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Sabato 22 Dicembre 2012 Anno 2 N. 52 www.stadio5.it [email protected] COPIA OMAGGIO TECNO MOTORS SPA AUTORIZZATA FLEET BUSINESS CENTER TECNO MOTORS SPA Via Don Minzoni, 24 21053 Castellanza (VA) 0331-426711 TECNO MOTORS SPA Via Renè Vanetti, 66 21100 Varese (VA) 0332-335588 TECNO MOTORS SPA Via Ippolito Nievo, 5 20011 Corbetta (MI) 02-97270960 TECNO MOTORS SPA Corso Novara, 135 27029 Vigevano (PV) 0381-326978 Sabato 22 Dicembre 2012 2 ESSERE GIOVANE NON E’ UN DIFETTO L’ Editoriale di Beppe Vigani Il nostro calcio si deve svecchiare per continuare a sopravvivere. Ajax e Barcellona da anni danno l’esempio Ogni volta che parlo dell’Italia, mi viene una sorta di sentimento di rabbia e forte compassione. E’ il mio paese, lo amo, forse troppo per quello che poi è veramente. Si contano sulle dita di una mano i politici che hanno cercato di fare grande questo Stato, che poi tanto grande non è. Memoria corta? No, forse è la frustrazione che brucia dentro da troppo tempo. Parallelamente esiste anche un’Italia pallonara, quella dei milioni di euro, di stadi vecchi, di giornalisti che hanno fatto la loro fortuna sul nulla, di politici che sono ingrassati, di presidenti avventurieri e procuratori imbroglioni. Lascio da parte i direttori sportivi, che non sono altro che il frutto di una società brillante o disgraziata. Per anni i nostri club hanno gettato soldi dalla finestra, ma ora la crisi che ha messo in ginocchio anche i più atei, ha fatto aprire quegli occhi in cui davanti, da tanto tempo, danzano gli elefanti. Da anni molti paesi europei hanno ciucciato dal serbatoio della loro ‘cantera’ (settore giovanile), mentre i nostri presidenti fresconi elargivano miliardi di lire (prima) e milioni di euro (adesso) per giocatori neanche tanto bravi o che si sono bruciati il cervello anzitempo. Adesso, che mancano i soldi, tutti a rifugiarsi nei settori giovanili. La Legge-Bosman del ’95 ha di fatto complicato la strada a molti nostri ragazzi, che spesso sono stati preferiti a giocatori più esperti e con cartellino meno oneroso. L’abolizione delle frontiere, avvenuta all’inizio degli anni ’80, è stata una benedizione fin quando gli stranieri erano due-tre, rivelatasi, però, poi un boomerang per la qualità del nostro calcio. Platini, Zico, Maradona, Mattheaus, Falçao, Van Basten facevano parte della prima generazione, poi le cose, già dall’avvento dell’epoca-Ronaldo, cominciarono a peggiorare. Il Milan di Sacchi aveva Van Basten, Gullit e Rijkaard: il primo un fenomeno, gli altri due campioni, così dicasi per l’Inter (Mattheaus, Diaz e Brheme). Il Napoli non era da meno con Maradona, Alemao e Careca. Parlando di Juventus le cose ai quei tempi non erano andate per il verso giusto. Zavarov, Rui Barros e Michael Laudrup non erano certo paragonabili agli stranieri delle due milanesi, ma non tutte le ciambelle riescono col buco. I bianconeri arrivavano da Platini, qualche anno dopo si rifaranno con gli interessi acquistando un certo Zinedine Zidane. Per un fatto endemico e strutturale i brocchi c’erano, ci sono e ci saranno sempre, ma la qualità del gioco si eleva con i campioni. Negli ultimi anni le squadre si sono infarcite di giocatori da ogni dove e, soprattutto, in Europa facciamo fatica. La crisi ci ha portato via Eto’o, Ibrahimovic, Thiago Silva, Maicon e Julio Cesar, presto ci porterà via Sneijder e, forse, Jovetic. Regge Cavani, ma la tentazione è sempre dietro l’angolo. L’unica cosa da fare è attingere dal settore giovanile. Il Milan ha visto lungo ed è andato a prelevare El Shaarawy dal Padova (ma il giocatore era del Genoa), ha lanciato De Sciglio e fra un po’ butterà nella mischia anche Niang. L’Inter non ha ancora capito del tutto la lezione, ma Juan Jesus e Ranocchia fanno parte del progetto, in più vi sono i vari Mbaye, Duncan, Bianchetti, Benassi, Romanò, Livaja. La Roma sta facendo lo stesso con Florenzi e molti giocatori che stanno crescendo. Non dimentichiamo Insigne, Immobile, Verratti (al Psg, haimé) Il Barcellona e l’Ajax sono le grandi scuole che stanno dando il grande esempio. Vera è, però, una cosa; con i giovani difficilmente si riesce a vincere subito. E’ altrettanto indubbio che “Se è vero che la giovinezza è un difetto, ce ne correggiamo in fretta”, parola di Johann Wolfgang Goethe. INTER 3-4-3 1 Handanovic; 23 Ranocchia, 25 Samuel, 40Juan Jesus; 4 Zanetti, 21 Gargano, 19 Cambiasso, 31 Pereira; 8 Palacio, 22 Milito, 99 Cassano GENOA 4-4-2 1 Frey; 31 Sampirisi, 21 Canini, 5 Granqvist, 13 Antonelli; 7 Rossi, 33 Kucka, 91 Bertolacci, 8 Vargas; 22 Borriello, 17 Immobile Luigi Delneri Andrea Stramaccioni Stadio G. Meazza ore 12.30 Sabato 22 Dicembre 2012 3 14 reti El Shaarawy (Milan) 12 reti Cavani (Napoli; 2 rigori) Pos. Squadra P.ti G V N S Gf Gs +/- 1Juventus 41 17 13 2236 10 26 2Inter 34 17 11 1529 18 11 3Napoli 33 17 10 3431 17 14 4Lazio 33 17 10 3425 18 7 5Fiorentina 32 17 95333 19 14 6Roma 29 17 92638 27 11 7Milan 27 17 83632 22 10 8Catania 25 17 74625 25 0 9Udinese 23 17 58425 25 0 10Parma 23176 5 6 23230 11 Chievo 21 17 63820 27 -7 12 Atalanta 21 17 72817 26 -9 13 Bologna 18 17 53920 22 -2 14 Sampdoria 17 17 53920 26 -6 15 Torino 16 17 38618 22 -4 16 Cagliari 16 17 44915 30 -15 17 Palermo 15 17 36815 24 -9 18 Pescara 14 17 4211 13 34 -21 19Genoa 13173 4 101729-12 20 Siena 11 17 45816 24 -8 Penalizzazioni: Sampdoria e Torino 1 punto, Atalanta 2 punti, Siena 6 punti. LA CLASSIFICA Venerdì 21 Dicembre - 18. Giornata 21 Dic, 18:00 Pescara - Catania Stadio Adriatico, Pescara 21 Dic, 20:45 Cagliari - Juventus Stadio Is Arenas, Quartu Sant’Elena Sabato 22 Dicembre - 18. Giornata 22 Dic, 12:30 Inter - Genoa Stadio Giuseppe Meazza, Milano 22 Dic, 15:00 Siena - Napoli Stadio Artemio Franchi-Montepaschi Arena, Siena 22 Dic, 15:00 Atalanta - Udinese Stadio Atleti Azzurri d’Italia, Bergamo 22 Dic, 15:00 Bologna - Parma Stadio Dall’Ara, Bologna 22 Dic, 15:00 Palermo - Fiorentina Stadio Renzo Barbera, Palermo 22 Dic, 15:00 Sampdoria - Lazio Stadio Luigi Ferraris, Genova 22 Dic, 15:00 Torino - Chievo Stadio Olimpico, Torino 22 Dic, 20:45 Roma - Milan Stadio Olimpico, Roma TURNO ODIERNO Domenica 6 Gennaio - 19. Giornata 6 Gen Udinese - Inter Stadio Friuli, Udine 6 Gen Catania - Torino Stadio Angelo Massimino, Catania 6 Gen Chievo - Atalanta Stadio Marc Antonio Bentegodi, Verona 6 Gen Fiorentina - Pescara Stadio Artemio Franchi, Firenze 6 Gen Genoa - Bologna Stadio Luigi Ferraris, Genova 6 Gen Juventus - Sampdoria Juventus Stadium, Torino 6 Gen Lazio - Cagliari Stadio Olimpico, Roma 6 Gen Milan - Siena Stadio Giuseppe Meazza, Milano 6 Gen Napoli - Roma Stadio San Paolo, Napoli 6 Gen Parma - Palermo Stadio Ennio Tardini, Parma 10 reti Klose (Lazio) Di Natale (Udinese; 3 rigori) 8 reti Milito (Inter; 3 rigori) Lamela (Roma) Osvaldo (Roma; 2 rigori) 7 reti Hamsik (Napoli) 6 reti Denis (Atalanta; 1 rigore) Gilardino (Bologna) Bergessio (Catania) Jovetic (Fiorentina) Toni (Fiorentina) Quagliarella (Juventus) Hernanes (Lazio) Pazzini (Milan; 1 rigore) Totti (Roma) Bianchi (Torino; 2 rigori) 5 reti Diamanti (Bologna; 1 rigore) Sau (Cagliari) Paloschi (Chievo; 2 rigori) Cassano (Inter) Palacio (Inter) Giovinco (Juventus) Vidal (Juventus; 2 rigori) Miccoli (Palermo; 1 rigore) Belfodil (Parma) 4 reti Bonaventura (Atalanta) Gomez (Catania) Lodi (Catania; 1 rigore) Pellissier (Chievo; 1 rigore) Aquilani (Fiorentina) Rodriguez (Fiorentina; 1 rigore) Immobile (Genoa) Marchisio (Juventus) Pirlo (Juventus) Ilicic (Palermo) Amauri (Parma; 1 rigore) Destro (Roma) Calaiò (Siena) 3 reti Gabbiadini (Bologna) Nenè (Cagliari; 1 rigore) Castro (Catania) Thereau (Chievo) El Hamdaoui (Fiorentina) Borriello (Genoa; 1 rigore) Jankovic (Genoa) Guarin (Inter) Vucinic (Juventus; 1 rigore) Candreva (Lazio) Inler (Napoli) Insigne (Napoli) Weiss (Pescara) Maresca (Sampdoria; 1 rigore) Maxi Lopez (Sampdoria) Angella (Udinese) PROSSIMO TURNO classifica marcatori L’ultimo sacrificio Sabato 22 Dicembre 2012 4 Tante insidie si celano dietro un match La partita storicamente divertente ed entusiasmante Un ultimo grande sforzo e finalmente il sollievo del Natale raggiungerà tutto il mondo calcistico, prima dell’apertura del mercato di riparazione. Solo una partita, infatti, separa l’esausta truppa nerazzurra dalla tanto agognata pausa natalizia. I numeri sono impietosi per la campagna invernale dell’Inter che, tra infortuni, cambi di modulo e squalifiche forzate, ha costretto il generale Stramaccioni a spremere fino all’osso le energie dei suoi più alti ufficiali. Tre sconfitte e un pareggio a fronte di due vittorie sono un magro bottino per i nerazzurri nel dopo-Juventus. Quella fatidica partita ha segnato una svolta nella testa di molti e ha modificato profondamente il modo di giudicare la beneamata. Se prima della partita allo Juventus Stadium l’Inter era vista come una squadra in costruzione ripartita da un progetto nuovo, fresco e senza troppe aspettative, con la vittoria schiacciante in casa degli acerrimi rivali di sempre (o quasi) ai nerazzurri viene implicitamente chiesto di fare il passo in più che al momento, tuttavia, sarebbe più lungo della gamba che ha a disposizione. L’Inter ha già fatto tanto e, soprattutto, più di quanto tutti I Bioritmi (squadra compresa) si aspettassero ad inizio stagione. Stramaccioni è riuscito nell’impresa di raggiungere traguardi importanti senza accentuare troppo la pressione sui propri giocatori, soprattutto sui senatori, presi in mezzo in questa particolare “chiamata alle armi”. Stramaccioni non ha palesato certezze nelle ultime gare mostrandosi camaleontico alla vigilia tanto quanto funambolesco a partita in corso. Dalla difesa a 3, divenuta costante nell’ultimo mese si è passati in corsa alla difesa a 4 per contenere gli esterni offensivi laziali. Dal tanto acclamato “tridente pesan- di Enzo Occhiuto L’INTER MOLTO PIU’ TONICA Il calcio è un ottimo campo di applicazione dei Bioritmi per verificare il potenziale dei giocatori, anche se in questo sport, che è essenzialmente un gioco di squadra, i risultati non dipendono unicamente dalle prestazioni di un singolo atleta ma quelle espresse da tutti i giocatori. Pertanto l’analisi della Biosituazione (forza fisica, sensibilità tecnica e intelligenza tattica) delle rose dei probabili giocatori che scenderanno in campo evidenzia una leggera superiorità di valori assoluti dell’Inter 5.98 contro 5.96 del Genoa. Nello specifico delle potenzialità di rendimento dei vari atleti, la squadra allenata da Stramaccioni risulta essere molto più tonica fisicamente 6.08 della formazione genovese con 5.88 (decisamente sotto la media della sufficienza): Gargano 6.50, Nagatomo 6.47, Zanetti 6.44, Palacio 6.41, Milito 6.07 (triade di valori nettamente positivi E.6.31 ,I. 6.35 e Istintivamente 6.48 che lo segnalano come migliore giocatore in grado quindi di fare una prestazione di alto profilo), contro i liguri Frey 6.47 (in ottima forma fisica),Kucka 6.13 e Rossi 6.07 (triade positiva E.6.00 e I. 6.38 in condizione di forma buona) e Canini 6.07. Dal punto di vista emozionale il Genoa con 6.10 risulta più favorito : Bertolacci 6.49, Granquist, Canini e Antonelli 6.39, Frey e Vargas 6.31, Borriello 6.11 (con grande capacità di intuizione con 6.48 insieme a Kucka 6.46), contro i neroazzurri con 5.94 in cui si segnalano Cassano e Samuel 6.45, Ranocchia 6.39, Pereira e Milito 6.31 (ambedue con 6.48 di percezione intuitiva, possibilità quindi di incidere favorevolmente sulle azioni sotto porta). Dal punto di vista intellettivo (visione del gioco) l’Inter risulta con 5.91 superiore ai liguri: con un ottimo 6.42 di intuizione che non guasta), Juan Jesus 6.38, Milito 6.35, Ranocchia 6.09, Cassano e Cambiasso 6.00 contro Antonelli 6.50, Vargas e Rossi 6.38, Granquist 6.23. Il Genoa scenderà in campo con personalità e convinzione anche se conscio della superiorità nerazzurra. te” schierato dal primo minuto nella gara di Torino si è passati al tandem offensivo supportato da un trequartista “atipico” come Guarin. Ecco, quindi, che le certezze per l’allenatore romano diventano le assenze che, fra squalifiche e lungodegenze in infermeria, dovrà fare a meno di due giocatori nello stesso identico ruolo. Per Wesley Sneijder e Philippe Coutinho, infatti, quello di martedì è stato l’ultimo allenamento stagionale. La motivazione è molto simile per entrambi, quella della famiglia, ma se per il giovane Cou l’argomentazione riguarda le nozze con la sua di Emanuele Tramacere dolce metà Aine, per l’olandese l’annoso problema del rinnovo ha spinto Stramaccioni a concedere 5 giorni di ferie anticipate in grado di rasserenare il rapporto con il giocatore e, soprattutto di tranquillizzare l’intero ambiente nerazzurro. In tutto questo contesto, quindi, a San Siro arriva il Genoa, squadra in difficoltà tecnicotattica e soprattutto mentale, ma capace, tuttavia, di riscattarsi nelle poche volte in cui il baratro più grande si apriva sotto ai propri piedi. Delneri studia rivoluzioni dal punto di vista del gioco in grado di far tornare il Grifone sui livelli di due anni fa quando il Genoa, con gran parte degli uomini che sono tuttora nella rosa del club, aspirava senza nascondersi alla zona Europa. Spazio e fiducia, ancora una volta, alla coppia offensiva BorrielloImmobile che fatica a trovare con regolarità la porta, ma che è anche in grado di sfoderare giocate pericolose per tutte le difese. Come contro la Lazio, inoltre, gli esterni nerazzurri dovranno fronteggiare la forte spinta offensiva sugli esterni di un sempre verde Marco Rossi e di Juan Manuel Vargas che, ripresosi dall’infortunio iniziale, sta ritrovando la giusta condizione e il suo miglior mancino. Con Delneri a forte rischio, un Genoa che non vince a San Siro dal 1994 e ben 22 gol all’attivo nelle ultime sfide al Giuseppe Meazza (dal 2007 ad oggi fra campionato e coppa), l’Inter ha, come spesso accade ultimamente, il coltello puntato dalla parte della lama, con tante, a volte infide, possibilità di ferirsi. Non uscire con i tre punti dalla sfida contro questo Genoa, potrebbe essere controproducente dal punto di vista mentale tanto quanto fu negativa, nel recente passato, la sconfitta subita contro la Roma. La motivazione, anche qui, va ricercata nella sosta invernale che, causa mancanza di partite giocate, amplierebbe all’inverosimile l’attenzione mediatica verso i problemi strutturali dei nerazzurri riparabili, in ogni caso, nella finestra invernale del mercato. In quest’ultima partita prima di Natale, quindi, tanti contro e pochi pro a disposizione dei nerazzurri. Le energie sono agli sgoccioli e per completare positivamente un tutto sommato consistente 2012 non resta altro che aggrapparsi alle più remote forze fisiche. Non serve altro che una grande convinzione nei propri mezzi. Non serve altro che un ultimo grandissimo sforzo. Ultimo atto rossonero A Roma per chiudere in bellezza I cugini in Trasferta La diciottesima giornata del campionato di serie A per il Milan, si chiude all’Olimpico di Roma contro i giallorossi a portata di sorpasso in classifica. L’ultima gara prima delle feste natalizie è sempre stata di difficile interpretazione mentale da parte del Milan, tanto che nel corso degli anni, Adriano Galliani, si è visto costretto a fissare allenamenti anche il lunedì successivo l’ultima gara per evitare che i giocatori si presentassero a San Siro già idealmente con asciugamano e infradito. Quest’anno sembra difficile che i ragazzi di Allegri possano interpretare in questo modo l’ultimo impegno visto il grande sforzo fatto per recuperare il terreno perso nei primi due mesi di campionato. La serata dell’Olimpico è, al contrario, l’occasione da non perdere per svoltare una stagione che sembrava già ampiamente compromessa. Vincere con la Roma vorrebbe dire superare i giallorossi in classifica, avvicinare il terzo posto e iniziare a sentire in lontananza quella musichetta che fa brillare gli occhi a Galliani nelle serate di coppa. In proiezione c’è anche un mercato di gennaio che si preannuncia molto interessan- di Andrea Anelli te, dopo anni di operazioni a parametro zero e cessioni illustri, finalmente sembra che la società si voglia muovere con determinazione per dare un aiuto concreto ad Allegri. Mille motivazioni dunque per vedere un Milan determinato ma la Roma, dopo la sconfitta velenosa di Verona, ha tutta la voglia di riscatto possibile. Rientrato definitivamente Lamela, trovato anche lo spazio per il talento Pjanic, ora l’unica grana rimanente è De Rossi, continua infatti il gelo tra lui e il boemo, insomma Zemanlandia è un parco divertimenti ma non per “Capitan Futuro” che sembra sempre più triste e lontano dalla Capitale. Allegri seguirà il detto “squadra che vince non si cambia” e allora conferma per il tris di centrocampo visto contro il Pescara con Montolivo a fare gioco, Ambrosini davanti alla difesa e il ritrovato Nocerino pronto ad attaccare gli spazi come nella passata stagione. In arrivo conferme per De Sciglio e Constant sulle fasce, davanti invece Boateng ha superato i problemi alla caviglia e dovrebbe trovare anche lui una maglia da titolare. Scanziani: “L’Inter deve temere solo se stessa” Sabato 22 Dicembre 2012 5 L’intervista di Emanuele Tramacere L’ex centrocampista avvisa Stramaccioni delle difficoltà Percorrendo l’almanacco del mondo del calcio all’indietro con la memoria saranno numerosissimi i nomi di grandi attaccanti, fenomenali stopper ed incredibili portieri che ci torneranno alla mente eppure alle spalle di questi calciatori, a formare l’asse portate delle squadre degli anni ’70 – ’80 c’erano sempre fantasiose mezzali, molto dotate fisicamente, in grado di supportare il gioco di questi “fenomeni”. Alessandro Scanziani è stato un calciatore completo, uno di quelli che farebbero un gran comodo al centrocampo nerazzurro falcidiato dagli infortuni e a secco di energie, come quello che oggi può schierare in campo Andrea Stramaccioni. Motorino del centrocampo dotato di un gran senso del gol e capace di “pensare con i piedi”, lui nell’Inter ha giocato nell’apice della sua carriera nelle annate 1977-78 e 1978-79 aiutando i nerazzurri nella conquista di una coppa Italia prima di dedicarsi alla vita genovese di Sampdoria (prima) e Genoa (poi) in cui si è tolto numerose soddisfazioni zigzagando fra serie A e serie cadetta. Appese le scarpe bullonate al chiodo è rimasto vicinissimo al mondo del calcio, diventando “il mister” per eccellenza sulle panchine di Como, Modena, Lecco, ma, soprattutto, sulle poltroncine dei salotti tv come quelle del Campionato dei Campioni su OdeonTv. Lei è stato un ex di Inter e Genoa, che approccio pensa possa esserci da parte di entrambe le squadre a questa partita? La partita sarà un buon banco di prova per entrambe le squadre, che hanno problemi più o meno grandi, però è chiaro che la maggior parte delle responsabilità cadono sulle spalle dell’Inter che, giocando da Inter, non dovrebbe avere difficoltà a confermare sul campo la qualità tecnica che ha a disposizione. Un’Inter che però, ormai da un mese, si trova in difficoltà nelle partite “a basso coefficiente di stimoli”. A cosa può essere dovuta questa mancanza di continuità? E’ chiaro che le motivazioni sono l’argomento principale per fare delle ottime prestazioni, ma è anche riduttivo incentrare tutto su questo fattore perché toglierebbe professionalità a questi giocatori. Il gruppo dei titolari non è giovane e, nel corso degli anni, hanno acquisito la capacità di mantenere alta la concentrazione anche in questo tipo di incontri. E’ difficile dire a cosa possa essere dovuta questa alternanza di risultati, ma si potrebbe puntare il dito sul fattore tattico. Dopo la vittoria con la Juventus difficilmente abbiamo visto in campo nell’undici titolare la stessa convincente formazione, vuoi per gli infortuni o vuoi per le squalifiche, ma è mancata questa continuità tattica. Stramaccioni sembra essere cambiato dall’inizio del suo percorso ad oggi. Sta forse pagando ora lo scotto dell’essere alla guida della squadra “più chiacchierata” d’Italia? Le responsabilità nell’allenare questa squadra aumentano con il tempo invece che diminuire. All’inizio non aveva nulla da perdere, ed era facile essere “spensierato”, ma con il passare del tempo Stramaccioni ha cominciato ad ottenere risultati ed è aumentata la possibilità di “fallire”. Paradossalmente anche il non riuscire a dare continuità alla bella prestazione contro la Juventus non lascia sereno l’allenatore che sta provando a ritrovare quella tipologia di rendimento. Passando al Genoa, solo quattro punti nelle ultime sette partite per il grifone sono un segnale di crisi profonda. Quali sono, secondo lei, i fattori che hanno portato a questa débâcle? In Italia si cambiano troppi allenatori e quando si continua a cambiare si toglie troppa responsabilità ai giocatori affossando di fatto gli allenatori. Le responsabilità sono da addossare in parte all’allenatore, sia chiaro, ma anche alla società, che non è in grado, probabilmente, di gestire i comportamenti di alcuni giocatori e, soprattutto di puntare il dito anche contro i singoli giocatori che non stanno PROFUMO DI GOL rendendo come era preventivato ad inizio stagione. Da allenatore ad allenatore: Come si prepara una partita così delicata in un clima così teso, con Delneri che è fortemente a rischio esonero? Da un punto di vista psicologico non è mai facile. Da un lato, però, una partita come quella contro l’Inter si prepara da sola perché fornisce stimoli importanti anche senza essere “guidati” dall’allenatore. Nel caso del Genoa, però bisognerebbe anche capire, dall’interno come sta la squadra, se serva andare in ritiro già qualche giorno prima, e se i giocatori Statistiche del Match L’anno passato finì 5-4 con tripletta di Milito Inter e Genoa si affrontano a Milano per la 47ª volta. I nerazzurri hanno vinto 32 volte contro le 4 vittorie del Grifone. I pareggi sono stati 9. La vittoria più larga dei padroni di casa risale alla stagione 1962/1963, quando alla 25ª giornata la squadra allenata da Helenio Herrera rifilò un tennistico 6-0 alla compagine allora guidata in panchina da Renato Gei (esonerato tre settimane dopo). Andarono a segno Corso, Maschio, tre volte Suarez e Mazzola, era il 10 marzo 1963. La miglior vittoria del Genoa, invece, fu registrata durante la 29ª giornata: nella sono nella condizione mentale adatta ad essere tranquillizzati dall’allenatore anche in caso di sconfitta. Il mercato è alle porte: cosa serve all’Inter per confermarsi definitivamente la seconda forza del campionato? Partendo dall’Inter credo innanzitutto che serva un terzino sinistro di ruolo, perché Pereira, finora, non ha assolutamente convinto. Poi bisognerebbe cercare un centrocampista che abbia le caratteristiche del regista che sappia dettare i tempi dell’azione. Ripensando a Pizarro o a Borja Valero che stanno facendo molto bene alla Fiorentina i dirigenti dell’Inter dovrebbero mangiarsi le mani. E infine manca un’alternativa offensiva a Diego Milito perché è inimmaginabile che Milito possa completare tutta una stagione a ritmi altissimi senza perdere un colpo. E al Genoa per raggiungere una salvezza serena? Il Genoa ha due ottimi attaccanti che, però, potrebbero aver bisogno di tempo per integrarsi al meglio e, in questo momento, il tempo per lavorare a Genova non c’è. L’ipotesi, quindi, rimane quella di lasciar partire Ciro Immobile per andare a cercare sul mercato una seconda punta che sappia giostrare alle spalle di Borriello. Sicuramente, però, il problema più grande risiede nel reparto arretrato che manca di solidità e di sicurezza nel giocare con la palla fra i piedi. di Severa Bisceglia stagione 1993/1994, i rossoblu s’imposero per 3-1. Dopo il gol in apertura di Schillaci per i milanesi, gli ospiti andarono a segno con Ruotolo, Skuhravy e ancora con Ruotolo al 90’. Nell'incontro Inter-Genoa, sono stati messi a segno complessivamente 130 gol, di cui 97 a favore dei padroni di casa, quelli invece realizzati dai liguri sono 33. Il maggior numero di reti lo abbiamo visto nel secondo tempo: infatti mentre nella prima frazione di gara le due squadre hanno segnato 53 gol, nel secondo tempo i gol salgono fino a 77. Nel primo tempo l’Inter ha infi- lato 39 reti, il Genoa 14. Nei secondi quarantacinque minuti la Beneamata è andata a segno 58 volte, mentre gli avversari 19. L'ultimo successo degli ospiti risale proprio alla 29ª giornata della stagione 1993/1994, già citata, mentre l’ultimo successo dell’Inter riguarda la 30ª giornata della stagione 2011/2012, quando vinsero con un palpitante 5-4: doppietta di Milito, gol di Samuel, poi Moretti e Palacio per il Genoa, Zarate per i nerazzurri, poi Gilardino ancora per il Grifone, terza rete di Milito e, infine, secondo gol di Gilardino per il definitivo 5-4. L’uomo dai… Borriello “colpi di testa” L’ Ospite di Alessandra Caronni È sempre sulla bocca di tutti. In passato per le vicende sentimentali con Belen e attualmente, e finalmente, per meriti sportivi Cosa c’entra Pippo Baudo con Marco Borriello? C’entra, c’entra. In un recente intervento sulle frequenze dell’emittente Radio Sportiva, il Pippo nazionale si è soffermato a parlare delle ultime vicende di casa Juventus e dell’interessamento della società al giocatore genoano. “Ora le punte non pungono più. E Marco Borriello è inutile adesso”, ha detto il conduttore televisivo. Boriello è sempre sulla bocca di tutti. In passato per le vicende sentimentali con Belen e attualmente, e finalmente, per meriti sportivi. Mancino naturale, è un attaccante dotato di gran dinamismo e potenza fisica, una buona tecnica e capace di fare reparto da solo e tenere palla facendo salire la squadra. Dotato di buona agilità, Boriello ha segnato diverse reti in acrobazia. Ha poi un buon colpo di testa e un ottimo fiuto per il gol. Cresciuto nelle giovanili del Milan, dove è arrivato all’età di quattordici anni (nel ’99), è stato ceduto in comproprietà al Treviso, dove non è mai sceso in campo con la prima squadra (ma solo con la formazione Primavera, con cui ha segnato 10 reti il primo anno e 13 nel secondo). Nel gennaio del 2001 è passato in prestito alla Triestina, in Serie C2, con cui ha segnato il primo gol tra i professionisti il 29 aprile 2001 contro il Novara. Di seguito, nei play-off, ha giocato tutte e quattro le partite segnando anche la rete del 2-0 nella finale di ritorno contro il Mestre conquistando la promozione in Serie C1. L’estate successiva è ritornato al Treviso e ha disputato 27 partite realizzando 10 reti. Dopo un’altalena che lo ha portato al Milan (2006-2007), al Genoa (2007-2008), di nuovo al Milan (2008-2010) e poi alla Roma (20102012), eccolo alla Juventus. A fine stagione la Vecchia Signora tuttavia decide di non esercitare l’opzione per il riscatto e Borriello fa ritorno al club giallorosso, che il 31 agosto lo cede in prestito al Genoa. Chi è Borriello Nato a Napoli il 18 giugno dell’82, Marco Borriello milita nel Genoa ed è in prestito dalla Roma. È cresciuto nel quartiere napoletano di San Giovanni a Teduccio, dove ancora vive la madre Margherita. A 11 anni rimane orfano del padre Vittorio, ucciso dalla camorra. Ha due fratelli, Piergiorgio, maggiore di lui, e Fabio, più giovane di lui di tre anni, noto per aver partecipato al reality show “Campioni”. La passione per le donne Le più belle della televisione le vuole lui. Tutte. Ora Marco Borriello sembra di nuovo interessato a conquistare Alessia Ventura, sua ex fidanzata, ormai al capolinea da tempo con Pippo Inzaghi. amarcord Sabato 22 Dicembre 2012 6 di Severa Bisceglia due Coppe dei Campioni e due Coppe Intercontinentali, segnerà 75 gol in 413 presenze. Lascerà l’Inter a giugno del ’73 per giocare due stagioni nel Genoa, dove concluse la carriera, segnando 3 reti in 23 presenze. Il centrocampista Camillo Achilli, detto Dino, è cresciuto nell’Inter e, dopo Camillo Achilli Antonio Valentín Angelillo Molti ricorderanno la mezzala Antonio Valentín Angelillo, italo-argentino cresciuto calcisticamente nell’Arsenal de Lavallol. Dall’Argentina va a giocare in Perù, dove si fa notare da molti club europei. L’Inter lo porta a Milano nell’estate del 1957, alla prima stagione in nerazzurro segna 16 gol, ma il capolavoro lo confeziona l’anno successivo con 33 reti (in due occasioni segna 5 gol) in 33 presenze, un record imbattuto nei tornei a 18 squadre. Nel 1961 passerà alla Roma, successivamente al Milan, piccola parentesi al Lecco, e nella stagione 68-69 giocherà con il Genoa segnando 5 gol in 22 presenze. Un uomo simbolo della grande Inter una stagione in prestito al Caproni Milano, fa il suo esordio nel campionato 1945-1946 segnando 11 gol, resta in nerazzurro fino al 1951 segnando 19 gol in 198 presenze, l’anno successivo passa al Genoa, dove segna un solo gol in 25 presenze. L’attaccante Claudio Ambu, di origine sarda, debutta in maglia nerazzurra il 2 gennaio del 1977 contro la Roma, questa resterà l’unica presenza della stagione. Viene mandato ve per un tumore al fegato nel 2001. La sua morte fu accostata all’inchiesta sull’uso di sostanze dopanti nel calcio, a seguito delle dichiarazioni rilasciate all’Espresso da Ferruccio Mazzola. Gli attuali ex di entrambe le squadre sono tanti, partiamo da Leonardo Bonucci, attuale difensore della Juventus e della nazionale italiana, che cresce nelle giovanili della Viterbese, viene ingaggiato dall’Inter l’11 luglio 2005 che lo inserisce nella propria squadra Primavera. L’anno successivo Roberto Manci- Claudio Ambu a fare esperienza nell’Ascoli in Serie B. Torna all’Inter nella stagione 79-80 e vince lo scudetto, l’anno successivo viene ceduto e arriva al Genoa nella stagione 86-87 dove segna sei gol in 38 presenze. Il centrocampista Roberto Bergamaschi, di proprietà dell’Inter dal 78 all’83, viene mandato a Pisa (Serie B) e Brescia per fare esperienza. Il primo anno in nerazzur- è stato il centrocampista Mario Corso, scoperto dalla società nerazzurra agli inizi della sua carriera quando giocava nell’Audace San Michele. Soprannominato “Mariolino” o “il piede sinistro di Dio”. Si trasferisce a Milano nel 1957 e vi resta fino al 1973. Con un contratto da settantamila lire al mese esordisce in maglia nerazzurra a 17 anni in Coppa Italia. Con l’Inter vincerà quattro scudetti, Leonardo Bonucci illecito sportivo, ma sarà assolto in due gradi di giudizio. Il 30 novembre la procura di Cremona chiede una proroga di sei mesi per lui a altri 32 degli indagati per illecito sportivo. Il figlio d’arte Mattia Destro, attaccante della Roma e della nazionale italiana, inizia a tirare i primi calci nel settore giovanile dell’Ascoli, arriva all’Inter nel 2005 e vince due scudetti con i Giovanissimi e gli Allievi, diviene capocannoniere nella Primavera e vince anche il Torneo di Viareggio 2008 senza, però, mai esordire in prima squadra. Il 21 luglio 2010 viene ceduto al Genoa, attraverso la formula del prestito con diritto di riscatto della metà del cartellino a favore della squadra ligure. Con il Genoa fa il suo debutto in Serie A, Genoa-Chievo, realizzando il suo primo gol dopo sei minuti. Chiudiamo la carrellata degli ex con “El Principe” l’argentino di origini italiane, Diego Alberto Milito. L’attuale attaccante dell’Inter non ha bisogno di grandi presentazioni, dal 2009 ha conquistato uno scudetto, due Coppe Italia, una Supercoppe italiana, una UEFA Champions League e una Coppa del mondo per club FIFA. Nel 2010 viene premiato come UEFA Club Footballer of the Year. Ha vinto, inoltre, quattro edizioni dell’Oscar del calcio AIC, un Guerin d’oro e il Premio Olimpia nel 2012 come calciatore argentino dell’anno. Prima di approdare all’Inter, l’argentino ha giocato nel Genoa, due campionati in Serie B e uno in Serie A. Roberto Bergamaschi Mario Corso Mario Corso ni lo fa esordire in prima squadra all’ultima giornata di campionato in sostituzione di Solari al novantesimo minuto, sarà questa l’unica presenza in nerazzurro in Serie A. La stagione successiva vince il Campionato Primavera 2007. Dopo essere passato da Treviso e Pisa approda a Genova, che lo acquista a titolo definitivo nel 2009, ma con il Grifone non giocherà alcuna partita. Nel luglio 2012 viene deferito dalla Procura Federale della FIGC nell’ambito dell’inchiesta sul calcioscommesse, con l’accusa di ro non gioca neppure una partita, vi farà ritorno a Milano nel campionato 82-83 e scenderà in campo 25 volte segnando 2 reti. L’anno successivo viene ceduto al Genoa, dove segnerà ancora due reti ma in cinquanta presenze. Mauro Bicicli, di ruolo attaccante, fu soprannominato, per la sua rapidità, “bicicletta”. Il suo nome è legato a quello della ‘Grande Inter’, dove fa il suo esordio in Serie A il 17 aprile 1955, in Inter-Genoa. Giocherà in nerazzurro, ad intermittenza, per nove stagioni e con 27 gol all’attivo in 182 presenze. Successivamente gioca, per due stagioni, nel Genoa di Gigi Meroni. Con l’Inter vincerà solo uno scudetto. Mauro Bicicli scompar- Mauro Bicicli JUVE CAMPIONE D’INVERNO Sabato 22 Dicembre 2012 7 L’Inter oggi col Genoa difende il secondo posto Antonio Conte Il campionato E’ l’Inter, si fa per dire, l’antiJuve. Sì, perché il Napoli, nel posticipo di domenica sera del San Paolo, si è fatto infilare come un tordo dal Bologna di Pioli grande nel rimontare il 2-1 siglato nella ripresa da Gamberini e Cavani quando nessuno avrebbe più scommesso un euro sulla vittoria dei petroniani. Invece, prima Kone poi Portanova, in dirittura d’arrivo, hanno regalato i tre punti al Bologna gettando nello sconforto Mazzarri e la truppa biancoazzurra. In pratica, è tornato il sorriso all’Inter (sempre al secondo posto malgrado lo 0-1 dell’Olimpico con la Lazio) che oggi a mezzogiorno col Genoa si giocherà la piazza d’onore alle spalle della Vecchia Signora. Non sarà una partita facile perché l’undici di Stramaccioni si troverà di fronte un Grifone disperato, a caccia di punti, dopo il pareggio casalingo col Torino, diretto avversario nella corsa per la salvezza. Ai nerazzurri, per chiudere in bellezza l’anno, è perentorio non gettare altri punti dalla finestra, dal momento che gli avversari, vedi il Napoli soprattutto, hanno concesso a loro un piccolo regalo in prospettiva delle vacanze di Natale. Nei piani alti la Roma ha fermato la sua corsa a Verona col Chievo però la Fiorentina, col poker segnato al Siena, oltre a rialzare la testa e posizionarsi alle spalle di Inter e Napoli, ha mandato a casa Cosmi per far posto di Laura Tangari a Iachini alla guida del club di Mezzaroma. La Lazio, ad esempio, non avrà invece vita sicuramente facile questo pomeriggio a Marassi dove troverà una Sampdoria nuova, plasmata da Delio Rossi rimesso in corsa sulla panchina blucerchiata dopo l’esonero di Ciro Ferrara per la sconfitta del Cibali col Catania. La gara odierna di Genova dirà quali sono le ambizioni della formazione di Petkovic in prospettiva futura. Ma il big match del giorno è quello dell’Olimpico dove la Roma zemaniana bastonata dal Chievo riceverà un Milan in gran spolvero reduce dal 4-1 di San Siro col Pescara. I rossoneri stanno risalendo la classifica e con i giallorossi intravedono la possibilità di un primo sorpasso (della Roma in caso di vittoria) per proiettarsi verso i piani alti del campionato. Il ritardo del Diavolo è ancora preoccupante ma il torneo è ancora lungo. Riflettori puntati, infine, sul derby emiliano fra il lanciatissimo Bologna e il Parma, che non è da meno dopo il successo del Tardini col Cagliari. Da seguire la trasferta del Napoli a Siena, quella dell’Udinese a Bergamo con l’Atalanta e il Chievo che va Torino contro i granata di Ventura dopo l’impresa nella nebbia del Bentegodi contro la Roma. CORINTHIANS SULLA VETTA DEL MONDO I brasiliani contro pronostico battono il Chelsea a Yokohama Campionati esteri E’ andata male a Rafa Benitez la finalissima mondiale per club disputata in Giappone a Yokohama. Il suo Chelsea, favorito della vigilia, è finito a gambe all’aria con i brasiliani del Corinthians, tempisti e furbi nel mettere a segno il gol della vittoria con Guerrero poco dopo il quarto d’ora della ripresa. I Blues si erano illusi di far polpette dell’avversario che arrivava dal faticoso 1-0 con gli egiziani dell’Al Ahly. Ma Guerrero, col suo colpo vincente, ha cancellato ogni speranza di Torres e compagni salendo in cima al mondo alla faccia dei pronostici contrari. Pianto dirotto per gli inglesi a fine match con Benitez imbufalito per i troppi errori commessi dai suoi giocatori. Per il Cortinthians si tratta del secondo titolo Intercontinentale. In Europa, invece, nella partitissima del Camp Nou, il Barca, tanto per cambiare, ha rifilato un pesante poker (4-1) all’Atletico Madrid gettando le basi per la conquista dello scudetto della Liga. L’undici di Simeone è andato in gol con Falcao, poi ha subito la reazione dei catalani incassando le reti di Adriano, Bosquets e la doppietta di Messi, che a sua volta, dopo il ping pong di contro risposte di un’intera settimana, si preso una bella rivincita col colombiano allungando il passo nella classifica dei cannonieri. Il Barcellona, che ha perso il suo allenatore Vilanova di Luigi Sada operato nuovamente per un tumore alla gola, intanto, festeggia il Natale e saluta tutti con un bel più 9 in graduatoria proprio sull’Atletico Madrid e un più 13 sul Real Madrid di Mourinho inchiodato sul 2-2 al Bernabeu dall’Espanol cenerentola della Liga. In Francia si riscatta il Psg che al Parco dei Principi supera di misura il capolista Lione grazie a una rete di Matuidi al termine del primo tempo. Ibra, in ombra, fa esasperare Ancelotti. I parigini agganciano al comando i lionesi e il Marsiglia vincitore a Tolosa per 1-0 contro un avversario ridotto in nove dopo due espulsioni consecutive. Al terzetto di testa prova tenere testa il Lorient. In Bundesliga frena il Bayern Monaco bloccato all’Allianz Arena sullì1-1 dal modesto Borussia Monchengladbach mentre il Leverkusen si fa sotto rifilando una tripletta all’Amburgo. Alle spalle delle “Aspirine” incalza sempre il Borussia Dortmund, 3-1 all’Hoffenheim. Schalke 04 affondato in casa dal Friburgo con l’allenatore licenziato. In Inghilterra sempre al vertice lo United con il City a meno sei. Cinquina, infine, in trasferta per lo scatenato Arsenal al povero Reading con tripletta di Cazorla. Sabato 22 Dicembre 2012 8 i Club INTER CLUB FOLLONICA di Giovanni Labanca tini. “Correttezza, sportività e lealtà”, questa la motivazione, da prendere ad esempio, nello sport e nella vita. La premiazione si è svolta nella “Sala Buzzati” del Corriere della Sera. Molte le personalità presenti, oltre ai citati Monti e Petrucci, c’erano Adriano Galliani, Claudio Lotito, Urbano Cairo, Franco Carraro, Bedy Moratti e le vecchie glorie nerazzurre Suarez, Corso, Boninsegna. Presente anche la delegazione dell’IC “Giacinto Fac- Grosso,Facchetti,Zanetti e Ceccarelli Javier Zanetti si è aggiudicato la settima edizione de “Il bello del calcio”, premio “Giacinto Facchetti”, istituito nel 2006, dai direttori della Gazzetta dello Sport, Carlo Verdelli e Candido Cannavò. La giuria composta da Andrea Monti,direttore attuale, Gianfelice Facchetti e Gianni Petrucci, ha decretato la vittoria del capitano dell’Inter, che succede a Michel PlaCeccarelli con direttore Gazzetta Monti chetti” di Follonica, a cui Gianfelice è molto legato, composta dal presidente Maurizio Ceccarelli e dal consigliere Gianfranco Grosso. “Davvero una bella giornata - ha commento Ceccarelli - tenevamo molto ad essere presenti alla consegna del premio per diverse buone ragioni: l’amicizia e l’affetto che ci lega a Gianfelice e a tutta la famiglia Facchetti, per la stima verso un giocatore come Zanetti e perché il nostro club è basato sui valori che contraddistinguono il premio Giacinto Facchetti”. Il figlio del grande campione dell’Inter è socio onorario del club maremmano ed è da considerarsi, ormai, follonichese adottivo, visto che tutte le estati fa una capatina nel golfo . Gianfelice, più di una volta, ha detto di considerare l’IC Follonica una delle realtà più interessanti e vivaci del panorama nazionale e tra quelli che hanno realizzato le iniziative più belle e significative in ricordo del padre Giacinto. Ceccarelli con Facchetti Giuliano Fanelli Ceccareli e Barbara Facchetti Gianfranco Grosso con Zanetti La prima cosa a cui avrà pensato Vitaliano Fanelli, responsabile operativo dell’Inter Club Francavilla sul Sinni, mentre abbracciava delicatamente il suo primogenito Giuliano, è stata la seguente: “Ti ringrazio Signore di questo dono d’amore per me e la mia Erika e per aver portato in terra un campione per l’Inter del futuro”. Speriamo che, il Padreterno , lo abbia ascoltato per il bene di Giuliano, dei genitori e della Beneamata. Stadio5 si unisce ai desideri del padre e formula i migliori auguri. Champions - Europa League - Serie A TIM su MAXI schermo - diretta PREMIUM Sabato 22 Dicembre 2012 9 L’Angolo di Franco Rossi gentilmente concesso da francorossi.com NATALE, CAMBIO DI PANCHINE Amici e nemici buon Natale. Il panettone Massimiliano Allegri e Andrea Stramaccioni lo mangiano. Altri no. Qualcuno aveva ipotizzato guai seri in prospettiva delle feste per i due allenatori della Milano che conta. Invece eccoli entrambi stabili sulle loro panchine pronti a giocarsi le chances per un futuro migliore. Chi ha corso più pericoli di licenziamento è stato Allegri ma negli ultimi tempi, dopo l’intervento di Berlusconi a Milanello, le cose sono cambiate e i rossoneri hanno ripreso a camminare regolarmente senza altri scossoni. Il Milan, grazie alle ultime vittorie, ha recuperato parecchio terreno in classifica e se stasera riuscirà ad intascarsi altri tre punti con la Roma di Zeman le probabilità di rientrare in gioco per i posti che contano sicuramente cambieranno la faccia al campionato. Per Stramaccioni il discorso è un po’ diverso. Il giovane tecnico romano è stato messo in discussione solo all’inizio di stagione, poi Moratti gli ha Delio Rossi Giuseppe Iachini concesso disco verde. L’ultimo passo falso, quello con la Lazio, ha lasciato leggermente il segno ma un successo col Genoa, che farebbe mantenere all’Inter il secondo posto, diventerebbe un optional non indifferente in prospettiva del girone di ritorno. Ci lasciano invece Ciro Ferrara e Sergio Cosmi. La loro panchina scottava da tempo, su quella della Samp ci va Delio Rossi, su quella del Siena, Beppe Iachini Chiuso il discorso del campionato, dove la Juventus ha aggiunto altro fieno in cascina, mi proietto sulla sfida mondiale per club giocata in Giappone. Il Corinthians a Yokohama si è aggiudicato il titolo battendo in finale per 1-0 il Chelsea, che partiva con i favori del pronostico dopo il successo con i messicani del Monterry. Il gol partita lo ha messo a segno Guerrero, bravo a infilare Cech al 69’. I Blues hanno tentato di rimontare lo svantaggio ma alla fine si sono arresi ai brasiliani. Un brutta tegola per Abramovich ma soprattutto per Benitez. Anelli Auto Due Via Turati 75 27051 Cava Manara (PV) Tel. 0382-383811 AUZ, festeggiamo. Siamo ancora vivi. Siamo sopravvissuti ai Maya malgrado le anticipazioni brutali di tutte le cornacchie, anzi scornacchiate del mondo che avevano predetto la fine dei nostri giorni il 21 dicembre. Io sono ancora qui. Voi siete ancora li. Meno male. Che volete di più?. Siamo contenti perché torna Berlusconi, pensate che mi hanno invitato alla Lega Nord. Sono contento perché io voglio bene a tutti. Anche a Renzi e Bersani. Brindiamo, dunque, al Natale e all’ultimo dell’ano, pardon l’ultimo dell’anno, e andiamo in santa pace, direbbe il Pontefice. A seguire la Messa. Oggi a San Siro, intanto, c’è l’Inter col Genoa, quell’Inter che ci fa spesso venire i brividi dove non batte il sole, mannaggia a Stramaccioni e a quel gol di Klose che ci ha rovinati l’altro sabato. Meno male che abbiamo battuto il Verona in Coppa Italia, che non è poco considerando lo scudetto ormai in tasca della Juve. A 105, dove trascorro le mie giornate più intense, si fa festa fra interisti e milanisti. Comunque, grazie alla penalizzazione di due punti al Napoli la mia squadra del cuore è sempre seconda, i terroni del Golfo sono addirittura quinti o sesti, forse quarti, che ne so. Sono un po’ confuso perché anzichè bermi l’aperitivo analcolico mi sono bevuto il vino di Foggia e non quello di Trani, che poi mi hanno detto che Trani in milanese vuol dire osteria. Auz, adesso vi saluto ma ho troppo freddo per andare a San Siro. Mi viene una broncopolmonite e ci rimango secco. Preferisco andare in radio e in Rai. Un abbraccio a novanta gradi, scusate a trecentosessanta, a tutti voi, terroni e mangiapolenta, dal vostro affezionato Leone. AUZ. Anelli Auto Due Viale Italia 21/25 20094 Corsico (MI) Tel. 02-4404142 Anelli Auto Due (service) Via F. Gioia 52 20090 Trezzano sul Naviglio (MI) Tel. 02-4457701 10 Auguri Sabato 22 Dicembre 2012 Buon Natale e felice 2013 dagli Inter Club Sabato 22 Dicembre 2012 Au Fra gur nco i 11 Un ringraziamento particolare all’interista Franco, o Francesco, Padovano, assiduo lettore di Stadio5. I complimenti che puntualmente riceviamo ogni settimana in redazione dalla tua bellissima Cerignola, diretti a Stadio5, sono veramente un premio e un attestato di simpatia nei nostri confronti che, con entusiasmo, proviamo a contraccambiare rispondendo attraverso articoli di calcio, sport, musica, teatro e attualità. Ci hai segnalato la tua fede nerazzurra e noi ne siamo felici. Forza Inter, ma anche forza Milan, perché la città della Madonnina è aperta a tutti. Scrivici ancora, facci sapere qualcosa in più della bella Puglia, del Gargano, della tua Cerignola, dove mi dicono che ci siano le olive più buone e famose del mondo. Hai scritto che fai il pescivendolo, dunque sul banco merce fresca assicurata presa al volo dagli addetti ai lavori nelle reti in un mare azzurro, l’Adriatico, che tutti ci invidiano e che noi milanesi vorremmo fosse qui in Lombardia per cancellare la nebbia e il freddo di questi giorni. Un saluto speciale da Leone di Lernia, tuo corregionale: “AUZ Ciccill, i femmn a Tran son meghie di quid d Cerignol, vintinn a Tran o a Mlan, qua si ca ci divrtim. Francuccio, continua a leggere Stadio5 e salutami tutta la Puglia. A Natel veng a catte u pesc alla bancarella toi. Buon Natale”. A Leone di Lernia ci uniamo tutti noi della redazione: Buon Natale e Buon Anno Franco e grazie ancora per averci concesso un pò del tuo prezioso tempo. “Reali Siti”di Stornarella Stadio5 rende omaggio, in via eccezionale, alla squadra dei “Reali Siti “ di Stornarella, un ridente centro agricolo di 6mila abitanti, in provincia di Foggia. La squadra prende il nome da uno delle colonie agricole volute da Re Ferdinando IV di Borbone, nel 1773, appunto denominati “Reali Siti “: Stornarella, Stornara,Ordona,Carapelle e Orta Nova. La filosofia della squadra, che milita in Prima Categoria, è “vogliamo solo divertirci ”, ribadita con forza dal presidente Mario Fiordelisi. Da sinistra, in alto: Giuseppe Bozza, Pasquale Saracino, Vincenzo Stanchi, Francesco Dimmito, Giuseppe Candelino, Fabio Pelullo, Michele Biancofiore, Giovanni Angerame, Gerardo Di Feo, Claudio Maftei, Lorenzo Rizzi, Iannuccelli, Ventriglio, MISTER: Angelo D’Aniello. Accosciati: Matteo Latronica, Laddaga, Michele Rotondo, Vincenzo Paparusso, Antonio Carmellino, Domenico Cassotta. TERREMOTO IN CASA OLIMPIA Sabato 22 Dicembre 2012 12 Al Forum, intanto, domani c’è la prima in classifica Milano e Cantù piangono, Siena impazzisce dalla gioia e si qualifica alle Top Sexteen come terza del proprio girone. Le scarpette rosse, guardabili fino a un minuto dalla sirena, hanno perso ancora sul fil di lana contro il Vitoria, anche se l’eliminazione è figlia di altre brutte figure. C’è la mano di Simone Pianigiani, invece, nella sconfitta dei canturini contro il Fenerbahçe, guidato i panchina proprio dal coach che ha fatto la storia di Siena e che è andato a cercare fortuna in Turchia. Dopo l’All Star Game giocato a Biella domenica scorsa, in casa Olimpia è successo di tutto. Iniziamo dalle cose brutte: l’assistant coach Fabrizio Frates è stato silurato, Omar Cook e Richard Hendrix sono stati esclusi dal roster della prima squadra. La nuova positiva è il ritorno di Jr Bremer, a Milano l’anno scorso e inspiegabilmente mandato via. Tutto questo a pochi giorni dall’antivigilia di Natale, quando al Forum ci sarà il posticipo della 12ª giornata d’andata: Milano-Varese, ovvero la storia degli anni ‘60 e ‘70 del basket nostrano. Le cose sono cambiate, c’è meno romanticismo di allora, ma il fascino è rimasto. Dopo anni passati in naftalina, i varesini quest’anno sembrano voler fare le cose in grande. Sono in testa al campionato, davanti a Siena e Sassari, e quindi con la voglia di fare uno scherzo alle scarpette rosse, che tanto andavano di moda cinquant’anni fa. Ora c’è Armani, che ha voluto rinverdire questa tradizione: a parte qualche lacrimuccia e brivido sulla schiena rimane solo una fotografia sbiadita dell’epoca. Francesco Vitucci, allenatore di Varese, ha fatto le cose per bene. Con una squadra che non presenta un centro d’impatto, Bryan Dunston è alto solo 203 cm, ma con tanta sostanza. Il giocatore del Fordham University viaggia con il 68,5% da sotto e con 7,8 rimbalzi catturati di media. Un grande biglietto da visita, che sta facendo viaggiare Varese. Un altro elemento su cui coach Vitucci sembra aver vinto la scommessa è Mike Green. Proviene dalla Towson University, nel Maryland, è alto solo 185 cm, ma buone mani, anche se al tiro c’è di meglio (42,5% da 2, 31,2% da 3), ma si fa rispettare nelle palle vaganti e sotto i tabelloni, visto che riesce a conquistare 4,2 rimbalzi di media a partita. Altro soggetto che merita grande attenzione è Adrian Banks. Buon tiratore da 2 (51,2%), Basket di Beppe Vigani molto meno da 3 (27,7%). Banks, il quale ha cominciato nella Northwest Mississipi University, per poi continuare la carriera all’Arkansas State University, a campo aperto è micidiale e le sue entrate fanno danni. Un giocatore che quest’anno sta esplodendo è sicuramente Achille Polonara. L’ala di Ancona si è fatta le ossa a Teramo e in questa stagione sta mettendo tanta roba di suo. Ottima mano da 2 (51,2%), sa far male anche dalla linea dei 3 punti (32,3%), si fa rispettare sotto le plance (più di cinque rimbalzi a partita) e soprattutto recupera più palloni di quanto ne perde (0,9 palloni persi a partita contro 1,6 recuperati). Chiudiamo con Dusan Sakota. E un’ala forte di grandi qualità, soprattutto, al tiro. Alto 210 cm e temibile in egual misura da 2 (41,1%) e da 3 (43,2%), dove la percentuale addirittura sale. Contro questi giocatori l’EA7 dovrà dimostrare di essere una squadra che, a parte le vicissitudini di inizio stagione, tutti aspettano da tempo. Iniziano le prime grandi manovre per la rimonta. PER MILANO VINCERE NON E’ PIU’ UN’OPZIONE Aspettando il Bolzano, i rossoblu hanno un’unica scelta per proseguire verso il sogno Hockey su ghiaccio “Rien ne va plus” sembra essere l’adagio che accompagna il periodo difficile che sta attraversando l’Hockey Milano Rossoblu. Dopo il sorprendente ko casalingo con il Cortina, la truppa milanese é uscita sconfitta anche all’Odegar di Asiago (3-1) e sul ghiaccio amico dell’Agorà contro il Renon. Se con i veneti si poteva fare molto di più, con la formazione altoatesina i rossoblu hanno creato tante occasioni ma hanno saputo cogliere troppo poco in termini di risultato. La sirena finale dell’incontro ha sancito il 4-2 per gli ospiti, i quali non si sono fatti abbattere dal momentaneo pareggio dei difensori avversari Degon e Liffiton nel secondo periodo, ma hanno sfruttato l’occasione di una doppia penalità ai danni del Milano per riportarsi in vantaggio. A nulla sono serviti i tentativi pregevoli di Knackstedt e Caletti, o l’incursione solitaria di Lutz, complici le parate miracolose di Pogge o semplicemente la sfortuna, il Renon ha centrato l’obiettivo dei tre punti tenendo il passo con le altre formazioni in testa alla classifica. I ragazzi di Da Rin, invece, sono fermi da tre partite. La diagnosi di questa serie di sconfitte è piuttosto chiara: si crea molto, si realizza troppo poco. La squadra si sbilancia in avanti, gli avversari approfitta- di Debora Cheli no delle tante distrazioni difensive del Milano per mettere a segno. Recuperare allora si trasforma in uno sforzo titanico e con il passare dei minuti la stanchezza prende il sopravvento. Non aiuta certo un calendario ricco di impegni, che vede l’intensificarsi delle partite soprattutto nel periodo natalizio. E’ questo infatti il momento di dare il massimo, pena l’esclusione dal master round nei playoff, perchè solo le prima cinque accederanno alla fase finale del campionato e alla chance di aggiudicarsi il titolo di Campione d’Italia. I rossoblu lottano per risalire la china, nove sono i punti che li separano dal quinto posto, otto gli incontri che mancano al termine della stagione regolare. I prossimi avversari sono i biancorossi del Bolzano, i quali non perdono da ben 14 giornate. Protagonisti di un inizio di campionato difficile, hanno subito una vera e propria metamorfosi con l’arrivo del difensore Niklas Hjalmarsson, vincitore della Stanley Cup con i Chicago Blackhawks e in prestito al Bolzano in seguito alla serrata NHL. L’appuntamento è per questa sera, ore 20.30 al Palaonda di Bolzano e ci vorrà una squadra più che determinata se si vorrà scalfire il primato degli altoatesini. Piccolo dettaglio da non trascurare: è vietato perdere. Sabato 22 Dicembre 2012 13 Video-Check , la nuova era del volley Lanciata la tecnologia per ridurre al minimo gli errori Volley Facciamo ancora in tempo a presentare e a rilanciare la Del Monte Coppa Italia Final Four Serie A1 – Finale Serie A2 in programma al Mediolanum Forum di Assago il 29 e 30 dicembre 2012 ed organizzata dalla Lega Pallavolo Serie A in collaborazione con il Comitato Regionale Fipav Lombardia e il Comitato Provinciale Fipav Milano. Il grande evento, che innalzerà ancora di più l’orgoglio dell’hinterland milanese (e Milano, nonostante il palazzetto sia fuori dalla città e aggiungo anche il tono polemico), vedrà un’innovazione che farà diventare ancora più grande questo sport. Nel corso della conferenza stampa di presentazione è stato lanciato il “Video-check”, che dopo mesi di sperimentazioni è stato approvato dalla classe arbitrale ed ha avuto il nullaosta dal Consiglio Federale che si è riunito proprio un paio di giorni fa. Il “Video Check” è il sistema di monitoraggio delle linee perimetrali del campo da gioco studiato dalla Lega Pallavolo Serie A: grazie ad otto telecamere che sorvegliano le righe del terreno di gioco (2 per ciascuna linea) è possibile valutare l’impatto di Beppe Vigani del pallone con il campo determinando il “dentro o fuori”. Alle velocità con cui viaggiano i palloni, non sempre è semplice stabilire se l’impatto è avvenuto all’interno del campo da gioco, soprattutto dopo che il Video Check ha mostrato, nei suoi numerosi test, il grado di deformazione che il pallone può subire quando entra in contatto con il terreno. Una deformazione che grazie a questa tecnologia può essere osservata con fermo-immagini perfetti, valutando l’assegnazione di un punto. E’ stato testimoniato come le speciali telecamere del Video Check siano in grado di fermare il pallone anche quando raggiunge velocità impossibili perfino per le normali telecamere televisive. Per determinare l’impatto del pallone con il terreno di gioco, il Video Check rielabora le immagini della palla “dubbia” con una velocità di 170 frame al secondo (contro il normale segnale video TV di 25 immagini per secondo), consentendo una visione dettagliata del contatto della sfera con l’area di gioco. Il sistema del Video Check può essere implementato, con ulteriori sviluppi, fino a 16 telecamere. Volley di Silvia Fortunato Ultimo impegno per il Saugella Team Monza Serie A2 maschile Ultimo impegno del 2012 per il Saugella Team Monza, chiamato al confronto con l’attuale inseguitrice, la Unendo Yamamay Busto, squadra cadetta della blasonata formazione di Serie A1. In casa Monza tutto procede al meglio, la settimana ha proposto il solito ritmo alto e Mazzola ha preparato al meglio la partita, che per la Saugella potrebbe rappresentare il decimo sigillo in campionato e un ulteriore allungo sulle inseguitrici (al momento Busto è a -5). La Yamamay si presenta a questo campionato con un roster giovanissimo, formato da ragazze nate tra il ’94 e il ’97, guidate dalla coppia Lucchini – Rondanini. Le bustesi hanno subìto fin qui un’unica scofitta al tie break contro Albese; vinte le altre gare, anche se tre punti importanti sono rimasti sui campi di Vercelli, Desio e Chieri. Dopo la partita di sabato, arriva un periodo di relativo riposo per Franco e compagne, che torneranno in cam- po il 5 gennaio contro la Famila Habimat Chieri. Le piemontesi saranno anche le avversarie nei quarti di finale di Coppa Italia, le cui date sono già state fissate: appuntamento per la gara di andata mercoledì 9 gennaio alle 21 a Chieri; ritorno previsto per venerdì 26 gennaio al PalaIper a Monza. In caso di parità nel numero di vittorie e nel numero dei set vinti, sarà disputato un “golden set” al termine della gara di ritorno. targata Vero Volley Monza Settimana intensa per la Serie A2 maschile targata Vero Volley Monza, che si è preparata al meglio per l’ultimo appuntamento di campionato del 2012 questa sera contro la Globo Banca Popolare Frusinate Sora. Gli uomini di coach Del Federico arrivano da una striscia positiva che dura da due giornate: i monzesi hanno trovato subito il pronto riscatto dopo le dimissioni di Fumagalli, imponendosi rispettivamente contro Ortona, terza in classifica, e Corigliano Calabro, ottava. Domenica scorsa al PalaIper Vero Volley Monza ha confermato il buon momento, con l’attacco trainato dal solito Baroti e da un inarrestabile Hrazdira, top scorer dell’incontro con 18 realizzazioni personali. Bene anche la battuta, che ha limitato lo sviluppo del gioco di Fabroni e non ha permesso al temibile Giombini di esprimersi al meglio. Il prossimo impegno per la squadra di Del Federico sarà di tutt’altro livello: si va in trasferta a Sora, contro una squadra su cui, nei confronti precedenti, Vero Volley Monza non è mai riuscita a vincere. La Globo ha un ruolino di marcia invidiabile, con cinque vittorie consecutive che l’hanno proiettata al secondo posto in classifica, con la matematica certezza di accedere alla Final Four della Del Monte Coppa Italia. Un roster di tutto rispetto, guidato dal regista Paolucci (dalla M. Roma Volley, A1), con quindici anni di A1 alle spalle; in diagonale l’opposto bulgaro Milushev, che lo scorso anno ha vinto il campionato con Castellana Grotte. Al centro un tridente da non sottovalutare, con il veterano Fortunato (ex Cuneo, A1), affiancato da Anzani (ex Loreto, A2) e dal giovane Mazzone, fresco dell’esperienza con il Club Italia. Completano la rosa gli schiacciatori Scuderi, confermato per questa stagione, ed il finlandese Siltala, alla sua prima esperienza in Italia; come libero un’altra conferma, quella di Scuderi. In panchina un nome ben noto alla pallavolo di vertice di Serie A: coach Daniele Ricci, che nello scorso anno aveva guidato Segrate fino all’esonero di febbraio. Un appuntamento a cui Vero Volley Monza arriva pronta, con la consapevolezza che la Final Four di Coppa Italia del 26 dicembre passa dalla vittoria (obbligata) a Sora e dalla contemporanea battuta d’arresto di Molfetta ad opera di Padova. Difficile, ma non impossibile… Eraldo Buonavita è il nuovo aiuto allenatore Il tecnico varesino è entrato ufficialmente a far parte dello staff di Vero Volley Monza Sciolto finalmente anche l’ultimo nodo sulla serie A2 maschile targata Vero Volley Monza: il tassello mancante si chiama Eraldo Buonavita e oggi, mercoledì, ha preso parte al primo allenamento con la squadra. Originario della provincia di Novara, Buonavita ha iniziato la sua lunga carriera nel settore femminile dove, tra i suoi successi più prestigiosi, si ricorda la promozione di Busto dalla A2 alla A1 ed il premio della Lega Serie A femminile come miglior allenatore. Da segnalare, negli anni a Busto, gli esordi di giocatrici importanti come Lo Bianco, Togut e Costagrande. Dopo una breve parentesi nel beach volley e alla guida del Palermo (A1), è passato al settore maschile, dove ha guidato le B1 di Biella, Olbia, La Spezia e Lamezia Terme. “Siamo molto contenti e diamo il benvenuto a Eraldo all’interno del Consorzio - ha commentato il DS Claudio Bonati - Siamo sicuri di aver ingaggiato un persona che conosce bene la pallavolo in grado di darci una mano in questa avventura”. “Il primo impatto è stato positivo - le parole di Buonavita - Domenica scorsa ho visto la squadra giocare bene e vincere, sono convinto che la nostra classifica potrà essere migliorata. Conoscevo l’organizzazione di Vero Volley e ne avevo sentito parlare bene dall’esterno, al momento posso solo confermare la prima impressone positiva che ho avuto. Spero che il primo anno in A2 nel maschile possa avere lo stesso esito del primo anno in A2 nel femminile!” Eraldo Buonavita sarà regolarmente in panchina sabato sera a fianco di Horacio Del Federico nella trasferta a Sora. Il Mondiale chiama Fragomeni 14 Sabato 22 Dicembre 2012 Il pugile milanese ha vinto la sfida con Branco e lotterà per il titolo iridato dei massimi leggeri Boxe Giacobbe Fragomeni all’età di 43 anni si candida ancora una volta per un posto sul tetto del mondo. Il pugile milanese ha superato ai punti nella finale Silver della Wbc, categoria massimi leggeri Silvio Branco, di Civitavecchia, che di primavere ne ha 46. Un match tiratissimo, che ha visto il fighter dello Stadera prevalere di un soffio. Un verdetto non unanime in linea col match. Due giudici hanno visto la vittoria di Fragomeni e uno ha assegnato l’incontro a Branco. Al termine del grande duello rissa finale sul ring, dove l’immagine della boxe ha preso la strada della vergogna e del ridicolo. Cose che succedono, speriamo per l’ultima volta. Giacobbe un grande match, fino alla fine… Sì, abbiamo fatto un grande match, per merito di Silvio. Non ha mollato fino alla fine Inizio di Branco, poi è uscito alla distanza lei e, infine, gli ultimi tre round si sono chiusi con il laziale in crescendo. E’ d’accordo con questa analisi? “Sì, abbastanza. Lui ha cercato di condurre il match a modo suo. Con molta esperienza, a volte anche un pò sporco, ma è il suo modo di combattere. Io ho cercato di non farlo mai ragionare e di non fargli mai trovare la distanza. Cercavo di accorciare sempre. E’ venuto fuori un match carico di agonismo, di passione. Nessuno voleva mollare” Sbaglio o in questo giro ha fatto più male del solito? “Sì, è vero. Ho cercato di caricare il più possibile i miei pugni perché Silvio è molto bravo a muovere i piedi. Mi sono accorto che col passare dei round i suoi movimenti erano più lenti. Per fortuna, perché all’inizio mi ha messo in difficoltà” In quale ripresa ha capito che poteva vincere l’incontro? “No, non ho mai pensato a queste cose. Io sono concentrato sempre sull’avversario, non penso mai di essere più o meno in svantaggio. Ma anche da dilettante la pensavo così. Io penso solo al mio match e a chi mi sta di fronte. Infatti, detesto il verdetto parziale, dato all’ottavo round” di Beppe Vigani Si spieghi meglio… “Quando stai combattendo e ti dicono il punteggio, secondo me, è destabilizzante. Io cerco di non ascoltarlo mai, poi dall’angolo ti avvisano, per spronarti, consigliarti, ma io non sono mai d’accordo su queste situazioni. Se sai che perdi, inevitabilmente, sei costretto a cambiare tattica, magari dando chance in più all’avversario, se sai di vincere, magari, rallenti dando la possibilità al tuo rivale di risalire la china. E’ una situazione che, personalmente, non mi piace” Lai ha vinto, ma il verdetto non si è potuto annunciare perché sul ring si era creata una situazione, a dir poco, discutibile Cos’è successo? “Credo che sia partito proprio dal verdetto annunciato all’ottavo round. L’angolo di Silvio non deve averla presa bene e quando è finito il match la situazione si è innervosita è alla fine avete visto cos’è successo. E’ quello che penso io”. Forse perché era l’ultima chance per Branco a 46 anni? “Ma no. Io adesso combatterò per il titolo mondiale e il titolo Silver sarà lasciato libero, quindi non è mai finita. Ripeto, la tensione nervosa ha giocato un brutto scherzo”. Voi due siete rimasti impassibili… “Io e Silvio siamo amici, tra noi due c’è sempre stata una sana rivalità. Abbiamo dimostrato di essere due grandi della boxe italiana e non solo. Lui è un campione di fama mondiale, io posso solo dire di essere orgoglioso di aver battuto un pugile come lui” Adesso il Mondiale? Preferisce combattere contro Wlodarczyk o Mormerk? “Da una parte il polacco, che ho già incontrato due volte con cui ho un conto da regolare, ma anche Mormerk è un campione. Loro si sfideranno a febbraio, poi il vincitore se la dovrà vedere con me”. E in questi mesi che farà? “Io non mi fermo mai. Ma prima devo fare ancora un incontro, poi si ricomincia…” Quale incontro? “Quello col Capodanno. E’ il più duro” Buon anno campione Capodanno col botto Sabato 22 Dicembre 2012 15 La notte più lunga dell’anno regala tantissime proposte per chi ama ballare. Lunedì 31 dicembre ogni locale indossa il cosiddetto vestito buono e sfodera il meglio del rispettivo repertorio Musica Teatro di Silvia Arosio La Notte del 16 gennaio: risate con brivido al San Babila Karen André è colpevole o innocente? A deciderlo sarai tu. Una commedia/thriller o un trhiller/commedia? Non si riesce a definire, ma vi garantisco che il giallo “La notte del 16 gennaio” è davvero divertente. Non solo. Lo spettacolo è interattivo. Ogni sera, infatti, sul palco, scelti fra il pubblico, saliranno 12 giurati che, in base alla loro visione della vita, decreteranno la colpevolezza o la non colpevolezza dell’imputata: sono quindi previsti due finali alternativi. Una briosa colonna sonora accompagnerà il processo e due danzatori classici daranno vita ai ricordi di alcuni testimoni. Il tutto, con dei protagonisti importanti: la grande Erica Blanc, affiancata da Mauro Coruzzi, in arte Platinette, che farà il doppio ruolo di giudice Heath e della... Follia. Platinette ha dichiarato, nella mia intervista per TeleMilano, di sentirsi, ormai, più en travesti nei panni di Mauro che negli abiti di Plati e di essere molto interessato a questo testo, che prevede la partecipazione attiva del pubblico. L’azione si svolge all’interno di un’aula di giustizia a New York, ai giorni nostri. Karen Andre è accusata dell’omicidio di Bjorn Faulkner, facoltoso magnate dell’industria svedese, per il quale ha svolto le mansioni di segretaria e… forse qualcosa in più. Man mano che la storia si dipana ci troviamo di fronte alla personalità di un uomo spregiudicato, che, con la sua gestione disinvolta dei meccanismi della finanza, ha ridotto sul lastrico molti piccoli e grandi investitori: Karen Andre è solo sua complice, ma tanto spregiudicata da assassinarlo? Oppure è una donna profondamente innamorata del suo uomo, disposta a seguirlo in ogni caso? Il suo comportamento è comunque moralmente discutibile e quindi condannabile? Nel corso del processo 11 testimoni daranno la loro versione dei fatti. Ognuno di loro ha una precisa caratterizzazione che non manca di spunti gustosi e divertenti. Le testimonianze sono perfettamente bilanciate di modo che sarà possibile, per chi assiste al processo, avere le informazioni necessarie per emettere un verdetto su Karen Andre, ma anche sulla nostra società e quindi su noi stessi. Il testo di Ayn Rand, scrittrice, filosofa e sceneggiatrice statu- nitense di origine russa, nota in Italia soprattutto per i romanzi “La fonte meravigliosa” e “La rivolta di Atlante”, risale al 1933 ed è stato da lei più volte rimaneggiato fino alla sua morte, nel 1982. Noi presentiamo la stesura finale, per l’autrice la sola rappresentabile. Mai messo in scena in Italia (ha riscosso negli anni molteplici consensi di pubblico e critica in tutta Europa), quanto mai attuale per le sue analogie con la crisi economico-finanziaria mondiale odierna (nei primi anni Trenta si respirava l’atmosfera della più grande crisi economica del Novecento, proveniente, proprio come questa volta, dagli Stati Uniti d’America), il testo ci racconta gli eventi in maniera scanzonata e ironica, con la convinzione che si possa uscire dalla crisi solo grazie al “pensiero positivo”. Avete tempo per vederlo fino al 30 dicembre, al San Babila di Milano. PREZZI DEI BIGLIETTI € 35.00 platea e € 25.00 balconata. Il nostro itinerario inizia dal Tropicana di Milano (www.tropicanamilano.it), che per una notte si trasforma in una succursale del Nevada, con il Las Vegas Gran Casinò Party: open bar per chi acquista il biglietto in prevendita e musica (anche) electrotrance. Dalle ore 22, in consolle i dj Sergio Parisi, High Class Dj, Tommi Spank, Alessio Del Luca e Mark Hyde from Switzerland. Sempre a Milano, lo Shu Club Restaurant (www.shucafè) inizia i festeggiamenti già da sabato 29 dicembre con Joe T Vannelli ed il cast della sua one-night Supalova. Un’anteprima, prima del ritorno in pianta stabile di Vannelli nel locale meneghino. Per il Veglione, lo Shu punta sul Full Moon Party e l’open bar sia per la cena di gala, per il buffet e per il dopocena. Al Fellini di Pogliano Milanese (www.discotecafellini.it) si fa sempre festa. Si comincia con il party pre-natalizio di domenica 23, l’aperitivo lungo “Sei Bellissima” curato da Big Mama Production, che nella circostanza presenta lo spettacolo di animazione teatrale “Cat Show”. Lunedì 31 dicembre cena-spettacolo e musica a 360° con i dj Viceversa, Benny e Filippo Marchesini. Capodanno di gran lusso a Bormio, grazie all’organizzazione aNight: si inizia a far festa già sabato 29, con il dj set e animazione ibizenca alle Terme Comunali; un autentico di Riccardo Sada aperitivo atipico, con menù bio e light ed una selezione esclusiva di decotti e tisane. Per il veglione vero e proprio ci si trasferisce invece al Palazzetto Pentagono, con la musica di Dj Ross, Chiara Robiony e Reebs, spettacolari ledwall da concerti rockstar e area ristorante/buffet. Previsti servizi bus navetta da Lecco e gadget esclusivi, non i soliti “ricchi premi e cotillons” (www.anight. it). Nella vicina Svizzera, l’Arena Live di Mendrisio (www.arenalive.net) punta su una cena da gourmet, spettacoli di animazione circense e micromagia. Nel corso della serata musiche anni novanta con i dj di m2o Alberto Remondini e Dino Brown. Per chi invece si trovasse in montagna, le opzioni sono molteplici: basti pensare a locali come il Des Alpes di Madonna di Campiglio, dove suonano i dj Frankie P e Ciuffo, preceduti da dj set lounge e musica dal vivo nel rinnovato pianobar Piano54, gestito come di consueto con la risaputa maestria dall’ imprenditore di territorio Ettore Valentini, da anni un riferimento per il mondo della notte alpina. Movida in alta quota anche al Courmaclub di Courmayeur, con il tris composto da cena preparata da chef stellati, musica live e mixata ed animazione in sinergia con locali quali il The Club di Milano, Shed di Busto Arsizio e The Beach Club in Versilia. Gossip & Curiosità di Marjlja Bisceglia ***Claudia Galanti, trentadue anni, due figli e curve da urlo. Claudia Galanti non si stanca mai di prendere il sole a Miami. In spiaggia ancora con Liam, con indosso un micro bikini, la modella paraguaiana, italiana d’adozione, scalda ulteriormente la temperatura. Impossibile non notare il suo fisico perfetto, a soli sei mesi dal parto della secondogenita, Tal Harlow, nata lo scorso 8 giugno. Claudia, ex naufraga dell’Isola dei Famosi, non ha avuto bisogno della dieta da reality. Allenamento duro, certo, ma pure l’aiuto di Mamma Natura, che le ha regalato un metabolismo in grado di smaltire rapidamente i chili di troppo. Ne ha guadagnato il lato b, scultoreo, da far invidia persino a Belen Rodriguez, orgogliosa del suo popo’, ma che ora, dovrà stare attenta. Il post pancione la metterà a confronto con chi mamma lo è già e, come la compagna di Arnaud Mimmran, fa impazzire la folla con le sue natiche sode e che sfidano la forza di gravità. ***Valentina Vezzali, il suo pancino è sempre più mondano. Valentina Vezzali, ormai quasi al quinto mese di gravidanza, si gode la seconda cicogna in arrivo, pensando sempre alla scherma e a quando tornerà a portare in alto i colori dell’Italia in pedana con il fioretto in mano. Non dimentica, però, gli accessori glamour per il bebè che nascerà. Sabato non è voluta mancare all’inaugurazione della nuova boutique Nanan a San Marino, tutta dedicata ai piccolini di casa. Insieme alla campionessa olimpica, anche altre due splendide mamme, Elena Santarelli, ancora una volta super glam, e Anna Falchi. Gruppo Fassina Editore Edizioni SBM Via Domodossola, 21 Milano Tel/fax 02.36563906 Sito internet www.stadio5.it Amministrazione eMail: [email protected] Direttore responsabile Beppe Vigani eMail: [email protected] Concessionaria pubblicità Edizioni SBM eMail: [email protected] Collaboratori Andrea Anelli, Silvia Arosio, Marjlja Bisceglia, Severa Bisceglia, Alessandra Caronni, Debora Cheli, Leone Di Lernia, Bianca Elton Ara, Silvia Fortunato, Giovanni Labanca, Enzo Occhiuto, Franco Rossi, Luigi Sada, Riccardo Sada, Laura Tangari, Emanuele Tremacere, Daniela Veronese, Sebastian Vocale, Federico Zanon SEREGNI CERNUSCO S.r.l. 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