniela Zanzi, Maria Pia De Cesare, Anna De Gasperis, Laura Giovanetti, Maria Rosaria Salzano. Soddisfatto il presidente Carlo Fucelli Pessot del Bò per la riuscita della manifestazione che consente al Rotary Club Roma Nord Ovest di assicurare nuovi fondi alla beneficenza e che sta lavorando per l’organizzazione dei prossimi eventi. “Teniamo molto – dice il presidente del Rotary Club Roma Nord Ovest - al Centro di Riabilitazione Equestre (C.R.E.) Tina De Marco, in accordo con altre organizzazioni umanitarie e con l’Arma dei carabinieri. Qualche settimana fa abbiamo consegnato apparecchiature ginecologiche per un ospedale de Il Cairo. Stiamo inoltre lavorando – all’edizione 2010 dell’ormai tradizionale Premio Casalegno. Assegniamo, inoltre, borse di studio per gli orfani dei caduti delle forze armate. Tra i progetti in corso, inoltre, il sostegno alle attività del Centro Sociale per Anziani “Salvo D’Acquisto” di via Malvasi nel territorio del XVIII Municipio”. 20 Campo de’ fiori Una “Fabrica” di ricordi Personaggi, storie ed immagini di Fabrica di Roma “…Be’… Buona Pasqua pure a te!” Quei vecchi alberi di casa mia sono tornati, come ogni anno, a fiorire, e chiedono alle finestre di aprirsi per inebriarle di profumi. Qualche tempo fa le mamme, in questa stadi gione, tiravano fuori Sandro Anselmi dagli armadi gli abiti più leggeri, ben riposti l’anno prima, ed all’inizio l’odore della naftalina, che li aveva impregnati, per proteggerli dalle tarme, era veramente insopportabile. I vecchi, felici di aver “smarzato”, incominciavano a far capolino dagli usci, curiosando come lucertole fra i sassi. Anche la banda musicale, dopo le intense prove invernali faceva la sua prima uscita per le vie del paese, intonando i nuovi pezzi imparati alla perfezione. A quei tempi la Pasqua aveva tutt’altra importanza e noi eravamo molto più religiosi. Seguivamo tutte le tradizioni cristiane quali il digiuno, le penitenze, e le vigilie che purificavano l’anima. La fede era talmente profonda che ogni azione riportava alle regole, ed esse venivano rispettate ed applicate di buon grado, certi di aver adempiuto ad un compito necessario per la salvezza dello spirito. Un esempio forte per affermare quanto detto, me lo ha raccontato mia madre. Lei ricorda che accanto ai bambini appena nati e non ancora battezzati, veniva tenuto acceso, giorno e notte, un lume per far allontanare da loro il demonio. Una volta battezzati, sarebbero stati permeati dalla luce divina ed allora immunizzati dal male. Dopo il digiuno, la colazione di Pasqua era abbondante e le uova sode, le cipolle con Fabrica di Roma - anni ‘50. La banda musicale percorre Via Alberto Cencelli per far ingresso in Piazza del Duomo. All’angolo la vecchia trattoria di “Peppinella”, più in là la pizzicheria di “Giovannina”. In prima fila sono riconoscibili i bandisti Emilio Santini e Giuseppe Bianchini. la coratella, un pezzo di pizza di Pasqua ed un buon bicchiere di vino, facevano dimenticare la dura astinenza dal cibo. Fra i miei ricordi lontani ve n’è un altro legato al periodo pasquale. Arrivò, in quegli anni, nel paese, la RAI per registrare un programma in piazza. Partecipò anche la mia quinta classe elementare, cantando il “Va’ pensiero” dal Nabucco di Giuseppe Verdi. Ma l’episodio che, però, ricordo ancor oggi divertito, è lo sketch improvvisato dai fratelli Giacomo e Tommaso Ianni (Scesce). Questi due, scherzosi e burloni di natura, incominciarono a girare in tondo, cantando un noto motivo ripreso da una trasmissione televisiva di allora, “Campanile sera”, che ripeteva all’infinito una serie di battute tutte uguali, quasi come una cantilena salmoidiante che si conclude con un amen! Cantavano, infatti: “Buona Pasqua all’ortolano, buona Pasqua al contadino, buona Pasqua al falegname… Be’… Buona Pasqua pure a te!”. Quel girare volutamente goffo fu battezzato subito dai paesani come il ballo dell’orso, e quel modo di augurare la buona Pasqua c’è chi ancora lo usa simpaticamente fra amici, ed allora anch’io dico: be’, buona Pasqua pure a te!!! Campo de’ fiori 21 Il Vescovo Romano Rossi apre il ciclo delle conferenze 2010: L’ “Anno dei Cosmati” L’incontro del 2 marzo ha dato ufficialmente il via all’evento Civita Castellana. Con la conferenza stampa tenuta dal Vescovo, Mons. Romano Rossi, il 2 marzo scorso si è aperto ufficialmente l‘ “Anno dei Cosmati”, indetto per la ricorrenza dell’ ottavo centenario della costruzione del portico del Duomo. Mons. Rossi ha aperto la conferenza illustrando la bellissima lettera pastorale dal tema “Gloria, pace, bellezza – per una Chiesa di pietre vive” che è stata stampata in circa 75 mila copie e verrà distribuita in tutte le famiglie della diocesi, per dare la possibilità a tutti di apprezzarne i contenuti. Nella pastorale viene evidenziato il ruolo che ricopre la Cattedrale non solo sotto l’ aspetto religioso, ma anche come luogo di incontro e di unione. “L’organizzazione delle manifestazioni dell’ ottavo centenario - scrive, tra l’ altro, il Vescovo Rossi nella pastorale - in un periodo così difficile per Civita Castellana, ha messo in moto tante energie. Ha fatto emergere tanto interesse per la Cattedrale. Forse anche qualche attesa per una nuova primavera religiosa e civile che, senza la presenza e la testimonianza della Chiesa, potrebbe difficilmente vedere la luce.” Il ciclo delle sei conferenze si è aperto il 4 marzo scorso con quella tenuta dall’ arch. Ettore Racioppa dal tema: “La rinascita della Cattedrale di Civita Castellana nel XII secolo e l’intervento finale cosmatesco”, che ha visto una buona partecipazione di pubblico. Per suggellare l’importanza storico-artistica e religiosa dell’ edificio del culto, Mons. Romano Rossi ha ritenuto opportuno suggellare la ricorrenza con un convegno internazionale che si svolgerà l’ 11 ed il 12 settembre prossimi, che sarà coordinato dall’ arch. Paolo Portoghesi, con l’ aiuto del prof. Claudio Canonici, dell’arch. Ettore Racioppa, del prof. Luigi Cimarra, dell’ arch. Luca Creti ed è prevista la partecipazione di numerosi professori universitari provenienti anche da oltre oceano. Anche l’amministrazione comunale ha indetto una serie di eventi in occasione dell’ “Anno dei Cosmati” con lo scopo di promuovere la città e valorizzare il turismo. Gli appuntamenti saranno resi noti di volta in volta ad iniziare da quello in programma domenica 21 marzo, quando, in occasione della festività di S. Giuseppe operaio, alle ore 10.00, ci sarà una visita guidata al Duomo, organizzata dalla CNA, accompagnata dall’ arch. Ettore Racioppa. Alle 12.00 sarà celebrata dal Vescovo, Romano Rossi, una messa solenne in Cattedrale, mentre nella stessa mattinata il centro storico si trasformerà in un campo da golf a quattro buche per il primo evento di Street Golf, organizzato da Pane e Pomodoro. Mario Sardi Da sx: Danilo Corazza, il Vescovo Romano Rossi, Luigi Cimarra ed Ettore Racioppa Le prossime conferenze: - 20 Marzo, alle ore 16.00, conferenza tenuta dall’ avv. Augusto Ciarrocchi, che ha per tema: “La società civitonica nei secoli XII e XIII”; - l’ 8 Aprile, alle ore 17.00, quella del prof. Giorgio Felini, dal tema: “Scultura della rinascenza carolingia nella Cattedrale di Civita Castellana: il rilievo con la caccia di cinghiale”; - il 22 Aprile, alle ore 17.00, quella del prof. Rinaldo Vannini dal tema: “Di fronte ai leoni dalla parte dello scultore”; - il 6 Maggio, alle ore 17,30, quella del prof. Luigi Cimarra, dal tema: “Il campanile e le campane della Cattedrale di Civita Castellana”; - il 27 Maggio, alle ore 15,30, quella del prof. Enea Cisbani dal tema: “Il tiburio della Cattedrale di Civita Castellana”. “Gloria, pace e bellezza”, Lettera pastorale del Vescovo Rossi Il Vescovo di Civita Castellana Mons.Romano Rossi, ha presentato e illustrato alla stampa nella conferenza del 2 marzo la Lettera Pastorale “Gloria, pace, bellezza” per una Chiesa di pietre vive, indirizzata ai cristiani della Diocesi per la Quaresima 2010, in occasione dell’“Anno dei Cosmati”. Ecco un breve estratto dell’ampia trattazione: “Gloria in excelsis Deo et in terra pax hominibus bonae voluntatis…”. Con questa scritta in oro sull’arco del portico, la nostra Cattedrale accoglie i fedeli e i visitatori al loro ingresso. Non potrebbe essere espresso meglio il senso complessivo dello splendido edificio. Non potrebbe essere formulata meglio la promessa del dono che attende chi vi accede. Un’espressione collocata davanti alla Cattedrale ma pienamente applicabile a ogni altro edificio di culto dove si raduna il popolo di Dio. Il colloquio annuale tra il Vescovo e i cristiani della Diocesi non può prescindere questa volta dal fatto dell’anno: la celebrazione dell’VIII Centenario dell’edificazione del portico cosmatesco del Duomo di Civita Castellana. Le nostre Chiese, la Cattedrale in particolare, sono un regalo permanente per la nostra comunità cristiana. Essa non manca certo di apprezzarle. di ringraziare il Signore e di benedire la memoria dei nostri Padri nella fede che le hanno edificate e ce le hanno lasciate in dono. Ma una ricorrenza centenaria come questa rappresenta un’occasione troppo invitante per non porre il mistero della Casa di Dio al centro del nostro dialogo... Campo de’ fiori 22 Ecologia e Ambiente Ogm, l’Europa ha deciso Sì ad “AMFLORA”, la patata geneticamente modificata Con molto rammarico apprendo che il 2 Marzo la commissione europea ha deciso, a Bruxelles, di autorizzare la coltivazione della patata geneticamente m o d i f i c a t a “Amflora”, prodotto di Giovanni dalla multinazionale Francola Basf. Questa patata, geneticamente modificata, ha un maggior contenuto di amido, ma la cosa che preoccupa particolarmente è che nell’Ogm in questione c’è la presenza di un gene “marker” che conferisce resistenza ad un antibiotico molto importante per la salute umana. Il precedente commissario all’ambiente Stavros Dimas, aveva bloccato la proposta, mentre il suo successore John Dalli ha rivisto questa decisione come primo atto pubblico. Ma non c’è solo la patata in questione, infatti sono state approvate anche altre tre novità di mais Ogm, destinate alla commercializzazione per l’alimentazione degli animali, questo atto è il primo via libera Ue a prodotto Ogm, dopo circa dieci anni di dibattito. Ora mi chiedo: è prevalso l’interesse enorme delle solite multinazionali, o i tanti ricercatori che da anni sono impegnati a dimostrare tutti i pericoli ed effetti collaterali di questi organismi, non sono del tutto indipendenti? E’ scontato che alle grandi multinazionali interessate a questo tipo di mercato, non mancano certo capitali e poteri per fare una propaganda a loro favore. Sta di fatto che a noi cittadini, ignari e impotenti a contrastare queste decisioni, non resta che assistere a queste forzature della natura. Sì, credo che si tratti soltanto di forzature, manipolazioni da parte dell’uomo di tutte quelle leggi naturali che operano dalla notte dei tempi. Siamo altrettanto sicuri che ciò, con il passare del tempo, si rivelerà qualcosa di irreparabile, non solo per la nostra salute, ma anche per tutti i sistemi di biodiversità. La convinzione di aver mangiato un tipo di alimento sarà sempre meno concreta: mangiando una semplice patata, potremmo in realtà aver ingerito pesce, virus, ragni, batteri ecc. Non c’è dubbio che i cibi transgenici saranno sempre più invasivi nei prossimi anni, ma meno visibile è il fatto di cosa realmente provocheranno con il tempo. In fondo chi manipola geneticamente, sono proprio quelle persone affiliate alle multinazionali delle biotecnologie che producono e commercializzano Ogm in tutto il mondo, sostenendo a piena voce che le modifiche effettuate sono controllate come pure tutto il processo per ottenere tali risultati. Mi auguro che la scienza sia sempre indipendente e libera per contrastare queste scellerate scelte, e che l’Unione Europea riveda questo “via libera” a tali prodotti. Campo de’ fiori 23 Come eravamo QUANTI GUAI PER GLI … ANTA ! E’ proprio vero, i proverbi e i detti popolari, raramente sbagliano. Questa volta, mi voglio soffermare, avendo anch’io superato gli ..anta, sulla veridicità di tale affermazione, di Alessandro Soli magari scherzandoci sopra. Dopo gli …enta, che etichettano chi di anni ne ha trenta, periodo di vita in cui l’uomo raggiunge il massimo splendore fisico, e la quasi maturità (si spera) intellettuale, ecco l’interminabile desinenza degli …anta, che accompagnano l’uomo per tutta la sua esistenza terrena. Quaranta, cinquanta, sessanta, settanta, ottanta, novanta, potrei continuare, ma senza nulla togliere agli arzilli centenari, e alla provvidenza divina, preferisco fermarmi agli … anta dei sessanta, che poi sono quelli che mi riguardano in prima persona. Guarda caso, questi sessanta, sono esattamente a metà del gruppo degli …anta, a volte penso : un motivo ci sarà, perché se si arriva a questo spartiacque e ti rendi conto che hai trascorso ben oltre la metà della durata canonica di una vita, che nessuno umanamente può quantificare, devi solo pensare, pensare e riflettere. Non ti senti vecchio, salute permettendo, ma non sei più giovane, ti accorgi, giorno dopo giorno che il tempo passa e scopri nuovi orizzonti, nuovi stimoli, quegli stimoli che incrociando per strada un vecchio amico, ti fanno dire: - Ciao, Fra’, finchè ce ‘ncontramo, è segno bòno!-. Poi magari ti correggi e aggiungi :- Ma che sto a di’, queste so’ parole da vecchi!-. Non vuoi rassegnarti quando vedi altri …anta che fanno attività fisica, che fanno palestra, che hanno una linea invidiabile, che affermano di aver superato ogni problema ormonale, e ridono del detto popolare: …anta “una botta eppoi se ‘ncanta”. Hai una età che ti per- Civita Castellana -“I 60 del ‘47” mette di valutare ogni situazione, una età che ti fa aggrappare ai tuoi affetti famigliari, una età che ti fa guardare sì i tuoi coetanei, ma anche gli …anta degli ottanta e novanta, e nello stesso tempo gli…enti dei venti e gli …enta dei trenta. Dai primi cerchi ancora consigli e “pillole di saggezza”, li ascolti mentre frugano nei cassetti dei loro ricordi, e affascinato come un bambino, ti fai portavoce della loro tradizione orale. Per quanto riguarda i secon- di, i giovani degli anni… enti e… enta, sei tu che cerchi, sforzandoti e col timore di non essere capito, di trasmettere loro quel poco o tanto che tu, “sessantenne”, hai imparato dalla vita. Possono sembrare chiacchiere da bar è vero, ma credetemi, esse sono riflessioni e considerazioni di cui, in questo preciso momento della mia vita, così come credo e spero, in quella dei miei coetanei, non posso assolutamente farne a meno. La tua pubblicità non può mancare su Campo de’ fiori, la rivista più letta ed amata. Contattaci allo 0761.513117 o [email protected] Campo de’ fiori 24 a c i n a r p Ca Le guide di Campo de’ fiori ... continua dal n. 67 Di origine cinquecentesca, con un campanile romanico, il Duomo di S.Giovani è stato ricostruito nel ‘700 su un preesistendi Ermelinda te edificio romanico. Benedetti L’interno, ad una navata, custodisce un tabernacolo rinascimentale, un crocifisso ligneo del XVI sec. e un pregevole organo. La chiesa di San Terenziano, patrono di Capranica, fu eretta tra il XIII e XIV secolo su un monte, già probabile dimora di qualche eremita. A pianta rettangolare, ha una sola navata dal soffitto in legno dipinto, diviso in piccoli riquadri. La pala d’altare, un trittico su tavola dorata (conservato nella chiesa di Santa Maria) rappresenta San Terenziano tra i Santi Rocco e Sebastiano. Il presbiterio leggermente rialzato ha le pareti con affreschi raffiguranti San Terenziano, San Rocco e Sant’ Uberto cacciatore (attribuito quest’ultimo a Lorenzo da Viterbo) in una splendida scena di caccia; le arcate laterali e vele del soffitto a crociera affrescate dal Manenti (1646), riportano episodi della vita del Santo. Sei figure di santi guardano dal fronte dell’arco gotico, posto tra l’Altar Maggiore e la navata, quasi un invito alla meditazione e alla preghiera. San Pietro Apostolo, risalente al IX secolo, dalla posizione e dalla struttura risulta essere la prima chiesa castrale del Castrum Capralice, il primo nucleo abitato di Capranica. L’abside esterna, in stile romanico, alleggerita dagli eleganti archetti, poggia su un muro romano, il che avvalora l’ipotesi che lo sperone di tufo su cui sorge il paese originariamente ospitasse un presidio romano. La piccola chiesa mostra all’ esterno evidenti segni di ristrutturazioni successive. L’interno semplice e disadorno ha i muri intonacati con due nicchie occupate da immagini di santi; sul fondo, dove l’abside è stata chiusa, la parete è dipinta con le immagini della Vergine tra i Santi Pietro e Paolo, sotto lo sguardo benedicente del Padre Eterno. Accanto alla sacrestia, sono affiorati in seguito ai recenti lavori di restauro alcuni affreschi probabilmente del ‘400 con la figura di San Sebastiano. La chiesa, oggi sede della Confraternita dei Santi Terenziano e Rocco, precedentemente ospitava la Confraternita di San Pietro e dei calzolai. L’umile chiesa rurale della Madonna delle Grazie, databile tra XIV e XV secolo, sorge ai margini di un antico crocevia, nel punto in cui l’asse della Cassia medievale o Via Francigena incontrava le strade che univano la costa tirrenica con la valle del Tevere. La primitiva cappelletta con volta a crociera, recuperata durante i recenti lavori di consolidamento, fu ampliata sicuramente per offrire ai pellegrini un rifugio e un luogo di preghiera lungo la via per Roma. Un semplice tabernacolo contornato da una cornice in tufo posto sulla parete di fondo della cappella, riporta l’immagine della Madonna con Bambino dipinta su tegola. Un chiaro riferimento ai pellegrinaggi viene dagli affreschi salvati sulla parete di sinistra dove si possono osservare accanto all’immagine della Madonna le figure di Sant’Antonio Abate e San Giuliano, protettori contro le epidemie degli animali e le malattie degli uomini. Si trovano all’interno altri resti di affreschi raffiguranti l’Ultima Cena, assai suggestivi malgrado le condizioni in cui sono ridotti. L’unico altare, addossato ad un fondale in stile barocco con timpano spezzato, fu aggiunto in epoca posteriore e sorge sotto la crociera dell’antica cappella votiva aperta sul fronte con un arioso arco gotico. La pala d’altare riporta l’ immagine della Madonna con Bambino, circondata da Santi in preghiera. La piccola chiesa di San Rocco fu costruita per la devozione dei fedeli intorno all’anno 1495 vicino alla celebre fonte che dal Santo prende nome. E’ sorta anche come lazzaretto per ospitare soprattutto i pellegrini malati di peste. Presenta un’unica navata, altare maggiore in muratura e intonaco addossato all’ abside poliangolare affrescata con le immagini della Vergine con Bambino e San Rocco nei due specchi centrali, San Terenziano e San Sebastiano in quelli estremi. La costruzione conservatasi nel tempo semplice ed originale, mostra elementi di transizione tra il romanico e il gotico. La chiesa della Madonna del Piano, costruita tra il XVI ed il XVII secolo, sul luogo dove anticamente sorgeva un Tabernacolo con l’immagine miracolosa della Madonna del Piano, ha la facciata che guarda Porta Sant’Antonio, alla quale si congiunge con Campo de’ fiori la strada fatta aprire nel 1582 dal duca di Bracciano Paolo Giordano Orsini, su progetto dell’architetto Giacomo del Duca. La costruzione ebbe inizio il 3 settembre 1559 su disegno del Vignola e fu affidata insieme al convento ai Padri Agostiniani. La notte del 5 dicembre 1631 crolla la chiesa, si salva la facciata. La nuova costruzione a pianta rettangolare risulta diversa da quella precedente del Vignola a pianta ellissoidale e sormontata da una cupola. Il santuario fu affidato nel 1656 ai Frati Minori Irlandesi del Collegio di S.Isidoro in Roma. Il soffitto della navata unica è in legno scolpito e dipinto, raffigurante la gloria della Madonna con Bambino in braccio tra festoni e grotteschi. Ai lati si aprono tre cappelle per parte sormontate dagli stemmi delle famiglie nobili che contribuirono alla realizzazione della chiesa. Il presbiterio delimitato da una delicata balaustra di marmo, ha le pareti e il soffitto affrescati con immagini della nascita e del transito della Madonna, opere attribuite a Francesco Cozza (1605-1682), allievo del Domenichino. Sull’altare maggiore, addossato alla parete di fondo tra due colonne per lato ed un timpano spezzato, si ammira l’immagine della Madonna con Bambino, attribuita ad Andrea Vanni (1332- 1405) della scuola senese, seguace di Simone Martini. L’affresco probabilmente faceva parte della primitiva chiesa di cui resta il piccolo campanile a vela. Sulle pareti interne si aprono tre cappelle per lato. A sinistra: Cappella di San Giuseppe sposo di Maria,; Cappella di Sant’Antonio da Padova; Cappella di Sant’Agostino Vescovo d’Ippona e Sant’Antonio da Padova. A destra: Cappella della Madonna e Santa Veronica Giuliani; Cappella della Madonna del suffragio; Cappella di San Francesco d’Assisi e San Francesco da Paola. Gli altari delle Cappelle, ricoperte da stucchi e cornici spesso affrescati con storie di santi, sono sormontati da pregevoli dipinti su tela dei sec. XVII e XVIII. Museo delle Confraternite di Capranica Il Museo è sorto con l’intento di raccogliere e tramandare le memorie e le esperienze delle Confraternite di Capranica, espressioni della solidarietà e della devozione, della cultura e della fede di una comunità intera lungo tutta la sua storia. Nel percorso che il Museo propone con la teoria sinuosa delle numerose insegne, croci, stendardi, lanterne, macchine devozionali ecc. si vuol simulare il lento incedere dei fratelli delle tre principali Confraternite per le anguste vie del paese. Documenti di vario genere, raccolti nelle vetrine e sulle pareti, rendono visibile il lungo cammino di questa forma di pietà popolare che testimonia l‘origine e la sussi- 25 stenza stessa delle Confraternite attuali. In fine, un video coglie in maniera discreta e originale i momenti che precedono l’evento più appariscente e atteso: la Processione. Feste La festa di Santa Maria Assunta si celebra il 15 Agosto.La festa di San Pietro si celebra si celebra il 29 giugno. La festa della Madonna delle Grazie si celebra la seconda Domenica di Maggio. La festa di San Rocco si celebra il 16 agosto. La solennità della Natività di Maria si celebra l’8 Settembre e secondo l’antica tradizione, la chiesa tutta illuminata da centinaia di candele scintillanti accoglie una suggestiva processione notturna che dalla chiesa di San Giovanni porta in trionfo il busto di San Terenziano Patrono di Capranica. 26 Campo de’ fiori SICUREZZA NEI CANTIERI E NELLE AZIENDE: I SOGGETTI COINVOLTI A partire dalla famigerata legge 626 del 1994 per arrivare al Testo Unico del 2008 (L. 81/2008) con le sue integrazioni del 2009 (D.Lgs. 106 del 3 Agosto 2009), i soggetdi Francesco Peri ti coinvolti alla tutela della salute dei lavoraArchitetto tori, in un cantiere o in una azienda, sono aumentati ed ognuno di loro ha compiti ben precisi. In sintesi: 1. DATORE DI LAVORO. E’ il soggetto principale, deve individuare e valutare i rischi: adottare le misure di prevenzione e protezione, informare, formare, istruire e consultare i lavoratori; fornire i dispositivi di protezione individuale; organizzare la sicurezza e affidare compiti e funzioni, nominare il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP) ed il Medico Competente (MC). 2. COMMITTENTE DELL’OPERA. Il soggetto pubblico (ad esempio il comune) o privato (l’imprenditore) per conto del quale l’intera opera viene realizzata. Nomina il Coordinatore per la Sicurezza in fase di Progettazione dell’opera; per l’esecuzione dei lavori e nell’organizzazione delle operazioni di cantiere, nomina il Coordinatore per la Sicurezza in Esecuzione. 3. RESPONSABILE DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE (RSPP). E’ designato dal datore di lavoro e svolge tutte le attività per la gestione del servizio di sicurezza a supportodegli adempimenti obbligatori. 4. ADDETTO AL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE (ASPP). Persona in possesso delle capacità e dei requisiti professionali, facente parte del servizio di prevenzione e protezione. 5. DIRIGENTE. Persona che, in ragione delle competenze professionali di poteri gerarchici e funzionali adeguati alla natura dell’incarico conferitogli, attua le direttive del datore di lavoro organizzando l’attività lavorativa e vigilando su di essa. 6. PREPOSTO. Nei cantieri il preposto è il capocantiere; deve essere sempre presente sul luogo di lavoro; impartisce istruzioni ai lavoratori; controlla che questi utilizzino correttamente i dispositivi di sicurezza; verifica che i lavoratori svolgano le loro mansioni rispettando le procedure lavorative. 7. MEDICO COMPETENTE (MC). Viene designato dal datore di lavoro, attua il protocollo di sorveglianza sanitaria; effettua le visite mediche preventive e periodiche; rilascia i certificati di idoneità; predispone e cura le cartelle sanitarie e di rischio personali; effettua le vaccinazioni antitetaniche; svolge sopralluoghi nei luoghi di lavoro. 8. ADDETTI ALLA GESTIONE DELLE EMERGENZE (prevenzione incendi – gestione del primo soccorso – evacuazione di emergenza). Sono designati in ciascun luogo fra i lavoratori addetti; ricevono la formazione adeguata; assumono ognuno, per ogni situazione, la responsabilità della gestione delle situazioni di emergenza adottando le procedure pianificate dal Datore di lavoro. 9. RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA (RLS). E’ eletto dai lavoratori tra i lavoratori, nelle aziende fino a 15 dipendenti, ed è portavoce delle esigenze per la sicurezza propria e dei colleghi; deve essere consultato su tutte le iniziative intraprese nell’azienda in materia di sicurezza e sui piani di sicurezza; partecipa alla riunione periodica; ha accesso a tutta la documentazione aziendale in materia di sicurezza; svolge sopralluoghi nei luoghi di lavoro al fine di verificare l’applicazione delle misure di sicurezza e di protezione della salute. 10. RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA TERRITORIALE. E’ nominato dalle Organizzazioni Sindacali e svolge le funzioni di RLS per le imprese nelle quali i lavoratori non hanno provveduto ad eleggere il proprio rappresentante all’interno dell’azienda. 11. COORDINATORE PER LA SICUREZZA IN FASE DI PROGETTAZIONE. E’ nominato dal committente e redige il Piano di Sicurezza e Coordinamento (PSC). 12. COORDINATORE PER LA SICU- REZZA IN FASE DI ESECUZIONE DEI LAVORI. E’ nominato dal committente; aggiorna il Piano di Sicurezza e Coordinamento costantemente; verifica che le imprese esecutrici (l’impresa che si occupa dei ponteggi, l’impresa che si occupa degli impianti, l’impresa che si occupa della fornitura dei materiali, ecc.) adottino le misure atte a prevenire gli infortuni e salvaguardare la salute dei lavoratori. Infine altra importante “soggetto” della Sicurezza è LA SEGNALETICA (anch’essa uniformata dall’Unione Europea). Ha lo scopo di attirate l’attenzione su situazioni che possono comportare rischio o che vanno segnalate per prevenirlo. I segnali hanno diverse forme e colori che i lavoratori devono conoscere, ma, anche tutti i cittadini dovrebbero conoscere: il pericolo non è solo all’interno del cantiere, ma anche all’esterno, nelle vicinanze. Campo de’ fiori 27 La fede è l’intero Ciò che Blaise Pascal intuì, più che altro, quale verità spirituale, può essere ai giorni nostri dimostrato. Tutti ricorderanno la distinzione fra esprit de finesse ed esprit de geodel Prof. metrie. Massimo Marsicola “Con lo spirito di finezza - diceva - puoi capire, con un solo sguardo, l’intero”. Con lo spirito di geometria non bastano molti sguardi e molti ragionamenti per trovare le risposte necessarie e considerare esaurientemente un fatto. Qual è la differenza tra i due? Meglio, a che cosa è dovuta? E’ quella che passa tra la fede e la ragione. L’esprit de finesse è mosso dalla fede e coinvolge tutte le facoltà dell’anima. Vede l’intero perché a sua volta è l’intero. Mai la parte può vedere l’intero. Lo spirito di geometria è la parte. Fede e ragione, pur essendo complementari come modi di conoscere, stanno tra loro nello stesso rapporto che c’è tra l’intero e la parte. La ragione e il linguaggio utilizzato per descrivere ciò che la ragione coglie, sono evidentemente parte. La prima è parte delle facoltà dell’anima, accanto all’intelletto, alla memoria, all’immaginazione, e via dicendo. Il giudizio espresso mediante il linguaggio è tolto dal linguaggio stesso, pertanto, oltre che semanticamente è anche matematicamente solo una sua parte. La mereologia, se non avesse da tergiversare per altri campi, di questo dovrebbe cominciare ad occuparsi; in questo dovrebbe specialmente cimentarsi. La fede guarisce. In un sol colpo e definitivamente. Guarisce l’anima e il corpo, cioè quell’intero che è l’uomo. La scienza medica deve applicare la fisica, la chimica, la biologia e via discorrendo, in una prospettiva di guarigione possibile che può addirittura non venire. Persino la psicoterapia abbisogna di molte sedute per produrre i risultati sperati. Noi, diversamente da Pascal, queste cose le possiamo dire perché sono suffragate dall’esperienza dei santi, dalla conoscenza Blaise Pascal scientifica e da una nuova riflessione filosofica. Chi ha la fede ha tutto. Ha Dio stesso. Possiede la conoscenza universale e può applicarla di volta in volta alle condizioni contingenti in cui è richiesta e nelle quali può operare. Oltre alla scienza la fede possiede al suo interno la sapienza che comporta l’esercizio di tutte le virtù. Chi è mosso dalla fede è sano. In lui non c’è alcun male. Sano anche nel senso che è integro, intero. E con essa può sanare chi è malato. Chi è malato infatti, non è integro, ma diviso in se stesso. E’ lacerato da sentimenti contrapposti e mai vive scelte soddisfacenti e buone. Chi abbraccia la parte è diviso in se stesso e non può guarire fino a quando non sceglie di aderire all’intero. Paragonerei la fede ad un mantello che, come un soprabito, copre tutti i capi d’abbigliamento sottostanti e che vestono il corpo. Questi possono essere paragonati chi alla ragione, chi all’intelletto, chi alla memoria, ecc. La fede è più grande di tutti e pertanto li racchiude tutti e li utilizza tutti. La fede è l’intero abito di una persona che potremmo chiamare comportamento. La risultante oggettiva della sua personalità (soggettiva). Attraverso il comportamento possiamo vedere la fede di ciascuno. In simil modo è possibile trasferire il ragionamento alla religione. La religione, in quanto esprime la fede, accoglie in sé tutti i saperi. Essa non è un sapere accanto agli altri. E’ la summa di tutti i saperi. E’ uno strumento agile, posto da Dio stesso nelle fragili mani dell’uomo affinché possa farne buon uso. Campo de’ fiori 28 Associazione Artistica Ivna VERSI DI VITA DI ALFREDO MERCUTELLO Giovane intuitivo, sensibile, autodidatta, aperto all’ascolto delle voci, delle emozioni del mondo e della sua interiorità. Per questo, Poeta efficace, capace di grande autonomia nela cura della l’uso della parola e del Prof.ssa verso, abile fotografo Maria Cristina dell’espressività linguiBigarelli stico-visiva attraverso l’innato e spontaneo senso dello scrivere. La sua è una vocazione sorta in giovanissima età, alternata da pausa esistenziale dell’esperienza in fabbrica, lavoro che presto lascerà, dedicandosi alla liberazione dell’animo trasformata in immagini poetiche e prosaiche. La famiglia, la genuinità dei sentimenti e l’autenticità delle idee vengono erogate con generosità e una preziosa ingenuità che danno pregio al suo “poetare la vita”. Incoraggiamento, scambio, flusso ininterrotto di nomi, aggettivi, verbi, avverbi che marcano il sorriso di volti, emettono suoni armoniosi, vagano fino all’universo per poi fissarsi sul papiro bianco, costrutto di pagine di complementi in versi che sanno riprodurre la vita e di essa la sorte alla quale ciascun uomo va incontro con i suoi raggi di sole, con le sue nubi, con i suoi tremori e con le sue sicurezze, con i suoi momenti di luce e di ombra, con le sue tristezze e con le sue gioie scintillanti. Per Alfredo dover rimettere nel cassetto i sogni ha significato a un certo punto della sua vita, doverlo aprire per far esplodere tutte le idee racchiuse e la voglia di poter dare voce a quello che di più caro e intenso ha dentro, cercando di farsi conoscere e non più chiudersi nell’affannoso tran tran della pesante e incalzante routine quotidiana. La sua, quella di vivere la poesia e nella poesia, è una scelta di vita, è un “verso” esistenziale del linguaggio e dal pensiero libero, la sua è una iconografia fatta di parole. Parole che trasmettono la gioia nell’esternare le sensazioni, le emozioni del Poeta Alfredo che non appena percepisce che qualcuno si emoziona, leggendo i suoi componimenti, prova e trova a sua volta la massima soddisfazione. Emozioni, sentimenti che scaturiscono anche da una neo-scoperta del piacere di osservare, amare la pittura e la scultura di altri artisti. Ecco quindi che il nesso tra l’arte visiva e l’arte della versificazione è un elemento importante perché Alfredo ci rivela che lui immagina la sua poesia primariamente come una fotografia. Il momento viene colto nell’animo, viene Dalla Prima Edizione della Raccolta “VERSI DI VITA” POESIA Non voglio che finisca, tanto mi sei stata d’aiuto. Mia vena, non abbandonarmi, fai esplodere in me la voglia di cercarti. La poesia, essenza del pensiero, madre delle arti. Grazie a te, vedo più chiaro, a te che sei la linfa e l’energia del mio faro. ESSERE Brilla di luce propria sì, il tuo volto non appena apri il cuore ricevi calore. Figura esosa, grato ti sono, per così tanta gloria. Il mio udito non fa altro che aspettare, prostro mi calo nel personaggio e godo di così tanta memoria. Tenerezza provoca in me, l’attimo nel quale il tuo sguardo racchiude le tue emozioni. Codardo? No, sensibile è il tuo essere. La coscienza candita di senno, non produce altro che benedizioni. Brilla sempre di più, finché lo puoi, sappilo attendere non tarderà, se lo avrai conosciuto nel culmine del tuo dover pretendere. TREMOLIO E scorgevo da lontano un tepore, quasi sostenuto nel vago silenzio di un meriggio assolato d’estate, e pensavo a te caldo sospiro della mia dolce vita. fermato, guardato bene e poi descritto con quelle stesse sensazioni provate nella scena vista e osservata: una sorta di iconografia in parole del vivere. La fonte di ispirazione è sicuramente la sua famiglia, i suoi genitori, sua moglie, la sua nipotina. Esse rappresentano dei punti fermi della vita poetica di Mercutello, alle quali riesce a dar voce, facendo emergere le emozioni più viscerali di se stesso. La sua prima raccolta comprende componimenti in prosa, brevi racconti, veri e propri sfoghi, confessioni del Poeta, istantanee di vita vissuta che alleggeriscono l’animo, compendiata da una evoluzione del versificare in poesia pura, dando più spazio all’ immaginazione e all’interpretazione personali che servono a sollevare l’animo. Entrambi scaturiscono dallo stesso desiderio: una sorta di contrasto a catena che serve, a chi legge, per “scaricare qualche file a seconda delle rispettive esigenze”. In questo senso la poesia di Alfredo diventa un mezzo privilegiato di scambio, di confronto, di incoraggiamento con il quale Alfredo vuol far emozionare i lettori con un tocco da Maestro, con una carezza nell’animo, con una concatenazione di suoni del cuore, con un atto di generosità e di apertura verso il prossimo! Campo de’ fiori ATTIVITA’ DELL’ASSOCIAZIONE ARTISTICA IVNA NELL’ANNO 2009 Nell’anno 2009, appena trascorso, le attività dell’Associazione Artistica IVNA si articolano in numerose mostre che mettono in risalto la varietà e la ricchezza delle espressioni artistico-visive che hanno caratterizzato l’ impegno e l’operatività. Gli artisti IVNA sono diventati numerosi e molto attivi: tra le esposizioni ricordiamo la loro presenza nella Sala Pablo Neruda di Civita Castellana dal 4 al 13 Aprile 2009 con la partecipazione di nove associati. “Sui SENTIERI DEL COLORE” Mostra di Pittura organizzata dalla Scuola di Disegno e Pittura del Comune di Ronciglione, diretta dall’Ing. Sabrina Salvatori, con la presenza delle opere di Moreno Lanzi e di Eraldo Bigarelli; MOSTRA di pittura presso la Sala Anselmi di Viterbo nella quale hanno esposto dall’ 11 al 25 Aprile Emilio Petti e Manuela Petti; dal 6 al 14 giugno Tiziana Spagnolo e Deborah Evangelisti; presenza di artisti IVNA presso la Sala B.C.C. di Ronciglione con Giovanni Molinari, Maria Finesi, Moreno Lanzi, Giovanni Travaglini, Antonio Aballe, Stefano Guerriero; MOSTRA fotografica presso la Sala Anselmi di Viterbo dal 6 al 15 luglio con Riccardo Grattarola e Alessio Caon; in occasione della Festa del Vino dal 4 al 16 Agosto sono stati effettuati “PERCORSI D’ARTE” con la presenza delle opere di Augusto Barberini, Andrei Berges, Moreno Lanzi, Giovanni Molinari, Marcello Mascetra, Giovanni Travaglini, Eleonora Trombetti, Emanuela Trombetti, Gabriele Lambertini, Emanuela Natili e i giovani studenti della Scuola d’Arte di Vignanello; nella Sala Anselmi dall’ 8 al 20 Settembre Marcello Mascetra e Antonella Porri; nella Sala del B.C.C. di Ronciglione dal 4 al 14 Ottobre Gustavo Pozzi e Vincenzo Ridolfi; nella Sala dell’ex-cinema comunale di Vignanello ha esposto le sue opere in una Mostra dal titolo “LA BELLEZZA” dal 28 Marzo al 5 Aprile Eraldo Bigarelli che è stato presente, anche, con una esposizione dedicata alla donna “UNIVERSO FEMMINILE”, nella Sala Aurora del Palazzo dei Priori di Viterbo dal 10 al 17 Settembre, Mostra realizzata in collaborazione con il CIF Provinciale di Viterbo nella Persona dell’allora Presidente Maria Teresa Pulcinelli. Nel Dicembre 2009 Walter Togni ha partecipato alla Biennale Internazionale d’Arte Contemporanea di 29 Firenze a Fortezza da Basso e tra i numerosi artisti presenti, si piazza quarto per la scultura ricevendo il P r e m i o LORENZO IL MAGNIFICO. Nelle sue esposizioni la IVNA candida una “rosa” di creatori dell’arte che sa proporre ed inserire, innovazioni marginali e globali che innescano curiosità, avvicinando anche i profani al mondo dell’arte. La matrice espressiva domina le composizioni lungo i percorsi d’arte IVNA nei quali l’armonia e l’essenza delle forme di genere diversificato concorrono alla definizione di un ambito artistico, che vuol essere vivo e partecipe alla evoluzione dell’essere diventando così occasione di immagini e barlumi di taglio progressista nel dialogo culturale tra le civiltà. Campo de’ fiori 30 Chi è San Bonaventura da Bagnoregio IL SANTO PIU’ AMATO DA PAPA RATZINGER La carriera universitaria di Bonaventura ...continua dal n. 67 Bonaventura, ascendendo i vari gradi accademici, diventa una delle figure più in vista dell’Università parigina, anche se la campagna ostile scatenata contro il suo Ordine, ed indirettamente contro di lui, dai maestri secolari di Secondiano Zeroli della stessa Università, mira ad ostacolargli il raggiungimento di quelle immediate soddisfazioni, alle quali gli darebbero diritto gli studi compiuti e la cultura acquisita. Conseguito nel 1248 il titolo di bachelier biblique, inizia a leggere nel cenobio del suo Ordine i Vangeli di S. Luca e di S. Giovanni, e due anni più tardi come baccelliere sentenziario, i quattro libri delle sentenze di Pietro Lombardo, destando vivo interesse e profondo stupore negli uditori. Non soltanto i suoi confratelli, ma anche laici ed ecclesiastici di altri Ordini accorrono ad ascoltare la parola di Bonaventura. Nel 1252, conseguito il grado di dottore, passa ad insegnare Teologia come maestro reggente nel convento francescano parigino, succedendo a Guillame de Militon. Un altro spirito eletto, predestinato da Dio ad illuminare con la sua sapienza il mondo cristiano, Tommaso d’Aquino, svolge contemporaneamente a Bonaventura il suo insegnamento, nella Università di Parigi, con altrettanta abbondanza di consensi e di risultati. I due grandi uomini subito si comprendono e si stimano. Di loro il Pontefice Sisto V dirà: “Essi sono due olivi, due candelabri risplendenti nella casa del Signore, che con la grandezza della loro carità e con la luce della loro scienza hanno illuminato tutta la Chiesa. Per singolare provvidenza divina, essi uscirono dalla due più illustri famiglie degli Ordini religiosi come due astri insieme apparsi”. Il “Doctor Angelicus” non fu il solo santo col quale Bonaventura contrasse amicizia nel corso del suo insegnamento nell’Università parigina. Regnava a quel tempo sul trono della Francia Luigi IX, che era devotissimo ai successori dei S.S. Domenico e Francesco. Un domenicano era infatti il suo confessore personale e dei francescani, sotto i regali vestimenti, indossava l’abito. Per ambedue queste famiglie religiose, egli serbava grande venerazione e considerava come speciale benedizione del Signore il moltiplicarsi dei loro Chiostri nel suo regno. Considerava le scuole francescane e domenicane come dei “semenzai” a cui dovevasi approntare cure onde avere Bonaventura cerca e trova un metodo di buoni risultati; perciò era assai generoso insegnamento sui libri delle sentenze di nel fare l’elemosina, nel sostenere le tesi Pietro Lombardo, e nel contempo, un cridei minori nel corso di mai sopite dispute terio di compartecipazione diretta degli religiose e nel concedere la sua amicizia ai studenti allo svisceramento dei significati frati più meritevoli. Bonaventura fu del testo. I quattro libri di Pietro Lombardo ovviamente tra questi e più volte il non sempre sono chiari nella proposizione monarca si onorò di invitarlo alla sua delle questioni da disputare, allora mensa e di consultarlo sugli affari più Bonaventura divide, classifica, collega e importanti del regno. Bonaventura ricompone a piacimento il testo nelle sue scrisse per il re “L’Uffizio della Passione”, parti, per coordinare meglio il pensiero un opuscolo dedicato a Gesù Redentore e dell’autore e favorire la critica e la comricavato interamente dallo studio appasprensione degli studenti. Si rende conto sionato delle delle loro difficoltà di partenza, cerca Scritture. di mettersi nei loro panni, e giunge a Luigi IX aveva suggerire , anche per iscritto, veri e una sorella, chiapropri “dubbia”, cioè dubbi da risolmata Isabella, la vere, prima di procedere insieme nel quale, aborrendo commento del testo. Nasce una spele sinistre cure del cie di ricerca di gruppo; gli studenti mondo, ambiva sono responsabilizzati e coinvolti nel ad abbracciare la commento e nello sviluppo e nelle Regola di Santa implicazioni che ne derivano. Chiara. Isabella Bonaventura ha preciso il senso trovava però della realtà, gli alunni non sono estremamente cifre, numeri di presenze: sono dura tale Regola, uomini in cerca di sapere e di non tanto per se verità. Oltretutto egli conosce e stessa, quanto rispetta il preciso carattere del fatto per le altre ragazuniversitario: egli è un maestro stize che eventualpendiato dagli alunni ai quali inseLuigi IX, Re di Francia mente avessero gna, è praticamente in affitto per voluto entrare nell’Ordine. Secondo il suo volontà loro, a loro completo vantaggio e desiderio si trattava perciò di mitigarne l’ala prima norma che cerca di rispettare è sprezza senza intaccarne lo spirito. Fu così quella del rapporto concreto fra lavoratore nominato uno speciale comitato di cinque e datore di lavoro: lui è un lavoratore e frati francescani, che, sotto la direzione di datori di lavoro sono gli studenti. Che Bonaventura, lavorò in maniera così serepoi a questo rapporto si sovrappongono i na e fruttuosa, che Papa Alessandro IV diritti della Chiesa, il rispetto dell’autorità, approvò con grande gioia e piena soddiil prestigio dell’Università, la libertà cultusfazione la Nuova Regola; la stessa rale dei maestri, non cancella i caratteri di Isabella, dopo che ebbe fondato il monafondo di questo rapporto. Nel commento stero di Longchamps, ne trasse tanto vana Pietro Lombardo emergono già le deritaggio, sicché morì in odore di santità vazioni e le influenze che Bonaventura si è pochi anni appresso. Per la stessa Isabella, scelto per congenialità di mente e converBonaventura compose l’opuscolo che ha genze dottrinali: S. Paolo, S. Agostino, S. per titolo “Del governo dell’anima”, in cui Anselmo, Riccardo e Ugo da S. Vittore. Ma l’autore mette in luce come sia necessario più che a questi autorevoli maestri il riferiche in tutte le azioni umane si faccia semmento costante è alla Scrittura. In essa pre risplendere la modestia, la giustizia e Bonaventura cerca la parola che è il Verbo, la pietà, sotto le quali virtù egli riduce tutte Cristo stesso. In margine ad una pagina di le obbligazioni di un’anima cristiana. commento all’Ecclesiaste, annota un breve pensiero, che è sufficientemente rivelatore Ma torniamo alla carriera universitaria di della sua mentalità e della sua spiritualità, Bonaventura. Nel 1253 consegue la libera più ancora che della sua maturità culturadocenza e a questo punto manca soltanto le: “Ogni creatura è parola di Dio”. E’ a al suo prestigioso curriculum scolastico il questo livello che egli si ricollega d’istinto titolo di maestro docente. Per arrivare a anche a S. Francesco, e giustifica a livello tanto, molta legna dovrà però ancora teologico e culturale le intuizioni della ardere sul catafalco delle passioni e delle devozione e della poesia del Poverello, gelosie. Un fuoco di malignità si spande quello che sarà definito il suo sull’Università parigina: i maestri secolari “Cristocentrismo”. non vogliono dei minori sulle cattedre unicontinua sul prossimo numero... versitarie. In questo turbolento periodo Campo de’ fiori 31 “Il Fumetto” LETTERATURA PER IMMAGINI CHE EMOZIONA ROZEN MAIDEN di PEACH-PIT edito da Flashbook Edizioni – 8 volumi, concluso Intrigante e poetico. Questo manga costruisce la storia da un’idea molto originale: delle bambole, chiamate Rozen Maiden, prendono vita se caricate con la loro chiave. L’acquirente di una di queste di sette doll è Daniele Vessella J u n Sakurada, un ragazzo che vive solo nella casa di famiglia insieme a sua sorella maggiore Nori, una ragazza di buon cuore ma decisamente troppo paziente e accondiscendente con i comportamenti singolari del fratello. Questo infatti, da quando i loro genitori li hanno abbandonati trasferendosi all’estero per motivi di lavoro, ha smesso di frequentare la scuola ed ha deciso di rinchiudersi in casa senza mai uscire, per evitare contatti col mondo esterno. Ma il protagonista aveva bisogno di un hobby, qualcosa che gli facesse tra- scorrere le ore, e per questo Jun passa tutto il giorno su internet a comprar cose strane, come bambole maledette e oggetti apparentemente mistici, per poi restituirli entro il periodo di “soddisfatto o rimborsato”. Tempo dopo, Jun riceve una valigia con dentro una bambola. Non ricordandosi di averla mai acquistata, è incu- riosito e decide di provare a caricarla con la chiave in allegato. La bambola si anima, presentandosi come Shinku e con un carattere insopportabile. L’obbiettivo delle Rozen è quello di combattere tra di loro per incontrare la misteriosa Alice. Ma la battaglia è solo un pretesto per far maturare i personaggi. E questi crescono tassello dopo tassello, fino a formare il puzzle che segna il loro cambiamento. Bambole e umani sono caratterizzati in maniera ineccepibile, e anche i personaggi secondari sono fondamentali per lo svolgimento della trama. Il disegno presta più attenzione alle bambole piuttosto che ai personaggi in carne ed ossa, e questo rende il tutto più gotico. Se volete fare un viaggio con un fumetto capace di emozionare e, se letto con la giusta concentrazione, di farvi riflettere sulla vita, questo è il manga che fa per voi… Lascio l’indirizzo del mio blog: http://danielevessella.blogspot.com/ Campo de’ fiori 32 Domenica 21 febbraio: “THINKING DAY 2010” “Povertà e alimentazione: piantiamo il seme del cambiamento” Gli Scout AGESCI della Zona Tuscia per “Viterbo con Amore” Le giornate intorno a Domenica 21 Febbraio u.s. sono state davvero impegnative per le Guide e gli Scout dei Reparti AGESCI della Zona Tuscia. La ricorrenza, in tutto il mondo, della “Giornata del pensiero” (“Thinking Day”) – in occasione dell’anniversario della nascita dei loro fondatori, Lord Robert Baden Powell e sua moglie Olave – li ha spinti a lanciarsi in una grande “buona azione” a favore degli obiettivi della “campagna di solidarietà 2009/2010” di Viterbo con Amore. Nei quartieri e nelle Parrocchie di Viterbo, Sutri e Tuscania i ragazzi/e con la divisa color del cielo e fazzolettone colorato (in età tra i 12 ed i 16 anni) hanno preparato dolci di vario genere e formaggi, venduto prelibate cioccolate e simpatici manufatti e così via; tutto questo al fine di raccogliere fondi per le famiglie in difficoltà (Caritas Diocesana), i diversamente abili (Coop. “Città Aperta” e Associazione “Per la vita autonoma”), un punto di Pronto Intervento della C.R.I. a Corchiano (“Gli angeli di Lorenzo”) ed i bambini di Gaza: per l’appunto, gli obiettivi dei biglietti della solidarietà di Viterbo con Amore. Nel primo pomeriggio di domenica poi – presso la Parrocchia di S. Leonardo Murialdo, sede del Gruppo “Viterbo 5” – i Capi delle Squadriglie che hanno preso parte all’evento hanno messo insieme le loro esperienze – ed i soldi guadagnati – alla presenza di Pino Genovese, Presidente di Viterbo con Amore, che li ha caldamen- te ringraziati per la loro opera e la vicinanza dimostrata negli anni con l’Associazione dallo stesso presieduta. Per la cronaca, il lavoro delle Guide e degli Scout ha fruttato più di € 1.700, già devoluti per gli obiettivi di cui si è parlato in precedenza. Sarà davvero un’utopia “… lasciare il mondo un po’ migliore di come l’abbiamo trovato…” (B.P.)? Forse, ma è quello che proviamo a fare tutti i giorni. A.G.E.S.C.I. ZONA TUSCIA Paolo Moricoli Campo de’ fiori 33 ‘A sarciccia e er norcino Ao’, ma mo che fai? Prima scanni mi’ padre, je levi pure le budella, e lì drento ce metti a me, a mo’ de mortadella? L’angolo del poeta Però, sei bravo! Sembra che bene tu me voi, sento che con dolcezza m’accarezzi, e pe’ nun famme sta sola, me metti vicino puro chi me consola. Tu c’hai le mani d’oro, che pe’ nun facce litigà, tutte uguali ce fai, lucide e belle, che paremo tante gemelle. Ma prima de legacce, ce ‘n’profumi, a chi de finocchiella, a chi cor pepe nero, e a chi er peperoncino. E quanno quarcuno te chiederà, tu usi pure er fegato de papà, e lo usi tutto quanto, come si quarcuno ce se dovesse fa er trapianto. Poi, quanno concepite che tu c’hai, tutt’a ‘n’tratto, pare che diventi matto, e sembrannome ‘m’bulletto, co’ ‘n corpo sopraffino, zzacc, c’iappiccichi tutte all’uncino. Mo che l’opera hai finito, te pari, cor pugno sotto ar grugno (oh che vergogna), p’aspetta’ quarcuno, che senza ritegno, ce manni tutte all’artro regno. Ner frattempo, mille vorte ce passi vicino, c’accarezzi e penzi: ma sta gente nun capisce gnente? Ce l’ho co’ te, signo’; co te che leggi, co’ te che alla chetichella me veni a tasta’. Lo sai, che finchè sto qua, nun me poi tocca’? Ma tu con indifferenza, leggi e te lecchi li baffi, poi, doppo d’avemme fatta la squja, a forza de guardamme, je domanni: “A sor coso, quali so’ le mejo? Quelle secche o quelle fresche?” E lui boiaccia t’arisponne: “Quelle secche, te le metti sott’ojo, e le conservi, (beate loro che campeno ‘n po’ de più), le fresche, quelle, in famja, oggi te le poi già magna’!” Tu me rismirci co’ tanto desiderio, te fai forza, e me fai ‘m pacchetta’. Lo possino acciaccallo, ma nu’ stavamo bene ‘n’sieme? Io guardavo lui, e lui, orgoglioso, a me d’avemme fatta, che io, me sarei accontentata, de sta vicino a lui anche ‘m piccata. Mo, pe’ me se magna, chi me mette sulla brace, e chi ‘m padella, quarc’artro me ‘n fila nello spiedo, pe’ famme fa’ ‘na morte lenta, e appena che so pronta, me se magna c’a pulenta. Allora io me domanno: tutta sta filastrocca, je fa veni’ l’acquolina ‘m bocca? Troppe gemelle mie come ‘n lampo già so’ partite, e io risentita, ma anche doverosa, jo detto: ao’ mo basta, vedete de finilla, sinnò ve manno tutti a Caracalla. Poi alla fine so’ contenta, perché anche se co’ poca cura, ce mannano ar mare, tutte in villeggiatura. Prosa ritmica di Antonino Palladino. Riceviamo e pubblichiamo questa poesia di Luigi Del Priore arzillo 91enne di Civita Castellana. La mucca “Furbetta” Caro servo mio io ti faccio sto lamento perché so’ dieci giorni che mi trovo dentro. Se tu mi lasci sola non faccio per mio vanto coi piedi e co’ le corna scoprirei quel manto e troverei un po’ d’erba che me ne ‘ngoscio tanto. M’hai messo qui nel collo sta catena non so’ a chi da’ la colpa e sto a sconta’ la pena. Luigi Del Priore (Giggetto) 1956 l’anno della grande nevicata, con gli animali costretti nelle stalle. Campo de’ fiori 34 ie r o t s Le Max di Gli Adelfi La storia ed i protagonisti del mitico gruppo civitonico degli anni ‘60 Torno a raccontare facessero la loro comparsa. Sono molto Antonozzi, Mauro Angelelli, Danilo e di quei meravigliosi affezionato a questo gruppo di amici, che Daniele Paludi, Massimo Paolelli .... anni ’60, ricordando frequento ancora, perché al loro sciogliLa favola breve ed intensa degli Adelfi è un altro gruppo mento, quando Giorgio Conti passò con i inserita nel contesto meraviglioso di quegli musicale di allora: Falisci, dai quali originariamente era venuanni irripetibili, quando i gruppi musicali Gli Adelfi di Civita to Franco Soli, ne chiamai alcuni per venir erano sano divertimento, facevano tenCastellana. Nato nei a far parte del mio complesso “I Grandi denza nel modo di vestire e di comportarpomeriggi passati Naufraghi”. Infatti, dopo che Romanino si, ed anticipavano le mode che poi tutti di Sandro Anselmi tra il mitico bar della Pucci aveva vinto il concorso come primo avrebbero seguito. Erano anni in cui si pasticceria Ercolini e flauto alla Scala di Milano ed aveva lasciadiceva “noi” e non “io” come va di moda la passeggiata di Via Roma da un gruppo to di suonare le tastiere, Sandro Antonini oggi, perché c’era più spirito di gruppo e, di studenti, amici fra loro, innamorati della che fino al quel momento aveva suonato senz’altro, più rispetto. Mi viene adesso un musica beat dei Beatles e dei Rolling alla batteria aveva preso il suo posto e, nodo alla gola al pensiero della scomparsa Stones e con tanta voglia di suonare. Era così, avevo chiamato a sostituirlo Franco prematura di Enrico Giannini e l’immagine il 1966 e Giorgio Conti, Nando Cavalieri, Soli. Con lui vennero quasi subito il bassiche io conservo del suo sorriso simpatico, Gianni Mei, Enrico Giannini e Franco Soli, sta Enrico Giannini ed il chitarrista Nando buono, ed il ricordo del suo carattere solaincominciavano a preparare i primi “pezzi” Cavalieri. A Fabrica in quel periodo vennere e scherzoso, sembra stonare con quanper partecipare alle tante gare di complesro, sulla scia dei primi arrivati, tanti altri to raccontato finora, ma questa è la vita! si che si organizzavano all’epoca. Ebbero civitonici che ruotavano intorno all’amChissà se un giorno ci ritroveremo a suol’occasione di esibirsi in quella del 16 biente musicale che si era creato. Ricordo nare insieme per reinterpretare quelle vecSettembre 1966 nell’arena dell’Acli di Massimo Cirioni, Pietro Galatini, i fratelli chie canzoni che ci hanno fatto tanto Civita Castellana, dove si classificarono Lazzarini, Fabrizio Francocci, Carlo sognare? secondi. Il 30 Aprile 1967 il gruppo carnevalesco I Messicani, che organizzava diverse manifestazioni in ambito cittadino, portava al palazzetto di Civita Castellana la notissima Casa di moda Carnaby Street per un grande dèfilee e, in seno a quella memorabile manifestazione, era inclusa una gara di complessi che gli Adelfi vinsero con l’interpretazione della celeberrima “Gimme Some Lovin” degli Spencer Davis Group. Con insolito animo imprenditoriale, vista la loro verde età, aprirono la prima discoteca di Civita, proprio nel locale di Via Cavour dove facevano le prove e nasceva, così, “La Vacherie”, gemellato con il club “Bobbadilla” di Ronciglione. Questo fu il luogo dal quale partirono molti gruppi locali, e dovevano pasCivita Castellana - 25 Febbraio 1967 - VEGLIONE DI CARNEVALE. Gli Adelfi. sare ancora alcuni anni prima Da sx: Piergiorgio Conti, Nando Cavalieri, Gianni Mei, Franco Soli, Enrico Gannini. che il Tucano e il Simpaty Campo de’ fiori A lato la locandina originale del concorso Beat del 30 Aprile 1967. Nella foto in piedi da sx: Nando Cavalieri, Giorgio Conti, Enrico Giannini. Seduti da sx: Franco Soli, Gianni Mei. 35 di Riccardo Consoli ...continua dal numero 67 I dischi registrati per Hammond e le escursioni notturne in giro per Harlem sortirono l’effetto di fargli ritornare l’entusiasmo per il Jazz e così si trovò, fin dal marzo 1934, a dirigere una sua orchestra, una orchestra Jazz che cominciò a esibirsi al Music Hall di Broadway era questa probabilmente un’orchestra mediocre, ma comunque piacque ai produttori di programmi radiofonici al punto che, dovendo la National Biscuit Company lanciare un nuovo tipo di biscotto, sponsorizzò un programma settimanale di musica da ballo animato da diverse orchestre tra le quali quella di Benny Goodman e quella di Xavier Cugat. Per quanto concerne il Jazz, lo stesso Goodman scrive: “ … non avevamo ancora l’orchestra giusta per suonare quel tipo di musica, ma mi convinsi più che mai che era quella la strada da seguire…occorreva quindi trovare gli uomini che avrebbero potuto cavarsela bene con quegli arrangiamenti … ”, fra gli uomini giusti, il primo ad essere ingaggiato fu il batterista Gene Krupa che Benny conosceva dai tempi di Chicago al quale si aggiunse il pianista Jess Stacy, il saxofonista Toots Mondello, il trombettista Bunny Berigan e il pianista nero Teddy Wilson. Il successo era assicurato, quella grande orchestra che Benny Goodman aveva riunito e che suona arrangiamenti di noti musicisti negri, grazie al successo ottenuto, concepì l’idea di tentare una nuova forma musicale che egli stesso battezzò Jazz da Camera naturalmente nulla a che vedere con la tradizionale musica da camera, ma piuttosto un certo senso di intimità e di compostezza che richiama quella musica, gli artefici principali furono, oltre allo stesso Goodman, il pianista negro Teddy Wilson, salottiero e piacevole, il grande vibrafonista negro Lionel Hampton e il batterista bianco Gene Krupa; furono questi i dominatori degli anni trenta, anche se al loro fianco militarono altre grandi orchestre, spesso persino migliori, oltre che alcune formazioni bianche di tutto rispetto. Allorquando Benny Goodman, ormai incoronato Re dello Swing si trasferisce a New York per suonare prima al Pennsylvania Hotel e poi al Paramount Theatre, la Swing Era era definitivamente esplosa e, da quel momento, per i giovani americani e per gran parte di quelli europei, non ci fu altra musica se non il Jazz e, per qualche anno, non ci fu musicista più popolare dell’occhialuto clarinettista di Chicago che, con le sue formazioni, orchestra e quartetto, meritava il successo ottenuto. Benny era sempre attentissimo ai gusti del grande pubblico che però non assecondò mai più di tanto, infatti gli offrì sempre quella musica congegnata con ottimo gusto ed eseguita impeccabilmente; oltre tutto aveva con se solisti di gran classe oltre ad alcuni fra i più brillanti arrangiatori come Fletcher Henderson, Jimmy Mundy, Edgar Sampos e Mary Lou Williams. Proseguendo a questa maniera, con un notevole repertorio e coadiuvato da solisti Charlie Christian valorosi come i trombettisti Ziggy Elman e Harry James, Jess Stracy, Teddy Wilson e Gene Krupa, ormai il più popolare batterista del mondo, Benny Goodman non poteva mancare il segno e, nel gennaio del 1938, allorquando si esibì con la sua orchestra in un concerto alla Carnegie Hall ricevette gli onori del trionfo che sanzionò in maniera definitiva il nuovo Status raggiungo dal Jazz e che, per questo musicista, rappresentò il momento culminante. A questo punto, nel serbatoio del Jazz americano i talenti si sprecavano non c’era quindi da avere paura, bisognava solo guardarsi in giro e cogliere le occasioni che via via si presentavano, ma ancora una volta fu John Hammond a presentargli un ragazzotto negro che era andato a prelevare a Oklahoma City, si trattava di Charlie Christian e suonava la chitarra elettrica come nessuno aveva saputo fare prima di lui e nessuno seppe fare negli anni a venire; con lui fu possibile costituire un sestetto e successivamente un settetto, al posto dell’ormai superato quartetto, come complessi aggiunti alla grande orchestra. La raggiunta ricchezza e il desiderio sempre più grande di stare assieme alla famiglia, Alice gli aveva dato due bambine in aggiunta ad altri tre figli che lei aveva avuto da un precedente matrimonio, indusse Goodman a rallentare notevolmente la sua attività; per la verità riorganizzò nuovi complessi grandi e piccoli che però ebbero vita breve e non fecero storia. Benny Goodman deve essere valutato per quanto fece nei suoi anni di gloria durante la Swing Era e ciò che fece allora, giustifica ampiamente la sua fama; altri musicisti hanno dato al Jazz un contributo più importante del suo, ma nessuno più di lui ha contribuito ad innalzare il livello della musica leggera e a rendere popolare il Jazz nel mondo. Campo de’ fiori 37 L’angolo del Bon Ton Visto l’arrivo delle belle giornate e tra qualche giorno della Primavera, si comincia ad aver voglia di passare delle ore all’aria aperta, niente di più bello e divertente, quindi, sarà organizzare un barbedi Letizia Chilelli cue party in compagnia degli amici, che potremo organizzare in terrazza o all’aperto. Prima di continuare, però, credo sia carino raccontarvi l’origine del nome barbecue; due sono le teorie più accreditate: la prima vuole che la parola barbecue derivi da “Barbacoa”, nome che i Conquistadores Spagnoli diedero ad un gruppo di isole della Colombia le cui abitazioni, meglio definite come palafitte, venivano costruite simili a graticole; altra teoria riguarda alcuni esploratori Francesi che circa tre secoli fa, vagando per le nuove terre dell’America del Nord (divenuta poi Canada) videro arrostire un intero bisonte allo spiedo ed esclamarono:”De barbe au queue” (Dal Francese: Dalla barba alla coda!) esprimendo con questa frase la loro meraviglia. Quali cibi possono essere cotti alla griglia? - carne di maiale, vitello, bue, agnello (bistecche, costate, spiedini…); - pollo a pezzi, piccola selvaggina, verdure; - pesci medi, piccoli, tranci. Se il barbecue è fornito anche dello spiedo possiamo invece cuocere: - polli e selvaggina interi; - pesci di oltre un kg di peso; Protegge i tuoi valori Silvia Malatesta - Via S. Felicissima, 25 01033 Civita Castellana (VT) Tel.0761.599444 Fax 0761.599369 [email protected] Il Barbecue - pezzi di carne di almeno un kg di peso. I tempi di cottura varieranno secondo i gusti dei commensali: 3/6 minuti per la cottura “al sangue”, per le carni e i pesci ben cotti si varierà la cottura dai 10 ai 25 minuti circa. Alcune buone regole per cucinare alla griglia: - evitate che parte del condimento, che verrà pennellato sulla carne o sul pesce, coli sulla brace (pennelleremo la carne con un rametto di rosmarino intinto nell’olio); - carni e pesci prima di essere messi sulla griglia devono essere ben asciutti per non attaccarsi alla griglia stessa; - le carni non vanno mai bucate, per girarle si userà la pinza o la spatola; - non superate mai i 25 minuti per la cottura alla brace, dopo tale tempo, infatti, la brace perde d’intensità e sarebbe molto difficile farla tornare a temperatura ottimale; - non salate o pepate mai la carne o il pesce durante la cottura (la carne indurirebbe), il condimento va messo subito prima di togliere il cibo dal fuoco. Manutenzione degli attrezzi: - le griglie e gli spiedi non vanno mai lavati, verranno ripuliti sfregandoli con carta di giornale e sale; - verranno riposti ben puliti avvolti in carta di giornale all’interno di uno scatolone; - al momento della riutilizzazione griglie e spiedi verranno puliti con carta assorbente e fatti “disinfettare” sulla fiamma. Cosa bere? Acqua liscia e gassata, vini bianchi o rosati giovani e frizzanti se mangiamo carne bianca o pesce, rossi per carne di maiale, vitello e agnello, gradita sarà anche la birra. Non dimentichiamo anche i digestivi, gli amari e la grappa. Bevande analcoliche per i più piccoli. Ricordiamoci, infine, che se organizziamo un barbecue all’aperto la parola d’ordine sarà educazione e rispetto per la natura!!! (Bibliografia “La mia cucina” Epidem) Campo de’ fiori 38 Per ricordare Don Marciano Ercolini Ufficiale e Sacerdote (prima parte) Premessa: prima di scrivere questo articolo, voglio ringraziare il sig. Angeletti Sandro di Civita Castellana (la sua nonna paterna era sorella di Don di Arnaldo Ricci [email protected] Marciano) il quale con calda e generosa disponibilità, ha fornito dati ed informazioni preziosissime che mi hanno permesso di effettuare ricerche, finalizzate alla ricostruzione delle vicende di vita di un coraggioso e valoroso civitonico: il Ten. Cappellano Don Marciano Ercolini. campo, le origini del suo cognome Ercolini; secondo le sue ricerche questo cognome comparve a Civita Castellana alla fine del 18° secolo con provenienza dall’alta Toscana, da dove, affermava Don Marciano, sarebbe provenuto anche il cognome Nelli. Come tutti i bambini dell’epoca, anche Marciano trascorse la sua fanciullezza intorno alla calda accoglienza della sua degli Alpini. Questo suo appartenere anche agli Alpini, lo riempiva di soddisfazione e non perdeva occasione per ricordarlo nei suoi discorsi, con i numerosi suoi amici civitonici e non. Nel 1940 partì per la campagna Marciano nacque a Civita Castellana il 16 Settembre 1909 (qualunque civitonico che sia tale, capirà la scelta dei suoi genitori di chiamarlo Marciano) da papà Giuseppe Ercolini, anche lui nato a Civita Castellana nel 1873 dove morì nel 1965 e dalla mamma Aurora Nelli nata nel In questa foto del seminario di La Quercia, Don Marciano è indicato dalla freccia. La foto è stata scattata nel 1870 e morta nel 1945. marzo 1934, qualche giorno dopo l’ordinazione a sacerdote. Dunque, come si evince dai parrocchia, ovviamente esercitando anche di Grecia con la leggendaria Divisione cognomi dei genitori, Marciano proviene la funzione di chierichetto. Julia. Chi conosce le vicende degli Alpini da due famiglie prettamente civitoniche e Terminate le scuole elementari Marciano appartenenti alla Julia, sa che questi radicate a Civita probabilmente da secoli. entrò a far parte del seminario diocesano ragazzi sostennero il massimo sforzo sulle Seppi poi direttamente da Don Marciano di Civita Castellana. Conclusi gli studi di montagne greco-albanesi, per fermare il (durante uno dei lunghi colloqui che spesCivita, proseguì il ciclo presso il seminario nemico che stava per prendere il sopravso mi capitava di avere con lui, quando regionale di Viterbo La Quercia, fino a convento. Sul famoso ponte di Perati (su quecluderli con il massimo profitto. Il giovane sti avvenimenti, gli alpini composero Marciano Ercolini fu ordinato sacerdote anche un canto ) morirono a centinaia ma con solenne cerimonia presso il Duomo di fermarono la controffensiva greca, dando Civita Castellana il giorno 18 marzo 1934. il tempo necessario di prestare rinforzi alle Nel 1938 Don Marciano chiese il permesso al suo Vescovo, per prestare sevizio militare nell’Esercito in qualità di Cappellano; gli venne accordato e partì: venne assegnato al corpo degli Alpini, dove dopo previo addestramento, fu nominato Ufficiale con il grado In questa foto del 1940 si vede la mamma di di Tenente CappellaDon Marciano Aurora Nelli (a destra) con la no. L’ appartenenza a figlia Elisa (a sinistra) quel corpo segnò il transitava a piedi lungo via Vincenzo suo destino per tutta Ferretti e diretto verso l’ospedale la vita. Ormai Don Nella foto sopra, si vede Don Marciano indicato dalla freccia. La foto Andosilla, dove ha esercitato per oltre Marciano non era più è stata scattata nel 1937 in occasione della prima comunione delle quarant’anni la funzione di Cappellano) solo Sacerdote ma orfanelle di Civita Castellana. uomo di immensa cultura in qualsiasi Sacerdote ed Ufficiale Campo de’ fiori In questa foto lo vediamo ritratto vestito da Cappellano Militare, con i gradi di Tenente. La foto è stata scattata nel 1939 a Verona truppe tedesche venute in aiuto. Don Marciano si prodigò coraggiosamente sui campi di battaglia, al fine di prestare assistenza spirituale ai feriti ed ai moribondi, nei vari ospedali da campo. Egli rimase per giorni senza dormire, ma non abbandonò mai i suoi Alpini. Il Tenente medico Dott. Giannetto era sempre in cop- pia con Don Marciano; il primo curava il corpo ed il secondo lo spirito. Il Dott. Giannetto e Don Marciano se fossero stati attualmente in vita, avrebbero raggiunto la bella età di 100 anni! Don Marciano diceva che era suo coetaneo. Il Ten. Ercolini seguì tutti gli avvenimenti che coinvolsero la divisione Julia, essendo lui stesso inquadrato in quella divisione. Nel Marzo 1942, essendo già terminate il grosso delle operazioni militari in Grecia, la Divisione Julia ricevette l’ordine di rientrare in Italia per qualche giorno di riposo, e permettere così ai suoi Alpini di usufruire della meritata licenza; dopodichè sarebbero stati destinati in Russia, dove era fortemente richiesta la loro presenza. Purtroppo la storia ci dice che circa 650 di questi valorosi Alpini, non solo non arrivarono mai in Russia, ma non arrivarono neanche in Italia. Il giorno della partenza dalla Grecia, Don Marciano e i suoi Alpini iniziarono a vivere da protagonisti una delle più dolorose vicende della Divisione Julia, nonché della Regia Marina Militare e Mercantile Italiana di allora: l’affondamento del piroscafo “Galilea”, causato dal siluramento da parte di un sommergibile inglese. 39 In questa foto è ritratto il Tenente medico Dott. Giannetto insieme al Tenente Cappellano Don Marciano Ercolini ( indicato dalla freccia) presso l’Acropoli di Atene, da pochi giorni conquistata dalle truppe italiane. continua sul prossimo numero ... Dafne , Grecia, in questa foto del 1941, Don Marciano durante una sosta dell’autocolonna che trasportava i suoi Alpini della Julia. 30 Aprile 1980 - 30 Aprile 2010: 30 anni di attività! Acquista un libro riceverai un fiore in omaggio Forse non sapete che tra lunedì 19 e domenica 25 Aprile in tutta Italia si festeggia “San Giorgio, una rosa per un libro”. L’UNESCO l’ha proclamato il 23 Aprile, giorno di San Giorgio nonché data della morte di Shakespeare e Cervantes, giornata mondiale del libro. In Catalogna ed in altre città della Spagna, in questo giorno gli uomini regalano una rosa alle donne e sono contraccambiati con un libro, riprendendo così la leggenda di San Giorgio, che uccise il drago per sollevare la principessa e dal sangue del drago uscì una rosa che il cavaliere raccolse per offrirla alla giovane donna. L’idea di associare al libro un fiore come la rosa è sicuramente interessante: entrambi suscitano emozione, amore ed attrazione. La nostra libreria il 30 di Aprile festeggia i suoi 30 anni di attività: è stata aperta nell’aprile del 1980 e da allora ha visto crescere e maturare tante generazioni fabrichesi, quindi un motivo di vanto in più per aderire a questa iniziativa ed offrire a tutti i clienti che acquisteranno un libro nella settimana che va dal 23 al 30 Aprile, un fiore in omaggio, sia a uomini che donne, per ringraziarli dell’appoggio dato alla cultura e a noi, nel difficile mestiere del libraio. 40 Campo de’ fiori Appello della giovane volontaria Giorgia Mei Una scuola per i bambini di Tenkodogo Info: Elisa Mei 320.7289570 Giorgia Mei 00226.721940510 (n. in Burkina Faso) [email protected] - [email protected] [email protected] - Per curiosità e foto visitate il profilo Giorgia Mei su Facebook Per donazioni versare sul conto dell’APS (Associazione di Promozione Sociale): IT 11 S 03002 73031 000401313137 Causale: donazione a favore di APS “IL REGNO DEI BAMBINI” Vogliamo lanciare anche a voi, nostri affezionatissimi lettori, l’accorato appello di una giovane volontaria di Civita Castellana Giorgia Mei, che dopo aver completato i suoi studi ha deciso di intraprendere un viaggio nel Burkina Faso, vista la sua grande passione per la terra d’Africa. Vi proponiamo alcuni passi della lettera d’aiuto che ha inviato a tutti i suoi conoscenti ed a quanti vorranno unirsi a lei per realizzare un piccolo grande sogno: regare una scuola vera ad 86 piccoli bambini del paese Tenkodogo! Sosteniamo anche noi il pregetto “Il Regno dei bambini” dell’Associazione di Promozione Sociale. “…È la storia di una donna disabile (Marie Louise) che 4 anni fa ha aperto una mini scuola con i suoi miseri mezzi, per insegnare il francese (lingua ufficiale obbligatoria a scuola) ai bambini troppo poveri del quartiere, che senza il suo aiuto a quest’ora sarebbero a lavoro nei campi! Badate bene miei cari. Io non voglio commuovervi, ma cerco il vostro aiuto e se ho precisato che la donna è disabile non è per cercare compassione, ma per farvi capire con quanto amore e quanto forza questa donna, nonostante le sue immense difficoltà, cerchi di aiutare gli altri. D’altronde si sa come le persone diversamente abili amino la vita, molto spesso più di noi!!! Premessa a parte, volevo dirvi che da quando sono arrivata sto cercando di aiutare questa donna a creare una struttura più decente e a permetterle di ottenere dei fondi, che possano finanziare una serie di attività sostenibili e durature a sostegno di questi bambini. Lei, da quattro anni, insegna francese, prepara il pranzo, fa educazione all’igiene e prevenzione contro l’AIDS a 86 bambini, e lo fa dentro una stanza costruita con sabbia, grande quanto la vostra camera da letto (a meno che non abbiate una suite per camera da letto potete immaginare le condizioni di disagio di questi 86 bambini). Lo fa a scopo puramente volontario e vi dirò di più paga le spese del cibo e dei quaderni con i suoi soldi! Vende acqua della sua fontana e le borse che fabbrica lei a casa (è bravissima tra l’altro), per aiutare questi bambini a non essere esclusi dalla società prima del dovuto e per dar loro almeno una chance di cambiare la misera vita che hanno. (…) Sono qui a scrivervi per chiedervi di AIUTARCI (a me, a M. Louise, alla sua migliore amica che è la segretaria dell’associazione e ad un maestro (ISSA) che insegna gratis per questi 86 bambini!!!!!!!). DOBBIAMO COSTRUIRE UNA SCUOLA, perché se riusciamo a realizzare la struttura poi ci saranno molti finanziatori che ci faranno la corte per aiutarci!!! Sono sicura di questo perché la prescolarizzazione è l’attività principale del Ministero dell’educazione in questi anni!! Visto che qui dove sono io, a Tenkodogo, non ci sono ancora strutture di prescolarizzazione (se non le private dei ricchi!!), so che ci saranno molte ONG pronte a sostenerci, ma prima dobbiamo fare la scuola e presto anche se è possibile!!!!!!!!!! Io me ne vado a Novembre e vorrei monitorare bene la situazione in modo che quando torno in Italia, la cosa sia ormai capace di reggersi da sola e senza intoppi!!!!!!!!!!!!!!!!!! PER QUESTO, CON TALE LETTERA, VI CHIEDO DI AITUARMI A RACCOGLIERE I SOLDI PER FARE LA SCUOLA!!! Per un’intera struttura servono 30.000 euro! VI PREGO DI NON FARVI SCORAGGIARE DALLA CIFRA. Io lo so che se faremo un passaparola possiamo trovare questi soldi anche in una setti- mana! Ad ognuno libertà assoluta di mettere quello che vuole e che può. QUALSIASI CIFRA, non pensate che anche 50 centesimi non possano fare la differenza! State tranquilli che se sono tanti 50 centesimi alla fine fanno raggiungere lo stesso il risultato!! Ognuno metta quello che può e vi SUPPLICO di fare passaparola. Sicuramente ciascuno tra di voi conosce 100 persone a lui vicine..e queste cento persone possono trasmettere il messaggio a tante altre…Vedrete che 30.000 E verranno fuori in una settimana…Se accettate di aiutarmi, vi dico come avverrà la raccolta dei fondi. Sto cercando di trovare una persona responsabile di questo “fund raising” di famiglia in ogni posto che conosco. A queste persone verrà dato l’incarico di raccogliere i fondi che poi saranno versati sul conto dell'associazione che abbiamo costituito “IL REGNO DEI BAMBINI “per essere utilizzati ai fini della costruzione! (...) VI RINGRAZIO IN ANTICIPO…..A TUTTI DI CUORE!!!!!!!! Mi auguro possiate aiutarmi a realizzare questo sogno. In bocca al lupo per tutte le vostre cose..anzi no..in bocca al lupo non si dice..come mi ha detto una mia cara amica (e mi vendo la battuta!!)…”Licia Colò ha detto che la lupa si è messa in bocca Romolo e Remo per salvarli e non per ucciderli :-) Quindi BUONA FORTUNA PER OGNI VOSTRO PROGRAMMA E DESIDERIO… Un abbraccio forte Giorgia Mei” Si organizza Cena di Beneficenza il 09 Aprile 2010 presso il Ristorante Sabina costo euro 30,00 a persona Per info e prevendite cena contattare: Elisa 320.7289570 - Marco 329.4579490 Campo de’ fiori 41 Le (DIS)avventure del signor G. Call-center Sbraitava la signora T, sua suocera, rivolgendosi alla parentela riunita al pranzo domenicale:<<Quando arriverà questo benedetto rimborso io non lo so! Mica sono noccioline! I soldi se di Gianni li sono presi in anticipo, poi Bracci per restituirli c’è sempre tempo. Vabbè….. ma che parlo a fare, a voi cosa interessa…. Mai nessuno che ti dia una mano, siete solo capaci di chiedere. E’ proprio vero: una madre è buona per cento figli ma cento figli non sono buoni per una madre!>>. Quanto gli piaceva tirare fuori questi detti popolari dai luoghi più reconditi della sua memoria. Ogni tanto se ne usciva con qualcuna di queste frasi fatte: poche parole che riassumevano efficacemente il significato di un intero discorso. Anche la mamma di G amava fare lo stesso, era una delle poche cose che le accomunavano. G si sentì ferito nell’orgoglio: quella donna aveva ragione. Tutti presi nelle mille faccende e faccenduole, mai nessuno tra figli, generi e nipoti che l’aiutasse a disbrigare quelle piccole cose per le quali lei, per ovvi motivi anagrafici, incontrava tante difficoltà. Decise che avrebbe pensato lui, G, a tirarla fuori d’impaccio. La povera signora T doveva ricevere un rimborso da parte della Compagnia Elettrica. Si era rivolta allo sportello cittadino senza successo perché la procedura prevedeva che bisognava chiamare il numero verde. Lei aveva ripetutamente provato a farlo, ma si imbrogliava talmente tanto con la tastiera del telefono che, tutte le volte, le cadeva la linea prima di riuscire a formulare la richiesta. Era talmente frustrata da fargli quasi tenerezza: e pensare che l’aveva sempre considerata un po’ arpia, non per niente era sua suocera. G raccolse tutta la documentazione e si prese formalmente l’impegno di chiamare il numero verde della Compagnia Elettrica per risolvere il problema: ”Una telefonata non si nega a nessuno. Che sarà mai…. “ pensò. Il giorno seguente non c’era tanto movimento al lavoro. Digitò il numero verde e una voce registrata con tono garbato esclamò:<< Digitate il vostro numero di telefono e attendete in linea… Tempo di attesa per la risposta 15 minuti>>. “E che cavolo. 15 minuti!”. G realizzò che sarebbe stato meglio posticipare la cosa: ”Che diavolo ci dovranno fare poi con il numero di telefono di chi chiama!‘’, si disse un po’ scocciato. La sera riprovò, ma la stessa voce preregistrata gli annunciò che era troppo tardi, gli operatori non erano disponibili. “ ”Gira che ti rigira mi tocca prendere un permesso“, rimuginava sempre più preoccupato per il verso che stava prendendo la cosa. Infatti qualche giorno dopo decise che sarebbe andato al lavoro con un’ora di ritardo per contattare quel fantomatico centralino. Digitò il numero verde, poi il suo numero di telefono, quindi la vocina chiese il codice cliente, che fortunatamente intravide trascritto sulla ricevuta dell’ultima bolletta, ma cadde sul codice contatore, di cui proprio ignorava persino l’esistenza. Si precipitò a casa della suocera e, dopo aver lungamente discusso con quasi tutti i condomini dell’edificio sulla proprietà di questo o quell’apparecchio misuratore, riuscì a decifrare il maledetto numerino con cui avrebbe potuto proseguire la telefonata, anche se ormai si era fatto tardi. Prese un giorno di ferie. Si piazzò davanti il telefono di casa con il piglio di chi vuole fortemente andare fino in fondo. Ricominciò daccapo, digitò tutti i codici richiesti seguende pedissequamente le istruzioni della vocina preregistrata finchè questa iniziò – vivaddio! - ad elencare le opzioni tra le quali scegliere:<< Per reclami, guasti, osservazioni e rimproveri digitare 1. Per comunicazioni riguardanti lettura attualizzata digitare 2. Per modificare opzione tariffaria su base oraria digitare 3. Per modificare opzione tariffaria in assenza di base oraria digitare 4. Per scegliere nuova tariffazione profilo “For you” digitare 5. Per informazioni sulla fatturazione del 3° e 4 ° trimestre digitare 6. Per informazioni sulle fatture non ancora emesse ma già riscosse tramite RID, digitare 7. Per informazioni sulle nuove offerte di mercato “accessori a basso consumo” digitare 8… digitare 9…10…11…12…13. Digitare l’opzione scelta dopo il beep….. Beep……>>Il disco era arrivato a tredici opzioni che si apprestava a ripetere in inglese. G provò a memorizzarne una che vagamente potesse indirizzarlo alla richiesta di rimborso ma trovava notevoli difficoltà e si era già dimenticato quella che, lì per lì, gli era sembrato facesse al suo caso, quando, mentre era teso nello sforzo di ricordare qualcosa la voce lo freddò:<< Spiacente, il tempo disponibile è scaduto, prema 1 per ricominciare, “cancelletto” per uscire >>. G premette 1, anche perché neppure sapeva esistesse un tasto chiamato “cancelletto”, e quindi il disco ricominciò la nenia. G lo riascoltò un paio di volte finchè, spazientito, digitò il tasto “6”, che riteneva più adatto:” informazioni sulla fatturazione del 3 e 4 ° trimestre”. A quel punto la vocina, inflessibile, cominciò:<< Per informazioni sulla lettura automatica relativa al 3° trimestre digitare 1. Per informazioni sulla lettura automatica relativa al 4° trimestre digitare 2. Per comunicazioni riguardanti discordanza di letture tra l’effettiva e la presunta digitare 3… digitare 4…5….6. Digitare l’opzione scelta dopo il beep….. Beep……>>. Niente da fare. E neppure la soddisfazione di litigare con uno straccio di operatore. Aveva già bruciato quasi mezza mattinata senza riuscire nemmeno a capire quale cavolo di tasto doveva premere. Temeva seriamente che gli ci sarebbe voluto un altro giorno di ferie. Aveva proprio ragione la signora T: altro che età avanzata, qui non si trovava proprio il capo della matassa. Escogitò un sistema per liberarsi dal maledetto call-center, che ormai odiava con tutte le sue forze: avrebbe preparato una falsa lettera di rimborso della Compagnia Elettrica, ci avrebbe infilato 80 euro contanti e l’avrebbe spedita alla suocera. Come procedura era un po’ anomala, certamente, ma la vecchina non avrebbe mai sospettato nulla, l’importante era recuperare il maltolto. E così fece. Gli pesava un po’ rimettere tutti quei soldi, ma d’altronde era a fin di bene, li stava consegnando a sua suocera, e comunque ci avrebbe guadagnato in tempo e salute. Avrebbe perso dei soldi, ma salvato la faccia. La domenica successiva non appena vide la suocera, non potè fare a meno di chiedergli sornione:<< Allora? E’ arrivato il rimborso? >> aspettandosi entusiastiche parole di ringraziamento che invece non arrivarono. Anzi…. La signora T era arrabbiatissima:<<Mi mandano un rimborso così…..nudo e crudo. Ma per chi mi hanno presa, per una sempliciotta? Niente scuse e niente interessi legali. Mi sono informata all’Associazione Consumatori: mi devono il 2,5 % annuo, che cavolo! Ci penso io a questi “mangia a ufo” : un bel ricorso e poi vediamo chi la spunta! Così imparano ad approfittarsi della gente perbene >> . Gli caddero le braccia. Tanto rumore per nulla. Sua suocera era inviperita più di prima. Si rese conto di aver perso tempo e, soprattutto, denaro, inutilmente. I-n-ut-i-l-m-e-n-t-e. Anzi, avrebbero pure controdedotto. Porca miseria, questa sì che era davvero buffa: un ricorso contro un rimborso inventato da G, chissà quali altri impicci sarebbero usciti fuori!? Non riuscì a trattenersi e l’apostrofò rancoroso:<<Lo sai che ti dico: quelli dei call-center saranno pure dei disgraziati, ma voi utenti siete proprio degli incontentabili rompiscatole..… E che cavolo, quando ci vuole ci vuole!>>. 42 Campo de’ fiori Concorso fotografico: “La maternità. Parole e immagini” Premiati i vincitori alla Sala Mostre del Palazzo Comunale di Fabrica di Roma Venerdì 12 marzo, presso la sala mostre del Palazzo Comunale di Fabrica di Roma, si è tenuta la serata di spettacolo e premiazione del concorso fotografico “La maternità. Parole e immagini”, il primo del ciclo “Donna. Frammenti di un percorso”, un evento interamente dedicato a valorizzare la figura femminile in tutti i suoi aspetti. Durante la serata, accompagnata dalla musica dei clarinetti di Marta Minella e Grazia Cascio, è stato possibile ammirare le opere dell’artista Anna Ajò. Dopo essere state visionate le opere in gara, votate anche dal pubblico presente, sono stati assegnati i premi. Fondamentali i giudizi della giuria, composta da Elisabetta De Menis, docente di Archeologia Medioevale dell’Università della Tuscia e Direttrice del Museo della Città e del territorio di Vetralla; Anne De Mittenaere, artista e Direttrice di Opera di Bosco Museo di arte Contemporanea nella natura, a Calcata; Riccardo Spinella, fotografo ufficiale dal 1994 delle stagioni liriche del Teatro lirico sperimentale A. Belli di Spoleto; Anna Ajò, artista e Presidente della’Accademia Danae Arte Contemporanea in collaborazione con Arte e Critica, rivista di Arte contemporanea di Roma, Milano e tutto il territorio nazionale; Anna Maghi del Centro Antiviolenza Erinna di Viterbo; Valentina Bruno del Centro Antiviolenza Erinna di Viterbo. Attendiamo i prossimi appuntamenti della “Fabrica delle donne”. Giocare non solo per vincere ma per sostenere una giusta causa!! L’iniziativa “Lotteria del Pescatore” che si concluderà con l’estrazione del Primo Maggio, non è una lotteria come le altre. Essa ha come primo scopo quello di raccogliere fondi da investire in un nuovo automezzo, destinato all’ATAMO, l’Associazione per la Tutela e l’Assistenza ai Malati Oncologici, della sezione di Civita castellana, che da ben 10 anni opera nell’ambito territoriale dei Comuni che appartengono al bacino di utenza del presidio ospedaliero di Civita castellana. L’ATAMO, infatti, oltre a svolgere assistenza ospedaliera ai malati nel reparto oncologia durante le terapie, organizzando corsi di psicologia e ginnastica riabilitativa, attraverso l’impegno quotidiano dei suoi volontari, garantisce ai malati di tumore che devono sottoporsi a terapie fuori sede, il trasporto gratuito presso altre strutture ospedaliere, in particolare l’Ospedale Belcolle di Viterbo. La nuova auto servirebbe ad affiancare la vecchia Agila, per garantire ai malati un trasporto più sicuro. Ma la lotteria si propone anche un altro obbiettivo: promuovere l’immagine dell’Associazione Pesca Club “Parco dei fiori”, che gestisce l’impianto “I due Laghi”, in Via Nepesina. I premi in palio sono davvero tanti, perché oltre a quelli dell’estrazione finale ce ne sono altri per le estrazioni mensili. Aiutateci ad aiutare…ovvero una lotteria per la solidarietà Campo de’ fiori 43 La storia del cimitero di Civita Castellana Una nuova corrente di pensiero identifica la sua posizione in diretta relazione al Campanile medioevale, con un deciso orientamento ovest-est. Che una Cattedrale molto più piccola dell’attuale, già esistesse al tempo della Traslazione delle Reliquie dei SS. Martiri Marciano e Giovanni nel Gennaio del 1001, è ormai un fatto documentario noto ed acquisito. Rimane, comunque, il dilemma della sua posizione. È altresì chiaro, che la sucPortico della Cattedrale di Civita Castellana, dove è stato loca- cessiva fabbrica del XIII secolo, è praticamente lizzato un antico cimetero cittadino sorta sull’antico Cimitero, di ... continua dal numero 67 cui si era persa la memoria in quel preciso momento storico, oppure gli antichi Ritorniamo per una breve riflessione costruttori, il Vescovo e il Popolo, hanno all’antico Cimitero localizzato nell’area del voluto costruirla proprio sull’antico portico Cosmatesco della Cattedrale di Cimitero per conferire una maggiore Santa Maria Maggiore: come si evince sacralità all’evento architettonico. dalla relazione redatta dagli archeologi Successivamente al 1210, l’antico Ministeriali, la tipologia delle strutture Cimitero di Santa Maria, viene ad funerarie rinvenute, deve essere collocata espandersi nell’area oggi occupata dal intorno all’XI sec.. Questa precisa dataziocampo sportivo del circolo Anspi di via ne consente di formulare l’ipotesi che Roma. Dopo i restauri della Cattedrale proprima ancora della edificazione della fabmossi dal Vescovo Tenderini, il sito del brica medioevale, a noi nota dalle struttuCimitero rimane praticamente inalterato, re murarie superstiti e dal portico dei anche se nella zona della Sacrestia, al Cosmati, esisteva una precedente Chiesa, livello del piano interrato, vengono costruilegata al Culto Mariano e di più modeste te delle tombe a pozzo, dove i personaggi dimensioni, edificata intorno all’anno Mille. illustri e nobiliari di Civita Castellana, venResta da chiarire il posizionamento dell’angono sepolti. tica Cattedrale di Civita Castellana. La funzione cimiteriale della Alcuni storici ritengono che l’antica Chiesa Cattedrale di Santa Maria Maggiore, sorgesse sul sedime della Cripta, il cui è testimoniata dalle numerose lapidi ingresso oggi è collocato all’interno della sepolcrali, che oggi ritroviamo nell’interCattedrale. di Enea Cisbani no. Alcune lapidi, ricordano celebri Vescovi Diocesani, come SANTE LANUCCI, eletto Vescovo di Civita Castellana da Benedetto XIV il 2 Dicembre 1748 e ricordato, soprattutto, per le Costituzioni Sinodali del 1757. Fu un Vescovo, che riportò ordine nella Diocesi e nelle sue finanze, dopo la conclusione dei lavori di ristrutturazione della Cattedrale. Consacrò solennemente nel 1750 la Cattedrale. Il Vescovo Lanucci rinvenne sotto l’Altare Maggiore posto nel presbiterio, le reliquie dei Santi Patroni, lì poste dopo la ricognizione del 1230 del Vescovo Pietro e alla presenza del Ministro Generale dei Frati Minori Conventuali. Un’altra lapide ricorda la figura del Vescovo FRANCESCO FORLANI, Vicario Generale di Mons. Tenderini. Promosse il restauro dell’antico Oratorio dedicato al Cuore di Maria, posto a lato della Cattedrale. Altre lapidi, oggi murate nel portico, ricordano personaggi illustri di Civita Castellana, come DOMENICO MAZZOCCHI o notabili locali del periodo medioevale. continua sul prossimo numero... La Cripta della Cattedrale, sul cui sedime alcuni storici ritengono che sorgesse l’antica Chiesa. Nel cuore Il 17 Gennaio, è venuta a mancare la mamma di un nostro caro amico nonchè collaboratore, Erminio Quadraroli, colpito già dal precente lutto del padre, scomparso solo la settimana precedente. Tutta la redazione si unisce al suo dolore per la dipartita degli amati genitori. 44 Campo de’ fiori Albero Genealogico ** Nota per la lettura: il numero prima del nome indica la generazione, dai giorni nostri andando a ritroso. Potete richiedere l’albero genealogico della vostra famiglia di Fabrica di Roma, rivolgendovi presso la nostra redazione (tel. 0761.513117 [email protected]). Verrà elaborato dal nostro collaboratore Geneg e potrete vederlo pubblicato sulle pagine di Campo de’ fiori. Campo de’ fiori 45 I rischi che dovevano correre, per fame, i contadini civitonici agli inizi del 1900 Caccia di frodo nelle tenute del barone Trocchi Dobboloni Giovanni, colto in fragranza di reato viene portato davanti al pretore Agli inizi del ‘900 la situazione economica dei contadini civitonici non era certo delle migliori. C’erano lotte a ritmo serrato per la rivendicazione dei diritti civili e per ottenere terre da coltivare, per questo si erano di Francesca Pelinga costituite leghe contadine che di fatto non portarono a nulla e questo fu uno dei motivi della grande emigrazione verso le Americhe. I contadini per arrotondare il magro bilancio familiare e per procurarsi carne fresca andavano a cacciare abusivamente nelle tenute dei ricchi proprietari terrieri di Civita. La più frequentata era la tenuta del barone Trocchi, la quale aveva un’ estensione di circa 500 ettari e confinava con la provinciale Flaminia, con le proprietà Borghese, Arrigoni, Riccioni, ospedale Andosilla, contessa Rosa, sorelle Andreini. All’interno vi era una bellissima palazzina, dimora dei baroni con annessi fabbricati per case coloniche, magazzini e stalle, numerosi armenti e animali domestici ed esotici, una estesa vigna ed un grande frutteto. Il barone vi viveva insieme alla moglie e alla cognata. Era un uomo austero. Nelle sue terre non era permesso fischiare, nè cantare, dire parolacce e la domenica tutti i fattori dovevano andare a messa nella chiesa della tenuta, poi dovevano assistere alla cavalcata che faceva con il suo cavallo Giorgio nel recinto ed applaudire. Se sorprendeva uno dei suoi contadini a mangiare la frutta che cadeva in terra lo sospendeva dal lavoro; gli animali dovevano morire di vecchiaia, era contro la caccia. Il 9 settembre 1912 il Barone Alberto Trocchi denunciò al Maresciallo del R.R. Carabinieri di Civita Giovanni Dobboloni di 35 anni contadino libero, senza terra, per aver cacciato abusivamente nei giorni 29 e 30 Agosto nella tenuta di Pian Paradiso. Il nuovo codice penale, nato nel 1889, all’ art.428, stabiliva che cacciare in terreno altrui, aperto o chiuso, costituiva reato qualora il proprietario ne avesse fatto divieto con dei segnali dai quali risultasse palese il divieto. Il barone Trocchi fin dal Maggio 1900 aveva messo nella tenuta i cartelli con il divieto, lo aveva fatto pubblicare nella Gazzetta Ufficiale del Regno n°119, facendone affiggere una copia nell’albo pretorio Panoramica delle campagne di Civita Castellana agli inizi del XX secolo, territori coinvolti nella caccia di frodo. di Civita. Il telli con il divieto non erano esposti nella Dobboloni il 29 Agosto si recò a cacciare forma dovuta. con i cani nella tenuta. Fu sorpreso dal Furono chiamati a testimoniare i soci della guardiano Giovanni Santucci che lo invitò Società dei Cacciatori: il presidente ad andarsene mostrandogli i cartelli, ma il Tarquini Domenico dichiarò che da sempre Dobboloni gli rispose: “Tabelle o non i cittadini di Civita esercitavano la caccia tabelle io resto”. Infatti non solo rimase nella tenuta del barone ed era un diritto tutta la giornata, ma tornò anche il giorno civico. Purtroppo il Tribunale respinse l’apdopo. La causa fu portata dinanzi al pello e, il 13 Febbraio 1913, confermò la Pretore del Mandamento di Civita, avv. sentenza del Pretore di Civita. Filiberto Cefalo, e fu aperta al pubblico. Il Non sappiamo se Giovanni pagò perché il barone si costituì parte civile e furono 1 luglio 1913 s’imbarcò sulla nave San intesi periti e testimoni sullo stato del terGiorgio dal porto di Napoli per l’America. reno in ordine della visibilità o meno dei Finalmente il barone Trocchi poteva dorsegnali di divieto di caccia. L’imputato mire sonni tranquilli. ammise di essere stato più volte in quella tenuta a cacciare e di essere stato sorpreso dal guardiano, ma disse di essere entrato da un punto dove il passo era libero e non esisteva la tabella di divieto. Il Pretore lo dichiarò colpevole del reato, costringendolo a pagare una multa di L.75, e le spese processuali. Giovanni fece ricorso contro questa sentenza dinanzi al Tribunale Civile e Penale di Viterbo, forte del fatto che nel 1908 era stato assolto per lo stesso reato sempre ai danni del Barone Trocchi: il pretore aveva emesso la sentenza in suo favore dichiarando che i car- 46 Campo de’ fiori 1955 “ O bullo de Civita” Eccolo! “O bullo de Civita”. Coi calzoni stretti a tubo, scarpe nere che ti sta sempre con le mosse del Bughibughi…: e se apre la bocca, ti dice che lui conosce le migliori sale di Roma… più di casa sua… esclusa però una saletta di periferia… dove per far concorrenza ai bulli della Capitale… <<je fecero l’occhi come du’ cocomeri>>. Dove lo tocchi ti risponde. Se ne intende di meccanica… perché ha sfasciato più di qualche volta le vespe degli amici; se ne intende di costruzioni… perché sa lanciarsi la <<la callarella sulle spalle con una sola mano>>. E se lo tocchi di politica? A Civita ti dichiara che fa il compagno. Se pigli però il treno per Roma… rimane rosso-pomodoro fino a Stabia, rosa-pallido fino a Castel Nuovo; a Prima porta è già pesce da un pezzo… Se piglia il tram e porta per caso il Giornale del Popolo… si guarda bene dal farsi vedere con la prima pagina aperta. Allo stadio capita ogni tanto in mezzo a un gruppo di sbarbatelli nostalgici. Se questi nel fervore della mischia, fanno uno scherzo in là con le mani a ciaramella all’indirizzo di qualche Papavero…egli si guarda attorno per vedere se ce qualche faccia paesana… poi attacca pure lui, e la sua voce si sente dalle curve fin sotto le tribune centrali: <<… Arbitro c…; a te e… quer… p…de…>>. Però c’è stoffa nel bullo civitonico… perché: <<ci à un core d’oro… se commuove subbito… e si vede due pe la Capitale che stanno a litiga’ se ‘mpiccia e ce busca sempre>>. Campo de’ fiori La rubrica dei perchè Perché il primo giorno di Aprile è dedicato agli scherzi? Fino al XVI secolo, in Francia, il primo giorno dell’anno era il 25 Marzo. I festeggiamenti culminavano il 1° Aprile con banchetti e scambi di doni. Nel 1564 re Carlo IX decise di adottare il calendario gregoriano, e di spostare il capodanno al 1° gennaio. Ma alcuni sudditi non accettarono il cambiamento. Ben presto i loro concittadini iniziarono a sbeffeggiare l’usanza e ogni anno, in occasione del 1 Aprile, inviavano ai “tradizionalisti” regali di burla o li invitavano a feste fantasma. E’ ststo scelto come simbolo il pesce perchè in quel periodo dell’anno il Sole abbandona il segno zodiacale dei pesci, le vittime degli scherzi furono chiamate “pesci d’aprile”. Perchè la fede si porta a sinistra? E’ stato il re inglese Edoardo VI, figlio di Enrico VII Tudor, a designare come “dito da anello” l’anulare sinistro sulla base di un’antica credenza: si riteneva che dal terzo dito di questa mano avesse origine una vena particolare, la vena amoris (vena dell’amore), collegata direttamente al cuore. Ma quando si scoprì che essa non esisteva, era ormai troppo tardi perchè il costume di indossare la fede a sinistra s’era ormai radicato in molti paesi europei. Se anche tu stai collezionando Campo de’ fiori, corri in redazione a recuperare i numeri che ti mancano!!! LEGGI CAMPO DE’ FIORI E PASSA PAROLA 47 Proverbi corchianesi In tempi crudi la madre scalza e li fijoli gnudi Merla primarola, a Marzo feda l’ova, a Aprile fa li fij, chi fa prima se li pij L’acqua del torrente la beve il serpente, la beve Dio, la bevo anch’io Soprannomi fabrichesi Fafi Ninì Pisichì Fafò Cacchiò Tacchiò Pistolò Spanò Buffò Paggiò RICERCHIAMO CORRISPONDENTI E COLLABORATORI per il settore commerciale, nei paesi in cui Campo de’ fiori è distribuito, perchè vogliamo che diventi ancor più la rivista della tua città! Campo de’ fiori 48 Oroscopo di Marzo by Cosmo ARIETE In campo amoroso migliorerà l’intesa con il partner e potranno esserci maliziose sorprese. Nei rapporti lavorativi limitate l’istinto, e siate comprensivi e disponibili con i colleghi. La salute andrà a gonfie vele ma attenzione alle irritazioni cutanee. TORO Preferirete stare con gli amici e in compagnia senza isolarvi a meditare o peggio ancora discutere con il partner. Sul lavoro emergerà una vecchia incombenza da risolvere con urgenza. State attenti ai movimenti improvvisi e ai colpi della strega… GEMELLI Preparatevi ad una inaspettata situazione nei rapporti amorosi: il partner avrà bisogno di aiuto e di discorsi appropriati. Attenzione alla salute: mantenere una postura corretta per evitare il mal di schiena! Sul lavoro siate moderati, senza strafare! CANCRO In amore tenete a freno l’orgoglio e l’istinto per non dover poi correre ai ripari. Evitate le bugie perché non saranno credute o presto verranno smascherate. E questo vale anche in ambito lavorativo. Controllate le ansie quotidiane e lo stress. LEONE Rimboccatevi le maniche e non perdete tempo in banalità. In amore siate meno intransigenti e acidi nei confronti del partner e delle persone in generale. Sul lavoro buone opportunità di carriera e nuovi oneri, ma attenzione a non colpevolizzare i colleghi. Non sfogate la tensione sul cibo. VERGINE Avete l’opportunità di chiudere con il passato e di gettare nuove e più solide basi per il futuro che porterà una svolta decisiva e importante sia in campo professionale che nella vita quotidiana. Un consiglio di un familiare sarà molto utile per evitare un errore in campo lavorativo. Attenzione all’umore. BILANCIA Mettete da parte l’ostinazione sia nei rapporti affettivi che in quelli di lavoro. Ponderate bene le decisioni soprattutto nel lavoro, e state attenti a non farvi raggirare da persone approfittatrici a voi molto vicine. In amore siate sinceri ed evitate di nascondere piccole verità. Attenti a non sfogare lo stress sul cibo. SCORPIONE Periodo non buono. In amore sembra mancare l’intesa con il partner e sorgeranno dubbi sulla stabilità del rapporto. Siete dubbiosi e poco sicuri delle vostre azioni. Soddisfazioni e certezze nel lavoro: tra errori e tentativi troveranno la giusta strada. L’intuizione sarà la migliore alleata. SAGITTARIO Periodo sereno grazie alla vostra intraprendenza e ai buoni propositi. In amore ci saranno momenti divertenti con il partner e occasioni per i single di incontrare gente interessante. Sul lavoro contare solo vostre forze, ma non siate egocentrici. Piccoli malanni di stagione, niente di grave! CAPRICORNO Non siate troppo possessivi con il partner. Non bisogna necessariamente avere accanto la persona amata in ogni situazione. Ciò è importante per non soffocare il partner. Sul lavoro condividete pareri e idee con i colleghi. Nuove opportunità di successo. ACQUARIO Siete troppo agitati, rilassatevi e prendetevi un attimo per schiarirvi le idee. Sarete litigiosi con il partner e autoritari sul lavoro. Attenzione a non essere ostinati e istintivi. Lo stress causato dalla tensione emotiva può provocare stanchezza, riposatevi. PESCI Periodo di stress. In ambito lavorativo ci sono decisioni non facili da dover prendere, la vostra scelta sarà contrastata ma andrà difesa con tenacia perché sarà vincente! In amore vivrete momenti passionali e teneri. La salute è di ferro, ma se accompagnata da una dieta sana ed equilibrata. SOSTENETE CAMPO DE’ FIORI CON IL NOSTRO ABBONAMENTO CARTOLINA DI ABBONAMENTO ANNUALE SI desidero abbonarmi a : Campo de’ fiori (12 numeri) a € 25,00 I miei dati Nome___ ____ __________________________________ Cognome________________________________________________ data di nascita_______________ __________Città________________________________________________________Prov._______ Via_______________________________________________________________Telefono____________________________________ Desidero regalare l’abbonamento a: Campo de’ fiori (12 numeri) a € 25,00 Il regalo è per: Nome_______________________________Cognome_________________________________________________________________ data di nascita___________________________Città______________________________________________________Prov.________ Via_________________________________________________________________Telefono__________________________________ effettuerò il pagamento con c/c postale n. 42315580 intestato alla Associazione Accademia Internazionale D’Italia - P.za della Liberazione n. 2 - Civita Castellana Data______________Firma__________________________________ Autorizzo il trattamento dei miei dati personali secondo quanto disposto dalla legge n. 675 del 31.12.1996 in materia di “Tutela dei dati personali”. Titolare del trattamento dei dati è Campo de’ fiori - P.za della Liberazione,2 - 01033 Civita Castellana (VT) Data______________Firma__________________________________ Per abbonarti puoi spedire questa cartolina a Campo de’ fiori - P.za della Liberazione, 2 - 01033 Civita Castellana (VT) o puoi trasmetterla per fax allo 0761 . 513117 Campo de’ fiori 49 AGENDA Tutti gli appuntamenti più importanti Dal 6 marzo al 28 marzo 2010 “ IL DIAVOLO FA LE PENTOLE…” commedia brillante di VITO BOFFOLI Regia dell’Autore Una commedia brillante dove Duccio, abilissimo tuttofare romano, metterà in atto una storia travolgente ricca di equivoci e incontri spassosi. Ad una vita onesta e dignitosa, trovano spazio ruffianerie e comportamenti truffaldini, pur di accaparrare favori e denari… E nel gioco dell’astuzia e dell’ambizione, vengono invischiati tutti i personaggi, del tutto a proprio agio a ingannare gli altri, fossero pure parenti e amici! E in un susseguirsi di situazioni vertiginose, sempre di più si delinea l’incapacità di amare, la semplicità dei rapporti sentimentali tra gli individui. L’euforia del potere del denaro investe ogni cosa: tutto si compra… e tutti si vendono, nell’allegro mercato della vita! Un lavoro che strizza l’occhio alle figure della commedia dell’arte, attualizzandole con il gusto dell’ironia e del grottesco. Con: Gianluca Boffoli, Pepi, Alberto Mosca, Chiara Felici, Renzo Imbroinise, Wilma Perla, Matteo Tugnoli Musiche: G.Boffoli - Scene: V.Fedeli. TEATRO EUCLIDE – PIAZZA EUCLIDE 34/A – 00197 ROMA Ufficio Promozione e Botteghino: Feriali 10:00/14:00 – 15:30/19:00 – Festivi 10:00/14:00 – Lunedì Riposo. Tel. 06 8082511 (r.a.) - fax 06 8075497 - Sito web http://www.teatroeuclide.it Botteghino [email protected] Informazioni [email protected] Orari spettacoli: giov. h. 17:30 – ven. e sab. h. 21:00 – dom. h. 17:00 Costo biglietto: Intero € 18,00 – Ridotto Cral € 13,00 – Ridotto Giovani e Anziani € 10,00 Buona Pasqua LIBERA ACCADEMIA ORTANA L’Associazione Culturale Incontri Mediterranei, in collaborazione con la Scuola di Musica Comunale di Orte, nell’ambito delle proprie attività culminanti con il prestigioso Festival Internazionale di Organo e Strumenti Antichi e con il Corso Internazionale di Musica Antica, organizza alcuni momenti primaverili, preziosi per la didattica della musica. Gli Incontri di Musica da Camera sono rivolti a tutti gli strumentisti e cantanti che desiderano fare pratica di musica d’insieme allo scopo di arricchire la propria formazione interpretativa. Sono corsi brevi e intensivi basati sulla formazione orchestrale, che prevedono anche lezioni per l’educazione dell'orecchio e per l'improvvisazione ritmica. Direttore Artistico degli Incontri è la liutista Evangelina Mascardi, argentina di Buenos Aires, che collabora abitualmente con le migliori orchestre della scena internazionale (Venice Baroque Orchestra, Ensemble 415, Zefiro, Monteverdi Choir and Orchestra) ed è professore ospite all’Università di Alicante. Gli Workshop di Improvvisazione per arpa e percussioni sono corsi brevi ed intensivi basati sulla pratica con esercizi adimmersione totale. Sono rivolti a tutti gli strumentisti e cantanti che desiderano arricchire la propria conoscenza avvicinando altre espressioni musicali, differenti da quelle di tradizione classica e che intendono conoscere l'utilizzo di nuove abilità strumentali, allo scopo di incrementare la propria formazione interpretativa. Docente dei corsi è Lincoln Almada, nato in Paraguay e residente in Olanda, che con l’arpa e le percussioni coniuga le tecniche classiche del Sud America con le influenze europee contemporanee. Per informazioni: Associazione Culturale Incontri Mediterranei Palazzo Archi – Via Principe Umberto, 16 – 01028 Orte (VT) www.cittadiorte.it – 0761.402893 – 333.2214656. La compagnia "I NUOVI ISTRIONI" diretta da Paolo Ferrarelli presenta “CECHOV… A COLORI” TRE DIVERTENTISSIMI ATTI UNICI DI ANTON PAVLOVIC CECHOV L'ANNIVERSARIO - LA DOMANDA DI MATRIMONIO - L'ORSO Domenica 7 - 14 - 21 - 28 marzo 2010 – h16.30 Al Teatro Piccolo di San Nilo - Via del Grottino - Grottaferrata Posto unico: €13,00 - Prezzo ridotto: €11,00 solo con prenotazione Prossima tappa a Roma: dal 6 al 17 aprile 2010 alle ore 20.45 – domenica 11 e 18 aprile 2010 alle ore 17.15 Teatro Tordinona - Via degli Acquasparta 16, Lungotevere Tordinona -Roma Posto unico: €15,00 - Prezzo ridotto: €13,00 solo con prenotazione Per prenotazioni ed info: 388.6185653 - 328.6144516 - 328.3098049 www.inuovistrioni.com - [email protected] Ufficio Stampa: Spagnoli Claudia 380.7930036 [email protected] La Redazione di Campo de’ fiori si associa agli auguri Il 23 Marzo la nostra piccola principessa, Giulia Barboni, compie già 4 anni. Tantissimi auguri di Buon Compleanno da mamma, papà, i nonni, gli zii e i cuginetti. Il 21 Marzo compie 1 anno Stefano Proietti. Il più bel regalo che la primavera potesse portarci… auguri piccolino nostro… Federica, Lorenzo, zia e zio. Tanti auguri alle due cuginette Irene che compie il suo primo anno e Sabrina per il suo terzo compleanno, dai fratellini Francesca e Giuseppe, dai genitori, dai nonni e dagli zii. Luigi e Luciana fanno tanti auguri alla loro dolcissima mamma Emilia che compie 90 anni. Si associano Stefano e Marco per la loro bellissima nonna ed un bacio grande da Assunta, Leo e Serena. Finalmente dopo tanti sacrifici c’è l’ha fatta la nostra cara Dottoressa Alessia Pagani che il 3 Marzo ha conseguito la laurea in Psicologia. Il nostro augurio è che tu riesca anche nel lavoro che ti aspetta con lo stesso successo. Congratulazione da mamma, papà e dagli amici più cari!!! Auguri a Gabriele Lerose che il 24 Febbraio ha compiuto 22 anni da mamma, papà, Loriana e Giulia. Auguri a Giulia Lerose che il 1° Marzo ha compiuto un quarto di secolo (25) anni, da mamma, papà, Gabriele e Loriana. Tanti auguri alla mia mammina Ingrid che ha compiuto 31 anni il 19 febbraio. Sono contento di avere una mamma proprio d’oro, il tuo piccolo Cristian. Tanti auguri anche a Campanile Antonietta e Marinozzi Luigi che hanno compiuto gli anni il 22 e 23 Febbraio, da tutti i parenti. Un trenino di auguri, per il nostro piccolo Riccardo Berni, per il suo primo mese di vita. Ti vogliamo un mondo di bene, i tuoi zietti Giovanni e Teresa Tantissimi auguri di Buon Compleanno a Tommaso Nardone che compie 77 anni il 24 Marzo, dalla moglie, i fratelli, le sorelle, i figlie e i nipoti. Alla mia sorellina Martina che il 13 marzo ha compiuto 3 anni. Tantissimi auguri dal tuo Matteo Tantissimi auguri di buon compleanno a Luisa!!!! Ti vogliamo bene!!! Da Giulia, Marta & Marta!!!! 8. Febbraio. 2010 Il nostro sogno più bello si è realizzato, il suo nome è 21.03.2010 Francesco! Festeggiamo l’arrivo Mamma della primavera con il Daniela e matrimonio di Danila papà Marco. e Alessandro affinché la vostra sia un’unione piena d’aTantissimi auguri a Francesco more e… un augurio Ulisse di Santa particolare per Rina Maria delle Mole, e Vittorio, compagni che il 9 Marzo ha di viaggio della compiuto 2 anni, da nostra vita! Paola, tutti gli zii di Carmine, Marta e Corchiano e dalla Noemi. nonna Giuseppina. A Sergio Barzellotti che il 27 Dicembre 2008 è stato nominato Cavaliere dal Presidente della Repubblica, congratulazioni da parenti ed amici, ara per allora e per sempre. A Bruno, tanti auguri per i suoi 84 anni, dalle figlie, i generi e i nipoti Alcune persone rendono il mondo migliore soltanto vivendoci…Tu ne sei il perfetto esempio. Tanti auguri a Andrea Ortensi per il suo primo anno di vita, da mamma Isabella e papà Roberto. Tantissimi auguri di buon compleanno a papà e mamma che l’8 e il 19 Marzo compiono gli anni, da parte di Cristian e Alessia. Siete due genitori meravigliosi e vi vogliamo un mondo di bene!!! Per la gioia di mamma Elisabetta e papà Marco è nata il 3 Febbraio 2010 Beatrice Spoletini. Tanti auguri da tutti i nonni, gli zii e i cuginetti. Tantissimi auguri a Barbara che il 26 Febbraio ha compiuto 40 anni!!! Da Nazzareno e Federico !!!! Tanti auguri a Elisa che l’11 Marzo ha compiuto 7 anni, da mamma, papà, nonni, zii e cugini. 52 Campo de’ fiori Questo mese volevamo dedicare la pagina dei nostri amici a 4 zampe all’adozione del cuore che deve far prendere consapevolezza a chi vuole ridare ad un cane (o due) la dignità e lo scopo di una vita. Tutti giorni abbiamo a che fare con l’incoscienza di chi fa fare cucciolate senza sapere a chi dare quegli esseri senzienti che non hanno fatto nulla di male e diventano randagi, abbiamo a che fare con chi abbandona indiscriminatamente il proprio amico fedele per ragioni che ancora non riusciamo a capire...e noi, come associazione animalista, cerchiamo di evitare loro il trauma del canile e cerchiamo, senza mollare mai, di farli adottare... Da giugno ad oggi abbiamo salvato dalla strada una quarantina di cani che hanno trovato una casa accogliente e una famiglia affettuosa.. E’ più facile per i cani di piccola taglia, ma...perché c’è un ma...i cani di grossa taglia e/o di taglia medio/grande pagano un prezzo incalcolabile il fatto di essere di mole grossa. E’ il caso di DOLCE che tutti gli abitanti di Civita Castellana conoscono bene: un CLA ovvero Cane Libero Accudito che dormiva tutto il giorno davanti o contro le vetrine della COOP della cittadina Viterbese. L’Associazione l’aveva sterilizzata, quindi niente pericolo di cucciolata, nutrita e mantenuta, anche grazie all’aiuto di “volontari” che la controllavano quotidianamente... Un inizio di procedura per farla diventare “cane di quartiere” è stata vanificata dal fatto che Dolce, una mattina, vedendo una signorina con un panino in mano, ha desiderato tanto quel panino che alcuni le davano sistematicamente. Ha pensato che fosse suo e se lo è andato a prendere dalle mani di una persona che...ha paura dei cani! Apriti cielo! Denuncia alla ASL e al Comune. Conseguenza: DOLCE viene accalappiata e portata in canile dove, come cane soggetto a sequestro, non può essere monitorata dall’Associazione in quel brutto periodo (perché il canile è brutto, credeteci!). Trascorsi i 10 giorni del sequestro, la Presidente della Sezione di Civita Castellana dell’Associazione l’ha “adottata” e portata via. Ma...Dolce non può più essere rimessa sul territorio e quindi se ne va in pensione dove ogni pomeriggio viene fatta “sgambettare” insieme al suo compagno di “cella” Lapo, un meticcetto di taglia piccola che già era nello stesso box di Dolce al Canile. DOLCE, forse più di chiunque altro cane, MERITA UNA VERA CASA, un giardino, persone che le facciano compagnia come lei ne farà a loro. Non può vivere in eterno in pensione (anche perché ci costa! e sono già 5 mesi...) e anche perché è troppo giovane (non più di 2anni). E’ di taglia medio/grande, simil labrador, color miele, intelligentissima e dolcissima come il nome che le è stato assegnato. L’appello del mese è tutto per DOLCE e ...LAPO che ormai non possono essere separati, dopo tutto quello che hanno passato! Serve una buona famiglia che ami i cani, che abbia un giardino soprattutto ben recintato (in altezza!) e che possa dedicare loro un bel po’ del proprio tempo (soprattutto all’inizio) per far capire a queste due creature che il mondo non è poi così malvagio... L’Associazione, nella persona della Presidente della Sezione di Civita Castellana, si impegna a dare la propria disponibilità per sbrigare l’affidamento di Dolce e Lapo, seguirli insieme ai nuovi padroni dando loro tutte le informazioni necessarie al benessere dei cani. Una mano sul cuore e salvate Dolce e Lapo. GRAZIE. Tel. 3391123663 Lei è Flaminia, è una mini springer spaniel. Cucciolotta 7/8 mesi.... dolcissima. NO CACCIATORI!! Tel. 3391123663. NON DIMENTICATE CHE CI SONO TANTI SFORTUNATI NEI CANILI. CHIAMATECI E VI ACCOMPAGNEREMO A SEGLIERE IL VOSTRO AMICO FEDELE. Tel. 339.1123663. Gagà cucciolone di appena 5 mesi., NON DEVE crescere in una pensione!!!! Futura taglia mediogrande. Si trova a Civita Castellana. Rita 3391123663 Stellina Taglia mini, dopo anni di galera cerca una casa calda e una famiglia amorosa. Tel. 339.1123663 Magnifico esemplare di dobermann puro, 18 mesi, maschio, alta genealogia, addestrato. ADOTTABILE SOLO NEL VITERBESE!!!! Tel. 3395808952-391123663 Smarrita cagnolina di nome Milly, 4 anni, taglia media, pelo lungo e grigio. Aiutateci!! Tel. 334.7986233 328.0191865 - 347.9358377 0761.570520 Campo de’ fiori 53 Roma com’era Roma. Piazza Bocca della Verità. Novembre 1964. Una disinvolta Raffaella Carrà, allora mora, si mette in posa per una simpatica foto, in un momento di pausa, prima di ricominciare le riprese. Visita il nostro sito www.campodefiori.biz Campo de’ fiori 54 Album d Campo de’ fiori Civita Castellana Anni ‘50. Da sx: Santina Coracci e Checca Gabrielli. In basso: Daniela Gabrielli Civita Castellana - Madonna delle Piagge. In ricordo di una delle Pasquette più spensierate degli anni ‘50. Da sx: Franco Ceccani e Gianni Ranfi. 5 3 1 6 4 2 9 7 8 Campo de’ fiori 10 11 12 15 18 17 16 14 13 Civita Castellana anno scolastico 1956. Maestro Fausto Silei. 1. Angelo MIcheli, 2. Goffredfo Chiodi, 3. Angelo Baldoffei, 4. Orlando Dionisi, 5. Vittorio Galligani, 6. Mauro Mancini, 7. Massimo Sugoni, 8. Claudio Galligani, 9. .... Speranza, 10. FRanco Pieralisi, 11. Piero Basili, 12. Averaldo ... , 13. Aldo Angeletti, 14. Mario Pellegrini, 15. Ermanno Lemme, 16. Claudio Zachetto, 17. FRanco Pedica, 18. Pasquale Mancini. Campo de’ fiori 55 dei ricordi Campo de’ fiori Civita Castellana - Scuola elementare “Don Bosco” - anno 1964. Foto delle Sig.re Nerella Millozzi e Valeri Tiziana 5 4 3 6 2 7 1 16 10 17 13 15 12 8 9 11 14 Campo de’ fiori Civita Castellana - I, II e III media - anno 1943. 1. Giustini, 2. Renzo Caroselli, 3. Angelo Fortuna, 4. Preside Fochetti, 5. Potestà Alberto Parroccini, 6. Dott. Cerri, 7. Enzo Cipriani, 8. Pietro Lelio Giuliani, 9. Don Felice, 10. Claudio Ceccarelli, 11 Pio Morselli, 12. Bruno Finesi, 13. Antonio Parroccini,14. Giovanni Rossini, 15.Dott. Innocenzo Paolelli, 16. Sergio Fidaleo, 17. Prof. Luigi Cardinali. Campo de’ fiori 56 Album d Campo de’ fiori Fabrica di Roma - V Elementare - in alto da sx: Cencelli Silvano, Claudio Celeste, Giulio Consoci, Salvatore De Angelis, Loris Ceccarelli, Antonio Mascagna, Roberto Carosi, Moreno Nobili, Gianfranco Coletta, Sandro Panichelli, Mario Meloni, ......., Rosalia Ansaldi, Pierluigi Parrettini, Francesco Berto, Luigi Ricci, Ivo Carosi. In basso da sx: Maurizio Pacelli, Renzo Testa, Vittorio Canmpana, Sandro Sciosci, Giovanni Marignoli, Renato Rafanelli, Mario Mastrogiovanni, Sandro Baldassarre, Domenico Anetrini. Campo de’ fiori Fabrica di Roma - 1929. Lea Maria Testa nel giorno della sua Prima Comunione. Foto Alberto Muti Campo de’ fiori Fabrica di Roma - anni ‘70. Da sx: Angelo Alessi, Marcello Mastrantoni, Domenico Anselmi, Gia Carlo Picchietti. Campo de’ fiori 57 dei ricordi Campo de’ fiori Fabrica di Roma 1947. Cuginetti e sorelline della Famiglia Tabacchini Campo de’ fiori Campo de’ fiori Fabrica di Roma - primi anni ‘70. Il Vescovo Massimiliani, affiancato da Mons. Domenico Anselmi, impartisce l’olio crismale a Giuseppe Tirittera, accompagnato dal suo padrino. Fabrica di Roma - Anni ‘50. Da sx: Maddalena Stefanucci, Silvana Anselmi, Assunta Alessi ed Ersilia Iannoni. Campo de’ fiori 58 Album d Campo de’ fiori Corchiano, anni ‘50 - Fila dietro da sx: Sara Mariani, Elia Nardone, Emilio Nardone, Eugenio Agostini, Marisa Orlandi, Desiderio Agostini, Tommaso Nardone, Antonio Nardone, Lisa Nardone. Fila davanti da sx: Tiziana Nardone, Rosanna Di Giuseppe, Libia Agostini, Tonino Nardone, Enzo Di Giuseppe Campo de’ fiori 3 10 6 9 11 5 12 8 4 2 20 7 18 1 17 13 16 15 14 19 Corchiano 1965/66 - 1. Albertina ..., 2. Celestina ..., 3. Margherita Gori, 4. Marco Magrini, 5. Domenico Ricci, 6. Amedeo Zucchella, 7. Gianni Iannoni, 8. Ciamberlino, 9. Tarquinio Lilli, 10. Luigi Stefanelli, 11. Vincenzo Papa, 12. ... Ricci, 13. Federico Bendetti, 14. Pino Menicacci, 15. Carlo Ridolfi, 16. Enzo Troncarelli, 17. Fabrizio De Angelis, 18. ... Mechelli, 19. Sandro Pilera, 20. Ercole Achille. Campo de’ fiori dei ricordi Campo de’ fiori Carbognano. Classe I elementare - anno 1921. Campo de’ fiori Ronciglione - 1902. Foto di gruppo nelle campagne del paese. 59 Campo de’ fiori 60 Annunci LAVORO CERCO - ELETTRICISTA specializzato pittura spatolati e stucchi antichi. Tiziano 327.8875599. - DOTT.SSA SERENA DELLA MORA esegue traduzionio di testi in lingua inglese, spagnola, francese e portoghese, dal giuridico al tecnicoscientifico. Massima serietà. Tel. 0761.625327. - SIGNORA 30 ANNI con patente, cerca lavoro come badante per donne anziane, giorno e notte, zona Civita Castellana, Fabrica di Roma e dintorni. Michela 320.7942851. - INSEGNANTI MADRE LINGUA INGLESE impartiscono lezioni anche a domicilio in orari flessibili. 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VT n. 351 del 2/6/89 Presidente Fondatore: Sandro Anselmi Direttore Editoriale: Sandro Anselmi Direttore Responsabile: Stefano De Santis Consulente Editoriale: Enrico De Santis Segreteria di Redazione Coordinamento Impaginazione e Grafica: Cristina Evangelisti Sonia Bonamin Ermelinda Benedetti Stampa: Avviata attività di alimentari Civita Castellana. VENDESI AVVIATA ATTIVITA’ COMMERCIALE IN FRANCHISING ABBIGLIAMENTO E ACCESSORI BAMBINI DA 0 A 14 ANNI. COMPLETAMENTE ARREDATO. OTTIMA POSIZIONE. 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