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Peppe Bova, naufrago del centro sinistra e affossatore del centro
sinistra alla Regione, ed ora candidato a sindaco di Reggio Calabria, ha avuto una luminosa idea per il risveglio della Città.
Ha da essere la Città della convegnistica. Già si è prenotata , per
altezza di ingegno , tra i relatori futuri, Liliana Frascà da Caulonia.
la Riviera DOMENICA 24 APRILE 2011
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DOMENICA 24
APRILE 2011
Controcopertina
Aspromonte
Le razzie dei lupi stranieri
Gli amministratori locali chiedono misure urgenti.
Fermare le razzie dei lupi e i loro sconfinamenti.
Il prefetto autorizza i sindaci a intervenire
BALLIAMO COI LUPI... DEGLI ALTRI
MA TIFIAMO PER UNO, IL NOSTRO
R
GIOACCHINO CRIACO
accontano i vecchi: I pastori, per essere
tali, dovevano custodire bestie nobili e
intelligenti come le capre. Non stupide e
irreggimentate pecore. Ci camminavano
insieme per tutto il giorno, veloci a prendere di tutto le primizie. A fianco, ogni pastore aveva un
socio che paziente gli toglieva lo scarto: bestie vecchie e
malate, che l’onestà gli avrebbe impedito di portare dal
macellaio. Capre destinate a perire, questo era il pasto
del lupo, il SELEZIONATORE che rendeva le mandrie aspromontane le più belle. Ogni pastore aveva un
territorio, e un socio. Perché così si considerava il lupo,
socio alla pari. Ognuno svolgeva il suo e l’armonia era
perfetta. Narrano le cronache: che pochi, oggi, sono i
pastori aspromontani, e mai piangono perdite dovute.
Molti sono i pecorai, che le bestie le seguono col bino-
colo, dalla macchina, e poche ne vedono rientrare la
sera. I lupi dell’Aspromonte sono sempre tali, e fanno il
loro. Popolano, però, i nostri monti bestie nuove, con
forma di lupo e cuore di cane. Che non basta il pelo e le
orecchie a far di ogni animale un lupo. Cani randagi o
poco più, che un malinteso rispetto della natura ha prelevato fuori, spesso in Francia, povere bestie cresciute in
cattività e le ha mollate sui monti. E quando la fame
percuote le pance, si sa, ogni farina è pane. E anche se i
consigli sono spesso vani: l’unico intervento urgente,
invocato dagli amministratori locali e promesso dal prefetto, che abbia senso è di lasciare il nostro lupo a ballare da solo. Come ha sempre fatto da secoli. Per i cani,
con sommo dispiacere per loro, che continuino a
lasciarli nello zoo comunale, d’Oltralpe, e reintroducano qualche pastore, vero.
Sopra il lupo dell’Aspromonte
Sotto un branco di lupi d’importazione
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MARIO PROCOPIO VITTIMA DI UN BRASILE ANCORA NANO
LOCRI - Ci avevano detto che il Brasile era cambiato, che il presidente Lula, un operaio
partito dal basso, aveva fatto miracoli. La morte, il martirio (quasi certo) di Mario Procopio,
un bellissimo giovane della Locride, ci dà altra conferma: il Brasile è ancora nano,
nonostante il cemento e lo sfruttamento della manodopera, abbiano innalzato i suoi
grattacieli. I miserabili, con o senza divisa, sono tuttora attori protagonisti di un modello, sì
fiorente, ma ancora pieno di terzo mondo. (E.M.)
DOMENICA 24
APRILE 2010
la settimana
Lungomare di
Siderno, Mar Jonio
NORDICI E SUDICI
Madre nordica
GIOCCHINO CRIACO
Tranquilli sudici che per Pasqua
sono buono e risparmio alle
piazze i vizi e le viltà vostre, e
mie. Niente polemiche e spazio
al sentimento; quello di madre
questa domenica. Il titolo della rubrica, lo
sapete, è ovviamente ironico. Non incita alla
contrapposizione, unisce tutti nei vizi, posto
che nelle condizioni di vita perdura, e lo farà
a lungo, la diversità. Il sentimento invece
accomuna gli abitanti della penisola, nordici
e sudici insieme. E il dolore delle madri è
universale, come lo è la loro forza, non per
becero maschilismo, ma per rispettosa convinzione. Di una famiglia nordica vi parlo, di
Lecco. Gli Arrigoni. Non tributo onore a
Vittorio, che tanto ne ha avuto dalle persone
comuni. Non scrivo di lui, a proposito o a
sproposito, come
tanti più importanti
di me hanno fatto.
Certo, onore e riconoscenza immensa
a Vittorio e che il
viaggio gli sia lieve.
Ma vicinanza e gratitudine a sua
madre. A una grande madre. Al suo
Egidia Beretta, madre volto sereno, a quel
di Vittorio Arrigoni dolore arginato nel
cuore. Grazie alle sue parole, d’amore e non
di odio. Grazie per averci dato quel figlio,
che ci ha rappresentati al meglio. Che ha
sacrificato tutto per un ideale, che ognuno
potrà liberamente giudicare: giusto o sbagliato. Per me morire per un’idea è un valore assoluto. Mettere da parte l’egoismo e
darsi per gli altri è un gesto enorme. E le
parole di sua madre sono state una spada
infissa nel cuore. Ha perdonato suo figlio,
nonostante il dolore che le ha dato. Non gli
ha rimproverato nulla. E il suo egoismo di
madre avrebbe potuto farlo. L’ha ringraziato
di aver vissuto come ha fatto, e di essere
morto come avrebbe voluto. Conosco del
dolore ogni sua sfumatura. So la tragedia del
lutto. Tanti abbiamo madri simili, nordiche e
sudice, e tutti dovrebbero averle. Grazie per
come è, per farci vedere che al nord l’egoismo sia appannaggio di pochi. Grazie per
averci dato Vittorio. Per non gridare odio
alla sua morte. Per mostrarci vie diverse dalla
violenza e dalla vendetta. Grazie Egidia
Beretta.
PER PASQUA ATTESI IN CALABRIA 43 MILA TURISTI
In attesa dell'approvazione del Piano Triennale del turismo da
parte della giunta Scopelliti, il sistema informativo turistico regionale ha pubblicato i risultati di un'indagine sulle tendenze turistiche del periodo pasquale. Dai dati emersi (elaborati sulle prenotazioni fino al 14 aprile) sono attesi in Calabria in questi giorni
ben 43 mila turisti, il 5 per cento in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Otto turisti su dieci saranno italiani, e tra
gli stranieri la parte del leone la faranno i tedeschi (quasi il quaranta per cento), seguiti da inglesi e austriaci. Secondo questa
analisi la Calabria beneficerà della situazione politico-geografica
contingente, del black out delle vacanze in Nord Africa (le rivolte
in Egitto e Tunisia hanno fatto crollare le prenotazioni nel Mar
Rosso e sulle coste sud del Mediterraneo) e della crisi economica, che ha spinto molte famiglie a rinunciare alle mete esotiche.
Da non sottovalutare nemmeno la presenza di calabresi che si
sposteranno da una provincia all'altra nelle località marine o
montane, e che costituiscono il 24 per cento del totale delle presenze alberghiere.
Questi dati previsionali ovviamente non possono tener conto
delle prenotazioni last minute e delle incertezze del clima, che
potrebbero influire (speriamo positivamente) sui flussi turistici di
questo periodo di Pasqua.(Cristina Briguglio)
IL CAMBIAMENTO PROCLAMATO
Il centrosinistra reggino ha ormai un unico leitmotif: “cambiamento”. La parola più abusata
e meno originale di questa (e di altre) campagne elettorali. E' un Pd che ritiene di
avere l'esclusiva sul tanto atteso “cambiamento” e che non esita a dare battaglia ai
“dissidenti”: ''Siamo noi - ha detto Marco
Minniti a Reggio Calabria- l'unico vero centrosinistra. Le liste formate da vecchi fuoriusciti da questo o quel partito, e che portano in
dote idee e modi di fare antichi, non sono
compatibili con il cambiamento che vogliamo portare nella politica reggina, così come quelle
idee elettorali formate da chi ha voluto
operare distinzioni solo per puntare inutili bandierine, non possono fare parte
del vero centrosinistra.” E così, nel bel
mezzo di una campagna elettorale che
vede la sinistra reggina inesorabilmente
spaccata (sia al Comune che alla Provin-
cia), la Federazione provinciale del Pd ha annunciato l'avvio delle procedure di cancellazione di alcuni iscritti al
partito, che risultano candidati in liste alternative e
non autorizzate dai Democratici. Nessun problema
per l'ex-presidente del Consiglio Regionale Giuseppe Bova, candidato alle comunali del Polo Civico,
perchè per il 2010 non aveva aderito al tesseramento. Ma a cadere nella rete di questo provvedimento
ci sarà senz'altro l'ex assessore regionale Liliana Frascà
(nella foto), candidata alla Provincia nella lista “A
testa alta” e ancora iscritta al Pd (facendo parte
anche della direzione nazionale del partito). Si legge nella nota del commissario
Demaria: “ai sensi dell'articolo 2
comma 9 dello Statuto, sono state
avviate […]le procedure per la cancellazione, con effetto immediato, dall'anagrafe degli iscritti e da eventuali
cariche di partito ricoperte”.
Matteo Rascellà
TOUR CALABRESE PER NIKI VENDOLA
La folla delle grandi occasioni ha accompagnato Nichi Vendola nel suo
tour in Calabria per una serie di iniziative elettorali, tra Catanzaro,
Crotone e Cosenza. Limmigrazione al primo punto. Il governatore
delle puglie ha sottolineando l'importanza della cultura dell'accoglienza
da fronteggiare alla politica leghista, alzando il tono della discussione
contro il governo Berlusconi. (C.B.)
SONDAGGI
Palzzo San Giorgio, sede del
comune di Reggio Calabria
DA COSENZA
A REGGIO:
CRONACA DI
ALCUNE VITTORIE
ANNUNCIATE
BRUNO GEMELLI
Arrivano i primi sondaggi. Per quello che
valgono. Sicuramente provocano bruciori di
stomaco. E aumenta la vendita del Malox.
Posso, ora, azzardare un pronostico a meno
di un mese dal voto? Sì. Tanto non costa
nulla e non dovrò pagare dazio. E neppure
scusarmi. A Catanzaro
Michele Traversa vincerà con
A Catanzaro Michele Traversa vincerà con una percentuale tra il 60
una percentuale tra il 60 e il
65. Parla e agisce già sindaco e
e il 65 per cento; A Crotone l’uscente Peppino Valone perdente fino
da sindaco. Giovedì scorso si è
a tre mesi fa oggi rischia di vincere. Rende facile per il cemtrosnistra
incontrato a Roma con ministro il Matteoli per il porto di
di Cavalcanti. A Cosenza con i suoi 1500 candidati sarà ballottaggio tra
Casciolino. Ha atteso la candidatura per perorare una
Occhiuto e Paolini. Scpelliti farà sedere a Reggio Calabria Demetrio
causa giusta. E comunque, se
non ci fosse stato a contrastarArena a Palazzo San Giorgio e Giuseppe Raffa difronte, a Palazzo Foti
lo il giovane Salvatore Scalzo
(Pd), il deputato azzurro
Cavalcanti a Rende dove il centrosinistra è <<la Riviera>>. Lo scenario potrebbe
avrebbe vinto con l'80 %. D'altra parte una rimasto unito. Vincerà al primo turno. essere questo: o al primo turno oppure al
buona opposizione servirà a Traversa per Molto articolata è la situazione di Cosenza secondo, vinceranno sia Peppe Raffa che
tenere a bada un po' di zavorra che si porta dove saranno presenti una quarantina di Demi Arena per il semplice fatto che il potedietro. E poi Traversa, essendo aennino e liste, tra cui anche i grillini, e quasi 1.500 can- re regionale in mano a Scopelliti farà la difgaspariano come Scopelliti, è la migliore didati, due a condominio. Lì perdura la ferenza. Attenzione però. Qualche margine
polizza assicurativa del capoluogo contro guerra dei venti anni tra due fazioni del Pci- di incertezza lo dà la provincia che è più lonl'invasione reggina (vedi lista “Scopelliti Pre- Pds-Ds-Pd. Ovvero Mario Oliverio verso tana dal bunker reggino, peraltro male in
sidente”).
Nicola Adamo. E viceversa. Inutile annoiare arnese. Un sondaggio del Quotidiano di
A Crotone l'uscente Peppino Vallone la il lettore con i particolari di questa querelle. venerdì declina un Raffa al 30,5 %, un
volta scorsa vinse con l'80 %. Se si fosse vota- Un sondaggio Swg racconta di un Mario Morabito 20,5 % e un Fuda al 9 %. È a il
to tre mesi fa, Vallone sarebbe andato incon- Occhiuto, candidato del centrodestra, al 34- sondaggio secondo l’invidioso Marco Mintro a una sicura sconfitta. Ora, invece, rischia 38 %, ed Enzo Paolini, candidato eretico, al niti.. E, secodo questo sondaggio, Raffa
di vincere; anche al primo turno perché il 30-34 %. L'uscente Salvatore Perugini (Pd) dovrebbe spuntarla perché gli uomini di
centrodestra è spaccato in due. A parte è dato al 20-24 %. Poi c'è un altro sondaggio Scopelliti, superato lo shock iniziale della
invertite si ripete la vicenda delle provinciali più fresco fatto da Piepoli su commissione candidatura del sindaco facente funzione,
del 2009, quando il barone Stano Zurlo dell'Udc che colloca Occhiuto al 52 %, Pao- dovranno accettare il piano B. Ma non è
(An) vinse perché il centrosinistra non rican- lini al 27 % e Perugini al 17 %. La grande lite detto. Il terzismo di Bova-Fuda-Tripodi, ha
didò Sergio Iritale (Pd). Con un'avvertenza: politica sicuramente si risolverà al ballottag- carte da giocare contro i dipemdenti di Berse Vallone va al ballottaggio con Giusy gio tra Occhiuto e Paolini. Ancora Malox.
lusconi..E sembra chiaro che le loro liste
Regalino (la candidata di Enzo Sculco, ex Naturalmente questi sondaggi vengono con- avranno successo a Reggio e in provincia,
Pd), cioè il terzo incomodo, potrebbe avere testati dai soccombenti. Ma io ritengo che anche se non vinceranno al primo
qualche problema. Anche se la senatrice siano abbastanza attendibili.. A Rossano, turno..Possono sperimentare un autonomiDorina Bianchi (Udc, ex Pd) è molto amma- altra città che supera i 30 mila abitanti, il cen- smo che è diverso da quello declinato la setnigliata nel Vaticano e a Palazzo Grazioli. Se trosinistra spaccato dovrebbe dare la vittoria timana passata a Reggio da Gianfranco
Berlusconi andasse a Crotone, come le ha al candidato del centrodestra Giuseppe Miccichè, Alberto Sarra e Eduardo Lampromesso, potrebbe guadagnare qualche Antoniotti.
berti Castronovo (new entry). Questo tipo di
punto.
E veniamo a Reggio città e provincia che “sudismo” è organico a Berlusconi e ai siciNessun ostacolo per l'avvocato Vittorio interessa in modo particolare i lettori de liani. Scilipoti docet. L'altro no.
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la Riviera
DOMENICA 24
APRILE 2010
IL DIAVOLO NERO
Il subcomandante
Marco
I crociati sono una specie inesauribile. Sono presenti in tutti i
tempi, e, quando ci sono di
mezzo campagne elettorali, sono in numero sovrabbondante. Ce ne sono di tutti i
colori e di tutti i sapori. Impressionano i
crociati vermigli, che, arsi dal sacro fuoco,
per stare al passo con i tempi, non intendono liberare il santo sepolcro, ma vogliono
portare al sepolcro quel che resta del centrosinistra mutilato, dei comunisti e persino dell'idea comunista . Tale è il comportamento dell'on. Marco Minniti, fumo di
Londra, la cui esistenza giustificata solo
dalla necessità di fare propaganda ai vestiti Verace.
Quand'era giovane funzionario del Pci ed
aveva in testa almeno i capelli, Marco
Minniti pensava, come tutti, collegialmente, che non ci sono nemici a sinistra. Ora,
da deputato-nominato, perciò legato al
carro romano, come tutti gli intelligenti
volubili, ha cambiato opinione : i nemici
sono a sinistra, anzi il nemico numero uno
è il Partito dei Comunisti Italiani, fatto di
dottori sottili, che, nella scelta delle alleanze al Comune, hanno voluto “operare
distinzioni solo per puntare inutili bandierine”. E, invece, avrebbero dovuto confondersi con il Partito democratico degli eroici imbelli, che non hanno avuto il coraggio
di contrapporre a Peppe Bova un loro candidato. E per questa grave colpa il subcomandante Marco li espelle dal “vero centrosinistra”, che non è più nemmeno centrosinistra in assenza pure di Idv e Rifondazione comunista.
Pensa il caso. Annibale è alle porte. E lui,
l'uomo luttuoso, che ha venduto Pietro
Fuda, che non s'è fatto comprare da Berlusconi, fa il cecchino. Non si candida. Sta
dietro le quinte, grandioso cecchino. Il
quale ha preteso che il Partito dei Comunisti Italiani doveva ridursi ad asino a
portata di mano di Antonio Larosa, di
Nino De Gaetano. I quali, per la vicinanza
con le miti bestie, non si son fatti sfuggire
un raglio, scambiato imprudentemente
per un ragionamento. Raglia anche Massimo Canale, che, pur essendo stato segretario dei Comunisti Italiani, dice solo adesso
che può dire “compagni”.Smemorato, piccolo borghese. Sfuggito alla vigilanza rivoluzionaria dei Comunisti Italiani.
la Riviera DOMENICA 24 APRILE 2011
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La copertina
LA COPERTINA
la Riviera DOMENICA 24 APRILE 2011
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PLATÌ
la verità, nient’altro che la verità
PASQUINO CRUPI
ERCOLE MACRì
Platì. Arriviamo a Platì lungo un agevole
nastro statale. Ci arriviamo in pochi minuti da
Bovalino . Primo a venirci incontro è Natile,
che Francesco Perri ha fissato in tutta la sua
bellezza paesaggistica nelle pagine di Emigranti
(Mondadori, Milano 1928). Poi, quasi mezzogiorno, è Platì illuminata dal sole, che non si
nega al paese come , invece, gli è stata negata
ogni luce di verità. Cristo è rimasto inchiodato
sulla croce per il tempo necessario alla sua
morte, premiata dopo tre giorni con la resurrezione. Platì questa croce se la porta sulle spalle dai primi sequestri di persona negli anni
ottanta , ed è un’agonia, che forse preluderà
alla morte, ma certamente non alla sua resurrezione. Poiché nulla è più forte del pregiudizio, del luogo comune, del teorema disteso dal
vecchio greco imbroglione Sinone : da uno
conoscili tutti . E, per farci intendere: come è
uno, sono tutti . Paese, Platì, dove vi fu chi
sequestrò, dunque tutti i platioti sequestratori.
Paese, Platì, dove vi fu qualche ladro di capre,
dunque tutti ladri . Platì, paese, per intero contagiato dalla ‘ndrangheta ( un grande giornale
or sono tanti anni stabilì, per la miseria, che il
99% della popolazione era mafiosa)e per questo con una retata, che fece clamore, ben 125
platioti , senza risparmio di madri con bambini
da allattare, furono arrestati e tradotti in carcere nella notte del 12 novembre 2003 . Poi,
quasi tutti scarcerati. Delinquenti per sempre,
poiché di quella rete a strascico, proibita per la
cattura dei pesci, non per quella delle umane
persone, è rimasto il marchio dì infamia a
mezzo stampa. Infatti, in Fratelli di sangue
Nicola Gratteri e Antonio Nicaso, ristampato
più volte, scrivono dalla prima edizione del
novembre 2006 all’undicesima edizione dell’agosto agosto 2007 che vi fu a Platì un Sindaco e degli Assessori, non solo pieni di sé, ma
anche fuori della grazia di Dio, che stanziarono “soldi anche per sistemare il letto d’un
fiume dove si nascondevano i boss braccati.
<<Valorizzazione area latitanti fiumara>>, è
la dicitura di una delibera sequestrata dai
carabinieri nell’ufficio Tecnico”( pag. 123). .
La delibera non resse in sede giudiziaria dove
fu resa giustizia. Quel LATITANTI non era
che un disguido del computer, che aveva trasformato l’innocente
LATISTANTI nel peccaminoso LATITANTI. Bisognava prenderne atto ed eliminare già
fin dalla prima edizione
la delirante imputazione . Così non è stato
fino all’edizione mondadoriana di Fratelli di
sangue.Inezie. Su Platì
si indovina tutto, anche
quando si sbaglia. Questo non è un paese. È
un vaso di Pandora. Vi
contiene tutto e di tutto
. E Non solo. A Platì
tutti sono capaci di
tutto. E ci sono anche i
miracoli se i latitanti
platioti riescono a
nascondersi nel letto
d’un fiume le cui acque
servivano, di tutta evidenza, per calmare i
loro bollenti spiriti.
Merita tutto Platì,
anche il fatto che un
suo giovane, Sergi, moltissimi anni fa, muoia
in una caserma, e giustizia non ne venne alla
sua disgraziata famiglia.
Bisogna dire la verità, tutta la verità, null’altro
che la verità: a Platì è stato riservato e viene
riservato un trattamento speciale. Che non ha
ragione d’esistere. A meno di non volere scrivere su carta copiativa di risonanti, ma altrettanto inefficaci inchieste giudiziarie.
Che cosa fa barbaro, chiuso ad ogni soffio di
civiltà, un paese,e un paese come Platì? I delitti, i furti, gli stupri, la dispersione scolastica, i
matrimoni in età, che sfiorano l’adolescenza.
Abbiamo domandato: “ Nell’ultimo quinquennio ci sono stati delitti. Per esempio, delitti d’onore, che sono il pregio e il distintivo dei paesi
di mafia, a cultura mafiosa?”.
Ci è stato risposto, e la fonte è ufficiale: “ Nessun delitto, e di nessuna specie”.
Abbiamo domandato: “ Pascolano per le campagne, girovagano per le colline armenti e greggi. Risultano furti nell’ultimo quinquennio”.
Ci è stato risposto, e la fonte è ufficiale: “ Non
ci sono stati furti. Si sono avute solo segnalazioni di smarrimenti”.
Abbiamo domandato: “ Paese di collina. Paese
sovrastato dalla montagna. Paese dedito fondamentalmente dedito alla pastorizia: ci vogliono
buone braccia e specialmente buoni piedi. Che
fanno i figli dei boschi li mandano i loro giovanissimi virgulti a scuola o li spingono dietro la
coda delle capre?”.
Ci è stato risposto, e la fonte è ufficiale: “ Non
c’è dispersione scolastica. Tutti i ragazzi in età
scolare frequentano la scuola dell’obbligo.
Vuol dire che le famiglie dei platioti, senza
eccezione alcuna, sono interessate al destino
scolastico dei loro figli”.
“ E in questa vostra scuola bocciate?”, domandiamo .
Ci viene risposto con un po’ d’amaro in
bocca: “ Una scuola che boccia è una contraddizione in termini. Comunque, in questa scuola
si sono verificate bocciature. Succede allora che
i genitori, ma non sempre, ritirano i figli che poi
si presentano come esterni a sostenere gli
esami. A conclusione del ciclo di scuola media,
sciamano, per gli studi superiori, verso Bovalino, Locri, Siderno”.
Ci spostiamo verso gli uffici comunali. Ci accoglie un gentilissimo subcommissario, il dr. Campolo. Non è forse vero che i calabresi hanno la
barbara abitudine di spingere verso l’altare, sull’altare divenuto mattatoio, tenere fanciulle ,
che, secondo il diritto canonico, comunque, ,
sono ammesse al matrimonio ove abbiano
maturato i 14 anni? E che Platì quella barbara
abitudine ce l’ha nel midollo spinale? Come
sono andate le cose negli ultimi due anni?
Queste le carte dell’l’ufficio anagrafe. Su 52
matrimoni celebrati nel biennio 2009-2010
solo tre ragazze sono andate spose all’età di
18 anni, e altre tre all’età di 19 anni. Tutte le
altre da 20 anni in su.
Giriamo per le vie del paese. Ci preme innanzi-
tutto visitare la torrefazione Eurocaffé. Sì, a
Platì, ci sono giovani imprenditori, come Pino e
i suoi, che, pur sapendo di rompersi le ossa
nella concorrenza con Illy e Mauro Caffè,
hanno dato vita ad una attività di torrefazione.
Domandiamo alla prima persona, che incontriamo, di indicarci il luogo in cui ha sede l’Eurocaffé. . Non ci guarda storto. Non si chiude
nel silenzio. Non ci dice: “Non sacciu”. E ci fa
da buona guida, indicandoci la strada. Arriviamo all’Eurocaffé. Troviamo chiuso. Gli occhi
vanno verso l’alto. Leggiamo :” Via Francesco
Perri”. Omaggio al grande narratore, che cantò
i lavoratori della terra dispersi per le vie del
mondo. Questo paese è anche memoria della
nostra civiltà letteraria, e in questo paese è stato
indetto nel 2010 il Premio “Pierre Teilhard de
Chardin ”, il grande gesuita francese, gran teologo e grande anima cristiana.
Torniamo in piazza. C’è un bar. Poche persone.
Ordiniamo due caffè. Però, Eurocaffé . Ottimo.
Il barista riconosce il Direttore e offre lui.
Dovremmo sdebitarci. Ma come ?
Dicendo tutta la verità, null’altro che la verità
su Platì, il parafulmine di tutto il marcio che
c’è dovunque e qui affastellato. Un paese normale con le sue luci e le sue ombre: queste
necessitate da quelle, e viceversa. Si tratta piuttosto di sapere se le luci sono più numerose
delle ombre, se le leggi di funzionamento del
paese producono più carcerati che uomini in
libertà, più ndrangheta che buoni cittadini, più
disoccupazione che lavoro. Questo dovrebbero
capire tutti , compresi la suora e il parroco che
in chiesa nella domenica delle Palme hanno
confessato in pubblico di essere stati malintesi.
Noi l’abbiamo capito, quando sulla strada del
ritorno, siamo entrati nella scuola elementare
dove un coro di piccoli allievi, scalpitanti verso
la mensa, fu il bellissimo biglietto che annuncia la primavera di Platì, che, con la sua gioventù studentesca, impegnata nella celebrazione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, non
inneggia ai briganti, ma agli eroi risorgimentali,
non agli ndranghetisti, amici della zappa, ma
alle loro laboriose famiglie, amiche del
libro.Che vogliono essere finalmente lasciate in
pace, in santa pace. Questo è. A meno che le
menti moderne del nostro secolo non vogliano santificare
la
“verità” del positivista
Alfredo Niceforo, che
a questo modo sentenziava nel suo saggio Italiani del Nord e
Italiani del Sud (pag.
545: “ La popolazione
di montagna è quasi
sempre ad un grado
di civiltà meno evoluta della popolazione
di pianura- e se i
monti danno una
conformazione più
pittoresca al paese,
non si può negare che
limitino la produzione, impediscano la
circolazione, ritardino
la civiltà”. Detto saggio fu pubblicato nel
1901, cioè 110 anni fa.
Consigliamo
ai
“moderni” contro i
“barbari” di Platì di
rimettere a posto le
lancette dell’orologio.
la Riviera DOMENICA 24 APRILE 2011
La copertina
All’ombra di Pietra Kappa
FRANCESCO VIOLI*
A Platì anche
i bambini
sono bambini
iorni fa su uno dei maggiori quotidiani
della Calabria, l’unico che possa vantare
di chiamarsi con lo stesso nome, CALABRIA ORA appunto, è stato pubblicato
un REPORTAGE (è molto più altisonante presentare un articolo con questo
termine poiché rimanda a un lavoro d’indagine e
investigazione sul campo) su Platì, su questo paese
aspromontano noto ormai ai media e alle maggiori
testate giornalistiche nazionali ed estere.
Noto alla gente di ogni dove che a Platì non ci metterà mai piede (spiegherò dopo perché) ma che allieta il palato con i suoi formaggi, i salumi e il pane (simbolo di Platì)… almeno questo! Potremmo dire.
Entro meglio nei dettagli appellandomi al diritto di
replica. Diritto di replica? E che cosa voglio replicare? So che il direttore del quotidiano in questione, Piero Sansonetti, si è già
scusato ma io voglio dire la mia sull’articolo pubblicato venerdì 15 Aprile
2011.
Venerdì mattina io ero a Milano, nel mio ufficio, quando mi arriva la telefonata di uno dei miei migliori amici: “è uscito questo articolo, ad un certo
orario potrai scaricarlo da internet ma leggilo prima di mangiare”. Mi son
domandato e perché mai? Cosa ci sarà scritto al punto da far venire il voltastomaco? Il solo titolo ha suscitato rabbia e dispiacere. Ma perché tali
parole e affermazioni? Tutto a un tratto spunta questo reportage ma dettato da cosa? Quale l’obiettivo? Be… penso che molti altri Platiesi si siano
posti le medesime domande.
Non si offendano i giornalisti Ilario Filippone e Daniela Ursino se mi soffermo sul titolo, che in prima pagina
presentava tale reportage, ricambiandone il tono perché il loro diceva “QUI
ANCHE I BAMBINI SONO MAFIOSI” io, dico che ciò sa di MENZOGNA, BLASFEMIA, DENIGRAZIONE. È addirittura anticristiana
un’affermazione simile ma forse questo interessa poco ai signori di cui
sopra. Ma mi domando come si fa a fare notizia sui bambini? L’anima di una
società, la speranza di un popolo. Come si fa? Ma ci si rende conto?
Stiamo parlando dei bambini. Gesù Cristo disse “lasciate che vengano a
me” mentre in quel titolo sembra si dica “lasciate che vadano”, che vadano
allo sbaraglio perché ormai anche loro fanno parte di un male; male di cui
io sono stanco di sentirne parlare. Penso a uno di quei ragazzi che venerdì
scorso ha letto il giornale (scusate se cado di nuovo nella banalità ma anche
a Platì i bambini leggono) e mi domando cosa possono aver pensato. I
ragazzi girano senza casco per il semplice fatto che non vi è la concezione,
tutto qua, e senza farne una colpa. Non che non si conosca il codice della
strada ma ancora non si è pronti per il casco. A Platì certi cambiamenti
avvengono pian piano. In un paese di poco più di quattromila anime, dove
tutti si conoscono e si mantengono usi e costumi, alcuni molto antichi, le
novità prima di aderire e radicarsi nel substrato della mentalità di un popolo tradizionalista, richiedono tempo. Ma il punto non è il casco ma i titoli
dati ai ragazzini. Preciso: non esistono “motovedette”, non esistono i “bambini sentinella” e nessuno si da il cambio per spiare e osservare e magari fare
rapporto al quartier generale dei movimenti che avvengono in paese. È
naturale che il forestiero sia subito notato com’è naturale che gli si venga
subito aperta la porta per ospitarlo e presentargli una tavola bandita di ogni
bene, frutto del duro lavoro dell’uomo che sia contadino, pastore, commerciante ecc. A Platì l’ospite è sacro e ce l’hanno insegnato gli antichi greci così
come il banchetto post mortem per commemorare (se si può serenamente)
il defunto o il ballo della tarantella per festeggiare i novelli sposi (antico
ballo propiziatorio). A Platì c’è del SACRO che comincia sull’altare di
Nostro Signore davanti alla Madonna di Loreto, cui tutti i Platiesi vicini e
lontani sono devotissimi. E il prete a Platì non ha il vieto di aprire bocca,
assolutamente. Sarebbe una contraddizione che il predicatore per eccellenza non potesse parlare. Un’altra cosa: SUOR ANNALISA ha smentito le
parole che i giornalisti hanno riportato e l’ha riferito alla sua gente con tanto
di discorso dall’altare. Non ce n’era bisogno carissima Suor Annalisa perché
sappiamo che lei crede nella gente di Platì e nei suoi bambini ma soprattut-
G
Gesù Cristo disse “lasciate che vengano a me” mentre nel
titolo di Calabria Ora sembra si dica “lasciate che
vadano”... allo sbaraglio
to che questo non è un “paese surreale”.
Le chiavi rimangono attaccate alla porta perché ci si fida del vicino. E se per
caso ci si accorge che è terminato il pane da mettere in tavola e magari è
domenica e gli ospiti stanno per arrivare, si bussa (o sigira semplicemente la
chiave) dal vicino.
Una cosa è vera, ci sono delle mancanze socio-culturali e ludiche, pensando soprattutto ai bambini, ma non per colpa dei Platiesi ma per vicende storico-politiche che bisogna approfondire in altra sede.
Quindi, carissimi sig. Filippone e Ursino, che con cotanta perizia avete stilato tale reportage, mi chiedo quanto tempo avete passato a Platì da riportare tali affermazioni? Quanti bambini di Platì avete conosciuto? Qual è la
vostra fonte?
V’invito io a fare un bel reportage su Platì. Vi farò da Cicerone. V’invito per
lavorare insieme con noi, io e altri ragazzi che già ci siamo mobilitati, per
una Platì migliore.
Io mi chiamo Francesco Violi e sono stato un bambino di Platì. Oggi sono
Responsabile Formazione di tre collegi universitari d’eccellenza nel capoluogo lombardo. Mi porto dietro quella che si può definire cultura della
strada. Mi è stata data a Platì e ne vado fiero. Aggiungo che sono il nipote
del fu sindaco Domenico Demaio che tutti oggi ricordano, visto che nell’articolo è stato citato.
Finisco dicendo ai genitori di Platì non smettete di educare mentre ai bambini, non smettete di inseguire i vostri sogni.
*Ragazz di Platì
M
8
la Riviera DOMENICA 24 APRILE 2011
9
Siamo tutti platioti
ILARIO AMMENDOLIA
ercoledì prossimo chiederò al Comitato direttivo di programmare una
riunione dei sindaci a Platì.
Per spiegarne i motivi, approfittando della Pasqua, ricorrerò ad una della
più belle parabole evangeliche che conosca : “Un Signore manda i suoi
collaboratori a cercare uomini per i lavori stagionali nella sua vigna. Man
mano che vengono trovati si presentano al lavoro, ansiosi di prestare la loro
opera e di guadagnarne il compenso. I primi arrivano poco dopo l’alba e gli
ultimi poco prima del tramonto. Al momento di pagare il Signore consegna
tutti la stessa paga. Alle proteste di coloro che avevano lavorato l’intera giornata, il proprietario della vigna risponde che gli ultimi arrivati non erano
degli oziosi ma persone che non avevano avuto l’opportunità di lavorare l’intera giornata.”
So bene che a Platì c’è la ndrangheta, se me ne dimenticasse per un attimo ci sono dieci, cento, mille persone a ricordarmelo. Però, nessuno
ricorda le tantissime persone oneste che vivono a Platì . Nessuno ricorda
che imprenditori, ministri di Stato
(Rosy Portolesi), intellettuali, sindacalisti, lavoratori integerrimi
sono nati a Platì.
Siamo tutti plateoti, africoti, santolucoti e per dirla con Einstein
“apparteniamo tutti alla razza
umana” .
Personalmente considero “sangue
mio” quello delle vittime di mafia,
ma considero la “mia stessa carne”
quella dei ragazzi che marciscono
nelle prigioni per non avere avuto
“opportunità” di scegliere una vita
diversa.
Quindi, non andremo a Platì a
“predicare” ma a discutere e trovare soluzioni positive per le scuole, le guardie mediche, gli uffici
postali che chiudono, per una
sanità disastrata, per i trasporti
pubblici carenti, per le opportunità
di lavoro inesistenti.
Non andremo a Platì a parlare
della zona “latistanti” che diventa
latitanti.
Non andremo a Platì per dividere,
ma per unire la Locride positiva.
Andremo a ribadire con forza l’impegno di chi ritiene urgente che
nella “vigna” umana a tutti siano
date le stesse opportunità.
M
Ilario Ammendolia
è attualmente
il Presidente del Comitato
dei Sindaci della Locride
Nella foto a sinistra
pecore che pascolano a Pietra Kappa,
Al centro
i pilastri della S.S Bovalino-Bagnara,
un’anomala quotidianeità i festeggiamenti dei
bambini di Platì per il 150° anniversario
dell’unità d’italia
Qui a destra
Le serre dei frutti di bosco, il caretteristico
pane, il municipio e la scuola
10
Reggio e SCHIARITA SULL’EMERGENZA MIGRANTI A VILLA
Provincia Sembra che, finalmente, la situazione di emergenza che da giorni vede numerose associazioni
e singoli cittadini inchiodati alla Stazione di Villa San Giovanni per assistere le centinaia di
migranti che ogni giorno sbarcano nella nostra cittadina dalla Sicilia, si stia evolvendo verso una
soluzione.
DOMENICA 24
APRILE 2011
Attualità
ARMIAMOCI
E PARTITE
L'onorevole Fli Angela Napoli dopo
mesi di battaglie verbali a difesa
della legalità batte in ritirata e
rinuncia alla candidatura a sindaco
accusando contaminazioni al voto.
Quale senso logico in tutto ciò?
VALENTINA ELIA
“Il voto a Reggio è inquinato dalla
'ndrangheta”. Possiamo forse affermare il contrario? Coprirci occhi, bocca e
orecchie a mo' di scimmiette e far finta
che sia tutto limpido e sereno? L'influenza mafiosa e la collusione politica
disgraziatamente sono triste realtà,
nonché dure a morire dalle nostre
parti.
Chi potrebbe perciò contraddire l'onorevole Angela Napoli? Esternazione
irreprensibile la sua, parole sacrosante.
Se le stesse avessero avuto come seguito un'affermazione del tipo: “per questo motivo accolgo l'appello del mio
partito, candidandomi a sindaco per le
prossime elezioni”. Invece nulla di
tutto ciò. Meglio lavarsene le mani, è
molto più tranquilla la poltroncina a
Palazzo Montecitorio. Eh, già! direbbe
Vasco. Ricordo però soltanto alcuni
mesi addietro la deputata piemontese
arringare agguerrita come non mai la
folla in una piazza Duomo gremita,
davanti le telecamere RAI. E
come dimenticare le centinaia
di comunicati
stampa
di
denuncia, o le
innumerevoli
apparizioni in tv
o nei media in
genere?
Però mi è stato insegnato che con le
parole non si combatte il male. Mi è
stato detto che davanti al nemico non si
fugge, non ci si nasconde. Lo si affronta. E l'ho appreso grazie al coraggio,
alla fatica, al lavoro e anche al sangue,
senza scomodare nomi illustri, di chi ha
creduto in un futuro migliore per questa bella e sfortunata terra schierandosi, ed in prima linea.
Tutte le belle parole di Angela Napoli
sono andate in fumo con questa sua
presa di posizione, o meglio, mancata
tale. Tanto fiato sprecato per poi scappare via a gambe levate quando poteva
fare qualcosa di concreto, anche soltanto facendosi peso della causa reggina? A questo punto due dubbi sorgono
spontanei:
Non avrà, l'onorevole Napoli, trovato
una facile “passerella” a Reggio Calabria, ergendosi dialetticamente a paladina della giustizia beneficiando di visibilità?
E, motivazione molto meno nobile di
quella da lei fornita, non temerà per
caso una figuraccia alle urne (vedi le
scarne 17 preferenze ottenute alle ultime consultazioni comunali di Taurianova per cui la Napoli era candidata
come consigliere)?
Come si dice, insomma: a pensar male
si fa peccato, ma quasi sempre...
PRIMATI
Reggio, quando il gioco d’azzardo
viene prima del pane quotidiano
MARIA G. COGLIANDRO
gni reggino spende in media 700
euro l'anno per il pane e 703
euro per il gioco d'azzardo. Preferiamo a chili di profumato
pane caldo appena sfornato chili di aria
fritta. Un totale di 397 milioni di euro l'anno in aria fritta, senza considerare le giocate online. Siamo i giocatori più incalliti
della Calabria, ci giochiamo di tutto. La
data di nascita del figlio, del cognato, del
cugino, del cugino del cugino, della bisnonna. Ci giochiamo il giorno del battesimo,
della comunione, l'anniversario del primo,
del secondo, del terzo… matrimonio. Ci
giochiamo la morte della suocera, della
vicina che, quand'era in vita, alla sola vista
iniziavano i riti scaramantici più sconci ma chissà… magari da morta porta bene! Ci giochiamo il terremoto in Abruzzo, in
Giappone, il morto, il morto che parla, il
morto ammazzato, il più di là che di qua. E
nella smorfia napoletana ci sono numeri
per le gambe delle donne, le tette, il fondoschiena, sogni sicuramente frequenti…
ma, una curiosità, l'urinale, che fa 27, chi se
l'è mai sognato? E poi grattiamo grattiamo.
Miliardario, Mega Miliardario, Mega
bidonata! Affari tuoi - e qui almeno sono
onesti perché ti avvertono che il pacco lo
prendi sicuro! - Win for life, Vivere alla
grande, Turista per sempre, Lavoratore
mai! Passiamo giornate intere alle macchinette mangiasoldi, serate al Bingo, crociere
al Casinò. E qualcuno deve ringraziare di
giocare ai cavalli, perché se la brava
mogliettina, prima di mettere i pantaloni in
lavatrice, gli trova in tasca un bigliettino
con su scritto “Lady Sofia”, può sempre
dire che si tratti del cavallo su cui ha scommesso il giorno prima. Peccato, però, che a
volte quel qualcuno torni a casa e trovi le
valigie pronte all'ingresso e chiedendo
spiegazioni alla moglie, questa inizi a sbraitare che la cavalla a chiamato!
Per sconfiggere il gioco d'azzardo, ultimamente quelli della Snai si sono fatti fare da
Oliviero Toscani un marchio sociale: un
bersaglio con tanto di punto esclamativo
rosso al centro e con la scritta “gioca per
vincere”. Secondo il presidente di Snai,
Maurizio Ughi, servirebbe a sensibilizzare
coloro che giocano oltre le loro possibilità,
rincorrendo la perdita anziché la vincita. I
cosiddetti giocatori patologici che per
autolesionismo - spiegano esperti psicologi, mica opinionisti cresciuti al Grande Fratello! - perdono di proposito, così da poter
giocare all'infinito per recuperare quanto si
è perso. Giocano per perdere… una trovata furbissima! È come voler far credere che
uno si ingozzi di cibo per dimagrire. Una
società che vive di scommesse e concorsi a
pronostici mette in atto una campagna
pubblicitaria che, a suo dire, servirebbe,
paradossalmente, per non pubblicizzarsi.
Una campagna a favore dei giocatori patologici. Beh, più che giocatori patologici, li
chiamerei polli. Dei polli che, dopo essere
stati incastrati a dovere, faranno esultare il
gioco d'azzardo come Benedetta Parodi:
cotti e mangiati!
Non so voi, ma io vado a farmi u panino.
Maria Giovanna Cogliandro
O
11
SANZIONE PER DUE PESCATORI ABUSIVI
Se peschi su una barca senza licenza, ti becchi una multa di 2000 euro, sequestro della rete e del
pescato. È quanto è successo a due pescatori presso la località Fiumarella di Pellaro che si sono
visti 2kg di pesce, costato ore di fatica, devoluto in beneficenza. Per caso qualcuno prima di
salpare gli ha augurato “Buona Pesca”?!
La Pasqua del “Cilea”
ANTONIO CORMACI
Miglior modo per augurare una buona
Pasqua al pubblico reggino il teatro Cilea non
poteva trovarlo. Una grande regia, interpretazioni sontuose, allestimenti scenici di primissimo ordine e un coinvolgimento metateatrale
del pubblico e della platea, come se il pubblico fosse parte stessa della scena, come nei
tempi antichi del teatro romano. Questi sono
gli elementi caratterizzanti della co-produzione, ad opera de “Impresa lirica Gitto Gioacchino”/ “Fondazione Goldoni”, de “Cavalleria Rusticana”, il melodramma ispirato all'omonima novella di Giovanni Verga e musicato da Pietro Mascagni, e “Pagliacci”, l'eterno
dramma di Ruggiero Leoncavallo. La musica
delle due opere, incalzata e interpretata
magnificamente dal maestro Christian Frattina e dall'Orchestra del teatro Cilea, ha fatto
da fil rouge a due storie così diverse tra loro
ma anche così simili. Elemento collante delle
due trame è infatti l'amore, un amore tradito
e agognato in entrambi i casi. Da una parte
Santuzza, interpretata da Chiara Angella,
personaggio drammatico stabilmente inserito
nel contesto scenografico di un paese abbandonato, quasi metaforico di una desolazione
interiore ma allo stesso tempo cuore della
scena, riempito dal coro parte integrante della
popolazione, in processione per la santa
Pasqua; Santuzza, l'Esclusa pirandelliana,
fedele ed innamorata di Turiddu, interpretato
da Francesco Anile, già reduce da un quarto
d'ora di applausi alla Cavalleria a “La Scala”
di Milano, il quale preferisce donarsi alla prorompetente Lola (Kassandra Dimopoulou),
la donna bella del paese, a sua volta sposata
con compare Alfio (Carmine Monaco),
uomo dedito al lavoro e alla fedeltà matrimoniale. Sarà proprio quest'ultima, legata alla
gelosia di Santuzza, donna al di fuori del contesto sociale in cui vive, che detterà fine alla
vicenda; una furia “rustica” e vendicativa si
abbatterà infatti su Turiddu, e per Santuzza
poco importerà se il suo amore negato è stato
vendicato, poco importerà se si leverà il grido
“Hanno ammazzato compare Turiddu!”. Per
lei rimarrà come spettro un'inadeguatezza nei
confronti della vita, un personaggio al di fuori
degli schemi.
Come al di fuori dei canoni tradizionali è la
scenografia di felliniana memoria di “Pagliacci”, ispirata ad una storia realmente accaduta
nel cosentino, in un “dì di mezzagosto”. I personaggi, come nelle commedie pirandelliane,
vengono fuori dal fondo della scena e si
mescolano col pubblico, facendo sì che la platea stessa divenga palcoscenico dello snodarsi
della drammatica vicenda. Nedda (Chiara
Angella), Canio (Francesco Anile), Tonio
(Carmine Monaco), Silvio l'amante (Marcello Rosietto) vivranno una recita nella recita. A
dare la parvenza di teatro nel teatro ci pensa
il prologo di Tonio, che introduce lo spettatore ad un'altra dimensione recitativa. Infatti,
dopo il passionale dialogo tra Nedda, prototipo della diva dell'avanspettacolo, che si promette a Silvio, e la disperazione di Canio per
il tradimento scoperto, palesata nell'immortale aria “Vesti la giubba”, introdurranno lo
spettacolo dei comici, rappresentati come
marionette appese ai fili del destino. Lo scopo
di Canio è quello di far tradire Nedda affinché invochi il nome di Silvio, sicuramente
nascosto nel pubblico dello spettacolo (i coristi del coro Cilea, diretti dal Maestro Tirotta).
In un susseguirsi di frasi indirette e allusive
che confondono il pubblico, Colombina (il
personaggio nel personaggio di Nedda) e
Pagliaccio (il personaggio nel personaggio di
Canio) dialogano affinché Nedda riferisca il
nome dell'amante, nello stupore generale del
pubblico (“Par vera questa scena!”). Tumultuosamente, in un connubio splendido tra
musica e parole, in un intrecciarsi di arte e
vita, si arriva all'epilogo, con Canio che minaccia Nedda con una lama, e Nedda che, tradendosi, cerca di affogare nel silenzio, inutilmente, il nome dell'amato Silvio. Egli corre in
suo aiuto ma cadrà nella furia vendicativa di
Canio, che si spoglia delle sue pagliaccesche
vesti (“pagliaccio non son, se il viso è pallido è
di vergogna!”, per ricordarsi d'esser uomo),
proprio come Turiddu è caduta in quella di
Alfio. L'opera si interrompe bruscamente con
la morte di Silvio e di Nedda, con i personaggi che rimangono immobili nello stupore sulla
scena. La finzione è finita, ma una finzione
mai così reale, mai così crudele. “La commedia è finita!”.
DOMENICA 24
APRILE 2011
Le proposte dell’Arcigay
ai candidati a Sindaco
In vista delle prossime elezioni comunali a Reggio Calabria, anche l'Arcigay I Due Mari ha deciso di entrare
nel dibattito con delle proposte. In
questi primi 18 mesi di attività ci
siamo spesso confrontati con la politica, con le persone che ci hanno cercato ed hanno voluto ascoltare il
nostro punto di vista. Adesso vorremmo far sentire la nostra voce anche a
chi non abbiamo mai incontrato. Per
questo ci rivolgiamo a tutti i candidati a Sindaco del nostro comune con
delle proposte. Perché non vogliamo
restare spettatori, e dopo le elezioni
andare a confrontarci con il futuro
Sindaco e la Giunta, ma partecipare
all'elezione di un candidato che sia il
più possibile vicino alle nostre speranze e anche alle nostre difficoltà.
Proponiamo per questo di inserire
nei programmi elettorali dei candidati tre punti, vicini alla nostra associazione:
1) Che il candidato Sindaco e i candidati Consiglieri delle liste che lo
sostengono si dichiarino contro l’omofobia e disposti a sostenere politicamente future campagne che verranno realizzate in questo senso. Che
siano inoltre disponibili a far riconoscere il comune di Reggio Calabria
come comune Gay-friendly, sull’esempio del comune di Polistena.
2) Che venga realizzato, sull’esempio del comune di Torino, un registro
delle unioni di fatto basate su vincolo
affettivo, comprese quelle omosessuali, e che queste unioni vengano
riconosciute dal Comune anche
attraverso il rilascio da parte degli
uffici dell’anagrafe di un apposito
certificato: il registro dovrà essere utilizzato quale valido documento per
tutte le questioni pratiche di competenza locale del Comune, e per la formazione di graduatorie nelle quali sia
necessario dimostrare uno stato di
convivenza .
3) Che venga istituito un tavolo permanente di enti e associazioni, tra le
quali sia presente anche l’Arcigay,
che si occupano di diritti civili e
rispetto delle pari opportunità in
città. Che questa “assemblea” lavori a
stretto contatto con gli assessorati
comunali e i Consiglieri per le pari
opportunità e sia fonte costante di
proposte politiche e soggetto con cui
confrontarsi nelle scelte che il comune adotterà sugli argomenti riguardanti questi campi di interesse.
Si chiede inoltre ai candidati a Sindaco, se decidessero di adottare qualcuna di queste proposte nel loro programma, di indicare dei tempi di realizzazione per ognuna di esse. Ci
auguriamo di avere una risposta da
parte dei candidati, sottolineando
che anche una risposta negativa o con
delle “controproposte” sarà ritenuta
da noi sicuramente più interessante
dell'indifferenza, alla quale purtroppo siamo abituati.
Andrea Misiano
presidente dell’Associazione
“I Due Mari”, comitato provinciale
Arcigay di Reggio Calabria.
12
A
Piana/ Locride
Le strutture accreditate trattate in maniera
differente. Il disappunto dell’Anisap
Le differenze del
commissario Squillacioti
MANUELA SORRENTI
La bilancia del Commissario Asp Rosanna
Squillacioti non sembra
funzionare a dovere.
Infatti a quanto si è
appreso nelle ultime settimane il metodo di
liquidazione adottato
nei confronti degli studi
privati e dei laboratori
analisi accreditati nella
stessa provincia di Reggio Calabria varia da
Palmi a Locri fino a
Reggio Calabria. Un
metodo di concepire il
servizio, che a meno che
di spiegazioni da parte
del commissario, non ha
una logica. Ad oggi non
esiste un tarrifario regionale per le prestazioni
delle strutture accrediate, ma anche per quelle
pubblche, fatto che
lascia nella discrezionalità le varie Aziende
provinciali di adottare le
tariffe del così detto
“Bindi” o del “Bindi
modificato”. Questo,
inpassato e fino ad oggi
ha comportato, e comporta, una scollatura
della spesa tra laboratori
pubblici e privati. Nell’Asp 5, quella di Reggio
Calabria un enzima cardiaco costa 3,72 euro a
Locri, ma può essere
pagato a Palmi a 19,11
euro. Il fatto è quanto
mai strano. E infatti in
questi giorni i laboratori analisi e gli studi privati accreditati all’Asp 5
sono in subbuglio e
rammaricati per quanto
sta succedendo. Numerosi sono stati gli incontri degli iscritti all’Anisap che chiede chiarezza
su questa quanto meno
illogica vicenda. Il problema è quello di una
chiara differenza di trattamento tra i laboratori
che operano a Reggio
città e nella Piana di
Gioia Tauro rispetto
alle strutture della
Locride. A Palmi e Reggio Calabria il tariffario
utilizzato è il così detto
“Bindi modificato” o
Moroni, mentre nell’ex
Asl di Locri si utilizza il
tariffario Bindi. Un fatto
che permette di pagare
con grandi differenze le
stesse prestazioni in
zone della medesima
provincia. Un altro
punto su cui i rappresentanti Anisap chiedono si
faccia al più presto chiarezza è il rimborso che
viene fatto per l’ex Asl di
Reggio e Palmi sul fatturato presentato, mentre per l’ex Asl di Locri
viene considerato sul
limite del budget imposto dalla Regione. In
poche parole le prestazioni in più, fuori budget, fatte dai laboratori
dell’ex Asl di Locri non
vengono considerate,
mentre a Palmi e a Reggio Calabria si. Sul
punto sembra sia stata
più volte interpellata la
commissaria Rosanna
Squillacioti che ad oggi
però, oltre a non avere
preso provvedimenti, e
se lo ha fatto non lo ha
comunicato, non ha
fatto chiarezza su tutta
la vicenda con i rappresentanti del laboratori
privati accreditati.
INCHIESTA
DI MARIA BOETI
Avevamo anticipato nell'articolo precedente che per
questa settimana avremmo
fatto una pausa ma, data l'
insistenza di troppi lettori
pubblichiamo la seconda
parte questa domenica.
Non siamo qui a scrivere una prosa di
piglio popolaresco e, informiamo da
subito chi ci segue di quanto affiliamo
le armi (pardon!) la penna di malavoglia però, la decisione di estirpare un
luogo comune che dura da sempre ci
spinge ad affrontare l'argomento
senza tentennamenti: nord e sud di
Polistena ,<zambari> compresi.
Premesso che sia inutile fare un
unico passo gigantesco, per arrivare
alla meta, nella nostra umile riflessione pensiamo, che bisognerebbe
farne eventualmente di significativi.
Infatti, le richieste del momento non
sono l'attimo fuggente della notorietà
cui prima accennavamo - abitandogli
vicina, in case piccole e misere con una
porta accanto all' altra per origliare
meglio i fatti familiari dei vicini, li
guardava a bocca aperta e col labbro
pendente, cercando di imitarli.
Quelli del sud puzzavano di sudore, di lavoro e d' ignoranza ma
erano più semplici, più spontanei,
più veri e meno fanatici. Erano le
masse! Che avevano, ed ancora
oggi hanno, bisogno del punto di riferimento (questo avviene dappertutto). Ed
è da lì che parte la scelta del leader politico! E perché viene scelto e ubbidito?
Di sicuro perché ritenuto il più <adatto>! E ci siamo fatti un' altra importante domanda: a cosa servono le campagne
elettorali, i comizi e, - in caso di vittoria le sfilate? Servono a riaccendere simbolicamente l' animo, trasmettono alle
masse (di elettori) un pensiero: io nel
movimento ci sono stato, io con un solo
A sud di Polistena tutti “zambari”
a livello nazionale, (tentando di contattare programmi satirici) sono invece: i
voti! Persuadi il tuo quartiere, la tua
comunità a portare nel tuo calderone
politico o di chi t' interessa, duemila voti
e avrai vinto. Poi, convincerai la nazione
e magari fra un paio d'anni anche il
mondo. Datti da fare con la fantasia,
chiudi gli occhi, sogna e fai finta che ti
eleggeranno ministro degli esteri. Ma
ricorda che nel presente è necessario
accaparrarsi una poltrona un po' più
modesta.
<Zambari, zambari e vedani> (rozzi,
rozzi e campagnoli). Queste sono sempre state le frasi ricorrenti sulla bocca del
popolo nordista di Polistena riguardo il
terzo stato abitante la zona sud della
città. Parlando di popolo nordista ci riferiamo nello specifico alla piccola borghesia dei tempi passati, fatta da artigiani, falegnami, fabbri, ebanisti che riuscivano a sopravvivere se i signorotti gli
ordinavano qualche lavoretto o se vendevano qualche lotto di legname pregiato. Era la borghesia che si faceva strada
e iniziava a far parte di quella classe
sociale che viveva esercitando il piccolo
commercio o la libera professione,
appunto, contrapposta al proletariato e
alla classe operaia anche e soprattutto
nei suoi atteggiamenti mentali. E la barriera invisibile che ha fatto da spartiacque fra nord e sud è da sempre nota a
tutti, per intenderci quella che va da via
Trieste in sù: nord, a via Vescovo Morabito - via S. Marina in giù: sud. E per
approfondire e fare un esempio su questa differenza ci affidiamo al ruolo femminile delle donne della bassa Polistena
che sono state le paladine dell' emancipazione, infatti, buona parte di esse si
sono riscattate vendendo la propria
forza lavoro: erano raccoglitrici di ulive
che portavano a casa il salario d' inverno
e l' assegno di disoccupazione d' estate.
Non dipendevano dal maschio sciovinista!!! La loro controparte, invece, che
viveva nella zona alta era composta da
casalinghe dipendenti dai mariti e questo si denotava palesemente quando
andavano al mercato a fare compre. Le
voltavi sottosopra e dalle loro tasche non
cadeva una lira, erano sì più ordinate
(avevano più tempo a disposizione)
nella cura della persona a differenza
delle raccoglitrici che esteticamente si
mostravano più trascurate, meno
agghindate ma quest'ultime erano
senz'altro più sicure nel loro ruolo di
donne, mogli e madri. Lasciavano i figli
soli durante la giornata e non per lavorare ai ferri da lana o all' uncinetto ma per
studiare. Infatti, parecchi di loro si sono
laureati e oggi sono dei professionisti
affermati: presidi, professori di latino e
greco, di matematica, professoresse di
lettere, avvocatesse, ingegneri ecc. e,
soprattutto educati dagli esempi domestici. Quelli del nord… meno male che
c'è stata una forte richiesta di personale
ospedaliero e negli enti pubblici in generale, altrimenti avrebbero continuato
con l' uncinetto, i ferri da lana e a preparare il sugo al marito borghese piccolo
piccolo che cresciutosi nel salotto buono
di Villa Italia è riuscito a diventare un
habitué del gioco d'azzardo. In tutto
questo non vanno tralasciate le famiglie
davvero benestanti, aristocratici o con
discendenza nobiliare che anche solo l'
esterno delle case parlava per loro. Vivevano nei palazzi, lontani dai frastuoni. Si
mescolavano solo fra pari, sia nella conversazione, che nella conduzione della
vita quotidiana, che nei rapporti di amicizia. Erano proprietari terrieri e una
parte della vita economica cittadina passava attraverso le loro attività finanziarie
perché detentori di grossi capitali e possidenti, appunto. E, quella borghesia - a
voto ho contribuito affinché questa festa
avvenisse. A questo punto il leader
diventa il centro della loro intera esistenza. Questo centro che attira il popolo
come una calamita e vince! Non è una
questione di capelli bianchi, di giovinezza o di vecchiaia, di uomo o di donna,
vince perché ha carisma (lui o chi sta dietro a lui) e trascina le masse. Vince
anche se ne ha combinate di cotte e di
crude. Muove elettori con un soffio
quasi invisibile e riesce a farlo anche con
i più diffidenti. Molti candidati non si
rendono conto che l' insicurezza, com'
anche il carattere violento inibisce i
votanti. Basta che parlino, anche per
una sola volta in pubblico, e l' autodistruzione avviene automaticamente. Basta
che da un' argomentazione pubblica trapeli l' idea di vendetta contro l' avversario affinché le masse di elettori non li
votino. Nella nostra epoca la gente è
attenta e irrequieta; desidera - e lo fa discutere di politica perché pensa: questa volta potrebbe avvenire un mutamento benefico per me e per i miei cari.
Se poi avviene, questo non lo sappiamo,
però sono pronti a credere alle parole
dell' ultimo oratore che ha parlato. E,
non sono solo gli <zambari> ad essere
trascinati ma tutti gli elettori. Gli <zambari> erano e sono lavoratori che si
recano alle urne come tutti gli altri e,
una cosa è certa: nessuno resiste alla bellezza del voto! Che soddisfazione quando dentro la cabina mettono quel segno
di croce con la matita sul nome del candidato che ha fatto loro simpatia, che
piacere sapere che in quel preciso
momento hanno punito tutti gli altri.
Guardano compiaciuti per un attimo la
scheda e poi con un mezzo sorriso la
ripiegano, hanno purgato tutti gli altri
senza essere visti. Ed è questa la più alta
gratificazione degli “zambari”!
Galleria della Limina.: e se succedesse sul serio?
la Riviera
Ha del preoccupante l’episodio a cui hanno potuto assistere i numerosi automobilisti che si
sono trovani a percorrere la galleria della Limina Martedì scorso. Infatti, un enorme
termoventilatore, si sarebbe sganciato, per fortuna solo da un lato, minacciando di cadere
col rischio di una vera e propria strage. Per fortuna, l’Anas, allertata dai passanti ha riparato
il danno prima che potesse diventare catastrofe. E se la prossima volta succedesse sul serio?
13
DOMENICA
24
APRILE 2011
AL VOTO AL VOTO...
portano quest’anno le donne
CRISTINA BRIGUGLIO
Sono state appena presentate le liste per gio Calabria, tra tanti volti noti spicca presto in via di estinzione). Colpa della più di una in zona e quindi era filologicale prossime elezioni.
una donna (ed è già una novità), ma poi latitudine, del clima...
mente scorretto. Meglio, allora, sarebbe
-Andiamo al voto…chi si porta al le liste sono quasi tutte al maschile (con Raccontano che c'è stato un tempo in cui stata la festa del bambino dai capelli
voto?...chi porti al voto?…Dividiamo la qualche eccezione di rilievo). E nella i compagni de l'Unità, federativi, nazion- verdi (1), del vecchierello canuto e bello
lista… stabiliamo le quote…
Locride? Nemmeno a dirlo, solo in tre ali, gli amici del bianco fiore e quelli dei (1 e mezzo, uno intero e l'altro mezzo
-anche quelle rosa?
degli undici comuni in cui si vota (Mam- 'chiodi' di garofano, delle 'spine' della paralizzato), del compagno dichiarata-No quello è un altro paio di maniche… mola, Ardore e Monasterace), ci sono rosa, dovevano per forza organizzare la mente non femminista (1?) e di quello
Tanti modi di dire, che sono, però, anche donne candidate a sindaco. Insomma serata della donna d'estate alle varie non dichiaratamente, ma effettivamente
modi di fare e di essere. Ma come si por- dalle nostre parti, se l'uomo è un “ani- feste o in vista delle elezioni. Adesso è antifemminista (1al cubo). Ma questi
tano al voto quest'anno le donne in Cal- male politico”, la donna lo è molto meno passato di moda, per fortuna, anche per- sono tempi lontani: ormai non servono
abria?
(e comunque se continua così sarà ché - dicono - in verità di donne ce ne era più le serate per le donne, ci sono donne
Di moda non lo sono mai
per ogni sera (per chi sta
state, specialmente a
al potere).
NOSTRADAMUS
queste latitudini, e infatti
Non servono neppure le
siamo una delle poche
quote rosa, non siamo
regioni che non ha una
mica animali da riserva
donna
in
consiglio
…O forse si? Finché la
regionale (eccetto la vice
realtà non coinciderà con
del Governatore, che è
i desideri e le aspettative
Rimanendo nei dintorni dell'arte divinatoria, segnaliamo che una dichiarazione del deputato
stata cooptata nella Giundella metà del cielo, ma
del PdL Remigio Ceroni, che ha chiesto di riscrivere l'articolo 1 della Costituzione facendo
ta e non eletta). L'unica
non della terra?
insorgere tutti per l'indignazione in nome della sacralità della Carta, è parsa sfociare da un
donna democraticamente
Ebbene, non sappiamo
provocatorio auspicio di Fabrizio Spinella, ne “La Riviera” del 10 aprile scorso («1943eletta “al potere” è
come si sono portate (da
1947 Carta canta»).
Wanda Ferro, Presidente
sole o da altri) le donne al
A Ceroni era stato mandato il ritaglio della rubrichetta “Punto di vista”, in cui Spineldella Provincia di Catanvoto in Calabria.
la, citando sei senatori che avevano proposto l'abrogazione della XII Disposizione tranzaro. Volendo fare un
Forse ci ragguaglierà
sitoria e finale della Costituzione che vieta la riorganizzazione del disciolto partito fascista,
fazioso bilancio di genere
qualche signore, o anche
aveva suggerito invece ai legislatori di porre fine alla ipocrisia dell'articolo 1 che fonda sul
delle prossime elezioni,
signora, del nord, sui
lavoro la Repubblica democratica.
Una redizione…
possiamo registrare un
modi per candidarsi e su
leggero aumento della
cosa non sappiamo o
presenza femminile nelle
meglio, sappiamo benissiliste per le comunali nei
mo.
quattro capoluoghi chiaMa noi per fortuna siamo
mati al voto. Ovviamente
periferici e provinciali e
Locri, antica terra magno greca, conserva il gusto per l'onumero de “La Riviera” del 29 giugno 2008, secondo
tra i candidati a sindaco,
non sempre seguiamo la
stracismo e per l'oracolo. I lettori ricorderanno l'estrocui coloro che ancora vantavano la «stazza politica» e la
nessuna donna c'è a Regmoda per sapere come
missione dalla Giunta comunale dell'assessore France«autorevolezza» di Macrì assecondando il suo «delirio
gio e a Catanzaro, mentre
vanno quest'anno le
sco Barresi nel 2008 da parte del sindaco Francesco
di onnipotenza», gli si sarebbero rivoltati contro, si è
sono tre le esponenti del
d(g)onne. A ognuno la
Macrì, benché lo stesso Barresi avesse continuato a
avverato. Calabrese e Sainato, secondo la sfera di cri“gentil sesso” che corrono
sua scelta.
sostenere le sue mire municipali contro la defezione di
stallo di Barresi, «un giorno non lontano» sarebbero
per la poltrona di sindaco
Viv il voto, abbasso i veti,
altri amici stanchi del cosiddetto «oligarca».
stati i «carnefici» di Macrì. E così è, nella prefigurazioa Crotone e una a Cosene via con la campagna
Ebbene, il vaticinio (preceduto da un solenne anatema
ne dei prossimi esiti elettorali comunali. La Pizia di
za. Per il rinnovo del conelettorale…
pubblico contro «il Barone») pronunciato da Barresi nel
Delfi, a Barresi, gli fa un baffo...
siglio provinciale di Reg-
Roma: la predizione di Spinella
Locri: la profezia di Barresi
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DOMENICA 24
APRILE 2011
MANOVRE (NON ELETTORALI)
Lieto evento al Comando
Municipale di Locri
DANIELE MANGIOLA
Da qualche tempo si notano manovre strane
nei pressi del Comando di Polizia Municipale
della ridente cittadina locrese. No, non ci riferiamo al fermento dovuto al periodo elettorale,
sarebbe banale e non avrebbe senso scriverne.
Le manovre a cui ci riferiamo sono quelle di
uno dei mezzi in dotazione del Comando. Si,
parliamo di vere e proprie manovre automobilistiche. . .
Bisogna sapere che la presente Amministrazione ha al suo attivo di sicuro almeno una lodevole iniziativa (mentre scrivo al computer chissà
perché il correttore automatico del processore
di testo si ostina a correggermi “attivo “con
“cattivo”. Non c’è niente da fare, i computers
sono stupidi, utili ma stupidi: cosa centro la
parola “cattivo” se sto parlando di amministrazione cittadina, è proprio fuori contesto,
mah...).
Dicevo, tempo fa sono comparse ai lati delle
strade delle indicazioni di parcheggio che non si
erano mai viste: delle belle strisce di colore rosa.
Noi, provincialotti e un po’ ignoranti, siamo
rimasti un pochino spiazzati all’inizio: cosa
farne di queste strisce colorate, come si usano?
Segnale di divieto o di obbligo? Poi comprendemmo che si trattava di un segnale di civiltà e
ne fummo tutti contenti. E’ proprio una bella
cosa per una donna incinta o con un bambino
piccolissimo sapere di poter trovare un parcheggio nelle vicinanze di farmacie, edicole ed
altri luoghi di utilità pubblica. Di questi parcheggi rosa ce n’è dappertutto in città, ce n’è
uno anche davanti all’ingresso del Palazzo
Comunale con accanto il relativo Comando di
Polizia Municipale. E torniamo a bomba. Da
un po’ di tempo abbiamo notato che questo
parcheggio è stabilmente occupato proprio da
uno dei mezzi della locale Polizia Municipale.
Possibile? Ci siamo detti? No, sarà stata una
volta, un caso, un necessario parcheggio per
sbrigare un bisogno impellente (intendo un
bisogno d’ufficio, ovvio) ma poi basta, il giorno
dopo no di sicuro… E invece è proprio cosi, il
fatto si ripete tutti i giorni. E non è che si tratta
di un posteggio impreciso, un po’ dentro un po’
fuori, no, è proprio regolarmente dentro le
linee rosa.
Dunque è sicuro: al Comando di Polizia Municipale un bimbo è in arrivo, o forse è già arrivato! Eh, essere mamma è proprio una cosa bellissima, ve lo dico io che lo sto sperimentando.
Cioè ovviamente io non sono mamma, però
sono papà.
Da quelle parti bocche cucite, tutti smentiscono, ma la verità è sotto gli occhi di tutti, il bel
macchinone parcheggiato entro le strisce rosa
parla da solo. Si alternano, a dirla tutta, qualche
volta, con un altro bel macchinone bianco di
proprietà dell’Amministrazione cittadina, ma ci
sarà ovviamente un motivo validissimo anche
per questo fatto. Certo, c’è uno spazio in meno
a disposizione delle contribuenti, ma insomma,
il motivo è sicuramente valido e siamo tutti contenti lo stesso. Perciò, felicitazioni al Comando!!!
PS. Abbiamo scherzato. Non ce ne vogliano i
nostri efficienti e sempre disponibili Vigili se
abbiamo osato trattare con ironia il caso, non se
ne abbiano a male. Si tratta di tanatos, istinto di
morte, che sublimiamo a volte in questa satira
forse troppo aggressiva. Ma si colga, insieme,
anche l’affetto che da dietro queste righe un po’
pungenti erompe. Si tratta, anche, di un bisogno di ordine, di rispetto delle regole, di cui noi
calabresi di buona volontà sentiamo l’urgenza
non più rimandabile. E chiediamo a voi, che di
questo ordine siete i tutori, di mandare segnali
positivi, di cambiamento, in questa desiderata
direzione. Con simpatia vi ringraziamo di quello che già fate e di quello che in futuro farete
per l’accrescimento di quel collettivo senso civico che tanto manca a tutti noi.
Fuda: vogliamo parlare
davvero di conti in sospeso?
Presunta incompatabilità: replica del candidato alla presidenza della provincia reggina
GIULIO ROMEO
«Onore al merito di Totò Calabrò, che oggi rimpiango più che mai».
Questa la battuta a caldo di Pietro Fuda, candidato alla Presidenza
della Regione Calabria per le prossime elezioni amministrative, alla
richiesta di commento di alcune notizie apparse stamattina sulle
pagine regionali di un quotidiano locale.
Fuda prosegue: «Nel 2002, durante la campagna elettorale per la Provincia, in cui mi confrontavo con il Presidente uscente Calabrò, i toni
sono sempre stati tesi e accesi, ma gli scontri erano sul programma e sul
diverso modo di intendere l’amministrazione della cosa pubblica. Oggi
il Presidente uscente preferisce, piuttosto che confrontarsi sul programma o sui risultati ottenuti in questi cinque anni di governo provinciale,
lasciarsi condurre ancora dai veleni personali (e per me inspiegabili) di
pezzi della burocrazia interna. Mi sarebbe piaciuto, con l’amico e avvocato Morabito, parlare di cosa si possa fare ancora per questo territorio,
che chiede a gran voce di essere governato. E invece il Presidente in scadenza prima parla della Provincia come di un taxi dal quale salire e
scendere, poi si occupa di autisti.
Lo voglio rassicurare per entrambe le sue preoccupazioni. Non avevo
intenzione di ricandidarmi, ma è stato proprio il
suo modo di amministrare a indurre molti concittadini a chiedermi di mettermi nuovamente
al servizio del territorio. Per la notizia fresca di
stamattina sulla presunta incompatibilità a
causa della liquidazione dello straordinario al mio autista di allora, la causa è fissata per il 12 maggio, e attendo che
venga fatta chiarezza su ciò che è stato
ed è irregolare nella gestione della cosa
pubblica.
Certo è buffo che un quotidiano locale, a
volte disattento durante la mia amministrazione degli scorsi anni, oggi decida di
abbracciare la causa di chi ha scelto il terrorismo informativo per cercare di screditare l’avversario. Ha fatto bene il Quoti-
diano della Calabria a pubblicare la velina artatamente passata dai miei
avversari politici per spronare la campagna elettorale: è dovere dell’informazione pubblicare tutte le notizie. Certo, prima di dedicare a mie presunte irregolarità tanto spazio in una pagina regionale, avrebbe dovuto
controllare meglio le carte passate in modo strumentale da chi teme, più
di chiunque altro, il mio rientro in Provincia. E magari provare a chiedermi un’opinione personale, per la dovuta correttezza nella pubblicazione della notizia.
Stamattina mi sono scoperto sposato con Elena Vespero, consumatore
di champagne e pessimo ragioniere nel conteggio delle ore di straordinario del mio autista. Sono curioso di sapere cosa scoprirò sul mio conto,
aprendo le pagine dei giornali locali, prima della fine della campagna
elettorale. Magari di non aver controllato l’indebito uso della carta igienica nei bagni della Provincia.
Certo dubito che riuscirò a leggere le notizie sfuggite finora alla professionalità di chi si autoproclama paladino della verità. Come, tanto per
citare l’ultima, la recente infornata al cospetto
di Schifani di decine di giornalisti e accompagnatori in gita premio a Roma, o quella delle
ragioni per le quali non sono state ancora versate le somme, quelle sì indebitamente autoliquidate, che una sentenza ha intimato di restituire ad alti dirigenti provinciali. Ma evidentemente i “conti in sospeso” pesano in
modo differente: ci sono champagne e
champagne. Purtroppo diventa difficile
per me, abituato a bere prosecco o vini
calabresi, comprendere le alchimie di un
certo tipo di politica e di un certo tipo di
stampa. Da cui ho sempre preso e voglio
continuare a prendere le debite distanze.
Fortuatamente esiste la magistratura, che
saprà mettere la parola fine a queste pantomime».
Monasterace è pronta al voto
A venti giorni dalla tornata elettorale che sceglierà il prossimo sindaco analizziamo candidati e programmi
Le elezioni comunali del 15 e del
16 maggio sono alle porte. Dopo
mesi di ipotesi e di congetture, i
nomi dei candidati sono ufficiali. Si contenderanno il governo
di Monasterace ben tre liste, su
una popolazione di poco più di
3500 abitanti. Ciascuna ha presentato 12 candidati per la carica
di consigliere, più il candidato
sindaco. La lista del dott. Cesare
De Leo, con lo slogan “Ritorno
al futuro-Monasterace rinasce”
che ha come simbolo un faro,
rimarca l'idea del recupero del
tempo perduto (considerando
che il candidato a sindaco è stato
tale per 15 anni) e della rinascita
di Monasterace. Gli obiettivi
inseriti nel programma politico
mirano a rilanciare l'economia,
puntando sul patrimonio culturale, sul turismo, su un nuovo
riassetto urbanistico, sulla valo-
rizzazione dei giovani. Gli interventi, in particolare, che la lista
di De Leo intende realizzare si
riferiscono all'ampliamento del
cimitero, al recupero del castello
nel borgo antico, alla riqualificazione del lungomare, alla cura e
al ripristino del verde pubblico e
dell'arredo urbano, alla valorizzazione dei giovani LSU e LPU,
al miglioramento della viabilità
e a una maggiore manutenzione
delle scuole. Nel programma
elettorale della lista “Ritorno al
futuro”, sembra ci sia un voler
sottolineare concetti quali esperienza e competenza. La lista del
dott. Diego Origlia, “Cambiamo
il domani”, con simbolo tre vele
tricolori su un mare azzurro,
punta sul senso di coesione per
creare i vari collegamenti tra le
istituzioni pubbliche, province e
regioni, mirando alla creazione
di un senso civico e alla trasparenza nelle attività amministrative, potenziando il ruolo dei cittadini con i loro diritti e doveri.
Gli impegni che il candidato a
sindaco si prendono a carico, si
riferiscono, in particolar modo,
al risanamento economico, con
uno sguardo più attento verso le
fasce più deboli della popolazione e un'oculata gestione delle
entrate e delle spese in modo da
evitare l'indebitamento del
comune, la creazione di energie
alternative attraverso il fotovoltaico, soprattutto per gli edifici e
l'illuminazione pubblica. Altro
obiettivo, comune alla lista del
dott. De Leo, è la regolarizzazione e la valorizzazione del personale precario LSU e LPU. Dal
punto di vista sociale, il programma espone la necessità di
luoghi d'incontro tra i cittadini,
con la creazione di una sala convegni e il sostegno alle associazioni presenti sul territorio. Al
tema “lavori pubblici e viabilità”, la lista “Cambiamo il
domani”,intende intervenire
con: ristrutturazione della piazza PortoSalvo, espansione dell'area cimiteriale, ristrutturazione
rete idrica e fognante, rivalutazione del centro storico. La lista
n°3, dell'attuale sindaco dott.ssa
Maria Carmela Lanzetta, “Per
Monasterace-Indipendenza e
libertà”, con simbolo il castello,
la M di Monasterace stilizzata e
un gruppetto di persone, è una
lista nata sotto il segno della
continuità con gli ultimi cinque
anni di governo e con una sorta
di apertura verso il mondo giovanile con tanti candidati giovani e capaci. Il programma stilato
propone vari ambiti di azione,
PEPE’LOMBARDO SI PRESENTAAL PUBBLICO
Indetta per martedì prossimo, 26 Aprile, la presentazione di tutti i candidati nelle varie liste e del
programma elettorale del candidato a sindaco di Locri, Pepè Lombardo. La manifestazione che
inizierà alle ore 19,00 si terrà nella Corte del Palazzo Comunale di Locri. In caso di condizioni
metereologiche avverse il tutto si sposterà all’interno del Palazzo della Cultura
Perché non convince
il programma di Panetta
Per l’ex sindaco di Siderno ci vorrà del tempo per passare dalle promesse alle(improbabili) realizzazioni
FULMINE A CIEL SERENO
A GIOIOSA IONICA
SÌ È DIMESSO
ROCCO LO BIANCO
NICODEMO VITETTA
ERCOLE MACRÌ
Di Riccardo Ritorto non posso per ora
dire nulla perché il suo programma elettorale non è ancora in circolazione. Ho però
letto con attenzione quello di Mimmo
Panetta distribuito nei giorni scorsi. Nelle
sue 26 pagine fittissime - tali da scoraggiarne la lettura - egli afferma che realizzerà
rivoluzioni copernicane ritenendo valide le
critiche di coloro che avvertono la necessità
di un cambiamento della classe dirigente
sidernese, candidandosi in tal modo per
almeno il prossimo decennio alla guida di
Siderno: ci vorrà bene del tempo per passare dalle pure enunciazioni, dalle promesse vaghe alle loro (improbabili) realizzazioni.
Forgiare una nuova classe dirigente significa innanzitutto cambiare la società: ci
vuole tempo (molto tempo), anni di potere (democratico), adeguata capacità politica, disponibilità economiche e tanto altro
ancora.
“Vaste programme”, disse con tono elegante ma anche sarcastico il generale de
Gaulle a un suo ministro, liquidando in tal
modo i progetti ampi e pretenziosi che gli
sottoponeva.
Era un richiamo alla realtà e alla concretezza: la stessa che nel mio piccolissimo,
non disponendo di alcuna autorità ma,
forse, di qualche idea, giornalisticamente
cercherò di fare attraverso osservazioni,
proposte, progetti.
LOCRI
CALABRESE,BENE
LA PRESENTAZIONE
Quanto cioè mi sembrerà utile per la
nostra città - pur sempre la capitale economica della Locride - al fine di ottenere crescita civile e culturale, sviluppo economico, creazione di ricchezza, benessere dei
nostri concittadini.
Se poi qualcosa verrà condiviso e qualcuno cercherà di realizzarla, per quello che
potrò sarò al suo fianco.
basati su progetti che, saranno
di volta in volta resi pubblici, in
modo da dare piena coscienza e
conoscenza ai cittadini di tutte
le iniziative, sulla base del principio della trasparenza. Gli
ambiti di intervento ritenuti
necessari riguardano l'ambiente
e il paesaggio, con una maggiore tutela e salvaguardia del territorio e forti controlli per evitare
abusivismi e atti vandalici. L'idea della persona protagonista
della vita sociale e politica, nel
programma della lista n°3, viene
sottolineata attraverso iniziative
Candidato a
sindaco:
De Leo
Candidato a
sindaco:
Lanzetta
Candidato a
sindaco:
Origlia
Su cosa punta
*Creazione Salaconvegni
*Ristrutturazione rete idrica
*Riqualificazione Piazza
Portosalvo
* Fotovoltaico
Si è respirata un'aria diversa domenica 17 Aprile alla serata di presentazione ufficiale della lista “Leali alla
Città” che parteciperà, alle elezioni
comunali della città di Locri. I sedici
candidati e il loro leader Giovanni
Calabrese, candidato a sindaco,
hanno riunito i loro concittadini nella
gremitissima sala del cinema Vittoria.
La presentazione del programma
amministrativo , del profilo dei singoli
candidati, ognuno dei quali ha tenuto
un breve ma incisivo discorso, e lo
schietto intervento di Calabrese,
erano tutti uniti da un leit motiv comune: ossia quello di una grande tensione ed emozione partecipativa. Elemento da non sottovalutare quest'ultimo, poiché che testimonia quanto
ognuno dei presenti, molti dei quali
volti giovani, nuovi e freschi della vita
politica cittadina, tenga veramente ai
progetti e alle prospettive del movimento rappresentato. Insomma,
gente che crede in quello che dice e
in quello che fa. Una ventata di aria
fresca, appunto, di cui Locri, non può
più fare a meno.
Su cosa punta
*Tutela ambiente e paesaggio
*Appoggio famiglie disagiate
*Incremento Turismo e eventi
*Sviluppo Urbanistica
che mirano all'integrazione,
offrendo maggiore appoggio
alle associazioni, alle famiglie, in
particolare a quelle più disagiate, ai giovani con progetti rientranti nell'ambito dell'UE e in
più forum e consiglio comunale
dei ragazzi. La programmazione
economica avrà una “continuità” con le iniziative già intraprese in questi cinque anni,
quindi razionalizzazione delle
spese e controllo delle entrate,
tenendo sempre presente la
disponibilità contributiva delle
varie famiglie. Altro aspetto
Su cosa punta
*Ampliamento Cimitero
*Recupero del Castello
*Riqulificazione Lungomare
* Valorizzazione del verde
pubblico
presente nel programma riguarda il turismo e il suo incremento, valorizzando i beni culturali
e favorendo una maggiore circolazione di persone con la creazione di bus-navette, assistenza
turistica, eventi gastronomici,
musicali e teatrali. Lo sviluppo
urbanistico, necessario per un
paese come Monasterace, sulla
base del programma della
dott.ssa Lanzetta, verrebbe realizzato mantenendo la naturale
struttura del territorio, senza
deturparne la bellezza. In continuità con l'uscente amministra-
zione è presente anche, la revisione del Piano Regolatore
Generale e un Piano Urbano
del traffico.
Le parole, i progetti sono tanti e
vari e ,sulla carta, sembrano
davvero mirare alla valorizzazione del territorio, ma i cittadini aspettano i fatti. Nessuno si
aspetta miracoli. Le elezioni
comunali sono una tra le massime espressioni del volere popolare e quindi si spera che, chi
vincerà sarà davvero il prescelto
dal “popolo sovrano”.
Antonella Papaleo
Nella Giunta Comunale di Gioiosa
Jonica, si avverte una “dissociazione” interna tra i consiglieri e gli
Assessori di maggioranza. Questo
fattore si evince da una lettera recapitata dall'ex (ormai) capogruppo di
maggioranza Rocco Lobianco, che
rende pubbliche le proprie dimissioni dall'incarico affidatogli dal suo
partito al Presidente del Consiglio
Comunale, Rosa Barillaro. Alla
vigilia dell'approvazione in Consiglio Comunale del bilancio di previsione - scrive Lobianco - che rappresenta un fondamentale strumento contabile amministrativo, desidero lanciare un segnale forte alla
maggioranza che governa Gioiosa
Jonica. Infatti, sembra d'intuire che
i motivi delle dimissioni di Lobianco sono da ricercarsi nel fatto di
essere stato lasciato fuori dalla riunione pre-bilancio di previsione.
Riferendosi al divario tra la Giunta
guidata da Mario Mazza e il gruppo
consiliare, questa situazione - sostiene ancora Lobianco - ove non sanata, rischia di indebolire l'azione di
questa maggioranza, oltre a sminuire l'importante azione propulsiva
che i consiglieri hanno verso l'esecutivo. Al fine di dare dignità al lavoro
- continua Lobianco - fin qui svolto
dal sottoscritto, mi vedo costretto a
rassegnare le dimissioni con effetto
immediato da capogruppo della
lista"Unità e Partecipazione".
Lobianco, per la coerenza e il grande senso di responsabilità verso gli
elettori di Gioiosa Jonica e per l'amore verso la città, rimarrà fedele
agli impegni presi con i cittadini,
continuando a sostenere questa
maggioranza ed il programma sottoscritto in campagna elettorale. A
questo punto sembra ipotizzabile
da parte del Sindaco (avendo il
potere di farlo) una “ricomposizione” di Giunta, magari con dei collaboratori esterni, visto l'attuale… evidente “scollamento”.
la Riviera DOMENICA 24 APRILE 2011
16
ISTITUTO D’ISTRUZIONE SUPERIORE “PITAGORA” SIDERNO (RC)
Prot.n. 2431
Siderno, lì 20 aprile 2011
IL DIRIGENTE SCOLASTICO
IL DIRETTORE DEI SERVIZI GENERALI ED AMMINISTRATIVI
INDICONO
MEDIANTE PROCEDURAAPERTA CON AVVISO PUBBLICO SU ORGANI DI STAMPA GARAD’APPALTO PER LACONVENZIONE PER LAGESTIONE DELSERVIZIO DI CASSAPERIODO 01/01/2012 – 31/12/2014
Numero gara: Autorità per la Vigilanza sui Contratti Pubblici di Lavori,Servizi e Forniture – 2139233;
Lotto CIG: Autorità per la Vigilanza sui Contratti Pubblici di Lavori,Servizi e Forniture – 2066400F35;
Delibera del Consiglio d’Istituto del 09/02/2011.
1.Ente appaltante: Istituto d’Istruzione Superiore “Pitagora” via Turati snc 89048 Siderno (Reggio Calabria) Codice Ministeriale RCIS012007 – C.F. 90011590800 – telefono 0964-381935 (centralino) – fax 0964-381343 – E-mail
[email protected].
2.Descrizione del servizio: l’appalto ha per oggetto l’affidamento del servizio di cassa dell’Istituto d’Istruzione Superiore “Pitagora” di Siderno (RC) che dovrà essere espletato secondo le disposizioni normative vigenti in materia
e, in specifico, la convenzione cui trattasi dovrà essere redatta tra le parti secondo quanto stabilisce la circolare del Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, prot.n.13784 del 10 dicembre 2002.
3. Luogo di stipulazione ed esecuzione del contratto: (Sede scolastica) Siderno, via Turati snc. Il servizio di cassa dovrà essere svolto dall’Istituto di credito aggiudicatario mediante l’Agenzia presente nel Comune di Siderno e,
pertanto, ai fini dell’affidamento del servizio, l’azienda di credito/Ente concorrente dovrà produrre dichiarazione, che sarà parte integrante dell’offerta, che è operante presso il Comune di Siderno una propria Agenzia (Sportello
bancario) o, garantire per iscritto assumendosi ogni responsabilità e onere, che sarà operante, in data non successiva il 21/07/2011, una propria Agenzia ubicata sul territorio del Comune di Siderno (in questo caso dovrà dimostrare, prima della procedura dell’ apertura delle buste, che la filiale è operativa).
4. Procedura di aggiudicazione: Procedura aperta con avviso pubblico su organi di stampa D.lgs.163/06 “Codice dei contratti pubblici, relativi ai lavori, servizi e forniture”.
5. Durata del contratto: l’appalto ha la durata triennale dal 01/01/2012 al 31/12/2014.
6. Requisiti soggettivi di partecipazione alla gara ( pena esclusione dalla gara): sono ammessi alla procedura di gara gli Istituti bancari che soddisfano i seguenti requisiti:
a. sono autorizzati a svolgere l’attività di cui gli artt. 10 e 14 del D.lgs.n.385/1993;
b. insussistenza di cause di esclusione dalla partecipazione alle gare ex art.38 del Codice degli appalti D.lgs.n.163/06;
c. i cui rappresentanti sono in possesso dei requisiti di idoneità professionale di cui all’art.39 del D.lgs.n.163/06;
d. i cui rappresentanti abbiano le capacità tecnico-professionali ed economico-finanziarie ex artt. 41 e 42 del D.lgs.163/06;
e. sono ammessi i soggetti di cui all’art.34 e ss. e art. 49 del D.lgs.163/06;
f. sono in regola con la normativa in tema di collocamento obbligatorio “categorie protette” (art.17 Legge 68/99);
g. I soggetti che svolgono funzioni di direzione e amministrazione dell’agenzia concordata devono possedere i requisiti di professionalità, onorabilità e indipendenza previsti dal codice di comportamento delle banche;
7. Requisiti oggettivi di partecipazione alla gara ( pena esclusione dalla gara):
a. sportelli operativi sul territorio ( vedi opzione riportata al p. 3. “Luogo di stipulazione ed esecuzione del contratto”);
b. l’azienda di credito/Ente concorrente, dovrà adibire stabilmente al servizio in oggetto almeno una unità operativa di personale esperto in tale tipologia di operazioni che ricoprirà la funzione di “Referente” tra Scuola/Banca.
8. Criteri per l’aggiudicazione: l’aggiudicazione verrà disposta in favore dell’offerta economicamente più vantaggiosa , ai sensi dell’art.83 del D.lgs.163/06.
9. 1 Parametri finanziari ed economici (Punteggio max 60):
9.2 Elementi tecnico organizzativi (Punteggio max 30):
a Tasso d’interesse attivo sulle giacenze del conto corrente
(Euribor tre mesi + spread migliore)
Max 25 punti
a Disponibilità ad effettuare il servizio esterno di collegamento presso l’Istituto
Max 05 punti
b Tasso debitore per eventuali scoperti
(Euribor tre mesi + spread migliore)
Max 05 punti
b Servizi analoghi svolti per altri Enti pubblici
(Da 1 a 5 Enti = p. 5; da 6 Enti e oltre = p. 10)
Max 10 punti
c Riconoscimento contributo di sponsorizzazione
Max 10 punti
(un punto ogni 500,00 euro offerti fino ad un massimo di 10 punti)
(In caso di importi che non siano multipli di . 500,00 il punteggio sarà arrotondato
come nel seguente esempio:
da . 501,00 a . 749,00 = p.1
da . 750,00 a . 999,00 = p.2)
d Disponibilità ad accollarsi anche le spese vive inerenti il servizio, quali le spese
di imposta per il bollo, spese postali, spese bonifici/mandati
(spese bollo = p.2,5; spese postali = p.2,5; spese bonifici/mandati = p.5)
Max 10 punti
e Spese di gestione e tenuta conto
Max 10 punti
Dati anno finanziario 2010:
L’istituto ha n° 71 operatori e n° 321 Studenti. Sono state emesse/i:
N° 56 Reversali per un totale di
386.706,52;
N° 434 Mandati per un totale di
421.639,98;
Giacenza di cassa al 31/12/2010
147.597,97
Art. 10 – MODALITA’ E TERMINI DI PRESENTAZIONE DELL’OFFERTA
Per la partecipazione alla gara pubblica, i concorrenti dovranno presentare al Dirigente Scolastico dell’Istituto di Istruzione Superiore “Pitagora di Siderno, via Turati snc 89048 Siderno (RC), a mezzo raccomandata o consegna manuale, entro le ore 13 del giorno 15 luglio 2011 , un plico contenente tre buste: la busta
n. 1, sigillata, dovrà contenere i documenti di seguito indicati. Sul bordo della busta dovranno essere apposti il timbro, la siglatura e la seguente dicitura: “BUSTA N. 1 – DOCUMENTAZIONE”;
la busta n. 2, sigillata, dovrà contenere l’offerta tecnica compilata uniformemente ai due prospetti sinottici:
9.1 “Parametri finanziari ed economici” e 9.2 “Elementi tecnico organizzativi”.
Sul bordo della busta dovranno essere apposti il timbro, la siglatura e la seguente dicitura: “BUSTA N. 2
– OFFERTA TECNICA”;
la busta n.3, siglata, dovrà contenere la dichiarazione della tracciabilità dei flussi finanziari, il DURC con
allegata fotocopia di un valido documento di riconoscimento del legale rappresentante o procuratore.
Farà fede, ai fini della regolare presentazione, esclusivamente la data del timbro apposto sul plico dall’Ufficio Protocollo dell’Istituto ricevente.
Resta inteso che il recapito del plico rimane ad esclusivo rischio del mittente ove, per qualsiasi motivo, il
plico stesso non giunga a destinazione in tempo utile.
Sul plico dovrà essere indicata la ragione sociale dell’Istituto concorrente e dovrà apporsi la seguente dicitura: GARAA PROCEDURAAPERTA PER L’AFFIDAMENTO DEL SERVIZIO DI CASSA DELL’ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE “PITAGORA” DI SIDERNO.
All’interno del plico dovranno essere racchiuse, a pena di esclusione dalla gara, le tre buste sigillate contenenti:
Busta n. 1:
Domanda di partecipazione con la sottoscrizione non autenticata delle seguenti dichiarazioni sostitutive,
ai sensi del D.P.R. 445/2000 e successive modifiche, firmate in calce dal legale rappresentante o procuratore, con allegata fotocopia di un valido documento di riconoscimento:
1. Denominazione e ragione sociale, domicilio legale, numero di partita IVA e/o codice fiscale del soggetto o dei
soggetti concorrenti, descrizione sintetica delle potenzialità tecnico-gestionali e patrimoniali del soggetto o dei soggetti concorrenti;
2. Copia fotostatica del bando di gara sottoscritto per accettazione dal legale rappresentante del soggetto o dei
soggetti concorrenti;
3. Le seguenti dichiarazioni sostitutive:
1. non trovarsi, né essersi trovati in alcune delle condizioni di esclusione di cui all’art. 38, 1° comma, lettere a), b),
c), d) del D. Leg.vo n. 163/2006;
2. non aver commesso grave negligenza o malafede nell’esecuzione delle prestazioni affidate o grave errore nell’esercizio dell’attività professionale accertate dalla stazione appaltante;
3. non aver commesso violazioni, definitivamente accertate, rispetto agli obblighi relativi al pagamento delle imposte e tasse secondo la legislazione italiana o dello Stato in cui sono stabiliti;
4. non aver reso false dichiarazioni, nell’anno precedente alla pubblicazione del seguente bando di gara, risultanti dai dati in possesso dell’Osservatorio di cui al D. Lgs. 163/06;
5. non aver commesso violazioni gravi, definitivamente accertate, alle norme in materia di contributi previdenziali e assistenziali, secondo la legislazione italiana o dello Stato in cui sono stabiliti;
6. essere in regola con la normativa sul diritto al lavoro dei disabili (art. 17 L. 68/1999);
7. non trovarsi,. in ogni caso, in nessuna ipotesi di incapacità a contrattare con la Pubblica Amministrazione ai
sensi delle norme vigenti;
8. di disporre almeno di una Filiale/Agenzia operativa ubicata sul territorio del Comune di Siderno Marina o vedi
opzione riportata al p.3 “Luogo di stipulazione ed esecuzione del contratto”;
9. assenza delle condizioni di controllo di cui all’art. 2359 del C.C. nei confronti di altri soggetti partecipanti alla
gara sia in qualità di controllanti che controllati;
10. di aver preso visione di tutte le circostanze generali e particolari che possono avere influito sulla formulazione
dell’offerta e che possono influire sull’espletamento del servizio;
11. di aver preso visione dello schema di Convenzione per la gestione del servizio di Cassa (Circolare MIUR prot.
n. 13784 del 10/12/2002 con oggetto: D.M. 44 del 1° febbraio 2001. Schema di convenzione di cassa delle istituzioni scolastiche) e di accettarlo senza riserva alcuna.
L’Istituto appaltante si riserva la facoltà di verificare, prima dell’aggiudicazione definitiva, il possesso dei requisiti
dichiarati in sede di gara.
c Disponibilità ad effettuare il servizio anche tramite collegamento
telematico-informativo con organizzazione e costi a totale carico dell’Istituto cassiere Max 07 punti
d Disponibilità a praticare ai dipendenti della Scuola le migliori condizioni di favore
Max 05 punti
3 punti
e Spese di stipula della convenzione cui trattasi a carico dell’Istituto cassiere
9.3 Sintesi ultimo triennio dell’attuale servizio di cassa:
Anno
Numero mandati
emessi
Numero reversali
incassate
2007
2008
2009
459
443
437
44
31
51
Giacenza di cassa fine anno
finanziario in euro
532,931,35
400.699,87
182.531,43
Busta n. 2 (Offerta tecnica)
L’istanza , con la sottoscrizione non autenticata, ai sensi del D.P.R. 445/2000 e successive modifiche, firmata in
calce dal legale rappresentante o procuratore, con allegata fotocopia di un valido documento di riconoscimento,
contenente i seguenti elementi:
1. Denominazione e ragione sociale, domicilio legale, numero di partita IVA e/o codice fiscale del soggetto o dei
soggetti concorrenti;
Busta n. 3 (Dichiarazione tracciabilità dei flussi finanziari e DURC)
La busta deve contenere la dichiarazione di tracciabilità dei flussi finanziari (ai sensi del D.L. 12.11.2010, n. 187,
convertito, con modificazioni, in Legge 17.12.2010, n. 217) del legale rappresentante o procuratore, con allegata
fotocopia di un valido documento di riconoscimento; deve contenere, inoltre, il certificato DURC valido a tutti i
sensi della normativa vigente in materia.
Le domande pervenute senza le predette diciture sono automaticamente escluse.
Non saranno in nessun caso presi in considerazione i plichi pervenuti oltre il suddetto termine perentorio di scadenza.
11. Tempi e modalità della procedura
La Commissione tecnica provvederà all’apertura delle buste il giorno 21/07/2011, alle ore 11,00, contestualmente siglerà, numerandolo, ogni singolo foglio di ogni offerta e si riserverà a continuare i lavori di comparazione in
date successive.
All’operazione predetta potrà presenziare un rappresentante di ogni Istituto partecipante.
12. Responsabile del procedimento
Il Direttore SGA Domenico Ammendolia, ai sensi del D. Lgs. 163/06 e della Legge 241/90, è nominato Responsabile dell’iter del procedimento per l’Istituto d’Istruzione Superiore “Pitagora” di Siderno.
13. Pubblicità
Il bando verrà pubblicato sul sito della scuola
14. Trattamento dei dati personali
Il titolare del trattamento dei dati personali è l’Istituto d’Istruzione Superiore “Pitagora” di Siderno.
La raccolta dei dati personali ha finalità di consentire l’accertamento dell’idoneità dei concorrenti a partecipare alla procedura di affidamento del servizio di cassa. Di norma, i dati forniti dai concorrenti e dall’aggiudicatario
non rientrano tra i dati classificabili come “sensibili” e “giudiziali”, ai sensi dell’art. 4 comma 1, lettere d) ed e) del
D. Lgs. 196/2003.
L’eventuale rifiuto di fornire i dati richiesti costituirà motivo di esclusione dalla gara.
L’amministrazione opererà secondo quanto previsto dal D. Lgs. 196/2003. Il titolare del trattamento è la stazione appaltante.
I dati acquisiti dall’Istituto saranno utilizzati per verificare la sussistenza dei requisiti necessari per la partecipazione alla gara ed, in particolare, delle capacità amministrative tecnico-economiche dei concorrenti richieste per
l’esecuzione del servizio nonché per l’aggiudicazione e, per quanto riguarda la normativa antimafia, in adempimento di precisi obblighi di legge. Il trattamento dei dati verrà attuato mediante strumenti manuali, informatici e
telematici idonei e, in particolare, la loro conservazione avverrà tramite archivi cartacei ed informatici.
I dati forniti dal concorrente dal concorrente aggiudicatario vengono acquisiti dall’Istituto d’Istruzione Superiore “Pitagora” di Siderno ai fini della stipula della convenzione, per l’adempimento degli obblighi ad esso connessi, oltre che per la gestione ed esecuzione della convenzione stessa. I dati potranno, inoltre, essere comunicati al
personale dipendente dell’Istituto d’Istruzione Superiore “Pitagora” di Siderno che cura il procedimento della gara,
agli Enti pubblici per le verifiche di legge, agli altri concorrenti che facciano richiesta di accesso ai documenti di
gara nei limiti consentiti dalla legge 241/90 e successive modifiche ed integrazioni.
I dati non verranno in alcun modo diffusi. Al concorrente in qualità di interessato, verranno riconosciuti i diritti
di cui all’art. 7 del D. Lgs. 196/2003.
15. Rinvio
Per quanto non espressamente previsto e disciplinato dal presente bando, si applica la normativa vigente in materia.
Per eventuali informazioni rivolgersi al Responsabile dell’iter del procedimento:
Direttore SGAAmmendolia Domenico – dalle ore 11:00 alle ore 12,30, da lunedì a venerdì - telefono (centralino) 0964-381935, e-mail [email protected].
IL DIRETTORE S.G.A.
F.to Domenico Ammendolia
IL DIRIGENTE SCOLASTICO
F.to prof. Fortunato Surace
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO [email protected]
RISPONDE
Il direttore
Non in mio nome!
Il principe di Condè il giorno prima della battaglia
di Rocroi ha dormito saporitamente,
altrettanto farò io il 15 ed il 16 di maggio p.v.
Egregio direttore leggendo l'elenco dei candidati a consiglieri comunali
della nostra cittadina, ho notato, non senza una certa sorpresa che in una
delle liste a sostegno della candidatura a sindaco della città l'ing. Domenico Panetta, c'era il nome di un esponente di “spicco” del movimento
“Siderno Libera”, certo Antonio Sgambelluri.
Perché dico non senza una certa sorpresa? Perchè io di quel movimento
facevo parte, non solo, ma ho partecipato per un anno intero a quasi tutte
le riunioni. Riunioni proficue e interessanti, anche se talvolta accese. Il
movimento cresceva e si arricchiva sempre più di nuove presenze. Si discuteva dei problemi della nostra cittadina e di come fare per sollecitare la
loro soluzione. Intanto si avvicinavano le elezioni e con esse si faceva sempre più animata la discussione sulle possibili alleanze. E qui vennero fuori
le diverse anime del movimento orribili lingue, orribili favelle! (Dante
docet!).
C'era chi voleva andare a rimorchio del PD (il verde Sasà Albanese), chi
voleva discutere (i cosiddetti tuttologi) con tutti e di tutto, e sebbene gli
incontri fossero sempre più numerosi e più ampi, l'interlocutore privilegiato non poteva - per il movimento - non rimanere il PD.
Ma il PD, difronte alla nostra richiesta di azzerare tutto e discutere prevalentemente di programmi e successivamente individuare un candidato a
sindaco della città che potesse essere coerentemente coniugato con le indicazioni programmatiche, rispendeva picche. Sibillina la risposta dei democratici:”discutete di tutto ciò che volete, fate
pure voi il programma e noi lo firmeremo, ma sulla candidatura a Sindaco resta
l'Ing. Panetta. Se proprio volete fare una
lista la includeremo assieme alle nostre
(guarda un po': una democratica concessione a una banda di poveracci che non
conoscono bene le “cose di questo
mondo”).
Con tutto il ragionevole dubbio che possa
accompagnare la mente di questa banda di poveracci, non può non sorgere il sospetto che anche in questo caso “le forze occulte” (in verità non
tanto occulte) si siano fatti avanti per ostacolare un tentativo di andare al
superamento di un “ancienne regime”, il quale folgorato ancora una volta
sulla via di Donisi, non molla il sedere dalle poltrone siano esse state al
governo o all'opposizione della città.
Oggi, a chi non conosce la storia del movimento Siderno Libera, sembrerebbe una iniziativa velleitaria quella della partecipazione alle elezioni
amministrative, ma ritengo, che il gran rifiuto -più o meno motivato - di
candidarsi a Sindaco della città di Gianni Lanzafame, lo stesso movimento si è trovato in una situazione di avvitamento interno e sempre più individuale. Individualismo che è prevalso nella candidatura nelle liste panettiane del sunnominato Antonio Sgameblluri. Lo scrivente in quella occasione ebbe a dire che non era disposto ad andare a Canossa.
Per concludere il movimento Siderno Libera, nato come alternativa alla
vecchia classe politico-amministrativa, è fallito nei suoi principali postulati
ideali e politici, e, per quanto mi riguardaè sciolto. Se qualcuno, mosso da
pruriti elettorali, ha inteso candidarsi con altri lo ha fatto a titolo esclusivamente personale e, comunque, non in mio nome!!!
Cosimo d'Agostino
A proposito del Cejri di Bianco
Illustrissimo Presidente Dott. Scopelliti , la presente per significarle il disagio di molti genitori che si trovano costretti ad affrontare problemi legati a
difficoltà dei propri figli.
Sarà con noi d'accordo che il bene primario di una società è la salute dei cittadini una soprattutto dei bambini che rappresentano il nostro futuro e nella
nostra regione.
Nella tristemente famosa Locride, dove si convive con problemi economici
per la mancanza di posti di lavoro, alcune famiglie con bambini che presentano difficoltà di crescita possono fare affidamento sul Centro Cejri di Bianco dove seri professionisti si adoperano con impegno e dedizione ad aiutare a risolvere le problematiche di questi bambini (futuri cittadini).
E con rammarico che le vogliamo ricordare che da
gennaio si aspetta la firma per i nuovi contratti di convenzione e che a tutt'oggi ciò non è avvenuto, rischiando quindi la chiusura di questo istituto per mancanza
di fondi. Se tutto ciò accadrebbe che ne sarà dei nostri
figli visto che in zona è l' unico in funzione?
Comprendiamo che la sanità pubblica debba necessariamente ridurre i costi e soprattutto gli sprechi, ma
tutto ciò non dovrebbe assolutamente colpire la salute
e i diritti dei nostri figli.
Confidiamo nella sua sensibilità e nell' amore che lei ha sempre dimostrato
per la nostra regione, ricordandole ancora una volta che i bambini di oggi
sono i futuri UOMINI che faranno ancora grande la nostra Calabria .
Diamole le possibilità investendo sul loro futuro. Le vogliamo ancora ricordare che molti di noi genitori, nonostante versiamo in condizioni economiche molto precarie, ci siamo visti costretti a contribuire di tasca propria per
dare un aiuto ai nostri figli in modo che non vengano abbandonati al loro
destino portandosi adosso i loro disagi -problemi- questo è inaccettabile ed
è ancora più grave pensare che nessuno ci sta aiutando per far si che ciò non
avvenga.
Confidiamo ancora nella sua sensibilità voglia
prendere nella giusta considerazione questa lettera.
Cordialmente salutiamo
la mamma di Domenico e alcuni genitori .
TRASPORTI
La via crucis
dei turisti
Buongiorno Presidente , Buongiorno
Ing Pavone,mi presento mi chiamo
Francesco Sgambelluri è sono calabrese, Siderno RC, vivo da qualche anno
fuori. Mi capita specie durante le festività o durante le mie ferie di ritornare
nella mia "cara Regione".La ragione
per cui mi permetto di scrivervi è sollecitata dai continui disservi legati a
trasporti relativi alla nostra regione ed
in special modo relativi all'area jonica,
avvalorati dai recenti tagli del trasporto ferroviario che Ferrovie dello Stato
ha recentemente operato .
Per farvi intuire il disagio vi annoio
dettagliandovi il mio viaggio:
treno da Roma h 23.00 arrivo a
Rosarno alle 7.08, la mia destinazione
finale sarà Siderno.Ma con la cancellazione del treno l'unica possibilità
sarebbe stata fare il tratto
Lamezia/Siderno in bus che naturalmente è pieno!
altrenativa
:
bus
Federico
Roma/Siderno , pieno!
noleggi auto a Lamezia in stop sell !
non mi rimane che attendere il primo
bus Federico che parte da Rosarno
alle 11.00!!!! ossia dopo ben 4 ore
CAPIRETE CHE IL SERVIZIO
ALL'UTENZA E' INESISTENTE , E
MI CHIEDO PERCHE' LE CONCESSIONI AL SERVIZIO PUBBLICO NON PRETENDANO QUANTO MENO UN SERVIZIO CHE
GARANTISCA LE COINCIDENZE.
Questo mio sfogo, non solo per il disagio personale che mi appresto ad
affrontare , ma mi immagino chi per
turismo dovesse recarsi nella nostra
Regione .
A tal proposito mi permetto di segnalarvi cosa mi è successo in estate rientrando dalla Sicilia:
Sbarco alle 11.00 circa a Villa S Giovanni e purtroppo chi non ha la macchina è tagliato fuori....
era l'ultima domenica di agosto la stazione di Villa SG un deserto, ne un
cartello ne un punto informazione ne
la gente dei bar ha saputo darmi un
aiuto in tal senso.....Eppure dovrebbe
essere il nostro bigliettino da visita per
chi arriva dalla Sicilia!!
Nessun treno da Villa l'unico alle
13.00 circa per RC, fuori nel piazzale
passano KM di auto che sbarcano e
dei bus ma l'unico modo per sapere
dove vanno è chiedere all'autista...Alla
fine alle 12.30 riesco a prendere una
autolinea " Violi" che quanto meno mi
porta a Reggio quanto meno trascorro
il tempo per l'unico treno che mi porta
a destinazione ( Siderno) alle 17.30!!!
niente male per un viaggio iniziato da
Messina alle 11.00 solo 6.30 ore...
SE CI METTESSIMO NEI PANNI
DI CHI VIENE A VISITARE LA
CALABRIA, SENZA AUTO A
SEGUITO, FORSE CAPIREMMO
CHE NEGHIAMO AL TURISTA
CHE ARRIVA DALLA SICILIA LA
POSSIBILITA' DI RECARSI A
REGGIO CALABRIA O QUELLO
DI VISITARE LE SPIAGGE
DELLA COSTA IONICA .
Mi auguro che questa mia protesta
possa valere e far leva sulla sensibilità
degli amministratori affinche i calabresi ed i visitatori delle nostre città
possano serenamente godere di servizi che oserei definire primari e vi assicuro che il mio sentimento è comune
a molti altri che come me deve fare
ritorno a casa ...Provate a pensare a
chi ha pagato per una vacanza in
Calabria , pensate cosa dirà al suo
ritorno , di cosa ha trovato nella
nostra terra .Vi assicuro che monumenti, il mare e bellezze naturali
non bastano piu', l'utenza/turista ha
delle esigenze primarie , ha necessità
di confort .State ben certi che gli sforzi ed i capitali investiti dalla Calabria
nella promozione turistica saranno
vanificati dalla cattiva pubblicità che
scaturisce dai cattivi servizi offerti
prima di tutto dalla stessa Regione e
dalle amministrazioni locali.
monete sono false. La Posta è un servizio
pubblico e come tale ha il dovere di comportarsi correttamente e onestamente per
il bene di tutti i cittadini.
Un'altra illusione è svanita, la Posta “corretta e sana” è solo un lontano ricordo.
Gennaro Rosetta
PLESSO LAMIA
Un piccolo plesso
fa grandi cose e
non finisce qui...
Molto spesso i plessi delle contrade vengono sottovalutati ed è per questo che vogliamo farvi conoscere l'intenso lavoro, che
durante l' anno nel plesso Lamia, le insegnanti fanno, sostenute dalla collaborazione di noi genitori.
Vogliamo esprimere il nostro apprezzamento nei confronti delle nostre insegnanti nell'offrire a tutti pari opportunità forcordiali saluti e Buona Pasqua mative.
Francesco Sgambelluri - A Natale è stata realizzata la recita da
parte della scuola materna ed elementare.
Tutta la scuola è stata addobbata con tantissimi lavori degli alunni, i quali hanno
MARINA DI GIOIOSA JONICA
raccolto tantissimi giocattoli che sono stati
donati alle parrocchie per i bambini bisognosi.
- A Carnevale si è svolta una grande festa
in maschera, per gli alunni con animazione e giochi organizzata dai genitori.
- 150° anniversario dell'Unità d'Italia. Le
Gentile Direttore
maestre hanno fatto un intenso lavoro nel
Questa è
questa è la lettera indipreparare gli alunni e allestire la scuola,
gnata di una cittadina che per rispetto
invitando Forze dell'Ordine, Dirigente,
dei dipendenti che lo meritano e degli
Autorità Comunali e genitori. Riuscendo
utenti, ha deciso di raccontarle l'ultimo
alla fine ad avere un meritato successo.
disdicevole disservizio postale.
- Noi genitori abbiamo provveduto ad
Non penso sia possibile più sopportare
acquistare tutti i medicinali di “primo socl'operato di alcuni dipendenti di Poste
corso” per la scuola.
Italiane ai danni di tutti i contribuenti e
- Abbiamo lottato per avere una scuola
utenti del servizio. Hanno voglia, le Poste
migliore. Gli operai del Comune di SiderItaliane, di dire che noi, ormai siamo
no hanno iniziato i lavori di manutenzione
"clienti" e non più "utenti": il trattamento
e presto dovremmo ricevere una visita da
che ci riserva il loro personale agli sporparte della Commissaria.
telli è dei peggiori che ci possa immagi- Noi all'interno della scuola abbiamo
nare. Avrei preferito non aver da segnaorganizzato attività di volontariato aiutanlare queste deficienze indegne alla
do i bimbi in difficoltà.
nostra epoca. Nel mese di Dicembre
- Abbiamo collaborato al progetto raccol2010 mi recai presso l'Ufficio Postale di
ta fondi per la realizzazione del Parco GioMarina di Gioiosa Ionica per effettuare
chi di Siderno. Risultando il Plesso che ha
un'operazione di prelievo sul mio libretraccolto più soldi rispetto ad altre scuole.
to di risparmio. Conclusa l'operazione da
- I nostri bambini, hanno partecipato al
me richiesta uscì dall'Ufficio per recarmi
progetto extracurricolare “Ambiente e terda un negoziante che mi conosce, per
ritorio”, avente come sede la nostra scuoeffettuare degli acquisti in vista delle
la, che ha dato loro la possibilità di conoimmediate feste Natalizie. Al momento
scere meglio la storia e le tradizioni del
di pagare quest 'ultimo mi restituiva due
nostro paese e nel contempo di prendere
banconote da 100 euro perché false. La
consapevolezza della necessità di attivare
mia sorpresa è stata enorme perché mi
comportamenti corretti per il rispetto delsembrava inverosimile che un Ufficio
l'ambiente. La scuola materna ha scelto
Postale al pari di una Banca, potesse
come progetto extracurricolare “Alla sco"spacciare" euro falsi. Il giorno dopo mi
perta dei sensi”.
sono recata quindi dalla Direttrice delAbbiamo ancora molti progetti da realizl'Ufficio Postale a denunciare l'accaduto
zare. Alla fine dell'anno scolastico allestima senza nessun esito positivo a parte la
remo una Mostra mercato con lavori artipromessa di parlarne con l'impiegata
gianali. I nostri figli studiano intensamenincriminata e rispondendomi con un
te durante l'anno ed è per questo che
capolavoro di sfrontatezza. Direi meglio
abbiamo voluto creare momenti piacevoli
di spudoratezza. E cioè che la contestaall'interno della scuola. Le maestre sono
zione in casi del genere deve essere istandisponibili nell'accogliere qualunque genitanea. Quello che mi chiedo è i soldi
tore che voglia conoscere il nostro plesso.
erano già interni alla Posta o gli impiegaI genitori degli alunni del Plesso Lamia
ti non si sono accorti né di riceverli né di
colgono l'occasione per ringraziare il Diridarli al cliente? Ultimamente ho saputo
gente Scolastico, le maestre e il Difensore
da vari conoscenti che presso la suddetta
Civico Avv.Vincenzo Bruzzese per averci
Posta tali fenomeni non è la prima volta
sempre sostenuto.
che succedono e che spesso anche le
Il genitore
Ancora disservizi
all’ufficio postale
CARA MILANA
Tratto da
* [email protected]
HO 18 ANNI E SONO UN FANATICO DI VIDEOGIOCHI.
GIOCO 10 ORE AL GIORNO. COME FARE PER SMETTERE?
Prima o poi capita a tutti di avere un’ossessione per qualcosa.
Una delle più frequenti è quella per il cibo, che ha creato un
esercito di persone obese. La seconda è l’alcol. Poi ci sono le
droghe, le sigarette, la tv, il sesso. Possiamo dipendere da una
persona a tal punto da impazzire se non la vediamo. Che fare
in questi casi? L’ideale è abbandonare le cattive abitudini.
All’improvviso, senza rimpianti. Un giorno ti svegli e non giochi più. Mandi al diavolo il videogame ed esci con i tuoi amici.
Non permettere che un gioco restringa i tuoi orizzonti. Il
mondo è grande, colorato e divertente. Il gioco, invece, è sempre uguale a se stesso. Ma se non ci riesci non ti abbattere, per-
ché è un male comune. Una volta ho guardato per ventiquattr’ore di seguito la serie tv 24. Dopodiché mi sono ammalata.
Ho fatto la stessa cosa con la seconda stagione, e mi sono
ammalata di nuovo. Non riuscivo proprio a guardare una puntata sola. Così, per non esaurirmi, ho spento del tutto la tv e ho
provato un grande sollievo. Gli antichi greci dicevano che è
saggio chi sa godere con misura. Oggi la gente ha dimenticato
il senso della misura. E così l’esagerazione ci rende infelici.
Così è il mondo dove viviamo, così siamo anche noi. Per questo perdona te stesso, così risolverai più facilmente le tue ossessioni.
ELEZIONI PROVINCIALI 15/16 MAGGIO 2011
ELEZIONI PROVINCIALI
Rispoli, dal Comune alla Provincia
Per nove anni è stato assessore con delega alla Sanità e alle Politiche
Sociali di Siderno. Questo medico chirurgo dell'ospedale della Locride, da sempre vicino alla gente, alle fasce più bisognose, punta a
Palazzo Foti sede della Provincia. E punta sul Giuseppe Raffa sostenuto dal Governatore Scopelliti, assoluto favorito, secondo autorevoli sondaggi, in questa tornata elettorale che eleggerà il nuovo consiglio provinciale e il presidente che lo governerà.
Siderno si ricorda di Francesco Rispoli per i molti progetti andati in
porto, tutti a favore della gente, ultimo, l'asilo comunale di Via
Gandhi, ma anche l'assistenza ai disabili nelle scuole pubbliche, la
realizzazione del centro di aggregazione per anziani e il centro sanitario cittadino Siderno Soccorso. E ancora, per i progetti "A casa è meglio" e
"Responsabilmente” . E’ stato molto vicino La sua candidatura è stata fortemente ai genitori in diffocoltà.
La sua canduadatura è stata sostenuta
voluta da Vincenzo Mollica, assessore
alla Cultura del comune di Siderno, dottore in forza al reparto Radiologia dell'ospedale di Siderno, e membro dello staff
del Commissario Rosanna Squillacioti.
Ed è stata accolta dall’assessore regionale Bilardi.
Attraverso Francesco Rispoli c'è quindi
la possibilità di un dialogo ravvicinato,
ovvero c'è la possibilità di esporre a quattrocchi e con competenza le
problematiche e le priorità di un settore che negli ultimi anni ha
perso molto terreno e che, oggi, deve necessariamente recuperarlo,
in particolar modo in una periferia come la Locride.
I molti voti accordatigli dai cittadini nel 2001, e poi riconfermati nel
2006 (voti che gli valsero la nomina di Assessore) sono la spinta per
tentare la "scalata" alla Provincia, dove Rispoli rappresenterebbe un
uomo della Locride al servizio della Locride.
Gli abbiamo chiesto un commento a caldo sulla sua candidatura,
"sono un medico e ciò mi fa stare a contatto con la gente. Da assessore ho potuto guardare in faccia le persone, ascoltare i loro problemi, se dovessi essere eletto a consigliere Provinciale, continuerò ad
occuparmi delle persone più deboli, delle famiglie, che oggi incontrano tante difficoltà, specie in un territorio come il nostro". Sicuramente ci sarà da lavorare parecchio, senza sprecare tempo e senza girare
a vuoto.
Dopo nove anni
di assessorato al
comune di Siderno,
Francesco Rispoli
punta a Palazzo Foti
ELEZIONI PROVINCIALI
Michelangelo Vitale, “Mi ha scelto Raffa”
Michelangelo Vitale non è un neofita della politica, infatti, la
sua candidatura come consigliere del consiglio Provinciale
nasce dalla sua esperienza come segretario della sezione di
Siderno del Pdl. Quella di Vitale è dunque, senza dubbio, una
candidatura di partito, che nasce da una forte esperienza,
come abbiamo già detto, nelle file del partito del Presidente
del Consiglio Silvio Berlusconi, dove è arrivato anche a essere dirigente provinciale.
I suoi anni di militanza nel partito lo hanno portato a conoscere bene gli ambienti politici, a vivere di politica,a conoscere le persone che lo hanno valutato per le sue idee, per il suo
lavoro, per il suo impegno politico,le stesse persone che lo
hanno portato a candidarsi in questa tornata elettorale.
"Proprio Giuseppe Raffa mi ha consigliato la candidatura,
conosce il mio modo di pensare,
conosce il mio attaccamento al partito, quanto io mi impegno per la
gente. Ovviamente sono onorato
che questa investitura arrivi proprio dal candidato alla presidenza
della Provincia, per questo non mi
sono tirato indietro, sposando il
suo progetto e quello del partito a
cui facciamo riferimento entrambe".
Anche se ha una grande esperienza
politica, è alla sua prima esperienza come candidato...
"Si, avevo già pensato a una candidatura in passato, ma credo
che non si possa scendere in campo se non si ha piena
coscienza di quello che si va ad affrontare, di come ci si debba
muovere, ora che ho le idee chiare voglio dare il mio supporto al mio paese, sperando di poter divenire la voce della locride alla Provincia".
Ora ha le idee chiare... Cosa pensa?
"Penso che dobbiamo svegliarci dal torpore, dobbiamo smetterla di inseguire l'avvento di qualcuno che ci possa cambiare
le cose. Dobbiamo essere noi in prima persona a impegnarci
se vogliamo che le cose cambino. Il nostro futuro non può
passare dall'impegno degli altri, solo noi possiamo cercare di
cambiare questa terra. Mi candido per provarci".
Il segretario Pdl di
Siderno in corsa alla
Provincia dopo il
suggerimento del sindaco
di Reggio Calabria
DOMENICA 24 APRILE
ELEZIONI PROVINCIALI
2011
19
Pasquale Brizzi annuncia la sua Candidatura
«Credo fermamente che l'impegno diretto nelle istituzioni sia uno dei
mezzi principali attraverso cui esprimere il proprio impegno civico, per
questo ho deciso di candidarmi e mettere la mia esperienza amministrativa e politica al servizio delle istituzioni provinciali e dei cittadini». Così
Pasquale Brizzi annuncia ufficialmente la propria candidatura al Consiglio
della Provincia di Reggio Calabria, nella lista “Fuda Presidente”, per la tornata elettorale del 15 e 16 maggio prossimi.
«Penso a un percorso di cambiamento della Locride da attuare insieme
ai cittadini di questo territorio, in maniera condivisa, corale - continua Brizzi -. Ci sono problematiche e temi su cui confrontarsi e ritrovarsi. La sanità,
la scuola, le infrastrutture, la cultura e l'ambiente. Nella mia esperienza
amministrativa e politica ho potuto conoscere le emergenze, le difficoltà, i
limiti del territorio da superare e vincere con un'azione razionale e programmata. Ma ho pure potuto rilevare le straordinarie ricchezze, le potenzialità, i fermenti che lo animano: energie
vitali cui dare forza in maniera amplificata
e mirata».
Pasquale Brizzi è impegnato come amministratore del comune di S. Ilario dello
Ionio da oltre quindici anni, come vicesindaco prima e come sindaco negli ultimi
sette anni. Ha inoltre ricoperto vari e qualificanti incarichi istituzionali nella Locride,
come per esempio la presidenza del Pit 21,
e ha posto il piccolo centro ionico, come
comune capofila, alla guida di numerosi
progetti tesi allo sviluppo del territorio.
«Condivido in tutto il progetto politico
del senatore Pietro Fuda - spiega Brizzi -.
Ha già dimostrata di essere un uomo del “fare” e non delle vuote parole,
producendo ottime cose per la Calabria e dando spazio ai giovani. Con lui
sono certo che potremo far uscire l'intero comprensorio reggino dalla situazione di stallo in cui versa ormai da tempo».
«C'è la possibilità di fare politica in maniera diversa, al fianco dei cittadini, ascoltando le esigenze concrete, i problemi reali. C'è la possibilità di
dare nuovo impulso al nostro territorio con un ricambio generazionale
quanto mai necessario - aggiunge ancora Brizzi -. Immagino un territorio
vivace, con servizi efficienti, riposte certe, sviluppo economico e culturale.
E per questo servono responsabilità, coraggio e passione».
Infine Brizzi lancia un appello affinché, al di là delle scelte di voto, non
si disertino le urne: «L'astensionismo finisce con l'avvantaggiare proprio chi
vuole l'immobilismo. E' la politica a regolare gli standard di vita dei cittadini ed è quindi la politica che decide la nostra sorte. Non possiamo sentirci
esclusi o chiamarci fuori. Il nostro primo diritto è il voto. Ed è da questo
che dobbiamo ripartire».
Pasquale Brizzi :
«Passione, coraggio
e responsabilità per
vincere le sfide
del futuro»
ELEZIONI PROVINCIALI
Pedullà apre la sede a Siderno
E’ stata inaugurata questa settimana la sede del
candidato per Alleanza
per l’Italia alle prossime
elezioni provinciali Giuseppe Pedullà.
All’inaugurazione delle
sede, che diverrà punto
di ritrovo per sostenitori
e simpatizzanti, tra i
molti presenti si è registrata la presenza del
responsabile Api per la
Calabria Sergio Laganà
e il presidente della
Comunità Montana Silvio Larosa oltre a tanti
amici e sostenitori del
candidato.
La Scheda
Pedullà Giuseppe ha
ricoperto l’incarico di
consigliere comunale a
Siderno da maggio 2001
a maggio 2006 per il
partito socialista ed
inoltre è stato presidente della commissione
urbanistica e lavori pubblici del comune di
Siderno nonché segretario della commissione
bilancio .
Dal 2005 al 2008 è stato
inoltre
responsabile
amministrativo della
struttura speciale del
gruppo socialista al consiglio regionale della
Calabria.Inoltre
ha
rivestito il ruolo di
esperto senior azienda
Calabria lavoro progetto assistenza tecnica
P.O.R. Calabria dal
2000 al 2006.
ELEZIONI PROVINCIALI 15/16 MAGGIO 2011
ELEZIONI PROVINCIALI
Rocco Mazzaferro scrive agli elettori
Care elettrici e cari elettori,
Il 15 e 16 maggio c.a. saremo tutti chiamati a rinnovare il Consiglio provinciale di Reggio Calabria ed
eleggere il nuovo Presidente.
Supportato dal consenso di tanti amici, amministratori e dirigenti del Partito, ho accettato di candidarmi
e scendere in campo con il Popolo della Libertà, a fianco del candidato presidente Giuseppe RAFFA
Sindaco di Reggio Calabria, con l'obiettivo di dare un contributo diretto alla nuova stagione del “Governo del fare” e segnare una netta discontinuità rispetto alla fallimentare gestione del centro - sinistra, che
in questa legislatura ha prodotto nella nostra Provincia solo clientele e sperpero di risorse pubbliche.
Arricchito di un'esperienza politica ultraventennale, prima come Segretario della Democrazia Cristiana
di Gioiosa Ionica per diversi anni, poi come amministratore comunale per ben quattro legislature, vissute come consigliere e assessore, con delega di Vice Sindaco nella Giunta dell'ing. Domenico Loccisano
dal 1999 al 2004 e dal 2008 a tutt'oggi nella Giunta dell'avv. Mario Mazza, attraverso cui mi sono misurato con la cittadinanza sui temi del bilancio e della programmazione con risultati molto soddisfacenti
per il mio paese.
Forte di questa lunga esperienza, accompagnata da una profonda passione politica, sempre al servizio
del Partito quale membro del Comitato Provinciale di Forza Italia e dopo il Congresso del 2008 nel
PDL, ho deciso di partecipare ad una nuova esperienza elettorale, per entrare a far parte del futuro consiglio provinciale di Reggio Calabria.
Sono un libero professionista, iscritto all'Ordine dei Dottori Commercialisti di Locri, con studi professionali in Gioiosa Ionica e Marina di Gioiosa Ionica, dove esercito l'attività da oltre trenta anni nei confronti di molte aziende del comprensorio della Locride. Nell'ambito della mia attività professionale ho svolto numerosi incarichi di Revisore dei Conti nei Comuni ed Enti regionali. Sono componente del Consiglio Nazionale dell'ANUSCA, associazione degli Ufficiali di Stato Civile ed Anagrafe, presente su tutto
il territorio italiano con proprie strutture per fornire servizi al personale degli enti locali.
La coalizione, di cui sono sostenitore e candidato è quella del centro - destra, nella quale si avverte forte
il bisogno di un'autentica rivoluzione liberale e popolare che sia fondata su un'identità limpida, una speranza coraggiosa, una progettualità concreta e innovativa e una rinnovata fiducia nelle istituzioni.
Soprattutto in questo momento storico l'attenzione è rivolta all'economia, la quale sta attraversando un
momento difficile in tutto il mondo industrializzato. Il mio Partito ritiene che la crisi si combatte con una
politica che promuova il bene comune in una società libera dalle paure e dalle ansie che rendono fragile la crescita della vera democrazia. Come c'insegna la storia, è nei momenti difficili che “i forti e liberi”
affermano i propri valori e le proprie ragioni. La nuova classe dirigente del Popolo della Libertà è pronta a mettersi alla prova, a prestare ascolto alle legittime istanze e proposte dei cittadini e ad attuare un
modello d'amministrazione virtuosa, con l'intento di restituire dignità e autonomia all'Ente reggino.
La nuova Provincia, destinata a trasformarsi nella grande città Metropolitana dello Stretto, costituirà un
fondamentale centro di decisione in materia di ambiente, istruzione, trasporti, viabilità, sicurezza, pianificazione urbanistica e turismo. Molte di queste scelte, nel contesto di un proficuo raccordo istituzionale, incideranno direttamente sui processi di sviluppo territoriale del nostro collegio.
Prima di concludere, ringrazio tutti i gioiosani dell'esperienza amministrativa che ho svolto fin qui per
oltre venti anni, la quale mi ha permesso di acquisire conoscenze personali ed istituzionali, il cui valore
va al di là delle semplici cariche politiche ricoperte.
Per quest'avventura elettorale mi auguro che la fiducia che mi è stata data fin qui dagli elettori, possa
essere rinnovata con nuovo vigore, alla luce delle imminenti sfide del futuro.
Con il vostro voto al Popolo della Libertà il collegio potrà tornare ad essere degnamente rappresentato
nel Consiglio Provinciale di Reggio Calabria.
Cordialmente
Rocco Giuseppe Mazzaferro
Vice Sindaco di Gioiosa Ionica e Membro del Comitato Provinciale del PDL
ELEZIONI PROVINCIALI
Sandro Nicolò con Enzo Carabetta
Sandro Nicolò, vicepresidente del Consiglio Regionale
sostiene a gran voce “l'asse Carabetta-Calabrese “. Il
primo ha presentato la sua candidatura come consigliere
provinciale, il secondo in lotta per diventare
sindaco.Nicolò ha ribadito che questi due politici hanno
molte possibilità di realizzare progetti importanti per il
nostro territorio, fra i quali lo sviluppo di: Terme, parco
archeologico, porto turistico e viabilità. Infine ha citato
don Milani dicendo “Uscire da soli dai problemi è
egoismo, uscirne insieme è politica”.
DOMENICA 24 APRILE
ELEZIONI PROVINCIALI
Elio napoli presenta il suo programma
Il sindacalista Elio Napoli è candidato alle prossime elezioni provinciali del
15 e 16 maggio nel collegio n° 22 di Siderno, comprendente i comuni di
Mammola, Agnana Calabra, Canolo, Gerace e Siderno, per una popolazione residente di 24.726 unità, nella lista “Socialisti e Movimento per le autonomie” a sostegno della candidatura a presidente dell'uscente Avv. Giuseppe Morabito.
Elio Napoli ha alle spalle una lunga storia di militanza politica e sindacale
sempre a fianco dei lavoratori ed a sostegno dei bisogni delle popolazioni
più deboli, oltre ad essere esperto in contrattazione sindacale, legislazione
sociale e del lavoro, organizzazione del lavoro e questioni assistenziali e previdenziali.
Ha ricoperto nel corso della sua attività sociale importanti incarichi quali:
componente della Commissione provinciale assegnazione alloggi - Edilizia
Economica e Popolare - per il circondario di Locri con funzione di VicePresidente; Responsabile dell'Ufficio zonale
INCA - CGIL di Bovalino; Segretario comprensoriale della Fillea - CGIL di Locri;
Segretario Regionale della Fillea-CGIL e
componente del Comitato Direttivo Nazionale della FILLEA; Segretario Confederale
della CGIL Comprensorio di Locri; Segretario Generale aggiunto e responsabile organizzativo della CGIL di Reggio Calabria;
presidente del Comitato Provinciale INPS di
Reggio Calabria.
Attualmente è assessore alla Cultura al
Comune di Gioiosa Ionica, funzionario sindacale della CGIL della locride e componente del comitato provinciale INPS di Reggio
Calabria.
Già da tempo aveva manifestato la disponibilità a candidarsi nello schieramento di centro sinistra per sostenere le ragioni del territorio e per dare un
contributo al rafforzamento concreto dell'area jonica reggina.
L' impegno principale che assume con gli elettori è quello di lavorare per un
progetto credibile finalizzato a far uscire dall'attuale isolamento sociale e
infrastrutturale la zona della locride e la provincia di Reggio Calabria nonchè muoversi concretamente in direzione della soluzione dei problemi e
delle istanze della gente.
La candidatura dell'assessore Elio Napoli, in quota Partito Socialista, nell'alleanza elettorale con il Movimento per le Autonomie, per il collegio di
Siderno rappresenta una continuità di impegno ed un collegamento ideale
e politico con la gloriosa storia dei socialisti sidernesi e della locride.
Bisogna far uscire il
nostro territorio
dall’isolamento
sociale e strutturale
2011
21
22
la Riviera DOMENICA 24 APRILE 2011
22
23
la Riviera DOMENICA 24 APRILE 2011
Eccellenza
Serie A
23
Promozione
S P O RT
La Bovalinese vuole a tutti i costi tenersi
stretta l’Eccellenza, domenica prossima la
prova della verità contro il Bocale
Rincorsa al Milan, l’Inter c’è, il Napoli
no. I partenopei sconfitti a Palermo
abbandonano il sogno scudetto
Tra una settimana Play Off e Play
Out. Siderno e Marina di Gioiosa
cullano il medesimo sogno
Viola rilancia la Reggina
La rete dell'attaccante della Piana affonda il Novara. Decisivo Tedesco. Play Off consolidati
Sala Stampa
Atzori “La partita
più bella dell’anno”
Dopo la gara, in sala stampa non si
presenta nessun tesserato del Novara. Tra gli amaranto, invece, grande
soddisfazione. Il primo a parlare è
Foti: «Prestazione importante, chi ha
frequentato il “Granillo” può essere
soddisfatto. Si è vista una squadra che
ha strameritato il risultato, per prestazione dei singoli e per le occasioni
avute. Ora ci possiamo preparare per
la gara di Bergamo di sabato prossimo».
Entusiasta il match winner, Alessio
Viola: «Avevamo bisogno di questo
risultato, dopo la prestazione di Torino. Ci hanno dato tutti per morti dall'inizio del campionato. Abbiamo
lasciato punti importanti per strada,
ma adesso ce la stiamo riprendendo.
I meriti sono del mister, perché chi
gioca fa bene».
Sulla stessa lunghezza d'onda
anche Andrea Costa: «Non so cosa è
successo in questo periodo buio. Era
un periodo in cui tante cose non ci
riuscivano, per tanti motivi. Resto
convinto che fossero episodi. Facevamo tanto bene e venivamo puniti al
primo tiro in porta. Adesso stiamo
meglio fisicamente, ed è un bene.
Credo che questa squadra possa giocarsela per i playoff».
Per ultimo, come sempre, il tecnico
Atzori: «È stata la partita più bella
della stagione, mi sono divertito in
panchina. Mi sembra di aver captato
la soddisfazione della gente, ho visto
il pubblico coinvolto ed appassionarsi. Va fatto un applauso ai ragazzi, i
veri protagonisti. Entrare e risolvere
le partite non è facile, come invece
hanno fatto stasera. Il risultato è
meritato, perché abbiamo fatto una
bellissima partita. Mi hanno regalato
una bella emozione stasera. Guardo
con maggiore attenzione la settima in
classifica. E spero che rimanga lì sino
alla penultima, così siamo matematicamente nei playoff. Ma ancora è
tutto aperto, può davvero succedere
di tutto»..
L’angolo
Ritorto
La Reggina festeggia i 25 anni
della gestione Foti con una vittoria che fa notizia. Perché arriva
dopo 7 turni di astinenza, ma
soprattutto contro una grande del
campionato. Ed è la prima volta
in questa stagione. Tre punti cercati e strappati con una fame
impressionante. Una Reggina più
forte dei pali, delle traverse e dei
guardalinee. Adesso si guarda
alle restanti gare con maggiore
convinzione, ma soprattutto consapevoli di poter raggiungere i
playoff. E non solo.
SCELTE. Atzori non sbaglia
nulla. La Reggina ha l'approccio
giusto, le scelte iniziali sono
impeccabili. I cambi, poi, sono
perfetti per tempismo e per
uomini mandati in campo. Dietro, Costa sostituisce lo squalificato Cosenza al centro della difesa. Castiglia e De Rose affiancano Viola. Davanti, Campagnacci
e Danti vengono riconfermati
dopo la bella prova di Torino. Il
Novara arriva a Reggio con la
formazione tipo, ad eccezione di
Parola, che sostituisce Marianini
sul centro destra. Tesse ritrova la
sua temibile coppia d'attaccanti:
Bertani e Gonzalez. Ma è la Reggina a partire forte, colpendo un
palo con Campagnacci dopo 1' di
gioco, sugli sviluppi di
un corn e r .
Sono
i
calabresi
a
condurre il
gioco,
insistendo
soprattutto a
sinistra con l'asse
Rizzato-Castiglia. Il
Novara si vede poco,
giusto qualche ripartenza. Ci prova Motta alla
mezzora, ma Puggioni
alza in angolo. Al 36'
occasione enorme per la
Reggina. Danti serve De
Rose, che salta Gemiti e
calcia in porta, colpendo
la parte interna della tra-
versa. Il pallone rimbalza in
campo prima di essere allontanato dalla difesa.
FESTA. La squadra di casa
torna in campo affamata dopo
poco più di sessanta secondi
segna. Rizzato serve De Rose sull'uscita di Ujkani. Per il centrocampista è un gioco da ragazzi
appoggiare nella porta sguarnita,
ma l'assistente Schenone annulla
tutto per un fuorigioco che non
c'è. La Reggina non demorde e ci
prova anche da fuori, con due
conclusioni di Nicolas Viola velenosissime. Ma poco fortunate. Il
Novara è in difficoltà e Tesser
corre ai ripari, inserendo forze
fresche a centrocampo: entra
Drascek al posto di Rigoni. Atzori, invece, tira fuori Tedesco dal
cilindro: in campo dopo un mese
circa, l'ex Catania rileva Castiglia.
Qualche minuto dopo entra
anche Alessio Viola per Danti.
Ma l'occasione capita agli ospiti
(l'unica della ripresa): Bertani si
gira improvvisamente dai 25
metri, cercando un destro a giro
che sibila non lontano dall'incrocio dei pali. Subito dopo, però,
arriva il vantaggio amaranto.
Tedesco va via sulla sinistra all'85'
e mette una gran palla sul primo
palo. Alessio Viola la aggredisce
e la gira in rete, anticipando Ludi
e Ujkani. Il “Granillo” esplode,
Tesser prova a recuperare la
partita inserendo l'attaccante
Lanteri per Gemiti. Atzori,
invece, richiama Campagnacci
(standing ovation) per inserire
Zizzari. Siamo ormai allo scadere quando proprio l'attaccante ligure Zizzari,
a porta vuota, riesce a
divorarsi l'occasione
del
raddoppio,
tirando di testa
addosso a Ludi
appostato
sulla
linea. Ma poco
importa perché al triplice fischio di Velotto è
comunque festa. E ora
sotto con l'Albinoleffe.
Simone Vazzana
[email protected]
Uno scudetto (quasi)
cucito sul petto
Parma e Udinese, domenica scorsa, e Palermo ieri
hanno cucito sul petto dei
giocatori rossoneri un altro
pezzettino di scudetto.
Diciamolo, gran parte
del lavoro di “cucitura” è
stato fatto, prima, dal presi-
dentissimo, sua maestà Silvio Berlusconi, che non ha
badato a spese quest’estate.
E come al supermarket ha
agitato il dito gridando “lo
voglio” su Ibra, Robinho,
Cassano, mica roba da
poco, e poi da Massimo
Allegri, che dopo l’esperienza conflittuale con Leonardo è stato il classico cacio su
maccheroni del Presidente
del Consiglio, bravissimo a
far girare questo Milan
super offensivo.
Il Milan merita questo
scudetto, un altro pezzettino di tricolore lo hanno
anche cucito Moratti-Muorinho-Benitez-Leonardo,
che, chi più chi meno,
hanno contribuito al disa-
stro Inter (disastro solo considerando lo strapotere dei
nerazzurri negli anni scorsi).
Ora impossibile perdere
questo scudetto. Le altre
hanno tirato i remi in barca,
nonostante gli ultimi spasmi
del malato terminale nerazzurro, e al Milan, a cui mancano solo 4 punti, sono
pronti a stappare lo champagne? Resta solo un interrogativo. Con questa rosa
avrebbe vinto anche Leo?
GIORNATA 37
PADOVA - VICENZA
PESCARA - FROSINONE
ALBINOLEFFE - GROSSETO
CROTONE - ATALANTA
EMPOLI - LAVORNO
MODENA - TORINO
PIACENZA - CITTADELLA
REGGINA - NOVARA
SIENA - PORTOGRUARO
TRIESTINA - SASSUOLO
VARESE - ASCOLI
MARCATORI
4-1
1-1
1-1
2-2
0-0
1-1
0-2
1-0
1-2
2-1
1-1
19 RETI
PIOVACCARI (CITTADELLA)
17 RETI
CACIA (PIACENZA), BIANCHI
(TORINO)
15 RETI
SUCCI (PADOVA), CORALLI
(EMPOLI), BONAZZOLI
(REGGINA), ABBRUSCATO
(VICENZA)
CLASSIFICA
SIENA
ATALANTA
NOVARA
VARESE
REGGINA
TORINO
PADOVA
EMPOLI
PESCARA
VICENZA
LIVORNO
72
71
60
60
53
52
49
49
49
49
47
CROTONE
MODENA
GROSSETO
CITTADELLA
ALBINOLEFFE
SASSUOLO
PIACENZA
ASCOLI
PORTOGRUARO
TRIESTINA
FROSINONE
47
47
45
43
43
42
42
40
40
37
35
Le gare di venerdì
Siena shock, poker del Padova.
Crotone impresa sfiorata
La 37^ giornata registra non
poche sorprese. In vetta, vince
solo la Reggina. Il successo con il
Novara permette alla squadra
amaranto di riprendersi il 5°
posto. Negli anticipi, il Padova
vince con il Vicenza 4-1, tornando
in corsa per i playoff; il Pescara,
invece, pareggia al 95', in casa,
contro il Frosinone, ultimo in
classifica e sempre più vicino alla
retrocessione.
Il risultato più incredibile arriva
da Siena: la capolista, infatti,
perde sul proprio campo contro il
Portogruaro, sotto 1-0 fino all'89'.
I gol di Gerardi e Schiavon, però,
non fanno perdere il primo posto
alla squadra di Conte. L'Atalanta,
infatti, non va oltre il 2-2 allo
“Scida” di Crotone. Show di
Cutolo, autore di una doppietta.
Il Varese pareggia in casa contro l'Ascoli, che nonostante i 6
punti di penalizzazione è ancora
in corsa per la salvezza. Così
come il Cittadella, che passa 2-0 a
Piacenza grazie ai due gol del
capocannoniere Piovaccari, e la
Triestina, impostasi 2-1 al “Nereo
Rocco” ai danni del Sassuolo.
Pareggio anche tra Modena e
Torino, così come tra Albinoleffe,
prossimo avversario della Reggina, e Grosseto. Il gol dei seriani
arriva al 93' con Regonesi, vecchio pallino di Fori.
SV
24
la Riviera DOMENICA 24 APRILE 2011
24
25
la Riviera DOMENICA 24 APRILE 2011
25
Sport
Serie A
la Riviera DOMENICA 24 APRILE 2011
26
Barbara Berlusconi nel cda del Milan. Biliancio 2010 70 milioni di deficit
L'assemblea dei soci ha approvato l'ingresso
della figlia del presidente del Consiglio, Silvio
Berlusconi, in Societá, alzando il numero dei
soci da 12 a 13. "L'ingresso di Barbara Berlusconi - ha commentato l'ad Adriano Galliani -
significa un rinnovato impegno della famiglia
Berlusconi. Il presidente Berlusconi non può
occuparsi della Societá, perchè c'è una legge
che glielo impedisce, ma la famiglia è sempre
più presente. Nel corso dell'assemblea è stato
anche approvato all'unanimità il bilancio consolidato al 31 dicembre 2010 del gruppo Milan,
chiuso con perdite per 69,7 milioni di euro,
rispetto ai 9,8 milioni di euro registrati nell'anno precedente.
Milan... Champagne
I rossoneri battono (con gran fatica) il Brescia e sono a un passo
dallo scudetto. Per brindare mancano solo 4 punti in 4 partite
MARCATORI
GIORNATA 34
ROMA - CHIEVO
BARI - SAMPDORIA
BOLOGNA - CESENA
CAGLIARI - FIORENTINA
GENOA - LECCE
INTER - LAZIO
PALERMO - NAPOLI
UDINESE - PARMA
BRESCIA - MILAN
JUVENTUS - CATANIA
1-0
0-1
0-2
1-2
4-2
2-1
2-1
0-2
0-1
26 RETI
DI NATALE (UDINESE), CAVANI (NAPOLI)
20 RETI
ETO ‘O (INTER),
19 RETI
DI VAIO (BOLOGNA)
18 RETI
MATRI (JUVENTUS)
14 RETI
IBRAHIMOVIC (MILAN), PATO (MILAN)
CLASSIFICA
MILAN
INTER
NAPOLI
LAZIO
UDINESE
ROMA
JUVENTUS
PALERMO
FIORENTINA
GENOA
Alla fine sono arrivati tre punti
nella gara più importante dell’anno, come ha rimarcato in settimana
lo stesso Massimo Allegri. Il crocevia dello scudetto passava da Brescia, Davide contro Golia, stavolta
con un esito diverso, visto che i rossoneri vincendo hanno inguaiato le
rondinelle, oggi molto più vicini
alla serie B.
Ma che fatica. Diciamolo, il Brescia avrebbe meritato quantomeno
il pari, ma quest’anno anche la Dea
Bendata si è alleata con i rossoneri,
e l’esultanza di Robinho a dieci
minuti dal termine della
gara, sa tanto di festeggiamento scudetto,
ora lontano solo
quattro punti.
I
rossoneri
hanno 4 partite
per farli, l’impresa è sempice, vincere lo
scudetto è
un’altra
impresa,
quasi
in
porto.
Hanno
tremato i rossoneri, come la
traversa
di
Abbiati sulla punizione di Diamanti che
un minuto prima della
rete del brasiliano ha provato avincere la gara e
tenere in A il suo Brescia.
Molla il Napoli. E’ il Palermo a segnare la fine dei sogni
degli uomini di Mazzarri, che tornando a casa con una sconfitta si
devono rassegnare a rimandare
l’appuntamento con un possibile
scudetto un ventennio dopo l’era
Maradona.
Eppure al Barbera la gara era
iniziata nel migliore dei modi, coi
fischi del pubblico prima rivolti alla
squadra avversaria e dopo soli due
minuti rivolti al direttore di gara
che assegna un calcio di rigore per
fallo di mani di Cassetti.
Per Cavani è la rete numero 26,
un’infinità. Venti minuti un episodio analogo viene giudicato dal
direttore di gara
Damato non allo
stesso modo, e i
fischi continuano.
Il gol matura al
38' con Balzaretti,
vera spina nel fianco a del fronte d'attacco
palermitano:
irrompe su un traversone di Cassani che arriva
dalla fascia opposta e si
coordina
I l Rompipallone
Dopo aver vinto la
Champions con l'Inter
dopo 45 anni, e la
Coppa del Re dopo 18, il
PD pensa a Mourinho
per un gran diagonale di sinistro al
volo.
La rabbia dei padroni di casa
non si ferma qui. Nel finale del
primo tempo il Palermo segna
ancora con Migliaccio, l’arbitro
annulla per accordare il rigore. Per
fortuna di Damato Bovo non sbaglia e il Palermo ribalta la gara, che
da qui alla fine resterà rosanero.
Gara praticamente opposta per
l’Inter, che prima passa in svantaggio e resta in dieci per l’espulsione
di Julio Cesar, e poi ribalta la situazione con uno due che, rimpingua i
sogni di scudetto, a cui, però, nessuno sembra più credere.
Anche qui la gara inizia con un
calcio di rigore, quello per il fallo
di Julio Cesar su un ingestibile
Zarate che nel primo tempo fa il
bello e il cattivo tempo contro la
difesa nerazzurra.
Poi Leo azzecca la mossa, fuori
Milito per consentire l’ingresso di
Castellazzi, e i nerazzurri con
una sola punta dimostrano che
sanno far male. E ci riescono
due volte; prima con Snejder che
riscpre la sua mattonella preferita e su punizione batte Muslera,
anche con un tiro, per la verità,
non troppo angolato.
Il 2-1 è un regalo di Biava che
anche se in vantaggio su Eto’o
lascia campo libero al camerunense che si presenta davanti a Muslera beffandolo dopo averlo superato
in dribbling. Il risveglio della Lazio
non porta a nulla di buono se non
alla traversa lesionata dal missile di
Kozak.
Anche se non sarà scudetto, blindare la Champions, di questi tempi
è già una gran cosa.
Resta aperta la lotta per il quarto posto. Le sconfitte di Lazio e
Udinese (in casa contro il Palermo), spianano la strada a Roma,
(che ha battuto il Chievo nell’anticipo delle 13.00) e Juventus, che
domenica prossima affronterà, in
uno scontro diretto proprio la
Lazio. In zona retrocessione, torna
in serie B il Bari, facendo un favore alla Sampdoria che con questa
vittoria tira un sospiro di sollievo
74
66
65
60
59
56
52
50
46
45
CAGLIARI
BOLOGNA
CHIEVO
PARMA
CESENA
CATANIA
SAMPDORIA
LECCE
BRESCIA
BARI
44
40
39
38
37
36
35
35
30
21
Calciomercato
Ganso, Neymar e Leandro, tre
campioni con la valigia in
mano. L’Italia li aspetta
Milan, Inter e Juve le possibili destinazioni
Ganso, Neymar del Santos
e Leandro Damiao sono tre
nomi destinati a catalizzare
le attenzioni dei maggiori
club europei. Il primo è al
centro di un derby di mercato
tra Inter e Milan, mentre il
secondo piace soprattutto
alla Juventus, così come la
punta dell’Internacional, che
stuzzica anche nerazzurri e
Real Madrid.
Paulo Affonso, agente Fifa
che vanta ottimi rapporti con
i due club di appartenenza,
ha parlato dei tre giocatori.
“Leandro è veramente forte,
è un attaccante completo con
ottima tecnica e freddezza
sotto porta. E’ destinato a
grandi cose e non è un caso
che sia già nel giro della
Seleçao. Ganso in Europa
può diventare un numero
uno. E’ un trequartista molto
forte e io ritengo che l’Inter
sia ancora in corsa insieme al
Milan. E’ un ragazzo tranquillo e penso che non avrebbe problemi ad adattarsi.
Potrebbe invece avere più
problemi Neymar.
Forse con lui ci vorrebbe
più pazienza perché è totalmente diverso da Ganso, non
solo tecnicamente e tatticamente, ma anche come mentalità. E’ meno tranquillo. E’
un fuoriclasse ma all’inizio
potrebbe soffrire il fatto di
essere inserito in schemi tattici precisi. E’ un solista e ci
vorrà un po’ di pazienza qualora dovesse venire in Europa: ma che sia un campione è
fuor di dubbio”.
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Sport
CND
la Riviera DOMENICA 24 APRILE 2011
Serie D nel caos, sequestrate
Interpiana e Sapri
Le mani dei Pesce di Rosarno anche nel calcio, sequestrati due team
Sono il ''Cittanova Interpiana'' e
il ''Sapri'' le due squadre di calcio
sequestrate nell'operazione ''All
Clean'' contro la 'ndrangheta. .
In particolare, i finanzieri del
Nucleo di Polizia Tributaria Gico di Reggio Calabria hanno
sequestrando in queste ore, in
Calabria, in Lombardia, in
Campania ed a Roma, beni per
un valore superiore ai 190 milioni di euro. L'attivita', riferisce
una nota delle fiamme gialle, ''ha
completamente annientato la
potenza economica della pericolosa consorteria 'ndranghetistica dei Pesce di Rosarno
(RC)''. Interpiana e Sapri,
entrambe iscritte nel girone I del
Campionato Nazionale Dilet-
Eccellenza
tanti, e i loro associati, calciatori
e staff, ora aspettano di conoscere il proprio destino, legato all’evolversi della situazione giudiziaria. Intanto domenica prossima riprenderà il campionato
con l’interessantissimo duello
Ebolitana - Forza e Coraggio
per definire, quale delle due
volerà tra i professionisti.
CLASSIFICA
GIORNATA 37
MARSALA - ACIREALE
F. & CORAGGIO - ACIREALE
V. GRECANICA - EBOLITANA
NOTO - MAZARA
TURRIS - MODICA
SAMBIASE - NISSA
HINTERREGGIO - R. NOCERA
NOLA - ROSSANESE
MESSINA - SAPRI
RIPOSA: INTERPIANA
28
EBOLITANA
FORZA E CORAGGIO
CASERTANA
SAMBIASE
NISSA
TURRIS
VALLE GRECANICA
HINTERREGGIO
MESSINA
SAPRI
83
80
67
59
56
54
49
48
47
44
INTERPIANA
REAL NOCERA
ACIREALE
MODICA
NOTO
MARSALA
ROSSANESE
MAZARA
ATLETICO NOLA
43
42
40
38
36
32
31
30
9
Bovalinese, tra sette giorni la verità
Tra una settimana l’andata della doppia sfida contro i reggini del Bocale. Il presidente Ferrigno e i suoi ragazzi vogliono mantenere l’Eccellenza
Continuano gli allenamenti della
Bovalinese proiettata al doppio confronto con l'Isolab Bocale che vale una stagione. Dopo i due giorni di riposo per le
festività pasquali, mister Panarello ha
dato appuntamento a tutti per martedì
Purtroppo le due formazioni reggine si
dovranno confrontare nei due scontri di
play out alla fine dei quali una delle due
malinconicamente dovrà dire addio al
massimo torneo dilettantistico regionale.
Torneo nel quale la Bovalinese ormai è
protagonista da diversi anni, mentre la
formazione del popoloso rione reggino è
approdata per la prima volta in questa
stagione dopo aver rilevato il titolo della
Melitese In campionato dopo i due confronti amaranto in vantaggio. Vittoria in
trasferta, 2 a 1, grazie alle realizzazioni di
Marta e Costanzo, per i locali momentaneo goal del pari di Putuortì che ha trasformato un calcio di gore. Al ritorno,
gara giocata al Cartisano lo scorso 20
marzo, pareggio per 1 a 1. Al goal del
bomber Iervasi ha risposto Secondi.
Mister Panarello ha recuperato quasi
tutti gli elementi della rosa, qualche dubbio sulla utilizzazione o meno di capitan
Milano, mentre non ci dovrebbero essere
problemi sulla disponibilità di Cosenza e
dello stesso Iervasi. La formazione del
presidente Ferrigno parte con un piccolo
vantaggio, giocherà infatti la gara di
andata in trasferta in calendario fra sette
giorni, domenica 1 maggio. Anche se in
definitiva il vero vantaggio è quello che in
caso di parità di punti e di goal dopo il
doppio confronto a mantenere l'Eccellenza sarebbero Pelle e compagni avendo
concluso la regular season in migliore
posizione in classifica rispetto agli antagonisti, che poi saranno ospitati a Bovalino domenica 8 maggio.
GB
Play Off e Play Out, per sei
squadre la stagione non è finita
Da due settimane a conclusione della
regular season è calato il sipario sul massimo torneo dilettantistico regionale, che ha
sancito la promozione al campionato superiore dell'Acri ed il declassamento di Cutro
e Real Sersale. Comunque stagione ancora
non terminata per quelle squadre impegnate nei play off e per quelle che invece
dovranno spareggiare per evitare la retrocessione. Sono quattro quelle che prenderanno parte alla tanta desiderata appendice, nello specifico, C. Montalto, Scalea,
Soverato e Isola Capo Rizzuto. Solo due,
Isolab Bocale e Bovalinese, che invece si
giocano la permanenza, questo perché il
Real Sersale penultimo è considerato retrocesso visto che il distacco dal quintultimo
posto è superiore a dieci punti. La prossima
domenica 1 maggio gare di semifinale play
off col C. Montalto che sarà di scena ad
Isola Capo Rizzuto, lo Scalea a Soverato.
Tre giorni dopo (mercoledì 4 maggio) a
campi invertiti il retour match. Le due for-
mazioni che prevarranno si incontreranno
in una doppia finale, la gara di ritorno sul
campo della squadra meglio classificata alla
fine delle trenta giornate, in calendario l' 8
e il 15 maggio. Chi trionferà tenterà l'avventura di approdare in serie D dopo ulteriori
spareggi a livello nazionale. Sono ventotto
le squadre suddivise in quattordici accoppiamenti che si contenderanno i sette posti
vacanti per richiedere l'ammissione al campionato nazionale dilettanti. Il giorno della
festa dei lavoratori in campo anche Isolab
Bocale e Bovalinese, gara che sarà giocata
al Campoli del popoloso rione reggino.
Mentre quella di ritorno al Cartisano di
Bovalino a differenza dei play off, si disputerà domenica 8 maggio. Chi avrà la meglio
manterrà la categoria. Ricordiamo che in
caso di parità di punti e di goal dopo il doppio confronto, sarà l'Isolab Bocale a retrocedere in Promozione, questo perché gli
amaranto di Panarello hanno concluso in
migliore posizione in graduatoria rispetto
agli uomini di mister Giovinazzo.
ANDATA 1 MAGGIO, RITORNO 8 MAGGIO
PLAY OFF
ISOLA C.R. - MONTALTO
SOVERATO - SCALEA
PLAY OUT
BOCALE - BOVALINESE
RETROCESSE: SERSALE E CUTRO
la Riviera DOMENICA 24 APRILE 2011
Promozione
29
Siderno e Gioiosa, identico sogno
Biancazzurri e giallorossi tra una settimana scenderanno in campo per le semifinali dei Play Off.
Identico il sogno che le due squadre inseguono, il ritorno in “Eccellenza”
Qui Siderno
Play Out
Mancano solo sette
giorni, e poi sapremo
qualcosa in più sul futuro
di questo Siderno, che
intanto sta continuando a
lavorare per poter dire la
propria nei play off che si
disputeranno il primo
maggio.
Di certo i biancazzurri
partono come super favoriti, visto che, durante la
regoular season, gli uomini di Gianni Fiorenza,
insieme al Brancaleone,
hanno fatto il vuoto dietro
di loro.
Di sicuro la Taurianovese non è un avversario
semplice, e i sidernesi
devono restare concentrati senza pensare alla pressione mediatica che li
vuole maggiori candidati
alla vittoria finale.
I sidernesi a livello di
organico sono, sicuramente, la squadra piú forte
delle quattro (Reggio Sud
e Marina di Gioiosa sono
le altre due semifinaliste)
ma sappiamo bene che
non basta questo per
avere la meglio e staccare
il biglietto per l’Eccellenza. Per potere ambire al
massimo
campionato
dilettantistico regionale
serve una squadra che
possa gettare il cuore
oltre l'ostacolo, dare tutto
e anche di più di quello
che può, cosa forse i biancazzurri avevano un pò
smarrito nelle ultime uscite in campionato, dove
abbiamo visto una squadra che sembrava non lot-
tasse più per nessun obiettivo, poi la vittoria di sette
giorni fa contro il Catona
ha rappresentato un'iniezione di fiducia e la dimostrazione pratica che questo Siderno vale assolutamente più del campionato
di Promozione.
Non ci resta che aspettare quest’ultima settimana di passione per vedere
come reagiranno i ragazzi,
che, senza dubbio, vogliono fare bene per poter
staccare il biglietto verso
il calcio (dilettantistico)
che conta. Sappiamo che
Gianni Fiorenza da buon
motivatore quale è saprà
tenerli sulle corde quanto
basta per farci vedere il
loro reale valore.
Giuseppe Ritorto
Il campionato disputato dal Marina di Gioiosa
è stato semplicemente
fantastico e tanti molto
probabilmente si saranno
dovuto ricredere, per
intenderci quelli che
consideravano la formazione di Silvano specie
dopo le prime quattro
giornate del torneo,
come una delle candidate ad essere impegnata
alla fine della regular
season all'appendice non
desiderata. Ancor di più
quando ad inizio del
mese di dicembre si è
verificata la partenza di
qualche pezzo pregiato
dell'organico.
A differenza della
società, in particolare del
dirigente Agrippo che in
più di una occasione ha
ribadito la propria fiducia e quella dell'intero
sodalizio all' organico,
tant'è che mister Silvano
ha fatto di necessità
virtù, facendo di conseguenza affidamento su
tanti giovani.
Il tecnico locrese col
supporto dello staff tecnico ha iniziato a lavorare con intensità non solo
sul campo dal punto di
vista tecnico-tattico, ma
anche nella testa dei giocatori, che poi sono stati
i principali artefici, ed è
riuscito addirittura a
condurre la propria
squadra a disputare i
play off. Il girone di
andata si era concluso
con diciassette punti al
penultimo posto con tre
lunghezze di vantaggio
dalla sedicesima poltrona, la quinta posizione
era a ben otto punti,
forse nemmeno lo stesso
tecnico si aspettava il
“miracolo”, anche se raggiungere la salvezza
senza passare dai play
out era il suo principale
intendimento.
Poi la scia di risultati
positivi iniziata alla quattordicesima di andata
continuava, nell'ultima di
campionato risulteranno
diciassette le gare positive (dodici vittorie e cinque pareggi), e nel
momento in cui la salvezza era stata raggiunta,
giustamente, si è pensato
di tentare quanto meno
di conquistare la quinta
piazza, ultimo posto
disponibile per poter
partecipare agli spareggi
promozione in calendario l'1 maggio, gara di
andata di semifinale, 8
maggio quella di ritorno.
Mentre la finale, andata il 15 dello stesso mese,
ritorno sette giorni dopo.
Addirittura avendo concluso a pari punti con la
Taurianovese con la
quale si è in perfetta
parità di punti e di goal
dopo i due scontri diretti, ed in virtù di una
migliore differenza reti
generale, il Marina di
Gioiosa è considerato al
quarto posto.
Ne consegue che nel
primo turno verrà evitato
il derby col Siderno classificatosi al secondo
posto. Così Frascà e
compagni incroceranno
il temibile Reggio Sud
che ha concluso la regular season al terzo posto
con una lunghezza di
vantaggio sui giallo rossi.
La truppa di mister
Casciano giocherà il
secondo confronto in
casa, oltre al fatto che se
dopo il doppio scontro si
è in parità di punti e di
goal, per la migliore
posizione in graduatoria
sarà la formazione di
Reggio Calabria che
andrà ad incontrare in
finale una fra Siderno e
Taurianovese. Un vantaggio (psicologico) non
di poco conto, ma i
ragazzi terribili in casacca giallo rossa sono capaci di tutto. Quindi…….
Qui Marina di Gioiosa
ANDATA 1 MAGGIO, RITORNO 8 MAGGIO
PLAY OFF
TAURIANOVESE - SIDERNO
MARINA DI GIOIOSA - REGGIO SUD
PLAY OUT
AFRICO - SAN LUCA
CITTANOVESE - BAGNARESE
San Luca e Africo, solo una festeggerà...
A una settimana dalla terribile doppia sfida che designerà qualle due squadre
potrà rimanere in Promozione e quale conoscerà l’incubo della Prima Categoria
Tempo di Play Out,
terribile quello che
vedrà contrapposte in
una doppia sfida l’Africo e il San Luca.
L’andata, in casa
della squadra di Gigi
Caridi (San Luca), si
disputerà il primo maggio, sette giorni dopo il
ritoro ad Africo.
Solo una potrà continuare il proprio percorso in Promozione,
l’altra
abbandonerà
mestamente la categoria, per una discesa
negli inferi della Prima
Categoria a far compagnia al Locri, già retrocesso come ultimo classificato nella regoular
season.
Difficile fare prono-
stici per stabilire chi ha
più possibilità di salvezza, difficile perchè
entrambe le squadre
vogliono assolutamente trionfare e festeggiare il mantenimento
della Promozione.
Di sicuro parte con
qualche vantaggio in
più l’Africo, che, classificatosi in una posizione di vantaggio, per
salvarsi ha bisogno
anche solo di due
pareggi, o di una vittoria e una sconfitta con
ugual punteggio, in più
ha dalla sua il fatto di
giocare la gara di ritorno in casa.
Il San Luca, appena
ritornato in Promozione ha cullato, e conti-
nua a cullare il sogno
di salvarsi, ed in campo
ha sempre mostrato
voglia di fare e tenacia,
le caratteristiche il suo
allenatore Gigi Caridi
ha sempre avuto da
calciatore.
Speriamo solo di
assistere a un doppio
derby corretto, con la
consapevolezza che le
due squadre amiche in
campo metteranno solo
il giusto agonismo per
prevalere l’una sull’altra.
Poi sarà il campo a
dare il suo responso,
speriamo più corretto
possibile per quanto le
due squadre mostreranno in campo.
GR
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Sport
TORNEO DELLE REGIONI (JUONIORES) CALABRIAELIMINATA
La Calabria torna a casa nonostante il secco poker rifilato nell’ultima giornata del girone
eliminatorio all’Emilia Romagna. Un 4-0 che serve a poco alla nostra rappresentativa che nelle
gare precedenti non era riuscita a segnare neanche una rete, chiude in bellezza, ma fa le valigie
rimandando tutto all’edizione (speriamo più fortunata) della prossima stagione
DOMENICA 24
APRILE 2010
Prima Categoria
PRIMA CATEGORIA D
Festa Gioiosa,
è Promozione
Il Gioiosa vince il campionato di Prima
Categoria e ritorna in Promozione. La
corazzata biancorossa dalle 18:00 di
Domenica 17 aprile 2011 ha matematicamente conquistato l'accesso alla
categoria superiore dopo l'esaltante
vittoria sul campo dell'Antonimina in
una gara molto combattuta e risolta al
25° del secondo tempo da un eurogoal
di Sainato che ha fatto esplodere i circa
trecento tifosi biancorossi che hanno
raggiunto il comune aspomontano per
supportare i ragazzi di mister Logozzo.
Al triplice fischio dell'arbitro dell'incontro, il signor Saccà della sezione di
Reggio Calabria, è esplosa la gioia
incontenibile sul campo e sugli spalti
per il prestigioso traguardo raggiunto,
ed è stata subito festa grande con i supporter biancorossi che hanno atteso
fuori dall'impianto i loro beniamini per
dare inizio ai festeggiamenti con una
lunga carovana di autovetture che al
suono di clacson e sventolio di bandiere hanno scortato il rientro della squadra a Gioiosa, dove nella centralissima
piazza Vittorio Veneto, nonostante
una pioggia scrosciante, c'erano ad
attenderla numerosissimi tifosi che
non avendo potuto seguire la squadra
ad Antonimia hanno trepidato incollati alle radioline fino a quando l'arbitro,
dopo sette minuti di recupero, ha
decretato la fine dell'incontro. Il festoso corteo si è snodato lungo tutte le vie
del paese, con in testa un mezzo su cui
è stata fatta salire la squadra per concludersi presso la sede sociale di Via
Abruzzo dove tra balli, canti e spumante i festeggiamenti sono proseguiti fino a tarda ora. E' un sogno che si
avvera, crediamo che mai la vittoria di
un campionato sia stata più meritata,
dopo una cavalcata che ha visto il
Gioiosa sin dalla prima giornata in
testa alla classifica davanti ad un folto
plotone di inseguitori che si è andato
via via assottigliando e dei quali soltanto il Bianco è riuscito a rimanere in scia
della capolista fino alla 27^ giornata
allorquando il Gioiosa vincendo in
casa con il Motta ed approfittando
della contemporanea sconfitta del
Bianco sul campo della Deliese, ha
piazzato l'allungo decisivo. E' stata la
vittoria del gruppo, è stata la vittoria di
un paese, è stata la vittoria della gente,
mai come quest'anno si è vista una presenza così massiccia allo stadio, dai più
anziani fino ai giovanissimi, intere
famiglie hanno frequentato l'ormai
vetusto impianto di Viale Europa. Il
merito delle vittoria è di tutto l'ambiente che ha fortemente voluto raggiungere questo importante traguardo lavorando con tanta tenacia, professionalità, impegno e passione alla realizzazione di questo sogno; dai calciatori al mister Rocco Logozzo che
si è avvalso della preziosa collaborazione del suo staff tecnico composto
da Rocco Ierinò secondo allenatore, dal Prof. Mimmo Quattrone
preparatore atletico e da Maurizio Agostino allenatore dei portieri. Ma sicuramente non sarebbe stato possibile realizzare quest'impresa se dietro non ci fosse
stato il grande impegno e la grande
passione che hanno profuso tutti coloro che hanno lavorato “dietro le quin-
te” per mettere i calciatori nelle
migliori condizioni per potersi esprimere e ci riferiamo in particolare al
magazziniere, il sig. Antonio Oppedisano e figli, ai “cuochi ufficiali” Roberto Prologo, Saverio Pacino, Domenico
Mesiti e Salvatore Agostino che con
tanta passione e tanto amore si sono
presi cura dei calciatori preparando i
pranzi prima delle gare ufficiali così
come le numerose cene ed inoltre il
signor Aldo Rossi “fotografo ufficiale”. Ma per concludere è doveroso
menzionare tutti coloro che con i loro
grandi sacrifici economici oltre che di
tempo hanno reso possibile la realizzazione di questo sogno partendo dal
Presidente Celestino Rossi fino a tutti i
soci Vincenzo Mesiti, Rocco e Salvatore Novembre, Domenico Jiritano, Salvatore Risveglio, Giuseppe Scali,
Domenico e Davide Stefanelli, Rocco
Macrì, Salvatore Catalano, Felice Mittica, Rocco Lombardo, Francesco Barbiero, Vincenzo Sfara, Vincenzo Parrelli, Giuseppe Napoli, Francesco
Commisso, Salvatore Tedesco, Giuseppe Palermo, Gianluca Pizzata,
Francesco Attachi, Alessandro Mittica, Nicodemo Panetta oltre a Nicholas
Sfara titolare della ditta Deter Shop e
Rocco Sfara titolare della omonima
ditta, sponsor ufficiali della squadra
nonché tutti gli sponsor che hanno
affiancato la Società nella realizzazione di questo progetto. Un doveroso
ringraziamento da parte della Società
va all'Amministrazione comunale
dalla quale adesso ci si aspetta un
segnale concreto in relazione al rifacimento dello stadio comunale di Viale
Europa, ormai vetusto e assolutamente inadeguato ad ospitare manifestazioni sportive per le indecenti condizioni degli spogliatoi oltre che del terreno di gioco pieno di buche e di sassi
che mettono a repentaglio l'incolumità
degli atleti. Ricordiamo che da circa
due anni è stato assegnato dalla Regione Calabriaun contributo di Euro
430.000,00 per il rifacimento del terreno e delle infrastrutture ad esso connesse ma che ad oggi non sono ancora
state realizzate. A tale proposito sono
di questi giorni alcune dichiarazioni
rilasciate dall'assessore comunale
Domenico Severino il
quale si è impegnato
affinché per l'inizio del
prossimo campionato
di Promozione, il
Gioiosa che rappresenta tutta la comunità gioiosana, possa
presentarsi
nel
migliore dei modi
all'appuntamento
per l'inizio della
nuova avventura.
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CALCIO, L’AQUILAGIALLOROSSAVOLAIN SERIE D
Finisce qui la corsa per il Catanzaro. Con il pareggio a reti bianche contro l'Isola Liri le "aquile" planano in
serie D. Finisce così una stagione infernale per i tifosi giallorossi, nella speranza che l'aquila diventi una "fenice"
e torni presto a volare. Una nota di merito va comunque ai ragazzi che hanno giocato quest'anno con la maglia
giallorossa, poichè mai il Catanzaro nonostante la surreale situazione vissuta ha fatto brutte figure.
DOMENICA 24
APRILE 2010
Sport Vari
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Manifestazioni
Manifestazioni
A Gallina gran successo per la
Pasqua dello sportivo
Gran successo per La “Pasqua dello sportivo 2011” che si è svolta martedì 19 aprile alle ore
9, al Palazzetto dello sport di Gallina, a Reggio Calabria.
La manifestazione organizzata dalla XIV Circoscrizione, del presidente Demetrio Marino,
in collaborazione con la Scuola dello Sport Coni Calabria, del presidente regionale Mimmo
Praticò è stato realizzato del direttore didattico-scientifico della Scuola dello Sport Coni
Calabria, Demetrio Albino, che intende promuovere, attraverso la preghiera e lo sport, un
momento di aggregazione volto all'educazione verso uno stile di vita sano ed al recupero
dei valori dell'etica e del fair play. All'iniziativa hanno aderito l'Istituto Scolastico Comprensivo di Gallina e le associazioni sportive della XIV Circoscrizione.
“Lo sport - ha dichiarato il presidente del Coni Calabria, Mimmo Praticò - può svolgere un
importante ruolo nel processo educativo dei giovani. Esso, insieme a famiglia, Scuola e
Chiesa, rappresentano i pilastri fondamentali nella vita di ognuno per una sana crescita
all'insegna dell'etica e del rispetto delle regole e, soprattutto, del prossimo”.
“La Scuola dello Sport del Coni Calabria ha aderito con entusiasmo all'iniziativa poiché a
Gallina si trova la sua sede che, purtroppo, è ancora inagibile. Siamo in attesa che l'Amministrazione comunale reggina completi l'iter che porterà all'inizio dei lavori di ristrutturazione dell'edificio. Mi auguro che, in tempi brevi, la Scuola dello Sport, che già da due anni
opera nella regione in materia di educazione, formazione e ricerca nel mondo dell'attività
sportiva, possa iniziare a lavorare nella sua sede”. Il programma della “Pasqua dello sportivo 2011”, dopo il raduno che si è svolto nel piazzale dl Palazzetto dello Sport, si è aperta
con la funzione della Santa Messa per poi proseguire con le attività sportive che hanno
coinvolto le associazioni “Lucky Volley”, “Polisportiva Gallina”, “Pink Bolt Basket”,
“Crunch Club Taekondow”, “Bocciofila Arangea” e “Il Bianco e il Nero” di dama.
Prima Categoria
Mammola, a sorpresa play off a rischio
Con una giornata di anticipo il Gioiosa Jonica di mister Rocco Logozzo ha
conquistato la promozione dopo un campionato giocato a grandi livelli.
Quello che sta andando in archivio è stato un torneo di prima categoria
pieno di sorprese dove sono emerse le buone qualità delle formazioni del
nostro comprensorio che hanno messo in vetrina tanti ottimi giovani. La
sconfitta del Mammola a Polistena ha pregiudicato il buon cammino della
squadra di mister Larosa che rischia di lasciare fuori dai play off la compagine viola. una chiusura di stagione per la compagine della vallata del torbido veramente deludente. La situazione play off a novanta minuti dalla
fine è la seguente: Il Bianco seconda forza del campionato e ufficialmente
nei play off, il Polistena e la Nuova Deliese effettuano il sorpasso allungando di due lunghezze proprio sulla squadra di mister Larosa, raggiunta
in classifica anche dal Lazzaro. Per il Mammola si prospetta secondo i
risultati che matureranno nell'ultima giornata un possibile spareggio contro i reggini. In casa Mammola tutti ancora ci credono anche se la sconfitta di Polistena visto l'ottimo primo tempo si poteva evitare, un pomeriggio
amaro quello delle palme per la squadra cara al presidente Pazzano che in
questo campionato ha sbagliato le gare decisive dimostrandosi troppo
timorosa e distratta in difesa. L'Antonimina con la sconfitta di domenica
scorsa contro la capolista Gioiosa dice addio ai sogni play off, ma però
detto che i ragazzi di mister Fazzari si sono confermati squadra di alta classifica con un buon organico che se il prossimo anno sarà ritoccato potrà
sicuramente puntare alla vittoria finale. Finale di stagione positivo invece
pel la Benestare Natilese di mister Blefari che ha avuto un cammino altalenante in questa stagione ma ha raggiunto la salvezza con largo anticipo e
adesso i dirigenti pensano ad allestire una squadra forte per la prossima
stagione( si parla con insistenza del ritorno di Frammartino e Marta).
Dopo 21 anni il campionato di I categoria girone D, ha visto la Società
Caulonia 2006 “matricola” della categoria protagonista di un bel campionato , con il risultato prefissato dalla società ad inizio torneo raggiunto :
la salvezza con largo anticipo, e soprattutto la valorizzazione dei tanti giovani. La società Cauloniese adesso guarda con fiducia alla prossima stagione tenendosi stretti i gemelli del goal Scuteri Roccisano.
La Pasquetta fa
slittare la Corrireggio
al Primo Maggio
La Pasquetta quest’anno farà slittare
la CORRIREGGIO alla Domenica
del 1° Maggio. La ventinovesima edizione della CORRIREGGIO sarà,
dunque, puntuale all’ormai tradizionale appuntamento di primavera con
la città.
Legambiente sta curando gli ultimi
dettagli organizzativi della manifestazione, che certamente anche quest’anno si svolgerà all’insegna dell’allegria,
della solidarietà e del gusto di ritrovarsi e stare insieme.
La CORRIREGGIO, infatti, ha promosso in tutti questi anni l’idea dello
sport come diritto di tutti, come
momento di partecipazione collettiva
e di diffusione dei principi del vivere
sano. Ha promosso attraverso la partecipazione dei diversamente abili,
degli anziani, degli immigrati e dei più
piccoli il principio dello sport come
veicolo di solidarietà e della convivenza civile nel rispetto delle differenze,
come
momento di allegria e di serenità.
Come ogni anno al
centro della CORRIREGGIO vi è un tema ed
un obiettivo specifico in
continuità con l’esperienza della prima edizione. In particolare, questa
29ª edizione avrà come tema centrale la solidarietà e i diritti di cittadinanza.
La CORRIREGGIO anche quest’anno prevederà due momenti: uno di carattere competitivo riservato agli atleti tesserati F.I.D.A.L. con una
gara di 12,5 km, l’altro
costituito da una corsa a
passo libero di 5,5 km di
carattere non competitivo
aperta alla partecipazione
di tutti. Il Comitato Provinciale F.I.D.A.L. e la
Federazione
Italiana
Cronometristi assicureranno, come ogni anno,
alla CORRIREGGIO la
competente assistenza dei
loro tecnici e dei Giudici di gara.
Domenica 1 Maggio l’appuntamento
per la CORRIREGGIO sarà, come
sempre, in Piazza Indipendenza. Da
qui, con partenza alle ore 10,30 in
punto, si snoderà la corsa lungo il per-
corso sul Lungomare cittadino, nello
scenario incomparabile dello Stretto.
L’arrivo di entrambe le corse è previsto nel parcheggio del Lido Comunale, dove verrà allestito il tradizionale
punto ristoro.
Per ognuna delle due gare saranno
premiati il primo assoluto maschile, la
prima assoluta femminile e i primi tre
classificati delle ben dodici categorie.
Non mancheranno premi speciali a
discrezione degli organizzatori accanto a quelli che, come per le edizioni
precedenti, verranno sorteggiati tra
tutti i partecipanti che avranno portato regolarmente a termine la gara o
avranno almeno effettuato il viraggio.
Quest’anno il Trofeo “Danilo Foti”
verrà assegnato al vincitore assoluto e
il Trofeo “Giacomo Paladino” alla vincitrice assoluta della Corrireggio 2011.
La cerimonia di premiazione sarà
ospitata Martedì 3 Maggio alle ore
18.00 nel bel Salone del Palazzo della
Provincia in Piazza Italia.
Le iscrizioni si potranno effettuare
presso la sede di Legambiente in Via
Demetrio Tripepi n.110 e presso i
punti di iscrizione al Tempio della
Vittoria. A tutti i partecipanti nel
pacco-gara oltre al pettorale, al
materiale informativo saranno
forniti, insieme
alla
maglietta e agli
adesivi e al
giornalino
della
Corrireggio
2011, divertenti e utili
gadgets.
Arti Marziali
Scruci, Figliomeni e
Gulloni vincono il tricolore
Nella bellissima cornice del Palazzetto dello
Sport di Cervia si è svolto il Campionato Nazionale di Karate al quale hanno partecipato più di
800 atleti provenienti da tutta la penisola. Il
CENTRO STUDI KARATE guidato dal M°
Vincenzo URSINO anche per questa edizione
ha fatto incetta di medaglie rappresentando la
Calabria nel migliore dei modi. La gara si è
svolta in tre giorni ed in verità le cose non erano
partite molto bene per il club calabrese che
conquistava solo un bronzo con l'atleta Gabriele Galluccio di Taurianova. Ma nella seconda
giornata era il talento del sidernese Vincenzo
Scruci che brillava su tutti portando il primo
titolo nazionale al club capitanato dal M° Ursino; a questo seguivano altre tre medaglie di
bronzo conquistate da Vincenzo Figliomeni,
Vincenzo Macrì e Domenico Angilletta. Il terzo
giorno, è cioè il 17 Aprile da molti considerato
un numero sfortunato, si è rivelato il contrario
per il CENTRO STUDI KARATE che nelle
ultime categorie rimaste del “GRAN PREMIO
GIOVANISSIMI” ha portato a casa l'oro con
Tommaso Figliomeni e Mattia Gulloni, l'Argento con Luca Figliomeni ed il Bronzo con Vincent Figliomeni
32
la Riviera DOMENICA 24 APRILE 2011
32
Stasera alla Gru, Lele Mora
33
"VIP PARTY" , la spettacolare manifestazione capace di offire una vetrina
importante a nuovi talenti che attendono solo di essere “scoperti”.Tra i vip
presenti alla serata-evento , la vincitrice de “la pupa e il secchione” Francesca
Cipriani ex concorrente del GF , il tronista di uomini e donne Cristian Gallella , il
vincitore del GF 2010 Mauro Marin e la velina Francesca Muggeri .
DOMENICA 24
APRILE 2010
Società
Le note
di Mara Rechichi
Sorpresa!!!
Siamo nelle settantadue ore che per
ogni cristiano sono
le più importanti
dell'anno. In tutto il
Mondo, chi prima e
chi dopo, per questioni di fuso orario,
si è immersi in
un'atmosfera
di
contestuali dolore e
gioia. Si accoglie il
dolore con la riflessione, il pensare o il
dubitare, forse l'immedesimarsi. Si
prepara la gioia con la speranza e la
certezza che ad un dolore deve seguire una gioia; è la speranza che ci alimenta. E' la voglia di sorpresa.
Sono stata, come sempre, alla messa
“In Coena Domini” nella mia Cattedrale, a Locri. Si, si, la Messa “della
lavanda dei piedi”, quella in cui ci si
preoccupa se il calzino del “lavato” ha
o no il buco e se i piedi profumano di
menta o di formaggio. Quella Messa
che non ha fine, dove nessuno ti dice:
andate in pace, anzi...Restate qui con
Lui, chè è stato lasciato solo dopo aver
servito tutti.
Ha presieduto la celebrazione il
Vescovo e nell'Omelia ha detto qualcosa che a parer mio non deve esser
lasciato lì, tra le mura dipinte e scrostate, corrose dall'umidità, ma deve
essere portato fuori e lanciato oltre il
sagrato, verso tutte le strade: -Basta!
Non bisogna più dire “la Chiesa” ma
“la comunità cristiana”! Il Papa, i
Vescovi hanno già detto e parlato
troppo. Adesso devono tacere. Adesso sono i cristiani che devono svegliarsi: svegliatevi Cristiani! Ognuno di noi
ha una propria Responsabilità, che
deve essere esercitata nei tempi e nei
modi che gli vengono richiesti dal
mandato che ha scelto sulla terra. E
l'importanza del Servizio al prossimo,
dal più prossimo al più lontano, non
solo in senso fisico... E' questa la via
per il cambiamento del nostro territorio. Il nostro territorio conta il 90% di cristiani dichiarati. Assai assai. Potenzialmente siamo un Paradiso sulla terra,
uguale a quel giardino di cui già avevamo udito. Effettivamente ci sta bene il
Purgatorio, ci consideriamo anime
imperfette, che hanno bisogno di purificarsi infinitamente, che mai potranno stare al cospetto di Dio. Ha ragione il Vescovo, svegliamoci! Eleviamoci! Scrolliamoci di dosso i fardelli, che
indossiamo e che ci addossano e ci
rendono pesanti, e ricostruiamo il
nostro Paradiso. Prendiamocene cura,
coccoliamolo, amiamolo! Non solo in
quelle settantadue ore, ma in ogni ora
di ogni giorno.
E poi, pensiamo bene ai nostri vescovi: BregantINI prima, FiorINI MorosINI ora: ce li mandano tutti col diminuitivo, come se noi meritassimo pretINI, omINI, piccolINI, nani. Da un
lato va bene così, immaginate un Bregante e un Moroso, però... E qui sta
la Sorpresa: non sono nani, sono
giganti!
Con gli Auguri di Buona Pasqua, al
100%!
Domani il via alla
Pasquetta Sidernese
A che Pasquetta assisteremo?
Una bella giornata che speriamo possa riuscire a regalare un sorriso a tutte le famiglie in un periodo in cui si
registrano purtroppo crisi economiche e guerre.
Guardando al parterre artistico, hai scelto il meglio
sulla Piazza, avete puntato forte su questa manifestazione per il rilancio del paese, almeno quello che
riguarda gli eventi. Pensi che possa diventare una consuetudine?
Ritengo di si. Scialaruga, Lisarusa e Marvanza Reggae
Sound sono l'immagine di una nuova Locride che
punta sulla musica e sulla cultura per farsi apprezzare
altrove travalicando i confini regionali. Ritornando alla
tua domanda posso dire senza ombra di dubbio che
Siderno è stata sempre una città all'avanguardia. Se i
commercianti vengono adeguatamente informati e
tenuti in debita considerazione da tutte le istituzioni
possono rappresentare, come hanno già fatto in passato, la vera forza trainante della nostra città ed il “motore propulsivo” per una necessaria ripresa economica e
d'immagine . Tengo a precisare, però, che tutto questo
non può passare solo da una semplice manifestazione
a Pasquetta ma serve necessariamente un calendario di
appuntamenti ben definito ed organizzato anche con
artisti nazionali per esaltare l'immagine e la sua propensione turistica.
Hai organizzato la manifestazione nonostante l'assenza delle Istituzioni a Siderno. Hai coinvolto tanti partner, cosa li ha spinti a darti il supporto che la manifestazione meritava?
Non avevo dubbi che la città rispondesse al mio progetto. Dico subito che se la manifestazione si farà il merito è da ascrivere solo esclusivamente ai commercianti
sidernesi. Non abbiamo ricevuto nemmeno un euro di
contributo dagli enti pubblici ma solo una copertura di
parte delle spese operata dal Comune di Siderno grazie alla sensibilità dimostrata dal Commissario Straordinario, Rosalba Scialla. Ribadisco che una Siderno
vogliosa di reagire non poteva accettare passivamente
che anche a Pasquetta, dopo un Carnevale assente,
non si organizzasse nulla. Gli sponsor, numerosissimi,
sono stati eccezionali e li ringrazio tutti di cuore anticipando loro che saranno ricordati pubblicamente sulla
stampa e sulle tv oltre che sul palco della manifestazione.
I sidernesi hanno voglia di impegnarsi per il proprio
paese?
Dico di si . Secondo me i sidernesi debbono sentirsi
partecipi di un progetto vincente. Bisogna una volta
per tutte decidere su quale settore puntare per lo sviluppo della nostra città ed agire di conseguenza. Non
servono parole ma servono fatti concreti.
Mimmo Cavallaro l'anno scorso ha fatto piu di 5000
persone a Marina di Gioiosa, quest'anno ripete lo spettacolo. Non ti spaventa la sua concorrenza?
Sono due manifestazioni diverse. A me non piace la
competizione su eventi sociali e musicali come quelli di
specie per questo non condivido l'impostazione che si è
voluta dare alle due manifestazioni quasi fosse una
sfida aperta. Io non gareggio contro nessuno (tantomeno contro un personaggio così amato come Mimmo
Cavallaro) ma spero solo di riuscire ad offire alcuni
momenti di serenità e di svago a chi eventualmente
deciderà di visitare o di rimanere nella nostra bella
città. A questo proposito invito tutti quanti ad essere
presenti a Siderno il giorno di Pasquetta.
Miss Italia a Roccella
LA DRB di Beniamino Chiappetta – esclusivista di Miss italia in Calabria con il patrocinio dell’Amministraizone Provinciale di Reggio Calabria ( Ass. alla Cultura e Spettacolo ) e
con la collaborazione del Comune di Roccella , promuove ed
organizza per Venerdi’ 29 aprile un importante evento legato al Concorso Miss italia in Calabria che si terrà – con ingresso libero – all’ Auditorium Comunale “ Unità d’Italia “ di
Roccella Jonica.
Madrina : Maria PERRUSI ( Miss italia 2009)
Ospiti : tante latgre belel miss reggine che hanno partecipanto in queutsi anni al Concorso.
Il Concorso MISS ITALIA: un evento che unisce l’ Italia a
Miss Italia 1939-2010: rappresentano 71 anni di vita e di storia del costume del nostro Paese: ecco il concorso che, a
distanza di tanto tempo dalle sue origini, rispettando la tradizione, rimane l'appuntamento degli italiani, con migliaia di
candidate, 800 selezioni da febbraio a agosto, dai piccoli borghi alle piazze delle grandi città.
Emozioni, sogni, amori, successi: tutto è racchiuso in questa
manifestazione tra le più amate del nostro Paese. condotta
per quasi mezzo secolo da Enzo Mirigliani, è stata presa in
mano da dieci anni dalla figlia Patrizia.
Esso ha attraversato gran parte del XX secolo accompagnando le ragazze del nostro Paese fino ad oggi: dai primi
tempi delle Miss Sorriso, al dopoguerra - quando aiutò a
dimenticare le difficoltà quotidiane - al periodo del boom,
agli anni della contestazione, fino a diventare un evento televisivo.
Si può ritenere a giusta ragione come un evento che da oltre
70 anni “unisce l’Italia”.
Il Concorso è un sano e pulito modello di "bellezza", rappresentando con precisione le aspettative, le tendenze, i valori e
anche i sogni di migliaia di ragazze.
Patrizia Mirigliani continua il lavoro del padre con la stessa
intelligenza e la stessa grinta, ma anche con idee innovative,
se pur sempre in linea con la tradizione propria di Miss Italia.
“”Vorrei che si identificasse il concetto dell’Italia unita dalla
bellezza - ha spesso affermato Patrizia Mirigliani –. E’ giusto
mettere in evidenza l’identità di ogni regione, facendo emer-
Il Brizzolato
di Ruggero Brizzi
VOTALO...
SE U POJ.
Ho studiato scienze politiche, ma
lavoro
nella
comunicazione.
In periodo elettorale
sguazzo
davanti ai cantieri,
alle lamiere che li
circondano.
“Tutta
un'altra
politica”. “Bisogna cambiare”.
“Io Centro”: quasi una confessione.
Passeggio per le strade e sono circondato da facce e slogan che non
si capisce bene per quale motivo
dovrebbero attrarre il mio voto.
Frasi fatte, vuote e prive di significato che dimostrano quanto sono
ormai inadeguati certi modelli di
comunicazione politica.
Non critico la bontà di questo o
quel politico ma il metodo usato
per chiedere il nostro consenso.
Come consumatori senza spirito
critico che di fronte a un faccione
dovrebbero rassicurarsi l'esistenza.
“Cambiamento” vince ancora
come termine più presente.
Una parola che andrebbe cambiata (appunto), per la semplicistica
(ma sbagliata) equazione candidato = politico = sfiducia. Desueta.
“Il rinnovamento nella continuità”
è un paradosso.
“... per tornare a sorridere” è triste. Molto triste.
“Indipendente” è una giustificazione dalle cazzate che fa il partito
con cui sono candidato.
E ancora...
Ho scoperto di essere, insieme a
tutti voi, l'energia di diverse persone che non conosco: “la mia forza
siete voi” e “insieme a te per
costruire”, di subire dichiarazioni
d'amore all'ultimo stadio “con noi
vince l'amore”, di etica esclusiva
“la legalità è il nostro stile” e di
sana ingenuità giovanile “un
ragazzo al vostro servizio”.
Come se avere meno di 40 anni sia
garanzia di onestà e capacità.
Ed infine gli ambientalisti in giro
su un furgone euro zero, con manifesti attaccati abusivamente ovunque. Sfacciati: “difendi il tuo
ambiente”.
“Gesù, chinatosi, si mise a scrivere
col dito per terra.
E siccome insistevano nell'interrogarlo, alzò il capo e disse loro: "Chi
di voi è senza peccato, scagli per
primo la pietra contro di lei". E
chinatosi di nuovo, scriveva per
terra. Ma quelli, udito ciò, se ne
andarono uno per uno, cominciando dai più anziani fino agli ultimi.
Rimase solo Gesù con la donna là
in mezzo. Alzatosi allora Gesù le
disse: "Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?". Ed essa
rispose: "Nessuno, Signore". E
Gesù le disse: "Neanch'io ti condanno; va' e d'ora in poi non peccare più"”
Bipartisan.
34
Società
NOZZE DI SANGUE TRAL’YMCAE BERNARDO MIGLIACCIO SPINA
"Nozze di Sangue" è l’opera teatrale che si svolgerà alle 21,00 di giovedì 28 aprile 2011 presso il palazzo della cultura di Locri. La rappresentazione è l'esito finale di un anno di lavoro congiunto tra l'YMCA di Siderno, il regista Bernardo Migliaccio Spina e gli attori protagonisti. L'accesso all'iniziativa, resa
possibile grazie all'elaborazione progettuale di fondi "bando 2008 perequazione per la progettazione
sociale" ha carattere gratuito.
DOMENICA 24
APRILE 2010
Attualità
Alfredo Pirri, un calabrese al
museo della Magnia Grecia
Il progetto della piazza ideata da Pirri all'interno del Museo
Archeologico che ospiterà i Bronzi di Riace e la Testa del Filosofo
La Soprintendenza per i Beni Archeologici
della Calabria ha invitato Alfredo Pirri a realizzare l'opera d'arte contemporanea che sarà
ospitata presso il Museo Nazionale della
Magna Grecia di Reggio Calabria. Cosentino
di nascita, Pirri è considerato uno tra i più
grandi artisti d'arte contemporanea internazionale. L'opera sarà installata in occasione della
tanta attesa inaugurazione dei lavori di adeguamento del Palazzo Piacentini, sede del museo
stesso.
Il
dibattito-dialogo
“Misura Ambiente” è
stato organizzato il 20
aprile presso l'Aula
Magna della Facoltà di
Architettura dell'Università degli studi Mediterranea di Reggio Calabria in collaborazione
con l'associazione Eventoarea, che da anni si
occupa di promozione dell'arte contemporanea.
Alla presenza dell'Arch. Loriana Ambusto,
Presidente dell'associazione Eventoarea e
della prof. ssa Francesca Fatta, Preside della
Facoltà di Architettura, Alfredo Pirri ha presentato il progetto per la città e ripercosso le
tappe della sua evoluzione artistica, del suo
modo moderno e personale di interpretare la
realtà. Innumerevoli sono state le sue esposizioni personali già in giovane età, sia in Italia
sia negli Stati Uniti, e adesso è stato coinvolto
per un evento che
dovrebbe elevare lo spessore
culturale
della città di
Reggio conferendole
un'allure
internazionale e
"ZALEX
IL NORMAL'EROE
DELLE REGOLE " ,
SCENEGGIATURANAIC PEZZ
DISEGNI MATTIAPAPP ,
PER ENERGIECALABRIAMOVIMENTO CREATIVO
"LE FIUMARE
NON SONO
DISCARICHE"
d'avanguardia.
Qualche momento prima dell'inizio del seminario, riusciamo ad avvicinare Alfredo Pirri.
Si tratta della sua prima realizzazione artistica in Calabria?
Nonostante sia calabrese, sì, in effetti, lo è.
Qual è lo stato di salute
del patrimonio artistico e
culturale che ha riscontrato in città?
Non mi ritengo un artista
politico tantomeno le mie
opere sono di questa
natura, per cui non esprimo giudizi in merito. So
solo che possedete il più
bello dei musei d'Italia e
dunque dovreste trasmettere sentimenti di orgoglio e appartenenza.
Nelle sue interviste ha spesso parlato di
“socializzazione degli spazi”, che intende
dire?
Io considero l'arte come motore di socializzazione particolare, la cui finalità è abbattere la
solitudine individuale per poi creare spazi che
diano vita al popolo. L'arte, a mio avviso, serve
a dare forma ad un popolo ed ha perciò valore civile e spirituale. Questo è quello che spero
di realizzare a Reggio Calabria.
Qual è l'apporto innovativo che intende dare
al Museo?
In quest'occasione, come del resto anche in
altre precedenti, mi considero lo strumento
che l'artefice. Con la realizzazione della piazza all'interno del Museo Archeologico, non
andrò a stravolgere nulla. È una piazza all'aperto, concepita come un palcoscenico di teatro. Il mio obiettivo è ideare una piazza che
permetta il miglior godimento dei Bronzi e
della Testa del Filosofo al pubblico, creando
un luogo accogliente, giustamente luminoso e
totalmente integrato con l'ambiente. Sarà un
momento fondativo; fondo qualcosa di civile,
creo uno spazio cittadino che prima non c'era,
a totale disposizione della comunità reggina.
Spera così di far divenire il Museo appetibile anche agli occhi dei turisti?
In realtà è destinato in primis alla città di
Reggio. Si ricordi che un museo funziona lì
dove c'è la richiesta del pubblico, la pressione dei cittadini che pretendono vivacità
culturale, altrimenti l'insuccesso e l'appiattimento sono dietro l'angolo.
Franceca Rappoccio
MANIFESTAZIONI
LA PASSIONE DI CRISTO
INCANTA GIOIOSA JONICA
L'Associazione socioculturale, “Giovani per la
passione”, all'interno di un progetto l'Oriente in
Occidente, ha presentato, nella serata di Mercoledì 20 aprile, “La passione di Cristo”, riedizione della Via Crucis del Cristo, unico evento
nella locride sulla rievocazione degli ultimi
momenti vissuti da Gesù.
Dopo l'incontro con
Caifa, il processo
di Pilato ed il
successivo
incontro con
Erode il numerosissimo pubblico, arrivato
da tutto il circondario che,
incurante del
freddo,
ha
seguito il percorso da Piazza Plebiscito,
lungo la Via
Garibaldi fino
alla salita di
Via Frances c o
Logozzo, ha potuto rivivere
l'esatto dolore provato, ciò
che Gesù Cristo ha dovuto
subire, sino alla morte sulla
croce.
Inmperdibile l'interpretazione di Alberto Gatto di
Gesù, un attore che ha deciso di subire realmente le
ingiustizie degli schiaffi,
degli sputi e delle botte, che
non erano finzione, ma
reali, quasi volesse espiare
delle colpe. Lui stesso aveva
richiesto ai suoi compagni
di quest'avventura di essere
il più realistici possibile,
proprio per evitare di cadere nel grottesco del falso scenografico.
Alberto ha dimostrato, come sempre, professionalità e bravura innata nell'interpretazione, anche di questo, che non
era certo un ruolo facile.
A tal proposito il giovane attore di
Gioiosa Jonica due mesi di preparazione intensa psicofisica e
costanti prove mi hanno permesso
di poter esprimere il personaggio
così come meglio desideravo.
Ascoltare dal vivo il suono delle
botte, delle frustate, degli schiaffi, osservare le spalle di Alberto
segnate dalle frustate ha reso
estremamente realistica la
manifestazione. Ci ha mostra-
Il settebello vario, premiato il Liceo Classico Ivo Oliveti
Dopo il settebello rosa, che nel 2009 ha avanzato a passo di tacco-punta verso la finale nazionale dei Giochi Matematici della Bocconi a Milano, e "l'asso", Mario Galasso che nello stesso anno si è qualificato
primo in tutta Italia nella graduatoria nelle singole scuole, il liceo classico "Ivo Oliveti" spicca ancora nel
campo in cui, secondo l'opinione comune, meno dovrebbe eccellere: la matematica.
Dopo le semifinali regionali, tenutesi al Liceo Scientifico “Volta” di Reggio Calabria, il nostro liceo si classifica di nuovo per le finali nazionali, che si svolgeranno il 7 Maggio a Milano, sempre presso l'università
Bocconi. Il nostro liceo classico anche quest'anno, ha in mano un settebello, non più rosa, ma vario: sette
tra ragazzi e ragazze, piccoli e più grandi, veterani e nuovi geni, avanzano verso la prossima tappa: Milano. Tra i 21 ragazzi qualificati per la categoria L1, cinque sono dei nostri: Valeria Pignataro, Giuseppe
Belcastro, Mario Galasso, Cecilia Vottari e Mario Panetta; mentre, nella categoria C2, le nuove promesse sono Valentina Cataldo e Francesco Pelle. Mai come in questi anni l'Ivo Oliveti si è impegnato nella
formazione di veri e proprie menti matematiche, grazie soprattutto al lavoro delle professoresse Aversa
e Cotroneo, che fin dall'inizio di questa avventura hanno appassionato i ragazzi con curiosi quesiti matematici, spronandoli sempre a superare i propri limiti, a guardare al di là delle soluzioni più ovvie, a cercare o creare nuove strategia di risoluzione e, soprattutto, a credere nelle loro capacità matematiche. Ora
è il momento di rimboccarci le maniche in attesa di Milano, mentre dentro di noi si riaccende un'altra
timida speranza: la finale internazionale di Parigi.
Ludovica Mollica e Valeria Pignataro
35
LA TARANPASQUETTA DI MARINA DI GIOIOSA
A Marina di Gioiosa, domani una bellissima festa per la Pasquetta... Arriva infatti la
TARANPASQUETTA 2011, già dalla mattinata infatti nell'Area Picnic chi volesse partecipare
avrà a disposizione uno spazio nel verde, poi, dalle 18,00 la serata sarà allietata dal ritmo di
mimmo Cavallaro e Cosimo Papandrea veri protagonisti della TaranPasquetta della Città del
Sorriso
35
DOMENICA 24
APRILE 2010
La moda fa
passerella a Locri
Adriana Bonavita e Stefania Macrì hanno presentato
le ultime tendenze moda e acconciature al Noir
to la reale sofferenza del Cristo, non solo quella fisica, anche il sentirsi
abbandonato e deriso da coloro i quali prima lo avevano osannato ed
esaltato.
Ma da chi è stato sacrificato? Dai tanti Pilato che soliti lavarsi le mani?
Dalla paura? Dall’ignoranza? Dalla grettezza delle menti? Poco importa, “Padre perdona loro perchè non sanno ciò che fanno”, in fondo
siamo stati tutti noi!
Commuoventi anche le altre interpretazioni degli attori, tutti rigorosamente non professionisti, che hanno lavorato e collaborato sotto la regia
di Susanna Gallo e Giuseppe Murdocca. In definitiva, un evento riuscitissimo ma, se proprio volessimo trovare un piccolo neo, per la prossima
performance chiediamo che il gruppo teatrale possa provvedere ad
attrezzarsi con un impianto audio che possa permettere a tutto il pubblico di udire i dialoghi, visto che solo gli attori protagonisti erano dotati di
microfono. Alberto Gatto e i suoi colleghi, comunque, ci hanno fatto
rivivere nel miglior modo possibile le sofferenze, le emozioni, gli stati
d’animo vissuti in quei terribili momenti.
Il Kivanis arreda il
reparto pediatria del
nosocomio di Locri
Nei giorni scorsi presso il reparto di Pediatria dell’Ospedale Civile di Locri, il club
Kiwanis “Magna Graecia” presieduto dal
dott. Antonio Varrà, si è reso promotore e
realizzatore di un importante “evento”. Si
tratta della continuazione del service “Un
sorriso in pediatria”, già realizzato lo scorso
anno con lo scopo di rendere il ricovero e la
degenza dei piccoli pazienti meno traumatica. In quell'occasione vennero donati mobili,
quali armadi e comodini, dai vivaci
colori,che soppiantarono efficacemente
Collezioni sfiziose e particolari hanno caratterizzato il fashion
show di primavera/estate che si è tenuto a Locri presso il Noir
nella serata del 21 aprile scorso.
E' stata una sfida vinta quella di organizzare un giovedì sera e
sopratutto vicino alla Pasqua, una sfilata di moda da parte di
Adriana Bonavita, titolare dello splendido punto vendita
Bonavita Fashion, e da Stefania Macrì, titolare del salone Elisir, bravissima a portare un tocco di classe nelle acconciature
delle modelle. Alla base dell'organizzazione, la modella Valentina Romanelli, originaria della locride, ma ormai da tempo
residente a Roma dove vive e lavora. In soli tre giorni è riuscita a creare, da semplici belle ragazze, delle modelle quasi professioniste che, senza alcuna emozione, sono riuscite a sfilare
con portamento fiero, innanzi all'affollatissimo pubblico, per lo
più femminile.
Quasi una missione, quella di Adriana e Stefania, vestire la
donna, una donna sempre in movimento, in modo inconsueto,
ma sempre glamour grazie ai prestigiosi marchi del punto vendita di Locri. Infatti in passerella abbiamo avuto modo di ammirare in anticipo le ultime tendenze che faranno debutto in estate. Vincente la collaborazione Parrotta Gioielli che conta punti
vendita a Siderno e Locri, che ha messo a disposizione la collezione Ottaviani bijoux e Boccadamo, e quella con Ottica Gallucci
che ha offerto, per la serata, le sue montature griffate.
Le uscite sono state intervallate dalla splendida voce di Manuela
Cricelli, accompagnata dal bravissimo Peppe Platani che, con il loro
group musicale “Mora” hanno lasciato a bocca aperta gli spettatori,
affascinati dalla professionalità dell'evento, un evento che Bonavita
Fashion e Elisir potrebbero riprorre più spesso.
Marilene Bonavita
quelli precedenti dai toni spenti. I tanti soci
del Club guidati dal loro Presidente Antonio
Varrà e dal Luogotenente della Divisione
Calabria 2, dott.Giuseppe Afflitto, alla presenza del dott. Francesco Mammì, del direttore sanitario dell’ospedale unico, dott.
Antonio Previte, insieme ad altri responsabili dell’Asl, si sono resi ancora una volta protagonisti di una bella iniziativa donando questa volta il completamento degli arredi per
tutto il reparto. Varrà, impegnato così come
gli altri soci in attività di beneficienza rivolte
a soddisfare i bisogni dell’infanzia, ha specificato “che tanti service del club sono volti ad
alleviare i disagi dei bambini del Terzo
Mondo. Con "un sorriso in Pediatria" si è
deciso di effettuarne uno rivolto anche alle
necessità del nostro territorio”, "Siamo orgogliosi delle nostre iniziative - ha detto Varrà-
Azienda italiana
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della cura del corpo,
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ma non stanchi di continuare a lottare per
coloro che ne hanno bisogno, obbiettivo primario di tutto il club Kiwanis". Sempre nella
cappella dello stesso ospedale di Locri, con
una santa messa i soci hanno voluto ricordare e dare un ultimo saluto al presidente fondatore Luigi Giugno, un uomo dotato di
grande sensibilita’ e umanita. La cerimonia
e’ terminata con viva commozione da parte
di tutti i presenti. In seconda serata nella cornice dell'Hotel Villa Afrodite si e’ passato al
festeggiamento della candelina del club, in
questa importante occasione è stato inaugurato il nuovo banner, " Kiwanis club Magna
Grecia Luigi Giugno.
a.t.
Foto
Vanessa Mari
36
1
Box office
La classifica dei film
più visti al cinema
questa settimana
Rio
€ 1.674.289
2
Habemus Papam
di Carlos Saldanha
con Jesse Eisenberg,
APRILE 2010
Limitless
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di Neil Burger
con Bradley Cooper,
Robert De Niro, Abbie
Cornish
di Nanni Moretti
con Nanni Moretti,
Anne Hathaway,
Rodrigo Santoro
DOMENICA 24
€ 1.298.524
3
Michel Piccoli, Renato Scarpa
Cinema e Musica
LA RECENSIONE
Rio
Vincenzo Caricari, il suo “ladro” cerca conferme
nel cinema che conta
GIOVANNI MAIOLO
di ANTONIO FALCONE
In una foresta poco distante dalla città di
Rio de Janeiro un piccolo pappagallo
Ara Macao, ancora incapace di volare,
cade dal nido e poco dopo viene sottratto al suo habitat naturale da alcuni contrabbandieri, insieme ad altri volatili.
Capitato fortuitamente in una cittadina
del Minnesota, il pennuto viene adottato
da Linda, una dolce e timida bambina,
che gli dà il nome di Blu, per essere d’ora
in poi presente in ogni momento della
vita della sua padrona, sino all’età adulta:
ormai donna Linda gestisce una piccola
libreria, mentre Blu si è adattato ad una
vita casalinga e sedentaria; a movimentare la routine “familiare” arriva dal Brasile l’ornitologo Tullio, portando la notizia
di come Blu sia l’ultimo maschio della
sua specie e della possibilità di evitarne
l’estinzione procedendo all’accoppiamento con Gioiel, a sua volta ultimo
esemplare femmina, che si trova nel centro di recupero a Rio; giunti nella città
carioca, prossima ai festeggiamenti del
Carnevale, non tutto andrà però per il
verso giusto…
Film d’animazione spettacolare, riccamente colorato e parimenti ritmato, Rio
è in primo luogo, sin dal titolo, un sentito, sincero, omaggio del regista Carlos
Saldanha ( la trilogia de L’era glaciale)
alla sua città natale, la quale viene vista in
ogni prospettiva possibile, dall’alto dei
suoi panorami mozzafiato ai meandri
della giungla, sino alle spiagge assolate,
passando per gli angoli meno turistici
delle favelas, privilegiandone i lati più
allegri, scanzonati e variopinti.
Al di là poi del fascino visivo, la struttura narrativa appare molto lineare e, purtroppo, non particolarmente innovativa,
complice una sceneggiatura (D. Rhymer,
J. Sternin, J. Ventimilia, S.Harper) preoccupata soprattutto di soddisfare il pubblico più giovane, puntando su numeri
musicali a volte invadenti e prediligendo
la spontanea simpatia dei protagonisti
alla loro caratterizzazione, anche introspettiva, in particolare di quelli secondari, tra i quali risaltano il cacatua malvagio
Miguel, ex star delle locali telenovelas, il
tucano Rafael e il bavoso bulldog Luiz.
Lo stesso Blu avrebbe meritato una maggiore attenzione riguardo il suo percorso
di crescita esistenziale sino alla piena
maturità e consapevolezza di sé una volta
venuto a contatto con le sue origini, spinto anche dall’amore verso Gioiel, simbolo di libertà e gioia di vivere, con le loro
vicende affettive che si fanno speculari,
un po’ come nel disneyano La carica dei
101, di quelle degli umani Tullio e Linda;
mancano, o quando presenti sono
espresse blandamente, le ormai consuete
strizzatine d’occhio al mondo degli adulti, se non quelle “classiche” volte a far sì
che in 96 minuti si possano recuperare le
coordinate per lasciarsi andare a passo di
samba nei dintorni del mondo della Fantasia e della purezza dei sentimenti. Valido infine il doppiaggio italiano: la voce di
Blu è di Fabio De Luigi, quella di Gioiel
di Victoria Cabello, mentre Pino Insegno, Mario Biondi e Josè Altafini interpretano rispettivamente Rafael, Miguel e
Luiz.
Un piccolo spacciatore vaga per le città. E’ alle dipendenze di un’organizzazione criminale, ma vuole mettersi “in proprio”. Un giorno la madre gli impone di prendersi cura
del fratellino più piccolo. Cosi, suo malgrado, lo porta con se nei suoi incontri. Ma il
fratellino ad un certo punto sparisce...
Ecco il corto “IL LADRO” del regista Vincenzo Caricari, proiettato in anteprima giovedì scorso al Blue Dahlia, sempre più luogo di riferimento per la cultura locridea. L’intento del corto, della durata di 18 minuti e prodotto da Asimmetrici Film, è squisitamente cinematografico, è stato realizzato col solo scopo di concorrere nei festival più importanti.
La ragione la spiega lo stesso Caricari: “Un corto rappresenta un biglietto da visita per un autore, per questo è importante che vada nei festival, che sono le uniche vetrine.
Abbiamo fatto un’eccezione con questa proiezione perchè
ci tenevamo a farlo vedere, prima di tutto, a chi ha contribuito alla sua realizzazione”. Cioè Riccardo Fazzolari,
Manuela Cricelli, Pasquale Catalano, Alberto Gatto, Nino
Tarzia. Alla realizzazione ha partecipato anche il coro
Santa Maria di Portosalvo, fotografia opera di Bernardo
Migliaccio Spina mentre Pasquale Franco l’Aiuto Regia.
A differenza degli altri lavori questa volta
Caricari ha voluto staccare dal suo consueto
modo di fare cinema, passando dal documentario alla fiction, per raccontare una storia intimista, che ha sullo sfondo il peggio della
Locride. Da segnalare la splendida interpretazione del piccolo sidernese Pasquale Catalano
vera e propria sorpresa.
Caricari rivela invece, per l’ennesima volta, la
sua straordinaria capacità di raccontare questo pezzo di mondo in cui viviamo.
SUNSET BOULEVARD
di Antonio Falcone
La commare secca (1962)
L
a commare secca è il primo lungometraggio di Bernardo Bertolucci (Parma, 1941), diretto a soli 21 anni sulla base di un soggetto
di Pier Paolo Pasolini, di cui era stato aiuto regista per Accattone, ‘61, a sua volta opera d’esordio dell’intellettuale friulano.
Sceneggiato dal regista insieme a Sergio Citti, il film si apre con il ritrovamento del cadavere di una prostituta sul greto del Tevere
presso un parco romano, proseguendo con la convocazione da parte della Polizia per l’interrogatorio di quanti sono stati visti passare intorno al luogo del delitto la sera precedente: Luciano detto “Canticchia” (Francesco Ruiu); “Califfo”(Alfredo Leggi), pregiudicato mantenuto dalla sua compagna; Teodoro (Allen Midgette), giovane calabrese di leva; Natalino (Renato Troiani) tipo stravagante, che respinge le accuse, rivolgendole invece ad altri due ragazzi che ha visto gironzolare nel parco; ognuno di loro nel raccontare la propria giornata delinea una personale verità, non corrispondente alla realtà dei fatti…
Presentato alla Mostra del Cinema di Venezia, La commare secca non entusiasmò particolarmente la critica, la quale lo tacciò come
“opera manieristica”, “un semplice esercizio di stile”; vista oggi, pur percependo la mancanza di quella progressiva e concreta connotazione personale delle successive realizzazioni, la pellicola affascina per la coesistenza di due anime contrapposte, due diverse
modalità di affrontare la vita e di concepire il mezzo cinematografico; in un contesto estremamente realistico, con attori non professionisti, i protagonisti sono i diseredati, “gli ultimi”, i componenti di quel sottoproletariato urbano delle borgate romane, il mondo
a parte cantato da Pasolini, ma Bertolucci, proveniente da una diversa realtà, alla partecipazione diretta sostituisce uno sguardo più
astratto, preferendo ai primi piani frontali o al susseguirsi scomposto di campi lunghi e controcampi, con minimi movimenti della
macchina da presa, l’estrema mobilità di quest’ultima, con una certa stilizzazione propria del cinema francese, sottolineando nel raffinato intarsio d’immagini essenzialmente il fluire del tempo, il susseguirsi delle ore in un giorno qualunque, l’inconcludenza delle
azioni dei vari personaggi, unendo poesia e disincanto, sottolineando l’ineluttabilità del destino con la presenza della morte, perdita di una primigenia innocenza e prevalere della materialità sulla spiritualità, già sublimata nel titolo, derivante da un sonetto di
Gioacchino Belli citato nel finale (…e già la Commaraccia secca de strada Giulia arza er rampino). La costruzione del racconto, riecheggiante Rashomon di Kurosawa, nel contrasto tra quanto narrato e ciò che vediamo essere realmente accaduto procede più che
tramite dei veri e propri flashback, per blocchi digressivi, che andranno a riunirsi in conclusione; Bertolucci riceverà al Festival di
Cannes (11 - 22 maggio) la Palma d’oro alla carriera, ulteriore riconoscimento per uno dei nostri autori più lucidi e di ampio respiro.
Andiamo
al
Cinema
MULTISALA LUMIERE
CINEMA NUOVA PERGOLA
Reggio Calabria, info: 0965/ 51036
Reggio Calabria, info: 0965/ 21515
SALA DE CURTIS
SALA MASTROIANNI
Hop/ 17.00
Rio 3d/ 18.45 - 20.30 - 22.15
C’è chi dice no/ 18.40 - 20.50 22.45
CINEMA ODEON
SALA SORDI
SALA DE SICA
Habemus Papam/ 18.30 - 20.40
22.30
Scream 4/ 18.15 - 20.20 - 23.00
Reggio Calabria, info: 0965/ 898168
Se sei così ti dico sì/ 18.00 - 20.00 - 22.00
Limitless/ 18.30 - 20.30 - 22.30
NELLE SALE UN CAPPUCCETTO ROSSO INSOLITO
Da oggi potremo vedere il "Cappuccetto Rosso Sangue" di Catherine Hardwicke (firma del primo film dedicato alla
saga di "Twilight"), interpretato dalla giovane stella di Hollywood Amanda Seyfried, che veste i panni di Valerie, una
bella ragazza tormentata da una scelta d'amore, la cui sorella viene uccisa dal lupo mannaro che vaga per la foresta
intorno alla cittadina. Rivisitazione insolita per una favola che tiene tutti i suoi requisiti acquistano una vena dark.
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DOMENICA 24
APRILE 2010
La Pasquetta dei Lisarusa Gli Scialaruga presentano
alla Pineta di Roccella il loro secondo lavoro
Danza cu lu ventu comu l’undi di lu mari è
un gruppo nato come fans club delle
emergenti band che fanno musica
popolarenell' ambito di quel fenomeno
musicale che è caratterizzato dal recente
risveglio della taranta.
Si propone di promuovere , attraverso la
riscoperta di preziose radici musicali
eCulturali , l' identità della nostra terra , che
ha molto da dare da diversi punti di
vista;sostenendo questi gruppi musicale e
organizzando eventi , trasferte per seguire
iconcerti e iniziative varie che tendano alla
riscoperta di valori che stanno emergendo in
tutta la loro forza portando con essi un vero
scossone sul pianosociale che è sotto gli occhi
di tutti….
Per questa Pasquetta il gruppo collabora coi
lisarusa
(gruppo etnico calabrese)Per
organizzare una giornata di musica , ballo e
divertimento presso la Pineta del Porto do
Roccella (chi volesse partecipare, ecc. ecc)
Tarantellosamente, in attesa dei concerti del
pomeriggio a Siderno!
Iniziative che ci proponiamo di ripetere e che
abbiamo già sperimentato , mettendo
Insieme una trasferta in un luogo suggestivo
della nostra regione , tanti strumenti Musicali
, mangiare e bere , e la voglia di stare insieme
in musica ed allegria Scoprendo di avere tanti
amici e una socialità che collegandoci all'
antico che ci Appartiene , scopriamo
nuovissima, giovene e positiva!
Cavalleria Rusticana" e "Pagliacci" due opere
e due successi per la stagione al Teatro Cilea
Una lettura molto interessante delle opere “Cavalleria Rusticana” e “Pagliacci” vi è stata al teatro F.
Cilea di Reggio Calabria, nei giorni 15 e 17 Aprile.
Andando oltre la frivola critica, ci soffermeremo
sugli aspetti tecnici ed emotivi della produzione che
ha riscosso il più grande successo di pubblico della
stagione, al teatro reggino. La regia, firmata da Alessio Pizzech, propone una visione anticonformista dei
due capolavori del verismo musicale italiano. Una
lettura incentrata sulla figura di Santuzza in Cavalleria Rusticana e di Nedda in Pagliacci, contrariamente alle tradizionali proposte tenor-centriche della tradizione operistica italiana. In particolare, la figura di
Santuzza, magnificamente interpretata dal soprano
Chiara Angella, ricorda per molti aspetti la Medea di
Euripide, nella sua ossessione squisitamente drammatica e passionale. La scenografia è stata curata da
Michele Ricciarini e dal suo bravo assistente Domenico Baccellieri. Per quanto riguarda gli interpreti,
un particolare encomio a Chiara Angella, dotata di
eccezionale pathos, sopraffina tecnica di emissione e
respirazione, straordinaria musicalità e consapevolezza artistica da vera primadonna. Di particolare
importanza scenica ed interpretativo-musicale, il
baritono partenopeo Carmine Monaco, che ha proposto un Alfio diverso. Un Alfio che quasi sembra
essere vittima del proprio destino di carnefice.
Molto promettenti i giovani Marcello Rosiello, che
ha interpretato un Silvio molto lirico, tecnicamente
impeccabile e di grande pertinenza scenica, la soprano tessalonicese Kassandra Dimopoulou, una lola
frizzante e maliziosa, dalla vocalità elegante e sobria.
Ottima anche la prestazione del tenore reggino
Francesco Anile, che ha mostrato come nell'aspetto
recitativo il ruolo prima di Turiddu e poi di Canio si
addica proprio alla sua espressività, facendo ancora
meglio alla seconda recita. Buona la resa, sia scenica, sia vocale, del coro lirico “F.Cilea”, diretto dal
maestro B.Tirotta. Buona anche la resa sonora e gli
equilibri dell’orchestra sinfonica F.Cilea, che nonostante le pochissime prove, è riuscita ha sostenere un
buon livello, ricordiamo che le opere in questione dal
punto di vista musicale sono fra le più insidiose. Ed
infine, come non parlare della star nascosta, il ventiseienne Christian Frattima, che abbiamo scoperto
essere reggino, anche se non residente in Italia, la sua
bacchetta è vigorosa, tecnicamente ineccepibile e di
rara chiarezza. Concludendo, uno spettacolo di grande livello artistico, che non eccede mai i limiti del
buon gusto. Grande merito va riconosciuto a Serenella Fraschini, direttore artistico del teatro, che con
caparbietà, determinazione e tanto sacrificio, è riuscita a realizzare una produzione unica e di tutto
rispetto.
CINEMA AURORA
CINEMA POLITEAMA
Reggio Calabria, info: 0965/ 45373
Lo stravagante mondo di Greenberg/
18.20 - 20.20 - 22.30
Gioia Tauro, info: 0966/ 51498
Il discorso del re/ 18.00 - 21.00
CINEMA GARIBALDI
Polistena, info: 0966/ 932622
Il cigno nero/ 16.00 - 19.00 - 21.30
CINEMA VITTORIA
Locri, info: 339/7153696
Rio 3d/ 16.00 - 18.00 - 20.00 - 22.00
CINEMA NUOVO
CINEMA GOLDEN
Siderno, info: 0964/ 342776
Roccella J. info: 0964/ 85409
- 333/7672151
Rio/ 16.00 - 18.00 - 20.00
The next tree days / 22.00
Amici, amanti e.../ 18.00 - 20.00 - 22.00
Oggi il Convento dei Minimi di
Roccella ballerà la “Zzafratrance”
La band calabrese Scialaruga (Fabio Macagnino e
Vincenzo Oppedisano) esce con il
secondo
cd,
coprodotto
da Tarant
a
Power
e
distribuito da
Lucky Planets.
Oggi la presentazione ufficiale
del disco col
concerto
al
Convento dei
Minimi di Roccella, a partire
dalle ore 18,30.
Saltata
la
prima presentazione, prevista per giovedì scorso al
Blue Dahlia di Marina di Gioiosa, vista la momentanea defezionedi Fabio Macagnino.
Le 13 tracce, scritte e composte da Fabio Macagnino,
sono state registrate e missate nella sede dell'Arlesiana Studio di Carlo Frascà a Roccella Jonica.
Il progetto di Scialaruga cresce nell'ambiente del Kaulonia Tarantella Festival con la direzione artistica di
Eugenio Bennato, a dimostrazione di un passaggio da
una fase di rivitalizzazione della tradizione a una in
cui la lezione di ricerca d'identità è un dato assodato.
Il secondo cd della band, dopo un lungo percorso di
studio e di ricerca cominciato circa un anno fa nel
cuore della Locride in Calabria, cerca di colmare quel
gap tra la musica che deriva dalla cultura contadina
tipica calabrese e la musica popolare contemporanea.
Il lavoro musicale si avvale della collaborazione di
numerosi musicisti che fanno di Scialaruga un progetto aperto e sempre in divenire: Massimo Cusato,
Domenico Corapi, Carlo Frascà, Francesco Loccisano,
Mujura, Francesco Nicita, Antonio Orlando, Alfredo
Verdini.
Con l'amichevole partecipazione della cantante Saba
Anglana, di madre etiope e padre italiano.
Scialaruga attinge a sonorità e ritmiche che si ispirano
ai dialetti, all'apporto dal “basso”, ma non strumentalizzano la musica popolare anzi, ne riconoscono l'autonomia e l'irripetibilità, riscattandola dall'isolamento
e proiettandola su una scena cosmopolita.
Il tentativo, infatti, è quello di superare l'eterna separazione tra musica popolare tradizionale e musica
popolare contemporanea, ricercando, invece, una sintesi nuova e sfaccettata.
Per questo il testo e la musica dell'album Scialaruga
raccontano una visione della Calabria diversa: come
quella di un viaggiatore tedesco di fine Ottocento che
cerca di assorbirne i tratti essenziali, distillandone
odori, sentimenti, pregi e difetti.
La band Scialaruga nasce nella Locride nel 2008.
Nello stesso anno, in collaborazione con i fratelli
Scarfò, dirige e compone la colonna sonora del film
“Liberarsi. Figli di una rivoluzione minore”, per la
regia di Salvatore Romano e pubblicata da Loading
Production.
La colonna sonora è l'occasione per Scialaruga di sperimentare e mettere a punto un sound che si muove a
cavallo tra tradizione e innovazione. Nel 2010 inizia la
collaborazione con Vincenzo Oppedisano.
Numerosi i concerti fra il 2009 e il 2010: Kaulonia
Tarantella Festival (2009 e 2010), Concerto contro la
ndrangheta insieme a “Il Parto delle nuvole pesanti”
(2010 Reggio Emilia), con Mario Incudine, Gavino
Murgia e Pietro Iodice (2010 Torino Sala Espace), e
ancora con Saba Anglana (2010 Genova Suq Festival).
la Riviera DOMENICA 24 APRILE 2011
Amarcord
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In occasione del 150° anniversario dell'Unità d'Italia
DONNE D'ITALIA “LA METÀ DELL'UNITÀ”
NICODEMO VITETTA
Fino al 26 giugno a “Palazzo Blu” di
Pisa, è offerta l'opportunità di visitare
la mostra: Donne d'Italia “LA METÀ
DELL'UNITÀ”. Tra le protagoniste,
la “Nobil Donna” gioiosana Clelia Pellicano. L'iniziativa si vanta del simbolo
ufficiale delle celebrazioni per l'evento
nazionale, è promossa dalla Fondazione Palazzo Blu, con il contributo della
Fondazione Cassa di Risparmio di Pisa
e con il patrocinio del Ministero per le
Pari Opportunità della Regione Toscana, della Provincia di Pisa, del Comune
di Pisa. E' organizzata da “Giunti Arte”
mostre musei, in collaborazione con
Fondazione Cineteca Italiana, ideata e
curata da Claudia Beltramo Ceppi.
Grazie alla “segnalazione” fatta pervenire dal Consigliere Comunale Sandro
Nicola Modafferi, alle Istituzioni gioiosane Comune e Pro Loco, è stata realizzata una visita “privata” a Palazzo
Blu di Pisa da parte del Presidente
della Pro Loco di Gioiosa Jonica Nicodemo Vitetta. Sandro Modafferi è
legatissimo alla sua terra d'origine, ed
è, infatti, nativo di Gioiosa Jonica ma
residente a Pisa dal 1975. Modafferi,
per oltre 15 anni ha svolto attività sindacale nella CGIL ricoprendo vari
incarichi. Dal 1998 è Consigliere
Comunale e membro della Commissione Cultura, Pubblica Istruzione e
Sport. Nel 2003 è stato eletto Presidente della Commissione Bilancio, Affari
Istituzionali, Sviluppo e Programmazione Economica. Nel 2005 è stato
capogruppo in Consiglio Comunale,
"Per la Sinistra". Nel 2008 viene rieletto
consigliere comunale nella lista: “La
Sinistra l'Arcobaleno” figlio dell'Illustre compianto ex Sindaco del Comune di Gioiosa Jonica, Prof. Francesco.
Anche attraverso l'efficace impegno
dell'Associazione Calabresi a Pisa, guidata dal reggino di nascita, Pietro Cuzzola, è stato possibile accedere nelle
prestigiose Sale del Palazzo Blu, per
ammirare il percorso che vede coinvolta la giornalista gioiosana Clelia Pellicano. L'Associazione “Esperia” è uno
dei principali forum italiani nello sviluppo della conoscenza della Calabria
e dei Calabresi. A tale fine si avvale dell'attività volontaria dei Soci, del contributo culturale di chi condivide gli scopi
dell'Associazione, del contributo economico sia dei Soci sia degli organismi
pubblici e privati che di volta in volta
valutano positivamente le iniziative
realizzate dall'Associazione, attraverso
gli strumenti che l'Associazione Esperia adotta per conseguire il suo obiettivo. Tra gli eventi di maggiore rilevanza:
mostre, convegni, seminari, pubblicazioni, partecipazione e promozione di
studi e ricerche. Il progetto “tema”
della mostra di Palazzo Blu, si concentra su tutte le donne determinate che,
con la loro forza non ostentata, hanno
costituito quel terreno, duro e fertile,
su cui si è sviluppata la civiltà italiana.
L'Unità d'Italia ha, infatti, voci maschili, da Carlo Alberto a Mazzini, da Garibaldi a Cavour, da Turati a Mussolini a
Matteotti, da De Gasperi a Togliatti, e
così via. I nomi di coloro che vollero l'Italia unita, di coloro che la fecero, di
coloro che la guidarono attraverso due
guerre mondiali e una dittatura terminata in guerra civile, dei padri costituenti della Repubblica, di coloro che
la governarono, la formarono e ne
furono formati, di coloro che la descrissero e la cantarono, sono noti. In questa storia, i nomi delle donne non sono
necessari. Eppure: Cristina di Belgioioso, Anita Garibaldi, Elena Regina,
Maria Montessori, Grazia Deledda,
Matilde Serao, Anna Kuliscioff, Edda
Ciano, Tina Anselmi, Nilde Jotti, Alda
Merini, Rita Levi Montalcini, Oriana
Fallaci, Ilaria Alpi e Clelia Pellicano,
rappresentano la “Metà dell'Unità”,
che ha partecipato in maniera attiva
alla costruzione della Nazione, dalla
sua Unità fino ai nostri giorni. Clelia
Pellicano, è stata la “pioniera calabrese” del femminismo. La marchesa Pellicano “proveniente” dalla silenziosa
Gioiosa Jonica è approdata ai fervidi
salotti politico-culturali romani del
Novecento, dalle conferenze femministe alle battaglie per i diritti al voto
delle donne. Madre di sette figli e
sposa del deputato al Parlamento, una
personalità brillante, un'intelligenza
vivace posta al servizio del suffragio
femminile, dell'affermazione di una
dimensione extradomestica delle
donne.Clelia Pellicano, in arte Jane
Grey, è stata autrice di novelle , di
un'inchiesta sulle industrie e le operaie
nella provincia di Reggio Calabria ed
anche due romanzi misteriosamente
scomparsi. Sua madre era Pierina
Avezzana, figlia del generale Giuseppe, amico di Giuseppe Garibaldi, suo
padre era il barone Giandomenico
Romano, giovane deputato del parlamento italiano nel 1870. Era la quarta
figlia. La sua vita fu intensa ma breve.
Sposò, a sedici anni, il marchese Francesco Maria Pellicano dei duchi Riario-Sforza (uno dei proprietari del
Castello Feudale di Gioiosa Jonica) .Il
salotto della sua villa romana fu frequentato dai Ministri Orlando, Di
Rudinì, Salandra e da intellettuali,
scrittori e poeti, come Luigi Capuana,
Matilde Serao. Rimasta vedova nel
1909, si occupò del patrimonio familia-
re, incrementando, in qualità oggi
diremmo d'imprenditrice, le proprietà
e mettendole a frutto, creando persino
a Prateria, una frazione di San Pietro di
Caridà (RC), un'impresa forestale. Era
un'appassionata amazzone ed un'europeista convinta. Parlava correttamente
francese, inglese. Svolse attività di giornalista che per quel tempo era una vera
e propria rarità specie per le donne. Fu
corrispondente della gloriosa rivista
mensile «Nuova Antologia” nella
quale facevano le loro prime prove
importanti scrittori in vista del momento. Collaborò anche a «Flegrea» e alla
rivista quindicinale torinese «La
Donna» che le dedicò qualche suo
numero. Scrisse per quest'ultima rivista
tre reportage, nel 1909 come corrispondente da Londra, dove s'era recata in qualità di socia delegata del Consiglio Nazionale Donne Italiane per
partecipare al Congresso Internazionale femminile che lei chiamava la
“nostra alleanza”, sorta fin dal 1902. Vi
rimase una settimana, che fu molto
intensa di incontri e descriveva la gran
kermesse di rappresentanti di ben 21
paesi esteri, tra cui Nuova Zelanda,
Australia, Norvegia, fino alla misteriosa regione del Transvaal, in Africa. Era
orgogliosa d'essere rappresentante dell'Italia, arrivata quasi per ultima, ma
ben determinata a contare. Bella la
sua espressione augurale: «Ricordatevi
voi donne d'ogni razza, d'ogni paese -
da quelli dove splende il sole di mezzanotte a quelli in cui brilla la Croce del
Sud - qui convenute nella comune aspirazione alla libertà, all'uguaglianza,
strette da un nodo di cui il voto è il simbolo, ricordatevi che il nostro compito
non avrà termine se non quando tutte
le donne del mondo civilizzato saranno
sempre monde dalla taccia di incapacità, d'inferiorità di cui leggi e costumi
l'hanno bollate finora!» Riconosceva
che la battaglia femminile era sacrosanta e imposta da necessità storiche e
sociali. Le popolazioni settentrionali
avevano capito, prima di tutte le altre,
l'idea che il destino della donna è congiunto a quello dell'uomo e che dal
rispetto reciproco dipende una vita
futura migliore. Raccomandava poi il
motto che in quell'occasione era stato
coniato: «Nelle cose essenziali unità,
nelle non essenziali libertà, in tutte
carità» Purtroppo Clelia Pellicano non
vide la conclusione della lotta per il suffragio ingaggiata con tante altre socie
di numerosi comitati allora sorti per
rivendicare i diritti socio-politici delle
donne, nonostante che, anche a Roma,
nel 1914, avesse partecipato al congresso con un ordine del giorno da lei stessa stilato e la richiesta d'una migliore
retribuzione del lavoro femminile (il
diritto di voto alle donne, in Italia,
introdotto solo nel 1945). Risulta che
lei avesse firmato con il suo nome d'arte la prefazione del libro La legge e la
Donna, scritto da Carlo Gallini nel
1910 per sollecitare il parlamento italiano ad ammettere le donne al voto.
Affiancò alla battaglia civile e politica
l'attività di scrittrice sotto pseudonimo.
In quest'ambito scrisse romanzi e
novelle dal forte timbro realistico: La
vita in due o Coppie, nei quali analizzava e descriveva le difficoltà del matrimonio, le incomprensioni, l'etica del
buon esempio per i figli.Sono state riedite in anastatica, presso l'editore bolognese Arnaldo Forni Le novelle calabresi del 1908, talune brevi ma incisive
descrizioni della realtà contadina e dell'emarginazione delle donne del popolo, verso le quali la scrittrice nutre sentimenti di viva simpatia e solidarietà.
Clelia Romano Pellicano “impersonò”
veramente il passaggio dalla tradizione
alla modernità. L'esposizione rimarrà
aperta fino al 26 giugno a “Palazzo
Blu”. In occasione del 150° anniversario dell'Unità d'Italia, l'esposizione racconta la storia del nostro Paese vissuta
attraverso le voci e le vicende della sua
parte femminile. La mostra parla delle
madri, delle mogli, delle figlie di qualcuno, di tutte quelle donne che hanno
stentato a essere riconosciute nella loro
identità da un paese che concederà
loro il diritto di voto solo dopo la
seconda guerra mondiale e quello al
divorzio e all'aborto alcuni decenni
dopo. Nella mostra si alternano dipinti, da Fattori a Guttuso, fotografie di
grandi autori, immagini della realtà,
per terminare con le parole di trenta
donne famose, ciascuna delle quali ha
scelto di regalare il suo messaggio. I
loro nomi sono e rimarranno sempre
quelli dei loro mariti e compagni, le
loro figure saranno rinomate e trasfigurate soprattutto per una bellezza
esteriore da cui sola sembrava a volte
potesse dipendere la loro effimera
fama. In occasione del 150° anniversario dell'Unità d'Italia è stato scelto di
raccontare proprio la storia di queste
donne, anonime anche se famose,
ricercando e ritrovando, al di là dei loro
padri, mariti e figli le radici di un'identità che possa contribuire ad arricchire
la storia dell'Italia intera, ricomponendo le due metà dell'unità, così che questa unità, che è la realtà della storia e
della vita di ciascuno, sia anche il ricordo di una data ma non solo. Si ritrovano così la voce e l'immagine di donne
determinate che con la loro forza non
ostentata hanno costituito quel terreno, duro e fertile, su cui si è sviluppata
la civiltà del nostro paese, la voce di
quella “Metà dell'Unità” finora rimasta sommersa e quasi dimenticata,
come fosse ovvia e quindi non necessaria. La mostra ricorda le voci cancellate delle tante donne che, con il loro
duro lavoro hanno permesso ai loro
mariti di emigrare all'estero, alla ricerca di una vita migliore, arricchendo,
essi, la nuova Italia con le loro rimesse,
sobbarcandosi, loro, il peso e la fatica
della cura di mogli, suocere, figlie,
rimaste a casa. O le tante voci delle
vedove bianche che, attraverso due
guerre mondiali, hanno sostituito i loro
mariti (impegnati in guerra a difesa
della Patria) assicurando la conduzione della famiglia o per altre la prosecuzione della produzione industriale del
paese, accettando condizioni di vita
spesso disumane e stipendi bassissimi,
aggiungendo naturalmente al normale
lavoro di casa il lavoro nelle officine. O
le donne che, sviluppando il loro destino dell'accudire, inventarono, come
Maria Montessori, nuovi modi per
insegnare ai propri figli ad apprendere
e , o le donne impegnate in politica, più
note per il ruolo dei loro compagni,
come il grande medico Anna Kuliscioff, che, benché avesse scoperto l'origine batterica della febbre puerperale, salvando la vita a tante donne, rimase (per molti), la “compagna” di Turati, quello stesso Turati, che, spinto dall'ideologia, negò il loro diritto al voto.
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CERIMONIA DEGLI ADIII
A STEFANIA
Conosco la famiglia di Stefania dai tempi della mia infanzia, famiglia di persone operose, dignitose e intelligenti, di STEFANIA il primo flash mi raggiunge,
per una recita, presso il plesso scolastico Belvedere, recita in cui interpreta
Anna Franch. In questi giorni…….. , giorni in cui il suo nome ricorre nelle labbra di tante persone che l'anno conosciuta, in tanti ricordano la sua interpretazione di Anna Franch: segno di una precoce maturità intellettuale , umana ed
artistica.
Capacità ed impegno che si sono manifestati appieno nel corso dei studi e nel
suo lavoro di architetto. Lavoro in cui ha profuso grande passione e amore,
amore secondo solo, forse, a quello per la sua famiglia, famiglia che l'ha
amata profondamente e che lei ha amato oltre che sostenuto con il suo carattere forte e deciso ma al contempo giocoso e positivo .
Ricomincio a frequentare Stefania nel 2007 insieme Ad Assunta Barillaro sua
carissima estimatrice ed amica e insieme collaboriamo nella Fondazione
Scannapieco dove ha avuto l'incarico di consigliera e di segretaria, incarico
anche questo svolto con serietà. Impegno, professionalità e amore, tutte qualità che accompagnano tutti gli aspetti della sua breve ma intensa vita .
Questi ultimi mesi, man mano che la malattia come lei diceva diventava più cattiva l'immagine di questa giovane donna. Orgogliosa e tenace, decisa e sicura
che cammina per le strade di LOCRI con il suo portatile, sempre pronta a partecipare anche alle decisioni difficili e impegnative mi è stata sempre presente
e ricordo con serenità il nostro ultimo incontro a Pavia, non solo perché ancora con la sua voglia di vivere ci ha infuso speranza, ma perché la sua partecipazione all'ultimo suo consiglio di Amministrazione è
stata fondamentale per il progetto di recupero in cui eravamo e siamo impegnate.
Siamo consapevoli di non poter e saper dire tutto quello che vorremmo,
ma altrettanto convinte che il nostro commiato da te deve essere come tu avresti voluto e perciò chiudo ricordando l'insostenibile leggerezza del tuo essere ,
e mi piace pensare a te come una delicata creatura che ci continuerà a stare
vicino, ma che sarà sicuramente vicino alla sua famiglia e alla sua amatissima
madre, ciao STEFANIA.
Le amiche della Fondazione “Scannapieco”
PEPPE SACCO,
la partecipazione al governo di centrosinistra.
Vi vide un tradimento. Da socialista tutto d'un
pezzo, non poté vedere altro. E nella fede
socialista riposò inquieto fino alla morte,
dando segno d'una vita perennemente antagonista all'opportunismo, al trasformismo, al
carrierismo.
Questo nostro tempo, ricco di vizi e povero di
virtù civili, di omuncoli, che sanno solo genuflettersi, di canne al vento, che sanno solo piegarsi, di degenerati, che insegnano l'arte di vendersi per un piatto di lenticchie, per un ciondolo , non era e non è il tempo di Peppe Sacco. il
l suo tempo è il futuro. Quando ritorneranno
gli ideali umani, gli ideali socialisti, che da qui
a lì lo faranno finalmente riposare in pace. Per
ora, no.
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LA CALABRIA
NEL CUORE
Da Orte , dove ufficialmente risiedeva , è tornata alla casa del
Padre la signora Rosetta Sanapo Primieri, che nella comunità
sidernese era meglio nota soltanto come Signora Rosetta tanto
aveva qui familiarizzato , stringendo con l' ambiente relazioni
molto intense e solide.
Di origini pugliesi, si era stabilita con la famiglia ad Orte e vissuto la sua vita lavorativa a Roma (era sarta ed era stata a lungo
nell' atelier delle sorelle Fontana).Poi era capitata a Siderno ,
ospite estiva , e si era immediatamente innamorata -ricambiata- della nostra cittadina, forse 35 anni fa e da allora, ogni annoimmancabilmente- vi si era portata per le vacanze estive , con
una assiduità tale che nel 2011 la nostra Pro-loco ritenne di
assegnarle il riconoscimento del “Premio Fedeltà”.Estroversa e
simpatica, la Signora Rosetta si era saputa creare, a Siderno,
una cerchia di amici non occasionali, di interessi vari, ricreativi
e culturali, nei quali e con i quali si sentiva tanto a suo agio da
decidere di abitare qui, ormai da tempo, per gran parte dell'anno, di “di diritto” considerandosi- e considerata- cittadina sidernese, accolta ovunque con calore scambievole e manifestazioni
di disinteressata amicizia.Agli amici, appunto, che l'avevano
salutata appena poco prima dell' inizio dell' inverno, quando lei
si era recata nella casa di Orte, e che erano in attesa- purtroppo ormai vana- di salutare festosamente il suo ritorno a Siderno e di riabbracciarla ancora una volta e per molte altre volte,
la figlia Elisabetta ha voluto indirizzare il seguente tenero saluto:
Mia madre era un uragano, era il vento che soffia forte fra le fronde degli alberi, era l'acqua vorticosa di una cascata.No, non somigliava allo scorrere lento di un fiume o alle acque tranquille di un
lago; lei straripava di emozioni, di parole e di vita e di fronte a lei
non si poteva rimanere indifferenti.
Cio che apparteneva al suo cuore finiva per appartenere anche al
tuo e ciò che apparteneva al tuo cuore entrava nel suo.
Amava la vostra terra che ha rappresentato il ventre accogliente in
cui rifugiarsi; il calore,non solo del vostro sole, ma soprattutto dell'amore che gli amici calabresi hanno voluto così generosamente e
di cui era profondamente orgogliosa.
Conservate nel vostro cuore quella parte di mia madre che vi
appartiene e ricordatela nelle vostre preghiere così come, sono
certa, lei vi ricorderà per sempre nelle sue.
Vi ringrazio dal profondo del mio cuore,
la figlia Elisabetta
SOCIALISTA PER SEMPRE
Anche le querce o prima o poi cadono per
terra, ma gemmate. Tale è stata e rimane la
figura di Peppe Sacco, trapassato , all'età di 82
anni il 18 aprile nella sua casa di Bovalino ( qui
era nato il 15 giugno 1929). Fu e resta un uomo
con la schiena diritta, mai tentata a piegarsi.
Un combattente sicuro per la causa dei lavoratori, in prima fila, quando il Partito socialista
era una bandiera da tenere in alto, e, poi, nel
declinare e sparire dello stesso, in trincea a
difesa degli ideali socialisti- uguaglianza, giustizia sociale, libertà- che nessuna tempesta può
annacquare e affogare. Questa era la fede di
Peppe Sacco. . Fede di socialista intransigente
che lo portò ad aderire al PSIUP quando il Partito socialista di Nenni intraprese il cammino
verso l'alleanza con la Democrazia cristiana e i
la Riviera DOMENICA 24 APRILE 2011
In ricordo di
Leo Scordo
Leo Scordo, che è morto a Bova
Marina domenica 17 aprile all'età
di 77 anni, apparteneva alla sempre fitta schiera degli uomini semplici , che hanno nel cuore la religione del lavoro, della famiglia, dell'amicizia. Negli anni suoi prima
giovani e poi maturi fu sul fronte
dell'opposizione comunista all'oppressione economica e l'ingiustizia
sociale, che gravavano, come
oggi, il mondo del lavoro. Diede
tutto, non chiese mai nulla. E visse
sempre del sudore della sua fronte
, rispettoso di tutti, rispettato da
tutti. Un uomo meridionale. Un
vero uomo. Sono queste le persone, sempre più rare, che fanno
civili i nostri paesi e, pur nella loro
umiltà, sono d'esempio alle nuove
generazioni. Le nostre condoglianze alla sua famiglia.
la Riviera DOMENICA 24 APRILE 2011
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CULTURA
LIBRI
CANTAMI O DIVA
Di Siderno e della Locride
ANIMALI CANDIDATI
(MA IN DIALETTO)
GIOVANNI PITTARI
a prestigiosa collana della Banca
Popolare del Mezzogiorno, “Le
città della Calabria”, s’ arricchisce
di un ulteriore volume, Siderno e la
Locride - Storia cultura economia (
Rubbettino , Soveria Mannelli 2010, 45,00)
a cura di Fulvio Mazza.
Lo schema adottato ripercorre in maniera
funzionale quello dei precedenti volumi, e
dei precedenti volumi trascina difetti sul
piano scientifico e bibliografico. Per esempio,
il ricco capitolo dedicato a “La Locride nella
storia antica”, in maniera sorprendente non
riporta dati nuovi significativi, riconosciuti
ormai in maniera assoluta dalla comunità
scientifica. Infatti, non si fa minimamente
menzione dei dati indicativi emersi dalle
ricerche espletate dalla missione archeologica americana dell’Università del Kentucky
che hachiarito l’organizzazione del territorio
della Locride dal periodo preistorico all’età
greca.
Né tanto meno, d’altra parte, trovano il
dovuto riscontro dati recentemente contestualizzati nell’ambito delle ricerche svolte
negli anni cinquanta- sessanta del Novecento, che hanno dato nuova luce alla frequentazione antropica nella valle del Torbido
senza soluzione di continuità dal neolitico ai
giorni nostri.
Fermo restando che l’apparato fotografico e
grafico non risulta arricchito, se non limitatamente rispetto a quello di volumi già editi da
considerevole tempo.
In considerazione di ciò, il quadro storicoarcheologico risulta accresciuto in maniera
L
essenziale, senza che venga sostanzialmente
apportato un quadro sinottico di riferimento.
Misericordia cristiana vorrebbe poi che non
si parlasse dell periclitante capitolo, ”Scrittori, impegno e diaspora intellettuale nel Novecento culturale della Locride”, in cui l’analisi
riguardante le personalità e i movimenti culturali analizzati si riduce ad un mero elenco
di nomi ed opere che meritavano una trattazione indubbiamente meno stracca e superficiale.Ma per questo era necessario volgere
l’attenzione, impegnandoli, a esperti della
materia. Non è accaduto né pr questo volume né per i volumi precedenti. E nel caso in
specie, si ha la percezione che siano state utilizzate delle schede di riferimento, senza la
conoscenza reale dei testi degli scrittori presi
in esame, tralasciando, come di fatto è avvenuto, di identificare la validità letteraria di
quegli scritti che hanno valicato i confini
della nostra Regione e non solo.
Ma quel che maggiormente sorprende è
come mai vengono sottaciuti personaggi di
primo piano che, in ogni epoca, sono stati
punto di riferimento nel panorama culturale
della Locride.
Ed ancora:se alcuni comuni del territorio
locrideo sono stati analizzati con dovizia di
dati e particolari, altri sono stati esaminati in
maniera sommaria, senz'altro degna di un
sicuro approfondimento, essendo disponibili, allo stato attuale, dati significativi noti alla
bibliografia scientifica.
Sicuramente è stata persa un' ulteriore occasione per rilanciare un territorio che intende
proiettarsi nel futuro.
Ritornando su Gli anni veloci di Carmine Abate
E il cielo blu è sempre un desiderio
FILOMENA CATALDO
“ … Chi vive da solo, chi prende assai poco, chi gioca col fuoco, chi vive in Calabria, chi vive d’amore, chi ha fatto la guerra, chi prende il 60, chi arriva agli ottanta, chi muore al lavoro. Ma il cielo è
sempre più blu …” Sulle note delle canzoni di Rino Gaetano, Carmine Abate, scrittore crotonese
come il compianto cantante, racconta ne Gli anni veloci- il romanzo è uscito nel 2008, ma vale pena
tornare a parlarne- la storia di amore e di memoria tra due giovani calabresi, Anna e Nicola. Il loro
amore, fatto di salsedine di mare e di sogni in musica, corre veloce come gli anni, come le note, come
le corde della chitarra di Rino, come il destino, inclemente o, a volte, cretino. E questa folle corsa
per stringere il tempo in un pugno lascia dietro parole non dette, rimorsi, rimpianti, figli non riconosciuti ed amori perduti.Carmine Abate ha una scrittura semplice ed immediata, ferma e precisa
come il pennello di un pittore che disegna il visibile come se non fosse su tela. La sua è una lingua
ricca, grassa di inflessioni dialettali, per questo più pungente, più amara, più verace. Inzomma, solanza, sperta, lauriano e tanti altri termini si mescolano ad un italiano semplice e chiaro, senza coriandoli , e creano un’armonia di suoni e pensieri davvero suggestiva.
Carmine Abate, che attualmente vive in Trentino e lì insegna, è nato a Carfizzi, una piccola comunità arbereshe della Calabria. I suoi romanzi hanno ottenuto numerosi e qualificati premi. Gli anni
veloci, edito dalla Mondadori (Piccola Biblioteca Oscar), ha vinto il premio Tropea e si presenta
come un romanzo molto intenso e quasi tridimensionale, oserei dire, poiché in esso i protagonisti si
muovono su dimensioni diverse ma parallele a quelle di Rino Gaetano, Lucio Battisti, Pietro Mennea. Vite importanti che scandiscono e imprimono il tempo veloce sui volti della gente normale di
Crotone. Un romanzo pieno. Un romanzo per i figli della nostra terra che non si arrendono. In nessun luogo.
CARMINE ABATE
Francesco Ritorto nasce nel 1953 a Maròpati,(Reggio Calabria) .Proviene
da una famiglia modesta e onesta.Si ferma,quanto agli studi, alla scuola
media.Ciò che non gli impedisce di farsi una formazione culturale con
studi di autodidatta.In casa si respirava poesia nella quale eccelse il
nonno Salvatore Seminara.Siccome il sangue non è acqua neanche nella
cultura, Francesco Ritorto ha proseguito, con risultati notevoli, la vena del
nonno di cui è segno tangibile la raccolta Ndavi pe tutti.
FRANCESCO RITORTO
E l'animali si riuniru tutti
di l'omu pemmu copianu progettu
pecchì la monarchia è chi li futti,
lu Re Leuni ch'è di bell'aspettu.
Tutti nzemi mbicinati
nommu su cugghjhuniati
ed infini mu votamu
ca lu populu è sovranu.
Lu Tacchinu mpumicatu
idu sulu avia parlatu
dissi ancora e cu arroganza
presentandu a circostanza
nu listuni i candidati
pemmu su prestu votati.
Ntrha lu menzu lu Porcedu
chi nno nci merìa daveru
“Cazzu no! No lu volimu”
dichiararu a tavulinu
l'Animali cu crijhanza
“Chidu mangia a jhaccapanza
e si sgrana comu nenti
li sustanzi di presenti.”
“S'è mpegnatu mu s'abbuffa
no fa casu a la baruffa
e ndi vota a lu mumentu
nu qualsiasi emendamentu”.
Ddà la Iena c'arridìa
dissi: “La democrazia
è na cosa complicata
chi ssi campa a la iornata.
Pemmu nc'è la maggioranza
nommu si guarda la panza
mu l'avimu tutti china
di la sira a la matina”.
Rispundiu l'opposizioni:
“Se ndi dati la razioni
a favori vi votamu
e di fattu no parlamu.”
Pigghjandu la parola lu Leuni
mu cumbinci lu populu cugghiuni
ch'era lu mumentu cchiù propiziu
pemmu si mbenta sbertu lu comizziu.
“E comu vi dicia e sapiti tutti
si presentanu a bui li deputati
cu facci tosti e menzi farabutti
pe la candidatura mu votati.
Se penzati ca cumbeni
pemmu nc'è democrazia
vi sbagliati tutti quanti
ca diventa fetunzia.
Lu penzeru principali
lu sapiti vui nimali?
Di li deputati tutti
è mu mangia, mbivi e futti.
V'accorgiti chianu chianu
ca lu populu sovranu
è mu paga tassi assai
e chi no cumanda mai.
Ma s'aviti d'imitari
lu guvernu di l'Umani
pemmu è chiaru e trasparenti
ca si scannanu pe nenti.
Botti e ngiuri a vucca chjina
comu scrofi a la latrhina
comu tanti porcedazzi
chi ssi guardanu i soi cazzi”.
Chista vota pe daveru
s'offendiu lu Porcedu…..
e nci nesciu nu scruschiu di la gula
cercandu scusa, pigghiau la parola.
Molto fine ed elegante
il maiale benpensante
che non dice mai a casaccio
cominciò parlando a braccio:
“Sono molto nauseato
nel sentir questo parlato,
mi consenta mio sovrano
se mi brucia il deretano.
Ogni volta che parlate
degli umani deputati
voi mi fate paragone
tra i suini e le persone.
Noi sì, è vero, siam Maiali
e ci piace assai mangiare
senza falsa religione
rigettiamo il paragone.
La civil democrazia
è che vuol babbigneria
ca no và trovandu dotti
mi ritiro e bonanotti.”
( da Ndavi pe tutti, Pellegrini, Cosenza 2010,
pp. 22-27)
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la Riviera DOMENICA 24 APRILE 2011
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BIBLIOTECAMERIDIONALISTA
Isabella Morra di Favale,
donna meridionale
CARLO A. PASCALE
Mi pare – dichiaro subito che la mia interpretazione della poesia della poetessa del Cinquento
si discosta da ogni altra linea intepretativa – che
si possa con successo affermare che il Canzoniere di Isabella Morra di Favale si stacchi dalla
poesia petrarchista e bembesca di quel periodo
e che sia frutto di una situazione di lontananza
e di solitudine, di sconfitta di ogni anelito ad una
via intessuta d’ amicizie, di incontri, di apprezzamento, di soddisfazione letteraria e culturale.
Il Canzoniere di Isabella Morra, che il grande
Croce scoprì e offrì alla civiltà dell’uomo, è atipico. E tanto atipico quanto frutto di una singolare e tragica esperienza personale. Eventi di
grosso spessore avevano devastato tutto il
Regno di Napoli percorso prima dalle truppe
del Lautrec e poi dalle forze imperiali di CarloV. Il Barone di Favale, don Giovanni Michele Morra, si era schierato con Francesco I, re di
Francia. Sconfitto si rifugiò a Parigi abbandonando al loro destino la moglie, Luisa Brancaccio, e i figli minori: Isabella. Porzia, Decio,
Fabio, Cesare, Camillo. Si era nel 1529. Viceré
di Napoli era Filiberto di Chalon d’Orange al
quale i feudi baronali dovettero pagare il fio del
loro schieramento con il nemico.. Solo più tardi,
dopo la cacciata dal feudo, i Morra riacquistano
Favale e il feudo passa nelle mani del figlio più
grande Marcantonio, a cui si affiancano
Fabio,Cesare e Decio.
Si entra in una fase di regressione o comunque
di stagnazione. I fratelli Morra sono ignoranti e
despoti senza ragione. Vivono isolati e dediti ad
una vita di soprusi e di abusi nei confronti della
popolazione del feudo. Crescono in modo ispido e asociale, pronti a tormentare, a chiudere le
porte ad ogni vento innovativo. Rompono ogni
contatto con gli altri feudi, si chiudono ad ogni
innovazione o progresso.
In quel tempo, pur tra le guerre che determineranno il loro crollo, le Corti Italiane fioriscono
di modernità, di cortesia, di ricchezza, di innovazioni. E’ anche il tempo delle cortigianemeretrici, con un ruolo sociale, ma è anche e
soprattutto il tempo del Cortigiano del Castiglione, del Galateo di Giovanni della Casa,
delle donne di Corte, splendide ed emancipate,
poetesse ,alcune, di grande pregio e valore.
Favale corre verso il Medioevo, verso il passato,
vive di angustie economiche, sociali, culturali e
politiche. Nel castello di Favale vive Isabella, la
giovine figlia del barone don Giovanni Michele,
anima sensibile, colta, votata al fascino e alle
prerogative del suo tempo. Un buon pedagogo
la aiuta e la illumina, la guida a capire gli aneliti
del tempo e a rendersi conto delle sue esigenze
morali e spirituali. A poco alla volta si strutturano la sua vita, le sue aspirazioni, la risoluzione di
voler andar via da quel luogo funesto. Canta:
“ Ecco che un’altra volta, o valle inferna, /o
fiume alpestre, o ruinati sassi, /
O spirti ignudi di virtude e cassi,/
Udrete il pianto e la mia voglia eterna”.
Dal monte Coppolo la poetessa scruta le acque
dello Jonio semmai dovesse apparire una vela
che riportasse a casa suo padre. Sguardi continui, illusioni risorgenti e delusioni che si ripetevano e si accumulavano nella testa della giovane.. Donna Giulia Orsini di Senise le assicura
prossime nozze, ma i fratelli o la lontananza
non fanno mai maturare tale tempo di nozze e
di salvezza. La lezione matrimoniale che ci offre
la poetessa con il sonetto intitolato a Giunone è
di una entità umana e morale tale da far rabbrividire, da superare quei tempi infarciti di belle
parole:
“ Guida Imeneo con sì cortesi affetti
E fa’ sì caro il nodo ond’io m’allaccio
Ch’una sol’alma regga i nostri petti”.
Grande la sensibilità della poetessa di Favale e
la capacità di lettura interiore.
Ma gli anni più intensi e tragici della sua breve
esistenza sono quelli che seguono il 1540, anni
in cui a Bollita, un feudo vicino a Favale, conosce l’excastellano di Cosenza, don Diego Sandobal de Castro, cavaliere bello, audace e di spirito. Don Diego era stato sospeso dal suo ruolo di
Castellano della città di Cosenza per gravi errori di cui non si sa nulla. Non si presenta dal
Viceré e viene condannato in contumacia al
bando dal regno di Napoli. Si stabilisce a Benevento e da lì ogni tanto scende fino a Bollita per
andare a incontrare la moglie, donna Antonia
Caracciolo e i figli. In uno di questi viaggi incon-
tra, a Bollita, Isabella Morra dalla quale apprende delle sue ansie e dei suoi tormenti. I due si
mettono a scambiarsi delle epistole tramite il
pedagogo di casa Morra. Forse Isabella preparava con don Diego la fuga da Favale, forse tra
i due era nato un idillio, un amore da lontano
alla maniera dei provenzali. I fratelli Morra si
insospettiscono, seguono il pedagogo, scoprono
la corrispondenza ed uccidono il pedagogo, poi
rivolgono la loro furia omicida verso la sorella e
la ammazzano. Il tabù è il grande, nero genio
dell’ignoranza. Siamo nel 1546. Non paghi ten-
dono un agguatto a don Diego Sandobal e lo
uccidono con tre “archibusate”, che lo colpiscono all’occhio e al volto. E certamente, mentre
la triplice morte ci atterrisce,non possiamo fare
a meno di non tentare il recupero umano e poetico, morale della giovane poetessa. Il convincimento che la poesia di Isabella Morra sia una
poesia drammatica,quasi diaristica, che ha a suo
fondamento esperienze forti e come piattaforma un ambiente retrivo e feroce e che sorge dall’analisi di quel periodo e da quanto lei stessa
confessa nei suoi versi. Si considerino i seguenti:
”Contra fortuna allor spargo querela,
ed ho in odio il denigrato sito,
come sola cagion del mio tormento”.
Dunque è il suo malessere il fondamento della
sua poesia. E’ il luogo. Sono i fratelli E’ quella
prigione. La grettezza di chi le sta accanto e la
denigra e la immiserisce.
E ancora: “Così a disciolta briglia,
seguitata m’hai sempre, empia fortuna,
cominciando dal latte e dalla cuna”.
E :” Ahi, ahi! Misero fato,
mangiare il frutto ch’altri colse..”.
Oppure: “Ahi,ahi,Fortuna, e perché far nol
dei?”.
Il tormento e le vibrazioni proprie ed originali di
questi versi assicurano del suo dolore, della sua
presenza, della sua consapevolezza, della sua
unicità e danno modo di prender atto che si
pronuncia e scoppia una voce che scopriremo
nella sua compiutezza tre secoli dopo con Giacomo Leopardi.
E comunque la giovane poetessa era già nelle
mani della “Vergine Maria” quando la ferocia
dei fratelli spense quella intelligenza originale e
nuova. Quell’anima grande.
Il sottoscritto è anche autore di un romanzo storico proprio su Isabella Morra di Favale, in
visione presso la Sellerio. Del romanzo si trascrive qui di seguito l’introduzione:
Dal romanzo “ Isabella Morra di Favale” di
Carlo A. Pascale: La premessa.
DAL ROMANZO “ ISABELLA MORRA DI FAVALE” DI CARLO A. PASCALE:
LA PREMESSA.
Gentile Baronessa,
decenni e decenni di devozione e di pensieri Le ho inviato a Favale, nel suo castello, prima che venissi a trovarla.
Partii, ma io ero già là. Nella sua valle inferna. Nelle sue stanze.
Sono penetrato nelle pendici del Pollino e sono giunto presso il suo castello.
Intorno alla sua terra, Baronessa, le cose piccole diventano grandi e quelle grandi richiedono sempre più tempo, per concludersi.
Dunque sono venuto nel suo castello e sono stato su quello che io presumo sia stato il suo balcone. Un affaccio sul fiume Liri, un continuo muoversi di
bagliori e di riflessi. Di luci quasi sempre in fuga.
Non c’era. Naturalmente .Lei non c’era. Ed ho guardato ogni cosa con rassegnazione. Ma anche con meraviglia, col sospetto che qualcosa di Lei fosse
prossimo ai miei desideri. Non sospettoso e non affettuoso. Percepibile.. Notavo ovunque intorno dell’ironia. L’ironia del tempo. Le distanze abissali che
si contraggono. E il nume del silenzio. Tutto taceva e chiedeva nel contempo. Tutto era un grido galattico.
Mi obbligai a stare calmo e sereno. Sicuro che avessi dovuto meritarmi ogni apertura: un sorriso, magari, ub fruscio di fantasma, un gemito, un lamento
gentile ed afflitto, un cenno malizioso, la gioia di un verso, un anelito soffiato dall’animo. Un pianto rimasto negli occhi.
Cercai il pavimento macchiato di sangue, il punto dove la vigoria del suo corpo si fuse col cielo. Dove lo spavento divenne stasi. E freddo.
In certi altri punti del castello mi attardavo senza sapere il motivo. Mi piaceva interrogare le pietre. Tutto ciò che il tempo aveva conservato nello spavento. E, andando di stanza in stanza, sentivo che un’esile vita soffiava e tendeva a farsi voce.
Un bisbigliare di nido, una cadenza di perdono, un minimo ritmo di rancore, un seme di speranza che ritenevo impossibile e che, pure, si gonfiava.
MI dicevo che Lei, serenamente, appariva di notte. Che di notte soltanto percorreva la scala per raggiungere la sua stanza ed il suo balcone. Per guardare lontano, per sentire il destino. Per leggere l’attesa
Guardai nel cielo, quella notte. C’era la luna. Poco più di uno spicchio. E alitava una brezza e l’acqua del fiume lasciava alzarsi un murmure. Tutto aveva
un suono, ma il silenzio era più grande. E più grande ancora era l’ansia. Indicibile il vuoto in cui precipitavo. Lo sconvolgimento della certezza, il fascino
del delitto.
Mi sorprese un passo lento. Leggero come una piuma. Vidi la sua immagine, Baronessa. Il tempo non aveva inciso per nulla sul suo bel volto, sul suo
petto aristocratico e l’assenza di vita non aveva forato i suoi occhi. Niente di Lei era morto. Erano splendenti di luce e di giovinezza, i suoi occhi. Erano
soffusi d’incanto. Era mille volte più giovane di me. Erano tanti e pesavano tanto o miei anni al suo confronto. Capii che aveva deciso di mostrarsi a me
che l’avevo corteggiata da oltre vent’anni, che avevo deciso di darmi qualche certezza di prima mano e di sua mano.
Non pensai ad altro. Ma sapevo di essermi innamorato di Lei, d’acchito.
Lei rimase a guardarmi con qualche bellezza prototipea che ha in bocca l’archetipo.
Insomma c’era e non c’era.
Certamente non c’era. Ma c’era perché io l’amavo. La caricavo della mia volontà e della mia capacità di concepirla come una sorta di divinità.. Come
una dea tragica.
Mi disse che mi avrebbe seguito e osservato, che aveva deciso di essere centomila e forse più Isabella Morra di Favale.
Baronessa, io La ringrazio di cuore. Mi perdoni. Le voglio soltanto dire che Lei ha un po’ di me ed io un po’ di Lei. Io ho un po’ di Lei, io ho un po’ di
Lei. Un po’ di Lei, Baronessa.
Lo scrittore
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Blob
of the week
Tantissimi auguri
per i tuoi 24anni
amore ti amo!
Tanti auguri alla piccola
Valentina per il suo 8°
compleanno e
2°classificata alle mini
olimpiadi con affetto
mamma, papà, e nonni.
L’angolo di Parrello
la Riviera DOMENICA 24 APRILE 2011
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Potete inviare al nostro account facebook le vostre foto.
Selezioneremo le più interessanti, pubblicandole settimanalmente.
I nostri auguri per l’onomastico
al piccolo Pasquino, nipote del
nostro direttore in linea diretta,
per il quale auspichiamo un
avvenire di lotta e di pensiero
a difesa della Calabria del
Mezzogiorno in cui il
Sole,tanto atteso, illumini non
più gli ozi e gli intrighi dei
briganti politici ma la giustizia
pia del lavoro.
E ciò sarà. Con la bandiera
rossa, dice il nonno,
nell’onomastico comune
Giancarlo Magalli… e “l'incidente probatorio”
Giancarlo Magalli… e “l'incidente probatorio”
Siamo tutti dispiaciuti per la morte di Sara e Yara, avvenuta poco
tempo fa. Ognuno ha un'idea su come siano andate le cose e gli
eventuali colpevoli. Ancora, però, la Magistratura e le forze
dell'ordine brancolano nel buio.
L'altro giorno, Magalli in televisione , non sapendo cosa dire,
iniziò a parlare “dell'incidente probatorio”, sempre riferendosi al caso delle due
ragazzine. Dalle prime parole si capì subito che era completamente a digiuno del
significato del termine giuridico…Un dottore in Legge al suo confronto sarebbe
sembrato un principiante!
Alla fine non sapevamo se dovevamo piangere o ridere.
Il televisore rimase acceso; perché in casa la televisione, ormai, serve a farci
compagnia.
Franco Parrello
Cari genitori dei miei alunni,
colgo l’occasione per porgervi gli
auguri di Buona Pasqua,
ringraziandovi per l’affetto, la
vicinanza e la stima dimostrata
in occasione dei due incidenti he
mi sono accaduti esattamente a
distanza di 60 giorni.
Giusy Verteramo
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[email protected]
DOMENICA 24
APRILE 2010
la Riviera
Registrazione Tribunale di Locri (RC)
n. 1 del 19/06/1998
R.O.C. n°11602 del 02/11/98
Questo periodico è associato
all’Unione Stampa Periodica Italiana
AmministratoreUnico
Rosario Vladimir Condarcuri
Direttore responsabile PASQUINO CRUPI
In redazione CRISTINA BRIGUGLIO
Responsabili
Sport GIUSEPPE RITORTO
Attualità DOMENICO STRANIERI
Art Director PAOLA D’ORSA
Impaginazione EUGENIO FIMOGNARI
HANNO COLLABORATO
Gioacchino Criaco, Filippo Todaro, Anna
Laura Tringali, Mara Rechichi, Benjamin
Boson, Nik Spatari, Luca Marino, Maria
Giovanna Cogliandro, Angelo Letizia,
Marilene Bonavita, Francesca Rappoccio,
Mario Labate, Franco Crinò, , Ruggero Brizzi,
Marco Andronaco, Isabella Galimi,
Maria Teresa D’agostino, Giovanna Mangano.
Note e schermaglie
BERLUSCONI
e l’anarco-capitalismo (1)
ANTONIO ORLANDO
Non credo alla favola che le ideologie siano finite e che esse siano praticamente tramontate con la caduta del Muro di Berlino. Se non ci sono tante
ideologie vuol dire che ce ne è una sola. Del resto se all’improvviso scomparissero tutte le religioni, non significa che automaticamente scompare nell’uomo il sentimento religioso, ma vuol dire che di religione ne rimane una
sola o che gli uomini se creano un’altra completamente nuova.. Il vecchio e
dimenticato Marx riuscì a dare, se non sbaglio, del termine ideologia, ben
undici definizioni e sarebbe il caso di andare a rispolverarle. Il presente
senza ideologie fa comodo a quelli che comandano così non debbono rendere conto dei loro comportamenti e delle loro scelte che sono completamente sganciate da qualunque legame con una idea, con una proposta, con
un obiettivo, con una finalità da raggiungere e, in fondo, con un impegno da assumere davanti ai cittadini. Così risulta
molto più facile non dovere rendere conto
del proprio operato.
Gli attuali partiti politici senza ideologia,
dai nomi estrosi e fantasiosi, sono delle
organizzazioni molto leggere, eteree,
impalpabili, interscambiabili, sono organismi proteiformi che si adattano facilmente
ai tempi ed agli ambienti. Sono quello che
rappresentavano per Enrico Mattei, il
mitico fondatore dell’ENI, che in materia
precorse i tempi. Sono nient’altro che dei
taxi sui quali salire, farsi portare a destinazione, scendere e pagare la corsa. La volta
successiva l’ing. Mattei avrebbe cambiato
taxi. Possono nascere e morire, come le
farfalle, nello spazio di un mattino, tanto
sono un involucro che può essere benissimo buttato via perché quegli stessi uomini
se ne costruiscono subito un altro. Oggi un
partito politico lo si può, disinvoltamente,
fondare sul predellino di una Mercedes –
stile D’Annunzio – (si parva licet…) o in
Parlamento in virtù di una scissione o al
ristorante, certo versione meno rozza
delle birrerie bavaresi o per partenogenesi includendo cellule sparse, destinate,
prima o poi, ad impazzire. Come al solito
dell’americanismo prendiamo sempre il
peggio ed i residui e così mentre i due partiti nord-americani, nonostante tutti i loro
difetti, continuano, da oltre 200 anni, a
mantenere un loro ruolo ed una loro
dignità, noi, da quando in politica ci siamo
definitivamente americanizzati, abbiamo
assistito alla nascita, creazione e rapida morte di numerosi partiti politici.
Gli iscritti, i militanti e i dirigenti di questi partiti, però, sono sempre le stesse persone che, di volta in voltaa, indossano abiti nuovi e maschere diverse,
usano lo stesso linguaggio, continuano ad avere la stessa inettitudine di sempre e ripetono stancamente le stesse cose. Facile concludere che cambiano
le forme, ma la sostanza è sempre la stessa per cui la vecchia ideologia, cacciata dal portone principale, fa capolino da tutte le parti non appena costoro si distraggono un poco. Basta – un esempio per tutti - lasciar parlare a
ruota libera l’on. Larussa. Si dirà che questi sono “vecchi arnesi” riciclati,
riverniciati, rimessi a nuovo alla ben e meglio e che di gente del genere ce
n’è a Destra, a Sinistra, al Centro, nel Centro-destra, nel Centro-sinistra,. tra
gli estremisti, tra i radicali, tra i progressisti, tra i conservatori, tra i nostalgici, tra gli innovatori e persino tra i rivoluzionari, di professione e non. A
parte il fatto che se non ci sono più le ideologie non possono esistere neppure le categorie “Destra” e “Sinistra” che, quindi, tornano ad essere mere
indicazioni di posizione assembleare e cioè a destra o a sinistra del presidente (tanto varrebbe tornare ai Montagnardi, ai Giacobini e ai Girondini),
quello che è difficile da individuare è quale ideologia – pardon, quale idea
politica – sorregge i partiti nuovi? Il Partito della Libertà ( o “delle Libertà”,
non si capisce se è declinato al plurale) oppure il “Popolo delle Libertà” si
vanta di essere un partito nuovo, senza legami con il passato, nato dal nulla
e rinato dalla sue stesse ceneri (non scomodate l’Araba Fenice) e perciò si
presume sia portatore di grandi novità e di innovazioni epocali. Tuttavia il
suo fondatore e rifondatore, il suo presidente, il suo leader, il suo Capo assoluto ed unico non ha mai chiarito a che cosa s’ispira e non ha mai formalizzato, in una forma
compiuta, la sua visione del mondo, della vita e
della politica. Certo come tutti gli Esseri
“Unici”, “Irripetibili” ed “Irriproducibili” ritiene che dopo di lui si scatenerà il diluvio, ma
noi, comunissimi mortali, siamo portati a pensare che se siamo tutti utili, nessuno è indispensabile e perciò la vita continuerà anche quando
non ci sarà più Berlusconi. E siccome “la vita
è adesso”, come amano ricordarci i giovani
precari, bisogna cercare di rispondere alla
domanda: a quale ideologia s’ispira Berlusconi? Che significato ha “la libertà” di cui tanto
parla da quasi diciassette anni? A me pare che
sia per il ruolo che ricopre nel capitalismo
nostrano, sia per i modi di fare, sia per le idee
che manifesta, sia per le proposte avanzate,
egli sembra aver abbracciato l e idee della corrente anarco-capitalista, cioè il Libertarismo.
Berlusconi si ispira alla filosofia degli americani Murray N. Rothbard, Ayn Rand, Robert
Nozick e David Friedman, i quali propongono
una società basata esclusivamente sul libero
mercato, libero da ogni controllo ed influenza
da parte dello Stato, perché qualunque tipo di
Stato è in se autoritario. E’ l’esaltazione dell’individualismo più egoistico poiché quello che
conta è l’affermazione della persona lasciata
libera di esplicare la propria personalità per il
raggiungimento di un proprio benessere al di là
di ogni legge, di ogni regola e di ogni vincolo.
La componente più radicale del libertarismo
propone che anche i servizi della difesa, della
giustizia e dell’ordine pubblico si trasformino
nel prodotto di aziende private, impegnate a
contendersi clienti attraverso il soddisfacimento al meglio delle loro esigenze. Ciò porterebbe tra l’altro all’eliminazione
della necessità di un’imposizione fiscale da parte dello Stato, che Rothbard
in particolare, contesta perché esso vivrebbe di tassazione per produrre
regolamentazione, agendo illegittimamente ed aggredendo costantemente
l’individuo nel suo diritto a disporre dei beni al fine di farne l’uso preferito.
Se nel pensiero di Rothbard la regolamentazione equivale ad un’aggressione (o ad una minaccia), l’imposizione fiscale viene assimilata ad un furto, ed
ogni entità statuale finisce con l’essere considerata come sostanzialmente
illegittima, perché incapace di giustificare gli obblighi che questa fa ricadere sui cittadini. Non vi sembra di averle già sentite queste cose? E’ questo è
solo un assaggio, la prossima volta approfondiremo altri aspetti. Buona
Pasqua, visto che anche per gli atei esistono dei “passaggi”. Auguri a tutti gli
affezionati lettori de “la Riviera”.
la Riviera DOMENICA 24 APRILE 2011 45
HANNO COLLABORATO
Francesco Laddarina, Ian Zimirri, Giuseppe
Patamia, Alessandra Bevilacqua,Bruno
Gemelli, Carmelo Carabetta, Valentina Elia,
Antonio Cormaci, Mario Labate, Antonio
Tassone, Giulio Romeo, Ilario Ammendolia,
Sara Caccamo, Giuseppe Fiorenza, Daniele
Mangiola.
Le COLLABORAZIONI non precedute dalla sottoscrizione di
preventivi accordi tra l’editore e gli autori sono da
intendersi gratuite.
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riflessioni personali, sono da ritenersi direttamente
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DOMENICA 24
APRILE 2010
BANCHIERI
D’ASPROMONTE
RUGGERO CALVANO
La feccia mugugna. E’ in fibrillazione. Sono eccitati e arrabbiati, per tante cose.
I malacarne che l’ONU ha affidato alla colonia penale d’Aspromonte, sempre
beninteso che ci venga riconosciuto lo status, sono in assemblea permanente
da un paio di giorni. E non è una scusa per saltare le mansioni umili alle quali
li abbiamo adibiti. Davanti agli occhi hanno le prove dei loro errori. Qualcuno
ha proposto di creare una banca. I nostri ex dittatori, truffatori e papponi,
ancora non hanno restituito tutto il maltolto, da qualche parte nascondono le
briciole delle loro ruberie che riunite sarebbero sufficienti a costituire il capitale necessario per l’apertura di un’agenzia di credito. Hanno già anche il
nome: BANCA D’ASPROMONTE, BDA. Si, perché finalmente potranno
trasformare il male in bene. Utilizzare il denaro per aiutare il prossimo. Sono
certi che solo i banchieri sono buoni a questo mondo, gli unici immuni dalla
pestilenza dell’egoismo. L’unica categoria esente da pecche, e da pene. E ciò è
provato processualmente. Ultima è l’assoluzione delle banche per il crack Parmalat. I proscioglimenti sono una costante per chi raccoglie il credito, non c’è
sentenza che non dia loro ragione, con buona pace per i De Masi della Piana
e del mondo. Con soddisfazione per i milioni di risparmiatori che, stupidi loro,
hanno pregato le banche di fornirgli titoli di carta, straccia. Con giubilo per
quanti dopo avergli affidato i risparmi di una vita, al primo affanno vengono
segati. Con felicità per tutti noi che portiamo loro i soldi, e scopriamo di dover
sempre dare e mai avere. La feccia ha capito, dopo tanti errori: i banchieri
avrebbero dovuto fare, per essere santi e non diavoli. Sapete che abbiamo tra
noi anche il Madoff dei Parioli, lui è il più avvilito di tutti, avesse avuto una
banca non ci sarebbero stati problemi, come non hanno avuto problemi le banche alle quali portava i denari dei polli. Cosa c’era di strano a girare milioni per
uno che neanche lo era un broker. Lui s’è candidato, vorrebbe fare il presidente della futura banca, per la legge del contrappasso pagherebbe interamente i
suoi peccati. I nostri mariuoli d’Aspromonte hanno approvato all’unanimità la
risoluzione, e siamo in attesa che l’ONU ce la passi. Hanno anche respinto,
sempre all’unanimità, l’accoglienza dei Platioti, che pare siano tutti malvagi.
Non ci sono prove sufficienti del loro status. E poi loro in Aspromonte ci sono
già, anche se un po’ più in basso. Non sono cattivi a sufficienza. Sono ancora
in tempo, facessero i banchieri e si salveranno l’anima.
NON SONO GEMME,
SONO PIETRE
PIERINA LAGANA
Non sono gemme, sono pietre che una ragazza tredicenne riceve dal suo ragazzo e finisce in ospedale!
Non sono applausi , ma calci e pugni che riceve un bambino di sei anni da parte dei coetanei.
Il primo episodio avviene per strada, il secondo? …a
scuola! Di che cosa abbiamo nutrito i “nostri” figli perché abbiano in corpo tanta rabbia? Quante ore hanno
passato davanti a televisione spazzatura in cui l'offesa
dell'altro diventa divertente?
Ed io mi fermerei sull'alibi del divertimento, si può fare
tutto in nome del divertimento:è tornato l'idiota del villaggio. Per villaggio s'intende il luogo in cui ci ritroviamo, ma l'idiota non è più oggetto di burle ma “tombino” delle violenze.
L' I.V.A era qualcosa che colpiva l'ultimo anello della
catena consumistica cioè l'acquirente ebbene la violenza
colpisce quelli che vengono considerati gli anelli più
deboli della società: donne ( bambine), uomini (bambini).
Siamo ormai incapaci di confrontarci direttamente con
i nostri pari in un leale combattimento.
Il video della televisione e dei computers filtra tutto e
riesce farci sentire “onnipotenti” per un po', ma dentro
di noi ?..
la frustrazione dell'insoddisfazione, il vuoto dalla mancanza di un confronto leale.
Mi chiedo, chiedo: quanto abbiamo lasciato soli questi
bambini perché diventassero così?
CONTROMANO di FILIPPO TODARO
L’UNO VALE L’ALTRO?
E’ in concomitanza con il periodo elettorale, soprattutto nei giorni che precedono le elezioni, siano
esse politiche o amministrative, che maggiormente si affacciano alle menti di ciascuno di noi alcune domande. (Vecchie come il “cucco”, assomigliano molto, ma non sono la stessa cosa, a quelle
esistenziali, prettamente adolescenziali (e non solo) che più o meno suonano così: Ma chi siamo?
Dove andiamo? Che ci facciamo su questa terra?). Ci viene impellente chiederci: Ma chi votare? Perché votare? Perché mai il nostro stato di meridionali, e di Calabresi in particolare, non migliora mai,
anzi, è sempre più indietro e più staccato da quello delle altre regioni europee? Nonostante i nostri politici continuino a promettere novità e cambiamenti positivi se solo diamo loro fiducia, e… il voto?!
Dicevo che, pur assomigliandosi, soprattutto nel fatto che nell’immediato non ci sono ad esse risposte soddisfacenti, le domande adolescenziali assomigliano molto a quelle politiche. Anche nel travaglio interiore che generano e nella rassegnazione, una sorta di convivenza pacifica, che subentrano con l’età e con il conseguente affievolimento della forza e della voglia di cercare la verità.
Hanno comunque una differenza sostanziale e importante, a parte la diversa entità intrinseca e la loro obbiettiva
consistenza. I primi quesiti sono irrisolvibili, almeno su questa terra, e ognuno, per tacitarli e tenerli un po’ buoni,
ricorre a svariati metodi, conseguenza della fede, della sensibilità e dell’indole di ciascuno, gli altri, quelli politici,
per intenderci, possono e debbono essere risolti qui, su questa terra, e subito. Ed è un dovere di tutti noi decifrarli e dare loro risposte efficaci prima che sia troppo tardi e prima che l’assuefazione al peggio non stordisca, più di
quanto non l’abbia già fatto, le volontà e non ci annebbi ulteriormente le idee.
Sì, ma come? Credo che lo stato precario in cui versa oggi il nostro Sud sia dovuto soprattutto, a parte le condizioni di partenza, subito dopo l’Unità d’Italia, e le politiche nazionali che non hanno certo favorito il Meridione,
ad un certo atteggiamento della nostra classe politica, a rimorchio e succuba di quella del Nord. Subalterna, direi,
non in grado di elaborare progetti e riforme che partissero dalle caratteristiche, dalle condizioni e dalle esigenze
meridionali. Come se esistesse solo il Nord e ad esso soltanto fosse necessario fare riferimento. Nella migliore delle
ipotesi è successo che sono state trasferite al Sud iniziative e programmazioni di successo al Nord, in una sorta di
operazione copia e incolla destinata a fallire, quasi per rigetto, proprio perché diverse le situazioni del territorio in
cui andavano ad innestarsi.
Avremmo dovuto avere già imparato, ma siamo ancora in tempo per farlo, che il Sud è diverso e può riprendersi tutto ciò che non ha e che ha il diritto di avere solo se parte da se stesso. Da ciò che è, dalle sue caratteristiche,
soprattutto dalle sue notevoli potenzialità, sia del territorio che delle popolazioni, che non sono quelle di Milano,
di Roma o di Torino, e che hanno in sé tutta la forza necessaria per un progetto di sicuro avvenire migliore.
Il Sud deve avere maggiore coscienza di sé e perciò deve conoscersi meglio e meglio considerarsi. Deve fare rete,
come si suole dire con un termine che non mi piace ma riconosco efficace, e in essa trovare forza e dignità per
fare quadrato e accedere, a pieno diritto, a servizi, infrastrutture e benessere riservati solo ad altri. Siamo assai
lontani da tutto ciò. Volete un esempio? Ci siamo lamentati giustamente, ma non a sufficienza a mio giudizio,
sulla soppressione dei collegamenti ferroviari diretti con Roma, Torino e Milano, ma non ci siamo mai chiesti
quanto sia difficile e arduo andare a Bari, a Napoli, a Salerno, a Catania, a Palermo… E magari anche a Catanzaro o a Cosenza.
Vogliamo cominciare a dare risposte a quei quesiti politici cui accennavo poco fa? Riflettiamo su tutto ciò e non
buttiamo via il voto!
FUEGO
di FRANCO CRINÒ
CHI VINCE
CHI PERDE
I sondaggi per la Provincia di Reggio Calabria danno
nettamente in testa il centro-destra di Raffa;se ci sarà
ballottaggio dovrà vedersela (per modo di dire ) con il
Presidente uscente del centro-sinistra Morabito che
sopravanzerebbe il raggruppamento di Fuda .
Il centro-destra ha dovuto risolvere i suoi problemi
interni, il centro sinistra non c'è riuscito, sono andati per
conto loro Sel e Idv.
Lo schieramento pronosticato vincente mette in
campo dieci liste, almeno sette o otto delle quali conquisteranno seggi; liste “complete” nelle altre due
compagini che abbiamo indicato ce ne stanno tre o
quattro.
Il clima politico infuocato non sembra penalizzare Berlusconi e Raffa vince anche perché questa è una fase in
Calabria appannaggio del centro destra (che comprende anche l'Udc ).
Morabito ha messo accanto a sé gli eletti e costretto i
partiti ad un ruolo passivo, però ora tanti consiglieri
uscenti gli “scappano “,diranno per svegliare i partiti,in
realtà perchè hanno capito la “ventura”.
I limiti politici della legislatura che è trascorsa si ritrovano nella estraneità consumata senza saper mettere in
collegamento la città capoluogo e la provincia, senza
contribuire a preparare la novità della Città Metropolitana, che dovrà diventare un'Area con un territorio
“vestito” tutto allo stesso modo, che si porta in avanti
tutto insieme.
Il Piano di Coordinamento Territoriale approvato in
extremis sarà certamente modificato dalla nuova
amministrazione poichè sono differenti le concezioni sulle linee di sviluppo.
Stretto, Aeroporto, Gioia Tauro non sono
entrati in un ragionamento organico per rafforzare mobilità e servizi, la Locride riceve i finanziamento indirizzati nei collegi di alcuni eletti, il
che si può apprezzare ma pure contestare, per la logica,appunto, di una visione a “macchia di leopardo “,
tanto per usare una brutta espressione , di una visione
che ha viaggiato con il pregiudizio politico.
Morabito, personaggio senza impennate e brillantezza,
teleguidato prima e da solo poi , ha puntato a compattare gli eletti ,a superare i partiti,abbandonati o accantonati.
Queste spericolate operazioni hanno avuto come base
e collante le tutele oltremisura e le spese e gli atti permessi a chi si legava al Presidente.
La controprova di questo risiede ,appunto, nelle scelte
diverse di adesso di alcuni di loro e nell'affanno veramente inspiegabile di chi ha potuto guidare una intera
legislatura dell'Ente.
Per quanto perdente, Morabito esprime comunque un
schema politico, Fuda ,invece, insegue uno sbocco personale,una ripartenza problematica, anche coraggiosa.
Sedendosi sui banchi del Consiglio provinciale come
semplice consigliere si doterà di un bigliettino di visita
di cui onestamente non avrebbe bisogno,considerate le
sue capacità ed i ruoli svolti,a meno che non si senta
consigliato dalla confusione (che c'è in giro).
I suoi alleati, Tripodi e Bova,sono privi anche loro di un
partito: il primo pensa ad un seggio in Parlamento e
non riesce ancora ad immaginare con chi, il secondo ad
un seggio nel consiglio comunale di Reggio Calabria
dove l'entourage vincente di Scopelliti ed Arena non lo
considerà un avversario insidioso.
Chi sostiene un personaggio che non ha una caratterizzazione politica, lo fa per amicizia o per mancanza di
alternative : sa di lavorare ad una missione impossibile.Penso.
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la Riviera DOMENICA 24 APRILE 2011
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Esempio: Per le passeggiate serali, e qualche weekend
in alta quota, quando il termometro si avvicina
allo zero: MONCLER GRENOBLE
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Un amico banchiere
ossimo furbi, tutti avremmo un amico banchiere. Ma non siamo in molti a essere furbi. I cattivi in genero lo
sono, ma non sempre. Prendete me a esempio, sono cattivo abbastanza. Ma anche sufficientemente fesso.
Prima di finire a Fleury, con i miei traffici avevo messo da parte una cifra che mi faceva sentire ricco, dieci milioni di dollari. Poi è arrivato l’Euro che ha dimezzato la mia ricchezza. Il dollaro è diventato una moneta debole,
il petrolio è salito alle stelle e così via. Non sono povero, certo, ma se invece di sotterrare i miei soldi in giardino li avessi fatti fruttare, adesso starei meglio. Non sarei in angosce per il milione da pagare per andar via da questa fogna. Certo,
sto meglio dei polli spennati dal Madoff dei Parioli, ma la cosa mi consola poco. Avessi avuto un amico banchiere, avrebbe investito in oro, in monete forti, in titoli sicuri. Sarei tranquillo, e con un capitale enorme per trascorrere la mia vecchiaia in latitanza. Invece io sono in pena. E il capo è tranquillo, solo io gli ho reso un paio di miliardi di dollari con i miei
servigi. Ed ero uno dei tanti ai suoi ordini. Ma lui è beato. Lui un amico banchiere ce l’ha. Anzi ha un’intera banca di
proprietà. Ci ha messo a capo un coglione, che però è un mago della finanza. Così il mio capo ha messo su una holding
del lusso, una multinazionale di proporzioni enormi. Mentre io marcisco in un buco di merda. L’amico suo, Grygorian
Ashved, è un genio, toccare lui significa atterrare il mio ex capo. Tutti gli ex capi sono grandi grazie agli amici banchieri.
E i banchieri sono bravi con i soldi, sulla strada diventano dei pedoni azzoppabili. Quella mente di Ashved in fondo è
un po’ bacata, ha il vizio di passeggiare nel parco, alla stessa ora ogni giorno. La sua vita l’affida a una sorta di mastino
di Fonni, una guardia del corpo che i cinquant’anni li ha superati da un pezzo e i cento chili da una vita. Non conosce, il
banchiere, un vecchio motto, e non sa che chi ha per nemico un soldato non può passeggiare nei parchi. Ho spedito
qualcuno giù, a Gerusalemme, a quest’ora è seduto su una delle panchine del Liberty Bell. Il mio ex capo avrà un gran
dispiacere. Ma non si può essere tanto furbi da comprarsi una banca e tanto fessi da affidarla a un coglione con la mania
dello jogging. Tanto più se il mastino, di guardia ai soldi, è un tracagnotto peloso.
F
POLAROID
DOMENICA 24
APRILE 2010
L OROSCOPO
ARIETE
Calma e pazienza soprattutto sul lavoro vi aiuteranno ad affrontare regole, routine e obblighi che
proprio non riuscite a mandar giù. Sarete in buona
forma fisica ma dovrete concedervi relax e svago
per tirar su l’umore e sentirvi meglio.
TORO
Non smarrite la fiducia e la speranza se siete in
cerca di un lavoro, ma scoprite ciò che finora non
ha funzionato per riproporvi nuovi obiettivi e
nuove mete. In amore siate più disponibili verso il
vostro partner e lui saprà come ripagarvi.
GEMELLI
Tutto andrà secondo i piani se vorrete pianificare un
viaggio o prendere iniziative. Ci sarà d’altronde il vostro
partner che saprà apprezzarli. Novità in ambito lavorativo ed economico renderanno ancora più felice la
vostra vita.
CANCRO
Saprete dominare con saggezza la Luna che sarà
contro di voi e risolvere situazioni conplicate in
famiglia. Sarete però compensati in amore dove
non mancheranno novità, avventure e divertimento.
LEONE
“Vola la pace” alla
scuola materna I°
Circolo di Siderno
La Luna in transito in un segno amico vi porterà
un periodo di serenità e fortuna. Come in un puzzle riuscirete a mettere al posto ogni tassello e riordinare la vostra vita. In amore sarete molto più
affettuosi e sinceri con la persona amata.
VERGINE
La schiettezza e la sincerità che non avete mai
avuto l’avrete ora che l’ambito sentimentale e
professionale vanno alla grande, dandovi soddisfazione. Curate solo l’aspetto finanziario prestando molta attenzione a spese inutili che
potranno pesare molto sui vostri bilanci.
BILANCIA
E’ il momento buono per prendere iniziative,
sognare e azzardare. Non saprete dire di no ad
ingenti occasioni di guadagno che vi saranno
proposte, e con professionalità concluderete
importanti affari di lavoro.
SCORPIONE
Annotate su un’agenda tutti i vostri impegni e
appuntamenti perchè rischierete di dimenticarne qualcuno, smemorati come siete ! Situazioni emozionanti in ambito amoroso vi porteranno allegria.
SAGITTARIO
Separate l’ambito professionale con quello privato perchè unire le due cose sarà per voi svantaggioso e vi potrà portare qualche scompiglio.
In Amore, grazie a Venere riuscirete a vivere in
armonia con il vostro partner.
CAPRICORNO
Dagli impegni e dai doveri non potrete sottrarvi. Potrete però valurare le offerte che vi vengono proposte considerando pro e contro, vantaggi e svantaggi. Lo stress è già abbastanza quindi
astenetevi da fumo e alcolici.
ACQUARIO
Lunedì 18 aprile presso la Scuola dell’Infanzia I°
circolo via Trieste di Siderno, si è svolto un incontro
con Mons. Cornelio Femia, dal titolo “Volerà la
Pace”. Per celebrare la Pasqua sono stati presentati
dai bambini i simboli della Settimana Santa: l’ulivo, il
pane, il vino, la Croce, il cero, l’uovo.
La manifestazione è stata allietata dai canti dei
bambini che inneggiavano alla pace .
Volete puntare in alto e non è certo un
errore.Lasciatevi però consigliare e guidare da
una persona fidata che ne capisce più di voi. Per
i single nasceranno nuovi flirt, ma la primaverà
farà fiorire anche i cuori di chi è già impegnato.
PESCI
Al lavoro porterete al termine progetti e iniziatrive
di cui comiciavate a perdere le speranze, guadagnandovi la stima e il rispetto di molti. In Amore
potrà nascere un legame con una persona che mai
potevate immaginare.
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